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LA DISTRUZIONE DELLE VESTIGL ; iS 5 [A PAGANE NELLA LEGISLAZIONE IMPERIALE TRA IV EVSECOLO PaoLa CaTTANt Ma quello che sopra cutee cose dete i di perditaedanno infinitamente all predet profession fail fervente sel della nuova teligionecrstana la quale... non guast solamente o gett per terra unre le 3 Clescolture piture, mosaic e manent de fall did’ Gen male menoricanconeclonen nn persone epregie alle quali per g’eccellenti merit loro dala virwosisima antchitacrono sate pone pabllng lesatueclealtre memori. Inoltre, peredificarelechieseala usanzacristiana, nonsolamentedistoss pivonon tempi degli idol, ma per far diventare pit nobilee per adotnare San Pero, olere al ornament che de pincpio wo aves, spoglid di colonne dipitrala mole d’Adrano, ogg dtto Castello Sant noo, e moles lq veggiamo ogg guate. Ex avvengaché la eligione cristina non facese questo per oi che ela svesc con le vt ma solo per contumelia et abbattimento degli dii de’ Gentili, non fu perd che da questo ardentissimo zelo non sepuise tanta rovina a queste onorat profession, che se ne perdese in tuto la forma. (G. Vasari, Le vite de pis ecellens piri, seulor ed arhitet)! La distruzione delle vestigia dei culti pagani assunse considerevole rilievo tra IV ¢ V secolo, coincidendo con il momento di maggiore affermazione della religione cristiana, Una duratura tradizione storiografica, ben esemplificata dal Proemio alla prima parte delle Vite di Giorgio Vasari (1550) e accredieata anche da Edward Gibbon nella sua History of the Decline and Fall ofthe Roman Empire (1787), ha percid inteso stabilire tra i due fenomeni una relazione causale’. Liinteresse ela complessit’ della questione, le cui vicende paiono oggi attraversate da linee espinte eterogenee, ci hanno spinto a tentare una verifica, tracciando un prosperto cronologico alla luce del corpus legislativo che in questi due secoli disciplind ledilizia religiosa. Senza pretendere di dare conto di una bibliografia ormai vasta e di tutte le diverse componenti del problema, vorremmo proporre come prospettiva di analisi la relazione trai contrastireligiosi ealtri ordini di motivazione (ideologica, economica, materiale)®, La documentazione giuridica aiuta innanzitutto a constatare che le comunita cristiane dei seco IV eV non furono le sole responsabili degli attacchi contro il lascito architertonico dei culti precedenti: un ruolo rilevante ¢ istituzionalmente consolidato fu svolto dall'autoriea imperiale, una volta cristianizzata, ateraverso 'emanazione di leggi ad hoc. Il momento di pitt acuta ostilta nei confronti dei monumenti paganii non coincise infatti con T'nizio del IV secolo, cot con la congiuintura di consolidamento della Chiesa, ma con la fine del secolo stesso, segnata dalle misure repressive di Teodosio'. Solo progressivamente le funzioni svolte dal! aurora staal ¢ da quella ecclesiastica acquistarono solidarieta di intenti e comunanza di mezz ; ; Tnoltte, i provvedimenti dirett a sancire il riconoscimento definitivo della religione cristiana¢ gl episodi di damnatio del passato e del presente pagano si intrecciano a disposizioni volte a proveggere gliedifici pagan’ dal degrado naturale odaiguast provocatdeliberaramente. Un movimento che non Siriassure nella seissione tra due poli antitetici, ma si esprime talora nella convivenza di prevarica- tione e rispetto, sia per mezzo di provedimenti che, convertendo Iuoghi di culro della veochia teligione ad altro uso, li conservano, sia, pitt raramente,attraverso atteggiamenti culturalmente pit attenti, ‘contro i pagani’ ma ‘in difesa dei monument’. La conservarione delle opere pagane in Pou carrant considerazione lezza, di ammir Nella secon, rifunzionalize in cui luoghi del loro valore storico 0 di decoro urbano attesta in tali casi moment di consapeyg. azione e di volontaria tutela’, ida parte del lavoro ci soffermeremo invece su specifici episodi di obliterazione a ‘zione ai danni dei simboli della religiosita pagana: porteremo all attenzione alcunicas © templi sacri ai culti politeisti vengono convertiti per usi cristiani. Risuleano qi Parricolare interesse le modal che caratterizzano questo passaggio, episodico locale, che non fy mai diretto dall'alto, né di vasta portata regionale, bensi legato al fervore cristiano ed antipagano i singoli individui o specifiche comunita. 313-415 d. le secolari incertezze della parabola antipagana Lascelta dei due estremi cronologici sopra indicati risponde a una loro importanza simbolica; con VEditto di Costantino del 313 il Cristianesimo viene scelto come religione ufficiale dell’ Impero, dando avvio alla rapida ascesa di questa confessione; il 415 anno in cui viene promulgata una legge molto pit silenziosa, ma non meno emblematica: essa riconosce ai cristiani il diritto di reclamare da séle proprieta che ritengono a loro pertinenti®. All'interno di questi due limiti, si sviluppa un percorso che, pur essendo chiaro nelle sue conclusioni, pare animato da indecisioni e deviazioni. Per quanto riguarda lautorita imperiale, si rintracciano due momenti fondamentali in cui Fincolleranza contro i paganisiinasprisce: quello del 384 d.C., segnato dall'intransigenza del prefetto del pretorio Cinegio in Egitto, si snoda attraverso le campagne da lui intraprese; uno successivo, nel 391, & caratterizzaro invece da una notevole accelerazione normativa in direzione antipagana. Mai prima di queste date si era registrata una politica di attiva avversione ai pagani, All'inizio del IV secolo Costantino (306-337 d.C.) preferisce sancite la scelta in favore della religione cristiana ¢ ts condanna del Paganesimo con misure di carattere ideologico, pet lo pitt rivolte alla facies urbana. I volto monumentale delle citti, tramite primo del sistema di valori e di credenze degli abicanti, cambia in modo rilevante: per ricordare gli esempi pits macroscopici, Arco di Costantino 2 Rome C.), in entrambi i quali sono utilizzati materiali di e la Basilica Lateranense (312/313-320 d. reimpiego pagani’, sorgono come cl sua scelta cristiana, e allo stesso titolo vii Costantinopoli, «nuova Romav’ Krautheimer, gtandiosa costruzione della capitale ede, come mette in rilievo Richard privati, ed & Costantinop oli si presenta pitt come cite’ i i ted etutta di Co: Eusebio pud cad eae ais presence come tale’, dal momento che afianco della costrusinne di basliche oe oo a nee 337, ¢ quella di Santa Sofia, consacrata la prima volta nel 360) edi ers jars gli antichi dei, e viene conservato addirittars un santuario dell’antica » Costantinopolié realizzata In ogni caso l'attuazione di provvedimenti contro i cult ro numero di templi cl Pear conto cli pagan Fimane esigua, come conferma il tant per la devozione cristiana: Mambre, il centro fenicio di Aphoce, Didi eens e cirri nnicio di Aphaca, Didima, Antiochia ed Ege, in ili in particolare sia Costantino iil uo sucesore Costanza (337-361 dC) si mostano Tiberali verso