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Gli ordini architettonici

la necessità di un linguaggio comune porta alla nascita del termine “ordine Il concetto di ordine nell’architettura del rinascimento
architettonico”, che riduce una realtà complessa a un numero discreto di L’architettura rinascimentale considerò gli ordini non come modelli da copiare
elementi architettonici che inoltre possano assicurare una logica e una
continuità nel tempo. Per questo Lo scopo dell’architettura classica è stato ma come una struttura compositiva da reinterpretare. Partendo da un
sempre quello di ottenere armonia tra le parti. repertorio di forme classiche, costruisce un nuovo linguaggio.

Vitruvio parla di “genera architettonici” per descrivere la maniera di costruire Per Alberti Sono 3 le leggi fondamentali su cui si fonda il metodo classico: il
Dorica, ionica, corinzia e di “ordine” per esprimere il concetto di bellezza in numero, la collocazione e la delimitazione Nel suo trattato crea una specie di
quanto espressione dell’armonia dell’ordine universale metodo scientifico per la composizione architettonica capace di raggiungere la
bellezza sicura. Anche Palladio condivide quest’affermazione e ci fa capire come
Il termine “ordine architettonico”, come lo conosciamo oggi , è utilizzato per le regole armoniche sono indispensabili per l’architettura e la comprensione
la prima volta da Raffaello per definire formalmente e lessicalmente il sistema dell’ordine universale.
architettonico classico.

Alle forme ornamentali è affidato un senso profondo e necessario: la


rappresentazione della costruzione come proprietà specifica dell’architettura.
Grazie a quest’uso dell’ornamento, l’architettura rinascimentale entra a far parte
delle libere arti.
Le teorie di Alberti e Filarete sulla sovrapposizione degli ordini paragonata alle
categorie sociali che compongono lo stato e il sistema di proporzioni creato dal
Un ordine è sostanzialmente costituito da una colonna con base, da un
capitello e dalla trabeazione sovrastante. Nei tre diversi ordini, è la forma del
Vignola, canonizzano gli ordini.
capitello che ne permette l immediata riconoscibilità: semplice nell’ordine
dorico, con due volute nell’ordine ionico, a canestro con foglie d’accanto nel Palladio ritiene come fondamentale lo studio approfondito e preciso degli ordini
corinzio. Ma non è solo questo a differenziare i tre ordine. L’ordine infatti è per assicurarsi che siano rappresentati correttamente. Grazie a lui si sviluppa nel
un sistema modulare che permette di dimensionare la costruzione di un rinascimento il disegno degli ordini architettonici.
edificio partendo solo dal diametro della colonna. Stabilita la misura del
diametro, l’altezza della colonna era fissata ( per convenzioni comunque -disegnare gli ordini vuol dire interpretare una REGOLA codificata nel
suscettibili di modifiche- da un numero che ne dava il rapporto con il rinascimento che si fonda sulla lettura delle parti e dei loro rapporti interni, ma
diametro, e così via altre misure venivano stabilite da rapporti numerici. anche sulla rielaborazione, che consente l’evoluzione dell’architettura.

