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©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

chiamavano nobile e non solo perché essa era il segno RECENTI SCAVI E SCOPERTE A CUMA
della vetustà dell'opera e in quanto tale la nobilitava,
ma perché essa Jappresenta l'epidermide della scul-
tura e serba l'estremo segno della mano dell'artista. UMEROSE sono le notizie delle fonti antiche sulla
L'artista stesso in qualche modo ne aveva sollecitato
lo sviluppo applicando sull'opera finita delle sostanze
N vita e le vicende di Cuma in età romana. Ma unr)
momento della sua storia è messo in particolare evi-
che spegnevano l'eccessivo nitore del metallo, come denza: quando, durante la guerra di Ottaviano contro
attestano ampiamente le notizie delle fonti antiche. È Sesto Pompeo, Agrippa (nel 37 a. C.) allestì la base
sempre temerario giudicare di un restauro ad opera della flotta romana creando il portus julius, che tra-
avvenuta; potrebbe darsi, cioè, che i due bronzi aves- sformò la zona dal Lucrino all'Averno, e da questo a
sero già subìto una violenta pulitura in passato e che Cuma, con canalizzazioni e condotti sotterranei, che
la patina che essi avevano fosse stata una patina falsa, coinvolsero la stessa città. Di questi avvenimenti re-
applicata cioè da un restauratore ottocentesco, o che stano, oltre le fonti, i canali e le grotte che furono rea-
avanzati processi di corrosione ne richiedessero l' aspor- lizzati probabilmente dallo stesso architetto, Coc-
tazione. Tuttavia, poiché esistono oramai degli inibì- ceio. 2 >
tori di corrosione impiegati con successo da vari anni In seguito le no~izie diminuiscono: probabilmente
e poiché in un caso simile una soluzione di compro- divenne colonia sotto Augusto; Stazio e Giovenale in
messo ~ sempre presumibilmente realizzabile, è legit- età flavia ne ricordano la tranquilla vita di città di cam-
timo ritenere che il procedimento adottato risponda pagna. 3) In compenso i resti della città mostrano una
a dei criteri generali. Nello stesso modo, infatti, sono intensa attività edilizia seguita, come era anche logico
stati restaurati i tripodi Loeb e gli altri bronzi delle supporre, alle vicende della guerra civile: a partire
Antikensammlungen, unica reale pecca in un'esposi- dall età di Augusto s'iniziò un rinnovamento della
zione altrimenti esemplare. E non sarà forse questa città che senza dubbio durò a lungo. Le opere edilizie
una malintesa interpretazione di quello stesso purismo interessano tutta la città, dai templi dell'acropoli agli
che ha spinto gli ordinatori della Gliptoteca ad elimi- edifici del Foro: le strutture pur con differenze mostra-
nare tutti i vecchi restauri'? Un equivoco dialettico può no almeno un'unità d'intenti, poi realizzati nel tempo.
aver colpito dello stesso divieto da una parte le mano- Ciò ha visto molto bene il Maiuri che ha scavato larga
missioni e gli interventi dell'uomo e dall'altra le lente parte di quanto è stato scoperto nella città, mettendo
e irreversibili modificazioni che il tempo arreca alla in evidenza proprio questo disegno unitario e colle-
materia delle opere d'arte. Ma non si vuole chiudere gandolo con una sorta di volontà di riconsacrazione
con una nota di dissenso questa rassegna e neppure dei luoghi legati ad antiche tradizioni, come fece pe-
risalire da un paio di casi a considerazioni teoretiche raltro anche Virgilio con il VI libro dell'Eneide. Que-
che potrebbero rimettere in discussione i principi ope- sta attività bene si accorda con la poltica generale del-
rativi che hanno presieduto a qu~sta colossale fatica l'Impero nei riguardi della Campania, a partire da
ed ai quali, invece, abbiamo trovato tante valide ragioni. Augusto. 4)
Si vorrebbe suggerire piuttosto di ricostituire, come si è Gli scavi condotti nella zona del Foro hanno messo
sentito che ci si propone di fare per il Fauno Barbe- in luce negli anni 1971-72 un altro monumento e han-
rini, in una qualche gipsoteca, che potrebbe essere no dato lo spunto per approfondire alcuni aspetti di
collocata nelle adiacenze, almeno i frontoni dì Egina Cuma romana e chiarire alcuni problemi dello studio
quali li realizzò il Thorvaldsen, con i calchi delle parti di 9.uesta città.
