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STERREICHISCHE
NATIONALBIBLIOTHEK

227509 B

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M A G N,

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C O N T E,

Giov AMBATTISTA

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C O L O N E L L O
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D E L L A

H O L I C A

BR EM BATO,

S ER ENIs sI M A,
s .

L er esente scrittox
d'Historie, Ilustre Signor Conte,
nomato Giouanmi Zonara Mona
| C> ilqualefu in gran prezzo non me

| no per bont, cheper Dottrina, nel


| tempo, che l'Imperio di Cotantino
******] poliforiua, /riffe nellalingua Gre
ca tre uolumi: nelprimo cominciando dalla creatione delmon

do infino alla ruina digerualemme: nel/econdoraccogliendo


i fattide Komanidal cominciamento di Koma infino al gran
Cofiantino: e nelterzo dicriuendo le co/ede gl'Imperadori da

ef gran Cotantino infino alla morte di cAlesto Conneno.


Queti tre uolumi fono enza fallo alcuno utilistmi, fi perle

molteg) uarie coe, che in quellifrontengono, eper la breui


*

t da lui uata, profitteuolepecialmente a coloro, che occupa


tine' maneggipublici , o nelle cure priuate, non hanno tempo

dipoter uolgere igran libri; &)a coloro etiandio, che non mol
to abondano di memorta. Egli adunque hauendo l'occhio a
coffatto fine, lee con molta diligenza, quantiScrittori non
meno Greci, che Latini,hanno laciato Hitorie: e studiando
alla breuit, ci ha posto innanzi un conuito piu tosto di otti
me, che di moltistime uiuande, per non infatidireper molta
fatiet i Lettori, maper la/iarli fodisfatti e ricordeuoli piu

della/felta, che della quantit delle coe, ch'eglifipofea trat


tare. Laquale opera hauendo io nella mia quieta foletudine
ridotta, quattro anni /ono, nella Volgar Lingua, douendo
ella al preente uffir fuori, ho preo ardire d'honorarla col

nome di V. S. Illutre non filo per nobilt e gradi, ma


per uirt felte e fingolari. Percioche l'antichima caa di
V. S. nonfolo una delleptu nobili della celeberrima etan

to fideleeduotima a questa eccel/a Kpublica Citt di Ber


gamo, ma di tutta Italia. Igradi fe ben minoride faoi me
riti; almeno fgnalati, e tali, che fanno affai ampio fgno e
dimotramento di quelli, che toto per hauere. Le uirt/6
no, qualifi conuengono a gentilhuomo raro,e peronaggio e Si
gnore grande () honoratimo . Percioche nella facult
delle armi ella ha tutte quelle parti, che appartengonono a
compiuto Capitano: ) degna direggere e gouernare non le

"

piciolisthiere, ma groe/erciti:ficome quella,cheolire ad


altre particolarit ualorofa e prudente, e non meno pron

ta dimano, che di coniglio. E quello, ch di omma im.


\\
*

|-

portanza,

portanza, accompagna con le armegliornamentidelelettere;


6) non meno rara ()&cellente in adoperar lapenna, che la

fada, in guja, chef ueggono,fere uciti,) ucire di conti


nuo dal fuo alto e felice ingegno, uerfie profedi fommisima

perfettione., (he dir della integrit,e fortezza del fuocan,


dido e ben compoto animo? Le calunnie, con lequali igran
di huominifogliono fouente effer combattuti, date a V. S.
da faoi inuidi enimici, non hanno puntopotutopiegarlo, ne
ocurar la faa chiarezza: anziella della faa innocenza e fin

cerit appagando, con la fofferenza ha fatto feudo a l'im


peto di Fortuna. E non dubbio, che la uerit, ch chia
mata figliuola del tempo, perche non puo empre tenerffna
fo/a () adombrata, oue conueneuole/coprendoi, rende

r a V. S. quelluogo, e quegli honori, chemeritano il fao


ualore,e lafaa bont. E come nonfa da credere, ch'abbrac
ciar debbano () efaltare i propri Signori quella uirt, che
ammirata dagli straniert ? Io non tocco quiparimentelafor

tezza incomparabile, con che V. S. ha fotenuto la inde

gna elagrimeuolemorte delfogrande () innocentefatello:


dellaquale s doluta non/olamente la/aapatria, e quefacit
t, ma ancora tutta Italia. E certo in tutte le Hitorie non
filegge congiura di queta nepiu crudele, nepiu/celerata: co

me chefino a quibuonaparte de congiurati in publicagiuti


tian'habbianoportatele debitepenes Ma tante/onole ottime

eccellenze, ele rare uirt di V. S. illutre, che piuageuole


a trouarne il principio, chel fine. Tra lequali non merita
minor lode la humanit, con laquale V. S. le altreffepar:
*

ij

tiagguagliando, f rende amabile infino animici. Onae to


in queta asicurandom, le ho dedicata la preente opera,
sperando cheelariuarder piu almio animo, che alle mie.
forze. Ele bacio riuerentemente la mano. Di Uenetia

Il primo di Decembre.

L X I I I.

. . . Di V. S. Illustre
*

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. . . Seruitore

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Lodouico Dolce.

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DE G N E D I ME MORIA,

coNT EN VTE NELLA PRIMA PART E.

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B R A D A r = u
a Ciro, a carte

| Abia.

a carte.
Amefia creato Re.

142

85

13o Aman inamorato della forella Tanmar.


71

. . . . . . . . , 6o

- a carte .

Hl Abimelech Ti-

Antonio inclinato alle laciuie.

ranno e mici
diale de fra
| telli.
4

Aminadab morto perhauer tocca l'ar

193

58

C4

Aman non lo tapendo chiede al Re l'ho:


nore per Mardocheo.
14*
*=> Adonia parla a
-

- Berlabe, madre di Salomone.

66

cheo.

Adonia prende il Regno.

Aman farizzare una croce per Marda


-

|-

f.

148

. . 65

Aleffandra e Marianna accufate ad He Antioco afale la Giudea.


. . . . Izz
Abraam.

i z rode. .
. -195
Aleandro inuita Gionatha alle fue noz Antioco Epifane faccheggia Gerualem
* ze .

173

me... .

- --

254

Agrippa creato Re. "


,
227
Iyf
} . 154 Antonio cita Herode a Lodicea.
"Alandro u in Gerualemme.
162 Acaz & impiet del detto. .......... :
Aleandro figliuolo di Antico Eftifa Antipatro figliuolo di Herode. 2,02,
Aleflandria fabricata da Aleflandro Ma
-

***' me." - |-

4. f: 1,

--

173

Aleflandro amalato in Cilicia. . . . . 153

a Daniello. .
1oz
Antigono uende ad Herode la testa del

Angeli

::: fratello .
. . . . ..
Aleflandro Magno...'. ''
151
Aleflandro & Aritobulo poti dal padre Aleandro, quando nacque,

! (:

, 19I

in prigione.
2 13
zo7 Acque di Calliroe.
Aman poto fu la croce, che egli ha Antiparroldumeo fofpinge Aritobulo
. ^

: ueua apparecchiata per Mardochco. & Hircano alle arme...


_

- 183

* -iiij

yo L A o L L 1
Antioco cognominato Dionigi. - 181
A mos creato Re.

90

Acchide mandato da Demetrio con

Animale formidabile quello, che figni


fica.
Antioco uince Trifone.
Aleflandro u in India.

IO3

158

Abondanza per qual cagione.


Acor co figliuoli lapidato.

tra Giuda.

172.

Barche quello, che fignifica.


Battaglia fra Crefo e iro.

177

83

Bagoa e Caio fatti morire.

35

Barne quello, che predste : r

i 2,

I32.
2. O 9

Achior Prencipe degli Ammanithi. iis Bucefalo cauallo di Alellandro Magno.


Aritotele

Maestr di

Aleandro Ma

* -

"... .

IJI

151 -

Artefice ingannatore. . . .

257

Aristobulo e Mariana.

' 19

*
-

* *

|-

|-

- - -

Argomento della feconda parte dell'o

Alano u a trouare Aleffandro. 159

5
163
179

Ciafare da a Ciro per moglie la figliuo

CIA

Aleflandro facrifica a Dio. . .


Ariftobulo fuccede a Hircano.

Aritobulo fa morir la madre di fame,

& Antigono fuo fratello:


179
Antichi perche uiueuano lunghisfima
Ullta

I2,

Archelao falutato Re.

114

Aritobulo promette danaria Pompeo,

fe ello non glifa guerra.

184

Caccia fimile alla guerra.

2.

la .
137
Circoncifione.
18
Ciro concelle a Giudei il ritorno in Ge

rufalemme, e rifare il tempio.

139

Ciro manda per Badata...


'
izs
Ciro afledia Sardi, e la prende. --133
Ciafare chiede aiuto a Perfi .

I11

Ciro prende Babilonia.

"

137

Argomento
della prima parte dell'ope4
* T3 =
*

Ciro ua a Bbilonia.

I2 5

Ciro liberalisimo. - .

.. .

Artaferleqninto Rede Perfi.


145
Amore di Funa uerfo la ferua. _. "zo4

Gora . * * 1

136
3o

Cotumi e natura di Herode.

2.o3

Antipatro mandato da Herode a Roma. Continenza di Aleffandro Magno. 155


a carte.

2.

Cotantinopoli detta prima Bilantio,co

Aquila di orofitta fabricar da Herode

fi fu cognominata da Costantino.

contra la legge.
Agrippa.
-> "
Ardimento di Tito.

cartc ,

213

|-

"

" 224
" " 2.42

Aristobulo occupa il Regno.

18),

234

Aritandro.

68

157

Aflalon contra il padre falutato Re. 61


Afledio di Samaria.

82,

, 31

. - w 12

IlCTO .

i 193

Contadino predifie la ruina di Gerua

Arca & altre cofe pofte nel tempio di Sa


lomone.

'

. 161 Congiura contra Herode.

. . . . . .

Artabano Re de' Parthi .

arfi dal fuoco.

Cognomi diuerfi di popoli onderuen

Aritotele incolpato della morte di Alef :

fandro. . . .

Cora con molti altri miracoloamente

lemme.

--

Coppier di Serfe,

2JI
I45

Cotume di Aleflandro Magno nelgiu


dicare. . '
Cain uccide Abel.
Creatione dell'huomo.

Asfiri douendo attaccar la battaglia,


fuggono. . .
I23 Citt diuerfe fabricate da diuerfi.

Ij6
10

13

Apare Bobria Prencipi de Perfi. 14o

Creatione del mondo .

Atrologia quale utile apporta :

Ceare fa Hircano procuratore della


Giudea.

|-

* D EL L'HISTO R. FE'I DI GIO. (Z ONAR'A.'. 'I'

... . . ...

Giudea,

Crefo fugge a Sardi :

1186) Decreto di Aman.': ':

'.
Demetrio Nicanore Re di Aia.
Detti di Ciro. . . . . . '

: : .5 133

Come Ges conduffelo efereit. 2 3 4

147.
174.
136

Demetrio figliuolo di Demetrio. 174


configlio
di Chulo dato ad. .Adalon
>
a carte.
. 2
178

Demetrio creato Re di Soria.

183
Chrito oggell con la fua uenuta le Doni fatti a Pompeo.' . '
- profetie.
- . . . . . . 9 Daniello poto nel{ferraglio de Leoni.
Crafio ucceor di Gabinio fpglia il ra carte... o ino5 : : : : 7 - 1 - 1 of

*** Tempio di Gerualemme v 5118;

Dicordia nata fra nobili.

37

Cutei da Greci detti Samaritani, t: 89

Ditruggimento di Gerico.

35

Circonc fione de' Giudei ed'Abraam? Dio comanda, che Ifac uenga acrifica
i

f a Car TC .

:: i : 14

Crudelt feelerata di Herode. - , 214

. to .

15

Due fole Tribu de' Giudei obediuano a


Romani. er i : * * * * * *
14f

Crudelt di Cleopatra.
2: - 195
Chrito perche detto luce. :o" dzie 11o Dio quello che fia. . 2
***
6.
Claudio eletto Imperadore . . .,:; s. 2.3o Dio uccife quei , che haueuano tocca
Cenura de Monaci intorno alle histo

rie. " "

46

':' : '2 i 4 Dieci precetti della legge,


2.8
i e ni-
Dfcordia fia:Tolomeo & Aleflandro.

. . -,

: Y

- "- - - - - - a' " , "..

, -, , ,

l'arca .

'

174
7

3. ^ a Carte

Dio cre fhuomo. " '

D Ario con un belloinganno ottiene

Difenteria corticamento di Budelle.


* il Regno.
12 " , " t 141. o a carte. * * * . . . r. . "
Dario comanda,che fia fabricato il Test ifcordia fra Agrippa & Herode. 2.2.4.
. ti odr4

* 7 pio.

Dfcordia in Cearea.

2.38

Dauid innamorato di Berb: d bij; Dicordia tra Samaritani e Giudei. 236


Dauid noin Gerualemme Daudk. a

ottrina de' Farfei, e d'altri. .

2.18

** carte - i: nui cno: ' '-ig' , ' '#8 Doni datidaHrcano:


167
Dauid u ad Abimelech. . . . . at 53 Donna; che per fame mangi il figliuo
248
Dauid... . . . .: "", "" : tik*. 44 -ir-lo. 'x , o . .
* **

:Dauid compole i Salmi.

:: i : *) tu jo

"Dauid creato Re.

Dauid'uecchisimo.

u: tir"; "T" ; t i 155

Dauidentra nel padiglione di Saul: 55


Daniello eponsaoaial RediBabilo
uia.

97

'

Daniello con tte fanciulli condannari


alla morte.

- *1 : 2 - 96
. - v ::

**

-e i

- **

Lifeo u a Damaco; ^

"

".

99

e;

Elifeo fa acqua dolce. . .

t3

79

Elia rifufcita un morto.


Elio Pontefice.

74
43

Elia parla ad Acab.

74

Ela .

72,

Daniello poto a gouerno di Babilonia. Elia fugge nel deferto.


3 CaTtC

. iiiux teis; ... ::::: : inste': 'E' - t.n. to d

Dario la feconda uolta rotto da Alf.

fandro. :::::

** ** **
*

":" is 64 Dotti&immortalit dell'anima.


"? :':

75

Elettinealsacerdorio di Aaron. :* 8

Dauid uccide Golia. :-u, - : - ti - 51 Elifeo rifucita un fanciullo.


Da Adamo al diluuio, furono anni due Efercito di Ciro. :
.
!3b
mila dugento quarntadue. . . ii Efther manda a chiamare al conuito
Amn.
149
Dragone Dio de Palestini.
45

Dea di Acar.

78 Esther s'appreenta al Re.

'47

T A W O L AC :D EL L A : P R I M A

Epoptica di Aritotele.
Efau, Giacob .

P A R.T. E

12 Giuda manda Ambaciadoria Romani.

..

15.

172.

& C2tC ,

Efaia quello, che predifie a Ezechia. 9o Giudeo poto in Croce.

2.43

Ezechiel fanciullo menato prigione. Giannea fa tagliare a pezzi molti de'


2 Carte.

95
204

- -

Eunuchi di Herode.

Elia non fu trouato.. - g - ; - 79


Esther inuita il Re a conuito. 9:
Eunuchi.

18

feta del fabbato.

147 Giueppe.
241

|-

Rua ingannata dalferpente. . . . :i ;


u - f1

* Giudei.

Gionatha per faluarfi non riguarda alla

- * *

172.
.

18
4o

Giair 6. Giudice. . . .
Gotholia ottiene il Regno.

8f

Giacob ferue quattordici anni a labam

per Lia fua figliuola.


16
Giueppe epone, i fogni a prigioneri.
- "

.*

Amiglia di Herode fimile ad una


guerra ciuile. . . . -i; - , : zos

a Carte

19

. -

Giudith uccide Oloferne.

11;

Patti di Mos. ' 2:2 . . . . . . -u egz


Farifei, Effeni , Saducei.
: : #79

Grandezza dell'Imperio di Cito. -

Giudith .

Ges figliuolo di Naue.

- .30

133
Fiume del paradifo. . . . . . . . . . ; Giudei trafgreffori delle leggi, offendo
no quelli, che loro obedicono. 172
Fattione di Zambie, uince quella di
Thamnin.

,,

; 63

Fatti di Aleflandro Magno.. --. - 155

(I

II2,

Gionatha fa lega con Antioco.

17f

dalla moglie del Pa


Fatti degli Iraeliti:: .....38 Giueppe
I9
Fatti di Giueppe nella Soria.. -:- ... 166 z drone, a cui fu uenduto. ...
Farifeiricuano di giurar fedelt ad He Giudea uendut... -. ..! - - - - - 257
. , i f7
rode.
. .: ao 9 Gebofiem.
- * *

Fanciullezza di Aleflandro Magno. a Giudith cen unafua fante u al campo


Festa de'Giudei detta de lumi. -, , , 17o

e d'Oloferne ... . .,.: ) ...ci .i. 114


Gli Arabi affalfcono i Giudei. . - 1 , 83

Feta degli Azimi,

Ginofofifti.

C2TTC

| 89

. '

':

'.

. 9

37liu.
Figliuol dell'huomo quello, che igni Gionatha fatto Pontefice.
, fica .-...-i. . -. -a -- ::: ios Ges figliuolo diNaue. . . . ., .33
Figliuoli di Saul.
|
49 Golia Gigante.
. . ... o , , , , , 5o
Filadelfo ordina una bellisfima libraria.
I63

a cafte .

Guerre ciuili

, * 9.f4 i

:::

93

Giouanettifatti castrare dal Re di Babilo

Puggita de Soriani. . -1 o I -8. * : nia ; tra iquali fu Daniello Profeta.


Figliuoli di Herode condannati dal con * - a carte - 2.1- ! !: t ::. . ii., 96
figlio nella testa.
207
Giudafatto Pontefice. ... ;). -- zza
8f
Figliuoli di Mofe.
, -, 2-5 Ga fatto Re.
.s

.. .. .

. ''

; :

G":
con tutta la ua famiglia u
nello Egitto ... ; , ,
J ,' ' 2 I

t-

Giudea ripiena di ladreni e d'ingannato.


ri. 3 :

: ':

- - - -

2.38

Giacob nei benediresform la zraes.


, , a carte.
Gioram creato Rei,

22,

t. e.:... o. . . so

Giudei tagliati a pezzi.

- -

Granico fiume. . .
Gioachin. o
. :-)
Gioacaz, creato Re. -

-- ' 1-1jz
-

- - 189
': '-52,

' ' . 86

z.
Gioab procaccia di rappacificar Dauid ?Geremia Profeta. .
ve con Aflalope. ... ::--:- . . . . . .- ** gGio entra in Gerualemme...? ... -- s
Geremia

T DELL HISTRIE DI GI I ZO NA RA.T


te .
Geremia conforta a riceuere il Re di
-

!9

Babiloniar. --

.'

* 169
* * * * 88

Gonathm creato Re.

Hircano u ad Aleffandria.
- -147
Hircano & Aristobulo figliuoli di Gian
nea . .

Gastigo
dato ad Eua, & adAdamo dop
' il peccato.

- 4. -

" " --

Giudei posti in croces "

"

Giuda Macabeo.

2. O 9

2 C21C ,

Giudei, quanto offeruauano il fabbato.


* - a carte . .

188

Herode accua la moglie di Ferora.

18I

1,

Hircano liberato di prigiene.


193
2"; Hircano fa lega con Antioco: * 17$

168

: --

Hircano prende
carte .

Giueppe quello, che fcriue di Christo.

e distrugge

Sanuaria .

'

- 179
64

22. O

Huomo motruofo .

Giudeo fimile ad Aleflandro.

217

Gruda uccide il fratello. .

15o

Huomo
guarda lo
apetto, e Dio rani
-- .
- -fa

a carte.

--

91.

Gioaca creato Re.


Gehu creato Re.

- 169

Giuda riordinai Tempio.


|

Guerra de' Giudei.

I . ; -**
-- :
i ... *

84

Gionatha amaua Dauid.

,I

241

Giuda Macabeo pun coforo, che haue

~~. :

|
.

---> e - .

33

Inuidia contra Daniello roi


Incendio di Gerufalemme.

2o

ZI3
uano uiolate le leggi.
169 Infermit di Herode. ***
Giudei haueuano quattro forti di Filo. Il popolo dfraele dimanda un Re. 4s

| fofia. . . . . . . . . .
' *: 218 Iride quello, che fignifiea..."
Giueppe Ambaciadore a Tolomeo. Iaac. : * - T- I : * r
* "a carte.
> : ::*6; Haeendio di Antiochia;
**
25
Gothoniel.
* * oi t Imprea di Alefaddr Magno
- -

tr_i-t_i

Gabria fidiaciro.
. ,
-

t".) -h -- 325

dia

If3

. '

|-

s a carte.

Inganni di Rebecca.

I3

* ..." - - -

"...: /, ,

Herode hebbe noue mogli.


Herode honora i Pirhagorici.

, at

i contrai figliuoi, izos

, ** * * , , ; ::

L
t.

: ""

--

c:

- -

Afina di Balaam parl . .


Legge de'Giudei.

2o
200

:::

--

di Herode intorno a i ladri .


Herode plange la morte di Marianna: Legge
a carte.
2 carte

s
'

2.

Herode fa rinouare il Tempiodi Geru. Lettere di Esther per faluezza de'


dei .
,
149
falemme . . . . * *
* * 2oo
Hircano uccide felmedefimo,
168 Leprofo fanato per configlio di Elifeo.
. .-: : :s
Herode fi marita la feconda uoka. 199 * * a carte.
Herodeprende Gerualemme, el Tem
di Mos,perche non furono inte
fe da Greci.- *****: * 164
*: Pio.
* * * * * 19.
-

- -

Herode uittoriofo contra Parthi : * 196 Lettere della madre di Antpatro. xio
Herode posto da Cefare algouerao del Legge del Re de Perfi. -****** 148
la Giudea.

187

Leprofi . :

::

* *

3x.

Herode da Auguto confermato nel Re ifia mandato a ditruggere i Giudei.


2 C2 TTC
I69
gno .
. . . . 197
Helena. . . . . . ::::
I99
7 " ' : ' z33 Liberalit di Herode.
|-

Rerode corenato Re di Gerualemme. Lettere di Dario a Edra. ******** 144


4 , -

. .
- , 1*

\,

Morte di Gionatha.

M Ardocheo difcoure'ad Artaferfeil

es

Mos Capitano di Faraone.


Michea Profeta.
Morte di Tiberio.

24
76
22

147 Morte di S. Giacomo Apotolo

trattato degli Eunuchi.


Marianna imprudente.

. .

195

Morte d'Hircano. .

239
196
j4

Monfibosthen figliuolo di Saul. - 53 Morte di Samuel.


Morte di Pacoro.
Morte di Aritobulo,

19
194

orte di Antpatro.

Morte di Gionata, , , ,

Morte di Agrippa.

,,

, , 181

232,

Morte di Abemener. .
| 53
Mos contra Madianiti.
33 Morte di Mos.
34
Morte di Azabel Re di Soria.
8
Morte di Giuda. . . .
I7%
. . . . 84
Marc'Antonio innamorato di Cleopa Morte di Gioram .
187

|-

tra.

Morte di Dauid. I
Morte di Efetione.

188

Moglie di Nabala Dauid. . . . . . 54

66
I6I

Morte di Tobia.
Morte di Herode.

... ; .,., ,

11s
2I4
1%

, !

Michea quello, che gli fu predetto da un Morte di Antioco Epifane.


Profeta.

- -

77

Morte di Dario.

156
84
78
239

Miracoli diuerfi fatti da Elifeo. ... - 31 Morte di Gezabel.


Marianna odiata da Herode.

197

Morte di Ocozia.

|-

Mardocheo menato per la citt uetito Morte di Gaio, .

. - *: -

in habito da R.,, , : , , , , 148 Morte di Eleazar.

17o

Miracoli, che predceuano la ruina di Miracoli diuerfi fatti da Mos. --25


. ., ... - 8o
. . Gerualemme, :,,, , , , , , ; : 15o Morte di Giofafath.

Miracolo di Mos infar diuenir l'acqua Morte di Roboam .


dolce.

a carte .

..

. . 72

| 26

Morte di Ocozia: ,
34
Miracolo auenuto a Geroboam ... .71 Morte di Onia e di Filippo.
173
Mardocheo chiede ad Esther,che ottn Morte di Bucefalo. :
158
ga dal Re perdono a Giudei.
147
Morte di Auguto.
219
Miracolo dello pino ueduto da Mos. Morte di Edra... * ... o---, -: ...: 145
.. . . ..

. . . . . . 24

Miferia grandisfima de' Giudei. . , 246


Mariti di Sara erano strangolati dal Dia
, , , 116

uolo.

*** :
* *

1 ,
-

o ,

2 , 1:

. tri :: ::: * *

N: [BCoire, -

Morte di Demetrio.

Nab & Abio arfi dal fuoco. ,

Morte di Ciro. . . .

: , :

Morte di Cambife.

...: - i4o

Morte di Aritobulo. . . . ,

"AT Abucodonofor affedia Gerualem

Miracolo motrato per Elia. , , , , 78


178
, 138

* *

' - 4

7-

93

|-

19

Natham quello, che diste a Dauid. a


carte. . . . . . . . a zo 5

, 18 Nicanore uccifo da Giuda.: ,

: , 173

,
11
Mura di Gerualemme. . . . . . 24, 53 No fece l'arca.
Morte di Cefare. . . . . .
187 No s'ubbriac. . . .nc , -,:, . . . IR
1. 2?
Morte di Acab.
,
77 Numero de' Leuiti. * i
o
Marianna condannata da Herode alla
[I] OffC
198
. . .

Mehol falua Dauid.


. 52.
-

* * * *.

Mesi di Saul profetezzano, . . . . ; 52

Morte di Afa. ..

- ,

. . . . . . . . . . . ::73

io de Farifei contra Hircano, ela


fu morte. 2

-2 * *

**

179

Ouia

** --

* D E LE H I S T O R I E DI G I Q. Z Q N A R A . T
184

2 C4It6 . .

buia figliuolo di Simone Giuto fabrica

Parote di Ciro.
I2.9
Paolina
Romana uiolata per inganno
opere
di
Dio
non
fidebbono
occolta
,
da Sacerdoti della Dea Ifide.
un Tempio nello Egitto.
-

I18

----

Olda profetella.

9I

Oloferne.

II3

operationi diuerte fatte da Giofia, a


*

Carte .

92.

Ouma lapidato.

--*

173

183

|-

Ordine di Mos. . . . . .

32.

olla di Geremia portate in Alellandria.


95

! ", a CATTC ,

Ordine di Ciro poto nella fortezza di


-- Babilonia.
Ofia Re di Gerualemme.

2.2.1

Parole di Panthia al marito.


Prefagio della uirt di Mose.
Profetia di Geremia.

219

Prudenza di Elife.o. ,

82

Pompeo entra nel Santuario di Gerua


c. -lemme.

184

-1

Parole di Panthia nellamorte del mari:


* - WO

34

87

Vali dalla crittura furono chiama

93

Pontio Pilato.

135

|-

131
123

Q-

--

P Anthia uccide fe medefima. -

- 134
Parlamento di Creo a Ciro, o 133

ti figliuoli di Dio.

11

Quando Chrito apparue in Giudea .


3 CaC ,

12.O

Parlamento di Aleflandro con Dioge Quello, che prediffe Elia ad Acab. a


* - Inc .

1 : --

152

It .

Panthera quello, che fignifica.


ho3 Quello, che predille l'Angiolo a Sanfo
Il C
41
Parthi faccheggiano. Gerualemme. a
-

V r. Carte

- "-

189

".

Palagio di Salomone . "

68

! uccifo da un Leone...

. . . . 71

Popoli refi a Ciro.

I34

Prefa di Demetrio.

176

Quello, che difle Dio a Salomone. 69


Que lo , che fu predetto a Faraone.
k , a carte. . .

23

Quello, che prediste la imagine di Sa


- muel a Saul.

55

Porro uinto da Aleandro Magno Quello che fignifica cozzar contra l'o
'

-a carte .

. - !

--

158

Prefa di Gerualemme.

s . ftro. : t : ...

1of

Quitione propota da Sanfone.


4I
Partita de gli Hebrei di Egitto...-, . 26 Quello che fu diterminato dell'arca.
37

Pilato entr in Gerualemme con le ban


diere .

|-

! -

Pompeo giudice fra Hircano & Arito

- -

Ip3

-- bulo .

Paqua degli Hebrei.


Popolo d'Irael adora i Vitelli.
Panthia arma &adorna il marito.

I44

3
|-

. .

R.
. -- ' . . . .:
--

:u

R Epublica de' Giudei habitantiin Ge


rualemme.

7o
131

45

2 C3IIC .

2.2.O

Raguel.

I44
-

17

:Piet di Aleflandro Magno.


:Parole di Prefarpe al popolo.

I 53
14.I

Racachel port feco gl'Idoli del padre.

Petlenza in Giudea.
Parole critte da una mano.
Panthia donata a Ciro.
-Pilato mandato a Roma.

199

Republica de gli Hebrei cangiata in

Regno .
Regno de gli Asfiri distrutto.

I1,6
22I

Pompeo menafeco Aritobulo a Roma.


.

17

a CrtC.

48
II 9

Requanti furono nella famiglia di Da


--

uid.

----

TAVOL A D E LL A
*256
Radice di uirt marauigliofa.
Rafaello Arcangelo accompagna Tobia
in Media.
Ribellione de Samaritani.
-

PRIMA

PART E

Salomone Fenora tefono infidie ad

117

"Herode.
Sanfone fi d a Paletini .

168

Sufa con un grande eercito u contra

2,

4-3

Gerualemine.
72,
Re de gli Asfiri contra Medi apparec
chia la guerra.
12 i Sogno raccontato a Gedeone.
4
59
Reina di Ethiopia u a Salomone. 69 Soriani fi diedero a Dauid.
1. G.
Ribellione .
3o Sogni di Faraone.
46I
Religione di Tito.
249 Settanta interpreti.
Ripota di Gio. . .
87
di Filippo padre di Aleflandro
-

Roboan fatto Re.

7o

Rofana amata da Aleflandro Magno.


157

2 CAITC.

Ruina di Gerualemme.

168

Rotta de' Giudei.


Rotta de Paletini .

Ruth.

215
46
43

Rotta de gli Hebrei.

45
44

Ruth maritata a Booz.


. '.

S ...

- -

-? - 1

4-R

Simone chiamato Re.

Sanfone giuto.
Sopetto di Herode.

215
4
198

Sole
fermato a preghi di Ges Naue
2 CrtC.
36
Sogno di Archelao e della moglie. a
-- " Carte *

218

; * 1.

Sara maritata a Tobia.

48
18
69

Saul uoleua uccidere il figliuolo.

'

- *

del Re Sedechia creato Re."

Santuario.
Salomone .

o .

Sogno di Aleffandro... e .

** 1.2

gno a Saul.

151

162,

.) Simone creato Pontefice... o, , , , , 176

. . . .

S Amuel profeteza la perdita

agno.
Sanfone .

. II 7

". ::: ,

Sauluccife fe medefimo.
.
Samuel a Saul.
Sanfone snnamora di Dalida.

93

49
42,

49

Sogno del Re Nabucdonofor.


I 99
Senacherib Re de gli
. If Segni dimotri da Dio a Mos.
25
Sanabalete Prencipe fa il Tempio in Ga Soldato decapitato per hauere itraccia
rizino.
...
Iyo
te le leggi Moaiche.: u.
2.36
- + 215
Scrittori Barbari, che fanno mentione Solleuamento de' Giudei.
dellarca.
II
Segni di Giueppe.
18
- 47
Settimane perche fiano annouerate di Saul nato Re da Samuel.
-

itintamente.

Sogni di Aleffandro Magno.

154

Samuel Profeta. :
Sacerdotio dato a Sadoc.

44.

Sanfonerifiuta la moglie.

42
65
95

Salomone eletto Re.


Salmanafar.

Saul porta inuidia a Dauid.

66

51

Saul taglia a pezzi gli Amaniti.

47

Sette fettimane.

III

Setho quello, che trou.

Scala ueduta in fogno da Giacob.


Spofitione di alcune uoci.
Senacherib.

|
|

Ailo Signor dell'Indiamanda Am:


baciadori ad Aleffandro Magno.
158

CItC ,

Tarbe moglie di Mos.

24

Tempio di Anubide.

22I

Teftamento di Herode.
Tanaofar fratello di Cambife.
Thermut. . .

213
139
23

I4
i6 Tempio di Hamone.
IC I
Tempio di Gerualemme,quando fu ab

89

s bruciato.

94

Tempio

D E L L'HIST O R I E D I GIO. ZO NA R.A.

Tempio di Baal ditrutto.

85

a Cart

136

Tempio di Gerualemme fu cominciato Vepafiano da foldati falutato Impera


.

otto Ciro .

dore.

JO9

2.42.

Tredannati
giouani
parenti di Daniello conVccifione
de Giudei forto Elio Adria
al fuoco.
99
Il O
259

196

Terremoto in Giudea.

Vigna di Naboth.

Tempio, quando incominciato da Salo- Vitione di Daniello Profeta.


mone.
Tito affedia Gerualemme.
Tiberio uccide le mofche.
-

102,

68. Ventidio and in Giudea.

242

19

Vccifione di Antigono.

18o

115 Vittoria di Aleflandro contra Dario.

Trifone mancator di fede non offerua i


patti fatti con Simone. 176

Trifone barbiere accua Terone.

153
98

2 C1TC .

Venuta di Chrito.

2-o8 Vittoria degli Iraeliti.

76
146

Trifone uccide Antioco cognominato Vafra rifiutata da Serfe.


Dio.

176 Vna fola fettimana quello, che fignifi

* --,

Tolomeo Lago.

163

Trifone per danaricreato ReTobia fepelice i morti.

III

Trouarnenti di diuerfecfe . '

- 9&

Io i 4 to Re.

Tito d l'affalto a Gerualemme.

Tribu Giudaic accuata.

C2 -

, 177, Vologelo.
'235
116 Vita allungata a Efechia, Menafle crea
243 Vittoria de gli Iraeliti.
- 63 Vccifione de Magi. , ,

36

I41

Tiberto hebbe l'Imperio. . . . . 219 - Vitello d'oro ; a cui acrificarono gli


Tiberio Aleflandre

:::elea Fado

nel

23

Hebrei.

i - u. 236 - Voto di Dario.

141.
132.
16

Tobia ricevela uita. :


118 Vittoria di Ciro.
obia .
- | 11; Virt di Aleflandro Magno.
Tolomeo creato Re . . . . . . - 174 - Vittoria di Giuda Macabeo.
Tumulto de'Giudei.

* . . . :::: .
.

**

'

. V

: : : Vccifione de Giudei.
",

'

, , , ,!

: Ergini

- - -

. . .

.. .

"nel campo de gli

y#

169
157

vecifione di Filota, e di altri.

215

. . .
-

aPP

- Z

..

. .

z:

|-

- -

Vffici diuerfi da Ciro dati a diuerfi... 4 Zaccaria Profeta lapidato . . ;

IL FINE DELLA Tavo LA DELLA PRIMA PARTE :


|

- ?
2 . . . . . . DELL'HisToRI E DI Gio, zoNA RA... . -. .4 .'

- .
..

. .

|-

, ,

..
* * *

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*. . .

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- *

|- -

**

|-

* -

, :

- *

|-

S:|VTT I Q y est i tre uolumi fono


: molto necearia gli tudiofi dilet
#:: tere. Percioche in ciacuno di lo

#| ro fi contengono cofe celte e caua


L #:: te da imigliori Hitorici dell'una e
|:=:$*Al dell'altralingua ; E queto primo
puo feruire quai per commento delle hitorie , chef
contengono nelle acre lettere: & molto copiofo, fi
come in tuttii fatti de Giudei, cofi in raccontar minu

tamente i Sogni dal Profeta Daniello epfia Nabuz


todonofor: & in altre cofe. E' parimente nel fecondo,

e nel terzo il preente Autre abondeuole nelle cofe


de Romani, editutti gl'Imperadori cofi Romani, e
Latini, come Greci. Eripieno per tutto di fentenze, e

fempre di buona, fanta, & accurata dottrina. Ilche ho


uoluto toccar breuemente per auertire i lettori. Iqua

life troueranno nelle apotille, e per entroiluolume


alcuni errori della tampa, queto rechino alla debo
lezza humana, che non puo uedere ogni cofa.

~--A- ---

(:s

-- -- ~~

(~ :) K-(': ""

I'r NCAK":"", )(K"f"

D E L L E H I S T O R I E
. G I O.

ZO NA R A

D I

M O N A C O;

N EL LA Q y A LE S I T R ATT A D E F ATT I

degli Hebrei, dal principio del mondo per infino alla


ditruttion di G I E R vs A L E M M E

T R A D o TTA NEL LA V o LG 4 R
D A

M,L O D O V I C O

LI NLG V A

D 9 L C E,

1. N 1

mente riprendere, ch'io mifia poto a criuer cofe

piutoto fouerchie, che necearie. Percioche dapoi,


iz| ch'io rifiutai il mondo, er elei uita foletaria, has

#| uendo datoa me steo quafi unperpetuo efilio (e ci


: per uolont er occulta prouidenza di colui, ch' Si=
|gnore di tutte le coe, effendo rottii micilegami, e
:Z: ; toltimi dallamorte coloro, che piu cari mi erano, nel

==| uero nan enza mia paione, ma con utile dime stef

fo) e laciatigia buonapezza i trauagli del mondo, er appartatomida gli huo=


mini, non era conueneuole, ch'io criuei di altra materia, che di quelle cofe, che
adornano l'animo, purgandolo dalle macchie, che fuole imprimere in lui la
conuetudine delle maluage opere: e le quali pofano placar uero mela giutitia
del Signore, mecomeritamente irate per hauere io rotte le fue leggi, er abando

nata la uia delle buone operationi:ey incotal guia da luiperdono de miei peccati
ottenere.E tuttauia (ilche procede dalla miatracuratezzamelben fare) ponendo
-

Hit. di Gio, Zonara.


--

*,

A
-

P R I M A P A R T E D E L L'H I S T O R I E

da canto le cofe necearie, mi affatico nelle fouerchie. Nondimeno per addur qual
che ragione ancora in mia difea, non per elettione io mi fono uolto a queta im=
prea, maper efortation degli amici: i quali ueggendo, che io abondaua di otio,
diceuano, effer conueneuole, che io douei porlo in qualche fatica, la quale
torno alle hi
Cet fura de'
Monaci in,
rie.

porgee comun beneficio agli huomini, er a me acquitaffe qualche premio dalla


bont diuina. Aggiungeuano, che coloro, iquali fi fono affaticati in icriuer le
hitorie, e le coe de paffati,parte hanno in lunghi uolumi dicritti non folo i fat=
ti degli antichi, ma gli stratagemi ; e parimente l'ordine delle fchiere armate, il
combatter de gli eerciti, il modo di accamparfi, gli alloggiamenti, le fortezze,
e cofi fatte cole: o oltre a ci i luoghi,i camini impediti, glialti e faticofi mona
ti, co anco le strette ualli: ponendo i guernimenti delle citt,i catelli, e le torri,

quafi inanzigli occhi. Parte hanno critto a pompa, per dimotrar l'artificioo
modo da loro tenuto; e per queto uinterpoero concioni,e parlamenti nella guia,
che ufnogli Oratori. Et alcuni moi da certa ambitione, terminarono gli critti
loro in Dialoghi, dimaniera, che, quando criuono le diuere openioni di alcuni,
che fi difcoftino dal uero, come eglino ui fi trouaero preenti, diputano, e rima
prouerano lelorfale ragioni, adducendone all'incontro di uere,e togliendole dalle
Jacre lettere. Ouero criuono contra i Giudei, affermando, auenir per la malud=

git o otination loro, che einon fi uolgano alla fede notra,adducendo quello,
che i Profeti ne hanno predetto. Si oppongono a Gentili, e tracriuono le lor

fauole per dimotrargli errori, ne quali esti erano inuolti: crappreo celgono
----

alcune fentenze, e quetionano opra il formar de cotumi. Quete coe dice=


uno cotoro, fenom da tutti, almeno dalla maggior parte de Lettori effere stima
te noioe e fouerchie : fi perche ricercano di molto otio per poterleuedere: e fi
ancora, perche coloro, che ui hanno tagio, reputano inutile la fatica di legger

quelle lunghe ragioni di combattere e di ordinar gli eerciti, e di cotai coe, che
fogliono ucir della memoria ageuolmente. Dipoi diceuano niuna utilit poterfi
apprender dalleggere i parlamenti e le dipute nelle hitorie. Percioche qual pro=
fittopuo recare il fapere le parole, c'habbia detto il Tribuno della plebeinanzi
alpopolo: ouero il capitano inanzi a foldati ? E parimente quello, che habbia

ripoto un capitano agli ambaciadori de Perfi: quello, che un'altro a quelli de'
Francefi, o de gli Scithi, operauentura degli Egittij: ouero de Daci, de Tri
balli ? Le orationi fimilmente, che alcuno habbia fatto in Senato; er altro al

popolo. Affermauano adunque, gli fritti dicotoro troppo etenderfi, evanzi


effer fattiper ambitione, che n. . All'incontro, che altri Scrittori cadeuano in
un diuero uitio: iquali mentrepiu del douere uanno procacciando di effer breui,

leuano al Lettore la cognition delle coe necearie,laciando alle uolte da parte, o

rifiringendo introppo breui terminii fatti degli huomini illutri ; iquali ono
degni

DI

G IO V ANN I

ZONAR A .

degni di diuinelaudi: ne dichiaranone i cotumi, neglingegni loro, nel configlio


del guerreggiare, ne in che modo alcun Re s'impadronije di qualche regno; e

torigine di colui. Aggiungeuano,alcune critture di queti tali effer enza or=


namento di stilo, il componimento delle parole afro, e le steffe paroleplebee, er
alle uolte barbare: onde aueniua, che gli huomini dotti non uoleuano leggerle. Mi

efortauano adunquefeo, che douendo mettermi a criuere hitoria, prendesti in


mano ilibri loro: e tralaciai non meno quelle coe, che per latroppa lunghez
za non poteero capere nella memoria, che quell'altre, che non potefjero apa
rtare alcunutile: e riducendo in certo compendio le loro lunghe opere, for=

masti unabreue hitoria, la quale con breuime parole abbracciaffei fatti e le


coe piu degne di memoria; e quai in una dipinta tauoletta inanzi agli occhide'
lettori le rappreentaje. Oueti adunque minutarono a prender cofi fatta
fatica, er a criuere un cotallibro. Io, per direil uero, effendomi dato alla

quiete dell'animo, e alrifoo, eueggendo a queta faticaricercargran tempo,


er efferuimitiero di molta copia dilibri, non ofaua prenderla, edel tutto haue=
ua fatto penfiero di caricarmene. Maei nonrimaferoprima dipungermie di

sferzarmi; che io, pernon poter fotenere il fatidio di tanti stimoli, fui cotret
. .
-

Allue a

to a aggrauar le mie falle diqueto peo. Percioche, fe auiene, che una gocciola :fo:

d'acqua feo nel medefimo luogo cadendo, fuol cauare un duriimo fao: quan :
uat Lapid
-

to maggiormente le parole fouente percotendole altruiorecchie, poono leuar non bised

deltamo la depocaggine,e la curadelripoarfi: Appreo mi cadde nella mente, :*


che puo anco auenire, chel trouarmi occupato in icriuerqueta hitoria, appor=
ter anco utile a me stefjo. Perciocheiluento della uita otioa fuol ferir con piu

forza l'animo quieto, folleuando diuere onde dimaluagi penfieri, e tuna all'altra
continuando in quelle fommergerlo; er ouero foingerlo alle male opre (fenon

con l'effetto, almeno coldeiderio) ouero raggirarlo fra grandiimiimpeti difor


tuna e ditempetoo mare. Ma quello, ch occupato in honete fatiche, fuol fug
gir la tempeta e la innondation delle uane confiderationi,e delle cupidigie cattiue.
Parte adunque per obedire a conforti degli amici,e parte per uaghezza di allon
tanar dalla mia mente imaluagi penamenti, m'ho laciato indurreariceuere fi

fatto peo: e cofi ho accettata una cotale fatica. Ma felopera in ogni ua para
te non far, come fi conuerrebbe, perfetta, prego i lettori, che mi perdonino.
Perciocheauerr forfe, che ponendomia criuere in queta foletudine,non haur
quella abondanza de libri, che a tale hitoriami farebbono neceari: ne tutti gli
frittori hanno delle medeime cofe fritto medefimamente, inguia, che feei non
in tutto, almeno in molteparti dicordano. onde,e io uorr rifferire curioa
mente le diuerfe opinioni di tutti,io ancora far cotretto di teffer di ciacuna cofa

lungo uolume. La ondem'e paruto di tralaciar quelle parti, nelle qualigtHito=


A

ij

4.

PR I M A P A R T E DEL L'HIST o RIE

rici fono contrari, raccontando folamente quelle, che fono di molta importanza,
affine, che la hitoria rimanga intera. Ne fi marauiglier alcuno, fe uedr lo
stilo delle parole effer diuero, e non per tutto fimile; ne in queto mi riprenda,
Percioche giudicando io neceario di raccoglier la hitoria (aguia di moneta) da
diuerfi crittori; mi fiametiero in molti luoghi uar le parole e latetura loro.
Efe ioui trapporr per dentro alcuna coa dimio; tenter di accommodar lo stis
lo alla forma di quello autore, chefar dame eguito, accioche non paia, che la
Argomento fcrittura fia da fe diuera e diffomigliante.
Contenerannofi adunque in queto
della prima
parte.
Compendio gli otto primi libri della Bibbia, e tutte le coe, che in ei fi raccont4=
no. Parimente ilibride Re ; el Paralipomeno; e quello, che fi troua nelle an=
tichit di Giueppe Hebreo: ouero, che da piu antichi critto con maggior co=
pia, ouero alquanto da loro diueramente. Et ilibri di Edra; e le preure degli
Hebrei: delle quali la prima di dieci Tribu fu otto Salmanaar Re di Aria;
il quale pree Samaria e la fuagente per uia di affedio; e conducendola di la dala
l'Eufratesmen certi popolinella stefja Samaria,iquali furono cognominati Ehus
tei: Laltra fotto Nabucodonofor, hauendoprefa Hierofolima, laciando abando
mata la citt, or arfoil Tempio, e ridotta tutta la gente in feruit: e, come dopo
lo patio di fettanta anni, fi come i Profeti prediffero, effendo da Ciro ditrutto

il Regno di Babiloni, fu conceduto al popolo di ritornarfi in Hierofolima, eria


florar la citt, e runouare il Tempio. Chi fu Ciro; come ditruffe il Regno de
gli Airi, quelli, che dopo lui hebbero quel Regno; in che guifa e da quali huo=
mini fu uietato la edification della citt;e da capo da cui fu conceduto il rinouara
la. Tratterai ancora di Daniello Profeta, come egli dichiar i fogni di Naa

bucodonoor, e la uifion di Balthafare, alhora che quel Barbaro uidenella pares


te le ditae le mani di colui, che ui fcriueua, e di alcune uiioni del detto Profeta:
le quali tutte coe breuemente fi racconteranno. Oltre a ci de tre fanciulli, e
de miracolier in quelli, e per quelli diuinamentedimotri. Di Efter mella gui=

fa, che ella liber gli Hebrei dalla ucciione: di Giudith, la quale con un fanto
inganno amazz Oloferne; e fu cagione, che'l fuo eercito fofje tagliato apez=
xi. Di Tobia, fi come effendo egli diuenuto cieco,e ridotto adetrema pouer=
t, per cagione delle elemofine da lui fatte a poueri, e per altri beni, per proui

denza di Dior hebbe la uita, er abond di qualunque coa. Piuoltre qui fi


rifiringono i fatti di Alefjandro Magno Re di Macedonia: di cui fa metiero di
far mentione, fi per altre cagioni,come perche dopo la primarotta,che hebbe Da=
rio al fiume Io, eendo egliandato in Hieroolima, ottenne il fupremo honore

di Pontefice: come occup il ditrutto Regno de Perfi, quanto regn, e come il


fuo Imperio dopo la ua morte fu diuio in quattro Regni. Quello, chepatiros
mo i Giudei da Antioco Epifame, uno de ucceori di Aleandro: come gli Afa
M0tifl

DI G I O V A N N I Z O N A R.A .

monei gli fecero refitenza; e liberarono ilor popoli dalla fua Tirannide . chi

fiano, e quanto tempo furono gouernatori di quel popolo. Come dal ritorno in
Gerualemme dopo la cattura di Airia, i Giudei non obedirono piua Re, ma a
Pontefici: come i ucceori de i foupradetti Aamonei, hauendo ottenuta la di

gnit delommo Sacerdotio, e fignoreggiando lelorgenti, prefero anco tinegne


di Re. come Pompeo Magno Capitano de Romani, chiamato per compor la
contea del Regno, che era fra Hircano cy Aritobolo fratelli, pree la citt di
Gerualemme, e la fece a Romanifoggetta. Come dipoi Herode figliuolo di An

tipatro simpadron del Regno de Giudei: chi fu egli, e di che stirpe, quante cas
lamiterotte, che effo tra fuoi dometici hebbe, infino,che i fuoi fucceori post
fedettero il fuo Regno. Come e per qual cagione furono mandati prefidentiin
Giudea; e quello, che crie Giueppe di G1 E s v C H R 1 s t o notro Reden=
tore, e di Giouanni Battita. La cagione, che mofero i Giudel a ribellarfi al=
l'Imperio Romano, come i Romani fecero lorguerra: da cui er in che modo uls
Argomento
timamente fu ruinata Gerualemme, ne piu redificata. Hauendo fatta mention della
fecone
de Romanie di Roma, ho giudicato coa necearia di criuere etiandio di cofio= da parte.
ro; e dimotrar la origine del popolo Romano, fin doue fietee il loro Imperio;

quei chegia habitarono la Italia, l'origine fimilmente di Romulo fabricator di


Roma, come fu uccio Remo fuo fratello; e come egli ancora dipoi fu leuato da

gli occhi degli huomini: come quella citt di prima fu fotto a Re, e quali fu=
rono i uoi cotumi, e le fue leggi, Come Tarquino Superbo hauendo cangiato la
giuta forma del Regno in Tirannide, fu facciato: le battaglie, che Roma fo=
fienne per la fua cacciata: come la Republica Romana primada nobili, e poi dal

popolo fu amminitrata ; e come la omma delgouerno fu traportata ne confo=


li,ene Dittatori, er iuia poco a poco ne Tribuni della plebe. Quello, chegia

fu conolato, Dittatura; e l'ufficio de Cenori; quanto tempo era affegnato acia


Jcun Magitrato, qual forma de trionfi era preo loro, onde deriuato queto
nome: le coe, che furono fatte ne tempide Conoli (quantumque non raccon
teremo ogni coa, per diagio de libri oue queti fatti Jono dicritti) come f=
nalmente l'Imperio de Romani uenne nella podet d'un folo: come Gaio Giulio
Della terza,

ceare,che fu primiero capo di quetomutamento, ancorache non di tutto, effen=


do da coloro, che uoleuano difender la libert uccio in Senato, Ottauiano ceare

Auguto, figliuolo d'una forella dell'uccio Ceare, e fuo nipote, da lui adottato,
uendic la morte del padre con lo aiuto di Antonio: il quale dipoi, effendo tra lor
nata guerra, uinto in battaglia nauale pre ad Attio promontorio, eeguitan=

dolo infino in Aleandria, oue egli inieme con Cleopatra fuggendo fiera ridot
to, lo cotrine aducciderfi con le fue mani: quante ucciioni de Romani in que
fie guerre ciuili fatte furono sprima pereguitando Ottauio er Antonio Cafio
Hist. di Gio. Zonara,
-

iij

P R IMA

P A R T E D E L LH I S T O R J E

e Bruto e gli altri percuffori di Ceare, dipoi uolgendo le arme fra loro medefi=
mi. Come Cleopatra Reina di Egitto della stirpe de' Tolomei, uiua uenne in po=
det de Romani; e e medefima ( come dipoi fi conobbe) leu di uita col morfo
d'uno Afide: come in tal guia Ottauio illutre per quete uittorie, entrando in

Roma, per fe folo uurp l'Imperio: cangiando la Republica Romana in Monar

chia: quelli, che a lui nell'Impero uccefero, nella guia, che ciacuno hebbe il
detto imperio, come e quanto imper, la qualita della ua morte: quegli fimil=
mente, che otto di queti dopo i quattro Santi Apotoliadornarono le fedie del=
le gran Chiefe : cio della Romana, della Aleandrina , di quella di Antiochia, e
della Hierofolimitana : quelli ancora, che di loro furono riceuuti tra il numero e
la dignit de Martiri: come piu di tutti gli altri fu notabile la rabbia, c'hebbe
Diocletiano e di Mamiano Herculeo contra i Chritiani: come glifiet,rifiutato
l'Imperio, uimiero altri Imperadori in luogo loro: de quali ne fu uno Cotantia
no Cloro, padre del gran Cotantino; a cui era futo dato il gouerno della Fran=

|
-

cia e della Bretagna: come cotui uenendo a morte, eleje nell'Imperio fuofucces
fore Cotantino fuo primogenito, di piet da paragonarfi con gli Apotoli: come
egli s'impadron d'ogni coa, foggiogando ciacuno, effendogli apparo nel cielo
il egno della croce formata di stelle: come egli firiuolle a C H R 1 st o, e ri=
reue la fanta fede, hauendo conceduto a ciacuno libert di predicare l'Euangelio:
come edific di nuouo la citt di Biantio cognominandola, e chiamandola dal fuo
nome, e traport in lei l'Imperio dell'antica Roma: coloro, che dopo luiiuires
gnarono, i costumi di tutti, la bont e lanatura loro, quanto ciacun nell'Imperio

uifje, qual fu la morte loro: quelli, che furono Patriarchi e minitri della chie
fa di Cotantinopoli, e quanto tempo la tenne ciacuno: quelli, che di loro hebbe
~ ro la uera fede, e quelli, che con beretiche openioni fe ne dipartirono, e come
::::::::n uiero e morirono. Sotto quali Imperadori, e Patriarchi, e con quali huomini
furono raunuti i Concilij. , Coi uenendo a gl'Imperadori de motri tempi pora
Cola rem fine all'historia, col fr primumentione di molte costrecondite, e nacoe:
E P E R certo conueneuole, cheioprenda il cominciamento della mia opera dal
Quello, she primo ineffabile principio,caua di tutte le coe, ilquale non ha principio ne fineje

""

da cuiparimente procedono tutte le coe,che egli diniente cre,dandolorola fotan


zael'effere, e deriuando da lui il principio e la natura di tutte. Fu dunque mpr
I od 1 o,rifblendte opra ogni caua e potenza,enza tempo,mouendoi eternamen
te con la Maet della ua gloria,e del fuofplendore,eenza principio,ne nato di co
fa inanzi nata, ne creato dipoi di quelle cofe, che prima non erano create: ouero a
poco a poco peruenuto all'intera perfettione della ua gloria. Ma empre fu, er e

il medeimo: ilchefoura la natura conobbe olo quel Jacrofanto pirito, ilquale pea
retra in tutti gl'interni e profondiegreti della Diuinit ; c' in quelli gioendo,
-

gode

|
|

D I G I O V A N N I Z ON AR A .

gode inieme una perpetua foauit. Ora,pocia che i od 1 o moffo da omma bont,
da infinita mifericordia, e da ineffabile benignit, hauendo deliberato di formar

queto uiibile mondo; e d'indi produrre in lui un'altro mondo, come econdo in

Dio cre
l'huomo.

opera, co primo e mirabile digratia; come quello, chefu formato a imagine di

ejo ID o i o: cio l'huomo: entrando a quetafbrica per un'ottima uia, primafen


za materia cre le celeti potet e Prencipati folo col concetto dellaua mente, ef=

fendo quel Diuin peniero peruenuto alla perfettion dell'opera con piu pretezza,
che non ece la parola altrui di bocca. E' ueramente D 1 o una natura,che di nulla
ba biogno,dife fteffa contenta alla cognitione zo alla gloria: laquale ne defidera
la gloria di altrui, ne da altro conociuta:fe alcuno perauentura non uorr di=
re, che conocer fi polja una coa, di cui nella infinit non fi pu comprender la
natura. Ora, mentre io dico D i o,dico infiememente il Padre, il figliuolo,e lo fi
rito fanto:e queta la Deit,con auttorit del gran Padre e Theologo fan Grego=
rio. D 1 o adunque di cotal natura,quale non fi pu dicriuere,cre primieramen=
te le potet Angeliche, acci che foffero minitri e celebratori della Maet celea
fie: non perche egli di queti hauefje miftiero; ma, perche non fi moueffe folamen
te dalla contemplation dife stefjo,e fi diffondefje er eftendefje ilbene e la benificen
za e liberalit ua piu largamente:percioche queto era diccuole alla omma bont.

Quello, che
fia Dio.

D 1 P o 1 cre ancoraqueto mondo uiibile, ilquale compoto di materia. E Creatione


daprincipio fece il cielo e laterra. Et effendo la terra naftoa (percioche uera= del mondo .
no le tenebre,e lacqua occupaua la fuafuperficie) I d d I o produelaluce;e diuie
la luce dalle tenebre: e quella chiam giorno, e quete notte, er al princi=

pio della notte poe nome fera, er al primo nacimento del giorno, mattina. Cofi
-

--

iiij

v tite, che
viene dalla

Aftrologia.

P R IMA

PARTE

D E L LH I S T O R I E

dalla mattina alla fera fi fece il giorno. Ordin dipoi ilfermamento, e lo poe in
mezo delle acque, in guit, che alcune uene foffero ripote fopra di quello, r
altre difottofarfe d'intorno alla terra. Fu queto chiamato fermamento, percio
che il uo corpo fodo; ne a guia dell'acque di fottile e rara natura, dalle quali
ha ilfuo nacimento: crefjo medefimamente detto cielo. Il terzo giorno co=
mand I d d I o,che l'acqua, laquale ricopriua tutta la faccia della terra, fi racco=
glieffe in un luogo, e fuori apparije l'arida. Quello, che comand la parola, ubi=
tofufatto: er aprendofile profonde cauerne, ellericeuetterole acque. E la tera
ranom arida, el raccoglimento dell'acque mare. Nelmedefimo giorno furono
prodotte le piante, er ifemi della terra. Percioche richiedeua, che la terra, la=
quale era incolta, fi adornaffe di herbe, d'infinitigermogli, di fiori, e di ogni
forte di frutti, ediletteuoli arbori. Nel quartogiorno furono fattti i due prin=
cipali lumi, il Sole, e la Luna, e le altre stelle. Er di queti il Creator di tutto
adorn il cielo, la luce, che fu ueduta il primo giorno, commie a queti lumi, e
diede loro il mouimento, ilnacimento, il coro, e l'occafo, accioche per e fi al
luminaje il cerchio della terra, e la mifura de tempi fi ricercaffe da iloro giri; e
recaero a coloro, che i nacimenti loro dirittamente offeruaero, (non per,
che fofero curiofi nelle loro offeruationi; e, come fi pu direragioneuolmente e
con uerit,timafero cioccamente,che tutte le coe notrefoero aggirate dal mo=
uimento dicotalitelle) una grande,e non fallace contezza er utilit. Nel quin=
trgiorno le acqueprodufero i peci, e gli uccelli dianime uiuenti: e quelli nuota=
no; on loro diletto per entro le acque:equeti per l'aere uolano,e stando in quello
folleuati, pare chea un certo modo uicaminino. Nel, feto giorno comand alla
terra, che producee i quadrupedi, e le fiere, e quegli altri animali d'anime ui=
uenti, che caminano con tutto il corpo: e cofi tuttele cofe al diuino comandamen=
to fi dimotrarono. Dice la crittura, che fu impoto alla terra, che producee

l'anima uiuente, accioche con queto facee manifeta la differenza, che da quel
la all'anima dell'huomo. Percioche l'anima de gli altri animaliper comandamento

di D 1 o fu creata di terra: onde ragioneuolmente e hauuta terrena e mortale: di=


cendo anco altroue la crittura. L'anima di ogni Giumento effer fangue; e per
corruttibile. Ma l'anima ueramente dell'huomo non fu fatta di terra, ma la fi=
Creatione r D 1 o in Adamo. La onde ella diuina er immortale. Ilfesto giorno hebbe ans
dell'huomo.
co l'huomoformato dalle mani d'1 d d Io. Percioche hauendo l'ottimo D 1 o creato

tutte le coe, e fatto ilmondo con ordine, e con ragione; onde da Grecie detto
Cofino; er hauendo quai per ricetto del Refabricato un Real palagio : produe
finalmente l'huomo, come Re delle coe terrene, ma che hauefje il uo gouerno di
fopra: e non comand, che foe creato; ma formollo con le fue mani, come

fua propria fattura; nonfimile agli animali, ma diuero e enza P


COC/06

D I G I O V A N N I Z ON AR A .

cioche tutte le altre coe furono prodotte in uirt della fola ua parola: maqueto
folo fece degno I d d 1 o dell'opera delle fue mani.Perciochetogliendo Iddio la pol=
uere della terra (come dice il libro delle origini)form l'huomo; epir in lui la=
nima uiuente; per laquale fi dice anco l'huomo efferfatto afimilitudine di D i o:
percioche rilucono nell'anima dell'huomole imagini di alcune coe, lequalifi con=
tengono ueramente nella natura Diuina, ma in lui stanno non per natura, mu per ? ...

gratia. Effendo, che Dio una inuiibilnatura, er immortale, e di qu incom-

----

prenfibile er eterna. Quete medeime propriet ono nell'anima pergratia, non "*"*"
per natura . Percioche la natura di effa non comprenibile, o uiibile, er oltre a ?
ci non ottopota allamorte: er etiandio altre parti, con lequali e dicritta la
natura Diuina, per gratia nell'anima fi ueggono. Oranom i d d 1 o l'huomo,
cheform, Adamo; perche (econdo Giueppe) Adamonella lingua Hebrea fuo=**

na Roo, per effereegli statoformato di terra Roja: che dital colore elapura e ::.s. a
fchietta terra. Cofi hauendo Iddio nelfetogiorno fornito difabricare il mondo, prima rhuo

nelettimo firipos. E per quetacagione perlegge degli Hebreiilettimo gior- :"


no, chepercio addimandano Sabbato(perche Sabbato, nella lor lingua ilmedefi :::*

mo, che ripofo) e da loro offeruato e celebrato. Poe I'd d 1 o l'huomonel Paradio da luifatto. Quiuifu l'arboro della uita, e l'arboro della cognitione: o,co=
me dice Giueppe, della fapienza: e gl'impoe, che mangiaffe ditutti gli altri frut
ti,eccetto di quelli dell'arboro della cognitione:e',oue queto comandamento rom=

pee, lo auis, che per pena ne haurebbe la morte. E bagnato il Paradio da :


un fiume, che d'indi ucendo fi diuide in quattro . Il primo detto Fifone, che
fignifica moltitudine : Grecilo chiamano Gange, e corre per l'India, cingendo
tutta la terra di Euilat. L'altro ha nome Geone, che uuoldir molto: e da Greci

detto Nilo. e queto quello, che circonda tuttala Ethiopia. Il terzo nomi
to Tigre, cio Suono. Il quarto Eufrate: cio inpeto, o mouimento: e que=
fti due mettono nel mar Roo. Poe D1 o tuttigli animali inanzi ad Admo,

accioche eglia ciacuno imponeffeil uo proprio nome. Dipoiform la Donna, to=


gliendo una cofia da Adamo, mentre, che fi dormiua: e glie la men innanzi:
cr ei conobbe, leieffere stata fattadi lui: e la nom femina. Percioche Eua dpw
preo
gli Hebrei beata
uale,uita,
quantofemina:
cui nome
ella hebbe.
Ambedue
pas :
Euaingna.
radio menauano
ignudi conilichietta
emplicit,
e enza
fraude.nelQue=
Ser

fia fuloro inuidiata dal Serpente, o piutoto Dragone, ilquale inteo per il Ser
pente. La onde and il Serpente alla femina: e la confort ad affaggiare il frutto
dell'arboro della fapienza. Ella obed:e piacendole al guto, indue ancora il

marito guftar di quelfrutto: Et alhora ubito conocendo di effereignudiffe

cero alcuni cinti di foglie difico: e cofi Adamo ela Donnai nacoero dallafc
cia del Signore. Ilquale dimandando dici la cagione, Adamofifcus conte:

PR I M A : PA RTE

1 o

D E L L E H I S T O R IE

reignudo, e rec la colpa alla Donna: e quetafi dolfe, che era stata ingannata
dal Serpente. D 1 o maladicendo prima il Serpente, hauendol priuato de piedi e
della uoce, e comandatogli, che andaje ferpendo e uolteggiandofi per la terra,

gli dichiar, che emprearebbe nimico a coloro, ch'eo haueua ingannato: eucl=
Gaffigo da

tofi all, Donna, lafece oggetta almarito, e comand che perpen empre ha

:a: uefje apartorir con dolori. E dipoi all'huomo diede cofi fatto gatigo, ch'ei do= }
:: uefferitornar nella terra, di donde effo eranato, che infudore mangiaffe il uo
pane, e la terra fine e triboli gli produceffe. Gli dicacci adunque dal Paradifo,

Cat0

uestiti di pelli di animali: per lequali fi pu perauentura intendere una carnepiu;


groa, caduca, e mortale. Di qui hebbe innoi principio la uitafaticoa e piena
di dolori, e la inclinatione al male. Oratoto riceuettero esti figliuoli: di cui il

primiero fu detto Cain (ilche fignifica acquito) perche haueuano acquitato un


huomo: e l'ultimo Abel (laqual parola dinota pianto; percioche per cagion di
lui doueuano piangere) hebbe nome. Era Abel gouernator di pecore, e tudioo .
di uirt: e Cain attendeua a lauori della terra, er era cattiuiimo huomo.

Auenne,che offerendo esti le primitie delle lorofatiche a D1 o, Abel offerfeder


piu eletti primogeniti del uo gregge: e Cain enza celta de frutti della terra: er

canneside accettand P' i doni di bel, erifiutando la oblation di Cain: egli non potendo
in ucg10e

Abel.

fofferir di uederfi il fratello antepoto,l'uccie: onde da I d d I o maladetto, fu cona


dannato alla trijtezza ev alla paura: ecacciato dalla ua faccia, and ad habitar

nella terra di Naid; e quiuigener figliuoli. Trou cotui le miure er i pefi, e


primo con i termini diuie i campi, effendo maetro delle celeraggini: credific
una citt, chiamandola dal nome di Enojo uo primogenito. Di Enoffofu figli=
uolo Gaidad, ilquale gener Maleleel. Malelcel Matualem: di cui effendo nato

figliuoli. De quali Gioabelfi die=


:::" Lamech, di due fue mogli riceu fettantafette
di pacer le pecore, Giubalfu inuentore del

de agouernare Armenti, e fi dilett


la Mufica, efece la cetera, elfalterio. Thobel nato di selafu fabbro, efee
ilfuo tempo inlauori diferro, e dirame. Ad Adamo dopo la morte di Cain, di
et di dugento trenta anni nacque un'altro figliuolo: ilquale nom Setho: emo
ri Adamo dianni d c c c c e x x x. Setho di anni dugento e cinque gener Enofa
fo . cotui fu il primo, che ardiffe d'inuocare il nome del Signor D i o,
selho quele e di chiamare i d d I o Signore. Setho hauendo fornito d c c c c e x 11. anni,

cofe .

"*" uc diuita, laciando figliuoli e figliuole. Seguit eglila uirt; e laci a fuoi
decendenti ilmedefimo studio; i quali la dottrina delle coe celeti da lui trouata,

fcrijero opra due colonne: l'una di marmo, e l'altra di pietre cotte: perche Ada
mo haueua predetto, che tutte le coe farebbono d ftrutte per fuoco cr acqua.

A Enojo nacque cainan, er altri figliuoli, e figliuole. E uie anni d c c c c v.


A Cainan nacquero Melcleel, c altrifigliuoli ; e uije cento anni. Di Meleleel
fu figliuolo

DI GIov A N N I ZO N A R A ,

1 1

fu figliuolo Giared, or altri: mor di ottocento nouantacinque anni. Giared p4=


dre di Henoch, o oltre a lui di altri, mor, e/]endo uito o c c c c . x. =
ni . Di Henoch fu figliuolo Mathuala, er altri: e mor l'anno di ua et
D c c c c lx i x. A Lamech nacque No: e Lamech uenne a morte,hauendofor
nito fettecento cinquanta tre anni. A No nacquero tre figliuoli, Semo, Camo,
Iafeto. Ora i figliuoli di D i o, ueggendo le figliuole degli huomini, le prefero

per mogli. Chiama lastrittura figliuoli di D i o i dicendenti di Sethoper lojtu= ,


dio, che eglino hebbero della urt: nella guia, che ella chiama anco figliuoli del ,,

l'altisimo i uirtuoi. E chiama figliuole de gli huomini quelle, che nacquero de Quali dalla

dicendentidicain. scriue Giueppe, che gli Angioli preero per moglile figli- ::::::
uole degli huomini, cofi effendo chiamati (come io stimo) perche procacciauano :" "
di piacere a D i o, affaticandofi d'imtar la uita loro. Effendo creciuti gli huo= " "
mini, fi ruolero alla maluagit, e generarono figliuoli ingurioi, e per confi=
danza delle loroforze tenerari: da quali effendo offefo I d d I o, leu loro an=
co la lunghezza della uita, ritringendola in cento uentun'anno. Fu No molto
grato apprejo D 1 o. La onde hauendo I od 1 o mandato il diluuio dell'acque

fopra laterra, per tutta la generatione humana: e folamente No fu conferuato


per prouidenza Diuina in un'Arca di Legno, laquale ei fece di quattro lati: No fece

lunga trecento cubiti, larga cinquantu, er alta trenta. In queta entr egli co'"
figliuoli, elamadre, e le loro mogli: hauendoui poto dentro diuerfi cibi, er
animali di qualunque forte per coneruar la fetie loro: due di mondi , e fets da Adams
te
No al
annouerato
il decimo
dopo cataratte
Adamo ;deicielo,
effendo corfi
paia
: c cd'immondi
x + 11 anni. infino
Diluuio. ora
aprendofile
per :."
" 14,
ipatio di quaranta giorni, e di altretante notti, crecendo l'acqua, auanz di
quindici cubiti la cima de piu alti Monti. E ceffando la pioggia, e dopo cen=

to cinquanta giorni menomandoi l'acqua, l'Arca fi ferm il fettimo Mee opra


certo Monte dell'Armenia. Onde Noi per una finetra mie fuori il coruo, ilquas
e non ritorn. E dopo alcuni giorni mie la Colomba,er efja ui feceritorno. La
onde ei conobbe, che l'acqua ritornando nelfuo letto, fi era fcoperta la terra. Il
perche No e la moglie fua, er i figliuoli inieme con leloro mogli, ucirono del=
l'Arca, e parimente gli animali, chefeco in quella ui erano stati; e fecero acrifi=
cio a D 1 o. Scriue Giueppe, quel luogo nomarfi da gli Armeni Vfcita ; e che
fi dimotrano quiuile reliquie dell'Arca; e che del Diluuio e dell'Arca ne fanno scrittori Bar
:

mentione molti frittori di Barbara Hitoria: come Beroo caldeo, e Giralmo:


Egittio : ilquale frije l'antichit de Fenici: e Mnaea di Damaco. Diffe Dio, deirarea.
che non manderebbe piu cotale calamit al mondo: e comand, che gli huomi=

ni fi paceero degli animali (ma per uiet, che fi mangiae carne colfangue)
enoii uccideero uerun huomo. Il egno, ch'egli diede, che la terranon doueffe
|

12

PRIM A PA RT E

D E L L H IS TOR I E

piu effer ditrutta per innondation delle acque, come fece nel Diluuio, fu l'ara
co nella nube, intendendo per l'Arco Iride . No dopo il Diluuio uije trecen=

** to cinquanta anni: e mor di anni d c c c c L. Di quella cofi lunga uita, che


** alhora gli huomini haueuano, Giueppe cos dice. Niuno, ueggendo il piccol nu

rat. : nero deglianni, che boggidifiuiue, reputimenzogna ci che de gli antichi fi


ann:s criue. Percioche effendo eglino cari a D i o, e da effo D 1 o nati, emangiando

:::" anco cibipiu attialla conferuatione elunghezza del uiuere; non fu maramiglia,
, , che tantofpatio di tempo uiueffero. Fu un'altra cagione della lunghezza della uia
, , ta loro l'utilit, che doueua trrne il mondo dalle coe daei trouate: come l'A
, , strologia, e la Geometria. Delle quali da imedefimi non fi poteua prender certa
,, cognitione, ne inegnarfi altrui; fe non hauefjero uiuuto d c anni, che lo patio
, , del tempo, nel qual fornie ilgrande anno il fuo coro. Quetefono le fue parole.
o R A Semo, Camo, e lafeto, figliuoli di No, hauendo ridotta la loro

se avt. habitatione da montinella pianura, No haueuendo piantata la vigna,e heuu=


Bria:." to il uino,fiubbriacc, e rimaeignudo. Camo cofi nudo ueggendolo, ci rac
cont, come prendendofenegruoco, a fratelli: er esti recandofi la fua uestafopra il
doffo, fi apprearono al Padre caminando all'indietro, er in talguia riguardan

do altroue, lo ricoprirono. Onde No rihauutofi dalla ubbriaccaggine, benedi


i due figliuoli, e maladi Camo. Ilterreno, nel quale habitarono i figliuoli di No,
Senar e chiamato. Effendo a ciacun di loro nati di molti figliuoli, e fattofene
Nemrod famiglie, furono in gran numero i loro difendenti. Nemrodo nepote di Camo, il

: qualefu il primo Gigante, chef uedee nel mondo, huomo audace, er a cui di
forza non era alcuno, che foffe uguale, fignoreggiaua da tiranno: er ordin,
che di pietre cotte fi facee da coloro, fopra a quali haueua dominio, una Torre.
Ma i d d 1 o feceriuciruano il penfier loro, ponendoffa quelli diuerit di lin

guaggi, inguia, che tra loro non s'intendeuano. Quelterreno fu detto Babilo=
ne per la confufion delle fauelle. Percioche Babel prefogli Hebrei dinota confus
fone. Per queta confuione talmente cotoro per il modo fi dierfero, che tutte
::: le terre e l'Iolene furono piene. Da queti dicendenti di No cofi difperfi heb=
be origine la diuerit de cognomi delle nationi. IafetogenerJette figliuoli; iqua
**"

li dal Monte Tauro e dall'Amano in Afiafi eftefero infino al fiume Tanai: ein
Europa infino alle Gadi, e daloro prefero i cognomi quelle genti. Percioche da

Gomerfur detti i Gomari, iquali hora fi chiamano Galati. Magog laci a uoi
dicendenti il nome di Magogi: horafi dicono Scithi. Da Iouan riceuettero il co=

gnomegli Ionie tutti i Greci, Da Madai hora fono chiamati i Madei. Thobelo
dal fuo nome cognomin i Thobeli; iquali horajono addimandati Iberi. Mooc

fuorigine de Mocheni, iqual, hoggidifono que di Cappadocia. Thira nomo da


je stejo i Tiri;iquali dipo mutando il nome fichiamarono Thraci.

i Iafeto

D I G I O V ANN I ZO NA R A

13

di Iafeto hebberoprincipio quefi dicendenti gli Afanai, detti Regeni, deriua

Diuerfe elt

rono di Acanao. I Rifatei (cofi gi fi addinandauano i Pafflagoni) credefi, t fabrigate


chebbero origine da Rifato. I Thorgamei adducono per loro capo Thorgama, e da diuerst.

dipoicangando nome, furono detti Frigi. Elianfu il principio degli Aliei,che


fonogli Eolefi: e Tharfeo de Tharfefi: checofi gi fi chiamauano i cilici. onde
la loro principal Citt detta Tharo. Alcuni dicono,che effendo Pereo andato in
cilicia, e cadutogli in animo di uoler fabricare una Citt, mentre dimotr a
maetri illuogo, oue diegnau, che la citt fi doueffe fabricare, percoe con la

pianta delpiede la terra; e da quello effetto fu quella Citt chiamata Thuro: per
cioche Tharo in lingua Greca fignifica pianta. Chetim Coltiu l'Iola dichetima:

e queta cipro; cofi detta da Greci da Cipride, cio venere, ch'era da loro tenu
ta Dea. Ifigliuoli di Camopoffedettero la Soria, e il Monte Libano, e l'Ama
no; e tutto quello,che di quel paeeriguarda ilmare,occuparono infino all'Oceano.

Da chuo nacquero i Chufei: cio gli Ethiopi. Mestem i Mefreori (cofi ono detti
gli Egittij)e la terra di Egitto Mefrem produe.Fut habit Libia;e gli habitatori
di quel paee chiam Fuli; et effo paee Futa, Dipoi il nomefumutato in Libia da
Libo figliuolo di Mefrem.chanaam habit la Chananea,dipoichiamata Giudea,po

nendole dafe il nome: e que popolifur detti Chananei. Ifigliuoli di Mefrem tens
nero laterra, che da Gaza infino allo Egitto. E uero, che parte dilei fu chia
mata Filitim, laquale da Greci fu detta Paletina. Sidonio, primogenito di
chanaam, una citt da lui edificatain Fenicia, chiam Sidone. Amathe edific la

citt Anatha, laqual fu habitata da Macedoni: il nome della qual citt Tolo=
meo, cognominato Epifane, mut in Epifania. A Semo, figliuolo di No, ncs

quero cinque figliuoli , iqualidal cominciamento dell'Eufrate habitarono in Afia,


infino all'Oceano dell'India. Elam laci gli Elimeiprogenitori de Perfi. Aurfa
bric la citt detta Nino. Arfafad diede l'origine a Caldei. Aramquegli, che di
poifur detti Siri, daje chiam Aramei. Lud diede il nome a Ludi, che poifuro
no detti Lidi . Efjendo di Aram tre figliuoli, l'uno fabric Traconitide e Das

maco; laquale posta fra Paletinae Celefiria:laltro l'Armenia, l'altro Battria


na. Di Arfaad fu figliuolo Cainan, di Cainan Sala. Cotuifu Padre diEber.
Ebergener Falec, cofi detto per la diuifion della terra. Percioche diuidendofi al
lhora gli huomini, fu diuia anco la terra: egli Hebrei chiamano la diuifione Fas
lec ; laqualgente hebbe il nome da Heberfuo primogenito. Di Falec fu figliuolo
Ragab; e Ragab fu padre di Seruc. Cotui gener Nacor: NacorThara, Tha=
ra Abraham. Fu queto Abraham capo e fondator della gente Hebrea e gran Pa= Abrahan,
triarca della fuanatione. Era ditirpe Caldeo, decimo da No, effendo trafcorfi
dugento nouanta due anni dal Diluuio,mandato da D 1 o foura tutta la terra. Co=

tui nato da cattiui progenitori, primo conobbe un olo D1 o Creatore dituttele

1 4-

PRI MA

PA R TE

D E L L E H lS TOR IE

coe; a cui olo diceua, chefi douea renderebonore. La onde effendo per queti
nata contefa tra lui e tra Caldei, fi part da loro, mouendolo acio I d d i o, di
cui haueua hauuto cognitione: cr and in Cananea, la quale effendo aggrauata
dallafame, fi riduje in Egitto: e quiui ammirato per il fuofapere, inegn l'A=

itti 48 Airologia a gli ;jittigE iquali alhora non haueuano ueruna contez
::::deli: za di cos fatte arti : lequali dicei, che da Caldei furono apportate in Egitto, e

:::" di Egitto uennero in Grecia.

o k Agli Airiafjalendo i Sodomiti,preo a iquali Lotfigliuolo d'un fratello


di Abraham,e fratello di Sara habitaua; e di loro amazzatone parecchi,e gli altri
fatti prigioni, fra quelli fu anco preo Lot. Ilche hauendo intefo Abraham,and
ctra gli Airi con trecto diciottoferui, et tre uoi amici,e liber Lot e i Sodomi
ti. Ritornando egli dalla perecution de nimici fu riceuuto dal Re di Solima,det

to Melchiedech,ilquale appo Grecifignifica giuto Rete a que'tpi era detta Soli


ma la citt di Gerufalme; in modo queta citt antica,etauanza ogni uecchiaia.
H A v E N D o I od 1 o approuata la uirt di Abraham,gli promife ilguidera
done. E ripondendo Abraham, cheniun beneficio gli poteua effergrato, non has
uendo herede (percioche egli non haueua riceuuto alcun figliuolo legittimo, effen
do Sara sterile ) D 1 o gli promie di dargli ancora un figliuolo, da cui doueua
fuccedere un gran popolo, ilquale di numero farebbe uguale aquello delle Stelle:
egli comand, che circoncidee a lui, co a tutti i machi, che egli huueua, le par=

ti uergognoe: accioche la ua stirpe non fi confondeffe con quella delle altre gen=
Itaa.

ti. La onde fi circoncifero. Effendo Abraham gia in et di cento anni,gli nac=


que di Sar un figliuolo, al quale per comandamento di D 1 o poe nome Iaac,
che fignifica rifo: ouero, perche Sara, hauendo intefa la riuelation del partorire,

fenerife: percioche, effendo ella uecchiima (che partor Iaac di nouanta anni)
malageuolmente poteua effere indotta a porger fede alla promefja ne haueua fes

e ranza di figliuoli: ouero, perche il fanciullo dee a uoi genitori occaion diri=

fo, cio,di giocondit evallegrezza. Ilmato bambino fu circoncio l'ottauo giora


"i":" no, che eranato; ilquale cotume fu poi offeruato da Giudei. Magli Arabi fo
gliono circoncidere i lor figliuoli di tredici anni ; che findel, da cui hauetano
hauuto origine, fu circoncifo di quella et . Percioche nel tempo, che D1 o
impoe ad Abraham, che facee la circonciione, egli era di tredici anni: e il no=
me d'Imaele altro non fignifica,che chiamato da D 1 o, hauendo I d d 1 o efau
dito il uoto di Abraham con dargli quel figliuolo, che da lui fugenerato d'una
ancella, con cui Sara content, ch'ei fi giacefje: percioche non potendo ella para
torire, chiee al marito, ch'egli ufaffe con una ferua di caa dinatione Egittia, il
cui nome era Agar: di cui efjendo nato Imaele, lo pree per figliuolo. Ma dipoi,

che nacque Iaac, per la concorrenza, mand in efilio Agar col figliuolo.
Es5ENDo

D I GIOV A N N I Z O N A R.A.

1 5

E s s E N D o Iaac fanciullo;ouero,come dice Giueppe Hebreo,effendo perues


nuto in et di huomo (perci egli criue,chelmedefino era di quindici anni)uolle Iddio com
I od 1 o far proua della obedienza di Abraham; e gli comand, che Jacrificaff da che Itaag
acrie
il figliuolo; e cofi opra a certo monte face|Jeolocauio del uo unico cr amato uenga
ficato.

figliuolo. Non ricus Abraham: ma preo il figliuolo, emenatolo nel monte

affegnatogli da Dio, gli fece manifeta la diuina uolont: elo preg, che poi,
che cofi haueua comandato Idd i o, conforte animo quel acrificio foteneffe.
Lobed egli: e uolentieri fi offerfe alla uittima: parendogli, che non foe con=
ueneuole il non obedire alla uolont di D 1 o e del padre. Cofi criue Giuep=
pe. Fu dipoi comandato ad Abraham, che perdonae al figliuolo; e trou iui

preo un montone poto, perche di lui il facrificio fifacee. Dopo quetofi mo=
risara, effendo ella in et di cento uentifette anni. Et Abraham pree un'altra
moglie, detta Chetura: della quale a lui nacquero fei figliuoli. Ad Iaac, che
haueua d'intorno a quaranta anni, diede per moglie in Meopotamia Rebecca fi=
gliuola di Bathuel, figliuolo di Nacor,fratello del detto Abraham. Dipoi uenne
amorte, effendo uiuuto cento fettanta cinque anni. Iaac fofata Rebecca, heb=
be di lei due gemelli: deiquali colui, che nacque prima, perche era in tutte le par

ttpiloo, fu chiamato Ea. Il minore, perche tenne con lemanilapianta del Efad.
piede del fratello, che prima era ucito del uentre della madre,fu detto Giacob, Giacob.
che fuona Suppiantatore.
O ka effendo Iaac pieno di uecchiaia,e diuenuto cieco,chiam Eau(percioche

queto per effer nato inanzi,era antepoto all'altro fratello) e gli commie, che
andaffe alla caccia, e prendee alcuna coa, di che egli hauefje a cenare,accioche
(eigli diffe) inanziallamorte mia io ti dia la mia benedittione. onde Ea fene
Inganno di
and alla caccia. In tanto Rebecca scome quella, che piu Giacob amaua; fattolofi Rebecca.
uenire inanzi, gli diffe quello, chelpadre haueua ad Ea impoto: er appreo
gli comand, che del gregge prendee due teneri capretti, egliportaffe per fr=
ne uiuanda aluecchio padre, apendo ella, che cofi fatta carne gli piaceua molto,
affine che effo dopo lo hauerne mangiato lo benedije. Obedi Giacob al comanda.

mento della madre: er effendo appretato il cibo, la madre inuole intorno alle
braccia del figliuolo le pellide capretti; egli commie, che effo porgefje la cena
alpadre. Iaac conociuto Giacob al fuono della fauella, gl'impoe, chea lui fi
accofiaffe: indipree le fue mani. Ma, perche D i o haueua giudicato Ea in

degno della benedittione,stim Iaac,che Giacob foe il uo primogenito figliuo


lo (ingannato perauentura dall'afrezza de peli) e preo il cibo, lo benedi. Tor

n Ea; e recata al padre la cena, chiefe, che lo benediffe. Conobbe egli albora
tinganno: ediffe, tuo fratello la ti ha tolta. Ilquale rammaricandofi, e pure in

tando, cheiglidee la benettione,con dire ch'egli non uene haueua una fola da

*.

16

PR I MA PARTE D E L L H : " T ORI E

poter dare, fac moo da i preghi,deliber dibenedirlo: ma,perche al fanto piri

to, che in lui rifonaua, ci non piaceua, effendo Ea indegno di quella felicit,
riuolgeua la uoce di Iaac in icambio di benedittione in maladittione.
PE R queta cagione Efi diuenne nimico del fratello:onde egli hauendo di lui

fauento, per configlio dellamadre partendofi, and in Meopotamia. Nel cami


sal, esa, mogli apparue in fogno quella mirabile uiione della Scala: della quale una parte
sa
in ogno s'appoggiaua al cielo, e l'altra fu la terra; e fu diuinamente introdotto nella co
da Giacob.
gnition delle coe, che haueuano a uenire. Il luogo, oue egli hebbe cotal uiione,
fu detto Bethel, che in lingua Greca fuona, habitation diuina. Effendo andato
-

a Carra, fi ripar in caa di Laban, fratello della madre di Rebecca: dal quale ri
Gheob ter ceuuto uolentieri, fu meo alla cura del gregge. Haueua Laban due figliuole:
:::*
diei anni a la maggior dellequali haueua nome Lia, e la minor Rachel. Giacob fu preo del=
; l'amor della minore, la quale di bellezza la forella auanzaua: e la dimand per
12 lu2+ t1

::::::" moglie a Laban: ilquale promie, che glie la darebbe, oue ei uoleffea luiferuire
lofatio difette anni. Riceuette linnamoratogiouane la conditione: el fuocero fi
diede ad apparecchiar le nozze; ha uenuta la notte, conduffe a Giacob nella cd=

mera la forella maggiore di et. Ilquale aueggendofi la mattina dello inganno, fi


dolfe col fuocero della riceuuta ingiuria. Egli da capo gli promife, che feruendo
lo altri fetteanni,gli darebbe Rachel. E Giacob cotretto dall'amore, accett la
feconda uolta la medefimaconditione: e dopo che furono gli altri fette anni finiti
ottenne il maritaggio di Rachel. E gia Lia haueua di Giacob riceuuti figliuoli:
il primogenito fu detto Ruben, per effergli cioper diuina mifericordia conceduto.
Percioche le dijpiaceua, chel marito amae la forella: e peraua di douer effer
da lui piu prezzata, quando hauefje alcun figliuolo. Il fecondo chiam Simeo=
ne, perche I d d 1 o haueua eaudito i uoi uoti. Dopo cotui nacque Leui, che

fignifica confermation di congiungimento. A queto egu Giuda : ilqual nome


dinota riferimento digratie. Rachel, non hauendo figliuoli; e temendo, non per
queta cagione ella gli doueffe effer manco grata, preg il marito, che glacee con
la ua ferua: er egli le compiacque. E del congiungimento di Giacob con Balla
(che tale era il nome della ferua) nacque Dan: la qual uoce uale , quanto giudicio

diuino. Da capo ella partor Hefthalin, che uuole dire aftuto; effendo che colmes
zo di queta affutia fi era contrapota alla fecondit della forella.
Li a moffa dalla concorrenza, ella ancora diede Zelfa ua fante a Giacob:
laquale partor Gad, che dinota fortuito, e dopo lui partor un'altro figliuolo,
detto Afer, ilquale puoi interpretar propero, per cagione, che Lia per i mol

ti figliuolipoteua effere honorata, eriputata felice. Ora hauendo Ruben, fis


gliuolo di Lia, recato frutti di Mandragora, chiee Rachel, che efogliene fa=

ceffeparte, concedendo per queto, che Lia giacee colmarito la notte, che era
promea

---DI GIOVANN I zoN AR A.

17

promea a lei: del qual giacimento egliriceuette Iacar: il qualnome fignificana=


.to di mercede, er un'altro figliuolo, nomato Zebulone; cio pegno di beniuolen=
.za uero di fe, e di Dina ua figliuola. Nacque anco a Rachel Giueppe: e que=
fto fignifica uccedimento di coa duenire. In tal guia per il corfo di uenti anni
fu Giacob gouernatore delle pecore del fuocero. E uolendo dipartirfi, monglifu
permefjo. Onde egli infieme con lemogli, con le ancelle, e co figliuoli di nafco

to fi fugg, conducendone ecole facult fue, o il gregge hauuto in premio


delle fue core fatiche in pacolarlo. Rachel port anco feco gl'idoli del padre; Raehelper,
non
perche elligliadorae;
maper
poter ricorrere
aquelli,il fettimo
quando ilgiorno,
padre fe.
guitandolalaggiungeffe.
s. Et
hauendogli
Laban arriuati
fu ::::.
dre. P3
nel fogno do D1 o ammonito, che egli fi doueffe rappacificar con Giacob. Il
feguente giorno parlando l'uno all'altro', benche Giacob dimotraua, che egli non
gli haueua fatto alcuna ingiuria, Laban mondimeno l'incolpaua di hauergli ruba
bato gli Dij della patria: ilquale dicioniuna coa fapendo, gli concee, che ricer=
caffe. Onde egli fi mife a cio fare. Ma Rachel, la quale haueua pote quelle
imagini fu la fella del Camelo, che la conduceua, opra quelle fedendo, diceua di
effere offea dal fluffo del metruo, accioche elle non foffero trouate. Laban non
itimando, che la figliuola, mentre era annoiata da quel male, fi teneffe appreo
i fuoi Dij, enza cercarla altrimente, fi ritorn alla ua caa. Ma Giacob temen=
do ancora il fratello, mandandogli inanzi alcuni doni, gli fece intender, come
egli ritornaua. Soprauenuta la notte, gli parue di uenire alle mani con uno fi
rito, e di hauerne la uittoria: maauedutofi poi, quello effer l'Angelo di D i o,
lo preg, ch'egli doueffe dire quello, che di lui haueua ad effere. Rifofe l'Ange=
lo che la uittoria dell'Angelo di D i o era fegno di gran beni. E gl'impoe,

che fichiamae Irael. La qual uoce alcuniepongono una mente, che I d d 1 o


uede : e Giueppe dice, ch'ella fignifica uno, che habbia contefo con l'Angelo.

Giacob poe nomea quelluogo Famuel, cio faccia di D 1 o. E, perche nella

lotta, che effo hebbe con l'Angelo, fu offeo nelle parti, che ono dal didentro :::::::..
fotto al ginocchio, in modo, che ui fent dolore, rimanendofi da quel cibo, fi. ".
milmente tutti i fuoi dicendenti, come illecito, lo fchifarono.
E s a v fuo fratello gli uenne incontra, e datifitra loro e refifi i faluti, fi
dipartirono. Giacob peruenne a Sicima. Celebrauano alhora i Sicimiti la lor fe=
fia: onde Dina ua figliuola entr nella citt perueder la feta. La quale effen
do ueduta da Sichem, giouane figliuolo del Re, la pree, crus con effo lei. Il
Re, padre del giouane, preg Giacob, che a Sichem permoglie la concedeje. Il

che non hauendo ottenuto, Simeone Leui, che erano fratelli di Dina nati d'una
medefima madre, effendo i cittadini e gli altri, che erano al conuito diuenutieb=

bri, entrando di notte nella citt, tagliarono a pezzi tuttii machi infieme col
Hist. di Gio, Zonara,

1-6

P R IM A PART E D E L L'H I S T d R I E

Re & il figliuolo. Cofi criue Giueppe. Ma illibro delle origini e in ci piu


approuato. Dice queto, che dimandando Emor, padre di Sichem, Dina per
Cireoneifio
Le

moglie al figliuolo, Simeone Leuiglie la promistro con questa conditione, che


tutti i machi della citt fi circoncideffero. La qual condition dal Re riceuuta,
tutti fi circonciero: e il terzogiorno effendo eglino tormentati dal dolor della cir

conciione; furono da quelliuccii, enza che Giacob ne haueffe contezza. Il qua


le dolendoi di queto fatto, gli comand i od i o, che steffelieto. Di qu an
dando Giacob in Bethelem,oue hebbe la uiione nel fogno, fece Jacrificio a D1 o
e feguitando il camino, effendo Rachel morta di parto, la fepelli in Efrate; no
ataumia. mando il fanciullo per il dolor, c'hebbe nel partorirlo la madre, Beniamin.Dipoi
effendo andato in Chebrone, quiui trou il padre Iaac ancora uiuo: ma Rebecca

eragia morta. Ne molto dipoimori etiandio Iaac ; er infieme con la moglie fu


E s A y fignoreggiaua Idumea,hauendo da e chiamata quella regione;percio.

fepelito nella epoltura delpadre, effendo uiuutopiu di cento ottanta cinque anni.
Efad.

che il fuo nome era Edon: erauenne che tornato un giorno dalla caccia pien difa
me,chiedendo al fratello, che gli defje certa lente, che egli perfe medefimo haueua
cotta, effendo aftretto pergiuramento, gli concee la ragione, che a lui fettaua
per effer nato auanti. E perqueto effetto fu cognominato Edone dal color della
lente: che Edone preo gli Hebrei tal colore dinota.
G 1 Ac os amaua Giueppe piu, che gli altri uoi figliuoli, non meno per la
-

Giueppe.

bellezza del fuo afetto, che per la detrezza dell'ingegno. Onde e l'amor del

padre, e i fogni, ch'egli fece, furcagione di mouer uero di lui adinuidia i faoi
fratelli. I fogni furono tali.
sogni digiu Lvn o , che nel tempo, che fi mietono lebiade, gli parue di effere andato a
mietere infieme con i fratelli; e legando e formando i faci di fumento, che i
r
fuoi steffero fermi, e quei de fratelli correfero ad adorare i fuoi. L'altro fos
gno fu, chegli pareua di effereadorato dal Sole, e dalla Luna,e dalle altre stelle.
|

Raccontando egli queti fogni al padre, trouandofianco preenti i fatelli, bra


maua d'intendere da lui quello, che esti fignificaero. Il padre gli rifofe, che
eglino dimotrauano la fia felicit; e che uerrebbe tempo, ch'egli farebbe honoa
rato er adorato da parenti e da fratelli. Queta epoitione turb fieramente
l'animo de fratelli, e cominciarono con occhio torto arguardarlo. Iuia pochi
giorni Giacob mand Giueppe a uifitare i figliuoli, che pacolauano il gregge
ne terreni di sicima. Ilquale da loro ueduto, deliberarono di ucciderlo. Ma

Ruben gli ammoniua, che non uoleerobruttarfi le mani nel fangue del fratello ;
ma gettandolo dentro unuicin pozzo,nellaciaffero quiui morire: che co il pec
cato farebbe minore. Lodando tutti il configlio di Ruben, calarono il fanciullo

nel pozzo. Main queto ueggendo Giuda alcuni mercatanti di Arabia, confor
t i

ID I G I O V A N I Z O N A R A .

19

t i fratellia uenderlo a cotoro. Ei acconentirono; euendettero il garzone,


che era di decifette anni, per uentimine. Ruben and la notte alpozzo per trar

ne fuori Giueppe, e conferuarlo nacolamente da i fratelli: e non lo trouando,


piangendo firammaric co fratelli: ma inteo da loro il fatto, fi rimae cheto.
Eglino imbrattando la ueta del garzone del fangue di un capro, andarono alpa
dre, e differgli, che non haueuano ueduto Giueppe, ne fapeuano la qualit della

fua morte: ma che folo haueuano trouata la ueta fanguinoaer itracciata. Gia=
cob uefiendofi di drappo uile, fi mife a piangere Giueppe. Ora fuil gioud
netto comperato da mercatanti da Petefe Egittiano, capo de cuochi di Faraone,
e lo tratt honoratamente. Auenne che la moglie del fuo padrone effendofi per ... .

la bellezza eperil gentile ingegno di Giueppe inuaghita di lui, hauendoglidi :::::::


fouerto il fuo amore, e pregatolo, che egli uoleffe al fuo diiderio acconentire, ":.
ne hebbe repula: ne per quella effendo meno dal uo libidinoo ardore fointa, :, :s

perduta la peranza d'indurlo alle fue uoglie, deliber di ufar la forza: mail "*""
giouane laciando la uefa, fugg uia. Di che ella turbata esdegnofa oltre modo
rimanendo, tornato, che fu il marito, incolp Giueppe, che l'hauefje uoluta
sforzare: e per tetimonio delle fue parole, gli dimostr la uetalaciata. Petefe
fece porre Giueppe in prigione, oue fi trouduano molti maluagi, er oue anco
uera stato poto per cagione di certo sdegno il coppiere di Faraone, el maetro
de pijtori: iquali hauendo fatta feco amit, gli raccontauano i lor fogni, pre
gandolo,che loro gli dichiaraffe. Al coppiere era paruto di uedere una uite; da
cui naceuano tre tralci, da quali pendeuano di grandi e mature uue: le quali
fremeua in una coppa, e la porgeua a Faraone, che benignamente la riceuena.
Giueppe diffe, che queto fogno fignificaua bene: perche fratre giorni egli fa

rebbe ritornato nel fuo ufficio:epregaualo, che nella ua felicit fi uoleffe ri


cordar di lui. Al maetrode pitoriera fimilmente paruto di portar tre canitri

fopra la teta: due pieni dipani, el terzo carico di diuerfi cibi; iqualierano r
bati dagli uccelli, cheuolauano. Diffe Giueppe etiandio a cotui, che i tre ca giurpre
nitridinotauanotre giorni; e che il terzogiorno, effendo egli appiccato; aira. ::
paci augelli darebbe cibi delle fue carni. Auenne all'uno er all'altro quello, che "

haueua predetto Giueppe. Dopo quetomand I d d 1 o due fogni a Faraone


infieme con l'efofition loro. Ma egli ben fi ricord de fogni, ma non delle
epoitioni. la onde fece raunare i Sauidell'Egitto; e raccontando loro i fogni;
dimand quello, ch'e' fignificaero. Ma et non apendo dichiararli,fisdegn
con effo loro. AlhorailCoppiere, benche gia fi foe fcordato, gli torn final=
mente in memoria Giueppe; e dilui diede informatione al Re : ilquale ubitolo
fece condurre inanzi alla ua preenza, egli diffe; Giouane farai contento di
dichiararmi la fignification de miei fogni,
'.'
|

.0

PRIM A PARTE DEL L'H Is T o RIE

, H o ueduto ucir d'un fiume fettegraffe uacche, e ridurfi in una palude: alle
qualiuennero incontra altre fette ecche e macilenti di fame: e mangiando quelle
, fette graffe, rimafero per elle magre, come prima erano. Appreo uidi d'un
, fol gambo nacer fette fiche, lequali per il peo de grani fi piegauano interra:
, e appreo quefie mi pareua di uedere altretante ficche ecche e brutte, lequali
parimente quelle belle e fertili conumauano. Rifoje Giueppe: Re i fogni ana
, cora che due fiano, fi hanno esti un medefino fignificato. Percioche l'effere le
uacche (animali che fi fogliono adoperar nel lauoro della terra) duorate dalle
peggiori; e le fiorite ficche confumate dalle fecche, dinota, che faranno tans
ti anni di fame nel tuo Regno, effendo che l'abondantisfima fertilit di altretanti
anni fia confumata da i feguenti. Ma, fe tu prouederai, che dell'abondanza delle
rendite de primi fia ferbata una conueneuole quantit per i fecondi, leueraia
gli Egittijil diagio e la calamit, che dinotano queti fogni.
M A R a v 1 g l 1A ndos i Faraone della fapienza di Giueppe, fi per la dia
chiaration del fogno, come per il configlio a lui dato: Tu (diffe) poi che fei indoa

sogno di Fa
faon .

uino e configliere di queto, farai anco minitro deltuo configlio. E lo fece fuo
Luogotenente, concedendo a lui tutta la fua autorit, e dandogli l'annello del
fuo foggello, la ueta regia, e la fua carretta. Auenne queto a Giueppe, effena
do egli in et di trenta anni; e da Faraone era chlauato Thotofanico: cio intera
prete di coe occulte: e gli diede per moglie una figliuola del Pontefice Heliopolia
Afenetha'

moglie di

tano, chiamata Afenetha: della quale, prima che uenie la caretia, riceu fis

Faraone.

gliuoli ; il cui maggiore chiam Manaffe dalla dimenticanza, perche fiera dimen
ticato delle fue difauenture: el minore Effrain dalla retitutione, effendogli la lis

bert de Juoi maggiori retituita.

F R A tanto uenne il tempo del diagio: ne folamente l'Egitto fu affalto dalla


fame, ma anco ilpaee, oue Giacob dimoraua. Onde eglimand i fuoi figliuoli
nell'Egitto a comperar frumento, tenendo feco folamente Beniamin, come il mis
more di et ditutti. Andarono cotoro a trouar Giueppe: ilquale femka effer da

lor conociuto, conobbe i fratelli; ediffeloro, che esti erano pioni. Esfiglires
fero conto del paee, del quale erano uenuti, dicendo, che erano tutti figliuoli
d'un padre, e che haueuano un'altro fratello, il quale era rimafio col padre, Ri
fofe Giueppe, che alhora crederebbe , cheeigli hauefjero detto il uero, quan
do il piu picciolo fratello a lui menaffero. E fece dar loro frumento; e mettere
ne ficchi di ciacuno nacoamente l'argento: e tenne Simeon per oftaggio, chel
fratello condurrebbono. Ritornarono i figliuoli a Giacob, recando il frumento,

e raccontando quello, che era loro auenuto. Egli dolendofi, che Simeon foffe co
l ritenuto, diffe, che non uoleua, che Beniamin fi conducee in Egitto. Ma
conumato il frumento, non effendo lor lecito di tornarui con altra

DI

G I O V A N N I Z O N A R.A .

"

21'

che menandoui Beniamin, il padre uinto dalla neceit, lo concedette: e diede due
uolte tanti danari per il prezzo del frumento, aggiungendoui alcuni doni, che
fofero dati a Giueppe. Effendo quetigiunti in Egitto, recareno a Giueppe

ioni ; ilquale ueggendo Beniamin, mojo dalla piet, non poteritener lelagris

me, le quali farje nacoamente. Dipoi inuitando i fatelli a cena eco, honor
Beniamin di doppia quantit di uiuande: e comand al theforiere, che faceffe lcr

dare il frumento, e poneffe ne facchi il prezzo ; or in quello di Beniamin na


fondeffe una tazza d'argento; ilche fatto, i fratelli fi dipartirono, hauendo
ritenuto Simeone. Mentre, che esti caminauano, furono affaliti da caualieri,
dicendo, che hauruanorubatala tazza di argento; e cercando nel facco di ciacu=

no, inquello di Beniamin la trouarono. I cauallieri menarono Beniamin inanzi

a Giueppe ; ilquale eguitauano i fratelli con le uete quarciate, e piangendo.


Giueppe riprouerandogli, come ingrati, gli licenti, contentandofi di ritener fo= *
lo Beniamin: egli altri rimafero inanzia lui stupefatti. Ma cominciando a para
lire Giuda in loro difea, hauendo dette molte parole atte amouer compasione,

inguia s'intener il benigno animo di Giueppe, che non potendo egli piu finger
di effere con efo loro adirato, fi diede a conocere a fatelli, e rele lor gratia,
che in parte erano stati mezi, onde s'adempieero in lui i configli ele immutabili
uolont di D 1 o. Partiteui adunque, diffe, e raccontate quete cofe al padre;
cr adducendo lui e tutta la notra famiglia, riduceteui qui : percioche la fame

per durare ancora cinque anni. Dopo quete parole, abbracciando i fatelli, fra
ce loro di molti doni.

H a v e n d o Giacob intefa la buona fortuna di Giueppe, incontamente fen=

za metter tempo in mezo and a trouarlo con tutti i uoi parenti; quali perues

niuanodnumerodi ettamatique. Eteffendo arriuato preolo Egito,gu: ::::


eppe uenne a incontrarlo: er egli furipieno ditanta allegrezza, che quai fu
per effere abandonato da i fentimenti. Faraone hauendo intefa la uenuta di Gia=
cob infieme con i fuoi in Egitto, nhebbe piacere, e lo uolle uedere, e lo falut:
e, perche haueua faputo, che i fuoierano patori, affegn loro il terreno di He=
liopoli. Ora crecendo la caretia, Giueppe uend per danari il frumento agli
Egitij; ilquale effendo conumato, necomperarono dell'altro coluender le peco=
. re: e finalmente furono cotretti dilafciare le poffeioui per hauer da uiuere. In
tal guia, effendo ogni coa ridotta in podere di Faraone (eccetto i poderi de saa
cerdoti, liquali rimafero ai lor padroni) ceffando la caretia, Giueppe richiam
gli Egittij nelle lor citt, e don loro terreno, imponendo, che foffero follecitial
lauorare, accioche pagafjero la quinta parte delle biade ogni anno a Faraone. Fora
nito Giacob diecifette anni in Egitto,infermandofi mor,hauendo inanzi predetto,
che i uoi diffendenti habitarebbono in Cananea: er hauendo benedettogli altri
B ij
Hit. di Gio. Zonara.

*
* *
-

P R I M A P A R T E D E L LH I S T O R I E

2 2

figliuoli, er honorato,con molte laudi Giueppe, che fiera fcordato det14 ingiuria riceuuta da fratelli, comand a figliuoli, che Efrain e Manaffen, figliuolo
di Giueppe riponeffero nel fuo numero, e gli a imettefero a parte della terra di.
Cannea. Giueppe menati i fuoi figliuoliinanzia Giacob, perche effo gli benea

::::::diffe, poe il piu grande di et dalla mano diritta, elpiu giouane dalla finitra:
m lacroce, ma egli incrocciando le mani, e ponendole opra le tete de fanciulli, la diritta
peruenne opra quella del piugiouane, e la finitra del maggiore. Di che ripreo
da Giueppe, non uolle ifcambiar le mani,di donde le haueua pote. Percioche cio

(come Giueppe stimaua)non haueua egli fatto per inauertenza,o per difetto dela
** la uecchiaia: ma a guia di Profeta con queto occulto miterio prediceua i futuri
duenimenti; e formaua la croce della falute: e fignificaua, chel nuouo popolo,
fatto pure di quella gente, doueua effer giudicato da D 1 o dalla detra banda:

cio, come effo era da effere antepoto all'antico popolo de Giudei. Mor Giacob
di anni c x x x x v 11. Giueppe di conentimento di Faraone and in Chebrone,

oue epeli il padre con grandelfefa: e dubitando i fratelli, di ritornarfi contui


(percioche e temeuano,cheinon uoleffe uendicar l'antica offea) leu loro dell'ania
mo quel ofetto, morendo ancora eglidi et d'anni cento dieci, er hauendo ordi=
nato, che que del uo popolo ritornando di Egitto, portaero anco feco nella
terra di Cananea le fue offa.

GLI Egitij, ueggendo in buono e fioritostato gl'Iraeliti, cordandofi di Giu


feppe, diterminarono di offenderli per diuerfi modi. E comandarono loro, che

partiffero il Nilo in diuere foffe, e cingelero di muragliele citt, e faceer

argini, da chifarlainnondatione di quel fiume, e Piramidi fabricaer con


v.

fi fatte

D I G I o v A N N I z o NA R.A.

2 3

fi fatte opere adunque affligeuano gli Hebrei. E fopportarono esti lungo tem
po quefie mierie; quando da certo Sacerdote fu predetto a Faraone, che a quel

tempo doucua nacere uno fa gl'Iraeliti ; ilquale, e potee crecere, ditrug- :


gerebbel'Egitto, e menerebbe fuori di lui il uo popolo. Dal quale aujo fa= , ,^ehe
uentato Faraone, comand, che tutti ima/chi, che naceero degli Hebrei, foffe- :
ro annegati dentro il fiume: e qualunque padre o madre, che a queto non confen=

tiffe, uenie ditrutto infieme con la ua famiglia: er impoe a le leuatrici Egit


tie, che offeruardoueffero tutti i parti delle donne Hebree: e cofi eglino erano po=

fii in quefie mierie. Ora trouausfi tra quelli un nobile huomo, ilquale molto
percotaldecreto fi contritaua, hauendo la moglie grauida; e facendo orationi

a D i o, fu dormendo confortato anon diperarfi: percicche il fanciullo (diffe , ,


D i o ) che hannopredetto gli Egitij, far tuo figliuolo, e reter faluo, eval: ,,
leuerasti enza aputa de gl'infidiatori; e liberando il uo popolo dalla feruit ,,
di Egitto, far celebrato con memoria eterna. Et il uo fatello inieme con i fuoi
dicendenti
fia empre
mio Sacerdote. Launmoglie
dicotui
dinacoto
a coloro,
che gli facetiano
la guardia,glipartor
fanciullo
machio,
ilquale
fu dai disatriment
Mos.
3 3

genitoritremefi alleuato. Ma finalmente eglino cotretti da tema ripoero la fa


lute in D i o: emettendo il fanciulloin una cet, e turatala dalle feure col
bitume, mifero il fanciullo nel fiume, stando Maria forella del fanciullo inten

ta 4 piar quello, che del fanciullo auenie. Fra tanto Thermut, figliuola di rhermu.
Faraone,follazzandofi alla riua del fiume, uide la ceta, e comand, che fof
d'indi leuata; e ueggendoui dentro il fanciullo,per la bellezza e grandezza fua',
sinughi di lui, e gli poe amore: e fece uenire alcune denne Egittie, che lo lata

tafjero: mail fanciullo non uolle prender le poppe loro. Alhora Maria, come
acio foe opragiunta a cao Reina (diffe) fe fi chiamer qualche Hebrea,
perauentura il fanciullo riceuer la ua mammella. Ellane fece chiamare, e ui
fu menata la madre del fanciullo. A cui Thermut commie per uia dimercede la

nutritura del bambino, ponendogli nome dallo auenimento: perciochegli Egitij,


chiamano l'acqua Mos; e Hies quegliche fono toltidiacqua.Poteadumque infie
me quete due parole, fece il nome del fanciullo. Mos #annouera fettimo dopo
Abraham.Percioche e fu figliuolo di Amaram,e padre di Amaram caatho: egli
di Leuis, Leuis di Giacob, e Giacob figliuolo di Iaac nati dal padre Adamo.

Ess e s do Mos di tre anni, eraper dono di D1 o riguardeuole digran


de statura, e dibelliima formaer afetto; e fi uedeuain lui riplendere un lu=

me d'ingegno oltre aquello, chepoteua trouarfi in cofi picciolaet. onde Ther=


mut effendorimaa orba di figliuoli, lui per figliuolo adott, e lo appreento al

padre. Egli abbracci il fanciulo : eper fargli uezzi, glimie inteia il diade. :::::::
ma: ilquale il fanciullo (fi comeporta la emplicit di quegli anni)gitt in terra, Mos.
B

iiij

24
PRIMA P A R T E D E L L'HIST o R I E
calcandolo co piedi. Ilche effendo ueduto da quel Sacerdote ; ilquale haueua pre.
detto, che era per nacer delpopolo degli Hebrei uno, che doueua ditruggere il

Regno di Egitto, grid con alta uoce: queto, Re, quel fanciullo, ch'io disti:
amazzalo, e libera l'Egitto da talpaura. Ma Thermut fu preta a leuare il fans
ciullo, e loport uia: e fece D 1 o Faraonelento a procacciar la ua morte.
V E N v T o Mos in et, di qualualorfoje dotto, con tale occaione gli
Egittijne hebbero contezza. GliEthiopi, che confinano con gli Egittij, uenne=
ro a faccheggiare il paee di Egitto. Ondegli Egittijmouendo lor guerra,fus
rono uinti; e diuennero infifatto difregio de nimici, cheei tracorero per tut
Mos "Capi- to l'Egitto, Faraone hauendo gi inteo dall'oracolo,che Mos era huomo fanto,di
:3 di : mand alla figliuola, che glielo deffe, chei uoleuafarlo Capitano delle fue genti.

. Elaglie lo concedette: ma prima cotrine il padre agiurare, che in miuna coa


toffenderebbe. Mos, effendo commea alla ua fede laomma dituttala guerra,
non condue l'eercito per lauia uata contra nimici, maperluoghi, iquali perest
ferripieni di uelenofi Animali, miuno ui paaua: e quiuidimotr lafua pruden=

t.

za: Percioche rinchiudendo in cete alcuni uccelli detti Ibidi (de i quali molta co=
pia nenudrice l'Egitto, egl fa dometici)gli port contra gli Ethiopi, percios
the eifono nimichi de Serpenti; e di loro ualendofi contra quelle uelenoe betie,
con lequaliet combatteuano, er afaltando all'improuio gli Ethiopi, gli uinfe,

, , e pree le citt loro: i quali cacciati nella Real citt di Ethiopia, detta Saba, (e

dapoi da Carabic dal nome della forella fu chiamata Mecoe) furono dentro affes
diati, quantumque queta citt foe reputata inefpugnabile. Ma Tarbe, figliuo=

Tarbe me la del Prencipe de gli Ethiopi, effendo prea dell'amore di Mos, mand a lui
E"*"* nesti, per i qualitauio, che ella lo difideraua permarito. A che ripoe Mos,
che era contento di conentire, fe ella glidefjela citt, o geto fifece in un ubito.
Onde Mose celebr le nozze, e riduje gli Egittij alle loro cae . Maei benche
da lui foffero stati conferuati, l'odiauano,e tentauano di porlo in odio di Faraone.

Ilquale fi per obedire ai facerdoti, er idegnato della ucciion dell'Egittio, che


haueua battuto l'Hebreo, (comefi contien nellibro delle Origini, benche Giuep=

pe di ci non parli) fi mie a ordire infidie alla uita di Mos. Maegli, benche in
tutti i paiui foferomee leguardie, fugg occultamente per il deferto nella cit
t di Madia, e fi ripar in caa d'un facerdote di quelluogo: ilquale haueua due

nomi, Raguel, e Giothor. Cotui diede permoglie a Mos una ua figliuola,deta


ta Sefora, egli commie il gouerno delle pecore.
Miragolo

o: a ptolando Mos ilgreggenel monte sind, uide ilmiracolo dello sti

de:pin no, ilquale ardendo non fi abbruciaua. Dipoi ud d'indi ucire una uoce, laquale
: gli uietaua lo andar piu :itnaua percioche quel luogo era ,oniuiD e prediffe le

coe duenire , imponendoglichein'andaffe in Egitto 4 trarre ilio


*...*

v.

:quel
|[

D I GIOV A N N I Z N AR A . . .

. .

25

mierie; e poi, che lo hauefje di l cauato, facrificaffe in quelluogo. Quete


coe furono da D1 o a Mos fignificate in quelle fiamme. Maegli dubitaua,come po

teffalfuo popolo ci peruadere,ouero da Faraoneottenere licenza, ch'eglifi par


tije, o uare inci la forza: magli promie Dio, che tutto questoglifarebbe
ageuole: epercbene haueff certezza, glimpoe,che gettaffe interra la uerga,
cheiteneua in mano. Ilche da lui fatto, quella diuenneferpente; e ripigliandola Segni di

in mano, ritorn nella ua formadi prima impotoglianco,che fi pone lama- ::


no ineno, la traffe fuori bianca aguia di calce; laquale etiandio pretamenteri- *****
hebbe ilfuo primiero colore. Da capo gli comand D i o, che attingendo dell'ac=

qua da uicino,lafargefje: ilchefacendo, fanguinoa la uide. Aicurato Mosda


questimiracolofi fgni,gli commie, chefenza tardanza fi poneffe all'imprea.
P x e s a adunque Mos la moglie, e riceuutidilei figliuoli, tuno Geron, Figliuoli

che dinota, uenuta in terra foratiera: e l'altro Eleazar (il cui nome fu preo dal Mos.
l'aiuto Diuino) and in Egitto. Effendo giunto a confini, Aaron fuo fratello gli
uenne incontra. Et ambedue andarono inanzia Faraone; er efoftoglii comanda=
menti di D i o, lo auertirono chei non uoleje opporfi alla uolont Diuina. Ma

egli facendoi beffe dellelor parole, fimifero a dimotrare i miracoli. La uerga , erst mi
gettata in terra, diuenne Serpente. Ilche imitandoglincantatori di Egitto, fece- :
ro parimente, che ancoi lorbatonifi trasformarono in serpenti. Ma da capo da "*.
Mosgett il faoin terra: ilquale cangiato in Serpente, diuor tutti i batoni de
gli Egittij, che erano mutati in Serpenti. Dipoi ripigliandolo, ritorn nella fua
forma. Ma Faraone non uolendo credere,l'acque fi cangiarono infangue: et appref
fofourauennero tante rane, che empierono tuttolo Egitto: dipoiucirono uermi
ni della terra. Pareua che tuttiglialtrimiracoligfingannatori di Faraoneapefa
fero imitare,ma quel de uermini(o piiocchi)non feppero fingergiamai. Onde dice
uano a Faraone, che quello era il dito dI o d 1 o. Ma non uolendo perci ceder
Faraone, uenne una infinit di moche, e perirono le pecore. Hauendo dipoi Mos

empiuto difumo l'aere, fi negli huomini, come negli animali cabbia, e piaghe ne
nacquero: cadde oltre a cigrandine dal cielo: dopo laquale feguitarono locuste;
e dipoiper ipatio di tregiornitutto l'Egitto fu ricoperto di tenebre. Finalmen=

te dopo tutte quete coe egu la morte di tutti i primogeniti. Effendo indurato
tanimo di Faraone,comand i d or o, che apparecchiaffeilfacrificio nel quarto
decimo gorno del Mee,che dagli Hebrei detto Nian, da gli Egittij Termut,
.*
appo i Macedoni e Xantico , e da Latini Aprile. Il qual giorno x 11 11.
effendo
uenuto,
acrificarono
tutti, crunfero
lefoglie
di otto
e di opra
af
trate delle
cae colfangue
delle uittime:
er hauendo
fornita
la cena,
arferodeltenil ri- Paqua.

manente. onde nellaueniregli Hebrei celebrarono empre la lor feta intornoa


quel tempo, laqualchiamarono Paqua; or altri epongonopaaggio:ma Giuep

z6

PRI M A P A R T DEL LE H Is T o RIE

pe la chiama pretermiione, percioche I d d r o in quella notte,pretermettendo

(cio laciando da parte) gli Hebrei, affi/jegli Egittij con la morte de primoge
niti loro. La onde raunandofigli Egittij,andarono inanzia Faraone, pregandoa
laciaffe partir gli Hebrei: ilchefu da lui ordinato. Si dipartirono adun=

:Hebrei quegli Hebrei aquindici del Me/eXantico, nel nacer della Luna, quattrocento
"*" trenta anni dipoi, che Abraham peruenne in Cananea, dopo lagita di Giacobin

Egitto dugento quindici anni, hauendone alhora Mos ottanta,ilquale eraauanza


to da Aaron di tre anni, recando parimente ecole ofja di Giueppe,nella guila,

che da lui erafuto ordinato.In cotalmodo eglinofimifero in camino. Magli Egita


tij dipoipentitifi della licenza, prendendo le arme andarono lor dietro confeicens
to carri, cinquantamilacaualli, e dugento milapedoni.Gli Hebrei ueggendofiri
dotti in cotale periglio, cominciarono a fdegnarfi, er apenafiritennero, che

Mos con le pietre non uccideero. Ma egli con buone parole confortandoglia
feguitarlo, gli condue almare. Quiuifermatofi opra illito, e facendo oratio=
ni a D i o, percofje il mare con la uerga: ilquale fi aperfe inguia, che apparue

agli Hebrei ignudo il fuofondo:onde esi con moltafettalo trappafjarono. Il


che ueduto da gli Egittij, ponendo la caualeria nella fronte, glifeguitarono. Gi
erano gli Hebreienza alcuna offea peruenuti nell'altro lito. Alhora Mos tore

n da capo un'altra uolta a percuotere ilmare con la uerga, perche ei ritornaffe


nelfuo luogo ; onde le acque da capo il loro letto occupando colerogli Egittij;
i quali tutti ui fi femmerfero. La ondegli Hebreiripieni di allegrezza refero
gratie a Ido i o: e Mos in lode di Dio compoe una canzone, come filegge
in Giueppe. Prefero ei le arme degli Egittij, lequali infieme co corpi loro dal
uento erano statefinte al lito: efele accommodarono dufo loro. Mos gliconduf
fe al monte Sin a rendere i uoti a D 1 o per l'ottenuta falute da lui,come effo gli

hauea impoto: Mentre, che a quelmonte fi conduceuano, patironogran diag


gio di cibo, e d'acqua. Dal quale molto affiittiperuennero, oue era un pozzo;
la cui acqua perlamarezza non poteuano bere: e queto luogo il libro dell'uci=
ta chiama Mera, e Giueppe criue, che dagli Hebrei fu detto Mar: che cofi nel=
la lor lingua nomata l'amarezza, onde e cominciarono di nuouo afdegnarfi con
Mirasolo di tra la loro guida. Mos hauendo prima fatti preghia I d d I o, gettando certo

::::::: ligionelpozzo, fece diuenir l'acquadoke. Maeffendo quegli tuttauia moletati


qualsis dal dfaggio del mangiare, fece da capo orationia Dio; er apparue tanta quan=
tit dicoturnici neglialloggiamenti,ch'e'rimaferoodisfatti. Dipoi fece Idd i o
picuer loro la Manna dal cielo; laquale era dolce, come il mele, e digrandezza

fimile algrano del Coriandolo. Fu quel cibo chiamato Manna dal dubbio, che efi
hauetano intorno a quello, chella fi foe. Percioche Man in quellalingua una
erta forma didistandare, come criue Giueppe, Efu comandat a ciacunc;cle
11011

DI GIOV A N N I ZO NA R A .
(6

2 7

non ueneraccoglieffe piu d'un Affar (che certaforte di miura) est alcuno ne
ricoglieua piu quantit, il eguente giorno la trouaua gua/ta, amara e piena di
uermini, in modo, che ella non era piu buona da nangiare. Ilchefu fatto per ca
gone, che i piu forti piu ricogliendone, diuenendo infermio deboli, nonne ht

nejero dibiogno. Con queto cofifatto cibofi fotennero quaranta anni, infino a
tanto, che ucirono del deerto. Du capo ejendo peruenuti in un'altro luogo,oue
non uera acqua, ilquale detto Rafidin, percagion della fete un'altra uolta furo
no fointi contra Mos.Ilquale fattia D i ogli uati preghi;ei glimpoe,che con
-

fatta

la uergapercoteelapietra:laqualcoafattane uc fuori ingrandjima abondan : della


pietra mira
za acqua chiarisima. Indigli Amalechiti, chiamando in loro aiuto anco i uicini, colofanente

andarono contra gli Hebrei. Mos appartando gli huomini da guerra dall'altra da Moss.
moltitudine, e fatto Capitano Ges figliuolo di Naue, e laciando parte delle
fercito aguardia dell'acque, fi mie egli ad acendere il Monte: cr impoe a Gea
s, che confidandofi in Dio, contra inimici conducee l'eercito. Ejendo at=

taccato il fatto d'arme, infino che Mos teneua leuate in alto le mani, gli Hebrei
maltrattauano gli Amalechiti:e,quandoper la stanchezza le abba Juu, i mede=
fimi haueuano lapeggiore. Onde impoe al fratello Aaron, er a Ori, murito di
Maria, che tando luno dall'una, e l'altro dall'altra banda,gli otelejero lemani.
cofiefjendogli Hebrei uincitori, haurebbono tagliato apezzi tutto l'eercito de

gli Amalechiti, felanotte non dipartiua la battaglia, enza che niun di lorofoe
ueduto.vfcitidi quel luogo,dopo tre Mefische fi erano partiti di Egitto,peruenne Raguel.
ro al Mte Sin.ogiui Mose fece il acrificio:e uenne a trouarlo Raguel fuofuo=
cero,ilquale ueggendo il genero troppo carico del peo ditantefacende,effendo,che

tuttia lui andauano, lo confort a commettere altrui l'ufficio del dar ragione: er
egliriceuendola cura delle cofepiugraui, attendeje a prouedere alla faluezza del
popolo: e facee prefetti, alcuni didiecimila, altri di mille, altri dicinquecento,
altri di cento, di cinquanta, e parimente di trenta,di uenti, e di dieci. Mos obedi
aricordi di Raguel: e comand al popolo, che ponefje gli alloggiamenti preo al

Monte Sin:er egli acee il Monte. Il popolo eequi quantogli fu ordinato, ri=
manendofi per tregiorni, fi dalle altre coe immonde, come dal congiungimento
delle donne. Il terzogiorno una nube cine gli alloggiamenti degli Hebrei con
folgori terribili e grande impeto diuenti: dal cui furore esti fauentati, non ucia

rono degli alloggiamenti. A queto uenne Mos tutto pieno dificurezza; e con
lafua preenza leu al popolo la paura. Dipoi raccont quello, che gli haueua
comandato I D D 1 o, e le leggi, che eglino haueuano ad offeruare: e condue il

popolo infieme con le mogli, e co figliuoliadudir la parola di D 1 o. vdirono


et la uocesche d'alto ueniuate Mos da capofali il Montenel quale dimorando lun

gstatio, il popolo raunandofi intorno ad Aaron, gli diffe fa anoi degli Dj:

28 -

PR IMA

P R T E E L L H I S T O R I E

percioche quello, che auenutofia a Mos, non fappiamo , Aaronsforzato, cos


mand loro, che gli recaffe gli orecchini d'oro, e tutti gli altrifimili ornamens:

wi '' delle moglie dellefigliuole . Gli Hebreitutte queste coe portarono; e diquet,
:::en le formarono un Vitello d'oro,alqualeacrificarono. Mos dicendendo del Montes
:: e portando nellemani due Tauole del tetimonio di pietra,da amendue i latifcritta,
come, auicinandofi agli alloggiamenti, uide il Vitello,fdegnatoezz le Tauole,

e coffatto in piu pezzi il vitello, l'abbruci, elpopolo fi beue nell'acqua leli


, ,
:

mature ela polue dell'oro. Dipoi impoe ai Leuiti, che affalifferogli alloggia=
menti de nemici: da iquali effendo amazzati intorno a tre mila huomini, ritorn
al Monte, dicendo: Signore, il popolo ha peccato: ilqual peccatofe tu gli perdo
ni, bene: fe non,caffa me ancora dallibro tuo. Comand D i o a Mos,che dia
frendeffe, e menaffe il popolo in unluogo da lui affegnato; e ricercando egli diue=
der la ua faccia, gli laci ueder le parti di dietro.
co s 1 da capo egli dicefe al popolo, apportando due Tauole; nelle quali
eranofcritti que deciprecetti della legge. Ora la fuafaccia era inguiarifplen
dente, chelpopolo non poteua riguardarla: onde egli lafi uel: erin cotal guija,
feco parlando, dichiar a quello i comandamenti di D1 o intorno a facrifici, a
purgamenti, a gli animali mondier immondi; da qualifibauefjero ad aftenere,
-

e quali mangiare: de congiungimenti carnali quali foero leciti, qualin: de


maritaggi de Sacerdoti e de Pontefici; del Sabbato e dell'anno cinquantefimos
ch' chiamato Giubileo.

"

co w and o D i o, cheffacee il Tabernacolo,nel quale eglidicendeffe, et


medefimo fiportaffe d'un luogo ad altro, quando ei partiuano: e dimotr
Mos le miure e la forma, di che effo fi doueffe fabricare. Il popolo di cotai coa
Je lieto, contribu oro, argento, gemme, rame, legnami, peli di capra, pellidi

montoni, lino, e lane. Fu poto alla cura della fabrica di queto Tabernacolo Bes
feleel, figliuolo di Maria forella di Mos, er Elifato. Effendo fornito il Tabera

nacolo, Mos lo fecerizzare. Efecefabricar l'Arcadilegni, che nonfiammarci


fono, er indorarla dintorno: epoe in quella le due Tauole, nelle qualifi conte=
1 died pre " il Decalogo, cio i dieci precetti: il primo de qualiafferma, effere un olo
sera dla: D i o, chefolofi dee adorare. Il econdo, che non fi debba farne adorare imagis

"***"

ne di ueruno animale. Il terzo,che nonfidebba giurare inuano il nome di Dio.


** Il quarto, che fidebba offeruareilfettimo giorno, er in quello cear da ognila=

** uoro. Il quinto, che bonorarfi debba il padre,elamadre. Ilfesto, che non fioca
* cida alcuno. Il fettimo, che non fi commetta adulterio: l'ottauo, che non fi deb=

: barubare. Il nono, che eglinon fi dicauerunfalo testimonio. E il decimo, che


* non fi debbano difiderar le coe altrui.
santuaria. Q v E s r a Arca poero nel Santuario: e nel Tempio una Tauola, con dodici
ans


D I GIOV A N N I Z O N A R.A .

s 9.

pani azimi : parimente il candeliere d'oro; e un'altare de profumi, dalla parte


d
didentro di legname, e di fuori incroftato di oro. Inanzi al Tabernacolo poe, .
un'altare pur di legname, coperto di lame diferro: opra ilquale fi riponeuano le ".

ampolle, le tazze, i turriboli, egli altriuafi, che erano adoperati nei acrifici,
tutti di oro, e furono apparecchiati i uetimenti per i facerdoti, eper il Pontefa

ce. Alhora Mos, hauendo fatto raunare il popolo, diffe. L'opera fornita.
dell'honor del acrificare, I d d I o ha fatto degno Aaron. Dipoi comand, che
tutti doueffero conferire meza libra dificlo perfoftener le amminitrationi del Ta

bernacolo. Siclopreo agli Hebrei certaforte di moneta, laquale ual quattro


dramme Attiche. Il numero di coloro, che ci haueuano a contribuire, fu difei=
cento, cinque mila, cinquecento cinquanta: non effendo tenuti altri a queto,fuor

che inobili e liberi, che hauefjero paato iluenteimo anno infino al cinquantefia
mo. Fu fornito il Tabernacolo infette Mefi.
o ka dimostr i d d 1 o col dicender nel Tabernacolo, quet'opera effer
futa fatta di fua uclont cr ordine. E che egli ui foe preente, lo manifet con
quetoegno. Il uapor del Sole copriuail Tabernacolo, non iejone inuolto con
le nubi, ne per del tutto fottile, ne raro; e d'indi una foaue rugiada stillaua.

Mos fette giorni all'aere acrific nel Tabernacolo . L'ottauo giorno comand,
che'l popolo facee festa, er attendefje a facrifici: egli Hebrei fra loro conten
deuano di liberalit. Ma effendo le uittime gi pote opra gli Altari, auamp,
enza che niun l'accendefje, il fuoco; ilquale tutte le cofe, che iui erano,confum:
e dipoi are quattro figliuoli di Aaron i maggiori di et ; Nadab er Abio; per
che non hakeuano fatto i acrifici dirittamente, effendo miracoloamente acceo il

fuoco nei pettienellefaccieloro. Furonoilor corpi recatifuori deglialloggia:a:


menti efepeliti. Dipoi Mos purg la Tribu de Leuiti, eparandola dagli altri: fuses.
e diede loro il Tabernacolo e iuafi, imponendo, che amminitraffero a facerdoti,
fecondo, che da ei foe loro ordinato . Ci fatto, ditermin di annouerar la
quantit del popolo : e di quelli, che erano attia portar l'arme, furono trouati
feicento mila:tre milafeicento e cinquanta, che paauano i uenti anni, e toccauano :

cinquanta. A queta Tribu de Leuiti affegn per gouerno Effraim, e Manaf


fem
l'ordine
del primogenitore
Giacob.
E futumul.
troud :
:
to ilfigliuoli
numero dide Giueppe,
Leuitiuentifecondo
tre mila,
ottocento
ottanta. Dipoi
il popolo
de?
tu contr Mose, dolendofi, che egli lo hauefje leuato di paee buono er abondan
te,eridotto in un deerto feluaggio er horribile. La onde egli lo condue di quel
luogo in un paee, detto Valle, ilquale era uicino alla terra di Cananea: e ceglien
do uno per ciacuna Tribu,mand a riconocer leforze de Cananei,e la qualit del
paee. I qualiin quarantagiorni hauendo tracoro quel terreno, riportarono con

effo loro etiandio de frutti,chelmedefino produceua, apportando, che que luo=

PR I MA PAR TE D E L L H IS T ORI E

gbi eranofertilistimi, ma quai era impoibile a poterle ottenere per cagion dei
gran fiumi, degli alti monti, e delle fortistime citt, che uif trouduano: i quali
auifilo empierono di fauento. Onde da capo glianimi degli Hebrei fi commofje
ro contra Mos, inguia, che penarono di amazzarlo con le pietre, e di ritornare
in Egitto. Ma Gefu, figliuolo di Naue, e Caleb, che erano di coloro, chefuro=
Gefa figliuo
::::::: no mandati a riconocere i luoghi,gli rimoe da quel penfiero,affermando,che non
era da temere difficult alcuna. Mos ancora o Aaron fi mifero a pregar D 1 o
che leuae la diperation delpopolo.Efubito il Tabernacolo fu ripieno di nube,di
motrandola uenuta dI d d 1 o. Alhora Mos ripiglido l'animo,parl al popolo:
egli diffe, che D1 o era feco irato: ma che per non era per ditrugger tutta la
gente: ma ben non darebbe loro la terra di Canan, percioche haueua diterminato,

che quaranta anni dimoraero nel deerto: ma fi bene a loro figliuoli. A lepa
role di Mos fi contrist tutto il popolo: dipoi fi poero in animo di affaltare i
cananei, benche ci uictaffelor D1 o. E fatto contra loro impeto, furono uinti,
alcuni effendo uccifi, altri con ifauento ricouerandofi negli alloggiamenti.
Ribellione.,
D 1 P o 1 nacque rubellione nel popolo per queta cagione. Cora, uno della
Cora.
Tribu de Leuiti, nobile e stimato molto per ricchezza, eccellente maetro infare

acquito del fauore del popolo, pree inuidia di Mos, e cominci a prouerbiara
lo, come Tiranno. Percioche con qual ragione (diceua egli) ha cotuidato il Sa=
cerdotio ad Aaroner a fuoi figliuoli: fe per effere egli della Tribu de Liutti, io
piu di lui merito queto honore: percioche di nobilt gli fono uguale, e di ricchez

za e diet fuperiore. Ma fe cotale honore fi conuiene adunaltra Tribu, quella


di Ruben per prerogatiua de gli annilo dee hauere: e cofi fia diceuole, che Da=
than er Abiron l'ottenga. Quete parole diceua cotui maluagiamente, hauendo
dugento cinquanta huomini de principali armati, e folleuata la plebe. venne

Mos in mezo allamoltitudine: e diffe. Cora, io reputo te, e tutti quelli, che fos
, no de tuoi, degni di honore. Ma fappi, che D 1 o ha conegnato ad Aaron il
,, Sacerdotio: erilmedefimo un'altra uolta dimotrer da cui uuole, che gli fi faca
, ciano i Sacrifici. Domani adunquetutti uoi, che ricercate il Sacerdotio, ui raus
,, nerete: e ciacuno porti il turribolo col fuoco e con gl'incenfi. E conuoine uen=
, , ga Aaron. Et alhoraincendendo alla preenza del popolo gli odori, colui, del
,, qualegiudicher D1 o la uittima piu foaue, fia uotro Pontefice. Lod il poa
polo le fue parole: er il feguente giorno raunandofi, Mos comand, che Abi=
ron e Datham gli ueniffero inanzi. Ei non uolfero obedire, anzi cominciarono
a minacciarlo. Alhora Mos imponendo a principali, che lo feguitafjero, and
a i loro padiglioni : crauicinatofi a lui, leuando le mani al cielo, con alta uoce
grid, Signore, poi che io fono hauuto in fofetto di fraude, tu stefjo ne uies
, nipergiudice: e dimotra, che miuna coa fatta a cao, matutto da diuina pro
uidenza

IO I G I O V A N N I ZO NA R A .

uidenzaeffer gouernato. E, epertuo comandamento ho dato il sacerdotio ad ,,


Aaron, fa, che la terra, oue hora dimora Datban er Abiron con la loro fami-,
glia, s'apra. Ma, e uere fono le coe, che esti contra me dicono, quello, che 2 3
io prego contra diloro, torni nel capo mio. Hauendo Mose cofidetto piangendo,
trem la terra, cringhiottendo coloro inieme con ognilor cofa, dinuouo ritor

n a unirfi. A quetimiracoli stup il popolo. Most chiam coloro, che uole=


uano il Sacerdotio: euennero alui dugento cinquanta nobili huomini.

A A R o N e Cora stando inanzial Tabernacolo, con i loro Turriboli poero

*:

adarder le coe, che estiarrecarono. Apparue alhora una gran fiamma, accen= Gora:mel
dendofi nella qualit, che doucua, comandandolo Dro: laquale abbruci quei

dugento cinquantainieme con Cofa, inguia, che i loro corpi non furono iro- """
uati: e folo fi trou faluo Aaron. Mos ordin,che i Turriboli di colorofofero
ripotipreo allaltare dirane,per memoriaa'poteri di quel miracolo. E di nuo=
uo fatto raunare il popolo, commife a capi, che apportafjero i nomi delle Tribu
fcrittinelle uerghe: che egli uoleua, chelSacerdotio foffe di colui, nella cui uer=
ga hauefje D 1 o dimotrato il egno. Portando adunque gli altri i fuoi bato

ni, ui port anco Aaron il fuo, oue era fritto queto nome leuita. Quetipo=
fe Mosenel Tabernacolo di D i o: el eguente giorno gli traffe fuori.E tutte le
altre uerghe rimafero, quali effe erano; e quella di Aaron produje rami e futti:
iquali frutti dal libro del Leuitico fono detti Noci,e da Giueppe Mandorli.Tutti Eteniene si
adunquerimafero pieni di marauiglia,ueggendo Aaron tre uolte da D i o eletto. :::::::.io

oxa, perchela Tribu Leiticaeraeente dalle armee dalla guerra, accio- "***
che per neceit delle cofebiogneuoli ella non foe aftretta 4 laciar la cura de

3 2
-

Ordine di

Mos.

PRI MA

PA R T E

DELLE

H ISTOR IE

facrifici, Most comand agli Hebrei, che acquitato il paee di Cannea,aegnaf;


-

fero quarantaotto catelli a Leuiti, con i loro contadi ; e le decime delle loro bia=
de pagajero loro cv a facerdoti:or ordin al popolo,che molte altre cofe douefje
loro contribuire;delle quali chiuuole hauer particolar contezza,legga il libroin
titolato Leuitico. Hauendo Mos quete coe ordinate, and alduinea, chiedendo
ilpaaggio. Ma il Re di quella terra gli fi oppoe con armate fquadre.
Mos e adunque pree il camino per il deerto, ammonito da D i o, che
non doueffe combattere. Venne anco a morte a queto tempo Maria forella di
*

Mos, quaranta anni dopo la ucita di Egitto. Caminando adunque il popolo per
il deferto e per l'Arabia, mor etiandio Aaron, prima hauendo falito un'alto
monte, e datele uete Ponteficali in preenza del popolo a Eleazar fuo figliuolo:

:::" " di et di cento uentiquattro anni. Mos effendo peruenuto nel paee degli Amoa
biti, e de gli Amorrei, ricercaua, che gli foe conceduto di menare inanzi lefer
cito: ma fimilmente Sem, Re di quel luogo, non uoleua permettere, cheiui
paffaffe. Ma hauendo Mos bauuto per riuelation di D i o, ch'egli farebbe
uincitore, rendendogli Hebrei le arme, andarono alla battaglia. Gli Amorrei
fubito fimfero a fuggire, e tutti perirono, effendoui etiandio amazzato il Re,
e pree le citt, er occupatala Prouincia. Oltre a ci Ogo Re di Galatidica e di
. Gaulanitide ; ilquale del gia morto Sem ueniua in aiuto; afalt gli Iraeliti. Ma
effo ancora hebbe a cadere nella battaglia, el uo eercito fu ditrutto; e prefe le

citt, e tagliati a pezzi gli habitanti. Di qui conduje Mos legenti in un gran
piano, craedi Hiericonthe, ricca citt, or abondante di palme e di balamo.
:: Pr Balacfuo Re chiam Balaamfuo Profeta, dicendo,che maladir douefje il popolo
,-
.e
Maeffendo
legli
e
entrato
a
in ,or
nimac gliuenne
I
incontro
'
langelo
d
di .
Dio
L'afina di ilquale ueduto dall'Afina caualcata da Balaam, ella non uoleua andare inanzi,

:"*" " quantunque molte battiturene riceueff. Ma per uolont di D i o parlando la


|-

medefima Afina con uoce humana, fi rammaricaua col uo padrone, da cui era
battuta, dicendo, chei non intendeua, che D1 o non uoleua, che egli andaffe,

oue fi affrettaua. Effendo Balaam fauentato da quella uoce, gli apparue ap=
preo l'Angelo: e gli diffe, che egli era quello, che non laciaua la giumenta ana
dare auanti. Volendo egli ritornare, lo comfort a eguire, er a dir quello, che gli
farebbe ipirato da D 1 o. Torn eglia Balaac; emenatolo opra un monte, fe=
ce acrificio di fette Tori, e dialtretanti Montoni: e ueggendo, che cio dinotas
ua strage e morte de uoi, non folo non maladi il popolo Iraelitano, ma quello
e tutta la stirpe loro bened, e celebr con duine laudi. Ilche dipiacendo fiera=
mente a Balaac ; di quete coe, ripoe egli, non Re in poder notro di fauellare,
ne di tacere: ma effendo entrato in me lo pirito di D 1 o, egli per la lingua
mia dice cio che uuole. Ma, perche difidero di compiacerui,da capo metiero,
che fi

DI GIOV A N N I Z O N A R .

3 3

che fi apparecchi l'altare ele uittime. Torn adunque a facrificar la feconda


uolta, e cadendo con la faccia in gi, profeteggi, che doueua auenir la ruina
de i Re e delle citt. La onde Balac lo licenti fenza honore. E'lmedefimo di
poi per configlio di Balaan mand nel campo de gIraeliti alcune uergini: dalle

quali gli Hebrei erano allettati alla luuria, inguia, che queto fatto fi farfe
per tutto l'eercito, facrificando esti per l'amor delle giouani Madianitia gli Dij
loro: e facendofilecito di prender non uati cibi. Mos, hauendo fatto raunare il
popolo,diffe, che igiouani non faceuano opera degna di loro,ne de lor padri, e fi
affaticaua di far, chefi ammendafjero. Ma Zambre, ch'era capo della Tribu di vergini mi
Simeone, effendo acceo di uano amore d'una di quelle giouani Madianiti, cv ha= datnei ei

uendola prea permoglie, facciatamente fi oppoe a Mos, e giur, chemainom :::::::"


la laciarebbe. Alhora Fineo, figliuolo del Pontefice Eleazar, uinto da gran paf
fione, non prima ce di ferir col coltello la Madianita e Zambre, che l'uno e
taltra uccife. Dalqual fatto prendendo efempio gli altri giouani amatori delle
opere uirtuoe, amazzanano igiouani, che contra le leggi della patria, fi erana
contaminati con le donne straniere. E cofi ue ne perirono non meno di quattordi=
cimila. Da queto fointo Mos, fpine l'eercito contrai Madianiti, hauendo

dilui fatto capitano Fineo: Attaccatalabattaglia, furono di loro uccificinque :


Re, er una infinita moltitudine. Gli Hebrei predarono il paee loro, tagliando
apezzi i cittadini infieme con i figliuoli; e perdonando folo alle uergini, che era
no trentadue mila; le quali da Mos furono diuife ai Sacerdoti, a i Leuiti, cral
popolo: e perche era boggmai uecchiimo, eleffe per fuo fucceore Ges fi- Ges figliuo
-

gliuolo di Naue, er effendo pregato dalle Tribu, Gda, Rubenia, e dalla met " " ***
della Manaffea, che egli uolee conceder lorolaterra degli Amorrei: er effo in
colpandoloro diuilt, che ci chiedeffero, per ricuar di trouarfi a combattere

infieme congli altri alla guerrade Cananei: ripondeuano,cheierano per laciar


gli animali, deiqualine haueuano una grandiima quantit in quel paee, che era
molto abondeuole de pacoli, in modo, che potrebbono piu feditamente aiutare

il popolo. Ilche lodato da Mos, concedette loro la terra degli Amorrei. E par=
tendoi alcuno della Tribu di Manaffe, laciando fole le figliuole, effendo diman

dato Mos, di cui e uoleua, che doueffe effere la fua parte, rioe, che mari
tandofi quelle uergini adalcuni della fua Tribu, elleno infieme con la fua parte
paffaffero in poder de lor mariti: e fe elle prendefjero per mariti alcuni delle
altre Tribu, laportion rimanee nella Tribu di colui. Et in tal guia ordin,
che i beni e le facult di ciacuno rimaneffero nella fua Tribu.

E : * E N D o paati quaranta anni, meno trentagiorni, che il popolo d'Irael . .

era ucito di Egitto, trouandofi Mos dicento uentianni, prediffe alpopolo, che :
la ua morte fi auicinaua. E datigli molti ammaetramenti, e dicritte le leggi, e morte.
Hist. di Gio. Zonara.
*

3 4-

P R I M A P A R T E D E L LH I S T O R I E

la forma, che doueua hauer la ua Republica: crimpotagli la imprea contra gli


Amalechiti; e fatto a ciacun giurar, che feruarebbe le leggi ; er anco efortato
** il Capitano a guerreggiar contra a Cananei ; Ecco, diffe , che io uado a imiei

mene : maggiori : percioche D i o ha diterminato, che queto giorno io pa a loro.


Mos. " Vdite quete parole dal popolo, ruppe in un pianto inconolable, e di qualit,

che coffatta tenerezza fece contrafua uoglia cadere a Mos le lagrime degli oc
chi. Andando egli in quel luogo, oue non doucua piu da mortali efferueduto,tut
t lo accompagnauano piangendo. Maegli uietando col egno delle mania glial=
tri, che piu auanti lo eguitaffero, tenendogli compagnia folamente i Senatori,
er Eleazar Pontefice, el Capitano Geu , infino che egli peruenneal Monte Na
dan, er alla fommit di Fafen, che dirimpeto di Gerico: oue I d d i o, motran

do la terra, di cui doueuano effere heredig! Iraeliti, diffe: Riguarderai congli


occhi quetaterra, ma non feiperentrarui: effendo dico peruenuto a queto Mon
te, ilquale nel uero molto erto, licenti il Senato, e folamente Eleazar, e Gesu
men feco: er hauendo con effo loro fauellato, coperto da una fea nube, fi
dilegu. La omma della ua et fu cento uenti anni: la terza parte de quali
hebbe il gouerno del popolo Hebreo. Queto criue Giueppe. Ma il libro del

Deuteronomio contien quete formaliparole. E mor Mos,feruo del signore:


ne infino a queto giorno s' trouato alcuno, che habbia aputa la fua morte.

::::::::: Je iocapi, adelle


cchetto
pianto,Rubenia,
mand Ges
alcune pie
in Geric;
e chiamatia
Tribu, ilGadia,
e Munaffea,
gli auert
del patto
fatto con
E0 ,

Mose : iquali con cinquanta mila armatilo eguitarono al fiume Giordano. Ma


intanto le fie mandate in Gerico, hauendo molto benueduta tutta la citt, effen=
do conociute, er accuate al Re, egli comand, che prestamente foffero pree.
il che hauendo inteo una Donna, chiamata Raab, in caa della quale elle fi erano
ricouerate, nacoe gli huomini fotto a certipiccioli faci dilino: e diffe a coloro,
che gli cercauano, che cofi fatti huomini da lei non conociuti inanzi la fera has
ueuano in fua caa cenato:e poco dipoi partiti fi erano. Ei in tal maniera fchera
niti da quella femina, chi in una parte, chi in altra, andarono a cercar di loro.

Alhora Raab impone alle fie, che fi ritornino alle cae loro, e ricordandofi del
beneficio, come hauranno hauutala terra di Cannea, le fi dimotrino gratico-,
fioro la ringratiarono: e le differo,che,quando quella citt foeprea,affine, che
i uoi,ele coe fue feco parimente fi faluaero,doueffe appender opra l'ucio un
panno roo, accioche pertal egno conocendofilacaa,daniunfoe offea.oueti

can aan huom nitornando falui a uoi differo,quello,che fatto haueuano.Eendo creciu
::une is to il Giordano, Ges condue per quello l'eercito in queto modo. Andauano

inanzii sacerdoti, portando t'Arca. Dipoii Leuiti, qual portauanoil Taber


uacolo. A queti eguitauailpopolo. Ora effendo primit Sacerdoti

Mic

nel

D I , G I O V A N I ZO NA R A ,

3 3

fume,restando incontanente il uo impeto gli altriarditamente entrarono,fer


mandoi nel mezo i Sacerdoti,infin chel popolo ui paae: er estipoi finalmen=
te ucirono, e ritorn il fiume al primo coro. Hauendo uarcato il Giordano,

poero gli alloggiamenti dieci stadi preo Gerico: Ges alhora acrific opra
un'altare fatto di pietre; lequalidi fuo ordine ciacun Tribuno haueua leuate del

letto del fiume Giordano: e celebr la feta della Paqua. Et in quel tempo uenne
anco a mancar loro la Manna, del cui cibo fi erano ualuti per ifatio di quaran=
ta anni: egia haueuano dalla rendita de campi tutto quello, ch'eraal neceario al
uiuere. Gefu il primo giorno della feta prefe felice principio dell'affedio in que=
fiomodo. I Sacerdoti portando l'Arca, andauano al d'intorno delle mura, fonan
do fette corni: il Senato appreo gli eguitaua: dopo tornauano a gli alloggias
menti. Ilche hauendo fatto fei giorni, e replicato cio il fettimo, e circondata
la citt fette uolte, il muro ruin, e cadde a terra. Il popolo entr nella citt; toDistruggim
d Gerigo
er amazzando tutti, dipoi l'abbruci: le fie conferuarono ola Raab infieme
co faoi, hauendo ueduto opra l'ucio l'affegnato egno. E Ges le don terre=
no da uiuere, e le fece grande honore. E,fe alcun foffe, che uolefferifar la cit=
t, lo maledi con fi fatte conditioni, che chi cominciaffe la fabrica, perdefje il

fuo primogenito: e chila fornie, il figliuolo minore di et. L'oro, e largento,


che fi trou nel faccheggiamento della citt, ilquale era in quantit grande, fu
fatto conegrare a D1 o per primitie della uittoria: e fu a tutti uictato, che ne
riteneffero alcuna parte. Ma un certo detto Acor della Tribu di Giuda, bauendo
trouato una tela o una maa di oro, che peaua dugento Sicli, la firitenne, e la
nafcoe otto terra nel uo alloggiamento. Ora uenutofi alla battaglia, gli He=
brei furono cotretti a fuggire, effendone stati uccifi trentaei. Queta perdita
dipiacque molto al popolo. Gesgettandofi interra, fece orationi a D1 o; egli

fu riuelato, chetra loro fiera fatto latrocinio delle coe fagre. Il giudicio dicio

fu commeo alla forte. Laquale effendo caduta opra Acor, confest il fatto; e : `...
producendo le coe rubate,eglico uoi fu lapidato:e Ges per affedio pree Naim. '' HP
I Gabaoniti, e i conuicini, appartenendo eglino a Cananei, temendo, che an=

cora esti non foffero cofi mal trattati, come erano statique di Gerico e di Naim,
mandarono a Ges ambaciadori, dicendo, che esti habitauano molto lunge da ca
manei, ne haueuano con loro alcun parentado: e che defiderauano di far congli
Iraeliti lega, creffer loro amici. Ges compiacque alle loro dimande. Ma inten=
dendo dipoi, che esti pure erano dellagente de Cananei, fi rammaric feco, che
l'hauefjero ingannato. Ei ripoero in icua loro, che la paura della ruina della
citt loro gli haucua a cio fofinti. Ma Ges per non romper la data fede, gli

fece publici ferui. Cofi criue Giueppe: ma illibro di Ges dice, che e furon
deputati a feruigi di recar l'acqua e le legna al biogno di tutta la Sinagoga e del=
. .

P R I M A P A R T E DEL L'HISTORIE

36

l'altare d'1 o d 1 o. i Gabaoniti effendo dal Re di Gerualemme per la confeder4=


tion fatta con glIraeliti, afaltati con le arme, Ges pree la lor difea ; eruppe

i nimici ; e fuggendo esti, gli eguit. Nella qual battaglia cadde opra nimici
grandine diinaggiorgrandezza dell'uato, e aette: el giorno fi allung facendo
sele frm" fermare il solea preghi di Ges, accioche il oprauenir della notte non
::::::::: istampaje i nimici dalle fue mani. Et hauendofianco i loro Re nacoo in certa
furonofatta
Dopo queto
Ges ne MontiGalgali:
:"*"*" felunca,
di Ca
trouati,
er uccifi.
ridueritorn
manea; e quiui
negli alloggiamenti
una grande
ucciione,

a quali il nome era stato impoto da queto; che gl'Iraeliti conoceuano di effer
liberi dalla fruit e dallemierie di Egitto. Percioche Galgala preo degli He=
brci fignifica libert. Ma facendo lor guerra i Cananei, che habitauano il Mon
te Libano, e quelli ancora, che habitauano nelle pianure, hauendo preo in loro
aiuto i Paletini; er effendo illoro eercito di trecento mila fanti, di diecimila
caualli, e di mille carri; promettendo D i o al popolo d'Ifrael la uittoria, fi fe=

ce una fauentoa battaglia: nella quale perirono tutti i nimici, leuandone fuori
pochi, Cranco i Re furono uccifi.

E ka alhora paato il quinto anno, ne foprauanzana piu alcun cananeo:


quando Ges poe il Tabernacolo nel catello detto Selem, infino, che gli foe
data occaione di fabricare il Tempio. E fatto raunar tutto il popolo, gli ma=

nifet il numero delle citt pree, ela quantit de nimici uccifi, e come di loro fi
erano fimilmente uccifi trenta Re: affermando, che le citt, che rimaneua
no, erano fortistime ; eficeua lor biogno di lungo affedio: e che gli pareua, che
coloro, che di l dal fiume Giordano erano uenuti in uo aiuto, fi doueffero hog=
g mai rimandare a caa. Diede adunque licenza a due Tribue meza ; che erano cin

que mila huomini,di ritornarea luoghi loro.I quali paato, che hebbero il Gior=
Einees.

dano, fecero un'altare in fu la riua. La onde effendo moo tumulto fra glifrae
liti , ui mandarono infieme con Fineo dieci honorati huomini ambaciadori, a ram
martcarfi, che ei hauefjero fabricato quell'altare. Quelli rifofero, che non

l'haueuano fatto per uagghezza di mouer nouit alcuna, ma perche quell'ala


tarefof a quei,che nacerebbono, egno della parentela,che feco haueuano:er esti
non conoceuano altro, che un folo Dro a tutti gli Hebrei comune. Con queta
ripota ritorn Fineo infieme co fuoi a Ges. Ilquale hauendo perauentura par

tito il paee fra il popolo, dimoraua in sicima: e poto in ultima uerchiaia, e gia
per morire, ricordato alpopolo il fuo ufficio, uc di uita, effendo uiuuto cento
e dieci anni: de quali con Mos haueua feo conuerando quaranta; e dopo la

fua morte da lui era stato uenticinque condotto l'eercito; e morendo ancora Elea=
zar, laci il Sacerdotio al figliuolo di Fineo. Dopo la morte di Ges, i Cannei

ejendo entratiin ieranza di uincer gli Hebrei, mofero loro guerra,


.

::"
att0

CI I G I O VA N N I Z ON A R.A.

fattolor capitano Adonibezec: ilqual nome preo degli Hebrei fuona signor di
Bezec. Con queti uenuti alle mani due Tribu, la Giudaica, e quella di Simeon,
mifero in fuga inimici, er hauendo preo Adonibezec, lo tagliarono a pezzi. Prefa di Ge
Prefero anco di molti catelli; e la parte inferior di Gerualemme, uccifonegli rualemme.
habitanti. Ma l'affedio della fuperiore era malageuole, percioche ella era forte fi

di fito, come di muraglie. Et hauendo anco prea Chebron, tagliati a pezzii


cittadini,la diedero in forte a Caleb: come haueua Mos ordinato: craegnarono
fimilmente campia dicendenti di Giothor, che eranoparenti delmedefimo Mos:
percioche hauendo egli laciata la patria, fece compagnia al popolo Hebreo
nel deferto.

. ...: , *

. . . . . .

. .

:,

o a la Tribu di Giudu, equella di Simeon hauendo ottenuta quella felice


uittoria, poerogiu le arme. Magli Eframiti hauendo tentato in darno tajjedio
di Bethel, preo un cittadino di quella citt, promfero di faluar lui, er i fuoi
parenti, sei glidee la citt. Egli datagliela, fu conferuato: e queti ucciden
do i terrazzani, occuparono la citt. I Beniamiti, a qualiera uenuta in forte la
citt di Gerualemme, impotole certo tributo, contra il comandamento di Dio,
perdonarono al popolo: ilquale eempio fu parimente eguito dalle altre Tribu.
Trouandofigli Iraelitihoggimai in molta felicit, furono guafii e corrotti dalla
lufuria, in modo, che ruppero le leggi di D1 o, e diuennero pigri alle fatiche.
Difeordia
Era anco uenuto meno il Magitrato de nobili, ne piu fi eleggeua il senato. La nata
fra noe
certo
bili.
Leuiti
de
Vn
cagione.
diffordia
queta
per
onde fra loro nacque una gran

uolendo condurrea caa una donna di Bethem, ch'egli haueua prea permoglie,
and la fera nella caa d'un uecchio detto Gabaon della Tribu di Beniamin. Guiui

alcunigiouanetti Gabaoniti, hauendo ueduta quellagiouane, uennero ancoraefi,


e la dimandarono. Il uecchio negando di uolergliela dare, lo minacciarono di
amazzarlo. Egliprometteloro di darglipiutoto la figluola, pure che gli fa
lecito di difender colui, che in ua caa era alloggiato, che non gli faceeroalcun
torto. Ma ei non fi dipartirono, fenon con la preda di quella giouane: er ha

uendo con lei tutta la notte ciacun di loro preo amoroo piacere, come apparue il
giorno, uia lamandarono: ma ella per la ingiuria riceuuta la notte, e perlauer
gogna delmarito, uinta dal dolore,fi mor. Il marito preala cofi morta, e die
d'una
uiome il uo corpoin dodicipezzi, a ciacuna delle Tribu nemand uno, figni. Merte
Pouera gioe
ficando infieme i nomidi coloro, ch'erano stati capie cagione della ua morte, Uane.
Glraeliti adunque mandarono coloro, che haueuano l'ufficio del far le confe
derationi a Gabaon, a domandar, che doueffero mandar loro per riceuer lede=
bibite pene, quelli, che erano colpeuoli di quel brutto fatto. Ei non uolendo

lor darli, mofero a quelli guerra: e due uolte effendo uenuti al fatto d'arme,fu
rono da i Beniamiti poti in fuga. Finalmente fu da Finees Sacerdotepregato
Hit. di Gio. Zonara.

iij

3 8

P R I M'A PA R T E

D E L L'H I S T O R I E

D i o, er hauendo afaltato i Beniamiti, gli tagliarono in modo a pezzi, che fo=


Fatti de gli lamente di loro ne auanzarono feicento; iquali fuggirono ai uicini Monti. Gli

Iraeliti.

Iraelitiarfero Gabaone; uccifero tutte le donne e i fanciulli: el medefimo fecero


nelle altre citt.Oltre a cio tagliarono anco a pezzi gli habitanti dilab citt di Ga

laditi , infieme con lemogli, e co figliuoli, perche ella ricus di effer con effo loro
compagna in quella guerra, eccetto quattrocento uergini, lequali diedero a quelli,
che rimaero de Beniamiti,accioche lefi potefjero prender per mogli, moi a com
paione della loro calamit: e confiderarono ancora, come a gli altri dugento fi

bauee a proueder di mogli.Percioche prima indottidall'odio di quellafeleraggi


ne hautuano ordinato, er aftretto ciacun di loro per giuramento anon dar per
moglie a Beniamiti alcuna delle fue figliuole. Onde opra cio difforrendo, con=
chiuero non di dar loro quello, che haueuano per legge e con fagramento uieluto,
ma di conceder, che et rapifjero le uergini, e le menaffero alle lor cafe, facen=
done le nozze, enza che alcun di loro ne a cio gl'inducee ne lo uietaje, Fatta

queta deliberatione, i Beniamitila coa eequirono.


O R A hauendo perlungo tempo gl'iraelitimefja da canto la cura delle arme,
i Cananei gli hebbero a uile,e prefero alcune loro citt. La Tribu Daina fi rico=
Cananei .

Gothoniel,

uer ne monti, e d'indi riduje le fue habitationi ne luoghi Mediterranei. Gli


Iraelitiuurpando le leggi de Cananei,er hauendo in difregio la forma della los
ro Republica, moero contra diloro l'ira di D 1 o. Onde Cugarthao,Re degli
Airi, lor fece guerra, er impoe di graui tributi, de quali entirono il giogo
quattro anni. Nel findi queti un forte huomo della Tribu Giudaica, il cuino=
me fu Gothoniel, infirme con alcuni pochi compagni, come gli era stato impofio
da D i o, amazz il prefidio degli Airi, che era alloggiato nella ua caa, e
dipoi oprauenendone molti, uincendogli in un fatto d'arme, fece fi, che eglino

fi allontanarono. Effendogli quet imprea riucita bene, il popolo gli conceje


il gouerno, e l'autorit del giudicare: ilquale hauendo quell'amminitratione fo=
fienuta cinquanta anni, uenuto a morte, il popolo d'Irael uiuendo enza Magis
firato, e enz: tema di D i o, foggiogato da Eglone Re de Moabiti,fu cotret=
to di pagar ogni anno tributo. Cotui hauendo in Gerico fabricato il Realpalaz
zo, mentre che per coro di diciott'annilo tenne affiitto in diuerfi mali, un certo
giouane della Tribu di Beniamin, chiamato Aotho (il cui nome afferma Giueppe,
che fu Giuda) huomo ardito e forte, rec a Eglone alcuni doni, portando n4=
froto il pugnle: er effendo il mezo giorno, nel qual tempo tutte le guardie
serano ritirate alle loro stanze, trouandolo folo, fu laciato entrare per la fami=
gliarit, che feco hauena: e ridotolo in luogo ripoto, con finger di hauere a
fauellir con effo lui di coa fegreta, dandogli alcune mortali ferite, l'amazz.
E partitofi, eort que di Gerico a ricouerar la libert: i quali prefero le arme,
Le guarte

, DI G I O V A N N I Z O N A R.A . :

3 9

Leguardie di Eglone trouando il Re morto, fauentate fi mistro a fuggire; me


i cittadini feguitandole, l'uccifero. Cofi gl'Iraeliti furono liberati dalla feruit
de Moabiti. Aoth creato Prencipe dal popolo, hauendo tenuto il gouerno ottan

ta anni, fimeri. Dopo cotui Megar, figliuolo di Dinach, hauendo tagliati a

pezzi molti de Barbari, uc diuita l'anno primo del uo gouerito. Ma effendo varie perfe
da capo: od 1 piisdegnato contra gIraeliti per hauere esti uiolate le fue leggi,

cutioni de

sifar Giab Re de cananei, affaltandogli, grauemente ancora elfogli offee, egli

gl'iraeliti.

fece tributari: nella qualgrauezza rimafero uenti anni. Alhora Debora,femina

Profetea (Ape uuoldir queto nome latinamente) dopo lo hauer fatte orationi
a D i o, cre per uo comandamento Capitano Barac , huomo della Tribu di

Neftalin. ogeto nome preo a gli Hebrei ignifica folgore: e lo eort, che
prendendo, come D 1 o haueua ordinato, dieci mila huomini, andaffe ad affal=
tare i nimici: e, ricercandocio egli, ui and anco la medefima, a parte di quel

gouerno. Effendofi con que diecimila huomini attaccata la battaglia contra Sifar,
uenne dal cielo una gran pioggia, er indi ruppe una hefjagrandine: laquale dal

uento portata neluolto de nimici, impediualoro la uiia: la onde cominciarono a


fuggire; nella qual fuggita il Re ricore a una femina, chiamata loel pregandoa
la, che lo uoleje nacondere. Ella nel riceuette, egli diede a ber latte. Ilqual da Morte di Sie
lui beuuto, e preo da un graue fonno, lael ueggendolo dormire, l'affali con un far .

chiouo, col quale gli pa la teta, e la ficc in terra; e chiamato Barac, gli mo
fir il nimico morto. Ilquale uolgendo le arme contra lab Re de Cananei, ucci=
fe lui, e ditruffe la citt. Mor Barac, hauendo amminitrato anni trenta: e Des
bora mor ella ancora intorno a quel tempo.
D 1 P o 1 i Madianiti infieme con gli Arabi econ gli Amalechiti, combattendo
con gli Hebrei,gli ruppero,egli poero in fuga:dalle cuifpefje correrie effendo ei
per ette anni affaticati, e ridotti alla pouert er alla fame, ricorero all'aiuto

di D 1 o. Trouauafi alhora un certo Gedeone della Tribu di Manaje: ilquale,


mentre, che nel torchiotringeua i faci dellefiche, uide preo di fe uno in habi=
to dagiouane: da cui, effendo egli chiamato a D1 o caro e beato, di quelle paro= Gedeoh,
le facendofi beffe, ripoe. Ecco il egno della mia beatitudine, che io adopro il
torchio in uece di altare. Il giouane lo confort a far buono animo, cv a prender
la cura di ricouerar la libert del uo popolo. Gedeone preg colui,chegli era ap=
parfo, che non fi dipartiffe, crandato di dentro, rec fuori la uittima. Et egli,
che era l'Angelo, glimpoe, cheila poneffe preo alla rupe: e toccandola con la
uerga, che haueua in mano, ui fi accee il fuoco, er abbrucci la uittima. Pocia
Gedeone chiee a D 1 o, che la rugiada dicendee nella pelle, e ui dicee. Da capo
dimand,che la terra bagnatapur dalla rugiada, e la pelle rimaneffe aciutta: e cofi

fu fatto. Obedi adunque Gedeone: cr arm contrainimicidieci mila huomini:


&

C iiij

4 o

PRIMA

P A R TE DE L LH I S T O R J E

iquali di ordite di D to filmezogiorno condue alfiume:e quelli,che parcamen=


te beuettero, e con pretezza uolgendofi dimotrarono prontezza di animo, (e
quetierano trecento) laciandogli altri, men contra il nimico. La notte, pren
dendo feco un foldato, efjendo entrato nel campo de nimici, ud uno,che raccona
taua a un'altro, che era feco nel medeimo alloggiamento; come eglifi haueuafos
* gnato di uedere un pane di orgio, ilquale uoltolandofi per il campo rompeua gli
Sogo * alloggiamenti dell'eercito . . Laltro rifofe, che quel fogno dinotaua la ucciion
-

son ato a del nimico eercito : paragonando Gedeon con i fuoi, per il picciol numero, e per

*** la debolezza, a un pane diorgio. Hauendo quete parole intee Egeome, fi rac
confol tutto. E ritornato nel fuo campo, comand che tuttiprendefjero l'arme,
e diuio il picciol drapello intre colonelli, ordin, che ciacuno portaffe un'anfo=':
ra uota con una accea fiaccola in mano,e con un corno di Montone.E intorno alla
quinta uigilia della notte, glimen contra i nimici: aquali come e furono uicini,
fonarono i corni,e le anforefezzarono,e leuando il grido, con le fiaccole in mano
fecero impeto. Queto mife animici fauenfo, effendone alcuni dal nimico uca
tifi,altri uenendo amazzati da i loro propri (e quetifurono una grandiima par
te; e non era difficile, effendo notte) quai tutti furono ditrutti infieme con due

Re, Orebo e Zebo, il reto de capitani e dell'eercito fuggendo, giunti da que


di Gedeon ,furono tutti tagliati a pezzi.

- --

T E N N $ Gedeon il gouerno quaranta anni, e moruecchio, laciando di molte


mogli fettanta legitimi figliuoli, er uno d'una ua concubina, detto Abimelech:
abimeteen ilquale amazzando tutti i uoi fratelli, eccetto Gioathan, che fi falu fuggendo,

::::::: occup la Tirannide. I siciniti tumukuando, cacciaron della citt Abimelech.


:::en: cotui aiutato dall'opera d'un folocittadino,la pree,e tagliando a pezzi tutti quel=
li, che erano in et di huomo, la ruin infino alle fondamenta. Pree anco nelpri=
mo impeto un'altra cittt, detta Thebe. Gli habitanti con gran fatica fi ricouera=
rono dentro una Torre, ch'era nel mezo della citt. Alle cui porte effendo giun=
-

to Abimelech, una feminetta lo percoffe con un pezzo di macino, eluccife.

:*"

I i Prencipato degli Hebreifu dipoicommeo a Giaire,uno della Tribu di Ma


nae; ilquale fi mor dopo hauerlo tenuto uenti due anni. Alhoragli Amaniti in=
feme con i Paletini facheggiarono il paee: Efogliandogli Amantila Galaditi
ca, gli habitantielejero capitano Gefih: ilquale douendo uenire alla zuffa co ni
mici, uot, chefe egli riportaffe la uittoria, qualunque coa nel uo ritorno pri

,, ma gli uenije auanti, dilei farebbe acrificio. Combattendo cotui fu uincito=


,, re. E ritornando alla citt, gli uenne incontra una fua unica figliuola, laquale
era ancorapolcella. Sopir egli; maper non mancare alla promea deluoto, la
fcrific, er arfe. Effendofi feco adirati gli Efraimiti, che non foffero stati da lui
chiamitialla guerra de gli Amaniti, ne uolendo riceuere alcunafua
uenuti

Atto

...
D I G I O VA N N I

ZO N A RA ,

4- 1

al fatto d'arme, egli tagli a pezzi molti di loro;ev hauendo amminitrato feian
ni il Prencipato, fi mor.

D o p o luifu fatto Principe Labdon, della Tribu di Efraim,e uc diuita uec=


chio, l'ottauo anno delfuo Prencipato. Dipoi i Paletinifoggiogando gl'Iraeliti,
gli hebbero tributari per quaranta anni,

N = L qual tempo effendo nato Sanfone (queto nomefignifica fortezza) effo *******
gli molest: il cu nacimento fu tale. Manoe della Tribu di Dunia hauendo una
mogle sterile, l'uno e l'altro pregaua D 1 o, che le dee alcunfigliuolo. Apparue
alla donna efjendo ella fola un giouanegrande e dibello afetto; ilquale a lei pre= Quello, che
- diffe, che gli nacerebbe un figliuolo;e le impoe, chei non beeffe uino, o altro li- p:teras

quore, chelainebriaff, ne mai fi corciaffero alfanciullo i capegli: percioche egli


farebbe Nazareo ; cio fanto al Signore, e libererebbe il popolo d'Irael dal giogo
dell'altrui feruit. La donna, uenuto il marito a caa, gli riferi quello, che gli
era stato predetto. Alhora egli preg I d d 1 o, chelmedeimo facee,che anco=

ra apparie a lui. L'Angelo, non ui effendo Manoe, torn la econda uolta alla
donna: er ella il preg, che afettaffe la uenuta del marito. Tornato il marito,

.. .
|

dimand quello,che effendo nato il fanciullo, dilui far fi doueffe.Rioe egli. Non,,
beua uino, ne altro, che lo poa inebriare, ne fi paca mai diueruna coa inmmon , ,
da,ne fi radu la capigliaia. Alhora Manoe dimandando il nome di colui, che feco
parlaua, non hebbe altra riofia,fenon che era ammirabile. Egli acrific un ca=
pretto, e rec i pant. L'Angelo comand, che poneffe le carni e i pani fu la pie=
tra. Ilche fatto,ui percoe con una bachetta, che egli portaua, e nacendo ilfuo=
co, conum ogni coa. E in quella fiamma; ueggendo ciovManoe e la moglie,

l'Angelo acee in celo. Dopo queto nacque Sanfone, ilquale diuennegrande, e


lo pirito di D 1 o habitaua in lui.Veggendo egli una fanciulla in Thunne (queta
citt e de Paleiini) preo del uo amore, ancora che il padre e la madre effen
do stranieri, ricu/ajero di dargliela per moglie; egli nondimeno con l'aidouit
del pregare l'ottenne. Ora, mentre, che Sanfone feo andaua alla caa loro, fi
fcontr in un Leone: e,perche non fi trouaua hauere altre armiperfua difea, con
le mani lo strangol, e strafcinandolo fuor distrada, logett in un boco. Iui ad
alquanti giorni ritornando ancora allafofa,trou nella bocca del Leone uno fcia
mo di Api:e mangiando del mele, ne rec anco al padre er alla madre. Ritornato
da capo alle genti straniere, nel conuito delle nozze propoe a trentagiouani una

quetione, pronettendo loro, fe fra fette giorni e lafaprebbono foluere, di dare

a ciacuno un drappo di chermosi, er unabella ueta da donna: ee non apeffero,,


patteggi, che esti altretantofofero tenuti di darea lui conentendo a do igioua-, ,
ni, egli cotal quitione propoe. Dal mangiatore uc il cibo: e delforte la dolcez- quistione

za coloronon intendendo quello, che talquitione dinotae, pregrono di nastojo:"

4-2

PRIMA

PA RT E

D E LL H ISTOR I E

lafanciulla, che intendendola dal marito, er dicefjeloro lafofitione. Ella fimia


fe dicio a pregarlo. Sanfone da principio glielo neg: ma nel fineuinto dalle la=
grime della fofa, le aperfe il fignificato. Ella nel manifet agiouani : iquali,
uenuto il fettimo giorno, a Sanfone differo. Che coa piu dolce del mele : che piu
forte del Leone? Sanfone adunque sdegnato, diede a igiouani quello, che loro ha

: ueua promeo: ma la moglie rifiut. E dipoi dipiacendogli, chel padre l'ha=


gle

uefje maritata a un'altro, pree trecento Volpi: e legando a lelor code ardentifia=
cole, le mie ne campi de' Paletini: lequali in tal guia abbruciarono le biade,
( che gia quai erano uenute grandi ) eimilmente le uigne. Per ilquale fatto i Pa
leiinilagiouane, ch'era stata ua moglie,infieme con tuttiifuoi parenti gettarono
nel fuoco, e l'abbruciarono. Sanfone amazz molti di loro: e poi fi mife agia
cere opra una rupe. Onde ei hauendo fatto un buonio eercito, fecero intet de=
re a gl'Iraeliti, che uolendo effer tenuti di quel danno, che riceuuto haueuano,
non colpeuoli, defjro loro nelle mani Sanfone, Andarono a quella rupe tre mila

armati. Sanone fi leu dalla rupe, e uolontariamente firimie in loro: iqualilea

:::::-: gandolo
stretto, lo diedero a Paleiini. Ma egli ruppe lefunie prefa una mafciel
la d'Afino, cheperauentura era in quel luogo, amazz mille de Paletini, elri=
! .

manente cotrine afuggire: onde ilmedefimo luogo Mafciella fu chiamato. Mole

stato dipoidallafeteriuolgendoi piangendo a Dio,uc fuori acqua della feura


della terra,laquale haueua fatta la mafciella,trattaui da Sfone. Effendofi ritorato
col bere,and in Gaza:oue i Gazeiferrando leporte perche fuori non potee uci=
reeglifu lameza notte,leuando dalle porte i limitari,e cio che quelle fofteneuapo=
nendole opra le fuefalle,rpoe ogni coa alla cima d'un monte.Dopo queto Sanfo
santenesa"
s'innamor oltre modo d'una meretrice, detta Dalida. Alla quale ricorero i
anone S'in
:::::a di principali de Paletini, e gran doni le promifero, fe ella intendefje da Sanfone la
-

P"

cagione, che lo faceua cofiforte, e la manifetaffe loro. Elli piu uolte procurando
d'intender queta coa,creffendo da lui affegnate diuere cagioni, lequalifacendone
Dalidala eperienza,riuciuano uanese pregandolo ella compiu efficaci parole,final

mente egli ilfegreto manifet, dicendo, che ID d 1 o haucua comandato, che mai
la chioma non fi radaje, ondeempre l'haueua portata intera, perche ne capegli
era ripofia la fia fortezza. La rea femina, mentre Sanfone dormiua, gli tagli
i capegli ; e cofi priuo di ognifuaforzalo diede in mano de'nimici: iquali gli caa
uarono gli occhi: onde egli, che prima era formidabile, fu tenuto agiuoco. A
Sanjone in proceo di tempo rinacquero i capegli, e gliritornarono infieme le fora
ze. Stando un giorno i Palestini fulbere, e trouandofi i lor maggiori a folenne
conuito
in un palagio,ilquale era fotenuto da colonne,ui fecero anco menar Sanfo=
Sanfone gua
fto.
ne da un fanciullo,perche da ciacunofoe beffato.Erano uenuti nel palagio da tre
mila huominie donne perueder dileggiar Sanfone. Ilquale effendo stato un pezzo
prouerbiato,
-

D I GIOV A N N I Z O NA R A .

4. 3

prouerbiato,edatogli delle guanciate, preg ilfanciullo, chelo conducee ad una


delle colonne,affine che effendo fianco,fi poteje appoggiare,e prendere alquanto di
fiato. Ilche fatto dal fanciullo, egli leuando uia due colonne, fece che il Palagio

run,e con lafua ruina uccije lui,e tutti quelli, che dentro u erano. E quetofu il
fine della uita di Sanfone, effendo stato per uenti anni giudice al popolo d'Irael.
Do P o la morte di Sanfone non hebbero piu i Giudici il gouerno del popolo,
m
na Elio
Elio

Pontefice:: fotto ilquale crecendo lafame, unhuomo di Bethleem, il cui


-

--

Helio Ponte

nome fu Abimelech, con la moglie e con due figliuolifiridue in Moabith: equi- :


ui fece maritaggio de fuoi figliuoli con le donne Moabitiche: efa dieci anni infie
me co figliuoliuenne a morte,laciando Noemidfua moglie uedoua, e due fue nuo=
re, Orfa e Ruth. Noemid torn alla patria: cr Orfa, l'una delle nuore, per
configlio dellafuocera, rimae fra i Moabiti, e Ruth ne and con Noemid. In Be
thleem Booz parente di Abimelech le riceuette in cafa .

: Q v 1 v 1 la donna da cittadini effendo chiamata per il uo proprio nome, deh


non mi uogliate chiamar (diffe ella) Noemid, ma Mara (percioche Noemid igni
fica felicit, e Mart dolore er acerbezza) perche effendomi io partita pienu, fo

noritornata uota. Ruth nel tempo, che fi ricolgonole biade, and nella pofyston
Ruth ,

di Booz a far queto lauoro. Ilquale conociuta lagiouane, le permeffe, che quan
to ella potee ricogliere, tanto uia portafje: e comand al uo cataldo, che le def.
fe da definare. Ella del cibo, che le fu dato, ne ferb anco una parte per la fio=
cera: e la fera portando a caa l'orgio, che haueua ricolto, raccolt, cone er fu=
ta trattata da Booz, e da capo inieme con le fanti di Booz uc fuori. Qui Nor=
midfi uie in cuore di maritur Ruth a Booz,e mandando a lui la nuora,le impoe,

4'4

P R I M A PARTE DEL LE H I S T O R IE

che coricandofi a piedi di Booz, mentre dormiuanell'aia,iui ella ancora fi addora

mentaje Ella l'obedi.Di che Booz effendoene in fu la mezanotte aueduto, diman=


d chi ella foe. Et intea la coa, uenuta la mattina, fuegliatala comand, che

alla fuocera ritornaffe : e fa tanto (le diffe) io m'informer con colui, che t
piu stretto parente: ilquale,oue uoleje prenderti per moglie, te ne andrai a lui: e
Je non ti accetter,farai mia legittima conforte. Si dipart la donna: cr a Noemid
narr il tuttto. Booz fece citar Ruth e'l fuo parente inanzi al Senato: e gli diffe.
Tienitu la heredit di Abimelech notro parente, e de uoi figliuoli? Et affer=

2 mando egli, fi bene, che la tenella per uigor della parentela per legge; Non fi
debbono adunque (diffe egli ) offeruar le leggi nella met, ma obedir loroin tuta
* te leparti. Onde rimane, che tu prenda per moglie colei, chefu moglie di Malon

figliuolo di Abimelech, e che tu rinuoui il feme del parente. Egli ricus, e ce=
dette a Booz cofi la heredit, come la donna.

R T Col 64 dalla legge ,otadnamoc Riogliendo la starpa di celui gli


::::::::: fut nella faccia ; e fi marit a Booz: a cui partori un fanciullo, chiamato
Dauid,

obed (ilqual nome dinota feruo ) co a Obed nacque Geffe, ev a Geffe Dauid: il

quale ottenne il Regno degl'Iraeliti, e laciollo a uoi figliuoli; e fi conferu in


uent'una generatione.

A Elio, ilquale dicemmo, che era gouernatore del popolo, nacquero due fi
gliuoli, iquali furono trifti huomini, e pieni d'ogni forte di celeraggine, l'un
detto Ofnis, e l'altro Finees: ne fi moueuano punto per i ricordi del padre. Alla
cotoro maluagit sdegnandoi D i o, per Samuel,che ancora era fanciullo fe=
ce predire a Elio la ruina fu, de fuoi figliuoli, e di tutta la fua caa.
E R A Samuel figliuolo di Helcane Leuita: ilquale haueua due mogli, Anna,
e Fenam. Queta haueua di Helcane riceuuti figliuoli: Cr Anna non haueua par=
torito. And Helcane con le mogli a Silone: e dopo lo hauer forniti i Sacrifici,
-

effendo uenuta l'hora del conuito, o effendofi poti a federe i figliuoli di Fenam,
nna fi mie apianger la ua sterilit; e con molta fretta entrando nel Tabernaco=

lo del Signore, preg Dio, che le concedee alcun figliuolo, facendo uoto di
conagrare alui il primogenito. Mentre, che ella continouaua nelle preghiere,
Elio fedendo preo il Tabernacolo, stimando, ch'ella foe ebbra, comand, che
fi dipartiffe. Et ella, Signore ne ho beuto uino, ne altro, che m'habbia inebbria=
ta; ma del dolore della sterilitmia fono traffitta. Alhora dije il Sacerdote: par=
titi, che I d d I o eaudir il tuo uoto. Ritornata a caa col marito, ingrauid :

e partor Samuel: ilquale fi puo eponer molto diiderato. Effendo uenuto ilfan=

#:"" cisto gigrandicello, fu da leiperadempiere ilioto, menato ad Elio perchef al


leuaffe a D 1 o, co capigli lunghi, habitando nel Tempio,e con berfempre acqua.
Cotui effendo di dodici anni, cominci a profeteggiare: e dormendo un giorno,
fu tre

DI GIOV A N N I Z O N A R A .

4 5

futre uolte chiamato da D : o ; er egli stimando effer chiamato dal Pontefice,


and a lui:e queto auenne tre uolte. Elio comprendendo che quello era chiamamen=
to diuino, impoe a Samuel, chefe un'altra uolta uenie chiamato, ripondefje:
eccomiSignore. Ilche hauendo fatto il fanciullo, gli annunti chi chiamato l'ha=
ueua, che una gran calamit foprataua agl'Iraeliti: e che doueuano perire infie
me i figliuoli di Elio, o il Sacerdotio effer trafportato nella famiglia di Eleazar.
Non uolendo Samuel riferire a Elio quete parole, finalmente aftretto pergurus
mento, tuttonel modo, ch'egli haueua udito, gli raccont.
D 1 P o 1 mouendo i Paletiniguerra agl'Ifraeliti, fi prtirono uincitori. Di=
mand il popolo, che in uo auito fi portaffel'Arca. Effendo ella mandata infie=
me co figliuoli di Elio, firinou la battaglia: e furono rottigli Hebrei, e tagliati,

ne a pezzida trentamia: faiqualifurono ancoi figliucli del Pontefice ucifi: e :::::::"


l'Arcauenne in poderdeninici.Elio Pontefice,ilquale fedeua opra un'alofeggio,
turbato dalla ucciion dell'eercito, dalla morte de figliuoli,e dalla perdita dell'Ar

ca, cadendo per la grandoglia del eggio, uc diuita, effendo in et di nouanti


anni,er hauendone quaranta tenuto il gouerno del popolo. Gli stranieri portando
l'Arca
nellaIlcitta
di Azot,la
conagrarono
al Dragone:
che cofi
il D i o la
loro
chia- estai::
mauano.
d feguente
entrando
per tempo
nel Tempio,
trouarono
Imagine

di quel D 1 o stef interra apie dell'Arcaconderizzandola,la ripoero nella ua


bae. Maueggendola feo in quelmodo caduta, e quante uolte la dirizztuano,
tante uolte trouandola china, a guia di adorante inanzi all'Arca,rimafero stupe
fatti, non apendo, onde un cotale effetto procedeje. Dopo queto nella citt di

Azot, e nel contado oprauenne una infirmiti, laquale (Giueppe criue, che era ,
il male detto dienteria) molti ne uccie: e nacquero alcuni topi della terra, iqua- ?
li ditruggeuano le campagne.
to di budel
Ta k po nel fine comprendendogli Azoti, che la cagione deriutua dall'Ar- le.
c, lamandarono in Acalone,a i cui habitanti etiandio il medefino auenne. E co

fi effendo portata l'Arca in cinque citt di Palestina, ella a tutte fu digrandistimo


danno. Onde i gouernatori delle cinque citt, lequali erano per total cagone
afflitte (cio di Acar, di Acalone, di Gaza, e di Azot) inieme raunandofi,
dopo diuero parere, fialmente tutticonuennero, che fi faceero cinque fedili
d'oro,
topi,
e fi ilponeffero
dentro
l'Arca;
fabricaffe un
nuouo Quello, she
carro ;er
e fialtretanti
mettefero
atirare
detto carro
uacche,
che elafiprimauolta
hauefjero
fu te minae

partorito, e fi teneero i lor utelli: e ponendo l'Arca opra queto carro, la t de rarea.
conduceero le uacche in parte, oue piuuie faceero capo, e fi laciaffe, che el
le prendefero quella strada, allaquale foero finte e portate dall'impeto.
Onde fe auenie, che elle andafero uero gl'iraeliti, era da credere, che eglino
percagion dell'Arca que mali patifero: ne fi doueua uietar, che non ui andafjes
, !

46

PRIMA PARTE DELL'H Is T o RIE

ro. Ma, e elle firiuolgeffero uero altra parte,fi doueuano ridurrenella citt
i Puo, il carro, e le coe, che in lui erano. Ponendo la deliberatione ad effeta
to, laciarono andar le uacche, feguendo ei alla lunga per uedere lauenis
mento . Elle fe n'andarono uero gli Hebrei , ne prima fi fermarono, che
peruennero nella gran uilla di Bethame. onde, come gli habitatori di quel uil
laggio uidero l'Arca, corfero a lei, e la leuarono dal carro, e facrificarono le
, ig
Iddio
uccife uacche ; e i legni, de quali era fatto il carro, abbruciarono. Il che ueduto i
:::::::: Paleini, tornarono in dietro. Ma I d d 1 o sdegnandofi contra coloro, che
-

- -

::::... baucuano toccalArca, perche non eranointrodotti nella religione, gli uccie.
G l. 1 altri auifarono gli Hebrei dell'Arca ricouerata. Eglino la portarono

in cariatharin, e la poero in caa di Aminadab della Tribu Leuitica: oue fi ri


mae per lo patio diuenti anni, efjendo stata preo a Paletiniquattro mefi.
O R a Samuel effendo gia Profeta famoo, er huomo di grande autorit,
hauendo fatto rannre il popolo, lo perfufe a ricouerar la libert. Ilche intea
fo da Paletini, con improuio afalto fauentarono gli Hebrei. quali ricorero

a Samuel, e differgli, che non farebbe piu peranza della loro faluezza, eegli
non pregaua ID d 1 o. Samuel gli confort a star di buona uoglia; e promie
loro, che I d d I o gli aiuterebbe:e facrificato un'Agnello, fece orationia D 1 o.
Ancora la fiamma non haueua confumata lauttima, quando i nimici fecero im=
peto contra gli Hebrei, auifando di poterlipiu ageuolmente uincere, trouandogli
:::tade Pa diarmati. Ma tremando miracoloamente la terra, e fentendofi tuoni, esfauil
leftni.
lando di molti lampi, fauentati fi ruolfero in fuga.Mentre fuggiuano, Samuel
col popolo tenne lor dietro, e ne uccie molti.Ei dopo queta perdita, non piu af=
faltarono gl'Iraelitima all'incontro Samuel ricouer la terra,che eglino haueuano
tolta agli Hebrei. In cotal modo Samuelera giudice e gouernator del popolo.
-

|-

o r a effendo egli gia uecchio, compartia figliuoli l'ufficio di gouermare, e


la fatica del giudicare: de quali il maggiore hebbe nome Gioel, el minore Abia.

n pepsledi ouetinon eguitando icofiumi del padre, fi poero a uenderla giutitia. Ilche

: : alpopolo effendo moleto, ricore a Samuel; egli diffe. Poi, che tu per cagion
Re .

della uecchiaia non puoi reggerci, crea un Re, ilqual cigouerni, e danofiri nia
** mici ci difenda. Dicio attrifiandofi Samuel, gli fu detto da D1 o. Il popolo
non fa poca stima di te,ma di me ora colui, che io ti dimostrer, fa che da te fia
unto Re. Facendo adunque Samuel raunargli Hebrei, propoe a quelli di uo
lere eleggere loro un Re, predicendogli, che ancora fe ne pentirebbono;e preghes
> rebbono D i o, che da i Re gli liberaffe. E pureintauano, che foffe loro
dato un Re, dicendo, che dell'auenire ei non fi prendefje alcun penfiero. Alhora

Samuel,diffe: Andatene; che quando io apr il Re che ui haur dato i p d 1 o,


io ui chiamer.

"A ve n n =

D I GIOVANN I "ZO NA R.A.

47

A ve s sr, che un Beniamita,detto cis,haueus mandato a cercar di certe Afi


ne, ch'egli haueua finarrite, un fuo figliuolo detto Saul, che era huomo di ri
guardeuole statura er aletto, inieme con un feruo. Lequali hauendo egli per
tutto cercate, e non le trouando, uenne in Armathaim per dimandarne Samuel.

Alhora D 1 o riuel a Samuel, che cotuiera quello, che egli uoleua, che foe Sault
Re de gli Hebrei.

E s s e N do adunque Samuel du Saul delle Afine addimandato, rioe, che


elle erano falue: e riceuendo Saul nella ua caa, la mattina per tempo and con
lui. Et ucito della citt, hauendo condotto il giouane in luogo rimoto, farfe Saul unto
da Sae
l'olio opra la fua teta: e baciandolo, gli diffe: Tha unto D 1 o Re del fuo Re
muel.
popolo: della cui untione haurai queto egno: che prejo della epoltura di Ra=
chel ti uerranno in contra due huomini, rallegrandofi teco delle ritrouate Afia
ne. Gli aggiune ancora altri fegni per confermation della uerit: fra iquali fu,
che quando ei andrebbe in Gabata,profeteggerebbe infieme con gli altri Profeti di

quelluogo. Gl'impoe ancora, che, quando effo per lui manderebbe, egli uenije
in Galgala. Pocia, raunato ilpopolo, comand alle Tribu, che mindaffero la
forte, accioche fiuedeje, chi doueffe effer Re. venne la forte nella Tribu Be=
niamitica, e dipoi nella gente di Battarin ; nella quale effendo mea per cia=

fun huomo, ella tocc a Saul. Onde fi cerc di lui, e non fu trouato. Ma
Samuel dimotrando per ipiration diuina, oue egli era nafcofo, iui condotto,
lo fece fermare in mezo della turba. Era Saul digrandeitatura, e con le fala
le fouerchiaua ciacuno. Alhora diffe Samuel al popolo. cotui ha il Signore
unto per uotro Re: a cui non fimile alcun di uoi. Il popolo rallegrandofi, gria
d: uiua il Re. Hauendo Saul ottenuto il Regno, molti, come Re, l'offeruauano
e nella guila, che conueniua, l'honorauano. Molti anco lo frezzauano, e di

lui beffe fi faceuano. Dopo un Mee Naam Rede gli Amaniti, ajedi Giaben
di Galaditica, dicendo che non era per conceder la uita a ueruno degli habitan=
ti, fe ciacun non contentae, ch'ei gli facee cauare il destro occhio. Queti dia
mandarono fette giorni di tregua:iquali ottenuti, mandarono meaggi in Gala=
ditica. Il popolo hauendo intele le parole dell'Amanita, nhebbe a plangere. Ma
Saul stimolato da grauiimo sdegno, fece tagliar due Buoi in molti pezzi, e far
gerli per tutti i confini de gl'Iraeliti, minacciando, che egli tutti tratterebbe in

quel modo coloro, che non fi trouaero infieme con lui a dicacciargli Amaniti.
Concore tutto il popolo, e fattoui la raffegna, fur trouati fettecento mila huo=
mini: e Saulipirato da D 1 o prediffe, che i Giabini dopo tre giorni farebbono
Saul taglia a
falui.
E caminando
l'eercito letutta
la notte,
alla prima
uigilia
peruen
ezzi gi
ne a gli
Amaniti :con
e diuidendo
genti
in tre intorno
parti, tolfe
in mezo
i nimici,
ene pAguaiil

tagli molti 4 pezzi, e parimente ilmedefino Naam Re loro: gli altrimie in

4. 3

P R I M A PA R T E : D E LLE HISTOR IE

fuga; e fatto impeto nellor paee, cr acquitatone di molte foglie, confomna


** lode feceritorno: ne piu fu da alcuno tenuto in poca stima, ma celebrato per la
fia fortezza, cretiandio honorato da quegli, che priralo difregiuuauo. La
onde da capo Samuelraunando il popolo, un'altra uolta grid Saulo Re, e di nuo=

republia : . coji la Republica de gli Hebreidal gouerno de nobili fu cangiata in


3:#. Regno: percioche eglino otto Mos e Ges obediuano a nobili: dipoiper anni.
:::
diciotto furono enza magitrato: indi fotto il gouerno di coloro, che chiama=
uano Giudici, permettendo la fomma de giudicije dell'amminitrationi a uno de
migliori.

O ka Samuel atringendo il popolo per giuramento, chei uolefje dire, fe.


mai da lui hauefje alcuna ingiuria riceuuta, rilofero tuttigridando, che co
era stato al popologiuto e benigno rettore. Alhora die egli: Sappiate, che
** uoi col dimandar Re hauete grandemente peccato, e per tal cagione moo a

ira i bp i o: e queto ui far egno, che nel mezo della state uerr un fortune
uole e fiero tempo. Ne pas molto, che oprauennero tuoni efolgori, come pre=
diffe il Profeta, tanta grandine, chel popolo iauentato, preg Samuel, che

impetraffe da D i o perdono de fuoi delitti. Soggiogando i Paletini gli He


brei, er hauendo loro leuate le arme, e uletato l'odoperar ferro, Saul dicee in
Galgala, efortando il popolo, che doueffe leuarfi al racquito della libert contra.
i Paletini; magli Hebrei temendo la gran moltitudine de nimici, il Re fece chia
mar Samuel. Egli ditermin di andare dopo fei giorni con proponimento, che il
fettimo, dopo hauer facrificato, ei andafjero a combatter co nimici. Ma ueg
gendo Saul, che'l popolo nacoamente fi dipartiua, e l'abandonaua; facrific
egli,ev intendendo la uenuta di Samuel, gli and incontra. Gli diffe il Profeta:
Samuel pro-

perche haitu fatto coteto, uiolando i ricordiniei: sappi adunque, chel tua

f:::::::" ia Regno non durer: ma ricercher I d d I o unhuomo, fecondo ilfuo uolere.

:::" toconfoldati
queteandarono
parole fiapartisamuel
"saulesionatha uo figliuolo con feicen
Gabaone, Gli stranieri bauendo fatte tre parti dell'eerci=

Saul

to loro, faccheggiauano in tantoi terreni de gl'Iraeliti. Ilche ueggendo Saul,


Glonatha er Achia Sacerdoti, da un'alto poggio, e per la poca quantit loro non
fi trouando batanti ad aiutarli, fi doleuano oltre modo. Ma Gionatha, enza

altrimenti configliarfi col padre, con un olo fuo cudiere dicendendo del colle,
afaltiamo, diffe, il campo de nimici: iquali fe ci diranno, che partiamo,non ana
dremo a loro: ma, fe c'inuiteranno ad andarui, quete parole douremo moi hauere

perfegno della uittoria. Cofi e n'andarono agli alloggiamenti de' nimici: ouefu
lor detto, che procedeero auanti, ch'eglino haueuano da parlar feco.Quella uoce
accrebbe a Gionatha l'animo: er indi partendofi col compagno, e prea un'altra

strada, afalt inimici, che dormiuano: crucciione da uenti, gli altrifauent


di maniera,

DI - G I O V A N I Z O N A R A .

'

49

di maniera, che fuggendo confufi e turbati, da i lor propri erano amazzati.

s a v l. ueggendo il diordine, che era nel campo de nimici, o accorgendofi


della partenza del figliuolo infieme con lo cudiere, ancora egli fece impeto ne'
confufi nimici . Saul maladii fuoi, fe alcun di loro prima, che ueniffe la notte,
tralaciando la uccifion de nimici, affaggiae cibo. Nel feguitare i nimici, non
fapendo Gionatha la maladition data dal padre, eendo peruenuto in una felua,
due era uno ciamo di Api, mangi del mele. Saul hauendo in animo di combat
ter gli alloggiamenti de nimici, per ilSacerdote fece dimandare all'oracolo, fe
D 1 o gli concederebbe la uittoria: ma non hauendo egli da D 1 o alcuna rio= !!!!
fia, cerc chi l'hauee offeo, dicendo,io chiamo per tetimonio esto D i o, che fisil
l'uccider, eben foe mio figliuolo. Gettando la forte, quella dimotr Gio=
natha: ilquale eendo dimandato, qual peccato hauee commesto, die, ch'egli
non fapeua di hauer peccato in ueruna coa, fuor che il giorno auanti, non h4=
tiendo faputa la maladition data dal padre, haueua mangiato del mele. Ilche in=
teo dal padre, giur di uolerlo uccidere. Il popolo all'incontrogiur, che non
comporterebbe, che colui, ch'era stato cagione della fua u ttoria, foe uccifo: e
leuandoglielo dinanzi, con uoti plac I d d 1 o. Saul hauendo uccii da feanta
mila Paletini , ritorn in dietro: e foggiogati gli Ammoniti, i Moabiti, i Pale=

fiini, gl'Idumei, gli Amalechiti, er anco il Re di Suba, liber gl'Iraeliti dalle

mani degli stranieri, Hebbe saulire figliuoli: Gionatha,


due figliuole, Meroba, e Melcol. Haueua egli fatto fuo Capitano Abenerem sui,
figliuolo di Ner uo parente.
O R A die Samuela Saul, che D1 o comandaua, ch'egli flagellae Ama
lech: ey hauutane la uittoria, non perdonae ad alcuno, ne a donne, ne a fan=
ciulli, ne agiumenti, ne a pecore: ma eftingueffe del tutto illoro nome. Onde
Saul uenendo a battaglia con gli Amalechiti, uinfe er amazz tutti i nimici. Ma
effendo uenuto in fitopodere Agag Re di quella terra, per la marauiglia, che egli
hebbe della fuabella forma e dalla ua grandezza, non l'uccife: e parimente gli
armenti, igreggi, e le altre cofe dipregio, effendogli ucito dimente il coman.
damento diuino, conferu. Onde Samuel hauendo hauuto in riuelatione da Dio,
comerendeua
ei fi eragratie
pentito
creato
gli and
dicendo
egli,
che
a di
D1hauer
o, che
per Re
fuoSaul,
dono era
rimafoincontra:
uincitore de
nimici,
ez : !
haueua, come gli era futo impofio, amminitrate tutte le coe,diffe alhora Samuel:
io odole uoci degiumenti e delle altre pecore. Onde auien queto : Ripoe saul,
chelpopolo le haueua ferbate per uittime a D 1 o, ma che tutti gli Amalechiti,

eccetto il Re loro, erano stati difirutti. A quete parole foggiune Samuel: Po


feta, che tu non hai obedito a icomandamenti di D i o, fappi, che perderaiil

Regno. Maegli confeffando di bauer peccato, lo preg, che col mezo de acri
Hit. di Gio. Zonara.

P R I M A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

ficiriconciliae feco il Signore. Si diparte il Profeta: ilqualeuolendo saulrite=


ner per forza, gli fquarci la ueta. Qui diffe il Profeta, cofidate far fquar
ciato il Regno, e dato a unhuomo giuto e buono. Ne per laciando il Re di prea
gare, obedi ; e comandato, che Agag foe iui condotto, cruccio, pretamente
torn in Armathaim: e di ordine di D 1 o and a trouar Geffe, per unger con
l'olio uno de fuoi figliuoli: er effendo andato in Bethleem facrificato a D i o
fece uenirfi inanzi Geffe e i figliuoli: e ueggendo il primogenito, che era huomo
grande e bello, stim, che cotui doueffe piacere a D 1 o. Ma diffe D i o: non
Lousms uoler riguardare il uo uolto, ne lagrandez della perona: percioche fi come

g.:"is l'huomo guardal'apetto, cofi D i o rimira l'animo. Hauendo dunque trastorfi


::::::: congli occhi tutti i figliuoli di Geffe, enium diloro piacendo al Signore, diffe sa
muel a Geffe : niun di cotoro elegge D i o: mafe ue n'hai alcun'altro, fi che egli

uenga fuori. Alhora diffe Geffe, altro non reta, che un fanciullo, ilqualepas
fcolale pecore. Comand il Profeta, ch'egli lo fa effe uenire. Effendo Dauid
chiamato, uiuenne: ilquale era colorito con belliimi occhi, o era anco bello di

perona. D1 o motr a Sam tel, che cotui era quello, ch'egli uoleua, che
Re fi ungefje. Onde prea eglil'ampollu l'une con l'olio nel mezo de fratelli : e

:*** ritorn in Armathaim. Entr in Dauidlo pirito di Dio: e fi part da sul;


|-

onde in lui entr un cattiuo pirito, ilquale l'affi geuaetormentaua. Parue aduna
que al Re di tenere appre un huomo, che apelje fonar di cetara, affine che col
fuo fuono acchetaffe il furor del Demonio. E gli fu menato Dauid, come mol=
to detro a fi fatto uffico: e dal Re fu affianato, onde lo chiamaua cudiere.

Quante uolte adunque al Requel cattiuo pirito recaua noit; tante ueniua cacs
ciato dal fuono e di uerfi di Dauid, e Saul in feritornaua. Ora hauendo i Pa=

letini mojo guerra agl'Iraeliti, effendo per uenire alle mani ; un di loro, chia
mato Golia, huono di gran forza, er ilquale di grandezza duanzaua tutti,per
cioche era poco meno d'otto cubiti di statura: la ua corazza peaua cinque mila
ficli: e la lancia eragrofja,come un fabbio di tefiore: la fada pestua ancora ella
feicento ficli: cotui dico comparendo nel mezo d'ambedue gli eerciti, diffe gri=
Golia
Gig
dando
alcuno
combatter
E fefoggetti
egli mi auince=
d.
r, noiagl'Iraeliti.
faremo a uoiVenga
foggetti:
madifeuoi
io auincer
lui,m:co.
uoi farete
noi.

E queto fece continuando quaranta giorni. In tanto effendo Dauid rimandato


a Geffe fuo padre, egli Jeo ueniuamandato al campoper recare a fratelli, che
erano foldati in quella guerra, le coe loro necerie: percioche tre, che erano
di maggiore et, eguitauano Saul, Effendo adunque uenuto a fratelli,uide Go=
lia, che fecondo il uo cotume, sfidaua gli Hebrei a combatter da corpo a corpo;
e gli rimproueraua,che miuno hauefje ardire di andare a combatter feco. Nell'udir

guete parole sdegnandofi Dauid, diffe a quelli, che fi trouduano preenti, che

DI

GIO V A NN I

Z ON AR A .

3 1

egli feco uoleua combattere. Ilche hauendo intefoil Re, gli diffe, che effendo
egli fanciullo, non era atto a entrare in battaglia con quell'huomo cofi terribile e
non circoncio. Ripoe Dauid, che D1 o farebbe in uo aiuto; ilquale gli ha=
ueua date forze contra un'Ora, e contra un Leone,che haueuano affaltato il greg

ge, e rapite alcune pecore: percioche effo andando lor dietro, gli baueua e feri=
ti, er uccifi. Che adunque farebbe aiutato da D 1 o, ilquale gli concederebbe
tanto podere, che ucciderebbe quellhuomo straniero, e leuerebbe la uergogna del

popolo d'Iraele. Cofi diffe Dauid: onde il Re concedendogli licenza diandare,


loguern delle fue armature. Ma Dauid femtendo, chel peo gli era troppo gre=
ue, le fi fogli: e prefe la fila mazza, e mettendo cinque pietre nella pera, an
d contra Golia con la fionda in mano. Vedendo Golia ilgarzone, per dileggiar=
lo, gli dimand, fe con lamazza e con i fai stimaua di andare a trouare il cane.
Ripoe Dauid, chei gli pareuada peggio d'un cane. Onde Golia adiratofi, con
arroganti parole, minacciando, che darebbe le fue carni alle fere, c, a gli augel=
li, uenne correndo con molto impeto contra Dauid. Ilquale ancora egli con mol
ta pretezza meja una delle pietre nella fionda, percoffe la fonte del nimico con
tanta forza, che egli cadde con la faccia ingiu stefo in terra. Corfe a lui Dauid; Dauid uede
e leuandogli la fada del fodero, gli picc la teta, e tolfe le fue foglie. Que= de Golia .
fto fatto arrec tanta paura a Paletimi, che uolgendo le falle, fi mifero a fug

gire. Saul mandandolor dietro l'eercito, ne uccife una gran quantit, ne feri
parecchi, e faccheggi gli alloggiamenti. Dauid port la teta di Golia a Saul ;
e la fada conagr a D 1 o. Tornando l'eercito nella citt, gli andarono incon=
trale donne, e danzando cantauano, Saul hauere uccio mille de nimici: e Dauid

hauere ditrutti dieci mila, ripondeuanole uergini. Queteparole mofero Saul Saul porta
a inuidia, in guifa, ch'egli diffe, che altro manca a cotui, fuori, chel Regno ? inuidia a Da
|

e cominci hauer foetto opra Dauid, onde effendo un giorno afalto dal cat,
tiuo pirito; e Dauid,fecondo il cotume cantando e fonando per liberarlo da

quella noia, due uolte contra diluitir della lancia: ma Dauid con lo cudo della
difea di D i o chif il colpo. Dipoi uenuto il Re in paura di Dauid, lo fece
Tribuno de oldati, affine, che andando alla guerra, foe leuato diuita. Ma
egli con laita di D1 o in ogni impreariuc uincitore, onde eraalpopolo caro.
Auenne, che Melcol, figliuola del Re, s'innamor di lui. Ilche hauendo intefo Dauid ottie
ne Melgol
Saul, fi pens, che da queto potee prendere occafione di teffergli inganni: e perimoglie.
promie di dargli per moglie la figliuola, fe effo gli portae cento preputij de

Paletini:perando douere duenire, che nella battaglia egli rimaneste uccio. Intefa
Dauid la propota, andando co fuoi foldati contra nimici, e tagliandoli a pezzi,
rec a Sauli cento preputij (criue Giueppe, che non cento preputij, ma rec

feicento tete) onde ottenne Melcol permoglie, ora Saul, ilquale uedeua, che
D

ij

5 2

P R I MA - P R T E D E L L'H I S T O R I E

auid era fauorito da D 1 o, er amato dal popolo, tanto piu fi poe a temere
Ginatha
di
lui, ad adoperar fraudi, Cr a procurar la fua morte. Onde commie a Giona=
antaua Da . "
uJ.
tha fuo figliuolo, co a ferui piu fedeli, che l'uccideero. Ma Gionatha, ch'era
*

innamorato del ualor di Dauid, gli dicouere il comandamento del padre; e lo con=

fort a guardarfi ; percioch'egli fra tanto cercherebbe dim tigarlo, e poi lui in
formerebbe di ogni coa. Fece Gionatha, quanto hauea promeo a Dauid; er
oper fi col padre, che refeil uo animo uero di lui pietoo 'in guia, che can=
giando del tutto uolere, giur, che non gli farebbe mai ingiuria. Ilche racconta
to effo a Dauid, lo riduje al Re, e fu rimeo nello stato di prima. Effendo un'al=
tra uolta i Paletini contra gli Hebrei, ev affaltandoli, Saul mand contra loro
Dauid, ilquale ritorn con la uittoria. Ma, quantopiu egli nelle fue impreeri
portaua piu grande honore ; tanto piu il cuor di Saul fi riempieua di maggiore
inuidia. Onde effendo da capo Saul tormentato dal cattiuo fhirito, accorrendoui
Dauid con la cetara per far l'uato ufficio, egli ancora prefa la lancia, la finfe
contra di lui: m Dauid preuedendo e fchifundo il colpo, fi diparti. Ordin Saul
a fitoiminitri, che andaffero la notte in caa di Dauid, e preolo, la mattina 4

:::" lui lo conduceero. La qual coa inte du Melcol, calando Dauid d'una fenejira,
lo camp dal fouratante pericolo. E douendofila mattinaleuar di caa, Mel=
col hauendo acconcio il letto in guia, che pareua, che alcun uigiaceje, e poto
fotto la coltre un cuor di capra amazzata di freco, che ancora palpitau, accios
che per il fuo mouimento mouendoi la coltre, motraffe, che alcuno da douero
giace] nelletto, effendo uenuti coloro,glimen dentro, dicendo, chel marito era
amalato. Ilche fatto intendere a Saul, comand, che nel portaffero inieme con

tutto il letto. Leuando adunque e il letto, erimouendone le coperte, fi auidea


ro dell'inganno; e lo d fjero a Saul. In queto modo hauendo Dauid chifatala
morte, fi ridue a Samuel, con lui dimorando in Rama di Nabioth. M Saul
mand parimente col i uoiminitri a prender Dauid: iquali effendo in quel luo=

. go peruenuti, cominciarono ancora esti a profeteggiare. Inteo il Re lo effetto

39

::::::::.s. ue ne mand de gli altri, aiquali il medefimo auenne: onde ancora de nuouiui
fece andare. E queti etiandio effendo tocchi da firito profetico, pien d'ira
ui and ancora egli steo: e come fu preo il luogo, cominci parimente ancora

egli a profeteggiare. Nel qual tempo quei,che ui fi trouarono,differo, che nacque


il prouerbio: E dunque Saul fra Profeti ? Poi che effo fu inanzi a Samuel, uffi
to di mente, e fogliatefile ueti, giacque tutto il giorno, e tutta la notte ignu=
do. Dauid di quel luogo fuggendo, raccont a Gionatha quello, chel padre ba=
ueua uoluto fare contra di lui. Ilche egli non credendo, lo preg, che ancoraft=
celle dell'animo del medeimo proua: e che glie ne dee contezza, che eglicio ata

tenderebbe fuori della citt, onde Gionatha al padre nominando Dauid, conobbe,
-

ch'egli

CI I GIOV A N N I Z O NA RA .

33

ch'egli bramaua il uo angue : e gli fece dinastoto intendere il tutto, imponen


dogli, che col fuggire procurae la fia flute; apprejo indue Dauid apro=
metterglicon giuramento, che di lui fi ricorderebbe: e, eegli foje morto,fl
ceffe beneficio a fuoi figliuoli. Con quete promee Gionatha ritorn: e Dauid
fi ridue in Nabam al Pontefice Abimelech. Marauigliandofieo, che Dauid
Dauid na ad
andaffe folo, diffe egli: il Re m'ha commefjo certo importante egreto, onde af. Abimelesh.
|=
|41

fine, che niun lo appia fon uenuto enza compagnia ueruna: comandando a
faoi ferui, che qui ueniffero a ritrouarmi. Co detto, dimand del pane. Ri

il

foe il sacerdote, che egli non uene haueua, fenon alcuni, che erano facri:ma

Je egli foe mondo dalle Donne, ne prendeffe, e mangiae. Chiefe alhora Dauid
che ancora gli foffe dato un coltello: maripondendo il Sacerdote, ch'egli altra

arma non haueua, che la pada di Goli,ch'eo haueua conagrata a D1 o, egli

la fi fece dare, er and in Geta a trouare Anco Re de nimici. Ma effendo co

nociuto, fauentato, fine di effer pazzo, caminando e facendo opere da impaz


zito. In tal guia togliendofi dallemani di coloro, and fala Tribu di Giuda;
Dauid f7 nae
equiui fi nacoe in una pelunca, detta Odolla ; nella quale da fratelli e da pa. feofe
in una
rentiera uiitato: e dipoi fi raunarono a luida quattrocento huomini. E di quin pelunsa.
dipafjando in Moabit, preg il Re, che concedee, che i uoi parentiquiui fa=
ceffero il fuo efilio,infino a tanto, che alle coe fue uccedee alcun buon fine. Il

Regli compiacquete riceuendo Geffe con la ua famiglia, Dauid per comandamen


to di Gad Profeta, ritorn nella terra di Giuda. Hauendo intefo Saul, che Dauid
haueua raccolto gente, facendo raunargli amici, di lor fi dolfe, come che fost
fero d'accordo con Dauid. Ora Doeg Sire, e feruo di Saul, ilquale fiera tros

uato preente, quando il Pontefice diede ipanie la pada di Golia a Dauid, rac
cont al Re, come uide Dauid, che era ito al Pontefice; e, come il Pontefice a
nome fuo fece orationi a D1 o ; e , come il detto Pontefice gli haueua dato da
mangiare er anco la pada di Golia. IlRe fatto citare il Pontefice, lo accus di

hauer congiurato con Dauid contra di lui ; e comand a minitri, che con ogni
fua stirpelo amazzaffero. Ma eitemendo di uccidere il Sacerdote di D i o:
Morte di
commie queto a Doeg. Cotuieequi il comandamento del Re; e co fu il Pon Abimelech
}

tefice amazzato con tutti i fuoi ; iquali furono trecento e cinque : e parimente

faccheggi la citt loro, uccidendo quanti ui fi trouarono, enza hauer riguardo


mea et, ne a feo, Solamente gli camp delle mani un figliuolo del Pontefice,
detto Abiathar, ilquale port a Dauid la nuoua di queto fatto. Hauendo gli

stranieri con improuio impeto affaltata Celia, e portandone del contado il fatto
bottino, Dauid,percomandamenio di Dr o con i quattrocento fuoi affalendogli,

gli tagli a pezzi, e ricouer tutte le coe tolte. Alhora Saulmand un buon
numero di oldati, che l'amazzaffero: ma Dauid, laciando Celia, fi ricouer
*.

Hit, di Gio. Zonara.

D ij

54-

P R I M A P A R T E * D E L L'H I S T O R I E

"eldestrto. Ne rimanendo per queto sauldalla deliberation di amazzarlo, Gio


natha andando a trouar Dauid, lo confort a far buono animo er a perarbene:
ma effendo Dauid fuggito in certa cauerna del deferto detto Maan, Saulan=
d ad affalirlo con molte genti; e farebbe stato Dauid inpericolo di effer preo,
Je effendogli apportato, che i nimici erano entrati nella ua regione, Saul, la=
fiando Dauid, non foe ritornato a difendere il fuo. Dopo queto fu detto a
Saul che Dauid dimoraua nel deerto di Gaddi. Prefi adunque feco tre mila cela
ti huomini, nel camino mouendoglifi il corpo, and per fargli opportuni bio=
Dauid non gminella pelunca: nella quale apunto fi staua nacoto Dauid col fuo drapello.

:: 1de effendo da fuoi efortato aducciderlo, non uolle compiacer loro: maglita
* gli occultamente parte della ueta. Vfcito il Re fuori della felunca, egli ancos
ra lo eguit, e dietro gridandogli, il Re uolgendofi, egli l'ador: e gli diffe:
non uoler Reporger fede alle parole, che di me falamente ti fono dette: ecco,
chel Signor tha datonelle mie mani: percioche hauendo io nella felunca taglia=

ta una parte della tua ueta, piuageuolmente poteua ucciderti: e con quete paro=
leglie la motr: e grid, fia giudice fra te e me Ib d 1 o. Lequali cofe pungen
do l'animo del Re, con alta e dolente uoce diffe a Dauid: tu nel uero feigius
Jio ; percioche hauendoti io offeo, tumi rendi per male bene: onde io mi credo,
che Dio ti ferbial Regno d'Iraele. Ma uoglio, che tu mi prometta, che non dia
truggeraila mia caa, ma conferuerai tutta la stirpe mia. Giur Dauid a Saul,
che cofi frebbe: erin talguia l'uno dall'altro Ifi dipart. Intorno a queto tem=

Morte disa pomor anco Samuel, che fu buono e giuto huomo: ilquale dopo la morte di Elio
hebbe il gouerno de gliffaeliti folo dodici anni, e con Saul diciotto. Dauid fi
"
part del deerto di Maan;e mand ambaciadoria Nabal Carmelita ricco huomo,
ilqualetoau i uoi greggi, chiedendogli, chei ne facee a fe cr a i uoiquella
parte, che glipiaceje, per merito di hauer difeo imedefimi greggi, infieme con
coloro, che gli pacolauano. Nabal, come colui, ch'era fiero cr afro, rioe
a Dauid uperbamente, e con grandstima sfacciatezza, dicendo. Chi Dauid ?

chi il figlitolo di Geffe ? e chiamollo fuggitiuo. Da queti uituperi fointo


Dauid, giur che ditruggerebbe Nabal con tutti i fuoi : cr and con i quattro

L, mere cento armati contra di lui. Mala moglie di Nabal, che era matrona prudente e
Nabalia bella, hauendo intea la dimanda, che Dauid haueua fatta al marito ; o in che
diDauid.
gufalo steo Dauid haueua guardate le fue pecore, enza dire almarito coa ue
-

|-

runa, caric gli Afini di moli doni; er and incontra di Dauid. Alquale effen
do peruenuta, dopo lo hauergli fattoriuerenza, lo preg, che cordandofi dela
l'ingiuria fattagli da fuomarito (la cui natura era conforme al nome: percioche
Nabal dinota pazzia) e ponendo da canto l'ira, accettaje benignamente le coe
che ella gliporgeua. Dauidlodata la donna, e perdonato al marito, '
|

EIICI140

DI G I O VAN N I Z O N A R A ,

Effendo ellaritornata a caa, auis il marito, che inimici ueniuano. llche hauens
d egli inteo, fu ripieno di tanto fauento, e di cofi fatta tritezza, che dopo
dieci giorni fi mor.
I NT es a Dauid la fua morte, mand alcuni meaggi ad Abigea, procuran=
do di hauer colei per moglie. Ella, quantunque diceje, fe effere indegna di effer
moglie d'un cotale huomo, non dimeno per maritolo pree. Fra tanto Saul non
men dell'uato procacciaua di hauer nelle mani Dauid: econ tre mille celti foldati

gli tee un'aguato prejo al colle di Echella:nel qualluogo dimoraua Dauid infieme
con i uoi quattrocento. Ilquale and una notte infieme con Amefa negli allogga=

menti di sul, er entrato nel uo padiglione; trou, chel Re fi dormiua: euo- ::


lendo Amefa ucciderlo, egli cio non gli laci fare: maleuandogli uia folamente la ne disani

lancia, eluao d'attingere acqua, fi dipartirono, niuno dicio auedendoi: benche


Abener, e molti altri giaceffero preo al Re. La onde effendo Dauid falito alla
sommit del monte, ripree gridando Abener con quete parole. Perche non fai
tu l'acolta al Re : Ecco, che alcunifono entrati neluo padiglione per ucciderlo,
fenza che uene fiate accorti. Cerca la lancia, eluao dall'acqua del Re: accioche

tu conoca a qual pericolo, non uene accorgendouoi, eglifia stato. Saulconocens


do la uoce di Dauid, ilquale hauendolopotuto uccidere, da capo perdonato gli h=
ueua, confejdi hauer peccato: e che la ua mente era stata ingombrata di errore;

efece intendere a Dauid, che rimaneje ficuro, e fi ritornafje alla fua caa. Diffe
Dauid, conceda I d d 1 o a ciacuno il premio econdo la qualit della giutitia e

fede fua: e con i uoi quattrocentofi ridue ad Anco Re di Getha: e quiui dimor
Jei mefi. Douendo i Paletinimouer guerra a gl'Iraeliti, diffe Anco a Dauid.
Vuoitu infieme con i tuoi uenir meco a queta guerra? Rifoe Dauid: che lo aius
terebbe ualoroamente. Effendogia entrati inimici ne confini degl'Iraeliti, tura
bato Saul, ricerc, f piaceua a D 1 o, che contra a nimici figuerreggiaffe: e non
hauendo ripota, and a cercare di certa incantrice, e trouandola, hauendo egli
cangiato habito per non effer conociuto, chiefe che chiamae l'anima di Samuel:

laqual fingeo di hauer fatto uenire per uigore di certi incanti, le diffe Saul: io
mijento molto offendere: percioche gli stranieri mi fono uenuti contra: e D 1 o

partito da me : Ripoe la imagine di Samuel. Il signore ha adempito quello,


che per la mia bocca ti haueua predetto, togliendoti il Regno, e dandolo a Dauid,

fo - eh

e ottoponendo il popolo a nimici: Matu e tuoi figliuoli ui morrete domani. In- :


tee Saulquefie parole, pieno di affanno fidiparti. Gia inimici fi erano accampati: sau:
e Dauid co quattro cento haueita poti i fuoi alloggiamenti dopo le lorofalle. Ma
a'principali di Anco non piaceua quella compagnia; dicendo,ch'era da temere, che
colui nella battaglia non gli apportae qualche calamit, ritornando a uoi : onde

chiefero,cheifi dipartije. Ilperche Anco obed al parer di coloro,e diede a Dauid


D iiij

56

P R I M A -PA R T E D E L L'H I S T O R J E

licenza. Partiji adunque Dauidcon i fuoi, er and a Sicelag, da nco concedu=


togli ad habitare ; e trou, ch'ella era stata arfa, e che ambedue le fue mogli infe
me con tutti quelli, che iuifi trouarono,erano stati prefi dagli Amalechiti. Pian=
gendo Dauid quella calamit, fece che Abaiatar Sacerdote, dimand a I d d 1 o fe egli doueua feguitare i nimici? Permetendolo D1 o, fi mie lor dietro con i

paauinse quattrocento; laciando i dugento alla guardia dellebagaglie. E giungendogli a


giamaiechi
tempo,
ch'eiquattrocento,
mangiauano e chefe
beueuano,
afaltandogli
gli amazz
61
tutti, eccetto
ne fuggirono
opraall'improuifo,
a corridori Cameli,e
rico=
uer tutta la preda. I quattrocento di Dauid effendo ritornati,non uoleuano, che
fi diuidefjero i bottini con i dugento; dicendo, ch'eglino fi poteuano contentar
di hauer ricouerate le mogli loro. Ma Dauiddann, come ingiuta, la ragion,
ch'e adduceuano: e comand, che tutto quello, che haueuano acquitato, partiffe=
ro fra loro egualmente.Laqual legge dura ancora: che quegli, che fi laciano alla
s
guardia delle bagaglie, habbiano ugual parte degli acquiti con gli altri, chefono
andati alla battaglia. Venuti i Paletinie gl'Iraeliti al fatto d'arme,furono ucci
fi molti Hebrei, e tre figliuoli di Saul: ilquale fentendofi ferito mortalmente nel
petto, comand al uo cudiere, che lo amazzaffe, acciocheuluo non perueniffe
saui useide in poder de'nimici. Ilche non uolendo coluifare, egli stefjo fi cacci la fada in

::"" corpo, e cadde morto: laqual morteueduta dallo scudiere, egliancora fi uccife.
|-

Il eguente giorno, mentre i Paletinifogliauano i corpi morti degl'Iraeliti, tros


uarono nemonti di Gelboe il corpo di Saul,e de figliuoli; epiccando loro le tete,
le mandarono alle cafe loro, e lefecero ueder per tutto, rallegrandofi infieme della
uittoria,e conagando le loro arme de nimici a i loro Dij. E i corpi leuarono in
croce preo alle mura di Methor, laqual dipoi fu chiamata Scithopoli, 1 Giabini
di Galathida hauendo intea la morte di Saul, i piu forti caminando tutta la notte,
leuando i corpi di Saule di Gionatha, gli riportarono a Giabin: Er abbrucciando=
gli, fepelirono le offa. Regn Saul, uiuendo ancora Samuel, diciotto anni,e dos
po la fua morte uentidue. Effendo Dauid di poco ritornato dalla ucciion de nia
mici, uno Iraelita lo auis, che l'ecercito degli Hebrei era stato tagliato a pezzi,
e della morte di Saul e e di Gionatha. Dimandandogli Dauid, fe egli gli raccon=

taffe il uero, gli diffe ; che hauendo Saulriceuuta una mortalferita, non potendo
egli per la debolezza amazzarfi, ricerc il uo aiuto, accioche uiuo non peruenia

fin poder de nimici, onde egli in ciolo haueua fouuenuto, che effendofiil Re
appoggiato con lo stomaco fu la punta della pada, effo aiut, che la pada facee
teffetto: e cofi haueua, econdo che da lui era stato ordinato, amazzato il Re.e
per tetimonio delle fue parole, rec a Dauid la corona, e imanilli d'oro. Dauid
adunque piane Saule Gionatha: ma fece dar l'ultimo upplicio colui, che bs
ucua poto le mani nel corpo dell'unto dalSignore.
4

DI GIOV A N N I Z O N A R A ,

$?

