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Scheda libro

Il cane di terracotta

Autore e titolo.
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925 Roma, 2019) fu uno scrittore e autore di romanzi
gialli, dove affronta soprattutto il tema della mafia, al fine di denunciare la corruzione molto
presente in quegli anni. Tra le opere più conosciute, gli si riconosce la stesura delle vicende
riguardanti il Commissario Montalbano. Il protagonista del romanzo 'Il cane di terracotta'
scopre una doppia grotta, la quale prima contiene casse di armi illegali e quella retrostante
con all'interno due corpi nudi abbracciati su un tappeto risalente a circa cinquant'anni prima,
un bummolo e un cane di terracotta a sorvegliarli. Le indagini che seguono alla scoperta
della grotta sono complesse e intrecciate, inoltre giocano sui diversi ruoli avuti dai
personaggi primari, che vengono man mano svelati dall'autore del testo. Il titolo del libro si
riferisce alla statua ritrovata all'interno della grotta, luogo caratteristico per la vicenda,
insieme ai due amanti deceduti. Il cane di terracotta è una metafora della vita, in quanto
l'animale in sé simboleggia la vigilanza e la protezione verso il padrone, ma in questo caso
non riuscirà a completare la sua missione in quanto è invetriato, quindi non reale.

Ambientazione spaziale e temporale, riferimenti al contesto storico e funzione Il


romanzo.
il cane di terracotta si apre con degli episodi di pura attualità, ambientati nei giomi nostri.
Tuttavia all'interno dlel romanzo, si ritrovano anche delle digressioni che riportano degli
episodi sulla storia d'amore dei due deceduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Tali
eventi ci permettono di comprendere fino in fondo oltre alla storia dietro all'omicidio degli
amanti anche la cultura, la mentalità e le abitudini di tale epoca. Vigatà è la cittadina
immaginaria metaforica della Sicilia, dove Camilleri ambienta i suoi romanzi gialli. Molte
delle caratteristiche narrate ricordano la città natale dell'autore, Porto Empedocle, in
provincia di Agrigento. Vigata rappresenta perfettamente il motto della piovra, infatti è una
cittadina basata sull'omertà, sulla violenza e sull'amore proibito. La grotta funge da sfondo
alla vicenda e racchiude tutti i temi presenti nel racconto, La sua funzione evocatrice
dell'atmosfera rimanda all'area semantica del mistero, che ricorre in innumerevoli scene.

Durata della vicenda narrata.


Nel romanzo non sono esplicitati i periodi dell'anno in cui sia stato ambientato il giallo ma in
alcuni spezzoni abbiamo dei riferimenti del 1943, con i bombardamenti e lo sbarco degli
americani. Possiamo individuare il tempo del racconto in un paio di mesi. Per quanto
riguarda, la fabula e l'intreccio, all'interno del romanzo non coincidono, in quanto ritroviamo
delle scene retrospettive.

Personaggi principali e i loro caratteri


Salvo Montalbano, protagonista del romanzo di Camilleri, è il commissario di polizia di
Vigatà. Egli è l’artefice della scoperta del caso riguardante l’omicidio dei due giovani,
all’interno della grotta. Montalbano, grazie alle sue abilità investigative, riuscirà a risolvere il
caso, per merito anche all’aiuto del preside Burgio e di sua moglie. La sua vita è ricca di
sentimenti di amore contrastanti, quali quelli provati dalla fidanzata Livia, la quale lo aveva
sempre sostenuto, dall’ispettrice Anna e dalla bella svedese Ingrid. Uomo dalle grandi
capacità ma anche molto timido e impulsivo, poiché agisce sempre d’istinto quando deve
prendere una decisione.
Gegè Gullotta è amico di vecchia data di Montalbano e dirige il bordello della Mannara. Egli
funge da aiutante nella vicenda in quanto anche se lontani rimangono sempre in stretto
contatto tra di loro, facendo da tramite tra i due ambienti.

