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INDICE
1. INTRODUZIONE
2. IL PROBLEMA DELLE ORIGINI DELLA MUSICA
3. LA MUSICA NELLA PREISTORIA
4. RILEVANZA DELLA MUSICA NELLE CIVILTA ANTICHE E NELLA
MITOLOGIA GRECA
5. ANALISI FILOSOFICA DELLA MUSICA
5.1 SCHOPENHAUER
5.2 NIETZSCHE ED IL SUO RAPPORTO CON WAGNER
11. CONCLUSIONE
1. INTRODUZIONE:
Una vita senza musica come un corpo senz'anima.
(Marco Tullio Cicerone)
Personalmente credo che laforisma sopra citato racchiuda in s una grande verit.
Attraverso questo percorso vorrei provare a porre la vostra attenzione sullimportanza della
musica illustrandovi, fino dove mi possibile, l'immediatezza e l'emozione che l'arte dei
suoni suscita nel nostro animo. Daltronde, chi pu negare che il mondo sia unorchestra di
infiniti strumenti che, fondendosi insieme, creano innumerevoli sinfonie?
Lungo questo percorso analizzer brevemente le origini della musica dalla preistoria fino
ad arrivare alle antiche civilt. Dopo di che guarder alla concezione di alcuni dei pi
importanti filosofi come Schopenhauer e Nietzsche e la sua relazione con uno dei maggiori
esponenti della musica tedesca: Wagner. Di seguito lattenzione si sposter dallanalisi
musicale nel periodo fascista (fortemente influenzato dalle idee nazionaliste di Wagner),
allinfluenza della musica sulla letteratura italiana e straniera nel periodo del novecento, in
particolare sullanalisi di uno scritto di DAnnunzio e Joyce. Infine, dopo aver considerato
laspetto umanistico della musica, far dei brevi cenni anche dellaspetto scientifico di tale
fenomeno soffermandomi sulla fisica delle onde e la percezione della musica allinterno del
corpo umano.
abbia dovuto soddisfare i propri bisogni primari ed essenziali, come quelli legati alla
sopravvivenza; solo successivamente ipotizzabile che egli si sia impegnato in altre
attivit. Le prime forme espressive sono probabilmente nate quando luomo ha
incominciato a guardarsi intorno e quindi sono state influenzate dallambiente. Tra le prime
forme possiamo riconoscere i graffiti, raffiguranti scene di vita quotidiana, e le attivit
sonore (quasi sicuramente vocali) poich le cause iniziali di questi sfoghi ed impulsi erano
appunto lemotivit e lirrazionalit.
Nel Neolitico larte ha tratto sempre pi stimoli dal mondo circostante ed inoltre le trib
iniziarono a coltivare la terra ed a suddividere il lavoro: questi avvenimenti portarono alla
stabilizzazione e ad una migliore organizzazione sociale delle popolazioni cos da poter
usufruire al meglio del loro tempo. In tale fase il suono inizia ad avere un peso sempre
maggiore nellesistenza degli esseri viventi fino ad influenzarne le prime concezioni
religiose.
guaritrice della natura ed il potere degli dei. Numerose furono le civilt che accentuarono
limportanza della musica:
In Cina. I Cinesi ebbero una capacit straordinaria nellapplicare questarte alla cura
delle malattie ed instaurarono una fitta rete di analogie e di simboli che collegava il
sistema delle note musicali alle immagini della natura e della vita civile. Alle note
musicali, inoltre furono associati i cinque elementi fondamentali: legno, terra,
fuoco, acqua e metallo.
In Israele. Per gli Ebrei la musica era unarte che aveva come scopo lascesa dello
spirito umano verso il cielo; infatti si svilupp molto lutilizzo della musica sacra
come forma di preghiera. Ad essa fu attribuita una doppia valenza ossia ottenere
laiuto e la protezione di Dio, ma allo stesso tempo come tecnica esorcistica contro
gli attacchi delle forze del male.