gli edifici sacri che svolgano funzioni pubbliche tradizionali: Costantino nel 333 acconsente alla dedica di un tempio alla gens Flavia in occasione di feste popolari ad Hispellum, in Umbria, purché non vi si tengano sactfici e non si innalzino idoli. Costanzo proibisce i sacrfici pagani nel 341", ma nel 342 ordina che i templi fuori le mura di Roma rimangano intatti eattivi nel rispetto della loro originaria destinazione, «cum ex nonnullis vel ludorum vel circensium vel agonum. origo fuerit exortan'® Poco dopo, quello che pud essere considerato il primo testo letterario intollerante nei confronti dei pagani_il De errore di Firmico Materno (340), rivolge un appello agli imperatori Costanzo e Costante perché radano al suolo gli idoli e i santuari degli antichi dei": la linea proposta ¢ quella di porte il Paganesimo progressivamente al bando mediante la proibizione dei sacrifici, puniti con la pena capitale, ma senza chiudere i templi se non per «omnibus licentiam delinquendi perditis abnegarin". Ben presto l’indebolimento delle strutture del Paganesimo, assumendo carattere economico, si fa pit sottle e univoco: le risorse per il mantenimento dei culti tradizionali vengono meno sia spontaneamente, pet efferco della nascita del mecenatismo cristiano ela fine di quello pagano; conseguenza di misure legislative come la confisca dei Iuoghi dediti a culti pagani (364)”, la proibizione di sovvenzionare templi e feste, attiviti considerata indecorosa (386), 0 ancora la confisca di beni, terreni ¢ templi (382-384)", o labolizione del compenso dei sacerdoti in Siria (393), Coerentemente a questa linea, si arriva attorno al 390 all'intensificazione degli scontri: 'impero 2 retto da Teodosio (379-395 d.C.), che nella fase iniziale del suo regno opta per una politica di equilibrio tra concessioni ai pagani e provvedimentifilo-cristiani, main seguito assume una posizione pit nettamente favorevole alla causa cristiana™. Infatti, nei primi anni del suo regno non promulga ancora leggi che ordinino esplicitamente la demolizione di templi e adotea un atteggiamento liberale nei confronti di pagani che risiedono alla sua corte, come Temistisio ¢ Libanio, Quest ultimo ne loda la magnanimita, sottolineando che tutto cid che non @ espressamente vietato nelle sue leggi & permesso™. In seguito perd, secondo il Chronicon Paschale, a Costantinopoli Teodosio rade al suolo tempt che Costantino siera limitato a chiuderes e, con una azione ancora pitt radicale, nel 384 invia in Egiteo il prefeto del pretorio Cinegio", dove questi rimarta fino al 388, incaricato di sovrintendere all'applicazione delle norme religiose precedentemente stabilite espesso rimaste inartuate, Icompito viene eseguito dal prefetto con la rigida intransigena che lo rende celebre edi fatto si traduce in una verae propria campagna di cancellazione delle vestigiaarchitettoniche religiose pagane, Taliiniiative sono il motivo seatenante dell’ Orazione XXX di Libanio”, indirizzata all imperatore, la quale risulta tuna preziosa fonte di informazioni laddove ci mette a conoscenza della distruzione di empl perpetrate a Edessa™ ead Alessandria”. Al contrario, la documentazione legisatva tramandatac tiguardo é di minore consistenza: essa consta di una sola legge, inviata da Teodosio a Cinegio nel 385, chelo invita s verificare che enessuno abbia Paudacia di compiere sacrifici, in conformita alle norme gi2 in vigore»®, In sostanza la posizione di Teodosio mantiene un neutrale equilibrio, delegando Tiniziativae la responsabilits di efferiviinterventiantipagani ad una singola personaliti forte. 3 Td La seconda svolta nell'atcacco al Paganesimo, nel 391, @ invece prettamente legislativa e sbilancig definitivamente la politica teodosiana degli ultimi anni. Il fatto che l'aggressione antipagana ¢ traduca in norme codificate dallo Stato, divulgate pubblicamente riconosciute universalmente valide @ un tratto di discontinuita particolarmente significativo: rimperatore si assume la direttg responsabilita delle iniziative contro la religione tradizionale ed offre un valido appoggio legislative a tutti coloro che intendono agire a detrimento delle vestigia pagane. In quest ultimo decennio de| IV secolo Paccelerazione dell’offensiva antipagana & radicale ¢ repentina, ed orienta in senso unidirezionale la gestione di una questione che, prima e dopo, & sempre stata caratterizzata da un politica pit: prudente ¢ spontaneamente disomogenea. an A Laprima preoccupazione& quella di coinvolgere nel processo di cristianizzazione le due cittain cui ancora permangono notevoli privilegi pagani: Roma ed Alessandria. Due leggi, la prima nel febbraio 391 e la seconda nel giugno dello stesso anno, vengono emanate a questo scopo”:essesanciscono la proibizione dei sacrifcie'estensione del dvietoa iudizese persone dialto rango senza alcuna considerazione dellaloro classe sociale. L’origine—comune—delleduc lege: sarebbe da rintracciare nella pesante influenza su Teodosio di Ambrogio (339-397 d.C.), dal 374 vescovo di Milano: qui la legge nasce in conceptu, per essere poi inviata al prefetto della citta di Roma Albino; infine, nel giugno dello stesso anno viene riscritta ad Aquileia, sostanzialmente invatiata: troviamo infact le stesse espressioni formulari indirizzate ora al prefetto d’Egitto Evagrio, Dall'analisi del corpus legislativo, ci sembra che laltro obiettivo immediato sia colmare il divario tra legge € attuazione, dovuto ai problemi di comunicazione tra amministrazione centrale ¢ zone periferiche dell'Impero, alle difficolta di controllo dell’applicazione delle norme legislative, a particolarismi regionali spesso molto vivi. Cosi si spiega la ripetitivita di numerose leggi che compaiono nel Codex Theodosianus, tutte volte a sibadire la proibizione dei titi pagani e delle cerimonie cultuali politeiste nelle varie province dell'Impero". In questo contesto vanno inserite le leggi foremente caratterizzate a livello regionale, sorte in risposta.a richieste provenienti dai cittadini delle province che sottopongono casi specifici di controversia. Sant’ Agostino riferisce dei disordini scoppiati a Cartagine per la brurale distruzione dei templi operata nel 399 da due incaricati delllimperarore, Gaudentius e Jovius, oggetto di vivaci proteste popolari™ la situazione é confermata da Quodvuledeus (vescovo di Cartagine al momento dellinvasione vandala, nel 429): agh stes spisodi si riferisce un testo di legge, inviato al proconsole d’Africa Apollodoro nel 399, che tenta di Placare i disordini vietando di demolire templi che non contengano vestigia sacrileghe («Aedes inlicitis rebus vacuas nostrarum beneficio sanctionum ne quis conetur evertere»)**, Sempre a caratterizzazione regionale Vintervento di Onorio per prevenire la distruzione dei templi in Spagna ¢ in cinque alte province, non identificate con certezza: «Sicut sacrificia prohibemus, ita volumus Publicorum operum ornamenta servari...»”: nonostante la religione pagana ed i suoi sacrifici sano proibiti, gli ornamenci degli edifici religiosi della zona devono essere conservati. 