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CH.
HUELSEN
IL
FORO ROMANO
STORIA E MONUMENTI
ROMA
ERMANNO LOESCHER
[BretschneicUr e Regenberg)
Editori di S.
M.
la
Regina
1905
d' Italia
& O.
SCHOOL
CF ROME
BRITISH
Propriet letteraria.
AVTORE
PREFAZIONE.
presente libretto,
Il
blicato nel
visitatori
di
il
Roma,
quali,
si
pub-
senza
le principali vicende
luogo eminentemente storico eh'
sebbene non manchino pubblicazioni
Foro Romano.
ha incontrato
il
volumetto
che
la
prima
Essendosi
poi
il
la
poche
Se
il
libretto
si
- non molto
pubblicazione dell'originale
correzioni.
deve
al
VI
dimostrato, con pregevoli contributi, il loro gentile interessamento per il mio lavoro.
La casa editrice, che non risparmi spese per cor-
italiana.
Il
lo
ha aumentato ancora
numero
si
bene
creduto
edizione
di
tedesca una
alle tre
in questa
pianta unica;
il
prezzo
del volume.
Il
libretto
non pretende
ancora
insoluti.
grafo, oltre
contengono l'indicazione
studiare pi a fondo
delle opere
vari
autori antichi,
ove
monumenti
desiderosi di
Foro trovemenzione
del
si fa
lavori pi
topografia dello
e
Jordan
(voi.
1,
parte 2 a
p.
195-429)
3-239; anche
G. Boni
in
fatta in
edizione separata);
conferenza di
la
VII
per una sola volta, l'attenzione su alcuni recenti e pregevoli lavori che trattano sistematicamente della storia e
Forum
et
le
les
dernres
dcouvertes
Hoffbauer: Le
Forum Romain
et la voie sacre,
Paris
1905.
Coloro che vogliono servirsi del volumetto come guida
pvv visitare
monumenti del Foro, faranno bene a dii
stribuire la visita in
dedicata
al
XXI-XXVI), un'altra
di
S.
Maria
al
Antiqua e
situati
sul Clivo
alla
(n.
XXVII
Capitolino (n.
-XLIII).
XI-XIII) e
I
il
templi
Career
(n.
mente
la
ai visitatori
l'Impero lasciando
appartenenti
Roma,
molto
al
aprile
in disparte
monumenti
del-
arcaici e quelli
Ch. Huelsen.
INDICE
L Cenni
storici.
Romano
Foro
II
Nomi
Ia
3. Il
4.
Il
zio p. 4.
p. 7.
nell'antichit
ed origini p.
i.
Foro luogo
II.
di
Teodorico
Carlomagno
Le
e storica.
p.
22.
L'esplorazione
Ordini
Cola
di
del
Foro
38.
p.
p.
34.
Scavi
monumenti
16.
e rovina
Foro
chiese sul
Rienzo
del
p.
p.
5.
Il
7.
11
20.
p. 23.
Tempo
28.
xv
2 9~47
Congetture
Esplorazioni scientifiche
recentissimi dal
dalla
1898 in poi
p.
fine del
sec.
xvm
44.
Foro
del
48-181
monumenti
e le strade
...
48
Basilica Iulia
50
Arcus Tibecii
57
III.
Schola Xantha
IV.
cosidetti
rostri Cesarei
V. Rostra
VI.
Decadenza
p.
scientifica
II.
Fori imperiali
basiliche
12.
xx
secolo
I.
II
Le
1-22
Comi-
22-29
Le
p. 25.
Mirabilia p. 27.
al
mercato.
Il
di
II.
del
Tempo
III.
p.
Foro piazza
Foro
2. 1!
Tem plum
58
'
59
60
Saturni
67
Aureum
Romae
69
69
IX. Volcanal
-X.
70
p.
Arcus Severi
71
Deorum Consentium
XII. Templum Vespasiani et Titi
XIII. Templum Concordiae
XIV. Columna Focae
XV. Monumenti onorari a Diocleziano
XI. Porticus
XVI.
plutei istoriati di
XVII. Niger
75
78
80
e ad
Onorio
Traiano (anaglypba).
Tomba
lapis e
74
di
81
...
83
Romolo
88
XVIII. Comtium
XIX. Curia
95
Iulia
97
102
XX. Career
XXI.
Basilica Aemilia
106
115
minarli p.
Basi
p.
p.
laterizie
orientale p.
XXIV. Templum
XXV.
116
p.
p.
sul
p.
12$.
126
Divi Iuli
Arcus Augusti
129
XXIX.
S.
131
134
Martin
139
141
dei quaranta
XXX. Templum
Divi Augusti
155
XXXI. Regia
XXXII. Templum Vestae
158
162
168
La Sacra Via
XXXIV. Templum
XXXV.
XXXVI.
Antonini
182
et
Faustinae
184
Via
192
Sepulcretum
187
XXX Vili.
Templum
Divi Romuli
193
196
XI
XXXIX.
Il
cosidetto
Templum
Sacrae Urbis
Templum
Veneris
et
201
Romae
XLIV. Templum
198
199
p.
205
209
Iovis Statoris
212
214
Registro
218
T.
I.
Il
CENNI STORICI.
Foro Romano
nell'antichit.
Nome
ed origini.
La parola fonivi non
i
aveva per gli antichi il significato, assai comune nelle
lingue moderne, di una piazza destinata alle adunanze
giudiziarie e alle cerimonie pubbliche. I grammatici latini
fanno derivare la parola, forum dal verbo ferrei secondo essi, forum era la localit ove si discutevano
gli affari e si vendevano le merci {quo corife? re?it suas
controversias et quo rcs quae vender eniur vellent quo
.
ferrent). I glottologi moderni hanno rifiutato generalmente questa etimologia, senza bens proporne una pi
Ma
fra le diverse
quella che
sibili
alla
del vino.
Forum
Il
Fig.
esclusa
i.
Septimontium).
Abbondanti vene
dalla citt.
vano sotto
di
acqua scaturi-
verso
il
il
il
Velabro,
sboccava
il
quale
trovavasi fuori
del
recinto
Camsetti-
di
la
vallata del
Foro venne
in-
salci.
Ma
la
leggenda
fa
Leopoldo Dorrucci).
terreno gli eroi dei primi tempi della citt; qui gi, se-
dopo
condo
la
rieri di
tradizione,
il
quelli di Tito
guerTazio;
re,
4
Carcere,
ma
il
Fig.
2.
La
Foro piazza
storia del
del mercato.
Il
al
le se-
vi secolo.
Comizio.
nell'ultimo periodo
del secolo
senta come piazza del mercato, ove i Romani ed i campagnoli portavano ci che volevano vendere La piazza
sui due lati lunghi era circondata da tabernae, nelle quali
macellai ed erbivendoli esponevano la loro merce. Nelle
giornate di festa e per le esequie di cittadini illustri,
qui si facevano giuochi ai quali i nobili assistevano seduti
.
su palchi, sui
tetti delle
passava
stricata,
in
parte,
la
rimaneva
affollava
si
visibile
per lunghi
Foro stava
nel
il
e nel
di
punto
Venere
tratti,
sacello
quartieri
alti
fertilit.
saliva
una
il
Foro sorgeva
(orien-
del
Giuturna,
nume
il
il
le
Questa
pi piccola ma pi nobile chiamata Contum
seconda piazza, dedicata secondo le regole della disciplina augurale, era un rettangolo quasi quadrato, le cui
.
tenevano
le
riunioni
della cittadinanza
volte
nell'anno,
divisa
in
curie
24 febbraio,
caduta dei Tarrex sacrorum),
il
rex,
dopo
come un
(v. n.
XVII) avesse
Foro rimasto
unico testimone del tempo arcaico di Roma: altri monumenti arcaici vengono menzionati dagli scrittori romani, ma sono ora del tutto scomparsi. Fra essi meritano particolare menzione il puteale e il fico sacro, che
rammentano il celebre augure Atto Navio. Questi, secondo la leggenda, avrebbe prodigiosamente trasferito
qui il fico ruminale dal posto che occupava prima, presso
il Lupercale; una statua del medesimo augure trovavasi sui
gradini dinanzi la Curia. Presso i Rostri si vedevano le
statue innalzate in onore dei cittadini morti perla patria;
e nel medesimo luogo si solevano esporre incisi in bronzo i
documenti ufficiali importanti, specialmente i trattati conclusi con popoli stranieri. Quando poi Roma ottenne la
prima legge scritta (circa il 450 a. Cr.), le dodici tavole
di questa legge furono affisse alla tribuna degli oratori.
Sul Foro propriamente detto, dopo la costituzione
della Repubblica (510 a. Cr.) furono eretti parecchi santuari importanti. Le date delle loro fondazioni vennero
registrate nella cronaca della citt, scritta dai Pontefici
e conservata nella Regia. Nel 497 a. Cr. (257 a. u. c.)
in cima al Foro fu dedicato il tempio di Saturno; tredici anni dopo, sul lato opposto, il tempio dei Castori.
Allorch i Galli invasero Roma (390 a. Cr.), e assediamisteriose cerimonie. Questo cippo sul
rono
il
di
Rema
le
T adito
ai
(366
Cr.) e concesso
a.
M. Furio Camillo,
cotta: tegole
tetti
e dei
Le
frontoni.
pareti
delle
celle,
costruite di
Museo
3.
Il
di Villa Giulia.
dina. Le basiliche.
Roma, vinta la potenza
egemonia sopra
dei Latini, Gaio
Segue
il
Il
a. Cr.),
vincitore
decor
in
quell'anno
il
nome
la
di Rostra. L'istesso
gli
spettatori dei
ludi gladiatori: e
infatti
nel
310
a.
solidit
ed
loro
tabernae.
ratteristica dei
personaggi.
IO
non pi
Una seconda
ricostruito.
CARCER
^WVSB
T.
^r.---,
OTABER.MA
NOVA
CONCORDIA
CASTOKIS
T.
SATVRNI
Fig.
3.
Il
Foro
circa
il
170
a.
Cr.
179 a. Cr., Emilio Lepido e Fulvio Nobiliore, dietro le Tabernae novae sul lato settentrionale; ricostruita ed abbellita pi volte, oggi presenta la forma
che ebbe nel tempo imperiale (v. n. XXI). Nel 170 a. Cr.
(584 a. u. e), Tiberio Sempronio Gracco costru una
terza basilica, la Sempronia, dietro le Tabernae veteres
e precisamente ove sorgeva la casa di Scipione Africano
Maggiore presso il Vortumno. Forse avanzi dell' edifizio
censori del
II
Ed
mezzo
al Foro presso
canale stan "quelli che si mostrano
Quel che non sono;
baldanzosi, garruli
E maldicenti stan pi in su del Lago
Di Curzio, i quali per nonnulla dicono
Sfacciatamente contumelie a un altro,
Ed hanno tanto in s da poter dirgliene
Tante con verit. Dalle botteghe
Vecchie stanno color che danno, oppure
Ricevono ad usura. Dietro il tempio
Di Castore v' gente, a cui se credi
A prima giunta te ne torna male.
Nel vico Tusco trovi i giovinastri
Che di s fan mercato; nel Velabro
Fornai, beccai, aruspici e una folla
Di venditori e rivenditori.
i
ricchi, e nel
Il
(Traduzione di G. Finali).
Un
pu
imitare.
12
Il Foro luogo delle assemblee poli4.
tiche. L'anno 145 a. Cr. (609 a. u. c.) segna un momento importante per la storia del Foro il tribuno della
:
dagli aristocratici,
ma probabilmente per le sontuose decoNel medesimo anno 121, lo sbocco della Sacra Via
sul Foro Romano fu decorato con un arco (fornix) dal
console Fabio Massimo Allobrogico, il quale vi pose le
statue de' suoi antenati, della gente Fabia e Cornelia
che era
ristretta,
razioni.
(v. sotto
n.
XXXVII).
tolio
l'archivio dello
13
Stato {tabular'iuni)\
edifizio,
che
cui
si
tatore di
la
ed Alcibiade,
prima menzione; la morte imped al ditcompiere gli ulteriori disegni per l'abbellimento
le
statue di Pitagora
fatto
del Foro.
Verso
il
55
a.
Cr.,
il
Foro
il
Comizio furono
seguaci
i
Milone. Pi di una volta i Rostri servirono da fortezza, dall' alto della quale furono lanciati
dardi mortali sugli avversari. Ucciso Clodio dai Miloniani
il 20 gennaio 52
a. Cr., presso Boville, i suoi compagni
ne portarono il corpo sul Comizio e lo bruciarono sopra
un rogo improvvisato con i sedili dei senatori e gli scanni
dei giudici; le fiamme penetrarono fin dentro la Curia,
e la distrussero e anche la vicina basilica Porcia ne rimase
gravemente danneggiata. Fausto, figlio del dittatore Siila,
edific una nuova Curia, ma essa non dur pi di sette
di Clodio e di
anni.
biamo pagato
si
nale del
Foro
i5
monu-
antico del
il
livello
Foro
fu
congiunto col
il
tempio
portici circondanti
fori
imperiali.
Con la maggiore sollecitudine Cesare cerc di terminare i suoi progetti edilizi, quasi presagendo che non
ne avrebbe veduta la fine. Il Foro Giulio e la basilica
Giulia furono dedicati ambedue, prima di essere compiuti, il 26 settembre 46 a. Cr., l'ultimo giorno delle
grandi feste con le quali si celebr la vittoria di Tapso.
Ma non erano ancora trascorsi diciotto mesi e Cesare
cadeva sotto colpi dei cospiratori, nella Curia di Pompeo,
nel Campo Marzio (prossima al luogo dove ora sorge la
chiesa di S. Andrea della Valle). Nel Foro gli vennero
celebrate solenni esequie, e nel punto ove il suo corpo
fu cremato venne eretto il te77ipliu7i Divi lulii.
L'opera cominciata da Cesare fu compiuta dal suo
successore, Ottaviano Augusto. Egli condusse a termine
Rostri
la basilica, dedic la Curia e probabilmente anche
nuovi; e al suo padre adottivo divinizzato consacr il
tempio che sorse sul lato orientale del Foro (v. n. XXIV).
Accanto al tempio di Cesare, venne eretto ad Augusto
un arco onorario (v. n. XXV) dopo che furono ricuperate
le insegne militari perdute nella guerra partica. Ad abbellire il Foro contribuirono anche alcuni nobili privati:
Munazio Planco che rinnov il tempio di Saturno (42 a.
i
i6
Un
levargli
5.
il
Il
primato.
della
e storica.
prima dinastia
linee architettoniche
15 e 16 d. Cr. Nel
nel
rato
il
tempio
Carcere e
di
alle
17
restau-
costruito
appresso anche
in
XXX). Le
il
culti
bizzarre
il ponte sovrastante
che congiungeva il Palatino col Campidoglio, non ebbero lunga durata; i pochi avanzi recentemente scoperti forse appartengono all'ingrandimento del
palazzo imperiale (v. n. XXIX). L' incendio Neroniano (19 luglio 64), che fece danni enormi sul Palatino
e sulla Sacra Via, non tocc il Foro, ma soltanto gli
edifizi situati sul confine orientale: il tempio di Vesta,
la casa delle Vestali, la Regia rimasero pi o meno dan-
al
Foro,
neggiati.
marmorea
della citt
da
lui
re-
staurata (v. p. 19). Tito, presso il Clivo Capitolino, cominci la costruzione di un tempio a suo padre divinizzato, ma non pot compierlo durante il suo brevissimo
regno. Anche l'arco decretato in suo onore dal Senato
e dal popolo, per la espugnazione di Gerusalemme, fu
compiuto soltanto dopo la sua morte (v. n. XLIII). A
Domiziano, il quale aveva la passione di costruire, che
fin il tempio di Vespasiano, restaur la Curia, il tempio
dei Castori, e
2
il
tempio
di
Augusto con
la
biblioteca,
fu
eretta in
mezzo
colossale
per celebrare
(v. n.
al
i8
le vittorie
di
restaur
il
tempio
di
Vesta e
la
anche
la
Regia, come sembra,
fu
19
Foro,
al
X) sciup
Fig. 4.
Frammenti
della
edilzi del
Foro,
fatta ecce-
monumento
maste alcune basi onorarie delle Vestali Massime appartenenti alla met del terzo secolo.
20
Il
6.