Tano u grecu è un vecchio capomafia che già all’inizio della narrazione si costituisce per i
peccati commessi. Questo personaggio compie un cammino di formazione: inizialmente si fa
imprigionare per proteggersi dalla nuova generazione dei mafiosi, ma successivamente,
passando dalla parte della giustizia, aiuta il commissario nelle indagini rivelandogli
l’esistenza del deposito di armi.

Il preside Burgio è un amico di Montalbano e all’interno della vicenda ha il ruolo di aiutante,


infatti dà una mano al commissario a risolvere il caso. Durante la vicenda, egli si ritrova ad
essere in pensione, d’altronde viene chiamato preside dai suoi concittadini, in quanto ha alle
sue spalle una lunga carriera. Dimostra di avere un carattere disponibile, dato il suo aiuto
verso il commissario. Inoltre, un’altra caratteristica che gli si può attribuire è il fatto di essere
un uomo curioso, come lo si può notare nell’interesse rivolto alla storia dei due amanti uccisi.

Calogero Rizzitano è amico intimo di Elisa Moscato e testimonia il momento in cui il padre di
Lisetta uccide la figlia. Il suo è un ruolo fondamentale all’interno della vicenda, in quanto solo
alla fine del racconto, rivela a Montalbano tutta la verità sull’accaduto, prima di cadere in un
sonno eterno che lo porterà alla morte.

Livia è la fidanzata di Montalbano, abita a Boccadasse e ogni tanto decide di andare a


Vigatà per passare qualche giorno insieme al commissario. Livia risulta a volte pesante e
aggressiva, forse in reazione all'egoismo di Montalbano ma nonostante tutto, i due si amano
molto.

Elisa Moscato, soprannominata Lisetta, è l’amica della moglie del preside Burgio ed è la
ragazza ritrovata morta nella grotta. In tempo di guerra s’innamora del militare americano
Mario Cunich e decide di fuggire insieme a lui; questa decisione però le costerà cara la vita,
in quanto verrà uccisa dal padre Stefano che la considerava come un’amante.

Ingrid è sposata con Giacomo Cardamone, figlio di un importante uomo politico. È una
donna svedese bellissima e disinibita, cosa che crea scandalo nella provincia siciliana.
Risulta essere molto simpatica al commissario Montalbano sin da subito, col quale stringerà
una profonda amicizia. Alcune volte riesce ad aiutarlo nelle sue indagini rivelando alcune
cose di cui era a conoscenza.

Mario Cunich è il militare americano che combatté nella Seconda Guerra Mondiale a Vigatà.
Egli s’innamora di Elisa Moscato e fugge insieme a lei lasciando il suo esercito. Questa
relazione però è la causa del loro omicidio commesso dal padre per ragioni di gelosia.

Stefano Moscato è l’antagonista principale del passato. Egli ha una personalità aggressiva e
violenta infatti è accecato sempre dall’ira e dalla gelosia nei confronti degli altri, tanto che
uccise la figlia Lisetta e il suo fidanzato Mario.
Genere letterario.
Il genere del romanzo può essere considerato un giallo insolito poiché il delitto, su cui il
commissario Salvo Montalbano indaga, è avvenuto cinquant’anni prima e coinvolge due
giovani innamorati, i cui corpi abbracciati sono stati nascosti in una grotta. È un giallo
caratterizzato da due filoni d’indagine, uno molto inerente a fatti di mafia attuali, l'altro dalla
soluzione di un’intricata indagine sopra indicata. È anche classificabile come storico, in
quanto il romanzo presenta molti flashback che rimandano alle vicende amorose di Lisetta e
Mario, durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo genere ricostruisce l'atmosfera, gli usi, i
costumi, la mentalità e la vita in generale dell’epoca per poter far rivivere al lettore.
Questo libro si può considerare come una tragedia, dato il triste finale per i due amanti. Una
tragedia è, infatti, un genere letterario caratterizzato da una lunga serie di vicende dolorose
e travagliate, che portano a un finale triste e drammatico. I due “protagonisti” del caso hanno
avuto un passato sofferente dato dalla guerra che è sfociato in un omicidio dei due,
rendendo così il finale della loro storia ancora drammatico.