1 due esempi del IV secolo citati sono gli ultimi interventi finalizzati alla salvaguardia dei monumenti pagani™. Ancora una volta, a legislazione non é leggibile in una direzione univoca: son0 rhumerosi li intervenci volt alla conservazione di vestigia del passato clasico, riconosciuto nella Sua grandezza ¢ distinto dai soggetti pagani da esso veicolati. Negli anni precedenti alla decisiva svolta teodosiana erano gia state varate diverse leggi in questa direzione: nel 365 si tene’ di traferine le state dalle piccole cite alle grandi per conservarle”; un altro provvedimento dello ewsso anno testimonit 34 la volonta di arginare le spoliazioni di templi o tombe pagane operate per ragioni economiche o religiose'; nel 382 era stata decisa la conservazione e l'apertura al pubblico (a condizione che non vi si svolgessero riti sacrificali) di un certo tempio, ritenuto dai pitt quello di Edessa‘, perché in esso «simulacra feruntur posita artis pretio quam divinitate metienda»*, Indipendentemente dall'iden- tificazione del tempio in questione, ci troviamo i fronte al riconoscimento del valore di un edificio, aprescindere dalla sua valenza religiosa, come luogo pregevole dal punto di vista artistico, e deputato dda sempre al consesso della popolazione, motivazioni entrambe presenti nel testo della legge, ¢ che ritroviamo addotte dai pagani Libanio e Filostrato in favore dell'apertura dei templi, descritti in primo luogo come centri commerciali ¢ sociali*'. L'obiettivo di queste norme legislative ¢ dunque duplice: non solo il mantenimento dell'utlita sociale rivestita dai templi, ma anche il rispetto-degli ‘ornamenti classici, ancora apprezzati nella loro primitiva funzione. Numerose iscrizioni tardo- imperiali ricordano il restauro di edifici antichi, restituiti alle loro citta in quanto episodi notevoli del tessuto urbano“, Nel 346, per esempio, viene promulgata una legge per la tutela degli edifici pagani fuori le mura di Roma’, mentre i templi interni alle mura, qui non citati, dovevano essere gia protetti dal loro prestigio. Una legge sempre riguardante la citta di Roma, ma molto pitt tarda, del 458, prescrive, tra le diverse pene stabilite per ciascun rango sociale, 'amputazione delle mani per chi consente labbattimento o lo spoglio di opere architettoniche antiche: «...Idcirco generali lege sancimus cuncta aedificia quaeve in templis aliisque monumentis a veteribus condita propter usum vel amoenitatem publicam subrexerunt ita a nullo destrui atque contingi ut iudex qui hoc fieri statuerit, quinquagenta librarum auri inlatione feriatur, adparitores vero atque numerarios qui subenti obtemperaverint et sta neutiquam suggestione restiterint, fustuario supplicio subditos, ‘manuum quoque amissione truncandos, per quas servanda veterum monumenta, temerantur». Le misure legislative che vanno in questa direzione si interrompono bruscamente alle soglie dell'ultimo decennio del IV secolo, per riprendere solo pitt tardi con Maggiorano: sulla scia della nuova intolleranza teodosiana, con una netta inversione di tendenza, si moltiplicano allora progres- sivamente gli ordini che ingiungono I'abbattimento di vestigia pagane oggetto di superstizioni ancora radicate. Arcadio e Onorio nel 399 impongono la demolizione di tutti i templi nelle campagne, Iuoghi probabilmente meno controllabili, in cui i vecchi culti sopravvivevano pitt forti, e prevedono eliminazione del materiale rimasto in loco dopo la deposizione del possibile oggetto di venerazione («Si qua in agris templa sunt, sine turba ac tumultu diruantur»)”; nel 401 il Concilio Generale d’Africa riunito a Cartagine formula la richiesta agli imperatori di mettere in campo ogni forza per distruggere tutti i resti di idolatria, indicando non solo statue, ma anche luoghi di culto o sacri**; € nello stesso anno una pretesa simile viene avanzata dal Concilio Provinciale Proconsolare, il quale propone che siano atterrati anche i templi e gli idoli delle proprieta private ¢ dei luoghi isolati®; nel 407 i simulacti che ancora ricevono atti cultuali devono essere allontanati dalle loro sedi, ¢ gli aleari sono da distruggere; gli edifici dei templi, al contrario, possono rimanere se convertiti ad usi idonei € di pubblico interesse®, indicazioni ribadite nelle leggi successive". Una nuova disposizione prescrive infine di abbattere ogni tempio rimasto integro, purificandone poi il terreno con un segno della religione cristiana: «...cunctaque corum fana templa delubra, si qua etiamnunc restant integra, Praecepto magistracuum destrui conlocationeque venerandae Christianae religionis signi expiari praecipimus, scientibus universis...»®. Tale legge & stata oggetto di diverse interpretazioni™: si & Pensato che offrisse un’alternativa tra distruzione dei templi e conversione degli stessi in chiese 0 35 PAOLA CATTANT cessariamente la conversione del luogy 50. significativo che tale disposiziong imponga per decreto legislative j edifici ad uso cristiano; in realta «expiari» non presuppone ne di culto, ma olo lesorcizzazione degli spiriti paganis in ogni cas volta ad annullare la precedente valenza religiosa pagana del sito, presenza di simboli della nuova fede. / / Tn questa fase acuta dellattacco antipagano avviene quel progressivo e decisivo spostamento dele posizioni imperiali verso quelle cristiane che approder& da ultimo alla loro identificazione: ung solidarieta di intenti che origina una serie di misure legislative dirette a porre i pagani di tutti liveli Pimpero, conferendo al Cristianesimo un’autorii sociali sempre pitt ai margini della vita dell : riconosciuta dal punto di vista giuridico. Da un lato il Paganesimo viene gradualmente allontanato dai centri nevralgici del potere, ad esempio attraverso lunghe ed esaustive catalogazioni dei comportamenti pagani da punire™, Pabolizione dei privilegi per i sacerdoti dei culti tradizionali®, Pesclusione dei gentili dalle cariche pubbliche® («Qui profano pagani ritus errore seu crimine polluntur, hoc est gentiles, nec ad militiam admitantur nec administratoris vel iudicis honore decorentur»), la condanna a morte di quelli «qui supersunt, quamquam nullos esse credamus»™ — pena in seguito ridotta allesilio** —, Passimilazione dei pagani agli ebrei, nominati congiuntamente come minoranze®, Dall’altro lato le autorita ecclesiastiche vengono riconosciute dalla legislazione statale: mentre prima si limitavano ad intraprendere iniziative materiali, campagne antipagane protette pitt o meno direttamente dalla legge, ora vengono esplicitamente coinvolte dallo Stato nel processo di delegittimazione della vecchia religione e di distruzione delle sue vestigia. Nel 408 perla prima volta si attribuisce alla «ecclesiastica manus» la facolta di intervenire per garantire il rispetto delle norme antipagane®, e nel 415 si riconosce ai cristiani il