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Riccardo Lentini Appunti Bibliografia ISSM Puccini Gallarate

Appunti per Esame di “Strumenti e Metodi della ricerca Bibliografica”


PRIMA LEZIONE

Si parte dal compositore che crea l’opera che poi deposita in una biblioteca/archivio/museo. Questi ultimi
stilano una bibliografia (cartacea/on-line) e infine si hanno i cataloghi.

MUSICA MONODICA:
Nell’ambito liturgico vi erano persone che dovevano imparare a memoria ogni singola composizione e in che
momento usarla. Con l’avanzare del tempo si decise di segnarsi l’andamento relativo della melodia in modo
di ricordarsi a memoria una quantità maggiore di composizioni senza fare confusione l’una con l’altra. Ancora
non esistevano i tetragrammi.

MUSICA POLIFONICA:
Si trovarono degli stratagemmi con sigle e segni di modo che i cantanti e musicisti potessero riprodurre la
loro parte simultaneamente

Successivamente venne inventata la stampa musicale di PETRUCCI. Il compositore aveva l’esigenza di dover
pubblicare le proprie composizioni e depositarle come di sua proprietà o di quella del datore di lavoro (vedi
case reali, chiesa ecc…).

COME ASSOCIARE UNO SPARTITO A UN COMPOSITORE:


Per accertare l’esistenza della composizione ci si basa su delle fonti:

Le fonti crescono dal 1800 in quanto in quel periodo ci fu il culto della musica antica. Così ci furono analisi
delle composizioni, ci furono studi su di essa, ci furono ritrascrizioni ecc...
Per poter essere sicuri ci furono degli studiosi che controllarono la grafia di ogni grande compositore così da
poter associare alcune composizioni a un determinato compositore.
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C’erano i copisti che ascoltavano i brani e copiavano lo spartito per farlo circolare a livello europeo (erano
dei musicisti che non avevano grande fama, quindi i buttavano in questo lavoro).

Grazie alle parti orchestrali delle prime di ogni composizione si poteva ricreare la partitura completa. Questa
è considerata una fonte attendibile primaria.

Se una composizione ha tanto successo si possono verificare casi di fonti secondarie come:
• Ristampa in carta moderna (SPESS di Firenze, FORNI di Bologna)
• Microfilm (utilizzo della fotografia… non esiste più grazie agli scanner)
• Urtext (edizione primitiva. Si basa sulla prima edizione la quale viene riscritta con i nuovi canoni
dell’epoca in cui viene fatto questo lavoro. Talvolta si trova un commento critico da chi esegue questo
lavoro)
• Edizione critica (più costosa in quanto chi esegue il lavoro non prende solo l’edizione primitiva ma
tutte quelle esistenti così da creare uno spartito attendibile e ben studiato. Si paga molto il lavoro
che sta dietro per creare il nuovo spartito. Questo lavoro è accompagnato anch’esso da un
commento critico e analitico dello spartito)
• Edizione pratica (non si troverà mai l’edizione di partenza, sono gli spartiti didattici che utilizziamo
con la rilettura del curatore che è diversa da quella del compositore)
• Letteratura musicologica (le interviste, convegni, congressi ecc... del tempo)

Gli americani, senza fonti primarie, hanno preso molti microfilm e li hanno fatti diventare spartiti e poi spartiti
digitali con l’avanzare degli anni.

LUOGHI DI ARCHIVIAZIONE
BIBLIOTECA ARCHIVIO MUSEO
Documenti che saranno Deposito di documentazione Collezione oggettistica e di
pubblicati strettamente legate all’attività in reperti antichi
cui è situato l’archivio
Libri, riviste, cd, libretti d’opera Costumi, strumenti, carte,
ecc.… Dopo circa 70 anni i documenti documenti di teatri, conservatori
più importanti vengono portati ecc.…
nell’archivio di stato

CATALOGAZIONE
Catalogo OPAC Repertori Bibliografici
Visionare cosa è presente o meno Catalogo ONLINE di pubblico Strumento preparato da uno
dentro il luogo in cui si consulta il accesso e gratuito per sapere studioso che prende in
catalogo cosa è presente all’interno di considerazione una categoria:
vari luoghi citati sopra • Geografica
Molti faldoni all’inizio per poi • Storica
spostarsi sul sistema delle schede • Compositiva
mobili (in modo da poter • Stilistica
aggiungere materiale senza • Strumentale
ristampare il catalogo • Compositore

Non ci dice dove trovare il


documento citato

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Dal Libro di Vincenzo De Gregorio

Foto “degr1”:
Il documento è una testimonianza di civiltà. Tramandare ai posteri ciò che proviamo e che facciamo nella
nostra vita (con scritture, video, registrazioni, oggetti ecc.). Il libro è la massima espressione di documento
trasmissibile fin dai tempi. Ora si sta digitalizzando.

