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EDOARDO BUONANNO
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INTERVALLI DIATONICI
Per intervallo si intende la distanza fra due suoni siano essi in successione melodica o
simultanei. L'intervallo si definisce con due parametri: distanza e qualità.
Gli intervalli diatonici sono tutti maggiori tranne quelli che contengono 1 o 2 fra i
semitoni MI-FA o SI-DO
In particolare:
• La presenza di uno dei due semitoni "minorizza" sino alla terza
• La presenza di entrambi semitoni "minorizza" gli intervalli superiori alla terza
(ovviamente "rende diminuiti" 4° e 5° che non hanno Maggiore/minore).
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RIEPILOGO DI TUTTI GLI INTERVALLI DIATONICI
con evidenziati i semitoni che ne cambiano il modo
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INTERVALLI CROMATICI
Questi non sono altro che intervalli alterati. Per poterli calcolare bisogna usare il
seguente metodo:
Una volta stabilità la qualità dell'intervallo diatonico, aggiungere le alterazioni una
alla volta modificando la qualità in base alla tabella a seconda che l'alterazione che si
aggiunge ingrandisca o rimpicciolisca l’intervallo.
Per le altreazioni uguali nei due suoni si può operare il meccanismo della
"semplificazione" in quanto: se un # al suono basso restringe l'intervallo, un # al
suono alto lo riallarga riportandolo allo stato originario.
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LE TRIADI
La triade è l’accordo più piccolo.
Si genera sovrapponendo ad un suono base detto “fondamentale” (f) un intervallo di
terza (3°) ed un intervallo di quinta (5°).
L’ordine dei tre suoni non ha alcuna importanza per la definizione della triade
poiché questa prende sempre il nome dalla fondamentale.
Per ottenere tutte le varietà di triadi possibili nella musica tonale, basta costruire una
triade su ognuno dei gradi delle scale Maggiori e minori e operare la classificazione.
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Come evidenziato mediante l'uso di diversi colori, esistono 4 tipi o qualità di triadi
classificate mediante il seguente schema che ne indica anche la collocazione sui gradi
delle scale:
Quindi:
• Le triadi Maggiori risiedono sul: I, IV e V grado del modo Maggiore e sul V e VI del
modo minore
• Le triadi minori risiedono le loro fond poggiano sul: II, III e VI grado del modo
Maggiore e sul I e IV del modo minore
• La triade aumentata risiede la sua fond poggia sul III grado del modo minore
• Le triadi diminuite risiedono le loro fond poggiano sul: VII* del modo Maggiore e
sul II e VII* del modo minore.
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PRINCIPIO DI CONSONANZA
Le triadi (e tutti gli accordi in generale) si dicono consonanti quando tutti gli
intervalli che le compongono sono consonanti. In caso contrario sono dissonanti.
In ogni suono sono contenute, in piccola misura percentuale, molte altre frequenze
(altri suoni) detti suoni armonici.
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SCRITTURA A QUATTRO VOCI
Anche se tre voci (o parti) sono sufficienti a definire una triade e un chiaro
movimento armonico, è più comodo e rispondente al repertorio utilizzarne
quattro: soprano contralto tenore e basso.
Si possono notare in diversi modi:
• Ogni voce in un pentagramma diverso con la chiave corrispondente (più comodo per
movimenti contrappuntistici e per i compositori)
• Con due pentagrammi: Il basso in chiave di basso e le rimanenti in chiave di violino
• Con due pentagrammi: Basso e Tenore in chiave di basso e Soprano e Contralto in
chiave di violino.
Dovendo scrivere a quattro parti occorre ripetere (raddoppiare) un suono della triade.
La scelta va fatta secondo l'ordine di consonanza sopra fissato.
(In una triade si può omettere la 5° senza creare dubbi sulla sua natura. L'omissione
della 3° genera incertezza di classificazione fra triade minore e maggiore. Ovviamente
l'omissione della fondamentale fa nascere un'altra triade.)
