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Descrizione mostre

1996 :
1998;
2003;Magni cencia ì extravagancia europea en l’art texil a Sicilia – Barcellona

Tessuti che raccontano una lunga storia di arte, di tradizioni, di devozione e di splendori, intrecci
preziosi, manufatti tessili provenienti da ogni parte dell' Isola per portare in una terra lontana e
vicina come la Spagna un frammento di quella fucina d'arte che è stata nei secoli la Sicilia.

Nasce così la mostra "Magni cenza e stravaganza europea nell' arte tessile in Sicilia" allestita a
Barcellona presso il Museo Diocesà dal 7 al 22 Luglio e patrocinata dall'Assessorato Regionale
dei Beni Culturali e Ambientali della Regione Siciliana, dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di
Caltanissetta e dalle rappresentanze culturali italiane a Barcellona. Un evento straordinario che
vede per la prima volta una mostra pensata e concepita in Sicilia ma allestita all' estero.

Il catalogo, curato da Giuseppe Cantelli e Salvatore Rizzo, fornisce un' ampia e documentata
panoramica su questo evento culturale la cui singolarità è ulteriormente sottolineata dalla doppia
versione del testo in Catalano e Italiano.

Le oltre 400 illustrazioni a colori del volume scandiscono e cacemente il percorso della mostra
evidenziandone il dato storico e culturale, ma anche quello squisitamente estetico che fa di
queste preziose trame le ulteriori testimonianze della lunghissima tradizione artistica della Sicilia.

2004;Bohemia Sancta – da Praga

Il Tesoro dell’Isola – Praga

La mostra ha consentito di esporre per la prima volta gli arredi sacri e le opere erezione prodotte
dalle botteghe orafe più prestigiose dell’Isola su commissione delle famiglie più in vista della
nobiltà isolana, in un arco temporale compreso tra il XV e il XVIII secolo. Da tale fondamentale
ricerca e studio, che vede la partecipazione di quali cati specialisti del settore (Salvatore Rizzo,
Sovrintendenza di Caltanissetta - Vincenzo Abate, Direttore della Galleria Regionale della Sicilia di
Palermo - Maria Concetta di Natale, Università di Palermo - Caterina Ciolino, Sovrintendenza di
Messina - Grazia Musolino, Sovrintendenza di Messina - Vera Greco Direttore del Museo Bellomo
di Siracusa; solo per citarne alcuni) emerge, non solo una straordinaria rassegna di capolavori, ma
soprattutto il continuo processo dialettico sviluppatosi tra i centri maggiori dell’isola (Palermo,
Messina, Catania, Caltanissetta, Trapani, etc.) e le città minori, che ha permesso, attraverso
vicende ed episodi, di individuare le singole botteghe orafe, le aree di produzione e le diverse
committenze. Ne scaturisce quindi un pro lo della storia dell’ore ceria siciliana che, oltre a dare il
giusto risalto alle singole personalità dei maestri argentieri e ora (ricordiamo tra tutti il celebre
architetto e orafo Filippo Iuvarra), consente anche di mettere in evidenza le aree e i contesti in cui
essi si sono a ermati, attraverso gli stimoli locali e gli in ussi europei con un processo originale i
cui segni peculiari hanno lasciato una traccia non secondaria nella storia delle arti minori in Sicilia.

2007; L’Immacolata di Giambattista Tiepolo

L'Immacolata Concezione è un dipinto dell'artista italiano Giambattista Tiepolo (1696 - 1770).


L'opera rappresenta la Vergine, circondata da angeli, mentre viene incoronata con una corona di
stelle e calpesta un serpente: rappresenta dunque la sua vittoria sul diavolo. I gigli e le rose sono
riferimenti all'hortus conclusus, e simboleggiano l'amore di Maria, assieme alla sua verginità e
purezza.
Il dipinto è uno delle sette pale d'altare commissionate nel marzo 1767 da Carlo III, re di Spagna,
per la chiesa di San Pascual in Aranjuez, allora in costruzione. La struttura era in origine un
monastero francescano assegnato successivamente alle suore concezioniste. Entrambi gli ordini
promuovevano il culto dell'Immacolata Concezione.

