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POST-IMPRESSIONISMO
Il post-impressionismo è una tendenza artistica (non è un movimento
poichè: non ne esistono manifesti e non è un gruppo di artisti, ognuno lavora
autonomamente ma con la stessa tendenza artistica) sviluppatasi in seguito
all’Impressionismo, ne supera i concetti mantenendone solo alcune
caratteristiche.
I POST-IMPRESSIONISTI
George Seurat (1859-1891)
Seurat si forma come impressionista e solo nel corso della sua esperienza
muta la sua produzione e attività artistica. È considerato uno dei padri del
post-impressionismo poiché fu il primo a rivoluzionare l’idea
dell’impressionismo proponendo una divisione tra due Impressionismi:
1. ‘Impressionismo lirico’ (impressionismo classico conosciuto)
2. ‘Impressionismo scientifico’ detto anche puntinismo: scomposizione e
stesura della materia pittorica in piccoli tratti puntiforme.
Il seminatore, 1888, Vincent Van Gogh, periodo parigino. Reinterpreta con una I mangiatori di patate,
personale visione il puntinismo di Seurat, in questo dipinto lo si vede nel colore 1885, Vincent Van Gogh,
locale e complementare intorno. Si vede anche il suo famoso modo di dipingere a periodo olandese
tratti (richiama il puntinismo però rendendolo suo e particolare) con impasti di
pittura stesi sulla tela.
Camera gialla, 1888, Vincent Van Caffe di notte, 1888, Vincent Van Gogh. In questo caso il soggetto è pubblico, ci
Gogh. Nel dipinto viene raffigurata troviamo all’interno di un bar\caffe di notte. Qui il colore dominante è sia il giallo
la camera che Vincent aveva ma in questo caso acido (come a farlo sembrare contaminato) e il rosso. Lo fa di
preparato per l’amico Gauguin, questo colore accostandoci all’interno del quadro delle figure raffigurate sempre
essendo per lui il giallo un sole e tristi. Parlando di quest’opera affermerà che voleva proprio dipingerlo di
sinonimo di felicità e sentimenti notte, per raffigurare questi sentimenti. Per lui questo quadro è ‘la fornace del
positivi si capisce la gioia che diavolo’, un posto frequentato da reietti della società, (prostitute e altro). C’è
aveva ad accogliere il suo amico. prospettiva in questo quadro ma allo stesso tempo è sghembo, storto, riflette
anche nel suo significato la sua condizione di precarietà mentale dell’artista stesso
Campo di grano con volo di corvi, 1890, Vincent Van Gogh. Ultimo dipinto prima della morte in cui i tratti sono
molto pesanti, la pennellata è piena di colore e in varie direzioni, simbolo di disordine e malessere interno.
Ciò che lo differenzia dagli impressionisti sta nel fatto che lui dipinge a
memoria e non dal vivo, vuole trasmettere qualcosa di già visto e
interpretato. La pittura è sempre stata mimesi della realtà mentre in questo
caso non è così, è astrazione e spirituale.
Donne di Tahiti sulla Lo spirito dei morti veglia ,1892 , Paul Gauguin. Opera interessante perché anche
spiaggia, 1891, Paul qui convivono la realtà e l’immaginario. È raffigurato un momento reale che raffigura
Gauguin la compagna del pittore che si sveglia di notte terrorizzata poiché gli spiriti della
morte si erano presentati a lei. La realtà sta nella figura umana mentre
l’immaginazione si vede nella figura scura in secondo piano che raffigura la figura dei
morti. La costruzione cromatica del quadro vede il gioco di complementari tra giallo e
viola e ciò rende la composizione piatta e bidimensionale.
Per lui la pittura assume forte interiorità come per Van Gogh. I suoi quadri
rappresentano la inquietudine esistenziale. Ha una malattia nervosa che
influirà sulla sua pittura.
Passeggiata sul corso Karl Johan, 1892,
Edvard Munch. Quadro che presenta una serie di
figure caratterizzate da vestiti borghesi tipici, con
volti fissi nel vuoto e spersonalizzati, senza
personalità. Con questa rappresentazione vuole
rappresentare la desolazione dell’animo umano
attraverso l’espressione di vuoto delle figure
ritratte, la loro trasparenza e sembianza
fantasmagorica.
Adolescenza, 1895, Edvard Munch. Opera che L’Urlo, 1906, Edvard Munch. Con quest’opera
rappresenta un tema che riflette l’esistenza. Toccherà sintetizza la volontà che ha di rappresentare
spesso il tema dell’adolescenza. Raffigura il periodo in l’interiorità drammatica dell’uomo, il disagio
cui un bambino diventa adulto, ed è interessante esistenziale e il malessere. Per farlo usa una figura in
poiché è presente un ombra alle spalle della ragazza primo piano, spersonalizzata in cui tutti si possono
(ritratta nuda come a simboleggiare tutta riconoscere. Anche il paesaggio è emanazione del
l’inquietudine di una personalità ancora da formare) portato interiore della figura, è la proiezione
che sembra un emanazione che evidenzia dell’animo confuso e scuro interno del personaggio.
l’inquietudine della personalità ancora da formare. Anche qui il colore è simbolico poiché non esprime
ciò che vede ma i suoi sentimenti
ESPRESSIONISMO
Tendenza che si addentra nel 900 e prende due differenti direzioni che si
sviluppano nello stesso periodo: l’espressionismo francese in francia e l?
espressionismo tedesco in Germania.
Uno dei tratti tipici dell’espressionismo è l’interpretazione soggettiva della
realtà, sia per quello francese che per quello tedesco. Conta più ciò che essi
sentono e vogliono trasmettere rispetto a quello che vedono.
Le Grand Nu, 1907-1908, Georges Braque. Nudo che anticipa il cubismo di George
Braque, quadro Protocubista. Egli era molto legato al gruppo dei Fauves, poi
intraprenderà una svolta guardando le Mademoiselle di Picasso. Sarà infatti insieme a lui
un protagonista del movimento cubista. Prenderà spunto anche dalla pittura di Cezanne
prendendo il volume, le forme e la sintetizzazione. Riprende da lui anche ‘i passaggi
cezaniani’ cioè le pennellate estese che investono l’intero spazio.
Quadri appartenenti al
periodo cubista sintetico,
realizzati con il collage. Da
sinistra: Natura morta con
sedia impagliata,
(Picasso), La bataille s’est
engagèe, (Picasso),
Natura morta con
fruttiera e caraffa, (Juan
Gris)
FUTURISMO
Festa Patriottica, 1914, Carlo Carrà. Lo realizza negli stessi
anni del sintetismo cubista, usa la tecnica del collage. Collage
Movimento che si non figurativo ma astratto che allude al soggetto della festa
patriottica, infatti si vede la bandiera italiana, parole prelevate
esprime attraverso i dai giornali inserite nel motivo a spirale che richiama il vortice
manifesti (elemento della voce e del rumore della festa.
che lo
rende un
movimento) In molti casi ciò che esprime il
toccando varie discipline di tutti i campi. È un futurismo non è realizzabile,
movimento di avanguardia che volveva nemmeno da parte di color che lo
rivoluzionare il nostro modo di vivere. scrivono. Vi è quindi alla base dei
movimenti futuristi una tensione
Il primo manifesto futurista è quello di utopica.