In India. Nel Tibet ed in India la musica veniva utilizzata per pratiche terapeutiche,
per la vocalizzazione, il sacrificio e la meditazione. Questa popolazione la madre
di forme di vocalizzazione terapeutica: i cosiddetti mantra. Questa parola tradotta
vuol dire "espressione sacra" utilizzata per la purificazione dellanima e del
subconscio; essa ha origine dalle credenze religiose indiane ed proprio delle
culture religiose che fanno capo principalmente alla scrittura sacra del Veda.
Unanalisi particolare viene dedicata alla musicalit allinterno della cultura greca; in essa
la musica godeva di una tale considerazione da essere impiegata nelle leggi e nelle
istituzioni civili come garanzia dellordine civile e politico e come segno di armonia tra
mente e corpo. Altro aspetto importante della cultura greca era limportanza delle divinit e
degli eroi alle cui figure venivano attribuite conoscenze terapeutiche: Apollo, per esempio,
era considerato il dio della luce, della razionalit e della medicina sacra. Spesso tale
divinit era rappresentata con in mano una lira ed un arco, a personificare la forza
sovraumana irradiata dallarte. Ma perch tra gli strumenti proprio la lira doveva avere il
privilegio di essere posta tra le mani di una divinit di tale importanza?. Bisogna sapere che
nellantica Grecia gli strumenti musicali erano considerati opera degli dei ed ogni
strumento veniva associato a precise divinit. Ad esempio laulus, strumento ad aria
importato dalloriente, era legato al culto di Dioniso; mentre la lira era considerata dai greci
lo strumento privilegiato per esprimere il potere terapeutico della musica a causa della
dolcezza del suo suono. Nonostante ci la forma pi alta della musicalit per la cultura
greca era la musica vocale e questo lo si pu evincere anche da come venivano narrate le
leggende degli dei, dellIliade e dellOdissea: esse infatti venivano recitate da rapsodi con
laccompagnamento di strumenti musicali.
5.1 SCHOPENHAUER
Molti filosofi greci e non, antichi o meno concordano sullimportanza della musica per
lesistenza delluomo; uno dei primi fu Aristotele (300 a.C.) il quale affermava che la
sacra rappresentazione del teatro greco aveva lintento principale di una terapia collettiva
grazie allintensa catarsi che essa generava sia negli attori che negli spettatori. Altro
filosofo che esaltava larte musicale fu Arthur Schopenhauer uno dei maggiori pensatori
del XIX secolo (nonch del pensiero occidentale moderno) che prese spunto per la sua
filosofia da numerose correnti di pensiero tra cui: il materialismo illuminista, la filosofia
delle idee di Platone ed il criticismo kantiano fondendoli con le dottrine orientali buddhiste
ed induiste che facevano capo agli scritti religiosi Veda e Purana. Il risultato di questa
sintesi una filosofia denotata dal pessimismo e che si basa sulla distinzione kantiana tra
fenomeno e noumeno: il fenomeno per prende il nome di rappresentazione che viene
influenzata dallo Spazio, dal Tempo e dalla Causalit. Schopenhauer espone la sua
filosofia della musica in due dei suoi scritti pi significativi dove essa trova la sua
centralit ponendosi al vertice dellestetica e del pensiero del filosofo: Il mondo come
volont e rappresentazione (1818) e Parerga e Paralipomena (1851).
Nel passo qui di seguito tratto da Il mondo come volont e rappresentazione il filosofo
spiega la sua filosofia della musica:
Loggettivazione adeguata della volont sono le idee (platoniche); suscitare mediante
rappresentazione di oggetti particolari (le opere darte non sono infatti mai altro) la
conoscenza di queste (e ci possibile solo con una adeguata modificazione nel soggetto
conoscente) il fine di tutte le altre arti. Tutte, infatti, oggettivano la volont
mediatamente, cio per mezzo delle idee; e dato che il nostro mondo non se non il
fenomeno delle idee nella pluralit, attraverso le forme del principium individuationis (la
forma della conoscenza possibile allindividuo in quanto tale); ne deriva che la musica, la
quale oltrepassa le idee, del tutto indipendente anche dal mondo fenomenico,
semplicemente lo ignora, e in un certo modo potrebbe continuare ad esistere anche se il
mondo non esistesse pi: cosa che non si pu dire delle altre arti. La musica infatti
oggettivazione e immagine dellintera volont, tanto immediata quanto il mondo, anzi,
quanto le idee, la cui pluralit fenomenica costituisce il mondo degli oggetti particolari.