originali e le integrazioni dello scultore danese, in modo S1 è scavato a S del portico meridionale del Foro e
che non vada perduta un'operazione di recupero, giu- si è rinvenuto un tempio a podio circondato su tre lati
stamente considerata fallita, ma tale da meritare diritto da portici (fig'g. 1-5). s> Tecnicamente lo scavo si è ~re­
di cittadinanza nella storia del gusto museografico ot- sentato in modo analogo agli scavi precedenti: l il
tocentesco. Da un confronto gli attuali ordinatori pavimento del cortile è stato trovato a circa m. 1,50
avrebbero tutto da guadagnare senza uscirne con una dal piano di campagraa, ·mentre le parti più elevate dei
accusa di conservatorismo, ma solo con la stima che muri conservati emergevano quasi dai cumuli di ter-
circonda chiunque mostra di dedicarsi con tanto zelo reno sparsi qua e là. La terra, poco compatta, rivelava
ai retaggi del passato. . LICIA VLAD BoRRELLI sconvolgimenti non lontani nel tempo; il materiale ar-
cheologico estremamente frammentario, lacunoso, disu-
Ottobre 1972. guale, 7l denotava terreno di riporto (tra l'altro si sono
rinvenuti frammenti identici ad altri venuti in luce
in scavi precedenti in altre parti della città, e frammenti
I) W. ST CLAIR, Lord Elgin e i marmi del Partenone, Bari Ig68, di iscriz10ni funerarie, evidentemente provenienti dal-
p. 326. la vicina necropoli). Dai risultati dello scavo e da quan-
2) A. FuRTWANGLER, Beschreibung der Glyptothek, Mi.inchen,
2• ed. IgiO, p. 84. to ricavato dalle notizie sugli scavi precedenti nella
3) Ad analogo espediente si era fatto ricorso per la ricostru ~ zona si può desumere l'opportunità di non riferire con
zione delle Antikensammlunj:en, il museo situato nella stessa certezza il materiale ritrovato a questo edificio, ma ge-
Kéinigsplatz di fronte alla Ghptoteca e ove, nel I964, sono state nericamente alla città di Cuma. Inoltre si è osservato
collocate le altre collezioni di antichità.
- 4) A. FURTWANGLER, Aegina, Mi.inchen Igo6; Beschreibung che nulla è rimasto delle colonne del portico e che del-
der Glyptothek, cit. l' alzato del tempio restano solamente scarse tracce:
5) C. BRANDI, Teoria del restauro, Roma 1963. il monumento è stato evidentemente spogliato, come
6) E. ScHMIDT, in Berich itber den VI Intern. Kongress fitr Ar-
chiiologie, Berlin 1939, pp. 374-376. del resto tutti gli edifici cumani, prima dell'interro.
7) D. Omv, Glyptothek Mitnchen, Mi.inchen 1972. L'accesso principale è sul lato meridionale del Foro
8) S. BERTOLIN, in Arbeitsbliitter fitr Restauratoren, x, 1970, attraverso tre passaggi, salendo pochi gradini di pepe-
Groppe 6, Stein, pp. 13-14; D. AHRENs, in New York Conje-
rence IIC, I, 1970, pp. 65-67. rino (fig. 2). Il portico, a pianta allungata, è limitato da
9) D. AHRENs, op. cit. muri in opera reticolata ammorsata con tufelli e rin-
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I - Cuma, Foro - Tempio con portico

forzata in alto e in basso da laterizi, con rivestimento cordarsi con le dimensioni dei blocchi di fondazione.