Decadenza
vast
il
Foro
al
La Curia venne
tempo
ma
decorata
Massenzio dedic al figlio suo Romolo, morto in tenera et, un tempio sulla Sacra Via (n. XXXVIII), presso
al quale diede altres principio alla costruzione di una basilica, destinata a superare in isplendore tutte le altre esistenti in Roma (v. n. XLI). Sulla piazza dinanzi la Curia,
ultimo lembo del Comizio antico, nel 303, furono collocate
colonne onorarie agli Augusti ed ai Cesari e di una rimane
ancora il basamento (v. n. XV). Pure dinanzi la Curia
Massenzio fece porre un gruppo rappresentante Marte
insieme con Romolo e Remo, che ha forse qualche relazione con un restauro dell' antica tomba di Romolo .
toni.
Anche
altri
monumenti
arcaici,
come ad esempio
il
Lacus
mezzo
eretta,
nel bel
la cui
base con
1'
della piazza,
il
paganesimo
e la
nuova religione
cristiana
che andava sempre pi accentuandosi, esercit la sua influenza anche sul Foro e la Curia. Nel 346, l'imperatore Costanzo ordin che i templi pagani fossero chiusi
e i sacrifizi aboliti; ma certamente la chiusura dei templi
21
non
poich molti di
essi
la
reazione pagana
monumento
tico degli
non ostante
suppliche eloquenti della parte pagana, l'altare della
Vittoria con la statua d'oro della dea fu tolto dalla Curia.
Il valoroso imperatore Teodosio riusc ancora a difendere l'Italia e Roma dai barbari; ma diviso l'Impero
dopo la sua morte fra i figli di lui Arcadio (impero orientale) ed Onorio (impero occidentale), i barbari invasero la
penisola. La ribellione di Gildone in Africa (386-398)
fu vinta da quel grande generale di Onorio che era Stiil
le
il
medesimo Stilicone che sconfisse le orde di
Radagaiso presso Fiesole (403); ed ancora oggi si vedono sul Foro gli avanzi dei monumenti che vi furono
eretti per celebrare le due vittorie (v. ri. XV). Ma il va-
licone,
Goti, condotti
Roma
da
(agosto 410).
Durante il saccheggio parecchi edifizi del Foro furono
distrutti dalle fiamme: la Curia e il Secretarium la basilica Emilia e probabilmente anche la basilica Giulia. Si
cerc di restaurarli negli anni seguenti, ma i restauri eseguiti in fretta e senza gusto attestano la decadenza delle
arti e della tecnica al tempo di Onorio. Nel 442, un terremoto spaventevole fece cadere moltissimi templi e portici (Paolo Diac, Hist. Lang. XIII, 16) di Roma e anche
il Foro deve esserne rimasto danneggiato. Terribile fu poi,
nel 455, il saccheggio che alla citt diedero
Vandali
condotti da Genserico e pare quasi un'ironia il misera,
22
bile
monumento che un
470 accanto
ai
II. Il
(483-526). Le
Fig. 5.
la
iscrizioni
di
delle quali
del Foro,
ad
sciati
molti
monumenti
zantini di
Ravenna, non
tutti
monumenti
antichi peri-
La
fine del
sesto e
il
principio del
settimo secolo
S. Adriano,
e
il
Augusto
tino
in
una grande
(649-654),
fu per la
medesima
prima del
se-
Maria in
Cannapara, S. Maria in Foro); e l'oratorio dei Ss. Sergio
e Bacco, situato dove sorgevano i Rostri, sotto Gregorio III
(731-741), fu trasformato in una magnifica basilica.
L'ultimo comizio popolare su] Foro, di cui abbiamo
notizia, fu tenuto nei torbidi giorni che seguirono la
morte di papa Paolo I. Il primicerio Cristoforo convoc
in tribus Fatis, cio dinanzi S. Adriano (v. p. 23), il
clero, la milizia, i loro capi, i notabili con tutto il popolo e fece acclamare pontefice il presbitero Stefano
(i agosto 768).
delle basiliche furono costruite piccole chiese (S.
25
mentre
la
statua stessa,
come
tanti altri
monumenti
di
continuo,
per
la
26
cumento pregevole,
Liber polpticus del canonico Benedetto (1143). Gli itinerari segnativi dimostrano che in quel tempo il centro
del Foro era completamente impraticabile, poich i ruderi delle basiliche crollate rendevano impossibile il passaggio; presso il tempio di Faustina, che era diventato
intorno il mille la chiesa di S. Lorenzo in Miranda, si
ergevano fortezze appartenenti ai Frangipani e ad altre
famiglie baronali. Per andare dall'arco di Severo a quello
di Tito, le processioni dovevano fare un gran giro attraverso i Fori di Nerva, di Augusto e di Vespasiano. Sull'area del Foro si elevavano, sopra gli avanzi dei monumenti antichi, case e casupole isolate, costruite con
mattoni e con tetti di legno, circondate da orti e vigne.
Molte di queste case appartenevano alla basilica di
S. Maria Nova, e l'archivio di questa chiesa contiene
una lunga serie di documenti relativi a vendite ed affitti
di queste case e di questi terreni.
Verso
si
accinse
il
medesimo tempo, un
ecclesiastico
a descrivere e ad illustrare
ai
romano
suoi contem-
poranei le maraviglie dell' antica Roma. Era il periodo degli imperatori Svevi, quando Arnaldo da Brescia
ridest la coscienza nazionale di fronte ai Cesari transalpini.
il
comune
di
Roma, dopo
27
Un
si
costitu
nuovo, stabilendo
del Senatore, sopra
di
la
destare negli animi l'interesse per gli antichi e muti testimoni della grandezza romana; ma quali mezzi possedeva l'archeologo romano, per effettuare questa sua im-
di
descritto
come segue
28
che prevede l'anno nel principio e nella fine, come dice Ovidio
nei Fasti, ma ora chiamasi la torre di Cencio Frangipani. Contiguo il tempio di Minerva con un arco, ora chiamato S. Lorenzo de Miranda. Accanto la chiesa di S. Cosma che era il
tempio dell'Asilo. Dietro era il tempio della Pace e di Latona e
sopra era il tempio di Romolo. Dietro a S. Maria Nuova erano due
templi, della Concordia e della Piet. Accanto all'arco delle Sette
Lucerne il tempio di Esculapio, il quale si chiama Cartulariiim,
perch vi era costi una biblioteca pubblica, una delle ventotto che
esistevano in Roma.
posteriori.
Frattanto
la
la
mente interpretava
Ma
queste fure di
nella
collezione
marmo
usta-
epigrafica di
Cola,
romano
(cr.
29
Severo e
Dopo
ritorno di
il
ricominciarono
papa Urbano
in
Roma
ma
(1367)
la
cre-
non poco
agli
antichi
tempio
di
>
III.
XV
al secolo
XX.
L'aspetto del Foro verso la fine del secolo decimoquinto rappresentato in un bozzetto di un'artista di quel
tempo, bozzetto ora esistente nella biblioteca dell' Escuriale. Il Foro si scorge dalla pendice del Campidoglio,
sotto il Tabulario; l'artista ha rappresentato con preferenza
i
monumenti
antichi,
tralasciando
la
maggior
parte-
di
quelli medievali, p.
la
Fig. 6.
Il
Foro
circa
il
1490.
(v. n.
inferiore di
3i
cialmente quelli del Foro, ed anche a restaurarli nell'oo a ricostruirli sul disegno. Ma questo lodevole progetto di un artista geniale non pot sopprimere
gli abusi fin allora generalmente tollerati, n vincere le
esigenze pratiche della grande attivit edilizia di quel
tempo. E infatti furono allora saccheggiati gli avanzi
riginale,
Fig. 7.
Il
Foro
nel
1556.
il
tempio
di
Un
Paolo
Carlo
gnata
III
32
ma
della
edificazione
S.
Pietro in Vaticano,
34
vedevano alcune
per
lettere,
ma
36
il
da lui falsificate.
Quale fosse l'aspetto del Foro circa il 1575, apparisce da un'incisione di Stefano Duprac (fig. 8): il
tempio di Saturno era interrato fino alle basi delle colonne, quello di Vespasiano fino alla met dei fusti. Il
cumulo delle macerie e dei ruderi saliva fino al piano
inferiore del Tabulario: l'unica arcata aperta serviva da
zioni
le teorie
Nel viaggio
in
Romano non
Italia di
ricordato
38
W.
Goethe
il
nemmeno una
nome
volta.
del
Foro
Quando
poeta,
monto
dal
del sole
meno quanta
storia
Un nuovo
monumenti
principali.
lavori cominciati
all'arco di
4-0
Tabulano, e la base
Foca torn finalmente
alla luce (1811). Il prefetto francese De Tournon aveva
T intenzione di congiungere il Foro col Colosseo e il
Palatino creando cos una specie di Passeggiata archeologica] il piano di questo progetto (pubblicato nelle Etudes
statistiques sur Rome del De Tournon, tav. 23) mostra
sate; fu
scoperta
la
facciata del
per che
di
livello scelto
Dopo
il
il
Fea continu
rono allora
stori,
alla luce la
dei
il
Ca-
prin-
vicini alla
Mommsen
Teodoro
Italia
42
primo lavoro da
nel
scritto in
lui
(1845).
Fino al 1848 gli scavi erano stati compiuti isolatamente, e parevano pozzi circondati da parapetti, ma il
governo della Repubblica romana nel 1849 stabil di rimettere il Foro completamente alla luce. Si cominci con
10 scavo della basilica Giulia: i lavori continuarono anche
dopo il ristabilimento del governo pontificio, ma con maggior lentezza e solo fino al 1853, nel quale anno cessarono interamente e furono ripresi soltanto nel 1870.
Il governo italiano continu subito con grande energia
Tescavazione intera del Foro. Pietro Rosa, gi segnalatosi negli scavi del Palatino, fu chiamato a dirigerne
i
lavori, ed egli nello spazio di sei anni ne comp una
parte considerevole.
La
presso il tempio dei Castori, il tempio di Cesare e la colonna di Foca. Nel 1872-73 fu scoperta l'area media del
Foro e trovati gli Anaglypha Troiani nel medesimo
tempo fu cominciato lo scavo del tempio di Vesta. Le
parti fin allora rimesse in luce - una pi grande tra
Rostri ed il tempio di Cesare, un'altra pi piccola attorno
11
Clivo Capitolino - sono rappresentate nell opera di
A. Dutert {Le Forum Romain et les Forums des Cesar s,
\
Foro, richieste
Roma, erano
dalle
limitate a
due strade
Miranda
e S.
difficile la
Lorenzo in
rendeva assai
l'altra tra S.
si
44
Foro
la
prima
artistico
como
Boni.
I risultati
gica sono
le
seguenti:
1898, dicembre: Sterro della fronte del tempio di Cesare, con l'altare; scavi presso il tempio di Vesta, il Clivo Capitolino e
l'arco di Severo.
1899, 10 gennaio: Ritrovamento del lapis niger (strato superiore).
Febbraio-aprile: Scavi presso la Regia, il tempio di Faustina
e la Sacra Via.
Fine di maggio: Scoperta del sacello e della stela arcaica sotto
il lastricato nero.
Estate Sterro del Clivus sacer dinanzi la basilica di Costantino,
della fronte della basilica Emilia e di una parte delle ta:
bernae.
46
1901: Continuazione degli scavi di 5. Maria Antiqua e del Templum Divi Augusti; ritrovamento dei cunicoli sotto il lastrico
del Foro; sterro dell'angolo sud-ovest sffl Atrium Vestae.
Novembre-dicembre: Sterro della Sacra Via presso l'arco di
Tito.
Templum Divi
Augusti.
Autunno: Scavi
lica
Nei prossimi anni sar compiuto lo scavo della basiEmilia, isolata la Curia (S. Adriano) e continuati gli
scavi presso
il
fino
allo
sterro
47
con
E
mano
in
via di formazione
mana.
Ivi saranno raccolte statue, rilievi, terrecotte, iscrimonete, vasellame ecc., rinvenuti negli ultimi scavi
del Foro o in quelli anteriori. Al Museo sar unita una
biblioteca di consultazione ed una raccolta di disegni, in-
zioni,
scienziati.
IL
49
colonne
gigantesche del tempio di Augusto. Dirimpetto al tempio dei
Castori, sul principio della Sacra Via, il tempio meglio
conservato quello di Antonino e Faustina. Delle grandi
basiliche invece, che circondavano la piazza in lunghezza,
numerosi pilastri di
rimangono soltanto le fondamenta:
Foro, sotto
il
Palatino,
si
innalzano in
a destra le
fila le
mura
tre
laterizie
Dinanzi ad
pi
in qua, nascosta in parte dal tempio di Saturno, la colonna solitaria di Foca. Lungo la strada, dinanzi la basilica Giulia, si vedono sette basamenti quadrati di mattoni
delle colonne colossali che essi sorreggevano, due sole
sono state rialzate in questi ultimi tempi. Sul lato orientale della piazza il tempio di Giulio Cesare, anch'esso
distrutto sino alle fondamenta.
Dietro il tempio di Cesare comincia la Sacra Via
al suo principio sorge il tempio di Faustina e, quasi
era
essa
la
s'
le
cui pareti
laterizie
Venere
Roma,
5o
di
struiti
la chiesa
sulle cui
il
dei Castori.
lica Giulia.
La costruzione
p.
a.
i
Cr.
quali
la de-
si
5i
fig.
15)
fu
Fig. 15.
Moneta
di
Augusto con
la
Gabinio Vezzio Probiano ristaur V edifizio e lo decor con pregevoli sculture (416 d. Cr.). Nel secolo nono, una piccola chiesa,
S. Maria in Cannapara, fu costruita nell'ambulacro occidentale
del pianterreno. Nei secoli seguenti, le rovine coperte di terra,
servivano come cava di pietre: l'ospedale della Consolazione, a cui
apparteneva il terreno, ne ritrasse un reddito cospicuo, affittandolo
'per cavar marmi e travertini'. Per conseguenza, gli scavi moderni del 1788, 1849 e 1870 hanno ridato alla luce soltanto
avanzi lasciati dagli scavatori del Rinascimento.
La
basilica
si
compone
di
tre parti:
la
Sacra Via,
le
stanze (tabernac)
gallerie,
il
pochi
portico fan-
cheggiante
la
situate
dietro
la
da
sala
rimpetto
nando
le
due colonne
isolate),
tor-
52
Fig.
16.
il
Foro-
quasi interamente distrutta; l'unico pilastro che apparisce conservato invece ricostruito modernamente od
in travertino, mentre la facciata originale era tutta d
due
cliti
e sovrapposti a quelle
con le epigrafi opus Polyed opus Timarchi. Queste epigrafi come altre simili,
53
scrivendovi sotto nomi di sommi artisti (l'esempio pi conosciuto quello dei Dioscuri di Monte
Cavallo, con le iscrizioni opus Fidiae - opus Praxitelis). Sul pavimento del portico, composto di lastre di
marmo bianco, si trovano graffite molte tavole lusorie
la maggior parte di esse sono circolari e servivano per
un giuoco, ove due avversari tiravano con tre sassolini
sassolini tutti in
ognuno. Per vincere bisognava aver
una riga (come sulla moderna tavola del mulino
v. fig. 17). Altre tavole rettangolari, con lettere e sim-
divinit,
Nero mette su
Bianco mette su
A
A'
B^ C
B'
Nero comincia
e vince alla
settima mossa.
Fig. 17.
boli aggruppati
somigliante,
sei
come
per
Tavola lusoria.
sei,
tetti
modo
di
sopra,
monete d'oro
54
Fig.
perduti.
Il
18.
pavimento della
sala centrale
era composto
di
55
stre presso
presso
I ,
e la statua eque-
1^).
Fig.
19.
nell'a.
68
d.
Cr.,
famoso
56
udienze degli
celebre, la folla
Fig. 20.
si
altri tre.
'.
moderne
tutto
si
vedeva benissimo,
la basilica,
come parecchie
simili,
'
parte.
'
57
si
di S.
Maria
in
che, nell'et di
mezzo, esercitavano
il
loro mestiere nella sala centrale.
Della chiesa rimangono una colonna col capitello, fram-
menti
della
cancellata
del
coro,
ecc.,
il
con
tutto
La
costruzione della
chiesa ha contribuito a conservare alcuni resti del por-
marmo,
un
di
un
rimangono
pilastro
vedono
tre
strati
di
altro
si
le
Sull'angolo
NO.
della basilica
gli
scavi recenti
Arcus
Tiberii. Al di
della
Sacra Via
circa
58
solo arco,
accanto ad essa
mediatamente a
(con
principio dell'iscrizione
il
romanus)
Frammenti
dell'attico
SENATVS POPVLVS^&
stanno
III.
Schola Xantha.
l'arco di Tiberio
partenente
traccie di
si
ad una
un sedile collocato tutto attorno
;
Sull' epistilio
secondo
la
piti
denominazione schola Xantha venne attribuita erroneamente alle sette camere sotto il Portico degli Dei Consenti (v. p. 75). Ma una schola dei subalterni degli
*
'
edili
59
situata accanto
ai rostri e
IV.
