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C
ome sarebbe vivere al di là dei limiti e dei vincoli che ci
imponiamo? Cosa possiamo fare quotidianamente per
scoprire la pace interiore e la serenità? Un’anima sconfinata
risponde a queste domande in modo semplice e profondo: che questo
sia il tuo primo viaggio nello spazio interiore o che tu sia un
esploratore navigato dell’interiorità, il presente libro trasformerà la
tua relazione con te stesso e con il mondo attorno a te.
Per prima cosa sarai guidato a scoprire il rapporto con i tuoi stessi
pensieri ed emozioni, e aiutato a svelare la fonte della tua energia
interiore. Quindi imparerai a liberarti da tutti quei pensieri, emozioni
e schemi energetici che ostacolano la tua consapevolezza. Infine, con
estrema chiarezza, Un’anima sconfinata ti spalancherà la porta a
un’esistenza vissuta nella totale libertà del tuo vero essere interiore.
L’autore
UN’ANIMA SCONFINATA
Un viaggio oltre te stesso
Ai Maestri
Introduzione
WILLIAM SHAKESPEARE
Forse non ci hai fatto caso, ma nella tua testa c’è una vocina che
parla senza sosta, non si ferma mai. Ti sei chiesto il motivo della sua
esistenza? Come decide cosa dire e quando intervenire? Quanto di
ciò che esprime corrisponde alla verità? In che misura è davvero
importante? E se in questo momento sorge in te il pensiero: «Ma che
stai dicendo? Non ho nessuna voce in testa!» eccola, è proprio lei, la
voce di cui ti sto parlando.
Se sei sveglio, ti prenderai il tempo necessario per esaminarla e
conoscerla meglio. Però c’è un problema: sei troppo vicino per essere
obiettivo. Devi fare un passo indietro, se vuoi osservarla davvero.
Per esempio, ipotizziamo che tu stia guidando e in te si svolga un
dialogo del genere:
«Non dovevo chiamare Fred? Certo che dovevo farlo! Oh, mio Dio, non
so come ho fatto a dimenticarmene. Andrà su tutte le furie, non mi
rivolgerà più la parola. Forse dovrei accostare e chiamarlo subito. Ma
no, non voglio fermarmi proprio adesso…»
«Guarda quel corniolo. Le foglie verdi sono così belle, e che bel
contrasto con i fiori bianchi. E quanti ce ne sono: accidenti, che
fioritura!»
«Ma cosa sto facendo? Ho altre cose più importanti da fare. È solo una
perdita di tempo. Non c’è nessuno qui. Cos’è questa storia?»
«Te l’avevo detto di non sposarti! Te l’avevo detto che non eri sicura!»
«Okay, sono il corpo che occupa questo spazio. Sono alta un metro e
sessantacinque e peso sessanta chili. Eccomi qui.»
«Bene, non sono nulla di ciò che si trova nel mondo esteriore e non sono
neppure le emozioni che provo dentro di me. Gli oggetti esteriori e
interiori vanno e vengono, e io ne faccio esperienza. Inoltre, non sono i
miei pensieri: loro possono essere tranquilli o agitati, felici o tristi, però
sono solo un oggetto di cui prendo consapevolezza. Ma chi sono io?»
La faccenda si fa seria: «Chi sono io? Chi è che vive tutte queste
esperienze fisiche, emotive e mentali?». Ecco che adesso contempli il
grande interrogativo a un livello più profondo. Per farlo devi lasciar
andare le esperienze e osservare ciò che resta. È così che cominci a
notare chi fa esperienza dell’esperienza, e poco per volta raggiungi
un punto, dentro di te, in cui capisci che lo “sperimentatore” si
contraddistingue per una certa qualità. E tale qualità è la
consapevolezza, la coscienza, la sensazione intuitiva di esistere.
Capisci che sei lì. Non hai nemmeno bisogno di pensarci: lo sai e
basta. Se vuoi, puoi pensarci, ma in quel caso sei consapevole di tale
pensiero. Tu esisti indipendentemente dai pensieri, e dall’assenza di
pensieri.
