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QUESTO E-BOOK:
TITOLO: Storia della ceramica greca
AUTORE: Ducati, Pericle
TRADUTTORE:
CURATORE:
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CODICE ISBN E-BOOK: n. d.
DIRITTI DAUTORE: no
LICENZA: questo testo distribuito con la licenza
specificata
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TRATTO DA: Storia della ceramica greca / Pericle
Ducati. - Firenze : Fratelli Alineri, 1922. - 539
p., XXI : ill. ; 29 cm.
CODICE ISBN FONTE: n. d.
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 16 giugno 2015
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Indice generale
INTRODUZIONE..........................................................6
ABBREVIATURE........................................................13
CAPITOLO PRIMO
I vasi dipinti della civilt cretese-micenea...................16
CAPITOLO SECONDO
I vasi dipinti geometrici................................................89
CAPITOLO TERZO
I vasi dipinti di stile orientalizzante............................151
CAPITOLO QUARTO
I vasi dipinti di stile jonico.........................................253
CAPITOLO QUINTO
I vasi attici a figure nere.............................................351
PERICLE DVCATI
STORIA
DELLA CERAMICA GRECA
INTRODUZIONE
Non m'induger a dimostrare con argomenti, che
sarebbero non pochi, la importanza che spetta allo
studio della ceramica greca non solo nei riguardi della
conoscenza del mondo classico, ma della cultura in
generale. Questi argomenti sembrano quasi riassunti in
poche parole, simili ad un grido di entusiasmo, che
espresse un grande dotto, Edoardo Gerhard del
Rapporto volcente (Annali dell'Instituto archeologico,
III, 1831, p. 113), quando a centinaia uscivano dal
desolato suolo della etrusca Vulci magnifici campioni di
ceramica greca, e specialmente attica. Sono le parole
che ho voluto riportare come motto di questo mio
trattato sotto la intestazione. Ma in tempi pi a noi
vicini un competente ed assai fine studioso di ceramica
greca, Edmondo Pottier, conservatore della magnifica
raccolta di ceramica antica del Museo del Louvre, nel
primo volumetto del suo Catalogue des vases antiques
de terre cuite, 1896, p. 13 e segg., espone con quel
modo attraente, piacevole che costituisce una delle non
minori qualit dei suoi scritti, le ragioni della
13
ABBREVIATURE
Am. I. Arch. = American Journal of Archaeology.
Ann. d. Inst. = Annali dell'Instituto di corrispondenza
archeologica.
A. B. S. = Annual of the British School at Athens.
Ant. Denkm. = Antike Denkmler des deutschen
archologischen Instituts.
Ath.
Mitt.
=
Mitteilungen
des
deutschen
archologischen Instituts Athenische Abteilung.
B. C. H. = Bullettin de correspondance hellnique.
Buschor = Buschor, Griechische Vasenmalerei, Monaco
1921.
Dugas = Dugas e Pottier, art. Vasa in Daremberg,
Saglio, Pottier, Dictionnaire des antiquits grecques
et romaines, v. IX, col. 628-665.
Furtwngler e Reichhold = Furtwngler e Reichhold,
Griechische Vasenmalerei, Monaco, 1900 e segg.
Herford = Herford, A handbook of greek vase painting,
Manchester, 1919.
Hoeber = Hoeber, Griechische Vasen, Monaco e Lipsia,
1909.
14
16
CAPITOLO PRIMO
I vasi dipinti della civilt cretese-micenea.
17
18
Enrico Schliemann1.
Secondo i calcoli degli studiosi di antichit preelleniche lecito, in via di ipotesi accettabile, ma non
4 Reisinger, Kretische Vasenmalerei von Kamares bis zum
Palast stil, 1912, p. 1; si v. Rizzo, p, 57.
21
30
38
Fig. 12. Vasetto conico di stile Fig. 13. Vasetto conico di stile
naturalistico cretese
naturalistico cretese
(Candia-Museo).
(Candia-Museo).
da A. B. S.
da Seager.
