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IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO

Il protagonista del romanzo Il sentiero dei nidi di ragno è Pin, un bambino particolare di 10 anni,
che vive in mezzo ai grandi e abita con la sorella Rina conosciuta come “la nera di carruggiolongo”,
che per vivere fa la prostituta, ma che di lui non si occupa molto. La madre è morta e il padre è
andato via e, probabilmente, ora ha una nuova famiglia. Pin ha un rapporto particolare con gli
adulti poiché se da una parte cerca in tutti i modi di attirare la loro attenzione, dall’altra non si fida
di loro. Un giorno all’osteria dei grandi appare uno sconosciuto e i grandi chiedono a Pin di rubare
la pistola di un marinaio tedesco, cliente della sorella. Ci troviamo infatti all’epoca
dell’occupazione tedesca in Italia. Pin non capisce bene, ma la notte ruba la pistola. Il giorno dopo
la porta all’osteria, ma i grandi sembrano aver cambiato idea, sembrano non dare più importanza
alla pistola e ignorano il ragazzino. Così Pin, infuriato, scappa via e nasconde la pistola in un posto
segreto, che solo lui conosce, lungo un sentiero dove fanno i nidi i ragni.

Tornando al paese viene catturato dai tedeschi, che lo trovano con il cinturone della pistola che
possedeva al tedesco e lo portano in carcere. Qui Pin viene picchiato e maltrattato , e tra i
personaggi che incontra, c è anche Lupo Rosso, leggendario partigiano, di soli sedici anni che viene
più volte picchiato e torturato dai fascisti, e che lo coinvolge nella sua fuga dal carcere. I due
riescono a scappare, ma poi si perdono e Pin rimane da solo. Mentre si dirige verso il sentiero che
solo lui conosce, Pin incontra Cugino, un partigiano, e con lui va sulle montagne dove sta nascosta
la brigata del Dritto, una brigata piuttosto disorganizzata. Qui conosce gli altri partigiani: Pelle (che
ad un certo punto decide di andarsene, tradendo la brigata, e solo lui conosce il sentiero dei nidi di
ragno oltre a pin, che lo sfida a riscavare la pistola dicendogli che l ha nascosta in quel luogo),
Carabiniere, Mancino e la moglie Giglia, Zena, Beretta di Legno e Labbra di Bue. Una sera il
nascondiglio dei partigiani prende fuoco per un incidente e il gruppo deve spostarsi in una
capanna abbandonata. Intanto si va preparando una battaglia tra partigiani e tedeschi. I capi
partigiani Kim e Ferreira si recano al gruppo del Dritto per organizzare l’attacco. Ma il giorno della
battaglia il Dritto, vinto dalla passione per Giglia, diserta il combattimento per rimanere da solo
con lei. La battaglia si conclude senza gradi risultati e il gruppo si riunisce con altri partigiani. Pin ha
un litigio con Dritto e scappa, torna nel luogo dei nidi di ragno ma non trova più la sua pistola:
qualcuno l’ha presa e Pin sospetta di Pelle, ex membro della squadra del Dritto e poi traditore. Il
sospetto è confermato quando Pin va dalla sorella (la quale era passata dalla parte dei nazisti per
via dei suoi rapporti con il tedesco) e scopre che Pelle l’ha data proprio a lei. Pin si riprende la
pistola e scappa da questa città vuota, di qui non era rimasto niente e nessuno, e chi era rimasto si
rintanava in casa, torna al sentiero dei nidi di ragno, dove incontra di nuovo Cugino. Pin parla con
Cugino e capisce che lui, finora, è stato il suo vero unico amico, l’unica figura di adulto che gli
sembra vicina ed empatica nei suoi confronti e va via con lui. Cugino, che aveva sempre
disprezzato le donne definendole anche malvage“Al principio di tutte le storie che finiscono male
c’è una donna, non si sbaglia.”, dice di voler andare con una donna, pin allora gli dice dove si trova
la sorella; però cugino si allontana solo di poco, spara due colpi e torna dal ragazzo. Alla fine non
viene detto se cugino abbia sparato i colpi alla sorella per via dei suoi rapporti con i tedeschi
oppure no
“Si sente solo e sperduto in quella storia di sangue e corpi nudi che è la vita degli uomini.”

“Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi.”

“Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo.”

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