Per rendere un po’ più pratico il concetto, proviamo a fare un
esperimento. Getta uno sguardo sull’ambiente in cui ti trovi, e nota
come cogli istantaneamente tutti gli oggetti che rientrano nel tuo
campo visivo, tanto quelli lontani quanto quelli vicini. Senza bisogno
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di muovere la testa o gli occhi, percepisci una miriade di particolari.
Osserva tutti i colori, le gradazioni di luce sui mobili, le venature del
legno, o, se sei all’esterno, l’architettura degli edifici, le sfumature
della corteccia o delle foglie degli alberi. Nota che sei capace di
assorbire queste informazioni in un colpo solo, senza pensare. Il
pensiero non serve: basta guardare. Adesso, invece, prova ad attivare
il pensiero, per classificare, etichettare e descrivere tutti gli oggetti
che hai colto. Quanto tempo ci impiega la voce della mente per
catalogare tutto, rispetto a quel che ha fatto la coscienza con un
semplice sguardo? Quando osservi senza pensare, la coscienza è
consapevole di tutto ciò che vedi, e senza fare alcuno sforzo.
«Coscienza» è la parola più nobile che tu possa pronunciare. Non
esiste nulla di più elevato, o più profondo. La coscienza è
consapevolezza pura. Ma che cos’è la consapevolezza? Facciamo un
altro esperimento. Immagina di trovarti in una stanza con un gruppo
di persone e un pianoforte. Adesso immagina che il pianoforte
svanisca, smetta di esistere. È un problema per te? Risposta: «No,
penso di no. Non sono particolarmente legato ai pianoforti». Bene,
allora facciamo finta che anche tutte le persone nella stanza cessino
di esistere. Va ancora tutto bene? Risposta: «Certo, mi piace stare da
solo». Ora però immaginiamo che svanisca pure la consapevolezza.
Spegnila. Come stai adesso?
Cosa succederebbe se la tua consapevolezza non esistesse più? In
realtà è molto semplice: non ti troveresti nemmeno qui. Non ci
sarebbe alcuna percezione dell’essere, e non ci sarebbe neppure uno
in grado di dire: «Caspita, una volta c’ero, ma adesso non ci sono
più!». Verrebbe a mancare la consapevolezza dell’essere, e senza
questa consapevolezza, ossia senza la coscienza, non esiste nulla.
Esistono forse gli oggetti? Chi lo sa? Se non c’è nessuno che ne è
consapevole, la loro esistenza o non esistenza diventa assolutamente
irrilevante. Puoi avere una montagna di oggetti davanti a te, ma se
spegni la coscienza, svaniscono. Viceversa, se sei cosciente, puoi
anche avere davanti il nulla, ma resti consapevole del nulla. In realtà
non è un concetto complicato, ma è illuminante.
Quindi se ora ti chiedessi: «Chi sei tu?», risponderesti:
«Sono colui che vede. Sono qui dentro, da qualche parte, e guardo fuori,
e sono consapevole degli eventi, dei pensieri e delle emozioni che mi
scorrono davanti.»
La coscienza è uno dei più grandi misteri della vita. Anche l’energia
interiore è un mistero. È davvero un peccato che il mondo
occidentale presti pochissima attenzione alle leggi dell’energia
interiore. Studiamo l’energia all’esterno di noi stessi, e attribuiamo
grande valore alle risorse energetiche, ma ignoriamo l’energia
interiore. Le persone passano la vita a pensare, a provare sensazioni
ed emozioni, e ad agire, ma non si chiedono da dove provengano
questi fenomeni. In verità, ogni movimento del corpo, ogni
emozione e ogni pensiero che ci passa per la testa comportano un
dispendio di energia. Proprio come qualsiasi fenomeno del mondo
esteriore richiede energia, anche tutto ciò che accade interiormente
implica un consumo di energia.