: D 1 P o 1 per comandamento di D 1 o and a Chebron,citt di Giudea,con am=


be le mogli, con Achinoa, cr Abigea; e i uoi oldati con tutta la famiglia. E
quiui dalla Tribu di Giuda fu dichiarato Re, e lod i Giabini per l'ufficio da lor
fatto in epelire il corpo di Saul,e di Gionatha.Ora Abimener, Capitano di Saul,
falut Gebofthem, che era rimafojolo de figliuoli delfuo fignore,Re ditutto il po= Gebohem .
polo d'Iraele, eccetto la Tribu di Giuda ; ilquale hauella quaranta anni, e tenne

il Regno due anni. Elmedefino Abimener effendo diuenuto nimico della Tribu
Giudaica per cagion di Dauid, le moeguerra. A cui fi oppoe Gioab, Capita=
no di Dauid, col uo eercito: e da prima fi azzuffarono dodici dall'una e dall'al=
tra parte; iquali uccii gli uni con gli altri, e combattendo tutte legenti, que di
Abimener furono uinti. Haueua Gioab due fratelli, Abest or Ajahel. Afabel Abimener.
ualendofi della celerit de piedi, fi mife a tener dietro di Abimener.Eglilo confors
ta ritornare: o Aahel non uolendo ritirare il piede, lo fer con la occaione
dopo lefalle, e l'uccie. Alhora ifratelli sdegnati per la morte di Asthel, cora
rendo, con ognilor forza andarono contra Abimener. Maegli standofi nella cint
d'un colle, grid a Gioab, che non uoleje mouer la guerra fra i uoi. Percioche
Aahel era morto infelicemente per non uolere obedire a fuoi ricordi. Gioab p1=
rendogli per quete parole di douer ceffare, fecefonare a raccolta,e laci di eguis

tare piuinanzi. E queto fu principio agli Hebrei di ciuilguerra; laquale dur


grandiimo tempo, accrecendo le forze di quei di Dauid, e menomandofi quelle id heb
di saul. Nacque a Dauid, mentre egli habitaua in chebron, di diuere moglifi :
figliuoli: di cui ilmaggiore fu Ammon. Lo sdegno, che prefe Gebojthem,perche li.
Abemener uaua con la concubina dijuo padre Saul, gli diede cagione di ribellare,
er accotarfi alla parte di Dauid. Dauid mandando ambaciadori a Gebojthem a
dimandar Melcolfua moglie , ottenne, che effendo ella leuata dal marito, a cui era
stata fofata nel tempo, che Dauid era sbandito da Saul, gli fu rimandata. Fra
tanto Abemener con ipiu uecchi del popolo e con i capi de foldatitratt, ch'egli
no fi riduceero a Dauid. Ilche impetrato benignamente da ciacuno; datafi tr4
loro la fede congiuramento, egli ui and, e riceuutoui con amoreuolezza, fiuola
fe a raunare il popolo, per far, che Dauid foffe da tuttifalutato Re. Gioab effen=
do andato a Chebron, intefa la ribellion di Abemener, hauendolo accuato indar= '
no inanzi a Dauid di molti falfidelitti, occultamente procur di farlo uenire per
nome di Dauid. Effendo egli ritornatc, er hauendolo cotui menato lontano da

foiottopretello di uolergli fourire un gran egreto, lo feri d'un pugnalenella a


pancia, e l'uccie. Ilqual fatto attrit Dauid fifattamente, che maladicendo luca Ab:en:..
ciditore, fece far l'eequie del morto con grandimo pianto. Poco dipoi Gebo=
sthem fu uccio a tradimento dormendo: ela ua teta da due,che l'homicidio hauea

uanofatto, fu Dauid appreentta, Egi non olonon ligiudic degni dipremios

5 8

PRIMA

PA RTE

D E L L H I S T O R I E

ma gli fece leuar di uita per hauere uccio il padrone. Pocia tuttigl'Iraeliti firl=

: duffro a Dauid; e tunero Re di tutte le Tribu. Dauid riceu: il Regno della


Tribu Giudaica in et di trenta anni: ev in Chebrcne hebbe filo di lei il gouer=
no fette, ma di tutta la gente uentitre. Confermato nel Regno, and con tutti i
uoi a Gerualemme. Alhora teneuano quella citt, e il tenitorio i Gebufei, pa=
renti de Cananei; da qualianco effa citt era nomata Gebu. cofloro per tcherno,
poero a difea della citt ciechi, zoppi, ev altri fimili, che mancheucli erano di

qualche membro; dicendo,che queti tali erano b flantiauietare a Dauid la entra


ta. Dal qual uitupero sdegnato Dauid, pree la citt per affedio; e d' ndi faccia
Paulinomtine
i Gebufi, la rifece,e dal nome uo la chiam Dauida, nomandofi ella ne tempi
..
:4 di Abraham Solima: equiui facendo fabricare il fuo Real palagio, ui ferm la
fua stanza, e di molte fue mogli e concubine riceu de gli altri figliuoli.Et effendo
moletato dalla guerra degli stranieri,di uoler di D i o ucendo, gliuinfe. Iquali
, tornando un'altra uolta con maggiore efercito, a Dauid fu comandato da D i o,
, che con l'eercito fi fermaffe ne bochi del pianto: e che non prima i nimici affaltaf

Gerufaleme

|-

|-

|-

fe, che eglifoje in quelli moletato. Obedi D. uid, ruppe i nimici, egli cacci con
mortalit loro infino ne lor confini. Fece dipoi raunare in Cariatharim i Sacerdos
ti, i Leuiti, e tutto il popolo; er hauendo fatta leuar l'Arca fopra un carro,i Sa=
cerdoti la portarono in Gerualemme, andando inanzi il popolo, o il Re, ilqua
le cantaua con la cetara: laquale Arca effendo in pericolo di cadere, Oza figliuo=
lo di Aminadab,lendendo la mano: e ferma tenendola, fu cagione, che ella non
traboccaff. Et adirandofi I d d I o, che un huomo fuor di religione l'hauefje

::: tocca,fibitolofece morire. onde quel luogofudetto ucciione.Temendo adun


4 que Dallidi far condur l'Arcanella citt, la fece porre nella caa di Abeddar Lea
*

uita: preo alquale ella fi rimae tre mefi: e la caa di coluifu ripiena di molti be=
mi. Ilche inteo Dauid, la fece trafportar nella ua citt , facendo andare inanzi feta
te cori d'huomini, er effo fonando la cetara; e danzando, come per trantullo.

Ilqualueduto da Melcolfua moglie faltare efeleggiare, lo ripree,chenonferua

,,fela riputatione, che al uo stato fi conueniua. Maegli rioe, che dicio non
, prendeuauergogna, ne era cofi fatta coa diconueneuole, facendofi a honor di
D 1 o. Cofi portarono l'Arca dentro la citt; e la poero nel Tabernacolo, che

Dauida quello effetto haueua fatto fare. E uolendofarle fabricare un Tempio,


Nah quel Natham Profeta di ordine di D 1 o fauentandolo ; Non tu(diffe)mifabricherai

:::::::: il Tempio, ma iltuo figliuolo, ilquale haur il Regno dopo la tua morte. Hauen
uid.

do Dauid dal Profetariceuuto queto auio, uolgendofia ringratiare il Signore,

non molto dipoiuccie ecacci gli stranieriinfieme con i confederati loro, effe=
ce tributaria la Soria, mettendo preidio in Damaco. Nel ritornofimilmenterup=

pegl'Idumei,tutti riducendogli inferuit. Ricordandofi dipoi del patto, fatto


da lui

D I

GI OV A N N I

ZONA R A.

y'9

da lui con Gionatha figliuolo di Saul, cerc, f era rimato alcuno della ua fami=
glia. Et hauendo inteo, che ui fi trouaua un uo figliuolo,chiamato Menfibotem,

ilquale era zoppo,lofece uenirealui ; egli don tuttele ricchezze deltauolo ; e ::


gl'impoe, che in perpetuo uiuejefeco, dandogli etiandio i erui del padre: e Siba,
uno di quelli, feceuo procuratore, egli diede carico di ricogliere i frutti delle fue
entrate. Cofi Menfibotem habit inGierualemme, er era riceuuto alla tauola
del Re. In queto tempo uenne a morte il Re degli Ammaniti, amico di Dauid,
hauendo laciato il figliuolo, detto Annon, ucceore del Regno. Mand Dauid
a lui ambaciadoria conolarlo della morte del padre; cr a fargli parimente ape=
re, che egli era per conferuare ancora l'amicitia con effo lui. Ma egli foettan=
do, che gli ambaciadorifofero ipie, facendo lor rudere una parte delle lor bar=
be, e tagliar la met i delle uete,gli licenti. Iquali ueduti da Dauid in quella gui=
fttrattati, mand Gioab con una buona quantit di eercito contragli Ammaniti.
Iquali attaccando la battaglia,uinfero quelli,et i Soriani loro confederati.Ei dopo
la fuggita dinouo richiamando il fauor de confederatirinoutrono la guerra. Alho

ra Dauid affiltandogli con tutto l'eercito, ne tagli apezzi molti, e fer graue=
mente Sobach,Capitano de nimiciilquale morto per la ferita,i Soriani di Meopo ...
tamia,confederati de gli Aminaniti, a lui fi diedero. Ilquale da capo contra ime=
defini Ammaniti mand Gioab, iquali hauendo ributati, er affediandoglinella Dau".
princ palloro citt,dimorando egli fra ta ito in Gierualemme,uggendo un giorno

dalla fenetra del uo palagio unamatrona, detta Berfab, liquale nella ua caa era

Dauid inna

entrata nel bagno, eui fi lauaua, facendola a lui uenire, us con lei. Laquale : o di

facendo intendere al Re, che ella era grauida, Dauid fece chiamar vria (che ta- "*
le era il nome del fuo murito ) dall'aedio: e dimandatogli informat on dell'efera
cito, mundategli alcune uiuande della ua cena, gl'impoe ch'egli andafje a caa.
Ma egli non fi part: perciochenon gli pareua diceuole, che trouandofiiluo c4=
pitano inieme con glialtri foldati alle fatiche del campo, eglifi giaceffe con la mos
glie. Il Re cannefogli unaltra uolta, ch'eifi riduceje a caa,efattogli bere tanto
uito, ch'era quai diuenuto ebbro, preo le porte del Reale palagio fi addormen=
t.Onde il Recio ueggendo,rimando vria al campo criuendo a Goab,che doueffe
ponere Vria nella piu afra battaglia, e laciandolo iui folo, e facendo ritornar
gli altri a distro, lo laciaffe uccidere. Fu eeguito il comandamento del Re : eg
uccio Vria: ilquale dalla moglie fu pianto, e finito il pianto ellafufofata da D4=

uid: epartor un figliuolo. Per queta celeraggine irato D i o, mand a D4=


uid Natham:ilquale effendo andato a trouare il Re, gli parl in queto modo. Fu

rono gia due huomini: de qualitano hebbe greggierarmenti, efaltro una fola ::::::::
Agnella. Auenne adunque, che and uno straniero ad alloggiar nella caa del ricco: Dauid.

ilquale non fece acrificio delle fue betie,mauccidendo l'Agnella del pouero,glie la

6 o PRIMA P A R T E D E L L E H I S T O R IE
diede a mangiare. Queto intefo Dauid, condann colui, che cio haueua fatto, in
quattro uolte tanto, et alla morte. Diffe alhora Natham.Re tu hai data lajentenza
contra dite. Percioche tu steo queta celeratezza hai commefjo: e gli rmemor
l'adulterio e l'ucciione:egli dinuntiper queto l'ira di D 1 ose che glifoprataua
:::::::
Dauid. a
no delle calamit:e fra le altre coe la morte del figliuologenerato diadulterio. Da
|-

uid congrandiimo dolore forte grid,che egli haueua peccato. E Natham glirio

fe, che i p o; o perdonatogli hauea. Dopo questo il figliuolo, naciuto di Ber


fab, inferm. onde Dauid preo da grandoglia, stettejette giorni enza man=
giare; e uetitofi di nero panno; egiacendo opra a uiliimo drappo, pregaua
D i o per la faluezza del fanciullo. Ma dopo ifette giorni il fanciullo f mor.
La cui morte intefada Dauid, fileu, e lauatofi, emutando la ueta, refe gratie
a D i o, er ordin, che gli folje appretata la tauola.Di che marauigliandofi i

? minitri del Re; diffe Dauid, infino, che il fanciullo uiueua, io haueua peranza
d'impetrar la gratia da D i o, e megli motrai humile e upplicheuole. Hora,
' ch'egli morto,conoco che imiei preghie la mia triflezza perlifono stati uani.
sarimento Ma Berab partor a Dauid un'altro figliuolo ; a cui egli poe nome Salomone.
disa" Fratanto Gioab fece intendere al Re, che gli Ammaniti erano ridottiin etrema
neceit per l'aedio. Ilquale effendo quiui andato, pree la citt, e la diede a
faccheggiare a nimici, ma la corona di oro del Re, laquale era del peo d'un talen=
to, adorna d'una riccagemma, fi prefe per lui, uolendola egli adoperare: e fece

tagliare a pezzi tutti quelli, che erano nella citt; e trattate in talmaniera alcune
altre terre, ritorn in Gerualemme. Haueua Dauid una figliuola, chiamata

is. Thamar, laquale era forella d'una medeimamadre di Affalon. Di lei Ammon
::::::::..., primogenito di Dauidera fieramente innamorato, inguia, che inferm. Giacen=

"o egli nelletto, il padreland a uifitare: er ei lo preg, chemandafje Thamar,


aferuirlo delle coe necearie. Fu contento il padre: cr ella uiuenne; egli appres

fi il cibo. Ammon comand, che tutti fi dipartiffero; elaciafero, che fola la


forella gli attendeffe. Comelafanciulla fu fola, egli uando la forza, la uiol: e
Jubito quellardente amore fi mut in altretanto odio:epretamentele comand,che
fi dipartiffe, ordinando a un famiglio,che uia la cacciaffe. Ella per dolor dello stu=
pro e della perduta uirginit, itraccidofi la ueta,e gettandofi poluere opra late
fia,piangendo fi diparti. Affalon,come cio intefe,ordin allaforella,che fi acchetafa
fe,pieno d'una grandiima ira contra Ammon. Perciochel Re, quantunque un tal
fatto molto gli diiacee: nondimeno per effer quello il uo primogenito, non lo
uoleua attriflare. Iui a un'anno, effendo Affalon per fartofar le fue pecore, ina
uit a mangiar feco i fratelli, printa hauendo comandato a uoi minitri, che mena
tre e foffero fu'l ricaldamento del tere, amazzafero Ammon. Ei obedirono.
Laqualcoa tieduta dagli altri figliuoli del Re, i poero a fuggire: e ! fa
m che

D I G I o V ANN zo N R A.

ma, che eglino tutti erano da Affalone stati uccii. Dauid fi istracci la ligjia, e
giacendo interra, afrumente fi doleua. Ma fra tanto ueniero gli ltri figliuoli,
apportandogli con molta trijtezza la morte del fratello Aninione. Ajalon fi figa,
g al Re di Geta, che gli era duolo dal canto della madre: e quiui dunor tre anni.
Fr queio patio di tempo effendo alquanto affeddata tradi
luid, Gioab pro- :
cacci di rappacificare il Re con Affalon, ualendoi diqueta atutit. Induje per :::::::

uia di danari una Donna agire inanzi a Dauid in habito di dolore; rammarican- ::::::"
dofi, che hauendo ella due figliuoli,l'uno haueua uccio l'altro; e che alhora iuoi ,,
parenti uoleuano per cagion di queto homicidio uccider quello, che le era rimao,,,
e l'andauano cercando. Onde era uenuta a pregarlo, che effole concedee in dono,,
la uita di uo figliuolo. Queto cotale ufficio fece cotei inanzi di Dauid con uia
uaciimofembiante di patone.Promife il Re il dono,ch'ella chiedeu.a. Onde la buos
na femina ringratiandolo,co diffe.Percheio habbia un pegno della tua promea ,
tu prima Re rappacificati con tuo figliuolo:ne uoler con la ucciion d'un figliuolo, ,
fatta contra il tuo animo accompagnarne un'altra di uolont. Si auide il Re, che, ,
le preghiere della Dolina erano procedute dell'atutta di Gioab:egli concelje licen=
za di ridurre Affalone. Goab dunque lo ritorn in Gerualemme con fi fatta con=
ditione, ch'egli non andaffe alla preenza del padre: ilche fu fatto infino a tanto,
ch'effo finalmente rimettendolo nella fuagratia, chiedendogli Affalon perdono,

glielo diede, e gli promie, che piu non fi ricorderebbe della offea. Ejendo adun=
que ripojio nel primiero stato, hauendofi fornito di caualli, di carri, e di molti
Jeruidori, fi riduceu4Jejo al palagio; e tirando a fe con lofinghe e con piaceuoli
ragionamenti l'animo del popolo, acquijt la beniuolenza di molti. Ejendo paa
ti quattro anni del fuoritorno, fine di uoler andarea chebrone per cagion di reli
gione: e cioper adempiere i uoti, ch'egli iiel uo efilio haueua fatto. Il padre gli

diede licenza. Egli partitofi, mand per tutto mest a dare auio della ua uenuta ;
e uenendo a ritrouarlo molti, efra glialtri Architofel egretario del padre, fu in
':
talguia alutato Re. Queto intejo da Dauid, con quegli,che prejo di lui fi troud- .

uano,uc di Gerufilemnie,accompagnandolo etiandio que feicento,dequalifi strui


ua, uiuendo Saul. Ne fu coa alcuna,che piugli recafftrijtezza e fauento, che la
rubellione di Archithofel: non di meno raccomandandoi a D i o, rimie ogni
fua
diffa nel
uo aiuto.ridue
Chuo,
che era amico
di Dauid,
fingendo
ancora
di R
hauerglifi
ribellato,i
ad Affalone.
Nel camino
incontr
Dauid
siba,egli
eruo
di Menfiboem, ilquale haueua la cura degli Afini, che portauano le uettouaglie,
cr accus il padrone, che rimaneua in Gerualemme, afettando perfauor delpo
polo di hauere il Regno. Per lequali parole sdegnandoi Dauid, concee a saba
tutto quello, che dirizi haueua donato a Menfibo/tem. Dipoifu Dauid aja

lito da Semco, uno de parenti diSaul, ilquale contra di lui lanci pietre, e lo

62

P R I M A PA R T E D E LL E H I STO R IE

maled, chiamandolomaluagio huomo, e bramoo di fangue. Effendo i oldati Hi


Dauid mosti per ucciderlo, egli cio loro non laci fare, dicendo, che queto gli
era tato comandato da D 1 o , onde conueniua laciarnelo andare. Arriuato al

fiume Giordano, quiui feceritorare i fuoi della fatica del camino. ora effendo

amisaua, Affalon peruenut iu Gerualemme ; uenendo chuo a incontrarlo: diffe, perche


chats. " abandonando tu il padre,con cui ti fei pacificato, a me uieni ? Rfofe egli, Iofa
r in feruigio di colui, ch da D 1 o eletto, e eguir chi stato dichiarato Re
dal confeno di tutto il popolo. Dipoi dimandando Affalon quello, ch'egli hauef=
-

fe afare, gli fu ripoto da Architofel, ch'egli douefje carnalmente ufar con tutte
le concubine del padre, affine, che tutti intendefjero, che le nimijl con lui non fi

poteero in niun modo giamai eftinguere:ma chiedendo egli diecimila huomini,con


iquali intendeua di metterfi fubito a feguitar Dauid infieme con i fuoi; Affalon di
mand in cio il parere di Chuo. Rioe Chufo, che quel configlio non gli pareua
buono;percioche egli apeua molto bene il ualore del padre,e de oldati parimente,

e,quanto tutti erano pratichinelle coe delle arme:ma che all'incontro giudicaua,che

3: fidoueffe raunargente di tuttala prouincia, e che egli steo ne folje capitano,e la


ad Affalon. conducee contra il padre,affermando, che egli nefarebbe uincitore, oue eglifoffe
con molti, e facee impeto contro a pochi. Affalon e gli aliricio intefo lodarono
il parer di Chuo, rimproueuando quello di Architofel. Lequai tutte coe comand
chufo a Sadoch,o ad Abiatharfacerdoti, che riportafjero a Dauid:cret ne dies
dero il carico ad alcuni. Ma effendo ciofcoperto ad Affalone,egli tennelor dietro.
Ma ei ueggendo il pericolo, entrando in certa caa, finfco/ero in un pozzo: er
in tal guija ingannando quei, che glifeguitauano, di tutto dedero auio a Dauid.
Egli la nottepa il Giordano. Ma Architofel, fi per uedere un'altro a lui antes
poto, come preuedendo nel fuo animo la ruina di Affalon, s'impicc per lagola
in caa conle fue mani. Dauid facendo la raegna dell'eercito, trou quattro mila
,, huomini; e ne fece tre chiere , dando a ciacuna un capo. Ma non uolfero i foi

,, capitani fotenere, ch'egli fi trouae nella battaglia: percioche, einieme conlui


uenfjero rotti,perderebbono ogni peranza: ma rimanendo egli faluo,rimarreba
be etiandio in loro la peranza uiua. Mand adunque Dauid il uo popolo alla
guerra, pregando, che effendo ei uincitori, perdonajero ad Affalone. Venuti
al fatto d'arme, i foldati di Dauid hebbero la uittoria, e eguitarono Affalone,
Morte di At ilquale opra una Mula fi fuggiua. Et effendo entrato in un boco, auenne, che

la Mula portandolo otto una gran quercia, egli rimae per la capigliaia, la qua
le portaua foltistima e lunga, appeo a un ramo, la Mula oltre con limpeto del
coro eguitando. Veggendolo uno in quella gufa all'arboro attaccato, lo diffe 4
Gioab: ilquale gli tir fei Jaette nel petto, che pafjandogli il cuore, l'uccifero,

e mand a Dauid la nuoua della uittoria. Laquale da lui intea, dimand, fel
figliuolo

D I GIOV A N N I Z O N A R A .

63

figliuolo era uiuo: crudita la fua morte, forte e ne dolfe. Ma Gioab andando
inanzi del Re, lo confort a laciare il pianto, er a motrarfi alla preenza de'
foldati. Ilche fatto Dauid, elodatigli, tutti tornarono all'ufficio loro. Ritor=
nando Dauid in Gerualemme, Semeis gli uenne incontra; chiedendogli perdono

de fuoi misfatti. Giur il Re, che rimetteua ogni offea fi a lui, come a tutti gli
altri, che l'haueuano ingiuriato. Venne anco a incontrarlo Menfibotem: ilqua= 2
le dimandando il Re, perche effonon gliera nella fuggita stato compagno, rec 2
tutta la colpa in Siba, ilqualenon gli haueua appretate le coe, che erano neces

farie alcamino, perche effendo egli zoppo, era malatto a eguitarlo. Ne dicio
contento,aggiune contra di lui fcelerate menzogne. Dauid riceuendo la ua fcus

fagli fece retituir lamet de fuoi beni. Dopo queto effendo il Re andato in Gat Tribu Gu
gala, tutto il popolo d'Irael fi raun a lui, accuando la Tribu Gudaica, che oc daica acsufa
cultamente al medefimo fi era ridotta. Ma quei diceuano, che queto non fi do= t2 .
utualoro attribuire a difetto, effendo della stirpedel Re. lequali parole dipiac

quero al popolo: er un certo huomo feditioo e maluago, detto Sabea, della

Tribu di Beniamin, grid ad alta uoce: noi non habbiamo alcuna parte in Dauid,
ne alcuna heredit nel figliuolo di Geffe. E dando nella tromba, fece, che tutti

partendofi da Dauid, fi riduero a lui, eccetto la Tribu Giudaica, laquale fola Abefa elet
gli rimae appreo. Il Re hauendo fatto fuo generale Abefa, lo mand a far dato Capitano
Dauid.

della steffa Tribu eercito, con ordine, cheritornaffe fra due giorni. Ma cejan=
do egli, mand Gioab , che con que foldati, che foffero in punto, afaltaffe St

bea, affine, chel tardare non dee a nimici tempo di accrecer le forze loro.
Pretamente Gioab and alla guerra; al quale con molta gente uenne incontra
Abela : er auicinandoglifi per falutarlo, ello laciandofi cader la fada, che

egli haueua al fianco a studio in terra, nell'abbracciarfi fu leuandola , tuc


cife, e riceuuta la ua gente, eguit Sabea: ilquale fi ricouer in una citt
forte. Mentre, che Goab l'affdiaua, una prudente donna, stando fopra le
mura, diffe con alta uoce. Perche uuoi tu ditrugger la principal citt de
glieliti: Per cagion di Sabea, ripoe egli. Alhora ella confort i faoi cittadi
ni, che tagliafero la teta a Sabea, e lagettajero nel campo de nimici. Ilche fit
to, Gioablemandolajedio, ritorn in Gerualemme; e fu eletto c pitano ditut=
to l'eercito. Dipoiunagran caretia per tre anni aggrau il popolo : di cuiricer=
cando il Re la cagione, ripoe Dro, che cio procedeua per rietto de i Gabao

niti: a quali fi doueua fodisfare, per alcuni di loro,che Saul contra la fede,data
a quelli da Ges e da Senatori, haueua accifi. onde il Re fece a lui uenirei
Gabaoniti, dimandandoloro in quello, cheeiuoleuano effer fodisfatti. Et ef=

fichiefero fette huomini della famiglia di Saul. Fece il Re, come esti dimandau = s
no, riferuando Menfibo/them. Iquali riceuuti, o uccifi, mand i do i o la

64

p R I M A PARTE D E L LH I S T ORIE

pioggia. Dipoi effendo nata la guerra contrai Barbari, Dauid col fuo eercit
pereguit i nimici:ma fi stanc in modo, che fu ab ndonato da tutte le forze
ilquale effendo ueduto in quella guia stanco c affannato da un de nimici, core
colui per ucciderlo. Ma Abela fiatello di Gioab, difendendo il Re, quel Bar=
baro leu di uita. Onde i fuoi Capitani giurarono, che nell'auenire non lo lacie=
rebbono p u andare alla battaglia. I Barbari da capo mouendo le arme, il Re mane

d lor contra le fue genti, lequaline tagliarono a pezzi molti ; egli altri fuggis
rono. Ne molto dipoi i medefimi ripigliando le arme, corfero ne terreni de gli
Huomo moe Irael ti, conducendo feco un huomio di statura di Gigante, i'quale haucua fi di
:::::::" ta nelle mani, e cofi ne piedi. Gionatha uccidendo cotui, e fhogliatolo delle fue
arme, fece per queto a fucipiu ageucle la uittoria. D'indi in poi i Barbari fi
rimafero di guerreggiare. Effendo adunque Dauid libero da trauagli, compoe i
::: Salmi ; e fatti a tale ufficio certi frumenti, ammaftr i Leuiti a cantarli. Gli
-

- -

itrumenti furono tali: vera la cetra di dieci corde, laquale fi fenaua con l'ar=

|-

chetto: o il salterio,cio nabo,di dodici, ilquale fitoccaua con le dita. verano


anco ciembali di rame, grandi e larghi. Haueua Dauid d'interno una gran com=
pagnia dhucmini di ualore; de quali trentafette erano ipiu egnalati;come quelli,
che piu uolte combattendo co nimici haucuano dimotro marauiglioe prodezze,
riportandone la uittoria. Ora hauendo i nimici poto il campo preo a Bethleem=
me, al Re uenne diiderio di bere dell'acqua d'un pezzo, che era preo a quel cas
fiello. onde tre di queti uoi prodi foldati paarono per mezo il campo de'ni=
* mici, e prea dell'acqua di quel pozzo, con lei per la medefima strada ritornaro=
no, e l'arrecarono al Re, efjendo i nimici rimafi stupidi e enza mouimento al=
, cuno per l'audacia loro. Ilquale hebbe a dire: co mi aiuti I dd i o, come io
, non uoglio ber di quet'acqua, portatami col fangue e col pericolo delle uite di co =
foro: neue ne uclle bere, ma la farfe, e fagr a l d d 1 o. Comand dipoi a

:::::: Gioab, che il popolo amoueraje. Ilquale, ancora che quel configlio bifimaua,
::
da a, ne,
ne lodaua
fatto: non di menotrou
non potendo
rimouere il Re da
queta
deliberatio
uid.
obedi il; crannouerandolo,
degl'Iraelitiottocento
mila
huomini
ualo=

rofi e da guerra, e cinquecento mila della Tribu di Giuda, altres da guerra. Ma


dipoi Dauid ubito di queto pentendofi, confe di hauer peccato: e Gad Pro
feta all'improufo affalendolo, Re, diffe, ti fi d libert di eleggere una di tre co
fe: ouero tu, e il tuo paee effere dalla fame oppreo ; o per tre mefi aggrauato
da nimici; o che per tre giorni la petilenza nel tuo popolo incrudelica. Si dolfe
Dauid, che da tutte parti fi uedeua ridotto in grandiime mierie: ma uide che
era meglo riporfinelle mani del Signore . onde la petilenza facendo fentirle

fue forze dal cominciar del giorno infino all'hora del definare, uiperironofttan
ta mula huomini. Dauid, ueggendo l'Angelo ucciditor del popolo stender le m=
ni Jopra

ID I G I O V A N N I Z O N A R A .
|-

6y

niopra Gerualemme, upplic per leia p i o con quete parole. Io, che fono

il pajtore, signor mio bo peccato, manonhapeccato il popolo, che mio gregge.


:

Io on degno di pena, e non cotoro. Pree D i o piet dell'affanno di Dauid, e


cest la petilenza: quindi hauendo per Gad Profeta fatto fabricar l'altare nel=

taia di Gebuse, ordin, che fi faceero i facrifici. E co fu fatto, hauendo

Hz

Dauid da orna comperata laia. Nel qualluogo, come criue Giueppe, dicefi,

che Abrahamuolle facrificare Iaac: e Dauid uiuoleua farrizzace un'altare, fe

**

non gli foe stato uietato da D 1o. Effendo a Dauid per la uecchiaia raffred= :
dato il fangue, in guia, chei non fi poteua faldare, gli fu pota a lato una
fanciulla, detta Abifig, laquale giacendo ecolo ricaldaffe. Ma il Reper ca

1.
:
;

gion de i moltianninon feco. Ora Adonia, ch'era il quarto fuo figliuolo,

huono dotato di grandistima , moffo dalla uecchiaia del padre, prefe

il Regno col fauor di Gioab, e di Abiathar Pontefice . La onde un giorno ha=


uendo apparecchiato uno plendido facrificio, fece a quello uenire i fratelli, e i

principalidelle Tribu, e parimente Gioab, o Abiathar; nonu inuitando salo

::=

:f;

:
:

Dauid

mone, ne Gade Profeta, ne Banea Capitano della guardia. Diffe adunque Na=
tham a Berfabe: Non hai tu inteo, che Adonia s' impadronito del Regno ; on- pren
entra
de ella
di Daui
Reore
tu che
giuraAdo=
diffe.
egno.
e Sign
ti,
Salo
figlicame
monndo
tuonella
uolo ra
Regn
che
ti fareb
nelgli
be d,
o fucce
Maeco,co,
. ormi
nia fenza tua faputa, ba prefa la Signoria. Non haueua ancora la Donna fora
nite quete parole , che entrandoui ancora Nathan Profeta, gli dimand, fe Ado=
nia haucua di fuo uolere preo lo cettro del Regno. Ma egli chiamando in tea
ftimonio D 1 o, diffe. Hoggi Salomone fia Re. E fatto a fe uenir sidoe Pon
aggiu
ntoui
ficelaBanea
teficSalo
dellafuori
il Ponte
Realdella
iatto
e, ermone
cortecitt
, e la,guard
, coma
foe
poto
opra
che
fua Mula
fon
al nd,
e condo
tesion, ueniffe unto col fagro olio, e Jonando le trombe foffe gridato Re, e

menato per la citt. Cotoro, enza indugio obedirono; e fu farfo per tutto,
come Salomone era stato eletto Re. Laqual nuoua inteafi anco da Adonia e da:
conuitati, tuttine andarono alle cae loro. Ma Adonia affalito da maggior paus
ra, fi ricouer all'altare: cr ottenne la uita da Salomone con queta cotal conditio

ne, che feaueniffe, che piu nel medefimo fallo ricadee, gli foffe pergatigo ta
gliata la teta. Ma ueggendo Dauid, chegli fi auicinauala morte, fece uenire
alla fua preenza Salomone; egli impoe,ch'ei offeruaffe i comandamenti di D 1 o, , ,

e uiueje fecondole fue leggi, accioche (diffe egli) il femenotro (come mi pro- ,,
mie il Signore) tenga perpetuamente il feggio mio. Aggiune, che non laciaf.
fe Gioab fenza la debita punitione per la morte di Abimener, e di Amefia: ne
parimente Sabain, ilquale, mentre et fuggiua, lo maladi. Et oltre a tutte le al=

tre coe, comand, che fabricae il tempio al Signore, motrandogli la forma,


-

Hit. di Gio, Zonara.

6 6

P R I M A P A R T E D E L LHIS T O R I E

con che egli uoleua, che fi facee: efortando a queta fabrica lui; i principali,
e la Tribu de Leuiti; percioche egli laciaua molte coe a tal fabrica necearie ;
cio dieci mila talenti d'oro, e cento mila di argento:fmeraldi, or altre pietre pre
tiofe; e di rame e di ferro innumerabile quantit , er altra abondeuole materia.
Et oltre a tutto queto, ch'era futo raccolto, ui aggiungeua tre mila talenti di
oro puriimo per il fantuario, e dieci mila dramme, c altretanti talenti di ar

gento. Appreo,e alcuno haueua qualche gemma, la metteua in queto theforo.

Mrte di Da gnatone
ordinatefette
quete
coe, fi mor
dapoi, hauendo
forniti
fettanta
anni, eillu=
re=
in Chebron,
er inpoco
Gerualemme
trentatre:
huomo
ueramente

uid.

fire di tutte quelle uirt, che fono degne di Re.


E s se N do egli morto, Salomon lo fece epelir con reali efequie in Gerua
lemme, facendo poner feco parimente di molte ricchezze.Quando Salomon riceu
il Regno, era molto fanciullo, fi come quello, che non haueua piu di dodici anni.
adenia par. Alla cui madre Berabe Adonia parl in queta maniera. Tu fai, chel Regno a
me appartiene, fi percheio fonnato inanzia slomone, perconeno delpo
iomone. " polo: ma effo purpaato nello steo Salomone mio fratello: ilcheme lo porto in

pace;poi che cofie a D1 o piaciuto. Ma chieggio una fola gratia: e queta ,


che Abifag, concubina dimio padre, poi che egli per cagion della uecchiaia non
l'ha tocca,mi fia data per moglie. Rioe Berabe, che riferirebbe cio al figliuo=
lo: e gli promie di procurar s, che egli quelle nozze otterrebbe. Ma come il Re
queta cofa intefe, sdegnato, Perche, die, Adonia, come maggior di anni, non
dimanda, che ancora gli fia ceduto il Regno? E fub to impoe a Banea Capitano
della guardia, che l'uccidee. Confin anco Abiathar nella ua patria con talecon=
ditione, che iui empre dimoraffe in uilla, dicendo, che gli donaua la uita, per le
fatiche, che egli haueua fotenute infieme col padre. Et in cotal modo l'honor del
Sa gerdotio

sacerdotio ; fi come D; o haueua predetto a Elia ; leuato

dalla

famiglia Ithta

:::::. maria, fu portato in sidoc, ilquale dicendeua da Finei. Quete cofe intefe,

Goab general Capitano fauentato,fugg all'altare. Da cui eendo richiamato,


rioe, che ei partire non fe ne uoleuu; ma uoleua iui, e non altroue morire.D
s

che auifato il Re, lo fece uccidere nel medefimo luogo. Gia haueua Salomoni
creato Banea Capitano: e gia Sadoc haueua ottenuta la dignit del Ponteficato:
quando impoe i Semein, che egli non uciffe di Gerualemme, minacciando, oue
altrimenti facee, di farlo morire. Et eendo egli dipoi ucitone per cercare
* alcuni ferui, che gli erano fuggiti, comand, che foe uccijo. Pree Salomone
per moglie una figlinola di Faraone: er innalz e fortific le mura di Gerua
lemme. Et eendogli, mentre e dormiua, ordinato da D i o, ch'ei chiedee cio

che uoleua, chiefe intelletto e fapienza. Laqual richietalodando I o o io, pro=

mie, che apienza e intelletto gli darebbe tale, quale ne alcuno haueua hauuto

DI

G IO VA NNI

67

Z O N A R.A .

inanzi a lui, ne dopo lui farebbe per hauere: e che ui aggiungerebbe anco quello,
ch'ei non haueua dimandato; ricchezze, uittorie, e gloria; fe i fuoi comandamen
ti, e le fue leggi conferuae.
Do P o queto uennero alla ua preenza due Donne: l'una delle quali diffe.
Noi habitiamo Jole in una medeima caa. E auenuto, che ambedue babbiamo
partorito un figliuolo machio in un medefimo tempo. Poco dipoi ilqual parto
cotei dormendo, fofog il fuo. E fuegliandofi, pree il morto fanciullo, e lo
poe tra le mie braccia, e togliendo il mio uiuo, fel fece fuo. Io ueggendo la fua
fraude, le dimandai il mio figliuolo: Crella lo miniega, dicendo, lui effer fuo
figliuolo. L'altra affermaua, chel fanciullo uiuo era pur fuo figliuolo, elmor
to della fua auerfaria, giurando, che non farebbe mai fi maluagia, che diman=
dae quello, che non foje fuo, ne chemeno haueffe tolto l'altrui. Era gran dub
bio fala moltitudine de circontanti, di cui foe il fanciullo, e ciacuno staua
fopeo, non fapendo dicernere, in che modo fi potefje giudicare il uero. Co= Giudici di
mand il Re, che quel fanciullo con una pada ueniffe diuio in due parti, e che
a ciacuna delle due Donne la met foe data. Queta fentenza biafimando la ue= |is::de:

ramadre del fanciullo, nepotendo affentirle, preg salomone, che facee dare:
:
all'aueraria il fanciullo uiuo. Ma all'incontro colei, che falamente diceua di est "
fer ua madre, lodando il giudicio, ricercaua che toto ilbambino firicideje in
due parti. Alhora il Re comand, che foe dato a colei il fanciullo uiuo, laquale
non uoleua, ch'ei fi diuidee, moo da queta ragione, che quella ueramente era la
madre, laquale cofi grandemente temeua la morte del fanciullo. Queto fu al

popolo chiariimo egno della fapienza delRe, parendogli di uero, ch'eglidiin


gegno e diprudenza tutti gli antichi filaciaffe adietro. eriffe Salomone tre mi,
la fimilitudini, o prouerbi,e cinque mila canzoni. E cominciando dal Cedro infino
all'Hiffopo,feriffe di tutte le tirpi e nature degli animali della terra, dell'aria,
e dell'acqua, ricercando er inuetigando la propriet loro. Trou anco a utilit

degli huomini la uia d'incantare i Demoni, e laci libri, ne quali inegnaua il


modo di dicacciarli. Laqual dottrina criue Giueppe, che dur infino alla fua
et; e perfede dicio racconta un cofi fatto eempio,

E L e a za R, uno de uoi, hebbe un'annello ; otto la cui gemma w'era una


radice econdo la dottrinu di Salomone ; laquale auicinata al nafo d'uno indimoa .
niato, folamente con l'odorato era potente a far, chel Dimonio uciffe per le narigie. E dipoi facendo cotui mention di Salomone, ev adoperando i fuoi incan
|

tefimi, fcongiuraua il Demonio, comandandogli, che piu in quel corpo non ri=
tornaffe. E dice, che queto effetto fece Eleazar alla preenza di vefafiano e
de fuoi figliuoli: e per confermar chiaramente la uirt contra i Demoni, mie
inanzi a tutti un bicchiere pieno di acqua: e comand al Demonio, che ucendo
4.

ij

* 6 8

PR 1 M A PARTE DELL'historie

e dell'hisomoroueciaffe quelbicchiere: e cofi fu fatto, nn effndo alcuno, cheue


dejje da cui e flje roueciato.
C o M IN c i o la fabrica del Tempio quattro anni dopo, che fu fatto Re, che
Quando cofu quattrocento e quaranta dopo la ucita di Egitto. E uero,che intorno alla gran=
-

:::" dezza, all'altezza ealalunghezza, er sua forma del detto Templo non fiat:
corda il terzo libro de Re con Giueppe nell'ottauo delle antichit, oue criue di

queto Tempio; ma nella maggior partefono trafe differenti. Laqual differena


za, er altre: come de due Cherubini di oro poti intorno il Santuario, dell'Arca,
del mar di rame, de catini da lauare i piedi, della grandezza dell'altare di metallo,

della forma della tauola d'oro, e de uafi di oro e di argento, che Salomone dedis
c al Tempio; chi procura d'intender con piu pienezza, trouer ogni coa dicrits
ta diligentemente nel terzo libro de medefimi Re, e nelle antichit di Giueppe.
E s s E N D o il Tempo infieme con ogni fuo ornamento condottoa perfettione
Area & a- mello/patio difette anni, facendo Salomone raunare il popolo in Gerualemme,i Sa
** ::: cerdoti portarono in effo Tempio l'Arca el Tabernacolo fatto da Most, e i Sacri
: **" uafi, andando inanzi il Re, e tutto il popolo, er i Leuiti facendo le libationi, e
i profumi. Fu l'Arca, nella quale erano le due Tauole di pietra pota nel Santua=
-

,, rio fa due cherubini, Effendo i sacerdotiuciti del santuario,la stanza fu ripie


,, na della gloria del Signore, e la nube fiarfe per tutto il Tempio; onde fi com
prendeua, che D 1 o era entrato nel Tempio, e che uiera per habitare. Di che
rallegrandoi il Re, refegratie a D 1 o, e benedicendo il popolo, preg ID d 1 o,
che eaudije i uoti di ciacuno, che in effo Tempio a lui fupplicaffe. Mie dipoi
le uittime all'Altare: lequali dimotr D i o di hauer benignamente riceuute,
mandando di cielo fuoco,ilquale dicendendo opra l'altare, conum tutte le uittis
tme.Vedutiqueti fegni,il popolo lod I d d i o, e Salomonelo ringrati:e cele
brandofplendidamente la fetafu il popolo licenciato.Formite quete coe, fognosti
il Re, che D1 o hauena efaudite lefue preghiere,chel Tempio fi conferuerebbe,
e che egli peruenirebhe agrandiima felicit, e che ifuoi dicendenti fignoregges
rebbono quel paee, quando egli, ne esti,ne il popolo uiolafero i diuini comanda=
,, menti. Altrimenti, che del tutto la ua stirpe ditruggerebbe; e terrebbe il poa

,, poloottogiogo diferuit e di altriinfiniti mali, e farebbe, chel Tempiofarebbe


, , arfoe ruinato : e la citt faccheggiata, e ditrutta infino allefondamenta.
;

Co s 1 hauendo Salomone terminata la edificatione del Tempio, fece fare alla


ua perona un ricco efplendido palagio, rifece le mura di Gierualemme, efabria
Palagio di bric altre citt : e cotrine i Cananei, che habitauano il monte Libano a diuenire

**"* gli oggettie tributari. Piuoltreciole alcune quitioni er enigmi,mandatigli da


Chiram Re de Tiri: de qualifcriue Giueppe hauerfatto mentione Dione, e Mes
nandro antichihitorici,
Effendo

5 DI GIOVA N NI ZO NARA ,
:

69

* Effendo adunquelafia dottrina e lafua Japienza farfa e celebrata per tutto


ilmondo,una Reina di Egitto e di Ethiopia,laquale era molto studioa inuetigatri Reina di

ce delle coe dellaapienza, and in Gerualemme: oue fu dal Re honoratamente :


riceuuta,e ciole ageuolmente i nodi delle quitioni da lei propote, inguia, che
la Reina marauigliandofi diffe, che in lui haueua trouato piu fapere, di quello,che,,
ella haueua inteo per fama. Si marauigli ancora della nobilt del palagio, del= ,,
t plendidezza de conuiti, e di tutti i miniteri del Re, de ifagrifici del Tempio,
e dell'ordine delfagrificare. Efece dono al Re di oro,digemme precioe, e dimi=
rabili odori, e di radici di Balamo: onde poi cominci a nacere il balamo in Pa=

fetina. Salomone all'incontro nella partita della Reina lefece molti doni. Ora,cos

me che Salomone foffeil piuchiaro Re di quantifurono inanzia lui, & auamzafa


Je ciacuno di fapienzae diricchezza, non continu in offeruare i comandamenti
diuini, ma cadde nel peccato della lufuria; e preo da laciuo amore di piu donne, salemene.
ne contentandofi di quelle del fuo popolo, uene conduffe ancora di straniere: dal
cui amor trafportato, per piacer loro, ador gl'idoli. Percioche egli prefe per

mogli fettecento figliuole de piu nobili peronaggi; eui aggiune ancora trecento
concubine, er una figliuola del Re di Egitto, onde il signore cofigli diffe. Per- Quelle, che

che tu non haioferuato imiei comandamenti, io titeuer il Regno, e lo dar al ::::::


tuo feruo. Ne per lo toglier a te infin che uiui, per la bont di tuo padre : ,,

ma dopo la tua morte adempier queto, uiuendo il tuo figliuolo; Ne ancoles,,


uer il Regno a lui, ma a due Tribu, laciando loro Gerualemmepur per la bon= ,,
t di tuo padre: e dar le altre dieci alfuferuo. Nepa molto, che Ader mofa
fe guerra agl'Iraeliti.Fu costui Idumeo di Realestirpe tilquale a tempidi Dauid,

effendo lIdumea foggiogata da Gioab; era fuggito fanciullo in Egitto: e da Farao


fie benignamente riceuutoer amato, hebbe per moglie la forella della conforte del
Re, cotui adunque, effendo uehuto in et, intea la morte di Dauide di Gioab, Ader.
difiderodiritornar nel paterno Regno, era da Faraone ritenuto, infino che turbate le coe di Salomone,conentendoglielo il parente,ritorn in Idumea, Maeffen

:
-

do ella molto ben difea, fi riduje in Soria, e fatto un'eercito di ladroni, je ne

impatron, e faccheggi i terreni degl'Iraeliti. Effendoeruo disalomone Geroa


boam figl uolo di Nabath, confiderando il Re i fuoi generofi cofiumi, mentrefi
fabricauano le mura di Gerualemme, lo poe alla cura di queta fabrica. Hlquale
facendo un giorno certo camino, s'incontr in Achia Profeta silonita.Eglimenan :i Prek
dolo alquanto patio fuordistrada; e diuidendo la fua uesta in dodiciparti,glie , ,
mediede dieci con quete parole. Cofidiuider il signore il Regno di Salomone: , ,
cr a uo figliuolo ingratia deltauolo lafcier due Tribu; efar te Redi effe Tria e = :

bu. Matufa, che abbraccile leggi di Dio, e cheferbi lagiustitia. er que, ,


fa profetia inuperbito Geroboam, fimie a ricercare il Regno. Di che aurdu
.

Hit, di Gio, Zonara.

ij

P R I MA P A R T E D E L LHIST O R I E

... gisa tofiil Re, pens difarlo uccidere. Maeglififugg in Egitto ; equiui fi rimaf
iomone. " infino alla morte di Salomone. Mor Salomone, come racconta il libro de Re

in et di cinquanta due anni, hauendo hauuto il Regno di dodici, e pojeduto qua=


ranta. Ma Giueppe criue, ch'egliuije nouanta quattro anni, e che regn ot=
tanta. Men Salomonefelice e glorioa uita, fe nella uecchiezza non hauefje rot=
tele leggi,fpinto da illecito amore di dome straniere, e feguitando le lor religio=
:""ni, lajiando perfofacceore Roboam uo figliuolo, Alquale riducendofi il po=

polo, e chiedendo fupplicheuolmente, che uolendo egli effer piupietofo, chel


padre allentaje ilgiogo della eruit da Salomone poto opra i loro colli; egli dif=
fe, che uidicorrerebbefopra, e dopo tregiorni darebbe loro la riolutione. Di=

mand adunque il parer deuecchie de minitri e gouernatori della citt, intorno


aquello, ch'egli doueua ripondere: iqualilo configliarono a fauellare al popolo
conclemenza ebenignit, e non con uperbia er arroganza. Dipoi comunicando
la coa con igiouani, che con effo lui erano stati alleuati, e manifetato loro il

configlio de uecchi, estilo confortarono a uar feuerit colpopolo, era formar


parole degne dellariputation dell'Imperio, e della dignit Reale. Roboam ap=
-i, -

a prouando la femtenza di cotoro, raunando un'altra uolta il popolo; diffe: fe mio


padre u'ha poto un duro giogo, io lo far diuenir piu afro:fe egli uibatt con

, le sferze, procurer io, che fiate punti con gli corpioni: e quello, che inme
, , picciolo, uvilo, Jentiretemaggiore colombi dimio padre. Quete parole intee

dalla moltitudine,gridando, che parte babbiamo noi in Dauid? fi diparti, non


uolendo per idegno attendere altreparole. Ma hauendo Raboam mandato uno

de uoi famigliari, ilquale conmigliori parole il popolo placaff, effo moo da


iracon lepietre l'accije, Perilquale fatto fauentato, il Refugg in Gierualem=
me, ritenendo preo di lui folamente la Tribu di Giuda, e quella di Beniamin. Le
altre Tribu crearono Re Geroboam,ilquale dop la morte di Salomone eratorna
to di Egitto. A cui trattando Gerobo indifarguerra cong"Iraelii, D i o, per

samea Profetagli fece intendere, checio non gli piaceua. Madubitando Geroa
boam, cheandando la moltitudine in Gierualemme, moa dal conuerfre congli
habitanti, lui abandonando, ritornafje alla diuotione del primo Re, fece far due
uitellid'oro digetto, e poto l'uno in Bethel, e l'altro in Dame, e fatto raunareil

,, popolo, diffe: I od 1 o, huominimiei, per tutto, emonin Gierualemme fo


, , lamente. Io dunque in nome di effo Io di o ho fatto far due uitelli; ne dipoiaca
cader a uoi diandare in Gierualemme: ma andando a queti, adorategli se loro
e facrificate: percioche io affegier aqueto ufficio Sacerdoti, elettidel motronus

P Inga ilpopolo d'Irael du coffatteparole, uiolando le diuine leggi,


:e: moe contra di lui l'ira di D 1 o, inguia, che lo diede inferuit degli stranieri.
O R A Geroboam hauendo creato i Sacerdoti, e fatto frtliare, celebr la
feta:
* -

--

- -- -

- -

*: : D I G I O VAN NI ZO'N AR A .

7 1

festa: er acendendo allaltare, er effendogia, stando dintorno i sacerdoti, per


Jacrificare; ecco, chefouragiune un profeta mandato da D ro: ilquale diffe.
oueste parole dice il Signore. O altare, far uno di quei di Dauid, detto Gioa
fia, ilquale opra dite far uittima de sacerdoti, er abbrucier l'offaloro. E

per confermation dellemie parole ; fi fezzer l'Altare; e il graffo degli ani=


mali,che ui fiafopra, fifargerfu laterra. Finite quete parole, incontamente

fi fezz l'Altare, e fiarfe il graffo delle uittime. E la mano di Geroboam, las


uale egli haueua difiea, comandando, che coluifoe preo, diuenendo arficcia,

# ferm enza ch'eilapoteje mouere, infino a tanto, chei ottennedal Profeta,

Miracolo
allenuto

Geroboamu.

cheritornaffenelfuo primo stato. Ilquale inuitato dal Re acena, lorifiut, dia


cendo, che da D 1 o gli era stato comandato, che nonmangiaffe pane, nebeueffe

acqua, ne tornaffe per quella strada, per laquale era entrato nella citt. La
onde fi part perun'altrauia.

E R a in quella citt un'altro falo Profeta, ilquale corrompeua Geroboam,


uccellando la gratiafua. Cotui hauendo intee le parole, e uedute l'opere del Pro=
feta, nel dipartirfigli and dietro, er arriuatolo, lo preg, che alloggiaffenella
fua cafa. Ilche non accettando egli, come quello, a cui era stato cio uietato dal Si=
gnore, quelmaluagio huomo diffe: erio ancora fono Profeta; e D 1 o mi ha
mandato a te, accioche tu uoglia effer partecipe delle mie uiuande. Il Profeta cre=
dendo uere le fue parole,ritorn.Mamentre,che egliera nellafua caa ent la uoce
di D 1 o, che gli diffe,che pocia,ch'egli non haueua adempiuto il comandamento
fuo, farebbe uccio da un Leone. Ritornando a caa, fu uccio dal Leone; ilquae
le iui fermandoi fece laguardia al corpo morto er algiumento. Il che conociu=

to dalfalfo Profeta, ricogliendo foffa le epeli: er ordin a figliuoli, che, quan


d ei fofemorto, lo epeliffero appresto di lui, con queto auertimento, che,

Profeta use
eifo da un

Leone.

quando (econdo,ch'eglihaueua predetto)l'Altare fi ditruggefje,ele offa de Sa=

cerdoti,e de falfi Profeti foero date alfuoco, con l'effer poto preo a quell'huo=
modiuino, fuggie il biafimo. E quete coe cofi duennero.
O R A Geroboamnon menomauapunto la fuaimpiet,anziellaancora digior

no ingiorno accrecua, uendendo quel falo Sacerdotio de gli affegnatiluoghi per


qualunque prezzo. Il cui peccatofu alui imputato, eritorn a danno e ditrug
gimento della fuafamiglia. Onde, fe egli fi riput peccato la uendita di quelsa=
cerdotio; che diremo di coloro, che quel ueramemte Diuino Sacerdotio, nel quale
fi facrifica quella uenerabile, e fenza alcun fangue uittima,uendomo e comperano

Auerti,

per danari ?

Es se n d o Abia, figliuolo di Geroboam, aggrauato di malatia, il Re man=

d la moglie uetita inhabito di plebea, ad Achia Profeta, a dimandare, felfan


ciullo foe per guarrir di quel male. Ma il Profeta conociuto linganno, non
-

iiij

Abia.

P R I M 3 PARTE D E L L'HI S T O R I E

7 2

aoler (diffe) naconderti, moglie di Geroboam: ma dia tuo marito, che perhaa

uere egli, ponendo da parte in Pio, fattifi altri Dij, ha da perdere il Regno,
e da ajettar la nortejuae ditutta la ua famiglia. Et oltre acio, perche il po
polo ha eguitata lajua impiet, ne effo ancora rimarr impunito. Ma tu Donna
diparti, che trouerai morto il tuo figliuolo,ilquale con pianto fia epelito: percio=

che eglijolo degli altri figliuoli di Geroboam stato buono. Partendofila mo=
... glie, trou il figliuolo morto: e raccont almarito le parole del Profeta: per le
,
! quali egli, fi come quello ch'era diperuerfanatura, non diuent puntomigliore.
---* Maregnando Roboam in Gerualemme,i Leuiti ei Sacerdoti dellatirpe degl'Ifrae

litig altri del popolo, che intendeuano quello, che era bene, lastiando iluoghi
loro, andarono in Gerualemnte. Onde il Regno di Roboam andaua crecendo;

benche ancora egli con la impiet haueua offeo D i o, e tutta la caa di Giuda
Sufac con un

frezzato il signore, onde Suac Re di Egitto, con un grande estrato anda

::::::: Gerualemme, effendo cinque anni,che Roboam u regnaua: ilquale hauendofirina

::: chiuo nella citt inieme colpopolo,pregauano tutti ID d 1 o per la loro falute,
iemme " confeffando ipeccati loro. Effendo D i o placato, ripoe, che non gli ditrugs
gerebbe, maglidarebbe a nimici. Onde riceuuto nella citt con certe conditioni

il Re di Egitto, rompendo i patti, rub i acri e realitheori, ele arme d'orofats


te da Salomone, e tutte le hate d'oro dedicate da Dauid. Mor Roboam dianni
Morte di R cinquanta fette, e deciette haueuatenuto il Regno, laciando Abia uo figliuolo

***

per ucceore: a cuimoeguerra Geroboam, hauendo del continouo stimolato


Roboam con le fue arme.

."

M A Abianon temendo il uo impeto, mafingendo contra di lui legenti, che

fi troudua hauere,riport una nobile uittoria, in fi fatto modo, che Geroboam non
ardiua piu di uenire al fatto di arme. Mor Abia, effendo uiuuto in Gerualem=
metre anni; huomo empio uero di D 1 o. E riceuendo Afa, fuo figliuolo, il
Regno, offeru i Diuini comandamenti con l'eempio di Dauid, capo za origine

della ua famiglia. Mor anco Geroboam, hauendo fornito del uo Imperio uenti
due nni.
Nabat,

Ela.

A luiuccee Nabathfio figliuolo, huomo ancora egli empio, come il padre:


ilquale mentre combatteua Gabata, citt de' Barbari fu uccio con inganno da Ba=
fa, figliuolo di Achia, ilfecondo anno del uo Regno. Et effendoi Bafaa impaa
dronito del Regno d'Irael, eftine tutta la famiglia di Geroboam; huomo ancora
egli non men trafgrefore delle leggi di quello, che fi foe Gerobom, eo autore
fimilmente de delitti del popolo. La onde D 1 o lo minacci per Gehu Profeta,
che egli ditruggerebbe ancora la uafamiglia, come haueua fatto quella di Gero=

boam. Mor anco cotuineluenteimo quarto anno delfuo Regno, laciando Ela
fuo figliuolo ucceore: ilquale il econdo anno del uo Imperio fu uccio da
-i

Zambre,

- , DI GI O VAN N I ZO NARA.

7 3

Zambre, Capitano della fud caualeria, ritrouandolo egli ubbriaco ; er occupan=


do il Regno, ditruffe tutta la stirpe di Bafaa. Ma l'eercito degl'Iraeliti, mena
tre ch'effo affediaua Gabata,intefo la celeraggine di Zambre,e,come haueua occus

Zambre.

pato il Regno; fece Re un'altro Zambre, uo Capitano, ilquale era nel campo,er
ottenne fotto la ua guida la citt di Tberfa. Onde il primo Zambre firinchius

fe nella piu interna parte del paligio, er attaccatoui il fuoco, l'are infieme con
femedeimo, hauendo regnato fette giorni.

Do P o queto raunandofi il popolo, alcuni eleggono Zambre, alcuni Tham=


nin. Ma la fattion Zambrea, effendo uperior di forze, leuandone Thamnin, Lafauien di

diedea zambre il Regno tranquilo. costui da principioregn in Ther; Dipoi


occupando il Monte Marcone, edific una citt, chiamandola Samaria: hauendo Thmmin.
poto nome al Monte Samareo, dal nome di Semero; da cui l'haueua comperato,
vine cotui di maluagit i Repajati: emor in Samaria ildodecimo anno del fuo
Regno: ilquale diuenne in Acab fuo figliuolo. Cofi i Re d'Irael l'uno dopo l'ala
tro per hauer uiolate le diuine leggi, perirono in picciol tempo. Ora Afa, Re fa',

di Gerualemme, amator di D i 3, afflendo il Re di Ethiopia, che fiera most

fo contra di lui con un grande eercito, chiamando-ID d 1 o in fia difea, tagli


a pezzi molti de' nim ci ; e eguit gli altri, che fuggiuano, e faccheggi i loro
alloggiamenti, hauendo egli el popolo acquitate di molte prede. Mentre, che
effo ritornaua con l'eercito in dietro, gli uenne in contra Azaria Profeta, affer=
mando, che I od 1 o haueua data la u.ttoria a lui or al popolo, perche abbrac=
ciaano la giutita: onde e foero amatori della uirt, nell'auenire farebbono
felici: mi, oue frezzaffero i comandamenti del signore, e fi uederebbono af Merte di
flitti in molte mierie Hauendo adunque Afa menata fua uita piamente, er ot= Afa.

tenuta una lungauecchiezza fi mor dopo lo hauer regnato quarantuno anno, la=
fciando Giofafath uo figliuolo ucceore. Acab'tenendo il Regno di Samaria,auan Gezabel.

zando di maluugit i uoi anteceori, era anco fatto peggiore dalla moglie, det
ta Gezabel. Era cotei figliuola del Re di Tiria, e di Sidonia,femina fiera er
audace: laquale fece fabricare un Tempio a Belo fuo Dio, e gli facr un boco,
ordinando a quello Sacerdoti, e falfi Profeti. Ma Elia, ch'era nato nella citt di
Thesba, fopportando agramente la peruera religione del Re e del popolo, diffe
ad Acab. Cofi uiue in me il Signore, che non dicender pioggia, fenom allemie
preghiere. Hauendo cofi detto, per comandamento di Di o and al torrente di
Corat, oue era mudrito da i Corui: iquali la mattina gli portauano pane, e la fe=
ra carni, o il bere gli daua il torrente: ilquale effendo aciutto,di ordine di D i o
and in Sareth, citt pota fra Tiro e Sidone: inanzi a cui incontrandofi in una Partita

Donna, la preg, che gli recaffe un poco di acqua. Laquale partendoi per pi=

gliarla, chiee ancora, che ella gliportaffe delpane, Giurandol Domn dinon
|-

Elia,

di

7 4

PRI M A P A R T E D E LL H IST O R I E

hauere altro, che alquanto di farina, er un poco di olio; e per queta cagione
andaua a ricoglier farmenti, affine di potere fare un poco dicibo a Jeev afi=
gliuoli: e poi con effo loro morirfi di fame: il Profetala confort a starfi con
buona feranza; percioche non lemancherebbe la farina nella caff, el olio nel
uafo, infino che uenie la pioggia. Ella aduuque fodisfece al biogno del Pro=
feta 3 che haueuariceuuto in caa, e di fe, e de figliuoli con quella poca farina,
injino, che pa il diagio. Et effendo uenuto a morte un fuo figliuolo, fe ne
il...' col Profeta .. ilquale lo fece portare nel cenatoio, ou ei dimoraua, e lo po
::::::::: fe nel fuo letto: indi chiamando I d d I o, e tre uolte foffiando uero il morto

. . . . corpo, retitu il fanciullo uiuo alla madre; laquale benedicendo ID d 1 o, glie


+

' meree quelle gratie, che ella pote maggiori. Dipoi comand I D d 1 o ad Elia,
che predicefe ad Acab, che piouerebbe.Perciochela Samaria, e tutta la prouincia
era molto traffitta dalla fame. Acab adunque infieme con Abdia filo Maetro di
caa, huomo di bont, andaua a cercar da mangiare a fuoi caualli, l'uno per una
strada, e l'altro per un'altra, cercando, fe lungo a fonti, o a torrenti, trouaf=
fero in qualche luogo herba. Elia and incontra ad Abdia: e gli diffe, che lo ina
troducee al Re. Rifofe Abdia; che Acablo faceua cercar diligentemente per
ucciderlo: e lo confort a naconderfi: percioche egli appreo di lui di nacoto
mudriuae conferuaua cento Profeti, gli altri tutti effendo stati fattimorire da
Gezabel. Magiurando Elia, che quel giorno era peruenire inanziad Acab, lo
condue al Re. Ilquale come egli uide, diffe. Sei tu colui, che guafia Irael :
A cui Elia: anzi piutoto tu, e la caa di tuo padre guaflate il popolo, laciando
il uero D i o, ev adorando gl'Idoli. Ma faraunare il popolo, er i tuoi, er i
Profeti di tuamoglie nel monte Carmelo. Iquali effendo tutti raunati, Io olo
diffe, fono rimato de Profeti del signore: e molti falfi Profetici fono. Ma date
a me folo un Bue, er a tutti quelli un'altro: iquali come faranno fagrificati, po=
niamo le uittime fule legna enza metterui il fuoco: e ciacuno chiami il fuo
Dro. E di colui, nelle cui legna fi accender da fe medefimo il fuoco, crabs
brucier le legna elauttima, fiagiudicato il uero I d d 1 o. Lodata queta con=
ditione dal popolo, hauendo cofi fatto quei uituperofi Sacerdoti, e fagrificato
il Vitello, e poteuile legna fenza fuoco, chiamando Baaldalla mattina infino al
mezo giorno, il Profeta diffe dileggiandoli, che e gridaero piu forte: che
perauentura il loro Iddio potrebbe dormire, ouero effere in altre faccende occu=
pato. Ora, chiamando eipiu uolteil loro Idolo in uano, il Profeta prendendo
dodici pietre, fecondo il numero delle Tribu,edific l'altare, cau una foffa, poa
fe le legna fu l'altare, e la uittima fopra, e comand, che foffe farfa fopra
l'altare tanta acqua, che ancola foffa fi empieffe, cio fatto, inuocando il nome

di D1 o, uenne fuoco di Ciclo allapreenza ditutti fu l'altare, ilquale conum


la uittima

D I G I OV A N N I Z ON A R.A. .
f:

7y

lauittima, e le pietre infieme con l'acqua, e con la poluere, Dal quamiracolo


fauentato il popolo, singinocchi in terra, confeffando un folo uero e grande
I D d 1 o. E di ordine del Profeta, prendendo quei falfi profeti, tutti gli uccie=
ro. Dipoi Elia diffe al Re, che tra poco D i o manderebbe la pioggia. E auens
ne, come egli haueua predetto: che uenne unagran pioggia. Minacciando Geza
bel di farlo morire, il Profeta pertema fi fugg: e dimorando nel deerto di Elia fugge
herato, diideraua da D1 o la morte. Et addormentatofi, fu rifuegliato da :::::::. .
uno, che gl'impoe, che fileuaffe, e mangiaffe. E trou prejo di lui dibiana

chiimo pane cracqua. Et hauendo mangiato e beuuto, da capo fi addorment.


Comand l'Angelo un'altra uolta, cheimangiaffe, percioche haueua da fare un
lungo camino. Da capo adunque egli mangiando, e ricouerate le forze, camin

quaranta giorni. Eteffendo peruenuto al Monte chereb, entr in una pelunca,


outui udendo una uoce, che gli diffe, perche quiui e foe uenuto, rioe: La
agione , che hauendo io perzelo di D 1 o fatti morire i fali Profeti di Ge
zabel, ella cerca dime per farmi uccidere. Alhora colui, dicut haueuaudita la
uoce, da capo gli diffe. Domaniucendo fuori, appreentati al Signore. Ilche

egli facendo; enti uento, e strepito; euideardere il fuoco: Dipoi offundo un :::::::
picciolo
uenticello,
quelloAfabel
fent ucire
uoce,e Gehu
laqualeReglid'Irael,
comand,
che tors
naffe
in dietro;
er di
ungefje
Re diuna
Soria,
ca Elieo
in ::::::::
Elia Profeta
fuo luogo Profeta ; iquali tutti farebbono per ditrugger gli enpij. Ritornato
Elia, come gli era stato comandato, trou Elieo, che araua; a cui ponendo adof=
fo il fuomantello , eglilaciando ogni cofa, lo eguit, effendo adotto all'ufficio

del profeteggiare. Fra tanto Acab diiderando di comperare, o di pigliare a vignadins


icambio la uiglia di Naboth, laquale confinaua con i fuoi poderi, ricuandocio il "i".

posteditore, egli molto fi attriji. Di che intendendo Gezabel la cagione, crist


fe alcune lettere per nome del Re a principali del paee, nel quale Naboth habita=
ua:a' quali era commesto, che lo doueero accuare di hauer dette parole ingius
rioe contra D1 o e il Re, e con falfi tetimonicio approuando, fi lapidae.

Quete cofi fattelettere col oggello del Re mand ella a coloro: iquali eeguens
do il comandamento del Re, lapidarono Naboth. Ilche fatto, Gezabel impofead
Acab, che fi pigliae la uigna di Naboth : ilquale benche la cotui mortegli di

fiacee: non dimeno s'impadron uolentieri della uigna. Onde eendoglimana


dato Elia da D1 o, gli die:Sappi che hauendo tu uccio Naboth, perottener Quello, che

la uauigna,
il signore, che nel medefimo
luogo,
douei
canileccarono
il fuofi ad
:
fangue,
i canidice
imilmenteleccarannoiltuo,
e quello
della
moglie:
ele meretrici
Acab.
lauerannoneltuo; e tutta la tua famiglia fia etinta. Per lequali parole contria
fiandofi forte Acah, cominci a farlamenti, e uetendofi di Jacco, digiun,con
feando e maladicendo le fue celeraggini, Moo I d d 1 o da queto pentimena

76

PRI M A PARTE DEL LE H Is T O RIE

to del Re,riud al Profeta, chequelgastigo, cheegli haueua minacciato a lui,


non ricercherebbe da lui quello; ma che leadempierebbe ne tempi difuo figliuolo.
Ader Re di
Soria.

Dopo queto il figliuolo di Ader, Re di Soria, con un grande eercito, e con


moltagente, che era uenuta in uo aiuto, hauendo cinta di affedio Samaria, man=
d ambaciadori ad Acab , iquali gli diceero: le ricchezze tue, e le mogli tue,
er i ferui tuoi fonomiei: percioche io gli prender con le arme. Ma, fe tu mi
concederai quello, ch'io uorr, mi dipartir leuando l'aedio. Rioe Acab: Et
io, e tutte le coe mie fiamo tuoi: e raunando i plu uecchi del fuo Regno, epoe
loro l'ambacieria de nimici. Ma il popolo confortandolo a non douerfi rendere,

ripoe agli ambaciadori, chei non poteuafar le coe, ch'effo chiedeua. Ilcherapa
portato al Re di Soria,eglifdegnandofi, fece cinger la citt di arginie di bationis
Ma dicendo un certo indouino ad Acab,ch'eigli darebbe inimici nelle mani,e egli

afaltaffe co erui de capie principali della prouincia; fu trouato il numero loro


dugento trentadue:co quali intorno al Mezogiorno egli uc fuori;e trou inimici,
che erano a conuito, crubbriach.Queti ueggendo il Re de Soriani ordin a uoi
minitri, che gli conducee legati allafua preenza.Ma i frui affalendoli, ne uccia
Vittoria de

grIraeliti.

fero molti: dopo iqualifeguendo legenti d'Irael, allafrouifta facendo impeto,


cofirinfero afuggire i Soriani, in modo, che a pena il Reloro ui fcamp. Indi
uolgendoi Acab, faccheggiandogli alloggiamenti de nimici, ritorn in Samaria.
A cuida capo prediffe il Profeta, che i Soriani gli affalirebbono. Onde uenen=
do la primauera, il Re di Soria un'altra uoltamoffe guerra agl'Ifraeliti, accam=
pandofi nella pianura:percioche egli haueua inteo, chel D1 o de gl'Iraeliti
erafortene Monti, e non cofi nel piano. Ma il Profeta promife da capo, che
Acab haurebbela uittoria, dimotrando I d d 1 o, ch'egli potente etiandio nela
le ualli. Glieerciti fi ripoarono gli altri giorni: ma il fettimo, attaccandofiil
fatto d'arme, i Soriani uolfero lefalle. Iqualifeguitando Acab, parecchinetaa
gli a pezzi: molti anco fi ricouerarono in Afec: oue dalla ruina delle muraglie
tutti furono opprefier uccifi. Adar figliuolo del Refuggendo, fi nacoe infies
me con pochi. Lafua guardia uefiendoi di facco, elegandofi le tete con funi,

and a trouare Acab,fupplicandogli, che egli foe contento di conferuare il fuo


Signore. Acconent il Re. Eiconduero ad Acabil Capitano loro fopra una
carretta; ilquale fu da lui riceuuto, efalutato; e lo confort aferarbene. Fata
to dipoi confederatione, lo licenti con molti doni. Alhora Michea Profetaco=
Michea Prc
mand a un del popolo, che gli percotee la teta: er eglinon uolendocio fare, il
feta .
Leon (diffe) batter te: crauenne, come egli li predje. Hauendo comandato
il medefimo a un'altro, er egli hauendolobattuto, Michea faciandofiilcapo, ana
d inanzi a Acab, e diffe: un prigione, ilquale dal Tribuno de foldat m'era

stato aegnato inguardia, fuggito: onde eglimicercaper uccidermi. Ilche dia


cendo

ID I G I O VANN I ZO NA RA .

"

77

cendo Acab, che era coa conueneuoleegiuta, egli sfaciandofi il capo, e dalui cos
nociuto, foggiune: Perche tu hai laciato andarfaluo il Re di Soria, huomo pies
no di ogni maluagit, morrai in icambio dilui, el tuo popolo in icambio delfuo.
Hauendo il Re quete intee parole, fi turb. E paffato il termino della pace, che
era fatta per tre anni,uolendo togliere a Soriani la citt di Reem,come appartinen
te a lui, chiee a Giofafath, Re di Gerualemme, che congiungefje ecole fue arme.
Fu contento il Re, er ordin, chel Profeta dimandafje alSignore,fe egli approa

uaffe quella imprea. Acabraun i uoi Profeti: e dimand loro, felaguerrafi


doueuafare ; iquali gli promijero la uittoria. Giofafath ricerc ancora d'un Pro
feta di D 1 o. Ripoe Acab, che uenera uno, ma che effo gli portaua odio:
perche prediceua empre ilmale. Giofafath comand, che cotui gli foe menato
inanzi. E uenutoui, Acab gli dimand, fe era da combattere, o no. Rifofe

egli. Houeduto gl'iraelitine montidiperfi a guia digreggeenza patore. Ma Quello, che


D 1 o m'ha riuelato; che ei ritorneranno falui ; e che tu folo caderai a Reem, P:it:
a
Michea un
Hauendo cofi parlato Michea, non ti difiio (diffe Acab)che cotuimi augurereb=
bequalche male? Alhora un certo de falfi Profeti, chiamato Sedechia, diede a
Michea una guanciata. A cui egli diffe: Tu dipoi andrai d'una corte in un'altra,
cercando luogo da naconderti. Ora Acab, comand, che Michea foe guardato
in prigione infino alfuoritorno. Diffe egli: fe turitorneraialuo, Idd i o non
ha parlato per la mia lingua. Effendo partti i Re, anco ilRedi Soria fece efer=
cito: e comand a uoi, che nonaffaliffero alcuno, che folo Acab. Maegli pomen=
do giu la ueta Reale, haueua preo habito da priuato. Onde i Capitani de Sorias
ni ueggendo Giofafath uetito da Re,stimarono,cheifoe Acab ; e lo circondaroa
no: ma poi ueggendo, ch'egli non erail Re degl'Iraeliti, lo laciarono. Ma Acab

ferito da una faetta, entendo, che la ferita era mortale, comand alcarattiere,
che conducee il carro fuori del campo: e cofi preo altramontar del Sole fi mor.
Intefa da Soriani lafua morte, ritornarono alle cae loro. Il corpo morto fu por=
tato efepelito in Samaria. Mailcarro, che eramacchiato delfuoangue, naco

fero nelfonte di Samaria. Cofi i canileccarono ilfuoangue, elemeretrici fila=


uauano in quel fonte, come Elia haueua profeteggiato. Mor Acab dellaitefja
morte, che fu predetta da Michea, ancora che egli l'hauefje intea, non potendo
ifchifarla, hauendo regnato uenti due anni. Pree il Regno ozochiafuofigliuolo.
Tornando Giofafath, Re di Gerualemme, dalla imprea, Gehu Profetalo ripre

fe, che egli haueffe dato aiuto a un maluagio huomo: e, che D1 o, benchefoffe
da lui offeo, l'hauena conferuato. Il Reringrati I d d I o, euifitando tutto

ilfuo Regno, comandper tutto, che le leggi fi offeruaero; e potiin ogni luogo
giudici, impoe loro, che dirittamentegiudicaffero. Ajalito da i Moabiti, e da

gli Ammoniti, iqualianco hautuano preo aiuto dagli Arabi, la Giudea, chiedens

3D,

78

P R I M A P A R T E D E L L E H1STOR I E

do egli il diuino occoro, gli fu detto da un Profeta, che ID d 1 o per lui com=
batterebbe: e gl'impoe, che l'eercito conduceljefuori, ma che per non ajalije i
nimici, ma fermandofi afettaffe l'atta di D 1 o. Il Re ucendo della citt la mat=
tina, comando all'eercito, che fi fermaje, er i Sacerdoti steero inanzi l'eerci=
to con le trombe; ev i Leuiti o i cantori cantajero Salmi in laude di D 1 o. Al
bora i nimici tumultuando, fitagliarono apezzi infieme, inguila, che non ne ri
mafe uiuo un folo. Giofafath diede a oldati in predagli alloggiamenti de nimici.
D'indi in poi i Barbari, temendo lui, come huomo aiutato da D i o, rimafero
cheti. ora Ocozia, Re de gl'iraeliti,fu imitator della maluagit de uoi proge=
nitori. Nelecondo anno, ch'egli regnaua, i Moabiti ritennero i tributi, chefo=
leuano pagare al padre. Egli ejendo amalato, mand a intender dall'oracolo della
Dea di Arcar, laquale era detta Moffa, fe era per guarrire. A imei uenne in
contro nel camino Elia, e impofe loro, che ritornajero; e gli diceero da cui era
, no statimandati: e, perche efjo gli haueua mandati al D1 o de Barbari, come
' ...,
che non ci folje il D 1 o d'Irael, non doueua piu leuar di letto. Queti ritors
nando,narrarono quello, che ei haueuano intefo. Pregndo Ocozia, che gli dice=
fero chi foe colui, che co haueua lor detto ; er ei ripondendo di non aper=
lo, dimand la forma di quell'huomo. A che foggiunero, che egli era peloo,
e cinto d'una pelle. Compree alhora, che queti era Elia; e mandando un Capi=
tano con cinquanta oldati, gl'impoe, che a lui lo menaffe. llquale trouandolo
nella ommit d'un monte, gli comand, che ueniffe feco al Re. Ma a prieghi

: di Elia uenne fuoco di cielo, er abbruci colui con tutti i uoi oldati. Il Re
Elia.

mandandone altretanti, ei ancora hebbero un cotal fine. E mundato il terzo

capitano, come cotui arru, oue era Elia, inginocchiatofi lador, pregan
dolo, che doueffe perdonargli, percioche era uenuto contra fua uolont, sforzato
dal comandamento del Re : e lo preg ancora, che foe contento di uenire al Re.
Effendo a Elia impoto dall'Angelo, che ponendo giu la paura, ui andafje; egli
fefe dal monte, ev alla preenza del Re dimoirandofi, gli diffe. Perche tu hai
mandato ad altro D i o per intender, fe guarrirai, appi, che non_leuerai da
Morte di quetamalatia, ma toiomorrai. Mor adunque Ocozia, come Elia haueua pre
sz a. detto, laciando Gioram uo fratello nel Regno: ilquale fece fezzar le statue,
che dal padre erano state fatterizzare a Baal: nel rimanente fu empio,e malua=
gio, e fimilea fuoi. Douendo Elia effer riceuuto nel cielo, effendo inieme con
Elico Profetaandato al fiume Giordano, percoffe l'acqua con la pelle. Laqual
fi apere, ingulf, che ambedue pjarono per l'aciutto.Dopo comand ad Elieo,
che gli dinland.j quello, che da lui uoleje. Et egli, che la gratia dello piri
to, che in te, ueliga in me . Elia, benche quella dimandagli pareffeindegna ;
, , gli diffe: Se tuuedrai, ch'io fia leuato in cielo, otterraicio che dimandi. Mena
tre, che

D I

79.

G IOV A N N I Z O N A RA .

rre, che cofi parlauano, dicefe un carro di fucco dal ciclo con caualli a lui fimi
li, ilquale leu Elia. Mentre, che Elia era portato in alto, gett la fua pelle a
Elieo: ilquale riceuendola, egli da lui non fu piuueduto.
Et Elieo ritornando al fiume Giordano, feceeperienza della gratia diman=
data ad Elia, percotendo con la pelle l'acqua;laquale non fi aprendo,oue (diffe)
il D 1 o di Elia ? Ma percotendo la feconda uolta, fi diuie l'acqua, e pu.
Ilche ueduto, differo cinquanta figliuoli de Profeti, lo pirito di Elia effereen=
trato in Elieo: e lo eguitarono, per cercare, fel Signore inalzando Elia, l'ha=
uee laciato cadere opra qualche monte. Queto prima da Elieo fu negato:

. .

ma eglino facendo infianza, cio concedette loro. Onde que cinquanta huomini fi :::n t

mifero a cercarlo per ipatio di tre giorni,ne gimnailo trouarono. 1 cittadini,"*'


|3

habitando Elifeo in Gerico, uennero a lui, pregandolo, ch'ei cangiae le acque

di quel luogo, lequali erano cattiue, e faceuano sterile il terreno. Egli comand,
chegli foje recato fale in un nuouo uafo. Ilquale portatogli, chiamando il nome equa da Eu

d' o dio, logett nel fonte. E tamaritudine dell'acque ubito diuenne dolce, :"*"
perdendo ogni noceuole forza. volendo andare il Profeta in certo luogo, i fan=
ciulli chernendolo, diceuano gridando, acendi caluo. Onde egli sdegnato, gli

maladi. E ubito uenendo orfigiu da monti, amazzarono quarantadue fanciulli.


E s se n d o Gioram, figliuolo di Acab, per mouerguerra a Moab ti , di
mand aiuto a Giofafath,Re di Giudea. Egli promife, che aggiungerebbe ancora
con effo lui il Re degl'Idumei, ilquale gli compiacerebbe. Cofi tre Re fatta in
Jieme amicitia, andarono fette giorni peril deerto. Ma non trouando gli eer
citi acqua, andando ad Elieo, lo pregarono, che uolee conferuar fe ev i folda=
- ti. Et egli diffe a Gioram: Vanne a i Profeti tuoie di tua madre: e giur, che
fe egli non foffe stato con Giofafath, non gli haurebbe ripoto parola. Dipoi co
mand, che fi facee uenire alcuno,che fonaffe. E troustone uno, mentre che egli
fonaua, Elieo ricaldato dallo fbirito del signore, comand, che prejo un tor=
rente fi fceffero di molte foffe: perciocheei uedrebbono il torrente pieno, fen=
za chemoueffe fiato di uento, ne pioueffe acqua: e che berebbono tanto, che ne
farebbono fatolli, e uincerebbono i nimici. ouete coe da Elieo predette, il fe= Quello, che
-

|-

guente giorno pertempo il letto del Torrente fi empie di acqua, inguia, che ella :
foprabondaua, e bagn tutta la uperficie di quel paee. Effendo nato il sole, i
faoi raggi ferendo l'acque, fecero, che elle affembrauano di color uermiglio. om
de i Moabiti, che haueuano poto i loro alloggiamentine monti, guardando al
piano, stimarono, che quel foe fangue, foettando, che effendo nata fra i Re
dicordia, i foldati fi haueero amazzato tra loro. E mentre, che enza ordis
ne alcuno con gran fretta fimifero a corrergiu da monti per cagione di faccheg
giare le coe loro, tolti in mezo da nimici, altri furono tagliati a pezzi, cral=

P R I M A P A R T E D E L LH I S T O R I E

tri fi mifero a fuggire. Iquali feguitando gIraeliti, aaltando Moabit, ruis


narono le citt, e ditruffero il paee. Il Re de Moabiti ritornato nella citt,
men il fuo figliuolo primogenito opra le mura; e per diperatione l'uccife e
facrific a D 1 o. Ilqual dolorofo fettacolo effendo ueduto da i Re, hebbero
compaione almedefino Re,che a talmiferia foe ridotto :e leuarono l'afjedio.
O ka effendo Giofafath ritornato in Gerualemme, uenne a morte, efjendo
Morte di
Giofafath .
di anni feffanta, er hauendone regnato uenticinque ; huomo pio e giuto. Ela=
fciando molti figliuoli, ordin uo ucceore Gioram, che era il maggior di
Gioram erea
to Re .

tutti, e il cognome al Re d'Irael fuo auolo.


H A B I T A N D o Elieo in Samaria, una uedoua lo and a trouare, mierabila

mente dolendoi, che non hauendo ella, comefodisfare a debiti, un'uuraio uoleua

farfi ferui i fuoi figliuoli. Le dimand il Profeta quello, che ella haueenella
fua caa: e ripondendo ella dinon hauere altra coa,che un poco di olio, le impo=

Je, che fi faceste pretar molti uafi, e che in quelli fargeste quell'olio. Ilche ella
hauendo fatto, die al Profeta, che tutti quei uafi erano pieni d'olio. Ilquale da
lui fu uenduto: e diede alla uedoua i danari, che ne haueua tratto, imponendole',
che fodisfacee al creditore; e quello, che auanzae,lo riducee alle biogne della

caa. Il medeimo a Sunamit, che era orba de figliuoli, nella cui caa egli allog=
giaua, haueua predetto, che partorirebbe un figliuolo. E cofi auemme. Mail
fanciullo, cominciando a uenir grandicello, fi mor. onde la donna and a tros
uare Elieo nel monte Carmelo: e gettandoglifi a piedi, gli raccont la ua mic=
ria. Egli dando il uo baftone a Gezin uo dicepolo, crdinandogli, che lo po=

nee opra il corpo del morto fanciullo, lo mand feco. Magiurando ladonna,
che ella non fi partirebbe, fe egli steo non andafje con effo lei, il Profeta le coma
piacque,e trou il fanciullo morto nelletto.Elifeo hauendo prima fatte orationia

D 1 o, al fu illetto, e stendendofi fopra il fanciullo, foffi nella fuabocca: il


Elifeo rifue
feita un fan
siullo.

che hauendo fatto fette uolte, ilmorto fanciullo rifucit: e cofi dal Profeta fu
retituito alla madre uiuo.

Di qui andato a Galgala, effendo illuogo oppre dalla carefia, i figliuoli


de Profeti firaunarono a lui: a quali hauendo impoto al famiglio, che poneffe
aleffare alcuna coa, and quel famiglio acoglier nelterreno berbe: falequa=
li uera una zucca faluatica (ilche ueleno) e fatto cuocere ogni coa, mie tutto
loro inanzi: iquali ueggendo la zucca, gridarono al Profeta, come fubito haa.

ueffero amorire. Egliponendo farina nella pentola, diff a quelli, che ne man=
giaero. E queto fatto, di quel cibo non fentirono alcuna offea.
Have n do c l 1 alcuno appreentati uenti pani, e fichi ecchi, comand

al minitro, che cio dee alpopolo. Ilqual dicendo, che far queto a cento buo
mini: appreentalo pure (egli ripoe) e lacia, che e mangino; percioche tuttine
faranno

D H. GHQ V A N N I IZ O N A R. A. ~

821

franno fatij, cranco neauanzer qualcheparte. E costauenne, come egli diffe,

E R A uno, detto Neem, di grande autorit preo al Re di Soria, che has ::::;
ueua la lepra. Alla cui moglie diffe una Donna d'Irael, prea in battaglia, che
El
la feruiua: che e ilmarito fuo and fe ad Elico Profeta, egli di quel male lo gua- " '
rirebbe. Quete parole la moglie raccont al marito, elmarito le rapport al Re
disoria.Il Referije al Re d'Irael della cura di Neem. E l'iteo Neem,prefi dieci
talenti di argento,e feimila d'oro,e dieci uete delle piu belle,and in Samaria:edie

de le lettereal Re. Lequali hauendo egli lette, fi fquarci ipanni, dicendo,chel Re


di Soria andaua cercando cagione di fargliguerra. Elifeo,queta coa irtea,coman
d, che gli foffe mandato Neem. Ilquale alui uenendo, gli fece intender, che fi
lauaffe fette uolte nel fiume Giordano; che cofi farebbe liberato della lepra.
Ma Neem sdegnandofi, chel Profeta non gli foffe andato incontra, fi dipar

ti : come, che la Soria non haueffe fiumi migliori del Giordano , me quali
lauandofi hauefje a guarrire. Ma nel dipartirfi fu confortato da ferui, che
egli obediffe alle ammonitioni del Profeta; lequalinon gl'imponeuano coe, che

foero difficilia fare. Egli obedi: e Jette uolte attuffandofinel Giordano, ri=
mae mondo. E ritornato al Profeta, ringratiandolo, confe, che non era ala
tro D 1 o , che quello d'Irael, pregandolo, che accettaffe alcun dono. Maricuan=

do egli, fi diparti. Geztenendogli dietro, gli diffe: il Profeta m'ba mandato a


|

dirti, che tu mi dia un talento diargento, e due uete, accioche effo gli dia a po=
ueri, iquali hora fono uenuti, a trouarlo. Lequali cofe hauendo riceuute, Gez
ritorn ad Elifeo. llquale conociuto queto fatto, gli diffe: Perche tu hai pre
fo da Neem danarie uete, fappi che la lepra, che egli hauena, uerr a te er a
tutti i tuoi dicendenti. E cofi colui diuenne leprofo.

Es s E n d o andati i figliuoli de Profeti a tagliar legnaal Giordano perfrfi

rf;

stanze da habitare, accompagnandoli Elieo, la cure d'un di loro ucendo delmaa :

nico, cadde nel fiume. Eglichiam il Profeta, egli dimotr il luoco, oue il fer- :
ro era ommerfo. Elieo ui traffe dentro un legno: cr il ferro ucfuori; e no=
tandofoprale acque, fu ricouerato da colui, che l'haueua perduto. cercando il
Re di Soria di prender con inganno Gioram, Re de gliffaeliti, Elifeo mand

un uo ad aufarlo, ch'egli fi guardae di non ucire alla caccia. Egli obed.


Ader non gli riucendo l'aguato, cominci a prender foetto di tradimento ne

faoi. Et affermarono, che non esti, ma Elisto Profeta haueuadiffouerto al Re


il egreto. Mand adunque l'eercitoa Dothain a prendere il Profeta: dal quale
ueggendo il uo minitrola citt cinta, fauentato ne lo auis. Maegli diffe, ch'e',,
non doueffe temere: e preg I op 1 o, che dimotraffe al feruo, come egli dalla,,
fua potenza foe difefo. Ilche ottenuto, uide il feruo il Profeta cinto aguia di, ,
fortezza da carrie da caualli infocati. E da capo I od 1 o pregato, abbarba= ,,
|-

, -

***

Hist. di Gio. Zonara.

8 2

P R IM A P A R T E DEL L'H I S T O R IE

gli gli occhi de nimici, fiche estinon uedeuano: er ucendo il feruo, loro diffe:
feguitemi, che io dar nelle uotre mani Elfeo legato. Lo eguitarono inimici cies
chi d'intelletto e di occhi. Iquali hauendo egli menati in Samaria, impoe al Re

che gli circondaffe con le fue genti: e preg i d d 1 o,che leuaffe la nebbia daglioc=
Prudenza di
Elileo.

chi loro. Ilche fatto, sauidero i Soriani, che erano poti in mezo de i nimici.
Eliffo non fotenne, che alcun di loro foe offeo : ma efortaua, che gliriceue=

Jero amicheuolmente, eglilaciaffero andar falui. Il Re Gioram airicordi del Pro= .


feta diligentemente obedi: er esti fi dipartirono, dando auio al Re di quello, che
era duenuto. Intefa il Re di Soria queta liberalit, fu ripieno di stupore: e dia
poi con tutte le fue gentiaedi Samaria; nella quale fu cofi grande il diagio,

Afstedio di
Samaria.

che unateta d'Afino fi hebbe auendere cinquanta danari di argento, e lo staggio


dello sterco de colombi altretanto.
Donna uenuta inanzi
a Gioram

O RA andando il Re Gioram intorno le mura, grid una donna, pregndo=

lo , che egli la conferuaffe. Et il Re stimando, che ella chiedee alcuna coa da

,, mangiare, ripoe: lo non ho ne aia, ne torchio, onde to ti poa conferuare,


, , Ma dicendo colei, che ella cercaua il uo giudicio, diffe, che ella diceje le fuerax
gioni. Et ella: ho patteggiato con la mia uicina, che ambi uccidiamo inofiri fia
gliuoli: e ci fotentiamo cambieuolmente, un giorno l'una delle carni del fuopas

frendo l'altra. Ma hauendo io uccio ilmio,ella non mi uuole attendere la prome.


Ja. Quete parole udite dal Re, fu affalito da grandiima doglia: e fquarciando
la ueta fiadir col Profeta, che con i fuoi preghinon facee cear quetimali;

,, emand uno, che l'uccidee. Ma Elieo baueua gia predetto queto a dicepoli,
, , dicendo, il figliuolo del micidiale ha mandato a uccidermi:ma noirinchiudendo le
,, porte non laciate entrare il percuore: percioche uerr dipoi il Re, mutato di
uolont. Ilche auenne. Percioche Gioram, laciando il primo propoto, uenne
con molta fretta a trouare il Profeta, feco dolendofi, che egli non pregaffe D 1 o,

che liberaffe il popolo da que mali. Et eglirioe. Domani due moggi di orgio

fiuenderanno un siclo; e di bianca farina altretanto. Alhora diffe uno di coloro,


che erano in compagnia del Re, tu dici Profeta coe incredibili. A cui egli: ue=
drailo effetto di quello, c'ho promeo: ma, perche tu fe incredulo, non uene
::: de aaggerai. In quella notte adunque fece D i o fentre alle orecchie de Soriani
Soriani.
strepito di carri, di caualli, e di arme, e rumor di gran moltitudine. Iquali stie
mando, chea Gioram foe uenuto inaiuto una gran quantit digente, e che s'ins

drizzaffero contra diloro, laciando gli alloggiamenti, con molta paura fi poes
Leprod. :

ro a fuggire.
E R a N o fuori della citt quattroleprofi (perciche loro era interdetto per

, legge habitar nella citt ) iquali effendo quai mortidifame,deliberarono di entrar.


negli alloggiamenti de Soriani. Percioche (diceuano) o che i Sorianiciperdos
-

r4h/10

DI GIOVANN I zoN A R ,

83

meranno, e ritorandoci col cibo uiueremo; ouero effendo uccifi, faremo liberati

da quetimali. Andarono ful far del giorno agli alloggiamenti loro, e non ui
uidero alcuno. Entrarono in un padiglione, e lo trouarono uoto di huomini: di

quello entrarono in un'altro; etrouarono quello ancora abandonato. Efendo an


dati in molti, non citrouando pure alcuno, per la primiera coa fimifero a man=

giare er a bere. Dipoitofero l'oro, l'argento, ele uete, e le occultarono: er ens

irndo nella citt, apportaronola nuoua. Laquale intea del Re, diffe, che quel, a

nda

lo era fraude er inganno de Soriani: enom uolle, che i fuoi uciffero. Pocia ;:
mand alcune fie, lequali nel camino non s'incontrarono in alcuno: ma trouaro= 8"*"

no gli alloggiamentipieni di drappi e di uafi. Alhora il Re diede gli alloggiamens


tiin preda al popolo: da che uenne tanta abondanza delle coe necearie, che due
moggi di orgio fi uende un ficlo, e un moggio difarina bianca altretanto. E un
moggio un mezo Medinno Italiano. Solamente diqueta abondanza non hebbe ala

cuna parte quel della guardia del Re, come haueua predetto il Profeta, per non
bauere egli creduto alle fue parole. Percioche effendo cora una gran moltitudis
ne alla porta, egli dalla calca fu macerato cruccio.

- Do o queto il Re di Damaco amal. Elieo alhora and in Damaco; la Hist:asa


cui uenuta intea dall'amalato Re , mandandogli in contra Azael, uno de piu bo= ******
woratiminitri, gli fece dimandar, fe egli rifanerebbe, mandandogli parimente
molti doni. Ripoe egli, chel Re fa poco morrebbe. Ma diffe ad Afael, che
cio ei non gli appalefaffe; e fi poe a piangere. E dimandando Azael la cagione
di quel pianto, ripoe, che piangeua imali, ch'effo era per recare agl'Iraeliti:

percioche egli otterrebbe il regno di Soria: Azael ritordando al fuo signore, ***
gli diffe, chel Profetagli prometteua fanit. Il d eguente con una funicella ba
gnata lo strangol: esimpadron del Regno. Ma Gioram, Re de Giudei (pera
cioche l'uno e l'altro Re haueuail medefimo nome) da Gotholiafua moglie indota
to a Idolatria, leu diuita i fratelli, criminitri del padre; e cotrine ilpopolo
a feguir la medefin impiet. Al qualementre in cotal modo fi uiueua, il rc=
feta mand a predire, che gli oprataua una gran ruina, e la morte de figli=
uolie delle mogli per la fuaimpiet, e per l'offee, ch'ei faceua al popolo. Ne

molto dipoigli Arabi afaltando i Giudei, gli aflifero grandemente, folamente de on anti
idetto
figliuoli
del Re mor
rimanendo
uiuo Ozochia,
cranco
Gioram, come
haueua pre= Giudei.
at:ons i
il Profeta,
della grauezza
delmale,
il quarantefimo
anno dellafiaetr
e nell'ottauo del uo Regno, laciando Ocozia: fuo figliuolo, fucceore.
A v E N N e, che Gioram, l'altro Re degl'Iraeliti; hauendo fattaefeditione
y!

contra i Soriani, fu ferito: elaciando Gehu figliuolo di Amas nell'eercito per


capitalo, fi part per farfimedicar della piaga. Ma Elieo mand un de dice=

golia unger Gehu Re, come eletto da Dio. Ilquale, menando Gehu in die

P R H M A P A R T E DEL L'HisToRIE

84

fparte, come eigli hauefje a dire qualche gran egreto: eventrato nella piaria
pofta fua stanza, fargendo l'olio opra la fua teta, gli dije, ch'egli era da
D i o creato Re, per ch'ei ditruggefje la stirpe di Acab. E cio detto, fubito
uc della stanza fegreta.
2
- E s s E N D o dimandato da uoi, quello, che gli hauefje detto colui, iquale
ne geti motraua di effer pazzo , uoi (ripoe) ui hauete appoto al uero : pera
cioche egli m'ha detto parole a punto da pazzo. Percioche egli s'ha laciato uftir
Gehu creato
di bocca, che I d d 1 o m'ha creato Re. Ilche inteo dal popolo, a fuon di Troms
-

be lo falut Re. Laqual coa effendofi fatta, egli pree alcuni celti caualli , er
and per opprimere ubito Gioram. Et apportando la fia di Gioram, che uenia
uano caualli, mand a intender da loro quello, che esti uoleuano. Gehu non dando
a colui alcuna ripota, gli comand, che lo eguitaffe. Hauendo Gioram mans
dato un'altro, e non ritornando,liteo Gioram acendendo il carro con ozochia,
figliuolo di fua forella, ilquale era uenuto a uifitarlo, incontr Gehu nelterreno

di Nabuth, egli dimand, come staua l'eercito: ilquale ripondendoglicomparo=

Morte di

le minaccieuoli, Gioram fauentato, fi uolfe infuga. Gehutirando l'arco lo fs


r, dimaniera, che cadde morto del carro. Cofi fu gettato nel terreno di Na=
buth, come gia fu predetto da Elia ad Acab.
- F v cc e Nd o ancora Ocozia, fu parimente da Gehu ferito con una faetta,
dalla cui ferita tra poco fi mor, hauendo regnato un'anno. Gezabel riguardan

***

do da un Torre, adorntafi con molta cura per effer piu grata, diff: buon

G
-

'.

struo ueramente colui, che ha uccio il fuo Signore. Gehu comand agli Eunu=

de chi,chela gettajero della Torre; per la cui caduta ellainanguinando le mura, fi:
facc l'offa,cr uc di uita. Laquale Gehu per effere ella di stirpe di Re, ordinan=
do, che fi fepeliffe,quei, che a cio furonomandati, non ritrouarono altro, che l'of=
fa: percioche i cani, come Elia Profeta prediffe, fe la mangiarono. Haueua Acab
}
in Samaria fettanta figliuoli. Gehu adunque ferije a Magitrati de Samaritani,
era quegli, che haueuano la cura di alleuare i fianciulli, chel piu ualorofo diei
ereafjero Re. E cio faceua egli per tentar l'animo loro. Gli rifofero coloro,
afutis an ch'effo era lor Signore. Onde Gehu fcrie loro da capo; che, fe esti uolefjero
Gehu,
dimotrar con l'opera di effer fuoierui, gli manderebbono le tete di tutti i figlia
i
uoli di Acab. Quelli mifero ad effetto il comandamento. Ordin il Re,che inan=
'
xi alla porta della citt quelle tete in due luoghi foffero appee. Il che effendofi
fatto, uc dicendo: Io on quello, cho uccio il Re: e cotoro fono stati fatti
morire, econdo, che il Profeta h. ueua predetto. E facendo cercare ditutti i paa
renti di Acab , fimilmente gli fece uccidere. Andando il Re Gehu a Samaria,
Gionadab ucendogli incontra, il lod di hauere itirpata tutta la famiglia di
|-

Arab, E, percheniun de fali Profeti e de Sacerdoti di Baalfinastondeffe, Geh


lico,
-

D I G I O VAN N I Z O N A R A .

8 ;

public, che gli uoleua fare un folenne acrificio: e comand, che ui fi trouaffe=

ro tuttii Sacerdotiev i Profeti, minacciando di farmorire coloro, che non uiues


niffero. Et effendo queti raunati, diede a tutti unaueia: er entrato con esto los

ro nel Tempio, comand, che niunaltro con quelli fi mecolae. Iquali dicen=
do, che non ue ne era alcun'altro, impoe a foldati, che stauano alle porte, che

tutti gli amazzaffeto, er ardejjero il Tempio infieme con lamedeima Statua. Ma


non uolle per, che i Vitelli d'oro foero ditrutti. Promie il signore, pocia
che egli haueua etinta affatto la caa di Acab, chel Regno ne uoi figliuoli infino

alla quarta generatione durerebbe . In cotalguia fu etinta la famiglia di Acab.


Ma dopo la fua morte Gotholia, fua figliuola, hauendo ottenuto il Regno di Gotholia ot
Ocozia, fuo marito, procur ancora ella di fpengere il lignaggio di Dauid, e tiene il Re
tutti, fuor che uno, fece uccidere. Percioche Giofab, forella di Ozochia, men=
tre che fi amazzauano i figliuoli del fratello, inuol un fanciullo, detto Gio,
e l alleu infino all'et di fei anni. Nel fettimo anno Iod Pontefice, di cui Gio=
fab era moglie, chiamando certi capi de foldati, dimotr loro Gio; egli per=
Juafe, che ribellando a Gotholia, retituffero a Gio il paterno Regno. Eglino
giurando, che cofi farebbono, raunarono i Sacerdoti, i Leuiti, e i Tribuni inan=

zi a Giod. Ilquale dimotrando Gio, diffe: Queto uotro Re, nato del fe= Gioa
Re .
me di Dauid. Et eendoi il popolo fermato nel Tempio, poe nel mezo Gio,
e coronatolo del Diadema, l'une, e lo dichiar Re, con letitia di tutto il popolo.
Peruenendo il grido alle orecchie di Gotholia, ella piena di fauento uc del pa=

fatto
|

lagio, eguitandola l'eercito. Entrando nel Tempio, fu riceuuta da Sacerdoti:

'ma la moltitudine uiet alla ua guardia, che ui entrae. veggendo ella il fana
ciullo incoronato, minacci la mortea coloro, che serano impadronitidel fuo
Regno. Giod comand a capi, che stracinando Gotholia fuori del Tempio,
tuccideero. Ilche fatto, fece giurare il Re, o il popolo, che adorerebbono
I do I o, e feruarebbono le fue leggi. Subito adunque ditruero il Tempio di Tempio di
ditrua
Baal, e fezzarono le fue statue, amazzando il Sacerdote. Et ilRe di et di Baal
.
anni fette, adduero nelpalagio. Giod mie un grandeitudio, che il culto di
Dro, e le paterne leggi fioeruaero. Efendo il Recreciuto, pree due mo

gli: e uolendo far, che fi rinouero alcune partidel Tempio, che erano state
ruinate da Gotholia, facendoi uenire inanzi Giod, gl'impoe, che egli mandaf
fe per tutta la prouincia alcuni, iquali per la fabrica del Tempio fi facestero dar

mezo ficlo per ciacuna teta. Ma Giod, che comprendeua, checio farebbe
* graue al popolo, trou un'altro modo diaccettar danari. E fece porre una caf.
fettina d'ogn intorno chiua, nel cui coperchio era un buco, pre al Tempio, in
cui ciacuno haueegettare, quanto gli pareua per la rinouation del Tempio.

onde fu raccolto di molto oro, e di buona quantit di argento. Col quale firi=
Hit, di Gio. Zonara.

iij

86

P R I M A P A R T E D E L L'H I S T O R J E

fece il Tempio, e fi fecero molti uafi per il acrificio, Effendo egli peruenuto
a morte di anni cento e tredici con buona e giuta uita, il Re Gio diuenne alquan=
to negligente intorno al culto diuino, effendo inieme con luicorrotti i Tribunie

gli altri Magfirati: ne fi dipartirono dalla impiet, benche foffero auiati da


i Profeti. Ma Zacaria Profeta, figliuolo di Gio, ricordando al Reev al popo=

lo, che obedistro alle leggi, Goadiratofi, comand, che foe lapidato. Ilqua=
le, mentre fi uccideu, chiam I d d I o pergiudice, come egli ueniua priuo di
uita da colui,ilquale uiueua per beneficio del padre.Ne quel giudicio tard molto
a dimotrarfi. Percioche affediando Aahel, Re di Soria, Gerualemme, effogli
diede tutti i thefori fi diuini, come del Regno, e tutti i donidel Tempio: ilquale
inuaghito dalla grandezza del danaio, leu l'affedio. Il medefimo Regrauemen
te affiffe anco gl'Iraeliti. Percioche etiandio Gehu, Re loro, uiol i comandas
menti di D i o: ilquale mor l'anno uentifette del fao Regno. A lui uccee il
:::
creat
Re. figliuolo Gioacaz: ilquale regnando, il Re di Soria diede un gran danno a quella
reg one, occupando molte citt, e tagliando apezzi il uo eercito. Ma Gioacaz
40

, *

|-

facendo orationi a D1 o, ottenne la falute, e che le calamit menomaero: er


Mene di

***

asoria

uenne a morte, hauendo regnato deciette anni, laciando Gio fuo figliuolo fuc
ceore. cotui fu diimile dal padre, ev huomo buono. Percioche morendo

Elisto d'infirmit,lopiane,chiamandolo padre crappoggio fuo:come quello, con


il cui aiuto foleua uincere. Ma il Profetalo confortaua: e gl'impoe, che pren=
dendo l'arco,faettafje: c hauendo egli tirate tre faette, diffe il Profeta, che fe
piu faette hauefje tirato, haurebbe del tutto ditrutto l'Imperio de Soriani: ma
che alhora acquijlerebbe foura di esti tante uittorie, quanto era il numero delle
faette, e ricouererebbe i terreni, che al fuo Regno erano stati leuati. Con quete
parole effendo morto il Profeta, lo fece magnificamente epelire. Hauendo cera
tiladroni uccio un huomo, e potolo nella epoltura del Profeta, quel morto cora
porifucit. Mor etiandio Azahel, Re di Soria, laciando Azer fuo figliuolo
fucceore: col quale il Re degl'Ifraliti guerreggiando, effendo tre uolte uincito=
re, ricouer le citt e le prouincie de gl'Ifracliti: lequali erano state lor tolte da

Azahel, padre di Azer. Creato Gio Re de Giudei, mor il quarantefimo anno


del fuo Regno, leuato diuita da fuoi ferui: il cui figliuolo Amefia ottenne il

amefia area Regno di Gerualemme, huomo pio, effendo in et di uenticinque anni: e lo ten=
**
ne uentinoue. Ilqualegatig gli ucciditoridel padre, e perdon a figliuoli, fe
, , guendo il precetto della legge, che dice: Non morranno i padri per li figliuoli,

, ne i figliuoli perlipadri. Il medefimo mouendofi contra gl'Idumei, e gli Am4=


lechiti, men feco a foldo de confederati Iraeliti. Ma per ricordo di certo Pros
feta licenti gl'Iraeliti, donando loro le paghe: e folamente co fuoi facendo la
guerra, uiei Brbari; onde i confederati per quet cotallicenza sdegnati,cor=
-

fero ne

D I G IOV A N N I ZONA R A .

frone terrenide Giudei, ene uccifero molti; Amefia per queto conuenimento
infperbito, e uiolata la regilione, mand ambaciadoria Gio Redeg"Iraeliti,
chiedendo chei uenie a lui, a cui era conueneucle, che defje obedienza, come 4
perona, che diffendeua da Dauid, e da Salomone: Giogli fece cotalripota. Rifpofta di

La fina dimand alcedro, che i loro figliuoli faceero infieme parentado: ma Gioa.

in tanto la fina effendo calpitata dalle fiere, fu ditrutta. Queto per eempio
ti fia baieuole: ne ti uolere inuperbire per hauere uccifi i Barbari, e porre il
tuo popolo e te medefino in pericolo. Per queto sdegnato Amefia, moeguerra
a Gio. Ma il fuo eercito fi mife in tanto fauento, che uole le falle. Et egli
abandonato da fuoi, fu preo da nimici,e condotto inanzi a Gio.llquale fecome=
nandolo legato, and a Gerualemme, e facendo gettare a terra unaparte delle
:

mura, ui entr da quella banda col carro; e fualeggi i acritheori, e tutto quel
lo, che era ripoto nel palagio del Re : e laciando Amefia in libert, ritorn in
samaria; oue hauendo regnato edicianni, fi mor, laciando per ucceore Ge
roboam fuo figliuolo. Dopo queto Amefia fu con inganno amazzato; in et
dicinquanta quattro anni, er hauendone regnato trentanoue: Ofia fuo figliuo=

Gioa entra
in Geruale
C .

lofu unto Re di et diedicianni. Ora Geroboam, figliuolo di Gio. quantumque

foje empio, e difregiator della legge: non dimeno effendo Io di o moo a piet
dei popolo d'Irael per la fia humilt, ottenne uittoria contra Soriani, laquale da
Giona Profeta gli fu predetta. Ilqual Giona effendo da D1 o in Niniueman=

dato a riuelare a quella citt la fua ruina, e l'ucciion del uo popolo, eglinon Gona Profe
t3,

ui and: ma falendo in una naue,fi mie a fuggire. Auenne, che effendo nata
una grandistima fortuna, inocchieri della naue per intender, da cui procedee
la cagione, gettarono la forte: e la forte cadde a punto opra Giona. Ilquale

effendo dimandato, chie foe, diffe quello, che gli era stato commeo, e impo
floro, che logettaero inmare; perche altrimenti non poteuano ucir di peri
colo. Et effendouigettato, incontanente la fortuna cest. Il Profeta fu inghiot
tito da una Balena: laquale dopo tre giornier altretantenotti, logett uiuo e
fluo nellito. onde eglidimandando perdono a D1 o del uo peccato, da capo
hebbe il medefimo comandamento. Effendo adunque egli andato in Niniue, pre=

diffe, che ella fra tre giorni farebbe ditrutta. Mail Re e tutto il popolo di
quella citt porgendo fede alle parole del Profeta, e fatta penitenza, upplica
rono a D i o, che di loro fi mouee apiet. Per liquali preghi 1 d or o pla
cato, gliliber dalla ditruttione. Regn Geroboam quaranta un'anno: e dopo
Re, di
la fuamorte hebbe il Regno Azaria, uo figliuolo. Ofia, Re di Gerualemme, Ofia
Gerufafem

perche erapio uero i b d 1 o, e giuto uero i uoi fudditi,uine molti Barbari,

egli fece tributari. Ma ancora egli inuperbito per i buoni uccedimenti, uc


de termini del fuo ufficio. Percioche uetendofi alla guia de Sacerdoti, egli ste
F

iiij

nne

-- -*

PRIMA

88

PARTE

D E L, LH I S T O R I E

f nel Tempio stando all'altare d'oro, uolle ester minitro de profumi. Dalla qu=
le audacia, come che foe ammonito da Azaria Pontefice,e da Sacerdoti, che
uoleje rimanere; cr a non romper la legge: minacci loro la morte, fe e non
Lepra uenue tacejro, Fra tanto fi uide riplender nel Tempio non Jo che a guia di lume,
a ai ke, ilquale forrendo nella faccia del Re, fece, che in lei nacque la lepra. Intorno
a quel male raccordandogli la legge i Sacerdoti, lo confortarono a ucire della cit=

t. Nella quale conditione effendo uiuuto alquanto tempo, mor di trijtezza;


Gioat ham

hauendo regnato cinquanta due anni, in et di Jeffantaotto, laciando il Regno a

sr::::::" Gioatham uo figliuolo. Azaria, figliuolo di Geroboam, il feto mee del fuo
Regno, effendo uiuuto maluagiamente, fu uccio a tradimento da Selum : ilquale
fu ancora egli amazzato da Manaim, hauendo tenuto il Regno trentagiorni, oc
cupando cotui l'iteo Regno. E mouendogli guerra Fuam, Re degli Airi,egli
col darglumila talenti, che haueua raccolti dal popolo, lo plac. Et hauendo rea
gnato empiamente e crudelmente dieci anni, fu uccio, pafjandoil Regno in Fa=
cefia fuo figliuolo: ilquale rappreentando i cotumi e la natura del padre, fu da
Facea, figliuolo di Romelia, leuato di uita. Ilquale all'uccio uccedendo, egos

::" uernando il Regno con malusgit e celeraggine, Thegafaraar, Re degli Asti


ri, affalendo il paee d'Irael, ditrufje molte citt, e men feco quafi unainnu
merabil quantit di prigioni. Gioatham, Re di Gerualemme, huomo pio egius
fto, pree cura della citt e del Tempio; er eendo uincitore nella battaglia, fece
tributari gli Ammaniti. La ruina de gl'Iraeliti pergli Airi fu predetta da

Nahu Profeta: e egu l'effetto dopo cento e quindici anni. Gioathammor di


Aeaz.

et di quarant'un'anno,e ne regn fedici, er and il Regno in Acaz fuo figliuo


lo, ilquale, effendo empio contra ID di o, e uiolando le fue leggi, ador glldo=
li, e fece loro altari, e acrific il figliuolo. Fu cotui affediato gran tempo in
Gerualemme, da Raafon, Re di Soria, e da Facea, Re de gIraeliti, hauendo

et congiurato infieme. E Raaon effendofi impadronito di altre citt, menatone


uia i cittadini, e potiui dentro Soriani, ritorn a Damaco. Ma Acaz uenuto

alle mani con folo Facea, fu uinto,perdendo cento e uentimila oldati, e fra quel=
limolti ualorofi huomini illutri, e parimente il figliuolo. Facea ridue l'eercia
to con un gran numero de prigioni. Ma un certo Profeta Samaritano effendo an=
dato inanzi alle mura, lo perfuae a laciare i prigioniper eere fuoi parenti.
Acaz chiam il Re de gli Airicon i Soriani e gl'Iraeliti, ilquale faccheggi la
Soria, uccio Raafon, e fcorrendo nel terreno degl'Iraeliti, men di molti pris
Onde Acaz gli diede per guiderdone i theori Reali, e cio che era ripoto
Empiet, gioni.
di
2: nel Tempio, dicendendo a tanta impiet, che non folo ador gli altrui Iddij, ma
-

a *

* -

- - -

ferr il Tempio, e lo fogli di tutti i uoi doni. Mor con queta cotal forma

diuita nel trentefimo feto anno della ua et, hauendo regnato edicianni; e las
.

'|-

f.

fciando

D I ; G I O V AN NI ZO NA R. A.

89

fiando nel Regno il uo figliuolo Ezechia: nel qual tempo uenne anco a morteil
Re de gl'Iraeliti per tradimento di Oea: ilquale effendo parimente maluagio,
foggiogato da Salmanafar Re degli Airi,fu cotretto a pagare ogni anno tri=
buto. Ma Ezechia, huomo pio e giuto, raunando ilpopolo, fece aprire il Tem=
pio; e,fecondo il cotume, acrificare, e chelpopolo anteponefje il culto diui
mo a qualunque coa. Mand ancora per tutto il Regno a raunar gli huominiper
celebrar la feta degli Azimi, laquale giagran tempo permaluagit de Re era Festa de gli
stata tralaciata, efortando etiandio gIraeliti, che uoleffero, fecondo la loro an Azimi.
tica uanza, adorare il D1 o de loro padri. Iquali in tanto non obedirono, che
anco i Profeti, da quali erano riprefi, uccifero. Non dimeno alcuni ritornando
alla uera religione, corfero in Gerualemme ad adorare I d d 1 o. Il Re con i
principali del popolo effendo entrato nel Tempio, fece fare da Sacerdoti folenne
Jacrificio, e diede molte pecore da diuidere al popolo; crimpoe a Sacerdoti,che
tutto ilpaee con i acrifici purgajero. Dipoi affalendo i Barbari, pree le cit=
t loro. - Hauendo Oea chiamato Soba, Re di Egitto, contragli Airi per com
pagno della guerra, Salmanaar cio intelo, sdegnato tenne tre anni affediata Sa=
maria ; e prea al fine quella citt, ditruffe il Regno, menando ilpopolo inieme
col Re Oea prigione nella ua prouincia; er altre genti del fuo dominio, lequa=
li haueuano il cognome da certo luoco chiamato Cut, adduffe in Samaria, e nel ui=
cino paeje.

. . F v kono adunque traportate dieci Tribu d'Irael, nouecento quaranta fet


te anni dopo l'ucita di Egitto: e dugento quaranta, e fette mefi, da che laciando
Roboam, eleffero per Re Geroboam. Ma cinque popoli de Cutei, cofi cogno=
minati da un luoco di Peria, nel quale fi erano fermatiad habitare, hauendo
occupata Samaria, i fuoi primierilddij, come foleuano,fi mifero ad adorare.
Ma : I dd 1 o, come dimotra il quarto libro de Re, fece uenire alcuni Leoni,
iquali molti di loroeiinfero; ouero (comeracconta Giueppe) afflitti dalla petis

lenza, conocendo, che quel male era loro mandato dall'ira di D i o, pregaro=
no il Re loro, che lor mandaffe Sacerdoti Iraeliti, iqualiinegnaff loro la reli Cutei da Gre
gione degli Hebrei. Ilche fatto, ce la pete. Queti dagli Hebrei fono det=
ti Cute , e da Greci Samaritani.

ci detti Sae
maritani.

N e 1. decimoquarto'anno di Ezechia, Re di Gerualemme, Senacherib, Re


degli Airi, afalt la Giudea: ilquale hauendo preo tutte le terre delle due Tri
bu Ezechia temendo di Gerualemme, mand a lui ambaciadori, promettendo
di dargli quella forma di tributo, che da lui foe addimandato. senacherib chie Senacherib,
e trecento talenti di argento, e uenti di oro; e giur, che, come cio hauefje ri=

ceuuto, fi dipartirebbe. Laqual omma da lui pagata, and egli contralo Egit
to, e contragli Ethiopi; e laci Rabac pergenerale con altri due capitani,e con
-

9o

P R 1 M A PRT E DEL LE H I STORIE

grande eercito a faccheggiar Gerualemme.iquali hauendo rizzati bastionier


altre fortezze fotto le mura, chiamarono a parlamento Ezechia. Ilquale non
ofando di commetterfi alla lor fede, mand aquelli tre de piu honorati fuoi mi
njiri. Alhora differo coloro: Se Ezechia stima di ualerfi dell'aiuto degli Egittij,
e pazzo, non altrimenti, che fia pazzo uno, che fi appoggi opra una mazza

rotta di canna;laquale non lo difende dal cadere, e gli offende la mano. Tale
Faraone Re di Egitto. Quete parole diffe Rapac in lingua Hebrea a gli amba=
baciadori. Iquali pregandolo, che fauellaffe in Airio, accioche il popolo non
intendefje cio che egli parlaua, diffe da capo in Hebreo, inalzando molto pula
uoce in guila, che da tutto il popolo foe intefo. Non uilaciate uolger da Eze=
chia; ilquale ui dice: ci liberer il Signore, Percioche ha egli liberato Samaria :
Ezechia hauendo cio inteo, fi fquarci laueia: euetitofi di facco, egettandofi
a terra, come in coa diperata, humilmente inuocl'aiuto di D 1 o, e mand al
Profeta Efaia, pregndolo, che ottenee alpopolo la pace di D 1 o. E gli prea
diffe, che enza combattimento inimici farebbono uinti ; e che Senacherib, fen=
-

::: *** za fare effetto alcuno, ritornando di Egitto, morrebbe, scrieanco senache
-

riba Ezechia in queta forma. Non laciar, che il D 1 o, di cui tu ti uuoi uda
lere, t'innalzi tanto, che tu non ijtimi, che io debba prender Gerualemme: ma
dicorri piutoto nel tuo animo, oue fono molti Re, che da i miet maggiori fono
tati uccii. Queta lettera letta da Ezechia, la ripoe nelTempio, e fupplic 4

D 1 o, dicendo: Vedi Signore, crodile parole di Senacherib, lequali egli m'ha


fcritto in tuo uitupero uiuente D1 o: e cauaci dalle fue mani. Eaia confort il
Huomini Re, affermando, che I d d 1 o haueua efaudito i fuoi preghi: e quella notte nel

::::::s campo degli Airij furono uccifi dall'Angelo ottantacinque mila huomini, i cui
:i Senache
:::::. corpi furono trouati lamattina morti. Il rimanente dell'eercito fi part da Ge=
-

rib

- -

rualemme. Fu cotretto ancora Senacherib dileuar l'affedio da Pelufio: percios

che i topi roero una notte gli archi e le altre arme degli Airi. Queto non fi
troua critto nel libro de Re:ma Giueppe criue hauerlo trouato in Herodoto:
e dice, che Berofo,crittor delle cofe de Caldei, pone; che, mentre che Senache=
rib ritornaua dalla guerra di Egitto, trou l'eercito di Rhafac a Gerualemme; e
mandata da D i o la pete nell'eercito degli Airi, cento ottantacinque mila in
una notte perirono inieme con i Capitani e colonelli loro. Dalla cui mortalit
fauentato, e temendo per quegli, che erano rimati uiui, fe n'and a Niniue con
efj loro: epoco dipoi fu uccio per tradimento de figliuoli, fuggendo gli uccia
ditori, e Nacordan uo figliuolo ottenendo il Regno.

Ez e c h i a trouandoi libero di quella paura, reegratiea Dro. Ma non


molto dipoiamalando,louenne a trouare Eaia; egl'impoe, che facee tetamen=

to, percioche egli era per morire, Accreceua ilmale del Re l'apettar la morte,
e il non

v= 7

: : D I GIOV A N N I ZO NAR ,

9 1

eilnon hauer figliuoli, che fuccedeero. Onde pieno dianfiet preg piangen=
do I do i o, che gli allungaje la uita. A cui ritornando Eaia, gli promije,

che fra tregiorni farebbe rianato, Craggiuntogli quindici anni di utta. Ma egli :
riputando a miracolo cio, che auanzaua la credenza, chiefe per confermation del- ehi".

la gratia, chegli foe dimotro alcun egno. Ilqual ottenne per le preghiere del
Profeta, chel Sole and dieci parti uero l'occidente, e dieci ritorn all'orien=
te. Effendo Ezechia gia liberato dalla infermitt, Balad, Re di Babilonia, gli
mand ambaciadori con doni, chiedendogli, che faceje feco confederatione er
amicitia. Dimotr egli a gli ambaciadori i fuoi theori, e le arme, e tutta
la grandezza e pompa del fuo Regno, e a Babilonia gli rimand con i doni.
Alhora diffe Eaia ad Ezechia: uerr tempo, che le ricchezze, che tu hai dinos
firo, faranno portate in Babilonia, e i tuoi figliuoli Eunuchi di Babilonia. Eze=
#

chia, ilquale conoceua, che la parola di Dio non poteua mancare,dij: fia pa-
e, mentre che io uiua. Et aggiungendo il tempo, ch'egli uije enza diiurbo,
mor l'anno di fuauita cinquateimo quarto, e del Regno uentinoue.
- M a na s s, uo figliuolo, riceuuto il Regno, non laci maniera ueruna Maname
dimaluagit e di fceleraggine, ch'ei nonfaceffe. Percioche profan il Tempio: reat ***
uerimae anco di uccidere i Profeti. Onde adirandoi I o d 1 o, moe l'eercito

de Babilonij contra la Giudea ; ilquale faccheggi la prouincia, e pree Mana.


Ilquale aonocendo, fe effer cagione di qual male, pentitofi, preg D i o, che .
lo liberaje da quella mieria. Et eaudito, uc di prigione, e torn nel Regno:
oue honor con la debita religione. I dd i o, or indueil popolo a co fare. E

"
|

diuenendo eempio di piet, mor il cinquanteimo anno del uo Regno, e di fua


et feffanteimo fettimo, rimanendo il Regno ad Anos uo figliuolo.

:::::.ae

. I l o_v A L E imitando la giouanezza del padre, nel uenteimo quarto anno

della ua et, e fecondo del fuo Regno, fu uccio . A i cui ucciditori il popolo

bauendo dato il debitogatigo, chiam Re Offa, uo figliuolo,che era di anni otto.

. .

F v cotupio: ev efortando il popolo a riuerire I do: o, e prea cura di

rifare il Tempio, ricord a coloro, che fi trouduano preenti; che, fi come loro
pareua, contribuiero qualche coa alla fabrica del detto Tempio. In cotalmo=
do ritrouandoi i dnari, fu rifatto il Tempio, e quello che fu di fouerchio , fi

fee in far diuerfi uai neceari all'amminitratione de facrifici, effendone Sacera


dote Helcia Pontefice.Ilquale, mentre,che traheua fuoriil danaio dell'erario, tro=

u i libri di Mos, che enza auertenza iui erano stati poti, e per uno de can
- cellieri gli mand al Re. Ilquale leggendogli, fi quarcila ueta; e mand Ehel. ? ?

.cia Sacerdote inieme con altri ad Olda Profetea, che I doi o placaff. Riho :P
fe ella: che I po I o hauena gia data la fentenza contrail uo paee,e contralpo- , ,

polo, che hancua uiolatl religione: macheperla giutitia del Re non era per, ,

92

P R I M A PART E D E L L H I S T O R I E

m4ndare la calamit alhora: ma, che fubito, che foje morto, la data fentenza
eeguirebbe.
Il Re hauendo cio intefo, raun il popolo in Gerualemme: er ordi=
rationi fatte
n, che alle orecchie di tutti fileggefero i Sacri libri. Dipoi atrine tutti per
da Giolia,
giuramento, che offeruaero le leggi, eriueriffero I d d 1 o. onde il popolo
plac D i o con i Sacrifici. Pocia abbruci i doni delle statue, fece amazzare :
i loro Sacerdoti, er arder l'offa de Profeti opra l'altare, che fu fatto fare da
Geroboam: fi come quel Profeta gli prediffe, mentre ei acrificaua, che doueua
Diuere ope

trouarfi un certo Giofia de diffendenti di Dauid, che quelle coe doueua far: e
cio aucune dopo annitrecento feant'uno. Ilmedefimo ammon gl'Ifraeliti, che
erano uciti della preura, che adorafero il D 1 o de padri loro, er offeruaf.
fero le leggi: e leuando uia di tutte le prouincie gl'Idoli, e raunando il popolo in

Gerualemme, celebr la feta de gli Azimi, laquale detta Paqua: er effendo


uiuuto uita tranquilla, finalmente fu ferito d'una faetta, e termin i fuoi gior=
ni. Percioche Heca, Re de gli Egittij, effendo per guerreggiar contra a Medi,
uenendogli da Giofia uietato il paaggio per la Giudea, benche ei promettee di

paffar enza alcuna offea, pine l'eercito contra di lui: e Giofia, mentre or
dinaua le fue genti, efjendo ferito da una faetta, abandon la guerra. Cofi il

Retornato in Gerualemme, fi mor, hauendo regnato trent'uno anno, e preo il


Regno di otto anni.

"

-- -

Gerema
Profeta.

s otro cotui fu il Profeta Geremia: ilquale predicendo la ruina di Gerus

filemme, diffe, che farebbe prea da gli Airi. Ne folamente egli, ma anco
Ezechiellaci di tal profetia due libri: l'uno e l'altro della Tribu de Sacerdoti ?
Es se n d o morto Giofia, Gioaca uo figliuolo, hebbe il Regno, effendo
diuentitre anni, huomo empio: ilquale il Re di Egitto,ritornando egli dalla guera
ra, fece prigione: e diede il Regno al fratello piu uecchio, detto Eliazim, can=
giando il fuo nome in Gioachim: er hauendo impoto al paee tributo di cento tas
Gisaea area gn
lenti Gioaca
di argento,
e d'unoeuenti
di oro,
men Gioaca in Egitto; oue egli fi mor. Re
to Re.
tre mei,
giorni.

Gioachim.

G i o a c h 1 m, huomo empio e felerato, hauendo regnato quattro anni,


hebbe Nabucodonoforil Regno di Babilonia: er hauendo uinto Nec Re di Egit=
t, gli tolfe per punitione una gran parte della prouincia: e nell'ottauo anno del
Regno di Gioachim, effendo con un grande eercito entrato nella Giudea, inguia
fa lo fauent, che fece il fuo Regno tributario al medefimo Re di Babilonia: e
pag i tributi per tre anni, dopo iqualiintentendo, che gli Egittijeffendofi ribel=
lati, erano per affaltar Babilonia, non gli uolle pagare:quantumque Geremia Pro=
feta predice, che i Babilonij prenderebbono la citt, e lui ucciderebbono: ne
folamente haueua cio predetto, ma anco critto, e recitata la ferittura al popolo,
laquale fu da Capitni recata al Re : cr egli sdegnandofi, l'abbruci, procuran=
do di

----

: D I Giov A NN I zo NAR.

9s

doi uccidere il Profeta, e Baruchfio cancelliere. Maeglino fuggendo, fi fil


uarono dalla fuaira. Ne dipoi molto ecco, chel Re di Babilonia gli moje guer=
ra; e riceuuto fenza alcuna zuffa da Gioachim nella citt, fece tagliare a pezzi

:
fi!

:
:

imigliori cittadini, el medefino Re ancora: e men feco tre milagiouani deptu


belli prigioni: fra iquali fu parimente il Profeta Ezechiel, che albora era fan=
ciullo. E chiam Re de Giudei il figliuolo del morto Re, ilquale fu ancora egli
detto Gioachim. Queto fu il fine di Gioachim, effendo uiuuto anni trentaei, cr: prigio
-

bauendoneregnato undici .
MA il Re di Babilonia dubitando, chel figliuolo, ricordandofi della morte
del padre, gliribellaffe, mandando il fuo eercito, lo affedi. Ilquale non uolen=
do, chela fua citt haueffe male per fuacagione, gli fi diede inieme con tutti i
fuoi parentier amici contale conditione, che miundi loro nella citt foffe offeo.

Lequali conditioni non furono offeruate dal nimico. Ma comand, che tutti i gio=
uanetti della citt, e gli artefici foffero menati alla fita preenza: il cui numero
***
fu trouato da diecimila otto cento e trentadue.
il
Re
dando
tenne
prigione,
lamadre
amici
egli
inieme
con
h
i
w
o
ac
*gnoG1
di Gerualemme a Sedechazio di Gioachim, ilquale afirinepergiuramento, gCa

che non dee fauore agli Egittij, ma construae la ua Prouincia. Cotui effena
o poto nel Regno, come quello, ch'era giouane di uentun'anno, leuato in fus
perbia, non hauendo riguardo ne a giuto ne a honesto, riprendendolo Geremia,

er efortandolo a dipartirfi dalla empiet, e dalle ingiurie, negli obed, neuolle


tredere, che quelle calamit gli douefero auenire, lequali predicendo Ezechiel . .
n Babilonia, gliele haueua mandate fritte in Gerualemme. Ma egli non cre=
ette ne all'uno ne all'altro fore per la dicordia, che tra loro uedeua: percio=

the in tutte le altre cofe conueniuano, ma pareua, che intorno a sedechia fofero
diffrenti: hauendo predetto Ezechiel, ch'eglinon uedrebbe Babilonia; e Gere=

mia, cheui farebbe menato prigione. Ma per tutto queto fi accord infleme. "
-

'
*

i
Percioche effendo priuo degli occhi in Giudet,e menato a Babilonia prigione, egli
non la uide. Tenuto queto Sedechia in Babilonia otto anni,ferbando la fede,s'ac=
rost a gli Egtti Ode Nabucodonoor aedi Gerualemme, prima hauendone Nabucodo.

facciati gli Egittij, che ueniuano in aiuto de Giudei. Iquali mentre, ch'eglife= ::::::
Gerufaa
-

- -

-- - V

la

guitaua, diceuano ifalfi Profeti,che i nimici non affedierebbono la citt. Ma Ge= iemme.
remia affermaua in contrario, cheeiui ritornerebbono, e la prenderebbono, e Proleiadi

la ruinerebbono, er arderebbono il Tempio, emenerebbono prigioni quegli, che ::


rimaneuano; oue ella doueuaeruirefettanta due anni, infino, che i perfi ei Medi "*"*"

ditruggerebbono l'Imperio de Babilonij. Affermando Geremiaquetiauenimen=


ti, i Re e i baroni della ua corte fene rideuano. Ma Geremiaandando una uol

tain Anathot ua patria, melcamino preo per fuggitiuo da certo de prencipas

----

94

PRIM A PARTE DE 1. Le Histor IE

li, fu menato al Magitrato; dal quale tormentato, fi ferbaua alfupplicio. Nel


nono anno del Regno di Sedechia la feconda uolta il Re di Babilonia ajalt Ge=
rualemme: c, hauendo tenuta la citt opprea di affedio diciotto mefi, alla paura,

::::::::: chegli habitanti haueuano de nimici, fi aggiunelafame e la peiilenza. Alhora


:Fike di Geremia effendo in prigione, confort la moltitudine,che riceueffeil Re di Babilo

"* nia: che in cotalmodo arebbonofalui: altrimenti, chemorrebbono o pel coltello,


o per la fame: ma quelli, che fi deffero a nimici, camperebbono la morte. Ma
non fu alcuno, che credeffe alle parole del Profeta: er i Capitani ancoraintiga=
uano il Re contra di lui. Ilquale accommodandofi altempo,lo diede loro nellema=
ni, che nefaceero le lor uoglie. lquali lo mifero in un lagofangoo: dal qualefa
cendolo Sedechia leuare occultameute, e condotto alla ua preenza, nel dimand,
quello, che gli pareua, che doueffe eguire de i mali, che fouratauano - Diffe
il Profeta, che la citt al Re di Babilonia fi douefje rendere: e ripondendo il
Re ch'egli temeua la runa di lei, foggiune, che, fe cio faceua, miun dans
no lefeguirebbe. Onde e fu laciato. Mail Re di Babilonia con gran forza aja=
lendo la citt,la pree nell'undecimo anno del Regno di Sedechia. Sedechia fuggen=
do della citt, fu preo da nimici inieme co figliuoli, e con le mogli: da uo C4= |
pitni, e dagli amici, iquali fuggirono in diuere parti, abandonato. Il Re df
Babilonia fattoelo condurre inanzi, glirimprouer lafua ingratitudine elmans
ar di fede: cr in ua preenzai uoi figliuoli egli amici fece cannare: ecauan=
do a lui gli occhi, lo fece in Babilonia menar legato. Et alhora conobbe, che l'us
osiad R. " "altr Profetafu uero. Cotui fu l'ultimo Re della famiglia di Dauid:iqua
f li tutti furono uentuno; effendo paati da che Saultenne il Regno,anni cinques
:"" cento e quattordici, fei mefi, e fedicigiorni. Nabuzardam, Capitano della can
ualeria di Nabucodonoor, di ordine del Re, are il Tempio el palagio, e ruin
la citt, hauendola prima fogliata d'ogni fuo ornamento. Fu abbruciato il Tema

$: pio fanno quattrocento fettanta, feimefi, e dieci giorni dipoi, chera futo fa
itempio bricato: dopo la ucita di Egitto Mille feffanta due anni, fei mefi, e diecigiorni: e
dal Diluuio anni Mille e nouecento, feimefi e dieci giorni dalla creation del primo

huomo infino aquel giorno tre mille cinquecento edeci, fei mefi e dieci giorni.
NA a v za RD A M hauendo ditrutto Gerualemme, ridue il popolo, e Sa=

beo Pontefice, eri Sacriuafi in Babilonia, Iquali da Nabucodonoor furono dedi=


|-

|-

cati a uoi Iddij: e diede a prigioni luoghi da habitare nel fuo Regno. I poueri,
ehe nell'aedio della citt erano fuggiti ai Babilonij, Nabuzardam laci in Giu=
dea, dando loro per gouerno un nobile huomo, detto Godolia, giuto e moderato:
egli comand, che facee lauorare i terreni, e pagaffe a Nabucodonofor tributo,
efortando ilProfeta Geremia, cheandaffe in Babilonia. Ma uolendo egli piuto=

storimanerfi melle ruine di Gerualemme suelolaci, raccomandandolo a Godo=


lia com

U-7

... D I GIOVANNI. ZO NA R A .

93

lia con molta accuratezza, e concedutoglianco Baruc fuo cancelliere, ilquale era
molto bene ammaetrato nel uo natio linguaggio. Tutti adunque coloro,che erano

fuggiti per l'aedio, effendoridotti a Godolia, furono da lui ammoniti, che lauo
rajero i campi, e che ciacuno habitae in quella citt, e ritoraero le ruine :

ilquale per la ua bont fu da lorograndemente amato. Et eendo fagli altri


uenuto a lui un certo finael, della stirpe del Re, che nel tempo dello aedio era
fuggito agli Ammaniti; alcuni dimandarono a Godolia licenza di ucciderlo, di= Boats a

cendo,che efogli tendeua aguati. Ma Godolianonuoleloro porger credenza: ***


e die, che era meglio, ch'ei medefimo perie, che uccidere un huomo, che sera
commestoalla ua fede. Dopo alquanto, eendo lifteo Imael inieme con altri
inuitato a conuito da Godolia nella fua caa , egli amazz lui e gli altri conuis
tati. Dipoiaalendo i Babilonij, che erano futi laciati nella citt, infieme con
tuttii Giudei, che iui fi trouarono, gli tagli a pezzi. Ileguente giorno uolena
do ottanta huomini portare alcuni donia Godolia, queti ancora tagli a pezzi,
eccettopochi, iqualigli promifero di diffuorirli moltecofe di ualuta, e uetimenti
e fumento, cheei haueuano nacofone campi. Egli con quete coe e con molti
prigioni fi apparecchi di ritornarfi agli Ammaniti. Queto fatto hauendo ins
teo alcuni Capitani de' Giudei, efortando i fuoi, e ponendofi a feguitare Imael,
rihebbero i prigioni; ma egli infieme con otto fi fugg. Quelli, che erano ris
mafi di quella ucciione, temendo i Babilonij, deliberduano di andare in Egitto:
ma confortandogli Geremia a rimanere (percioche I d d 1 o prouederebbe, che
non riceueero altro male: ma fe e fi dipartifero, gli abandonerebbe)ei non gli
credettero: ma frezzando i fuoi ricordi, menarono e luie Baruch feco nello

Egitto. Oueeendo il Profeta peruenuto, eendo da D1 o ammaestrato di quel,


lo, che doueua auenire, prediffe al popolo, che i Babilonijerano per affalire gli :

Egittij, e impadronirfi dello Egitto, e parte tagliarne apezzi, e parte menar con ru.

effo loroprigioni: la onde da fuoi fu lapidato cruccio: ma per le coe predet


te auennero. Percioche cinqueanni dopo la ruina di Gerualemme Nabucodono=

for occupando Celefiria, foggiogati i Moabiti egli Ammaniti, e ridotto lo egit.


to in poder loro, e tagliato il Reapezzi, mie un'altro agouerno diquella Prouincia, e riduje i Giudei, che quiui erano, in Babilonia. Dicono, che Alefjan=

dro Magno, hauendo foggiogatolo Egitto: effendo Geremia celebrato da gli :.p;
Egittijcon diuinelaudi, fece portar le fue offa in Aleandria, citt da lui fatta

fabricare : il Profetaadunque, comebodetto, cofiprediffe le costauenire: egli


Hebreihebbero un cotal fine, effendo condotti di la dall'Eufrate. Percioche die,

ci Tribu, regnando Oea in Samaria, furono pree da gli Airi: dopole due al
treinieme con coloro, che rimafero falui nella prea di Gerualemme, da Na.

bucodonor furono sulmanajar ridue la gente Pera de cuteiin samaria, salaaa..


|*

96

P R I M A, PA R T E DEL LHI S T O REI E

E Nabucodonofor laci star la Giudea ditrutta: e cofiellarimae perfettanta


anni. Fra la prea delle dieci Tribu di Samaria, ele due di Gierualemme ui cor=
,
fero cento e trenta anni, fette mefi, e dieci giorni. Il Re di Babilonia i piu no=
Giouanetti
::::::::::e biligiouanetti e parenti del Re Sedechia, e degli altri i piu robuti eforti fece ca=
*

-- -

::firare,e coficajiratiglicommie ad alcuni, iquali gli ammaetrafferonellelettere e


qualifuba dicipline de Caldei,aegnando loro il uiuer delle uiuande dellafua tauola.Tra que

:::" fii furono quattrofanciul della stirpe del Re e dibellezza edingegno uperioria
gli altri. De quali a Daniello, che tiefu uno, il Re poe nome Baldafjaread Ana
nia Sedracosa Mifael Mioaco, er ad Azaria Abdenago:e foura tutti gli hebbe ca=

riper l'ingegno,che ci hauetano acconcio ad apprender le loro dicipline. Queti

giouanetti adunque pregarono l'Eunuco,che gli haueua in gouerno;che loro non fi


defferole uiuande della tauola del Re, maligumi, datteri, c altre co fatte coe.
Ma egli dicendo, che fi dubitaua, che per queta qualit di cibo diuenendo eima=
gri, dal Re per cotal cagione non foe trattato male ; e ricercando pure i fan=
ciulli, che per dieci giorni concedee loro co fatti cibi, e feilor corpinon fi
fmagraffero, continuaffe: efeuedeffe il contrario, porgefje il conueto cibo: com= .
piacque loro; e ueggendo , che non folamente non menomauano in carne, ma ues
niuano anco piu belli, e piu grai degli altri, attee a dargli di que cibiinanimati.
Per queto diuenendo i loro ingegni piu fottili, in ogni forte di dottrina Caldea', .
ev Egittia fecero marauiglioo profitto. Daniello oltre acio diede opera in appa=
rar le foitieni de fogni. Hauendo Nabucodonofor hauutoun marauiglioo fogno
con la ua poitione, cordatoi di amendue, la mattina fi fece uenire inanzi

tutti glindouini e MagiCaldei, diinandando loro, che gli dicefstro il fuo fogno,
e parimente quello, che uoleua fignificare. Ma chiedendo esti, che prima ei race
contaje loro il fogno, e che dipoiricercaffe ilgiudicio loro, il Readirato, che
et dicefero di non poter ritrouare, qual foe il fito fogno, ordin, ch'a tutti
Danielisco fi tagliaffe la teia. Tra quali erano anco statichiamati, come dotti, e condannati

:: Daniello e i trefaliciulli. Daniello adunque pregil capitano della guardiadel Re,


aa morte, che uolefje differir la morte dei condamnatiunanotte: percioche(diffe)auerr per
auentura,che pregando noi I d d I o, ci far intendere il fogno del Re. Il che ot
tenuto, inieme co tre garzoni Daniello fece orationi a D 1 o, egli furiuelato il
fogno, e la fita/ofitione. La mattina fu introdotto al Re :e diffe, che I dd 1 o

gli haueua riuelato il fogno, e la ua fignificatione, moo a piet di coloro, che


effendo innocenti, erano a pericolo della morte: ne meno di effo Re, ilquale era

per far morir tanti enza colpa, hauendolor dimandato coe, che da quelli non
poteuano aperfi, ma folo erano intee da D 1 o. Indi eguit: il fogno, che,

tuhai fatto, tale. T paruto di uedere una grande statua con forma dibuo
mo in piede: la cui teta era dioro, le falle e le braccia di argento; il uentre con
|-

- - -

le cocie

----

S I T D I GI VAIN NI Z N AIR A. H.

97

recjcie dirame, elegambe ei piediparte di ferro, e parte di pietra cotta. Di


poiii paruelueder cacare un fao giu dalmonte; e percotendo la statua, pez
zarla; e mcerar fi minutamente l'oro, l'argento, il rame, il ferro, e la pietra,

che leuando ogni coa il uento, la port uia:mail falo diuenire in tantagrandez
za, cheme empi: tutta laterra. Equeto il fogno, che tu haiueduto, mentre
con molta intentione haueui uolto l'animo a dicorrere fopra il tuo Regno, e quae

le hauefje ad effere il ucceore. Quello, che cotali coe fignificano,e queto.La Quelle, he

testa toro feitu, e tuttigli altri Re di Babilonia:periochelorodinota la feli: "


cit del tuo Regno. Le due manie le falle rappreentano due Regni: daiquali
il uotro Prencipato far ditrutto. Il uentre e le cocie dirame, fignificano il Re
aestito diarmature dirame,ilquale opprimer coloro, da qualiuoi affaliti farete,
er itRegno dicolui fia ditrutto da un piu potente:percioche il ferro piu duro
dell'oro,dell'argento,e del rame: effendo che l'oro puriimo piutenero dell'argen
to: e.targento, fi come piu fodo dell'oro, cofie piuraro delrame; e il ferro

ancora piu fodo delrame. Alla teta paragonato il Regno degli Airi, come primo Re.
piuuecchio er antico di tuttigli altri. Perit fecondo Re s'intende il Regno de *
Medie de Perfi, iquali ditruffero quello degli Airi. Percioche ciro (come ***

fidir poi) figliuolo di Padre Perfiano, e dimadre di Media, con le armi di que=
fie duenationi uine gli Airi, eruin il Regno loro. Perle due manis'intendos
no le due genti. Il terzo Regno e de Macedoni paragonato al rame: come piu r
potente ; ilquale ditruffe l'Imperio de Perfi. Il uentre rappreenta Alefjandro:

le due cofie la diuion de Regni dopo la ua morte. Il quarto Regno de Roa


mani : acui attribu il ferro per la fermezza, ele gambe per la condition del ogarto.
tempo, per effer l'ultimo di tutti igrandi Imperi, fi come legambe ei piedi fono
le ultime parti del corpo. La pietra cotta mecolatacol ferro, fignifica, che
quantunque quel Regno fia forte; nondimeno ha feco congiunta alcunaparte de=

bolee fagile, come la pietra; che mecolata con creta e fango. E fe alcuno
uorr confrontar queta tal uiione col primo stato della Republica, alhora, che
la fommapodet era preo il Senato, i Dittatori, i conoli, i Tribuni, ela ple= *
be: uedr la plebefe mouendo editioni efferfi appartata dal senato: diter=
minando altrimenti il Senato, cr altrimentiella. Onde nacendo tra loro la di

fordia, il dominio diuenne alcuna uolta peggiore e piu debole. Il senato fi puo
paragonare al ferro per la grauit dell'animo: la plebe mecolata col senato econ

i Magitrati, alla pietra cotta, fi perlauilt della creta e del fango, diche ela :
compota; fi per la leggerezza e debolezza de configli. Perciochela moltitus ?

ditepoco inanziurde, erageuolmente da ogni picciolo mouimento filacia uol. ?


gere. Ilche, fe alcuno con diligenza legger le loro antiche fritture, trouer, ?

che fene uolte auemme, a quel popolo. Quete coe adunque potranno cas
-

- -

Hit, di Gio. Zonara.

P R I M A PARTE DEL L'HIS T O R IE

98

der nella mente dicolui, che paragoner il mecolamento della diuera materiaal:
primo stato della Republica . Ma fe confidererail'ultima conditiondell'Imperio,.
trouerai, che dopo, che la Republica fu mutata di Aritocratia in Monarchia,
er occupata dagl'Imperadori, ancora dalle dicordie delpopolo nacquero di mol
Guerre Ciui ti danni. Percioche Ceare finto dalla cupidigia del regnare, fece guerra 4
li.
Pompeo, er a gli altri difenditori della libert antica: e Ceare Auguto, e Mara,
c'Antonio parimente guerreggiarono contra gli ucciditoridelmedefimo, Iquali

- -

- -

dipoi uolgendo fra loro le arme, e combattendo opra qual di loro doueffe bauer,
l'Imperio, fecero digranguerre, dall'una e dall'altraparte effendo tagliati a pez
z di molti cittadini, e diminuite le forze de Romani. Anzi fi uede, che dipoi
non hebbero fine le dicordie; Mt, e uorrai paragonar la qualit del ferro e
delle pietre cotte a i Regni, che furono dapoi, trouerai ancora quiui l'Imperio

Romano, parte faldo, e parte debole: fi come quello, che perde la maggior pra,
te della potenza antica, cra penaritenendo alcune reliquie. E ci de quattro
i christo. Regni. Refia a dir della pietra, che non fu fattaa mano, laqual cadendo ruppe
la imagine,e le fue partimacerate emperono tuttala terra,laquale fu predetto dal
Profeta, che mai non farebbe etinta. Queto fignifica la uenuta di C H R 1 s ro,
notro Signore ; ilquale far per dimotrarfi, quando il Regno di ferro, per la
mecolanza della pietra cotta, diuerr debole,e gli fi fottoporranno tutte le poten
ze,alhora,che egli far degnidieterno Regno quelli, che fi hauranno fattidegni
e di lui. Percioche per la pietrla crittura intende D 1 o: effendo che Dauid
diffe: La pietra, che fabricandogettarono uia, fu pota nel capo dell'angolo. Et

* Elia diffe in perona di D i o: Ecco cho pongo la pietra nella fommit dellan
golo. Parimente San Paolo chama

C H RI s t o pietra angolare: nel quale foria

: ue, che quegli,che credomo,fono fabricati. E dacpo dice. Niunopone altro


:fondamento fuor che quello, ch ftopoto, G es v c n x i sro. Etaltroue.
: Beuettero dellacqua dello pirito, che gli egu; ilquale spirito ca krst o.
: oltre acio fi dice pietra di standalo, lapide di offea: & anco trouerai molti
luoghi, oueilsignore adimandatopietra elapide, che quella pietra dicendef=
fe enza, che foe finta di alcuna mano, dimotra cio, che'l fuo nacimento
auanz gli ordini di natura, effendo egli nato enza alcun feme, e matrimoniale
congiungimento. Il monte fi puotimarla Tribu Giudaica, di cui nacque Dauid.

E la pietra c a R' sto, fecondo la humanit uenuto daquella; Senzaeffer la


pietramoffa da alcuna mano: percioche egli non nacque, come s detto, econdo.
l'ordine dinatura, ma del uentre uirginale e fanto, llquale prima apparre hu=
mile, perlanatura dell'huomo, ma in proceo ditempo empie tutta la terra della.
- fua gloria, per douerla anco empier molto piu mella fua uenuta. . .

I L Profeta adunque epoe il fogno di Nabucodonoor, e gliriuel


|-

ch'e'

::

DI GIOVANN I ZONA R A .

che fignificaua. Ilquale marauigliandofi dellingegno di quel fanciullo, fi get=


ta terra, e comand, che fi facrificaffe a Daniello: non per recando tutto quel
thonore a lui, come huomo uperbo cr arrogante; ma a quel Dro, che era da

Daniello adorato.Percioche egli diffe: ueramenteiluotro D i o D 1 o degli


4

altri Dei, e signor de Re, eriuelator de fegreti: E dando a Daniello di molti paten.
doni, gli diede il gouerno di tuttala Babilonia, chiamandolo Balthaar, per= is: ::::

ciochetale era il nome del uo i od 1 o. Dipoi fecerizzare una statua d'oro, :"
alta feffanta cubiti, e grofja fei: e chiam tutti i principali del uo Imperio; cr
impoe loro, che al uono della tromba inginocchiandofi ladorafero: e quelli,
che a cionon obediffero,fofero poti in una formace di fuoco, ilquale inleiha=
ueua fatto accenderegrandiimoer ardentimo. Laquale adorando tutti, i re

giouani, iquali criue la hitoria, che erano parenti di Daniello, non lauolero .'

adorare, per non uiolar leleggi della lor patria. La onde ubito furonopoti: "
nella formace. Ma il fuoco non glitocc; ma stando eglino falui in mezo della
intolerabile fiamma, cantarono laudi a D 1 o. Vi stette anco infieme con quei

tre il quarto, che con esti uiera diceo, e quellardente fuoco cangi in festarus
giada. Queto miracolo fece il fiero e crudele animo del Re inguia diuenire

itupido, cheponendo giul'alterezza, erauicinandofi alla formace, chiam per


nome ciacun deigiouani: elodando il D1 o loro, gli honor, e diedeloro in
mano l'amminitratione di tutti i Giudei, che erano in Babilonia. Non molto

dipoi il medefimo Re degli Airi hebbe un cotal fogno, Gliparue diuedere un


e gra=i :::::
di foglie,
terra, adorna
dellafaluatichi,
abbracciaua
i termini
ilquale
grand'arboro,
faceuano
egli uccelli
uistauano
ilquale
animali
uedi frutti, fotto
midine i fuoi rami. Dipoi uide Iride, che difendendo del cielo, gridaua con al

"

ta uoce:tagliate quell'arboro, e leuate i fuoi rami, fogliatelo delle foglie, e .


calcate i fuoi frutti. Ma laciatele radici, e legatele con ferro. Elleno habiteranno
nell'herba della terra, emella rugiada del cielo:dimoreranno con le betie, ellor

cuore far tolto dagli huomini, e far lor dato un cuor di betia; e opra dilui
ficangeranno quattro tempi. Hauuto Nabucodonoor queto fogno, da capo
fece raunare i faui e Magi di Babilonia, difiderando d'intender la fignification:
di detto fogno. Iquali affaticandofi, ne fapendo ritrouarla, un'altra uoltaria

core a Daniel; e raccontandogli il fogno, gli dimand, cheglielo dichiaraffe, di


cendo, ch'egli molto bene cio poteua, hauendo in lui lo pirito di D 1 o. Alho,

ra diffe Daniel,Re e Signormo, ritorni queto fogno contra quegli, che ti por=
tano odio. Dipoigli dichiar quello, che effo fignificaua, in queto modo. L'ar
borgrande Re, che hai ueduto, fettu; ilquale fei diuenuto grande e potente: e
latua grandezSa tocca il cielo, ela tua fignoria peruiene alle efiremit della terak

ra(chiam Danielio grandezza in Nabucodonoor lafia faperbia er alterezza)e


----}

..

P R I M A " PART E ZID ELLHIS T O R I E

1. o o
Irid

la fanta Iride, che dicende dal cielo, tAngelo di Drot;percioche Iride nella,

rie quello 1.

47 .

* *

ella ,dihattatara
effendo,
uuoldir
natura incorpore4;
percioche
uigilante,
ehe :nih lingua
Per
enza corpo.
e chinon
al fonno:
ottoposto
che chi Latina
ha corpo,
,
che adunque hai ueduto quel uigilante gridar, che l'arbor foljettagliato e che ui
foferolaciate le radici, el rimanente: auerr, che tu ucirai del Regno, e faca
' , ciato dalla conueration degli huomini, dimorerai fra le belie, e tip4/cerai di
herbe. Non per perderai affatto il Regno, ma di nouo tutto lo rihauerai: E,
queto fignificano i rampolli laciati all'arboro delle radici. In tal guia adunque

Daniello epoe il fogno di Nabucodonoor:tr ognicoa auenne, fi come egli perri


uelation diuina gli haueua predetto. Et il Re diuenutofurioo per cagion della fu4.

2 arroganza e uperbia, dopo, che forn fette anni ne deerti, ritorn nel Regno,
che fra tanto non era stato occupato da akuno, h4uendo placato I do 1o : e do=

po hauer regnato quaranta anni, uc diuita. Dice Giueppe, che di kostui hanno
fimilmente fattamentione molti Hitoricis come Beroo, Metheiene, Pilode, e
Filotrato.

: (; ;

' oty: "... . . "

*:

. F v fuo fucceore Euilad Merocad: ilquale Gioachim (che medefimamente


detto Geconia) liber della prigione, nella quale era stato fatto porre da Nabus,
Bathamare, codonoor: cr honorollo grandemente, dandogli domi, e tenendolo empre alla

fua tauola, Morto cotui, uenne il Regno a Balthaffar fuo fratello: ilquale fot
to la guida di Ciro fu oppreo da Perfie da Medi. Cotui hauendoinuitatii

baroni del Regno a conuito, standouiegli inieme con le fue concubine, diuenuto
-- ebbro, comand, che gli foffero recati inanzi i facri uafi ; iquali bauendo Nda

bucodonoor portati di Gerualemme, haucua conagratia i fuqi Dij, e gliados.


per, tutto che'l padre non haueua cio uoluto fare: e mentre, che beuendo bida
:::* ftem i od 1 o, uidele dita d'una mano di huomo, che ucendo {della parete fos
C12 una
nais." ura quella criueuano, Della cuiueduta fauentato trem tutto: e facendo a lui,
uenire i Caldei e Magi, promie loro di gran doni, fe gli fapeuano interpretar:
le parole critte da quella mano: ma niuno intendeua quella crittura. Onde,
-

|-

tauola del Re,ueggendoloturbato e pienodi doglia, gli diffe: chefe egli facee.
chiamar Balthafjar Giudeo, ilquale epoe a Nabucodonofor molte coe, lequali
niunaltro feppe interpretare, egli haurebbe ageuolmente dichiarata la ripota,
fignification di quelle lettere: percioche in lui erail Santo Spirito di D 1 o. Sus

bito adunque Balthafjar fece chiamar Daniello, dimandandogli la dichiaration di

quelle lettere, enza tacer coa ueruna, benche elle qualche auerfit fignificae
*ro:promettendogli di concedergli licenza di ueftirfi di porpora, e diportar col=
lane d'oro, e che gli darebbe oltre a ciola terza parte del fuo Regno, Daniellori=

fiutando que doni, diceua, che quella cotale icrittura gli dinantiaua la morte,

perche eglinon era per ilgatigo del padre dato alla empiet fua, diuenuto di lui
-

|-

punto

DI GIOV A N NI Z ON AR A.

1. 1

punto piu moderato, ma haueua adoperati i uafi diuini con le concubine al bere. Spoffice di
Le fritte lettere egli in queto modo leggeua. Mani, Techel, Phares. la cui

alcune uoci.

fignification cofieponeua. Ha D 1 o annouerato il tempo della tua uita, e del


tuo impero; del quale pochiimo auanxa. Percioche la uoce Mani preo a La=
tini numero:Techel ipatio: perche i d d 1 o haueua poto un cotal termino

al fuo Regno, che doueua alto cadere, eromperfi. Percioche Techel fignifi
ca anco Latinamente fragmento. Fares interpretaua diuifione: perche il Regno

fuo doueuada D i o efferpartito fai Medi e i Perfi. In cotal guij adunque


leffe Daniello quella frittura: e cofiefofele fue parole.rimanendo il Re ripieno
di fommanoia; e non molto dipoi confermando lo duenimento quello, che haueua
predetto il Profeta; percioche ciro Re de Perfi, mouendo guerra a Babilonia,
la pree, nella prefa della citt effendo Balthafjare amazzato. Sono alcuni, che
affermano, che lamedefima notte, nella quale furono uedute le dita della mano,
che friueua, fu prefa Babilonia,cruccio il Re .
O R A dopo la prea di Babilonia Daniello otto Dario di Media,che anco era
nomato Ciafare, auolo di Ciro, figliuolo di Aftiage Re de' Medi, condotto in
Media, era honorato con ogni termino di honore. Onde i principali di Media
Inuidia eona
moi da inuidia, procurauano di ucciderlo. Percioche hauendopotomente, che tra
Daniei.
eglitre uolte la mattina faceua orationi a D1 o, indufero Dario a fare una leg- .
ge, che fra trenta giorni non fofje alcuno, che adoraje gl'Iddij, ne pregaje=
ro effo Re : laqual legge colui, che hauefje ardimento di uiolare, foffe poto
pergatigo in un ferraglio de Leoni. Il Re, che non fapeua, che queta legge

doueffe effre contra Daniello,la propoe. E tutti obedendo alla itefja legge, Da=
miello continu nel uo cotume di adorare I d d I o, e di upplicarlo. onde accu

fato da Prencipi, fu condamnato emeljo nel ferraglio de i Leoni. Il Re facendo


Daniello pe
fto nel ferra
foggelar la pietra, che copriua il detto ferraglio, fi parti: ne mai quellanotte glio
deLeoa

chiue gli occhi, tutto follecito e pieno di doglia. Percioche quantunquenon iti=
maffe, che Daniello doueffe effere da i Leoni offeo, fapendo,che in lui habitaua il
Santo pirito di D i o ; non per poteua hauer tranquillo l'animo, temendo, che

non gli auenie alcun male: ne anco intendeua molto, come huom barbaro, lapo.
tenza d'Id d 1 o. Subito adunque, che apparue ilgiorno, and al ferraglio de i

Leoni; e chiam Daniello: ilquale repondendogli, lo fece trar fuori; eneggen


dolo faluo e enza alcuna offea, fi marauigli. Madicendogli accuatori, che
i Leoni non lo hauean tocco per effer paciuti e fatolli, odiando egli la maluagit

loro, hauendo inteo le faudie glinganni, che haueuano ordito al Profeta f-'
ce pacere abondeuolmente i Leoni : e dipoi comand, che fi metteero fra loro
gli accuatori, affine, che fi conocefe, fe i Leoniper effer fatijnon toccafjerogli
huomini. Maeffendo coloro toto laceratie mangiati, fu chiaro a tutti, che Da
-

Hit, di Gio. Zonara.

G ij

1 o2

P R I MA P.A.R. T E

D E L L'HI S T O R I E

niel era stato conferuato dalla uirt d'Id d r o, ferrando egli la bocca di quelle be=
stie. La onde il Re honor il D i o del Profeta, piu ancora di tutti gli altri
Viione di fuoi Iddij. E queto auenne nell'ultiranno : percioche 1!primo anno ! Regno di
:::is" Balthaffare il Profeta hebbe queta uiione. Pareuagli di uedere ucir del mare

"":

quattro animali, de qualiil primo era una Leoneffa con le penne di Aquilateques
to leuandofi di terra pareua, che hauefje piedi di huomo, riceuendo anco cuor

pure di huomo: Ilmare fignifica la uita bumana, laquale aggirata da diuerfi


mutamenti. La Leoneffarappreentaua il Regno de gli Airi. Il leuarfi di terra
dinotaua il fin di quello Imperio, e la perdita di quella potenza: e lo hauere i pie=
di d'huomo dimotraua, che e douea effere uguale a foggetti.E'ldarglifi cuore hu=

manofignificaua, ch'egli conocerebbe per ierienza di effere huomo, ne douere


per arroganza attribuirfiquello, che duanzaua la natura humana. Le ali, che
fuor del cotume naturale delle betie gli erano nate, fignificauano la fuperbia
di quei Re, i cui animi dalla medefima uperbia erano portati opra le nubi. L'al=
tro animale era fomigliante all'Ora, e staua fermo in una parte; er haueuatre
cote nella bocca. A cui era detto; Leuati, e mangia di molte carni. Quetodia

notauail Regno de Prfi per la crudelt di quella natione.Percioche i Peri di cru


|-

delt difupplicij uincono tutti i Barbari; iquali fupplicij fono piu graui e piu duri

ais, te delle barche, e del modo dicorticare. Et hauendo detto di barche, cio dadi
staii: que chiararper quelli, che non intendono. Eglino accoppiano due barche eguali, cr
in modo le acconciano,che i piedi e le mani ecano fuori: nelle quali barche pongo=
no colui, che al upplicio condannato, col corpo in fu ; e poi le conficano ina

fta uoce bar .

- -

she.

Jieme. Dopo quetonella bocca di quelmifero fargono mele e latte infino a tal=
to, ch'egli n' ripieno a ffildio ; e de medefimi gli bagnano la faccia, le braccia
e i piedi, elo laciano dicouerto al Sole. E queto fanno ogni giorno. Onde
auiene, che le moche, le uei, e le pecchie tratte dalla foauit di que licori, fi
attaccano opra la faccia,e fopragli altri membri, e pungono craffiggono quel
mechino. Il uentre gonfio di latte e di mele, manda fuori alcuni purgamenti li=

quidi: delle putrefattioni de qualifcaturicono uermini: Ela parte, chegiace nel=


le barche,in quella immonditia putrefacendofi la carne, roada uermi,muore e piu
tardi, e con maggior crudelt. Con queta forte di pena Parifat, madre di Ara
taere e diciro, dicei, che leu diuita colui, ilquale fi gloriaua di hauere ucci
fo Ciro, che col fratello combatteua per il Regno, hauendolo tenuto in queti tor=

menti per ipatio di quattordici giorni. E tale era il upplicio delle barche. Ma
quete parole: Leuatie mangia delle carni, non fur dette perefortatione, ma per
predir quello, che haueua ad auenire. Percioche gli Airi, e moltiimi delo=

roconfederati furono tagliati a pezzi da Perfi. Ilmedefimo fi puo anco riferi=


realla crudelt di quellagente. Letre cote, ouero ale;lequaliteneua nella bocca,
*

.**

|-

dinotaud

DI G I OV A N N I Z O N A R A .

dinotaua l'Imperio delle tre parti del mondo. Percioche Ciro,ditruggitor del Re

gno de gli Airi, foggiog tuttele terre dell'Oriente infino all'Hellfonto. Il cui
figliuolo cambije ottenne l'Egitto, e l'Ethiopia, che guardauero l'Autro; Di
rio, figliuolo d'Hipae, dom gli Scithi, che dierfi andauano : e queti habitano
uero Tramontana. Sere, figliuolo di Dario, fi affatic di foggiogar la Euro=

pa, prendendo la imprea contra di lei: ma uinto dagli Atheniei in battaglia na


m.

uale, con uergogna ritorn nel fuo Regno. Il fermarfi in una parte fignifica,
che non del tutto perderebbono quel Regno, ma che ritenerebbono dell'iftefjo una

picciola parte. Percioche hauendo quell'Imperio pojeduta tutta l'Afia, l'Ethio=


pia, l'Egitto, la Paletina, la Fenicia, e la medefima Fenicia, perdendo dipoituta
to il rimanente, riteme folamente la Media e la Perfia. Ouero quelmedefimo fers
marfi in una parte puo recarfi all'ocio cr alla dapocaggine,che in proceo di tems

po doueua uenire il Regno de Perfi. Percioche morto Aleandro dopo lo hauera


lo foggiogato, la ua Monarchia fu diuia in quattro Regn. E, perche i fuoi

fucceori con iee guerre in fra diloro confumarono molto le loroforze, i Perfi
con queta occafione,ripigliando l'animo,ricoueraronogran parte dell'Imperiolo=
ro. Il terzo animale fu fimule a una Panthera; ilquale haueua ne piedi quattro
ali di augello, er in luiancora nacquero quattro tete:a cui diffe il Profeta, ch'era

data podet. Percioche alla Panthera comparato Aleandro per la pretezza e

Quello, che
ignifica la
Pauthera,

prontezza fua, il che fignificaua e l'animale e l'ali. Lequali effendo quattro ,


dinotauano quattro parti del mondo: nelle quali a guia di augello trafforfe, e sima
padron quai di tutte. Le quattro tete dinotano la diuifion del fuo Imperio dos
po la fua morte in quattro parti. Percioche Tolomeo, figliuolo di Lago, ottens

me l'Egitto, ei fuoi dicendenti infino a Cleopatra. Seleuco s'impadron dellaso=


ria, e delle uicine regioni: Antigono foggog l'Aia; er Antipatro fignoreggi
Macedonia: o, come dicono alcuni, Arideofratello di Alefjandro dal canto di Fi=

:5

lippo. Percioche dice Plutarco Cheronee, che Perdica effendo potentistimo, fu=
bito dopo la morte di Aleandro tir a lui Arideno, come una gran fortezza del
Regno, nato d'una donna infame e diuolgo, e poco prudente: non per, che egli
nacee tale, ma fu corrotto da ueleni, che da Olimpiade gli furono dati. La
quarta forma dell'animale non fu eprea dal Profeta, malo chiam formidabile
e terribile, che con grandenti diferro diuoraua e fezzaua, il rimanente calcan=

Animale for

midabile q1
lo,che fignie

do co piedi, effendo un grande ipatio falui e gli altri animali. E queto dinot :
l'Imperio de Romani. Ilquale effendo uario e di molte forme, il Profeta non
uolle dire il uo nome,ne la ua forma. Percioche da Romulo infino a Tarqui
no Roma obed a Re: de quali ditruttalatiramide,gli ottimati, il senato, er i
conoli hebbero ilgouerno della Republica: cr alcuna uolta fuanco ridottaa fora
ma di Imperio popolare, folleuandofi la plebe contra i nobili: e dipoi fu opprea
-

G ij

C3

1 o4

P R I M A PARTE D E L L'HIST O R I E

fa dinuouo dalla podet d'un folo eritornata al nome di Re. chiamaquella be=

Auerti.

stia terribile e formidabile; perche l'Imperio Romano fu piu potente de gli al=
tri ; e foggiog anco quelle parti, che da Macedonia non erano state tocche, cio
la Grecia tutta: Carthagine infieme con Libia, sicilia, e le altre Iole ; e molte
genti occidentali, allequali Aleandro non fignoreggi. Lequali coe chi uago
di apere, potr legger Dione Romano, e Polibio. Sono attribuitia quella betia
denti di ferro: perche il Prencipato de Romanifu piu horribile di tutti gli altri:
ez anco nella Imagine, che fi fogn Nabucodonoor, paragonato al ferro il
quarto Regno. E detto anco, che la betia co denti mangiaua e diminuiua, e che
il reto calcaua co piedi; di che i primi effetti fi rifericono alla impoition de tris
buti piugraue di qualunque altra, di cuii Re fi pacono,es'ingraffano, e i fuddia
ti inmigricono, e diuengono poueri. Ogegli ueramente, che riculauano di dar
tributi, e difendeuano la libert, la betia calcaud, er eftingueua. Per i piedi
s'intendono gli eerciti, periquali fi mantengono in pie i Regni, e pafjano d'uno

Quell..he in altro. Oltre a cio le dieci corna della betia ignificano, che quell'Imperione

: gli
ultimitempi fi doueua diuidere in molti Regni. In mezo de dieci corniuiua
un picciol corno, dal quale tre altri corni erano uia battuti: e quel corno haueus

Il 3

un'occhio; er una bocca, che parlaua gran cofe , enimica a Santi. Queto corno
da alcuni interpretato per Antichrito: o chiamato picciolo, perche pernas
fere d'una picciola Tribu degli Hebrei; e per ditrugger tre de dieci Re. Pergli
occhi la fua maluagit, co atutia s'intende, con lequali fia per ingannar molti.
Per la bocca, che parlaua cofe grandi, la fua arroganza e fuperbia. E la guera
ra contra a Santi dinota, ch'egli porr ogni fut cura pertirar tutti a parte della
fua maluagit e biatema. Dimotrano, che egli biaiemer I d d I o, quelle p4=

role ; quando dice. Parler contra colui, che in alto. A che aggiune il Pro
feta. I aettaua infino, che, potele fedie, iluecchio fedeje: la cuiueia era
bianca, come la neue ; il capello, come la chietta lana: la edia, come fiamma di
fuoco: le fue ruote fuoco ardente; e inanzi alui correndo fi uolgeua un fiume
ardente : e dieci uolte cento migliaia a lui amminitrauano: e mille uolte cento
migliaia stauano alla ua preenza: e ridotto il giudicio, furono aperti i li

bri. Quello adunque , ch detto, che faceua il corno , fu dimostro a D4=


niello, che non doueua durar molto: ma infino, chel uecchio ridurr il giua
dicio; cio, che ordiner il tempo del giudicio; e fi ritorner amemoria le ope=

re di ciacuno. Percioche ricordatione e chiama i libri: euecchio colui, che ter=


no. La candidezza della ueta e del capello dimotra la purit er integrit fua.
E per dimotrar, che le coe, che faranno fatte da Antichrito, auerranno per
fola permiion di D i o, e non perche la uirt diuina non potefje impedirlo, o

far, che del tutto non fofero; famentione didieci uolte cento migliaia diminitri,
e dimille

D I GIOV A N N I ZON AR A .

e dimille uolte cento migliaia di ufficiali, e di una edia di fuoco, e di ruote fimi
li, e d'un fiume ardente: e riguard infino, che la betia fu confumata, el uo

corpo arfo nel fuoco. Percioche per il furor di Antichrifto le fia leuato tutto il

Regno:ne far effabetia data al fuoco, ma il uo corpo. Percioche fignifican


dola bestia il Regno; conueneuole, che in effo uhabbianoadeffer molti, che ho=

:
}

norino 1 d d i o, e procurino di far l'opere uirtuoe e buone.

Q_v = s1 1 adunque non arderanno: ma i malugi e datifi folamente a piaceri


del corpo, non fi curando punto delle coe dello pirito.
D 6 o la morte della betia dice il Profeta: ch'egli uide uno, come figliuolo

di buomo, che ueniua nellenubi, cr arriu infino al uecchio, a cui fu dato l'Im- uomo,

perio, thonore, e il Regno: alla cui eruitu furono oggetti tutti i popoli, ele
lingue, e le Tribu: e che la ua potenza farebbe eterna, ne maiella ne il uo Re
gno uerrebbeneno. ogeste coemanifetamente dimotrano il econdo aueminen
to del notrosgnore GE s v. C." - i sro. ilquale chiamato figliuolo dell'huo
mo, per hauer preo la natura humana; er ha da uenir nelle nubi, hauendo cio
promeo, quando e diffe: che uedranno gli huomini uenire il figliuolo dellhuo=
mo neile nubi diel cielo. Hebbe quetauifione Daniello il primo anno di Balthaar.
Laterza uolta uide un'altro fogno,dicendo egli: Effendo io in Sua, eleuandogli
occhi,uidi un Montone, che fi staua in Vbal, con due alte corna, ma ne haueua uno

piu lungo dell'altro.Queto crebbe in etrema grandezza: E cozzaua contra ilma


re, la Tramontana, e l'otro: ne uera alcuno animale, che potee refitere lui.
Faceua adunquecio, cheiuoleua: e diuenne grande. Con quetauifione il Profe
ta fu da capo ammaetrato degli auenimenti de Regni. Percioche il Regno de

Perfi per l'abondanza delle richezze comparato al Montone. Staua in vbal, che
una delle porte di Sua; e citt principale del Regno de Perfi; e, mentre chel

Profeta dimoraua inlei, gli apparuelauiione. Le due corna fignificauano due


famiglie, che quello Imperio gouerntuano. Il minor corno Ciro, e cambie fuo
figliuolo: ne quali fi ferm l'Imperio, non paando piu oltre la stirpe di Ciro.
Ilmaggioredinotra illignaggio di Dario; ilquale dur infino a quel Dario, che
fu uinto da Aleandro Migno. Percioche effendo morto Cambife, figliuolo di Ci
ro, i Magi con inganno fi uurparono il Regno: ma non hauendolo pojeduto luns

gamente, effendo conociuti, dafette famiglie de Perfi furono oppresti. Deltuna


delle quali nato Dario, figliuolo d'Hita/e, s'impadron del Regno, mantenendo
fila ua famiglia infino alla ruina del Regno. Ilche accenn il Profeta, quando

aggiune; che'l corno piu lungo crebbe etremamente: cio, che dur lungo tempo
infino al ditruggimento del Regno de Perfi. Cozzaua il Montone contralotro, Quello, che
%

il settentrione, er ilmare, percioche foggiog il paee, che otto l'offro, e fot-:":


zar eoDtra
tola Tramontana,e molte ole, lequalis'intendono perilmare foggiog. Siualsrostro,
|

1o6

PRI MA PARTE

D E L. L H I S T O R I E

francora Sere de gli aiuti dell'Iole: e moeguerra contra la Grecia. La onde it


uello,che Profeta tide, chel Montone feriu etiando ilmare, e cheniuna fiera poteua star

::::::: falda contra di lui. Per le fiere intende alcuni notabili Regni, come formidabil
a fudditi: come fu il Regno de Soriani, di Cilicia, di Arabia, di Egitto, e di

Giudea, er altri, de qualiniuno puote refifiere all'Imperio finalmente de Perfi:


anzi quel Regno ottopoe tutti quegli, che furono da lui affaliti. E diuenne
grande: ouero, perche l'Imperio fiallarg, foggiogando di molte egran Prouin
cie: ouero, perche inuperbito dalla felicit, s'innalz fopra la conditione degli
huomini.

M E N T R e il Profeta staua foeo

oprale costuedute, uide uenire unca

::::::::* pro dalla parte di mezzod in tutte le parti del mondo: ilquale hauena un notabil
corno in mezo de gli occhi: creffendo andato auanti infino, doue era il Montone,
fieramente lo percoffe; egli ruppele corna, e difieolo interra lo calpit copie
di; ne era alcuno, che di fottoglie lo leuaffe. Il Capro rappreent l'Imperio di
Macedonia, piu ueloce e piu pronto del Montone. Veniua dalla parte dimezoa -

giorno, perche Alefjandro hauendo prima foggiogato l'Egitto, finalmente affal


t di nuouo Dario : euintolo, ditruje l'Imperio Perfiano. Percioche egli pri=
ma l'haueua cacciato infino all'Iff, efjendo peruenute nelle fue manila mogliefila,

le fue figliuole, c, il uo carro, e l'arco, e faccheggiati hauendogligli alloggiaa


menti de Perfi. Ma Dario faluandofi con la fuga, e ricouerando le forze, at=
tac il fatto d'arme con Aleandro, ch'era tornato di Egitto, ad Arbela; e da
capo
Alejandro uintolo, egli fuggendo fu uccio. Chiama il corno notabile,
Quello, che ;
|-

|-

:::* intendendo per queto il Regno di Alejandro. E dice,che queto cornogli erana
*rn

to helmezo degli occhi per l'ingegno, e la prudenza, el generoo animo di Alef


findro. E dice, and il Capro infino al cornuto Montone ; e uidi,che egli diuen=
ne contra lui fiero ; e percotendolo, pezz ambedue le fue corna, inguifa, che
non pct stargli forte inanzi: ma gettato dal Capro in terra, effo lo calpit.Di=
ce, che ambele corna del Montone furono fezzate, hauendolo urtato il Capro:
cio ambeduele genti di Perfia e di Media, che Dario hatteua in fuo aiuto. Pers
cioche il Re de Perfi teneua il dominio diambedue quete nationi, hauendo Ciro,
come s' detto, l'origine dall'unae dall'altra, creffendofi impadronito diambi i
Regni: lequali due genti ditruffero il Regno de gli Airi. El Capro diuenne
molto grande. Percioche e foggiognom folamente quelle terre, che haueuano
obedito agli Airi, ma molte altre ancora. Et affalendo l'India, uine Poro, e

Qnello, che

feta, che la fua felicit non era perdurar molto, foggiunge. E uincendolo:

fi fece amico Taile, er occup altri paei dell'India. Dipoi fignificando il Pro=

:: fu rotto quelgran corno se otto diluinaequero quatro corna.) Percioche Alef


:::* fandro dopo queti auenimenti effendo fra brenestatio morto, il fuo Imperio fu
in quattro

D I GIov A N N I zoN A RA.


?

1 o -7

in quatro parti: come s' detto nella terza Fiera: laquale fu ueduta da Daniello Il feeondo
ucir del mare con quattro tete. ) E d'un corno ne nacque un'altro terribile: srno quelle

ilquale crebbe in etrema grandezza uero tostro, uero Leuante, uero Me- "s"

$::
Ca
4

zod, e uero Ponente; e fi dilat infino alla potenza del cielo; e per il fuo
podere caddero anco stelle in terra: e furono calpitate. ) Con quete parole
Daniello dimotr quelle coe, che auennero otto Antioco Epifane, figliuo=
lo del grande Antioco; ilquale auanz la potenza de i Re,che furono inan
zi a lui, iquali erano ucceduti a Seleuco. Cotui impadronitofi dell'Egitto,
e di altre Prouincie, e moja guerra a Giudei, foggiog Gerualemme, e
tutta quella gente; fogli e profan il Tempio, facendo in quello acrificio
de Porci, e fabricando unaltare a Gioue, e riduje il popolo al Paganefino,
e uiet, che i fanciulli machi foffero circoncifi. Perci il fuo furor contra
I D D 1 o fignificaua quete parole: E fu folleuato infino alla potenza del cielo.
) E quelle altre: e per il fuo podere caddero stelle in terra, er efjo le calpiji.
) Significano quegli del popolo Giudeo, iquali da lui cotretti, uiolarono la re=
ligione, e cedettero al Tiranno, laciando le leggi diuine e le humaue; e da lui
furono calpitati. Sono chiamate stelle, o per purit di pietade, e iplendore:
ouero, perche I d d I o haueua promeo ad Abraham di moltiplicar la ua pro=
genie a guia delle stelle del cielo:folleu infino al Prencipe dellegenti. ) Indirix=

z il uo furore contra effo D i o, Prencipe delle celeti quadre. El facrificio


fu turbato conmorti corpi: er hebbe felicit ; el peccato fu dato per uittima ;
e lagiutitia fu calcatain terra.) Percioche acrificando coe interdette, turb
il acrificio: cio il confuee profan. Per imorticorpi intende i Porci, el pec
cato nel facrificio le leggi da lui uiolate. D celagiutitia calcata a terra pergli
frezzati ordini de padri antichi. Si dinotano anco le ingiute ucciioni dicoloa

ro, iquali abbracciaronola buonareligione. Ma benche(dice) quete coe face=


fe Antioco, er ufaffe cofi fatta empiet: nondimeno hebbe fauoreuole la fortu=

n. A queto aggiunge Daniello. E diffe un Santo, o Felmun, quando haur fine


queta uifione: e far leuato il acrificio,e conceduto il peccato della ditruttione:
Cotui diffe a lui. Infino alla fera e la mattina, due mila e trecento giorni, alhos
ra far il Santo ripurgato.) Effendo il Profeta attritato per l'hauuta uiione,

gli furono mandati Angeli, che gli fignificaero,che lemierie haurebbono fine; a, eli

man

egli dimotrafero, quando farebbono terminate. Etuno dimandaua all'altro: :::


da:
ello.
percioche Felnun fignifica alcuno. Dimandaua, non come eglinon le apeffe,"
ma perche elle foljero intee da Daniello. Colui, che era dimandato, rifofe.
Fra la mattina e la fera,correndo duemila e trecento giorni,alhora fia ripurgato
il Santo.Sera adunque chiama il cominciamento delle moletie,ouero tutto il tempo,

che effe hanno a durare: perciochele moletie fonoparagonate allanotte er alle

2 o8

PRIMA

PA RTE

D E L L E H I S T O R IE

tenebre. Mattina lo stato tranquillo dopo le moletie. Vogliono adunque f=


gnificare quete parole, che paer tanto patio ditempo dal cominciamento delle
noie infino al loro fine. I giorniridottia ordine di anno fanno feimefi, er al
tretanti anni,econdo il computo degli Hebrei. Perciochetanto a lungo dur la
calamit de Giudei data loro da Antioco. Quete coe difiderando d'intender
Daniello, gli furonoriuelate dall'Arcangelo Gabriello. Dipoi da capo fotto Da
rio,Re de' Medi(ilquale e detto Cifare) er Affuero figliuolo di Affiage,il Pros
Angelo ape

feta lamentandofi della preurade uoi; e pregando i on to per loro, futoc

:::::::a, co da un huomo detto Gabriello. E futocco al tempo del acrificio della fera

""

(ouero, s'intenda il tempo del facrificio della fera , ouero tanto patio, in
quanto fi compi effo Jacrificio ) e diffe a Daniello. Hora io fon uenuto
per darti la intelligenza , er ad aufarti , che tu fei il Difiderio . Onde
confidera le coe, che fono dette, or intendila uifione: cio, acoltala attent4=
mente. Percioche le parole fono ocure , e ricercano un'animo attentifimo.

Alcuna uoltale coe diuine fi dimotrano otto fauole, affine che effendo comuni

pers, a tutti, non fi difrezzino. Daniello fu chiamato Difiderio, ouero perche fora
perche : la te e generoamente refi/teua a cattiui diideri: ouero, perche egli difideraua di
fapere, quello, che haueua da uenire al uo popolo c alle fue Tribu: ouero, per

che per lo studio della uirt foe diiderabile er amabile. Dipoi foggiune l'An=
, , gelo. Sono riftrette fettanta fettimane opra il tuo popolo, e fopra la tua citt
,, fanta, infino a tanto, che inuecchi ildelitto, e fi fornista e foggelli il peccato,

,, e fi purghi la ingiutitia, e fi adduca la eterna giutitia; e fi foggellila uifione


ela Profetia, e fi unga il Santo de Santi.)Il Profeta ne fuoi preghi diffe a D i o: .
il tuo popolo e la tua citt. E l'Angelo diffe a Daniello: il tuo popolo e la citt

tua: come e foffeindegno di chiamarfi popolo di Dio. Ilmedefimo modo di para


lare fi troua medefimamente in Mos, alhora, che gli Iraeliti acrificarono al
Vitello, che ei haueuano fatto. Perciochealhora a preghi del Profetarioe
Idd 1 o. Diffe adunque l'Angelo a Daniello: che Gerualemme farebbe rinou4=

ta, e chelpopolo ritornerebbe, e uirimarebbe infino a quattrocento nouanta an


mi:percioche fanno fettanta fettimane, computando i giorni per anni.Ritrette,
cio diterminate, e difinite. Infino, che inuecchi il delitto, o ilpeccato fi fog

gelli: cio infino che durer e crecer il peccato: queto fignifica inuecchiare.
con quete parole e dimotralaudacia de Giudei, e la rabbia contra il signore.
Percioche prima haueuano anco commee di molte celeraggini, e n'haueuano
portato ilgaftigo; mafurono richiamati. Ma poiche contra il Saluatore impaz
zirono, e peruennero al fommo d'ogni maluagit, e fecero ognipeccato,non piu
fono stati richiamati. Soggelare iamatie 4to, e purgarla ingiutitia,fignifica la
rimiion de peccati, donata dal Signore 4 coloro, che a lui credono. Perdoche
que/io

ID I GIOVANN I ZO NA R.A . "

questo colui, che toglie i peccati delmondo: che oggellire tanto, come ceffa
re. Addur la giutitia eterna uenire in effo mondo colui, ch' giutitia, redens
tione, e fantificatione. Soggellar la uiione e la Profetia ignifica, la Profetit

effer finita: ouero, perche le coe, che i Profeti di c h k is to predijero,


fono auenute: ouero, perche il dono della Profetia manc preo a Giudei: oue= ...
rotuno e l'altro. Percioche, quando C H R 1 s to uenne, foggell le profetie:

':

cio fadempite conferm, or anco termin. Percioche estinon hanno piu ne ::


Profeta, ne duce. Et effere addotta lagiutitiaeterna e la uenuta di effo Signore
eseruatornotro.ilquale, come dice l'Apotolo, e dato anoida D1 o apienza,

giutitia, fantificatione, eredentione. Et altrouefcriuendo del vangelo, dice:

la giutitia inlui riuclata. Perche il Signore inegna, che da lui fidee chiedere
il Regno di D i o, e la fuagiutitia, laquale egli adduffe, e l'apere con la fua

dottrina. L'efferenato il Santo de Santi fignifica effo C H R 1 s t o Signore effer


uenuto. Percioche chi fia chiamato Santo de Santi, fenon il Signore e Seruator no

froilquale effendo fonte di Santit, fiunge dello Spirito Santo, econdo la huma
nit, come predie Efaiacon quete parole. Lo pirito del Signore foprame,,,
perche une me: e, come cant Dauid in queto modo. Ti une D i o, il tuo,
D i o, deltolio della letitia opraituoi conforti. E, come il capo degli Apotoli ,,
Pietro inegna, 'cofi di ca k 1s to criuendo. Percioche i od 1 o l'une di,,
spirito Santo e di potenza. Soggellae confermale fritture antiche, mentre fa ,,
tutte quelle opere, e patice tutte quelle pene, che in quelle furono predette.Pur=
gala ingiutitia, mentre quei, che peccarono, riconcilia al padre D i o, e lo
placa uero i peccatori. Dipoi foggiunge il diuino Arcangelo.) E conoceraier

intenderai dallo auenimento de Sermoni, che fia fatta eparatione, e fabricato


Gerualemme. Infino a C H K 1st o Duce furono fette fettimane, er fettimas

ne fefjanta tre.) Si cominci adunquea fabricare il Tempio fotto ciro: ilquale


primo conceje al popolo Giudaico il ritorno: enon dimeno cio fu uietato otto
-

cambie per inuidia de uicini popoli. Larinouation del Tempio fu da capo con=::
ceffa a Giudei, tenendo Dario, figliuolo d'Hitafe, l'Imperio de Perfi.
Pr en de Np o si adunque il numero da qual fi uoglia diquesti, non far
intero, econdo la uoce dell'Angelo, ma oprabondante. Ma,je egli fi far il

computo dal tempo del Regno di Artafere Lungamano, non fi trouer ne piu

nemeno; e da lui dee incominciarfi: perche alhora la citt fi cine di mura, er


furono aggiunte al Tempio le coe,chemantauano, e la citt ripiena dihabitatori,
hauendo Neemia, coppiere di Artaferfe, ottenuto dal Re il ritorno nella patria,
guernita la citt, e rempiutala de cittadini, o il Tempio, che infino alhora era

imperfetto, ridotto acompimento.

sa alcuno adunquepiglierilnumero del tempo dalla uenuta del Saluatore,

1 1 o.

p R I MA P A R T E D E L L'H I S T O R I E

per cui olo fu datalarimiion de peccati,crintrodotta lagiustitiae adempia.


ti glioracoli de Profeti; uedr, che fi compie il uentefimo anno di Artaferfe;
da cui fu conceo a Neemia diritornare in Gerualemme: ilche eguitando labia,
fioria fi dichiarer piupienamente.

Q_v = L L o adunque,che nom Santo foura aiSanti,da capo chiama C H R 1

::::::. . r o Duce, uurpando il nome d'huono. Percioche, fi come egli detto pria;
:::* mogenito della nuoua creatura, e primogenito da morti: cofianco detto Duce.
parimente ildiuin Pietro Apotolo predicando a Giudei, lo chiama Prencipe Ser
uator dellauita: come critto negli atti da San Luca. Si come adunque da San
Puolo detto primogenito e prencipe di noi, fecondo la humanit: cofianco fu
detto Duce dall'Arcangelo Gabriello. Ma puo nacer dubbio, per qual cagione,

::: feparatamente, e non iniemefiano annouerate le fettimane, diiinte in vir, txir.


::: er una. Cio non fu fatto a cao dall'Arcangelo, ma dimotra egli per queto,
:::::::" alcune nuoue cofe, che nelle diuiioni de tempi doueuano duenire. Percioche, fe,

egli fiannouereranno itempi dalla rinouation del Tempio otto Neemia,come,


, sdetto, infino a Hircano Pontefice; fotto ilquale la stirpe degli Afamoneiri=

, mae di acrificare ; fi compir il numero di Jeffanta due fettimane. Percioche,


daluentefimo anno del Regno di Artaferfe,ilquale diede licenza a Neemia di tora.
nare in Gerualemme, da cui la citt fu adornata dimuraglie, infino a Dario,

figliuolo di Aramo, ilquale fu ditrutto da Aleandro, ono cento quattordici


anni. Dalla ruina dell'Imperio de Perfi, laquale auenne il feto anno della efe=
dition di Alefjandro nell'Afia infino a Gaio Giulio Ceare, ilquale primo occup,
la Monarchia de Romani,pafjarono dugento Jeffantae uentidue anni. Dalpren=.

cipato delmedefimo ceare infino alquintodecimo anno di Tiberio ceare,nel qu4


le c h x 1 s to fu battezato da Giouanni Battita, e cominci a fare imiracoli,
computo

furono anni ettantaire, in modo, che queta omma fa anniquattrocento fest,

:::::::: fantanoue. Iquali econdo il computo degli Hebrei fanno anniquattrocento ot=
tanta tre. Percioche gli Hebrei non feruano il computo degli anni, come face.

ciamonoi: mariducendolo al coro della Luna, lo terminano in trecento e cinquan


ta giorni, onde di ogni notro anno fourabondano giorni undici: iquali giorni
fourabondanti ridotti nell'anno, fanno numero di quattrocento ottanta tre anni
Hebrei. Ma, perche l'Angelo fauellaua con Daniello, che era Hebreo, nom

gli anni, de quali egli haueua contezza. Onde infino alla morte d'Hircano Pon=
tefice, ilquale fu fatto morire dal Re Herode(di che fi tratterpiu copioamen
te)feffanta due fettimane fi fornirono.
}
. Da quel tempo in poi, perche il Ponteficato non duraua del continuo a colui,

alquale era auenuto; maeraritretto nello statio anco piu breue dun'anno contra
gli ordini de maggiori ; e ciacunolopoteua comperar per danari; ilche etiandio
e riferito
v.

: : D I G I O VAN N I Z O N A RA , : ;

1-1 1.

riferito da Giueppe: erano core fette fettimane. Ilche dinot l'Arcangelo con

quete parole: E dopo Jeffantadue fettimane fiuleuata la untione; ne in lei per


effer giudicio. ) ciol'untione del Ponteficato, ungendofi contra le leggi coloro,
che ottenuto l'haueuano. Percloche la untion tion riteneua la uirt fua; ma effen
do corrotta, era anco priua della diuina gratia. Onde aggiune, che in lei non era Auerti,

giudicio: cio, che i Pontefici fi creauano enza giudicio, e non ui fi facendo


alcuna confideratione opra la uita e cotumi loro, ma enza celta, per uia di
danari, o di fauore., ,

, , ,

M E N T K e, che quete coe fi faceuano, anco fette fettimane paarono,


effendo elle durate infino alla uenuta di C # * 1 s r.o. Per queta cagione fu die sette fetti.

uio il partimento da cento feffanta due e fette fettimine infino alla uenuta di effo"***"
ch ki s r.o. E rimanendo oltre a quelle, che fi on dichiarate, un'altra fetti=

mana, diqueta diffe etiandio l'Arcangelo. E confermer il tetamento a molti


una fola fettimana; e nella met d'una fettimana fi leuer uia il acrificio e la
libatione; er oltre a queto ahomination della ditruttion fopra il Templo: er
infino al compimento deltempo fidar il compimento della ditruttione. E l'altra
fettimana, che (dice) eguiter alle feffanta noue, introdurr un nuouo tetamen=
toinguia forte, che per quello fialeuato uia il acrificio,e la libatione nellame=
t della fettimana. Percioche hauendo C a R1 s t o dopo il battefimo tre annie
piu predicato, e fatto miracoli; and al upplicio. E cofi fatto uittima di colui,
che l'Agnello dI b d 1 o, che toglie i peccati del mondo, per la fatta legge
ee il facrificio e la libatione. Et i Giudei acrificarono alhora, come hoggi=
d, contra la legge : ne i loro acrifici e libationi furono accette a Dio.

ouello, che dice: confermer il tetamento a molti,) anco altrimenti fi puo efor

re; che quella fettimana doueua fargli Apofiolipotenti a predicare il vangelo.


Percioche pare,che l'Arcangelo diudeela fettimana in due parti,nel tempo,che

fainanzi, edipoialla pastione. Perccioche hauendo I doi o predicato tre an


ni e mezo, fecondo il Vangelo del figliuolo dellhaomo, o hauendo dimotroa i

fitoisanti Apotoli fi con la uerit delle fue parole, come con le miracoloe opere
da lui fatte, ch'egli erail uero figliuolo di Dio; cofiand alla pastione, eri
ceue la croce, e pati la morte. Il rimanente del tempo della fettimana dopo, che

egli rifucit damorti, crafcee nel feno del padre, da cui mai non fu feparato;
e dopo la uiitation del Conolatore, e della infufion dello spirito Santo, i fitoi
santi Dicepoli hauendo publicato in Gerualemme il diuin vangelo, e conferma
ta la lor predicatione con i miracoli, e tirati moltiimi huomini alla cognition di

Dro, andarono fra diuere nationi, e quelle illuminarono. Queto adunque Vna fol

l'Arcangelo fignificando e predicendo a Daniello Profeta, diffe. Vna fola fetti=

mana confermertiamento amolti: cio: dar forze anglii,cio aidicipoli, :*"

. .

.. .

11 2

p R I MA PARTE : D EL L'H I S T O R I E

abbracciando il tempo, che fu inanzi e dapoi alla paion del Signore; quando

prima gli Apotoli predicarono in Gerualemme ; e dipoi penetrandole etreme


parti del mondo per tutto inegnauano la dottrina di C H R r s to .
D 1 o 1 diuide la medefima fettimana con quete parole. Nella met della fet,
timana fleuer uia il facrificio e la libatione)con che dichiara il fine dell'ombra

della legge. Dipoi foggiunge:E opra il Tempio tabomination della ditruttione.)

n
Per@? quando quete coe fi frang; il Tempio primieramente sanoeue
:::::::: nerabile fia giudicato abominatione: che dopo queta ultima fettimana s'introa
:::::: durr nel Tempio alcuna cost abominabileper igno della ditruttion fue della
citt. Laqual cofaauenne otto Pilato; ilquale dinotte ui poe dentrolebandiere
con la statua dell'Imperadore: lequali cofe erano abomineuolia Giudei, effendo
lor uietato il tenere imagine di huomo, o di ueruno animale, o adorare. ll Signos
re dice ancora: quando uederete, che in alcun luogo Santo starui l'abominatione;

fppiate, che fauiciner la ua ruina, cio della citt di Gerualemme. Altroue


dice etiandio il Signore: Ecco, che la uotra caa fia laciata deerta. Quete cos
fe hauendo l'Arcangelo predette a Daniello, feguitando, chel culto delleleggi fas
rebbeleuato,foggiunge: E fopra il tempio l'abomination della ditruttione,) acs
cioche i Giudeinon itimafero, che quella ditruttion doueffe durare a certo tem=
po, e che la citt fi douefferitorare, e rifabricare il Tempio, come anco altre
auerfit erano auenutefeiime uolte allacitt cv ad effo Tempio, foggiunge:er

infino al compimento del tempo,il compimentofia datofopra la ditruttione.)Ciot


infino,che far fornito il tempo, rimarrquella ditruttione.Et alhora di ci Ja=
r il fine, quando non fia tempo di rifar nela citt, me il Tempio. Quete ono
le uiioni, che hebbe Daniello, e gli furono riuelate intorno al fuo popolo.
1 L medefimo con altre ancora utfioni e fogni fu informato da I d d 1 o de i
futuri mutamenti delle cofe humane; ne folamente de mutamentidelle coe, ma

: anco de tempi, ne quali ciacuna coa doueua auenire: Ilche ciacuno pienamente
diuina

potr intendere, leggendo il libro delle uiioni di queto Profeta:ev hauer per
certifimo, miuna coa auenire a cao, ne per aggiramento di fortuna o di fors
te proceder temerariamente, ma tutto effer gouernato dalla prouideza diuis
na, e condotto al fuo fine. Ecofie, e tieni indubitatamente da pije Catholis
ci Chritiani.

oA ion dobbiamo trappafjar con filentio i fatti della ualorofa Giudith;

'

laquale amazzando Holoferne, conferu la citt e la fua gente. Ilche auenne in


quetamaniera. Nabuconoor, Re degli Airi, nell'anno decimo del fuo Regno
moffe guerra contra Arfas Re de' Medi, chiamando le uicine genti in fuo aiuto:
ilquale effendogli negato da molte altre nationi, cr anco da Giudei, iqualinon
Wolfero effergli compagni me confederatiin cotalguerra: Nabucodonoforisdegnata

to giur,

.D I. G I OV A N N I Z ON A R A . . .

n 1;

to, giur, che finita la guerra de' Medi, affalirebbe la Cilicia, Damaco, Soria,
Giudea, e l'Egitto: e col ferro e col fuoco ditruggerebbe e ruinerebbe tutte
quefie Prouincie. Hauendo adunque egli uinto, preo, cruccio combattendo
Arfas, cr impadronitofi non meno delle altre citt, che di Ecatana, che era la

Jua Reale citt, impoe a Holoferne generale del uo eercito, che lo cioglieffe helsterse.
dal giuramento, nel quale egli fi era aftretto: e con un grande eercito facee
guerra acoloro, iqualinon hauetano uoluto dargli aiuto nella guerra de Medi,
conferuando quegli, che fi rendeffero, e non offendendo le citt loro; er agli
altri, che rimancfjero c/tinati, non perdonando; ma tagliandoglia pezzi, e fac

cheggiando e ditruggendo le cittloro. Riceuuti Holoferne queti comandamen


ti, tratt le altre genti, come gli fu impoto. Ma douendo con le arme ajalir

griraeliti (perciocheei non uoleuano pregarlo, ne commetterfi alla ua fede)


dimandaualoro, chie fofero, e opra che aficurandofi, gli uoleffero far re=
fiftenza. Alhora Achior Prencipe degli Ammaniti, gliraccont e la religione :

loro, e come da principio fi fofero impadroniti di quelle citt, ele forze del Aiamasik
D 1 o loro. E poi foggiune. Hora adunque da deliberare: percioche fe co
foro hanno peccato contrailloro 1 d d I o, combattendogli uinceremo.Senon,

fi diparta il mio signore, accioche esti perauentura con laita del D1 o loro non
uincano noi. Lequaliparole hauendo dette Achior, Holoferne finto dalira,
comand a fuoi armati, chelegajero Achior, e lo deffero cofi legato a gl'Ifraes
liti, affine, che effendo preo inieme con loro foe punito. Onde lo menarono
in Betulia: ma tirando gli habitanti contra di loro faette e fombe, legando esti
Achior alle radici d'un Monte, iui laciatolo, ritornarono. Gli habitantilo mes

narono nella citt: cr hauendo da lui intea la cagione di quel fatto, chiamarono
Di o uindice in loro aiuto. Il eguente giornocondotte Holoferne legenti a Be

tulia, ch'eranocento e fettanta mila fanti, e dodicimila cauali, ui poegli alloga


giamenti. Dipoi deliber di non combattere, ma di toglierea nimici tacquede

fonti, accioche foero aftretti o di morirfi di fame, o di dar la citt: emand


parte dell'eercito alla guardia dell'acque. In talguia effendo trentaquattro gior

ni affediatida nimici, ueggendofi i cittadini priui della opportunit delle acque,


andarouo al Magitrato, chiedendo, che rendeffero e medefimie la citt, accios

che o coneruati feruiffero a nimici, o uccifi uciffero di quelle mierie. Ma


ozia, che era Prencipe della citt, diffe:Siate contenti fatelli, che afpettiamo Ozia
ancora cinque giorni: nel quale termine:fe I dd 1 o ci mander aiuto, bene fia.
se altrimenti, lo porr ad effetto il configlio uotro.
E R A in queta citt una uedoua, chiamata Giudith; laquale era donna mode= Gludith,
deta, prudende, ebella. Cotei hauendo intefa la diliberation del popolo, e de
-

Magitrati, comparendo inanziad Ozia cragli altri Magitrati, gli riprefe


-

Hit. di Gio. Zonara.

u 1 4

P R IM A P A R T E DEL L'H I S T O RIE

come quelli, che dimotrauano di uoler tentare I do I o, hauendo detto che Je:
I'd d i o fa il termino di cinque giorni non mandaffe loro aiuto, e e la citt a mis
mici darebbono.Eibenche concedeero,che ella parlaua bene e fauiamente, oppoa
neuana a cio la fte e la uiolenza del popolo. Gli preg cotei, che doueffero per

quella notte afettarla alleporte della citt; percioche ella intendeua d'ucir fuori
con la ua fante; ne era per dire a miundi loro cio che ella haueua in animo di dos
uere fare, infino, che non foe feguito l'effetto. Et hauendo ella ottenuto, li=
cenza d'ucire, partendofi coloro, fi mie in orationi. Dipoiponendogiu la ue=
sta nera da uedoua, effendo entrata nelbagno, e lauatafi, e profumata di pretios
fi odori, preo habito allegro, e uari ornamentiperpotere indurre ageuolmente
diiderio diamoroo congiungimento, diede alla fante, cheportaffe feco uai di
Giudith con
-

uino e di olio, er un faccoccio pieno di farina, di fichi, e dipani : e con queta


|-

- .

|-

una fuafan compagnia ucita della citt, entr nel campo degli Airi: eueduta dalle guardie,
te ua al cam

::fu condotta inanzi Holoferne. Ilquale marauigliandofi oltre modo della fua bela
erne.

lezza,le impofe, che rimaneje ficura, che non le farebbe fatto alcun diplacere.

Diffe la Donna, afcolta Signore lemie parole: e non ti eca della mente quello,
che diffe Achiore. Egli coa uera, che fe gl'Iraelitinon peccheranno, estimon
faranno uinti dalle tue arme. Ma bora, che non hanno da mangiare, ne dabes
re, hanno propoto di ualerfi delle coe uietate dalla legge, e di prendere le
decime, che affegnate a Sacerdoti, non lecito, che fiano tocche da altri: les
quali leggi effendoordinate da que di Gerualemme, hanno loromandatiambacid
doria dimandarperdono di cotal fatto: cofi
hauendorotta la legge, aban

s domatida D : o ,azrof che .oniniur ogeto hauendo io ,oetni fono fugs


gita della citt, perifchifar la ruina, er hora rimarr Signore preo dite: cr
ucendo la notte nella uale, adorer I d d I o, accioche, quando egli mi fara in=
tender, che ei habbiano peccato, io te ne rechi lauio; e ti conduca per la Gius
dea infimo a Gerualemme; e ponga il tuo feggio nel mezo della citt. Ad Holo=
ferne piacendo quete parole, comand, che ella foe menata nella stanza del uo
cenatoio, e che le foe dato da mangiare. Ma diffe ella di non uoler mangiar de

loro cibi per non peccare, madiquegli, che ella haueua recato feco. E dimandan
dole Holoferne, come estifofero confumati, di che poi ella uiuerebbe: ripoe,co
poatu uiuer Signore, come non prima quete uiuande mi mancheranno che Io=

v 1 o far permia mano quello, che ha deliberato. venuta la mezanotte, chie=


fe, ch'e' le concedee licenza di andar nella ualle a fare orationi, er il che ottene

neda Holoferne.Hauendo ellacio fatto tregiorni, il quarto Holoferne apparecz


chi un conuito: e comand a Bagoa Eunuco, ilquale era fito theoriere, chepera
fuadeffe la donna a uenire al conuito: percioche gli pareua, chegli farebbe biafi=

mo, e laciaffe dipartire una cotale donna, enzaprender feco amoroo


--

Di//c. .

D I GIOV A N N I Z O N A R A .

1 n y

riff: Bagoa Giudith. vienialnio signore, acciochetu fia honoratainanzial


la ua preenza; e dopo, che haurai beuto con effo noi, tuottengail medeimo
luogo, che hanno le altre che habitano nel palago di Nabucodonoor.
- G 1 v d i r h adunque molto bene adornata entr nel padiglione di Holofernese
riceuuta al conuito,mangi e beue di quello,che dalla fua fante le era futo apparec
chiato. Holoferne della ua bellezza stupefatto, er infiammato del fuo amore,
teneua il conuito a lungo: ebeuendo difouerchio,imbriaccatofi fi coric nelfuolet=
to, hauendo la teta aggrauata dal uino. Partitifi tutti, Bagoaferr il padiglione:
hauendoui dentro fola laciata Giudith:laquale haueua impoto alla fante, che

tafettaffe dal di fuori, percioche uoleua ucirper farle orationi.


- o A ueggendo Holoferne ommero nel uino, er opprejo da profondistimo

Jonno, fatte orationi a Dio prefinnano la pada, e gli tagli lateia. Veis cuna
tadelpadiglione, la diede alla fante; e fi parti, motrando, che ella andaffe,fe. :
condo il cotume, a orare. Et effendoi auicinata alla citt, diffe aguardiani delle ***
porte, che l'apriffero. E riceuuta dentro, raccont i miracoli, che haueua fat=
to Iob 1 o per topera della fumano, e dimotr la teta di Holoferne. Laqua
le ordin, che foffe appefa alle mura; e che lamattina ucifero fuoriarmati; di
cendo :comegli Airi uiuedranno, ubito andranno al padiglione del loro capi=

tano: e fauentati di trouarlo morto, fi porranno a fuggire. Euoi eguitan=


dogli, ne taglierete a pezzi tanti, che la campagna far ripiena de corpi loro.
Il che bauendo ella detto a uoi cittadini,chiamando Achior, gli dimotr la teta
di Holoferne. Laqual tetada lui ueduta, tutto attonito le dimand, che ella gli
contafje la coa, fi come era paata. La donna narrando alla preenza di tutto il
popolo quello, che D1 o per leihaueua operato, e come baueua conferuata la

Jua catit inuiolata er intera: alhora Achior credettein D i o; e fu circoncio.


o r a ilmagitrato della citt el popolo, hauendo fatto appender, fecondo i
conforti di Giudith, il capo d'Holoferne opra a merli delle muraglie, e fatte le
altre coe, che ella hauea lor configliato, tagliarono gli Afiri apezzi, come fos
fero stati berbe; cr acquitata una grandima quantit di foglie e di bottini,
diedero a Giudithilpadiglione d'Holoferne. Ilquale andando ellain Gerualemme,

lo conecr a I po i o: a cui infieme con tutti gl'Iraelitici cant un'himno, ha


uendo in teta una ghirlanda dirami di Oliua: eritornando alla patria, diuenne

uecchiain castit; euie anni cento e cinque. E queto fu tauenimento el fine


di Giudith .

o: a ricercarordine desthitoria, che traforrimo breuementela histori, maaaa


di Tobia.

co s r v r adunque hauendo origine dalla Tribu di Neftalin, fu preoneltem

po di Enamalar, Re degli Airi: huono pio uero 1 d'oro, e giuto uero gli
H

*.

PR IMA

* 1 6

PART E

D E L LH I S T O R I E

buomini.E acrificndo que della fuaTribu a Balaal; egli andando a Gerualems


me, acrificiua a D i o, ordinando la fua uita fecondo i comandamenti della
ua legge. Mentre era nella prefira, non fi contamin de' cibi de gentili; craca
quitando la gratia di Enam far, le ricchezze, delle quali ne era abondeuole,coma
partiua a poueri del uo popolo. Effendo egli andato in Media, auenne, chei dies
de a ferbare a un della fua Tribu, detto Gabiel, dieci talenti di argento: e prea
permoglie una domia pure della fuagente, chiamata Anna, riceue di lei un figli=
Senacherib uolo detto Tobia. Dopo la morte di Enamaar, Senacherib fuo figliuolo, fuc=
:de:" ceffore del Regno degli Airi, hauendo mojo guerra a Giudei, creffendo stato

"

da loro uituperoamente facciato, tornato a ca, per isdegno fece tagliare a


pezzi gran numero d'Iraeliti. I corpi de quali Tobia epeliuala notte. La om=
de effendo accuato al Re,er il Re cercando di hauerlo nelle muni, egli fi mie 4

fuggire: e tutte le fue robe furono faccheggiate. Ne erano forniti cinquanta


giorni, che Senacherib uccio da figliuoli, i paric di fauentati fi fuggiro:o: e
Nacordan, un'altro fuo figliuolo, hebbe il Regno: ilquale fece procurator di
tutte le coe Achiacar, che era parente di Tobia: A preghi del quale il Re diede
licenza a Tobia diritornarfi: e cofi egli in Niniue fi ritorn. Oru effendo uenu
ta la feta delle Pentecote, chegli Hebrei foleuano celebrare ogni fette fettimane,
Tobia apparecchi uno plendido conuito: er impoe al figliuolo, che a quello

menaffe ciacun de fatelli, che uedeje pouero, e ricordeuole di D1 o. Tobia fi


dipart, eritorn, dicendoalpadre, che un uo popolano nellapiazza strango

:::::: lato giaceua. Incontanente part Tobia; e tolfe quel morto corpo,e lo port a
:::e'i caa; e lo epeli dopo iltramontar del sole. Tornando da quetoufficio, egli non
""

entr in caa: come quello, chefecondo la legge per hauertocco un corpo morto
era immondo: ma nel cortile fi poe a dormire a canto il muro; oue alcune Rons
dini che ui haueuano fattonido, fcaricando il fouerchio peo, il loro sterco gli
cadde Jopra gli occhi. Onde Tobia diuenuto cieco, e ridotto in pouero stato, era

Jotenuto dallamoglie, laquale teffeua. E tornando un giorno con la mercede del


Juo lauoro, condufe anco di piu un capretto: di cui fentendo Tobia il belare, le

dimand, fe ella l'hauefje rubato. E ripondendola donna, chegli era stato do=
nato le faceua intanza, che fe e foe ladroneccio, lo ritornaffe ai padroni.
Onde ella fointa dalla doglia, come dileggiando il marito, che foe curioo di
tropp4 giutitia, gli diffe: oue fono le tue elemofine, e la tua giutitia? Turs

bato Tobia da quete parole, e lagrimando, pregaua D1 o, che gli mandaffe


la morte. Auenne, che il medefimo giorno in Ecatana di Media Sara, figliuo

a sis, la di Rguel, era prouerbiata dalle fanti del padre, come che ella fofo
gaffe i uoi mariti: percioche effendo stata poata fette uolte, non era mo=
: glie diniumo : e cioprocedeu, che un Dimonio, detto Ainodeo, lanotte, che
co
.

: D I GIOV A N N I Z ON AR A . . . . .

i 1 7

esti feco doueuano giacere, gli strangolaua: Non potendo ella fapportar quei
rimprozzi, haueua propoto di appiccarfi : ma rimaneua per non effer c==
gione al padre di-doglia , e di uitupero. E uolgendofi a i preghi, uppli=
c a D i o, che gli deffe la morte, e la liberaje da que biafimi: ouero per

piet le concedee miglior fortuna; onde fuggie quella uergogna. Furo=

no efauditi i prieghi di amendue: che mand i d d 1 o l'Arcangelo Rafaello;

ilquale fam Tobia della orbezza, e marit Sara a Tobia, eleg il catttiuo Di=
monio Afinodeo, che Tobia, ilquale hauea prea per moglie Sara, non offee.To=

bia aqunque chiam fuo figliuolo, e poi, che di molte coefhebbe ammonito, fi
nalmente gli diffe; ch'egli haueua dato a ferbare a Gabael, figliuolo di Gobria,

ilquale habitaua in Rag di Media, dieci talenti di argento: egl'impoe, che egli
andaffe aricuotergli, rendendogli lo critto di fua mano; e che pagaffe uno, che

in quel camino l'accompagnaffe. Mentre, che Tobia cercaua di compagnia, ecco,


che s'incontr nellArcangelo Rafaello; ilquale uenendogli in contra in forma er
habito digiouane, diffe, che egli era pratico di queluiaggio, e conoceua la caa di

Gabael, egli fiprofere perguida e compagno. Con la corta adunque dell'Ane'


L'Areangelo
gelo, ilquale, come foe creatura humana, gli haueua detto, chel fuo nome era :::::::::
Azaria, pree il camino; elanotte dimorarono preo al fiume Tigri. Eten= :::::
-

trando Tobia nel fiume per lauarfi, uc fuoriun pece, ilquale nuotaua alla fua Media.
uolta per diuorarlo. Ma l'Angelo gli diffe, che lo prendeffe, e tiratolo in ter=
r4, lo appriffe: e ferbaffe appo lui con diligenza il uo cuore, il fegato, er il
fele. Ilche fatto: er effendofi auicinati a Ecatana, diffe Tobia: che dobbiamo noi
fare, Azaria fratello, delcuore, del fegato, e del fele diqueto pece: Rifos

Je egli, che col uffumigo del cuore e del fegato fi cacciauano gli fpiritida colui,
a cui recaero moletia. El fele poto opragli occhi,leuaua uia l'albugine degli
occhi, eritornaualoro la luce. Soggiune poi; che esti alloggerebbono in caa di
Raguel, fuoparente ; ilquale haueua una figliuola detta Sara, giouana faggia e
bella: e che egli a lui glie la dimanderebbe permoglie. Diffe il giouanetto: ho in=.

teo, chela fanciulla stata maritata'a fette huomini; iquali tutti nella camera
e nelletto dellenozze fono morti: percioche cofiei e amata da un Dimonio, che

amazza tutti i uoimariti. Onde io temo, chel medefino a me monauenga. A


cui diffe l'Angelo. Acolta le mie parole ; e del Dimonio non hauertema. Come

entrerainella camera sprenderaidel cuore e del fegato del pece, e lo porrainelle


- :

brage: crauerr, chel Dimonio cacciato da quell'odore, piu non ritorner gid=

mai. Effendo entratiin caa di Raguel; e Raguel conocendo Tobia per figliuol
di Tobia, gli raccole ambedue con molta humanit: e baci il giouanetto dolen=

doi eco della diamentura del padre. Ma chiedendo l'Angelo a Raguel, chegli
deffe Sara per moglie a Tobia, dicendo il padre, che era contento, e facendo uenir sarse mari,
: ****
la figliuola, la pree fermano, e la diede a Tobia, e fece il contratto delmari, bia,
H
Hit, di Gio, Zonara,

u 18

p R IM A P A R T E D E L LHISTOR I E

taggio. Dopo la cena effendo Tobia entrato nella ua camera, mie il cuore,
el fegato del pece opra le bragie, e profum il letto: e con quell'odore cacci il
Dimonio. Raguel effendo uenuto il giorno, mand la fante peruedere, fe foffe
uiuo Tobia. Ilquale ritornando con lauio, ch'egli era faluo, lodatone D i o

diffe a Tobia. Voglio, che celebriamo le nozze quattordirigiorni: ne infino, che


et trappaino, fono per licentiarti. Dipoiti dar la met delle facult mie, e
tipartirai: el rimanente fia anco tuo dopo la morte mia e della mia compagna.

Diffe adunque Tobia a Rafaello: Azaria fratello, pigliaqueto critto: e ua a


Raga di Media: e facendoti darea Gabaell'argento, qui il recherai. Percioche,
Je troppo dimoraremo a ritornare, mio padre fopra modo fi attrifter. And

l'Angelo; er appreentatolo critto a Gabael, ritorno con targento. Paati.


che furono igiorni delle nozze, Tobia dimandando perdono a Raguel, er alla.
fua moglie, riceuuta la met de fuoi beni, fi dipart. Auicinandofi a Niniue,
gli diffe l'Angelo. Andiamo inanzi; er apparecchiamo la caa. Tu prenderai,
in mano il fele del pece, accioche fi aprano gli occhi di tuo padre. Percioche

Jubito, chegli ungerai; er egliperilmordimento del liquore fe gli fegher, gli


ritorner la uita. La madre fua fedeua, afettando il ritorno del figliuolo. E
ueggendolo, ubito apport la fua uenuta a Tobia: e poi correndo a lui in fetta,

baci il figliuolo, e diffe. Io tiueggio figliuolo: onde a me non fapiu graue,


la morte. Tobia uolendo ucire, inciamp nellaporta. Ma Tobia prendendo
lo , une gli occhi fuoi col fele: ondegli per l'amaritudine stroppicciandoglifi,

Tobia rise, gli cac lanebbia aguia di fchiame. Vedendo adunque egli il figliuolo, refelau=
*la usta dia D1 o. Et hauendo inteo quello, che gliera auenuto in Media, uc incon
tra alla fofa: e la bened. Oraueggendo quei di Ninue, ch'egli uedeua, crin=
tendendo le mirabili opere del Signore, fimarauigliarono.Diffe Tobia al figliuos

lo,che dee la mercede al uo compagno doppiamente. Et egli ripoe: Padre egli


conueneuole,ch'egli habbia la met di tutte quelle coe,che haportato Edipoi diffe:
ad Azaria. Fratello mio, prendila met di tutte le facult, che hai portate; e
uatteile con buona uentura. Alhora l'Angelomenambedue in un luogo appartas
to: e raccontandole opere grandi del Signore, diffe, che era Rafaello uenuto,
non da fe,ma mandato da Dro: egli confort a lodare efjo I d d I o, craces.
Le opere di

lebrare la benificenzafua uero di loro: percioche (diffe egli) ben fatto nacons.
dere il egreto del Re; male opere di D i o fi debbono celebrare e lodare. Egli

Hiern noudendo quete parole gli fi gettarono a piedi. Ma fu leuandofi, piu non lo

::::: uidero: indimanifetarono imiracoli, chefopra di loro hautuamotratoio di o,


H a ve v a Tobia, quando perde la uita, cinquantotto anni; e la ricouer.

india otto: e di poi riuer piu in d i o, e eguit con maggior cura le buone"
operationi. Effendo diuenuto uecchifimo, diffe a Tobia.lo figliuolo fono affatto - --

|-

- -

, *

) ,'.. , , : diuenWh0 . :

:: DI GIOVANNI Z O NA R.A.

v 19

diuenuto uecchio , er hoggimai per morir tofio. Tu co fuoi figliuoli andrai in


Media. Percioche io tengopercoa certistima, che auerr quello, che Gona pre

diffe della ua ruina; e che parimente Gerualemme fia ditrutta, o il Tempio


arfo: ma dipoi D i o fi placher col popolo, e quello ritorner, e la rinoue=
r un'altra uolta.) Ma tu attendi ad effer empre miericordioo e giuto. Im=

poti Tobia al figliuolo queti comandamenti, ree lo pirito, hauendo annicen

Merte di
Tobia.

to cinquanta otto. Hauendo Tobia lui e la madre honoratamente fepelito, ando

infieme con la moglie in Ecatana di Media a trouare il fuocero Raguel:i'quale anco

eendo peruecchiezza morto, epelitolo hebbe la ua heredit. Mor finalmente


Tobia in et dicento uentifette anni. Et intele prima, che egli morie la ditrut=
tione di Niniue, prea da Nabucodonofore dagli Airi.