La musica, dunque, non affatto, come le altre arti, limmagine delle idee, ma
invece immagine della volont stessa, della quale anche le idee sono oggettivit: perci
leffetto della musica tanto pi potente e penetrante di quello delle altre arti: perch
queste esprimono solo lombra, mentre essa esprime lessenza.[...]In tutta questa
trattazione intorno alla musica mi sono sforzato di mostrare che essa esprime, con un
linguaggio universalissimo, lintima essenza, lin s del mondo, che noi, partendo dalla
sua pi limpida manifestazione, pensiamo attraverso il concetto di volont, e lesprime in
una materia particolare, cio con semplici suoni e con la massima determinatezza e verit
del resto, secondo il mio punto di vista, che mi sforzo di dimostrare, la filosofia non
nientaltro se non una completa ed esatta riproduzione ed espressione dellessenza del
mondo, in concetti molto generali, che soli consentono una visione, in ogni senso
sufficiente e applicabile, di tutta quellessenza; chi pertanto mi ha seguito ed penetrato
nel mio pensiero, non trover tanto paradossale, se affermo che, ammesso che si potesse
dare una spiegazione della musica, completamente esatta, compiuta e particolareggiata,
riprodurre cio esattamente in concetti ci che essa esprime, questa sarebbe senzaltro
una sufficiente riproduzione e spiegazione del mondo in concetti, oppure qualcosa del tutto
simile, e sarebbe cos la vera filosofia.
Secondo Schopenhauer infatti larte consiste nella prima forma di liberazione dalla
schiavit della volont e quindi da dolore. Egli si appresta quindi a comporre la sua scala
gerarchica delle arti a seconda del modo in cui esse rappresentano la volont: larchitettura
sar al gradino pi basso perch in essa la volont si manifesta "come oscuro, incosciente,
meccanico impulso della massa poi ci saranno la scultura, la pittura, la poesia, la tragedia
ed infine la musica. C infatti una differenza sostanziale fra questultima e le altre arti
perch, se queste colgono dei gradi di oggettivazione della volont, la musica ne invece
la pi diretta rappresentazione; potremmo dire che se le arti oggettivano la volont in modo
mediato la musica lo fa in modo immediato. La musica al di sopra di tutto, un
linguaggio assoluto ed universale che solo il genio pu esprimere perch egli lunico che
pu catturare lessenza della realt. Ma come si pu parlare questo linguaggio privilegiato?
LA MUSICA: un ponte tra arte e scienza
Il filosofo dice che, essendo le idee e la musica allo stesso modo oggettivazione della
volont, per poter parlare di musica ci si potr servire delle metafore. In questo modo
Schopenhauer d vita ad un parallelismo tra la musica e il mondo in modo tale che
questultimo possa essere visto come lo svolgersi fenomenico della prima, rendendoli cos
come due facce della stessa medaglia. Il filosofo continua su questo punto affermando che
se si potesse riprodurre cio esattamente in concetti ci che essa [la musica] esprime,
questa sarebbe senzaltro una sufficiente riproduzione e spiegazione del mondo in
concetti. Inoltre vengono forniti negli scritti prima citati delle analogie che legano il
mondo e la musica; ad esempio rintraccia nella musica i quattro regni in cui la realt si
articola, associando ad essi le quattro voci dellarmonia: basso, tenore, contralto e soprano.
Il regno inferiore composto dalla materia inerte, alla quale corrisponde nella musica la
nozione di basso; al tenore corrisponde il mondo vegetale, al contralto il mondo animale ed
al soprano il mondo umano.