di intonaco. Alle due estremità le ali del portico ter- Anche il rivestimento del pavimento è perduto, rimane
minano in absidi, i cui archi sono anch'essi segnati in soltanto la base di cocciopesto con scaglie di marmo. Il
laterizio (fig. 4)· Lungo i muri, nicchie simmetriche cortile è lastricato con lastre di travertino, alcune ria-
sui due lati. Incerti restano, in .attesa di un rilievo doperate. Una canaletta di scarico in peperino gira
completo della zona, i rapporti con gli ambienti cir- tutt'attorno, riversando le acque nel sistema di scarico
costanti e l'inserimento rispetto al portico del Foro. del Foro. -
Del colonnato del portico restano solo i blocchi di Del tempio si conserva il podio e tracce dell'alzato
fondazione in peperino (ca. m. o,so x o,6o) con un che permettono di individuarne gli elementi: il podio
foro per un perno. Potrebbe appartenere al portico un è nella stessa opera reticolata con tufelli e laterizio del
grosso frammento di colonna di bardiglio rinvenuto portico, ed è rivestito di intonaco grezzo a specchia-
sul pavimento, il cui diametro (m. 0,43) potrebbe ac- ture (fig. 3). Si accede al tempio da una gradinata,

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di cui si conserva solo il riempimento, ai lati della quale (fig. 6), dello stesso tipo iconografico della statua tro-
sono i resti di due basi. Dell'alzato resta assai poco: vata a Baia, ora al Museo Nazionale di Napoli. zG)
i muri della cella erano in reticolato con laterizio, in II gusto epigrammatico del motivo della Psiche sotto
fondo si elevava l'abside, la cui copertura è crollata l'aspetto di donna che tiene amorevolmente Eros in
sul pavimento. Nell'abside il basamento della statua grembo, il rendimento del nudo femminile, in con-
di culto in opera cementizia rivestita di reticolato occupa trasto con il panneggio che ricopre per metà la figura,
tutto lo spazio (fig. 5). Incerta, per lo stato di con- le caratteristiche dello stesso panneggio, ne indicano
servazione, la parte anteriore: il proseguimento dei la derivazione dall'ambiente rodio-insulare del II se-
muri della cella farebbero pensare ad un tempio in colo a. C. I7)
antis. Del pavimento resta solo il battuto di fonda- La Psiche è seduta su una roccia, che, a differenza
zione. degli altri casi simili, ha la superficie ricoperta tut-
Lo stato di conservazione del monumento non per- t'attorno da un motivo di volute floreali che sorgono
mette un inquadramento più preciso che nell'ambito da cespi di acanto (fig. 7). Lo schema delle volute è
dell'età giulio-claudia per quanto concerne le strut- quello che dall'ambiente pergamene è rifluito nell'Ara .
ture e il tipo d'edificio (mentre resta incerto il pro- Pacis e nelle opere ad essa collegata, 18> e non è ignoto
blema dei rivestimenti, di cui si conserva solo l'in- allo stesso ambiente rodio-insulare, da cui deriva la
tonaco grezzo e generico. Nessun elemento interno statua. zg)
consente di conoscere la divinità cui era dedicato il Resta problematico se il motivo sulla base facesse
tempio. già parte dell'originale oppure se si tratta di un'innova-
Vi è però un'iscrizione che, fino a quando non so- zione apportata dall'artista che ha eseguito la replica
pravvengano dati contrari più precisi, si vorrebbe ac- cumana.
costare a questo monumento, di· cui verrebbe a risol- In ogni caso esso è ormai un motivo augusteo, che
vere sia il problema della divinità che quello cronolo- ben si adatta al dedicante Cn. Lucceius, che con gli
gico. L'iscrizione, già nell'atrio del convento dei Cap- altri membri della famiglia ha così intensamente par-
puccini a Pozzuoli ed ora dispersa, è la seguente: 8) tecipato al rinnovamento di Cuma agli inizi dello
CN CN LVCCEI ... (pate)R ET FILIVS PR l SACRA DEME(tros) Impero.
(res)TITVERVNT l LVCCEIA CN F POLLA QVI ... (et luc)CEIA Le premesse sulla situazione degli scavi di Cuma
CN F TERTVLLA PIA GALLI l
AEDEM DEMETROS ET QVAE impediscono di trarre utili elementi da una classifica-
CIRCA (eam aedem su)NT ET PORTICVS PS RESTITVERVNT. zione del materiale per provenienza, e consigliano di
Il luogo di provenienza preciso non è noto, ma la esaminarlo per classi.