Marinetti del 1909 (data importantissima)
pubblicato sul Le Figaro. Il manifesto si apre
con il racconto metaforico di una corsa folle di Marinetti è un poeta e letterato
un’automobile, come un inno alla velocità che rilascerà un’affermazione
(intesa come progresso), alla dinamica e al importante: dirà che un
progresso tecnologico, si fa riferimento anche automobile è un opera più bella
alla mobilitazione delle masse e al della Nike di Samotracia
giovanerismo (movimento che volevano creare
i futuristi composto da giovani che condividono
la polemica contro la cultura del passato, passatista, qualcosa da gettarsi alle spalle
e rifondare con nuove basi). Il programma espresso da Marinetti nel manifesto è un
programma di ideologia, proprio un vero modo di pensare non delle semplici regole.
Nel 1909 Marinetti si trasferisce da Parigi a Milano (città rappresentativa del
progresso tecnologico italiano) e raduna attorno a se molti artisti di tutte le
discipline. i pittori che si radunano attorno a Marinetti sono Boccioni, Carrà,
Russolo, Severini, Depero e Balla.
Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 emerge fortemente la presenza delle
auto, metro, tram e corrente elettrica. Quest’ultima ha molta importanza
poiché da vita a una nuova dimensione notturna della città (scene urbane
notturne ritratte da futuristi). Questa mutata situazione antropologica
influisce sulla nuova percezione della realtà.
ASTRATTISMO
Dagli anni 10 del ‘900 ci sono molti movimenti che
hanno fatto ricerche non figurative, per questo
motivo è più giusto parlare di astrattismi e non Un’opera d’arte astratta
non rappresenta figure
astrattismo. Di questo movimenti ci sono 4 conosciute e predefinite,
esponenti rilevanti: Kandinsky, Klee, Mondrian e si focalizza sul colore,
Malevic. forma, segno e armonia.
*Mimesi intesa come imitazione della realtà, essa viene a mancare dagli
impressionisti in poi. Viene a mancare l’idea di pittura come mimesi della
realtà.
** I riferimenti al cubismo nella citazione parlano delle tecniche attuate dagli
autori per riportare il rapporto pittura e realtà usando il collage e ponendo
materiali reali all’interno di qualcosa di artistico.
Ci sono artisti che hanno fatto parte di cubismo e futurismo che hanno
provato a trovare un arte astratta: Delaunay (artista cubista e futurista che
negli anni 10 realizza composizioni astratte) Balla (artista futurista).
Compenetrazioni iridescenti,
1914, Giacomo Balla. Veri e propri
casi di studio sul colore.
Sempre alla fine degli anni 80 dell’800 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti
di Monaco. Tra il 1906 e il 1907 si trasferisce a Parigi dove in quei tempi c’era
la mostra per Gauguin e attraverso quest’esperienza entra in contatto con le
sperimentazioni dei Fauves e quelle post impressioniste.
Ciò ci fa capire che un quadro può essere rovesciato perchè tanto non
rappresenta ciò che figura ma esprime tramite il valore cromatico.
L’importante legame tra arte e musica egli lo esprime tramite il colore, infatti
paragona ogni colore ad un emozione e ad uno strumento musicale.
Giallo = «folle di energia ma incapace di profondità», paragonabile al suono
di una tromba o di una fanfara.
Blu = profondo e nostalgico, evoca l'idea del cielo (dimensione spirituale) e a
seconda della sua intensità è accostato al violoncello, al contrabbasso o
all'organo
Rosso = trasmette energia e dinamicità, soggetto a molte variazioni (ad es.:
il rosso «caldo chiaro» infonde una sensazione di forza ed è assimilabile al
suono assordante delle fanfare con tuba.
Verde = colore della quiete, che può sfociare in noia o indifferenza e viene
paragonato al suono del violino
Arancio = emana sensazioni di forza e sicurezza, è paragonato alla «campana
dell'Angelus»
Viola = il viola appare «malato e triste», viene accostato al corno inglese o
alla zampogna.
Bianco = «non-suono», rimanda alla pausa musicale e al silenzio, da cui
tutto si genera
Nero = silenzio definitivo, un «nulla senza possibilità», dal punto di vista
musicale corrisponde alla «pausa finale» di una composizione
La riflessione che sviluppa «E’ facile notare che certi colori sono potenziati da certe
sono anche tra forme forme e indeboliti da altre. In ogni caso i colori squillanti
si intensificano se sono posti entro forme acute (per
elementari e colori. Le forme esempio un giallo in un triangolo); i colori che amano la
per lui sono più risonanti se profondità sono rafforzati da forme tonde (l’azzurro, per
son sganciate da ogni esempio da un cerchio).
E’ chiaro però che, se una forma è inadatta a un colore,
riferimento alla realtà, più non siamo di fronte ad una 'disarmonia', ma a una nuova
sono astratte più possibilità, cioè a una nuova armonia. Se il numero delle
comunicano. forme è infinito, sono infinite anche le loro combinazioni
e i loro effetti.»
In questi anni in cui si trova a Monaco fonda nei primi anni 10 un gruppo di
artisti chiamati ‘the Blaue Raiter’, artisti diversi tra loro che prendono San
Giorgio come simbolo, poichè rappresenta la lotta della spiritualità contro la
materia.
Da sinistra: Il cavaliere azzurro,
1912, Kandinsky, Il cavallo blu,
1912, Marc. Principale personalità
del gruppo che in questo quadro
rappresenta il cavallo, simbolo di
spiritualità, colorato di blu, un colore
totalmente lontano dalla realtà
Funambolo, 1923, Paul Klee. Immagine fragile del funambolo che si regge
sulle sottilissime linee che rimandano alla precarietà del soggetto
rappresentato
Nel 1911 lascia Amsterdam per andare a Parigi fino al 1914, così come per i
futuristi anche lui conosce le tecniche del Cubismo analitico che egli
reinterpreta secondo la sua visione. Dal cubismo
riprende da un lato la riduzione della gamma
cromatica, infatti presenta una tavolozza ridotta
ai colori del grigio nero e bianco, sempre dal
cubismo prende l’idea della griglia che ordina la
composizione, dall’altro porterà alla massima
espressività le griglie. Un altra cosa che riprende
sono i segni di vettore contrastante.
Nel 1914 torna in Olanda e nel 1915. In questo periodo tra il 1914 e il 1920
fonda con Theo Van Doesburg una rivista intitolata De Stijl (1917-1932) dove
Mondrian pubblica una serie di saggi fondamentali per il Neoplasticismo di cui
lui è la figura centrale. È un gruppo di ricerca di pura astrazione. Mondrian in
questa fase sviluppa un arte prettamente geometrica.
Nel suo caso i colori non hanno la valenza simbolica che avevano per
Kandinsky, vero che hanno una simbologia ma non accentuata come negli
altri casi. In questo periodo si rifugia, per la guerra, a New York (città dove
molti artisti delle avanguardie si rifugieranno) e realizza delle composizioni
astratte che presentano una divisione sempre più
fitta della tela, le griglie diventano e vengono
caratterizzate da tessere colorate (sempre con i
primari).
In Russia nei primi anni 10 del ‘900, ancora con il regime zarista monarchico,
le influenze europee si fanno sentire. Molti artisti russi in quegli anni
soggiornano tra Parigi e Monaco e molti collezionisti russi acquistano opere in
queste città. (Il collezionismo rende possibile la diffusione).