[...] quattro voci di ogni armonia, ossia basso, tenore, contralto e soprano, ovvero nota
fondamentale, terza, quinta ed ottava, [...] il basso deve rimanere ad una distanza molto
pi grande sotto le tre voci superiori, che queste non abbiano fra di loro; s che esso non si
pu avvicinare a loro che di un'ottava al massimo, ma per lo pi riamane ancora al di
sotto, per cui allora la triade regolare ha il suo posto nella terza ottava della nota
fondamentale. [...] l'effetto dell'armonia larga, in cui il basso resta lontano, molto pi
potente e bello di quello dell'armonia stretta, in cui avvicinato, e che adoperata solo
per il campo limitato degli strumenti".
Nel brano tratto dai Supplementi, Schopenhauer analizza le composizioni musicali
dicendo che il basso non dovrebbe svolgere un ruolo melodico perch il movimento
indice di una forma naturale pi evoluta che solo lo strumento principale (quello che
possiede il tema) pu rappresentare; mentre il basso si deve muovere invece per unit
lentissime com caratteristico del grado naturale cui si riferisce.
Richard Wagner; mentre in un secondo periodo, che inizia nel 1878 e si conclude nel 1882,
viene segnato da un netto e brusco distacco da suddetti personaggi. Nella prima fase degli
scritti giovanili la sua filosofia viene definita come Metafisica dellartista e le principali
opere sono: La nascita della tragedia (1872) e 4 Considerazioni inattuali (1873-1876).
Nella prima opera il filosofo si oppone fermamente al razionalismo della cultura
Occidentale mentre esalta, come gi aveva fatto Aristotele, la tragedia attica (del V sec.
a.C.) di Eschilo e Sofocle affermando che essa un miracolo. Per arrivare a questa
conclusione Nietzsche inizia il suo percorso filosofico individuando due impulsi sui quali si
basano lo spirito e larte greci: lapollineo ed il dionisiaco. I nomi dati a questi due impulsi
derivano dalle due divinit greche Dioniso ed Apollo: il primo dio della vitalit,
dellebbrezza e del caos impersona lirrazionalit che viene espressa attraverso la musica e
che rappresenta il vero volto della realt e quindi laccettazione della vita nella sua totalit.
Il secondo invece il dio della serenit, della pacatezza, dellordine che incarna la
razionalit espressa attraverso larte della scultura e rappresentante la fuga dal divenire
attraverso la creazione di una maschera che si pone sul volto della realt. La filosofia di
Nietzsche si basa sul presupposto che la vita sia profondamente irrazionale e quindi
dionisiaca, infatti afferma che lapollineo nasce dalla necessit delluomo di avere ordine
nella propria vita per renderla vivibile ed accettabile. La tragedia Attica frutto di una
perfetta sintesi tra limpulso apollineo, rappresentato allinterno della tragedia dai dialoghi
e dallazione drammatica, e quello dionisiaco, rappresentato dalla musica e dal coro, che
grazie alla loro unione in perfetto equilibrio sono in grado di mostrarci la vita cos come ,
senza pretendere di spiegarla. Per questo lo spettatore una volta finita la rappresentazione
della tragedia era consapevole dellirrazionalit della vita, ma nonostante ci pronto a
viverla a pieno; nella vita quotidiana invece lelemento apollineo prevale su quello
dionisiaco uccidendo cos lo spirito tragico. Per Nietzsche la tragedia muore suicida con
Euripide il quale introduce in essa elementi eccessivamente razionali che pretendono di
spiegare la vita eliminandone quindi loriginaria contraddittoriet; alcuni elementi inseriti
furono: il prologo, il deus ex machina, lepilogo e soprattutto la marginalit del coro. Il
filosofo attribuisce la colpa di questa decadenza della tragedia, e pi in generale della
societ, alla diffusione sempre pi repentina e veloce della cultura razionale occidentale di
cui Socrate fu padre; a questo si deve la sua frase:
[] dietro Euripide si nasconde il demone di Socrate [] .
