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Istituto Statale “Regina Margherita” – Palermo

Liceo Musicale – Corso di Storia dell’Arte – prof. Michele Bellanti

IL QUATTROCENTO
LA NUOVA CONCEZIONE DELLA NATURA E DELLA STORIA
Tratto da: Giulio Carlo Argan, Storia dell’Arte Italiana, Il Rinascimento – Milano 2008

ANTEPRIMA
• Agli inizi del Quattrocento a Firenze si realizza compiutamente la trasformazione - già in atto
nel corso del Trecento - della concezione dell'arte (p. 5), cioè si definisce che cosa sia l'arte,
come si costruisca e a che cosa serva. Leon Battista Alberti, letterato e architetto, nei suoi
trattati su pittura, scultura, architettura enuncia i principi e descrive i processi di ideazione
dell'opera d'arte. La forma artistica contiene un nucleo di realtà o di conoscenza che si rivela
qualsiasi sia il soggetto e qualsiasi sia la tecnica usata. L'arte non si limita più a descrivere o a
illustrare ma, cercando il contenuto intrinseco della forma, raggiunge il suo fine che è quello
di rivelare i modi con cui opera l'intelletto umano.
• La nuova borghesia è una società di persone che decidono e agiscono, interessate quindi a
conoscere oggettivamente (p.6) la natura, perché ambiente di vita e fonte dei materiali, la
storia, perché dà conto delle cause e degli effetti dell'agire umano, l'uomo, perché è colui che
conosce e agisce responsabilmente. Mentre la scienza è ancora sottoposta a pregiudizi
dottrinali per poter dare delle risposte a questo bisogno di conoscenza, l'arte è sia conoscere
che fare, anzi è conoscere facendo e produce opere che sono insieme fatti e valori.
• Nel Quattrocento l'utopia della città ideale corrisponde alla convergenza del pensiero politico
e del pensiero estetico (p. 6): con la fine della civiltà comunale e la nascita delle Signorie, la
città non deve più svilupparsi spontaneamente secondo le necessità della vita quotidiana, ma
deve essere l'attuazione di una teoria che rispecchia nell'ordine urbano l'ordine politico. Nei
trattati di architettura quattrocenteschi molti sono i progetti di "città ideali", pensati secondo
schemi geometrici a scacchiera o radiocentrici, ma pochi furono i progetti compiutamente
realizzati.
• La cultura umanistica del Quattrocento modifica profondamente la concezione di spazio e di
tempo (pp.6-7). Lo spazio è la manifestazione in forma unitaria degli infiniti e diversi aspetti
della realtà, classificati secondo ragione e si realizza nell'arte attraverso la prospettiva. Il
tempo è la successione ordinata dei diversi e infiniti eventi della vita umana e la storia ne è la
sua rappresentazione.
• La prospettiva non è un'invenzione, ma una scoperta: è infatti ripresa dagli antichi trattati.
Il primo a scoprirla e a formularla è stato Brunelleschi, il primo a teorizzarla l'Alberti. Durante
l'antichità e il Medioevo la prospettiva veniva identificata con l’ottica (scienza della visione).
Nel Quattrocento invece si considera la prospettiva come una rappresentazione razionale della
realtà; si eliminano i diversi punti possibili di osservazione secondo angoli e inclinazioni
diverse, per ridurre la visione a un unico punto ideale, quello frontale. Il soggetto, quindi,
viene a trovarsi in un piano parallelo contrapposto a quello che contiene l'oggetto. Quando
l'immagine di spazio percepita dagli occhi si identifica con quella concepita dalla mente, si
realizza l'unità tra immagine e concetto.
• Le leggi della geometria euclidea, applicate alla visione, sono alla base della teoria albertiana
della piramide visiva (pp,8- 9). La mente di chi guarda è come un piano ideale sul quale si
proiettano, attraverso gli occhi, le immagini della realtà. Considerato lo spazio una forma
unitaria, tutte le parti di questa forma devono distribuirsi simmetricamente rispetto a una linea
mediana (per Alberti razzo centrico) determinata dalla posizione di chi osserva. Questa linea,
collegandosi perpendicolarmente al piano di proiezione che si trova tra l'osservatore e
l'infinito, segna un punto di fuga al quale convergono tutte le linee di profondità. Se si
considera il fascio delle linee confluenti nel punto di fuga, si ha una piramide di cui il piano
