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DEL VITTO PITAGORICO
D I S C O R s a'
0
MUGELLANO.
1M FIRENZE. MDCCXXXXI1I.
Hippocrates .
,> 7: " )
. 1 J. V il ! '. Y C. V
5
DI SOLI VEGETABILI
DISCORSO
D' ANTONIO COCCHI
MUGELLANO
I
52
anco oggi giorno , ha altresì in fuo favo
le ,T autorità degli antichi, benché non
paia così opportuno per la medicina , co
me forfe lo è con idonei condimenti per
la delizia delle menfe , e molto meno
ragionevole e meno gioconda fembra ef
iere l' unione del brodo o d' altri liquir
di untuofi., o di qualunque faporita foltan-
za col latte , poichè hon può mai aver
egli bifogno di migliorare le fue quali
ta , ma folamente alcune volte d' accre-
fcere la fua fluidita , il che coli' acqua
fola e lincera egregiamente s' ottiene . ;
E perchè col ripofo e coll' agita
zione e col bollimento e colla mefcolan-
za d' alcuni fughi acidi delle piante a
d' altre materie nell' atto del bollire , il
latte fi fepara in quelle tre note foftan-
ze di cremore o burro, di fiero, e di ca
cio , è facile l' intendere che il fiero per
la fua liquidità e temperatura è molto
conveniente rimedio in alcuni cafi , maf-
fime in larghiffima abondanza di cinque
o fei q più libbre il giorno come loda
vano anco gli antichi . £ il burro ben
chè oleofo in dofe moderata fi ammette
nel noftro vitto , purchè lontano dalla
fempre offenfiva rancidità , e il cacio
meglio vale quanto egli è più frefco e
novello , ma il duro e lecco e per trop
pa età divenuto al gufto acre e morda
ce , avendo acquiftato qualità rea non
convenevole al noftro fcopo , non fi ufa
fe non di rado , e molto parcamente per
folo condimento . E fimiJe cautela e par-
fimonia fi vuole ancora avere dell' uova..
Quei fughi vegetabili prefi da qua
lunque parte delle piante , i quali per
mezzo della fermentazione fono ridotti
a' noti liquori che vini e birre e idro
meli fi chiamano , e molto più gli fpiri-
ti quindi eftratti fono oppofti alle inten
zioni del vitto Pitagorico , poichè fer
mentando anno acquiftata contraria na
tura > e in vece di fciogliere e fempre
più liquefare e diminuire la coefione e
il glutine del liquido noftro vitale , anzi
1' accrelcono . Onde nafce la lor facoltà
di rinvigorire rileccare ed accrefcer mo
to e calore nel noftro corpo , oltre la
D 3 fin-
{ingolar potenza d' offendere fi pronta
mente i nervi , e turbando le loro ope
razioni , fecondo i differenti gradi o pro-
greffi della loro velenofa efficacia , pro
durre la tanto filmata benchè falfa ilari
tà, e il delirio l'oblivione e la fonnolcn-
za , i quali effetti molti chiamano dolci
ed amabili , non già il Pitagorico che
fa quanto ei fono conneffi colla paralifi
colf apopleffia e colla morte , che bene
fpeffo fuccedono a quelle temporarie le-
fìoni della mente che fono da' liquori co
sì fermentati prodotte .
Totalmente diverfo dal vino è quel
liquore che pur da effo fi forma , ma
per una feconda fermentazione , e che
chiamafi aceto , il quale avendo deporta
la parte di fe più grofla e più untuofa
diventa limpido e fottile , penetrante e
volatile , e quindi atto a infinuarfi e a
mefcolarfì intimamente con qualunque
noftro umore anco oleofo , e impedire
perciò o mitigare quella peffiroa muta
zione che fovente in noi fuol farfi col-
la forza del moto e del calor vitale ,
co-
55
conofciuta fotto il nome di putredine a-
cnmonia inrancidimento o alcalefcenza .
Ond' è l' aceto gran refrigerante
nelle febbri acute prodotte o da (limolo
interno de' fughi umani già fatti alcalici ,
o ca veleno dal di fuori introdotto . E
fin da' tempi d' Ippocrate nella medicina
e nella chirurgia è d' ufo grandifTimo e
falutare, che eipelle l'ebrietà e la fonno-
lenza e la debolezza , riftorando placida
mente i nervi a' quali egli è molto ami
co . In tutte le peftilenze e fpezialmen-
te neli' ultima noltra fu riconolciuta gran-
didima l' efficacia dell' aceto , mal gra
do l' incomoda mefcolanza che allora ufa-
va di un gran numero d' altri medica
menti di contraria natura ( » i .
