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ROMA: nei primi anni la musica era usata per le attività militari.
Successivamente usata con funzione edonistica per la vita
quotidiana, come banchetti e per gli spettacoli teatrali e circensi.
Importante la musica per le attività umane dopo il 146 a.C. La
musica era monodica e corale. Si usava anche nelle manifestazioni
pubbliche, come le parate. Nel periodo della decadenza, il
cristianesimo si oppose all'uso della musica, vietando ai fedeli di
svolgere attività musicali. Si sviluppa la concezione della musica
come arte terapeutica. I primi strumenti erano per uso militare,
come bùccina, forma di cerchio, litus con canna dritta ma poi si
piegava, tuba con canna dritta. Idraulis era usato nei giochi
circensi, organo ad aria, azionato da pompe ad acqua. Tibbia era
l'oboe doppio, quella pares le canne erano di uguale lunghezza,
impares con canne di lunghezza diversa. Timpanum era un tamburo
circolare, grande, questo si ritrova nella tamorra napoletana. Lira
simile all'arpa di oggi, liuto e cetra. Pandura era a 3 corde, cassa
rettangolare e manico lungo oppure corto Con cassa circolare tipo il
mandolino moderno. Boezio e sant'Agostino.
313 d.c. Costantino emana l’Editto di Milano, dove riconosce la
libertà del culto cristiano, i cristiani diffondono la loro liturgia e il
canto; ogni regione aveva una propria caratterizzazione, quindi si
ha una frammentarietà della musica. Canto per culto Chiesa
occidente (simile al greco bizantino); Chiesa orientale; Canto
italiano; canto fuori dal confine italiano; canto romano; canto
ambrosiano a Milano < Sant’Ambrogio; rito beneventano; rito
aquileiese diffuso nel Friuli e ad Aquilea-> influssi della Chiesa
africana e di Alessandria D’Egitto; abbiamo 12 brani polifonici a 2
voci per le rappresentazioni delle festività religiose; rito istriano;
rito gallicano in Francia <Gallia; rito greco bizantino-> con pluralità
delle lingue (greco, armeno, paio Slava, siriaco e in arabo); rito
mozarabico in Spagna, ci sono dei codici di questa liturgia
conservati presso la cattedrale di Toledo, l’università di Santiago de
Compostela e presso la Cattedrale di Leon; tra cui l’Antifonario di
Leon-> che è una copia di un manoscritto; la notazione del canto
mozarabico era propria, non decifrata. Nel VI secolo d.C. si ha un
repertorio di canti stabile, universale per le preghiere, le letture e i
canti. Il carattere di questi canti era MONODICO, usati pochi gradi
della scala per la melodia e prevedeva la mancanza di
accompagnamento strumentale.
La cantillazione derivava dal mondo ebraico, era una forma di
declamazione su note fisse, usata per ampliare la lunghezza del
testo sacro. I canti liturgici venivano usati come acclamazione degli
Imperatori che entravano in città, come la LAUDES REGIE-> si
accoglieva l’ingresso del patriarca o dell’imperatore nella Chiesa.
Stili del canto greco bizantino:
1. Stile asmatico-> ricchi di melismi, difficile la comprensione;
2. Stile irmologico-> per le odi che venivano cantate su una
strofa detta irmos, ogni sillaba aveva 1 o 2 note;
3. Stile stichieratico-> vi sono melismi, ma il testo è
comprensibile.
Si voleva far affermare il rito gallico su tutti gli altri, tramite i
cantori del rito romano che istruivano i sacerdoti gallicani e gli
alunni (spiranti sacerdoti) andavano dalla Gallia a Roma per
studiare. Si sviluppa il rito franco-romano-> Diacono Giovanni,
romano, sosteneva che i galli non erano in grado di comprendere il
canto romano; i galli sostenevano che i romani non spiegavano
bene perché volevano mantenere il loro domino.
