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Il cane di terracotta
Autore e titolo.
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925 Roma, 2019) fu uno scrittore e autore di romanzi
gialli, dove affronta soprattutto il tema della mafia, al fine di denunciare la corruzione molto
presente in quegli anni. Tra le opere più conosciute, gli si riconosce la stesura delle vicende
riguardanti il Commissario Montalbano. Il protagonista del romanzo 'Il cane di terracotta'
scopre una doppia grotta, la quale prima contiene casse di armi illegali e quella retrostante
con all'interno due corpi nudi abbracciati su un tappeto risalente a circa cinquant'anni prima,
un bummolo e un cane di terracotta a sorvegliarli. Le indagini che seguono alla scoperta
della grotta sono complesse e intrecciate, inoltre giocano sui diversi ruoli avuti dai
personaggi primari, che vengono man mano svelati dall'autore del testo. Il titolo del libro si
riferisce alla statua ritrovata all'interno della grotta, luogo caratteristico per la vicenda,
insieme ai due amanti deceduti. Il cane di terracotta è una metafora della vita, in quanto
l'animale in sé simboleggia la vigilanza e la protezione verso il padrone, ma in questo caso
non riuscirà a completare la sua missione in quanto è invetriato, quindi non reale.
Tano u grecu è un vecchio capomafia che già all’inizio della narrazione si costituisce per i
peccati commessi. Questo personaggio compie un cammino di formazione: inizialmente si fa
imprigionare per proteggersi dalla nuova generazione dei mafiosi, ma successivamente,
passando dalla parte della giustizia, aiuta il commissario nelle indagini rivelandogli
l’esistenza del deposito di armi.
Calogero Rizzitano è amico intimo di Elisa Moscato e testimonia il momento in cui il padre di
Lisetta uccide la figlia. Il suo è un ruolo fondamentale all’interno della vicenda, in quanto solo
alla fine del racconto, rivela a Montalbano tutta la verità sull’accaduto, prima di cadere in un
sonno eterno che lo porterà alla morte.
Elisa Moscato, soprannominata Lisetta, è l’amica della moglie del preside Burgio ed è la
ragazza ritrovata morta nella grotta. In tempo di guerra s’innamora del militare americano
Mario Cunich e decide di fuggire insieme a lui; questa decisione però le costerà cara la vita,
in quanto verrà uccisa dal padre Stefano che la considerava come un’amante.
Ingrid è sposata con Giacomo Cardamone, figlio di un importante uomo politico. È una
donna svedese bellissima e disinibita, cosa che crea scandalo nella provincia siciliana.
Risulta essere molto simpatica al commissario Montalbano sin da subito, col quale stringerà
una profonda amicizia. Alcune volte riesce ad aiutarlo nelle sue indagini rivelando alcune
cose di cui era a conoscenza.
Mario Cunich è il militare americano che combatté nella Seconda Guerra Mondiale a Vigatà.
Egli s’innamora di Elisa Moscato e fugge insieme a lei lasciando il suo esercito. Questa
relazione però è la causa del loro omicidio commesso dal padre per ragioni di gelosia.
Stefano Moscato è l’antagonista principale del passato. Egli ha una personalità aggressiva e
violenta infatti è accecato sempre dall’ira e dalla gelosia nei confronti degli altri, tanto che
uccise la figlia Lisetta e il suo fidanzato Mario.
Genere letterario.
Il genere del romanzo può essere considerato un giallo insolito poiché il delitto, su cui il
commissario Salvo Montalbano indaga, è avvenuto cinquant’anni prima e coinvolge due
giovani innamorati, i cui corpi abbracciati sono stati nascosti in una grotta. È un giallo
caratterizzato da due filoni d’indagine, uno molto inerente a fatti di mafia attuali, l'altro dalla
soluzione di un’intricata indagine sopra indicata. È anche classificabile come storico, in
quanto il romanzo presenta molti flashback che rimandano alle vicende amorose di Lisetta e
Mario, durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo genere ricostruisce l'atmosfera, gli usi, i
costumi, la mentalità e la vita in generale dell’epoca per poter far rivivere al lettore.
Questo libro si può considerare come una tragedia, dato il triste finale per i due amanti. Una
tragedia è, infatti, un genere letterario caratterizzato da una lunga serie di vicende dolorose
e travagliate, che portano a un finale triste e drammatico. I due “protagonisti” del caso hanno
avuto un passato sofferente dato dalla guerra che è sfociato in un omicidio dei due,
rendendo così il finale della loro storia ancora drammatico.
Omertà: è associata al tema della mafia, in quanto sono le persone mafiose che vogliono
tacere e far tacere gli altri utilizzando come mezzo la violenza e la forza. In questo modo
anche le persone oneste, sentendosi minacciate preferiscono stare in silenzio, condizionate
dalla paura e dal terrore, iniziare così a “collaborare” con queste cosche mafiose, omettendo
la veridicità dei fatti. Il principale rappresentante di questa tematica è Calogero Rizzitano, in
quanto tiene nascosta la verità per molti anni.
Malavita: la malavita fa della grotta, luogo in cui furono trovati i due defunti, un posto in cui
venivano condotti i traffici del mercato nero. La malavita è radicata nella società siciliana, la
cui popolazione vede come unica soluzione la mafia.
Memoria: le indagini disturbano la morte riscoprendo la tomba degli innamorati custodita dal
cane di terracotta nella grotta. La vita che nonostante gli anni passati si commemora
attraverso ricordi.
Lingua e stile.
Il racconto si snoda con l'uso di parole del dialetto siculo, con riferimenti chiaramente
palermitani, che va ad incrociarsi all'italiano maggiormente utilizzato. Il gergo è presente
prevalentemente nei pensieri del Commissario e nei dialoghi con suoi colleghi di lavoro. Il
dialetto utilizzato da Camilleri ha svariate funzioni: prima di tutto, vi è la necessità di
identificare più concretamente luoghi delle azioni poiché l'autore non parla di avvenimenti
generali ma di eventi calati in ambientazioni e tempi specifici; sebbene immaginari. In
secondo luogo, il gergo aiuta a portare i lettori all'interno di una mentalità sicula, attraverso
espressioni drammatiche, comiche e ironiche. Ciò suscita la riflessione e denuncia una
realtà storica straziata dall'omertà e dalle sofferenze, come quella siciliana. Le sequenze del
romanzo non seguono un ordine preciso ma Camilleri si avvale molto di flashback per
spiegare alcuni passaggi e di vari cambi di scena. Nel romanzo sono presenti sequenze di
vario tipo: descrittive, narrative, dialogiche e riflessive soprattutto quando Montalbano medita
sulle sue indagini.