T v r r o adunque il popolo de gli Hebrei, come fu riuelato, dagli Airi


fu preo, e ridotto altroue, abandonando Gerualemme; ne prima fu rimeo in
libert, che l'Imperio degli Airi, come fu predetto dal Profeta, da Medi e da

Perfi uenne ditrutto, e paarono i fettanta anniaegnatida Geremia. Ne far


fuori dipropoito in queto luogorfiringer otto breuit la ditruttion del Regno
Distruttione
degli Airi, e dimotrar, come da Profeti fu predetto con uerit, chefofareb del
Regno

be da glifiei Medie Perfi ruinato. Ilche auenne in cofi fattaguia. I Regni de de gli Asfiri.
Medie de Perfi furono diuifi : de quali hebbe il primo Affiage, e l'altro Cambi

fe; ilquale haueua per moglie Mandane figliuola di Afiiage, e di lei gener Ciro.
cotui ammaetrato nelle dicipline de Perfi, diuenne huomofortistimo, modetifs
fimo, faggio, giutifimo. Gli ordini de Perfi furono tali. Haueuano una piaz=
Crdini e die
za; chiamata Libera; in cui era fabricato il palagio del Re, e le altre stanze, non feipline
de'

uolendo, che quiui fi uendefje coa alcuna, ne che ui concorreferomercatanti, ne Perfi.

ui praticaffeiluolgo, ne ui fi fentiffero strepitine gridi affine, chele dicipline


degli huomini accotumati non foffero turbate da cofi fattegenti.Era diuia ques
sta piazza in quattro corti; delle quali una era affegnata a fanciulli, la fe
conda a'giouani, la terza agli huomini, la quarta a coloro, che haueuano paati
gli anni atti alla guerra. Ciacunaadunque et frequentaua la fua corte . Il cos
fiume de giouani era di far con le armi le fentinelle intorno alle corti, leuando da

queto numero coloro, che moglie haueuano. Percioche cotoro non erano oblia
gati diandarui, fenon, quando ui erano chiamati per alcun biogno; ne per con=
ceduto loro, che feo non ui fi trouafjero. Ciacuna delle corti haueua dodici
capi, fecondo il numero delle Tribu de Perfi. I falciulli attendeuano alle fcuo

le , apparauano la giutitia di gouernar quelle coe , intorno alle quali i lor

capi fi occupano in dar ragione: percioche tra fanciulli e gli huomininaces


uano quitioni intorno a ladronecci, a uiolenza, a rapine, a fraudi, a ingiu=

rie, cru cofi fatte coe. E quelli che fi trouaua hauer commeo alcuno di coa
H
-

iiij

1 2o
Eferaitio de'

P R I M A PARTE D E L L'HISTOR I E

tali mfu ,logstigauano separimente chiunque contradi altrui alcun f tes

:::** stimonio hauefje detto. Inegnauatio anco loro la temperanza con lo eempio de
uecchi, e la continenza nel mangiare e nel bere: percioche ei mangiauano in cast
del Maetro, recando feco pane, er in uece di uiuanda nturtio. Il lor bere era

il Cothone ( certa forte di beueraggio) di acqua. Inanzi, che prendeffero il cia


bo fi eercitauano in tirar d'arco, crin lanciar dardi : e queta era la diciplina
loro infino all'et di Jedici, o dicifette anni. D'indi in poi erano computati fra
giouani ; e dieci anni dormittano aunti alle corti: er il giorno nelle publiche fita
cende feruiuano, quando faceua miftiero, a Magitrati. Il Reparimente, quana
do uciua alla caccia, conduceua feco la met di loro. Comunemente foleuano dar=

::":" fi alle cacciaggionipercioche queto cotale eercitio non diffomigliante dall'ufficio


guerra,

della guerra. Gli auezzauano a leu4rfi inanzi giorno, e patir freddo e caldo :

gli eercitauanone'uiaggi, enel correre: gli amaetrauano a ferir le fiere con


Jaetta,o con dardo,er afettare anco i piu feroci animali.Nelle medeime cacciaga
gioni portauano feco il difinare, a fanciulli piu abondeuole, ma nel reto fimile.
Ne mangiauano,mentre andauano alla caccia,e non in cao,che per cagion di alcu=
na fiera conuenije loro dimorarui affi, ouero piacee a quelli di fenderuimol=

to tempo. Mangiato che baueuano ul tardi, il d eguente cacciauano infino a


fera, pigliando due giorni per uno. Il che faceuano, per poter fare il medefino
nella guerra, quando e biognaffe. Il cibo era quello, che eglino haueuanopreo.
E fe nulla prendeuano, il nafturtio. Que, che rimaneuano a caa, oltre agli

altri eercitij, fieercitauano anco, come s' detto, in faettare, er in lanciar dara
d, e combatteuano in fra di loro. Igiouani ancora, che a caa rimaneuano, fer=
uiuano pure a Magitrati nelle faccende publiche,che ricercauano forze e preteza
za . Cofi hauendo paato dieci anni, erano poti nella compagnia degli huomis
ni; er in quella lo patio diuenticinque anni rimaneuano. E quando era da andas
re alln guerra, non piu portauano gli archi, ne i dardi, ma arme da combattere
alla stretta: il petto copriuano con la corazza, portauano nella manca mano lo

cudo , e nella detra la pada , o la fcure. Di queti tutti fi eleggeuano i


Magitrati. Paffati queti uenticinque anni , hauendo gia forniti anni cin=

quanta, erano riceuuti nell'ordine de uecchi. E queti non andauano a guer


re straniere; ma rimaneuano nella citt a dar ragione, co in tutte le coa
fe publiche, come nelle priuate, or etiandio nelle caue capitali. I medeimi
creduano tutti i Magitrati. E fe alcuno o giouanetto, o huomo, uiolaua
le leggi, cotui era da uecchi cacciato dalla corte: e tutto il fuo tempo uiueua uia

tuperato, e con dishonore. Era bisimo preo a Perfi, fputare, moccarfi il nao,
e far coe fimili alla preenza di altrui ; ouero orinare, o faricare il fouerchio

cibo del corpo in publico: Dichenon burchbono esti potuto guardarfi, e non
haurfero
|
|

DI GIov ANN I zo N A R.A. .


. . . ..
hauefjero uato un uiuere moderato, e conumata la bumidit con la fatica.

c i ko adunque alleuato crammaetrato in cofifattadiciplina de Perfi effen=


do ucito de gli anni della fanciullezza, e poto nel numero degli huomini, in tut
tele coe acquit nobiliima laude. Dopo la morte di Aftiage fuo duclo dal can=
to della madre, ciafare, che anco detto Dario, auolo pur di Ciro, riceu: il Re

gno del padre. ora il Re degli Airi, hauendograndemente accreciuto l'Impe= II Re de pli
rio (percioche eltre alla gran moltitudine delle genti della fua natione, haueua asfiri appa
ia
foggiogati gli Hircani, e fatto Tributari i Soriant, e gia ditruttigli Hebrei, reachia
guerra con
ajediauai Battriani, o haueua in uo podere molte altre genti) stimaua, oue a Medi.
rompeffe le forze de' Medi, di opprimer piu ageuolmente tutti i popoli conuici=
ni. Fatto queto peniero, arm i faoi: mand ambafeladoria Creo, Re di Lia

dia, er adambedue que di Frigia, a Paflagoni, agli indi, a icariera icilici,


chiedendo, che uolefjero effergli compagni nella guerra, che egli haueua app4=
recchiata contraa' Medi, laquale anco alormedefini utile recarebbe. Percioche

quellagente era potente; e congiuntaa Perfi per parentado, haueua fco unito
l'aiuto loro, e l'una era di fotegno e di fortezza all'altra, onde fe toto non
fi ditruggeferole forze loro, elleno haurebbono oppreje tutte le nationi. Egli
adunque adducendo cofi fatte ragioni, alcuni con parole, cr altri con doni, or
altri ancoper la tema, che di lui hauenano, gli indue a promettergli l'aiuto lo*

ro. Intefo Claarequeto mouimento, ancora egli fece apparecchio di guerra: Ciafare ehie
emandando ambaciadori al comune de Perfi,e parimente a cambife Re loro,chie de aiuto a'
fe il uo aiuto , eCiro,figliuolo della forellaper Capitano dellegenti, che da lui Perfi.

gli foeromandate. Hauendo iPerfi promejo di effer compagni nella guerra,


Senatori crearono Ciro Capitano della epedition di Media, fcelti trentamia
la foldati dagli cudi, e di arcieri, e frombolieri. Creato ciro Capitano; e

configliatofi col padre, and alla uolta di Media con l'eercito. oue effendo
arriuato prima, che gli Airi, ordin a uot oldati, che nelle coe apparti=

- -1

menti alla guerra fieercitaffero. Fra tanto fu chiamato da Cigfare, accioche fi

trouaepreente alla ambacieria degl'Indi,hauendogli effomandato una bellistima,

4 , perche dagl'Indi foe ueduto plendidiimamente uetito er adorno.


O ka effendo andato Ciro in habito Periano alla porta dictaare, a lui mol
to dipiacque l'humilt di quel uetire. Gl'indi effendo intromei,differo, ch'era
no dal Re loro mandati per intender la cagion della guerra, che era fra i Medie

fagli Airi: percioche effo farebbe in aiuto di coloro, che riceuefero ingiuria.
A quete paroleripoe Ciafare, che egli non offendeua punto il Re di Airia; e
quello, chei dicee, era da intenderlo da lui. Diffe parimente ciro. Ambacias
dori Indi, fe il Re degli Airi fi duole dinoi con dire, che egli habbia riceuuta

kuna ingiuris, moi prendian pergiudictiluotro Re. Gli ambaciadoricon


-

122

PRIMA PART E D E E L' H I S T O R I E

quete ripote fi dipartirono, ciro, perche il fito eercito non ifteffe in ocio,
diffe a Ciafare. Ricordomi hauerti udito poco fa a dire, chel Re di Armenia ba=
uendo rotte le conditioni, non ti mandaua piu ne foldati, ne tributi. onde, fe

cofi ti pare, dammi un mediocrenumero digente: percioche io fero di far con


l'aiuto di D i o, ch'eo ti mander e i foldatie i tributi. Conentendo a lui cid='

cirona een fare, e promefogli, che, come ei foffegiunto a confini di Armenia,gli mande

: "" rebbe una buona quantit dicauali: ciro fimie in camino, motrando di uolere
andare alla caccia: percioche egli foleua cacciare fai confini diambedue, dico
de Medi, e degli Armeni. Nel cacciare adunque acee i monti di Armenia, c

a pocoa poco egu oltre. Ilche inteo da Ciaare, glimand la caualeria. Las
quale riceuuta, raun i colonnelli, er apere loro quello, che di fare intendeua,

effendo in quel luogo uenuto per cagion della maluagit degli Armeni ; iquali
dislealmenue haueuano rotta la fede data a Ciafare. Et impoe a Chrianto, che
menando fecola met de Perfi, occupaje i Monti di Armenia: e facejecio cofi

cautamente, chei non fi fapeffe, che in que Monti ui foe eercito; ma alcuni
mandaffe inanzi in habito di mafiadieri, con quel numero, che acio foe confors
me, inguia, che quei, che in loro fi abbattefero, gli stimafero ladroni. In
cotal guila Chrianto poggi i Monti. Ciro mand ambaciadorial Re degli Ar=
meni, imponendogli, che incontamente ei gli conducee i foldatier i tributi: er
effo con l'eercito in ordine eguit inanzi. Il Re di Armenia, intee le parole
degli ambaciadori, ripieno di paura, fi diede a fr foldati,emand iuieme con

" i danarile mogli, erilminor fratellone Monti; percioche la ua principal cit=


t non era forte. Iquali incontrandofi in coloro, che erano quiui in aguato, fu=
|

rono pree le mogli del Re, il figliuolo, ele figliuole: er effo ancora tutto ripies
::::::
ta e liberalie no di paione fi diede a Ciro. Fra tanto anco il maggior figliuolo del Re di Are
tidicira." menia, detto Tigrane; ilquale fi era trouato in altripaefi, er alcuna uolta era
stato a caccia con ciro, ritornando, intefala ruina de faoi, ubito enza alcuna
dimora, and a trouar Ciro: er ueggendo il padre, la madre, le forelle, e la
-

|-

|-

fua moglie prigioni, fimie apiangere. A cui diffe Ciro:Jei uenuto a tempo: er
|

hauuto un lungo parlamento col Re di Armeni, e prouatagli la fua perfidia,

finalmente gl'impoe, chei dicee, quante genti, e quanti danari fi trouaffe. E


ripondendo egli, che haueua ottomila caualli, quarantamila pedoni; e de danda

ri, fe e fi computafjero aragion diargento, oltre a tremilatalenti: qui Cirogli


comand, che mandafje feco la met dell'eercito. E intorno al danaio per icin
quanta talenti del tributo dell'anno mandaffe a Ciafare due uolte tanto; er a luine
pretaffe altretanti, Con quete parole don al Re le mogli er i figliuoli, er a
Tigrane refe la fua conforte, che nuouamente hauena prea: er a tutti concedette

licenza. Erano faCaldeig Armeni, come fuole duenir fra uicini, fee:
ee

! :D I GIOV A N NI ZONA RA. :

* 23

teste guerre. Iqualiciro rappacificati infieme, fi dipart ; er bauutii oldati


dal Re degli Armeni, glimand a Ciafare: e tornato in Media, e diuifi i danari
fra i uoi capi, con Ciafare fece empitone terreni de nimici, e potiui gli allog
giamenti, fece di gran bottini. Come esti conobbero, cheanco gli Airi fi apa
prejauano, fingendo inanzi l'eercito bene ordinato, fi a accamprono meno di

quattro miglia lontani da nimici. Ild feguente Ciro menando il uo eercito


fuori degli alloggiamenti, fordin: ecialare con i Meditennetun de corni... ilan Asfiri d
medefino fecerodallacontraria parte gli Astrico loro confederati. Hauendofi :::::

i Perfitun con l'altroeortato aportarfiualoroamente, e parimente cio hauendo::


fatto ciro, corero contra animici. Ma eglino (chifando l'impeto loro, fi no.
ridujero a i forti. Furono loro adoffo i Perfi, ementre l'uno premeua lala

tro,nellaritirata molti ne uccifero; cranco quelli, che erano cadutine fosi, fal=
tandouiei dentro, e feguendogli, tagliarono a pezzi. Parimente la caualeria

de' Mediaalt la caualeria de nimici; laquale fi mie a fuggire, e ui fu fatta


una grande ucciione e degli huominie de caualli. Lequai coe uegggendole mos
glide gli Airi e de confederati, gridarono forte, e piene di fauento fimijero
a correre; critracciando le uete, e piangendo, upplicarono a imariti, che do=
ueffero difender fe medefimi, le mogli, er i figliuoli. Quiuii Re coniloropiu,

fedeli ponendofi all'entrata degli alloggiamenti, cominciarono a combattere, er


efortauano gli altri, che cofi faceero. Dubitandofi adunque Ciro, che fe en=
trafero i faoine ripari de nimici, effendo est pochi, non foffero tolti in mezo,
da molti, diede il egno, che fi ritiraffero in dietro a popo a poco il lanciar d'un
dardo. Ilche hauendo ei fatto pretamente, men i fuoi tanto difcofti, quanto
gli parue conueneuole: Criui poe gli alloggiamenti. Gli Airi, effendo stato
uccio illorgenerale, e ciacuno de piuualorofi, fi attrifiarono molto; e Creo

egli altri confederati moltofi doleuuno,e la notte:abandonandoglialloggiamenti,


dipartirono. Lamattina ueggendofi il campo de nimici uoto, ciro fimoffepria,
ma co Perfi, e dipoilo eguit ciafare: e stimando ciro utile a tener dietro ini=

:
:

mici, e Ciastreeffendo d'altra openione, Ciro gli dimand, chei gli deffe i Medi,
che uoleffero eguitarlo. Acconenti Ciaare semand con Ciro il trombetta,che

queto a Medi ordinaffe, Fra tantouennero alcunimeaggimandati da gl'Hirca=


ni. Ogeti ono uicini agli Airi, gente per la picciola quantit loro a medefis
mi ottopota: iquali cofi fattamente gli adoperauano, che non gli riparmiauas:
no nenelle fatiche, ne ne pericoli. Alhora erano stati mefinellacoda dell'eer=':
cito: crerano da mille caualli, affine, che e didietro fi facee alcuno impeto,
estiprima contra coloro fiuolgeffero. Cotoro adunque confiderandole lor mies,
rie, mandarono a Ciro ambaciadori, iquali glidicefero, che estiragioneuolmente

gli Airiodiauano:e feegli uoleud, farebbono inguia,che estiuerrebbono in uo


**

--

z24

PRIM A PARTE DELL'HISTORIE

ornari aiuto a eguitarglipinandciro, eeglihaurebbe potuto giungerli. Ristofer


fi: gl'Hircani, chefe il eguente giorno fimettee in camino con foldati fediti

: gli arriuerebbe. Chiefe alhora Ciro, chegli deffero qualche ficart. Promifero
quelli, chi e gli darebbono hotaggi, oue effo all'incontroporgee loro la mano in
pegno di fede,e la fermaero congiuramento.Fu contento Ciro:er aggiune,che fe

ciattendeffero coni fattia quello,che prometteuano con le parole,egli fi ualereb


be di loro, come diamici fedeli, negliterrebbe men caridiquello, chef facee i
Perfieri Medi.Ciofatto,effendo ancora il giorno,men fuoril'eercito,accompas
gnandolo Tigrane con gli Armeni; er impoe anco agl'Hircani, che afettafero

per andare infieme. I Medi quai tutti eguitauano Ciro. Comand adunque, che
:::::gue gl'Hircani andafjero auanti ; crhauendo fatto molto camino, fi auicin alloro

gli Asiri.

|-

- -

eercito.Di che ammonito dagli ambaciadori,comand, che fe estigli erano ami=.

ci,incontanente alzando le detre a lui fi appreentajero. Ilche esti fecero co=


me fu loro impoto. Iquali da Ciro benignamente riceuuti, dimand loro, quan=
to fofferolontanii Capitani elegentide nimici: Eripondendo eglino, che erano

poco piu di quattro miglia, comand, che l'eercito marchiaffe. Egli co Perfi
camin in mezo dell'eercito, hauendo da ambedue i lati fatto mettere le ale della
caualeria.

* E s s E n p o apparito il giorno, i nimici conociuta la cofa, parte fimifero


in fuga, parte enza combattere furono tagliati a pezzi. Creo, Re de Lidi,
haueua mandate auanti le donne di notte con le carrette, affine, che elleandaffero
per lo freco (percioche era di state) er egli feguitaua con la caualeria. Il mede=
fimo dicono, che fece il Capitano della Frigia dell'Helleponto. Lequaligentie:

fendo arriuate da quelli, che fuggiuano, gl'inform, in che termino le coe fi


trouaero, onde elle ancora fi fuggirono. Magli Hircani hauendo colto da ui
cino il Re di Cappadocia, lo amazzarono. E tutti gli altri erano intentia pers

feguitare i nimici. Ciro comand, che i uoi cingefjerogli alloggiamenti de ni=


mici, er uccidefjero quegli, che uciffero armati; e quegli, che erano ne i forti,
ponefferogiu le arme, mettendole tutte in un luoco, e laciaffero i caualli nelle
stalle. Il che fu loro ordinato per il Trombetta. E chialtrimenti facee, foffe
punito nella teta. La onde tutti mifero giule arme : e potele in un monte,

coloro, a cui fu commeo queto ufficio, le abbruciarono.Dipoi ricordandoficia


ro,che non haueua feco recato damangiare,ne da bere,chiam tutti quegli,che has
ueuano la cura de padiglioni: er impoe loro, che apparecchiaffero il doppio di

quello, che foleuano apparecchiare 4 i padroni, e ai loro feruitori. Mentre,


cheei eeguiuano quello, che era futo loro impoto, i Medi, che haueuano tras

forfo piu lontano, alcuni condufero carri pien di uettouaglia, altri carrette,
nelle qualiui erano di nobiliime donne ; e quete coea loro appreentate, ritors:
40O
-.
*

D I GIOVANN I ZO NA R.A.

1 2 f

narono alla preda. Queto fatto mordeua Ciro: e sdegnato feco steo, fecerau
nare i capi,e gli eort cheei ancora ordinando la caualeria,fi mettefero afeguir
la caualeria de nimici, inguia, che potefje prendere i caualli , che uia fuggiuda
no. Tutti acconentirono. Fra tanto gl'Hircani, effendo paljato il mezo giore
no, menarono er i caualliergli huomini prigioni. Comand a prigioni, che las

fiando i cauali, ritornafjero alle cae loro, e lauorafero i loro campi, er habi
taferole lor cafe, e godefferole moglie figliuoliloro: e che ilmedefimo agli al
tri dinotafjero. che una fola coa nuoua haurebbono, che non fignoreggerebbe
loro il lor primo signore: nel reto tutte le cofe haurebbono la medeima formt.
Ei, adorato che hebbero il Re, fi dipartirono . Ora Ciro diffe a Medier agli
Armeni: hora tempo di cenare, la cena s' apparecchiata, huominiualorofi,

quales: potutamigliore: voi Hircanimenategli negli alloggiamenti; iprincia


pali ne maggiori, eglialtri di mano inmano ne minori, fi come ui parr, che
al grado di ciacuno fi conuenga. Cente ancora uoi parimente: percioche i uo=

fripadiglioni fono conferuati, or interi. Mentre, che cotoromiero adeffet- ..


to il comandamento di ciro, egli mand molti de Perfi, iquilida ognicanto cu- za Frs.
stoifferoglialloggiamenti; e fe alcuno uciffe fuori, non poteje effer loro ns
foto; e quelli, che campafero dentro, foero fimilmentetrouati. Il eguene
te giorno comand, che le foglie fi diuileffero fra foldati, e che fi delero a'
Perfi i caualli,accioche ancora esti diuen fjero caualieri; er a cifre, foe conces
duta qualunque cofa gli foe a grado: che i fuo. Perfi fi contenterebbono delle
altre coe, che auanzafero: percioche,dice,noi non fiamo aleuutidelicatamente; e
perauenturaci dileggerefte,quandoci concedete qualche uetimento o altra coa leg

giadra: come anco conoco, che uidaremo una gran materia daridire, quando
monteremo a cauallo, e che poi caderemo in terra. Facendo uenire a fe i Capi

ordin, che egualmente foerotra loro partitii caualliper forte. In queto ar,
riu Gobria Airio, huomo uecchio, con una compagnia de cauali, chiedendo,

che foe
alla preenza
Ciro. E una
menato
sgno
reio
fonocondotto
per nation
Airio , di
e poeggo
graninanzialui,
fortezza, eglifondiffe:
signore
di
molto paee. Ho da mille cauilli ; iquali hebbi in cotume didare al Re degli Asti,
ri, ilquale mi fu grandiimo amico. Ma pocia, che egli dauoi stato uccio,
er il uo figliuolomio odiofiimonimico per cagione d'un mio figliuolo per inui
diatolto di uita, ha riceuuto il Regno: uengo a te, emiti do per feruo etuofola
* dato, pregandoti, chetu uoglia uendicar la mia ingiuria. Ripoe ciro.se Go

briailtuo animo conforme alle parole,io tiriceuo, poichemipreghibumilmen=


te; eti prometto di uendicar (con l'aiuto di Dio) la morte di tuo figliuolo.

Alhora Gobritaggiune:perche io dico il uero, io tid lamia detra, ericeuo


latua. Fatio queto, e licentiuto Gobriu conle arme, furono preentii Medi

fi da

PRIMA PARTE DELL'Histor IE

iqualia Ciro recarono un belliimo padiglione, er una donna di Sufa, laqual fi


dice, che fu lapiu bella femina dell'Aia, e duegiouani, molto ammaetrate nela
le cofe della Mufica.Eta Ciafare eleffero i fecondi preenti.I Padiglioni, che erano
fouerchi, furono dati a Ciro,accioche i Perfi gli hauefjero ad adoperare.Ciro i dos
ni, cheei haueuano affegnati a Ciafare, ordin, che i fuoi piu famigliari gli fera
uafjero: ele coe a lui date, con grato animo riceuette. E le diede a cutodiread
Arape di Media fuo amico feruitore, e cofi il padiglione, e la donna. Era co=

:::::::strimogliedi Abradota, Rede sufia; ilqualementre, chef ogliarono gli al:


loggiamenti, era stato ambaciadore al Re de Battriant per dimandargli il fuo
aiuto, come quello, che era molto fuo dometico. La matina Ciro fatto caualies
recon duemila Perfi, che ancora erano diuenuti Caualieri, and a trouare G4=
bria; e l'altro giorno er egli, e i fuoi compagni nella ua fortezza peruennero.
Ogiui hauendo inteo, che in Babilonia era ridotta digran lunga una maggior
quantit di Airi , che non era stata di prima , comand , che foe me=
nato a Babilonia. Il quarto giorno effendo esti peruenuti a termini del doa
minio di Gobria, e gia nel terreno de nimici , ritenne preo di lui alcus
ni fanti, e caualli : e comand a gli altri Caualieri, che dicorrefjero fu quel

de nimici , er amazzaffero tutti quelli, che trouaero armati , e che gli


altri e tutta la preda a lui conduceero. E con loro mand ancora alcuni Perfi;
de quali molti cadderogiu de caualli, molti anco ritornarono carichi digrandista
eir, na a m preda. Dipoiand alla uolta di Babilonia con l'eercito ordinato a battaglia

*" Non ustendogli Airi, comand aGobria, che caualcaff lungo le mura: egli
dicee,che fe il Re uoleje ucir fuoria battaglia,er haueffe animo di combattere
per conferuation del fuo paee, gliene farebbe copia. Ma fe egli non penfaffe didis
fenderlo,farebbe sforzato a dare obedienza a uincitori. Ilche hauendo detto Go=
bria, l'Airio gli fece dire per un fuo, Gobria riponde il mio Signore,che feuoi
uolete combattere,ritornate fra lo fatio di trentagiornipercioche hora non haba
biamo tempo dimetterci all'ordine. Hauuta Ciro queta rioft,riducendo l'eercia
to dimand a Gobria di Gadata; ilquale effendo figliuolo del Re, er compagno
dell'Airo, fu preo da lut in un conuito; e catrato, morto il padre, Eunuco
cire ausia teneua il Regno. Mand adunque Gobria, che lo conducee, ilqualeritore
per Gadata. n con lo hauere adempiuto il comandamento del Re. Gadata fingendo di
effere amico dell'Airio, er hauendo occupato un fuo catello, inguia, che
gli farebbe stato d'impedimento nel mouer della guerra , datoglielo a Ciro,

fu da lui humanamente raccolto con quete parole. L'Airio Gadata ti ha


tolto il podergenerar figliuoli, ma non diacquitare amici. Soggiogato, che fu
quel catello, i Cadufi, i Saci, e molti Hircani fi riduero a ciro. Ma rappor=
t Gadata, che l'Airio per la perdita del detto catello sdegnato era per mouer
guerra

D I GIOV A N N I Z O N RA.

* 2 7

guerra alle fue terre. Onde fe ei gli defe licenza, ch'egli difenderebbei luoghi
forti; percioche degli altri non faceua stima. Dimandato da Ciro in quanto
tempo egli potee arriuar nelfuo Regno, creffo con l'eercito eguitarlo,rios
f, che fratregiorniiui cenerebbe: ma che eglinonui potrebbe giungere, fenon

fra fei, o fette giorni. Alhora diffe Ciro. Tu ui andraicon quella pretezza
che potrai maggiore: crio uiuerr, quando potr : E fatti raunare i capi de che a s.
confederati, diffe loro ; che egliera conueneuole di dare aiuto a Gadata, ilquale se perdare

era combattuto dall'Airio, huono, che lomeritaua. Dicendo coloro, che cio :*
farebbono uolontieri, aggiune Ciro, poi che uoi fete della medefima openione,
andiamo, menando con noi fanti e cauallide piu forti,e ucttouaglia per tre giora
ni, acciocheniuna difficult ci impedica. Cofi effendo in punto, di mezanotte
fotto la guida di Gobria prefero il camino. Auenne, che alcuni de principali di
Gadata ingannandolo, auis l'Airio delle fue forze, confortandolo a ten
dergli aguati, perche ageuolmente potrebbe hauer lui con tutti i fuoi nelle mani.
LAirio cio inteo, fece l'aguato. Alquale effendo Gadata peruenuto, e paren=

do, che fi potee prendere, uno di coloro, ch'era nell'aguato, uc fuori, e lo


fer in una falla, manon per, che la ferita fofemortale: e ubito and a tros
uar l'Airio, e con lui fimie a eguitarlo. E la ua caualeria parte fu prea,

e parte uolgendole briglie e fuggendo, sauide, che Ciro ueniua. Ilquale cono=
fcendo il fatto, la feceritornar contra a nimici: iquali lui ueggendo, fi mifero
in fug4. Ciro gli eguit : e molti huominie carri furono prefi, e molti taglia
ti 4 pezzi : e fagli altri colui etiandio, che Gadata haueua ferito. Gli altri, e

l'Airio ancora, fi ricouerarono in una gran citt. Dopo queto, ciro and nel
paee di Gadata per uederlo. Ma Gadata, hauendo fatta legar la ferita, uenne
a incontrarlo; e ringratiandolo confe, ch'egli in quanto a fe era stato preo

che morto, maperil fuo granualore fi ritrouaua conferuato. I caduei, che da cada".
Ciro erano stati poti in certa imbocata, non hauendo potuto trouarfi a feguita=
re inimici, uolendo ancora esti fare alcuna bella prodezza, enza dimandar con
figlio a Ciro, corero nel paee di Babilonia. MalAirio, acendo della citt,
oue s'era ricouerato,er andando loro in contra, weggendo, che eranofoli, glia.

falt:eramazz il Capitano loro infieme con molti altri: e per alquantogli egui
t. I Cadufti, che ifcamparono; uero la fera ritornarono agli alloggiamenti.

Ciro fece medicare i feriti: e confortando gli altri, gli efort a eleggere un ca
pitano della lor gente. Fra tanto Gadata appreent molti e diuerfidonia ciro, e
molti caualli. Diffe Ciro, ch'eglique cauali accettaua per ridur la caualeria Pera

fiana alnumerodi diecimila:ecomand, che i danariportaffero uia, egli confers


uaffero, infino a tanto, che ancora effo poteffea lui render conueneuole guiders

done. confortolo poiametterbuoneguardiencile fue terre, erauenirstue s


t:

- -

PRI MA PARTE

1 2 3

D E L LH I S T O R I E

co. A Gadata piacendo il uo proponimento, ordinate le coe fue, accompagn3


ciro. Effendo peruenuti a confini de Soriani, e de' Medi, oue erano tre caffelli
de Soriani, ne pree per forza uno: a gli altri poe terrore. Gadata poi indufe

fe le guardie a renderfi. Ilche fatto, mand ciro a dire a Ciaare, che ueniffe
in campo, per deliberar d'intorro a quel partito, che fi douefje prendere. Et
rdin, che gli foe apparecchiato il padiglione, che gli era stato aegnato dar
Medi con le altre coe ; e parimente fece in una camera egreta uenire una donna
con due giouani cantatrici; laquale marauiglioamente era uetita.
- H A v v T o Ciafare l'aulfo, ui and con la caualeria di Media, che ui era ri=
Ciro ua in
:::::ala mafa. Intefa Ciro la fua uenuta, con i caualieri di Perfia, che gia molti erano,
--

e con quelli degli Armeni, e con quelli degli altri confederati, che erano tutti de
migliori, gli and incontra, per dimotrargli le fue genti. Egli ueggendo Ciro
effer feguitato da molti ualenti huomini,e che era poco e uileil numero di coloro,
che lui accompagnauano, parendogli, che cio gli foffe a uergogna, per doglia
manifetamentegli caddero le lagrime de gli occhi. Ciro ritiratolo da parte, gli
dimand la cagione di quel dolore; e dette opra cio molteparole dall'una parte e
dall'altra, finalmente Ciro foggiune: lo ti preg pergl'Iddij, auola mio, che tu
non uogli incolparmi. E, quando haurai fatto proua dell'affettione, che io ti
porto, e dell'anio, che bo uero dite; alhora o mi ringratierai, o miriprendes

rai di bauerti offeo. Con quete parole hauendolo acchetato, lo baci. Laqual
coa ueggendo i Medi, i Perfi, e gli altri, opra modo firallegrarono, Ciro e
ciafare rialiti a cauallo, peruennero a gli alloggiamenti. Menato Ciajare nel
Juo padiglione, i Medi ordinatamente gli appreentarono doni, ciacuno una di
rrudenza di quelle coe, che haueuano ritrouate piu riguardeuoli, e piu belle. Effendo uenuta
Ciro ,
l'hora della cena, Ciafare attee alla cura del mangiare: ma Ciro follecito, perche
i confederati appo lui rimaneero, raunati gli amici, che a tale ufficio erano ba
feuoli, chiefe, che procurafjero, che i detti non fi dipartiffero, ma rimaneffero

in aiuto loro. Il di feguente tutti fi riduero inanzia Ciajare: a cui prima, che
e parlaero, gli amici di Ciro, chiuna, chi un'altra gente de confederaticon=
duceua, pregandole, che rimaneffero, e uolefjero effer loro in aiuto, infino, che
terminaffe la guerra. In tanto Ciaare ucendo del padiglione, diffe: amici da
deliberare, fe ancora conueneuole, che fi feguitila guerra, ouero, che fi deb=
balicentiar feercito. Tuttiadunque rifiringendofi, differo il parer loro: ecia=
funo firifolfe, che fi doueffe combattere. Diffe pocia Ciro: ualorofi huomini

non m'e acoo, chefe notlicentieremo l'eercito, le nofire forze fi diminuiran


no, e quelle de nimici diuerranno maggiori. Maueggio, che noi fiamo affaliti
da nimic: a qualinon potremo effere uguali. Percioche il uerno ci fopra, e

ciuengonoamancar leuettouaglie, effendo, che noine habbiamo conumata una


-

parte: .

DI GIov A N N I Zo N AR A , : ' , -29


parte ; talira per ripetto notro da nimici st4ridotta nelle fortezze a com a
modo er uo loro. E chi colui, che quando f ha da combatter col freddo e con
la fame, polja guerreggiar col ferro : il parer mio fie che fi prendano le for
tezze de nimici, e che a noi ne facciamo di molte: percioche fe noi bauremo ca

felli, con queti potremo impadronirci de paei de nimici, er aficurarnoi.


Hauendo Ciro dette quete er altre parole di co fatto tenore, tutti ripoero,
che in cio gagliardamentelo aiuterebbono, e parimente lo stejo Ciaare: eco de=
liberarono di far machine critrumenti d'affediare e combatter diuerfi luochi. Ma

ciro, che uedeua, che una cotale opra non fi poteua fartofio, riducendo l'eer

Prudenza di
Ciro.

cito ne uillaggi, ordin , che faccheggiaffe qualunque coa, affine, che la uetto

uaglia abondaffe, e con la fatica i oldati fermajero le forze loro, e conferua.


fero la diciplina e l'ordine della guerra. Fra tanto alcuni fuggiti di Babilonia
apportarono, che l'Airio andaua in Lidia, e che portaua feco di molto oro er
argento, ev ogni forte diornamenti. Et effendo il parer de foldati, ch'egliper

paura'doueffe dare a ferbar quei theoria gli amici: Ciro in contrario dicendo,
th'egli andaua a ricercare aiuto da confederati, mie in punto l'eercito a ordine

di combattere, hauendo propoto dimandare in Lidia per conostereil uero. Ara- Arape,
fpe (percioche pareua, ch'egli foe attiimo a queto ufficio) ilquale preo del.
tamore d'una bellagiouane, che egli haueua inguardia, in darno procacciaua di
ridurla alle fue uoglie: percioche ella, fe bene del marito era priua,non fi dimen=

ticaua la fede, ch'era tenuta di ferbargli. Ne con tutto cio ella mane diffe aci.
ro parola, fenom dipoi, che colui la minacci, che oue ella di uolont non fi dia

foneffe a compiacergli, la cotringerebbe a cio con la forza. La cafia donna te

mendo al fine la uiolenza fece peruno Eunuco aciro intendere il fatto.ilquale


inteolo e ne rije:e mandando Artabazcon l'Eunuco, fece dire ad Arafeichei
non uoleffe ufar forza a quella matrona: ma potendola indurrea gradir di uolon=

t alle fue uoglie, cionon gli uietaua; Effendo Arahe per queeparole, parte
da uergogna, e parte da hauento turbato, er anco tutto ripienoi trifiezza,
Ciro all'improuiogli fu opra, egli diff. ceff Arahe ditemereed uergo. :::*dici
gnarti. Percioche io odo, cheanche gli Dei fono uinti da Amore, er ho mede
fimamente conociuto a qualpa egli fofinga gli huominianco fauiimi. Et io
fono stato cagione della tua colpa, hauendoti poto aimprea tanto difficile a non

filaciar uincere: Rihofe Arafe: Tu jei facile ciroa perdonarer ifcuare


gli errori humani: maio mi dolgoper cagione deglialtri huomini: percloche i
nimicimiuituperano, egli amicimi confortano a dipartirmi, acciochetumonor

dini contradime qualche fueroggiigo. A cui diffe ciro:fippi, chein ciopuoi


e me farcofagrata, er utile all'eercito, voleffe D i o, joggiune Arafe,ch'io
babbia occaione di far coa, che ti porgautile, Puoigouarmi (ripoe Ciro)
-- Hit, di Gio, Zonara.
I

1 3 o , PRIMA PARTE DEL L'H I S T O RIE


fe tu dimotrando di fuggir dalla mia ira, anderai a nimici, iquali di leggeri ti
crederanno. Ripigli Arafe, crederanno ilmedefimo ancoragli amici. Diffe :

ciro: adunque a loro ne andrai: e ci farai intendere tutti i loro diegni. Cofi ui

Panthia, ci fort
and Arapeco
Panthia ladiua
partita,
con=
ciro per unpiuuofedelide
meaggiofuoiminitri.
a non fi dolerIntefa
della rubellion
colui:
percioche,
,

je egli contentaje dimandar per uo marito, egli uerrebbe uolontieri, e gli fa

rebbe piu fedele amico di Arafe, ilche concedendo ciro, che fi facee, come
Abradate conobbe la lettera di mano della conforte, meofi in camino con molto
difiderio, arriuato pre alle fentinelle, procur, chea Ciro foe dato auio
della fua uenuta. Ciro ordin, ch'egli foe condotto alla moglie. Iquali ueg=

gendofi, che non haueuano ferato dipiu trouarfi inieme, dopo gli affettuoi
faluti, Panthia raccont al marito la bont, la modetia, e la clemenza, che Ciro
Abradate ua uerfodilei haueua ufata. Dipoi Abradate and a trouar Ciro: e prendendo la
-

|-

:::::" "fua detramano, dije,per i benefici a me fatti, io mitido per amico, minitro,
e compagno. A cui diffe Ciro: cr io ti riceuo. Nel medefimo tempo uennero
a lui ambacladori dal Re d'India; dicendo, chel Re loro fi rallegraua, ch'egli

gli hauefje fatto intendere di quali coe hauefje biogno; e che glimandaua danari:
e che fe gli faceua metiero di maggor cofa, che e dimandaffe, proferendogli le
fue proprie stanze. Oltre a cio haueua commeo a fuoi, che far doueffero tut=

to quello, che da Ciro foe loro impoto. Onde Ciro ordin, che gli altri re
fajstrone uoi padiglioni aguardia del danaio: e, che tre di loro andafero nel
campo de nimici, come foffero mandati dal Re d'India,a ricercar la ua amicitia,

er a far ecolega: er inteo quello, cheei machinauano, pretamentene dees


ronotitiaal Re loro, cr a lui. Effendoi adunque partiti gl'Indi con buono ora
dine il eguente giorno,Ciro fi diede apreparar magnificamente tutte quelle coe,
Breivio di che erano necearie alla guerra. Era il numero della caualeria de Perfi peruenu=

to gia a dieci mila: ei carri falcati erano da cento forniti, er altretanti di Me


diaridotti alla medefima forma, efjendo per adietro auezzi folamente di combat
, ter fopra a carrial cotume Troiano, e di Libia. Vi poero anco due Arcieri

per Camelo.

E s se no o Ciro in quete cofe occupato, ritornandoglindidanimici, ripora


trono, Creo effere stato eletto Capitano dell'eercito: e che molti Re, e poa

poli, er anco Greci erano apparecchiati ad aiutarlo. Sparfafi queta nuoua


per il campo, i foldati cominciarono a temere. Laqualcoa intea da Ciro, fat=
oloro urbellimo parlamento, refe piu animofi, che non erano di prima , di=

cende, che egliriputaua utile configlio, che pretamente andafero ad affalireini


mici. Aentendo tutti, Ciafarrimae con lamaggior parte de Medi affine, chel
fuo Regionon foe di ogni difestabandonato. Ciro camin con molta pretezzas
e ueggendo

Dl GIOVANN I ZONA R.A.

" I

1 3 1

e ueggendo le pie, che erano state mandate auanti, il fumo e la poluere folleuata,
e parendo loro di uedere huomini, che raccoglieffero berbe per i caualli, e pari=
mente legna , conobbero, che l'eercito de nimici era uicino : e ne auiarono Ciro.

Egli commie loro, che steffero allagu-rdia: e mandando inanzi una banda di ca

ulli, fece prendere alcuni, ch'erano corfi nel piano. D quali intendendo, che
Teercito , nel quale ei ancora erano stati, fi trouaua intorno a otto miglia lontas
no; e che i nimici ragionauano di lui molto, non efjendo lieti della fua uenuta; e
che da Creo, dal Greco, e da certo Medo era stato imposto a una fchiera, che do

neffe fingere di effer fuggita da fuoi: uoglia Dio, diffe Ciro, che lui io post
Ja prendere, come io ricerco, : e licenti i prigioni: ne molto dipoi fu auifato del
ritorno di Arafe, che haueua mandato per Jia nel campo de nimici: onde an=
dandogli incontra per allegrezza, lo abbraci nella strada. Di che tutti facendoi I Perfi fi ma
rauigliano
marauiglia, Amici (diffe) qui e Thuono da bene: ilquale per niuna uitupereuole della
uenuta
cagione, ne per paura, che di me haueffe, s' partito: ma fu mandato da me, affi. di Arafpe.

me, che fiando le cofe de nimici, a noi ne riportaffe certistima informatione.


Tutti adunque debbono honorarlo, poicheper cagione digiouarci, non ba hauus

to ripetto di riceuere infamia e pericoli, onde Arafpe falutato da tutti, rifer


quello, ch'egli haueuaueduto; la quantit dellegenti,la forma del campo,e la de
liberation de nimici. Lequali coe intefe, Ciro comand, che ciacuno mettee in
punto le arme er i cauallise che per la mattinafeguente foero preti per combat
tere. Ei obedirono : e l di feguente armandofi tutti, effendo ad Abradate ue=
nuto in forte di effer poto contra gli Egittij, Panthia gli mife in testa un dorato
elmo, adornandolo di mamigli se una roba n doo di chermos, laquale dicende, ra:aar
ua infino a piedi: e opra felmo poe un pennacchio di color di Giacintbo, fat- :##:
to dalle fue mani, liquale haueua fatto fonder tutti i fuoi ornamenti, dicendo,
chel marito le era ilmaggiore ornamento, ch'ella poteffe hauere. E mentre ella
lo armaua, ancora che fi sforzaffe diritenerfi da piangere, nondimeno le lagrime
|

gli ufiuano degli occhi. Et effendo egli per falire il carro, impoto la donna a
gli altri, che fi dipartiffero, diffe: Abradate io stimo, che tu conoca, che io an
tepongo la tua uita alla mia: nondimeno giuro per l'amore, che cambieuole fa
Parole di
noi due; chiiodifideropiu toto, che tu dimotrandoti ualorofo e forte, io fia Panthia
al

teco coperta nella medeima terra, che uiueruituperata con un uituperato marito. marito,
Percioche not fiamo grandemente tenutia ciro, ilquale tutto che io fosti prigioa
na, erad altri data; non mitratt da ferua, ouero da poco honorata gentidonna,

mami conferu a tenon altrimenti, che eegli hauefje prea la moglie d'un filo
fatello. Oltre a cio hauendoegli ribellato Arahe, a cui era stata data inguar
dia, iogli promii; che segli foe contento, chetu foi chiamato, gli aresti

. fiuleale di Arafe, og fie parole effendo molto piaciute ad Abradate, egli


* --

P R IM A PART E : DEL L'HISTORIE

* *3 2

plicando a Gioue,che gli concedeegratia di poterfi motrar degno del maritaggio


di Panthia, edell'amicitia di Ciro, mont il carro. Ciro poi, che hebbe eor=
tati i oldati aportarfi ualoroamente, fi moje.
- E s s e N D o uenutia uita de nimici Er egli beniimo hauendogli ordinati,
-

naasiana dicorrendoper tuttigliordini glifeceprontifimialla battaglia crejo all'incontro


fece dar nelle trombe. Andarono aduni
crefs'e ie pine il uo eercito contra legenti di Ciro:e
deira,laterza dalla finitra,ingu
dalla

que tre falange, l'una dalla fronte,l'altra


fa, che l'eercito di Ciro fi fauent, effendo ferrato da tutte le bande, eccetto
che dalle falle. Non dimeno hauuto il egno, i oldati non furono punto pe=
gria uolgerfi contra i nimici. Era una gran tciturnit nel uo campo infino a

tanto, che ciro cominciando a cantare in lode degli Dij; tutti gli ripoero. Et
afaltando egli con la caualeria i nimici, i fanti armati con bupno ordine lo egui

tarono. Artafere Capitano de Cameli, lastiandogli andare, affali la squadra,


che era da man manca. Onde la caualerianon potendo Jotenergli da preo, al
cuni filmifero a fuggire, altri diffuontarono 4 piede, g altri fi confuero infie
me. Nelmedefimo tempo i carri cohueloce coro ueniuano dalla banda drittae

dalla manca; da quali moltimentre fuggiugno,crano prefi. Abradate inanimando


i foldati, e non laciando punto fermarfi i catalli, andaua inanzi, quantopiu
forte poteua, facendo andar feco tuttigli altri carri; e con quelli, chegli erano
piu uicini, urt nella falange degli Egittij: e tuttigli altri fi diedero a feguitas
rei carri, che fuggiuano. Quegli, che erano con Abradate, con l'impeto de cs

ualli fecero cadere interracoloro, che lor fi opponeuano,e cofi caduti gli amaze
zarono. Percioche douunque icarri falcati erano portati, tagliauano e l'armee
*
vitteriaal i corpi. inqueto cofi confuo tumulto nella diuerit delle ucciioni ucendo le
ruote de carri, Abradate egli altricadendo di esti carri, furono tagliutiapez

zi. Ma feguitando iPerfi , ucciero gli Egittij, che crano enza alcuno ordine,
facendo refitenza coloro, chegli ordini feruauano. Quiuinacque una fauen=
tofa battaglia: percioche gli Egittij eratio e di quantit e di arme uperiori, ne i

Perfiani poteuauo fermarfi:ma poco a poco ritirndoieramazzauano inimi=


ci, er erano da loro amazzati, infino, che uennero allemachine: oue da capagli

Egittij ueniuano uccii da coloro, che stauano nelle Torri, e fi faceuagranmore


... ..., talit d'huomini; fentendofigrande parimente lo strepito delle arme, el grido de
combattenti. Fra tanto Ciro eguitando la chiera, chealui fi era oppota, uega
gendo, che i Perfi erano mosti del luogo loro: fidoleze comand a quelli, cheegli
haueua feco, chegli tenefferodietro:Graffaltandainimici dopolefalle, netas

gli a pezzi molti. Di che auedutii, gli Egitti, fiuoltarono, Ecofinacque


.,.,, di 4 confua battaglia dicauallie di pedoni: c quenne, chel cauillo

P.,
i: diciroferito nella pancia daun, chera statobbattuto, lo gett in
* che *
t

D I GIOV A N N I ZONA RA,

;
:

7 3 3

che tuttileudrono il grido, e ritornarono con impeto nella battaglia. Ma unde'


minitri di Ciro lo ripoe opra il fuocauallo. Ilquale aceo, uide il medefimo,
che gli Egittij da per tutto erano uccifisev effendo andato alle machine,fal opra
una delletorri, euidemedefimamente il campo pieno di caualli, d'huomini, di cara
ri, e di foldati, che fuggiuano, che eguitauano, che uinceuano,e che erano uina
ti: ne poteua uedere alcuni,chepiu stefjero fermi, fuor che la quadra degli Egita
tij: iquali da tutte parti circondati, fedeuano in terra coprendofi con gli cudi: e

piu non fi difendendo, erano mieramente uccifi. Marauigliandofi adunque ci Ciro fa riti,
ro, e moffo a compaione che que ualent huomini in quel modo ueniffero mors rare i fuoi
battae
ti, ritir i fuoi dalla battaglia: e fece loro intendere da trombetti, fe eglino uo= Sdalla
lia.

leuano piutoto morire, o effer coneruati. E dimandando esti, con qual prez=
zo potefero comperar la faluezza loro, ripoe Ciro, fe a lui defferole arme,
poi che potendo fargli tutti morire, haueua agrado di conferuargli. Il che ha
uendo intefogli Egittij, diedero, ericeuettero la fede. Fatte quete coe, Ciro,
perche gia era fopragiunta lanotte, riducendo l'eercito, fi ridue agli allog=
giamenti: er i Joldati hauendo preo il cibo, fi addormentarono. Ma Creo con lo
fugge
eercito pretamente fi fugg a Sardi; le altre genti col buio della notte firico aCrefo
Sardi
uerarono, ouumque poterono. La mattina Ciro condue i foldati a Sardi: er ef=
fendo peruenuto allaterra, fecerizzar le machine, emettere in ordinele fcale.
Venuta la notte adduffe i Caldei e i Perfi a un precipitofiimo fao; che era la Ciro affe dla
Sardi, e la
fortezza di Sardi, effendo loro da un Perfiano dimotra la strada, ilquale era sta prende.
to feruo d'uno de guardiani della Rocca medefima de Sardi. Effendo prea

da que di Ciro la fortezza, i Lidi abandonarono le mura. Ciro uenuto il

giorno, entr nella citt , e comand , che miuno abandonae la fortezza.


Effendo Creo ritiratofi e rinchiuo nel palagio, con alta uoce chiam ciro,

ilquale laciando alcuni a guardia, che egli non fuggie; e condotti i foia
gli alloggiamenti, ritorn a lui. E ueduto da Creo diffe: D1 o ti falui Signos
re; e te ancora, ripoe Ciro: e foggiune : uuoitu darmi qualche configlio; Ri
foe Creo: uorrei certo, quando io potesti. Diffe Ciro, creo, imiei foldati Parlamento

fono stanchinelle fatiche della guerra,ev hanno fotenuto di molti pericoli:e uega di Creo a
gio di poter dar loro alcun rifioro con la preda della citt, laquale dopo Babilonia
la piu abondeuole e ricca di tuttele altre citt di Aia. Maio, quantunque di=

fideri di dare a queti ilguiderdone, che eimeritano; non per uerrei concede-

re, che faccheggiafero queta citt: A queto ripoe Creo: oue tu permetta,
che io parliad alcuni Lidi, dicendo loro, ch'io ho ottenuto date, che la citt non

fia offea: appi, che eglino uolontariamenteti recheranno tuttele coe piu pre
tiofee di maggior ualore, che fi trouano in Sardi: e primieramente demiei

theoriprenditu, quanto unoi: Ripondendo Ciro, che era contento, occupati


* -

H it, di Gio, Zonara,

I iij

1 34

P R I M A P A R T E E L L'HIST O R I E

in queto, conumarono tutto il giorno. Il eguente giorno ordin, che alcuni de


gli amici riceueffero i thefori deputati, ey altri i dnari, che da Creo farebbono
dati. Dipoi dimand di Abradate: er hauendogli detto un de minitri, ch'egli
era morto nella battaglia, battendoi la cocia, e falito a Cauallo, and con molta
fetta, oue effo era: e ueggendo, che Panthia col feno bagnato di lagrime fedeua
appreo del corpo del marito, diffe piangendo: o forte e fedele animo. Rifpo=
Parele di fe la Donna , io fo, che queta mortegli auenuta per mia cagione, e perauentua
panhia nei ra per tua Ciro parimente. Percioche io imprudente gli ricordaua, chei douefje

::::::" dimotrarfi degno della tua amicitia: er effo andaua diuiando, come potee far
coa, che grata ti foffe. Et certo morto honoratamente: Crio, che gli fuial=
l'opere di gloria efortatrice, uiua gli fiedo appreo. Ciro hauendo alquanto piana
to enza formar parola, dipoi confortando la donna con buone er efficaci ragio

ni, fi dipart. Laquale comand agli Eunuchi, che uia andafero, er impoe als
la balia, che, come ella foe morta, la ricopriffero con la medefima ueta del ms

:::::: rito: e piangendolamiera uecchia, ella con un pugnale fi pa la gola: e pota


fima.

il fuo capo fopra il petto del marito, refe l'anima, e pir. Alhora la balia incoa
minci a gridar forte, e dopo alcuni flebili lamenti ambedue gli coperfe. Tre de
gli Eunuchi ueduta la morte della lor Signora, e ancora con le loro arme fi uc=
cifero. Ciro, come intefe, che Panthia fi era amazzata, marauigliandofi del fuo
grande amore e della ua fortezza, dopo hauerla honorata delle fue lagrime, la
fece inieme col marito honoratamente epelire.

::"* F * a tanto i cari, nata fra loro distordia, fi diedero a ciro: e parimentei
Frigi, che habitauano all'Hellefonto, gli portarono molti doni, affine, che esti
non foffero aftretti a riceuere i Barbari dentro le mura, ma folamente i tributi
. pagafero. El Re di Frigia fi andaua apparecchiando per rifiutar la pace. M
- a lui mancando capie gouernatori, fi diede a Hitafe. Ilquale laciando buone
gentine Catelli da difea, condufje anco feco molti caualieri Frigi, e foldati da
gli cudi. Ciro etiandio laciato il prefidio in Sardi, e menato feco Creo ; ilquas
de conduceua molti carripieni digrandi e diuere ricchezze, er haueua accuratas

mente dicritto tutto quello, che fi ferbaua in qualunque carro, fi dipart. Eria
ceuuta quella dicrittione, diffe: Tu Creo hai fatto dirittamente: macoloro, che
hanno riceuuti i danari, megli recheranno. E fe hauranno inuolato qualche coa,
faranno anco rubatele loro. Il medefimo Creo condue parimente feco molti Li
di guerniti di plendide arme. Ora Ciro mentre andaua alla uolta di Babilonia,
foggiogata la gran Frigia,la Capadocia, e l'Arabia,delle fglie de uinti arm non

meno di quaranta mila Caualieri Perfiani ; er a tutti i confederati diuie molti


caualli de prigioni: e conducendo a Babilonia parecchi caualli,e parecchi arcieri, e

parecchiche lancialiano dardie enza numero fombolieri,la cine con tutto refer
-

- -

--

DI G I O VAN N I Z O N A R A ,

cito, e con i principalier amici riconocendo le mura,uifi accamp otto. E ueggen


do, che un fiume correua per mezo di Babilonia, non comunicando con ueruno i

fuo penfiero,ordin,che i ripari fi cngeero d'una fofa larga e profondisima,pe


rauentura affine, che folje biogno di pochiime guardie. A queta opera effen
do intenti i oldati, cauarono poco lontano dal fiume: e riduero la terra cauata

uero i ripari, i Babilonij, fi faceuano beffe di quello affedio: come quelli, che
erano forniti diuettouaglia per lo fatio di uenti e piu anni. Compiutala foffa,
Ciro, offeruando il tempo, che eglino foleuano per tutta la notte attendere alman=

giareer al bere, fece aprir la foa uero il fiume, ilquale (fi come criue Hero=
doto) e l'Eufrate: e fattaui uenir dentro dinotte l'acqua, fece, che per il letto
del fiume fi poteua paffare nella citt. Comand adunque che i minitri e i fanti
e i Caualieri entrafero nel guado, e fra tanto efortando i capi di tutto l'eercito a
prender l'arme; er a feguitarlo: impoe a Gobria er a Gadata, iquali haueuano

contezza della citt, che come foferoin lei peruenuti,dimotraffero la strada, per
laquale fi andaua dirittamente alla piazza cr al palagio del Re. Con grandiima
fetta adunque Gobria e Gadata con i loro foldati eendo andati infino al palagio,
trouarono, che le porte erano ferrate, e colero le guardie, che beueuano. Quei,
che erano nel palago leuando il grido, e facendo romore, di ordine del Re per
ueder quello, che era, aperferole porte. Inimici entrarono dentro, e peruennes
roinfino doue era il Re; e lui, che gia s'era leuato in piedi con la fadain mano,
Gobria e G4data prefero: e la ua guardia, parte della quale fece refitenza, e
parte fimie a fuggire, tagliarono apezzi. Ciro mand le bande de cauallia
prender le strade con ordine, che amazzaffero tutti quelli, che trouaero fuori:

cv a gli altri faceero intender per gl'interpreti, che rimaneero in caa: percio=
che chi ui uciffe, farebbe tagliato apezzi. Fra tanto uiuennero Gadata e Go=

bria: iquali prima recarono l'obligo dello hauernelle manilo celerato Reagl'Id
dij immortali. dipoi baciarono i piedi, e le mani a Ciro. Senofonte nella hifio=

ria di Ciro non pone il nome del Re degli Airi, che quiui fu preo. Ma Giu=
Jeppe nel decimo libro delle antichit criue, ch'egli fu quel Balthaar, che uide
lamano di colui, che criueua, ucendo del muro, quelle parole, che gia furoa
no da Daniello dichiarate. Effendo apparato il giorno, er hauendo i catel

lani conociuta la prea della citt, e la morte del Re loro, diedero la fortez
za a Ciro: ilquale uimand gouernatori e prefidij. Dipoi fattofi uenire inanzi

i Magi della citt prefa, gli acr per primitie agl'Iddij: e conegn ipalagi ele
cortia quei, che erano stati compagni nelle prodezze: er ordin una formadi
uiuer per lui degna di Re; e quella perche non foe a ueruno inuidioa, eleffe col ordine di
ella forteza
coneno degli amici. Entrato nel palagio, eleje la guardia: ei miniir dela ::::::::

ua perona fece catrare e fare Eunuchi: cr eleffe ancora da diecimila perf,


- -

uq

u 36

P R I MA P A R T E D E L L'HIST O R I E

a quali commie la guardia della citt, ponendo per tutto conueneuole quantit di
prefidio. Cio fatto, a quei che eranopiu honoratinell'eercito, diede diuerfi ho=
f6

norati carichi, acciochenon menaffero uita ocioa, e data alla lufuria. Cofi di

::::::: tutte le altre coe imposta tutti diuere cure: a cui di riceuer l'entrate: ad altri
tia diuer di effer fopra le fee , e le fabriche , er ad altri il lauoro delle poffeio
ni: ad altri il peniero delle publiche uettouaglie: er ad altri impoe, cheat
tendefjero al gouerno de Cauali, er alla cura de cani. Et egli finalmente
prefe la cura di tutti coloro, che haueuano il carico di conferuar lo stato e

felicit comune. Et hauendo ottenute tante facult, ch'egli poteua effer li


berale, stimando che niun beneficio poteua effer piu grato aglihuomini, che
la comunion delle uiuande e del bere, ordin, molte qualit di cibi, fimilia

uoi , in tanta quantit , che poteuano baftare abondeuolmente : e queti fa.


ceua tutti ditribuire, eccetto quella parte, che egli ufaua per fe steo, e con

cstatus, coloro, che mangiauano alla fuatauola. Ma che egli foe liberalistimo e corte
raisimo. fiimo meno da marauigliarfi, confiderando la grandezza delle ricchezze, chei
-

pojedeua : moltopiu da marauigliarfi, ch'egli auanzaffe di cura, e di offeruan=

i aici. K tutti gli amici, Di che fi racconta un fuo detto: che i doni d'un buon patore,
" e d'un Rfono fimili. Percioche era conueneuole, chel patore adoperaje prin
cipalmente per fe i gjumenti da lui ingraffati: e le citt e gli huomini eruiffea
quel Re, da cuierano arricchite. Dicefianco,chegli dimand a creo, ilquale
haueua detto, ch'egli per i molti doni, che faceua, diuerrebbe pouero: quanti
danari egli stimaua, cheipotrebbe ritrouarfi, fe efo hauefje ammaato l'oro del=
le fue entrate, dal principio, che haueua cominciato a regnare. Et hauendo ris
foto Creo, che e, farebbono una gran fomma, foggiune. Hor dunque Creo
manda alcuno con Hitafe. E tu Hitape ua atrouar tutti i miei amici, e dirai
loro, cheio ho biogno per fare una certa opera di una buona quantit di oro,

che ciacuno neraccolga quella parte, cheipuo maggiore; e lo noti in un uo frit


to, e quello foggellato, dia lo fritto al minitro di Creo. E tutto quello, che
comandaua fcriffe in certelettere, e le foggell, e diede ad Hitafe, ordinando,
che tutti lotrattafjero, come fuo amico. Eendo eglino andati in diuere parti ;
er hauendo recatiil minitro di crefogli critti, die Re Ciro',feruiti dime an=
cora, come di ricco: percioche, per le raccomandationi , che di me hai fatto, ho
ancora io riceuuto di molti doni. Alhora die Ciro:E cotui Creo uno de miei
theori. Ma tu confiderando gli altri, computa, quantidanaripotr hauere ;

quandomene far dibiogno. E trouosti hauer digran lunga maggior quantit


di danaridiquello, che haurebbetrouato ne theori, quando efogli hauee tenua
tiripoti. Onde egli diffe : tu wedi Creo, che ancora io abondo i thefori.

H a v a no o egli melpenfiero di andar ne Tempi degl'Iddij a orare fatti


T44k{TE

DI GIov A N N I ZO NARA .

137

raunare i Prencipi di Perfia e degli altri, diuie fa loro di molte uete di Media,
delle quali alhora primieramente i Perfi fi uetirono. Hauendo compartitele piu
nobili fra piu degni,fattene uenir delle altre (percioche per hauerne molte non
haueua rifarmiato drappo di uerun colore) a ciacun Capitanone diede parte
accioche efiancora ne adornafjero i fuoi. Effendogli dimandato da alcuno, quan

do egilancora era peradornarfi, non uipare (diffe egli) che io fia adorno, b
uendo adornato uoi ? Percioche, quando haur fatto beneficio a imiei amici, in Bel dento di
ogni bella foggia diueia far plendido e riguardeuole. Hauendo fatte le up Ciro.
plicationi, e facrificate le uittime, cen con i fuoi famigliari,facendo federe gli
amicipiu honorati dallamanca mano, come quella, ch' piu attaa riceuere ingius

rie, e tuttigli altri dalla detra. Fornita la cena, licenti coloro, che di uolont Ciro premia
i folda
lo haueuano eguito nella guerra, e fi tenne quelli, che ui uolero rimanere; cr tutti
ti .
a queti dede pojeioni e cae: a quegli, che fi partirono, co oldati, come
Capitani, fece molti doni. Diede anco a fuoi foldati gran quantit de danari de
Sardi, econdo il grado di ciacuno. Iquali diceuano, che Ciro, che tanto don4=

ua, doueua hauer grandiimithefori: altri, che cironon fi curaua di ammaar


danari: percioche egli haueua maggior uaghezza didonare, che di riceuere. Il
che intelo da Ciro, raunati gli amici, e gli altri di qualche stima, diffe. Parmi
ingegnofiimo quel Prencipe, che dimotrando palefemeute le fue facult, con
tenda di lode di bont congli amici. Io adunque dimotrer delle mie tutto quels
lo, che dimotrar fi puo: e racconter quelle, che non fi poono dimotrare.
Dette quete parole fec porre allauita diciacuno molte notabilie ricche coe :e
dichiar quelle, che erano ripote, e non fi poteuano ageuolmente far uedere: e

diffe, quetenon fono da efferitimate tanto mie, quanto anco uotre; percioche
io le raccolgoperguiderdonar coloro,iquali uero di noi fi habbiano portato ho=
moratamente, craffine, che fe alcun diuoiue ne ha bifogno, mene dimandi.
HA v E N D o egli ordinate le coe di Babilonia, fi apparecchi diritornare

in Perfia. Et effendo arriuato in Media, and a trouar Ciaare: e falutatolo,


e datogli molti nobili preenti, diffe, che anco per lui in Babilonia fi ferbaua uno
honoratiimo palagio. Ma Ciafare gli fece uenire inanzi la figliuola coronata
Clafare d3
di oro, adorna di manigli, di collana, e d'una ueta di Media belliima: e die, per
moglie

queta ciromia figliuola; laqualeio tido permoglie, e fecoparimente perdo= a Ciro la fle
te tutta la Media; perciocheio alcun figliuolo machio non mi trouo hauere. Ri= gliuola.
fofe Ciro, ch'egli prezzaua il parentado, la fanciulla, e i doni: ma che egli non
era perprender moglie fenza il conentimento del padre e della madre parimente.
Dopo quete parole ritorn in Perfia; e laciato l'eercito ne confini, effo con gli

amicientr nella citt, conducendole uittime, che per il facrificio, e per riceues

re a plendido conuito tutti i Perianierano batanti; eport etiandio 4 glianici

--

138

P R I M A P A R T E D E L'L' H IST R 1 E

que doni, che richiedeuano, e conueniuano a Magitrati est a piu uecchi, ep4=
rimente a tutti i Perfiani er alle mogli era figliuoli loro. Et effendo alquanto dia
morato fra parenti, ritorn in Media; e commendato dal padre il maritaggio,
pree la figliuola di Ciafare. E celebratele nozze, incontamente infieme con lei
Minitri da

and in Babilonia. Indi mand Prencipi alle nationi foggiogate: come in Arabia,

c:::::ati in Cappadocia, nella maggior Frigia: in Licia, in Ionia, in Caria, e nella Frigia,
Hellefontiata, er Eolia. Ma non ue ne mand in Cipro, ne in Paflagonia, per
che Jegli erano dati uolontariamente: e non dimeno queti ancora itributi pagda
uano. Ma perche in un'imperio cofi grande potefje hauer prefiimi auifi, con=
fider, quanto di camino un cauallo potee correre in un giorno: e fra tanto fa=
tio fece far ditinti alloggiamenti, e porui caualli e corrieri; a ciacun de quali
mie un huomo a cura di riceuer le lettere, che doueuano recarfi al Re; ilquale ana

il"

co hauefjecarico di dare i caualli, e cofi di riceuer quelli, che erano stanchi, e di


rimetterne in quella uece de frechi er interi. Dopo, che fin l'anno, fi mie a
una imprea; nella quale fi dice, che egli foggiog tutte le nationi, che habitano
dall'entrata nella Soria infino al mar rofjo. Dipoi ancora l'Egitto, inguifa, chel
a'c::::* fuo Imperio terminaua uero Leuante nel mar Roffo, uero Tramontana nell'Eufi
mo: dalla uolta di Ponente in Cipro e in Egitto: e da mezogiorno nella Ethiopia.
Ciro effendo poto nel mezo di tutto, stette fermo fette mefi nel tempo del uerno
per la temperatezza del paee in Babilonia; i tremefi della Primauerain Sua; cr

in Ecatana due mefi della state. Hauendo adunque in cotal gufa menata la ua
uita, uecchiimo torn in Periala fettima uolta, effendo hogginaiil padre e la
i madre uenuti amorte.

:"". Do k E N D o una notte nel palagio Reale, gli parue di ueder nel omno
unhuomo maggior di quello, che richiedeua alla conditione humana ; ilquale gli
diffe. Apparecchiati Ciro, percioche gl'Iddij hora ti chi mano. Da che egli
compree, che gli fi auicinaua la morte: e fra tre giorni dipoi, fattii uenire inan

zi i figliucli (percioche eiquiui accompagnato l'haueuano) e gli amici, e i Ms


gifirati di Perfia; diffe. A me gia fi apprefja il fine della uita, onde metiero,
che io dichiari, a cui io lacio l'Imperio, accioche poinonne nacano dicio conte=
fe e rechino a uoi moletia. Tu adunque Cambife, che fei il maggiore, haurai
il Regno ; ilquale t' dato e da gl'Iddije da me. E te Tanaofar faccio Prencipe de
Medi, degli Armeni, e de Caddufei. Hauendo cio ordinato a figliuoli, dato loa
ro di molti ricordi, poi che hebbe alquanto fauellato con gli altri, che fi troud=
Morte
dici
uano
tocca
mano
a tutti,
coprendofi
la faccia,fpir.
,
s . S vpreenti,
B 1 ro, eche
eglilafu
morto,
i figliuoli
tra loro
mofero dicordia, le citt

e leprouincie fi ribellarono, e tutte le coe andauano ottoopra. E queto Se=


nofonte criue di Ciro. Ma Herodoto Halicarnajeo racconta intorno alla "
4 d

DI

G I O V A N N I Z O N AR A , -

1 3 9

za di lui, della morte, e di tutta la fua uita tante coe, che farebbe fouerch o a
raccontare. Et ame, che ritringo le hitorie in breuit, non conuiene compor
lunga opera: ma bata tracorrer breuemente le coe piu ueriteuoli. E chi uor

r uolgere illibro di Herodoto, oue la hitoria di Ciro fi contiene, trouer queto


nel primo libro, da lui intitolato Clione della prima Mufa.
c 1 x o adunque intal maniera ditruffe il Regno degli Airi ; e nel primo

anno del uo imperio, : prea degli Hebrei Jettanta;concedettea Giudei,che Cirs conee.
erano in Babilonia,di ritornarfi in Gerualemme, e di rifar la citt er il Tempio: e s Giudei
ilche era stato predetto dal Profeta Geremia, crinanzi a lui da Elia. Percioche ::
il
uije,cento
quando
fu prea
la citt;
il econdo
auanti
la fua prefa,
e rui= .'
n4primo
del Tempio
quaranta
anni.
Ne er
concedette
queto
folamente,
mariman=
.
d infieme con effo loro i acri uafi, che da Nabucodonofor furono portati in
Babilonia, per Mitridate fuo theforiere, e Zerobabele. Et impoe a Prencipi
di Soria, che gli aiutafjero a quella fabrica, e de danari della Real camera fera
uifjero a tutta la fefa. Hauendo Ciro cio ordinato, andarono in Gerualemme i
Prencipi, i Leuiti, e i Sacerdoti di due Tribu, cio della Giudaica, e di quella di
Beniamin : e moltiuolfero piutoto rimanere in Babilonia, che laciare i loro po=
derioue effendo que Giudei nella citt peruenuti, tutti i Prencipi di Ciro diedero
loro aiuto alla fabrica:e furono i medefini Giudei due mila feicento e quaranta. E
mentre, che erano intenti nel rifacimento della citt e del Tempio, le genti uicine ;
fetialmente i Cutei, iquali Salmana/jar, hauendo prefi gl'Iffaeliti, haueua ridot= cutel.
ti in Samaria, moi da inuidia, fi fecero amici i Prencipi,accioche nell'opera non
gli aiutafjero. Dipoi effendo morto Ciro, gli Hebrei furono accuati per uia di

lettereinanzi cambije uo figliuolo, e ucceore: come perfidi e rubelli, agginn :


gendo, che fe forniffero la citt, el Tempio, ne pagherebbono i tributi, nepun e.
togli farebbono obedienti. Conquete e con molte altre parolelo indufero a uie
tar, che la fabrica non fi facefje: e cofi rimae illauoro impedito, infino al fe
condo anno di Dario figliuolo d'Hita/e, che fu lo patio di noue anni. Per=
cioche Cambife hauendo regnato fette anni, e foggiogato l'Egitto, d'inditornans

do, mor in Damaco, rimanendo il Regno occupato da Magi. De quali in que


fto luogo appartiene, che breuemente ragioniamo.

Ca B 1 se hebbe un fratello, che da Senofonte detto Tanaofar, e da He. Tanasar


rodoto Smerdo. Parue adunque a Cambife, mentre era nell'Egitto, che da non "
fo chi gli foe detto dormendo,che Smerdo hauendo occupato il feggio Reale,con
la teta toccaua il cielo. Temendo adunque di perdere il Regno, mand a Sufa

Prefae, imponendogli, chel fratello amazzaffe occultamente. E cofi effo fu


tolto di uita: ma non per queto Cambie fugg quello, che haueuano ditermina=

to Cicli. Percioche furono, due fatelliMedi; l'uno de qualicatezith, e l'al=


*

14o

P R I M A P A R T E DEL L'HIST O RIE

tro era chiamato smerdo, iquali faceuano profeion di Magia. E queto Smerdo
non folo haueua il nome di Smerdo, figliuolo di Ciro, ma ancogli era fimile di
le di apetto
Smerdo fimi

a Ciro.

afetto. L'altro cambie haueua fatto procuratore delle coe fue. Mentre che
adunque il Re dimoraua nello Egitto, Catezith, hauendo hauuto notitia della
morte di Smerdo,che da pochi fi fapeua, deliber di affalire il Regno; e di queto
diede al fratello, ilquale era fimile a Smerdo di nome e di lineamenti della perfo=
na, non come a fuo fratello, ma, come a figliuolo di Ciro, e di Cambije: e man=
d per tutto trombettiapublicar Re Smerdo, figliuolo di Ciro. Queta coa ina
tea, Cambife riprende Prefafe, che non hauefje eeguito quello, chei gli haueua
impoto: ilquale affermando, chel fratello, ch'egli haueua amazzato e fepelito,
non era quello, che gli mouena dicordia: preo uno de trombetti, ilquale gris
daua nell'eercito Re Smerdo figliuolo di Ciro,gli dimand, fe egli haueua ueduto
Smerdo,efe di fuo ordine facee quelle grida.Cambife adunque per quetauia inte

fa la uerit, piane di hauertemerariamente fatto uccidereil fratello, e fi appa


recchi di farguerra a Magi. Ma in quella, che egli montaua a cauallo, ucita=

gli la pada della uagina,lo feri mortalmentenel pettiglione: onde egli dimand
il nome delluogo, oue ei fi troudua: cr inteo, che era Ecbata, ripoe, chequiui
era ordinato da Fati, chegli hauefje a morire: percioche haueua Cambife hauuto
Merte dics dall'oracolo,che morrebbe in Ecatana: ma che egli haueua stimato,che la mortegli
bife.

Orane,

doueffe feguire in Ecatana di Media, hauendo l'oracolo inteo di quella di Soria,


cofi egli fi mor orbo de figliuoli, hauendo regnato fette anni e cinque mefi.
M o RT o Cambife,il Mago teneua fecuramente l'Imperio, uurpandofi il nos
me di Smerdo,figliuolo di Ciro:e mand in ogni parte delle prouintie ambaciadori,
facendo intender, che per tre anni faceua ciacuno eente di ogni grauezza. Ora
hauendo regnato hoggimai fette mei, fu in queto modo conociuto. Orane di
nobilt e di richezze a miuno de prencipi Perfiani inferiore, haueua una figliuos
la, detta Fedimia, che era stata moglie di Cambije. Con queta ufaud il Mago,
tome con le concubine del Re. Da cotui il padre ricerc per un meagio, fe el=
la giaceua con Smerdo, figliumlo di Ciro. Ripoe ella: ne mai hauer ueduto Smera
do, figliuolo di Ciro; ne faper, chi foe colui, col quale ella dormiua. Il pas
dre mand a lei la feconda uolta, ordinandole, che biognando adempieffe il fuo

comandamento, ancorache ui interuenie alcun pericolo: queto era, che quando


ella giaceffe col Re, mentre, chegli dormiua,gli toccaffe le orecchie: percioche, fe
colui hauefje orecchie, era coa certa, chei foe Smerdo: fenon le haueua, fi
doueua stimar, che e foffe Smerdo Mago. Obedi Fedimiaal padre: e trou, che
cotui, che ufaua feco, non haueua orecchie:e ne raguagli ubito il padre. Et
Apath e Go
bria Prenei,

pe de' Perfi,

da fapere, che ciro per alcun uo misfatto, glie le haueua fatte tagliare. Orane
comunic il fegreto con Afth, e Gobria Prencipi de Perfi; iquali come quelli,
che cio

D I GIOVANN I ZO NA RA,

141

checio inanzi haueuano fopetto, gli credetteropienamente. Deliberarono adun=

que diaggiungere ancora altrinella lor compagnia. Orane tolfe Inthaferne, Go


ria Megabizo, Apath Hidarne, e Drio, figliuolo d'Hita/e, ilquale di nuo=
wo erauenuto di Perfia in Sua. Ilquale hauendo con molta contentezza intea

la congiura, che esti infieme hauruano fatto, ubito gli efort a metter la delibe
ratione ad effetto, dicendo, che, fe esti laciaffero paar quel giorno, egli era

, permanifetare iltrattato al Migo. Tuttiddunque di comun confeno fi accinero


altimprea: percioche oprauenne un'altra cagione diaffrettar la coa. E cio fu,
che apendo i Magi, che Prefa e, h4ueua fatto l'homicidio di Smerdo figliuolo

diciro, e perqueta cagione eramuluoluto da Perfi, hauendo fatta feco amicis


tia, e promeogli digran doni, lo hueua aftretto per giuramento, che non i=

fopriff la fraude: Ilche hauendo egli promeo, aggiunero, che esti farebbo=
no raunare il popolo alle mura del palago.Onde egli montaffe fopra la Torre, e

gridue altorecchie di tutti,che Smerdo, figliuolo di Ciro,e non altro era Reper
cioche egli gli haueuahauutopiet, enon l'haueua uccio, come gli era stato im=

posto da cambije. Hauendo anco queto promeo di fare, il popolo fi raun.


--.

prefe fall f la Torre: e ricordando i beneficida Ciro fatti a Perfi,afferm, Parole di


che egli sforzato da Cambie haueua amazzato Smerdo, figliuolo di effo Ciro: e Preape al
che i Magi tImperio teneuano; e biafim e maladi i Perfi, fe est una cotale fce= Ppl.
leragginelaciaffero enza uendetta. Con quete parole fi gett della Torre, e
mor. I fette adunque hauendo cio intefo, pretamente andarono al palagio,
non effendo alcuna delle guardie, che gl'impediffe per la riuerenza, che portalida
mo alla dignit loro. Entrati nella corte, s'incontrarono ne gli Eunuchi, iquali Eunuchi.
haueuano cura d'introdur le perone, fe era di uo piacere, al Mago. Queti
dimandando loro cio, ch'e' uoleffero, e uictando, che non andaffero inanzi,fua
rono da loro amazzati, e con molta fetta entrarono. I Magi, che didentro has

ueuano fentito il rumore degli Eunuchi, fi apparecchiarono alla difea. Et uno

diest, che haueua preoinmano un hafi,feri Apath nel pettiglione, Intafer


meneluolto, ondegli fuguto un'occhio. All'altro l'arco fu inutile, perche
gia erano alle strette. La onde coro in una camera; oue fu eguito da Gobriae
da Dario: e quello abbraci il Mago. Queto temendo per cagion del buio di non
amazzare il compagno, ret di ferire. Onde da Gobria effendiripreo, e dia
cendogliche gli ferije ambedue, egli percoffe il Mago col pugnale. Egli altri
etiandio hauendo uccio l'altro, tagliarono ad ambeduela teta; e quelle feco pora
tando; elacindo idue fi perle ferite, come perguardiadelpalagio, andarono

-d'intorno, e dimotrarono a Perfile teta, Iqualiintea tinganno, fi mijero ad


uccidere tuttiMagischeicontrarono, Effendo per alquantigiorniacquetatofi
iltumulto, fi uoleroa deliberare intorno alle coe del gouerno. railpartrdi

Veeifione

de Mag.

1 4 x P R I M A P A R T E DEL L'HISTORIE
orane, che fi ordinaffe la Dimocratia, di Megabizo l'Aritocratia: ma Dario
diceua, effer la ua openione, che di nouo fieleggefje il Re: nella quale entraro=
no gli altri quattro Prencipi: diterminando, che tuttia cauallo acendeero; e
colui, il cui cauallo eendo arriuati ne fobborghinelleuar del Sole, prima anni
Dario e un trife, s'intendee eer Re. Queta deliberatione dicouere Dario a colui, che
bello ingan haueua cura del fuo cauallo. Ilquale eendo perona aftuta, die al Signore, che
no ottiene il

fi stee allegro, percioche il Regno farebbe fuo: e la motte leg ne Jobborghi

Regno.

una caualla, che era amata dal cauallo di Dario, e le accot il cauallo, elaci,

ch'esto feco uae. La mattina eendo i Jette raunati ne fobborghi, e pastando


eglino per quel luogo, oue era statalegata la caualla ; il canallo di Dario, ricor=
dandofidi lei, annitri. Et in queto modo ottenne Dario il Regno. Alcuni adun=
que dicono, che Ocbar, che haueua la cura del gouerno del cauallo di Ciro, sia
magin queta aftutia: altri criuono alquanto diueramente, dicendo,che eglitoca
c con la mano igenitali della caualla amata dal cauallo di Dario, e la ripoe nelle
brache: e pocia, come alleuar del Solei fette Prencipi montarono fopra a cauala
li, palp le marigie del medefimo cauallo: ilquale fentito l'odore, fubito femens
Voto di Da'

do annitri. Cio o che auenie a queto, o all'altro modo, Dario hebbe il Regno.
Ilquale nel tempo, che era priuato, fece uoto a D1 o, fe egli foe fatto Re,

Jk0 ,

dirimandare nel Tempio di Gerualemme tutti i uafi, che erano rimafi in Babilo=
nia. E perche era antichiimo amico di Zorobabel, lui, che era dinuouo torna=
to di Gerualemme,con gli altri due, mie aguardia della fua perona. Hauendo

adunque nel primo anno del fuo Regno fatto un conuito atutti i principali del
Regno, e dopo la partita loro, eendofi alquanto addormentato nelletto,fueglias
to fi poe a ragonar con le fue guardie: craciacun di loropropole una quetios

me.Ai primo, fel uino uinceua ogni cofa. Al econdo, e il Re. Alterzo, (chefs

Quistleue
del Re .

Zorobabel) fe le donne piu poteuano:ev appreo, fe elle foero uinte dalla uerit.
E promie premial uincitore:come una ueta di chermosi,e mitrefacerdotali dilino
delicacatiimi,cr una collana d'oro da poter portare:e chegli concederebbe ancora
licenza di bere in oro, e di dormire altres in letto di oro, e di fariportare in un
carro co freni di oro; er oltre a cio, che tenee il primo luogo appreolui,
e foff chiamato fuo parente. La mattina, fatti entrare i prncipi, comand a

ciacuno della ua guardia, che dichiaraffe la fua quetione. Il primo adun=


que cominci a lodare il uino, dicendo , chela ua potenza era tanta, che
di soloro, che di fouerchio beueuano, ingannaua gli animi, cangiaua ilor uo=

leri, er effendo imbriachi, in diuerfi modi gli trasformaua, l'altro contee,


chel Re era piu degno di tutti effendo gli huomini per la fapienza fupe=

riore a gli altri huomini : percioche effo fignoreggiaua a coloro, chef


gnoreggiaua gli altri. Afferm Zorobobel, che maggiore era il poder delle
donne

D I GIOV A N NI

Z O N A RA .

1 4-3

dome: perche da loro naceuano i Re, el uendemiatore: e che effe erano antes

pofte da tutti ora parenti, er alla patria, er a gli amici piu cari: cr appreo
fignoreggiauanoa i Re; iquali loro fi ottopongono, e fanno uezzi, fe conofco
no, che alcuna coa allemedeime dipiaccia: machela uerit era piu potente delle Verit.
donne: percioche effo D1 o fi dice er uerace: er effendo tutte le altre coec
duche, fola la uerit immortale er eterna. Et effendo tutti del parer di cotui,
come di cui haueuadetto quello, che propriamente conueniua alla uerit ; Drio

gli permife, che oltre a prome premi, chiedeffe ancoracio che egli uoleua. Efa
foricord al Reiluoto, ch'egli haueua fatto, egli aueuiua di effer Re, che era
di rifare il Tempio di Gerualemme, e di rimandar tutti tuafi, che fi trouduano

effer rimafiil Babilonia. E queta (diffe) la dimanda, ch'io faccio. Cio mol
to piacque a Dario: e crie a principi,che doueffero trouar de legni di cedro per
fabricare il Tempio; craiutar Zorobabelarinou r la citt:e che donauala li= Dario eom
che tia
bert a tutti gl'iraeliti che erano in Giudea, e gli faceua efenti dallegabelle ; e da,
fabrigato il
contribui per la edification del Tempiocinquanta talenti; e mand i uai ; che er4= Tempio.
no preo dilui: econferm tutto quello, che da ciro era stato a Giudei concedu=
to. Fatte quete coe, Zorobabeland in Babilonia; er al fuo popolo apporto

la felice nuoua della benignit del Re. Quelli aduuque, che haueuano caro diri=
tornare, firidustro in Gerualemme: de quali fula fomma * diecimigliaia c c c c
L x 11, e ottomila, enza i Leuiti, i portonai, e i feruie minitri delle cofe fa=
gre, iquali eguitarono il popolo, che al patrio nido ritornaua.
D I cotui fu laguida el Capitano Zorobabel, figliuolo di salathiel, della
Tribu de Giudei, e de dicendenti di Dauid,e Geu, figliuolo di Giueppe Ponte= Mardocheo.

fice. Et oltre aquefii Mardocheo, e Gereb, celti dal popolo. iquali entrati
nella citt, e acrificate le uittime, cominciarono a fabricare il Tempio; e for
nitolo con pretezza, i Sacerdoti, i Leuiti, er i figliuoli di Affatteero al cul
to diuino. Ma i piu uecchi delle Tribu raccordandofi della magnifica fabrica del
primo Tempio, e ueggendo, chel nuouo digran lunga era men bello, inguia fi
mieroa piangere, che il fuono de i loro lamenti uinceua quello delle Trombe.
Mentre, che fi fabricaua il Tempio, i Samaritaniandarono a trouarzerobabel,

ricercando, che estancora foero riceuuti incompagnia diquella fabrica. Egli


non uolle; maben diffe loro, che, quando il Tempio foe fornito, esti ad ogni
lor uoglia haurebbonopotuto uenirui adadorare Iod 1 o. coloro di queto fac
ciamento sdegnati, efortarono i Soriania dimandared Principi, che uietajere la
fabrica del Tempio. Onde i gouernatori della Soria e della Fenicia effendo anda=

ti in Gerualemme, dimandarono, per concestion di cui edificaero un Tempio a


guia di Castello, e cingesterola citt di fortistime mura. Zorobabel,e Geu Pon=

teficerjpokro, chequtraloro joprima da ciro,d da D,

Samaritani.

144 PRI MA PARTE DE L L H S T oRI E


rio. Ilche inteo, non parue loro d'impedireillauoro: ma friffero ubito a D4
rio. Et effendo i Giudei in ifauento, chel Re non fi hauefje a pentire della ua
liberalit, da Aggeo, e da Zacaria furono confortatia non temere, ne fofetta=
re alcun difturbo. Onde raicurati dalle parole de Profeti, attefero all'opera .
Dario hauendoriceuuie le lettere e le accufe de Samaritani, che i Giudei fortifi=
cauano la lor citt, e fabricauano un Tempio, che haueua fembianza d'un catel

lo, effendo stata uietata quella fabrica da Cambie: fece che cio fi ricercaffe nel
le fritture Reali: e fu trouato fritto in Ecatana(ilquale catello di Media) ci
-

ro hauer comandato nel primo anno del fuo Regno, che fofje in Gerualemme
fabricato il Tempio, cvil Santuario, e che idamari della efa, che ui andaua,

#:: ficauaffro da theori Realize fi restituiero iusi del Tempio ; e chei uicini
Gerualeme. Pretori aiutafjero la detta fabrica; e pagafjero a Giudei per i Sacrifici Tori, Mon
toni, Agnelli,e Capretti, aceto, uino evolio.Trouando Dario queto contenerfin

quegli fritti, a gouernatorirecrije inqueto tenore; Mandoa uoiteempio del


comandamento di Ciro trouato ne fuoi libri:e'l mio uolere e, che del tutto Ji debe

ba eeguire, quanto inquello fi contiene. A Dio.

INT E s a la uolont del Re, aiutando i Giudeii Pretori di quelle prouincie,


e fornito il Tempio nello patio di feete anni, glfraeliti facrificarono le uitti=
me, lequali rinouarono i primi beni. Nella feta de gli Azimi tutti delle uille
Paqua de

fi riduero nella citt; e fornito il acrificio, ilquale detto Paqua, celebraro

g:frei. no la feta. Quelli, che habitarono in Gerualemme, tennero una forma di Re=
publica di ottimati temperata col dominio de pochi. Percioche la fomma del goa

uerno infino al Regno de gli Affamonei fu appreo de Sacerdoti: effendo, che


Republisa, auanti alla prefa per cinquecento trentadue annie tre mefi obediuano a i Re. Inan

:::::a zi a i Re, furono capide Magitratiquelli, che erano chiamati Giudici, e Dit=
Gerualeme tatori : otto a quali stettero dopo Moe e Ge piu di cinquecento anni. Ma i
Samaritani effendo nimici de Giudei, apportarono loro di moltimali. Onde Ze=
robabel e gli altri de quattro Magitrati uennero con luia Dario ambaciadori.
I cui ramarichi intefi dal Re, fcrije a Pretori & al Senato di samaria, che non
moletafjeroi Giudei: ma della camera de i theforiregij di Samaria fomminitrafi
fero tutte le coe, che d acrificierano necearie. Effendo morto Dario, serje

fuo figliuolo, ucceore del Regno, e della piet del padre, fu pienamente affet=
tionato a Giudei.

T ko v av a s r a quel tempo in Babilonia Edra: huomo buono, e peritii=

Leur. sa "de" legge di Moe. Il Re adunque gli friffe fatte lettere .

Stimando

:::iu: effere ufficio della humanitmia, che tutti quegli Iraeliti, che uogliono, poano

"

andare in Gerualemme; io ho commeo queto carico a Efira cancelliere, elettor


della legge Diuina. Chiddunque ne ha uoglia; puo, quandogli piace, andarui .
Appreo

- , : D I GIOVANN I ZONA RA ,

145

Appre tutto foro, che fi trouer in Babilonia conagrat a D i o, coman=


do, chfia recato in Gerualemme. E tu Edra tutto quello, che a te parr,
condurrai a fine, togliendo i danari dalla camera Reale. Ne uoglio, che a Sa=

cerdoti, a Leuiti, er a tutti i minitri del Tempio fia imposta coa ueruna,
che loro fia graue. E fecondo il tuo diuino apere eleggerai Giudici ammaes
firati nella legge iquali in Soria e in tutta Fenicia amminitrino ragione: e
quelli, che non fanno;farai, che apprendano effa legge. Queta lettera lefje
Efra a Giudei, che dimorauano in Babilonia; e mand i fuoi eempial uo pos
polo in tutte le Prouincie. quali tutti opra modo fi rallegrarono, er alcuni
con le facultloro fi condujero in Babilonia perritornare in Gerualemme: ma

:
"$

Due foe
tutto il popolo d'Irael quiui rimae. Onde dice Giueppe, che due fole Tribu Tribu
obedi
uano
a Ro
cof in Europa, come in Afia, obediuano a Romani. E dieci habitar di l del
18

tufrate; delle quali la moltitudine era enza fine, in guia, che non cadeuano

fotto numero. Efira adunque, effendo con effoluimolti andati in Gerualemme,


i doni, che serfe e i faoi configlieri, e gl'iraeliti, ch'erano in Babilonia, haue

uano fatto a D i o, chera una gran Jomma di argento e cro, diede a quelli,
che haueuano cura del theforo; er a Pretori appreent le lettere: iquali honca
rarono quella gente, e le Jouuennero in qualunque coa. Dipoi hauendo intefo,

alcuni del popolo, haver menato a Sacerdotiev a Leuiti mogli straniere ; queli
con molte lagrime e fee ammonitioni indue a licentiarle infieme co figliuoli.
Alla festa de Tabernacoli effendo quai tutto il popolo raunato,dimand a Efdro,

che leggefje le leggi di Mos. Lequali intee, pianero i delitti da loro commei.
Ma die Edra, che in giorno fetiuo non era da piangere: ma di dare opera a

facrifici, e conuitarfi, e dipoi fi doutuano oferuar le leggi. E qui uecchio,fi

Morte di

mor. vn certo de prigioni, ilquale era coppiere di Sere, caminando inanzi E dra .
Coppie.e di
alle mure disua, ueggendo alcuni, che entrauano nella citt, iguali parlauano Serie.

mella lingua Hebrea, dimand loro, chiei foero. E ripondendo, ch'e ueni=
uano in Gerualemme, dimand a medefimi della condition del popolo e della cit=
t. Et intendendo, che le cofe andauano di male, e che i Giudei erano molto af.

flitti dalle uicine genti, ne piane : e douendo alhora trouarfi al uo ufficio inan=
zi al Re, entr nel tinello. Ilquale eendo dimandato della cagione della fua tri

ffezza, raccontando le mierie della ua citt, Neemia preg il Re, chegli defa
felicenza diandar col, e far le mura, e compir quella parte, che mancaua del
Tempio. conent il Realle fue dimande: el eguente giornogli diedelettereina
drizzate al gouernator di Fenicia, di Soria, e di Samaria, nelle quali commetteua

loro, che quelgiouane honoraje, egli deje quello, che biognaua alla fefa della
edificatione. And adunque egli in Gerualemme con una grandi ma parte del po=
polo, il x x v anno del Regno di Sere, hauendo datele lettere algouernatore:e
|-

Hit, di Gio, Zonara.

1.4 6

P R I M A PA R T E DELL'HIST O R IE

diuie la cura dell'opera a diuerfi uillaggi, e catelli,accioebe piutoto foffor=


nita. I Giudei adunque fi mifero alla fabrica; cofinominatida che di Babilonia
ritornarono in Gerualemme. Percioche effendo la Tribu Giudaica primaritor=
.nata in que luoghi, esti furono chiamati Giudei, e diedero nome alla regione.
- o ka gli Ammaniti, i Moabiti e i Samaritani non potendo fofferir, che fi

rifaceero quelle mura, afalendo i Giudei, moltine uccifero, e procuraronoan=


co di hauer nelle mani Neemia. Et il popolo per quete nouit turbato, poco
manc, che la incominciata opera non abandonaffe. Ma Neemia facendo uenir

le guardie in uo aiuto, perfeuer con grandiima cofianza, la notte el giorno


traforrendo intorno alle mura , infino, che elle furono fornite: che fu il
x x v 1 1 r. anno dell'Imperio di Sere, e undicimefi. E ueggendo, che la citt
non eramolto habitata,impoe a Sacerdotier a Leuiti, che laciando i uillaggi,

nella citt fi riduceero. Mor Neemia uecchio, huomo buono e giusto, emol.
Arastrie v to amoreuoleuero il uo popolo -

ke de Perfi.- Ess e N do altres Sere permenuto a morte, Ciro filo figliuolo, chepari

mente detto Artaferfe, hauendo ottenuto il Regno, il terzo anno del fuo Impe
perio fece per molti giorni fontuofi conuitia i capitanie Prencipi delle fue pro
uincie. Fece ancola Reina Vata un conuito alle matrone:laquale, perche auan
zaua di bellezza tuttele altre Donne, difiderando il Re, ch'ella foe ueduta da
tutti, comand, ch'ellt a quel conuito ueniffe. Ma la Reina ricuando, e riman=

dando feo imet in dietro enza effetto ueruno, il Resdegnato, ragion del
la uperbia della moglie con ette Senatori de Perfi. Iqualilo configliarono a

v.a. s. rifiutarla. Madipoi otenendo debolmente il defiderio, che ne entiua deitha


:::::::: uerfene priuo, gli amici lo confortarono a far uenire alla fuapreenzatuttele
*** belle giouani donzelle; e poi lapiu bella permoglie eleggeffe. Il Re fattene al
'
. : configlio loro; e fattoraunare molte damigelle, fu trouata in Babilonia una fan
ciulla di natione Giudea della Tribu di Beniamin, laquale era priua dipadre e di
madre, e ueniua gouernata da Mardocheo Prencipe de Giudei fuo zio, il cui no=

raher

me fu Ether. Della coteibellezza e gratiof leggiadria inuaghito il Re, la pre=


fe per moglie, e l'orn della Real corona. Medefimamente fuo zio Mardocheo
fi ridue di Babilonia in Sua, per trouarfiancora egli nella corte del Re, er in=

tender dellanipote: percioche ne ella haueuamai detto di quale stirpe foe nata,
Legge det ne egli laciato intender, che feco hauefje parentado. Haueua il Reper legge or=

***" dinato, che miuno haueffardire di uenirgli inanzi, mentre egli fedeua nei Reat
trono, e non era da lui chiamato. E chi altrimenti facee, fubito da minitri
foe uccio, e eglia colui non porgeua ilbatone,che teneuain mano; e chi quello
toccaua,fe ne paaua enza gaftigo.Ora uolendo due Eunuchi tradire ilRe, Bar

gabazo Giudeo,cheraferuo d'un degli Eunuchicouere il trattato aMardocheo:


*

ilquale

ID I. GIOV A N N I Z O N A R A .

* 4

ilquale per Esther lo fece intendere al Re.Il Re fece mettere in crocegli Eunuchi; Mariashes

ecriuere il nome di Mardocheo nellememorie Reali, e loriceuncia ua corte. ::::::..":


E xa faprimi amici del Re Aman, ilquale tutti adorauano: ilche non fa: :::::-:
ceua Mardocheo per cagion della legge Hebrea, che lo uietaua. Della qual cofa 8
sdegnato Aman, gli diffe, che egli era adorato da tutta la nobilt de Perfi; onde

fi marauigliaua, ch'egli, che era feruo, il medeimo non faceua. Et hauendo al


Re accuata tutta la natione Hebrea, chiefe, che ella affatto fi ditruggefje, in
guia, che non uenerimanee piu feme. Et affine, chel Re per queta cagione
non uenie a effer priuo de tributi, egli fi obligaua di dargli quarantamila das
mari di argento ciacun'anno. Il Re don ad Amani danari, egli huomini, dia
cendo, chei ne facee il uo piacere. Cotui adunque mand pretamente un
decreto per tutte le Prouincie in nome del Re, ilquale conteneua quete parole.

Tutti coloro, che faranno condannati da Aman, che mio fecondo padre, uoglio,

fiano uccifi
queta fentenza
che
le mogli,del
e con
i figliuoli:
e cheEffendo
hab= ADeereto di
quetoinfieme
anno acon
quattordici
duodecimo
bia effetto
adunque que=
mee.
fto total decreto publicato per le citt e per le prouincie, fi apparecchiaua diuc

cidere i Giudei: el medefimo fi trattaua in Sua. Mardocheo hauendo inteo


queto fatto, uetitofi di facco, egettatafi poluere opra il capo, gridando for
te, che fi haueua a far morire una gente, che non lo meritaua, fi ferm alla
porta del palagio del Re: percioche non gli pareua, che folje diceuole dientrara
ui con quell'habito. Ilche effendo apportato alla Reina Ether per uno Eunuco

mand intender da lui la cagione di quel pianto:Egli raccont all'Eunuco quello,


che era auenuto,elemand a chiedere,che ella uolejepregare il Re per il fuopo=
polo. Ether gli fece a fapere, comedalei fi temena, e foe ita inanzi al Re, Marseshes

non effendo chiamata, di effere uccia, Ripoe Mardocheo, cheella non doueua :::::::.
hauer riguardo alla propria faluezza; ma a quella del uo popolo. E che, fe orienga dai
cio non facee, i od 1 o conferuerebbe il popolo, e che ella inieme con la cafa '
del padre farebbe etinta. La onde la Reina gl'impoe,che egliandafje a Sua,e the
: comandae da ua parte a i Giudei, che quiui erano, a digiunar tregiorni. Obea -- * - :
|

di Mardocheo; er ellagettandofi a terra, e uetitaidinero panno, per lo fa=

tio ditre giorni non gutando cibo di ueruna forte, attee a fare orationia Dro.

Iquali paati, uetitafi di Real ueta, fa due fanti ; delle quali all'una fatte=
neua leggiermente, e l'altra teneua folleuatala coda della ueta, la cui lunghez=
za perueniua infino a terra, tutta timida anda trouare il Re: di cui, come fo

alla preenza peruenuta; ueggendo, cge egli dal uo tronola riguardaua conoc- Re :" ":
chio fero, perdendofi dipaura, filaci cadere opra la fante, che leera alato. . . .
Il Re per diuina prouidenza pietoo diuenuto, cefe del trono, temendo, non qual

che strano accidente auenuto le foste: ericeuendola tra le braccia, e dicendole, .


|-

* *

***

48

PRIM A PARTE DELL'H'Is T o RIE

che rimaneffe ficura, fece, che le ritorn il uigore, huendole porto la uergt
raher inui, d'oro, e dato lo frettro nelle fue mani. Efther prea ficurt, chiefe, ch'egli
:*** uolele uenire con Amana definir eco. Lepromie il Re; erandatoui; le diffe,
che clia chiedee quella gratia,ch'ella uoleua,che ogni cofale farebbe da lui conce
duta. Ellarifofe, chel giorno eguente farebbe per dimandargli un dono, fe
-

gli era in grado di ritornar con Aman a un comuito, che ella ancora intendeua di

fare. Acconentendo il Re, Aman tutto pieno di allegrezza uc del palagio: e


ueggendo nella corte Mardocheo, di nuouo fi sdegn, che egli nom adoraje: e
tornato a caa, diffe alla moglie er a gli amici, che dalla Reina era fommamente

bonorato,ma che nenpoteua fofferire diueder Mardocheo in corte, fi come quel=


aman fariz lo, che non degnaua di honorarlo. Fu confortato dalla moglie a ordinare, che

::::::: fi facefferizzar nella corte un legno alto cinquanta cubiti: elamattina chiedeje
the. al Re, chegli concedeelicenza di far conficcar fuquet legno Mardocheo. Egli
lodando il conforto della moglie, fece fedire il legno, erizzarlo nella corte per

upplicio e morte di Mirdocheo. Fatto questo apparecchio, leu i b d 1 o at


Re il fonno, inguist, che per tutto lo patio dellanotte egli non pot punto dora
mire. Onde uegghiando, fi fece recare le memorie fritte de fuoi fuccei; nelle
quali effendogli letto, Mardocheo trou diftouerto il trattato de gli Eunuchi, che
uoleuano uccidere il Re, e uolendo il cancelliere con fetta uenire agli altri capi,

il Recomand, che qui fi fermaffe ; egli dimand, feui era fcritto, qual prea
mio gli foffe stato dato. Et egli dicendo, che non uiera ftritto alcun premio;

dimand quante hore fofro dellanotte: eripostoglida colui, che cominciaua a


fpuntar l'albe, gl'impoe, che conducee alui ciacun de faoi amici, che fi tro=

uafero alla porta del palagio. E ai fu trouato Aman, ilquale era uenuto

|-

,
:

' molto per tempo, affine di dimandar la morte di Mardocheo. chiamato Aman
all preenza del Re, il Regli diffe ; chei lo configliaffe, in chemaniera eglido=

::ffe honorare un fuocaro amico. Stimando Aman, che tutto quello, di cheegli
::::::::: il Reconfigliaffe, doueferitornarnella fua perona, fi come quello, che piu ca=
:::::" roeraal Re diciafun'altro, ripole: Re,fetuuuoi far colui, che tuami, ue
-

'A

ramente illutre, ordina, ch'egli fia portato da un bel cauallo, uestito, come tu, e
con una ricca collana d'oro alcollo; erandandogli inanzi alcuno de tuoipiu ft=
uoriti amici e famigliri, gridi, per tutta la citt, cofi effere honorato colui,che

uuoleil Re, che fi honori. Piacque al Requeto configlio: e diffe,trona Mardo

stardoshes cheo Giudeo; e dandogli il cauallo, la uesta di porpora, e la collana d'oro,


::::::::: utinanzia lui, e grida quello, c'hai detto: percioche eglie itmio piucaro e piu
;gg.= stretto
.ocima E queti honori ,oilgou chefe gli ,onaiccaf per hauere eglicon
struata la mia uita. Intefe quete parole da Aman, fu ripieno digrandiimo di=

stiucere, e tuttorimae turbato nel fito animo: non dimeno fiparti, crapprefs
"

sil C4

D1

G I O VA N N I Z O N A R A ,

1 49

il cauallo, la ueta purpurea, e la collana : e trouando Mardocheo inanzi alla


porta uetito di facco, gli ordin, che fi poneffe in doo il drappo purpureo.
Ripoe Mardocheo, trifiimo huomo, cofi uien a prender giuoco de miei ma=
li? Ma intendendo, chel Regli concedeua que doni inguiderdone dello hauergli
conferuata la uita, per hauer dicouerte l'infidie degli Eunuchi:fi uet il Real
panno, fi mie la collana al collo; e falito a cauallo, pa per tutta la citt, an=
dandogli inanzi Aman, egridando: cofi honora il Recolui, che egli ama. In co
tal guifa hauendo Mardocheo caualcato per tutta la citt, ritorn al Re. Aman
ritornato a caa, piangendo raccont quel fatto alla moglie. Fra tanto uennero
ad Aman gli Eunuchi, mandati da Ether, e con molta fretta lo chiamarono al Esther finans
conuito. Vno de qual hauendo ueduto nella ua caa la croce, crinteo da uno :::hi::
-

de famigli, che Aman l'haueua fatta apparecchiare, per faruia mettere Mar. ::"
docheo, ilquale era perdimandare al Re, infieme congli altri alla Reina ritorn.
Ora effendo il conuito preo alla fine, il Re diffe alla Reina, che chiedelje il do=

no. Laquale piangendo la ucciion del uo popolo,diffe,che ella ancora era dannata
a quella morte, laquale haueua diuiata Aman. Di che il Returbato, fileu dal
conuito, Aman fi mie a pregare Ether, e potofi fopra il letto dilci non cef.
faua di upplicarla. Il Re entrato nella camera, e ueggendolo fulletto, diffe:

ab muluagio ancora ardicidi uolere ufar forza alla mogliemia ? A queto tros
uandofi preentelEunuco, diffe al Re della croce, cheueduto haueuanella caa di
Aman, laquale haueua intea da fuoi ferui, che da lui era futa apparecchiata
per Mardocheo. Il Re adunque comand, che ubito Aman foffe in quella ap=
peo. Cofi egli hebbe la meritata morte: el Re don le ricchezze di cotui alla Aman : pe
Reina: intefa la parentela, che era tra Mardocheo e lei;fece dono a Mardocheo :2 ::
dell'annello, che prima haueua hauuto Aman: er al medefimo don la Reina ibe- $
ni di Aman; e preg il Re, che liberaffe la gente Hebrea di quel pericolo. Le

conceje il Re, che ella criueffein nome fuo quello, che le pareffe. Lelettere cheo.
erano di cofi fatto tenore, che Aman, come maluagio er ingrato, rimprouerae Lettere di
uano, che haueua dimandata la morte d'un popolo innocente: e chiamauano Mar-
docheo di effo popolo conferuatore: lodauano ancora i Giudei, che uauano una :
buoniima forma di Republica, e il uero I d d I o adorauano: ne folo liberaua

nogli Hebrei dal upplicio preparato loro da Aman, ma uoleuano, che foffero
bonorati, concedendo, che pacificamente uiuefjero con le loro leggi; e dando a'

medeimi podet di farea tredici del mee, detto Adar, uendetta opra coloro,
da quali erano stati offefi: cr impontuano a Prencipi delle Prouincie, che gli

aiutaeroa uendicarfi de loro nimici.


o ka i Giudei, che erano in Sufa, hauendo inteo il ucceo di Mardocheo,
giudicarono quella effer felicit comune: er a tredici del mee di Adar, che da
*

Hit, di Gio, Zonara.

K ij

a so

P R I M A P A R T E D E L L H I sro R I E

Macedonie chiamato Distro, tagliarono a pezzi da cinquecento de nimici: e di


quelli ? che in altre citt e Prouincie dimorauano, ne uccifero fettanta cinque mili:
ginoa pe= E parimente i Sufiani il feguente giorno di ordine di Ether ne uccifero trecento,e
. 0 " fur pojli in croce tutti i figliuoli di Aman, quejto ancora hauendo il Re conce
duto alla moglie. Comand poi, chel quartodecimo giorno tutto il popolo dos
Gudei ta

ueje fejleggiare: e d'indi in poi celebrarono gli Hebrei queti due giorni, e lich:4
marono preidiarij.
*
M A R D o c h e o diuenne grande, e compagno al Re nell'amminitratione dela
l'Imperio. Ora effendo tornato il Sacerdotio in Glo, figliuolo di Goda, era
stato promeo a Geu fuo fratello,da Bagoa ua amico,chera generale dell'eercia

:::::
to
e il frtello di Artaferfe. Onde Gio sdegnato l'uccie nel Tempio. Subito adunque Bagoa
":"* ut opragiune, cr entrando nel Tempio, diffe e coloro, che l'homicidio banno
commefjo, entreranno nel Tempio, entrer io ancora, che fon di loropiu mona
do. E molet i Giudei fette anni. Morto Gio, Gioad uo figliuolo fuccee
Manaste. nel Ponteficato. Di cotui fu fratello Manaje; a cui Senabalete, figliuolo di Dua
rio, ultimo Re de Perfi, diede per mogliela figliuola, detta Nica. Maeffens
|-

- -

- - -

doi leuati a rumore i principali di Gerualemme, chel fratello del Ponteficeha=


ucua per moglie una donna straniera, o imponendogli, che ouero egli la rifiutaf=
fe, ouero fi toglieje dall'amminitration delle coe facre,Manae diffe al suocero

queto fatto. A cui egli promie, s'ei la ua figliuola riteneua di coneruargli


il Sacerdotio, cranco di crearlo Pontefice, e gouernator di que luoghi, oue egli
comandaua; e che farebbe per fabricar nel Garizino, che era il piu alto monte
di Samaria, di ordine di Dauid un Tempo piu magnifico di quello di Gerualem=
me. Da quete promefje indotto Manae, rimae appreo Sanabalete; c a lui fi
riduceuano etiandio molti altri sacerdoti d'Irael, iquali in cotalimaritaggi erano
* instelti. Sanabat era intento a procurar, che Dario gli concedee licenza di fas
bricare in Arizino il Tempio. Ma effendo il Re da Alefjando rotto e confitto
|-

, , prejo d'Io, diperando delle coe fue, con otto mila, che egli haueua otto il

Juo gouerno, and a trouare Alejandro, e fee le prouincie gli dede. Da cui
- riceuuto, alhora arditamente propoe la caua di fuo genero, e della fabrica del
sanabatete Tempio in Garizino. Et ottenuto il fuo diiderio, fece il Tempio,e cre il genero

:::::::Pontefice.Ma perche ci occoro di farmentione di Alejandro, stimo non effer


H

Garzias, fuori del propofito della notra hitoria, di rifiringer fotto breuit ancora i fata
ti, i cotumi, e l'origine di queto Re: il che fatto, ritornar all'ordine di effa his
storia ; ancora per queta cagione, che egli and a Gerualemme, crauennero per
lui alcune coe al Pontefice e al popolo degne diammiratione; er egli efofe cert

diuina uiione, come criue Giueppe; il che tutto fracconter nel continuar dels
la medeima ua hitoria,
v.

. .

. . . .

, -4

v-

. .

|-

. . . . "
E v

*-

: DI ;G I O V A N N I Z O N A R A .

; 1

F v Alefjandro figliuolo di Filippo,Re di Macedonia, nato di Olimpia. Die alestandes,

cono le fuole, ch'egli fu figliuolo di Hamone, che in forma di Dragone giac= "*""
que con olimpia: cr Hamone

chiamano Gioue: ma quete, come io dico , fono

fauole. Maben fi racconta per coa uera ; che la madre di lui, inanzi alla notte,
che ella giacque con Filippo, fi fogn, che un fulmine le era entrato nel uentre,
e che diquello era mata una gran fiamma: laquale dicorrendo per tutto, pocit
fi dileguau4. Dopo fatte le nozze parue nel Jonno a Filippo di oggelare iluen- sogno di Fi
tre della moglie con la imagine d'un Leone. Queto fogno effendo da diuerfi in- lieps padre
terpretato diueramente, rioe Arifiandro, che la Reina eragrauida ; percio=

che non fi foggellaua coa, che folje uota: e chel fanciullo, che ella era perpar

torire, farebbe animoo, er haurebbe natura da Leone. Nacque Aleandro il


giorno, che arfe il Tempio di Diana Efeia: o alcuni Magi, che perdi l paa- :
quando na
-

12

uano, gridarono, in quel giorno effer nato un gran male, e calamit dell'Aia. que
Fu bianchimo, er haueua la faccia elpetto colorito inguia, che pareuano di colore.

porpora: e del uo corpo e della bocca uciua un gratistimo odore. Di che fu ca= "*""
gione il calore e la feruidezza della perona, ilquale gli humori, che : "
fanno puzzarei corpi. Effendo ancora fanciullo, iro lagrandezza del fud rannunez.
animo: percioche effendo uelociimo de piedi,gli fu dimandato, segli uolewa za daleian

correr ne i giuochi di Olimpia. Eglirioe, cheiui correrrebbe, quando altri ***


Re con lui nel coro contendefjero. Quando intendeua, che Filippo hauee pre
fa qualche nobile citt, ouero ottenuta alcuna illutre uittoria,come che ao gli
diiacee, foleua dire a fanciulli della fua et : mio padre non mi lafcier occa=

fione dipotere infieme conuoi fare alcun bel fatto.


E s s e N do menato a Filippo un cauallo detto Bucefalo, ilquale era sti Bucefalo. :
-

mato tredici talenti, ne fi laciaua caualcar da alcuno, ne uoleua fentir parlara


ne : e percio da lui ueniua riputatoinutile: die il fanciullo: o che buon cauallo e
rifiutato per non e er chilo appia caualcare. lequali parole riprendendo il pa=
dre, die, c a te darebbe il cuore di poter caualcarlo ? Rioe egli: meglio,
che uerun'altro: e concedendoglicio il padre, pree in mano la briglia, e lo uol=
fe con la teta al Sole; hauendoperauentura compreo, chel cauallo era moleiato

dall'ombra che gli fi aggiraua inanzi agliocchi: e palpandolo prima con la ma- " " :
no, gli mont opra: e poi, che l'hebbe alquanto maneggiato, lo laci correre. .
.
Di che tutti, chelo uedeuano, rimanendo timidi, come lo uidero ritornar fano er
allegro gli amici di Filippo fecero lieto gridos e liftefjo Re lagrimando ditene

rezza, baciandolo, die: figliuolo mio procacciati pure un'altro Regno eguale .
altuo ualore, che la Macedonia non tipotr capere. Era d'ingegno afretto, e -

ritroo ad obedire, ma filaciataegeuolmentepiegar dallaragione. Fu juo Mae- ::::::


stro Aretotele: ne folamente da lui appree la moral Filoofia, e quella, che in- A"
4

iiij

1 ; 2.

P R I M A PART E D E L L'HIST O R I E

fegna ilgouerno della Republica, ma la dottrina ancora di coe egrete: laquale

perche fi comunicaua a pochi, era detta Epoptica er Acroamatica :e ua d'intor=


no una ua lettera con quete parole: Non hai fatto bene a diuulgar le diputationi
Acromatiche; percioche in che oprateremo moi agli altri, fe quella dottrina
che habbiamo apparata, fia comune a tutti : Ripoe Aritotele, che elle fareb=
bono publicate e non publicate; con lequali parole dinotaua l'ocurezza di quella
facult, e la malageuolezza d'intenderla. Egli non folamente appar la Me
dicina, ma anco la eercit. Motrando in et di fedici anni grandiimi fegni di
generofo e forte animo,opra modo era amato dal padre: col quale per non mol=
to conueniua pergli amori, che egli haueua diconueneuoli alla fua et , e per la
gelofia er afrezza della madre. Effendo Filippo uccio da Paunia, uccee

::::: nel regno, ejendo di uenti anni; e quantumque le coe dell'Imperio da ogni parte
:e:ife nel foero turbate; egli col fuo ardire, e con la grauit del fuo configlio pretamene

***"

te le raffett e ridue a buono e pacifico stato, bauendoprea Thebe e ditrutta,

e uenduti i prigioni, e fitta la pace con gli Atheniei. Nella ruina di Thebe un
Patto di Ti. certo Capitano di Thracia sforz una nobile matrona, chiamata Timoclea: e dis
melea, poi dimand, oue foffero i fuoi danari. Ella nel men folo a un pozzo, e diffe,
che quiui haueuanacoto alcuni uoi belliimi ornamenti:epiegandofiil Capita
no opra l'orlo del pozzo; la donna lo finfe, c fattolo dentro cadere, tiran=
doglia dojo di molti fai l'uccie. Queta donna Alefjandro fi fece menarlegata
inanzi ; e le dimand chi ella foe. Ripoe ella arditamente, ch'era forella di
Theagene ; ilquale effendo stato eletto Capitano di Filippo, era morto per difea
della libert de' Greci. Marauigliandofi egli adunque della uirt a delgran cuore

libert leier i figliuoli Effendo andato atrouar Dio


di A: gene Sinopee, ilquale dimorauain Corintho; e dopo hauerlo falutato, dimandans

" dogli, e egli haueua biogno di qualche coa, ripoe, che gli factua metiero del
calor del Sole ; egli chiefe, che d'indi fi dipartije. Partitofi Alejandro, que
che lo eguiuano, fi faceuano beffe di Diogene. A qualiejo, che itupiua del
Juo alto animo, diffe: Se io non fost Aleandro, uorrei effer Diogene. Prepta
rando l'imprea dell'Aia, prima non mont in naue, che don a uoi baronier

::::::" amici, adalcuni terreni adaliriuillaggi adaliri rendite. Eteffendo dinandato


:Tais

da Perdica, quello, che per e steorierbaua, rif ofe egli: La peranza. Hauen=
do pajato l'Helleponto, i Principi di Dario con un grande eercito uennero a in=
contrarlo alpafjar del fiume Granico. Temendo i foldati la gran piena e l'impes

::: to del coro del fiume, er anco effere affaliti da nimici: egli contredici bande de
Granico.

caualli entr nel fiume ; emie in pericolo la fua perfona, hauendo i nimici adofa
fo, creffendo le riue del fiume alte e precipitoe, in guia, che fu tenuto quel
paaggio anzi da huono furioo, che prudente. Hauendo in tal
paato

;
il fiume

T i D I GIOVAN NI ZO NARA.

1 33

il fiume, fu costretto a combatter tumultuoamente: ma tutto, che gli foero


lanciate di molte partigiane (percioche egli era conociuto alle arme) non fu fe=
rito:er uno lo colp della pada opra l'elmo,contanta e non piu forza,che gli toc

cleggermente i capegli. Mentre, che era attaccata cofi lazuffa, legenti di Ma=

cedonia paarono il fiume: le cui forze nonpotendo i oldati di Dario fotenere, v, sada
fi mifero a fuggire. il Jucceo di queta pugna fu occaione digran felicit ad :.
Alejandro: percioche gli fi diede la citt di Sardi,e molte altre Jeco fi unirono.'
indi uolgendofi alle contrade maritime, occup la Panfila, la Cilicia, la Fenicia, Farddi alet
la Piidia, e la Frigia. Dipoifoggiog la Paflagonia, e la Cappadocia. Dario fi ".
part di Sufacon feicento mila huomini, parte prendendo animo nella grandezza

dell'eercito, e parte aficurandofi opra queto, che per la lunga dimora, che Ale
Alefjandro faceua nella Cilicia, stimauano, ch'egli doueffe temere. Macio due :sia

niua per effereegli amalato: e diperando tutti gli altri Medici del uo campo,"
folo Filippo di Acarnania hebbe ardire di dargli una medicina. Et hauendo crits
to Parmenione, che cotui era corrotto da Dario con molti doni e con grandiis
me promee, fe egli lo leuaua di uita, Aleandro la lettera con molta diligenza
letta, e ferbatala, enza dir cio ad alcuno, dandogli Filippola beuanda,egli prea
fe il uafo in mano prontamente: e poe la lettera nelle fue mani. Cofi l'uno fimia
fe a bere, e l'altro a leggere; e l'un l'altro riguardaua: Aleandro con uio fere=
no er allegro, Filippo pien di tritezza e turbato.
o xa affrettandoi Dario contra Aleandro, affine (come egli diceua) chei
nimici non gli stappaero dimano, Aminta Macedone, che era un fuggitiuo, gli
diffe, chei stee di buonanimo; percioche Aleandro non fuggiua, ma era per

uenir toto contra di lui. Effendofiattaccato il fatto d'arme in ffo di cilicia, le


strettezze delluogo furono digran momento ad Aleandro per ottener la uitto

ria: ma la ua detrezza e diligenza fu affai maggiore. Alhora eglitra primi


combattendo, fu ferito in una cocia. Hauuta una cofi chiara uittoria, s'imp4= viitria di

::
con delmedefino
la fuga. Gli alloga
egliil faluato
effendofi
dell'arco di Dario,
drondel carro,
Dario
Daa
padiglione
e dato
furonoe faccheggiati
da oldati:
giamenti
ad Aleandro inieme co uoi frui, con le richezze, e con ogni apparecchio,
che ui fi trouaua.

Essen do o li dipoi riferito, chelamadre, la moglie, e due figliuole di


per morto piangeuano,hauendouedua
Dario eranomenate prigioni,lequali Dario
to il fuocarro elfuo arcopreo,meo Aleandro da quell'aulfo a compaione,cfi Alel
derando la uolubilit dellafortuna,mand alcune donne,che loro dicefero,che Da=
|

rio era uiuo; e che ad effeniunaingiuria farebbe fatta: percioche eglinon haue=
ua Dario per nimico, ma con efo lui dell'Imperio, combatteua. Neleu loro al=
cun feruo, ne ferua, ne delle coe che elle haueuano:ne and autierle,

154 :
Aleandro
hebbe Da
maco.

P R I MA PA R T E DE L L H IST O R I E

ne pati, che da alcuno elle foteneffero, o afettaero alcuna parola o fatto indes
gno. Dopo la uittoria ottenuta ad Io, hebbe etiandio Damaco; oue i Perfi e
Dario haueuano laciato il danato, e la maggior parte delle bagaglie. Dopo que.

sto gli fi diedero Cipro e Fenicia, eccetto Tiro. Tiro fu da lui prea per aedio.
scp'ni di
Alestaudro

Magno

Laquale mentre egli combatteua, uide due fogni ; nell'uno gli pareua, che Herco=
le lo chiamae dalle mura,porgendogli la deira mano. Nell'altro gliparue di uea

dere un satiro, che ecogiocaua; e in quella, ch'egli lo uoltuagbermire, e fig


giua, e nel filie dopo molto gli uenne nelle mani. Queto fu detto fignificare =
ch'egli s'impadronirebbe di Tiro: percioche la uoce Satiro, diuidendola in due

parti, dinota ; Tua e Tiro. Combattendo pocia Gaza gran citt di Soria, fu
percoo d'un fao in una falla; ma la citt prefe.

; , -,

E s s End o lo Egitto ridotto in uo podere,uolle edificar quiuiuna citt Grea


Fabrica di
Aleffandria
Sogno di

ca, chiamandola dal fuo nome: e aegn certo luogo, oue ella fi fabricae. Dor=
mendo gli parue diuederfi inanzi unhuomo canuto e uenerabile di apettosilquale

gli parcua, che foe Homero; e queti uerfi recitae, . .


3.

vn'iola bagnata d'ogn intorno ; ;

** -

Dalmar ondoo, e inanzi Egitto giace,

Laqual dagli habitanti e detta Faro.

. . .e

. .. .

, , , , ,.

Subito adunque fuegliatofi, leu in piede; er andato a Faro, inuaghito dalla


commodit del luogo , quiui fece fabricar la citt , facendo dell'Iola terra
ferma. E piacendogli, come io dico, la natural commodit del luogo, fari=

tiefi, ch'egli dife; Homero, fi come in tutte le altre coe fu grande; cofi fu ec=
cellente Architetto.
Tempo di

- A Nd a n d o per luoghi arficci er arenofi al Tempio di Hamone, trou

quiui ancora per compagna una perpetua felicit; laquale gli alleggi la malage
uolezza del camino. Percioche le piogge, che uennero, gli leuarono il pericola
della fete, e temperarono l'aria, bagnando l'arena, e per la humidit diuenne il tea
reno fodo. Et effendo leguide ucite fuori di strada, per hauerfi confufi i egni
, del uiaggio, i Corui di opra uolando, dimotrarono loro il camino: cz i medes
fimi coloro, iquali erano rimafi a dietro dell'eercito con le lor roche uoci di notte
richiamarono, e riduero, oue gli altri fi trouauano. Cofi hauendouinta la faa
tica del uiaggio, arriu al Tempio di Hamone: oue, uolendo il Profetachiamar
lo con uoce Greca figliuolo, nel fin della uoce err, e per lo error d'una lettera,
Error del
parue
che dicee Aleandro figliuolo di Gioue: onde da alcuni fu creduto, che
Profe ta

Hannone.

*** - * , ,

<1 -

:-

la fua origine era diuina. Di che egli fi fattamente preo i Barbari fi gloria=
ua, che diceua Olimpia: Non ceer Aleandro d'incolparmi appreo Giunone :

Ma con Greci fi rimae diuare cofi fatteparole. Ejendo una uclta ferito d'una
faetta, er ucendo della feritail angue, diffe:
',
. :
- ** *

ogq

D 1 G I o V A N N I Z ON A RA.

1 55

- - . .
*

* *

*** ouesto pur angue, e non humor, qual fucle


Stillar da le beate alme celeti.

Hauendo Dario profertogli dimandar dieci mila talentiper il rifatto della moglie
e de faoi piu cari, e di concedergli ogni Prouincia dila dall'Eufrate, prometteli
dogli appref di far feco parentado col dargli una delle figliuole per moglie: dif;
je Parmenione: fe io foi Alejandro, io accetterei tutti queti doni: cr to, diffe contitioni

Alejandro, e io fost Parmenione, lo farei. E rhoe a Dario, che eegli :


-

----

utate

da

uoleua a lui uenire, non difidererebbe in effo alcuno ufficio d'humanit. Effendo ateisirs.
morta la Reina di parto, uno degli Eunuchifuggendo apport a Dario la Jua mor
te. Ilche hauendo egli udito, fi rammaric, che ella non tanto foje stata pri=
gione, ma anco priua di Real epoltura. Quiui diffe lEunuco, sta di buono ani=
mo Signore: percioche ne uiuendo la mia Signora, ne le fue figliuole hanno patis
to alcun male ; ne dopo, che morta rimfa priua di epoltura degna di Reina;

ma oltre acio stata honorata dalle lagrime de nimiai. Da quete parole indotto
Dario a foettar di altro male, menato l'Eunuco da parte, lo fece giurare, che
gli direbbell uero: e poi lo dimand, fe Alejandro foe stato preo dell'amore
della Reina ua moglie: percioche egli (diffe) mipare impoibile, che per altra
cagione poa effereauenuto, che ella da un nimico, e giouane fia stata honorata.
MaEunuco interrompendogli le parole, foggiune: Signore non dite cofi: ne
nogliate uergognar la uotra moglie, ne incolpare Alejandro: ilquale ha piudi=

:
-

::

motro alle donne di Perfia la ua modetia, che a i foldati Periani la ua for,

tezza. E qui raccontando lEunuco la continenza ele altre uirt di Alejandro, dr.

afferm le fue parole con giuramento. Diider adunque Dario di potere o ren.

dergratie ad Aleandro per i benefici da lui fatti alle fue coe piu care, o che
non altro, che egli fedelje nel feggio di Ciro.

**

* In ra Nro Alejandro effendofi impadronito delle prouincie, che erano di


qu dall'Eufrate, andaua contra Dario: ilqualeconduceua feco un millione d'hu
mini. Effendo uenutigli eercitia uita l'uno dell'altro, la motte i fuochi de bara se condo mo
-

-*-

- -*-

"

bari facenano riplender tutto il piano; che era fra amenduei campi, e da ilo= ::::::
ro alloggiamenti fi entiua un grandeistrepito e rumore. onde Parmenione er ::::::
alcunide baroni hauentati dalla moltitudine eortarono Aleandro adaffilire, ti.
mentre eranotte, il campo; percioche non haurebbe potuto a bandiere piegite
combattercon uno eercito co grande. Diff Aleandro, ch'egli non ucieurus
- . ::
*

..."

bar la uittoria. Il di feguente uenendo all battaglia (come dicono alcuni ) in dario la rei
Arbel ; e (come altri) a Gaufamoli Barbari uolfero le falle ; evi uincitorigli

feguitarono. Alefjandro ueggendo di lontano Dario opra uno alto carro cinto di "
moltistimi Caualieri fplendidamente armati, finfe col quei, che fuggiuano: co "
A

quali turb
vn

reaircr che non hauruano abaudonatoi luogo loro,

* 56
PRI M A PARTE DEL L'HIs T o RIE
e molti ne sbaragli: E molti etiandio effendo amazzati inanzia gli occhi di Da=
rio, non potendo egli far condurre il carro per la moltitudine de corpi morti,
falendo opra una caualla, fi poe a fuggire. Nella qual fuggita farebbe anco
stato prefo, fe Parmenione non foffe andato a trouare Alefjandro, accioche egli
foccorreje il uo corno, che staua per piegarfi.
H a v v r a Alefjandro cofi glorioa uittoria ottenuta, e ditrutto il Regno

alefandro de Perfi, effendo dichiarato Re di Afia, s'impadron di tutto il paee di Babilo=


ai
,n.ai
, Prefae
,auS trou
t
quaranta
i
milan
talenti dii
danarif
,itangen
,c altrei
ricchezze di granualore nel Real palagio. Soggiogata anco Prefepoli, trou in
lei tanto theforo, quanto haueua trouato in Sufa. Dicono anco, che d'indi furo=
no uia portate altre ricchezze, cento mila paia di Muli, e cinquanta mila Came=
li. Hauendo fatto attaccar fuoco nel palagio, fubito fe ne pent, e lo fece am=
morzare. Percioche effendo Aleandro magnnimo, con l'accrecerfi delle fue
Taperatez. fortune accrebbe parimente la fua liberalit. Veggendo, che i fuoi uiueuanode

:::::.licatamente; gliripree con benigne parole, dicendo, ch'egli fi marauigliau,che


:::::::di
Aleffandro. eglino per il paragone e della fua uita, e di quella de Perfiant, non hauefjero aps
parato, non effer coa piu feruile delle delitie, ne piu Reale della fatica. Egli ues
ronon riparmi fatica nelle impree, ne parimente nelle cacciaggioni. Mai fuoi
baroni, che per lagio delle ricchezze difiderauano di darfi buon tempo, cofretti
a feguirlo, non rimaneuano di uituperarlo, Ilche egli da principio Joffenne con
-

|-

|-

. . . . pacienza: dicendo effer coa da Re udtrfi biafimare giouando; ma finalmente in


afrito dalle continoue calunnie, uero di quegli, che di lui farlauano, diuenne
cestume di crudele e fiero. Primi, quando haueua a giudicare, fedendo nel Tribunale, als
. cunacaua capitale, oleus metterfi la mano a una delle orecchie, per conferuarla
,
intera al reo, e enza hauere udita l'accua.
SE G v IT A N D o Dario per alcuni giorni con tre mila foldati,la maggior
-

parte fi stancarono, e per l'afrezza del camino, e perdiagio di acqua E uenens


doloro incontra alcuni Macedoni, che portauano acqua ne gli utri, empiendo una
celata, l'arrecarono al Re, che molto era da fete stimolato. Ilquale prefala:
ueggendo, che i compagnilo riguardauano, non uolle bere, ma ritornatala a chi
data glie l'haueua, diffe: feio folo ber, cotoro perderanno l'animo. Giunti i
nimici, laciando da parte gli alloggiamenti, fi affet per prender Dario. Ma
egli erain un carro uicino a morte, e carico di molte ferite. E dimandata dellac

. qua, e beuutane, diffe a Politrato, che glielhaueua datas queta la maggior di


::"*" tuttele mieriemie, che ionontipoo ringratiar de imerii, che bai uero di
|-

me. Ma Aleffandro in mia ueceti dar degno premio: or Aleandro pocia pre
: mieranno gl'Iddij, per la clemenza, ch'egli ha ufato uero la madre,la moglie, cr

:::*"imiei figliuoli, col fine diquete paroleuc diuita, Alla cuimorte trouando
fi Aleandro

: I DI: GIOV A N N I Z O N A R A. 1 :
1;7
fi Alefjandro preente, hauendo ricoperto il fuo corpo con la fua ueta da foldts
to, e realmente adornatolo, nel mand alla madre. E Beljo, che lo hauetta ucci=

*" '

fo, fece legare a due arbori, per forza piegati:iquali laciandofi poi liberi, ris
tornando ambedue congrandistinio impeto al naturale stato loro, il corpo di colui
rimae isquartato . : s \ " ,

"

** -

. ,

- A so As bo nella Hircnit; er effendogli da certi Barbari pre al mare


Hircano, che anco detto Capio, rubato il cauallo Bucefalo, molto fi dolfe; e

gliminacci con lettere; che, fe ei non glielo rendeuano, gli huurebbe tutti

amazzati. Maeglino gli refero il cauallo, e gli diedero anco e stesti. .

Is o 1 and nel paee de Parthi; oueprima fi ueti di habito Barbaro, ch'era


men uperbo di quello de' Medi, e piu pompoo del Perfismo: liqual co parue
arrogante a Macedoni, Scelto de prigioni trentamila funciulli, ordin, che fof. drappo Bar

Jeroloroinignate lettere Greche, e Ji armaro alla uanza de Macedoni. Fu ***


tanto l'amore, ch'egliport a Roant, belliimagiouane, che la preeper legiti= :
ma mogliera. De gli amici Efestione, chel fuo habito lodaua, or egli ancora ne dro Magna.
haueua
preo un Jomigliante,
chiamaua
di Alefjandro:
ma Cratero,
non
fi dipartiua
da cotumi della
patria,amante
chiamaua
Amante del Re;
e fulleuache
di Eestine.
ratero.
lui preffo a' Barbri, e faceua, che egli a Macedoni era Greci in fua ueceria
fondeua. Recando Filota, figliuolo di Parmenione, la gloria delle coe fatte a vesificae di

feer al padre,chiamato lui garzone ; e trouato Aleandro, ch'egli ordua trattas ::


ti contra la fua uita, lo fece morire. Procur anco, che Parmenione di lui padre edicuro -

foe amazzato in Media. Clito fimilmente faotaro amico, cantandoi nel con-

uito alcuni Poemi fattinuouamente in biafimo di certi capitani uinti da Barbari,


er Aleandro afcoltandogli uolentieri, egli per alterezza crimbriaccaggine a co
lui contradicendo,esdegnando,e uantando fe steo, or ancoptrole ingiurioe cona

..-... .

'

tra Aleandro dicendo, egli prima gli traffe un pomo: ma per queto clito pun
to dallafutaudaciae
temeritdinon
ceffando,er
adducendo" queto uerfodi Euripide:
Dime, quanto
Grecia
erio il cotume:
,

egli altri, che eguono: Alejandro acceo dira, prest una lancia in mano, l . . . .
amazz. Madipoi effendo ubito penta tira,pentendofi diquet fatto, fu per ' . :
uccider e medefino, edalla guardia non foje statoritenuto. Portato nella fuai
camera, epoto opra illetto, quella notte, e l'altra, che egui apprejo, trapa
pa impianto, e gicque diperato, e enza dir parola, olograuenente fofi. . . . . .
rando. Neuoleua acoltar conforti diamici, infino a tanto, che Aritandro n= ariaseks.
**

douinoraccontandogli una uiione, cheegli haueua hauuto diclito,e certi auguri,


gli fece uedere, che quello aceidente era coff stato ordinato di cieli. Alhora malmentecominci a diminuire e chetare il pianto,

'

Dov e no o far l'imprea dell'India, ueggendo apparecchiati i carri,prinu.


-

- ;

1 5 8

P R I'M A PAR TE D E L LHISTOR I E

Movimento ne uoi dopo in que degli amici, enel fine anco in que de Macedoni gettando

:::::: ma
il fuoco,
ordin, che fojero abbruciati. Laqual coa dipiacque adalquanti:
gli altri con grido, e come foero moi da certo furor diuino, fi mifero al

dia.

camino, empiendo Alefjandro di allegrezza cr accrecendogli la prontezza e


l'animo a tale imprea. Ora efjendo eglihoggimai formidabileev implacabile

contra coloro, che commetteuano alcunmale, nelle battaglie core digran perico=
li,. er rileu di notabili ferite. Ma grandiimo danno uenne all'eercito dal dift=
Audacia di
:,: gio delle uettouaglie, e dalla stemperatezza dell'aria. Ma egli era di tanto cuo=
re, che stimaua, che niuna forza potee refifiere a forti, e niuna coa render
ficuri gl'infingardi. Hauendo con i piu giouani Macedoniafjalito un luogo, che
... ... era una gran pietra da tutte parti precipitofa, e piena diruine, efortando a por=
-

* ~--- -

tarfi bene un di loro, che haueuanome Aleandro, diffe: per il nome, che hai,
conueneuole, che tu fia ualorojo e pieno di ardire, Stando i Macedoni foeft
nel pafjar d'un fiume, diffe: perche io, che fon il piu uile di tutti gli huomini,

non ho apparato a nuotare: Eendo uenuto a lui ambaciadori delle citt, ch'egli
Atufe.

aediaua, er un di loro, chiamato Acufe dimandandogli, quello, che poteero


fare per acquitar la ua amicitia, ripoe, fe i tuoiti crearanno Prencipe, e mi
manderanno cento de piu eletti huomini, che esti habbiano. A quete parole ri=

dendo Acufe, certo (die) Re meglio fignoregger, e iotimander non imi=

i , 8*, mai peggiori; huomo faggio, ilquale trsgnrdellndia.


dgni guti d! futti abondante, e che di nulla men degno delo
:::::::: Egitto, mand ambaciadoriad Aleandro: iquali dopo hauerlo falutato, diea

" ro: e tu ei qui uenuto pernoncitoglierne l'acqua, nele costaluiuernecearie;


che biogna a noi il far guerra : Nelle altre coe, fe il Re ha qualche podere,
preto pergiouarti. se non ha, tuttauia per motratigrato animo d'ogni bene

ficio, che gli farai. Quefie parolepiacquero molto ad Aleandro, e die: io


combatter coluotro Re di benefici, e procurer di non eer uintc dalla fua cor=

tefia. E riceuendo da gli ambaciadoriper fuo nome molti doni, e maggior copia
a lui donando, aggiune nel fine mille talenti.
H A v E N D o fatto pace con certa citt dIndia, partendoi di lei i foldati, che
per difenderla erano stati condotti e celti da piuualorofi Indi, gli tagli a pezzi
gno.
tutti: ilche agl'illutri fuoi fatti rec alcuna macchia.
-

pishoneste,

Poro it '' p or combatte con Poro, egli ancora Re dell'India, ilquale era di quattro
:"al:
cubiti
e meza gli
palma
distatura.
Queto
Re effendo
preo, effer
condotto
legato Ri
alla
dro.
fua
preenza,
dimand,
come gli
pareua,
ch'egli doueffe
trattato.
fof egli da Re. Segu Alejandro:fe egli uoleua altro: er egli, che e non
mancaffe in coa alcuna di quelle, che conueniuano aben trattare un Re. Aleffan

droper quete parole pomendolo in libert, gli diede titolo di Prencipe, non fola
fijflife

- " CD I GIOVANN I ZO NA R.A. i -

1 ,9

mente diquelle Prouincie, delle quali effoprima erasignore, ma ancora di molte


altre. In queta guerra fu anco Bucefalo ferito: e d'india poco, effendo bog
gimai uecchio, fi mor: della cuimorte non meno Aleandro fi dolfe, che fe egli Morte i Bu
bauefje perduto uno amico. Nen uolendo i Macedont; iquali erano stanchinella :::::s.
battaglia hauuta con Poro, obedire ad Aleandro, che uoleua paffare il Gange:

la cui larghezza diuero Ponentee di feta due stadij, e la profondit feicen=


to piedi, pieno didoglia,fi ridue nel padiglione, e non ustiua fuori, parendo
gli, che non paando il Gange, foe, come uinto. Ma fongiurandolo gli amici,
i oldati con pianto fupplicndolo, finalmenteloro compiacque; e ridotto lefer=
cito, fece fare di molte barche cr altri legni da pafjare il fiume,e peruedere an

codi fiori ilmare; e continuando il nauigre, joggiog alcune citt, oraeffen- ::::::.
do egli peruenuto a i Malli, iquali fono i piu guerreggeuolipopoli dell'India, ke.
poco manc, che non foe uccio. Perciocheefjendo il primo, che con una ca
la mont fu lemura, quellarompendofi, er afflendolo inimici, alt con impes
to in mezo di loro, e uolle la forte, che rimae in piedi: e da prima i Barbari fi
ritirarono: ma ueggendo poi, ch'egli era folo con due feudieri, che gli porta=
uano le armi, uolgendofi alla difea, alla stretta lo feriuano: er uno, che era
lontano,tir con l'arco una faetta,e lo cole diotto la mammella, paando il fer

ro infino altoffo. Laqual piaga cofitoffee, che egli alquanto ritirandofi fi pie=

g; ecolui, da cui fu ferito glicotstadoo con la pida. Ma Peucete e Len- u.n.

neo difendendo il Re, ambedue furono feriti , e l'uno etiandio uccio. Ma ferit:..
Aleandro, combattendo ancora Peucete, amazz il Barbaro, che l'haueua fe
rito: er hauendo riceuute di molte ferite, effendo altres ferito nel collo con una

arme, detta Tragula, fi appoggi alle mura, tenendo empre gli occhia Bar=

'

bari. Fra tanto aiutato e tolto dal pericolo da un buon numero di Macedoni,

abandonato da i fentimenti,fu uit portato. Ma effendo il ferro della faettari


mao fitto nell'oo, egli nell'efferlitirato fuori fenti tanta paione, che abana - - donato da ogni uigore, futenuto per morto. Non di meno ucito di pericolo,
procedendo a lungo il faldar della ferita, effendo i Macedoniper difiderio di ue. ::

derlo uenuti a tumulto, uc in publico. Pocia, che egli rihebbe le forze, fe=

guitando oltre, foggiogmolte Prouincie e citt.

H av e N do prefi certi Ginoofiti, e propote loro molte difficili quitioni,


dandogli esti alcuni preenti,glilicentio.Tastilo indue calano, che f loro era sfiti.
molto
stimato, agire
a ritrouare
Aleandro.fiCotuigett
in terra unnel
cuoio
fece ca:
co: e premendo
co piedi
l'orlo: l'altraparte
leuaua, ma calcandolo
mezo,
*lef3
tutto il cuoiorimaneus fermo: Col cui eempio auiaua Alejandro, ch'egli non

uolee fermarfi nelle etremit del Regno; ma andaff a occupare ilmezo, ac


cioche ancoi luoghi circotanti rimaneero obedienti,

1 6 9 PRI M A PA *T E DELL'HsToR IE
Aleffandro P E k lo patio di fei mefi nauig, ndo per fiumi; fu portato in mare. Ene
::::::: trato nell'Oceano, e d'indi ritornando, impoe alle naui, che andafjero lungo il
-

|-

|-

"" dejiro lido dell'India, er egli pree il camino perterra, e pat un'efiremo diagio;
- t-',
... e parimente ui perde tanta quantit di oldati, per cagion di malatia, di caldo, e
di fame, che a pena la quarta parte ritorn in dietro: percioche egli paaua per
una prouincia pouera, laquale hauena pochi beliami, efjendo il cotume degli

habitanti dipaterfi di peci di mare, e di carne putridae di cattiuo apore.


Gedrosta.

..

, O RA hattendo egli queto paee paato in feljanta giorni, peruenuto a Ge


drofia, prouincia abondante, riflor e steo e l'eercito con il cibo. Dipoi uens

ne in giu alla uolta del mare; e gatig i cattiui gouernatori de diuerfi luoghi.
" Percioche la imprea detta diopra, e la feritariceuuta da lui a Malli, e la morte
di tanta gente era stato cagione di far credere, che Aleja dronon foe uiuo.

o n d E effendo i Pretori e i Prencipi di quei luoghi diuenuti maluagiew in


giuti, i popoli tributari stauano per ribellare. Non hauendo un de Prencipi,
detto Abulito, appretata ueruna uettouaglia, ma portati tre mila talenti,egli fe=
ce mettere quei talenti inanzi a caualli: iquali non ne manglando, diffe, a che utia
le queti danari ne feruono ? Effendo andato in Peria: e ueggendo, che era staa
ta cauata la fepoltura di Ciro, fece amazzarcolui, che cio haueua fatto, anco=
ra che egli foje hucmo di qualche stima, detto Peleo. L'epitafio di Ciro era tale.
Epitafio del Q -H v o M o , o_y A L T v T1 s IA E o 1, D o N D E T v v E N G A , ( P E R
la epoltura

3153" so, 1 1) 1 ,

s 1 a 1 l1 M PER I o A P E ks 1.

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N o N H A v E k d v N o ve 1 sv 1 =

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s A. Lequali parole mofero forte Alefjandro , confiderando i mutamenti


delle coje humane. Pree per moglie Statira, figliuola di Dario: e facendo
le nozze, a tutti i conuitati, che erano nouanta mila, don una coppa d'argen=
moglie sia- to. E come che in tutte le coe fi portaffe da Re Jlendido e magnanimo, fece

". . . pagar tutti icreditori: la cui Jomma fu da dieci mila talenti. Alhora Antigene,

uno de Capitani, hauendo indotto uno, chemofiraua di douere hauere, er otte=


nuto da Alefjandro il pagamento, dicouertofi l'inganno, il Re fofinto dalla co

lora lo priv del gouerno, elo sbandi dalla Jua corte. Ilquale dicendofi, che per
cordoglio fi uoleua amazzare, Alefjandro acchetata l'ira, gli laci i danari.
Effendo i tre milagiouanetti, che egli haucua ordinato, che fofjero ammaetrati,
diuenuti ualorofi, e molto atti agli eercitijdella guerra, fi come erano fauoriti da
Alefjandro, co erano da Macedoni inuidiati. Et hauendo mandati gl'infermi
e malconci almare, eglno fi recarono cio effer fatto a lor biafimo e uitupero,

e gli chiedeuano licenza, contentandofi di que faltatori. Per queto sdegnandof


Alefjandro, riceut i Perfi aguardia della Jua perona. Ma, dipoi efjendogli da
Macedoni

D I G I O V A N N I ZO NA R A ,

z 6 g

Macedoni addimandato perdono, glirimie nella fua gratia: e quelli, che erano Alefandro li
aleue
inutili, con molti doni licenti:e feriffe ad Antipatro,chelor concedee il primo nicentia
Macedond
luogo ne theatri, e di poter portare in teta le ghirlande.

A N D A T o in Ecatana, Efetion cominci amalarfi, e crecendo il male per

poca cura, fi mor. Dole ad Alejandro la cotui morte fuor di ragione: e fe. Morte

di

ce mettere in croce il medico, ordinando, che foffero tonduti i Mulier i caualli, Efetione.
e fece leuare alle citt i merli delle muraglie, e uiet per molti giorni, che fi
ufaffero trombe o altri fuoni nel campo. Volendo andare in Babilonia, gli uen=
ne in contra Nearco; ilquale con naui era tornato dal gran mare nell'Eufrate. Il

quale gliapport, fi come ragionando con Caldei, e gli haueuano detto, chei
doueffe fchifar Babilonia. Ma Alejandro frezzando queto auio, and auan
ti. Et auicinandofi alle mura, alcuni Corui tra loro combattendo, gli caddero
inanzi. Gli fu detto, che Apollodoro gouernatore di Babilonia per lui haueua
fatto acrificare. Ilche non negando Pithagora indouino, ilquale il facrificio
haueua fatto, effendo dimandato della condition della uittima, gli fu rifofio,

chel fegato fitrou enza capo: onde foggiune Aleandro,o come queto pro
digio importante. E laci andar lo indouino fano e faluo.
F R A gli altri prodigij, che predierola fua morte,queto ancora auenne. che

eendofi Aleandro fogliato per ungerfi, e pergiuocar allt pulla, uolendo al


cuni giouani, che hauenano a giuocar eco, esti ancora fogliarfi, uidero, che
uno jenza far motto, fedeua nel Real feggio, uetito di habito da Re, er ador=
no della corona. Ilquale eendo da loro dimandato, chiegli fi foe, stette buo=

na p zza fenzt dir nuli, e nel fine a gran fatica rioe: che egli fi chiamaua

Huomo, che
fedeua nel

feggio da Re

Diongi, dination Meento, e che era stato menato prigione per alcuni misfatti
oppotigli. Ma che Serapide l'haueua tratto di prigione, e quiui menatolo, gli

hauena impoto, che prea la uetaela corona da Re, fi riponee in quel feggio
fenza far motto.

Q ve s t o huono hauendo Aleandroper configlio deglindouini fatto mos


rire, di mali uoglia, e tutto turbato, giudic quel portento ignificare ogni gran
male. Dopo lo hauerfi lauato, and a mangiare in Media; e quiui trappaando
tutta la notte in bere, il d eguentegli uenne la febbre: er eendo stimolato da
una gran fete, beuendo ancora del uino, diuenne frenetico. Alcuniadunque di=

Diuerst pare

cono, che tale fu la ua morte: Altri criuono, che eendo per molti giorni rialla intorno
morte
di Alefane
stato offeo dalla febbre, filau, e che per queta cagione accrecendogli ilmale, dro.
perde la fauella: e che i Macedonistimandolo morto, turbati, incaricarono con

mordaci parole i Capitani: infino a tanto, che eglino facendo aprir le porte, ui.
dero Aleandronelletto: ilquale alhora finalmente fi mor. Altri affermano,
che dopo la morte fi hebbe foetto di ueleno, ilquale per conforto er ordine di
|-

Hist. di Gio. Zonara.

1 6 2

P R I M A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

Aristotele Aristotele gli fu dato da Antipatro: ilquale ueleno ra una fredda c agghiac
ne : che Judua della pird du oc di Arcadia, detto Nonacrio, 4

::::::* guia dirugiada; e fi riceucua in una unghia di Afino: percioche ella non poteua
tenerfi in alcun'altro uafo, perche la freddezza cv acutezza di quella lo rompe
ua. Ma la maggior parte rimprouano queto, come menzogna: adducendo per
argomento, che giacendo il corpo di Aleandro molti giorni in luoghi caldi enza

dro.

cura, perle dicordie e contefe, che nacquero fra Capitani, non ui fi uide alcun
fegno di ueleno: mi rimfe netto e bello, come ui foe stato poto nuouamente,
Dicefi, che aueggendofi Aleandro, che la morte gli era uicina, fi uollegettar
macoamente nell'Eufrate, affine, che non eendo ueduto da alcuno, laciae ope=

mione appresto gli huomini, che fi come era generato dagl'Iddi), cofi foe a que .
gli uiuo ritornato. Ma Roana comprea la ua intentione, non gli laciando cio
fare ; egli le die Jopirando. Tu minuidij Donna la gloria della diuiniti er
immorlalit mia. .

C o s 1 uenne a morte Aleandro, dopo l'eere alzato a tanta altezza dalla


fortuna. Ilquale mentre affediaua Tiro, crie al Pontefice de Giudei, che e gli
mandafjegenti in uo aiuto, deffe le coe necearie al uo eercito, e gli pagaffe
qel tributo, che fi foleua pagarea Dario. Ripondendo il Pontefice, che egli
era aftretto a Dario per giuramento di non mouere arme contra di lui,e che men=

tre che egli fi uiueua, queto obligo non uoleua rompere, Alejandro adirato,
,
che farebbe
iguerra
ca c
:emmelaa
ureG en
prea ,oi
riT andm
contra .
la citt
::::::::a Ma Gioad Pontefice effendo follecito per l'ira del Re, preg I d d 1 o, chel fuo

Afeffandro

"*"

popolonon abandonije. Ma i od i o lo confort nel fonno; eglimpoe, che


aprendo le porte, ev adornando la citt, egli inieme con i Sacedoti nell'uato h=
bito, el popolo con bianche uete andafjero incontra ad Alefjandro. Fece Gioad,
come gli fu impoto. Et effendo Alejandro uicino alla citt, egli con i Sacerdos
ti e con la moltitudine degli habitanti uc in certo luogo, dal quale fi poteua ue
der la citt e il Tempio. E stimando i foldati, chel Redouefje comandar loro,
che faccheggiajero la citt, c amazzaffro il Pontefice, ueggendo Alejandro i
Sacerdoti er il popolo, nella guia, che s detto, adorni di facri panni, er il

Pontefice uetito d'una ueta di color uiolato, e fregiata d'oro, con la mitra in
teta, opra laquale uera una lama d'oro con lettere, che conteneuano il nome di
D 1 o: and auanti folo, crador, e falut il Pontefice. Di che m rauiglian
dofi tutti, Parmenione hebbe ancoardimento di dimandargli, perche egliadora
ua il Pontefice de' Giudei. A cui ripoe: che effo non haueua adorato il Sacerdo=
te, ma D i o, che colui in quell'habito rappreentaua: dicendo, chel medefino
segno di haueua ueduto in fonno effendo poco dicoto di Macedonia: e che hauendo pro=

*" poto di foggiogar l'Aia, gli haueua detto, che non doueffe tardare, ; e pro=
-

lilfffl44

= . . Di G I O VAN NI ZON AR A .

163

metteua , douere effergli guida e Capitano delleercito, e di darli il Regno de Per


f. onde perche infin'a quell'hora non haueua ueduto uerun'altro con quell'habi=
to, seraricordato del uo fogno, e fiaicurau, mouendo la guerra per ipi

ration di D i o, di uincer Dario, er acquiiare il Regno de Perfi. Dette que=

fie parole, porgendo al Sacerdotelamano, entr nella citt:eventratonel Teme a effendro

--

pio, acrific le uittime a Dio, fecondo, chegli fu ordinato dal Pontefice. E ::::::::
ueduto il libro delle Profetie di Daniello, in cui fritto, chel Regno de Perfi ""
doutua effer ditrutto da un Greco, firallegr: e conceje a Giudei tutto quello,
che estiglidimandarono. Ilche inteo da Samaritani, e ancora preo a Geru=
falemme, uennero incontra ad Aleandro, uetiti nobilmente: e pregarono
Alefjandro, chei uolefje honorare della fua preenza il fuo Tempio. Ilche
Alejandro promife, che farebbe nel fuoritorno. E pregandolo dipoi, che con=
cedeje ilmedefimo, ch'egli haueua conceduto a Giudei, dimand, chie fofero.
E ripondendo esti, ch'erano Hebrei, ma fi chiamauano Sicimiti Sidonij, diman=
-

d da capo, fe foero Giudei. Eteficio negando, diffe, che egli haueua con= :::::::
Samarie
ceo a Giudei quello, che esti addimandauano. Il Tempio di Garizino era un sai ri:

ridotto di coloro, chehaucuanouiolateleleggi della patria; percioche, ealcuno :: ::


haueua mangiato cibi immondi, ouero per altra guia tralaciato il cotume de g.

maggiori, fi ricoueraua ai Sicimiti. Morto Gioad Pontefice, Onia fuo figliuo


lo hebbe il Ponteficato.

D o r o la morte di Alefjandro il fuo Imperio fu diuifo in quattro parti: er l'Imperio


Antigono impadronitofi dell'Afia, hebbero le altre parti coloro, de quali fu k
fattamentione diopra. Iquali effendo tra loro in dicordia, dicontinouo guer- in quattro
*

reggiauano, ele citt patiuano grandfimi danni. Ma Tolomeo, cognominato "


Lago, ilquale
eracognome,
anco chiamato
diueramente
da quello, che ::"
fignificaua
il fuo
trattSeruatore,
la Soria, e molto
con faude
occup Gerualemme.
$O .
Percioche entrando nella citt il Sabbato otto fpetie di uoler acrificare, la fog
giog enza fatica, non Japendo i Giudeila ua intentione, ne per la diuotion

del Sabbato facendogli reitenza. Ridotti adunque in cotal modo otto il fuo
dominio i Giudei, us a quelli una feueriima fignoria, e men molti di loro
prigioni in Egitto. Contefero que di Samaria, e que di Gerualemme oprala

preminenza del Tempio loro, ciacuno celebrando la fantit del luogo, e uolen=
do, come conueneuole, che ui fi faceero i acrifici.

E s s e o po morto Tolomeonel quarantefimo anno del fuo Regno, fuccee


Filadelfo, uo figliuolo: ilquale procur, che le Scritture Hebree fi traducee
roin lingua Greca, emie in libert que di Gerualemme, che erano in feruit

Filadelfo

nell'Egitto: percioche ponendo egli molta diligenza in ritrouar libri, diedela cu ord:a

ra della libraria a Demetrio Filadelfo: ilquale effendo una uolta dimandato dal ::"*"
*

L
1

ij

1 64

P R I M A PA R T E D E L LHIST O R I E

Re, quante migliaia di libri haueua raunati, rioe, da dugento mila: e che ane
cogli Hebrei haueuano apo loro alcuni libri delle leggi er intitutioni loro, che
non erano da frezzare: e che queti ancora fi doueuano raccorre. Scriuendo
Arifteo.

adunque il Read Ariteo fuo amico, che gli mandaje cofi fatti libri, effo gli
ripoe. Hauendo noi propoto non olo di trfcriuere, ma anco d'interpretar le

leggi de' Giudei; in che modo cio potremo fare, f molti di eft Giudei fono fer=
ui nel tuo Regno? A quetiadunque Re donando la libert, concedi, che poljano
tornare alla patria loro, accioche e diuengano piu pronti a tracriuere er
interpretar le loro fritture. Seguendo il Requeto configlio, comand, che a
tutti i Giudei, che feruiuano nell'Egitto , fofje data la libert , e licenza di
andare, oue esti uoleuano, pagando per la compra e ricatto di ciafun al fuo

padrone due mila dragme. Tutta la fomma del qual pagato danaio fu quattro
. . ., , cento Jeffanta talenti. Tolomeo adunque frije a Eleazar Pontefice, (per=

:"" cioche morto onia, era ucceo Simon uo figliuolo, cognominato giusto:
e dopo la morte fua , hauendo laciato Onia uo figliuolo, piccolo fanciul=
lo, Eleaz r, fratello di Simone, otteneua il Sacerdotio) e gli diede auio dels

la libert, che egli haueua dato ai Giudei, che erano erui in Egitto, e dellamos
reuolezza, ch'el portaua a quel popolo: e dimand, ch'eo gli mandaffe le leggi,
e uecchi di ciacuna Tribu, iquali foffero dottistimi nella lingua matia, e nella
Greca: iquali hauefjero atradurre i libriloro nell'idioma pur Greco. Mand
anco al Tempio in dono mila talenti d'argento, e uenti uafi di oro e trenta di ar=
gento, cinque coppe er una tauola d'oro. Eleazar riceuendo le lettere ei doni di

oomco, Jegliendo diogui riu uecchi glimand al Reconialegge. Iqua


li effendo peruenuti in Alejandria, er hauendo portata al Re la legge, critt4
in carta di pecora con lettere d'oro, inieme con doni, mandati dal Pontefice: il Re
fopra modo rallegrandofi, gli raccole humanamente, e gli honor alla fua tauola.
Dipoi da Demetrio furono tutti condottiin unatranquilla caa,efortandogli adat
tendere a quell'opera: iquali con la diligenza e studio loro la traduttione fecero.
Laqual fornita fragiorni fettantadue, e tracritta e letta, il Re fu lieto di ue=
der Jodisfatto il fuo diiderio, e fi marauigli opra modo dellingegno e della:
Perche le fapienza del Legislatore. Vna coa fola gli recaua noia,e quetaera, che niun Hi
|!!!: storico ne Filoofo faceua dicio memoria. A cui diffe Demetrio, che niuno has
:::::::.
|-

- -

:::*" usua hauuto animo dimetterfi a dicriuerquelle leggipereere ellenodiuine:e che


alcuni della loro temerit furono da D1 o puniti. Perciocheuolendo Theopom=
po dicriuerle, egli per trenta giorni fi rimae fuori dell'intelletto: la origine dela

la qualpazzia conocendo, quando egli haueuaillucido interuallo dellamente,con


le orationi plac 1 d d 1 o: e nel fonno auilato, che la cagione del uo male era

lacura, ch'eo hauea prea ditrattar le coe diuine, e diuolgarle a profani, laciata
ta da.

DI G I O V A N N I Z O N A R A .

***

ta da parte l'opera ritorn nella mente fana. Theodeto ancora, Poeta Tragico, Theodeto.
uolendo in certa fauola far mention delle medefime facreleggi, fu preo da un
dolor d'occhi cofi acuto, che ne rimae cieco; er intefa egli parimente la cagione,

facendo preghiere a i od 1 o, ribebbe illume . Il Re ador i riceuutilibri: e

*a

dando a quegli interpreti larghiimi premi, e mandando al Tempio,o al Ponte=

fice altres di molti doni, gli rimand in Gerualemme.Et in cotal guia criue Giu
pa
eppe, che furono tradotte le fritture Hebree. Alcuni altri dicono, che queti Diuerfo
rere interno
interpreti furono diuifi in piu lucghi, due per luogo, e che cofi prefero a far la
traduttione: e condottola a fine, ciacuno nel fuo luogo appartato hauendo fatto

al tradurre

de i feitanta
interpreti.

l'ufficio fuo; confrontando pocia ciacuna delle traduttoni infieme con le altre,
trouarono, che elle non erano tra loro diuerfene di fentenze, ne di parole, ma
in ogni parte conformi. Fu adunque tenuto in cotale traduttione uno di queti
due ordini.

O k a fignoreggiando l'Aia Antioco il Magno, e Tolomeo infieme con


Eupatore, e col fuo figliuolo Tolomeo Epifano guerreggiando, i Giudei fus I Giudei obe
rono grauemente afflitti ; e fi congiunfero col uincitore Antioco. Ma h= difeono ho.
ra a gli Ane
uendo dipoi Tolomeo Epifane dopo la morte del padre con lo hauer man= tiochi,
hora
i
dato un grande eercito in Celefiria, foggiogate di molte citt, premendogli Tolomti.
queta guerra, ei feguitarono le fue parti ; e dipoi ritornarono da capo ad An=
tioco un'altra uolta uincitore; e con esto lui fatta amicitia, riceuendolonella citt,
lo aiutarono ad affediare il prefidio, che Tolomeo haueua laciato nella fortez=
za . Hauendo dipoi Antioco fatta con Tolomeo pace e parentado, gli diede per
moglie Cleopatra, aegnandole per dote la Celefiria, la Fenicia, la Giudea, e la
Samaria.

. Q_v est E coe auennero otto Onia Pntefice: percioche morto Eleazar,

;**

faccee ilzio Manaje: dopol quale fu dato il Ponteficato a onia, figliuolo del Manaffe,
giuto Simone: e Simon fu fatello di Eleazar, come fu detto di opra. Oge
sto dunque Onianon hauendo per cagion di auaritia e per poco giudicio dato il
Tributo 3 che i uoi preceori foleuano pagarea i Re, moe contra di fe lira di
Tolomeo; inguia, che lo mand aminacciare, che egli trattarebbe male il popor
lo e la citt. Ma non piegandofi punto il Pontefice per tamore, ch'egli portaua
aldanaio di quelleminactie; e concedendo a Giueppe, figliuolo di Tobia, filo
fratello, che gliela dimand, licenza di andare a Tolomeo, egli honorando magni=
Giueppe ua

ficamentenella ua caail meaggio del Re, lo mand inanzi con molti preciofi
doni, dicendo, che effo poi feguiterebbe. Ilquale effendo ritornato a Tolomeo,
gliraccont il ucceo, e lod molto la bont di Giueppe ; e cof inanzial Re,

come alla Reina datogli diuerfelodi diffe, che eglitoto uiuerrebbe ambaciadore.
*Giueppe pote hauendo in ordinele coe fue, and in Aleandria; 29 intenden=
<

Hit, di Gio. Zonara.

iij

ambafaiado
Te a Toloe
lC

1 66

PR I M A PARTE D E L L'HISTORI E

do, che Tolomeo fi troudua a Menfi, gli and incontra, effendo egli con la mo
glie in una carretta, e trouandoi preente colui, che egli haueua riceuuto nella

fut caa, e dicendo il medefimo, che cotui era quelgiouane, la cui bont e libera
lit effo haueul loro lodato. Tolomeo adunque prima a Giueppe fauellando,

gl'impoe, che ci falije nella carretta: e fi dole eco del Pontefice. Giueppe
parsie di lo cus opra la uecchiezza, e preg il Re a perdonargli; con dire che i uec=
: ; chi ei fanciulli mancauano di giudicio: ma, che esti, che erano giouani, tutto il
debito pagherebbono. Quete parole fecero crecer molto piu l'amore, che il Re
gli haueua poto.
Es se n d o il Re tornato in Aleandria, ibaroni della Soria (percioche esti
ui erano uenuti per condurre i Datij,chel Refoleua uendere a cittadiniciacun'an=

no ) ueggendo, che Giueppe gli fedeua appreo, fi sdegnarono: er effendo po


sti all'incanto intorno a otto mila talenti legahelle della Celefiria, della Fenicia,
della Giudea, e di Samaria: Giueppe profere il doppio. Il Re cio non rifiutando,
dimand f egli haueua maleuadori, er egli rioe, che darebbe tali maleuadori,
che ognuno loro pienamente crederebbe. E dimandando il Re, quali cofioro fost
fero, rioe: Te Re e la moglie tua do per maleuadori. Rife Tolomeo, e a lui
fattidig: diede la cura dirifuoter la rendita di tutte le gabelle,Tolti adunque Giueppe d'ina
"::..." torno a due milu foldati, andando alla uolta della Soria, peruenuto in Affalone,
e da cittadini non folamente cofa alcuna non ottenendo, ma all'incontro riceuendo
ne prole uitupereuoli; fatti manomettere i principali , cruccidere, e publican=
do le loro ricchezze, mand al Re da due mila talenti. Ilquale lodandole fue ope

re, gli permie, chei faceje tutto quello, che gli pareua. I Soriani per queti
faoi fatti fauentati, riceuendo lietamente Giueppe, pagarono tutti i loro dirita
ti. Onde facendo egli un gran guadagno ; e mandando a Tolomeo, a Cleopatra,
a tutti i loro cortigiani di molti doni, uije in queta felicit uenti due anni.
Figlinoi di
Giufeppe. Et pree due mogli, della prima hebbe fette figliuoli: dell'altra, che fu figliuola
di fuo fratello, nhebbe un folo. Laquale pree in queto modo. Effendo egli
innamorato di certa uaga giouane, che era molto detra in danzare, er hauendo
dicouerto il fuo amore al fratello, effo promettendogli dieffergli in cio minitro,
gli men in quella uece una notte la ua figliuola. E queto fatto piu uolte, c
accrecendo in lui l'amore, auedutofi dell'inganno, fos la figliuola di fuo fra=
Hireano fi. tello ; er hebbe di lei un figliuolo, detto Hircano. Ilquale di tredici anni dimos
' str ingegno er accortezza marauiglioa. Percioche effendo egli mandato dalpa=
dre con trecento paia di Buoi allauoro di certo terreno, ilquale era dicoto due
giornate, non hauendo hauuto le cinte di legarli al gogo, confortandolo quegli,
che alla lor cura attendeuano, che gli mandaffe a chiedere al padre, di cio fu con=
v

tento, ma acrific dieci paia di Buoi ; e le loro carni diuie fagli operai: e taa
gliando

1 67

D1 GIOVA N N I ZO NA R A ,

gliando le lor peli, leg gli altri : e cio fatto, ritorn a caa. Marauigliandoi il
padre di quella ua prudenza, lam piu di tuttigli altri figliuoli, egli fece ho=
more con grandiimo dipiacer loro.

E s s E N D o a Tolomeo nato un figliuolo , i Prencipi delle Protin=

Fig1uo!

cie, che gli obediuano , andarono in Alejandria per celebrare il uo nata. :::::::"
le. Giueppe effendo diuenuto per gli anni debole, comand a figliuoli, che "*.
alcun di loro in fua uece ui andaffe. E gli altri tutti non ui uolendo ana
dare, Hircano riceu egli queto pejo; e configli il padre, che non ui mandaje
alcun dono: ma criuefje al uo procuratore di Alejandria, che gli defje alcuna

quantit di oro da apprefntareal Re. Egli lodando il configlio del figliuolo,


friffe al procuratore, che non maneggiaua meno di tre mula talenti, che deffe al
figliuolo, quanto gli facee di biogno: percioche egli non itimaua, chei doue=
fe dimandar piu di dieci talenti da fare il medefimo dono. Riceuute Hircano dal

padre le lettere,prefelauia di Aleandria: quandoi fatelli crijero a gli amici Hirans

ua

di effo loro padre, che lo amazzafjero. Ma hauendo il fanciullo appreentate al : aician

prcuratore le lettere, dimandandoglii talenti, che gli faceua metieri, e colui ""
dandogliene folamente dieci, lo fece porre in prigione. Mand Tolomeo per Hireano a

lui ; e diffe, che egli fi marauigliaua, che non foe uenuto alla ua preenza ; :::::
er hauefje fatto incarcerare il procuratore delpadre.Et egli ripondendo, che non

haueua uoluto uenire infino, che non hauefje apparecchiato idoni da portagli, e *****
che haueua punito il feruo della fua diobedienza; rife il Re, marauigliandofi del
grande animo del fanciullo. Ma fra tanto il procuratore ueggendo, che niuno
fi moueua in fud aita, col dar mila talenti, fu liberato. Hircano comper cen=

to ferui fortistimi, e molto bene introdotti nella cognition delle letterepercen


to talenti, er altretante donzelle per altretanto prezzo. Gli altri adunque por=

gendo al Re dieci talenti, e quelli, che piu liberali procacciauano di effere, non

paando i uenti ; Hircano appreent i ferui e le polcelle al Re er a cleopatra; Doni dati a


ciacuno de quali apportarono loro un talento. Et agli amicie minitriregij fece fi:s.
parimente doni delualore di molti talenti. Tolomeo effendo rimajo stupido del
ualor diquel fanciullo, gli diffe: dimandacio che tu uuoi. Eglialtro non chiefe,
fenon, che ei criuee di fe al padre cr a fratelli. Cio fece Tolomeo, e realmena
te donandogli, l'accommiat. I fratelli intendendo il fuo honorato ritorno, gli

dndarono in contra con animo di ucciderlo, non effendo anco il padre enza se
gno della gran omma de i danari da lui prea. 1 fratelli lo affalirono; ma rima
fero morti molti di coloro, che gli eguiuano, e due di loro. La onde egli fa=
uentato, e paato di l dal Giordano, moeguerra agli Arabi: e fatto fare un
fontuoo catello,tenne que luoghi per ipatio di fette anni infino a tanto, che Se=
#

kuco, figliuolo del Magno Antioco, hebbe la Soria. A cui uccedendo Antioco
L

iiij

1 68

PRIMA P A R T E DE L L'HIST o RIE

:::::n: Epifane, per tema di lui fi diede la morte, del quale Antioco pree tuttii danari.
! Es se s p o anco morto Tolomeo Epifane, Re di Egitto, laciati due piccios
li figliuoli, l'un de quali fu detto Filomotor, e l'altro Ficone: Antioco frez
zando l'et de fanciulli, fece guerra all'Egitto, e di quello fu facciato, coman=
dandogli i Romani, che da quella Prouincia fi rimouee. Indi partendofi, fi

antises et, uole a Gerualemme,ev hebbe la citt enza combattimento, eendogli da alcu=
::* chea lui piegauano, aperte leporte, e dentroriseuuto: Percioche dopo la
morte di Onia Pontefice, Antioco haueua data quella dignit a Ges fuo fratello:
e pocia con lui l'haueua data al minor fratello, chiamato Onia: percioche has
uendo hauuto Simone tre fratelli, il Sacerdotio peruenne a tutti loro: e Gesu fi
poe nome Giafone, er Onia Menelao. E nata fra queti dicordia, e diuidendo=
fi il popolo,la maggior parte fauorirono a Giaone,gli altri fi accotarono a Me=
nelao, a cui anco i figliuoli di Tobia recarono aiuto. Maeffendo uinti dalla mag=
gior parte, fuggirono ad Antioco, e laciando da canto gli ordini de loro maggio=
ri, feguitarono i cotumi de Greci: e procacciarono di occultar per uergogna la
ruina di Ge circonciione. Dalla fattion di cotoro aperte ad Antioco Epifane le porte della
"*" - citt, egli e ne impadron: e tagliatine a pezzimolti, e fatto bottino d'una gran
fomma di danari, ritorn ad Antiochia. Due anni dipoiuenne da capo a Gerua=
lemme: cr occupando la citt per uia d'inganno, non perdon ne ancoamedef=
mi, da quali era stato riceuuto: ma fogliato il Tempio, e portando uiuitbeori
ripoti, uietando i loro legitimi acrifici, faccheggando la citt, e parte del pos

polo menato a fil di pada, e parte fatto prigione, e quella belliimacitt abbru
ciuta, er hauendo acrificato nel Tempio Porci, finalmente finantell anco le mu=
raglie. E facendo fabricare una fortezza , e mestaui una buona difea de'
Macedoni, cotrine il popolo ad adorare i fuoi Dij, er a rimaner di circon=
cidere i fanciulli, laciandoui huomini e foldati, che acio per forza gli cofirin=
Eleazar 5 gestero. Nel qual tempo Eleazar Sacerdote, er i Maccabei uoi dicepoli, ii=
: fieme con fua madre fimifero a combatter, peroeruar le leggi diuine. E que=
gli, tquali non poteuano fotener la uiolenza, a comandamenti di coloro obediuda
no: magli altri, che per eer di animo generoo, fi opponeuano a quelli ingiuti
decreti, erano fattimorire con acerbe forti di tormenti, ouero mezi mortiera=
crudelta di no poti in croce. Le loro mogli, foendendo al collo loro i figliuolini, che era=
:e Fei no stati circoncifi, strangolauano con funi. E, fe trouduano alcun libro della
fcrittura Hebrea, lo abbruciauano, amazzando colui, che lo teneua. Ondei Sa=
Ribellione maritani boggimai non piu diceuano dieere della stirpe de' Giudei, ma Sidonij
-

:::*" e chiamauano il Tempio di Garizin Tempio di Gioue Greco.


Di Giuda

T R o va v a s 1 un Sacerdote, detto Matthatia, figliuolo di Giouanni, ni=

Matabes. pote di Simone, e fecondo nipote di Aamone, padre di cinque figliuoli, di Gio=
uanmi

D I G I OVA N N I ZONA R.A.

1 69

uanni cognominato Gaddi di Simone Thati, di Eleazar Aura, e di Gionatha Affi.


Effendo adunque iminitri del Re uenuti, doue cotoro dimorauano; er hauendo
prima impoto a Matthatia, come a capo de gli altri, che facrificae al cotume
Greco; egli infieme co figliuoliricusdicio fare:er amazzando uno, che haa Mattharia,

uena acrificato, er Apelle capo eminitro del decreto del Re, egettando otto :
fopra l'Altare, fe n'and nel deerto. Il cui eempio eguitando molti altri, con :ada
le moglie co figliuoli col fuggendo, menarouo la lor uita nelle felunche. Ma
i capitani di Antioco, hauendo raunato eercito, afalendogli nel fabbato, molti Quanto i
41

neabbruciarono in effe pelunche, non facendo i medefimi difea per la celebrit :"":'
di quelgorno. Quelli, che uiuirimafero, fi ricouerarono preo di Matthatia; sabbat.
ilquale gli eort, che anco il Sabbato combattefero; accioche da nimici, iqualifi
ualeuano della occaione dique Sabbati, non fofero enza difea uccii: e mee
infieme le fue forze, ruin i loro altari, er uccife coloro, che fi dauano a ques

gli celerati acrifici; er ordin, che fi circoncideero i fanciulli. Cofi hauen=


do egli tenuto per lo patio d'un'anno l'Imperio, e confortati i figliuolialla con
cordia, er a feguire il uo eempio, in modo, che oue faceje biogno, non ri=

fiutafjero di morire, fu da una malatia tolto diuita.


1. cui figliuolo Giuda, ilquale detto parimente Maccabeo, riceuendo tama
minitratione, con lo aiuto de fratelli, e di altri, cacciando i nimici di Giudea,

quei del popolo, che haueuano uiolate leleggi, aframente puni; e tagli a pezzi olas, a
Apollonio Pretore di Samaria con una grandiima parte dell'eercito. Il che inte: beo puni es

foil Pretore della cilicia, gliuenne adolfo, ma da iuirotto e poto in fuga, fu :::::::::
mentre e fuggiua, infieme con parecchi de uoi amazzato, onde sdegnandofi late le leggi.

Antioco, comand a Liia, procuratore delle coe fue, che foggiogaffe la Giudea,
ditruggee Gerualemme, e il fuo popolo uendefje al publico incanto. Cotui "

hauendouimandato tre Capitani con ungrande eercito, Giuda ueggendo la mol=:,:;


titudine de nimici, confort i fuoi foldati, a ripor la loro ficurt in D to : e :

prendendo il cibo in fu la fera,e fatti accender di molti fuochi nel campo, meofi
in camino dinotte, preo almattino afalt inimici: e ne tagli apezzi piu ditre ......
mila, altri combattendo , er altri effendofi potia fuggire. Tornato dalla ucci= `###

fion de nimici,faccheggii loro alloggiamenti se con grandistima e ricca preda .


ritorn a caa.

LAN No eguente fece Lifia un maggiore eercito, er afalt la Giudea:


i cui tracorritori, uinti da Giuda , egli il reto dell'eercito ridue in An=
tiochia, per ritornar dipoi nella Giudea con maggior numero di foldati.
G i v d a effendo andato in Gerualemme per ripurgare il Tempio, tros ciudarioru
uandolo abandonato, crin alcune parti arfo, piane : e ribellitolo, mie dentro nail Tpio.

nuoui uafi di oro , nuoui candellieri, e tauola, er altare ui fece; e nuouo

17

P R I M A P A R T E D E L L'HIS T O R IE

fntuario di pietre non tagliate col ferro; fece i profumi, offerfe le uittime, e
poe nella tauola i pani. E quete coe fi fecero nel medefimo giorno, che era sta=
to uiolato il Tempio, e profanato il colto diuino dopo tre anni, fecondo la profe=
tia di Daniello, da lui fatta quattrocento c otto anni auanti. Dal qual tempo
Festa deoju intituirono i Giudei la feta della ricouerata religione, da loro chiamata de lumi.

:::" oltre a cio cine la citt dimura, e la guerni di prefidio e digenti, che erano ba=
steuolia difenderla.
O R A, perche le uicinegenti per cagion d'inuidia molti Giudei con aguati
amazzauano, Giuda con effo loro guerrreggiando, fe ne uendic, e riprefe l'au=
dacia loro. Intendendo Antioco, che in Perfia era una citt , abondeucle di rica
: chezza, detta Elimaida, ev in lei un Tempio di Diara ripieno di preciofi doni,
' and contra di efja citt: ma i cittadini con eercito ucendo fuori, lo feceroleuar
dallajedio, inguia, che perduto una grandiima quantit de uoi foldati, uol=
gendo le falle, fi ridue in Babilonia. Mentre egli fi doleua di quellarotta, heba
be auifo, che i fuoi Capitani erano da Giudei parimente stati uinti. Onde aca
Morte di An crecendoglfi la trifiezza,cadde in una granmalatia ; laquale fntendo effermor

::"*" tale, facendo uenire alla ua preenza i uoi minitri, diffe, che tutto quetogli
era auenuto, per hauere offefi i Giudei, e fogliato il loro Tempio. Con quete
parole fi mor, laciando procurator del Regno un uo amico, detto Filippo: a
cui diede l'annello er la corona, commettendogli, che ei gli portaffe ad Antioco
fuo figliuolo. Della cui morte hauendo Lifia hauuta la nuoua, dichiar Re fuo
figliuolo, ponendoglinome Eupatro. Ma i Macedoni, che erano inguardia del=
la fortezza di Gerualemme, moletando i Giudei, che andauano al Tempio per

cagione di acrificare, Giuda difiderando di leuar d'indi quel prefidio, congran

|-

forza combatteua il catello. Queto inteo il fanciullo Antioco, adrato con=


duffe un grande eercito contra Gerualemme. A cui Giuda opponendofi, nelle pri=
me frontine uccie intorno a feicento. Eleazar, cognominato Aura, fratello di
Giuda , ueggendo un de nimici, che fedeua opra un grande Elefante, armato di
arme da Re, stimando che cotui il Re foe, mouendofi con grande impeto, fr=
tHelsfinte nella pancia, ilquale cadendo a lui 4jo , .
M A Giuda uedute le forze de nimici, torn in Gerualemme, apparecchiana
dofi di fotener l'affedio. Antioco adunque combattendo la citt, e molti de Giu=
dei, facendo gagliarda difea contra nimici, permancamento delle uettouaglie fug

giuano.Ma hauendo il capitano Lifia,ev Antioco inteo, che Filippo, ilqualemo=


rendo Antioco,haueua laciato procuratore del Regno,procuraua di occupar l'Im

perio, uennero apartito con gli affediati, cv acconentirono, che esti ufaffero le
lor leggi. Ma effendo Antioco riceuuto nella citt, ueggendo egli il Tempio fore

tistimo, frezzando il giuramento da lui fatto, feceruinar le mura, euia mea


nandone

DI GIov A N N I zo N RA,

1 7 3

nandone onia Pontefice, ilquale era anco detto Menelao, ilquale era stato cagios
ne, chel padre haueua cotretto i Giudeia uiolar le leggi della patria , e per con=
feguente di molti mali, fi dipart: e mandatolo 4 Berred , finalmente fece mo= Morte di
rire
idolatra
huomo,
il Sacerdotio Fece
diecianco
anni.
Et Fi=
or- lippo
o: edifi
dinqueto
Pontefice
Alcimo,
che hauendo
parimenteeglieratenuto
detto Gioachim.
morir

lippo, hauendoluinto, creffendo egli uenuto nelle fue mani.

o ka onia, figliuolo di Simone giuto; ilquale, come s'e detto, morendo il oni, fisius.

padre, haueua laciato fanciullo, hauendo Antioco dato il Ponteficato ad Alcimo, i:


che non era della famiglia de Pontefici, fugg in Egitto, e da Tolomeo honora= `:
tamentericeuuto, pree un luoco nella region di Heliopoli, & edific un Tempo :*
fimule aquello di Gerualemme.
De merk i o, figliuolo di Seleuco, effendo fuggito di Roma in Tripoli di
sorta, preo Antioco e Lifia, ambedue gli amazz, il econdo anno del Regno
di Antioco. Appreo queto Demetrio Alcimo Pontefice, cv i Giudei sbanditi,
e dilora qualunque piu trito, accuarono Giuda Macabeo, e tutta la gente Giu: :::::::::
daica dellamorte degli amici di effo Re. Ilquale per queta imputatione sdegnato, S"
|

mand Bacchide uo stretto amico con un grandistimo eercito con ordine, ch'egli :::::::
amazzaffe Giuda e tutti i fuoi. Cotui andato in Giudea, inuit Giuda or i fraa
telli alla pace: ma ei non credendo a fuoi inuiti, alcuni plebei, hauuto da lui il

giuramento, almedefino fi fuggirono. Ilquale non facendo stima della religio=


ne, tagliatonea pezzi. Jeffanta di loro, fauent gli altri dal fuggire : e coman
dato a quegli, che'l paee habitauano, che obedieroad Alcimo Pontefice, tora
n in Antiochia. Ma Alcimo con ciacuno piaceuolmente parlando, e fattiglifi
tutti amici, pretamente fece un grande eercito la maggior parte di sbanditi, or

huomini Idolatri: de quali fi ualeua in fare uccidere coloro, che fauoriuano a


Giuda. Ilquale eempio uole Giuda contrala nimica fattione: ilche fu cagione,
che Alcimo pine Demetrio a mandar Nicanore con gran numero digenti contra

Giuda, imponendogli, che egli non perdonae ad alcun Giudeo. Effendo cotui
andato in Giudea, fece peniero fotto color di pace di prender Giuda. Da cui
bauuta la fede eralui datala, riceuuto con l'eercito nella citt, nel Jaluarfiin=

fieme er abboccarfi, fece egno a uoi, che Giuda prendeffero. Maegli auedu=
tofi dellinganno, ricouerandofi a Giudei, fugg il pericolo. Nicanore adunque
riucitogli uano il fio diegno, mettendofi a far dicouertaguerra, fu uintore: e

finto Giuda nella fartezza di Gerualemme, minacci al popolo, che e non


glielo dee, ruinerebbe il Tempio. Giuda efortati i fuoi mille a portarfi ualos
roamente,
ne amazz
molti,a epezzi.
fra gli altri
medefimo
Nicanore:
altri fugdi
Nisanoreda
gendo
furono
tutti tagliati
In talil guia
i Giudei
hebberoglialquanto

ripo dalle guerre, Effendo da diuina piaga percojo e morto Alcimo, outro

172 .

pRIM A PA RT E D E LL H ISTO R I E

Gioachim Pontefice dopo il quarto anno del fuo sacerdotio, il popolo diede il
Ponteficato a Giuda. Ilquale intendendo, che la potenza de Romani era grande; "
Giuda fatto
::::::::::* e che esti haueuano foggiogato i Galathi, gli Spagnuoli, i Carthaginefi tutta
la Grecia, el Re Pereo, il Re Filippo, er il Re Antioco, mand ambaciadori 4
-

::: chieder l'amicitia loro, egli preg, che friuteroa Demetrio, che non mole
dri a Ro- taffe i Giudei con le arme. I Romani promijero loro amicitiae confederatione.
"
Ma Demetrio intea la morte di Nicanore, e l'uccifion dell'eercito, di nuouo ui
mand Bacchide. Ilquale andandando con molta fretta contra Giuda; che sera
Baschide accampato in certo uillaggio infieme con i fuoi mille, cotoro temendo la moltitus
da dine de nimici, confortarono Giuda a fuggire, era procacciare il uo campo.
sutra
Giu, ancora,
Ripoe egli:
Cei de
ID faoi
d 1 o,fuggifero;
chel Sole non
mi dimeno
ueggia uoltar
le falle
a nimici:
er
da.
che molti
combatte
lungamente
co ni
Cm1Ctrjo

mici enza alcuno diauantaggio: e preo al tramontar del Sole, facendo impeto

nel detro corno conquella parte de fuoi foldati, che piu coraggiofi erano, sbt=
ragli la lor falange, e la mie in fuga. Ma quegli, che erano nel manco corno
tolfero Giuda inmezosilqualementre,che rinforzauala battaglia, effendonemora
Mette di ti molti de fuoi, finalmente ancora egli fu uccio. Dopo la morte delloro Capis
Ginda. tano, i foldati et andio fuggirono. Mor egli nel terzo anno del fuo Ponteficas
to, hauendo fatto molti fatti illutri,e dimotrofi forte e franco guerriero, pre
I Giudei

fioper la libert della patria apatire qualunque cola. Dopo la ua morte Bac

traf::::::: chide diede il gouerno della Prouincia a' Giudei Idolatrie uiolatori delle loro ana

:::::: tiche leggi:iqual diedero di grantormentialloro popolo, e prefigi amicidi


::: Giuda, gli conduero a Bacchide:iquali egli dopo uari tormenti fece uccidere.
GlaDO.

M a hauendo gli amici, che rimaneuano di Giuda, perfuafo a Gionatha fuo


fratello, che uolefje effer Duce e Capitano de' Giudei, Bacchide glitee aguati, e
lui , che era fuggito nel deerto, fi mie a pereguitar con molta fretta. M
Gionath mand il fratello Giouanni a gli Arabi Nabathei amici, accioche gli

conferuaerole bagaglie: ilqualeinfieme con i compagnie i figliuoli di Amareo,


tolte loro le bagaglieneluiaggio, gli tagliarono apezzi. Ma Bacchide meofi 4

cercareil Sabbato Gionath, stimando, cheegliper cagion della feta non douee

'' combattere;
singann. Percioche dicendoegli, che fitrattauala alute deci

tadini ordinata la battaglia, hauendone tagliatia pezzi molti, stringendo la


::::::pada, fece impeto contra Bacchide. Maerrando il colpo, egli fi gett co fuoi com
pagni nel fiume, e lopa a nuoto. Bacchide ritornato nel catello di Gerua=
lemme, prefi hotaggi da principali di Giudei, gli ferr nella fortezza. Ma
Gionath uolendo uendicar la morte del fratello, appot, che i figliuoli di

Amareo celebrando alcune nozze, menarono lo fofo e la fofanella citt con


fontuoa compagnia: etenendo gli aguati in certo Monte, gli colfe, Cr am
tutti,

ID I G I O V ANN I ZO NA R.A .

z 7 3

tutti, fogliandoli di quello, cheei portauano: e fi appiat co fatelli nelle


paludi del fiume.
o k a Bacchide, laciando il prefidio in Giudea , ritorn a Demetrio.
Ejendo dipoi per tre anni conce al popolo la quiete, Gionath cri fuoi,
che di colui non temeuano, conuerauano nella Giudea. Onde i Giudei, che

erano ribelli, fecero intendere al Re Demetrio, che fe egli mandaffe alcuno con- tra Gionath, ei fi haurebbe nelle mani enza fatica. Effendo adunque Bacchi=
demandato in Giudea; e non potendo prenderla con ogni diligenza, ch'egli ui
metteffe, fece morire cinquanta celti a fuomodo di coloro, che haueuano al Re

rapportato il falo. Ma Gionatha inieme con Simonee con i compagni fi tene

ua incerte Torri, che egli haueua fatte nel deerto: Lequali, mentre che erano arnais.
combattute da Bacchide, hauendoui egli laciato il fratello Simone, fi parti oc- :fi
cultamente: e raunato un buon numero di contadini, affali di notte inimici, e ""
moltine amazz egli, e molti Simone, ilquale uc ancora egli nacoamente delle
fortezze, er abbruci le machine deltajedio. Intendendo Gionath, come Bac
chide era rimao meto per quella rotta, peruia diambaciadori chiefe la ua amie

citia. Laquale riceuendo Bacchide con fi fatta conditione, che ritornandofi da amicilia tu
amendue le parti i prigioni, affermaero ambedue pergiuramento, cheniuno ::::::::
mouerebbe guerra all'altro et partitofieglinom piurec moletiaa Giudei Giona:
thalbora icuro, pree il gouerno della Republica, e puni gl'idolatri.
O ka Aleandro, figliuolo di Antioco Epifano, hauendo occupata per trs

dimento rolomaide, turbinguist Demetrio, che egliraun eercito, edifider :


di hauer l'amit e confederatione di Gionath, concedendogli podet di fare eer Antioco Epi

ciso, e di rihauere gli hotaggi (iquali erano fanciulli) che da Bacchide erano"
stati rinchiui nel catello. Gionathadunque andato in Gerualemme letta la leta
tera, che gli haueua mandato il Re, al popolo cr a foldati del prefidio, hebbe i
fanciulli, egli retitu a padri loro, erinou la citt, rifacendole mura, Ales
fandro ancoraricercando di farelo amico; cr offerendogli la ua amicitia infie= Gionathsfat

me col Ponteficato, glimand alcuni doni, onde egli prefela ueta di Pontefice ""***
nella feta de Tabernacoli, il quarto anno dopo la morte di Giuda uo fratello, e
fece preparamento di oldati e di arme. Ora Alefjandro uinto Demetrio in bat=
taglia (percioche effendo eglicol cauallo tracoro in certo luogo palutre, da cui
non poteua ucire ageuolmente, fu cinto da oldati,e pieno di molte ferite, effen
do prima molti de fuoi tagliatia pezzi, mor l'undecmo anno del uo Regno)im

* padronitofi del Regno di Soria, pree permoglie Cleopatra figliuola di Tolomeo


Filometore, inuitando anco Gionathalle nozze. Ilquale effendo uenuto a Tolos Aleandra

maide, co da Tolomeo, come da Aleandro, furiceuutocon molto honore.

::

os a Demetrio, figliuolo delmorto Demetrio, effendo con un grande eer= nozze.

174
PRI M A PARTE DEL L'HisToR IE
:tria fi cito andato di Creta in Cilicia, Aleandro follecito and con molta fetta in
Lein . Antiochia per cagione di aficurar que luoghi, dando in gouerno la Soria ad
Apollonio Dao. Ilquale dolendoi con Gionath, che folo non obediua al Re,

rimprouerando queta gente diuilt, lo inuit alla battaglia. Il Pontefice moffo


dalle fue parole, uenne con Apollonio al fatto di arme: e tagliatia pezzi molti
foldati, e pree molte citt di Soria, con una nobilima preda ritorn a Gerua=
lemme. Laqualcoa intoft, Aleffandro mand a rallegrarfi con Gionath della
rotta da lui data ad Apollonio; dicendo che egli contra la fua uolont haueua prea

: ole armicontra lui, che gli era amico e confedetaro. Ma Tolomeo Filometore
ra "Apsis, dando aiuto ad Aleandro con eercito da terra, e con una armata, per le infidie
del genero, lequali alcuno de uoi amicigli haueua ordite per opra di Ammonio,

alo.

pikardia fu quafi morto. Lequali infidiehauendo egli chifato, dimand, che Ammonio

:
gli foje dato nelle mani: Ilche ricuando egli, per queto entrando in penfiero,
efan :

dro .

* T P !

che effo foje stato conapeuole dell'infidie, non uolle, ch'eigli foe compagno
nella guerra, eruppe feco la parentela, promettendola figliuola a lui tolta,er
aiuti per uia di ambaciadori, a Demetrio. L'una e l'altra delle quali conditioni
egli abbracciando uolentieri, fi sforz diperuadere que di Antiochia a riceuer
Demetrio. Ilche per l'odio portato ad Alejandro per le paterne ingiurie, eper
cagion di Ammonio, ageuolmente ottenne. . ., . . . . .

E s s e N do adunque egli cacciato, eridottofi in Cilicia, gli Antiocheni fe

::: cero Re Tolomeo, e lo fo/pinfero a portar due corone, tuna di Egitto, e l'altra
-

..

di Soria. Ma egli, come huomo prudente, confiderando le coe auenire, per non
mouer contra di lui l'odio de Romani ale cui forze eranograndi, confort imea
defimi di Antiochia a riceuer Demetrio:ev Alejandro, che con ungrande eercia
to haueua ajalita la Soria, er abbruciaua il tenitoro di Antiochia, in compagnia
di Demetrio, a cui haueua data per moglie la figliuola, feco uenuto alle mani ,

ruppe e mife in fuga. Onde Alejandro uinto, fi fugg in Arabia: e Tolomeo,


effendo il fuo cauallo fauentato dal grido d'uno Helefante, e gettato in terra,
circondato da nimici, hebbe di molte ferite nella tefla: cr effendopreo e porta

carea, a to uia da alcuni de uoi oldati, #ette quattro giorniabandonato dal entimento
Tsiemes: e dalla fauella. Il quinto giorno fi rhebbe alquanto, e preo in mano la teta di

::::::::"Alejandro, che gli fu mandata da un potente di Arabia, godendo della morte


del nimico, poco dipoiegli ancora fi mor.

DE ME T R 1 o Nicanore impadronitofi dell'Afia, hauendo dopo Aleandro

regnato cinque anni, cominci a corrompere ioldati di Tolomeo, cordatofi della


R: Aha. confederatione e della parentela: iquali uccellando la ua aflutia, ritornatiin

Alejandria, egli ancora simpadron degli Helefanti. Ma Gionath combatten


do la fortezza di Gerualemme, nella quale tra il preidio de Macedonie de ru=
belli

--

D I G I O V A N N I Z O N A R.A . * *

1 7 5

belli Giudei, alcuni, che fi fuggirono dinotte, auifarono Demetrio dell'affedio.


Et egliandato con eercito a Tolomaide, friffe a Gionath, che douee a lui ap=

preentarfi. Ma egli non laciando l'affedo, prefi feco i Sacerdoti cri piu uec
chi del popolo, e recando una gran fomma di danaria Demetrio, lo plac: da cui
egli riceue honore, egli fu confermata la dignit di Pontefice. Ma hauendo De
metrio per cagione di hauer menomate le paghe de foldati, non temendo piu guer

ra, mojo todio loro contra di lui; queto conociuto da uno de capitani di Alef
fandro, detto Trifone, leu Malco Arabo Antioco, figliuolo di Alejandro, il

quale iui fi alleuaua, dicendo, che egli gli uoleua retituir l'Imperio del padre.
Ma Demetrio hauendo per uia dimolte promeje ottenuto di far lega con G ona=

th, er bluuti daluitre mila oldati, cotrinea fuggiregli Antiocheni; iquali ::::::::
adirandofi per le ingiurie riceuute, haueuano fucitate parti e dicordie: arfe la .
citt, e molti ne tagli a pezzi: infino a tanto, che furono cotretti a ponergiu
le arme, e darfi alla ua fede. In cotalmodo acquetata la dicordia, rimand a
Gerualemme i Giudei carichidi doni, e ringrati Gionath. Ma non attee alle
promejete minacci di fargliguerra;laquale gli haurebbe anco moja,e Trifone
ritornato di Arabia in Soria, non haueffe ornato Antioco, alhora giouanetto,

della corona; e mojo altresguerra a Demetro, riceuendo que foldati, iquali per

cagion del diminuir dellepaghe, lo haueuano laciato. Effendo Trifone uincitore trione.
mella battaglia, hauendo preo Antiochia e gli Elefanti, Demetrio and in Ciliciu.

G i on ar a A effendo da Antioco fanciullo inuitato a effergli confederato

(, ionath f.

nella guerra, ei gli promie di effergli confederato er amico, e di guerreggiar

"

contra Demetrio: e pretamente mettendo la promea ad effetto, fece, che mol- .


te citt ribellarono a Demetrio, er a lui fi diedero. Pocia laciato in Giudea si

mone fuo fratello, and contra i Capitani di Demetrio. Simone ancora strine
tanto con affedio Beura,catello di Giudea, nel quale era il prefidio di Demetrio, n.n., ca.
che i foldati riceuuta la fede fi dipartirono; emie in quello gente da difea. Hello diGiu
Gionath rotti i foldati di Demetrio, e tagliatinea pezzi da due milu, torn in ***
Gerualemme: e mand ambaciadoria Roma a rinouar la primiera amicitia. A ambariado

quali effndo dal senato confermatii primi decreti,nel ritorno andarono a sparta,
percioche queto haueua ancora lor commefjo Gionath) e dagli spartanifuroa"
no amoreuolmente riceuuti, promettendo lega ev amicitia a Giudei.

I Capitani di Demetrio diiderando di ritorarfi della rotta er ucciione ri-ceuuta, conduero contra Gionatb maggiore eercito. Ilquale all'improuio ef fuggita de
ndo loro ito incontra, non ofando esti di combatter feco a bandiere piegate, la '
notte fi mifero a fuggire. La fuggita de qualieffendo da lui conociuta, e fe=
guitandogli, e non gli potendo arriuare, dalla Arabia de Nabathei fi part con

gran preda, e con moltiprigioni; eraunando il popolo, lo eort a rifar le mu

p R I.M A PA R T E D E L LH I S T O R I E

ra della citt, co a ritaurar le ruine del Tempio. Ilqualconfiglio datutti lodia


to, egli attendendo a quellopra, mand il fratello Simone adaicurare il paee.
Andato Demetrio in Meopotamia, per riceuer Babilonia e i principali circotans
ti, effendo riceuuto da i Greci e Macedoni, che ui habitauano; iquali gli pro=
mifero di darglifi, e di aiutarlo contra Arface, Re de Parthi; uenendo a batta=
,,,, glia con i Parthi,fece perdita di tutto l'eercito, er effo ancora and in poder

: de nimici.
1 NT e so s 1 il cao di Demetrio, Trifone moffo da cupidigia di occupare il
Regno, procacci di leuar diuita Antioco. Ma, perche temeua la confederatio=
ne, che Gionath col Re haueua, fi mife in animo di corprima lui per uia d'ingan
no; e dipoi ajalire Antioco. La onde and a Scithopoli; oue Gionath uffitogli
incontra con quaranta ualenti foldati, fu da lui con atutia ingamato, facendoe=
lo amico con domicr bonori , in guia, che eglilaciando ogni fofetto, cadde

: : nelle fue reti. Lo eort adunque alicentiarteercito, promettendo di douere


::"Giosaegli tranon
pocofofhicando
andar con alcun
efo luimale,
a riceuer
la citt,
e tuttie i catelli
tha .
natb
licenti
l'eercito:
tenendocircotanti.
folamente Gio=
mille
foldati, rinchiuo in Tolemaide, fu preo; er i uoi compagni furono uccifi.
*

I q_v A . I duenimenti rapportati in Gerualemme, recarono fauento al po=

polo, per cagion delle genti uicine che efjendo preo Gionath, fi folleuauano
contra Giudei. Ma Simone con un bellimo parlamento inanimilpopolo. Ons
::: de da quello eletto per Capitano, raunaticoloro, che erano attialle arme, e fora

:::te:ee nite le mura della citt, e tuttaea citt di tutto quello, che apparteneua alla fia

:::* curezza, menando Trifone Gionatha prigione in Giudea, gli and contra con
l'eercito. E dimandando eglicento talenti di argento, e i figliuoli di Gionatb
per hotaggi, uolendo rihauere il fratello, ancora che egli la maluagit di lui
comprendeua, non di meno affine, che non gli foe oppoto di non hauer fatto
conto del ricatto di fuo fratello, mand i danari ei fanciulli. Iquali riceuuti

: da Trifone, non offeru ipatti: maand con l'eercito allauolta di Gerualemme,


:::::: feguitndolo Simone, o accampandofi dirimpetto di lui. Ma impedito Trifone
: dalle gran neui, uolgendo il camino insoria, fece Gionath morire.
SI M o N E effendo auenuta la morte del fratello dopo il terzo anno del Pon=
teficato, eletto Pontefice dal popolo, cest dipugare a Macedonii tributi. Furono
i Giudei fortunatistimi otto ilgouerno di cotui; e fignoreggiando a'uicinipo=

poli, ruinarono molte citt, affine, che elle non fofferoricetto de nimici. Eper
che il Tempio fipotee uedere, continouando la fatica per lo patio di tre anni,
Tiene u.JPianarono MAjm monte, nel qualeera stata fabricata una fortezza. Ora
Trifone amazz Antioco: cognominato Dio, di cui era tutore, il quarto anno,

::::" che egli regnaua, e public, ch'egli era morto. Promie appreo danaria olda=
ti, e lo

DI G I O V A N N I Z O N A R A ,

1 77

ti, Jelo faceuano Re:iquali opinti dalla peranza di fare un gran guadagno,

fodisfecero al uo difiderio. Ma dopo, che Trifone ottenne il fuo intento, di= Trifone per
fcourendo la maluagit del fuo animo, fu cagione, che i foldati diuenendogli ni= :"**
mici, andarono a trouar Cleopatra, moglie di Demetrio, laquale era in Seleucia. Cleopatra,

Laquale fece a lei uenire Antioco, detto seruatore, fatelio di Demetrio; che
per cagion di Trifone andaua, come sbandito, ne era accettato da alcuno, con
dargli feranza di prenderloper marito,e di fargli ottenere il Regno, dubitan
dofi, che i Seleucianinon deffero la citt a Trifone. Cotui effendo uenuto a Se= antisse uia
leucia, and contra Trifone:e uintolo, e fintolo della soria di opra, taffedi **"*"

in certo catello,doue egli era fuggito,inuitando Simone Pontefice a far ecolega: Lega hard
Simo

laquale egli abbracciando, diede a foldatiuettouaglia. Ma effendofi Trifone d'indi

ricouerato in Appamea, fu la citt prea; er egli uenuto nelle mani de nimici, **


fu uccio, hauendo regnato tre anni.

Morte di

M a Antioco fcordatofi demeriti di Simone, mand Cendebeo a dare ilguda *"*"


sto alla Giudea, er a far lui prigione. Da che Simone, effendoi conferuato,
men il reto di fua uita pacificamente, hauendo tenuto il Regno di Giudea otto

55)

anni. Mor egli per le infidie di Tolomeo fuo genero, effendo la moglie e due
fuoi figliuolipofii inprigione. Percioche ilterzo, detto Giouanni, che anco era

chiamato Hircano, fi fugg:eper i benefici del padre fu riceuuto daquei di Ge=


rualemme, non ammettendo esti Tolomeo.
cost v 1 ottenuto il Ponteficato del padre, mofje guerra a Tolomeo, ilquale ciemanni

fi dimorauain un catello,detto Dagone. E, fi come per lo affedio era uperiore, : ***


cofi era uinto dalla piet, che egli haueua alla madre er a fratelli, che dentro
ui erano. Iquali fatti menarda Tolomeo fopra le mura, daua loro crudelitora

menti inanzi alla ua preenza, ancora che la madre lo pregaje, che per queto
non fi allentafe punto di eguitar l'imprea ualoroamente. Mentre l'affedio in
cotalmodo andaua continouando, uenne il fettimo anno, nel quale era il cotume
de Giudei di ceffar da tutte le operationi loro. E per queta cagione trammettena
do la guerra, Tolomeo uccia la madre er i fratelli d'Hircano, fi ricouer a Ze=
none Corila, Tiranno di Filadelfia.
O R A Antioco adirato contra Simone per la rotta, che egli haueua hauuta, Antioso af

affalt la Giudeae faccheggiando il paee, affedi Hircano, facendo impeto con- b GIv
tra le muraglie dalle altiime Torri, che effo di uero Tramontana haueua fatto

fare. Ma nullagligiouaua: fi perche quei di dentro fi difendeuano gagliardas


mente, fi per la fortezza delle mura, e per la gran piena delle acque, cagionata
dalle pioggie. Ma Hircano temendo, che non glimancaffro le uettouaglie, ri

tenendo folmente i oldati piuualentifcacci l'altra moltitudine dalla citt: iqua


li non effendo laciati partirfida Antioco, moriuano fuori dellemura. De quali
Hit, di Gio. Zonara.

17 8

P R I M A P A R T E D E L L'HIST O R IE

bauendo que di dentro compaione, gliriceuettero nella citt. M duicinndoi


la feta de Tabernacoli, Hircano dimand ad Antioco, per cagione di celebrar l

fua feta, fette giorni di tregua. Ilquale egli non folamente concee; ma infie=

,:.,..., me con altri doni glimand olenni uittime: onde per queta fia piet ottenne il
:als
cognome
di Pio.
Laqual
medeima
cagione indue
a chiedergli,
che uo=
Plo.
leje
retituire
a fuoi
cittadini
la Republica
antica. Hercano
A cui ripoe
Antioco,
che
feestigli dejjero le arme, e glipagafjero tributi delle citt pote fuori de termini
di Giudea, e riceueffero il uo preidio, egli ceffarebbe dalla guerra, er adempiea,
rebbe le loro dimande. I Giudei accetturono le altre conditioni, ma non di ricea
-

uere il preidio: e per queto gli diedero hotaggi, e cinquecento talenti di argens

: to.
Aqueto modo acchetato Antioco,e leuato laedio, Hircano dalla epoltus
ra di Dauid cau tre mila talenti : e fatta con Antioco confederatione, lo riceut

tioco.

... ... nella citt, ev andando egli contra Parthi, lo eguit. Oue Antioco uenuto con
:::: pt: Arface al fatto d'arme, per infieme con lamaggior parte dell'eercito.
Demetrio . . A cui nel Regno di Soria fuccee Demetrio fuo fratello, nell'imprea di An=
Morte di An

::"*" Soria,
tioco poto
in libert da Arfice. Dopo la morte di Antioco pree molte citt di
e molte parimente d'Idumea. E foggiogatigl'Idumei, concee loro dipo=
- 1" i

tere habitar nella patria, con queta conditione, che fi face]ero circoncidere, e
ferbajero le leggie i cotumi de' Giudei. Iquali mo dall'amor delterreno natio,
rimaero contenti della circonciione e delle altre coe. Ma hauendo Demetrio di=
terminato di guerreggiar contra Hircano, fu da queto impedito, che i Soriani,
:::*" gi oldati, biafimando la fua maluagit, haueuano per meaggi di pace diman=
Aleffandro dato a Tolomeo Fistone, che famiglia di Seleuco dj loro alcuno: ilquale
2: riceueffe il Regno. Et egli mand loro Aleandro Zebina ; da cui uinto Demea
:ene trio, fi ricouer in Tolemaide. Ma non effendo riceuuto da Cleopatra fua mo=
Morte
di De gle,
ridue
Tiro:
oue fu preo,dele dopo
molti
morireM. una
IIIEtIIO.
Alfi es
s A N aok
o impadronitofi
Regno,
fecetormenti
lega confatto
Hircano.
to da Antioco Gripo, figliuolo di Demetrio, ilquale pretendeua di bauere il Re=
Antioso ci, gno, fu leuato di uita combattendo . Queto Antioco hauuto il Regno di Soria,
zise d col fratello Antioco, cognominato Ciziceno, per eere stato alleuato in Cizico,
guerreggi molti anni. Era cotui figliuolo di Antioco, che fu uccio da Par=
thi, figliuolo del fratello di Demetrio, fratello uterino di Antioco Gripo. Pera
cioche Cleopatra fu maritata a due fratelli: prima a Demetrio, dipoi ad Antio=
co, come habbiamo critto di opra. E di Demetrio riceue Antioco Gripo: e di

Antioco Seruatore fratello di Demetrio Antioco Ciziceno. Iquali, mentre fra


loro guerreggiauano, Hircano ualendoi della quiete , l'uno e l'altro frezzando,

ribell: ne piu pag loro alcuna coa: e in quell'ocio e tranquillitricogliendo l'en=


trate di Giudea, mie inieme un4infinit di danari. Et aediando per opra di
-

DI GIOV A NN I ZO NA R A,

1 7 9

Aritobolo er di Antigono uoi figliuoli, Samaria, i Samaritani aggrauati dalla


fame, dimandarono aiuto ad Antioco Ciziceno; ilquale uenendo allemani con Ari
stobolo, da lui fu uinto. Dipoi di nuouo rifacendo le fue genti, fi mife a faca

cheggiare i terreni d'Hircano, affine, che per quefio ci foe cotretto a laciar
taedio. Ma mentre, che perduti molti de faoi, fi ridue a Tripoli, Hircano
prea samaria, la ditrue. Dicefi, che liflesto giorno, che i due fuoi figliuoli jire:Pit

;
|

combatterono con Antioco, mentre, che egli folo, come Pontefice, attendeua nel : .

santuario a i acri profumi, ud una uoce, laqual die: Antioco alhora cer uin
to da uoi figliuoli: er ucito fuori, raccont questo al popolo. Ma, mentre,
che egli haueua fauoreuoli i uenti della Fortuna, non pot fuggir la inuidia de'
Giudei: e frtialmente fu inuidiato da i Fariei, che furono diuifi dalla Tribu
de Giudei. Iqualitenendo il fato, tuttauia uogliono alcuna coa ester nel poder Fariki.

notro, er auenire a cao, e non tutte neceariamente. Gli Eeni in contrario enu
affermano il fato hauer dominio opra tutte le coe,ev agli hucmini ogni aucni= ""
mento da lui procedere. 1 Sadducei negando il fato, danno ogni cofa alla nofira sadducei
uolont, e itimano, che le cagioni di ogni bene dipendano da noi; e che noi per
difetto della mostra temerit, abbracciamo uolontariamente i notrimali. ora i
-

Faristi, iquali erano in gran riputatione preo il popolo, tutto che prima fof.
cagionenata
fo perdequal
dipoinon
loro difepolo:eguit
amici d'Hircano,
fero
e deli- :
Sadducei:
il parere
egli dachelorofudipartendofi,
fra loronimit,
Ite

ber di eftinguere i riti da imedeimi ordinati: percioche i Sadducei affermauano,


douerfi hauer per leggi quelle coe, che crano laciate icritte, e non effer da offer=
uarfi quelle altre, che erano in uoce peruenute,come di mano in mano, alla memo=

ria d'uno in altro. E per quetacagione fu odiato da Fariei: ilquale uije feli
cemente trenta un'anno, effendo di lui rimafi cinque figliuoli. Dicefi anco, che
egli hebbe dono di Profetia, eprediffe, che due fuoi figliuoli, i maggiori di et,

perderebbono il gouerno. Morto Hircano, riceu: il Prencipato Aritobolo: il. Aristebole


quale piacendogli di cangiare in Regno, pree la corona, quattrocento ottanta :
un'anno dapoi, che'l popolo di Babilonia era tornato in Gerualemme: egli altri
fratelli e la madre, che contendeuano della Signoria, fece mettere inprigione. Ma

Antigono, che alui era piu uicino di et, am grandemente, degnandolo diugua
le honore. Finalmente fece morir lamadre di fame: er indotto da fale accue,
leu di uita etiandio Antigono. Percioche ritornato egli uincitore da certa impre- Aristobol
fa, andando il giorno della feta de Tabernacoli,trouandofi amalato Arifiobolo, '?
magnificamente adorno con le fue guardie nel Tempio, interpretauano i fuoi ca- :
lunniatori,che cio egli hauefje fatto per dimotrare, che einon era huomo priua= telio.

to, ma Re. Arificbolo , che uoleua afficurar la fua uita, e non offenderea tor=
to il fatello, hauendo fatto appiatare in certo luogo ocuro,che era otto terra, i
-

1 8 o

P R I M A PARTE DEL L'H I S T O R IE

fuoi minitri, impoeloro, che non faceero alcun dipiacere al fratello, trouan
dolo enza arme; ma, quando lo uedeffero armato, l'uccideffero. Mand anco ad
Antigono, e gli ordin , che a lui uenie diarmato: ma la moglie e coloro, che
feco haueuano fatto contra di lui congiura, compoero colmefjo, che dicee, chel
fratello hauendo inteo, ch'egli haueua trouate nuoue arme, ricercaua, che fe gli

dimotraffe armato. Einon foettando alcun male, armatofi fi parti. Et ef=


endoperuenuto alla Torre di Stratone, oue era quelluoco buio, fu uccio da mia
Giuda Eit nitri. ora un certo Giuda Effeo, ilquale foleua predir molte coe uere, ueggen
do Antigono, che alhora paaua oltre il Tempio, grid forte, ch'egli diidera
ua la morte: poi che colui uiueua, ch'ei falfamente haueua detto, che in quel
giorno doueua morirenella Torre di Stratone: laqual Torre effendo lontana fei=

cento stadij, non poteua Antigono, hoggimai piegandofi il giornouero la fera,


peruenirui. Ilche, mentre Giuda diceua, uenne la nuoua, che Antigono in quella
grotta, laquale ancora (nella guia, che Cearea maritima) fi chiamaua la Tor
vesistone di re di Stratone, era stato amazzato. Cotui in tal guia tolto diuita, non tard

"*" la uendetta dellamorte del fratello a uenir opra Aritobolo: perciocbe effendogli
ucito de gl'intetini guati il fangue, un de ferui uiaportandolo cadendo nel me
defimo luogo, oue Antigono fu uccio; ilquale era ancora bagnato di fangue,
Morte diari farfe il fuo, in guila, che con quello del fratello fi hebbe a mecolare. Ilche
"bl- inteo Aritobolo dal grido di coloro , che quello effetto haueuano ueduto,
dicendo oltre alle altre parole ; che i fuoi empi fattinon haueuanopotuto star cea
latia D i o, fi mor, hauendo regnato un'anno.

olana, a

sa lo " ", liquale anco detta Aleandra,traffe di prigionei fatellidd

to Re. " marito: e fece Re Giannea, detto ancora Alejandro, ilquale eramaggiore e piu
moderato de gli altri. Egli riceauto il Regno, fece morire l'un de fratelli,
che procacciaua di coe nuoue : cr honor l'altro, che era di quieto ingegno. Nel=
le battaglie, ch'egli hebbe contra alcuni, alcuna uolta uine, o alcuna fu uinto:
e finalmente, perche il popolo sera folleuato, pree le arme contra di lui. Per=
cioche effendo egli andato un giorno di feta all'altare per fre il acrificio, il po
polo lo ajalt con le uerghe de cedri (percioche haueuano in cotume nella feta
Giannea fa

de Tabernacoli portare in manouerghe dicedriedipalme) egli differo di molte

: : :" cattiue parole: dalle quali irato, ne fece tagliare apezzi intorno a feimila. Di
::::: poi uiuo dagli Arabi, ritorn in Gerualemme. A queto fuoriceuuto danno fi
aggiune il folleuamento del popolo: col quale guerreggiando per ifatio di fei
anni, con l'opra de Cilici, e de Pifidi, che erano uenuti al fuo foldo, ne uccife
poco meno di cinquanta mila. La onde fi accreceuano contra diluigli odidel po=

polo, inguia, che dimandando egli quello, cheidoueua fare per eftinguer quel
la niinifl, gli fu dalla moltitudine ripoto, che gli conueniua morire.
)

D 1 G IOV A N N I Z O NA R.A .

1. 8

: D or o quetomolti Giudei, hauendo egli prefoguerra con Aleandro, fue


rono amazzati. Et hauendo il detto Aleandro prea con le arme certa citt,
nella quale ipiu potentiserano ricouerati, gli men in Gerualemme: e facendo
un conuito con le donne, fattine porre con grandiima crudelt ottocento in cro=

ce, fece uccidere i figliuoli e le mogli loro alla preenza di efi, che ancora ui=
ucuano. Per queto fuo crudel fatto ottenne, che de uoi nimicine andarono in

:
|

efiglio piu di ottomila; er effo dipoi fi rimae enza moletia, infino che Antio
co, cognominato Dionigi, mouendo l'arme contra Giudei, hauendo attaccato un andes, s.
gran
fatto effendouincitore:
d'arme, mentre, che
egliladiede
aiuto ilall'un
corni,fuggendo,
che firitiraua,
fu morto,
dopo
cui morte,
uo deeercito
mor gnominas
Dionigi.
di fame. Dopo Antioco Areta, Re di Celefiria,uinto Aleandro in unagiornata,
concerte conditioni fi dipart.
Do P o queto Aleandro, pree molte citt degl'Idumei, de cilici, de Fini
ci, e de Soriani, eritornato in Gerualemme, da Giudeiperifuoi nobili fatti fu

riceuuto lietamente. Indi hauendo per il fouerchioberecagionato in luiunagran- prudentes


de infermit effendo pertre anni molestato da una febre quartana, perque- ::
sto non rimae di far delle impree. Ilquale effendo ueduto dalla Reina in itato :re i

da nonpoterfi del fia uita piu perare, eperquesto cominciandofia doleredella ***
fua forte e di quella de figliuoli, ei la eort a tener nacofaa oldatila ua mors
te,infino a tanto,cheeprendeffero un catello,che da leiera aediato: e che dipoi
ritornando uincitrice in Gerualemme, concedee alcuna tutorit a Fariei,
iquali poteuanoracquitargli il fauor del popolo; nel cui odio per hauergli egli
trattati male, era caduto. Tu adunque (difje egli) farai uenire a te i capi e prins
cipali di cofloro: e concederai a quegli, che del mio corpo, da cui fono stati
molto offefi, facciano ev ordinino almodo loro, promettendo dinon fare alcus
na coa, fenza la lor uolont. Ilche fetu dirai, erio uerr fepelito honorata=

men, e tu regnerai ficuramente. Poi, che egli hebbe dato alla moglie queto or-

--

dine, uc diuita: l'anno del uo Regno x x v 11, e di ua et x lix.


Morte dis
A LlaE beniuolenza
s sa n d R A de
facendo
quello,
cheil gli
il marito,
aca :::::*
al:
quit
Fariei,
ferm
fuohaueua
Regno,configliato
e fece il funeral
delmad
rito con maggior pompa di quello, che sera fatto de gli altri Re.

o ka hauendo Aleandre laciati due figliuoli, Hircano, er Aritobolo : Hirano &

de quali il primo era di tardo ingegno, e non atto alla amminitratione,e taltro di :
animo ardito e ualorofo, la madre impoe al popolo, che obedije a Hircano, il- ######

quale per la dapocaggine haucua fatto Pontefice, er ai Fariei, a quali haueua


dato ilgouerno. Cofi effendo appre di leiil titolo del Regno, er apprejo de'
Farifeil'autorit, fu quella regione pacifica, fenonin quanto i Fariei turbauano
la Reina,ela follecitauano a farmorir coloro,che haueuano efortato Aleandro 4
|-

Hit, di Gio. Zonara,

M ij

1 8 2

P R IMA

P A RT E

D E L, LHI S T O R I E

fare amazzar quegli otto cento: e di prima hauendone uccio uno, tagliauano 4
pezzi glialtri, infino a tanto, che alcuni potenti entrati nel palagio con Arifio=
bolo, a cui quete coe non piaceuano, dopo molte parole, er hauer pianto la
morte di coloro, moje quelli, che ui fi trouarono preenti, a compaione er a
lagrime de gli altri, che erano poti in quel pericolo. Arifiobolo ancora e ne
dolfe con la madre: ma ella non fapeua, che fare.
Tigrane af.
I N queto tempouenne nuous, che Tigrane baea affiliata la soria cra
ialaissoris per uenire in Giudea. Da queta fama il popolo e la Reina impauriti, gli man=
darono per ambaciadori di molti doni, trouandofi egli allajedio di Tolemaide.
Iquali da lui riceuuti, gli confort a non temere. Ma hauendo folamente dato il
guato a Tolemaide, hauuto auio, che Acelao haueua affalita lArmenia, ritora
*

m nel Regno a difender le cofe fue. Trouandofi la Reina da una graue malatia

afflitta, Aritobclo ucito occultamente della citt, and a i catelli, de iquali era
no in gouerno gli amici del padre, effendo dicio folamente la moglie conapeuo=
:le e da quelli fu riceuuto: di cui la madre intea la fuggita , e, come egli haue=
guo
ua occupati tutti i catelli, non folamente effa, ma tutto il popolo rimanendone
* turbati, miferolamoglie fua er i figliuoli in un catello, ch'era oltre al Tempio.
Ma Hircano er i piu uecchi de'Giudei, come intefero, che Aritobolo in quindici
giorni fi haueua impadronito di uentidue catelli, e raccolta una gran quantit di
danari, e fatto ungrande eercito, pregaronola Reina, che doueffe ordinar quel=
lo, che far fi doueua. Rioe ella, che non faceua piu cafodi cost ueruna; fi
come quella, che era per morir toto: e permie loro, che faceero, quantogiu=
dicauano effere a beneficio comune. Ne molto dipoi pir, il nomo anno del fuo
Regno, e l x x 1 1 1 di ua et.
Aristobolo
M o R T a la madre, ubito Aritobolo moe guerra ad Hircano, molti de

:::::::I uoi oldati alui uenendo. Ilquale fuggendo nella fortezza, oue era la moglie
.

cr i figliuoli di Aritobolo, i fratelli dopo lo hauer fauellato feco, promijero di

fcordarfi le nimicitie con queta conditione, che Aritobolo tenee il Regno, or


Hircano fi rimanee in ripoo. Affermate quete conditioni con giuramento,
Arifiobolo fi ridue nel palagio, o Hircano nelle cafe di Aritobolo.
O R A un certo Antipatro Idumeo, amico d'Hircano, huomo feditioo, ualena
te, o abondeuole di danari, abboccandofi nafcoamente con i capide' Giudei, or
sig&#i: accuando Aritobolo, come quello, che procacciaffe ditoglier la uita al fratello,
Antipatro

: "" eort Hircano a ricouerarfiad Areta Re di Arabia. onde Hircanomand qui=


ui Antipatro a chiedere al Re icurt, che fe egli a lui andaffe, non lo darebbe
nelle mani de nimici. Antipatro ottenuta la ficurt, eritornato a Hircano, lo
condue feco di notte al luogo detto Pietra: cr Hircano preg il Re, che lo uos

leje riponer nel Regno, Ilche facendo, promie di retituirgli la Prouincia e


dodic

*1 : D I G I O V ANN I ZO NAR A . "

18 3

dodici citt, lequali Alejandro fuo padre haueua tolto agli Arabi. Areta adun: .
-

|-

=1

Areta une"

que riceuutala imprea, uenne a battaglia con Aritobolo, e lo uinje: e moltida :


ui ribellando e riducendofi ad Hircano, lo fece fuggire in Gerualemme. E la
citt affalendo,'affedi nel Tempio, eguitando anco il popolo la parte d'Hircano,

e foli i sacerdoti Aritobolo difendendo.


P R E G A N D o i Giudei Onia, huomo giuto cr a D 1 o caro, a preghi del
quale nel tempo della state, effendo il terreno arficcio, I d d r o haueua una uol= oaia.
tamandata la pioggia, che pregaje D1 o contra Aritobolo, ev i fuoi fegua=
ci: a cio egli non uolle acconentire. Maeffendo sforzato, diffe: O D 1 o, Re
dell'uniuero, perche coloro, iquali fono dalla partemia, fono tuoi, er i Sacra
doti, che fono affediati, parimente tuoi fono: ti prego, che ne aqueti tu porga

aiuto contra quelli, ne a quelli contra queti. Fornita ch'egli hebbe quella pre- o., .ap1

ghiera, ubito illapidarono:manon dopo molto i p b 1 o lor fece pagar le pes dits.
ne dell'empiet loro, mandando un uento forzeuole e petilente, ilqualeguat
tuttelebiade. Effendo mandato Scauro in Soria da Pompeo, che guerreggiaut

nell'Armenia, hebbe ambaciadori da Aritobolo e da Hircano; l'uno e l'altro de' "

quali gli dimandaua aiuto: er hauuti egli da Aritobolo quattrocento talenti, con

effo lui fi congiune : er impoto ad Areta, che fi dipartiffe, altrimenti s'intena


derebbe nimico de Romani, leu l'affedio. Onde Aritobolo mouendo guerra ad
Areta er ad Hircano, ambedue gli uinfe.

N e molto dipoi effendo Pompeo andato a Damaco, uennero a lui ambacia


dori, fi da altri luoghi, come da Giudea, appreentandogli in dono per nome di Bnifattia

Aritobolo una uite di oro di cinquecento talent: laquale afferma Giueppe di:
hauerueduta in Roma, dedicata nel Campidoglio. Effendo da capo uenuti amba
fciadoriad Antipatro per Hircano, er a Nicodemo per Aritobolo, comand,

Pompeo, che a lui ueniffero coloro, faiquali era la quitione. Et effendo uenu=
ti i Giudei, cri loro Capitania Damaco, alcuniriculauano il Regno: percioche

affermauano effer loronatio e proprio cotumediobedire a Pontefici; e, che ef

fi, benche fofero della stirpe de Sacerdoti, haueuano mutato il Sacerdotio in,

Regno. Ma Hircano accuauail fatello, che effendogli stato dato il Regno per rempesor
effermaggior dietade, era stato da lui fogliato, recandoglianco altre calumnie, : :.
per opera di Antipatro,effendogli infauore mille Giudei tutti honoratie da bene. Robots.

Diceua Aritobolo d'altra parte, che Hircano per il fuo poco ingegno, ilquale
era cagione, chegli huomini dilui niuna stima faceuano, haueua perdutalam

minitratione:laquale egli, perche non foffe occupata da altrui, fu cotretto a


prendere:e che egli non fi prendeua altro titolo, fuor che quello,che haueua hauu=
to il padre. Pompeo fententi, che Aritobolo hauefje uato uiolenza: ma dipoi
fauellando pietoamente ad ambedue, ordin loro, che rimaneffero queti infino a
'.

