Sei sulla pagina 1di 4

ACADEMIA SUMMARIES

CASTRUM NOVUM. STORIA E


ARCHEOLOGIA DI UNA COLONIA
ROMANA NEL TERRITORIO DI
SANTA MARINELLA. QUADERNO 2
The original paper contains 84 sections, with 10 passages identified by our machine learning
algorithms as central to this paper.

Paper Summary
SUMMARY PASSAGE 1

Section 1
Si raccolgono in modo sistematico i nuovi dati forniti dagli scavi nella zona termale della "Villa delle
Guardiole" e nell' "Ediicio quadrato", aperti sul tracciato di quella che si ritiene essere l'antica via
Aurelia. Una delle più importanti novità che si presenta ai lettori in questa pubblicazione è senza
dubbio quella costituita dai risultati delle prospezioni magnetometriche svolte sulla collina dominante
il mare, sotto la quale è certamente situato il cuore dell'antico centro di Castrum Novum. L'indagine
ha rivelato per la prima volta l'impianto urbano di una parte della città con numerose strutture ed
ediici organizzati all'interno di un tessuto regolare di notevole interesse.

SUMMARY PASSAGE 2

Il Direttore Del Museo Civico Di Santa Marinella


E' molto Gianfrotta 1972, pp. 100-110. 9 La lista del materiale più interessante rinvenuto nel corso
delle indagini è pubblicata in Gianfrotta 1972, pp. 106-109. probabile che in questa occasione il
rigidarium abbia perduto la sua funzione originale in quanto il canale connesso viene obliterato dal
tracciato orientale del muro 7. La fase più recente (fase 4) è rappresentata dall'Ambiente 4, le cui
fondazioni si appoggiano direttamente su quelle dei muri 6 e 10. Quest'ultimo, i cui paramenti esterni
sono realizzati con materiale recuperato dalle strutture del balneum, è sicuramente databile a un
periodo successivo all'abbandono del sito.
SUMMARY PASSAGE 3

I Rinvenimenti
In attesa dello sviluppo degli studi, si presenta in questa sede una prima informazione sui principali
materiali rinvenuti Le ceramiche e gli altri materiali Dall'attività di ripulitura degli strati supericiali,
svoltasi nel settore I nell'area occupata dai resti del complesso termale, efettuata con il ine di
riportare alla luce i livelli archeologici scavati durante la campagna del 1970, è emersa una discreta
quantità di materiale archeologico signiicativa da un punto di vista crono-tipologico. La classe
ceramica più antica rinvenuta, è rappresentata da diversi frammenti di ceramica a vernice nera, di
epoca romano-repubblicana (II-I sec. a.C.), dei quali non è stato possibile però fornire alcuna
datazione precisa.

SUMMARY PASSAGE 4

Bicchieri
Come già detto in precedenza, anche i piatti traevano ispirazione dai contemporanei servizi in
ceramica: le forme apode, analoghe alle patere della sigillata, ricorrono frequentemente nel I secolo,
realizzate in vetro comune azzurro e verde 17 . Lo studio di tali suppellettili vitree si è rivelato
essenziale al ine di ricavare dati importanti su alcuni aspetti ancora non chiari, relativi a questo
contesto; ad esempio, circa le fasi di vita e di utilizzo del balneum, che si possono circoscrivere
intorno al I secolo d.C., ma anche riguardo le tipologie di utensili più difuse e utilizzate. Si auspica
che le ulteriori indagini archeologiche che si efettueranno nei prossimi anni siano foriere di nuovi
elementi utili a fare maggiore chiarezza.

SUMMARY PASSAGE 5

Paolo Caponnetto
In corrispondenza della parte centrale del corpo sono evidenti piccoli grumi di argilla e piccole
cavità , imperfezioni causate dallo stretto contatto dei vasetti durante la fase di essiccazione 5 .
L'altezza rilevata dai campioni ostiensi (poco più di 300) è compresa tra i 6,5 e i 19,3 cm 6 . Il
grande dilemma circa l'uso di questi "curiosi" manufatti ha coinvolto una grande schiera di studiosi.
SUMMARY PASSAGE 6

Glauco
Lo studio preliminare dei materiali sembra inquadrare il contesto e la datazione dei reperti più
recenti nell'ambito dell'epoca augustea o giulio-claudia. Ancora poche notizie ha fornito lo scavo
appena iniziato dell'Ambiente 5 dove è tornata in luce una probabile soglia di porta, formata da più
lastre in pietra, con uno scalino di ingresso alla stanza a pianta quadrangolare di 3,50x3,30 m ( Fig.
15). All'esterno dell'ambiente, a ridosso del muro, è aiorato il fondo di un dolio ancora in posto,
presso l'angolo nord.