48
49
63
66
58 Reisinger, p. 7 e p. 14.
68
Fig. 29. Vaso siciliano del tipo Fig. 30. Coppa siciliana del
Cozzo del Pantano (Siracusa
tipo Cozzo del Pantano
R. Museo Archeologico).
(Siracusa R. Museo
da Bullet. di Paletnologia.
Archeologico).
da Bull, di Paletnologia.
Fig. 31. Anfora cretese dello Fig. 32. Anfora cretese dello
stile detto del Palazzo
stile del Palazzo
(Candia Museo).
(Candia Museo).
da Archologia.
da Archologia.
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86
CAPITOLO SECONDO
I vasi dipinti geometrici.
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139
Un bell'esemplare di questa serie ceramica rodiogeometrica una oinochoe (fig. 58) da Camiro120: si
osservi prima di tutto la forma plasticamente resa di un
serpente, che in modo cos elegante ricopre con le sue
spire l'ansa del vaso; sul collo e sulle spalle abbiamo gli
schemi ornamentali preferiti nelle officine di Rodi, cio
le losanghe quadrettate, le piccole losanghe a rete, ai cui
120 Perrot e Chipiez, VII, fig. 89 (Berlino Antiquarium).
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144
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156
159
160
164
166
CAPITOLO TERZO
I vasi dipinti di stile orientalizzante.
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168
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Nel delta del Nilo esistevano invero nel sec. VII due
centri ellenici, nei quali attestata una attivit ceramica
da numerosi vasi pi o meno frammentati, che in due
serie distinte si ricollegano alla ceramica rodia.
A Tell-el-Nebireh nel ramo occidentale del delta e
non lontano dalla novella capitale dell'impero egizio, da
Sas, sorgeva Naucrati; a Tell-el-Deffeneh al di l del
ramo orientale del delta sorgeva Dafne. Dapprima,
durante il sec. VII, Naucrati fu meno di una citt, fu
come uno scalo del commercio e dell'industria ellenica e
specificamente milesia; distrutta da un violento incendio
in una occasione non precisata, risorse a nuova, pi
florida vita di vera citt ellenica durante il secolo VI,
specialmente sotto il Faraone filelleno Amasis (569526). Gli scavi eseguiti a Naucrati hanno reso alla luce
numerosi esemplari di ceramica importata ed
indigena168, nella quale ultima si possono distinguere
168 Per la ceramica di Naucrati si v. C. Smith in Flinders
Petrie, Naukratis I, 1886 e II 1888 Von Rohden, p. 1957 e seg.
Brunn, I, p. 147 e segg. Blau, op. cit. p. 79. Edgar, A. B. S.
1898-99, p. 47 e segg. Walters, I, p. 345 e segg. Lorimer, I. H.
S. XXV, 1905, p. 118 e segg. Prinz, op. cit., p. 87 e segg.
Burrows e Ure, I. H. S., 1909, p. 332 e segg. Perrot, IX, p. 384 e
192
196
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CAPITOLO QUARTO
I vasi dipinti di stile jonico.
278
289
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308
312
316
una
Cizico273.
La tecnica in questi due frammenti clazomeni gi
quella a figure nere sul fondo chiaro dell'argilla, ma, e
questo costituisce un carattere essenzialmente jonicoasiatico, le parti ignude non solo muliebri, ma anche
maschili sono ricoperte di bianca vernice e, pure in
modo conforme all'arte pittorica ionica, non vi
differenza tra l'occhio dell'uomo e quello della donna; s
l'uno che l'altro sono a contorno amigdaloide con un
cerchiello pieno in nero, o nel mezzo o verso un angolo.
Un passo ulteriore nella pittura vascolare clazomenia
ci rappresentato da un cratere, purtroppo lacunoso,
proveniente da Cuma asiatica (fig. 138)274; la
decorazione divisa a zone, due di numero, e, in modo
conforme a parecchi crateri a colonnette corinzi, nella
fascia superiore e maggiore la scena a figure umane,
nella inferiore e minore sono figure bestiali. Attorno
all'orlatura del vaso il ramo di edera a doppio filare di
foglie, che proprio del repertorio decorativo di origine
e di derivazione greco-asiatica. E tra le figure di belve
spicca quella di un giovane ignudo con lo schema di
poggiare a terra un ginocchio, e la intrusione di questo
schema nei fregi zoomorfi, se peculiare dell'arte
jonico-asiatica, comune nei prodotti corinzi e, sotto il
duplice influsso jonico e corinzio, appare poi nella
273 Uno al Museo di Brussa (B. C. H., XXXIII, 1909, t. 7),
l'altro in quello di Costantinopoli (B. C. H., XVIII, 1894, t. 7).
