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UN BALLO IN MASCHERA di LERMONTOV

Viene composto nel 1835 e ha problemi con la censura e dunque


verrà modificato. Viene pubblicato nel 1842 e messo in scena nel
52.
È un dramma con 4 atti e scritto in giambi liberi (come in che
disgrazia l’ingegno, dunque pur essendo scritto in versi si avvicina
alla lingua quotidiana, crea un linguaggio realistico). 
Il titolo Maskarad ci fa venire in mente la società falsa,
ingannatrice di Pietroburgo, una società che fa della maschera il
suo principale simbolo insieme al gioco. Il f atto principale di
questa mascherata è l’ inganno, l’incomprensione reciproca,
malinteso. È la terza opera in cui è presente un malinteso. Alla
base della società in cui vivono gli autori c’è inganno, pettegolezzi che creano
equivociL’equivoco sarà generato dal ballo in maschera e le conseguenze sono
tragiche.
È un dramma romantico che guarda a Griboedov che si regge su due principi:
1. violenza
2. doppia sofferenza in quanto colpisce quanto la vittima quanto il carnefice.

PERSONAGGI

Sono pochi perché alcuni denotano una collettività, come se


avessero più ruoli.
 Arbenin: il carnefice
 Nina: la moglie di Arbenin che vine uccisa
 Principe Zvëzdič
 Baronessa Štral’
Altri…

STORIA

Abenin è un uomo maturo che ha una certa età perché più volte viene ricordato il suo
passato inquieto, caratterizzato dall’eccesso nel gioco e nelle donne.
Ha raggiunto una certa età e crede di aver trovato in Nina un motivo di cambiamento. Il
suo passato è importante perché viene continuamente ricordata e da questo passato alla
fine del dramma gli chiederà il conto.
Arbenin è così geloso che uccide la moglie, l’equivoco è il
braccialetto che finisce al principe Zvëzdic che è innamorato
di Nina. Il braccialetto, durante il ballo in maschera, viene
però dato dalla baronessa Štral’.
Arbenin però non conosce l’equivoco e di fronte ai tentavi
maldestri della Baronessa di confessargli l’equivoco, Arbenin
comunque non capisce e inizia a covare i suoi piani di
vendetta. La sua rabbia monta sempre di più man mano che
i pettegolezzi circolano nella società anche per via delle voci
sparse dalla Baronessa.
C’è sempre l’equivoco che viene gonfiato dalla società, che
questa volta però arriverà ad uccidere. Arbenin non crede a
Nina e nel terzo atto attua la sua vendetta facendole
mangiare un sorbetto avvelenato. Il veleno lo aveva tenuto fin dalla giovinezza (in questo
senso il passato torna). C’è un altro personaggio, lo sconosciuto, che non rientra nella
nota sui personaggi. Lo sconosciuto si cela dietro la maschera. Pronuncia una battuta che
suona come un avvertimento. Lo sconosciuto è un personaggio che prima di questo si
cela dietro le spoglie di qualcun altro: potrebbe essere la maschera ma anche no. 
Nel quarto atto dopo che Arbenin compie l’omicidio c’è lo scioglimento dell’equivoco e
Arbenin capisce. Chi gli apre gli occhi ad Arbenin è lo sconosciuto. Di lui sappiamo che è
un uomo che appartiene al passato di Arbenin e che vuole vendicarsi di lui. La sua
vendetta contro Arbenin arriva quando gli dice di aver ucciso un innocente e Arbenin
impazzisce. 

LA SOCIETA’

Ci sono dei personaggi che hanno loro


caratteristiche ma che rimandano alla società
mondana del tempo che ha le sue precise regole,
norme che Arbenin disattenderà e questo sarà il suo
errore: non giocare secondo le regole. 
Destinante: gelosia (baronessa, principe)
Oggetto: vendetta
Destinatario: nina
Soggetto: arbenin
Aiutante:
Opponente: pietroburgo mondana

LA REDAZIONE
 Aveva tre atti originariamente che finisce con l’omicidio di Nina rimasto impunito e il
censore dice a Lermontov che serviva un giudizio morale sui fatti. Lermontov
aggiunge il quarto atto e la figura dello sconosciuto, il castigo richiesto dal censore. 
 Esiste una terza redazione in cinque atti in cui non c’è lo sconosciuto e le sue
battute sono affidate a Zvezdic e il titolo diventa Arbenin. Qui si ottiene lo schema di
cui sopra. 

IL SOGGETTO

Si deve vedere qual è l’intento creati o dell’autore e Mejerchol’d fa fatica a capire chi è il
soggetto. 
Perché è Arbenin il soggetto? Perché poi gli dà questo titolo nella terza redazione.  Per
Mejerchol’d il soggetto è lo sconosciuto che ha come oggetto la vendetta contro Arbenin. Il
destinante è il fato e l’aiutante è la Pietroburgo mondana.

SIMBOLI

 Il gioco=Significa che nulla viene preso sul serio, in una vita in cui nulla è definitivo
e solo il fato decide la vittoria o la sconfitta, la vita o la morte e lo dice lo stesso
Arbenin nel primo atto. Il gioco è l’esistenza stessa, non solo il gioco d’azzardo. Nel
gioco delle carte le figure si combinano in modi nuovi e imprevedibili mettendo chi
gioca nella posizione di risolvere un enigma. Metafora della partita con il fato nella
quale la posta in gioco e innanzitutto la vita stessa, è una Russia forte e alienata in
cui l’individuo si misura solo per le stellette sull’uniforme. Per affermare la tua vita in
una società del genere devi vincere al gioco d’azzardo.
 Maschera=Tratto della società contemporanea a Lermontov, la cultura
dell’apparenza, del mostrarsi. Ciò che conta sono l’eleganza del vestito o le stelle
sull’uniforme. Ciò che riguarda la dimensione interiore resta nascosta alla vita degli
altri. Introduce al motivo del doppio. Quali sono le conseguenze morali dell’inganno,
fino a dove ci spingeremmo se avessimo addosso una maschera. La Baronessa
una donna matura, dietro a una maschera seduce il principe e gli dona il
braccialetto rubato.  
Altri elementi sono
 Vacuità mondana, pettegolezzi che diventano armi letali
 L’impossibilità dell’amore felice
 Ineluttabilità della sorte: l’uomo non può cambiare il suo destino che è già scritto.
Distrugge l’armonia illusoria del matrimonio di Arbenin. 
Siamo davanti a un mondo carnevalizzato, un mondo alla rovescia che è sorretto da
norme che non valgono nel mondo reale. Se disattendi le norme di questo mondo trovi la
morte.

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