diritto di reclamare da sé le proprieti che ritengono aloro pertinenti®, L’energia ¢ la durezza con cui icristiani conducono la loro lotta sono provate dai moniti imperiali che invitano a non abusare dell’autorita conferita molestando i pagani che vivono nel rispetto delle leggi®, ¢ a moderare l'ardore dei monaci, tenendo sempre presente Paurorita statale come referente superiore™: tali avvertimenti ci illuminano sull’intransigenza ¢ il rigore assunti in questa fase dalla Chiesa. Anche livello generale 'imporsi del Cristianesimo, come chiari Arnaldo Momigliano, segui un percorso che, dopo una prima affermazione dei suoi fedeli come compagine sociale (inizialmente minoritaria e finalizzata all'autodifesa, ma successivamente ampliatasi e organizzatasi con propri¢ norme comunitarie e dogmatiche), lo portd a cercare di soppiantare le credenze altrui, sostituendo alla violenza subita quella esercitata nei confronti della nuova minoranza pagana: la nuova confessio- ne si affermd cosi progressivamente come forza dinamica ed agile, capace di esercitare la sua attrazione su menti € personalita forti®. Lo stesso processo si riflette nell’atteggiamento nei confronti della distruzione dei templi pagani, considerata riprovevole e peccaminosa nei primi secoli dopo Cristo, come giudica Paolo, ma poi vista come vero e proprio dovere cristiano dopo la svolta teodosiana. Sotto Teodosio l’acuirsi dell ostilita statale verso i pagani rappresenta infatti uno spartiacque anche perl’atteggiamento cristiano. I primi interventi della Chiesa, infatti, sono frequentemente mossi dalla volonta di rendere effettive le misure legislative imperiali, molto spesso rimaste inattuate, ¢ non di rado sono legati alla personale iniziativa di vescovi carismatici®”. Diversamente, nei pesanti attacchi dell'ultimo ventennio del Trecento, benché non si trovino mai direttive o iniziative di vasta portat® territoriale, si crea uno stretto connubio tra forze statali ed ecclesiastiche; queste contribuiscono in maniera decisiva ad annientare il Paganesimo in maniera capillare nelle varie province dell'imper» grazie alla natura delle comunit& cristiane, radicate nel territorio. 36 Nella prima offensiva imperiale di rilievo nei confronti dei pagani, quella del 384 che comportd la nomina di Cincgio a prefetto del pretorio, i cristiani si avvalgono dell appoggio effettivo delle autorita imperiali, espesso si verificano strumentalizzazioni locali della legislazione imperiale, come abbiamo visto non ancora severamente schierata. Il personaggio chiave risulta appunto Cinegio, che offre protezione alle scorrerie dei monaci nella regione di Antiochia, come denuncia Libanio nella sua orazione indirizzata all’imperatore®, Tra le demolizioni pitt note del periodo, quella del tempio di ‘Apamea in Siria (386) &decisa dal governo centrale, ma viene portata.a termine dal vescovo della cit, Marcello, che di sua iniziativa assume il controllo delle operazioni e raggiunge l'obiettivo grazie ad un'efficace collaborazione di armi secolari ed ecclesiastiche, mentre qualche anno dopo (389) sari catturato ¢ bruciato vivo nel corso di una sollevazione pagana®. Cinegio, con Ia sua linea intransigente, permise le devastazioni della regione siriana, larea che, non a caso, oggi meno reperti archeologici pagani c il pitt alto numero di chiese paleocristiane”. Con la seconda svolta imperiale, legislativa, si forniscono ai singoli cristiani ¢ ai capi delle diocesi ji mezzi pet agire autonomamente e in pieno diritto: «...Episcopis quoque locorum haec ipsa prohibendi ecclesiasticae manus tribuimus facultatem»”'. La distruzione del Serapewm di Alessandria del 391 & guidata dal vescovo Teofilo e rappresenta una tappa particolarmente significativa, perché viene attaccato un simbolo del Paganesimo tardo-antico”. Parallelamente Eleusio, vescovo di Cizico, cdemolisce svariati templi della sua regione e consegue numerose conversioni di pagani’®. Una tra le vicende maggiormente indicative quella di Gaza’, cittd che da provadi una strenua persistenza delle abitudini e ctedenze pagane fino al 398, quando il vescovo Porfirio ottiene, grazie all’intercessione di Giovanni Crisostomo a Costantinopoli, un decreto imperiale perla chiusura di tutti i templi della citta. Poco dopo, nel 402, la maggior parte dei templi vengono distrutti ¢ il vescovo riceve finanziamentistatali per la costruzione di chiese a Gaza; in pitt, nel 408 viene raso al suolo il Marneion, cio il tempio dedicato a Marna”, ¢ a mo’ di ingiuria il marmo sacro viene riusato per la pavimentazione pubblica, fino a che, in conclusione, la Chiesa di Santo Stefano, la pitt grande del tempo”, non viene costruita sul sito della vecchia fabbrica, restit Santa Tecla ed altri esempi di sostituzione ideologica del culto Nel contesto degli scontri violenti di questo periodo vanno considerati anche gli episodi che videro la rifunzionalizzazione di edifici religiosi pagani come chiese. Pitt volte & stato ribadito che, in generale, i ctistiani non hanno riutilizzato sistematicamente i luoghi di culto pagani convertendoli in uno studio sugli edifici religiosi greci J.M. Spieser segnala che la distruzione di un tempio ¢ la riutilizzazione del suo sito sono legate a cause proprie e che gli insediamenti cristiani sisono sviluppati indipendentemente dalla localizzazione dei santuari pagani””. A. Frantz ritiene alcune conversioni di templi in chiese ad Atene ea Roma imputabili solo ad una motivazione economica, perché prevede la sistemazione di strutture da tempo abbandonate e sconsacrate”; in tale categoria rientrano anche i numerosi esempi di costruzioni pubbliche riutilizzate come edifici religiosi cristiani,citati da B. Ward-Perkins”. Non bisogna turtavia dimenticare i casi piti rari, ma esistenti, nei quali si verifica la sostituzione idcologica o simbolica di templi pagani con luoghi di culto cristiani, come quello di Gaza: si tracca di operazioni intenzionalmente itriverenti nei confronti della vecchia religione, risperto alla quale si 37 vuole celebrare la definitiva supremazia. Ad esempio J. Geffcken riferisce che a Daphne, sobborg, di Antiochia, Gallo, fratello di Giuliano, intendendo esorcizzare il culto di Apollo, radicato da secs, per la presenza dell’oracolo, trasporta le ossa di san Babila sul luogo, nella convinzione che questo rit, ‘magico servaa scacciare il vecchio demone del posto e far subentrare il santo™. La comunita crstan, che qui siinsedia distrugger’ il tempio stesso il 22 ottobre 362. Di un’analoga traslazione di reliquic, destinataa rimuovere un culto locale preesistente, abbiamo notizia anche attorno al 398. Menuthis dove il vescovo appena nominato trasporta le reliquie di Ciro e Giovanni pet porte fine al culto ¢; Iside". Similmente, in una regione del Ponto Gregorio il Taumaturgo si rfugia in un tempig pregare e ne scaccia il demone pagano™. Ad Alessandria il tempio di Dioniso & concesso da Teodosiy al vescovo Teofilo per farne