274 Rm. Mitt., III, 1888, t. VI e Buschor, fig. 76 (Londra
Museo Britannico).
329
335
344
349
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Fig. 152. Rappr. della fascia interna della tazza jonica detta di
Fineo (Wrzburg Museo).
da Furtwngler e Reichhold.
357
365
369
idrie, le quali nei loro contorni e nel modo con cui sono
foggiate le anse tanto chiaramente riflettono quei
modelli di bronzo, che erano dovuti alla metallotecnica
calcidese e di cui alcuni esemplari sono pervenuti sino a
noi. Insigne , per esempio, una idria da Vulci (fig, 156
e 157)323, con la lotta di Atalanta e di Mopsos pel
cignale calidonio e con Zeus che scaglia il fulmine su di
un gigante anguipede.
379
380
381
CAPITOLO QUINTO
I vasi attici a figure nere.
382
388
393
dovuta
all'ambiente
ateniese
eccezionalmente favorevole allo sviluppo dell'arte
ceramica, con gl'incessanti progressi e con la florida
espansione che raggiunsero sotto la dinastia pisistratea
le maggiori arti figurate, onde nelle officine dei vasai
doveva penetrare con amore sempre pi acceso pel bello
e col gusto sempre pi affinato per la osservazione della
natura, il fervore di novelle creazioni, specialmente
nelle scene, in cui con accuratezza cosciente venivano
illustrati miti famosi. Ed invero in questi primi vasi, che
abbiamo addotto e destinati ad usi locali, ci si manifesta
un'arte forte, audace, piena di vigoria, forse un po' rude
e contrastante con l'arte raffinata ed elegante della Jonia,
poich sono in questi vasi quei caratteri che ci appaiono
395
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409
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determinati sentimenti
rappresentati. Che, per
espressi
415
dai
personaggi
416
Fig. 180. Vaso Franois: particolare della scena delle nozze di Peleo e di Tetide.
da Furtwngler e Reichhold..
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427
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tra il nero delle forme maschili ed il bianco o il giallorossastro delle forme femminili, con la diversa
espressione convenzionale dell'occhio di prospetto, che
infonde vigoria maggiore nell'uomo, dona grazia
leggiadra alla donna, mentre appuntito il profilo
segaligno. Si osservi infine, come carattere peculiare di
Amasis, la doppia serie di raggi nella parte inferiore
dell'anfora.
La faticosa tecnica a linee graffite col bulino
raggiunge un virtuosismo non minore nelle opere di
Exekias. Tra di esse il capolavoro da giudicarsi
l'anfora (fig. 193), pure vulcente, con Achille ed Aiace
che giuocano e con l'accoglienza dei Dioscuri nella loro
casa materna361. I due sommi eroi dell'esercito greco
raccolto sotto Troia, in una pausa della diuturna guerra
sono assorti intieramente nel giuoco dei dadi. Questa
scena non unica nella ceramica attica; altri vasi la
rappresentano e la presenza di alcuni particolari ne
rendono pi chiaro il contenuto; in una tazza a figure
rosse firmata da Hieron, proveniente dall'Etruria362, gli
eroi intenti al giuoco non avvertono l'irruzione
imminente dei nemici; non li scuote invero il suono di
allarme del corno di un Greco; ma sugli eroi diletti
veglia Athena: la dea, che presente, sapr
361 Furtwngler e Reichhold, t. 131-132 (Roma Museo
Etrusco Gregoriano, m. 0,805).
362 Hartwig, Die griech. Meisterschalen des strengen rothfig.
Stils, 1893, t. XXVIII (Firenze R. Museo Archeologico, gi
coll. Campana).
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