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Lunica occasione che larte tragica ha per rinascere secondo Nietzsche attraverso la
musica di Wagner il quale fu uno straordinario innovatore del linguaggio musicale. Al
posto delle forme melodrammatiche della tradizione italiana e francese (che prevedevano la
distinzione tra arie e recitativi), le sue opere mature presentano un declamato melodico
continuo ( Sprachgesang: pi o meno cantar parlando), sorretto da un flusso musicale
ininterrotto ( la melodia infinita), nel quale sono intessute frasi melodiche ricorrenti (i
cosiddetti Leitmotiven, motivi conduttori), le quali sono associate ad un personaggio, ad
una situazione tipica o ad un sentimento.
Lamicizia tra Nietzsche e Wagner per finisce quando questultimo gli manda una delle
sue opere: il Parsifal. Il misticismo cristiano allinterno dellopera, che consente a
Parsifal (personaggio folle) di essere riportato alla realt, induce il filosofo a considerare il
compositore un conformista ed un borghese cristianizzato. Nietzsche infatti disprezza
profondamente il cristianesimo in quanto porta alla negazione della vita e dei suoi piaceri
perch chi sottomesso a questa religione prova risentimento verso chi si gode la vita.
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riscontare facilmente nei drammi musicali facenti parte de LAnello del Nibelungo,
fornirono un terreno fertile allalimentazione del pensiero antisemita nazista.
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VINCERE
Avanti giovent!
spezziamo la schiavit
I cuori esultano,
I cuori esultano,
o vincere o morir!
o vincere o morir!
Nel testo si trovavano richiami alla Roma imperiale, simboli di riscossa e di rivincita
dellItalia in campo internazionale. Lo scopo di questo motivo era evidente: esaltare
lanimo del popolo e la figura di Mussolini, cui veniva attribuito un alone divino. Non solo
la parola Vincere era ripetuta tre volte nel ritornello, ma venivano riproposte anche
alcune frasi significative del Duce in occasione della dichiarazione di guerra del 10 giugno
1940. Il discorso iniziava con: Combattenti di terra, di mare e dellaria!, e la canzone
riecheggiava cos: E vinceremo in cielo, terra e mare!. Veniva poi ripresa anche la parte
finale del discorso: La parola dordine una sola. Vincere!, e la canzone: la parola
dordine duna suprema volont. Questa fu la prima vera canzone della seconda guerra
LA MUSICA: un ponte tra arte e scienza
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mondiale; le parole della canzone preannunciavano la vittoria totale anche grazie alla
strabiliante innovazione tecnologica dellaviazione. Lidea di una eventuale sconfitta non
era neppure concepibile. Allinizio del conflitto gli italiani si fidarono ciecamente delle
parole di Mussolini: egli sembrava non poter commettere alcun errore in politica estera,
alimentando false speranze nel popolo e in molti militari. Daltra parte, anche per chi si
trovava gi sotto le armi, il conflitto si preannunciava breve e vittorioso, grazie
allinarrestabile avanzata dei tedeschi in tutta Europa. Questa solo una delle numerose
canzoni, tra le pi importanti si ricordano Giovinezza (1922), Allarmi, Inno a Roma
(1930), Faccetta nera (1935), Inno de giovani fascisti, Caro Pap, Lil Marlen e Bombe
sullInghilterra.
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delle diverse ore del giorno nellattesa dellinizio estate. La seconda sezione sposta
lambientazione in Versilia; a questo punto lestate esplosa: i diciannove testi che
formano questa sezione contengono la prima celebrazione del rapporto panico con la
natura, con la quale il soggetto tende ad identificarsi. La terza sezione contiene sedici testi
segnati dallestate piena e dal tentativo di dare solidit allesperienza individuale attraverso
il ricorso al mito classico. La quarta formata da ventisei testi dedicati ancora allestate
culminante, ma anche i primi presagi autunnali. La quinta ed ultima sezione comprende
diciassette testi nei quali emergono i sentimenti del ripiegamento e della perdita che si
accompagnano alla fine dellestate e alla impossibilit di resuscitare il mito nel mondo
moderno. Famoso esempio della musicalit dannunziana
ignude,
su i nostri vestimenti
umane; ma odo
leggieri,
parole pi nuove
su i freschi pensieri
lontane.