COSTRUTTIVISMO RUSSO
Dopo il 1915, anni in cui sviluppa la ricerca
astratta, una generazione di nuovi pittori Russi Malevic si oppone poichè
vicini al suprematismo di Malevic e che avevano vedeva l’arte
seguito gli aggiornamenti pittorici danno vita a strumentalizzata per la
un movimento, il costruttivismo russo. rivoluzione, secondo lui non
Questo movimento si afferma nel 1917 a doveva veicolare messaggi
Mosca, anno importante politicamente in politici e sociali. Poi in un
quanto in quest’anno avviene la rivoluzione secocndo momento anche lui
russa che porta al rovesciamento del regime stesso graviterà e si unirà alle
zarista, che metterà l’arte al servizio dello sperimentazioni del
stato. L’arte del costruttivismo vuole intendere costruttivismo.
l’arte come comunicazione, realizzazione di
adesivi, manifesti etc..
El Lissitzky (1890-1941)
Ultimo esponente del costruttivismo è Lissitzky,
realizzatore di una delle prime opere ambientali del
900. Opera importante per gli sviluppi dell’arte post guerra dove tornerà il
concetto di ambiente e di installazione. L’opera
non è più una tela o una scultura ma diventa
invasione di superficie pavimentale, che si
espande nello spazio reale.
Nudo che scende le scale, 1912, Duchamp. Ne realizza due versioni, la prima
nel 1911 mentre la seconda, questa, nel 1912. Questa seconda versione,
ancora più radicale, desterà molto scalpore quando verrà esposta nel 1913 ad
un importante manifestazione artistica, l’Armony Show a NY. Desterà scalpore
perchè il nudo rappresentava il soggetto principale della pittura, era un
insegnamento delle accademia e in questo lavoro non segue i canoni
accademici, viene rappresentato come un congegno meccanico, viene smontato
e rivisitato. Nella sua opera il nudo sembra un manichino, lo smonta come ha
fatto poi Picasso nelle sue Mademoiselle. Ci sono riferimenti chiari al cubismo
di Braque e picasso, riprende lo smontamento dell’immagine. Sono forti anche i
riferimenti al futurismo, soprattuto a quello di Balla nella scomposizione del
movimento. Il nudo viene rappresentato scomposto e mentre compie un
movimento, lo scomponimento infatti simboleggia proprio il movimento.
L’autore nel 1910 dopo aver lasciato Monaco si reca a Milano. Nel 1909 si
ritrova a Milano, dove in quell’anno esce il manifesto futurista. Milano non è
adatta ad una personalità come De Chirico e alla sua meditazione, non ha a
che fare con il clima di fermento di Milano e dei futuristi. Abbandona subito
Milano e va a Firenze, definisce questa città assonnata e che vive in una
dimensione sospesa (come lo spirito delle sue opere.
Nel 1911 va a Parigi e trova i cubisti entrati nel cubismo analitico. Esporrà le
sue opere al Salone d’Autunno a Parigi nel 1912. Le sue opere desteranno
meraviglia e stupore, rimanderanno alla tradizione e al distacco. I critici
definiranno De Chirico un pittore primitivo che guardava alla pittura del 200 e
300, in effetti un pò era così, infatti nelle architetture
che realizza nelle opere vi è semplificazione formale
degli elementi architettonici che trovano riferimento
nella pittura del 200 e 300.
Incertezza del poeta, 1913, De Chirico. Ritrae dei soggetti tra loro
distanti, non ritrae i classici cesti di frutta ma qui troviamo la natura morta
con un busto di statua acefala. La statua rimanda a qualcosa di duraturo
nel tempo, poi raffigura le banane, qualcosa di commestibile ma anche
deperibile, che muore velocemente (infatti le rappresenta in stato
avanzato). Perciò c’è la contrapposizione tra ciò che dura e ciò che muore.
Le sue nature morte sembrano quasi dei rebus in cui sono presenti
elementi che noi dobbiamo scoprire e interpretare.
Si trasferisce a Ferrara nel corso della prima guerra mondiale, dove nel
periodo di guerra lavora nel servizio militare in un ospedale. Qui realizza
opere irreali, con ombre di orientamenti diversi, con uno strano connubio tra
realtà e antichità, si trovano statue affiancate da oggetti contemporanei
come ciminiere, scatole. Sono opere molto complesse, collegate da nessi
enigmatici.
Le muse inquietanti,
1917-1919, de Chirico. Nell’opera
troviamo statue come quella in
primo piano, per metà statua e
per metà manichino. Un colore
sempre più presente è il giallo
ombrato e il cielo verde acido.
Ritorno all’ordine
Tra il primo conflitto e gli anni 20 del ‘900 c’è
una corrente che vuole guardare all’indietro,
non è proiettata come le altre avanguardie La guerra aveva scardinato la
al progresso ma vuole un ritorno all’ordine. fede nel progresso e aveva
fatto crollare le certezze del
Infatti è una tendenza che si sviluppa in
futuro. In arte ciò si manifesta
italia e in europa in anni in cui la
con il recupero e l’esigenza del
sovversione linguistica e concettuale delle
passato, recupero di una pittura
avanguardie sembra spazzata via dalla passata.
guerra.
Surrealismo
De Chirico viene considerato come uno dei
padri fondatori, egli non aderirà mai al Il surrealismo come il dadaismo
Surrealismo ma i surrealisti lo considerano vuole essere un movimento di
un punto di riferimento. Il liberazione dell’immaginazione,
surrealismo porta avanti le si tratta del principale
idee del dadaismo. movimento di avanguardia degli
Il manifesto viene scritto da anni venti che si può considerare
Breton nel 1924 a Parigi. Egli anche l’ultimo movimento di
come Marinetti era un poeta e avanguardia del primo ‘900.
non un’artista, attorno a lui si
raduneranno molti artisti
influenzati dalle arti visive.
Ce ci n’est pas une pipe, 1933 di Magritte. Questa non è una pipa
vuole dirci, ci vuole dire come il linguaggio sia convenzione, che non c’è
corrispondenza tra immagine, parole e realtà. La pipa rappresentata
non è l’oggetto stesso non si può dire che quella è una pipa si deve dire
che è la rappresentazione grafica di una pipa.
Dalì (1904-1989)
Altro artista che fa riferimento a De Chirico, rimanda all’idea del metafisico,
struttura a palcoscenico, rappresentazione di un paesaggio teatrale. Predilige
temi come l’onirico, la suggestione e volontà di stupire. In Dalì c’è la volontà
di stupire in contrasto con quella di Magritte. In Dalì c’è la volontà di creare
immagini stupefacenti. Le immagini che
crea sono suggestive e relativamente
percettive temporalmente. Cose non lineari
ma che si possono contrarre in base alla
percezione personale.
Espressionismo astratto
Per lo sviluppo di questa tendenza del dopoguerra in
America è giusto considerare una figura che si
rivelerà determinante: Peggy Guggenheim. Essa è
una mecenate e collezionista di origine ebrea, nipote
del famoso fondatore del museo Guggenheim. A quei
tempi lei sarà la direttrice della famosa galleria Art
of this Century, in questa galleria esporrà opere di
sua proprietà e diventerà poi l’ambiente espositivo
più importante del tempo divenendo poi esso
stesso un opera d’arte dell’architetto Friendrc
Chiesler. Questa galleria sarà un determinante
contributo dell’espressionismo astratto americano,
poichè gli artisti trovavano in questa galleria un
importante canale di influenza e distribuzione.