M. iiij

.
|

1g4

PR I M A PARTE DEL L'HISTORI E

tanto, che egli ueniffe in Giudea: che alhora ordinerebbe e raffetterebbe tutte le
loro differenze. Mi effendo Aritobolo, enza afettarlo andato in Giudea, er
hauendo occupato il catello detto Aleandrio, Pompeo irato, prea laguerra,ordi=
n,ch ei fi appreentafe a lui. E confortandolo gli amici,che non uolefje effer con=
trario r Romani, ui fi appreent: cruata la fua difea, l, onde fi era par=

tito, ritorn. E comandando Pompeo, ch'eo glidele le monitioni, e criuefje


di fuamano a gouernatori de catelli (percioche altrimentenoneralecito, che el

le fi defero) da lui gli fu obedito bene: ma sdegnato torn in Gerualemme, e fi


apparecchi alla guerra.
ME N A N do Pompeo l'eercito contra di lui, hebbe auio , come Mitridate
era stato fatto morire dal figliuolo Farnace. Et andando a Gerico, oue nace il
. . . balamo, il piu nobile di tutti gli unguenti odoriferi ; ilquale tagliandofi i rami
adnesse della pianta con una pietra g", stilla a guia di facco:Aritobolo gli uenne ins
:::::::ia contra, uppliacndolo, a non gli farguerra coi promea di dargli danari, e di

::::::: riceuerlo in Gerualemme, epermettendogli podet di far qualunque cost gli


: gli ta piaceff. Egli concedendogli perdono, mand Gabinio a riceuere i danari e la cits

*"* , t. Ilquale,perche i oldati non laciarono, cheiattendeff alle promee, ritor.


::::::::: nando, enza bauer fatto effetto alcuno, titejo Pompeo, hauendo fatto meta
Aristobolo ter le mania do ad Aritobolo, uenne alla citt, che non acconentiua, effendo
pure alcuni per riceuerlo:ma contradicendo la parte di Aritobolo;liquale occupa
-

to il Tempio,ei allajedio fiapparecchiauano. Effenlofi data a Pompeola citt el


pulagio, or hauendo egli poto gli alloggiamenti nella citt, er in capo di tre mest
preo il Tempio, i foldati, che dentro uerano, tagliauano a pezzi ; iquali non

per queto fialentautio di fare i acrificie di amazzarle uittime: er ogni cofa


Pompeo ene

era pieno di morti, effendo i Giudei parte uccii da Romani, e parte uccidendoe
medefini , ouero col frro, oucrocolgettarfi giu dalle cine del Tempio.Pompeo

::::::: prefi alcuni uoi compagni, entr nel Santuario del Tempio: euide quelle coe,

:::::: che non era lecito ad alcuno, fenona Pontefici diuedere; ma, fi come quello, che
erareligioo, non mielamino fourt alcun de doni, ne de i danari, che iui erda

:pe : no. Il di feguente efortando il popolo, che ripurgaffe il Tempo, e che ficrifi
:: fica
je dirittanente, retitu il Ponteficato ad Hircano : e fatto tagliar la teta a
coloro, che erano stati autori della guerra, er impoto a gli habitanti in Geru=

o 4

falemne, che pagafjero certo tributo, ritornando a Roma, men feco Aritobolo

p
mpeo me

:::::::i legato inieme con due fue figliuole, or altretanti figliuoli. De quali il mag
. * gior diet, detto Aleandro, fi fugg ; e dipoi offee la Giudea, ne Hircano
gli pot far refitenza .
M A efendo uenuto Gabinio nella Soria, mand Marc'Antonio con eercito
contra il medefino Aleandro: ilquale attaccato feco il fatto d'arme, tagli a

D I G I O V A N N I ZO NA R A ,

1 85

pezzi da tremila nimici, non minor quantit hauendone fatti prigioni. Et af:
Jediato Alejandro nel catello detto Aleandrio, egli per uia de Legati dimand
perdono, e l'ottenne: dandogli le monitioni, ch'egliteneua; e dal medeimo Ga=
binio furimeffo Hircano Pontefice in Gerualemme.

o ka Aritobolo effendo ancora egli fuggito di Roma in Giudea, e procac= ariasuste


ciando di riddrizzar le coe di Aleandro, Gabinio uimand genti, che cio uic- i:s di

taffero, o lui prendefero. Ma riducendofi ad Aritobolo molti Giudei per la ***


maggior parte enza arme, licentiandogli altri, neritenne folamente otto mila,
che erano armati. Iquali uinti in battaglia da Romani, parte furono amuzzati,
e parte rotti esbaragliati. Et Aritobolo con mila foldati fi ricouer in Micher:
e due giorni dipoi ferito e preo, inieme con Antigono fuo figliuolo, che gli
fu compagnonella fuggita, fu condotto inanzia Gabinio. E da capo mandato a Ariaobsle

Roma, fu poto in prigione, hauendo tenuto treanni il Ponteficato. Ma Gibi= :::::


ato a Rc4
-

- -

nio effendo andato nell'Egitto, e d'indi tornato, trou Alejandro, che con un ma.
grande eercito paaua per la Giudea, e tagliaua a pezzi qualunque Romano egli
incontraua. Con lui adunque, che conduceua trenta mila Giudei, uenuto azufa
fa preo al monte Itabirio, ne amazz da dieci mila. Et ordinate le coe di Ge=
rualemme,fecondo il parer di Antipatro, er hauendo fatto altre opere degne
di grande Imperadore, data la Prouincia a Craffo, and a Roma..
cr a s so entrando nella Giudea, tolfe del Tempio di Gerualemme tutto il

.*

di Ga
danaio, cheerano duemilatalenti, e dipoglipirimente il Tempio di ogni uo gelfor
::::::

adornamento: ilquale era stimato otto mila talenti di oro. Rub anco una traue '
di oro di trecento mine, e la mina de Giudei, peaua due libbre e meza.
Tempio di

T o l r e crao tutte quete coe, and contra Parthi, e fu uccio egli infie, *"*"
me con tutto l'eercito. Dalla qual rotta fcampato Caio, and in Giudea. Col

quale, come con gl'Idumei fu molto potente Antipatro. E quiui prea permo- antipare

glie una donna di Arabia, detta cipro, hebbe dilei quattro figliuoli: Fastel, : "s"
Herode, Giueppe, Ferora, er una figliuola, detta Salom.
A lo y a NT o dipoi Gaio Giulio Ceare dopo la fuga di Pompeo e della
maggior parte del Senato, cau Aritobolo di prigione, e lomand in Soria. Il Gaio Giulio
-

quale prima, che quiui uenie, fu da Pompeianileuato di uita colueleno, cr


Alefjandro fuo figliuolo di ordine di Pompeo da Scipione fu fatto morire. Do=

po la morte di Pompeo Antipatro fouuenne a Ceare, che guerreggiaua nello antipar,


Egitto,Etgagliardamente
tutto il tempo
della guerra,
nella quale
fu ancora
fe- di:ut
rito.
effendo andatoinAntigono,
figliuolo
di Aritobolo
a cestre,
pregando-"
Cefare.
lo, che effendo egli cacciato del dominio, douefje prender di lui compuione, e
rinouar la memoria del padre, che per lui era stato amazzato: Antipatro, che

ancora ui fi troudua preente, diffe Hircano, inguia che Ceare, parendogli,

186
PRI M P A R T E D E L L H I S T o R I E
ceare fa che Hircano hauefje dal uo canto miglior ragione, gli conferm il Ponteficato,

:::::" e fece lui procuratore della Giudea.

--

- *

deia Giudea - o N de effendo Ceare tornato a Roma, riceuendo egli la cura delle cofede"
Giudei, perche ucdeua Hircaho tardo e uile, fece fuo figliuolo Fafael, che era
, , di et il maggiore, Pretore di Gerualemme, e delle uicine citt, er Herode, che
era il econdo, e molto giouanetto, mie a gouerno di Galilea. Ilquale effendo di
generoo animo, uolendo, che quel Magitratogli foffe occaion di dimotrare il
jug ualore, pree Ezechia Capitano d'una gran quantit di ladroni, ilquale con
effo loro faccheggiaua i luoghi uicini alla Soria. La onde diuenuto caro a Soria=
ni, uenne anco a farfi noto a S. Ceare, ilquale effendo congiunto per fangue al
gran Cefare, era gouernatore di Soria, e fu emulo di Fafael fuo fratello. Ilche
fu cagione, che Antipatro fu honorato, come Re, da Giudei, cv infieme co fi
gliuoli cadde nella inuidia de principali: iquali temeuano di Herode, perche lo
uedeuano uiolento, audace, e cupido di regnare. Onde accuarono Antipatrodd

Hircano, e mofero contra di luiilmedefimo Hircano er i figliuoli: parendogli,


che non foffero gouernatori delle coe del Regno, ma Re, e Signori: percioche
Ezechia infieme con molti era stato uccio da Herode, effendo uietato per legge,
Legge de che niuno, per maluagio che fofje, fi condannaffe, enza la comune fentenza

"

del configlio.

H1 R cano, fi per quete parole, come per i rammarichi delle madri, che
lo pregauano, che egli douefje punire gli ucciditori de loro figliuoli, moo da
Hirsanosia ira, cit Herode a difea . Et egli and a trouarlo con buon numero di oldati

|-

:::* nonuolendo comparere allaragione ignudo edilarmato. E incotal guia effendo


entrato nella corte del Pretore, fauent fi fattamente tutti, chenon hauendo

alcuno ardir di accuarlo,stauano dubbiofiintorno aqual partito douefferopren=


dere. Nondimeno uno, detto Samea, huomo giuto, e ripieno dun'animo da
Leone, diffe. Per certo, Signori, non mi fouiene, ne uoiui douete ricordare,
parlamento che alcun reo ueniffe in giudicio, nel modo, che uenuto cotui. Percioche tutti

"***" i rei fogliono dimotrare habito e forma diperone, che temono: ma Herode,

chiamato algiudicio per homicidij dalui commei, ha eco menati armati, iquali,
** oue fia condannato dallalegge, uccidano noi, Io mondimeno non lui, ma uoiri=

prendo, che habbiate dato almedefimo cofi fatta licenza. Sappiate adunque,
che D 1 o giuto: e, e cotui ingratia d'Hircano aoluerete; effo Hircano e
uoi nell'auenire ne fentirete il debito gatigo. Quete parole dallo auenimento
effere state uerificate, apparir nel feguimento della hitoria. Hircano rimet=
tendo il giudicio in un'altro giorno, confort Herodea dipartirfi della citt: il

quale partendofi, fi sdegn il Configlio.


M A Herode comperata da Sefio la Pretura, uenne non molto dipoi con l'eers
cito ; irato

D I G I OV A N N I Z ON AR A.

187

cito; irato contra Hircano, che l'haueffecitato ingiudicio, con nimo di combat- Herode nie.

ter Gerualemme, e il padre el fratello non haueffeributtato il uo impeto.Tro:::::::..

uandofile coe di Giudea in queto stato, fu turbata la Soria per fi fattacagione. :::::"
BA s s o Cecilio, che era della parte di Pompeo, hauendo uccio Seto Cefare
per uia d'inganno, s'era impadronito di quella prouincia. Ilquale pereguitando ito.
i capitani di Giulio Ceare, Antipatro ricordeuole de' benefici di Ceare, mand
i figliuoli in loro aiuto. Ementre fi pendeua il tempo in queta guerra, uenne
Marco a Roma a prender la Pretura di Sefto: oue fra tanto fu Cefare uccio da ;

Brutoe da caio. Per la cuimorte effendo nata guerra, e que principali citta- :*"*
dini diperfi in diuerfi luoghi per fare eercito, Caio and in Soria per ilme=
defimo effetto; imponendo digrandiimitributi, e di fola Giudea chiedendo fet=

tecento talenti. Ilricuoter de quali commie Antipatro figliuoli, l'uno epa. ::::::::
ratamente dall'altro. Ma Herode effendo stato il primo a portare a Calo, quan cais alla

ta ommagli era stata impoia, fu riceuuto nella ua amicitia. Ma Malico f- :::*


.
Malico,
rebbe stato uccio da Caio, fe Hircano, a preghi d'Antipatro non lo hauefje

placato con cento talenti. ora effendo Caio partito di Giudea, Malico ord in
ganni ad Antipatro, parendogli, che tolto lui di uita, il dominio d'Hircano fa
rebbe ficuro. Ilche fcouerto ad Antipatro, benche egli lodinegaje, fi mie in
ordine contra di lui. Manc etiandio poco, che Marco, Pretore della Soria, non

facefemorir Malico,fe non hauele fimilmente a lui perdonato, moo da pre


ghi di Antipatro.

C a s s 1 o e Marco dando la cura de gli eerciti, che ei haueuano raunato, casfio pro

ad Herode, promifero, che terminata la guerra, che alhora fi apparecchiaua :


contra
Antonio
elgiouanetto
Ceare,ilcoppiere
lo farebbono
Re di Giudea.
medefike di Giu
mo tempo
Malico,
hauendo corrotto
d'Hircano,
in caa delNel
quale
tuno dea
l'altro era stato inuitato a un conuito, leu di uita Antipatro colueleno. Ma Morte dian
benche i fuoi figliuoli intefero il tradmento, effo per fu dinegato. Ma uolen. "Patr. -

do Herode uendicar totola morte del padre, Fastel diffe, che era meglio di coglierlo conatutia, pernon darcagione di dicordia ciuile. Finero adunque di
credere alle parole di Malico.
E s s E N D o uenuto Herode con l'eercito alla feta,Hircano indottoda Mali
-

co,diffe,che entraffe nella ctt,affine,che la turba de foretieri nonfi mecolaero


col popolo, che feruaua lapurit e mondezza. Ma frezzando eglile parole di

costui , ui entr di notte. Malico tuttauia fingeua per ricoprire il fuo f" di Heres.
pianger la morte di Antipatro, come di cariimo amico, ma di nafcofto teneua tra in Geru

molto ben guardata la ua perona. Effendo prea da cio Laodicta, tunoe***


l'altro and a trouarlo. Et Herodde cio haueua fatto apota, perpunir quiui

Malico. Et egli fostettando ancora, che Herode il medeimo procacciaffe, fi

* 8. 8

PRI M A

PA RTE

D E IL LH I S T O R IE

mie in animo dirubar fuo figliuolo, che iui era hotaggio, er andare in Gius
dea, er occupare il Regno. Ma Herode peruia diaftutia compreo ilpenfiero di
Malico, mand occultamente mei a Tiro, peruadendo a Tribuni de foldati,
che l'uccideffero: percioche da Caio era loro stato commeo, che aiutafjero He=
Morte
di
Ma
rode in onde
tutteHircano
le coe homete.
Cofi fucheto.
daloroDipoi
Malico
preoripreo
alla cittanimo,
tagliatoin=.
a
fico.
pezzi:
per tema rimae
hauendo
teo, che cio era futo fatto di ordine di Caio, approu la morte, affermando,
che colui era huomo cattiuo, e tradiua la patria.
Es se n d o Caio partito di Soria contra Antonio, Herode in diuerfi luoghi
fi port ualoroamente: e uincendo Antigono, figliuolo di Aritobolo, che era

gia entrato nella Giudea, lo cacci di tuttii confini di Giudea. Onde andando
Herode eo, in Gerualemme, fu coronato dal popolo e da Hircano. Di cuiprefe per moglie

:lanipote,figliuola
di Aleandro, che fu figliuolo di Aritobolo: effendo prima
fua moglie Doride del uo popolo ; di cui haueua hauuto Antipatro fuo maggior
C

figliuolo.
O R A hauendo Antonio e Ceare uinti Bruto e Caio ne campi Filippici, Ce=

fare and in Francia, er Antonio in Afia: ilquale, come giune in Bithinia, gli
uennero da tutte le partiambaciadori. Vi andarono anco i Giudei, per accuar
Fafaelev Herode. Ma Herode efjendo ancora egli col andato per difenderfi, e
Herode fu

portando eco doni, fu da Antonio honoratamente riceuuto, inguia, che non

#":, diede podet a coloro di accuarlo. D'indi effendofi Antonio ridotto in Efeo,

::::::... Hircano glimand una corona dioro,chiedendo, ch'eglimettee inlibertai Gius


uuto.

dei, iquali erano stati prefi da Caio contra il cotume della guerra, e retituie i
terrenidalmedeimo loroleuati. Alle cui dimande Antonio, per effere elleno gius
ste, comand, che foe fodisfatto.
Di P o 1 paato in Soria, crinuaghito dell'amore di Cleopatra, cento Gius
-

Mareants.

:::::::: dei de piu potentiandarono a ritrouarlo; accuando Herodee Fafael, trouandofi


patra.

anco Hircano preente. Ilquale effendogli da Antonio dimandato, chipiugiuta=


mente gouernaua il popolo, ripoe Fafael er Herode, fi come quello, che di lui
era fuocero. Onde Antonio, effendo loro amico, per effere statoriceuuto er hos
norato dal padre, glichiam amendue Tetrarchi, dando loro l'aminitration di
Giudea. Et haurebbe fattomorir dieci degli accuatori, iquali haueua poti in
prigione, fe i fatelli per loro non l'haueffero pregato.

Da capo mille altri Giudei fi appreentarono ad Antonio preo a Tiro. Ma


effendo egli per adietro con i due riconciliato, ordin algouernator diquel luogo,
che doueffe fare uccider que Giudei, come follecitatoridi cofe nuoue. Ma Hero=

degli ammon, che fi affretaero a dipartire, per fuggire un gran male. Iguas
linon uolendo porgere orecchia d'fhoiricordi, i Romaniaalendogli, ne taglia=
f0fff0 4

D I G I O V A N N I Z O N A R.A .

1 89

rono a pezzi alcuni ; e molti ne ferirono; e la maggior parte, fchifando il peris .


colo, rimae cheta. Magridando il popolo contra Herode, Antonio adirato,
fece amazzar molti, che hebbe nellemani. Antigono promie a Pacoro, Re de ***
Parthi, mille talenti, e cinquecento donne, fe egli togliendo il Domino a Hircas
no, lo dee a lui, e leuae di uita Herode con tutti i fuoi: e da Parthi fu ridotto
in Giudea; iquali * da Herode furono feo uinti.
Ma il Re de Parthi effendo con pochi cauallientrato nella citt, otto colo= Re de Pare
re di uoler compor le dicordie, ma in fatto per recare aiuto ad Antigono,per= ini.
fuafe Fafael, da cuiera stato riceuuto in caa, che andaffe ambaciadore a Barza=

farne. Fafaelinieme con Hircano ui andarono, accompagnandoglila guida, ma


non effendocio approuato da Herode. Barzafane prima hauendogli finceramen=
te riceuuti, dipoi procur di fargli morire: ma Fafael hebbefo/etto opra i Bara
bari, ueggendo, che di notte erano cinti dalle guardie, cr anco loro fatto uede=
re, che farebbono stati prefi, fecio da Barburi non fofje stato differito, infi=
no, che Herode foffe preo da i Parthi, che in Gerualemme fi trouauano, affi.
ne, che egli hauendo la nuoua della lorpreura, non ufcie a quelli dalle mani: er
alcuni confortarono Fafaela fuggirfene pretamente: cr Ofellio etiundio, perche
ilmare era uicino, gli promfenauida fuggire: ma non uolendo cotuiabandon- Hirano &
re Hircano, ambedue furono prefi, e poii in prigione.

La o v Al coa intea da Herode, prefi feco di notte la moglie, figliuola erede un
d'Hircano, elamadre ua, and con tutta la compagnia alla uolta d'Idumea, in- in Idumea.
gannandone i nimici. Et effendoi nel camino roueciata la carretta, inguia, che
la madre fu a pericolo di morire, fu uicino ad amazzarfi. Laqualrihauutafi,
e fecondo , che comportaua il tempo, medicata, and ualoroamente al ca=
stello Mafada, eguendolo tuttauia i Parthi, er egli fuperando i Giudei, che cer=
cauano
di hauerlo nelleche
mani.
Ma poteuano
perche era
la moltitudine
coloro,a : ga
che l'accompagnauano,
tutti non
nel tanta
catello
di Majada dicapere,
-

cui fi affrettaua diperuenire: la maggior parte licentiata con dar loro quello, che
nel camino faceua di biogno, con i foldati piu feditie piu necejari entr nel
catello: equiui lacando le donne criminijiri con bateuole uettouaglia, egli e
n'and alla Peua di Arabia.

Il d feguente i Parthi faccheggiando le cae di Gerualemme, el medefimo cheggiano


::::::::
-

Jrr !

palagio, laciandofolamente i danari d'Hircano, che erano da ottanta talenti, fen- :::::::
za punto toccarli, diedero anco ilguaio alla campagna. In queto modo adune "*"

que effendo Antigono ridotto in Giudea, riceu Hircano e Fafaelprigioni: eper=


che egli temeua, chelpopolo non retituije il Regno a Hircano, gli fece mozzar

gli orecchi ordinando la legge delle amminitrationi facre, che i Pontefici fiano
interi di tutti i lor membri,

Merte di Fa
fael.

,3o
p R I MA PARTE DELL'H Is T oRI E
M A Fastelintendendo, che egli doueua effere icannato, bauendolegate lemaa
.
ni, percoffe fi fieramente della teia opra un fajfo, che egli da femedefimo fi
-

uccife, leuato a nimici il diletto, che ei erano perprender di amazzarlo. Ma


poco prima, che egli morie, hauendo inteo, che Herode, fuo fratello, era

Jcampato dalle mani de nimici, mor allegramente, poi che rimaneua, chipoteua
-

fare le fue uendette.


H E k od E andaua con molta fetta a trouar Malco, Re di Arabia, ilquale

:::::" gliera tenuto per beneficio dalui riceuuto per dimandargli danari daricuoter
Juo fratello, che ancora non haueua hauuta notitia della ua morte: Ma facen=
dogliintender Malco, che egli lui non andaffe, percioche i Parthi gli hauetan
commeo, che egli nolriceueffe ; ripo, che einon ui andaua per recargli mo
lestia, ma per cagione di parlar feco di cofe importantiime. Con quete parole,
and in Egitto; e nel camino hebbe auio della morte del fratello. Ma Malco
mutandofi di uolont, c hauendo mandato a dire a Herode, chea lui ritornaffe,

:ered: a effo era gia lontaniimo; e di Egitto andato a Roma, raccont ad Antonio le fue
:::::::" difuenture, e quelle del fratello: e come Antigono era stato poto nel Regno da:

Roma a Mar :

Parthi per promeje di danari e di donne, e tutte le altre coe, che egli haucuae

fatto e patito. Antonio fumoffo a compaione per la infelicit, nella quale ue


deua, che Herode era stato poto dalla Fortuna. Ceare ancora fi per altre cagio=
ne, come anco pergradire ad Antonio, ilquale fi doleua fopra modo del cao di
Herode, fu piu pronto al fuo aiuto.
M E N A r o adunque Herode in Senato, rammemorauano i benefici, che efi
haueuano hauuto dal padre di effo Herode, e l'amoreuolezza da lui dimotraal
popolo Romano: Et accuarono Antigono, come nimico, fi per altri conti,co=
me perche difrezzando egli i Romani, haueua receuuto il Regno da Parthi; ag=
giungendo appreo Antonio, che era ufficio appartemente alla Republica, che fi
faceje guerra a Parthi, e fi mettee in quel Regno Herode. Queto parere ef=
fendo approuato da tutti, fu diterminato , che fi defead Herode il Regno.

A Nt 1 c o N o intanto affediando fubito Maada, emancando l'acqua agli af


fediati, Giueppe, fratello di Herode,haucua propoto di fuggire con quattrocen=
vendisas." Arabi; ma piouendo la notte, laci la deliberatione. Ventidio mandato Pre=

Romania
d in Giu, dare
tore da
cacciarema
i Parthi
di Soria,
anddanari
in Giudea
otto fetieEdifiuoler
aiuto
agli affediati,
per toglier
nel uero
da Antigono.
para

dea.

ti con hauere ottenuto il uo intento, laciandouiSilone con parte dell'eercito, af.


fine, che non fi fapefje del riceuuto dono. Ma Herode d'Italiaridottofi in To=

lomaide, hauendo fatto eercito, e menandolo contra Antigono, in queto fuo


camino prea Ioppe, fi affettaua di andare in Maada per difendere i Juoi, affi
ne, che animici non rimanee alcuna monitione. E prendendo queti oldati,
c aggiunteui

DI

GIOV A N N I ZO NA RA,

*9 i

eraggiunteui etiandio le fchiere di Silone, poe gli alloggiamenti fuori di Gerus


falemme. Ma quelli, che erano nella citt, cacciando i nimici dailoro forti, an=
co Silone indue alcuni de fitoi a gridar contra Herode per il dijagio della uetto=
uaglia, e moe il campo, come egli fi uoleje partire: ecio faceua, iemendo de i
doni di Antigono. Ma Herodelo preg a rimanere, e gli diede abondeuole uetto=

uaglia, accioche a Silone non rimaneje alcuna cagione della partita.


o R A effendofi proueduto all'eercito di quanto era metiero, e poto in Sa=
maria le coe necearie, aggiune alla ua diuotione tutta la Gallilea, eccetto quel=
li, che nelle pelunche habitauano, lequali fono di ogni intorno cinte di acuti Jai,
e rouinoe balze. E finalmente anco, fe ben con molta malageuolezza, imp4=
dronitofi di cotoro, quiui poto quello ordine, che bifognaua, ritorn a Sama=
ria, per uenire alle mani con Antigono. Fra tanto uccio Pacoro in una battaglia, Morte dipa
er effendo i Parthirotti da Romani, ventidiomand a Herode in aiuto Machera
con alcune legioni. Al gouerno delle quali Herode laciato Giueppe fuo fratello,

gl'impoe,che egli non uolejetentar la forte delcombattere, ne contender con Ma


chera ; er egli and a trouare Antonio, ilquale combateua Samoata, citt pota nasie
pre all'Eufrate. Al quale auicinandofi, Antonio glimand in contra l'eercito:ev d::
abbracciatolo, come fu uenuto alla ua preenza,mand sostio in uo aiuto. Giu-
Jeppe, fratello di Herode, mentre con molta fretta andaua alla uolta di Gerico,
colto da foldati di Antigono incertipaistretti, combattendo ualoroamente, fu Morte di
uccio con perdita di tutto l'eercito: la cui teta ficcata dal buto Antigono uen= 9 "PP"

dal fatello per cinquanta talenti. Ribellando ancora i Galilei, affogaronoi :::::::.
intee in Dafie di Antiochia infiene con la morte di Giueppe, Herodeand con ""

foldati di Herode in un lago ; e eguirono moltenouit nella Giudea. Lequali coe :::::::::
gran fretta in Gallilease rotti inimici,eributtatigli in un catello,and uero Geri
co per uendicar la morte del fratello. Ma Ant gono mand Papo fuo capitano,
con eercito a Samuria, uolendo che in mici stimafero, che nel colmo della fua

potenza temelje penfiero di guereggiare. Ma Herode combattendo con queto Herode a.


eercito , nel if: 3 C. eguitando i foldati in certo uillaggio, tagli a pezzi, =
quantine potgiungere: e ricouerandofi molti nelle cae, ene palchi, rompendo antigs:s.
i tetti di effe cafe, con le pietre tutti furono uccii.
con queto fatto mietale iauento animici, ch'eo haurebbe potuto entrar
fubito in Gerualemme con l'eercito; fe non foe stato impedito da una gran

tempeta. E, perche eragia fera, fi nacoe in certa cafetta, tenendo folamen=


te fecoun eruitore: nellapiu ripota parte della qual picciola caa, fierano fi
milmente appiatati alquanti oldati de nimici. Mentre, che adunque il Re fila=
uaua, uc dell'aguato uno con la pada in mano, e poi un'altro, o un'altro a una

foggia armati; ieper ferirono alcundeidue, come contenti diffrfi curati: "

192

p R I M A P A R T E D E L L'H1's To R IE

della paura.vfcito di queto pericolo,il eguente giorno inand a Ferora, uo fa=


tello, la teta di Pappo da lui uccio in ricompena di quella di Giueppe, che era
stato dalle mani del medefimo Pappo amazzato.Pajata la tempeta, mie il campo

preo a Gerualemme; er impotala cura dell'affedio a certi huomini, and a Sa=


maria, pergiacere con la figlia di Aleandro a lui promea per moglie. Fatte
le nozze, eglie Soio fi uolfero con l'eercito alle mura di Gerualemme : e fatti
bationi, o accotate le macchine, ruppe effe mura, difendendoi quei di dentro

piu per diperatione, che per configlio. Furono primiadacenderui opra uen=

" felti oldati, dipoiicolonnelli di sostio. El primo muro fu preo in qua=


3:G:: rantagiorni, el econdo in quindici. Fu preo anco il Tempio dalla parte di fuo

#: "ri, ela parte della citt piu baa: onde est in quella di dentro delTempio, e nella
parte della citt di opra, fi riduero. Ma combattendo esti ancora, e prenden
do l'una e l'altra, ogni coa fu ripiena di corpi morti. Antigono non fi ricor=
dando ne della preente,ne della prima fuafortuna,abandonando la fortezza, s'ap

preent bumilmente a Soio. A cui non fi mouendo eglipunto a piet di quel fuo
mifero stato, con grandiima allegrezza, dicendo, Antigono, fubito lo fece le

::::::::::gare, e comand, che uenijeguardato, voleuano i foldati di Herode faccheggiar


:ia:mm: la citt e il Tempio: ma Herode parte con preghi,parte con minaccie,e parte etians

:::" dioconarmi fece fi, che esti dario firingero, promettendo, cheghpgherebbe
ciacuno de fuoi danari. In tal gufa conferuando le reliquie della citt, ademe
pie a foldati la promea, uando uero Sosto una liberalit piu che reale.
I Lo_v a 1. E partendofi di Gerualemme, emenando Antigono legato ad Ana
tonio, dubitandofi Herode, che oue egli foffe condotto a Roma, non diceje in
senato per fua dfefa, ch'egli era diceo della stirpe de i Re, e che effo Herodeera
Herode ote huomo priuato, e fe bene egli haueuapeccato contra Romani, il Regno appar=
:en:daan teua a uoi figliuoli, dando ad Antonio una gran omma di danari , otten=
' me, chegli lo facee uccidere. Morto adunque cotui, fu leuato il Prencipato
: Are alla famiglia degli Afamonei, ilquale effa haueua tenuto per lo patio di cento e
' uenti anni, e traportato in Herode, figliuolo di Antipatro, iquali erano nati di
stirpe priuata e popolare.
-

|-

co s 1 impadronitofi Herode del Regno di tutta Giudea, fauori coloro, che


lo eguirono, egli auerfari tutti fece uccidere. Honor principalmente Pollto=
polione e ne Farico e Samea fuo dicepolo: iquali,quando egli affedi la citt,la configliaros
***** no a renderfi. Queto Samea, come di Jopra fu detto, haueua predetto a Hira
caro er a Giudici, che Herode farebbe conferuato, e che egli fi uendicherebbe di

tutti i uoi nimici. Feceeglidella fattion di Antigono uccidere intorno a quaranta


de principali,togliendo anco loro lefacult,ne laciando di fare in cio ogni male.
F R A AT E Re de Parthi, us molta benignit uero Hircano prigione; e li
beratolo

DI

G I O V ANN I ZON A R A .

19 3

beratolo della prigione, permie, che habitaffe in Babilonia;oue da Giudei era hos Hireano libe

norato, come Pontefice, e come Re. Ma hauendo egli inteo, che Herode haue- :: :::"
ua hauuto il Regno, deliber di partirfi, stimando, che egli per la parentela, e
-

SS
e' Parthi .

per hauerlo liberato dalpericolo per cagion della commea ucciione,doueffe prens
der di lui alcuna confideratione e ripetto. Dalla qual gita ancora che i Giudei,
che erano in Babilonia, lo diconfortafjero: fi perche esti, come Re e Pontefice,
l'honorauano; e fi ancora, perche ritornando egli in Gerualemme, per effergli
stati tronchique' membri, non poteua eercitare il Ponteficato: non dimeno ans

tepoe egli il uo diiderio, er i preghi di Herodea i lor buoni e fedeli ricor


di. Percioche anco Herode mandando doni er ambaciadori a Fraate, lo has

ueua richieto, ch'egli non uolee uietar, che per lui fi potefferender merito
a uno, che gli haueua fatto un fegnalato beneficio. Ne per era moffo acio
Herode perche haueffe animo di fargli alcuno utile ; ma perche egli teneus
l'altrui Regno, non enza cagione temendo de mutamenti, procurau o diles
uar di uita Hircano , o di hauerlo in uo podere. Ottenuta Hircano da Hirsane is.
Parthi la dipartenza , e uenuto in Gerualemme, era in grandiimo honore
hauuto da Herode, chiamandolo egli padre, e dandogli il primo luogo alla ua same: i

tauola, er uando ogni forte di coperta faude, affine chei non foettaffe :::n
di alcuno inganno. E dubitandofi il medefimo Herode di far Pontefice alcun de ********
piu nobili e egnalati, diede il Ponteficato a uno Anael,che era ignobile Sacerdote.
M a Alefjandra, fuocera di Herode, hauendo a male, che fi foffe laciato da

parte fuo figliuolo Aritobolo, belliimo fanciullo, preg cleopatra, che ella
uoleje impetrar da Antonio il Ponteficato al medefimo fuo figliuolo. A i cui

preghi moffo Antonio alquanto tardi, mand per queto Delio in Giudea, ilqua

le marauigliandofi dellabellezza di Aritobolo, e di Marianna, mogliedi Hero- sa.s.,


de, confort Aleandra a mandare ad Antonio i ritratti diamendue; percioche ::.
come effo gli uedeffe, ogni cofa le concederebbe. Antonio hauuti i ritratti, uer

gognandofi di chiamare a lui la bella moglie di Herode, er anco uolendo fchifar


dimettergelofia in Cleopatra, crie a Herode, che glimandaffe il fanciullo,con
queta giunta, seinonglipareje graue. Stimando Herode, che non gli foe
molto conueneuole, che Aritobolo, che era fancinllo belliimo, e nobiliimo,fi

mandaffe ad Antonio, che era il piu potente di ogni Romano, e che dileggieri :
inuaghiua di cofi fatti amori, c'era molto inclinato alle laciuie, glirioe, che lafalue.

feil giouanetto fi partiffe di Giudea, nacerebbe ungrandiimo tumulto. La om=

de fi fcus con Antonio: eraunati gli amici, accus Aleandra, come quella, u.a.,

(?

che procurae con ingannoleuargli il Regno: dicendo che gliperci non inten- :
deuadi effere ingiuto, e che era per dartoto il Ponteficato al garzone: ilquale "*.
per effer fanciullo, hauensin uo luogo poto un'altro Pontefice. Quete paros

Hist. di Gio, Zonara,

194

P R I M A P A R T E D EL L'HIST OR I E

le riempierono Aleandra di allegrezza e di paura ; di allegrezza per l'honor


del figliuolo: dipaura, per il foetto, che ella haueua di Herode. E diffe piana

gendo in ua fcua, che ella haueua ben ricerco il Ponteficato per il figliuolo,
ma non gia difiderato il Regno, e che riceueua l'honore, ch'egli prometteua al
figliuolo,promettendogli ella all'incontro di douergli effere in qualunque coa obe=

sasamans diente. Con queti ragionamentitra lor fatti fi dipartirono, come folje loro ogni
to fra Herce ofetto leuato dell'animo. Dato il Ponteficato algarzonetto Aritobolo, ditera
: "minando Herode dimettere itabilt alle coe fue, comand ad Alejandra, di cui

foettaua, che ella dimorae nel palagio, e non facee coa ueruna di ua auto=
rit. Laquale effendo con diligenza guardata, inafritafi, e deliberando di pas
tire ogni altra coa, fuori che uita feruile e piena di affanno, chiee aita a Cleo
patra, facendole intender la qualit del uo stato. Laquale imponendole, che in

fieme col figliuolo a lei fi ricoueraffe, fecepenfiero dirinchiuder fe el figliuolo


dentro due cete, apparecchiate , come in feruirfene per mandar fuori corpi
morti. E commie ad alcuni uoi ferui, del fuo intento conapeuoli, che di notte
leportafjero al mare, oue era apparecchiata una naue per condurle nello Egitto.
Herode fa Hauendo inteo Herode da uno de' frui il fuo ig0 ,glilaci andare tanto
::::::: #ff auanti, che gli fece prender nel camino. E perdon loro l'offea non tanto mof=
: Jo da humanit, quanto da tema di Cleopatra. Ma, perche haueua del tutto in
fi fugua, animo di leuarfi dinanzi ilgiouanetto, duenne, che egli, effendo in et di diciet
te anni, il di della feta de Tabernacoli, adorno diueia Ponteficale, acefe all'al=
tare per acrificar le uittime; e ui accore il popolo con certo impeto pieno uero
lui di amoreuclezza, fi per la bellezza del garzone, come per la nobilt della fas
miglia: e fi rallegraua er attritaua, accompagnando con dimotramenti di alles
grezza per lui affettuofi preghi. Da iquali effetti commoffo Herode, accrebbe
molto piu il proponimento, che haueua fatto contra il medefimo. E fornita la fes
fia, dopo il conuito molto lo accarezz, e giuoc piaceuolmente feco da giouane,
e nuot con effo lui parimente entro un laghetto. Ma gli amici di Herode, che
della fraude erano partecipi, motrando di tuffare cherzeuolmente Aritobolo
Morte di foto l'acqua, hora folleuandolo, hora in quella fommergendolo, non ceffarono

A:ss: infino a tanto, che l'affogarono.

M o R T o in cotal guia queto giouanetto,che non arriuaua ancora a i diciot=


to anni, ciacuno fi dolfe di queto accidente, come di proprio e particolar fuo
danno. Ma il dolor di Aleandra, che haueua etiandio conociuto, di donde

procedeuala ua morte, era enza fine. E benche Herode perleuar da fe quel


foetto faceua ogni dimotramento di triftezza, piangendo, e facendolo fepe=
lire flendidamente: la madre non per per cofi fatte apparenze punto il fuo

cordoglio menomaua: m crie 4 Cleopatra, come Herode peruia d'inganni has


(44

----

D I G I O V A N N I- Z O N A R.A .

1 95

weua fatto leuar diuita uo figliuolo: da cuimoo Antonio, lo ci a uenire a anteri eita

difenderfi in Laodicea. Ilquale temendo nella ua partita e del uo misfatto, e ::::::::


dello sdegno di Cleopatra 2 diede a Giueppe fuo zio il gouerno del Regno: egli
'!
". [i della inor
impoe, che fe gli aueniffe alcun male, che ubito faceje morir Marianna, aff= :::"Arias.
-

- -

ne, che dopo la ua morte, efjendo ella tanto bella, non fi maritaffe ad alcuni."
Giueppe dopo la partita di Herode intento alla cura dell'ammin firatione, feo cia fe pre i
efjendo infieme con Alefjandra e con Marianna, raccont loro l'amore, che a Ma-fecure ina

rianna portauail Re. Maelle motrando di non gli credere, il buono huomo fi
laci foingere a dicourir quello, chel Re in fegretogli haueua impoto. Que :
fie parole recarono adambedue maggior diperatione. Effendo da nimici di He. Herod.
rode farfa fama, che Antonio l'haueua fatto uccidere, furono da lui portate

lettere; nelle quali egli notificaua, che effo l'honoraua infinitamente, inguia, che
quando Antonio faliua nel Tribunale, ei gli fedeua appreo, e interueniua in
tutti i fuoi conuiti: e che tutte quete maggioranze gli erano concedute, benche

cleopatragrauementelo rimprouerae. Quete lettere eftinfero deltutto quella


fala fama.
o R a dopo lo hauere Herode tenuto compagnia ad Antonio, ilquale andaua
contra i Parthi, effendo ritornato in Gerualemme, incontamente Salom ua fo= Aleffand

rella, e ua madre, Aleandra e Marianna accuarono. Salom ancora aggiunst, *:


che Giueppe di leimarito,ilquale egli haueua laciato gouernator del Regno,ufaua : ***
carnalmente con Marina. Diceua ella questo,moffa da antico odio,che a Marianna
portaua, per hauerle Marianna oppoto l'effernata di fangue uile.Herode affalito

da ubito sdegno,dimand a Marianna in luogo appartato, fe cotalcoauera foe,


fapendo lagara,che era fra loro. Ella giur,che ci era una fala calunnia,ingut
J, che Herode acquetando l'ira,uinto dall'amore,che egli leportaua,le afferm,che
lei unicamente amaua. Ripoe ella, che non era fegno diamore, lo hauere ordi. Impruderza

nato, che e preo di Antoniog!'interueniua alcunmale, foe a leidata lumor- ""


te. Quete parole punero fi fattamente l'animo di Herode, ch'egli grid, che
queto era buonimo tetimonio dell'amore, che Giueppe le portaua; percioche
eglinon haurebbe dicouerto un cofi importante egreto, fe grandistima affettios
}

ne uero lei non lo hauefje mojo: e fubito l'haurebbe fatta morre ; fe amore non
hauefje hauuto foura di lui troppogran fignoria. Ben fece uccider Giueppe, Morte di

fenza conentire, chei uenie nel uo conpetto: er Aleandra, come capo di 9"PP".

- Anton i o guato dall'amore, o piu toto dalle malie di Cleopatra, era dia

uenuto feruo di tutte le fue cupidigie. Ella un uo fatello, a cui perueniua casa, di

il Regno, baueua leuato di utta col ueleno: la forella Arfinoe haueua fatto ieopatra.

4
*

amazzar Antonio ; e fi affaticaua di cofiringerlo a concedergli la Giudea

tutti imali, mettere in prigione, e diligentemente guardare.

1 96

P R IM A PARTE DEL L'HIST O R IE

e l'Arabia. Ilquale per ricoprir lamanifeta ingiuria, er attendere agli amori,


o (come dicemmo) piutoto malie di Cleopatra, leuate alcune parti di dette Pro=

uincie glie le diede, o acquet in parte la ua infatiabile cupidigia. Conducendo


Antonio l'eercito in Media, Cleopatra nel ritorno uenne con Herode in Giudea,

facendo feco tanto intrineca dometichezza, che lo inuit etiandio a giacere con
effo lei, ouero per isfrenata luuri, o per amore, che gli portae: ouero (quello,
che piuuerifimile) per potere con la occaione di tali congiungimenti trouare un
rrugenzas principio d'uar fraude contra di lui. Ma Herode non uolendo compiacere a fuoi
Herode.

inuiti, placandola con la grandezza de doni , la conduje in Egitto. Nel fettimo

110 Herol, Gl fu coffa da co granterremoto; quanto mai ella fost

#: stata altre uolte: ne folamente perirono molti animali groi, ma furono amaz
zati e coperti dalle ruine degli edifici da trenta mila huomini.
O RA Herode ricoffe le rendite delle gabelle di quelle Prouincie, lequali in

Arabia e in Giudea erano state aegnate a Cleopatra: e non uolendo gli Arabi fo
disfar compiutamente de tributi, deliber per concedimento di Antonio di mouer
:::. lorguerra. E fatte di molte battaglie, finalmente uincitore, riceuendo la difea
:::::thi di quellanatione, ritorn in Gerualemme, hauendo fatto acquito d'un gran mo
me, eritornando pieno dialterezza e di uperbia. Maeffendo poco dipoi Anto

nio preo ad Attio uinto da Ceare; tutte le fue coe furono turbate, e poco me
no che distrutte: percioche e non fi poteua perare, che hauendoeglihauuto com .
Antonio tanta amicitia, non doueffe riceuer da Ceare qualche gran danno. Et
bauendo per adietro hauuto penfiero di far morire Hircano; alhora molto piu

fi confermaua in tal deliberatione, accioche non rimanee huomo di lui piu degno.
Laquale coa fi uide manifeta in un cotale duenimento. Percioche Aleandra,
donna, a cui piaceuano le contefe, non prima rimae di stimolare ilpadre, che

fuggif a Malco, Prencipe di Arabia, che bauendo egli da principio ricuato,


finalmentelo indue a chiedergli per uia dilettere, che lo uolefje riceuere, lequa
li lettere furono date a portare a Dofitheo uo amico. Maegli bauendole ap
preentate ad Herode, gli fu da lui impoto, che recandole a Malco, gli ri.
tornae la rifofta. Ilche fatto da Dofitheo ripoe l'Arabo, che egli rt=
teuerebbe benignamente Hircano e tutti i uoi parenti cr amici. Hauuta He

rode queta lettera , fece uenire alla ua preenza Hircano ; e gli dimand
della confederatione, ch'egli haueua fatta con Malco. Et egli cio negando,
Morte rHir ei motr la lettera nel configlio, e lo fece amazzare. Sono alcuni, che sti=
mano, che queta coa fe futa finta da Herode contra Hircano, per trouar
cagione di farlo morire, prendendo argomento dalla facilit e emplicit di ques
Carlo,

fio huomo: ilquale ne alhora, che era glouanetto, tent alcuna coa audace e te=

meria, non che hauee cio tentato a quel tempo,ch'egli formiua ottantun'anno.
|-

D 1 G I O V A N N I ZON AR A

1 97

Her o de affrettandofi di andare a trouar Ceare, mie la madre, la forella, Herede fi ap


e tutti i fuoi figliuoli in Maade: e la moglie Marianna infieme con ua madre :::::::::::
- -

alefandra conduefeco in Aleandriocatello hauendoloro poteintornoguardie ::


fotto coperta dibonore: lequali furono Giueppe uo theoriere critureo Soemo .
fitoileaistimi amici, conqueta impoitione, che feegli intendee, che a lui qual
cbeaccidente contrario auenie, amendue leuccidestero, or il Regno conferuafe
fero a foi figliuoli, era Farora.
- Dre o 1 andato a trouar Ceare a Rhodi, ponendo in terra la corona, in ogni
altra coa non dimotr punto dhumilt: e fauellando con Ceare ferb grandez=
za di animo, non uolgendofi adalcun prego, e rendendogli conto dicio, che egli
-

bauena fatto, enza ueruna fommiione. Ilche non pocogli fece amico Ceare:

ilquale gliretitu la corona, e l'honor. Cofi effendogli fuordella ua apetta- uasa. .


tione confermato il Regno, diede a Ceareer a fuoi amici dinobiliimi doni, cr ::::::::
accompagnollo in Egitto. Indi con maggior honore e icurezzatornato in Giu- ::
dea, trou la fua caa tutta turbata: percioche ad Aleandra era Marianna era

fominamente dipiaciuto iluederfi rinchiue in Aleandro (come l'effetto lo dia


motraua) non altrimenti, che in una prigione, affine, che elle non hauefjeropo=

dere opra femedefine:e tanto fecero condonie conparole, che acquitando la


beniuolenza delleguardie, e fetialmente di Soemo, lo induero a dicourir loro
il comandamento di Herode. Ilquale inteo, fi turbarono fieramente, e molto
piu Marianna. A cui hauendo prima Herode, come a moglie conueniua, dato ::::::::: |

auiodel uo stat; epische altri alutatala,elaa quel faluto opir,eral fa-


reeglimentione della felicit dimotr tritezza, acciocheil Re fisdegnae, e dos de.

lefje, giudicando, che ella contrala ua openion lodiaffe, er aqueta fua nouit
er alterezza feo haueffecagione dicommouerficontra di lei:ma la grandezza :::::.
dell'amore tard l'impeto della ua ira. In fomma bebbeatemere, che oue egli
imprudentemente uoleje punir lagiouanedaluiamata, non incorreffe in qualche
grauepentimento, che lui steo offendee. Ma, perche la madree la forella con
nuoue cadumiedgelofiaeva odio lo stimolaliano,cominci adamarlameno,ellanon
piu naftondendo il fuo animo, cregli all'incontro cangiando l'amoreinira, onde

fe einon foffe andato con molta frettaa trouar Ceare, che era rimao uincitore :: Ma
in Egitto, effendo gia morti Antonio e Cleopatra, di leggero forfelhaurebbe uc "*
cifa. Malaciando da partelecofedometiche, hebbe da Ceare in Egitto grans
difmidoni, eritorn con maggior honore.

* Oka Marianna che egliardentistimamente haueua amata, era cataera lui


fedele, maalleuolte ueggendolo costuinto da amore, garriua feco, e rimprouen
raua lamadre e la forella, che elle erano distirpe plebea. Elodio nacque da ques

tacagiones llReefendo fi mezogiorno entrato nella fua camera per r,


.

. . *. :)

Hit, di Gio, Zonara.

ij

::
*

**

- -

----

198

P R I MA P A R T E D E L L'H S T O RIE

chiam Mirianna ; laqual cominci a riprenderlo di bauere egli fatto morire


l'auolo el fratelo. Di che Herode grauemente turbandofi, elli preo Salome a:
tempo, indue il coppiere, che inanzi haueua corrotto, perche lei medefima ac
cuaff, che alhora andaffe a trouare il Re, egli dicee quello, di che ella l'haue
inuenien, ua informato. Diffe adunque il coppiere, che Marianna gli haueua promeo di
di Marina gran doni, fe e gli daua a bere certo malia, di cuiei non apeua la forza. Vdito

queto il Re, infiaminato da maggior disdegno, fece, che fi deffe ilmartorio al


coppiere, ilquale conoceua, che gli era fedeli mo. Egli dicendo, che non f=
peut tulia di quelle coe, per lequali almartorio era poto, affermaua,che l'odio,
Sopetto di

che al Herode portaua la mogle, era nato dalle parole di soemo. Non baueua

:::::. "egli formite ancora quete parole, che Herode grid forte: che soemo non ha
, , , , urebbe in poca stima hauuto il fuo comandamento, fe egli non hauefje bauuto qual
che coa da fare con la moglie: e ubito ordin, ch'egli fof amazzato. e la mo=

a glie, fatti raunarei uoi piu famigliari, accus, che ella lo haueut uoluto audea.
::::nare. Onde eiueggendo, chel Re era adirato, la condannarono alla morte.
rauna alia - M E N T R E, che Marianna era menata a far morire, Aleandra fua madre,

"*"

temendo hogginai della fuauita, e dicendo di non aperei delitti, periquali Ma


rianna era condannata a morte, uc fuori, e chiam la figliuola maluagia er

ingrata uer ilmarito. Maella ne per queto punto turbata, ne formando pa=
, rola, con intrepido uolto, e con forte animo and al upplicio, dimotrando in=
- fino alla morte la generofit del fuo cuore, e di effer dicea di real fingue. .
Deieresi = Ess e N do morta Marianna, Herode are piu fieramente del uo amore, e
feo la chiam pernome, lamentandofi fuor del cotume di huomo e di Re: e fu
::::: Ma tanta la paione, che egli ne fent, che impofeanco a minitri, che lei chiamae=

"*

ro. Finalmente andato in luoghi foletari, e quiu allargindo la briglia al dolore,


fu affalito da un gran male, che erainfiammatione e putrefattion della copa, er
alienation dimente. Ma Alefjandra dimorando in Gerualemme, come intefe;

chel Re era affiitto da cotalmale, sforzandofi di occupar due castelli, che erano.
Morte di ne fobborghi, di uo ordine fu pretamente uccia. Ilquale effendo con gran
"eilandra difficult fcampato dal pericolo dellamorte, fi dimotr crudele er implacabile,
*-

e tutto inchinato alle uendette er alle morti di molti non folo di uolgo, ma anco
de fuoi piu cari e stretti amici. viol ancora i fantiordinielefacre leggi della

patria, e l'antico stato corruppe con i cotumi de foretieri o Dacheturbato e


Dieeleittadi folleuato il popolo, dieci cittadini contra lui congiurarono : iquali nacondendofi
:: fotto le uete i pugnali, andarono ordinatamentemeltheatro per amazzareo He=
Herode. rode, o molti della fua guardia. Ma dicouertala congiura, er esti il tutto afs,

fermando, e motrando i pugnali, dopo bauer patito francamentecogni forte d


Jupplicio, laciarono la uit4. E poco dipoi alcunitagliando in molti pezzi l'aca,

. .

. . .

. . HI

tore

D I G I O VAN N I ZON AR A . .

1 9

cuatore, lo diedero a mangiare a cani. Eiine Herode cofioro, che cio ht


ueuano fatto, inieme con tutta la loro famiglia: ne per l'ira del popolo fu pun
to mem0M t .

A o_v est o fu la Giudea aggrauata da fieriimi mali: da fame, e dipoi


per la qnalit de cattiui cibi, che peril diagio erano cotretti amangiare, da pe= Prstilerza
fiilenza. Herode, che in cotal biogno cercaua di fouuenire al popolo, man= in Giudea.
candogli il danaio, ilqual per magnificenza haueua afegnato per rinouar le cittd,
me hauendo i uicini paei frumento,perche ent uano lamedefima molelia e caretia:
di
per fouuenirla delfuo fece batter danari degli adornamenti della ua corte,e compe Liberalit
Herode .
r in Egitto uettouaglia. Laqual condotta in Gerualemme, a coloro, che da fe
stei poteuano apparecchiarfi il cibo,fece dar frumento, eva gli altri, che per
cagion della uecchiaia, o di altra debolezza non poteuaro, prouide di pitori,
iquali apportauano loroil pane gouernato e cotto. Queta liberalit non folo
leu dell'animo l'odio a coloro, che gli uoleuanomale, ma gl'indue ad amarlo. Auerti quan
importi .
in un Pre Dei
Hauendo in cotal guifa Herode ritorato il uo affiitto Regno, non meno allegger to
pe
la
del diagio, che patiuano, i luoghi uicini, a tutti compartendo ugualparte: e cofi lita . uberae
fuor del fuo Regno furono dati dieci mila cori, e nel fuo Regno ottanta mila.Vn
coro (econdo Giueppe) contiene diecimedinni Attici. Queta adunque cofi opa
portuna liberalit e benificenza, gli refei Giudei di nimici amici, e gli apport
honore egloria. Fece ancora nuone nozze fofintoui da amore. Percioche un
fi
certo Simone Sacerdote in Gerualemme, hebbe una belliima figliuola: delle cui Herode
marita la fee
bellezze egli preo,perche il padre per la baffezza delfuo lignaggio non era ugua conda uolta.
le a co gran parentado, tolto il Ponteficato a Gefu, figliuolo di Fabeto, da cui

alhora effo era amminitrato, lo diede a lui, e prefe per moglie la figliuola. E
uccedendogli in caa felicemente ogni cofa, fi fortific etiandio nelle coe di fuo=
ri, parte trattando benignamente le prouincie, e parte aggiungendo agli uffici
procuratori, affine, che tutte le fue coe prendefjero accrecimento. Ma per que=

fta fua ambitione, e per honorare cr offeruar Ceare er i potentimi Romani,


aueniua, che egli uiolaua le leggi della patria, edificando citt, e Tempi non in
Giudea, ma in itraniere Prouincie. Scuauafi anco con i Giudei, che cio egli

Fabriche di
Herode

faceua non uolontariamente, ma di ordine di Ceare, e de Romani, e per compia

cer loro. Percioche egli ui faceua rizzare statue, e nobiliime fculture,facendo


pur fabricar citt, e portigrandi e ficuri,e palagi fontuofi,e fplendidi habitari.
Ess e N po occupato in quete coe, mand Aleandro or Arifiobolo foi

figliuoli a falutar Ceare in Roma. Iquali riceuuti humanamente da ceare, con=


cee a Herode autorit di laciare il Regno a qualuoleffe de fitoi figlioli; egli
diede paefi, e fece loro procuratori nella Soria:a' quali impoe, che niuna
coa faceero, enza il conentimento dilui, Hauendo ottenuta unatanta fes
N iiij

Autorita da
Cefare cone
cefia a Hero

de.

z oo

P R I M A P A R T E D E L LH I S T O R I E

licit, dimand a Ceare la tetrarchia per Ferora fuo fratello; e rimie a fudditi
la terza parte de tributi. Ouero, perche il popolo (come eglidiceua) fi rifto=
raje del diagio, che effo haueua patuto: ouero (quello, che pareua ad altri) per=
roinici ma che il detto popolo non l'odiae. Percioche i Giudei grauemente foteneuano il

:; mutamento degliordini antichi, onde toglieua loro la libert di diuere coe, co


: menell'impor delle fatiche, e del raunare i configli, uietindo i publici diletti, e

:::" coloro, che foffer trouatiin luoghi prohibiti, erano grauemente puniti. Et
erano anco alcuni, che finella citt, come di fuori fiauano i loro raunamenti.
Sono etiandio di quegli, che criuono, che lifteffo Herode andaua alcuna uolta
Curlofit di

Herode.

dinotte in habito di priuato, e fi mecolaua tra la moltitudine per intender quel


lo, che fi parlaua dilui e del uo gouerno. E quegli, che fi trouaua rubelli,gli
faceuagatigar con ogni forte dipena. Dimandaua alla plebe, che congiuramen=
to affermaje, che ella gli era fedele ; e quegli, che poco ualeuano, acconentiua=
no alla ua dimanda: quegli, chericulauano, enzaniuna o con picciola cagione
faceua leuar diuita.Ricerc anco da Pollione Farieo, e da Samea, e dalla maggior

parte de fuoi dicepoli, che e fedelt giurafero. Ma cotoro me giurarono, ne


furono puniti,per rietto dellariuerenza, chel Reportaua a Pollione. Furono
parimente gli Effeni liberati da queta neceit, gente, che nella forma del fuo
Herode h uiuere imitaua la dottrina Pithagorica: iquali egli honoraua per cagion di Ma=

::::" naim,
setta,
e dellefanciullo,
coe future
indouino.alla cola, lo falut, come
co uno
s T vdi1,quella
effendo
Herode
crandando
&h

Re. Ilquale dicendo, che la ua conditione era priuata, Manaim forridendo, e

, , percotendolo leggermente con lamano, diffe: fij certo; che tu farai Re,e regnerai
,, felicemente.Ricorderatti adunque di quete buffe: Ma tu farairipieno d'ogni bon=
,, t, fe abbraccierailagiutitia e la piet uero Dio, e la clemenzauerfoilpo=

polo. come Herode hebbe il Regno, fi fece uenire inanzi Manaim, e dimando
o , che rie
:se:ti:
gli, quanto
durerebbe
uo Regno.
che tacendo
foggiune
il Re; du=
rode.
rer
queto mio
Regnoildieci,
o uenti, A
o trenta
anni? egli,
Et egli
non ui apponendo
-

alcun termino, contentandofi di queto patio, gli diede la mano, e lo licenti: e

per cagion di cotui honoro tuttigli Effeni. Ora nel x 1 x anno del fuo Regno
deliber di mutare ilTempio, e di farlo piu alto e piu magnifico. Ma il popolo

non uolendo acconentirea quella fatica, diffe chenon prima uoleua, che effo fost
feruinato, che tutte quelle coe che a tal fabrica erano necearie, fitrouafa
. . J apparecchiate Lequali come furono in ordine, fatte leure le fondamenta
fins are i del uecchio Tempio,e fattene di nuoue, fece cominciare un Tempio di lunghezza

: dicento cubiti, di altezza dicento euenti, edilarghezza di dodici. Dallato di


tramontanauera ancora una Rocca angolare, ferma e fortistima: laquale da Pon=

tefici della famiglia degli Aamonei fabricata, i Re er i Pontefici chiamauano


Bri.

*: ; D I G I O V A N N I ZO NA R.A.

2 & 1

Bari. Queta adunque Bari hauendo Heroderinouata, e per difea del Tempio

Bari fortez

fattapiu forte, inmemoria di Antonio lepoe nome Antonia. E co il Tempioe ::


tutte quelle coe,che gli erano d'intorno furonoforn ti nel capo diotto anni.Dicefi, "*"
che tutto quel tempo, nel quale fu edificato il Tempio(ilquale fu finito in un'anno
e fei mei) il giorno non piouc giamai ; ma folamente la notte, accioche illauo=

ronon foje impedito. Dipoi Herode, perche fi fchifaffero idelitti, fece una L.,ge i He
legge,
i ladri pertutto
fi uendefero:
legge
eragrauestranieri,
a gli celerati
:rn
r .
erancoche
ditruggeuale
leggi:
percioche lolaqual
hauere
a feruirea
e uiuer"
neceariamente fotto la loro diciplina (ilche a coloro apparteneua) era un leuar
uia la religione: percioche la legge intendeua di coloro, che non poteuano pagar
uattro uolte tanto dicio che rubato haueuno. Maaffine, che i Giudei non abana
la religione, e non foero in perpetuo ferui, uoleua, che dopo fei ana
ni fi poneffero in libert. Queto in parte era cagione, chelpopolo riprendefje

er odiaffe Herode. Ilquale in queto tempo andato in Italia per abboccarfi con
Ceare, e uiitare i figliuoli, che dimorauano in Roma, da Ceare benignamente Herode ua a
riceuuto, giftei figliuoli, come hoggimai molto bene ammaetrati nelle buone Rma, :fi:
-

- -

dicipline, rimen feco. Iqualieffendoritornatinella patria, non meno pergran= :::::::


dezza di animo, che per bellezza dicorpo a tutti riguardeuoli, furono odiatida figliuoli.
Salome forella del Re, e da coloro, che per uia di calunnie erano stati cagione dela
la morte della lor madre. Onde adoperarono anco contra di loro quelle armi, che
ei haueuano gia fabricate contra la madre; fargendo una fama, che i figliuoli
sdegnauano di praticar col padre per cagion della morte della madre: e con queta
ula intigauano il padre a odiare i figliuoli. Ma egli quelli amaua, egli fece per
alcun tempo partecipi degli honori ; e, come furono in et, diede loro moglie:
ad Aritobolo Berenice, figliuola di Salome; Glafira, figliuola di Archelao Re
di cappadocia, ad Alejandro. Per lequali cagionile nimicitie di Salome contra".
igiouani molto piucreceuano, laquale uniua feco tutti quelli, che erano statiaiu

tori della morte di Marianna ; dandone ancora i medefimigiouani alcune cagioni: salem... ee
mentre, cheei cofi per ricordanza della madre, come per cupidigia del Regno ror: teeno

mordeuano lei e ferora. onde il male, che effi loro portaua diueniua mag-:.*
giore; e prendendo da quelli larga cagione le fraudi con doppia aftutia e con mag
gior caldezza contragl'iftei fi tefjeuano. Percioche parlando la rea Salome a
bello studio contra di loro e della madre, affine di prouocargli a rifondere, ei
fi rammaricauano, fi della morte della madre, come della loro conditione, poiche
erano sforzati a conuerfar con gli ucciditori della medefima lor madre.
Q v E s te coe auennero, non ui fi trouando preente il Re; e poi, che egli

fu ritornato, Ferora e Salome ubito feminarono fi fatteparole, che elle fi tro=


uauano ingran pericolo mincciando igiouani apertamente, che esti uoleugno

2 O 2

P R I M A^; P A R T E D ELLHIST R I E

uendicar la morte della madre. Turbato Herode per quete coe, che da altrian=
cora gli erano state fatte fapere, deliber di farfi amico un'altro fuo figliuolo,
antipatro fi. detto Antipatro, da lui hauuto nel tempo, che egli era priuato,per affrenare i gio=

:::::" uani; e cominci a fargli honore, acciochelaudacia de figliuoli di Marianna fi


abbaaje, intendendo esti, che non alor foli; ne, come coa necearia, fi do=
uefje il Regno. La onde introdufje Antipatro, come poto a ueder la battaglia

de figliuoli, apparecchiato a combattere Ilquale, aguia di aftuto, fi mie in cuo=


re di non attendere ad altro, che ad acquitarfi la beniuolenza del padre, e con

fale accue alienarlo da i fratelli: iquali di cotali accue gli dauano occaione,
rammaricandofi di effere iprezzati, e chiamando il nome della madre. Quete

parole con altre aggiunterapportando Antipatro al padre, accreceua maluagia=


"*" mente contra di loro la ua nimicitia: e riceuendo da lui doppi honori, perpiu
pungerli e dar loro maggiornoia; e ponendo anco in cio fuamadre; fu con mol=
ti doni mandato a Roma, e raccomandato a Ceare, di modo, che pareua,chebogs
gimai tutto il Regno douefje effer fuo, eigiouani del tutto priui.
O R a dubitandofi, chementre egli staua lontano, il padre non diueniffe piu
benigno e piugiuio uero i figliuoli di Marianna, non rimae di criuergli per
il uiaggio, e di aumentar pure, quanto piu fi poteua, la nimicilia contra i ffas
Herodensa telli, infino a tanto, che lo foine a nauigare a Roma per accuare i fa

:gliuoli
acelare. quali Jecomenando, fiquerel, che eglino fostrotantoper
uerfi, che odiando il padre, per cagione di hauere il Regno, machinauano la fua

li .

morte. Igiouani, mentre che'l padre diceua cofi fatte parole, piangeuano, e
nel fine Jopirauano, temendo, che la taciturnit loro, non dee argomento di
Luego pie confetone, come foero conapeuoli del delitto. Ma comprendendo l'amoreuo=

*"*" lezza diceare, eueggndo le lagrime de circotanti, e la compaione, che dilo=


ro tutti dimoirauano, Aleandro parl uero il padre; g. us tali ragiori, che
fi conobbe la loro innocenza. Onde Ceare, che ancorainanzi non haueua cre=

duto uerele loro oppoitioni, molto piu confermandofi in queto parere, ubito
riguard Herode: e ueggendo lui ancora alquanto attrifiato, e i circotantiripie
ni disdegno, die a igiou:ni; che ancora, che egli stimaua,cheei foero affata
to innocenti del delitto loro oppoto, in una coa peccauano: laquale era innon
... honorare croeruare il padre in guia, che di loro non fi potee fargere alcu=

:::::"na infamia. indi confort Herodealeuar dell'animo ogni foetto, erappacifi


carfi co figliuoli: percioche non era conueneuole, che egli diloro cotali coe crea
dee. Dicendo Ceare quete parole, accenn agiouani, che singinocchiaero
duantiilpadre. Ilche effendo eglino per fare con ogni prontezza, il padre pri=
ma imedeimi , che piangeuano, falut, er amendue abbracci teneramente. E

ringratiato Ceare, tutti inieme fi dipartirono, accompagnandogli etiandio An=


tipatro a

T : / D i 2G I OVA ITZON ARA . . .

. ao3

tipatro, ilquale fingeua digodere della loro riconciliatione. Il eguente giorno


ceare concee libert a Herode di elegger quale egli uoleuade figliuoli per fuc=
cestore, ouero di diuider faloro il Regno, con conditione per che haueffero a

regnare dopo la ua morte: percioche gl'impoe, chementre, che ei uiueua, tenea


fe il Regno , er i figliuoli foggetti. Nel ritorno Archelao, fuocero di Aleans
dro, uenne incontrarlo in Cilicia, rallegrandofi feco, che fi foe racconciliato
to figliuoti. 3*). : : :
;
*
, 2, a
f:

-" Ess es do perhenuto in Gerualemme, chiamato il configlio, narr, quel


lo, che gli era auemuto in Roma,ele parole, che haueuadetto Aleandro, e l'ama
monition di Ceare; e dicendo, come egli laciaua il Regno, prima ad Antipatro,

poi a figliuoli di Marianna, licenti il configlio :

F v Herode uero gli altri liberaliimo e beneficentistimo, ma uerfo i fudditi

ftumi

graue er ingiuto, e de parenti eramici fieristimogatigatore. Fu dicio cagio= .

Hela capiligia, cheegli hauena di gloria e diregnare. Percioche per acquiiar:

famaer honorenellauenire, menireegli uiueua, non guardaua a ueruna e. " ...


Alle quali ricercandoi molti danari, crudelmente imponeua a fudditi infinite ;
grauezze. E la cupidigia del Regno faceua, che eegli haueua preo alcun fos
fetto, che alcuno machinae di torgli il dominio, o di fare alcuna nouit,
fopuniua, tome ueronimico. Onde uolendo, che l'honore foe di lui folo, a
parentics gli amici facen crudelmente dar la morte.Della ua auaritianata dala aurii, a
te fue prodigalit queto n' argomentograndimo; che hauendo inteo, che Hira Herode.
tane fio preceore; apertala epoltura di Dauid haueua tolto tre mila talenti,
di noite prendendo in ua compagnia di fedeliimi amici, affine, che la coa non
|

fi diuulgaff, perelainedefima epoltura; ma non ui trou, come Hircano,


dentro alcuna quantit di argento, ma ornamenti dioro. Iquali tutti uia leuundo,
firidue con celeritne piu egreti luoghi, oue erano fepeliti i corpi del Re D4= . .
uide di Salomone: oue uolendo che fiandaffe dentro, morirono due delle fue :

guardie; ufendo didi (c ne fi friue) uma gran fiamma: onde egli fauentas
to fi dipart:epareua, che per queto fattolecojedica fuaandjero amale.
Percioche,cio che fi faceus nel uo palago; hauetia non f che diguerra ciuile.
Antipatroche era, come s detto,ripieno diatutia, raunaua eercito con-

!
trai fratelli pithe effendo daglialtri accuato, egli fi istuaua condire, chea ::.

Perche

tio lo induce la la sura, che egli hauella; rimouendo la occaione d'ogni opetto,
diprocacciar la flute del padre, dicuierano tutti ifauori.Mai figliuoli di Ma
rianna ogni giorno piu s'inafriuano, non uolendo ( fi come quelli, che erano di

eneroo animo) fofrir quellauergogna, effendorifiutati, equafiridottia fer- : *


uit: er erano anco dalle loro mogli incitati. Percioche Glafira moglie di Alef. ***
fandro, odidl Salone per riffetto del male, che ella uolena al mirito, e perca=

2 o4

PR I M A PARTE : D E L, L'HIS TO R IE

gion di ua figliuola , moglie di Aritobolo, laquale da lui era trattata uperba=


Ferora.

mente: e sdegnauaji ancora diuederela uguale in honore. Venne anco Feror4


fuo fratello in foetto er odio del Re a questo modo. Hauendo egli prea per
moglie una figliuola del Re, amaua stranamente una fante, e tenendo in poco
conto la moglie, fi follazzaua con queta fante. Ilche dipiacendo forte ad Hea
rode, gli leu lagiouane, e la diede a Fafael fuo figliuolo. Ma alquanto dipoi
lo cit a ragione del primieromancamento: egli diffe, che prendeffe per moglie
un'altra ua figliuola, stimando, chegia in lui foe refatolamor, chealla fans

te portaua, Eglimandando uia la fante grun fanciullo, che di lei haueua ria
ceuuto, promie diprender la figliuola del Re falo patio di trenta giorni. Il

:
qualtempo effendo paato, futanto ardente amore, chealla feruaportaua, che
ferua.
ponendo da parte i patti dalui fatti, filaci indurrea tornare a giacer da capo
con tamatagiouane. Queto fatto accee oltre modo lira di Herode ; e dipoi
, fouragiune un'altranouit, che nollaciaua inniuma guia star cheto. Oltre a
cio effendo Salome nimica a figliuoli di Marianna, indue anco la figliuola, che

::
:"*" tramoglie di Aritobolo, adodireilmaritosega disouririogni uo egreto.
Ella foleua rapportarli, chelgiouane fi raccordaua dellamorte della madre, er

|-

odiaua il padre; e che egliminacciaua, che come e fi foferoimpadroniti del Res

gno, i figliuoli di Herode, che gli erano nati di altre mogli, farebbono caucellieri.
, , ne uillaggi; e rinchiuderebbono le donne inguist,che elle non uedrebbono raggio
. . . ., disole. Ilche hauendo inteo il Re dall'auio cheglie ne diede la malugia S4a

lome, fe ne dolfe fopra modo, e procuraua di rimouere i figliuoli da quel


calumnia di peniero : ma intea la loro difea fi rimae cheto. Ma Ferora turb da
*****: capo le coe. Percioche egli diffe ad Alejandro , ch'egli haueua inteo da
salome, che Herode era inamorato di Glafira. Dalle cui parole Alefjandro

atensis moletato, e non potendo tolerar la pastone della gelofia, diffe al padre quel=
see: dalla lo, che haueua inteo da Ferora, Herode alhora ripieno digran dolore, e tutto
turbato della fala calumnia, fece chiamar Ferora: e gli diffe:Ribaldo huomo

*"

penfitu con quetetuemenzogne dimouereil figliuolo contrame a sdegno, ouero


dimettergli in mano la fada: Riboe Ferora ; che cio era una nouella di Salos
me: a cui, benche ella negaffe, e fi quarciaffe i capegli, e fi batteffeilpetto.

: per lamaluagit de faoi cofiumi, non fi credeua nulla. Finalmente il Resban


. . d il fratelloela forella, lodando il figliuolo della continenza, e di hauergliria
ferite quelleparole. Ma duenne un'altro accidente, che ritorn a rinouartumula
to nella

Real caa.

, , "

" : " . -, : : : : : :

-r -

Emashidi : H a v Eva Herode alcuni Eunuchi, iquali gli erano cariperlaloro bellezza:

"*

ediquestiuno era fuocoppiere, adalirohauena dato lacura della dipena delle


uiuande, er il terzogli faceuala guardia, mentre ei dormiua. Fu detto sche
queti

-- ,

D I G I O V ANN I ZONAR A ,

questierano stati corrottida Aleandro; e posti allatortura, coffrono igo-

uanetti di hauere hauuto a fare con Alefjandro; ma affermarono, che non haue=

uano da lui udita cofa alcuna, che foe contra il padre. Ma quegli, che dauano

la tortura, per queto non ceffando di tormentargli, aggiunero nel fine che
Aleandro era nimico del padre, er odiandolo, gli haueua ammoniti, che non
facendo eipiu stimadi Herode, che era uecchio, obediffero alui, a cui era per
uenire il Regno, ancora a dipetto del padre, fi per la stirpe fua,come per l'amo=
Quete parole
portauano.
e iprincipaligli
e tutti
gli amici
re, che
rode
por= pe:'
, di tutti
a tuttiempe=
haueua foetto,er
fattamente,che
coicapi
di tema
Herode
rono
taua odio, e uiet a molti amici l'entrare nella fua corte. Delle cui tutte coe era

cagione Antipatro. Primaadunque fimie a far dare della torturaa tutti quelli, Torturada
che erano piu fedeli amici di Aleandro , interrogandogli , fe e apeuano, :,:
che egli tramaffe alcun trattato contra di lui. Et ei non hauendo che di= uerfi.
re, moriuano ne tormenti. Alcun di loro non di meno uinto dall'afrezza de i

martorij, hebbe a dire: che Alejandro, effendo lodato in faper tirardi arco, , , . . .
per la robutezza del corpo, e per l'altre fue doti dell'animo; ripoe: che feal- , ,
cuna eccellenza lodeuoleglihaucua donata la natura, ouero egli acquitata con la , ,
indutria, queto gli era a danno, perche il padre fi doleuade fuoi beni. Age , ,
giune, che egli haueua tenuto pratiche con Aritobolo di uccidere il Re, mentre
egli andaua a caccia, e per cagion di hauere il Regno fuggirfi a Roma. Furono

anco trouate lettere di Aleandro: nelle quali effo criueua, chelpadre fi port
uaingiutamente ad antepor loro Antipatro. Per queto Herode fece mettere

Aleandro in prigione: macerc piu chiara proua, affine, che non pareffe, chei :::::::
lo hauefje fenza ragione incarcerato: e fece amazzar alla tortura molti nobili |

huomini, percheniuna coa diceuano di quello, che egli afettaua. Ma un certo *"*"
giouanetto, non fi curando di dire il falo, afferm, che Alejandro hauruari=
cercato da gli amici Romani, ch'egli foe chiamato da Cearea dimotrar, che
Mitridate Re di Ponto haueua fatto lega con fuo padre contra Romani; e chel

medefimo haucua apparecchiato il ueleno in Affalone. Con quete parole fucon- . . . .


fortata latemerit di Herode. Ilquale pretamente facendo cercare ilueleno, non
fu trouato.

'
-1

;
--

A les sa n d R o boggimai diuenuto fiero per la grandezza di queti ma

li, per uendicarfi contra i nimici, e tirargli feco parimente a ruina, fcriffe ogene, che
cio haueua : ###
percioche
di torture:
di metiero
faceua
al
padre, eche
effan
piu strettiamijuoi tutto
er i egli
Ferora,
nella congiura
compagni
erano
chenon
trattato,
ci: e che anco Salome una notte effendo uenuta naftoamente al fuo letto, hauea

giaciuto non effo lui: e che tutti infieme conentiuno, accioche con leuar lui diui
ta, ciacuno foe libero d'una perpetua paura.
*

2o6

PRI M A P A R T E D E L L'His roR IE

O ka Archelao Re di Cappadocia, hauendo quegli difturbiintefi, follecito


della figliuola e del genero, uenne in Gerualemme, affaticandofi con arte di ac=
"*" - chetar cotalimoletie: percioche rimproueraua ilgiouane, e chiamaua Herode giu
fto, e prometteua di uoler dipartire il maritaggio. E mentre, che egli cofi ft=
uellaua, Heroderimettendo la crudelt, ruppe in triflezza e in lagrime: e lo pre
g a non disfare il maritaggio: ma acquetando lo sdegno, perdonaffe a falli del
ar neuer, giouane. Archelao ueggendo hegginai, che Herode era mitigato, cominci a
sa Herode. recar la colpa in altrui, e fetialmente in Ferora. Ilquale pregandolo, cheper lui
pregaje Herode,egli l'eort,ch'egli andafje a trouare il fratello, e lo fupplicaffe,
confeffando ogni fuo delitto: che in queta gufa piu ageuclmente acqueterebbe
l'ira del Re, e gli promie, che alhora il fuo patrocinio prenderebbe. Obedi Fe=
rora, e con lo aiuto di Archelao ritorn in gratia di Herode, effendo anco Alef=
fandro aoluto d'ogni oppoitione. Ma lungo tempo dipoi i figliuoli,e le cofe della
caa di Herode stettero in peggiore itato. Percioche Euticle Lacedemonio, huas
mo tra uoi non ignobile, ma di cattiuiimo animo, hauendo fatti ad Herode di
molti doni, e molti riceuutine, diuenne al Re strettistimo amico. Cotui alloga
giaua in caa di Antipatro ; ma anco foleua conuerfarnelle cae di Alefjandro, afs
fermando, ch'effo era medefimamente amico di Archelao, e per queto motraua
di amar Glafira. Riceuendolo Alefjandro tra fitoi piu dometici amici, gli fole=
ua liberamente raccontar le fue Tragedie, e lamorte della madre, dicendo, che
quelle erano ingiurie da non fopportare. Lequali parole effendo da lui per gran
paione dette, tutte Euticle riferiua ad Antipatro, ilquale dandogli di molti do=
ni, affine, ch'eile rapportaffe al padre, fi fattamente il Re commoffe, che ardeud

|-

tutto d'inetinguibile odio. Per queta uia diuenutone ricco, fi dipart.


Hered, a, , O R A fu ricaldato Herode contra i figliuoli ditanta ira, che hoggimai non
t contra i faceua biogno di accuatori:ma egli steo curioamente riceruaua ev offeruaua

" ogni paroiae fatto loro. Et effendo due della guardia di Herodeda lui perarto
sdegno priuati dell'ufficio loro, Alefjandrogli riceue nella ua caualeria, e diede

awan. n loro premie doni. Onde ubito egli foicando di alcun male, fece lor metterle
Herode po maniadoo, e ponere alla tortura. Cotoro hauendo di prima fotenuto il tora
:::" " mento, fa fine differo, che Alefjandro haueua da loro ricerco, ch'eglino amaz
zafero Herode alla caccia. Fu anco ilgouernatore del Catello, dettoAleandro,
poto alla tortura, come, che egli hauefje promefjo di riceuere igiouani nel catel=
lo. Ma cotui niuna cofa affermando, fu detto da fuo figliuolo, che cofiera, e
motre lettere , che pareuano critte di mano di Alefjandro. Alhora Herode non

fu p u dubbioo delle infidie de figliuoli, benche Aleandro affermaua, che cio era
fcritto per fraude di Antipatro. Si mifero adunque alhora le guardie agiouani
cr erano poti in uergogna crin paura di effer condamnati. Arifiobolo #mando,
-

che

"

D I G I O V A N N I Z O N A R.A.

*o 7

che Salome fua fuocera fi doleje della fut forte, e che ella odiaffe Herode, che
tali cofe credeua, diffe: quete notre auerfit auifano ancorate del tuo pericolo
a cui fi reca la colpa delle nozze di Sileo. Quete parole furono toto dalla don=

na riferite al fatello. Ilquale comand, che i figliuoli fofferopoii legatifuno a ffanf


Jeparato dall'altro: e che ciacuno criueffe quello, ch'egli haueua machinato con=
tra il padre. Ei fcrijero, non hauer maine machinato, nepenfato di far coa ue- .':
runa contra il padre: ma ben, che fi haueuano poto in animo di fuggire cotretti sione.
daneceit, per non uiuere del continuo confofetto e paura. Alhora egli fece mea
marfi inanzi Alefjandro cofi legato: e trouandofi preente er udendo il tutto l'am=
baciadore di Archelao, lo interrog della fuggita, e doue, er in che modo h4= Alemantes

ueffe propoto di douer fuggire. Eglirioe, ad Archelao, ilquale gli huucua :


promeo di mandarlo d'indi a Roma, e che niuna coa piu graue contra il padre
haueua commefjo. Dette quete parole, il Re mand due uoi con lettere in Ro=
ma a Ceare: cr ordin, che nauigando in Cilicia, fi doleero con Archclao, che
egli hauefje aiutato i figliuoli a procurar di tradirlo. Ripoe Archelao, ch'egli
haueua promeo di riceuere igiouani per ben loro e del padre, mu neg di hauer
promefjo di mandargli a Cefare. Cotoro arriuati a Roma, appreentarono
le lettere a Ceare. Ilquale glirieriffe, ch'egli fi doleua per cagion de fuoi fi= Quello, che
gliuoli, ma chea lui ogni autorit concedeua. E fe esti hauejero contra dilui ::defa,

commeja qualche impiet, cheera conueneuole, che foffero, come paricidi, pu-:" "
niti. Ma, fe non haueffero penato altro, che fuggire, che non era da gatia
gargli, fenon con parole. E che gli pareua buon auio, che raunando il configlio
in Bento, e fattiui uenire i Capitani, er Archelao Re di cappadocia, er altri

huomini per dignit illutr, deliberaffe quello, che egli hauefje da fare.Herode
hauuta queta lettera, chiam al configlio quegli, che a lui piacque, laciando da
parte Archelao ; o foe, perche eglili portaje odio, o, perche stimae, chei
doueffe effer contrario alla fua uolont. Effendo raunati i capitani, egli altri al

configlio, il Re accus i figliuoli, facendo leggere i loro fritti, iqualiniente al


tro contencuano, eccetto chelpenfiero di fuggire, e di alcune parole dette in ram
maricarfi, che dal padre fofferomal uoluti. Vltimamente diffe, che dalla natura

v .
-

e da Ceare glieradata podet, craqueto aggiune ancorala leggedella patria, ristuen a


laquale imponeua, che e alcuno foe accuto dal padre, ponendogli le mani fo-

pralateta: i circotanti, comecolpeuole foero tenutia lapilario. Ilchepo. :::::::


tendo egli fare in caa nella patria, haueua non dimeno uoluto alle loro openio."""
ni rapportarfi. Hauendo Herode dette queteparole, coloro, che erano nel con=

figlio, enza ordinar, che i giouani foero addottialla loro preenza, confer
marono la ua autorit: cr alcuni condannarono estigiouani, ma non alla morte;

<7 i Piu etiandio amorte. In cotal modo licentiato il configlio, Herode, condu=

p R I MA PAR TE D E L LH IST OR I E

2 8

cendo feco i figliuoli, and a Tiro, e d'india Cearea, oue tutti stauano fofefi
in afettare il fin loro. Ma, quantunque a tutticio fommamente dipiacejjesnon

haueuano per icurt ne di parlare, ne di udir, che altri parlafjero alcuna coa
di loro. La onde tacendo ricopriuano la noia, che haueuano di cotal cafo. M

un foldato, detto Terone, ilquale haueua un figliuolo eguale di et ad Alefjan=


Terone fol.
dato.

dro, e fuo carimo amico, hauendo ragionato lungamente alla preenza della
moltitudine, hebbe anco ardire di dimandare al Re licenza di fauellar con lui fo=

::::::" lo. Laquale ottenuta, cofigli diff. Que nel fine andata cotetatu: egnalata
e notabile prudenza? che uuol dire, che tu fei cofi in queto luogo enza alcun

, , tuo parente er amico ? Non confidererai una uolta, doue debba riucir queta tua
,, deliberatione, efacendo morir due giouani riceuuti di madre Reina,dotati di ogni

,, uirt, e di ogni ualore, la tua uecchiezza fi appogger folamente fopra un fi,


,, gliuolo, e opra a parenti che tu tante fiate hai condannati alla morte : Non
,, stimerai, che della taciturnit del popolo cagione la grandezza del dolore; eche
,, tutto l'eercito prende compaione dellamieria di quetimechini, e portano odio
a coloro, che fono autori della infelicit loro ? Il Re da principio non acoltaua
uete parole con ira: ma dipoi moffo dalla troppa licenza prea da Terone, come

::::::::.joldato, e cofisdegnatofi contragli altri oldati, lo fecemettere in prigione. Da


. :::::: che prendendo occaione, Trifone, barbiere del Re, gli diffe, che Terone peo
lo haueua stimolato a tagliargli col raoio la gola. Ilche facendo, haurebbe ba
Trifonebare uuto preo Alejandro il primo luogo. Cio detto, fu anche egli preo, e meo
alla colla Terone, e cotui parimente. Ilqual tormento fotenendo il padre con

ne .

gran cuore, il figliuolo ueggendolo in quei tormenti, diffe, che egli era per di
fourire al Re la uerit, fe e uoleua liberare il padre elui da cotai martorij. Pro
mettendogli il Re, diffe, che erano conuenuti, che Terone di propria mano amaz
zaffe il Re. Il Reper quete parole liber il padre dal upplicio. E leuando ogni
dubbio dell'animo del padre, deliber di far eeguire il fuo decreto. Onde mes
nati Aleandro or Aritobolo in Sebaten, di fuo ordine furono con un laccio
strangolati. Furono anco trecento Capitani accu/ati C condannati per rei, iquas
con Terone
diaristobo, zati
li infieme
. , el figliuolo, el barbiere menati in publico, furono amaz
Ro .
dal popolo
v.

A o Antipatro dopo la morte de fratelli fupiumalageuole l'ottenere il Rea

gno, effendo most contra di lui gli odidel popolo, e petialmente de foldati:
ma fra tanto ne fu partecipe inieme col padre ilquale fomunamente in lui
i fidaua.

"
R a rimand Herode la moglie di Aleandro alpadre: e i figliuoli degli
he
dro
ahauuti
alleuar congran cura.
:::::: uccifi,
|

..

fece

Percioc haueua Alean

di Glafir

::::: due figliuolimesthi: er Aritobolo di Bereniretre machi, e due : pica


Cl0l4 Cf4 s

i di Giov A N N I zoN RA,

'

;o;

ciolaet . Nacque anco a Herode della figliuola del Pontefice una figliuola: per
cioche egli hebbe noue mogli: e queto fecondo il cotume di quella gente, preo Herede heb
alla quale fi concedeua di hauerein un tempo piu mogli: traleqnali fu lamadre di ---Antipatro, e la figliuola del Pontefice: da cui, come s' detto, il figliuolo pree
,

il cognome. Hebbe ancoper moglie la figliuola del fratello, e con lei la cugina:
er oltre a quete una Samaritana, di cui furono figliuoli Antipa er Archelao,

er una figliuola, detta Olimpia. Fra quete mogli fi annouerauaparimente una


cleopatra di Gerualemme: della quale furono figliuoli Herode e Filippo. Et c'espar,
ancora Palla, di cuiriceue Fafael: e Fedra er Elpi, laquale glipartor due figli- ruh
uole, Rofana e Salome. Riceue altrefi di Marianna due altre figliuole. E que= ""
sta fu la famiglia di Herode: ma la fomma del gouerno fettaua ad Antipatro; . . . . .

ilquale era a tutti formidabile, non tanto per il podere, quanto perla maluagit antigare:

dcofiumi. Ilquale eragrandemente honorato da Feror, e da lui eglieraparis"*.


mente honorato. Ma Salomeera loro nimica; e fempre studiaua di tramarcoe Natura a
al fuo nome contrarie (perche quello fignificapace) non pacifica, m fandalos salome.

fa, ficome quella, che hauetain costume d'incitare altruia guerra, era rompe-,

reilegamidella parentelte della amicitia, Ella hauendo pinta tamoreuolezza, m


che era fra Antipatro er Ferora, diffe ad Herode, che queto loro amore proce= ::::::
deua da diiderio diteergli alcuna faude. Dicui intendendo estila calunnia, :**
benche nacoamente tra loramanteneuano la beniuolenza e la concordia,in palee
mostraliano digarire e diefjer dicordi. Ma per non ingannarono salome, las
quale fhiaua tuttiiloro occulti raunamenti, egli faceua noti al Re, e cofii bana

chetti, che tra esti facenamo, e tuttii egreti configli loro: de iquali egli ancora
intendeuala maggior parte.

Ma i Farileihauendofi fatta amica la doma di quello,come huomini fuperbi


di effere accurati offeruatori delle leggi della patria, erano al Re contrari. Per=
cioche hauendo tuttigli altrigiurato a Cearer ad Herode fedelt erobedienza;
queti olicio ricuarono, che erano da feimila. E, perche e uoleuano bene alla fatitel time

moglie di Ferora, prediffero, chel Regno farebbe tolto da D 1 o ad Herode, e "


dato a Feroraer a foi dicendenti. Ne quete parole furono ancora naftoea *******.
Salome,laquale tutte rapport a Herode. Et i Faristi effendo conuinti dalla fuaiac
cua, fu amazzato Bagoa e Caro, ilquale eraun fanciullo amato da Herode dibel=

Bagoa e Ca

tistima forma, e cofialtrigiouani della corte del Re, come conapeuclide fgreti. ::
* D1 por hauendo il Re ordinato il configlio; accus la moglie di Ferora di di-
werfidelitti: edipoi uolgendole parole a Ferora, diffe, per quete cagioni tudo= Herode

utui prima, che hora, rifiutarla:madiquiinanzi, ebai piacer di mostrare, :::::::


che feimio fatello, non laterraipiuteco. Ripoe egli, che diideraua piu tofio
dimorire, che di laciarlamoglie. Comand dipoi Herode ad Antipatro erala
...............

Hist. di Gio. Zonara,

1te

*1

PR I MA PART E ; DEL L'H I s T o R IE

la madre fila, che non deueje piutener pratica con Ferora, e fimilmente alle done

... ... ne, che non praticaero inieme : ilche e ben promifero di douer fare, non di
. . . . meno alcune uolte fi conuitauano. Ma Antipatro temendo l'ira del padre, chiefe

Antiir 34i che striuffero a Herode, che lui mandaff a Roma. E cofiil padre
* lo mand con donia Roma, egli diede a portar feco il tetamento, nel qnale alui
R: " era laciato il Regnos cr, oue eimancaff,ad Herode da lui riceuuto dalla figliuos

la del Pontefice.A Feroramon uolendo egli rifiutar la moglie,comand,che fi par

... tie. Ilquale andando nella fua Tetrarchia, giur di non ritornare in Gerualem=
me, je nondopo hauere intea la morte del fratello. Onde auenne, che inferman
: ' ' do il Re, egli per non rompere il giuramento, non uolle andare a uifitarlo. Ma
dipoi Herode, effendo Ferora amalato, and egli uolontariamente a uiitarlo.

:::*"*), o ka lamorte di Ferora, fu principio del male di Antipatro, facendo Dio,


i la uendetta del fratello. Precioche due honorati chiaui di Ferora pregarono He=
rode ; che non uoleffe laciar di uendicare la morte del fratello: percioche egliera
stato tolto diuita colueleno. Ilche parendacoa probabile, moe il Re a cercar
Denne peste di ritrarnemaggior chiarezza: e co furpote alla tortura donne nobili, e fera
*

" uili. Delle quali hauendo alcune fotenuto il tormento, unadiloroniunaltraco


.

farioe, fe non che ella haueua pregato I od I o, che la madre di Antipatro,


, fero
che era
autrice didiligente
que mali,
foe a imedefimi
tormenti.
Quetemartorij,
parole Jopin=
il Reapiu
inuitigatione:e
le donne
acgreffendoglii
dicos

uerfero ogni coa, i banchetti, i raunamentidinotte, e iragionamenti di Antip4=


tro hauuti con le donne di Ferora, l'odio del padre, i lamenti prejo alla madre,
chel padre troppo a lungo uiueje. Onde eglinon haurebbeniun diletto del Re=
gno, fe lo ottenee nella et di uccchio. Quete altre coe diceuano le donne, chel
padre offendeuano. . . . . . . . . . , , , , , , , , , , , ,
O N D E effendo Antipatro gia condamato nel uo animo, rifiut Dorida fu
moglie, e le fece togliere ogni uo ornamento, ilquale era di ualore di moltita=
, , , , , lenti. Sopra tutto iondimeno Antipatro fuoprocuratore infiamm Herode cons
:::" ": tra il figliuolo: hauendo appreole altre coe confeato etiando queto, che egli

asipats. haucua dato il ueleno a Ferora & rdinato, che affine, che egli non fo=
betta/le , lo porgee al padre. Et Ferora lo diede a feruare alla moglie. La
: F: moglie cio confeaua: ne andando togliere il teleno, figett di cima del tetto,
...

ne per quella caduta fu uccia. Rihauuta adunque, e da capo interrogata dal Re,
giur,che direbbe tutta la coa, come era duenuta. E diffe, che ella haueua hauuto

. . . il ueleno del marito; ilquale era stato apparecchiato da Antipatro contra liteo
. . . . fuo padre: ma effendo amalato Ferora, ev andato il fatello 4 uifitarlo, bo=
*:

. . . norandolo con la ua preenza, ueduta Ferora la ua beniuolenza, le commife,

che gli portaffe il ueleno, e in ua preenza l'abbruciaffe; crella ubito l'obedi ;


.

crabbruciatone

3 : D I GIOVANN I ZONA RA', , i :

4 11

crabbruciatone la maggior parte, he riferb alquanto per adoperarlo per fe


steffa; oue dopo la morte del marito foe dal Re trattata male. E cio detto, fe=
ce recare il uafo colueleno. Fu accuata fimilmente la moglie del Re, figliuola Moglie dei

del Pontefice; laquale egli ubito cacci uia, e fece cancellare il nome del figliuolo ****"*

dal tetamento, in cui, come di Re, era fatta mentione. E leuando il Ponteficato a Matthia fil
simone, figliuolo di Boeto, mie in fuo luogo Matthia, figliuolo di Theofilo. Fra glinois di
tanto uenne di Roma Bathilo chiauo di Antipatro, portando ueleno al padrone, Tee.
alla madre, er a Ferora: ilquale diffe alla tortura, che quel ueleno era mandato . *

affine,chefelpadre non hauefjepotuto uccidere il primo, con queto ei l'uccidee. "P":


Recaua anco di Roma lettere degli amici di Herode:nellequali Archelao e Filippo,
che dimorauano in Roma per dare opera agli studi, erano incolpati, che eglino
accuauano ilpadre della ucciion de fratelli, temendo a e medefini. Quete let=
tereerano state fatte criuerda Antipatro,corrompendo coloro congran quanti=

t didanari. Ma Herode nacondendo lira, comand, che eglia lui ueniffe, e ..." :
rammaricandofi feco della madre, diffe, ch'ei uoleua, ch'egli ne foffe giudice, ,
!
quando e fofferitornato. Hebbe Antipatro quete lettere in cilicia:ma hauen- . . .
do intefa in Tarento la morte di Ferora, fe ne dolfe forte, non per amore, che
effogli portaffe, ma perche egli, comehaueua promefjo, non haueua tolto diuita
Herode, prima che morije. Effendo arriuato al porto Auguto, cofi detto da ce
fare, bebbe inanzigli occhi i fuoi mali: perciocheniuno gli and incontra, negli
fu parlato da miuno. Ora giune in Gerualemme: e trou, che u eranel confi=
glio Varrone Pretore della Soria, fattoui uenire da Herode per conultar feco
|

delle coe, che alhora occorreuano. Entr nel palagio, hauendo ancora indoffa
la ueta di porpora, ammefjoui da portinai, iquali non ui laciarono entrar uerus
no de fuoi amici. E penando a che termino ; hauefje laciato ridurre, fiturb:

e piu quando, falutando il padre, e uolendoglifi auicinare, fu dalui facciato,


ilqualelo chiammicidiale de fatelli, e traditore: e che di cio il eguente gior- tipars.
no Varrone farebbe acoltatore e giudice. Partendofiegli cinto da tantimali, uens

nero a incontrarlo la madre, e la moglie, che era figliuola di quello Antiginer,


che regn aunti Herode. Dalle quali effendo informato di tutta la coa, fi ap

: '

parecchiaua algiudicio. Il eguente giorno Herode e Varrone fedettero nelTri=

bunale, eui fi riduerogli amici dell'uno e dell'altro, ev i parenti di Herode, e


gli accuatori di Antipatro, crancoi ferui dellamadre di Antipatro, recando est

fi una lettera di queta donna, in cui ella auertiua il figliuolo, che non ritornaje:
Percioche il padre haueua hauuto contezza di qualunque coa; e che il folo rifu= :!
gio, a cui poteericorrere, era Ceare. ondeguardaff di non uenir nellemani "patr.
del padre. Antipatro ingenocchiandofi humilmente inanzial padre, fupplican=

dolo, cheilo uolee acoltare, e dipoifacee di lui quella entenza, che glipa
-

1 1 a

P R I MA: PARTE: DELL'HIST O R IE

Antipatro refje, comand Herode, che egli fost menato preenza di tutti. Indicomin.
:::::::: c a rammaricarfi della celeraggine, che i uoi figliuoliufauano contra di lui,
""8" e della infelicit della ua uecchiezza, laquale sera abbattuta in Antipatro. Diffe,

appreo, ch'egli fimarauigliau, non apendo trouar la cagione, che hauefjein


dotto Antipatro a co fatta impiet; effendo egliordinato fuo fuccefore nel uo
tetamento; e , mentre ch'ei uiueua, haueupodere fopra ogni cofa. E ditanti

beneficigli rendeua un cotalmerito, che follecitauai uoi parenti ad ucciderlo.


nuolas da Dicendo Herode quete parole, le lagrime gli ucirono degli occhi. Nicolao Da
mateeno a maceno di ordine del Repree l'accua di Antipatro, raccontando ordinatamente
tutti i fuci dilitti: crancora molti altri parlarono contra di lui. Poi che Nicolao

utme al fine del uo arringo, Varrone ordin ad Antipatro, che ufaffela fue
difea. Ilquale gettatofi humilmente aterra, pregaua Dio, che dimostraffe la
fua innocenza. Ma non adducendo egli altro, che il tetimonio di D i o, ordi=
:,
fato da Var n varrone, che quiui firecaffeil ueleno, imponendo aduno, che era condan
-

nato a morte, che lo beueffe. Ilquale da colui beuuto, ubito cadde morto. Alhos

" ra varrone fi leu in piedi, e fi part del configlio. Herode fece pretamens
te legare Antipatro, e di lui a Roma friffe a Ceare. Fu trouata nel medefimo

:::" tempo una lettera da Antifilo fritta ad Antipatro di queto tenore. Aame tiha
mandato una lettera, enza hauer riguardo alla mia uita: che tu fai bene, che

quando io foi dicouerto, io incorrerei nel pericolo di due famiglie. Difidero.


---- -- che quello, che farai, titornia bene: Cercando il Re dell'altra lettera, negaua.
::::... il feruitor di Antifilo di hauerne piu hauuta. Ma fu uno, che gli uide il lembo
-

Lenen a
2:a:a
"
* .....

della uetada un latoricucito: e giudic, che iui foe la lettera; e cofi fu troud
"" # fue parole erano tali . Acme ad Antipatro . Ho critto al padre tuolet=

tere di quel tencre, che tu hai uoluto: egli ho mandato la copia di quelle, che sa
lome mand allamia padrona: lequali, come egli haur lette, fo bene, che salome
ne fia punita. La lettera mandata ad Herode fu altres tale.Efendomio Reaffati

cata, che non ti finaconda alcuntrattato, che fi machini contradite, thoman


data la copia d'una lettera fritta contra dite alla mia padrona con mio pericolo,
asme disui cn " utile, Era queta Acme dinatione Giudea, ma ferua di Liuia, moglie di
ferus.
Ceare. E cio faceua ella per eere stata indotta da Antipatro con gran fomma.
di danari. Ancora che Herode haueffeinanimo di far pretamente morire Antis

patro, come colui, che haueua procurato cofi gran nouit, e foe a cio incitato
da Salome; laquale battendofiil petto, diceua, cheila facee amazzare, fe egli

:: | ... trouaua alcuno inditio degno di fede, cheella hauefje operato coa ueruna contra
..... dilui: nondimeno acquet quell'impeto: e fattofi condurre inanzi il figliuolo.
che dinulla temeua, gli comand, che ripondefje. Ilquale recando ogni colpa in
Antifilo, da capo fu accuato per lettere da Herode inanzia Ceare,fignifican
|-

dogli

* D1 G I O V A N N I Z O N AR A * *

-,

213 .

deliancorale dicouere faudi di Acme, emandandogli la copia delle fue let=


tre. In questo tempo amalando il Re, fece tetamento , nel quale laci il ::*
Regno alminor figliuolo, odiando Archelao e Filippo per le calunnie loro date
da Antipatro. E non iperando di piu uiuere, effendo in et di fettanta anni, e
stimando di effere hoggimai frezzato, e che ognuno prendefje allegrezza delle

fue difuenture, diuenne fiero per queta occafine. Oltre a molte altre coe,
fatte far da Herode contra la legge haueugegli inanzialla porta delTempio con=
fagrata un'Aquila d'oro, non otante, che la legge uietaffe, che ui fi dedicaf. . .
fero imagini ne di huominine di animali, questa Aquila comandarono Giuda e :,:.
Matthia, dottimi Giudei, e grati alpopolo,perche ammarfirauano igouani nel. ::::::::::

lejedottrine, che di quelluogo fileuaff : percioche, quando sincorreffein :"****


alcun pericolo, beato farebbe colui, che morieper difea delle leggi. Mentre
quefie cofi fatte parole entrauano nelle orecchie de giovani, uenne una fala fa

ma, chel Re era morto. onde amezo giorno fu leuata uia tquila, e mace
rata con le fcure. Furono prefi moltigiouani, e Giuda e Matthia, come capi er reasi Mat
ihuetigatori di quel fatto, equafi gladiatori. E condottiinanzia Herode, furo- : * ua=
no interrogati, fe hauefjero hauuto ardire di rimouere ildcno del Re. Rifofero .

esti, che queto era futo fatto; e che niun fi doutua marauigliare, fe haueffero:
antepote le leggi di Mos hauute da D1 o a i fuoi decreti. Gli mand adunque
3 3

Herode legati in Gerico. E fatti uenire alla ua preenza i principali de' Giudei, Herode a
giacendo tuttauia nel letto, rinou la memoria de benfici, che effo loro haueua
fatto, e della edificatione del Tempio, dolendofi con alta uoce, che ancor uiuen=
do gli ueniua fatto oltraggio e dishonore, coltoglier uia le coe da lui donate, er
aggiungendo, che'l popolo, mentre che lui offendeua, fe stejo dannaua di facris
legio. Ma esti temendo la ua crudelt, differo, che coloro, che haueuano has
uuto ardire di farcotal coa, erano degni digatigo. Il Reuando uero gli altri

clemenza, tolfe il Ponteficato a Matthia, e lo diede a Giozar fratello di jua mos cios=arht,
glie; e liteo Matthia, come capo della feditione,e parimente altri, fece abbru.:
ciar uiui: Malainfermit diurniua plu afra, accioche eglipagaffe le pene delle
fie feleraggini: perciocbe un lento fuoco ardeua le fue interiora: eranoglfin
-

*
%|

4
|

4
?
**

teftini
e fettalmeute
elucidoulcerati;
gli tormentaua
i piedi.ueniua cruciato da doloricolici; er un cataro molle Infermit di

Aggiungeuafi una doglia acuta della piu baffa Herode.

parte del corpo, e certa putredinene genitali, oue abondauano i uermini. Apa

preo una strettezza intolerabile di petto, e uno peo annhelito era accompa
gnato dallo pafimo di tutti i membri. Et benche egli foe affiitto da cotanti, *

mali, mudriua pure ancora la peranza di uiuere, nerifiutaua alcuna forte di medicina. La onde facendoi portare di l dal Giordano, prefe l'acque calde di Cal. aeque di

lrroe: lequali oltre alle altre lor uirt, benuterendono la fanit. ogiui fattof"*,
* -

.. .

Hit, di Gio, Zonara.

ij

2 1 4:

P R IM A P A R T E

D E L LHIST O R I E

* .

metter da Medici in unuafo di olio, parue, che egli foffe per render l'anima.
Marihtuendo lo pirito, riportato in Gerico appreo gli altri mali gli fi aggiun,
fe la colera mera, altrimentimalinconia. Et effendo per morire, fece una cele=
scelerata rata deliberatione. Percioche bauendo fatto raunar tutti i principali del popolo,

:::::" gli fece ferrare in un luogo, doue correuano i cauali: er ordin a Salome, era,
fuo marito che ubito, ch'ei foe morto, gli facee amazzar tutti, affine, che

i popoli non firallegraffero della ua morte: matutti piangendo i fuoi, pareffe,


che egli ancora ueniffe pianto, e la fua morte foe bonorata di molte lagrime.
Quete parole dicendo, e congiuriandoloper D1 o, estipromifero di adempies
re il fuo comandamento.

--

F ka tanto furono apportatelettere di Roma,nelle quali egli er44uiato,che


Acme era stata uccia, e che la coa di Antipatro era rineffa nell'arbitrio del pa=
dre. Laqual nuoua rallegr Herode, e lo ricre alquanto . Ma crecendo i do=

::: lori opra modo, egli abandon il cibo:epreo un coltello, hebbe in animo di
rs: "" amazzarfi. E lo haurebbe fatto, fe un de circotanti comprendendola fia dea.
liberatione, non gli hauefje tenuto il braccio. Ilqualegridando, fileuungran
pianto e tumulto, credendo,chel Re fofemorto. Da queta peranzaripiglian=
do Ant patro l'uato animo, promie al guardiano della prigione di gran doni, fe.
. . egli lo laciaffe andare. Ilche rapportato a Herode, mand alcuni, che l'uccide/a

::"fro ; e da capo mut il testamento, laciando ad Antipa la Tetrarchia di Gal


lilea, e di Perea: ad Archelao il Regno: all'altro figliuolo Filippo,fratello di Ara
chelao, concedette la Tetrarchia di Gaulanitide, di Tracontide, di Bannea, e di

Panende e Giania: Azoto, e Fafeldon alla forella Salone. Cio fatto, hauens
do laciati a Ceare era Liuia fuamoglie doni di moltitalenti, il quinto giorno
dopo la ucciion di Antipatro, uc diuita. Regn Herode dopo la morte di An=
:::::editie tigono trentaquattro anni: dopo che da Romani hebbe il titolo di Re, trentafette.
teis.
O R A Salome or Alefja, prima, che fi fapee la faa morte, diedero liber-,

t a coloro, che erano rinchiui nel luogo, oue correuano i caualli, dicendo, che
il Re ordinaua, che d'indi ucendo andafferoagoderfi i lor benine campi: e que=

fio fu ungran beneficio da loro fatto alpopolo. Dipoi publicando la morte di


Herode, fecero leggere il tetamento, nelquale laciaua il Regno ad Archelao..
Ma Tolomeo, che teneua il foggello del Re, diffe, che quel tetamento non po=

teutualere,fenon foe confermato dall'autorit dicelare. Albora ubito leuan-,


dofi il grido, Archelao fu falutato Re, dopo che'l funerale del Re fu fatto,

:::" con Reale emagnificapompa. Ilquale dopo, che fu epelito, Archelao con lieti
gridi and nel Tempio, e fedendo nel feggio d'oro, fece alpopolo unhumano e

ar helaofa benignoparlamento. Ma non uolle prender la corona di Re da foldati, e pri:

::::"*" muearenon confermauailtetamento del padre: e fatto il acrificio,

DI G I O VAN NI Z O N A R A .

2 1 s

tomuito, Ma alcuni Giudeiraunati inieme filamentarono con un gran planto


della morte fatta dar da Herode a Matthia era gli altri, per hauere eglino leuas
uata l'Aquila d'oro. Et ordinato il configlio, chiefero ad Archelao, che facen

do gatigar coloro, la cui autorit ualeua preo Herode, uendicaffe la morte


loro: e primatogliee il Sacerdotio al Pontefice, ene faceffe un'altro fecondo la

legge, che foe di quell'honore di lui piu degno. Acconenti Archelao, per ri

mouer l'impeto loro, benchenon enza fuo dipiacere. E fece per il Capitano
de foldati intendere al popolo, che albora non era tempo di far queto: ma che
lo farebbe con piu ragione, quando gli farebbe confermato il Regno dalla auto=

riti di ceare. Maest leuandolauoce, e facendo tumulto, non laciarono, che :::**
ne il Capitano, neuerun'altro dicee coa alcuna, che apparteneffe a punire e res

primere la feditione. E nella feta degli Azimi fi ridue una gran moltitudi
memel Tempio per cagione di accrecer la dicordia. Da che fauentato Arche
lao, mand un Tribuno con una chiera di foldati ad acquetare il mouimento del

popolo: mai feditiofi facendo impeto contra i oldati, la maggior parte di esti
|*

lapidarono; epochi, tra quali fu il Tribuno, fcamparono feriti. Veggendo

adunque Archelao, che fe non fi riprineffe il folleuamento del popolo, nepos


teua nacere un gran male, uimand tutto l'eercito: dal quale tagliati a pezzi

da tremila, gli altri rottie cacciati fuggirono ne monti e diordine del Relacia= ::::
ta la feta, tutti ritornarono alle lor cafe. Archelao con la madre e con Salome,
forella di Herode, and a Roma, commettendo in tanto la fomma delgouerno alla Filipp la
fede di Filippo fuo fratello. D'altra parteauco Antipa, figliuolo di Herode,
and
a Romaincitandolo
per ottenere
eglia queta
il Regno,
per effergi stato delegato nel primo
tetamento,
Salome
peranza.
egno.
-

- Ess E N D o uenuti in Roma, alcuni prendendo il patrocinio di Archelao, er

alcuni di Antipa, Ceare diede il uo uoto ad Archelao. Mentre, chequeto fi


trattaus, fi hebbe nuoua: che i Giudei fi erano folleuati. Percioche nella feta sensumea

delle Pentecote, effendofi di loro raunati da ogni parte molte migliaia, i Romani :::* "
inieme con Albino Pretore furono affediati: iquali attaccato un fiero fatto
d'arme; hebberola uittoria. Ma i Giude occupando i portichi, che erano ap=

pre il Tempio, e lanciando dal diopra dardie partigiane, fecero a Romani


digran danno. Maesti attaccarono fuoco ne portichi, e lo accrebbero con le

gna inguia che effo fi pote accendere:leuandoi toto in altola fiamma, alcuni
caddero
altri tolti
in mezoer da
furono amazzati
con infieme
lancie e comitettiin
dardi: altri terra,
figettarono
nel fuoco:
altrinimici
fi cacciarono
lelo- y::ists
Giudei. de
ro fpademel petto: eniuno di coloro, che erano acefi fopra iportichi, ucirono
con la uita. I Romanidel theoro facro simpadronirono. E benche da "foldati
fu rubata una gran omma di danari; non dimeno Sabino hauendo coneruati sabia.
o

lij

21 6

P R I MA PARTE DEL L'HISTO R J E

quattrocentotalenti,gliport fuori. Ma quelli, che auanzarono dalla pugna,


cinero il palagio, e minacciarono di abbruciarlo, e di uccider tutti: ma fee fi,

partiuano, prometteuano di non offendere i Romani, ne Sabino. E molti della.


Rafo e Gra guardia
ribellandoi
andarono
fra loro.
Ma Rufoa ei Romani:
Grato, iquali
haue=,
uano tredel
milaRe,oldati
dell'eercito
di Herode,
fi ridujero
ne perques.
$O

fto i Giudei leuarono l'affjedio, ilquale fu francamente fotenuto da Sabino.Oltre.


oina a, a queti ci nacquero anco altri tumulti. Percioche Giuda, figliuolo di Ezechia,
gius:
di capitano de ladroni, ilquale fu preo da Herode difficilmente, fatto impeto nel.
Ezechia.
palagio di Gallilea preo a Sofai, delle arme, che quiui erano, arm i fuoi: e fu
atutti formidabile. Ma anco Simone,feruo di Herode, ma per altro bellhuos,
mo, e di notabile forza, meofi ne tumulti, hebbe ardire di prender la corona,
simone chia e dal concoro della moltitudine fu chiamato Re: onde abbruci e faccheggi Ges
******- rico, e molte cafe del Re. Ma Grato uenuto alle mani, ne uccife la maggior para
te,e tagli la teta almedefimo Simone. Oltre a cio fi mofjero ancora a lui tumulti,
da quali e quelli, che erano alla diuotione del Reev i Romani, furono moletati.
v A R R o N E hauendo inteo in Soria, in quale stato fi trouaua Sabino, ji
-

- -

affrettaua di dare aiuto a gli affediati in Giudea, eridotte tuttele fue legioniin
Tolemaide, mand il figliuolo con una parteaguerreggiar nella Galilea. Ilquale

effendo uincitore, trouandofi egli col rimanente dell'eercito in Gerualemme, poa


fe tanto fauento ne Giudei, che ei lastiando l'affedio, fi partirono. que di

Gerualemme accuati a Varrone della fatta guerra, rioero, chelpopolo fi


era raunato per cagiou della fea, ma che i foratieri haueuano moja la guerra.
La onde varrone mandando i foldati ne campi, inuetig de i capi del folleua=
oranaume, mento : e trouatine alqunti : fece metter: in cro da due mila. E d'intorno ad
: *** altri dieci milu a varrone, che meliaua l'eercito contradi loro, fi diedero. de:
eroge .

quali mandati a Roma i principali, furono fatti morir folamente quelli, che
mandatida parenti di Herode hautuano combattuto infiene con coloro; daiquali

era stato mojo il tumulto.


D o e o queto uennero a Ron tanbiciadori de Giudei: iquali, dato loro da
anlatia RS Ceare il configlio, effendo in fauor de i medefini da otto mil Giudei, che erano
in Roma, dimindarono la libert : e uolgendo l'accua contra la muluagit di He=
rode, lui non Re, mu Tiranno chiamauano. Percioche, quantunque i Giudei
.

"

calannie.5 feje uolte foero stati grauemente affiitti, diceuano, niunt miferia effer stata
Her eguale a quelle, che esti haueuino patto otto di lui: or Archelao, ilquale sti=
mauuno, che hauuto il Regno, doueffe effer piu moderato di Herode, onde con
molto diiderio l'haueuano chium tto Re, affine, che foje riputato baftardo f=

gliuolo di Herode, e di lui fi foje dimotro piu benigno, haueua fatto tagliare
... - pezzi nel Tempio tre mila huomini; e cio auanti, chel Regno gli foje stato
da Ceare

DI , GIOV A N N I ZO NA RA,

2 1 7

da Ceare confermato. Dopo quete parole dimandarono, che foffero liberati da

quel Regno e da co fatta feruit, e poti nella giuridition della Soria, non h4=
ueffero ad obedire ad altri, che 4 i Pretori de Romani, che estiin tai luoghi mali- ,
dauano., Hauendo fattagli ambaciadori de' Giudei queta dimanda, gli auocati
di Archelao difendendo l'uno e l'altro Re,co il padre,come il figliuolo,e rijon=
dendo a delitti oppoti, oppoero incontrario le rubellionie tumulti de' Giudei.
, o x a ceare non dichiar altrimenti Re Archelao; magli concedette la met

del Regno del padre; eglipromije, che oue lo amminitraffe con giutitia e bene :::::
lo farebbe anco Re, dandogli il rimanente. Della parte a lui conceduta fu la eti- red Arche

trata di feicento talenti e l'altramet diuif in due parti; e diedele ad Antipa, e": "
a Filippo, che erano gli altri figliuoli di Herode: dicheil primo cauaua di rendita cento, e l'altro dugento talenti. A Salome laci ilegati di Herode, e le diede ouens, ette
. habbe as
Acalone; de quali tutti luoghi ella ne traheua feffanta.

Farr i da ceare quetiordini,un gouanetto Giudeo, perche egli era fimile :

a al Airid Hri:ngenic.in/inp.gi

huomo cattiuo ecandaloo, affermaua,e effere Alejandro,figliuolo di Herode:di= dr


cendo, che quegli, che furonomandati ad amazzare amendue i fratelli, amaza
zarono altri, e queti due laciarono in uita , iquali erano stati empre occulti.

Con lequali parole comandaua a gli huomini; e in cotal guia mesti inieme un4
buona quantit di danari, e n'and alla uolta di Roma. Ma Ceare, che non crea
deua, che Herode fi bauefje laciato ingannare, facendoi uenire inanzi il finto
Alefjandro, non fu punto egli ingannato . Percioche cotui fomigliaua ben di

Misioa:

faccia Aleandro, figliuolo di Herode ; ma, perche egli haueua atteo a lauori di "*"
mano, era robuto e fodo, e non, come Aleandro, tenero e delicato. ora Cea
fare, dimandandogli, oue foe Aritobolo, rijofe, che egli era rimo in Ci=

pro, affine , che e a lui aueniffe alcuna coa contraria , in tutto non foje

"",

fpentala stirpe di Marianna. Ma Ceare, riducendolo da parte, lo eort a dir=


:

gli la uerit, promettendo chenontoffenderebbe, ilquale dicouerto langanno, ann, ac,


Ceare, ueggendo, che egli era buono da fotenner la fatica, lo condann in Galea fare.
atirare il remo, e fece uccidere il compagno. . . ., , , , , , .
A x c Ii E la o riceuuta la Tetrarchia, tolfe il facerdotio a Gioazar, figliuolo di Boetho , e la diede ad Eleazar,fuo fratello: e pree permoglie Glafira,
**

:
-

figliuola di Archelao, fratello di Aleandro, da cuiella haueuariceuuto figliuo-


li, crera uedoua. Era uietato dalla legge, che le mogli de morti fratelli, delle ********

quali effe haueffero hauuto figliuoli, fi maritaffero a fratelli. Ma poco dipoi


a Cee
::
Archelao priu Eleazar del Ponteficato; er in uoluogo mie Gefu, figluolo eufato
dicru
seis.
acetre
di
:
defudditi
accuato
fu
Nel
imperio
decimo
uo
anno
del
delt e di Tirauliide. Onde da lui citato in molta fetta, trattatai la ua caua, : T
.

2 1 8

PRIMA

PA RTE

D E L L'H I S T O R I E

segn di ar fu priuato della Signoria ,tolto ogni uo hauere, e mandato in efiglio, hauendo
"

egli conociuto quello auenimento prima in un fogno. Percioche gliparue diue

dere dieci grofje piche, e piene di grano, lequali erano mangiate da Buoi. E :
queto fogno effendo da altri efofio diueramente, Simone di profeione Effeo,
die, che quel fogno dimotraua, che le fue cofe erano per fare infelicemutamen=
to, Percioche i Buoi dinotano miferia, perche e fono di continouo eercitati nel=
le fatiche; e dinotano parimente mutatione di coe, effendo che arando la terra,
fottofopra la uolgono.Ele dieci fiche rappreentauano altretanti anni; iquali co
mefoero uolti, e fi hauefje raccolto tante fiate ilgrano,doueua effere il fine del
ss:
la
dominio di Archelao. Anco Glafira fua moglie hebbe certo fogno: di cui, co=
tira moglie
::::::::s me s' detto, era futo marito Alefjandro, fatello di Archelao. Morto lui, fi
marit a Giuba, Re di Africa, ilquale haueua rifiutata una fua moglie, detta Ma
rianna:e queto fece,hauendo hauuti figliuoli di Alefjandro.Parue adunque a que
fia donna,che Aleandro le foffeinanzise che la rimproueraffeconquete parole.
Certo tu hai ben dimotro Glafira, quel detto effer uero, che le mogli fono infea
delia imariti. Percioche effeitdomi tu data per mogliepolcella, er hauendo para
toriti di me figliuoli, ti fei maritata la feconda uolta: ne contenta di hauermi
|-

fatto queta uergogna, tu fei giaciuta col terzo poo: e queto mio fatello.
, Maio da capo a meritornandoti, ti liberer di queftobiafimo. Hauendola dona

:::::..." na raccontato cofi fatto fogno alle fue frue ;iui a poco fimori. Laparte,
sireni,

che era stata conceja ad Archelao, fu aggiunta alla Soria: e mandatouisirenio,


ilquale dicriuefje la Soria, e la Giudea,come congiunta al fuo tenitoro. Et i Giu=

dei, che per adietro non haueuano uoluto udir folo queto nome di dicrittione,4
conforti di Eleazaro Pontefice, rimsfero di contradire: ma un certo Gaulanite,
cauru, preo in ua compagniaunsadoco Faristo; empie la Giudea diguerre e di ladro=
en: ia mecci: percioche e diceuano, che l'etimation delle facult altruinon era altro,
:. che una feruit manifeta. E dimotrauano cotoro di prender cura delbene uni

jadronesti. uerale; ma in fatti procacciauano tutil loro particolare. onde feguitarono di


gran tumulti, e morti di molti etiandio de principali: e parte per cagion delle
guerre ciuili, e parte per quelle, che erano lor fatte da nimici, fouragiune la ca=

retia e la fame, pree di citt, rouine, er incendij. Percioche effendo antica=


ispreisdemente preo de Giudeitre forti di Filoofia, di Effeni, di Fariei, e di Sadducei;
::::...queta quarta fu introdotta da Giuda, e da sadoco. Percioche i Fariei uando
:::* cibi uili, non fi piegauano ad alcuna delicatezza, effendo accurati offeruatori
-

delle leggie degli ordini; rendeuano honore a uecchi, ne haueuano ardire di effer
contrari alle autorit loro. Affermauano, come se detto, il fato, ma attributua
no bene agli huomini forze da poder uincere i fuoimouimentier le inclinationi,

quandoei fi affaticaero. Affermauano le anime effere immortali; e che fotte


la terrat

D I GIOV A N N I ZONA R.A.

2 1 9

la terra haueuano darender conto di tutte le opere fatte in uita. La onde appo il

popolo erano in maggiorriputatione, er alla odisfattion de uoti, cr a facrifi=


ci, erano ammei, come fofitori cr interpreti.
* 1 sadducei stimauano le anime mortali, e che hauefjero a morire infieme con i potrina de

corpi:neofferuauano altro, che le leggi: e poneuano a uirt teffer contrarija *****


senatoriera Magitrati.E., fe alcuni di loro erano menati inanzia i Magitrati,
contra la uoglia loro cnnueniuano conentire a Fariei: altrimentinon farebbona
stati comportati dalpopolo. Gli Effeni attribuiuano a D1 o tutte le coe: cre= pettrina de
deuano la immortalit dell'anima, e honorauano la giutitia. Faceuano dont al s Enei.

Tempio. Ma in quello non acrificauano, nell'ordine delle uittime effendo diffe

renti datuttigli altri. Onde effendoei cacciati dal comun Santuario, facrificaa
uano priuatamente, fi dauano a lauori dellaterra, er haueuano lelor coe inco=
mune.oginci il piuricco non uiueua piu largamente del piu pouero: ne prendeud=

no mogli, ne comperauano fthiaui: stimando quetacoaempia, e quello occaion


di diffordia. Faceuanotheorieri, iquali haueuano carico di raccor lebiade, e

tutti i futti, che onoprodotti dalla terra. La quarta etta nelle altre Quarta fetta
conforme con i Fariei, mahanno quetiimpreo nelcuore un profondo diiderio
di libert: i cuidicepoli conocono olo per Prencipe e Signore I d d 1 o, sde=

gnandofi di attribuir quetititoli aglihuomini. Anzinon rifiutano ne morti,


ne ueruna forte di fupplicij, per non fi dipartire dalla lor legge. Di qui il pos
polo Giudeo per infirmit di pazzia, uenne in diperatione, fointo dalla uillaa
nia di Gefio Floro. Percioche hauendo fatto cilenio la ua dicrittione iluentes
fimo fettimo anno dopola uittoria, che hebbe ceare di Antonio preo di Attio

Promontorio, effendo oppreo Gioazar Pontefice dalla fattione del popolo, la


dignit a lui tolta, diedead Anna figliuolo di Sethenio. Et effendo Cilenio tor= Anna figliuo

nito a Romi,coponio amminitrilgouerno della Giudea. A cotuiuccee Marco :*"*


Ambibuco, a Marco Rufo Annio: fottoilqualemori Auguto,Imperador de Ro= Merte di
mani, il cinquanteimo anno del fuo Imperio, feimefi, e duegiorni. Hebbe per "g"
collega Antonio quattordicianni: e tenne folo l'Imperioquarantatre, o quaran=

ta quattro come uogiono alcuni: vie anni fettanta fette. Hebbe la Monar- risaien..
chia Tiberio, figliafiro di Ceare di Liuia: d cui fumandato valerio Gratoge- :
nerale in Giudea: ilqualetogliendo il Ponteficato ad Anna, cre Pontefice finael,"*'
figliuolo di Fabio. E cotuianco non molto dipoidi lui priuo, diede thonor del
facerdotio a Eleazar, figliuolo di Anna: epaffato l'anno, mife in luogo di cotui
simone, figliuolo di Camitbo. Ilquale effendo stato altretanto tempo nel Ponte= simone n.

ficatoglifu dato perfucceore Giueppe Caiafa. A Grato,hauendo egli undician ."


a.
Pilato.
a Roma, con
Pontio
uccee
ritornataoamicitia
di Giudea,
ilgoaerno
nitenuto
io. .
che effo
Tiberio
atempo,
hauendohauut
H E kod
a Tetrarca,

B|

P R I.M A * P A R T E

2 2

D E L LH I S T O R I E

era ancora priuato, come egli fu Imperadore, fabric una citt preo illago di
Genefareth, chi mandola dal fuo nome Tiberiade. Pilato douendo condur lefer=
pilato entr cito di cearea alle stanze in Gerualemme, di notte entr dentro la citt con le

::::::: bandiere, che hauewano le imagni di ceare: ilche dalla legge de Giudei era uie
bandere. tato. Laqual coa intea, core una gran moltitudinea Ceare, dimandando, che
elle foffero d'indi rimoffe, continuando i preghi per cinque giorni. A cui con=
trariando Pilato, dicendo, che in cio fi offenderebbe la maet di ceare, neri
, -,
manendo il popolo di pregare, il feto giorno facendogli tor di mezo da i folda
" " - ti, minacci loro, chegli farebbe tagliare a pezzi, fe non acquetafjero il tumula
... to. Ma eglinogettandofi a terra, differo, che erano permorir uolentieri. Pilaa
Animo de
:r, to marauigliandofi della fortezza loro, e dell'animo inuitto, che et haueu-no
*- -

- -

|-

in uolere offeruarielorleggi, ubito feceriportirleingini difare acerea.


: ora per fare uno Acquedotto, toleildanaio delTempio, onde per quetaca
de Giudei, gione fi raunarono molti, congridi, e quai con minaccie dicendogli, cheidos
uefje ceffare. Maegli impoe alle chiere de oldati, che portando otto habiti
2.x:) ----

fatti alla foggia de Giudei, alcune sferze toglieffero in mezo i Giudei, che tua
multuauano, crin tal modo gli fece dipartire. Ma cominciando eglino a dirgli
parole ingiurioe, dato il egno a foldati, ordin, che gli gatigajero, batten
dogli con quelle sferze. Maesti, ancora che foffero battuti, e fi trouaero fem
za arme, non laciauanopunto della loro otinatione; ma molti cadruano, e mola
ti dopo parecchie battiture,fi diparti. . . . :::::
*
-

" ,queto
tempo apparuenella Giudea etiandio il nostrosignoree Dio
::::::: G E s v C# kisto, di cui fi trouano quete parole di Giueppe nel x v 111,

"": libro delle antichit. Nacque incotaltempo Geuhuono apiente, e pure da

effer chiamato huomo. Percioche egli fece di mirabiliime opere, e fu Maetro


degli huomini, che abbracciauano la uerit; e molti Giudeie molti Gentili indus
*
**fe a eguitarlo. Queto fu quel C H ki s t o, ilquale da principali accuata
** prejo di noi, bauendolo Pilato fattomettere in Croce, coloro, che primalbaue
** uano amato, non ceffarono diadorarlo. Percioche dopo tregiorniapparue loro
** uiuo. La cui reurettione er altri infiniti miracolii diuini Profeti prediffero. E
** la nation Chritiana, che pree da lui il nome, non mancata infino al di dhoggi.
rs: Queto
Giueppe di ca s isto nelle fue antichit : Ma nella fua ora
Girgo: tione a i Greci;laquale ancocritta contra Platone,della cagione della uniuerfit,
|-|.

::"*" dicui etiandio San Giouani Damaceno ha fatto mentionene uoi Paralelli, dice
,
,

, , quete parole. Tutti igiuti eglingiuti faranno addotti alla parola di D 1 o. Per
, , cioche il Padre diede a lui la Pretura: cr egli eeguendo il uoler del Padre, uien
, Giudice,ilquale chiamiamo C H R Isto. Percioche non hauranno,o Greci,come
, , upi stimate, a dar la fentenza Minos, o Radamantho: macolui, che Dio e
il Padre

DI

G I O VAN N I Z O N A R.A .

3 1 1

it Padre orn di gloria.Di che altroue habbiamo trattato piu fottilmente a coloro,,,
iqualidifiderano di faper la uerit. Queti fecondo la uolont del padre, giudi= ,,
cando giutamente di ciacuno premier chiuque fecondo la qualit delle fue ope=,,
re. Al cui giudicio trouandofi tuttigli Angeli, e i Demoni, efdameranno ad una,
uoce : il tuo giudicio giuto. Dopo la cuiuoce (come conueneuole) ciacuno, .
haur il meritato guiderdone: coloro, iquali hauranno fattole buone opere, la ,, ,
eterna beatitudine; e quegli, che bauranno fatto lemaluagie, teterno uppli-, , .
cio. Iquali faranno condamnati nel fuocoeterno; e rodendo loro uermi il cor= ,,
po, enza conumarlo, iquali d'indi uciranno, far tormentata tanima perpe-,
9

tuamente. A quete parole, ne aggiune delle altre. In talguia di C H R 1st o


feriffe Giueppe
I n Roma una donna, detta Paolina, nobile e di fangue e di cotumi, abors Paolina R
-

deuole di ricchezze, dibella faccia, di et matura, cradorna di modetia, era:


stata data permoglie a saturnino, buomo inniuma costa lei inferiore. Delco= :::::::
ftei amore effendo preo Decio Mondo, honoratistimo caualiere, procurauacon Beaifiie.
doni di corromper la catit di queta donna, promettendole per una fola uolta, desio Mes
cheella uoleffegiacer feco, due mila dramme Attiche. Laqual coa ella rifiutana
do, tanto maggiormente queto caualiere fi accendeua del uo amore, in gaifa,
che egli fi deliber di torfi di uitacol non mangiare. Haueua cotui una ferua
del padre, detta Ida, laquale era maetra di fare ogni male. Ella con le fue pa= Ida.
role rimoje ilgiouane da quel fiero proponimento, e con le promeje lo rifior, - - -

dicendo, che a far l'intento fuogi batauano cinquanta mila dramme. Lequali
da leihauute, ueggendo, che con queta fomma di danari ella non poteualadona

na uincere, ma era deuotistima d'Ifide (che da Romani era riputata Dea) and
a trouare alcuni Sacerdoti di queta Dea, e promie di dar loro quei danari, quan
do esti poteero indur Paolina per uia di qual fiuoglia inganno a compiacer del
fuo amore a Mondo. Coftoro indotti dal danaio,prendono l'imprea. E di loro
il maggior di et, fu allagiouane ; ele afferm, chel Dio Anubide erainamoras

to di lei, e gli haueua impoto, che a lui lamenaffe. Fu opra modo caro alla
giouanelo hauere inteo, che quel Dio tamae: ediffe la coa al marito: ilquale
conocendo la modetia della moglie, le concee, che ellauiandaffe. Effendo ella.
peruenuta nel boco, oue era il Tempio di quel Dio, poiche uenne il tempo del :
dormire funelmedefino Tempio alla donna apparecchiato un letto, er ammor.

zati tutti ilumi, Mondo, chegia buona pezza inanzi quiui fi era nacoto fot
to nome di Anubide tutta lanotte fi tratul con effolei, er hauendo pienamene

te fatiatala ua amoroa uoglia, fi diparti. Ella ritornando a ca, raccontal.


marito la uenuta di Anubide, e narr fimilmentegloriandoi alle fue amiche, che

quel Dio eragiaciuto eco. Mail terzogiorno dopo, che queto era auenuto,

:
.

2 2 2

P R I MA , P RITE : D. EL LH I S T O R I E

, andandole Mondo incontra, le diffe: Paolina iobo dugento mila drammme ; e,


tu m'hai compiaciuto fenz alcun premio. Ma la ingiuria, che hai fatto a Mon=;
do, non appartiene punto a me, effendo che io ho preo il nome di Anubide. Dalle,

, quali parole comprendendo la donnalinganno, quarciatafi la ueta, che ella ba:


uena in doo, lo fece noto almarito. Ilquale fene rammaric a Tiberio. L'Im-:
Saferdeti di peradore trouata la faude fece mettere incroce i Sacerdoti, e parimente Ida:
:::::: fece ditruggere il Tempio, e ommerger la statua d'Ifide nel Teuere: e Mondo,
"" mand inefiglio, moderando ilgatigo con la clemenza per effer la colpa di amo-,
|

re. Quete coe auennero a Roma.

In Samaria nacque tumulto per queta cagione. Fu uno, che comand a Sa=

Mntecari maritani, che acendeero il monte Garizino, ilquale era famofiimo perope
"" : nione di Santit: promettendo didbuer dimotrarquiuii acriuafi,cauatida Mo
s. Iquali effendouifiraunati armati, Pilato mandandoui eercito, altri ne ucas,
samariani fe, altri cotrine a fuggire, e tagli4 pezzii piu nobilidiquelli, che egli haue=.

:::::::: ua fatto prigioni. I samaritani compareroauanti vitelioschera Pretore di


soria, er accuarono Pilato della ucciione deilor cittadini. Egli, dando il go=

lato.
-

Pilato

... uerno di Giudea a Marcello, impoe a Pilato, che andaffe a Roma a difenderfi,
mane ,
-

|-

: T,

::::::" inanzia Ceare. Ilquale ui and hauendo tenuta dieci anni l'amminitration de'
Giudei. Ma prima,ch'eglifi auicinaffe a Roma gia era eguita la mortedi Tiberio..
12 -

::

o xa vitellio nella folennit della Paqua, effendo magnificamente riceuuto.

seratlzme. in Gerualemme, rimie a gli habitanti il tributo dellebiade; e conenti, che la


ueta del Pontefice fi riponeffe nel Tempio, e rimanee preo a Sacerdoti, come,

gia fi faceua, effendo cotume 4 quel tempo di feruarfi nella fortezza nomata,
Antonia. Percioche Hircano Pontefice fu il primo, che fece fabricare preo il
Tempio una Torre, nella qualemen uauitas e ferb quiuila ueta Ponteficale,
come quella, che a eper l'ufficio apparteneua, Laqualcoa fu parimenteegui
tata da uoi fucceori. Ma Herode addimand quella Torre, hauendola piuma

gnificamente adornata, dal nome di Antonio fuo amico: e trouandouici la ueta,

|-

' ,

uela tenne. Elmedefimofece Archelao: el medefimoparimente ordinarono i Ro


mani, non fi partendo da quello eempio, ripomendola quiui otto il foggello de'
Sacerdoti, e de guardiani deltheoro: Retituendoiadunque ella nelle folennit

al Pontefice, e dopo ilgorno della feta nel medefino luogo tornandofia ferbar
la, Vitellio la concee al popolo: etogliendo il Ponteficato a Giueppe, altrimen

vitenie die ti detto Caifa, lo diedea Gionatha, figliuolo di Anna Pontefice. Et ilmedefino
:::: di ordine di Tiberio fece pace con Artabano Re de Parthi; ilquale mand Da
saha

uid fuo figliuolo per hotaggio con molti doni. A queta pace interuenne anco
Herode Tetrarca, e ferije a Ceare quello, che era auenuto. Ilche hauendo al
tres vitellio dimotr per uia di lettere, Ceare gli ripoe, ch'egli da Herode
-

D I GIOVANN I ZO NA R.A.

2. 2. 3.

sdegnato contra Herode, occul- vienis, ie.


haueua ogni coa intest. Per queto Vitelliol'Imperio,
fe ne uendic. Alhora gnate .2
mente nutr l'ira, e nel fine, tenendo Gaio

Filippo, fatello di queto, uenne ancora amortenel trenteimo anno dell'Imperio "*"":'
di Tiberio, hauendo trentafette anni tenuto il gouerno: huomo di ripofato inge. ::
in publicoaacdi ucire
erauo
e quello,
uero i Efudditi,
gno, moderato
de.
lui
fi richiamaua
alcuno
caminaua,
egli ilquale
fe; mentre
da pochi.
compagnato
di alcuna offea, egli facendo fubito porre in quel luogo la edia (percioche al:
cuni famigliariglie laportauano dietro) daua a colui audienza: e faceua punire
i maluagi, aoluendo coloro, che erano ingiuriati a torto. Ora, perche egli fi

mor enza figliuoli, Tiberio aggiune il uo dominio alla Prouincia di Soria. ,


: H e kod e Tetrarca and a Roma, o alloggi in caa di Herode, uo fa- Herode an

tello, ilquale nacque al Re Herode d'una figliuola disimone Pontefice: esinamo-


r di Herodiana, laquale era moglie del fatello, nata di Arfiobolo lor fratello, tieredena.
forella delgrande Agrippa; e le chiefe, ch'ella uoleje eer ua moglie. Promie ::::::

cofiei di douer cio fare, quando egli rifiutae la figliuola di Areta. Hauendo
eglino queto patteggiato, eston and a Roma, di donde eendo ritornato, la mo
glie Jua, figliuola di Areta, hauendo intea la trama, dimand, che foe man=

data a Matheronte:ilquale fu un catello, poto fail.confino delle terre di Her candis sa


rode e di Areta. Gliel concee Herode, non apendo, quale foe il uo intento, o Mache

Ella fe ne and in Arabia a tronare il padre: a cui efoje il penfiero, che Herode
d'intorno a lei haueua. D che Areta pree occaion delle nimicitie. E uenuta
uintigli Herodiani, e tutto il loroeerci= Rotta deue
l'una e l'altra parte a battaglia, furono
to tagliato a pezzi. Laqual cofa hauendo Herode critta a Tiberio, ei frie a di Hee
vitellio, che mouee guerra ad Areta, e che ouero lo prendee uiuo, o mandafa TO JE .
fela fuateta a Roma. Alcuni credettero, che l'ucciion dell'eercito di Herode
procedeste dall'ira di D1 o, per hauereegli fatto amazzare il Profeta San Gios
manni Battita. Di che criue Giueppe con quete parole. Herode fece cotui Giueppe di

uccidere, ilquale fu huomo da bene, fi come quello, che inegnaua a Giudei ::"
adorar conuera religione iluero I op 1 o, r a far le opere uirtuoe e giute,
e parimentea battezatfi, predicendo, che finalmente il battefimo farebbe rice
uuto. Temendo Herode, che la molta riputatione, che Giouanni haueua, non
foe cagione di folleuare il popolo: percioche pareua, ch'ei foe per far tutto

quello, chemedeimogli hauee impoto, giudic utile configlio, prima, che

asa

egli alcuna coa nuoua machinae, leuarlo diuita, affine, che, quando fi faceste
alcun folleuamento, egli alhora trouandofi dalle malefie impedito, di hauer tar=

..a

dato troppo non fi baueea pentire. Cofieendo Giouanniper opetto di He=":

rode mandalo a Macheronte, fu uccio.Ma i Giudei credettero, comeio dii, che !

rcitoportalog fo /crucndrtia di D1 ntra erode,


***

z = 4 p R IM A P A R T E D E L L'HI s roR IE
veme.cn o ka vitellio douendoguerreggiar contra Areta, uolendo patr la Giudea,
" " pregato da principali de Giudei, che non ui andae per lei, percioche ne uoi
stendardi erano molte imagini, lequali le leggi della patriauietauano, che fi pora

taero per il paee loro,cduffel'eercito per una gran pianura.Et egliinfieme con
. .

Herode and in Gerualemme per facrificare a Dro. E quiui fefitre giorni,ri

rasse 3, moe Gionatha dal Ponteficato, e post in fuauere Theofilo uo fratello.Il quara
:::::::::::
lettererimen
della morte
to giorno hauendoriceu
di Tiberio,
il popolo
indietro
to Pontefice giuramento
a fauorire autoGaio,
scriuefi
anco, per
l'eercito.aftretto
che
Augurio di
Arc 12 .

Areta hauendo offeruati gli auguri, hebbe a dire, che l'eercito non poteua far

quella guerra: perciocheinbreueil uo capitano eraper morire ; o chi hauel


comandato, o colui, a cui foe stato comandato, o quello, contra ilquale foe

statamoffa timprea. Ecofi vitellio fi part di Antiochia.


Historia di . Ma Agrippa, figliuolo di Arifiobolo, morendo Tiberio, uije in Roma.oue
Agrippa ni-

- -

:::::::::: effendo egli alleuato poco inanzi alla morte del grande Herode fuo auolo, era dis
uenuto famigliare di Druo, e uenuto alla notitia di Tiberio il figliuolo, e di An
***

tonia moglie del maggiore Druoper honor della madre Berenice. E perche egli

ire, i era magnifico e liberalistimo, mortalamadre, #endendo i danari, parteper e


:::::in por medefimo (percioche egli uiueua plendidamente) parte in donare, e la maggior

***

parte tuttauia negli sthiauidi Ceare, fu ridotto in pouert.


o ka Tiberio, effendo morto Tiberio fuo figliuolo, ordin, che gli huo=
mini della corte del detto non ueniffero alla fita preenza, accioche non gli ritora

. . ... najero amente la ua morte, e non gli defero cagione dirinouare il fuopianto.
Agrippa adunque affiitto fi per queto,come per il diagio,in che era caduto,tora
***
n in Giudea. Et effendo moletato da molti fuoi creditori, iquali gli dimandauan
i loro danari, non hauendo modo da fodisfare, entr in penfiero di ucciderfi. La

qual deliberatione fu comprea da Cipri ua moglie; figliuola di Fafael, nipote


per il fratello del Re Herode, nata di Salanfione, figliuola di Herode, laquale
egli haueuariceuuta di Marianna, da lui, come s' detto, fatta uccidere. Queta
cipriadunque opponendoialpenfiero del marito, fece intendere il fuo proponi
mento a Herodiade,moglie di Herode Tetrarca, e forella di Agrippa, pregando=
la, che ella gli fouueniffe, er inducefeilmarito ad aiutarla. Ma eigli diedere
ad habitar Tiberiade, affegnandogli certa quantit di danari per il fuo uiuere.
Pieerdiana Ma d'india poco, effendo nata contefa fra Agrippaev Herode, egli e nand a

::::::::Fla
che ficoahauena
da cuiper laMafamigliarit,
a Ro
dipoiper le calumnie
amicheuolmenta,ericeuuto.
ma,ccofuPretordisori
lui datefatto
dal fratel
de ,

::::::: lo Aritobolo, da cui diffordaua, diuenutogli Flacco nimico, dalmedefino uis


facciato, furidotto ad etrema pouert: onde propoe di nauigare in Italia; cr
ordin4 Marfia uo liberto,chei uedee da qualchelato di accattar danariin pre
.

ID I G I O V A N N I - Z O N A R A

2 2 5

flanza. Egli and a trouar Pietro fchiano poto in franchigia di Berenice, ma


dre di effo Agrippa. Ilquale Agrippagli diede uno critto diuentimila dram=
me Attiche, ma egli riceuutone meno due mila e cinquecento, uolendo nauigare

gli fu impoto da Herennio capitone; chei fi fermae infino a tanto, ch'egli


pagastetrecento mila argenti, della qual omma era aceare debitore. Egli fin
endo di uolere obedire, la notte fi picc dallito ; er arriuando in Aleandria,
Aleffandro
chiee ad Aleandro Alabarco, cheiglie ne pretae dugento mili. Ilqualea Alabarco.
lui dando repula, non rimaeperci di dar quella quantit di danaria Cipri ua
moglie, fi per l'amore, che ella almarito portaua, come per le altre fue uirt.

con laquale Agrippaandando in Italia, ritornata Ciprico figliuoli in Giudea,


fu humanamenteda cestrericeuuto. Ma hauendo dipoi hauutoceare lettere di
capitone, nelle qualiegli lo auiaua, come il detto, eendogli da lui imposto,
che retituiste trecentomila danari, de quali alui era debitore, era fuggito, Ce

fresdegnato, comand, chei non uenie alla ua preenza prima, che al debi
to non hauee odisfatto. Onde egli hauendone altretanti prefi in pretanza,c

eendo ucito del debito, dinuouo frequent la corte di Tiberio. Maeendogli


impoto da ceare, ch'egli fi riduceste al fuo nipote, e che lui honorae, fi mo

fir piuinclinato a Gaio nipote di Antonia, madre di Germanico, e di Claudio; cais

ilquile hebbe timperiodopo lui. E toeruinguia,che merit,ch'egli lo amae. "Assia.


o x a auenne, che, facendofi mentione di Tiberio, Agrippa preg D i o,
che facee, che toto Tiberio gli cedee l'Imperio. Onde hauendo intee le fue

parole un liberto, detto Eutico, and a Ceare, egli fece fapere, che egli haue= Butleo.
ua da dirglinon fo che, che apparteneua alla conferuatione della fua uita. Ma

Tiberio, fi come quello, che eralento in tutte le coe, non teneua conto etiandio ssies:ht=.
di coloro, iquali lo auifauano di quello, chea lui steo toccaua. Ne altres ri- :"****
fondeua : agli ambaciadori, affine, che effendo eglino toto epediti, nonue
nifero altri a recargli moletia. Ne daua ucceoria Capitani, e gouernatori,
chemandauain diuerfi luoghi, fe est prima non fi partiuano. E cio diceua di

fare per commodo de foggetti, accioche que minitri con la lunghezza deltempo
fatiando lauaritialoro, fofero piu tardia offendere altrui. E feguitaua in cio
E:emplotodil
l'eempio d'un ferito: ilquale, uolendo uno, moffo da piet cacciaruiale moche, Tiberio

che fi fermauano fu la ferita, uiet, che colui cio faceff. E dimandato, per to dalle Mde
che egli quel beneficio ricuaffe, ripoe, che, quando elle foffero ripiene di fan fehe:
gue, non l'offenderebbono:oue, che effendo prima facciate, tormerebbono a of
fenderlo con maggior puntura. Edella tardezza, ch'egli ufaua in cof fatte coe,
queto ne chiariimo fegno: che nello patio diuentidue anni, chei tenne tim=

perio, non mand in Giudeapiu, che due gouernatori; e queti furono Grato e one , r.
Pilato. Effendo adunque tale in tuttii uoimaneggi, non uolle anco dareudien
;
*-

Hit, di Gio, Zonara,

P R 1 M A PARTE DEL L'H Is T o R 1 E


za al Eutico. MaAgrippa preg Antonia, che facej, che Tiberio l'acoltaffe:
Tibero ho. percioche Tiberio , lei, come moglie del fratello Drujo, e molto piu per la jua
226

giouanetta
che hauendo
conciofia coa,
molto:rifiutando
caftit honoraua
:a:a:a:6
a rimari=il
Tiberio perduto
beliche
nozze, ella
le econde
rimae uedoua,
marito,
l& ,
tarfi la confortaje. Onde ella uije in modo, che pareua, che temee, che di lei

la fama mentije. Honoratala adunque Ceare fi per quete cagioni, come per
il beneficio da lei piu uolte fattogli di hauergli dicouerto le congiure di molti,
pregando cotei Tiberio, che Eutico interrogaffe, diffe Tiberio, io chiamo gli
Dei in mio tejtimonio, che le coe, che fi faranno, non auerranno di uolermio,

ma per cagione delle tue preghiere; e comand, che Eutico gli foe condotto
inanzi. Ilquale diffe. Agrippa, o Signore, fauellando con Gaio hebbe a dire.
rarote di Voglia I d d ro, che uenga il giorno, uel quale queto uecchio morendo, ordi
Agrippa.

ni te Prencipe di tutto il mondo: percioche Tiberio fuo nipote, leuandofi da te di


uita, non ci potr impedire. Alhora il mondo far felice, crioprincipalmente.

stimando Tiberio uere quete parole, fi addiraua ancora con Agrippa, ch'egli
fi foff: dato a honorar Gaio. E
egli trouandoi ancora in dost
::::::::: comand a uno de minitri, che lo legaje" Cofi
fo la ueta di porpora, legato fu condotto uia: cr ejendo fermato inanzialpala=
pa.

Tiberio fale" hauefje uoluto offeruar fuo nipote, e tutto

gio, appoggiandofi per ilgran dolore, che lo trafgeua, a un'arbore, doue erano
legati molti, auenne, che un Guffo uol opra quell'arbore. Ilqualeaugelloueduto
da uno de prigioni, dimand cotuial foldato, guardiano di Agrippa, chi foje
colui, che era uetito di porpora: cr ottenuto da uno de foldati di acco/targlifi,

ogelis, she gli diffe Giouane: ti fo apere, che toto fara liberato, e di piu otterrai una

: : grandistima dignit e podere: Ecoloro tichianeranno felice, che hora hanno di


e compastione Morrai in felicit, e lacieraia tuoi figliuoli di molte ricchezze.
Ma appi, che, quando da capo uedraiqueto augello, uerrei a morte dopo cinque
giorni. Mati prego, che, quando ti trouerai in coteta felicit, uegli hauer com=
paione di noi. Colui, che diffe quete parole, fu alhora dileggiato: ma dipoi
' ,. ,,
fu hauuto in ammiratione.
St E t t e Agrippa in prigione feimefi. E Tiberio, crecendo ilmale, da
cui era stato affalito, e trouandoi in grandiima debolezza, impoe ad Euodo
ordiae di Ti fuo liberto, ilquale stimaua molto che menaffe a lui i fuoi figliuoli,affine, che

*"

inanzialla f morte, fauellae conejo loro. Ma per non haueua figliuoli;


percioche Druo,uo figliuolo era morto,ma di luihaueaa riceuuto un nipote,detto

Tiberio, Gemello, e Gaio figliuolo di Germanico, fuo fratello.Ilqualegiouanetto,


er ammaetrato nelle buone dicipline; era amato cr honorato dal popolo per il
ualor del padre. Ora hauendo ordinato Tiberio, che que giouanettigli fofero

menati inanzilamattiladeldi eguente, ev hauendonci uo animodilciar l'im


*

perto

D I G I O V A N N I Z ON A R.A .

2 2 7

i
perio al nipote, diffe fingendo, che egli haueua un tale augurio, che gli Deida Astutia
Tibcrio.

rebbono l'Imperio a colul, che primo inanzi a lui compariffe. Et impoe a colui,
che haueua la cura del fanciullo, che lui menaffe prima, che giungefje l'altro,
inanzi alla fua preenza. Effendo uenuto il giorno, ordin a Euodo, che intro=

ducee il fanciullo, ch'egli trouffe alla porta.Egli trouandoui Gaio, lo adduje a


Tiberio: ilquale confiderando la diuina potenza, piane il nipote per perduto: e
-

benche dicio foe turbato, diffe a Gaio: ancora che Tiberio mi fia piu stretto
parente, io nondimeno e pergiudicio mio, e per uoler degl'Iddij do a te l'Imperio da
GaioTiberio
elette
de Romani: eti prego, che non uogli cordarti della parentela, che hai con Ti Imperadore
berio; ma, come parente lo tenghi. Percioche la prouidenza di D 1 o non lacia
trappaffar fenza uendetta le opere ingiute.
T i a E k 1 o dichiarato Gaio fuo fucceore nell'Imperio, iuia pochi giorni
fimor. Regn egli uentidue anni e fette mefi, er altretanti giorni. Effendo Morte di ri
ordinato Gaio Imperadore, i Romaniper il molto difiderio, che di cio hauetano, berio.
non poteuano creder, che Tiberio foje morto, ilquale haueua afflitti e fattimo=
rire molti gentilhuomini Romani, huomo iracondo, c uo a dar gaflighi capitaa
li per leggeriimi errori.
M A Rs 1 A, liberto di Agrippa,intefa la morte di Tiberio,core al padrone,et
in lingua Hebrea gli diffe, che era morto il Leone. Et egli ripondendo, che gli das
rebbe premio, sei gli dicee il uero, il Capo della guardia ueggendo Agrippa al=
legro, gli dimand, che nouit gli foffe auenuta. Et egli, che gia hauella fatto
feco amicitia, gli raccont il egreto. Onde colui prendendo feco comun piacere,
gli apport la cena. Mentre che esti mangiauano, uenne uno, che rec nuoua,
che Tiberio era uiuo. Onde il Capo dubitando del fatto fuo per la dometichez
za, ch'egliufaua con colui, cheera prigione per conto dell'Imperadore, coman=
d, che da capo ei fof legato. Ma il d feguente la fama della morte di Tiberio
'

fi ditee moltopiu: e Gaiomand due lettere, l'una al senato, ragguagliandolo ::::::::rip


parimente della morte di Tiberio, e della ua fucceione nell'Imperio : l'altra a P**

Pione gouernatore della citt; nelle quale gl'imponeua, che Agrippa foe leua=
to degli alloggiamenti, eritornato in quelle cafe, nelle quali egli fitrouaua, pri
ma ch'e' ueniffe legato. Ma Gaio facendo portare ilmorto corpo di Tiberio a Ro

ma, e epelitolo congrandiima folennit c honore,ubito uolle slegare Agrip=


pa: maglielo uiet Antonia; non perche le dipiaceffe, che egli foffe ciolto,
maper cura di cioglierlo, acciochenon pareffe, che egli firallegraffe della mor

te dell'Imperadore, fe fubito hauffe hauuta la libert. Ma dopo tre giorniand


Agrippa
atrouare Agrippa, a cui accorci i capegli, che erano fopra modo lunghi, elo greato
Re
uet di altre uete. dipoipotogli inteta la corona, lo fece Re della Tetrarchia di :r:,

Filippos aggiungendogliancoral. Tetrarchia di Liania: cangiando il ferroin ::"


P

2 28

pRIM A

P A R T E D EL L'H I S T O R I E

oro, gli diede una collana d'oro di tantopeo, quanto peaua la catena, che effen=
do in prigione portaud.

Ne , econdo anno della Monarchia di Gaio dimand Agripppa licenza di


condurfi al uo stato, promettendo di ritornare, poi che hauefje ordinate le co
fe del uo Regno. Laqual licenza ottenut: , fi diparti. Ma Herodiade portaua

::::::::: habito
inuidiadaallaRe,
felicit
fratello:
fpetialmente,
ella locheuideandando
con pompa
er
Pa .
dar del
ragione
al popolo:
e stimolquando
il marito,
a Roma
procacciaff di hauere uguale honore. Ilquale difiderando rimanerfi in iftato quie
to, la donna con maggiori punture lo follecitaua a fare ogni coa per cagion di
'Herode ua regnare: ne prima rinsk ; che olirink

Herode contra ua voglia, a figuire il

: diiderio di lei. And egli adunque infieme r la moglie a Roma: Ma apparec


chiandofianco Agrippa a quel camino, mand inanzi uno de fuoi liberti, ilqta=
le rec doni e lettere contra Herode all'Imperadore. Gaio trouandofi alhora per
auenturain una terra di Campagna, in un medefimo tempo hebbe inanzi Herode,

Istre di eleffe le lettere di Agrippa, nelle quali egli era accuato, che con Seiano hauefje
::: congiurato contra Tiberio, e con rtabano Re de Parthi contra listeo Gaio:
Herode.

adducendo per egno dicio, che Herode haueua poto nel luogo delle arme tanta

quantit di arme, che baurebbono pututo armar ettanta mila huomini. Gaio
moffo daquesta lettera, dimand Herode; fe foe uero quello, che fi diceuadi
taite arme. Affermando cio egli, credendo Gaio uera accua della congiura, lo
u.a.:..., fogli della Tetrarchia e di tutti i danari, ch'egli hautua , e ne fece dono ad
3:8 : Agrippa, lui condamnando a perpetuo efilio. Egli uero, che i danari, che ap

:::" partentuano a Herodiade, glie le concee: neuolle, che cila foe partecipe del
tefiglio del marito, per rietto di Agrippa fio fatello. Ma ella ringratiando
Gaio, diffe, che non era conueneuole, che abandonae il marito nelle coe auerfe,
effendo ella stata nellepropere ua partecipe e compagna.
o R A Gaio nel primo e nel fecondo anno fi port modetamente; ma inpro=
ceo di tempo uole effer tenuto cradorato per Dio. Effendonata dicordia fa
gli Aleandrini,i Giudei, er i Greci, tre ambaciadori da ciacunna delle parti
Ambaciats furonomandati a Gaio. Appio, uno degli ambaciadori degli Aleandrini, fra
::::" molte coe, ch'egli oppofea Giudei, aggiunequeta: che fabricando tutte le pro
-

uincie de Romani Tempier altaria Gaio, cr ordinandogli diuini honori, ei

foliriputauano uitupero di bonorarlo con itatue, e giurar per il fuo nome. Ma


::: Gaio non lastiando parlar Filone, capo dell'ambacieria de Giudei, ilquale uoleua
::::::: difendere il uo popolo, comand ch'egli fi dipartiffe: e dimot alhora affai,

:::::" deglieraperdre ilmatanno a Giudei. Filone, tutto che fi uedee uituperato,


daois. conforti Giudei, che stauano alla porta, aprender buono animo. Percioch
Gaio non offendeua loro, ma Iv D no. Ma l'Imperadore non gli parendo da
-

comportar,

D1

G IOV A N N I

Z ONA R A.

z 2 9

comportar, che i Giudei per D 1 o non l'adorafero, mand Penonio per fuca
ceffore a Vitellio, a cui impoe, che con grande eercito andando in Giudea, fa=
cee ponere la fua imagine nel Tempio. Ilche, oue i Giudei non uoleero con=
Penonio m
cedere, cio facee per forzadi arme. Penonio riceuuto ilgouerno di Soria, fi dato
da Ga
affrettaua a mandare ad effetto i mandati dell'Imperadore. Ma effendo uenuto in io gouerna
tore deila
Tolemaide, uennero a ritrouarlo molte miglaia de' Giudei, pregandolo, chei Soria
.

non gli contringefje a uiolar le leggi de' padri loro. E, fe egli non fiuoleua moa
uere da preghiloro, prima gli amazzaffe, e poi facee porre la statua dell'Im=
peradore. Rifoe Penonio: che fe egli cio hauefje a fare per autorita fua, po
trebbono esti ufar le loro ragioni. Ma, perche era decreto di Ceare, era metiero,
che eglino in quello fi acquetaffero. Dette quete parole, and in Tiberiade per
tentar gli animi de' Giudei. Ma quiui ancora uenne a incontrarlo una infinit de'

Giudei, pregandolo parimente, chei non facee loro ingiuria, e contaminaff la


citt loro con ueruna statua. Ma effendo dimandati da Penonio,e esti haueuano in
animo di combattere, riofero, che cio non uoleuano gia fare, ma ben piu tofio
Coftza
morire, che conceder, che fi uiolaero le leggi della lor patria: e con quete pa= Giudei,

de

role porgeuno lagola.


Ess en do s 1 per ipatio di quaranta giorni fatte quete coe, Aritobolo
fratello di Agrippa, or altri acto eletti, pregarono Penonio, che non uoleje ins
durre il popolo a diperatione, inguia, che ne hauefje a feguire qualche nouit;
ma fcriueffe a Gaio,come i Gudei non fi poteuano per niun modo indurre ad ac
cettar la statua, che forfe egli placandofi, cangerebbe uolont. Ma, fe egli con
tinouaffe nel fuo propoto, alhora poi faceje quello, che gli era futo commefjo.

A queta dimanda conentendo Penonio, frie a Gaio. ora creceua di giorno


in giorno molto piu la famigliarit e l'amicitiatra Agrippa,chefi trouaua a Ro Amicitia fra
Agrippa e
ma, e fra Gaio. Ilquale Gaio da lui inuitato e riceuuto a un folenniimo conui Galo.
to,egli marauigliandofi della fefa emagnificenza di tal conuito, gli diffe, chei
gli dimandaffe qualunque coa ei ueleua. A cui ripoe Agrippa. Gia non dima =
der io, che tu accreca le mie ricchezze: ma una gratia, che acquifiera tenome

di pietofo, er a me molta gloria. Ti prego adunque, che per cagion mia tu uoglia
riuocare il decreto,che hai commeo a Penonio,di far porre la tua statua nel Tems

pio de Giudea. Gaio recandofi a uergogna di mentire alla preenza di molti, glict
concee, ecrie a Penonio.Se egli infino alhora haueua rizzata la statua,che non

la rimouefje: ma fenon l'hauefje pota,che rimanee diporuila percioche eglinon


uoleua, che ella piu fi mettee pergradire ad Agrippa, ilquale haueua in molta
stima. E queto frie a Penonio, non hauendo ancora lette le fue lettere; nelle
quali egli lo auiaua, che i Giudei per cagion della statua fi erano folleuati. Da
che sdegnato, torn a criuere a Penonio, Perche tu hai antepoti i doni de'Gius
Hit, di Gio, Zonara.
P iij

Sdegno di
Gaio eontra
Penonio.

2 3 o

P R IMA P A R TE

D E L LHISTO R I E

dei a miei comandamenti, apparrcchiati alla tua difea: percioche io fon per dia,
motrare uno eempio in te, per ilquale i preenti cv i poteri imparino a non,
iprezzare i mandati degl'Imperadori. Quelle lettere non furono recate a Pe=,
... , nonio,uiuendo Gaio,ma dopo,che egli per lettere di altri intefe, ch'egli era morto.,
E s s E N D o stato uccio Gaio, come rubaldo huomo (di cui, come auenne la

Morte di Ga
io.

|-

morte, e chi fu colui, che l'uccife, dichiararemo in un'opera, oue fi criueran=


no le uite degl'Imperadori) Claudio per paura nacondendofi, fu da foldati trat=

|-

*to fuori ; e falutato Imperadore; Alquale effetto non fu di picciolo momento


laita di Agrippa. Cotui hauendo fermato il uo Imperio, ferm anco il Re=
gno di Agrippa: e lodandolo, gli aggiune tutto quel dominio, che haueua tenuto
Herode fuo auolo: cr a fuoi preghi conceste a Herode uo fratello il Regno di
::: chalcid. In queto tempo nacque fragli Aleandrinier i Giudei, che quiui has

dore.

|-

:*" bituano, dicordia e Jeditione. Perciocheeendo Gaio uero di loro, come s'
|-

...

detto, maldioto, erano moletati da Greci. Ma poi, che egli fu morto, ri=
pigliando esti animo, e prendendo le arme, Cludio crie al Capitano della cauda

leria dello Egitto, che acquetae il tumulto: cv indotto dalle preghiere di Agrip
pa, e di Herode, mand un decreto in Soria, in Aleandria, e nelle altri parti

, d del mondo, lequali obediuano a Romani, di queto tenore. Hauendo gia hauuto
i Giudeila medefima iuriditione, che hanno i cittadini di Aleandria, e di altre
citt , Gaio temerariamente, perche ei non uolfero come D 1 o adorarlo, glie
la leu. Maio ordino,che per la cotui ciocchezza ei non uengano pogliati del=
le loro antiche autorit, ma fiano a' Giudei conferuatiilor priuilegi interamen,
te: e queto a preghi del Re Agrippa e del Re Herode miei cariimi amici. Diede
anco licenza ad Agrippa, a cui baueua accreciuta la Signoria, diandar nel fuo
*
*

Regno. Ilquale peruenuto in Gerualemme, ree con i facrificigratie a D 1 o . E


la catena d'oro, che gli diede Gaio, appee opra il luogo, oue firiponeuano i
theori, per egno della potenza di D i o, ilquale atterra le coe grandi, er
efalta le humili. Fornito con grandiima folennit il acrificio, tolfe il facerdo=
tio a Theofilo di Anna, e diede queto honore a Simone, figliuolo di Boetho , cos

::: * gnominato canthera. Queto Simone hebbe due fratelli, el padredetto Boetbo:
la cui figliuola, come fi die di opra, al Re Herode fu maritata. E l'amore,
che gli portauano i cittadini di Gerualemme, premi col donar loro il tributo,che
sila fatto ge pagar foleuano per ciacuna coa. Fece general Capitano di tutto il fuo eercito

:" sila, ilquale era stato feco compagno di molte auerit.


O R A hauendo alcuni giouani Doritani, come audaci e temerari, pota la sta=

Dritani.

tua di Ceare nella Sinagoga de' Giudei, turbato Agrippa, ubito and a trouar
Penonio,Pretore di Soria: cr accus i Doritani. Cotui mandando il capo de co

lonelli, gl'impoe che conducee 4 lui coloro, che tal coa haueuano fatto: e
-

- ---

a 4.

impofe

D1 G IOVA N NI ZONA RA .

z 3 1

impoe altres al Magitrato de Doritani, che defero nelle mani del capo de celon

melli i colpeuoli, fe non uoleffero cadere esti ancora nella colpa del medefimo misfat
to. Agrippa leuato ilfacerdotio a Simone Canthera,da capolo diede a Gionatha,fi Gionatha fat
gliuolo di Anania. Ilquale rifiutando egli, diffe, che gli bataua hauere hauuto una to Sacerdott
uolta il Ponteficato:e chiefe,che fuo fratello Matthia, che n'era degno, foe poto
in quello honore : e cio dal Re ottenne. Ora Sila Capitano del Re Agrippa, af=
ficurandofi ne faoi meriti, pree una fconcia libert di fauellare: onde rinouana
do la memoria delle infelicit del Re, e raccontando la ua fedelt, feo lopun=
geua. Dipiacendo ad Agrippa queta fua sfenata licenza, ne per cio Silari=
mettendo punto di quello, che egli foleua dire, il Re fointo da ira, non folo
fa
lo priu della dignit di Capitano, malo fece metterein prigione. Ma col tem= Agrippa
mettere in
po mitigando l'ira, e confiderando le fatiche da lui per fua cagione fotenute, prigione Sla
celebrando il fuonatale, inuit lui ancora al conuito. Maeglinon ui uolle anda=
re: dicendo a quale honorem inuita Agrippa, douendo io fubito morire ? Stima
egli, che la mia libert mi fia mancata ? Io hora molto piu alzer la uoce, predi
cando da quanti pericoliio lho campato; e qualifatiche e richi per la fua falute
ho riceuuti. Periquali benefici egli mi d il premio con la ocura prigione; del cui
torto mai non mi fcorder. Lequali parole hauendo il Re intee, ueggendo, che
la fua otinatione non fi poteua leuare, nellaci in prigione. Fu queto Re non
meno dell'auolo Herode liberale: laqual liberalit egli non folo ufo ne Giudei,
ma ancora negli strani. Cotui procur di far beneficio comunemente a tutti, e

uerfo tutti fi dimotr pietofo. onde uije uolentieri del continuo in Gerua=
lemme, ev offeru inuiolabilmentele leggi della patria. Con tutto cio trouosti un Simone ae
certo simone, che era molto dotto nelle coe della legge, ilquale effendo andato il eufa. Agripe

Re in Cearea, hebbe adaccuarlo inanzi al popolo. Ilche inteo da Agrippa,


fattolo a e uenire, gli dimand, in che coa egli haueffe uiolate le leggi. Simone

pa di hauer
uiolate le

leggi.

non hauendo in che ao poteedimotrare, fiuoleachiedergli perdono. Ilquale


contrala ua afettatione ottenuto, fi dipart, hauendo ancora da lui hauutidoni.
Tolfe egli il Ponteficato a Matthia, e lo diede a Elione, figliuolo di cithero.

Ponteficato:
dato a Elio

O RA dopolo hauer tenuto fei anni la Signoria di Giudea, nella citt di cefa- nes.
ore
rea, laquale prima fi chiamaua la Torre di Stratone, ordin publici giuochi, e Giuochi
dinati da
nel econdogiorno, che queti fi faceuano, uetito d'una ueta di argento, nellu Agrippa.

ftir dell'Aurora entrneltheatro: onde largento effendo illutrato da raggi del


primo nacimento del Sole, riplendeua marauglioamente con ifauento de ri,
guardanti. Toto adunquegli adulatori da diuere parti eclamarono, e lo chia

marono Dio, pregandolo, che loro benigno e fauoreuole fi dimotraffe: per


cioche esti, fi come per adietro, l'haueuano, come huomo, tenuto; cofi perinan

ziconfearebbono, ch'egli auanzauala natura humana, ouete parole non fit


. .

iiij

23 z

P R I M A P A R T E D E L LH I S T O R I E

rono riprefe dal Re, ne punto rifiut egli quella empia adulatione: ma poco dipoi

superbia di efjendofileuato in piedi, uide opra la fua teta un Guffo: e conobbe, che quel=
:,: luccello, che giugliera stato nuntio di bene, alhoragliannuntirebbe alcun male.
Onde effendo afflito da paton di cuore , craggrauato da ubiti dolori del uen=
** tricolo,hebbe a dire:ecco come io uotro I d d 1 o gia eco di uita;cy effendo colui,
** che uoi chiamate immortale, uengo tirato dalia morte. ouiui fargendofi la
ams.us, fina, che egli fi moriua, ilpopolo pieno di lagrime, ubito con le mogli e co
i:=za dei so figliuoli opra a facchi, fecondo il cotume della patria fedendo, fi diede a pre=
gar per lo campo del Re. Ilquale pietoo ufficio Agrippa giacendo foura un'al
Cata =

toletto,non riguard con gli occhiaciutti: e falo patio di cinque giorniitor

di menti del corpo lo leuarono di uita. Viffe anni cinquantaquattro: eneregn otto
fotto Gaio 1 1 1 1, e fotto Cludio 1 1 1 .
N o N fi fapendo ancora la fua morte, Herode fuo fratello, Prencipe dical
cide, er Elcia, Capit no della caualeria, procurarono di amazzar Sila, di cui
eranonimici, otto preteto, chel Re haueffe cio loro ordinato. In talmodo
Figliuotidi hauendo Agrippa terminata la uita, laci un figliuolo del medefimo nome di et
"*"PP" di decifette anni, e tre figliuole; delle quali l'una fu maritata ad Herode fuo zio;
e due polcelle, Marianna e Drufilla. Ora poi, che sintee la morte del Re, que'
di cearia, e di Sebaten ifcordatifi de benefici riceuuti, differo di lui un'infinito
male: e uituperarono le statue dellefue figliuole, ponendolenel luogo delle publi=
che meretrici: e celebrando publicamente conuiticon ghirlande in capo, e profu=

mati diunguenti odoriferi, acrificarono a Caronte.


v o L E N D o claudio Ceare mandar ubito il figliuolo del morto Agrippa,
che in Roma dimoraua nel fuo palagio, a riceuer la uccesione del Regno, indot=

to dalle parole de famigliari o amici, iquali affermauauo, che era coa perico=
lo a commetter quel Regno alla cura d'un giouanetto, cangi penfiero; e mand

:::::" cupio Fido procuratore della Giudea editutto il Regno,con ordine, chegiri
::::::::s prender doueffe que di Cearia, e i Sabateni della uergogna, che al Re morto
:::::::" fatto haueuano.
1

-*

|-

F ad o andato in Giudea, acquet la dicordia,che alhora era nata, e purg la


prouincia da i ladronecci, e parimente impoe, che la ueta del Pontefice, come fi
fceau a dietro, fi riponeje nel Catello, detto Antonia. Onde i Sacerdoti, e i
maggiori di Gerualemme, non hauendo animo di contradire, lo pregarono, ch'ei

lor concedee, che poteero cio chieder a Ceare. Ilche loro conceduto, furo=
no mandati a Roma ambaciadori : iquali per i preghi del giouane Agrippa, quel

:
lo , che uolfero, ottennero, recando lettere di Claudio a Fadio. Herode an
:::::::: cora, fiatello di Agrippa, Prencipe di Calcide, ottenne da Ceare la podet del
******* Tempio, e i acri danari, e l'autorit del crear Pontefice. e da lui in poi rimae
la medefima

D I GI OV A N N I ZO NA R A .

23 3

la medefima podet ne fuoi dicendenti infino alla ditruttione della citt. Ri=

moffo egli adunque di quelgrado Canthera, diede il Ponteficat a Giueppe, fie curre. n.

In queto tempo Helena, Reina degli Adiabeni, er Izate fuo figliuolo, 4br i:

gliuolo di Camo.

bracciarono la religion de Giudei. Percioche Monabazo, Re de gli Adiabeni

cognominato Buzeo, preo dell'amor di Elena ua forella, la pree per moglie:


cauenne, che giacendo una uolta feco nel tempo, ch'ella era grauida, poe una
dellemani opra il uo corpo: er addormentatofi, gliparue udire una uoce, la- sgn di

quale glicomandau, cheleuae d'indi la mano, affine, ch'egli non offeniee il

funciullo, che ui era dentro: ilquale per diuina prouidenza doueua regnare Er

ottenere felice uita. Turbato egli da quella uoce, cont alla moglie quello, che
udito haueua : e poe nome al nato fanciullo Izate : ilquale piu , che altri
fuoi figliuoli riceuuti auanti fi da Helena , come da altre donne, come uni=
co am : e temendo che i fratelli non l'inuidiaero, lo mand ad Aben=
nerig, Re di Spafino: da cui umoreuolmente riceuuto, egli lo pree pergenes
ro, e gli diede a fignoreggiare una parte del fuo Regno. Ora effendo Monab4=
zo diuenuto uecchio, difider diuedere Izite, prima, ch'egli morije: e diedegli
certo dominio, nel quale egli men fua uita infino alla morte del padre. Ilquale
effendo ucito diuita, Helena fatti raunare i Prencipi e maggiori del Regno, dif, parole di

feloro in queta guifa. Non a uoi nacoo, che mio marito ha ordinato Izate":

fucceore nel Regno. Ma tuttauolta fapendo io, colui effer felice, ilquale non
daun olo, ma da molti di lor uolont riceue il Regno, rimetto queta elettione
ancora aluotrogiudicio.Riofero coloro,che era da eguireiluoler del Re,e che **
ei uoleuano Izate per Signore, anteponendolo agli altri fratelli:iqualiper fi
curezza di lui, prima fi doueuano far morire. Rioe Helena, che fi doueua

differir la condannagione di cotoro alla morte, infino, che egli foffe uenuto, er

approuaffe il parerloro. I Prencipi ordinarono, che infino alla uenuta di Izate

esti fi teneero inprigione. Mala Reina fra tanto concedette ilgouerno al mag
gior figliuolo, dandogli l'annello del foggello del padre: ilquale, uenuto, che fu
Izate, gli cede il Regn. Ma un Giudeo, detto Anania; ilquale, mentre za= Azate am,

te dimor lontano dal paterno Regno, gli diuenne famigliare or amico, lo ha- maestrato

ueua ammaetrato nella dottrina di D i o, e nelle leggi de Giudei. Auenne an- :


co, che Helena ammaetrata da un'altro Giudeo, abbracci ancora ella le cerimo. "P

nie Giudaiche. Effendo ritornato Izate, trouando i fratelli in prigione,e ne


dole molto: e fattigli d'indi cauare, perche e non recaffero alcun foetto, para

te ne mand per hotaggi a Roma, er alcunia i Parthi: e, percheuedeua la ma


dre studioa delle coe de Giudei, egliancora fi affrettaua diriceuer le medeime

leggi, apparecchiandoi anco di farfi circoncidere. Ma la madre glielo uict:

23 4

P R I M A P A R T E D E L L'H I S T O R I E

prtenza di dicendo, che egli incorrerebbe nell'odio de fudditi, er esti non uorrebbono pati.

"
Auerti,

re diobedirea un Re, che tenee le leggi Giudaiche. E comunicando egli lepa


role della madre con Antonio; ilquale alhora fi troudua preente, e confortandoa
lo Amania a far liftefjo, finalmente le obedi.
Dr P o I effendo uenuto un'altro Giudeo di Galilea, chiamato Eleazar, e tro
2 3 uando il Re, che leggeua la legge di Mos, diffe: Tu non dei o Re, legger fos
lamente le parole, ma anco fare i comandamenti, iquali in lei fi contengoa

: no. Percioche infino a quanto rimarrai enza circonciderti : Il Re adunque fn


a=area i za trammetter tempo fi fece circoncidere. Ilche hauendo fatto intendere ad

" Anania er alla madre, est dubitarono, chequeto effetto non apportaffe perico,
lo e a e medefinier al Re: ma leu I d d 1 o dall'animoloro queta paura.Per=
adeaua, cioche Helena primieramente difideroa di uedere Gerualemme, e di adorare il
Gerualem;
fnto
Tempio
di Dio,
concedendoglielo
il figliuolo,
alla citt
con molta
IlC ,
quantit
di danari.
Oueritrouando
molti poueri,
che fiand
moriuano
di fame,
fe=
ce uenir grano di Aleandria, e comper in Cipro una gran quantit di fichi,
riet e sari gni coa compart a poueri. Il fuo figliuolo ancora mand a principali di

Gerualemme molti danari, affine, che di loro fouueniffero a poueri.


O R A Artabano, Re de Parthi,hauendo fcouerti certi trattati,che i Prencipi

haueuano fatto contra di lui, and a Izate, accompagnato tra parentie feruidt
mille perone: e trouandolo nel camino, gli diffe: io ti prego Re, che tu non uo=
glia difrezzar me per cagione delmutamento dellamia fortuna, efjendo io dala
l'altezza di Re ridotto in conditione di huomo priuato: ma ti moua piet a recara
mi aiuto. Lequali parole dicendo egli,tuttauia piangendo, Izate, toto che egli
Bont & hu intee il fuo nome, inont da cauallo: e lo confort a starfi con buono animo:
:::::: dicendo, percicche o io titorner nel tuo Regno de Parthi, o ti dar il mio. E

::::" cio detto, lo mie opra il uo cuallo, egli and dietro,accompagnandolo apie

di. Magur Artabano, che finonterebbe egliancora a piedi, feejo non mona

taua a cauallo, e non andaffe inanzia lui. Izate adunque obedendogli, falia ct
uallo, econducendo il Re de Parthi nel fuo palagio, gli fece quell'honore, che
. . . fi pot farmaggiore. Scrie etiandio a Parthi, che doueffero riceuere Arta=
cortefia di bano. Iquali rifofero, che estilo riceuerebbono, ma che non poteuano riporlo

*""nel Regno, ilqualegia era stato dato a un'altro. Ma cinamomo (che tale era il
nome di colui, che haueua riceuuto il Regno) che era huomo da bene, ad Artabta

no, da cut era stato alleuato, fcrije, ch'eglifotto la fua fede andaffe ficuramena
arabano te nel Regno, ch'e gli ritornerebbe lo cettro. E ritornatoui Artabano, ei
gi and incontra, e lo ador, e falut per Re; e leuandoi la corona, glie la po=
:::::::::tofe in teta. In cotal modo effendo Artabano da izate retituito nel Regno, non

: fi cord de uoi meriti, maglie neree il cambio. Ma alquanto dipo


egit

D I GIOV A N N I Z ON A R.A.

2 3 5

eglimorto, er bauendo Bardane fuo figliuolo ottenuto il Regno, uenne a troud= ::::::::Re

* izate, egli dimand, cheegli uolejefar ecolega contrai Romani. Ilquale "
cio rifiutando, c cfortandolo a laciare una tale imprea, ne fi mettee a coa,
che era impoibile dipoter condurre a buon fine, Bardane gl'intim la guerra
Ma i Parthi intea la fua deliberatione, l'amazzarono; e diedero il Regno a Ico= Iectardo
tardo,fuo fratello: ilquale a tradimento uccio ,fuccee Vologe/o fuo fratello.

ora Monabazo, fatello d'Izate, e i fuoi parenti, prefi dell'amore della legge ipsi vso
Giudaica, hauendo il loro diiderio adempiuto, i fudditi uolgendo a cio la coni=***
deratione, fcriffero ad Abia , Re di Arabia, promettendogli una gran fomma di
danari, fe egli moueffe guerra ad Izate, aggiungendo, ch'eglino nel primo affal=
to l'abandonerebbono. Acconent l'Arabo, e con un grande eercito afalt il Rei
ilquale nel primo mouimento a bello studio abandonato da fuoi, iquali uolgendo izate abaa,
le
falle,
mifero a fuggire,
conobbe,
era che
tradito
principali,
ri= ::""
torn
aglifialloggiamenti.
E facendo
morircome
coloro,
eranodastati
capidel etra=
u01

dimento, il d eguente uinfe e facci gli Arabi, e cofirine il Re loro a fuggirfi


in un catello. Ilquale per non uenir in poder de nimici, fi amazz di Jua malio.
ilqual catello Izate preo, e ditrutto, ritorn nel fuo Regno.
H a ve N do i Prencipi degli Adiabeni chieto per lettere da Vologefo Re
de Parthi, che uccidendo Izate, mandaffe loro un gouernator Partico, percioche
ei l'odiauano per hauere egli riceuuta la uperfiitione Giudaica, il Partho fila
bito con un grofjo eercito fece impeto ne fuoi confini, ev. Izate fe gli accamp
contra. Fu mandato nel campo d'izate
un de Parthi; ilquale gli raccont,quan, vologe fi

1.

mout gontr

to grandierano le forze de Parthi; e, come Vologeo minacciaua di fargli pore :::::::


tare ilgatigo della ingratitudine,ch'egli ufaua a i Signori; e che il D i o, ch'effo
adoraua, non l'haurebbe potuto campare dallemani di Vologeo. A quete pa=
role rioe Izate, che egli conoceua le forze de Parthi; ma che fapeua ancora, "*"
che la potenza di D 1 o era maggiore di quella degli buomini, Indi fi uolfe a
fare orationia I d d 1 o. Vologefo hauendo quella note auio, che i nimici daude
no il guafio alla Parthia, fubito laciando la imprea imperfetta, fi dipart. Cofi
Izate per Prouidenza di D1 o, fu faluo dalle minaccie de Parthi : e d'indi a
poco fi mor in et di cinquantciique anni, e xx i 11 1. del uo Regno, l- MetterIza
fciando uentiquattro figliuoli, er altretante figliuole.
te .
. . O R A effendo Fado procurator della Giudea, uno ingannatore, detto Theue ........ *

:
dicendo, ch'era Profeta, e che diuiderebbe il fiume Giordano: e cofi ingann una :"***"

da,induela maggior parte della moltitudine, tolti fecoi loro ben a eguitarlo;

infinit d'huomini. Ma Fado mandindogli contra alcune bande de caualli, ne


tagli a pezzi molti,e parecchine pree uiui, e fa queti fu Theuda, la cui tes
fta fu portata in Gerualemme.
-

2 3 6-

riberio aief

P R 1 M A PARTE DEL LH I S T O R IE

A F Ad o fuccee Tiberio Aleandro, figliuolo di Alabarco Aleandrino. ,

Giacomo ancora e Simone, figliuoli di Giuda Galileo, da cui il popolo era stato
::::::
fointo alla rubellione , furono fatti morire da Cirento cenore iquali Alejan=
dro fece leuare in croce. Herode Re di Calcide, tolto a Giueppe, figliuolo di.
Hedebeo comodo, il Ponteficato, lo diede ad Anania, figliuolo di Hedebeo. A Tiberio

dea.

:::" Alejandro fu dato per ucceorecumano. .


...ne di

k a nell'ottauo anno della Monarchia di Claudiomor Herode, maggior

::: fatello di Agrippa, laciando tre figliuoli:ma claudio diede il uo Prencipato


:::::::: ad Agrippa il piu gicuane. Cumano, Procurator di Giudea, fatta raunare una
:::::: gran mollitudine de Giudei in Gerualemme nella feta di Paqua, per uietare
: ogni nouit, o acquetare il tumulto, che potee occorrere puoe foldati armati
... porte del Tempio, quello, che haucua altres fatto coloro, che erano stati
inanzia lui. Il quarto giorno della feta auenne, che un de foldati motr pu
blicamente le parti uergognoe. La onde mojo Cumano dall'ira del popolo, come

chel oldato hauefje fatto quel difregio a D1 o, creffo ancora sdegnato per
la uillania, che da alcuni audaci gli fu detta, comand, che tutto lo eercito fi

raunaffe nel catello, detto Antonia, ilquale opraaua al Tempio. Ilquale eers
cito ueduto dal popolo, effo fi poe a fuggire: e per le strettezze dell'ucite da
vend mila uentimila furono calpitati, e fi fojfogarono, uolgendofi la feta inlamenti.

:"". Laquae non effendo ancora finita, auenne un'altro male; percio beakuni, che
erano ughi di cofe nuoue, hauendo nel uiaggio colto Stefano, che era un feruo
seru dice di ceare, gli tolfero tutto quello, ch'egli haueua. Onde Cumano comand a
-

prendeffero,
e che tuttiiprincipali
i uiciniIlche
campi,
che faccheggiaffero
oldati,
::::::: gli
audace ete=e
ungiouane oldato
futofi,
alla ua preenza.
conducejero
40

merario, fatte recare alla preenza di molti le leggi di Mos, lequali erano state
iuerentemente ripote in un certo uillaggio, con molte fconcie e uergognoe paro=

:::::: le lequarci. La ondei Giudeiandarono atrouercumano-upplicandolo, che

egli uoleje fruendetta deluitupero fatto non ad esti, ma a D 1 o. Egli dubi=


::::::: tindo,chelpopolo non fi folleuffe un'altra uolta,facendotagliarlatja a quel
ialene
foldato, acquet il mouimento. Ma anco i Samaritani uennero in dicordia con i
Dicordia Giudei per queta cagione. Auenne, che i Galilei uolendo andare a Gerualem

::: me, paarono per una uilla de Samaritani:onde alcuni facendo loro aguati, er
afaltandogli, parecchine uccifero. I principali de Galilei chiefero a Cumano,
che uoleegatigar coloro, che haueuano commei quegli homicidi. Di che egli,
per effere stato guato da doni, non facendo stima, cotoro adirati, preero le
arme, e ditruffero cr arfero alquanti uillaggi de Samaritani. Cumano affalen=

doglicon lo eercito , ne tagli a pezzi molti: e molti ne fece prigioni.1 Prencipi


di Gerualemme uetendofi di facchi, e fargendo la cenere opra i cap COn,
pregpi

D I G I O V A N N I Z O N A R.A .

z 37

preghi da editiofi ottennero, che cangiando animo, eponendogiule arme, fi


acquetaero. Iquali effendofi farfi e diuifi in diuereparti,il paeefu molejiato
da
ladronecci.
I Samaritani
accuarono
Giudeiinanzia
Quadrato
di ::::::
Quadra:
soria,di
hauere eglino
abbruciatele
uille iloro.
Iquali da Giudei
furonoPretore
all'incon.
d4

tro accuati, per capi dellafeditione; e Cumano principalmente ; ilquale mitiga=


to da i doni,non uolle uare il debito gatigo. Quadrato rimettendo ad altro tema,
po il giudicio, diffe, che egli uerrebbe in Giudea: er intefoil uero, condannes
rebbe chi hauefje torto. Andato a Samaria, e ricercando con diligenza del fat=

to, trou, chei Samaritanierano stati autoridique mouimenti: e fece mettere ossaran
in croce i Giudei, che Cumano teneua in prigione, come machinatori di coe nuos diquadrat
ue. E mand Antonio Pontefice, er Anano Capitano dell'eercito legatia Roma
a render ragione a Claudio de fatti loro. Impoe ancora a Cumano gouernatore,
era Celere Tribuno, che andafjero all'Imperadore, a diputareinanzia lui delle
controuerfie loro, e cofi i Prencipi de Samaritani, e de Giudei,
c1. A v d 1 o fedendo nel Tribunale, come intee, che i Samaritanierano sta= Sentenza
ti autori di que mali,fece uccider coloro, che inanzia lui erano uenuti,e mana :s nei
d cumano in efiglio; er impoe, che celere Tribuno foemenato in Geru-: ##*
lemme, e stracinato alla preenza di tutti per la citt, finalmente ueniffe uccio:
e fece Felice procurator di Giudea. E togliendo ad Agrippa Calcide, laquale
egli
haueua quattro
glilaquale
don laera
Tetrarchia
di Filippo,
la Batanea,
Regn e
erraconitide
infiemeanni
contenuta,
Ambella,
stata Tetrarchia
di Liania.
Et :
i
-

- -

-- -

Agrippa diede per moglie prufilla ua forella ad Azizo, Re de gli Emefi, il Lesses.
quale non ricus la circonciione, eendo state rifiutate le fue nozze da Antio- en :en:T
co Epifane, per odio, ch'egli portaua a i riti de Giudei. spos Marianna ad

Archelao, figliuolo di Heleia, promeagli gia dal padre Agrippa. Felice


procurator di Giudea, preo dell'amor di Drufilla percagione della fua maraui
glioa bellezza, confort la donna arifiutare ilmarito, er a maritarfi con eff
lui. Ilche ella fece, er un figliuolo di lui riceuutonomin Agrippa. E dicei,
che cotei nel tempo di Tito infieme con queto giouane mor nelmonte veeuo,

ilquale effendo pieno di fiamme, alhora ardeuamoltopiu. Berenice, l'altra fo- sertaise.
rella di Agrippa, effendo morto Herode ilzio, er il marito, fi marit a Pole
mone, effendo egli circoncio,per leuar uia la calumnia dell'inceto colfatello.Ma

ilmaritaggio non dur molto: percioche ella rifiut Polemone. Mor claudio
ceare nel decimo anno delfuo Imperio, e otto mefi, e uent un giorno, effendole
uato diuita colueleno (come era fama) dalla moglie Agrippina: laquale fu fi= Agrippiaa.
gliuola di Germanico, fratello di Ceare; e fu fuomarito Domitio Enobarbo illu

fire cittadino. Dopo la morte del quale claudio cofi uedouala pos, hauendo
ella un figliuolo, detto Domitio dal cognome del padre. Percioche egli pergelos

2 3 8:

Britannico

P RI MA P ARTE D E L L H IS T OR I E

fia haweua fatto morir Mefjalina fua moglie; della quale haueua riceuuto due
figliuoli, Britannico c ottauio , er una figliuola, detta Ottauia, riceuuta pri=

t: ma d'unaltra moglie, laquale era maggiore di et: e fu da lui maritata a Nerone;

- percioche Ceare adottato per figliuolo Domitio, figliuolo di Agrippina, gli po=
fe quetonome. Alqual Neronela madreperacquitar l'Imperio leu diuita Clau
dio col ueleno. Ma queto, quando fia tempo, al fuo luogo fi racconter. Hora
l'ordine della cominciata hitoria feguiremo.
D o p o la morte di Claudio, Nerone ottenuto l'Imperio, le coe de' Giudei

ciudca ri, del continouo andarono peggiorando, e la prouincia fi riempie di latrocinij, e

::::dingannatori, iquali moueusno il popoloa folleuatione a difcordia: e di udii


:als: Felice fece uccider molti. Ilquale diuenuto nimico a Gionatha Pontefice, per li.
fei ricordi, ch'eo gli daua, chei doueffe gouernar meglio la Giudea, cercando
occaione dileuarfi dallefalle un cofimoletoriprenfore, procur, che i Laironi
riducendofi nel Tempio fotto fette diadorare, mecolandofi fra la turba copu=

Morte di gnali nafcofti otto le ueti,Gionatha uccideffero.llqual fatto non effendo punito,i

", micidialienzfauento entrando nella citt, cofiilornimici, come quegli di al


trui effendo a cio fare pagati, tagliarono a pezzi. A queto i falfi Profeti per
fuafero alla moltitudine, che ella gli feguitaffe nel deerto, promettendo di mo=
firar loro chiari ev euidentimiracoli: molti de quali da Felice furonogaigati.
I l a d R o N i follecitauano la plebe a mouerguerra a Romani, a qualiri
cufuano di obedire; crabbruciauano le uille di coloro, che uoleuano acconenti=
Diferdiain re. I Giudei fi uurpauano il dominio di Cearea, oue estiev i Soriani habitaud
ce"**. no per queta cagione, che queta citt era statarinouata da Herode Re loro. Il

che, quantunque confeffaffero i Soriani: non dimeno affermauano, che ancorala


medeima citt fu detta la Torre di Stratone prima, che alcun Giudeo ui habita=
fe. Onde quei di Cearea folleuandofi, igouernatori gatigando i colpeuoli, ac
quettaro alquanto quel tumulto. Mai Giudei trouandofi plu di loro abondeuoli
di ricchezza, frezzauano i Soriani, e gli prouerbiauano. Ma e, fe bene
erano men ricchi; non dimeno foura queto appoggiandofi, che molti di loro
erano stati oldati de Romani, per alquanto fatio contefero con Giudei diparo=
le, rendendo loro le uillanie, che esti a quelli diceuano. Dipoi uennero altrar
delle pietre in fino a tanto, che molti di loro furono feriti, e molti anco uccifi,
ma i Giudei rimafero uincitori. A quali hauendo Felice in darno impoto, che da

quelle dicordie rimaneffero, mandando i foldati,ei moltine tagliarono a pezzi,e


molti ne fecero prigioni. Onde egli ordin, che fi faccheggiaferole lor cafe. Ma
quelli, che fra Giudei eranopiu moderati, ottennero da lui con preghi, che ri=
chiamando i foldatiperdonae al popolo, concedendo perdono de misfatti loro.

Il Re Agrippa diede il Ponteficato a Imael figliuolo di Fabio,

D I G I O V A N N I ZO NA R.A .

2 3 9

Essa N o o di gran nimit fra i Pontefici e Sacerdoti, er i primi di Geru- smiju.


glipunije, o tr::::::::i
di parole e di fasti: ne fu alcuno, chemandando
falemme, fiuenne alla zuffa Pontefici
chela diffordia leuaje, Et i
furono tanto sfacciati, che
i lor Sacerdoti.
minitrinelle aie, Jaccheggiarono i frumenti delle decime, che afettaliano a Sa=
cerdoti, onde i Sacerdoti piu deboli, ridotti apouert, fi morirono di fame.
E ka tanto Nerone mand Porcio Seto ucceore a Felice: onde i Giudei di seas fuseet.
cearea accuarono Felice inanzi all'Imperadore: e fore che egli haurebbe riccuu :*****"

to ilgaigo delle ingiurielor fatte; e Pallante uo fratello, ilquale era in molta


gratia di Nerone, non hauefje placata la ua ira. Ma anco i Soriani, che habi
tauano in cearea, col fauore di Berillo, pedagogo di Nerone ; ilqual fauore a

quitarono con buona quantit di danari sottennero lettere dall'Imperadores per


lequali era tolto a Giudei, che hauejero in Cearea egual giuriditione con Ji So
riani.E di qui i mali, che dipoi quella gente opprejero, hebbero caminciamento
er origine. Percioche per cagion di quete lettere i Giudei accrebbero la dijcordia
contra Soriani infino a tanto, che fi ucune alla guerra .
*
.

T R ov o Feto la Giudea moltaajiitta e moletata da latrocinij, Percioche


accrecendo ilnumero de malandriiii iquali portauano nacoamente alcune arine . . . . .
storte, quetime giorni delle fete accompagnandoi colpopolo, ageuolmente uc- vecifierita,
cideuano quegli, checi uoleuano, e faccheggiauano cv abbruciauano i utllaggi. : da ladro
E trouandoi uno edutore, ilquale prometteua lo campo a coloro, che uolejero ""
feguitarlo nel deferto, Setomandandoui l'eercito, tagli lui a pezzi, e tutti ques
gli, che lo haueuano accompagnato. Ora dolendofi i cittadini, che hauendo il Re
Agrippa fatto fabricar nel fuopalagio una camera, dalla quale egli uedeua tut= . . . .
to quello, che fi faceua nel Tempio, fecero esti all'incontro fare un muro, il= Mrstatis

quale non folamentetoglieuaillume al palagio di Agrippa, ma anco alla logga : "


diuero Ponente, ouei Romanine giorni delle fete prejo il Tempio teneuano le
guardie. Queta coa dipiacque forte ad Agrippa, e molto piu a Feto; il

quale uolle, che quel muro foje ruinato. Maa preghi de cittadini permife,
che dieci huomini de principali,infieme con Imael Pontefice ev Heleia guardiano
deltheforo, andiffero opra queto ambaciadori a Nerone. Ilquale ingratia di
Poppea fuamoglie, che pregaua per i Giudei, comand, che quel muro fila=
fciaffe in pie rimanere. Ma Poppea dando licenza agli altri, fece retare Imael
er Heleia per hofiaggi. Laqualcoa intea dal Re Agrippa, diede il Ponteficato
uia cacciandolo,
commie ad come
figliuolo
Giueppe Decabizo
Anano,
aAnano.Quet
di
audace
buomo
riceuuto illoPonteficato,
piugiouane,
o Anano, eildipot

Pea
1 e ,

e temerario, morto Feto, o il fuo ucceore Albino non effendo ancora andato

in Giudea,enza chiamar configlio(per uar le parole di Giueppe)facendomenare Merte di

in publico Giacomo, fatello di Ges, che detto chritocralcuni altrigliaccus :::::"


|

24, O

PRIMA

P A R T E D E L L'H 1 S T O R IE

di hauer uiolatele leggi, e procur, che ueniffero lapidati. Ogeto fatto diiac=
que molto a ciacun cittadino moderato e da bene; e lui accuarono inanzi ad Al

bino, er Agrippa. La onde il Releuandogli il Ponteficato, ch'egli haueua tenu=


to tremefi, lo diede a Mnafea, figliuolo di Ges. Ora Albino effendo uenuto in
Gerualemme, procacci, che la Prouincia foe quieta, tagliando a pezzi molti
Ladroni. Agrippa diede per ucceore a Mnafea Pontefice, figliuolo di Ges,

vordia, Ge figliuolo di Gamaliel. Onde tra Pontefici, iquali haueuano preo in aiuto
"*" huominiaudaciimi, nata dicordia, dalle uillanie uennero a i fat. Da quel tem
po in poila citt di Gerualemme and empre di male in peggio. Albino hauendo
inteo, chegli era dato per ucceore Gefio Floro, facendomenar legatiin pu
blico coloro, che meritauano la morte, comand, che foffero fatti morire; e
quegli, iquali per piccioli delittierano stati poti in prigione, liber per danari.

ofile prigioni fiuotarono di mal fattori, e la Prouincia da capo fu ripiena di


malandrini. Agrippa priuando Gefu, figliuolo di Gamaliel, del Ponteficato, lo
diede a Matthia Theofilo, otto del quale cominci la guerra Romana. Ma i
principij del Ponteficato cominciarono da Aaron: dopo la cui morte i fuoi figli

csaume se uoli, ei loro dicendenti ucceero in quell'honore. Onde nacque fra Giudei un
ofiume,che a niuno fi deffeil Ponteficato, fenona chi foffe del fangue di Aaron:
catefitar. ancora che queta conuetunine non fioferuaffe fempre. Da Aaron infino a Fi.

neo furono ottantatre Pontefici. Gefio Floro, ucceore di Albino, aggraui


Astutia di

Giudeidi moltimali: percioche fu costuitanto riguardeuole in maluagit,


che per la fua egnalata tritezza; fu Albino riputato huom cor
tee e ripieno di bont. Percioche cotui fi affatic dinacon

Albinos
-

der la fua rubalderia; e procur, che non fi uedefjero


le ingiurie, ch'egli fece a Giudei: ma Floropus
blicamente e cioccamente adoper la fua
maluagit nel popolo, e pareua,
ch'ei godeffe, che ella fi ue
deffea pieno. Ma che
biogna,che io
uada partitamente raccontando le fue fceleraggini, pos
tendoielle piegarein poche parole: effendo che
egli cotrine i Giudei a mouer guerra a
Romani? Laqualguerra hebbe cos.
minciamento il primo anno

del Magitrato di Floa


ro, el duodecis
mo della Monarchia di Nerone.
H I s roaI A

HIST O R I A
D E

<

|-

I V D

E I.

|-

-* *

|-

- -

|-

a uolere icriuer ciacun fatto farebbe imprea di


maggior campo, di quello, che conuiene alla breui
|t della hitoria. Onde laciandole altre particola=
rit da parte, racconter breuemente la ditruttion
di Gerualemme. Dico adunque, che effendofi in=
teo, che i Giudei haueuano ribellato, Vepaiano, Vefpastano
da
#=N&S: a cui Nerone haueua commea l'amminitration mandano
Nerone com
tra
Giudei.
della guerra, non uole prima afaltar Gerualemme: ma deliber, come hauefje
combattuto e pree le citt a lei foggette, uolger l'eercito a foggiogarla. Hauens
do egli adunque occupata Tolemaide, fi un con Tito uo figliuolo; ilquale da
lui mandato, di Acaia, oue da Nerone era stato ordinato Capitano della guerra,
haueua menata la decima quinta legione in Alefjandria. Percioche Nerone fi tro=
uaua in Acaia, quando gli fu rapportata la rubellion de Giudei. E prima affa
-

lendo la Galilea, hauendo in quarantagiorni prea Giotapat, pree Giueppegos


uernatore di Galilea, ilquale quella citt difendeud. Dipoi hebbe altre terricciuole
e catellucci, inducendoli, parte di uolont, e parte per aedio, a dare obe=
dienza a Romani. Ilche fatto, gia fi apparecchiaua allajedio di Gerualemme:

laquale era inguia molefiata da dicordie e da parti, che i cittadini guerreggia=


uano, e fi uccideuano in fra di loro. Ma queto fuo prponimento fu impedito
dalla nuoua della morte di Nerone: ilquale perduto l'Imperio, e fuggito di Ros Morte du .
manacoamente, haueua uccio fe medefimo. Intefo poi, che Galba era stato *******
creato Imperadore, mand Tito a falutarlo; er a dimandargli quello, che egli

uoleua, che fi facee intorno alla guerra di Giudea. Ma Tito hauendo nelcami. Mene ai
no inteo, che Galba ancora era stato uccio, ritorn al padre: ne tentarono l'af. Galba.
- * *

Hist. di Gio. Zonara.

Q.

24 2

PRIM A

PA RTE

D E L LH I S T O R IE

fedio di Gerualemme per non apere, qual douee effer lo stato dell'Imperio Ro
mano; ma in Cearea fi fermarono.
Mo k to Galba, effendo fatto Othone Imperadore, mand l'eercito contra
Vitellio, ilquale da foldati delle Legioni, che erano in Lamagna , era stato crea= .
*

QXa Jorc ,

to Imperadore. Effendo l'eercito di Qthone uinto, egli i diede la morte. vitel=

lio aggiungendo a uoi quegli ancora di Othone, and a Roma con le legioni. In
tanto Vepafi.no, le rimaneuano alcuni piccioli catelli, che ancora non hauefje
prefi, quelli ancora ridue in poder fuo, affine, che fola Gerualemme retaf=

stats, nei fe : laqual, come s' detto, era a cattiuo termino ridotta. Percioche di fuori era
Simone con la fua fattione piu formidabile a' Giudei di quello, che erano i Ro=
filemme." mani. Didentro erano quelli, che per effergelofi della religione, fi chiamauano
Zelanti, er il lor Capitano Giouanni, er erano certo piu graui, che i Romani e
Simone: e riduero iterrazzania tale, che'lpopolo riceue Simone infieme con la
fua fittione nella citt, con ieranza di reprimer la Tirannide de Zelanti. Ma
non confider,che effo fi poneua opra il collo un giogo di piu grauofa Tirannide.
M E N T K e, che quete coe in Gerualemme fi faceuano, Vitellio andatoa
Roma, fu creato Imperadore. Ilquale auio non piacendo a vefafiano, e non
lo uolendo riceuere per Signore, da uoi Capitanie dal comune conentimento de

: oldati fu falutato imperadore. Douendoi egli partie per Roma, impoe a Ti


taluato im to uo figliuolo l'affedio di Gerualemme: ilquale mettendo inieme tutto l'eerct=

":: to,and alla uolta di cotal citt, e fiaccamp dicoto da quattro miglia: er egli
:: con fe cento caualli and a riconocerla, er a tentar l'animo de nimici. E fubia
to corfero infiniti fuori della citt: e la maggior parte della Caualeria di Tito

::::" weggendo il furioo impeto de Giudei, fi ferm. Et egli con pochi effendo ap
*

partato da gli altri, cinto d'ognintorno da nimici, ueduto ilpericolo uolfe il ca


uallo, e comandando a fuoi, che lo figuitafjero, finfe auanti contra i Giudei:

eferendo con la fada tutti quelli, che faceuano teta, torn fluo al campo, ef=
fendo stati uccifi folamente due de fuoi compagni. Il feguente giornomont fos

pra un poggio detto la veletta, lontano men d'un miglio dalla citt, di donde
fi uedeua e l citt e il Tempio; e fece fortificare gli alloggiamenti. Quei di
dentro, che prima foleuano combattere in fra di loro, ueggendo la gran procella
della guerra straniera, che ueniualoro adoffo,laciando da parte le dicordie e le
michie,corero unitamente fuori della citt,e fi mifero a combatter con coloro,che
faceuano le fortezze; e ne amazzarono molti, e molti anco di loro furono uccifi.
Ora allentandofi un poco laguerra straniera, da capo firinou la dicordia della
citt. E Giouanni infieme con i Zelanti hauendofi impadronito del Tempio per uia
d'inganno, amazzatine molti, hebbe ordimento di opporfi a Simone. Mentre

adunque, che lo patio, che era dalla Vektta allemura, fi attendeua a fpianare,
--

|-

di ordine

; ; D I GIOVA N N I ZONA R A ,

24 3

di ordine di Tito i Giudei fecero aguatia Romani. Percioche i piu audaci del nu Giudei fan
aguatia"
mero de seditioi, uciti della citt, come foero stati cacciati da coloro, che no
Romau1.

procurauano la pace, dimorauano otto le mura : c alcuni standoui opra a gui


Ja, che fofero della plebe, gridauano pace, e dimandauano, che di accettarla
foe lor fatto egno con lamano; e chiamauano i Romani, come uoleffero apri=
rea quelli le porte, onde i foldati Romani di nulla foettando, fi apparec
chiamano allopra: ma ben opettaua Tito di queta loro inafettata dimanda.
Percioche hauendo il giorno inanzi per mezo di Giueppe inuitatiglia uenire a

patti, non haueua hauuta rioia modeta, impoe adunque a oldati, che non Accortezza
fi partiffero dalluogo loro. Maeffendo alcuni corfi alle porte, quegli, che fin= di Tito.
geuano di effere icacciati, fuggiuano indietro: ma effendo peruenuti fale Tor=
ri della citt, ritornarono uero loro, e gli tolfero in mezo : E quelli, che erano

fopra le mura lanciando contra partigiane e fasti, ne uccifero molti, e affai piu
ne ferirono. Di queto auenimento i Giudei preero grande allegrezza, e face=
uano strepito con gli cudi: ma Tito e i capi de colonnelli riprefero molto i fol.
dati. -E fianatolo patio, che era inanzi alle muraglie, fece Tito auicinar lun

go effemuraglie tutta lapiu fermaparte de oldati: e fatti alcuniripari alle cora


rerie de Giudet, quiui poe gli alloggiamenti. La citt era cinta datremura; e Mura di Gee
doue ella per la natura del luogo era forte, uihaucuano fatta una fola cinta di rufalemme.
muro. Per laqual coa pareua a Tuto il combatterla difficiliimo. Ma nondime
raf
:: adaGeru
no propoe di darle affalto di uero la epoltura di Giouanni Pontefice. E coa falto
mand, che cio foe fatto apere alle legioni, imponendo, che portafjero le coa falemme.
fe, che biognauano per fabricar bationi. Ilche fatto, e fornito illauoro, ora
din, che fi appretafjerogli Arieti. Iquali da tre parti battendo le mura, e ris
fonando nella citt un'inufitato strepito e rumore, leuarono gli affediati il gridos
onde i feditiofi fauentati, fi offerfero di ributtare inimici con l'aiuto comune.

Non dimeno ilmuro stette forte alle percoffe degli Arieti, folamente finouendofi
un canto d'una Torre, e rimanendo il muro intero. Ma fhiando i Giudei, che i

Romanierano farfi pergli argini, tutti corfero, or appiccarono il fuoco nelle


machine. Oue nacque una fauentofa battaglia,queti procacciando di abbruciar

le, e quelli sforzandofi di uietar l'incendio. Ma i Giudei ingagliarditi dalla di


feratione, furono fuperiori:egia ardeuano le machine: e feTito non foe con
la caualeria accoro ubito in autoloro, farebbono del tutto confumate dal fuo
co. Ma nella fua uenuta effendo uccii da dodici Giudei, gli altri furonoribut=
tati nella citt. Et un Giudeo preo uiuo, fu poto in croce inanzialle mura, in

::
guia, cheglialtri fauentati daquella uia, fi diedero. Ma hauendo Titone sto
in erose.
gli argini fatto farealcune Torri, ciacuna di altezza di cinquanta cubiti, i Giu

dei non piu poterono far riparo all'impeto degli Arieti, effendo da quelli feriti
e :

P R I M A P A R T B D E L L'HISTORIE.

2 44

e mal trattati. Et effendo hoggimai ilmuro inpiu partrotto da Nicone (che


co chiamauano la maggior machina de Romani) molti perdendo l'animo, aban

donarono la difea: creffendo quel muro occupato da Romani, fi riduero nella!


Prime mira tro. Et il primo muro preo in quindici giorni, s'incominci anco accotan=
dout la machina, a combattere il fecondo: ev effendo rotta una Torre, gli altri

*mani. fi mijero a fuggire: ma Catore, uno de fedutori, eftendendo humilmente infie=


me con altri dieci le mani, chiefepiet a Tito; alle cui parole egli porgendo fede,
fece che la machina rimafero di battere. Caflore promie di uenire alla porta, per

ottenere la pace. Ma quei dieci, partemotrauano fingendogeti da upplican


ti, e parte gridauano, che a Romani non erano per feruir giamai. E, mentre
che in cio fi confumaua il tempo, Catore auis Simone a deliberar quello, che
era da fare, mentre che egli uccellando i Romani, tardaua e teneua a bada l'impe
to loro. Ma finalmente i Romani comprendendo l'inganno, pieni di sdegno con
caaere. "gg" forza batterono il muro tariete ilquale dop cinque giorni pre
Prefa del fee fro; Tito entrando dentro della citt, tiet, chei prigioni uccidestro , e che
, -

:::::::: fiabbruciaffero le cae: ne uolle anco, che firuinaffe una gran parte di muraglia:
percioche egli difideraua di conferuar per fe la citt, e per la citt il Tempio.
Ma i feditiofi, come uidero i Romani entrati, gli affalirono, er alcuni gli feri

::: ugno dalle porte delle cafe, alcuni da tetti, or alcuni dalle mura. onde quegli,
de Giudei, che erano stati poti a difea delle Torri, di quelle dicendendo, ritornauano agli
alloggiamenti. 1 Giudei per la notitia, che haueuano de gli androni, e delle uie
... strette, hauendone feriti molti ; e francamente ributtati i Romani, dopo, cheesti
haueuano preo il fecondo muro, s'inuperbirono. Ma dicorrendo boggimai
la fama per la citt, i feditiofi prendeuanopiacere della morte di molti huomini
da bene per cagione del diagio, difiderando, che coloro folamente foffero cons
feruati, iquali erano contrari alla pace; e stimauano, che la miferia altrui fot
la loro faluezza. 1 Romani procacciando di occupar da capo il fecondo muro,
esti fecero loro tregiorni refijtenza. El quartogiorno non potendo piu fote=
mer l'impeto loro,i ritirarono piu di dentro. Tito hauendofi un'altra uoltaim
padronito delle mura, fece atterrar tutta quella parte, che riguardaua a Tramon
tana, nelle altre parti ponendoui buona e conueneuole difea: e fi mie in ordine
parti, cominci
$. per dar la battaglia al terzo muro: e diuidendo le legioni in dueoftinatamente
fa
a fingere auanti. Di que', che erano di dentro, i feditiofi
,
ceuano refitenza: ma il popolo era intento allo campo, e molti nacoamente

fuggiuano. Ma coloro, che pareua, che penafero di fuggire, o che recauano


|-

pure una picciola ombra di fofetto, erano pretamente cannati, e i lorbeni


mei a facco. I ricchi ancora fingendoi contra diloro falamente, che fuggir

uoleffero, ubito ueniuano uccii, per far que rubaldi preda delle facult loro.
-

L4

* : pri GI o vIN NI ZON AIR A .

, :

4 4

La crudelt di queti feditiofi era accreciuta dalla fame. Percioche per il dia=
io del mangiare entrauano nelle cafe, er andauanle minutamente dicorrendo e
tercando : delle quali dicendo i padroni, che non haueuano nulla, ei fe alcuna "*.
coa ui trouauano, gli batteuano aframente :fe non trouauano, gli tormentaua
no con la cola, come , che ei haueffero ogni cofa nacoa: e cofi, fe hauefjero als
euna uiuanda, ricercauano d'intender per uia delle torture, che dauano a corpilo=
ro: stimando, che coloro, a quali rimaneua alcuna forza, uene hauefjero; e

quegli, che erano fimacilenti, che piu non poteuano; laciauano stare. Ma je casenige
alcuno haueua un poco di frumento, o di orgio, cotui ferrando le porte della fediticfi.
afa, fe lo mangiaua di nacoto. Alcuni ancora per la gran fame mangituano il

frumento, come e fi trouaua: ele madri toglieuano i cibi di bocca a loro piccioli
figliuoli, i figliuolia padri, e le mogli a mariti. E tutto che illoro uiuere foffe
dicotantamieria, e cofi stretto, non poteua starnacoa a feditiofi. E, quan=
do aueniua, che di alcuna cafa ferrata uedeuano ucire il fumo, queto haueuano

per fegno, che quella famiglia hauefje damangiare. E fezzando gli uci, toa
glieuano loro i cibi infin di bocca, non hauendo punto di piet di fejo , ne di et
ueruna. E fe alcuno inghiottiua il cibo, come perona ingiurioa, glidauano

afri flagelli, otturando la bocca de membri genitali con iine, e con aguzze
uerghe forando il federe. Et alcunopatiua quelle coe, che erano ancorabor

rende audire: perche egli confeajedi hauere un pane , o perche dee aquegli
felerati ladroni un pugno di farina. In fine le crudelt, che quiui furono ua
te, fi potrebbono malageuolmente, o per niun modo ciacuna particolarmente rac

contare: Mapuoi dir breuemente queto, chemaialcuna citt non fotenne fi


fattemierie, ne in uerun tempo fi trou gente tanto celerata.
|

M E N T s e che con Giudei fi faceuano quete crudelt, quegli, che uciuano


per trouarda mangiare, iquali erano non folamente huomini di uolgo, m alcuni
ancora egnalati cratti a combattere, non fi contentando esti di rubare, caden- Gerualeme.
do negli aguati de Romani, dopo ogni maniera di tormento, erano inanzile

muraleuati in goce. Queta calamit benche a Titopareffe degna di compafio=


ne, prendendofi de Giudei allagiornata cinquecento e piu; hon dimeno stimaud
non effer cofa ficura, ne il tenerli prigioni, ne il lafciarli andare. Ma stimaua
ancora, chegli altricio ueggendo, di leggeri fi rendeffero. Ma i feditiofi me

nandoi parenti de fuggitiui opra le mura, dimotrauano loronelmod, che


erano trattaticoloro, che a Romani fuggiuano, adducendo per alcune menzo
gne cofi intorno animici, come de prigioni. Forniti i bationi, fi conduceuano

lemachine inanzi: Mai Giudei cauando il terreno di quello patio, che era fa
il catello, detto Antonia, e i bationi, er empiendo le cauerne di legna, refes
roi bationi fenza fotegno; iguali, effendo parimente la foffa ripiendi legnas
* 4 - :?
Hit, di Gio, Zonara.
Q. iij

246

P R I M PARTE DELL'HIST O R I E

mi, e dentro potoui il fuoco, mancando loro le fondamenta, ruindrmo immans


:Romani marauigliandofi della diligenza de nimici, conducendo altroue
:::::::: le machine, cominciarono a rompere i muri. Ma alcuni moi da una precipitofa

::"*" audacia, le arfero tutte. I Romani fiattrifiarono, ueggendo ruinati i baiioni.


Diuerfo pa TIt dimand il parere de' CP! !1!t0rH0 quello che foe da deliberae: de'
3.

::::::&: quali alcuni diceuano , ch'egli fi doueffe fare altri bationi, er altri, che enza

::"*" quelli fi continuaje ajedo; e che fioferuae tucita de nimici della citt, e il
portar delle uettouaglie. Che in tal modo la citt fi prenderebbe per la fas
me. Verano anco alcuni, che efortauano Tito a dar la battaglia alle mura
con tutto l'eercito: perctoche i Giudei non foterrebbono il loro impeto. Ma
Parer
di Ti dafje
Titoniuna
propote
di fare
muro,
{ .
tutta di
la quete
citt per
leuareapprouando,
a gli affediatideliber
ogni strada
da un
ucir
fuoriche: ecircon
diuie

:::::: queta fatica fra i oldati. Iquali mosti da certagara, er impeto diuino, preis
-

un muro, mente fornirono l'opera. Et in cotalmodo effendo Jerrata la citt, Tito la notte
faceua le primeacolte:ele altre imponeua a oldati,toccando il dormire perforte.
. E s s E n d o a Giudeirinchiua l'ucita, fu anco loro rinchiuainieme la stes
ranza della lor faluezza, la fame conumando gli huominie tutte le famiglie.
Cofi le cafe erano piene di donne e di fanciulli, che mancauano, e le strade de uec
. .. chimorti. I funciulli e igiouaniaguia di statuenutoli andauano per le piaz
ze: e, doue erano abandonati dalle forze, quiuirimaneuano. I parentinon potes

::"u uno epelire i morti corpi, e molti nel epelirgli, moriuano. I feditiofi diuea
|-

nuti anco piu crudeli per le mierie e per le morti, che fuccedeuano dalla fame,
cauauano le epolture, e fogliauano le cafe. E primieramente comandauano, che
i morti fi fpeliffero del danaio publico per la intolerabile puzza: dipoigli geta
tauano dalle mura nelle ualli. Per lequali difcorrendo Tito, e ueggendole ripiene
dimorti corpi, de quali effendo esti putrefatti, uciua fuori di molta marcia, fi
dolfe forte, cr alzando le mani al cielo, chiam D 1 o in tetimonio, che cotali
coe non aueniuano di fuo uolere: e da capo ordin, che fi fabricaero de i b4=
fiioni, ancora che la materia fi portaffe con fatica di lontano da noue miglia. Fr
tanto molti del popolo fuggiuano ; iquali parte fi gettauanogiu delle mura,para
..., te portando fat in mano, come apparecchiati al combattere, fi commetteuano alla

::::: fede de Romani: e non dimeno cofiancora la maggior partemoriuano: percioche


lude*.

per la gran fame, mangiando piu quantit di cibi di quello, chel corpo'poteua
portare, coppiauano. Auenne anco un'altro accidente, ilquale a' fuggitiuire=
caua la morte: percioche alcuni di loro uolendo fuggire a Romani, tranguggia

uanotono battuto, che fi trouauano hauere, affine, che effendo fatti prigioni,
non ne uenifferopriui: e , quello poi uotando il fouerchio peo, ricoglieuano ne

gli alloggiamenti. Di queti ffendone preo uno, or farfa la fama nel **


CE

-: " D 1 G I OV A N N I Z O NA RA.

247

che i fuggitiui ueniuano pieni d'oro, tagliauanoa miferi il corpo. La onde un


grandiimo uumero, er in una notte tre mila e piu ne perirono. Ilche,fe bene
Tito uietaua; nondimeno le fue minaccie picciolo, o niunutile a quegli infelici
apportarono:e trouandofi danari in alcuni pochi, la peranza del guadagno era
cagione della morte degli altri. Dicono che i poueri, che furono portati fuori
per le porte della citt, e gettati opra il terreno, furono fei cento mila, el nu=
mero degli altri enza fine; er hauerfi uenduto il medinno del grano un talento.
O ka la citt, come habbiamo detto, efjendo da Romani cinta di muro, non
potendo piu i Giudei hauere herbe, ricercando i uecchi sterchi degli animali, di

quelli fi paceuano. Effendo hoggimai da Romani forniti i bationi, batten-

dofi con le machine il muro del Catello, detto Antonia, e non potendofi rompere,

alquanti foldatimettendofi gli cudi opra il collo, e fottolatetuggine cauando


i fondamenti, leuarono uia quattro fai con alcuni ferri. Ma lanotte part la Maredige.

battagliadegli unie degli diri: nella qualeilmuro effendo battuto con lemachi. ::::::"
ne, hebbe acadere fubitamente. Ma effendo dopo queto fabricato un'altro mu=
ro,i uole l'allegrezza da Romaniriceuuta per quello,che haueuanogettato a ters
ra, in tritezza. Ma Tito, raunando i foldati, con un mobile parlamentoglin

nanino. Etun certo abinosoriano, mettendofilo studo opralateta, e strin- : ***


gendo la pada, mont opra le mura; il cui ualore fu feguito da undici degli " "
altri: ma quei, chel muro difendeuano, lanciando a coloro, che acendeuano,
hafte, dardi, e faimolto grandi, alcuni de gli undici furono ributtati. Ma
Sabino non prima fi ferm, che effendo opra la cima del muro, cacci inimi
ci: ma hauendo urtato del piede in un fao, e opra quello effendo caduto, i Gius

dei uolgendofi al fuon dell'arme, lui foloogn intorno affalirono. Eglileuan= Mene te:

dofi fu leginocchia, fi diffe un grande ipatio, infino a tanto, che effendo lama- :*"*"
no detra stanca per la moltitudine de colpi, fu uccio da unainfinit dihafte. De

gli altri tre, chegia erano montati fu lemura, con le pietre furono uccii: egli
altri otto riportati feriti nel campo. Dopo due giorni alcuni chetamente anda=
rono infino alle ruine del catello Antonia, cr amazzate leguardie, che ui dor

niuano, diedero nella tromba. E fuggendo tuttigli altri, che erano alla fuadi
-fea, Tito con uno celto numero de foldati, feguendolo le legioni uiacee. Ri, riteattende

couerandofii Giudei nel Tempio, i oldati di Tito per una foffa, chenimici :::::"
haueuano cauata otto i bationi, ut entrarono con molto impeto: e quiui alle
#rette fi fece con le pade dall'una parte e dall'altra un'afriima battaglia, e
molti da ambeduelepartiui rimaero morti. Macominciando la battaglia de RJ

mani a ritirarfi, Giuliano Capo de colonnelli, huomodi molta forza, fi ferm, :


e folo i Giudei, che erano uincitori, riuolein fuga. Iquali, mentre che i fug=

-gitiuie disterfi Jiguitaua, sdrucciolando opraun pauimento laciato di pietre,

Q. iiij

24 3

P R I MA P A R T E : D EL L'HIST RIE

(percioche egli haueua nelle starpe, come gli altri foldati, fitti di moltichioui)
e tolto in mezo da Giudei, da ognibanda fu ferito: ma coficaduto ualoroamen

te fi difee, infino a tanto, che effendo tutto pertugiato da quai infinite ferite,
fi mor, laciando marauiglia a inimici del fuo ualore. I Giudei, hauendori=
buttati i Romani, gli cofirinfero a rinchiuderfi nel Catello Antonia.
- T 1 T o hauendo fatto per Giueppe, er anco adoperandoui fe medefimo,
efortare i Seditiofia renderfi; e non potendo fare effetto ueruno, contra fua uo=

- *

rasarias, glia da capo rinou la battaglia. E fatta una celta de migliori, ordin, che
uaria
bara do,
alle noue
fi affaltaero
le guardie ancoragli
. Lequaliefjendo
ueggena
Slia.
comehore
eranodinotte
affaltate,
colgrido chiamarono
altri. Edete,
cominciata
la
battaglia,dalle noue hore dellanotte dur infino alle cinque del giorno, non fi pie
gando la uittoria ne dall'una parte ne dall'altra: er alhora fi ritirarono amendue
: le parti. Il rimanente de Romani nello patio di fettegiorni ruinando le fondas
ombaili, menta del Catello Antonia, fi fecero larga strada al Tempio. Alhoralelegios
ni auicinandofi al primo muro, cominciarono a fare i bationi, iquali con gran
fatica ueniuano inalzati. I Giudei hauendo attaccato il fuoco nel portico, ilquta.
le da mezo die da Ponente fi congiungeua col Catello Antonia, ne ruppero da
* ' ' uenti cubiti, procurando di abbruciar conle lor mani i facri edifici. I Romani
ancora arfero il portico uicino: ma peruenendo la fiamma infino a quindici cubie
ti, i Giudei tagliarono il tetto. I Seditiofi, che erano nel Tempio, dicouer
tamente affalirono i foldati, che erano intenti alla fabrica de bationi; e con

aftutie gli ributtarono. Ma infinito numero mor di fame. E quelli, che uiui
-rimafero, incorero in quelle mierie, che fono horrende a dire, e incredibili ad

Donna, che acoltare. Delle quali ione racconter queta. Vna Donna, laquale habitaua di

:"" li dalGiordano, e non era ne di ocuro fangue, ne enza abondeuole quantit


de beni di Fortuna, dentro di Gerualemme, nella quale era fuggita, toleraua
l'aedio . Cofiei attrifiandofi molto diuederfi feffoi cibi, che ella apparecchiaus
per il fuo uiuere, leuar di bocca dailadroni, che erano nella citt, finta dall'ira
e dalla fame, uccife un fuo picciolo figliuoletto, che poppaua, er arrotitolo,
mangi, e parte riferu a un'altra uolta. I Seditiofi tratti dall'odore del
disin. l'arroto, ilquale fentirono, ubito le furono in caa: eleminacciauano la morte,
fe effa non deffe loro quello, che per fe haueua apparecchiato. Ella poe loro
inanzi le reliquie del bambino. I ladroni ueggendole, econocendo di cui erano,
rimaero stupidi, e fi arricciarono loro le chiome: etremando fi dipartirono, a
pena hauendo conceduto quel cibo alla madre. Forniti i bationi, fi portarono
auanti gli Arieti: ma il muro era cofi forte, che non riceueua offea. Alcunica=
-

uauano le fondamenta: mane per queto trabboccaua. Diperandofiadunquegli

altri, appoggiarono a portichile cale, ilche i Giudei non uietarono


-

mia
CTQ

3: DI "GIOV A NN I ZONA RA, :

a49

fero a combatter con coloro, che affendeuano: ne fi fece picciola ucciione. Ti=
to, ilquale apeua, che la riuerenza, che i foldati portauano al Tempio, era loa
ro noceuole, comand, che firinchiudeero le porte, eui fi attaccaff il fuoco. Deliberatioe
di T,to di
onde liquefacendofi largento, di che erano coperte, la fiamma fi appree ne i ne
legnami, e d'indipa ne portichi. E cofi quel giorno e lanotte eguente, il fuo abbruciare.
il Tempio

co and abbruciando: onde i Giudei ueggendofi d'ognintorno il fuoco,perdettero


tardire ele forze. E' uero, che l'incendio confum parte, ma non tutti i portis
Configlio di
chi poterono arder parimente. Il eguente giorno Tito imponendo a una para Tito
intorne
te dell'eercito, che ammorzaffe il fuoco, e fi apparecchiaffe la uia alle pora al em.
te, affine, chelelegionipiu feditamente ui acendeffero, facendoi uenire inana
zi fei de piu eltti Capitani, fi configli con loro di quello, che fi doueffe fare ins
torno al Tempio. Quiui alcuni differo, che fi doueua ufar la ragion della guera
ra, enon perdonare a cofa alcuna. Altriricordarono, che fe i Giudeiacendena
do fopra il Tempio, uolefjero combattere, ei fi abbruciaffe: ne fi facee stima
di tenere il Tempio, ma il Catello. E, fe eficio non facefero, che fi doueffe

coneruarlo. Ma Tito, ancorache i Giudei quello occupando, faceerorefiften=


za, non dimeno diffe, che egli non uoleua uendicarfi delle offee de gli huomini
con le coe inanimate: ouero abbruciare una fabrica di tanta eccellenza, che di*
struggendofi apporterebbe danno a Romani, e conferuandofi honore. Et era Ti
to rioluto il feguente giorno d'impadronirfi del Tempio, afjalendolo con tutto Auerti.
l'eercito. Ma haueua, I D o 1 o deliberato, ch'effo foffe ditrutto. Percioche
ueggendo Tito dal Catello Antonia i guardiani del Tempio di fuori ritirarfi
dalla furia de' Giudei, che tracorreuano, con alcuni felti caualli and a foc=
corrergli, Il cui impeto temendo i Giudei, fi ferrarono di dentro. Tornan=
do a dietro Tito, hauenda i Seditiofi ripofato alquanto, da capo i Romani affal=
tarono. Iquali i Romani rifbinti, penetrarono infino al Tempio: er un de fol=
dati prendendo uno stizzo in mano; e leuato fopra la teta da un'altro foldato, Fuoco getta
to nel Teme
lanciollo per una feneira doratanel Tempio. Laqual coa intea da Tito uenne pio
di Geru
egli ancora al Tempio con molta fetta, per uietar, chel fuoco non feguitaffe: falemme.

con le parole e con la mano dinotando a quegli, che combatteuano, che l'ammora
zaffero. Maesti ne udirono le fue parole, ne uidero il fegno delle fue mani. I
foldati ancora auicinandofi al Tempio, fingeuano dinom intendere icomandamen.

ti di Tito: crefortauano coloro, che andauanoauanti, che uigettafjero il fuoco.