iscrizione è unanimemente riferita a Cuma perché i Il rinvenimento durante gli scavi del tempio con por-
Luccei erano una nota famiglia locale. 9) Nessuno vieta tico di un ritratto tardo-repubblicano ha suggerito
pertanto, dato anche il carattere degli scavi cumani, di raccogliere i ritratti di sicura provenienza cumana
di riferire l'iscrizione al tempio con portico sopra de- del Museo Nazionale di Napoli e dell' Antiquarium
scritto, almeno fino a quando non venga in luce un al- Flegreo già a Pozzuoli, e ora in temporaneo deposito
tro monumento simile a contenderla. allo stesso Museo di Napoli. Tale raccolta non pre-
La restaurazione dell'antico culto di Demetra zo) tende di essere completa e potrà essere integrata con
e la ricostruzione del suo tempio circondato da portici ricerche più accurate successivamente.
ad opera di Cn. Lucceius e dei suoi figli sono avyenute '
negli anni attorno al 7 d. C., come si deduce da un'altra
iscrizione in cui è citato un pretore Cn. Lucceius, con I.Busto maschile (figg. 9, 10). Dal portico del tempio
la data consolare, appunto del 7 d. C. n) nel Foro, sul pavimento accanto al podio, 1971.
Questa attribuzione potrebbe rappresentare un pun- Napoli, Museo Nazionale, inv. 155731.
to fermo nella cronologia dei monumenti cumani, la Altezza cm. 39; marmo bianco a grana grossa; scheggia-
cui datazione precisa attraverso le sole strutture non è tura sul naso, sull'orecchio sinistro; l'orecchio de-
possibile, come ormai è generalmente ammesso per stro è perduto quasi• per metà; scheggiatura sul lato
tutta l'architettura romana. z2 ) La cronologia che ne de- sinistro del busto.
riva concorda perfettamente con quanto sopra accen-
nato sul rinnovamento che si ebbe a Cuma a partire Fotografie: Soprintendenza Antichità Napoli, MN
da Augusto. A-67o1IA-6704. Inedito.
Confermano questa attività edilizia giulio-claudia Ritratto d'uomo anziano, la testa leggermente volta
a Cuma anche due bolli rinvenuti durante lo scavo del a destra, l'espressione pensosa. La superficie del volto
tempio con portico, che pur non riferen.dosi allo stesso è animata da una ricca modellazione di piani, dalle
tempio, senza dubbio provengono dalla città: AB- rughe sulla fronte e ai lati degli occhi, dalle pieghe ai
DAE l LIVIAE, l'uno, YAC(inthi) l IVLI(ae) l AVGVST(ae), lati del naso, dalla bocca leggermente storta, che rive-·
l'altro, ambedue della figulina di Livia, divenuta poi lano organicamente i lineamenti e la struttura del viso.
Giulia Augusta. I3) I capelli trattati a piccole ciocche poco rilevate lasciano
I Cn. Luccei dell'iscrizione relativa al culto e al tem- la fronte stempiata. Il busto comprende l'attaccatura
pio di Demetra erano molto noti nella Cuma romana. delle spalle e lo sterno.
Molte infatti sono le iscrizioni ivi trovate che testimo-
niano della fama della famiglia, ma nessuna di esse
fornisce altre indicazioni atte a caratterizzare la perso- 2. T~sta maschile (figg. II, 12). Dalla crypta romana
nalità dei membri di essa. I4) sotto l'acropoli, 1952. Napoli, Antiquarium Fle-
Ma gli scavi che nel 1952 misero in luce l'area del greo, 124.
Foro fecero scoprire una statua che reca l'iscrizione Altezza dal mento alla sommità cm, 21,5; marmo bian-
CN LVCCEIVS APOLLINI l SACRVM (fig. 8). La statua I5) co a grana fine; mancano il naso, il labbro superiore,
rappresenta Eros bambino seduto in grembo a Psiche parte di quello inferiore, parte dell'orecchio sini-

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stro; scheggiatura sulle arcate sopraccigliari e sul- 7· Frammento di testa maschile. Dalla crypta romana,
l'orecchio destro; spaccatura sul retro; frattura al- I952· Napoli, Antiquarium Flegreo, I25·
l' altezza del collo. Marmo bianco a grana fine; restano i capelli, una por-
Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, MN A-69oojA-6903. zione delle guance con parte dell'occhio destro; in
Inedita. basso è spezzata all'altezza della bocca.