una chiesa, cosi come la distruzione del Marneion a Gaza porta all, costruzione di Santo Stefano. Marco, vescovo di Aretusa in Siria, sotto Costanzo (337-361 dC, distrugge un tempio ¢ lo converte in chiesa, scatenando la protesta pagana; infine viene torturaty perché si rifiuta di ricosteuire il tempio, ed entra per questo nel numero dei martiri cristiani®. In Gallia, soto la guida del vescovo Martino di Tours (371/372-377 d.C.), numerosi templi pagan vengono rasi al suolo per erigere chiese sui loro siti, promuovendo una campagna antipagana molto simile a quella siriana®*, G. Dagron riferisce della leggendaria demolizione di un tempio pagano nel sito su cui é stata costruita Santa Sofia a Costantinopoli ¢, nella stessa cite’, agli inizi del IV secolo cita le Chiese di Santa Mena, costruita sul Tempio di Poseidone', edi San Mocio, edificatasultempio di Zeus o di Eracle fuori le mura®, Su San Michele di Anaplous circola un’interessante leggenda, riferita da Malala, finalizzata a giustificare la sostituzione di un culto antico e profondamente radicato: Costantino avrebbe sostituito il tempio connesso alle vicende degli Argonauti con una chiesa che fu dedicata a san Michele in seguito ad un'apparizione del santo avuta in quel luogo”. Nella sua analisi della vita e dei miracoli di santa Tecla il medesimo G. Dagron ciillumina su un caso particolarmente interessante: la santa, insediandosi sulla collina vicino a Seleucia si trovaa dover affrontare i culti pagani locali, specialmente quello di Sarpedonte, non solamente convertendo la popolazione, ma anche purificando il luogo ed esorcizzando i demoni pagani che lo abitano". Tralasceremo di indagare il punto di vista dell’autore della vita e dei miracoli, un cristiano che mantiene molte credenze pagane popolari nella sua narrazione spesso confonde le due figure di Teclaed Atena, ex protettrice della citta di Seleucia; il testo offre gia altre preziose testimonianze della percezione popolare della nuova religione e accoglie anche dati oggettivi sui primi insediamenti cristiani della regione. Informazioni attendibili ci vengono infatti fornite a proposito dei luoghi di culto pagani di cui il Cristianesimo si& impossessato per allontanare le precedenti divinit3: nel primo miracolo la tomba (0 tempio) di Sarpedonte sul mare @ trasformata in una casa di Dio dove i monaci si dedicano alle preghiere e alle suppliche™; nel secondo il Tempio di Atena sull’acropoli di Seleucia @ adibito a chiesa e dedicato a martiri cristiani; nel terzo un tempio di Afrodite viene prima chivs0, poi demolito o riadatrato a una nuova funzione; infine il Tempio di Zeus a Seleucia viene convertito nella Chiesa di San Paolo, dato confermato dai reperti archeologici. Nella Vita, Tecla ci vient Presentata in lotta continua contro i demoni degli dei, in particolare ‘Sarpedonte, contro cui si scaglia non appenaarrivara sulla collinaalui sacra”. II primo miracolo della santa® ridurre leroe al silencio’ egli oppone una tenace concorrenza, avendo lo stesso campo di intervento (la predizionedell’avvenite ¢ la guarigione dalle malattie) e la stessa localizzazione del culto (un tabs chiamato anche xP0s)- Nel testo i demoni pagani sono continuamente chiamati in causa come rivali dei santi cristiani © 38 vengono sereditati nella loro capaciti di interpretae i segni ed il fururo”. La sostituzione della nuova religione alla vecchia sul suo territorio richiede atti simbolico-rappresentativi e di fort ideologica, compiuti attraverso veri e propri rituali di purficazione, esattamente come preserva Ta legge (Cod. Theod. 16, 10, 25, del 435, sopra citata). Conferma questa pratica la pit tarda iscrizione cristiana di Zorawa, in Arabia (515-516), che annuncia la trasformazione del luogo, infestato dai demoni, in una casa del Signore: le tenebre che li regnavano — prosegue ’epigrafe — saranno sostituite dalla luce”. Gli episodi citati sono eterogenei per natura, ma hanno un comune denominatore. La costante 2 Vingolleranzacrstiana, che si scaglia contro un culto precedente nella volontd non solo di sostituirlo, ma di umiliarlo e screditarlo pubblicamente. Diverse strade conducono alla realizzazione di quest obiettivo. I rituali magico-sacrali mirano a sostituire demoni vecchi con la nuova divinit’ esono praticati da comunita cristiane evangelizzate, che mantengono tuttavia salde credenze politeste di ascendenza pagana, come dimostrano la convinzione della presenza infestante e del potere del demone pagano che deve essere allontanato, ¢ Videa che la successione del Cristianesimo al Paganesimo avvenisse come sostituzione di un dio pitt potente ad uno che lo fosse meno e che soccombesse™; questo & il caso delle traslazioni di ossa di santi citate, o della vicenda di Gregorio i Taumaturgo. Di diversa natura sono gli esempi di santa Tecla e dell'iscrizione araba: si parla sempre di demoni da scacciare, ma i fatti vengono raccontati da un punto di vista agiografico, gia certo del trionfo della nuova religione; la lotta contro i demoni é pertanto una prova rivolta agli altri, ai pagani, per dimostrare il loro errore, piuttosto che una verifica volta alla conferma della propria gia consolidata convinzione. Ancora diverso il caso della leggenda legata a San Michele in Anaplous, a Costantinopoli: il passaggio dal culto antico al nuovo viene in qualche modo giustificato agli occhi deipagani, sisentela necessita di diffondere una leggenda che egittimi un cambiamento contestabile da parte della popolazione pagana, probabilmente ancora maggioritaria. Infine, abbiamo come ultima situazione Paggressione indisturbata a templi pagani, che vengono distrutt e sostituiti con simboli e luoghi di culto cristiani. Tra i vari casi presentati sussistono differenze che consistono sia nel grado di affermazione radicamento della comunita cristiana, sia nel livello di assimilazione e forza della nuova religione. | rituali magico-sacalidi esorcizzazione edillcambiamento diculto sorretto da claborazioniapologetiche sono frurco della politica di espansione di una comunits non ancora radicata nel territorio, mentre il racconto agiografico si colloca ad un fase pitt avanzata, in cui la causa cristiana ha gid ortenuo notevoli riconoscimenti, anche se in altre zone risperto a quella in cui si verficano i fat. La totale liberta di azione che abbiamo presentato come ultimo caso rappresenta infine il momento pitt prevaricante, avviato da parte di una religione crstiana gid affermata e trionfante. Loscillazione trail frequente abbandono dei templi antichie il loro riuso programmatico ci sembra dinate storico-religiose: in singole cittd 0 aree Paffermazione dunque da imputare alle peculiari coor sasteary aa del Cristianesimo segui strade di volta in volta diverse. Limitandoci 2 proporte we gindlz> OPT un'pote di letra la cui validied andrebbe vaglata in studi pit ampi e su material diversi da quell esaminabili in questa sede, ci bastera avere evidenziato come gli