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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA

FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA


CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA
Presidente: Prof. Alessandro Padovani

LA TESI NEL CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA: LINEE

GUIDA
INDICE
1. IL SIGNIFICATO DELLA TESI DI LAUREA
2. OBIETTIVI DELLA TESI
3. IL PROGETTO DI TESI
4. TIPOLOGIA DI TESI
4.1. Tesi compilativa
4.2. Tesi osservazionale/esperienziale
4.3. Tesi sperimentale
5. IL TEMA DELLA TESI
6. L'ORGANIZZAZIONE DELLA TESI
6.1.
6.2.
6.3.
6.4.
6.5.
6.6.
6.7.
6.8.
6.9.

Titolo
Indice
Introduzione
Presupposti teorici
Materiali e metodi
Risultati
Discussione
Conclusioni
Bibliografia

7. LA STESURA DELLA TESI


7.1.
7.2.
7.3.
7.4.
7.3.

Norme editoriali
Relatori e Correlatori
Gli adempimenti formali
Riassunto
Presentazione orale

Elaborazione curata dai Coordinatori del Corso:

Dott.ssa Bedotti Fausta


Dott.ssa Mariotti Marita
Dott.ssa Nerina Tonni

Questo documento fornisce


laurea.

indicazioni per lo svolgimento di una tesi di

1. IL SIGNIFICATO DELLA TESI DI LAUREA


La prova finale del corso di laurea consiste nella redazione di un elaborato (tesi di Laurea)
e nella dimostrazione di abilit pratiche.
La Tesi di laurea, secondo lOrdinamento Didattico vigente, consiste in una
dissertazione scritta di natura teorico- applicativa sperimentale.
La tesi di laurea rappresenta il momento finale e pi qualificante dell'attuale carriera
universitaria; questa consiste in un lavoro originale condotto dallo studente sotto la guida
del docente titolare della materia (relatore) e dei suoi collaboratori. Fare una tesi di laurea
significa infatti: individuare un argomento preciso; raccogliere documenti su
quellargomento e metterli in ordine; riesaminare di prima mano largomento alla luce dei
dati raccolti; dare una forma organica a tutte le riflessioni e scriverle in modo chiaro. In
altri termini, implica imparare a mettere ordine nelle proprie idee e ordinare dei dati:
unesperienza di lavoro metodico; vuol dire costruire un oggetto che in linea di principio
serva anche agli atri (U. Eco). Pertanto, nella stesura e elaborazione della tesi di laurea, il
candidato non dovr limitarsi a riportare o utilizzare materiale gi pubblicato o redatto da
altri, ma piuttosto produrre unopera originale, aggiornata e critica relativamente
allargomento oggetto della tesi stessa.

2. OBIETTIVI DELLA TESI


La preparazione della Tesi rappresenta per lo studente non solo unopportunit per
esprimere e sperimentare autonomia, soggettivit e creativit nel campo prescelto, ma
anche unimportante occasione formativa, in quanto, attraverso lelaborazione della stessa,
egli potr:
sviluppare la capacit di analisi, di critica e di sintesi;
acquisire e dimostrare capacit metodologiche tipiche di un approccio scientifico ad un
argomento che interessa la propria professione;
contribuire a sviluppare e sistematizzare conoscenze funzionali allo sviluppo di una
cultura scientifico-professionale.

3. IL PROGETTO DI TESI
Lelaborazione e la stesura di una tesi di laurea un'attivit che comporta impegno e
forte motivazione a contribuire allo sviluppo delle conoscenze nel campo riabilitativo.
Occorre innanzitutto un interesse per uno specifico argomento e/o ambito. Tale
interesse deve tradursi in un'idea che pu maturare da suggerimenti di terzi o da
un'analisi della letteratura. L'analisi della letteratura dimostrer gli elementi di originalit e
novit dellidea maturata.
L'idea deve essere opportunamente elaborata sino a diventare un progetto preliminare, la
cui struttura consiste in:
letteratura esaminata;
obiettivi della tesi ( le ragioni sottostanti alla loro scelta e una prima formulazione delle
domande di ricerca a cui si intende rispondere);
strumenti / metodi di indagine da utilizzare per raggiungere gli obiettivi;
indice della tesi con un'indicazione di massima sul contenuto dei diversi capitoli;

bibliografia preliminare consultata per stendere il progetto.