Foto “degr2”:
Esistono vari tipi di carta su cui vengono scritte frasi da trasmettere (ai tempi veniva usato il papiro per
esempio). L’uomo ha capito di poter condividere il proprio essere attraverso le sue scritture. Si passa al
CODEX (libro attuale). In Turchia usavano la pergamena (pelle conciata). I cinesi inventarono la carta che poi
venne trasmessa in tutto il mondo così da far esplodere la produzione di documenti e testimonianze scritte.
Le biblioteche erano molto grandi e piene.

Foto “degr3”:
I documenti importanti cartacei molto lunghi possono essere racchiusi in una piccola chiavetta o in Cloud
anziché avere un libro di 10000 pagine (vedi atti giuridici ecc..). Ecco le generazioni dei documenti:

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Il libro è la massima espressione di documento. La data fondamentale è 1830 in quanto prima era prodotto
artigianalmente e poi in fabbrica. Le caratteristiche sono:
• Tipo di carta
• Tipo di copertina
• Materiali usati
• Rilegatura
• Misura dello spessore
• Formato
• Piatto anteriore e posteriore
• Dorso (unisce i piatti e di solito presenta il titolo e di solito anche l’autore)
• Unghiatura (differenza tra carta e copertina)
• Fogli di guardia (fogli bianchi tra legatura e testo per compattare il libro e separarlo dalla
legatura, di spessore maggiore per proteggere)
• Frontespizio (con le info del libro)
• Logo e marchi della casa editrice
• Colofon (parte terminale del libro dove si trova il mese e anno di stampa e il nome dello
stampatore)
Se la data è sul fronte del frontespizio è la data di pubblicazione, se sul retro è l’anno di copyright.

Foto “degr4”:
Ogni edizione di un libro è contraddistinta da dei numeri (dagli anni 1990 in poi). Sono gli ISBM. Nome della
casa, numero di pubblicazione, numero finale di riscontro. Le prime 3 cifre sono 978. 88 in Italia. Poi casa
editrice (più è basso più è antica). Le cifre in totale sono 13.
La stampa della musica ha questa sigla ISMN: sono 13 cifre e le prime 3 sono 979.

SECONDA LEZIONE

Foto “vitiello1”:
La biblioteca di Alessandria d’Egitto era la più grande della sua epoca dato che conservava 200.000 rotoli di
documenti del mondo conosciuto. Il suo bibliotecario aveva il compito di stoccare e gestire tutti i rotoli.

Foto “vitiello2”:
La biblioteca di Alessandria d’Egitto venne presa come esempio da tutto il mondo e molti studiosi (euclite,
eratostene, archimede ecc..) crearono un circolo culturale di altissimo livello. Tutti i tipi di conoscenza (in
tutti gli ambiti) vennero conservati in queste biblioteche:
• Pergamo (Turchia)
• Alessandria d’Egitto
• Aleppo (Turchia) la quale è stata scoperta nel 1970
A Roma vennero fatti dei lavori per ampliare la biblioteca di modo da creare nuovi spazi adibiti alla lettura e
altri allo stoccaggio di documenti che col passare degli anni aumentarono.
I testi venivano anche conservati nei monasteri nei quali i monaci potevano sia scrivere nuovi documenti che
ricopiare quelli antichi di modo che non potessero andare persi. Raccolta, copia e creazione dei testi erano
le cose che si facevano in biblioteca e nei monasteri.