Dalla fine degli anni 40 e inizi anni 50 molti artisti americani si ispirano al
surrealismo e nasce così la corrente (principalmente pittorica)
dell’espressionismo astratto. Gli artisti che ne fanno parte hanno una pittura
molto diversa tra loro, infatti spesso il termine espressionismo astratto viene
sostituito con ‘scuola di New York’, poichè così in questo modo non indica un
gruppo unitario ma una città che è stata scenario di nuove tendenze. Alcuni
dei principali protagonisti sono: Pollock, Kooning e Kline. Essi stessi saranno
anche i maggiori esponenti dell’action painting.
Gorky (1904-1948)
Egli è un pittore armeno che emigra negli anni 20 a New York. Nella sua
pittura si avverte il riferimento alla scrittura automatica e anche i riferimenti
all’arte astratta, specialmente Kandinsky per l’articolazione tra linee e segni
che rimanda alle sue opere intese come campi di forza tra elementi lineari e
macchie di colori. In quegli anni tra l’altro Kandinsky era presente sia nella
galleria di Guggenheim ma anche Cascata, 1943, Gorky. Una
delle sue tele espressioniste
al MOMA. astratte è questo quadro,
caratterizzato da una fragile
costruzione spaziale che
rimanda alle costellazioni
filamentose di Mirò e quindi
al processo della scrittura
automatica.
La donna luna, 1943, Pollock. Assonanza con il Picasso degli anni 30. Figura
femminile rappresentata con un volto scomposto come a rappresentare la criticità del
periodo. Quest’opera si trova al Guggenheim di Venezia.
Night Mist, 1945, Pollock e Alchemy,
1947, Pollock. La composizione diventa
più astratta e fitta, c’è la scomparsa
del soggetto e c’è un astrazione che
sarà sempre più presente. Opere
pienamente espressioniste, astratte
dell’action painting
New York, 1953, Kline. Solchi neri su tela bianca. L’opera riprende il titolo
nelle lunghe strade nere americane, rappresenta l’architettura urbana della
città ,seppur trasfigurata.
Kooning (1904-1997)
Registro diverso da Kline e Pollock. Lui è Kooning a differenza degli
olandese ma anche lui negli anni 20 si altri artisti sembra lavorare
trasferisce a NY, è sempre visto con sospetto nella figurazione ma lo fa
nell’ambiente dell’action painting perchè la sua stravolgendo le immagini, si
pittura riporta a differenza degli altri la fa fatica per lui ad usare il
figurazione del soggetto, specificamente della termine ‘astratto’ ma c’è
donna. Interessante è anche notare come egli sicuramente un processo di
stende il colore, i colori nelle sue tele vengono travolgimento della figura
mescolati direttamente sulla tela in modo che rende perciò la sua
volutamente rozzo. Anche i colori stessi sono figurazione quasi astratta.
colori acidi con tinte tra loro
dissonanti, spesso i tratti
cromatici sembrano cancellati.
Sembra ci si trovi di fronte a uno
schizzo, a un abbozzo e non ad un
opera finita.
Anche in italia l’informale avrà il suo sviluppo, anche se più tardi, negli anni
50. Gli esiti a cui approdano gli italiani
hanno gran valore, da un lato si sviluppano
nell’ambito della scuola romana dall’altro si
sviluppa anche in chiave scultorea in cui
però è presente sempre una forte
componente pittorica.
Taglio rosso, 1962, Leoncillo. Bronzo e ceramica polimicra (cioè di doppio colore)
poichè si vede del rosso che sembra voler alludere a delle ferite e lacerazioni. La
materia risente del clima esistenziale del conflitto
Informale gestuale:
Emilio Vedova (1919-2006)
Maggior rappresentante della pittura informale
gestuale in Italia, per lui vale il gesto, fase che
sviluppa negli anni 50 e che porterà avanti negli
anni. I quadri di Vedova sembrano registrare la furia
creatrice gestuale dell’artista espressa attraverso il
colore e il tratto, sembrano grovigli di colore
Alla fine degli anni 70 viene creata per sua volontà una fondazione a Perugia,
dove è nato, che espone le sue opere. La sua collezione ad oggi comprende
all’incirca 130 opere fatte da lui dal 1940 all’89. Le opere sono nel palazzo
Albizzini e in un Essicatoio (struttura architettonica industriale dove ci sono
quelle di più grandi dimensioni)
Movimento artistico d'avanguardia che si afferma attorno alla fine degli anni Cinquanta [...]. Il New
Dada aveva alla base un nuovo interesse per l'oggetto, e in particolare per l'oggetto quotidiano che
la cosiddetta junk culture o cultura del rifiuto riproponeva con un'operazione di détournement
(termine con cui si identifica il metodo che modifica il modo di vedere gli oggetti, prelevati dalla
realtà quotidiana. Un ribaltamento che ci popone un nuovo punto di vista dell’oggetto.) inseribile
nella linea culturale del Dadaismo. [...] Con gli anni Sessanta la prima fase di ricerche del
movimento può considerarsi conclusa, e l'area del New Dada si amplifica attraverso nuovi contatti e
nuove esperienze, che vengono poi a coincidere con
quelle della Pop Art.
Per certi versi il New Dada è una
È importante la lezione di Duchamp, la tendenza che prende le distanza
sua ricerca ha avuto forti influenze su dall’espressionismo astratto (anche se
questa tendenza. Egli ha creato oggetti vedremo che ci saranno dei punti in
artistici prelevandoli dalla realtà comune. comuni), ci sarà comunque una
Gli artisti statiunitensi conoscevano bene continuità ideologica ma c’è la volontà
le opere di Duchamp (poiché in quegli di contrapporsi, se nell’action painting si
anni egli si trovava a New York, perciò valorizzava la libertà dell’artista al
contrario nel new dada c’è la
influenzava le tendenze sviluppatasi).
riappropriazione dell’ambiente in cui si
vive.
Robert Rauschenberg (1925-2008)
Prima di realizzare opere appartenenti alla tendenza New Dada egli realizza
opere diverse. Nei primi anni 50 realizza opere monocrome, di un unica
tonalità e le chiama con il colore di riferimento della tela.
Tra il 1953 e il 1954 egli viaggia in italia dove ha modo di conoscere Burri,
massimo esponente dell’informale italiano. I due si conoscono e si
influenzano reciprocamente. Le opere di
questi anni di Rauschenberg
diventeranno i suoi marchi di fabbrica, in
queste inserirà elementi extra artistici
combinati con la pittura, tutto senza
gerarchie e importanze. Nominerà
queste opere come la collezione dei
Combine Painting.
«li chiamo combine-paintings, vale a dire opere combinate, combinazioni. Voglio così evitare le
categorie»
«I pittori che mi hanno influenzato non fanno paesaggio. Leonardo da Vinci, per esempio. La sua
pittura era la vita. Una delle opere essenziali che ha lasciato in me una traccia, è l’Annunciazione di
Firenze. In questa tela, l’albero, la roccia, la Vergine, hanno tutti la stessa importanza, nello stesso
tempo. Non c’è gerarchia. E’ questo ciò che mi interessa. E’ stato dall’Annunciazione di Leonardo da
Vinci che è partito lo choc che ha provocato in me la voglia di dipingere alla maniera attuale».