Per esempio, se sei concentrato su un pensiero e un altro pensiero
interferisce, sei costretto a mettere in campo una forza contraria per
opporti all’interferenza. Questo processo richiede energia, e può
essere logorante. Allo stesso modo, se cerchi di tenere a mente
qualcosa, ma la mente continua a divagare, devi concentrarti
moltissimo per riportarla sul pensiero originario. Quando fai
qualcosa del genere, attribuisci a quel pensiero una dose maggiore di
energia, per tenerlo fermo in un posto. Anche le emozioni
consumano molta energia. Se sei afflitto da un’emozione sgradevole,
che interferisce con ciò che stai facendo, la cacci via. Lo fai quasi
istintivamente, in modo che l’emozione indesiderata se ne vada e
non ti disturbi più. Ognuna di queste azioni interiori, però, comporta
un dispendio di energia.
Creare pensieri, trattenerli e richiamarli alla mente; generare
emozioni e controllarle; disciplinare le pulsioni interiori: sono tutte
azioni che richiedono grandi risorse energetiche. Ma dove proviene
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quell’energia? Perché qualche volta c’è, mentre in altri momenti ci
sentiamo del tutto prosciugati? Hai mai notato che quando sei
mentalmente ed emotivamente scarico, neppure il cibo ti è di grande
aiuto? Per contro, se ripensi ai periodi della tua vita in cui eri
innamorato, ispirato o entusiasta di qualcosa, ti accorgerai che eri
talmente pieno di energia da non aver nemmeno bisogno di
mangiare. L’energia di cui parlo non è contenuta nel cibo, non sono
le calorie che l’organismo brucia per funzionare. C’è una fonte
interiore di energia cui puoi attingere, ed è molto diversa da
qualsiasi fonte esteriore.
Il modo migliore per illustrare questo tipo di energia è tramite un
esempio. Diciamo che hai una ventina d’anni e che la fidanzata ti ha
appena lasciato. Sei così depresso che ti chiudi in casa e non vuoi più
vedere nessuno. Ben presto, visto che non hai nemmeno le forze per
fare le pulizie, il pavimento sembra un campo di battaglia. Fatichi ad
alzarti dal letto, non fai altro che dormire. Sicuramente ogni tanto
mangi qualcosa, come testimoniano i cartoni delle pizze disseminati
dappertutto, eppure non c’è nulla che ti aiuti davvero, hai zero
energie. Gli amici cercano di farti uscire, ma tu li ringrazi e declini
ogni invito. Sei troppo stanco per fare qualsiasi cosa.
Molti si sono ritrovati in questa situazione a un certo punto della
vita. Ti senti intrappolato, senza via d’uscita, e arrivi a pensare che
resterai per sempre in quello stato. Poi, un bel giorno, squilla il
telefono. È la tua ragazza, o meglio è quella che ti ha scaricato tre
mesi fa. Piange, e tra i singhiozzi dice: «Oh, mio Dio! Ti ricordi di
me? Spero che vorrai ancora parlarmi. Mi sento così male… Lasciarti
è stato l’errore più grande della mia vita. Adesso ho capito quanto
sei importante per me. Non posso vivere senza di te. Ho provato il
vero amore solo quando stavo con te. Ti prego, perdonami! Potrai
mai perdonarmi? Posso venire a trovarti?».
Come ti senti ora? Sii sincero, quanto tempo ti ci vuole per
recuperare abbastanza energia da saltare fuori dal letto, ripulire
l’appartamento, farti una doccia e riportare un po’ di colorito sul tuo
volto smunto? Ci hai messo un attimo, vero? Non appena hai
riattaccato, ti sei sentito pieno di energie. Com’è possibile? Eri
completamente a terra. Per mesi ti sei sentito senza un briciolo di
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forze, e ora, nel giro di pochi secondi, hai così tanta energia da non
stare più nella pelle.
Non puoi semplicemente ignorare questi cambiamenti enormi a
livello energetico. Da dove proviene tutta quell’energia? Non hai
cambiato abitudini, non hai mangiato o dormito di più, eppure,
quando la tua fidanzata si è presentata alla porta, avete parlato tutta
la notte, fino all’alba, e il giorno dopo non eri affatto stanco. Adesso
vi siete rimessi insieme, camminate mano nella mano, e tu provi una
gioia immensa. Chi ti conosce non può fare a meno di notare la tua
luminosità. Da dove proviene quell’energia?