Xantha
Dietro
la
schola
Fig. 21.
lino, il quale fu spostato verso oriente dopo la costruzione del tempio di Saturno (42 a. Cr., v. p. 68). Invece
di erigere una forte scarpata di muratura, l'architetto
ha costruito un piccolo viadotto con arcate basse. In
modo assai somigliante costruita una via romana del
6o
dalmato presso Salona. Poich il viadotto rasai rostri preaugustei, che sono effigiati
una moneta di Lollio Palikano (45 a. Cr.), recentemente si sostenne la congettura, che
littorale
somiglia alquanto
in
Ma
Vedi: Notizie
15; Vaglieri 154.
d. scavi
Moneta
de la rpublique, Lolita n.
La
al
M.
19027*
Cohen-Babelon, Monnaies
2.
Xantha
gli
appoggiata
oratori {rostro).
nice di
marmo,
una transenna
la
di
marmo
(con l'arco
di Tiberio
6i
sinistra)
vedesi
effigiata
sul
sopra l'arcata sinistra dell'arco di Costantransenna vi apparisce interrotta nel mezzo della
rilievo posto
tino
la
Fig.
23.
Rostri.
62
Fig. 24.
Fig. 25.
laterali
con
furono posti,
rilievi
al
tempo
di Traiano,
grandi plutei
(n.
64
Le dimensioni della tribuna in lunghezza e in larghezza sembrano esagerate: ma ci spiegasi col fatto che
essa non sempre era destinata al solo oratore, ma qualche
volta, in occasione di grandi cerimonie, anche all' Im-
Fig. 27.
d. Cr.
Domizio Corbulone, si
per ricevere nuovamente il diadema regale e dalla
mano dell' Imperatore. Nerone gli fece magnifica accoglienza, e le
feste costarono, secondo Suetonio, giornalmente ottocentomila sesterzi (duecentomila lire). La cerimonia dell' incoronazione viene
descritta come segue: (: Gi prima dell'alba la piazza del Foro
era occupata da rappresentanti del popolo romano, vestiti di bianco
con corone in capo; ai lati e agli ingressi della piazza erano posti
di pace impostegli dal generale di Nerone,
rec a
Roma
65
tore esperto nelle lingue orientali; e, dopo avergli risposto graziosamente, lo invit a salire sulla tribuna. Tiridate vi ascese per
mezzo
di
una
scala costruita
appositamente
diadema
il
plausi dei
in mezzo
Romani "
66
dell' India.
Sfilato
non soltanto da
quelli in carica,
ma
Fig. 29.
il petto, altri piangendo; seguiva l'Impeavvi al Campo Marzio, dove ebbe luogo
solenne cremazione e consecrazione (presso Monte Citorio)".
ratore, e cos
la
il
corteo
si
Quando, sotto Settimio Severo, fu eretto il grandioso arco trionfale, anche i rostri mutarono aspetto. Fu
allora aperto un ingresso diretto alla piattaforma dalla
parte settentrionale. Era per impossibile addossare una
scala al muro esterno della tribuna che stava quasi a
contatto coli' arco. Quindi fu ritagliato una specie di
cortile (Hof fig. 28) triangolare nel centro dell'edilzio.
Un lato di quel triangolo era formato da una parete
lievemente
arcuata
(il
cosidetto
Hemicyclium
')
e in-
marmi
crostata con
67
colorati;
muro
un
verso l'arco,
altro lato,
infisso
nello stilobate
del
dalici
'.
Vedi: Varr
17, 6. Vili, 14, 12; Dio87: Plinius VII, 212. XXXIV, 20, 25;
Sueton. Aug. 100; Pomponius Dig. I, 2, 2; Cassius Dio XLIII, 49.
LXIII, 4. LVI, 34. LXXI V, 4 Ascon. in Milon. 1 2 CIL. VI, 32005.
1.
1.
I,
Jordan
I,
2,
233
sg.
tempi,
si
subito
al
VI.
Tempio
gono ancora
di
otto
colonne
di
travertino.
68
che sul medesimo posto avesse esistito un'ara pi antica, gi dedicata da Ercole a Saturno. La festa della dedicazione, i Saturnalia, divenne una delle feste pi popolari di Roma. Il tempio fu
restaurato nel 42 a. Cr. da Munazio Planco, con il bottino preso
ai popoli alpini (Rauraci, ecc.). Fin dai primi tempi della Repubblica, il tempio serv per custodirvi il pubblico tesoro (aerarium
Saturni)) e per questo scopo l'edifizio fu mantenuto anche dopo
l'abolizione del culto pagano. Nel principio del secolo decimoquinto,
secondo
la
testimonianza di Poggio
(v.
sopra
una gran
29),
p.
parte della cella era ancora in piedi, e, distrutta questa, il rimanente del tempio rimase sepolto (fig. 8, p. 33) fino al 181 1, anno
in cui venne in parte scavato dal Valadier, e pi completamente
poi nel 1 834-1 837 dal Fea.
Al tempio ricostruito da Planco appartengono probabilmente le grandi sostruzioni di travertino, che contenevano le celle e le camere a volta destinate a rinchiudere il tesoro pubblico. Quando Giulio Cesare nel
principio della guerra civile s' impadron dell' erario, vi
trov 1 5 000 barre di oro, 30 000 di argento, e 30 milioni di sesterzi
(7
500 000
lire)
in
moneta
metallica.
Il
come
SENATVS
POPVLVSQVE ROMANVS INCENDIO CONSVMPTVM RESTITVIT iscrizione che, paleograficamente,
:
conviene
al
rabilia (v. p.
27).
Jordan
I,
2,
69
8; Servius ad
CIL. 937. 1316
II,
216.
Dessau
41).
Aeri.
I,
(=
162.
Vaglieri
tempio
da Augusto nel 20
ai
'
rostri,
milliario
sotto
il
d'oro
',
che consisteva in un
cilindro di marmo rivestito di bronzo dorato sul bronzo
erano segnate le distanze da Roma alle grandi citt dell' Italia
e delle province. Le miglia delle grandi strade
furono, anche nel tempo imperiale, contate dalle porte
quelle dell'Appia dalla Porta Cadelle mura serviane
pena, quelle della Salaria e della Nomentana dalla Porta
Collina, le quali porte sono distanti circa un miglio
romano dal Foro. Negli scavi del 1835 furono trovati due
frammenti di un gran cilindro di marmo (diam. 1,20 m.),
con la superficie lavorata a subbia e con resti dei
perni che avevano mantenuto l' incrostazione di bronzo.
Questi pezzi, che ora giacciono dinanzi al tempio di
Saturno, molto probabilmente appartengono al Milliario.
Le dimensioni del cilindro combaciano con frammenti
di un cornicione riccamente intagliato, trovati nell' istesso
luogo. Ma il posto preciso ove era collocato il milliario
non si pu stabilire, essendo state le fondamenta distrutte
eretto
d.
Cr.,
quando
fu costruita
la
strada
moderna
nel
1835.
7o
erano
Delfi,
II,
655.
moderna
vecchio,
di legno,
come
si
di Cesare,
i
passando sotto
le
L 'Area
:
Vol-
Roma. Di
il
culto di
questi
monumenti
Volcano
in
ma
7i
stato,
da
una
molto vicina.
con canale per
lo scolo dell'acqua, ecc.) rinvenuti tra il Volcanale e l'emiciclo finora non si possono chiarire con piena certezza.
Dietro le fondamenta dell'altare si scorgono i gradini
della scalinata per la quale si saliva al tempio della Concordia, tagliati in parte nella viva roccia del Campidoglio.
gliesse, pei rostri
lui
rinnovati,
localit
Vedi: Livius XL, 19, I; Dionys. II, 50. VI, 67. VII, 17.
IX, 39; Plinius n. h. XVI, 236; Gellius IV, 5; Festus 238. 290;
hemerol. Arval. ad X kal. Sept.; CIL. VI, 457 (= Dessau 93).
Jordan I, 2, 339; Huelsen, R. M. 1893, 87. 1902, 10; Cantarelli, Bull. coni. 1900, 124 sg.; Lanciani, Bull. covi. 1902, 125 sg.;
Vaglieri
161.
X. Arcus Severi.
nel 203
l'arco eretto
vero, per
le
vittorie
Vicinissimo
d.
al
Volcanale sorge
conseguite da
lui
nelle provincie
orientali.
72
del
basamenti
sui lati di
questi basamenti
si
vedono
alti
raffi-
Nella chiave
rappresentato
con
torie
l'
estate,
laterali
dell'
il
dio Marte
trofei, e
il
nei triangoli
il
Sopra
sono
Campidoglio
si vedono vit-
genio delgli
archi
pi sopra, liste
ripetono, senza
con
rilievi
rappresentanti fatti guerreschi a sinistra un combattimento in mzzo a due fiumi (Eufrate e Tigri), a
destra Y Imperatore che parla ai soldati, V assedio di una
citt, le cui mura vengono atterrate coli' ariete. Sul lato
verso il Foro, vi sono simili rilievi sotto i triangoli, a
destra, il genio della primavera; a sinistra quello deli
l' inverno
grandi rilievi sopra le arcate laterali raprilievi
73
presentano, a sinistra, il principio della campagna, l'allocuzione dell'Imperatore; a destra i trattati con i barbari,
il tracciamento del campo, l'assedio di una citt.
I rilievi
rappresentati.
L'attico,
con ornamenti
di
bronzo
una
secondo
la
quale
l'arco
avevano conservato
lo
PIg<
0>
Moncta
di
Scvcro>
modo che
intatti, di
GETAE
equestri.
74
La gradinata verso
il Foro
era in origine di sei o
Pi tardi il piano del Foro, per ragioni a
noi ignote, venne abbassato di circa due metri e mezzo.
Per conseguenza fu necessario di prolungare le scale;
nelle arcate laterali i gradini aggiunti si scavarono nei
grandi massi di travertino che formano le fondamenta.
Da questo abbassamento del suolo vennero alla luce le
otto gradini.
fondamenta
dei
piloni
in
costruite in
rivestite
di
marmo, furono
grosse
lastre
marmoree.
Vedi: CIL. VI, 1033 (= Dessau 425).
Rossini Archi trionfali T. 50-59; Jordan I, 2, 213;
Lanciani 284; Huelsen R. M.
Gradinata originaria
1' arco di Severo.
sotto
e tarda
e di Vespasiano,
nonch
il
sono separati dal resto degli scavi per mezzo della strada
moderna 1' ingresso si trova sulF angolo meridionale
sotto la scala che conduce alla via del Campidoglio.
Per visitarli conviene rivolgersi ai custodi del Foro.
Le rovine vengono descritte secondo l'ordine in cui si
presentano, incominciando dall' ingresso moderno.]
;
75
In Roma le coppie erano Giove-Giunone, Nettuno-Minerva, ApolloDiana, Marte- Venere, Vulcano-Vesta, Mercurio-Cerere. Il portico
sul Clivo Capitolino fu ricostruito nell'ultimo periodo del paganesimo da uno dei pi ferventi campioni della religione antica, il
prefetto della citt, Vezzio Agorio Pretestato. L'iscrizione dice:
iotius
CVLTV
vETTIVS PRAETEXTATVS
IN
CVRANTE LONGEIO
Le colonne
CVM OMNI
LOci
.V.C.
mAefectus RBI
v
hanno
reposuit
cONSVLARI
di cipollino
liste
le
tra le baccellature
Capitolino.
frammenti
di architettura giacenti sulla piccola piazza daPortico degli Dei Consenti furono rinvenuti in gran parte
negli scavi del 1834 e fra questi alcuni pezzi appartengono all'arco
di Tiberio (v. p. 57). I grandi capitelli corinzi di travertino sono
forse quelli del piano superiore del Tabulario.
Tra la sostruzione del portico e il tempio di Vespasiano
rimasto un andito molto stretto, mentre in tempi anteriori eravi
una piazza abbastanza spaziosa. A sinistra sono sette camere costruite in laterizio, alle quali una volta erroneamente si dava il
Ignorasi il loro vero nome e lo scopo
nome di Schola Xantha
al quale servivano. A destra dell'andito si vedono le sostruzioni del tempio di Vespasiano, composte di grandi massi di tufo
e travertino, lavorate molto accuratamente. L'andito finisce sotto
la grandiosa sostruzione del Tabulario Capitolino: una porta d'ingresso ai sotterranei di quest'edifizio fu chiusa con la costruzione
del tempio di Vespasiano.
I
vanti
il
Templum
fu incominciato
ma
al
fu
necessario tagliare
gradini della
L'iscri-
77
zione dell'architrave era completa ancora nel settimo secolo, e diceva cosi:
PII
FELICES
Q.
AVGG RESTITVERkw/
.
Fig.
33.
78
reg. Vili.
Fra il tempio di Vespasiano e quello della Concordia situata una piccola stanza con muri laterizi, addossata alle sostruzioni del Tabularlo, nella quale fu trovata una base marmorea
dedicata alla Diva Faustina (moglie di Marco Aurelio) dagli impiegati dell' amministrazione finanziaria (viatores quaestori ab
aerarlo Saturni), che forse qui avevano il loro ufficio [schola).
Vedi: CIL. VI, 1019 (= Dessau 382).
XIII. Templum Concordiae. Il tempio della Concordia fu
dedicato dal dittatore M. Furio Camillo nel 366 a. Cr. dopo finite
le contese secolari fra patrizi e plebei. L'edifizio primitivo era pi
piccolo di quello imperiale, di cui ci rimangono i ruderi: il punto
fin dove l'edifizio primitivo arrivava, si pu desumere da ci che
l'estremit settentrionale del sotterraneo appartenente al Tabulano
non aveva finestre perch combaciava con la parete di fondo del
tempio. Si pu dunque calcolare che il tempio primitivo della
Concordia fosse un rettangolo di 15X25
Dopo l'uccisione di
Caio Gracco (121 a. Cr.), il tempio fu ricostruito dal console Lucio
Opimio Tiberio ne cominci un secondo restauro nel 7 a. Cr. e
10 dedic il 16 gennaio del io d. Cr. Ma il tempio non poteva
essere ampliato dalla parte posteriore ove confinava col Tabularlo,
Capitolino; Tiberio quindi
e nemmeno dinanzi, verso il Clivo
ne fece allargare la cella a destra e a sinistra, di modo che la
larghezza superava del doppio la lunghezza, come vedesi nella
pianta dell' edifizio rappresentata nella Forma Urbis (v. fig. 4, p. 19).
11 tempio fu restaurato un'altra volta negli ultimi tempi dell'Impero; la facciata con l'iscrizione: 5. P. Q. R. aedem Concordiae
vetustate conlapsam in meliorem faciem opere et cultu splendidiore
restituerunt dur fino all'ottavo secolo d. Cr.
Oltre ai gradini conducenti al pronao, le cui fondamenta sono
in parte tagliate nel tufo del colle Capitolino, rimane tuttora la
soglia della cella, masso colossale di Portasanta, ornato nel mezzo
di un caduceo. La cella stessa era magnificamente decorata; gli
scavi del 18 17 portarono alla luce notevoli avanzi dei bei marmi
colorati che rivestivano il pavimento e le mura, i quali per oggi
sono interamente scomparsi. Nella cella furono trovate parecchie
basi di marmo (ora nel Museo Capitolino) dedicate alla Concordia
79
Fig.
34.
preziose vi
si
mo-
strava anche l'anello di Policrate. Nel portico del tempio il Senato tenne adunanze fino agli ultimi tempi dell'Impero; anche iji
Arvali ed altri collegi sacerdotali vi si radunavano per sacrifizi e
cerimonie.
