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TITOLO: IL SUGGERITORE

AUTORE: DONATO CARRISI


CASA EDITRICE: LONGANESI
ALUNNA: CARMELA SCARPATO

RELAZIONE LIBRO “IL SUGGERITORE”


Il Suggeritore è il thriller d’esordio letterario di Donato Carrisi
pubblicato nel 2009 per Longanesi. Tale romanzo costituisce il primo
dei tanti composti dallo scrittore pugliese, attuale cittadino romano e
appassionato della Criminologia e della Scienza del comportamento,
dopo essersi laureato in Giurisprudenza.
TRAMA DEL ROMANZO
La Squadra Speciale di Investigazioni, capitanata dall’ispettore Roche, dal medico legale
Goran Gavila, dall’esperta informatica Sarah Rosa, dal religioso Stern e dal virile Klaus
Boris, è impegnata nella caccia ad un pericoloso serial killer, ribattezzato con il nome
convenzionale di “Albert” e accusato dell’omicidio di sei bambine caucasiche, il cui braccio
sinistro è rinvenuto in un macabro cimitero. Ad essi, viene aggiunta l’investigatrice Mila
Vasquez, esperta nel ritrovamento di persone scomparse. Faustamente, viene fermato ad un
posto di blocco un agente di commercio sprovvisto della carta di circolazione e una volta
aperto il bagagliaio, la polizia ritrova il cadavere della prima vittima senza braccio sinistro:
Debby Gordon, giovane studentessa di un prestigioso collegio per i figli dei ricchi scomparsa a
soli 12 anni al termine delle lezioni. L'uomo viene subito condotto in commissariato e messo in
cella, sospettato di essere il killer o comunque di essere a conoscenza di dettagli importanti
all'indagine. L'ispettore Gavila raggiunge la centrale, ma al suo arrivo, il detenuto si è
suicidato in cella mordendosi il polso. Si scopre poi che il quarantenne, Alexander Bernmann,
stimato e conosciuto nella sua città, faceva parte di una rete di pedofili. La squadra pensa di
aver catturato il killer, ma qualcosa non torna, infatti i genitori della sesta vittima non hanno
denunciato la scomparsa della figlia e questo fatto spinge l'ispettore Roche ad indagare più a
fondo sulla vicenda. Mila visita la stanza del college di Debby, scoprendo la presenza di un
ricevitore GPS che darà il via ad un’altra serie di indagini che porteranno ad un vecchio
orfanotrofio, chiuso anni fa in circostanze oscure e il cui custode è padre Timothy. All’interno
della struttura abbandonata, nella vecchia vasca posta all’interno di una lavanderia collocata
nel seminterrato, viene rivenuto il cadavere della seconda vittima nelle cui mani vi era il
trasmettitore. Si tratta di Anneke , scomparsa, a soli 10 anni, probabilmente nei boschi dove si
avventurava spesso con la sua mountain bike. Nel frattempo, Gavila indaga sulla storia dell'ex
orfanotrofio che sembra essere stato chiuso a seguito della morte di un bambino, Billy, per
meningite. All'interno della bara con Billy viene rinvenuto il suo registratore, con il quale si
divertiva a commentare le partite di calcio. Mentre viene ascoltata la registrazione, il
commento di Billy è improvvisamente interrotto da una confessione: quella che un certo
Ronald Dermis, coetaneo di Billy, rende a Padre Rolf. Dalla confessione sembra evidente che
Ronald abbia ucciso Billy spingendolo dalla torre dell'istituto e che per averne i favori
sessuali, Padre Rolf abbia insabbiato la vicenda. A breve lo stesso Ronald farà recapitare alla
polizia una missiva, con la quale spiega le sue motivazioni: in pratica la sua era gelosia nei
confronti di Billy, il quale stava per essere adottato da una famiglia 'normale' grazie alla sua
simpatia e voglia di vivere. A Mila la lettera di Ronald sembra come impostata come risposte
alle domande che la squadra speciale si era posta nel locale lavanderia dell'istituto.
L’investigatrice decide allora di recarsi nuovamente all'orfanotrofio per parlare con il nuovo
prete, padre Timothy, e mentre sorseggia un the con lui riceve la telefonata di Gavila che gli
rivela che il prete è in realtà Ronald. La protagonista si trova, dunque, in una situazione di
pericolo con il prete che vuole ucciderla e con lei che non può difendersi perché al buio, da
sola e drogata. I due finiscono sulla torre in cui il prete, che in realtà era il bambino che aveva