Se osservi con attenzione, scopri che in te c’è una riserva di
energia fenomenale. Non deriva dal cibo, e neppure dal sonno. È
sempre disponibile, puoi attingervi in qualsiasi momento, sgorga da
sola e ti riempie dall’interno. Quando sei così pieno di energia, ti
senti in grado di conquistare il mondo. Quando scorre impetuosa, la
avverti davvero affluire in te, a ondate. Esce spontaneamente da
qualche remota sorgente interiore, e ti permette di ristabilirti,
ricostituirti e ricaricarti.
L’unico motivo per cui non la percepisci in modo costante è
perché a volte la blocchi, chiudendo il cuore e la mente, fino a
rintanarti in una prigione interiore, che ti isola dal flusso energetico.
Se chiudi il cuore e la mente, finisci nell’oscurità interiore, dove non
c’è luce, non c’è energia, non c’è niente che fluisca. In realtà l’energia
è sempre lì, ma non riesce ad attraversarti.
Ecco cosa significa essere “bloccati”. È per questo che quando sei
depresso non hai forze. L’energia fluisce attraverso una serie di
centri sottili, e se li chiudi, non la ricevi più. Tuttavia basta riaprirli,
per ritrovarla. Sebbene questi centri energetici siano più di uno,
quello che tutti percepiscono intuitivamente è situato nella zona del
cuore. Immaginiamo che ami una persona, e che quindi ti apri
particolarmente quando stai con lei. Poiché hai assoluta fiducia nei
suoi confronti, abbassi ogni difesa, e sperimenti un notevole flusso di
energia, e di qualità elevata. Ma se quella stessa persona un giorno ti
fa uno sgarbo, non starai più altrettanto bene in sua presenza, non
proverai più amore come prima, sentirai invece una sorta di tensione
all’altezza del petto. Questo significa che hai chiuso il cuore. Il cuore
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è un centro energetico, che può essere aperto o chiuso. Nello yoga
questi centri si chiamano chakra. Se chiudi il chakra del cuore,
interrompi il flusso di energia, e quando l’energia non fluisce più,
ecco che subentra l’oscurità. A seconda del grado di chiusura, puoi
provare una profonda agitazione o una letargia opprimente. Spesso
le persone oscillano fra questi due stati. Se poi scopri che la persona
amata non ha fatto niente di sbagliato, oppure si scusa (con tua
grande soddisfazione), ecco che il centro del cuore si riapre. Fai di
nuovo il pieno d’energia e l’amore riprende a fluire.
Quante volte hai sperimentato una dinamica del genere nella tua
vita? Dentro di te c’è una sorgente di energia meravigliosa. Quando
sei aperto, puoi percepirla, quando sei chiuso, no. Questo flusso
sgorga dalla profondità dell’essere, ed è stato denominato in vari
modi. Nella medicina tradizionale cinese è il qi, nello yoga prende il
nome di shakti, in Occidente è lo “spirito”. Chiamalo come preferisci.
Tutte le grandi tradizioni spirituali parlano di energia, dandole
semplicemente nomi diversi. Questa energia è ciò che senti quando
hai il cuore gonfio di amore, quando ti entusiasmi per qualcosa, e
provi una forza incontenibile, che sgorga dal profondo del tuo
essere.
Dovresti conoscerla, perché ti appartiene di diritto, dalla nascita,
ed è inesauribile. Puoi attingervi in qualsiasi occasione, a prescindere
dall’età: ci sono ottantenni che hanno l’energia e l’entusiasmo di un
bambino. Lavorano molte ore al giorno, sette giorni su sette. È
energia, e l’energia non invecchia, non conosce stanchezza e non ha
bisogno di cibo. Ciò di cui ha bisogno, però, è apertura e ricettività. È
disponibile per tutti, sempre. Il sole non illumina una persona più
dell’altra: se fai il bravo risplende, ma risplende ugualmente anche se
ti comporti male. Lo stesso vale per l’energia interiore, con la
differenza che nel suo caso puoi bloccarne il flusso. Succede quando
ti chiudi, mentre se ti apri, scorre liberamente, come un torrente. I
veri insegnamenti spirituali trattano di questo e spiegano come
aprirsi all’energia.