Il sistema di regole che fissava questo sistema di modularità, rispondeva a due -il Modulo: Per Vitruvio la proporzione è fondamentale nella composizione dei
esigenze principali: quella statica, che permetteva di rispettare i limiti di templi. Quindi ogni elemento del tempio è commisurabile per mezzo di una
resistenza delle strutture e dei materiali impiegati, e quella estetica, che determinata unità di misura o ‘commodulatio’. Il modulo è utilizzato da Vitruvio
consentiva di ottenere edifici ben proporzionati ed armoniosi.
come principio misurativo, non pretende di riflettere una profonda legge della
natura ma solo di assicurare un’armonia visiva.
Si sviluppano diverse teorie sull’origine degli ordini architettonici:
Gli ordini hanno 3 livelli principali (ricordiamo la triade vitruviana: firmitas,
Vitruvio racconta nel suo libro come i Dori presero l’impronta del piede
dell’uomo e lo riportarono in altezza, riscontrando che questo è la sesta parte utilitas y venustas)
della sua altezza e poi applicarono questa proporzione anche alla colonna, -costruttivo permette il proporzionamento delle grandi masse e divide l’ordine
facendola alta 6 volte il diametro della base. Cosi la colonna Dorica dall’alto verso il basso in piedistallo, colonna e trabeazione.(trattazione
rappresenta negli edifici la proporzione, la solidità e la bellezza del corpo specifica spetta alla rastremazione della colonna.) il livello funzionale divide il
virile. L’ordine Ionico si riferì alla forma più slanciata della donna: il diametro piedistallo in zoccolo, dado e cimasa, la colonna in base fusto e capitello e la
della colonna in questo caso, corrisponde a un ottavo del piede. Sotto la base
della colonna mise un elemento simile a una calzatura e modificò il capitello trabeazione in architrave fregio e cornice.
in modo da simulare una capigliatura ondulata .Il corinzio invece prende
ispirazione da un canestro con una pianta di acanto che fu donato dopo la grazie alle modanature gli ordini si definiscono nel livello decorativo. Sono un
morte di una giovane di Corinto. elemento di raccordo tra le varie parti e combinate in diversi modi, formano le
cornici e si possono distinguere in semplici, composte e regolari o irregolari.
George Hersey sosteneva che i templi erano relazionati al Rito. Pensava al -Si individuano 8 modanature regolari: listello, ovolo, guscio, toro, tondino,
tempio come un assemblaggio di pezzetti di corpi sacrificati (il tempio è un scozia, gola dritta, e gola rovescia; si possono dividere in tre tipi:
sepolcro, l’altare è il sarcofago, la basis de la colonna è l’andatura dei rituali,
l’apofisi deriva dalla parola che indica un vaso sanguigno etc.). Quindi per atte a reggere, atte a coprire, atte a separare le masse.
Hersey l’architettura dei tempi non si giustifica nei nostri tempi poiché questi
“rituali” non si realizzano più. il metodo elaborato dal Vignola si propone come regola generale per la
progettazione degli ordini architettonici. Si tratta di una regola unitaria per la
Anche Franco Purini da significati di violenza e oscurità ai tempi. L’ara dei distribuzione delle proporzioni. Il manuale da particolar importanza al disegno.
sacrifici era bucata per far scorrere il sangue fino a una specie di grotta Vuole regolamentare e ordinare gli ordini, predisponendo un procedimento per
sotterranea.
il corretto proporzionamento dei cinque ordini. Prendendo le misure dai
monumenti antichi e adattandole al suo sistema proporzionale (talvolta
Esistono tante teorie differenti che però evidenziano un’unità d’idea o
correggendole) elabora un’accezione universalmente applicabile.
d’intenzione. La capanna o la tomba sacrificale diventa tempio nel momento
in cui vengono individuati formalmente i suoi elementi costruttivi. Cosi Vignola rende congruenti, in un unico sistema, i rapporti proporzionali
l’architettura greca diventa rappresentazione dell’atto costruttivo in forme individuati attraverso lo studio dei modelli classici, impostando un metodo
intelligibili. Cosi è diventata l’unica tendenza progressiva che è riuscita a divisionale, valida alternativa rispetto a quello additivo fino ad allora adottato.
essere tramandata nella storia.
La costruzione legittima