Una volta redatto, il progetto dovr essere discusso con il relatore e approvato dal
presidente di Corso; dopo aver ricevuto lapprovazione il lavoro di tesi potr avere inizio.

4. TIPOLOGIA DI TESI
La tesi pu essere: compilativa, osservazionale/esperienziale, sperimentale.
Una tesi compilativa, a differenza di quanto suppone la gran parte degli studenti, non
di per s una mera copiatura o riassunto del materiale bibliografico reperito su un certo
argomento, ma presuppone un'ipotesi di lavoro ed una disamina sistematica di quanto
stato detto da diversi autori su un determinato argomento. Questa disamina comporta
un'attenta analisi ed una valutazione critica degli argomenti che supportano o meno
lipotesi formulata nonch una certa capacit di lettura critica e di argomentazione teorica.
Gli studi osservazionali si dividono in:
a. descrittivi (generano ipotesi)
case report e serie clinica
b. analitici (verificano ipotesi)
caso controllo
Una tesi sperimentale si basa su un piano di lavoro che, accanto ad una parte teoricobibliografica, prevede una parte di indagine empirica. In uno studio sperimentale il
ricercatore applica un intervento e ne osserva i risultati.
In ogni caso importante aver ben chiaro che il carattere compilativo o
sperimentale non sono di per s un indicatore del valore della tesi: vi sono tesi
compilative di grande pregio e tesi sperimentali che a mala pena raggiungono
la dignit di discussione.
4.1. TESI COMPILATIVA ( Sintesi e revisione critica della letteratura )
a) sintesi della letteratura (fino a 2 punti)
Lo studente, scelto un argomento, fa una ricerca bibliografica e la riassume nella tesi.
Una sintesi della letteratura non segue alcun metodo predefinito e come tale, i suoi
risultati possono essere condizionati dai suoi autori. Allo studente non viene richiesto
alcun apporto originale alla materia, ma solo di conoscerla.
b) revisione sistematica (fino a 4 punti)
Le revisioni sistematiche sono delle sintesi della letteratura esistente
nellambito di uno specifico tema riabilitativo, selezionata ed
adeguatamente valutata.
Le revisioni sistematiche rappresentano dei veri e propri studi scientifici, in quanto
utilizzano lo stesso rigore e gli stessi principi delle ricerche effettuate direttamente sulla

popolazione studiata. Per essere definita sistematica, una revisione della letteratura
deve presentare un protocollo di ricerca, che dichiara anticipatamente tutto il percorso
dello studio.
Le fasi del protocollo sono rappresentate da:
- la definizione del quesito di ricerca
- la strategia di ricerca
- la definizione dei criteri di inclusione/esclusione degli studi
- la valutazione della loro qualit
- lestrapolazione dei dati
- lanalisi dei dati derivanti dagli studi analizzati
Dato un particolare problema riabilitativo, organizzativo o una tematica poco nota o
controversa, una revisione sistematica della letteratura, rispondendo a quesiti specifici,
in quanto raccoglie i risultati delle ricerche, li classifica, valuta e sintetizza, ha lo
scopo di:
- elaborare linee guida,
- fornire indicazioni operative evidenziando gli interventi di provata efficacia da quelli
di dubbia efficacia,
- produrre una sintesi e valutazione critica dellinsieme della letteratura esaminata.
4.2. TESI OSSERVAZIONALE /ESPERIENZIALE
Descrive lesperienza relativa ad un singolo paziente o ad un gruppo di pazienti
a) caso singolo (fino a 4 punti)
Un case report clinico una forma di comunicazione che presuppone delle regole
precise e viene realizzato per scopi professionali e scientifici. In genere si occupa di un
evento singolo e raro (un paziente o una situazione clinico/riabilitativa) per fornire una
miglior comprensione del caso e lefficacia o meno di un determinato processo
terapeutico/riabilitativo.
La rilevanza di un case report clinico legata a quattro criteri:

la singolarit dellargomento;

la modalit di presentazione del caso (precisione, organizzazione e struttura);

la consapevolezza che questo caso contribuisce ad implementare le informazioni


esistenti sullargomento;

la chiarezza degli elementi utili ed utilizzabili nella pratica riabilitativa, nella ricerca
o in entrambe.