2008:

2010:Lo Spasimo e gli Spasimi in Sicilia

Una leggenda che parla di avventurosi viaggi di cui non si è mai de nito l’itinerario. Una Storia di
abati e badesse, di re e vicerè che lega la Sicilia alla Spagna. È quella che ammanta di mistero la
tavola "L’Andata al Calvario" (Lo Spasimo) di Caltanissetta, che porta la stessa rma (R.
URBINAS) di Ra aello Sanzio e che ha lo stesso tema iconogra co dell’opera esposta al Prado di
Madrid. 


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STORIA E LEGGENDA - Il maestro dipinse la tavola nel 1520 per il monastero di Santa Maria dello
Spasimo di Palermo: dopo pochi anni il viceré di Sicilia Ferdinando d’Ayala decise di donarlo al re
di Spagna Filippo IV, il quale promise ai religiosi una generosa rendita che non arrivò mai. Questa
è la storia u ciale. Ma c’è una seconda versione che s’intreccia con un racconto lungo cinque
secoli: l’abate del convento, Clemente Staropoli, per evitare il trasloco in Spagna del bellissimo
quadro - ra gurante la Madonna che so re dinanzi al Cristo che trasporta la croce - ne avrebbe
commissionata una copia a un pittore del luogo, destinando l’originale alle monache del Convento
di Santa Croce di Caltanissetta, che la custodirono segretamente. Questo è il motivo per cui molti
ancora oggi a ermano che il vero, l’autentico "Spasimo" di Ra aello non avrebbe mai lasciato la
Sicilia.

2011:

2012;La mangiatoia della vita. Adorazione dei pastori di Matthias Stomer

Il Museo Diocesano del Seminario Vescovile “Giovanni Speciale”, in occasione del centenario
della fondazione del Seminario, festeggia il Santo Natale con l’esposizione di un quadro di
straordinaria bellezza e intensità: l’”Adorazione dei pastori” di Matthias Stomer, proveniente dal
Museo di Capodimonte e generosamente concesso in prestito dalla Soprintendenza Speciale per
il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli.

Grazie al contributo di alcuni istituti bancari e dell’azienda più antica di Caltanissetta ed
all’interessamento di benemeriti collaboratori si realizza un desiderio coltivato da tempo:
continuare la bella tradizione instaurata dal compianto mons. Giovanni Speciale fondatore del
Museo del Seminario, di o rire alla diocesi ed alla città l’occasione di contemplare un capolavoro
che, grazie alla bellezza delle forme, dei colori e della luce che irradia, possa farci accostare al
mistero santo di Dio… Bellezza Assoluta.L’occasione del Natale ci ha indotto ad individuare in
particolare la tela di Matthias Stomer nella quale Maria mostra allo sguardo estasiato dei pastori
ritratti in adorazione il Bambinello adagiato nella mangiatoia; proprio la mangiatoia ispira il titolo
della mostra, che sarà inaugurata il 14 dicembre e resterà aperta no all’8 gennaio, “La
mangiatoia della vita”, in sintonia con le preziose meditazioni che il nostro Vescovo , mons. Mario
Russotto, ci ha consegnato nel messaggio di Avvento-Natale, con chiaro riferimento alla
simbologia che questo “segno” riveste nei racconti evangelici sulla nascita di Gesù.