Continuando
8o
l'arco di Severo,
XIV. Columna Focae. Sopra un basamento quadrato di mattoni sorge una base marmorea, sulla quale
colonna (alta m. 13,60, diam. 1,35) di
si eleva una
marmo bianco con capitello corinzio. L' iscrizione sul
lato settentrionale c'insegna che, il 1 agosto 608 d. Cr.,
Smaragdo pose sulla colonna una statua risplendente d'oro, di Sua Maest, nostro signore Foca, augusto
eterno, trionfatore coronato da Dio, per ringraziarlo degli
innumerevoli suoi benefizi, per la pace restituita all' Italia
e per la conservazione della libert '.
l'esarca
'
Foca, uomo di nascita infima, dopo aver militato come centurione nell'esercito bizantino che stanziava sul Danubio, fu nel
602 proclamato imperatore dai suoi compagni. Egli fece uccidere
il suo predecessore Maurizio e i cinque figli di lui per assicurarsi
il trono, che poi macchi con crudelt e dissolutezze inaudite. Ci
non ostante, i Romani prestavano omaggio all' usurpatore lo stato
della citt, per pi di un secolo funestata dal saccheggio dei barbari e dalle perturbazioni della natura, era cosi deplorevole, che
ogni cambiamento di governo lasciava sperare giorni migliori. La
lettera con la quale il gran pontefice san Gregorio I saluta l'avvenimento di Foca al trono, comincia cosi Noi ci felicitiamo che la
vostra piet e clemenza sieno state elevate al trono imperiale. Si
allietino i cieli, esulti la terra, e il popolo, che fin qui era stato gravemente afflitto, in tutto l'Impero, torni lieto e sereno per le vostre
:
Foca
le
8i
opera di
Smaragdo,
aggiunse soltanto la
statua (sostituendola ad un'altra pi antica), ma non si
pu crederla anteriore al quarto o quinto secolo d. Cr.
gli avanzi di altri
il monumento fu allora composto con
di buona epoca. La colonna e il capitello forse appartengono al secondo secolo d. Cr. La gradinata piramidale, dentro la quale molto pi tardi fu rinchiuso il
basamento laterizio, nel 1903 venne tolta dai lati settentrionale ed occidentale.
il
quale,
secondo V
iscrizione,
vi
'
',
il
trofei e Vittorie,
sarum decennalia
il
sacrifizio
solenne dei
Caeanimali per
sul terzo lato
da un'altra
suovetaurilia
iscrizione
gli
e sul quarto,
82
Alcuni massi di
marmo
contiene il principio della iscrizione e che ora si conserva nel museo di Napoli. Sul Foro giacciono pochi
frammenti
e piccoli
BELL
ESTI
(p.
es.
un pezzo con
le
lettere
vindicata r\bel-
xix
il
quale allude
(?)
al
mo-
ciarli
261.
'
'
83
periore.
Vedi: CIL. VI, 31987
(=
Dessau 799).
Lanciarli 261.
Sui
84
lati
si
vedono
porco,
1'
ariete e
il
toro,
ornati
di
bende
(yitta) le
prima
di
Fig. 3$.
al luogo in cui si
doveva compiere la lust'atio.
Sui due rilievi che (ora) sono rivolti verso l'esterno,
si vedono rappresentati due atti del regno di Traiano.
Sul primo (quello che guarda l'arco di Severo) si vede
l'
i
Imperatore
tre
rostri
in piedi
sopra
navali),
e dietro
la
(con
fasci,
folla
infatti
vedesi
85
un gruppo
come
statuario,
si
rico-
Traiano
infatti
distribu in molti
Fig.
genti capitali a
36.
mutuo
Pluteo
marmoreo
comuni
di
dell'Italia
in-
Traiano.
dovevano
86
fossero coniate
la
rilievi
col
gruppo
statuario
descritto.
Come
le
cos
anche
gli
sfondi
svolgono, sono in
stretta relazione fra loro. Codesti sfondi presi insieme
offrono quasi un panorama del Foro, quale si presentava nel principio del secondo secolo d. Cr. Si vedono
cio sul pluteo secondo il tempio di Vespasiano (quello
della Concordia manca, essendo perduta la prima lastra)
architettonici dinanzi ai quali esse
si
87
come
bottino di guerra, fu posta sul Foro inferiore; accanto ad essa stava un fico sacro dentro un piccolo recinto (da non confondersi col noto ficus ruminalis sul
Comizio). - Il medesimo gruppo di Marsia col fico si
trova sull'estremit sinistra del pluteo primo: ivi segue
un grande portico, perfettamente uguale all'altro, cio
la basilica Emilia; poi una larga strada (l' Argiletum tra
la basilica e la Curia)
indi un edifizio simile ad un
tempio e con lunga gradinata dinanzi (la Curia prima
del ristauro di Diocleziano) finalmente un arco, sulla cui
esistenza mancano notizie esatte, ma che probabilmente
fu distrutto quando si eresse l'arco di Severo. Dinanzi
a quest'arco sono rappresentati un'altra volta
rostri. La
;
ripetizione dei
i
due monumenti
rostri e la statua di
dovevano
riunirsi a
modo
di anello
due
rilievi
solamente pu sem-
di Cesare e di
della
si
spiega benissimo,
due
formando
rostri,
posto a sinistra
88
dell' oratore,
il
lato
settentrionale
del
Foro
Vedi: Brizio Ann. dell' Ist. 1872, 309; Mon. dell' Ist. IX, tav. 47.
I,
C. L. Visconti, Deux
2, 219 fi.; Lanciani 256 f.
actes de Domitien, Roma, 1873; Cantarelli, Bull, comun. 1889, 99 sg.
1900, 145 sg. Petersen, Feslschrift fiir A. v. Oetlingen (1898),
130-143; Huelsen, R. M. 1902, 21; E. Caetani-Lovatelli, Varia
(Roma, 1905) 257 sg.
48; Jordan
fine
XVII. Niger lapis e Tomba di Romolo. Sul condel Foro e del Comizio si trova una piccola area
La
De
Festo,
il
cui libro
destinato
89
fosse sepolto,
altri,
Fig. 37.
fu sepolto nel
Niger lapis.
posto pi notevole
del Foro, e
gli
fu
eretta
una
con un'iscrizione in lode delle sue virt . Finalmente secondo gli antichi interpreti di Orazio la maggior parte degli
autori [in un altro passo Varrone nominato espressamente] affermano che Romolo fosse sepolto presso [dinanzi o dietro] rostri e
che per questa ragione fossero l collocati due leoni di pietra,
quali si vedono anche oggi sopra i sepolcri .
stela
Ci che si vede ora sul livello del Comizio cesareoaugUSteo, non altro che un lastricato di marmo nero,
ma non vi sono conservati resti di leoni (o del leone),
90
neppure
Ma
vi
traccia di
Fig. 38.
Fig.
39.
ulteriori ricerche
misero
in
m. 1,50 sotto il marmo nero, un gruppo di monumenti arcaici, i quali gi nell'et antica erano stati
circa
9i
in parte mutilati e poi ricoperti di terra. Sotto il lastricato nero, in parte sporgenti, si vedono due basi di tufo
le quali sembrano, per la loro forma, convenire a due
leoni giacenti (fig. 39
B). Nel mezzo dei due basa-
Fig. 40.
Sacellum
'
repubdimensioni ri-
nell'et
c Stela arcaica.
strette (m.
altare.
vasi
sui
sepolcri
etruschi.
Le
verticale).
92
lettere rassomigliano pi
che
in
ogni altra
tutte
le
iscrizioni
Fig. 41.
bilmente anteriore
al
latine
incise
in
pietra;
proba-
Il
contenuto
forse
perch
ci
mai
ad
intenderlo
compiutamente,
si
riu-
anche
un
sommi
una specie
sacerdoti.
Sono
maanche le
intelligibili
le
kalato-
8.
rem
9.
10.
...od
11.
/rt
hap...
iouxmen-
kapia dota
;*/'
15.
>//
14.
quoiha-
13.
velod nequ...
2.
...otf
ioi'cstod
iw
16.
Fig. 42.
z>.
loiquiod...
9-1-
giorni
il
interpretata.
Quando
il
'
sacello
'
fu
uno
a
In questo strato si
rinvennero molti voti, piccoli
idoli di terracotta, di osso e di
bronzo, frammenti di rilievi di
terracotta, frantumi di vasi,
ossa di animali sacrificati, ecc.:
Idoletti di osso
Fig. 43.
tutti questi oggetti, che ora si
trovati presso
sacello
conservano nei magazzini del
Foro, nella maggior parte, sono di un'et assai antica,
il
fra l'ottavo e
Quando
'
il
quei
posta.
',
monumenti
Cr.
quando siano stati interamente sepolti non si pu ancora stabilire con piena certezza. Alcuni suppongono che
la loro prima devastazione sia avvenuta nel 390 av. Cr.,
allorquando i Galli presero e saccheggiarono Roma, e
che quel gruppo sia stato coperto con il marmo nero
al tempo di Cesare o Augusto; altri credono che lo stesso
Vairone nel principio del primo secolo av. Cr. abbia
e
veduto
monumenti
inferiori intatti,
che
la loro mutila-
da Augusto, e che
il
95
volle ricordare
'
il
fra
il
Niger
lapis e
la
mura
di
tufo.
Vi
si
semicerchio, forse
dell'ultimo
Palikano
si vedono
molti resti di
distingue una grande costruzione a
travertini,
tempo
Pi sotto,
altri piccoli
gradini di tufo
possono credersi
in relazione
96
si voluto
riconoscere un muro di divisione tra il Comizio ed il Foro.
La parte dell'area che pi si avvicina alla Curia,
marmo; dove il lastricato del marmo concon quello di travertino, si vede una fontana con
la vasca in forma di gran piatto, e che ha nel mezzo
il posto per una base ottangolare. Questa base sorreggeva probabilmente un grande vaso a forma di cantaro,
dal quale cadeva l'acqua le cui traccie si scorgono chiaramente sulla superficie del piatto.
Vicina al margine dello scavo (presso f) una
grande base di marmo, con iscrizioni sui quattro lati.
Essa dapprincipio aveva sorretta una statua di Anto-
lastricata di
fina
come
di lui sul-
1902,
rico,
XIX. Curia
Julia.
97
La
la
si
adunava
Cesare dittatore
il
Giulia,
Senato.
in sostituzione
occupava la massima parte del Comizio repubblicano. Essa comprendeva la grande aula per le
sedute (chiamata propriamente Curia), e un'altra pi piccola per le sedute segrete (Secretarium scnatus), alla
quale ora corrisponde la chiesa di S. Martina. I due edi(v. p. 14),
fizi
uniti:
fino al
principio del
incerta.
Giulio Cesare non vide compiuto l'edifizio da lui cominciato;
esso venne dedicato da Augusto nel 29 av. Cr. L'imperatore elesse
come divinit tutelare del Senato la dea Vittoria, il cui altare con
un'imagine d'oro venne collocato nella sala principale. Domiziano
restaur la Curia e vi dedic una cappella a Minerva, per la quale
dea egli aveva un culto speciale; questa cappella forse era situata
nel Calcidico, detto perci anche Airim Afmervae* (li anaglypiid
di Traiano (v. p. 87) rappresentano la Curia con portico a gradinata, simile ad un tempio. L'edifizio rimase poi gravemente danneggiato dall'incendio avvenuto sotto il regno di Carino (283 d. Cr.)
Diocleziano lo restaur dedicandolo forse nuovamente nel 303,
allorquando l'imperatore e i suoi colleghi celebrarono le feste dei
vicennalia e decennalia. Probabilmente nella medesima occasione
dinanzi la fronte della Curia furono erette le due colonne colossali
mentovate pi sopra (p. 81), e un po' pi tardi, nel 311, il prefetto
della citt Flaviano rinnov
- 98
come
muro
re
NN
so
Fig. 44.
Le
le
oo
Piedi
parti antiche esistenti fino al sec. xvi in nero; quelle supplite a tratteggio;
dell'
Impero occidentale,
ma
ridotto
un'ombra:
l'edifizio in
99
moderna.
Dinanzi
la
men-
Comizio.
Una
le
sole fon-
damenta
di
zione
dimostrano
di stucchi
imitanti
un'incrosta-
marmorea
nella
rozzi
mensoloni
che
si
rilievo.
IOO
tavo o nono secolo da ci si comprende che il rialzamento
del livello non fu prodotto dalla fondazione della chiesa
di S. Adriano (625 ine), ma piuttosto da un restauro
medievale, avvenuto forse dopo l'incursione dei Normanni
sotto Roberto Guiscardo nel 1084, o sotto Gregorio IX,
;
livello di
trovati,
ai
vari
rimontano forse
periodi
al
della chiesa:
secolo decimo
tempo
di
gli
strati
inferiori
undecimo, quelli
Cola di Rienzo.
102
XX.
lzio
la
del
Career. Oltre la Curia, il Carcere il solo edirimasto sul Comizio; non si pu quindi ometterne
descrizione, sebbene
Foro propriamente
non
detti.
sia
La
compreso
visita del
fra
gli
scavi
monumento
ARCER
si
pu unire a quella
lino: vi si
romani distinguono il carcere, nel quale i malerano tenuti fino a che il loro giudizio fosse pr-
Gli scrittori
fattori arrestati
io3
Fig. 47.
i04
estensione assai limitata. Ci spiega il fatto, che il carcere era soltanto una prigione preventiva, non casa di pena.
Una scala moderna conduce al solo vano conservato del carcere superiore, grande stanza a volta, di massi di tufo e pochi
travertini. Sopra l'antico portone d'ingresso, al quale ora si sale
mediante gradini moderni, e che al livello dell'antico Comizio
Fig. 48.
(accessibile dal vestibolo della chiesa) si vede una fascia di travertino con l'iscrizione in grandi lettere: C. Vibias C. f. Rufinus,
M. Cocceins M. f. Nerva cos. ex s(enatus) consulto). Questi consoli ebbero i fasci sotto il regno di Tiberio o di Caligola (tra il 20
il 40 d. Cr.). Di altri vani attigui si accertata l'esistenza, ma
nessuno ancora accessibile.
Un'altra scala moderna scende dal Carcere superiore al Tulliano, mentre nel tempo antico vi si entrava soltanto per un foro
io5
ma
cui
ma
fu costruito in occasione di
fa
si
cenno
nell'iscrizione.
La pianta
Micene.
Nel Tulliano,
Roma
Giugurta,
Havvi
si
pietre,
un
lieve pendio,
come luogo
in
cui
il
Carcere
si
trova
men-
Vedi: Varr
33, 8.
XXIX,
1.
22,
1.
10.
io
Maximus
20;
'
ma
finora
LXV,
21.
ioy
Fig. $0.
(Da un disegno
le fonti letterarie, invece gli avanzi stessi del monumento dimostrano che esso fu distrutto probabilmente nel saccheggio gotico
del 410, e ricostruito negli anni seguenti. Il Prefetto della citt
nel 416, Probiano, il medesimo che restaur la basilica Giulia
(v. p. 51), orn con parecchie statue la basilica Emilia. Nel secolo
ottavo, l' edifizio cadde in rovina e nella parte orientale fu costruita una specie di fortezza. Della sua ultima distruzione nulla
certo;
nel secolo
si
sa
S.
di
xiv-xv
il
terreno
fra
S.
Adriano e
da cava di
io8
La
basilica del
tempo imperiale
tutte di
marmo
il
frontare
secondo o terzo che gli stanno accanto, e che appariscono di fattura assai meno accurata. Il portico non
dava adito, come nella basilica Giulia, direttamente alla
sala centrale, si accedeva a questa mediante una porta
situata nel
l'edinzio,
mezzo
no
di cui
ancora
al
posto
la
soglia di
marmo.
e che,
come
si
queste taberne
piano superiore.
di
si
trovano
da
uffizi.
scale
Sull' estremit
che conducono
al
come
si
quanto dalla Forma Urbis (v. sopra p. 19, fig. 4), non
una, ma due navate. Le gallerie che circondavano la nave
centrale erano sorrette da colonne invece che da pilastri,
come
dono
frammenti
di
un' epigrafe:
si
ve-
PAVL
RESTI
la quale si riferisce forse al restauro del
console Paolo nel 34 o 14 av. Cr. Le navate laterali
non erano a volta, come quelle della basilica Giulia, ma
con soffitti di legno; le colonne del piano superiore,
anch'esse di marmo africano, avevano soltanto un diametro di m. 0,55. Anche del cornicione dell'ordine superiore si sono trovati frammenti di lavoro finissimo.
L'ingresso principale della sala doveva essere dal lato
occidentale verso la Curia; dal lato opposto, verso il tempio
di Faustina, era l'abside, di cui sar fra poco cominciato
,
lo scavo.
Il
pavimento
lastre di
marmo
composto
di
grandi
mostra
in
Ili
bronzo
vi
sono
innumere-
attaccati, e fra
essi
noscere
dai
conii,
Fig.
adunque
fu
52.
posteriori
Costantino.
L' edifizio
facile
legno delle navate laterali e sopratutto della grande intravatura che copriva la
nave centrale. Secondo le monete ritrovate, questa distruzione avvenne nel quinto secolo d. C, probabilmente
quando, durante il saccheggio di Alarico, anche la Curia
e il Secretarium furono divorati dalle fiamme (v. p. 21).
soffitti di
Cr.