Robert Rauschenberg
Bed, 1955, Rauschenberg. Una delle opere più celebri dell’artista. In essa incastra
molti materiali. Un letto singolo con cuscini, lenzuolo e coperta incorniciato alla
parete, appeso verticalmente, sporcato con colore puro e segni simili all’action
painting. Le influenze di questa tela sono Pollock per l’action painting e il Dada per
il prelievo dell’oggetto quotidiano e la compenetrazione tra la realtà e l’arte.
Quest’opera sfugge alle categorie predefinite di arte, non appartiene ne alla pittura
ne alla scultura, questa è un ‘opera che ha una sua tridimensionalità, ha uno
spessore materico, ha un aspetto tattile, ha la pittura. Per queste opere usiamo la
parola di Assemblaggio poiché si tratta di oggetti posti su fondi pittorici.
In questi anni ci sarà un importante mostra a New York nel 1961, The art of
Assemblage. Mostra in cui vennero esposte al MOMA opere di
Rauschenberg, Jones e Duchamp.
«sono opere per la maggior parte assemblate piuttosto che dipinte,
disegnate, modellate o scolpite interamente o in parte, gli elementi che le
costituiscono sono eseguiti con materiali naturali o fatti a mano, oggetti o
frammenti extra artistici»
«I pittori impiegano dei colori che sono anche cose fabbricate. Desidero
integrare nella mia tela qualsiasi oggetto legato alla vita»
Nell’anno della morte di Kennedy, nel 1963, realizza un opera, Retroactive, in cui è
presente anche la fotografia. L’opera rappresenta la vita che viene assorbita e
reinterpretata dall’arte.
Fool’s House, 1962, Dine. Anche in questo caso c’è il prelievo di un oggetto ma trasfigurato
in pittura, in questo caso si ispira alle opere di Duchamp. L’oggetto si presenta in una nuova
dimensione, le sue opere saranno un ibrido tra oggetti quotidiani e pittura.
Pop Art
Negli stessi anni del New Dada, ma che si Le basi estetiche della Pop Art
svilupperà nel decennio successivo, nasce vengono proposte nella metà degli
la Pop art. In questo movimento artistico anni 50 a Londra dall’Indipendent
il tema dell’oggetto e la sue Group, fondato da Richard Hamilton ed
reinterpretazione sarà una costante, Edoardo Paolozzi. Questo era un
gruppo d’artisti che organizzava eventi
spesso presente nelle opere.
e incontri nell’istituto di Arte
Solitamente si associa questo movimento
Contemporanea di Londra. Erano
all’America ma già agli inizi degli anni 50
eventi che riflettevano dei nuovi tratti
in Inghilterra inizia a svilupparsi una massificati della società del tempo.
tendenza già definibile come Pop Art.
Colui a cui si deve l’invenzione della Pop Art e del termine è Lorence Alloway.
Egli scrisse un articolo in cui spiegava come l’arte si avvicinasse ai media
emergenti. Definisce la pop art così: si tratta di arte fatta d’immagini banali
legate al consumo di massa, di stereotipo, si semplificazioni, in cui le merci
hanno più rilievo degli oggetti d’arte e i fumetti raccontano in modo più
efficace i romanzi. Le sue riflessioni partono dalla formaizone di un gruppo di
artisti con nuove tendenze a New York in quegli anni. I maggiori esponenti di
questa tendenza sono: James Rosenquist, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg,
George Segal, Tom Wesselman, Andy Warhol.
Con le opere Pop si ribalta il lavoro delle Manca in queste opere però la valenza
avanguardie che volevano dare vita ad provocatoria, Duchamp ad esempio
accostamenti incongrui e a cose non voleva stravolgere i regimi di potere
reali. Qui invece si vuole rappresentare il dell’immaginazione, qui invece
già visto, qualcosa di già conosciuto e l’osservatore conosce bene ciò che
comprensibile. Qui gli oggetti sono vede. Gli artisti della Pop Art rilanciano
prelevati dalla cultura di massa e lavorati la nostra cultura di partenza. Questo ci
con inserti di pittura. fa comprendere il soggetto immediato
della pop art, le persone si
riconoscevano in ciò che vedevano.
Tom Wesselman (1931-2004)
Lo studio in cui
realizza le sue opere si chiama Factory che
in italiano si traduce con ‘fabbrica’. Nel suo
studio sono presenti cineasti, sperimentatori
e musicisti. Non era uno studio d’artista di
concentrazione e silenzio anzi era una vera
fabbrica.
«Non era chiamato la Fabbrica senza motivo. Era qui che
la linea di assemblaggio delle serigrafie aveva luogo; e
mentre una persona produceva una serigrafia, qualcun altro poteva girare un provino. Ogni giorno si
faceva qualcosa di nuovo» John Cale.
Spazialismo
Lo spazialismo è una corrente artistica che si sviluppa a Milano, città a quei
tempi ricca di fermenti dati dalla ripresa post bellica. Il maggior esponente di
questa corrente è Lucio Fontana.
Lucio Fontana (1899-1968)
Egli si forma a Milano all’Accademia di Brera e prende
parte, negli anni 30 al gruppo degli astrattisti della Galleria
Il Milione. Esordisce in questi anni esponendo nel 1931 le
sue prime opere astratte, sia scultoree che grafiche e
bidimensionali.
Galleria il Milione, Milano. Mostra dove esibisce le sue prime opere astratte nel
1931.
Foto di Ugo Mulas del 1964, Lucio Fontana. Fotografo d’arte che dagli anni 60 e
70 era il fotografo di riferimento per gli artisti. In questa foto ritrae Fontana
nell’atto di tagliare la tela, si vede che il gesto non è dovuto a un raptus bensì è un
gesto meditato e preciso che ci dimostra la forte concentrazione che pone nel
gesto, ciò lo differenzia dall’espressionismo e l’informale
Parallelamente ai concetti spaziali, entro cui entra la serie delle attese, egli
sviluppa anche un’altra serie di opere, gli ambienti spaziali. Nel 1949 al
Naviglio di Milano estende alla stanza la prospettiva concettuale avviata nelle
tele
Va detto come con questi lavori egli abbia anticipato e influenzato artisti
ambientali degli anni 60\70.
Nouveau Réalisme
Vi aderiscono pittori e
Movimento che si sviluppa negli stessi anni in
scultori che con modi non
Europa, in Francia e a Milano. Ci troviamo nei tradizionali intendevano
primi anni 60 e non si parla di tendenza ma di proporre una realtà colta
movimento poiché viene fondato da un critico, nelle sue stesse materie, un
Restany, con un manifesto in occasione della ripensamento della realtà.
prima manifestazione del gruppo alla Galleria
Apollinarie di Milano nel 1960. I massimi esponenti
di questo movimento sono: Arman, César, Christo, Raymond Hains, Yves
Klein, Mimmo Rotella, Niki de Saint-Phalle, Daniel Spoerri, Jean Tinguely.
The wall - Wrapped Roman Wall. Estremizzerà questa tecnica dell’impacchettamento fino ad investire negli
anni ‘70 lo spazio urbani e territoriale, in cui avvolge con un telone di plastica le mure Aureliane a Roma.
L’intento è lo stesso, si nasconde qualcosa di sempre guardato dai passanti, l’impacchettamento serve a
evidenziarne la presenza conferendone una nuova dimensione.