La codificazione dei metodi rappresentativi nel campo del disegno Altrettanto fece con la seconda tavoletta realizzata in Piazza della Signoria, con la
accade nel quindicesimo secolo. Solo all’inizio del 500 gli architetti vista di Palazzo Vecchio e della Loggia dei Lanzi; ma la posizione angolata non
riescono a entrare nel campo delle arti liberali. L’architetto s’inizia a presentava una simmetria come nella prima tavoletta e pertanto non adottò
distaccare sempre di più dalle maestranze a cui era affidata la l’espediente del foro e dello specchio. Ritagliata però la parte del cielo sul
realizzazione del progetto in cantiere. dipinto, era possibile far coincidere il profilo degli edifici disegnati con quello
dell’immagine reale e verificarne la perfetta coincidenza visiva.
Alberti nel Re Aedificatoria da origine al concetto di “disegno
In sintesi se nella prima tavoletta è dato il punto di vista e l’osservatore deve
architettonico”. Arriva ad affermare che l’architetto è chi meglio sa
trovare la distanza dal quadro, nella seconda è dato il quadro e l’osservatore
disegnare e che affida l’esecuzione della sua opera ad altri.
deve trovare la distanza del punto di vista. Il procedimento utilizzato per questi
L’indipendenza che assume il ruolo dell’architetto dalla parte manuale è
esperimenti rappresenta un “modo” di fare prospettiva; questo modo fu definito
possibile soprattutto grazie all’autonomia che il disegno assume in
“ costruzione legittima”.
questi anni.
Fu Alberti a semplificare questo metodo per far si che potesse essere usato dai
Nello stesso momento in cui si codifica il disegno architettonico, si pittori. Nel primo libro del De Pictura, Alberti fissa i fondamenti scientifici e
sviluppano anche le teorie sulla prospettiva, che inizia ad abbandonare geometrici della prospettiva e ne descrive il procedimento, usando le definizioni
la concezione dello spazio medievale per avvicinarsi a uno spazio più si punto, linea, angolo e superficie e soffermandosi sulla capacità di cogliere
scientifico- matematico. diverse superfici grazie a dei “razzi” (raggi) che partono dalla pupilla e giungono
La prospettiva diventa un modo per rappresentare la realtà e allo fino alla superficie che si sta guardando.
stesso tempo capirla. I “razzi” sono distinti in:
- estrinseci, che misurano la quantità e perimetrano le superfici (controllo delle
direzioni in funzione della distanza)
Bisognerà aspettare ancora per la codificazione del metodo
- mediani, che gestiscono il colore
prospettico, anche se troviamo degli esempi di prospettive realizzate
- centrico (uno solo) che s’identifica con la posizione del punto di vista
perfettamente in questo periodo, come la madonna in trono del Giotto.
Le intuizioni del Giotto furono poi raccolte da Brunelleschi, che si
Alberti crea un metodo, affermando che bisogna fissare l’altezza di un uomo che
impegno a dare dei fondamenti scientifici al metodo prospettico. Con
è pari a tre braccia, con la stessa misura si divide la base del quadro in un certo
la scoperta dell’ottica e presa coscienza che la luce più che entità divina
numero di parti uguali, poi s’individua il punto di vista (razzo centrico) e lo si
fosse un fenomeno scientifico, la prospettiva assumeva una descrizione
collega con i punti in cui la base è stata divisa.
scientifica legata all’otica; la dimensione degli oggetti variava in base
alla distanza da cui l’osservatore osservava.
Dagli elementi disponibili per mezzo delle varie fonti, gli studiosi hanno
formulato molte ipotesi, talvolta contraddittorie, ma tutte concordano sul
Per uno dei suoi celebri esperimenti prospettici, dipinse il battistero di riconoscimento che questi due esperimenti di Brunelleschi hanno fondato la
Firenze su una tavoletta quadrata di circa 30 cm in modo accurato prospettiva lineare (o prospettiva artificiale) secondo costruzioni scientifiche,
(producendo l’immagine speculare di quella reale), sulla quale pratica forse già note, ma di cui egli fece una mirabile sintesi. I capisaldi di questa nuova
un foro, in modo che l’occhio dell’osservatore potesse vedere scienza erano:
l’immagine riflessa in uno specchio di dimensioni pari a metà tavoletta • la rappresentazione è basata sulla definizione di un punto di vista, dal quale
posizionato in modo tale che l’immagine creata sullo specchio si partono i raggi visivi che formano la piramide visiva;
sovrapponesse perfettamente alla scena reale. la distanza dello • l’immagine prospettica non è altro che l’intersezione della piramide visiva con
specchio dal dipinto doveva essere proporzionale alla distanza il piano del quadro;
dell’osservatore dal battistero). • le linee parallele convergono in un punto (punto di fuga);
Questo sistema aveva lo scopo di dimostrare la precisione di un • il punto di fuga delle rette perpendicolari al quadro coincide con il punto di
disegno realizzato con la geometrica definizione di un punto di vista (la vista centrale (punto principale);
posizione dell’occhio dell’osservatore). Per rendere inconfutabile la • le rette inclinate a 45° rispetto al quadro convergono in punti (punti di
validità della sua costruzione, Brunelleschi scelse un edificio esistente, distanza) posti dal punto principale a distanza pari a quella del punto di vista dal
e non immaginario, in modo da verificarne i risultati. quadro.
La proporzione e la sezione aurea

La bellezza ha un carattere empatico, fa vibrare le nostre anime. Ma La bellezza e l'ornamento sono le due componenti essenziali e necessarie
una domanda che ci siamo sempre posti è: come riconoscere o trovare per la compiutezza e la qualità estetica dell'edificio. Alberti nel suo trattato
la bellezza? riconosce la bellezza di due tipi: una intrinseca o innata (quelle delle
In architettura il numero prende un ruolo importantissimo; può essere strutture) ed una aggiunta (quella dell'ornamento). L'architetto
ritenuto un fondamentale parametro in termini di armonia anche in rinascimentale inoltre definisce la bellezza come "l'armonia tra tutte le
ambito architettonico nell’individuare le regole della composizione membra nell'unità di cui fan parte, fondata su una legge precisa in modo
architettonica. che non si possa aggiungere o togliere o cambiare nella se non in peggio".
La bellezza si ritrova quindi nell’armonia, nell’ordine delle forme che Secondo il suo studio la bellezza è di vario tipo, ma questo suo carattere di
l’architetto è stesso a creare. Tale ordine rappresenta un sistema di variabilità non dipende da valutazioni esterne ma da concetti matematici,
proporzionamento, proprio perché nasce da un profondo
fondati sulla simmetria, geometria e calcolo considerati innati e preesistenti
ragionamento sul rapporto tra le parti.
nella mente umana. Le leggi che governano la teoria delle proporzioni
Riferimento massimo in tal senso, in età classica, è Vitruvio che affianca
armoniche albertine sono: il numero (numerus); la delimitazione
alla greca simmetria la commodulatio, ossia la possibilità di
circoscrivere la commensurabilità di un’opera riconducendola ad una (finitionem) e collocazione (collocatio).
struttura modulare. Aspetto fondante della symmetria stessa è
l’eurythmia, ossia l’armonica combinazione delle parti costituenti il Per l'architetto rinascimentale "la musica ha, come l'architettura,
tutto. fondamento in relazioni o rapporti numerici…i valori delle note sono
Vitruvio, seguendo le idee pitagoriche sul cerchio e il quadrato come individuati da rapporti proporzionali che corrispondono alla lunghezza delle
simboli di perfezione alla base dell’armonia del cosmo, provando a corde da cui vengono emesse". Da qui segue l'elaborazione di un nuovo
regolare queste figure con numeri interi, iscrivendoli poi nella figura del sistema di proporzionamento per il dimensionamento delle superfici, che
corpo umano. Alberti divide in corte, medie e lunghe; e quello dei volumi attraverso
l'utilizzo dei numeri cui rapporti riproducono le proporzioni armoniche
musicali. Si parla di medi proporzionali derivati dalla musica, dalle
geometria o dall'aritmetica…con il fine di raggruppare a tre a tre le
dimensioni. Tali medi proporzionali risulteranno essere quello aritmetico,
geometrico e musicale a cui si ricosse soprattutto per dimensionare l'altezza
degli edifici.
Sarà Andrea Palladio a portare avanti questo tipo di proporzionamento
nelle altezze in relazione alla lunghezza e alla larghezza.