Onde i Seditiofi effendohogginai stanchi di combatter con inimici, parte fuggi=
uano, e parte erano tagliati a pezzi. Ora Tito non potendo frenar l'impeto de
one di
foldati, iquali con molta furia correuano, e crecendo tuttauia l'incendio, con i Relig
Tito.

capitani fi uole a riguardare il fantuario di D i o, e qualunque coa era in


quello ripota, e, perchela fiammanon uera ancora penetrata di dentro, maar=
-

V.

a s os PR I M A PARTE DEL L'HIST ORIE


deuale cafe, che erano d'intorno al Tempio, stimando, che fi potee ncoracon.
feruare, procur, che i foldati fofjero efortati ad eftinguer l'incendio: er alcu
ni, che non uoleuano obedire, comand, che fi gatigaffero con le battiture.
edio deRo Ma eglino uinti dall'ira, e dall'odio, che portauano a' Giudei; ne per ripetto di

: Tito, ne per paura di coloro, che loro cio fi affaticauano di uietare, fi rimane
uano. Molti anco erano incitati dalla peranza del bottino, stimando, che den=

Auerti.

tro ui foero di molti danari, Egia alcunibaucuanogettato il fuoco a icardini


delle porte: onde immantinente riplendendo la fiamma, er i Capitani, e Tito me
deimo fi dipartirono: ne effendo piu alcuno, che riprendefje coloro, che'l fuoco
gettauano, la fiamma fi attacc nel Tempio, ouero che ella foe per purgamen=
to de gli celerati acrifici, oper pena e gaffigo de maluagi Sacerdoti. Nella

qual coa puo il lettore marauigliarfi, che l'arfura uenne adeffere in questifteff

... mee, e in quel proprio giorno che prima il Tempio da Babilonij fu abbruciato.

Dalla prima edification di Salomone infino alla ditruttione, che interuenne il fes
::::"*" condo anno della Monarchia di vefafiano, corero anni c xxx, v 1 1 mei,
e x v. giorni. E dalla feconda, che cominci dal fecondo anno di Ciro infino al
l'ultima ruin, anni M c xxx1x, e x L. y. giorni. Ardendo il Tempio, fu
faccheggiato tutto quello, che occoreua inanzi, etagliati a pezzi tutti quegli, a
quali fi pot mettere a doo lemani: ne per la moltitudine de corpi morti ffpo=
#
ngendio ! di teua in uerun luogo ueder la terra: ma i foldati paffando fopra imorti corp,
Ger:he dauano la fuga a coloro, che fcampauano. Vna gran moltitudine di ladroni,
rompendo le chiere de Romani, fi riduero nella citt, el rimanente del popoa
lo fi ricouer nel portico piu di fuori. Alquanti Sacerdoti falirono fopra ilmus
ro, che era alto otto cubiti: e due de piu nobili faltarono nel fuoco ; er arfero
infieme col Tempio. Alhora i Romani riputando, che in darno era il perdonare
alle altre fabriche, ardendo il Tempio, a tutte attaccarono il fuoco. Ilquale ens
tr anco nel luogo, oue fi ripomeua il theforo; oue furono trouati molti dan4=
ri, ca una infinita quantit di uete digran prezzo, cr altri adornamenti: per=
cioche quiui erano state meje tutte le ricchezze de Giudei, come in una camera
ficura.
Ogiui anco hebbe aperire infinita moltitudine del popolo, ingannata per
Palfo Profee
adietro dalle predicationi d'un falo Profeta: ilquale haueua lor predicato, che
63 ,
I D d 1 o comandaua, chel Tempio acendefjero, percheiuihaurebbe dimotrofes
gno della loro faluezza. Et erano fubbornati da Tiranni molti di queti inganna=
- -

- -

tori, perche il popolo non fuggije:da iquali effo ingannato non fimoueua punto
Mirase: da miracoli, che appariuano. Percioche di opra la citt fi uide una stella fimile a
che predlae
:::::::::: un coltello: er apparue una Cometa per tutto un'anno;cr akuua uolta inanzi alla
?

::"guerra di notte hebbe a riplendere una luce intorno all'altare per la met d'un bo
ra, co chiaramente che parcua digiorno. vnavacca menata al acrificio far=
OTE

DI GIOV A N N I ZON RA .

3 5 1

fori un'agn llo vnaporta diuero oriente di bronzo, e percio fortistima e dura
inguia,che con gran fatica fi apriuae fi ferraua da uenti huomini,hauendo i cara

dini, egli altri ferramenti faldiimi, dinotte da fe stefja fi apere: laqual coa
dimotraua douerfi leuare la ficurezza del Tempio, e che ageuolmente i nimici
ui potrebbono entrare. Altre uolte fu ueduto intorno al tramontar del Sole uno
lupendo miracolo: e queto fu nel cielo alcunicarri, che andayano dicorrendo
ogni paee, e fobiere di foldati armati, che di qu di l per le nubbi faltauano.
Nella feta delle Pentecote i Sacerdotiefjendo entrati nel Tempio, fentirono un
gran mouimento e strepito; e dipoi udirono una uoce, laquale diceua, partianci
quindi. Quattro anni inanzi alla guerra nella feta de Tabernacoli un contadi contanas
mo, effendo andato alla feta, grid, Voce da oriente, uoce da occidente uoce da i
*

quattro uentiuoce opra Gerualemme,eil Tempio,uoce opragli ofie leho: ::::::


fe, e uoce fopra ogni popolo. Gridando cotui quete parole, di notte e digiorno
andaua forrendo per la citt; e benche, per effere elleno parole di cattiuo augu
rio, egli ueniffe battuto, non di meno non ceffaua di gridar del continuo le mede=
fime parole. Et effendo condotto inanzia Romano, gouernatore della Prouincia,
e molto ben battuto con le uergbe, ne form parola per upplicarlo, ne farfe
lagrima: ma olo ucendogli del petto una uoce lamenteuole, grid, guai, guai
4te Gerualemme, infino a tanto, che Albino, ilquale era alhora Procuratore Albino.
della Giudea, lo laci andares stimando, ch'egli foe pazzo. Et egli d'indi in
poi infino al tempa che nacque la guerra, empre continu in gridare ; guai,

-'u

guaia te Gerualemme, e fetialmentene di delle fete eclamaua queto infelice


augurio:ecio fece fette annie cinque mefi, infino a tanto, che nell'affedio cami=
nando oprale mura, da capogrid, Guaiguai alla citt, al Tempio,al popolo,
con alta uoce. E come grid, guaianco 4 me, ferito da un Jaffo tirato da una
balletra, cadde morto .

"

-- I Romani, hauendo cacciati i Seditiofi nella citt, er ardendo tutte le coe,


che erano preo il Tempio, portando le bandiere nel detto Tempio, con lietiimi
gridi Tito falutarono Imperadore: iquali de bottini, che fecero, riduero in=

femetanti danari, che inoria * una libra di oro ualeuadell'uato la met me- :::::::
no. I Sacerdoti; iquali, come s' detto, erano faliti opra ilmuro del Tempio, Imperadre
hauendo quiui conumaticinque giorni, non potendo piu fotener la fame, ef:

fero al bao, e pregarono, chelor foe conceduto perdono. A quali Tito rios
fe che effendo paato il tempo del perdono, era metiero, che i Sacerdoti infie=
- ...?
me col Tempio fofjero etinti: e comand, che e foero fatti morire. I Tiran= Tito feeeous
4

ni, iquali non poteuano fuggire, chiamarono Tito a parlamento. Ilquale effen= fiere i sa
do uenuto, er hauendo a quelli oppotala diperatione, promie di concederloro
lauit4, Jeponendogiu le arme, firendeffero. I Ladroni non uolfero toccargli

2 ; 2 PRIM A PRT E D E LLH Is ToR 1 E


la mano, dicendo, che cio haueuano giurato di non farmi: ma chiefero, chei
concedeje loro licenza di potere ucir con le mogli e co figliuoli della citt. La ona
Tito contra de sdegnandofi Tito, comand,che miundi loropiu gli ueniffe inanzi,nepenfaffe di

"": fuggire, o di toccargli lamano; che non era per perdonare ad alcuno di loro: che
combattefjero adunque ; e procacciaffero il loro fcampo con le arme. Et impoe
a foldati, che abbruciaffero, e faccheggiafero la citt. Iquali attaccando il fuo
co in ogni parte, i ladroni corfero al palagio, oue per la fotezza del luogo, mola
ti haueuano ridotte le loro ricchezze . Ora i Romani tagliando a pezzi la moltis

... tudine del popolo, che quiuisera raunata; chepoteuano efferda fette mila e quats
trocento anime ; faccheggiarono i danari. Il feguente gorno cacciando i Roms
:::* ni i ladroni della fortezza; arfero ogni coa infino a Siloa. I Seditiof ueggendo
: arder la citt, con lieto uolto differo, ch'erano per morir prontamente, non uos

.:: lendo darfi in poder de Romani, ne potendo defenderfi: estando farfiinanzial


***edition, la citt, fannauano tutti quegli, iquali uedeuano, che uoleffero fuggire: ne era
luogo alcuno della citt, oue non giaceffero corpi morti, o uccifi dalla fame, o
per cagione della dicordia. A Tiranni rimaneua una fola peranza di fuggire
per certi luoghi, che sboccauano fotto la terra: il che e ueniualor fatto, non
itimauano (ma fioccamente) dipotere effer colti, Percioche mouendo i Romani

gli alloggiamenti, hauendo cotoro ardimento di tentar la forte e di fuggire, non


poteuano effer nafcoftine a D1 o, ne a Romani: onde fra fe combatteuano de i
bottini. Tito non potendo hauer la citt di fopra, per effer pota in luogo pres

, /, ballioni, diuistillauorotra jolat .. questi giornii principali


:::::::a d'Idumea, mandando a Tito cinque ambaciadori, humilmente chiefero pace. Il=

:::"* quale perando, che effendoleuatigl'Idumeidai Tiranni, est doueffero parimens


te depor la otination loro, promie dilafciargli falui. Ma Simone hauendo inte=

fo l'intento loro, fece uccidere i cinque ambaciadori,e mesti icapi in prigione ora
din, che fi teneffero guardie a esti Idumei, e fece fortificar le mura, e guer=
nirli di piu accurate difee, accioche alcuno non fuggie. Ma benche molti foero

uccifi, la maggior parte fuggiua; e da Romani per effere esti fatij delle ucciioni,

:::" e per iperanza diguadagno, eranoriceuuti. Perciocheritenendo folamente iple


bei, gli altri inieme con le moglie co figliuoli uendeuano per poco prezzo per la
moltitudine degli fchiaui, e per il poco numero de compratori. Euero, che i
uenduti furono infiniti: e de plebei ne furono conferuati piu di quaranta mila.
sarrirna, Vn Sacerdote, detto Ges, patteggi la fua faluezza con due candellieri, una
|-

:::* tauola damangiare, o alcuni uafi tutti dioro: er oltre aqueto alcuni arazzi,
|-

|-

uetimenti a uo de Pontefici, er altri uafellamenti. Effendo prefo Fineo, che era


guardano del facro theforo, dimotr alcune ueti, e cinti de Pontefici, e molte
altre coe di gran prezzo, Poi che furono fatti i bationi, i Romani

::

le machinre

D I Giov ANN I zo NARA.

: as;.

le machine alle mura. I feditioi parte fi riduceuano nella Rocca, e parte fina=
frondeuano in certe bucche, che erano state fatte nellaterra: e molti combatteu4=
no. Mi effendogettata a terra una parte del muro, anco i Tiranni hebbero 4=
uento, inguia, che fi uolfero apenar di fuggire. Percioche non hauendo pilt

coloro, della cui fedele opera fi erano ualuti (percioche erano qua e la farfi) cr.
intendendo, che inimici erano loro al fianco, gettandofi col uolto a terra, pian=

geuano la loro dapocaggine ; e diceero uolontariamente delle Torri, delle quali i senisa
non
haurebbono mai potutoose
effereicacciati
percauerne.
altro, che per
la fame;
e fi pree"
rico- :b:nan
uerarononelaualeiloa,
entrarononele
Romani
hauendo
ifefe..

le mura enza fargimento di fangue, uccideuano quei, che trouluano, Crab=


bruciauano le cae: ma ceffrono auanti, che fopragiungeffe la fera. Il eguente

giorno Tito entrando nella citt, critupendo delle munitionie delle Torri,diffe,
certo per diuino aiuto habbiamo condotta al difiderato fine queta guerra: ne

altri, che D1 o bu facciato i Giudei da co fatte fortezze. Et ha uendo fit- Tito reala

to ditrugger la citt e lemura, laci quelle Torriin piedi per egno e perme- :" "
moria della ua fortuna; con laita della quale haueua preocoa, che erainposti= ... . .
bile apoterprendere. In tutto il tempo, che dur la guerra, furono prefi dano- . . . s
uanta fette mila huomini; e in tutto il tempo dell'affedio un millione e cento mila Numero de

uiperirono, lamaggiorparte de quali fu dalamedefimagente, ma non dellame=':"


defima natione. Percioche effendoi ridotti gli habitanti ditutta la Prouincia in
Gerualemme alla feta degli Azimi, furono oppreida ubita guerra, er affea

diatinella citt. I Romani hauendo diquelli, che eranomanifeti, alcuni amaz


zati, er alcunifattiprigioniandauana ricercando coloro, che erano nacofinelle
cauerne, erompendo il terreno, tutti quegli, che incontrauano, tagliauano a pez
zi: ma quiui furono etiando trouati piu che due mila corpi morti: er entrando
per le cauerne, fentiuano una terribil puzza, in modo, che molti ritornauano in , ,
dietro: ma altri uentrauano fointi dall'auaritia, paando opra a monti de'
morti: percioche in cofi fatte cauerne fi trouauano molte cofe nobili; e moltian=

:coueniuano tratti fuori, e laciati andare: iqualida i Tiranni erano tenutiprie


;gioni. Moffo da quetepetilenze della patria, Giouanni infieme co fratelli,mo=
-letato da famemelle cauerne, chiee a Romani fupplicheuolmente la pace. Fu dia Morte disi

poiprefoimone, trouaniofi Tito in cearea di Filippo. Perciochementre, che ::


: Gerualemme era affediata, e che iRomani entrarono nella citt, Simone, che b
s bitaua nella parte piu alta, infieme con i uoipiu cari amici, e con tagliapietre,
e ferramentinecejaridicefe in una cauerna: e caminando per l'antica foffa, an

d cauando inanzi, accioche potefero ucire lontano ficuramente: ma quei, che


t faceuano le cauerne, effendo poco oltre penetrati, manc loro la uettouaglia: ons -

* deegliu:/iitofidibiancautaje di opra poto undrappo di oldato diporpo=


***

2 y 4-

P R I M A P A R T E DEL LH I S T O R I E

ra, uc fuori in quel luogo, oue gia gran tempo era stato il Tempio. Ilqualeco=
loro, che prima uidero, primieramentefi marauigliarono; e dipoi apprefatiglia
fi, gli dimandarono, chi eglifofje. Simone,dicendo, che menaffero il Capitano loa
ro, Terentio Rufo, che era stato da Tito poto a gouerno dell'eercito, effendo
quiui condotto,ubito, che udi, ch'egli era Simone, fattolomettere in prigione,

simse kr, di ordine di Tito lo erb per iltrionfo: nel quale fu strangolato con un laccio,
bato
per il e fatto stracinar per la piazza, oue fi puniuano i malfattori. Queto fu il fis
trionfo e di
:::::::: ne di Simone di Giora. Ma Giouanni, che era l'altra furia, fu condannato a uns
perpetua prigione. La moltitudine de prigioni parte furono mandati acauare i
metalli di Egitto, e parte fatta morire nelle publiche fete della citt, ouero effen
do potia combatter con le fiere, o con Jemedefimi. L'ucita di Simone fuori
delle cauerne, fu cagione, che ui fi trouaero de gli altri. Onde anco fi cauaros
no le fondamenta del Tempio. Ne folamente i Giudei di Gerualemme furono 4
parte di queti pericoli, ma glihabitanti ancora di altre citt: lequaitutte coje
farebbe malageuole molto a raccontare. ma da criuerne folamente una: cio in
eiudei di che modo furono trattati i Giudei di Antiochia. Percioche molti dellagente Gius
Asuoshia. daica furono diperfi per tutto il mondo; feo furono prefi, e, come babbiamo
detto,farfi in ogni paee: ma la maggior parte per la uicinanza fi mecolarone
con Soriani; er in Antiochia, per la grandezza della citt, e per la libert cons
-

- -

|-

|-

ceff a tutti dipoterui habitare, fi trouarono in maggior numero Giudei, chein


|-

Antioco

altre citt. Percioche Antioco Epifane faccheggi Gerualemme, e fogli il


Fpi
-

- -

f:::::::::::Tempio. Ma i Re, che eguitarono, gli concedettero, che egualmente con i Gre

::::" ci foferopartecipi della citt. La ondecrebbero in una grandina moltitudine,


adducendo molti Greci alla loro religione . . . .
N B l tempo, che nacquelaguerra di Gerualemme, e Vepaiano arriu in
*

$r!tt Gillidbr44Gid Anti figliuolo del Prencipe


:::* : de Giudei di Antiochia, raunando gli Antiocheni, accus il padre egli altri Giu
dei hauer congiurato di abbruciar la citt, e diede loro nelle mani alcuni Giudei,
come conapeuoli della deliberation loro. Gli Antiocheni fubito abbruciarono i
Giudei datiloro, mouendofia uolerpunire anco i Giudei, cheui habitauano. Ma
Antioco accuator del uo popolo, laciando la patria religione, fi diede a fa
crificare al cotume Greco: er efort il uo popolo a cotringer gli altri a fa
re il medefimo: percioche, oue non uolefero laciar la loro religione, in cotal
modo fi uerrebbono a dicourir di effer nel numero de congiurati. Di tal coa

facendogli Antiocheni eperienza, pochi cedettero: e quegli, che ricuarono di


riceuere l'ordine Greco, furono uccifi. Il medefimo Antioco, hauendo riceuuto

crudelta a anco foldati dal gouernator Romano, fi dimotr crudele a fuoi popolani, non

:::* * laciando, che esti godeero ilripoo del fettimogiorno, e gliriduea /


14

DI GIOVANN I ZON A R.A .

2 53

fr, che laquiete delsabbatonon folamente fu uia lenatain Antiochia, maan


co nelle altre citt. Ne folamente duenne queta calamit a Giudei di Antiochia,
a::"
Pre-a Antiochia
citt, ilrecaua
palagiola del
dellaAntioco
la piazza
fi abbruci
altre
ma

colpa
incendio
Di queto
importanti.
luoghi piuPercioche
e i ancora.
tore,
Giudei:egli Antiocheni,che prima di loro foettauanomale,moffe contra di esti,
in modo, che aguia di furiofi, tutti correuano a doo gli accuati; e con gran

fatica da alcuni erano ripinti: qualigliconfortauano ariferuare quella caua a


Tito. Fratanto alcuni eaminando la coa diligentemente, trou la gente Giudaica
nnocente: critimarono effere autori dicio alcuni maluagi per la neceit de des

biti, da qualierano aggrauati, iquali giudicauano, che abbruciandofi il palagio


er i publici itrumenti,fofero intal guia da i debiti liberati.

--

F x a tanto Tito andando in Antiochia, il popolo Antiocheno ucito fuoria Tito ua ia


incontrarlo, lo riceuette con liete uoci, e lo pregarono a cacciare i Giudei della "
citt. Maeglimotrando dinon intender le parole, paaua oltre perla citt. Dis.

poi ilmedeimogli Antichenida capo alui chiedendo, ripoe: la patria loro:


ruinata, ne hanno luogo, oue fiano riceuuti. Non potendo ottener la loro dia,
manda, fi accinero a un'altra coa ; e lo pregarono, che foero uia leuate le Ta=
uole di bronzo, oue erano faritte le leggi de Giudei. Ma ne anco queto uolle
Tito conceder loro, fotenendo, che i Giudei teneero in Antiochia tutto quello,

che adietro teneuano. Di qui effendo perire in Aleandria, paando oltre a


Gerualemme, moo a compatone della ruina della citt, maled i capi della

rubellione; iqualierano stati parimente cagione della ditruttion di quella antica e raseries.
felice citt, nelle cuiruine fi trouduano ancora molti theori, i Romani, cauan- aan depis

done molti, e molti dimostrandonei prigioni, cheiloropofforiper glinerti::


auenimenti della guerra haucuano nacofi otto la terra.
Do v E N D o Tito nauigar di Egitto e di Alefjandria in Italia, comand,che

pretamente foero menatiin Italia Giouanni e Simone, er altri fettecento huo


mini, iquali digrandezza e bellezza de corpi,opratauano agli altriperador=
a Roma,
ritornato che
e la pompa
TitoHeredio,
Effendo
trionfo.
mar compiutament
a Roma.
diede, to:
gli fiemancatello
hauutoil
Baffo,
Luciodel
Pretore in Giudea
dato

tutto l'eercito, che era nella Prouincia and contra Macheronte,kaffello fortisti,
mo,e ben guernito. Perioche effo era posto opra un poggio fafoo, cinto dimu

ra, er in modofortificato dalla natura, che non ui era strada da poteruientra, isim.

re,circondato, a guia di fofii, da pronfonde ualli. Ne folamente notabile per la


fia fortezza, ma per un palagio, che uiera per grandezza e bellezza delle fale
e delle fue camere, nobile e marauiglioo: eu haueua di molte citerne, oue fi ri

coglieua l'acqua abondeuolmente. Vera anco in detto palagio una pianta di Ruta
non punto minorene di altezza, ne digroffezza di una ficaia, laquale fi diceus
- -

2 ;6
. ..
' ',
-

P R 1 M PARTE DELL'H Is ToR 1 E

effer durata dal tempo di Herode: e farebbe uiuuta anco perauentura lungo tem
p, fe non foe stata tagliata da Giudei, che di quel luogo simpadronirono.
Nella ualle del catello uero Mezogiorno un luogo detto Baar: ilquale produ=
ce una radice del medefimo nome di color di fiamma, l-qual la fera rende un

Virt mara
:::::::::"
grande iplendore:ma fi puomalageuolmente prendere, percioche ella fugge, ne
"***"* prima fi ferma, che non ui fi farga opra orina, o metruo di donna: er alho
-

" "

ra a coloro, che la toccano,fourata certifima morte,fe con mano non fi tiene fo


fefa. Prendefi anco a un'altra guifa: percioche la uanno cauando d'intorno in
modo, che picciola parte di lei rimanga ricoperta dalla terra. Dipoi alla medefia
ma legano un cane: ilquale uolendoeguitare ilpadrone, la cuote tanto, che age=
uolmente la caua; e Jubito muore. A coloro, che poi la riceuono, non alcun
pericolo. Difiderafiqueta radice per cagione d'una fola uirt. Percioche da

que corpi, oue fono entrati i Demoni, eitoccandofi con queta radice, di fa
cile fi cacciano fuori.
Y
o ka difiderando Baffo di foggiogar queto catello, deliber cauando il ter
reno di empir la ualle di uerfo Oriente. I Giudei affediati, appartandofi da gli
strani,gli coffrinfero a rimanerfinella terrapiu baja, er esti stando nella parte
piu alta, tennero il catello : e delcontinuo faceuano di fuori correrie, e combat,
teuano con quegli, che loro ueniuano incontro. Ne folamente di loro moltipe=
rirono, ma ucciero anco parecchi Romani, che erano occupati nel farde baffio=
ni. Ma auenne, chel catello fi ree fenza combatterlo in quetomodo. Fra gli

Elazrisis affediati trouausfi ungiouane, detto Eleazar; audace egagliardo: ilquale eor
:: tando il popolo a ucir fuori,cra impedire a Romani il lauoro de bationi,sera
gagliardo. reo molto chiaro nelle zuffe, ev

haueua dato a medefimi di molte rotte, er uc=


cifine molti. Auenne, che una uolta, partitafi la pugna, fauellando egli fuori
delle porte con coloro, che erano fopra il muro, un foldato de Romani, detto
Rufo tolda. Rufo, di natione Egittio, pretamente ui accore; e leuandofi Eleazar in ipalla,

:::" cof armato, come egli fi tronaua, congrandistima fettalo port nel campo de
Romani. Ilquale comandand il Capitano, che fofje fogliato, e battuto alla

,...,
'

preenza de fuoi cittadini con le uerghe, tutta la citt mand fuori uoci compa
fioneuoli e didolore. Parendo a Baffo, che queta occaione gli potee effere uti
le, fece piantare una croce, motrando di uoler farul alhora Eleazar leuar fos
pra. Ilche ueduto, quegli, che erano nel catello, moltopiu fidolfero, trahen:
do di gran foiri. Eleazar ancora fi mife a pregargli, che e non uolefferola=
fciarlo in quella gufa morire ; e hauendo riguardo al proprio loro campo, ce
deero alle forze er alla fortuna de Romani. Eglino moi dalle parole di Elea
zar, e dalle preghiere di molti, che per luipregauano (percioche egli era d'una

grande e numeroa famiglia) fi piegarono acompaione, emandarono ambaciar


dori,

DI

G I OV A N N I

ZON ARA.

* %7

dori, promettendo didare il catello, feretituendo loro Eleazar, concedeero


che fi poteffero dipartir falui. Laqual conditione accettata dal Capitano, colo=
ro, che erano nella citt piu baffa, bauendo inteo il patto fatto priuatamente da
Giudei, diterminarono di fuggir la notte:er hauendo aperte le porte, furono tra=
diti da quegli, che haueuano patteggiato con Baffo: e fcamparono i piugagliardi:
gli altri, che furono trouati dentro, andarono a fil di fada: e uennero tagliati
a pezzi da fettecento ; le donne e i fanciulli furono uenduti all'incanto. A que
gli, che fi refero, offeru Bajo la fede, laciandogli andare, eritornando loro
Eleazare. Cio fatto and per combattere un luogo, detto Giardio, oue molti Luog dette

fampati de primi affedi fierano ridotti. Quetoluogo adunque fece cinger da ***
ogni
banda
dallafi caualeria,
e comand
fanti, che tagliafero
gli molto
arbori.impeto
I Giu =i
confittotra
dei, che
quiui
erano ricouerati,
cona grandiimo
grido, e con
C
Romani affalirono: da quali effendo francanente riceuuti, fi conum non pic=
ciol tempo nel combattere, ma lauentmento alle contrarie parti non fu eguale.
Percioche de Romani furono folamente amazzati dodici; e pochi feriti. De
Giudei non ue ne fcamp un folo. Et effendone stati prefi da tre mila, tutti fu=
rono fattimorire. Baffo e Liberio Mamo Procuratore di ordine di Ceare uen,
dettero
la Giudea:er
e diedero
ottocentodeloldati,
chehabitare
erano inuc,
uecchiatitutta
nellaguerra,
haueuanofolamente
huuuto laauacanza
foldo, ad
un Giulea
ta,
|

catello, detto Emanunte,dicoto da Gerualemme trem glia. E comand a tutti


i Giudei habitanti in qualunque luogo, che ciacun di loro mandaffe nel campido=
doglio due dramme, come prima haueuano in cotume di recare nel Tempio di Ge= Tribute im.
rualemme. Dopo la morte di Baffo, riceuendo Flauio Silua la Prouincia, deli- 's

ber di affdiar Maada, catello rinfo ancora di quelli, che haueuanorubeluto. ***
Era queto catello tenuto da ladronierei huomini, de quali era capo ilualorofo
huomo Eleazar de dicendenti di Giuda; ilquale otto cirenio haueua confortato
molti a non obedire alle dicrittioni de Romani.Flauio impadronitofi di quel pae

Je, cine il catello dimuro, accioche nefuno potee fuggire. volgendofi a uo- rreta det sa

lerlo combattere; e fatteui dalla parte, che egli poteua bationi (percioche ilca. :."
fiello era stato fabricato fopra un'erto Jaff, coronato da alcune profondistime
salli) accotandoui lemachine, ruppe una parte del muro. Ma coloro uene haues
zuano fatto un'altro di dentro, ilquale era ficuro alle percoffe degli Arieti: pers
cioche egli era fatto di legnami tra loro con doppio ordine congiunti, nel cui me=

zo haueuanopoto affaiterreno. I'quale non folo non potendo rompere il batti


mento delle machine, ma per le percoffe effo duenendo piu fodo, Silua ordin a
foldati a gettarui dentro fee fiaccole accee. Alhora ilmuro di legno riceuendo

il fuoco, mand fuori una gran fiamma: laquale il foffio di Borea prina dal di
fopra uolgeua- alla uolta de Romani in modo, che effo accendeu le machile, Dia
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2 ; 8.

PRIM A PA R T E D E L L'HISTOR I E

poi oprauenendo uno impetuofiimo otro, la ripine almuro. Ilquale del tuta
to confumandofi, il feguente giorno i Romani affalendo i nimici, Eleazarpere
fuafe a fuoi oldati, che ciacuno uccidendo le mogli cri fuoi figliuoli, uccidefa
crudel di fe poi fe medefimo. Queto configlio da loro approuato, falutarono le mogli los
******- ro, er abbracciarono i figliuoli, baciandogli con molto pianto: e dipoi con le
proprie mani, come foffero stati di altrui gli amazzarono. Cio fatto, raunane
do tutte le loro coe piu care, e ponendouidentro il fuoco; e celti dieci huomis
ni, che gli altri tutti uccideero, quegli, come hebbero fornito il crudele ufficio,
ciacuno cadendo morto opra i fuoi piu cari, uno, a cuitocc per forte, amaza
z i noue compagni, er and cercando per tutti iluoghi, accioche alcuno non

foe laciato uiuo. E poi che conobbe, che tutti erano stati uccifi, mie fuoco
nel palago: e dipoi cacciandoi la pada in corpo, parimente preo a uoi cadde
morto. Ma benche egli stimae, che neuno foe rimao uiuo; non dimeno una
uecchia, cr una femina di mal fare , e cinque fanciulli, che crano nacofi

nelle cauerne, non furono ueduti da alcuno. Gli uccii tra donne e fanciulli fu=
Numero de rono dugento Jeffanta. I Romani facendo la mattina impeto nel catello, non
g"". ueggendoui alcun nimico, e di dentro effendo ognicoa tacita e quieta, er ardena
do tuttauia il fuoco, dubbofi alzarono il grido, affine, che prouocaffero alcuno
a ucir fuori. Dal quale grido le due Donne ucendo delle cauerne, raccontaro=

no a Romani quello, che era auenuto. Neperci ci uoleuano credere, infino 4


tanto, che entrando nel palagio, ueduti gli uccifi, stupirono della magnanimit
di coloro, iquali con tanta prontezza haueuano frezzata la morte. Et in queta

clasei i, guija fi hebbe Maada. Auenne oltre a cio, che ancora in Aleandria di Egitto
finalefan furono molti Giudei uccifi. Percioche la fattion de micidiali effendo cola fug=

: ""gita, perfasstro a moltistiquegli, cheglihaucuno riceuuti, che fi foneffera


racquitar la libert . E, fe alcuni Giudei de meno ocuricio riculauano, uccia
dendogli, confortauano gli altri alla libert. Ora i principali del Senato chia=

mando i Giudeia parlamento, riprendeuano la diperation di que micidiali; er


fandriai.

efortauano il popolo, che fchifaffero il cattiuo fine, che per cagion di cotoro
lorfourataua, e fi deffe a Romani. Obed a cio la moltitudine ; e facendo im=
peto contra imitidiali, da feicento ne prefe: e quelli, che erano fuggiti, non
molto dipoigli hebbe nelle mani, e gli ridue. Et effendo eglino martoriati con
ogni forte di tormento, daniuno poterono ottenere, che uolefjero riconocer Cea
fare per Signore: ma conferuarono tuttigli animi loro fuperiori alla neceit.
Ma opra tutto la et de fanciulli gli fece stupire: percioche ne anco da loro po
terouo fare ucir di bocca, che Ceare per Signore uoleffero fimilmente conoce=
re. Queto morbo degli bomicidi ancora peruenne in Cirene. Percioche effendoi

: quiuificouerato Gionath,arteficetestori,huendoieghfutianicialcupout
ri, glimen

DI GIOV A N N I ZO NA R.A.

rigli men nel deferto,promettendo loro di motrar miracolie fgni.Queto fat=


to i capi de Giudei, che habitauano in Cirene,fecero intendere a Catillo, che qui
ui era prefidente: ilquale uimand foldati, che prefero i feguaci di Gionatha; cionarhs.

ilquale alhora fi fuggi: ma dipoiper diligente cura, che ui fi poe, datogli delle
mani adoffo, e condotto inanzial preidente, fece tanto, che fugg il upplicio,

e diede a Catillo occaione direi guadagni: percioche egli falamente affermaua,


che alcuni ricchiimi Giudei erano stati di quella feleraggineautori . Lequali
accue dal preidente lietamente abbracciate, induceua i micidiali a credere il mea

defimo: iquali da lui fubornati, accuarono molti. E cofilemierie de Giudei


hebbero alhora quel fine, effendo ultimamente Gerualemme da Romani stato
ditrutto. Dipoi fotto Elio Adriano Imperadore i Giudei da capo folleuandofi, ...,

preferole arme contra i Romani. Ma alhora altres furono uinti e ditrutti, ef


fndone tagliatia pezzi moltemigliaia, e pochistimi rimanendone uiui. Ilche : ***
fi racconter al uo luogo.
FL FINE DE L L A P R I M A P A R T E D E L LHIST O'R IE
D I G I O V A N N I Z O N A R A,

R E G I S T R O.
N .

Tuttifono quaderni, eccetto Q, che Quinterno.

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N: ramente ha la nostra et, Jaa

:|gnifica e ualorofa Signora Emi


:|| LI A, alla benignit de cieli: iqua
k|linon folo uici hanno prodotti huo.
#| |#|#| mini in tutte le facult Ilustri:
::::::::::::::s] come in Lettere, in Armi, in Scol.

tura, in Pittura, () in qualunque altra lodeuole arte e di.

(iplina: ma un gran numero ancora di Donne in ogni forte,


#

di uirt egual a quelle rare antiche , che conperpetua glo


ria fono ammirate e celebrate dal mondo . Delle quali
raristimo e nobilimo eempio nella perona di Uofra Si
gnoria fi uede. La quale effendo dotata di alto fenno, di
matura prudenza, di uera homest , di graui e reali coffumi;
di flicimo ingegno, edifingolarualore, nella faculta della
eloquenza fi pu con uerit dire, chefia non pur fimile alla

Romana Cornella, madre de Gracchi; ma a qual fiuoglia


antico, e moderno Oratore. Ilche quantumque piu uolten

molte occaioni fihabbia ueduto : chiaristimamente, pochi


mffono, i dimostro nella nostra citt : quando U. S.
moffa da faterna piet , or innanzi del maggiore e piu

Illustre Tribunale di queta Republica, in materia dela /e


lerata e mierabile ucciione del non mai lodato a bastanza

Signor Conte, il S. c-Achille Brembato, fao fatello. Che,


quantunque queto empio e lagrimoo accidente per fe tej
fofatto a mouere i Mezentij, )i Neronia compastone,
confiderandoi la bont, la fincerit, e la innocenza di quel
gentile, gratio/6; () amabile Signore ; la feleraggine de

percufri, e la qualit del luogo e del tempo : mondimeno fu


tale, tantala uiua forza della eloquenza delle fe prudenti

parole, che con istupore dicia/uno trafe le lagrime degliocchi


a tutti quei grauiimi e fapientistimi padri, dimaniera, che

poi per la citt fi pare ueristma fama, che Cicerone non


haurebbe potuto orar meglio, ne con plu eficace modo diper
fadere, e di mouergli affetti, elepastoni dell'animo. A che

per auentura empio fimile non s' ueduto in et ueruna.


:#
|

La qual

La qual coa effendo, come per certo , marauiglioa; la fa

::

parer men degna di marauiglia, l'effer Vostra Signoria /6


rella dell'Illutristmo Signor Conte, ilSignor Giouan Battita
Brembato, e lo hauerfi trouata Conforte del Magnifico
Signor Ezechiello Solza , peronaggio di grande autorit,
e dottore non pur raro, ma fingolaristmo in coteta citt.
Eben era etiandio conueneuole , che di cof rara () illu
tre madre nafeffero co rari () uirtuo figliuoli : come
il Signor Giacomo Solza, eccellentistmo Dottore dileggi:
il Signor Girolamo, ilquale dimostra nell'apetto le belle
f) heroiche uirt del fao animo . cAlla cui infinita
humanit e cortefia io cono/o grandemente effer tenuto:
poi che amendue il moero a honorar della faa preenza
il mio albergo : e parimente il Signor Giouan Battista,
adorno di ogni rara, () uirtuoa qualit . De i quali
tutti figliuoli, Uostra Signoria pu nel uero prender mag

gior gaudio e contentezza, che non fece la stef Corne


lia de' faoi : la quale in est riputaua effer poto ogni fuo
maggior theoro. Quete adunque, e molte altre cagioni
indotto mi hanno , hauendo indrigata la prima parte
delle profitteuoli historie del Zonara, da me portate nella
nostra lngua, all'Illutre Signor Conte, fatello di Vostra
Signoria, a indrizzar queta feconda a lei: fi come a gen
tildonna , e Signora coi rara, e co ripiena di qualunque
uirt : e la quale odo, che molto di cotal lettioni fi dilet
ta , /apendo di quanto futto fa la historia a ciacuna

condition di perone. Vofra Signoria adunque fi degner


%

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dileggere akuna uolta queta mia fatica , e di riceuere in


fieme coldono, la diuotion delmio animo.

Di Venetia
D . 1 1 1. :

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A trenta di Nouembre. .4
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A G A R o da Annibale promette a Capouani il Prencipats


Antonino tradi

. . ..

dItalia.

i Abboccamenti tra

Parthi .

179.

Antonio or Ot- Animo infperabile di Pirrho.

57

159 Annelli a chi fu conceduto autorit dipoterpor

f#10.

di Abbattimento de
------

95

26o Antonio infelicemente combatte con Medi econ.

to .

175.

fre .

gli Horatii, e, Angelo, che apparue a Costantino.


de Curiatij. In Annibale fugge ad Antioco. ..-a.

Accordo di Antonio col Re di Media.

181

Accue di Annibale.
Adiabane parte di Siria.

un-4.~~

237

289
12 .

Annibale non us la vittoria hauuta a Can x-

. rwe .

93.

Anthioco uien cacciato in Grecia.

132

14: tioco d zi, sci, ja la pace


12 3.
ats & Romani: , .

Adriano fi dilettaua di cacciare.


Adulterij di Meffalina.

Amore da Mafiniaportato a sofonisba. -26iisg


uccide Claudio con funghianelenaAgrippina
299 Antonino come uestiua nelle Guerre.
ft .

891
Agrippa Capitano dell'armata contra Se]- Annibale beffato in Carthagine.
* - * - 64
175 Annibalefigliuolo di Giffone.
65 Antonino perche cognominato Heliogabalo, 18;
Agrigentini uenduti.
* **0 "

Altri cognomi conceduti a Traiano.


Altare riKxato a Cefare.

, 168

245

Morte di Cao.

157

Anco Martio. . ,,

... .

steffandro contra Artaferfe Re de Perf. 263 Antonio innamorato di Cleopatra.


Ambroio.

Ambracia hoggidi ilgolfo dellArta. Amore, che ifoldati portauano a Pompeo.


Amicitia di Cefare fu la ruina di Pompeo.
Annibale sinchina con Scipione alla pare.
Amor del padre uero il figliuolo.

. . . .

267

Auaritia di Breano.

124
14o
146.
113

Annibale beffato in Carthagine.


Annibale paa in Samnio.
Antonio foggioga l'Armenia.
AnnibalepaailRodano e le Alpi.

49. Annibale.

... 89:

180

89:

" ... a st.

85

8s:

Ambaciadori da Romanimandati a Pirrho. 34 Annibale uccide i prigioni Romani. .


Antonio ua nell'Armenia.

. no.
,^,17*
4 :

Aniano Vecouo di Aleffandria.

82)
-a : 223

Antonio biamatfer l'amore i Clepatra. Ro Annibale uinto in unfatto . .::::..., 963


T A VO L A

D E L L A

Antonioferifeefe medefimo .
Antonio contra il padre.

Apolloni hoggidi Valonef,

S E C O N D A -P A R T E
8

.186 Carino Humeriano.


's 57 Corffoggiogati da Varo.
6o Congiura contra Gaio.

77
21 j.

Apollonio Filofofo.

sjo

Congiura demobili contra la patria uendica

Appio Claudiofugge a Roma.

23
43

Carthaginei aiutati da Romani, ripigliano le

Apritura in Roma.

Afdrubale laciando la spagna paa in Ita


lia.

*G

for.

76

Capouani riceuettero Annibale.

94

Affedio di Birfa.
s 36 Camillo con lo aiuto degli Ardeati, e de Roma
ni, libera la patria daFrancefi.
4o
Astutia di Tarquinio.
17
Astrologi quello , che prediffero contra Gal Carthaginefideliberano difarguerra a Roma
ba.

22 6

Afdrubaleinganna Nerone.
Affutia di Tallo.
Attio Tulliofopinge allaguerra iVolci,

POR

15

81

}}}

Carthagine ditrutta.

137
218

Calfurnia.

28 Contefa tra i Patricije tra la plebe intornoa

Attilio Regolo contra Sanniti.


Athiniefi accuano Annibale a Romani,

48

az

Coriolano.
Camillo creato Dittatore.

28
43

Aalo Vitellio.

224

Catone ricouera la Spagna.


Camillo creato Tribuno de'foldati.

Awgurio d'un peste.


Autorit concedutaa Pompeo.

177

Conditioni della pace della guerra Macedoni

Awgurio delRegno di Tarquinio.

Auaritia.
Aurelio.

12.

142
226

264

Anpici de Tribumi.

33
zgo

Artabano Re de Perfi.

Armatapriuatade Romani.
Ardire di Cefare.
Arftarco amico di Pirrho.

74.
s jo
ja

Aquile, che fra loro combatteuano.

n89

Attaglia tra Scipione & Annibale.

B Battaglia alefr Lepido.

;
177

Battaglia de' Romania Carthagine.

C4

g13
37
i 13

Camillo trionf di bauer liberata la patria da


Francefi.

4#

Camillo un'altra uoltarompe i Francef. 4;


Cafto uain Afia a trouar Trebono.
r6'f
Camillo later Kauolta creato Dittatore ricoue
ra Sutri.

4t

Catone domala Spagna,


un 9
Gonditioni della pace tra Romanie Carthagi
.
75
Confoli diuerfi da Romani mandati in diuere
arti.

77

Cortefia e benignit di Augufo.


194
Balena prefa.
256 Carthagineficangiano la finta pace con mani
Bafstano adottato Imperadore.
265
-feta guerra.
Battaglianaualefra Agrippa e Democrate. 176 Carthagineficrudeli ne loro confederati. 7o
fia

Bello animo di Lucretia.

2.O.

Bruto e Casto contra Ottauio.


Bruto cacci di Roma i Tarquinj.

n 6

Bruto.

241

19

Continen Ka e poten Ka di Pompeo.

144

Conditions della pace, che diede scipione a Car


thaginefi.

Ir;

Congiura contraDomitiano
cagioni della guerra fra Ottauio & Anto
Brat
condannaiprprifgliuoliallamrte
ar
BrandiKxo fattacolonia de' Romani.
6
mio
182
Bruto Albino.
255 Congiurafattacontra Tarquinio.
14
39 Carthaginefi di nuouo uinti da Romani, ritor
Brenno laciando Clufio, uaa Roma.
*

mano in Sicilia.

Carbone.
139
Gatone taglia apeXxigli Etholi.
222
Carthaginefi antepongono laguerra a na non Cefare fefepelire Cleopatra infeme con Mar

t conveneuole conditione.

Cartia in Roma,

348

c'Antonio.

Ceare creat perpetuo Dittatore.

s88
*54.

Ceare

D E L L H IST O R I E D I GIO. ZO'N AR A :

ceare perconfiglio di Mecenate tiene l'Imperio cripina.


el Prencipato di Roma.

18%

246

crudelt di cornodo.

246

71 configlio di Liuia dato adAuguto.


Cento e uenti Elefanti mandati a Roma.
Cefarefece eercitare Ottauioin tuttele lodeuoli Crudelt di Seuero.
< difcipline .

| 59

crudelt di Annibale.

94

Cefare col titolo di Re moe contra lui lodio del creanXa di Aleandro
* 54. creation de Tribuni della plebe.
popolo.
Cenfori.

Cefare combattuto da Achille.


di Pompeo.
Cefare contra

Cefare onde prendeffeil cognome.


Cefare prende la guerra ciuile.
Cefare uince Pompeo.

Cefare meduta la teta di Pompeo, pianfe.


C H R r s T o quandofu battexato.

crudelt di Gaio.

Bio

26
z c2

33
I 53
254

curtio falt col cauallo armat dentre la fof.

zj4.

s 56

a
curioit di Severo.

44

148
D

25o

Ecreto in fauor de christiani.


Decreto di Traiano nechristiani'.

344

133 Demetrio muore per lafraude di Perfeo,

ns.

Cefare diede per moglie Giulia fua figliuolaa


* Pompeo.

197
25 5

146
207

Demetrio.

CH R I $ O

2 I2

Decio eletto dafoldati Imperadore.

Cinna.
Cincinnato creato Dittatore.
Cinna mandato da Pirrho a Roma.

*39

Detti di Liuia.

34

Decabalo Re de Dacifoggiogato-

55

Decreto infauor de chriftiani.

203 Decemuirato, come ordinato equale.


Glementefinfe di effere Agrippa.
n86 Decimare quello, che era.
Cleopatra entra nelle epolture.
Claudio dafoldati chiamato Imperadore. 214 Dittatura.
179 Dicordia tra ricchie poueri.
claudio Drufo Nerone.
34* Dignit de'confoli diminuita.
clemente Sefto Vefcouo di Roma.
74 Diverit di anni preo a diuerfi.
Claudio Pulcro.

22

8s
27 a
2o5
244,
344,
3s

g
33
34
33
na

217
claudio prende per moglie Agrippina.
248
Dimande homete di Cefare,
claudio per wederegli abbattimenti de Gladia Dicrittione della Iliria; cio Schiauonia. 79
17 s
toridiuenne piu pronto a uccidere altrui, 2o1 Dicordiafra ottauio, & Antonio.

Cleopatra .

v59

Drufo adottato da Augusto.

claudio cieco contra lapace di cleopatra.' 153 Diocletiano fi fa adorare dal senato.

96
296.

8.
nos Diferitione della pagna.
17
congiura di Ottauio,d Lepido,e di Antonio.163 Diuifione della Prouincia di Roma.
213
Diacletiano e MafstmilianoHerculeo hauendo in
coltello epugnale di Protbogene.
23
coffumi di Tarquinio.
darnoi christiani pereguitato, nel fine la
2,o8
cotumi di Tiberio.
a8
fciano l'Imperio.
229 Diferittione di Bretagna.
cotumi gropere diVepaiano.
257
M49 Dipute di Neronegionenetto.
contefa fra Metello e ceare.

281
coffante e cloro.
n8 g
Don di Cleopatra mandati a ceare.

claudio Nerone uccide Afdrubale.

cotumi di Galieno.
coffume di Auguto.
oftumi e morte di Seuero.

s8o

Doppie Kxa di Tiberio.

s99

Dominio Romano qualfoefotto Romulo.


}}
Domitianof faceua adorar per Dio.

costanKae dure.Kxa di coriolano.


costumi di Antonime.

29
M47
243

crudelt di Antonio.

164.

cornelio Confolo .

crudelt dellaplebeRomana.
Grudelt bestiale de carthaginf,

38

23

sz

Dottrine c ambitione di Adriano.

Drufo uccifo col ueleno.

: OS

s 29
2o4

Dragone di lungheXza di centouentipiedi uccis


fo da Regolo.

69

Dnna , che dimand ginstitia da. Adriaa


199 e

880

T: A VO LA DELLA $ COND A PARTE


E
Fuggita di Sefto.
Ccliffe della Luna.
...
127
Fuggita di Filippo.
Eccliffe della Luna. . . .
Fuluia dal popolo condamnata.
Eccliffe del Sole.
199 Fatti di Scipione in Ipagna.
:

2Ir

ms&
17*
9L

Elio Adriano.

Equit di claudio.
Eercitu di Nerone nellecene.

|-

Edili.
Eutichiano..

*--

|-

Euboea, hoggi lIola di Negroponte.


F

143

*2.2 2

274.

Furio Camillo Scribonio.

2 16

Fuggita di Antonio e di Cleopatra.

Fichi recati a Cleopatra.

286

El 21

FFatti
Attidegli scipioni nella spagnadi Emilio.

|-

ForRe di Sefto Tompeo.

127

. .

213:
nja.

184

Gaio e Lucio addottati da Auguto.

184

Gaio mandato contragli Armeni.


Gaio uccide Tiberio.

* 133

Fame in Roma.

Fabij.
Ftti di Scipione in Ifagna.
Faii di Calo e di Bruto. . .
Fabio cmprende linganno di Annibale.

Alba eletto Imperadore.


zz$
G: uinti da Tarquinio con inganne. Iz

2 54
272

Fabea.

34
z9

87

19J
162
zo7

Gaio Giunio contra Sanniti.


Guardia efegui di Seuero.
Gato Sulpicio. .

47.
z

Gaigo, chefece dar Tarquinio alle verzini ve


stali; che caftit nonferbauano.
14.
1oz
Gaio chiamato dalpopologiouane.Asgafo. ***

166

Fatti di Scipione nella Spagna.


Ftiti di Valerio Publicola.
Fatti di Apulio . . . .
Fabio e Marcello confoli.

a O.

23
;
97

Ratti di Pablo Sulpicio in Acaia.


Fabio uccidee stefjo. . . . . . . .
Facult de ricchi utili a poueri.
Bauoia detta da Menento Agrippa.

Ferro, o oro merui dell'Imperio.


Fenice ueduta:

|-

263

97

Fitti de cotantinopolitani. . .
Fatti di Agrippa.

Fuga di Metridate.
Fuggita di Macrino.
Fuggita di Nerone.
Fuggita di Pompeo.
Furgita delle naui di Cleopatra.

262

Eufebio.

zmiliano.

Fatti di Labieno.

22 2
27

222

38o

204

***

Gaio e Lucio fatti da Auguto Prentifedel


ioent.

19*

Gallia Cifalpina, hoggidi Lombardia.

a 3 o Galieno figliuolo di Galieno.


Gao Claudio.
|
36
25 Gentiani occupati dell'Africa.
28e

Gaio Giulio Vindice. .

s86

Genti uinte da Pmpeo.


Gordiana.

Flaminio foggioga Nabide.


I 19 Gordianofatto dafoldati Imperadore.
Giuochi di Antonino.
Flaminio rotto ad Arezzo. .
88
Flacco accuato da capouani, craoluto, too Guerra ter Ka Carthaginee
Greci mouomo contra Romani.
Flacco s'impadronice dicao.
.
-

Guerra contragli Albani.


Guerra feconda Carthaginefe.
afcolcatore di Critome.
Frma degli alloggiamentide carthaginef. s; Gregorio
Francei condotti al foldo da Romani
- 75 Guerra contra Liguri.
Flautano, C7 altri Pontefici.
Farnace uccifeil padre.

Francefiprendone Roma.

39

26o

131
st

a69
7

: 79

145
z 69.
8

E43
8.

* 22 g

- v45

France/ie Greci/?pelit, ii.

144
s.73

Guerra tra Romani e Carthaginefi in Sicilia. 6r


Guerra de Falifci.

76:

96
Fine della econda guerracarthaginee.
14 Gracco & Albino Confoli. .
Filipp benigno aerfo i christiani e chrifia Guerra diMacedonia fattacontra il Re Filip
t. no .

2:

* po .

Filipp. RdiMacedonia fa lega con Anniba Guerra de Vegenti:


sr$"

37 >

Guerra de' Cempits... . . . . . . . -- ---- #


Gherra

;"

TT DELL'HISTOR TE DI GFO. ZNO NARCA:


6 Illiria, hoggidi Schiamonia.

- s

Guerr4 dr' Sabini.

Guerrafa Sefto & Ottauio.

175
*** 49

*Giuerra contra i Taremtini.

Giuliano odiato dal popolo.


|-

Giulia sbandita. * * * *
Giuliano.
*

244

z jo
|4

--

6o

1 of

."

di Antonino Caracalla.

Imperio di Aureliano.
Imperio di Claudio.
Imperio di Didio Giuliano.
Imperio di Emiliano.
mperio di Gallo e di Volufino.
*
Imperio di Galba.
Imperio di Galieno.
Imperio di Comodo.

*
28i

285

252
275

274

* x 24

- - -277

|-

246.
344.

Imperio di Marco Aurelio Antonim.


#

"

178

Liuia prefa per moglie da Ottauio.


Libretto dato a Cefare.

164
155

Lode di Scipione.

no3

- 199

Lode di Mecenate.
Lode di Paolo Emilio.
Lode di claudio.

129

* 21;
56

Lega di Pirrho contra Tarentini.

Lepido.

Lepido fi d in potere di Cefare.

192
74 Liberalit di Gejare... ".
64 Lode da Pirrho date al walor de Romani. $3

Honori da Antonio conceduti a Cleopatra. 181


i

217

177
*4 i

* 195

Hieronef congiunge con Romani,

1 -

|-

25t

|-

*Annnepreo da Claudio Pulcro. Hierone Re di Sicilia.


Hierone ardito.

L:gge de Serui.

l-Legioni quello chefano.


2i Lepido uiene a contefa con Antonio.

Giuliano fatto Imperadoreperdanari.


Guffino Martire.

Lollio Smanito.

.*' :

, : M

M Arco Lepido, e Lucio Planco.

16#

Marco Aurelio o Antonio ordinati Impe


24r

radori.

Maneggi di'Giuliano.
Mamertini fanno-lega con Romani.
Marcello e Lauino confoli. .

25z
6.

Macrino.

26 s

Marco Saluio Otthone..:... .

z 24*

99

Imperio di Maimino.
Imperio di Maimino di Thracia.
Imperio di Marco Aurelio Antouin Rio.
Imperio di Pertinace.

289

Macrino compra la pace dal Re deParthi. 26.

267

Marco Aquiliogaftigato perbauere laciata ira


- 18:
friuer parte de libri ibellini.
Marco Furio Dittatore trionf de' veienta- i

Imprea contra Tedechi,


Imperio de Macrino.
Imperio di Claudios. - - - - -

266
26 z

214

Imperio di Tacito.

282

Imperio di riberis.

2ou

Imperio di Tito.
Imperio di Valeriano.

--

- 344

""

Marc Reglo, e Lucio Manliemanno in - Afri


68
C3

25o

J34

243

Mania per qnalcagionef diede all'amicitia:


- de' Romani.

- --

**

Io

* 23o

Marco curtio. . .** * * , , . "43"


275 Marco Valerio coruino, . . . . . . . . . 44.
ro6,
Ilitergefi distrutti.
Manli s'impadron del Campidoglio. . . 42
n328
Imagine, che apparue a Drafo e la ua mor Mafentio crudele a christiani,
* * -- 794 Marco Filofofo, . . . . . . . ... s., e 27o.
3 fe .
|-

27o . Mouimento de' Perf.

Imperio di Filippo.

Infermit di Auguto.
Imperio di Ottone.

19t

^-

22 5

Junondatione del Teuere.

Ingegno e costumi di Claudio. :Imperio di Atticofalfo Antonino.


Ingegnofalfo di Tiberio.
-

Iscondio Campagna.
-- - - -1

: Chistiani.

-2454

Morte di cinna.

.
r94
Morte di Porcia.
253
Motti in lode . *: - - , : . 1434
314
22 5
263 Morte di Ottone.
2

- -

Imperio di seuero.

- 174

Mirakol mostrat da Droper tagine d

, i -

201

s" |

Marcello accuato da Siracuani;, & affola-4


z 39

............
.
.

Morte

T A V O L A D E LL A S EC ON D A PA RT
Morte di Marc figliuolo dicatome.

169

Morte di Liuia.
Morte di Publicola.

2 of
23

Manliogettato dal campidoglio.

42
sz9

Morte di Perfeo.
Morte di clementefettimo.

3$$

Morte di Agrippa.

s93

Morte di Paris.
Morte di Caio.

Morte di Drufillaforelladi Gaio.


Morte di Britanico.
Morte di Leonide.

Mamertinifanno lega con Carthaginef.

Morte di Gaio.

Morte di Quintilio.
Marte di Auguto.

1937

Morte di Lepido.

3.Ja

299

Morte di Fabio.

6.g

Morte di Tarquinio Superbe. .

32

;"

Morte di Tolomeo.

s84

Morte di Agrippina.
zes
Morte di alcuni,che congiuraron contra Vesta

310
316

a jo

218

229

Morte di Sabina:

310

Morte di Domitiano predetta da molti fe Morte di Siface


734
341 Morte di Cefarione.
s87
7s
Morte di Herode.
z 13 Metello uince Afdrubale a Palermo.
Morte di Gaio e di Lucie.
196 Mamo o Albino gouermano l'Imperio. 263
4-3
Morte di Heliogabalo.
265 Magnanimitgrande de Romani.
59
Morte di Diocletiano, e di Mafiminiano. 288 Morte di Pirrho.
11

Morte di Camillo.
Morte di Carbone.
Morte di Amilcare.

Morte di Oppio e di claudio.


Mammi ucceore di Marcello.
Monete di argente.
Morte di cicerone.

Magitrato de dieci leuate.


Morte di Meffalina.
Morte di Democrate.
Morte di Caracalla.

43
a4o

78
32

138
6

264
3
317

Morte di Bruto.
Melio.
Morte di Seiano.
Monti Craniti.
Morte di Lucio Sicio.
Morte di Cherea.

169
33
sof

38
33
214

Menaribella a Sefto, e saccofiaa Pompeo. Izs


Morte di Giulia madre di Caracalla.

16 s

Morte di Emilio Scauro.

Magone partendof dispagna, conducelaguer


ra in Italia.

no7

Morte di Aleandro.

26:
a67

Mifera morte di Antonio.

Morte di Mamino

a 89

Mutto Sceuola.

Morte di Cotante..

289

Morte di Tacito.
Morte di Decio.
Morte di Vitellio.

382

Morte di Marcello.
Morte di Galieno e di Albano.
Morte di Comodo.

Morte del terK Gordiano.

27o

45
2 I2

Morte di trecento e fei della famiglia deFa


bj.
Morte di Cleopatra.

3o

286
33

4.

278
249
148

Morte di Adriano.
Morte di Aureolo.
Morte di Tacio.
Morte di Claudio.

s77
6
t3s

Morte di Cefare.

Ij6

Mamiliano Herculeo collega nell'Imperi de

Morte di Ottasta.

194

. Deoclitiano.
Mammea ador CH R. 1 s T o.
Morte di Gallo.

267

Morte di Decio.
Morte di Trebonio.

u66

274

Morte di AriobarKane.

B66

Morte di Numa.
Morte di Galieno.

279

186

285

Morte di Agrippina.

Morte di Vendeio .

217

48

Ta

Marco Filippo mandato da Romani contra Per Mancin pree un Catello dett Megalia.
J&o.
Morte di Tiberig.

Morte di ottanta ,
|-

.'...i

126
2o8
. v 32

Morte di Probo.
Morte di Romolo.

ef.

.js
28P
3

28Si
Morte

: : DEL L'HISTORI E DI GIO. ZO NA R A . . -Morte di Macrino.

263

Morte di Aureliauo

z8z

Pontefice.

Pompeo prima Capitano, chefaldato.


Perfecutione contra christiani.

N \fcimento del Nilo.

256

14

19 ;
29 or
54.

.*

Pirrbo ua alla uolta di Roma.

Narcifo terRp vefcouo di Gerufalme. 253 Principio della historia degli Imperadori. 139
Nicia Medico di Pirrho a Romani lo tradi

fee.

nieopoli fabricata da Auguto.

56
185

Numa andato a Roma,

Porfenna affedia Roma.

13

Perdita di Antonio.

184

Porto da Claudiofatto farea ofia.


Pompe di Tarquinio.

215
13.

148
Numero de Tribuni accreciuti infino a do Pompeo creato folo Confolo.
dlci
27
Pompe per giudicio di Cefare non lo hauerfa
----

Nabide Tiranno de Lacedemoni.


*

z 17

~\ Rdine di alquanti Vefroui.

242

puto

15

14117fere,

Pompeo mandato da Silla in Sicilia.


Pontefici.

28 o

Parole di Porci.

169

14d

Ordine di molte cofe.


Ottauto di benigna natura.
Ottauio prende il cognome di Cefare
opere lodeuoli di Guo. .

164

Paaggio de Romani in Grecia.

- 64

Prodigt innan Ki alla battaglia di Farfa

opera belliima di Seuero.

253

glia.
Pontefici.

211

168
27

Ordini e religion di Numa.


to
Plebei prefero il Conflato.
Oratione di Antonio opra il corpo di Cefa Plebei cheggiono il Magistrate.
-

re ,

-*

157

Oracolo di Apollo.

Oche del Campidoglio.

19

" : 49

Oracoli della Sibilla.


Ottauio ua alla uolta di Roma. .

18

|-

16. z

openioni uarie della morte di Santippo.


Ditauio / unifce con Bruto.

7
.. 6

* -

Acefatta con Sefto Pompeo


Paolo uince Perfeo.
Patricii quali.
Polo Emilio contra Perfeo.

73
118

Parthirotti da Labieno.

5
127
r?4;

Parole di Fabricio a Pirrho.

55

Prefa di Carthagine.
Prodigj.

--

54

4*
n37
47

-"

az : . "

Pietro e Paolo decapitati. .

Parole di Lucio Valerio.

21. 1.
-

118

Publio Scipione mandato in Ipagna.


Prodigio.
Prefagifa Pompeo e Cefare.
Plebe fi riduce nel monte sacro.

Ies
34@
*yo

25

Pompeo nella uenuta di Cefare abandona la


Italia.

"...

149

Prefa di Costantinopoli...,
Parole di Catone.

Pruden Ka d'Oitauio. :-..


Pirrho preo da Romani.

Parole di Pirrho a gli Ambaciadori Roma Prefa di Demetri.


t - ni.

33

|-

, 25;

118

, ,

16 g

- - - - - 55
*** ': , : ,

Parole di Regolo a Romani.

&n

22

Parole di Veturia a Coriolano fuo figliuolo. 29 Pompeo ua nell'Egitto, oue poi uccife, 151
Parole altere di Hannone contra Romans. i 63 Pirrho da capo moueguerra a Romani. :- -;
Parole di Emilio dette a Perfeo.
n28
Pirrho uinto nel paefe de Samniti. . . .38

-21s
Paolo Emilio, Terentio Varrone. . . . , 92 Prothogene.
Parole di Cina a Romani,
- * - 5 5 Plotina moglie di Traiano.
344.
Parole di Antonino a foldati.
26
Perfeo contra Rmani. . . .
26
- -

Perfeo domanda pace


Festilenxa in Itlia.
"Pestilen Ka Pestilen Kain Roma.
Pestilen Ka.
- -

Pompeo contra corfari

|-

- - -

18
104
23o

, - - -

274

... 24*

Proculelo mandato da Cefare a Cleopatra, iss

Publicola facitar Tarquinio a ragione... az


P. Valerio uince Francef.
Pompeo contra Mitridate.
Prodigd in Roma.

'* *

76

143
*8

Prodigj, che andarano immanRi alla batta.

TA VO L A . D E L L A

glia Acciaca .
Prodigi 9 oracolo di Delfo.
.
Prefa e morte di Seto Pompeo.
Prefa e ruina di Camerino.
Principi della guerra Carthaginee.
Peloponefe, hoggidi la Morea.
Perfecutione de Chritiani.
Pirrho ricouera i Locri.

Pertinace di Alba Pompea.

S E C ON DA

183
19
79

P A R T E

mostri tempi.
Ribellione e morte di Caffio.

18,
245

Ribellione de' Giudei.

21. st.

Ribellion degli Armeni.


195
Romaui per neceit falificarono le monete
d'argento.
9s

271

Romani non fi poteuano conferuare con Repu

23
6

58
28o

blica libera .

193

Rotta de Romani per gli Elefanti di Pir

rho .
Popolaripofii fa Patricij.
15
Prefe, che fecero i Perfi.
276 Roma, quando fu fabricata.
Ruina de Lipari.
Principio della Tirannia di Tarquinio.
16
Parole di Auguto innan Ki alla fua mor Romani non ricevono Tarquinio.
199

te .

Pompeo hebbe tre trionf.

Proclo finge di bauer seduto Romolo.


Pirrho.

146
8
5o

53
4

29

Rotta di Sapore Re de' Perf.


Romolo di diciott'anni fabric Roma.
Romanifanno pace con Rhodiani.

277
$

Romani frappacificano con Rhodiani.

129

129

9
Pannoni hoggid Vngheri.
181 Romani rotti a Canne. .
Romolo quanto uie.
8
Pompeo fauoreuole al popolo.
241
Pirrho in Taranto ufa effetto di Signore, i Romani intimanolaguerraa Cleopatra. 181
- - - 56
Procrittione e crudelt ufata in Roma. 163 Rotta di Pirrho. . . ,
Prodigi.
199
Romolo chiamato Quirine.
:
S
Prodigio d'un Lupo.
48
Prefa del Re di Media.
18 m
S A N Policarpo.
246
Sapore Re de Perf.
7
Prodigij, che dimotrarono avenimento della
guerra Carthaginee. .
84 Salapia fi da a Romani.
Prodigj, che fignificauano l'Imperio di Ne Sardifoggiogati da Caruilio.
78
--213

218

0}

Vando. G E s v. C H R i s T o mostro

signore, prefe carne humana.


Quinto Fabio Maimo Dittatore.
Q uinto Cicerone.

samniti foggtogati da Romani.

59

Samo effer quello, chefoe.

27

Scipione Emiliano.
2oo soria fatta prouincia de Romani.
89 Sagonto prefa e ruinata.
165 Serui amoreuoli uerfo i padri.

333
145

33
164

Q into Fabio Mafimo fouuiene all'afflitta Seruio s'impadronice del Regno.


Republica.

Quetori ordinati da Publicola.

93

Sertorio.

23

Sefto ua alla Cefalonia.


Scipione ilgiouane.
ScelerateRXa di Antonino.
Sefto Pompeo.
Scipione e Craffo Confolis

R.

rj
F4W

178
93

Apina delle sabine.


5
164
Regno di Tarquinio.

16 f.
1c3
69
Regolo preo da Santippo:
Regoloper lafua altereXXa cangia la fuabuo Scipione ua in Africa, & riceuuto da sir
nafortuna in miferia.

69

face.

Regolo mandato a Roma da Carthaginef. 7t Scipione wa ad Antioco.


129
Seditiof uccifi.
28;
Regno di Anco Martio.
Romani combattono contra Samniti.
58 Scipionepunice una parte defeditiof. 1 or
12

Regno di Lucio Tarquinio.

13

Runa di Alba.

II

|-

Solleuamento de foldati di Ottauio.


Sceleratex Xa de Tullia.

Scelerit delmaggior Tarquinio,


aifrenione nel westir de gli Imperadori de' Scipione.
Rubelllione di Sardigna.

273
m
6

79

* *

3$

scipions

DEL L'HISTORIE D t ..GIO. ZON AR A.

scipione Africano er il fratelloguerreggiano Torquatofa uccidere il figliuolo.


s con Antioco nell'Affa.

Teleforo Vecovo di Roma.


Scufi dell'autore delle cofe da lui tralacia Teffuggini come fonfatte.
- te
138 Tempio CiKico.

- 4;

E-2 M,

*4/4
18a

2 43

Scipione adoper larmata de confederati. 198 Teta trouata nel cauareperfar lefondamenta
del monte Tarpeio.
g8
:Seditiane de' debitori.
seuero non conferu il decreto da lni fat Tbeforo di Decebalo, doue era naftofo. 244

* - f0 .
354 Thrafillo Atrologo.
Scipione ua nell'Afica; e quiui amministra la Tis Flaminio Conolo guerreggia con Filip
2

guerra. . . .

1 a9

|-

|-

195
scipione Emiliano Confolo innan Ki al tem Tiberio eletto Imperadore.
po.
135 Tiberio intendente di Afrologia.
196
Scipione prende Rhgio.
no8 Tito paragonato ad Augusto.
23o
Scipione induce Annibale a dimandar la pa Tiberio, quale animo hebbe uero c H R l
C

sT O.

112,

z o7

Segni, che prediffero la morte di Cefare.

15; Tigrane fi da a Pompeo.


344
Sedition de Giudei e ruina loro.
24o Tiberio folleua Gaio all'Imperio.
206
5effo Pompeofa un conuto ad Ottauio, & ad Tumulto in Roma dopo la morte di ceare. 156
174

Antonio.

Tito Manlio Torquato.

43

Sesto simpadronice della citt de Gabini. 18 Tolomei di Egitto acquetati da Romani.


Seditione contra Confoli.

Tribuni dishonorati dal Senato.

3o

Segn delle guerre Ciuili.


159 Traiano chiamato Dacico.
Siragofa fda a Pirrho,e dipoiegli la perde. 57 Trionfo conceduto a Paolo.
Siface uimte, efatto prigione da Lelio.
Trionfo Perfico.
Silla.
139 Tribuni della plebe detti sacrofauti.
Sella concede a Pompeo il trionfo.
M41 Trionfidi Vepaiano.
I 12

Silla honor Pompeo.

Trionfo, ondefia dariuato.

4 o

siragoa combattuta da Romani. , * 64 Tribunt abbruciati.


Siface ffeuopre in fauore de Carthaginef.109 Trionfo e fuo ordine.
Soldati di Scipionefanno jeditione.

spurio Furio.

22

Sporo moglie di Nerone, e Pithagora mari


t0

Stellaapparuta.
Stefano Pontefice.

Sulpitio Galba, Lucio Apustio.


Segontini.
Taranto ricouerato da Romani.

Tarquinio s'impadronifte del Regno.


Tanaquil patteggia con seruio.
Tarantofi da a Papirio.
Tracio Regna infieme con Romolo.

** 9.
29

Trionfo couceo a Flaminio.

8o

Tullo marita la figliuola ai Tarquinj.

Is

|-

Valeriano prigione de Perf.

75
275

Valeriano ua alla uolta di Roma; est chia


to Imperadore.
27$
Valerio Leuino contra Pirrho,

276

32

98

Valerio Publicola fusceore nel conolat a

Valore di Demofbene.

Collatino.
Valeriano.

T Arpeia trad il Campidoglio.

2?

219

332

Siragefaaediata da Marcello, e difea dall'in


gegno di Archimede.

az 9

287

3e

35 Tullo Hosilio ter R Re de'Romani.


84

148
244,

36

Trionfo conceduto a Paolo.

Soldat Romani, quando hebbero paghe.


sogno di annibale.

13 o

16
LO3

Vafi di critallo di Polione.


Valerio Afatico.

22

276
27 s
223

*3

Valerio Publicola creato Dittatore.

23

34
59

Vapaiano raccoglie danari.

?s

Tartini chiamaron Pirrho well'aiuto loro. jo

Valerie Mamo c Ottacilio confoli.

s4

Vern per ilgran feddo cagione digrandeste


rilit.

TAVO LA DELLA SE COND A PARTE


s8 f.

Vccifone defoldati di Mitridate.


743 Vilt di Antonio.
Vcciditori di Tarquinio condannati amor vita di Giulio Cefare Dittatore.
67

Vittoria di Publicola.
Vittorie di Galieno.

33

Vittoria di Gallecio Mafimiano contra Per

15

fe

Vecifione di trecento foldati Romani.

vfficio de Cenfari.
Verfidi Sofocle detti da Pompeo.
Vefto.
-- vitje uirt di Vitellio.
Vittorie nauali de Romani,
Vittoria de Sanniti.

M46

152
291

.
Vittorie di Manlio nell'Affa.

227

Vittoria de Romani.

23
27

286
4
2e

Vittoria di Cefare.
253
46 vittoria di Pompeo contra Cefare.
go
Vittoria de' Francef, de Samniti, e de'Tko
272
158
fcani
48
286 Vm capo decelenti con le fue parole ritenne
68

Vittoria di Cefare.
Vita di Gaio Ottauio.

Vittoria de' Tedefchi.

la plebe, cheuoleuaabandonar Roma. 4

Vittoria di Auguto preo ad Accio Promon


'

forto.

* 185

Vno, che diceua effer Nerone.


Vindice feruo dicuoure la congiura de nobi Vrbano 29 altri Pontefici.
li.

Vittoria de' Romani contra Thofani. -

Valeriano perfeguita chriftiani.

29

Ventidio.

2:5
269
z75
174.

48 Vepaiano fatto Imperadore.

Volumnio contra samniti.

1 la

IL FINE DELLA TA vol. A DELLA se coND A PARTE


DELLHISTORIE DI G1 o. z oN ARA.
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D E L L E

H I S T O R I E

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GIO. ZO NA R A M O N A C O;
NELLA Q y A LE SI DISCRIV O NO BREVE MEN
te i fatti de Romani dalla edification di Roma infino

a tempi del Gran C o s T A N T 1 N o,

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TRAD
NEL LA V o LG-A R L 1 Nova
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L O D O V I C O
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R-Eirr:N

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DELLORIGINLE E PRINCIPI I D E * R10 M.A.N.I. ,, , ,


or c ir a 'l a n o s T R A R 1 sr o R 1 A E F:io,
uenuta a far mentione de Romani, motrans :.
do, che la lor potenza fu inuperabile; hora
cofanecejariima araccontare, e piegarchida

ramente a i Lettori, chi esti fiano, qual fia la


origine loro; onde riceuetteroilnome; la fors . . . ,,
ma del gouerno, che hebbe quella Republica; . . . . .

|| i trauagli, che fotenne; e per quali uie eme=


; ziella acendefje al colmo di tanta felicit e
========| grandezza, che tenne la Signoria e l'imperio
di quai tutto il mondo, e fi eftee la loro potenza poco meno, che opra tuttele
nationi: come primieramenteella fu fotto a Re, e dipoi uehne al dominio de gli
ottimati, ouero a Dittatori era Confoli: e pofia da capo ritornando al gouera er es-1
no popolare, nel fine fi riuolgeffe alla Monarchia, cio al dominio d'un folo. Di

tutte quete coe adunque metiero ch'io feriua, riducendo la lunghezza dicofi ,:" . %
grande opera a quella breuit, che io potr maggiore, erichifando le molte pas :
2 ..

; **

Hist. di Gio, Zonara,

AA

S ECO N D A PA RTE

D E L L'H I S T O R IE

role, affine, che fi poa con piuageuolezza intender la hitoria, etenerfi pient
mente nella memoria. - - . ::-

rata si

E N e a adunque dopo ligueira di Troia, fe ne and ai popoli, detti Abo=

:::*"" rigini:iquali habitauano quel tratto di paee, nel quale boggidi pota Roma,
regnandoui Latino, figliuolo di Fauno. E coi arriu a Laurento preo al fiu=
uolle fermar la fia habitatio=
ne. Ma uolendogli cio uietar Latino, Re di quel luogo, uennendo Enea feco a
battaglia, lo uinje. Pocia per certi fogni, che ambedue fecero, fi pacificarono
: infieme 4 e Latino, concedendogliterremo da habitare,gli diede anco per moglie
::::::::: una ua figliuola, detta Lauinia: del cui nome Enea addimand una citt da lui
me Numico; oue per certo oracolo,

::::: fabricata, Lauinis. La regione fu detta Latio, eripopoli Latini. I Rutuli,


la n:ni, che era una gente quiuiuicina, ev haueuano origine da una citt , detta Ardea,

::::::" fico neprimaer:nonimicide latini, cofialbor mostroloroguerra, effendo in


aiuto di cofioro Turno, grande er illutre huomo, e parente del Re Latino: con
cui egli era sdegnatoper cagion di Lauinia, che prima a lui era stata promea per
moglie. Facendofi tra loro la giornata, ui fu morto Latino e Turno, hauendo
Enea la uittoria, er ottenendo il Regno del fuocero. Alquanto dipoi i Rutuli,
prendendo in loro aiuto i Thofani, uinfero Enea: ilqualene morto ne uiuo in ue
run luogo non fi ueggendo, da Latinifu adorato per D 1 o. Dicefi, che da co=
stui hebbero origine i Romani, chiamandofi eglino, come da honorato nome,
Romani pri Eileadi:.edicio gloriandofi. Succee a Enea nel Regno de Latini Acanio, fao

:,:" figliuolo, ilquale da Troia feguit il padre. Percioche egli ancora non haueus
riceuuto di Lauinia il figliuolo; ma la lacigraud4. Aediando inimici Ajta=

: :

nio, i Latinigliafaltaronounanotte, e delloaedioedella guerra lo liberarono.

Dopo alquanti anni crecendo i Latini ingran moltitudine, la maggior parte lui
alba Lurg laciando, edificarono Albalunga, eleggendo un luogo migliore. Morto Afanio,

iLatini diedero il Regno a siluio, chea Entanacque di Lauinia, per memoria di

float:clo-Disiluio nacqueun figliuolo,detto fimilmente Eng.Dime


npg4+dio,fuccee * Padis. Tiberino ache regn dipoi, fi af=
fog nel fiume Albula; ilqual fiume entrando in Roma,treffendo alla citt com
modiimo di molti ufi, prefe da lui nome di Tebro. De dicendenti di Tiberino

*".

nacque poi Amulio, huomo uperbo, crilquale haueua ardire di chiamarfi Dio.
Onde con certe machine imitando i tuoniei folgori, e qu el faettando per la

ubita innondatione d'una palude, preo laquale egli habitaua, hebbe a perire,

Laaise. mmeruidentro infirme col fuopalgio. E Luentino, Ju figliuolo , fu uc=


cijo in una battaglia. E queto bafii intorno a Lauinio cragli Albani.

r...'"hebberoilor principioda Numitore da Amulia, nipotidiluen=


2:* tino, e dicendenti di Ent. A qualiappartenendo il Regno degli lbani, golfe
. .

' * *

. :::::
-

ro partire

'

' D I GIOV A N N I ZONA R A.

39

ropartire il Regno e i danari. Amulio adunque ponendo da una prte i danarie -- -,

dall'altra ilRegno, dando la elettione al fatello,Numitore, come maggior diet, :

eleffeil Regno. Ma Amuliopigliandofi i danari, e con quelli fatto eercito, le=


u a Numitore anco il Regno. E temendo, che d'una figliuola di Numitore Amulite.

nacendo figliuoli, fi folleuaero contra di lui, ponendola fa le uergini ve= : ###


stali, rimoffe ogni peranza, che ella potee partorire. Ma dipoi (come fi fas ".
uoleggia) ingrauidata da Marte, ma in uerit da alcunhuomo, e data inguardia, Nafaimento
perche ella non partorije publicamente, partor due grandi ebelliimi gemelli. ::::::::

Dal qualparto molto pu auentato Numitore, comand che que fanciulli fost "*****
fero fattimorire. Colui, a cui fu commeo queto ufficio, megli dentro a una
ceta, gli gett nel Teuere. La ceta fu dalle onde trapportata alla riua in luogo
molle dalle acque. E dicefi, che peruenendoui una Lupa,e porgendo lepoppe a

fanciulli, daua loro illatte, inguardia de quali uiuenne anco un'uccello detto Pics
chio: ilquale pomeua loro i bocconiin bocca. Fautulo, che haueua cura degli ara

menti di Amulio, trouando questi fancialli, nacoamente gli port a caa, e gli
diede ad alleuare a Laurentia ua moglie; e poe nome all'uno Romolo, er all'al=

tro Remo. Alcuniaffermano (ercio piu credibile, e piu uerifimile) che non la
Lupa, ma queta Laurentia gli nutriffe:laquale,perche ad altrui era abondeuole

del uo corpo, ueniua per queto detta Lupaiilche diede occaione alla fauola. Crea
fcendo i fanciulliin et, diuennero ambedue animoi egagliardi: ma parue, che
Romolo auanzaff il fratello d'ingegno, er era tenuto uia piu atto al comandare,
che all'obedire. Effendo adunque nata dicordia fra i Patori di Numitore e di
Amulio, i due fratelli gli batterono, e uia menarono una gran parte de i loro
armenti. Il feguente giorno i Patori di Numitore, tendendo aguatia Remo, Reme preto
che
conilpochi
caminauaadiporto,
lo prefero, e loilconduero
a Numitore:
ilquale
preg
fratello
Amulio, che gli facefferendere
fuo; percioche
egli da fuoi
do= :

metici era stato grauemente offeo. Onde Amulio gli concee,che Remo col fupa
pliciogatigaje. Ilquale ritornato a caa, e ueggendo Remo dibelliimo afetto
e di robuta perona, e marauigliandofi del fuo grande animo, che non era punto
a huomo feruile, piaceuolmente gli dimand, chi e fofje, e di qual padrenato.
Egli intrepidamenterioe, come erano due fratellise cheilor genitorinon fape=
uano: ma ben che fi diceua, che esti erano stati nutriti e paciuti miracoioamente
da una fiera e da un'uccello, mentre e giaceuano dentro una ceta fu la riua d'un
gran fiume, laquale ancora ui rimaneua, faciata di franghe dirame, er effena
doui state intagliate alcune lettere, che non bensinteudeuano. Perle parole e per
il uiuace afetto di Remo fubito tocc l'animo di Numitore la memoria de figliuo
li di fua figliuola, iquali erano stati mandatia morire, ouero gettati uia. Ma
Fautulo inteo, che Remo era stato preo, eort Romolo, che andaje ad aiutare
-

:4

S E C O N D A P A R T E D E L L'HIST ORIE

eaa. s., il fatello; crapertamente gli fece intender la origine loro: Perciocheprimane
ms: est; haueua lor dato alcuni ocuri inditij, affine, che ei non foero di picciolo animo:
, er egli pieno di fauento and ubito con la ceta a Numitore. Ma effendo in fos
:is: petto alla guardia di Amulio, e uaccillando nelle rifofie, uolendo tener nafcofta
otto a panni la ceta, cio non pot fare inguia, che non foe dicouerto. E
stimando iguardiani,ch'ei portaffe alcuna importante coa nacoa, nel cotrinfero

a motrar la ceta. Trouauafi alhora preente colui, che haueua hauuta la cura
di utagettare i fanciulli. Ilquale conociuta la ceta, core ad Amulio; egli dist
*

- fe il fatto. Fautulo, dimandato dal Re, ripoe, che quei giouani erano falui,
e che lontani da Alba pafcolauano le pecore: crapprejo egli portaua la ceta ad

Ilia, madre loro, laquale diideraua di uederla . Turbato da queta nouit


Amulio, mand un fuo a Numitore, facendogli dimandare, fe egli hauefje inte=

fo, che que fanciulli foero uiui. Ma il meo era amico di Numitore : ilquale
trouando il uecchio, che abbracciaua Remo, diede loro animo, er gli efort ad
affettarfi 4 giuta uendetta. Et eo ancora fu in loro aiuto. Gia Romolo ancora

era uicino con una gran moltitudine di contadini: con iquali altres serano con=
giuntinon pochi cittadini per l'odio, cheei ad Amulio portauano. Trouandoi
:::::" mulo in fi fatta conditione,non hauendo patio dipenfare alla difea, fu uccio,
R o M o lo e Remo, concedendo il Regno di Alba a Numitore loro auolo, e
rendendo deuuto honore alla madre, deliberarono di uiuere (perche non poteud=

no fotenere dominio di alcuno) a modo loro: e nelluogo oue esti nacquero, uol
fero fabricare una citt. Effendo ful cominciare della fabrica, nacque fra loro

:: " dicordia intorno al Principato alla citt. E uenuti alle arme, Remo fu uccis
fo. Altri dicono, che Romolo facendo cauare una fofa per fortezza della

citt, Remo parte imped l'opera, e parte fene fece beffe; e finalmente pab
oltre alla foffa, come ageuole a poterla fuperare. E per queta cagione o da Ro=
molo o da altri, fu ferito cr uccio. Onde fu fatta una legge, che coloro,
Legge foura che paajero la fofa di citt, o di catelli, foero puniti con la morte.

:: | R o no lo, hauendo fatto epelire il fatello, fi diedea fabricar la citt:


fidele sitt. er accompagnando un Toro con una uacca, e ponendo all'aratro un uomero di
rame, egli steo tir un profondo folco, oue uoleua, che foe il circuito della cit=
t: e coloro, che lo eguiuano, riponeuano nel folco tuttele Zolle, che erano
state uolte dall'aratro. E cofi, doue fi haueua a fabricare il muro della citt,
fu tirato, come s' detto, il folco. E doue diterminauano di farle porte, leuan=
do inalto l'aratro, laciarono il terreno enza folco, percioche stimauano tutto
il muro fanto. E fe hauefjero uoluto fantificar le porte, non farebbe stato le
gando fu cito diportar dentro orimetter fuori per loro le cofe necearie er immonde. Fus
+ ** la citt fornita di fabricare a dieci delle calende di Maggio, cio a uentidi Aprie
leilqual
-

D I G I O V A N N I. Z O N A R A ,

fe: ilqual giorno preo a Romani folenne, e nomato natal della patria : nel
qual tempo dicono, che Romolo era in et di diciotto anni; e nel luogo, oue ha- Romole di
bit Fautulo, fece fare una citt, laqual foe detta Palazzo. venuta la fa- :.
brica al fine, coloro, che erano in et da portare arme, diuie Romolo in legio= ma.
ni, co dette, perche erano fatte di ogni ragione e qualit d'huomini atti a guera
ra. Il reto della gente fu nomata popolo: cr appo i Legiti la education de ples
bei e chiamatapopolareca. Haueua alhora una legione tre mila fanti, e trecen= Legioni.

cento caualli. Di quelli, cheerano piu nobili di stirpe, di prudenza, e di cotua


mi,cre cento senatori, quali chiam patricij ; e la loro raunanza Senato. E cofi "
furono chiamati Senatorii Patricij: ouero, perche erano padri di liberi figliuoli: patricii.

ouero piutoto, perche poteuano dimotrare, che i padri loro erano nati di fans

gue nobile, ouero dal patrocinio er aiuto, che esti altrui porgeuano. Mapotrebe,,
beperauentura parere,che coloro piu degli altri fi auicinino alla intentione di Ro ,,
molo, iquali credono, cotoro effere stati da lui detti Patricij, perche conuenga ,,
a principalie maggiori delle citt, uerfogli huomini di baffogrado dimotrarcus ,,

ra, gouerno, er amoreuolezzada padri; e parimente hauefje hauuto in animo di


|

ridur la plebe a tale, che stimindogli e nomandogli padri, non portaffe inuidia,,
3 9
all'honore e dignit de uperiori, anzipiu tofio gli fauorie.
Romolo
mogli,
haueuano
non
iquali
,
molti
citt
nella
riceuuti
o
d
n
E
Es s
pree cura, cheei ancora di conorti foero proueduti. Ma percioche eglino
per la pouert e ignobilit loro, da uicini popoli erano hauuti in difregio, fece
deliberatione di procacciar le mogli per uia di rapina a fuoi cittadini. E public,
che egli uoleua facrificare,e fare una gran fejla, per cagione d'unaltare trouato
d'un nuouo D 1 o. Onde effendouiridotti molti, egli infieme con gli ottimati fe
dendo uetito riguardeuolmente d'un drappo di porpora, haueua dato per egno

alpopolo, che quando piegaffe, eraccoglieffe la ueta, fi moueffe all'imprea.


Ilche fatto, esti stringendo le pade, e con alto grido facendo impeto, fi mifero
a rapir le Sabine, prendendo folamente le polcelle, e non quelle, che erano mari-

della

tate. Per queta cagione i Sabini, chera un gran popolo, gagliardo nelle arme, "" ;

erilquale per grandezza di animo, come conueniua a coloro, che erano uenuti
di Macedonia, habitaua terre enza mura, per uia di ambaciadorichiefero a Roa
molo, che laciando la uiolenza da parte, per uolont e legge fi facee tra loro
amicitia e parentado. Ma Romolo non uolendo retituir legiouani, ma chieden=
-

do a sabini, che confermaero imaritaggi, alcuni conumando il tempo in con


fultare, Acrone, Re de Cenini, huomo sdegnofo e bellicofiimo, fu primo apren- euerra ce:

der le armi, e men un grande eercito contra Romolo. Et effendo ambedueda *"
uicino, fi sfidarono l'un l'altro a battaglia, ripoandogli eerciti. In queta fin=
golar battaglia Romolo amazz Acrone: euenendo poi al fatto d'arme, ruppe
-

Hit. di Gio. Zonara.

A.A. iij

S E C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R J E

l'eercito, e uolgendo in fuga, prefe la citt. Ne per fece altro danno a citta=
dini, fuor che ruinando le cae loro, impoe a quelli, che lo eguitafjero a Roma,
dicendo, che egli uoleua, che e foffero fuoi cittadini cr a ugual condition della
sgerra de giuridition comune. Dipoi ancora gli altri Sabini affalendo i Romani, e da lo=

*":

rouinti, finalmente creato Tatio lor Capitano, mojero guerra a Roma: e pre

fero il Campidoglio, dato loro pertradimento da Tarpeia,figliuola di colui, che


era aguardia della fortezza. Laquale effendo andata fuori delle mura ad attin=
: gere acqua,condotta inanzi a Tatio, fi laci indurre a tradir la fortezza: e pat=
dosis." teggiando con i Sabini,che gli defjero le maniglie d'oro,ch'ei portauano al man=
co braccio, gli riceu dentro d'una delle parte. Tatio effendoui entrato, coman=
d a fuoi, che defero a Tarpeia quello, cheei portauano nel detro braccio:
er egli fu il primo a lanciar contra di lei la maniglia d'oro elo cudo.Ilche facens
, do tutti,coperta ella dalla moltitudine dellemaniglie d'oro e deglicudi,ui laci la
uita.Cotui adunque dimotr con lo effetto quello, che dipoi Ceare er Antigono
prefero ne i detti loro. Percioche l'uno diceua, ch'egli amaua il tradimento, er
, odiaua i traditori. E l'altro, ch'egli ammetteua benignamente ciacuno, che uoa

lefe far qualche tradimento: ma che eranimico di coloro, che l'haueuano fatto.
Prefa la Rocca da Sabini, sinfiamm tra loro, e fra Romani una grandiimabata
taglia: nella quale ui morirono molti: e Romolo nella teta fu ferito daun Jaffa.
Effendo i Sabini uolonterofi di feguitar la battaglia, le loro figliuole, lequali
erano state rapite, furono cagione, che ella non andaffe auanti: alcune da una
banda con dolenti e pietofi gridi, e dirottistimi pianti entrando nel mezo di loro,
altre da un'altra portando in braccio i loro piccioli figliuoletti, altre con ifarfi
capeglileuando in fegno di chieder pace le mani: e tutte inieme con piaceuolie
dolci nomi chiamando hora i Sabini, hora i Romani. Moe queto fi fattamente
i nimici a compaione, che ritirandofi dalla battaglia, lafciarono le donne nel me=
zo, non effendo alcuno, che non plangefje. Et i Capitani indotti dalle loropa=
p:: ttl fra Ro role, abboccandofi con Romaai, pateggiarono infieme, chele maritate,che uoleffe
maniesabi
ro rimanere
coni Sabini
i maritiuiueffero
loro, foero
libere da
lauoro,
di quello
lan
ni .
in
fuori,e che
con Romani
conogni
eguale
iuriditione:
e chedella
la citt
-

da Romolo foe chiamata Roma; el popolo Quiriti da i Curi, che era la patria
rasie Re, di Tatio: er amendue queti Re foffero compagni nel Regno e nelle coe, che ap
g: infiere parteneuano alla guerra. Il luogo, oue fi fece l'accordo, da queto uerbo Latino
"""" onuenire, oucrocommcare, fu detto Comitio. De Sabini furono per patricij
eletti cento. I Re non cofitofio comunemente, ma ciacuno con i fuoi cento pas

dri appartatamente conultauano, cramminitrauano il gouerno: dipoi tutticon


uennero in un luogo

1 l quinto anno, che Tatio regnaua inieme con Romolo, alcuni

di ef
40

D 1 G I O V A N N I Z ON AR A .

f3 Tatio affalendo nel uiaggio gli ambaciadori de Laurentini, che andauano a


Roma, er eglino facendolor reitenza, e uolendo difender lauita e le coe loro,
furono uccii. Et effendo il parer di Romolo, che e foffero puniti del delttolo=
ro, Tatio in cio dileggiandolo, e differendo il gatigo, ambedue in queta fola

coa dicouertamente furono dicordi: Ma ueggendo i parenti degli uccifi, che


non
era fatto
ragione, corero
filterreno
Alba, ouecome
TatioRegiuto.
inieme conI Tacio.
Morte di
Romolo
faceualoro
il acrificio,
e l'uccifero,
lodandodi Romolo,
Sabini non furono fi fattamente turbati per la morte del Reloro, che a lui par=
te indotti da amore, parte da paura; non djiro, Nacque poi in Roma penilenza

una cofi terribile petilenza , che gli huomini moriuano ubitamente enza in Roma.
alcun male, feguitando a cio una grande sterilit di frutti,e di betiami, e fi uidero

poiuarie gocciole di fangue. Auenendo altres a Laurenti il medeimo, fu openio


ne, che D i o per tal uia ricercaffe, che foero gatigati coloro, che haueuano
amazzato Tatio egli ambaciadori. La onde effendo imicidiali fattimorire, cefe
s ubitola petilenza, er ogni male.

c R E s ce n d o le forze de Romani, de uicinipopoli quelli, che erano piu


deboli, cedeuano loro. Ma ipiu potenti,parendo loro, che non fi doueffe tener

chiui gli occhi, ma opporfi a quegli, primache andafferopiu auanti, de Thoca=


ni furono primi i Legi, a prender contra Romani le arme. Ma uenuti alla batta=

:.

glia, e uinti, ottenero tregua cento anni, dando loro cinquanta nobili per hotag
gi. Della cotoro uittoria Romolo trionf. E quindi uccedendogli le coe con

marauiglioa felicit, diuenutopiu uperbo epiu fuero laciando da partelaf :


fabilit e dometichezza popolare, fi ridue a una forma di odioa e moleia :" "
Monarchia, cominciando a uar uperbiime uete,come la porpora ela preteta,e

portando carperoffe, enon ripondendo ad alcuno, fenon fedendo appoggiato


firl tribunale: e empre teneua preo di lui alcunigiouani, chiamaticeleri, e di. Miniai a
nanzi i littori (cio mazzieri e biri ) iquali con alcune mazze, che haueuano in ""l

mano, faceuano star lontana la turba: e portauano ancora certe funi, con lequa
li ,ordinando lor Romolo, legauano imalfattori. Mapoi, che morto Numitore
fuo auolo il Regno di Alba a lui peruenne, cregli per farfi amici gli animi de'
#

popoli, fece liberala Republica, e di anno in anno ordin un capo a Sabini: i


principali de Romani fi moffero a diiderio di Republica del tutto libera e popo-

If

iare. Percioche ipatricijnon haueuano alcuna autorit nel gouerno, ma folamen=

te il nome, er obediuano, come a Re; percioche per cagione piu toto di conue= ::::
tudine, che perche e dicefero il parer loro, chiamati a configlio, tacitamente Romolo.
acoltauano la deliberation di Romolo, non effendo in altra coa maggiori degli

altri, fuor che nell'effer primi ad udire i decreti del Re. Laqual coa parendo,

chemenomae la riputatiou del Senato, e poco dipoi non fitrouando piu Romo=
* -

AA

iiij

S E C O N D A 7 P A R T E : D E L LH I S T O R I E

Morte di Ro lo, i padrinon ne furono fenza foetto. Percioche hauendo Romolo raunato

il popolo alla palude dicapra,dicei,che naffondendofi il Sole, fi ocur fi fattd=


mente l'aria, che pareua notte, con horrendituoni, uenti e grandini,efea piog
gia. E fra tunto fuggendo la moltitudine, e rifiringendoi infieme inobili, edo=.

po ceffata la tempeta, raunandofi da capo il popolo, non fi trouando Ro=


molo, fu dilui dimandato. Ma i potenti uietarono, che fi ricercaffe: creor
tarono tutti, che lui, come riceuuto fra il numero degli Dei, adorar doueffero:
che farebbe loro Iddio in uece di buon Re. E cofi la moltitudine a quete parole,
ripiena di buona feranza fi acquet. Ma alcuni hebbero opetto oprat p4=
dri,o ufarono contra di loro ingiurioe parole:dicendo, che haueuano dato ainten
dere al uolgo una falfa menzogna: ma che da loro era stato Romolo uccio. E
Fintione di nel uero haurebbono cotoro dato da fare a i potenti, fe Giulio Procolo caualiere,

:::::::: nemeno dinobil fangue, che d'honoratistimi cotumidotato, er oltreacio amico e


to komols, fedele a Romolo, raunando il popolo, non hauefje con giuramento affermato,
che Romologliera apparuto di statura piu grande dell'uato in arme plendidee
rilucenti: e che effo gli haueua dimandato, per qualcagione haueuail popolo op=
pota al Senato quella brutta calunnia, e ridotta la citt in pianto ? E ch'eigli
haueua ripoto: che era piaciuto agl'Iddij, che egli hauefje dimorato tanto tem=
po fra mortali, e poi fofferitornato nel cielo, di onde era uenuto. Eglimpoe,
ch'egli pretamente auifaffe i Romani, che fe eimanteneffero la modetia, e l'arte
della guerra, acenderebbono alcolmo di ogni grandezza, alla quale poa peruea
mire potenza humana: e chei farebbe fempre fauoreuole a Romani. Dicendo coa

lui quete parole, fi per ilgiuramento, come per l'autorit di tale huomo, gli
fu pretata tanta credenza,che non uhebbe alcuno,che gli contradiffe:e rimoffo dal
Romolo
loro animo ogni fopetto e imputatione, che faceuano al Senato cominciarono a
::::::s fargli uoti, con nome di Quirino, inuocandolo, come D 1 o. Fu dato queto C0=
9" gnome (come fi legge) a Romolo, ouero da i cittadini, che Quiriti fi addiman
dauano, o dall'hata, che da gli antichi fu detta ouiri. Fu adunque egli chia
omnis ui." il Dio ogrino; fi come bellicoo, econ l'hata. Dicefi, ch'egli uije cinquana
:Efe Romo fenza
ta quattro
e nel trentefimo
ottauoqueto
anno didelRomolo,tutti
fuo Regno difiderauano
fu leuato dallaunpre=
Jo.
deglianni;
huomini.Effendo
auenuto
Re:
ma eranogli animi de'Romani diuerfi non folamente in far la eletrione della pero
na del Re, ma di qual popolo fi douefje eleggere. Percioche non pareua a Rom4=
mipunto conueneuole, che effendofi eglino trouati con Romolo alla fabrica di Ro=
ma, i Sabini, che erano stati riceuutinella citt, toglieffero per forza il Regno di
mano a coloro, da quali esti erano stati riceuuti: e d'altra parte contendeuano i
Sabini, che era diceuole, che hauendo ei dopo la morte di Tatio Re loro, fotea

nuto, che Romolo regnaffe folo, fi creaffe un Re del medefino loro corpo. Con=
tendendo

. D I G I o V ANN I ZO NA RA.

tendendo infieme in tal guia quete due parti, trouandofi la citt enza Re, e
l'eercito enza capitano, cento e cinquanta patricij infieme deliberarono, che
ciacun di loro adorno delle inegne reali, acrificae agl'Iddij, e facee ragione,

Jei borela notte, o altretante ilgiorno: percioche queto partimento di tempo


per la ugualit pareua commodo a Magitratev alpopolo. Et effendo il Ma=
gitrato breuiimo, erameno inuidiato, ueggendo i fudditiin un medefino gior=
no e in una stefja notte quello, che era Re, effer parimente priuato. Non ci
nacofo, che di quetatal dignit, che era chiamata interregno, fi criue anco Interregno.
altrimenti: ma io bo eguito quella openione, che piuuerifimileho giudicata.
Non rimaneua per la plebe di rammaricarfi, che la ua fruit era accreciuta;
ueggendo, che in ifcambio d'un Signore ne haueua molti.
M a acquetato il tumulto, conuenendo tutti, che fi doueffe creare un Re, er
hauendo i Sabini conceduta a Romanila podet di eleggerlo, cleffero di comun
confeno Numa Pompilio, la cui uirt era prejo tutti famoa, e lo mandarono a Numa Pome
chiamar per ambaciadori. Percioche egli non habitaua a Roma, ma fra Sabini, :
(il cui padre fu Pomponio) huomo di omma bont, di bello ingegno, er ador. "

no di tutte le dicipline. La onde haueua acquitato cofi fatto grido, che Tatio,
che regn in compagnia di Romolo, gli haueua data per moglie una fua figliuos
la, che unica haueua, e nomata altres Tatia. Laquale effendo con efo lui uiuuta
tredici anni, uc diuita. Ma Numa laciando da parte la citt, era uago di starfi
la piu parte in uilla in luogbi herbofi e foletari. Et effendo alla ua preenza
peruenuti gli ambaciadori de Romani, er a lui, che quaranta anni haueua, offe

rendo il Regno, egli il rifiut. Ma facendogliet injianza; er uando ogni ef. s., de,
ficace ragione perindurlo ad accettare effo Regno, pregandolo a non permettere, i: Re:.

che la citt da capo ritornaffe in dicordie e guerre Ciuili(percioche non uera al.
cun'altro, in cui ambedue le parti comunemente acconentiffero) il padre ancora
appartatamente preg Numa, che accettaffe il Prencipato, come dono di Dio, a
cui era conueniente obedire; ilquale Prencipato a unhuomo buono e prudente po
teua recare occaione di fare honorate e grandi operationi; er era per douere
effere un legame, con cui la patria e tuttala nation de Sabini, di amoreuolezza
e di amicitia con una citt potente e fiorita fi congiungeffe er uniffe perpetua
mente. Vinto Numa da fi fatte ragioni, e prima fatto il debito acrificio
a Dio, fe n'and alla uolta di Roma. A cui uennero incontra il Senato e il Numa anda
-

|-

|-

popolo Romano, con applaufi, e liete uoci. Effendo egli condotto nella piazza, :
eportategli le inegne del Regno, ordin, che cio fi hauefje a differire, e per

fermare il fuo Regno firicercaffe il configlio e la ipiratione degli Dei. E fat


to nel Campidoglio il facrificio, e prea la ueta Reale, fcefe al baffo. Riceuuto

che hebbe il Regno, primieramente rimoe i trecento armati, che Romolo haucua

1 o
vuerti ordi.
ni di Numa.

SECON DA PARTE

DEL LH I S T O R IE

tenuto fempre per guardia della fua perona: percioche nongli pareua, ch'e'
conuenije diffidarfi di coloro, che di lui fi fidauano: ne meno tener la Signoria
digenti, che non hauefjero fidutia nel Re loro. Dipoi fi diede a far la citt,
che era afra er inclinata alle arme, piumanueta ev amica di pace. Et impoe,
che non fi rizzaffe statua, nella quale fi contenee l'imagine di Dio, con for=
ma humana, o di altro animale. La onde per ipatio di cento e feffanta anni,

quantunque i Romani fabricaero Tempi, non ui poero dentro statua o imagine


dipinta, ne colpita, reputando indegna cofa afimigliare i migliori con i peggio=
ri; ne Dio poterfi uedere o contemplar con altro, che con l'intelletto. Volfe ana
co, che non fi faceero i acrifici con fangue, amazzando gli animali, ma con

farro e cofi fatte libationi: percioche effendogli Dei difenditori dellapace e della
giutitia, era metiero, che i acrificanti foero puriemondi dalle ucciioni.Co
Religion di
Numa.

mand etiandio, che i acri ufficinon fi uedeffero, ne fi faceero con negligens


za: ma fi afienee da tuttigli altri affari, e fi uolgeffero gli animi alla Religio=
ne, come coa, che auanzauatutte le altre. Con quefie intitutioni er ordini, e
con altri ajai, che io tralacio per effer brieue, auezz gli animi de fuoi cittadi=
ni alla piet cr al culto diuino: e dicei, che egli poe tutta la ua feranza in

Dio, inguia, che trouandofi un giorno a acrificare, creffendogliriferito, che


ueniuano i nimici, rifofe forridendo: cr io facrifico. Il terreno, che Romolo
haueua acquitato con le arme, diuie a poueri cittadini, affine dileuar loro la po=
uert, che fuole effer madre de misfatti; e collauoro de campi domae la fita
rezza del popolo, laquale potee detare nel uo animo un caldo amore di pace.
Dicono, che egli aggiune Gennaio e Febraio a gli altri mefi, er hebbe ridotto
Diuerstis di l'anno al giuto coro del Sole in dodici me,fiefjendo stato a dietro di dieci: fi come
anni presto
a diueri.

Anco
,

preo di alcuni Barbari di tre mefi, e fra Greci appo que di Arcadia di quat

tro: prejoa gli Acarnani di ei. Prejo agli Egittij d'un mee, e poi di quattro.
onde fi hanno falamente per antichiimi ; efjendo che eipongono nelle loro ana
nalogie un'infinito numero d'anni, douendoi poner mefi in luogo di anni. Volle
Numa, che Gennaio foe capo dell'anno: ilquale hauendo ufi in cotal guia i fud
diti al culto di Dio, cr a offeruar giutitia, tutti i mouimenti di guerra fi acque
tarono. Percioche non folamente il popolo Romano per la equit, e per laman=
fuetudine del fuo Re, diuenne piu humanosma anco le conuicine citt furono pres
fe da diiderio, cangiando cotumi, di pace e digiutitia, di coltiuare i terreni,
di alleuar con tranquillit i figliuoli, e di riuerir gl'Iddij. Onde, mentre, che re=
gn Numa, non ui fu ne guerra, ne dicordia, ne uaghezza di folleuamenti e di
cofe nuoue. Ne anco inuidie, nimicitie, o congiure, netrattati fatti contra Nu=
ma per cupidigia diregnare. Diede per moglie a Marcio una fua figliuola detta
Mar,
Pompilia: di cui hebbe un nipote, chiamato Anco Marcio, che regn dopo Tullo
Hotilio.

D I G I O V A N N I Z ON A R.A .

1 1,

Hostilio. Ilquale morendo Numa, laci di cinque anni, effendo a poco a poco

Morte di
Numa .

mancato per cagion d'una picciola malatia. Vije ottanta tre anni; eregn qua=
raht tre

Es s e N o o morto Numa fenza fucceore, Tullo Hotilio fu eletto Re dal Tullo Hofie
lio terzo Re
Senato e dal popolo Romano: ilquale per la maggior parte chernendo le intitu= de
Romani
tioni di Numa,fi diede molto piu a l'eempio di Romolo, effendo ancora egli in=
chinato alle guerre, alle quali incitaua il popolo. Effendo adunque perauentura
auenuto, che i Romani haueuano accheggiato il paee di Alba, l'uno e l'altro po=

polo haueua uolto l'animo alguerreggare. Ma atlanti, che prendefjero l'arme,


rappacificandofi infieme,conuennero, che ambedue una fola citt habitafjero. E
tuno e l'altro anteponendo la fua, e chiedendo, che nella ua fi habitaje, queto
partito furifiutato. E dipoi effendo anco nata contefa intorno al Prencipato,non

uolendo l'uno cedere all'altro, fi rifolfero di decider queta quet one con le arme;
ne per con gli eerciti, me da folo a folo. Ma trouduanfi prejo diamendue i
popoli tre fratelli, nati di madrigemelle, non diuguali ne di eta, ne di forze.
De quali quei, che nacquero fra i Romani fichiamauano Horatij, e gli Albani Abbattimen
Curiatij. Diterminarono, che cotoro combattefjero, non hauendo riguardo alla toratide eglideHo
i
parentela. Iquali armati uenendo in mezo de i due eerciti,prima chiefero aiuto Curiatij.
agli Dei della patria: e dipoiriguardarono il Sole. Attaccando infiemela zuffa,
quando combatterono da corpo a corpose,quando mecolati infieme.Finalmente efs
Jendo morti due Romani, e feriti tuttigli Albani, uno degli Horatij rimanendo
uiuo, nepotendo, quantunque et non foje tocco, effer paria i tre, fi mie abello

studio a fuggire, affine, cheei fi appartaero l'uno dall'altro. Ilche fatto,


afalendo egli ciacun di loro,gli uccie in cotal modo tutti, er ottenne nobile er

honorata uittoria. Ma, perche egli ammazz ancorala forella, laquale piange
ua per hauergli ueduto oprale falle le foglie de cugini,fu accuato di homia

cidio: ma richiamandofi al popolo, fu aoluto. Alhoragli Albani diuennero


foggetti de Romani. Dipoi hauendo uiolate le conditioni, percioche effendo,
come fudditi, chiamatia compagnia della guerra, trouarono, che esti, ncl.tempo

del guerreggiare uoleuano paffare alla banda de nimici, e poi uolgerfi contra Ro
mani , ne furono molti tagliati a pezzi, e tra queti Meuio loro capitano. Gli

altri fecero andare ad habitare in Roma, ruinando Alba, laquale per cinquecen Ruina di Al.
to anni era stata citt principale de Romani. Tullo fu ottimo guerriero, ba .

ma negligente nelculto degl'Iddij: e dipoi efjendo egli ancora infermo di petilen

za, fipieg alla fuperfitione. Dicefi, che egli fu uccio dal fulmine: altri,
che fu leuato di uita per le infidie, come s' detto, di Anco Marcio, nipote
di Numa.

Regn anni trentadue.

se con D A PARTE DEL L'HIs roRI E


N.

4 No c

# O R T o Tullo, fu dato da Romani il Regno ad Anco


: Marcio: ilquale per difetto della mano, e perchenon po=
'/' : teua piegare ilgomito, fu cognominato Anco. E tutto,
# # re.
che ePerciochegli
foe di benigna
a guerreggia=
//F;
altrinatura,
Latini,fuficotretto
per la ruina
di Alba,

| fi per paura ch'una fimile difauentura non ueniffe adoffo


loro, uiuendo Tullo, erano sdegnati contra Romani:

E la quiete

mendo

dilui, comedi huomo ualorojo e fortetentuano quete tire.E stima

ia:fi: do, che Marcio, per diiderio, ch'egli motraua dipace, foe atto a riceuerein=
giurie, uenutala occaione di uendicarfi, coreroa accheggire de' Ro=
14, Egli fapendo, che la guerra era cagion della pace, affalt coloro, da
::::::::" quali effo era affaltato, e fece pienauendetta. Et hebbe, combattendole, le citt

loro, delle quali unane distruje ; er i prigioni (che ne fece molti) adoper per
.
ifchiaui, molti ancora mandando in Roma. I Romani, dimotrandofi loro i uicis
ni popoli nimici, non potendo fofferire, che la potenza e fignoria loro andaffe
di giorno in giorno duanzando, affediarono la citt di Fidena, e la prefero: rup
pero i Sabini, e gli feguitarono; e prendendo i loro alloggiamenti, gli altri
malgrado loro per ifauento indufero a far feco pace. Fatte quete coe, Anco
Marcio uenne a morte, hauendo regnato uentiquattro anni ; ilquale caminando
per l'orme dell'auolo, fu religioo nel culto diuino.
R E G N O

D I

L V C I O

T A R. QU V I NU I o.

:si e B B e il Regno Lucio Tarquinio, figliuolo di Demaratho di

||| corintho; ilquale mandato in efiglio, era andato ad habitare


$ in Tarquinia, citt de Thocani, oue gli nacque d'una donna
#| foretiera, queto fanciullo. Hauendo egli una gran ricchezza
**Ks*} di patrimonio; ne per effere foretiere, uolendogli i Tar=

quinij dare alcuno de primi honori, fi ridue a Roma: e cangiando il nome, dal
la citt, in cui haueua habitato, fi chiam in icambio di Lucumone (che cofiera

il fuo nome) Lucio Tarquinio. Dicefi, che effendo egli per andare a Roma,
augurio de un'Aquila uolandogli opra la teta, prefe la fua beretta; e uol in alto: pocia
***"* con un grande stridoreritornando, gliela ripoe in teta. La onde egli steo nel
fuo animo fi augur qualche grande auenimento, e con molta allegrezza fece la

Jua stanza in Roma: oue non molto dipoi fu innalzato fa primi. Perciochemon
effendo parco inipenderele fuericchezze, col mezo della ua prudenza di cera
t ua

DI GIOV A N N I ZO N A R.A.

1 3

ta ua piaceuole conueratione egentilezza fattii amici i piu potenti, fu da


Marcio eletto nel numero de Patricije del Senato; e fu fatto Capitano dell'eercia
to,er anco fu a lui commea la tutela de figliuoli del Re, e del Regno. Percio- costu:
Tarquinio.
che egli fi dimotraua huomo diintera uita: daua de fuoidanaria poueri:fouue=
2.

niua a coloro, che glichiedeuano il uo aiuto; ne faceua ingiuria in fatti, ne in


in parole ad alcuno: er a chi gli faceua alcun feruigio rendeua doppio gui-*
derdone. Le offee o le teneua coperte, o fene cordaua: e di coloro, chegli
faceua alcun dipiacere, non folo non cercaua di uendicarfi, anzi fe gli faceua ?

2
2
2

3 2

t.
obligati, beneficandogli. con queti cofi fatti cotumi diuenne fauorito di Mar=
cio, e di tutti gli amici e famigliari del Re, acquitando famaev openione di huo
mo ualorofo,faggio,e da bene: laquale openione per non conferu egli empre :
Percioche fi dimotr iniquistimo a due figliuoli di Marcio, togliendo loro il
Regno. Ilquale uolendo dare a quelli il Senato e il popolo Romano, egli tirando
in fuo fauore i Senatori, che piu poteuano, e mandando igiouani in lontanipaes
fi alla caccia, feppe cofi ben dire croperare, che ottenne il Regno, prometten= Tarquini

do diretituirlo a que giouani, come e fofero in et baieuole creciuti. Hauen- :


do egli hauuto ilRegno, tratt cofi bene i Romani, che esti mai non haurebbono gno.
a lui antepotii figliuoli del Re : icui animi er infieme i corpi egli auezzandogli
alocio, fotto fetie dibenignit guat o effemino compiutamente. Non dimeno
temendo ancora di loro, benche foffer tali, accrebbe la fua potenza con elegger
dugento de plebei, che erano fuoi amici, fra Patricije Senatori: col quale effetto,
uenne a ottometterfi il Senato, e la plebe. Siuefianco piu magnificamente, che
non haueuano fatto i uoi preceori, prendendo ueta di porpora fregiata e teffu-

ta d'oro, portando altres pur corona di oro e tempetata digemme, e primente


lo cettro, er uando Jedia di auorio. Lequai tutte coe i Re, che dipoi feguiroa
no, e gl'Imperadori de Romani fimilmente ufarono. Hauendo hauuta uittoria

de nimici, fi fece portarmagnificamente da una carretta tirata da quattro cauala


li ; e tenne, mentre e uije, dodicilittori. Voleua anco parimente fare altre cos
fenuoue; fe hauendo egli in animo di cangiar le Tribu, non gli foe stata fatta
refiftenza da Attio Nauio, eccellente indouino. E uolendo egli, come adirato,
fchernirlo, e farfi beffe della ua arte, fi poe nel feno una cote er un raoio, e
uenne in publico, hauendo propoto, che cotui tagliaffe la cote col raoio, fa=
pendo, che cio era impoibile. Et hauendo detto quello, che gli parue, contra
dicendogligagliardamente Attio, e non uolendogli cedere, egu:fetu non parli
per uaghezza, che prendi di effermi contrario, ma perdire il uero, ripondimi,
fe stimi, che fi poffa far quello, che io bo nell'animo. Attio hauendo fubito di
ci fatto proua per uia diaugurio, diffe, che fifarebbe. Aggiune alhora il Re.

Ho penato, che tu poa tagliar queta pietra col raoio, Dicefi, che alhora

1 4

SE COND A PARTE D E L L'HIST O R I E

: enza punto di dimora eglicolraoi tagli la pietra. Diquesta nouit effendo


. Tarquinio rimao stupefatto, oltre agli altri bonori, ch'ei fece ad Attio, fece
P" - rizzare una fua statua dirame; e non mutando l'ordine della Republica , in ogni
fuo maneggio fi uale del uo configlio. Acquet la rubellione de Latini:uine i sa

bini, iquali con l'aiuto de Thocani hauetano afaltato il tenitorio di Roma. vna

ganise, she sacerdote della Dea Veta, lequali Sacerdoti fono tenute di construar perpetua
uirginit, hauendo feco un huomo uato carnalmente, fece porre in una foffa,

:::::::: cauata otto terra, facendoui con efo lei mettere un letticiuolo, una lampada,
: er una tauola piena di cibi: nella qual foa la mechina fu condotta da molti, er
iui epelita uiua. Laqual pena fu dipoi coneruata in tutte le Sacerdoti della
Dea vefta, che in cotal delitto incorrefero. E coloro, che uiolate l'haueuano,

erano condotti in piazza, e battutiinfino, che e moriuano. Ora i figliuoli di


Marcio, non effendo loro retituito il Regno, ma anteponendo Tarquinio a tutti
un fanciullo, chiamato Tullio, a luinato d'una ua ferua ; ecio dipiacendo forte
. . . .; a i patricij, eglino con l'aiuto dialquanti di loro congiurarono contra di lui; cr
Gengurata: indufero due gioueni, che in habito di contadini, e portando per arme falci, lo

:::" aaliffero. qualiuon trouando Tarquimionella pizza, andaronoalleporte del


paligio, motrando di contender fra loro, e di chiedere udienza al Re. Laqual
coa ottenuta, hauendo a dire l'un dopo l'altro la caua loro, il Reefendo intento

: aluno de due, che le fue ragionidiceua, fu dall'altro amazzato. og to fu il


fine di Tarquinio, hauendo regnato trent'otto anni,
-

# : ;

--- ,

*: :

R. E G N O

D I

* -

* ''

T V L L I O.

i v 1. l. 1 o per opera di Tanaquil, moglie di Tarquinio, beb


: be il Regno de Romani. Nacque egli di certa femina, detta

"

Ocrifia, moglie di Seruio Tullio Latino , laquale fu prest in

Tufts & HEs battaglia, e data a Tarquinio, o cbe ella foe grauida innan=
:::" |:::::::#gjzi, o dipoi cheella fu prea: chetuna e l'altra coauien det
ta. Dormendo queto fanciullo digiorno, dicefi, che fi uide arder fopra la fua

teta una gran


. Laqualueduta da Tarquinio, lo fece con molta diligens
za alleuare; e come fu grandetto, elegger tra Patricije Senatori. Effendo tro=
uati coloro, che haueuano uccio Tarquinio , la moglie ua e Seruio, uenuti in
luce del trattato, da prima tennero nacoa la morte del Re; erbauendo occulto

il fuo corpo, finfero attendere alla cura della ua falute: e fatantopatteggiaroa


Tanaquil. no, che Tullio promettee di dare il Regno a uoi figliuoli, quando e foffero

::::::"crociuti. ora non potendofi fotenere grido e finpeto della moltitudine,


Tanaquil dalla piu alta parte delle ese diffe al popolo, che fi stee di buono
ntmi0 ;

: : : D I GIovN N I ZON A R.A.

animo; percioche il Re era uiuo, etoto filaciarebbe uedere. E che egli affine,
che fra tanto potee quietamente rihauerfi, e che per non filaciaffe l'ammini=
firatione, mentre egli era aggrauato dal male, haueua commeo a Tullio ilgo=
uerno. Lequali parole hauendo ella detto, uolentieri il popoloper la openion,
che haucua del ualor di Tullio, lo accett nelgouerno. Cotui adunque hauendo
riceuuto l'amminitratione, motraua di far la maggior parte delle coe di ordine
del Re; e ueggendo, chel popolo gli era obediente in tutto, menando innanzial

Senato gli ucciditori di Tarquinio, ilquale diceua, che era ancor uiuo, gli fece veelditeridi
accuar di congiura, e condannarea morte. Effendoi figliuoli di Marcio per tes :
ma fuggitia i Volci, alhora finalmente appales la morte di Tarquinio , e post inerte.
fedette il Regno dicouertamente: e prima dimotr di ainminitrarlo con nome
di tutore de figliuoli di Tarquinio. Dipoi uolgendofi ad acquitar gli animi

della plebe, percioche ella era atta a piegarfi piu ageuolmente, compart fra
lei danari, aegnando a ciacuno terreni, e dando libert a ferui, eponendogli
fra le Tribu. Lequali coe dipiacendo a potenti, ordin, che i liberti a uicenda
faceero alcuni ufficiuero i padroni. Ma i patricijadirandoi con effo lui, er
oltre a molte altre parole dicendo ancora, che egli haueua il Regno, enza, che
alcunoglie l'hauefje , hauendo egli in ripotaufte m! parole 44 Seruio sim
popolo, fece che ubito da quello gli fu confermato e dato il Regno. Per lt= :::::::::

qualgratitudine oltre a moltidoni, che effogli fece, mie alcuni di loro nel Se= "":

nato: iquali effendo nel paato in molte costa peggior conditione de Patricij, in :
|

proceo di tempo (eccetto l'interregno er alcuni sacerdoti ) ottennero con loro 'i :
uguale autorit; ne fuor che le fcarpe, hebbero coa alcuna da i medeimi dif=
ferente, Percioche i Patricij portarono carpe da cittadini, adorne di certe ina
crocciature di corregge, e di certa forma di lettera, inguia, che fi conoceero
effer dicefida primi Senatori. E dicono, che la lettera era R, ouero perche ella " -appo Greci ignifica numero di centinaia: ouero, perche prima lettera del no
me de Romani. Effendo in tal modo la pleberappacificata con Tullo, affine,
di
-

- -

che non uinacee qualche tumulto, commie di molti e gran maneggia piuricchi
e potenti. E cofi effendo tutti unitie di commun uolere, gouernaronobeniimo
le cofe della Republica.Guerreggi Tullo con i Vegenti, e con tuttigli altri Thoa
fcani; nella qual guerra non auenne coa alcuna degna dimemoria. E diiderando
di unirpiu strettamente i Latini con Romani, ordin, che con publica fefa fi
fabricaje in Roma un Tempio a Diana. Ma effendo nata contefa intorno al Sa=
cerdote del Tempio, un de Sabini, per l'oracolo di Diana, adduffe per fare il
facrificio una belliima uacca: percioche glindouini haueuano predetto,chele

ricchezze della patria di colui, che quella facrificae, crefcerebbono molto. Ilche
hauendo inteo un Romano, lo indue a lauarfi primain un fiume di acqua uiua,

. ..

46

se co N D A PA R T E DELL'HisToRIE

cr egli fra tanto riceuendola uacca, come l'haueffea guardare, fece dilei il fa
crificio, Effendo farfa la fama dell'oracolo, i Latinia i Romani nel gouerno
delTempio cedettero, e nelle altre coe, come di loro pia eccellenti gli honoraros

Tuv mari,

no. E queto bati infino a qui.


o R A Tullo hauendo maritate di Tarquinij le fue figliuole, e promettendo

diretituir loro il Regno, e cio con addurduerst cagioni differendo d'boggi in


:
,inamod ei fotenendo agramente la ,aromid fecero cattiue .inoitarebiled
Diu
.j
che il Re non prendendo alcuna cura, ma auezzando molto piu i Romani allo staa

to e libert popolare, eipiu fisdegnauano. Il piu giouane foteneua la noir:


ma ilmaggiore non uolendo piu comportar, che Tullo regnafje, perche egli ue=

s.artisa": che la moglie e il fatello non approuaua il fue diegno, auelen la mo


:::* glie, er induelamogliedel fratello ad auelenare altres il marito: e prendendos
**" ia poi per moglie, con lo aiuto di lei congiur contra Tullo: laqual congiura ef=
fndofattacon molti Senatorie Patricij,che odiauano Tullo,egli d'improuio entr
nel palgio, effendo anco dalla moglie Tullia accompagnato. E con molte parole

confortando quei, che fi trouauano, aricordarfi della dignit della patria, cari
c Tullo di molti biafimi. Ilquale deto da un tremante meo, che gli raccont
la coa, and al parlamento: nel quale hauendo incominciato a fauellare, Tar=

quinio pree queto uecchio atrauero, e portandolo fuori del palgio, logett
giu per le fcale. Egli bauendo alla audacia di Tarquinio perduto l'animo, e ueg=
gendofi effere abandonato da tutti, piu non fece alcuna difea. Tarquinio tos
Merte di sto hebbe il Regno da i padri: e per opra di alcuni fece leuar diuita Tullo, che
nel palagio fi ricoueraua. E la ua figliuola baciando ilmarito, lo falut per
Tuli.
Re: e dicei, che uolendo andarmel palagio, fece tirar la carretta opra il corpo.
Sael
gelerateze

del morto padre. Cofi Tullotenne ilgouerno della Republica, e in queto modo
v

:flia fin la fua uita, hauendo regnato quaranta quattro anni.


N

1 2 1 N 1 .

A ve N do Tarquinio riceuuto il Regno, al costume di Ros


| molo tenne aguardia della la ua perona molti buomini armt=
| ti:iquali adoper cofi ilgiorno, come la notte. Percioche b4=
| uendofi egliportato intal guifa uero il fuocero, e la moglie
uero il padre,hebbe a temere, che contra di lui da lui proprio

3: fi prendeffe l'eempio. E, perche e biognaua, che col farfi temere difendeffe e

? * coneruae il Regno, faceua amazzare i Senatorie i cittadini, che haueuano piu


podere: alcuni publicamente, iquali poteua far colpeuoli di alcun delitto, er ala

cuni dinacoto: alcuni ancora cacciauain eilio: ne folamente fece uccider


r0 C

e=

' D I GIOV A N N I ZONA R A ; :

w y

ro, che erano fauoriti di Tullo; ma anco quegli, che l'aiutarono ad hauere il
Regno. In cotal modo leuati di mezzo i migliori dell'ordine de Senatori e de cs

ualieri, credendo di effere odiato da tutto il popolo, deliber di non eleggere al=
cuno fra il numero de padri ; ma hauendo cominciato a leuare affatto il Senato,
non ui rimeffe alcun Senatore, ne con quegli, che rimaneuano, communic alcuna
coa di momento. Percioche ancora, ch'ei gli faceje raunare, non per cio fa=
ceua, perche esti fofero partecipi di trattare alcun maneggio, ma affine, che
weggendofiillor picciol numero, da tutti foffero frezzati: e la maggiorparte
amminitraua egli, e per opera de fuoi figliuoli. Non permetteua ageuolmente,
che alcuno gliparlaffe, o hauefje da lui udienza, uando fuperbiae crudelt egual=
mente uerfo tutti: e co egli steo, come i uoi figliuoli, faceuano operationi con
tutti edaprendendo
Tiranni. inLaqueta
onde idiffidandofi
coloro, Romani,
che teneuahauendo
per fua ferina
guar=
dia,
Latini, glianco
fecedicittadini

" Meallal e

credenza, che efjendo esti Latini diuenuti ugualia i Romani, gli doueffero effer
pertalbeneficio tenuti, es cofiegli haurebbemanco paura de Romani, hauendo
feco aggiunti gli stranieri.
: 2
O k a con le armi ajalendo infelicemente i Gabini, gli uinfe coninganno. Pera Gabini siad

cioche impoe a seto fuo figliuolo, che fuggie alla citt loro. Delcui fatto, :,:

percheapparee, ch'egli hauefjegiuta cagione, cominci Seto a dir male del p4= zanno.
dre, chiamandolo Tiranno, e rompitor di fede: e d'altra parte fu dalpadre bat
tuto . Effendo dipoi fecondo la conuention fatta, fuggito alla citt de Gabini
con buona quantit di danari, e d'amici, esti furono indottia credere al compoto
ingannoper la crudelt di Tarquinio, e per moltiueri biafimi, che Seto recauaal
padre. Onde credendo, che la dicordia procedee da uero odio, lo riceuettero
benignamente: e fecero infieme con effo lui alcuni impeti nel contado di Roma,

con molto danno crucciione de Romani. Per quete cagioniadunque,e perche ad


alcuni priuatamente eglidaua danari, er al publico liberalmente ne feruiua, fu da

loro creato Capitano, e datogli anco il gouerno della citt. Dopoqueto egli per
un fuo fedele fece intendere al padre lo stato, in che fi trouaua, ricercando il
fito uolere. Il padre per al mejo non diederipota, affine, che colui o di fua uo=
glia, o sforzato non dicopriffe il trattato. Ma eguitandolo il meo, and nel
fuo giardino: e con una bachetta, che haueua in mano percoffe eruppe tutte le
tete de ipapaueri.E queto fatto, licenti ilmefjo.Ilquale non intendendo cio che

SSS

quello effetto uoleffeinferire, raccont il fatto a seto. Maegli penetrando l'in


tendimento del padre, i principali de Gabini, parte nafcoamente leu di uita col
ueleno: parte fece uccidere da alcuni maluagi huomini: er alcuni con fale calun
nie, come hauefjero uoluto tradir la patria a juo padre, mand in efilio. Vna

st finile friu:Herodoto di Periandro,figliuolo di Giffelo, Tiranno dicorin. ::"


Hit, di Gio, Zonara.

BB

1 8

S E C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R I E

tho. Ilquale hauendo dimandato configlio a Trafibulo, Tiranno di Mileto, come


egli huefje a fare per fermare il uo stato, Trafibulo al mejo niuna parolari=
fofe; ma menatolo in un campo di biade, tagli le piu alte cine delle fiche, e
gettolle uia : e con quetogli diede licenza. Ilquale tornato al fuo Signore, edi
mandato da lui il configlio, chcigli recaffe, ripoe, ch'egli lo haueta mandato a

un pazzo, perche e non gli haucua data ueruna riota: e dipoiglinarr quello,
che fare gli haueua ueduto. Ma Periandro comprea l'intention di Trafibulo,
leu di uita fimilmente tutti imaggiori di Corintho , Ilmedeimo fece Sefio con

i Gabini: e fatti morire imigliori, compart i loro danari al popolo. Dipoi,


bauendo etintiqueti, e tuttigli altri ingannando, iquali gli credeuano ognicoa,

con i Romani, che erano stati fatti prigioni, e parte fuggitiui, de qualia que
sesto simpa sto effetto ne haueua ridotto un buon numero, s'impadron della citt, e la diede

::::::::"alpire. Maegli concedendola al figliuolo, guereggi con altri popoli, ora


Gabini.

comper gli oracolio uogliamo dire le reuelationi della Sibilla al popolo Romano
contra
fua uoglia. Percioche una femina indouinatrice , laquale esti chit=
Oracoli del.
kaSibiila..

mauano Sibilla, portando a Roma tre, ouero dodicilibri, dimand a Tarquinio,


fe effogli uoleua comperare, proponendogli certo prezzo. Ma Tarquinio non
facendo stima di lei, ella o uno o trene abbruci. E da capo facendofiil Re di
lei beffe, del rimanente ne are altretanti, Volendo ella anco abbruciar gli altri,

gli Augurilo cotrinero a comperarli: e queto fi fece con quel prezzo, con
cui fi haurebbe potuto comperar tutti infieme. Quetilibri diede Tarquinio 4
ferbare a due Senatori. Iquali, perche apieno non intendeuano quella frittura,
fecero uenir due huomini di Grecia,a qualiaegnando la lor mercede, diede carico
dileggere er eforre i detti libri. I uicini popolidifiderando d'intender quello,
che fi conteneffe ne medeimi libri, corrompendo uno di coloro, che ne haueua

Marso qui la cutodia, ilquale era detto Marco Aquilio, netracrifero alcune coe. Ilqual
t s: fatto, faputofi, fu Marco Aquilio poto dentro un facco di cuoio, egettato in
ia:ia:tra, fiume. Laqual forte di fupplicio fu dipoi data a parricidi, affine, che della

per hauer

--

- --

: : morte loronon foffe imbrattata la terra, ne l'acqua, ne offea la luce delsole.


sibiliini.

Fece fabricare un Tempio nel monte Tarpeo, che prima era stato uotato dal

:,:
onte Tare padre: E cauandofi laterra per far le fondamenta,futrouata una teta d'un buo=
-

mo; ilquale al fangue, che fuoriuciua, motraua di freco effere stato uccio:
Test, trona, onde i Romani fecero dimandarea uno indouin Thocanocio che queto fignifica=
: :::::e. Ma uolendo colui, chel beneficio fignificato di talcoa fi uolgeffein Toca
::menia na, diegn nella terra un certo fatio, o in quellorinchiudendoui il fito di Ro=
pcio.

: ma,elmonte Tarpeo, dimand agli ambaciadori, e quella fost Romase quello


ilmonte Tarpeo, e la teta fofje stata quiui trouata: e fece queta dimanda affine,
cheei non opettando dicoa alcuna, e cofi effere affermando, l'effetto del fi=
gnificato

... D I G I OVA N N I. Z O N A R A ,

1 9:

gnificato paaffe in quelluogo, nel quale egli haueua fatta la dicrittione. M


gli ambaciadori, che prima erano stati auertiti dal figliuolo di colui,della frode,

quando effo glidimand rifofero,qui non fi habita Roma, ma nel luogo,dettopa


lazzo; erin Roma il monte Tarpeo, e la teta stata trouata fu quel monte.
Incotal modo rimanendo uana l'affutia dell'indouino, apprefero gli ambaciadori il
aero, e lo riferirono a lor cittadini, d cendo, che ei farebbono potentimi,
er haurebbono la Signoria e l'imperio di molte nationi. Queta nouit adunque
accrebbe ancora la ficurezza loro: e da quel capo il monte fu chiamato Capitoa
lio, o diciamo campidoglio.

.*

*, *

o ka, perche Tarquinio haueua biogno di danari per la fabrica del Tem=

pio, moeguerra aque di Ardea, ne per hebbe danari, ma all'incontro perd


il Regno. La qual diauentura gli fu predetta da certi fegni, che apparuero. . . . .
Proigij &
Percioche gli Auoltoi de fuoigiardini cacciarono i piccioli figliuoli delle Aqui Oracolo
di
ie. Et un gran Serpe fece fuggir lui dal cenatoio, a cui egli haueua inuitati i Deifo.

fuoi amici, infieme conglinuitati. Per quete cagionimand Tito er Arunte foi
figliuolia Delfo. A quali ripondendo Apollo, che egli perderebbe il Regno,
quando una cagna fauellarebbe con ucce humana; egli fi conol con una buona
feranza,parendogli impoibile, che tal coa mai aueniffe. Trouaafi Lucio

Giunio, ilquale era figliuolo d'una forella di Tarquinio, il cui padre e il fatello
Giu
erano stati fatti morir dal Tiranno. Cotuitemendo alla fua uita, fine di effer Lueio
nio Bruto
fine di effer
pazzo, accioche con queto fingimento foe plu ficuro. Onde gli fu poto no= pazzo.
me Bruto, che uuoldir pazzo, Per fi fatto dimotramento dipazzia fu da

Tarquinij menato a Delfo, piu per cagion di prenderfi di lui follazzo, che di
eompagnia: e, perche egli diceua di uoler donare a quel Dio il fuo batone, anco
dicio, come di parole da ciocco, prendeuano traffullo. Ma queto otto una
aftuta coperta dimotrata illume del fuo ingegno. Percioche egli hauendo caua=
to di dentro il detto baione, lo haueua occultamente empiuto di oro, per darea
conofcere,che bello e lodeuole ingegno nacondeua fotto a uituperoo uelo di paz
zia. Dimandandorigiouani all'oracolo di Apollo, chi doueffe fuccedere alpa= Oracolo di

dre, ripoe il Dio, che chi foffeprimo a baciarla madre, farebbe il fucceore.
Laqual ripota intest,come fi doueua intendere da Bruto,fingendo effo di cadere,
baci la terra, laqual giudic ragioneuolmente madre di tutte le humane creature.
Il medefimo Bruto cacci i Tarquinii, per la uergogna fatta a Lucretia, di Ro=
ma: iquali innanzi per la Tirannide cringiurie, che esti uauano, erano odiati

da tutti. Fu Lucrecia figliuola di Spurio Lucretio, uno de Senatori, e moglie


di Tarquinio Collatino, huomo illutre, laquale era dibellezza e dicatit famos

fiima matrona. A Sefto uenne difiderio di prender con queta belagiouane amo
rofo piacere, non tanto percagion della fiabellezza, quanto per macchiar thoa
L

Apollo.

Bruto caee
ci di Roma

i Tarquinij.

ao

se co N D A PARTE

DEL LHIS T O R IE

more della ua catit. La onde prea l'occaione dell'acenza di collatino, come


stupro di Lu parente del marito, and una notte adalloggiare nella ua caa. E primieramen=

tetent di ridurla alle fueuoglie conparole, e dipoi con la forza. Ilche non gli
giouando, minacci di amazzarla. Et motrando ella di non temere la morte,
diffe, che egliporrebbe feco un de uoi ferui, e che ambigli ucciderebbe, dicens

do, che egligli hauefje uccifi per hauer trouato il feruo, che carnalmente feco
aaua. Queta minaccia moe Lucretia fi fattamente, che temendo, che cofi
non foffe creduto, compiacqueall'adultero: indi mie un pugnale otto il capez=
zale; e fatto chiamare il marito el padre, iquali a lei uennero in compagnia di
Bruto, narr loro con pianti e con fofiri quello, che le era auenuto. Dipoi
peito anime foggiune. Io on per far quello, chemiconuiene. Voi fe farete huomini, uen=

di Lucretia. dicarete la morte mia, eui porrete in libert; e farete conocerea i Tirann aquai
huomini, er a qual donna hanno macchiato l'honore. Dette da Lucretiaquete
... parole, pretamente ella prendendo in mano il pugnale, felo nacoe nelpetto, e
s'uccife. Ei di cio, che haueuano inteo e ucduto, furon foura prefi da infia

nito dolore. Ma Bruto ualendofidel configlio e dell'opera di Publio, feceurder


lagiouane morta a una gran parte del popolo: e facendo raunar gli altri, glin=
duffe con le fue ragionia dimotrare apertamente l'odio, che est occultamentea i
Tiranni portauano, er ad affermar, che non erano per riceuerepiu Tarquinio
nella citt. Cio fatto, Bruto commettendo ad altri il gouerno della citt, and

al campo, er induffeparimente i foldati almedefimo uolere, al quale hauewain=


:::::... dotto il popolo. Tarquinio hauendo inteo il ucceo, uenendo con molta fet=
:
rar: tri
ta alla
uolta
dellaaicitt,gli
fu datoripula:
ondeche
inieme
figliuoli
e con
gli al
.
amici
fugg
Tarquinij:
percioche dicefi,
non fico trou
altri,
fuorche
tbOD 2CGCtt2

*, , a

Tullia, che gli porgee aiuto. In cotal modo effendo cacciato Tarquinio del Re
gno, ilquale per x x v anni Tirannicamente haueua amminitrato, i Romanielef=
Lucicoiu, fero Bruto, nel cui fauore erano riuolti tutti gli animi, algouerno della cilt.

:::::: Ma, perche nonpareffe, che fofferitornatalamonarchia de Re; glidiederoper


primiceas stimauano,
collega Collatino,
marito
di nimico
Lucretia,
ilquale per
la uiolenza
fattaambaciadori
allamoglie
che doueffe
effer
a Tiranni.
Mand
Tarquinio

li.

a Roma a dimandare il ritorno; iqualiritornarono enza alcuno effetto. E dipoi


tornarono un'altra uolta a Roma, rapportando, che Tarquinio, oue gli foffero
retituiti i fuoi beni, e cofi le loro facult a i fuoi amici, onde potefjero fotener
l'efilio, uolontariamente lacierebbe il Regno, e la guerra. Alla qual dimanda
inchinandofi molti, e fra gli altri Collatino collega di Bruto, Bruto uenne del pas

lan selagionella piazza: e chiam Collatino traditore, ilquale porgeua gitrumenti


Ufa

::::::Sira della guerra e della Tirannide. Gli ambaciadori otto petie di raddinandare i
la patria ucn

:::::" danari dimorando in Rom, corruppero alcuni giouaninobili, e fa quelli pro=


cacciarowo

2 1
D 1 G Iov. A N N I zoN AR A. .
:
cacciarono anco di cofiringere atradimento due figliuoli di Bruto. Da quali
acoltate benignamente le parole, parue,che anco esti confermajero i patti congius

ramento. E per queta cagione effendo entrati in alcune cafe deerte crocure,
non fi auidero,che quiui era un feruo, detto Vindice, ilquale non era uenuto a
pota, ma a cafo ui fi era ripofio. Cotui intee tutte le loro parole, lequeli
erano state di amazzare i Conoli, e di tradir la citt ; er il tenore di alcune lette
re a i Tarquinij fcritte. Partitif icongiurati, il feruo apport ogni coa. Ei vindige fer

furono prefi, e recatele letterea Conoli. Furonomenatinella piazza, stando=':

ui preente vindice, ele lettere furono lette. Glialtritenendo un meto filentio, :


Bruto nominatamente interrog i uoi figliuoli, dicendo loro, hauete uoi come

difenderui dalle accue: Et eitacendo,Bruto uolgendofia i Littori,diffe: quello,

che rimane, appartiene al uotro ufficio. Eglinoprendendo igiouani, glibattes

rono. De quali mouendofigli altri a piet , il padrene uole gli occhialtroue,


nemotr egno di compaione infino, che furono decapitati. Queto fatto non
poffo ne biafimare, melodare. Percioche, ouero l'altezza della ua uirt uine
|f

tutte le perturbationi dell'animo: ouero la grandezza delle calamit gli ottur la


mente. Ma niuna di quete coe fu di picciolmomento, o coa humana; ma uenne

o da diuinit, o da una betial crudelt, Fatto Bruto uccidere i figliuoli, gli fu ::::::::
dimandato quello, che degli altri imponeua, che fi facee. A che egli ripoe:
De miei figliuoli fano statoragioneuolegiudice. De gli altri a cittadini, che fo- "****
no boggimai liberi, permetto autorit di fententiare a lor modo. Condannati
adunque cotoro a morte, tutti furono decapitati e fagli altri alcuni parenti
di collatino. Per laqual cofa effendo egli sdegnato, manc poco, che'l popolo
indotto da Bruto, non lo finembrae con le propriemani. Non dimeno fu pri
uo del Magitrato, e datogli Publio Valerio per ucceore. A cui, perche "8" valeri ra.

honoraua er offeruaud il popolo , fu dato il cognome di Publicola. Tarquinio b: n:


J

non isterandopiu peruia ittradimentodi ricouerare il Regno, and ai rhosta- :,

ucirono della citt con i Romani per combatter con effo loro. E nel comincia=

mento del fatto d'arme Arunte,figliuolo di Tarquinio, e Bruto, Romano cona


jolo, inguia con nimico animo infieme fi azzuffarono, che niun di loro per difi=
derio diferir l'altro hauendo riguardo alla propria difea,ambedue fi piagarono
aframente. Nata fale due artila battaglia crudele, e molti dall'una e dell'altra
parte effendo morti,la uittoriafuincerta. Preo allanotte, crollandofiil boco, * - *
uicino alquale erano potigli alloggiamenti fi udi una gran uoce, laquale hebbe

ni. Da quali effendo con un grande eercito per riporuelo aiutato, i conoli C".

a dire, che piu d'uno de Thocani era stato nella battaglia tagliato a pezzi, e che

. --

i Romanierano uincitori. Conqueta uoce leuandoparimente i Romani un grane vanerade


de e icuro grido, miero fauento a Thocani, inguia, che tumultuando,abana komani.
ij
Hit, di Gio, Zohara.
|-

2 z

SECON DA P ARTE

D E L LHIS T O R I E

donaronogli alloggiamenti, iquali da Romani furono prefi e faccheggiati. An=


nouerandofi i corpi morti, de Thocani furono trouati undicimila e trecento, e
de Romani un meno di altretanti. Valerio Publicola fu il primo, che trionf

nel fuoconolato. Tarquinio dopo queta gran giornata, nella quale perdian
Portena.

o il figliuolo, che fu uccio da Bruto,fuggendo fi riduje humilmente in Cluio


d Larte Porfena, che era alhora il piu potente Re di ciacun'altro Italiano. Il=
quale promeo a Tarquinio di dargli aiuto, hauendo prima per fuoi ambaciados

richieto a Romani,che Tarquinio riceuefero,cio non ottenendo, fi moe contra


loro con un grande eercito. Valerio Publicola effendo la feconda uolta fatto
Conolo, and a incontrarlo, e ferito nella battaglia,fu portato uia con una let=
tica. Porena tenendo affediata la citt, fu cagione, che ella fu aggrauata da
gran fame. Ma duenne per certo accidente, o piu toto per diuina prouidenza,
che Porfena leuae l'affedio. Percioche un giouane, detto Mutio Cordo, dotato

::"*" d'ogni uirt di animo, emolto piudi fortezza di corpo, il cui cognome fusce
|-

|-

uola, uetitofi alla foggia de Thocani, crimitando beniimo il loro linguaggio,


entr nel campo de nimici: e non conocendo molto Porfena, ne bauendo ardi
mento di dimandarne, ueggendo il fuo Cancelliere, che adorno del medefimo ha
bito fedeua appreo il Re, stringendo la pada l'uccie. Effendo preo, e dimans
dato, perche hauefje fatto quell'homicidio, egli pomendo ladetra mano nel fuos
co, che era stato acceo per cagione di facrificare, mentre, che la uiuacarne fi
abbruciaua, empre con intrepido uolto stette fermo e cotante riguardando Por=
Jena (onde dal danno della mano gli fu dato quel cognome) infino a tanto, che'i
Re, quafi attonito d'un talmiracolo, gli diedelicenza. Alhora egli con un'altra
aftutia ingann il nimico, uando quete parole. Sappi, che io, effendo uinto
dalla paura, che di te ho hauuta, fono rimafoprigione della tua uirt. Onde in
ricompena dicio uoglio farti quel beneficio, che non haureti ottenuto dame

,, con minaccie. Ilpercbeti fo intendere, che trecento gouani Romani onopartiti

..., meco di Roma col medefino proponimento; e per uenire all'effetto, la forte
., tocc ame di effer primo. Ne misdegno con la fortuna, che ha fatto, chela
,, mia mano non peruenuta opra un Reda bene, degno piutoto di effere ami
co, che nimico de Romani. Per quete fue parole Porena pieg affai piutani
mo alle conditioni della pace.

: P va i 1 co la, fatto alhora laterza uolta Conolo, cit Tarquinioara


Publisia fagione, affine, che conocendofi la fua matuagit, foffe anco da Porena stimate

giutamentemandato inefilio. Ma ripondendo Tarquinio, che egli non uolema


BE,

Porena per giudice, quando egli laciaffe di effergli compagno e confederato nella

guerra: Porfena dannando la ua caua, poe giule arme.


D1 e o 1 i Tarquin hauendo piu uolte tentato con gli aiuti delle uicine genti
-. .
rico

DI G I O VAN NI ZO'N AR A .

23

diricouerare il Regno, tutti nelle battaglie furono uccifi, eccetto iluecchio, che

era cognominato superbo: ma egli ancora ultimamente fin fua uita a Curnio
preo agli opici: e cofile coe de Tarquinij hebbero queto fine.
c a c c 1 Ar 1 adunque cotoro, i Romani crearono, come s' detto, Conoli.

Morte di

Tarquinio
Superbo. .
*

Del cui numero, Publio Valerio fu la quarta uolta Conolo, cognominato Pu=

blicola. Ilquale eercitando enza collega il Magitrato, i Romani da cio offefi,

Fatti di Vale
rio Publicos

differo, che egli nonera herede del Conolato di Bruto,ma ucceore della Tiran= la
nide di Tarquinio; ilquale da cofinobilie plendide cafe era ucito con i fafcie
con le fcuri: percioche egli haueua un molto fontuoo palagio uicino alla piazza.
Lequali parole intee da Publicola, fatto lanotteraunar di molti operai, fece
ruinare e gettare a terra il palagio: in guifa, che la mattina ueggendo i Romani

queto effetto, rimanendo stupidi della grandezza del uo animo, parimente fi


dolfero della ruina di cofi grande e nobile edificio. Leu anco uia le fcuri da i fa
fci, crimedefimi faci, quando uciua a parlamento, faceua mettere in poder del

popolo. Etmaneggio fimilmente de danari commie ad altri, acciocheper quel


Questori ee
mezo la potenza de conoli non crefceffe: cralhora ordin i ogetori. Questi dinati
da Pg
da principio furono poti opra le caue capitali, o diciamo criminali, perche bicia.

foffero inquiitori, cio ricercatori della uerit: e da queto furono chiamati


ouetori,cio ricercatori. Dipoi furono fatti fouratantialla camera de publici
danari, commettendo i giudicijalla cura di altri. Tolfe per Collega Lucretio,pas
dre di Lucretia. Ilquale uenuto fa poco a morte, poto in uo luogo Marco
Horatio, fu conolo il rimanente del tempo. Publicola la quinta uolta fatto
Confolo, hebbe per Collega Tito Lucretio.
D 1 por hauendo i Sabini condotto eercito nel terreno di Roma, fu eletto
Confodo Marco Valerio, fratello di Publicola, e PothumioTuberto. Matrattan

dofi le cofe della guerra dal configlio e dalla perona di Publicola, Marco effendo
in due battaglie uincitore, nell'ultima tagli a pezzi tredici mila de nimici,

fenza perdere alcun cittadino. Il eguente anno effendo Publicola la fetauol


ta creato Conolo, afettauafi, che i Sabini c i Latini di comune accordo mos
ueffero le arme contra Romani.
E xa tra Sabini Appio Claudio, ualorofo e ricco cittadino, ma fopra tutto Appio Clane
fugge s
chiaro per fama diuirt e di eloquenza. La onde effendo da uoi inuidiato, dio
Roma
24
o, che perbauere egli diconfortato il popolo dalprenderla guerra, gli
ueniuano tefi aguati, con la compagnia di gran numero di amicie di compagni,
fugg a Roma. Iquali da Publicola benignamente riceuuti, Appio effendo eletto

fra Senatori, non molto dipoiper la prudenza, chei dimotr nel gouerno della
Republica, acee nellarputation de principali: e laci la famiglia Claudia, la

quale fior lunghinotempo peruenuta ingrandfima riputatione.I Sabinipren


.

BB iiij

s E c o N D A PARTE DEL L'HIsToRI E

a4

dendo anco queta occaione di guerreggiare, con ungrande eercito afaltarono


vitoria di Roma, Iquali Publicola, facendo ufficio da buon Capitano, tagli a pezzi quai
*"*" tutti. Et il popolo arricchito delle foglie de nimici e de prigioni, egli trion=

Marie di f. E dato ilgouerno a Conoli uoi ucceori, iui a poco fi mor, e fu fepe
Pnblicola. lito di publica fea, e le matrone Romane lo pianfero un'anno.
I Sabini per cordoglio della riceuuta rotta crucciione, non ripoarono ne
anco il uerno. Ma facendo impeto nel paee de Romani, trattarono male Po=

fihumio, che erala econda uolta Conolo: elo haurebbono preo con tutto l'eers
cito, fe Menenio Agrippa fito Collega, non foje accoro in fuo aiuto. Alhora
l'uno e l'altro Conolo inieme fingendo i foldati contra i nimici,ne uccifero mol=
ti, e glialtri cotrinero a fuggire. Dopo queto Spurio Caio, e Virginio opi=
preferuina tore Conoli fecero pace con i Sabini : e preo Camerino, uccifero la maggior
"Camerin parte degli habitanti: gli altri, ditruttafi la citt, furono uenduti. Pothumio
comino e Tito Largio, uccifero alquanti ferui, iquali haueuano congiurato dioc=
cupare il Campidoglio : fi come Seruio Sulpitio e Marco Tullio dipoi oppreero
un'altra congiura de ferui. Laquale fu dicouerta da alcuni , che la fapeuano:
e i Congiurati cinti da foldati, furono tagliati a pezzi. A quegli, che l'appa=
learono, inieme con altri premi fu data la cittadinanza. Effendo da Latinida
capo diterminata la guerra, la plebe non uolle prender le arme, chiedendo nuoui
accordi a creditori. La onde i piu ricchi crearono un nuouo Magitrato, di ugua
Ditt
le autorit uero tutti e con potenza di Re, ilquale chiamarono Dittatore. Pera
atura. T.
cioche odiando esti il nome de Re per cagion de Tarquinij, e diiderando le utili=
t della Dittatura, laquale haueua gran podere di acquetare i tumulti e le dis
- - -

|-

|-

- -

fordie; rifiutando il nome, riceuettero otto altro nome l'effetto. Fuadunque,


come ho detto, la Dittatura di podet eguale a quella del Re: eccetto,che non gli
era conceduto andare a cauallo; fenon, quando egli haueua da gire alla guerra: .
nepoter farueruna fefa enza decreto del Senato. Ma bene baueua autorit
di far ragione, e di condannare amorte nella citt, e in guerra, non folamente i
plebei, mai Senatorie i Caualieri, non hauendo alcuno ardire di contrapporfi a i

fuoi ordini, ne di accuarlo, ne anco di richiamarfi, infino il medefimo Tribuno


della plebe. E uero, che la Dittatura non paaua oltre ai fei mefi, affine, che
miuno per la lunga dimora in tanta potenza y autorit, moo da fuperbia non

entraffe in cupidigia della Monarchia. Il che auenne dipoia Giulio Ceare, otte=
mendo la Dittatura contra il cotume de maggiori. Alhora adunque effendo Largio
creato Dittatore , il popolo laciando lo studio di coe nuoue, fi diede alle arme.

A co v e r a ra la guerra de Latini con certe forme di accordi, uando i


cofi fattamente,che core alpala
seditione creditoriuiolenza a debitori, la plebe fisdegnstati
tagliati a pezzi; fe da alcuni
de' debitori. gio, ev in quel tumulto i Senatori farebbono
-

DI GIOV A N N I Z ON A RA ,

2 3

non era apportato auio, che i Volci con un grande eercito ueniuano peraj=
falir la citt. A queta nuoua la plebe rimae cheta, non per riuerenza, che ella Crudelta det

portaffe al senato, ma per alettar, che effo pretamente foe uccio da nimici. :::::::::
Onde ne fi mifero aguardia delle mura, ne apportarono alcuno aiuto, infino, che "*"*"

Serulio leu gli oblighi dedebitorisor impoe, che niuno,mentre duraua la guer- tiberans
ra, foe chiamato debitore, promettendo di pagare egli i debiti di ciacuno. diseruilio.
Adunque e, moi da quete promee, uinfero inimici. Ma pocianon effendo i
debitori grauati da debiti , ne trattati con ueruna conditione di ugualit,

da capo da i medefimi adirati fumoffo il tumulto, e fi folleuarono contrail Sea


hato, er i Capitani. Ma un'altra uolta nacendo la guerra, i Capitani ordnaro=
no nuoui accordi. Egli altri effendo contrari, Marco Valerio della famiglia di
Publicola, huomo grato allaplebe , fu creato Dittatore. Ma promeo lo accor= Y:

do, fu tanto il concoro, che alui uenne, e cofi pronto, che egli uinfe i Sabini, ""*"*
er i Volci, egli Equi loro confederati. Per queto fagli altri honori, gli fu
dato il cognome di Maimo. Ilquale hauendo in Senato dette molte cofe in fauor

del popolo, ne ottenendo effetto alcuno, fi dipartsdegnato del palagio: e parlan=


do alla plebe, er hauendo date alcune strette al Senato, laci la Duttatura. Per=
cioche i creditoristringendo i debitori con ogni rigorofit di ragione, ne per pa= ,,
garono i debiti, e caderono esti in molti altri incommodi. Percioche la pouert,,,

e la diperatione, un maletroppo uiolento; e fe ha fecola moltitudine, e quafi ina,

'

fuperabile. Alhora adunque la feuerit dei ricchi uero i poueri, fu a Romani . . . .


cagione di molti danni. Percioche effendo i foldati grauati dalle efeditioni delle
guerre,in molte erano statichiaramente feo ingannati, er i debitori degli ufu=
raipatiuano uergogne e battiture: onde arfero di tanto sdegno, che moltipoueri
abandonarono la citt, e parimente gli alloggiamenti, er il tenitorio di Roma,
come foffe stato de nimici, rubauano e faccheggiauano. Ilche fatto, riducens

dofi molti a coloro, che fi erano appartati, i Senatori temendo, che estimolto piu
non fi inafriffero, e che i uicini intendendo la citt effer piena di diffordie, non : ***
tafaltaero, promiferoperuia diambaciadori alla pleb, che eglino erano per
far tutto quello, che ella uoleje. Maella moltopiu femendo, e non ammettendo
alcuna ragione, Menenio Agrippa, che era uno degli ambaciadori,dimand, che

ella foe contenta di acoltare una fauola: cr ottenuta udienza. Effendo, dif; faucia di

fe egli, una uolta nata dicordia delle altremembracol uentre,differo gli occhi, :
che l'ufficio delle manie de piedi derinauadalui: la lingua ele labra, cheper opra
loro fi piegauano i penfieri dell'animo: le orecchie, che per uia di effe le parole
di altrui perueniuano all'intelletto:lemani,che per le lor fatichefi apparecchiauas
'no le coe necearie: i piedi, che tutto il corpo da loro fi fotentaua, e che eglino

o che fi caminae, o che fi facee qualche opera, o che fi fedeffe, fi affaticas


-

--

*:

. ..

.
-

z6

SE CO N D A P A R T E D E L L H S T O R I E

uano: e che luentre folo era enza alcuno ufficio, ne fatica, onde aguia di Re,
fi ualeua degli uffici di ciacuno di loro, e godeua delle facult acquitate con le

|-

loro fatiche. Il uentre confeffando cio effer uero, ordin, chefe loro paerffe ,
d'indi in poi non gli faceero alcun feruigio. E cofilemembra comunemente de-,
liberarono di non fouuenirpiu aluentre. Ilquale non riceuendo alcun cibo, ne le
mani furono pronte a operare, per il diagio deluentre abandonate dalle forze:
nei piedi fi poteuanomouere, neuerun'altro poteua fare il fuo ufficio enza ofa
fefa: ma tutti erano pegri, infermi, e del tutto immobili. Alhora intefero,
che tutti i feruigi , che fi faceuano al uentre , non meno recauano fouue=
nimento a lui, che a tutte le membra, e che ciacuno da cio prendeua il uo

vaata futto. Da queto ragionamento intefel moltitudine, che le facult de ricchi


a:f erano utili a poueri. Onde ei placati, hauendo il Senato diterminato, che fos

:"*" fero pagatiilor debiti, e quelli leuati dall'obligo, chepertal cagione erano tenu=
ti, fi rappacificarono con i padri. Ma temendo dipoi, che, oue foe disfatta
la loro raunanza, i padri non attendefjero alle promee; ouero trouandofi efidia
funiti, foe ciacun di loro aftretto al pagamento, patteggiarono, che fe adala
cuno ueniffe fatta ingiuria, l'uno all'altro fi porgefjero aiuto. E queto lor pata
to confermato per giuramento, ubito eleffero due patroni, o diciamo auocati del
loro ordine: dipoi accrebbero il loro numero, in modo, che tutte le Clai hauefa

:: 'fero
i lor protettorie difenditori. Ne queto fecero una uolta fola: ma comin=
ribuni del
.
a': ciando da quel tempo, la coa and tantoauanti, che ogni anno queti lor proteta
tori, come Magitrato, eleggenano, iquali Tribuni della plebe, per tagion di
ditintione, erano nominati: percioche ancora nelle coe della guerra erano detti
Tribuni coloro, che otteneuano il gouerno dimille huomini. Queti Tribuni dela
-

la plebemofero di gram tumultinella Republica: iquali,come che non haurfero di

...

fubito titolo di Magitrato, duanzauano di podet tuttigli altri: percioche e dis


fendeuano ciacuno, che ricorrefje all'aiuto loro, non folo contra i priuati, maai=
co contra i Magitrati, eccetto folamente i Dittatori, Onde e alcuno a loro, bens
che foje affente, fi richiamae, cotui liberato anco da colui, da cui era state
per debiti ritenuto, ouero era condotto da imedeimi innanzial popolo, ouero
ueniua aoluto. Oltre a cio, fe alcuna deliberatione fatta o da alcun priuato, o
dal Magitrato, o dalla plebe, loro non piaceua, la intrometteuano. E, fe il
Senato uoleua fare, o diterminare alcuna coa, cr un Tribuno della plebe ui fi
opponeua, quell'atto non era di alcun ualore, e la coa rimaneua foefa. Et is
proceo di tempo o fu loro conceo o fi uurparono di raunare il Senato, e pu=

nir quegli, che al comandamento loro non obediuano, e di conultar gli Arupici:
onde molte coe, che non erano lor lecite, con i loro inuperabili contendimentia

tutto quello, che fi trattaua, ottennero, Percioche esti proponeuano e faceut=


-

--

no leggi s

: : "

D I G I O WA NN I ZO NA R. A.

27

noleggi; per lequali colui, o foe priuato, o in alcun Magitrato, da cui in p4=

rola o in fatto hauefjero riceuuta alcuna offea, era acro, o aftretto a qualche l- , che
gatigo. Effer tenuto facro era, quanto effer condannato alla morte. Percioche auro.
sie icier
tutte le cofe, che fono a guia di uittima detinate alla morte, ueniuano chiamate
facre. Ett medefimi Tribuni della plebe erano da effa plebe detti Sacrofanti, co= Tabunidei.
me facre mura di coloro, che ricorreuano all'aiuto loro. Onde molte cofe face=
uano uituperofeer ingiute: come metteret Conoli in prigione, e far morire al=
cuni, enza acoltare la lor ragione. Ne alcuno haueua ardire di opporfi loro:
altrimentiera fatto facro. E, fe alcuni non ueniuano condannati da tutti i Tri=
buni, queti tali chiedenamo il fouuenimento di coloro, che da loro dicordaua
no. Onde era lor lecito di dir la lor ragione o innanzi ad ei, o di altri Giudici

o del popolo: ebiognaua, che nell'affoluerli, o nel condannarli hauefjero i uffra


gi, o diciamuoti dellapiu parte. Il numero de Tribuni finalmente fu accrecius Numero de
to a dodici: onde lelor forze molto fi fcemarono. Percioche la compagnia di :::::..::;
quelli, che compagni fono ne Magitrati, fi pernatura, come molto piu per in- d"
uidia, e fempre infedele: ne auiene di leggeri, che molti ; maimamente effendo

potenti; infieme pofano acconentire. A queto fi aggiungeua, che altriprocus


rando d'indebolir le forze loro, induceuano tumulti, affine, che dicordando in
fra loro, lelor forze, come s' detto, diuemifero deboli, chi a una parte, chia
un'altra accotandofi. Ma come uno di loro intrometteua, le fentenze e delibe=

'rationi degli altrierano dinium ualore. Prima non foleuano entrar nelpalagio.
Mafedendo innanzi all'entrata, offeruauano quello, che fi faceua. E, fe alcuna
coa loro non aggradiua, fubito ui contrariauano. Dipoi furono introdotti di
dentro, e riceuuti anco nella dignit de Senatori. E finalmente alcuni, che era=

no senatori, ricercarono il Tribunato, purechenon fostro Patricij. Percioche wana

la plebe non uoleua dar queto Magitrato a nobili. Percioche ella temeua, che ,

hauendo alcun di loro un tanto podere, lo uolgeffe contradi lei. Ma fe alcunori, :


fiutando la nobilt, paaua alla plebe, lo creauano Tribuno benignamente. om- :

de moltipercupidiguibauer quella gran podest, lastiando igrado dinobili, "*"


fi fecero elegger Tribuni.

:la potenza de Tribuni hebbe queta origine: a

iquali furono aggiunti due Edili: del cui ufficio fi ualeffero intorno alla fedi, sdu.
tion dellelettere. Iqualicome quelli, che criueuano, er offeruauano diligente=
mente tutti i decreti, tutte le confermationi della plebe, e tutte le deliberationi del

senato, non era loro nacoo ueruna delle coe, che fi trattauano. Gia dunque
per quete cagioni, e pertener ragioni, fi creauano. Dipoi infieme con altri caa
richi fu lor dato la cura delle coe, che fi uendeuano nella piazza, onde da Greci
Agomnonierano detti. La prima fedition de Romani in cotalmodo effendo ac

chetata, crestipacificaticoniuicini, molti de qualiper quella diuifione hauena

28

S E C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R IE

no preele arme contra di loro, fotennero di moltegraui guerre, di tutte ripor


tando uittoria. Ma affediando esti la citt di Coriolo, manc poco, che non

foffero fogliati de gli alloggiamenti: fenon fi foe oppoto ilualore di Gneo

oes war. Murcio, huon nobile, ilquale ruppe i nimici. Onde fra gli altri honori, che
gli
furono concedutu, ottenne il opranome di Coriolano dalpopolo, che egliba
:a:
ueua uinto. Et alhora fu innalzato al fommo grado di dignit : ma non molto
D9

dipoi, chiedendo egli la Pretura, creffendogli ella negata, adirato col popolo,
uolgendofi contra la podet de Tribuni, e procurando di leuarla, fu falamen=
teda i Tribuni della plebe accuato, cheicercaffe di farfi Re, e mandato inefilio,

anul, si Egli adunque ricore ai Volci i de quali iprincipalie quelli che erano in Magis
:ruito strato, rallegrandofi della fua uenuta, fointi da Attio Tullio, da capo fiapa

:::::::" parecchiauano alla guerra. Ilchenonpiacendo alpopolo,nepotendofi ne coneor=


i voitti-

tationi, ne con minaccie mouere a prender le arme,uarono queta aftutia. Effen=


do in Roma al tempo de giuochi Circenfi infieme con gli altri uicini popoliandata

peruederli una gran moltitudine de Volci, Tullio otto fpetie diamoreuolezza


perfuae a Magitratide Romani, che fi doueffero guardar da voljci; percioche
et erano uenuti con proponimento diaffaltargli nel circo. I Magitrati hauendo
cio, che intefo haueuano,comunicato ancora con altri, fecero innanzi che igiuochi
s'incominciafjero, gridar per il Trombeta, che eitosto fi douefjero partirdel
la citt. A cotoro dolendo fieramente, che foli di tutti gli altri foffero stati

facciati di Roma, uolero l'animo alla guerra: e facendo Coriolano e Tuliolor


capitani, con l'aiuto de Latini fimoffero contra di loro con ungran numero di
foldati. Laqual coa da Romani intea, non ubito preferole arme, ma prima

centeauai uarono l'un contra l'altro ingiuriofiime parole. I plebei rimprouerauano ai


::ffeira Patricij, che Coriolano, che era uno del loro ordine, ueniffe infieme con inimicia

:::::::. combattercontra la patria, eripatricijopponenamo ai plebei, che esti condanan.


riolan.
-

dolo adefiglio, l'haueuano fatto diuenir nimico. Da queta contea farebbe pro

ceduto un gran male, fe non foje stato aiuto delle matrone: percioche hauen

|-

do il Senato dall'efilio liberato Coriolano, e per queto hauendo a lui mandati am=
baciadori; er egli chiedendo, che i terreni, che erano statinelle paate guerre
tolti a Volci,foero loro retituiti, la moltitudine non conentendo a queto,da
plana, capo mand un'altra ambakieria. Della quale egli fisdegn molto: che effendo
:::::::::::a e in pericolo di perdere il loro, non uolefjero retituir quello di altrui. Tornati
-

:::* gli ambaciadori con la ripota, non fi mouendo percio la plebe; ne perche le
foe dimostro il pericolo auanti, rimanendo dalla feditione; alcune matrone; cos
me volumnia, moglie di Coriolano, e Veturia ua madre; prendendo in lor come
pagnia altre donne dellepiu mobili, andarono nel campo de nimici, menandouian=

co i figliuoli di Coriolano. E le altrepiangendo enza parlare, dije Veturia.


Non

D I GIOV A N N I ZO NA R.A .

29

Non creder figliuolo, che noi fiamo fuggite, ma la patria cihamandate. .Setu
.. Parole di
uorraiobedire, toti fon madre, queta moglie, e queti altriti fono figliuoli: v := a
-

- -

fe altrimenti, fiamo tua preda. E fe perauentura non ancora ammorzata la tua


ira, uccidi primieramente moi. Ma ben ti prego a rappacificarti, laciando da ,,
parte lo sdegno, c'hai preo contra i cittadini, contra gli amici, contra i luoghi , ,
facri, e contra le epolture. Non uoler ditrugger la patria, nella quale finato ,,
e creciuto, er hai acquitato quell'honorato cognome di Coriolano. Non milas ,,
fciar dipartire enza, che ioottenga il mio hometo difiderio; e non uoler uedere,,,
ch'io m'uccida con le mie mani. Conquete parole dirottamente piangendo, emo,
firando le poppe, etoccandofiiluentre, eguit: queto ti ha prodotto,e quete ti
diedero il latte. Pocia nacendo un gran pianto nella moglie, ne figliuoli, e
nelle altre donne, egli ancora moo a piangere, e con fatica ritornando in fe
stefjo, abbracci la madre, e baciandole la fonte: Ecco, diffe, madre, ch'io ti

obedico; percioche io fono da te uinto; e di queto merito tutti ti douranno effe=


re obligati. Maio ancora non uoglio ueder la preenza di coloro, iquali pertan
tibeneficij lor fattimi hanno reo cofi trito guiderdone. Ma tuin mio luogo durezza
:
di.
|-

- -

starai nella patria, poiche co hai uoluto: cheio mi dipartir. Hauendo cofi :

detto, rifiutando diritornarnella patria, firidue fai voljci, equiui fimori


uecchio. chiedendo i Tribuni della plebe, chelterreno tolto a Volci fi diui=
deffea foldati,i Romanitra loromedefimi, e da nimici riceuettero di molti dan
nu. Percioche non potendo iricchialtrimentiritener dal folleuamento la plebe,

"

faceuano nacerea bello studionuoua guerra, affine, che ella da quete coe effendo Agraria.
occupata, fi fcordaffe della legge de campi. La quale intentione effendo finals
mente fcouerta e coniderata da alcuni, non fotennero, che ambedue i Conoli

fojero eletti da potentie ricchi: mauolero,che da loro foe eletto uno de patri
cij. E cio ottenuto, eleffero Spurio Furio, otto il cui gouerno, mandarono

digentemente adeffetto tutto quello che diegurono. Maaloro cheerano ui-:**


ti con Cefare Fabiofuo Collega, cofi uilmente fi portarono,che laciando gli allog

giamenti ritornarononella citt, ouefecero tumulto; onde iThocani, dicio ba


uendo auio, gli affaltarono: ne per prima ucirono fuori, che alcuni Tribuni

acconentirono a nobili. Alhoraualoroamente combatteitero;e tagliatia pezzi :


molti de nimici, di loro etiandio non pochi furono uccifi. Vi mor anco l'altro:Thoma
confolo, detto Manlio. La plebe cre Manlio Conolo la terza uolta. Nata da

capo la guerra de Thocani, i Fabij aiutarono i Romani, iqualierano poti in

trausglio, non pendo in che guista nimici fi potee far refistenza. quali"
effendo diuumero trecento e fette, percheuedeuano il popolo ripieno di fauen
to, e, come diperato, non fapeua prendere alcun partito, che foe gioueuole,

tolfero opraleloro fee e opralelor perone il peo difar la guerra con Tho

3o

se co N D A P A R T E D E L'HistRIE

frani : e meo il preidio in luogo opportuno, onde impedirono tutto l'impeto de


nimici, non ofauano i Thocani uenire alla zuffa; o uenendoui, erano con uers

gogna ributtati. Ma hauendo esti prefi altri aiuti, e poto aguato a i Fabij; iquali.

per le molte uittorie trouarono froueduti, gli tolfero in mezo, egli amazzaro=
Morte dire no tutti. E farebbe tutta quella famiglia stata eftinta, fe uno di loro, per effer

:::::: fanciullo, non fofferimao nella citt: da cui ella ritorata, di nuouo hebbe a fio=
gia de Fabii rire. Hauendofi riceuuta queta rotta, i Romanigrauemente da Thocani mole
fiati, facendo pace co nimici, uolgendoi contra di loro ste, fene amazzarono
seulene "l": "" rimafe la moltitudine di metter lemanine conoli. Percioche battero=

::::::n no
i loro ominitri,
fasti, accuarono.
e i medefimi Conoli
per qualunque
cagione,
grande,eo fezzarono
picciola, cheloro
ella ifoe,
Onde uolfero
mettere

foli

Appio Claudio, infino effendo egli nel Magitrato, in prigione, perche effo cona
trariando in tutte le coe al popolo, haucua decimate le fue legioni, per cagione,

che nella battaglia erano fuggite da Volci. Il decimare fi faceua in queto moa
ouens, che do. Hauendo i foldati commeo qualche graue errore, il Capitano partendoli in
Daha decine,faceua di ogni decina cauare un per forte, e l'uccideua, Hauendo Fabio
depoto il Magfirato, ubito i plebei lo citarono: ne per fu condannato: ma
Fabio ucci, menando la coa in lungo, lo cofirinfero a tanto, ch'egli amazz e stefo. Oltre
-

" a cio alcuni della plebe fra le altre coe, che fecero contra i padri, uiaggiunero,
chel popolo da fe steo potee fir configlio, e deliberar fenza di loro, e a fuo
uolere ordinar qualunque coa. E, fe alcuno per qualchemisfatto foe condannda
to dal Conolo, potee richiamarfi al popolo: craggrandirono la podet degli

Edili e de Tribuni, affine, che esti hauefjero molti protettori. Lequai cofe in
tal guia facendofi, i nobili dicouertamente non erano lor contrari, fenom in po=
che coe, ma dinacofio amazzauano de piu audaci. Mane queto faceua rimas
Tribuni ab, mergli altri, ne l'effere stati una uolta abbruciati dalla plebe noue Tribuni. Co!
bruati. quale eempio i Tribuni, che feguitarono, non folo non diuennero piu moderati,
ma ancora piu incrudelirono. Per quetacagione il popolo da padri a tale furia
dotto, che oprauenendo le guerre, non uole mouer le arme, fe non era fodisfat
to de defideri uoi; ouero ucendo in campo, combatteua feddamente, fe effo non
otteneua tutto quello, che gli piaceua . Onde molti de uicini, non fi aicurans
do tanto nelle proprie forze, quanto nelleloro dicordie, loro mofjero guerra.
E diqueti gli Equi, hauendo uinto Marco Minutio Confolo, fi leuarono in fu=
Lusio Quin perbia. La cui rotta intea da Romani, crearono Dittatore Lucio Quintio, huo=
#: mo poueronel uero, ev intento al lauoro de campi, ma nobile per uirt e per
temperatezza di animo. Ilquale per cagione, che egli haueua i capegli crepier
innanellati (iquali annelli e crefature da Latini fono detti Cincinnt) fu chiamato
Cincinnato: come hoggidi molti ufano nelle corti; er effendo introdottaqueta ua=
nit nella
|

D I G I OVA I Z O N A R A .

3 1

nit nella Republica, per tutto di cotali Cincinnati, cio con capelli attorcis
gliati, or anco con le treccie fi ueggono. Cotui adunque creato Dittatore,

ilmedefino giorno menando fuoriteercito, uando una pretezza ragioneuole, Luci Qala
inieme con Minutio fece impeto negli Equi, e molti ne tagli a pezzi; gli altri ;

pree uiui, e fattigli paljare otto il giogo, gli laci andare. La qual coa era ::" "

itale. Si ficcauano in terra due legni diritti: de quali uno e ne metteua a tra- ***
uerfo: e per lo mezo di queti fi faceuano paffare nudi i prigioni. Il che a uin=
citori era di molta gloria, cr a uinti di tanta uergogna, che alcunia cotal uitupe- gg.
rio anteponeuano la morte. Hauendo il Dittatore prefa la citt di Coruino, e le=

uato il Conolato a Minutio per la rotta hauuta, ritorn a caa, or egli ancora
laci il Magitrato. Dipoi furono i Romani trauagliati da guerra dometica, Guerra
moja da ferui e da sbanditi ; iquali facendo dinotte uno improuio affalto, sins e::
padronirono del Campidoglio. Ma la plebe non pree le arme, prima, che non
fofje leuata alcuna cofa a nobili: e poiuinfe i feditioi, ma ui perdette anco molti
de fuoi. Per quete cagioni adunque cotretti i Romani, e per alcuniprodigij, che
apparuero, laciando le ingiurie, che faceuano l'uno all'altro, deliberarono di far
-

|-

de

la Republica piu ordinata e piu eguale. E mandarono tre cittadini in Grecia,

affine cheeile loro legg er ordini apprendeffero. Lequali leggiportate in Ro


ma, disfecero il Tribunato, or alcuni altri Magitrati : cr in luogo loro eleffero
otto cittadini de principali: e quell'anno crearono Pretori Appio Claudio, e Tito

Genutio con omma podest di farleggi con fi fattagiunta, che da queliialcune ::


non fi potee richiamare: ilche prima non era stato conceduto adaltri, fuori che t ::
a i Dittatori. Cotoro a uicenda tennero ilgouerno, ciacuno effendo adorna per
un giorno delle inegne del Magitrato. Et hauendo esti fatto criuer le leggi, le ".

propoero nella piazza: lequali effendo confermate da tutti, le publicarono alpo


polo ; dal quale approuate, le fecero regitrare in dodici Tauole. Percioche le
cofe, che ei giudicauano degne di conferuarfi, eile criueuano opra certe ta=
uolette. Et in tal guifa hauendo cotoro fornito l'anno, ucirono del Magitra=
to. A quali uccedendo altri dieci, fi portarono in fi fatto modo, che pareua
ch'e' foffero statieletti per ruinar la Republica. Percioche tutti haueuano infie=
me egual Signoria; e togliendo feco alcuni audaci giouani de nobili, faceuano
molte coe con uiolenza. Finalmente, e molto tardo preo al compimento del=
l'anno,alcune poche coe di loro autorit aggiunero in due tauole, pertinenti non
gia a concordia, ma a dicordie maggiori. Le dodici Tauole adunque furono

fatte in quetamaniera. I Dieci cittadininon folo fecero fi fatte coe, ma anco


nel tempo, che il loro Magitrato era finito, poneuano le mani nel gouere
no, per forza tenendo opprea la Republica, neraunando il Senato, ne il popo=

.lo, acciochenon foero lordati ucceori.


*

|-

|-

sez

s E C O N D A P A R T E D E L L'H I S T O R I E

o xa mouendogli Equie i Sabini le arme contra i Romani, ottennero per


opera di alcuni, che acio furono molto atuti e ufficienti, che loro fi deffetams
minitration della guerra. Onde de idieci cittadini Seruio oppio, er Appio
claudio tennero il lorgrado primiero:.gh altri otto andarono contra i nimici. Di

uiauenne, che effendo tumultimella citt, e nel campo, da capo nacque la di

Percioche hauendo i Pretori fatto impeto nel paee de sabini, Lucio

sicio, che era intendentimo delle coe della guerra, e preo la plebe kuoro di
...nu, principale autorit, effendo statomandat inieme con altri a impadronirfidicer.

:::::::* tocaiello, estitenneromezo,chei fu amazzato da alcuni de compagni. Effen


do farfa la fama nel campo, che egli inieme con altri era stato amazzato d ni.
mici, i foldatiandati pertogliere i corpi morti, non ueggendo alcun corpo de ni.
mici, ma moltiimi de cittadini giacer d'intorno a Sicio, e uolti uerfo di lui,
iquali egli haueua amazzati difendendofi, foettarono di quello, che era auenu.

to, e leuarono tumulto. A queto fi aggiune un'altra fceleraggine. Lucio vir


ginio, huomo plebeo, hauena dato permoglie una ua figliuola, che era unabel.

"listima fanciulla, a Lucio Icilio, huomo della medefima conditione. Della quale
effendo Claudio innamorato, ne potendo adempire il uo difiderio, commista un

fuo il carico di ridur la giouane in fruit. E il padre ritornato di campoper


difenderla, ueggendo, che Claudio, non effendo alcuno, chele foe in aita, la
dawa per ferua agli accuatori, fopinto dal dolore con un coltello amazz la fi

gliuola, e ubito in molta fetta fi ridue al campo : e raccontando quel fatto &
Joldati, chemonerano molto amici di Claudio, gli turb inguia, che esti enza
metter tempo inmezo, coreronella citt a trouar Claudio. Gli altri ancora,
che combatteuano con i Latini intea la coa, abandonando gli alloggiamenti, er
accompagnandofi con coloro, dato il gouerno a uenti cittadini, uolfero l'animo 4

qualche gran fatto. vi fi aggiuneanco la moltitudine, che era nella citt, er


accrebbe il tumulto. Fra tanto Claudio finacoeper la paura. Ma oppio rau
nando il Senato, fece dimandare alla moltitudine quello, che ella uoleua. Las

quale chiedendo, che le fofferomandati Lucio Valerio, e Marco Horatio, che


erano dell'ordine Senatorio, ma per huomini popolari, per iquali ella farebbe
la fuaripota; e questi non effendo mandati: dubitandofi idieci, chenon foffero
creaticapitani contradiloro(perciochegiatutti erano preenti)ilpopolofsdegn
maggiormente. Per ilquale isdegno fauentato il Senato, mal grado de i dieci,

mand valerio er Horatio; e racquetata ladicordia, fu perdonato ai capidel


; tumulto, uia leuando il Magitrato dei dieci. E furono ridotti i Magistrati del
:::::"*" tamo figli altri, come quei de i Tribuni con quelle medefine conditioni, cheesti

Marie di haueuano di prima.Oltre agli altri, che eleffero, fueletto virginio; e queti fe

3: "ceroporre inprigione oppio e Claudio: qualiauanti, che foferomeutingiu


33
# 1 . D 1 G I O VAN NI Z O NARA , , : z
mandarono
in
efilio.
dicio, fi amazzarono. Gli altri accuati, o condannati

Mai conoli ( iquali alhora primieramente dicefi, che ottennero coral nome, ef=
fendo 4 dietro chiamati Pretori) iquali erano Valerio or Horatio, o alhora e

poi affettionati alla moltitudine, fermarono le forze de plebei piu, che quelle
de padri. onde i padri effendo loro menomata l'autorit, non cofiageuolmente Dignit de

conueniuano, neprendeuano ilmaneggio di ueruna coa. Oltre acio conceero 4 :*


i Tribuniper dimotramento di bonore l'autorit di hauer gliaugurij ( percioche Aufpicii de'
queto honore infino da primi tempi non apparteneua ad altri, chea nobili)ma in rni:i.
uerit cio faceuano,affine che i Tribuni ela moltitudine non facee alcuna coa temerariamente: ma per cagion degli auguri haueffero alcuna uolta qualche impedi
mento.I Patricije i Senatoriefjendo sdegnati con i Conoli, come quelli, che fauo=
riffero il popolo lor non uoljero ordinare e concedere il trionfo, benche l'uno e
|

l'altro hauefje uinto il nimico; ne fecondo il cotume ad alcun di loro affegnarono


il giorno. Ma la moltitudine due giorni per allegrezza fece feta, e deliber',
che esti hauefjero il trionfo. Di queta dicordia ualendofi i nimici, ricouerando
gli animi, i Romani affaltarono. Et il eguente anno effendo Marco Genucio, e
Gaio curtio conoli, firinouarono le contee. Percioche i plebei difiderando il 1 plebei pre

conolato,per cagione, che i nobili paando alla plebe prendeuano il Tribunato ; ::""
crinobili difendendo la parte loro gagliardamente, tra gli unie gli altri fi diff="'
fero uillanie, e uarono di molte uiolenze. Ma, perche non eguitaffe peggio, i ric

chi concedettero alla plebe effo Magitrato,ma non uolero comunicar feco il nome:
egli chiamarono Tribuni militari in icambio di Conoli, accioche queto honorato ,,
nomenon foffe macchiato dall'effer dato alla turba. Piacque adunque, che del ,,
l'una e dell'altra fattione fieleggefjero tre Tribuni: due in luogo de conoli. ne
per queto nome manc del tutto, quando altre uolte erano creati Tribuni, er
altre Conoli. E cofi fcriuefi, che quete coe in cotal modo auennero. 1 Ditta. Dittatori da

tori ueramente non furono eletti da i foli Conoli (benche la loro autorit foe : ::::
molto minore di quel Magitrato) ma anco da i Tribuni alcuna uolta. Dicefi non i.

dimeno, che mai alcun Tribuno non trionf, benche molti fejo hauefjero uinti
inimici. E i Tribuni furono creati in queta maniera. L'anno eguente furo Cenfori.
no eletti Cenori, effendo Conoli Barbaro e Marco Macrino, Lucio Papirio e
Lucio Sempronio. La cagione, per cui furono creati, fu, che i Conoli per la

gran quantit delle facende, che occorreuano, non poteuano attendere a tutte.
Percioche l'autorit, che a quel tempo fi diede a' Cenori, era de imedefimi. E
'prima furono due Cenori Patricij , iquali e dal cominciamento, e nel fine termi=
hauano il loro Magitrato in cinque anni. Ma iui a certo tempo per diciotto mei
furono fuperioria Conoli, benche hauefjero da imedefini parte della podet

loro. L'ufficio diquesti fu illocare le publiche entrate, hauer cura delle strade :
",

*!

Hit, di Gio, Zonara.

is 4

s E c o N D A PARTE DEL L'HISTO RIE

e degli edifici publici, dicriuerle facult di ciacuno, offeruare e piareitotus


mi de cittadini: e quegli, che erano degni di honore, ridur nelle Tribu, nellor
dine de Caualieri,e nel Senato, fecondo i meriti di qualunque huomo: e gli huomi*
ni di cattiua uita parimente priuar di tutti igradi di dignit e di riputatione. Ilche

era ajai maggiore di tutto quello, che rimaneua a Conoli. Et a tutti faceuano
giurare, che ne per affettione, ne per odio alcuna coa farebbono: ma con puro e
fincero animo opperarebbono e deliberarebbono tutto quello, che folje in benefi
cio della Republica. Raunauano appreo il popolo a confermar le leggi, er adals
tri uffici: cr adoperauano le inegne de i maggiori Magitrati, fuor che i littori.
E tale fu l'ufficio e il carico de Cenori. Ma di coloro ; iquali, quando fi face
ua l'etimo e la publica taglia, non dauano in nota i nomi e la facult loro, ueni=
uano uenduti i beni da i cenori, crei erano uenduti da Conoli. E queto fi
Desenatori offeru per qualche tempo. Dipoi fu ordinato, che ciacuno, ilquale una uolta
era eletto nel Senato, ui rimaneffe in tutto il tempo di ua uita: ne fi rimoueffe

dagli honori, e non quando per qualche celeragginefoe uituperoamente con=


dannato, ouero conuinto di ufare cattiua uita. E in luogo di queti fi poneu.no
degli altri. Ne Magitrati ordinati per cagion de tempi, i Dittatori otteneuano

|-

: il primo luogo: il econdo icenori, il terzo i Magistrati de caulieri: ilquale


ordine fi offeruaua, o che e foffero ne Magitrati, o chegli laciafero. E fe
dicendeuano a minore ufficio, otteneuano enza punto di fcemamento la primie=
Primi delse za dignit. vn , che foffe alhora de primi del Senato, mentre che duraua quel=

*** ... l'honore (percioche effo non era perpetuo) auanzaua gli altri di dignit, e non di
potenza. A queto modo ordinatala pace nella citt e fuori, fu la citt opprest
rame iak fa da tanta fame, che alcuni non potendo Jofferire il diagio, fi gettarono in

"": , fiume. onde effendonata editione, i poueri incolpauano i ricchi, che teneero

:::::: occupate leuettouaglie, e i ricchi accuauano ipoueri, che non attendeuano alla
poueri.

uoro de campi. Per laqualcoa purio Melio Caualiere, huomo ricco, compe

nta di Mee rando delgrano da uicinipopoli, adalcunilo uende per meno di quello, che alui
-

-- -

- -

:cs:atis
era cotato,
ad altriloindon.
E conqueto
effetto
de
Te,
molti,
er entrando
iperanza
difarfi Re,
raunhauendo
arme e acquitatigli
foldati. E animi
fi fareb=
Mi:i a be impadronito della citt, fe Minutio Augurino, huomo nobile, ilquale era pos

"

stoalla cura del fiumento, effendo accuato per il diagio del grano, non hauefje

cistinast narrato al Senato la coa: ilqual pretamente cre Dittatore Lucio Quinio Cin=

:::::" cinnato, huomo alhoradi molti anni, fi come quello, cheme hauena ottanta: e
nel palagio dimorarono tutto il giorno otto petie di conultare, affine, che tal
creatione non fi fapefje per la citt. Il Dittatore la notte occup il Campidoglio
er altri luoghi atti alla difefa fece prendere alla caualeria. La mattina mand

Gaio seruilio, capitano de caualieri, 4 chiamar Melio, motrando di uolerlo


-

per

F f G C D f : GIOV A N NI Z NAR ,

" :

35

per altra cagione. Ma egi, perche Melio foettaua di qualchemale, e ricust


**

ua di uenire, temendo che non gli foe leuato dal concoro del popolo, fecemo=
rire, ouero di fuoconfiglio, o di ordine del Dittatore. Per ilqual fatto folle. Morte di

uandofilamoltitudine, ogintio raunando il popolo, e ditribuendo il frumento,

fenza accuare, ne condanare alcuno, ce il tumulto. Dipoi effendo a Romani


moffa guerra da diuere genti, uinfero in pochi giornile altre, ma con Thocani
, !
combatteterolungo tempo. I foldati, hauendo Pothumio dopo hauer uintigli peatumis

74

Equi, preauna gran citt, cordinato, che non la faccheggiafero; ne che ha- : s
uestrouerunaparte delle poglie, esti prima ilogetore,e Hipiancora almede- "
fino Pothumio, ilquale gli riprendeua, e uoleua, che foffero gatigati gli autori

della ucciione,uccifero. Et uurparono non folo il paee di nuouo preo, ma tuts verigone di

ii

to il terreno, che era delpublico. E quetadicordia farebbe proceduta a lungo , :.


femon foffero rimafi per la paura della guerrarinouata dagli Equi.Puniti alcunii dati.
pochi della fatta ucciione, uinfero i nimici. La onde i potenti diuifero fa
loro i bottini, er a pedoni, e dipoi anco a Caualieri affegnarono paghe e stipens
do a'
dio. Percioche infino a qquel tempo
enza

p haueuano attefo alle coe della guerra


g
alcuna mercede: er alhora finalmente cominciarono a ottener le paghe. Nata :::
guerra contra i Veienti, mentre che esti con le lorgenti combatteuano, fejouin ghe.

tida Romani, furonoristintidentro lemura. Maaccreciuti di forze dallo aiu- : *


ito de confederati, ucendo fuori della citt, ruppero i Romani. Fra tanto illa- "
go
da ognicheparte
cinto erano
di colline,
hauendogonfiandofi
l'acqua alcuna
taondsdene
uiaAlbano,
da potereilquale
ucire,era
mentre,
i veienti
tenutinon
affediati,
in= :
Al
nond inguia, che auanzandole colline, sbocc congran furia correndo uero il
mare. Ilche stimando i Romani, che qualche grande auenimento deueffe fignifi

care, mandarono a intender cio dall'oracolo di Apollo Delfico. Trouauafianco


fra Veienti uno indouino Thocano; ilquale con l'efofitore dell'oracolo fi con=

fermaua. Percioche ambiaffermauano, che la citt fi prenderebbe, fe tacqua,


che haueua innondato, non corree al mare, ma foe confumata altroue: er or
dinarono, che fi fceffero alcuni acrifici. Maloracolo non haueua dichiarato

a quali lddij; ne come doueffero acrificare. E pareua, che tindouin Thocano


queto apeffe, malo teneua macofio. Onde i Romani auicinandofi alle mura,
oue eco foleuano fauellare, motrando di efjergli amici, gli diedero tanta ficur

t, che egli uennenel campo: e preolo, lo cotinfero a dir tutto quello, che doue=
ua farfi. Secondo adunque che cotui gl'inform, esti facrificarono: e facendo
una fofain una delle colline,per occulte uie fecero forrer l'acqua,che foprabon
daua nella campagna; oue ella fi conum tutta inguia, che non ue n'entr pur
gocciolain mare. Cio fatto, effendo Marco Furio Camillo Dittatore, diede afa
falto alla citt, manon fece effetto alcuno. Onde cominciandofi dilontan, fece

--

z 6

SE C O N D A P A R T E DEL L'HIST O R IE

fare alcunemine, che andauano alla Fortezza, er accrecendo l'eercito di oldas


ti uolontariamente uenuti di Roma, cine tutta la citt; e mentre che i cittadini

stauano a uedere oprale mura, gli altriper le mine entrarono nella citt. Effens

b do ells in tal modo prea, eueggendoGlo che i foldati la faccheggiauano


::::::e dicefi , ch'egli piane, e Jopirando diffe. Deh fe ad alcun Dio er huono
Y"i pareffe che la mia felicit, e queta del popolo Romano fia troppo grande, fos
fe lecito di placar quella inuidia con picciolopriuato danno di me e di effo popolo.
Et alhora ordin, che fi face je un Tempio nell'Auentino a Giunone Regia, e
quello, che egli haueua fatto fabricare auanti, dedico alla madre Matuta. Des
dic anco una gran coppa d'oro, fatta de gli adornamenti, che portauano le don=
|-

ne. Per lequali coe ubito fu loro conceduto per honore, che alle folenni fete
fi faceero condurre in carretta, hauendo per adietro hauuto in cotume dian=

darui a piede, ora contra Camillo egu lo sdegno elinuidia del popolo, fiperche
egli non haueua tolta la decima ad Apollo nel tempo del facco della citt, ma dopo
alcun tempo coro, come perche nel uo trionfo, oltre a molte coe fatte fuori
ornne det dell'ordinario, egli fece mettere al carro caualli bianchi. Il modo e l'ordine del
Trionfo trionfo era di co fatta maniera. Succedute, che erano le cofe felicemente, cr
hauutafi una conueneuole uittoria, ilCapitano era da oldati incontamente chit=
'-', :
mato Imperadore: cr eglimandaua ubito perlicurorii faciattorniati di Laus
ro nella citt. Ritornato egli a Rom, raunando it Senato, dimandaua, che gli
|-

foe ordinato il trionfo; ilquale ottenuto da i uoti del Senato e del popolo, gliera
parimente confermato il cognome d'Imperadore. Qnde, fe quando bcbbela uit
toria, teneua alcun Magitrato, ufaua anco quell'autorit nella celebratione del
fuo trionfo. Ma, fe il tempo era paato, egliprendeua altro nome a luiconuene
uole. Percioche un priuato non poteua trionfare. Ora cotui uetito in habito
di trionfante prefi i braccialletti, incoronato di Lauro, e tenendo un ramo nella
detra mano, facelta rauhare il popolo. E donaua a foldati (lodandone etiandio
appartatamente alcuni) publicamente danari, craltri ornamenti : come bracciali,

bate enza ferro, e corone ad alcuni di oro, ad alcuni diargento, facendo in=
tagliare in quelle il nome er i fatti di colui, a cui fi donauano. Percioche a quel
tale, che era stato il primo a montare oprate mura, ouero baucua preo qualche
catello, fi donaua una corona detta Murale er Oidionale.Chiera stato uincitos
re con armata, otteneua una coront, nella quale era fcolpita una naue. Se uinceua
con qualche caramuccia di caualli, uera colpita fimilmente nella ua coron4
alcuna coa da caualli. Ma a colui, che in battaglia, o in aedio, o in altroperia
colo haueua faluata la uita a un cittadino, oltre una fomma lode che egli acqu=
staua, riceueua una corona di Quercia ; ilquale honore era antepotoa tutteleco=

rone, che fi dauno di argento e dioro. Queti doni nonpur fi factuano para
ticolarmente

D1 : G I O V A N N I Z ON AR A . "

3 7

ticolarmente a foldati, ma alle compagnie, or a gli eerciti interi. Appreo la


maggior parte delle foglie fi compartiuano fra foldati. Vi furono anco alcu
ni de trionfanti, che diedero al popolo tutta la fomma della fefa, che interueni=
ua intorno a quete publiche fete. Quello, che auanzaua, fi conferiua in far
Tempi, portichi, ev altripublici edifici. Fornite, che haueuail Trionfante que=
ste coe, acendeua fopra il carro; ilquale era fatto non a guia di quelli, che fi
uano ne giuochi, ma fatto, come una rotonda Torre. Neera fu'l carro portato
folo: m fe egli haueua o figliuoli, o parenti, uegli faceua porre, maimamen=
te fe erano fanciulli (percioche quei di maggiore et faceua montar fopra a ca=
ualli, che tirauano) andauano innanzial carro. Se erano molti, ciacuno fopra
a particolar cauallo acompagnaua lluincitore. Non caualcaua uerunaltro de cita

tadini, ma tutti coronati di Lauro lo eguitauano. Ancora un de publiciminitri


eramenatoful carro, tenendo opra alla teta di lui una corona di oro, finaltata
di gemme, er imponendogli, che egli riguardaffe in dietro. Da che era auertito,
che egli procacciaffe di uiuer bene il rimanente della fua uita, e che per quello ho=
nore non inuperbije. Era ancoraappefa al carrolanola, er una sferza: uolen=
do fignificare, che eglipoteua incorrere in tanta miferia, che o foe frutato, o
condannato alla morte. Percioche coloro, iquali per alcun misfatto erano all'ul
timo fupplicio condamnati, foleuano portare la nola, affine, che alcuno nel cami
nare, toccandogli non foe obligato a fodisfattione. Adorni adunque i Trion=
fanti in queta maniera, entrauano nella citt, effendo portate innanzial carro,
le foglie e le inegne della uittoria: nelle quali erano formati Catelli, citt,mon
ti, fiumi, paludi, mari, e finalmente tutte le coe, che erano state prefe. E fe
la pompa non fi poteua fornire in ungiorno, ui fi prendeua il econdo, e il ter
zo. Cofi andando auanti le coe dette, creffendo il Trionfante portato nella

piazza di Roma: equiuicomandando, che i prigioni foero poti nelle prigioni,


er uccifi, ueniua portato nel Campidoglio. Oue facendofi folenni acrifici, e
conacratiui alcuni doni, hauendo nel medefimoluogo cenato nelle loggie, firitor
naua la fera con Juoni di diuerfi strumenti, che innanzigliandauano, alle fue ca=
fe. E tale fu il trionfo anticamente. Ma le dicordie e le parti innouarono di
molte coe.

o xa benche la plebe, come s detto, odiaua Camillo; non di meno per la


guerra de Falici fu aftretta dal biogno a crearlo Tribuno de oldati. Ilquale Camillo
Tri
effendorimafouincitore, er hauendo aediata una lor citt, detta Falleria, per Creato
buno de'o1.
effere ella molto forte, lajedio non apportaua profitto alcuuo. Del quale affe. :ati.
dio in modo i cittadini fi faceuano beffe, che i loro figliuoli ciacun giorno col
4

loro Maetrone uciuano fuori, e lungo lemura fi eercitauano. La onde i Ro

mani erano enza alcun'utile per dipartirfi, fe un cafo non uegli hauefferitenuti,

';
%

Hit, di Gio. Zomara.

ij

38
Mactro tra

S E C O N D A : P A R T E D E L L'HIST O R I E

Percioche queto

Masjiro , oper qualche offea ; operiperanza di guadaguouo

:::::::: lendo tradire i cittadini, ogni giorno, come se detto, conduceua que fanciulli
:"*" fuori delle primemura, e fatto l'eercitio, che egli haueua diegnato, ubito ue
gli riduceua. Finalmente hauendogli un giorno condotti infino alle guardie de'
Romani, fi fece infieme co fanciullimenare innanzi a Camillo: egli diffe, che
egli infieme con glifiet fanciulli gli daua in mano tutta la citt. Camillo rimproue
rando il tradimento, gli rioe, che era conueneuole al Capitano di condur le
guerre a buon fine, col proprio ualore, e non con la maluagit di altrui. Indi
fece legare il Maetro ignudo con le mani di dietro: e lo poe in mano de fanciul=

li, dando loro uerghe e sferze, affine che frutandolo lo conduceero in quella
guia nella citt. Compreo il tradimento er effendogli huomini e le donne cor
Je alle mura dolendofi erammaricandoi, i fanciulli apparuero,iquali conduceuano

il Maetro ignudo nella citt. Del quale pettacolomofii i Falici, come hebbero
: : inteo la bont e magnanimit di Camilio, uolontariamente gli fi diedero, dicendo,

che esti uoleuano anteporre il uo cofigiuto gouerno alla loro libert. Ilquale dopo

lo hauer riceuuto alcuna quantit di danari, e conceduta loro la pace, fi diparti. I


foldati ingannati della peranza del facco della citt, gli leuarono contra l'odio del

popolo. onde molto piu accrecendoglifi la inuidia, fu accuato di ruberia de


danari publici: come quello, che fi folje impadronito delle prede di Thoana, e
non bateua riportata coa alcuna nella camera. Onde egli uenne condannato con

tantaira del popolo, che dellamorte dell'uno de uoi figliuoli, diche egli effen
:is:

do nella condition priuata ne fentiua una grandiima paione, non fecero alcuna
lima. E pregando eogli amici che effendo egli condamnato a torto, uolefero

prender la fuaprotettione, e ripondendo quelli, che non uoleuano fauorirlo con


tra i uoti de giudici, ma promettendo di dar danari per pagar la pena; rifintan=
do camillo la conditione, ando in efilio, dicendo, che egli pregaua gl'Iddij, che
fe enza alcuna fila colpa, ma per inuidia del popolo era cacciato della citt, pre=
stamente i fuoi cittadini hauefjero biogno dell'opra fia,e luidifideraffero:e fi ri
duffe a i Rutuli. E cofi Camillo enza potere uar le fue ragioni fu condannato

inquindicimila danari,che uagliono mille cinquecento dramme di argento. ora i


Francefi di Europa, iquali dicei, che furono popoli di Afia mandatiui ad habi=
tare, laciando il paee loroperlasterilit del terreno, parte firidueroa imon
ti Rifei, eparte lungo tempo fi fermarono nelle Alpi. Et alhora hauendo affig=
giato iluino d'Italia, rimanendo come stupidi di quella foauit, pree le arme, con
le mogli e co figliuoli uennero a ricercare il paee, che tale liquore produceua, er

affedirono cluio,Catello de Thofani,onde pregando iclufinii Romani,chelo


ro porgefjero aiuto,i Francefi,per la gran fama de'Romani riceuetteroiloro amba

fiadori honoratamente: e laciando di combattere il luogo,uenero eco aparlamen


t0, M a
-

* 3 3 DI G I o V A N N I zo N R A.

3 9

to. Ma in queto tempo i clufini infiente congli ambaciadori de Romani, facendo


aguati a Frcei,gliafjaltarono.Di che Brno Re loro,effendogli ricuato di dargli
in mano gli ambaciadori,sdegnandofi fieramente, non tenendo conto de' Clufini,
n'and alla diritta a Roma con tutto l'eercito, con tanta pretezza, che afalt la feiando
Brenno,Clue
la
citt, prima che i Romani hauefjero intea la fua uenuta, benche dal cielo gli fof. fio, ua a Ro
fecio stato fignificato manifetamente. Percioche dicefi, che Marco Cedico ca= ma.
minando di notte, ent una uoce, laqual diffe : I Francefi uengono. Et hauendo
cio detto al Senato cr al popolo Romano, le fue parole furono acoltate con
icherno e rifo, infino a tanto, che glifiei Francefi dimotrarono d'effer uicini.
Onde ucendo loro incontra frettoloamente , furono uituperoamente rotti: e
molti nella battaglia, e molti mentre che e fuggiuano, prefi ; e molti fi getta
rono nel Teuere, e dentro ui fi affogarono. Gli altri sbaragliati, parte a Ro=
ma peruennero, e parte fi ricouerarono in altro luogo. Quegli, che fi trouas .
rono nella citt, piangendo aframente di quella rotta, erano in modo fuori di
festei e pieni didiperatione, che non fi mifero a guardia delle mura, ne ferra=
rono a nimici le porte: ma alcuni fi diedero a fuggire, er alcuni infieme con le
-

mogli e co figliuoli firiduero nel Campidoglio. Soli ottanta cittadini ( iquali


alcuni fcriuono, che furono Sacerdoti, er altri di et, di ricchezze, e di nobils

t de principali di Roma) uetiti di facre, ouero di pretiofiime ueti, fi mifero


con Maet a feder nella piazza fopra fedie diauorio, afettando quello, che has
uefje a feguire. Il feguente giorno i Francest uennero a Roma: ma ueggendo le
porte aperte, e le mura uote di difenditori, fi fermarono,fenza entrarui, sti=
mando, che u foe qualche inganno. Il terzo giorno prefa ficurt, facendo Francest pr
impeto prefer la citt. Il Re Barbaro fece circondare il campidoglio; e for= #:

rendo per la piazza, fi marauigli di uederque uecchi, che taciturni e confide=


uolmente col fedeuano. I Francefi anco furono ripieni di stupore, non hauen

doardire per uedere una coa difuata, di auicinarfi loro. Finalmente pure un di
loro accotandofi a un di que uecchi, gli mielamano nella barba, ch'egli lunga

", *,

haueua; creffendo per quell'atto da un'altro deuecchibattuto d'un batone opra


la tefia, stringendo colui la padalamazz: cr in tal guia glialtri da i Barbari Morte di ote

furono uccifi; e le cae rubate er arfe. Dipoi hauendo esti molti giorni il campido- tantaurai
glio combattuto in darno, alcuni rimaero all'aedio, er in preidio della citt,
er altri ucirono nelle campagne per la uettouaglia, andando sbandati e fenza ora

dine,per effere di quel buono auenimento inuperbiti, e per la imbriacaggine effen


do fciemi di ceruello. Percioche hauendo trouata una gran quantit di uino, ne
or di
C0
dele
haueuauo beuuto fuor
di modo ;; fiJ] come
quelli, che piu non uene haueuano gu- laLamor
patria in
-

stato. Ora ueggendo Camillo che esti erano in cotal guifa mal dipoti ( percios buonisitiadi
on fi
che e moletauano ancora il tenitorio di Ardea) effendo gli Ardeati in /di

4o

s E C O N D PARTE DEL L'HISTORIE

buon numero, ma per non hauer pratica di guerra, non molto arditi, par=
lando innanzi a giouani diffe , che quei fecondi auenimenti de Barbari non
era da recare a fortezza e ualore, che foe in loro, ma alla infelicit de
Romani. Onde fe eglino uoleuano intrepidamente prender le arme e por=

tarfi da prodi oldati, gli bataua l'animo, che enza alcun pericolo e, uin=
cerebbono i nimici. Con quete parole inducendo igiouani alla impret, e poco
dipoi i piu attempati, arm tutti quelli, che erano ful fiore della et: e a gran
pezza dinotte ajalendo i Barbari, ne tagli a pezzilt maggior parte. E fe als

cuni fuggirono ualendoi del buio della notte, il egucite giorno furono colti c
camilio son amazzati dalla caualeria. Hauendola fama per tutto publicataqueta uittoria, i

:,:
gli Ardeatie Romani, iqualiserano Jaluati della prima battaglia, che hebbero con i Francefi,
::::::ni
libera
la pa e prendendo le arme, tutti fi riduero a Camillo, chiedendogli, chei uoleje effer
::::::::
lor
capitano. Et egli diffe, che cionon uoleua fare, fe prima non foje diter
celi .
minato da coloro, che eranonel Campidoglio. Non effendo alcuno, che appors
|-

Pontio Coni.

taffe nel campidoglio quello auio un giouane, detto Pontioconinio, cupio di

uio,

gloria fi mie nel pericolo: epafjando per mezo de nimici peruenne, al colle del
campidoglio: e con molta difficult, hora carpone, hora diritto, fu dalleguar=
die condotto al Magitrato. Oue dato egli nuoua della uittoria, e facendo mani=

feta la uolont de oldati,gli eort a confermare a Camillo l'ufficio di capitano.


... Ilquale effendo da loro creato Dittatore , egli con uenti mila Romani,che erano
.::::na foruciti, e con buono aiuto de confederati, fi apparecchi per combattere. M4
Camillo

tore.

i Barbari correndo un giorno intorno al Campidoglio; e ueggendo di donde

Pontio uera falito (percioche queto comprendeuano per certi frammenti di fafa

fi rotti; e per l'herba, che ue n'era molta, laquale fi uedeua parte effer cauata, e
parte calpijiata da piedi) deliberarono di aconderfi ancora esti la notte. Ilche,
one deics quantumque con gran fiti: fecero. E firebbono peruenuti alle fortezze, er
pidoglio

haurebbono uccije le guardie, fe alcune Oche, lequali fi alleuauano nel Tempio di


Giunone, hauendo da natura il feno dell'udito fottile, e temendo ad ognistrepi=
to, ubito auedendofi della faltade Francei, fuggendo congrandiimo grido, e
rumore, non hauefjero fuegliato le guardie, e tutti gli altri. Onde i Romani

quelli, che erano faliti, parte uccidendo, parte gettando giu del fafoo colle, fi
liberarono di quelpericolo. Quindi i Francei cominciarono a cemar laudacia,
bauendo fotenuto i diag dell'aedio fette mefi. La onde Brenho, Re loro, e
Sulpitio Tribuno de Romani, trattando dipace, conuennero, che i Romani defa

fero a Francefi mille libre dioro: cri Francefiriceuuto, che hauefjero l'oro, fi
part fjero del paee Romano. Portato che fu l'oro, i Francefi nel pearlo uan=
auastis di do occulta fraude, Brennoleuandofi dal fianco la fada, el cinto, alquale ella era
arean appea, la mie dalla banda dellabilancia, oue erano ipefi. Dimandando il Tri=
--

DI GIOV A N N I ZON R ,

4 1

buno quello, che cio foe, rioe egli non altro, che accrecimento di dolore

:
|

a uinti. Fra tanto giune Camillo con l'eercito alle porte della citt. Et inteo in cns...
quale stato
le coedififua
trouauano,
molta
fretta lo
fi diede
condue,
oue erano
la:a:en
mani:
e leuando
mano l'orocondelle
bilancie,
a minitri,
che iuiaRo=
lo :
lo
accordo fate

portajero:
Francei,
con difender
lebilanciela econ
i peicon
ucije.
ro
della citt:e comand
perciochea era
cofiumeche
de infiene
Romanidi
patrianon
to- ::
:
Roe

ro, ma col ferro. E dicendo Brenno, che egli riceuerebbe a ingiuria, fe gliaca
cordi gli frompeffero, riofe Camillo, che gli accordi non erano di alcun ualoa

re enza il uo conentinento, effendo egli stato creato Dittatore. Dalle quali


parole turbato Brenno, manc poco, che non isfoderaffe la fda. Ma nondi=

meno condufje i foldati agli alloggiamenti. E dipoi laciando la citt, fi accam=


p diftofto da otto miglia. Nel primo apparir del giorno foprauenne Camillo,
conducendo i Romani, che gia erano diuenuti ficuri: e rompendo con molta uc=
cifione i Barbari, s'impadron deglialloggiamenti. Cofi effendo stata Roma pre=
famarauiglioamente, e con maggiormiracolo liberata, Camillo trionf. M l . . . .

moltitudine non uollerifiorar la citt, che era poco meno, che distrutti,per il di- :
fgiode danari, e per la debolezza delle perone. E manc poco, che ella non ::
fof abandonata; e la plebe non haurebbe obedito ne al senato, ne ad altri Ma- :es:
gitrati,rimouendofi dal proponimento di abandonar la citt; iquali cacciato che
fu il nimico, la confortauano ad habitarla: fe alhora, che nella piazza tutti di
cio conultauano, un capo de Colonnelli ritornando dal fuo prefidio, mentre che

con la ua quadra uipaaua, alla preenza di ciacuno non haueffe gridato.Fer-


mateuiquiui: che qui hauetearimanere. Percioche stimando eglino, che quelle : i:eps

parole foffero statemandate da Dio, mifero da canto ladeliberation di partirfi. ::

E uolgendoi prontamenteallaritoration di Roma, lemura, e le cae de priuati :


rinouarono nello patio d'un'anno. E uero, che non hauendo ancora fornito
l'opera, furono molestati da guerre di diuere nationi: degli Equi, de voljci, e
de Latini. I Thocani affdiarono Sutri, citt confederata del popolo Romano.
Camillo adunque creato laterza uolta Dittatore, dopo hauer rottigli altri popoa
li, condue l'eercito contra Sutri. Percioche i Sutriani hauendo data la citta camillo la

nimici, inieme con le moglie con i figliuoli, uennero a incontrarcamillo nel ca.= :::::::
uino.
Camillo,erintefi
cafi loro,non
ubito,
comelaegli
fitrouas
ua, andIqualiuedutida
a Sutri : e d'improuio
dandoleil'affalto,
hauendo
citt
ueruna :::::::u
tti

fortezza'ne buona diffa, lo steo giornola pree, e retitu a fuoi cittadini.

Dopo queti cofi bellie cofi egregi uoi fatti trionf, hauendo aquitato una
grandiima gloria.

O ka Marco Manlio; ilquale fu il primo,che riingefjei Francefi del cam=


fidoglio, e per queto hauena ottenuto il fopranome di capitolino, fouraglial=

42

SE CONDA P A RTE D E L L HIS T ORIE

triportando inuidia a Camillo, procacci di farfi Re. E per queta cagione, ha

Manns en "endo colpiacere alla plebe, fattalfi obediente, l'aggradiua d'ogni fauore, onde
patroni di dalla ua fattione aiutato, s'impadron del Campidoglio. La onde Camillo fu

*"*" fatto Dittatore la quarta uolta. Effendo il senato e gli altri Magitrati ripieni
digran paura, e non fapendo a qualpartito appigliarfi,un feruo promie di dar
loro nelle mani Manlio Capitolino uiuo: e riceuendo cotui alcuni armati, e pomen=
dogli in aguato otto il Campidoglio, fi riduea lui fotto fetie di fuggitiuo.
Onde lodandolo Manlio di hauer cio fatto, egli gli offere l'aiuto de fuoi coms
pagni. E con quete parole menandolo alquanto lontano da circotanti, come che
gli uolefje dicoprire un gran egreto, in quella parte del Campidoglio, oue era
l'aguato, gli diede d'urto, e lo fece giu trabboccare. In cotal guia preo Mans
lio, fu condotto inanzial Pretore; oue rammemorando le coe da lui fatte; e dis
motrando con la mano a' Giudici, craquelli, che fi trouduano preenti, il Cam=

pidoglio (ilquale da quel luogo fi poteua uedere) e come effo haueua conferuato
la Rocca e coloro, che uierano fuggiti, i Giudici indotti da piet, non lo ajfolje=

:::" ro, ne il condannarono. La qualcoa intea da Camillo, adduje i Giudici in uno


altro luogo, oue non fi poteua uedere il Campidoglio. Oue condannato, e me=
Manli get nato nel Campidoglio , fu gettato del Jaffo Tarpeo, di donde egli haueua gettatii

* Francefi. Dipoiejendo a Romani moje molte guerre, parte alla citt di Roma,
e parte ad altre citt a lei foggette, ei per opera di Camillo, er effendo egli uec=
chiimo, otto la guida d'altri Capitani, di tutte hebbero uittoria: e non effendo
piu alcun de gli stranierinimici, che ardiffe di moletargli, trouandofi et in un
fommo e tranquillo ocio, uoljero le arme contra festei. Percioche hauendo
Marco Fabio patricio, padre di due figliuole, maritata la maggiore a Licinio
Stolone, huomo digran lunga di piu baffa conditione, e la minore a Sulpitio Ru=
fo, a lui eguale, mentre che Rufo alhora Tribuno fi trouaua nella piazza, la fos
rella and a uiitar la fua moglie. Ritornando il marito a caa, el littorepercer
ta antica uanza battendo forte all'ucio, la donna, che cio non era ua di fentire,
a quello strepito fi fauent. Onderidendo la forella e gli altri, che uierano,
come plebeu, fu beffata. La qual cof ella con malo animo fopportando, incit
il marito a dimandar degli honori. Da cui fointo Stolone, dicourendo il fuo
* P:s animo a Lucio Seftio, ch'era della ua conditione, l'uno e l'altro deliber di haue
ehieggiono

in ,M:ra- che
re ilper
Tribunato
confondendofi
l'ordine della
Republica,
in guia,
quattro con
anniuiolenza,
non fi haueua
alcuna obedienza
dal popolo,
& interrom=
pendofiil configlio de nobili. E farebbefi accreciuto quel tumulto, e non foffe
uenuta nuoua, che i Francefi da capo erano per uenire ad affaltar Roma. Lacian=
do adunque la contefa, che inieme haueuano, e fatto Camillo la quinta uolta Dit
tatore, andarono contrainimici. Ma prima, che la battaglia fi attaccaffe, fi
fece
-

D I G I O V ANN I ZO NA R A .

4. 3.

fece un'abbattimento da folo a folo. Percioche Tito Manlio, huomo nobile, per rit::t

hauere offo il padre, effend uenuto in diregio, dimoraua inuilla, con cui ***
dipoi efjendo tornato in gratia, e fatto Tribuno de foldati , fu sfidato da un
Francee, e louine ; e togliendogli dal collo una catena d'oro, ch'egli foleua por=
tare, fu per quella cognominato Torquato.
E s s E N D o uenuti gli eerciti al fatto d'arme, er ancora uinti i Frans
cefi, laciando esti ilcamino di Roma, fi mifero a faccheggiare il paee di Alba.

A queto i Romani non fi uolfero contraporre, infino a tanto, che i Francefi ef=
fendo ripieni di fouerchio cibo, e parimente di uino, gli ajalirono con minor camino

fatica, ene ucciero molti, pogliandogli degli alloggiamenti. camilioritorna- :


to a Roma, depoe il Magitrato. Da quel tempo in poi leuando uia i Tribuni de Franse.
foldati, iquali erano fuccet in icambio de Conoli, fi cominci a fare i Conoli,
alcune uolte nobili, er altre plebei, ev alle uolte dell'una e dell'altra conditione.

Moletando la pete Roma, auenne anco la morte di Camillo: laquale apport Morte di

gran triftezza a Romani. Dopo queta petilenza fegu, che quella pianura, ""
che era fra il Palatino,el Campidoglio, fi pere con una ubita apritura,tutto che
non ui occorrefje auanti netremuoto, ne alira coa, onde cotali effetti fogliono Apritura in
naturalmente auenire: er in quella maniera rimae molto. Laquale apritura non koma.
poteriunirfi, ne empierfi in niuna guija, benche i Romani uigettafjero dentro
di molta terra, e fat, e di ogni altra forte di materia. Onde effendo dimandato
l'oracolo, rioe, che quella uoragine non fi poteua faldare ne empire ; fe pri=
ma non ui fi metteffe dentro la miglior cofa, laquale faceua i Romani piu poten=

ti. Che in tal guia e l'apritura farebbe del tutto leuata, e l'Imperio Romano dua

rerebbe perpetuamente. Quetarfofta per effere ella ocura non laci conocer

quello, che fr fi doueua. solamente Marco curtio, nobilegiouane, di perfet- :""

ta et, di belliima forma, di gran forza, di franchiimo animo, e dotato di farele pru
fomma prudenza, intee l'oracolo: cr appreentandofi al popolo, diffe. Perche
incolpiamo noi o Romani, l'ocurezza delle parole dell'oracolo, o lagrofjezza de ,,
motri ingegni ? Noi fiam quelli, che ricerca l'oracolo; e tuttauia citien fofe= ,,
fi . Percioche non fi debbono le cofe inanimate mettere auanti alle animate: ene , ,

quelle, che ono dotate d'intelletto e di ragione, cradorne del fauellare, poorre a ,,
i bruti, che fono priui di ragione e di prudenza. Percioche qual cofauorrete uoi ,,
anteporre all'huomo; laquale potauidentro, uenga adotturar l'apritura ? Non , ,
alcuna forte di animali piu nobile e piu forte dell'huomo. Onde e egli fi dee ,,
parlar con piu audacia, che altro l'huomo, che un D 1 o cinto da un corpo , ,
mortale: Ouero, che altro e Dio, fuor che huomo fenza materia alcuna di car= ,,
ne, ev immortale: Ne noi certo fiamo molto dicoti dalla potenza diuina. Quez , ,
fie coe, che io tengo per uere, uorrei che anco da uo. foero haulite per tali, , ,

,,

44

S E C O N D A PARTE DEL L'H I S T O R IE

Ne stimi alcuno, cheio uoglia ridurre queta coa alla forte; e imporui, che f=
crifichiate per uittima una uergine, o un fanciullo. Percioche io uoto me per
uoi, chiedendoui, che fubito mi mandiate boggi agli Dei per uotro trattatore er
ambaciador di pace, promettendoui di douerui effer empre protettore e difen=
ditore. cio fatto, fi uelile arme, e mont a cauallo. Gli altri con l'animo fo
feo fra letitia e tritezza, portarono alcuni ornamenti,parte perlui, uolendolo
honorar, come huomo degno d'ogni honore: e parte, perche fi gettafjero nella
c:a aus buca. ora eglitojo, che stando acaualo fi gett dentro la foffa, empiendofi
si eau: alhora l'apritura, non fi uide piu ne la uoragine, ne Curtio. Quefie cofe intal

:::::::" guia ono raccontate da Romani. Lequali e parrano adalcuno fauoloe, e lon=
tane dal uero, non ricerco, che egli loro porga fede. Pocia i Romani hebbero

altre guerre, moje loro pur da Francefie da altregenti; ma tutte uinte o da con
foli o da Dittatori. Nel qual tempo duenne una coa t.le. Effendo Lucio
camillo creato Dittatore, facendo i Francefi correrie ne Jobborghi della citt,
conducendo egli fuori l'eercito, hebbe in animo dimenar la guerra a lungo, e
non uoler combatter con huomini, che temerariamente correuano alla morte.