Scuola di San Gallo (svizzera), Scuola Beneventana, Scuola Aquitana, Scuola Francese, Scuola Spagnola hanno
dei codici loro e delle loro notazioni…. Alla fine si riuscì a trovare un compromesso cioè scrivere la musica
usando la notazione neumatica quadrata.
Gli analfabeti erano tantissimi quindi la biblioteca era frequentata da pochissime persone altolocate.
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Foto “vitiello3”:
Le varie casate, nel periodo dell’umanesimo, decisero di costruire delle biblioteche e archivi per far vedere
la loro cultura e la loro ricchezza. Il libro veniva visto come un importantissimo oggetto di antiquariato. Per
gli spartiti valevano le stesse regole: poche stampe dato che servivano solo per le serate alla corte. Si passa
dal manoscritto alla stampa quindi il libro stampato venne più richiesto ai tempi perché faceva apparire colto
il padrone della casata.
Nel 1800 si passa alla stampa di moltissime copie di manoscritti e libri così da alfabetizzare il popolo che dalle
campagne si stava trasferendo nelle città.

Foto “vitiello5”:
Si possono trovare 4 grandi filoni di biblioteche:
1. Pubblica (aperta a tutti la consultazione dei documenti, il primo caso fu in UK)
2. Nazionali (testimonianze della nazione, non aperte al pubblico)
3. Università e Ricerca
4. Popolari (enti filantropici che raggiungono popoli che non hanno la possibilità di visionare documenti
e acculturarsi)

Foto “biblmus0”:
Le biblioteche musicali conserva tracce di testimonianze e fonti delle composizioni e le composizioni stesse.
Ai tempi i brani venivano eseguiti e nel momento in cui erano “passati di moda” venivano conservati nelle
biblioteche musicali insieme alle fonti e alle testimonianze. Veniva vista come un archivio all’inizio mentre
nei nostri giorni sono luoghi dove poter consultare e visualizzare questi documenti così da “riportare in vita”
la musica in essa conservata. Lo studio delle musiche passate era iniziato nel 1800 grazie a Mendelssohn con
la sua rivista musicale che scatenò la nascita di scuole musicali, gruppi di compositori e critici musicali. In quel
periodo erano viste anche come biblioteche PUBBLICHE o semipubbliche (per enti con finalità precise),
potevano anche esistere le biblioteche private ma erano per i nobili dell’epoca e venivano visti più come
museo e per il collezionismo.

Foto “biblmus1”:
Grazie ai monasteri sono arrivati a noi molti codici di catalogazione dei libri.

Foto “biblmus2”:
Grazie alle donazioni e ai fondi di grandi famiglie reali e dallo stato, le biblioteche nazionali possono prendere
il possesso di molte collezioni importanti. Con la nascita della musicologia molti studiosi andavano nelle
biblioteche musicali per studiare le composizioni e gli autori passati così da tracciare le varie melodie e stili
di scrittura. Nasce il culto dell’antico. Con la nascita delle scuole musicali si poté iniziare a usare le biblioteche
come archivio di spartiti da studiare a livello didattico (nascono le diverse edizioni di stessi spartiti. Vengono
rivisitati per permettere lo studio).

Foto “biblmus3”:
Inghilterra e Francia associarono nelle proprie nazioni le biblioteche di teatri, private, nazionali e dei
conservatori di modo da avere tutti i documenti nello stesso luogo e facilmente consultabili. In Italia invece,
a causa dell’indipendenza tardiva, vi erano molte biblioteche e molto sparse. Lo studio delle composizioni e
artisti del passato era fatto nelle varie biblioteche dei conservatori sparsi per l’Italia (Milano, Bologna e Napoli
erano le più grandi nel XIX sec.)

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Foto “biblmus4”:
La biblioteca civica di Torino “Andrea della Corte” è nata dalla donazione di documenti musicali
importantissimi da parte della famiglia di Andrea della Corte dopo che quest’ultimo morì. Ci sono molte
biblioteche musicali nazionali importanti in Europa (Stoccolma, Praga, Olanda). Ci fu un progetto editoriale
di catalogare i documenti presenti nelle biblioteche di modo di facilitare la ricerca dei documenti da parte
degli studiosi ma era molto difficile e lungo come lavoro. Robert Eitner fu un catalogatore che provo e riuscì
a catalogare molti documenti e indicando anche il luogo dove poter trovare questi documenti.
Ai nostri giorni è tutto informatizzato online. Il primo tentativo fu di catalogare su pc i documenti ma era
offline. Successivamente tutti i dati venivano riversati in una unica banca dati ma questo progetto ebbe dei
problemi in quanto ci furono vari doppioni dato che molte biblioteche catalogavano in maniera diversa e
grazie alla versione online tutti gli enti devono catalogare secondo delle regole ben precise e uguali per tutti.

