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La vittima era stata rinchiusa in un agriturismo a Cesano, alle porte di Roma. Uno dei due
responsabili è stato condannato, mentre l'altro è a processo
Guglielmo Calvi
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Foto di
archivio
Ascolta ora: "Cesano, segregata e stuprata da due stallieri: 17enne sfugge agli aguzzini pakistani"
L’hanno rinchiusa in una stanza, violentata senza pietà e usato il suo corpo come posacenere per
spegnere le sigarette. È il racconto dell’orrore che proviene dalla periferia di Roma, da Cesano per
la precisione, e la protagonista è una ragazza tedesca che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. I mostri
sono Ali e Yasir, rispettivamente 29 e 39 anni e originari del Pakistan, che dopo l’arrivo in Italia
della giovane, l’avrebbero resa prigioniera in un agriturismo della campagna romana, privandola
della libertà personale e infliggendole le peggiori angherie.
A maggio del 2021, i pakistani sono stati arrestati dopo la segnalazione di un passante che aveva
visto i due strattonare la ragazza per strada e ha preso l'iniziativa di intervenire. Uno dei due
carcerieri, Ali, è stato condannato in forma definitiva con il rito abbreviato per diverse reati tra cui
violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia aggravati
dalla minore età della vittima. Nella giornata di martedì 28 novembre, c’è stata l’udienza per il
processo di Yasir a cui sono contestati gli stessi reati del suo complice.
Secondo le ricostruzioni avvenute durante le indagini, l’episodio del sequestro della 17enne
risalirebbe al 2019, quattro anni fa. La ragazza aveva lasciato la sua famiglia in Germania ed era
arrivata in Italia insieme ad Ali che, in presenza degli altri, avrebbe sempre raccontato di essere il
suo fidanzato. Probabilmente, l’adolescente aveva deciso di trasferirsi per fare un’esperienza
all’estero come tanti alla sua età, ma in realtà il suo arrivo non era stato altro che il principio di un
incubo durato due anni. Una volta a Roma, la 17enne è stata portata da Ali in questo agriturismo
situato alle porte di Roma e ad attenderli c’era Yasir che in quel posto lavorava come stalliere.
Dopo che i due stranieri hanno portato la ragazza all’interno della struttura, le avrebbero subito
sottratto i documenti e rotto il cellulare in modo da privarla di ogni contatto con il mondo esterno.
La ragazza, sulla base delle informazioni disponibili, sarebbe anche riuscita a trovare un altro
smartphone, ma i suoi carcerieri le avrebbero impedito di inserire una scheda Sim. Per due lunghi
anni, Ali e Yasir l’avrebbero sottoposta a ogni tipo di violenza, insultandola, minacciandola di
morte, colpendola con pugni allo stomaco e schiaffi sul viso. Oltre a tutto questo, le avrebbero
spento anche le sigarette sulla pelle.