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L’importanza primaria del contatto con “l’Io Profondo”:

Connettersi con la fonte della creatività

ECKHART TOLLE: Allora, parliamo di manifestazione, esploriamo cosa significa. Ma-


gari non tutti conoscono questo concetto. Quindi spiegherò molto brevemente cosa
s’intende con il termine manifestare.

L’idea alla base di questo termine è che c’è una corrispondenza tra il tuo stato di
consapevolezza, i pensieri nella tua mente e le circostanze della tua vita, le circo-
stanze esterne. E anche che puoi condizionare o cambiare le tue circostanze esterne
cambiando i tuoi pensieri, il tuo modo di pensare. Ora, per certe persone si tratta
di un’assurdità. A volte quando parlano di questi argomenti nei media tradizionali,
dicono che queste sono cose completamente senza senso. Non si può creare qualcosa
solamente pensandoci.

Ovviamente si tratta di un fraintendimento. Non è così semplice. Non significa che


semplicemente pensando a qualcosa la si può creare. Ma quest’idea racchiude senz’altro
un’importante verità. E cioè che c’è una relazione tra il tuo stato di coscienza prevalente
– il tuo modo di pensare prevalente, il tipo di pensieri che formuli – e quella che speri-
menti come la tua realtà. Innanzitutto, quella che sperimenti come la tua realtà passa già
attraverso il filtro della tua mente. Hai delle percezioni sensoriali, che sono la sostanza
primaria della tua cosiddetta realtà.

E poi hai il filtro della tua mente che interpreta ed etichetta la tua realtà. E ovviamente
il tipo di filtro mentale che adotti dipende dal modo in cui la tua mente è stata condi-
zionata a valutare, etichettare e giudicare le cose. È così che incorpori il livello primario
della realtà, le percezioni sensoriali, tutto ciò che ti capita, tutto ciò che fai. E quella è

Eckhart Tolle 1 Manifestazione Consapevole


un’interpretazione della tua mente condizionata. La tua mente è condizionata a inter-
pretare questi eventi in modi determinati.

E non si limita all’interpretazione: l’interpretazione della tua mente determina anche


come rispondi o reagisci a ciò che accade attorno a te. Quindi, in questa prospettiva,
puoi già capire che c’è chiaramente una relazione tra ciò che chiami la tua realtà – o la
tua vita, come direbbero altri – e il contenuto della tua mente. Quindi il modo in cui
sperimenti la vita non è determinato tanto da ciò che ti accade quanto dal modo in cui
reagisci o rispondi a ciò che accade. E la tua reazione ha ulteriori ripercussioni, perché
crea altri eventi all’esterno. Ed è per questo che le persone si intrappolano nella loro
versione del mondo o della realtà senza capire come vi contribuiscono.

Magari hai conosciuto o conosci tuttora persone che vivono situazioni simili, spesso
spiacevoli, una dopo l’altra, ovunque vadano. A volte capita con le relazioni.

Una persona è in una relazione, e la relazione finisce male. Poi incontra qualcun al-
tro. E le stesse situazioni tendono a riproporsi più e più volte. E a volte un osservatore
esterno riesce a vedere chiaramente che c’è uno schema che si ripete, perché sembra
che questa persona voglia ricreare lo stesso partner, per esempio un partner abusivo.
Quindi lo stesso schema continua a ripetersi. E spesso la persona in questione non se
ne rende conto perché non riesce a distinguere tra gli eventi esterni e il suo contributo
a quegli eventi.

Ciò significa che quella persona manifesta la propria realtà inconsciamente. Non lo sa.
Ed è una cosa che magari anche tu hai sperimentato in passato. E molto probabilmente
ti sei già risvegliato da quello stato di inconsapevolezza. E certamente è molto più diffi-
cile rendersi conto di questi meccanismi inconsci in sé stessi che negli altri.

Quindi, manifestare. Si potrebbe dire che tutti lo fanno. Credo che nessuno possa
negare il fatto che ci sia una connessione tra le nostre circostanze esterne e – quando
siamo in uno stato di consapevolezza – il condizionamento della nostra mente, il con-
dizionamento mentale ed emotivo. Non si tratta solo di interpretazione. Lo ripeto:
non si tratta solo del modo in cui interpreti gli eventi. È… è la condizione della tua
mente. Il condizionamento della tua mente determina anche cosa dici e cosa fai per
reagire agli eventi.

Eckhart Tolle 2 Manifestazione Consapevole


Quindi, senz’altro è così. Tutti manifestano. E la maggior parte degli esseri umani ma-
nifesta il modo in cui sperimenta la propria vita. Poi arriva la consapevolezza: “Forse se
cambiassi il mio modo di reagire alle cose, o se cambiassi il mio modo di interpretare
le cose, allora forse potrei non solo sperimentare la mia vita in un modo diverso, ma
anche apportare cambiamenti in quella che definisco “la mia vita.”

E l’idea che sta alla base della manifestazione conscia — scegliere consapevolmente
alcuni pensieri, lasciarne andare altri che magari sono stati dominanti nella tua mente
per anni — è l’idea che i tuoi pensieri sono connessi alla coscienza che sta oltre la su-
perficie delle cose. I tuoi pensieri sono connessi alla dimensione invisibile della realtà,
quella che governa la creazione delle forme. E cambiando i tuoi pensieri puoi cambiare
le forme in cui la vita ti appare.

L’idea che tutto questo sia possibile mi è venuta quando avevo 17 anni grazie ad alcuni
libri. A quel tempo vivevamo in Spagna, e una nostra amica tedesca, Kay, è venuta da
noi e ci ha detto: “Torno in Germania, vorrei lasciare alcune cose da voi. Le riprenderò
quando torno.” E ci ha lasciato alcune sue cose.

E tra quelle cose c’erano cinque o sei vecchi libri. Li ho presi in mano. Erano stati
scritti da un autore tedesco che aveva usato uno pseudonimo, il suo nome spirituale,
Bo Yin Ra.