Le
sono
non anteriore
lastre
al
secolo settimo
marmoree con
od ottavo
d.
esteriori,
non appartengono n
Museo
Lateranense deve essere stato scoperto durante scavi anteriori di cui s'ignora la data). Un gran masso di marmo,
preso dalle pareti della Regia, e con un importante fram-
mento
XXXI),
serviva
come
so-
una porta
riunito con gli
glia in
di questa casa
iscrizioni,
per
ecc.,
fra
la loro bellezza,
silica stessa
(p. es.
ii3
del
Fig. 53.
llllllllllllllllllllllllllllllllillllll!
nn nn
HI
II
nn nn
nn nn nrm
Fig.
fra
54.
'}
to
'
te
[1 lllllllll
nn
unir
n non
ristretti di
quello che
fossero fra
aveva circa venticinque intercolunni meno larghi (v. figure 53-54), Di questo colonnato forse faceva parte un
frammento di epistilio trovato negli ultimi scavi e gia8
cente ora dinanzi
ii4
vi incisa ricorda
XIIII
AVG
monumento
eretto
nel 2
nell'angolo
si
i
lati
Vedi: Cicero ad Att. IV, 16, 14; Varr 1. 1. VI, 4; Livius XL,
51; Plinius n. h. XXXV, 13. XXXVI, 102; Statius silv. I, 1, 22;
Tacitus hist. Ili, 72; Appian. beli. civ. II, 26; Plutarch. Caes. 29;
Cassius Dio XLIX, 42. LIV, 24; Notitia reg. IV.
Jordan I, 2, 392; Huelsen, R. M. 1902, 41-57; Vaglieri 83-98;
Boni, Atti del Congresso storico 566-570.
Moneta di Lepido:
Cohen-Babelon, Aemilia,
n. 25.
H5
ciata
(v.
fig.
51)
si
trova
il
consiste in
e
terreno
tu-
livello del
Il
piccolo
monumento
Longo (43
av. Cr.)
rg.
$>
Mont-M
effigiato
dna, presso
n6
le
mano ad un
I rilievi delle monete ci lasciano immaginare sul basamento rotondo due statue muliebri, una delle quali
tiene in mano un fiore, e accanto a ciascheduna un pi-
Fig.
Sacellum Cloacinae.
lastro basso
come
56.
Il
fiore e l'uccello,
XV,
i,
io;
Livius
III,
48, 5; Plinius
119.
Giano,
il
nume romano
dell'entrata e dell'uscita,
sul
sacrifizi
di
a lui
si
non aveva
compivano
ii7
tr.
di
D. Comparetti).
monete
Nerone coniate nel 66 d. Cr.
quando l'imperatore chiuse il Giano
dopo aver restituito la pace al popolo romano in terra e sul mare .
La suddetta costruzione non pu
Il
sacello
effigiato sulle
di
Vedi
fast.
Jordan
ciani 254.
178.
I,
I,
2,
Monete
2
,
Nron,
n.
153.
161.
183.
Pi innanzi verso la Sacra Via si vedono sul pavimento, quasi nel centro della piazza, gli avanzi di una
base la quale, per la sua forma, pu bene aver sostenuta
n8
mezzo
del
Foro.
Vedi: CIL. VI, 1141 (= Dessau 698); Notit.
Jordan I, 2, 188; Lanciarli 260.
reg. Vili.
Fra questa costruzione e le basi di mattoni fanchegSacra Via sono venuti alla luce, nel 1903,
grandi avanzi di opera a sacco che si trovano a circa un
metro sotto il livello imperiale. Questi avanzi probabilmente appartengono ad una costruzione del primo segianti la
rimasta traccia
di travertino e di
marmo
probabilit che
monumento
il
Ora
tempi
antichi.
le
21.
29.
Pauli;
vultu.
120
puro celsum caput aere saeptus
Tempia superfulges et prospectare videris
An nova contemptis surgant Fa latta flammis
Pulchrius, an tacita vigilet face Troicus ignis
Atque exploi'atas iam laudet Vesta ministras.
Ipse autem
35.
luogo degno dell'opera. Dirimpetto si apre il tempio delche stanco delle guerre, grazie al figlio suo adottivo, primo
addit la via dell'Olimpo ai nostri semidei. Ai tuoi lati, s'innalza qui, Pedifizio di Giulio, l, la sontuosa basilica del bellicoso
Paolo. Dietro ti guarda il padre e con sguardo carezzevole la
Concordia. Tu stesso, circondato il capo sublime da un puro aere,
ti elevi brillante al di sopra dei templi e par che tu esamini se
il nuovo palazzo dalle fiamme sorga pi bello, se il fuoco Troiano
vigili nel segreto del Santuario e se Vesta torni a lodarsi delle
sue vergini ministre .
Il
l'eroe,
Cesare compiuta da
accenna ai templi di Vespasiano e della Concordia; il v. 36 allude ad un processo clamoroso contro una Vestale fatto nel principio del regno di Domiziano.
Il v.
Augusto;
22
il
si
v.
31
marzo 1904, ha
nel
si
a quelli
1904, 37.
121
Secondo
pra
le
citato,
la descrizione data nel carme di Stazio sopresso Yequus Domitiani era il lacus Curtius,
cui origini
Roma
Nell'aprile
mento
1904, uno
il
pavi-
Yequus Domitiani e le basi dioclezianee ha messi allo scoperto avanzi che si possono attribuire, con ogni probabilit, al lacus Curtius. Vi si distinguono due strati quello superiore, situato a circa
60 cm. sotto il livello degli ultimi tempi dell'impero, consiste in una platea di lastroni di travertino con crepidini
pure di travertino in tutti lati. La platea trapezoidale
con un lato curvilineo e un angolo smussato; ha m. 10,16
di lunghezza su 8,95 di larghezza. Sull'estremit a oriente,
si vede lo zoccolo di un altare o di un puteale rotondo
circondato da una cornice a dodici lati; le fondamenta
di questa platea si congiungono con lo strato inferiore,
di forma quasi identica a quello superiore, ma composto
di massi tufacei. Altre traccie di are o basi sono visibili
di travertino
fra
122
sull'
basi
alle
le
quali
da Ovidio
debbono
attribuirsi
corridoi,
alti
la
maggiore dai rostri sino al tempio di Cesare, ed intersecata ad angolo retto da parecchie altre gallerie (bb,
ce, dd, e e fig. 58) che finiscono per la maggior parte
in camere quadrate e a vlta. Nel centro del pavimento
di ogni camera incastrato un gran dado di travertino.
Secondo alcune traccie si suppone che sopra questi
dadi posassero
argani, la
cui forza
motrice fosse
tra-
Fig. 59.
Cuniculi.
come
fu detto,
soltanto al
(i
circhi
ed
gladiatori,
anfiteatri)
soli
d' altra
parte,
combattimenti
avvennero
volta
I2 4
questi basamenti
(nel
1899)
le
Vedi: Jordan
I,
2,
sg.
Huelsen, R. M.
1902, 59 sg.
si vedono in molti punti
servivano per collocarvi
pali, usati per le illuminazioni o per sostenere i velari
che difendevano la piazza dai raggi del sole. Dei velari
sul Foro si fa menzione pi volte al tempo di Giulio
Cesare egli, nelP occasione dei ludi gladiatori che diede
nel 46, fece coprire con veli tutto il Foro, la Sacra Via
ci che dest ammirazione mage il Clivo Capitolino
giore degli stessi combattimenti gladiatori. Alcuni anni
incavi quadrati,
quali
forse
125
del 39 d. Cr.,
durante
il
quale
fu
costruito
il
lastricato
secolo terzo,
di
travertino
tuttora esistente.
Vedi: Plinius
Una
h.
n.
XIX,
23.
costruzione laterizia (A
all'angolo
NE
zino)
solo avanzo di un
il
Jordan
fig.
I,
2,
177 sg.
magazepoca tarda, il
n8^a
(=
Dessau 782).
Jordan
I,
2,
182;
f.
si
voluto attribuire
126
alla
tempio
di
Ma
la statua
di
ogni
modo
dell'
impero, ed
tempio di
XXXIV,
6.
Livius
bull,
Iuli.
127
il
anche perch
il
particolari
rostri
sono poco note: la tribuna per gli oratori {Rostro, ad divi Iuli)
qualche volta menzionata nella occasione di esequie per gli appartenenti alla famiglia imperiale, e le monete di Adriano fanno
ricordo di una allocuzione al popolo da lui pronunciata dinanzi
Fig. 61.
Monete
di
Adriano.
128
tempo
di rendere impossibile
il
si cerc nel
culto pagano. -
due muri
vano
scale
essa mediante
Nicchia con
1'
alla
navali
ai lati sta-
piattaforma, e da
saliva
altare del
al
portico
del
Divo Giulio.
sei
era collocato
il
sua morte.
I frammenti
architettonici
massima
rostri
che conducevano
pochi gradini si
Fig. 62.
cella
stesso
destra e a
ritrovati
negli
scavi,
in
Fig. 65.
alla
Templum
Divi Juli
per
disponibile
la
costru-
2;
I,
2,
1,
n.
89,
di
Adriano
ib.
n.
XXV; Arcus
Augusti. Appoggiato
al
lato meridio-
130
in
il
Ad
oriente di
uno
dei pilastri
centrali
si
vede un
i3i
tempo
al
7,
di
19, 8;
(o dei Castori
il
di
di
I,
2,
210.
Castore
Castore
dittatore
Moneta
Postumio Albino.
Fig. 6$.
<*
Fu rinnovato da
Druso nel 6
d. Cr.
L'estensione delle fondamenta del tempio, le quali giunfino alla Sacra Via, deriva dagli ingrandimenti che
gono
132
esso ebbe nell'et imperiale dell'edifizio antico pi angusto sono visibili neh' interno del nucleo alcuni avanzi
composti di blocchi tufacei (si entra in una galleria
sull'angolo NOv.). Al portico del tempio, da principio,
forse si accedeva mediante una scala monumentale,
;
che
cella
133
Jordan
List.
I,
2,
I,
gli
LV,
27.
LIX,
23.
LX,
6;
FUR.
incerta.
gli
scolii di
!34
Propertius IV, 2, 5; Ovid. fast. VI, 403; CIL. VI, 804 (= Dessau 3588).
Jordan, Eph. epigr. III, 241, Topogr. I, 2, 373.
Fig. 67.
Lacus Juturnae.
ingresso
al
le tre
colonne
recinto sacro di
Giuturna.
Alle falde del Palatino si venerava gi in tempi antichissimi
la dea delle sorgenti che ivi scaturivano. Essa era designata come la divinit tutelare di tutti gli artefici che lavoravano
con l'acqua {qui artificium aqua exercen)\ il nome deriva dal
verbo uvare (aiutare). Oltre al santuario sul Foro, Giuturna ne
aveva un altro nel Campo Marzio, ove essa era venerata insieme
Giuturna,
135
le ninfe. L'antichissimo lacus Juturnae effigiato sulle monete della gens Postumia coniate circa il 90 av. Cr. (v. fig. 65).
Gli avanzi scoperti nel 1900 e 1901 appartengono ad un restauro
dell'et imperiale; al tempo di Costantino una parte dell' edifizio
serviva per usi amministrativi {statio aquarum, v. p. 138).
con
Fig. 68.
Il
di lato
lacus
e
si
Leda
136
col cigno
Polluce, sull'altro
grande face.
che Elena (Selene, come divinit della
Fig. 69 a.
Ara
luce).
Che
la
dei Dioscuri.
relazione con
quella di Giuturna,
antichi
ma
il
forse l'altare
lacus
da una soglia
di
travertino {/, g,
i,
k,
fig.
68), sulla
i37
Fig. 69 b.
il
Ara
dei
Dioscuri.
il
Palatino.
la
allato
il
138
il
quale porta
il
quella dei Dioscuri con i cavalli (probabilmente opere originali di artisti della Magna Grecia,
eseguite nel quinto secolo av. Cr.), e una statua arcaica
salutari, p. es.
Fig. 70.
di Apollo (senza testa), ora rimessa in piedi, furono rinvenute nel bacino, spezzate in molti frammenti.
A quale scopo servisse l'edifizio nel iv secolo d. Cr.,
10 dice T iscrizione di una base marmorea (dirimpetto
a k, fig. 68), sopra la quale, secondo l'epigrafe, stava
una statua di Costantino dedicata, insieme con l'edifizio,
11 giorno
i marzo 328 d. Cr. da Flavio Mesio Egnazio
Lolliano, curatore delle acque. A questo tempo forse
appartiene anche il musaico bianco e nero del corridoio,
39
sul quale
(in
ma
presso
il
Il puteale di marmo bianco situato dinanzi l'edicola fu dedicato, secondo l'iscrizione, dall'edile
curule M. Barbazio Pollione, forse al tempo di Augusto.
Il pozzo, restaurato nel secondo o terzo secolo d. Cr.,
serviva ancora in epoca tarda, come dimostrano i numerosi incavi sul margine superiore, prodotti dall'attrito
delle corde. Dopo il trionfo del cristianesimo, il puteale
dinanzi
fu involto in uno strato di mattoni e calcinacci
vi fu costruita una piccola scala, il cui gradino superiore era un'ara di marmo, la quale, al momento dello
scavo, fu trovata col rilievo verso terra, e venne rialzata pi tardi. Il rilievo rappresenta Giuturna col fratello Turno, il principe guerriero dei Rutuli, e sono raffigurati come li immaginavano
Romani secondo l'Eneide
babilit all'edicola.
di Virgilio.
n.
5-6.
di
con abside
di
di
buona opera
140
la
parte inferiore
della
parete contigua
all'
abside
vi
British School at
i4i
Nova Via
stiana, forse gi prima del sesto secolo, fu posta nella sala maggiore della Biblioteca una cappella della Madonna, la quale fu ingrandita e decorata parecchie volte durante i secoli ottavo e nono.
Fra i pontefici restauratori di essa merita speciale menzione Gio-
142
un ambone
di
marmo
(772-793) decorarono
iconoclasta,
la chiesa e
monaci greci
rifugio in
Roma,
monastero
e decorassero, con
brevemente S. Maria
Nel
1702, scavando a
caso dietro questa chiesa, fu trovata
la parete di fondo del presbiterio
inferni
Fig. 72.
o pi
Liberatrice.
dell'
subito.
le
nomi
143
Nel centro del cortile, diagonalmente all'asse del medesimo, vi un gran bacino rettangolare che ha sul
Fig. 73.
Tempio
di
sotto le
144
potrebbe considerarsi come 1' " impluvium " di un palazzo, ha dimensioni tanto grandi (m. 9X25) da non
aver potuto appartenere ad una casa privata, per quanto
nobile, dei primi tempi imperiali. Probabilmente appartenne alle costruzioni di Caligola; infatti un frammento
d'iscrizione onoraria di quest'imperatore (vi sono conservate soltanto le lettere ....MANICI. F.) fu ritrovato
negli scavi del bacino.
...
/v.Y/'
Minerva"
fu tras-
Hj
H=^H--~
YY yi/
r
1
jfffiufi'
Fig. 74.
'
frl
Qjg
tutte
le
pareti
145
di
pitelli
di
principio
marmo. E
scoperta,
oppure se
Fig. 75.
con un
quadripor-
Dietro
il
Quadriporticus.
(m. 8,5
si trovano tre sale, una pi grande
7)
mezzo, due piccole (m. 4,5
5) ai lati
7 e 4t5
due altre stanze laterali, poi, a cui si accede dalla navata
destra del "Quadriportico", si estendono fin dietro il
lato meridionale del tempio di Augusto. Il quadriportico
forse serviva come sala da studio della Biblioteca, le altre
La pianta dellibri.
sale e stanze da magazzini per
tico
nel
io
146
r edificio corrisponde ai precetti di Vitruvio ed analoga ad altre biblioteche, p. es. quella di Pergamo. L'edifizio orientato verso NE., per avere la piena luce
della mattina, preferita dagli antichi studiosi, e verso mezzogiorno e sud-ovest perfettamente chiuso (come
appunto prescrive Vitruvio), affinch lo scirocco, il sole
cocente del pomeriggio, e gl'insetti nocivi germoglianti
nella temperatura calda rimangano, per quanto fosse
possibile, esclusi.
Anche
Foro
cen-
periali, e nel
assai conveniente
mentre
si
fecero
il
presbiterio e
due cappelle.
Lastroni di granito grigio uniti insieme rozzamente formano il pavimento nel centro del cortile presso e si vede
un avanzo ottagonale di mattoni, forse la base di un amquest'ambone appartiene una lastra di marmo
bone.
(ora giacente nella nave sinistra) che conserva sulla superficie piana le vestigia di una cancellata o ringhiera di
metallo, e sulle facce laterali l'iscrizione: Iohannes servu(s)
s(ar)c()ae M(a)riae
'Icovvoo SoXou Tyjs freavcxoi). L'ambone dunque era quello di Giovanni VII, che abbiamo
gi menzionato.