Ecco il sito di catalogazione collettivo nazionale: https://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp


Su questo sito si possono trovare i documenti inserendo parole chiave se fatta una ricerca in maniera
generale o c’è anche la possibilità di fare una ricerca avanzata inserendo dati in ogni singolo campo ove
previsto. Tutto ciò comprende molte categorie (musicali e non). Grazie alla ricerca avanzata si può iniziare la
ricerca seguendo delle macro-sezioni:
• Libro antico (quanto la pagina è stata piegata a differenza del numero delle pagine come è oggi, sono
libri fino al 1830)
• Musica*
• Grafica
• Cartografia
• Audiovisivi

TERZA LEZIONE

Foto “vitiello6”:
La biblioteca diventa un organismo vivente nella cultura della popolazione della città in cui si trova.

Foto “vitiello7”:
Prima del 1800 il libro era visto come importantissimo e inviolabile mentre dopo è l’utente a essere
importante in quanto da vita al libro usandolo per i propri scopi come una ricerca per una tesi di laurea. La
prospettiva è cambiata totalmente!!!! Purtroppo le biblioteche erano e sono soggette a un indottrinamento
specifico e ciò modificava gli acquisti dei documenti (soprattutto per motivi politici). Tutto questo era anche
causato dalla censura.

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Foto “vitiello8”:
Le biblioteche hanno diversi compiti in base alle utenze a cui sono chiamate a rispondere e ovviamente non
sono tutte uguali.

Foto “vitiello9”:
Ogni pubblicazione di ogni tipo deve essere consegnata alle biblioteche per essere catalogato e inserito nel
sistema di modo da conservare il sapere dell’uomo per i secoli a venire. Raccolta-messa a memoria-
condivisione con altre biblioteche. Le raccolte audiovisive stanno scomparendo a causa delle piattaforme di
streaming e quindi non bisogna andare a cercare in biblioteca dei materiali audiovisivi. L’UNESCO dice che
chiunque può accedere ai documenti presenti nelle biblioteche.

Foto “vitiello10”:
Le biblioteche speciali sono di diversi tipi:
• Per i ciechi
• Per i non udenti
• Per i carcerati
• Per i pazienti in ospedale
• Per le aziende
• Per le scuole
I materiali sono controllati e ad oc per le categorie a cui fa parte. Bisogna trovare l’equilibrio tra i costi della
biblioteca nella conservazione del documento e la volontà dell’editore di vendere il prodotto

Foto “vitiello11”:
La catalogazione deve avvenire a livello internazionale così da avere tutto sotto controllo e avere le
informazioni di ciò che è conservato. Ciò serve anche per la condivisione dei documenti con i vari utenti. Le
regole comuni sono nate a Parigi nel 1961 in un congresso. Antonio Panizzi scrisse 91 regole base di
catalogazione nel 1841.

Foto “vitiello12”:
Se si mette insieme i bibliotecari e la tecnologia viene fuori OPAC SBN per la catalogazione digitale e
diffusione online dei documenti presenti nelle varie biblioteche ITALIANE. La biblioteca nazionale di Firenze
si occupa della BIBLIOGRAFIA NAZIONALE ITALIANA.

Foto “vitiello13”:
Oltre al titolo e all’autore dei documenti, nella catalogazione si inserisce una descrizione del documento
molto ampia (tratta del contenuto, delle persone o enti che si sono attivati per creare il documento ecc.).
Questa si chiama catalogazione descrittiva. Le 8 aree:
1. Titolo e formulazione responsabilità
2. Tipo di edizione
3. Supporto di stampa
4. Casa editrice (nome, luogo e data)
5. Aspetto materiale del documento (dimensioni e caratteristiche del carattere)
6. Segnalazione del titolo della collezione a cui appartiene la pubblicazione
7. Le note
8. Numero di identificazione (se è un libro viene usato ISBN, se è musica allora ISMN)

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Foto “vitiello14”:
Catalogazione semantica: grazie a una classificazione di questo tipo possiamo cercare un documento
cercando con i seguenti parametri:
• Sintassi
• Grammatica
• Il lessico
• Semantica
• Pragmatica
Ciò serve per una ricerca più specifica e capillare usando anche le parole chiave… un po’ come funziona la
ricerca su Google. Quindi questo tipo di catalogazione tiene conto del contenuto e non delle caratteristiche
generiche.