Ritratto d'uomo in età matura, dalla fronte segnata Dato lo stato di conservazione si può solo osservare
da rughe, dal volto magro con guance compatte appena che era a grandezza naturale e che i capelli sono trattati
segnate dalle pieghe che scendpno ai lati del naso. I a ciocche ben delineate, mosse e poco rilevate.
capelli sono resi a piccole ciocche poco rilevate.
8. Clipeo con ritratto di togato (figg. 20, 2I). Dalla
zona bassa della città (Foro?), I6o6. Napoli, Museo
3· Testa maschile (fig. I3)· Dalla crypta romana sotto Nazionale, inv. 6729.
l'acropoli, I927· Napoli, Museo Nazionale, inv.
I50237• Diametro del clipeo m. I,I5i marmo bianco a grana
Altezza dal mento alla sommità cm. 22,5; marmo bian- fine; mancano il naso, il labbro superiore, la parte
co a grana fine; mancano la parte posteriore e il naso; inferiore del braccio destro; scheggiature sul clipeo.
abrasione sul lato destro; numerose scheggiature Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, MN A-I6, A-3530,
su tutto il volto; frattura all'altezza del collo. A-3259.
Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, Cuma C-II9. Inedita. Bibliografia: E. GABRICI, in Mon. Ant. Lincei, XXII,
I9I3 1 p. 3I ss. (sulla storia del ritrovamento); G.
Ritratto d'uomo anziano, quasi calvo, dai linea- BECATTI, in Le Arti, IV, I942, p. I72 ss.; R. WINKES,
menti pesanti. Numerose rughe coprono la fronte e Clipeata Imago, Diss., Bonn I969, p. I84 ss.; cfr.
segnano gli occhi, mentre la pesantezza delle guance CIL X, 2930, per le iscrizioni dei Satrii accostate
è accentuata dalla mancanza di rughe, dalle due pieghe · a questo e al clipeo n. 9 nelle fonti contemporanee
che partono dagli angoli esterni del naso, dal doppio alla scoperta, ma non pertinenti.
mento. I capelli sono trattati a ciocche filiformi.-
Ritratto di uomo maturo dall'espressione seria ed
4· Testa maschile (figg. I4, I5). Dalla crypta romana assorta. I lineamenti sono segnati con numerosi detta-
sotto l'acropoli, I927. Napoli, Museo Nazionale, gli, dalle rughe della fronte e intorno agli occhi e dalle
inv. I 50326. pieghe delle guance. I capelli sono resi a ciocche, la-
sciando la fronte leggermente stempiata.
Altezza cm. 3I,5; marmo bianco a grana grossa; manca
il naso; scheggia tura sull'orecchio destro; la parte 9· Clipeo con ritratto di togato (figg. 22, 23). Rin-
posteriore è solo sbozzata; il collo è tagliato per venuto insieme al precedente. Napoli, Museo Nazio-
essere inserito sul torso. nale, inv. n. 67I7.
Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, Cuma C-II2, C-II7. Il clipeo è identico al precedente; mancano il naso e la
Inedita. parte inferiore del braccio destro; scheggiatu-re sul-
Ritratto d'uomo maturo dai lineamenti marcati da l' orecchio sinistro e sul clipeo.
numerose rughe e pieghe che coprono il volto e il collo. Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, MN A-II, A-3524,
La massa dei capelli è lavorata in ciocche che scendono A-3525. .
verso la fronte. La bibliografia è la stessa che per il precedente.
5· Testa maschile (figg. I6, I7). Dal Foro, I952. Na- Ritratto di uomo giovane, probabilmente il figlio
poli, Antiquarium Flegreo, 69. del precedente, dal volto privo di notazioni di detta-
Altezza dal mento alla sommità cm. 24,5; marmo bian- glio, disteso, in cui si caratterizza solo la bocca legger-
co a grana fine; scheggia tura sul naso; la parte po- mente corrucciata. I capelli scendono sulla fronte in
steriore è solo sbozzata. ciocche compatte.
Fotografie: Soprintendenza Ant. Napoli, C. Flegrei IO. Giovane. principe della famiglia Giulio-Claudia
E-5o/E-52. Inedita. (figg. 24, 25). Dalla crypta romana, I927· Napoli,
Museo Nazionale, inv. I50226.
