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LA CAPPELLA SISTINA

STORIA

La Cappella Sistina è la principale cappella del palazzo papale. È stata costruita tra il 1475 e
il 1481 nel periodo in cui era papa Sisto IV della Rovere, da cui prende il nome. La cappella
venne inaugurata il 15 Agosto del 1483 e fu dedicata alla Vergine Assunta in Cielo. È
conosciuta per essere una delle opere di teologia visiva più complete di sempre, infatti è
completamente ricoperta di affreschi raffiguranti episodi biblici.
Le pareti laterali furono affrescate da vari tra i più famosi artisti italiani della seconda metà
del ‘400 mentre la volta è completamente ricoperta da affreschi di Michelangelo realizzati tra
il 1508 e il 1512 circa.
La cappella Sistina fu costruita come cappella privata, all'interno della quale si svolgevano
le cerimonie più importanti che si tenevano durante l'Anno Santo e dove si riuniva in
Conclave quando doveva eleggere un nuovo pontefice.
La volta, in origine, venne dipinta, da Pier Matteo d'Amelia con un semplice cielo blu
costellato di stelle dorate. Nel 1504 in seguito a smottamenti del terreno si formò però una
grossa crepa sulla volta della cappella e dopo tutte le opere di restauro della struttura il cielo
stellato di Pier Matteo risultò però essere molto danneggiato. Così nel 1508 papa Giulio II
della Rovere affidò a Michelangelo il compito di fare un nuovo affresco.
Il progetto originale di Giulio II fu quello di far dipingere a Michelangelo i 12 Apostoli, ma in
seguito, il papa si rese conto che il lavoro non stava riuscendo bene e quindi diede all’artista
la possibilità di operare da solo alla realizzazione della volta. Michelangelo ideò una struttura
architettonica per raffigurare altri personaggi e avvenimenti biblici oltre ai profeti: le Sibille, gli
Ignudi e le Nove Storie della Genesi. I nove episodi della Genesi che sono rappresentati
sulla volta sono idealmente divisi in tre gruppi e riguardano, l'Origine dell'Universo,
dell'Uomo e del Male. Alla fine i soggetti disegnati da Michelangelo risultarono essere più di
300.
Negli anni successivi altri assestamenti del terreno causarono, per la scarsa stabilità delle
fondamenta, nuovi danni, come nel giorno di Natale del 1522, il crollo dell'architrave del
portale, che uccise una guardia svizzera accanto ad Adriano VI che proprio in quel momento
stava entrando in cappella.
l'ultima grande decorazione della cappella fu voluta da Clemente VII, che commissionò,
ancora a Michelangelo, l'enorme affresco del Giudizio Universale (1536-1541).
Nel suo Giudizio Universale Michelangelo rappresentò diversi personaggi completamente
nudi, questa cosa non fu accettata da diversi cardinali che lo accusavano di immoralità e
oscenità per aver rappresentato certe immagini nella chiesa più importante della cristianità.
Furono così fatti disegnare dei drappi e perizomi per censurare i genitali.
Gli affreschi di Michelangelo nella cappella sono stati sottoposti più volte a restauri l’ultimo
tra il 1980 e il 1994 che ha permesso di riscoprire i colori originali e dei particolari che per
secoli erano rimasti nascosti da una patina scura di cenere, dovuta dalle candele usate nelle
celebrazioni. Durante l’ultimo restauro furono anche rimossi la maggior parte dei drappeggi
usati come censura nel Giudizio Universale.

SCHEMA COMPOSITIVO
La volta ha una lunghezza di circa 40 metri per una larghezza di 13 (anche se la superficie
dipinta a causa della curvatura è molto maggiore). Le parti superiore delle pareti che la
sorreggono vennero decorate da Michelangelo con delle lunette. Nella volta vera e propria si
trovano 4 pennacchi agli angoli e 8 vele disposte lungo i lati maggiori. Tra i 4 pennacchi e tra
le vele si trovano le rappresentazioni delle Sibille e dei Profeti. Centralmente, disposte in
tutta lunghezza della volta vi sono 9 Storie centrali (tra le quali la nascita di Adamo) di cui
alcune hanno dimensioni inferiori. Queste infatti lasciano spazio ad un totale di 20 ignudi che
reggono degli scudi di bronzo. Le raffigurazioni centrali seguono un ordine cronologico,
partendo dalla separazione della luce dalle tenebri. La volta possiede 2 assi di simmetria
(rispetto alla lunghezza e alla larghezza). All’intersezione di essi e centralmente rispetto a
tutta la volta vi è la creazione di Eva, posta tra la creazione di Adamo e il peccato originale.
Tutti questi elementi sono incastrati con degli schemi complessi e geometrici che, a causa
della quantità di dettagli, creano un senso di oppressione e pericolo nei visitatori.