E ho iniziato a leggerli. Erano scritti in uno stile biblico, come fossero i messaggi di
un profeta biblico... Uno stile strano, arcaico. E questi libri parlavano della necessità di
allinearsi con la dimensione spirituale della vita e della possibilità di cambiare il modo
di pensare, e di conseguenza cambiare il modo di sperimentare la realtà, e quindi cam-
biare la propria vita.

Il messaggio era così rivoluzionario che non potevo credere a quello che stavo leggen-
do. Eppure nel profondo ho capito che è vero. E mi sono anche reso conto che fino a
quel momento ero rimasto intrappolato nel pensiero negativo. Avevo solo 17 anni, ma
ho capito che il mio modo di pensare era in gran parte negativo. Quella è stata la mia
prima... Non è stata affatto un’esperienza di illuminazione. Ma è stata una prima dis-i-
dentificazione dal pensiero, in cui ho riconosciuto il mio pensiero come tale invece di
essere completamente intrappolato nei suoi meccanismi.

Eckhart Tolle 3 Manifestazione Consapevole


Ora vorrei mostrarti un paio di quei libri che Kay ci ha lasciato. Sono sopravvissuti mi-
racolosamente a molti traslochi da un Paese all’altro e da un luogo all’altro. Questi sono
solo due dei libri di Bo Yin Ra. Questo si intitola Das Buch der Liebe, Il libro dell’amore.
Quest’altro si intitola Das Buch der königlichen Kunst, Il libro dell’arte reale. Sono stati
pubblicati in Svizzera negli anni Venti e Trenta.

Ho letto questi libri e un po’ di tempo fa, mentre stavo dando un’occhiata a dei vecchi
scatoloni, ho trovato degli appunti che sono sopravvissuti miracolosamente dall’epoca
in cui copiavo da questi libri. Vediamo, ho scritto questi appunti quando avevo 17 anni.
Copiavo quelle che ritenevo fossero le idee più importanti di questi libri.

Leggo un paio di frasi. Così capirai perché erano così importanti per me. Devo tradurle
mentre leggo l’originale.

“Ogni pensiero è un elemento costitutivo nello sviluppo del tuo destino. Può portarti
verso il bene o verso il male. In base alla natura dei tuoi sogni a occhi aperti, nel tuo
destino accumuli oro o materiale esplosivo.

Ogni pensiero o visione mentale, se immaginato con sufficiente intensità, potrebbe ma-
terializzarsi immediatamente. In ogni essere umano, questo potere esiste sotto forma di
potenziale. Arrendersi a un umore di ansia o irritazione senza speranza significa aprirsi
al flusso di pensiero proveniente da ogni essere umano irritato e negativo nella propria
città, e quindi caricare la calamita della propria mente con flussi di energia dannosi e
distruttivi.” E così via.

Leggendo queste parole, mi sono reso conto di essermi comportato ampiamente in que-
sto modo. Avevo certi pensieri riguardo a me stesso che erano molto negativi. Uno di
questi pensieri era che ogni volta che mi capitava qualcosa di spiacevole o problematico
pensavo: “Certo, ti capitano sempre cose brutte.” Parlavo spesso con me stesso, molte
persone lo fanno, magari lo fai anche tu. “Certo, ti capitano sempre cose brutte.” E spes-
so capitavano.

Allora ho iniziato a essere consapevole del mio modo di pensare e ho iniziato a cam-
biarlo. Ho fatto lo stesso non solo con il mio modo di pensare, ma anche con gli
umori, le emozioni derivanti dai pensieri. Più tardi mi sono reso conto che quell’o-
perazione si può descrivere con un termine, ossia elevare la frequenza, la frequenza

Eckhart Tolle 4 Manifestazione Consapevole


vibrazionale. D’un tratto, a 17 anni, desideravo fortemente allontanarmi da mio padre
e da sua moglie, che avevano un matrimonio disfunzionale. E qualche mese dopo
sono partito per l’Inghilterra per il mio primo lavoro estivo. Di per sé, quell’evento è
stato miracoloso.

Dopo tre mesi sono dovuto tornare a casa. E ho continuato praticare la consapevolezza
del mio modo di pensare, lasciando andare il pensiero negativo. E poco dopo mi è stato
offerto un lavoro in Inghilterra, senza nemmeno un colloquio, senza che avessi una par-
ticolare qualifica. In realtà non avevo nessuna qualifica: nemmeno il diploma o cose del
genere. Mi è stato offerto un buon lavoro a Londra in un modo veramente miracoloso.
E mi sono reso contro del fatto che era accaduto perché avevo cambiato il mio modo
di pensare. Quindi quello è stato un evento molto importante per me. Tuttavia, ciò non
vuol dire che mi fossi liberato dell’ego. Ciò non ha impedito alla nuova situazione in cui
mi sono trovato di diventare problematica e presentare nuove difficoltà. E non mi ha
impedito di soffrire di depressione dai 20 ai 30 anni.

Allora sono ricascato nei pensieri negativi e così via. Ma avevo avuto un assaggio di
quelle possibilità. E quindi l’insegnamento che ne è derivato è... Come probabilmente
saprai, insegno principalmente l’essere. Il fare è secondario.

Queste due dimensioni sono le dimensioni fondamentali della vita: il fare e l’essere. La
maggior parte degli esseri umani si perdono nel fare. Si identificano completamente
con ciò che fanno. Quando parlo del fare vi includo anche il pensare. Quando pensi, fai.

La maggior parte delle persone conoscono solo la dimensione del fare. Quindi vivono
in uno stato di stress e ansia, completamente ignari della dimensione dell’essere. Il mio
insegnamento principale, come forse sai già, è quello di portarti alla consapevolezza
dell’essere. E questo è anche l’insegnamento principale nella predicazione di Gesù.

Gesù insegnava principalmente a essere consapevoli. E usava il termine Regno dei Cieli
o Regno di Dio. A proposito, forse sai già che ho ideato una nuova traduzione di “Regno
dei Cieli”, e la mia traduzione contemporanea è “dimensione della vastità”. Il paradiso è
il cielo. La spaziosità del cielo.