2013:Signum Crucis: tra passato e contemporaneità

"Musei cancellati" sono quelli che vanno sotto l'aggettivo di "Ecclesiastici", ovvero Musei
Diocesani, di Cattedrali, Chiese, Confraternite disseminati lungo l'intera Penisola, da nord a sud,
isole comprese; un immenso patrimonio che ai più è del tutto ignoto, scarsamente segnalato dalle
guide turistiche delle città. E’ così che i Musei diocesani di Sicilia aprono le porte ai visitatori. Il 2 e
il 3 marzo, infatti, si terrà la prima edizione nazionale delle “Giornate dei Musei ecclesiastici”.
Visite guidate, aperture straordinarie, ingressi a biglietto ridotto e attività didattiche per riscoprire
l'arte sacra: da Palermo e Monreale a Catania, Militello e Acireale, da Alcamo e Mazara a Noto, da
Agrigento a Caltanissetta. La manifestazione di carattere nazionale si concluderà solo nel febbraio
del prossimo anno ed è stata pensata in occasione dell'anniversario (313-2013) dell' Editto di
Costantino. “Siamo poco visibili e ciò a causa delle istituzioni pubbliche. I nostri musei non sono
luoghi polverosi ma istituzioni vive”, spiega Giovanna Cannata, responsabile regionale dell'Amei,
ossia l'associazione che riunisce queste strutture in tutta Italia. Le Giornate dei Musei Ecclesiastici
non sono che una delle tante iniziative che l'AMEI ha messo in cantiere per il 2013, anno che,
negli obiettivi dell'AMEI, è quello della "emersione" dei Musei Ecclesiastici: da Musei "cancellati"
a musei sempre più aperti, attivi e protagonisti. Decine di iniziative diverse, spesso molto originali,
per scoprire opere e monumenti dei primordi della Chiesa, con la volontà di coinvolgere tutti,
credenti o non credenti, cristiani e non.  L’AMEI ha proposto ai musei ecclesiastici associati di
aderire alle celebrazioni costantiniane sviluppando i seguenti temi: l’epoca costantiniana e le
relative testimonianze nella propria istituzione e/o diocesi; la nascita del cristianesimo nelle
diverse aree di competenza: dalla persecuzione alla tolleranza religiosa, documenti e monumenti;
Elena e le reliquie della vera croce; il signum crucis e le sue declinazioni, tra passato e
contemporaneità e tolleranza e dialogo interculturale e interreligioso. A Palermo aderirà
all’iniziativa il Museo diocesano: il 2 marzo visite dalle 10 alle 18 e la seconda giornata, 3 marzo,
dalle 9,30 alle 13,30 (visite guidate gratuite alle ore 11 delle due giornate). Un’iniziativa culturale di
tutto rispetto che di certo favorirà la conoscenza di beni ancora sconosciuti o poco conosciuti
come quelli della Chiesa, molto spesso, di grande valore artistico-culturale

2014;Speculum Perfectionis. I Frati Cappuccini e le Immagini Sacre

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L’evento, promosso da Michele Mendolia Calella, Ivania Carletta, Luigi Garbato, padre Vincenzo
Scrudato della parrocchia San Michele Arcangelo e da Francesca Fiandaca, direttore del Museo
Diocesano, vuole rintracciare le testimonianze della presenza dei pp. cappuccini nella città di
Caltanissetta, proponendo un’esposizione di usa in sedi di erenti, capaci di raccontare la città, il
territorio e la presenza dei Cappuccini promotori di storia, arte e devozione. La scelta di questa
particolare tipologia espositiva si basa sulla “volontà di valorizzare le di erenti risorse presenti nel
territorio coniugandole tra loro attraverso il lo conduttore dell’ordine nella sua evoluzione
storica”.
Nella Cappella del Croci sso dei cappuccini di San Michele Arcangelo potranno essere ammirate
una serie di opere d’arte che abbracciano un arco temporale che va dal XVII secolo all’età
contemporanea, con testimonianze in particolare del XIX e XX secolo, quali quelle di Frattallone,
Giambecchina e Buttitta.
All’interno del Museo Diocesano del Seminario vescovile “G. Speciale” i visitatori potranno
scoprire le opere d’arte e le suppellettili liturgiche, riconducibili prevalentemente all’arco
cronologico che va dal XVII al XVIII secolo, provenienti dal secondo convento dei Cappuccini
annesso alla chiesa dell’Immacolata, comunemente conosciuta come l’Assunta.
Oltre a questi spazi espositivi la mostra cerca di porre l’attenzione sulle altre tracce della storia dei
Cappuccini sparse per tutta la città, in particolare la chiesa della Madonna Assunta inglobata nel
complesso architettonico dell’ex nosocomio Vittorio Emanuele II, edi cato nel luogo del secondo
convento dei Cappuccini, e l’antica selva dei frati, trasformata nella villa Amedeo all’inizio del XIX
secolo. In questo convento visse San Bernardo da Corleone e avvenne l’apparizione miracolosa
di San Michele Arcangelo a Fra’ Giarratana.
Un altro importante tassello della storia dei Cappuccini a Caltanissetta è rappresentato dalla
biblioteca conventuale “Antica Libraria”, i cui sca ali lignei e parte dei preziosi volumi sono
conservati nella Biblioteca comunale “L. Scarabelli”: qui il 2 ottobre 2014, alle ore 17:30, si
svolgerà una conferenza tenuta da Antonio Vitellaro e da altri studiosi per ri ettere sulla
importante opera dei francescani nella divulgazione della cultura e sui metodi costruttivi e le forme
architettoniche dei tre conventi nisseni sorti in epoche diverse.
Il valore aggiunto della mostra di usa, oltre alla valorizzazione degli spazi urbani e culturali della
città attraverso questo particolare itinerario sui Cappuccini, consiste nella scelta di mantenere le
opere nelle loro sedi espositive attuali sia per evitare traumi dovuti agli spostamenti, sia per
sottolineare l’importanza del collezionismo religioso locale e le sue evoluzioni nel corso dei secoli.
La mostra nelle sue due sedi (Cappella del Croci sso della parrocchia e del convento dei pp.
cappuccini di San Michele Arcangelo e Museo diocesano “G. Speciale”) potrà essere visitata
gratuitamente da domenica 21 settembre a domenica 5 ottobre 2014. Gli orari di visita saranno i
seguenti: Cappella del Croci sso tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00, sabato e domenica anche
dalle 10:00 alle 12:30; Museo Diocesano tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00,
il sabato solo dalle 9:00 alle 12:00, la domenica chiuso. 2014: E il Verbo si fece carne: Natale in...
carta. Presepe di carta dipinto di Vito D’Anna