SUMMARY PASSAGE 7

20
p. 32, n. 21) (Fig. 32). Alla luce dei dati disponibili è verosimile che l'ediicio sia stato abbandonato a
partire dalla metà del III secolo d.C., al più tardi alla ine dello stesso o nei primi decenni del IV,
quando tra i ruderi del balneum venne sepolto un bambino, all'interno di un'anfora tipo "africana
tarda". La ceramica e gli altri materiali dall'ediicio quadrato L'analisi del materiale archeologico
rinvenuto all'interno dell'ediicio a pianta quadrata ubicato a nord del balneum delle Guardiole ha
permesso l'individuazione di una lunga continuità di vita inquadrabile all'interno di un arco
cronologico che, a partire dal III secolo a.C., sembra giungere sino al III-IV secolo d.C. (Cfr.

SUMMARY PASSAGE 8

Flavio Enei
Il rinvenimento della ceramica a vernice nera e della ceramica africana a patina cenerognola fornisce
le basi per stabilire i due estremi cronologici relativi all'inizio ed alla ine dell'attività di vita del sito: il
III secolo a.C. sembra corrispondere ad una prima fase di attività dell'ediicio, mentre 6
GIANFROTTA 1972, p. 116 il periodo a cavallo tra il III ed il IV secolo d.C. rappresenterebbe, con
una certa sicurezza, l'ultima fase di vita. Alcune forme in ceramica comune e in sigillata italica,
inoltre, forniscono elementi importanti di datazione e confermano l'occupazione del sito durante la
tarda età repubblicana e la prima età imperiale. Non è da escludere tuttavia, sulla base dei
ritrovamenti e della particolare concentrazione di materiale archeologico più tardo in determinati
ambienti, come ad esempio l'ambiente 7, che alcune strutture possano aver avuto una durata di vita
più lunga di altre ed una diversa destinazione d'uso con l'abbandono di alcuni ambienti già durante
il II ed il III secolo d.C.
SUMMARY PASSAGE 9

74
p. 80), la parte superiore di un'anfora con iscrizione graita POTITI su un lato della spalla e la sigla AM
sull'altro ( Fig. 11 nn. 1-3). La presenza di epoca tardo imperiale è ben documentata da una moneta
caduta sulla spiaggia dalla sezione del terreno esposta dall'erosione marina, ad oggi la più tarda
moneta rinvenuta a Castrum Novum. Si tratta di un Nummo o frazione di Follis che, nonostante la
cattiva conservazione del dritto, è possibile attribuire all'imperatore Costanzo II e datare tra il 355 e il
361 d.C., grazie al rafronto fra le tipologie del rovescio ben leggibile e gli stili del ritratto (Fig. 12 n. 7).

SUMMARY PASSAGE 10

Un Paraguance Di Elmo Romano


Si tratta di una coppa con anse a doppio bastoncello della forma Morel 3131 b1 2 , conservata per
quasi la metà e data- 1 FRAU 1979;ENEI et alii 2011. 2 MOREL 1981 bile al II secolo a.C. (Fig. 1) e
di una coppa rinvenuta quasi integra della forma Morel 2323 databile alla prima metà del II secolo
a.C. (Fig. 2). Un terzo frammento di ceramica a vernice nera, non così ben conservato, è
rappresentato da un fondo di coppa con piede ad anello assimilabile ad una forma genericamente
ascrivibile al III secolo a.C. La ceramica sigillata è rappresentata da tre reperti, di cui due in buono
stato di conservazione, rinvenuti per circa la metà della loro forma: i tre elementi rappresentano, al
momento, l'aspetto forse più interessante nel panorama ceramico di questo sito per la loro
provenienza e tipologia. I primi due, meglio conservati, corrispondono a due frammenti di coppe: la
prima, in terra sigillata sud-gallica, assimilabile alla forma Dragendorf 36 ed appare databile al I-II
secolo d.C.; 4 la seconda, una forma tarda di terra sigillata nord-italica vicina alla forma Dragendorf
24/25 tipo A, risulta inquadrabile cronologicamente nella prima metà del I secolo d.C. (Fig. 3).

Potrebbero piacerti anche