Lui usava quel termine per indicare qualcosa dentro di te. Usava una parola che evocava
la percezione sensoriale della realtà esterna per indicare una realtà che si trova dentro

Eckhart Tolle 5 Manifestazione Consapevole


di te. E la parola più vicina che poté trovare nel regno percepito attraverso i sensi, per
un’analogia con ciò che si trova dentro di te, è il cielo, o i cieli.

Perché quando guardi su verso il cielo, i cieli, il paradiso – in molte lingue sono la stessa
parola – cos’è che vedi? Vedi l’ampia vastità. Ci sono nuvole qua e là. E oltre alle nuvole,
questa ampia vastità. In realtà non c’è nulla lì. Ossia, il cielo o i cieli non sono un og-
getto. Abbiamo una parola per indicarlo, ma il fatto che ci sia una parola per indicare il
cielo non significa che sia qualcosa che esiste.

Intendo dire che non ci si può mai arrivare. Puoi salire in alto con una mongolfiera o un
razzo, ma non puoi mai dire: “Oh, ora sono nel cielo!” Dov’è? Non puoi toccarlo, perché
è solo un’apparenza. Il cielo è semplicemente vastità.

Puoi andare tra le nuvole, ma non nel cielo. Il cielo non lo raggiungi mai. Se vai su un
razzo, d’un tratto sei nello spazio. E non c’è più nessun cielo. Solo vastità assoluta.

La nostra percezione del cielo durante il giorno è determinata dall’effetto del sole. La
luce del sole contro l’oscurità dello spazio crea quel cielo luminoso. Ma il cielo non è un
oggetto. Ed è per questo che Gesù molto saggiamente usava questo termine per parlare
di qualcosa che si trova nella coscienza, che io ho chiamato la coscienza senza forma, o
la coscienza pura, o la consapevolezza pura, in contrasto con la coscienza che ha preso
una forma, ossia il pensiero. Ogni pensiero è una formazione, un pensiero deriva da
una formazione energetica.

La maggior parte degli esseri umani si identificano così tanto con le formazioni energetiche
dei propri pensieri, con ogni pensiero che arriva, che ne vengono intrappolati. E significa che
si intrappolano nel fare. Il fare inizia con l’essere intrappolato in ogni pensiero che emerge. E
poi, certo, esternamente, il mondo esterno ha delle pretese su di te. E pensi continuamente:
“Qual è la prossima cosa che devo fare?” E quindi vieni continuamente tirato fuori da te
stesso, dalla dimensione profonda di chi sei, dall’essenza di chi sei. Non ne sei nemmeno
consapevole. Sei sempre là fuori. E poi: “Qual è la prossima cosa a cui devo pensare?” Anche
quando sei a letto, sei sempre nella dimensione del fare. Perché pensi: “Cosa succederà do-
mani? E se succede questo? O quello?” Sei sempre nel fare. E non sei mai libero.

Quando ti relazioni con i tuoi familiari, con i tuoi figli o il tuo coniuge, il tuo partner,
parlate sempre di cosa c’è bisogno di fare. “Hai fatto quella cosa?” “Adesso cosa dovrem-

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mo fare?” Le persone non riescono ad ascoltare gli altri perché c’è troppa interferenza.
Lì non c’è mai quella vastità.

Allora perdersi nel fare è il destino di milioni e milioni di esseri umani sul nostro piane-
ta. E Gesù parlava proprio di questo quando... Beh, questa è una storia. Non possiamo
sapere se sia successo o no. La storia dice che Gesù venne invitato a pranzo in una casa
in cui vivevano due sorelle. Erano presenti anche altre persone.

Le sorelle si chiamavano Marta e Maria. Allora, Gesù era lì seduto e stava parlando. Ma-
ria era seduta ai piedi di Gesù, e lo stava ascoltando rapita, con estrema attenzione. Marta
invece era occupata in cucina a preparare il pranzo. E Marta si arrabbiò molto con sua so-
rella Maria perché non la stava aiutando. Allora Marta va da Gesù: “Gesù, perché non dici
a mia sorella che dovrebbe aiutarmi in cucina? Altrimenti non riusciremo a preparare
il pranzo in tempo.” E, sorprendentemente, Gesù disse: “Marta... Marta, ti stai preoc-
cupando di molte cose. Ma solo una è veramente necessaria. E Maria ha scelto quella
cosa.” È più o meno così.

Ed è molto interessante. Interpretando questa storia potresti dire: “Beh, se tutti vivesse-
ro così, se Marta vivesse così, chi preparerebbe il pranzo? Sarebbe lì seduta anche lei e
allora nessuno farebbe più niente!” Ma non è questo il senso.

Gesù indicava cos’è che ha un’importanza primaria. E il suo messaggio è che essere in
uno stato di connessione con l’essere è primario. Tutto il resto, tutto il fare, è secondario.
Ed essenzialmente, Marta e Maria andrebbero intese come un solo essere umano. Devi
essere sia Marta che Maria per vivere una vita produttiva, equilibrata e sensata.

E questo significa trovare l’equilibrio nella tua vita tra l’essere e il fare. La manifestazione
può essere soddisfacente ed efficace solo quando proviene dallo stato di consapevolezza
dell’essere invece che da quello del fare, che dice: “Ora ho bisogno di fare la manifesta-
zione.” E quando si è intrappolati nel fare e ci si identifica con il fare, ovviamente ci si
identifica anche con l’ego. Sostanzialmente, l’ego implica una completa identificazione
con la mente, la mente pensante.

E queste sono le basi dell’ego e delle emozioni che accompagnano la mente pensante.
Allora ci si identifica con tutto ciò che emerge dalla mente pensante: tutto ciò che si fa,
che si vuole conseguire, e così via. Quindi, l’essere è di primaria importanza. E dobbia-

Eckhart Tolle 7 Manifestazione Consapevole


mo andare un po’ più a fondo esperienzialmente, in modo che l’essere non sia un’idea
che cerchiamo di capire, ma qualcosa che sperimentiamo, o di cui prendiamo coscienza
effettivamente, qui ed ora.