Tematiche affrontate nel libro.


Mafia: è uno dei temi principali di questo romanzo e attorno a cui si articola tutta la storia. La
mafia si può celare dappertutto e in qualsiasi persona, come attesta Camilleri in questo libro.
Tano u grecu è il capo dell'organizzazione mafiosa e la grotta è il luogo in cui la mafia si
nasconde.

Omertà: è associata al tema della mafia, in quanto sono le persone mafiose che vogliono
tacere e far tacere gli altri utilizzando come mezzo la violenza e la forza. In questo modo
anche le persone oneste, sentendosi minacciate preferiscono stare in silenzio, condizionate
dalla paura e dal terrore, iniziare così a “collaborare” con queste cosche mafiose, omettendo
la veridicità dei fatti. Il principale rappresentante di questa tematica è Calogero Rizzitano, in
quanto tiene nascosta la verità per molti anni.

Giustizia: il tema della giustizia lo si ritrova sicuramente nell'atteggiamento del protagonista


Montalbano ma anche nei suoi aiutanti nel voler cercare di portare avanti le indagini e di
scoprire la verità per portare correttezza alle persone decedute.

Riferimenti coranici: nel romanzo riusciamo ad individuare un chiaro riferimento alla


tradizione coranica dei Dormienti di Efeso. Si narra che durante la persecuzione cristiana
dell'imperatore Decio, sette giovani cristiani di Efeso furono chiamati davanti ad un tribunale
a causa della loro fede. Essi rifiutando di sacrificare agli idoli pagani,furono condannati ma
momentaneamente rilasciati. Per evitare nuovamente l'arresto si nascosero in una grotta in
un monte. Per procurarsi le derrate alimentari uno dei due usciva ed entrava spesso nella
grotta ma un giorno furono scoperti e vennero murati vivi nella grotta stessa, dove i sette
giovani si addormentarono in attesa della morte.

Malavita: la malavita fa della grotta, luogo in cui furono trovati i due defunti, un posto in cui
venivano condotti i traffici del mercato nero. La malavita è radicata nella società siciliana, la
cui popolazione vede come unica soluzione la mafia.
Memoria: le indagini disturbano la morte riscoprendo la tomba degli innamorati custodita dal
cane di terracotta nella grotta. La vita che nonostante gli anni passati si commemora
attraverso ricordi.

Lingua e stile.
Il racconto si snoda con l'uso di parole del dialetto siculo, con riferimenti chiaramente
palermitani, che va ad incrociarsi all'italiano maggiormente utilizzato. Il gergo è presente
prevalentemente nei pensieri del Commissario e nei dialoghi con suoi colleghi di lavoro. Il
dialetto utilizzato da Camilleri ha svariate funzioni: prima di tutto, vi è la necessità di
identificare più concretamente luoghi delle azioni poiché l'autore non parla di avvenimenti
generali ma di eventi calati in ambientazioni e tempi specifici; sebbene immaginari. In
secondo luogo, il gergo aiuta a portare i lettori all'interno di una mentalità sicula, attraverso
espressioni drammatiche, comiche e ironiche. Ciò suscita la riflessione e denuncia una
realtà storica straziata dall'omertà e dalle sofferenze, come quella siciliana. Le sequenze del
romanzo non seguono un ordine preciso ma Camilleri si avvale molto di flashback per
spiegare alcuni passaggi e di vari cambi di scena. Nel romanzo sono presenti sequenze di
vario tipo: descrittive, narrative, dialogiche e riflessive soprattutto quando Montalbano medita
sulle sue indagini.

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