Ritratto d'uomo dai lineamenti del ~olto animati
da una intensa modellazione delle superfici, senza rughe. Altezza dal mento alla sommità cm. 24,5; marmo bian-
Il volto è magro, allungato, con gli zigomi segnati, la co a grana fine; manca il naso, scheggiature sulla
bocca sottile. I capelli sono resi in ciocche sottili che si tempia sinistra, sulla guancia sinistra, sull'orecchio
pprtano avanti appena rilevate. Il busto è tagliato per sinistro, sui capelli, che sono lavorati rozzamente
essere inserito in un torso. sul retro; frattura all'altezza del collo.
Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, Cuma C-IIi, C-II2.
6. Testa maschile (figg. I8, I9)· Dalla crypta romana, Inedito.
I927· Napoli, Museo Nazionale, inv. I55749·
Altezza dal mento alla sommità cm. 26,5; marmo bian- II. Tiberio (fig. 27). Dalla crypta romana, I927· Na-
co a grana fine; manca il naso, numerose scheggia- poli, Museo Nazionale, inv. I55748.
ture; la testa è molto rovinata sulla parte posteriore Altezza cm. 24; marmo bianco a grana fine; manca la
e sui capelli; frattura all'altezza del collo. , parte posteriore; il lato destro è abraso; manca il
Fotografie: Sopr. Antichità Napoli, Cuma C-III/C-II2. naso.
Inedita. Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, Cuma C-II9. Inedito.

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12. Caligola (fig. 26). Dal Foro, I952. Napoli, Anti- RI, L'assedio di .Narsete a Cuma, in Saggi di varia antichità, Vene-
zia 1954, p. I6I ss. Anche altrove egli parla di grandiosi scarichi
quarium Flegreo, 68. accumulati nella zona (v. nota :;j).
· Altezza cm. 39; marmo bianco a grana fine; manca il 7) Il materiale, ora collocato nel deposito della Soprintendenza,
a Cuma, presso l'Anfiteatro, è costituito da frammenti di decora-
naso, scheggiatura sulla fronte, alla corona e alla zioni architettoniche in stucco e in marmo, intonaci, terrecotte
tenia, al mento, al collo; la parte posteriore dei ca- architettoniche, frammenti di sculture, iscrizioni, il tutto estre-
pelli non è lavorata. mamente frammentario e incompleto.
8) CIL X, 3685 = ILS 4040.
Fotografie: Sopr. Ant. Napoli, C. Flegrei A-84, A-86. 9) D'ARMS, op. cit., p. x88; per la provenienza, BELOCH, op.
cit., p. I65 ss. (ma v. le giuste osservazioni di MAIURI, in Cam-
Bibliografia: A. DE FRANCISCIS, in Boll. d'A., I963, pania Romana, cit.).
p. 23 ss., fig. 2ab. xo) R. M. PETERSON, The Cults of Campania, Papers and Mono-
graphs of the American Academy in Rome, I, 1919, p. 45 ss.
n) CIL X, 3697.
Inoltre provengono da Cuma una testa femminile l:;j) Sulla cronologia degli edifici cumani, oltre a JoHANNOWSKI,
in due frammenti e assai lacunosa (Antiquarium Fle- op. cit., vedere le osservazioni di CHRISTERN, op. cit.
greo, 95, dal Foro, fig. 28), con tracce di pettinatura di 13) CIL X, 8o4:;j, n. 6o; Atti della Commissione Conservatrice
età flavia, e una testa maschile barbata del IV secolo dei monumenti ed oggetti di antichità e belle arti nella provincia di
Terra di Lavoro, XIV, I883, 66; I885, I6o; 1887, I:;ji v. anche •
(Napoli, Museo Nazionale, inv. I55750, dalla crypta D'ARMS, op. cit., p. 84 s.
romana, fig. 29), mentre sono dispersi due ritratti 14) CIL X, 3686, 3687, 3688, 369o, 3697.
trovati nel I6o6 insieme ai clipei con togati, raffigu- 15) Antiquarium Flegreo, ora in temporaneo deposito al Mu-
seo di Napoli, n. 67, alt. m. 1,13i marmo bianco a grana fine;
rant.i Augusto e Druso. 2o) mancano la testa, le braccia, gran parte delle ali, parte dei piedi
I ritratti dall'I al 7, pur con le loro differenze, si pos- della Psiche; la testa, le braccia, la gamba sinistra di Eros; è
sono collocare verso la fine della Repubblica, quando ricongiunta da alcuni frammenti.
x6) M. NAPOLI, Il gruppo di Eros e Psiche da Baia, in Rend.
l'incontro tra la tradizione lineare repubblicana e 11 Ace. Napoli, n. s., XXIV-XXV, 1949-50, p. 85 ss.; v. anche
plasticismo di derivazione ellenistica produce una se- dello stesso la voce Amore e Psiche, in Enc. Arte Antica, I, dove
rie di opere in cui i due elementi si fondono in un or- la statua di Cuma è menzionata.
ganico rendimento dei volti, avviandosi verso il suc- 17) Per i confronti v. NAPOLI, op. cit.