Per sperimentare l’essere devi diventare consapevole di ciò che si trova alla sua base,
o, in altri termini, devi renderti conto di ciò che sta dietro al tuo pensiero: uno stato
di presenza vigile e calma. Quindi per acquisire consapevolezza dell’essere devi allon-
tanarti dal pensare, anche solo per un momento, come ora. E quando metti da parte il
pensare, smetti di essere una persona per un attimo. Non sei più una persona, perché
non ricordi il tuo passato o nient’altro. Non ne hai bisogno.

In quell’istante, quando metti da parte il pensare, non sai nulla da un punto di vista
concettuale. E mentre ne parlo ora, ovviamente ti sto invitando, se non lo stai già fa-
cendo, a sperimentare o a renderti conto di ciò di cui sto parlando. È incredibilmente
importante. Renderti conto che quella dimensione della coscienza si trova dentro di te è
la cosa più importante della tua vita. In questo momento riesci a trovarti in quello stato
di attenzione vigile e rilassata in cui sei consapevole delle percezioni sensoriali e in cui
non pensi?

Quindi, c’è questo spazio vuoto, uno spazio interiore dove sei cosciente e consapevole,
ma in cui non pensi. E in quello spazio c’è un potere immenso. In un primo momento
può sembrare il nulla. Ti sembra di essere svanito nel nulla e di non sapere più nulla.

Eppure, guardando più in profondità, ti rendi conto di avere un forte senso di essenza.
Sai di essere. Quel senso di essenza o presenza, quando lo riconosci, ti rendi conto
che è la tua... è quella che definisco “identità di essenza.” E più di recente ho iniziato
a chiamarlo l’Io Profondo. Quando dici “io”, di solito intendi la persona storica, che è
la tua mente condizionata. Quindi questa è la tua persona storica. La chiamo storica
perché deriva dal passato. Il condizionamento della tua mente diventa chi sei. Quello
è l’Io Superficiale.

E poi c’è l’Io Profondo, l’io che è la consapevolezza stessa. Io sono. Quando il pensiero si
ferma per un istante, acquisisci una consapevolezza molto profonda dell’“Io sono.” Sai
di essere e sai che quella è l’essenza della tua identità. L’essenza della tua identità è quel
senso di presenza. E cos’è?

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Certo, potrai porti questa domanda in un secondo momento. Ma non c’è bisogno di
chiedere nulla nel momento in cui lo stai sperimentando, perché quella domanda è
ancora una volta pensiero. In seguito, la mente può affacciarsi e dire: “Beh, cos’era quel
senso di presenza? Forse l’ho perso.” O magari è ancora lì anche quando torni a pensare,
e idealmente è così che dovrebbe essere. Ciò a cui si deve aspirare è pensare senza per-
dere quel senso di presenza, l’“Io sono” di fondo. Marta e Maria, un solo essere.

Così facendo sarai in grado di pensare e di agire senza perderti completamente nei pen-
sieri e nelle azioni. Senza... [Respira affannosamente]

C’è sempre... [Si guarda intorno come se si fosse perso]

Un modo orribile di essere completamente persi... Reagire... E anche se ti inventi cose


nuove... “Cosa devo fare ora? Perché non mi invento qualcosa? Ok, devo creare questa
cosa qua. Devo costruire...” Potresti iniziare a manifestare basandoti sui bisogni della
persona storica, sui bisogni dell’ego. E, ovviamente, l’ego ha molti bisogni.

Una delle caratteristiche dell’ego è un senso di inadeguatezza, di insufficienza, di man-


canza. Quello è il sé creato dalla mente, che cerca sempre di potenziare la propria iden-
tità, il proprio senso del sé. Lo fa perché non si sente mai abbastanza, si sente sempre
minacciato. Potresti perdere qualcosa con cui ti identifichi. È una minaccia. Un’altra
minaccia potrebbe essere il non ottenere ciò di cui credi di aver bisogno per realizzarti.
Quella è una minaccia. Una minaccia nel futuro.” Potrei non arrivarci mai.”

E poi c’è la minaccia delle persone che minacciano l’identità creata dalla tua mente,
perché altre persone potrebbero avere più di te. Potrebbero sapere più di te. Potrebbe-
ro avere un aspetto migliore del tuo. Potrebbero avere più potere di te. E ogni persona
che raggiunge un obiettivo, o ha qualcosa di bello, è già percepita dall’ego come un
indebolimento del senso del sé.

Supponiamo che qualcuno abbia un bel... Supponiamo che la tua amica si compri un bel
vestito e il tuo ego si senta sminuito. È un fatto molto comune. Ed è solo uno di tanti esem-
pi. Magari a qualcuno viene data una promozione al lavoro e ti senti sminuito. Oppure
un tuo vecchio compagno di scuola ha già fatto carriera più di te, e lui guida una Ferrari
mentre tu hai una Volkswagen. E poi vi rincontrate e ti senti sminuito dal tuo senso del sé.

Eckhart Tolle 9 Manifestazione Consapevole


Il motivo è che fai derivare la tua identità da certe cose con cui l’ego stesso si vuole iden-
tificare, e l’ego si paragona agli altri continuamente. Se si sente superiore, allora per un
po’ si sente più grande. Fantastico! Ho più di te, so più di te, posso fare più di te. Eppure
c’è sempre la paura che qualcun altro possa arrivare, o che io possa perdere ciò che ho.
Quindi sei continuamente dipendente da ciò che accade là fuori, da ciò che le altre
persone hanno o fanno. C’è quasi sempre un senso di insoddisfazione, di mancanza, di
insufficienza. Fa parte dello stato di consapevolezza egoico.

Ora, se andassi a leggere dei libri sulla manifestazione potresti dire: “Oh, ora so cosa
fare e come ottenere le cose di cui ho bisogno per trovare l’appagamento ultimo.” E poi
segui ciò che dicono i libri, perché potrebbero dirti che se pensi solo certi pensieri puoi
fare in modo che quelle cose accadano.