La reinterpretazione dei valori classici può essere considerata cifra stilistica


del Movimento Moderno. La ricerca di un sistema proporzionale che parta
dall’uomo, è alla base dello studio di Gino Severini che vede nel numero un
principio non più divino ma artistico.

Invece la nuova interpretazione di Le Corbusier prevede, sia nell'ambito


architettonico che pittorico, l'uso del proporzionamento e delle figure
armoniche, dando così la possibilità alle architetture moderne, alle
architetture industriali la capacità di "parlare" di esprimersi in quanto tali

Le Corbusier avvia il suo studio sui rapporti armonici nell'architettura,


In ambito medievale a criteri di proporzionamento antropometrici si utilizzando due solide nozioni matematiche quali il luogo dell'angolo retto e
preferisce il metodo schematico, volto ad inquadrare le forme, la sezione aurea. Da queste basi sviluppa il suo studio verso la ricerca di uno
inscrivendole o circoscrivendole con figure geometriche e di tale
strumento che fosse in grado di regolare l'architettura verso una legge
pratica
sono emblematici gli schemi figurali di V. de Honnecourt, armonica generale ed assolutamente universale. Ciò lo portò ad un sistema
in cui la figura è ingabbiata in maglie composte da figure di modulazione dello spazio basato su un preciso assunto geometrico: il
geometriche. modulor. Questo deriva dalle parole module (unità di misura) e section d'or
(sezione aurea). Queste dimensioni armoniche, riferite alla scala umana e ai
La sezione aurea fu scoperta da pitagora e definita per la prima volta da ritmi musicali, sono universalmente applicabili.
Euclide. Tale proporzione definiva che la parte maggiore di un
elemento sta all’elemento totale come la parte maggiore sta a quella
minore ed acquista un’importante significato ai fini delle teorie
armoniche poiché istituisce un sistema di relazioni basate su numeri
irrazionali e per questo motivo definibili di tipo dinamico, legate
all’infinitezza, quindi all’incommensurabilità di tali numeri.

Un notevole impulso per l’adozione di tali rapporti fu dato dalla


scoperta da parte di Leonardo Fibonacci della progressione di crescita
matematica del tipo 1,2,3,5,8,13,21… che tende al rapporto aureo,
nota come Serie di Fibonacci.
Tra i molteplici apporti degli architetti rinascimentali, è di grande
interesse quello di Leonardo. A partire dai processi meccanici ed
anatomici attraverso cui le dimensioni oggettive di un corpo umano, in
piedi e in quiete, mutano, Leonardo fonde la teoria delle proporzioni
della figura umana con una teoria del suo movimento.
L’assonometria

L’assonometria fu utilizzata per la prima volta come strumento da Assonometrie oblique:


disegno dal francese Gaspard Monge alla fine del 700 . Questa fornisce
una proiezione dell’immagine che, a differenza delle proiezioni In questo caso il piano assonometrico è parallelo ad uno dei piani di
ortogonali, restituisce un’immagine unitaria dell’oggetto, con il riferimento e i raggi proiettanti sono obliqui ad esso.
sostanziale vantaggio di una visione tridimensionale.
Queste assonometrie hanno un aspetto leggermente deformato ma
è un metodo di rappresentazione grafica trattato dalla geometria sono tra le più usate per la loro facilità esecutiva.
descrittiva.
Il principio alla base dell'assonometria è la proiezione di un oggetto
geometrico su un piano lungo la direzione determinata da un punto -assonometria cavaliera
improprio. Una caratteristica dell'assonometria è di poter Il piano proiettante è parallelo al piano verticale.
rappresentare contemporaneamente tre facce di uno stesso Gli assi presentano diverse inclinazioni dipendendo del tipo (30,60 e 45
parallelepipedo rettangolo gradi) e la dimensione delle profondità risulta sempre scalata.

