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Il metodo Catalanotti

La storia prende il via con Mimì Augello, braccio destro di Montalbano nonché inguaribile
sciupa femmine, che è a casa dell’ennesima amante con la quale ha trascorso la notte. Ma
l’imprevisto è in agguato. Infatti all’improvviso rientra inaspettatamente il marito della
donna e Mimì è costretto a calarsi dalla finestra per non farsi vedere dall’uomo. Peccato,
però, che nell’appartamento al piano di sotto nel quale entra per nascondersi ci sia una
pessima sorpresa: sul letto giace un cadavere, vestito di tutto punto e ormai rigido, segno
che la dipartita è avvenuta da lungo tempo. Augello lascia subito la casa e si precipita a
contattare la Polizia. E qui c’è la seconda sorpresa. Infatti il Commissariato è già stato
avvisato con una telefonata anonima di un morto ammazzato ritrovato in casa. Peccato che
la casa sia però un’altra e che anche il cadavere appartenga ad un’altra persona. Una
caratteristica in comune, però, c’è: anche la seconda vittima viene ritrovata interamente
vestita con il completo buono della festa. Nel frattempo, il cadavere avvistato da Mimì
Augello è scomparso e non ve ne è più traccia. A questo punto non può che entrare in scena
il Commissario Montalbano. Si scopre, infatti, che il cadavere ritrovato dopo la
segnalazione anonima è quello di Carmelo Catalanotti. La vittima è un uomo di spettacolo
che lavora in teatro come sceneggiatore, attore e regista. Il suo soggetto preferito era
costituito dai drammi borghesi nei quali c’era sempre una vittima, di se stesso o degli
eventi, che di frequente era protagonista di una morte cruenta. Da grande appassionato di
teatro, Catalanotti aveva pure inventato un metodo utilizzato per permettere ai propri
attori di esternare il meglio di sé liberando le proprie emozioni e compiendo un profondo
lavoro di scavo nella propria coscienza. Questa metodologia, chiamata appunto Metodo
Catalanotti, da cui trae nome il romanzo, era applicato a tutti gli attori in scena. Il
Commissario Montalbano, alla ricerca di indizi per individuare movente e colpevole
dell’omicidio, si ritrova così a muoversi in un mondo di testi teatrali e appunti sui diversi
attori e su tutte le loro problematiche. Ma fra i diversi appunti che Catalanotti conservava,
Salvo Montalbano trova anche dei misteriosi quaderni che contengono cifre, nomi e date
senza alcun nesso apparente fra di loro. Salvo capisce fin da subito che questi quaderni
potrebbero essere in relazione con l’ultimo testo teatrale sul quale Catalanotti stava
lavorando e al margine del quale sono anche scritte alcune annotazioni di difficile
interpretazione. A complicare la situazione c’è, poi, anche un altro aspetto. Infatti all’ufficio
della Scientifica è arrivata una nuova responsabile, Anna. Si tratta di una donna
completamente diversa da Livia. Mentre la storica fidanzata di Montalbano è pacata,
nordica nei suoi sentimenti, al contrario la bella poliziotta è vulcanica, passionale, viva. Un
contrasto di emozioni e pensieri che non può non affascinare Salvo che si trova a lavorare a
stretto contatto con Anna per riuscire a decifrare tutte le preziose indicazioni che ogni
cadavere fornisce per scoprire il colpevole dell’omicidio. La vicinanza di Anna fa da
contraltare alla lontananza, sia fisica che emotiva, di Livia e Montalbano brama per sentirsi
di nuovo giovane e riscoprire la passione sopita. In questa situazione così complessa anche
dal punto di vista emotivo, Montalbano dovrà imparare in fretta il linguaggio del teatro per
scoprire il mistero del doppio omicidio. In questa nuova indagine del Commissario
Montalbano le passioni e l’impegno civile si mescolano in un unicum che fa capire come
l’essere umano sia animato esclusivamente dalla passione. Può essere la passione per l’arte
e il teatro, la passione amorosa ma anche la passione civile. Parallelamente alle indagini
per il duplice omicidio, infatti, Salvo si occupa anche delle vicende di una coppia di giovani
disoccupati di Vigata che lottano e protestano per vedere riconosciuto il loro diritto ad un
futuro e a formarsi una famiglia propria attraverso l’ottenimento della più grande forma di
libertà: il lavoro. Ma la passione civile si nasconde probabilmente pure dietro il probabile
movente dell’omicidio. Catalanotti, infatti, all’apparenza è un filantropo amante dell’arte
ma in realtà di professione è un usuraio che fa dello strozzinaggio e dei soprusi la sua
principale bandiera. Il suo omicidio, allora, potrebbe forse essere ricondotto ad una
ribellione civile di chi non è più disposto sopportarsi Si tratta probabilmente di uno dei
romanzi di Camilleri nei quali il Commissario mostra il suo lato più umano, con tutte le sue
fragilità. Un Commissario Montalbano per il quale gli anni passano e si fanno sentire tanto
da spingerlo a vivere una sorta di crisi di mezza età che lo porterà non solo ad accrescere le
sue malinconie ma, forse, anche a prendere decisioni importanti che cambieranno il corso
della sua vita.
Personaggi principale: Salvo Montalbano.
Personaggi secondari e co-protagonisti: Mimì Augello, agente Fazio, centralino
Agatino Catarella, Livia, Anna il responsabile dell’ufficio della scientifica, Antonia
Nicoletti, Adelina
Vittime: sconosciuto morto da molto tempo, Carmelo Catalanotti.
Ambientazione: è ambientato nei giorni nostri nella città immaginaria di Vigata.

Delle caratteristiche che ho notato è come ci siano molti dialoghi e soprattutto si parli il
siciliano in molte parti se non tutto il romanzo, è un romanzo scritto nel 2018 da Andrea
Camilleri.

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