Allora magari inizi ad immaginare: “Ok, voglio guidare una Ferrari. Ciò che devo fare è
vedere me stesso guidare la Ferrari. E fare affermazioni su ciò che desidero. Affermo che
ho una società tutta mia, che guadagno molto, ho una casa enorme, una bella macchina,
e un coniuge attraente che accresce il mio senso del sé.” Quindi, in questi casi le persone
praticano la manifestazione, ma tutte le cose che cercano di manifestare sono concepite
per liberarle da quel senso pervasivo di insufficienza... Non essere abbastanza, non es-
sere ancora arrivati, non essere completamente sé stessi.

E possono avere un certo successo nella loro manifestazione. Ma se si basano solo


sull’ego, i poteri della manifestazione non saranno un granché. Certo, si può ave-
re un certo successo. Il problema è che nessuna di queste cose ti appagheranno.
E quindi non ti libereranno. Anzi, tutto ciò che otterrai ti creerà nuovi problemi,
perché vivrai comunque intrappolato nell’ego. E nulla di ciò che otterrai ti libererà
a lungo da quel senso di insufficienza. Allora continuerai a cercare te stesso in al-
tre cose, altri risultati, altre situazioni. Continuerai sempre ad ambire e ad aspirare
senza mai arrivare veramente. Quindi, questo è il destino di chi non è il proprio
destino, di chi non è in contatto con la propria dimensione profonda che è dentro
di sé, l’Io Profondo. È impossibile sottovalutare l’importanza di questo contatto. È
di primaria importanza.

I veri insegnamenti spirituali possono e devono rivolgersi sia a chi sta entrando nella
vita adulta, sia a un 95enne che si avvicina al termine del suo percorso di vita. Gli inse-
gnamenti superficiali della manifestazione, invece, quegli insegnamenti che sostengono
che il massimo della vita spirituale sia manifestare ciò che si vuole o che si desidera,

Eckhart Tolle 10 Manifestazione Consapevole


diventerebbero inutili se proposti a una persona che si sta avvicinando alla fine della sua
vita. È improbabile che un 95enne sia molto interessato a manifestare questo o quello.

Più ci si avvicina alla fine della propria vita, più diventa importante andare in profondi-
tà dentro sé stessi. Non hai più bisogno di manifestare nulla. Devi assicurarti di essere
in contatto con l’essenza di chi sei e di fare in modo che quell’ego svanisca.

Quindi un vero insegnamento spirituale deve essere valido indipendentemente dalle


situazioni in cui ci si trova nella vita. Se prendi per esempio i profondi insegnamenti
della manifestazione e li isoli, e dici che quella è l’essenza del vivere una vita spirituale,
scopriresti che non è così. Troveresti una frustrazione dopo l’altra persino se riuscissi ad
ottenere ciò che desideri o di cui pensi di aver bisogno.

L’errore, quindi, sta nel praticare o cercare di praticare tecniche di manifestazione senza aver
compreso l’essenza di chi sei. Certo, allora sorge la domanda: ma se comprendessi l’essenza
di chi sei, vorresti comunque o avresti comunque bisogno di praticare la manifestazione?
Avresti comunque bisogno di farlo? Vorresti comunque farlo? E risponderemo a queste
domande tra un po’.

Per il momento, però, proprio qui e ora – prima di esaminare quanto sia possibile o de-
siderabile manifestare dalla propria essenza, prima di parlare di quello – assicuriamoci
di sperimentare l’Io Profondo. Comprendiamo quell’Io Profondo.

Gesù disse, più o meno, che l’unica cosa che conta... Sto parafrasando un po’... L’unica
cosa che conta è il Regno dei Cieli. Cerca il Regno dei Cieli. E quando trovi il Regno dei
Cieli che è in te, tutte le cose di cui pensi di aver bisogno ti saranno date in più. È questo
il messaggio che predicava. Ed è un messaggio molto profondo.

Se trovi il Regno dei Cieli e tutte le cose di cui hai bisogno ti saranno date in più, signi-
fica che tutte le cose, per le persone che non sono in contatto con la loro dimensione
profonda, tutte quelle cose sono di primaria importanza. Ma quando sei in contatto
con la dimensione profonda... Beh, ovviamente hai bisogno di certe cose nella tua vita,
e puoi apprezzare certe cose nella tua vita. Ma non sono più di primaria importanza.
Niente nell’ambito delle cose materiali, niente nell’ambito dei risultati, è più di primaria
importanza. Puoi comunque apprezzare le cose, ma non sono di primaria importanza.

Eckhart Tolle 11 Manifestazione Consapevole


Gli averi, l’aspetto del tuo corpo, persino le relazioni... Tutte queste cose... Ci sono molte
cose nella tua vita che sono relativamente importanti. Non si può negare il fatto che
l’essere ricco o povero o il non avere un quattrino o avere un sacco di soldi faccia la dif-
ferenza. Certo, è relativamente importante. E lo è anche essere o non essere in salute. Fa
la differenza. Ma ha comunque un’importanza relativa.

Persino le tue relazioni... Che tu abbia una famiglia meravigliosa o che tu viva solo fa
la differenza, senza dubbio. Ma anche questo ha un’importanza relativa. Allora c’è solo
una cosa che io definisco di importanza assoluta, ed è trovare l’essenza di chi sei e vivere
basandoti sull’essenza di chi sei.

Dunque: prima, quando tutte le cose erano di primaria importanza per te, quando le
perdevi eri devastato. Ora quando perdi qualcosa di secondaria importanza, di un’im-
portanza relativa, ti tocca comunque, sì. Supponiamo che il tuo partner ti lasci all’im-
provviso. Supponiamo che la tua impresa fallisca all’improvviso. Ovviamente ti colpi-
sce in qualche modo. Ma non ti tocca nella vera profondità del tuo essere. Questa è la
differenza. Non sei più assolutamente devastato.

Non significa che ti sei spento e non senti più nulla, certo che no! Senti ancora. Qualcu-
no muore, piangi. Un tuo caro muore, piangi ancora di più. Arrivano le lacrime. Eppure
non sei sconvolto. Non te la prendi con l’universo intero perché qualcuno muore pre-
maturamente. Sai che c’è ancora la connessione con l’Io Profondo, che possiamo anche
chiamare la dimensione trascendente della vita.