Gli elementi fondamentali di riferimento per eseguire una


assonometria sono:
1) Una terna fissa di piani ortogonali fra loro dall’intersezione dei quali
derivano i tre assi le cui proiezioni sul quadro sono gli assi
dell’assonometria x, y
2) Un piano detto quadro sul quale vengono proiettati assi e figuri
3) Una direzione di proiezione degli assi X,Y,Z
4) Un’unità di misura ( detta anche coefficienti di riduzione) da
misurarsi rispetto al centro degli assi proiettati (detto o)
Le diverse tipologie di assonometria si differenziano per l’angolo si
incidenza dei raggi proiettanti sul piano e per la disposizione del piani
di proiezione rispetto al sistema dei piani di riferimento.

Assonometrie ortogonali:
In questo caso i raggi proiettanti sono perpendicolari al piano -assonometria monometrica
assonometrico. La figura che vogliamo rappresentare è posta davanti al Il piano proiettante è parallelo al piano orizzontale. Questa
piano e lì si proietta assieme al sistema di riferimento, assonometria fornisce una visione dall’altro dell’oggetto come se fosse
a seconda dell'inclinazione in cui il piano è posto rispetto ai piani delle visto a “volo d’uccello”
proiezioni ortogonali la proiezione assonometrica generata può
presentare diverse caratteristiche:

-assonometria isometrica
Il piano colpisce gli assi alla stessa distanza dall’origini degli assi
creando tre segmenti di uguale dimensione. Quindi il disegno è in
dimensione reale. Gli assi creano una terna con angoli di 120.

-assonometria dimetrica
Due dei segmenti intercettati dal piano sono della stessa dimensione
mentre il terzo si differenzia. Riportando le dimensioni delle profondità
dovrò dimezzare il valore che andrò a leggere in proiezione ortogonale.
dovrò dimezzare il valore che andrò a leggere in proiezione ortogonale.
Gli angoli del sistema sono a 130-130-100.

-assonometria trimetrica: i segmenti intercettati dal piano sono tutti di


dimensione diversa. Riportando le dimensioni delle profondità dovrò
dimezzare il valore che andrò a leggere in proiezione ortogonale. Gli
angoli del sistema sono a 110-130-120.
La figura dell’architetto

La figura dell’architetto ha sofferto molteplici cambi nella sua definizione e nel suo MARIO SIRONI nel “architetture umane” prende la sobrietà e il senso di misura degli
campo di competenza che hanno modificato il suo lavoro. antichi. Dipinge l’architetto come l’incarnazione del mito del costruire. Nelle sue
opere si uniscono le visioni del Vignola, di Alberti e di Vitruvio. L’architetto ha il
destino della città tra le sue mani e quindi deve essere capace di incidere sulla
VITRUVIO affermò che il sapere di un architetto si compone con la conoscenza di
coscienza degli uomini. Per SIRONI l’architetto è chi sta a preservare la sorte della
molteplici discipline. La sua attività si compone di una componente teorica e di una
città, che alla sua volta deve garantire anche il raggiungimento dell’obbiettivo sociale
pratica. L’aspetto pratico consiste nell’esercizio manuale, che plasma la materia
dell’opera per poter considerare l’architettura come arte.
secondo un disegno. Mentre quello teorico dimostra i manufatti realizzati mediante il
calcolo delle proporzioni. Tra le opere di Sironi troviamo:

In architettura troviamo due elementi: -l’architetto (1922): sfondo classico con figura centrale che ha tra le mani un
compasso che è simbolo dell’artista per eccellenza. La figura ha uno sguardo
• ciò che è significato ( l’oggetto in questione)
pensieroso e profondo. La scena spoglia e potente allude alla nobiltà del suo ruolo.
• ciò che significa(È una dimostrazione che segue il metodo razionale)