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POSIZIONE MELODICA
La posizione melodica è determinata dalla nota più alta della triade, ossia quella che
emerge in senso melodico ed è affidata al soprano.
• Soprano con la Fond o l'ottava -> prima posizione o posizione d'ottava
• Soprano con la 3° -> seconda posizione o posizione di terza
• Soprano con la 5° -> terza posizione o posizione di quinta
• Se le tre voci superiori sono disposte entro un intervallo di ottava -> posizione stretta
• Se le tre voci superiori sono disposte olte un intervallo di ottava -> posizione lata
(Per comodità si consideri la distanza fra il tenore e il soprano)
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STATO DELL’ACCORDO
Lo stato dell'accordo è determinato dalla nota dell'accordo posta nella voce più bassa
(Basso):
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MOVIMENTO ARMONICO
TIPOLOGIE DI MOVIMENTO
MOVIMENTO MELODICO
Il moto di ogni singola nota dell'accordo A verso un'altra dell'accordo B è
detto Movimento melodico.
Se per una scrittura di tipo strumentale non ci sono particolari restrizioni a tale
movimento, per quella vocale occorre limitarsi a salti melodici facilmente intonabili
al fine di garantire la stabilità dell'impianto armonico e la comodità di canto e di
registro ad ogni voce.
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MOVIMENTO ARMONICO
LEGAME ARMONICO
Per collegare triadi allo stato fondamentale senza commettere errori di movimento e
ottimizzando il moto di ogni voce secondo il principio della minore distanza (via più
breve), è necessario applicare alle voci superiori le seguenti indicazioni basate sul
movimento del basso.
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Il Basso si muove per salti di terza o quinta:
Nelle quinte rimane ferma una voce, tutte le altre si muovono per moto contrario al
basso. Nelle terze rimangono ferme due voci, l’altra si muove di moto contrario al
basso.
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ERRORI NEL MOVIMENTO DELLE PARTI
È proibito che, nel passare da un accordo all’altro, due voci si muovano per quinte,
ottave o unisoni.
Questo va considerato nel caso in cui ci sono coppie di voci come: basso-soprano, basso-
tenore e cosi via…
È bene chiarire che il moto retto o contrario non ha alcuna influenza sull’errore.
Abbiamo però un’eccezione che si registra nel caso in cui la seconda è diminuita.
È probito che, nel passare da un accordo all'altro, due voci, pur partendo da un
diverso intervallo, giungano ad una quinta, ad una ottava o ad un unisono per moto
RETTO.
In pratica, secondo tale proibizione ogni intervallo di quinta, ottava o unisono deve
essere raggiunto per moto contrario dalle voci che lo producono.
Si noti poi che, a differenza degli errori reali, questi coinvolgono solo la nota di
arrivo e si producono solamente col moto retto.
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Gli errori nascosti sono ammessi quando le due voci che le producono hanno un
movimento melodico differenziato: ossia una procede per grado congiunto e l'altra per
salto.
Nel caso delle voci esterne (la più alta e la più bassa, di solito Basso e Soprano) - che
sono le più esposte - , è meglio che il grado congiunto sia alla superiore e il salto a
quella bassa.
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CADENZE
La cadenza armonica è una successione strutturata di accordi che porta ad una
chiusura o sospensione del discorso musicale.
A seconda che una cadenza sia realizzata con accordi fondamentali o rivoltati si
distingue in:
• Perfetta (tutti accordi allo stato fondamentale)
• Imperfetta (uno o più accordi rivoltati)
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CADENZA AUTENTICA SEMPLICE
La Cadenza semplice prevede l'uso di un solo accordo sul V grado con regolare legame
armonico per la risoluzione. (Si noti la presenza della sensibile sull'accordo della
dominante che, oltre per il regolare movimento previsto nel legame armonico, sarebbe
stata in ogni caso attratta, con movimento ascendente, dalla tonica.)