La perdita della dimensione trascendente – o non trovare nemmeno la dimensione tra-


scendente della vita – è la più grande privazione che ci possa essere. La perdita della
dimensione trascendente. E, purtroppo, quello è il destino della maggior parte degli
esseri umani sul pianeta. E forse lo è ancora di più nei paesi più sviluppati.

La perdita della dimensione trascendente... Puoi notarla quando osservi il comporta-


mento delle persone, come si identificano completamente con le cose che accadono,
l’ansia, la reattività. Di tanto in tanto si legge di qualcuno che perde la sua reputazione,
perde soldi. E si suicida, perché non conosce altro. Perché il suo intero senso del sé era
legato alla sua reputazione e al suo denaro, a chi era agli occhi degli altri. E quando
quell’immagine crolla, uno soffre terribilmente, o si suicida. Oppure la dimensione tra-
scendente si apre all’improvviso davanti a lui.

Eckhart Tolle 12 Manifestazione Consapevole


È la grazia che si nasconde dietro ogni disgrazia e disastro. C’è sempre la possibilità che
sì, ti rende profondamente infelice all’inizio, ma c’è una potenziale apertura verso una
trascendenza, quando qualcosa nel mondo delle forme ti lascia. E il senso del sé creato
dalla mente che consisteva nell’identificarsi con questo, quello e quell’altro... che ti ren-
deva un insieme di identificazioni, che dopotutto sono pensiero, perché in fin dei conti
non ti identifichi con l’auto, la casa, la tua posizione sociale, o qualunque altra cosa.
Perché l’auto, la casa, la tua posizione sociale e così via sono pensieri nella tua mente.

Quindi, anche se potremmo dire che sì, ti sei identificato e hai derivato il tuo senso del
sé da queste cose, queste cose in fin dei conti le sperimenti come pensieri nella tua men-
te. E sono pensieri investiti di un senso del sé. Sono pensieri del sé. Questo è il sé di cui
parla il Buddha quando parla di illusione. Quando parla del fatto che ovunque tu vada,
qualsiasi cosa tu faccia, troverai sofferenza.

E, certo, è assolutamente vero. Questa affermazione, presa singolarmente, sembra


molto negativa. Ma solo se la isoli dal fatto che l’insegnamento del Buddha consiste
nel mostrarti la possibilità della trascendenza. Dunque, quando non si incontra la
trascendenza nella propria vita, qualsiasi situazione si affronti, qualsiasi risultato si
raggiunga, che sia tramite duro lavoro o tramite tecniche di manifestazione o tramite
una combinazione dei due... Sì, è possibile raggiungere i propri obiettivi, ma incon-
trando grande sofferenza.

Dunque, quando sentiamo parlare dell’insegnamento del Buddha sulla sofferenza, all’i-
nizio sembra che sia negativo. E alcuni accademici che studiano il buddismo dicono che
il buddismo è una religione che nega la vita, cosa che è completamente assurda. Ma la
trascendenza è relativamente priva di senso se non la sperimenti in te stesso. Non riesci
nemmeno a capire di cosa si stia parlando. Quando il Buddha parla di... Qual è la parola
che il Buddha usa per indicare il Regno dei Cieli o quella vastità? Cosa dice? Parla di
sunyata, che si traduce come “vacuità”. Oh! Beh, è l’insegnamento meno stimolante che
un grande maestro abbia mai dato. Gli chiedono: “Qual è la ragione di tutto? Qual è il
segreto della vita?” E risponde: “La vacuità.” Cosa? Come ci si può dare tanto da fare per
raggiungere la vacuità? Qual è il punto?

Gesù è un po’ più motivante perché parla di Regno dei Cieli. Ma è abbastanza fuorvian-
te. Perché allora si inizia a guardare verso l’alto. È fuorviante. “I Cieli” potenzialmente è
un buon termine perché indica spaziosità.

Eckhart Tolle 13 Manifestazione Consapevole


È la stessa cosa che ha detto il Buddha, la vacuità è spaziosità. Questa sarebbe la mia
traduzione del termine sunyata. Spaziosità. Coscienza senza forma, coscienza incondi-
zionata, essenza stessa. È l’essenza. Ed è la consapevolezza.

Quindi tutti indicano la stessa identica cosa. La stessa non-cosa. Quindi, sì, certo, incon-
tri sofferenza, come dice il Buddha, indipendentemente da ciò che fai o dove vai. Prima
o poi, e di solito è prima, soffri di nuovo. E torni all’ansia e al non sentirti abbastanza, e
al conflitto continuo con altre persone. E continui a rendere infelici te stesso e gli altri.

Quindi è fantastico capire che gli insegnamenti sono tutti gli stessi, ma lo capisci soltan-
to quando comprendi tramite l’esperienza ciò di cui parlano.

Leggiamo qualcosa, un paio di versi... Non l’ho mai fatto prima, leggere ad alta voce
qualcosa dalla Bibbia durante una lezione.

Questo passaggio è meraviglioso. Parla delle cose e dell’importanza che diamo alle cose.
Io direi che le “cose” includono qualsiasi cosa con cui ci si identifica. “Non fatevi tesori
sulla terra, la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano. Ma
fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassi-
nano né rubano.”

I ladri scassinano e rubano. La tignola consuma... Certo, le tarme consumano i tessuti e così
via, se li mangiano. La ruggine consuma... Ogni cosa materiale è destinata a deteriorarsi.

E questo insegnamento è equivalente a quello del Buddha sull’impermanenza: ogni fe-


nomeno è transitorio. Ogni cosa che arriva nella tua vita è transitoria. Puoi ottenere
qualsiasi risultato, qualsiasi bene, qualsiasi cosa... Tutto è transitorio. Quindi non affe-
zionartici, perché legarsi a quelle cose significa usarle al servizio dell’identità dell’ego.
Poi, dato che le cose sono transitorie, e sono destinate a deteriorarsi... – la tignola e la
ruggine, che meravigliosa immagine! – allora soffri.

