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➔ L’istrione inizia ad entrare nelle corti a partire dal 1300 quando le queste iniziano a

fortificarsi. Questa assimilazione avviene attraverso dei cambiamenti, non può offrire
quella stessa spettacolarità varia e non specializzata della piazza, ma deve avere un
ruolo pratico ed ecco che iniziano a specializzarsi in qualcosa facendo solo quello
(musico, maestro di danza ecc). Non tutti riescono, ma l'idea dell'artista solitario non
scompare, però i più capaci possono entrare in una corte affinando una singola
professione.

INTERMEDI DELLA PELLEGRINA


● Primo intermedio: Ferdinando + Cristina; L’armonia delle sfere: vediamo le nuvole
buontalentiane a sopra le nuvole la Musica; i costumi sono molto accurati, ripresi
direttamente dai bozzetti di Buontalenti (Il libro degli Intermedi). Vediamo le nuvole
multiple con sopra dei performer. Sistema delle nuvole ascendenti. Uno spettacolo
definito “maraviglioso”. Era il massimo della sperimentazione macchinistica. La
Musica qui ha molta importanza e attraverso questa viene spiegato il messaggio
metaforico che spiega il ritorno del potere più alto che era quello di Cosimo.
I cantori e musici cantavano e suonavano sopra questi artifici.
Le varie nuvole che si spostano e la restituzione della scena d’insieme che è una
riproduzione esatta dei suoi bozzetti. Le musiche sono quelli originali e qui sono
restituiti insieme alla messa in scena. Intermedio di presentazione, un po’ statico.

● Terzo intermedio: più dinamico del primo; Qui la danza, la gestualità, diventano
elementi fondamentali. Intermedio con il mostro contro il qualche Apollo lotta.
C’è l'artificio della grotta (scena boschereccia); scende apollo e va ad incontrare il
mostro per poi distruggerlo.Il problema didover cantare e suonare sarà affrontato
anche nell'opera in musica; L’artificio del fuoco una delle stupefazioni anche
abbastanza pericolose. Di sottofondo un madrigale che descrive perché è guerresco.
Dopo l’uccisione i festeggiamenti in danza e poi il madrigale che glorifica Apollo.
Intermedio più dinamico e drammaturgico perché si rappresenta proprio questo
episodio che è proprio la lotta tra bene e male con danza e madrigale guerresco con
la glorificazione del dio vincitore che sconfigge l’oscurità,che si associa alla figura di
Ferdinando.

● Sesto intermedio: intermedio conclusivo; Trionfo degli dei con il trono degli dei che
glorificano il trono della casata. il consenso degli dei nella novella coppia medicea
che riporterà splendore al ducato. Vediamo tutte le virtù della casa regnante. Il nome
di Ferdinando viene ripetuto.La glorificazione in cielo si associa a quella in terra.
L’avvento di Ferdinando trasposto con un lunghissimo ballo di più di 20 minuti che
conclude l’intermedio, ballo drammaturgico, che glorifica l’avvento di Ferdinando e le
parole del madrigale a questo si riferiscono. Musici e cantanti sono danzatori
(complesso). Viene detto Ballo del Granduca o Aria di…, che vede la trasfigurazione
della divinità di Apollo, disceso in terra, in quella di Ferdinando.

Sappiamo che l’allestimento fu funzionale, tutto andò come previsto grazie alla
sovrintendenza di Buontalenti che si può considerare un vero proto-regista e anche grazie ai
compositori che sanno bene come debba essere una musica rappresentativa.
Cavalieri, nel periodo della nascita dell’Opera in Musica, riflette sulle difficoltà di cantare,
ballare e suonare allo stesso tempo e pensa che questo vada bene per l'Intermedio perché
gli attori hanno modo di riposarsi tra un Intermedio e l’altro, mentre per l'Opera in Musica
non funzioni. In una lettera denuncia questa difficoltà e pensa che sia necessaria a una
specializzazione perché i tempi di resistenza non sono possibili.