Iquali con piu ageuolezza e piu ficuramente poteua domare col diagio delle uet=
touaglie. Trouandoi adunqueun Francee, che sfidaua alcuno de Romani; che

:::::eco combattee da corpo a corpo; gli and contra Marco Valerio, Tribuno de'
ul.

foldati, uno de dicendenti di Maimo. Fu queto abbattimento illutre. Percio=


|-

- -

che il Romano oprataua di prudenza e di arte, el Francee di forza. Ma apa

parue una coa piu marauiglioa, che un coruo crocitando fi uenne a porre opra

|-

l'elmo di Valerio; e uolgendofiuero il nimico gli ferius colrofiro e con le un=


ghie la faccia egli occhi: ne prima rimae da quello afalto, chel Francefe da Vas
lerio fu uccio. I Francefisdegnandofi di effer uintida uno uccello, ubito fin=
ti dall'ira affalirono i Romani ; ma effendo mal trattati, fi dipartirono. Valerio
dall'aiuto, che gli diede ilcoruo, fu chiamato Coruino.
N AT A dipoidicordia nell'eercito, e fopratando la guerra ciuile, fi ac=

Leggi fatte quet la feditione; effendofi publicate quete leggi, che niun foldato contra fua

"*" toglia foe leuato delrottolo de oldati, ne alcunTribuno fof fatto centu
rione, che foffe lecito di crear l'uno e l'altro Conolo della plebe: che uno non po

teffe eercitar due Magitratiin un tempo; ne il medefimo due uolte nello fatio
Latini mus, didieci anni. Dopo quetoiconfederati Latini, percioche continuando l'efe=

::::::" ditioni, abondauano digiouani; nobilmentenelle arme eercitati, inuperbendoi


ribellarono, empffero guerra a Romani. Contra iquali Torquato la terza uolta,
e Decio eletti Conoli, andarono con l'eercito; e fi fece una afriima battaglia,
l'uno e l'altro campo riputando in quel giorno dimotrare un'honorato eempio del
ualore edella fua fortuna. Quetagiornata fu fattapiu famoa da uno acciden=
te, che

DI GIOV A N N I ZO N AR A .

4 5

te, che auenne. Percioche ueggendo i conoli, che i Latiniuauano la medefima


forte di arme, e la medeimalingua, che erauata da Romani, dubitandofi, che i
foldati non conocendo ageuolmente la differenza, che era fra loro cr i nimici =

erraffero,oltre alle altre coe, checomandarono, che doueffero offeruare, fu, che

miuno fuor del fuo ordine con i nimici combatteffe. A quel decreto tutti obedi=
rono. Ma il figliuolo di Torquato, che era nel numero de caualieri, mandato a
fiare i diegni de nimici, di queto decreto non tanto per difobedienza, qunto
per ambitione non pree cura. Percioche il Capitano de nimici della caualeria
ueggendo lui, che andaua innanzi, lo sfid a combatter feco: cr eglicio rifiutana
do per cagione del mandato del padre, diffe il Latino: non feitu figliuolo di Tora
quato ? non ti glorij tu della collana del padre : Sete uoi folamente gagliardi cons
tra i Francefi, huomini di niun ualore: er hauete paura de Latini : Perche uo=
lete uoi adunque fignoreggiare anoi ? Perche ci stimate men di uoi altri : Man=
lio quafi perira ucito di fe steff, er ucitogli dimente l'ordine del padre, comt=

batte colnimico, e lo uinfe: eleuandogli di doffo le foglie, con grande animo le


port al padre. Ilquale raunato l'eercito, diffe, ualoroamente figliuolo hai
combattuto; e per queta cagione tiuoglio donare una corona. Ma, perche tu non
baihauuto riuerenza ne all'Imperio del Conolo, ne alla Maet del padre, uer
uerfo tetanta moderatezza, che riceuerai da me il premio del ualore, e le pene
della difobedienza. E cio detto, glimie infieme la corona, e gli tagli la teta. Torquato fa
Dipoi la medeima notte all'uno e all'altro Conolo parue di udir dormendo una uoa useidere il
ce: laqual diceffe, che eglino farebbono de nimici uincitori, fe un de Conoli """

fiuotaje alla morte. Effendo uenuto il giorno, l'uno all'altro raccont il fogno,
|

dicendo, che ella erauiione mandata da Dro, onde e fi doueua obedire, ambes
due a cio acconentendo. E folo era faloro contea, non di qual diambeduehaa

ueffea rimaner faluo, ma di qual doueua fare il uoto.Effendofi diputata la caua


fa innanzia prini capi dell'eercito, finalmente fi conuenne, che l'uno de Confos

lidouefje starnetdetra, e l'altro nel manco corno. E delcorno, che foffe pri= Gran magna

:*

nimita de'
mo a ritirarfi, il Capitano foe tenuto a offerirfi allamorte. E tanto fu il difi= Romani.
derio di cotale honore, che l'uno e l'altro difideraua di cader mortoper effer para
tecipe della immortal gloria, che dicio ne gli doueua feguire, venuti i due eera
citi alle mani, la battaglia fu gran pezza dubbioa. Dipol il corno di Decio lt=

fci alquanto di auantaggio ai Latini. ilche egli ueggendo, fece iluoto; e ca=
uandofile armi, fi ueti della preteia. Onde alcuni dicono, che egli mont a caa
uallo, e correnio nel mezo de minici fu morto: er altri, che egli fu uccio, co- Merte di de
me uittima, da un de fuoi foldati. Morto Decio, i Romani hebbero uittoria, si

effendo rotti e cacciati i Latini; ma non gia per cagion della morte di Decio. Per= ,,
cioche chicolui, che debba credere, che per la morte d'un folo tantamoltitudine, ,

46

s E co N D A PART E D E L L'HIST O R I E

da una banda foje stata uccia, e dall'altra coneruata, ev haueffe acquitafa una

cofi illutre uittoria ? Vinti in cotal modo i Latini, Torquato, benche hauefjeuca
cifo il figliuolo, e foe morto il fuo collega, hebbe il trionfo.
D 1 P o 1 il popolo Romano, ribellando i Latini,gli uinfe: e foggiog altre
genti, hora col ualor de Conoli, e quando de Dittatori. Del numero de quali

fu Lucio Papirio, ilquale dalla uelocit de piedi hebbe il cognome di Curore. Ils
Lucio Papie
rio Curore
uiage i Sani
ti.

quale creato Dittatore, e mandato con Fabio Rufo Capitano della caualeria con=
tra i Sanniti, uincendogli, gli cotrine ad accettar quelle conditioni di pace, chei
gli diede. Ma hauendo egli depoto il Magitrato, i Sanniti da capo prefero le ars
me: er un'altri uolta fuperati da Aulo Cornelio Dittatore , mandarono a Rom4

ambaciadori per chieder la pace, retituendo tutti i Romani, che haueuano pri=
gioni, e recando la cagion della guerra a un Rutulo, che appo loro era moltopo=
tente. Le cui offa, perche egli fu preto a leuarfi diuita, farfero in diuerfi
luoghi. Ma i Romani non uolfero loro, come rompitori di fede, conceder lapas
ce. E, benche hauefjeroriceuuti i prigioni, publicarono loro la guerra. E mens
tre eglino da i buoni auenimenti inuperbiti, stimauano di uincergli tutti nelpri=
mo afalto, fu di loro fatta una grandiima mortalit. Percioche effendo rimai
Vittoria de' i Sanniti fauentatie pieni didoglia per effer loro negata la pace, mosti da dipes
Saniti.
ratione corfero alla battaglia: e fatto uno aguato in una riftretta ualle,prefero i
loro alloggiamenti: e fecero tutto l'eercito de Romani paffar fotto ilgiogo: eri=
tenendo le armi, i caualli, e tutti gli altri guernimenti, con laciar lor folamente

una ueta, gli laciarono andareignudi, con queta conditione, che fi partiffero

del contado loro, e faceleroinieme confederatione con ugual ragione e podere,


Iqualipatti, perche foero anco confermati dalla autorit del Senato, ritennero
per hotaggi feicento Caualieri. I Conoli, che erano Spurio Pothumio, e Ti=
berio Caluino, pretamente con l'eercito fi dipartirono : e dinotte esti folientras
rono in Roma, gli altri fargendofi per i campi. Quegli, che erano nella citt,
intefa la rotta ne piacque loro la faluezza de foldati, nepoterono dolerfi. Pers

cioche, fi come quella auerit grauemente glipune, maimamente per effere el=
la stata apportata da Samniti; cofiriputando, che fe tutti foero periti, esti fi
farebbono trouatiin etremo pericolo, fi rallegrarono della loro faluezza. Ma
fra tanto nacondendo la letitia, non fecero coa alcuna, fecondo il cotume, ne

alhora, ne dipoi, infino, chericouerarono la uittoria. A Conoli fubito fu le


uato il Magitrato: cr elettine altri, fi propoe di romper gli accordi. Ilchenon

potendo farfi, fenon col recar di cio la colpa a coloro, che gli conchiuero, fes
cero contra lor uoglia, che i Conoli, e gli altri Magitrati, che feco furono,
ueniffero condamnati: ne stimarono, che foe conueneuole a fotenere, che effen=
. do eglino aoluti, la imputatione della rotta confederationeritornffe in loro. Has
|

uendo

5 .

D I G I O V A N N I Z O N A R.A .

4. 7

aendo adunque comunicata la coa con esti conoli, prima impoero a Pothumio,
che pronuntiae la fentenza, accioche egli la dee contra di lui per uergogna,
chel dishonore non macchiafje tutti. Gojlui uenendo nel mezo della moltitudine,
diffe, che non fi doueua confermardal Senato, ne dal popolo Romano quello,

dhe ne effiancora di lor uolont, ma da nimicinon per uirt, ma per uia di fau: a.s.,n,z.
de cotretti, haueuano fatto. Coloro adunque, che prima haueuano uata la :s::

faude, non doutuano dolerfi, fela faude tornaua opra di loro. Hauendo egli ::::::::
detto quete e molte altre parole, stando il Senato in dubbio di quello, che fi ha= "
uee a deliberare , Pothumio e Caluino ridotta tutta la colpa in loro ste- ':.

fi , statuirono, che tagliandofi gli accordi eglino fi defero nellemanide nimi.


ci. Ambedue adunque i Conoli, e tutti gli altri Magitrati, che interuennero a i na.
capitoli della pace, furono condotti a Sannio. I Sanniti chiedendo, che ueniffero
loro retituiti i prigioni, rammaricandofi molto, non gli uolfero accettare. lqua

li da Romaniuclentieri riceuuti, guerreggiarono dipoi con Sanniti con grandii=


mira: ez acquitando la uittoria, gli trattarono con ugual maniera; e parimen=
temegli otto ilgiogo, enza far loro altra ingiuria, gli laciarono andare,

hauendo ribauuti enza alcun danno icaualieri, che esti haueuano ritenuto per bo-

. .'

staggi della pace. Molti anni dipoiguerreggiando un'altra uolta i Romani con i Gaio Gluni
Samniti otto la condotta di Gaio Giunio, furonorotti. Percioche dando egli il :
guato al loro terreno, i Sanniti portarono le coe loro in alcune felue altistime e ""

foltistime, oue fi dice, che non ui uolauano gli augelli: e di quindi mandando
fuori il betiame enza patorine guardia, e fubornando alcuni fuggitiui, indust
Jero inimiciad afaltargli, come a preda certa, e che foe loro uenuta in mano.

Ma effendo entrati nella felua, furono da nimici tolti in mezo; iquali non
prima rimafero di tagliarlia pezzi, che esti fi trouarono stanchi. Ma altre uol=
- te poi effendo feo i Sanniti uinti da Romani, esti piu non fiacchetarono: ma
hauendo chiamatiin loro aiuto i Francefi, er altre nationi, fi apparecchiarono

fi fattamente, come haueffero a combatter la citt di Roma. Ilche inteo da Roa


mani, nhebbero fauento, aggiungendofi a queto molti prodigij. Percioche Prodigij.

dicei, che dell'altare di Gioue capitolino per tregiorni continoui, l'uno uc fan=
gue, l'altromele, e l'altro latte, fe quete coe fono degne da crederfi : e nella :
piazza della Vittoria una statua di rame, che era fopra una bae di marmo, fu
trouata abbattuta da fua pota in terra con la faccia uolta uero quella parte, di
donde ueniuano i Francefi. Lequali coe come che da festee fauentafjero ilpo=
polo,la tema era creciuta per le interpretationi,che dicio faceuano gli arupici,

--

iquali
crudeliauenimenti
dination
Thocanogli
:en:d
confort.
Percioche diffeannuntiauano.
egli, ancora cheMalaunDeaManio
vittoria
fiagiu
dicea; tionracdi :
Thofca
meno effendo ella andata auanti, e fattoi piu faldo appoggio in terra, fa pur
-

48

SECON D PARTE

D E L LH S T O R I E

Jegno di uittoria. Il fangue, che ucito dell'altare di Gioue Capitolino, fa df=


motramento, che fi debbono acrificar molte uittime agl'immortali Iddij. Per=
cioche gli Altari, e fettalmente di Gioue Capitolino, opra iquali coloro, che
hanno a trionfare, fogliono far acrificio, nelle coe propere, piu che nelle
auerfe, cotume d'inanguinarfi. Daqueti portenti gli efortaua adunque a fe=
rar bene. Diffe ancora, che'l mele fignificaua morbo, perche gli amalatite ne
hanno biogno; e che'llatte uoleua inferir fame. Percioche e farebbono rietti
a tanto diagio, che prccaccierebbono il cibo da quelle coe, che da fe steffe fnza
opera humana fogliono nacere. Manio in queta guia epoe i prodigij. e7 ba=

uendo dipoilauenimento appronato'quello, ch'egli haucua predetto, acquit glo


vslunnio s ria di fggio e d'indouino. Ora fu impoto a Volunnio, che facee guerra con
"***" tra Sanniti . E contra i Francefie i loro Collegati fu fatto Conolo * Rullo Fa,

:::::: bio Mamo, e Publio Decio: qualisendo andai con molta celerit in Thoa
id:s na, e ueggendo il campo di Appo cinto di doppi foi, rompendo tutti iripari
da lui fatti, differo a foldati, che poneffero la feranza della loro faluezza nel.
le arme, e non nelle fortezze. In queto mezo tempo mentre ei feguitauano
. contra i nimici, un Lupo dando la caccia a una cerua, fcorfo fra l'uno e l'altro
eercito, fi falu fia i Romani. Ilche hebbero i foldati per felice augurio per
,
. ripetto di Romolo, che era stato lattato dalla Lupa. Ma la Cerua effendofiri=
couerata nel campo de' nimici, da loro con le haie ucci, mie a medefimi fauen
to, e fu nuntia della rotta, che e, riceuettero. Venuti gli eercitial fatto ar
me, Maimo nel fuo corno ageuolmente fu uincitore: e Decio fu uinto. Maris
cordandofi del fattto del padre, alquale effo era stato fointo dal fogno, egli
ancora uot la fua uita nella medefima maniera, non facendo intendere il fuo in
Mrte
diPe tento ad alcuno. Poi, che egli fu uccio, i foldati, parte mosti da uergogna,
GIO,
che'l fuo Capitano uolontariamente per la loro falute s'era poto alla morte, par
te hauendo conceputa nellaro animo di quel fatto una certa uittoria,fi fermaro=
no; er a nimici gagliardamente fecero refiftenza. In tanto ancora Maimo af=
falendo dopo le falle i nimici, molti ne uccife: gli altri nella fuga perirono. Il
corpo di Decio Fabio Maimo fece abbruciare infieme con le foglie: e dimans
attilio Regg dando ei la pace, glie la concee. Il figuente anno Attilio Regolo da capoguer=
|-

tra *reggi co Samniti, per qualche patio con ugual Fortuna. Dipoi effendo uinti i
varia de Romani, euicendeuolmente estiuincendoi Sabini,fattiglipaffar otto il gogo,
fransefi, de gli laciarono andare. Laqual uergogna turbandogli fuor di modo, deliberaro
: no di far proua ditutte lelor forze, o uincitori, o uinti, che foffero, minac=
."
ciando la morte a ciacuno, che rimaneffe. Facendo adunque impeto in Campagna,
i Confoli trouando Sannio uoto di foldati, lo faccheggiarono, e prefero alcuni
Catelli, I Sanniti laciando la Campagna, ridotti alle cafe loro, cr

doi con

D I G I O V A N N I Z O NA R A'.

ofi contaltro conolo, e concerta arte da lui uinti, nel fuggire riceuctlero di
gran datino, perduto hauendogli alloggiamenti, el Catello, alquale andauano in
aiuto. Il Conolo trionf, emie nella publica camera tutto quello, che della pre=
da haueua ridotto infieme. Laltro Conolo, ilquale guerreggiaua con i Tho=

fani, hauendogli in breue tempo uinti , da loro fattofi dar danari e gra=
no, partene diede a foldati, e partepoe nella camera. Ora trouandofi la citt
afflitta da una graue petilenza, i Samniti e i Falifci, frezzando i Romani, fi per
cagion della petilenza, come per ripetto de Confoli, che non erano stati creati
per merito di alcuna uirt, come fi fuol far me tempi tranquilli, fecero moui=
mento. Laqual coa intest, esti mandarono Legati, a Giunio Bruto Caruilio, a
Quinto Fabio Rullo Maimo il padre. E Bruto uinfe i Falifci; e di loro e di altri

Thocani faccheggi ipsefi. Ma Fabio intendendo, che i Sanniti moletauano la


Campagna, con molta fretta, prima chel padre, ucendo di Roma, ueggendo che
alcune loro pie, affrettauano la partita, credendo, che quiui foffero tutti i nia
mici, e fuggifero: uolendo frettoloamente auanti alla uenuta del padre uenire s
alle mant, accioche l'honore folje fuo, and innunzi enza ordine; e fcoro,oue
i nimici erano piu stretti, farebbe stato con l'eercito tagliato a pezzi, fe non fo=
praueniuala notte. Molti anco morirono dopo la battaglia, non hauendo Medi=
co, ne cofa alcuna, che poteffeguarrire le lor ferite. Lequali cofe haueuano ei
laciate lontane con le bagaglie, per iperanza di douere ottener toto la uittoria.
E fe i Sanniti stimando, chelpadre foffe uicino, non fi dipartiuano, il feguen
te giornogli haurebbono tutti tagliati a pezzi. Laqual nuoua effendo recata nella
citt, nato un grande isdegno, e richiamato il Conolo, e citatolo in giudicio, il
ecchio fuo padre, ricordando le coenobilmente fatte daluie da fuoi maggiori, Amor del

e promettendo, che fuo figliuolonon farebbe alcuna coaindegna di quelli, ela :


riceuuta rotta imputando alla et, fi acquet l'ira del popolo ; onde egli infieme
con lui and in campo; e uinti i Sanniti, gli fogli de gli alloggiamenti, e facs
cheggi i loro terreni: e la preda, che fu grande, parte riport nella camera, e

-parte diuie a foldati. Per queta cagione effendo refo grandiimo honore a Fa=
bio, fu anco permeo al figliuolo, che etiandio per innanzi hauefje ilgouerno di
vececonolo, alhoraparimente adoperando egli il padre per Legato. Ilquale non
rifarmiando punto la ua uecchiezza, egli steo amminitr tuttele coe, ma

occultamente, in guia, che pareua, chel figliuolo facee ogni coa. Dopo
-queto uolendo i Tribunidella plebe porre la legge delle nuoue tauole, della quale
=i creditori fi richiamarono, nata perquetacagion dicordia, ella non prima fi
sacquet,
che inimici
la citt.
Il principio
queta guerra
nacque
. . da Tarentini,
iquali afaltarono
fierano uniti
con i Thofani,
con idiFrancefi,
con i sanniti,
ini.

arc.Da.

1. e con altri molti. Mai Romanicol mandar diuerfi conoli, gli uinfero. 1 Ta=
,

Hist. di Gio, Zonara,

DD

5 o

SECONDA

P A R T E D E L L'H I S T O R I E

rentini, benche haueffero mofala guerra, non per fi dimotrarono apertamen


te nimici. Ora foettando eglino, che Lucio Valerio, Capitano dell'armata
mentre che egli andaua, oue era stato mandato, con animo di arriuare a Taranto

(percioche egli stimau, che quella citt douefje effere amica del popolo Romano)
per concienza delle offee, che et loro haueuano fatto, foje mandato contra lo=
ro, con isdegno ajaltandolo a tempo, che egli non afettaua mouimento alcuno da
nimici, lo cacciarono a fondo con molti altri : e quegli,che prefero, parte mifero
in prigione, e parte uccifero. Laqual nuoua intea da Romani, benche eigra
uemente queta ingiuria fotennero, non dimeno fe ne rammaricarono feco per
uia d'ambaciadori. A quali non folo non fu data alcuna honeia ripota, ma
anco fecero ei lor uituperio, imbrattando con alcune tordezze la ueta di Lucio
Pothumio, ilquale era il principale degli ambaciadori. Per queta cagione ef=
T:n endo nato tumulto, e ridendoene i Tarentini, Ridete, diffe Pothumio, mentre
, che potete ridere: percioche ioui aicuro, che lungo tempo haurete a piangere,
, lauando quete macchie, che hauete fatto nella mia ueta, col uotro fangue.Oge=
fto uitupero i Romani fieramente riceuendo, diedero il carico della guerra con=

::: tra Tarentini a Lucio Emilio conolo. Ilquale effendo col arriuato, con
: parole tent gli animi loro, tinando, chee coneguali conditionido
ueffero accettar la pace, Ma nata dicordia fra i loro cittadini, diiderando i
uecchiev i ricchi la pace, o alloncontro i giouani, e quegli, che poco o nulla
hauettano, bramando e ricercando la guerra, uinfe il partito de gouani. M4
1rarentini diffidandofiei delle forzeloro, deliberarono di far lega con Pirrbo, Re degli
''. Epirothi, mandandogli ambaciadori e doni. Ilche intendendo Emilio, diede il

fauo lots.guato alpaee: er effendo cotoro ucitia combattere, gli ruppe e finfe fi fat

pinho.

tamente, che i Romani dipoi enza diturbo andauano Jaccheggiando il terreno,


e prefero alcuni Catelli. Ma Emilio facendo diligentemente medicare iprigioni,
e laciati andare alcuni de piu potenti, i Tarentini marauigliandofi della fuahua
manit, e uenendo in ieranza di ottener pace, crearono Agide, che era amico
de Romani, general loro Capitano. Ilquale haueua a pena hauuto il carico, quana
do cinea, ambaciadore di Pirrho, da lui auanti mandato, imped ogni diegno.
Percioche Pirrho, Re de gli Epirothi ; ilquale foprataua a tutti di detrezza
d'ingegno, di diligenza, e di eperienza di qualunque cofa ; hauendo peruia di
doni, e di paura refa a fua diuotione la maggior parte di Grecia, limando la le=

ga de Tarentini molto opportuna a fuoi intenti, hauendo gia gran tempo difi=
derato d'impadroniri della Sicilia, di Carthagine, e di Sardigna, e dubitando tut=
tauia di guerreggiare con Romani, promie a Tarentini il fuo aiuto. E, perche

::::::: egli non dee loro opetto: che ci facej percagion dei luoghidanidetti

::::::: promije, che totorinentrebbe a caaleercito. Ene capitoli post, :egli d4


-

--

DI GIOVA NNI ZO NAR A.

5 1

loro non piu di quello, che facee biogno,fof ritenuto in Italia. Fattaqueta
confederatione, egli fece rimanere preo di lui la maggior parte degli ambacia
dori per hotaggi della pace. E mandauanti alcuni pochi e parimente Cinea ins
fieme con l'eercito. Dalla cui giunta prendendo ficurt i Tarentini, rifiutando
la pace, e leuando ad Agide l'ufficio, che gli haueuano dato, lo diedero ad uno
degli ambaciadori. Non molto dipoimand Pirrho Milone con un'altro eerci=
to ad occupar con la fua uenuta la Rocca, Cr aguardia delle mura. Laqual cos

fa fu grata a Tarentini, poi che non erano aftretti a starfi ne preidij, ne apren

dere alcuna fatica. La onde diedero a foldati le uettouaglie, e mandarono da


nari a Pirrho. Emilio, ilquale a quel temponon era ucito degli alloggiamenti,
intefa la uenuta de foldati di Pirrho, nonpotendo per cagion del uerno combata
ter la citt, deliber di andare in Puglia. Ma i Tarentini hauendo l'ucite dicere
tiluoghi stretti, periquali era metiero, che egli paffaffe, occupate, e con fact=
te, hafte, e fonde ferrandogli il paffo, mand auanti i loro prigioni. Etei
temendo di non ferire i fuoi in icambio de Romani, cearono. Ma Pirrhonon
afettando la Primauera, partendofi con un grande er elettiimo eercito, e con

uenti Elefanti (iquali animalinon effendo prima statiueduti in Italia, recarono a


gli huoministupore e marauiglia) mentre, ch'egli paaua l'Ionio, nacendo una
gran fortuna, con molta perdita de faoi, effendo tutti ilegni diipati e guafii,

"- -

facendo la uia diterra, peruenne con gran difficult a Taranto: e ubito mie fa s
faoi foldati i giouani, affine, che stando ei appartati nel tempo dellaguerra,non
procuraffero coe nuoue. E per queta cagione fece perauentura ferrare il thea=
tro; e uiet che fi faceero conuiti, e raunanze, imponendo, che i giouani

fieercitafjero nelle arme, ouero negotiaero nella piazza. Per noia delle qu4
li coe alcuni uia togliendofi, mie de uoi a guardia delle porte con ordine, ch'e'

non laciaffero, che alcuno uciffe fuori. Con queti effetti adunque, hauendogli

i Tarentini dato ele uettouaglie e i danari, epotofiadoo le falle la grauezza


di hauer riceuute le guardie e i foldati ne Tempij; e nelle lor cafe, furono fo=

uraggiunti da tardo pentimento, ueggendo hauer riceuuto non un confede


Pirrho in Ta
rato e compagno, ma un Signore e Tiranno: Dubitandofi Pirrho, non esti :
perquetacagione inclinaffero a Romani, quegli, che erano atti al gouerno della : Si

Republica, parteconcoloratacagionemand in Epiro al figliuolo: parte occu.**


tamenteleu diuita. E fecestamico Aritarco, ilqualeeragrande huono preo cariantes
a Tarentini, er eloquentistimo, affine, che per l'amicitia, che feco haueua, egli :"""
uenie in opetto del popolo. Ma ueggendo, che in cotui non piu, che ne
gli altri,era da credere, gl'impoe, ch'andaffe in Epiro: ilquale non hauendo ar
dimento di ricufargli; fingendo di uoler nauigare in Epiro, and a Roma.oge
fie coe facendoi 4 Tarento ; i Romani non effendo punto lieti dellauenus
|
-

--

DD

5 z

SECO NDA

PARTE

D E L LH IS T O R IE

ta di Pirrho, fi perche haueuano la Italia nimica, e fi ancora, per effer fama, che:
queto Re era un grandiimo guerriero nelle arme, er haueua feco Capitanie
arparecens oldati inuitti ponendofia fargente, eraunando una gran omma didanari, mi
de kmani, fero nelle citta amiche e confederate di buoni prefidij, affine, che quelle ancora
non ribellajero: e di quelle, che ei preentiuano, cheuolefjero far qualche no=
uit, fecerogatigare i principali. Effendo stati menati di fera in Roma alcuni
Prenefiini, esti ue li rinchiuero, per cagione di cutodir la camera, accioche fi
adempiffe un'antico oracolo, ilquale haueua predetto, che coloro doueuano occus

par la camera di Roma. E lauenimento fu, che quiui furono uccifi. Manda
rano contra Pirrho, contra i Tarentini, e i loro confederati Valerio Leuino. ris
tenendo per cagion di prefidio nella citt parte dell'eercito. Cotui ubito fi parti
Buono &uti di Roma con animo di ridur la guerra, quantopiu potee lontana dalla patria,

:: e recare fauento a Pirrho, ueggendo effer uolontariamente afaltato di coloro,


Leun. de quali egli auiaua di combatterle mura. E preo un forte or opportuno Caa
fiello, laci prefidio nel paee de Lucani, accioche e non fi riduceero a i nia
mici. Pirrho hauuto contezza della uenuta di Leuino, menando fuori l'eercito,
e diiderando di tenerlo abada infino, che uenierogliaiuti,gli friffe alcunefus
Lettere di perbe e minaccieuolilettere di queto tenore. Il Re Pirrho a Leuino. Odo, che
prih. " tu meni eercito contra Tarentini. Ma t'impongo, che tulo mandi uia, e con,

, pochi a mete neuenga. Percioche, fe hauetetra uoi alcuna differenza, ioui fa


z z r ragione: e quelli afiringer mallorgrado a fodisfarui in quello, in che haurea
:, teragione. A queta ua lettera Leuino ripoe inqueta guia. A me pare o

:::::" Pirrho, che tu del tutto fia pazzo, poi che tiuuoi poner giudice fa 110i e i T
, , rentini, primachetu uengt danoi giftigato di effer wto nella Italia. La onde
; ti dico, cheuerr innanzicon tutto l'eercito, e dur il gatigo, che fi conuienea
, te, er a tuttii Tarentini. Percioche non fametiero a me di parole ne dician=
,, de, potendo terminar la mia caua otto il giudicio di Marte, dal quale noi baba
valeris L biamo origine. Data queta rioia, affrett ilcamino, ediqua da un fiume po=

:::::" figlialloggiamenti, pree alcune pie: lequalifatte condurper tuttoteercito,

e dicendo, che egli ne haueua un'altro maggiore, le laciandare. Da che f4=


uentato Pirrho, rifiut la battaglia, tra perche i fuoi confederati ancoramon
erano uenuti; e, perche egli peraua, che effendo i Romaninelterreno de nimici,

ueniffe loro amancare lauettouaglia. Il medefino anco dubitando Leuino, dis


termin di uenire quanto primaal fatto d'arme. E, perche i Romani temeuano i

foliatie la fama di Pirrho, egli Elefanti: raunandoteercito, er hauendopar


lato affai lungamente per ingagliardir gli animi de oldati, fimie inpunto da
combtter con Pirrho, ancora che egli loricuaffe. Ilquale, benche non uolee
attaccar la giornata; non di meno, accioche non pareffe che egli haueffe paura
,

-- --

de Romnia.

D 1 G I O V A N N I - Z O N-A R A .

5 3

de Romani, hauendo ancora eo confortati i fuoi foldati, a fare il debito loro


nella battaglia, uolendo Leuino paffare il fiume, che cra pre gli alloggiamen

ti, effoglielo uiet. Egli adunque con la fanteria quiui fermandofi , fingendo stratagema
dimandar la caualeria a predare, le impoe, che faceje un lungo camino. Ella di Leuino.
all'improuio dando alle falle de nimici, e diiurbando iloro ordini, Leuino in
tanto ualicato il fiume, entr ancora egli nella battaglia. Ma accorrendo Pirs
rho in aiuto de uoi, che fuggiuano, ejendogli uccio otto il cauillo, teell4

:#

che foffemorto: ondegli Epirothicominciarono a cenar l'animo, er i Roma.


nia prendere maggioreardimento cangiandofila forma della battaglia: Laqual Prudenza di
coa ueduta da Pirrho, egli fi diogli la ueta Reale, e la diede a Meclache, che Pirrho,
fene uetie. e comand, che cotui correje per tutto, accioche intendendofi che'l
Re foe uiuo, inimici fi fauentffro , ! uoi riprendelero. ardimento :
effo in habito dipriuato con tutto l'eercito, fuori che gli Elefanti : adoffo
a Romani; or oue era ilbiogno, occorrendo, f a fuoi di grangouamento.
La battaglia adunque da prima fu gran parte delgiorno dubbio, infino fha
2

to, che effendo uccio Meglache, colui, che cio haueua fatto, stimando di hauere
uccio Pirrho, fece, che inimici il medefino credettero Albor accrebbero gli
|-

animi de Romani, e i foldatide nimici fi ritirarono. Ma bo gettando uia

la beretta, con la tetaiguda andandoperteercito, fi, cagione, chealhora /:


cangi
la fortuna della battaglia. Et hauendo Lenino impotoa: caualeri, che
fuor della battaglia haueua in aguato, che dalle halle
afaltaero i pHIC Pirrho
Rotta de'Ro
diedel egno pergli Elefantiquiui dalla non piuueduta forma di quelle betie, mani
per gli
e dall'horrendo loro grido, e dallo strepito
partmente delle arme, che faceua ,

Elefanti di

loro, iquali stauano fu le torri, che portauano gli Elefanti, furonoj Romani Pirrho.

fauentati, ei caualliancora esti pot in paura, parte gettando iloro fignoriin


terra, e parte con dirotto coro portandogli, fi mikro a fuggire La onde per
dendo gli animi: e potifi i oldati in fuga, alcuni rano amazzatt dagli huomi
ni, che erano nelle Torri, e molti ueniuano macerati dalle zampe e da: denti di
talianimali, neminor parte erano calpitati da piedi loro: e eguitando anco i
caualieri, molti ne tagliarono apezzi. Ne alcuno farebbe fcampato, fe

degli Elefanti, effendo ferito, non fi foff ritirato adietro, ilquale col Juogri=
do diordin gli altri. E per quetacagione rimanendo Pirrho di tener dietro *
nimici, i Romani paando il fiume, peruennero in certa citt di Puglia. Mori=
rono anco molti Capitani e foldati di Pirrho. Onde rallegrandofi alcuni delu Lode da Pir
date a i
uittoria, rioe: Se un'altra uolta in queta guia uinceremo: fremo ditrutti rho
ualor de'Ro
-

E marauigliandofidelualor de Romani: benche fi foero statiuinti, oggiun


e, che eegli fost loro signore, acquiterebbel Imperio ditutto il mn: Per
queta uittoria acquit una gran riputatione se molti di uolont fe gli diedero.
Hit, di Gio, Zonara.

DD

iij

mani.

SE C O N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E

s 4.

Effendo giunti i confederati, hauendogli della dimora alquanto riprefi, fecelor


parte del bottino. I Romani meti per la rotta hauuta da Leuino, gli mandarono
nuoue genti; e facendo uenir Tiberio di Thocana, la citt molto bene fortifi=

carono di guernimenti, e di dfefe: perciocbe era fama, che Pirrho ueniua alla
wolta di Roma.

L E v 1 N o hauendo fatto medicare i feriti, e fatti raunare i foldati, che


erano farfi, ev hauuti quegli, che gli furono mandati da Roma, fi diede 4
moletar Pirrho, feguitandolo, er occupando capoua, laquale intendeua ; che

Pirrhodiideraua di far fua, gagliardamente la difee. Mancando a Pirrho la


fperanza d'impadronirene, and uero Napoli. Laquale non potendo hauere,
pretezza,fi uole uerfo Roma: e tenendo il camino per la Thocana,

di per congiungerfi anco quella gente, intendendo, che i Thocani haueuano fatto
lega con i Romani, e che Tiberio gli ueniua incontra, e Leuino lo feguiua dopa
le falle, temendo, che da loro in un paee da lui non conociuto foffe tolto inme=
zo, non and piu oltre. Onde partendofi, er entrato ne confini di Campagna,
Leuino motrandoglifi contra con uno eercito maggiore affai di quello,che haueua
htuuto di prima, diffe: tagliandofia pezzi le gentide Romani, elle crecono in
maggior numero, a guia, che faceua l'Hidra: e mie in ordine la battaglia , ma
non uenne al fatto d'arme. Percioche hauendo impoto a Juoi foldati, iguali

batteuano gli feudi con le lancie, che leuaero il grido, e defero nelle trombe
er anco, che fi facee gridargli Elefanti, per ifauentare i Romani, primadbe
ueniffero alla battaglia, er efi gridando piu fieramente, che poteuano, perche

l'effetto eguije, recando la cagione a facrifici, che non erano stati, come fi
eonueniua, fatti, egli non uolle uenire alla giornata: ma ridue iprigionia T
ambaciado ranto: er effendo quiui mandati da Romaniambaciadori per ricuote: c quei pri=

:gioni; egli riceu con molto honore e benignamente Fabricio e gli altri, peran=
irrho

do, che esti doueffere addimandar la pace, e, come uinti, fofjero per accettar le
cenditioni. Ma Fabritio offerendo per glifici, che erano stati prefi nella bat=
taglia, ilmedefimo prezzo, che tra loro era stato cenuenuto, percheei non bt=

ueuano fatta alcuna mention di pace, non fi fapendo rifoluere, firitir, come
foleua fare, con gli amici, per trattare intorno al retituir de detti prigioni, er
Diuerst pare al continonar delaguerra. Et fortandolo Milone, che non restituifje i prigioni,
::::::: ne facee altrimenti pace: ma effendo i Romani stati uinti, uolefje feguitar il ris

' manente della guerra cinea , che fi faceste il contrario, diand, de


aprigoni fi retituifjero i prigioni enza taglia, e fi rimandafjero a Roma gli ambacia

r...stri, doriconi danari peregione, che fiotteneffero, che fi feeffe pace elega. At
::::::" cui parere accotandofi gli altri, elmedeimo Pirrho, eglirichiamandog amba
::::::" fiadori diffe loro. Sappiate Romani, che ne io uolontariamente homoo a uoi
-

guerra.

|-

|-

D1 G I O V A N N I

*-

Z ON AR A .

J 5

guerra, ne hora on per mouerla: percioche io diidero di effer uotro amico. La

onde enza alcuna taglia ui rendo i prigioni, e ai chieggio, che facciate la pace :
meco. Hauendo egli dette quete parole publicamente a tutti gli ambaciadori, e

lero dato parte de danari, e parte promettendo di douergli loro retituire ; ap=
partamente diffe a Fabricio que parole. Come che io diideri l'amicitia di tutti i
Romani, difidero la tua moltopiu, perche io ueggo che tu fei huomo da bene, e

ti prego, che tu operi fi, che fi faccia meco la pace. Ciobauendo detto, glipo- fe ancora auanti di molti doni. Rioe Fabricio: io lodo o Pirrho la cura, che parole di ra

tumoiri dellapace; e equeta pace ci fia diutile, far, che tulotterrai: ch'io :*"
fo, che tenendomi, come tu dici, huomo da bene , non mi dimanderai ch'io operi,
ueruna coa contra la patria. Ma non itimar, che io uoglia riceuere alcun de do=

|-

3 2

ni, che tu mi offerijci. Percioche reputi tu, ch'io fia huomo da bene, o no?,,
e io fon reo huomo, perche mi fai tu doni? Se buono, perche uuoi tu, cheio , , ,
gli prenda? Sappi, che io abondo di ricchezza; e queto, perche to mi contento ,,
dellamia conditione, ne plu diidero: e che tu, benche feiricchiimo, fei poue- , ,
ristimo. Percioche, laciando Epiro, e gli altri tuoi luoghi, non ti fareti qui ,,
condotto, fe di quegli contento, dipiu non diiderai. Cio detto gli ambacia= ,,
dori hakuti i prigioni, fi dipartirono.

o x a Pirrho mand Cinta a Roma con molta quantit di oro er ornamenti e


da donne di ogni forte; affine, che e alcuni de mariti loro foffero contrari alla
pace, le mogli inuaghite di quegli, gli corrompeffero. Giunto Cinea a Roma, "*""
non and toto al Senato: ma adducendo diuere cagioni della dimora, fi mie a
dicorrere alle cae de potenti, e con parole e con doni egli fece amici. Et ha

uendo fatto acquito degli animi de molti, andando nel Senato, diffe. Dice Pir- Parole di
rho, non effer uenuto in Italia perguerreggiar con uoi, ma per induruia pacifi-c: Rs.
carui con i Tarentini, iquali humilmente gli fi erano raccomandati. onde enza "

alcuna taglia ui ha retituito i prigioni: cr hauendo potuto dare il guafio aluo- ?


stro contado, e combatter la citt, chiede, che lo riceuiate nel numero de uotri

amici e confederati. E benche egli creda, che uoi fiate per fargli di molti com= ?
modi, non dimeno ha in animo di ufar maggior benifici uero di uot. Quete pd=

role, come che alla maggior parte per la corruttela de domi piaceffero; non di
meno, non dando esti a lui alhora alcuna ripota, feero di molti giorni in deli
berare: er hauendofi dette uarie fentenze, quella di far la pace fu uincitrice.
Ilche hauendo intefo Appio Claudio Cieco, entrato nel Senato (percioche per la ::
perdita degli occhi dimoraua in caa ) diffe, che non era a beneficio della Republi- raced: P:

ea il farpace con Pirrho; egli eort a cacciar, quanto prima cinea della citt; ?:
er a far per lui intenderea Pirrhoi, che ritornando nel fuopaee, o che uoleffe,
pace, o altro, maudaje alhora a Roma ambaciadori. Hauendo Appio cofi deta
--

DD

iiij

s E co N D A PARTE D E L L'HIST o R I E

s6

to,il Senato fenza metter tempo in mezo, a ciopiegando gli animi di tutti,ordin

che cinea in quel giorno fi leuae di tutto il ditretto de Romani; e che dice je 4
Pirrho, chementre egli dimoraua in Italia, non ieraffe mai, che la guerra ba

uffe fine. Et i prigioni egnarono di alcun uitupero, che conueniua a oldati,


non gli adoperando ne contra Pirrho, ne in altri lxoghi, affine, che congiungen=
dofi, non faceero alcuna cofanucua, ma glimandarono in diuerfi prefidij. Il
uerno gli uni egli altri attefero ad armarfi er alle cofe, che erano biogno per la
Nuoua guer
ra di Pirrho
ontra Ro
mani.

guerra. soprauenendo la Primauera, Pirrho facendo impeto nella Puglia, sim=


padron dimolti luoghi, parte per uia di renderglif., e parte per forza, infi=
no, che i Romani contra di lui fi accamparono ad Acoli, e molti giorni con co

mune pauraripoarono. Percioche i Romani temeuano gli Epiroti, come uinci


tori:egli Epiroti i Romani, come diperati. Fra tanto fargendofi la fama,
che Decio con l'eempio del padre e dell'auolo uoleua uotarfi alla morte, mie cio

fauento negli Epiroti, che tutti est per la morte di cotui hauefjero aperire.
Ma Pirrhoconfort i fuoi a non temere, era non far cao di co fatte parole.
Percioche ne per la morte d'uno poteuano effer uinti molti ; ne gl'incanti, e lema
lie di alcuno poteuano piu degli huominie delle arme. Ilche dicendo, er approa

uando le fue parole con le ragioni, aficur l'eercito. Et bauendo inteo con qua=
le habito i Decij fierano uotati,gli auis, che fe alcun uedeffero uetito a quels
Auifo di Pire
rho di non
uccider De
GIO .

la foggia, non l'uccidefjero, malo prendefjero uiuo. E fece dire a Decio, che

quel fatto non gli uccederebbe, minancciandolo, che e egli foje preo uiuo,
malistino capiterebbe. Alle quali parole ripoero i Conoli, chee non haueuta
no biogno di cotali effetti: percioche esti affatto lo uincerebbono. E partendoi
due campi un fiume profondiimo, che era nel mezo, gli fecero dimandare, fe
ei uoleua con la partita loro pajar icuramente il fiume, o pure uoleje egli

dar loro podet di paffarlo, affine che combattendo infieme egualmente con
tuttiglieerciti, fi poteje fare fermiimo giudicio, quai di loro fofjeropiuualo
Astutia de
Romani.

rofi. Hauendo mefja i Romani queta openion nell'animo di Pirrho per iauen=

tarlo, egli molto afficurandofi negli Elefanti, laci loropaffare il fiume. l Ro


mani hauendo fatto altri preparamenti, mifero anco ne carri hafte ferrate per
refifiere agli Elefanti,lequali erano a guifa di antenne,e da ogni parte stauano con

i ferri eminenti, affine, che infieme con le altre difee, mandando anco fuorial
cuni fuochi, ributtafero quelle betie. Effendo uenuti alla zuffa,i Romani, ben
che tardi, ruppero i Greci, infino che Pirrho, mandando gli Elefanti in aiuto

non da quella banda, oue eranoi carri falcati, ma in altra parte, prima che ue=
niffero altaalto, mie in rotta la caualeria de Romanicol terrore di quegliani=
Rotta di Pire mli, ma a i fantia pierec poco incommodo. Intanto alcuni Pugliefi affalendo
rho.

uit=
gli alloggiamenti degli Epiroti, furono cagione, che i Romani haufferola
{0Ttt.
zi

D I GIOV A N N I Z O N A R.A . "

:
1,

toria. Percioche hauendo mandato Pirrho contra di loro alcuni di quell, che
combatteuano, gli altri tutti turbati , hebbero per fermo auio, chegli alloggia

menti foero stati prefi,e che coloro fuggifero;e cominciarono apiegare,e di lo=
rofurono uccifi molti fugg anco Pirrho,e molti altri de principali furono feriti;
e dipoi fi per il diagio delle uettouaglie, e permancamento de medici grauemente
afflitti. La onde egli fi riduje a Taranto, prima che i Romanine hauefjero nuo=

ua. 1 conoli benche paajero il fiume per cagion di combattere, intendendo',


che tutti i nimici erano tati rotti, tornati in Puglia alle stanze, per cagione de'
foldati, che erano feriti, non poterono tener lor dietro. Pirrho hauendo fatte
altreprouifioni, impoe, che di Epiro gli fi mandafjero nuoui foldati e danari.
Ma hauendo intefo, che Fabritio e Papirio, eletti Conoli, erano uenuti in cam=
po, non dimor in quelpropoto.
*;

o R a un certo Nicia, ilquale fi credeua, che gli foe fedele, fi condue a

igia med

Fabricio, promettendo di uccider Pirrhoa tradimento. Laqual cofa a Fabricio


fommumente dipiacendo ( fi come quello, che aguia diCamillo stimaua, che ap= :
partenee al Capitano di uincere il nemico col ualore e non con glinganni) fece
intendere a Pirrho il tradimento di Nicia. Del quale aujo fi fattamente egli ri=
mae stupefatto, che da capo gli mand a retituir enza alcun prezzo i prigioni,
e per ambaciadori dimand la pace. Manon ripondendo i Romani ueruna coa
intorno alla pace, ma imponendogli, che prima ucir doueffe d'Italia, e poitrat=
taffe feco di pace,moletauano e prendeuano le citt,che erano con effo lui confede=
rate,onde stando trafe confuo;fu ridotto nell'uato ardire per uno acccidente,qual Anim infu
-

fu, cheegli era chiamato da certidisiragoa (percioche depoi, che Agatocle era:
;

dipartito, i Siracuani ueniuano moletati da dicordie)er offeriuano la lor citt e


fe stet alla ua fede. Onde prendendo egli peranza d'impadronirfidituttala
Sicilia, laci Milone a Taranto, e tutte le altre cofe fotto il fuo gouerno in Ita=
lia: er egli, facendo penfiero di ritornarui fa poco, R diparti: e riceuuto da
Siracuani, hauendoglietdato il dominio di ogni coa, un'altra uolta in piccio!
coro di tempo diuenne tanto grande, che i Carthaginefi di lui temendo, condua

fero d'Italia foldati. Ma pretamente quella Fortuna fi mut in contrario; effen- :


do che egli molti de principali, fopraiquali haueua foetto, alcuni ne cacciaua "P.
in efilio, & altri faceua morire. Et i Carthaginefi ueggendo, che egli non era
potente per le fue forze, ne era in gratia del popolo, francamente gli moffe
ro guerra, e riceuendo egli gli sbanditi di Siragoa, malamente lo trattarono.
La onde abandon non folo Siragofa,ma tutta la Sicilia. Ora i Romani hauendo per
la fualontananza riprefi gli ufati animi, uolgendofia uendicarfi contra coloro,
da iquali effo era stato chiamato, rimettendo di far la uendetta Jopra Tarentini

ad altro tempo, otto la condotta e il gouerno di Rufino e di Giunio Conoli,

;8

s E co N D A PARTE D E L L'HI s roRI E

1 Romani affalirono Sannio, e faccheggiarono il ditretto, s'impadronirono di alcuni Caffel.


::: li, abandonati da nimici. Percioche i Sanniti haueuano portato ne monti crani
:::::. ... ti (cofi detti dalla moltitudine de Corui) i loro figliuoli, e le lor cofe piu care .
Monti Cra.
niti.

i Romani adunque hauendo, per non ne fare stima, preo ardire di falir que
monti, iquali erano afri er alti e precipitofi, molti ne furono uccifi , e molti
prefi. La colpa di queto danno l'un de Conoli recandolo all'altro, laciarono di
comun parere di guerreggiare. E Giunio diede il guafio aparte del tenitorio de
Samniti. Rufino die la stretta a Lucani: cr and per ricouerar Crotone, laquale
s'era ribellata a Romani, chiamatoui da uoi famigliari. Ma gli altri, auanti
ch'egli ui arriuaffe, haueuano riceuute genti a difea della citt da Milone, delle

quali era capo Nicomaco. Di che egli niuna coa fapendo, apprefatofi, come ad
am ci, alquanto negligentemente alle mura della citt, ucendo i foldati fuori
d'improuio, riceu una gran rotta. Dipoi concerta arte da lui uata simpadro=

' ml della citt. Percioche gli mand a grotone due de uoi otto copertade f-g
gitti: de qualifuno hebbe a dire, che egli diperando di poter prender la citt,
era andato a Locri, oue era stato chiamato da alcuni, che gli uoleuano dare il
luogo. E l'altro affermaua, che gia era in camino. Lequali parole per meglio
coloreggiarle, che uere parejero, Rufino fatteraccor le bagaglie fine dipartirfi.
Queto stimando Nicomaco uero (percioche le fie haueuano apportato ilmede
fimo ) abandonando Crotone, per la piu breue strada con molta fetta e n'and
Rufino sim, uero Locri . Oue effendo peruenuti, Rufino rivolgendo il camino a Crotone,

:::::::: non effendo alcuno, che dicio fi auedef, perche egli uera andato contra lafet
*" +ri, tation di tutti, er un folto nembo non haueua laciato ueder la uenuta, pree la
citt. Laqual coa intefa Nicomaco, uolendo ritornare a T. ranto, effendofi nel

uiaggio incontrato in Rufino, perd molti de fuoi, I Locri intanto fi diederoa


Romani. Il feguente anno hauendo i Romani deliberato di guerreggiare contra
Sanniti, e Leucade, ev afjaltando que di Abbruzzo, Pirrho, che era stato

rats de facciato di Sicilia, eritornato in Italia, fu loro affai moleto. Riheit: egli
uerai Lor, fita diuotione i Locri, iquali tagliando a pezzi il preidio de Romani, fi erano
ribellati. Ma combattendo Rhegio, e d'indi ributtato, hebbe una ferita, e fe=
ce perdita di molti foldati. Dipoieffendo andato a Locri, e gatigati alcuni della
contraria fattione, da gli altri riceuuto frumento e danari, fi hebbe a dipartire,
, , er and a Taranto, chiamatoui da Samniti, iquali erano grauemente moletati

: da Romani, in aiuto loro ; oue effo furotto, e cotrettoa fuggire. Percioche


de sanhiti, auenne, che un gouanetto Elefante efjendo ferito, gettati a terra que', che gli
erano fopra, e cercando la madre, cv ella anco turbata, e per queto tuttigli
altri Elefanti l'ordine rompendo, confuero tutto il campo. Ma finalmente i
Romani hauendo di loro molii uccii, e f ji stiand molti Elefanti, impadro=
nendoi

'

D I GIOVANN I ZO NA RA,

nendoi oltre a cio de gli alloggiamenti, rimafero uincitori. Pirrho con alcuni

pochicaualli firicouer a Taranto: e quindi nauig a Epiro con ani no di ritor


nar tosto, laciando Milone con preidio a Taranto e datagli una edia, laquale
|

era fatta con funi coperta della pelle di Nicia, da lui per il tradimento fatto
morire; in tal guia di lui uendicandofi. Voleido egli punire alcun giouani, che
baucuano fauellato contra di lui dimand loro, perche quella temerit haueffero

uata. Et esti ripondendo, che haurebbono detto affai piu parole e piu mordaci,
famofiimo
Pirrho quinto
ridendo.
foffe mancato,
fel
uino loro non
anno
za di Pirrh9
mielicenti
iauento,il
grandeOra
a Romani
ilquale gli
Capitno,
e ualorofiimo
laciando la Italia, er hauendo propoto di uolger le arme contra la Grecia, non
*

molto dipoi mor in Argo. Perctoche auenne, come fi dice, che una donna difi= Morte dirir
deroa diuederlo, cadendo deltetto della caa, mentre egli pajaua, l'uccije. Nel"
medefino anno ejendo fatti Cenori Fabricio e Pappo, hauendo esti taffati altri :::::::
caualieri e senatori,tajauano ancora Rufino,benche egli foje stato Dittatore, e
dipoi conolo, di hauer uafellumenti di argento, che pelauano dieci libre. In til

guia i Romani stimauano, che la pouert fi conteneje non in hauer poco, ma in : :


difiderar molto. La onde a i Magitrati, cr ad altri, che andauano in feruigo komanie:
:*
della Republica in diuerfi luoghi, era dato dal publico quello, che faceua biogno

per il camino, o uno annello da portare in dito. Alcuni Tarentini effendo mul seguiene se
trattati da Milone, lo afaltarono otto la guida di Nicomaco: ma non hauendo Tarentini.
fatto nulla, impadronendofi d'un Catello, che era del ditretto loro, lo molestaa
uano. Et hauendo inteo, che i Romaniapparecchianano la guerra contra di los
ro, mandando ambaciadoria Rom, ottennero la pace. Tolemeo parimente Fi. Tolemeo Fi
ladelfo, Re di Egitto, intee le rotte er i danni riceunti da Pirrho, e l'accreci= ::
mento delle forze de Romani, mand lorodoni, e fece feco confederatione. Il inan

qual fatto piacendo a Romani, mandarono allo incontro ancora estia lui amba
Jciadori; a quali hauendo egli fatto di reali preenti, uolfero estiriporglinella
publica camera: m cio il Senato non conentendo, impoe, che fe gliteneffero. ...
Dopo queto foggiogarono i Sanniti per opera di Caulio, e per quella di Papirio :

'

uinfero i Lucani e quelli dello Abbruzzo. Il medefino Papirio foggiog anco i Romani.
Tarentini. Iqualimaluolentieridando obedienza a Milone, er effendo moleiati

da i loro, iquali, come s' detto, erano a Milone nimici, dimandarono l'aiuto
de Carthaginefi, inteala morte di Pirrho. Maeffendo Milone ridotto in gran=
diime strettezze, perche dalla parte di terra era aggrauato da Romani, e da
quella dimare da Carthaginefi, diede la rocca a Papirio con conditione, che e gli

concedee libert di partirfi faluo infiente con i danari e con i oldati, Dindi
ancora fi dipartirono i Carthaginefi, fi come confederati de Romani. La citt Taranfor fi

fidirde a Papirio, dandogli parimente learni ele naui; er egli ditrue le fue d:

6 o

S E C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

mura, e le impoe certo tributo. Soggiogati i Tarentini, i Romani affaltarono


Rhegio, per hauere esti, hauendo hauuta Crotone a tradimento, rouinatala affit=
ara to, e tagliati a pezzi i Romani, che trouarono nella citt, Riduero anco a far
:::te: lega con effo loro i Mamertini, iquali habitauano a Meina, rimouendogli dalla
"*" confederatione, che ci haueuano con i Rhegini. Ma mentre, che ei affediaua=
no Rhegio, patirono diagio di uettouaglia, c hebbero altri incommodi, infino,
che da Hierone fouuenuti di grano e difoldati, prefa la citt, la diedero ad babia

tare a quelli, che de uecchi cittadini rimaneuano. E gatigarono aframente colos


ro, che a tradimento occupata l'haucuano.
,
Re O R A Hierone, tutto che foje nobile, manato d'una fante, hebbe ildo=
-

minio quai di tutta la Sicilia, chiamato amico e confederato del popolo Romano.

Ilquale dopo la fuggita di Pirrho, hauendo hauuto la Signoria di Siragoa,te


mendo de Carthaginefi, iquali motrauano di douere afaltar l'Iola, fi uole a:
Romani, c, alhora primieramente col beneficio delgrano e degli aiuti fe gli fe=
vern perii ce amici. Dopo queto, effendo un uerno crudeliimo, il Teuere sagghiacci,
'; il cui ghiaccio era grono , gli arbori eccarono , i Romani patirono afra

mnt, gli armentiper digio depuoli morirono. Il eguente anno Lollio


:issant Samnito, che era hollaggio in Roma, fi fugg: eraunando genti, e fortificato
un Catello, che eranel fuopaee, fi diede a rubare. Fuegli infieme con i faoi,
iqualierano foretieri, e per la maggior parte diarmati, preo da Quinto Gallo
Carino Ca da Gaio Fbi .
fu molto malageuole il combatter Caricino n! quale esti
:"*" haueuano ripoto il bottino Finalmente con l'operadi alcuni fuggitiui, entrati
dinotte per le muraglie, farebbono stati al buio preo che uccii, non perche
quellanotte non lucee la Luna,ma per una grandiima quantit di neue,che fioca
c dal cielo. Ma fargendo la Luna fuori il uo lume, prefero il Catello. In
quel tempo effendo accreciute molto le ricchezze de Romani, cominciarono a

to,

:::" arele drammedargento; Dipoimostrole arme contralacalabria, adducen


do diciola colpa, che i Calaurefi haueuano riceuuto Pirrho, e moletato i confe=
derati: ma fu nel uero la cagione il diiderio di foggiogar Brandizzo per la com
Iliria hoggi modit de porti, e per il facile paaggio, che era d'indi nella Illiria e nella Gre=

:::" cia. Percioche con uno steo uent poteuano partirfidi quel porto, eritornar
a ui. Ottenuto l'intento loro, mandarono Colonienon folo a Brandizzo, ma anco
de Romani ad altri luochi. Lequai coe hauendo fatte,creffendo peruenutia maggiore altez=
9:
to a gli Apol za, non percio inuperbirono: ma diedero Quinto Fabio Senatore in podere di
-

- -

:::h: quei di Apollonia perlaingiuria, che effo haueualor fatta; ilquale esti riceuen=

:::" do,lo rimandarono alla patria anoe faluosottooginto Fabio,e Emilio conoli,
viineipopo combatterono i Romani per retituir la libert agli Vlfinei,che erano loro confe=

:::" derati. Iquali effendo ipiu antichiditutti i Thoani,fi haueuano fattopotenti,


Dia .

ha

- D I GIOVA N N I ZO NA R.A .

6 se

cr haueuano molto ben fortificata la cittloro, e parimente ordinataladi buone


leggi. Per lequali cagioni alcune uolte guerreggiando, a Romani lunghiimo
tempo fecero refitenza. Ma poi ottopoti, e datifi a piaceri, commifero il

gouerno della Republica, e l'amminitration delle guerre quai a ferui: e finals


mente gli condufero a tale, che ei per il podere che haueuano, e per la loro aus
dacia diuenuti fuperbi, fi mifero in libert, e prefero per mogli le loro padrone,
e ucceero a padroni, c, erano eletti tra Senatori, ottenendo i Magitrati,
tutta l'autorit, cr ognimaneggio E delle ingiurie, che haueuano riceuute da
padroni con maggiore audacia fi uendicarono. I uecchi cittadini adunque non
potendo ne foftenere ilgiogo di cotoro, ne con le forze loro fottrarlo da i loro
colli, mandarono occultamente ambaciadoria Roma : iquali con preghiere dinas
froto operando, impetrarono, chel Senato, perche la coa non fi appalefaffe, fi
raunaffe nelle cafe de priuati. Oue eglino, fenza che s'intendefje nulla, opra il
cao loro trattauano. Auenne, che un de Sanniti, ilquale era alloggiato preo al
padrone di quelle cafe, effendo amalato, e per inauertenza quiui lafiato, intela
la deliberation del Senato, ne diede contezza acoloro, che erano accuati. Ei

adunque mesti alla tortura gli ambaciadori, inteo quello, che haueuano fat=
to, gli fecero morire, e parimente i principali della citt. Onde Fabio mandato Morte di FA
da Romani contra di loro, ruppe tutti quelli, che ucirono in campo; molti,men b10.
tre e fuggiuano, tagli a pezzi, gli altririinfenella citt, quiui combattendo=
gli. Oue effendo egli uenuto a morte per cagione d'una ferita, i feruiripiglian=
do animo, ucirono fuori:ma effendo uinti, e ridottia etrema neceit, al fine
fi refero. ll Conolo coloro, che haueuano leuati i Magitratia i lor padroni,
dopo molti tormenti fece morire, e ditruffe la citt: e gli habitanti, e ferui, che
haueuano ferbata fede ai loro, mand altroue. Da quel tempo in poi comincias
rono i Romania prender diletto delle coe di mare, per adietra non hauendo ha
*

- --

uuto contezza di ordinre armate.

*, ,

Prinsipij

- O R a poi che cominciarono a praticar nel mare, paarono nelle Iole, er in a ella guerra

altreterreferme. Ma prima con carthaginefi guerreggirono, qualinon erano :"is"


lor minorine di forze, ne di fertilit de paefi, e nelle cofe marinereche epera

tiimi pienamiente. Et oltre a queto erano potenti di gentia piedieva cauallo,


e di gran numero di Elefanti, e fignoreggiauano all'Africa, alla Sardigna, eo a
gran parte della Sicilia. Onde anco erano inalzati in iperanza di foggiogar la
Italia. Percioche oltrealle altre coe, che gli faceuano inuperbire, la fouerchia
libert daua loro animo. Percioche il Re loro non eftendeua piu a lungo il fuo
podere d'un'anno. * ..... * Le cagioni della guerraaddotte da Romani, Qui .

erano, che i Carthaginefi haueuano recato aiuto a Tarentini Leaddotte da Car=::::::::


thaginei, che iRomani haueuano fattolegaon Hierome. Ma la uera cagionetin.
-

&2

SE CON DA

P A R T E D E L L'H I S T O R I E

era, che l'n popolo haucua foetto dell'altro: cr ambi riputauano effer pota la
lor faluezza in uincere e foggiogar l'altro. Hauendo gli animi in tal guia dio=
fii, auemme una cofi fatta occaione di romper la pace, er incominciar la guerra.
Mameriai. I Mamertini, iquali gia di compagnia haueuano condotta una colonia a Meint,
effendo affediati da Hierone, a Romani, con iquali haucuano fatto parentela,
cbtestro occoro: iquali prontamenteloro il mandarono. Percioche non era coa
ocura, che oue i Mamertini foero stati abandonati da Romani, fi farebbono
accotati a Carthaginefi: iquali poi foggiogando tutta la Sicilia, haurebbono fat
to il paaggio in Italia. Percioche quell'Iola poco difcofta da terraferma; onde
dicono i Poeti, che anticamente ella era con la Italia congiunta. Per il fito aduna

que di queta iola cofi uicino alla Italia pareua, che i carthaginefi fofero inuita
tia impadronirfidi lei, per farfi ancora fua la terraferma ; laquale le era all'in=
contro. E coloro, che Meina teneuano, haueuano anco in poder loro quel pic=

. . ciolo strettto di mare. ora i Romani, come che hauefjero propoto di aiutare i

:: Mamertini, per certe cagioni non mandarono gli aiutitoto. La ondeefi affret=
:artha ti dalla neceit , fi uolfero a i Carthaginefi. Iquali con effo loro e con
*"
Hierone compoero la pace, affine, che i Romani non traggettafjero nell'Iola,
e difeero la citt e lo stretto otto la condotta di Hannone. In tanto Gaio Claus
gais
clau
dio, Tribuno
foldati,
mandato
auantide Appio
Claudio
con alquante
dio.
and
a Rhegio.de Ma
ueggendo
l'armata
nimici affai
maggior
della ua,naui,
non
hauendo ardire di paffare, montando opra un picciol legnetto, arriu a Mei=
na: e dije a Meinefi quello, che portaua iltempo. Ma contradicendo iCartha

ginefi, fi part enza effetto alcuno. Dipoi conocendo, che i Mamertini erano
in mouimento (percioche ei non uoleuano obedire a Romani, e mal uolentieri

parele di fofferiuano i Carthaginefi) da capo fimfe a nauigare. Et oltre all'altre parole,


che egli diffe atte a peruadere, fi fu, che egli ueniua per cagione di liberar quellt
tint.
-

citt, e che poi che haueffe compote er ordinatele coe, fi partirebbe. Et impoa

fe a Carthaginefi, che fi dipartiffero, ouero dicefero, qual ragioneuole cagione


hauefjero dirimanere. Ne fi trouando alcuno de Mamertini, che per timore
ardiffe di parlare, e i Carthaginefi, perche teneuano la citt per forza, di lui

non facendo stima, egu. La taciturnit diamenduele parti affi manifeto


fegno, che gliuni ingiutamente operano (percioche, fe hauefjero ragione, la lor
caua difenderebbono) e che gli altri ono difiderofi di libert. Percioche, fe ei
foero amici de Carthaginefi, liberamente loro aiuto prometterebbono. Lequali

parole effendo da Mamertini con dimotramenti di allegrezza, e con fua loderi=


::: ceuute, effo ritorn a Rhegio. E poco dipoi sforzandofidi paffare con tutta
::::::::::
te in Sicilia. l'armata, parte per la moltitudine e diligenza de Carthaginefi,e parteper la cru=
del fortuna, che fu mello stretto, perdute alcune Galee, con le altre agran fa=
(IC4

D I

GIOVA NNI

ZONARA.

63

tica peruenne a Rhegio. Ne per queto danno i Romanirimafero dalle cost delma
re:e Claudio rifece le naui.Hannone uolendorecar la colpa della rotta confederatio
ne a Romani, rimand a Claudio le Galee, ch'egli ancora haueua pree, e refit=
tui etiandio i prigioni, e lo confort alla pace. Maegli non uolendo accettare Parole af

alcuna conditione, minacci, che non fopporterebbe, che dindi in poi i Ro-::::::::
mani nelmare fi lauaero pur le mani. ora claudio confiderata la natura dello: ***
stretto, offeru il fuorifiuffo, el uento, che d'Italiain Sicilia portaua. Onde"
traggett nell'Iola, non effendo alcuno, che glie louietaje. E trouandoui i Ma=
mertini nel porto (percioche Hannone hauendo foetto de cittadini, fi mie a dia
fefa della Rocca) gli perfuae in un general parlamento, che chiamafero Hanno=
ne. Ilquale benche uolee dicendere; tuttauia dubitando, che i Mamertini,rama

maricandofi delle ingiurie da luiriceuute, non procuraero qualche nouit, uen=


me al parlamento: er effendofi dette dall'una e dall'altra parte in darno molte pa=
role, gli fur pote le maniadoffo da un Romano, e poto in prigione col conen=

timento de Mamertini. Cofi effendo egli cotretto di abandonar tutta Meina,


fu da Carthaginefi punito: o infieme con eercito mandato un meoa i Romani,
per cui imponeuano loro a laciar Meina, e che fra certo termino fi partiffero di Guerra tra
tutta Sicilia. A che i Romani non porgendo orecchia, tagliarono a pezzigl'Ita=
liani, che fotto la lor condotta guerreggiauano: e facendo impeto, con lo aiuto ""*""
di Hierone affediarono Meina, e guardarono lo stretto, in guifa, che loro non
poteuano effer condotti foldati, ne frumento. Laqual coa conociuta dal Confo=
:

lo, che gia fi auicinaua, trouando molti nel porto, che ui forreuano per cagio=
ne di fare alcun traffico, efogli uccell in gufa, che con pochiimo pericolo pa
slo stretto. E la notte occultamente giune in Sicilia non lontano da gli allog
giamenti di Hierone: e pretamente l'affalt auifando con l'improuifo affalto di do=

uerglimettere nell'animo ungran terrore. Ma i uoi caualli leggieri hebbero il sena, s.


peggio: egli huomini d'arme furono fuperiori. Hierone alhora fi ricouer ne pens Hier

monti, e d poi in Siragoa. Ilquale effendo partito, Claud o con la ua preenza.


bauendo ricreati i Mamertini, afalt i Carthaginefi, che di gia erano abandona=
ti,facendo impeto ne i loro alloggiamenti: iquali erano fattia guia d'una Penin= Forma de

fola, da unaparte effendo cinti dalmare, e dall'altrada una profonda palude: E ::::::::
le entrate, che erano strettistime, haueuano una cinta di muro. Doue uolendo i hagnefi.
Romani entrare, non riguardando a pericolo, ne a danno loro, furonorifinti
con i dardi. Gli Africani alhora prendendo animo, ucendo fuori di quelle stret
tezze, come per feguitare i Romani, che fuggiuano, esti uolgendofigliributtaa
rono, tagliandone a pezzi molti, inguia, che piu non ucirono de gli alloggia

menti, infino che claudio stette a Meina. Ilquale non hauendo ardimento dipro

uocargli 4combattere per forza, laciando in Meina preidio, pieg l'animo

64

SE C O N D A PRT E D E L L'HISTORI E

- a Siragost g a Hierone. E, fi come egli combatteua la citt, co alcun uolta i


Siragola c2 .
::::::::: cittadini uciuano fuori, la uittoria effendo, quando per una parte ; e, quando
*"*" per un'altra. Et il Conolo effendo una uoltaridotto in grandiima difficult, Ja=
rebbe stato preo; e prima,che egli foe tolto in mezo,non hauefje per ambacit=
Anatia n dori mandato a dimandare a Hierone conditioni di pace. Percioche effendo uenuto
claudio. alcuno a trattar feco di pace,apoco apoco in quelragionamento fi and ritirando
-

infino a tanto,che fi riduje inluogo ficuro.E perche la citt non fi poteua pren=
dere ageuolmente; e l'affjedio tra per diagio di uettouaglia,e per la petilenza,che

era nell'eercito,non haueua forza, fi diparti. I Siracuani feguendogli,con quelli,


che erano sbandati, ragionauano, er haurehbono fatta la pace, fe anco Hieroneui
hauefje uoluto acconentire.Il Conolo laciando il prefidio in Meina, traggett 4
Rhegio.I Romani raffettate le coe di Thocana,erea la Italia pacifica e tranquila
la, crecendo le forze tuttauia de' Carthaginefi, impofero adambedue i Conoli,
Valerio Maf che
. andafero in S cilia. Valerio Maimo adunque, e Crao Ottacilio, cofi dis
#:;&' : uii, come uniti, correndo l'iola, lor fi diedero molti, e riducendo nel poder los
-

- -

: ro molti luoghi, andarono asiragoa. Daiquali auenimenti fauentato Hiero=


Hierone fi tie, retituendo le citt, che loro haucua tolte, e promettendo a i medefimi dant

::::::I ri, e laciando in liberti prigioni, dimand la pace, e la ottenne:perciochei


Conoli stimauano, aggiungendo feco l'aiuto fuo, con piu ageuolezza potere uin
cere i Carthaginefi. Confermatigli accordi, uolgendoi alle altre citt, nelle qua
segestani filiu'erano i prefidij de Carthaginefi, e dalle altre, hauendo repula, Segesta uo=
-

:** lontariamenteloro fi diede. Percioche i cittadini, per il parentado, che haue


uano con Romani (percioche e diceuano effer dicei ad Enea) tagliando a pezzi
i Carthaginefi, fi commifero alla loro fede. Ora i Confoli per cagion del uerno
ritornati a Rhegio, i Carthaginefi riduero in Sicilia la maggior parte delle lo=
rogenti, accioche quindi affaltafjero i Romani; er ouero del tutto gli cacciaffe=

...

ro di Sicilia; o feui paljuffero,femaero le forze loro. Ma niuna diquefie


coe loro uccee; conferuando i Romani leloro coe, e la Sicilia oon groo efera

cito otto ilgouerno di Pothumio Albino e di Quinto Emilio difendendo. Iquali

:
effendo uenutinell'Iola, affediarono in Agrigento Hannibale, figliuolo di Gico=
:." ne. Laqual coa intea a Carthagine, Hannone mandatouicon una gran moltitu=
-

dine de foldati, fece guerra ad Heraclea, che poco dicota da Agrigento, e


quiui fi fecero di molte egran battaglie, prima sfidando Annone i Confoli,dipoi
i Confoli sfidando Annone. Percioche, mentre che i Romani haueuano abondanza
diuettouaglie, effendo inferiori dinumero de foldati, ricuauano di combattere;
ferando di prender la citt per mezo della fame. Maeendo loro mancato it

grano, uolentieri fi offerfero alla battaglia. Ma Hannone non uolleaccettar la


giornata, temendo, cheper quella prontezza, che estimotrauano, non lo face=
*-

|-

fero tracorrere

~!

- DI I OVANNI ZO NA R.A .

6);

frotraforrere in qualche aguato. onde auenne, che altri ancora fi dicouris


rono in fauor de Romani, come de uincitori. E Hierone, che era uo diatizia
dar loro lentamente aiuto, alboratoto mand a quellidel frumento, otide i Ro= Hierene mi
mani riprefero illoro ardire. Hannone ancora deliber di attaccare il fatto d'ar :. :
me, perando che parimente Annibale ucendo della citt douefje affalire i Roma= "a".

ni dopo le falle. Ilqual diegno compreo da Confoli, non fi mouendo: ev Hans


none per difregio auicinandofi infino a ripari, mandarono esti alcuni, che da die=

trogli facefero aguati. E riducendo Hannone intorno alla fera ficuramente e


con brauura l'eercito, i Romani fi da gli alloggiamenti, come dalla imbocata,

che fatta haueuano, afaltandolo fecerounagrande ucciione degli huominie de seanu:


gli Elefanti. Fra tanto Annibale afal ancora egligli alloggiamenti de Romani, :e
ma fu ributtato dalle guardie. Hannone laciando gli alloggiamenti, fi mife a "***"
fuggire alla uolta di Heraclea. Annibale fatto propoto di fuggir la notte di
Agrigento, effo ancora nacoamente fi falu. Gli altri effendo trouati, parte

furono uccifi da Romani, e molti dagli Agrigentini: iquali per queta operanon

... *

-ottennero per perdono; ma fogliati delle facult loro, furono uenduti. I Con=

foliandarono alle stanze a stena. I carthaginefisdegnati con Hannone, gli "


diederoper ucceore Hamilcare Barchino,ilquale erapiu ualorofo Capitano, les
,uandone fuori Annibale fao figliuolo, di ciacun'altro Carthaginee. Ilquale,
guardando egli la Sicilia, mand Annibale Capitano dell'armata in Italia, per
cagione che moletaffe le marine, e perche per tal uia facee, che i Confolia lui
firiuolgeffero. Ma fu ingannato dalla fua openione.Percioche hauendo eglino da
per tutto potinel mare i prefidij, andando in Sicilia,non fecero coa di momento.
... T E M E Nd o Hamilcare, che i foldati Francefi, sdegnandofi per non hauere
hauute le paghe intere, fi uniffero con Romani, gli mand a occupar per uia di

certo trattato cr a ruinar una citt de Romani, fubornando alcuni fuggitiui,

iquali auifaffero i conoli, che i Francefiandauno alla uolta di quella citt. co- verigene
fi eglino cadendo negli aguati, tutti furono tagliatia pezzi, ma anco de Roma. : :
niui morirono molti. Effendo i Conoli tornatiin Roma, anco Hamilcare and ::::::teare

predandolamarina d'Itali, e oggiog alcune citt di Sicilia. Laqualcostime."*


fa da Romani, fecero un'armata, di cui fu fatto Capitano Gneo Duillio, che

era l'uno de conoli, e Gaio Cornelio uo collega fumandato in sicilia. Ilquale


non fi curando di guerreggiar, come gli era stato commeo per uia di terra,
giunto a Lipari con le naui, lequali egli haueua, con ieranza di hauerla per
tradimento, datagliconatutia da Carthaginefi, fu tolto in mezo da Bodo luo= cato corre
gotenente di Annibale. Etapparecchiandofi alla difea, egli dubitando dell'auda-
cia de Romani, gl'inuit a conditioni di pace. E peruadendo al Conolo era i sds.
|

Tribunide oldati, che montaero nella ua Galea, affine, che fi abboccaffero


Hit, di Gio. Zonara.

EE

e 6 s E c o N DA PARTE DELL'HISTORIE
col Capitano dell'armata, efoglimand a Carthagine, egli altri pree aman fale
ut. Dipoi Annibale diede ilguato alla Italia. Hanilcare and a Segeta, oue er4
la maggior parte della fanteria Romana: e uolendo Gaio Cecilio,Tribuno de fol=
caietecilio dati, darle aita, cadde in certiaguati, e fece perdita di buon numero de oldati.

"

Hauuta i Romaniquetamoua, ubito fedirono il Pretore della citt, o impo

feroa Duillio, che, quanto prima fi dipartiffe. Ilquale effendo andato in Sici
lia; eueggendo, che le nauide Carthaginefi di groffezza e di grandezza erano
alle Romane inferiori, ma per uelocit diremi, e per la uariet del nauigare fus
1arumenti periori fece fare alcuniitrumenti,cio ancore,mani diferro, ficcandole nel capo di
er altre cofe fomiglianti, con lequali fi poteero tirar per forza
:ar::
Duillio per lunghe hafte,
-

: :u le naui de nimici; e paffando in quelle, le fue genti baueffero a combatter con

::::" quele de carthagineiale strette: comeinunabattagliaditerra; 1 carthagine.


i affaltando pretamentelenauide Romani, edintorno loro feo girandofi per

::::::alguinto patio la pugna fregul::dip: effendo fuperiori i Romani, moltide"


* nimici fmmerfero, e molti ne prefero uiui. Annibale effendo una Galea da fette

:,:"*"ordini diremi, nella qual combatteus, attaccata con unada tre ordini, temendo
-

dinon efferpreo, fi falu fallando in un'altra Galea. In queto cotale auenimen=

to della battaglia nauale i Romani acquitarono molte foglie e bottini. I car


thagineiperlhauutarotta hauerebbono fattomorire Annibale, eegli fubito,
come non hauefje perduto nulla, non hauefjelor dimandat; fe esti uoleuano cos
mandar, che fi cambattee con guerra nauale, o no v Hauendo egino 4 cio cons

fentito; fi come quelli, che figloriauano di armate; foggiune, che egli non ha
ueua commeo peccato alcuno,combattendo com quella medeima/peranza, che esti
partmente haueuano: percioche il dicoro e la uolont era in fuopodere,ma non il

ucceo della fortuna. Cofieigliconcellero la uita, togliendogli l'ufficio dica


pitano. Duillio aggiungendofi alcune fanterie, liber i Segetani, non bauen=
do Hamilcare ardimento di uenirealle mani, e fermatele citt de Collegati,paffa
ta la state, torn a Roma. Dopo la fua partita Hamilcare fortific Trapani
(percioche era portomolto commodo) equiuiridue afficoe di molta ualuta :e
:ia:sa::
fortifiza.Tra cacciatitutti gli Ericini, e ditrutta la citt loro, accioche quel luogo, che ers

fortistimo,e doue fi poteua condurre grandinemonitionie uettouagli,e nonfof.


fe a Romani utile a trattarla guerra, pree alcune cittper forza, alcune hebbe

caseriere.per tradimento. E fe da Gneo Floro, chequiui haueualestarze:nonera impe=


dito, haurebbe foggiogata tutta la Sicilia. Lucio Scipione fuo Collegamen l'eer
cito in Sardignae in Corfica, Iole pote nel mar Thofano, fi poco l'una dal=
:. l'altra diuia, che di lontano elle fomotenute una folt. E primieramenteprea Vat=

i leria, principal citt di Corfica, simpadron delle altre, enza fatica. Volen=
donauigare in Sardigna, ueggendo farmata de Carthginei, fece ?
klEU s

D I GIOV A N N I Z O N AR A ,

67

di lei. Ma fuggendo ella prima, che con effo ueniffe allemani afalt la citt di
olbia.ouefauentato dellauita dellenaui de Carthaginefi(percioche eglinon ha=
ueuatanta fanteria, che foe batante a combattere) firiuolfeuero i patrijlidi.
In que tempo er altri prigioni, cri Sanniti, de quali molti eramo uenuti; : Trttato de
gni dell'armata, ordinarono a Roma certo trattato. 1lquale conociuto da Erio sia: Rs.

Fotilio, capitano delle genti, che ueniuano in aiuto, motr, che ancora egli lo :
ro affentije, per intender bene tutti i loro diegni. Ma, perchenon poteua di=

fouir la congiura, per hauer empre i Sanniti a fianchi, gli ammon, che, quan
do il Senato fi raunaffe, eglino concorrendo nella piazza, gridafero, chenelmi=
furar del frumento eranostati ingannati. Ilche esti facendo, effo fu chiamato,
come capo del tumulto; e riuel la congiura: er alhora acchetata la feditione,
ei furono laciatiandare. Ma la notte hauendo cinque padroni fatti prendere i
fuoi feruistutta la congiura fu disfatta. La feguente state i Romanieri Cartha=
ginefi inieme in Sicilia crin Sardigna guerreggiarono. Dipoi effendo uenuto in
Sicilia Attilio Latino, e trouando la citt di Mutitrato affediata da Floro, ualen= Attilio Latie

dofide i uoifoldati, dando la battaglia allemura, iterrazzanida primainieme ***


co Carthaginefi gagliardamente fecero loro refiftenza. Malamentandoi dicio
le moglier i figliuoli, laciando la difea, i Carthaginefi partendofi la notte,
nella prima luce aprirono a quelliuolontariamentele porte. Mai Romanientran=
doui, non perdonarono adalcuno, infino, che Attilio fecepublicar, che le don= Ruias dima

ne e i bottini farebbono di chi gli prendeffe. Finalmente prefitutti quegli, che "
rimaneuano, e faccheggiata la citt, l'arfero. Dipoi enza riguardo afaltando
Camarina, e forfi inluoghi, oue erano tefi aguati, farebbono tutti statiuccifi,
#|

fe Marco Calfurnio; Tribuno de foldati, non haueffequella difuentura ripara=


ta con arte. Perciocheueggendo,che dituttii colli un foloper efferpieno di diru
pi, non era stato occupato, trecento foldati mandati per fuo auio dal conolo,
uiandarono per impadromirfi. Iquali hauendo effo con molta fettacolmenati,

accioche gli altri, ueggendo i nimici, uia fuggifero, non rimae ingannato.
Percioche i nimici turbati dalloro impeto, laciando il Conolo con i fuoi, come

gia prefi, corfero contra Calfurnio: er attaccata una crudel battaglia, molti di

quelli , matutti i trecento perirono eccetto folo calfurnio ilquale per le molte vescene a j
ferite giacendo tra corpi mortia guia di morto, trouato uiuo, riuc faluo. ora re:en:sei:

fra tanto, che i trecento combatteuano, anco Attilio conolo, chifato ilperico=""
lo, Camarina er altre citt parte per forza, er altre di uolont foggiogate, ana
d a Lipari. Laquale effendo da Hamilcare dinotte occultamente stata occupata,

facendo fuori una ubita correria, ne amazz molti. E Gaio sulpitio non fo- oaie sapi.
#
';
;
}

lo molet la maggior parte de i luoghi di Sardigna, ma inuperbito da que fuc- Pl.


cei,uole ancoiluiaggio uero Africa. Mai Carthaginefi fi partirono con Han=
* ,

*.

EE

6 8

S E C O N D A P A R T E . D E L LH I S T O R I E

nibale temendo di qualche danno, che alla patria potefje occorrere. Mariopin
ti dal uento, ambedue fi difcofiarono. Dipoi Attilio per certi fuggitiui da lui

vasi, . corrottiingann Annibale, mostrando; che da capoegli doueffenauigarein Afri


un de Rs, ca. Leuandofi egli adunque con grandiima fretta del porto, Sulpitio affalen=
""
dolo, mand a fondo la maggior parte delle fue naui, perit buio non fi fapendo
quello, che cio foffe, er ejendo elle difordinate emelje in ifauento. Le altre f
ricoucrarono a terra, e furono pree uote. Percioche ueggendo Annibale, cbel

salassini, porto non era ficuro, laciandole, fi ridue nella citt, detta Solco. E quiui ef=
Jendo nata contra di lui feditione fra Carthaginefi, andandoui folo per acquetara
la, ui fu uccio. Dipoii Romani con maggior ficurt ponendofi a faccheggia=
f: di re i campi, furono uinti da Hannone. Quete coe furono fatte quell'anno: e
*"*" fubito in Roma caddero dal cielo molte pietre aguila di grandini. El medefino
Prodigii i auenne nell'Albano, & in altri luoghi. I Confoli effendo andati in Sicilia, com=
battettero Lipari. E conocendo, che fotto il Promontorio,detto Dindario,i Car=
thaginefi haueuano fatto uno aguato, diuiero le naui. Et hauendo l'un de Con=
foli con la met dell'armata circondato il Promontorio, stimando Hamilcare, che

egli foe folo, men contra di lui fuorile fuenaui. Ma fcoprendofiparimen=

tele altre, riuolto in fuga, perd la maggior parte delle fue. Daqueto fuccea
fo inalzatifi i Romani , laciando la Sicilia, come cofa bogginai foggetta,
hebbero ardimento di andare in Africa ev a Carthagine, fotte il gouerno di Mars:
,co
,ologeR e di Lucio :oilnaM iqualiper ilualor loro antepoti a tuttigli altri

:::::: effendo peruenutiin sicilia, er hauendo bene ordinate le coe dell'iola, fi mifero
inpunto per nauigare in Africa. Ma i Carthaginefinon afettando la uenuta loro,
con molta celerit appretata una buona armata, preo Heraclea uennero con effo
loro alle mani. Et effendofi lunga pezza combattuto con ugual fortuna, i Ro=
mani finalmente furono uincitori. Et Hamilcare non ofando di piu opporfi loro,
cr bauendo peranza, che dalla patria gli doueffe effer mandato eercito, difide=

rando di menare il tempo in lungo, mand a quelli Hannone otto fpetie didiman
dir la pace. Ilquale dicendo con alte parole alcani, che fi doueffe far prigiene,
perche anco i Carthaginei con fraude hauewano poto le mania doo a cornelio,
diffe egli: e uoi queto farcte: non faretegia migliori degli Africani. Quefie
fue adulatriciparole dette in cofi fatta occaione, fecero, che fi part faluo. Ef.
4 fi di nuouo diedero opera alla guerra. Ma i Confoli effendo andati a Meina,
Hamilcare er Hannone diuidendo le genti, diterminarono di torli in mezo. Ma

Hannone non afettando la lor giunta, fi affett alla difea di Carthagine. La


qual cofa intea da Hamilcare, rimaenelmedefimo luogo. Ora i Romani, metten
= siua
do in terra2 affalirono una ,ttic detta :edilA a cui weggendogli i cittadini ueni

re, fene fuggirono...onde i Romani preero la citt uota. E ualendefi di quella


--

commodiq

D 1 G IOV A N N I Z ON AR A ,

69

commodit nella guerra, e con queta facendo correrie, diedero iguato alle
poffeioni: er alcune citt per forza, er altre di uolont foggiogarono, e fece
rodigran bottini, erihebbero i fuggitiui, e moltimi de uoi, che erano stati
prefinelle guerre adietro. Venutoil uerno Manlio con leprede nauig alla uol=
ta di Roma, e Regolo rimae in Africa. I Carthaginei hauendoriceuuti di mol=
timali (percioche er i loro terreni erano pogliati, e molti de loro conuicini poa

polis haueuanorefi a i Romani) fi ritennero dentro lemura. Effendofi Regolo


preouenti
accampatocento
il fiume
fu ueduto
grandiimo fu
Dragone,
Dr
eralungo
piedi;Bragada,
e la uapelle
mandatailquale
percoaunmarauiglioa
a Ro=
:i
ma. Alla lunghezza corripondeua la grandezza ditanto corpo. ogeta betia :
dopo lo hauer trangugghiati uiuimolti oldati; iquali, o fe gli erano auicinati, o sida kege

erano andati a bere del fiume, fu da Regolo con buon numero de foldati e con le ""
Catapulte amazzato. Ora afaltando egli dinotte Hamilcare, ilquale haueua gli

alloggiamenti opra un feluatico colle, molti che ancor dormiuano ne proprilet=


ti, e molti, che fi erano rifuegliati, tagli4 pezzi: e fe alcuni ne stampauano,

queti poi effendo colti da coloro, che factuano laguardia aipai, erano mena=
tia filo di pada. Cofi una gran parte de Carthaginefi fu leuata diuita, emol
te citt fi diedero a Romani. La onde coloro, che fi trouauano nella citt,temen
do di non efferprefi, mandarono alui ambaciadori a chieder pace, accioche con

qualche tolerabile conditione inducendoloapartirfi, fuggifero dal ouratante


pericolo. Ma dimandando egli molte coe moletistime, inguifa, cheei giudicas
uano la pace non effere altro, che la ruina loro, antepoero la guerra alla pace.

Percioche Regolo hauendo hauuto infino alhora fauoreuole la fortuna, era di- Regste

per

uenuto tanto audace e ripieno ditanta uperbia, che crie a Roma, che egliper
la paura, nella quale erano i Carthaginefi, haueua le porte di Carthagine otto

il juo oggello: umedeimo era ne uoi oldatiene cittadin: Romani. onde:


auenne, che nel fine traboccarono. Percioche a Carthaginefinfieme con altri
popoliuenne in aita Santippo, Capitano de Lacedemoni. Ilquale creato da lor santippo.
generale (percioche il popolo diede a lui tutto ilgouerno, er Hamilcare e gli al
tri Prencipi gli cedettero di uolont) oltre a molti buoni ordini da lui poti, ridufje i carthaginefi da colli, ne qualiei fierano per paura ritirati, nel piano
-

doue la loro caualeria e gli Elefanti haueuano grandiimo podere. Cotui stan=

doi queto negli altri tempi, attee che i Romani nella guardia e difea de gli al
loggiamenti loro fi motrafero negligenti. Percioche inuperbiti eglino per la
uittoria, e non facendo stima di Santippo, come d'un picciol Greco ( ilquale dia
minutiuo fogliono ei per difregio dare a Greci) faceuano tutte le lor cofe alla

ficura. onde egli afaltandogli cofi maldioti, erotta la loro caualeria congli

elefanti, ne tagli apezzi molti, moltine fece prigioni, e faglialtri Regolo. ::"*"
Hit, di Gio, Zonara.

EE

iij

7 o s E c o N D A P A R T E D E L L'HIST O RIE
Per laqual uittoria benche i carthaginefi ripigliafero il primo ardire: non dime
no fecero erbare i prigioni, affine che i Romani non uccidefjero i loro cittadini,
che prima hauetano prefi. E gli altri trattarono bene, ma Regolo tormentaro=
cruisit de no con ogni gui di tormento. Percioche gli dauano taita quantit di cibo ola
mente, che e pctelje fojtentar la uita, e di continouo adduceuano a lui uno Eles

:::::::" fante: dal quale fauentato, non potefje ripoar ne con l'animo, ne col corpo. E
dopo quete afflittioni, che esti gli diedero, lo fecero porre in prigione. I loro
confederati trattarono anco crudelistimamente. Percioche non potendo eglino at=
tendere a quello, che prometteuano, gli laciarono andare, con afettatione, che
dipoi hauefjero a dar loro le paghe. Ma impoero a lor Capitani, che laciandoli
in certa Iola deerta, occultamente fi dipartiffero. Di Santippo alcuni dicono,

: che e fu ommero da certi, chementre egli fi dipartiua, gli tennero dietro. Al


morte dis tri, che gli fu data una uecchia naue, e piena di sdruciture, ma dal di fuorico

"*"

perta dinuouo di pece, affine, che con lei fi fommergefje: di che egli effendoi

, , aueduto, alito opra un'altra naue, fi fluo. E cio fecero i rthgnef:


,, perche non pareffe, che da lui foforo stati conferuati. Perioche stimauano el,
, , che con la ua morte fi douefje eftinguer partmente la gloria de fuoi fatti. Efa
fendo'i Romani meti per quella rotta, accrebbe il dolore, che penjauano, che i
carthaginefi hauefjero a nauigare a Roma. Per quete cagioni mifero nella Italia
diuerfi prefidij, e mandarono pretamente Marco Emilio e Fuluio Pletino Conoli,

a quei foldati Romani, che erano in Sicilia e in Africa. Iquali dopo lo hauer
fornita Sicilia di buone diffe, nattigando alla uolta di Africa, finti per fortu
na a Corfura, accheggiando quell'Iola, e ponendoui il prefidio, feguirono auan
ti. Et hebbero alhora una gran battaglia nel mare con i Carthaginefi. Percioche

...

- est procaccisutno di cacciare i Romuni di tutte le terre del dominio loro: er i Ro=

:... a a mani di ricoterare i uoi dalle terre de nimici. Effendo dubbioo il ucceo delle
:

battaglia, i Romani, che crano nella citt di Apide, affaltando all'improuio i


" Carthaginefi dopo le falle, hauendogli d'ogni parte cinti, gli uinfero. Postia i
Romani, effendo ancora uincitori nelle battaglie delle fanterie, prefero molti de
iquali ceneruarono uiui, per cagion di ricattar Regolo e gli altri pri=

1 carthagi- nimici,

: gicni, e ilia portandone il bottino, in Sicilia ritornarono. Ma hauendo hauuta


man!:or- un i gran fortuna, e perdute moltenaui, con le altre fecero ritorno nella patria.
I carthaginefirihet bero Corfura, e traggettarono in Sicilia. E, e non haueffr=
ro intelo, che Collatino e Gneo Cornelio ui uenivano con una grande armata,
thunrebbono foggiogata tutta. Percioche i Romani con grandiima prefiezza

nano in Sicie
lia .

-*

- -

rmaning miero in punto una buoniima armata, e fecero un'eercito di ualorofistmi ol


;:"*" dati: e fi fattamente indrizzarono le coe loro, chel terzo mee ritornarono in
Sicilia. E cio auenlle cinquecento anni dipoi, che Roma fu fabricata. Et age=
.

uolmente

D I GIOVA NNI ZONA R A.

7 1

uolmente prefero la citt di Palermo: na nell'aedio della fortezza hebbero di


gran trauagli,infino a tanto,che quelli,che teraro a difea,abandonat dalla uetto=
uaglia,fi diedero a Conoli. Ora i Carthaginefi appotando nel ritorno le naui loro,
ne prefero molte, che erano piene di danari. Dipoi Seruilio Cepione, e Gaio Sem

pronio conoli, tentando in darno di hauer Lilibeo, ueleggiando in Africa, mo


leftarono le marine: e nel ritorno furono molto offefi dalla fortuna. Onde il po=

polo stimando, che que danni fi ricevefjero per ignoranza dell'arte marinereca,
fi aftennero di allargarfi nel mare, e deliberarono di difender folamente la Italia
con poche naui. Il feguente anno, effendo Publio Gaio er Aurelio andati in si
cilia, prefero infieme con altri luochi Himera, ma uota di cittadini, iquali icar
thaginefi haueuano d'indi leuatila notte. Dopo quello Aurelio hauuto naui da
Hierone, e tolti in quelle tntti i Romani, che erano nell'iola , traggett in Lipa= Ruina di Lie

ri. E quiui laciato Quinto castio Tribuno de oldati, ilquale laediaffe enza pari .
combatterla, ritorn a Roma. Ma Quinto non fi curando di oferuar lordine
del conolo,dando afalto alla citt,perde molti de fuoi. Laquale citt finalmente

prea dal medefimo,effo tutti gli habitanti tagli a pezzi,e leu a Castio il Magistra
to.I carthaginefi inteo il decreto de Romani intorno alle coe del mare,mandarono
un'armata, mo da peranza di prender tutta la Sicilia. E mentre ui fi troud=
rono preenti ambeduei Conol, Cecilio Metello, e Gaio Furio, esti rimafero
cheti. Ma efjendo Furio ritornato a Roma, non facendo stima di Metello, an

darono a Palermo : Metello hauendo inteo, che quiui erano delle pie, raunati Affutia di
tutti quelli, che fi trouauano nella citt, impoe loro, che fi prendefjero per la Metello,
mano l'un l'altro: ecofidimandando egli a ciacuno chi egli foffe, e quello, che

facee, uenne a contezza de nimici, e gli colle. Ora i Carthaginefi apparec=


chiandoial combattere,egli per lo patio di molti giorni fingendo di hauer paura,

gl'indue con maggiore audacia a dar l'aff.lto alle mura.E dato Metello alhora'ilfe

gno,e impoto a Romani, he ubito da tutte leporteuciffero fuoriageuolmente


gli uinferiducendogli in alcuni luoghi stretti. Didonde non potendo eglino fam Metelo uine
pare, erano opra modo confufi,effendo tantogram numero d'huominie di Elefan ge

Hasdrue

bale a Paler
ti. Ma fra tanto arriuandouilarmata Carthaginee, fu a punto cagione della morte mo,
loro. Percioche mentre,cheei procacciauano di acender nelle naui,parte periro
no nel mare, parte da gli Elefanti, chefe stei e gli huomini offendeuano, furono
calpitati e morti. Furono prefi molti, cofi huomini, come Elefanti. Iquali
per non hauere i Maetri loro, adirandofi, e facendo di molto male, Metello pro

mie a prigioni, che gli prendefero, libert . Cofi esti prendendo quelli, che
erano i piumanueti, e che loro conoceuano, furono cagione, che esti tirarono Cento e uen
li altri : iquali erano cento e uenti, e per lo stretto furono manaati a Roma . ti Elefanti
mandati a

percioche legarono inieme fa fe molte botti da uino, e trapponendoui legni, in Roma.


-

EB

iiij

/ ,

72

s E C O N D A PARTE D E L L'HISTOR I E

modo le distinfero, che ne effe fi eparauano, ne erano congiunte, e fattouiun


pauimento di tauole, e poti opra quelle farmenti e terra, gli fecero d'intorno
un ferraglio,che era a guia di stalla: cr in tal guia fattoui entrar gli Elefantigli
conduffero a Roma, enza cheet Jentiffero la grauezza del nauigare. Hauendo
Metello hauuta queta uittoria, alhora Asdrubale fu fatto Capitano: ma dipoi
fu richiamato da Carthaginefi, e fatto leuare in croce. Iquali, come per altre
cagioni, cofi per il gran numero de prigioni mandarono a Roma ambaciadori,
Carthaginest

aggiungendoui Regolo: ilquale per ilualore o autorit Jua stmauano,che foje

:::::::::" per ottenere ogni coa, afiringendolo per giuramento a ritornare. Egli co in

:"***" questo uo ufficio, come in ogni altra coa, fi port da Carthaginee: ne uolle,
che la moglie gli fauellaffe, ne entrar nella citta, benche egli ui foe chiamato.
Ma effendofi raunato il Senato fuori di Roma (che tale era il cotume di rifon=
4 3, gli ambaciadori denimici) introdotto Regolo nel configlio , cofi diffe. I
:::::.." Carthaginefi, Padri Confcritti, ci hanno mandato a uoi (percioche io ancora per
,, ragion di guerra fon fatto feruo loro ) chiedendo principalmente, che la pace fi
, , faccia con quelle conditioni, che uoi dall'una e dall'allra parte approuarete. E, e

, quetariceuer non uolete, che almeno fiate contenti di cambiare i prigioni. Cio
hauendo egli detto, fi ritir con gli ambaciadori in diparte, accioche i Romani
rimanendo foli, conultafjero della deliberatione. Et effendogli impoto da Con=
foli, chei stefje preente a effa deliberatione, egli non uolle obedirt, prima, che
da Carthagineficio non gli foe conceduto.E dipoi fedendo taciturno, eendogli
, , dimandato il fuo parere, Io,diffe, Padri Confcritti, fe ben foi preo mille uol=
, te, non poffo effere,fenon uno de uotri.Percioche la mia perona preo a Cara
, , thaginefi, el mio animo con effo uoi.E certo quella a noi tolta; ma quetoniun
, puo fare, che de Romani non fia: e, come prigione, appartengo a Carthagine=
, fi. Ma, perche fui rotto non per mia maluagit, ma per la cura, ch'io bebbi di
, portarmi bene, io Jon Romano:e difidero,che il configlio uotro fia buono; e sti=
, mo', che non uidebba apportareutile il far la pace.Cio detto, e confermando con
, , ragionile fue parole, eguit. Che egli apeua fermamente, che gli foprata=
, ua la morte: percioche non potrebbe effer nastoo quello, a ch'egli efortati gli ha
, , uefje: ma cofiancora gli era piu caro l'utile della Republica, che la fua propria
, falute. E fe alcun dicee, perche ei non fuggie, o rimanee a Roma, rifon=
, , deua, che cio aueuiua,perche ei fi era obligato di tornare per giuramento.
,, E che queto egli intendeua di oferuare a nimici, tra per altre cagioni, e,
, , perche feruando la fede , egli folo patirebbe : e rompendola , tutta la cit=
t per cagione di hauer giurato il falo patirebbe. Ora eendo il Senato
per la ua faluezza dipoto non meno a far la pace, che la permutation der

prigioni, egli affine di non fi dipartire dalla ragione per cagion del uo utile,
2

DI GIOVANN I ZON R A . "

7 3

finf, che gli foe stato dato ueleno, dal quale era enzarimedio, per eer con
dotto a prejta morte. onde non eendo deliberato di far la pace, ne lo cambio
de prigioni, ritenendo lui, mentre fi uoleua dipartire, oltre agli altri la moglie
er i figliuoli; e dicendo i Conoli, cheei non erano, oue egli uoleerimanere,
per darlo a nimici, neuolendo egli andare, per ritenerlo, egli anteponendo ilgiu

ramento a bifogni or alle neceit priuate, fi diparti. E da Carthaginefi (come


fi fcriue) con crudeliimi tormenti fu leuato di uita. Percioche tagliategli le reglo.
palpebre degli occhi, lo laciarono aaigrande ipatio in uno ocuriimo luogo.
Dipoiponendolo in un uafo, oue erano confitti diaguzzi chiodi, e uoltolo a rag
gi del sole, con i tormenti, e colnom poter dormire, non potendone fermar ne
piegarfi, l'uccifero. Lequali pene intee da Romani, diedero i principali de pri
gioni a fuoi figliuoli, che gli tormentaero, e gli uccideero a modo loro, e com

:
mifero il carico della guerra dell'Africa a Gaio Attilio, fratello di Regolo, e . a" lio,
e Lu
-

Lucio Manlio. Iquali dando in Sicilia la battaglia a Lilibeo, e potiji ad empre


una parte del foffo per condur le machine, i Carthaginefi facendo dal diottomi
me, uileuarono il terreno: ma effendo uinti dalla gran moltitudine de guaffatori,
fecero di dentro un'altro muro aguia di Luna. Ma i Romani facendo e anco
ra otto alle mura altre mine, affine, che elle per le cauerne diotto mancando le
fondamenta, ruinaffero; er i Carthaginefi all'incontro facendo contramine, ucci
fero molti, che dicio non fi erano aueduti, e molti,hauendo attaccato il fuoco ne
farmenti, abbruciarono nelle foffe. Ma alcuni de confederati, iquali erano tura
bati per la lunghezza dell'affedio, e perche le paghe non ueniua lor date interas
mente, trattando con Romani di dare a quelli la terra, Hamilcare compreo l'ani=
mo loro, ma fingendo di non faper nulla, affine, che esti apertamente non ribel=

laffero, dando danari a Magitrati, e promestinealpopolo, talmente egli ri


concill, che non negando il tradimento, ultimamente tornando i loro ambaciados
ri, non gli uolfero accettare. Iquali fuggendo a Conoli, hebbero da loro in Sicilia
dono di poffeioni e di altre coe. I Carthaginefi, che erano nella patria, hauendo
intefi queti auenimenti,mandarono Ardeba con molte naui e frumento, e danaria
Lilibeo. Cotui offeruaudo il tempo, ui peruenne. Il cui eempio dipoi uando
molti di eguitare, adalcunicio uccee, er altri fiaffogarono. Mentre, che
fi trouauano preenti ambedue i Conoli, fu combattuto con ugual fortuna. Ma
effendo aggrauati da morbo e da fame; e per quete cagioni l'uno di esti riducendo
i fuoi foldati a caa, Hamilcare hauendo ardimento di ucirdella terra, mie fuo
co nelle machine, cr amazz coloro, che ui erano in, lor difea. E mandata la
Caualeria a Trapani, uietando a Romani i pafcoli e le uettouaglie, e moletando i

loro confederati, e fra tanto Ardeba faccheggiando alcune uolte la marina di Si


cilia, alcune uolte d'Italia, loridue a etremo diagio. Ma apparecchiando Lua

*
-

74 - SE C O N D A PARTE DELLHIST O R I E

claudis pu cio Giunio l'armata, claudio Pulcro and con molta fettain Lilibro: e facendo

Fina filirci oldati nelle naui, pree Hannone Carthaginee, ilquale nauigaua in una
::::::: Gale: da cinque ordini diremida cui i Romaniprestro l'eempio di fabricar le lo

ro Galee. Ma,benche le armate fejo periffero, ebene i Romani fi doleuano della

perdita di tante naui, nelle quali ui erano tanti huomini, e cofi gran fomma di
danari: non per uolero cedere a Carthaginefi: ma trouandofi uno, che in Sena
to parl di far la pace con effo loro, l'ammazzurono : e crearono Dittatore Cola
latino, e Metello Capitano della caualeria : iquali non fecero per coa degna di
memoria. In tanto Giunio foggiog Brice, il eguente anno Gaio Aurelio e
Publio Seruilio entrando nel Magitrato, moleando Lilibeo, e Trapani, uieta=
rono a Carthaginefi la terra, er affifferole citt loro confederate. Ora Cartha
carihalone. lone hauendo tentati contra loro diuerfi modi,e non operato effetto alcuno,and in
Italia, per ridurquiuii conoli, e per dare il guato fa tanto alle campagne, e
prender qualche citt: ma dicio anco niuna coa gli uccee. Percioche hauen=
do inteo, che gli ueniua contra il gouernatore della citt, ritorn in Sicilia. Oue
leuando i foldati, che erano condotti a foldo, tumultuando esti, per cagion delle
paghe, laci molti condannati in diuere Iole, e molti mand a Carthagine. L4

qualcoa dagli altri intea, e adirandofi, haucuano l'animo a coe nuoue. Ma


effendo Halmicare dato per fucceflore a Carthalone, molti di loro uccie di notte,
Carthalone, meltire fece ommergere in mare. In tanto i Romani fecero con Hierone una
perpetua lega, rimettendo i tributi annuali. Il eguente anno per le fee rotte
priuata ar. fee, fi aftennero publicamente dalle guerre di mare. Ma alcuni chiedendo
:::::::::Rs naui de priuati, lequali prometteuano di retituire, erbando per loro i bottini,
" ":
che e facefero, hauendo fatti altri dannia nimici, entrarono in Hippoma citt
di Africa, ev abbruciarono tutti i nauigli, e molte cafe. Et hauendo i cittadini
con catene ferrata la entrata del porto, d'un gran pericolo con arte e col fauore
della fortuna fi faluarono. Percioche dando con molta uelocit nelle catene i bec=
chi delle naui e gia toccandole, fi riduero alle poppe, onde leuatefi le prore,pa=
farono opra le catene. E pafjando da capo alle prore, le poppe ancora Jolleua=
te, paarono auanti. Dopo queto uinfero i Carthaginefi a Palermo. L'un de
Conoli, che fu Cecilio Metello, and a Lilibeo; e l'altro, ch'era Numerio Fa=
rei, gela bio, affedi Trapani. Et all'Iola Colombaia, che da Carthaginefi era stata in=
colombaia, manzi occupata, mandandoui dinotte aftutamente i foldati, et amazzato il pre
fidio, l'hebbero. Et effendo la mattina Hamilcare andato contra di loro, ne po=
tendo Fabio foccorrerli, afalt Trapani, affine o di prender l'Iola, per non
ui fi trouare il Capitano, o per rimouerlo dall'Iola. L'un di questi due effetti
gli uccee: percioche Hamilcare fauentato, firitir ne forti. Fabio tenne
Colombaia; e le strettezze e le paludi, che uerano di mezo,com argini congiune a
terraferma

DI GI o v N N I | Z O N A R.A .

7;

terraferma. Et in cotal guia fu piu ageuole il poterla combattere, effendo quiui


il muro piu debole. I Carthaginei fauetano loro di molti danni, traggettando
hora in Sicilia, hora in Italia. Et icambiarono i prigioni da huomo a huomo:
e gli altri, perche non hatteuano tanto numero, i Carthaginei ricatturono per

danari. Indi furono diueri conoli: manon fecero coa degna dhifioria:Percio- s.s.
che auenne a Romani uno effetto di grandiimo danno e uergogna: che ciacun'an. ,

no mutauano capitani; e quegli, alhora, che erano fu l'apparar l'ufficio del C4= :
fa: euano di
pitano, richiamauano: quai che ue glimandafjero non per combattere, ma per capitani.
eercitarfi.

o ka i Francefieffendo diuenuti nimici a confederati de Carthaginefi, per=


che da loro erano mal riceuuti, il prefidio commefjo alla lor fede,per danari die=
dero in poter de Romani: e da loro infieme con gli altri, che erano partiti dalla .
lega de Carthaginefi, furono condotti a foldo, non hauendo finalhora i Roma= France fi fue
ni hauuto cotume di dar paghe a foldati foretieri. Valendofiei di cofioro, e :::::::::::
-

- -

moletando l'armata de priuati cittadini l'Africa, non uolendo piu a lungo laciar :"
la cura del mare, di nuouo fi miero a far naui. Et a Luttatio Catulo, che era
ordinato conolo, fu dato per Collega Quinto valerio Flacco, che era Edile.
Iqualiandati in Sicilia ; er afaltando Trapani da terra e da mare, gettarono a :
terra una parte delle mura: er haurebbono prefala terra, fe effendo il Conolo ****.
ferito, i foldati non foffero stati occupati intorno di lui. In tanto conociuta la
uenuta de nimici, Hannone conducendo di Carthagine una gran moltitudine,
uoe contra di loro. Effendo l'uno e l'altro eercito meo in punto per combat=
tere, apparue una stella, aguia di fiaccola, dalla banda manca opra Romani, ser, appao
liquale uolfe la punta uero Carthagine. Fu cominciato fra ambeduele parti un ruta.
crudel fatto d'arme, fi per altre cagioni, come perche i Carthaginefi uoleuano ad
durre i Romania ultima diperatione delle coe di mare, e i Romani ricercauano
diritorarfi de gli hauuti danni. Ma la uittoria fu preo di loro. Percioche le Lutatio ca.
naui de Carthaginefi, oltre gli altri carichi, conducendo frumento e danari, era: ;
no molto graui. Hannone faluatofi, toto fe n'and a Carthagine. Ma da citta: gnei a die

dini, cheerano comnosti daira e datimore, fu poto incroce, emandatia catu. ::"*
lo ambaciadori di pace. Iquali, perche il uo anno eragia quafi fornito, ne ha. ,,
ueua feranza di ditrugger Carthagine in pochi giorni, o inuidiaua a fucceo-, ,
ri la gloria delle fue fatiche, non hauendo l'animo lontano dalla pace, fece tre= ,,
gua, hauendo riceuuti danari, frumento, cr hotaggiper icurt, cheeiman=
derebbonoa Roma ambaciadori, con queta conditione, che e cedeero a Roma
ni tutta la Sicilia, cv ogni Iola, che era pota d'intorno, ne offendefjero Hierone: '!

e che pagaero certa quantit di danari, parte ubitofatta la pace, e parte dipoi; :ks:al
e i prigioni Romaniretituiero fenza taglia, er i lororicotefero. Fatto cota: : ,ah
|

- -

-/

76

SE C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R IE

le accordo (percioche Hamilcare fi hauea folo ottenuto, che fatta non gli foffe
quella uergogna di paffar otto ilgiogo)menando i oldati fuori de forti,ritorn
patria prima che fi defje il giuramento. Quegli, che erano a Roma, hauuta

Islenza preta nuoua della uittoria, inguia s'inuperbirono, come del tutto i Carthagi=

****" nefi fojero uinti: er effendopreenti gli ambaciadori, non fi poterono piu con
tenere, hauendo conceputo fperanza d'impadroniri di tutta l'Africa. La onde
non rimanendo cheti alle conditioni propote da Conoli, dimandarono maggior

quantit di danari di quello, che era la promea, euietarono, cheei con Galee fi
accotajero alla italia, c ad alcuna delle prouincie de confederati, e che togliefs
fero da que luoghi oldati. Et in queia guifa effendo terminata la prima guerra
carthagineeda Romanifello patio di anni uenti quattro, Catulo trionf. M
Quinto Hut. Quinto Luttatio dopo fuo Conolalo effendo andato in Sicilia, infieme con Ca=

:::::; tillo Jo fratello ordin tutte le coe di quell'Iola. A Siciliani furono leuite le
lia.

arme; e tutta la fola, eccetto quello, che apparteneua a Hierone, foggiogatada'


Romani, e fatta confederatione con Carthaginefi. Ma l'uno e l'altro popolo di=
poi eparatamente fece altre guerre. Percioche i Carthaginefi, da gli altri, che
erano al foldo loro, e da i ferui della citt, e da molti de conuicini, pigliando

ei occaione dalla contraria lor fortuna, furono affaltati. I Romani effendo


chiamatiin aiuto da loro nimici, inguia loro non acconentirono, che non potens

do rappacificargli con eo loro per uia di ambaciadori, litentiarono tutti i Car=

::: thaginefi, chee baueuano prigioni, enza alcunataglia, emandarono loro fu


Re:ni: mento, e conceero a medefini di poter far oldati dalle prouincie loro confede=
:::*" rate ; non tantoper cagione di far loro benificio, quanto per acquiiar laude di
clemenza e di humanit: onde dipoihebbero de trauagli. Percioche Hamilcare
Barchino, uinti inimici, non hauendo ardimento diguerreggiarea Romani, bens
che loro portaffe grandiimo odio, contra la uolont de Magitrati, and in Ipas

* gma. Ma quete coe dipoi auennero. Alhora i Romaniguereggiarono con i F4


lici, abbruciando Manlio Torquato illoro contado: ilquale uenuto feco a batta=

glia, fu di otto co fantia piedi, ma uine con la caualeria. Dipoi ritornan


do alla battaglia, gli foggiog: e pergatigo tolfe lorole arme, i Caualli, le b4
gaglie, e i ferut, e la met delle poffeioni. Finalmente anco fu ditrutta fantia
ca lorocitt, pota opra un'erto montes ene fu fabricata un'altraalpiano, age=
uole ad effer prea. Dipoi fecero altre guerre con i Boi, econ i Francefloro ui
cini, e con alcuni di Liguria. Ma i Liguri, cio Genouefi, furono afflitti da
P. valerio sempronio Gracco, di loro uincitore. Publio Valerio, effendo da prima uinto

:::**** da francei, intendendo, che da Roma ueniuano oldatiin uo aiuto, da capo


gli affalt, affine, che ouero da fe folo acquitaffela uittoria ouero haueffe la
morte, laquale egli anteponen 44na uituperoa uita, e per
|-

buona
fortuna
uincitore

D I G I O V A N N I ZO NA R A.

77

fu uincitore. Alhora adunque in tal guia ucceero a Romanile coe ; o heb=


bero la Sardigna fenza battaglia, e di nuouo furono lor dati danari da Carthagi=

nefi: iquali ejendo accuti di hauer mal trattato in mare i mercitanti Romani,
non efjendo ancora fermate le forze loro, hebbero paura delle lor minaccie. Il

feguente anno Lucio Lentulo e Quinto Flacco, prea la guerra contra Francefi, Lucio tents
mentre che andauano inieme congiunti, erano inuperabili:ma, quando epart= :
ti, per cupidigia di maggior guadagno incominciarono a dare ilguato ad alcuni "*""
luoghi, effendo di notte cinti gli alloggiamenti di Flacco da nimici, i fuoi furo=
no agran pericolo. Ma i Barbari, come che alhora foero riinti, con lo aiuto
de confederati, affalirono un'altra uolta i Romani con un grandiimo numero di
foldati. E stimando di douer mettere ifauento nell'animo di Publio Lentulo, e de
Licinio Varo per la lor moltitudine, enza ancora che fi combattee, chiefero
loro per ambaciadori, che retituifjero il contado di Arimino: e cofi parimente
impoero loro, che abandonaero la citt, che fua era. I Conoli ne per la poca
quantit de loro foldati ofando di uenire alle mani, ne hauendo anco ardire di
concedere le coe, che ei addimandauano, fecero triegua, accioche e mandaffe=
rogli ambaciadoria Roma a chieder le medefime coe. Iquali hauendole diman-

*=

date parimente al Senato, ne ottenendone alcuna, ritornando al campo, trouaro=

no che i fuoi haueuano perduto. Percioche alcuni de confederati, temendo de'


Romani, cangiarono propoto, er afaltarono i Boi ; e dall'una e dall'altrapar=
tene furono uccifi molti. onde gli altri fi ritornarono alle cae loro: era Boi
per accordo fu tolta una gran parte delloro terreno. Ora effendo gia finita la Guerra son.

guerra Francee, Lentulo pree le arme contra i Liguri; e rompendo quegli, che "*""
gli uennero contra, foggiog alcuni lor Catelli. Varo uolendo andare a Corfica,
non potendo per il diagio de nauigli traggettaruifi, mand aunti claudio clinia

con legenti; ilqualemeo in paura i Corfi, uenne con effo loro a parlamento : e
perl'autorit, che egli haueua, fece feco pace. Ora Varo non hauendo alcun ri
guardo 4 f , non rimae di far guerra, infino a tanto, chegli foggiog. cern foggio
#

Ma i Romanirimouendo da fe la colpa della rotta confederatione, diedero claudio gatida Varo


nelle lor mani. Et ei non uolero accettarlo. Hauendo prea i Romani la guerra contra iCarthaginefi, perle ingiurie da quelli fatte a i mercatantiloro, laban

donarono. Et hauuti i danari, rinouarono la confederatione, laquale per non era


per durare. Diferita la guerra Carthaginee, non uolendo i Sardi loro obedire,
furono da Romani affaltatie uinti. Ma dipoi da Carthaginefi furono occulta=
mente incitati a ribellare. Ribellarono anco i Corfi: ne i Liguri rimafero cheti.

L'anno eguente diuidendo i Romani le lorgentiin tre parti, accioche effendo i !


nimici infieme moletati, non poteero darfiaiuto, mandarono Pothumio Albino
fu quel de Liguri, spurio Caruilio contra i Corfi, e Publio cornelio Edile nella parti.
*.

--

78

SECON D A PA R T E

DELL'Histor IE

Sardigna. I Conoli, encora che non enza fatica, eeguirono almeno fenza in
sardi foggio dugio quello, che era stato loro impoto. Caruilio con un terribil fatto d'arme

:"*" foggiog i Sardi, iquali haueuano uolto tanimo agran coe: percioche Cornelio e
gli altri foldati morirono di petilenza. Partitifi i Romani, i Sardi e i Liguri
da capo ribellarono. Fu mandato contra Liguri Quinto Fabio Maimo, crin

Sardigna Pomponio Magno. I Carthaginefi, effendo, come autori di quete guer=


re, giudicati nimici, fu loro impoto, che deffero danari, elaciaffero tuttele Ios
le, come de Romani. E, per dichiarar bene, qual foe l'animo loro, mandaro=

no a quegli una lancia crun baione, che fi portaua per Jegno dipace, dando a
quelli podet di elegger quello, che uoleffero. Mai Carthaginefidi nulla per
cio fauentati, ripoero alle altre parti aframente, e poi conchiufero, che non
uoleuano ne l'una coa me l'altra: ma che riceuerebbono con prontezza e lietamens
te quello, chegli amb fciadori gli laciaffero. Di qui tutto, che una parte e l'al=
tra hauefje prefi uguali odij, miun di loro hebbe ardire di cominciar laguerra.
Contrai Sardi, che da capo tumultuauano, effendo mandati ambeduei Conoli,

:::::::::: Marco Malleolo,e Marco Emilio, fecero de granbottini: qualifuronleuatid?


es:is: Corfi, comeiui peruennero. Per laqual cagione dipoii Romanigliuniegli al
aaatia di tri afaltarono. Marco Pomponio, ilquale moletaua i Sardi, non potendo troud=
Por re, oue e, che in certi luoghi cauernofi seranorinchiui, fi foffero; fece uenir

d'Italia alcuni fagaciimi ni: epertoroueduteleorme delle strade, per donde

fierano appiatati gli huomini e gli animali, peruenuto, oue esti erano, molti ne
traffe fuori. Gaio Papirio cacciati i Corfi della pianura, e fofintiglia i monti,
colto in certi aguati, fece perdita dimolti: e per la fetene haurebbe perduto aai
piu, fe finalmente dopo molto, hauendo trouato acqua, non haueffe indotti i
Morte di Corfi a renderfi. Intorno a questo tempo Amilcare, Capitano de Carthaginefi,

"* uinto dagli spagnuoli, uc diuita. Percioche hauendo contradi loro ordinate
le fue genti, ei condufero innanzi a foldati de Carthaginefi alcuni Carripieni
aantia de di fiaccole e dipece. Effendo loro auicinato, esti potouidentro fuoco, finf=.

spgl" roauantiigiumenti, che gia erano di rabbia ricaldati. Per ilquale effetto tur=
bandofi gli auerfari, mentre, che sbandati fi mifero in fuga, gli Spagnuoli,
giungendogli,tagliarono apezzi il lor Capitano,e parimente molti altri. Ad Amil.
care in cotal gufa uccio dopo una lunga felicit, fuccee Asdrubale fuogenero:
ilquale foggiogate molte citt della Spagna, fabric quiui una citt, chiamando=
la dal nome della patria Carthagine. Ora facendo i Boi egli altri Francefi della
uendita, parte di altre coe, e parte dimolti prigioni, digran danari, dubitan=.
do i Romani, che effe quelle loro richezze contra diei non adoperaffero, fecero
un publico bando, che niuno deffe oro me argento a uerun Francee. Dipoi intet

i Carthaginefi la fedition di Marco Emilio, e di Marco Giunio contrai Liguri .


fi apparecchiarono
*

: D I GIOVAN NI Z ON AR A .

79

fapparecchiarono di affaltar Roma. Di che hauuto auio i Conoli, all'improuis


fo andandogli opra,in maniera gli fauentarono, che esti otto pretejto d'amicis
tia andarono lor contra. onde anco i Romani finero di non andar contra di lo=
ro,ma che per il lor paee uoleuano andare in Liguria. I Romani paando il feno Pastagio

de

delmare lonio,andaronoperqueta cagionein Grecit. Nell'Ionio un'iola, detta :: :


Ija: gli habitanti alla quale detti ffei, fi diedero uolontariamente a Romani, efs*"*
fendosdegnati con Agroneloro Signore, Re de Sardiani, che fonogentidella Il=
liria. A lui i conoli mandarono ambaciadori. Ma effendo egli uenuto a mor=
te, e laciato berede un figliuolo ancora fanciullo, la moglie, laquale erantatris
gna del figliuolo, tenne ilgouerno de Sardiani. Iquali fauellando contra di lei,
ella alcumine fece ucccidere, altri porre in prigione, medlede pure alcuna buona
ripota a gli ambaciadori. Et hauendo i Romani deliberato di mouerle guerra
effendo cofiei ifauentata, ripoe, cheella manderebbe i loroambaciadori fanie
flui, e que, ch'erano morti, erano stati uccifi daladroni. Ma i Romani chie=
dendo, chelor fofero mundatigliautori delle ucciioni, diffe, che ellt norruoles
ua mandare alcuno, e mand eercito a Ia. Dipoida capo impaurita; mand a

J
}

|
|

i Conoli Demetrio, promettendo di obedirea tutto quello, che da loro le foe


inpoto. E fecei lapace con l'ambaciadore, da lui riceuuta Corf. Ma effen=
dodipoii Romani traggettati all'iolt, ripigliando ella dacio ficurt, come dons
na dotata dileggeroe uolubile ingegno, mand eercito ad Edipanno e ad Apollos
nia. Ma, perche i Romani, liberatele citt, e prefe le fue naui, che con danari
ueniuano del Peloponnefo, faccheggiauano lemarine,e Demetrioper la dapocaggia
ne della femina s'era ridotto a Romani, conducendo feco molti fuggitiui, per=

dendofi finalmente di animo, laci il gouerno, ilquale fu riceuuto da Demetrio


con titolo di tutore del fanciullo. Per queta cagione furono i Romanilodatidai
Corinthij, erammeine giuochi detti finiaci, ne quali Plautonel coro fu uin

citore. Fecefianco lega con gli Atheniei, e fu comunicata con loro la cittadi=
manza. Il nome della Iliria gia dato ad altri luoghi, dipoi pa nella terra fer= della
Diferitione
Illiria .
mapiu di fopra fu la Macedoniae la Thracia fra Hemo e Rhodope monti. Et

potala Illiriain mezo di queti monti e delle alpie fra Hemo fiume, e l'Hitro
infino almare Eufino: er in alcuni luoghi dicorre anco dil dall'Hitro. Hit
uendo hauutoi Romani dall'Oracolo, che i Grecie i Francefierano per impadros
mirfi di Roma, epelirono uiuifotto terrain mezo della piazza due Francefier Frameeft

- altre tanti Greci di ambeduei festi, affine, che in cotalmodo fiadempree quello:p"
ti uiui.
--

* influo, e cof fepeliti pareffe, che teneffero alcuntparte della citt. I Sardi Rubellione

non potendo fofferir di ueder empre la preenza del Pretor Romano, mofero di Sardigna.
tumulto, ma da capo furono foggiogati. Mouendogl'Inubri, nation Francee,
con laita de popoli, che habitaliano di l dalle Alpi, le arme contra Romani, e
#

8o

S E CO N DA P A RTE

D E L, LHIST OR I E

faccheggiando alcuni luoghi, finalmente uenendo una notte gran fortuna, sti,
mando, che gl'Iddij gli fofjero diuenuti nimici, finarriti e timidi, deliberaros
no col fuggire procacciar il loro fcampo. Ma Regolo feguitandogli, e giunta
Questo
Re
la retroguarda, fu uinto e morto. Hauendoi Emilio impadronito di certo colle,
olo Lue :
-

:,: iFrancefi feguitando il medefino eempio, fiacchetarono per alquanti giorni.

::::a
per doglia della riceuutarotta, effendo i Barbari fointi da uana auda
agine Dipoiei
*.
|-

Mar: " cia per cagione della uittoria, corferogiu de colli. Et hauendo fi lunga pezza
verigone combattuto dipari , i Romani finalmente togliendogli in mezo con la caualeria,

pezzi,
alloggiamenti
sericouerando le po:
:::te
gisa gli
glie.tagliaronoa
Dop queto
Emilioficcheggiando
trionfando diglihauer
uinti i o, condue i principali
fa de Boi de prigioni armati nel Campidoglio, facendofi beffe dellainolenza loro, chegiu
rato hauefjero di non fi cauar le corazze, prima che non foffero nel Campido
glio. Indi s'impadronirono di tutto il paee de Boi: e pafjando il Po, afjaltarono
,,, gl'Inubri, predando il loro contado. Fratanto Roma fu da prodigj fauentata.

:::" Ferciochemel Piceno coreun fiume di angue, er in thocana fu ueduto ardere


un gran tratto di cielo, er in Arimino di notte apparue una luce, come foe
di giorno, er in altri luoghi d'Italia la notte fi dimotrarono tre Lune: er
un'Auoltoio fi ferm per molti giorni nella piazza. I Conoli adunque traper

quetiprodigj, e perche e fi diceua, che erano stati creati per difetto, furono
richiamati a Roma. Manon toto esti lejero le lettere; ma effendoi alkora af=
frontati co' nimici, prima facendo la battaglia, furono uincitori. Dopo il fat=
to d'armelettefile lettere, Furio uolontieri obedi. Ma Flaminio, effendo inus

:::::" perbito per la uittoria, diceua, che quela era buono argomento, che foero
,, staticreati bene er affermaua, chei nobili per inuidia fi ualeuano anco dellemen
,, zogne con gl'Iddij. Non fi uole adunque dipartire infino, che fi terminaje tut
,, ta la guerra: e diffe, ch'egli uoleua auertire i faoi cittadini, che non filaciaffe

,, ro ingannar dalla offeruation degliuccelli,ne di altra coa. La onde delibero di


I, rimanere, e diperuadere anco il Collega, che co facelje. Ilchericuando egli, i
foldati di Flaminio dubitando, che effendo abandati daglialtri,uenifferomal trat=
tati da nimici, ottennero da lui con preghi, ch'egli fi rimaneffe clquanti giorni:
ma e no fece cofa alcuna. Ma Flaminio correndo per tutto il paee, diede il
guato alle poffeioni, e pree alcuni Catelli, e per farfi amici i foldati, don la
rotutto il bottino. Effendo poi tard, ritornatia Roma, fu dal Senato oppoffo
loro la difobedienza: e per lo sdegno, che prefero contra Flaminio, fu anco ne=
Tri af son gato a Furio l'honore del trionfo. Ma il popolo che per Flaminio fu contras

::::. "rio al senato, glielo ditermin, ilquale egli ottenuto, ucirono del Magitrato.
E furono creati altri Conoli, Claudio Marcello, e Gneo Scipione:iqualimoes
roguerra a gl'Inubri, non concedendo loro la pace, che esti haueuano dimandat=
to: e nel

D I GIOV A N N I ZO NA R A .

8 1

to: e nel cominciamento della guerra ambedue quai condufero le cofe bene. Di=
poi effendo le citt de confederati moletate, diuidendoi l'uno dall'altro, Marcello
andando con molta pretezza contra i predatori, non ue gli trouando, mentre e

fuggiuano, fimfe a eguitargli; e uenendo eco allemani, gli uinfe. Ma Scipio=


nenon mouendogli alloggiamenti, aedi Acerra: e quella hauendo prea (per
cioche ella era pota e formita dicio, che era metiero, in luogo importantiimo)
t'adoper al commodo della guerra. D'indipartiti, prefero Melano, e Como. Le=
-

- -

Inf

ubria da

quali citt come e riduero in poder loro, gli altri infibri ancora est fidit=
ero, effendo puniti in danari, evin perdita diparte de campi. Dipol Publio *****
cornelio e Marco Minutio conduero all'Itro l'eercito: e foggiogarono molte
gentidiquelluoco, parte per forza, e parte uolontariamente. Ma Lucio ve=

turio e Gaio Luttatio effendo pajati infino alle Alpi, enza combattere adduffe=
ro molti a diuotione.

o x a Demetrio, di cui fu fatto di opramentione, ilquale teneuail gouer.

Demetrio.

no de Sardiani, effendo molelo a popoli, danneggiauaparimente i conuicini: er

aicurandofi nell'amicitia de Romani, faceua ingurie a tutti. Laqualcoa com


prea da Paolo Emilio, e da Marco Liuto Conoli, lo chiamarono. Ma non
uolendo egli obedire, ma offendendo ancora iconfederati, esti andarono contra di
lui ad Iffa. Et effendo informati, ch'ei haueua loro teo aguatiin certi luoghine'
porti, mandarono una parte delle naui all'altro lato dell'iola. Onde auenne, che
gl'Illirici uolti contra di loro, come foli foffero, gli altria bell'agio pref il por
to, e potigli alloggiamenti in buon luoco, ruppero in quel giorno quei dell'Iola,

iquali fpinti dall'ira di quell'inganno, corero contra di loro. E dando la caccia a


Demetrio allIola di Faro, uincendo inimici, hebbero la citt a tradimento. De=

metrio fugg con molta quantit di danaria Filippo Re di Macedonia. Ne dalui Rotta dida,

fu per loro dato: ma ritornando eglinella illiria, fu preo, er hebbe lepene, "":
De

ch'ei meritaua.

Il feguente anno lenimicitie, che erano tra Romanie Carthaginefi, fouer-

tamente fi dimotrarono; e queta guerra, fi come fuminor della prima, quanto


al tempo: cofi di quantit digenti, di fatti d'arme, dirotte, di danni, e di uccifo. **co Na
ni fu digran lunga di quella maggiore e piu graue. Il principale autore e pro= "
motore di queta guerra fu Annibale, Capitano de carthaginefi, figliyolo di annibale.
Amilcare, cognominato Barchino, infino da fanciullo eercitato crincitato contra

Romani. Percioche foleua dire Amilcare, che egli alleuaua tutti i fuoi figliuo-,,
li, aguia di cagnuoli, contra Romani. E cotui, ueggendolo duanzar di gran,,
lunga tutti gli altri d'ingegno, afirine per giuramento, che egli farebbe nimico

del popolo Romano. Perquetacagione lo fece ammaetrar con molta diligenza


in ogni diciplina, e moltopiu in quella delle arme, infino alla et di quindici anni.
Hit, di Gio, Zonara.

FF

8 z

S E C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R I E

Onde egli non pote fuccedernelmaneggio del padre; ma dopo la morte di Asdru=
bale, hauendo alhora uenti fei anni, enza poner tempo in mezo pretamente
prefe ilgouerno dell'eercito, ch'era in IJagna. E da oldati hauuto il titolo di
Capitano, fece s, che anco da Magitrati di Carthagine l'ufficio gli fu confera
nato. Dopo queto and Jubitoricercando qualche egnalata cagione dimouer

, gr Ro; laqualegli fu pota innanzi da segontini, popoli della spa


***" gna. Iquali habitando non lungi dal fiume Ibero, alquanto difcofti dal mare,
erano molto diuoti de Romani, e gli honorauano con ognilor cura; e nella lega,
che i Romani fecero co Carthaginefi, fi conchiue, che queti filaciaffero uiuer

nelle lor leggi, ne da esti Carthaginefi ueniffero offefi. Moffe lorguerraadunque


Annibale, tenendo certo, che i Romani o darebbono loro aiuto, o uorrebbono

far uendetta de danni loro. Si aggiungeua a queto, ch'egli fapeua, che ei abons
dauano di ricchezze, di che ei fopra tutto haueua di biogno. Et effendo pari=
mente indotto da altre ragioni, che quete ricchezzegli farebbono utilianco con
Diferittiene tra Romani, afalt i Sagontini. La Spagna,nella quale queti popolibabitauano,
pota con tutti i conuicini luoghi nella Europa uero ,etnedicco dicorre almare
mediterraneo er alle Colonne di Hercole, diftendendoi parimente nell'Oceano;
er occupa etiandio con lunghiimo tratto la terra ferma infino a Monti Pirrhe=
nei. Iquali tengolio dal mare, che gia era detto Bebricio, e dipoi fu detto Nar
bonee, infino al gran mar di fuori, e diuidono tutta la Spagna da confini della
Francia. Pra queti andarono adhabitar molte e diuerfe genti, non uando ne una
steffa lingua, ne una medefima maniera di gouerno. Ondene fono anco chiama=
ti con un medefino nome. Percioche i Romani Spagnuoli er i Greci dal fiume
Ibero iberi gli addimandano. Effendo i Sagontini affediati, chiefero aiuto a
* uicini, er a Romani. Iquali mandarono ambaciadori ad Annibale, chiedendo=
gli, che fi rimanee da offendere i Sagontini. Ilche non facendo egli, lominac=
ciauano, che toto nauigarebbono a Carthagine, e lo accuarebbono.Ma Annibale
mand alcuni Spagnuoli, iquali Jotto fetie di fedelt e di amicitia, come gli amba

fciadori fi auicinaffero,dicejero loro,chel Capitano non uifi trouaita; ilquale era


andato lontano a riconocer certi luochi: e gli confortafjero a partirfi fubito, af=
fine, che oue fi fapefje la uenuta loro, trouandofi il Capitano affente, non fof=
fero uccifi dal furor de foldati. Gli ambaciadori stimando cio effer uero, an=
darono a Carthagine. Oueraunandofi il configlio, gli altri Carthaginei confor=
tarono, che fi conferuaffe la pace: ma la fattion di Annibale affermaua, che i
carthaginea Sagontini facetiano di molte ingiurie, e che i Romani uoleuano con troppa curio=
fit prender cura di quello, che loro non apparteneua. Finalmente ualje ilparti=
a Romani, to di coloro, che uoleuano, che fi faceje guerra a Romani. In queto mezo

tempo Annibale fi diede con ogni ua forza a combatter le mura di 8


-

MOltu,

DI G I O V A N N I Z O N AR A ,

8 3

molti de uoi foldati furono morti, er un grannumero feriti. Et hauendo get


tata i carthaginefi una gran parte delle muraglie in terra, affaticandofi di paar
dentro per le ruine, furono da Sagontinigagliardamente riinti, onde esti fce
marono l'audacia, e que didentro prefero ardire. Ne per Annibale rimae dala

l'affedio, ilquale dur otto mei. Nel quale patio di tempo oltre a molti incom=
Prefa e rule
modi, che a Carthagnefi auennero; Annibale fu grauemente ferito. La citt na
di Sagon
fu prea in queta maniera. Condufero una Machina, laquale di molto auanzas
t0

ua le mura, piena di foldati armati ; parte, che fi uedeuano alla dicoperta e

parte, che stauano nacofi. E,mentre, che i Sagontinistauano intenti con ognilor
penfiero a combatter con quegli, che estiuedeuano, stimando, che e fofjero fo=
li, gli altri, che stauano appiatati ruppero di fotto il muro, er entrarono nella
citt. I S gontini fbauentati da quell'improuifo auenimento, accorero nella Roca
ca. E configliatifi infieme, fi rifolfero diprocacciar di ottener la loro faluezza
ton honete conditioni. Ma Annibale chiedendo coe fuortdi ognitermino di hos
nefi, ne effendo lor da Romani dato alcuno aiuto, dimandarono, che trammet=

tefferol afalto della citt tanto/patio,che poteero tra lor configliarfi del partito,
che doueuano prendere. Fra tanto abbruciando tutte le loro piu precioe coe,

quegli, che eranodeboli e non atti alle arme, l'un l'altro fi uccifero. Quegli, che
haueuano uigore e freca et,facendo impeto contra nimici, e ualoroamente coma
battendo, in queta guia morirono. Ogeta fu la cagione della guerra fra Roms
nie Carthaginefi. Percioche hauendo i Romani nuoua, che Annibale con lo aiua
to de confederati e con un grandiimo eercito fi affrettaua di uenire in Italia,
raunandofiil Senato, fi fecero uarie e lunghe dipute: ma Lucio cornelio Lentu= Deliberatio

lo hebbe a dire, che non era da metter tempo in mezo, ma daditerminar la guerra
contra Carthaginefi, e da diuidere in due parti cofi i Conoli, comeglieerciti,e da
mdar l'uno in Ipagna,e l'altro in Africa,affine,che in un medefimo tempo fidee nefe.
:"g"
ilguato a terreni de nimici, e fi moletafjero i loro confederati, ne potefero esti
aiutar gli Spagnuoli, ne afettare aiuti da loro. A queto rifofe Quinto Fabio

Maimo, che non fi doueua effer cofi frettolofia deliberar la guerra, mapri
mieramente mandare ambaciadori. Onde, fe e purgaffero la colpa, farebbe da

acchetarfi, e fe confeffaffero la offea, alhora finalmente fi dourebbe guerrega


giar contra di esti, e recare in loro la cagion dellaguerra. E tale fu in fomma il
parere di queti due. Piacque al Senato di fare apparecchioper laguerra, e man=
dando ambaciadoria Carthagine, di accuare Annibale. E fe esti approuaero

quello, che sera fatto, che fi ufaffe la ragione. E fe ne imputafjero Annibale,


che fi dimandaffe, che eglino lo concedeero in poder loro: e feestinol mandafG

fero, alhora fi doueffea quegli bandir la guerra. Partiti, che furono gli amba=
fciadori di Roma, e giuntia Carthagine, cripota lambaciataloro, iCarthagis
*

FF j

s4

s E c o N D A PA R T E DEL L'HISTORIE

nefi conultarono di quello, che a fare hauefjero. Asdrubale, che era mo di co


:::::::: loro, che erano ubornati da Annibale, propoe, che ricouerajero l'antica li=
8"
bert, e rifiutafferola fruit, che haueua apportata la pace, prouedendo di das
nari, e di genti, e procurando di far nuoue leghe. Et aggiune, che feesti con=
Deliberatio

cede/jero ad Annibale, ch'e trattaffe la guerra a fuo arbitrio, ogni coa farebbe
amminitrata bene, ne esti uerrebbono a fentire alcuna moletia. Hauendo egli

cofi parlato, diffe all'incontro il grande Hannone, che non fidoueua tirar teme=
rariamente per piccioli or altrui errori la guerra a doo la Republica, potendo
in alcune coe motrar dinon hauer fatto ueruno inconueniente, crin altre recare

la colpa a coloro, che erano stati autori del fatto. Ilquale come hebbe finito di
fauellare,i piu uecchi tra Carthaginefi,iqualieranoricordeuoli della prima guerra,
a lui acconentirono:egli altrigiouanettise fetialmente coloro,iquali erano in ft=
uore di Annibale; gagliardamente gli contradiuano. Ma non dando a gli amba=
fciadori alcuna rioluta ripota, e motrando di non far di loro itima, Marco
Fabio, raccogliendo il lembo della ueta, e facendo di effo un feno, qui dentro
( diffe) ioui reco la guerra e la pace: prendete qual delle due uolete. E rion=
-

i: aria dendo esti, che nom uoleuanoprender nequeta ne quella, ma quello, ch'eilor defa
*"* fe, lietamente piglierebbono: incontenente diffe; io uidinuntiolaguerra. In que
sta guia adunque e per quete cagioni fra Carthaginefie Romani fi cominci la
econda guerra: egli effetti, che eguirono, furono innanzi dimostri miracoloa

proiii.n. famente da celeli egui. Percieche in Rem In Be fauell con uoce bugn3

un'altro ne giuochi Romanifi gett giuda certi tetti nel reuere, out affog.
:en:ia Da cielo caddero molte faette. Delle statue uc fangue, e dello feudo dun fol=

::::::" dato: ene proprialloggiamenti un Lupo tolfe dimano a un'altro la pada: Ad


Annibale, mentre egli paaua l'Ibero, parue, che molte non conociute betiegli

.motraffero
la .aiu E fece un cofi fatto .ongof ,eurapilG che daglilddij fof
*

|-

fe chiamato al loro configlio, ev impotogli, ch'ei menaffe l'eercito in Italia; e


che ei glidefjero una guida, imponendogli, ch'eila eguitaffe, Jenza che fiuola
geffe a guardare in dietro. Ma egli uolgendofi, uedeua uenire una gran tempe=
sta, e feguire un dragone di fomma grandezza. Di che marauigliandofi, gli pas
reua dimandar alla guida quello, che tali cofe fignificaero: laquale gli rifofe,
che elle lo aiuterebbono a ditruggerla Italia. Queti fegni ad Annibale recarono
buona peranza, co a Romani un grande ifauento. Iquali diuidendo legenti e
i Conoli in due parti, mandarono Sempronio Lungo in Sicilia, cv in Ifagna Pu=
blio Scipione, Annibale ancora difiderofo di fare impeto nella Italia alla Primas

uera, affrett il uiaggio. E quella partedella Francia, che fra i Piremeie i


Rodano, pa enza combattere. Ne alcuno uenne ad affrontarlo, infino a tan
to, ch'egli arriu al Rodano. Quiui e gli oppoe Scipione; e, benche le fue
genti

D 1 G I OV A N N I Z O N AR A.

3 r

'

genti ancora non erano giunte: nondimeno con que del paee, e con lo aiuto de
conuicini, ruppe i nauigli, che quiui erano, e fi mife a guardare il paaggio del

fiume: Annibale; quantumque conumae qualche tempo in far fare zatre, e a:en.
diuerfi legni; nondimeno per ilgran numero degli operat, che egli haueua, ap= pali: Ro

pret tuttele coe necearieper paffare il fiume, prima che le legioni di Scipio= "***""
ne arriuafjero. Et impoe a Migone, uo fratello, che infieme con i caualli e con
alcuni foldati fed ti, per la parte, doue il fiume erapiu largo e ditinto da al=
cune fole, ualicaffe. Et egli and,doue ilguado era piumanifeto, affine, che

i Francefi, quiui uolendogli far refiftenza, ingannandogli, paffaffe per quelle


riue, che esti haueffero laciate con poca difea. E cofi auenne. Effendo Magone
paffato di l dal fiume Annibale con i fuoi, che erano entrati il guado, come
peruennero nel mezo, leuarono il grido: e diedero nelle trombe. E Magone afs
faltando i nimici dopo le falle, gli huomini e gli Elefanti pafjarono enza peria
colo. Erano apena pajati, che giunero le genti di Scipione. Et hauendo l'uno
e l'altro Capitano mandatii cauallia riconocerle coe del nimico, fu il fine della
battaglia della caualeria il medefimo, che fu dituttala guerra. Percioche i Ro

mani hauendo nel cominciamento il peggio, furono uincitori con molta perdita de ria de:

iloro. Quindi Annibale con moltapretezza eguitando il camino di andare in:"


Italia, hauendo foetto delle uie piu facilie piu breui, quelle fchifando, epi=, :
guerra. la
-

--

- -

gliando altri camini, fotenne di gran diagi e danni. Percioche i fuoi foldati Quanto

pa

furono grauemente offei da monti precipitofiimi, da ualliper il fofio de uenti ::::::::


|

piene diprofonde neui, e da duriimo ghiaccio; e molti foldatio per ilgran fred
::
do, o per fame uiperirono; molti anco ritornarono alle cafe loro. Dicefi, che te in Italia

ancora Annibale fu in procinto di ritornare, ma lo ditolfe da quel peniero il


fapere, chel uiaggio, che fatto haurua, era stato il maggiore epiu faticoo di
quello, chegli rimaneuada formire:eper quetacagione non rimae di gire auan=
ti. E ubito effendo ueduto oltrele Alpi, apport a Romani marauiglia epa.

rimente hauento: emel eguireauanti foggiog tutto quello, che egli incontr. z
Scipionemand Gaio Scipione, uo fatello, ilquale era Juo luogotenente,in /pa.:
gna, per impadronirfidi leipotendo, ouero per ritirarui Annibale: er egli and ***
contra di lui. E per alquantigiorni non fecero coa alcuna: dipoi l'uno e l'altro

fi apparecchi allagiornata. Ma prima, ch'e ueniffero infieme alle mani, An


nibaleraunando i uoi foldati, quei,che erano stati prefi nel camino, fi fece ue
nire innanzi, dicendo loro, fe e uoleffero, effendo futiuinti,patire una feruit

perpetua, ouero combatter tra loro da corpo acorpo, accioche quei, cherima. censun.
neffero uincitori, foero enza alcuna taglia rimestiin libert: Hauendo estielet. :::::::::

tatultima conditione; glimie allazuffa:laquale effendo fornita, con un belly. :::::::


fino parlamento inamin i fuoi oldati, egli fece uolonterofi di combattere, il
Hist. di Gio, Zomara,

r r j : ""

86

SE C O N D A

P A RTE

D E L L'H IST O R IE

medefimo fece Scipione dall'altra parte. Dipoiattaccarono con tanta forza if

fatto d'arme, come combattefero con tuttiglieerciti. Ma Scipione hauendo pri=


. . , ma tentata la battaglia della caualeria, perdendo molti, fu uinto e ferito, e fa

::::::. rebbe anco stato uccio; fe dal figliuolo, chenon hauetapiu, che dicifette anni,
non foffe stato difefo e faluato. E temendo, che anco la fanteria non foe fo=

Jo,

aerchiata, ubito fece fonare a raccolta; e la notte fi dipart. Annibalelamat


tina ueggendo, ch'egliera partito fi ridue alla riua del Po; oue non trouando

pure un jol legno (percioche Scipione haueua fatto abbruciare tuttiinaugi)


Magone & impoe a Magone fuo fratello, che con la caualeria paaffe a nuoto il fiume, e

::: guitasti Romani. Et egli andando al diopra uero i fonti del fiume, tragget.
t gli Elefanti, doue il fiume era piu ueloce: cr egli ancora, fargendofi e rom
pendofile acque d'intorno a igran corpi degli Elefanti, in fa di loro pa piu

Ro.

ageuolmente. Scipione effendo fopragiunto da nimici, non fimoffe di luoco;er


haurebbe attaccata la pugna, fe i Francefi, che erano nel uo campo, lanotte non

foero paatiin quello di Annibale. Turbato da queta nouit, e molestato dat


dolore della ferita, la notte ridueglialloggiamenti in luogo piu alto, egli fora

tific di trincere e di fost, non effendo alcuno, che timpedije. Dipoi arrius.
rono i Carthaginefi, e fi accamparono preo a un fiume, che era nel mezo. Men=
tre che scipione per il dolor della ferita, e per la riceuuta rotta, non uciua de
gli alloggiamenti, afettando di hauer maggior numero di oldati: Annibale ten
tando in darno molte uie per indurlo alla battaglia, mancandoglilauettouaglia,

afalt un certo Castello, nel quale i Romani haueuino ripoto una gran quantit
di frumente: e, perche con la forza non poteua fare effetto alcuno, corruppe
con anari il Catellano a dargli itCatello a tradimento. Del quale effendoffim=

padronito, entr in ieranza di hauerne degli altri oper forza, o perdanari,


--

Fra tanto Lungo, com mettendo alla cara del uo luogotenente la Sicilia, chiam4=
to da Scipione,a luife mand. Nemalte dipoi per ambitione,e perche haueuauins
. . . ., ... ti alcuni, che andauano faccheggiando, mentre che con molta fretta correud alla
-- ",
battaglia, cadde in certi aguati, e da Annibale infieme con la caualeria e congli
wr

1 eg r: Elefanti fu rotto e posto in fuga: nella quale molti furono tagliatia pezzi, e

"*" moltitemerariamente gettanfi nel fiume, ui perirono, er


,

alcuni pochi ifcam

parono infieme con Lungo. Ma Annibale per queta uittoria non firallegr:
perciocheui perde molti foldati, e tutti gli Elefanti, fuor che un folo, confima
tidal feddo e dalle ferite. Facendoiadunque certa tregua, ambedue fi ridu:

': - fero ne luoghi de confederati, e nelle lor citt inuernarono. A Romani abona

dauanoa batanzale uettouaglie. Ma ad Annibale non effendo a batanza quelle;


che da confederati gli ueniuano date, afaltandoi uillaggier i cafestide Romaa

... nizalcune uolte uinctu, Cr altre era rifbinto, Vha uolta effendo da Lungo uins
|-

--------

-----: -

to nella

- D 1 G I OV A N I ZON AR A , !

87

to nella battaglia della caualeria, hebbe una ferita. Onde alcuni Romani prens
dendo animo gli ucirono contra, mentre egli combatteua le mura. Ma ey egline
furono tagliati a pezzi, e
il Catello, che fi refe: ev i Romani, che

furono fatti prigioni, tutti fimilmente furono uccifi, e laciati andar gli altri. annibale .
Quetomedefimomodo ferb in tutti i prigioni, accioche per queto egli fi fl- :::*

cffe amichele citt. olireacio firibellarono anco moltide gli altri,Francefi, "*"
Liguri, e Thocani, parte uccidendo i Romani, che erano nelle citt loro, e par=
te rendendofi. Volendo Annibale andare in Thocana, fu da Lungo moletatoa
faitempo: e molti dall'una e dall'altra parte tagliatia pezzi, and nella Liguria,
oue fi ferm molti giorni, hauendo foetto opra de fuoi, e non uolendo cre=
deretemerariamente adalcuno. Onde cangiando panni, e mettendoi una capie Diligenza
gliaia poticcia, cr alcune uolte fauellando in altra lingua (percioche egli ne fa= ::
peua molte, er anco la Latina) la notte e il giorno molte coe ucdeua cr udiua;
alcune anche eglidiceua, fingendo pure diejere un'altro.

M E N T R e, che quete coe in Italia fi faceuano, l'altro Scipione,ch'era Gaio,


arriu in fagna; e pree tuttele fue contrade maritime infino al fiume Ibero,cy Fatti di sci

anco molti altri luoghi fra terra parte con la forza, alcuni di uolont; e pree :
anco Hannone, uincendolo in un fatto d'arme. Lequai coe intefe da Asdrubale,
fatello di Annibale, paato tibero, erikauuti alcuni dicoloro, che haueuano
ribellato, uenendo Scipione contra dilui, non l'apett. I Romani crearono Fla=
minio e Gaio un'altra uolta Confoli. Annibale hauendo hauuto nuoua nella Pria
'mauera, che Flaminio e Seruilio Gemino ueniuano contra di lui con un grande efer

cito, uolgendofia trouare aftutie da ingannargli, e fingendo di fermarfi, doue


egli fi trouaua, equiui hauere in animo di combatter con effo loro, mentre i Ro=

mani credendo queto effer uero, fidauano a guardar tracuratamente ipa, la=
fiandolacaualeria negli alloggiamenti, e la notte fatteraunar le bagaglie, er a

grande agio ucendo fuori de luoghi stretti, and alla uolta di Arezzo, fegui=
tandolo anco, poi che fu andato molto innanzi, la caualeria. I Conoli poi che
conobbero l'inganno, quiui rimae il Gemino, affine di moletar coloro, che ha
ueuano ribellato, e uietar, che porgeero aiuto a Carthaginefi. E Flaminio fo

lotenendo lor dietro, mentre che esti fi dipartiuano, affine, che la uittora foe
tutta di lui folo s'impadron di Arezzo auantialla uenuta di Annibale.Percioche
Annibale, mentre ch'egli cercauale strade piu fedite e breui, capit in alcuni

luoghi, periquali non fi poteua paffare: onde fece perdita di molti foldati, di
molti betiami, e dun'occhio. Finalmente tardo peruenuto ad Arezzo, trouan= Aanadiaa
doui Flaminio, non ne fece conto. Ne per uolfe uenire a giornata (percioche nibale.

non glipareua illuoco apropoito) ma per far proua della qualit dellingegno
dicotui, diede ilgueto al paee. Et andando i Romani dicorrendo auanti, egli
R

F F iiij

88

SE C O N D A PARTE D E L L'HIST O R I E

fingendo di hauer paura, ritir a dietro l'eercito. E leuando la nottegli alloga


giamenti, e preo un'altro luogo acconcio alla battaglia, mand la maggior parte
della fanteria a fare un'aguato ne monti, crimpoe a tutta la caualeria, che in
luogo aperto fi stefje appiattata per aiutar, quando erabiogno: cr egli con po=

ch tenne gli alloggiamenti opra un colle, Flaminio raicurandofi per uederl


con pochi nel colle: e stimando, che egli haueffe mandato l'eercito in parte lon=
tana, hauendo preo fperanza di poterlo pretamente hauer nelle mani, poi che
erain quella guia abandonato, temerariamente and ne luoghi stretti: e quiui
(perche era l'horatarda) fi ripos. ntorno alla mezanotte i Carthaginefi, tros
uandogli enza alcunaguardia (tanta era la ficurt, cheei haueuano) addora
mentati, in un tempo da tutte le partigli circondarono:e di lontano con dardi,
Rotta di Fla

fionde, e fette alcuni, che ancora giaceuano, altri, che fi uetiuano le arma

::::::" ture, ferendogli, enza riceuere esti offea alcuna tutti uccifero. Perciocheti Ro
******- manitrouandofi albuio, er effendo un tempo nuuilofo, non effendo alcuno, che
combatteffe alle strette, non poterono adoperare il ualor loro. E tanto fu il tua
multo, crei furono affaliti da tanta confufione e fauento, che un gran terre
moto, che alhora duenne, non fentirono, benche molti edifici ruinaffero, emola
ti monti alcuni fi aperfero, e parte ruinando adeguaronole ualli: cri fiumiucen
do delloro antico letto, per altri luoghi dicorrenano. Lequali coe, come che in
Thocana auenfero, non furono per fentite da cotoro, che combatteitano, Fu
morto il medefimo Flaminio, e tagliata apezzi una grandima moltitudine. Mol=
ti ancora bauendo preo un certo colle, come apparue il giorno, mettendofi a fug
gire, furono prefi, e dando le armee e medefimi, effendo lor conceduta la uita,
fi mifro in poder de nimici. Ma Annibale, tenendo poca memoria de giuras
menti, tutti i prigioni de fudditi e confederati de Romani laci andare: cr i
Romani fece legare e guardare. Fatte quete coe, e drizzando il uo camino
*-

uero Roma, er effendo peruenuto infino a Narni, dando ilguafio ai terreni, e


foggiogando diuere citt, eccetto Spoleti, tolfe in mezo Gaio Centenio, chifati
Morte di ca prima i foi aguati e l'uccie. Cacciato di Spoleto, ueggendo rotto il ponte di

ni.

Narni, er intendendo, chel fimile era fatto de gli altri fiumi, iquali era me=
ftiero, che egli paaff, laciando il camin di Roma, fi uole in Campagna; di cui

intendeua, chel terreno era fertilistimo, e che ella haueua una citt, detta capo
ua, grandiima, de qnali luoghi oues'impadronie, stimaua in brieue hauer tut
tele altre citt. I Romani intea queta rotta, meti e ripieni di cordoglio, e

piangendo e medefimi, e coloro, che erano stati uccifi, fecero tagliar tutti i Pon
ti del Teuere, fuori che un folo: e le mura, che in molti luoghi erano sdrufate e
debcli, pretamente rinouarono: e crearono, stando innanzi alpopolo, un Dittaa

tore: e parendo loro, che le cost procedeero troppo bene, quando esti fofero
*

'a>

p1 GIov ANNI ZON R .

..

89

Jalui, d confederati non mandarono aiuti. Mainteo, che Annibaleandaua in


Campagna, deliberarono anco di aiutare imedeimiloro confederati. Mandaros info Fa
no contra Annibale Fabio Dittatore, e Marco Minutio Capitano della caualeria:

iquali effendo col andati, non uennero feroagiornata; ma standogli di dietrole: ""
falle, lo andauano empre eguendo, croeruando, quando lor ueniffe detra
occaione di combattere. Percioche Fabio non uolle eperimentar la forte della
guerra con foldati timidie uinti contramolti e uincitori. Indotto da quete raa
*gioni me foccore altri pat, ne la Campagna. E ferrati inimici in esta Campas

:
|f

gna da tutti i lati, iquali non fapeuano, qual foe l'intento fuo,tutte le nottigli
andauapure offeruando. Perchea lui non mancauae peruia del mare, e dalle citt
de confederatiabondeuole uettouaglia:e apeua che eglino non uene haneuano da

alcuna banda, fuor che dei bottini, che faceuano nelle campagne.Perquete ca=

gioni foteneua uolentieriil temporeggiare,e da citadiniera chiamato ilbadatore.


:, O R A Annibale, opratando il uerno, non potendo per difagio di uettouaglie
tenerle stanze in quel luoco, e tentando diuere uie in darno d'ucir fuori di Cam

pagna, us una tale aftutia. Raumatiinfieme tutti i prigioni, accioche alcuno, nibale per
non fuggie, e faceero intendere a Romani quello, che da lui fi faceje, gli ::R:
fece tagliare a pezzi; e facendo legare alle corna di tutti i Buoi, che haueua nel ******
|-

|-

|-

|-

fuo campo, alcune fiaccole, e dinotte conducendoia monti de Sanniti, caccian=


do fuoco nelle fiaccole fece pungere i Buoi : iquali per il fuoco e per le punture
diuenendo arrabbiati,in molti luoghi abbruciando la felua,gli fecero ageuole ilpas
faggio. Percioche i Romani, che erano ne gli alloggiamenti, e opra a colli,

dubitandofi di qualche aguato, non finoffero. Intal modo Annibale arriunel ranse n
terreno de Samniti. Queto fatto conociuto la mattina da Fabio, tenendogli effo 3:e in
distro, posti in fugaquegliche erano stati laciatinelcamino, percberibuitastro
#

inimici, e uinti i loro confederati, fi accamp non lunge da carthaginefi: mala


fciando di combatter, uiet, che esti andafjero tracorrendo e predando. onde
Annibale per diagio di uettouaglia deliber di prima afaltar Roma. Mauega
gendo, che Fabio non uolendo attaccar lagiornata, lo andaua paffo pao fegui
tando, ritorn nel terreno de Sanniti. El Dittatore da lui mainon fi allonta

nando, e folamente intento, che non perdee alcunde fitoi, e che haueffe fempre
abondanza diuettouaglia et egli alloncontro altro, fuor che le arme,nepoteffe haa
uere aiuti dalla patria.Percioche i Carthaginefilo deleggiauano, criuendo egli los Annibale
ro come amminitraua bene la guerra,e che le coegliprocedeuanoproperamente,e .
!tuttauolta chiedeua danariegenti: parendo che le domande non fi confermafero
con i fuccei. Percioche era conueneuole, che i Capitani contentandofi degli eers

citi mandaffero alla patria danari, enon glimendicaffero, e ne haueffero biogno.


E, mentre Fabio funell'eercito, a Romaninonauemme alcuno accidente contras

9 o se co N f PRT E T E LI H 1st o R 1 E
rio. Ma effendo egli dipoiper le publiche facende andato a Roma, inciamparo=
no. Perche di nuouo il Capitano della caualeria ripieno di gouanile ardire, e non
hauendo riguardo alle diuerit dei cafi, che pojono occorrer nelle battaglie, er

effendogli moleto il temporeggiardi Fabio; hauendo folo il gouerno, cordan=


Temerit di dofi de mandati del Dittatore, uenendo al fatto d'arme colnimico, nel comincit=

: mento hebbe fauoreucle la fortuna: ma finalmente fu uinto: e farebbe stato con


tutto l'eercito tagliato a pezzi, fe peranentura i Samniti arriuando in aiuto de

Romani,i Carthaginefi non hauefjero stimato, che foffe la uenuta di Fabio. Iquas
liper queta cagione ritirandefi, auifando egli di effer uincitore, fcrije a Roma
magnificando la ua prodezza dimofira nella battaglia; e calunniando il Dittatos
re, come pegro, temporeggiatore, e quello, che procacciaffe digionare a nimici.
H Romani stmando, che ueramente Rufo hauefje uinto, fuor di feranza ripis
gliando animo, lodandolo, facendogli honore, hebbero fofetto di Fabio eper
la calunnia da cotui datagli, e perche i nimici in Campagna hauendo arfe tutte le
poffeioni di altri, non abbruciarono le fue: e manc poco, che nol priuaffero
del Magitato. Ma stimando, ch'ei foffe di utile alla Republica, cio non fecero.
Ma diedero al Capitano della caualeria ilmedefimo podere, che haueua egli, afis
patienza , ne che ambedue hauefjero parigouerno nellejercito. Per queto decreto Fabiopums

:::::: tonon fiadir nero cittadini netol uo collega; Ma Rufo, de innanziera


#:: poco prudente, alhora molto piu diuenendo uperbo, non pote contenerfi di non

dimandare, che e doueffero un giorno tuno, e dopo l'altro, er anco, che effo
molti giorni uicendeuolmente hauefje folo il gouerno. Dubitandofi Fabio, che,

quando egli hauefje tutto l'eercito, non lo conduceffeamale, non uolle, che nius
no lo hauefje intero, ma diuidendo i foldati, al cotume de Conoli, l'uno e l'altro
egualmente hauefje priuate forze. Rufo adunque ubito saccamp altroue, ac
cioche appariffe, che egli da fe stefjo teneua tautorit e il gouerno, e non era
foggetto al Dittatore. Ilche compreo da Annibale, lo incit al fatto d'arme fot=
to fetie di uolere occupar quel luoco: er hauendolo da tutte parti con inganno
tolto in mezo, lo mife in pericolo di perder tutto l'eercito; fe Fabio con afjaltars

il nimico dopo le falle, aqueto non fi opponeua. Hauendo riceuuto Rufoque


stapercoffa, mut animo; ele reliquie dell'eercito pretamente riducendo a Fabio,
non afettando altrimenti la deliberation del popolo, gli diede uolontariamente il
gouerno, ilquale egli folo di tutti i Capitani delle caualerie hauena ottenuto. Di
che fu da tuttilodato. E fubito Fabiolo riceuette tutto con la confermatione del
popolo. Dipoi fi diede a condurre i foldati cautistimamente, e douendo ucir del
Magitrato, nel dar l'eercito a Conoli, gli auerti finceristima ebenignamente di
tutte le cofe, che eglino haueuano a fare. Iquali da fe stei confideuolmente non

eeguiuano coa alcuna, ma tutto per configlio di Fabio; ancora che Gemino fi
ba

:
hauena portato ualoroamente,e gli era b e felice ucceo " . . .
tioche ueggendo, che l'armata de Carthaginefi andaua alla uolta d'Italia, ma per mino.
te difee, che factuano i Romani, non ui poteua arriuare, nelnauigare fortific
Corfica per la Sardigna. E mettendo in terra nell'Africa, faccheggi la marina.
Ma, benche cio egli haueffe fatto: non per inuperb, inguia, che fi mettee ad
DI GIOV N N I NA RA ,

afaltare Annibale temerariamente: m obed alle impoitioni di Fabio, onde le


citt non cofiageuolmente, come prima, fi ribellarono, accotandofi a Cartha
gineff; temendo, che, oue Annibale foffe facciato d'Italia, da confederati de
Romaninon ueniffero trattate male. E la maggior parte coniderauano le cofe,
che poteuano occorrere: ma pochi per ritornauano in lega con Romani: benche
alcuni anco mandarono loro doni. Ma di molti doni fatti da Hierone, hebbero
folamente frumento e il egno della uittoria, ancora che erano tanto poueridida=

nari, che la moneta diargento, che era prima di argento chietto epuro, falfifi- :
carono colmetteruirame; ouete coe alhora fi fecero in Italia. Main Roma:
onete di
-

|-

congiurarono alcuni ferui: uero che la congiura fu toto dicouerta e ditrutta. rgents.

Vi fu anco trouato una pia; laquale, effendole mozze le mani, fu laciata an= Fni di sa.

dare, acciocheella
a carthaginefinuntia
uamistria.
Scipione
fu uin:"
citore
nella Spagnafoe
in battaglia
nauale.Perciochedella
effendo
da principio
la pugna
dub Ena bioa, fece tagliar le uele alle naui, conquetoatto dimotrando, ch'egli uoleua,
che i faoi combattefjero con maggior prontezza: ne folamente diede il guato al=
le poffeioni, ma anco foggiog moltiluoghi forti: e per opera di Publio Scipioa
ne fuo fratello aggiune all'Imperio Romano la citt di spagna.Percioche effendo
uno Abelo Spagnuolo creduto fedelea Carthaginefi,egli ueramente fauoreggian
do alle cofe de Romani, indue colui, che haueua in guardia gli hotaggi degli
Spagnuoli, a lafiargli andare alla patria, accioche compiu ageuolezza fi ridu=
ceffero la citt alla beniuolenza de Romani. Ilquale, fi come autore dicotal coa
fa, prima hauendo mandati mei a Scipione, e fattogli fapere il fuo animo, uit
menandogliuna notte, fu pref. I Romani, mandandogli alle cae loro, hebbes ro le citt loro per uia di deditione. Lequai coe mentre felicemente fuccedeuas
no, riceuettero una rotta er una perdita tale, che mai per adietro, ne dipoine
riceuettero una piu graue. E queta fu dimostra per i prodigij, e predetta mola
to a dietro per i uerfi della Sibilla. Fu ancora mirabilelo pirito diuino di Mara
-

----

co indouino; iquale prediffe, che eglino, fi come diffi per la prima origine::****
da Troiani, doueuano riceuere una notabil rotta nel terreno di Diomede. Que="'
sto nella Puglia de Dauni, preo il nome da Diomede, che u habit, altempo,
the egli andaua errando. Percioche in queto terreno un luogo, detto Canne,
oue esti furono tagliati a pezzi, preo al feno Ionio, e le bocche dellAufido. Rottaero

Gliauertiuala
sibilla, che fi douestero guardar daquelluoco; er aggiune, che:"***"
:: *

9 = S E C O N D A PARTE DEL L'H I S T O R IE


loro per non giouarebbe auertimento, ne diligenza, che uimetteero. E tali
furono le parole dell'indouino, e della Sibilla, l'effetto auenne in queta maniera.

rasis eau.
Haueuano
il gouerno dellelegioni Paolo Emilio,e Terentio Varrone,huomini diis
II11
.. . . .
is, rerentio mili di natura. Percioche l'uno era nobile,adorno di dottrina,e anteponetta alla aus
-

|-

*** dacia empre la ficurezza delle ragioni. Ma Terentio,effendo alleuato traplebei,


** crauezzo a una importuna audaciu, fi come di ogni altra cola haueua cattiua
** openione; cofi per la moderatezza del uo Collega riputaua di tenere egli olo il
**gouerno degli eerciti. Ora ambedue uennero molto a tempo a gli alloggiamenti,
Perciochene Annibale haueud uettouaglia, e le coe S/agnuole erano tutte tur=
bate, e i confederati lo abandonauano. Onde fe ei hauejero pure alquanto tema
poreggiato, enza fatica farebbono stati uincitori, Mala temerit di Terentio,
e la moderatezza di Paolo furono cagione della loro ruina. Percioche Annibale
procacciando d'indurlitoto alla battaglia, con pochi de fuoi affalt le monitioni.
E dato l'affalto, uclontariamente fi ritir, affine, che fingendo di temere, piu
ageuolmente glipotee tirare al combattere. Et imponendo Paoloa fuoi oldati,

:::
nnibale. che rimaneero di eguitare inimici, motrandoegli di hauer paura; leuando di
-

--

- 1

notte le coe principali come uoleje dipartirfi, nelaci molte ne gli alloggiamens
ti. Ele altre coe ordin, che fi portaero con negligenza, accioche i Romani
effendo intenti alla preda, egli poi gli afaltaffe. cio nel uero farebbe duenuto,
fe Paolo non hauefje fatto fermare i foldati e Terentio malgrado loro. Annibale
poiche queta aftutia non gli uccee, la notte and a Canne. E conociuta la

qualit del fito del luogo, attaa far delle imbocate, er a combattere, quiuipos
fe gli alloggiamenti, e tutto il terreno, che era arenoo, fece romper con l'aratro,
affine, chementre fi faceela battaglia, fileuaffelapoluere, procurando, chel

uento, che foleua foffar dimezogiorno, gli feriffele falle. I Confoliueggens


do la mattinagli alloggiamentiuoti, primarimafero cheti, dubitando di aguati,
Il eguente giorno fi riduero a Canne, e l'uno e l'altro feparatamente fi accam,

p preo il fiume. Percioche per la diuerit de cofinmituno chifaualapratis


ca dell'altro. Rimahendo Paolo in ripoo, Terentio uolle attaccare il fatto d'ar=
me:neper lo fece, ueggendo i oldati poco pronti. Ma Annibale uolendo a

lor dipetto indurli alla battaglia, non gli laciaua fare acqua, ne coreggiare; e

i corpidi quegli, che i uoi haueuano amazzati, faceua gettar nel fiume preo
illuog, oue esterano accampati, affine, che rimaneero dibere. Da quete
coe incitati i Romani, ordinarono la battaglia. Ilche anteueduto da Annibale,

fatto porreaguati otto i colli, er ordinato il rimanente dell'eercito, corruppe


alcuni fuggitiui: a quali impo, che toto, che fentifero il fegno, gettando uis
* thute ele pade piugraui, riteneffero i folipugnali, affine, che riceuutida ni=
mici come diarmati, all'improuio gli afaltaero. I Romani ueggendo la mata
tikt

D I G I O V A N N I Z O N A R.A .

9 3

tinateercito di Annibale stare in procinto di combattere con le arme in mano, efs


fiancora fi armarono. Dato adunque dall'una e dall'altra parte nelle trombe, a

bandiere piegate fi attaccarono infieme, e con dubbio auenimento, uariando la


battaglia, combatterono infino alla met delgiorno. Ora effendo nato il uento,
e i finti fuggitiui riceuuti, e come difarmati, poti alle falle de Romani,
perche non foffero opprei da Carthaginefi: alhora quegli, che erano negli
aguati, datutte parti fi leuarono; er Annibale ferendo i Romani dalla fronte
con la caualeria, e gli altri nimici offendendogli, ne meno iluento nel uolto con
molta uiolenza moletandogli, ei da tutte le bande erano turbati, e parimente era
lor di danno lo feo anhelito per la fatica, in guifa, che non uedendo, ne po=
tendo parlare di qua dila enza alcunordine ueniuano amazzati. Fu adunque
tanta la quantit de gli ucrifi, che Annibale non fi cur di far ritrarre il nume=
rodella moltitudine: nemeno fariffe a carthaginefi quello de Caualieri e de Se=

natori, ma lo fece loro intendere peri moggi pienidiannelli, che a quellimand.


Percioche folamente i Senatoriei caualieriustuano annelli. Molti ancora infies
me con Terentio icamparono, ma Paolo uirimae morto. Ora Annibal non es

guit color, che fuggiuano, ne and a Roma. Percioche, come che egli pote=
fe o tutto l'eercito, o parte alla diritta condurre a Roma, non per ci fece, ben

che Maharbale uelo efortaff. Oude furimprouerato di aper uincere, ma non takas

ufar lauittoria. Percioche maipiu i Carthaginefinon hebbero occaione di poter:


far quello, che alhora da Annibale fu diprezzato. Et Annibalepocia fi penti :"*"
inguia di hauer alhoralaciata quella imprea, che hebbe a dire con alta uoce: o

Chne , Canner.

O R a i Romani effendo poco meno, che diffrutti, ricouerarono la uittorit


per opera di Scipione, figliuolo di quello Scipione, che guerreggi nella Spagna,
ilquale difee il padre ferito. Alhora effendo egli foldato, fi fugg a canuio ; ::::::: i

eiodato da coloro, chequiuiserano ricouerati, gli fu dato dagfjie uolonta-*"*


4

riamente ilgouerno: onde fortificando egli il luogo, mand a conuicini prefidij,


effendo prudentiimo neldeliberare, e nell'operare. Que, ch'erano in Roma, ina
tea quella memorabil rotta, non la credettero, e poi, che ne hebbero ferma cer=
tezza, amaramente ne pianero. E raunandofi il Senato, fi dipartiua enza
prendere alcun partito, infino a tanto, che fu detto da Fabio, che fi doueffe man= Quinto ra.

dare ariconocer, come era auenuto il fattoparticolarmente, e gli andamenti di :::::.


Annibale. E che esti non fi doueuanodare al pianto, ma proceder pian piano, detaafia

affine, cheatempo fi poteje far quello, chera dibiogno; e che era da fr tut-*"*
to quello eercito, che fi poteua maggiore, e da chiedere aiuto a conuicini. Ora
hauendoei inteo, che Annibale fi troudua nella Puglia, e riceuute lettere da Te=

rentio della ua faluezza, e de uoi fatti, ricreandoi alquanto, crearono Dita

94

s E co N D A PARTE D E L L H I S T ORIE

wares ou tatore Marco Giunio,e Tiberio Sempronio Gracco capitano della caualeria; e fu
::: Dinas bito
eriffero,
che fi faceero
oldati
non folamente
giouani,ma
uecchi:
or
aprendo
le prigoni,
promettendo
a malfattori
lafjolutione,
cz aanco
ferui
la liber
re.

t, poero anco nel numero de foldati i ladroni. Apprefjo mandarono a chie

dere aiuto a confederati ; iqualiefjendolor ricordati i beneficiriceuuti da Romas


ni, alcuni promifero frumento alcuni danari, quello, che prima non erano ufi
di fare: e mandarono in Grecia per ottenere aiuti, o per condur di lei oldati a
foldo. Annibale, come intele il prouedimento e l'apparecchio, che faceuano i
Romani, fi ferm in Canne, non ierando piu con improuifo affalto di poter

prender Roma: e i confederati, come haueua fatto prima, laci andare friza
taglia, ferbando i prigioni Romani, mo da peranza diuendergli, er accrecer
con i danarile fue forze , e cemar quelle de Romani. Ma non uenendo ueruno
per ricuotergli,diede ad alcunilicenza digire alle cae loro per cagione di toglier
danari, con giuramento, cheei ritornerebbono. Ma non uolendo i Romanine
anco alhoraricuoterli, mand quegli, che erano di alcuna itima, a Carthagine.
Crudelt di Gl; altri , parte con crudeli tormenti
morire , parte cotrine . combattere
::::::.." in fra di loro, mettendo alle mani gli amici er i parenti. Coloro, iguali erano
-fece

stati mandati a Roma per dimandar danari, ritornando per adempiere il giura=

mento, e dipoi fuggendo, fendo notati da Cenori, fi amazzarono. Annibale


hauendo mandato il fratello Magone a Carthagine a recar la nuouadellauittoria,
er a chieder danari e foldati, raccontato egli ogni coa, grannouerati gli annelli,
deliberarono, che gli foe dato tutto quello, ch'ei addimandaua. Perciocbe non
diedero orecchie alle parole di Annone: ilquale gli confortaua a porgiu la guera

:::::::.ra; eymentre erano fu lauantaggio, a far la pace. Ne per furono eeguite le

fortaua i Car

nagineita deliberationi,anzi non ne fecero stima. Fra tanto Annibale and in Campagna,

:::::::.epreo un catello de Sanniti, sinui uero Napoli, hauendo mandato aanti


"alcuni pochi con bottin, contraiquali i terrazzani, ueggendoli oli, fecera
impeto,ma effendo opragiunti da Annibale all'improuio, furono tagliati a pezzi
la maggior parte: ma non pree egli per la citt, ne stette molto nel fuo aedio.
Percioche i Capouan effendo parte di loro amici de Romani, e parte fauoreuoli
ad Annibale, pocia che egli dopo la uittoria di Canne, haueua rimandati alcuni
capouani ridi loro, che erano prigioni, allelor cae enza taglia, il popolo uoleua darfi ad

: Annibale, ma i nobili uimiero qualche tempo in mezo. Dipoi effendoi rau=


nato il Senato, per impeto del popolo tutti i Senatori farebbono stati amazzati,
fe un certo plebeo confiderando la grandezza del male,non fi foetrapposto con
dire, che imedefimierano degni di morte: ma che prima, ch'e's'uccideero, era
biogno dimettere altri Senatoriin luogo loro, percioche enza configlio cr ama

minitratione non fipoteua coneruar la citt. A cui hauendo i Capouani accons


-

fentito

ID I G I O V A N N I ZO NA R. A.

9%

fentito, dimand loro, leuandoi eglino del Senato ad uno ad uno, quale fi doue=

ua eleggere in luogo dei leuati. E non potendoi in poco patio di tempo trouar
nuoui ucceori, tutti confermarono coloro , come neceari: er infieme rapp4=
cificandofi, fecero con Annibale la pace. Ilquale con grandiima fretta laciando
Napoli , fi riduje a capou promie al popolo dopo molte altre coe grate 4]

orecchie de gli acoltanti, di dare aquello il Prencipato d'Italia, affine, cheet :: il

leuandofi in iperanza, che le lor fatiche farebbono al proprio utile, fofero piu ::::::"
pronti a combattere. Dopo la ribellione di Capoua anco le altre citt di Camp4=
gna furono in mouimento. La cuirubellione diiacendo fommumente a Romaa
ni, Annibale fimifea combatter Nocera. Ondegli habitanti effendo affediati
per dijagio delle uettouaglie e, cacciarono della citt quegli, che erano per la

et inutili. Iquali da Annibale non furono riceuuti; e concee loro di potere an


dare in altro luogo, fuori, che nella citt. La onde tutti gli altri patteggiarono
di poterucir della citt con una fola ueta. Efendo egli impadronito di No=
cera,agli
fecerinchiudere
i Senatorine
or fialcuni
foffocarono.
Et hauendo
impos :
vestine
fio
altri, che andaljero,
oue e bagni,
uolejero,
ne fece amazzar
nel camino:
: Noadi
ma mondimeno molti fuggendo in una felua, fi faluarono. Per queta crudelt
gli altri popoli fauentati, non piu fi con nifero alla ua fede, ma mentre che
haueuano forze, fi difendeuano. Et i Nolani, che fi configliarono di daregli,
intefa quella celeraggine, occultamente chiamarono Marcello, hauendo ributta- "".
to Annibale, che combatteaa la citt. Di qui partito, con la fame foggiog gli
Acerrani con le itee conditioni di que di Nocera, etrattandogli nella medefima Agerrani .
maniera. Dipoiaalt Bafilina, oue erano fuggitetra Romani e loro confede=
rati intorno a milleperone: lequali amazzati i cittadini, che gli uoleuano tradi=
-

re, e feoriinto Annibale, fotennero anco fortemente la fame. Ma effendo .


loro uenuto a mancare la uettouagla, mundarono unhuono dentro uno utre al
Dittatore ; ilquale gettando di notte nel fiume alcune botti piene di farina, fece
intender loro, che al buio le appotuffero. In cotalmodo gli fotenne occultamente per qualche tempo: ma finalmente una botte per certa percoja rompendofi, i

:
- - -

Carthaginefi conocendo l'atutia, attrauerfarono con catene il fiume. ora effen=


*|

do molti di loro mancati per le ferite e per la fame, abandonata una parte della

citt, erotto ilponte, nell'altra francamente fotennero lajedio. Pocia getta-

* * *

rono fuori delle mura in certo luogo fem di rape, accioche i nimici credeffero,
che ei haueffero da mantenerfi per molto tempo. Dalla quale openione ingannas

to Annibale, e marauigliandofi della fortezza loro, inducendogliad accordo, gli

uende perdanari: eri Romani non folamente uolentieri gli ristoffero, ma anco ::
lor fecero honore. Mentre, che quete coe fi faceuano, gli ambaciadori tor.

nati di Delfo, riportarono, che foracolo imponeua, che prontmente attendestro


|

96

se co N D A P A R T E D E L L'HISTORIE

alla guerra. Per queto eiprendendo ficurt, e giunto Annibale, pofero gli
alloggiamenti prejo di lui, per riconocer quello, che effo hauefje in animo di
douer fare. E Giunio Dittatore comandaua a fuoi, che offeruaero a facee=
role medefime coe, che faceuauo i Carthaginefi. La onde in unmedefimo tempo
mangauano e dormiuano se in queta medefima guifaattendeuano alle guardie, e
gli altri uffici eeguiuano egualmente. Laqual cofa intea da Annibale, prea la
occaione d'una tempetofanotte, fece intendere a parte de foldati,che intorno alla

fera egli fiuolewa partire. Il cui eempio eguitando Giunio, comand Annibale 4
una banda di foldati, che hora uni, hora altri faceero impeto contra Romani,
affine, che di continouo fofjero tenuti in moletia er in fatica dalle uigilie e dalla
tempeta:evegli infieme con gli altri fi diede aripoare. Effendo uenuto il gior
no, raun l'eercito, e ubito i Romani, iquali potegiularme fi riduceuano ?

luoghi loro per ripoare fimilmente, afaltando, ne tagli a pezzi molti, e pre
fe gli alloggiamenti, che da loro erano stati abandonati.
O R A benche la Sardigna e la Sicilia fofero in mouimento, i Romani non ne
Grasso & prendeuano cura. Furono creati Conoli Gracco Capitano della caualeria, e Po=

: jthumio Albino. De quali cotui con tutto teercito fu da Boitagliato apezzi,


Albinguesi effendo stato colto in una imbocata. La cui teta, cauandola i Barbari, e cinta=
la di oro, la ufarono per uafo ne facrifici. Alhora auennero alcuniprodigij.
Percioche un Bue partor un Cauallo; e del mare fi uiderifplendere una fiamma.
Gracco e Fabio Conoli fpiando quello, che Annibale facee a Capoua, in ogni
luogo mandauano ambaciadori, e dauano aiuto a confederati, procurando diria .
durre alla lor diuotione quegli, che erano ribellati. Mentre, che Annibale non
abondaua i uettoglie, e biognaua, che egli fele acquitaffe con le arme, uiueus
moderatamente inieme con l'eercito. Ma pocia, che hauendoi impadronito di

::

Capoua, inuernarono i foldati ne gli agie nella abondanza di tutte le coe, per

:: rocio sindebolironoloro le forze del corpo, eluigor dell'animo per le delicatez


nibale.

Nola.

ze e peri tratulli; er hauendo cangiata la forma del uiuer della lor patria, co=
minciarono aimparar nelle battaglie a effer uinti. Ora fopratando la guerra,
pa Annibale ne monti, er eercit i foldati: ma non potendo in picciol tempo
ridurli a termino di ardire e di gagliardezza, effendogli uenuti di Carthagine
Elefanti e foldati, frihebbe. E fi mife a combatter Nola, stimando o di pren
derla, o di leuar Marcello dal combattimento di Sannio. Macio non giouando,
laciando la citt fi mie a faccheggiare i campi, infino a tanto, che uinto in un

: fatto d'arme, prejeungran cordoglio delle ferubellioni degli Africani, che


fatto diare del fuo campo (quello, che prima mongliera giamai auenuto)paauamo in quello

***

' de Romani. E diffidandofidi festeo e de foldati, abandonando tutta quella


Prouincia, ritorn a Capoua; e di quindi anco fi diparti. Oragli Scipionisba=
|-

wendo

D I G IOV A N N I ZO N A R A ,

97

fiendo gia paffato libero, e faccheggiando iterreni, e prendendo le citt; er ans


co, effendo stato uinto in battaglia Asdrubale, ilquale con molta fetta per op
porfi loro in quelle parti era accoro i Carthaginefi stimando, che Asdrubale

piu che Annibale hauefje biogno di aiuti, e dubitando, che gli Scipioni non past rata e gli
g
-

bauendo ad Annibale mundato picciolo numero di oldati ::::::::


in Africa,
Jaffero
mndarono
un grandiimo eercito inieme con Magone pretiimamente in Ia= la Spagna.
gna, imponendogli, che raffettando egli le coe di quella Prouincia, uirimanee
a difea. Ma effendo i confederati de Romani moletatiev offefida Carthagine=
fi, publio uenendo alle mani co' nimici, gli uine: Gneo affaltando coloro, che

fuggiuano dalla battaglia, gli tagli a pezzi. Per queta rotta, e per la fea
rubellione delle citt paando anco alcuni Africani nel campo de Romani,Asdru=
bale dur nella fua fedelt. Gli Scipionimandando ubito in Italia quelli, che

eranopaffati aloro,ordinarono le cole di Spagna.E prefi ifudditi de Sagontinie

gli autoridiquella guerra e ruina ditruffero il Catello, e uendetterogil huomini,


e refero Sagonto a gli antichi cittadini. Intorno a bottini furono cotanto dili= Diligenza e
genti, che piu concedendone a oldati, che tenendo per fe stet, miuna parte di
ciomandarono alle caeloro, fuori che a loro piccioli figliuoli alcuni dadi dagiuo ni ISP
care. La onde Gneo dimandando licenza diritornare a Romaper proueder per la

dote di ua figliuola, che era in et da marito, il Senato ordin, che le folje


pagata la dote de i danari publici.

Nel medefimo tempola Sardigna eta Sicilia, che serano ribellate, fi ridu= '
fero ageuolmenle al dominio de Romani, preo Asdrubale, ilquale recaua loro
aiuto, e tuttala Sicilia fu foggiogata per opera di Manlio Torquato. Ne per
le coe di queta Iola rimafero lungo tempo tranquille.
o ka Filippo,Re di Macedonia,apertistimamente fi diede alla amit de Car= Filipp

thaginefi. Percioche difiderando egli di fignoreggiar la Grecia, fece lega con ## ::

Annibale: e ful'accordo di trattare infieme con comune forze la guerra contra ::"

Romani: e che de Carthaginefi foe la Italia, er egli fi hauefje la Grecia, l'Epi=


ro, e l'Iole. Intefa i Romani queta lega (percioche e, hebbero nelle maniil
meo, che andaua ad Annibale) ubito mandarono contra di lui Marco Valerio
Lauinio Pretore, accioche eglitemendo delle coe del fuo Regno, rimanee a dis

fenderlo. E cofiauenne. Percioche effendo egli andato infino a Corfu per naui=
#

gare in Italia, fatto impeto contra confederati de Romani, hebbe Noritia, crafa
fedi Apollonia. Ma Lauinio menando contra di lui l'eercito, ribebbe Noritia,
e liber Apollonia dall'affedio. Onde Filippo abbruciandole naui, con lequaliera
: uenuto, ritorn al fuo Regno per terra. Furono a Roma creati Conoli Fabio e Fabio e Mar

- Marcello: iquali commifero laguerra contra Annibale, che andaua correndo ins ::""
torno la calabria, craliriuiciniluoghi, a Graccolorofreceore, cotuirom crut.
:

Hit, di Gio. Zonar.

GG

98

S E C O N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E

pendo Annone, ilquale dal paee de Boi preo a Beneuento gli fi era oppoto;
feguitando oltre andaua fiando Annibale: e faccheggiando le poffeioni di colo=
ro, che haueuano ribellato, rihebbe alquante citt. Et i Conoli preferola uolta
di Campagna, affine, che foggiogandola, non fi lafiafjero alcuna coa dopo le
falle, e finalmente aaltafjero Annibale. Dipoi diuidendoi l'uno dall'altro, Fa=
bio faccheggi la Campagna, el tenitorio de Sanniti. Marcello paato in Sici=
Siragofa af

lia, mie affedio a siragoa: Laquale effendofi refa ; auenne che per la faude

redista da d'uno, interuenendo certo falo auio , di nuouo fi ribell. Onde egli per terra
*

::::::::epermare dando battaglia alle fue mura, con poca difficult fene Jarebbe im=

:::* padronito, felemachine di Archimede non gli haueffero fatto reifienza .

Per=

" cioche fofendendo egli d'indi e pietre er huomini armati, in un fubito gli calt=
uagiu, e pretamente gli ritiraua. E con certi altri strumenti tiraua le naui, e
le Torri, e leuandole in alto, fubito le laciaua, affine, che tornando congran=
de impeto a cadere nell'acqua, ui fi fommergefjero dentro. Finalmente con gran=
diima marauiglia ruin tutta l'armata de Romani. Percioche hauendo foefo
uno pecchio contrala sfera del Sole,riceueua in quello i raggi:e l'aria per la fodez
za e leggerezza dello fbecchio da i raggi effendo accea, fece che una gran fiama
, ma d'indi appigliandofi nelle naui, le abbruci tutte. Marcelio adunque per cd=
gion dell'ingegno di Archimede diperando di poter prender per uia di affalto Si=
ragoa, deliber di foggiogarla con la lunghezza dell'affedio, e con la fame. E
* commeo l'aedio a Pulcro, egli fi uole contra a compagni della rubellione; e
concedendo perdono a coloro, che fi pentiuano, tratt aframente quegli, che gli
fecero refitenza, prendendo molte citt, parte con la forza, e parte elle da je
Hamiteare stefferendendoglifi. Fra tanto Himilcome partendofi con l'eercito di Carthagine,
, uinto

:n: er impadronendofi di Agrigento e di Heraclea, uenne a Siragoa, oue fu uinto,

e cambieuolmente uinfe: ma per la fubita uenuta di Marcello da capo fu perdito=


re. Dipoi Marcello affedi Siragefa, dicorrendo Annibale nella Calabria. I Ro
mani da capo riceuettero molte rotte. Percioche i Confoli hebbero cattiuo ucces

" capoua,e Gracco mor nella Lucania, et Tarentinio altre citt fi ribella=
rono:ev Annibale, che per lungo patio haueua hauuto fauento, fi rimae in
Mortede gli Italia, e fi moje contra Roma: cr ambeduegli Scipioni furono morti. Maha

*" : uendo intelo, che claudio per la morte di Gracco era andato in Lucania, dubitan
- do, che quiui alcuni luoghi da lui non fi partiffero, fi uole contra di quello. Per

la morte degli Scipioni fiturbarono tutte le coe di Spagna: percioche alcuni per
forza, altri uolontariamente fi congiunero con Carthaginefi ; iquali dipoi tor=
aaatia a narono all'amita de Romani, Marcello non potendo fare alcuno effetto nelcom

::: battimento di siraga , s'imagin queta belliima afiutia.

Era unaparte delle

::::::::" muraglie di Siraga poco falda, laquale d loro era chiamata Caleagran L=
*

qual

DI GIOV A N N I Z O N AR A :

qual coa, fenon alhora fu comprea. Effendo adunque la feta di Diana, e


tutto il popolo la notte occupato ne acrifici, impoe adalquanti foldati, che
paajero oltra quel muro. Iquali hauendo aperte alcune delle porte, cref=
endouene ancora entrati degli altri, inieme tutti, cofi quelli, che erano dentro,
come quelli, che erano di fuori, econdo l'ordine leuarono il grido, percotendo
con le lancie gli cudi, e facendo dar nelle trombe. Da che i Siracuani, che era=
no graui dal uino, ubito mesti in paura, la citt fu prefa, eccetto Acradina e
l'iola. Marcello faccheggi le parti, che erano state pree, e fi mie a dar la

battaglia alle altre:e benche con molta fatica,e dopo molto patio,le pree. Delle qua
li tutte i Romani effendoi impadroniti, oltre gli altri amazzarono anco Archi= Merte
di
rchimee .

mede. Percioche diegnando egli certa figura, e effendogli detto, che inimici "
uer lui ueniuano, rifofe: tolgano ei queta teta, e non ildiegno: e poco fi fe=
ce conto d'un foldato, che hoggimai gli era opra: anzigl'impoe, che fi leuafje
dalle linee, che egli baueua fatto: onde colui sdegnandofi, l'uccie. Marcello has
uendo prefa Siragoa, e ricouerata una gran parte della Sicilia, acquit un grana
de honore, e fu eletto Conolo. Percioche haueuano prima eletto Lucio Torquas.
to, quello, che amazz il figliuolo, ma hauendo egli cio rifiutato, con dire, che
ne eglihaurebbe potuto fofferire i cotumi del popolo,ne il popolo il uo gouerno,
crearono Conoli Marcello e Valerio Lauinio.Effendo Marcello di Sicilia partito, Marseno e
Annibalemand in lei di molta caualeriu. Vimandarono ancora i Carthaginefi: e ::"
uincitori in alquante zuffe, foggiogarono anco delle citt. E fenon, che ui fo=
prauenne Cornelio Dolabella Pretore, haurebbono foggiogata tutta la Sicilia.
Alhora fu anco da Romani prea Capoua: benche Annibale per ilterreno de Las

tini andaje alla uolta di Roma, per rimouere i Romani da quellajedio, creffen
do andato infino al Teuere, faccheggiaffe i fobborghi. I Romani, ancora che

prendefjero dicio fauento, ordinarono al l'un de Conoli, che rimaneffe alla.


edio di Capoua, e che l'altro uenie in difea di Roma. E cofi claudio rimafea
Capoua (percioche egli haueua riceuuto una ferita) e Flacco fi affett uerfo
Roma. Ora Annibale correndo d'intorno alla citt a uita de cittadini, er uan
do di molti crudeli fatti, hebbero alhora per affai l'attenderea difender Roma.

Maeffendo egli per douerea un medeimo tempo afaltar le mura e gli alloggia
menti, come in prouerbio, tratto il dado core auanti. E gia combattendo= darno
Annibalecome
in
atte
Roma.
fi alla lontana, effendo alhora il tempo fereno, ubito fi leu una fortuna con :
grandiimi uenti, tuomi, grandini, e folgori, inguia, che ambedue gli eerciti,
come foffero di accordo, fi dicotarono ritornando a dietro, l'uno dall'altro. Et

apena haueuano potogiu le arme, cheritorn il cielo, come prima, lucido e fe


reno. Annibale benche egli stimafe, che cio non era apparuto enza uoler de

gl'Iddij, non dimeno non fileu dall'aedio:ma bauendo deliberato di uenire


- -

GG

ij

1oo

SECO NDA

P A R T E D E L LH I S T O R I E

un'altra uolta al fatto d'arme: er effendo da capo auenuto il medefino accidente,


annibalestu hebbe gran paura, rimanendo anco stupefatto, che i Romani, tutto che foffero

::: potiin tanto pericolo, ne uoleuano laciar capoua, everano permandar Pretore
kmani. con foldatiin Ifagna: o appreo, che hauendo biogno di danari, quel tratto

ancora di publico terreno, nel quale egli haurua i fuoi alloggiamenti, haueffero
uenduto, e fi fofje trouato compratore. E diperando di poter fare effetto buo=
no, fi dipart, gridando infirmemente, o Canne, Canne: ne piu uolle dare aiuto
a Capoua. Ma i Capouani, benche foffero ridottia etreme strettezze, non dime=
no ierando di trouar perdono, durarono nella difea, chiedendo ad Annibale per
lettere occoro. Ma effendo i corrieri prefi da Flacco (percioche Claudio era
morto per la ferita) fece loro mozzar le mani. Laqual coa ueduta da Capout
ti. ' hauentati , fi mifero a trattar di quello, che hauefjero a fare . E dopo lo
giunio vir o hauer dette diuere parole, Giunio Virio, ilquale era stato principalcapo della

*" ribellione, diffe: un folo rifugio cruna folauia dilibert ci la morte. voi fe
guitemi alla mia caa: percioche ho appretato tanto ueleno, che far a batanza

per tutti. Cofi menando feco coloro, a quali quel partito era piaciuto, infirme
con loro uolontariamente riceu la morte: gli altri aperfero le porte a i Romani.
Fiaeso sim. A quali Flacco tolfe tuttele armee tutti i dan tri ; e de maggiori cittadini adalcus

ni fece leuar la uita, er altri mandare a Roma. Solamente alla turba melle reli=

quie della plebe concee perdono con fi fatte conditioni, che e deffero obedienza
al Pretor Romano, e che non hauefjero piu ne Senato, ne configlio alcuno. Fu
dipoi anco impote loro altre pene, hauendo hauuto ardimento di accuar Flacco .
I Capouani da capo deliberarono di accuarlo, er i Siracuani Marcello,che era ga
Conolo. Egli us le fue difee, ne auanti, chei ufaffe,uolleadoperar l'autorit
del Magitrato. Ma i Siracuani, effendo intromet a fauellare, trattarono con

Marsensas, molto arteficio la caua loro: e laciando di accuar Marcello, fi uolfero a preghi;

cv affermando, che eji uolontariamente non haueuano ribellato, addimandarono


& aliolut perdono. E uenuti al fine del parl. mento loro, fi gettarono a terra, e fecero
alcuni lamenti. Ora Marcello fu afjoluto; e terminato, che i Siracuani foffero
trattati con piu benignit non per i meriti loro, ma per i preghi, che esti haueuas
no tiati. Rifiutando Mrcello di andare in Sicilia, ui mandarono Lauinio. Has

uendo i Siracuani in cotal guia ottenuto perdono, i Capouani per ignoranza ac=

4reprole il conolo, furono ripref condamnatipiu fueramen


f::Jac: te, in affenza di Flacco, c uno de fuo: ambaciadori hauendo prea la fita dife

:::* fa. Prest, che fu Capoua, anco le altre citt uicine a Romani fi accofiarono,
auelani,

eccetto gli Ateliani. Percioche cotoro, hauendo abandonata la citt loro, con le
mogli ev i figliuoli andarono a trouar Annibale. Et anco altre parti d'Italia,
che erano in fauore de Crthaginefi, cangiauano animi, everano riceuute da
|-

Conoli,

D l g Iow A N Ni zoN AR A: , , o

Gonoli,che per tutto andauano dicorrendo.1 Tarentiniancoranon fierano dinos

Tarentini.

strialla dicouerta con Romani, ma occultamente erano sdegnati con Carthagine=


fi. I Romaninon ottennero da Annibale, che egli uoleffe cambiare i prigoni,

per cagione di non hauere estiriceuuto nelle mura della citt, Carthalone, come Prigoni.
nimico. La onde egli sdegnato, non uolendo hauer fecoragionamento, fubito

fi dipart. In queto tempo fi fece amicigli Etholi, che erano confederati di Fi Etholi.
lippo. Et effendo Filippo feguito innanzi infino a Corf, lo fauent inguia,

che pien di paura fi ricoueron

Macedonia. Fu

mandato in Ipagna con oldati Ipagas.

:
|>

Gaio Claudio Nerone, ilquale fi conduje con l'armata infino al fiume lbero: oue
trouando anco le altre legioni, tolfe in mezo Asdrubale, prima, che egli della

fua uenuta fiaccorgefje: ma fu ingannato. Percioche ueggendo Asdrubale, che


egli era quafi in poder de nimici, mandando a Nerone ambaciadori, dimand,
ch'egli lo laciaffe andare con conditione dipartirfidi tutta Spagna.Laqual condis

tione effendo dalui condiiderio riceuuta,differendo egli dhoggi in domani dimet


tere ad effetto il patto, mand diuerfi in diuerfi monti. Iquali effendo fuori di
pericolo, i Romani per ieranza della pace non facendo alcuna guardia, egli il

feguente giorno uenne ad abboccarfi con Nerone. Ma conum il giorno tutto,


prima, che alcuna coa fi conchiudeffe. E medefinamente la notte mand uia al=
tri foldati, e cofi fece gli altri giorni, empretrouando qualche cauillatione nels
la forma de patti. Finalmente fi leu d'indi egli ancora infieme con la caualeria
e gli Elefanti, e diuenne poi formidabile a Nerone.

. La o va i coa intefa a Roma, fu deliberato di dare a Nerone fucceore.


E dubitandofi di chi fi douefemandare in uo icambio (percioche l'importanza
non ricercaua cofi ogniumo) e molti effendorimafi fauentati per la morte degli
Scipioni, Publio Scipione, che era quello, che haueua conferuato il padre ferito,
uolontariamente, offere a quella feditione, effendogiouane di grandimo ualo.

re, e molto bene ammaetrato nelle ottime dicipline: e ubito fu eletto. Mae :"e"
fendofi poco dipoi il popolo di quel giudicio pentito, fi per la ua et (che alho=""
ra egi non haueuapiu, che uentiquattro anni) fi per effer la caa fua miferabile
e funeta per la morte delzio e del padre: egli dinuououcendo in publico, epara
lando al popolo, in guia fodisfece al Senato, che non gli fu leuata l'ammini=
ftratione: ma datogli per Collega Marco Giunio, che era huomo di molti anni.

D'indi in poile coe de Romani enza piunotabil danno cominciarono amiglio= Lafortuna
4

rare. Percioche effendo affaltato Marcello, efo efaltando Annibale, la maggior

batter con huomini diperati. Ma, quando era aftretto a uenire a battaglia, tem- "

parte del uo carico amminitr cautamente econ prudenza, non ofando dicom-:s
perando con prudenza la grandezza del fuo animo, riuciua fuperiore. Ora

Annibale fi per queta cagione, e fi perche da molti de uoi era abandonato, er


* --

Hit, di Gio, Zonara,

G G i

1 e 2 se co N D A PARTE DELL'HIsto RIE


anco per effer laciato da altri, e per altre cagioni, deliber di faccheggiar que
luoghi, che egli non poteua difendere. Et hauendo nociuto a molti, era tuttauia
abandonato da molti. Nella citt di Salapia auenne un cao di queta maniera.
Salapia fi d
a komani. Trouauanfi quiui due cittadini, che haueuano ilgouerno della citt, iquali tra los
ro erano diffordi. Percioche Alinio fimofiraua fauoreuole a' Carthaginefi, e
Plautio a Romani: cw haueua fauellato con Alinio intorno al dar la citta Ro
mani. Laqual fua intentione eendo ubito riferita ad Annibale, Plautio fu ad
dotto alla ragione. E deliberando Annibale con i giudici del fupplicio, che gli
fi douefje dare, hebbe cotuiardire alla preenza di Annibale di trattar con Ali=
nio da capo ilmedefimo tradimento. E gridando egli, Ecco, ecco, che ancora
cotui fauella meco di tradimento, per eer cio coa troppo fconcia, Annibale a
colui non porfe fede: o il colpeuole liber. Effendo egli aoluto, ambedue di.
poi acconentirono ; e tolti da Marcello oldat, e tagliato a pezzi il prefidio de
Carthaginefi, diedero la citt a Romani. Trouandofi in queto stato lecoe Ita=
liane, i Siciliani non piupiegando a Carthaginefi, fi uolgeuano a Lauinio Confos
lo. Haueua il gouerno de Carthaginefi, che erano nella Sicilia, Hannone, e fot
to la ua condotta Mutina guerreggiaua. Ilquale Mutinaeffendo stato prima fas
migliare di Annibale, per il gran ualore dimotro ne fuoi fatti, era stato con
finato in Sicilia. Ma ne quiuiancora, benche egli fi foe portato egregimen=
te, effendo Capitano della caualeria, pote fchifar la inuidia di Hannone, onde fu

Mutinacar priuo di quel grado. Dulle quali ingiurie fointo ad ira, firiduea i Romani.
thaginefe

|-

:ks. E il primo feruigio, che loro faceje, fu, che Agrigento fi diede in poter loro.
mani.
D poi ancora procur, che fenza molta fatica ricouerarono tutta Sicilia. Ma

rarame d, Flauio e Flacco inieme con altre citt, foggiogarono Taranto che era tenuto
souerato da alhora da Annibale. Percioche hauendo ordinato ad alcuni, che fcorreffero nel

**"

terreno de gli Abbruzzi; e per queto Annibale, abandonata la citt, andando in

Fabio com, loro occoro, Flacco tenendogli le pie, fra tanto Fabio di notte diede affalto a

::::::: Taranto per terrae per mare, parte con la forza, e partelo pree di uolont,
An Ilquale inganno inteo da Annibale, ditermin con un'altro uguale unganno uendi=

carfi, egli friffe alcune lettere per nome di quei di Metaponto; nelle quali pa
reua, che alcuni uoleffero tradir la citt , fperando, che egli temerariamente col
andando caderebbe negli aguati, che effo glitenderebbe. Ma egli foettando
di qualche faude, confrontando il carattere delle lettere con quelle,che altre uolte
erano state fritte da Annibale, trou l'inganno,
Fatti di sei, O R A Scipione, ancora che egli foe difiderofo di uendicar la morte del p4=
:::::"
dre edelzio, e di acquitar gloria nelle battaglie; nondimeno per la moltitudine
Pagua.
de nimici, non uolle affrettarfi. Ma intendendo, cheelerano andatia inuernare
in paee lontano, laciando di tener lor dietro, con tanta pretezza e prudente
di/cor/o
-

D G1w A N N 1 zoN AR A , " " o 3 ..


dicoro and alla nuoua carth gine, che primanon fi eppe della uenut, ch'egli
-

ui fu giunto; e non enza fatica pree la citt. Laquale hauuta in fi podere,

fu per nacere ungran tumulto. Percioche hauendo Scipione promeo di dar*"


corona a colui, che foje primo amontar opra le mura ; due cittadini l'un de
Romani, e l'altro de confederati; furono degni di queto honore. onde il fauor
della moltitudine, che infieme contendeua, fu uicina a mouere, come io dico, un

grandiimo tumulto. E, enza dubbio farebbe la coa peruenuta a qualche gran


male, fe Scipione non ui hauefje proueduto, dando la corona all'uno cr all'altr.
Parimente fece di gran donia oldati, e alle citt: e tuttigli hotaggi, che qui=
cui erano tenuti, ree a fuoi enza prezzo. Per ilquale fatto molte citt e luoghi
gli fi diedero : e fra gli altri i Celtiberi. Et hauendo fra altri prigioni, prefa

una belliimagiouane, fi stimaua, che egli di cotei fi doueffeinuaghire, etenere=


la a fuoi piaceri. Maintendendo egli, che ella era futa data permogliea uno de Gestanza e
Celtiberi, fatto chiamare il marito, gli diede la fanciulla inieme con i danari, : a
che i uoiparenti gli haueuano dato per il fuoricatto. Per laqual cote queti,
e tutti gli altri fi fece amici. Si oppoe Scipione ad Asdrubale, fratello di An=
nibale, ilquale intee, che con molta fretta e ne ueniu, non apendo ancora che
la citt fofje prefa, ne temendo di trouar nel camino alcun contrafio de nimici.
Euintolo, er impadronitofi de faoi alloggiamenti, tir molti popoli di quelpaes
e afar lega er amit feco.Percioche nelle cofe della guerra fu terribile e feuero,
piaceuole nel conuerfare formidabile a coloro,che uoleuano farglirefiftenza,era di Scie
coloro,che gli cedeuano,humniimo. Ma per quetofu principalmte honorato da
tutti:che,come foje stato pieno dipirito diuino,predije,che egli fi accamperebbe
nel paee de nimici:r era da Spagnuoli chiamato gran Re.Ora uoldo Asdrubale, Arirubate
|

diperando delle coe di spagna,ridurfi nella Italia,e partendofi con tutte le coefue
-||-|

iluerno,i Colleghi di Scipione mutando luogo,impediuano Scipione,inguia,che e fin Italia.


non eguitaua Asdrubale, ne andando in Italia folleuaua i Romani di parte del

peo della guerra, ne meno paaua a Carthagine. Scipione adunque non eguit
Asdrubale; ma per uia di corrieri auifando i Romani della fua uenuta, fi diede
ad ammitrar quello, che ricercaua il tempo. E, percheuedeua, che inimici nella

prouincia erano farfi in diuerfi luochi, dubitando, che da qualche capitano e


non foero ridotti infieme, and contra Asdrubale, figliuolo di Gigone, man=
dando Sillano ne Celtibericontra Magone, e Lucio Scipione fuo fratello, in Ba

thejtania: ilquale la pree combattendola, euine Magone:ev hauendolo alquan=


o eguitato, mentre egli fi fuggiua ad Asdrubale, ritorn a Scipione, non ha
uendo egli ancora fatto coa ueruna. Effendo Magone arriuato ad Asdrubale,
e Lucio a Scipione fuo fratello, prima fi mifero a combatter con la caualeria,

forrendo nella Campagna. Dipoi ordinarono tutte le chiere, ne per uennero


<

GG

iiij

v o 4.

S E C ON D. P.A.R.T. E. D.E.k. kH 1 Sro R. 1 E

elle mani: e queto fi fece moltigiorni. Ma una uolta attaccandofila battaglia,.


effendo i Carthaginefi ei loro confederati uinti, e pree le monitioni, i Romani
fiualfero delle uittouaglie, chiui trouarono: il che fi diffe, che tregiorni auanti
::::::::::s era stato predetto da Scipione. Percioche mancando loro le coe bifogneuoli,
Seiipione ha

" prediffe (ma non fi fa con quale arte) che egli in quelgiorno fi preualerebbe del
le uiuande de nimici. Dopo queto laciando Sillano contra il rimanente de nimi=
ci, ridue in fuo podere delle altre citt; er ordinate le coe, fece le stanze in
Ifagna. Mand Lucio fuo fratello a Roma, perche e recaffela nuoua delle cofe
da lui fatte, e ui conducee i prigioni: e medeimamente intendeffe, la openione,

penienza che i Romani di e haueuano. Ora la Italia era moletata da petilenza, er anco
in italia.

haueuariceuuto alcun danno dal mouimento di alcuni Thocani: ma affai maggior


moletia diede loro la morte di Marco Marcello. Percioche menando ambeduei

Morte di

Confoli teercitocontra Annibale, che era nel paee de Locri, furono tirati in

::::::::" certi aguati, ne quali ubito Marcello uiret morto, e Criino non molto di=
poi mor ancora egli per una ferita. Annibale trouato il corpo di Mircello, e
preo il uo annello, friffe alcune lettere otto il fuo nome alle citt, er otten=

secio che egliuolle, infino che Cripino, cioconocendo, auert que popoli, che
figuardafero dalla fua fraude. Ondela coa ad Annibale fiuolt in contrario.
Percioche hauendo egli mandato a Salapiani per un fuggitiuo una lettera, che
Marcello uerrebbe di notte alle mura, er uando eglila lingua Romana infieme
con altri, che la fapeuano, affine, che est fofero tenuti Romani:i salapiani in
::::::::
tendendo tinganno , efiancora uarono una atutia, laqual fu, che esti altres fin
ano le frau "Y

:::::::::
fero
credere,entrar
che uimella
foecitt,
Marcello;
er aprendo
e non
le ,
piu,dilaciarono
quantipareua
loro, un
cheportellino,
esti foferotanti
batanti
di
uincere; e tuttigli tagliarono a pezzi. Annibale intendendo, che i Locri, era=

nadhra no affediati da i Romani, che di Sicilia serano partiti, fi dipart. Publio Sul=
:::::pitio pitio infieme con gli Etholi, e con altri confederati faccheggi una gran parte

****** della Acaia. M hauendo Filippo dato aiuto a gli Achei, i Romani farebbono
stati cacciati ditutta Grecia, fe non dueniua, che hauendo gli Etholi hauuto l'el=
mo di Filippo, fi farfe fama fra Macedoni, che egli era tato uccio. Onde

eglitemendo di non effer priuato del Regno, fe n'and con molta pretezza in
Macedonia. Di qui auenne, che i Romani continouando nella Grecia, s'imp4=
dronirono di alcune citt. Il feguente anno, dicendofi, che Asdrubale ueniua in
Italia, i Romani raunarono le loro legioni, e chiamarono i loro confederati, cre=
ando Claudio Nerone e Marco Liuio Conoli. E mandarono Nerone contra Ans

nibale,e Liuio contra Asdrubale, ilquale gli fi fece incontra aprejo Siena: me pe=

r ubito uenne feco alle mani; ma per moltigiorni fi stettene gli alloggiamenti.
Ne anco Asdrubale fi curdicombattere,ahettando il fatello.ora hauendo Nea

FORGE

DI GIOVANN I ZONA RA . "

rone er Annibale i lor campi nella Lucania, fi affrontarono non con tutte le loro
genti, ma con leggeri caramuccie. E quando Annibalemutaua luogo, era con
molta diligenza offeruato da Nerone, fempre a lui fuperiore: e uenendogli
nellemani le lettere, che criueua Asdrubale fuo fratello, laciando Annibale,
dubitandofi, che la gran moltitudine de foldati, che erano con Asdrubale, non

fouerchiaffro Liuio hebbe ardredimetterfis una grandee difficile imprea...n


Laquale fu, che laciando iuitanta parte de oldati, quanta era a batanza per ais:
reprimere Annibale, fe egli hauefje fatto qualche mouimento, impoe loro, che
iz

e sadoperajero inguia, che fi stimaje, che egli fi trouse preente. E prea


la piu celta e miglior parte dell'eercito, motrando di hauere inanimo dicom
battere un uicin Catello, non apendo alcuno il fuo diegno, and con molta pre
stezza alla uolta di Asdrubale: cr arriu lanotte oue era il uo collega, e nel
fuo campo fi ripoe infino all'ucir del giorno; c appretandofi ambi per affal
tare alla frouiia il nimico, cio non fu nacofio ad Asdrubale. Percioche con=
fortando l'uno e l'altro conolo apartatamente i oldati al combattere, foett,

che Annibale foe stato amazzato (percioche non haurebbe mai creduto, che
trouandofi egli uiuo,Neronefoe andato a trouarlo)e deliber di condurfi a Fran:

cefie quiui intendendo in qualeitato fi trouauano le coe del fratello,amminitrar


con agio la guerra. La onde auifando i foldati del camino, fi part la notte. Que=
foi conoli fofettando daltumulto, che esti uidero, non fi mofero fubito per
cagione del buio : ma nell'apparir dell'aurora , mandati innanzi i caualli a
feguitarlo, ei tennero lor dietro. Iquali caualli effendo affaltati da Asdrubale;.
eipoi opragiungendo, lo mifero in fuga; e eguitando i fuggitiui, ne taglias

rono a pezzimolti, chenon furono aiutati degli Elefanti. de quali alcuni fe


*

riti, dando lor maggior danno, che non dauano i nimici, Asdrubale eort quei,
che erano lor fopra, che amazzaffero i feriti: ilche ageuolmente fi faceua,puns
gendofi
labetia daotto
l'orecchio con
ferro diaguzza
punta.
cofilemolti=
betie gli
,
erano amazzate
Carthaginefi,
e gliunhuomini
da Romani:
e fu tantala
Elefanti,
tudine degli uccifi, che i Romani fatij di tanti, che ne haueuano amazzati, non
uolfero eguitargli altri. E non folamente molti altri, ma ancora effendo morto clasdiene.
Asdrubale, fatti di

molti bottini, :trouati negli alloggiamenti piu di quattro

mila Romani prigioni ,parue che esti affai bene hauefjero ricompenata la rotta di

canne. Cio fatto Nerone, Liuio rimae nel uo luogo, e Nerone il feto gior
no ritornato in Puglia, effendo stata nafcofta infino alhora la fua partita, mand

nel campo di Annibale alcuni prigioni,accioche eigli apportaero la nuoua: e da

uicino appee opra una croce la teta di Asdrubale.


A n n 1 sa l e intefa la rotta e la morte del fratello, el ritorno di Nerone,

fme dalfe epiane opramodo: eftefforammaricandofi della fortuna, chiam il

1 d&

S E C O N D A R T DE LLHISTO R I E

nome di Canne: ritornato nell'Abbruzzo, quiui fi ferm.


Es se N o o stato impoto a Scipione, che dimoraje nella Spagna infino, che
egli l'hauefje acquitata cr ordinata tutta, egli nauig primieramente in Africa
con due Galee di cinqueremi : e nel medeimo luogo giune anco Asdrubale, f=
seirione wa gliuolo di Gigone. Iquali ambedue effendo da Siface humanamente riceuuti (per=
-

::: cioche egli era confederato de Carthaginefi,e fignoreggiauano una parte di Afri
silase,

ca ) eprocurando di fargli inieme mici, rifoje Scipione, che egli non haueua
con Asdrubale alcuna priuata amicitia, ne autorit dalla Republica di far feco
pace per nome di lei. Ritornato in 1/pagna, guerreggi contraglilitergetani; per
hauere et dat a Carthaginefi i Romani, che erano rimai dopo la morte degli
Scipioni. Ne prima pree la citt, che kuuendo egli ardire di falr fopra le mu=
Distruggi, , fu ferito. Percioche uerggnandofii foldati, er do timidi della fua
m:fr. uita, furono molto piu pronti in feguitarlo: er hauuta uittoria, e tagliati a
"s pezzi tutti quelli, che dentro ui erano, arfero tuttala citt. Onde molti /auen
tti, uolontariamente fe gli diedero, e molti furono foggiogati con la forza: e
molti, ejendo affediati, abbruciarono le citt, c, amazzarono fe stet, er i
fuoi. Effendo foggiogatala maggior parte di Spagna, Scipione ritorn alla nuos
ua Carthagine: oue in honor del padre e del zio fece fare da foldeti armati i
:giuochi funebri: ne quali oltre gli altri, che combattettero, due fratelli conten=
mita di sei dendo infieme del Regno, efjendo da Scipione prouato indarno di pacificargli, il

minore di et, amazz, benche egli foe piu robuto, il maggiore. ora tro=
uandoi Scipione anlato, gli Spagnuoli machinarono di rubellare. Percioche
l'eercito di Scipione eilquale haueuale stanze prejo di Soncrone, fece tumulto.
Et effendo prima anco poco obediente, ma per non dimotrando fcouertamente

seditione defeditione, alhora apendo, che Scipione era amalato, effendofparimente diffe=

:::::" rito il dar delle pagbe, alla dicouerta cominci aribellare: erbauendo battutii
Tribuni, eleffe da fe steo Conoli: e quei, che fecero queto tumulto, furo=
no da otto mila. Col quale eempio facendoi anco gli Spagnuoli piu pronti ad
abandonar la fede, danneggiaroto le citt confederate. E Mago, che gia era per

...

partirfi dalle Gadi, non ui fi part, e diede digran dannia luoghi Mediterranei.
Laqual coa intea da Scipione, promie per uia di lettere all'eercito perdono;

percioche eglino cotretti dal biogno delle coe necearie fi erano uolti a quelle co
fe nuoue, chiedendo loro, che da lui non fofettafjero alcun male, e lodando colos
ro, che haueuano amminitrato il Magitrato da loro a quelli dato, affine che fen=

za capo non diegnaero di fare, o faceero alcuna coapiu graue. Dopo ques
fte lettere di Scipione, conociuto esti, che egli era fuori di pericolo e placato,
on fecero altro mouimento. Ma, poi che egli fu rifanato, ne anco alhora us
loro parole, o minaccie piu graui: ma promefo di darlor grano, comand, che
t#fft

D 1 G Io v A N N I zo N AR A :

m o7

tuttia lui ueniffero, ouero uno alla uolta, o tutti infieme, fi come piu loro piace
ua. Ma i foldatinon hauendo ardimento di andarui feparatamente, ui andarono
tuttiinfieme. Iquali Scipione, percioche era l'hora tarda, comand, che fi fer=
mafero fuor delle mura, dando loro abondeuole uettouaglia: e procur, che i

piu audacientraffero nella citt, e fattigli la notte prendere, ordin, che fofero
legatie tenuti con buona guardia. Come apparue ilgiorno, mand auanti tutto

teercito, come a una ordinata feditione. Dipoi fi fece uenire innanzii olda sua.
ti, cheeranouenutidi festo enza armenellcitt, afine, cherceuendo esti le :
lor paghe,guerreggiaffero inieme congli altri. Iquali effendo in tal guistentra- : ***
ti, fece intendere a coloro, che erano uciti, che fubito uiritornafjero. Cofi

effendoi feditioficircondati, gli ripree aframenteer aframente gli minacci,


Finalmente conchiue, che tutti haueuanomeritatala morte; ma che egli folamente
uoleuagatigare alcuni pochi, affoluendo tuttigli altri. Cio detto, fece menare
in publico coloro, che erano stati legati, e fattigli legare a pali, gli fece amaz=

zar con molti tormenti. E perche alcuni di quegli, che fi trouauano preenti, fi
|

sdegnarono, e fecero tumulto, di cotoro anco fece amazzar la maggior parte .


Pocia dando agli altrile pagbe,and contra indibile e Mandonio; e rifiutando :
eglino la battaglia, gli affalte uinfe. Iquali a lui dandofi, la maggior parte di
.

--

spagna fu ridotta nel fuo podere,e Magone fi dipart dalle Gadi, e Mainija fi
accompagn con Romanipercioche i Carthaginefi dopo la morte di Asdrubale,fra
tello di Annibale,deliberarono,che fi abandonae la Spagna, e ricouerajela Italit;
mandando a Magone danari, coniquali conducendo foldati, l'affaltafje. Cotui
adunque andando alla uolta d'Italia, uenne alle Iole, dette Ginnefie: e non pote itale dette
arriuar nella maggiore: percioche effendo gli habitanti eercitatifi nel trar di fion ;
da,tirauano dalla lunga pietre nelle naui: ma inuern nella minore. Quete Ifo- .
agna con
le dalla parte diterraferma fono uero l'Ibero, e da Grecie da Romani fono co= ::::::::::

munemente dette Ginnefie. Gli spagnoli valerie er laffujele addimandano: e "*""


per proprio e particolar nome, una Ebefo, l'altra Magiorica, e la terza Mino=
rica. Ora i Romani s'impadronirono delle Gadi. La cagione, chemofje Mais
mija, huomo digran ualore, e nelle coe della guerra notabiliimo, cofi ne fatti,
come di configlio, ad abandonar l'amijt de Carthaginefi, er accotarfi a Roma=
ni, fu queta. Asdrubale figliuolo di Gigone, era fuo amico, egli haueua pro= Masnaina
meja per moglie Sofonisba, fua figliuola. Ma intendendo, che Siface fauoriuai perque:a:
Romani, laciando la parentela di Mainija, per far ritornare amico Siface de

Carthaginefi, ilquale era Signore di non picciole forze, gli fu in aiuto a impa- : ***
dronirfi del Regno di Maniffa ; il cui padre era morto di poco: e diedealui So=""
fonisba per moglie;giouane di rariimabellezza, e molto eercitata nelle lettere e

nella Muica , e fi fattamente piacehole, eloquente, e gratioa, che col olo

1 o8

SE C O N D PR TE DEL L'H I S T O R I E

afetto; er anco la fama poteua accender del uo amore qualunque huomo. Per
quete cagioni Siface diuenne amico de Carthaginefi: e Mainija feguit l'amici=
tia de Romani, a quali fu empre ualoroo fedele amico , infin ch'ei uie. Ora
hauendo Scipione preo parte per forza, eparte hauuto di uolont tutto quello,
Succeflori

che fi contiene fra i monti Pirenei, deliber di pijare in Africa. Ma i Romani,


-

- -

- -

|-

ge:dia parte per inuidia de fuoi felici uccei, e parte dubitando, che egli diuenendo

:::**"juperbo, non procacciaffe di farfi Re, diedero alui due ucceori. In tal guifs
scipione poe giu il gouerno, Sulpitionelmedefino tempo inieme con Attalo
s'impadron di Oreo per uia di tradimento, e di Oponte per forza. Percioche Fis
lippo non pot occorrerlo a tempo, effendo le strade, per lequali era metiero,
ch'egli douefje paare, tenute dagli Etoli. Ma arriuandoui finalmente, cotretto
Attalo a entrar nelle fue naui. uolle far pace con Romani. Ma dopo molte pas
role non piacendo le conditioni, rifiutandola pace , rnoffe gli Etoli dall'amfi
de Romani, e gli fece a fe amici.

AN N 1 B A L e fra tanto staua cheto, stimando che bataffe affai 4 difender le


cofe fue : ne fu da Conoliprouocato a battaglia, duifando ei di poterlo foggio
::::::.gar
enza colpo di pada. Il eguente 40 Publio scipione, e Licinio crao,
foli.
furono fatti Conoli; de quali queto ret in Italia, o all'altro fu impoto, che

andaje in Sicilia v in Africa, affine, che e bene ei non prendeffe Carthagine,


almeno rimouslje d'Italia Annibale. Ma per inuidia de faoi illutri fattinon gli
fu dato ne eercito a cio bateuole, ne danari da potere apparecchiar l'armata,ma a

pena certa quantit per le coe necearie ordinariamente. Nondimeno egli fi parti

|-

::::::: con una armata de confederati, e con alcuni oldati Romani, che lo eguirono
:"* uolontariamente. Mgone, paando dell'Iola nella Liguria, finont in terra.
{1 .

|-

--

Craffo fi poe a far gli andamenti di Annibale nel terreno de gli Abbruzzi.

