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ARTE GRECA ARCAICA

ARCHITETTURA
Il periodo arcaico dell’arte greca
Dal VII secolo a.C. al 490 a.C.

1.Si definisce l’architettura dell’edificio monumentale più importante del mondo


greco, il tempio, con tipologie diverse nella pianta e nei rapporti tra le parti che
lo compongono.
2. In scultura emerge un interesse prevalente per la figura umana e si fissano i
tipi delle rappresentazioni
3. La pittura vascolare si arricchisce con scene figurative (miti) e nuove tecniche
esecutive

4. L’arte. intesa come strumento di conoscenza razionale e universale e non


espressione soggettiva dell’artista, utilizza schemi e convenzioni che
interpretano l’ordine della natura e rendono possibile la gestione della sua
complessità – Ricerca di perfezione e mimesi
La dimora terrena della divinità.
• Si erge nella parte alta della
città
• La costruzione segue regole
semplici, basate su principi di
simmetria e proporzionalità:
partendo da una unità di
misura o modulo (diametro
della colonna), utilizzato con
multipli e sottomultipli e
attraverso semplici operazioni
matematiche si dimensiona
ogni elemento architettonico
nella pianta e nella facciata.

Armonia o equilibrio tra le singole parti e il tutto che gli artisti greci osservano nella
natura

Si inserisce armonicamente nel contesto grazie al filtro interposto tra esterno ed


interno da colonnato e pronao.
La pianta del tempio
Può variare nella forma e nella disposizione degli
interni a seconda delle tipologie, dell’epoca di
costruzione o del luogo, ma presenta comunque due
elementi architettonici: Opistodomo

1- Il nàos , “cella”, dove viene custodita la statua del


dio cui il tempio è dedicato. Naos

2- Il prònao (da prò, davanti e naòs), lo spazio che


precede la cella.
Il colonnato con portico perimetrale è presente nelle
tipologie periptero-diptero

Pronao
L’interno è privo di particolari decorazioni poiché
l’accesso è riservato solo ai sacerdoti, la folla dei fedeli Colonnato
rimane all’esterno, pertanto solo le facciate risultano
curate e studiate nel dettaglio.
L’esterno del tempio

La facciata è composta sempre da


alcuni elementi fondamentali
• Colonne, divise tra fusto e
capitello.
• Trabeazione, con Architrave e
Fregio;
• Frontone, composto da cornice e
timpano.

La progettazione si basa su
simmetria e proporzione (analoghia
in greco): commensurabilità tra le
singole parti e l’insieme basata
sull’adozione di un modulo
Tempio di Segesta
Le tipologie

Nel tempo vengono realizzate diverse tipologie


di tempio.

I modelli sono stati raccolti dall’architetto e


trattatista romano Vitruvio.
Parti del tempio e nomenclatura
L’ordine architettonico
Insieme di regole che definiscono i rapporti tra le parti,
novità più importante introdotta dai Greci nell’arte del costruire.
Sulla base delle caratteristiche di fusto, capitello e trabeazione, lo storico latino
Vitruvio Pollione studiò e catalogò i templi greci ricavandone gli «ordini», .

Si distinguono tre ordini

Dorico, più antico e


monumentale

Ionico, più raffinato ed elegante

Corinzio, più tardo e decorato


L’ordine dorico
È il più antico, più diffuso nel Peloponneso e
nelle colonie della Magna Grecia.
Le sue forme massicce e austere suggeriscono
a Vitruvio il confronto con un corpo maschile.

Gli elementi caratterizzanti sono:


la colonna, formata da rocchi, poggiante
direttamente sullo stilobate
• il fusto rastremato verso l’alto e scanalato,
• l’entasi: un rigonfiamento a un terzo dell’altezza,
• il capitello formato da abaco e echino.
La trabeazione, suddivisa in
• Architrave liscio
• Fregio, caratterizzato da una decorazione
scultorea scandita da triglifi e metope
L’ordine ionico
È di origine orientale, si afferma più tardi ed è
più diffuso nelle colonie dell’asia Minore,
nelle isole dell’Egeo e nell’Attica.
Più raffinato ed elegante, viene paragonato
da Vitruvio alla figura femminile

La colonna ha
• il fusto slanciato con scanalature ad
angoli smussati;
• la base composta da due tori e una
scozia;
• il capitello a volute;
La trabeazione è suddivisa in architrave
tripartito e fregio continuo.
L’ordine corinzio
È il più tardo, diffusosi dal V sec. e predominante in età ellenistica, paragonato per la
sua leggerezza al corpo di una fanciulla

Si distingue per
• Il capitello a forma di
tronco di cono,
circondato da foglie
stilizzate di acanto
- La colonna, più snella
di quella ionica,
presenta scanalature
a spigolo smussato ed
è priva di
rastremazione
Dorico Ionico Corinzio
Templi dorici nella Magna Grecia
Poseidonia o Paestum
Il tempio di Hera (la Basilica), ca 540-530 a.C. Paestum
(Salerno)
Il Tempio di Cerere ( o di Atena)
ca 510-500 a.c., Paestum
IlIltempio
tempiodidiNettuno,
Nettuno,
ca
ca460-450
460-450a.C.
a.C.Paestum
Paestum(Salerno)
(Salerno)

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