I vantaggi dellelaborazione di un case report consistono nel fatto che :


pu condurre alla formulazione di nuove ipotesi
collega la pratica clinica con la ricerca
b) comparazione di metodiche con serie limitata di pazienti in assenza di
gruppo di controllo (fino a 6 punti)

la documentazione di esperienze metodologiche ed applicative effettuate su un


esiguo numero di pazienti al fine di verificare i risultati terapeutici di una metodica
rispetto ad unaltra.
c) caso controllo (fino a 6 punti)
Lo studio caso controllo verifica ipotesi sia di tipo predittivo che di outcome (esito).
In questo studio due gruppi di soggetti vengono testati prima e dopo il trattamento: un
gruppo riceve il trattamento, laltro funge da controllo.
4.3. TESI SPERIMENTALE (con una serie adeguata di pazienti in presenza di
gruppo di controllo e/o in presenza di comparazione di metodiche) (oltre 6 punti)
la sperimentazione di una metodica innovativa confrontata con approcci riabilitativi
tradizionali oppure la dimostrazione dellefficacia di un intervento riabilitativo rispetto ad
un altro, condotta su campioni rappresentativi di pazienti e di controlli, per mezzo di prove
quantitative standardizzate i cui risultati vengono analizzati con test statistici inferenziali.
In questo tipo di tesi il campione di pazienti studiato deve sempre essere confrontato con
un gruppo di controllo (campione di pazienti non trattato) avente le stesse caratteristiche
del gruppo campione studiato.

5. IL TEMA DELLA TESI


Gli argomenti della tesi possono riguardare ogni Settore ed aspetto relativo allambito della
Riabilitazione, della prevenzione e delle cure palliative. Massima libert di scelta lasciata
al Candidato, in accordo con il Relatore.
La tesi deve porsi l'obiettivo di studiare un oggetto preciso e ben delimitato, alla portata di
chi la svolge. importante che lo studente, individuato largomento di tesi, proceda con
una preliminare ricerca bibliografica al fine di trarre indicazioni utili su come autorevoli
autori abbiano trattato quellargomento.

6. L'ORGANIZZAZIONE DELLA TESI


La tesi di laurea presenter la seguente struttura generale:
Titolo
Indice
Introduzione
Presupposti teorici
Materiali e metodi
Risultati
Discussione
Conclusioni
Bibliografia
6.1. TITOLO

Deve essere breve, incisivo e richiamare il nucleo centrale della Tesi. Deve essere
concordato con il Relatore, nonch approvato dal Presidente del Corso di Laurea.
6.2. INDICE
L'indice ha lo scopo di fornire allo Studente e al Relatore la struttura
complessiva del lavoro. Deve essere fatto allinizio del lavoro e deve essere
sufficientemente descrittivo, contestualizzato e contenere le divisioni principali
del lavoro.
La tesi va articolata in capitoli, paragrafi e sotto paragrafi. La numerazione dei Capitoli
progressiva per tutto lelaborato, quella dei paragrafi parte da 1 in ogni nuovo capitolo

Es.
1 FISIOPATOLOGIA E ASPETTI CLINICI DEGLI STATI DI COMA
1.1 PROFILO NEUROLOGICO E ASSESSMENT DEL PAZIENTE IN
STATO DI COMA
1.1.1 LIVELLO DI COSCIENZA
1.2 .
1.3

pag. 3
pag. 6
pag. 9

pag.

6.3. INTRODUZIONE
L'introduzione deve contenere gli elementi fondamentali che servono a far comprendere il
lavoro, anche a chi non abbia il tempo di leggerlo in tutte le sue parti. L'introduzione deve
inoltre illustrare con chiarezza gli obiettivi e le ragioni sottostanti alla loro scelta, fornire
alcuni cenni in merito alla letteratura pi rilevante, presentare gli strumenti utilizzati (la
metodologia) e l'organizzazione essenziale in parti e in capitoli.
Chi legge l'introduzione deve poter rapidamente controllare l'effettiva pertinenza di ogni
singola parte o capitolo rispetto agli obiettivi del lavoro.
Di solito si redige a fine stesura, non supera le 2-3 pagine e contiene:
Come scrivere una introduzione:

Argomento: di che cosa parla la tesi?