una delle più singolari e a ascinanti creazioni del tardo barocco palermitano: il monumentale
‘Presepe di carta’ di Vito D’Anna, grande pittore siciliano della seconda metà del ‘700 considerato
il caposcuola del Rococò in Sicilia.  Allestito con la collaborazione della Soprintendenza
BB.CC.AA. di Caltanissetta, il Presepe -generosamente concesso in prestito dalle sorelle Burgio,
proprietarie del bene, ed esposto al pubblico negli ultimi vent’anni solo in due occasioni- è
formato da ben duecento gure dipinte a tempera su cartoncino e, per la dovizia di particolari dei
costumi settecenteschi dei personaggi ra gurati, degli sfondi paesaggistici e delle diverse
scenogra e, costituisce uno straordinario documento della vita del tempo e di un’epoca.Nei giorni
della mostra Caltanissetta, piccola città di provincia, aspira con orgoglio a diventare una piccola
capitale del Settecento siciliano nel cuore dell’Isola.Dopo aver ammirato la bellezza del Presepe, il
visitatore può iniziare il suo “percorso settecentesco” muovendo dalle sale del Museo Diocesano
che ospitano, tra le altre opere, dipinti, paramenti e argenti sacri dell’epoca e proseguendo alla
scoperta delle altre testimonianze che rendono preziose le chiese del centro storico e sono il
segno di quanto importante e fervida sia stata in quel secolo l’attività artistica nella città: i
reliquiari lignei del Settecento della Chiesa della Madonna Assunta; gli a reschi delle volte
realizzati dal pittore ammingo Guglielmo Borremans della Chiesa di Santa Maria la Nova, la
Cattedrale; l’impianto settecentesco dell’architettura della Chiesa di San Sebastiano; i marmi
mischi degli altari opera della scuola del Marabitti e la volta della Cappella di S. Anna a rescata
dal Borremans della Chiesa di Sant’Agata al Collegio.

Quest’anno Caltanissetta potrà diventare anche ‘città dei presepi’: il Presepe della scuola del
Matera, realizzato nella prima metà del XVIII secolo e in mostra presso l’Istituto Testasecca; il
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suggestivo Presepe vivente, “Betlemme agli Angeli”, del Quartiere Angeli, sito di impianto arabo,
tra i luoghi più rilevanti per importanza storico-artistica della città, dove si trovano le Chiese di San
Domenico e di Santa Maria degli Angeli, il Convento dei frati minori, i ruderi del Castello di
Pietrarossa e lo splendido Cimitero monumentale della città; e ancora, i tradizionali presepi
realizzati dalle comunità dei fedeli nelle chiese di San Sebastiano e della Cattedrale, la Mostra di
presepi domestici curata dall'AVOS nelle Sale del Circolo dei Nobili del Palazzo comunale, e quelli
che parrocchie e Comitati di quartiere realizzeranno per il I ‘Palio dei Presepi’ indetto
dall’Amministrazione comunale al ne di realizzare e recuperare l’antica tradizione del Presepe.