:
fratelli
c.
7).
Il
lato
147
stesi vedesi
figure grandi tre quarti dal vero: nel centro, Cristo siede sul trono,
con
tiene
il
Fig. 76.
godo Nazianzeno,
mento.
primi sette quadri della striscia superiore sono completama poich l'ottavo rappresenta il sacrificio di Caino
ed Abele e l'uccisione di quest'ultimo, cos sette precedenti, secondo le analogie di cicli simili, probabilmente rappresentavano le
sette giornate della creazione. Seguono: l'ingresso di No nell'arca,
il
diluvio, il sacrifizio di No (tutti assai danneggiati). Nella striscia inferiore continuano le scene tolte dalla storia dei patriarchi:
il
sogno di Giacobbe, la sua lotta con l'angelo Giuseppe che racI
mente
distrutti,
148
fratelli
Accanto all'ingresso
(presso x,
fig.
Fig. 77.
con
della
rampa verso
73) collocato un
il
sarcofago di
Palatino
marmo
chiesa,
cristiani,
ma
del
in
buon pastore,
un battello.
il
si
vedono
l'effigie
Nell'angolo (presso z) trovasi un altro sarcofago, proveniente senza dubbio da qualche sepolcro pagano, con
149
maschere tragiche e comiche in rilievo, rinvenute anch'esso sotto il pavimento della basilica.
Nella navata destra, vicino all'ingresso, posto un
sarcofago antico dedicato, secondo l'iscrizione, da un
centurione della coorte decima urbana, L. Celio Fiorentino, a sua moglie, Clodia Secunda, morta il 17 giugno 207 d. Cr. nell'et di venticinque anni, dieci mesi
quattordici giorni, dopo di aver vissuto in matrimonio
con esso sette anni, quattro mesi e diciotto giorni " senza
che mai una contesa fosse sorta fra loro" {sine querelici).
Anche questo sarcofago adoperato per la seconda volta,
deve essere stato originariamente presso una delle grandi
vie pubbliche, forse la Via Appia.
La zona superiore
della parete
destra
due
Testamento
era occupata da
vestigia, vi
le pitture corrispondenti a
destra sono quasi interamente distrutte); pi sopra ancora storie
15
colpi di piccone.
Nell'abside (n
simo
laterizio,
fig.
sono conservati pi
Fj. 78.
David
e Golia. -
Il
re Ezechia.
ROMANVS
Anche a
sono
visibili
resti della
152
decorazione imitante lastre di marmi colorati) si vedono raffigurati S. Leone Magno e S. Gregorio Nazianzeno. Tutte le citazioni
qui trascritte si trovano negli atti del Concilio Lateranense'del 649,
nel quale papa Martino I condann la dottrina dei monoteliti che
negavano le due volont di Cristo {diiae naturales voluntates et
operationes) gli affreschi dovranno perci attribuirsi alla seconda
met del secolo settimo. Del terzo strato rimangono avanzi di
drapperie: sopra di esse corre una striscia rossa contenente l'epiIAE, la quale si
grafe a lettere bianche: SCAE DI
CI.
deve supplire: Sanctae Dei genitrici semperque virgini Mariae. Sull'altro lato dell'abside era scritto il nome del dedicante.
Nei triangoli attigui all'estremit superiore dell'abside, a destra ed a sinistraci vedono quattro figure di papi; accanto al secondo a destra l'iscrizione MARtinus PaPa
VS; il secondo a sinistra ha il nimbo quadrato azzurro. Pi sopra vi
una larga striscia rossa con iscrizioni greche, che sono in massima
parte profezie relative al Messia, tolte dai libri di Amos, di Zaccaria ecc. Sopra questa striscia, nella lunetta sotto la volta, si
vede il Cristo in croce adorato da angeli bianco vestiti. Questa
parte del muro fu scoperta nel 1702, e come dimostrano i disegni
del tempo, era allora meglio conservata.
;
SEM
ROMAN
La
in
origine serviva
libri,
da
diaconium
sacri
vi
La
153
bene
Fig. 80.
pieno di aceto;
al
La
il
154
il
al
nimbo
GENE
CIS
DI
PERQVE
APPELLATVR
SEN
A MILITIBVS DVCITVR);
CATOMVLEBATVS
il
6) la
nel carcere.
Sulla parete destra: 7) la madre
figlio sono torturati in una padella rovente (VBI SCS CVI-
madre
il
figlio
RICVS CVM
MATRE SVAM
IN
cranio (VBI
e finalmente
gli viene sfracellato il cranio sui gradini del tribunale. Sulla met
anteriore della parete destra fra il cancello di marmo e la porta
del presbiterio, stanno quadri di un altro pittore: la Madonna venerata da una famiglia nobile, probabilmente quella di Teodoto;
notevoli le due figure ben conservate di un fanciullo e di una
fanciulla, ambedue col nimbo quadrato azzurro. Sulla parete d' ingresso, a sinistra della porta, Teodoto (?) con due grandi ceri in
8)
al
fanciullo
sono
infissi
chiodi
di
ferro
nel
mano,
porta,
5.
155
Armenti(u)s
e(
e tre
in lettere bianche:
destra della
sc{i)t,
il
nome
delle
Ritornando per
la
gradini.
Il secondo ripiano di questa rampa comunica col primo
piano della casa delle Vestali (vi si gode una bella veduta
della casa stessa), e con la Nova Via. Pi in alto, si
arriva sul tetto della Biblioteca, da cui si scopre pure
una bella veduta di S. Maria Antiqua, e degli scavi sotto
la pendice del Palatino (v. p. 157). Un quarto braccio
della rampa conduce al Clivus Victoriae, ove la rampa
si incontra con la gradinata che ascende dal tempio di
Vesta (v. fig. 93); qui si aprir un ingresso diretto agli
qua
fino alla
Domus
Vedi: Plinius
n. h.
conducono
di
Tiberiana.
XXXIV,
3i 7-
Huelsen, R. M.
Papers 0/
Ritorniamo nel cortile di Minerva, e attraversaentriamo, mediante una porticina bassa (6), nella
cella del Tempio di Augusto.
tolo,
XXX. Templum
Divi Augusti.
Il
tempio
di
Augusto
si
cella
156
le
come mostra
rovescio della moneta di Pio, stavano due statue, probabilmente di Augusto e di Livia, nelle altre nicchie
gli imperatori che furono consecrati nei tempi seguenti
(al tempo del restauro di Antonino, cio verso la met
il
Fig. 81.
di
Augusto.
mura
laterizie
157
Vedi: Sueton. Tib. 47. Calig. 21. 22; Plinius n. h. XII, 94.
131; Tacitus ann. VI, 45; Cassius Dio LVI, 46. LVII, 10.
LIX, 7; Acta Arvalium ad ann. 39 cet. (Henzen p. 55).
Lanciani 122-125; Huelsen, R. M. 1902, 74-82; Vaglieri 230 sg.
Monete di Caligola: Cohen 2 n. 9-1 1; di Pio: Cohen 2 Antoniii
n. 1-12. 797-810; CIL. VI, 4222 (= Orelli 2446). 8704.
XXXV,
FUR.
fr.
37
86.
tempio
destra, parallelo al
muro
di
158
Fig. 82.
Frammenti
Forma
della
Urbis.
biamo a
sinistra la
Foro dove
(al
Augusto) comincia
la
XXXI.
poco
le
Regia.
Della Regia
rimangono
presso
59
fizio
di
Augusto.
Secondo
la tradizione
romana,
la
poi
Pontefice
al
Massimo. Nell'et
repubblicana
la
Regia non serv
pi per residenza
del Pontefice, ma
soltanto come suo
ammini-
ufficio
strativo.
Ivi,
fra
vava
V archivio,
nel quale si con-
servavano oltre
commentari
vole
le ta-
compilate
annualmente
Pontefici,
dai
con-
tenenti
la
lista
dei magistrati, i
fatti pi notevoli
avvenuti in pace
ed
in guerra, i
prodigi
il
caro
dei viveri, l'eclissi,
,
le
pubbliche
lamit,
ecc.
queste tavole,
ca-
Da
o
anche
dai
gine
pi antico
mana, che
gli
Fig. 83.
au-
i6o
a. C, fu in quest' ultimo anno restaurata sontuosamente da Domizio Calvino, vincitore della Spagna; allora sulle sue
nel 148 e 36
pareti esterne
trionfi
La prima met
del
medesimo
provengono
dall' edifizio
Marte.
i6i
riun Opis. Pi oltre si vedono avanzi dell'edifzio imperiale. Della parete meridionale, che, nell'edificio di Cal-
Fig. 84.
Fasti.
poco rimane
trionfi,
sul luogo;
I2
e formato
da
solidi
massi marmorei.
un pavimento
pezzi di
di
Rimangono anche
marmo
medio evo
(sec. vii-viii) in
di-
al
Vedi: Ovid.
civ. II,
Solin.
I,
21.
I, 2, 302-303. 423-428; Huelsen, Jahrbuch des Insti228-253, CIL. I 2 p. 5 sg., R. M. 1902, 62-66; CantaRiv. di filologia 1898, p. 209 sg.; Lanciani 221-223; Va40-55; Boni, Atti del Congresso storico 518-525.
Jordan
tuts 1889,
relli,
glieri
163
Fig. 85.
164
tempio, costruito tutto di pietra e di metallo, pi volte rimase grademente danneggiato, p. es. nel terribile incendio sotto Commodo
(191 d. Cr.). Settimio Severo e Giulia Domna lo restaurarono e
i pezzi di architettura venuti alla luce negli
ultimi scavi per la
maggior parte appartengono appunto a quel restauro. Nel 394 l'imperatore Teodosio fece chiudere il tempio; nell'ottavo e nono secolo l'edifizio deve esser caduto in rovina, perch molti de' suoi
pezzi furono trovati in un muro medievale tra il lacus Juturnae
e il tempio dei Castori. Al tempo del rinascimento nulla pi si sapeva sul vero sito del tempio; quindi il nome tempio di Vesta
fu attribuito o alla chiesa di S. Teodoro sotto il Palatino, oppure,
Fig.
86.
Monete
di
Augusto
Giulia
e di
Domna.
GY intercolunni
chiusi mediante
i5
poste stavano
visibili
in
fisse
alcuni
dei
---i-
di
Vesta.
il fregio
interno della cella, erano di un
pezzo di marmo lungo quasi tre metri. In tal
maniera le colonne del portico e il muro della cella
uniti insieme, formavano un appoggio sufficiente per la
cupola abbastanza larga (v. fig. 88). Generalmente si
del portico e
sol
i66
Fig. 88.
di
Vesta.
sta
Fig. 89.
recenti
hanno portato
pezoidale, al quale
si
in
Tempio
di Vesta.
voluto dare
il
nome
di
tra-
favissa
(ripostiglio per arredi sacri e votivi fuori d'uso): la situazione di questo pozzo dimostra che il sacro focolare
non stava esattamente
i68
nel
centro della
cella.
Il
pozzo
presso
Secondo
l'iscrizione dell'archi-
secondo
secolo d. Cr. dal Senato e dal popolo, col pubblico denaro. Accanto ad esso, pochi gradini di travertino danno
La
e magnifica,
ma
mentre
la
Il
collegio
delle Vestali
dapprima
si
compose
di sei
e pi
169
Pontefice Massimo,
il sesto e decimo anno. Venivano scelte dal
consenso dei parenti, ed avevano l'obbligo, almeno per trent' anni,
di rimanere severamente rinchiuse nell'Atrio di Vesta. Fra i vari
doveri che a loro spettavano, eravi pur quello di attingere l'acqua
santa dalla fonte delle Camene fuori la porta Capena (sulla via
Appia, presso S. Sisto Vecchio), nonch di assistere a molti sacrifici, talvolta congiunti con cerimonie assai complicate. La Vestale
tra
col
Fig. 90.
Veduta
dell' Atriuni
Vestac.
che veniva meno a' suoi doveri era severamente punita; cosi, per
esempio, ove avesse lasciato spegnere il fuoco sacro, il Pontefice
Massimo la castigava battendola a colpi di verga; se poi avesse
mancato al voto di castit, la si seppelliva viva nel Campo Scellerato, che trovavasi nelle vicinanze della porta Collina (luogo corrispondente all'angolo settentrionale del Ministero delle Finanze, in
via Venti Settembre). Coteste dure condizioni del sacerdozio, fecero s\ che coli' andar del tempo divenisse sempre pi difficile il
trovare fanciulle che si adattassero ad entrare nell'Ordine, ed anche
genitori che vi acconsentissero. L' ammissione tuttavia nell' Or-
170
dine, era facilitata dal fatto che mentre nei tempi antichissimi
solo le fanciulle patrizie avevano il diritto di servire a Vesta, pi
tardi tale diritto venne accordato anche a quelle di famiglie
dopo
tempi
bertini.
Quando entravano
di
nell'
172
alle basi,
una sola
commemoranti
le loro virt e
loro meriti.
Di
173
le
Fig. 92.
Vestale.
Di nessuna statua perci si pu indicare la base con l'epigrafe relativa. Le epigrafi, ad eccezione di una sola
(Praetextata Crassi filza
in
Severo.
Le
sacerdotesse,
da questi monumenti, e da
anteriori (le
nell'atrio),
sono
con * non
201
d. Cr.
209, 213, 215 d. Cr.
240.
242.
Terentia Flavola
* Campia Severina
* Flavia Mamilia
Flavia Publicia
Coelia Claudiana
* Terentia Rufilla
247> 257286.
3o> 301.
364.
384.
Coelia Concordia
Tutte
le
si
Numisia Maximilla
tempi
trovano pi
lapidi segnate
apparteneva il diritto di avere statue onorarie. L'abbigliamento sacerdotale che indossavano, si componeva
di una sottoveste (stola) e di una sorta di mantello (pallium), ambedue di lana bianca. Uno scialle (suffibulum)
tenuto da una spilla (fibula) ricopriva loro il capo quasi
interamente, lasciando soltanto scoperta la fronte e l'atsi
appariva
sotto,
bene
all'
la capigliatura, divisa,
posticci,
secondo
(seni crines),
cui
si
non
la rituale
di
capelli
attorcigliavano nastri di
lana nera e rossa. Cotesta arcaica e poco comoda acconciatura portavano le Vestali durante tutta la vita;
laddove le donne romane erano obbligate ad adottarla
soltanto nel d delle nozze, quale
la
175
la fedelt
marito,
al
nella
La meglio con-
sul
petto
resti
di
ratore?), la cui
barba di
marmo
era mobile.
le
Le
altre
migliori rispetto
e di resti
di
sacrifizi,
l'orientamento della
quale corri-
essa in tutti
di tutti
numi
felici
successi
la
(un'altra
ragione che
al
suo alto
76
posto ).
(ufficiali che,
dedicanti
come
erano
Ma
poich
il
numero
se-
si
di
tiene per
un forno,
nella
'
'
78
l'umidit.
un bellissimo pavimento
appartenente
al
marmo; a sinistra si trova una stanza (r), col pavimento rialzato e con un muro parallelo alla parete di
fondo, inserito in appresso per riparare il vano dall'umidirimpetto all' ingresso sta una base esagona di
dit
marmo, con iscrizione onoraria a Flavia Publicia. Dall'altra parte, attigua al corridoio una camera, nella
quale recentemente fu scoperto un bellissimo pavimento
di
ad un andito
stretto,
sotto
il
cui
furono trovate 397 monete d'oro dell'ultimo periodo dell'Impero occidentale. La maggior parte di esse appartiene al regno dell'imperatore Antemio (467-472); vi
sono 345 pezzi col ritratto suo e dieci con quello di
179
sua moglie Eufemia; e perci da credere che il ripo472, allorquando le orde di Ricimero
presero e saccheggiarono Roma, fosse nascosto da un impiegato della corte imperiale, il quale aveva la sua dimora
nella casa delle Vestali. Le monete ora si conservano al
Museo delle Terme Diocleziane.
All'estremit dell'ala meridionale, due scale mettono
al piano superiore; nella parete del piccolo vestibolo a
pi della scala si trova una nicchia per un'imagine sacra
cui attigua una sala con abside (u), il pavimento della
quale stato rappezzato rozzamente nel principio del
stiglio, forse nel
medio evo.