Ti basti sapere che se ti apri, le permetti di entrare, mentre se ti
chiudi, la blocchi. Sta a te decidere se la vuoi o no. Vuoi elevarti?
Vuoi provare amore? Vuoi mettere entusiasmo in ciò che fai? Se
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vivere una vita piena e appagante significa sperimentare un flusso
ininterrotto di forza, amore ed entusiasmo, allora non chiuderti mai.
Restare aperti è semplicissimo: bisogna appunto non chiudersi
mai. È davvero tutto qui. Devi solo decidere se sei disposto a restare
aperto o se invece pensi che sia meglio chiudersi. Puoi anche
allenarti a non chiuderti, o meglio, a dimenticarti di farlo. Perché
chiudersi è un’abitudine e, come tale, può essere modificata. Per
esempio, potresti essere uno di quelli che hanno una vaga paura
degli sconosciuti, e che quando fanno una nuova conoscenza,
tendono a chiudersi. Magari sei abituato a irrigidirti ogni volta che
incontri una persona nuova. In questo caso, puoi allenarti a fare
l’esatto opposto, cioè ad aprirti ogni volta che entri in contatto con
una persona nuova. Il punto è che è una reazione controllabile, per
cui devi solo scegliere se vuoi chiuderti o aprirti.
Purtroppo, però, non siamo abituati a esercitare quel tipo di
controllo. Normalmente, il nostro grado di apertura dipende da vari
fattori psicologici. In pratica, siamo programmati per aprirci o
chiuderci sulla base delle esperienze vissute. Le impressioni
accumulate in passato restano in noi, e vengono stimolate da ciò che
ci succede nel presente. Se quelle impressioni erano negative,
tendiamo a chiuderci, mentre se erano positive, siamo spinti ad
aprirci. Ipotizziamo che tu senta un profumino che ti ricorda di
quando eri piccolo e la mamma ti preparava la cena. La tua reazione
dipenderà dalle impressioni legate a quell’esperienza. Era piacevole
cenare con i tuoi? La mamma cucinava bene? Se sì, allora
quell’aroma ti riscalderà il cuore, ti inviterà ad aprirti, ma se al
contrario il clima che si respirava intorno alla tavola di famiglia non
era dei più gradevoli, o se ti costringevano a mangiare cibi che non ti
piacevano, potresti irrigidirti e chiuderti. È un meccanismo
automatico. Un certo odore può aprirti o chiuderti, e lo stesso vale
per qualsiasi cosa, dal colore di un’automobile che incroci, alle
scarpe che indossa una certa persona. Siamo programmati in base
alle impressioni passate, al punto che qualsiasi cosa può provocare
un’apertura o una chiusura. Facci caso, e scoprirai che accade
regolarmente, più volte al giorno.
Tuttavia non dovresti lasciare al caso qualcosa di così importante
come il libero scorrimento del tuo flusso energetico interiore. Se vuoi
avere energia, e sono sicuro che è così, allora non chiuderti mai. Più
impari a restare aperto, più l’energia fluirà. Per esercitarti, basta che
non ti chiudi mai. Ogni volta che cominci a chiuderti, domandati se
vuoi davvero interrompere il flusso energetico, perché se non lo
vuoi, puoi rimanere aperto sempre, qualunque cosa accada. Basta
che ti impegni a esplorare la tua capacità di ricevere energia in
quantità illimitata. Basta che decidi di non chiuderti. All’inizio potrà
sembrarti innaturale, perché abbiamo la tendenza innata a chiuderci,
a proteggerci. In realtà, chiudere il cuore non ti protegge da un bel
nulla; ottieni solo il risultato di tagliarti fuori dalla tua fonte di
energia e, alla lunga, di imprigionarti dentro te stesso.