novella,
Ascolta. Piove
su la favola bella
che ieri
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
o Ermione.
piove su i pini
scagliosi ed irti,
su la solitaria
piove su i mirti
verdura
divini,
su le ginestre fulgenti
e varia nell'aria
di fiori accolti,
secondo le fronde
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
silvani,
delle cicale
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s'allenta, si spegne.
non impaura,
n il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
crosciare
diversi
l'argentea pioggia
che monda,
E immersi
secondo la fronda
silvestre,
Ascolta.
La figlia dell'aria
molle di pioggia
muta; ma la figlia
e le tue chiome
la rana,
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
Ermione.
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
Ascolta, ascolta. L'accordo
a poco a poco
pi sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
aulente,
ma un canto vi si mesce
pi roco
intatta,
Pi sordo e pi fioco
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ignude,
su i nostri vestimenti
or congiunti or disciolti
leggieri,
su i freschi pensieri
ci allaccia i malloli
c'intrica i ginocchi)
novella,
su la favola bella
che ieri
silvani,
o Ermione.
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come la vegetazione. Nella terza strofa allo strumento delle cicale giunge in
contrapposizione una canto dal timbro pi roco: quello delle rane. Il motivo panico
presente anche alla chiusura di questa strofa: le ciglia di Ermione si collocano alla pari
rispetto alle varie foglie su cui scroscia la pioggia. Nell'ultima strofa si sviluppa pienamente
il motivo panico che nelle precedenti era accennato solo in sordina: la donna quasi
"virente", come una creatura vegetale, e sembra uscire dalla scorza degli alberi, come le
ninfe antiche.
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(ombra / fronda); vi poi la ripetizione a distanza di certe clausole con minime variazioni,
con un gusto da ritornello di canzone popolare.
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chiamata compressione e si allontana dalla sorgente con la velocit del suono. Dopo la
compressione, viene prodotto una regione chiamata rarefazione, in cui la pressione dellaria
leggermente minore di quella normale. Continuando a vibrare la sorgente genera una
successione di zone in cui laria alternativamente compressa e rarefatta: questa londa
sonora.
La lunghezza donda ( - lambda) uguale alla distanza tra i centri di due compressioni
successive o di due rarefazioni successive. E importante ricordare che il suono non
generato dal trasporto di masse daria, ma dalla loro oscillazione che poi si va a placare una
volta che la sorgente smette di vibrare.
Ogni ciclo di unonda sonora oltre ad essere composto da una compressione e una
rarefazione, ha anche una frequenza dellonda: il numero di cicli che passano in un
secondo in uno stesso punto del mezzo in cui londa si propaga. Un suono si dice puro
quando le particelle investite dallonda sonora oscillano con moto armonico (A): la
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Una persona giovane riesce a sentire suoni che hanno frequenze comprese tra 20 Hz e
20000 Hz (cio 20 kHz). La capacit di sentire i suoni con frequenza maggiore diminuisce
con let: una persona di mezzet non riesce pi a percepire suoni con frequenze superiori
a 12-14 kHz. possibile generare suoni che hanno frequenze minori o maggiori dei limiti
di udibilit, anche se normalmente questi suoni non vengono percepiti dallorecchio
umano. I suoni con frequenza minore di 20 Hz sono chiamati infrasuoni, mentre quelli con
frequenza maggiore di 20 kHz sono chiamati ultrasuoni. Un suono puro pu essere
generato con un diapason, mentre gli strumenti musicali non emettono suoni puri ma suoni
complessi caratterizzati da forme donda molto differenti tra loro. Nella figura seguente
sono indicati in rosso gli intervalli di frequenze che vengono emessi dai vari soggetti presi
in considerazione; mentre in blu sono evidenziati gli intervalli di suoni udibili.