Caltanissetta, città ricca di storia e di arte, di cultura e di fascino: è in questa veste, forse da
troppi ignorata, che la città vuole presentarsi, in occasione del prossimo Natale, a tutti coloro che
vorranno lasciarsi coinvolgere e stupire da questa interessante proposta. 

2015:Paradiso a due passi. Mostra fotogra ca naturalistica di Mario Maggiordomo

La poesia della natura bloccata scatto dopo scatto e mostrata allo sguardo, all’emozione, alla
coscienza di chi quegli scatti osserva, è questa l’essenza della mostra di Mario Maggiordomo,
artista nato a Caltanissetta, dove vive e lavora. Ha iniziato ad interessarsi di fotogra a negli anni
ottanta come autodidatta, attratto soprattutto dal reportage naturalistico, dal reportage di viaggio
e dal ritratto ambientato. Dello straordinario mondo della natura mira a “cogliere l’attimo”, con
spontaneità e a dandosi “all’intuizione”, ma con la consapevolezza che il linguaggio della
fotogra a è “un’arte che matura e si evolve attraverso la passione, l’impegno e la continua
ricerca”. Ha partecipato a numerosi concorsi fotogra ci nazionali e internazionali e pubblicato le
immagini su riviste di settore.

2015: Cera una volta… un mondo di passione. Sculture di cera e corredi sacri (XVIII-XIX sec.)

Saranno esposte al pubblico numerose e pregiate sculture di cera, risalenti prevalentemente al


XVIII-XIX sec. e provenienti da collezioni private, testimonianza della pregevole ed elegante qualità
raggiunta dalla lavorazione della cera in Sicilia. Tra le opere in mostra, molte le ra gurazioni degli
episodi della Passione di Cristo, come l’Orazione nell’orto o l’Ecce Homo, scene cui si
accompagna frequentemente la gura della Madonna Addolorata mentre contempla per l’ultima
volta il glio prima della sepoltura oppure come statua isolata, in analogia alle sculture lignee
portate in processione durante la Settimana Santa.

2015: Il Presepe... Vangelo di misericordia. Personaggi del Presepe napoletano del XVIII secolo

L’intento è di o rire alla conoscenza di un pubblico quanto più vasto possibile uno straordinario
documento della splendida stagione di arte e civiltà prodottasi a Napoli nel Settecento, in tema
con le imminenti festività natalizie. 

Provenienti dal Museo di San Martino di Napoli, che custodisce i nuclei collezionistici più celebri
dell’arte del Presepe napoletano, saranno esposte selezionate gure presepiali dalle scene
dell’Annuncio ai pastori e della Taverna, già proposte al pubblico nella prestigiosa sede del Museo
della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca nel 2011. Tra le gure in mostra, tre Angeli
dell’Annuncio verosimilmente attribuiti ad Angelo Viva, discepolo di Giuseppe Sammartino, il
massimo scultore napoletano del Settecento, autore del celebre Cristo velato della Cappella
Sansevero di Napoli; e personaggi e oggetti di taverna, la scena che nei presepi napoletani
restituisce appieno il vivido spirito partenopeo, con un'immagine di opulenza e un’atmosfera
godereccia, dovizia di cibo sulla tavola, suonatori di chitarra e mandolino, giocatori di carte, osti e
ostesse dall’aspetto allegro e dalla pingue corporatura.

Proveniente da collezione privata, sarà possibile ammirare la straordinaria Sacra Famiglia di


Giacinto Gigante (Napoli 1806-1876), esponente di spicco della Scuola di Posillipo. Ra nato
pittore e collezionista appassionato di gurine di presepi, Gigante modellò per la sua collezione
personale una straordinaria Sacra Famiglia: la Santa Vergine e San Giuseppe hanno le teste in
terracotta policroma, mani e piedi in legno, busto in l di ferro e stoppa; il Bambino Gesù è
realizzato in legno policromo e ri ette la fabbricazione barocca napoletana.