Scoprirai che gli unici doni che vorresti dalla vita sono
entusiasmo, gioia e amore. Se riesci a provarli sempre, che cosa ti
importa di ciò che accade all’esterno di te? Se dentro di te stai bene
sempre, se provi entusiasmo per tutto ciò che fai nel momento
presente, allora un’esperienza vale l’altra. È bello sentirsi così,
indipendentemente da ciò che fai. È in questo modo che impari a
restare aperto qualunque cosa accada. Se ci riesci, ottieni senza
sforzo ciò per cui tutti si affannano: amore, entusiasmo, gioia e forza.
Arrivi a capire che mettendoti a definire ciò di cui hai bisogno per
restare aperto, limiti le tue possibilità. Se fissi i prerequisiti che
dovrebbe avere il mondo affinché tu ti apra, riduci le tue opportunità
a quelle condizioni. Meglio restare aperti sempre, succeda quel che
succeda.
Spetta a te imparare un modo per restare aperto, ma in ultima
analisi si tratta sempre di non chiudersi. Se non ti chiudi, significa
che sai restare aperto. Non lasciare che un evento qualsiasi della tua
vita assuma una rilevanza tale da indurti a chiudere il cuore. Se senti
che il cuore inizia a chiudersi, prova semplicemente a ripeterti: «No,
non mi chiudo. Mi rilasso, resto presente e lascio che questa
situazione vada come deve andare». Onora e rispetta ogni
esperienza, e affrontala. Non scappare, anzi fai del tuo meglio per
affrontarla, ma sempre con il cuore aperto, con passione ed
entusiasmo. Qualunque cosa sia, vivila con sportività e, a tempo
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debito, scoprirai di aver dimenticato di chiuderti.
Indipendentemente dalle azioni degli altri o dagli imprevisti della
vita, vedrai che non avrai più la tendenza a chiuderti. Accoglierai
tutto con entusiasmo e a cuore aperto. Quando avrai raggiunto
questa condizione elevata, sperimenterai un livello di energia
fenomenale. Avrai tutta la forza che ti serve, ininterrottamente. Prova
a rilassarti e ad aprirti, e da subito percepirai in te un’energia che
non sapevi di avere. L’unico limite è la tua capacità o incapacità di
restare aperto.
Se non sei convinto, fai caso alle circostanze in cui provi amore ed
entusiasmo, e poi chiediti perché mai non dovresti sentirti sempre
così. Perché mai quelle sensazioni dovrebbero sparire? La risposta è
ovvia: perché scegli di chiuderti, ovvero decidi di non percepire più
un senso di apertura e di amore. Rifiuti l’amore. Lo provi solo finché
qualcuno non ti dice qualcosa che non ti aggrada, e allora addio
amore. Sei entusiasta del tuo lavoro, ma solo finché qualcuno non lo
critica, dopodiché avresti voglia di mollare tutto. In realtà la scelta
spetta a te: puoi chiuderti perché non ti piace ciò che hai udito o ciò
che è successo, oppure non farlo e continuare a provare amore ed
entusiasmo. Se ti ostini a classificare tutto, definendo ciò che ti piace
e ciò che non ti piace, continuerai ad aprirti e a chiuderti. Sei tu
l’artefice dei tuoi stessi limiti, sei tu che dai alla mente le indicazioni
per aprire e chiudere il cuore. Smettila: abbi il coraggio di cambiare,
goditi la vita nella sua interezza.
Più ti mantieni aperto, più permetti al flusso energetico di
ingrossarsi. A un certo punto, l’energia è così tanta che inizia a
traboccare. La percepisci come una serie di ondate che sgorgano dal
tuo essere, la senti che ti esce dalle mani, dal cuore e dagli altri centri
energetici. Ma non è tutto: un’energia tale ha un effetto anche sul
prossimo. Chi ti circonda la sente e ne trae beneficio. Se sei pronto ad
aprirti ancora di più, scopri che non si esaurisce mai. Diventi una
fonte di luce per tutti quelli che ti stanno intorno.