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La frequenza una caratteristica oggettiva del suono perch pu essere misurata con un
apposito strumento. Invece, il modo in cui la frequenza viene percepita cambia da un
ascoltatore allaltro. Il nostro cervello, infatti, interpreta le frequenze rilevate dallorecchio
in termini di una qualit soggettiva detta altezza: un suono con una frequenza
fondamentale alta interpretato come un suono alto o acuto, mentre un suono con una
frequenza fondamentale bassa interpretato come un suono basso o grave. Per esempio, un
ottavino produce suoni acuti, mentre una tuba produce suoni gravi. Le note della scala
musicale corrispondono a ben precise frequenze sonore (come mostrato nella prima
immagine sottostante). Nel complesso, il nostro udito uno strumento assai raffinato.
Infatti, quando ascoltiamo una stessa nota musicale suonata da strumenti diversi, siamo in
grado di distinguerli anche se gli strumenti stanno emettendo suoni con la stessa frequenza
fondamentale. Questa diversa percezione legata a una caratteristica del suono, chiamata
timbro, che dipende dalla particolare legge periodica con cui oscillano le particelle quando
sono investite dallonda sonora.
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Fig. 5 schema dellandamento dellonda in base alla pressione dellaria che lo strumento emette quando vibra
Le onde sonore trasportano energia che pu essere usata per compiere lavoro, per esempio
quello di far vibrare il timpano del nostro orecchio. La quantit di energia trasportata in un
secondo da unonda chiamata potenza dellonda e nel Sistema Internazionale si misura in
joule al secondo (J/s), cio watt (W).
Quando si allontana dalla sorgente che lha emessa, unonda sonora si propaga
attraversando superfici di area sempre maggiore e nelle quali: passer la stessa potenza, ma
lintensit del suono sar minore nella superficie pi lontana, ossia quella pi ampia.
Lintensit sonora I definita come rapporto tra la potenza sonora media P che attraversa
perpendicolarmente una data superficie e larea A di suddetta superficie:
I = P/A
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La nostra percezione del suono non direttamente proporzionale alla sua intensit: se,
partendo da un certo valore base, lintensit aumenta di dieci, cento, mille volte, noi
percepiamo un suono due, tre o quattro volte pi forte. Per queste ragioni utile
introdurre una misura della sensazione sonora, che si chiama livello di intensit sonora.
Il livello di intensit sonora, che misura la nostra percezione dellintensit del suono, si
misura in decibel (dB). Ogni volta che lintensit sonora aumenta di 10 volte, il livello di
intensit sonora cresce di 10 dB. Si assegna il valore di 0 dB al livello di intensit sonora
che corrisponde alla soglia di udibilit, cio alla minima intensit che normalmente
percepibile (figura 7). A 130 dB corrisponde la soglia del dolore. Suoni e rumori con
livello di intensit superiore a 100 dB possono danneggiare ludito in modo permanente.
DOMANDA
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Lorecchio esterno costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo. Essi
raccolgono le onde sonore e le fanno convergere sul timpano, una membrana di tessuto che
separa lorecchio esterno da quello medio.
Quando la pressione delle onde sonore arriva al timpano, esso vibra con la loro stessa
frequenza, e trasmette le vibrazioni a tre ossicini: il martello, lincudine e la staffa. La
staffa connessa con la finestra ovale, un foro nellosso del cranio, ricoperto da una
membrana attraverso la quale le vibrazioni sono trasmesse allorecchio interno.
Nellorecchio medio si apre la tromba di Eustachio, un canale comunicante con la faringe
che ci permette di far entrare ed uscire laria, equilibrando cos la pressione sui due lati del
timpano.
Lorecchio interno consiste di canali pieni di liquido alloggiati nellosso temporale del
cranio e le vibrazioni sonore o i movimenti della testa mettono in moto il fluido. Uno di
questi canali, la coclea, un lungo tubo avvolto su se stesso a spirale. Dapprima le
vibrazioni si trasmettono dalla finestra ovale al liquido presente nel canale superiore della
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coclea; quindi si propagano dal canale superiore allapice della coclea ed infine entrano nel
canale inferiore dove gradualmente si smorzano.