interventi di Cae sisno pet lo pit effetco di singoli estremismi, di portata pitt o meno vasta ma sempre PYOV.E leo regionale, € "Aceanto ad essi abbiamo visto convivere provvedimenti ‘loro valore prettamente economico, maalora non di una strategia coerente ed univoca. direttialriuso degli edifici pagani, consideratispesso m 39 PAOLA CATTANT per la loro importanca storico-culturale. Le vicende del sys anche, in modo pitt lungimirante, ive di un’univoca linea d’azione, in un j pitt lungi prive di un'univoca linea d'azione, in un intreccn i i esse € cristiano si presentano dunque comp! D ; inscindibile di aggressivit distruzione, rispetto e conservazione della cultura antica. ‘sans, Proemio, in ID. Le vite dei pit eccellent pttor,sculoried architeti esto nelle redazioni del 1550 1563 1 OAS Recast commento seclarcacuradiP, Barochi, Firenze, Sansoni 1966-1971;8,P-ES, 1976-1987, T, 1966, 18-20 (le due redazioni nel paso citato non presentano differenze). Sullatenzione di Edward Gibbon per le ovine degli edifici di Roma rinvio al contributo di L. LarraNzt, Rovine dell antico come segno del moderna sublime di rete di raderi nellestetica del Settecento, in questo stesso volume. 2. Aquestoproposiro sarebbe interessante condusre un’analisincrociatadialcune delle guide usateaitempidl Vasa, per mettere a confronto prospettive diverse sulla relazione tra vestigia pagane e religione cristiana. Nonostant osservazioni vasariane siano fondate ¢ la responsabilth crstiana nella distruzione di molte opere pagane sia indubbia, ali affermazioni devono essere inserite nella pitt ampia prospettiva storica ecritico-estetica che informa le Vite: V'invettiva contro la distruzione delle opere pagane ad opera dei cristiani nell’ets tardo antica coerentee fianzionalead una lettura che istituisce un parallelo trail vertice di eccellenza raggiunto nei rsultatiartisticidall' ae romana eVapice equivalence del Rinascimento, divisi dalla decadenza medievale che ha inizio con Costantino, Cf. W. Kauias, Vasaristudien, Wien-Leipzig, K. Graeser-B.G. Teubner 1908; J. VON Sciitosse MaGnIno, La Lesveratura artsica (Die Kunstiteratur, Wien, Schroll 1924], cerza ediz. italiana ampliata a cura di . Kurz F. Rossi, Firenze, La Nuova Italia 1964. Diversamente, gli altomedievali Mirabilia urbis (in Vauentint, Zuccuern 1940-1953, III, 3-65), sono anima da una inalia politica flocristiana che oriental individuazione ela descrizione delle vestigia pagane; in part. cfr. La pit antica redazione dei Mirabilia, ibid., 18-19. Un altro prezioso elemento di confronto pub essere ! Opusculum de mirabilibus novae et veteris urbis Romae di F. AusexTtN1 (1510, ibid, IV, 457-546), che nella secione De templis urbis, 479-484, individua la localizaazione di numerosi templi romani facendo riferimento a chiesecristiane sorte suglistessis 3. Leindicszionibibliografiche saranno fornitelimitatamente ai coneributi pitt recenti rinviando a studi pit general Per prospettive di portata pit ampia ¢ approfondimenti. Chi scrive desidera esprimere i suoi pit seni ‘iagraziamential professor S, Settis, alla professoressa L. Faedo e al dottor W. Cupperi, che con iloro indispensabili “iaerincosconsighcontrbutic parr leattenelerture i costantiincoraggiament, hanno segitolaredarone 4 In proposico vd. Saxapr-Menpetovict 1990; G. Marcon, La politica religioua: dalluiima penecuzione all tolleranca in A. Scetsvone, A. MomiGuiano (a cura di), Storia di Roma, Torino, Einaudi 1993; Ill, 1, 223-246: Ci RMLs, Criotoma e Lestensione del potereeclastic, in F, CONsOuno (a cura di), Pagani eeitian’ da Giuliano VApostaca al saco di Roma. Ati del Convegno internazionale di Studi, Rende, 13-13 novembre 1993 Mesins Rubettino 1995: P. Cuvm, Chronique des dernier paiens, Pais, Les Belles Letarev Fayard 1991, 63°34 Np iawn libre XVI del Codize Teodorian, Alle origin della cdificasione in tema di apport hia Su Napoli, KOINONIA 1985 (Collana di Studie Testi, X), 17 gg, (che trata il emadeleonsolidesrento della Chis primitiva); R.L. Fox, Pagans and Christa mn, Viking janizing aed Enpire,New Flaven-London, Yale Unveniy en 8 1986; R. Mac Mute, Christianiing the Roma! 5. _Attenti studi della legislazione sul tema sono: atrimoine artistique paien & lépoque théodas Spolia in Roman Cities of the Late Empire, Menpstovicr 1990, 6 God. Theod, 16,10, 20. edizione di siferimento usata peril Cadee Theodosianus Theodosiani libri XVI, ed. T- Mommsen, Bron apa ‘Weidmannos 1962; in particolare il eapitolo X del XVI libro De paganis, sacrifcis ‘enn Hs: da cui &erarta la maggior parte delle citazioni che seguono, si trova alle agine 897-905. 7. Sull’Arco di Costantino vd. H.P. L'ORANGE, A. von’ GERKAN, Der spattantike Bildschmuck des Konstantinsbogens Berlin, De Gruyter 19395 P. Prince, The Arch of Constantine, Propaganda and Ideology in Late Roman Artin «AS C. Leveuey, Le muse des statues divines. La volonsé de sauoegarder¢ fenne, in «Cahiers Archéologiques», XLII, 1994, 5-15; J. ALCHERMES: in «Dumbarton Oaks Papers», XLVI, 1994, 167-178; SaRA0- 40 10. IL 1. 13, “a 15, 16, v7, 18, 19, 20. a 22, 2. m4, 25, 26. History», XII, 1989, 387-418. Pewsasene,Ireimpiego nell et costantiniana a Roma, in G. BONAMENTE (acuradi, Costantino il Grande. Asi del Colloquio, Macerata, 18-20 dicembre 1990, Macerata, Universi degli Studi 1992- 1993; A. MeLucco VaccaRo, A.M. Feeron1, Le conclusion delle indaginisull arco di Costantino, in X. Duvet 1 RaveNTOs (a cura di), La ciutat en el min roma. Aetes XIV Congrés Internacional d'Arqueologia Classica, Tarragona 5-11,9.1993, CSC, Institut d'estudis catalans 1994; sulla valenza politica della Basilica Lateranense vd. R. KxautieneR, Constantine's Church Foundations in Akten des VIL Internationalen Kongresesfirchristiche Archtlogie Trier, 5-11 settembre 1965, Roma, Citta del Vaticano-Berlin, Pontifico Istituto di archeologiacristiana-Deutsches, archiologisches Instcut 1969, 237 spp. ¢ ID. La basilica cosantiniana, i 10., Architertura sacra paleorstiana ¢ ‘medievale altri saggi su Rinascimento e Barocco, Torino, Bollati Boringhieri 1988, 3-39. Sulluso di materiale di reimpiego nei due monumenti vd. BRENK 1987, 103-109. Vd. G. DRAcon, Naisianced une capitale: Costantinopleet ses institutions de 330 a 45 1, Pars, Presses Universitaires de France 1974;S. CALDERONE, Costantinopoi a aseconda Romar, W. Mou.e8-WieRNER, Costantinopoli la nuova Roma, in A. SCHIAVONE, A. MoMictiaNo (a cura di), op. cit, I cit, risp. 723-749 e 143-174. R. Knaurueimen, Three Christian Capital, Topography and Politics, Berkeley-Los Angeles-London, University of California 1983; vd. anche Ib., Rome, 312-1308, Princeton, Princeton University 1980. Bvs., VC,4,36: Eusebius Werke, I, 1, Uber das Leben des Kaivers Konstantin, ed. Winkelmann, Berlin, Akademie ‘Verlag 1975 (Die Gricchischen Christlichen Schrifsteller der Ersten Jahrhunderte), 133-134, Sull'argomento cfe. KRavTHeineR, Three Christian Capitals cit, e DAGON, Costantinoplec Sozownus, Ecclesasticee