ucciso il coetaneo nell'orfanotrofio, cerca di uccidere anche la donna, spingendola di sotto
come già aveva fatto in precedenza. Ma questa volta viene colpito da Mila nelle parti basse e
poi lanciato dalla torre, mentre stanno arrivando i colleghi della sua squadra. Così anche lui
muore e non può raccontare in che modo conosce il serial killer. Anche lui non è altro che una
pedina nello schema del vero cattivo, la squadra capisce che è intenzione dell'uomo far
trovare loro i cadaveri delle bambine in luoghi in cui si sono consumati delitti di vario genere.
Durante il suo funerale viene ritrovato , nella casa di un uomo altolocato(Kobashi), il corpo
della terza bambina, Sabine, sfuggita allo sguardo della mamma a soli 7 anni in un luna park
mentre era salita su un cavallo della giostra piena di bambini. Sabine viene rinvenuta con gli
occhi aperti e vestita come una bambola. La squadra impiega molto tempo a capire quale sia
l'indizio lasciato dal serial killer in questo caso. Seguendo un segnale, capiscono che la casa in
cui è successo il delitto era quella di fronte. Un uomo ha tenuto in ostaggio una famiglia per
oltre 6 mesi e nessuno se ne accorto. Egli viveva come un parassita nella casa come se gli
appartenesse e teneva la famiglia legata ed incapace di difendersi. Si scopre che l'uomo non è
più nella casa da qualche tempo e che, prima di lasciarla, ha ucciso tutti i suoi prigionieri, li
ha fatti a pezzi, disciolti con l’acido e gettati negli scarichi domestici a parte il cane.
Attraverso prove e rilevamenti scoprono che l'assassino è il muratore Feldher, uno degli
interrogati a riguardo dell’orfanotrofio, venutosi a trovare in zona durante i lavori di
costruzione della villa Kobashi. Una volta giunti alla casa capiscono immediatamente che
l'uomo non è intenzionato ad arrendersi. Anche lui viene ucciso e, così, rende impossibile
l'identificazione del serial killer. Mila però, notando che Sabine ha gli occhi azzurri, ben
presto capisce che la bambina numero tre è in realtà la numero quattro, Melissa. Riferisce la
sua intuizione a Gavila, il quale capisce di essere stato ingannato dal capo Roche. La squadra
parla con quest’ultimo che effettivamente afferma di aver trovato la bambina numero tre
nella villa del magnate Rockford ma di non aver divulgato la notizia. Rockford è ormai in fin
di vita ed in coma irreversibile quando la squadra speciale scopre che questi, omosessuale, ha
ucciso tutti i suoi ex amanti riversandoli in una fossa comune. A questo punto urge parlare
con Rockford, sicuramente in qualche rapporto con il serial killer. Ma, viste le sue condizioni,
appare impossibile, ancora una volta. Mila tenta di far mettere in contatto Rockford con una
sua amica medium, di notevole fama, Nicla. Dopo alcuni tentativi, Nicla riesce a far emergere
una certa coscienza al malato, in cui egli racconta l'incontro avvenuto quasi vent'anni prima
con il serial killer e il battesimo di fuoco cui si era subito sottoposto uccidendo un uomo
catturato da “Albert”. La squadra si reca alla casetta in legno descritta dalla suora-medium.
Al suo interno, nella casetta oramai abbandonata, la squadra speciale di Roche trova 5
fotografie: quelle delle bambine rapite. E, nelle foto, ancora in vita. La quinta bambina,
Caroline, è quella che crea più problemi alla squadra, viene trovata, infatti, nel Pensatoio; il
luogo in cui la squadra vive e passa le giornate alla ricerca di indizi per risolvere il caso. La
squadra, intanto, viene affiancata dal Capitano Terence Mosca. Alla fine si pensa che il
cattivo che è stato indicato dal serial killer sia Boris, l'esperto in interrogatori della squadra.
L'uomo è accusato relativamente all'uccisione dell'ultima vittima del serial killer di cui la
squadra si è occupata durante il caso precedente. Intanto Mila ha una nuova intuizione: le
bambine, specie quella portata via dalle giostre, potrebbero essere rapite da una donna. Il
killer dovrebbe avere una complice. Inoltre è convinta di essere pedinata, forse proprio dal
killer. Decide allora di farsi ipnotizzare da Boris per capire se qualcosa le è sfuggita quando fu
