due voci
Regole generali
non incrociare le parti (l’incrocio avviene quando una nota della voce
grave è più alta di quella superiore, o viceversa). Come studio è sempre
meglio evitare l’incrocio, mentre nella prassi era utilizzato solo se era
necessario per migliorare la condotta melodica.
ripetizione di suoni
l’eccessiva ripetizione di un suono crea una sensazione di ridondanza
e predominanza di quel suono che può bloccare la scorrevolezza della
melodia, il suo “sereno fluire”.
i parametri per determinare la ridondanza di un suono tengono conto di:
numero delle ripetizioni;
vicinanza delle ripetizioni;
collocazione rispetto alle posizioni forti o deboli del tempo;
le posizioni nella battuta possono essere in ordine di importanza come fattore di ridondanza:
nota accentata sul battere di mano;
nota accentata sul levare di mano;
nota disaccentata sul battere di mano;
nota disaccentata sul levare di mano.
nota culminante
la nota culminante è il punto più acuto, o grave, della melodia in cui si
raggiunge anche il climax, l’apice della tensione melodica. Nella musica
vocale spesso sottolinea parole di particolare interesse e significato.
Se viene ripetuta la sua efficacia viene diminuita, al punto che in taluni casi
rappresenta semplicemente la nota più acuta della melodia, piuttosto che la nota
culminante.
Le caratteristiche che la enfatizzano sono:
durata della nota;
collocazione rispetti i tempi della battuta (vedi sopra);
tessitura: posizione nel registro della voce (vedi sopra);
provenienza (vedi sopra).
Regole per l’esercizo dei contrappunti in ciascuna
specie.
Le seguenti regole che riguardano gli aspetti di consonanza verticale
e di moto del contrappunto sono subordinate alle suddette regole generali
e alla buona condotta melodica, che nel contrappunto antico sono
prioritarie (vedi il capitolo sulla costruzione della melodia, Il
contrappunto nella polifonia vocale classica, B. Cervenca, Bongiovanni)
I specie
Nota contro nota.
II specie
Due note contro una.
III specie
Quattro note contro una.
Sono ammesse dissonanze sulle semiminime disaccentate (seconda e
quarta) come nota di passaggio.
Nota Bene
Le regole e indicazioni sulla nota culminante e la ridondanza sono
secondarie e per voi adesso solo consigli e non costituiscono un obbligo da
osservare. Anche tutto ciò che riguarda l’uso di consonanze imperfette
non costituisce obbligo, ma semplice consiglio di buona condotta.
Comunque tutto ciò che si trova scritto indentato col carattere più
piccolo, in verde chiaro, è di secondaria importanza.
A cosa serve il conti-appunto -su basi storiche, per giunta- e perché a due voci?
Cercheremo di rispondere a queste domande.
Innanzi tutto stabiliamo cosa significa Contrappunto: è l'arte, o meglio la scienza, che codifica in regole e
precetti la sovrapposizione di due o più melodie da esegui-si simultaneamente.
Chi ha inventato queste regole? Nessuno in particolare, si può dire che da i. Des Pres in poi l'arte di comporre
abbia subito una svolta decisiva codificata definitivamente da G. Zar/io nel suo fondamentale trattato "Delle
istituzioni harmon/che" (Ve. 1585).
Si può dire che Zar//no non abbia inventato nulla di nuovo, o quasi, ma le sue regole sono tanto convincenti da
avere indotto generazioni di musicisti (per più di un secolo) a tenere i suoi precetti in grande stima.
Parrà quindi strano a qualcuno, che dopo averne parlato con grande entusiasmo, non lo si tratti quasi per
niente nel presente fascicolo, ma i suoi dotti insegnamenti male si addicono ad una stringata carrellata come la
presente poi, è certo, le sue regole compaiono anche nei trattati posteriori da noi utilizzati, anzi non vi è quasi
manuale di conti-appunto che non lo citi esplicitamente; anche l'autorevole "Gradus.. "di Fux cita ripetutamente gli
insegnamenti di Zarlino a ben 140 anni dalle sue "Istitutioni". Per chi si applica alla musica antica, ignorare il
comprensione
contrappunto equivale ad in/hi-si quasi del tutto la capacità di nei riguardi della musica stessa.