2016: Dal buio alla luce. Magni cenza tessile dai depositi del Museo Diocesano (secc. XVII-XIX)

Dopo essere stati a lungo custoditi nel deposito del museo, tornano alla luce, esposti nelle sale,
antichi e preziosi paramenti liturgici -pianete, piviali, dalmatiche, manipoli, stole- provenienti dalle
chiese della Diocesi, che narrano i fasti della Chiesa locale nei secoli passati, la memoria collettiva
di un territorio, la fede e la storia sociale, civile ed economica della comunità

2017: Vincenzo Roggeri pittore nisseno del Seicento. Dipinti dalla città

Nelle sale del Museo Diocesano del Seminario Vescovile “G. Speciale” di Caltanissetta, saranno in
mostra numerose opere, oli su tela di grande valore artistico, di Vincenzo Roggeri, pittore nisseno
vissuto nella prima metà del Seicento.

La mostra, che espone oltre alle tele custodite al Museo, dipinti del Roggeri abitualmente collocati
in altri siti, apre il ciclo delle manifestazioni programmate dalla Curia nel corso del prossimo anno
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per celebrare il decennale della morte di Mons. Giovanni Speciale, che ricorre nel luglio del
prossimo anno 2018.

Alla sua sapiente e ra nata sensibilità artistica, che lo indusse a sottrarre alla dispersione e al
deterioramento vecchi quadri, tele arrotolate e dimenticate, paramenti e arredi sacri abbandonati
in vecchi armadi, e all’intuizione di creare uno “scrigno di bellezza” per custodire e valorizzare un
patrimonio storico-artistico altrimenti destinato alla rovina, si deve la nascita del Museo
Diocesano che è cresciuto pian piano arricchendosi, e che oggi custodisce ed espone in dieci
sale e due gallerie più di 500 opere d’arte datate dal XV al XXI secolo (dipinti, sculture, argenti,
vesti liturgiche e manufatti d’arte applicata), di pregevole valore artistico.

Per esprimere l’amore e la gratitudine nostra e di un territorio, che per lui e da lui è stato reso più
“ricco”, il Museo Diocesano ha voluto realizzare la mostra su Vincenzo Roggeri, desiderata ma
non realizzata da Mons. Speciale.

2018: Babele e altri paesaggi. Mostra d’arte contemporanea di Giovanni Bartolozzi

Giovanni Bartolozzi, Babele e altri paesaggi, il Museo diocesano inaugura il progetto “L’Artista del
mese”, che darà la possibilità agli artisti nisseni di esporre a turno per un mese le loro opere nelle
sale del museo.

In mostra dieci opere, dieci paesaggi urbani realizzati con diverse tecniche pittoriche a sollecitare
in chi li osserva una ri essione sulla babele del nostro tempo, alla ricerca di uno spazio da
popolare e da condividere.

Nella Babele di Bartolozzi «non è la solidità degli edi ci a colpire lo spettatore ma il vuoto creato
dalle nestre che squarciano la tela, spesso frutto del riciclo di oggetti che avevano altra vita e
che ora sono divenuti occasione per aprire fessure asimmetriche in cui tu arsi per andare oltre».

2018; Re-velation. Mostra fotogra ca di Carla Iacono

Re-velation riunisce una serie di venti immagini fotogra che dell'artista genovese Carla Iacono
in cui il velo - principalmente l'hijab, ma anche veli cattolici, ebraici e foulard dell'Europa dell'Est -
è declinato in diversi modi, con richiami alle di erenti culture che lo hanno adottato.

2018 Pozzetti d’acqua

Pozzetti d’acqua”, un’esposizione di preziose acquasantiere, ospitata al Museo diocesano del


seminario no al 10 gennaio. Organizzata in collaborazione con la Delegazione nissena dell’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, retta da Giovanni Virone, la mostra vuole essere un
omaggio a Francesca Fiandaca Riggi, già direttrice del Museo diocesano, scomparsa lo scorso
anno proprio il 4 dicembre.