Letteratura: quali sono i contributi individuabili nella letteratura sullargomento?


Esiste un dibattito corrente sullargomento della vostra tesi?

Perch stato scelto largomento: breve descrizione di come ha avuto origine


il lavoro (l'occasione, la circostanza), le motivazioni della scelta dellargomento e le
difficolt incontrate.

Obiettivi: qual lobiettivo della tesi? Quali sono le domande a cui volete trovare

risposta con questa tesi? Quale contributo volete dare con il vostro lavoro?

Struttura: come articolata la tesi? (organizzazione e percorso seguito)

6.4. PRESUPPOSTI TEORICI

Cosa stato detto e fatto sullargomento.

La struttura teorica rappresenta il contesto allinterno del quale viene analizzato il


problema o area di interesse:
- consistenza e importanza del problema per la riabilitazione
- il contesto entro il quale il problema si sviluppa
- rassegna critica delle conoscenze disponibili rispetto allargomento
- descrizione del quadro concettuale riabilitativo utilizzato ed eventualmente dati di
letteratura sullapplicazione di tale modello in situazioni simili a quella scelta
Il quadro teorico deve essere mirato al tipo di tesi scelta e pertinente all'area tematica,
deve motivare le parole chiave del titolo.
6.5. MATERIALI E METODI

Come abbiamo proceduto?


E la descrizione del lavoro svolto:

su chi si condotto lo studio (pazienti selezionati per la ricerca, criteri di inclusione


ed esclusione dallo studio, caratteristiche del campione),
su che cosa stato condotto lo studio (problema o ipotesi considerate),
come stato condotto (procedimenti diagnostici e terapeutici),
disegno dellesperimento ( criteri di esclusione pazienti, di inserimento, comprese
eventuali stratificazioni, ipotesi nulla, test statistici, di probabilit.)
con quali strumenti: che metodo di raccolta dati hai utilizzato? Che vantaggi
conoscitivi presenta questo metodo rispetto ad altri? (verranno descritti gli strumenti
utilizzati per laccertamento e/o valutazione del problema, per l'analisi dei bisogni,es.,
score-scale di valutazione, griglie pre-strutturate per laccertamento, questionari, o
altro):
a. se presente un questionario: come avete strutturato il questionario? E
composto da pi parti? Descrivetelo brevemente.
b. se sono state fatte interviste: Come avete contattato gli intervistati?
chi avete intervistato e per quanto tempo? Fate una tabella riassuntiva che
illustri il campione selezionato per lindagine
c. se avete utilizzato fonti documentali: quali fonti? Perch? Vantaggi
conoscitivi?
analisi. che procedimento avete seguito nel rielaborare i dati? Come avete analizzato
i risultati?

6.6. RISULTATI

Che cosa abbiamo trovato?


7

In questa sezione della tesi si descrivono i dati senza commentarli. E opportuno illustrare i
dati con FIGURE o TABELLE.
I dati vanno reperiti in modo statisticamente coerente, ad esempio medie con intervallo di
confidenza, e vanno presentati i risultati degli eventuali test statistici.
Nellinserire grafici o tabelle ricordare di inserire la fonte, cio dove sono stati reperiti, e
se frutto della vostra elaborazione, scrivere:
Fonte: elaborazione propria