Neil' angolo
(942-946) avesse
quivi
nascosto
il
tesoro
una
lui
affi-
delle scor-
La base
di
marmo
180
massimo Ma-
crinio Sossiano, ad una Vestale ^Massima erettale per la sua castit e moralit, non meno che^per l'ammirevole sua pratica nei
sacrifizi e nelle cerimonie . Il nome della sacerdotessa abraso con
molta cura, di modo che non ne resta leggibile se non la sola lettera
prima C. Quale sar stata la cagione di questa condanna della memoria di lei? La data incisa sul lato destro della lapide (9 giugno 364 d. Cr. sotto il consolato del Divo Ioviano - successore di
Giuliano l'Apostata, che regn soli otto mesi - e Varroniano ) ci
addita un tempo in cui i seguaci del paganesimo cercavano, con
grande energia, a ravvivare di nuovo il culto dei numi antichi e
durante il quale tra cristiani e pagani erano contese molto vivaci.
Se in un tempo come quello, una Vestale fosse stata condannata per
una grave colpa commessa contro la castit, un tal fatto eccezionale
nelle nostre fonti contemporanee - che sono assai numerose - certamente non sarebbe passato sotto silenzio. E molto pi probabile
che questa Vestale sia uscita dall' Ordine per volont propria.
Ora il poeta cristiano Prudenzio, che scrisse sotto Teodosio, celebrando i trionfi del cristianesimo, dice: il Pontefice depone la
benda sacerdotale e riceve la croce, e la Vestale Claudia entra nel
tuo santuario, o Lorenzo {vittatus olim pontifex adscitur in signwn crucis aedemque Laurenti tuam Vestalis intrat Claudia).
Onde molto verosimile che la Vestale, il cui nome appunto comincia con una C, sia proprio quella che, deposto il sacerdozio
di Vesta, si era fatta monaca in uno dei conventi presso S. Lorenzo fuori le mura. Naturalmente allora i pontefici vollero cancellare il suo nome dalla base onoraria.
si
piatti,
catinelle
ed
altri vasi
ma
ben conservato.
Le camere
i8i
dell'ala settentrionale
pianta e costruzione, fanno parte
della casa delle Vestali, con la quale tuttavia non stanno
(zzz),
secondo
la loro
nessuna comunicazione. Ivi forse, almeno nel piansi trovavano botteghe d'affittare {taberiia), le
quali, lungo la continuazione della Sacra Via, erano assai
numerose. Sotto
muri laterizi dell'et imperiale sono
in
terreno,
con resti di affreschi, pavimenti composti di piccoli pezzetti di marmo, mezze colonne con basi e un gran canale di tufo per lo scolo delle
acque). L'orientamento di questi avanzi corrisponde a
di tufo e travertino (pareti
e delle costruzioni
antiche sotto
il
La Sacra
chiamano
come
le
Via.
mura
di
Roma due
soltanto
si
le
sto e
fabbricati
riana,
assai
domus Tibe-
bene conservato.
Regia, e che
i8 3
le
si
fra
debbono ricordare
quelli
Anche
le
processioni e le
pompe
trionfali percorre-
vano
la
Velia,
i
Do-
Sacra Via
perde il suo carattere di via aristocratica e diventa una
strada commerciale assai importante. Le iscrizioni infatti
menzionano sovente gioiellieri, gli orefici, mercanti di
perle, gli incisori di cammei, cesellatori di bronzo, fiorai,
ghirlandai e droghieri de sacra via. Quando T imperatore Adriano innalz sulla Velia il tempio di Venere
e Roma, sembra che anche la Sacra Via fosse nuovamente rettificata
fabbricati laterizi sul lato meridionale, eretti secondo un comune disegno, appartengono
per la maggior parte a quest'et. Pi tardi, le case e le
botteghe situate sul lato settentrionale, cedettero il posto
ad edifizi monumentali (tempio di Faustina, tempio del
i
la
184
206) portavano
(v.
p.
nel
medio evo
si
Roma,
dei primordi di
il
sostitu a
l'altro
nome meno
caratteristico
XC
stantini
XX,
c.
10.
nel terzo
Antonino
dedicato
Fig. 94.
Moneta
della vocale
dIvae
di
I,
faustInae
tempio ha sei
diam. m. 1,45)
scala dinanzi
cato
I
il
fusti delle
zioni granite:
non
di cipollino
il
grande
ex
colonne
Il
scannellate
portico
(alte
{rnarmor Carystiun)
portico, nella
altare per
met
m.
:
del
17,
sulla
sacrifizi.
i8 5
Fig. 95.
Graffiti sulle
di Faustina.
numento cristiano del Foro. La cella ha mura di peperino, un tempo incrostate di marmo ne rimane conser;
Miranda
i86
nome non
il
(il
mille).
Fig. 96.
Tempio
di
sente (col timpano barocco) fu dato alla chiesa nel restauro compiuto al tempo di Paolo V nel 1602.
Vedi: Hist. Aug. vita Pii 6. 13, vita Salonin. i Notit. reg. IV;
CIL. VI, 1005 (- Dessau 348). 2001.
Valadier, Fabbriche di Roma I (18 10); Reber, Ruinen Roms
139-152; Lacour-Gayet, Mlanges de l'cole fran<;aise I, 226 sg.;
Lanciarli 218-221; Vaglie-ri 32. - Moneta di Faustina: Cohen 2
n. 101-104.
;
XXXV. La
l'angolo
SOv.
i8 7
antichissima.
F'g* 97*
Le
Tomba
tombe
(finora
ventitre,
le
cremazione C.
vengono designate
nevano cadaveri sepolti
tombe a cremazione, che
generalmente un grande
quali
la
forma
di
i88
piccoli, spesso
chetto funebre
posteriori a quelle
Fig. 98.
a cremazione
Sarcofago
di
si
vede chiaramente
Mancano
vasi protocorinzi \
parte di essi di tipo laziale, o di bucchero,
con ornamenti graffiti, linee spirali o a zig-zag, ecc. Nu'
La massima
merosi sono
gli oggetti di
90
Fig. 101.
Tomba
a cremazione Q_ e
tomba ad inumazione C.
tombe
tini- d'osso,
steriori
al
e inoltre
si
trovano
sesto
Anche
secolo;
le
tombe pi
quelle
recenti
pi antiche
sono porimontano
Fig.
102.
La necropoli veduta
tempio
di
Faustina.
all'anno a cui la tradizione
della citt, cio
il
753
192
av. Cr.
primi abitatori del Palatino, ovvero alla citt ingranSettimonzio (v. p. 2), finora non si pu accertare.
Ma senza dubbio 1' uso della necropoli dovette cessare
allorquando la valle del Foro venne prosciugata e destinata ad essere mercato comune delle due colonie, la latina
sul Palatino e la sabina sul Quirinale: ci che, secondo la
ai
dita, al
XXXVI.
di edifizi,
quali,
debbono
due lati di un corripiccole stanze con mura di grandi
secondo
la loro costruzione, si
doio
si
trovano tre
stipiti
pavimento
delle porte
molto
il
la tradizione
di
Repubblica, quanto
solo
stabilimento
dell'
193
Fig. 103.
Damiano, ma sono
stati
ricoperti.
Boni,
Atti
del
Congresso
comincia la
sopra la Via Sacra, sorgeva un arco
onorario costruito dal console O. Fabio Massimo Allobrogico nel 121 av. Cr., e che dal nipote omonimo di
salita della Velia,
13
lui
194
nell'et
cesariana.
Le
iscri-
medievali.
Secondo
le epigrafi, l'arco
con
le
rari
dell'et
imperiale,
quando, scendendo sul Foro, passava sotto l'arco Fabiano ". L'arco era probabilmente ancora in piedi nel
quinto o sesto secolo d. Cr. quando sia stato distrutto,
ignoriamo.
:
act.
I, 7,
19,
de ora-
tore II, 167, con gli scolii; Seneca dial. II, 1,2; Schol. Pers. IV, 49;
Hist. Aug. vita Salonin. 1; CIL. VI, 1303. 1304 (= Dessau 43).
Jordan
I,
2,
196
Il
tempio che
Romolo,
morto in tenera et, situato fra la Sacra Via ed il
Foro della Pace o di Vespasiano. La Sacra Via qui si
Massenzio nel 307
d.
Fig. 105.
Forum
la
rettangoli
ed absidi
L'edificio
sembra
semicircolari
fosse
di
varia profondit.
197
clicatoria
circondanti
(ovoli
le
intelaiature,
invece conservata la serratura, il cui meccanismo funziona ancora dopo quasi mille seicento anni.
cornici)
nel
tempio
fu
vestibolo della
fondo
si
198
lide traccie di
affreschi.
Iwanoff, Annali
1867, 66-69;
147.
dell' Istituto
>,
Lanciarli,
Bull,
1859
tav. F.;
comun.
1882,
De
211-213.
XXXIX.
Il
cosidetto
Templum
Sacrae Urbis.
Dietro
il
ad
oriente, bellissima
documenti;
Roma.
Ma
l'edificio
la
pianta
dell' edifizio
199
La piazza
et
fatto dopo
La loggia ad
la
archi costruita
costruzione
avanzo
200
la strada conducente ai palazzi imperiali. probaquindi che questi frammenti provengano dal tempietto
restaurato da Antonino Pio, alla quale faceva riscontro
geva
bile
Fig, 106.
un
altro
pure
Frammenti
di
del
tempio
di
Mater.
Vedi: Martial. IX, 75,
glieri
Il
4.
- Huelsen, R. M. 1902, 95
sg.
Va-
19-29.
messo
in luce soltanto
s'
tarda.
Il
lastricato
avanzi di mattoni e di
201
che forse appartenevano ai grandi magazzini per
merci orientali {Horrea piperatari) situati in questo
lato della Sacra Via, e che dovettero cedere il posto alla
basilica di Costantino. Una scaletta moderna d accesso
all'angolo SE. di questo grantufo,
le
dioso edifzio.
Vedi: Cassius Dio LXXII, 24;
Chronogr. a. 354 p. 146 Mommsen.
Lanciarli, Bull, cornuti. 1900,
tini.
Massenzio
incominci
alla
{Basilica
Nova),
per, al
momento
la
Fig, 107.
Moneta
di
Antonino Pio.
quale,
della
morte
di lui
202
architettonico (mensole con vittorie, epistili
riccamente
dimostrano la decadenza e la meschinit del
gusto nel secolo quarto d. Cr.; invece meravigliosa la costruzione generale, la quale molto differente da quella
delle basiliche pi antiche ed piuttosto modellata sulle
grandi sale delle terme imperiali (un paragone molto
convincente ci d la sala centrale delle Terme Dioclescolpiti),
Fig. 108.
di
Costantino.
enormi
fig.
108
e 109, le quali mettono a raffronto lo spaccato longitudinale e trasversale della basilica con alcune grandi basiliche
di Colonia, chiesa di S.
il
203
i
piloni
le
volte,
anche
(v.
ma
Fig. 109.
fu
trasportata
sulla piazza di S.
Maria
della
pontificato di Paolo
fig. 104)
per semplice
di
Costantino.
Nell'abside
collocata,
primitiva
dopo
la
204
nave destra,
Cosma
Damiano,
Fig. 110.
Basilica di Costantino.
scopre una splendida veduta del Foro, del Pamonumenti, da parecchi anni purtroppo non pi accessibile.
La distruzione della gigantesca basilica ebbe principici
sul cominciare del medio evo. Il pontefice Onorio I (625638) tolse le lastre di bronzo del tetto, e ne copr la
basilica di S. Pietro in Vaticano; ma le dimensioni codi cui
si
lossali
205
impedirono
dell' edificio
Rimasta abbandonata,
probabilmente prima del mille, gravi danni
a cagione dei terremoti (v. p. 196). Nelle Mirabilia
l'edificio viene chiamato templum Romuli supra templum
Latonae (v. sopra p. 199); dal secolo quindicesimo in
poi la falsa denominazione templum Pacis generalmente
accettata, ma il vero nome fu dato al monumento soltanto nel 18 19 da Antonio Nibby.
stiana, o dargli altra destinazione.
la basilica pat,
Vedi: Notit. reg. IV; Aurei. Victor Caes. 40; Chronogr. a. 354
146 ed. Mommsen.
Reber, Runen Roms 392-397; Duchesne, Mlanges de Vcole
ranraise 1886, 25 sg. Petersen, Atti deU Accad. Pontificia 1899,
x 59 S S5
Lanciarli, R. a?id E. 203-208, Bull, comun. 1900, 9-15.
p.
XLII.
della
Adriano
e alla
Templum Veneris
nell'a.
et
Romae.
Sull'altura
Velia sorge
il
Dea Roma.
Settant' anni
prima
il
20
quarto secolo si annoverava ancora fra le meraviglie di Roma. Intorno
sua distruzione definitiva, nulla si sa di certo: la tradizione
cristiana collega questo luogo alla contesa degli apostoli S. Pietro
e S. Paolo con Simone Mago. Il pontefice Paolo I (757-767)
costru nel punto ove gli apostoli si erano inginocchiati per far
cadere il Mago, cio fra le rovine del portico occidentale del tempio
ed il pronao un oratorio chiamato 5. Petri et Palili in Sacra Via:
ad esso succedette, verso il mille, la summentovata basilica di
alla
S.
col
nome
di S. Francesca
Romana.
Il
tempio di Venere e Roma, costruito secondo i
disegni di Adriano stesso, sorgeva sopra una sostruzione
Fig.
in.
Monete
di
Adriano
(rt)
e di
Antonino Pio
(b, c).
lunga m. 145, larga m. 100, la quale all'estremit occidentale s'innalzava di pochi gradini sulla Sacra Via (sulle
gradinate di marmo a destra, prossime all'arco di Tito,
vedono parecchi graffiti e tavole lusorie: un gladiaun cavallo vincitore, un centauro con la palma in
mano), mentre all'estremit orientale si elevava assai sulla
si
tore,
piazza dell'anfiteatro.
sui
lati
corti,
forse
portici
morei.
La
Sacra Via)
208
pare che fosse sacra a Roma: nel timpano della facciata
(effigiato sopra un rilievo ora esistente al museo delle
Terme) erano rappresentati Marte e Rea Silvia, la lupa
Fig.
114.
Fig.
115.
Roma
Roma
verso
verso
il
il
Colosseo, ricostruzione.
con
Le
celle
209
occidentale, un
Romana,
tempo giardino
Museo
cesca
Damasco, a
architetto Apollodoro di
pose
cui
Adriano
loro
troni,
le
sotto-
dee aves-
avrebbero urtato
la
il
soffitto
e per
marmo
cipollino.
contra
Symmaclium
I,
214.
Romano
la
un'aquila. Dell'arco
tori
antichi,
14
2IO
tanto sopra un rilievo appartenuto al sepolcro degli Aterii
sulla Via Labicana (ora nel Museo Lateranense) che rappresentala Sacra Via dal Palatino fino al Colosseo (fig. 1 16)
T arco effigiato con il nome di Arcus in Sacra Via stemma.
Nel medio evo, l'arco era rinchiuso nelle fortificazioni
dei Frangipani la strada allora stava al disotto del livello
;
antico: infatti
travertini delle
inferiore
211
l'epigrafe dedicato-
(sotto
ria); vi si
mezzo ad
sopra un ferculum una
sacrifizio, e in
essi
forse
fiume Giordano.
265).
Archi trionfali
Rainen Roms
397-400; Wickhoff, Wiener Genesis 43 sg. 54 sg. Lanciati 201203; Huelsen, R. M. 1902, 97;
Rossini
Vaglieri 17.
18.
mura
di mattoni di varie
avanzi s'interQuesti
et.
secano fra loro in modo
assai complicato e finora
non
bilire
no-
basamento di tufo
con poche modanature in
travertino, che ha un aspetto
tevole un
relativamente antico
la
de-
nominazione datagli di Tempi uni Larum in summa Sacra Via assai dubbia. A
grande profondit si vedono
212
poligoni di basalto, che appartengono al Clivo conducente
verso T ingresso principale dei palazzi imperiali sul Palatino.
XLIV. Templum
di Tito, a destra della
Fig, 117.
di
di
di
213
dalla Porta
il
dai Sabini;
il
Roma
nella guerra
dopo
cati
se
file
sero fino
al
1828.
Vedi: Cicero
xvm
in Catil.
I,
11.
33.
Ili,
14: Ovid.
XXVII,
trist.
Ili,
1.
37; Dionys.
Le
i.
un
sono rivedute
f furono aggiunte
quelle notate
e Septi
montium)
2.
Metto Curzio
Il
e corrette,
in questa edizione.
.V.
FotOOT
Foro circa
170
a il 1 Ili C li LI Utili i UT
4*
5-
Mattone
D.
Il
Il
8.
il
Cr.
a.
litui.
coti bollo di
\~> 1
l/i
ioy^,
vnii'i.
j.\uih.
Disegno
1\U HlliC
leodorico
Not.
Foro circa
scavi 1900, p.
d.
Cod. Escoriai,
il
1490
Foro nel 1^36
AT.