seguita rientrando al bungalow. In effetti viene fuori un particolare nuovo: al killer cadde una
monetina. Il giorno successivo la prima a cercarla fu Sarah Rosa. Questa volta l'intuizione di
Mila è esatta. Sarah Rosa è la madre della sesta bambina scomparsa, Sandra, in realtà la
prima ad essere rapita dal killer, ormai 47 giorni prima. Lei ha aiutato il serial killer a
posizionare i corpi e le prove poiché lui minaccia, se lei non lo avesse fatto, di uccidere sua
figlia. Sarah Rosa si è vista costretta a farlo, ma sarà ugualmente incriminata. Per questo si
spiega l'ostracismo di Sarah Rosa nei confronti di Mila. Temeva che scoprendo l'identità della
sesta bambina ne mettesse in pericolo la vita. La poliziotta non conosce il killer in quanto
comunica con lei solo via mail. La squadra viene disgregata e Gavila e Mila finiscono a letto
insieme. Nel frattempo, in Tv, viene divulgata la notizia della cattura del probabile serial-
killer: durante una visita di controllo dopo l'uscita dal carcere, l'uomo ha sparato ad uno
degli agenti uccidendolo. Nella colluttazione successiva il criminale, tale Vincent Clarisso
viene ucciso prima di poter essere interrogato e tutti ritengono il caso chiuso. Mila, però, non
si lascia convincere da quella soluzione, soprattutto perché l'uomo non è anziano e scopre che
a casa sua ci sono riprese dell'appartamento di Goran e crede che sia stato rapito anche il
figlio del criminologo. Giunti a casa sua scoprono che è pazzo e che ha ucciso sia la moglie che
il figlio, senza ricordarsene e che ha allucinazioni uditive e visive in cui crede che il figlio sia
vivo. A seguito dell'abbandono della moglie e della sua volontà di portarsi via il figlio, Goran
li ha entrambi uccisi. Solo quando rivede i corpi, Goran sembra prenderne coscienza e si
butta dalla finestra. Dodici metri di volo per ridursi in fin di vita. Mila viene sconvolta da
questa scoperta perché nel frattempo aveva instaurato un rapporto sentimentale con il
criminologo, nonostante fosse incapace di amare e capisce che Boris è innocente e che la
bambina nel pensatoio era riferita al crimine di Goran. Mila sa che qualcosa non torna su
Clarisso. Nella casa di Goran trova l'incartamento riguardante il dialogo tra un direttore del
carcere ed il procuratore distrettuale sul caso di uno strano detenuto, di cui non si conosce
l'identità e che fa di tutto per nasconderla. Incarcerato per futili motivi, ha diviso la cella con
un compagno per diversi mesi. Poi egli fu scarcerato. Mila scopre che trattasi di Vincent
Clarisso. Dunque, il serial killer, dopo aver messo a punto il suo piano criminale, si è fatto
incarcerare per futili motivi per poter avere il migliore degli alibi. In cella ha indotto il
compagno Vincent Clarisso ad eseguire tutta l'operazione, a cominciare dal rapimento di
Sandra, figlia di Sarah Rosa. Poi ha costretto la poliziotta, sotto ricatto, a rapire le altre 5
bambine, facendone rinvenire i corpi in luoghi appositi in modo da far scoprire l'identità dei
suoi 'adepti'. 'Albert', sapendo di essere registrato da microspie, ha indotto chi sapeva
l'avrebbe ascoltato, Goran Gavila, a uccidere moglie e figlio. Mila si reca in carcere per
incontrare il killer e, stringendogli la mano, riesce a prelevare tessuti organici per
l'identificazione. Le uniche parole pronunciate dal pericoloso uomo sono 'è femmina'. Solo
dopo qualche tempo Mila scoprirà che si riferiva alla bambina di Gavila che teneva in
grembo. Quando il detenuto aveva riaquistato la libertà, i primi tempi i poliziotti avevano
tenuto l’uomo senza nome sotto controllo. Col tempo la sorveglianza degli agenti è andata
scemando ed egli un giorno sparisce completamente, senza lasciare tracce di sé. Durante un
pranzo a casa di Stern con l’intera Squadra Speciale, Mila parla con la figlia di Sarah Rose,
Sandra, con la quale Mila è stata rapita da bambina e ha sempre pensato che l'uomo
responsabile del suo rapimento mentisse dicendo che lui voleva proteggerla da un uomo
chiamato Frankie. Scopre che la stessa cosa è stata detta alla sesta bambina, così capisce così
che, probabilmente, tutto è stato organizzato dal serial killer per lei e che Frankie, tutto
sommato, esiste veramente.