-l’allieva (1923): mostra il valore della tradizione classica. Analizza l’importanza del
L’architetto deve : rapporto tra allievo e maestro. L’allieva ascolta con attenzione al maestro. Presenza
Avere talento innato, avere istruzione letteraria, deve essere esperto nel disegno e in di simboli dell’architettura ( statua e vaso rappresentano plasticità--- squadra e
geometria, deve avere conoscenze di storia e filosofia e per ultimo avere nozioni di piramide rappresentano costruzione).
medicina e astronomia.
- i costruttori (1929) la forza plastica e figurativa è rappresentata dall’unione tra
Nel 1414 grazie a BRANCIOLI, il trattato di Vitruvio diventa un testo di riferimento artefice e artefatto ( l’architetto e l’architettura).
sull’architettura
ALBERTI si basa su di esso per sviluppare la sua propria teoria, e quindi troviamo delle
similitudini ma anche alcune grandi differenze; il suo trattato racchiude una visione
- lavori in città (1931) musa ispiratrice vestita di bianco circondata da figure
umanistica, considera la architettura come un’attività civica. Per ALBERTI l’architetto
impegnate nel costruire. Si vedono le diverse fasi della costruzione. (l’ideazione del
è colui che sa ideare opere che con gran dignità possono essere usate dall’uomo. (
progetto + il cantiere dove tutti gli studi precedenti prendono forma e diventano
per poter ideare, l’architetto deve avere numerose competenze e conoscenze
arte).
specifiche su diversi campi e che mediante l’uso di regole possa rendere più comoda
la vita degli uomini). Il libro di Alberti si sofferma soprattutto sull’importanza del
disegno. Alberti da vita alla rivalutazione della figura dell’Architetto. -l’architettura (1944) crisi degli anni 50. Forme confuse e ingovernabili.
L’architettura “schiaccia” all’uomo ma è alla sua volta la sua salvezza.

L’architetto deve essere cosciente della importanza del suo lavoro e la responsabilità
che esso rappresenta per la costruzione della città che in fondo è anche la società.

Jacopo Barozzi da VIGNOLA , usa il tema dell’edicola per il frontespizio del suo
trattato: “Regola dei cinque ordini di architettura”. La scena è occupata
dall’architetto che espressa il suo ruolo di didatta. La profondità dell’immagine è resa
dai raccorciamenti del cassettonato del soffitto da cui pendolano due poliedri con 26
facce. Sulle due pareti laterali 2 figure femminili, oscurate dalla figura centrale che ha
in mano un compasso, simbolo del controllo del proprio lavoro. Le figure femminili
sostengono una squadra e un regolo e l’altra una tavoletta con una geometria.
La reggia di Capodimonte

La reggia di Capodimonte è un palazzo reale, con annesso un parco,


ubicato a Napoli nella località di Capodimonte. Costruita a partire dal
1738 per volere di Carlo di Borbone come luogo dove accogliere la
collezione Farnese, è stata successivamente adibita a reggia fino al 1957, La reggia si presenta con una pianta rettangolare, con due corpi di
anno dal quale ospita il Museo Nazionale di Capodimonte. fabbrica alle due estremità leggermente più sporgenti rispetto a
La reggia si estende su due livelli dove al primo piano si trovano gli quella centrale. Essa ha una lunghezza di centosettanta metri per
Appartamenti Reali. ottantasette sul lato minore ed un'altezza di trenta metri
La costruzione del palazzo, progettato da Giovanni Antonio Medrano, distribuita su due piani più un sottotetto. Le pareti esterne,
cominciò nel 1738 e durò per circa venti anni, con gran ricercatezza nei intonacate in rosso napoletano, sono in stile neoclassico con
materiali e nelle rifiniture; al completamento della costruzione, Carlo III vi influenze doriche, considerato, nel XVIII secolo, idoneo per gli
trasferì la preziosa collezione Farnese, ereditata dalla madre. Alla morte edifici museali. Queste presentano inoltre lesene in piperno grigio
del sovrano, il suo successore Ferdinando IV incaricò l'architetto Fuga di che si alternano a finestre, balconi al primo piano, dalla forma
ampliare la reggia e risistemare il parco, con l'importante contributo di quadrata al secondo; al piano terra, alle finestre si aggiungono i
specialisti provenienti dal real orto botanico; nel corso del decennio portali ad arco a tutto sesto che consentono l'ingresso. Due di
francese, le opere d'arte furono spostate nell'edificio dell'attuale Museo questi sono posti alle estremità del corpo centrale, mentre altri
Nazionale, e la reggia divenne residenza di Gioacchino Murat, per poi tre, in successione, si trovano nella parte centrale. L'edificio si
tornare ad ospitare Ferdinando al suo ritorno sul trono napoletano. In sviluppa intorno a tre cortili ed internamente solo alcune sale del
questo periodo, i vasti cortili e gli ampi saloni vengono ulteriormente primo piano conservano gli arredi della reggia, denominate
arricchiti, e il palazzo assume la sua fisionomia definitiva. Sotto i Savoia, la Appartamento Reale, mentre le restanti sale, così come il secondo
reggia di Capodimonte riveste il duplice ruolo di residenza e museo, per piano, originariamente adibito alla servitù, il sottotetto e
poi assolvere dal 1950 (anno di istituzione del museo nazionale di l'ammezzato sono destinati alle esposizioni museali; il piano terra
capodimonte) solo quest'ultima funzione, ospitando collezioni di arte è invece riservato all'accoglienza dei visitatori del museo con i vari
medioevale e moderna e il ritorno della collezione Farnese. servizi come biglietteria, guardaroba, bookshop, caffetteria e
auditorium. Intorno alla reggia si estende un parco.
La reggia si presenta con una pianta rettangolare, con due corpi di
fabbrica alle due estremità leggermente più sporgenti rispetto a quella
centrale. Essa ha una lunghezza di centosettanta metri per ottantasette
sul lato minore ed un'altezza di trenta metri distribuita su due piani più un
sottotetto. Le pareti esterne, intonacate in rosso napoletano, sono in stile
neoclassico con influenze doriche, considerato, nel XVIII secolo, idoneo
per gli edifici museali. Queste presentano inoltre lesene in piperno grigio
che si alternano a finestre, balconi al primo piano, dalla forma quadrata al
secondo; al piano terra, alle finestre si aggiungono i portali ad arco a tutto
sesto che consentono l'ingresso. Due di questi sono posti alle estremità
del corpo centrale, mentre altri tre, in successione, si trovano nella parte
centrale. L'edificio si sviluppa intorno a tre cortili ed internamente solo
alcune sale del primo piano conservano gli arredi della reggia,
denominate Appartamento Reale, mentre le restanti sale, così come il
secondo piano, originariamente adibito alla servitù, il sottotetto e
l'ammezzato sono destinati alle esposizioni museali; il piano terra è
invece riservato all'accoglienza dei visitatori del museo con i vari servizi
come biglietteria, guardaroba, bookshop, caffetteria e auditorium.
Intorno alla reggia si estende un parco.
Le proiezioni ortogonali