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ideale costituisce la base. La piramide può essere sezionata in tanti piani paralleli alla base
formando, secondo la teoria euclidea, altrettanti triangoli simili i cui lati sono proporzionali.
Il teorema delle proporzioni ci dà la misura matematica del degradare delle grandezze secondo
la distanza.
• La realtà si estende in uno spazio infinito, la prospettiva la rappresenta come forma finita:
secondo Euclide, due rette parallele si incontrano all'infinito; con la prospettiva noi vediamo
questo punto di incontro, che è la rappresentazione visiva, concreta, di una realtà infinita. Con
la prospettiva non vediamo più la realtà come un insieme di cose, ma secondo rapporti
proporzionali. Lo spazio è pensato come dimensione dell'agire umano, è il rapporto tra l'uomo
e il mondo.
• La cultura umanistica, insieme alla formulazione del sistema prospettico basato sulla teoria
delle proporzioni (p.10), riduce tutto a rapporti di grandezze procedendo per "comparazione”.
In architettura i vari elementi sono in rapporto proporzionale fra loro e con il corpo umano che
viene a essere metro e misura di tutte le cose. L'architettura si pone come elemento di
mediazione proporzionale tra l'uomo e la natura; per questo è insieme spaziale e
antropomorfica. Poiché l'interesse degli artisti è focalizzato sull'azione, si stabiliscono canoni
proporzionali fissi, ma si studia l’anatomia come apparato motorio, cioè si studiano le
proporzioni del corpo umano in movimento.
• I concetti di prospettiva e di proporzione rientrano nel grande programma di renovatio
dell'antico caro agli artisti del Quattrocento e sono collegati all'idea di perfezione dell'arte
classica più che all'imitazione dei modelli antichi. L'antico è la coscienza storica del passato
e del suo legame con il presente; ogni artista cerca nell'antico esperienze diverse per sviluppare
poetiche diverse. Tutti però sono concordi nel ritenere che la storia è quella voluta e attuata
dagli uomini: per ritrovare la vera storia bisogna rifiutare ciò che viene dalle tradizioni
tramandate e ricercarla risalendo direttamente alle fonti antiche.
• '' L'antico è storia, ma è anche natura. Infatti la Provvidenza divina ha concesso agli antichi,
privi della grazia della rivelazione, una perfetta filosofia che permetteva loro di conoscere
nelle leggi del creato la volontà di Dio. Il cristiano riconosce Dio nella natura e lo conosce per
rivelazione, ma il misticismo medievale aveva addirittura negato il mondo e frainteso il
messaggio di Dio. La cultura del Quattrocento non cerca un'alternativa tra mondo classico e
mondo cristiano, anzi sente quest'ultimo come continuità logica di quello classico, anche
perché Dio, incarnandosi in Cristo, ha fatto parte di quella realtà: la sua storia si è infatti
innestata su quella romana.
• Sia il monumento che la statua rappresentano la continuità tra il mondo classico e il mondo
cristiano, in quanto recuperano dall'antico temi architettonici e figurativi rielaborandoli
secondo l'ideologia cristiana. In architettura le imponenti forme romane lasciano il posto a un
estremo rigore di proporzioni e alla chiarezza delle forme geometriche per esprimere valori
intellettuali e morali. Nella concezione umanistica la statua, come consacrazione del
personaggio storico, non si ispira solo a fonti figurative, ma anche a fonti letterarie; il
significato degli antichi miti non viene ripreso in senso letterale, ma trasposto in chiave
allegorica, come esempio morale.
• Il rinnovamento artistico nasce in polemica al diffuso estetismo cortese del tardogotico.
Non sono in discussione i grandi maestri del Duecento come Giotto, Giovanni Pisano e
Arnolfo di Cambio le cui opere hanno il loro fondamento nelle radici storiche latine. Ogni
artista mira a superare quelli che lo hanno preceduto e si vuole distinguere dai contemporanei
valutando ciò che coincide o diverge dalla propria ricerca. Tra gli artisti si creano meditate
occasioni di incontro, a volte non prive di polemiche e contrasti. Si forma così un intreccio di
correnti, che spesso caratterizzano una città o una regione

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