Quindi Gesù dice – lo dico con parole mie – che bisogna capire cosa è di primaria im-
portanza. Una volta che lo si capisce... Ora, quando parlo di capire, non intendo che la
capisci in un momento e il momento dopo se ne va. Deve essere sullo sfondo della tua
vita continuamente. Parlo della realizzazione della dimensione trascendente. Quando
sei in grado di uscire spesso dal pensiero e sperimentare piccoli spazi di presenza con-

Eckhart Tolle 14 Manifestazione Consapevole


sapevole... È l’inizio. E riconosci i momenti in cui non pensi, riconosci quando sempli-
cemente guardi qualcosa. E intimamente hai un senso di essenza, di presenza.

E quindi c’è meno te come persona e più te come coscienza incondizionata. E quindi
gradualmente la persona si riduce. E la coscienza incondizionata cresce, per così dire.
La persona inizia ad attenuarsi. Sarà sempre lì in una certa misura, perché è la tua iden-
tità di forma.

Finché sei qui in un corpo, c’è una forma. Hai un’identità di forma. L’identità di essenza
traspare sempre più.

Allora ti connetti con un potere, un potere immenso che ti libera dal falso potere dell’e-
go. L’ego cerca di controllare, di esercitare il suo potere sugli altri. Ma questo è un tipo
di potere completamente diverso, quello con cui ti connetti e di cui capisci di essere
parte. Ed è il potere della presenza, il potere della consapevolezza stessa, il potere della
vita stessa.

E non puoi pensarci. Non puoi arrivarci pensandoci. Non puoi arrivarci facendo. Le
pratiche spirituali... La meditazione è meravigliosa, ma se la consideri un fare, ha un’u-
tilità limitata. Invece, quando d’un tratto ti rendi conto che l’essenza della meditazione
non è cercare di raggiungere un luogo ma cercare di essere dove già sei, sperimentare
l’essere del qui e ora, allora la meditazione non è più un fare. La meditazione è la vera
arte. La vera meditazione è la comprensione dell’essere. Non è un fare. Quindi non puoi
fare una meditazione.

Allora ti rendi conto di quel “Io sono” che è alla base. E non vi aggiungi nulla, non più
questo o quello. “Io sono”, l’essenza stessa. “Essere” è l’infinito. “Io sono”, strano a dir-
si, è la prima persona singolare. Suona in maniera completamente diversa. Come mai
funziona così, non lo so. Con la maggior parte delle parole c’è un infinito: “amare”. E la
prima persona singolare è “io amo”. Ok. Poi c’è “essere”. E non diciamo “io esso”. Dicia-
mo “io sono”. Come mai funziona così, non lo so. In inglese succede lo stesso: “io sono”
si dice “I am” ma la forma all’infinito è “to be”. Quel “be” però esiste ancora in tedesco,
perché “io sono” si dice “ich bin”. Quindi in inglese si dovrebbe dire “I be”.

“Io sono” è essenza. E rendersi conto della propria essenza è la cosa più liberatoria che ci
sia, è l’unico vero appagamento. E ancora, l’importante è capire che non è qualcosa che

Eckhart Tolle 15 Manifestazione Consapevole


devi ottenere o raggiungere. È qualcosa che è già lì, ma è stato trascurato a causa di quella
mente rumorosa e quel mondo rumoroso in cui vivi che ti bombarda con raffiche conti-
nue di percezioni sensoriali e cose a cui devi prestare attenzione. Allo stesso modo sei so-
praffatto dalla tua mente, con ogni pensiero che dice: “Dammi più attenzioni! Seguimi!”.

In più, di questi tempi, con il dilagare della tecnologia, c’è anche un’intensificazione o
amplificazione di quella tendenza che già è intrinseca. Se nella mente non c’era abba-
stanza confusione prima dell’avvento degli SMS, di Facebook, Twitter e così via, se non
c’era abbastanza confusione prima, di sicuro ora ce n’è ancora di più. C’è un apporto
continuo di comunicazione per la maggior parte insignificante, e in molti casi si tratta
di comunicazione negativa che è potenzialmente molto, molto deleteria per gli esseri
umani, e molto deleteria per un’intera civiltà che potrebbe collassare molto velocemen-
te. Qualsiasi civiltà in cui la maggioranza degli esseri umani perde la propria connessio-
ne con la dimensione trascendente non può sopravvivere a lungo.

Ora, nella società occidentale, in molti Paesi occidentali, la religione è diventata sempre
meno importante. E in molti Paesi occidentali, come Germania, Francia, Inghilterra e
in Scandinavia, le chiese sono vuote. Non hanno più senso. Non che la religione, come
era praticata in precedenza, fosse necessariamente una cosa profondamente spirituale.
Nella maggior parte dei casi era una questione culturale e ideologica al servizio dell’ego
collettivo, è vero. Da quel punto di vista, magari è un bene il fatto che non siamo più
intrappolati in quel tipo di religione ideologica, che in realtà è un’ideologia.

Eppure nella religione c’era sempre una piccola potenziale apertura alla dimensione
spirituale perché alla sua base, nascosto in profondità... – parliamo per esempio del
cristianesimo – alla base del cristianesimo c’è un messaggio spirituale molto potente e
profondo. È insito nella predicazione di Gesù e anche in alcune parti della saggezza del
Vecchio Testamento. Ovviamente, sappiamo tutti che è un insieme di scritti diversi, sì?

È lì. È nella figura mitologica di Gesù. È nella crocifissione, che è un’immagine della
sofferenza umana. È in ciò che la storia mitologica indica, che Cristo... che tu, attraver-
so la tua sofferenza, partecipi alla sofferenza di Cristo. Se incontri la sofferenza, puoi
aprirti ad accoglierla. Così facendo nella tua vita si apre una certa dimensione, almeno
in parte.

C’era sempre la possibilità di... Anche se le religioni erano degenerate in ideologie, c’e-
ra sempre una possibilità di trovare comunque i residui della spiritualità. Eppure, per

Eckhart Tolle 16 Manifestazione Consapevole


molti esseri umani è sparita. Ovviamente, c’è una spiritualità che si sta risvegliando. Ma
è così solo per una piccola percentuale di esseri umani.

