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TEMA DI ITALIANO

“In questo periodo particolare che stai vivendo, sono cambiate molte cose. Le
relazioni tra compagni e con i tuoi insegnanti sono state sostituite dall’utilizzo del
computer, attraverso il quale puoi dialogare, confrontarti e condividere le tue
esperienze. Scrivi una lettera ai professori e alla tua classe, dove racconti le cose che
ti mancano maggiormente; quali sono i sentimenti che un ragazzo della tua età sta
provando, i tuoi pensieri e le tue riflessioni”
Cari professori e cari compagni,
E’ da quasi più di tre mesi che ogni mattina ci vediamo e facciamo lezione tramite il
computer e le piattaforme dedicate. Questa esperienza del lock down ci ha
allontanato, ma in un certo senso ha anche unito le nostre menti e ci ha resi capaci di
adattarci alle norme atte a contenere la diffusione del COVID 19, le quali prevedono
il mantenimento delle distanze di sicurezza, l’utilizzo delle mascherine e l’adozione
della didattica a distanza nel caso del nostro ambiente scolastico.
Prima della diffusione della pandemia nei territori dell’Italia centrale e meridionale,
sinceramente non immaginavo che prima o poi mi sarei trovato in quarantena, al
contrario, pensavo che molto probabilmente le scuole avrebbero chiuso per una
questione di sicurezza e scrupolosità e saremmo stati a casa per massimo due o tre
settimane per poi ritornare alla normalità. Inizialmente, mi sono sentito “sollevato”
dal fatto che per un’ po’ di tempo non sarei dovuto venire a scuola, in quanto ho
pensato che si trattasse solo di un piccolo periodo di tempo dove avrei avuto la
possibilità di riposarmi un po’ per poi tornare a lavorare con voi e prepararmi al
meglio per gli esami… Purtroppo così non è stato, infatti con il decreto del 9 marzo
2020, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha prolungato la permanenza in
casa fino ai primi di aprile e tutti gli Italiani sono dovuti restare a casa ed evitare le
uscite superflue. In quel momento ho riflettuto sul fatto che sicuramente il 1° aprile
saremmo tornati a scuola e molto probabilmente avremmo fatto le prove Invalsi,
quindi, era meglio che mi cominciassi a preparare e a studiare per affrontare queste
prove. Pochi giorni dopo, però, mi sono reso conto che mi ero sbagliato, infatti ho
letto che le prove Invalsi erano state annullate e che probabilmente il lock down
sarebbe stato prolungato. In quel momento ho pensato a voi e da una parte ho tirato
un sospiro di sollievo per le Invalsi, ma dall’altra ho cominciato anche preoccuparmi
in quanto mi sono reso conto che da quel momento in poi non sarei più potuto uscire
di casa e di conseguenza avrei dovuto organizzare diversamente le mie attività
giornaliere. I giorni stavano ormai passando sempre più velocemente e per la prima
volta ho cominciato a sentire la mancanza di venire a scuola e vedervi: mi sono reso
conto in particolar modo dell’importanza della libertà e del diritto all’ istruzione, che
abbiamo studiato insieme, infatti, fino a quando non vivi in prima persona
determinate esperienze non capirai mai quanto sono importanti certi valori e diritti.
Attualmente, data la mia situazione, sarei disposto a fare qualsiasi cosa pur di tornare
a scuola con voi, ma sono sicuro che dopo pochi giorni comincerei a rimpiangere la
permanenza in casa. Ciò, dimostra come noi umani non ci rendiamo conto di tutto
quello che abbiamo a disposizione, e di conseguenza quando ci troviamo in una
situazione tale da non avere più la possibilità di fare tutte le cose che facevamo
precedentemente ci rendiamo conto di quanto fossero belle le cose che ora non
facciamo più. Un aspetto positivo ma allo stesso tempo negativo di questa
quarantena, è che noi nonostante tutto ci stiamo continuando a vedere e a fare
lezione, ma con una “piccola differenza”: ognuno sta a casa propria. Penso, che
questa “piccola differenza” in un certo senso ci sta facendo “male”, infatti stando a
casa tutti noi tendiamo a “lasciarci andare” non facendo i compiti, svegliandoci poco
prima della videolezione e stando in pigiama tutto il giorno. Anche io, inizialmente,
ho assunto alcuni di tali malsani comportamenti, fino a quando, un giorno, durante
una nostra videolezione ho cominciato a ricordare tutto quello che facevo prima: mi
svegliavo alle 7, mi lavavo, mi vestivo per una questione di “immagine personale” ed
ho capito che questa “immagine personale” va mantenuta anche in quarantena, in
quanto, anche se in videochiamata, devo comunque relazionarmi con altre persone e
di conseguenza mantenere la mia dignità. Poche settimane dopo, la mia tesi si è
verificata attraverso la lettura del brano “rimanere uomini” tratto dal libro “se questo
è un uomo” di Primo Levi, nel quale viene spiegato che anche i deportati nei campi di
concentramento, nonostante le condizioni disumane alle quali erano sottoposti, si
lavavano, per mantenere una propria “dignità” e “salvare lo scheletro”. Non pensavo
che sarei mai arrivato a dirlo, ma in questi giorni mi state mancando molto e rimango
incredulo quando penso al fatto che a partire dall’anno prossimo non ci vedremo più
e ognuno di noi si ritroverà in una “nuova realtà” con nuovi alunni da sopportare e
supportare per i professori e nuovi compagni con cui passare altri 5 anni del percorso
scolastico per noi alunni. Le esperienze vissute in questi anni che mi stanno
mancando e che mi mancheranno maggiormente, saranno le gite (che purtroppo
quest’anno sono saltate) e tutti quei momenti nei quali siamo stati insieme e ci siamo
sentiti come una “famiglia”. Penso, però, che queste nostalgie potranno sicuramente
essere colmate da tutte le videolezioni che stiamo facendo in cui, nonostante la
lontananza, ci sentiamo vicini. Per concludere, secondo me anche questa esperienza
ci sarà molto utile per riscoprire i vecchi valori, e acquisire nuove abilità
informatiche.
Ci auguro di poter riprendere la vita di tutti i giorni al più presto,
Tancredi Terzariol

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