18) TH. KRAus, Die Ranken der Ara Pacis, Berlin I953i D.
cessivo classicismo. 21 > I due togati, padre e figlio MusTILLI, Il Museo Mussolini, tav. XXXII, I:;j8; A. H. BoRBEIN,
(8 e g), sono emblematici di questo: il padre risente del- Campanareliejs, in Rom. Mitt., I4 Erg., I968, p. I93 ss.; sul
la tradizione repubblicana, il figlio del nuovo classici- simbolismo del motivo v. H. P. L'ORANGE, Ara Pacis Augustae.
La zona floreale, in Acta Instituti Romani Norvegiae, I, I96:;j,
smo. Ambedue coesistono nella prima età imperiale, p. 7 ss.
quando accanto ai ritratti degli imperatori (10, n, I2) I9) Clara Rhodos, V, :;j, I93:;j, n. 3:;j, p. :;jO, fig. IO.
continua la ritrattistica della tarda repubblica 22 > e si :;jO) G. C. CAPACCIO, La vera antichità di Pozzuolo, Napoli
continuano a copiare i ritratti di quel periodo, come è 1607, p. :;j34 ss.: « ... un colosso di Ottavio Augusto ... » (è si-
curo che si trattasse di Augusto perché l'a. lo confronta con
il caso del busto (I) rinvenuto nel tempio con portico, l'Augusto che è sul sepolcro di Marino Spinelli in S. Pietro a
copia di età claudia. 23) Maiella); « ... un Druso Armato, c'havea nel petto le sfingi, con .
Dall'esame dei ritratti provenienti da Cuma, sediCi l'inscrittione Drusi Caesaris ... •· Ma vedere anche: A. FERRO,
Apparato delle statue nuovamente trovate nella distrutta Cuma,
in tutto, si rileva che ben quattordici appartengono Napoli, I6o6 (anche in: GRAEVIUS, IX, 4).
al periodo dalla guerra civile agli imperatori giulio- :;ji) O. VESSBERG, Studien zur Kunstgeschichte der romischen Re-
claudi, allo stesso periodo, quindi, dell'intensa vitalità publik, Lund-Leipzig 1941, p. 231.
:;j:;j) Sul problema v. le osservazioni di V. PoULSEN, Les Por-
di Cuma, che sopra si è venuto definendo. traits Romains, I, République et dynastie ]ulienne, Copenhague 196:;j.
MARIA ELENA BERTOLDI :;j3) Per la forma del busto come in S. ANGIOLILLO, in Rom.
Mitt., 78, 197I, p. II9 ss.
Ringrazio il Soprintendente proj. Alfonso de Franciscis che mi
I) CIL X, p. 350 s.; J. BELOCH, Campanien, Breslau 1890, ha affidato lo scavo del tempio con portico e mi ha seguito con con-
p. 159 ss.; E. DE RuGGIERO, Diz. Epigrafico, II, :;j, s. v. Cumae; sigli e suggerimenti, e il proj. Martin Frederiksen, che ha rivisto
la parte epigrafica. La pianta !tel tempio è stata eseguita dagli
PAULY-WISSOWA, XI, :;j, c. :;j476, 3· arch. R. Morichi, R. Paone ·e. M. Rot:hrssen, che hanno iniziato
:;j) Sulle trasformazioni di Cuma: A. MAIURI, I Campi Flegrei, una proficua collaborazione .ton la Soprintendenza.