La collezione personale di Eugenia ed Ernesto Di Pietra, che comprende acquasantiere di tutte le
epoche e stili, gentilmente messa a disposizione del Museo per l’esposizione, sarà illustrata prima
del taglio del nastro inaugurale, in programma alle 17.15, “per mettere in risalto – si legge in una
nota – il valore artistico e simbolico di un elemento architettonico fondamentale per l’ingresso nei
luoghi di culto, contenitore di acqua lustrale dalla valenza puri catrice, esistente anche nelle
cappelle e nelle case private, come legame simbolico con la presenza benedicente della divinità”.

Dopo il saluto del vescovo Mario Russotto e di Maurizio Russo, luogotenente Italia Sicilia
dell’Ordine del Santo Sepolcro, sono previsti gli interventi dell’arch. Daniela Vullo, dirigente della
sezione Beni architettonici presso la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Caltanissetta
(“Scrigno di bellezza”), e della prof. Daniela Fileccia, docente e storica dell’arte (“Acque sante”).
Un intervento musicale a cura dell’Istituto musicale “V. Bellini” di Caltanissetta concluderà la
prima parte dell’evento.

2019: La Vergine in ascolto. Il racconto del dialogo intimo e fecondo che ha cambiato la storia

La mostra, seguendo il l rouge dell’annunciazione dell’angelo a Maria, si propone di far


conoscere e valorizzare opere d’arte che nelle diverse tipologie narrative consentono di cogliere il
racconto di un dialogo intimo e fecondo così come narrato dalla cultura barocca no al
Novecento, documentando il cambiamento di linguaggio e di gusto e facendo ri ettere su un
evento che ha cambiato la storia.

Le opere – xilografie, sculture, bassorilievi ma soprattutto dipinti – sono state


realizzate in un arco di tempo che va dal XVII al XX secolo da artisti il cui
contesto geografico è identificabile con il cuore della Sicilia, tra i territori delle
Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, e ne narrano la cultura in quanto
ripercorrono la storia della chiesa locale come comunità di credenti che
celebrano ed esprimono la loro fede abbellendo i luoghi sacri.
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Mostre internazionali

2020: Nobiles o cinae con opere del MD – Vienna

Un incanto per gli occhi, un tripudio di ori, gemme, tessuti, ricami attendono il visitatore della
mostra “Nobiles O cinae. Perle, ligrane e trame di seta dal Palazzo Reale di Palermo”, visitabile
no al 10 marzo al Palazzo dei Normanni di Palermo, in piazza Indipendenza (da martedì a venerdì
dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 9  alle 12.30; ingresso 4
euro). Dopo quasi otto secoli, i capolavori realizzati tra il XII e il XIII secolo dai laboratori della
corte normanna, annessi al Palazzo Reale di Palermo, tornano per la prima volta nei luoghi in cui
furono creati.


I preziosi manufatti degli opi ci reali, oggi conservati in collezioni pubbliche e private italiane e
internazionali, dopo Palermo saranno da aprile al Kunsthistorisches Museum di Vienna, il
prestigioso museo austriaco che ha collaborato all’organizzazione della mostra, curata dalla
storica dell’arte esperta medievalista Maria Andaloro e promossa dalla Soprintendenza di
Caltanissetta, in occasione dei venticinque anni dei Beni Culturali in Sicilia. Proviene proprio dalla
Schatzkammer del museo viennese uno dei pezzi forti dell’esposizione: la fodera del celebre
manto purpureo di Ruggero II d’Altavilla, primo re normanno di Sicilia (1130-1154), ricamata con
li d’oro,perle e smalti, ra gurante scene della Palermo araba.

2020:Architetture barocche del Settecento – Praga

C’è tanta scuola e un pizzico d’orgoglio italiani nel favoloso barocco boemo. Un pretesto in più
per visitare la Repubblica Ceca, a caccia dei capolavori di artisti che si ispirarono alla produzione
italiana non senza reinterpretarne i dettami secondo la propria tradizione e il proprio talento. Ne
nacque una corrente unica, che riadattando materiali e motivi seppe tirare a lustro un’intera
nazione, ridisegnandone il volto ma anche l’anima.

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