E perchè poco, ottimo vino in àc«
qua mokiflìma forma un liquido facile
a inacidirfi nel calore interno del corpo,
quindi è forfe la ragione che una tal co-
piola bevanda riefciva falutifèra in alcu
ne febbri abituali e Ipeflb ancor nell'acu
te } appreflb agli antichi , come fi vede
D 4 .. maf- ,
( i ) Rondindli relazione del conwgio del 1630. ec.
5*
maflìmamente dagli fcritti d' Ippocrate ,
e che tale ella fia in molti cafi anco
appretto di noi come ne dimoftra l'elpe-
rienza . ;
Di fimile anzi di miglior valore fo
no i fughi acidi e frefchi degli agrumi
e degli altri frutti , onde non è mara
viglia che alcuni le ne fieno parimente
ferviti come di fegreto e potente rime
dio contra le febbri maligne e peltilen-
ziali . Ne quefta è nuova invenzione an
zi tra di noi s' accorfe di tal virtù del
l' agro or fa intorno a cent' anni Famia-
no Michelini che fu lettore di Matema
tiche nello Audio di Pifa ( « ) , e che ef-
fendo flato fcolare del gran Borelli , era
perciò molto dilettante ancora d' anato
mia e di medicina . Alcune fue pruovc
in Pifa riefcirono felicemente in una in
fluenza di febbri maligne delle quali gì'
infermi curati col metodo ufuale moriva
no la maggior parte . Il fuo fegreto co
me io ho veduto ne' tuoi fcritti origina-
.... , . : ' n
(i) Conofciuto nel moti- della direzione de' fiumi
do per quel fuo trattato ftamp. in Fir, 1664,
57
li confifteva nella molta bevanda «T agro
di limoni o d' arance , o in quella vece
anco d' agrefto , e di moltiffima acqua ,
e di non altro cibo che di midolla di
pane bollita o inzuppata nell' acqua p.u-,
ra , colla condizione però che tal cura
fufse ufata fin dal principio del male .
ll qual metodo era ottimo e giudiziofo
e. non doveva efser derifo com' ei fu da'
ùìoì oziòfì emuli , ne effer fegreto agli
uomini dotti , i quali anco allora pote
vano fapere la coerenza di efso colle fi-
fiche verita della medicina e coli' efpe-
rienze di tutti i fecoli precedenti e col-
1' autorità de' più folenni maeftri . t
Non pare però che il Michelini ben
Capponefle equivalente all' acidita vegeta
bile la prodotta da alcuni fpiriti acidi
minerali , i quali fon più tofto nocivi al
corpo umano , e pare ancora eh' ei non:
s' accorgeffe della univerfalita r di fimile
virtù in tutti i fughi acidi vegetabili o
di frutti o d' erbe e ' maflime deli' ace
to . Talmente che non vi è forfe tra
gli errori . popolari di medicina il più
per-
\
perniciofo di quella fuppofizione tanto op-
pofta all' efperienza ed al buon razioci
nio , che i fughi acetofi arrechino no
cumento , dovendoti anzi dar loro dopo
l' acqua la lode di più certo e più uni
versale rimedio , eflendo infieme foavi e
validi rifolventi , e da coagulo nafcendo
i più micidiali effetti delle malattie , co
me dimoftra 1' infallibile coltello dell' a-
natomia . An dunque ragione i Pitago
rici di (rimare molto 1' aceto e tutt' i fu
ghi frefchi acetofi degli agrumi e d' al
tri frutti e dell' <rtu» , e di anteporli a
qualunque aromatico o pingue o fpirito-
fo correttivo o condimento .
r . X.' olio benchè femplice eftratto ve
getabile eflendo liquore totalmente pin
gue e perciò molto pronto ad acquifrare
dannofo rancore nel canale degli alimen
ti , fe non fia tofto mutato dalle forze
digerenti , vuole non folamehte effere
fcelto il più dolce che aver fi poffa , co
me più lontano dalla fua rancida cor
ruttela , ma eflere ufato poco e di rado ,
e mefcolato con fughi acidi per condi
me n-
59
mento di cibi per fe medefimi molto fa-
lubri .