La cadenza autentica composta consonante prevede l’uso di due accordi sul V: secondo
rivolto (accordo del I) e stato fondamentale (accordo del V).
CADENZA AD INGANNO
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TRIADI DISSONANTI
Il movimento degli accordi dissonanti non può seguire sempre i dettami della teoria
del legame armonico. Nel contesto tonale ogni dissonanza va risolta con un
movimento che ne neutralizzi la tensione. Gli intevalli dissonanti possono avere una
tensione ascendente o discendente a seconda della loro devianza dall'intervallo
naturale. Un intervallo di quinta diminuita è derivato dalla riduzione del suo giusto e
ha quindi una tendenza risolutiva discendente. Al contrario, la
quinta aumentata innalza l'intervallo naturale e tende a risolvere salendo.
LE TRIADI DIMINUITE
Come già visto nell'analisi degli accordi sui gradi della scala, la tipologia di triade
diminuita si trova sul VII grado dei modi maggiore e minore e sul II grado del modo
minore.
Per la profonda differenza funzionale e la modalità di risoluzione, la triade sul VII
grado è detta triade di sensibile a differenza di quella sul II minore generalmente
definita come triade di quinta diminuita.
Composta dagli intervalli di 3°m e 5°d, risiede sul II grado del modo minore e risolve
sul V. Obblighi di risoluzione: La 5° scende.
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TRIADE DI SENSIBILE
Composta da intervalli di 3°m e 5°d, risiede sul VII grado di ambo i modi e risolve sul
I. Obblighi di risoluzione: La f sensibile sale, la 5° scende. Essendo la fondamentale
(sensibile) e la quinta diminuita soggette a obbligo di risoluzione, in questo accordo è
necessario raddoppiare la terza.
Nel primo rivolto è possibile raddoppiare la quinta diminuita per evitare la
risoluzione frequente con due terze sull'accordo di tonica. Una delle due quinte sale.
(Si faccia attenzione a porre il raddoppio della quinta diminuita che sale sotto la
fondamentale (sensibile) per evitare l'errore di quinte reali che ne deriverebbe nel
caso contrario.)
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TRIADE DI QUINTA AUMENTATA
Composta da intervalli di 3°M e 5°a, risiede sul III grado del modo minore può
risolvere sul I, sul IV o sul VI. Obblighi di risoluzione: la 5° sale.
(Praticamente purò risolvere su qualsiasi accordo che contenga la risoluzione della
quinta aumentata. La risoluzione più frequente è sull'accordo del I.)
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ACCORDI DI SETTIMA
CLASSIFICAZIONE DEGLI ACCORDI DI SETTIMA
PRINCIPALI E SECONDARI
Gli accordi principali sono considerati meno dissonanti di quelli artificali e, in forza
dello loro maggiore facilità di intonazione, possono essere usati senza alcuna
precauzione.
Gli accordi secondari sono invece di più difficile intonazione e, per essere utilizzati,
richiedono che la nota dissonante (la settima) sia già presente come consonanza
nell'accordo precedente.
Tale procedimento è detto: preparazione.
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INDIPENDENTI E DERIVATI
Un accordo di settima può derivare o meno da un accordo più grande di nona che ne
influenza la risoluzione.
Gli accordi di settima che non derivano da alcuna nona sono
detti indipendenti mentre gli altri si definiscono derivati.
Un accordo derivato rappresenta quindi una porzione di un accordo di nona la cui
fondamentale è omessa ma sottintesa.
Gli accordi indipendenti risolveranno una quarta sopra (o una quinta sotto) mentre
i derivati risolveranno salendo di grado (ossia una quarta sopra la fondamentale della
nona da cui derivano).
Si noti come la fondamentale di un accordo derivato sia in realtà la terza dell'accordo
indipendente da cui deriva.
ARMONIA FUNZIONALE
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Gli accordi sono distribuiti su tre gruppi funzionali all'interno dei quali ognuno ha
un peso differente.