César Baldaccini (1921-1998)
Avvia la sua ricerca a partire da assemblaggi di materiali
ferrosi trovati nelle discariche industriale, troviamo perciò
anche qui rivalutazione di oggetti di scarto. Poi la sua
attenzione si sposta sulle carrozzerie delle automobili con
cromie lucide, le comprime con la pressa realizzando
parallelepipedi metallici che ne valorizzano l’aspetto.
Arman (1928-2005)
Nelle sue opere ritorna il concetto di rifiuto urbano e si vedrà
nelle sue installazioni.
Le plain, Galerie Iris Clert, 1960, Arman. Opera difficile da definire come
scultura, è più un opera ambientale che si sviluppa nello spazio della galleria che
Arman riempie con rifiuti di ogni genere. Sono tutti elementi di scarto prelevati
dalle discariche che vanno ad imporsi nello spazio della vetrina stessa.
Riecheggiano le esperienza dadaiste del Merzbau di Schwitters e del suo studio. Nel
caso di Arman ovviamente l’opera ha uno scopo critico e provocatorio, vuole
criticare l’iperproduzione e iperconsumo che produce rifiuti che l’artista vuole porre
agli occhi di tutti anche dei semplici passanti.
RE 16, do-do-do, 1960. «Ciò che desideravo era proporre una apertura
sul mondo del colore, una finestra aperta sulla libertà di impregnarsi in
modo infinito e senza limiti nell’incommensurabile situazione colorata»
Nel 1958 abbandona l’epoca blu per tentare esibizioni innovative, opere
ambientali nella Galleria di Parigi. La sua opera ambientale è in contrasto con
quelle di Arman, le sue sono completamente vuote e monotone. In questo
caso la Galleria è addobbata con tele blu mentre l’interno della Galleria è
totalmente vuoto.
Azimuth
Esperienza che avviene in Italia. Nasce dal fondamento, da
perte di due artisti italiani (Castellani e Manzoni) di uno
spazio espositivo e di una rivista. La rivista era nominata
Con loro c’è un’idea di estetica
Azimuth mentre la galleria espositiva si riduzionista, ridotta agli elementi
chiamava Azimut senza h. La rivista essenziali, anche Klein verrà esibito in
uscirà in due edizioni, una del 1959 e questa galleria. Anche le opere che
una del 1960. realizzano Castellani e Manzoni stessi
sono opere sintetiche, un’arte che tende
William Castellani (1920-2013) all’estetica della riduzione
Realizza a partire dalla fine degli anni
‘50 delle opere\superfici che espone per la prima volta a Milano nella loro
Galleria. Le sue opere sono sempre tempera su tela e consistono in una tela
in cui inserisce chiodi nella parte antestante
della tela creando un gioco ritmico di
avanzamenti e arretramenti. Anche la luce,
in queste opere, viene assorbita e riflessa,
trasformandosi anche in ombra.
Superficie bianca del 1959. Figurazione annullata alla quale si
sostituisce una tela tridimensionale che riporta un gioco di
misure e profondità. Si lavora sulla tela con strumenti non
pittorici, opera ibrida.
Arte cinetica
Corrente artistica nata in Europa Spesso le opere presentano elementi
durante gli anni 60\70 del novecento, dinamici in grado di creare immagini in
si diffonde poi negli USA dove continua trasformazione. Gli esponenti
prenderà in nome di Op art (optical dell’arte cinetica programmano il risultato
Art). L’arte cinetica comprende una estetico dell’opera attraverso una
serie di ricerche artistiche che mirano costruzione scientifica e razionale del loro
a studiare e sperimentare i fenomeni lavoro, opponendo alla figura dell’artista
della percezione visiva e del che interpreta soggettivamente la realtà
movimento, cercando di suscitarne quella di un tecnico che procede con
accertamenti metodici nel campo dei
l’idea sia nelle opere che nella
fenomeni visivi
percezione dell’osservatore.
Minimalismo
Si sviluppa in europa e negli USA tra
gli anni 60 e gli anni 70. Sia i dipinti, le sculture che gli ambienti
Il termine viene coniato nel 1965 dal dei nuovi artisti non hanno emozione,
istintualità e gestualità propria
filosofo Wollheim nell’articolo
dell’informale e dell’espressionismo,
pubblicato su Art Magazine. Questo
tolgono anche i riferimenti alla società
termine viene coniato per definire le della pop art. C’è in essi un essenzialità
ricerche di un gruppo di artisti formale molto forte. Nell’arte minimal c’è
americani che si pongono in l’impersonalità ed è fredda, non vuole
contrapposizione con le tecniche fino a suscitare emozioni.
quel momento usate.
DEF:Corrente artistica sviluppatasi tra il 1960 e il 1970 negli Stati Uniti d’America. [...] è
caratterizzata da forme semplici (minimal), derivate generalmente dalla geometria
elementare, da strutture modulari e seriali e dall’uso di materiali della moderna tecnologia
industriale. Con un intento programmatico di denuncia dei limiti raggiunti dalla pop art,
rifiutando un atteggiamento emozionale, gli esponenti della minimal art hanno teso alla
realizzazione di opere che si presentano come sintesi tra architettura (scala ambientale,
possibilità di scorci), pittura (stesura di colori puri sulle superfici)
ed environment (coinvolgimento dello spazio in cui sono poste opere che possono essere
spostate, attraversate ecc.).
Untitled, 1969, Judd. Una delle sue opere, senza titolo e che rappresenta una serialità di
moduli riproposti.
Varese Corridor, 1987, Flavin. Mantiene il rigore che deriva dal suo
esordio, in questo caso si parla di un istallazione per la collezione di Panza di
Biumo a Varese. Proprio per questa villa egli realizza un corridoio
riconfigurato attraverso il valore della luce che rimanda e trasmette delle
emozioni. È un colore forte che stimola effetti percettivi ed emotivi.
Ovviamente attraverso questo colore riconfigura lo spazio e la luce dello
spazio stesso.
Daniel Buren (1938-vivo)
Artista Europeo in questo caso, che
Le opere side specific sono state pensate
a metà degli anni 60 sceglie come
per uno specifico luogo perciò se si
caratteristica un pattern a strisce
spostano non hanno senso o comunque
verticali bianche alternate a strisce acquistano significati diversi
di un altro colore. Tutte sono della
stessa dimensione. Troviamo
assonanze con i pittori americani nella scansione della superficie che instaura
un legame con lo spazio. Non a caso egli parla delle sue opere come opere in
situ, parola latina traducibile con side specific, opere che hanno valore solo in
un determinato luogo e che spostate perdono senso.
Arte processuale
Tendenza nata in reazione all’arte minimalista, Morris in primis poi avrà una
svolta in chiave processuale.
DEF treccani: Nella critica d’arte, sono indicate come arte processuale (process art)
esperienze artistiche che si basano su un processo comportamentale [...] o pongono
l’accento sul processo intellettuale o progettuale dell’opera, rientrando nel più ampio campo
dell’arte concettuale. Importanza del processo, è parte del grande spettro dell’arte
concettuale, però è interessante da studiare come tendenza a se.
Untitled, 1967-68, Morris. Feltro, materiale extra artistico duttile che si può
modellare attraverso la mente dell’artista o dal caso. Appende alla parete il
feltro e gli fa assumere una forma casuale, riferimento al caso di Duchamp.