Foto “vitiello15”:
Il sistema Dewey verteva su una catalogazione in 10 parti… 1 generale e 9 specifiche. Con una stringa di
numeri lunga si arriva a una frase su un documento (la musica parte dal 780 fino al 789).

Foto “vitiello16”:
Per bibliografia si intende:
• Indice di scritti ordinati secondo determinati punti di cista
• Teoria dei repertori bibliografici: strutture, finalità, uso, articolazione, sviluppo storico
(bibliografico)
• Metodologia dei repertori bibliografici
• Lo studio dei singoli repertori bibliografici

Foto “vitiello17”:
Invenzione della stampa a caratteri mobili sia per i documenti scritti che per la musica. Le case editrici
volevano un resoconto di ciò che veniva pubblicato. Heidenberg provò a catalogare il lavoro di un migliaio
di autori. Gesner nel 1545 fa uscire la Bibliotheca Universalis nella quale vengono catalogati i documenti per
titolo, autore e lingua (latino, greco ed ebraico). Queste sono 16.000 opere e 5.000 autori che furono
catalogati. Nel 1593 Possevino pubblica la Bibliotheca Selecta nella quale vengono catalogate le opere
accettate dopo il concilio di Trento (eliminate le opere ortodosse). Naudé nel 1600 pubblicò Advis pour
dresser une bibliotheque nel quale viene scritto come devono essere costruite e strutturate le biblioteche.

Foto “vititello18” e “vitiello19”:


Nel 1895 Paul Otlet e Henri La Fontaine provarono a pubblicare il progetto Institut international de
bibliographie ma purtroppo non ci riuscirono in quanto era un progetto troppo grosso e utopico per l’epoca
(l’obiettivo era quello di catalogare qualsiasi documenti presente all’ora). Ora è possibile grazie alla
tecnologia evoluta.

Fonti informative bibliografiche


Primarie Secondarie
• Enciclopedie (tutti i tipi) Non forniscono direttamente la risposta ma
• Wikipedia ma non è affidabile rinviano alle fonti informative utili per il
• Per la musica ne esistono 3 reperimento della informazione finale.
(inglese, tedesca ed italiana) • Pagine web
• Dizionario (tutti i tipi) • Cataloghi
• Repertori biografici • Indici
• Annuari a cadenza periodica
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Questo sito comunica con tutte le biblioteche musicali di modo da poter reperire spartiti e fonti ufficiali
riguardanti la musica: https://opac.rism.info/index.php?id=4

Ecco la schermata della ricerca avanzata:

QUARTA LEZIONE

Foto “rep1”:
Bibliografia retrospettiva o corrente (in base al tipo di aggiornamento e agli anni trattati). La BNA conosce
ogni documento registrato su ogni tipo di supporto e viene aggiornato sempre dato che è un catalogo
online. Fonti Musicali Italiane (redatta dall’ente di musicologia italiana) contiene ogni documento di natura
musicale e anch’esso è sempre aggiornato. Esso contiene sottocategorie utili per poter trovare più
velocemente un documento.
Ci furono dei mercati librari in quanto venivano venduti i libri e i cataloghi. Grazie a questi si poteva capire
la tendenza e i gusti di allora.

Foto “rep2”:
Nella bibliografia nazionale francese c’è una sezione dedicata agli studi musicali. Mentre in Italia abbiamo
l’editore Marcello capra di Torino che pubblica un bollettino con tutti gli studi musicali presenti allora.
All’inizio del 900 ci fu un ultimo tentativo da parte di un tedesco per catalogare il sapere musicale. Da quel
momento in poi fu davvero impossibile.
RISM (repertorio delle fonti musicali), RILM (repertorio della letteratura musicale). Molti repertori che
tengono conto delle tipologie degli argomenti trattati e tipi di documenti.