Durante il 500 l’indipendenza che assume il ruolo dell’architetto dalla Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali rappresenta il più
parte manuale è possibile soprattutto grazie all’autonomia che il esemplare sistema rappresentativo per il controllo delle proprietà
disegno assume in questi anni. Con Villard de Honnecurt inizia il metriche delle figure. Esso rappresenta tuttavia il metodo che meno
processo di razionalizzazione dei metodi rappresentativi (il suo disegno allude alla tridimensionalità dei corpi e infatti tende a discretizzare
per la cattedrale di Reims manifesta l’importanza riacquisita dalle linee, l’oggetto complessivo della rappresentazione secondo almeno due o
intese come assi portanti delle proiezioni ortogonali.) più immagini autonome e correlate, le quali si determinano
proiettando da due o più centri impropri gli elementi della realtà,
Nei disegni realizzati da Giotto si evidenza la distanza tra il ruolo di secondo direzioni di proiezione ortogonali ai relativi piani di
architetto e quello degli esecutori. (immagini tridimensionali di grande rappresentazione. Attraverso l’applicazione di tale sistema di proiezione
importanza per la fase di realizzazione). ortogonale si rende possibile rappresentare gli oggetti dello spazio
mediante una combinazione di proiezioni rette da centri impropri
autonomi ma relazionati, che definiscono talune loro rappresentazioni
Nel primo libro Alberti annuncia la prima formulazione dei metodi di
piane in vera forma e grandezza.
rappresentazione dell’architettura:
L’icnografia: si ottiene con l’uso di squadra e compasso e serve per
Alla base di qualsiasi operazione proiettiva si devono assumere due
tracciare le piante in scala ridotta.
operazioni basilari che sostanziano il concetto di proiezione e di
L’ortografia: consiste nella rappresentazione dei prospetti in scala. sezione; esse, in quanto fondative di qualsiasi rappresentazione si
La scenografia: consiste in una sorta di prospettiva accennata definiscono operazioni geometriche fondamentali. Tale operazione si
dell’edificio (di questa non esistono esempi veri e propri). può considerare distinta in due fasi: la prima, detta propriamente di
proiezione dove si unisce attraverso un segmento CP il punto P al
Nel secondo libro, si può trovare la differenza tra un pittore e un centro C, e la seconda, di sezione, dove si seca la proiettante CP
architetto; per quest’ultimo il disegno deve essere preciso, con interponendo, tra C e P, il piano π; il punto di sezione P’ che ne deriva,
proporzione e misure controllabili. si definisce immagine o proiezione di P.
Il metodo della doppia proiezione ortogonale si avvale di soli due piani
di rappresentazione mutuamente ortogonali, sui quali si determinano
Al realizzare l’architetto, un prospetto e una pianta devono avere le immagini distinte delle figure dello spazio. Il piano orizzontale π1 si
un’esatta corrispondenza tra di loro confluendo in quello che oggi definisce primo piano di proiezione e su esso vengono a delinearsi
chiamiamo “proiezione ortogonale”. immagini piane dette piante; il piano ad esso ortogonale, dunque
+Raffaelo divide il disegno architettonico in 3 parti: verticale, π2 si riconosce come secondo piano di proiezione e definisce
La pianta, che rappresenta il fondamento di tutto l’edificio, si differenza figure chiamate alzati.
da quella Albertina considerata come l’impronta dell’edificio sul
terreno.
La parte di fuori (il prospetto)
- la parte di dentro (sezione) che rappresenta la parte centrale
dell’edificio come se fosse divisa a metà.
Pianta, sezione e alzato vengono usati nello stesso progetto di
Bramante per la cupola di san Pietro. Tutti i disegni corrispondono tra
di loro, cosa che si evidenzia tramite un disegno tridimensionale della
cupola che lascia intravedere l’interno (spaccato.)