La serie dei feltri di Morris: Opere realizzate
a partire dal 67 che segnano una svolta con
il suo precedente minimalismo.
Forma dell'arte d'avanguardia contemporanea, nata negli anni Sessanta, il cui fine è di giungere a una
realizzazione intellettuale e teoretica, rifiutando l'oggetto e valorizzando il processo, lo schema concettuale per
mezzo del quale vi si arriva. [L’arte concettuale] si libera dalla sottomissione al materiale e si volge
prevalentemente alla progettazione e all'ideazione di un'opera. La ricerca non è rivolta alla creazione di
qualcosa di tangibile, ma alla concettualizzazione di un'immagine. [...] Il termine è stato usato per la prima
volta da Sol Lewitt nel 1967 nel suo Paragraphs on conceptual art, in Artforum (New York). treccani.it
I will not make any more boring art, 1971, Baldassari. Impiego della parola scritta,
elemento linguistico. Non è una scrittura a macchina ma calligrafica perciò rimanda a un
concetto di soggettività forte. Riprende dall’arte minimal il concetto di serialità di frase
ripetuta. Alla base di quest’opera vi è un’ironia e parodia poichè l’artista scrive in queste
linee che non vuole più fare arte noiosa rimandando alla stessa arte concettuale poichè
la considera un arte fredda e distante. In quest’opera perciò muove una critica ironica al
potere che quest’arte stava guadagnando. Il componimento viene stampato e riprodotto
in multiplo, torna il concetto di riproducibilità seriale dell’opera d’arte.
Video, 1972, Baldassari. Video in cui Baldassari rimanda di nuovo la
critica all’arte di cui lui stesso fa parte. In questo video c’è lui che
canticchia come fosse un motivetto i paragrafi della conceptual art di Le
Witt, testo sacro della tendenza. Ironizza facendolo diventare un
motivetto da doccia
Arte povera
Neoavanguardia sperimentale che si sviluppa negli
anni 70 del 900. Tendenza artistica il cui termine è Promuove questo gruppo
stato coniato da Germano Celant nel 1967. Celant è di artisti italiani che
un critico d’arte Genovese, uno dei più celebri, lavoravano tra Torino,
Genova e Roma. Non è un
morto recentemente per covid. In questa veste lo
movimento ma è una
vediamo come critico d’arte militante, che svolge
tendenza dove all’interno
cioè un azione parallela e sinergica a quella degli
sono presenti artisti che
artisti. Non è un critico d’arte normale ma è un lavorano in modalità
compagno che affianca il lavoro degli artisti nel molto diversa.
corso del loro percorso. Scrive testi sulla loro
poetica e sui loro lavori negli anni in cui loro
producono. (Critico militante, pone il bagaglio di conoscenza a servizio
dell’artista per promuoverlo nell’ambiente)
Tendenza artistica che, rifiutando i valori culturali legati a una società organizzata e tecnologicamente avanzata,
mira al recupero dell’azione, del contingente, dell’archetipo come sola possibilità d’arte.
La locuzione fu coniata dal critico Germano Celant in occasione della mostra Arte povera – Im Spazio tenuta alla
galleria La Bertesca di Genova (1967).
Nel ricorso a materiali poveri, ‘antiartistici’ (stracci, cartapesta ecc.), l’arte povera si pone come presa di
coscienza delle possibilità espressive insite nella materia vegetale, animale, minerale o persino in un processo
mentale elementare.
Un tale orientamento, che rientra nell’ambito più generico dell’arte concettuale, ha dato luogo a manifestazioni
diversissime e tra loro autonome. treccani.it
Copertina del catalogo della mostra Coceptual Art, Arte Povera, Land Art, a
cura di Germano Celant, Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino 19
Albero di otto metri, 1969, Penone. Travi in legno che con operazioni di scavi
permettono di riscoprire l’albero che vi è fossilizzato all’interno. Si vuole riscoprire la
dimensione naturale di qualcosa realizzato da un uomo. Ogni oggetto è stato in
origine una forma vegetale che attraverso operazioni di sottrazione viene portato
alla luce
Land art
Le opere prodotte dai Land artisti, artisti della Alla base delle opere della Land
terra, consistono in imponenti forme scultoree art vi è la consapevolezza sempre
(spesso temporanee, con una durata effimere) più forte del deturpamento del
realizzate intervenendo direttamente sulla rapporto tra paesaggio e uomo
natura e sul paesaggio, un paesaggio non più dovuti all’industrializzazione e al
rappresentato nei quadri ma lavorato processo. C’è una ricerca di luoghi
direttamente. L’arte nello spazi pubblico nasce selvaggi in cui operare, sconfinati
deserti e spazi aperti.
con la Land art e si porta avanti fino agli anni
80 e 90. L’arte nell’urbano deve relazionarsi
con il territorio, le autorità e la realtà cittadina.
DEF treccani: Forma d’arte contemporanea, nota anche come earth art, earth works («arte della
terra», «lavori di terra»), sorta intorno al 1967 negli Stati Uniti e caratterizzata dall’abbandono dei
mezzi artistici tradizionali per un intervento diretto dell’operatore nella natura e sulla natura. In tale
scelta era insito un rifiuto del museo, come luogo dell’opera d’arte, e del mercato artistico: le opere
hanno per lo più carattere effimero e restano affidate specialmente alla documentazione fotografica
e video, a progetti, schizzi ecc. Gli artisti che hanno individuato nella natura la loro area operativa,
infatti, non puntano tanto al risultato quanto al processo e alla realizzazione di un’esperienza
esemplare; donde l’affinità che lega questo tipo di ricerca Le opere di questa tendenza
all’arte concettuale e, più in generale, all’arte di si oppongono all’arte da
comportamento treccani.it vendere e all’arte bella ma
vogliono restituire il
Mostra importante della Land Art è quella deturpamento e l’importanza
avvenuta a New York di riattivare il dialogo uomo-
nel 1968, nella natura.
Dwan Gallery,
intitolata ‘Earth Works’
in cui esibiscono 14 autori giovani e poco
conosciuti accompagnati anche da artisti di
tendenze passate tra cui Morris.
Manifesto della mostra.
Wrapped coast 1968-69, Christo. Prima opera che dedica alla natura.
In questo caso hanno scelto un tratto frastagliato di costa australiana
avvolgendone 2.5 km con un tessuto color sabbia e agganciato con ganci
e funi. Quest’opera ci parla del rapporto tra
visibilità e invisibilità, è un processo di
nascondimento ma di contemporanea
evidenziazione. Visibile solo per 10 settimane.
Altro aspetto interessante è che è stata
realizzata come laboratorio didattico
universitario con l’università di Sidney.)
Body Art
Tendenza d’avanguardia del secondo novecento. Ci troviamo davanti a una
sperimentazione linguistica nuova. Qui ad essere utilizzato in maniera diretta
è il corpo, il corpo diventa opera d’arte, non viene più solo rappresentato.
DEF: Tendenza d’arte d’avanguardia emersa a livello internazionale negli anni Settanta che utilizza il
corpo sia come oggetto su cui compiere operazioni sia come soggetto che agisce in un determinato
spazio e provoca eventi. treccani.it
Video. Fanno un
intervento sulla muraglia cinese, percorrono la muraglia
cinese dai due estremi per incontrarsi poi nel mezzo. Diventa
performance perché si lasciano sentimentalmente e
simboleggia la loro unione ma lontananza.