6.7. DISCUSSIONE
Che cosa pensiamo dei risultati ottenuti? Corrispondono a quelli della
letteratura citati nellINTRODUZIONE e alle nostre ipotesi dichiarate nello
SCOPO DELLA TESI?
In questa sezione si commentano e discutono i dati esposti nella sezione precedente. In
particolare: le ipotesi di lavoro formulate nello scopo della tesi sono state confermate
oppure no? Perch? Sono emersi dati inattesi interessanti?
6.8. CONCLUSIONI
La ricerca ha portato qualche contributo al problema?
Le conclusioni sono parte integrante della tesi, della quale rappresentano l'ultimo capitolo
a coronamento del lavoro svolto.
Le conclusioni devono essere chiare e sintetiche, devono riportare i risultati pi importanti
che sono emersi. Inoltre, bisogna menzionare i possibili futuri sviluppi della ricerca cos
come le difficolt e le limitazioni dello studio condotto.
Le conclusioni, riprendendo quanto affermato nell'introduzione, devono dare
giustificazione e dimostrazione oppure confutare le ipotesi formulate. (cosa avete
scoperto? avete individuato aspetti nuovi, contrastanti rispetto a quanto vi
aspettavate? affinit/divergenze con quanto individuato dalla letteratura?
Che vantaggio conoscitivo stato raggiunto? In parole semplici. A che cosa
servito, che cosa avete scoperto di interessante rispetto a quanto gi detto
dalla letteratura sullargomento?)
6.9. BIBLIOGRAFIA
Lelenco bibliografico delle fonti non ha lo scopo di dimostrare la cultura dellautore, e
neanche di suggerire letture interessanti attinenti al tema della ricerca. Serve unicamente
per consentire a chi legge di trovare gli articoli, libri, ecc. citati nel testo della tesi. Tutti gli
articoli citati nel testo e soltanto quelli - devono essere elencati nella bibliografia
finale.
Eventuali citazioni di passi provenienti dall'autore o dagli autori studiati possono essere
inserite nel testo facendo presente che:
1) la citazione deve essere racchiusa tra virgolette (aperte e chiuse);

2) le citazioni debbono sempre contenere il riferimento bibliografico (autore, titolo


dell'opera e pagina da cui proviene la citazione).
Citare comunque solo i passi pi significativi, sintetizzando il resto del discorso.

Nel testo la citazione viene inserita indicando tra parentesi il cognome dellautore e
lanno: per esempio: (Pincopallino, 1998); se gli autori sono due: (Pincopallino e
Pampurio, 1997); se sono pi di due: ( Pincopallino et al., 1999). Se lo stesso autore ha
pubblicato nello stesso anno pi articoli, questi sono indicati dopo lanno con a,b,c, ecc.:
per esempio: (Pincopallino, 1998a).
Se si riportano brani o frasi intere di un autore, vanno usate le virgolette e il corsivo,
nonch il numero di pagina, come da esempio: the aim a skillfull performance is
achieved by the observance of a set of rules which are not knouwn as such to the person
following them ( Polanyi 1962, p. 49).
La Bibliografia finale va inserita alla fine dellelaborato (dopo le conclusioni);
vanno ordinate alfabeticamente per cognome del primo autore e non numerate.

le voci

Le citazioni delle fonti bibliografiche seguono di norma le seguenti regole:


Per i libri: il cognome, il nome dell'autore abbreviato, il titolo in corsivo, l'editore, il luogo
di edizione, la data.
Per esempio:
Fulano M. ( 2000 ) La Solitudine del Fisioterapista, Volume II, p. 17, Einaudi, Torino.

Per saggi contenuti in un volume: il cognome, il nome dell'autore abbreviato, il titolo

in corsivo, il titolo del volume (sempre in corsivo), il nome del curatore, l'editore in tondo,
il luogo di edizione, la data, i numeri delle pagine in cui inizia e finisce il saggio.

Per esempio:
Micossi S., Il sistema sanitario e lindustria biomedica: le prospettive evolutive, in Il
governo della sanit, a cura di G. Amato, S. Cassese, G. Turchetti e R. Varaldo, Franco
Angeli, Milano, 1999, pp. 73-78.

Per gli articoli su rivista: il cognome, il nome dell'autore abbreviato, il titolo tra

virgolette ("" oppure ), il nome della rivista sottolineato od in corsivo, il numero del
volume, il numero della rivista, la data e la pagina di inizio dell'articolo e di fine.

Per esempio:
Tizio F., Caio G., Sempronio M. (2001) La riabilitazione come vocazione e come vizio.
Annali di Riabilitazione, 15: 302 314.

