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Vincent Van Gogh

Van Gogh nasce nel 1853 e. Muore suicida nel 1890. La sua vita è costellata di tragici eventi. Il
padre, un pastore protestante, gli impose un educazione ferrea e ciò suscitò in lui un
carattere irrequieto e irascibile, anche a causa di problemi di tipo psichiatrico.
Dopo aver abbandonato il mondo della fede imposta dal padre, Vincent si avvicina all’arte
grazie all’amato fratello Theo.

La pittura di Van Gogh è definibile naturalistica, ovvero una rappresentazione di ciò che si
vede, ma la grande invenzione e innovazione del pittore olandese è quella di utilizzare il
naturalismo per rappresentare i suoi sentimenti. Van Gogh ha un rapporto psicoanalitico con
l’arte.
La pittura di Van Gogh non è totalmente autodidatta in quanto egli aveva frequentato
diverse Accademie sia in Olanda che a Parigi.

1 periodo: periodo olandese


-caratterizzato da colori cupi e tratti molto pieni
- rappresenta il mondo degli sconfitti, ovvero i poveri molte volte appartenenti al
proletariato.

Mangiatori di patate

Il quadro rappresenta una famiglia di contadini


olandesi, molto umili, al momento della cena.
L’ambientazione è molto povera, i volti dei contadini
sono affranti da una giornata di lavoro intensa e le
loro mani trasudano di ore di lavoro.
La semplice armonia dell’interno nostra un Van Gogh
compassionevole è pronto ad affrontare i temi
sociali più scottanti. Tuttavia nel dipinto non c’è
pietismo nei confronti dei contadini, infatti il quadro
tende a rappresentare come anche nell’umiltà risieda
una grande dignità.

Girasoli
Van Gogh dipinge i girasoli nel periodo in cui si trova
a Parigi , ospite dal fratello Theo. Si noti che a Parigi
Vincent entra in contatto col mondo recente dell
impressionismo.
Van Gogh dipinge molti girasoli poiché di identifica
col fiore e soprattutto perché una volta dipinti
essi non muoiono mai. Il colore viene impresso
velocemente e di getto sulla tela, imprimendo così
grande tridimensionalità all’opera.

Successivamente Van Gogh si trasferisce ad Arles, nel sud della Francia, dove inizia la sua pittura di
paesaggi. Tuttavia i paesaggi, in pieno stile di Van Gogh, presentano molte anomalie, in quanto il
paesaggio assume esternazione dei sentimenti dell’autore.
Il seminatore

Il colore prevalente del dipinto è il blu, pura


esternazione del sentimento provato da Van Gogh e
non una pura descrizione realistica della realtà.

Conosciuto Paul Gauguin, Van Gogh decide assieme a lui di aprire una scuola d’arte. Tuttavia i due
giungono a un grande scontro, litigano, Gauguin va via e Van Gogh cade in uno stato di depressione che
va ad aggravare le sue condizioni psichiatriche. Egli arriva anche a tagliarsi un orecchio.
Dando i primi segni di instabilità mentale, viene ricoverato in ospedale psichiatrico e quando esce fa
ritorno nel nord della Francia dal fratello Theo.
È qui che la sua rappresentazione della realtà è sempre più lontana da regole di prospettiva o altro, ed
è così che iniziano a comparire architetture molli, colori improbabili, paesaggi assurdi.

La notte stellata

Il quadro della notte stellata appare di difficile


comprensione. Le stelle rappresentate sono di
dimensioni simili a pianeti, senza contorni ben delineati
e con poca profondità. Il cielo è rappresentato come
un mare in tempesta, simbolo del grande turbamento
interiore all’interno del poeta. Il cipresso è quasi
l’aspirazione all’infinito, la tendenza al cielo, la pace
tanto cercata. Le colline sembrano acque minacciose.

Campo di grano con volo di corvi

Poco prima di suicidarsi, Van Gogh dipinge questo


quadro, che è un po’ il suo testamento spirituale. Una
tempesta sta per abbattersi su un campo di grano e
volano via uno stormo di corvi neri. Il dipinto ha dentro
di se una violenza mai mostrata prima da Van Gogh e i
colori chiari come il giallo e il rosso stanno per
soccombere al tetro cielo che si sta avvicinando.

L’esperienza di Van Gogh è un’esperienza coloristica, le sue opere sono sempre più mirate alla
rivoluzione che Van Gogh vuole portare, si stacca completamente dall’impressionismo aprendo le porte
all’arte come visione dell’anima dell’artista, la libertà di espressione trionfa.

