fortificarsi. Questa assimilazione avviene attraverso dei cambiamenti, non può offrire
quella stessa spettacolarità varia e non specializzata della piazza, ma deve avere un
ruolo pratico ed ecco che iniziano a specializzarsi in qualcosa facendo solo quello
(musico, maestro di danza ecc). Non tutti riescono, ma l'idea dell'artista solitario non
scompare, però i più capaci possono entrare in una corte affinando una singola
professione.
● Terzo intermedio: più dinamico del primo; Qui la danza, la gestualità, diventano
elementi fondamentali. Intermedio con il mostro contro il qualche Apollo lotta.
C’è l'artificio della grotta (scena boschereccia); scende apollo e va ad incontrare il
mostro per poi distruggerlo.Il problema didover cantare e suonare sarà affrontato
anche nell'opera in musica; L’artificio del fuoco una delle stupefazioni anche
abbastanza pericolose. Di sottofondo un madrigale che descrive perché è guerresco.
Dopo l’uccisione i festeggiamenti in danza e poi il madrigale che glorifica Apollo.
Intermedio più dinamico e drammaturgico perché si rappresenta proprio questo
episodio che è proprio la lotta tra bene e male con danza e madrigale guerresco con
la glorificazione del dio vincitore che sconfigge l’oscurità,che si associa alla figura di
Ferdinando.
● Sesto intermedio: intermedio conclusivo; Trionfo degli dei con il trono degli dei che
glorificano il trono della casata. il consenso degli dei nella novella coppia medicea
che riporterà splendore al ducato. Vediamo tutte le virtù della casa regnante. Il nome
di Ferdinando viene ripetuto.La glorificazione in cielo si associa a quella in terra.
L’avvento di Ferdinando trasposto con un lunghissimo ballo di più di 20 minuti che
conclude l’intermedio, ballo drammaturgico, che glorifica l’avvento di Ferdinando e le
parole del madrigale a questo si riferiscono. Musici e cantanti sono danzatori
(complesso). Viene detto Ballo del Granduca o Aria di…, che vede la trasfigurazione
della divinità di Apollo, disceso in terra, in quella di Ferdinando.
Sappiamo che l’allestimento fu funzionale, tutto andò come previsto grazie alla
sovrintendenza di Buontalenti che si può considerare un vero proto-regista e anche grazie ai
compositori che sanno bene come debba essere una musica rappresentativa.
Cavalieri, nel periodo della nascita dell’Opera in Musica, riflette sulle difficoltà di cantare,
ballare e suonare allo stesso tempo e pensa che questo vada bene per l'Intermedio perché
gli attori hanno modo di riposarsi tra un Intermedio e l’altro, mentre per l'Opera in Musica
non funzioni. In una lettera denuncia questa difficoltà e pensa che sia necessaria a una
specializzazione perché i tempi di resistenza non sono possibili.
Molière, grande attore e drammaturgo francese, fu un attore che si specializzò e formò tra i
comici dell’arte italiani che erano in area francese. Lui si è sempre detto figlio della
commedia dell'arte, la sua arte attorica ricalca questo stile. Fu allievo, frequentò
personalmente Tiberio Fiorilli, specializzato nel ruolo del servo Scaramuccia. Molière si
proclama figlio e discepolo della commedia dell'arte degli italiani che al tempo non aveva
poche avversità.
Molière riprende molto anche l’idea della non verbalità della commedia dell’arte. Lui scrive
bellissime commedie con attori che parlano ovviamente, ma abbiamo anche personaggi che
si riferiscono alla tradizione della commedia dell'arte e sono quelli che portano una valenza
più performativa che oratoria: Sganarello (che lui interpretò per molto tempo come il suo
campo di battaglia) porta in scena una lingua non riconoscibile che si rifà al dialetto
bergamasco degli Zanni,che è un linguaggio che lui inventa, un linguaggio-non-linguaggio
che rende la sua verbalità performativa, come fosse una musica e dà a auqetso personaggio
una valenza performativa che ricalca evidentemente le qualità performative degli zanni della
commedia (linguaggio chiamato Grammelot che mischiava dialetti francesi con italiani, una
musica fatta con la bocca, che non era un canto, ma un linguaggio performativo).
Video: la leggenda vuole che Molière muoia in scena nell’interpretare il Malato Immaginario;
in realtà fu portato via a spettacolo concluso e morì nella sua abitazione poche ore dopo.
Molière ripensa alla sua vita mentre viene portato su per una scalinata che ci sembra non
finire mai.Morirà così, con indosso la maschera della Commedia dell’Arte. La scala diventa
vuota ad un certo punto per indicare la sua morte.