Filippo hauendo inteo, che Publio Sempronio con grandiima quantit di genti
era uenuto in Macedonia, con molto diiderio fece la pace. Ma Scipione effendo

giunto in Italia, apparecchiandofi pertraggettarein Sicilia, cio non pot fare,


perciochenon hauena gentia batanza, ne molto pratiche. onde quiui conum
tutto il uerno, per eercitare i foldati, che egli haueua, e per farne di nuoui.
Effendo per fare il paaggio, fuauijato da Rhegini, che alcuni Locrefi crano

per dar la citt: percioche querelando ad Annibale del gouernatore della citt,
stigione pre non facendo egli stima di loro, piegauano a Romani. Mandataui adunque una

*" parte delle fue genti; simpadron per opera di coloro d'unagran parte della cit
t. Mu i Carthaginefiridottiji nella fortezza, chiamando Annibale, Scipione
con grandfima celerit uolgendo il uo camino affalendolo, lo riinfe dalla citt.
Dipoi impadronitofi della fortezza, eraccomandato ilgouerno di tutta la citt a
due Tribuni de foldati, ciole dal lido, ma nonpote arriuare in Africa. I Car=
thaginefi

D I G I OVA N N I Z O N A R A .

thaginefi haueuano talmente temutala ua uenuta, che mandarono danari a Filips


pe , incitandolo a mouer guerra alla Italia, cr a mandar frumento e foldati ad
Annibale: a Migone parimente un'armata e danari, affine, che uietaero a Sci
pione la uenuta in Africa. Ora i Romani da certi prodig ueduti prendendo Je=
ranza d'una illutre uittoria, ordinarono, che fofjero date a Scipione le legioni di
Africa, e che faceffe, quanti oldati, che glipareje. E de Conoli mandaro=
no Cetego contra Magone, e Sempronio contra Annibale. Ma temendo i Cartha

ginefi, che Manija non fiunije con Scipione, indujero Siface a retituirgli il

fuo Regno, che facilmente lo potrebbe rihauere. Mainija intendendo la fraui am


de, fine ancora egli, che era contento di rappacificarfi, per poter dar loro una

gran rotta, effendo piu ecosdegnato per cagion di Sofonisba, che per la perdita :"
del Regno. onde, benche dimotraffe di fauorir le parti de Carthaginefi, era
con l'animo tutto uolto a Romani . D'altra parte Siface diiderando, che le coe
degli Africani uccedeer bene, motraua di continuar nella lega con Romani. Et
effendo Scipione dalui auertito anon paffare, mandando egli il medefimo giorno seigine ua
occultamente uia ilmefjo, inguifa, che non potefje parlar con miuno, accioche
:
i foldati cionon rifapeffero, raunando l'eercito, fi affrett a traggettare: dicen= ::::
do, che i Carthaginefiancora non haueuano fatto alcuno apparecchio; e che ei
prima erano stati chiamati da Mainija, er alhorali chiamauano Siface, e fi
doleuano, che mettefero tanto tempo in mezo. Con quete parole, enza piu
far dimora, fciole; e condotta l'armata ad Apollonia Promontorio, e potiquiui
gli alloggiamenti, diede ilguato al terreno, e pree alcuni Catelli. Alhora Mafa
finija confort Hannone, figliuolo di Asdrubale, che fu figliuolo di Gigone,ad
affaltare i Romani. Scipione adunque, mandando la caualeria, fece accheggia
re alcuni luoghi opportuni al fuo diegno; che era, che eglino mostrando di fug=
|

gire adietro, tiraffero innanzi coloro, che fi foero moi ad afaltarli. Iquali
artatamente uolgendofi in fuga, feguitandogli i Carthaginefi, Manija ajalt Masfinista
gli Africani dopole falle, e Scipione ucendo dell'aguato, fece impeto contra di :*****
loro: e molti ne furono tagliati a pezzi, e molti fatti prigioni inieme colmede

fimo Hannone :ilquale Asdrubalerihebbe, con dare in icambio a Mainija fua

madre: Dipoi siface enza piu finger tamijt con Romani, apertamenta diede se.. sc.
aiuto a Carthaginefi. Mai Romani predauano le campagne, e rihaueuano molti, :f::

che da Annibale d'Italia eranomandatiin Africa, e quiui tennero le stanze del':"


uerno. Dopo queto , effendo Gneo Scipione, e Gao Seruilio Conoli, i Cartha
ginefi effendo boggimai stanchinella guerra, defiderauano la pace: e Magone er
Annibale fi partirono d'Italia. Percioche i Conoli, effendofi oppotiad Anni=

bale, cr a Magone, Scipione faccheggiando l'Africa, fi diede a combatter le cita

t, Fratanto effendoi prea umanane de Carthaginefi, fingendo coloro, che la

1 t o . S E C O N D A P A R T E D E L L*H I S T O R I E

conduceuno, che ueniuano a lui ambaciadori, la laci andare, non perche egli

,, non conocefe la falit, ma affine, che non gli foe recato biafimo d'hauere offe=
, , fo gli ambaciadori. Siface trattando la pace con conditione, che Scipione f par

, , tiff d'Africa, ev Annibale d'Italia, Scipione accett il partito: non, perche alui
, , credeffe, ma per indurre il Barbaro a uar qualche fraude. Percioche nel tempo
della libert, che fi haueua per cagion della tregua, hauendo egli mandati diuerfi
foldati nel campo de Carthaginei e di Siface per ipiar tutto l'apparecchio, che
et hauefjero fatto, per piu probabili ragioni, e fetialmente, perche fi apeua,
che Siface haueua procurato di colger Manfa, ruppe i patti: e uenne di notte
combatti, a i loro alloggiamenti, che erano lontani di poco fatio, er in quegli di Asdruba

le in piu luoghi attacc il fuoco Ilquale ageuolmente ardendoli (perche i lor p4=
Carthagine,
diglioni
per laEmaggior
fattidi di
pagliafouuenire
e di foglie)
i Carthaginefi
Ii .
rono malerano
trattati.
uolendo parte
i foldati
Siface
a quel
biogno, da fu=
Ro
|-

mani, che stanano da uicino apparecchiati, furono tagliati a pezzi, cranco ar


fero parimente i padiglioni, e gli alloggiamenti loro ; ne quali molti e caualli c
huomini pertrono. 1 Romani hauendo fatto quete cofe la notte, non riceuettero
alcun danno: ma la mattina gli Spagnuoli, che erano uenuti di nuouo in aiuto a'

Carthaginefi, facendo contra di loro all'improuio impeto, ne amazzarono molti.


Indi Asdrubale ubito ritorn a Carthagine, e Siface nel fuo Regno. Ma Scipio=
ne oppoe Majinija a Sface e Gaio Lelio, c egli and contra i Carthaginefi.
vari proue, Maesti mandarono le naui alle monitionide gli alloggiamenti,ne quali i Romani
: : inuernarono, e doue haueuano ridottelecoe loro; fe , che o le prendefjero, o
carthagine, conociuto,
rimoueffero laciando
da loro Scipione.
Nepretezza
lauio lorofiriuc
darno. Percioche
fi.
l'affedio, con
diede in
a procurar
di ritenerciole egli
na=
ui. Il primo giorno ageuolmente i Romani ributtarono inimici: il feguente fu=
rono digran lunga inferiori. Percioche i Carthaginefi con certe mani di ferro,
che lanctauano nelle lor naui, ne tolfero alcune a Romani. Ma non hauendo ar

dire di finontare in terra, riducendolenaui a Carthagine, e tolto il gouerno ad


Asdrubale, lo diedero a un certo Hannone. Indi Asdrubale riceuendo i ferui e i
fuggitiui, con la fia autorit mie inieme alquante genti non deboli: cr occulta=
mente facendofi amici gli Spagnuoli,iquali coinbatteuano otto la guida di Scipio
ne, deliber di affaltar di notte col mezo di quelle infidie i uoi alloggiamenti. Et
haurebbe egli fatto alcuno effetto, fegli indouini turbati dalla condition de gli au
gurij, elamadre di Mainija moja da certo diuino pirito, non hauefjero indot
to Scipione a inuetigar per uia del martorio da loro il trattato. Cofi bauendo esti
prima, che fi faceje la celeraggine, portato il debito gatigo, Scipione da capo
menando l'eercito a Carthagine, abbruci il contado. Ora Siface hauendo un pez
xo fatta reitenza a Lelio finalmente i Romani furono uperiori, molti de ni=
C

ID I G I O V A N N I

zo N AR A.

1 1 1

miciuccifi, molti fattiprigioni, e fra questi siface. Ilquale hauendo esti fatto sfase uinto
ueder legato a coloro, iquali erano alla difea di Cirtha, fita principale citt, ::::::
s'impadronirono enza combatter della citt: er in quella trouarono Sofonisba. ii.
Alla quale toto and Mainija, crabbracciando quetagiouane, io bo (le dije) amere di

in mio poder siface, ilqualemititole, o ho ancote. Manon hauertema; per :::*


che puoidire di non effer prea, effendo io amico e confederato de Romani. Cio
detto, fubito la pree per moglie, dubitandofi, quando egli bauefje afettato i
Romani, che ella non foe stata pota nel uumero degli altri prigioni: cr intal
gufa gli foe leuata di mano. Dipoi hauendo foggiogate le altre terre, oltre alle

altre coe, che auennero fu menatosiface legato innanzia Scipione. Ilquale egli ::
non uole offerir di uedere, maricordandofi, che egli lo haueus riceuutoamore-::::::
uolmente nelle fue cae, e de cafi uolubili della fortuna, fileu del luogo, oue ei
fedeua, e slegatolo gli diede la mano,e gli fece honore. E dimandandogli per qual

cagione egli hauefje mojoguerra a Romani, Siface afiutamente istuando fe fief Quenahas
fc, rec la colpa a Mainija, dicendo che egli cio fatto haueua fointo da pres : *
ghi di Sofonisba,dalle cui lofinghe era stato indotto per gratificarfi ad Asdrubale t'.

fuo padre, a motrarfi amico de Carthaginefi. Et ancora che dell'hauerfi laciato :


ingannare a cotal donna egli ne portaje ilgiutogatigo: nondimeno prendeua un Petrarea, e
conforto nel fuo male, che Mainija, ilquale haueua prea per moglie,fareb= .

beper cadere ancorarglinellamedeima ruina. Moffo Scipioneda queto opet-: ""


to, ripree Mainija, che enza faputa fua una donna nimica e prigoniera has "
ueffe con tanta fretta prea permoglie: e impoe, che ella foe conegnata a Ro
mani. Per lequali parole Mainija affalito da grandiimadoglia,fubito andana

do nel uo padiglione,die a Sofonisba. Se io potei coneruartilibera e falua con

3 2

la mia morte, appi che uolentieri io per fartiqueto beneficio morirei. Ma pera
che cio io non poo fare, io ti mando auanti di mela, doue er to e tutti habbita
mo da peruenire. E con quete parole le porfe in mano unuafo, doue erailuele=
no. La magnanima donna enza punto piangere o dolerfi, o pure dimostrarfi tur
bata, rioe. Se queto, o mio marito tipiace, ecco che io obedico: percioche

3 2

non far maialtri che tu, che fia signore delinio animo. E, fe scipionericer- ,,
cail mio corpo, babbiaelo non uiuo, ma morto. E cofi detto prefeil ueleno. si
marauigli Scipione del magnanimo fatto di queta donna. I Romani, effendo

3 2

condotto Siface, e Vermina fuo figliuolo, o altri huomini de principalinella

citt, feceroguardar Siface in Alba; e morto, che egli fu, con publica fe to Morte disi.
fepelirono. A Vermina, che era fanciullo, confermarono il Regno del padre,"*'
donandogli i Numidi, cherano prigioni. I carthaginefimandando amb fiadori figa:a:int
eangano
dipace, ubito diedero danaria Scipione: e rejtituendoli tutti i prigioni, dintor- : in:

no alle altre coe mandarono ambaciadori parimente a Roma: tquali non furono :
sta guerra.

11 2

s E c o N D A P A R T E DELL'HIs ToR IE

da Romani alhora laciati andare, ne riceuuti. Percioche e diceuano, che non


era cotume de loro antichi, che coloro , iquali haueffero eercito in Italia, man=
dafjero a dimandar pace. Ma dipoi la partita di Annibale e di Magone, dando
loro udienza, riceuettero le conditioni della pace. Maesti fi dipartirono d'Italia
non per cagione, che fi fceffe la pace, ma per trouarfi a tempo alla guerra,che
alla patria fi faceua. Onde i Carthaginefi, che prima non haueuano maihauuto
il penfiero alla pare, ne hauendola richiefta ad altro effetto, fe non per confumare
il tempo infino, che uenije Annibale, pigliando animo perla fua giunta, affal=
tarono Scipione per terra e per mare. Scipione rammaricandofi, cheei gli mans
Malign ani caffero di fede, fecero i Carthaginefi agli ambaciadori una fuperba ripota. E
nel partirfi, gli haurebbono con certi aguati amazzati,fe per auentura opraue
nendo un buonuento, con l'aita di quello non fofjero stati conferuati. La onde
Scipione non offeru la deliberation del Senato,che fra tanto gli era stata portata.
o ka i Carthaginefi rimandando in Italia Magone, fecero generale dell'eer=
cito Annibale, rifiutando Hannone, er hauendo condannato Asdrubale nellate=
sta. Ilquale hauendo preo uolontariamentellueleno, uarono crudelt nel fuo
baginea, corpo. Annibale effendo fattogeneral Capitano, Jaccheggiato che hebbe il paea
fe di Mainiffa, fi apparecchi per uenire con Romania giornata. Ilmedefimo
fi fece da Scipione. Pentironfi i Romani, di hauermandato Annibale fuor d'Ita=
lia:ilquale come intefero, che in Africa haueuail carico della guerra, dinuouonon
poco fauentati, mandarono contra dilui l'altro Conolo Cl. Nerone, hauendo
commea a Marco Seruilio la difea d'Italia. Ma Nerone effendoiper cagion del

uerno fermato in Italia e in Sardigna, non pot condurfi in Africa. Dipoi non
pa anco la Sicilia, hauendo hauuta nuoua della uittoria di Scipione. Ilqude
dubitandoi,che e Neronegungeffe auanti, gli leuaffe la gloria delle fue fatiche,
nelcominciamento della Primauera, intefalarotta di Mainija,afalt Annibale.
A N N 1 B A L a intea la uenuta di Scipione, and egli ancora a incontrarlo.
seipione in:

* 1>

*: Cofi ponendogli alloggiamentil'uno dirimpetto all'altro, non uennero tojto alle

: mani: ma temporeggiando alquanti giorni, ambedue eortarono i faoi oldati al


dimandar la combattere. Ora, come parue a Scipione, che non era piu da confumare il tem=

***

po, ma da indurre Annibale ancora contra ua uoglia al fatto d'arme, uole il


camino uero Vtica, affine, che credendo il nimico, ch'egli hauefje di lui paurae
fuggie, gli defje occaione di combattere. E cofi auenne. Percioche Annibale
stimando, ch'ei fi fuggif, e quindi prendendo maggiore ficurezza, con la fola
caualeria gli tenne dietro. Contralaquale Scipione fuor di afettatione fece te=
sta; e rottala, laciando di feguitarla, tolfe tutte le bagaglie, che erano statefat=
fciate nel camino. Queto duenimento turb molto Annibale: e fi aggiune ancos

ra che Scipione hauendo trouate nel uo campotre pie, diede lor libert dipos
tere andarfi

DI G I O V A N I ZON R A .

1 1 3

tere ndarf enza alcun male. Et hauendo inteo da una diquelle (percioche due
erano rimae uolontariamente nel campo de Romani) cio che in effo campo fi fas
ceffe, entr in paura. Nepiu hauendo ardimento di combattere, deliber di far annibale a
quanto primalapace; equella, ouenon potee ottenere, di hauere almeno tregua ;

per qualche giorni. Mainia adunque dicio parlando, come intercefore per pase.
uno de fuoi, con Scipione, non impetr coa alcuna. Percioche Scipione non ri=
fofe ne aframente, ne chiaramente: ma ancora che egli teneffe un certo mezo,
non di meno fauell con molta humanit,affine di farlo con la peranza della pace Prudenza di
piu negligente. Ilchealtres duenne. Percioche intcndendo egli da fuggitiui, che s: *
Annibale, non hauendo alcun peniero di combattere, uoleua ridur gli alloggiaa
mentiin luogo piu commodo; la notte occupando quel luogo, oue egli fi affetta=
ua di ridurfi, i carthaginefi stando in una ualle, laquale non era atta per accama
parfi, all'improuio fi dimotr a gli occhi loro. Ma Annibale rifiutando la bata
-

taglia, fee tutta la notte in fortificar gli alloggiamentier in cauar pozzi.


Dalla quale opera effendo esti affaticati molto, e pieni di fete, Scipione glico=
firine a uenire alla giornata mal grado loro. Attaccarono adunque infieme la Batasiatra

battaglia, i Romani bene ordinatiepronti:Annibale ei carthaginefi contra la : *


uoglia loro, er oltre adaltre coe fauentati per la eccliffe del Sole, ilquale fi : sa
ocur tutto. Ilquale stimando l'Africano, che non gli annuntiaffe alcuna coa sle. ***
buona, puoe gli Elefanti nella prima fchiera. Ma i Romani pretamente leuan=
do un grande e terribilgrido, battendoglifudi con le lancie, incitati dall'ira e
dal coro, le betie, che da quell'impeto erano fauentate, sbaragliarono, e mifero
-

in fuga; e quelle, che ueniuano ferite, faceuano maggior diordine e danno a'
fuoi. E, fe bene alcune ueniuano contra inimici, i Romani laciando loro fpas

tio, correndo elle nel mezo dellequadre, neltrappafjare erano parimente ferite

con i dardie con le pade.

-: "

O RA i Carthaginefi fecero pure untempo rifitenza. Ma foprauenendo la


caualeria di Mainija e di Lelio, tutti fi mijeno a fuggire, e molti ne furonotaa

gliati apezzi: fa qualipocomanc che ancora non fof amazzato Annibale, u,


Percioche egli fuggendo, e meluolgerfi ueggendo Mafinia, che a fciolta briglia :::::::

gli correua dietro eguitandolo, egli ucendo alquanto distrada chif il uoim= "*"
peto, e col ritirarfi del coro, rimafogli di dietro, gli diede una legger ferita:
er in cotal modo fi falu infieme con pochi. Scipione hauutala uittoria, pretaa
mente per mare e per terra affedi Carthagine. I Carthaginei da prima apparec=
chiandofi a fotenere l'aedio, finalmente diperando dipoter difenderfi, man conniens
darono ambaciadori, con iquali Scipione tratt delle conditioni dellapace: lequ-

li furonotali: che iCarthaginefi deffero hofiaggi, e retituierotuitiiprigioni :::::::::

e fuggitiui: e parimente lor deero tutti gli Elefanti, e tutte le Galee, eccetto rise
Hit, di Gio. Zonara.
H

S E C O N D A P A R T E I DELL'H I S T O R I E

214

dieci. E nell'auenire non teneero piu Elefanti,ne naui lunghe, o diciamo Galee,
piu, che dieci: ne prendefero guerra con uerun popolo, fenon di confentimento

or ordine de Romani. E ui fi aggiunero anco alcune altre conditioni. Propo=


ste quete, furono mandatia Roma ambaciadori; ma uennero con poca allegrez
za riceuuti dal senato: eendo tra Senatori diuerfi pareri, e contendendo tralo=

ro. Ma il popolo congrandiima conformit di animi ditermin, che fi faceste


la pace, riceuendo le conditioni, e mandando dieci Legati, iquali infieme con Sci

pione amminitraero tutte le coe. Confermato l'accordo, furono datele Galee

crabbruciate, e la maggior parte degli Elefanti mandati a Roma: e i Romani

Fine della

l'Africa, e i Carthaginefi la Italia laciarono.Qgeto dopo il coro di fedici

fegoda guer
ra Carthagie

anni fu il fine della feconda guerra Carthaginee. Scipione hauendo

ucfe.

fatto acquisto d'una fommiima gloria, ottenne il cognome di


Africano (percioche alhora la Libia, che era ucina a
Carthagine, fi chiamaua Africa)e rihauuti mola
ti cittadini, che erano prigioni, da molti
eendo addinandato liberatore, fu
appo tuttiin grandiimo hoa
more. All'incontro fu

--

.-.

--

Assufe di As
sibale. --

Annibale accus
"

fato da

'

* *
', :

fitoicittadini di hauer potuto e non hauer uoluto prens


der Roma; e che hauendoriuoltii bottiniin fuo
proprio utile, ne haueua defaudata la
Republica. Ma fu aoluto: e non
molto dipoi ottenne il Joms

mo Magitrato de'
:... ' ,

: * -

Carthaginefi.

*A
FATTA CONTRA IL RE FILIPPO.

--

o v3

ra, i Romani furono inuolti in altre guerre: cio


| contra Filippo Re di Macedonia, e contra Antioco.
:| Percioche mentre, cheei ancora erano occupatinela
*#| leguerre Africane, benche Filippo foe loro poco
amico, pureteneuano falda l'amit fua, affine, che

{| egli non aiutae i Carthaginefi, o la Italia afaltaffe.


#:|| Ma poi, che fecero feco la pace, fenza metter
Ust:#===#Al tempo in mezo, gli moferomanifetamente guerra.
Percioche effendoi con effo lui rammaricati di molti torti,che effo loro haueua fat
to,e non potendo ottener coa ueruna,deliberarono di farliguerra,fotto queto pre
teto, ch'egli baueua affaltata la Grecia. Ma nel uero esti fe gli erano inimica=
ti per cagione delle primiere ingiurie da lui riceuute; e difiderando di anticipare il
tempo inguia, che come egli hauefje foggiogati i Greci, con l'eempio di Pirrho
non portaffe la guerra in Italia. Deliberata la guerra, oltre gli altribuoniapa
parecchi, che fecero prouedendo a tutte le coe, che erano necearie, mandas .

rono Lucio Aputio Capitano dell'armata, ad unirfi con Sulpitio Galba: ilquale Sulpieio Gal

dopo hauere infieme occupato il mare Ionio, opragiunto da una lunga malatia,

ba, Lucio

queto capitano,e Claudio Centore Legato,riceuendo tutte legenti, cotui liber Apustio.
con l'armata Athene, che era affediata da Macedoni, el terreno di Chalcide, che i
medefimiteneuano, faccheggi:e piu uolte ripine Filippo, che haueua afaltato

la medefima Athene. Et Aputio, effendo Filippo occupato nella Grecia, affal Fatti di Ap

tando i Macedoni, diede ilguato alle campagne, e foggig terre e Catelli. La stio.
onde effendo Filippo pien d'ira, and alcune uolte dicorrendo fu egiu, recando
aiuto hora a queti popoli, hora a quelli, che eranomoletati. Ora Aputio strin=

gendo grauemente il paee, emoletando i Dardani la Macedonia loro uicina (han

no colorola loro habitatione fagliliricie i Macedoni) effendo anco gl'Illirici,.


- -

...

u16

SE C O N D A P A R T E D E L LHIST O R I E

Alhamania g Aminandro Signoredi Athamania, gente di Theffalia, accotati a Romani,


hauendo egli ancorain foetto gli Etholi, e temendo alle coe fue, and in mola
ta fetta con lamaggior parte dell'eercito nel uo Regno. La cui uenuta intea,

Aputio, oprauenendo il uerno, fi dipart. Galba rihauutofi dal male, pote


inieme di molte genti, otto il cominciamento della Primauera fe nand in Mace=

donia. Et hauendo l'uno e l'altro himico uicini gli alloggiamenti, fi fecero tra
Caualieri, e foldati piu leggeri alcune picciole jcaramuccie. I Romani effendo
andati in certo luogo, donde poteuano con piu ageuolezza hauere abondanza di

uettouaglie, Filippo stimando, ch'eglino per tema dilui fi foero fuggiti, al


timprouio tagli a pezzi alcuni, che erano andati a bucare. Laqual coa com
prea da Galba, ucendo con molto impeto de gli alloggiamenti, un grannumero
Faggia i ne tagli a pezzi. Ne fi cur di feguitar Filippo, ilquale uinto e ferito fimi=

e a fuggirdinotte: matorn ad Apollonia,dicorrendo Apustio fa tanto ilma


re con que di Rhodi, e parimente con Attalo, foggiogando moltisime Iole. In=
senenamen, torno a queto tempo un certo Carthaginee, detto Amilcare , che fu alla imprea

::::: d'Italia inieme con Magone, er akuntempo quiui fi ergrimaoqueto natache


magine fu la guerra di Macedonia, foinfe i Francefi a ribellarfi, e conqueti afaltando
i Liguri, fi fece anco amici alcuni di loro. Maeffendo queti uinti in un fatto
d'arme da Lucio Furio Pretore, mandarono ambaciadori a chieder la pace. Las
quale fu concedutaa Liguri, egli altriniuna coa ottennero. Percioche Aurelio
Conolo hauendo inuidia alla gloria del Pretore, ancora egligli affalt. Il eguente
*
anno Amilcare e i Francei diederomolterotte a Romani.Perciochee'uinfero:Gneo
Bebio Pretore, e fecero correrie intorno alle citt de confederati, e prendendo
Piacenza,la ditruffero. In Grecia e in Macedonia staua Publio * villio con=
folo in procinto di combatter contra Filippo, ilquale haueua occupato le strettez=
:di Epiro;perlegadi potena andare nella Macedonia: Paffato il uerno,
:c: Tito Flaminio Conolo, effendo coa malageuole a combatter Filippo per cagion di

n Filippo, quello patio, che era fra monti cinto di muraglie, con pochiper uno stretto cal=
le fi mfe a circondarle munitioni: e dalferto fubito ueduto da Filippo, gli mie 4
-

- -

|-

dojo una gran paura, ilquale stimaua, chel uo eercito hanee pafjale tuttele
strettezze, di maniera, che incontamente fi ridue in Macedonia. Ma il Confo

lonon uolendo eguitarlo, simpadron delle citt di Epiro. E d'indi paando


in Italia, rimouendo molti dalla diuotion di Filippo, fi ridue in Focide ein Beo
tia. Oue,mentre, che egli affediaua Elatia, Lutio Flaminio fuo fratello con At=
talo eri Rhodiani foggiogarono l'Iole. E finalmente impadronitifi etiandio de
Cinerei, intendendo, che Filippo haueuaricerco da gli Achei, che faceero /E=
lega, mandarono ancora esti infieme con gli Atheni fi aquelli ambaciadori.

::::::), Prima gli Achei furono dicordi, alcuni dando aiuto a Filippo , ey alcunia Ros
tit,

D I GIOV A N N I Z ON A R A .

* 7

mani. Ma dopo molto facendo finalmente la lega, effendo loro in diuto di com=
batter Corintho, poi che hebberogettato in terra una parte delle mura, eendo
stanchi dagli fei afalti, che haueuano da quei di dentro, fi dipartirono. Di=

poi dubitandofi Filippo, che molte citt delle fue non ueniffero pree, mand al
conolo a chieder pace. Ilquale conentendo alle fue dimande, tra loro conuennes
ro infieme parimente con i confederati: ma non fu alhora fatto altro; fe non,
che fu conceduto a Filippo di mandare a Roma ambaciadori : iquali non ottenne=
ro alcuna coa. Percioche dimandando i Greci, che fi dipartiffe di Corintho,
di calcide, e di Thefalia di Demetrio, affermarono gli ambaciadori di Filippo,
che esti non haueuano di quete citt nelle loro commiioni ordine alcuno: onde

fenza effetto fi dipartirono. Ma i Romani differirono la imprea della Grecia e la


guerra contra Filippo infino il eguente anno otto la condotta di Flaminio. Ilqua
le douendoiui rimanere,fi apparecchi alla guerra:e tanto maggiormente,che Na
bide Tiranno de Lacedemoni, benche foe amico di Filippo per hauer da lui Nabide Ti.

bauuto Argo, haueua con lui fatto pace. Percioche Filipponon potendo in un :
medefimo tempo tener la cura di moltiluoghi, haueua commeo quella citt, quas
fi un depoito, alla fede di Nabide. Ora, guerreggiando Elio Peto Conolo con
Francefi, benche molti dieinelle battaglie foero tagliati a pezzi, niuna cofa

degna di memoria ui fi fece. Glihofiaggi de Carthaginefi, eriloro eruie pri


gioni furono uenduti, bauendo esti hauuto ardimento d'impadronirfi delle citt,
ne quali eglino fi trouano, hauendo molti cittadini uccii: ma furono uinti da
Cornelio Lentulo, prima che faceero alcuna coa piu graue. Ma i Francefile= Minassiese
uandofi in fuperbia per queti auenimenti, ueggendo, che i Romani uoleuano da Franse,

capo combatter con effo loro, fi apparecchiarono inguila, come hauefjero a darla
battaglia a Roma. Dache i Romani fauentati, mandarono contra Francefi am=
bedue i conoli, cio Cornelio Cethego, e Minutio Rufo : iquali diuidendofi tra
loro, chi diede il guato a un paee, e chi a un'altro. Si come erano i conoli,
cofi effendo inimici diuifi, iqual furono con Amilcare, trouandofie uinti da

cethego, addimandarono erottennero la pace. Gli altriper quella rotta impaus


riti, non ofarono uenire alle mani con Rufo, ilquale per tutto faccheggiauan lo=
ro terreni, ne per fi dipartirono dalle arme. Alhora anco Flaminio /glog)
infieme con Attalo tutta la Beotia. Et Attalo, mentre che egli fauellaua al po=

polo, percagion della uecchiaia ucidi uita. MaFlaminioandando in Thefaglia, sam se


con la caualeria hebbe a combatter con Filippo: percioche illuogo non era capace Fran:.

di maggior battaglia. La onde ambi fi riduero a certo colle, la cui cima dalla
fomiglianza, che ella haueua della teta d'un Cane, era detta, cinocefala: er
hauendo in diuero luogopotigli alloggiamenti, uenutialla battaglia con tuttigli
4erciti, fi farebbono partiti egualmente, fe l'aiuto de gli Etolinon daualauita
**

Hit. di Gio, Zonara,

t 1 8

SE C O N D A PARTE D E L LH I S T O R I E

toria a i Romani. Filippo fu uinto e sbaragliato: erbauendo inteo, che Larif=


fa, e le altre citt d'intorno s'erano accotate alle parti del uincitore, mandando
ambaciadori e danari, er oltre a cio fuo figliuolo Demetrio per hofiaggio, ots

:::::::. tenne da Flaminio tregua, e mand a Roma ambaciadoria dimandar la pace.


**"aia.

Mentre, che quete coe fi faceuano, effendo anco uinto Androfibene da gli
Achei, fece perdita di Corintho. Lucio Flaminio, Capitano dell'armata, non
potendo rimouer gli Acarnani dalla lega, che e, haueuano con Filippo, pree

Leucade perajedio: crimedefini, quando esti intefero la rotta di Filippo, fog=

e.: gog con piu ageuolezza. Cofi fu la guerra Macedonica finita, er i Romani
:::e fecero uolentieri la pace con Filippo con quete conditioni: che egli retituifje tut=

:::::: tii prigioni e fuggiti: che egli dee tuttigli Elefanti, e le Galee da tre ordini di
remi, fuor che cinque, e la Pretoria, che era di Jedici ordini diremi, e certs

quantit di danari, parte alhora, e parte in alquante paghe: che egli fignoreg=
gaffe la Macedonia fola, ne potee tener piu di cinque mila foldati, ne facee
guerraad alcun popolo fuori del fuo Regno: percioche le altre cittcofi di Afia,
come di Europa, lequali prima erano a lui foggette, laciarono in libert. I Con=
foli da capo, ma non enza fatica, foggiogarono i Francefi. Perci Catone ri=

:::::: couer tuttala spgu, liquale sera partita dalla diuotione de Romani, buomo
Oder2 . 3

-- -

:::::..." in quella et chiariimo di ogni uirt. Ora effendo dopo la rotta di Canne fatta
una legge, che le donne non potefjero portare oro, ne andare n carretta, ne ufar
diuere ueti, e stando il popolo per deliberare, fe e la doueffe cancellare, o no,

:::" catonelo confort e perfuae a confermarla con questa conchiuione. Adorninfi


,

, , adunque le donne non di oro e di gemme, non di ueti con raccami o di molle feta,
, , ma di modetia, di obedienza uero il marito, di amore a figliuoli, di moderatez
, , za, della offeruanza delle leggi della citt, delle notre arme, delle uittorie, e de
,, i trionfi. Ma Lacio Valerio,Tribuno della plebe, contrariando a Catone, fu ca=
,,gione, chealle donne foffero retituitigliadornamenti della patria. Di che hauendo

:::::..
ugio Valce egliragionato a lungo alpopolo, uolgendo il filo delle parole a Catone, diffe se
-

HIO

--

tu non uuoi, che le donne ufino gli ornamenti feminili, e difideri di fare opera
magnifica e degna di Filoofo, fa che elle fi fcorcino i capegli, e fi uetino di ba=
biti da huomini; er anco, fe piace agl'Iddij, metti loro le armi in mano, e po=
stele a cauallo, menale in Ipagna, e conducile anco qui, accioche elle ancora fi
trouino ne notri parlamenti: cr hora facciamole qui uenire. Hauendo le don=
ne intee quete parole di Valerio (percoche molte di loro per dubbio di quello,
the hauefje a terminarfi uennero alla preenza del popolo ) gridarono contra la

legge. Ma fiibito disfacendofiilparlamento, immantinente quiui prendendo elle


alcuni ornamenti, fe ne andarono feteggiando alle cafe loro. Catone effendo an=
dato in pagna, inteo, che tutti i popoli fino all'Ibero haueuano congiurato
f0fftret.

D 1

G IOV A N N I ZON A R A ,

* 1 9

contra Romani, e serano ridotti infieme, affine di combatter tutti unitamente


. Catone dos
contra di lui, egli uincendogli in battaglia, gli cofirine a renderfi, temendo esti, mais s
che per cagione di fauento non perdeffero parimente le citt. E per alhora pera 8"*"
don loro. Ma dipoi dando alcuni di loro fofetto, leu a tuttile arme, e cofirin
fe i cittadinia disfar le loro muraglie. Percioche fcriuendo in diuerfi luoghi, er
hauendofi riceuute tutte le lettere in un giorno, ordin, che tutte le mura fi atters
raffero in uno stefjo giorno, minacciando a quegli, che non uoleffero obedire, la
morte. Lequali lettere effendo lette da Magitrati, ciacun popolo stimando,
che folamente a fe foffe impoto, ne prendendo fatio da penare, ruinarono
tuttele fortezze. Paffato l'Ibero, non hauendo ardire di uenire alle mani coni
Celtiberi, confederati de nimici,per la gran moltitudine, che eierano, gli trat=
t mirabilmente, hora promettendo loro maggior paghe, perche a lui fi riducef
fero, hora confortandogli a tornarfi nella patrialoro, e quando affegnando anco a
i medefimi certo giorno da combattere. E percio auenne, che esti tra loro dicore
dando, non ofarono combatter con effo lui. Alhora Flaminio diede la battaglia Flaminio
foggioga
ad Argo. Percioche i Romani non fi fidando di Nabide, ilquale neloromantes Nabide,
neua la fede, er era formidabile a' Greci,lo publicarono pernimico. Maeffen
dogli da Filippo mandati aiuti, Flaminio uolendo combattere Ifparta, hauendo
fenza faticapaffato il Monte Taigeto, peruenne, enza che niuno gli fi opponefs
fe, infino alla medefina citt. Percioche Nabide temendo i Romani, e diffidan=
dofi de cittadininon, fiera moo di quel luogo per cagione di opporfi loroa tem=
po. Ma uc fuori, quando esti erano preo delle porte, non ne facendo alho=
-

ra stima, fi per la fatica del camino, e per effere occupato in far mettere gli
alloggiamenti, e diede qualche diturbo ad alcuni. Il feguente giorno, mentre
che i Romani combatteuano la citt, afaltandoli con grandiima ucciione de

fuot , d'indi in poi fi rimae trale mura. Flaminio adunque laciando quiui parte
delle genti, affine, chel nimico non fuggije, egli infieme col fratello, con i Rho

diani, e con Eumene, figliuolo di Attalo, faccheggi i terreni. Per lequali coa
feridotto Nabide in diperatione, mand uno ambaciadore a Flaminio adimandar
la pace; laquale non cofi toto ottenne. Percioche egli non os rifiutar le condi=
tioni, che gli erano propote, ne accettarle, non ui acconentendo ilpopolo. Ma
#

stringendo i Romani, er hauendo prea (percioche una parte dilei non haueua
mura) quai tutta Sparta ; non uolendo piu trametter tempo, facendo con Fla=
minio la pace, emandatiambaciadoria Roma, rihebbelagratia de Romani. Ma
Flaminio mife alhora in libert tutti i Greci: e dipoi fattigli raunare, e detti loa
ro i benefici, ch'eibaueuano riceuuto gli confort a conferuar l'amifi e beneuo=

lenza uero Romani: e leuando tutti i prefidij, fi part con tutto l'eercito. Ef
fendo egli andato a Roma, Nabideuole fanimo a coe nuoue. Dalcuimouimen=
*

iiij

12o

s E c o N D A PARTE DEL L'HISTORIE

to quai tuttala Grecia furiuolta dallo stimolo degli Etoli: e fi apparecchiaro=


mo alla guerra, mandando ambaciadoria Filippo o Antioco: a cui peruafero,
:
che egli moueffe le arme contra Romani, promettendogli il Regno di Grecia e
contra
Roma: Fi d'Italia. I Romani ueggendofi in gran diturbo, enza peranza di poder uinces
no

:::** re Antioco, riputarono affia difender le coe loro. Percioche era fama, che
Antioco foe potentistimo di forze tra per altre cagioni, e, perche egli haueua
foggiogata la Media. Ma era il detto diuenuto molto maggiore per la parentela
di Tolemeo, Re di Egitto, e di Ariatate, Re di Cappadocia. Nel tempo aduna
que, che . hauetanolaguerra con Filippo, procacciarono di tenerfi amico Ana
tioco, di cui era farfa una tal fama; e glimandarono ambaciadori con amores
uoli proferte, e parimente doni. Mauinto, che hebbero Filippo, di lui, ilqual
prima haueuano honorato, non fecero piu stima. Ma egli pa in Thracia: er
oltre alle altre terre, che foggiog per forza, rinou Liimachia, ch'era futa
rouinata, affine di ualerfene a commodi della guerra, bauendo chiamato in uo
aiuto Filippo e Nabide. Annibale ancoralo haueua leuato in iperanza,che naui=
gando egli in Carthagine, e di quindi in Italia, foggiogando legenti del feno del=
l'Ionio, potrebbe combatter Roma. Peruenne Antioco in Europa e in Grecia due

uolte. Maintea la morte di Tolemeo, stimando queta occaione potentistima di

acquitar l'Egitto,laciando il figliuolo Seleuco con oldati in Lifimachia, fi apper


st alla partita. Ma intendendo poi, che Tolemeo era ancora uiuo, abandon
l'imprea di Egitto: e uolendo nauigare in Cipro, hauendo una gran fortuna, ris
torn nel fuo Regno. Si mandarono i Romanier egli cambieuolmente ambacita
dori, fi per trouar collamentarfi di riceuute ingiurie cagioni di guerra, e fi an
cora per eferimentar le forze, che hauefje la contraria parte. Ora Annibale
hauendo fra Carthaginefi il primo Magitrato, eper queto effendo incoro nel=
Gli Athenie l'odio de piu potenti cittadini, fu accuato preo a Romani, che egli procuraua

:::::: d'indurrei carthaginefia coe nuoue, er haueacon Antioco di egretitrattati.


Rmani.

La onde, conocendo egli alcuni Romani, che erano in Carthagine, temendo di


non effer preo, una notte fi fugg di Carthagine: e riducendofi ad Antioco,

nat. procacci d'indurloarimetterlonella patria, er a farguerra a Romani, promet


fagge ad An tendoglil'Imperio della Grecia e della Italia, infino a tanto, che Scipione Africas

noco l uenne. Percioche effendo egli mandato Giudice in Africa, per terminar

la dicordia,che era fra Mainija er i Carth ginefi,iquali contendeuan de confini,


fotenne, che le nimicitietra loro rimanefjero in piedi, e che niuno di loro, per
cagion della fentenza, che da lui foe data, fi adtraffe contra i Romani. Dipoi

scipiene sa pa in Aia otto petie di andare ambaciadore ad Antioco: ma ueramenteafne,


**Antis che Annibale er il Re temendo della fua uenuta, faceero quello, che foe d'uti
le alla ua Republica. Eendo peruenuto ad Antioco, il Re non pore piu, co=
me okka
-

D I GI O V A N N I ZO N A R A .

1 2 1

me foleud, orecchie ad Annibale; e pree di lui foetto per i fegretiragionamen=


ti, ch'egli haueua con Scipione, hauendo anco di prima poco grato, per la fama,
che era, che egli fi reggefje per i fuoi configli, e che tutta la feranza di tra=

tar bene laguerra pendele da lui. Per quete cagioni portando inuidia ad Anni- asa...
bale, entr in paura, che egli,come hauefje la podet, non fi mutafe di animo. tua ::::::

onde negli diede eercito, ne lo rimand a carthagine, ne lo ammefje tra uoi *"*
piu intrinjechi famigliari: ma fece cio a bello studio, accioche non pareffe,ch'egli
fi ualeje del fuo configlic. Ora era molto grande a Roma la fama di Antioco;
ne le diede da penar poco. Di cui molte cole dicendoi ; er alcuni fauoleggian
do, ch'eglihoggmai otteneua tutta la Grecia, & altri, ch'era per uenir preia=
mente in Italia, i Romani oltre a gli altri ambaciadori, mandarono in Grecia Flas

mnio, affine, che per l'amit, ch'egli con loro haueua, difconfortaffe Filippo e
gli altri dalla cura di coe nuoue ; er i Pretori, Marco Bebio ad Apollonia, fe

Antioco hauefje ardimento dipaffarein lei, o Attilio contra Nabide. E cotui


non fece coa ueruna, effendo stato amazzato Agide con certo aguato da gli Eto=
li; e fu Sparta prea da gli Achei. Ma Bebio e Filippo fermarono moltiluoghi
di Thefjaglia. Precioche Filippo parte per altre cagioni, e parte, perche Antios
cogli haueuutolti alcuni luoghi di Thracia, manteneua a Romani la fede. Flamis
mio dicorrendo per tutta la Grecia, ad alcuni perfitafe, che non ribellafjero, altri
riduje a diuotione, fuor chegli Etoli, er alcuni altri popoli. Percioche queti
ancora fi erano dati ad Antioco, er alcuni per forza, er altri di uolont haue
uano tirato a fare il medefimo. Ora Antioco, benche foe il uerno, non dime=
no per non mancare alla promefja fatta agli Etoli, ui and enza intero eercito;
e con l'aiuto loro pree Calcide. Et impadronitofi del rimanente di Euboea, h= Euboea,hog
uendo trouati tra prigioni alcuni Romani , tutti gli laci andare: er inuern
: : in
"
di Negrop
Calcide; oue e l'animo fuo, e de fuoi Capitani, effendo corrotti da altre delitie , e.
egli steopreo dall'amore d'unagiouanetta, fu cagione, che gli altri diueniffero
poco atti alla guerra. I Romani intea nella Grecia la fua uenuta, e la prea di
-

* -

- - -

Calcide, prefero dicouertamente la guerra: e laciando l'altro Confolo Scipione


|

Nafica alla difea d'Italia, mandarono Manio Glabrione in Grecia con eercito.
De quali coluiguerreggi con i Boi. Queti hauendo facciato Antioco di Gre-

cia, con Bebio e Filippo pree molte citt di Theffaglia: er hauendo preo Filip- :::::::
po Megalopolitano, lo mand a Roma: e fintone fuori Aminandro; diede il fuo di Gresia.
dominio a Filippo. Antioco fra tanto stando in Calcide a diporto, dipoi and in
Boetia ; facendopenfiero di afettar di afaltare i Romani alle Thermopile. Pere
cioche egli stimaua, che la strettezza del luoco doueffe effere in aiuto al poco nu=
mero de fuoi foldati. E, perche a lui non interuenie quello, che auenne a Gre=

'ci nella guerra de Perfi, mand una parte degli Etoli per cagion di preidio nelle

1 2 2

S E C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R I E

Jommit de monti. Ma Glabrione tenendo in niuna stima le strettezze de luo

ghi , e non tolendo differir la battaglia, mand la notte Porcio Catone, e Vale
rio Flacco luogotenenti, alla cima de monti contra gli Etoli. Et egli la mattina
attaccando la gornata con Antioco, mentre, che fi combatte nel piano, fu Ju=

periore, e menandofi l'eercito da Antiocone luoghipiu alti, fu inferiore, ini

che Catone afalt inimici dopo le falle. Ilquale hauendo oppre gli Etoli,
:::i:i: mentre che e dormiuano, la maggior parte tagliata a pezzi, egli altri sbaraglias
ti, uenne giu del monte, e fi trou a parte della battaglia, che fi faceua al bajo,

Effendo Antioco uinto, e fogliato degli alloggiamenti, ubito ritorn a Calci=


de: e quiui intea la uenuta del Confolo, nacoamente fi riduje in Aia. Glas
brione pretamente occup Beotia, z, Eubea. E combattendo, perche non fi

uoleuano rendergli Etoli, Heraclea, pree per affedio la citt: e coloro, che fi
erano ricouerati nella Fortezza, cofirine arenderfi. E fagli altri ancora De=
mocrito, Capitano degli Etoli, fu preo: ilquale una uoltarifiutando di far con

federatione con Flaminio, dimandandogli egli la ua deliberatione permandarla 4

:Roma , gli haueua detto, statti di buona uogla: che io la recher con l'eercito, e
S la legger preo al Teuere. Filippo aediando Lni Glabrione con la faue.
Eon.: *" mutaglileu la uittoria e la preda di mano. Gli altri Etoli uolendo riconciliarfi
con Romani, riceuendo da gli ambaciadori di Antioco danari mandati loro da
lui, rifiutando la pace, fi apparecchiarono alla battaglia. Filippo ancora egli
fimulando l'amit con Romani, dinafcofio fauoriua ad Antioco. Fra tanto Glas

brione affdiando;Naupatto, Flaminio peruae a cittadini, de quali hautua do=

metichezza, che riceueffero la pace. La onde e queti e gli Eprolimandarop


Panio.

ad Antioco ambaciadori. Filippo hauendo mandata a donare a Gioue Capitolino


una corona trionfale, oltre ad altri doni rihebbe ancora il figliuolo Demetrio, che

per hofiaggio era tenuto nella citt. A gli Etoli non fu conceduta la pace, perche
, ei non uoleuano in miuna coa effer dijauantaggiati. I Romani mandarono con=
tra Antioco Scipione Africano, e Lucio fuo fratello, Iquali fecero tregua con

gli Etoli per tanto ipatio, cheet mandafero a Roma a trattar di pace. E per=
:::::::he fi affrettauano digir contra Antioco, effendo andati in Macedonia, c hauens
::::" do riceuuto aiuto da Filippo, paando in Aia per uia dell'Helleponto, trouaro=
no la maggior parte dellamarina occupata da Romani, che prima quiui erano ues
nuti, e da Eumene, e da Rhodiani. Da qualiancora Annibale, menando alcua
ne naui hauute da Fenici, era stato uinto prejo di Panfilia. Perci faccheggian
do Eumene o Attalo uo fratello il Regno di Antioco, le citt parte per forza,
parte per uolont a Romani fi diedero. Onde fu coffretto Antioco di laciar del
tutto la Europa, e dirichiamar Seleuco uo figliuolo, di Lifimachia. Ilqualeria

tornato con l'eercito, lomand a Pergamo. Ma, perche l'aedio era in


-

: JE

39

D I G I O VAN N I ZONA R A ,

1 2 3

e fi auicinaua la uenuta di Scipione, ubito mandandogli ambaciadori, hebbe fes


ranza di ottener pace. per queto, che hauendo preo un figliuolo di Africano,
gli haueua fatto molto honore: ilquale finalmente, benche la fua peranza non
bebbe effetto, lo laci andar enza taglia. La cagione, che la pace non hebbe
effetto, proced dalle conditioni, che non furono accettate da Romani. Effendo

per alcun tempo esti rimafi cheti, ripigliando da capo la guerra, tale fu l'ordine
della battaglia. Antioco nel primo luogo fece porrei carri, nel econdo gli Ele= Ordine dele
fanti, dipol i fombolieri, e gli arcieri. I primi foldati Romani correndo in r:s i

nanzie leuando il grido, crandando contra i Carri, ritardarono alquanto l'impe "
to loro, in guifa, che la maggior parte riuolgendofi all'incontro degli Elefanti,
difturbarono l'ordine de i loro amici, effendo e temerariamente portati contra di
loro, e difordinando i compagni, che erano Jauentati. Gli arcieri e i fombo=
lieri furono indeboliti da una gran pioggia. A questo folleuandofi unagrande e
foltanebbia, non pote ella percio impedir di nulla i Romani, fi come quelli, che
erano uincitori, e combatteuano con ogni lor forzi a stretta battaglia : ma bene

offee molto i nimici; iquali erano fauentati, er haueuanola loro maggior for=
za negli arcieri e nella caaleria, non potendo ueder, come indrizzafjero le faet=
te, grandauano errando al buto. Non di meno Antioco con gli huomini d'arme
rompendo l'uno de corni, che era contra di lui, lo eguit infino a i ripari: er
baurebbelo uccio, fe Lepido,che eralafciato in guardia loro non amazzaua iprimi
Romani, che ui arruarono, non hauendo potuto indurgli per uia di efortationia

fermarfi er a far teta. Alhoragli altriritornarono contrainimici; er effo con


i preidij, che erano interi, accorrendo, rifo/pinfe Antioco. Fr tanto dall'altra difficile uit.
parte Zeufiajalt gli alloggiamenti , e gli faccheggi, infino a tanto, che Lepi- "
do dicio auedendofi, gli difee, e Scipione pree quellidi Antioco. outui furos
no trouati molti huomini, molti caualli, molte iumente, oro, argento, auorio,
cr altre precioe coe. Antioco effendo uinto, pretamente fi ricouer in Soria.
I Greci di Afia fi uolero alla confederatione con Romani. Dopo queto diman=
dando Antioco certa tregua, ella gli fu conceduta. Percioche Scipione perct=
gion del figliuolo gli difideraua bene, el Conolo non uoleua conceder la uittoria pion:fa::s

al uo ucceore, che con gran fetta fiauicinaua. Non hauendo adunqueim- :***
poto ad Antioco piu oltre di quello, che innanzialla battaglia haueuano i Roma
ni addimandato, Gneo Manlio, che era il lor ucceore, non contento di quello
accordo, dimand maggiori cofe. E fra gli hofiaggi gl'impoe ancora, che An
tioco gli deffe il figliuolo, e fa queti ui era Annibale. A quete dimande

Antioco acconenti contra fua uoglia: ma non pot dargli Annibale, ilquale gia
era fuggito a Pruia, Re di Bithinia: e mandati ambaciadoria Roma, fece la pt=

te con quelle conditioni. Ma Lucio Scipione hauendo di queta uittoria acquiia

1 2 4 se co N D A PARTE D E LLH Is T o R I E
ta una gran laude, riport di Aia il cognome di Afiatico: fi come il fratello per
hauer foggiogata Carthagine, lapiu potente citt di Africa, hebbe quello di Afri=
cano. Ma co chiari er illutri huo mini, ez tquali col loro fingolar ualore ha=
ueuano acquitata una tanta gloria , non molto dipoi furono menati ingiudicio, e
condanna: fottopoti al podere del popolo: e Lucio fu condannato di ruberie del danaio pu=
:. blico, come che egli hauefje ritratto molte cofe delle prede,che da lui furono fatte,

el Africano per queta cagione,che esti diceuano,che per l'amore portato al figliuo

ni.

lo,egli haueua fatto gli accordi animicipiu humili di quello,che egli haurebbe po=
tuto fare. Ma la uera cagion della condanagione nacque dall'inuidia. Percioche
effendo chiaro per molte altreragioni, che effi foero innocenti, fi fu ancoper

queta ; che publicandoi i beni di Afianon fu trouato ne fuoi haueripiu di quel


lo, che Lucio haueua innanzi. E l'Africano prima, che fi giudicaffe la fuaac=
cua, fe n'and a Linterno ; oue egli uie in perpetuo efilio; ne fu condamnata
viuerie si da alcuno. Ora Manlio alhora Joggiog la Pfidia , la Licaonia, la Panfilia, e
M:s Dei, gran
della Galatia,
ouero
Francia
di Afia. LaPercioche
ancora
l'Alia.
uera parte
gente Francee,
laquale
ui eradella
uenuta
di Europa.
ragione e,quiui
che hauen
do i Francefi creato Brenno lor Re, hauendo tracora la Grecia, e la Thracia,
e d'indi effendo paati in Bithinia, cv occupate alcune parti di Frigia, di Pa=
flagonia, e di Mfia al monte Olimpo; cr anco la Cappadocia, furono origi=

catalhi.

ne d'una particolar natione, laquale fi chiam Galathi. Cotoro, ancora che


fofero d'impedimento a Manlio : non di meno esti ancora furono uinti: e prefa
egli nel primo impeto una citt , detta Ancira , le altre fe gli refero. Fatte
quete coe, e dato per la pace ad Ariarate , Re di Cappadocia, una quan
tit di danari, ritorn alla patria. Gli Etoli mandando la econda uoltaam=

baciadori a Roma a chieder la pace , ei poi uolontariamente procurarono di

! ribellarfi. La onde i Romani fubito utamandando gli ambaciadori, diedero a


Grcia. " Marco Fuluio la imprea della Grecia. Ilquale primieramente affedi Ambracia,
Ambrasia: gran citt,gia principal terra di Pirrho, er alhora foggetta agli Etoli. Gli

:::::: toli haueno indarnoparlato eco di pace, mandarononcia citt parte dell'eer
"".

cito: laquale i Romani uolendo prender per uia di mine, cauarono di lontano,
oueto gli affediati di prima non auertirono: ma dipoi,mentre il terreno fi caud=

ua, foettando di quello, che poteua effere, ma non fapendo per, oue fi cauaa
fe, tolfero uno cudo diraine, e lo appoggiarono alle mura, e dal fuono, che ef=
astuia di fo rendeua,comprendendo il luogo,oue lemine fi faceuano,e di dentro cauando efi

::::::::, all'incontrole muraglie, con i Romani fecero di occulte battaglie. Finalmente


:::::::imaginarono queia aftutia. A una gran botte ripiena di piume attaccarono il
::::::::: fuoco, ponendoui opra un coperchio dirame pertugiato in piu luochi. Conla

::::boccadiqueta botte nelle mine riuolta ueronimici, empiendola dduento, che


ji4

- - - - D I G I O V A N I ZONA R .

12 ;

ustiua dal foffo d'un mantice, che l'era poto dentro, fecero nacere un grandii=
mo, enoleiiimo fuoco, fi come quella materia fuol produrre: ilquale non ef=
Jendo alcun de Romani, che potefje offerire, diperando di prender la citt, e
leuando l'affedio fecero la pace. Dopo la rendita degli Ambracioti, mutandofi

ancora gli Etoli, prima da Romani tregua, e dipoi pace ottennero, dando una

gran fomma di danari, e molti hotaggi. Ora Fuluio dandoglifi la Cefalonia, rafa
fett le coe de Peloponnefi , iquali tra loro haueuano leuata dicordia. Dipoi,
trouandofi Gaio Flaminioc, Emilio Lepido Conoli, mori Antioco; a cui fuc=
Pelpstae:
, , hoggidi e la
ceffe Seleuco, fuo figliuolo. Ilquale ancora dopo molto uenuto a morte, Antioa :::::::.
co, che era botaggio in Roma, hebbe il Regno. Filippo hauendo ardire di fol=
leuarfi, tolte alcune citt di Theffaglia, cr Eno e Maronea, non pote fare coa
alcuna per la morte de figliuoli. Alcuni Francefi pafjate le Alpi, deliberarono
di fabricar faloro alcune citt: a quali Marcello leu le arme e l'altre coe, che
eglino haueuano portato. Ma i Romani retituirono agli ambaciadori loro le
medefime coe, con conditione, che tofio e fi partiffero di Italia. Alhora anco
-

guilamorte di Annibale: Perciocbebauendo i Romanimandato ambaciadoria::"*"


Pruia, Re di B:thinia, fi per altre cagioni, e fi perche effo gli mandaffe Anni
bale, che fi trouaua appreo di lui: egli cio innanzi hauendo inteo, non poten=
do fuggire, fi diede la morte. Ilquale hauendo una uolta udito dall'oracolo, che
egli morrebbe in Libia, stimaua di douer morire in Africa fia patria: ma quel

terreno, nel quale egli fi mor, era addmandato a punto Libia. Alhora anco
uc diuita Scipione Africano. Filippo, Re di Macedonia, hauendo amazzato

Demetrio uo figliuolo, e uolendo anco amazzar Pereo,fin i faoi giorni. Per- :" "
cioche bauendo Demetrio, egli altri Macedoni per l'amit, che haucuano con "
Romani, dopo la morte di Filippo peranza di ottenere il Regno di Macedonia,
Perfeo come maggior di et, gli hebbe inuidia, e l'accus al padre di hauere egli pemerie
fatto trattati contra di lui. Onde egli lo cotrine a bere ilueleno :er in queta :P

maniera ei fimori. E Filippo non molto dipoi inteo il uero, uolendo farlauen":::::.
detta di Demetrio, ucendo di uita, laci a Perfeo fuo mal grado il Regno. Il=
quale i Romani rimouando l'amicitia del padre, gli confermarono. Ne tempi,
che eguirono, duennero alcune coe poco degne di effere icritte. Ma dipoi Pera
feo diuenendonimico de Romani, per metter tempo in mezo da potere appareca

chiarfi alla guerra, mand ambaciadoria Roma, come per dicolparfi di quello,
che gliera oppoto. Iquali non uolendo i Romani, che entrafferonella citt, dans
doloro di fuori il Senato, altro non ripoero, fenon che uimanderebbono un

Conolo, con cui egli haueffe a trattar cio che egli uoleua. Elmedefimo giorno
impoero loro, ch'esti fi dipartiffero, dando loro alcune guide, che gli accompaa

gr/cro, 4b non arlajero con alcano, c dipoi ftctro httractto a Pors

1 2 6 : S E C O N D A P A R T E D E L L'H STOR IE

feo , che piu non ueniffe in Italia. Dipoimandarono contra di lui Gneo sicinio,

Pretore con poche genti, non hauendo ancora mea in punto maggior quantit.
apparecchi Perfeo entrato in Theffiglia, ridue in uo podere la maggior parte di quella. so

:::::::: prauenendo la Primauera, Licinio Crao fu altresi contradi lu mand to, e fat
to Capitano dell'Armata Gaio Lucretio. Ma prima nella battaglia della cauale=
ria hebbe la peggiore: dipoi hauuto egli la uittoria, riduje Perfeo a tale, chei

fi ritorn in Macedonia. Ora affaltando Licinio le citt di Grecia, lequali tenes


ua Pereo, dalla maggior parte fu rijpinto: alcune foggiog,eralquante ditru=
fe, uendendo i lor cittadini all'incanto. Laqual coa intea da Romani, ne prees

rosdegno; e dipoi condannarono Crao in danar, er ordinarono, che quelle cit=


t foer libere, e i loro beni uenduti a cittadini, quanti fenetrouarono in Italia,
ricoffero. Effendo quete coe in tal guija fuccedute, nella guerra de Perfi heb=
bero i Roman di molte gran rotte, effendo da per tutto le cofe loro poteingrans
diimo gombiglio: effendo che Perfeo ottenne la maggior parte di Epiro e di

: Theffiglia. Percioche oltreale altre grangenti, ch'egliadduffecontra Romani,


feo .

ui furono anco Elefanti, e una falange di foldati armati; i cui fcudi e le celate
haueuano alcuni aguzzi chiouidi ferro, chegli faceuano horribili a uedere. E,
perche non porgefjero fauento a Caualli, fece fare alcuni Elefanti di certa pa=
a, che rendeua una terribiliima puzza, horribile all'occhio er all'orecchia :

iquali Elefantiper uia di certo artificio faceuano un fuono, ouogliamo dire cop=
pio aguia di tuono. A' quali auicinarono i Caualli, e gli auezzarono a non te=
Istolenza di mere. Perqueto fuo cofigrande, e cofinuouo, e strano apparecchio inuperbi=
***
to Pereo, fi reputaua douere effer di gloria e digrandezza d'Imperio uperiore
Mares rp Ago .ordnajelA I Romani hauuta nuoua di queto mouimento,mandarono
:::::::::: con molta fretta Marco Filippo conolo. Ilquale effendo uenuto in Theffaglia al=

l'eercito, eercit i Romani foldati, e que de confederati co bene, che Perfeo


fro.

fauentato, stando cheto nel fuo Regno, e preo Tempe, fimie alla difea de'
luoghi piu stretti. Filippo hauendo per queto accreciuta l'audacia, paando
per mezo i monti, pree alcune fue citt , ma effendo andato infino a Pidna, per
diagio di uettouaglia, ritorn in Thefjaglia. La onde Perfeo ripigliando ardi=

re, rhebbe quello, che Filippo haueua occupato: e con l'armata diedea Romaui
di molti danni. E fatta lega con diuerfi, entr in iperanza di cacciare i Romani

August, di tutta Grecia. Ma per la fua molta auaritia, laquale cagionaua diagio e mana
rauaria, camento in tutte le coe, e da queta aueniua, che e'teneua poco conto de confedes
rati, da capo le fue forze cemarono. Percioche declinando le coe de Romas
ni, er egli afficurandofi fopra lo accrecimento delle fue, fi fattamente frezz
idetti confederati, come non hauefje biogno dell'opra loro: ne diede loro i danas
ripromei. Ad alcuni 4dunque mancando la prontezza in aiutarlo, da altri del
tl/tt0

D I G I V A N N I Z O A R A ,

1 27

tutto effendo abandonato, inguif cominci a diffidari delle coe fie, che egli dia
mand la pace. E queta baurebbe ottenuta per Eumene ; fe i Rhodiani, iguali
erano infieme con i fuoi ambaciadori, con una fuperba oratione non hauefjero
punto in guiai Romani, che gli fecero nimici di Pereo. Fu dipoi commejil Paolo Emi
peo di queta guerra Perfica a Paolo Emilio, la feconda uolta Conolo. Ilquale "

ubito andando in Theffaglia, correggendo molti difetti nell'ordine de foldati, gli ""
men per quel di Tempe, laquale era guardata da pochi, hauendoi aperta la uit,

contra Pereo. Ma egli hauendo occupato Elpio fiume, ilquale correua fale Elpio fiume.
monitioni, e tutto quello, che giaceua tra l'Olimpo el mare, con ferraglier argi
ni, e ualendofi anco dell'aridit defluogo ; il Conolo ancora egli effendofi poto al
rico del paaggio, trou rimedio alla fete. Percioche facendo cauarla rena nelle
radici del monte Olimpo, ageuolmente trou in abondanza acqua da bere. Fra
tantogli ambaciadori Rhodiani, con la medefima audacia, che haueuano ufata in

Roma, landarono a trouare. A quali egli diede licenza, con dire, che fra po
chi giorni loro riponderebbe. Ma dando la battaglia, e non facendo alcun pro=

13 Boi

fitto, intee, che in certi luoghi fi poteuano paffre i monti: onde mand parte
dell'eercito alla cima, oue erapiu difficile il paaggio, per impadroniri de luo=
ghipiu commodi. Percioche quiui, perche era malageuolela falita, uera stato
poto piccioliimo prefidio. Il rimanente dell'eercito uenne alle mani con Pereo,
affine, che egli fofettando, non fi foe meo a guardar colpiu diligenza imons
ti. Dipoi effendo occupatele loro cime, fe ne and egli di notte uerfo i monti; e

quegli parte per forza diarme dicouertamente, eparte nacoamente trappa.


Ilche hauendo inteo Pereo, temendo di effere afflito dopo le falle, e tolto in
mezo, e che parimente Pidna foe occupata da nimici (percioche uiueniua l'ar=
mata de Romani) abandonando il Catello, ch'era preo il fiume, and con mol=
ta fetta alla uolta di Pidna, e miegli alloggiamenti innanzi alla citt. Nel mea
defino luogo giune ancora Paolo. Ma non uennero esti toto alla battaglia, anzi
la differirono molti giorni. E perche haueua Paolo antiueduto, che oueua effer Eestiste dei

la Eccliffe della Luna, raunando l'eercito uero la fera, nella quale lEccliffe do=""
aeua feguire, e facendogli apere questo effetto, che haueua a occorrere, lo eora
t a non temere ditale auenimento, perche effo procedeua dalla natura. Onde i

Romani non temettero per quello auerfit alcuna. Mai Macedoni fauentati :
stimarono, che queta apparenza doueffea Pereo fignificare alcun male. Cofi
effendo fa i due campi diuerfi pareri, il feguente giorno per certo accidente,

fenza che fi deffe egno dellabattaglia, uennero alle mani: e quetagiornata im


poe fine alla guerra. Percioche efjendo un cauallo de Romani caduto in un fiu=
me, oue erano andati per attingere acqua; e uolendolo da una partericuperar co .

lro, che haueuano quell'ufficio, e d'altrai Macedoni farelo fuo, primatraloro :

1 2 g. s E co N D A PARTE DE LI: H I S T ORIE


fi attacc la zuffa; dipoi uolendo gli altri recare aiuto a uoi, fouraggiungendo
hora queti, hora quelli, tutti ucirono degli alloggiamenti, a tale, che tutti com
batterono, benche la battaglia fu diordinata, ma con ogni forza, e la uittoria
hebbero i Romani. Iquali eguitando i Macedoni infino al mare, eine tagliaro=
vittoria dis no a pezzi molti, e molti oppoero da effere amazzati alla armata, che fi apprea

::::::" auaine alcun di loro farebbe campat, fe non foffero staticoneruatidai benes
ficio della notte: percioche la battaglia fu fatta preo alla fera. Perfeo effen=
dofiridotto in Anfifoli per ricoglier quiui le reliquie dell'eercito, e riformarne
un nuouo, non uenendo a lui altri che i Cretefi, che erano pagati, ev intenden=
do, che Pidna ele altre citt fi erano date a Romani, d'indi partito, fatto por=
re tutto il danao, che egli conduceua feco, nelle naui, dinotte nauig in Samotras
cia. Et intendendo non dopo molto la uenuta di Ottauio Capitano dell'Armata, e

che Paolo eragiunto in Anfipoli, per uia di lettere gli dimand pace. Nelle quas
' li perche egli fi haueua dato nome di Re, eff non gli fecerifofta. Pocia dis
mandando il medefimo enza quel titolo, Paolo diede orecchie alla dimanda, ne

gli propoe altre conditioni, fe non fuor che egli poneffe fe steo e tutte le coe
fue nella fede e lealt de Romani. La onde fa loro non fegu l'accordo. Di=
poi, chiedendo i Romani Euandro Cretee, ilquale in molte coe l'hauea feruito

fedeliimamente, effo a quegli non louolle dare, dubitandofi, che einon manifer
staffe i fuoi fegreti. Ma lo fece amazzare occultamente, fargendo fama, che
egli stefj fi haueua uccio. Alhora adunque i fuoi famigliari dubitandofi della
fua perfidia (percioche non era loro nacoa quella celeraggine) cominciarono a
|-

laciarlo. La onde eglitemendo di non effer dato in poder de Romani, deliber


Perfe aban di fuggirfi una notte: e nacoamente farebbe peruenuto a Coti, chera un huo=

: mo molto potente in Thracia; e da cretefi, igualimistrole coe fue nellelorna


uinon l'hauefjero abandonato. Ma egliquiui alcunigiornifi stette nastoo infieme
col figliuolo. Ma hauendo inteo, che Qttauio tenega gli altri fuoi figliuoli, uolon=

tariamente uc de luoghi , oue fiera riposto: Condotto in Anfipoli, non fumat


trattato da Paolo: ma lo riceus alla ua tauola, e feruandolo con liberaguardia,
di lo tenne honoratamente. Dipoi per la uia di Epiro fu menato in Italia. Scriue
|-

Plutarco, che Emilio, quando Pereo gli fu menato innanzi, gli and in contra
con gli occhi piemi di lagrime: e che egli potoegli a piedi, abbracciandoglile
ginocchia, us parole poco degne di Re : Onde Emilio gli diffe con turbato uio.
parele di Perche fai tu queto omiero ? Da che pare, chemeritamentetu fia caduto in

:,: quetamieria ser chetu fia indegno non della preente, ma della paata fortu
,, na. Perche abbaitu la mia uittoria, e diminuii i miei fatti, dimotrando uil
,, t, e che fei indegno nimico de Romani : Perciochela uirt anco nelle auerfit

,,Juole effer digran momento preo de nimici, Maa uilt etiandio nelle

pro=
fr

ID I G I O V A N N I Z O N A R A ,

1 2 9

fbere tenuta da Romani degna di fommo diegio. Nelmedefimo tempo effen


do mandato Lucio Annio Pretore contra Gentio, ruppe combattendo i nimici. B
feguitando Gentio da lui rotto, lo affedi in Scodra, che era la fua principal cit=

t. E queto affedio haueua ad effere in darno: perche la citt era pola alla ci
ma d'un monte, e cinta di profonde ualli, lequali haueuano fiumi torrenti, erapa

preo era guernita di forti mura; fe Gentio aicurandofi ne fitoi foldati, non
uciua fuori alla battaglia. Onde auenne, che Anicio foggiog tutto il fuo Re

gno ; crandando infino ad Epiro, innanzi alla uenuta di Paolo, effendo quetaan
co in tumulto, ogni cofa acquet. I Romani intea dalla fama la uittoria di Paolo
il quarto giorno dopo la battaglia, non la credetteto uera. Dipoiriceuute le let=
tere di Paolo, ripieni di molta allegrezza, fene gloriarono, non, come foffe

stato uinto Pereo, e foggiogatala Macedonia; ma come hauefjero uinto, Filippo


quel udorofiimo Re, er Aleandro inieme con tutto l'Imperio. Effendo Pao- Trloaf
io tornato a Roma, gli furono concesti molti honori, e un trionfo plendidisti- : *
mo; nel quale trale altre foglie eprigioni, egli men Bithi figliuolo di coti, "- "
Perfeo, e la moglie ua contre figliuoli in habito di prigioni. Ma temendo per
la troppa felicit di non mouer l'inuidia di qualche Dio, prego Gioue con l'eema

pio di Camillo, che e per quetacagione douee auenire alcun male, che quello,
rimanendo falua la Republica, ritornaffe opra il uo capo. La onde feguit la
perdita di due fuoi figliuoli: l'uno poco innanzi altrionfo, e l'altro nel colmo
della f feta. Fu queto Paolo non olamente egregio Capitano, ma fregiator Ledesiras
|

di ricchezze: ilche fi conobbe da queto, che effendo la feconda uolta Conolo, o Emilio.
hauendo acquitate innumerabili foglie, in tanta pouert men la uita, che dos

pola ua morte apena fi poteretituire la dotehauuta dalla moglie. De prigioni Bithi fu retituito al padre enza taglia. Pereo infieme co figliuoli, er i
faoi minitri fumandato in Alba: oue hauendofi fotentato per qualche tempo

con la peranza di ricouerare il Regno, perdendola, fi amazz. Ne dopo mol- ::

to Filippo fuo figliuolo, e la figliuola uennero ancora eia morte. Solo il fi=
gliuolo minor diet feruendo al Magitrato degli Albani nell'ufficio di cancellie=

re, toler per alcun tempo agramente la uita. In quetaguija Perfeo, ilquale fi
gloriaua di hauere hauuto nella ua origine otto Re, hauendo feo in bocca Fi=
e molto
Aleandro,
perde
il Regno,
euenne
inpodet dedi catene.
Romani,I dst
elippo,
fu menato
nelpiu
trionfo,
non tanto
adorno
di corona,
quantograue
Rhodiani, che lungo tempo haueuano dimotro fuperbia uero Romani, alhora
chiedendo perdono delle offee lor fatte, e follecitando con molta intanza di ha=
uer la loro amita, che prima haueuano difrezzata, finalmente ottennero quel= |
*

lo, cheest uoleuano. I'Romaniancora, cheerano adirati conicretefi, finalmen. ::::::


te eco fiplacarono. Prafia parimente andato uolontariamente in Roma, e b- : ***
|-

|-

Hit, di Gio, Zonara,

l l

1 3o

S E C O N D A P A R T E D E L L'H I S T O R I E

ciando la foglia del palagio, cradorando (per cofidire) il Senato, ottenne fala
uezza e perdono. Ad Eumene i preghi d'Attalo, fuo fratello, impetrgratia

cappadesia de uoi misftti. Cofi fattamente fi trou alhora lo stato delle coe di cappado=
::: cia. Ariarate Re, hebbe un figliuolo, detto ancora egli Ariarate. Ilquale, pria
ma che egli hauefje riceuuto la moglie fua, che gran tempo era stata fenza fi=

gliare, baucua adottato Oraferne. Ilquale finalmente, nato il legitimo, effendo


uia cacciato per tema di qualche infidie, che da lui foffero machinate al figliuolo,

egli dopo la morte di Ariarate fi leu contra il fratello. Fu in aiuto di Ariarate


Eumene: di Oraferne Demetrio, Re di Soria. Effendo uinto Ariarate, ricore

all'aiuto de Romani:iquali impoero, che egli infieme con oraferne hauefje il


Regno; percioche effo era stato riceuuto per amico e confederato del popolo Roa

mano: ilquale dipoi s'impadron di tutto il Regno. Et Attalo, ucceore di Eumes


ne,cacci del tutto Oraferne e Demetrio di Cappadocia. Venendo Tolemeo, Re

::metri.
di
Tolemeo.
. Egitto, a morte, laci due figliuolimachi, er una femina. E combattenda
-

i fratelli fra loro del Regno, Antioco, figliuolo del grande Antioco, riceue il
minore cacciato del Regno, affine che fotto preteto di difenderlo, potefje entrar
nell'Egitto. E menatouil'eercito, er occupatane una gran parte, mie ajedio ad

Red Egitto Alefjandria. Et effendogli altri fuggiti a Romani, Popilio mandato ad Antios
::: co da Romani, gl'impoe a laciar l'Egitto: percioche i fatelli per uo conforto
de
Romani erano ritornati amici. E tardando Antioco a dargli ripota, egli con una uergs
ad Antioco. fece un cerchio intorno al Re : egli comand, che prima, chei uciffe di quelcer
chio, fi rifoluefje, e gli faceje la ripota. Queta coa mie fauento ad Antios

co, e leu l'affedio. Ora trouandofi i Tolomei liberi dalleguerre degli stranieri
diteerdia di nuouo traloro dicordarono, e da Romani furono rappacificati un'altra uol=

::::::ta, con queta conditione, chel maggiore pojedeffe Egitto e cipro, elpiugio
questa
da uane Cirene. Percioche queta ancora era albora de gli Egittij. Ma ilpiugio=
Ronani.
uane parendogli, che con lui non fi era ufato punto di conueneuolezza, and a
Roma,er ottenne anco di hauer Cipro. Ma il piu uecchio ueriendo dinuouo feco a:
-

patti, inicambio di Ciprogli affegn alcune citt, e certa quantit di frumento.


Morto il Re Antioco, i Romani confermarono il Regno al figliuolo, che haue=

Lifia.

ua ilmedefimo nome: e perche era fanciullo, mandarono tre cittadini per faoi
tutori : iquali fuor de pattie degli accordi trouando Galee er Elefanti, coman=
darono, che quelle betie foffero amazzate: e delle altre coe fecero quello, che
era a utile de Romani. Onde Lifia, a cui era stata commefjalatutela del Regno,
folleu il popolo a cacciare i Romani, er aduccidere Gaio ottauio. cio fatto,

Jubitomand a Roma ambaciadori pericuarfi ditale feleraggine. ora Deme


trio, figliuolo di Seleuco, nipote di Antioco, effendoi trouato nel tempo della
morte del padre, hotaggio in Roma,non fuaiutato dal Senato, melaciato partirfi
-

di Roma.

-,

*3 :

D 1 G I O VA N N I Z O N A R A .

di Roma. Laqual cofa benche gli dipiacee fommamente: pure fi acchet. Ma

bauendo Lifia fattele coe dette, enzapiu mettertempo in mezo, fugg di Ro eta a se
ma: e di Licia fcriffe al Senato, che egli non andaua contra Antioco, fuo fratel :e:is:
cugino, ma contra Lifia, e che egliuoleua far uendetta della morte di Ottauio.
Hauendofi egli pretamente impadronito di Tripoli di Soria, come foffe mandato
dal Senato ad occupare il Regno (percioche miuno stimaua, ch'ei fi foe fug=
gito) e prea Apamea, meo inieme un buono eercito, and in Antiochia: e
quiui uenendo a incontrarlo amicheuolmente il fanciullo e Lifia (percioche eglino
per tema di non offendere i Romani, haueuano laciato di prender l'arme) effo

gli amazz. Ricouerato il Regno, mand a Romala corona, e coloro, che haue- :
uano amazzato Ottauio. Ma i Romani sdegnati, non riceuettero alcuna coa. Do=

po quetoguerreggiarono contra i Dalmatini:laqual gente Illiricanel feno del.

l'Ionio. De quali alcuni da Greci ono chiamati Taulantij; iquali da una parte :::::::
fono ucinia Durazzo. Era la cagione della guerra; che cotoro haueuano fatte:,
ingiurie a iconfederati de Romani, ne haueuano ripoto modetamente ai loro tia.
ambaciadori, cr amazzati quei d'altri. Queti furono domati da Scipione
Nafica; ilquale pree le citt loro, uende i prigioni. Ne medeimi tempi auen=
nero anco altre coe, poco degne di memoria, e di effere icritte. Dipoi opra=

uennelaterza guerra carthaginee. Percioche i carthaginefinon potendo offe. ::::::::


rir di starfi in quella humile fortuna, faceuano leghe o armata perguerreggiar "ge".
contra ipatti nella Numidia. I Romani hauendo terminate tuttele altre guerre,di

io non rimaero cheti: ma per Scipione Nafica dolendofi di queti torti, impoe=
ro loro, che abandonaero quell'apparecchio. E!, perche eglino firamaricauano
di Mainija, e per la guerra, che haueuano con lui prea, riculauano di obedir
loro, facendo egli con loro alcuni patti, ottenne da Mastinia, chei laciaffea
quelli una certaparte dicotal Prouincia. Manon uolendo esti ne perqueto obe=
dire, i Romani temporeggiando alquanto, ubito, che intefero, che esti haueuas
no riceuuto unagran rotta da Mainia, intimarono lore la guerra. Ma i Car=
thaginefi da quella rotta sbattutier ifauentati (percioche gli premeuano anco i
uicini popoli) mandarono a Roma ambaciadoria dimandare aiuto, fingendo, che
farebbono loro in tutte le coe obedienti. Percioche hauendo in animo diromperei
patti, ageuolmente prometteuano qualunque cofa. Ora il Senato opra quetadis

s manda trattando, Scipione Nafica diffe, che'l fuo parere era, che fi riceueffero
gli ambaciadori de Carthaginefi, e fi facee con effo loro la pace. All'incontro
Marco Catone diceua, che non fi doueua ne riceuere gli ambaciadori, ne caffare
la deliberation fatta della guerra contra Carthaginefi. Ma il Senato accett le

preghiere degliambaciadori, epromist loro la pace, dimandandobotaggi:iqua


iristuettero in Sicilia Lucio Martio, e Marco Manilio, e glimandarono4 Roa
11
-- "

132

s E c o N D A PARTE DEL L'HIST ORIE

Hst:ggi da ma'. Et esti con molta fetta andarono in Africa; e potiquiuigli alloggiamenti,

e chiamatii Magitrati de Carthaginefi, non efoferoloro infieme tutte le coe,


cheei addimandauano, dubitando, che cio ei hauendo innanzi inteo, non prens
E prima chiedendo frumento, fu lor das
::::::::: to,dopo le Galee e pociale machine. E finalmente hauendo anco dell'altre hauute

::::;: defero la guerra con tuttele lor forze.

::(percioche Carthaginefi haueuano di nacoto un'altro grde apparecchio) coman


ditione,

darono, che ditruggefero la citt loro, e ne faceero un'altra nel mediterraneo


Jenza mura; difcofta ottanta stadij dal mare. A queto i Carthaginefi facendo

un gran pianto, fi rammaricarono, come foe stata prea Carthagine: e pregas


rono i Conoli, che non gli cofiringefjero a ditrugger la citt loro. Ma non fa
cendo ei alcun profitto, er effendo loro impoto, che ouero obediffero, o fi apa
parecchiaffero a prouare la guerra, molti appreo Romani, come gia uincitori,
rimafero. Gli altritornando nella citt, tagliarono a pezzi alcuni, che erano un
Magitrato, per non hauere ei da prima prea la guerra: e fimilmente amazzans
cris a do i Romani, che uierano dentro: diponendofi alguerreggiare, mifero in liber
"::::::: t tutti i ferui, e richiamarono gli sbanditi: e da capo facendo Asdrubale Capis

: : tano, prepararono arme, Galee, eiftrumentie machine. E come che gia la guera
fra Romani ra foe loro fopra le falle, e fitrattaffe della loro etrema ruina, mifero in pice
ciol tempo in punto tutto quello, che era metiero, non rifarmiando cofa ueruna,
inguia ancora, che per mancamento di rame fecero fonder le statue, er a far
delle funi adoperarono i propri capegli delle donne. I Conoli da principio has
uendo prefa peranza di hauer cotoro, come difarmati, di leggeri nelle mani,

folamente haueuan fatto apparecchio di fale, da acender le mura. Ma, come


ei cominciarono 4 uolerle combattere, ueggendo i nimici armati, e forniti di tuts

te quelle cofe, che erano atte a difenderfi, deliberarono da fabricar Machine. les
quali non enza pericolo hauendo fornite (percioche Asdrubale stando appiata=
to, afaltaua feo coloro, che portauano i legnami ) afjalirono la citt. E
Manlio fatto impeto dalla parte diterra, non le fece alcun danno. Martio dal
canto, chel mare erapadulofo, benche hauefje ruinata una parte delle mura, non
Battaglia de :
1

::::::: ui pot entrare. Percioche i Carthaginefi riinfero coloro, che fi affaticauano


"s"*" di entrarui: e dinotte ucendo fuori per le ruine, uccidendone molti, abbruciaro=
no di molte machine. Ne anco Asdrubale con la caualeria gli laciaua dicorrer

molto alungo per le campagne, ne altres Mainia daua loro aiuto. Percioche
egli nel principio della guerranon fu chiamato, ne concefogli, che fologuerrega

giaffe con Asdrubale, I Confoliadunque ueggendo, che le coe uccedeuano ms


le, e che l'armata, che staua nelle paludi,era molefiata dapete, leuarono l'aedio.

E Martio tentando di far qualche effetto per uia di mare, ouero di danneggiar le
marine, non gli uccedendo l'effetto, and uero la patria, e uolgendo il fuouiaga
A

go

D I G I O V A N N I Z ON AR A ,

1 3 3*

gia, foggiog Egimuro. Manlio riducendofi nel Mediterraneo, effendo moletas


to da Himilcone,ilquale era anco chiamato Fabea, ritorn a Carthagine. Ma qui
ui ancora dal di fuori era affaticato da Amilcare, e da que di dentro di notte e di

giorno con lo peo ucire della citt. La onde i Carthaginefi per difregio for
fero infino a i fuoi alloggiamenti:na perduti molti de fuoi (perche la maggior

parte erano difrmati) da capo furono rinchiufi nellemura. Manlio stimando,


che oue uinctje Asdrubale, le altre coe farebbono piuageuoli, primieramente
procaci di uenir feco a battaglia; cregli accettando la giornata, Manlio fu uine
citore. ma mentre che ei gli teneua a dietro, uolendo egli riconerarfi in certo Ca=
stello, uenne a inciampare per imprudenza in un luogo afro e stretto congraue

fuo danno: e farebbe stato tagliato apezzi inieme con tutt l'eercito, fe non era
forte e buono
aiuto discipione
figliuolo
di Africano,
huevo ardito,
ssipiose
eil ualorofo
(percloche
era egli ancora
dirobuta
perona)ilquale
con laprudente,
equit e Emiliano.
modetia fua fugg i colpi della inuidia. Percioche effendo egli Tribuno de fol.
dati, uoleua effer paria g'inferiori, non migliore de pari, e de maggiori piu

debole e di minor podere. Manlio adunque crie a Roma dicostui il uero, fen
za naconder parte alcuna: croltre a cio anco di Mainia e di Fabea quello, che
era auenuto, che fu intalguia." Maniaueggendofi uicino alla morte, per i Mere a
molti figliuoli, che egli hauen di diuere mogli, non fapendo, come rifoluerfi, "annit.

mand a chiamare Scipione, opratakoa dimandandogli configlio. Ilquale effen


do mandato dal conolo, Manfa effendo per mancare diede il fuo annello a Mia
sipa, uno de figliuoli: e tutte le altre cofe, che apparteneua al Regno, effendo

giunto Scipione, raccomand a lui. Ilquale confiderandole nature de fuoi figli. Diviioni,

noli,amin di loro olo conastil Regno. Meffendo tre di loro iprincipali, ::::::
Micipa
il maggiore;
Gulua
il pidelpicciolo,
Mastanamo,chediui:
dendo
in treparti
tra loro
ilgouerno
Regno, mezano
commie el
al maggiore,
era figi:si.
uo
auaro, er amator del danaio, la cura delle entrate, al fecondo affegnando lagiu=
ridition di terminare ilitigi e le controuerfie,cr a Gulufja,che era prontistimo alle

arme, teercito. Aglialtri fatelli, che molti erano, part alcune citt e poe.
fioni, conducendo Gulua al Conolo. Ora ful uenir della primauera affaltando
efi i confederati de Carthaginefi, ne foggiogarono moltiparte per forza, parte
per uia di accord: ein queto fu il principale Scipione. Fabea ueggendo, che Fabes.
non cierapiu peranza dimantenere il uo stato, uennea parlamento con Scipio
ne: er alhora tuttiriuolferole arme contra Asdrubale: er hauendo molti giorni
combattuto il Catello, abandonati dalle uettouaglie, enzalor uergogna fi dipar
tirono. Percioche durando ancoralajedio, Fabea hauendogli affaltati a modo di
nimico, nella battaglia pa a Rpmani. Indi Manilio riducendofi ad vtica, stets

tealquantocheto. Scipione menando Fabea a Roma, fu lodato; era Fabea fata


Hit. di Gio, Zonara,
11 ij

1 3 4., S E C O N D A P A R T E : D E L L'H IST O R I E

to un cotale honore, che fu riceuuto dentro il senato. Alhora Purfia, huomo.


uecchio, e di afri cotumi, dubitandofi, che i Bithini, fcacciando lui, facefero
Re fuo figliuolo, lomand con colorata cagione a Roma, e gl'impoe, che iuiri=
Nicomede manee. Ma tenendo anco trattati in Roma di farlo amazzare, alcuni Bithini
f:::::::* menando Nicomede occultamente in Bithinia, amazzatone il uecchio padre, lo

. " crearono Re. Queta nouit, quantunque ella dipiaceje a Romani, non per
Andriso gl'indue a prender le arme. ora un certo Andrico Adramitteno, ilquale non
era diimile di afetto da Perfo, facendoi chiamar Filippo, e dicendo di effer
fuo figliuolo, indue molti a rubellione. Percioche procacciando con la prima
fua uenuta di porre in ifcombiglio la Macedonia, non effendo alcuno, che ne pren
Tnmulto di deffe ,, ridue in Soria a Demetrio, con iperanza per la parentela di otte:
A: : ner da lui aiuto. Ma da lui fu preo, e mandato a Roma, efapendoi, che ne egli
******"* era figliuolo di Perfeo, ne haueua parte alcuna di buono, lo laciarono andar per
non farne conto. Onde egli riducendo a fe una gran moltitudine d'huominitrifii,

tir a fua diuotione molte citt: e finalmente pree le inegne di Re, e meo in=
fieme eercito, fe n'and nella Thracia, e congiungendoi feco molti liberipopoli,

e molti, che fignoreggiauano alcun luogo, iquali non uoleuano effer foggetti de
Romani, fece impeto in Macedonia; elei occupata, pa in Theffaglia, oue fog
Seipione Na
fica,

giog non pochiluoghi. I Romani, che prima non hauewano fatta stimadi Andrico, mandarono dipoiad acquetar queltumulto Scipione Nafica. Ilquale intes.
fe le coe auenute in Grecia, ne diede a Romani pieno raguaglio. Et hauuto efera
cito da confederati, intento alla guerra, and in Macedonia. 1 Romaniadunque

Pabile Giu mandarono contra di lui Publio Giuuencio con eercito. Ilquale fu afaltato pres
"*"

fo M cedonia da Andrico, eruccio: er haurebbe egli ancogli altritagliatia

pezzi, fe non fi foffero partitila notte. Dopo queto andando egli faccheggiana
do tutta la Theffaglia, fi congiune que di Thracia. La onde i Romani mandaa
rono Quinto Cicilio Metello Pretore congrande eercito. A cui, effendo eglien=
trato in Macedonia, Attalouenne in aiuto con una Armata. Andrico adunque
follecito delle marine, non hebbe ardire di paffarpiu oltre: ma hauendo condotte
le fuegenti alquanto oltre a Pidna, uincitore in una battaglia de Caualli, temen=

do di perder con quella de fanti, ritorn adietro. Nondimeno effendoper quela


la uittoria inuperbito, diuidendo in due parti l'eercito, ne mand parte a fac=
cheggiar la Thefjaglia, parte ritenne preo di lui. Onde Metello frezzando
quel poco numero, uenne alla giornata; e uinti quelli, che primigli erano uenuti

alle mani, con piu ageuolezza riduegli altri all'ufficio loro, confeffando inge=

seisnin. nuamente il lor peccato. Andrico effendo fuggito in Thracia, rifatto reercito
* andrico con Metello, che andaua feguitando, oue era il biogno, attacc il fatto d'arme:

ma effendo rotti coloro, che lo difendeuano, e sbaragliati i foi confederati, trata


-

dito

* D1 G1 o v A N N I zo N AR A.

* 3 ;

dito da Bizo di Thracia, hebbe il gatigo, ch'egli meritaua. Ora un'altro fat= vne chega.
tofi chiamare Alefjandro, e dicendo effer figliuolo di Pereo, occup il paee, che
preo al fiume Meto. Ilquale Metello eguit infino in quel de Dardani:
:

Effendo stato mandato Pione Conolo contra Carthaginef, laciando egli la citt
cr:Asdrubale daparte, afalt le citt Maritime. E r.buttato da Aide, prea
erouinata Napoli, nell'affedio d'Hippona indarno conum il tempo. Di qui i cefe det.

carthaginefi hauendo hauuto patio di ualerfi dell'auto de confederati, ripree= ".


ro l'antico ardire. Ilche inteo da Romani, cofida quegli, che erano nel campo,
come da coloro, che erano nella citt, enza star punto in forfe, crearono Con=

folo scipione. Percioche, ancora che egli non folje in et da potere hauere una e ::
tale dignit; nondimeno e le coe da lui fatte, rualor del padre Paolo, e del. ::::::
l'Africano fuo auolo, porgeua a tutti una certa peranza, che eglicon le fue ar- "P
mi uincerebbe inimici, e Carthagine farebbe ditrutta. Nauigando adunque sci
pione in Africa, Mancino correndo lungo il lido di Carthagine, uide un certo Cas
stello fra le mura detto Megalia, ilquale poto fopra un precipitoo fao fora
geua in mare, er era lontano dalla citt, non effer tenuto da molta guardia, co

me quello, che fi difendeua dal fuo fito: onde cauando le fcale fubito dalle naui,
cr accotatele alfuo muro, ui mont opra. Ilquale hauendo gia preo, accors

rendoui alquanti Carthaginefi,non lopoterono cacciare. Eglifubitofece intendere #


il fucceo a Pione. Ma Pione, che era me luoghi Mediterranei, non gli pote is:etsMe.

dare alcun occoro. Auenne, che Scipione perauentura quiuia tempo dellauio ***
effendo di notte uenuto, pretamente gli diede aiuto: altrimenti farebbe stato da:
Carthaginefi o preo, o amazzato. Percioche non hauendo esti uedute giunger le
naui de Carthaginefi, benche hauefjero perduto l'animo, non per laciarono l'afi
fedio, prima, che Scipione per alcuni prigioni gli fece intender la fua uenuta: e
fatto chiamare Asdrubale, fortificarono la muraglia con foi e con bationi. Sci
pione impoto a Mancino, che rimanee a difea di Megalia, and a trouar Pio=
ne, er all'eercito,per rinforzar con effo loro laguerra: maritornando prefiis
mamente con ifeditiimt foldati, liber Mancino, che era ridotto a grandiima
strettezza dall'affedio, che gli haueua poto intorno Asdrubale. Et arriuandoui
anco Pifone, gl'impoe, chei rimaneffe a certe porte fuori delle mura: e mand
alcuni foldatia un'altra porta affai difcofta, hauendo loro commeo quello, che
haueffero a fare. Et egli prendendo la miglior parte dellegenti intorno allame=
za notte con la guida de fuggitiui penetr dentro le mura; et andando con pre=
stezza a quella porta, rotti i Jerragli, e fattiui entrar quegli, che afettauano
di fuori, amazz le guardie: e con molta fretta core alle porte, oue Pione fi
era fermito, pofte in fuga le guardie, che difendeuano le parti di mezo; er in

tutti luoghi ue ne crano pochi. Cofi Asdrubale in un medeimo tempo intee quela
-

|-

II iiij

* 36

S E C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R IE

", chera auenuto, euidenella citt quafi tutte le gentide Romani. I Carthagi

"i hauendo fatto per alquanto patio refitenza, fi ricouerarono in cothone or


raz-a in Birfa. Dipoi Asdrubale fece uccider tutti i prigioni Romani, affine, che icita
Asrubale tadiniperduta la peranza di ottener piu perdono, fi difendefferopiu gagliardas
mente: Cranco leu di uita moltiplebei, opra iquali haueua foetto. ora Sci
pione, benche gli haueffe ferrati con muraglie e con argini,non per toto gli pres
fe. Perciochele mura erano forti, er effendo molti riftretti in poca piazza, fi

difendeuano ualoroamente, forniti abondeuolmente di uettouagla per fouueni


mento di Bithia. Ilquale dalla citt oppota offeruando la qualit del mare, e del
uento mandaua loro nel porto nauida carico piene di quello, che faceua biogno.
Contra ilquale otacolo Scipione simagin e fece una grande opera. Percioche
Scipione ote
::::::::: egliottur la bocca del porto, benche malageuolmente e con grandiima fatica :
-

----

.: mapure finalmente conduje colgran numero degli operaitdiegno ad effetto.


ancora che i Carthaginefi con ifpefi affalti e combattimenti fi sforzaffero d'impes
dire il lauoro. Alhora effendo grauementemoletati daldifagio, alcuni fuggiro=
mo a iRomani; altri, che tolerauano l'affedio, partemoriuano, parte mangiauds
, no carni de corpimorti. Asdrubale adunque perdendo la peranza dipiu potera
.
fi mantenere, mand a Scipione ambaciadoria chiederla pace: er baarebbe otte=
fi.
nuto perdono; fe egli non hauefje dimandato, che tutti foffero laciati andar fal
ui e liberi. La onde ingannato della ua stima, rinchiue la moglie nella fortez
ze, hauendo mandato a Scipione un meo intorno a leier a fuoi figliuoli: er
ordin le altre cofe, fattopiu audace per la diperatione. E cofieglie tuttigli als
tl

trinotte e giorno combatteuano, alcune uolte uincendo, er alcune effendo uinti:


er alle machine de Romani contraponeuano altre machine. A queto Bithia, che
baueua un Catello molto ben guernito, e ripieno di ogni monitione, andaua cora
. " alulunga per rreform, egiona carthaginefi dincommo
:ne." do a Romani. Onde Scipione diuidendo legenti, parte ne laci all'aedio, para
te mand contra Bithia otto la guida di Gaio Lelio luogotenente. Et egli andans
doin diuerfi luoghi confider da ambeduele parti tutti que partiti, che fi potes

uano prendere. Perdendo adunque i Carthaginefi la peranza di poter difendere


ambeduei forti, riduero in Bira, luogo affaipiu forte, tutto cio, che uipo=
terono portare, bauendo la notte abbruciato farfanale, ela maggior parte degli
* altri luoghi, accioche inimicinon fene poteero ualere. Alhorai Romani occus

pando il porto, afaltarono Bira; e falendo opra le cae:cheeranodaltunaban


da e dall'altra, parte da medefimi colmiandauano nelle cae uicine, eparte cauan
dodi ottoi muri, penetrauano nella fortezza. Oue effendo peruenuti, i cara

thaginefi, abandonando la pugna, dimandaronopace; eccetto Asdrubale: ilqua

le inieme co fuggitiui (percioche a cotoroScipione hautua negato il

2||67140

D I G I O V A N N I ZO N A R A .

v 3 7

effendo infirme conla moglie eco figliuoli flito nel Tempio di Eculapio, fili: ...n.
fendeua contra coloro, che lo combatteuano. Finalmente bumilmente fiaccot 4 ::e di

Scipione. Ilquale la ua moglie ueggendo porger preghia scipione, chiaman- ******


dolo per nome, ella lo ripree, che hauendo riguardo alla faluezza priuata, non prea di car

baueffe permeoalei ildimandar pace. E dipoi, primai figliuoli, e poi festea hgne.
gett nel fuoco. In queto modo effendo prefa Carthagine, Scipione friffe al
Senato lettere di queto tenore. Carthagine prea. che comandate uoi ? Con=

lo

faltandofiadunque in Senato opra questo, effendo il parer di Catone, che firo= ::

uinaffe la citt, e ditruggeero i carthaginefi; e dicendo scipione Nafica, che ::::::::::


ancora fi doueua perdonar loro, nacque una gran contefa. E fu uno, che dffe: thagine.
che e non fi doueua perdonar loro per altra cagione, fi doueua egli cio fare per
cagion diei Romani, accioche eglino hauendo nimici, hauefjero ancoin che efera
citar la uirt e prodezza loro, e non fi riuolgefjero all'ocio er a piaceri, effen=
do uia leuati coloro, che gli teneuanonell'eercitio delle arme, or accioche stando
nella uita ocioa, non diueniffero uili, non effendoloronimici uguali. Finalmen=
te fu la comune fentenza, che Carthagine fi ditruggee: percioche quella citt istrugel
non farebbe mai per mantener con effo loro la pace finceramente. Cofi fu Car'
thagine ditrutta infino alle fondamenta, e maladetto il terreno con crudeliime *"*****
maladitioni, accioche alcuno giamai non ui habitaje. La maggior parte de pria
gioni finirono i lor tritianninelle carceri: epochi, eccetto i principali, furono
uenduti. Percioche queti, e gli hofiaggi, er Asdrubale, e Bithia, chi in unt
parte, chi in un'altrapaarono la uita loro in libereguardie. Scipione con l'ac

quitata gloria er bonore, hebbe anco il cognome di Africano, non gia quello, _.

che haueaacquistato tauolo, ma guadagnato dal uo ualore. Alhora fu anco :::::


ditrutta Corintho. Percioche hauendo Paolo Emilio condotto in Italia i primie= th.
rie maggior capi de Greci,gli altri peruia di ambaciadori glimandarono a dia
mandar pace. Quetanon ottenuta, hauendoialcuni di loro, perduta la perans
za di ritornare alle cae loro, amazzati, effendo dicio grauemente affitti, ordis

narono un publicopianto: e tutto che foffero adirati contra di coloro, che fauos
riuano i Romani, non per fecero alcundimotramento da nimici, infino a tan
to, che hauendo rihauutigli altri Greci, coloro, a quali erano state fatteingius
rie, e teneuano le coe altrui, preferola guerra, effendo gli Achei capi delle die
fordie,iquali frammaricauano, che i Lacedemoni foero staticagionedeldan Critolao.
no loro: e uolendogli i Romani rappacificare infieme, non uoffero obedire:ma
fatto critolao lor Capitano, prefero le arme. La onde temendo Metello, che
monafaltaero ancorata Macedonia (percioche esti entrauano nella Theffiglia)

prima andandolorcontra,giruppe. Effendocritolao amazzato,i Grecifi diui


fro in due parti dimandando alcunipotegiulerne la pace cr altri uolendo

1 3 8 SECON DA PA RTE D E L L H S T R I

Die.

continuar la dicordia, hauendo cotoro dato il gouerno di ogni cofa a Dieo. Las

Mammisue qual coa intea da Romani, mandarono Mummio ucceore a Metello. Ilquale

::::::.."
riceuendo il carico della guerra, inuno aguato hebbe unparte del uo eercito da
Metello,
- nimici una gran percoffa, feguitando Dieo que', che fuggiuano, infino agli allog
giamenti: cr egli all'incontro ucendo contra di lui, lo ruppe, e lo eguit fimile
mente infino a ripari degli Achei. Dico facendo maggiore eercito, er effendo

preto per combattere, ueggendo, che i Romani non uciuano degli alloggiamenti,
gli frezz, e firiduje in una larga ualle, che era in mezo dei campi. vedus

'

to cio Mummio, mand una banda de' Caualli, che per fianco affaltafjero i nimici:
iquali effendo da loro poti in difordine, adducendo da fronte la falange, ne tas
gli a pezzi molti. Onde Dieo uenuto in diperatione delle cofe fue, fi amazz.
Di coloro, che della battaglia fi faluarono, i Corinthi fe n'andarono sbandatie
difperfi per le campagne, gli altri fuggirono alle cafe loro. E i Corintbij, che
erano alla guardia e difea delle mura, stiinando, che tuttifoffero stati amazzati,
Prefa dice, abandonarono la citt. Laqual trouando Mummio uota d'huomini, e prefala,
. . enza fatica foggiog ,ilgeuq egli altri :icerG cr alhora tolfe loro le ,emra i
donide Tempi, le statue, le pitture, egli altri adornamenti. E mandando il pt=
dre di lui con altri a raffettar le coe dopo la uittoria, gett a terra le mura di ala
cuni ; e fotenne, che tutti foero liberi, cruffero le leggi loro, fuor che i Cos
rinth, iquali fece uendere al publico incanto, rouinando le lor mura e tuttigli
altri edifici, dubitandofi, che altri, per effer cofi bella e nobile, non fe ne impas
c: i dronifero. E, perche niun Corinthio potefferimaner nacoo, o alcun degli
altri Greci foffe uenduto per Corinthio, prima che gli facee intendere quello,
""
che uoleje fare, fece raunar tutti coloro, che fi trouauano preenti: e quegli
|-

fotto certa coperta facendo cinger da oldati, public la libert degli altri, e la
feruit de Corinthij. Dipoi impoe, che ciacuno prendeffe quello, che gli era
appreo, affine , che tutti foero chiaramente conociuti. Ditrutta Corintho,

fubito fu grauata la Grecia di ucciionie tratta di lei una infinita quantit di das
nari.Dipoi ottenne ella una tanta libert e felicit, che i Greci hebbero a dire, che

fetoftoei non ueniuano prefi,non poteuano efferfalui.E tale fu il fine di Carthas


gine e parimente di Corintho, due antichiime citt. E dopo lungo tempo, mans
dandoui i Romani colonie, ritornando ei a fiorire, riprefero il primo stato.

boraccolteinbreuit dagli Antichistritorilecoe fatte de Roma.

faniore
del ni. Quelle ueramente, che dipoi furono fatte da Conoli e da Dittatori, men=
le gole

:::::::::,fiate
tre cheo per
fu indifregio,
piedi quellao per
formanegligenza,
di Republica,
stimi,
ch'io thabbia
trala
o permiuno
fuggir
la fatica.
Percioche
la

GE's

cagione, per laquale non ho condotta quet'opera a perfettione dell'hitoria, non


procedutadame: ma dal mancamento de libri, ne quali queti fatti fi conten=
gono

ID I G I O V A N N I

ZO NA R A .

* 39

gono, opponendofi aluolere il non potere. Iquali libri, benche dame feo fia" Ilno Cufpinta
feri He di
no stati ricerchi, non gli ho potuto trouare, nonfo, fe esti fiano statifinarriti per ligentemene

la uecchiaia, ouero, che coloro, aqualibo commeo queto carico, non habbiano te de'Confo
uata nel cercargli quella diligenza, che conueniua, mentre che io aguia di romi
to, lontano dalla citt in una picciola Iola meno mia uita. E di qui auiene, che
la bitoria de Conoli e de Dittatorida me non stata fritta, laciando manche
uole quetaparte. Lafciando adunque queti da parte fuor dimio cotume, e con=
tra quello, ch'io m'haueua propoto, criuer le hitorie degl'Imperadori, co=
minciando alquanto di lontano, accioche i Lettori conocano, in che guia la Re
publica, ouero dominio popolare de Romani fu cangiato in Monarchia, e la mia
bitoria proceda ordinatamente.
-

PR I N C I P I O

D E L L A HISTO R I A

DE GLI I M P E R A D O R I .

L 1

''

detto, fu prima tenuto da i Re, infino, chefu ditrut


*| ta la Tirannide de Tarquinij. D'indi poi fi ridu
* feil gouerno in Pretori, Dittatori, Conoli, Tri=
| buni con podet de Confoli, e Tribuni della plebe,
infino al tempo di Pompeo Magno, e di Giulio Cefa.
| re. Fu Pompeo figliuolo di Strabone, illutre Ro= Gneo Pom:

:L # ; ilquale fu Pretore,e fioppoe ualoroamen.

Cinna .

=30 te a cinna, che fi uurpaua la Signoria: percioche


alhora la Republica Romana fi trouaua in cattiuo stato, effendo i Magitrati ri
uolti alla Tirannide, e non uolendo tenere il gouerno diritto. E, fi come il padre
di Pompeo per alcuni fuoi difetti da cittadini era odiato ; cofi Pompeo per i uoi
nobili cofiumi, per la fua benigna e piaceuole natura, per la modetianel uiuere,
e per la molta eperienza, ch'egli haueua nelle cofe delle arme, in guifa era caro
a tutti, che effendofi egli per paura di Cinna, a cui era stato accuato partito nas
foamente del campo, perche in niuna parte egli fi uedeu, effendo farfa fa
Morte di
ma, ch'era st uccifo, Cinna fuggendo l'impeto di coloro, da quali per le altre Cinna
.
cagioni era odiato, fu amazzato per cotal foetto da un capo de Colonelli. Do Carbone,
po la morte di cotui Carbone, piu di lui fuperbo Tiranno, preela Signoria. A Sgilla.

cui opponendofi silla, fi accompagn con lui ancora Pompeo. Ne cio fece pris
ma, che fe lo ree amico. Haueua egli alhora uentitre anni, e meo inieme lefera

cito, forrendo le citt, cacciaua fuori i fautori di Carbone. E, mentre eglian=

dauper congiungerfi consilla, rompendotrecapitanidicarbone, da qualiera

14o

SE CO N D A PA R T E D E L L'H IST O R I E

stato circondato, molte citt gli fi refero. Dipoi conducendo Scipione confolo
l'eercito contra di lui, falutando Pompeo i fuai foldati , ei pafjarono nel fuo

campo, e Scipione fi fugg. oltre a cio hauendo Carbonemandato contra ilmes


defimo molte bande di Caualli, gli indue a tal diperatione, che commifero la
lor uita alla ua fede. Ora Silla riceuette Pompeo con tanto bonore, che finons
t da Cauallo; creffendo da lui chiamato Imperadore, egliancora lui imperado

re chiam. Glialtri uffici di Silla furono corripondentia queti primi: percio=


::::::::: che egli empre alla uenuta di Pompeo fileuaua in piedi, o altre cofe faceua in

Quanto Sile

- -

****** fuo honore, che non foleua far cofiad altri. E pocia, che Silla hauendo foggio=
gata tutta la Italia, fi fece Dittatore, hauendo gli altri uoi Captaniguiderdos

nati di ricchezze e Magitrati, uolendo obligarfi Pompeo con piu stretto legas
me di amicitia, lo indue con laciar la moglie, ch'egli haueua, a prenderper mo
glie Emilia ua figliatra, figliuola di Metella diluimoglie, e riceuuta da Scauro
uo primo marito. Queto maritaggio fu Tirannico, percioche ella era graui=

rears, na da. Hauendoi sila fatto amico in tal guila Pompeo lemand con un grande
: eercite in Sicilia, laquale era ricettacolo de i partegiani di Carbone. Oue effen=
* do egli arriuato, cacciatone fuori inimici, le citt, che erano state afflitte, ris

Merte di stor con una humanit fingolare: e preo Carbone, lo fece morire. Affren
****** la infolenza de foldatida loro uata nel camino, foggellando le loro pade : ilqual
foggello coloro, che non conferuauano, ueniuanopuniti. Mentre che egli quete
cofe un Sicilia faceua, per lettere del Senato e di Sillagli fu impoto, ch'einauis

Pemili. gaffe nell'Africa, e guerreggiaffecon Domitio; da cui effendo Pompeo giunto in


Africa, fipartirono fette mila oldati, cr a lui fi riduero. Venuti alle mani,
Domitio fu uintoer uccio: e le citt parte pree, e parte di uolont riceuettero

Pompeo. Indi afaltando la Numidia, foggiogando tutti quegli, che gli fi op


poneuano, e domata tutta la prouincia in termino di quaranta giorni, hebbe let=
tere da Silla: nelle quali gli fu ordinato, che laciando ogni altra coa, con una
amere, che legione in Vtica afettaffe il uo ucceore. Di che egli celutamente dolendofi,

:::::::: tuttoteercito alla dicouerta fisdegn: euolendo Pompeo andare auanti, i ol


pce.

dati parlarono poco honoratamente di Silla; ne fotennero, che Pompeocommets


tefje la ua falute nelle mani del Tiranno. Ilquale procacciando dimitigar, era
da loro confortato a rimanere, era comandar loro, er a tenere ilgouerno, pre
gandolo e fcongiurandolo: cragran faticarimafero da queto loro intento, giu=

rando egli; che,fe a cio lo sforzauano, fi amazzarebbe. Da prima fu detto a


Silla, che Pompeo haueua ribellato. Dipoi inteafi la uerit, andandogli in con=
silla dhiam tra, e porgendogli la mano, conalta uoce lo chiam Magno. Ma dimandando

:::****"Pompeo ilirionfo, non gliclo uole concedere, dicendo, che non fi permetteua il
trionfo; fenon al Conolo, o al Pretore. Onde, fe Pompeo, chenon haueua ancor
mea

D I GIOV A N N I , Z O N A R A .

1 4 1

mefja la barba, a cui per lagiouane et non era lecito di andare in Senato, trion=

faffe, queto co fatto honore gli farebbe d'inuidia appreo tutti. Dicendo Sil=
laquete parole, ripoe Pompeo ficuramente, che erano affai piu quelli,che ados
rano il Sole, quando egli nace, che alhora, che tramonta. Con ilqual motto uola
le inferire, che le fue forze andauano crecendo, e le fue cemandofi er inuec= Silla songe
chiando. Da queta ripotarimuo silla stupefatto, grid forte: Trionfi egli : :

due uolte ordinatamente. I foldati turbandofi e tumultuando di hauer riceuuto :""

meno di quello, che esti apettauano, afferm Pompeo, che egli era per laciare
il trionfo, piutoto, che adulare ai foldati. Alhora Seruilio, illutre cittadino,

ilquale innanzi gli era stato contrario al trionfo; Hora, diffe, Pompeo uera=
mente Magno, e degno del trionfo. Silla ancora, che egli portaffe inuidia alla
gloria er al poder di Pompeo, che andaua crecendo; non dimeno era ritenuto
dalla uergogna a motrarglifinimico o contrario. Lepido hauendo per fauor di Lepid.
Pompeo ottenuto il Conolato, dopo la morte di Silla ubito uurpandoi il Pren=
cipato, er armato accendendo nuoue fiamme di dicordia,fu Pompeo mandato
contra dilui Capitano, hauendo egli gia folleuata una gran parte d'Italia, er has Gallia Cifal2
uendo per opera di Bruto occupata la Gallia Cialpina. E Pompeo uine ageuol= |:Thr::
-

- -- -

mentetuttigli altri ; ma differi molto di combatter con Bruto, infino a tanto, che:"
egli finalmente, o cangiando animo, o tradito da fuoi, rendendofi, fu leuato di
uita. Queto Bruto fu figliuolo di quel Bruto, che dipoiamazz Ceare. Le= Brut.
pido cacciato d'Italia, fi mor d'infirmit. Ma effendo Sertorio impadronitofi serteri.
della Spagna, e molto temuto datutti, Pompeo mandato in aiuto di Oppio Metela
lo, che con luiguerreggiaua, uinti due Capitani di Sertorio, tagli a pezzi piu
di diecimila oldati. Dipoi uenne a battaglia con liteo Sertorio con dubbioa
uittoria. Trouandoi Pompeo a Cauallo, er effendo da un fante a piede, che
era molto grande di statura, ferito in unamano, efogligett uia la man dritta,
Congiungendo i fuoi alloggiamenti con quelli di Metello, honorollo, e gli fure=
fo honore parimente da lui. Effendo Sertorio a tradimento stato uccio da i fuoi
amici, Propenna, che fu principale Capo de fuoi Capitani, per eempio dilui,

effendo molto benguernito dalle fue legioni,fu da Pompeo uinto, tagliati apez- Perpenna.
zinella battaglia la maggior parte de fuoi Capitani: er egliefjendo ridotto uiuo
in uo podere fugatigato del tradimento contra Sertorio. Dimorando in Iagna
infino, che furono acquetatiquei tumulti, ordin le coe, e ridotti i foldatiin

Italia, effendonato opetto, e paura fa gli huomini, che ritenendo le legioni,


P : Sopetto,che
-

non uoleffe ancora egli per uia delle armi occupar la Republica, egli fe ne liber,

Pompeo n

promettendo dopo il trionfo di laciar l'eercito. vna coa in lui riprendeuano ::*
gtinuidiofi: e queta fu, che era piu fauoreuole al popolo, per mantenerfi nella della Rep.
gratia fua, che al Senato, Ilche era uero. Percioche non fu mai alcuno, che dia

14 2
Pompeo fa,

S E C O N D A P A R T E DEL LH I S T O R I E

mor/ maggiore epiu ardente curauero di luidiquello, che faceua Pompeo.

uore:sle al Ondegli fu dato un'altro trionfo, o il Conolato, e craffo, aiutato dal uo fa

uore, datogli per collega. Mane maneggi del conolato non conuenner infie
me: e Craffo hebbe maggiore autorit in Senato, e Pompeo innanzi al popolo.
* Rifiut il carico di generale. E perche era cotume, che i Caualieri Romani,
effendo stati alla guerra il deuuto tempo, ciacuno menando nella piazza innanzi
Pompeo pri a i Cenoriil uo Cauallo, dicee loro, quali erano stati i Capitani e i generali, e

: otto a quali egli haueffe combattuto, e poiche haueua reo conto dei portamenti
foi ato. fuoi nella guerra, era dipoi fecondo il merito honorato, o uituperato: Pompeo
fra tutti adorno delle inegne di generale, conducendo a mano il fuo Cauallo in=
manzia i Cenori, tacque il popolo per marauiglia. Dimandando a Pompeo l'un
de Cenori, fe egli fecondo la legge hauefje adempiute tutte l'epeditioni, rifofe
con alta uoce, che fi, e tutte, effendo egli generale. Alhora ilpopolo formans
do uoci di allegrezza, da Cenori in gratia della moltitudine fu Pompeo accoma
pagnato infino alla propria caa. Dopo il fine dell'anno, ucendo del Magitrato,
rompeo s fu mandato alla guerra contra a Corari. Percioche effendo queti Corariuciti
"d. della Sicilia, nella guerra di Mitridate, aiutarono l'Armata del R. Dipoi i Roa
-

mani nelle guerre ciuili uolgendole arme contra loro medefimi, ei aicurandofi

nel gran loro numero, a poco a poco il mare, che era enza alcuna guardia, af=
rer=ede faltaron: dandofi non folamente apredar le naui, ma a impadroniri anco delle
cortri. Iole e delle citt. Haueuano cotoro piu di mille naui, e prefero oltre a quattros
cento terre, ruinarono molti religiofiimi Tempi, ey a medefimi Romani feces
ro oltraggi grandiimi. Percioche, quando eiprendeuano alcuno, ilquale di=
teffe effer Romano, fingendo per la paura cotoro di uolerfi batter le cocie, geta
tandoglifi a piedi, gli legauano d'intorno le fcarpe, e glimetteuano indoo la

toga, habito da Romano: cofi hauendolo per alcuno ipatio fthernito, mandata
una fala dalla naue nel mare,gl'imponeuano,che uidicendeffe,er andaffe allegra=
mente: e colui, che fi fermaua, gettandolo precipitoamente, uelo affogauano',

::
.

, - onde trouandofi tuttii maririnchiufi amercatanti,e per queto effendo uenutaca


restia in Roma delle coe necearie al uiuere, eletto Capitano Pompeo, Gabinio,
fuo famigliareer amico, fece una legge, per laquale gli era permeo non ilgo=
uerno d'una armata, ma la Monarchia; percioche gli era conceduta podet di
tutto il mare, che fra le colonne di Hercole, e di tutta la terra ferma, che era

difcofia dalmare da quaranta stadij; eche egli eleggeffe del Senato quindici luo=

gotenentia difea delleparti, cheerano otto il fuogouerno ; e cauaffe dalla Ca


mera e dalle entrate publiche quanta fomma di danari, ch'egli uoleffe, e parimen=

te dugento naui. oueto fu dalla plebe confermato con moltaallegrezza. Bue


ro, che iprincipalidelsenato temendo queta fuatroppo gran podet, gli fil
0Q

D I GIOV A N N I Z ON A R A .

1 4.

rono contrari: eccetto Ceare, ilquale difefe la legge non perfar cofagrata a Pom Fatti di

r5

peo,na peramicarfi il popolo. Confermata la legge, Pompeo innanzi al popolo :::::::


ottenne il doppio d'ognicoa: e diuidendo il mare, e fatte di quello tredici parti, *""
mandando in ciacuna parte certe naui e Capitani, in fa quaranta giorni reepa=

difico il mar Thocano, l'Africano, quel de Sardi, il Corfico, el Siciliano. Di=


poi coteggiando con molta pretezza le citt, e uia paando, non laci di ue=
dere Athene: ma finontato in terra, e quiuifatto il facrificio, e falutato il po=

polo, trou alcuni motti, che erano stati crittiin uo honore: un de quali era
dentro una porta con quefie parole. In quanto tu ti conosti huomo, ei Dio. Meni nie.
Vn'altro era dal di fuori. Lafettauamo, adorauamo, l'habbiamo ueduto, e de di Ppeo.
riceuuto. La guerra contra Corari fu fornita, e que ladron cacciati da tutti i

marinello patio di nonpiu, che di tre mefi. Hauutafila nuoua a Roma, Man
lio Tribuno della plebe public una legge, che Pompeo riceuendo la Prouincia di
Lucullo, er aggiungendoglifi la Bithinia, facee guerra a Mitridate er a Tigras
ne, ritenendo l'armata, el gouerno e la podet del mare. Laqual coa non era
altro, che dare a un folo il Prencipato della Republica Romana. Non dimeno ".

.. .

la legge, tacendo il Senato per tema del popolo, fu confermata. Hauute Pom=

peo le lettere diquefla imprea, dicei, ch'egli inarc le ciglia, e fi batte la co=
cia, come che queta maggioranzagli foe stata graue emoleta: laqual fintios
ne non piacquene anco a uoiamici. Di qui hauendo con prefidij occupato ilmas
re fra il Bosforo e la Fenicia, and contra Mitridate. Ilquale hauendo per dia=
gio di acqua abandonato un Monte inepugnabile,ilmedefimofu occupato da Pom
peo, hauendo compreo, per la qualit delle piante, e per la tortuofit de luo=
ghi,che uerano de frutti: er hauendo ordinato, che fi cauaffero pozzi, tutto
l'eercito hebbe abondanza di acqua. Dipoi hauendo poto d'intorno gli allog=

giamenti, procacci d'impedirealnimico la fuggita. Maegli effendo stato affe= a m.


diato quarantacinque giorni, hebbe per strada da fuggirfi con la miglior parte
del fuo eercito, amazzati quei, che erano inutili ev infermi. Ilquale giungen

do Pompeo preo dell'Eufrate, temendo, ch'egli paffaffeil fiume, dinotte men


fuori l'eercito. Ogiui era metiero di combatter per difea deglialloggiamenti,
cr il lume della Luna offendeuai foldati del Re. Percioche i Romani, fi come
quella, che gia era per tramontare, l'haueuano dopo le falle: onde le ombre,
che uciuano da corpi, ditendendoi innanzilunghe, faceuano penare a nimici,
che foero da preo. Lanciando adunquele hafte in darno, non toccauano uerua
no. Queto auertito da Romani, leuando il grido, corfero auanti; e fuggendo verigone
inimici, ne tagliarono a pezzi piu di diecimila. Ora Pompeo and ad ajilr
l'Armenia, chiamatoui da Tigrane il piugiouane: percioche egli haueua ribellas

to al padre. Ma il Re Tigrane effendo conumato da Lucullo, inteala humanit


i
-

'

v44

s E co N D A PAR T E DEL L'HISTOR IE

di Pompeo, fe gli diede: e giunto innanzi a lui, cauandofi la corona di teffa,


rigrane a la uolle mettere innanzi a piedi di Pompeo, er inginocchiarfi in terra. Ma

***"P Pompeoprendendo la fua mano, e fatto/elo federe appreo, e dall'altro lato il


figliuolo, diffe. Che le altre cofe erano da effere acritte a Lucullo; cio la Soria,
la Fenicia, la Cilicia, la Galatia, e Sofene. Ma, che quelle,che egli haueua con=
feruate infino alla ua gunta, farebbono fue : uolendo, chel uo figliuolo re=
gaffe in Sofene. A quete parole Tigrane fi acquet. Ma fuo figliuolo adi=
rato, effendo chiamato a cena, diffe ch'egli non haueua biogno di quegli honori
: : di Pompeo: ma che egli trouerebbe unaltro Romano. Onde fu legato e ferbato

#::::::: perilirionfo. Pompeo laciando Afanio in difea della Armenia, per mezo le

:::::" genti, che habitauano ilmonte caucao, pereguit Mitridate delle quali le mag
Albani.

giori fonogli Albani e gl'Iberi, quete appartinenti a monti Mechichi, er al


Ponto, e quegli, che habitano diuero ponente elmar Capio. Gli Albani, di

mandando Pompeo il pajo,glie lo haueuano dato. Effendofi dipoiraunatid lo


ro da quaranta mila, fecero impeto contra di lui: ma furono rotti, e ui per un
Iberi,

gran numero. E conceduta egli al Re loro la pace, and contragliberi , iquali

eranopiu fierinelle arme degli Albani : iqualinon haueuano ceduto ne a Perfi,


ne a Medi, e haueanofuggito parimente ilgiogo de Macedoni, effendofi Alefjan=

Astiazone .

dro incontanente partito dell'Armenta. Ma uinti anco quetiin una gran batt4=
glia, ne tagli molti apezzi, e moltine pree. Indiaalt Colchide: eritornam
do contra gli Albani, iquali haueuano ribellato, recando feco, per l'afroer ar
ficcio fereno, acqua in molti utri, amazz con la fada il Re loro e Adelfo fuo.
Capitano, ilquale ueniua per ferirlo. Dicefi, che nell'eercito di queti Albani
ui erano delle Amazone. Percioche dopo la battaglia,fogliandofii corpide mors
ti, i Romani trouarono glifcudi, detti Pelti, che le Amazone foleuano portare, e

ibolzachini, che elle fimilmente uauano, ma non uidero uerum corpo di femina.
Habitauano quete Donne quella parte del monte Caucao, che piega al mare Hir=
cano. Nel mezo di effe e degli Albani habitano i Gellier i Ligij, co qualicia=
fun'anno preo il Termodonte per due mefi foleuano ufar carnalmente: e d'indi
partendoi enza alcun huomo ne menauano la lor uita. Come elleno haueuano.
partorito, poneuano i machi ful terreno de padri loro, alleuando elleno le fans
continenza ciulle. Pompeo fattefi condurre innanzile concubine di Mitridate, non us con
:::::::a
ueruna di loro. Stratonica, laquale da Mitridita era ingran riputationehauuta,
di Pompeo.
:::::: cr haueua ilgouerno d'un ricchiimo Catello, port molti donia Pompeo; egli
-

|-

diede l'iteo Catello. Ma egli riceuendo folamente quelle coe, che poteero
adornare i Tempi, e fare il uo trionfo piu pompofo, il rimamente laci a Stra=
tonica. Diede parimente a theforieri un letto, una tauola, il feggio reale, tutte
coe di oro, mandategli dal Re de gliberi, dariporfi nella Camera di Roma.
Veggendo,

|-

DI G I O V A N N I ZON A R A . . . .

. 4 ;

veggendo, che Mitridate gli era piu moleto col fuggire, che col combattere,
minacciandogli, ch'ei gli lafcierebbe per nimica la fame, che di fe gli farebbe piu ***
graue nimica, con l'eercito and auanti. E foggiogando per opra di Affanio **is.

gli
Arabi,
che habitauano
preo
l'Amano, come
fece lagiaSoria
prouincia
fuddita del
popolo
Romano,
preo il Re
Aritobolo,
s' critto
nellae hitoria
de de'::
Romani .
Giudei. Effendo ingran famu e riputatione la potenza di Pompeo, e molto piu
la uirt e la clemenza, il Re dell'Arabia, detta petrea, fauentato, gli fcrie,

cheiera per darfi in poder fito. Intefa la morte di Mitridate fe mand ad Amin= Paranse
ta; oue da Farnace, che haueua fatto morire il padre, hebbe molti doni, molti eiei padre.

prigioni, e finalmenteliftefjo corpo di Mitridate. Gli fece il ritorno moleto


l'adulterio percagion della Jua acenza commeo da Mutia fua moglie: a cui,
come fu uicino alla Italia, mand la carta del rifiuto. In Roma effendo nato ru= Rifiuto in

more e tumulto, dubitandofi, che Pompeo hauefje a condurre l'eercito nella citt, "*"
era farfi Re,fubito, che egli tocc la Italia, chiamati i foldati a parlamento,
impoeloro, che tutti andafjero alle cafe loro, e chedinuouoritornafjero per effe
re apparecchiati al trionfo. Licentiato l'eercito, effendo egli ueduto dalle citt
difarmato andarfi con pochi, ucendo i cittadini fuori, con buona quantit digens
ti, per motraregli grato, lo conduero a Roma. E non permettendo la legge,
che egli innanzi altrionfo entraffe nella citt, dimand al Senato, che fi differiffe
in altro tempo il far de Conoli. Ma effendo alla fuadimanda contrario Catone,
non la ottenne. Onde procacciando di farelo amico, uolle di due fue nipoti,

tunaegli prender permoglie, e che l'altraprendeffe fuo figliuolo. Ilqual paren


tado, come quello, che hauefje a corromper la ua integrit, fu rifiutato da Ca
tone: ondela moglie e la forella fi adirarono feco. Dipoiefjendo Pompeo incol=

pato, che hauefje dato alle tribu danari, perche Affanio faceero Conolo, pro=
curando, che le dignit foero uendute a gl'indegni, diffe Catone alla moglie er
alla Jorella: queto uitupero far commume con noi, e uorremo far parentado

con Pompeo. Il Trionfo come che per lagrandezza fi facee in due giorni; non
di meno per la strettezza del tempo non fi poterono ueder molte cofe, che erano

state apparecchiate: crera fritto di qualigenti e Prouincie effo trionfaffe. E cead uiat.
quete furono, il Ponto, l'Armenia, la Pafaglonia, la cappadocia, la Media, i da Pp.
Colchi, gl'Iberi, gliAlbani, la Soria, la Cilicia, la Meopotamia, la Fenicia, la

Paletina, la Giudea, l'Arabia, e de corari uintiin mare ein terra. E fa ques


fie furono da lui prefinon minor quantit di catelli, e quafi nouecento citt: de
Corari ottocento naui, de nimici * trentanoue regie. Oltreacio fece ripor

nellerario una infinita quantit di danari: de quali de fgnatie diornamenti di


roe di argento uierano dauentimilatalenti, oltre aquello, che fu donato a fol.
dati. Nel Trionfo oltre a Capitani de Corari fu menato Tigrane, figliuolo del
Hit, di Gio, Zonara,
K K

1 46

SE C O N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E

Re di Armenia con le figliuole, e con Zofima moglie di effo Re; er Aritobolo


Re de Giudei, er i parenti di Mitridate, e molti altri. Fu la fua principal glo=
:::
hebbe
Pom ria, ch'egli hebbe tre trionfi: il primo dell'Africa, l'altro dell'Europa, er il tera
co
zo dell'Afia, er in et di quaranta anni pa con le fue uittorie quai in tutte le
parti del mondo. Dipoi effendo in Roma ene conuicini luoghigrandiima care=
lia di frumento, fattofene raunare in Sicilia, in Sardigna, e in Africa una gran

. W

|-

quantit, non uolendo i padroni delle naui partiri peri gran uenti, che regnauaa
no, egli effendo il primo, che montaje in una naue, e fatte leuar le ancore, diffe
> gridando forte, egli meliero di nauigare, e non di uiuere. Hauendo queto
fuo ardire hauuto fauoreuole fortuna, empie il mar di naui, e tutti i mercati

di frumento. Sarebbe stato ben per lui, che alhora fi fofemorto: che il tempo,
:,: , , , che egu dipoi, gli apport inuidia e morte. Percioche hauendo egli fatto amis

citia e parentela con Ceare, ev innalzatolo con la ua autorit e potenza, dalui


': di fu abbaato e poto al fondo. Et afine, che non fitorni due tolle a dire una
medeima coa, quello, che resta a dire di Pompeo, nella hitoria di Ceare (pera
cioche cio entrain lei) danoiuerr dicritto.

|-

. . .

- *

V I TJA D I G. G I V LI O CES A RJE. D. ITT. AT O RE. .


-

. 5 . : . . . . . . . . :::

: , : ...

= v a N c o ce s a ke, fortunatistimo nelle cofe della

#: guerra, e condue a felice fine molte battaglie. Ma

(!
{
tro diligente - $

zst:}} | procacciando egli con fauorire il popolo di farfi Re; e

Non fo di
donde il Zo

nara, per al-

Sarittore ea :
uaffe que fto
uo cofi rito st
luto parere. **

ueggendo, che ingiogli ofiaao le contrarie fationi di

----

5% molti, e le gran forze di Pompeo, torn di Spagna in


H

cestolato di uano dato obedienza a Romani. Si partidiquella Prouinciaconaccrecimento di


: gloria e di ricchezze, hauendo anco i fuoi foldati arrichiti. Effendo uenuto per
trionfare nel tempo, che fi douettano eleggere i Conoli, e ricercando il Confolda

to, s'abbatte in contrarie leggi. Percioche era cofiume, che coloro, che haueuas
no a ottenere il trionfo, fi fermaero fuori della citt: e quelli, che uoleuano
effer fatti Conoli, fi trouaero con ueta bianca al crear diei Conoli. Ceare
adunque frezzando il trionfo, entrato nella citt, dimand il Conolato. Emia
fe concordia fra Craffo, ch'era molto potente nel Senato, e fuo amico,e fra Poms

:::::::: peo, che infirme erano contrarie nimici. E per opera di loro, come de faoipara
:::::::::: tigiani,creato conolo Jubito public alcune leggi, per lequali fioblig il po=

:::*" polo, oltre accio per congiungerfi eco il poderdi Pompeo, glidiede per

^->

. .

Glk

:::

*4 7

-, D 1 - GIOV A N N I ZO NA R A . "

Giulia fia figliuola. Laquale effendo prea da Pompeo,empiendo egli lapiazza


de foldati, e confermate le leggi da Ceare fatte in fauor del popolo, deleg als
fifteffo Cefare la imprea della Francia di quae dil delle Alpi, e l'Illirico,e quat
tro legioni perifpatio di cinque anni. Et effendo pochiimi Senatori, i quali per.
effere stati contrari aqueta delegatione, haueuano riceuute parole ingiurioe, ri
dotti nel palagio, oue furono chiamat da Ceare, che era Conolo, dicendo uno
di molta et, chel Senato non era in quel numero, che effo foleua, raunato per
tema delle arme e de foldati, diffe Ceare, perche la medefima paura non ti ha . . . .
fatto rimanere a caa. A cui ripoe iluecchio: che fapendo di hauerpoco a uiue=.**
re,l'et l'haueuafatto animofo. Guerreggiando Ceare nella Francia, uinfe e fog- a.

giog gli Eluetje i Tigurini. Hauendoa combatter cont Germani, ueggendo, h:distie
che i faoi Capitanitemeuano, e maimamente quegli, che erano di stima,eigio= :::ini.
uani, comand, che fi partiffero, e non entrafero nella battaglia, poi che gli ue. Set".
deua contra quello, ch'ei gli haueua giudicati, cotanto debolier effeminat : e dif:
fe, cheegli con la decima legione uoleua affaltare i Barbari, fi perche queti erano
piu fortinimici da combatter feco, di quello, che erano stati i Cimbri, ne eff
era peggior Capitano di Mario. Per quete fue parole hauendo ciacun diloro
prefo animo, eguitandolo i oldati , riportarono illutre uittoria, tagliatine Arionista
a pezziottanta mila. Ariouifio Re loro con pochi paando il Rheno frap a
Ceare di mano. Fatte quete coe,dimorando nella Francia detta Circompadana, circompada
attee aguadagnare il fauor del popolo; e molti, che di Roma uennero a trouar- $:
lo, fi oblig con la liberalit de i danari. Indi and a foggiogare altregenti; er
acquitate dinobili uittorie, ritorn a inuernar preo al Po, attendendo pure a

farfi conidanariamici i Romani: iquali daua egli a coloro, che cercauano alcun ::
pe il po
-

|-

|-

Magitrato, accioche il popolo per loro foe corrotto, inguia, ch'effo non def. :::::::

fe le dignitadaltri, che a quegli, che loro contribuiuano danari. Et estintuna "


coa laciauano da parte, laqual foe atta a far crecer la potenza di Ceare. Di=
poi hauendo egli uinto altri popoli della Francia, facendo un ponte fopra il Rhea

no, lo pa con leercito. Indiritornato a Roma, intea, che Giulia ua figliuo


la, e data permoglie a Pompeo, era morta, e il figliuolino, che neranato, efo

ancora poco dipoi, era pur morto, infieme con Pompeof dolfe e ne piane. Di= Peransie
piacque ancora queta morte agli amici dell'uno e dell'altro, ueggendorotto ille- :fi:
liuola di
-

- -

game della parentela e dell'amicitia. Percioche ceare estendo boggimai diuenuto ::::::::
grande, er anco inuperbito per lagloria delle coe da lui fatte, diliber dieere :::::::
auerario di Pompeo. Et eendo parimente fucceduta la morte di Crao uccio Pompeo.
da Parthi, ilquale fra loro era stato come mezo e fotegno della pace, fi diede
Ceare aprocurar di ruinar Pompeo, er all'incontro Pompeo di ruinar ceare.

Estendo in queta guia la Republica impiagata, e cercandofi i Magitrati per uia


-- - - -

KK

ij

148

s E c o ND A PA R T E DEL L'HIs T o R 1 E

delle corruttele e delle arme, e non de iuoti; per cio cheeierano datidalpopoa
loin fauor di quelli, da cui haueuariceuuti danari; e trouandofi la citt neltiief
o pericolo, che fi troua naue enza nocchiero, parue a piuprudenti, che le coa
farebbonoleuate di periglio, quando togliendofi leiditanta tempetofa fortuna,

ella fi riducee a Regno; altrimenti era perdouer percuotere inpeggiori fogli.


Ne rimaneua altra peranza di faluezza: e fi doueuaponerui un medico pieto=

fistimo ilquale la fanaffe di quella infermit. con lequali parole ocuramente


olo,

ueniuano a intender Pompeo. Ilquale, quantunque in parole dimotraffe di rifiua


tar l'imperio e la Signoria, in fatti poi cercaua di effer creato Dittatore. Accios

che egli adunque non cercaffe la Dittatura per uia di forza, fu fatto dal senato
folo Conolo. Onde con queta maggioranza enza Collega, uenne amenomareit
diiderio di quel Magitrato. Perqueto anco Ceare per uia di ambaciadoridis
mand il Conolato, effendogli gli altri contrari, e tacendo Pompeo. Ma hauena
do Ceare con i doni ridotti molti dalla fua parte, Pompeo dubitandofi di quella
unione, apertamente per opra fua e per quella degli amici leu a Cafare con un
Honeste die

decreto l'ufficio, che egli haueua di Capitano. Ilqual Decreto frezzando Cea=
-

: di re, chiedeua, che foffe impoto ad ambedue, che ponefjerogiu le arme. Ma oue

*"*
--

e uolefferoleuar a lui l'amminitratione, e laciaffero a Pompeo queto, farebbe


il creare un Tiranno. Scriuefianco, che un capo de Colonnelli mandato da Cefas
re, hauendo inteo, chel Senato non uoleua, che Ceareteneffe piu il Capitaneato,
battendo con lamano il manico della fada, diffe: queta glie lo dar. Dipoiit
Senato fece una diterminatione, che fe Ceare fra certo affegnato tempo non pos
neffegiu le arme,foffe giudicato nimico della patria. Ora dimandando Antonio .
e tutti i fautori di Cefare, che Cearee Pompeo parimente deponeffero i Magitras
ti, tutti approuarono queto parere. Macedendo Ceare per fue lettere a tutte
le altre coe, e dimandando folamente, che gli foe laciata la prouincia della
Erancia di l dal Po, l'amminitrationedell'Illrico con due legioni, le altre coegli

ruuma, furono concedite da Pompeo, ma efogli tolfei oldati. ora il Senato cacci
honoratical d'indi Antonio e i fuoi fautori. La onde esti per tema prendendo habito da fera.
uo, fi partirono di Roma. Laqual coamoffe a sdegno i foldati, ueggendo que
co.
gli huomini illutri, e primieri della Republicain quella guia dishonoratie uili=

pefi. Ma Cefare dopo lo hauer nel uo animo dicoro uari penfieri, edipoi cans
giando propoto, finalmente, dicendo quel uolgar prouerbio, il Dado ucito di

cetare
pren mano, preele arme: e paando il fiume Rubicone, simpadron di Arimino,
de la guerra
:::" gran citt di Gallia. Dicefi, che gliparue la notte dormendo di uare felerata=
mente con la madre. Preo Arimino, Roma, come fouraprea d'una grandiima

innondation di acque, fu perommergeruifi dentro. Percioche fuggirono i Con=


foli e la maggior parte del Senato. Fuanco il medefino Pompeo hauentato; e
-

|-

delle

DI GIOV A N N I Z O N A R A .

149

turbato da diuerfi; iqualilorimordeuano, ch'egli hauefje accreciute le forze di

Ceare contra dife edella Republica: ne alcuno gli laci feguire le fue delibera=
tioni. La onde laciando egli la Italia, impoe al Senato, che lo eguitaffe: e la pompeo nei

maggior parte de Senatorilo eguit per cagion di Pompeo abbracciando l'efi. ::::::::
glio in cambio della pace, fuggendo Roma, come ella foe stata il campo e gli dona la ita
alloggiamenti di Ceare. In queto tempo Labieno ancora,ilquale era stato amico di "in
Ceare, et hauendolo nelle guerre ualoroamente feruito,alhora abandonandolo, fi , e legu

diede a feguitar Pompeo. Con tutto cio Ceare, benche lo hauefje laciato, gli ta pomps.
mand danari e uettouaglie. Ma Domitio, ilquale era agouerno di Corfino, dia
fperando di poterfi tenere alla uenuta di Ceare, prefeil ueleno. Dipoi intenden=
-

do, che Ceare ufaua unamarauiglioa clemenza uero quegli, ch'egli prendeua,
fi dolfe hauerlo preo, e piane la ua miferia: ma conociuto dal Medico, che
quello, ch'effogli haueua dato, non era stato ueleno, ma un beueraggio da far
dormire, and a trouar Ceare: da cui effendogli perdonato,da capo torn a Poma

peo. Queti effetti di Ceare effendo raccontati a Roma, alquanto ricre i cit=
tadini, inguia, che alcuni ritornarono nella citt. Ora Ceare hauendo accres
fciutele fue forze, fi moe contra Pompeo; er effendo Pompeo con una naue
andato a Brandizzo, non hauendo egli naui, uolgendofi a Roma, nello patio

di Jeffantagiorni enza alcuno pargimento diangue s'impadron di tutta Italia.


Matrouando ancola citt tranquilla, e molti Senatori, cheinleieranoritornati,
tratt con effo loro humanamente, che uoleffero mandare a Pompeo ambaciadori
a ricercar la pace. Manon fu alcuno, che in ciogli obediffe. E uolendo uietargli
Metello,chei non toglieffe alcun danaio della publica Camera,e leggendoglila leg=

ge,rioe:altro tiltempo delle leggi,er altro quello delle arme. E'biogno,che ho


ratu mi ceda, e che tu ponga l'autorit daparte. Percioche nella guerra non fi

conuiene contea diparole ogando io haurpotogiule armi, tu alhora farai :::::"


Tribuno. E queto io dico, concedendoti di miaragione: percioche etu feimio, ceare.
e tutti coloro, che folleuandofi contra dime, ho prefi. E non trouandofi le chia
ui, comand, che fi rompeffe l'ucio della camera con le curi: er all'iteo Mea
tello, che continouaua infargli refitenza, effendo alcuni che lodauano la fua coa
stanza, minacciando di morte, fe egli non rimaneua di difturbarlo,appi diffe gios

uane,che queto a me piuageuole infatto,che in parole. Effendo andato nella Spa


gna, e hauendoridotte in poderfuo le legioni, che uierano e le prouincie, fidelia
ber di feguitar Pompeo. Dal Senato creato Dittatore, richiam gli sbanditi

dallefiglio, e fece alcune altre coe nella Republica. Ma dipoi faundicigiorni

ponendogiu la Dittatura, fatto e medeimo per fua propria autorit, e Serui=


lioaurico conoli, intento alla epeditione, paato il mare Ionio, pree il No=

riwer Apollonia, In Apollnia: enza cheniunolo pee, al un picciolka


* *

Hit. di Gio, Zonara,

KK iij

1 ; o SE C O N D A P A R T E DEL L'HIST O R IE

:*" gno di dodicibanchi, in habito diminitro,deliberando ditraggettarea Brandiz


zo, benche il mare era tenuto da grandi armate denimici. Ma non itimando il
gouernatore, per cagione, chel mare era turbato da uenti, di poter condurre il
legno, e comandando a marinari, chelo uolgeffero in dietro, uolle darfia cono=

fcere, e prendi, diffe egli, buono e icuro animo; perche tu porti teco cefare e
la ua fortuna. Ora arriu Antonio con i foldati; iquali riceuuti da ceare,
*

and inuitando Pompeo alla giornata. E facendo di fee battaglie innanzia i


in un folo fatto d'arme; nel

:.: forti di Pompeo ? fempre riuc fuperiore : eccetto

:::::::" quale hauendoriceuuto unagran rotta, manc poco; che non perdefje gli allog=
giamenti, e che egli medefimo non foe uccio. Percioche fuggendo un de fuoi
foldati, ilquale era robuto e di grande istatura, mettendogli Ceare l'una delle
mani a doo, er imponendogli, ch'ei fi fermae, e fi uolgee contra i nimici,
andando colui in colera, alz il braccio per ferirlo: cr haurebbe cio fatto, fe lo

feudiere di Ceare in quel medefimo tempo con un colpo, non gli piccaua uia il
braccio. Ma Pompeo laciando diuedere il fine di quella gran giornata, ripina
ti che hebbe i foldati di Ceare infino a gli alloggiamenti, torn a dietro. onde

:: :::* ceare, die, che i nimici haurebbono quel giorno ottenutala uittoria, e hauef.
etare nn fero hauuto Capitano, che hauee faputo uincere. E di quindi partito, moe

::::::teercito
alla uolta di Macedonia contra Scipione. Queta cofagonfi l'eercito
di Pompeo e gli amici de Capitani di uana peranza, in guia, che difiderauano
TE,

feguitar Ceare, e come gia uinto, e fuggitiuo. Dal cui parere eendo Pompeo
contrario, die, che era meglio menar laguerra in lungo, e coltemporeggiareins
debolir le forze de' nimici: e queto parere fu folo approuato da Catone, a cui

dipiaceua la morte de cittadini. Ilquale ueggendo uccifi intorno a mille de nimi


ci, coprendofi la faccia, gli piane. Ma tutti gli altri biafimando il differir del

rias u.c., combattere , Pompeo contra ua uoglia fi mie a eguitar ceare. ora estendofi
ope,

::
ceart.

ambedue accampati nel terreno di Farfaglia, rimae Pompeonel fuo primiero pa=
rere, per gli auguri poco felici, e per un fogno, ch'egli fece; nel quale gli para
ue chegli erano fatti applaufi, stando egli nel fito theatro: mai fuoi famigliari
erano tuttipieni di ardire, hauendo conceputa peranza di uincere. Ceare dia
mand a fuoi foldati,fe ei uoleuano combatter foli, o pure afettargli altri,
iquali crano uicini; e fu da quelli pregato, che non gli alettae. Vccife che fua
rono le uittime, die larupice, che fra tre giorni farebbe alle mani con inimici.
E dimandando Ceare, qual fine egli preuedeua,che doueefeguire della battaglia;
rifofe, che fi farebbe un gran mutamento in contrario. Onde fe di preente le
cofe con lui procedeero bene, era da afettar peggior fortuna: female, miglios
re. Prima, che fi facee il fatto d'arme, Cefare intorno alla mezanotte for=

rendo per il campo per riconocer fe le guardie faceero bene l'ufficio loro, uide
-

|-

14!!4

*3 :

D I GIOV A N NI Z ON A RA,

una faccola di celete fuoco, laquale fcorrendo i fuoi alloggiamenti, parue che
rifplendente er infiammata cadeje in quegli di Pompeo. Nell'ucir del giorno ri

portando le pie, che inimici ueniuano per combattere, pien diallegrezza attac- cetareuinee

c la battaglia, eruppe l'eercito di Pompeo. Ilquale ueggendo la ua caualeria "*****


fuggerfi sbandata, non fu piu quello, che era prima, ne firicord di effere il , ,
gran Pompeo. maaguia di attonito, enza dirparola entr nel fuo padiglione:
en- :
Mainimici
dellafibattaglia.
tauenimento
adalettare
fedendopreo
quiuistette
etrando
,
hauendo
tolfe uia. Ceare
alfuggire,
habito acconcio
ne i ripari,

guadagnati ancora i padiglioni,mije i prigioninelle fue gentise perdonando a molti


chiari cittadini, nel numero de quali fu altrefi quel Bruto, che poi l'uccife, attes

fe a feguitar Pompeo. Egli falendo in una naue da carico, and in Anfipoli, e


di quindi a Metelino, per condur feco Cornelia figliuola di Metello Scipione.
Laquale effendo stata data permogliepolcella a Publio, figliuolo di Craffo, dopo Ldedic::

lamorte dicrao, fumaritata a Pompeo, giouane dotata di bellezz, e moito ::::::::


letterata, ne era ignorante di Muica, ne di Geometria: e foleua anco acoltar le

dipute di Filoofia: e con tante fue rare uirt, fi accompagnaua ancolacandidez


za de cotumi. Laquale intendendo, che Pompeo, fuggendo opra un folo legno,
e quello dialtrui, era col arriuato, cadendo in terra, stette per buono ipatio

enza fentimento alcuno. Ritornata con molta fatica nell'uato uigore, core al
mare: oue Pompeo uenendole incontra, Crabbracciandola, Io tiueggio, diffe els

la, conforte mio, con un olo legno, per colpa mia e non della tuafortuna; ilquale
prima, ch'io fost tuamoglie, tenetiquetomare con cinquecento naui. O quans
to farei stata felice donna, feio foi morta innanzi, ch'io hauei intefa la mor=
te del mioprimo marito Publio fra Parthi. E faggia: fe, come io haueuaproa

poto di fare, dopo lui haueime ancora tolto diuita: maiorimafi inuita, Pom
peo Magno, per effere anco a te dimieria e d'infelicit. Aquete parole ripoe ,
Pompeo. Tu conocerete adunque una fola miglior fortuna; laquale forfe ans ,
coti hauerebbe alienata, fe ella mi hauefje fauoreggiato piu lungamente di quel. ,,
lo, che fito cotume. Ma quete auerfit, effendo noi huomini, biogna, che le ,

fopportiamo: e che prouiamo ancole forze della fortuna. Ne certo dee ucirdi
feranza colui, che di felice diuenuto mifero, diritornare all'incontro uicende- ,
uolmente dimifero felice. Facendo adunque Pompeo entrare in naue la moglie

egli amici, and in Attaglia, citt di Panfilia, oue trou le Galee di Cilicia, ei

foldati: equiui anco molti de Senatoria lui fi riduero. Dopo uaridistorfi, de-
::::::
haueua inteo,
oueEunuco,
Pelufio,
nell'Egitto,
fine fuggirIlquale
egli allaTolemeo.
liberando
che era useifo.
Fotino
fanciullo,
effendoarriua
dimoraua
cheui
procuratore del Regno, intea la uenuta di Pompeo, chiam alconfiglio gli huo=

mini Principali: de quali alcuni configliando, che egli dee licenza, altri,
-

1 y 2

SE C O N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E

,, che egli fi riceueffe, Theodoto chio Oratore, diffe, chei fi doueffe leuar di ut=;
,, ta: percioche ilmorto Cane non morde. La onde furono mandati alcuni, chelo
riceueffero con ordine di quello, che hauefjero a fare. Veggendo i famigliari.
di Pompeo, che egli non era mandato a riceuere con apparecchio da Re, o flen=
dido er honorato, mache pochi huomini in una barca ueniuano a lui, quel di=
frezzoglindue aprender foetto. E confortarono Pompeo a uolgere il le=
gno, e cacciarfi in alto. Ma effendofi accotata la barca, coloro, che in quella
erano condotti, lo falutarono con parole Greche, e gl'impoero, ch'ei falfje nela,
la barca: percioche il mare, che era poco profondo o arenofo, non riceueua Gas
lee. Salutata adunque egli Cornelia ua moglie, che gia piangeua il uo fine, e
comandando a due fue Capi, er a un fuo liberto, detto Filippo, cr a un'altro

::::::: filo Jeruo chiamato Scitha, che montaero econella barca, uolgendofi allamo
: ro:o, glie er al figliuolo, er dicendo que uerfi di Sofocle,
Colui, che fi comette nele cafe
D'alcun Tiranno, ancor che uentri libero,

Pocia diuiene fuo malgrado feruo:


mont nella barca. Et effendo ancora lontano dal terreno, leffe una oratione, lan
quale egli haueua fritto in lingua Greca in un picciolo libretto, per recitarla ins
nanzi al Re. Auicinandofi la barca a terra, staua Cornelia e gli amici intentie
timidi a riguardar dalla Galea quello, che hauefje a fuccedere. Iutano Settimio
fu primo a ferir dopo le falle Pompeo, ilquale haueua prealamano di Filippo
-

fuo amico perleuare in piedi: dipoi fece ilmedeimo Achilla egli altri. Egli con la
ueta-coprendofi la faccia,altro motto non fece, che trarre alcunifofiri :ne has
uendo detta parola alcuna di feindegna, per le ferite cadde morto, in et di cins

quanta noue anni. Quegli, che erano nelle naui, ueggendolo uccidere, con fi dia
rotti pianti, che furono fentiti infino dalla terra, uia fuggirono. Iminitri del=
la fuamorte, piccatogli la teta, gettarono il tronco ignudo fuori della barca
. . fullito, accioche da tutti potefje effer ueduto. Ilquale infino a tanto, che'l po=
polo fu fatio diuedere, Filippo iuirimae. Dipoi lauando il corpo nel mare, er

inuolgendolo nella ua picciola uefia, lo abbruci con le reliquie della picciola bare
ca: e con lo aiuto d'un certo uecchio Romano, ilquale era stato la prima uolta fola

dato fotto Pompeo, che eragiouane, lo fepeli. Al qual Filippo effendo dimana
dato da lui chi egli foe, ilquale hauefje propoto di epelire ilgran Pompeo,

rifoe, ch'egli era filo liberto. Alhora diffe quel uecchio: coteto bonore
non far folamente tuo. Riceui me ancora per compagno di cofi pietoo ufficio,
accioche io tocca con lemie mani, er honori queto grandiimo Capitno de Ro=
mani. Quete furono l'eequie di Pompeo.

ora Ceare effendo non dopo moltouenuto in Egitto, fidimotrnimico di coa


!

ID I GIOV A N N I ZO NA R.A.

1 5 3

lui, cbe gli appreent la teta di Pompeo, come di Parricida; e riceuendo il fuo .
annello, piane. Achille e Fotino fece uccidere. Il Re Tolemeo fu preo, e pref; cetare neda

il fiume leuato diuita. Ma Thodoto Rhetore alhorafugg d ceare, fich a :


quel tempo non pot far la uendetta, nacoamente fuggendo di Egitto,ev in bumil (*.
fortuna efjendo odiato da tutti. Ma dipoi da Marco Bruto, che fu percuffore di
Ceare, preo in Afia, fu da lui fatto morire con ogni forte di tormenti. Tutti
quanti gli amici di Pompeo, che dal Tiranno di Egitto erano stati prefi, Cefa=
re con benifici fi fece amici. E quiui ancora guerreggi, facendo a lui uenire
occultamente Cleopatra, laquale da Fotino Eunuco era stata facciata del Regno
e della citt. Laquale effendo con la fola compagnia di Apollodoro Siciliano en= *
trata in una picciola barca, peruenuta ad Alefjandria, er inuolta tutta in una col=

tre, e legatala dal medefimo, fu per le porte portata a Ceare. Ilquale mara
uigliatofi di quella aftutia, e preo della fuabellezza e delle fue piaceuoli manie=
re, la racconcili col fratello, e le diede parte del Regno. Eendo poi per cagion Cleopatra, ,
di queto racconciliamento fatto a Ceare un Real conuito, inteo egli, che Achil.
la Capitano dell'eercito, e Fotino Eunuco haueuano fatto un tratto contra di lui,
amazz Fotino, er ad Achilla, che sera faluato col fuggire, moffe una graue
guerra. Nel qual tempo hauendo Ceare attaccato il fuoco nell'armata, l'incendio
abbruci ancora quella famofiima Libraria. Venuti a battaglia, Ceare dall'ar=
gine falt in un picciol legnetto: ma effendo da ogni lato cinto dallenaui Egittie,
fi gett in mare, e con gran fatica fi falu nuotando. Dicefi, ch'egli non laci

i fuoi Comentari, iquali portaua in una mano alta dal mare, mentre egli nuotas :
ua, benche gli foffe lanciate dimolte partigiane, infino, che peruenne tra fuoi.
Finalmente effendo andato il Re atrouare i nimici, tornato Ceare, euenuto feco
-

al fatto d'arme, lo uine, tagliati a pezzi molti de fuoi, e fa quegli fuil medea
fimo Re, e Cleopatra hebbe il Regno: laqual non molto dipoi partor di lui un

figliuolo, dagli Egittijchiamato Cearione. And pocia in Soria, e cacciato ::::::::


Farnace figliuolo di Mitridate del Ponto, e del tutto ditrutto il fuo eercito, per ::
dimotrar la pretezza, con laquale haueua condotta a fine quella guerra, friffe $p.
a Roma: V E N N 1, v 1 d r , v 1 N s 1. Indi ritornando in Italia, and a Roma

fotto il fine dell'anno, nel quale fu creato la econda uolta Dittatore, non effendo
quella podet mai piu stata di anno in anno. Per il eguente anno fu anco eletto

conolo. Ora hauendo Catonee Scipione dopo la rotta di Farfagliaridottelelor ... . .

gentiin Africa, Ceareandato contra di loro,in un picciolo patio digiorno uin. ::"
fetre eerciti; e tagliati apezzi feffanta mila de nimici,non perd piudicinquan
ta de faoi. Effendo prefi alcuni cittadin, che erano stati Conoli e Pretori,

iquali erano campati della battaglia, parteeiste fi amazzarono, parte furono


fattimorire da efare. Molto dipiacere motr palefemente dellamorte, che fi

1 ; 4. SE CO N D A PART E D E LLHISTOR I E

,, haueua data Catone: per quale cagione, e incerto. Ma diffe: io inuidio Catone 4
, queta tua morte, perche tu hai portato inuidia allamia gloria. Effendo di Afri=
ca ritornato a Roma, trionf:e fece fargiuochi al popolo, con battaglia nauale
e de gladiatori. Facendoi la dicrittione, di trecento uenti mila cittadini, che

erano statiauanti uccifi, ne furono trouati cento cinquanta mila: tanta quantit

: ne haueuano leuata leguerre ciuili. Dipoifatto ceare la quarta uolta conolo,


di Poi:pes, and in Ipagna contra i figliuoli di Pompeo, alhora nel uero giouanetti, ma pie=
ni d'uno ardire degno, che foffero stati Prencipi: Oue egli uenne a tanto peri=
colo, che dicorrendo per la battaglia innanzialla prima chiera, diceua gridan=
, do: ah oldati non uiuergognate uo: di dare iluotro Capitano prigione nelle ms
, ni de fanciulli : E dopo il fatto d'arme diffe agli amici; che egli fee uolte ha
, ueua combattuto per la uittoria, e quella fola per la uita. Effendo Ceare uincia
tore, il piu giouane figliuolo di Pompeo fi falu fuggendo. Dopo tregiorni
fu
a Ceare portata lateta del maggiore. Ilquale fornital'ultima guerra ritor=
Cefare ereae
-

::::::::: nato a Roma, fu creato perpetuo Dittatore. Laquale fu una manifeta tiranni=
Dittarre de, oltre alla podet della Monarchia, non hauendo alhora ucceore. Effen=
do folo padrone e Signore di tutto il gouerno cr Imperio Romano: perdon a
molti, iquali haueuano pree le arme contra di lui ; er ad alcuni diede Magitrati
er honori: nel cui numero ui fu Bruto e Cao. E fece ripor ne luoghi lo=
ro le statue di Pompeo, che ne erano state leuate. Confortato dagli amici, che
tenee guardia alla ua perona, ricus di farlo: dicendo ch'era meglio morire
una uolta, che uiuere in continoua paura. Tra i fuoi piu alti penfieri, e difi=
deri di nuoua gloria, fi mife in animo di guerreggiar contra Parthi, e per uia
della Hircania afaltar la Scithia. Mofeuero di lui l'odio del popolo Romano

tra per altre cagioni, e molto piuper la cupidigia di farfi Re. Onde i uoi amis
ci e famigliari farfero una certa fama trailuolgo, che ne libri della Sibilla fi
cefare sold conteneua, che i Parthi non poteuano effer uinti da Romani, fe non fotto un
' Capitano, che foffe Re. Et andando egli di Albaa Roma, effendo da alcun chia=
mato Re, ueggendo, che cio al popolo dipiaceua , diffe, che glinon era Re, ma
Ceare. Ottenne (come alcuni stimano) nome di Ceare dal cefo, cio tagliato uens

od pre

dellamadre; che fimori prima, che lui partorie: ilche falo: percioche

:::::::: egli fi fcriue, che lamadre hebbe a uiuere infino,che egli peruenne alla et di huo=

:"*"" mo. Ma alcuno de foi antichinato in quetamaniera, fu cagione, chequelco


|-

gnome rimanefje nella fua famiglia. Andando un giorno i Conoli e i Pretoria


trouurlo in compagnia di tutto il Senato, er egli non fi leuando da federe, non

folamenne offeeil Senato, ma ancora tutto il popolo: come che eglibauefje dimos
stro per il Senato hauere in diprego tutta la Republica: ela maggior parte fu=

bito fi dipartirono pieni ditriftezza. A quete offee fiaggiune anco il


70

D I GIOV A N N I ZO NA RA ,

ro de Tribuni della plebe. Percioche fedendo eglinel celebrar di certa feta fo


pra una edia d'oro in habito trionfale, Antonio conolo core nella piazza, ofa
ferendo a Ceare una corona intefjuta di alloro. A che eguit uno applauo non

molto chiaro di alcuni, che erano stati fubornati. Ma effendo la corona rifiuta=
ta da ceare, hebbe alhora l'applauo di tutto il popolo. Preo a queto i Tribu=
ni della plebe rimofero alcuni ornamenti da Re, che erano stati poti alle fue staa

tue: e conduero in prigione coloro, che lo haueuano falutato Re, rallegrando


fene il popolo, e dando 4 i Tribuni nome di Bruti. Percioche ( fi come fu dete
to di fopra) Bruto cacciati i Tarquinij, riduje la podefi d'un folo al popolo.
Per ilquale effetto sdegnato Ceare, priu i Tribuni del Magitrato:e quegli gra=

uemente riprefi, chiam anco il popolo per cagione di fthernimento Bruti, on-
de il popolo serariuolto a Marco Bruto; ilquale era tenuto hauere origine dal= is.
fantico Bruto. E da lui folo, ouero principalmente, pendeuano tutti coloro,
che difiderauano mutamento nella Republica. E, perche non ofuano il giorno
di parlar eco, fargellano alcuni critti intorno al Tribunale, oue egli, ch'era
Pretore, fedendo daua ragione, ne quali fi conteneua ; Dormi tu Bruto ? e, tu
non fei Bruto. Il medefimo era anco incitato da Caio. Ora fi dimotr, che segni, che

ceare doueua effere uccio per molti fegni: de quali queto ancorane fu uno: che

egli uide, che la moglie dormendo formaua alcune parole confue, e che non sins "*.
tendeuano. A lei pareua di tenere in braccio Ceare morto, e che ella piangendo
facee dolorofilamenti. Onde la matina lo preg, ch'egli non andaffe in Senato.
Appreo, dicendogli gli auguri, che i facrifici non fignificauano auenimenti
buoni, diliber di non andarui, e comettere ad Antonio, che licentiaffe il Senato.
Ma Bruto Albino, a cui Cefare porgeua gran fede, effendo ancora egli uno de Bruto Albi

congiurati, infieme con Marco Bruto e con castio, mofiraua di farfi beffe delle ***
parole degli auguri, e riprendeua Ceare, che col non andare uoleffe incorrer nel

biofimo di parere, the egli non tenee conto del Senato, ilquale di fuo ordine
sera ridotto: e che tutti haueuano propoto di trattar di farlo Re di tuttelo Pro= **

uincie, che erano fuori d'Italia, e di uolere, che, quando egli andaua fra lena-
tioni straniere (o pafaffe il mare) portaffe in teta la corona. Mentre, che
Bruto diceua quete parole , lo pree per la mano, e lo condue fuori. E
mentre, che egli andaua, un feruo di altrui difiderando di parlargli, e non poten=
do ridurfi a lui, and a trouar la ua moglie, e le diffe, che doueffe dire a Ceare,

quando fofferitornato, ch'egli haueua daragionar feco dicoe importantistime.


Artemidoro Gridio parimente, ch'era un maetro di Rhetorica, gli porfe un lia Librette da
bretto in mano, oue egli haueua dicritta la congiura, dicendogli, Ceare : legge- t Cefare.

rai queto pretamente e folo: percioche qui fi dichiarano alcune coe digran mo

mento, he 4te appartengono. Hauendo ceare riceuuto illibretto, e uolendo

156

SE C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R I E

leggerlo, impedito dal gran numero di coloro, che lo falutauano, fe lo tenne in

mano: e in queta guia entr in Senato. Ilquale leuandofi in piede per honorar
Merte dice in
lo,mezo,
i congiurati
Bruto alcuni
fi mifero
qua e di la dal
Tribunale,ferrandolo
fare.
alcuni di
gliuennero
innanzi,
comedipercagione
di pregarlo,
che egliafola
ueffe uno dallo efiglio. Antonio, cheera ualente huomo, e fedele amico di Cefas
re, fu da Bruto Albino trattenuto di fuori uicino all'ucio. Poi, che Ceare fi
mie a federe, non uolendo ammetter le dimande di coloro, Caca fu il primo,
che lo fer alla gola, ma la ferita non era mortale. Et affalendolo tutti i congiu=
ratico pugnali, che haueuano ignudi in mano, criuefi, che egli fi difendeuaga=

gliardamente dagli altri, hauendofi inuolta la ueta: ma, come uide Bruto, che
con la fada ignuda ueniua per ferirlo, con la stefja ueta ricoprendofi la teta ,

fenza farpiu difea filaci cadere. Et in cotal modo tolto diuita con uentitre
ferite, uenne a cadere apie della statua di Pompeo, infanguinandone la bae, in

guia, che pareua, che Pompeo steffea uedere la morte del fuo nimico. Cofi Ce=
fare fu uccio per l'ambitione e cupidigia del Prencipato. Percioche i fuoi adus
latori per compiacere a queta ua ambitione e diiderio di gloria, non ceffarono

Honorison, di attribuirgli diuerfi honori : iquali furono, che egli portaffe empre in doo la

: c ueta ,elafnoirt e fedeffe opra la edia :eluruc che in perpetuo fi facee portas
re i faci inuolti di alloro, e foe chiamato padre della patria: che la ua effigie
fi fcolpije nelle monete, e chel giorno del fuo natale foe celebrato publicamen=
te: e cofiancora
di Roma,
in tutte ledue:luna
citt fi per
rizzafero
le fue
sta=
queto
E preo alnefuotempi
Tribunale
feneerponeffero
i cittadini
confer=

Da
luogo li puo tue .

:::::::: uati, etaltra per la citt liberata d'aedio: con due corone inteia, ciuica er
:e nn ofidionale:er ordinarono, che fi edificaffe un nuouo palagio, ilquale dal fuo
:::::::: nome foe detto Giulio. E lo crearono olo Cenore, e perpetuoDittatore, dans
"-

dogli i priuilegi de Tribuni, inguia, che fe alcuno l'offendeffe, foe colui fa


cro e degno di gatigo. Quello, che dinoti facro, di fopra l'habbiamo dimotro.
E percheei uedeuano, che queti honori gli erano grati, gli concedettero una
fedia d'oro, e poter portar la ueta alla foggia, chela ufauano gia i Re ; e che la
fua guardia fofje de cittadini dell'ordine de Caualieri e de Senatori; e che publi=
camente fi faceero per lui preghiere agl'Iddij, e che figiuraffe per la ua felis
cit, e che tutte le attioni er opre fuefoero ferme, e enza alcuna contraditios
ne; er oltre a cio, chelmee, che fi chiamaua Quintile,dal fuo nome foe chias
mato Giulio. Queti e molti altrihonori (per non offender le orecchie del lettos
re in commemorargli tutti)gli concedettero. Per lequai cofe egli incore nell'ira

, degli huomini, opiutoto degl'Iddiji e opine molti a odiarlo, infino a tanto,


::::::dice che cade in quel Jubito e non penato fine, oragiacendo eglimorto, tutticolo=

::::::.ro, chequinieranoturbati, non hauendo aputo costalcuna della congiura, te


mendo

D I GIOV A N N I Z O N A RA ,

1%

mendo difestei, fi mifero afuggire,e con la lor paura/auentando quelli,cheei


incontrauano,empierono la citt di pianto. Effendo la citt in queto diturbo, gli
uccifori temendo di forza, tenendo in mano i pugnali ignudi er inanguinati
corfero per mezo la piazza al Campidoglio; e quiui conumarono il giorno e la

notte. Ma Lepido hauendo intelo queto fatto neglialloggiamenti, oue egli era:
con l'eercito, occupando con i foldati la citt, raun il popolo, e parl contra toin Roma.
gli ucciori. Antonio, che perpaura fi staua naftoo, intendendo la fua uenuta,
e la fuggita de percuffori nel Campidoglio, ripigliando animo, eraunando il Sea

nato, dimand parer ditutti. Fu l'openion di cicerone, che per non fucitar :::::.*
laguerra ciuile, e perche non tornafjero a feguitare le morti de cittadini, pomen=
do giu comunemente gli odij, una parte all'altra,fe hauefjero errato, perdonafs
fe: e facefero infieme concordia,come era diceuole a cittadinier al popolo. Ag=
giune ancora, che gli atti di Cefare, o che esti apparteneffero a doni, o ad hono=
ri, o a Magitrati, fi doueuano tener fermi e faldi, e non ufar punto di curiois
t in ponderargli, ouero in tagliarli, o annullarli. Addotti da quete ragioni,
fecero i Senatori un decreto, ehe fi dimenticaffe di tutte le ingiurie. E i percufa
fori, mandando mesti dal Campidoglio, promifero foldati, che ei non erano

pertagliar uerun'atto di Ceare, ne per togliere ad alcuno alcuna coa di quello,


ch'eo gli hauefje donato. In queto modo acchetata la dicordia, primanondice=
fero dal campidoglio, che hebbero per hofiaggi il figliuolo di Lepido e di Antos
mio. Dipoi, effendofiletto il tetamento di Cefare, crhauendo inteo il popolo,
che egli haueua addottato ottauio, e laciatimolti doni alla Republica,e cofi molti
danari da effer diuia parimente per ciacuno a effo popolo.

O xa hauendo fatto Antonio porre in piazza il corpo ignudo di Ceare, che oratiese a
ancora era fanguinoo; e parlando in lode del morto Cefire, uando termini da Antonio to:
Cefare .
mouere a compuionegli coltanti, commoffe tutta la moltitudine a lagrine eta di::

pianto. Pocia hauendo letto gli honori, che gli erano stati concei, foggiune.

Ma morto il padre, il Pontefice, un huomo facro fanto, un'Heroo, un D i o: , ,


leuato di uita oime, non da infirmit, non da uecchiaggia, non ferito fuori della , ,
citt in battaglia, ne tolto da alcuno accidente di fortuna: ma qui dentro le mura,,
di Roma amazzato a tradimento. Colui, che enza alcun pericolopenetr nel,,
l'Inghilterra, nella citt nofira per fraude stato etinto. Colui, ilquale haal= ,,
largato i confini della notra citt, stato nel palagio tagliato apezzi :fenza ar,,
me un huomo bellicoo: ignudo un cittadino pacifico. Nel Tribunale il Pretore : , , ,
innanzi al Magitrato colui, che era in Magitrato: da cittadini colui, che miun, ,

de'nimici, infino nuotando egli nelmare, non pote uccidere, stato uccio da fas, ,
migliari, de qualifeo ha hauuto compatone. oue Cefire la humanittua :,,

uela facrofanta autorit : oue le leggi? Tu con ogni cura hai proueduto che, ,

- .

158

S E C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

,,nium
ueng
uccio da nimici; e te gli amici hanno crudelmente uccio: erhoragit.
,,
ci morto
nella piazza . Sei poto nel pulpito traffitto da molte ferite, oue para
:

,, lati molte uolte al popolo. Abicapeglicanuti inuolti di angue. Ahilacera ue


, sta; dalla qualeti leiue|tito, per effere in lei cannato. Da quete parole com=
moo il popolo core a cercare i percuffori, abbruci il corpo di Ceare nella piaz
za, and alle cae di ci percuffort, e per errore del nome amazz Heluio cinna,
Tribuno della plebe. Percioche cotui non fu nel numero de cgiurati,ma Cornelio
altare rizza Cinna Pretore. Nel luogo, in cui fu abbruciato il corpo di Ceare, la plebe riz

******' z un'altare, nel quale a lui, come a Dio, fi facrificaff. Ma i conoli lo fece
rodisfare, facendo una legge, che d'indi in poi non fi creaffe alcun Dittatore. E
colui, che o deliberaffe, che la Dittatura foe data, o l'accettaffe,foffe punito
nella teta. Antonio alhora feceper fua autorit molte coe, dando Magitrati,

prouincie, libert, immunitadi, craolutioni disbanditi, non altrimenti, che


je egli foe stato ucceore della podet di Ceare. Per lequali uie raccole una
grandiima quantit di danari.

4 : .
st. A ro o rr a v 1 o, ilquale fu anco detto Pio, figliuos
| lo d'una forella di Cefare, che fu maritata a Ottauio
| veliterno (Velitre una terra de Volfi) fu alleuato
#H preo alla madre. Effendo uenuto in et, fu riceuuto

| incaada ceare, ilquale era enza figliuoli; or amollo


-

grandemente, per hauer conceputa di lui unagrandeie

*S*E=<s] ranza. Percioche ua madre Accia, effendo di luigras


utda , fi fogn, che i fuoi intetini erano portati al cielo , e che e fi ditendeua

:::::::: noper tutto il cerchio della terra. Sognostiparimente ottauio di lui padrelames
:, e dei defima notte, che del uentre di Accia uciua un raggio di Sole. Ilquale per cagion
***** . del parto dellamoglie effendo andatotardi in Senato, Publio Nigidio Figulo;
che era tenuto intendentistimo delle cofe di Atrologia, intefalacagione della fud
"q". , tardanza, diffe forte: tu ci hai generato un signore. Alleuandofi il fanciullo in
Segni , che

uilla, dicee un'Aquila :etogliendogli il pane dimano, ruol in alto; e daca:

rr:stua: po ritornando ingiu, gli refeil pane. Dipoidimorando ilmedefimo giouanett

:o:in Roma, cicerone fi fogn diuederlo con catene d'oro porgiu dal cielo nel cama
pidoglio; e da Gioue * ..... effer battuto con la sferza. Vide ancora Catulo
dormendo, che Gioue in Roma poneua una imagine nel feno del figliuolo di Ota
tauio ancora fanciullo. Per quete cagioni hauendolo Ceare in grandiima fes

ranza per figliuolo adottato, lolaci herede, e procur con ogni diligenzas
Mntre

DI

GIO VA N N I Z O N A R A .

* 9

mentre e uiffe, ch'ei foe pienamente ammaetrato nelle lettere Greche e Latine.
Lo eercit anco nell'arte della guerra, e lo diciplin ne maneggi della Republi= Minis inui.
-_ -

:C-- --

e forrg/

ca, e dell'Imperio. Queto Ottauio adunque dimorando in Apollonia per cagio=':


ne de gli studi, intefa la morte di Ceare, pa a Brandizzo. Oue hauendo aui
fo del tetamento del Zio, e del tumulto del popolo, accett il cognome di Ceare;
e riceuendo la heredit, uolje l'animo alle faccende, effendo in et di diciott'anni.
",
Entrando egli nella citt, fu il Sole circondato da un gran cerchio, di diuerfi co= segno delle

loria guia di celete arco, ilquale fu inditio delle guerre, che eguirono. otta- :
uio, ancora che Marc'Antonio gli foe contrario, non rimae di ricercare il Tri=
bunato. Marefofi amico il Tribuno, condotto in piazza, promife al popolo di
douer toto adempiere i legati, laciati nel tetamento del padre, e diede feran=
za alla plebe di altre utilit. Di cui hauendo acquitato il fauore, apparue una **"*
Stella, che da Tramontana andaua uero Ponente: laquale da alcuni era detta Co=
meta, dicendo che ella fignificaua quello, che dinotano fimili stelle. Altri l'at=
tribuiuano a Ceare, dicendo, che egli era riceuuto nel numero delle stelle. M
non dubit il giouane, prima Ottauio, alhora Ceare, edipoi Auguto, di dedia
carnel Tempio di Venere una statua di bronzo a Ceare con una stella fopra la tea

sta. Ilche non effendo alcuno, che per tema del popolo ardiffe di uietare, fece an abbeans
co altre cofein honore di Ceare. Ora Antonio, ilquale diceua contra di lui paa to tra ans=

rolebisfimeuoli, egli faceua ingiuria, ueggendo, che alla plebecio diiaceus, :.*"*"
e che tutti fene sdegnauano, entrando in qualche paura, uenne a parlamento con
effo lui. E parendo, che gia foero racconciliati infieme, per cagione di certo
foetto, le nimicitie tornarono in piedi. E, perche egli uedeua, che le forze di
Cefare creceuano, procacci per uie di doni e di compiaccimenti, tirare a fegli
animi delpopolo. Ilche pareua, che ageuolmente foffe per ottenere, effendo egli
Conolo, Lucio fuo fratello Tribuno della plebe, e Gaio Pretore. Ma in fi fat=
to mutamento di cofe, e nella gran potenza, che haueua Antonio per effer Confo= tauio.
lo, il popolo era per molto piu in fauor di Ceare, fi per la memoria del padre,
come per le promee a lui fatte: ma principalmente per abbajare Antonio; le cui
forze alpopolo non piaceuano :: Effendoandato Antonio a Brandizzo per rice=
uer le legioni di Macedonia, Cefare hauendo col mandati innanzi alcuni amici
con danari,ridottofi in Campagna,ricollegentida diuere parti, uolendo uendicar
la morte del padre, parte isborfando danari, e parte promettendo, e con quello
eercito auanti alla uenuta di Antonio con molta pretezza ritornato nella citt,

facendo un bellistimoparlamento alpopolo, fu lodato; e da capo fi part per far


genti. Antonio in Brandizzo fu da foldati benignamente riceuuto . Di poi
uando egli uero di loro, amazzandone alquanti, di crudelieffetti, ei fi folles

narono, e molti faffarono a Ceare. Antonio fenand con molta fretta uero la
*
|

1 6 o , S E C O N D A P A R T E * D E L L'H I S T O R I E

ottaulo fi Francia, temendo non quel popolo facee qualche nouit. E Ceare feguitando

lo, Decimo fi fece amico Bruto, che fu capo della congiura contra Ceare, il=
quale haueua il gouerno di quella Prouincia, crera nimico di Antonio. Percio=
che egli uedeua, che non era ancora tempo da far la uendetta del padre. In Ro=
ma effendoi ridotto il Senato, ilquale temeua per la nuoua guerra, era di di
uero parere. Fu la fentenza di Cicerone, che Antonio fidouefje hauere per
*o
della
pa
nimico,
lodare craiutar confermando
Cefare e Decimo
i qualiauttorit
con autorit
tria.
ta
con luie guerreggiauano,
loro Bruto,
la medefima
perpriut=
l'auea
nire; e che in fine enza metter tempo in mezo, fi mandafjero contra liteo i

essensa due conoli; . Quinto calen all'incontro diceus , che a tutti fi dourero
cileno,

*
* .

mandare ambaffiadori con impoitione, che pomendo ei giu le arme, rimet=


teffero fe medefimi e le legioni nell'autorit del Senato. A che fe esti obedijea.
ro,meriterebbono laude: fe non,era da mandar poi a guerreggiar contra loro am
bedue i Conoli. Ma preualendo la fattion di Ceare, furono mandati alcuniSea,
natori ad Antonio con ordine, che egli laciandogli eerciti e la Francia, andaffe
in Macedonia; e che i fuoi foldati fra certogiorno ritornaffero alle cafe loro,
altrimenti fofjero riputati per nimici. E prima, chel Senato intendeffe l'animo,
f ... ... di Antonio, deleg la guerra contra lui a Conoli, er a Ceare diede podet di
Capitano. Lequai coe intee da Antonio, tratt con ingiurioe parole gli amba=
'. , fciadori del Senato; e la cagion della guerra rec tutta a coloro,che haueuano fata
to il Decreto. Onde da capo fu ancora dichiaratonimico: era foldati fu affe=
gnato il termino di laciarlo. Ora egli affediando Decimo in Modana, non fece,
coa ueruna dimomento :ma Decimo prima fi difee ualorofamente. Dipol effen=
do egli cinto di graue affedio, dubitando Ceare, ch'e' non foffe preo, ouero per
diagio di uettouaglia ueniffe cotretto a renderfi, condue l'eercito con Hircio

:,:" allauolta di Modina. Manon potendo estipaffre il fiume percagion delleguar


die, che lo difendeuano, e uolendo auiarlo della fua uenuta, gli diedero egno
dalle fommit de piu alti arbori,facendo ueder la fiamma. Ilqual egno da lo=
ro non effendo inteo, in una fottiliimalama di piombo friffero l'intento loro ;
e piegandola aguia di carta, la diedero ad uno, che nuotandone la recaffe. In tal

guia Decimo hauendo inteo della loro preenza, con la medefima maniera loro
ripoe. Ilquale ueggendo Antonio, che in uerun modo non fipiegaua, lacian=
do all'affedio Lucio fuo fratello, and contra Ceareer Hircio. E prima labat=
taglia fu uguale. Finalmenterimanendo Antonio uincitore, lanotte egretamen=

te men l'eercito contra Giunio, ilquale haueua hauuto aufo, che fi auicinaua :
e colgendolo in uno aguato,fer e tagli a pezzila maggior parte delfuo eercitos
el rimanente affedi negli alloggiamenti: e fi uole contra Ceare, Hircio e gli

altri. Ma Hircio afaltandolo all'improuio, effendo egli stancoper il camino , e


per

D 1 G IOVA N N I Z O N A R A.

1 6 1

per la battaglia, lo uine con illustre uittoria. Intefa, che fu questa rotta di An
tonio, il Senato chiam Hircio, Giunio, e Cefare Imperadori, benche a Giulio

Perdita

di

le cofe erano fuccedute male, e Cefare non haueua combattuto, effendo stato la= Antenis.
fciato da Hircio aguardia degli alloggiamenti. Cofi Antonio fu uinto. Fu ana
co uinto Tito Munatio Plancio, che era dellaua fattione,da Pontio Aquila, luo=
gotenente di Decimo. Antonio ueggendo, che i Joldati gli erano diucnuti nimi=
ci, e che i popoli, de quali prim i haueua ridotti a fua diuotione alcuni, fi folle=
uauano, temendo, stette un tempo quieto. Ma hauendo bauuto alcuni foldati di
Lepido, e per queto accreciute le fue forze, ripree l'ardre. E ficendo un
fubito afalto, da ambe le parti effendone stati tagliati a pezzi molti, fu rotto, e
fi mife a fuggire. Onde il Senato allegro di quejta uittoria, tutti quelli, che lo
baueuano aiutato, giudic nimici, publicando cofi le facult di Antono, come

quelle di coloro. Ma a ceare non folo non diedero alcun egnalato honore, ma
procurarono di abbaffarlo, concedendo a Decino tutto quello,ch'egli haueua fe= enimo del
rato di ottenere.
E,perche
eglifeto
nonPompeo
potefje fare
alcun Capitano
male, diedero
tuttii Ma=
gitratia
i fuoi nimici.
Onde
fu fatto
dell'armata.
A
O OttaU1O,
Marco Bruto fu delegata la Macedonia, a Caio la Soria, e la guerra contra di
Dolabella. E per metter dicordia tra foldati di Ceare, alcuni lodarono, dando
loro danari, e corone di Oliua , e ad alcuni niuna coa concedettero. Ma per in
dustria di ceare, esti per rimafero concordi. Ilche inteo in Roma, ne anco per

queto gli diedero il conolato, ma alcuni altri honori. Iquali da lui difregian=
dofi, prima lo crearono Pretore, e di poi Conolo. E cofiei trattauano Ceare cagioni,che

da fanciullo e dagarzone, come egli dal uolgo era chiamato. onde ei sdegnan- :
dofi
altrea ingiurie,
e dell'effer
chiamatodifanciullo,
alle ta:,
pase
arme,fieramente
di fegretoe delle
cominci
trattar con
Marc'Antonio
pace. E uoltofi
raun que
con Antonio,
foldati, che serano faluati dalla battaglia, iquali dal Senato erano stati giudicati
nimici: a quali frammaric del Senato e del popolo. Quete coe coloro, che
haueuano il gouerno della Republica,da prima non itimarono: ma intea che heba
bero dipoi l'amicitia fatta tra Lepido er Antonio, cominciarono a honorar Cefaa
re, dando a lui il carico diguerreggiar contra di loro, non Japendo il trattato,
che egli haueua fatto con Antonio. Ilquale carico ei non rifiut con iperanza
di ottener per cagione di queta guerra il conolato, di cui egli era opra modo di
fideroo. Onde motrando di metterfi all'ordine di combattere, era nacoamente prudenza a
co oldati conuenuto, che ei, come moi da fe stet, giuraero di non uoler 9".
combatter contra niuno de gli eerciti, che di fuo padre Ceare erano stati. Ilche
altro non era, che non uoler uenire alle mani con Antonio, ne con Lepido, iquas

li haueuano un grandiimo numero di que foldati. E per queta cagione mand

quattrocento foldati al Senato otto petie di ambacieria; effendo il olo intento


Hit, di Gio. Zonara.

L. L.

162

SE C O N D A P A R T E DEL L'HIST O R I E

di ricuoter le coe loro promee, e di far, che Ceare foe creato conolo. I
foldati fofferendo agramente la dilation della ripota, un di loro ucendo del pas
lagio, prea la fada (percioche niuno poteua entrar con arme) ritorn: e dif;

fe. Seuoi non darete il Conolato a Ceare, lo dar queta. Ora ceare per cagio=
ne, che i foldati nell'entrare il palagio, furono cotretti a porgiu le arme, e dis

olar. ":" /e c crano stati mandati dalle legioni, o da Ceare, con molta fretta
:a: unitofi con Lepido e con Antonio, come sforzato da oldati, and alla uolta di

*".

Roma, amazzando nel camino alcuni Caualieri, come foero stati mandati per
ipie. Il Senato intea la uenuta loro, mand danari prima, che e fi auicinaffes

ro, er eleffe Ceare Conolo. Ilqual Conolato apendo i oldati, che gli era da=
to per forza, fi portarono fieramente e con molta infolenza contra i senatori.
lquali da cio fauentati, mutando parere, uietarono all'eercito l'entrare nella cita
t, commettendo la guardia della citt a Pretori. Ma effendoui Ceare giunto,
molti Senatori e plebei, paarono a lui, e i Pretori e i foldati fi diedero alla fua
fede. Cofi effendoi egli feliza battaglia impadronito della citt, fu anco dal poa
polo creato Conolo. Gli fu dato per Collega ( fe per da nomarfi Collega, e
::::::::
non piutoto minitro) Quinto Pedio. Fatto che egli fu Conolo, ordin la cits
lo dato per , y
:::::: t a fuo arbitria: cr a foldati dando i danari del publico, fine che gli daua lo=
-

|-

|-

""

ro del fuo: era quegli reegratie della fedele opera loro. Dal Senato gli furo=

no concestimolibonori otto pesie dibeneuolenza, main effetto sforzati dalla

me di eta publicamente
ptura: e fra gli
altri,il cognome.
adottato nellaIlquale
famiglia
di Ceare,
accett
fe bene
haucuafecondo
preo dil'uato
primacotume,
inieme

e .

con la hered.t, non per lo haueua tenuto fermo prima , che egli non foe ta=
to confermato alla uanza de maggiori. E dipoi fu chiamato Gaio Giulio Ceas
re Ottauiano : percioche era il cotume, che coloro, che ueniuano adottati, tenes
uvio tutti inom di colui, che faceua l'adottatione, riferbandofi uno della fami=
glia del padre. Fattifi amiciifoldati, er abbajata l'autorita del Senato, diuie i
andamenti legati del padre alpopolo, per acquitar parimente il uo fauore, e per non h=
'; uerlo contrario nella uendetta, che egli indendeua di douer fare contra i percuffo=
uenire lta ridel padre. E, perche non pareffe, che egli non facee alcuno atto con la fora

:::* "za, ridue i giudicii; ancora cheirei fofro preenti, or alcuni di loro ottenef=
fero ancora Prouincie. E, fe alcuni ui fi trouduano, perpaura fi dileguarono .
della citt, onde enza, che ei foffero alla loro difea, o altri, che gli difen=
defero,nonfolamente i percuffori e i congiurati,ma etiandio molti altri, e che non
erano in ueruna colpa,o alcuni altres,che alhora non fi erano trouati nella citt,
come fejto Pompeo, furono condamnati, e interdetti di fuoco e di acqua, epu=
blicatii lor beni. Cio fatto, and incontra Lepido er Antonio, ma non fece

nulla, non perche diprima, come fedetto, sera conuenuto con Antonia, e per
{{l4.

ID I G I O V A N N I

ZONA R A,

16 3

uiu di Antonio con Lepido, ma perche ei gli uedeua faldi e concordi nella lega,
che hauetano fatto: e peraua con l'aiuto loro di uincer Bruto e Caio, il poder
de quali era hoggimaigrande, e pocia di far nacer tra lor due nimicitie, evan=
co di opprimergli. Per quete cagioni contra fua uoglia ferb i patti: e procu
r di riconcigliargli col Senato e col popolo, nonper opra fua, accioche non re
caff di fe fofetto, ma ubornando Quinto Pedio: che queta riconciliatione Quinto Pe.

propoe. Sopralaquale dimandato da cittadini del uo parere,fine di affentirui,


per effere egli indotto e sforzato da nimici. Ei adunque ottenuta la riconcilia=
tione,ambeduefetialmente, contra Ceare, conduero la maggior parte dell'eer=
cito; fi, perche molto a lui non credeuano, e fiancora, perche non uoleuano,
che fi diceje, che per ua autorit foero richiamati, ma per loroe per lelor

forze ; er oltre a cio, perch'eiperauano di ottener con le legioni tutto quello,


ch'e' uolefjero. Ceare parimente and contra di loro con unagran moltitudine.

Effendofi accozzati, e fatti alcuni egreti parlamenti, congiurarono infieme di corsiura di


fermar la potenza loro, e di uendicarfi de nimici. Et hauendo in publico eletto :::::

iltrionuirato, e preo il gouerno della Republica per cinque anni,pernonparer, :";


che esti foero diiderofi di uurparfi la fignoria, priuatamente diuifero tralo- :
role Prouincie, accioche fimilmente non pareffe, che eglino uoleffero tutto il do- to.
minio, e l'uno all'altro conceero e donarono autorit di fare amazzareilor ni=
mici. A Lepido fu concea la guardia e difea di Roma. E Cefare er Antonio
bauendo preo l'ufficio di far con comune aiuto guerra a Marco Bruto er a ca=
fio, conuennero congiuramento, parlando aoldati, nella gufa, chel biogno ri
cercaua. Mai foldati fointi da Antonio, chiefero a ceare, ch'egli prendeffe
permoglie la figliuola di Fuluia e di feto Clodio, figliatra di Antonio. ceare
non ricus: benche egli ne hauefje prefa un'altra. Dipoiandando ei alla uolta Augurii.
di Roma, ad Antonio er a Lepido apparuero alcuni augurij poco felici. E fo
pra il padiglione di Ceare uenne a porfi un'Aquila, laquale amazz due cor
ui, che fele erano auentati a dojo , e le uoleuano co rotri fuellere alcune pen

ne: ilquale augurio gli dinotaua la uittoria, ch'egli doucua hauere contra i due
faoi Colleghi.

o x a effendo quetitre entraticon leloro legioni in Roma, ubito mijeroin :::::::.


opera tutto quello che eiuoleuano, facendo tagliare a pezzi tanti cittadini, :

uata in

che la citt eraripiena dicorpi morti. Percioche alcuni erano uccifinele lor ca. ***
fe, alcuni nella piazza, er alcuni ne Tempi de gl'immortal iddij. E le tefie de
profcritti erano portate nel palagio a tre cittadini, e i corpi gettati nelle strade
parte per cibo a cani cv agli uccelli, e parte nel Teuere. Ne folamente ueniua=
no amazzati i loro nimici, ma anco gli amici. Percioche gli altri due giudicaua

monimici quegli, che all'uno di lor tre hautuano recato aiuto, o fauore. Onde
-

LL

ij

1 6 4 SE co N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E
et citiua, che un medfimo era amico ad uno, e nimico agli altri due:e mentre cia

funo i uendicaua de fuoi nimici,per quello effetto conentiua alla morte de fuoi
amici. Perciocheniuno poteua far morire il fuo nimico, fe egliera amico degli
altri ; fe egli all'incontro non gli deffe un uo amico, e piu ancora ; fe colui, che
era dimandato per farlo mcrire, haueffe qualche maggioranza, o per uirt, o
per nobilt, o per grado. E i ricchi, benche ei fojero innocenti, erano poti
nel numero de procritti: percioche a tolere Jodisfare all'etrema cupidigia de fol=
dati, era metiero d'una grandjima quantit di danari. Quete coe principals
mente erano trattate da Lepido e da Antonio : iquali, per effere eglino stati hono=

rati otto il maggior Cefire, ev per hauere hauuto di grandijimi Magitratie


Ottauio era

gouerni, haueuano ancora nimicitieron molti. Ma tenesafi che anco Ceare fas

::::::: cefe il meiefi no per la compagnia della podet, ch'egli fcco haucua. Ma egli
"*"

pochi ne faceua morire, non ejendo di natura crudele, co anco effendo alleuato

fotto la diciplina del padre, e di pochi egli era nimico, fi come quello, che uole=
ua piu tejto effere amato, che temuto. E non folo non ne fece egli morir molti
ma a parecchi conferu la uita; o a quegli, che haueuano tenuto nacoo alcuno,
causaha di us grandiima humanit: percioche quelli, che cio faceuano, crano parimente
Antoni.

condamnati a morte. Ma Lepido non ammetteua prego di alcuno: er Antonio

era crudele: ilquale ancora crudelmente faceua uccidere i difend tori de procrit=
ti: e le tefie de gli uccii tenendo opra la tauola, quando ei mangiaua, fi dilet=

taua diriguardarle, e di quella felerata uila godeua infino,ch'egli foffe ben fa


to. Parimente Fuluia ua moglie, ne fece morir molti per danari, er alcuni,
ven, aici che non erano conciuti dalmarito. La teta di Cicerone (percioche egli anco=
eersne." " ra fu amazzato, mentre fuggita ) effendo appreentata ad Antonio, dopo, che
egli hebbe di Cicerone detto egni male, la fece porre in luogo illutre prefjo aros

, , stri, cue egli foleua orare, inieme con la ua defira mano. Fuluia hauendola

::" "prima preja in mano, piena di sdegno ui fut opra. Dipoi poialaitra le
ginocchia, cv aprendole la bocca, le traffe fuori la lingua, e la punje piuuolte
con gli aghi, ch'ella adoperaua negli adornamenti del capo, dicendole un mondo di
Amreulez
uillanie.
Effendone amazzati molti, alcuni fcamparono. Percioche alcuni fer=
za de' erui
.
:::::::"
ui,
mettendoi
ueti ilquale
de padroni,
e nacondendogli,
uccifiet
in
droni.
ifcambio loro. inEdofjo
ne fuleuno,
tutto che
hauefje riceuutofurono
di gran
uituperi
dal padrone, non folo non lo uolle tradire, ma gli conferu la uita. Percioche
-

|-

feguendo egli il padrone, mentre e fuggiua; e ueggendo i micidiali, che lor ue=
niuano dietro, ne amazz uno, e datane la ua ueta al padrolle, e confortatolo

a fuggire tolfe quel corpo morto, e lo puoe nel fuoco: e diede la uefia e l'annel=
lo del padrone a micidiali, dicendo che egli nel fuggire l'haucua uccio. Ilche

per il egno dell'annello, e per la ueta, effendogli ageuolmente creduto, apport


/alu

DI

G IOVA N N I

ZONAR A.

1 6 5

faluezza al padrone, er a fe medefimo honore. Il figliuolo di Quinto Cicero=


ne, fratello di Marco Tullio, hauendo il padre occultato, perche molto fofje
martoriato, non lo dicouere giamai. Maintendendo cio il padre, fi diede in Quinto cies
mano de micidiali. Molti ancora, che sappiatarono, andarono a trouar Bruto "*"
e Caio, e parecchi seio . Ilquale effendo Capitano d'una armata; e impadro- seas res.

nitofi del mare, con lo aiuto de priuati (percioche dipoi Ceare gli leu quel maa peo.
neggio) haueua occupata la Sicilia. Pocia effendo ancora egli nel numero de
procritti, e facendofi quelle ucciioni a quegli, che correuano 'il medefimo pes
ricolo, rec molto aiuto, riceuendo coloro, che a lui fuggiuano, crin altre gui
fe. La onde a lui una gran moltitudine ricore. In cotal modo erano amazzati i
profcritti: ne punto erano amiglior conditione le facult de cittadini. Percio=
che ueniuano faccheggiate le cae de ricchi. E fi ricuoteuano tutte l'entrate del. Roberie dei
:

tanno di qualunque caa, cofi in tutte le altre citt d'Italia, come in Roma; e di *"*"
quelle cafe, che erano date a pigione lo affitto intero: di quelle, oue i padroni has
bitauano la met, fecondo la grandezza delle cafe. A coloro ancora, che poje= Terreni,
deuano terreni, toglieuano la met delle rendite: e le pojeioni di quegli, che
erano stati uccifi, conegnauano a foldati, adalcuni in dono: er ad altri per ui=
liimo prezzo: percioche haueuano poto nelle lor leggi, che niuno altro, che
esti, le potefjero hauere, ne comperare all'incanto. Donauanfi gli bonori de

Magitrati, ei facerdotij Efi faceuano nuoue leggi, e leuecchiefi annulauano:e


tutte le coe amminitrauano a uoglia loro,inguia, che fi riputaua pietofala Mo=
narchia di Ceare. Quete coe fi fecero in quell'anno. Nel feguente, effendo
Conoli Marco Lepido, e Lucio Planco, legrauezze, che erano stateleuate, fu= ::
rono di nuouo pote: e molte rifcoffe da terreni, e molte da ferui. Ma lapiu

moleta coa ditutte fi fu la decima dituttele facult, di qualunque forte elle


foffero, cofide gli huomini, come delle donne. Percioche era la uoce, che fi
pagaffe la decima, ma in fattia niuno eralaciata la decima parte. Fu trouataan=
co un'altramaniera di rubare. Era conceduto a ciacuno, ilquale cedee cio che

egli haueua, che egli potee raddimandar la terza parte del fuo: cio che egli fi
rimetee a conditione di non rihauer nulla, e nuocee a fe medefimo: percioche
coloro, iquali erano uiolentemente fogliatidelle due parti, come poteuano eglia
no ricouerar la terza : Finalmente molte altre grauezze furono impote a cittaa
dini affine, cbe affatto impoueriffero, folamente abondando di ricchezze coloro,
che teneuano in mano le armi. Mentre che i tre cittadini quete coe faceuano,
con lamedefima opera honorarono il morto Ceare,imponendo, che gli fofferre=

fimoltie diuerfi honori. Ora pote, che furono tutte quete coe ad effetto, Les
pidorimae nella citt, a gouerno fi di Roma, come della Italia: e Ceareer An=
tonio andarono contra di Bruto e di Caio. Iquali hauendo intefo, che Cefare Ota
Hit. di Gio, Zonara,
L. L iij

1 66
Apparecehio

. SE C O N D A

PA RTE

1 - ---

D E IL LH IST O R IE
i
-

::::::::" tauianos erainpadronito d'ogni coa; e che eraintento a farfi amica la plebe, di
:ru: ai fperando la libert della patria, fi riduero in Athene: e furono plendidamente

riceuuti dagli Atheniefi, facendo loro rizzare statue di bronzo, come a imitatos
Mare Anto- ri di Arifioginone e di Harmodio, iquali haueuano amazzato i Tiranni. Dipoi
| 0:0
crecendo la potenza di Ceare, Calo and nella Soria, oue haueua stretta amis
citia: e Bruto fi fece amici i Greci, e que di Macedonia : iquali trou obedienti

al fo difiderio, fi per la gloria de fuoi fatti, come percagion de foldati, iquali


faluatfi dalla battaglia di Farfaglia, andauano iui dicorrendo , e parte hauendo
raccolti dalle reliquie dell'eercito di Dolabella, e parte anco effendogli mandati
per danari di Afia da Trebonio. Hauendoi adunque congiunta la Grecia Jenza
alcuna fatica, e dipoitutta la Macedonia ev Epiro, fcrie cio che egli baueua
fatto al Senato. Ilquale hauendo foetto di Ceare , nellod, e gl'impoe, che
rutenefje tutti que luoghi. Onde egli diuenne pia pronto, er hebbe tutti i fog=
anuman getti, enza trarile fuori alcuno, obedienti. 4Cgre hoggimai figuoreggian
3::s do Roma, e prea hauendo a fare la uendetta dicouertamente de micidiali del paa
dre, confiderando in che guia potee opporfi al loro impeto, schifindo alcuni
aguati, che gli erano stati tefi, and con un groimo eercito nella Macedonia
di opra; e d'indi nauig in Afia, affine, che non fimutafjero gli animi de fola
diti per la fama delle coe auenute in Roma, laquale ogni hora andaua accrecit=
dodipoi torn nell'Europa per tema di qualche nouit. Nelmedefimo tempo Ca=

::: fio ancora egli and in Afia a trouar Trebonio: da cui hauendo riceuuta molta
Teb quantit di danari, molti caualli, e oldati di Silici, e di Afia, ridue a far feco
-

iega (ancora contra il uoler loro)que di Tarfia. E di quindi paffando in Soria,


ridue par mente alla fua kolont tutti i popoli e tuttele legion enza combatti=
mento. Hauuta la Soria, nand in Giudea, hauendo intefo, che quiui erano uea
nuti i foldati, che Cefare haucua laciati in Egitto: iquali infieme co Giudeiages
uolmente riduje alla ua diuotione. Cofi Castio pretamente accreciute le fue

forze, crije al Senato nella guifa, che haueua fatto Bruto. Dal quale medefi=
mamente gli fu commeo, che teneffe la prouincia di Soria, e guerreggiaffe con=
tra Dolabella. Ilquale alhora, che gli fu delegata la Soria, trouandofi in Afia,
intefo che hebbe il Decreto del Senato, non and nella Prouincia, ma quiui dimos
rando, amazz con inganno Trebonio, che era in Smirna: er impadronitofi di,
Morte di tuttal Afia, effendo Cato in Paletina, and in Cicilia, e fu da Tarceiuolontas
"" riamente riceuuto. E uinto il prefidio di Caio, che era in Egide, affalt la So=
ria. E riinto da Antiochia, foggiog Lodicea; c hauendo accreciute le fue

forze per la uenuta dell'armata, pas ad Arado. Oue con pochi aediato, fu in
pericolo di effer preo. Ma pur d'indi fuggito, incontr Caio, e da lui in un
fatto d'arme fu uinto ; creffendo eediato in Laodicea, aggrauato dal diagio
--

per

D I G I O V A N N I ZO'N R A .

"

1 & 7:

pernon
uenirottauio
uiuo nelle
mani del nimicoCaffio
egli steo
fileu
di uita:
el medefino
ratie idi ca:
fece
Marco
uo Luogotenente.
ordinate
le coe
di Soria
e di cici= :::
Bru
lia, and in Afia a trouar Bruto. Percioche hauendo intea la congiura de tre cit
tadini, iquali conoceuano, che tutto l'apparecchio, che ei faceuano , era con=
tra di loro, eiancora con maggior potenza attendeuano a configliarfi comu e
mente, cr a procurar tutto quello, che era neceario alla faluezza loro: e ridu=
cendo a loro molti della contraria fattione parte per fe medefini, e parte per

opra de loro ambaciadori, e raunati danarie foldati, fi miero contri coloro,


iguali non uoleuano entrare nella lega loro. E Cato hauendo uinti in mare i Rho.

diani, tolfeBruto
lorolefoggiog
nauie idanari:
Dipoicitt
hauendo
morire.
lo fece :.
Licia e molte
da e preo
steff glirfiobrzane,
dedero: mahu: :
z

uendo egli prea per forza Santho, l'abbruci. Dipoi effendo andato a Path4=
ra, inuit i cittadini a far feco confederatione. Laquale rifiutando esti, e cercan
do il medefimo indarno di faregli amici, uenduti alquanti prigioni, gli altri la=

feiandar liberi. Ilcheueggendo i Partharefi, ubito parendo loro, che queto era
dimotramento di uirtu, gli diuennero amici, e egli diedero: el fomigliante fe.
cero i Mirenfi, hauendo egli preo il Capitano dell'armata loro, e laciatolo in li=

bert: e cofiil rimanente foggiog in picciol tempo. Di qui ambedue fi affretta


uano di paffare in Afia, e di Aia in Macedonia. Ora hauendo Gaio Norbano, e ...
Docilio Safja, che eranomandati da Ceare, e da Antonio in Macedonia, per una
:
brieue strada, poti gli alloggiamenti preo a campi Filippici, Bruto e castio **"*.

per piu lungo camino nel medefimo luogo parimente uenuti, facciatone illoro
prefidio, estiancora poerogli alloggiamenti nella parte piu di opra alla citt.
Ma i Norbanie Saffa non ofando feco combattere, chiamarono Ceare er Anto=
nio. Ma, perche Ceare era amalato, rimae a Durazzo: cr Antonio andando

alla uolta de campi Filippici, hauendo i nimici fatti alcuni aguati a foldati, che prudenza di
andauano a ricor frumento, egli uincapp. Ma Ceare temendo due coe: tuna, 9".
che fe Antonio uincee eparatamente, ouero, fe egli foe uinto, che o il mede=
fimo, o Bruto e Caloperlamedefimaragionegli farebbono uperiori, quantun=

que foffe infermo, ui and ancora egli; e con la fua uenutarifior gli Antoniani.
Effendo l'uno eercito fermatofi contra l'altro, fi fece dall'una e dall'altraparte
alcune fcaramuccie: ma non uennero maia giornata, benche Ceare er Antonio

foero difiderofi di combattere. Percioche Castio e Bruto differiuano la battaglia


non, perche haueffero paura, ma haueuano riguardo, fe potefjero uincer fenza
pericolo, e gran mortalit d'huomini. Ma dipiacendo a foldati quella dimora,
e recando a uilt loro, che i nimici haueffero fatti i facrifici, che fi foleuano fa=
re auanti alla battaglia nel campo di Cefare e di Antonio, diceua l'uno con l'altro,

che fel combatter fi differiuapiu oltre, e abandonandog i alloggiamenti, fa


L. L iiij

16 8

SE C O N D A PARTE D E L L'HIST O R I E

rebbono per fuggire ; malgrado loro uennero al fatto d'arme. Fu queta una dels
le maggior battaglie enza dubbio alcuno, che facefero giamai i Romani: e cio
fu dimotro da molti fegni, che in Roma er in Macedonia apparuero. Percioche
Prodigiinan

::::: in Roma fi uide il Sole, quando diuenir maggiore, e quando farfi piu picciolo ;
gia Fara er alcuna uolta fu ueduto di notte: e di quae di la in molte parti tracorrer fiacs
cole. Fu udito parimente fuon di trombe, strepito di arme, e gridi di eerciti,
nelle cae di Ceare e di Antonio, che erano uicine, opra il Teuere. Nacque un
fanciullo, che haueua dieci dita per ciacuna mano. Vna Mula partor un mo=
stro, che la parte dinanzi haueua di Cauallo, eladeretana di Mulo. In Macedo=
nia molti Sciami di Apicinfero gli alloggiamenti di Caio: e ne acrifici il littore
gli rec la corona riuolta fofopra: e in certa feta un fanciullo portando una
vittoria, hebbe a cadere. E molti auoltoi er altrirapaci augelli con horrendo e
fauenteuole grido uolauano per il campo loro. Il Medico del giouane Ceare fi
fogn, che gli era impoto da Minerua, ch'ei lo leuaffe del padiglione, eloportafa

fe nella battaglia, quantunque egli fi trouae molto aggrauato dal male: equeto
gli fu faluezza, come fi dir tofio. Ora non aegnarono alcun giorno alla bat=
taglia: ma la feguente mattina, come foffero infieme di accordo, ucendo armati,
nattaglia fi con modetia e taciturnit ordinarono le chiere. Indi attaccandoi infieme con,
lippisa.
grandiimo impeto, e con fieriima battaglia da ambedue le parti, e con una
marauiglioa prontezza, miun ritirandoi , ne feguitando il nimico, ma stando
fermine luoghi loro, feriuano, er erano parimente feriti; amazzauano, er
erano amazzati. Brutoune i foldati di Ceare; e Caio fu uinto da que di Ana
tonio, gli unie gli altri prendendo gli alloggiamenti. Ma ne i uincitori fapeud=
no la uittoria de gli amici, ne i uinti la rotta crucciione de fuot. Percioche
gli alloggiamenti erano molto lontani, e per lagran poluere non fi poteua uedere
il fucceo della battaglia. Fra tantonon di meno furono faccheggiati gli allog=
giamenti di Cefare e di Antonio: e pofte a facco tutte le cofe, che uierano. On=
de fe Ceare non hauefje obedito al fogno del Medico, farebbe in quel pericolo
stato preo. Caio faluatofi dalla battaglia, effendo altres stati faccheggiatiana
cora i fuoi alloggiamenti, mont fopra un colle ; onde fi poteua ueder beniimo
la battaglia, che fi faceua nelpiano:e stimando, che Bruto ancora foe stato
uinto, mand un fuo Capitano a riconocer quello, che foffe auenuto, e doue fi
trouaje Bruto, e cio che egli facee. Ma effendofi cotui incontrato in certi Ca=
ualli di Bruto, iquali erano statimandati da lui per riconocer fimilmente quello,
che foffe di Caio, er esti togliendolo in mezo, e falutandolo, Calo stimando,
che quegli foffero inimici, che alla uolta di lui ueniffero, e che ei haueffero
*

Morte

Calio .

i preo il uo capitano, comand a Pindaro fuo feruo, che lamazzaffe. E tale


fu il fuo fine, ora effendo tornato il Capitano, ueggendo il fatto, e riprendens

do
\

D I GIOVANN I ZO NA R.A.

n "6:

do la fud tardanza, amazz ancora fe medefimo. Intefa Bruto la rotta e la mor=


te di Caio, pianfe: e confort i fuoi foldati, che erano rimafi, parte con paros
le, e parte con danari. Furono amazzati in quetagiornata dell'eercito di cofio=
ro intorno a otto mila oldati : e di quegli di Antonio e di Ceare piu, che due uol
tetanto. La onde est erano pieni di cordoglio infino a tanto, che Demetrio, mi
niftro di Caio, rec loro la ua foprauefia infieme con la fada . Lequale coe
riceuute, ribebbero in modo il perduto animo, che innanzi al far del giorno uci=
rono con gli eerciti in ordine per combattere. Ma Bruto non uolendo uenire al
fatto d'arme,deliber di affaltar la notte i nimici: cw hauendo una uolta fatto uola
gere il coro del fiume, fu fommerfa dalle acque una gran parte de loro allog=
giamenti. Ma, perche haueua intefo, che alcuni de uoi erano fuggiti, temendo

non quelmale fiandaffe accrecendo, ditermin di combattere: eperche haueua:


nel uo campo dimolti prigioni, ne fapeua quello, che di loro doueffe fare nel
tempo, che fi doueua menar le mani, comand, che fi uccideero tutti i ferui:
e de liberi alcuni licenti dicouertamente,er altri nacondendo,gli conferu dal=
laimplacabileira de Capitani: benche i nimici hauefjero amazzati tutti i fuoi,
cheei haueuano prefi. Il giorno innanzi a queta battaglia, apparue a Bruto
intorno alla fera una medefima figura, che prima ancora, quando egli pa di
Afia, haueua ueduta la notte. E queta era tale. Nella piu profonda notte ueg= Figura, che
|

ghiando Bruto intento alle cure della guerra preo al fuoco, ilquale era uicino ad : *
ammorzarfi,gli parue che una cofa entrae nel uo padiglione: cr hauendo uolti
gli occhialla porta, uide unhuomo di horribile e marauigioo apetto,ilquale fen=
xa far motto, gli fi ferm innanzi. E dimandando egli, chi e folje, e cio ch'e'

uolee, quella coa gli rioe, ch'eo era il uo cattiuo Genio, ilquale egli riue=
derebbene campiFilippici. A cui Bruto ripoe ficuramente, che egli era contena
to diuederlo. Queta medefima figura gli apparue alhora col medefimo apetto:

ma fi dipart enza dirgli nulla.scriuefianco, che due Aquile combatterono infie-

menello patio, che era faluno e l'altro campo: e quella, che era di uero la ::::::::
parte di Bruto, fu uinta, e ula fugg. Effendo uenuto alle mani con inimici,
fu ancora egli uinto. Percioche le Jue legioni hauendo un pezzo combattutoga=
gliardamente, cedettero: onde anco la caualeria hauendo fatto il fuo deuere, fi

ritir. Quiuiparimente Marco figliuolo di Catone, ilquale era fra migliori e ::::::.
piu
fortigiouani,
da che
nimici,
nonil nome
cefe loro,
fi fugg,
combattendo
con laeffendo
propriapremuto
mano, poi
chiam
di fuonepadre,
opramail :di
Catone.
gran monte de gli uccifi cadde morto:gli altri ancora de piu eletti difendendo
Bruto, fi morirono. E Lucullo, huomo nel uero ualorofo, ueggendo alcuni Ca- Lucano.
ualli barbari, che faceuano impeto contra Bruto, diffe, ch'egli era Bruto, egli

preg, che lo menaffero ad Antonio, motrando di temere di Ceare. Ilquale has

i 7o

S E C O N D A P A R T E D E L LH I S T O R I E

uendo mundatiinnunzi alcuni, che l'aufajero della ua uenuta; er efjendo perues


nuto preo a uoi alloggiamenti, Antonio staua confuo, non Japetido in che gui
fa doueffe riceuer Bruto. Et egli: niuno, Antonio ha preo Bruto, ne alcun ni=

tonio.

mico e per prenderlo: percioche non conueneuole, che tanto fia opra gli huo
mini di ualore lecito alla Fortuna. Ma egli o uiuo o morto, nella guia, che di
lui deglio fi trouer. Antonio marauigliandofi di cotali parole, diffe a coloro
che l'hauetano menato:forfe compagni, che mi hauete uoluto ingannar con catti=
uo animo. Ma fippiate, che hauete fatto miglior preda di quello che stinau
te. Percioche uolendo uoi pereguitareil nimico, m'hauete addotto uno amico.
Ora Bruto nell'ocurar della notte effendo peruenuto con alcuni pochi Tribuni in
un luogo fluggio, leuandogli occhi al cielo, diffe, come criue Plutarco, queti
uerfi di Euripide.
O Dij non ui fia acoo queto capo
Verfi,& pae
role dette da
. . . Di tanti md :
Bruto.
Ma Dione diffe, chegli ucirono di bocca quete parole.
|
2
-

O mifera uirtute

Pofta in parole uane,


Adorata da me , fi come Dea,

Mi preo il uolgo uil ferua infelice.


Effendogli detto da alcuno, che egli doueffe fuggire, rifofe,ueramente e da fug
gire, ma non co piedi, ma con le mani. E dette quete parole, stringendo la fa=
" a, amazz. Antonio trouato il uo corpo, lo fece ueftir di pretioimo drap
po di porpora, Porcia moglie di Bruto, e figliuola di Catone, hauendo d'intor
mene al " la guardia, perche ella non fi uccideje, inghiottendo accef carboni, /i cci=
Persis. fe. Di cui criue Plutarco, che ueggendo ella un giorno il marito innanzi alla
, - -

|-

morte di Ceare con trifio uolto tutto intento a nuoua cura, non prima gli diman=

d la fegreta cagione di quel fuopenare, che uolle far proua opra fe medefi=
ma. E preo in mano un picciolo coltello, fi diede una gran ferita nell'uno de'

fianchi, alla quale eguitarono dipoi digran doglie, e pericoloe febbri. Et effen
do Bruto percio molto attritato, nelgran dolore, che ella offeriua, gli diffe.
Io Bruto ti fono stata data non perche a guia di Concubina hauei folamente il

:::::" uiuere elletto teco comune, mi per efferti compagna nella buona e nella cattiua
,,fortuna. E tu nel uero mi timoiri cotalmarito, ch'io non mipoffo di te dolere.
, , Maio all'incontro in cheguia poffo farti uedere alcun fegno del mio grato ani
, , mouero di te, feteco non fopporter e l'occulto dolore, e la follecitudine, che
,, ricerca la mia fede ? Io certo fo molto bene, quanto fia debole la natura delle Don=
:::::::" ne pertener nacoo alcunfegreto:ma la buona creanza e gli honeti cofiumi danno

::::.." pure a queta debolezza alcuna forza. Io ho hauuto da cieligratia di effer figliuo
la di

D I G I O V A N N I ZO N A R .

. .

171

la di Catone, e mcglie di Bruto. Delle quali due conditioni non mi effndo prima,,
feruita; bora conofo, che elle mifono di grandiim fortezza nelle paioni. Do= ,,

po quete parole, hauendogli effo detta la cagione, ella gli dimotr la ferita. Di
queta grandezza di animo rimanendo Bruto stupefatto, preg gl'Iddij, che gli
concedefero gratia , che nel condur felicemente l'imprea, lo dimotraffero degro
marito di Porcia. Ora effendo morto Bruto nella maniera, che se detto, molti
bucmini nobili fubito uccifero fe medefimi, o prefi trouarono fimilmente la uia
di ucire di uita. Gli altri fchifundo il pericolo col fuggire alla uolta del mare,
dipoia Sefto Pompeo fi ricouerarono.

o x a effendo Bruto e Cfio morti con quelle iflee pade, con lequalieiha=

ucuano amazzato Ceare, ceareer Antonio ubito preero la signoria. A quel. a:


lo fu data la Spagna e la Numidit: a queto la Francia e l'Africa, conuenendo fra iad
loro, che fe Lepido non fi contentaff di quella diuificne,gli laciarebbono l'Afri- :::::
ca. La cagione, che c partiroho folamente quete Prouincie, fu, perche Seto Lepids
otteneua la Sardigna e la Sicilia : e le altre Prouincie, fuor che la Italia, erano in

folleuamento e inguerra. Dipoi Antonio and in Afia per acquetar coloro, iquda
li contra di lui hauetano pree le arme, e per far danari. Ceare fi riduje con
molta pretezza in Italia, tfile di far rimaner Lepido,e egli hauelleleuato qual- orais

pr

che
e perguerreggiar
contrauittoria,
Sefto. pree
Ma tardo
rihauendofi
dalla maladei:guer
tia,tumulto;
and a Roma,
e trionfando della
la briglia
del gouerno:
per="
di Roma,
cicche Lepido peruilt e paura fi staua queto. Ma Fuluit, moglie di Antonio, e
Lucio Antonio, che era Conolo, uolendo esti tener l'amminitratione, erano cona
trari a Ceare. Onde egl rifiutando la parentela, rimand a Fuluia la figliuola.
Per queta cagione , e per la caretia, che moleflaua i Romani, Ceare erapieno ... . .
di noia e di disdegno. Perciache ilmar di Sicilia era tenuto da Sefto, el feno del= ,

l'Ionio da Gneo Domitio: ilquale uno de percuffori di ceare, fcampato della bat-*":
taglia Filippica, con un'armata da lui apparecchiata moletaua inimici. Per cotal
fame adunque, e per altre cagioni, effendo nata diffordia fra la plebe e i foldati,
uennero allemani. E dall'una e dall'altra partene furono molti feriti e morti, e
parecchie cae abbruciate. Da queti auenimenti fauentato Ceare, procur di

rappacificarfi con Fuluia e con Lucio conoli. Matentata queta racconciliation


per i foldati e per molti altri indarno, ui mand alcuni senatori: e quelli, efpo=
nendo loro l'accordo fatto con Antonio, prefe per giudici delle differenze loro.
Iquali non hauendo esti ancora ottenuto effetto ueruno, da capo fi pieg a foldati.
Iquali entrando in Roma, motrando di uoler trattare alcuno accordo col Senato e
colpopolo, frezzando l'uno e l'altro, entrarono nel Campidoglio; e confermans
do le conuentioni, che ei fi fecero leggere, fecero fe stei giudici delle dicordie:

creffendo Ceare apparecchiato di andare a certo affegnato giorno a dir le fue

172

SE C O N D A PA R T E D E L L H I S T O R I E

Futuia dat ragioni, esti Fuluia el Conolo affenti, come ingiuriofi e colpeuoli condannet

::::" rono, approuando le ragioni di Ceare. Quindi nata tra loro battaglia, nella

: " quale moltisenatorie Caualieri furono tagliati a pezzi, la uittoria fu dalla para
te di Ceare, effendo prefo Lucio Conolo, e dipoi meo in libert. Ma Fuluia
infiente co figliuoli fuggendo, and a trouare Antonio. Cefare hauendo foggio=
gata la Italia, eliberato l'Ionio (percioche Domitio, diperando di ogni fua cofa,

ottauis profi era ricouerato preo Antonio) fi apparecchiaua contra Seto. Matemendo il
:fuo podere, e perche egli per uia di fua madre haueus trattato con Antonio di
Pompeo. pace, dubitandofiancora dinon hauere occafione di combatter con ambedue, Se
sto, come piu potente e piu fedele, antepoe ad Antonio, mandando a lui lama=
dre Mutia, e prendendo permoglie la figliuola di Lucio Scribonio Libone, proa
cacciando col mezo di queto beneficio e parentela di acquitarelo per amico.
Percioche Sefto, effendogli stato leuato da Ceare il maneggio, che egli haueua,
teneualarnata: e perche egli non era stato a parte della ucciion di Ceare, fe=
raua di effer dal giouanetto Ceare richiamato. Ma, come intee, che egli ancora

as ** #elp ucciione eramelnumero de prostritti, non iperando piuilritorno


st: mettendo infieme galee, e riceuendo i fuggitiui, fi preparaua alla guerra. Et ol=
tre acio prefi in uo aiuto anco de Corari, er in picciol tempo, effendo diuenuto
potente, impadronendoi del mar d'Italia, con fecondo e fauoreuole uento di For
tuna occup la Sicilia: e quiui accreciuto l'efercito, fece una buoniima armata.

Per quete cagioni adunque, e perche egli non entraffe nell'amicitia di Antonio,
tent Ceare di farelo amico. Ma non otttenendo il uo difiderio, mandando con=

:::::::: tra dilui Marco Agrippa,egli and nella Francia, Ilche inteo da seto; arriu
sto Pompeo alla Italia,e di quella fi part con buoni buottini. Ceare impadronitofi della Frans
cia, mand Lepido in Africa, accioche a lui folo, e non parimentea Marc'Antos
nio di queto foe tenuto. Marc'Antonio in tanto stando in Afia attendeua parte
per opera fua, e parte perfuoi commiari, a ricuoter danari da quelle citt, e uen=
Antonio in: deua gli uffici, e i Magitrati. Ora effendo da lui ueduta in Cilicia Cleopatra,
preo dell'amore di cotei, gettando daparte ogni cura di honore, tutto fi diede a'

"i" eruigi di queta Egittia: onde per farlepiacere hauendo fatti morire i uoi fa
telli, oltre alle altre indegne opere da lui fatte, e n'and con lei in Egitto. Onde
auenne, che i Parthi, che gia erano in mouimento, con maggior forza fi mifero
Labieno. ad offender le coe de Romani, attizzati da Labieno. Ilquale effendo da Bruto e
da Calo stato mundato in aiuto de Parthi, intee le lor morti, rimae fra quei
Barbari: e promettendo loro di effer Capitano della guerra, e di indur moltegens
ti a ribellarfi, bauuto un grande eercito da Orode Re de Parthi, fu mandato

runa all'impreainiemecon Pacor dilui figliuolo: ilquale oggiog la soria:#cetto


i: Tiro, or afalt anco Paletina, Labieno occup la cilicia, elecitt di Aia fa
ffrir

Di Giov ANN.1 zoN AR A :

1 7 3

terra. Certo Antonio, benche hauefje nuoua di quete coe, e di quelle, che oc=
correua in Italia; non di meno uinto da amore e da imbriacchaggine, non fi curt
ua ne de fuoi cittadini, ne de confederati, ma con Cleopatra e con gli Egittij at=
tendeua a darfi piacere, infino a tanto, che foffe del tutto rouinato. Et a pena

in fine aprendogli occhi, nauig a Tiro:ma laciando lei per cagion di far la :
guerra con Sejo, andato per

tema infino nellAia, pa in Grecia. Oue abboc=


candofi conla madre, e con la moglie, publicato Ceare nimico, fi pacific con Se
sto. Dipoipa in Italia: oue occup alcune citt, altre prefe per forza. Cc=
fare raun ancora egli il fuo eercito. Et efjendo fra cejloro mata guerra, fu tur=

bata Roma, e tutta Italia . Fra tanto intea la morte di Fuluia in Sicione , ambi Pace tra An

ponendo giule armi, ritornarono amici: ey a Ceare tocc la Sardighe, la Dal= ::: ***
matia, la Spagna, e la Francia. Ad Antonio tutto il rimanente, che poo
fra il fenolonio nella Europa e nell'Aia, o era obediente a Romani. Legenti
Africane tenne Lepido, e Sefiola Sicilia. Hauendo eji in queta guia da capo di=
uifol'Imperio, deliberarono con comune aiuto di guerreggiar contra Seto Pom=
peo. Rappacificati infieme, l'uno e l'altro fi conuitarono cambicuolmente a

Brandizzo negli alloggiamenti loro: Ceare econdo il cotume Romano, y al- :: ::


l'uanza de foldati, Jenza delicatezza: Antonio fecondo la fouerchia abondanza fiene fi con

di Aia e di Egitto. Parendo che foffero racconcilati inieme, i ceariani fi mi."


fero d'intorno ad Antonio dimandandogli, cheidefje loro i danari, promei nella

guerra Filippica, iquali per dar loro compiutamente, diceua di effere andato. . . .