L' efperienza congiunta col fagace
ragionamento ci ha parimente determina
ti a fcegliere nella vaftiffima varieta di
materie vegetabili che ci offre la terra ,
quelle fole che o fpontaneamente o per
arte ottime elfendo nella loro fpecie, an
no tenera e fragile teffitura e fugo ac-
quidofò o infipido o dolce o grazioiamen-
te acido , o latteo ed amarognolo , e in
alcuni cafì amaro affatto ed acuto , e di
odore o nullo o foavc e talora anco for
te e penetrante , mitigandofi o accrefcen-
dofi fecondo il bifogno ciàfcuna di que
fle qualità colle idonee preparazioni cot
ture e mefcolanze . Quindi è che quan
do anco fi voleffeoo computare efattamen
te tutti i vegetabili che ci danno o le
loro radici , o i èoro corpi interi , o le
foglie e i germogli , o i fiori o i frutti,
o i femi o i fughi per foftanza del no-
ftro cibo o per condiménto , fi occupe
rebbero men di cento di quei generi di
piante de' quali ben più di mille rico-
nofce il prefente fiftema botanico .
v
6o
E faranno ancor molti meno fe la
fcelta fi faccia più rigorofa , fecondo i
principii già ftabiliri , onde reftino efclu-
fe affolutamente tutte le materie vegeta
bili più fode e più lalaci e pungenti e
di maggior nutrimento . Si doveranno
allora sfuggire con .Egiziana fcrupolofa
aftinenza gli agli e le cipolle e tutte le
radici bulbofe , ie fi tralasceranno tutti i
frutti fecchi , e i femi arborei , e de
gli erbacei tutti i più duri , ammet
tendoli i cereali folamente che fervono
al panificio o a dar qualche corpo col
loro decotto all' acqua ed al brodo , e
per varietà alcuni de' più delicati legu
mi di tempo in tempo o frefchi e tene
ri , o anco fecchi , ma disfatti e mefco-
lati colf erbe bianche e mollilfime o con
alcuni frutti acquofi . Così delle lenti
colla zucca foleva fare quel Tauro filolo-
fo in Atene , grande ammiratore di Pi
tagora , al riferire di Gellio c i ) , che
fpefTo era de'fuoi convitati . Quindi facil
mente fi troverà che le piante che pof-
. .. i.. , V. Ao-
(i) Lib. XVII. c. 8. .- '
6t
fono fodisfare a' bifogni e alle delizie
della menla Pitagorica nell' intero corfo
dell' anno appena arriveranno al numero
di quaranta , ed eccettuando quella che
produce lo zucchero tutte coltivate co
munemente tra noi ne' campi e negli or
ti , delle quali fono anco più volgari le
più falubri . ' .
Tale eflendo la natura e le quali
tà degli alimenti fcelti che cpmpongono
il vitto frefco vegetabile , non deve pa
rere maraviglia ad alcuno che con eflb
folo coftantemente ulato per qualche tem
po, e dalla difcreta prudenza di fa pien
te fifico temperato fecondo le occafioni ,
colla mefcolanza di poche e fcelte car
ni , e maffime del decotto loro colle te
nere e frefche erbe o acetofe o lattifere
dolci , o qualche volta anco odorofe ed
amare , fi poflano felicemente rimuove
re alcune infermità altramente invinci
bili all' arte umana , r e fe ne poffano
altre impedire, e univerfalmente fi poffa
difporre il corpo a fentir meno i danni
e i pericoli di qualunque cagione mor-
bifica . . , Nel
62
Nel vitto Pitagorico entra ancora
la dieta lattea , cioè il vivere' di folo
latte come fanno tutti i giovini animali ,
e come dicono che anticamente viveva»
no e che vivono anco ne' tempi noftri
alcuni popoli interi , e come per la cu*
ra di alcune infermità e ma film e della
gotta e dell' artritide , ella s' introdufle
per tutta Europa verfo la meta del feco-
Ìo pattato per la fagacia ed esperienza di
un medico gottoio di Parigi < o . Benchè
non vi manchi in parte l' efempio e
1' autorità degli antichi c maffime d" Ip-
pocrate , di Cello , di Plinio e di molti
altri , tra' quali , almeno di quei che ci
reftano , par che Areteo iìa il primo che
del folo latte fi fervide in alcune inferi
mità fenz' altro alimento , argomentando
folidamente la fua Sufficienza e ialubrita
dall' ufo delle intere nazioni che di iolo
latte vivevano .
Fu intorno a cinquant' anni fa mol
to confermata 1' opinione della dieta lat-
- e i - tea
ti
ri morbiferi fémt colanti ~pw#:ae*e- iriW
mie© . Gh orribili cfirftbmi -di qratl-rriblej
vivamente rapprefentat^d& Areteo W* ) •con-
tragica eloquenza^ e* con fih'golare medicai
•accuratezza, fan concepire* a chi ha pe-;
rizia dell' arte, cheT^iefamiafi degli ahrj
tiohi non altro fofle-1 cbe; una %ecie i di
fublime fcorbuto , al quale altresì vanno!
ridotte quelle ulcere <kdla booèa y che 'ili
medefimo Areteoi c -i v altrove* deficrive - ci
dice chiamarfi Egiziache o Siriache , per
chè molto-frequenti rn quei paefi «M."