Foto “RISM1.1.1”:
Fonti musicali secondo il modello di Robert Heitner. Nel RISM non si parla di bibliografie o autori ma si parla
delle fonti. La foto fa vedere dal 1501 al 1801 dato che successivamente il mercato della stampa musicale
esplode. L’ordine è alfabetico per autore di opere che sono ancora reperibili (magari testimonianze dirette
ma non spartito oppure il contrario).

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Foto “RISM2.1”:
In questo caso non è stato catalogato per autore ma in ordine cronologico

Foto “RISM2.2”:
L’elencazione è fatta in ordine alfabetico per titolo della composizione

Foto “RISM2.7”:
La trattatistica è ordine alfabetico per titolo del trattato.

RILM: presenta tramite abbonamento a pagamento la raccolta internazionale della letteratura musicale.
Ecco il sito: https://www.rilm.org/

RIDIM: è il repertorio internazionale dell’iconografia musicale. Ecco il sito: https://ridim.org/

RIPM: è il repertorio internazionale della stampa musicale. Ecco il sito: https://www.ripm.org/

Foto “rep3”:
Viene presentato un elenco di bibliografie realizzate a livello musicale ma anche a livello letterario (sempre
in riferimento alla musica).

Foto “cit1”:
I criteri di citazione sono differenti. Ecco un esempio dalla pagina successiva:

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pag. 11
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Libro di Nicola Tangari

Foto: “tang1”:
Viene spiegato cosa è un documento musicale. Nella sua classificazione inserisce i supporti e gli strumenti
utili per la realizzazione musicale (si parte dal manoscritto per arrivare alla registrazione musicale).

Foto “tang2”:
Le registrazioni servono o per lo studio o per la dimostrazione fisica di un fatto avvenuto o per diventare
prove di esistenza di una realizzazione musicale. Importanti per verificare delle possibili ipotesi.
FID: Federazione informazione e documentazione

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QUINTA LEZIONE

Foto “tang3”:
Nelson Goodman fa una distinzione arte autografiche e allografiche. La prima permette di essere capita
senza il bisogno di un interprete mentre nella seconda è necessaria la figura di un mediatore che spieghi
l’opera.

Foto “tang4”:
I documenti e i supporti su cui sono stati registrati sono da considerare importantissimi per ricostruire
un’opera musicale o la vita di un compositore.

Foto “tang5”:
Bisogna tenere conto anche del metodo con cui è stato redatto un manoscritto. Per la musica bisogna
considerare il motivo per la quale è stato composto un determinato brano. Bisogna anche tenere conto del
supporto su cui è stato registrato un brano. Dopo la metà del 1800 ci fu anche lo studio dell’arte
iconografica associata alla musica.

Foto “tang6” e “tang7”:


Proposta di classificazione dei documenti digitali:

Supporti Strumenti
• Grafici (manoscritti, edizioni a stampa, • Produzione del suono
documenti d’archivio e memorie di massa • Produzione musicale e spettacolare
digitali) • Stampa della musica
• Sonori • Costruzione strumenti musicali
• Iconografici (arte visiva) • Registrazione del suono e immagini
• Riproduzione suono e immagini

Dal saggio di Maria Borghesi dove parla delle invenzioni a 2 voci di Bach:

Foto “prat1”:
Con la nascita di tanti editori lo studio andava più a prendere in considerazione il curatore del documento.
Ci fu una snaturazione della musica nel documento in quanto venne creata una “catena” di edizioni tanto
da invalidare la datazione del documento per la mancanza di fonti certe e l’alta quantità di editori che
hanno pubblicato il brano sotto il loro nome. Le invenzioni a 2 voci di Bach ne è un esempio.

Foto “prat2”:
Il testo presente nel documento (frontespizio, indice, note ecc..) dovrebbero spiegare in maniera più
completa il documento ma la data inserita è opinabile. Si potrebbe fare una ricerca su dove è custodita la
copia che viene sempre rilasciata alle prefetture o biblioteche di stato per controllare l’edizione più precisa.