Il
Duprac, vestigi
9-
Il
IO.
Il
ii.
II
tav.
di
24
31
12.
f.
di
Roma,
I.
35
35
Tito
12. Il
37
di E. Fries
Baukunst
fig.
13-
Il
14. li
x9
22
f.
170
lin.
doglio
2.0
der
39
(Durm
R'mer 2
4i
697, p. 615)
Fotogr.
43
Fotogr.
45
15.
l6.
Dutert,
17.
Tavola lusoria
Disegno
53
18.
Fotogr.
54
Basilica Giulia
5
le
Forum
t.
X. XI.
52
19.
2i5
Disegno
Maria in Can-
n apara
2
I.
l'arte,
Moneta
I
24
raffigurante
28.
Augusto
di
I
Costantino
Rostri
Agrippa
ix
O. Schulze. Centrali,
sui
d.
61
62
Fotogr.
62
Rtn. Mitth.
27.
164
Trajamsule HI,
60
F.
1896
rostri preaugustei
Rostri
2C;.
55
Cichorius
S.
22.
G. Tognetti
di
Mazzante,
1902,
T.
63
II
Disegno
di
G. Tognetti
6>
Disegno
di
G. Tognetti
66
Rostri (Moneta
Sulpicio Platorino)
6^>
30.
Moneta
JI.
Gradinata originaria
di Severo
32.
Tempio
Severo
di
73
e tarda sotto l'arco
Rodi. Mitth.
Vespasiano, in fondo
di
il
1902, 21
Durm, Baukunst
Ta-
bularium
p. 578, fig.
d.
74
Romer
652 (secondo
Normand)
3 3-
34-
*s-
36.
37-
Lapis niger
di
Vespasiano
76
Fotogr. Moscioni
77
Fotogr. Moscioni
38.
strato superiore
39-
strato inferiore
79
Fotogr. Anderson
84. 85
Fotogr. Anderson
89
Rnt. Mitth.
1902,
T.
Comparetti,
Iscr.
arcaica
del
Foro Romano,
p.
III.
90
9i
41.
42.
4
3*
Idoletti
di
osso
trovati
presso
Fotogr. Gargiolli
il
95
Sa*
cellum
Bull,
cornuti.
1903,
117
45- Arco
Duprac, vestigi
di
Severo
tav.
Tullianum
\
\
Moneta
di
Lepido
Roma,
Ili
Ichnooraphia
teterrimi carceris Mavierm
tiui (ise )
Parker-Gori,
IOI
102
103
1902, 230
49.
di
94
98
104
106
50.
Avanzi
1480
il
51.
52.
Costruzioni
Disegno
di
26)
107
109
f.
Emilia
III
Fotogr. Vasari
Disegno
di
G. Tognetti
V-VI
Disegno
di
G. Tognetti
114
Wiener Studien
115
116
54.
sec.
LongO
55.
Moneta
56.
Sacellum Cloacinae
57.
Moneta
58.
*Bull.
Cuniculi
Fotogr. Moscioni
59.
60.
6r.
d MllSSldio
Nerone
di
Moneta
Monete
di
col
di
del
Divo Giulio
Tempio del Divo
Lacus Jutumae
dei Castori
ah Ara
Moneta
72.
73.
129
di
G. Tognetti
130
131
d. List.
132
1898, 87
134
tav.
Fotogr. Gargiolli
Giuturna
IV
135
136. 137
Fotogr. Anderson
138
di
Caligola
col
Templum
141
Antonino
Divi Augusti
142
di
Augusto, Biblioteca,
Tempio
Disepno
128
Fotogr. Anderson
Martiri
69.
123
Fotogr. Moscioni
Jabrb.
119
126
67.
117
127
66.
68.
Cesare
Giulio
65.
tempio
64.
9 02 >
114
Giano
l'altare del
63. Ricostruzione
Dressel,
l
Adriano
con
coi Sacello di
Ottaviano
di
62. Nicchia
1/12
G. Tognetti
cod. Barberin.
S.
Maria
Antiqua
tav.
IV
143
76. Storia di
Giuseppe Ebreo
78.
David
e Golia
Il
re
Maria Antiqua
Ezechia
144
Fotogr. Moscioni
145
Bull,
147
Bull,
148
Fotogr.
comunicata da G.
Boni
79.
Tre
strati di affreschi in S.
tiqua
150
Maria AnBull,
I 5 I
8o.
La
217
Antiqui
Bull,
81.
82.
Frammenti
Augusto
di
Forma Urbis
della
156
vus Victoriae)
85. Pianta della
Regia
Regia con
85. Rilievo
Fotogr. Anderson
Rotti, \fitth.
rappresentante
Fasti
Jahrb.
tempio
il
Inst.
d.
1902, 63.
Monete di Augusto
di
Uffizi, Firenze)
e di
Giulia
di
Vesta
Domna
Dressel,
Numism.
1889, Tf.
tempio
tempio
Vesta
di
89
Tempio
90.
91.
Tempio
Vesta
di
Vesta
di
I,
164
II
1902, 88
165
Rem.
1902, 89
166
Mitth.
0, Tf. Vili.
J.
Fotogr. Anderson.
163
Zeitschr.
Rtti. Mitth.
Auer
159
161
1889.
158
Disegno
di
167
169
V. Rauscher.
92. Vestale
Fotogr. Anderson
173
Disegno
177
94.
Moneta
di
G. Tognetti.
Antonino Pio
di
J84
Faustina
96.
Tempio
97-
Tomba
di
tav.
cremazione
Tomba
ad inumazione
tomba
tempio
di
inumazione
04.
Tempio
tomba J
Faustina
cremazione Q.
>.
Not,
e
186
IV
187
I95 148
188
1903, 129
188
11
I9<>3
8S
189
380
190
di
d.
scavi 1902,
tomba ad
192
Roma
ior. Necropoli
Tomba
102.
185
89
99-
fg.
Duprac, vestigi di
Romolo
stantino circa
il
Via
e Basilica di
Fotogr. Moscioni
193
1^50
Romanae antiquitatis
monumenta tav. Z
quot
105.
Romolo
*9S
18J9, tav. F.
196
106.
Frammenti
del tempio di
2l8
Bacco sulla
Sacra Via
107.
Moneta
di
Rem.
,,
110.
,,
Disegno
Spaccato longi-
Spaccato
,,
ir2.
di
Adriano
e di
di
Venere
,,
,,
Rmer 2
d,
Rmer 2
203
,
254
206
625
Antonino Pio
Roma:
d.
260.
Durm, Baukunst
tras-
versale
Monete
Tempio
202
G. Tognetti
di
Durm, Baukunst
gitudinale
1 il.
200
1902, 95
201
109.
Mitth.
Antonino Pio
ricostruzione
114.
115.
ricostruzione
JPardini, Biderheft
\w
j>
II,
Be-
Rom
207
207
209
209
presentante
117.
la
Sacra Via
Mon.
arco
dell'Istituto
Duprac,
tav.
vestigi
XV.
V, T. VII
di
211
Roma
212
REGISTRO.
....
....
Ad Minervam
Alarico
21. 97*
Alimenta
Italiae
ui oiuturiid.
di
#5
35
1 28
....
Giovanni VII
39
142
I
4O
"\[ov itili
I>1 ci-V Hill
Anonimo
Barbazio Pollione
di
Apollodoro, architetto.
Emilia
di
Giulia
...
*5
Biblioteca del
di
Augusto
dei
Hi
Fabii
....
....
....
.
.9.
13
IO
26
141
Pacis
.
Caliga
Caligola, palazzo di
198
29
44
ic8
....
168
delle
Campo scellerato
Campo Vaccino
.
17.
97
86
141
....
-.-^8B
169
169
Canalis
Canina, Antonio
.
Career Mamertinus.
114
Camene, fonte
Canna para.
Attus Navius
Aurelio Anicio Simmaco,
ponte di
17. 141
Cambiavalute nella Basi-
di
57
di Tito
209
Arcus in Sacra via stimma 210
Arcus Latronis
199
Argiletum
5. 50
87
S. Armentius
155
Aterii, rilievi del sepolcro
210
Atrium Libertatis
13. 22 98
97
.
.12. 193
^pvf^ro
di Tiberio
Boni
Bibliotheca Templi
29
02
201
201
Tempio
*59
di Costantino, rilievo.
124
201
M- 50-57
13
Nova
42
139
106-115
Massenzio
Biondo Flavio
10.
Sempronia
Benedetto Cannico
25
Basilica di Costantino.
140
209
*59
di Einsiedeln
Sacra
....
Porcia ....
l8 3
Antonio Eremita
Arco
Ambone
141
111
IO.
.
II
40
27. 57
4. 102
.
220
Carinus
20.
Caristie, architetto
...
124
40
Roma
32
205
Catilina
105
Centumviri, giudizio dei
55
Chiesa di S. Adriano 24. 38. 99
S. Cosma e Damiano 23. 197
S. Francesca Romana
206
S. Lorenzo in Miranda
185
S. Maria Antiqua
24. 25
Costanzo, base di
96
Cristo al Limbo.
Crocifissione,cappella della
Cucina delle Vestali
.
155
152
180
118. 122
.
Cuniculi
Curculio di Plauto
10. ti
Curia di Fausto Siila
13
Giulia
14. 15. 97-100
.
Hostilia ...
di Pompeo ....
Curzio, rilievo di
Custodia Mamertini
141
Maria in CannaDamnatio memoriae di
para
24. 51. 56
Geta
Maria Foro
24
di una Vestale.
Maria Liberatrice 142 Decennalia
Maria Nova
206
Dii consentes
Martina
24. 97
Diocleziano,monumentodi
Pietro e Paolo in
Dodici tavole, leggi delle
Sacra Via
206. 184
Salvatore della StaDomiziano, statua equeter
27. 68
stre di
Sergio e Bacco
70. 72
Domizio Calvino
Teodoro
164
Domizii, casa dei
13.
3.
4.
97
34.
15
121
105
73
180
S.
in
S.
S.
S.
S.
S.
81
75
81
6. 8
190
S.
S.
24.
S.
militiae
Claudia, Vestale.
Clivus argentarius
Capitolinus
....
Victoriae
Maxima
86
180
50
59 75. 76
199
157-^58
.
sacer
Cloaca
3-
28
203
205
di Nerone
Columna Maenia
rostrata
29. 30
Cola di Rienzo
Colosso di Costantino
Comitium
Condono di
i J
n. 115
Cloacina, sacello di
Codex Escorialensis
5.
6.
tasse di Traiano
Costantino, base di
statua colossale di
Cingulum
95
86
117
203
Domus
Regis Sacrificuli
Duilius C
Dutert A
42
Edicola di Giuturna
di Vesta
Elena-Selene
Erario di Saturno
Esculapio, statua di
Exactum ad
...
Ezechia, re
118
160
183
182
139
168
136
68
.....
137
133
149
....
96
Castoris
Fabri tignuarii
160
89
167
38
221
sul Foro sotto
Repubblica Francese
Fiorelli, Gius
Feste
la
.
fanio
Gorgoglione di Plauto
Graffiti nella Basilica Giu.
38
42
173
lia.
80
.
18.
Fornix Fabianus
Foro Boario, cosidetto
Forum boarium.
Augusti
.
Caesaris
cuppedinis
holitorium
Iulium
19
15
1
1
15
t8
17.
....
.
206
24.
5
.
Hemicyclium
Heemskerck, M.
Horrea Germaniciana
31
et
piperataria
Insigne sacerdotali.
Ianus
5.
Infmum forum
....
Gemoniae
(scalae)
21.
106
82
Giuditta e Oloferne
Giugurta
Giuochi sul Foro
4.
Giuliano da Sangallo
Giuseppe Ebreo, storia di
Giuturna
Goethe, viaggio in Italia.
.
10.
.
Iouxmenta
158
201
Kalator
Kalatores
et
...
Lacus Curtius
Iuturnae
14S
146
105
123
107
147
134
38
10.
9.
Ligorio, Pirro
Lucio Cesare,
in onore di
Lucus Vestae
4.
121
134
44
88
50. 103
34
iscrizione
.
170.
Macellum
Maeniana
Magnenzio
Tremulo,
114
172
84. 88
Lustratio
Marcio
160
...
Lanciani, R. A.
Lautumiae
.M
93
pontificum
flaminum
116
92
149
Isaia profeta
Lapis Niger
80
66
Agrippiana.
185
198
piscarium
9
Traiani
18
transitorium
50
Vespasiani
17. 198
vinarium
1
Frangipani, fortezze dei 26. 210
Fredenheim, C. F. v.
38
Fuoco sacro
162
.
Roma
16
Nervae
Gregorio Magno.
....
....
Pacis
Venere
Grecostasi
55
180
198
12. 193
108
...
di
138
Foca, colonna di
Focaccia carbonizzata
97
liano
96
statua
equestre di
Marliani Bartolommeo
126
34
222
Marte
Rea
Silvia,
Massenzio
Milliario aureo
...
ri-
lievo
....
ad Minervam
Mirabilia Urbis Romae
208
96
69
Quadrante solare
Quadriga di elefanti
Quadriportico
26
199. 205
dei
139
Quirico
Giulitta,
e
pella di
Vestae
....
del Foro.
178.
47.
...
Necropoli arcaica
Nerazio Cereale, prefetto
della citt
...
179
209
187
96
205
103
40
88
182
183
Raffaele Sanzio
Rampa
tomba
di
di S.
Pietro.
179
70
...
Palikano, moneta di
Palladio troiano.
.
Penus Vestae.
Pertinace, esequie di
Poggio, Giov.
.
tium
183
Pozzi rituali
...
Juturnae
Libonis (Scribonianum)
70
il
Niger lapis
91
Venere Cloacina
115
x 8 2
Sacra via
Sacrarium Martis
159. 160
Opis
159. 161
di
....
s c hola Xantha
58. 75
Kalatorum pontificum 160
viatorum ab aerario
78
163
163. 172
65
29. 68
Prudenzio
Sarcofago cristiano.
di
39
79
Porta Mugonia
2. 182
Porti cus Deorum Consen.
30
155
158
28. 100
.
70
89
60
....
Sacello sotto
Obolo
88
Rosa, Pietro
42
Rostra
60
Rostra ad Divi luli
127
Vandalica.
22. 67
Rostri cesarei, cosidetti
59
Omphalos
....
imperiale
Regia
Roberto Guiscardo
Romolo, quadriga
cap-
154
Museo
141
.
8
23
143
74
95
180
6
139
130
_
_
148
Secretarium senatus
Senaculum
Seni crines
Septimontium
Sepulcretum
10
183
97
5
....
Serratura antica.
Settimio Basso, prefetto
.
della citt
Signorili, Nicola.
Simon Cyrenensis
Solomone
Statio aquarum
...
.
S.
174
2
187
197
125
28
150
146
138
223
Statua di Claudio Gotico
19
20. 117
Costantino
Esculapio
137
Orazio Coclite
70
Pitagora ed Alci8. 13
biade
Stazio poeta, sua descri118
zione del Foro
Stele arcaica
Stilicone, monumenti ono-
91
81. 84
Tabernae argentariae
et novae
3.
Tabulae honestae missio.
veteres
210
8.
Tarquinio
13.
....
Superbo,
19S
154
Teodoto
Tesori del tempio di Ge-
rusalemme
Tiridate re di Armenia
Tomba
Romolo
di
di
Augusto
Bacco
Antonino
.
Castore
della Concordia
53
76
9
183
184
141. 155
199
.
131
7.
12.
16.
184
212
Divo Giulio 15. 126-129
del Divo Romolo
196
di Saturno
6. 67
Venere Genetrice
15
Venere e Roma
205
Vespasiano
75
162
Vesta
.
del
...
....
.
in
.
Sum.
Urna a capanna.
Velabro
Velari sul Foro.
Velia
Venere Cloacina.
Vercingetorige
Virginia
Vestali,
costume
delle.
69
188
della citt
183
211
124
182
16
105
115
)
133
174
120
75
Vortumnus
205
...
.
211
78. 79
Faustina
Giove Statore
di
Templum Larum
ma Sacra Via
sua
casa
211
64
20. 88
Torre Cartularia.
213
de Tournon
40
Traiano, sue liberalit
84
Tria fata
23. 24. 117
Trionfo di Tito, rilievo
211
Tullianum
102
Tempio
Urbis,
142
nis
lusoriae
Tabularium
Tabula Valeria
Sacrae
cosidetto
82
rarli
Templum
Zaccaria papa
Zecca vecchia
10.
11.
....
.
133
154
107
A T O
NE
TIPOGRAFI
DEL* SENATO
FORZANI E
ROMA
C.
mm