Oltre tutto, a nostro avviso, non è lontano il giorno in cuL continuando ad eseguire musiche di altri tempi,
non troveremo affatto scandaloso passare a vie di fatto componendo musica secondo gli stessi schemi.
Tutto sommato, da quasi un secolo, insistiamo ad eseguire musica antica; non sarebbe forse il caso di consi-
derarla ormai musica appartenente al nostro tempo?
Con trappunto storico sta ad indicare che ci lasciamo insegnare direttamente da musicisti antichi, abbiamo così
fonti di prima mano, non inquinate o comunque filtrate da teorie non appartenenti all'epoca.
Non avendo mire compositive (per ora) possiamo accontentarci di studiare conti-appunto a due voci, consci del
fatto che esso pùò contenere in sintesi tutta la problematica musicale del tempo.
Il nostro fascicolo contiene pure uno schema per esercitarsi alla improvvisazione, di Scipione Cerreto: "Con-
trappunto ad videndum "; si tratta di frasi musicali di carattere schematico the bene si adattano ad essere sovrap-
poste ad un Basso.
Abbiamo quindi due possibilità di improvvisazione: l'una consiste nel memorizzare schemi di questo tipo e
l'altra impone la padronanza del con trappunto f/no al punto da suonano o cani-ar/o ancora prima di scriverla. Tut-
to ciò beninteso vale anche per la diminuzione che è l'arte di scomporre in valori piccoli intere frasi di valori lar-
ghi.
Come utilizzare questh materiale ai fini di imparare il contrappunto? Purtroppo non sarà sufficiente leggere,
sia pure attentamente, ciò che tratta il fascicolo, bensì è necessario esercitarsi a lungo conti-appuntando i canti
fermi qui contenuti (specialmente secondo i precetti di Fux) riempiendo grossi quaderni da musica con contrappun-
ti vari, con obblighi di tutti i tipi e Fughe.
Per chi volesse approfondire ulteriormente l'argomento proponiamo lo studio integrale dei trattati Citati.
24
CONSONANZE PERFETTE (tra di loro) L. Penna (1684)
Dall'unisono alla quinta solo quando una voce sta ferma, o quando una salta e l'altra si muove per grado in
direzione contraria.
Dall'unisono all'ottava stessa regola.
Due quinte sono ammesse solo se la prima è giusta e la seconda falsa (diminuita).
Dalla quinta all'unisono si va solo se una voce sta ferma (se una va per grado e l'altra salta, si tollera).
Dalla quinta all'ottava se una voce sta ferma e l'altra salta, è buono, così come per moto contrario. Se una v -
per grado e l'altra salta, si tollera.
Dall'ottava all'unisono si può fare solo se una parte sta ferma.
Dall'ottava alla quinta si può andare se una voce sta ferma o se vanno ambedue per moto contrario.
Con lo spostamento di una minima o di una semiminima, si possono salvare due ottave o quinte seguenti.
Che le composizioni non comincino né finiscano in sesta maggiore,a volte è tollerato iniziare in sesta minore.
Da un unisono si può andare a tutte le consonanze eccetto le seste, e dalle seste si può andare a tutte le
consonanze eccetto l'unisono.
Dall'unisono è meglio andare alla terza minore che alla maggiore e dalla terza maggiore non è bene andare
all'unisono, è meglio andarci dalla terza minore.
La terza maggiore va volentieri alla sesta, alla quinta ed all'ottava.
La terza minore può andare alla quinta restando ferma cori una voce e saltando con l'altra.
La decima minore va volentieri all'ottava.
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Dalla quinta alla terza è meglio finire alla terza minore che maggiore ed anche dovendo andare atta sesta è bene
andare alla sesta minore a meno che non si debba poi terminare in ottava (allora la sesta dovrà essere maggiore).
Restando ferma una voce, la quinta può andare all'unisono, alla terza maggiore o minore, alla sesta maggiore o
minore ed all'ottava.