Foto “prat3”:
Altro metodo è di controllare le riviste che ai tempi la RICORDI pubblicava con numero di pubblicazione e
un commento sul documento. Rimane il fatto che i problemi di datazione rimangono presenti (esempio
della ristampa e timbro a secco), rimane anche il problema della coesistenza di 2 edizioni uguali ma con
numero di lastra diversi. Busoni aveva fatto una edizione sulle invenzioni di Bach con un numero di lastra
diverso dal numero editoriale.

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Foto “prat4”:
Ricordi prese accordi con una casa editoriale tedesca per vendere l’edizione di Busoni così da far
combaciare il numero di lastra con numero di edizione e così Ricordi poté avere un aggancio economico
con la Germania grazie a un altro editore.

Foto “prat5”:
Carish prende un’edizione precedente, tradotta da Bonamici, per ripubblicare con nuova copertina ed
editore. Bisognava trovare degli escamotage per poter vendere spendendo il meno possibile (stampare
all’estero, prendere pubblicazioni vecchie e fare una nuova copertina). Le note del curatore venivano messe
nello spartito rendendo faticosa la lettura, successivamente si decise di metterle al fondo di tutto il volume
o all’inizio.

Foto “prat6”:
Alcune rivisitazioni vennero dimenticate e scartate mentre altre ebbero grosso successo! Dipendeva dal
curatore.

Foto “prat7” e “prat8”:


Le edizioni pratiche hanno perso importanza per la mancanza di un appoggio storico. La volontà dell’epoca
era quella di fare pubblicazioni il più vicine possibili all’originale del compositore.

Questo sito mi permette di fare una ricerca su diversi OPAC nelle zone del mondo che fanno parte al
progetto:
https://kvk.bibliothek.kit.edu/index.html?kataloge=BIBOPAC&kataloge=LBOE&kataloge=OENB&digitalOnly
=0&embedFulltitle=0&newTab=0

Ufficio ricerca fondi musicali per la ricerca musicologica:


http://www.urfm.braidense.it/index/index.php

Società italiana di Musicologia per approfondire lo studio della documentazione musicale:


https://www.sidm.it/index.php/it/
in esso sono presenti 2 riviste online. Tutto ciò per mettere in contatto i musicologi e tenerli aggiornati sulle
scoperte.
Ci sono alcune case editoriali che pubblicano queste riviste importanti per il mondo della musica.

SESTA LEZIONE

Foto “taglianini1”:
In questo saggio spiega lo studio che ha fatto sulle opere di Frescobaldi.

Foto “taglianini2”:
Si recò alla biblioteca di Bologna dove ebbe la possibilità di avere accesso alle fonti primarie

Foto “taglianini3”:
Scoprì errori di scrittura, errori da parte di editori che attribuivano a Frescobaldi composizioni che non
erano sue.

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Foto “taglianini4”:
Si cercò di trascrivere tutto in notazione moderna (siamo nel 1600) ma alcuni musicisti preferiscono
suonare sull’originale di modo da eseguire secondo l’idea del compositore e dare poco adito
all’interpretazione dell’esecutore.

Foto “taglianini6”:
Si trovano anche difficoltà nella lettura dei manoscritti per via della calligrafia.

Presenta a lezione il libro del RISM dove si trovano le varie edizioni dei libri su Frescobaldi.
Si va sul sito URFM (ufficio ricerca fonti musicali) per cercare i cataloghi su Frescobaldi, se ne trova 1 online.

Nell’apparato critico vengono citate bene tutte le fonti che il critico ha dovuto consultare per realizzare il
documento. Le fonti vengono citate ed elencate anche per il luogo di conservazione. Poi successivamente
verrà fatta l’analisi del brano scelto.

Internet Culturale (https://www.internetculturale.it/): si occupa anche di raccogliere alcune collezioni per


presentarle nel portale online!

Europeana è un progetto dell’unione europea (su sito internet a questo link: https://www.europeana.eu/it)
che si occupa di presentare le fonti presenti nei musei e biblioteche per fronteggiare l’avanzata americana
sul web riguardo a questi argomenti.

Gallica (https://gallica.bnf.fr/accueil/it/content/accueil-it?mode=desktop) è un altro sito che presenta le


fonti online.

Questo sito (http://www.archivi.beniculturali.it/) fa riferimento al ministero dei beni culturali. Si occupa


della tutela e condivisione dei beni culturali italiani.

Altro sito di archivio (https://www.archivioricordi.com/#/) della RICORDI.