Cerca solo di restare aperto e di non chiuderti mai. Abbi pazienza,
e osserva cosa succede dentro di te. Il flusso energetico può persino
curare l’organismo. Quando percepisci le prime avvisaglie di una
malattia, non devi far altro che rilassarti e aprirti. Aprendoti, apporti
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più energia al corpo, con un effetto terapeutico. L’energia guarisce,
ed è per questo che anche l’amore guarisce. Se studi i meccanismi
dell’energia interiore, scoprirai un mondo meraviglioso dentro di te.
L’elemento più importante della nostra vita è l’energia interiore.
Se sei sempre stanco e privo di entusiasmo, la vita non è piacevole.
Ma se sei ispirato e pieno di energia, ogni momento della giornata
diventa un’esperienza entusiasmante. Impara a lavorare su questi
aspetti, impara a mantenere aperti i centri energetici, con la
meditazione, la consapevolezza e l’intenzione. Puoi farlo
semplicemente rilassandoti e sciogliendoti, ed evitando di cadere
nella trappola di credere che in certe circostanze sia opportuno
chiudersi. Ricorda: se ami la vita, non c’è nulla per cui valga la pena
chiudersi. Non c’è esperienza che giustifichi un cuore chiuso.
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I segreti del cuore spirituale
Freud, Sigmund, The Ego and the Id, trad. di Joan Riviere, pubblicato
da Leonard & Virginia Woolf presso Hogarth Press e Institute of
Psycho-Analysis, Londra 1927; trad. it.: L’Io e l’Es, Bollati
Boringhieri, Torino 1978.
http://www.lachiesa.it/bibbia/tilc/index.htm
Maharshi, Ramana, The Spiritual Teachings of Ramana Maharshi,
Shambhala Publications, Boston 1988; trad. it. L’insegnamento
spirituale di Ramana Maharshi, Edizioni Mediterranee, Roma 1992.
Merriam-Webster’s Collegiate Dictionary, 11ª ed., Merriam-Webster,
Springfield, MA , 2003.
Platone, La Repubblica, Mondadori, Milano, 2018.
Yamamoto, Kōshō (trad. di), The Mahayana Mahaparinirvana Sutra,
Yamaguchi-ken, Karinbunko, Giappone, 1973.
Ringraziamenti
www.librimondadori.it
Un’anima sconfinata
di Michael A. Singer
Copyright © 2007 by Michael A. Singer
Titolo originale dell’opera: the untethered soul
© 2021 Mondadori Libri S.p.A., Milano
L’intento di questo libro è di offrire informazioni accurate e autorevoli sul
soggetto trattato. L’editore non dispensa consigli psicologici, finanziari, legali, né
di altra natura. Se sorgesse la necessità di un parere esperto, si raccomanda di
rivolgersi a professionisti qualificati.
Ebook ISBN 9788835709893
Copertina
L’immagine
Il libro
L’autore
Frontespizio
Un’anima sconfinata
Introduzione
Parte prima. IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA
1. La voce nella testa
2. Il coinquilino interiore
3. Chi sei tu?
4. Il Sé lucido
Parte seconda. SPERIMENTARE L’ENERGIA
5. Energia infinita
6. I segreti del cuore spirituale
7. Trascendere la tendenza a chiudersi
Parte terza. LIBERARE SE STESSI
8. Abbandonare o cadere
9. Le spine interiori
10. Liberare l’anima
11. La sofferenza è il prezzo della libertà
Parte quarta. ANDARE OLTRE
12. Abbattere le mura
13. Molto, molto oltre
14. Abbandonare la falsa solidità
Parte quinta. VIVERE LA VITA
15. Il cammino della felicità incondizionata
16. La via della non resistenza
17. Contemplare la morte
18. Il segreto della via di mezzo
19. Gli occhi amorevoli di Dio
Bibliografia
Ringraziamenti
Copyright