La sesta maggiore può andare (se una voce sta ferma) alla quinta purché dopo vada in terza, oppure restando
ferma la voce superiore, andare in quinta poi in terza.
La quinta falsa deve provenire dalla sesta minore e terminare in terza maggiore.
DISSONANZE
Andando le note di mezza battuta l'una, le dissonanze passino nell'alzare di mano. Se sono note nere
(semiminime), le dissonanze devono essere dopo il battere e dopo il levare. Esempio:
-
Esempio:
5 4 3 6 7 8 9 10
Facendo note nere (buona e cattiva) non si deve dopo' la cattiva tornare indietro, né fermarsi sulla cattiva, né
fare salti di terza o altri, ma si deve procedere per grado fino alla buona.
Nel diminuire l'ottava e la quinta ci si guardi dai sospetti di ottave o quinte parallele, può succedere quando
una parte fa salti di quarta, quinta, terza oppure le parti non vanno per moto contrario.
Quando una parte ha questa figurazione e le nere sono per grado, allora la prima nera deve essere
dissonante e la seconda consonante. T7-
Con la figurazione di sopra, si impone che la minima sia in battere e le due nere in levare, se invece le nere sal-
tano, debbono essere in battere.
1/41?
IL CONTRAPPUNTO L1GATO
La legatura di seconda si può risolvere in cinque modi: unisono, terza maggiore e minore, sesta maggice e
minore.
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3 2 3 2 3 3 3
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5 4 5 5 4 3
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jj
Regola generale per le risoluzioni in terza è che quando le parti si avvicinano si va in terza minore, e quando si
allontanano si va in terza maggiore.
Il tritono si scioglie in sesta maggiore o minore.
o
e
U,
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3 4+ (;) 3 4+ () 7 6+
31 -O-
26
La legatura di settima si scioglie in sesta maggiore o minore.
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5 7 5
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c
1e 10 9 5 6+ 10 9
4
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8 11 () 8 7 6 8 11
()
8 11
E)
4) ti t) 4)
E)
p p "1_
Si compongano i contrappunti sopra e sotto i seguenti canti fermi composti sopra i sei toni autentici Re, Mi,
Fa, So!, La, Do.
I
E )
p ,
(1
00 '
e O.
E)
F
I E) B
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0
G
I.L e e
I[) ti '- e JJI
A
e e p
4) _I1
C
t e ti
27
ze dando una netta prevalenza a quelle imperfette.
Se il canto fermo è sotto, la penultima nota del contrappunto deve essere in sesta maggiore e ottava e se il
canto fermo è di sopra, si terminerà in terza minore e unisono.
Si utilizzino il moto contrario ed obliquo più che si può e per ultimi, se costretti, il moto retto per il quale si
deve fare tanta attenzione ai moti di quinte e ottave parallele.
Le parti devono incrociarsi il meno possibile, solo se costretti per ragioni melodiche (per assicurarsi il moto
contrario).
Non si usi l'unisono all' interno della composizione e l'ottava si prenda di preferenza con le pdcttchusi
allontanano.
p 'p
-
o . H
I
i obene dprovevole
Per prima cosa dobbiamo sapere che noi ci occupiamo del tempo binario, la cui, battuta consta di due parti
uguali, l'una delle' quali consiste nell'abbassamento della mano e l'altra nella elevazione (7),
Si pongono quindi due minime per ogni semibreve, una delle quali in battere deve essere consonante e l'altra in
levare può essere anche dissonante, questo però quando le minime vanno per grado, saltando invece debbono essere
tutte consonanti.
Là penultima battuta quando il canto fermo sarà al basso, vedrà il contrappunto con-una minima in quinta e
l'altra in sesta maggiore mentre quando il canto fermo sarà nella parte acuta il contrappunto sarà in quinta e terza
minore (nel tono di Mi daremo la sesta al posto della quinta che sarebbe falsa). . -
I salti di terza nelle minime non salvano le quinte e le ottave parallele, che saranno salve con salti di quarta o
più. Esempio:
aie bene
In luogo della prima minima si può mettere una pausa di mezza battuta.
Si possono usare salti di sesta minore o di ottava.