Gaìenor ( j» ragionando pa^ valente; er.
fagace medico , com' egli era '^fulì'1 oflèr-:
vazione che un tal male era quafi inau»r
dito nelle regioni più mediterranee d'
Europa , e maflìme tra':popoli bevitori
di latte , e che eraa ovvio^ e i fpaventofo ;
tralla plebe Aieffandrina », ^iuftamente'
ne attribuì 1' origine al -vitto'idi» efla , che
com'egli accenna in più luoghi, e come
lo confermano varii autori ,' confifteva in
farinate in civaie in cacio fecco in pe-
.i .:i't .-'irioi-D E.-*. /''-. ::',', ' -ici'o
i-','i . . ;>.(*) .1.. . A ft o"(s)
(1) Aret. de' fegnl e dpi- .(») I. 9. -J< -ri .
le caufe de' mali II, 13. (j) ad Glaucon, II. 10;) .
7°
fci e. chiocciole >e ferpi e -carni d' afino
e di camclo T .e; in ógni . generejdi. fala-
rae . Alle quali cofe fe fi aggiunga che/
i foli ricchi di quella citta , come nar-i
ra Aulo Irzio. (o , avevano nelle loro •
cafe le conferve , nelle quali l' acqua del.
Nilo, fi depurava , e che la aioltitudèié»
fi contentava di beveria anco;alba e mo-;
tofa y . c, cìxsl eflendo quel fuolo natural
mente arido e falfuginofo , i dolci e! te
neri erbaggi an quivi bifogno di molta
innaffiatura con arfie e coty fpefa , come
ay verte Profparo Alpina d? Vy fatfa facile
il perfuaderfi» c^e «uico, V elefanti^/ì fb/Te
un effetto della fola lunga attinenza dal
vitto frefco vegetabile .
Dal che fi. commende quanto ra»
gionevole foflei : la o cara di a qae (lo mala
che Democrito propole . j»l falò decotto
d' erbe , ' come attefta Aui!cliànó"'cTr?%
quella di Celfo C4) coli' aftinenza nei
cibo da tutto. aio che è pingue gimmo
-a-T ni cj.tjìì oidm rtt iir.Vi.i ri» ctcièiir-i
(i )'Efc bello Alexanijr. [ Chronic. HU. i.
(i)De medie. Aegypt. (4) Cell. 111.1$. cibut fin»
p. 16. .0 I .' ri -' Iringulhet ~firii "glttth>ofv pnf
(j)Cet Aaxel. morboT» mfttoritmt . od ì'mso j!
7i
,fo.. e gonfiarne, cioè/ duro, e réfiftense
al 'disfaci menta y chfcribniK; qualita appun
to ; oppófte a. quelle del : vitto fcéfco ve
geta bile v<) quella d! Arèteo u > co' frutti .
«chòrei.fi-efchft ,(« icoh. àlcunej erbe é rà-
-dici , £ caoèl'. abb radati ti 1$ moi latte 0 puro
-o^xon molba : acqua! i.uiejerilato t>. ^ .final
mente quella! di Galeno ino! fiejro e; io'
molti irrfipidi erbaggi > tràlafciando però
in cialcuno ; di quefli jnetodi, i molti al
tri fallaci o contrarli rimedi * e rmafll-
me le tatitó ItiSonaiBao cprriij' di .vipere ,
che lono ftate già per. riiolti fcèoii inu
tile e pericolato arnele della medica ciar
lataneria. ... La medicina .anco, degli oc-
timi, antichi abonda per lo piùo di .far
maci meicolati molti efficaci ;e Jweni: -e
molti vani e malvagi , i quali non
fono diftinguere con certa ragione , fe non
col mezzo della cognizione naturale mol
to 'più efatta ne' tempi noftri > per l' au-
onento ed unione delle .^aoc feierìze
E dalla natura fcòrbutic'a dell' ele-
fantiafi. fi deduce ancora che: potevano
»i • E 4 mol
ti) Aret. Curah Ditfturn, IL m A :»' .f.-a o'J (j )
molto bene efler veri quei racconti me*
tovati dal 'medefimo Areteo u;). ch' ei
-non ardifce di rigettare , benchè paref-
fero ftupendi e incredibili -, dV alcuni ele
fantiaci ,.' *. quali eflendo, flati per timc*
're '"del contagio; j e per le. orrende appa
renze del male , trafportati da' loro con
giunti ne' monti < e .rielle folitudini , e qui
vi abbandonati, come anco Aureliano afi-
tefta che era allora coftume ricevuto, fu
rono poi ritrovati e vivi e guariti . Ma
•non deve già lbppor/1 che ciò feguiffe per
aver effi mangiata qualche vipera come
portava il racconto , ma piuttolto per la