Non so quale sia la percentuale nei Paesi occidentali o in altri cosiddetti Paesi svilup-
pati, tecnologicamente… compreso il Giappone e così via. Secondo le mie stime si sta
risvegliando spiritualmente il 10%. Sarebbe una quantità considerevole, ma comunque
una minoranza, quella delle persone che stanno iniziando a vivere una trasformazione
spirituale, a smettere di identificarsi con la mente egoica e così via. Se fosse il 10%, sa-
rebbe comunque un numero enorme. Eppure, c’è un 90% di persone che non ce l’hanno,
una vita spirituale. E non hanno più nemmeno la vecchia religione. Allora tutto ciò che
gli rimane è il consumo, la ricerca del piacere, le droghe, o lavorare fino allo sfinimento
per fare più soldi per comprare più cose inutili. C’è una vacuità molto pericolosa alla
base della civiltà occidentale.

Allora o torniamo a una religione, il che è molto improbabile... Alla religione di una
volta. Quelle persone per cui la religione è ancora significativa non hanno bisogno di
abbandonarla. Possono percepire l’essenza più profonda, l’essenza viva che si nasconde
nella loro tradizione religiosa. È meraviglioso riuscire a farlo. Oppure c’è un risveglio
spirituale che accade al di fuori della religione. E riguarda quel probabile 10% di cui
stavo parlando.

Non c’è bisogno di pensare alla civiltà in cui vivi. La tua responsabilità principale è la tua
vita, è la dimensione spirituale presente nella tua vita, ossia la dimensione trascendente.
Ne parleremo di nuovo. E vedremo se c’è ancora il bisogno o il desiderio – quando la di-
mensione trascendente è nella tua vita – vedremo se c’è ancora il bisogno o il desiderio
di dedicarti alla manifestazione conscia, se vuoi comunque manifestare le cose usando
la mente. Quindi ne parleremo.

Ma proprio qui e ora, diventiamo consapevoli di noi stessi. Lascia che usi la prima per-
sona singolare, perché quella sei tu e sono io... Diventa consapevole del fatto che sei. E
quella diventa la comprensione dell’Io sono.

E probabilmente noterai che è utile essere in contatto con il tuo corpo. Anche se tu non
sei il tuo corpo, il tuo corpo fisico. C’è una presenza che abita il corpo. E direi che quella
è l’intelligenza di fondo che coordina le innumerevoli ed estremamente complesse fun-
zioni del corpo.

Eckhart Tolle 17 Manifestazione Consapevole


Esiste un’intelligenza di fondo, che è un aspetto della consapevolezza che sei. E quell’in-
telligenza di fondo è il campo che le dà la vita, che tiene insieme gli atomi e le molecole.
Quindi c’è un’intelligenza di fondo che puoi percepire come una senso di vitalità che
pervade tutto il corpo. Quindi quando diventi presente, diventi presente con il tuo in-
tero corpo. Non è un fenomeno che interessa la testa. È un fenomeno che interessa
l’intero corpo.

Diventi presente e riesci a percepire quella vitalità che pervade il corpo... Ed è fantastico
che ci sia quella vasta intelligenza. Anche oggi con la scienza comprendiamo solo una
minima parte di come opera il corpo. E questo campo di intelligenza sottostante si trova
alla base dell’intero universo. È l’intelligenza di fondo responsabile della comparsa di
tutte le forme di vita. E gradualmente arriva in questa dimensione sempre di più. È il
processo evolutivo dell’universo. L’invisibile intelligenza di fondo si esprime gradual-
mente sempre di più.

Sul pianeta si può notare come nel corso di milioni e milioni di anni le forme di vita
sono gradualmente diventate più complesse, più coscienti. E la stessa cosa è accaduta in
tutto l’universo. Quindi, in altre parole, viviamo in un universo che si sta risvegliando.
Quindi qualcosa della dimensione trascendente, nel regno del trascendente, sta entran-
do in questa dimensione. E dal punto di vista di questa dimensione, può essere consi-
derato un risveglio. L’universo si sta risvegliando.

Come faccio a saperlo? Io mi sto risvegliando. Come fai a sapere che ti stai risveglian-
do? Questa consapevolezza sta crescendo. Prima è uno stato simile allo stato di sogno
nel quale ci si identifica completamente col pensiero. È come un mondo dei sogni. E il
sogno è condizionato dal passato.

E tu vai... Non sei nemmeno lì. C’è un’entità fittizia che dice “Io”, ma è un’entità surreale
condizionata dal passato. E il passato risale a... Non si tratta solo del passato persona-
le, ma di un passato che risale a milioni di anni della vecchia specie e oltre. Quindi c’è
un’entità condizionata, ma vive in un mondo onirico che è già condizionato al punto
che lì non esiste la vera libertà. Esiste solo l’agire in base al condizionamento.

È un sogno che è già stato determinato. E molti esseri umani vivono ancora in questo
stato. E magari hanno un dottorato, ma si identificano ancora con la propria mente.
Non si sono svegliati.

Eckhart Tolle 18 Manifestazione Consapevole


Quindi questo risveglio sta accadendo. L’universo si sta svegliando dal sogno della for-
ma. Dal punto di vista della veglia, è un sogno. Quando ci sei dentro, è la realtà. Dipen-
de dalla prospettiva.

Allora, l’universo si è divertito a creare forme di vita sempre più complesse. Ovviamente
l’universo si diverte a creare. Basta guardare gli oceani, per esempio. La vita negli oceani
è semplicemente incredibile. E la sua molteplice complessità è semplicemente... Nem-
meno con la tua più fervida immaginazione potresti inventarti tutte quelle forme di vita
che si trovano nell’oceano. È così miracoloso! È incredibile!

C’è un’intelligenza immensamente creativa alla base di ciò che dà vita a un’abbondanza
di forma. Semplicemente incredibile. E poi la vita prende forma sulla terra. Quindi l’u-
niverso si diverte a creare, senza dubbio. Il che significa che anche tu ti diverti a creare.
Ma la prossima fase nella creazione è diversa rispetto a come l’universo ha continuato a
creare negli ultimi milioni di anni. E ne parleremo molto presto nella prossima sessione.

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