Canti sotto il nome di Gregorio Magno, per dargli autorevolezza e si
affermano nei territori cristiani.
Con liturgia si riferisce ai canti religiosi che cambiano il testo in
base alla liturgia, dette parti mobili, mentre la II parte presenta
testi uguali sempre detti parti fisse, ordinarie. PRPRIUM MISSE o
PARTI MOBILI-> parti variabili: Introito, Graduale, Alleluja,
Offertorio e la Communio. ORDINARIUM MISSE o PARTI FISSE->
parti fisse: Preghiera litanica (Kyrie eleison); Gloria in excelsis deo
(Inno Angelico), Credo in un solo Dio (Simbolo), Sanctus, Agnus
dei. Poi ci sono le uffici delle ore, ricordano la presenza di Dio in
ogni momento della giornata dell’uomo:
1. Mattutino;
2. Laudi;
3. I ora;
4. III ora;
5. VI ora;
6. Vespri-> celebrati anche nelle Chiese parrocchiane, formato
dalla lettura di 5 salmi, intercalati da Antifone;
7. Compieta.
Quindi nel Medioevo abbiamo la monodia sacra (ne parli prima, in
lingua latina non conosciuta da tutti) e profana (+ diffuso per l’uso
della lingua volgare, diffuse anche grazie alle scuole profane).
La lirica monodica profana in lingua volgare, diffusa in tutti i ceti
sociali e veniva trasmessa oralmente (perché non tutti conoscevano
la scrittura, le poche scritte usavano la notazione adiastematica
cioè che non usa il pentagramma). Riguardo la lirica monodica
profana latina abbiamo diversi documenti (fonti primarie) e
sappiamo che veniva composta per diverse occasioni: canti funebri
(canto di Epitaffio) o goliardici (goliardia accompagnava il mondo
universitario, era attività successiva allo studio, si incontravano
nelle caverne e si dedicavano a tutto ciò che riguardava lo svago e
cantavano canti dal tema lascivo). Conosciamo il Pianto per la
morte di Carlo Magno-> componimento in cui un anonimo (forse un
monaco, perché San Colombiano era il protettore dell’abazia di
Bobbio) in latino medievale elogia Carlo Magno e le sue imprese <-
esortando i popoli della terra a piangere la morte di questo grande
uomo, usando le lacrime di San Colombiano; per la lingua volgare il
pianto sarà anche per la donna, amici o parenti. La raccolta dei
Carmina Burana-> canti goliardici del Tirolo e Carinzia, presi a
modello di una cantata scenica, del 1937 di Carl Off Carmina Buran.
Trovatori al sud della Francia, usano la lingua d’oc-> dando vita
l’occitano, i trovieri al nord della Francia, usano la lingua d’oil->
dando vita al francese. Avranno influenza anche in Spagna, iniziano
a cantare alla fine dell’XI secolo ad opera di un re e di altri
personaggi. I canti dei trovatori si diffondono oralmente; i trovieri
sono appartenenti all’aristocrazia, quindi di nobili origini. ARTE
TROBADORICA indica i trovatori e i trovieri. La CANZO’-> canto
per l’amor cortese (donna cantata come Madonna, un amore
spirituale), abbiamo A A cioè 2 frasi uguali musicalmente + B ad
ogni frase corrispondono 2/3 versi (il testo è di 6/7 versi), il
SIRVENTE’S-> canto di polemica, PLANH-> per i familiari o donna,
PASTORELLA-> amore trobadorico, carnale; ALBA-> canto d’amore
e d’amicizia.
Minnesanger-> canto dell’amore cortese, sono dei poeti, metà
1100 fino al XIV secolo-> periodo lungo; le fonti che abbiamo sono
due canzonieri: di Colmar e di Jena che contiene 91 canti. Derivano
delle forme francesi precedenti, questi erano appartenenti
all’ambiente della corte. Sostituiti dai mestersanger-> che
provenivano dalla borghesia delle città.