totale aftinenza dal cibo animale e per
1' kfo'j continuo dell' erbaceo , come la
prepotente fifica ragione a credere c' in
duce-. . i'-''p I ? i.'J, '' ,,.•"i> « i.'.'i v i 1^ fi
• e Ne fi fa come l' aborrimento al eh-
-bo vegetabile fi pofla eflere fparfo po
polarmente tra moi , quando a chi ben
riguarda tutte le ciròoftanze , apparifee
the la citta' nòftra è: appunto ' uria del
le più fané del mondo , per- quefta prir*-
-io • a 3 ci-
( i) De cauf. & Cgn; Diutucn. H.'*s* '> ^' \ ( i J
cipale cagione > che la nòftra plebe ipcr
la fua povertà è poctammo carnivora ,
ed al contrario per la natura del no-
ftro fuolo ella ha il modo d' acquiftare
a vil prezzo alcune forti d' erbe e di
frutte , che in altre contrade fono dèlizte
non mai godute dagli ultimi artifti ► Al
la quale particolarità del noftro popolo
par che già volefle alludere Adriano lu-
nio dotnflìmo Olandefe e medico + rSl
quale tradufie la cena terreftre ài Plau
to ( i) Cena Fiorentina d' erbaggi , poi
chè altrimenti tale lpiegazione farebbe
falfa e ridicola . E' poi manifefto dalle
ragioni di fopra efpofte che quando an
co T ufo de' vegetabili non fia continuo ,
eflendo lungo e copiofo , prepara il , cor
po a forfrir fenza danno l' attinenza de'
medefimi per qualche tempo , alla qua
le fi trovano talora gli uomini per ne-
cefTità coftretti nelle occorrenze dellxàà-
ta , o almeno la molta mefcolanza del
^vegetabile colf alimento animale emen
da alquanto la fua malizia, giacche mol-
• E i tif-
< i ) Somenclat. cap, XI, Ei morì nel 1575.
'74.
. tiflìtrii fono dal piacer della gola indótti
, a dare ad eflb la prefèrehza .
-. r . Ma non è nemmeno cosi fpiacente
a' fenfi il vitto vegetabile , anzi l' eipe-
rienza dimoftra che chi per lungo tempo
.s' aftiene dal vino e da' cibi di molto ia-
-pore , acquifta il gufto più delicato e più.
fino , non eflendo le papille nervee del-
- la lingua e del palato tanto opprefle ,
j -ne la loro azione tanto turbata , dalla fo-
- verchia quantita de' minimi corpulcoli fa-
- porifici , onde le carni e gli aromi e le
materie dure ed oleofe abondano . Oltre
che quando anco in quefto vitto rima-
nefle veramente . il piacere qualche poco
f diminuito, nella fola azione del mangia
re , tale è ¥ influenza che la fanità ha
:£n tutti gli altri piaceri, e tale, è ,l' ef
ficacia della Pitagorica temperanza per
-la fanita medefima , e per la lunga vita,
-che da ogni più accòrto voluttuofo van
idifprezzate e odiate ancora, ic Iufinghe
-de';fenfii che dai efsa ne diftolgono . Ne
diverfo fu il fentimento; e il coftume di
queli' uomo di Grecia , i cui male in
75
tefi penfieri furono volgarmente creduti
maeitn di ftolida voluttà ci).. v ,
Altri poi temono che i cibi vegeta
bili pofsano troppo diminuire il vigore e
la robuftezza del corpo , e per conieguen-
za anco l' alacrità dell' animo e il valo
re . E per non diflìmulare alcuna cofa
Pitagora irtelso perniale un campione fuo
padano ( * ) a nutrirfi di carne per ac-
quiftar forza fuperiore a quella de' fuoi
antagon.ifti , e riufcì cosi felicemente la
pruova , che da indi in poi fu mutato
per tutto il cibo degli atleti , che prima
confinava in cacio e in fichi fecchi e in
grano ed in legumi o altre aride vege
tabili materie . Così an di lui creduto
Favorino e Laerzio medefimo , e non
par neceflario il fupporre un altro Pita
gora per autore d' un tal configlio a
cagione della fuperftiziofa opinione del
l', anima., che . come.; fi è dimoftrato ,
quel filofofo veramente nel cuore non
aveva . E quel rinomato Milone < 5 > Cro-
>f ì • -' 7 . to-
. ' J l - F I N E-i .