Ultima lezione alle pagine seguenti (ripasso generale)

pag. 16
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SETTIMA LEZIONE

OPAC = Online Public Access Catalogue


SBN = Servizio Bibliotecario Nazionale
ICCU = Istituto Centrale Catalogo Unico
BNI = Bibliografia Nazionale Italiana
AIB = Associazione Italiana Biblioteche
IAML = International Association of Music Library

ISBD = International Standard Book Description


RICA = Regole Italiane di Catalogazione per Autori
REICAT = REgole Italiane di CATalogazione

ISBN = International Standard Book Number


ISMN = International Standard Music Number
ISSN = International Standard Serial Number

Numero Editoriale = sulla copertina/frontespizio indica la volontà dell’editore di mettere questo


documento in una raccolta
Numero di Lastra = a piè di pagina, numero alfanumerico, è il numero di inventario degli editori musicali
Numero di registrazione sonora = identifica una determinata pubblicazione sonora e ha una sigla
alfanumerica, indica anche il supporto su cui è registrato il documento musicale

RISM = Repertorio Internazionale delle fonti (Sources) Musicali


RILM = Repertorio Internazionale della Letteratura Musicale
RidIM = Repertorio Internazionale della Iconografia Musicale

Biblioteca = luogo fisico o virtuale finalizzato alla raccolta e conservazione di documenti


Archivio = Raccolta ordinaria di documenti di interesse pubblico o privato

Catalogo = elenco ordinato dei documenti


Bibliografia = elenco di libri, saggi, riviste ecc.
Repertorio = Il complesso dei lavori teatrali che una compagnia o un singolo attore è in grado di presentare

Documento = testimonianza di civiltà


Fonte = documento che rimanda all’opera
Fonte primaria = versioni scritte, bozze, schizzi ecc.
Fonte secondaria = edizioni critiche, diplomatiche, pratiche o anche altre edizioni

Opera = prodotto intellettuale del compositore


Rappresentazione = concerti, congressi, mostre ecc.
Testo = fanno riferimento all’opera
Paratesti = note al testo, commenti, aggiunte dimostrazioni di opere analoghe (fa da cornice al testo)

pag. 17
Riccardo Lentini Appunti Bibliografia ISSM Puccini Gallarate

Autore = colui che crea l’opera


Titolo = nome dell’opera
Titolo uniforme = titolo distintivo assegnato a un’opera che non ha un titolo o è apparso sotto più di un
titolo

Edizione = pubblicazione di un’opera a stampa


Edizione fac-simile = riproduzione di una edizione originale
Edizione Urtext = prende in considerazione la fonte primaria per stampare una edizione il più legata
all’originale possibile (studiata/edita da un curatore)
Edizione pratica = non cita le fonti e serve per la didattica
Edizione critica = un curatore prende in considerazione tutte le fonti possibili per creare una edizione molto
studiata e molto costosa

Citazione bibliografica = importante rimando a una fonte o documento mentre si sta facendo una tesi per
esempio

Catalogo tematico = rendono conto della produzione di un compositore aggiungendo l’incipit della
composizione
Inventario = registro di tutto ciò che è presente in un edificio
Collocazione = il luogo dove è custodito il documento

Manoscritto autografo = per mano del compositore


Manoscritto copia = per mano di copisti
Stampa = una composizione stampata
Data di copyright = si trova sul retro del frontespizio o sulla prima di musica (a partire dalla quale l’editore
ha preso i diritti su quell’opera)
Data di pubblicazione = si trova sul frontespizio in basso
Data di stampa = si trova nella prima pagina musicale, sul retro del frontespizio o sul colophon (in fondo al
volume con il nome dello stampatore e il mese e anno di stampa) data in cui è stata stampata l’edizione

Sigle enciclopediche:
• GROVE = inglese (online a pagamento)
• MGG = tedesca (online a pagamento)
• DEUMM = italiana (cartacea)

Sigle cataloghi tematici:


• KV = Köchel (persona che catalogò le opere di Mozart)
• D = Deutsch (persona che catalogò le opere di Schubert)
• RV = Ryom (persona che catalogò le opere di Vivaldi
• Hob. = Hoboken (persona che catalogò le opere di Haydn)

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