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E’ un monumento funebre e, allo stesso tempo, tempio onorario dell’imperatore Traiano. Si tratta di
una colonna realizzata in marmo pario, ha una base in cui si apre una porta per l’accesso alla cella
ove furono poste le ceneri dell’imperatore. Tutto intorno un fregio continuo, la colonna è coclide
cioè rivestita da una fascia a spirale sulla quale sono scolpite in 155 scene le varie fasi delle guerre.
La colonna celebra la vittoriosa campagna e la conquista della Dacia (Romania).
La narrazione è continua, ordinata cronologicamente; Il rilievo è basso (viene detto pittorico) perché
altrimenti avrebbe creato un movimento confuso per un così gran numero di uomini e cose; Qui lo
scultore si serve di mezzi stilistici che inventa via via superando i canoni veristici come quelli
sproporzionali: infatti, non rispetta le misure reali delle persone, degli edifici, degli alberi; egli
ingrandisce i protagonisti mentre diminuisce gli elementi secondari;
La fascia ha un’altezza che aumenta dal basso verso l’alto cossichè le immagini superiori sono più
grandi di quelle inferiori perché per la maggior distanza risultino proporzionate. Questa diversa
altezza non è raggiunta mediante una progressione matematica; La narrazione ha inizio alla
presenza del dio Danubio, si interrompe una sola volta, nell’intervallo fra le due guerre per
presentare una vittoria alata e si conclude con le rappresentazioni della notte;
L’artista sembra essere Apollodoro di Damasco di cultura ellenistica; La tecnica usata si avvale del
trapano.