EPISODI

I nove riquadri centrali raffigurano le “Storie della Genesi”, disposte in ordine cronologico
partendo dalla parete dell’altare.
Il quarto e probabilmente più famoso affresco è “La Creazione di Adamo”. Michelangelo
sceglie di raffigurare Dio ed Adamo un istante prima che si tocchino, entrambi con le braccia
distese e con le mani che si sfiorano, rappresentando così la forza della scintilla della
creazione divina che passa da Dio alla sua “creatura”. Adamo è situato su in piccolo prato
erboso mentre Dio arriva dal cielo circondato dagli angeli, contenuti tutti insieme in un unico
nimbo angelico. Il corpo di Adamo è affrescato perfettamente dal punto di vista anatomico e
la sua espressione ricorda quella di un giovane abbastanza insicuro. Invece Dio, con i
capelli lunghi e la barba grigia e un’espressione più decisa sembra rappresentare sicurezza
e sapienza.
Segue poi “La Creazione di Eva”, il quale occupa il centro esatto della volta della Cappella
Sistina. Nell’affresco sono presenti solo le tre figure di Adamo, Eva e Dio. Il primo è disteso
nudo nell’angolo in basso a sinistra mentre dietro di lui è raffigurata Eva che pare alzarsi ed
uscire dal costolato di Adamo. Eva è sollecitata al movimento da un gesto eloquente di Dio,
il quale, avvolto in una tunica di colore rosso-violaceo, ha un braccio alzato ed è in piedi
davanti a lei, guardandola con uno sguardo molto intenso. Ancora una volta, Michelangelo
rappresenta molto dettagliatamente i corpi delle due “creature” di Dio i quali ricordano quelli
di due adolescenti. Egli inoltre rende la scena di grande efficacia con giochi di linee parallele
e perpendicolari che legano i corpi dei personaggi.

PERSONAGGI

Noè è uno dei personaggi che viene rappresentato nella volta della cappella Sistina, tra la
parte delle storie della Genesi. è il patriarca più importante dopo Adamo in quanto Dio gli
affida il compito di mettere in salvo le specie animali e quindi, dopo il Diluvio, di divenire il
capostipite di una rinnovata umanità. Viene rappresentato negli affreschi • “sacrificio di Noè
”, l’episodio raffigura Noè dopo aver messo in salvo l’arca dal diluvio con tutto il suo
prezioso carico. Fra gli animali spiccano gli arieti in primo piano ma anche i cavalli, il toro e
l’elefante riportati sullo sfondo. • “diluvio universale”, la scena dell'affresco è drammatica in
quanto le persone cercano di scampare alla furia divina,c’è chi si prodiga per salvare gli altri,
caricando figli o mogli sulle spalle e chi non ha altro interesse che salvaguardare se stesso •
“ebbrezza di Noè”, è il riquadro conclusivo, che chiude anche i tre specifici episodi del
patriarca. È rappresentato Noè disteso a terra, con i suoi figli sulla destra.

STILE E SIGNIFICATO

Dal punto di vista figurativo tutta la volta è un inno al corpo umano, alla sua forza, bellezza,
capacità espressiva. Ogni tipo di torsione viene sperimentato, ogni muscolo messo in
evidenza come in una rappresentazione scultorea. Il nudo è indagato in tutte le sue forme. Il
paesaggio naturale e lo sfondo architettonico passano del tutto in secondo piano. I colori
sono accesi, brillanti e cangianti.
Vi è un rapporto strettissimo tra le figure umane e il valore strutturale dell’architettura. Vi
sono profondità contraddittorie:non c’è un unico punto di fuga. I rapporti di tipo
proporzionale,prospettico non sono osservati neanche nelle scene bibliche. Michelangelo
non segue determinazioni spaziali precise così come non vuole sottostare a specifiche
condizioni di illuminazione. È dunque una Visione che si sottrae alle determinazioni di spazio
e luce: è una neoplatonica visione intellettuale non più rappresentazione ma prefigurazione;
in Michelangelo tutto procede non secondo natura ma secondo la legge dell’interna
contraddizione, dell’accostamento dei contrari:lo straordinario cangiantismo non è che la
sottrazione alla condizioni di illuminazione naturale. Accostamento stridente di colori opposti,
che non possono fondersi, contrariamente alla posizione leonardesca che fonde unisce i
colori amici arbitrariamente. La volta viene divisa in tre grandi fasce che si dividono
verticalmente: nella più alta raffigura nove scene della genesi; ai lati delle più piccole giovani
nudi reggono dei medaglioni di bronzo con altre storie bibliche; nella seconda,nei triangoli
che spingono la volte(vele) profeti e sibille; nella terza, gli antenati di cristo e ai lati quattro
eroi di Israele che hanno salvato il popolo ebraico.

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