MOLIÈRE E LA COMMEDIA DELL'ARTE


Ci dimostra come sia stata fondamentale anche e soprattutto in area francese questo anche
perché le regine medicee, Maria e Caterina, portano la spettacolarità italiana in territorio
francese. Ma è stata presente anche nell’Impero Asburgico così come in Inghilterra e nelle
aree dell’europa orientale di Praga, ma anche in Russia. Ha una estensione straordinaria
per tutta l’Europa.
Questo modello dei comici italiani che viaggiano tanto perché abbiamo visto che si uniscono
in compagnie per adattarsi alla società del tempo e le più importanti compagnie, le più
capaci, iniziano ad essere considerate dalle corti come soggetti capaci di peter servire al
potere: lo spettacolo della corte si inserisce nello spettacolo dei professionisti
considerandolo come uno strumento di scambio e di potere fondamentale. Ecco che i
signori, i principi diventano protettori di compagnie. Don Giovanni de’ Medici divenne
addirittura impresario della Compagnia dei Confidenti, trova il suo riscatto allontanandosi da
Firenze e mandando a Venezia, diventando impresario e protettore di questa compagnia,
dando quell'impronta di governo che non poteva avere nella sua famiglia.
Quindi la Compagnia viene visto come un mezzo importante di relazione politica ed entrano
in quel circuito di scambio che caratterizza tutto il 500 e 600, lo scambio culturale e politico
tra le corti di tutta Europa e Firenze ha gli artisti più richiesti.
Così come i musici: tutti gli artisti diventano parte di questo complesso sistema di potere
politico e diplomatico.

In questo grande cammino della commedia dell’arte all’estero è importante l’ambiente


francese: qui Maria permetterà alla Commedia di stabilirsi a Parigi, sarà istituzionalizzata.
Questo infastidì i francesi e questo portò alla cacciata dei comici, che non torneranno prima
del ‘700. Dava fastidio di dover codificare l'Opera in Musica italiana e si decise di bandirla in
favore un genere autoctono, che in realtà aveva di diverso solo la lingua francese che è la
Comédie Lyrique.

Molière, grande attore e drammaturgo francese, fu un attore che si specializzò e formò tra i
comici dell’arte italiani che erano in area francese. Lui si è sempre detto figlio della
commedia dell'arte, la sua arte attorica ricalca questo stile. Fu allievo, frequentò
personalmente Tiberio Fiorilli, specializzato nel ruolo del servo Scaramuccia. Molière si
proclama figlio e discepolo della commedia dell'arte degli italiani che al tempo non aveva
poche avversità.

Molière riprende molto anche l’idea della non verbalità della commedia dell’arte. Lui scrive
bellissime commedie con attori che parlano ovviamente, ma abbiamo anche personaggi che
si riferiscono alla tradizione della commedia dell'arte e sono quelli che portano una valenza
più performativa che oratoria: Sganarello (che lui interpretò per molto tempo come il suo
campo di battaglia) porta in scena una lingua non riconoscibile che si rifà al dialetto
bergamasco degli Zanni,che è un linguaggio che lui inventa, un linguaggio-non-linguaggio
che rende la sua verbalità performativa, come fosse una musica e dà a auqetso personaggio
una valenza performativa che ricalca evidentemente le qualità performative degli zanni della
commedia (linguaggio chiamato Grammelot che mischiava dialetti francesi con italiani, una
musica fatta con la bocca, che non era un canto, ma un linguaggio performativo).

Video: la regista dà un grande spazio alla ricostruzione delle sue rappresentazioni;


Lo vediamo proprio nei panni di Sganarello qui: la portata del linguaggio è insistente, non si
comprende, ma si comprende bene lo stesso; è un linguaggio comico che si rifà
perfettamente a quello degli Zanni come Arlecchino.

Video: la leggenda vuole che Molière muoia in scena nell’interpretare il Malato Immaginario;
in realtà fu portato via a spettacolo concluso e morì nella sua abitazione poche ore dopo.
Molière ripensa alla sua vita mentre viene portato su per una scalinata che ci sembra non
finire mai.Morirà così, con indosso la maschera della Commedia dell’Arte. La scala diventa
vuota ad un certo punto per indicare la sua morte.

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