Ronìa 1963, passim; su Cocceio, Enc. Arte Antica, II, s. v. Coc-
ceius, con bio!iografia; sul portus Julius: G. SCHMIEDT, in Atti X
Congr. della Soc. Int. di Fotogrammetria, Lisbona 1964, e
con molta cautela R. F. PAGET, The Ancient Ports of Cumae, in
]oum. Rom. Stud., LVIII, 1968, p. I5:;j ss. UNA SINOPIA MUSIVA PAVIMENTALE
3) Lib. Col. :;j3:;ji cfr. CIL X, 3703, 3704; STAT. IV, 3, 65; Juv.
III, :;j, - A STABIA
4) A. MAIURI, Gli ultimi scavi di Cuma e l'epopea virgiliana, in
Nuova Antologia, CCLVI, s. VII, 19:;j71 p. 489 ss. (sull'argo-
mento si veda ora F. DELLA CoRTE, La mappa dell'Eneide, Fi- RECENTI scavi di Stabia hanno messo in luce un
renze 197:;j, p. IOP- ss.); J. H. D'ARMS, Romans on the Bay oj Na-
ples, Cambridge (Mass.) 1970, p. So e passim. Manca un'edizione Icorrispondente
PIU
interessante frammento pavimentale musivo con il
sottostante strato, ove è chiaramente leg-
dei monumenti. V. notizie in: A. MAIURI, in Campania Romana,
l, 1938, p. 9 ss. (storia degli scavi e scavo del Capito!ium); Arch. gibile il disegno preparatorio o " sinopia , : elemento,
Anz., I9:;j8, p. 176, fig. 36 (crypta romana) - ma al riguardo quest'ultimo, di eccezionale interesse storico, risultando
anche MAIURI, in Nuova Antologia, cit.; W. JoHANNOWSKI, in un unicum per l'archeologia campana, e di particolare
Enc. Arte Antica, II, s. v. Cuma (descrizione sommaria e pro-
poste di datazione); J. CHRISTERN, in Rom. Mitt., 73/74, I966-67, valore documentario per il contributo che può dare
p. :;j3:;j (sul " Tempio di Giove,). all'approfondimento della conoscenza della tecnica
5) Il monumento era già stato individuato: W. JoHANNOWSKI, e della organizzazione del lavoro nella stesura dei tes-
op. cit,
6) A. MAIURI, in Campania Romana, cit., ricorda le prime sco- sellati pavimentali che tanto sviluppo ebbero, per la de-
perte avvenute nel '6oo, quando si iniziarono le opere di bonifica corazione degli edifici privati e pubblici, in età romana.
e di coltivazione della pianura di Cuma, e afferma che, al momen- I lavori di ricerca dell'antico centro residenziale di
to di iniziare lo scavo del Capitolium, il terreno si presentava come
un grande cumulo di terriccio, di scarichi, di rovine informi. Stabia, condotti con personale scientifico e tecnico
Anche la crypta romana era piena di terreno di riporto: A. MAIU- della Soprintendenza alle Antichità di Napoli, hanno

4~
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2 - Cuma, Foro - Veduta del porùco dal tempio

3 - Podio del tempio

4 - Una delle absidi del portico 5- Basamento della statua di culto nell'abside del tempio
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Napoli, Antiquarium Flegreo:


6 - Statua di Eros e Psiche
7 - Particolare
8 - L 'iscrizione

Napoli, Museo Nazionale :


g, IO - Busto maschile (inv.
n. 155731)
9 IO
II, 12 - Napoli, Antiquarium Flegreo 13 - Napoli, Museo Nazionale
Testa maschile (n. 124) Testa maschile (inv. 150237)
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14, 15 -Napoli, Museo Nazionale- Testa maschile (inv. 150326) 16, 17 - Napoli, Antiquarium Flegreo - Testa maschile (n. 6g)
20, 21 - Napoli, Museo Nazionale - Clipeo (inv. 6729)

IB
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18, 19- Napoli, Museo Nazionale 22, 23 - Napoli, Museo Nazionale


Testa maschile (inv. 155749) Clipeo (inv. 6717)
24, 25 - Napoli, Museo Na zionale 26 - Napoli, Antiquarium Flegreo
Ritratto (inv. r50226) Caligola (n. 68)
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27 - Napoli, Museo Naz ionale 28 - Napoli, Antiquarium Flegreo 29 - Napoli, Museo Nazionale
Tiberio (inv. I55748) Testa femminile (n. 95) Testa maschile (inv. r55750)

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