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Secondo la critica moderna lo storico Domenico Musti sostiene che lo stesso Nicia abbia
avuto a che fare con lo scandalo delle Erme, caricato dalla speranza di poter assumere una
posizione di rilevanza nella strategia della spedizione, cosa che non era possibile quando in
campo era presente ancora Alcibiade. [41] Al contrario, come sostiene lo storico Donald Kagan, lo
scandalo delle Erme era probabilmente proprio diretto contro Nicia, teso a creare, a ridosso
della partenza della spedizione, inutili preoccupazioni essendo risaputo che egli era molto
sensibile ai responsi degli indovini.[42]
In ogni caso lo scandalo delle Erme passato alla storia, come un tentativo di abbattere la
democrazia.[43] E comunque importante notare che da una parte la democrazia, o meglio in
politica l'ecclesa, aveva sostenuto l'iniziativa di Alcibiade, dall'altra la stessa democrazia si era
opposta, o per lo meno si era in parte ricreduta, in merito all'opportunit della spedizione in
Sicilia. Sarebbe tuttavia sbagliato pensare che tutto il popolo fosse contrario ad Alcibiade, dato
che godeva di un ampio sostegno popolare. [44] I conflitti politici interni, alla partenza della
spedizione gi latenti, verranno alla luce dopo la rovinosa sconfitta degli Ateniesi, cui seguir
un colpo di Stato oligarchico del 411 a.C. e la conseguente perdita, in meno di un secolo, del
prestigio che il modello democratico era riuscito a raggiungere. [41][45]
Conseguenze
Come ricavato dalle fonti antiche sopra citate, la spedizione part comunque per la Sicilia
comandata come previsto da Alcibiade, Nicia e Lamaco, ma dopo un anno, durante il quale
l'esercito ateniese si era limitato a fortificare la propria base a Catania, ad Atene si ritenne di
aver raccolto prove e testimonianze a sufficienza perch Alcibiade venisse incriminato: il
comandante venne raggiunto dalla trireme di Stato ateniese, la Salaminia, per essere scortato
nel viaggio di ritorno in patria; nel corso della traversata, per, Alcibiade approfitt di un
momento di disattenzione (causato forse dalle condizioni del mare) per allontanarsi con la sua
nave e, dopo essere fuggito a Thurii, sbarc nel Peloponneso, dove chiese ospitalit ai nemici di
Atene, gli Spartani, che di fronte a una diserzione cos eccellente non poterono rifiutare.
Nonostante la celebrazione del processo (399 a.C.), che vedeva imputati Andocide e Alcibiade
(che per era stato assassinato nel 404 a.C.), poco o niente emerso circa la verit dei fatti di
quella notte: da alcune rivelazioni fatte nell'orazione difensiva di Andocide parrebbe di poter
intuire che dietro a quella che poteva sembrare una bravata si nascondesse davvero una
intenzione politica sovversiva.