Articolo o capitolo di un libro al quale collaborano pi autori:

Germont A. e Germont G. (1854) Su di un caso di mancata prevenzione di tisi polmonare,


in: Problemi di Pneumologia, a cura di Ronchi M. e Rantoli G.B., Edizioni della Scala,
Milano.

Per un giornale:

Alberoni F., "Giovani d'oggi", Corriere della sera, 12 maggio 1999, p. 1.

Articolo su sito web:

Spiderman
J.F.
(2002)
Dysphagia
rehabilitation
in
carnivorous
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi. Sito consultato il 5.12.2002.

plants.

Articolo citato di seconda mano:

Konorski J. (1961) citato da Rigatti et al.( 2001).


E scorretto elencare per intero una fonte di seconda mano, cio un articolo o libro non
letto, ma citato da altro articolo; in tal caso meglio mettere in bibliografia soltanto il
nome dellautore e lanno, e rimandare allarticolo ove si trovata menzione di quella
fonte; questultimo dovr essere elencato per intero nella bibliografia finale.
E' da notare che in qualsiasi trattazione scientifica la fonte della notizia deve essere
sempre verificabile da chi legge. La mancanza di fonti attendibili dequalifica il testo e la
ricerca e la rende di dubbia attendibilit.
Evitare quindi di presentare lavori nei quali manchino le fonti bibliografiche e le note.

7. LA STESURA DELLA TESI


La forma, nella stesura della tesi di laurea, non ha minore importanza dei contenuti.
Occorre pertanto imporsi il massimo rispetto della grammatica e della sintassi della lingua
italiana. Riguardo alla scelta del pronome personale con cui esprimersi, consigliabile l'uso
del pronome impersonale, anche in via combinata con la prima persona singolare.
Esempio: Ci che viene proposto in queste pagine una riflessione intesa a porre in luce il
reale significato della costruzione analitica [...]. Questa costruzione - e quanto mi
propongo di dimostrare - implica [...]
A tutto vantaggio della chiarezza espositiva, buona norma evitare i periodi lunghi,
l'eccesso di incisi, il frequente uso del corsivo, del grassetto e delle sottolineature nel
testo. altres sconsigliato l'uso eccessivo di citazioni nel testo.
Quando necessarie, queste andranno inserite nel testo racchiudendole tra virgolette. Per le
citazioni particolarmente ampie (oltre le 5 righe) si deve andare a capo omettendo le
virgolette di apertura e chiusura e inserendo uno stacco di una riga prima e dopo.
L'omissione di tratti del testo originale viene segnalata da una serie di tre punti [ ... ]
Tutte le citazioni comportano l'obbligo dell'indicazione della fonte e possibilmente del
numero di pagina.
7.1. NORME EDITORIALI

Formato della pagina: quello di una cartella standard formato A4 con i seguenti
margini: sinistro 3,75 cm; destro 2.75 cm; superiore ed inferiore 3 cm

Battitura pagine: il numero massimo di righe per pagina dovr essere di 26 - 30 righe

10

Carattere consigliato: Arial pti 11; Times New Roman, pti 12 o simili. Interlinea: 1,5
Allineamento: giustificato
Stampa: su entrambe le facciate dei fogli. Tutte le pagine vanno numerate

progressivamente in alto o in basso centrato. Le pagine relative alla copertina e allindice


non vanno numerate.

La copertina: deve essere riprodotta in duplice copia, la prima riprodotta in cartoncino o


similpelle, la seconda (pagina interna) deve essere firmata dal Relatore e dal Correlatore
prima della consegna della Tesi in Segreteria.