Il sistema delle proiezioni ortogonali consiste nel proiettare


ortogonalmente, da distanza infinita, sul piano del disegno (quadro),
l’oggetto da rappresentare : i raggi proiettanti ne disegneranno
sul quadro il contorno e le linee essenziali.
Paestum

. Situato a sud-est del Golfo di Salerno, nella parte meridionale della Piana La rappresentazione si carica di due significati: il primo è come le cose
del Sele, Paestum è un sito archeologico di estrema importanza, appaiono a chi le osserva e le rappresenta; il secondo è
l’interpretazione che viene data della rappresentazione. Tuttavia, le
riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità cose, quando noi le rappresentiamo, appaiono diverse perché entrano
Fondata dai Greci intorno al VII sec. a.C. con il nome di Poseidonia, in gioco fattori come l’esperienza e il bagaglio culturale di chi si accinge
Paestum fu successivamente occupata dai Lucani finché, nel 273 a.C., a rappresentarle e che, inevitabilmente, condizionano la
Roma ne fece una florida colonia, dandole il nome attuale. rappresentazione. Dunque più che rappresentazione si può parlare di
interpretazione, intesa come un’analisi che si basa sull’interazione di
L’inizio del medioevo segnò il suo irreversibile declino. vari elementi : conoscenza acquisita, immaginazione, memoria
Oltre al valore culturale, l’importanza di Paestum è legata all’ottimo stato culturale e capacità creativa. Tra il disegno e la figura osservata c’è
di conservazione dei beni, a cominciare dalle mura di cinta, costruite dai dunque una distanza che passa attraverso il corpo di colui che disegna
Greci e poi rafforzate dai Lucani e dai Romani. che rappresenta il tramite per mezzo del quale il disegno può essere
concretizzato.
Ciò che colpisce di più è la visione di tre maestosi templi inseriti in una Il caso di Paestum è da un lato modello di classicità dell’architettura, e
verde pianura, che riflettono una luce diversa a seconda delle ore e delle dall’altro un esempio che ci permette di capire come di un singolo
stagioni. “argomento di indagine” ci siano state tante interpretazioni.
Tanti scrittori, poeti e artisti come Goethe, Shelley, Canova e Piranesi
sono rimasti affascinati da questo spettacolo che si è rivelato per loro Paestum, subisce una riscoperta durante il 700, periodo nel quale si
elaborano diverse rappresentazioni del posto, e quindi anche diverse
fonte di ispirazione. interpretazioni di uno stesso luogo. Questa mania rappresentativa, si
Questi grandi edifici costituiscono uno straordinario esempio di stile concentra più su una visione paesaggistica e sentimentale, ma in altri
dorico. casi troviamo dei disegni basati sul rilevamento diretto, di un carattere
Il Tempio di Hera, risalente al VI sec. a.C., è il più antico. razionalistico.
Il Tempio di Nettuno (V sec. a.C), si presenta come una grandiosa Alcuni esempi sono:
costruzione in travertino, di un caldo colore dorato che varia di tonalità -Antonio Joli : carattere razionalistico, basato sul rilevamento diretto.
nelle diverse ore della giornata. E’ un vero gioiello di architettura Dorica: -Thomas Major: anche questi disegni razionalisti, senza che però
l’autore visitasse le rovine.
maestoso e al contempo elegante.
-Soufflot: pone attenzione ai sistemi proporzionali e vede l’architettura
Il Tempio di Cerere (VI sec. a.C.), in realtà dedicato alla dea Athena, in non come un modello da imitare ma come insegnamento per
epoca medievale fu trasformato in chiesa e custodisce, addossate al elaborazioni creative.
muro esterno, tre tombe cristiane. -Winckelmann: esalta il dorico di Paestum per la su nobile semplicità.
Auspica la Grecia classica quale punto di riferimento del nuovo
pensiero architettonico.

Durante questo periodo Inizia di un processo di recupero della


componente funzionale dell’architettura. Questa componente può
identificarsi con gli insegnamenti dell’architettura greca, cioè di
un’architettura che rende evidenti gli elementi costruttivi e funzionali.
Per Hegel la funzione è bellezza.
L’ordine Dorico dimostra come le sue parti costruttive e di forma.
Corrispondono con la funzione che l’edificio deve compiere.

Così il Dorico diventa il nuovo modello del rinnovamento della


razionalità dell’architettura del moderno e dei più grandi maestri
contemporanei.

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