La sezione trasversale della coclea mostra che al suo interno si trovano tre canali riempiti
di liquido. Il nostro organo delludito, lorgano di Corti, localizzato allinterno del canale
mediano ed costituito da un insieme di cellule ciliate sorrette dalla membrana basilare (il
pavimento del canale mediano). Le cellule ciliate sono i recettori sensoriali dellorecchio.
Gli apici di queste cellule ciliate sono in contatto con la membrana tettoria, la membrana
che, come si pu osservare, sporge dalla parete del canale mediano. Quando unonda di
pressione passa attraverso il canale superiore della coclea, preme verso il basso sul canale
mediano, facendo vibrare la membrana basilare. Essa, vibrando, fa alternativamente
avvicinare ed allontanare le cilia dalle cellule ciliate della membrana tettoria. Questo
movimento stimola il rilascio di neurotrasmettitori a livello di sinapsi con i neuroni
sensoriali (i quali sono connessi con la base delle cellule ciliate), trasportando gli impulsi
allencefalo ed alla corteccia uditiva attraverso il nervo acustico.
Dal nervo acustico poi limpulso arriva al cervello il quale produce come
neurotrasmettitore la dopamina che servir poi per propagare limpulso a tutto il corpo.
Robert Zatorre, neuroscienziato cognitivista che lavora al Neurological Institute della
Mcgill University di Montreal, sostiene che i brividi (o "chills", che generalmente
chiamiamo "pelle d'oca") causati dall'ascolto di un brano musicale particolarmente
emozionante dipendono da questa particolare sostanza chimica. Egli ritiene che vi siano 2
fasi in cui vengono rilasciate le molecole di dopamina nel cervello: la prima durante
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l'esecuzione e lascolto di una melodia, la seconda prima del massimo picco di piacere
generato dall'ascolto del brano.
Cosa la dopamina?
La dopamina una sostanza chimica sintetizzata per la prima volta nel 1910 da George
Barger e James Ewens presso i laboratori Wellcome a Londra. Essa fa parte del gruppo
delle catecolamine, ossia composti chimici che derivano dallamminoacido tirosina; esse
sono idrosolubili e sono legate per il 50% alle proteine del plasma, cosicch possono
circolare nel sangue. Alcune delle pi importanti, oltre alla dopamina, sono:
l'adrenalina (epinefrina) e la noradrenalina (norepinefrina).
La dopamina (la cui formula bruta C6H3(OH)2CH2CH2NH2) una sostanza formata da un
anello benzenico, con due gruppi ossidrilici, al quale poi legato un gruppo etilamminico.
11. CONCLUSIONE
Durante il percorso illustrato in questo lavoro, abbiamo visto come la musica influenzi
molti ambiti della vita umana, non limitandosi allambito artistico come molti possono
pensare. Il mio intento era quello di evidenziare il ruolo poliedrico della musica, e pertanto
auspico che nella scuola italiana venga data la giusta importanza a questa materia in vista
anche del ruolo educativo e terapeutico che essa esercita.
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BIBLIOGRAFIA
-
DE LUCA A., Musica transpersonale . suoni New Age e armonie interiori, Milano,
XENIA EDIZIONI, 1996;
SITOGRAFIA
-
http://esteticadellamusica.blogspot.it/2011/02/la-musica-nellestetica-hegeliana.html
http://digilander.libero.it/campanetibetane/filosofia.htm
http://web.tiscali.it/simobus/schopen.htm
http://documentosociale.virtuale.org/Italiano.htm
http://sentireascoltare.com/rubriche/musica-e-fascismo/
http://ripassofacile.blogspot.it/2013/01/legami-di-wagner-con-il-nazismo.html
http://dustypagesinwonderland.blogspot.it/2012/07/sulle-note-di-un-libro-4-joycee-la.html
http://online.scuola.zanichelli.it/amaldifiles/Cap_16/Cap16_Onde_e_InduzElettromagn_Amaldi.pdf
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