Imponderabilia, 1977.
Opera a Bologna in
occasione della settimana
internazionale della
performance, prima
mostra in Italia dedicata interamente alla performance che si svolge alla
Galleria comunale di arte Moderna di Bologna. In questa performance lei e il
suo compagno sono posti ai lati dell’ingresso della galleria, completamente
nudi e le persone per passare devono strusciare il corpo contro i loro. Ha un
forte impatto al tempo poichè erano nudi in un museo. L’idea è quella di
focalizzarsi sul pubblico e sulle reazioni e capacità relazionali, in questo
processo la nudità crea imbarazzo e pudore. «Siamo in piedi, nudi,
sull’ingresso principale del Museo, una di fronte all’altro. Il pubblico che
entra nel Museo deve oltrepassare, mettendosi di traverso, il piccolo spazio
tra di noi. E ogni persona che passa deve scegliere chi di noi due affrontare»
Negli anni poi si decide di replicare le performance, reenactement:
DEF: Pratica molto in uso nell’arte contemporanea, che
consiste nel riproporre eventi espositivi o azioni performative già
realizzate in passato (non necessariamente a opera dello stesso
artista che ha concepito l’azione originale), con una specifica
strategia di appropriazione che implica una nuova interpretazione e
ricontestualizzazione.
Video-arte
La video-arte è una pratica non una tendenza, è un linguaggio, uno
strumento. Con video arte si intende un linguaggio artistico in cui si include
all’interno dell’opera stessa il video.
DEF: Procedimenti e prodotti artistici che hanno come mezzo espressivo processi e apparecchiature
televisive. La videoarte può avvalersi di trasmissioni dirette, di registrazioni, con manipolazione o
meno dell’immagine, coordinata o integrata da suoni, assemblaggi e installazioni di monitor e
oggetti eterogenei, fino a giungere a complesse strutture di serie di monitor regolati da raffinati
apparati tecnologici (videoinstallazioni).
Viola (1951-1978)
Uno dei più noti, artista statiunitense. Le sue opere sono video installazioni
multimediali incentrate sulla rappresentazione allegorica di cicli vitali (vita-
morte). Nelle sue opere ci sono influenze di capolavori del passato di più
campi, musica, pittura etc.
Anni 80
Decennio in cui si esaurisce ogni fede in ideologie forti ed esperienze
collettive. Cambio di rotta rispetto agli anni 60\70, si torna a credere
nell’individuo e alle sue molteplici possibilità, ciò ha delle ricadute sulla scena
artistica. Gli anni 80 hanno un ritorno alla pittura tradizionale, ritorno alle
tecniche bandite dalle arti di avanguardia. Negli anni 80 le mostre presentate
nelle gallerie hanno ripreso l’interesse verso la tradizione, la Biennale di
Venezia del 1980 consacra il fenomeno di ritorno alla pittura.
Transavanguardia italiana
Tendenza corrispettiva all’arte povera nel senso che anche in questo caso c’è
un critico di riferimento però non verrà mai stilato un manifesto della
tendenza che la possa far definire movimento.
Senza titolo, 1984, Chia. C’è un forte senso di plasticità unito alla materia e al
colore. Ha sollecitazioni classiche della scultura
Graffiti Writing
Arte realizzata dai Writers. Realizzata dai
Anche in questo caso si parla di
Writers. Graffiti che iniziano ad essere
intervento nello spazio pubblico, i
realizzati in america da ragazzi giovani di
writers scelgono come luoghi
varie etnie. Essi scelgono nomi di fantasia con privilegiati, posti che possono
cui nominarsi, lavorano ai confini della essere visti da molte persone
legalità, anche per questo mantengono (metropolitane, luoghi della
l’anonimato. Non sono definite opere ma sono collettività urbana), per rendere
loro definiti artisti, segnano determinati luoghi le loro opere visibili. Applicavano
con uno stile calligrafico personale con spray al graffito la loro tag che gli
di diversi colori. Non nascono propriamente permetteva comunque di
come opere ma la loro proprietà estetica le fa mantenersi anonimi ma essere
assimilare come tali. riconosciuti dagli artisti
dell’ambiente.
Arte neoconcettuale
Ritorna, seppur in maniera diversa, l’arte concettuale basata sulla critica
sociale e politica del tempo.
New Hoover Convertibles, 1984, Kooks. Riprende oggetti che tutti conoscono
compiendo da un lato un gesto in linea con la tradizione dall’altro recupera
l’esperienza della pop art. Riprende l’aspirapolvere diffusa in america in quegli
anni. La sua volontà è di raggiungere più persone possibili e comunicare con le
masse.
Anni 90
Multiculturalismo
È una linea inaugurata alla fine degli anni 80. Per la
prima volta si riflette sull’importanza di guardare alle
produzioni di altre culture. È un arte non rilegabile
solo all’occidente ma è multiculturale.
Nell’89 si tiene una mostra interculturale di apertura
ai tempi della globalizzazione, Magiciens de la
Terre, Parigi.
Vengono presentati lavori di
artisti contemporanei L’idea che vuole dare questa mostra è un confronto
europei accostati a opere interculturale, tra culture anche extraeuropee
realizzate in luoghi esclusi riflettendo sul concetto della magia e del rito e il
dai luoghi ruolo che questi concetti hanno nella produzione
convenzionali,extraeuropei. artistica. La mostra viene allestita in modo da far
Il fatto che avvenga in dialogare le opere dei diversi artisti. Ha sollevato
quell’anno, dopo la caduta numerose critiche ma anche la questione di
del muro di Berlino fa capire rappresentazione di culture extraeuropee. Il concetto
la valenza di questa mostra. di multiculturalismo torna nelle opere di molti artisti.
La metà degli artisti non
sono occidentali (in tutto
erano 100 perciò 50).
Post Human
Tendenza e termine inaugurati da una mostra
itinerante, Post Human, 1992-93, che fece tappa a
Losanna, Torino, Atene e Amburgo. La mostra
contraddistingue una generazione di giovani artisti
che lavorano attorno alla concezione del corpo e
esplorano temi quali il sesso, la razza e l’identità.
Valutano l’evoluzione del corpo e i confini tra
l’artificiale e il naturale applicato al corpo. Negli anni
90 d’altronde si sviluppa la chirurgia estetica e
l’alterazione del corpo, diventano così temi di
riflessione per cui l’arte diventa veicolo e specchio di
riflessione. Nuovo concetto di figurazione artistica
che vanno di pari passo con le sperimentazioni
fisiche degli anni 80\90.
I manichini di
Man Ray.
Ci sono anche le
Gli arti amputati creature polimorfe di
di Sherman e le
Gober. sperimentazioni video di
Barney che riflette sui
limiti del corpo e sulle
sue mutaizoni.
Arte relazionale
Concetto teorizzato da Bourriaud nel 1998 per definire pratiche diffuse negli
anni 90 in Europa e Nord america in cui obbiettivo è lo sviluppo del contesto
sociale e le relazioni interpersonali tramite l’installazione di eventi e
spettacoli.
DEF: «RELAZIONALE (ARTE): Insieme di pratiche artistiche che prendono come punto di partenza
teorico e pratico l’insieme delle relazioni umane e il loro contesto sociale, piuttosto che uno spazio
autonomo e restrittivo.»