Historiae, 2, 5,3, ed. J. Bidet, Paris, Ed. du Cerf 1983, 250, rferisce che la confisca & stato elemento essenaiale della politica antipagana di Costantino; Jut.s or, 7 (Contr il Cinco Eraclio) accusa Costantino di averesaccheggiatole offerte votive (The works ofthe emperor Julian, I, ed. W. Cave Wright, London- Cambridge (Mass. Heinemann-Harvard University 1949, 132-135); Lib., Or, 30, 6, tferisce che Costantino ha utlizzao le ricchezze dei tempi per scostruite la cite alla quale consacrd il suo zelo» (Lisavtus, Selevted Works, I, ed. AB. Norman, London-Cambridge, Mass., Heinemann-Harvard University 1971, 104). Cfr. A. PIGANIot, L Empire Chrétien (325-395), Patis, Presses Universitaires de France 1947, 52-53, che parlando dellinventario dei beni dei templi fatto da Costantino ne evidenzia la moderazione. Vd. Fox, op. cit, 670-674, CIL, X1, 2, 5265 » ILS, 705; sullargomento vd. J. GEEFCKEN, The Last Days of Greco-Roman Paganism, Oxford, North Holland 1978, 118-119. Cod. Theod, 16, 10, 2 (341 d.C.): «Cesset superstito, sacrficiorum aboleatur insania.. Ibid, 16,10, 3 (342d.C).In effet abbiamo notiza di giochi mantenutia Roma lungo: quelli Capitolni furono ‘mantenuti fino al IV secolo, i Neprunalia fino al V e i Lupercalia fino alla fine del V. Finwt., err 20, 75 29 (L erreur des religions paiennes, ed. R. Turcan, Patis, Les Beles Lettres 1982, 125-126). Cad. Theod, 16, 10, 4 (346 d.C., per Mommsen da datare 354), ¢ ribadito ibid., 16, 10, 6 (356 d.C.). Ibid, 10, 1, 8 364 dC), Ibid, 12,1, 112 G86 4.C). God. lust, 11, 60, 4 (ed. P. Krueger, Berolini, apud Weidmannos 1877). Cad. Theod., 6, 3, 1 (393 d.C.); in part. perl situazione di Roma vd. B. WARD-PERKINS, From Classical Antiquity to the Middle Ages, Oxford, Oxford University 1984, 86-87: l'imperatore Graziano nel 382 confiscd proprieti destnate al mantenimento dei culti pagani. Per la complessita dei rapporti di Teodosio col paganesimo, che spesso si rifletono nella distinzione tra scelte politichee rligiose, eft. N.Q. KiNG, The Emperor Theodosius and the Ertablishment of Christianity, Bristol, SCM 1961, chededicaun intero capitoloa Theodoviusaned the Paganism, 71-86;¢L. FADO, Teodesio, TemistioeVideologia cerculea nella Nea Rome, in «Mitteilungen des Deutschen Archaeologischen Instituts. Rémische Abteilunge, CV, 1998, 315-328, in part. 325-327. Lin., Or, 30, 51, ediz. cit, 146-148 (i templi sono ancora aperti ei sacrific in cited continuano). ‘ANon., Chronicon Paschale, in MiGNt gr, XCII, 303, coll. 761-764. Su Cinegio eft. GerrcxeN, ap. cts le nostre informazioni sul prefeto sono indiscutibilmente legate all Orazione XXX di Libanio, per cui per un rtrato una datazione della sua ativith in Egieo vd. P,Perrre, Sur la date du Pro 4a 27, 28, 29, 30, 31 32, 33, 35, 36. 37, 38. 39. 40. 41. 2. 48. 45. «rviamo un'alratestimonianza leteratiatardo antics TemplicdeLbaniuin «Byzantion», XXI, 1951, 285-305; trv ma ees Tend pct Cnn Connie (hee Mire, T- Momnen Bel pu Mrerdnoe 1999, 244); eusque ad Egyptum penetavic et simulacra getium eve, ; In Knesap ct, dppndiC 104107 ole a4uno sais dataxone preci del rion rita dopo 381 {prima de 391, re nelesae del 388) si istuise anche un interesante confront ea orzione elgg Lin,, Or, 30, 44-46, diz. cit. 140-142. Tide, $6, edi. cit 142-143; 35, ez. cit 130-133. Cod. Theod, 16,10, 9 (385 4.C) “bid, 16,10, 10 febbraio 391): «Nemo se hostispolluat, nemo insontem vietimam caedat, nemo delubra adeat, ‘empla perlstreeet mortal opereformata simulacra suspiciat,ne divinis adque humanissanctionibus reus Fats, € 16, 10, 11 (giugno 391): «Nulli sarificandi tribuarur potestas, nemo templa circumeat, nemo delubra suspician. ‘ui apport di Ambrogio con Teodosio cf. il ruolo caismatico che emerge da PAUL. MED., vita Ambr, 31 (Vita “di Cipriano, Vita di Ambrogio, Vita di Agostino, ed. A.A.R. Bastiaensen, Verona, Fond. L. Valla-Mondadori 1975, 92) H.Biocs, A New Document ofthe Last Pagan Revival in che Wes, in «Harvard Theological Review», XXXVI, 1945, 220-224; N.B. McLinn, Ambrose of Milan: Church and Court ina Christian Capital Berkeley-Los Angeles- London, University of California 1994; R. Lim, Public Disputation, Power and Social Order in Late Antiquity, Berkeley-Los Angele-London, University of California 1995; L. Cracco-Ruccin, Prete et fonetionnaire: sor dun model épicopale aus IV-V side, in “Antiquité Tardives, VII, 1999, 175-186, Cod. Thead, 16,10, 12 (392d.C,) costtuisce un dettagliato elenco delle possbilicerimonic sacrileghe da puni 13 895d.C.): pene severe contro governatoriegiudici; 17 (399 d.C.):consessicon cerimonie superstziose probit 19 (408 d.C)} pene ribadie per gli dices, 16, 5, 46 (409 d.C.): pene per chi non aderisce alla religione crstiana, cot sete e pagani. AUG. ct. 18, 54, ed. B. Dombart et A. Kalb, Lipsiae in adibus Teubneri 1981°, 342-345: «comites...falsorum decorum templaeverterunt etsimulacra frangerunt>. Sulla distruzione dei empli a Cartagine cfr E. VoN LasLavx, Der Untergang des Hellenismusund die Einzenug seiner Tempelguter durch die Chritichen, Miinchen, Kaiser 1854, 14 Qvopv., prom, 3, 38,41 (ed. R. Braun, Turnholti, Brepols 1976, 183); sulla figura di questo afticano e sul suo trattato di esegesibiblica vd. R. BRAUN, Jntraduction a Tédiction du Livre des promeses, in Sources Chaétiennes», CA, 1964, 10-113 ;A. Liou, Quodvulidews, Bischof von Karthago, in G. Wissows, Panye Real Encylopidieder (Clasischen Altercumswisenschaft, XLVI, Seatgart, A. Druckenmiiller 1963, 1396-1398. Cod. Theod, 16,10, 18 (399 d.C) Ibid, 16, 10 15 (399 4.) riferimento alle cinque province ¢incerto, secondo Gothofredus si tratterebbe della Gallia Meridionale, tre province aquitane e due del Lugdunense. Ci. in questo volume lintervento di A. ANGUSSOLA, Nove alle leislazi i ti da » Note a ione su spoglioe eimpiego di materia ceuracions edad arctan, Le. a.C-VL se. d.C. Rigas I atice per avermi perme di legge 500 Cod. Theod. 15,1, 14 (365 4.C) Ibid 917.405 (337 ¢ 389 4.C):vengonoprevite pene perch sora dll tombe materia da costurione 0 perme Csi risa ono ind a preserar empl pagan ; us suggerisee ches ati del rempio di Edessa (ibid. 6, 310), mentre N.Q. King prospetta pores che iL empio aves un particolarevalore politico, Fosse cit deputato al culo imperale God. Theod., 16,10, 8 (30 novembre 382). Lis., Or, 30,51, ediz. cit, 146-148, e Prmtoste,, VS, 618 (Pun i td W. Cone Wight, London Coat YS 618 Costas ao Euan, Dh Line ofthe Spi vac aan »), Heinemann-Harvard University 1951, 290-291). tfique romaine au Bas-Empire, Paris, Exudes Augustiniennes 1979-1981. God. Theod, 16,10, 3 (346 4.) «Quamquam omnis superstto peneus eruenda st, amen volumes, ut aed ‘emplorum, quae extra muros sunt posite, intact incorruptaeque consistant. i a 4. 47. 48. 49. 50. 51. 52, 53. 54, 58. 56. 57, 58. 39, 60, 61 0 8. 