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PRIMO PIANO
ESTORSIONI A "FLOR DO' CAF�" E "BAMB�". LO FECERO AFFACCIARE ALLA FINESTRA E GLI
PUNTARONO CONTRO IL LANCIAGRANATE
SCATENATA
Erano i tempi della faida con i Mariano. Antonio Esposito accusa Renato, uno dei
fratelli a capo del clan Faiano
vitarono "Bamb�" ad affacciarsi perch�, gli dissero, c'era un amico che "mandava a
lui un bacio". Lui si affacci� e Oliva, puntandogli contro il bazooka, gli fece la
richiesta di tangente�. Una pi� recente estorsione che sarebbe stata commessa dal
clan Di Biasi avvenne nella zona di Sant'Anna di Palazzo secondo il pentito. ��
quella a Flor do Caf�- ha detto Antonio Esposito- Questa estorsione ha un
particolare significato perch� la zona di comando di Melotti era proprio Sant'Anna
di Palazzo. Dunque, dopo il suo omicidio, i Di Biasi volevano dimostrare di avere
oramai loro l'intero controllo del quartiere. Il pro-
10. L'appartamento era di Di Biasi Alberto: si trattava di due bassi che avevano
dato vita ad un unico immobile�. �Ricordo - ha continuato Antonio Esposito- che
ero affacciato al muretto che proteggeva il basso e vidi Renato Di Biasi fermo in
strada nei pressi delle scale lungo la Salita Concordia. Era armato. Quando
sopraggiunse Arturo Equabile,
modo di parlare, a distanza di anni, con lo stesso Di Biasi Renato. Per quanto
riguarda la decisione dell'omicidio nulla so, ma devo precisare che in quel
periodo la faida Di Biasi-Mariano era talmente cruenta che chiunque vedesse in
strada un rivale poteva anche di sua iniziativa uccidere�. Antonio Esposito
"Papillon" � il figlio di Raffaele, soprannominato "pallino", assassinato il 1
settembre 1996 nel corso di un clamoroso agguato nella centralissima piazza
Carit�. Era appena uscito dal commissariato Montecalvario, dove si recava a
firmare il registro dei sorvegliati, e i killer gli spararono in faccia mentre
saliva sul motorino che aveva parcheggiato a pochi metri di distanza. Era domenica
mattina e la piazza era affollata. Ma nonostante all'omicidio assistettero
moltissime persone, nessuno collabor� con la polizia.
rebbe stato fatto nulla contro mio fratello Luigi. In pratica la mia famiglia
accett� malvolentieri quello che io avevo fatto, poich� io con il mio
comportamento avevo esposto tutti i miei parenti alla ritorsione dei Misso e dei
Russo. A loro dire avevo, inoltre, mostrato ingratitudine, poich� mio fratello
Luigi, uscito dal carcere nel 2001, era stato accolto proprio dal clan Rus-
I VERBALI
| Il ruolo dei "muschilli"del clan.Salvatore Scala gi� faceva i raid per lo zio
sciarmi andare. Nell'88-89 quando c'era la guerra con i Faiano io e Gennaro
Capezzuto subimmo un agguato da parte di Renato Di Biasi, che esplose al nostro
indirizzo dei colpi di arma da fuoco. Mi trovavo a bordo di una vespa condotta da
Capezzuto, che era una persona molto alta. Stavamo scendendo su via Taverna Pegna
verso via Roma ma all'incrocio con il vicolo dei Faiano c'era Renato Di Biasi
appoggiato ad una stampella perch� aveva una gamba ingessata. Quando ci vide
arrivare punt� l'arma e spar� mole volte. Rimasi illeso: per questi fatti sono
stato sentito prima in Questura e poi in Procura, ove mi recai accompagnato da mio
padre essendo all'epoca minorenne. Non dissi nulla di quanto sto riferendo ora�.
�Per quanto riguarda Salvatore Scala, racconto un episodio accaduto nel 1997,
allorquando lui aveva appena 1314 anni. Noi come clan Terracciano gestivamo anche
il lotto clandestino. Un giorno ci giunse notizia che Salvatore si era da solo
presentato nella nostra zona ed aveva affrontato Antonio Mozzanti detto "Totonno
'o Storto", da noi preposto alle giocate del totonero e, quindi, tenutario dei
blocchetti necessari per la raccolta delle scommesse e della cassa. Scala entr�
addirittura nel suo basso in vico Trucco per farsi consegnare bollette e soldi.
Sopraggiungemmo, quindi, io e Michel il tunisino, nel frattempo informati di
quanto stava accadendo. Ricordo addirittura che Michel voleva sparargli, ma io
glielo impedii: perch� mi veniva quasi da sorridere a vedere che, cos� piccolo,
avesse un tale coraggio�. ANNA AMATO