ANALISI DEL TESTO


La trama è ricca di intrecci ma l’abilità dell’autore fa sì che questo non
corrisponda a troppi o confusi personaggi che utilizza sapientemente in modo
tale da non far capire sino alla fine chi sia il “cattivo”; Carrisi in questo si rivela
anche un profondo conoscitore delle sfumature criminali della mente umana.
Il lessico usato da Carrisi ne “Il Suggeritore” è amorfo. Alterna parole poco
usate o tecniche (dozzinale, cicalino, brecciolino) a frasi fatte (“a contatto con la
natura”, “patrie galere”, “nulla sarebbe stato più come prima”). In entrambi i
casi l’effetto risultante è di approssimazione. La lettura scorre veloce grazie al
ritmo rapido e alla suspense in cui il lettore viene costantemente tenuto grazie
soprattutto ai numerosi colpi di scena.
L’ambientazione è interessante in quanto indefinita, e indefinita bene. I luoghi in cui è
ambientato il romanzo “Il suggeritore” non sono effettivamente menzionati nel libro, l'unica
cosa che sappiano viene detta nelle prime pagine del libro "Un posto nei pressi di W.". Non
c'è una riconducibilità a qualche luogo preciso, anzi i pochi posti che vengono descritti come
l'ex orfanotrofio, le case in cui vengono trovati i cadaveri e la centrale di polizia potrebbero
trovarsi ovunque. Sicuramente l'ambientazione scelta da Carrisi non sembra essere in Italia,
questo lo si percepisce anche dai nomi scelti per i protagonisti che evocano paesi stranieri,
probabilmente l'America. Tuttavia non possiamo affermare con certezza quale sia il luogo di
ambientazione della narrazione. Nonostante questo la descrizioni dei luoghi in cui si svolge la
storia sono ben dettagliate da un punto di vista di particolari paesaggistici. I nomi dei
personaggi, efficcaci, aiutano a non trovare geolocalizzazione definita. Meno riuscito è il
tempo in cui è ambientata: abbiamo iPod e mangianastri che convivono, mescolando scene ad
altissima tecnologia e altre di fatiscenza.

“Il suggeritore” è ambientato sicuramente in epoca presente. Nelle prime pagine


del libro è presente un dossier di un dottore datato 23 novembre.
La storia vera e propria invece inizia il 5 febbraio, anche se non sappiamo di
quale anno. Quasi a fine libro viene poi proposta un'intercettazione ambientale
del 23 dicembre e gli ultimi capitoli portano la data del 5 settembre. Nel libro si
trovano altri dossier e poche altre indicazioni circa la collocazione temporale.
Così come per i luoghi, Carrisi resta sul vago non dando troppe informazioni
soprattutto per quanto riguarda gli anni. Il narratore, presentando diversi
flashback, permette il conseguimento della storia che, quindi, viene collocata in
alcune parti al passato rispetto al presente iniziale e finale. Il tempo della
narrazione è maggiore rispetto a quello della storia dal momento che la vicenda
è narrata attraverso numerose descrizioni e riflessioni da parte del narratore.

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