Alla morte di Van Gogh anche l’amato fratello Theo morirà di li a poco, e la moglie di Theo finanzierà una
mostra con il lascito di Vincent, divenuto famoso solo postumamente.
Paul Gauguin
Gauguin è un autodidatta e ha come prime esperienze lavorative quelle bancarie. Si sposa e si
stabilisce in Francia, ma a causa di una crisi finanziaria abbandona la sua famiglia e si dedica
interamente all’arte pittorica, intraprendendo numerosi viaggi in Polinesia o a Tahiti.

Tra il 1860 e il 1861, incontra gli artisti impressionisti innamorandomene artisticamente.


Importante per capire Gauguin è il mito del buon selvaggio in voga al tempo. Un entourage di letterari
vedeva infatti l’uomo come corrotto e solo la primitività era vista non corrotta e da ricercare
(Rousseau). Dunque la pittura di Gauguin riflette la ricerca di purezza.

L’onda

Elementi caratteristici dell’opera sono l’uso del colore in


quanto non c’è corrispondenza con la realtà in quanto la
pittura è specchio delle emozioni dell’io interiore, così come
in Van Gogh. Tuttavia, diversamente dall’olandese, c’è nel
dipinto una linea di contorno che racchiude uno spazio con
pittura interna di colore piatto. Sembra quasi assomigliare
a una vetrata gotica con filo di piombo, le cloissonisme, e
c’è pertanto poca prospettiva.

Cristo giallo

Nel dipinto è presente una forte anomalia


paesaggistica, in forte discordia col cupo avvenimento
della crocifissione di cristo, il paesaggio è di colori caldi
e allegri. Gli abiti dei cittadini sono quelli tradizionali
bretoni francesi del tempo di Gauguin (rimando al
Masaccio). I colori sono ancora una volta piatti e
delimitati da contorni ben netti, è forte la
bidimensionalita.
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
L’opera si configura come il testamento
spirituale di Gauguin, infatti una volta
terminata egli tenta il suicidio. In essa
ritroviamo tutti gli elementi
caratteristici del pittore, come la
bidimensionalita, le cloisonnisme, i colori
straniati dalla realtà in nome di un anti
naturalismo e dei sentimenti del pittore.
L’opera è leggibile da destra verso
sinistra ed è fortemente simbologica.
Alla destra infatti appare un neonato,
simbolo della nascita e della gioventù. Al
centro un uomo adulto, a sinistra una
donna anziana.
Curiosi sono gli angoli gialli in alto. Essi
erano stati concepiti per dare al dipinto
il tono di un affresco e di un muro
scrostato, volendo simboleggiare così lo
scorrere del tempo e l’obiettivo della vita
umana, come indicato nel titolo.

George Seurat
Seurat è un artista neoimpressionista. Questa corrente post impressionista era fortemente legata
agli studi scientifici della teoria del colore studiata inizialmente dal francese Chevreul. Secondo
Chevreul ogni colore considerato isolato contro uno sfondo bianco appare invece circondato da una
tenua aureola di colore suo complementare. Dunque, accostando due colori, l’aureola di ognuno si
accosterà a quella dell’altro dando vita a due colori velati che si presentano diversi da come
sarebbero stati da isolati. Accostando poi due complementari invece le aureole si rafforzeranno a
vicenda facendo apparire i colori più decisi e vivi.
Seurat studiò Chevreul e mise a punto la tecnica divisionista, cioè quella dell’accostamento di colori di
Chevreul. Perché questo accadesse però i colori dovevano essere depositati con la punta del pennello
su minuscoli tratti; Seurat così utilizzo il puntinismo.

Une baignade a asnieres

Il quadro raffigura dei bagnanti sulla Senna parigina. Il


dipinto raffigura un passaggio tra alcuni elementi
ancora impressionisti, come i prati e gli alberi, e alcuni di
innovazione puntinista nel cappello del bambino o
nell’acqua. Il diPinto trasuda una staticità atemporale,
molto simile a Piero della Francesca.
Una domenica pomeriggio all’isola della Grand Jatte

Il soggetto è di stampo impressionista, ovvero il


divertimento borghese. Tuttavia in esso
emergono tutte le caratteristiche del
puntinismo post impressionista di Seurat. I
puntini sono pressoché infiniti, l’opera (3x2 m) ha
impiegato più di due anni.
Sul dipinto vige una grande serenità e un
equilibrio, dato probabilmente dal grande
equilibrio dei pesi dei corpi.

Le cirque

L’opera rappresenta un circo, altro passatempo borghese. Nel


quadro grazie alla tecnica del puntinismo e all’utilizzo dei colori nel
modo indicato da Chevreul, risalta un forte senso di dinamicità. I
colori predominanti sono rosso, blu, arancione e giallo.
Importante è sottolineare come negli spalti vi sia una distinzione
in classi sociali.

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