70, 71 n, 73, Novett., Maior., 4, 458, in Leges Novella, ed. T. Mommsen e P.M. Meyer, Berolini, apud Weidmannos 1962, 161 Cod. Theod, 16,10, 16 (399 A.C. Regier Ecclesiae Carthaginesis Excerpta, 84, in C. Munte (acura di, Concilia Africae 345-525, Turnhoki, Brepols 1974, 205. Ibid. 58, edit. cit. 196: «...templa eorum quae, in agris vel in loci abditis consticuta, nullo ornamento sunt, iubeancur omni modo destruis. God. Theod. 16, 19, 19 (407 4.C.): «Simulacra, si qua etiamnunc in cemplisfanisque consistunt et quae alicubi ritum vel acceperunt vel accipiunt paganorum, suis sedibus evelantur, cum hoc repetta sciamus saepius sanctionem decretum...» Ibid, 16, 10, 20 (415 dC). Ibid, 16, 10, 25 (430 d.C.). Vd. A. FRawr2, From Paganism to Christianity in Athens, in «Dumbarton Oaks Papers, XIX, 1965, 187-188. Cod. Theod., 16, 10, 12 (392 d.C): simmolare hostiam..., consulere spirantia exta.. inlicita perscrutai ‘occulta recludere...,interdictatentare..., vanas imagines honorar...,tale quispiam sacrificandi genus exercere...» Ibid. 16, 10, 14 (396 4.C.). Ibid, 16, 10, 21 (416 4.C). Ibid. 16, 10, 22 (aprile 423). Ibid, 16, 10, 23 (giugno 423): cohecerbie. Ibid, V6, 10, 24 (giugno 423); le tappe successive nel V secolo saranne il rtiro del dirito alle giustzia pubblica ai paganida parte di Leonel (Cod. lust. 1, 11,8, dell'anno 468), esclusione dalle cariche municipal per Anastasio (505 d.C)) Cod. Theod., 16, 10, 19 (408 dC.) Ibid, 16, 10, 20 (415 d.C)) Ibid. 16, 10, 24 (423 d.C.): «Sed hoc Christianis, qui vel vere sune vel esse dicuncur, specialiter demandamus, ut Judaeis ac Paganis in quiete degentibus nihilque temprancibus turbulentum legibusque contrarium non audeant ‘manus infere rel God, lust, 1, 11,7 (451 d.C.), emanato da Marciano. Per la transizione dal Paganesimo al Cristianesimo dal punto di vista sociale ¢ culturale er. A. MomIcuiaxo, I (Cristianesimo eladecadenza dellmpero romano, 5-19, H. BLOCH, La rinascita pagana in Occidentealla fine del secolo 1V, 200-224, entrambi in A. Momicuano, The Conflict between Paganism and Christianity in the Fourth Century, London, Oxford University 1963; vd. inolere Fox, op. cit. Vuts., Rom. 2,22 (Nova Vudgata, iussu Pauli Pontificis VI recognita... Citadel Vaticano, Libreria Vaticana 1979, 1996-1997). Vd. T.C.G. Thornton, The Destruction of Idols, Sinful or Meritorious, in eJournal of Theological Studies», XXXVI, 1986, 121-129. Perun'analisi del ruol e dell iniziativedi tal figure carismatiche vd..G. FowDen, Bishopsand Templesin the Eastern Roman Empire A.D. 320-435, in «Journal of Theological Seudiess, XXIX, I, 1978, 53-78. Lis., Or, 30, 8-10 (descrive prolissamente la violenza degli atacchi ai templi pagani) ¢ 12 (edi. cit., 106-112). ‘Tutovonerus, Eeclesiastica Historia, 5,21, 1,in MIGNE gr, LXXXIL, col. 1243, SOZOMENUS, op. cit, 7, 15.13 584 ed.J, Bidez, G.C, Hausen, Berlin, Akademie-Verlag 1960, 215. ‘Chr. J. Lassus, Sanctuaires chrétiens de Syrie, Paris, P. Geuthner 1947, 247-248. Chi. supra e Cod. Theod., 16, 10, 19 (408 d.C.). Ruri, bist, I, 22 e sg. (Ruffini Aquileienss Preshyteri Historiae Ecclesastcae, in Ecclesasticae Historiae Autores, Basileae, Froben 1557, 258-259). Sozomesvs, op. ct. 5, 15,4-10,in MiaNe gr, LXXXII, coll, 601-604 (espunta nell ediz, cit. di Bideze Hausen, 215). .quamwvis capitali poena subdi debuerint, bonorum praesctiptio ac exilium a 74. 7. 76. 78. 79. 80. 8 82. 83. 84, 85, 86, 87. 88, 89. 90. 1 9. 93. 94, VaR Vax Da Frm Pagans to Christianity in Lat Antige Gaza in Viator» XVI, 1985, 1-20; Bete, Ae nis Chun, op ee, 82-84, sotolinea speto della legal in cui rimangono inscrt le zion’ d Poy ‘Marc te Dacre, Viede Porphire, 64-66 ¢ 69, ed. H. Grégoire e M.A. Kugener, Paris, Les Belles Lettres 193, 5, 55, Thid., 92, eda. city 71. ; JUM. Snusen, La Cbristianstion des canctuairespaiensen Gree, in. U, Janz (a cura di), Neve Forchungen Sischen Helligriomern. Symposium in Olympia, 10.-12. Oktober 1974 (Anliich det Hunderjahe See hed sige, E Wasnt 1976, 309-320 ‘Ad Atene in patcolareilPartenone, Erechtein el Hephaiteon, vd. FRANZ, art. ct, 201-205; Roma, sl pe Citare sempio pit celebre il Pantheon diventa Santa Maria ad Martyres nel 609 (ft. Liber Ponifclis ed Duchesne, Paris, Bibliotheque des Ecoles frangaises d'Athénes et de Rome 1886, I, 317); ma per una trattaziong csaustiva del uso a Roma vd. Wano-PERKISS, op. ci Per un prospettoriepilogativo de uso cristiano cf. F.W. DricuiMan, Christianistrung nT. Kuausen cum di), Reallexiton fr Antike und Chrstentum, Ml, Stuttgart, A. Hiersemann 1954, 1228-1241, e Frthcrsticy Kitchen inantken Heliggiern,in Jahsbuch des Deutschen Archiiologischen Instius», LIV, 1939, 103-136, pe tuna lista di otaantanove esempis per specifiche indagini regionali vd. Fox, p. cits WARD-PERKINS, op. cit, Appendix. 2, 236-249; T.E. Gnecony, The Survival of Paganism in Christian Greece: a Critical Essay, in «American Jounal of Philology», CVIL, 1, 1986, 229-242. Ci, Lita Or, 45, ediz cit, 153 egg, € Or, 60, Libantt opera, IV, ed, R, Foestet, Hildesheim, Olms 1963, 258 321, per la descrizione di Daphne; J. Geffcken ne parla in op. cit 123. Vd. ibid, 237, nota 180. ‘Mac MuLten, op. cit, 69, analizza varie vicende di Gregorio: per episodio citato vd. SOZOMENUS, op. ct, 5,17, diz. cit, 219-221, ¢ Gres. Nvss., De Gregorio Thaumaturgo, in Micné gr, XLVI, coll. 913 sgg. Lin,, Fp. 819, 6 (Libanii opera cit, X, ed. R. Foester, Epistulae, Hildesheim, Olms 1963, 741); Greconws Nazianzenvs, Orationes 4, 88-91 (GREGOIRE DE NAZIANZ#, DiscoursIV-V, ed. J. Bernardi, Pais, Ed. du Cerf 1983, 220-230); SozomeNus, op. cit, 5, 10, 5-14 (ediz. cit., 209). Suir, Sev., Mart, 12-15, ed. J. Fontaine, I, Paris, éd. du Cerf 1967, 278-287; cft. E. MALE, La fin du paganiome «en Gaule, Paris, Flammarion 1950. Chi. R Jann, La Geographic cclsiastique de Vempire Bizantin, Patis, C.N.R.S. 1953, Il, 345-347. Dacron, Costentinoplecit yd. anche Etw., VS,461 (PHtLosTRATUs, EUNAPIUS, op. cit, 374-378), perle dstazini di templi voluce da Costantino. omnes Matalas, Chronographia, 56, 4, 15-17, ed. I. Thurn, Berlin, W. de Gruyter 2000, 86. G. DacRon, Vie et Miracles de Sainte Thece, Bruxelles, Sociécé des Bollandistes 1978: il testo & databile ator al Vsecolo,ediltestimone iniiale &dellinizio del X secolo (BAV, ms. Vat. Gracc. 1853); perl chiese dedicateasanta ‘Tecla vd. JaNin, op. city 148-150. Sainara... ris das Kai mpuroudpropos Géxtas, 1, 19-23, in DAGRON, Thedle cit, 291. Mates... ris das dnosrolo’ kal udprepos oO Xpworod éxas, 27, 56-62, ibid, 276. Oniuara... ris das Kal mpuroudpropos Géghas, 1, 15-20, ibid, 290-291 [riferimenti ai demoni contenuti nel testo sono segnalati da DAcRON, ibid., 88-89. GI, Il, 610. Una rassegna esaustiva delle love cristiane contro i demoni di templi o statue pagani & fornia da Sst Mexoetoviet 1990; a proposito della distruzone degli idol necessra por ragion di superszone © Po Soprannaturali vd. C. Manco, Antique Statuary and the Byzantine Beholder, in «Dumbarton Oaks Papers, XV1h re ty and the Byzantine Bebolder, in «Dumb: pe ie dr “4

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