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Gennaio 25, 2024

EDUCAZIONE CIVICA
BALVETTI DARIO,CIOTOLI ELENA,DI MESTICO SOFIA,SANSONETTI SERENA

DELITTO DEL CIRCEO


Il 28 settembre Izzo e Guido Quando la Fiat 127 di proprietà di
proposero a Colasanti e Lopez di Guido arrivò al Circeo, Ghira era già
andare, il giorno successivo, alla lì, sulla porta di casa. I tre ragazzi
festa di un loro amico a Lavinio, in iniziarono a ridere, Izzo tirò fuori
provincia di Roma. Partirono dal una pistola. La casa era di proprietà
Fungo dell’Eur lunedì pomeriggio della famiglia di un terzo ragazzo,
ma non andarono a Lavinio. La Andrea Ghira, 22enne figlio di un
destinazione era in realtà una villa noto imprenditore romano, con
a San Felice Circeo, Villa Moresca. precedenti per violenze di piazza e
già condannato per rapina insieme a
Izzo.

TESTIMONIANZA
Il 28 settembre Izzo e Guido Ci hanno spogliate, tolto gli anelli, i
proposero a Colasanti e Lopez di documenti, tutto quello che avrebbe
andare, il giorno successivo, alla festa
potuto renderci identificabili.
di un loro amico a Lavinio, in Sapevano benissimo cosa stavano
provincia di Roma. Partirono dal facendo. Era tutto preparato. I sacchi
Fungo dell’Eur lunedì pomeriggio ma in cui ci avrebbero messe, da morte,
non andarono a Lavinio. La ce li hanno mostrati subito.
destinazione era in realtà una villa aIzzo voleva essere protagonista, al
San Felice Circeo, Villa Moresca. La centro dell’attenzione. Ripeteva in
casa era di proprietà della famiglia di
continuazione che lui era capace di
un terzo ragazzo, Andrea Ghira, uccidere mentre Ghira faceva il capo
22enne figlio di un noto imprenditore del gruppo, sosteneva di far parte
romano, con precedenti per violenze della banda dei marsigliesi, di essere
di piazza e già condannato per rapina molto amico del loro boss, Jacques
insieme a Izzo. Berenguer. Anzi, diceva che era
proprio per ordine dei marsigliesi
Quando siamo arrivate nella villa del che ci avevano catturate. Izzo poi
Circeo, ci hanno fatte subito entrare diceva che ci avrebbe ammazzate.
in casa. Ci hanno puntato una pistola L’ora e il modo non erano stati decisi,
contro, sghignazzando: “Ecco la ma dovevamo morire. “Da qui non
festa!”. Poi ci hanno chiuso in un uscirete vive” ripeteva con il suo
bagno minuscolo, senz’aria. sorrisetto malvagio. Recitava un
copione».
FUGA E PROCESSI
Nel tentativo di liberarsi le due ragazze ruppero L’uomo fotografato a Roma, su cui si erano concentrate le
un lavandino. Quando Ghira, Izzo e Guidi se ne indagini, non poteva essere lui. Il 26 novembre 2005 l’esame del
accorsero le picchiarono violentemente. Poi Ghira DNA sciolse gli ultimi dubbi: il corpo sepolto a Melilla era quello
trascinò Rosaria Lopez al piano di sopra, la chiuse di Ghira.
in un altro bagno. Da sotto, mentre subiva le
violenze di Izzo e Guido, Donatella Colasanti Gianni Guido, la cui pena in appello, dopo il suo pentimento, era
sentiva le grida e le richieste di aiuto di Rosaria. stata ridotta a 30 anni, fuggì dal carcere di San Gimignano nel
Andarono avanti per ore, Ghira a un certo punto gennaio del 1980. Fu arrestato due anni dopo a Buenos Aires
prese l’auto e andò a Roma perché doveva ma fuggì ancora dall’ospedale militare in cui era stato ricoverato
assolutamente pranzare con la sua famiglia. Tornò per un’epatite. Fu arrestato nuovamente a Panama nel 1994 ed
poche ore dopo. Fu a quel punto che Rosaria estradato in Italia. Nel 2008 venne affidato ai servizi sociali, un
Lopez venne uccisa, annegata nella vasca da bagno anno dopo finì di scontare la pena grazie a una riduzione di otto
riempita d’acqua. anni dovuta all’indulto. Vive a Roma.
Izzo, Guido e Ghira (in contumacia) vennero
condannati all’ergastolo. Angelo Izzo, dopo l’arresto, per molti anni, collaborò a
Venne ricostruito poi che subito dopo essere numerose inchieste sul mondo neofascista. Nel 1993,
fuggito, Ghira aveva passato qualche mese in un approfittando di un permesso premio, lasciò l’Italia. Venne
kibbutz israeliano per poi arruolarsi, nel giugno catturato a Parigi ed estradato. Nel dicembre del 2004, detenuto
1976, nella Legione straniera spagnola con il nel carcere di Campobasso, ottenne la semilibertà per andare a
nome di Massimo Testa de Andrés. Ne fu cacciato lavorare, di giorno, presso una cooperativa. Il 25 aprile 2005
18 anni dopo per condizioni psicofisiche non compì un duplice omicidio: uccise Maria Carmela e Valentina
idonee: era diventato tossicodipendente. Maiorano, moglie e figlia di Giovanni Maiorano, un pentito della
Morì, secondo le ricostruzioni, a Melilla il 2 Sacra Corona Unita. L’uomo aveva chiesto a Izzo, conosciuto in
settembre 1994: venne trovato a letto con la carcere, di occuparsi della moglie e della figlia, di proteggerle e
siringa infilata nel braccio. Solo dieci anni dopo la di aiutarle. Izzo le uccise.
famiglia rese noto che l’ex soldato morto a Melilla
era in realtà Andrea Ghira.

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