Iconografie: le tabelle, figure,...vanno inserite nel testo e nella pi prossima vicinanza al

punto del testo in cui sono citate. Le tabelle devono essere numerate progressivamente di
solito con un numero romano (I, II, III,) ed avere un riferimento allinterno del testo,
devono inoltre avere un titolo ed essere sufficientemente chiare. Non devono eccedere il
profilo del corpo del testo. . Nellinserire grafici o tabelle ricordare di inserire la fonte, cio
dove sono stati reperiti; se frutto della vostra elaborazione, scrivere:
Fonte: elaborazione propria
Sigle, abbreviazioni, termini stranieri: eventuali sigle e abbreviazioni vanno spiegate
sempre, anche quando sono d'uso comune. La spiegazione tra parentesi di una sigla
d'obbligo la prima volta che essa compare nel testo; per esempio: "I soggetti sono stati
trattati con ASA (acido acetilsalicilico) alla dose giornaliera di etc." ; "il paziente aveva
sofferto di diversi attacchi ischemici transitori (TIA = transient ischemic attacks degli autori
anglosassoni) prima dell'ictus attuale etc"; "tutti i bambini erano affetti da paralisi
cerebrale infantile (PCI) etc".
Molti termini stranieri, soprattutto anglosassoni, sono ormai utilizzati anche nella
letteratura medica italiana, perch hanno spesso il merito di essere concisi. Abusarne
tuttavia rende faticosa la lettura: perch dire "i pazienti sono stati monitorati in follow-up"
quando "i pazienti sono stati seguiti con esami di controllo" molto pi chiaro? In ogni
caso sono da bandire i termini stranieri non ammessi dal Vocabolario della Lingua Italiana
Zingarelli 2003.
E' consigliabile redigere, in una pagina a parte dell'APPENDICE, un elenco di tutte le sigle,
abbreviazioni e termini stranieri utilizzati nel testo, con relativa spiegazione.

Allegati: possono essere schemi, strumenti utilizzati per la raccolta dati, questionari, etc..
Gli allegati vanno numerati e nel testo deve essere inserita la nota di rimando (es. all.1).

Copertina e frontespizio:
Fac Simile

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UNIVERSITA

UNIVERSIT DEGLI STUDI DI BRESCIA


FACOLT DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA

Presidente Prof. Alessandro Padovani

TESI DI LAUREA
TITOLO
Relatore:

11

. .......
Correlatore:
...............

Laureando
................
Matr..

ANNO ACCADEMICO

Ringraziamenti: eventuali ringraziamenti - a docenti, a personale tecnico, a istituzioni o

comunque a quanti hanno reso pi agevole la compilazione della tesi e/o la realizzazione
del lavoro - vanno riportati nellultima pagina della tesi.

7.2. RELATORI E CORRELATORI


Tutti i Docenti ufficiali del Corso di Laurea possono essere Relatori delle Tesi.
Il Correlatore/i pu anche non fare parte del Corpo Docente del Corso, ma deve essere un
Esperto della materia oggetto di Tesi.
7.3. GLI ADEMPIMENTI FORMALI
Il laureando dovr rispettare i seguenti adempimenti:
3 mesi prima della sessione di tesi deve presentare, al Coordinatore del Corso,
il modulo col titolo provvisorio della tesi;
1 mese prima deve consegnare alla Segreteria Studenti (Via S. Faustino) il titolo
definitivo su apposito modulo con marca da bollo;
15 giorni prima della discussione deve consegnare in Segreteria Studenti le copie
della propria tesi (firmate dal relatore) .
Il laureando dovr predisporre cinque copie a stampa della propria tesi di laurea. Queste
andranno consegnate rispettivamente a:
1 copia per lo studente
1 copia al Relatore
1 copia al Correlatore
1 copia per la sede del corso
1 copia per la segreteria studenti
Il laureando dovr consegnare al Segreteria del Corso di Laurea:
- un CD contenente la copia del riassunto o della presentazione in Power Point;
7.4. RIASSUNTO
Per il giorno di discussione lo studente redige un riassunto (Abstract) di massimo 6-7
pagine (Abstract) che consegner ad ogni membro della Commissione (11 copie).
Labstract deve contenere:

12

Frontespizio (copia frontespizio tesi)


Scopo della tesi
Materiali e metodi
Risultati
Discussione
Conclusioni
Bibliografia
Ringraziamenti (eventuali)

7.5. PRESENTAZIONE ORALE


Sulla base del SOMMARIO, occorre preparare una breve esposizione orale (meglio se in
Power Point) per spiegare il lavoro svolto in non pi di 8-10 minuti, compresa la proiezione
delle figure o tabelle: la Commissione grata a chi espone la sua ricerca con concisione,
semplicit e chiarezza.

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