Dovendo fare il contrappunto in tempo temano (sesquialtera) la prima minima sarà consonante, la seconda
potrà essere dissonante e la terza di nuovo consonante.
Esempio:
ERii
rflc
3
2r-
3 2 1 1 2 3 I
-, 2
Questa è composta da quattro semiminime contro una semibreve, la prima deve essere consonante, la seconda
può essere dissonante, la terza di nuovo consonante e la quarta potrà essere dissonante.
Nella ipotesi che la seconda e la quarta siano anch'esse consonanti, allora la terza potrà essere dissonante; ' -
passi regolari 12 11 10 9 3 8 9 10 11 10 10 9 8 7 5
0 Cl
Un'altra eccezione è rappresentata da quella nota detta dagli italiani "cambiata", cioè quando la seconda nota
"'
dissonante salti una terza in giù ad una consonanza come si vede dagli esempi:
seconda e quarta
consonante r,rr1
- -
l -
li
terza dissonante 8
5()3
6
1()3
8
6(,)8
3 5
rrrrr
si ti
,.
La penultima battuta dovrà essere così formata:
(cambiata)..
Iti
345 6+ 8 8 7 5 6+ 8 3-5 43
Questa specie consiste in due minime legate la prima delle quali è in levare di mano e la seconda cade net
battere delta battuta successiva.
Viene anche chiamata legatura o sincope ed è di due sorte: legatura di consonanza, quando tutte e due le note
sono consonanti. Legatura di dissonanza, quando la prima è consonante e la seconda dissonante.
Le note legate altro non sono che ritardi detta nota seguente, sotto questo aspetto è motto semplice scoprire
dove debbano sciegliersi te dissonanze.
Esempio:
3 E j43
3 3 3
Comunque si sappia che con il C.F. di sotto, la seconda va all'unisono, la quarta alla terza, la settima alta sesta,
la nona all'ottava etc.
Con il C.F. di sopra: la seconda atta terza, la quarta atta quinta, la settima all'ottava, la nona alla decima.
(a pag. 26 vi è una spiegazione dettagliata sull'argomento)
Quando sarà possibile bisognerà fare la legatura, a volte però bisogna ripiegare sulle minime sciolte.
Non di sebbono- usare legature di seconda che provengono da un unisono e levando il ritardo si può veder ìl
perché.
I. 1 2 1 1 1 1 meglio 3 2 1 3 I
I'12
Al contrario conviene che la seconda provenga da una terza, in questo modo, togliendo la legatura avremo
l'unisono per moto contrario.
Questa specie si chiama contrappunto fiorito cosiddetto perché in grazia del canto, con l'ornamento di ogni
genere, con la pieghevole facilità de' moti, con l'acconcia varietà delle figure, deve quel giardino germogliare di fiori.
prono a volte frammischiare due "fuse", le quali debbono essere nella seconda o quarta parte della
battuta. Inoltre le legature possono essere diminuite come nell'esempio seguente:
29
Sul battere bisogna adoperare il più possibile il moto obliquo e la sincope, la quale dà molta grazia a
contrappunto.
(contr. d soP[ra)
C, F.
(contr. d sotto)
Il contrappunto alla zoppa è quando la minima si trova sincopata. Si guardi più che si può che la minima non
sia in ottava.
bo
Del contrappunto delle semiminime puntate con la croma.
Contrappunto di perfidia della minima nell'alzar di mano, col punto e due crome.
- O i --
31
Del contrappunto ostinato.
Ic le sol mi le Ut fe se n
Senza Ml
Senza FA
In saltarello 3/2
Senza ottava o quintadecima
Senza quinta o duodecima
Senza terza o decima
In trippola
G. Zarlino
-G-
S. Cerreto
_G_
3?
Canto fermo di Costantio Festa a battuta di breve
-o-
A. Berardi
-o-
Sei Cantus Firmus sui modi autentici
per l'esercizio del contrappunto a due voci nelle cinque species
J.J. Fux (1725)
BC
w w w w w w w w
BC w w ›
D
C.F.
BC
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E
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C.F. BC w W
BC