• Il gruppo della tonica contiene, oltre alla tonica stessa, il VI grado - che è la
tonica relativa - e il III grado poco utilizzato per la sua natura ambivalente
determinata dal fatto che contiene suoni della scala con attrazioni risolutive
opposte (sensibile e mediante).
• Essendo un gruppo di avvio si può muovere in qualsiasi direzione*.
• Il gruppo della dominante ha una forte tendenza risolutiva verso la tonica e
contiene l'attrazione tonale più importante che è la sensibile.
• Il gruppo della sottodominante ha una funzione primaria di precadenza sulla
dominante (in questo caso l'accordo più forte è quello del II), e una funzione
secondaria di cadenza sul gruppo di tonica in modalità plagale.
*Molte volte l'abitudine di avvio del gruppo di tonica è una cifra stilistica ben
definita e riconoscibile.
Si noti come il movimento armonico più forte dal punto vista funzionale sia quello di
quarta che governa i movimenti principali:
◦ V-I
◦ II-V
◦ I-IV in avvio
Per tale ragione tutti gli accordi costruiti su questi gradi sono
considerati indipendenti mentre i rimanenti sono da loro stessi derivati.
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TIPOLOGIA DELLE SETTIME
Gli accordi di settima hanno un rivolto in più rispetto alle triadi in quanto anche la
settima può essere posta al basso.
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SETTIMA DI PRIMA SPECIE (DOMINANTE)
Nel secondo rivolto, al fine di evitare il cumulo di dissonanza fra quella di settima e
quella di quarta fra basso e fondamentale, è necessario preparare anche il basso o, in
alternativa, alterare la terza dell'accordo trasformandolo in una settima di prima
specie con funzione di dominante secondaria (dominante della dominante).
Nel caso di alterazione della terza con conseguente trasformazione in settima di prima
specie viene naturalmente meno l'obbligo della preparazione .
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SETTIMA DI TERZA SPECIE
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SETTIMA DI QUARTA SPECIE
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SETTIMA DI SESTA SPECIE
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RISOLUZIONI ECCEZIONALI DEGLI ACCORDI DI SETTIMA
Affronteremo in questa sede le due risoluzioni eccezionali più usate riguardanti gli
accordi di settima di seconda e terza specie.
Risoluzione settime di seconda e terza specie sulla settima di prima specie:
(per estensione: Risoluzione di una settima qualsiasi su un'altra settima)
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dovendo ottenere anche la settima sull'accordo di risoluzione e non potendo evitare di
risolvere la settima e la quinta della seconda e terza specie, per fare questa risoluzione
possiamo servirci della terza o della fondamentale in quanto non soggette a
particolari obblighi risolutivi.
Abbiamo quindi due possibilità:
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BASSO CIFRATO
Nella musica antica, nella pratica del basso continuo o al semplice scopo di
ottimizzare lo spazio in partitura o abbreviare l'accordo, si utilizza mettere una
numerica (cifratura) sopra il basso che ne indica lo stato.
Tale pratica, anche se con la sostituzione dei numeri con vari altri simboli, è tuttora
utilizzata negli spartiti di musica jazz o pop.
I gradi della scala in numerazione romana vengono messi sotto il basso per chiarirne
la collocazione nella tonalità per poter scegliere il tipo di accordo e rivolto da
utilizzare su ogni grado.
Per indicare invece la f dell’accordo usato si usano i numeri ordinali con apice, come
nel seguente esempio:
VI VIIIII
• Fondamentale: 5, 8, 3
• Primo rivolto: 6
• Secondo rivolto 4/6
Nelle cadenze:
• Triadi dissonanti: 5
Nelle settime
• Fondamentale: 7
• Fond. Incompleto: 3/7/8
• Primo rivolto: 5/6
• Secondo rivolto: 3/4
• Terzo rivolto: 2/4
• Secondo rivolto con terza alterata: 6#/4/3
• Diesisato: 5#
• Bemollizzato: 5b
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