Manon dando effo medeimi coa alcuna, negli farebbe auenuto male, eceare :
per lui promettendo magnificamente, non gli hauefje acquetati. Pocia riceuettero to ad Auto

ambedue il carico di guerreggiar contra Seio. Ma il popolo Romano, ejendo


per cagione, che Seto haueua la Signoria di tutto il mare, aggrauato da diagio e
da molte o intolerabili grauezze, fi sdegnauit: ne poteua ritenerfi di chiedere,
che faceero feco pace. Ilche non ottenendo, ribellando fi accot al Senato: e
cacci i Magitrati dipiazza con i fai: e gettate foljoprale statue di Ceare e di
Antonio, procacci di amazzargli. La onde per forzafurono cotretti afar la pace fatta
pace con Seto. E prima di quetafeco trattarono per uia di amici. Dipoiei uen:
nero a parlamento,efi abboccarono infieme: e fecero la pace con quete conditio= nditioni
ni: che a ferui fuggiti fidonae la libert, gli sbanditi fi richiamaero dall'est-
glio, eccetto i percuffori; e che ad alcuni di loro fi dejjero fubito Tribunati,Pre= ""P"
ture, e Sacerdotij, chel medefimo Seto fi eleggefje toto Conolo,e creaffe Augu=
re. Et apprefjo, che delle facult del padre fi doueffro retituir * mille cin=
quecento e cinquanta miriadi di dramme, Che fi teneffe la Sardigna, la Sicilia,
l'Acaia lo patio di cinque anni : cheniun fuggitiuo fi doueffe accettare ; che non,

fiaggiungeffe alcuna naue all'armata; e non fiteneffe in Italia uerun preidio; m

174

s E c o N D A P A R T E D E L L'H 1STOR IE

che fi leuafero uia i diturbi del mare, e fi mandaffe alla citt certa quantit di
grano. Hauendo feritte quefle tali conditioni in tauole, le diedero a ferbare alle
uergini Vetali: e dandofi tra loro le mani, fi baciarono. Indi fi leu un gran
grido fi nella terraferma, come nel mare, inguia, che imonti rifornarono. Po=
Jcia conuitandoi gli altri, principalmente cio ei fecero: e prima Seto fece un
seo fa un banchetto a Ceare cr ad Antonio nellido. Oue potendo Sefto, fi come Mena fuo

::feruo efortatolhaucua, amazzar l'uno e l'altro, ilquale feruo diceu, che uolen
ad Antoni do egli, tagliarebbe le funi, e cacciarebbe il legno in alto: non uolle cio fare ;
ma diede una fia figliuola per moglie a Marco Marcello, ch'era cugino di Ceare.

Diferitafi queta guerra, ritorn Antonio d'Italiain Grecia: e quiui lunghiimo

a tempo fi diedea i tratulli, cadaffligger le citt, afine, che sfiole haueffe de=
:lo: boli, quanto fi potee maggiormente: cr oltre alle altre uanit, ch'ei fece, le

quali erano molto diuere da cofiumi della patria, fichiamaua Bacco il piugioua
ne, c comandaua, che altri cofi lo chiamafero. onde hauendogli gli Atheniefi
. data per moglie Minerua, diffe, che egli riceucua quella tal conditione; cr hebbe
da loro per ncme di dote un millione di dramme. Effendo egli occupato in quete
coe, mand Publio Ventidio nell'Aia: ilquale uinfe combattendo i foldati Ro=
mante de' Parthi, che erano di Labieno: e molti Parthi furono da'nmici tagliati
a pezzi: parecchi tra fe stei fi calpitrarono nel fuggire, e gli altri fi ricoue
rarono in Cilicia. Labieno uolendo rinouarla battaglia, intefo Ventido da un
.

fuggit uo, che i fuoi foldati per la fuggita de Barbari effendo diuenutimeno ar
diti, intendeuano di fuggir la notte, molti di loro nella partita colti in uno agua=
ventidio. to, tagli a pezzi, e gli altriridue a fuadiuotione. Ventidio hauendo rihauu=
ta la Cilicia, mand Silone auanti con la caualeria alla uolta i Amano, monte pos
sto nel confino di Cilicia e di Soria: ilquale ha strettistime itrade da poterui paa=
re: oue farebbe incoro in un gran pericolo de Parthi, iquali Pacoro haueua la=
fciati in difea di quel monte; fe alhora, che egli feco combatteua giungendo a cd=

fo Ventidio, non gli recaua occoro. In queto modo rihebbe medeimamente la


Soria, leuando fuori gli Aradj . Dipoi s'impadron anco di Paletina. Ora ef=
fendo Appio Claudio e Gaio Norbano Conoli, trouandofi la moltitudine aggra
uata da ricuotimenti de Gabellieri, folleuandofi uenne alle mani con effo loro,con
:: lor foldati, e co minitri, che haueuano il carico di ricuotere i datij. Ceare pre
da ottani e per moglie Liuia, figliuola di Liuio Druo, che dopo la battaglia di Farfaglia
fi era amazzato,laquale era maritata a Nerone. Laquale effendo del primiero fuo
marito grauida di fei mei,dubitando fele nozze fi potefjero far ragioneuolmente,
hebbe da Pontefici quetariota: che e foffe dubbio, ch'ella foe grauida, le
nozze erano da differire: ma effendo la coa chiara, non era alcuno otacolo, che

impedie, che elle non fi potejero fare, Ilche non fo, fe eglino haueffero tro=
H4f0

DI

G I OVA N N I ZO N A R .

17s

uato fritto ne libri loro: o pur, fe cofi dicefero per gradire a Ceare. Dicie=

gliela il marito a guia di padre. Ora effendo ella conforte cofire, partori Claus g' | R
dio Druo Nerone: ilquale Ceare mand al padre. Cotui dopo molto tempo ue=
nendo a morte laci del medefimo e di Tiberio Ceare tutore. Fra tanto Ceare e Tiberio.
Seto, che non uolontariamente, ma sforzati erano uenuti a quell'accordo, rom=
pendo i patti uennero all'arme: allequali esti hauendo inclinato l'animo, hauuta la
|

occaione, di facile fi piegarono. Percioche Mena, liberto disesto, effendo uo ::::::::


agente in Sardigna, uenutogli in opetto tra per altre cagioni, e perbauere egli :::::::::
bauuto con Ceare ragionamenti, chiamato dal medeimo otto preteto, ch'ei gli
rendefje ragione dell'amminitratione della Prouincia, amuzzando i mei, diele
in poder di Ceare le legioni, l'Iola, e fe medefimo: da cui fu molto honorato,
cr ottenne annelli di oro: iquali non era conce a Roma di poter portare a n un Annelia hi

feruo ne libero, fel Capitano non lo permetteua, ma olamente a Senatoriera ::::::"u


caualieri.
Cotuiadunque
dinandando
Seto
a Ceare,i fuggitiui,
e Ceare nona gliel
uolendo CC
Peter
prt
dare, all'incontro
egli dolendofi,
cominci
a riceuere
far fabricar
,
Galee, e molte altre coe fuori de gli accordi, che tra loro serano fatti. Cofi
Sefto per cagion di Mena, e per altre, mandando foldati fece dare ilguafto per
tutto alla Campagna. Laqual nuoua hauuta da Cefire, chiam Lepido Cr An=
tonio. Ma Lepido non fubito gli fu obediente: or Antonio benche uenie di
Grecia a Brandizzo, non di meno prima, ch'egli fi abboccaffecon Ceare,/auena
tato da un Lupo, ch'era entrato nella fua corte, o haueua amazzati alcuni fol=
dati,
chediuenuto
ne foffe piu
cagione
la guerra
de Parthi,
premeua,
tora
Guerrec Otts
fra
n in adducendo,
Grecia. Seto
pronto,
afjaltando
con la che
ua loarmuta
la Italia,
faceua e riceucua di molti danni, ma nelle battaglie di mare era fuperiore, in guia
fa, che Ceare hauendo perdute di molte naui parte in battaglia, e parte per for=
tuna, glipareua di fare affi, quando potee difender le marine. Onde Seto di=
uenuto piu animoo, moletaua la Italia,mandato hauendo nell'Africa Polifane.
Ceare fece fabricardi molte naui, ev hauutida Senatori, da Caualieri, e da ple=
bei, le ciurme, e facendo foldati, e raunando da ogni parte danari, effendo occus
pato in ordinar la Francia e la Italia, commie ad Agrippa la cura el gouerno dels

l'armata. Ilquale fecerinouare ilegni, er eercit le ciurme, facendole ordina= :::::::


tamente uogare a ilor banchi. Lequai coe mentre che fi faceuano, i Romaniera- #..
no fauentati da cominciamenti delle dicordie, e da molti prodigije fegni: e fe=
tialmente, perche una Gallina bianca portando nel becco un ramo di alloro con le

bache, fu prefa da unAquila, e pota nelgrembo di Liula: ilchepareua non pica


ciol fegno. Liuia fece gouernar la Gallina, e piantar l'alloro, ilquale appiglian=
dofi, diuennegrande; e cio pareua, che dinotaffe, che Liuia abbracciaffenel fuo
grembo la potenza di Ceare, douendo effere in tutte le coe fia donna e fignora.

1 7 6 s E co N D A PARTE DEL L'H. Is T o R IE


Fra queto tempo Antonio andato di Soria in Italia per effere in aiuto di Ceare,
che poco felicemente guerreggiaua con Sefto,non uirimafe: ma parte dandoglima=
ui, parte promettendogliene, hebbe da lui all'incontro foldati. Ma prima, chei
tornaffe alla guerra contra Parthi, nata tra loro dicordia,fu acchetata per ope=
ottauia ra di Ottauia, forella di Ceare: ilquale dopo la morte di Fuluia effendo maritata
ad Antonio, non effendo ancora finito il planto per il primo marito, fu la pena,
che ui andaua, leuata dal Senato. Et ancora, affinc che per la parentela ei foje
legato con legame di piu stretta amicitia, Ceare diede una fua figliuola per moa
!: glie ad Antillo, figliuolo di Antonio. Quete cofe erano fatte da ambedue a finto
"
animo per cagione di accommodarfi al tempo. Ora a Sefto tolfero il Conolato, a
la dignit di Augure, e fi allungarono il Prencipato per altri cinque anni, effen=
do i primi boggimai paffati. Affrettandofi Antonio di andare in Soria, Ceare

a."

real, a drizz l'animo a guerreggiar contra Seto Pompeo ; ilquale era da capo fuggito
Mena.

Mena, huom perfido, e Jempre uo di accotarfia quegli, che piu poteuano. On


de alla Primauera pa in Sicilia; Er ai curandoi nel molto numero e grandez=
za delle naui, e delle Torri fetialmente, che elleportauano,onde fi poteua com
batter, come da un'alta muraglia, era entrato in ieranza d'impadroniri del=
l'Iola con l'armata. Ma nel uiaggio fourapreo da una terribil fortuna ne fece
perdita di molte ; e Mena ajaltando le altre, che erano turbate, precchiene ab
bruci, Cr alcune ne pree. E fe da capo non fofferitornato a Ceare, e datogli
la fut armata, alhora farebbe riucita in darno la ua feditione. La cagione,

per laquale Mena fi fugg, fu, che in tutti i fuoi affriconoceua, che Seto h=
Mena fugge ucua opra di lui foetto. Ma Ceare non gli uolle piu credere: e riceuuta lara

:; mata, ritorn alla terra ferma, afettando la occaione di traggettar la fanteria,


Ma Sefto hauendo fiato in Mena il fuo paaggio, comand a Democrate, che
era andato in Milo contra Agrippa, ilquale era stato laciato da Ceare a Lipari,
che steffe in punto. Oueefjendo a lungo dimotrato, finalmente andato Agrippz
con le migliori naui a riconocer l'armata de'nimici, non la ueggendo tutta, e non
efjendo alcuno, che gli uenie contra, ritornando, fi apparecchi di combattere
Battaglia na il eguehte giorno. Il medeimo auenne anco a Democrate : ilquale ancora egli
: per uoler combatter colnimico, chiam Seto. Nello funtar dell'alba ambedue
indstate : le armate uenuteinnanzi,lunga pezza con ugual fortuna combatterono: e final=
mente preo alla notte i Ceariani furono uincitori:ma non pereguitarono i uins
ti. Ceare, effendo partito Sefto da Meina, per la battaglianauale, enza peria
colo traggett in Taurominio. Fornita la battaglia,Sefto pretamente effendori=
tornato a Meina,inteo il paaggio di Ceare,lo afalt dalla parte di terra: ilqua
le perduta la maggior parte dell'armata, egli ancora uifarebbe perito: ma alhora

Uuto.

|-

fi ricouer in terra. E dolendoi, che'l fuo eercito foje affediato nell'Iola, non
-

prima

, : D 1 Giov A N Ni zoN ARA:


; 77
primarihebbe tanino, che un peste faltando dimare ulterreno, egligett in- s, a
nanzia piedi. Peraoche gl'indouini diceuano, che cio fignificaua, chei doueua ::
-

* *

inpadroniri del mare. Ma trouandofi il uo eercito affediato,e non hauendo da ui


uere, e non effendo alcuno, che gli porgee foccoro, Cornificio fuo Capitano,
effendo il rimanente delle naui state arfe nella battaglia, egli ancora men le fue
genti a Milo: e nel ramino hebbe di molti danni, e maimamente nel paffar de fiu=
mi, effendogli i nimici alle falle. E cio dur per tre giorni: e l'ultimo giorno,

effendo anco uenuto Seto, offei da tutteleparti farebbono tutti capitatimale,


fe iPompeani non foero stati cotretti aritirarfi. Percioche effendo Agrippa
uincitore nella battaglia dimare, entrato nella Sicilia, mand all'eercito frumen
to auti. La cuiuenuta temendoseto, con tantapretezza fi diparti, che la
fci alcune bagaglie e leuettouaglie ne gli alloggiamenti: da che fotenuti i foldati
di Cornificio, peruenutiad Agrippa, furono da Cearelodati, e rifloraticondoa

hi. Ilquale uenuto in Sicilia, Seto poegli alloggiamenti preo Artemisto. oue Lepide uit.
Gallo congiune le fuegenti con Sefto, e Lepido con Cearese colui ferm le for. ::::::::*,
ze di Sefto; e queti uenne a contea con Ceare: perciocheuolle feco hauerdi ogni au.
coa ugual gouerno cramminitratione ima Ceare uoleua in ogni affare adope=
rarlo, come luogotenente. La onde egli uolfe l'animo a Sefto ; e di fegreto heb=

. --

be eco parlamento. Ilche ceare intendendo, prima che fi facee qualcheno- :::::
uit, deliber di uenire pretamente con Sefto allemani. Dur la battaglia in ma= g
L

reenzacheui fiu.edsjedanium parte aantaggio, lunghiimo tempo, stando


le fanterie delfuno e dell'altro eercito fullito in ordine, e rigaardando ripiene di
. '
follecitudine, quale haueffe ad effer l'auenimento della battaglia. Finalmente ef
fndo rotto Seto, le genti dell'uno ringratiauano gl'Iddij, e quelle dell'altro fi
rammaricauano: e cofile fanterie di Sefto, come foero con lui state uinte, an=
dauano alla uolta di Meina. Ceare riceueua i uinti, iquali nuotauano al lito: e
knaui, che dauano in terra, abbruciuua. Fra tanto Democare fi amazz: cr Morte di de

Apollodoro fiaccot a ceare. Ilmedefimofece oltre agli altri Gallo; e questo *****
eempiofeguit tuttalafia Caualeria, er anco i pedoni. Onde Sefto perduto ogni russia a
peranza delle coe fue, pota in buoniimenaui la figliuola infieme con gli altri, sest.

cridanari, e tutte le altre coe fue piu care, fi part la notte non effendo egui
to da alcuno, fi perche serapartito nacoamente, e fi ancora, perche ceare te.
meua di qualche inganno, Lepido hauendo afaltata Meina, creffendo riceuuto
dentro le mura, faceua incendije rapine. Dipoi fauentato dalla uenuta di cea=
re, accampandofi opra un fortistimo colle, fi ramaric feco intorno alle coe
comuni,dicendo,che gli era fatto ingiuria: e dimand tutto quello,chegli era stato
promeo nel primo accordo, e fi uurpaua Sicilia, dicendo, che egli prima l'ha=

seua prea. Lequali coe trattandoper uia di mesti, effendo molto forte digenti,
Hit. di Gio, Zonara.
MM
|-

178

SE Q N D A PAR TE DELL' HISTRI

s a lequali egli haueuamenate di Africa, e chiamate tutte quelle,che erano statelafia=

Sleurt di

|-

- .

"

e:" te Meina, Ceare aficurandoi nell'arme, and a trouarlo con pochi:e,perche

weggendofi con fi poco numero, fi stimaua, ch'egli andaffe a trattar di pace, fu


riceuutone gli alloggiamenti. Ma non dicendo egli parola che apparteneffe alla

rappacificatione, i foldati di Lepido sdegnati, amazzarono alcuni della ua com


pagnia, cregli difeo da alcuni, stampdiquel pericolo. Dipoi ucendo da capo
con tutto l'eercito, gliaffedi neglialloggiamenti. Onde temendo esti, che Cea=
regli prendeffe, per riuerenza, che portauano a Lepido, non andarono a trouar
Ceare in un tempo tutti, ma a poco a poco l'uno dopo l'altro. E nel fine anco

effo Lepidouetito di habito nero and altresi honoratamente ariirouarlo: er has


uendogli Ceare leuata tutta la podet, che egli haueua in Italia, comand, chei
Coloro, che erano stati in fauor di Sefto,
Ceareparte fece morire, parte laci andre. Perdon alle citt, lequali gli fi

uiueffe otto guardia, e da priuato.


celares

, , diedero di uolont: er a quelle, che gli fecero reitenza, diede gatigo. Ora i

saian:... oldati oleuandofi, dimandaromocioche ueneloro inanino. Et effendo incio


.

:dili
tenutolepoco
conto daconCeare,
che non
rimaneje piu
alcun nimico,
gio=
64
uando
minaccie,
isdegnocome
e gridi
dinandarono
licenza,
ferandoe non
in quella
guia ottener quello, che haueuano richieto. ceare stimando, che non foe cons
. ,
ueneuole, che pareffe, chel Prencipe sforzato da neceit, cedee fudditi,

olas a rioe, ch'est gli faceuano una diminda honeia: e prima diede litenka a colo=
:::::::: ro, che erano stati fuo oldo contra Antonio: egli altri ancora facendo instane

::::::: za, parinente licent coloro, che lo bauenamo jeruito dieciami: ediffe, che
"

fe bene esti uoleffero, egli non intendeua diadoperar piu alcundi loro, Ilche intea

fo da oldati, enza far piu motto cominciarono a effergli obedienti. Postia


compote e bene ordinate le coe della Sicilia, er hauuta per opera de fuoi luogo=
tenenti l'una e l'altra Africa fenza combattere, i Romani gli concedettero molti
honori. ora seto hauendo ciolto di Meina, temendo di non effer eguito dat
nimico, ouero di douere effer da foi tradito, diffe, chei uoleua paffare ilmare:

cr ammorzato il fuoco, ilquale egno alle naui, che eguitano le Galee Preto
riu, tocc terra nella cefalonia ; oue anco le altre naui finte dalla fortuna arris
sensuan, uarono. Quete adunque raunate, kuandofi la ueta da Capitano, dopo molte
celaisia: parole, diffe, chefe elle iniemerimaneffro,eglino non potrebbono molto efferma=
fcofi: ma felemedeime fi
in diuere parti, con piu ageuolezza fi
faluarebbono. Cofi finembrandofi ilegni in diuere bande, e quale andando in un

luogo, e quale in un'altro, eglipa in Afia con animo di fuggire ad Antonio


Mi hauendo inteo in Lesbo, che egli era andato contra Medi, e che Ceare e Le=

pido in fra di loro guereggauano, perando di potere ottenere il Prencipato di


Antonio, ripigli la ueta da Capitnos e fi mie in punto di maniera

*has

|-

$46||G

i7

a ; ; ; D I GIOVA NNI ZO NA RA,

uffe ad occupar le prouincie d'oltre mare. Ilqual uo intento compreo da An:


tonio, promettendogli, oue ei poneffe giule armi, di perdonargli, e di effergli
amico, fu contento egli di far queto; ma non attee alle promee: e riuolgendo
tanimo, come prima, a uoler far quella imprea, chiefe per uia dimei l'amicis
tia de Parthi. Ma hauendo Antonio mandato contra di lui Marco Titio con r=
MargoTitle.

mata, eglimand ambaciadoria dimandargli perdono. Ilquale dicendo, che non

uoleua fr feco pace, s'ei non gli mandaua le naui, ele altre genti, che effote=
neua, alhora pofte le bagalie piu graui nelle naui, crabbruciate le medeime naui,

fridue ne luoghi fa terra. Ma effendo pereguitato da foldati di Antonio,


uenne uiuo in loro podere. Antonio effendo ripieno di sdegno,ubito ordin per Pref,e mes

fue lettere, ch'egli ueniffe amazzato: dipoi pentendofi, impoe, che fi ferbae ::
uiuo. Ma effendo giunto il fecondo corriere molto prima, che'l primo, colui,

che preo thaueua, riceuendo dipoile prime lettere, nelle qnali gliera commeo,
che l'uccideje, operitimare, ch'elle pur foffero l'ultime, o motrando di non

fpere, amazz seto Pompeo. Hauendo egli hauuto quello fine, Antonio per :
opera di Ventidiouine i Parthi: percioche egli nella battaglia amazz Pacorolor capi: di

Re, er altres parte hauendo in effa battaglia tagliati a pezzi i Barbari, e parte ""
cotrettia fuggire, ribebbe le citt di Soria. Dipoimoffe guerra al Re Antioco

comageno. Oue Antonio alla prouista uenendo a incontrarlo, non folo non fi Instatitudi,
rallegr eco dellauittoria, ma ancoper inuidialeuandogli quel grado, combat- :
tendo egli con Antioco, lo fece fuggire in Samoata. Ma non gli giouandolo tidio.
hauerlo aediato, facendo feco pace, torn in Italia. Ora Orode, Re de Par=
thi, che era uecchiimo, per la doglia, chei pree della morte di Pacoro, lacian=

do da parte il gouerno, diede il Regno a Fraate, maggiori degli alri uoi fi= ::::::
gliuoli. Ilquale celeratamente per uia di faude leu gli altri fuoi fanciulli di

uita, eramazz ancorail padre,ilche serasdegnato per la morte de fuoi figliuo


li, er oltre a queti tagli a pezzi imigliori del Regno. Antonio mandatia'
Parthi ambaciadori di pace, fra tanto fimife in ordine alla guerra, per affalirgli

dipoi alla frouiia. Maintentendo, che i Medi ueniuano in aiuto de Parthi, las
fiando le bagaglie, ey una gran parte dell'eercito a Stratiano, con ordine, chei
lo feguifje, egli con la caualeria e con la piu fedita fanteria s'inui con molta Antonio a
fetta, come hauefje fubito a uincere i Medi. Ma i Parthi e i Medi affalendo pre- ; Mg

stamente stratiano, tamazzarono con tutto l'eercito. Percioche mouendofi


Antonio per foccorrerlo, uigiune tardi, ne trou alcuno, fuor che i corpimors

tide uoi; nemolto dipoiruppe i Barbari, manon feceloro di molto danno. E :


mentre, che affediauala principal citt de Medi,fu egli molto piu aediato, fo: ::::::::::

stemendo teercito grandiimo diagio diuettouaglia. E uolendonebucar ne cm. ::"


pi, afaltato da Parthi, che stauano negliaguati, eramaltrattato. Trouandofi
|-

ij

- rss se co N D A PARTE DELL'H'IsfoRI E


Antonio in quello stato, i Parthiper certi, che erano da lorofubornati, indues
ro Antonio a dimandar la pace. Ma ei poi rifofero a fuoi ambaciadori, che
non erano per far feco pace con altra conditione, fenon che fubito leuaerogli
allcgggiamenti. Partitofi Antonio, crafettando le conditioni della pare, i Me=
di abbruciarono le machine daaedio, e rouinarono i bation; e i Parthi confubia
;, to aalto affliero i .inamoR Veggendoiadunque Antonio ,otannagni delibea
aia.
r di andar nell'Armenia: e marciando per luog da lui nou conociuti, uenne in
tanti pericoli, e difficult, che'l fuo eercito, caduto in certi aguati farebbe stato
tutto ditrutto, e gia era carico d'infinite aette Je i foldati stringendofi infieme
Testuggini " haueero di loro fatto una tetuggine. Laquale fi facena in queto modo.
se: Le bagaglie, e i foldati, che portano l'hafte imetteuano nel mezo della battaglia.
08.
Gli armati, che portauano feudilunghi e corui, potinella fronte, e uolti contra
nimici, copriuano gli altri. E quegli, che haueunogli studi larghie stretti in

mezo, foteneuano fe medefimi egli altri, inguia, che in tutta la falange non
fi uedeua altro, che gli cudi, e tutti, per effer la battaglia riftretta, erano di

fefi da i dardie dalle faette: crera la strettezza tale, che fi poteua caminar fo=
pra di lei. Tal battaglia adunque per queta fi fatta forma, e per la fortezza,

|-

resnes, e qualit della difea, fu chiamato Testuggie. E quetaufanano in due guie, e


::::::: quandoerano per combatter Catelli, o citt, ouero quando foero attorniati da
::::.. stette. Et alcune uolte fi piegauano in modo, che pareua, che e foero stanchi:
ma auicinandofi ilnimico, ubito in pie fi leuauano, e lo diturbauano. Ilche

auenne parimente alhora. Percioche, eendo esti, come s' detto,feriti da fei
colpi di faette, fecero la tetuggine, appoggiando il finitro ginocchie in terra.
* |-

onde i Barbaristimando, che e foerocaduti per le ferite, potigiu gli archi,

e stringendo lefpade, corero alla uolta di loro per amazzargli. Ma ifoldati les
uandofi, e facendo impeto contra di esti, eendo coperti dagli cudi contra quegli
che erano dicouerti, e deliberati contra coloro, che cio non afettauanos erar=
mati contra huomini,il cui ufficio era di tirar d'arco, cr in ultimo Romani contra

:::* Barbari, tuttigli tagliarono apezzi. Efendo Antonio grauato della paura de
freddo.

nimici, fu poi moletato dal feddo. Percioche era alhora il uerno, e le montaa
gne di Armenia fono fempre piene di ghiaccio : onde egli perdeua molti de fuoi.
La onde fu cotretto a lofingare er adular gli Armeni, benche egli foe loronis
mico :e dati danari all'eercito, che gli era rimafo, and in Egitto a trouar Cleoa
ante niobiar patra. Onde da cittadini era molto bia/imato, ch'egli hauee di leiriceuuto fi=

:::::":"gliuoli, e le hauefe donate molte Prouincie. Del cui amore fu tanto acciecato,
Clepa" - cha uenendo ottauia fua moglie di Roma a ritronarlo, non la laciando ire ins
nanzi alla ua preenza, le impoe, che ritornae a Roma. Ora Ceare, che per
WA

cagion del uerno era dimorato estai in Sicilia, intendendo, che alcune genti, che

--

:::

- DI GIOV A N N I ZO NA RA.

181

erano foggette all'Imperio Romano, haueuano per la fua lontananza ribellato,


ritornato fimie in punto contra di loro: cr alcune per fe , .cr altre per
opera d'altri all'ufficio loro ridue, e foggiog: Dipoiand contra i Pannoni.

Pnoni, ho

dgeti popoli habitando preo la Dalmatia al fiume Istro ,fi ditendono dal No= gidiVngher
rico infino alla Mifiadi Europa: huomini di afrauita, fi come quelli, che non
hanno ne terreno fertile, nedere temperato, non fanno uino,ne olio:manelman=

giare e nelbere uano orgio emiglio. Sono non dimeno tenuti bellicofiimi ; e
da alcuni Greci fono per ignoranza chiamati Perni. Ma i Perni habitano al Rho=

Perni ignoa

dope, ela Macedonia. Ma queti da femedefinie dagli altrifono addimandati

chiamano al

fantemente

Pannoni. Iquali Cefare con iee battagliefofinje a renderfi. ora Antonio,effen

cunii Pnos

dodifideroodiuendicarfi contrail Redegli Armeni,molecomein prouerbio,


ogni pietra, infino a tanto, chelo hebbenelle mani, e potolo in guardia libera,
lo men a que Catelli, oue erano i faoitheori, de quali procacciaua d'impadro=
nirfi. Ma non gligiouando coa alcuna (percioche gli Armeni haueuano fatto

Antonio fog
gioga 1 Ara
menia.

Reinfuo luogo Artafere) lo fecelegar, per honorarlo, come Re, con cepppi
d'argento: e foggiog tuttal Armenia. Ma Artafere uinto in battaglia, firi=
couer a Parthi. Antonio laciatele legioni in Armenia, mem il Re con lemogli
e con figliuoli in Egitto: e donata la preda a Cleopatra, conduffea lei fimilmente
fifteffo Re con i fuoi, legato con catene d'oro. Ma eine upplicarono cleopa=
Honori da

era, ne le fecero riuerenza, ma la falutarono per il uo nome. Dopo queto

Antonio eon

comand Antonio, che Cleopatra foe chiamata Reina de i Re, ela chiam mo.

ee duti a Cl

glie del primo Ceare, el uo figliuolo legutimo figliuolo de Cefare, accioche

opatra.

ceare hauefje uocedistrano: egliconegn le Prouincie. Et a Tolomeo er Alef.

fandro foi figliuolibauutidacleopatra diedemolti Regni. Lequaicoe facen


do, crie al Senato, chegli era per depor l'Imperio, e per retituirea quello er

alpopolo tamminitratione della Republica; non perche hauefje in animo di cofi


fare, ma affine, che indotto da queta peranza, cofiringefje ceare amettergiu
te arme: oueronon gli uolendo effo obedire, gli uenije in odio. Effendo andato
infino all'Araffe per combatter contra Parthi, uenuto adaccordo col Re di Media, . * -- . ::
facchet. L'accordo era,chel Re di Mediafoje apparecchiato contra ceare,er Aderdo di
Antcno gol
Antonio contra Parthi: e fecero infieme cambiamento de foldati. E cofi il Me Re
di Media

do ribebbe alcune terre di Armenia dinuouo acquitata, er Antonio ottenne Gio=

tape figliuola del detto Re, laqualediede per moglie a uo figliuolo Aleandro.
Dopo queto and in Ionia e in Grecia a guerreggiar contra ceare. Il Medo est

| ', : , a
|

fendo guernito dell'aiuto de Romani, mouendo i Parthi, er Artafe le arme cons

****

tradi lui, gli uine. Marichiamando. Antonio i uoi oldati, eritenendo quei :
dilui, fu all'incontro ainroe preo da nimici, cofifu perduta la Media etr- ****

menia. Ma i Romaniancorache haurfer perduta la libert, non per erano


Hii. di Gio, Zonara.
iij

****

de:

a8e

----

SECONDA

PA R T E D E L L'H IST O R IE

faggetti a una aperta Monarchia, prima che amazzato Sefto, e foggiogate


genti contrarie, non haueuano parimentemoletia di Parthi. Mapoi, che An=
z
, , tonio a Ceare in fra diloro dicouertamente guereggiarono, il popolo fu oppref=
fo da una non dubbioa feruitu. Le cagioni della guerra pretendeuano di effer
casioni dei quete. Antonio accuaua Ceare, che egli fi hauefje uurpate legentiele Pro
; uincie di Lepido e di ,oteS e dimandaua la m di quete ; epartmente di que
Antonio, foldati, ch'egli haueua nel fuo eercito nella Italia, laquale a lui apparteneua.Cefas

: " , re all'incontro lui accuaua, che fi banefje uurpato l'Egittoper autorit propria,
. . . e fatto amazzar Sefto, a cui egli hauena uolontariamente perdonato. E che ha=
*
:

. . . uendo con fraude uinto e preo il Re di Armenia, haueua pota quella macchia
fuluolto del popolo Romano: cr ancora egli dimand la met de i bottini. E foa
pra ogni altra cofagli opponeua Cleopatra, e i figliuoli riceuuti di lei: e princi=
palmente fi rammaricaua, ch'egli hauefje poto Cearionenella famiglia di Ceare.
Mentre che in cotal guia l'uno accuaua l'altro, nacoamente apparecchiauano le
arme, infino, che Gneo Domitio e Gaio Sofio, che erano della fattione di Antos

:::::::: uio, furono eletticonoli, onde hauendo soio detto molte parole in lodedi An
cala"-

tonio con biafimo euituperiodi Ceare, Ceare per altra cagione fi part della cit=
t. Dipoi ritornato, con laguardia e preidio de fuoi foldati, fauellando di e

steo modetamente, accus grauemente Soioo Antonio:ev afferm, che per


leitee lettere a lui critte da Antonio motrarebbe, che egli era conuinto di bar

uergli fatto ingiuria. I conoli, che non ofauano contradire, e non poteuano tar
cere, laciata la citt, tenendo lor compagnia non picciol numero di Senatoris, st
ridujero ad Antonio: e cambieuolmente altri abandonando Antonio, fi accotas
rono a Ceare, diuenutiglinimici perbauer rifiutata Ottauia, e per odio di Cleg*
patra. Da quali Ceare hauendo intefi altri fegreti di Antonio, crappreo di
che forma, croue foe il fuo tetamento, hauutolo lo lefje publicamente, pre
ardire di fare opera iniquiima: e con queta lettione inguia commoffe coloro ,

che erano amiciimi di Antonio, che gli tolfero il Conolato, o ogni podet:

::::: : promieroagli altri uoi amici,oue estilo laciaerodidar lor perdono, e laudi,
::::::a cie o apertamente intimarono la guerra a Cleopatra; laquale afettana pinad Aris
" , tonio, come quello, che esi Japeuano, che ogni coa haurebbe fatta perlei: pere

'' cioche eglilera diuenuto talmente eruo, che la chiamaua Reina, e Signora g
foteneua, che ella teneeper la fuaguardia oldati Romanine gli studi de quali

autoria di era fcritto il nome di Cleopatra. Oltre acio la medeima inieme con lui andaug

10 alla piazza, it/inte haueua cura de giuochi, inieme dauaragione, e inieme 64


:es:"*" ulcaua. Nelle citt er4portata in Lettica;er egli con gli Eunuchi le teneua tom=

pagnias piedi. Infiemefiadornauatio cijelauano: criegli fichienua Bacco es:

oiri, er els fides la Luna, L4 onde stimauaji, che ella lo hauffe fatto ins
|-

: "S

..

'i

xxire

: : , : D I GIOV A NINI. Z NA R A : C : ,

i 83 s

fizzire con qualchemalia. Ne folamente lui, ma tutti i furi Capitani con le


fue inganneuoli arti haueua ridottia tale, che ciacuno peraua di douer figno=
reggiare a Romani, e sera boggimai da lui giurato, che ella terrebbe ragione

nel campidoglio. Antonio alcuna uolta fi cingeua a fianchi la pada detta,,


Acinace, er ufaua la ueta straniera. Ma fe a un Capitano e Conolo de Roma=
ni era recato a biafimo il portarehabito straniero, che difender, che non fiano kiprenstone
2. 2.

degni diriprenione gl'Imperatoride notri tempi; qualilastiano da parte ilue= :::::::


stir natio e della patria, e non alcuna uolta, ma del continouo portano uetimenti fi de nostri
Barbari: Trouandofilecoe in questo stato,ceareer Antonio fi apparecchia-"
nano alla guerra, l'uno e l'altro hauendo il eguito di molti : e molte coe fi dice=*

nano fra lluogo, er appariuano di molti fegni. Percioche in un acrificio un preisiiche


scimiotto,entrato in una Cappella dicerere, mie ottofopra ogni coa. Molti :
fanciulli in Romaraunatifi inieme, e diuifi infattione Antoniana e Ceariana, fa asiaa:
fcombatteuano, enza cheniuno l'haueffe loro ordinato :equegli, che portauano
il nome di Antonio, furono uinti. La statua delmedefimo, ch'era di marmo,fu=
dfangue. Il fuoco abbruci il Tempio di Cerere, e della speranza. Auenne
ro ancora altre cofe di queta maniera: delle quali niuna glifauent. Percioche
Antonio fi affrett, per opprimere inimici allafrouiia. Ma effendo andato a

Corfu, e d'indi nauigando nel Peloponneo, inuern in Patro, e diuie in piu luo appareestis

zhii oldati. Macestrepartitofid, Brandizzo, ostinto da fortuna; fu o. :::::::"


firetto aritornare. Incominciandola Primauera, non per Antonio fi moffe:
percioche le ciurme della fuaarmata, che erano di diuere genti, inuernando lon,
tano da lui, non fieercitauano, e per infirmit; e, perche molti fuggiuano,
ogni giorno diueniuano minori. Agrippa ancora preo Modone in uno affalto,

*
appotando, che lenaui da carico arriuaffero, e in diuerfi luoghi di Grecia met=
tendo interra, gli era di granditurbo. Ora Ceare impoe a tutti i foldati,
--
attuttii Senatori, er a tutti i caualieri, che erano di qualche riputatione, chefi
raunafero a Brandizzo: alcuni, perche foffero di qualche aiuto; altri, perche
stando Jeparati non faceero alcuna nouit, er per dimotrar, che col confeno
de Romani fi ualeua de maggiori, e miglior cittadini. E con la compagnia di
cotoro paffato l'Ionio, epreo Corfu, il quale era stato abandonato da coloro,
che uierano a difea, and nel porto di Glice, il quale ha preo il nome dalla dol= Glise fiume.
cezza del fiume, che entra nelle fue acque: dipoi nauig ad Accio. E non ues
|

nendo alcuno contra di lui; ne ripondendo i nimici prouocati a combattere, o a

renderfi, occup quelluogo, nel quale hora Nicopoli, e quiui preo Accio fi
accamp in terra e in mare. Perciochele genti di Antonio haueuano occupato
queto luogo, e dall'una banda e dall'altra guernitolo di fortistime Torri. An=

tonio intefala uenuta di Ceare, co fuoi and con molta pretezza alla uolta di
*:

: --, -i,

iiij

184

SE C O N D A PARTE : D E L L'HIST O R I E

Accio ; na non toto uenne a battaglia, benche da ceare con tutti i modi fof/G.

. : ondimenofece alcune caramuccie per molti giorni, temporeggians .


'do, infin, che conducee i uoi eerciti. Ma Ceare mand le gentiin Grecia e
in Macedonia; per tirarui Antonio a uo dipetto. Agrippa con improuio affal

to simpadron di Leucadia, e delle naui, cheerano in quelluoco, pree Patraffo,


e cotrine Corintho a renderfi. Tito Marco e Tauro statilio prefero con una fua
bita correria la caualeria di Antonio, e ridueroa fauorir la lor parte Filadelfo
Re di Paflagonia. Parimente Gneo Domitio er altri a ceare fi accotarono.
Temendo adunque Antonio, che i oldati, che egli haueua mandato in Macedonia
e in Thracia, non facee il medefimo, con molta fetta and a trouarli. Fra

. . . . tanto fi fece certa battaglia di mare: e que di Ceare per effer pochi, da prima

. "furono cacciati. Ma oprauenendo peruentura Agrippa, ilquale era capitano.


""

di tutta l'Armata di Ceare, duenne, che non folo ei non prefero alcun frutto

della uittoria, ma ancora furono uccifi. Onderitornato Antonio, combattendo,


Perdita di con la ua caualeria con le prime guardie di Ceare,fu uinto. E, perche comins,

ciudapatir digio diuettouaglia, fi configli co uoi capitani, eeglidoueus


rimanere, creperimentar la forte della battaglia, ouero andare altroue, e tems.

poreggiar la guerra: Effendo diuerfi ipareri, uine quello di Cleopatra, ilquta


le fu, che fi metteferopreidine luoghi importanti, egli altrinauigajero feco

in Egitto. Aqueto parere egli alhora fi attenne, tra, perche alcuni prodigijlo
metteuano in paura, e perche temeua, che l'eercito non entraffe in diperatione, e

fof affiitto da qualcheinfermit.Ma,percheifoldatinom ualeuano andar nacoti,


ne dicouertamente,a guifa di fuggitiui, per non recare ifauento a confederati,ma

Fuggita di partirfi inguia,cheparee,che foero apparecchiati per combattere, fattofcelta

::::::
pa e delle migliori nauise,perche molte ciurme eranomancateper la infermit,e per ef
|-

|-

fer fuggite,abbruciate le altre,e di notte pote nelle altre le coe piu care,i apparea
chiarono al nauigare. Antonio parl a oldati,e gli eort alcombattere:e'cofi tutti
i principali de fuai famigliari, er amici fece entrar melle naui, affine, che non mae

chinaero alcuna coa nuoua, fi come haueua fatto Dellio, er alcuni altri, che
erano fuggiti. Vi mie ancoda dentro moltiimi arcieri, frombolieri, er armati :
percioche eglihaueuapoche Galee datre ordini di remi, e l'altreerano da quattro

e da fei ordini. Ceareueduto, come esti fimetteuano in punto, fi apparecchita


ua lor contra: ma inteo l'intento loro fida altri, come da Dellio, raun l'eerci=

to: ilquale, mentreegli confortaua adouer combattere, uenendo una grandiima

pioggia er impeto diuentonell'armata di Antonio, riprendendo egli ficurt, fi


mie ad appoftar la loro partita. E stando i foldati di Antonio in ordine, ne pe=

r ucendo degli alloggiamenti, fecepenfiero, feei non fi moueuano, di afaltare


gli; ouero mouendogli, diributtargh. Ma, perche estine gli ueniuano contra
-

tie tilitlna

:-

, : b f G Iov NN I ZO NR A . . . .

. s4

memutananoluogo, ma firitringenano infieme, alquanto stette fermo; e dipoi

attaccarono la battaglia. Hauenlofi lunga pezza combattuto enzaauantaggio. ::::::::


Jeffanta Naui di Cleopatra, bauuto dalei il egno, alzando leuele per partirfi, clepatr.
fi finfero in alto. Antonio ueggendo la naue, opra laquale fi fuggiua Cleo

patra, mont in una galea da cinque ordini diremi; e cordandofi di ogni altra
coa, fimie a feguitar colei, che lo haueua rouinato, & era perrouinarlo mole Vilt di M

topiu. Et ella conociute le inegne della ua naue, fi ferm. E co riceuuto ;


eglinella naue di lei, e folo ridottofi alla proua,ui fimie a federe enza dir pa=
rola. Et effendo in quella guia pajati tregiorni, giunto a Tanaro, fu dalla com

pagnia delle donne dometiche inuitato alpateggiare, era piaceri amorofi. Ora
la ua armata dopo la ua partita effendo stata ferma lo fatio di dieci bore, di
ordine di Cearetrattouidentro il fuoco,parte fu abbruciata, eparte prea. Dia

" :
|

cefi, che le naui, che uennero in poder di Ceare, furono d'intorno a trecento. Tas .

le fuil finedella battaglianauale a cinque di settembre. Et alhora ceare, cos ::::::::


minci a effer folo padrone di tutto l'Imperio Romano, in guifa, chel tempo,

ch'eglilo tenn, fi comincia daqueta uittoria. Nelluogo, oneeranogli alloggia- ***


menti, fece fabricare unacitt, laquale dallauittoria nomin Nicopoli. Dicei, Niespotif
che effendo notte, innanzial giorno, che fi fece qneia battaglia nauale, effendo
egli ucito delpadiglione per riguardar le naui, s'incontr in unhuomo,che gui=

daua un'Afino: ilquale dimandato da lui, chi egli fof, ripoe, chei fichiamaa
wa Fortunato, el fuo Afino haueua nome vittorino. Quete statue dipoipora
tate in Cotantinopoli,fimifero nel Theatro de Caualieri. I foldati di Antonio,

f i fanti, comela caudleria, dopo che stettero fermi ad a/ettarla ette giorni
dopo la ua fuggita, finalmente fi riduero aluincitore. Ma alcuni, malin4=
mente i Romani, andarono pure a trouare Antonio, e gli altri alle cafe loro. Ces Diuerst

fare inuiandofi con molta fettauero la Italia, dubitandofi, che non ui fi facee :
qualchemouimento, poiche arriu a Brandizzo, non and piu auanti: percioche
quiui and a trouarlo il Senato, e l'ordine de Caualteri - ela maggior parte della
plebe. Oue fatte alcune cae, ferondo chegli parue, da capo and in Grecia, e
ridotte le naui percagion di fortuna nello stretto del Peloponnee, pretamente
*

a in Aia. Macleopatra procur di riduri in Egitto, temendo, che alcuno


non ui facee qualchenouit: nel quale effendo arriuata, fi diede per tutte le uie

amettere inieme danari. Antonionauigin Africa. Eribellandoietiandiotefers ::::::


cito, che quiui haueua, deliber di amazzari: ma uietatogli cio da gli amici, ii.

and in Aleandria. Oue facendo apparecchioper combattere, mandarono tuta


tauia gli Aleandrinia celare ambaciadoria chieder pace. Ma Cleopattant= Doni di cie

fondendocio ad Antonio, mand a famigliari di Ceare danari, all'iteo Ceas :


reuno Scettro dioro, gruna coronadelmedefino metallo, or una edia da Re, ***

86

SE CO N f) A P R TE E LLH IST OR 1 E

come che con queteinegne glideffe anco l'Imperio e la signoria di Egitto. Ceta
:' : 're accett i doni perfegno di buono augurio: e non diede ad Antonio alcuna ripo
**" i sta, facenda intendere a Cleopatra, che oue ella amazzaffe, o fcacciaffe Antonio,
le concederebbe perdono, e le laciarebbe il Regno fenza alcuna offea. Fratan=
to hauendo Cleoptra fatto fare alcune naui nel golfo Arabico furono abbrucia
az ""

tedagli Arabi; e i popoli, e quelli, che haueuano Signoria, le negarono di darle

. . . . aiuto. Hauuta ei la rifstofia di Ceare,di nuouo mandarono ambaciadori, promet.


tendo Cleopatra una gran fomma di danari, er Antonio ricordandogli l'amicitia
e parentela stata fra loro, affermando, ch'egli steo fi amazzarebbe, fe la fua
morte foje per faluar Cleopatra. Ceare ne ancora a quetauoltarifpofe alcuna
coa ad Antonio; ma Cleopatraminacci, e lepromie molto. E, perche egli tea
meua, che la donna non confumaffe una gran fomma di danari, che ella haueuaria
. . . poto nelle fepolture de gli antichi (perdoche ella haueua minacciato, che non ot=

: ' ' tenendo la ua dimanda, era infieme con quelli per abbruciarfi) mand a lei Thirs
Jo uo liberto; ilqualeoliread altreparole dolcie pienedi humanit;aggiunge=

::::::: fe ancora, che ceareera preo del foamore, cofiegli simpadron di Pelufio,
ra.

motrando di combatter la citt, laquale nel uerogli fu data da Cleopatra. Pera

... : cioche, come ella ud, che Ceare era inamorato didei, fubito glielo fece dare.
Effendo adunque Antonio affente, er hauendo nuoua della perdita di Pelufio,
combatt con la caualeria di Ceare prejo Aleandria, laquale per effere ilanca
del camino da lui fu uinta. Indiripigliando animo, er afficurandofi nello hauer
fatto trrre alcune stette negli alloggiamenti di Ceare con lettere appee , nelle

qualiprometteua a foldati dimolti danari, afalt anco la fanteria:ma uinto;


ponendo la fua peranza nell'armata ,fi mife in ordine, come per combatere nel

:e mare, o perdouere andarein pagna. Ilcheinteo da cleopatra,fece che le naui


fpoliure. fi riduero a Ceare,e ella con due fue ferue e con uno Eunuco entr nelle epol=
ture, motrando di temere di Antonio, ilquale stimaua di effer da lei tradito: e
fatta ferrarla porta, per cui fi entraua nelle dette epolture, mand a lui un

meo, ilquale gli apport che ella era morta. Laqual nuoua creduta da Antonios
comand a un fuo, che lo amazzaffe. Ilquale stringendo la fada amazz e

medefimo.

Onde hebbe Antonio a dire. Molto bene Ero (che tale erail nome di

""
colui, chelatinamente fignifica amore, o difiderio) midimotriquello,ch'io deb
: : , bo fare: e datofi una coltellataneluentre, laquale non era tale, che lo potefeuc
aicider toto, fi mie nelletto.. Effendo nato tumulto, Cleopatra non uolle aprir
leporte: ma guardando dal di opra (percioche ancora non era stato fornito il
la : * : tetto) inteo il fatto di Antonio, comand, ch'ei foe portato alle fepolture.

Mira :: Ilquale intendendo, che ella era uiua, preg, che uenie a leiportato. Et effen=
" "do quini, da lei e dalle due frue con catene e con funi fu tirato. P* *
l

-ilquale riceuendo ella fanguinoo euicino a morte, fi fquarci le ueti, e con le . . . .


manifi batte il petto,efi graf tutta. Dimandando egli uino,e beuutolo,bauendo : ***
detto alle donne alcune parole, uc di uita. Ceare intefa la morte di Antonio,
piane: eleggendo le fue lettere a gli amici, ripree e medefimo, che hauendogli
effo fatto hometa dimanda, arrogantemente e fuperbamentegli hauewa negato di

dar rioia. Mand dipoi Proculeio a prender Cleopatra, cv a construarla in :::


uita, recandofi agrangloria, oue la conducefe nel fuo trionfo. Ella stando for= Ceare acie

temente ferratatrale epolture, parl con lui. Ceare, aputo illuoco, doue ella "* era, mand Gallo a trattar eco, ilquale a bello studio fauellando feco alle por= ,

te, Proculeio con due uoi minitrimontando chetamente opra una fala, entr ... .
dentro per una finefira. E gridando una delle ferue, che erano infieme rinchiu=
fe, o mifera Cleopatra tu e prea uiua, deliber di ferirfi con un pugnale, che
ella haueua da lato. Ma Proculeio uiaccore con molta fretta, e la ritenne, e tola
tole il pugnale dimano, cerc, fe ella haucua naftoto alcun ueleno. Ceare mana
d Epafrodito fuo liberto, imponendogli, che con ogni diligenza le facee la
guardia; cr egli entr in Aleandria. Antonio fu da Cleopatra fepelito con mde

gnifiche e realipompe: erbauendo la febre (perche il uo cuore erainfiammato, wferia

di

e parimente preo, cheguato) delibero di torfi diuita col non mangiare. L4-
qual coa intefa da Ceare, mefjala in paura, ch'egli farebbe morire i uoi figliuo
li, la indufe, come combattuta e uinta con machine, a prender cibo, tra laciare ... ;;,,, a

attendere ilmedico allafia cura:e tra poco and egli a parlare con effo lei, Cleopa: ........
tra, laquale a guila di poueragiaceuafopra una uile coltre, fileu in piedi, or

.,:;

effendoglifigettata a piedi, abbracciandogli leginocchi cr impotole Ceare, diuerstanda


che
agiacere,
con di
tremante
uoce,
e con occhi
pieni diefficacia,
pianto,come
lui, ":"c"
che tornaffe
sera poto
a federeella
preo
lei, fi mie
apregare
con quella
opatra,
foe stata difiderofiima di uiuere: pociagli diede la fcrittura, oue fi contenea

la quantit de danari. Ceare stimando, che alei pure foe la uita cra, firalles
gr: e credendo con darle peranza di migliore e piu honorata conditione dihas

***
-

uerlaingannata, fuegli ingannato maggiormente. Percioche intendendo Cleopa


tra, che egli era per andar per uia di terra in Soria, e chefra tregiorni doucus
mandarmela a Roma, lo preg, che le concedee libertdi fare il funerale ad An
tonio. Laqual libert ottenuta, peruenuta alla ua epoltura, dopo un gran
pianto, bauendola adorna di corone e di altre coe, fi fece apparecchiare un b
gno. Mentre , che dopo l'efferfi lauata, fedewa a una plenditamena, ecco, che scentaine
un contadino portando diuilla un ceto pieno difichi, cerco dalle guardie di qu '

lo, ch'egli recaua, gegli dimotrando loro i fichi, fu laciato entrare. Poiche ::
:
Cleopatra hebbe definato, mand alcune lettere foggellate, nelle quali ella loprt- *** :

gua, chela facee epelire infiene con Antonio. ondeegli ubitoiteequello,


***

8s

s E co N D A PARTE DE L'L'H Is T oRI E

Morte di che poteua effereauenuto, ex ordin, che fi riguardaffe. Quegli, che furono
a ciomandati, andandoui con molta fetta, la trouarono morta Jopra un letto
d'oro , e realmente ornata, e l'una delle fue ferue, detta Irade , cader morta ins

nanzia fuoi piedi, er un'altra chiamata Carmonia, laquale per la grauezza del=
la teta, cominciando acadere, le metteua la corona in teta. A cui dicendo un di

... coloro,fono coteti bei fatti Carmonia: Belliimi, rioe ella, e conueneuolia

* - ; ' una donna mata di tanti Re. E quete parole hauando dette,cadde ancora ella mor

varie spe, taprejo illetto. Dicefi, che la morte dicleopatra fu per lamorditura d'unafi=

::::. ":" de, il quale le furecato con i fichi. Etaliri, che quell'Apide era feruato in un
iropairs uafo di acqua: e attizzato da lei con una corocchia d'oro, fauent all'uno de faoi
bracci, e lo morfe. Raccontafi ancora, che ella haueua deltofto dentro un col=

tellinouoto, il quale fi haueua nacoo ne capegli. Ma criue Dione, che l'aco,


con cui fi faceua la fcriminatura de capegli,era unto di ueleno: di cui la forza
era tale, che ubito, che eff toccaua il fangue, prefiimamente, e con poca
moletia, apportaua la morte. Come cio foe, ella poe fine a faoi giorni: n
fi fa qual di quete cofe fofje la uera; fe non che nell'un de bracci fi uidero due
..., piccole come beccature, e nere; e per il corpo non apparue alcun egno di ueleno.
... -: N ui fu trouato l'afide, eccetto che alcuni differo, hauer ueduto alcuni tratti
uero ilmare dalla parte del cenatoio, e doue erano le fenetre. Ma fu fegno,
pluerfi uele che ella foe stata uccia da un'apide, che ella prima fi haueua fatto recare mol=

:::::::tefortidimortiferiueleni, eo quelli factuadare a coloro, che erano condamnati


5:tra
amorte: o di queti alcunidauano loro la pretamorte con gran tormento, c
a: : , altri con minor paione, e piutardi: o haueua poto mente, che folo il morfo
dell'afide adduceua una stupidit, che cagionaua il fonno, con un fudor molle,
e fenza alcuno fafimo, o dolore de gl'intetini, recaua leggermente la morte.
Cefare adunque fu ripieno di grande itupore, come intee la ua morte; e tent
|-

Slili.

per opera de silli di fare al uo corpo que rimedij, che poibili fofero. Era
no queti silli alcuni huomini (perciocheniuna donna haueua quella uirt) i
quali ucciando il ueleno, di qual fi uoglia ferpente, prima, che colui, ch'era
morfo o ferito, morije, ne esti fi offendeuano punto, cr campauano da morte
colui, che haueua ilueleno. Queta uirt andaua continouando ne dicendenti
loro: e faceitano la proua de loro figliuoli col mettergli tra ferpenti, emetten

do quellinelle lor facie: i quali non offendeuano il fanciullo, e coperti da uoi

e.pregre, panni, stauano come feddie addormentati. Ceare adunque dole dellamor
:::te di cleopatra; marauigliandofi della grandezza ev intrepidit del uo animo:
:en:Harer ordin, che infieme con Antonio foffe magnificamente e realmente fepelita.

*": cofiancoradiid ordine hebberole fue frue honorata epoltura. Mor cleo
patra in et di trentanoue anni: de qualime regn uentidue, er con

Ala

piu
4

: D I GIOV A N N I ZON R .

; **

*89

diquattordici.
Antonio
alcuni dicono,uncbefuouj
cinquantadetto
tre, Antillo
eraltri ,cinquai=
ta
fei anni. Ceare
fece ammazzare
figliuolo,
nato di
Fuluia, e Cearione figliuolo del padre Ceare e di Cleopatra. Ora effendo in

Cc

queto modo cleopatra er Antonioleuati diuita, uidee uolle palpare il corpo di


Alejandro Magno. E uolendogli ancora gli Aleandrini dimotrare i corpi de
i loro Tolomei, eglinon gli uolle uedere, dicendo, chei huucua diiderato di ue=
der Re, e non corpimorti: ne uolle anco andare a uedere Apide, con dire altrefi,
ch'eglifoleua adorar Dei, e non Buoi. Fece l'Egitto tributaria; e port feco i ?

danari, de quali trou una grandstima quantit. E poi, che hebbe ordinate a
fuomodo le coe di Egitto, and per la Soria in Afia, e quiuimie le stanze del
uerno. I Romanic, alhora, o anco innanzi, hauendo egli hauuta la uittoria
preo di Accio, gli ordinarono dimolti honori. Venendo la tate in Grecia,d'ins
di in Italia pa, Eendo entrato in Roma, il popolo fece facrifici, el conolo
immol un Bue, ilche prima non era auenuto ad alcuno. Trionf ne giorni, e
tutte le pompe furono illutri; e fur tante lefoglie, che oprabondauano. Fu
portata nel trionfo la statua di Cleopatra,pota opra un letto, con un'afide at=
taccato al braccio: e fragli altri prigioni, furono menati anco i fuoi figliuoli,
Aleandro, ilquale era chiamato Sole, e Cleopatra, che era detta Luna. Dopo
ogni coa effendo portato Ceare, per molti giorni continou a fargiuochi e fete

al popolo. A queto tempo effendo mandato crao in Macedonia, in Thracia, ***


c in Grecia, e guerreggiando con molte genti, altre ne uine, er altre gli fi dies
dero di uolont. Ogete genti gia fi addimandauano Mifie Geti, er habitauano

tutto queltratto, che fal'Hemo elitro. Ma inproceo di tempo hebbero al


tri nomi. Dipoitutte quelle terre, lequali il fiume Saua entrando nell'Itro, di Mids.
fopra diuidela Dalmatia, e la Macedonia, e la Thracia dalla Pannonia, ottenne=

ro il nome di Mifia. Fra queti popoli oltre ad altre moltegenti,fono i Triballi Tribali.
cri Dardani. Qgefiadunque furono i uccei, che hebbero i Romaniotto i Re, Dardani. er hauendo libera Republica, e quando ella fu opprea da potenti, per il coro,

-*

di fettecento euenticinque anni. Dipoiricaddettero un'altra uolta otto la podea


st d'un folo. Percioche hauendo Ceare in animo, ponendo giule arme, di reti
tuir l'Imperio al Senato er al popolo Romano, e queto uo intento dicoperto ad
Agrippa cr a Mecenate, a quali credeua ogni fuo egreto, Agrippa lo confor= ::::

ta depor la signoria, e Mecenate ilcontrario:percioche effendo egli statogram ::::::::::

tempo aoluto padromediognico, ffermaua, cheo gliconueniutenereido. ::


minio; o laciandolo, del tutto perire: effendo, che coloro, iquali una uolta ha-:"***
ueugno bauuta la Signoria di altrui, non poteuano uiuer ficuramente priuati : e

conlunghe parolegli diffe il modo, con cui poteua fignoreggiar ficuramente e

gitamente, cranco enzanoia omoklia de cittadiui: aggungendo quetacome


*

* 9 o s E c o N D A P A R T E DELL'HISTOR 1E

Parole i chiufone. Je tu faraiuolentieri adaltri quello, che uorresti, che altri hauendo la
::* * Signoria in mano, a te faceffero, non commetterai alcun peccato, e tutto il tuo
gouerno far felice, crappreo con moltistima tranquillit, e enza alcun pericolo menerai li tua uita. Acoltati Cearequeti due configli, e tuno e l'altro lo=
dato, eguit il parere di Mecenate: e non laciando la Monarchia, fi eleffe cogno=

: me d'imperadore, non quello, che fi foleua anticamente dareperle uittorie a ca


pitni ma, con cui fidimotra podet o autorit di Re. Il feguente anno, fu

fattola feta uolta conolo, e pree Agrippa per collega, ilquale ommamente
honoraus, dandogli anco per moglie ottauia fua forella; e fu dal Senato cogno=
minato Prencipe, titolo, che era riceuuto,quando la Republica era libera. In ho=
di nor di Roma e de cittadini oltre a molte altre cofe, ch'egli fece, a molti, cheeras

::::"
a Romani. noridottiin pouert, fouenne congrandiima liberalit, e fece abbruciar le tauo
3

le dicoloro, che erano fatti debitori:t tutti gli atti di Antonio, e di Lepido,
iquali haueuano offefo cy offendeuano molti, fece tagliareer annullare di ubito:
con un decreto. Per lequali effendo con le laudi portato infino in cielo, per difi=
derio di maggiore honore, uolle dal proprio confeno e uoler di tutti riceuer l'im= .
perio:e fubornati alcuni fuoi piucari amici, fatto la fettima uolta Conolo, de=
poe l'Imperio; e dando l'amminitratione al Senato, lo preg, ch'ei foe contens
.
to, che egli uiueffe da priuato. Ma i Senatori parte di loro fapendo la fuainten=
* tione, e parte penandolai, alcuni non uoleuano riprenderlo, er altri temenas
no. Fingendo adunque alcuni di credergli, altri facendofilegge della necei=

t, lo cotrinero aritenere l'Imperio. Ilquale in queto modo riceut in luituta


tala cura della Republica. Le Prouincie piu leggeri, come quiete e deboli, ata
tribu al Senato: e le piu importanti, come pericolofee poco ficure, ritenne per

lui. Il che apparteneua aqueto: che pareua, chel Senato hauefje a goder delle.
piu belle parti dell'Imperio,er aluirimanee afoffener lefatiche:effendo il uo con

:::*"figlio,cheesti rimanestero difrmatie deboli, creglifitenee learmeer ioldati.

E,per non dimotrare alcuno effetto da Re,l'Imperio di quete Prouincie afe attri
buite riceut per lofatio didieci anni,che in taltempo prometteua di douer render

le quiete e pacifiche. Ma quete nel uero erano parole. Percioche finiti i dieci
anni, gli furonoconceduti cinque, e dopo altri cinque, e dopo dieci: er apprefs
fo altricinque anni, accioche con la facceion de dieci tutto il tempo difua uita
foe folo Imperadore e Signore di ogni cofa. Onde auenne, che gl'Imperadoris :
che furono dopo lui, tutto che foffero creatiin perpetuo; non di meno ogni de=

osisse del cimo anno faceuano una feta, come che alhora l'Imperio rinouaero. Et ola
::::sta:
ogni dieci tre a molti altri honori , gli fu dato anco il cognome di Auguto. Percios
che difiderando egli di effer chiamato Romolo, e tuttauia uolendo fchifare il fo=
no gl'Impe

:::* #etto di difiderare il Regno (percioche i Romani, come che foteneero il Ree
g0

DI : G1 o V A N NII Z ON RA'.

:9

gno, non uoleuano fentire il nome di Re)rimae di cercar quel nome: euolle effer

chiamato Auguto, per egno di effermaggiore della conditione degli altri buo:
mini: percioche cofi fi addimandano le coe fantiine, e degne di ogni ueneratios
ne. La caa degl'Imperadori fi chiama palagio, perche Ceare babitaua nel mon
te Palatino, come Fautulo ui foleua habitare, che fu il balio di Romolo, e qui=
ui haueua la ua corte, onde, fe bene l'Imperadore ua in altro luogo, empre

quella caa, oue egli habita, ha queto nome. Et ogni podet, ch'era de Confo
li, de Tribuni della plebe, de Cenori, e finalmente di tutti gli altri Magitrati,

fu trafportata negl'Imperadori; e conceduto loro anco queto, che e non foffero Grimpera:

foto leggi, ne foffero tenutia ordine alcuno. Delgiorno, checeare fu cogno: :::::::
minato Auguto, auemmelanotte un gran prodigio. Percioche il Teuere crecen= ::::::.
do innond talmentele campagne, che ui fi poteua nauigare. Ilche fu epoto da dei feuere.
glindouini, che Auguto doueua aggrandir la citt, er hauerla tutta in filo pos

dere. Et egli, come che foje molto pronto ad eeguir tutte quellecoe, cheap
parteneuano all'amminitratione dell'Imperio, fi come quello, che fignoreggiaua

a quegli, ch'erano contenti della ua fignoria: fece anco leggi, e non tutte di
ua autorit, ma alcune fece leggere al popolo, accioche effo ammendafje tutto

quello, che gli dipiaceffe, efortando tutti, che fe haueffero alcuna coa migliore,
glie laricordafero. E nel fuoconfigliomie i Conoli, e ciacuno loro tutto quel- "

lo, che era da deliberare: eralcuna uolta anco hebbe a federe con effo loro a dar :
ragione. Percicche anco il Senato da je steo daua i fuoiuoti e deliberaua: e ft= strati.
ceua ancote riofte alle ambaciarie. Ma benche il popolo interueniffe alla creatio=
me de Magitrati, non per fi faceua coa alcuna, chea lui dipiaceffe. Et ei
Magitrati parte erano da lui ordinati, e parte rimetteua in arbitrio del popolo;

&

effendo per intento, che non fofero creati huomini inufficienti, o per amicitia,
o danari. Alcune nationi, parte con lafua perona, parte per opera di altrifog=

giog all'Imperio Romano, ora Elio Gallo Pretore di Egitto, mandato alla im- :
prea della Arabia Felice, ancora che alcuno non gli facee refitenza, non uian= Egit.
dper enza danno. Percioche i foldati furono grauemente afflitti dai luoghi

deerti, e dall'ardor del sole e dall'acqua, che era cattiua, inguist, che la maggior

::

prte delteercito da una certa infermit, che conumaualoro tutti gli humori, m
della teta, ui hebbe a laciar lauta. og fiatale infermit neuccideuamoltifu :::::
bitamente. E fe alcuni ui fcampauano, queto muluagio influo, laciando tut. "
to il corpofano, dicendeua loro me piedi, e quegli tormentaua: neuera altro ri
medio, fe non che fi ungeffero con l'olio temperato con uino: ma diqueto poteut
no hauer poco: percioche quel paee non produce ne oliui, ne uiti: er eglino non
ne haueuano con loroportato molto. In queta petilenza i Barbari racquitan=

do quello, cheeihaleuano perduto, facciarono anco le reliquie dell'eercito.

i92

se co N D A PARTE DEL L'HIs To RE

:::it di Auguto nel fuo decimo Conolato effendo amalato, enza peranza di falute
"*" come perdouer morre,fece testamento ; n laciando alcun ucceorede impe
rio, un librettino, nel quale haueua dicritto inom de foldati delle legioni, e le
antenie Mu entrate publiche, diede a Pione, cr ad Agrippa pore l'annello. Ma fu da An=
f Medit. tonio Mua Medico con bagnie con potioni fredde rifanato. Onde il Medico per
queto beneficio hebbe da lui e dal Senato danari, er autorit di poter portare
amello d'oro, benche foe figliuolo di padre, ch'era stato chiauo, concedendo
che per innanzi egli egli altri Medici foero eenti di ogni grauezza. In tal gui=
Pestilenza

fa effendo Auguto guarito, comand, chel uo tetamento foe letto nelconfi=


glio, pcrdimotrar, ch'eo non haueua laciato alcun ucceore: ma quello non

:::::" fu letto da alcuno. Il eguente anno effendo pete e careftiain tutta Italia, stimans
do i Romani, che di queti mali non foe altra cagione fuori, che per non ha=

: uere alhora creato Auguto ancora Conolo, lo uolero nominar Dittatore; erins
fe,

chiuo il Senato nel palago, lo cotrinero a crearlo. Elopregarono, ch'egliris

manee contento di effer chiamato Dittatore e procuratore del frumento. Acceta

t egli la cura del frumento, ma rifiut la Dittatura; enongligiouandone ragio=


ni ne preghi, fiquarci la ueta, bene e prudentemente fchifando quello inuidios
* fo er odiato nome, ottenendo egli dignit e podet maggior della Dittatura. Als
, cuni, che haueuano congiurato contra di lui, enza altra citatione gatigati con
: l'efiglio, non molto dipoi furono amazzati. Dipoitrouandoi tgliin Sicilia, nace

. . que nel crear de conoli tumulto e dicordia, onde da queto egno fi compree
I Romani che i Romani non poteuano conferuarfi con Republica, libera. E fuil tumulto e

:::::: la dicordia tale, che Auguto fu chiamato da ipiu prudenti, ilche a


ua: son is cendo, come quello, che non poteua dimorar empre in Roma, ne ardiua dilas
la "fiar la citt enza Magitrato, fi diede a dicorrere d'uno, a cui potee commet
tere il peo dell'amminitratione. A che parendogli, che Agrippa foe fofficien
tistimo, e uolendo, accioche egli foe di maggior riputatione, accrecer la fue
dignit, lo cotrine, laciando la moglie, a prender Giulia ua figliuola: e fu=
bito a Roma ( fi per altre cagioni, come, perche Mecenate haueua detto,che egli
diera stato fatto tantogrande da Ceare, ch'era biogno, o che eglilo eleggefje per
* genero, o che lo faceje morire) a far le nozze, craprendere il Magitratolo

mand, Agrippa adunque acquet le dicordie Romane ; or Auguto raffettate


hauendo le coe della Sicilia, pa in Grecia: laquale anco ordinat4, and a Sa=

mo. E quiui paffato il uerno,alla Primauera riducendoi in Aia, er hauendo


mejo ordine in quella Prouincia, cv in Bithinia, ridue i Ciziceni in ferait,
perche eglino haueuano dopo molte battiture uccifi i cittadini Romani. In co=
tal modo, effendo andato in Soria, tratt male i Tiri er i Sidoni. Fra tanto

Giulupartori Gaio, Auguto hauendo poti alcunia gouerno delle Prouin


Glf

Di Grov A N N 1 z o N AR A:

,9 ,

cie, da capo inuern in samo; equiui fu occupato in dare udienza a molteams


bacierie, e in diuerfi negotij. Alhora gl Indi fecero feco confederatione,
mandandoglia donare alcune Tigri: le quali fu la prima uolta , che foffero
uedute da Romani. In Roma fu da capo nella creatione de Conoli fatto tu=
multo er ucciioni. Di che bauendo Ceare hauuto auio , percioche egli
comprendeua, che quel male non era per hauere alcun fine, and con molta
pretezza a Roma, er egli eleffe il Conolo. E, perche tutti fi apparecchiauano
diandarglicontra, uientr di notte. E queto fece /eo cofi, quando entraua;
come, quando della citt uciua. Dipoi fu da lui impetrato con preghi, che i
Romani conentiffero, che eglifoe creato correttore, e cenore de cofiumi per
cinque anni: mala dignit del Conolatoriceuette in tutta fua uita. Effendo ac=
cuati
alcuni di hauer
congiurato
contradi
luie cagioni,
di Agrippa,
l'ultimo
plicio aglialtri:
ma Lepido,
benche
per altre
e perfece
le dar
infidie,
chefupa
gli Lepido
pido,
erano state fatte dal figliuolo, gli foe in odio, non fece uccidere; malo uitu=
per in diuere maniere. Oltre all'altre leggi fece ancora queta, che colui, il Leggi de

quale haueffe ne comicij corrotti i uoti, foe priuo per cinque anni de i Magi= "*""
strati. A coloro, che uiueuauo enza maritaggio, cofi huomini, come donne,
propoe pene, era quegli, chefi maritauano cr haueuano figliuoli, premie guis
derdoni. E, perchefi trouauano de nobili affai piu huomini, che donne, pers
mie loro , che uolendo potefjero prender mogli di quelle , che erano sta=
te figliuole di ferui, eccetto i Senatori : e uolle, che la loro prole foffe legi=
tima. E, perche alcuni fofando alcune fanciulle, fraudando le leggi, go=

deuano i premi de maritaggi, ordin per leggi, che non fi facejero le noz
ze, fe non dopo due anni: cio, che non fi fofaffero le fanciulle di minore et
di dieci anni: percioche il duodecimo anno fi haucua per legtimo al matrimonio.

Agrippahebbe di Giulia un'altro figliuolo, chiamato Lucio, il quale Auguto osieerud,


inieme con Gaio adottando, ubito gli ordin uoiucceori nell'Imperio : accio= igitudii di

che alcuno non machinae contradilui. Effendo una uolta inuitato a conuito da ::::::
Pollione huomo ricco, ma empio e crudele, er hauendo cotui impoto, che un "g".
fio coppiere per hauer rotto unuafo di critallo, foe dato amangiare alle mures Vafi di erie
ne; lequali eglinudrua in una ua picina, auezze a diuorar gli huomini (pers stato di Foi

cioche haueuapoto queto per upplicio de erui, i qualiegli uccideua) pregollo"


Ceare, chei perdonae al coppiere. E non ottenendo nulla, comand a Pollioa
me, che gli faceerecar tuttiglialtriuafi, chei fi trouaua hauere di cotalmate=
ria, perche egli uoleua adoperargli. Et effendogli recati gli ruppe tutti, dicens

do: Io f queto, perche date not fi amazzino pi i ferui. Cofi Pollione per
la moltitudine de rotti uaf, cordandoi di quel folo, non potendo punire il cop=

pitre, gli perdon uomalgrado:


Effend Agrippamorto difermit
incan :
Hit, di Gio, Zonara.
N
9

1 4 se cond A PARTE DEL L'Hi sroRIE


pagla, Ceare col andando, conduffe il uo corpo a Roma. - E fattolo portare

nella piazza, lee una oratione; e fatto un magnifico funerale, fece por le offa
nella fua epoltura. La morte di Agrippa fu cagione a Romani di publico pian
to. Percioche, oltre che Agrippa fu uno de migliori cittadini della ua et,fi
uale dell'amit di Auguto, a utilit di lui e della Republica, e poe tutta lafia
prudenza, el fuo ualore in coe di moltistimo utile a Ceare, uolgendo ogni po=

tenza cv honore, che da quello ottenuto haueua, in far beneficio a ciacuno. La


onde non fu graue ad Auguto, n inuidiato da altrui. Dopo la fua morte, non
potendo egli nell'amminitrationerimanerfenza compagno, pree Tiberio contra
fua uoglia (percioche i figliuoli di Agrippa, uoi nipoti, ancora erano fanciulli)

e toltagli la moglie, che d'un'altra moglie era figliuola di Agrippa, gli diede per
moglie Giulia ua figliuola. Dipoiper opra ua, e di Druo, e di Lucio Pif=
ne, foggiog molte natiohi. Il Senato er il popolo raccolfe danari per far sta=

, l, , ,
|-

tue in fuo honore. Egli perifenonie fece alcuna, ma di publiche statue fece
, : ; far quella della Salute, della Concordia, e della Pace. Il primo giorno dell'ana

" " " " no andauano gli huominia trouarlo, echipiu, chimeno, tuttigli appreentaua
no: a quali effo ritornaua ildoppio, o piu, e non folo a Senatori, ma anco adal=
egli
in publico,
porre
mor,
Morte diot tri.
allhora fiDruo
ottauia,
forella
corruca
Senato
uefie da er
prefero
el fece
un'oratione
in che
faalaude.
stefjo La
hebbe

Gala -

cio, come in publico pianto e dolore. Il feguente anno, effendo Druo fatto cons

folo, guerreggi contra a certegenti; c hauendone foggiogate alcune, propoa


sto di paffre auanti, una Donna maggiore affai di quello, che portala conditio
ne humana, uenendogli incontra, parue, che gli diceje: ouet affrettitu digi.

Imagine che re Druo infatiabile ? Non dato da fati, che tu uegga tutti quetiluochi. Ma
::: :, partiti pure: che boggimaiti fi auicina il fine della uitae de tuoifatti. Indiri
fua metre, tornando egli fu fourapreo da unamalattia, di cui uc diuita. Hauendo tm

peradore hauuto notitia del fuo male, mand Tiberio in grn fetta a lui : il
quale lo uide infermo, e mortolo port a Roma, elomie nella piazza; oue et
medeimo Auguto e Tiberio hebbero fimilmente orationi in fua laude. Dipoi
uolgendofi a far nuoue leggi, le diede a leggere a Senatori, con autorit, chemu

taffero quello, che giudicaffero, che steffe meglio, e ricordaffero, fe alcuna cofa

:, bueffero, che foffpiu utile; si motr co fattamentefauoreuole al popolo,


#:::::::

che effendo uno de uoi foldati ricoro a lui, pregndolo, che in certa ua caua
gliuoleje effere auocato, er egli per le fue occupationi hauendo in uo luogo
mandato un fuo amico , eyalui cio difpiacendo 3 e dicendogli, Quando tu ha

, ueui biogno dellopra mia, io non mandai in mio icambio un'altro, maio steff

? perte entrai nel pericolo; and nella piazza, e fu a colui auocato e protettore.

: " Eendo accuati alcuni di hauer per nia dipreghie di danariottenuto i Magitra
.

- 2 , ; *(-->,

::::

ti, egli

DI GIOV A N N I ZON A R A ,

19 5

ti, egli non uolle ne dicio inuetigare il uero, e fine di non credere l'accua : e
do fece, perche per una cotal cagione non uoleua n punire, n affoluere alcu
no. Intorno al Prencipato quantunque egli dimo/traffe di hauere in animo di la
fciarlo: non dimeno lo pree, come contra fua uoglia per altri dieci anni, ad
ducendo la cagione di muouerguerra a Francefi. Maegli rimanendo in Roma,
mand a queta imprea Tiberio. Il quale eendo ritornato, ei lo chiam Impe=

**

radore, elofece Conolo, el honor del trionfo. Il Mee detto Setile dal uo no rib.is...
me, ddimand Auguto.. Gli dipiacque la morte di Mecenate: il quale come,che to imperad
in molte altre coegli foje utile, foleua placarlo, quando egli era adirato, e ria
durlo alla fua ufata moderatezza. Di che queto ne fu argomento. Hauendo
egli, edendo nel tribunale, molti fententiati a morte, Mecenate per la gran calca

della moltitudine, non potendo a lui auicinarfi, gli friffe in un poco di carta que
fie parole. Le var 1 Cax N E F 1 c a, egliela traffe in feno. Le quali pas
role lette da Cear, fileu in piedi, er annull le fentenze. Percioche non fos

lomonglipiaceua ester ripreo dagli amici, ma negodeua. E qual fostela uir


t di Mecenate, da queto principalmente fi comprende, che auenga, che eglifost lede dime.
fe contrario alle cupidigie d'Auguto, non dimeno era da lui amato, e piaceua a ******
tutti...
E benche
tanta la rimfe
fud autorit,
che egli
a molti daua
e Magis
strati, egli
per,era
uolentieri
nell'ordine
de Caualieri
tuttohonori
il tempo,
chei . . . . ( .12.
uie. Veggendo Auguto, che Gaioe Lucio fuoinipoti, e medefimamente uoi

figliuoliadottiui, non initauano puntoi fuoi cotumi (perciochenon folofi di=


motrauano lfuriofi, ma anco fieri) e deliberando, come priuati, di farneli :

tornar piumodesti, diedea Tiberiola podet di Tribuno per cinque anni, egli rius.
diede la Prouincia di Armenia, che dopo la morte di Tigrane era stata alienata . Armenada

Macon tutto ci non fece nulla. Percioche stimando i giouanetti, che egli non "*"
faceste stima di loro, fiadirauanofeco: e Tiberio temendo lo degno loro, non
and in Armenia, ma a Rhodi. Auguto il eguente anno, eendo la duodecima caisetusi

uolta conolo, dando a Gaio la ueta da huomo, er adducendolo nel palagio, lo :

fece Prencipede gouanie prefetto delle Tributeranno depoi diedea Luciojuo ::


fatello imedefinihonori. Effendofiraunato il popolo, e dimandando, che al-"
cune coe fi correggefjero, e per queta cagione hauendo mandato ad Auguto i , " "
Tribuni, egli and alla preenza di quello, er inieme con effo loro hebbe a distor
rer le fue dimande. La qual coafu gratistimaa tutti. Non potendo tolerar la Giuliasbas.
**

laciuia di Giulia ua figliuola, la confin in una iola; e con lei and uolontaria- "

mente in efiglio scribonia filamadre. Diquegli, cheeranofuviinamoratisfece


amazzare Antonio, er alcuni altrinobilicittadini, i quali procacciauano il Pren
cipato; egli altri confin in diuere Iole. Effendofi gli Armenij ribellati; or Ribeinesse

hauendo esti aiuto da Parthi, ceare dicio dolendofi, nonJapeua prendere al. "":
*--

NN

ij

i96

SE co N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E

cun partito. Percioche ne egli per cagion della uecchiaia poteua andare alla guer
ra, e Tiberio, comes' detto, gia s'era partito: ne ardiua di mandare alcun'al=

tro di coloro, che haueuano piu podere. E Gaio e Lucio eranogiouanetti,e non
pratichi delle cofe del mondo. Ma pureaftretto dalla necet, elefje Gaio, dan
::::::: dogli podet di Conolo e moglie, accio che anco con queto effetto fe gli accre=
"*" felje riputatione, eui aggiune parimente configlieri. Cotui pofiofi in camino,
da tutti fu riceuuto con quell honore, che fi conueniua a nipote d'Imperadore ,
Gao manda

" ,

anzi piutoto figliuolo. Tiberio etiandio pa a Chio, er honor ilgiouanetto,


leuando uia i fopetti, e dimotrandofi fommeo er humile. Effendo arriuato in
Soria, e non hauendo fatto cofa alcuna di laude, fu ferito. Percioche Adone,
il qualeteneua Artagira, inducendolo allemura con dire, che egli uoleua fauela
lar feco di alcuna coa fegreta, gli diede una ferita: cr egli prendendofi la cita
t, fu medeimamente preo. Ora Gaio, che di prima non eramoliofano, ma di
diffoluta natura, s'inferm per la ferita,e diuenuto affai piu debole, chiee dipos
terfi uiuere priuatamente. Queto ad Augutofommamente diiacendo,lo eora

|-

... . . , i ta tornarfi in Italia, er ha eleggerfi quella condition di uiuere, che glipareua

mensaioa Mafacendofi egli condurre con una naue da carico in Licia,quiuif mor, effendo
is, e di Lu prima
fitofratello
tolto diuita
ubitaae Rhodi,
repentinanon
infermit.
onde
Liuia eLucio
Tiberio,
che non molto
prima daerauna
tornato
furono di
ci

E10

- Jenza foetto; Percioche effendo eglidottistimo della Afrologia giudiciaria er


hauendo altres con effolui Thraillo, che era eccellentistimo Astrologo, hauena
riberis in molto bene antiueduto il fin loro. Dicefiquesto per coa certa; che hauendo uma

: uoludeliberatain Rhodi di gettir Thraillagiu d'una muraglia, ueggendolofo


S, lo e tutto attrifiato; gli dimand la cagione della fua triftezza: e ripondendo

** - egli, che gli oprataua un gran pericolo, Tiberio permarauiglia dellafcienza


che ucdeua in lai di quell'arte, e per iferanza del Prencipato, lo tenne preo
s, , ...:..., di lui. Ora Augutorifiutando il titolo di Signore, che gli era conceduto dal po

:,: , , palo; e pretando a pouerienza alcuna uura dieci uolte cinque cento mila
:::i ; dramme, con conditione, che elleglifofero reenellopatio ditre anni, ueniua da
'"' tutticon ommelodi honorato e celebrato. Vaglionopreo a Romani quindiki ogen, che dramme una moneta dioro: ma criue Dione, che per uenti dramme fi facena

cambio diuriamoneta di oro. Dopo queto, effendo nata la guerra Francees

|...,

non potendo egli per debolezza della ua perona cagionata da gli anni, e da in=

" fermit, condurre eercito, uimand Tiberio, parte per il biogno, che occor
reua, e parte, perche era per li stimolidi Giulia (che gia eraritornata dall'efilio)
stato adottato. Ma dubitandofi, che egli per la ua alterezzanon facee alcu
nastiaa na nouit, adattparimente Druo, figliuolo di Germanico. Mentre, che egli

queste coe factuaiieme con altri, congiurarono contradi lui Gnea cornelioa
#

4 #2

nipote

:: f g c D ! : GIOV A NEN Z O N A R.A. - - - 1:9-7,


ripote (per effer nato d'una fua figliuola) delgran Pompeo. Iquali non uolett. " " " :
do far morire (perctoche non uedeua, che la morte loro gli douefje apportare als -

una ficurt allafua uita) n hauendo ardre di 4oluergli, affine chela ua pie
t e manfaetudine non deffe cagione ad altri di machinare il medefimo contra di
lui, non poteua ne il giorno starfi icuro, n paar la notte con ripoo. Il che
weggendo Liua, gli dimand la cagione, per la quale non dormiuala notte. A
cui ripoe: chi e colui o donna, che fra tanti nimici poa prendere un minimo

ripoo, efa tante pelje infidiee tradimenti: La donna alhora lo configli con ::
molte parole anon far morire alcun di coloro, che haueuano congiurato contra :
dilui, magligatigaje a qualunque altro modo, affine, che nell'auenire non ma-
hinajero piu cofa tale, e principalmente con perdonare e far benificio loro.
Percioche (ella diceua ) il coltello non ha mai indotto alcuno ad amare, ne a por=.
tare odio, maleuando diuita chi punito, leuagli animi de gli altri da colui,
che ha preo il gatigo, e gli fa uoimimici diuenire. Percioche non cheeiper

taltrui upplicio inducanoadamare, anzi fodiano per la paura, che hanno, , , , ,


chel fimile etiandionon auengaloro. Queteer altre ragioni adducendo Liuia, .....
Anguto fi accot al fuo parere, e riprendendo tuttti i colpeuoli con parole, gli
|

laci andare, er eleffe Cornelio Conolo. Hauendo dato la ueta d'huomo alni. ::"
pote, ch'era rimao di Giulia ua figliuola, e di Agrippa, er a cui haueua po=
sto nome Agrippa, Tiberio che amminitraua le coe della guerra, uenne fe=

fo a Roma, dubitandofi, che Auguto per la fuaaenza non gli anteponeffe ala
uno altro, Maeffendoi folleuati i popolidi Dacia, i Sauromati, cr altre gen= paei folleus

ti di Pannonia, partendofi di Francia, ritorn a quelle: ene medefini luoghi" -sar


Augutomand Germanico, potendo perauentura Tiberio uincerle in breue fa=
tio, e temporeggiando affine di hauer piu lungo tempo ilgouerno della guerra.
La cagione, che egli mand Germanico fu, che dicacciando Agrippa per la per
uerfa malungit de uoi cotumi, epoti i uoi danarinella Camera, da cui fidas Agrippa n.

uala pga a foldati, lo haurus confinato in una Iola: ora i Romani dopo mol. ::
terotte date a quelle nationi, finalmente parte cotrinero a renderfi, e parte uin-
fero combattendo, Effendo Tiberioritornato a Roma, fumandato ad Auguto Tiberiom.

in Dalmatia contra alcuni, cheui factuano tumulto: iqualieglicon molta difficul. :"
t e con fitopericolo finalmente uine. vineancora Germanico altripopoli. Ef;"
fendo in queta guifa terminata la guerra, un meo, che uenne di Germania, f

agione, ch'egli non trionfaffe. Percioche i Galli haueuano occupate alcune para
ti della Francias non pote tutte in un luogo, ma in diuerfi, in proceo ditempo,
Verano in quelle Legioni, e ui fi edificauano citt, e i Barbari fi riduceuanoa

um uiuer Ciuile cr a cotumi Romani. Iqualimentre, che a poco a poco e con

serta ragione er4yoritiratidalle leggier ordini delle patrie loro, uolentieri cons

.tiH di .oiG .aranoZ

in N

ij

i98

SE C O N D A PARTE : DEL L'HISTORIE

"entiuano a cangar uita. Ma uolendo ogintilio varo, che haueua il gouerno


" della Germania, in un trattorimouerli dall'antica conuetudineloro, e uando foa
pra di esti dominio fuperbo er auaro, trattandogli, come foffero stati fchiaui;
non lo poterono tolerare:muriceuendolo, nella guia, che hauefjero uoluto effere
obedienti ad ogni fita impoitione, dandogli la lor fede, che enza foldati uos

lontariamente lo feruirebbono, lo menarono lontano dal Rheno. Ilquale aquelli


credendo,ne hauendo uniti i foldati, come farebbe bifognato hauere,caminando per
terreno de nimici, ma hauendogli poti aguati in diuerfi luoghi, tenendofi ficuro,
enontemendo di alcun pericolo, ell'affaltarono:er uccifique foldati, cheera

nolpreo di loro, dicorrendo egli con le fue legioni per folte er intricate fels
ue, all'improuio per la contezza, cheei haueuano di que luochi, doue era piu
stretta er impedita la strada, lo tolfero in mezo, e feo i Romani grauemente

: affliggeuano : iquali hauendo finalmente perduto molti di loro, era Barbari fo=
prauenendo ogn hora di que popolinuoui foccorfi, ferrati d'intorno piu ageuol
verte di mente ueniuano tagliati a pezzi. La onde trouandofi varo, e tutti i principali
qsimilio, feriti, per non uenir uiuimelle mani de nimici, da je medefimi fi amazzarono
|-

Laqual cofa ueduta erintea dagli altri, parte feguitarono teempio deilor ca
pitani, e parte ponendo giule armi,fi mifero otto il ferro de nimici. I Barba=
ri adunquegli uccifero enza contrafio: e prefero tutti i forti loro, fuor che

uno. Ilquale fi mifero a combattere, ne paffarono il Rheno, ne affaltarono la


Francia, ne ancora poterono hauere il Catello; per ignoranza dell'aediare, e
" per ilgran numero degli Arcieri,che ueniuano adoperati da Romani: da qualiera

Tiberi.

no riinti, e molti uccii. Dipoi intendendo, chel Rheno eraguardato,e che Ti


berio ueniua con un groo eercito, la maggior parte abandonarono il Catello:
Gli altri, per non effer moletati da fubiti affalti de nimici, andando lontani, f2
mifero a tener le strade, per affediarglie uincerglicol diagio delle uettouaglie " 1-a: " I Romni, mentre che hebbero da mangiare, fotennero l'affedio con l'apettationi
, !, c :

:::

* dell'aiuto. Ma non uenendo fouuenimento alcuno, e effendo premuti dalla fa=

et me (percioche erano pochi foldati, e molti enza arme) paffarono le prime e le


: : " " feconde fentinelle, ma helle terke effendo colti, tutti farebbono stati fatti pria.

"":'gioni, o amazzati, e i Barbarinon fi uolgeuano al predare,ele Trombefoname


do non haueffero lorfatto credere, che ueniffeilfoccoro agli affediati: ilquale nel

fine arriu in effetto. Tiberio non giudic, che foe conueneuole di paffare il
Rheno, ma fi ferm cheto, stando auedere, fe i Barbari ilmedefino faceuano.
Ma ne esti, hauendo intefalafua uenuta, hebbero ardre di paffare. Dopo quea
sto eglie Britanico affaltando la Celtiberia, trastorfero alcune fue parti: ma non

per uinfero alcuna battaglia, ne foggiogarono ueruna gente, pcrcioche nonera


alcuno, che uenijeloro incontra: nefi allontalarono inolta dal Rheno,dabitanda
*::

. '

di non

: 99
di non riccuer qualche nuouarotta: maquiuidimorando infino all'autunno, ritore
narono nella citt. Auguto efjendo diuenuto uecchiimo nell'Imperio, Germaa
: ; D I : G1 OV A N N I : ZONAR A .

nico, che haueua hauuto il Conolato, prima che la Pretura, raccomand al Ses

nato, el Senato a Tiberio. Negiuochi detti Circenfi, il giorno del fuo natale Prodigi.
un certo pazzo and a federe in una fedia dedicata a Giulio Ceare, e fi mie la
fua corona oprala ua teta. Ogeta nouit turb tutti, stimando eglino, che
Eccliffe del
cio dinotaje qualche auerit ad Auguto. Nel medefimo tempo apparuero di Sole,
uerfi prodigj:percioche il Sole fi ocur tutto, e parue chel cielo per tutto ar
dee ; e fi dimotrarono alcune Comete di color di fangue. E douendoi rauna
re il Senato, perordinar che fi facefero uoti per la fua falute, effendo egli amaa
lato, illuogo, oue haueuano a cauare, fu trouato rinchiuo: er una faetta uenens
do di cielo, e percotendo nella fua tatua, leu uia la prima lettera del nome di
Ceare. Quete cofe auennero, effendo egli ancora uiuo. Ora egli d'una infir=
mit fi mor in Nola a . . * . . di Agoto, nel fettantefimo e feto anno dels Morte di
la fua et, meno trentaquattro giorni, nel x L 1 1 1 1 del fuo Imperio dopo la Augusto.
uittoria hauuta ad Accio. Della fua morte fi hebbe foetto fopra di Liuia;
perche Auguto era andato egretamente a trouare Agrippa nell'Iola, nella quas
le era in efilio con Giulia ua madre: temendo, che ritornandolo in gratia, non

lo richiamae dall'efilio, e l'ordinae Imperadore., Dicefi, ch'ella auelen alcus


ni fichi opragli arbori, da iquali apeua, che Auguto gli foleua cogliere di
fua mano; e che i buoni ella mangi, laciandogli auelenati per lui. Per cagion
di queto adunque, oper altra effendo egli aggrauato dal male,fece uenire alla

fua preenzai foi amici; eragionato con effo loro intorno a quello, che glipa=

reuaconueneuole, finalmente hebbe a dire. Io trouai la citt di pietre cotte; e la Parole di Ad


lacio a uoi dimurmi. Con le quali paroleueniua adinotare,che egli haueua fer gufto innane
zi alla , fua
mato e stabilito l'Imperio. Lafua morte non fufubito da Liuia dicouerta; du= tC

bitandofi, che trouandofi Tiberio affente in Dalmatia, non fi facee qualche no=
uit -maella la tenne occulta infino alla fua uenuta. Portato il uo corpo a Ro=
ma, Druo togliendo ilTetamento, che era ferbato dalle Vergini Vetali, lo por
t in Senato ; e quiu riconociutiifoggelli da coloro, che negli haueuano poti,

fu a quello letto. Furono ancora quattro libricciuoli quiui recati: l'un de quali
trattaua l'ordine della fepoltura; e l'altro conteneua le fue attioni. Nel terzo

baucua fritto il nome de oldati, e l'entrate e publiche fee. E nel quarto fi


conteneuano gli ordinie imandatifattia Tiberio cy al popolo. Pocia,che que
stifurono letti, fi fece il funerale: e Druo e Tiberio hebberole orationi in fuo
Costumi
honore. Appreo fu abbruciato il corpo: er alhora, non molti, e dipoi tutti Augusto.

pianero, ricordandofi, quandofuaffabile e benigno, quanto liberale, fouuenendo


albiogno dimolti, quanto honorauagliamici, e come rimaneua obligato a coloa
\ .

N N iiij

di

z oro:

SECOND PARTE

D EL L'H I S T O R I E

ro, i quali di qualche fuo errore lo riprendeuano: come ad Athenodoro Filoofi,


per cotal cagione. Era affai inclinato alle coe di Venere; e le donne, che egli:
chiedeua, fi faceua condurre in lettiche coperte nelle fue camere, con lequali f
, tratulaua. Auenne adunque, che fi fece addurre unagiouane, della quale era
inamorato. Il cui marito andando un giorno Athenodoro, che era fuo amico, a
uifitare, trouando lui e la moglie per queta cagionesdegnati (percioche enon gl

Atheno

: poteuano far refiienza) inteala cagione dello sdegno, gli confort adacchetr
* fi, promettendo loro di andare a trouare Auguto, e far fi con effo lui, che das

quel fuo diiderio fi rimarrebbe. E facendo recar la lettica, Athenodoro prefa


una pada in icambio dicolei, ui falidentro; e fattala molto ben ricoprire, fa
portato nella camera di Auguto. Ilquale aprendola, egli ubito con la pada in
mano falt fuori, dicendo. Non temitu, che entrando alcuno nella tua Camera in
cotal guia, tipoa uccidere? Queto fatto non olo non dipiacque ad Augu

r ... fio, ne ripree Athenodoro, magli reegratiese diuenne piu moderato.Egli adun
... , que per quete, e per molte altre cagioni, efetialmente, perche laci Tiberio,
che dului riuc molto diuero, fuo ucceore, fu pianto e diiderato da tutti.
-

|-

---

-- -

' "

Q_V A N D O G ES V CHR. Is To
N O STR O SIG N O R E PRESE

C A R N E H V M A NA . . . . . . . . .

4.

.. . . . . . . . . . . . . .
.
F* El av v ka N T E s 1 o fecondo anno dell'imperio di
# Auguto pree carne humana, e nacque il Signor nos
s stro e D i o G1 E s v C H R 1st o, di che autore

I s r o

nacquc nel-

l'anno xiri.
.,i
otuguA
x {,

E Euebio Panfilo; ilquale nella ua Eccleiatica Hitortu

|: riferice, che egli hebbe folo l'Imperio cinquanta ette aris


-

el ni, annouerandone gli altri folamente quaranta quattro.

* Ma la cagione di queta differenza procede da queta: che


omputo di queti anni dalltuittoria hauuta preo Accio, nel
quale tempo ueramente cominci a tener l'Imperio, effendo folo fatto padrone
delle legioni Romane. Ma Euebio conta anco quello patio, che egli hebbe la

Signoria inieme con Antonio; percioche anco in quetomedefino tempo, stando


Marc'Antonio otioo e a piacerinello Egitto, e follazzandofi ne gli amori con
Cleopatra, laquale fu cagione della ua rouina e della ua morte,tratt parimen=

n : "

te l'amminitratione,come gli piucque. Cofi adunque eriffe Euebio, che cii ki=
s t o pree carne humana nel quarantefinio fecondo anno dell'Imperio di Ceare,

Percioche e noi uogliano porre quaranta quattro nni del uo Imperio : la ue=

* *

fillf

: : : : D I G I O VANN I ZO NA R.A., , :

2O4

nuta e naamento del signore e Saluator notro non cader nel quarantefimo fea
condo,ma nel uenteimo enono anno. Conciofia, che fi come tiarra il Diuin Lu=
ta Euangelita, San Giouanni battezz C H x 1 s T o l'anno quinto decimo del=

timperio di Tiberio: nel qual tempo C H R i s t o (come pure criue il medeis , .


mo ) erain et di trenta anni: in guia, che fi debbono prender di queti trenta *

anniquindici deltimperio di Tiberio,egli altri quindici de i quaranta quattro an=


ni dell'Imperio di Auguto. Onde fi uede di queti rimaner uenti noue anni. In
talguist e fi troua , che nel uenteimo nono anno, che Ceare Auguto fu confer
mato nell'Imperio, nacque fecondo la carne, della empre Vergne e Santa M A=
ki a, madredi D i o, il notro Signore.
- '
,
-

. . . . I M TP E R I O D I T I B E R I O. ;

--

. t:

',

* .

. . .

| SsENool o a r o A w ows r o nella guifa, che s' det Falo

ing

to di opra, Tiberio hebbe l'Imperio; ilquale fu genti : ""


#:: huomo Romano, e molto letterato, ma diuario ingegno ; '
#:#| percioche altro haueua nell'animo, or altro nella lingua.
#| Onde, quando era con la mente quieta, fingeua d'effere
in colera, e quando era in colera, dimotraua lieto afbeta
to: a nimiciparimente inofiraua buon uio, come gli fof
Jero amiciuni: cr a gli anc, lo motraua cattiuo, come gli fojero nimiciimi:
percioche egli stimaua, chel Prencipe non doucffe laciar conocere altrui il fita . . . . .
>-*= *>:

animo. oltre aqueto ajentendo e diffentendo dalle fue parole e dalla ua opes

'

"

mione, egualmente s'incorreua nel fuo odio. Egli mand ubito, come Impera= .
,
dore, ambaciadori alle legioni era tutte legenti, non ui ponendo il nome d'Impea
***
radore; ilquale efjendogli stato dato con tuttele altrepreminenze er autorit, lo
rifiut: e tutto, che egli teneffe in mano la briglia ditutto l'Imperio, e lo reggej
egouernajea fuomodo, diceua, chei non haueul biogno d'Imperio:e , che egli

uoleua laciarlo, fi per cagione della fuaetu(percioche egli huucua cinquanta Jei
anni) e fi, perche glierarintuzzata la ueta: percioche affaial buio, e poco uer
deua alla luce. Dipoi dimand colleghi e compagni nell'Imperio. Quete coe,
quantunque non hauefje in animo di farne alcuna, dimotraua egli parte per non 2, .
filafciare intendere, e parte per le legioni di Lamagna, e di Pannonia, ch'egli "
baucua in fofetto , e per tema di Germanico, che era alhora gouernatore nella

Germania, crera amato da foldati. Per cofi fatte cagioniadunque non faceua
alla dicouerta alcuna amminitratione dell'Imperio, ma fingendo di effere amala=
to, non uftiua del palagio; crandaua temporeggiando, affine, che coloro, iqud

licrano diideroi di cofetuose ferando, che egli di giorno in giorno haueffa


*

- -

2 o2

SE C O N D A P A R T E : D E L. LH IST O R I E

laciar l'Imperio, rimaneffero chett, infino a tanto, che egli da ogniparte fi fof.
-

fe fermato nella Signoria. E fece alhora amazzare Agrippa,figliuolo di Agrips

: : paze nipote di Auguto, per effernato della figliuola Giulia: Madi Germanico
gi: li hebbe un grande iauento. Si folleuarono ancora le legioni di Pannonia contra
**"" il Capitano loro. Ma effendo gaftigatiipiu audaci e i capi della feditione, gli al
tri fiacchetarono. Ma le legioni di Germania parlarono contra Tiberio: e faa

lutarono Germanico Imperadore. Ilquale stringendo la pada per ucciderfi, un


de foldati, leuatagli la fada di mano, diffe prendiqueta, ch' piu aguzza dels
la tua. Onde rimae di ucciderfi, affine, che i foldati molto piu non tumultuaf=
fero: e fingendo certe lettere otto ilmome di Tiberio, nelle quali erano loro
promet donier alcune altre coe, ed la dicordia. Dipoi efjendo mandatiam=

senenamen baciadori da Tiberio, hauendo eglino conociuto l'artificio di Germanico, un'al


:de olda tra uolta fi folleuarono, foettando, che eglino foero statimandatiperannul

"

; a lar le fue promee: e mouendoi contragli ambaciadori, prefero Agrippinamo:


' ' : glie di Germanico, e figliuola di Agrippa e di Giulia, e Gaio fuo figliuolo; e
la moglie, perche eragrauida, gli refero, ritenendo il figliuolo. Ma ueggendo,
che nonficeuno alcun profitto, iancora fi acchetarono.Cofi egli potendo hauer

l'Imperio, lorifiut. Per laqualcoa Tiberio lo laud publicamente nel Senato:


ma nel uo animo haueua di lui un gran opetto elo temeua, ueggendo, come
era fauorito cr amato dalle legioni. Ora hauendo auio, che non uera piu in al
cuna parte alcun diturbo, laciando da parte le fintioni, fi diede apertamente
Moderatez, maneggi del Prencipato. E, mentre, che uie Germanico, non ditermin cofa

:: ueruna da e stejo, ma tuttorimie all'autorit del senato, neuolle, che altrilo


uff
Germa Ceare,
chiamafero,
fuor chee Prencipe
i foldati,del
Imperadore:
ma fi faceua
folamente
Illgo,
e Germanico,
Senato: e diceua,
che eglichiamar
difideraua
diui=

- :

uere cr imperar folamente infino, che giouaffe alla Republica. In tutte le cofe
procuraua di piacerealpopolo; e riferbando pochime coeper emedefimo, fas
ceua per il publico digrandi iee. Gli edifici, cheminacciauanorouina,faceua
rinouare nobiliimamente, facendoui fopra fcriuere il nome de primi edificato=
ri; alle citt ev a priuati fouueniua, e moltidell'ordine de Senatori, iquali era=
no diuenuti poueri, arricchiua: e i donie le liberalit, che egli ufaua, faceua, che
, foferoeeguitiin ua preenza, affine, che, come egli fi ricordaua, che aueni=
ua foto Auguto, i dipenatorinon riteneeroalcuna coa. Per caue di danari
non faceua morire alcuno, ne faceua publicare ibeni di ueruno; ne ricuoteua ol=
trea quello, che era limitato. A Emilio, ilquale haueua mandata maggiorquan
tit di danari di quello, chegli era stato ardinato, riferiffe, che egli uoleua, che
le fue pecore foero tofate, manon ifcorticate. Era molto benigno er affabile:

honorauai Magitrati, come fi fa in citt libera, fileuaua in piedi al ## de?


-

Conoli,

: : : C' GH VA N N I ZO NA R A , ~ ~

2 os

conoli; ufuaometicamente la praticadegli amici, come foleua fare, effendo


priato. Andauaglia uiitar, quando erano amalati, enza compagnia diguar=
dia alcuna: er effendo uno di coloro uenuto a morte, recit una oratione fune=
bre.
ordin a Liuia fue madre, che ancora ella fi dimotraffe tale uero ditut-

th i

ti. Ma ella dimostrando gran fuperbia er alterezza, criueua alcune uolte il


filo nome nellelettere di Tiberio; er inguia fi trapponeua ne maneggi dell'Ime
perio, che pareua, che ella non fi contentafe di effer feco eguale nell'amminitra=
tione, m che li uoleffe effer fuperiore, gloriandofi, che ella l'haueua fatto Im=
peradore: Ilche dipiacque molto a Tiberio nelprincipio: dipoi toltole di mano
il maneggio delle coe publiche, le conceje folamente la cura delle famigliari. Ma

effendogliella anco inquesto moleta, fi part da Roma per fuggir quel fatidio.
Per un tempo egli uije modetamente, egaftigaua coloro, che paauano i termini
della modetia. Eueggendo Druo fuo figliuolo, riceuuto di Agrippina fud Tiberio sia
prima moglie, crudele e laciuo, lo riprendeua, elhebbe in odio, dicendogli una
solta: mentre, ch'io uiuer, tu non farai uitupero ne ingiuria adalcuno: fe lo lo.
farai, tu non farai per farlo, quando iofar morto. Quete eraltre fimilibuo
ne operationi fece infino, che Germanico fu uiuo: e dopo la fua mortene cangi
molte. Percioche non effendofi ancora dati al popolo i legati di Auguto, eue=
nendo portato un morto per la piazza; ey uno ponendogli la fua bocca all'orec=
chie, er hauendo dette piano alquante parole, Tiberio gli dimand quello, che ?
egli aquelmorto hauefje detto: er il buono huomo ripondendogli, chei gli h=
aeua commefjo,che douefje dire ad Auguto, che'tpopolo Romano ancoranon has *
-

***

ueua bauuto nulla di quello, ch'eo gli haueua laciato, lo amazz, aggiungen= :::::::::

do pericherzoqueste parole, ch'egli folje il meaggio, che cio haueffa riferi="


read Auguto: eragli altri diuie, quanto era ordinato dal fuo tetamento.
Morto un fuo nipote, figlio di Druo, fuo figliuolo, non tralaci coa ueruna
del conueto, dicendo, che per cagion de morti non fi doueuano abandonargli ufe

ficide uiui. vn certo detto clemente, ilquale era stato feruo di Agrippa, e lo :
fomigliaua forte, fingendo di effer lui, in Francia o in Italia raun un buonnu- Agripps
merodi oldati, e finalmente and alla uolta di Roma condiegno d'impadronirfi
dell'Imperio. Ilquale hauendo egli fatto prender da alcuni, che motrarono di
effer fuoi fauoriti, e della ua parte, e fattolo porre almartorio, per intender
quai fofferogli altri fuoi compagni, non nenominando egli alcuno, gli dimand, , , ,
in che modo egli fi era fatto Agrippa: e colui glirioe: nel medefimo, che tu ... .
tisti fatto Ceare. La moglie Giulia, che per cagione dellafia dishometauita era

stata dal padre Auguto sbandita,non olo non richiam dall'efiglio, ma lo strina
fe inguia, ch'ella fi mor di affanno e di diagio. chiedendoglialcuni, chelmes

f di Nouembre, netguleegieranato a feicigiorni, uolje dal uonomead- :

4 o 24

SE CON HA PARTE, D E LHISTORI E

dimandar Tiberio, ristofe, e che farete uoi, fe auerrchefiant tredici cg/arif


Fra tanto Germnico fimori in Antiochia, per cagiandi malie, e di ueleni dati=
Merte di gli da Pfone. Percioche nelle cae, oue egli habitaua, furono trouate cauando,

*"":'certe offa dimorti ; er alcune piatre di piombo, nelle quali erano fritte alcune

malationi inieme col uo nome. E che egli foe stato auelenato, ficompree
per il corpo, portato nella piazza, e motrato al popolo. Della ua morte Tia
berio e Liuia ne prefero infinita contentezza, ey agli altri ella grandemente din

Lese dicer piacque. Percioche egli era dotato non meno delle bellezze del corpo, che di
manie, quelle dell'animo: crera letterato, e ualorofijimo nelle arme,dimostrandoi fem
** pre humanistimo uero ifudditi; e, benche egli, come Ceare, abondafje di molte
ricchezze, di temperatezza fi aguagliaua con i minori. Ne fece mai coa alcu
na contra Druo, moo da inuida, ne contra Tiberio indotto da odio. L'Imperia

Mortediri datogli, come s' detto, da oldati, er anco dal Senatonon uoe accettare, or4
'effendo Pione alquanto dipoiritornato in Roma, e diiderando di leuar Tiberio il
foetto della morte di Germanico , introdotto in Senato, dimandando alquanto di

|-

Tre figliuoti patio da ritornarui, fi amazz, Germanico laci tre figliuoli, iguali Augus
:Germani sto nel fuo tetamento chiam Ceari. Il maggior di tutti, detto Nerone, pree
alhorale ueta d'huomo. E cofi infino a queto tempo fece Tiberio molte buone
Tiberio di opere. E leuato di mezo Germanico, cominci a mutare a poco a poco i cotumi,
|-

"" Percioche tenendo nelle altre cofe un'afrogouerno, us anco crudelt grande,
comerei d'impiet, uero coloro, da quali egli, Liuia, o Auguto o in parola a
.. ' " in fatti erano stati offei, effendo implacabile contra di quegli, de quali prende=
ua foetto, che congiuraffero contra di lui. Finalmente facendo intendere ad
alcuni, chei uoleua, che moriffero alcuni, per operalorogli faceua morire. E

riberiesercio faceua dicouertamente. Di quelli, chauewano qualche podere, ricercaua


sau: diap: di fapere il giorno e l'hora delloro nacimento : crin queta guia andaua inueita

:::::::gando i fatidiciacuno... onde incontrando Galba, che dipoi fu Imperadore,

eo de poten gn

gli diffe: etunellauenire farai per gutare il Prencipato. Ma non icur di

. ... : farmorir cotui, percioche ei diceua, che doueua hauer l'Imperio nella fua uecs
chiaia, e un gran tempo dopo la fua morte. Dipoipree Druo per compagno
nel conolato. Onde molti furono indouini della morte di effo Druo: percioch

niuno di quelli, che gli furono colleghi nel conolato; chifarono una morte
drafoussit, uiolent4. Et egli dipoi mor di ueleno. Perciocheuno,detto Seiano, huomo nel=
solueleno. la corte di Tiberio, molto potente e uperbo, hauendo dato una uolta a Druo

una guanciata, e per queta cagione temendo di luie di Tiberio, e perando pari
*

mente, che leuato Druo, otterrebbe piu ageuolmente da Tiberio,ogni fauore',


... peroperadicerti minitri, e della moglie, o che ella foe Liuia, o Giulia (per

cioche gli frittori ono differentinelneme) con cui fiera congiunto carnalmen:
te

: Dl. GIOVANNI. Zo NARA. o. 2 2 o r.

te, gli fece dare il ueleno. Di questa fua morte Tiberio piane in senato, e gli
raccomand Nerone e Druo,figliuoli di Germanico. Effendo il corpo di Druo

stato poto preo i Rotri, Nerone fuo genero fece la oratione in fua laude.
ora la morte fua fu cagione della morte di molti, iquali parue, che fene foes
rorallegrati. Percioche oltre a molti altri, fu morta anco Agrippina inieme ::

co figliaoli, eccetto il minor figliuolo: effendo Tiberio stato da Seiano intitato


forte contra di lei; percioche con la ua morte prendeua peranza di hauer Liuia
per moglie, rimaa uedoua di Druo, laquale egli amaua, non hauendo Tiberio
alcun fucceore: pertioche egli odiaua il nipote, nato del figliuolo, stimando

chei non foe fuo uero figliuolo, e molti altri per diuere cagioni, ma per la
maggior parte finte, ouero mandaua in efiglio, o faceua amazzare. Alcuni,
iquali haueuano critto i fatti di Ceare e di Auguto, ne per alcuna coa contra
di loro, fece uccidere: e quegli critti, douumque fi poterono ritrouare,fece ab=
bruciare, perche ei non gli haueua lodati. E la piu parte fece anco uccide=
re, come hauefjero detto maldi lui. Et unaltro, detto Sabino, per cofi fatta
oppoitione fu da lui fatto porre in prigione,cruccidere, el uo corpo fu geta
tato un
nelcane
Teuere.
Queto
fatto,come
fojeda
compaioneuole,
ancora
per
molto piu:
percioche
quetochecane
entrfeinfieme
col padronefunella
pris Cane
: di Sabi
M

gione, e non fiuolle partire dal corpomorto; e poi, che e fu gettato nel Teuca
re, ui fi gett eff ancora. Habbiamo di molte fue crudelt raccontate quete

poche. Liuia mor in et di ottanta fianni: laqual da Tiberione fu uiitata,

effendo amalata,ne eglithonor,effendo morta,finon delfunerale,e di alcunestas :*""


tue. MailSenato per compire a quello, in che era mcato Tiberio, ordin, che
le matrone la piangefero tutto un'anno, percioche ella haueua faluata la uita f

'

-* *- :

molti di quell'ordine, e fatti alleuare i figliuoli di molti, e maritate le figliuole:


ele fece anco altri honori. Ma Tiberia non diedead alcuno ueruna di quellecof,
; "
che ella haueua laciata in tetamento. Ne parmi fuori dipropoito diracconta-...;
re alcuni detti della medeima Liuia. Douendofi farmorire alcuni huomini, che Deti di Li

perauentura s'abbatterono a incontrarla effendaignudi, ella fece perdonar lo=""

ro: e diffe, che cofi fatti huominierano, come statue, a unafemina pudica. Ef :

fendo dimandata da alcuno; in che moddella haurua uinto Augusto; ripoe, col
conferuar diligentemente la mia castit, coneffergliobediente, e col non motrara
mi
curioadimon
in uoler
apere alcunfuo fatto, e, comenon hauei occhi, ne orecchie,
in finger
uedera

ne intendere i fuoidiporti amorofie ora Tiberio, come: di See

che Seiano teneffe il primo luogo appo lui, egli haueffe dato per moglie Giulia,
figliuola di Druo, lo fecedatsenata condannare allamortese laciandofiit uo :
corpotre giorninella uia publica, fu calpistato dal popolo,efattogli moltioltraggi. Distoilogettaromanc Teucre. Furono anco amazzaii uoi fegliuoli di

zo 6. S E C O N D. PA R TE DEL L'H 1ST O R IE

tumurie di ordine del Senato. A Tiberio fra gli altrifuoi rubaldiuitijfu anco oppoto lo

"

hauere uato carnalmente fuori d'ogni uergogna e di rietto con donne nobilji
me e con garzoni : e per la morte di Agrippina e di Druo fu biafimato di crua

delt. Percioche stimandofi prima, che tutte le coe, che fi facefero contra

alcuno, auemifero per cagion di Seiano, ueggendo,che anco dopo la ua mor


' ' te fi uccideuano degli huomini da bene, fe ne dolfero grandemente, Fece Gaio,
che era ilminor de figliuoli di Germanico, Quetore: percioche non temne conto,
comest ditto, di Tiberio fuo nipote fi per effer fanciullo, come per foetto,

riberi, ... ch'eglition foje figliuolo di Druo: mauero Gaia fi parti in guia, come egli
:::::: doueje effere imperadore: E fipendo gni uo auenimento, un giorno, chei
airimperis garreggiaua con Tiberio fuonipote, gli diffe. Tu amazzerai cotui, er altri .

amazzeranno te Equantunqueapeffe, ch'egli hauena ad effere un trifiimobuo


mo, gli diede uolontariamante l'Imperio, fi perche egli non haueua alcune, che

pi gli apparteneje, comie perche la flagrantrititia ricopriffe i uoiuitija e pa4


rimente fi eftinguejero ipiu nobili, el maggior numero de Sertori : Dicef .
ch'egli foltua hauere fouente quetruerfi in bocca, og A \ . . . ::::. .ego .
1: , . ,

Dopo, ch'iofar morto,

, : , :, "

"... . . . . .

: Arda e ruini il pondo. . "

* * , ,
;
E chiamaua la miferia di Priamo,felicit,per effere stato affatto distrutto inieme
co fuoi figliuoli, e con tutto il Regno. Fece egli morir tanti Senatori er altri,
-

che non erano piu alcuni, che fi poteferomandar per ucceorinelgouerno delle

-- Pruincie. Elelor mortianeniano non menoper fale, the per uere cagioiii.
:::::::::: E fu morto Emilio Scauro, perche in una fua:Tragedia, intitolata Atreo, in=
troduceua uno ad auertire un fuo amico, che figuardaffe dalla temerit del Prens
cipe. Percioche stimando Tiberio, che cio foffe stato finto contra di lui, diffe; .
y":::::: criofaro lui Aiace : e locotrinfed amazzarfi.In queto mezo tempo un certo
ruto. giouane nella Grecia e nella Ionia fingendo di effer:Druo, fu riceuuto con grn
* * * difiderio dalle citt, procedendo infino in Soria,et baurebbebauuto le legioni,che

uierano,fenon che effendo preo econociuto da non fo chifu condotto a Tiberio,

:::::::ilquale
fiiceuain Antiolenozze di Gaio. In quell'anno innond il Teuere molti
luoghi della citt fi fattamente, chui fi nauigaua; & abbruciarono molti edifi

C ,

r.a., ci. E e appartengno alle coe Romanequelle diegitte, funel medefino anno
ta ,

ueduta la F E N 1 C E ; lequali cofe pareua, che dinotafjero la morte di Tiberio

* .

Ilquale molto a dietro effendo amalato, non uolena matar punto fordine del uo
uiuere, ne ufar l'opera di alcun Medicoper cagion delleparole, che li haueud det=

::: to.Thrailioi ilqualeconocendopuntalmente ilgiornoelhora della ua morte,


gl hueua detto, ch'egli era per uiuere ancora dieci anni, affine, che egli fperan

do di douere hauer pig lunga uita, facee morirminor quantit d'huomini. E co


Me

: : : -DI : GIOV A N NII: Z O N A R, a C - 5

zo7

me uole auenir nella uecthiezza, e ne nali, che non for acuti, borarifanaua

bora tornaua agiacere. onde Gaio er altri, quando fi rallegrauano, stimando . .

thei doutje morire, quando fi doleuano, temendo, ch'egli doueffeguarire. Du- :"
bitandofi adunque Gai, che fi rifanaje, non gli uoleuadar da mangiare, diman=
dandolo egli, con dire, che i cibilo aggrauerebbono troppo; egli metteua a dojo
molte coltri, come pertenerlo caldo; e in tal mado lo foffoc, effendo in et di
fettanta fette anni, e mei quattro, e giorni noue: de quali imper uentidue, e
mefie giorni fette. Mor a feidi Marzo. Il quinto decimo anno del fuo Impe- Quando fu

rio fu battezzato il mostro signor GE s v cirka s ro: cradiciotto fu croci. :::::::::


fiffo e rifucit; scriue Euebio, che Pilato, ilquale haueta alhora il gouerno
della Giudea, fcriffe a Tiberio tutti i fatti del Signore, effendo cotume, che tut=

tiigouernatori delle Prouincie, quando aueniua alcuna cofannoua, la notificaff- "..,:;


ro al Prencipe; affine, che hon gli foje afost ueruna coa, che fi facee fra

grijirani. Dice egli, effudo celebratalareurrettion del notro saluatore per :: ::


tutta Palestina, Pilato fececio intendere a Tiberion ilquale fra gli altri fuoimi : uerto
racoli intendendo, che dopo la ua rifucitatione era da molti creduto D i o, *****

propoe queta coa al Senato, ilquale non uole acconentir, che fi ponee fagli
altri Dei,per m hauer'ei prima fatta la deliberatione.Percioche era legge antica, ..., .

cheniunost doueffericeuer melnumerodiesti Dei, felsenato non lo diterminaffe.

"Onde, poichel Senato non uolle ammetter la propota, che eglifece del saluatore
*

notro, Tiberio tuttauiu rimanendomella ua openione, non uolle, che alcun chri-' :

tiano foe pereguitato. Eloda il testimonio di Tertulliano, scrittor Romano, retninime.


cr buono nobile, dicui opraacotal coa tali ono le parole.Fu legge antica, che
niuno foe conagrato per Dro, fe primanon uenie approuato dal senato. Ti=
-berio adunque,effendo incominciato nel mondo il nome de Chritiani,comunic col
Senato il decreto di Paletina, oue prima cv baueua hauuto origine, non

-: ' .

acondendo, ch'egli confermaua quel tetimonio. Ilcherifiutato dal , :

Senato, per non effere stata l'approuatione fatta da lui, cheart", : .


rimae per neluo parere,minacciando la mora beo; i:
::. . . . . ::. te anciacuno, che alcun Chritiano accus og i . . g : ":".
: , : faffe. E dice il medefima Eufebio : * Eufebio.
* * hauercio fatto Tiberio, in= . . . . . . . . . '
. . .
. . . . .: "tea la diuinit delnos, ,
: : : :

: 2 : : :... 23:firo Saluatore, ... . . . ::: : , ., ,


:: - ". . . . . is elafua A : . . . . . . .: :
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14

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rifacitatione, adducendo . 2 : : : . . . . a
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SE C O N DA P A R TE DEL LH I S T O R I E

I M P E R I O D I G.A.I.O. C.A LI G V LJA .

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'

# T 1 B E R 1 o, m o rro, come habbiamo detto,ucces


st: fe nell' Imperio Gaio , figliuolo di Germanico, e di
Agrippa ; ilquale era cognominato Germanico, e Calis
$ gula parimente. Percioche ancora, che Tiberio haueua

si laciato l'Imperio infiememente a Tiberio fuo nipote,non


Testamento .
di Tiberio
annullato.

!
"

::= in tempo, ch'egli haueua perduto l'intelletto, al Senato,

fece, che fu annullato; effendo, cbe egli lo hauefje laciato a un fanciullo, che
per la ua poca et nonpoteua entrare in Senato. E in cotal guia ubitoglileu

il Prencipato, e dipoi, hauendolo adottato, l'uccife, come quello, che diidera


ua dimorire. Diuie una gran fomma di danari a foldatier alpopolo, parte

"" : laciataneltetamento di Tiberio, e parte di Liuia; laquale da effo Tiberio non


'

era stata ancora isborfata: onde f egli haueffe cofi impiegati gli altri danari,

''

farebbe stato riputato magnanimo e liberale. Ma fece poi infinite fee in falta

tori, in cauali, ingladiatori, er in altre coe tali, nellequali furono conumati


, grandistimitheori, dimotr anco, che cio ei faceua pertemerit e leggerezza.

Percioche nel terzo anno non fi trou hauere alcuna parte de danari publici, e
cominci ad hauer biogno di molto. Hebbe imedefimi cotuminelle altre coe, e
fugrandiimo adultero hauendo fatto tor per forza una giouane, ch'era
arno. : stata poata a un cittadino, e fatte leuare altres da mariti molte donne, a tutte

le altre, fuorche una, port odio; laquale haurebbe fimilmente odiata, segli
foe uiuuto. Vero la madre, le forelle, er Antonia ua auola fece di molte
pietoe opere: e dipoi la medefima fuaauola, perche era stato da lei ripreo, co=
strine a uolontaria morte. Vs con tutte le fue forelle,e due ne confin in un'io=
la, percioche la terza era prima morta. E fece molte altre coe fomiglianti. Vi=
tuperando egli Tiberio, che fofje stato lufurioo emicidiale, gli altri stimando di
Ineostanza far coa,chegli aggradije fi mifero a uituperare piu liberamente ancora et ilmes
&

defimo. Dipoi fi uole a lodarlo er a celebrarlo; e pun coloro, che ne haueud=

***

I no detto male. Rimproueraua coloro,che di lui parlaffero male, crodiaua quei


che lo lodauano, come Juoi amici. Fece amazzar la maggior parte di coloro

che haueuanoincitato Tiberio contra il padre, lamadre, or i fuoi fatelli:bens


che dicefe di hauer loro perdonato, er abbruciate le lettereloro. Comand, che
Beftialita,

a lui, come a D i o, foero fabricati Tempi. E fe gli era dimandato alcuna


coa, fisdegnaua: e non gli effendo addimandato nulla, ne piu ne meno andaua in
colera. Alcune coe fi poneua a fare con grandiima pretezza, cr alcune altre

con molta tardit. E, fi come temerariamente conumauai danari; cofi ne accat=


tall

D 1 G Iov A N N I zoN AR A.

taua con uergognofi modi. Si dilettaua de gli adulatori, e di coloro, che gli di
ceffero il uero egualmente, er egualmente e gli dipiaceuano. Faceua punirmol
ti, che haueuano commei delitti, e molti ancora innocenti faceua morire. Ad
alcuni de fuoi amici affentiua fuor del douere, er ad alcuni altri faceua uergo=

gnae uituperi. Alhora adunque i Romani fi trouarono poti otto a cofi fatto
Imperadore, che i fatti di Tiberio, ancora che fceleratistimi e crudeliimi, era
no di tanto uinti dalle fceleraggini di Gaio, di quanto Auguto fumiglior Prencis
pediambedue. Percioche Tiberio comandaua, er in adempir lefue cupidigie ados
peraua l'opera di altrui. Ma Gaio obediua a Carrattierier a gladiatori, e fer
aiua a faltatorier ad altrihitrioni er huomini delle fcene. E fempre fi condus Apelle rest.

ceua eco uno Apelle, ilquale era ilmiglior recitator di Tragedie del uo tempo: :"***
onde egli, e gli altri priuatamente faceuano per loro autorit quelle coe, che fi=
mili huomini,hauendo licenza, ardicono di fare. E da prima egli era loro afrol=
tatore e fettatore, or ad alcunio fauoreggiaua, o era contrario. Dipoi fi mi
f anco a effer carrattiere, crand con i gladiatori nell'arena, e danz e recit
Tragedie. Vna fola uolta falut imaggioride Senatori, hauendogli fatti rauna
re a gran pezza di notte, come hauefje uoluto trattar di coa molto importante.
Nel medefimo anno, che morTiberio, adul al Senato cr all'ordine de caualie

ri, effendo in et di uenticinque anni, e fece trarre i prigioneri di prigione, le


uando uial'accue, che importauano in hauere offea la Maefi, abbruciando, coa
me ei diceua, gli fcritti opracio di Tiberio. Onde neueniualodato. Dipoitrata
t il Conolato, pigliando per collega Claudio Juozio. Percioche effendo egli Ca

ualiere,alhora primieramente fu fatto Senatore econolo,trouandofi in et di qua


ranta feianni.
Marco Sillano,
ilqualee per
preo
era che
statocon
in :
Sillae
di
grande
bonore, Adipiacendo
a Gaiofuofuocero,
per la uauirt,
la Tiberio
parentela,
efo lui haueua, gli fece tante ingiurie, e gli us tante uillanie, ch'egli fi amaz
z. E Gaio, rifiutando la fua figliuola, preeper moglie Cornelia Oretilla,
togliendola a Gaio Calfurnio fuo fofo nel far delle nozze, che egli feco cele
braua.,
egli foe
tale, fece
pure alcunefouenne
opere alodeuoli.
opere
lode
hauendo Ma
fattobenche
ammorzare
a foldati
un'incendio,
coloro, aPercioche
quali il uoli
di Gaio,
fuoco haueua fatto danno. E ridotto lordine de Caualieria un picciol numero,

eleffe in quello i piu degni, chefitrouduano in tuttele terre dell'Imperio, eritor


n al popolo la iuridition di creare i Magitrati; e fece altre coe tali, lequalipa
ragonando alle fue trititie, fi troueranno nulla. Percioche e facendo amazzar crudelii di

molti, era coa dura, che tanta moltitudine haueffe a perire, era affai piu du- 9".
ro, che in guifa gli piaceuano le ucciioni, che non fi poteua fatiar di uedere
ifargere il fangue humano. Percioche fu tanto crudele, chenon effendo una uol.

taicondannati molti, iquali erano poti a effer mangiati dalle betie, comand,
Hit, di Gio, Zonard.

21o

S E C O N D A P A R T E DEL L'HISTORIE

che alquanti de gli huomini della plebe, che stauano a uedere, ui foffero gettati:
adalquanti perche non potefjero gridar melamentarfi, fece prima cauar la lin=
gua. E molti altri, adducendo alcune colorate cagioni, fece amazzare per
Morte di uurparfi le facultloro. Et ancora la morte di Drufilla, ua forella, fu a mola

:::::: ticagione dimorire, laqualeeendo maritataa Marco Lepido da lui amato, fa


ceua altres copia al fatello. Et effendo ella morta, oltre agli altri bonoriladei,

10

Lolia

fic Poco dipoipree per moglie Lolia Paolina, sforzando ilmarito a foars
gliela,per non peccar contra le leggi, fe ei l'hauefje menataenza poarla. Veggen
do una uolta fango innanzi alla loggia del uo palagio, ordin ch'ei foe tratto
nelle uete degli Edili, e di coloro, che haueuano il carico di tener nette le strade,

vepadano Era alhora Edile Vepaiano. Ilquale dipoi hauendo tornato l'Imperio a tran=

"*

quillit, che trou turbato; e confuo, er adornatolo fommamente; stimaua


f, che cio non foffe stato fatto enza prouidenza degl'Iddij: ma, che la cita
t gli foffe stata data da Gaio per correggere i uitij. Le ucciioni, che egli fas
ceua fare, erano enza fine:e'l fuo dominio altro non era, che uno eercitio di
boia: e fi come in niuna cofa cercaua di farfi grato alla plebe,cofiera grandemena
te da lei odiato. Et oltre a molti altri detti e fatti di lei, che gli dipiaceuano,

caloshiama quetogliera moletiino,chelpopolo otto preteto d'honorarlo,lo chiamaua gio

::::::: uane Auguto: percioche stimaua,che non glifoedilodeildire, chegouane bao

giouane

- -

ug::: ueffe l'Imperio; ma piutosto un biofimarlo, che in figiouahile et tenee il fres


no d'un fi grande Imperio. Accattaua danari in qualunque modo, prendendo dia
uerfe occaioni di guadagnare, ne era huomo, ne donna, che fuggie la morte, a
qualche grandiima condannagione. E e pure laciaua uiuere alcuno per la uecs
chiezza, chiamandogli padri, madri, zij, crauoli, godeua i beni loro, uiuens

:::*" do esti ancora, e dopo morte fi faceua loro berede. Effendogli uenuto capriccio
di uoler carreggiare e caualcare etiandio in mare,occup con un ponte quello stret

to dimare, che fra Pozzuolo e Baia. Queto luogo dirimpetto alla citt,
lontano da leiuentiei stadij. A fotener queto ponte effendo parte fabricate a
pota naui, e parte fatteuicondurre, ne egu una gran caretia e fame per tutta
Italia, e fetialmente in Roma. Et egli, mettendofi, come diceua , indo/jo la
creanza di corazza di Aleandro, e di fopra una ueta da foldato di feta, e di colore di

"" porpora, eradorna di molto oro, e di molte gemme d'India, con lafada a fians
chi,e con lo cudo al braccio, e con una corona in teta di quercia,con molta fetta
entr nella citt,com'egli hauefje ad andar contrai nimici,congrandiimo numero
di Caualieri e di pedoni: e di altre coffatte coe in un parlamento al popolo glo=
riandofi,motr difarfi beffe di Dario,e di Sere,che con un ponte hauefje egli oca

cupato maggioripatio di mare di quello,che haueuano fattoei, o geto ponte an


cora apport a molticagioni dimorte. Percioche effendogli
farla

-;

ffiderG

ID I G I O V A N I ZON AR A .

2 1 1

hendere unainfinita quantit di danari, fece accuareer amazzar molli innocen


ti, ualendofi de loro beni. Onde Giunio Prico Pretore, accuato falamente di

altro, ma fatto morire per effer credutoricco, Gaio, come intee,ch'egli non ha
ueua cofa alcuna , per cui foe leuato di uita, diffe : cotui m'ha ingannato, po= , ,
tendo rimaner uino. Ma trouandofi Domitio Afro poto in queto pericolo, mi= ,,

rabilmente ne riuc faluo. Percioche bauendo Gaio in senato letta contra di lui :"
una lunga oratione (perciocheegli firiputaua di uincertuttigli Oratori, e pro= " "
curaua di laciarfi a dietro Domitio, ch'era huomo eloquentiimo) egli non gli

ripoe alcuna coa, ne fi difefe; ma dimotr di marauigliarfi e di stupire della


fia eloquenza, e fi uole a pregarlo er a upplicarlo, affermando, ch'egli lote=
meua piu, come oratore, che, come Ceare. Ilche ommamente piacendogli, e

tenendoper fermo, che Domitio foje rimao uinto dalla forza della ua elo=
quenza, acquet l'ira. Effendo dipoiandato in Francia per chetare ilmouimen=
to de celti, a nimicinon fece alcun danno, ma affiffe grandemente i foldati, i
confederati, e cittadini. Et auedendofi un giorno, che giuocando a dadi gli era
mancato il danaio, dimand che gli foero dati in icritto alcuni nomi de Francefi,
cr ordinando, che foero amazzati i piu ricchi, uolgendofi a quegli, che feco
giuocauano, diffe, comefate uoi delle uotre poche dramme ? Io fra tanto ho rac
colto un milione di fetertij. Inguia faceua temerariamente ogni cofa: che fece Morte di
morire quel Lepido, che era uo inamorato, amante, e marito di Drufilla; a cui
concedeuai maggiori honori, egli haueua promeo dilafciarlo fuo fucceore nel=
l'Imperio, e le fue forelle, come da lui corrotte, confin, come s' detto,nell'Ios
le del Ponto, e fece altre coe tali. Dipoi Paolina, effendogli ella rincreciuta e
uenuta a noia, rifiutandola fotto preteto, ch'ella non figliaua, pree per mo=

glie Milonia celonia: con cui prima era giaciuto, e perche ella era grauida, :"*
accioche gli nafteffe un fanciullo di trentagiorni. I Romani adunque turb4= ""
ti, parte da quete coe, e parte per le fee accue per coloro, che erano sta=
ti uccifi per l'amicitia, che esti haueuano con le forelle, attendeuano, che la
fua crudelt e le fue cupidigie doueffero crefcere, e egli piu a lungo teneffel'Im- Morte
... di To
perio. Fra tanto facendo egli uenire in Roma Tolomeo, figliuolo di Giuba, lo :
fece amazzar per le fue ricchezze. In queto fuomodo di uiuere, non poteua ef=
-

|-

|-

- *

fer, che non fi faceero congiure contra di lui; er egli le dicouere. E fatto
metter le mania doo a Cereale, el fuo figliuolo Papinio, gli fece porre al mar
torio. E non dicendo Papinio cofa alcuna, promettendogli la uita, lo perfuae
a nominare alcuno, ouero o falfo, ch'egli diceffe. E lui fubito, e gli altri alla fua

preenza fece uccidere: e facendo amazzare uno, uolle, chel padre fi trouaffe a
wedere la morte del figliuolo: ilquale pregandolo, che gli foe conceduto dipos

terfi nacondergliocchi, fece amazzar lui ancora. Cotuiadunque effendo po=


oo

2. i 2

se co N D A PART E D E L L'H'Isr o R I E

sto in queto pericolo, fine di effere uno de congiurati, spromettendo di appales


fargli altri, nomin gli amici di Gaio, e coloro, che erano a punto minitri delle
fue libidini. E farebbe stato cagion della morte di molti, fe egliincolpindo anco
1:' Califio e Cefonia: non hauefje perduta la denza onde egli fu morto: ma
::::::: queto fatto apport ancora la morte di Gaio. Percioche chiamando da parte i

Capitanie Callito, diffe: uoi fiete tre, er io fono uno: io nudo, e uoi armati.
Onde fe m'hauete in odio, e mi uolete uccidere, uccidetemi. Da quel tempo in
poi stimando, ch'eglino l'odiaffero, e dipiacefero loro i fuoi fatti, portaua al
fianco la pada, trouandofiancora nella citt: e quegli, de quali haueua alcun
fopetto,faceua infieme diuenir nimici, accioche contra lui non fi uniffero parlans
do con ciacuno, come gli foe stato fedeliimo, infino a tanto, che eglino com=
prea la fua intentione, lo diedero a congiurati. Effendo i Senatori in paura per
*bg alcuni, che non erano stati condamnati, un certo Prothogene,minitro de piucru
deli comandamenti di Gaio, effendo uato di portar feco due libricciuoli, l'uno de
-

cenene e quali fi chiamaua pada, e l'altro pugnale, effendo entrato in Senato, ciacuno:
:ale di porgendogli la mano, riguardando egli con bruto uio Scribonio Proclo, diffe,

********etu prendiardimento di jalutarmi, effendo cofinimico all'Imperadore: Lequali


parole dagli altri intee, fecero in pezzi quel Senatore. Di che prendendo Gaio
piacere, diffe, ch'eo era racconciliato col Senato. Ora effendogli tutti adulato=
ri, cr alcuni chiamandolo Heroo, Cr altri D i o, cadde in una gran pazzia :
percioche prima uoleua effer riputato duanzarla conditione dell'huomo; e diceua,
ch'era Gioue, e che egli prendeua amoroo piacer con la Luna; e per quetacagios
ne fetialmente affermaua, che egli ufua con le forelle, e prendeuale perone di
caio g mu. tuttigli Dei, e di tuttele Dee. Si faceua Giunone, Diana, e Venere; e mutan=

:loli g do i nomi, mutaua anco habito. Onde alcune uolte eglifi uedeua effeminato,res
cando in mano un uafo dabere, el Tiro; altra uolta fi uetiua da buono forte,
|-

adornandoi della mazza di Hercole, e della pelle del Leone. Alcune uolte era

sbarbato, e quando con barba, teneua il Tridente, e uibrauail fulmine, e motra=


ua anco di effer la Vergine cacciatrice. E da capo rappreentaua geti, cr habitus

dine difemina, con ogni conditione a quel felfo appartenente cofia pieno, che p4=
reua,ch'e'uoleje effer riputato piutoto ogn'altra coa, fuor che huomo et Impera
Liens di dore. Sedendo adunque un giorno in habito di Gioue,nel piu alto Tribunale,a dar
Gallo,
ragione, un certo detto Gallo, ueggendolo afe ne rije. E dimandato da lui, quel=

lo, cheigli pareua, ripoe, una gran pazzia: n perci ei gli fece alcun diia=
cere, percioche effendo cotuifarto, ei non ne tenne conto. Pochi alut : cr a
mano, o il piede, perche ei l'adorafa

...,: Senatori porgeua la

:::::::: fero. Et adulandogli tutti, diffe una uolta a Lucio Vitellio, ilquale era buomo

:" nobile e prudente, che egli huucuaafar conla Luna; egli dimand, eegli lob4=
-

|-

DI : G I VA N I Z O N AR A ,

: 2

= 1;

seua ueduto congiungerfi con queta Dea. Et egli abbaffindogli occhi a terra, a
guia di marauiglioo, con baja e tremante uoce fioe, Auoi Dj Signore e le
cito, che ui riguardiate l'un l'altro. Ora uenne Gaio in tanta pazzia, ch'egli
ordin in Mileto a gli Afiani, che gli fabricaero un tempio. Sono ancora bog

gidi in Roma due Tempialui fatti. De i quali l'uno eglififecefabricar nel Palatino: l'altro gli fu dal Senato ordinato credificato. Garriua con Gioue, ch'egli
bauefje occupato innanzia lui il Campidoglio. Mand le fue statue in tutte le

partdel mondo, comandando, chelleforo adorate. Fece il Tempio di Geru= ::::::::


falemme
fuoGiueppe
Tempio,cioe tacque
uolle, nelle
ch'effofue
fi chiamae
Gioue:
Gl
ancora che
Antichit:dele nuouo
queta Gaio
coafuillutre
principal
ca= :utte
,
gione della ribellion de Giudei. Elefe molti Sacerdoti, c'egli acrific a fe fie
fo. Peruia di certemachine moje tuoni e fulgori, uolendo ribattere i celeti. .
Contra i fulmini traffe pietre, uurpando quel detto di Homero ; o togli me,

ouero io torr te... sotto queto Imperadore cadde Pilato in tante mierie, che pre

mendolo lauendettadiuina, fi sforzato a uolger le mani contrae steo. Pocia :::::"


adanque, cheeglifu stimolato da ogniforte difurore (percioche raccontarfi ogni
coa fenza molte parole uane,e gran noia non fi puo) congiurarono contra di lui
Caio, Cherea, e Cornelio Sabino: emolti altrianchora ; e quello, chefi tratta= e6
ua, non eraneanco nacoo a fuoi famigliari; e quelli, i quali non erano nella

congiura, non appalefarono punto il trattato. Fu afaltato, mentre egli staua a


uedere, anziera parte de igiuochi. Percioche Cherea e Sabino, quantunque non
potefero piu fofferire le fue celeraggini, non dimeno stettero enza fare effet
to ueruno cinquegiorni. Ma uolendo il medefino Gaio fare ancora egli i foliti
*- *

giuochi, e recitar Tragedie, eper queto hauendo fatto bandir tre altri giorni
dicerta
fete,stretta
cotoro
appotarono,
ch'egliEffendo
uc deleglicaduto
Theatro, ine togliendolo
in mezo d?
in
uia,
lo amazzarono.
terra, miun dicoloro,
che fi trouarono preenti, fi poteronoritenere di non colpirlo ancora cofi morto.
Fu ancofubitamente amazzata la moglie,e la figliuola. Hauendo fatto egli le co=
feopra dette tre anni, nouemef, er otto giorni, conobbe in fatto, chei non era
D 1 o. Intefafi la fua morte, ella a pochi pianto, er a tuttiletitia apport, ri=
cordandofi di quelfuo motto, che egli alcuna uolta, quando era irato, foleua dire:
voleffe D i o, chel popolo Romano haueffe un folo collo : & alhoragli fu ri
fpoto da effo popolo: Tu hai un folo collo, e noi molte mani. Alcuni pochidi=
forrendo per la Citt, e per uia di tumulto, dimandando con alta uoce, chi haue=

ua uccio Gaio, Valerio Afiatico, che era stato confolo, falendofopra un luogo oi::
alto, diffe: voleffe D i o, cheio l'hauei ammazzato. Dalle quali parole cos
loro fauentati, ceffarono iltumulto.
-

--

Hist di Gio zonara.

oo i

* 14.

s E co N D A PARTE DEL L'HISTORIE


I M TP E R I O DI C L A V D I O.

: C c r s o g A ro, e ridottofiil Senato nel Campidoglio,


lodando alcuni la Republica popolare; altri lafignoria de'
Re, ev effendo i pareri diuerfi,fra tanto alcuni foldati
|facendo impeto nel palagio per cagion dirubare, troud=
rono Claudio, che fi staua appia tato in certo luogo di
#:|quello, e tiratolofuori, non a pendolchi e foe, e dipoi
::=#E=~} conociutolo, lofalutarono Imperadore: e portatolo agli
alloggiamenti,tutti dicomun uolere gli diedero l'Imperio, tra perche egli era della
stirpe de Ceari, e perche ueniua tenuto huomo pietofo. Percioche ancora che egli

ricuaffe,e non uolee acconentire: non dimeno, quanto piu eglifi motraua a ci
contrario, e fi opponeualoro, tantopiu i oldatifi ricaldauano, e contendeuano
dinon riceuer da altri Imperadore,ma di darlo ei a tutti.Onde contrafua uoglia,
fi come ei dimotraud,fipieg alle uoglie loro. Ma i Conolie i Senatori,come beba
bero nuoua, che gia l'Imperio era stato occupato, e ancora il confermarono. In
tal guifa Tiberio Claudio Nerone Germanico, Nipote di Liuia per Druo, ottens

me l'Imperio in et di cinquanta anni. Fu d'ingegno, che non meritaua di effere


ifrezzato, e fi bene introdotto nelle dicipline, che compoe alcuni libri. Ma
non era molto fano, er era stato duezzo a obedire afemine craferui, e da fana

ciullezza nelle infermit, e con gran paura alleuato: e di qui fine di effer di piu
femplici e dioluti cotumi, di quello, che nel uero era: il che confe in Senato:
et hauendo menatalungo tempofua uita con Liuiaua duola,econ Antonia fuams
dre, e con i liberti, non dimotr effetto alcuno degno d'huomo nobile. Tentaa
rono le donne e i liberti, mentre egli staua ne conuiti, e ne diletti amorofi, de"

quali non fi poteua fatiargiamai, di ammazzarlo. Appreo queto fu timido


E benche (per rifiringer le molte coe)foe tale: non dimeno fece parecchie co
fe buone, quando laciandoquetiuitij da parte, haueuala mentefana : Non am=
d in senato toto, ma dopo trentagiorni ; f per la ucciion di Gaio fbauentato.
come, perche il Senato haueua nominati alcuni piu degni dell'Imperio di lui.
Tenendo egli intorno allaua perona buona er accurata guardia in tutte le coe

foleua far cercar tutti coloro, che ueniuano aparlarfeco, fe ebaueffero alcun

pugnale; e, quando faceua conuito, empre ui faceua uenire i oldati; ilche fi


fece ancora dipoi. Mailcercar delle armi fu leuato da Vepaiano. Cherea er
alcuni altri fece uccidere, non per uendetta della morte di Gaio, ma per f4 f=
curt. Sabino da e steo fi amazz, stimando coa indegna, cheffendo stato

ucciocherea, egli rimanee in uita. Agrippina e Giulia,Jorelle di gris


; } **

Cl7l4IN0

z - DI GIOV A N N I zoN A R.A.

21s

chiam dall'efiglio, facendo loro retituireilor beni. In quetaforma tratt tutti


gli altri, che erano sbanditi. Inuetig con molta diligenza fopra coloro, che
erano in prigione ; e quegli, che erano stati potia torto, laci andare; e quel=
li, che haueuano commeo alcun delitto, fece morire. Iueleni, de quali nefer=
batoidi Gaio fu trouata una gran copia, er i libricciuoli di Prothogene, il quale
etiandio fece morire, abbruci. E trouatifigli critti, che Gaio affermaua di
hauere abbrucciati,glifece uedere al Senato: e pocia gli arfe. Volendo il Sena=
tofare un decreto, per il quale notafe Gaio d'infamia e diuituperio, egli queto
non permife. Et una notte fece leuar uia tutte lefue statue; e cancell le coe, che
ilmedefimo haueua malfatto, o egli perfua cagione. Rifiut, chefe ne facees
ro a lui; e uiet, chefe gli facrificae, o adoraje la ua imagine. Fece molte
altre coe fimili amodetamente,
buon'animo,
non fintamente.
fue sobriet
a
figliuolemarit
Lucio Sillano,e edil'altra
a Gneoe Pompeo
Magno, Vna
enzadelle
molta
Claudio,
pompa: nei medefinigiorni diederagione, crand in Senato.. Oltre a cio le
uandofi in piedi i Conoli per fauellargli, fi leu ancora egli, e uicendeuolmente
and lor contra. E uie la piu parte a cotume dipriuato, cr all'uanza Greca.

. ::

Intorno aldanaiofimotr marauiglioo. Percioche non uolle, chefe gli offeri= claudio k;
fe argento, come fi faceua otto Auguto: euiet di effer fatto herede daueruno, che parenti hauefje. I beni, che erano stati publicatifotto di Tiberio, e di
Gaio, o fece retituire ai loropojeditori, fe e' uiueuano, o dare a loro figliuoli.
Ritorn fimilmente a molti i Prencipati, e le prouincie tolte loro da Gaio: e fece
altre coe tali, per le quali acquifi loda. Ma da fuoi figliuoli, e dalla moglie
Mefjalina fi fecero di molte coe,da quete diimiglianti. Effendo la citt op=
prea dagrandistima caretia, non folole fouuenne alhora, ma prouide anco per
lauenire:percioche non hauendo i Romani altro frumento, che quello, che era

:
-

loro portato altronde, effendo il terreno, ch alla bocca del Teuere, di qualit,
che non ui fi poteua arriuar ficuramente, ne haueua commodi porti, onde poco
giouaua loro di hauer l'Imperio di mare, percioche nel tempo del uerno, non ui fi
poteua condurre ueruna coa: Confiderando egli queto, uifecefare un porto; il

quale riuc opra degna della grandezza dell'animo, e dell'Imperio de Romani. Peri da

ofieffendo modeto in tutte le coe, natogli un figliuolo, ilquale alhorafu chia- :::::::
mato Claudio Tiberio Germanico, e dipoifu cognominato Britannico, non uolle "".
nepiun meno uare alcuna pompa; ne permie, ch'eglifoe chiamato Auguto,
n Mealina Auguta. Dilettauafi grandemente de giuochi de gladiatori: iquali claudio,per
ueder gli ab
bordinando Jeo, molti, che erano condamnati alla morte per diuerfi misfatti,ri= battimenti .
maneuano morti. In quetaguia auezzandofi al fangue or alle ucciioni, compiu : :
ageuolezza fu fointo afare uccidere altrui. Furono di ci cagione i Ceari, e
ar' useidege

Mfalina:iqualicome diiderauamolamorte di alcuno, mettendo di lui aclaudio :


----

|-

iiij

2 1 6.

s E c o N D A PARTE DEL L'HIs T o R I E

paura, haueuano licenza difar quello, chelor pareua. Effendo egli peo altini,
prouio perduto di animo, ordinando in una ubita tema, che fi amazzaffero al-:

::::::

i
oaleto,
Arria.

cuni, pocia ritornando in fe stefjo, e ricouerando la mentefana, fe ne doleua pen


tendofi di quel fatto. Lequaicoe facendo egli, er hauendo i Romanipocabuo
na peranza di lui, da Annio Vinciano, e da altri gli fu fatta una congiura: il
quale fu cagione, che Furio Camillo Scriboniano, gouernatore in Dalmatia, gli
ribellaje. Ma, ion trouando cotul i foldati obedienti, amazz fe stefjo. Onde
claudio, benche fofje talmente fauentat, ch'ei uoleje cedergli l'Imperio, come
intee la fua morte, ripigli animo, e premiando i foldati con danari e con altre
coe, trouando molti, che trattauano contra di lui, glifece morire. E Vinciano e
molti altri fi amazzarono. Percioche Mealina, e Narcifo, inieme con altri:
fuoi liberti, hauendo queta occaione, non laciarono a dietro ueruna forte di
crudelt. Onde furono fattimorir molti huominie molte donne innocenti; er
alcuni anco, che erano nocentistimi per danari, oper fauore furono aoluti. Ef:
fendo Galeo Liberto di Camillo dimandato da Narcio in Senato quello, che egli
haurebbe fatto; fe Camillo foffe statc Imperadore, rioe, ch'egli faria stato
cheto e tacito dietro lefue falle. Arria moglie di Cecinna Conolo, la quale era
molto amica e dometica di Mealina, non uolle rimanere in uita dopo la morte

del marito; e temendo egli quel uarco horribile di abandonar la uita, ella lo cona
fort, er ferendofiil petto con un pugnale, lo pore almarito, egli diffe: ecco,
che io m'ho ferita, e non midolgo. Per il qual fatto ambi furono ladati. Ma

Claudio era tanto pronto afupplicij, che diede, come perfegno ditromba, a fola

**

dati queto uero,


Degno morir, chiprimamoffe larme.
Ora Meffalina, e i fuoi liberti inguia uendeuano e poneuano all'incanta tutte le
Matignit di coe della Republica, l'epeditioni, le prefeture, e gli altri Magitrati, chemella,
-

* *

"*" penuria di tutte le coe, che erano da uendere, lo steo claudio era cotretto, ea
dendofopra il Tribunale, di ordinare i precij. Hauendo Aulo Plancio, che era
andato con eercito in Bretagna, riceuute alcune rotte, edatenea nimici, & auia
foggiogita. fato Claudio dello stato, in che fi trouduano le coe, dando egli il carico a Vitel=
lio, che era fuo collega nel conolato, di ogni maneggio, effo con maggiore efer=
Bretagna

* cito, e con elefantiper l'Oceano nauigando a quell'Iola, conle altre legioni affal
t i Barbari: euintigli, e prea la loro principale citt, ritorn a Roma, mana,
dandouiinanzi Magno e Sillano con le nuoue della uittoria. La quale intefa, il
Senato diede a lui eral figliuolo il cognome di Britannico, e molti altri honori.
Adulterij di
Mestalina. Auenne, che effendo Mefjalina inuaghita d'un faltatore detto Mnetere, non po=
-:*

tendone per udi preghi, n dipromeje indurlo allefueuoglie, fece, che Claus

dio, come dlalo


solistadeptrareinaire st,gtimpest, cheitosteistinguas

lunque
-

: :

b 1 G I o V A NN i zoN R.

:? . .

lanque coa. cofiegli us con effo lei, come che l'Imperadore gli haueffe queto <
comandato. El fimile prendendo ella ardire difir con molti altri, a gli adulteri
fi motraua liberaliima del uo corpo, come chel marito foe conapeuole, o
uero la fut lafciuia tenefje gli occhi ferrati. E, perche Vinicio non uolle accon= Morte di vi
fentirgli, lo leu di aita colueleno. Queta lorferuit fotto una femina eifioi"
Liberti, i Romani non poteuano tolerare. Ileguente anno, il quale fu dalla edia
fication della Citt ottocento, effendo Claudio fatto Conolo laterza uolta, fece
con molta fretta uenire a lui un detto Gallo, ch'era dell'ordine Senatorio, er era
andato a Carthagine, e promettendogli di legarlo in ceppi d'oro, dandogli un Ma
gitrato, fece, che non fi partiffe. Effendogli una uolta dicouerta certa congiu=
ra, frezz colui, chefa accuato: nefacendo di lui alcuna stima, diffe : che non , ,
era da faruendetta d'un pulice, come fi dourebbe fare d'una gran betia. Ora , ,
fece morire egli molti altri per le imputationi fatteloro da Mefjalint, er Aiatia
co, e Magno fitogenera: quello per cagion delle fue ricchezze, e queto per la.

stanobilt e gloria; benchefojero condannati per altre accue, Effendo molti : *


erui amalati, fattigettar da padroni alla strada, egli tutti coloro, che riana-
rono, ordin, che foerofranchi. Non fotenne, che foe conceduto ueruno .
honore al nipotenato di Antonia fut figliuola, e di Cornelio Fauto Silla, a cui * ***
ella fu data permoglie dopo la ucciione di Magno. Ma quanto egli ufaua nelle
fue operationi maggior modetia, tanto piu Mealina ei fuoi liberti fi portlt=|
no immodetamente: de quali tre principalmente haueuana diuio il podere.
Callitio era fopra alle condemnagoni : Narcio era cancelliere, onde portaua il Gallistio.
pugnale, ePallantehaueua cura de beni, che fi conficauano. Ora Mefjalina non ,
rimanendo contenta ditanti adulterij, uolle anco hauer molti mariti: e fi farebbe
maritataa tuttiifuoi amanti, fe non foje stato, che effendo colta nelle prime
nozze, le conuenne perire. Perciocbe acconentendo con effo lei tutti i Cefari,
ogni cofafifaceua di comun parere. Ma hauendo fatto amazzar per fale op= s , x >

poitioni Polibio, benche hauefje ancora con lui uato carnalmente, non effendo".
alcuno, che piu inslei fi fidaffe, abandonata dall'amor di tutti, ella abandon
etiandio la uita. Percioche hauendo prefo per marito Gaio Silio, figliuolo di Sia
lio amazzato da Tiberio, celebr le nozze con bello e magnifico conuito, e gli

don alcune regali cae, nelle quali haueua ridotti i piu precifi adornamenti di
Claudio:e finalmente l'ordino Conolo.: Lequali coe, come che elle foffero noa
te a tutti, erano nacoe a Claudio. Ma trauandoi una uolta Claudio affente, e
da lei lontano, Narcio peruia delle concubinegli fece intendere il tutto. La onde

ritornato egliaRoma, fece amazzar Mnetere, emolti altri. Dipoi fattamo- :


rire ancora la medeima Mealina, prefe, indotto da fuoi liberti, per moglie

Aggiepina,figliuoladelfatello; perche ella hauena un figliuolo, detto Domis

2 1 8:

SE C O N D A P A R T E

D E L L'HIST O R I E

tio, quai fanciullo, il quale alleuauano in iperanza dell'Imperio, accioche Bria


tannico non facee loroportar la pena della morte della madre, uccia per opera
loro. Ora effendo ordinate le nozze, temendo Sillano, ilquale era bonorato da
Claudio, come da bene, e parimente ottaula ua figliuola maritata a Sillano, gi

hauendo prima detinato Domitio, figliuolo di Agrippina, perfuaero Cludio 4.


fare uccider Sillano: come quello, chauee congiurato contra di lui. Il chefat=
to, Vitellio propoe in Senato, che era a bene della Republica, che Claudio prena,
Claudi
pre
defje
moglie: e diffe, che farebbe stato apropoito Agrippina; e cofi egli fu ca
de per moe ;
:::::::igione,
che fi diterminaffero
quete nozze.
talguia
andarono idiSenatori
D
molta pretezza
a trouar Claudio;
e motrInegli
sforzatamente
riceuerecon
il
-

maritaggio; eendo fatto dal Senato un decreto, che fi poteero prender per
moglile figliuole de fratelli : il che prima era uietato. Formite le nozze, la
donna, che era aftutistima, ridue Claudio, come a giurare nelle fue paro=
le ; e fi fece amici gli amici di lui, parte per paura, e parte per benefici.
Finalmente fece alleuar Britannico, uo figliatro, fecondo il cotume de plebei
pemilie a (perciochel'altro era morto) e Domitio ordingenero di Claudio, e dipoilo fe=
" fare anco Ceare. Ilche fatto, come doueua falire all'Imperio, glidiedeper
* Maetro Seneca. Raun infinite ricchezze, ne tralaciandoalcunaminima occaios
ne di far danari, fece morire anco molti per cagion di danari. Fece fimilmente
per cagion digelofia amazzar di molte donne: come Lollia Paolina: la cui teta,
effendogli recata innanzi, e nen la conocendo, le apere con le proprie mani la

bocca, peruedere identi, a i quali haueua poto mente, che erano egualie bellistia
mi. Dopo queto Claudio chiam Agrippina Auguta; el uo figliuolo adottats
to, lo nom, Tiberio Claudio Nerone, Druo, Germanico e Ceare, non fi tur=
bando, che in quel giorno fu ueduto ardere il cielo. Dipoigli diede per moglie
Ottauia ua figliuola, adottata in altra famiglia, affine, che non pareffe,ch'egli
cauersia. congiungefje infieme fratello e forella. Agrippina ancoramand in efiglio Cals
"
furnia, una delle primiere matrone Romane, ouero, come fi dice, la fece uccis
dere: perche Claudio s'era marauigliato della fua bellezza, er baueuala lodata.

::* Il giorno, che Nerone (che queto nome quai preo per principale) prefelauea
::::sta dahuomo, fu in moltiluoghiiltremuoto, elanotte quai tutti comunemente
..

hebbero paura. Crecendo le forze di Nerone, di Britannico, ilquale non haue


ua alcuno honore, non fi faceua stima: i fuoi minitri da Agrippina parte fac=
ciati, e parte fatti morire. Ma Soficio, a cui era stata imposta la curadi alleuar
lo, e di diciplinarlo, come haueffecercato di leuar diuita Nerone, fu uccio. Ne
fotenne, che Britannico potefje praticar con gli amici, ne uiuer col padre,ne ucia
re in publico. Cofiei non dubbio, che potefje ogni cofa, fignoreggiando a Clau=

dio, creffendo Pallante e Narcio fuoi amici. Percioche Callithio , che poteus
/

plw

* * * C D I ; GIOVAN N I ZO NARA ,

tiu ditutti, eragia morto: Gli Astrologi furono alboracacciati ditutta Italia. ::
e puniti coloro, che dimandauano loro configlio. Fu preo un certo Caratalo, caratais.
ch'era Prencipe de Barbari: ilqualemenato a Roma, ottenne da Claudio perdono.
Effendo licentiato, er hauendo egli ueduto la nobilt e grandezza di Roma, diffe,

come e egli poibile, che hauendo uoi cofi alti e magnificiedifici, diiderate an=
co le notri picciole cafe : Gaio trattando Giulio Gallico certa caua, lo fece get=
tar nel Teuere. Contra cui Domitio Afo, che era il migliore auocato di quella ::
et, us un motto molto faceto. Percioche un certo abandonato da Gallico, ri=
correndo al fuopatrocinio, diffe, chi e colui, cheti ha detto, ch'io famiglior
natatore, che non fu colui? Dopo queto, effendo Claudio amalato, Nerone,
entrato in Senato, propoe, che fi uotafe di fare i giuochi, segli guariffe.
Percioche
Agrippina
fi affaticaua
tuttefucceore
le uie, che
Nerone acquitaffe
il fas grippaa.
: 4
uore del popolo,e
fofje
stimato egliperolo
dell'Imperio.
Onde procac=
ci, che fi promettefero da Neroneigiuochi Circefi, de quali i Romani princi=
palmente fi dilettauano, per la falute di Claudio; e facendo a pota leuar tumula
to per cagion dellauendita del pane, indue Claudio a fare intendere alpopolo
per publico decreto, er al Senato per uia dilettere, che fe auenie la ua morte,
Nerone era hoggimai atto algouerno dell'Imperio. Ondeegli era perluigiagran
de er honorato: ma intorno a Britannico la maggior parte non apeua,s'egli fof.
fe uiuo, egli altri per la fama farfa da Agrippina, ua matrigna,lo riputauano
da pocoelumatico. Effendo Claudio rifanato, Nerone fece fare igiuochi magnis
ficamente. Intorno aqueto tempo pree Ottauia per moglie, in modo, che anco
perqueto pareua, choggimai egli foffe in et di huomo. Ora tutto che foe

conceduto ad Agrippina tutto quello, che haueua hauuto Liuia, crancora di piu:..
mongliparue questo a batanza feella non haueua ugual fignoria con Claudio .
nell'Imperio: er effendo auenuto un grande incendio nella citt, and con lui in .
publico per rimediarui. Claudio adunque effendo offeo da quelle coe, lequali ins..
tee, che da leia dietro erano state fatte, arendogli, ch'elle nanf-doueffero..

opportare, ma fenar la donna glicadde in animo di dar la ueta dahugmoaBrie

...

tannico, or ordinarlo per facceore. Laqual ua deliberatione conociuta da


Agrippina, ella deliber di leuarlo diuita colueleno prima, che queto facee.
llche per la paura, che del continouo haueua Claudio, e perla diligenza,che tut=

tii Prencipipongono nel mangarepercagione di conferuar la lor uita, effendo ::::::


a leimalageuole, eleffe incio topra di Locuta, laquale per cofi fatto misfatto di : son ::

festo era stata pre, cofieianelen alcuni funghidunaqualit di toco morta. : ""
limo: er ella mangi degli altri, porgendogli innunzi il maggiore e piu bello,

come quello, che era duelenato. In queto modo egli ingannato, effendo portato
tia dal comuito, come foe (nella guia, che altre uoltegliera auenuto) ebbros

*2o

S E CON DA 'PARTE DELLHIST ORIE

Morte di e ripieno di fouerchio cibo fu poto nel letto: oue la notte operandailueleno, f

" mor, hanendo immantinente perduto tufo della lingua e delle orecchie. vije
fettanta tre anni, due mefi, e tredici giorni: e tenne l'Imperio tredici anni, otto
mefi, e uenti giorni. Queto fece Agrippina, effendo andato Narcifo in cant
Narsio fe, pagna apigliar le acque calde, per alleggiar le doglie della podagra: percioche,
*-

::: * oue egli fi foetronato preente; non haurebbepotuto fare alcuno di fimili ef.
*:"*" fettitanto era egli accurato guardiano del uo padrone. Ma effendo morto clau

dio, ubito egli hebbe la morte, tutto che hauefje tenuto fi gran podet. Ma

prima, che egli foffe amazzato, fece un bel fatto. Percioche abbrucile egre
te lettere diclaudiocritte contra Agrippina er altri ; lequali fi come quello, che era fito cancelliere, haueua tutte apprejo di lui. E fu uccio preo la epoltura
di Mefalina: ilche fatto a cao, parue, che dueniffe per fua uendetta. si uide
|-

una cometa per lunghiimo tempo: elo stendardo della guardia pieno digocciole
di fangue, e fulminato dal cielo. Auennero ancora altre nouit, lequali erano

"*"

tenute egnali della morte di Claudio. Sotto queto Prencipe fi trou Theuda,
dicui fa mentione SanLucanegli Atti degli Apotoli, e Giueppenellibro x 1 x

delle fue antichit criue,ch'egli fu uno ingannatore, ilquale fu fedutore dimol


ti, infino che Fado procurator di Giudea, mandando una banda de Cauallitagli
a pezzi molti de fuoi feguaci, molti ne pree, eralfiftefjo Theuda fece tagliar
*""g lateta. Simon Mago ancora, mentre che Claudio teneua l'Imperio, conuerando
in Roma, molti ingarinando con i fuoi falfi miracoli, gli tir alla fuafetta. Il

Fado,

... si che dichiara Giutino Filoofo e martire in difestdeilanotrareligione ad Antoni


in ns. no con queste parole. Dopo chel Signore acee nelcielo, iDemoni indufero al
cuni huominia chiamatfi Dii; iquali in modo non fono da noi facciati, che an=
cora gli hauete in honore. Del cui numero fu Simone Samaritano d'un uillaggio
detto Gilta. Ilquale hauendo otto Claudio dimotro alcuni miracoli fatti per

opera del Demonio, nella uotra Imperadrice citt di Roma fu hauto per Dro:

'egli fu conceHuta una statua fri fiume del Teuere fra due ponti ; nella quale
saa pietro.fcritto in strigua Romana; A S1 wo se d i o sant d. Pietro ancorain Roma

fotto claudio farfe predicando alcuni femi del tetimonio dellanotra falute: a
cui credettero molti Romani : e tanto furono prefi dalla dottrina del Prencipe de

gli Apotoli, che non contentidelle fue fole parole, pregarono Marco Apotolo,
compagno di Pietro, che criueffe le predicationi di quel grande huomo, e capo

degli Apotoli: e furono cagione, che fi friueffe, come dice Euebio, il Vanges
lo di San Marco,

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DI GIOV A N N I ZO NA R .
1 M P E R I O

D I

2 3 4

N E R. O N E.

! di ita,

Nerone fuo figliuolo adottiuo, per opera della madre


Agrippina acquit l'Imperio, isquarciando il tetamento
di Claudio, e rimouendo Britannico, ilquale legitimo fi=
: gliuolo del morto Imperadore, non haueua ancora paati
|gli anni della pueritia. Effendo Nerone dal Senato e da
foldati dichiarato Imperadore er Auguto, Agrippina Maluagit ci
Jotto il fuo nome amminitrando l'Imperio, uendeua tutti i Magitrati, er ogni "*"*
altra coa. Ma in proceo di tempo Seneca, che era capo delle guardie, e Burro
maetro di Nerone, rimouendo lei dal gouerno, quello, infino, che fu loro lecito
amminitrarono ottimamente. Percioche effendo Nerone molto giouenetto poto
all'Imperio (che egli non haueua alhora piu, che dicilette anni) e piu uago di ocio,
::
che di negocio, attendeud a follazzarzi, amaua, pateggiaua, e s'interteniua a uenetto:
giuochi de Gladiatorie Circefi, giouane non di picciolo animo, ma liberale, e piu
toto prodigo. Di cuiqueto ne fu buon egno, che comand, che fofjero date
a uno de fuoi compagni duemila e cinquecento mila dramme di argento. E facena
dogli Agrippina porre innanzi tutti i danarida lei raccolti, accioche egli ueggens
do una quantit cofi grande, mutafe penfiero, egli intendendo il fuo intento, di
--********

mand,quanti quei danari foffere. Et intefa la fomma, ripoe ; io non apeua di


bauer cofi poco donato: e comand,chefoe raddoppiato il dono. In queto modo
toto effendo uota la Camera de idanari, biogn di trouar preti modi di raccorne
de gli altri: onde di ogni parte fece ricuoter grauezze, che giamai non erano

state pote. Ma Agrippina, fi come quella, ch'era auariima, sdegnandofi for=


te, che le foe leuata la occaione di far danari, minacciando, che ella farebbe
Britannico Imperadore, Nerone fauentato, lo fece auelenare. Ilquale effendo Morte du
fubito indurato, e recata la cagion della fua morte a certa Epilea, apparendo "*""
nel fuo corpo alcune mere macchie per il ueleno, fu unto con geffo, cr in cotal
modo portato per la piazza. Effendo il geffo ancora tenero, cadendo una gran
pioggia,lo leu uia,inguia,che non folo s'intefe,ma anco quella rubalderia fu ue

duta. Dipoianco per opera di Aniceto leu diuita Agrippina ua madre: laqua. ::
le intendendo, cheera uenuto colui, che baueua ad amazzarl, istracciandofila
ueta, e motrando ignudo il corpo. diffe: Aniceto ferici queto, che ha partori= . .
to Nerone. Effendo ella morta, Nerone uolle egli steo uederla celerata opera: crudelt di
e dicoprendole i panni, la uoleueder tutta ignuda, er annouer le ferite. Era ***
egli di notte turbato inguia, che per la paura uciua feo di letto: er in Roma

ueniua di fegreto fritto in molti luoghi. Sono statitre, che hanno amazzato le

* 1 : s E c o N D A P A R T E D E L L'HisToR IE
madri, Orete, Alcmeone,e Nerone. Rifiut Ottavia Auguta, figliuola di Claus
dio, fua moglie; perciocheuolle in luogo di moglie tener Sabina da luiamata. La
suedis, qualtenendo, che egli non la ripigliaffe, fuborn alcuni, iquali l'accus di adul=
si:"*" terio e di ueleno: e prima procur, ch'ella foe sbandita, e dipoi uccia. Pocia
anco la medeima Sabina fu amazzata da Nerone, hauendole dato, effendo ella
grauida, d'un calcio nella pancia. Laquale piane lungo tempo: e tanto la difide=
r, che da principio tenneuna giouane, che le fimigliaua. Dipoi ungarzone fi

: gliuolo d'uno sthiauo, chiamato sporo, facendogli tagliare il membrogenitale,


:::::::::" per effereegli ancora fimile a Sabina, prefe per moglie, ancora che il medefimo

***"* Nerone fi foje maritato a Pithagora juo liberto. ogetidue adunque haueuas
no infieme da far con Nerone Pithagora, come huomo, e Sporo, come femina.
cant in publico nella cetara, quantunque hauefje fieuole e poca uoce. Nel circo

. . fece tufficio di carrattiere. Pa in Grecia, non come fecero i fuoi maggiori,

::ma per cagion di faltare,uonar di cetara, ericitar Tragedie: percioche Roma


is tene,

non gli era bafleuole ; ma gli facea miftieridi fare efeditioni, accioche per tutto
rimaneje, come egli diceua, Periodonice, cio uincitore. Ma che potrebbe raca
contar tutti i fatti di cotui? Perdirlo in una parola, tutto quello, che i uili Hi

strioni rappreentano, rectaua egli, faceua, e toleraud,fenoncheui faceuaques


sta differenza, che filegaua con catene d'oro: percioche di ferro non farebbono
state conueneuoli a uno Imperadore Romano. Vna uolta adunque hauendolo un
foldato ueduto legato, per isdegno core a lui, e lo diciolfe. Vn'altro effendo dt=

mandato quello, che facee l'Imperadore, ripoe, egli partorice: percioche il


Cauamento medefimo alhora rappreentaua una donna, che partoriua. Prefe ancora a far ca
denia: uar l'Ithmo. Laqual coa ricuando di fargli huomini, egli pree una zappa, e
-

cominci a cauare: e cofirine col uo eempiogli altria fare ilmedefino effetto.


Dicefi, che ne uc fangue, come la terra fu prima tocca, e sudirono gemitie

, muggiti: e fi uidero molte horribili imagini. Cotui primo a pereguitare i

Chritiani, fece amazzar Pietro e Paolo Prencipi degli Apotoli in un medeimo


dis.Paci, tempo, come Euebio coltetimonio degli antichiafferma. Percioche altri fari=
uono, che ambedue hebbero il martirio in un medefimo giorno, main diuerfi an=
ni. Dopo Pietro fu Lino primo Pontefice. Nerone effendo dimorato buon tem

po in Grecia, mand vefafiano contra Giudei, iquali gia dicouertamente hauea


ribellato : I Britanni ancora cr i Francefi, non poteuano Joffrire d'effere
vi:i:" come ifcorticati con le finifurate grauezze da lui lor pote. La onde Gaio Giulio
Vindice dell'ordine de Senatori, come era stato ilpadre, i fuoi popolani, che gia
erano da fe stei inchinati allaribellione, moltopiu con belliime efortationi sti=
mol, inducendoli agiurar, che eglino per il Senato e per il popolo Romano fas

rebbono tutto quello, ch' potefero, elui,e altrimenti facee, amazzerebbono:


G 1000

D I GI OVA N NI Z O N A R .

2 2 3

e nom Imperadore Seruilio Sulpitio Galba, huomo nobile, er alhora Pretore di seruussa.
spagna: o egliriceue il Prencipato, ma non i cognomi d'Imperadore. Ora pro- piris Galba

cedendo la ribellion lentamente, vindiceper doglia, chei uoi oldati fofero stati :::::"
accifi, amazz e stefjo, sdegnandofi con la fortuna, che gli haueffe uietato di

potermandare ad effetto un fibel fatto, com'era, di uccider Nerone, eliberare


il popolo Romano. Ilche era stato da luiriceuuto con tanta prontezza, che tutto prontezza

che Nerone bauee promeo unagroff omma di danaria colui, che gliportae ::::.
la tetadi Vindice,hebbe a dire,che fe alcuno portaffe a lui la teta di Nerone,ei gli rone.
darebbe la fua. Ora intendendo Nerone, che ancora Penonio, ilquale egli haueua
mandato con la maggior parte dell'eercito contra i feditiofi, ribellandofi, fiera
acccfiato a Galba, egli ponendo da parte la peranza delle armi, fece peniero di
tagliare a pezzi il Senato, e di abbruciar Roma, e poi nauigare in Aleandria:
eraggiune: e fe ben noi faremo priui dell'Imperio, quiui l'arte ne baur a fote=
nere. Lequai coe uolgendo egli per il fuo animo,il Senato leuando uia la fuaguar
dia, creffendo entrato in campo, giudic Nerone nimico, e cre Galba in filo ...,
icambio imperadore. Nerone, poi che fi uide abandonato da fuoi, uetendoi di :
habito uile, e falito opra un fimile cauallo, coprendofi lluolto per non effer

conociuto, la notte fi fugg infieme con Epafrodito e Sporo. Conociuto da uno,


che l'incontr, e falutato per Imperadore, egli ucendo distrada, finacoe fa
certe fiche di frumento. Il popolo Romano tofto, che ilgiorno apparue, ripic=

no d'allegrezza, empie la citt digbirlande: e molti, come poti in libert, ucia


rono in publico co cappelliin teta. Il Senato concee a Galba tutte quelle cofe,
che erano diceuolia Imperadore. La plebe con molti arguti motti diffam Ne=
rone, er amazzando tutti quegli, che erano statigrandi preo di lui,gli stracin

per la strada. I oldatief alirimettendofia cercar Nerone, piando oue egli fi : *


taua occulto, mandarono contra di luialcuni Caualieri. Iquali fentendo egli auis
cinarfi impoe a compagni, che amazzafjero lui e fe stet. Iquali non uolendo
obedire,fo/pir. Dipoiindarno tentando egli di amazzare Sporo, diffe: io folo
nonho amico, ne nimico. Effendo hoggimai i Caualieri dappreo, dandofi una

ferita, grid, o Gioue di quanta eccellena artefice uengo a morte. Effendogia


permorire, e penando fieramente, Epafrodito forn di occiderlo. Mor ilmefe di Luglio. vije trenta anni, cinque mefi, euentigiorni. Imper tredicianni,

,
.*

ottomefi, e due giorni meno. Nell'ottauo anno del fuo Imperio fu fatto Aniano ';
dopo San marco Apotolo e Vangelita primo Vecouo di Aleandria.
leflandria.

324

s E c o N D A PARTE DEL L'H I S T O R I E


I M TP E R I O D I G A L B A :

. . 1 effen
dogli dal Senato conceduto l'Imperio, er accreciute le
forze
con legenti
di Rufo,
ripigli
ma non
: :| fue
accett
il nome
di Ceare,
ne in alcune
delleanimo;
fue lettere
uol

#: giunero gli ambaciadorimanditi dal Senato. Fece gati=


le uurpare il titolo d'Imperadore, prima che a lui non

= gar
con morte ,oroloc che otto Nerone haueuano incol
pato alcuni innocenti, ouero contra di loro ufati tetimoni falfi. I ferui, che in

parole, o in fatti haueuano offefo i loro padroni, diede a medefini,che gli puni=
fero. I danarie le poeioni donate da Nerone, furono ritolte. E quegli, che
da lui erano st ti sbanditi; per imputatione di hauere offefala Maet, Galba

richiam tutti dall'efilio. Le offa di quelli, che effendo della stirpe degl'Imperas
dori, erano da lui stati fatti uccidere,fece porre nella fepoltura di Auguto, e
rizzare in piedi le loro statue. Ora hauendo egli intefo, che Aulo Vitellio era
lio .
stato falutato Imperadore dallelegioni,che fi trouauano in Lamagna, adott Lu=
Lugio Pifo
cio
Pione, nobile giouane, modeto, prudente, e lo fece Ceare. Laqual coa di=
&16 .
fiacendo fommamente a Marco Saluio Othone, non effendo egli stato adottato,
Mareo Sal fece tumulto, non hauendo piu, che trenta foldati. Percioche facrificando Gal=
uio Othone.
ba, e trouandofi egli al facrificio folo di tutti i Senatori, come intee,che l'arufpis
Aulo Vitel

cegli predie, che fi faceuano trattati contra dilui, e lo auertia nonpartirfi del
palagio, ubito egli, motrando diandarui per altra cagione, corfe gli alloggia
menti de foldati: e riceuuto dentro daquelli, chefeco haueuano congiurato,epere
fuafi, anzi, per meglio dire comperati gli altri, fu falutato Imperadore. Di
che hauuto Galba auio, mand alcuni agli alloggiamenti, che rimoueffero i fol=
dati da queluolere. Fra tantouenne un oldato innanzia lui con una pada ignus
da: e die; Imperadore statti ficuro, percioche io ho uccio Othone. Ilche cre=
dendo Galba, and con molta fretta per facrificar nel Campidoglio; e in mezo

della piazza, oue era cora una gran moltitudine di fantie di caudli, il pouero
Morte di
Galba.

uecchio, eendo Conolo, Pontefice, Ceare,cr Imperadore,alla preenza di molti


fu tagliato a pezzi: e la fua teta fitta nella cima d'un hafta. Mentre che ueniua

uccio, criuefi, che egli non die altre parole, che quete,e chemalebo fatto io?
fu uccio anco Pione, e molti altri. Finite, che furono quete coe, i foldati pora
tarono le tete de gli uccifi a Othone negli alloggiamenti,er in Senato. Dicheri
manendo i Senatori stupidie pieni di cordoglio, fingendo allegrezza,conceero ad
othone tutte quelle preminenze,che apparteneuano all'Imperio. Ne era coa ocu

ra, ch'egli haueua ufata ingiuria e uiolenza al Senato, e che egli doueeeer
piu,

D 1

G I O V A N N I Z ON AR A ,

2 2 3

piu crudele e rubaldo Imperadore, che non fu Nerone. Hebbe Galba queto
fine in et di Jettanta due anni, e uentitre giorni, nouemei, e tredici giorni del
fuo Imperio.

N. .

A c x 1 F 1 ca n d o ora o n e, e dimotrando l'interios


ra de gli animali poco felice fortuna, & apparendo als
do l'Imperio, ilquale riceuuto non era lecito di laciare,

patile debite pene. Fra tanto auenne, che uno, ilquale Vno,che dl,
effer
fomigliaua Nerone, dicendo di effer egli, mie in ifcombi= eeua
Nerone,

:<stst, glio quai tutta la Grecia: e fatto uno eercito di ladrie


rei huomini, and per leuar le legioni della Soria. Magiungendolo Calfurnio,
nel paffar del fiume Cidno, l'uccie. Ora Othone hauendo mandati molti per race
conciliarfi con Vitellio fenza profitto alcuno, in ultimo u mand ambaciadori.
I quali non degnando vitellio diriota, er oltre a cioritenendogli, mand cons
tra di lui foldati per terrae per mare; e uinto non per fita debolezza, maper la
moltitudine de Capitani nimici, uc con i piu honorati di Roma, e data parte de
foldati a Proclo,fi diparti,dicendo, ch'egli non poteua ueder combattere i cittadini
in fra di loro. La onde i foldati e Capitani infatiditi della fua uilt,abandonana

do lui, fi accotarono a que divitellio. Laqual coa effendo da un Caualiere ri


portata ad othone, er egli non la credendo, egu colui, uoleffe D i o, Cesta
re, che queto, ch'io ti dico, foe falo: eubito fi amazz. Dipoi effendotuta Parole

ti i fuoi foldati, come ficuri della uittoria, del tutto dipoti di combattere (pera Othone.
cioche eranomancati molti della fua guardia, er altri parimente) e pregandolo,
ch'egli non uolefje abandonar fe medefimo, e infiememente loro, percioche tutti
per lui erano contenti dimorire, diffe Othone, che era piu conueneuole, che uno
per molti, che molti per uno hauefjero a perire :e che eglinon era per commette=
re, che percagion d'un folo nacee dicordia fra ilpopolo Romano, etantamol=
titudine d'huomini foe tagliata apezzi. Dopo quete parole entr nel uo luos
go piu egreto: er hauendo feritto alcune coe a fuoi, crd Vitelli de fuoi,abs
bruciate le lettere, che erano state fritte a lui contra di quello, accioche que=

fto non apportaffe adalcuno qualche pericolo, falut tutti, er a tutti don alcun
danaio. Fra tanto nato tumulto fra foldati, uc fuori; eracchetatolo, nonpri
Morte di

ma fi part, chemie ciacuno diueramente in luoghi ficuri. E cofi finalmente, Othone.

effendo ogni coa chetae tranquilla, uccife festeo. I oldati epelirono il fuo
corpo; e molti opra di quello fi fannarono. Qgeto fuil fine di Othone, effens
Hit, di Gio, Zonar.

PP

2:3

se co N D A PARTE DELL'HIsToRIE

do uiuuto trenta Jette anni, er hauendo imperato nouantagiorni: nel quale Impe
rio egli coperfela et innanzi crudelmente e celeratamente trappaffata, e conho=
metistima morte honor la uita, piu di tuttimaluagia. Dopo la ua morteifoldati
tofto leuarono tumulto : e d'una e d'altra parte tra loro molti tagliatia pezzi,

pacificandofi inieme, fi riduero al uincitore.


I M TP E R I O

D I

V I T E L L I O .

A v E N D o 1 R o M A N 1 intefa la morte di Othone,


*: (percioche, come s' detto innanzi, egli sera partito dels

| la citt) crearono Vitellio Imperadore. A cui, effendo


egli in Francia, fu apportata la morte di Othone: oue lo
and a trouar la moglie infieme con un figliuolino di fei
anni: ilquale fece egli Germanico e Ceare. Effendo egli
}=#F#== molto dato alle cofe della indouinatione, ne facendo fena
Quello, she za preueder l'auenire alcuna menoma coa, alhora comand, che tutti gli Atro=

logi, e dipoi ancogli arioli, fra certo termino fi partiffero ditutta Italia. Iquali
aut- all'incontro miero in molti luoghi alcuni piccioli breui, iquali conteneuano, che
egli doueua ucir di uita quel giorno, nelquale egli hebbe a ucire. Ora effendo
Vitellio dato a piacerier alla uita laciua, er hauendo da uoi primanni pratis
cato nelle tauerne, ene publici luoghi, oue fi giuocaua, e comfumatigli in dans
vitii di vi, zare,
guidarfatto
carrette:
e lograta
co fatte
cofepiu
unadirottamente
infinita quantit
di
tellio.
danari,e co
ondeinhaueua
di gran
debiti,inalhora
dandofi
a mea
defini fuoi follazzi, fece di maggiori fee. Confumaua la maggior parte del
giorno,e cofi dellanotte in mangiare e in bere con infattabile auidit, e pocia in
recere quello, ch'egli haueua ingoiato, accioche pareffe, chei non fi nudrije, fe
non dell'entrar, che faceuano i cibi nel fuo corpo. Ilquale effetto faceua, ch'egli
poteua tolerare una perpetua crapula; che in contrario molto a i uoi amici, che
feco mangiauano, nuoceua. Del numero de quali rimanendo alcuno per cagion
d'infermit molti giorni di uenire alla compagnia, dije, che egli farebbe morto,
fe non fi amalaua. Ne fu altro tutto il tempo del fuo Imperio, che ubbriaccagi=
ni, e conuiti. E chipotrebbe rammemorare ogni coa: affermando tutti, ch'egli
nel tempo, che tenne l'Imperio, nelle fue cene confum due mila cento e cinquana
ta centenaia di migliaia di dramme. Speo anco fu banchettato da altri: e in un
medefimo giorno chi gli diede la merenda, chi il definare, chi la cena, e chi le
-

"" :

frutte e le altre coe, che fi danno dipoiper alleggiar la crapula. Fra quetiuitij
non mancarono uirt. Laci, che fi fendefjero le monete, che furono battute

otto Nerone, Galba, or othone, non prendendo alcuna offea delle loro

|-

ni C

D I G1 o v A N N I zo N A R A ,

211

fii,che in quelle erano: econferm tuttii doni,che erano fattiad alcuno,ne tolfe tue
runo alcuna coa:nerifcoffe quello,che glifi doueua perle uate contributionistic c
fic ibeni di alcunaperona, fuor chefece amazzare alcuni pochi della fatti d'O=
thone;me per aparenti loro fece leuar le facult.Eta parenti di coloro,che prima
erano stati uccifi,retitu tutte le coe,che ancorafi trouauano nel publico. Ne fi op

Ordine di
molte coc .

poe a tetamentidegli auerari,iquali erano morti nella battaglia.Viet,che ne Se


natori, ne Caualieri combatteffero nell'arena, ouero fi laciaffero ueder ne luoghi
*
deputati del Theatro: e per queti fatti ueniua lodato. Hauendo hauuto auio
del
del mouimento de Giudei, entr in gran paura fi per altri fegni, che apparuero; laEeelisi
Luna.
come perche pareua che la Luna fuor di cotume fi foe eccliffata due uolte, er
ocurata nel quarto e nel fettimogiorno. Furono infiememente ueduti due Soli: Due Soll.
tuno dall'Occidente, e l'altro da Oriente: quello infermo e pallido, e queto robu=

sto e chiaro. La cagione di quel mouimentofuqueta. Dimorando Vepaiano


mella Giudea, oue dicemmo, ch'egli fu mandato da Nerone per la ribellion de
Giudei, mand Tito fuo figliuolo a falutar Galba. Ilqualeritornato (percioche

in quelcamino haueua intea la dicordia, che era fra Othone e vitellio) eglian=
cora, come fcriue Dione, difider di hauer l'Imperio. Ma, fi come criue Gius
feppe, intendendo i fuoi foldati, che Galba per feditione era stato da Francei di
Europa creato Imperadore, e dalle legioni di Germania Vitellio, e da Romani
Othone, esti ancora diedero l'Imperio al loro Capitano, e l'uno inducendo l'altro,

falutarono Imperadore Vepaiano, efortandolo di fouuenire in quel pericolo alla


Republica. Rifiutando cio egli, i Tribuni gli fecero intanza: er i foldati strin=
gendo le fade, gli furono d'intorno, e lo minacciarono di amazzarlo. Egli
adunque fu cotretto a obedir loro: e primieramente friffe al Pretore dell'Egitto,

Vepaiano
fatto Impee
radore

in quale stato fitrouduano le fue coe: da cuifubito fu altres falutato Imperado


re. Dipoimand in Italia contra Vitellio Mutiano Pretore di Soria. Nelqual
tempo Giueppe Hebreo, ilquale uiuendo ancora Nerone,hauendo egli hauutoar Giueppe)
dire dichiamarfi Imperadore, lo teneua ancora prigione, per hauer cio indouina
tn, fecemettere in libert. E Tito efortandolo, che col ferro fileuaffe infieme

uia quella ignominia (ilche fi faceua, quando non fi slegauano le catene, ma fi


recideuano: e queto fi faceua contra coloro, che erano stati legati con ragione)

approuando quetoparere Vepaiano, uno tagli con una cure la catena. Per=
cioche Giueppe (come egli racconta) bauendo nelle fagre lettere trouata una pro

fetia, che un Giudeo doueuaeffere Imperadore del mondo, queta profetia per le
dicordie de Romani, e per gli feimutamenti degl'Imperadori, attribu a ve
'fpaiano: egli annonti l'Imperio. Di queta Profetia fa ancoramentione Appia.
no nel x x 1 1. libro della hitoria de Romani. Ma con piu ragione e ueriima=

mente quetatal Profetia da riferirfi al Saluatore dellageneratione humana, Si


-

PP

Appiano,

2 2 8 se co N D PARTE DEL L'HISTORI E


can Isr o gnor nostro G 1 E s v C H R 1st o. Percioche Vepaianonon tenne l'Imperio di
tutte le parti del mondo, ma folamente delle Prouincie Romane, oltre alle quali
ui erano di molti altri Regni. Ma il Signore hebbe Crha Signoriadi tutto ilmona
do: a cui fu detto dal padre: Dimanda ame, crio ti dar per heredit tutte le

genti, e per poffeione tutta la terra. Andato vefafiano in Aleandria, gliuen


me la nuoua della morte di Vitelliose, come egli era stato dal Senato dichiarato Ims
peradore, et a Domitiano uo figliuolo impoto, che tenee l'Imperio infino alla

v:" jua uenuta. La morte di vitelio auenne in quetamanier. I oldati di vefafia


no effendo uenuti preo Roma, er anco nella citt,non rimafero di fare ogni ma
le. Et effendo faccheggiata la citt, Vitellio temendo della fua uita, uetitofi d'un
uilimo drappo,finacoe in una certa picciola er ocura cafetta,innanzi all'ucio

dellaquale erano legati alcuni Cani, hauendo fatto penfiero di fuggirfilanottein


Termeina a fuo fratello. Ma i foldati quiui trouandolo in quel uile habito e pie=

no di angue,perioche era stato morfo da Cani, squarciandogli il drappo, e le


gandogli le mani dopo le falle, e potogli un laccio in collo, gli diedero molte
guanciate, egli strepparono la barba: ne fu alcuno, che non gli dicee uillania.
Onde uergognandofi egli, e tenendo gli occhi basti a terra, lo pnerofotto ilmen=
to con alcuni coltelli, accioche fuo malgradoleuaffe in alto la faccia. Mauenen
, do a un certo, detto celeto, dilui compaBione , io diffe, quanto puo un folo, ti

, aiuter; e dandogli una coltellata, fi fann. Ma vitellionon morendo perquel


la ferita, effendo stracinato in prigione, per le battiture e per iuituperi, che gli
fi diceuano, diuenuto impatiente, grid: io pure fono stato uotro Imperadore.

"talaagis Per la qual parola sdegnati i oldati; tagliandolo apezzi, piccandoglilatesta, la

::: * portarono d'intorno per tutta la citt. Viffe cinquanta quattro anni, erottanta
noue giorni:e tenne l'Imperio un'anno,meno dieci giorni. Ciofornito,arriu Mutia
no,et infieme con Domitiano pree l'amminitration della Republica.Vefafianofis
dal Senatofalutato Imperadore:e due fuoi figliuolifurono cognominati Ceari. Mu
* tiano era da vefafiano chiamata fratello, hauendo egli da lui podet di tratta=
re e deliberare ogni coa,folamente riferbandofiil titolo d'Imperadore, per il cui
nome egli motraua di fare tutte le fue deliberationi: onde ei gli hautua mandato
il fuo annello, accioche ogni fuo mandato fottocriuefje con l'annello dell'Impera=
dore. Egli adunque e Domitiano diedero a moltidignit e prefetture, er ordina=
rono diuerfigouernatorie Conoli, non altrimententi, che e ei foffero stati af=
Vefpaiano oluti signori. Onde vefufiano fcrie a Domitiano, che gli teneua ohigo
::::ssie da chei fofteneffe, ch'egli imperaffe con effo lui, ne lo haueua cao dell'Imperio. Ef=
fendo peruenuto in Alefjandria, raun una gran quantit di danari, non laciando
a dietro alcuna uia di accattargli, ritornando alcune gabelle, che erano per uec=
chiaia uia leuate cr accrecendole uate, etrouandone dinuoue. Ilche dipoi fea
-

CC lfB.

E : 3 O' Bi GI v A N N i z NAR A :

* * * 29

rein altre prouincie, in Italite in Rma, Hiuendo in piccioltempo ordinato lo


Egitto, mand di quindi a Roma una gran quantit di frumento. Laci Tito

fuo figliuolo alla epugnation di Gerualemme, con ordine di tornar poi infieme
con lui mella citt. Ma durando l'aedio, enza di quello con una naue da carico

and in Licia: e d'indi parte per terra, e parte per mare, arriu a Brandizzo.

Entrato in Roma, fecedonial popolo er a foldati. Rifior molti Tempi, che Melis bene
minacciauano ruina: e fece forniregli edifici incominciati, facendoui porre non

il fueche
nome,
quellodi coloro,
chegli
cominciatt.
I beni deglifacendo
auer- i"
fari,
eranomamortinelle
battaglie,
lacihaueuano
a loro figliuoli,
o aparenti
EQituIn1.

anco abbruciare i libri de publicidebiti. Nelle coe publiche uiuena magnifica=


mente, e nelle priuate parchiimamente ne faceua pea, che non foff necei=
ria:fi come quello, ch'era nato di parentine nobili, me ricchi : Ammetteua cia= |
funo, che gli uoleffe parlare. Nel nifer dell'alba ancoragiscendo in letto, ar **
gouaua con gli amici. Le porte del palagioenza alcuna guardia stauano aperte

tutto ilgiorno; Per finire in poche parole; era conociuto Prentipe della Repu
blica felo, per la buona qualit del fuo gouerno: dipiaceholezza, di humanit,

diuestimento,eglitrionfinieme
e di ornamento non
dagli nel
altri.
Prefa, che fu Do=
Ge= Vepafiano,
:::::::
rualemme,
conera
Titodifferente
uo figliuolo
qualew'interuenne
vnitiano conolo opra un folocauillo. Poffa ordin in Roma fole e Maestri dels

te dicipline Greche e Latine, affignandoloro falari del danaio publico. Ma Mu=


tiano Filoofo, accuandogli fieramente; fu cagione, che esti, fuoriche un Mu= ...
fonio, tutti foffero cacciati della citt. Fu inputato di auaritia per queta tagio- vehanno
me: che effendo diterminato, che fegli facee una statua di ualuta di dugento cina :s di
quantamila dramme, porgendo la mano, comand, chegli foero datii danari, Aari
dicendo, che labaeera apparecchiata. AdirandofTito fuo figliuolo per la uil,
|

t di certagabella da lui imposta, egliglidimotr le monete d'oro, che diquella


haueua raccolte, imponendogli, che egli affaggiaffe, fe elle puzzafero. Furono

prefi Alcino e Marcello, che haueuano congiurato contra di lui: er Alcino dior. Merte dial.

dine di rito fu amazzato nelpalagio: e Marcello endo condamnato ingiudicio; :::::::*


falamente incolpando fito, leuato diuita coludno. Ripreo demedici,chee.

fi feg la gola con un raoio. Mori vefafiano di febbre: o, comedicono alcuni, :ravega

fndo amalato, uoleffe fare ogni ufficio, ripoe, conueneuole, che uno Impe
radore muoiain piede. Mor di quarantanoueami, un otto giorni. L'ans
no decinio
jitene , meno stigiorni.
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e *, . , " J. C." .

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Hit, di Gio, Zonar4.
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* s s E cNDA, E ARTE DELL'HisroRIE


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##:: L M or I o, v = s ? As I ano ucceerita; ilquale in


tutto il tempo del uo Imperio non fece alcuna opera
*A.

2' '

:
, ; trudelinente, necontraregione, perbauermutato cos
:: | tumi, operilpoco tempo, cheuffenell'Imperio. Pers

\s cioche monuistin quello piu,che cinque mefi, euenticina

** : * * * *
, 12 . )

Ez/|

, , , , ??

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R
A,M
. V

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que giorni; onde paragonato con imaliannid Agn


|-

:=IJiodicendofichenregistrebbe stato anato, emeno ha


, ueje uiuuto;ne quetije piu. Percioche eglinelprincipio effendo afropercagion

delle guerre e delle dicordie,nellung tempo,cheiuie fi fece illutre con la benifi

cenza, cotui,moderatamentereggdofinperio,mor nel maggior colmodellafia

glori, chlifofuu urib


93

la grandezzadellafortuna,chela uirt. Nelfuo Prencipato

onf ireakun Senatorfirmo con publichidcattipriuilegiconce

duti daglialtri imperadori construi danariogni accuratezza negli conums


. mimite: H 44/rafj k0 to 4
::: lui fi trou un certo ingannatore, nato in Afia, e chiamato Terentio Maimo,
Nerone imile diapettoe di uoce: perciocheancora egli cantaua nella cetara, os
stui hauendo raunata affai buona quantit d'huomini, greffendo andato infino als

l'Eufrate, mejone inieme un maggior numero, finalmente anda trouare Artaa

:::Re come quello, cheeraadirato con ritoriuendolo,


ltrior:urlopm, Ntrimoodel Prpatotritoprj
insatine l'autunno nacque nella Campagna un grandeincendio. Percioche veuuio monte
"":"*" reo Napoli,olamente nel mezo, e lepartiefireme non hanno fuoco. onde
" la ommit erba tantica altezza; eleparti, che stanno nel mezo, fono abbrus
-

iate e conumate, il perche dinotte este fiamma, e digiorno fumo, alcune uols
.......... te piu, alcune meno; alcune fiate etiandio in un ubito aprendoi, manda di lon
'" tano cenere e fasti, iquali ono portati daluento; e riiona con certa strepitos
,,,.,:; per cagione deiluoghi del repirare, iquali nonfonoodi, mararieraperti, E
' : ' tale viuuio. Alhora entendofidi jubito un gran rumore, come feimonti fi
urtaero inieme, primfiiccaronodigran ji: dipoi un gran fuoco er

terribilfumo, inguist, che ciadombr il sole, e la lute fiuoe in tenebre. Si


Jrstanco una incredibile quantit dicenere, la quale diffondendofinellaris, pek:
-

la terra, e nel mare, fece nutrire i peci, egli uccelli. E furono coperti due cas
telli, l'uno detto Hercolaneo, e l'altro di Pompeo, trouandofi il popolo a federe
nel Theatro. E fu tanta la quantit di queta cenere,che algamane fu anco por

ile
****** tata in Egitto, in Soria, er infino in Roma, ondene egu unagran petilenza.

Ii

*,n\,\,

to

5 : f : D1 G Iov ANNI "zN ARA? 25

',', i

To mand colonie nella campagna, e don loro anari: epecialmente di coloro;


iquali erano nati femra heredi er egli daniumo, benche molte coe gli foffero
efferte, non uolle accettar: . Fece far de propri danari molti edifici publici:edi

marauigliofigiuochi, ne quali faceua gettar alcune picciole palle di legno: in al


cane delle quali uerafritto coe da mangiare, in altre ueti, in altre oro,cauali,

giumenti, petore,che fi hauenamo a donare; e fchiaui. Le qualicoloro, che da=


nano loro opra dimano, andauano a minitri, er era lor dato quello, che nelle

letterefi conteneua. Di cotui ancora illutre quella uoce, quando ei diffe: Hog=
ginon fono stato imperadore, perche non hafatto bene ad alcuno. Nel primo
fo anno, Lino, primo Vecouo de Romani, morendo laci la edia ad Anacles
;
to. Il feguente anno mor Tito, ouero per infidie del fratello, o d'infirmita. E' . . .
ben uero, ch'egli fu da Domitiano a tempo, ch'egli ancora piraua, hauendoper
auentura potuto ancor uiuere, poto in una ceta ripiena di neue, come che'l fuo

male haueffebauuto biogno direfrigeratione: Effendo per morire, diffe,che egli Merte di
hauena peccato in una coa fola, la quale pernon diffe, quale ella foe. Al=Tito.

ani nogliono perci intender Domitia moglie del fratello, laquale egli pos: al- " ":",
tri Domitiano; ilquale, come che apertamente trattaffe la ua morte, non fece mo :

rire: da cui eglipoifu uccio; e diedea un tale huomo timperio Romano, 2

***

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5) os r v1, H A ve no o r r r o ancora/pirito, caualc

N:| per Roma: er entrandone gli alloggiamenti de foldati,


| pree il titolo e la podet d'Imperadore: huomo audace,

:::| iracondo, ripieno di faue, di occulto ingegno, e quel. :


}| lo, ilquale non wolena bene adalcuno, fuori chea certe

:|| Donne, e mostraua grandistimo amorea coloro, che piu


##> z=&El diiderauadi ditruggere:infido fimilmente a quelli, che
gli compisceuano,o lo feruiuano dell'opra loro in coe pu feelerate e fozze. Percioche coloro, chegliprocacciauano una grandiima quantit di danari, o che in

-*r's :e, 42

:: :

-=

colpauano molti,faceua morire, accioche ficredeffe, che fingiurie foffero uenu=


te folamente da loro. Gli amici del fratello e del padre, come pestimo buono, : , a
parte trattaua dishonoratistimamente, e parte pure fateua uecidere. La moglie : ::

Bomitia rifiut per cagione di adulterio, amazzando per la medefina cagione n . :::::

mezo la strada Paris saltatore: con la figliuola det fratello, chiamata Gius: "
lia, ufaua difouertamente. Dipoi a preghi del popolo rappaeific con Domi=
tia, ma non per queto abandon Famicitia di Giulia. Andato in Francia, e di

la dal Rheno, facheggiando le poffeioni di coloro, co quali hautua pac,

***

seco N DA PARTE DEL L'Hisro RIE

come che egli hauefje fatto qualche bel fatto s'inuperbiua, accrecendo le pas
ghe a foldati come che hauefferohauuta, qualche gran uittoria . . Percios

che dndoi loro per paga fettantacinque dramme, romand che a quelli fe ne defa
fero cento. Della cuiliberalit e larghezza pocia pentendost, diminuendo le pa
ghe, na rijtringendo il numero de oldati, con uba e l'altra coa fu digrandeina
commodo alla citt: percioche non erano a baftanza per difenderla, creiriceues

uano digran pagbe. Odiaua egualmente cofi quegli, che gli obeduiano, come ques
gli altri, che teneuano di lui poco conto; gli uni, come adulatori, egli altri, codi
me frezzatori. Vantandofi di fale uittorie, pree il Conolato per dieci anni
Distruggi, e il grado della Cenura in perpetuo. Molti Prouincialiper leuiolenti grauezze.

: ribellirono, come i Naamoni: iquali amazzarono itheorieri, uinfero inguifs


Flacco Pretore di Numidia, chepreferoi fuoi alloggiamenti: ne quali oltre alle

molte uiuande, trouando anco gran quantit diuino, ubhriacandoi fi addormena.

...... tarono. Laqualcoa inte da Flacco, affalendogli, tutti gli tagli a pezzi: ne:
" , i, perdon etiandio a uecchine a fanciulli. Del quale auenimento inuperbendosti

Dinodd Senato, che egli haueu4 a Nafamani interdettala uita.

Onde,

::::::e egli uoleua hoggimai effer tenuto Dr o Beato: e cofiglierajommamente caro di:
P

effer chiamato D 1 o e Signores enou folamente fidiceua in uoce, mainistritto::


e la ua imagine per tale fi dipingeua e fcolpiua. Vngiorno, mentre il popolofi
staua a ueder le fete, c4dendo dicielo unafuhita pioggia e tempeta, non fote=
nendo Domitiano, che alcuno fi dipartiffe, o prendee altre uete, egli folo ne'

-. , -

mut piu d'una: onde molti amalarono e morirono. Non fi potrebbono annotte=
rar le perone,ch'egliferemorire: e fagli altri per imputation di adulteriomola
ti ricchi, cofi huomini, come donne, dellequali egline haueua uergognate alcunes

* : hebberoacerba punitione: Furono altri molti per altre fale imputationi puniti
|-

er uccifii, Perioche una Donna, per efferfiogliata innanzi a unafua statua =

::::::: fu fattamorire; e un'altro per hauer parlato agli Astrologi.vn certo Metio.
sto,

ilquale era fama, che farebbe fatto Imperadore, e hauendolo prima confinato, lo
fece qmazzare, per cagione, che egli nelle mura della ua camera teneua dipint,

il mondo. Condann fimilmente a morte un Marfiro di Rhetorica,folopercbe glis,


pereercitarfi, haueua fatta una Declamatione contra i Tiranni, Molti anco pe=,
Queiche e5 rirono per darfi allo studio della Filoofia, effendogli altri Filoofi da lui faceias:
:::* ti. Portandofi egli adunque con tanta trititiae crudelt, furono fattitrattatie,
::::.. congiurecontradi lui da Parthenio e da Sigetofuoicamerieri, e quegli, iqualiba:

* ueuno laguardia del uo proprio letto: epartmente da Entolo, che era cancellies:

redella Republka, e da Stefano uo liberto, Della congiura era conpeuole Do=


mita famoglie, Norbano prefetto, e Petronio fuocollega. Percioche Domitias
fapendo, che eglilodiaua, tenicua, chanon tafacee uccidere, egli altri Pi non
:
;
laaao.
|-

*: : : D I GI o V A N N I ZO NARA , , , ; : 2 4 1
famauano. E dicefi, che tutti cofioro per fofetto egli haueua inahimo di amazs -

zare: e che bauena fritto il nome loro in una liia, laquale oleua tener otto il
capezzale. Queta liiafu trouata, e leuata uia daunpaggio, non apendo quel: *
lo, che ui fi contenee. Laquale letta a cao da Domitia, e fattala uedere agli

altri, fece, che fi affrettaffe l'effetto della congiura. La ua morte fu predetta ::


da molti fegni. Percioche un certo Proclo Largino hauendo predetto in Germa= denada :

nia, che Domitiano doueua morirea certogiorno, egli fattolo prendere, eper"
queta cagione mandare a Roma,dimandollo dicio, e afferm il medeimo. Onde s
lo condann a morte; e fecelo guardare, hauendo ordinato,che gli fitagliaffel4 = s

tetail di eguente, ch'egli haueua predetto, ch'eo doueua morire. E quel giorno Domitiano fu amazzato: cr egli fu faluo. Wn'altro, che gli kautua predete.
to il tempo, e la forma della morte, dimandato da lui, fe egli haueua antiueduto
diche qualit di mrte harudeglia morire, rioe, ch'egli farebbe itracciato
da i cani. Comand adunque Domitiano, ch'eifoffe abbruciato uiuo. Ma nacendo

una gran pioggia, laquale ammorz il fuoco,in cui egliera stato poto con lem=|
milegate dopo le falle, oprauennero alcuni cani, da quali fu itracciato e di= Morte di
uorato. Ora Partheniamand contra Domitiano fu l'hora del mezo giorno Ste- .

fino; come piugagliardo e robuto: ilquale hauendogli data una ferita, ma non
mortale, effendo egli caduto in terra, gli fu a doo, e in tanto oprauenendogli
altri, amazzarono il Tiranno. Vccio Domitiano, Stefano anco per concoro di
coloro, che non erand statia parte della congiura,fumorto, Ma Apollonio Thias ::
neo;Filofofo Pithagorico, er eccellente Mago,alhora facendo certo fermone agli
Efesijnellamedefimahora, che Domitiano uenina amazzato (come da poisinte
fe) dopo che stette un pezzo attonito, e come fuori di fe stefjo, diffe : fu ui4
Stefano: ben faistefano, fericilo celerato. Ecco, che l'hai percofjo ferito =
cruccio. Queto dice Filotrato Lemio nella cotui uita. Viffe Domitiano qua=
ranta quattro anni, mei undici, egzorni uentifei: e tenne l'Imperio quindiciami,
e cinque gorni. Nel quarto anno del fuo:Imperio effendo morto il primo Ponte=
fice degli Apotoli dopo Marco, faccee Sebilio nella chiea di Alefjandria. E nel abiile I ::
decimo del Prencipato del medefimo, morto Anacleto, Clemente hebbe il Pontefi=
-

- -

cato Romano, terzo, come dice Euebio, vecouo di Roma, ogeto odiofiimo ::
Imperadore,dopo Nerone, rinou laperecution de Chritiani, imitando lafua att= Roma.
datia in uoler pereguitar Dio: e confin Giouanni Apotolo, or Euangelita Gio:a:#
per le fue prediche nell'iola di Patmo: e comand, chefofjero etinti i dicenden=
ti di Dauid. Laqualcoa Euebio con le parole di Egeippo epone inqueflomo=
do. Ancora ai rimaneuano de' nipoti di Giuda, che fecondola carne e detto fra=', ,
tello del Signore, i qualida alcunierano chiamati dicendenti di Dauid. Coftoro, ,

fattifida Domitiano uenire innunzi, dimand loro, feesti foffero della stipedi,,

234

SE CON DA PARTE : D E L LHISTORI E

** pauid. Et esti affermando di fi, eguit in dimandare a imedefini, che terren

podeuano, e quanti danari fi trouaffero bauere. Et e, ripondendo, che non


** uene haueuanopiu dinouemila, e che quelli anco non haueuano in contanti, ma
** ch'egli computauano nella ualuta de campi, de qualiei con la fatica delle lor.
3 3

;" | mani cauauano illoro uiuere, ei tributi, che e'pagauano; dimandati ancora del
t : ** Regno di C H R 1 s t o, e quale ellofoffe, edoue, e come fi baueua amanifesta=

*"*** re; ripoero, che queto Regno non era humano, ne terreno, ma celete, e che fi:
** dimotrarebbe nel fine di tutti i ecoli. Hauendo cointejo Domitiano, parendogli
** cotoro perone uili, nonnefece stima, e glilaci in libert; e uiet per nuouo,
decreto, chefofjero pereguitati. Ora fi come egli fu pefimo, cofi hebbe trifio

fine: il quale uoleje Dio, che hauuto haueffeprima,chefoe creato Imperadore.


'

: .

li

I M P E R I O DI
,

G. , , ):', ,'' :

*: -

N E. R. V. 4. . . . . . . .

. . . . . .".

'

:: : :',

! oio

congiurarono contra Domitiae


### no,tion effendo prima pofti all'imprea, che hauefjero av
N lui eletto fuccefore, diedero l'Imperio a Nerua, huomo.

## di ottimauita, e nobilistimo: il quale pereerglistatopre


: :

ein-foq?

----

detto
da gli Afrologi, che farebbe Imperadore, manc po.
co, che non capitaffe male: percioche Domitiano hauendo.
=

'--

procurato d'intendere i giorni ele hore della natiuit di


qualunque grande or honorato cittadino, per queta cagione fece morir non picas
ciol numero di coloro, ch'egli stimaua, che potefero uenire in qualche podet.
::::::: Et haurehbeaucofatto amazzar Nerua-e une Afirologo, che a luiuoleua be.
mo astrole, ne, non hauefje detto a Domitiano, che egliffa pochi giorniera per morire. Il.
go.
che stimando egli uero, fi rimae di far morire colui, il quale penaua, che gia
dalla natura foe condannato allamorte. ora Nerua per effergli stato predetto:
l'Imperio, piu ageuolmente fi laci indurre dopo la morte di Domitiano a rice=
# : uerlo pretamente. Fu la fua prima cura, che coloro, che egli hauetta sbanditi;
. .

: ::

- * * * * *>: --->-****--

foferorichiamati, e firetituffero a medefinituttiilor beni. I senatori con un

: : . decreto cantellarono tutti gli honori, che haueuano concedutia Domitiano. Dia
Lode di Ner cefi, cheanco alhora fu richiamato San Giounni Apotolo dal uo efilio, il qua=
ua.
letorn a Efeo. Fu Neruaamator di Giutitia, e lontano dall'auaritia. Percios

che hauendo Attico, padre di Herode Maetro di Rhetorita (come riferice Filos,
firato nellibro,ch'egliferije della uita de Rhetori) trouato nella ua caa un grans

. theforo, temendo, che ci non gli foe cagione di qualche gran pericolo, friffe
a Nerua: Ho trouato untbeforo. che comandi adunque? Nerua gli riposts

Godiiquello, che tuhaitrogato. Maeglinon fitenendo ancoraficuro, e dinos,


440

: : : : b 1 : G1 o vA NNI: Zo NAR GC 12 z 3 g
uofcriuendogli, Quello, cho trouato, duanza la mia conditione, ripoe lima

peradore: funne quello, che uuoi. Sotto queto Imperadore, mor Abilio feconde
Vecouo di Aleandria, e Cerdone pree l'amminitratione della faa Chiea. Ala cerdone.
bora fu fatto Egnatio Vecouo della Chiefs di Antiochia, huomo pieno dello f Egnatio.
rito di Dio, e feconda Vetouo di quella terra dopo Euddio. Similmente fu
fatto Simonevefono della chiea di Gerualemme; il econdo etiandio cotui, che si",
dopo il parente Giacomo, che detto fratello del Signore, hebbe il vecouato
Queto Imperadore uiet il combattimento de gladiatori: ne fece cofa alcuna, e

non di coneno de piu deglisenatori. Fece una legge; che in tutte le terredels t.s. a
l'Imperio Romano non foe alcuno, che ardiffe di catrare i fanciulli: e che non Ner:.
foe lecito fimilmente ad'alcuno di prender per moglie le figliuole del fratello, o ::::::
della forella. Hauendo trouato, che Calfurnio Craffo, er altri haiteuano congius **':

rato contradi lui,gli fece federe in una feta publica preo dilui; e diede loro 3:::::
alcune pade in mano, non fapendo eische foffero stati dicoperti, dicendo, che
riguardafero, fe quelle fade erano di buona tempra, ebene aguzze, uolendo die Nerua.

mostrar perqueto, che egli diprezzaualamorte. Percioche foleuadire, cheegli , .......


hautua fi fattamenteamminitrate le coe dell'imperio, che quando ancoralo des " ":";
poneffe,harebbepotuto aiuer enza pericolopriuatamente. Ma effendogli huu.
-toin porastima per glibamanie benigni fuoi costumi, e per liet, falendo un
giorno il Campidoglio, grid forte: ioprego, D i o, chequeta opera fia pro=
fpera e felice al senato e alpopolo Romano, adottopernio figliuolo Marco Vla

pio Nerua Traiano. Dipoilo chiam etiandia Ceare, er effendo egli alhora a
gouerno della Germania, gli fariffe di ua mano, era: .

, senta per quete lagrime, ch'io farg,


, , il Greco i colpi
de le tue faette.
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imper HingKittrng.kundbktomperdore...
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Traiario.

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:: | R A 1 A no, la c vi origine fu di Spagna, hebbe l'In '******


|perio in et di quaranta due anni nel maggior uigor dela
| lanimo
e del corpo,
e mezo Honoruagli
tra la dudaciahuomini
di giouane,
la dapocaggine
di uecchio.
dab=e
di Tra
-

::: ne, e portandofi bene con tutti, non temeua, ne odiaua


Ej alcuno. Direzzana gli accuatori; e non erinchinatos ...rr
st:{s} altira: Nontoglieua quello d'altrui, ne faceua morire : : :

ancorache effendomagnnimo, e dialto ingegno pendeffe:


sv.; A

44

SE CONDA : P A RITE: DE LLH IST O R I E

gran fomma didanariinadornamenti di strade, in far porti, er edifici publici.

Hauendo fattorinouare il circo de Caualieri, che era caduto, er hauendolo fatto


. , , fare maggiore e piu riguardeuole, ui fece criuer opra, che egli l'haueua fatto
: ..." far tale folamente per commodo del popolo Romano. Prendeua maggior placere

di effere amato, che honorato: euolle effer caroa fudditi, e terribile a nimici.
****** Benche eglinon foff dotto in lettere; non di meno con le operemotr d'intender

le buone dottrine, er eercitarle. Fualquanto auido del uino, ma non per paf,
faua alltubbriaccagine: Eu grande amator de fanciulli, ma enza molestia diale

, cuno. Effendo huomo dato alla guerra, er hauendo fatto di gloriofi fatti, rites

;*,

. . . . meua i foldati otto il freno di cof honeia diciplina, che non gli laciaua punto

::::::::diuenir ferocineinolenti. Hebbe permoglie Plotina. Guerreggi contra i Dica,


faao,
...:", *,

: :

o diciamo Daci, econdo Gione, come fcriue Appiano nel uentefimo terzo libro
**

- -

---

- -

deltHitorit de Romani: perche eglino non soleuano pagare itributidell'anno, e

; :, : perche diiderana diuendicarfi de cattiui fattiloro. La cui moa fu temutada


2 s2 Decebalo capo di quellanatione: fi come quello,alquale non eranacoo,che Traias
-desstas ":" intendentiimo dellecofe della guerra, venuti al fatto d'arme, i Romani

::::::::a tagliarono a pezzi una gran quantit de nimici, ne di loro furon pochi feriti:
sss- anzi fu tanto il numero; chemancando fafcie da legar le ferite, Traiano uolle,

che fisquarciaferole ue weste. Hauendo con gran fatica combattute epreele


fortezze,auicinandoialla citt principale, Decebalo promettendogli peruia diam
baciadori, che egi glidarebbe le arme, le nachine, crimaetri, e che farebbe
ancoper far tutto quello, chegli foe imposto, eglimedeimo and a tronar l'Ime
peradore: egettandofi interra, tador. Dipoi ritornato Traiano in Italia, mes
n eco gli ambaciadori di Decebalo. Iquali introdottial Senato, pote giule ara
me, e giuntandolemani aguia di prigioni,upplicarono con molte parole:erot=
Talanchebtenend la pace,riprefero learne, Traiano trionfando di queta uittoria, hebbe

:::::::: il cognome di Dacico. Ne per attendere egli alle coe della guerra, laci da parte
::"*" la cura delle altre coe:main moltiluoghi: feo,fedendo nel Tribunale, diede

a:ragione. Hauendo Detebalo rottele conuentionidella pace, er intendendoi,ch'egli


:::::::::e machinaua coe nuoue, da capo men l'eercito contra di lui. Ilquale non effendo
" uguale di forze, procacciana diuincerlo coninganno. E apendo, ch'egli oleua
dar facile udienza aciacuno, corruppe alcunifuggiti, che, potendo, lamazzaff:

, ro. Mapreo undicotoro perfoetto, effindo posto al martorio; confest:!


* - fgreto. L'imperadore facendofre un ponte opra ristro, laquale pera f
stupendae quai incredibile, e facendo per quellopaffar teercito, uinfecongra"

rater, apericolo i Daci. Decebaloper diperatione famazz: edindilanation de D**


*;
la loro prouincia
cominci obedirea
Romani.
Trouilancoitheori
di peet
::"*" kdo:quantumque
foffemalageuole
il trouargli,
Percioche
Barbaro #
dis
4%rtre

DI GIOVANNI ZON AR A , " " " a s 7


artire il fiume, che correutintorno alla citt regia, nelletto di effo fiume haud.
u fatto cauare una gran foffa ; nella quale potauiuna gran quantit d'oro, mag
giore di argento, e di altre coe, lequali non fono offee dalla humidit, la fece
ricoprire con pietr, e ritornataui la terra, fece anco ridurre il fiume al fito anti
coletto. Haueua anco nacoa una gran quantit di danarinelle pelanche. E ques
ste coe fece, non uieffendo preente alcuno, fuori che i prigioni. Non dimeno
uno de fuoi famigliari fapendo, oue itheori erano, ne diede inditio.' Hauendo
alcuni incolpato Licinio Sura, huomo ricco, e che egli molto amaua, che machi=

naffe contra dilui, inuitato dal medeimo a cena, ui and; emandandouiala fua sisurt u

guardia, fece al medico di sura medicarfi gli occhi, e fi feceraderlabarba al *******


fuo barbiere. Dipoi fi lau, e cen. Il feguente giorno diffe a coloro, che l'ha=
ueuano incolpato,fe Sura hauefje uoluto amazzarmi, non haurebbe hauuto impe
dimento, che ci non bauefjepotuto fare. Eleggendo il Prefetto Pretorio, e poa

stogli in mano la pada, laqualeegh fi doucuacingere, prendi,diffe, quetafada:

e sio fono buono Imperadore, adoperala per me: e fe cattiuo, contra dime. Or-

din ancora alcune librarie. Dipoimenteercito contra Parthi, econtragli Ar. :::::
meni: perche il Re di Armenia non haueua da lui, ma da Parthi prea la corona.
E fotto preteto di queta cagione diceua di hauer moffa la guerra, effendo ella de=
riuata da ambitione e da cupidigia digloria.Soggiogata l'Armenia,glifurono con= : :
ceduti molti honori dal Senato: cr oltre agli altri il cognome di Ottimo,e di Par= Parthias c5

thicomaeglihebbe piu caro il cognome di ottimo conquello,che eprimeua mag- :..


giormenteifioi costumi. Fuotto il uo imperio un grandistimo tremuoto; ilquale,
oltre allo hauer fatto danno in altre citt, ne fece grandiimo in Antiochia, oue di Traiano.

era Traiano, preo all'oronte: e manc poco, chelmedefimo non uiperiffe per la
caduta d'una caa, nella quale egli fi era trouato. In cofi fatte ruine ui per una
gran moltitudine d'huomini: alcuni otto il peo de caduti edificier altri, iquali
fuggiti da quel pericolo, e ridottifi incerte cauerne, durando il tremuoto molti
giorni, uimorirono di fame. Finalmente paffato queto male, hauendo uno bauus " '

to ardire dimontar fopra certe ruine, fenti la uoce d'unadonna, che in fa quel=

le gridaua: ondeegli inieme con altri la cauarono fuori. Haueuacostei un fan-::::::::


ciullo tra le braccia: ilquale e fe stefja haueua nudrito con le proprie mammelle.
Dipoileuando anco uia tutte le altre ruine,non trouarono alcun giouane, eccet=
to un fanciullo, e molti, che eranamorti di fame. Sotto la Primauera Traiano
andando da capo contra Parthi, s'impadron di tutta Adiabane. Queta una adiabane

parte di Soria preo Nino, e Gaugamela, er Arbola; oue Alejandrouine D4= :::*****
rio: er effendo arriuato infino a Babilonia, pafjando il Tigre, entr in Cteffon
te. Difideraua ancora didicorrere il mare Erithreo, che parte dell'Oceano, las

que pree tal nome d un uo Re. Huucua nco in animo di foggiogar gl'Indi:

222

SE C O N D A PAR TE DELLHISTOR 1E

e diceua, che s'ei foe stato piugiouane, farebbe ito ad affalirgli. Maeffenda
andato nell'Oceano, e d'inditornato, le genti, che in molto tempo haueuafoggio=
gate, fi uolfero a ribellare. E temendo egli, che i Parthi ilmedefimo non face=
fero, fece loro Re un di quella gente, e glimie in teta la corona di ua mano. Ef=
fendo dipoiper foggiogar parimente gli Arabi, non potendo fare effetto alcuno,
Ribelline ne rileu quai una ferita, o infermandofi fi diparti. Si ribellarono etiandio i

Giudei, che erano in cirene,tagliando a pezzii Romani, er i Greci. Ilquale


Pastbi.

eempio eguirono dipoi que di Egitto e di Cipro. Ma dom queti, mandando=


ui eercito. Di quetarubellion de Giudeinefamentione etiandio Eufebionel quar
to libro della Hitoria Eccleiatica. Difiderando di andare in Meopotamia, ima
pedito dalla infermit, ritorn uero Italia,laciando in gouerno delle legioni di Son

: "" riauno,detto Publio Elio Adriano. Maeffendo peruenuto in selinunte,citt di cili


, cia: laquale medeimamente detta citt di Traiano; uc di uita, come stimaua
Morte di egli, effendogli dato ueleno: ma, come dicono altri, per il ritenutofangue, ilquale

*": ogni anno oleuaeuacuar del corpo. Fuancora fouragiunto da appopleia: me


la principal cagione della fua morte fu la hidropifia. Tenne l'Imperio noue anni
Morte disi, e mezo mee. E fotto il fuo Imperio Simone, figliuolo di Cleopa, fecondo Pon=
-

:::::::teficedopo s. Giacomo di Gerualemme, hebbe martirio: che dopo tormento


depos ia di moltigiorni, fu condannato alla croce, effendo in et dicento euenti anni. Don

::::::: polui fueletto Giuto de circoncifi terzo vecouo di Gerualemme. scriue Eue
.

bio, che in queto tempo molti altri in molti luoghi furon martiriggiati. Dipoi
hauendo l'Imperadore intefala moltitudine di coloro, che erano fattimorire,iqua
li non commetteuano alcun male; fenon, chemelfar del giorno adorauano C H R la
sto, come I d d 1 o, e folamente ricuauano di facrificare a gl'Idoli, fece un

:::::: decreto, che nonfi facee inquiitione contra i Chritiani, ma fipunifero quelli,

Traiano uer

|-

foi
christia fice
che ueniuano
lorodinelle
mani.Alhora
anco Santo
Egnatio,
cheera
un'altropoto
Pontesa
nis
di celeferia
Antiochia,
fu mandato
legatoa
Roma:
oue effendo

::.

combatter conle betie, adempie il martirio.

Clemente Se

Aleffandro

V. Pontefice
de Romani,

Nel terzo anno dell'Impea

rio di Traiano, morto clemente Terzo Pontefice Romano, dopo

:
|-

hauer noue anni amminitrata la Chiea de fedeli, fu creato


quarto in uo luoco Euareta. Ilquale hauendo otto an
ni tenuto il Sacerdotio, uenne a morte, effens
doglifucceore Aleandro,ilquale fu quin
to Pontefice de Romani.Cerdone an
cora terzo Vecouo, per ordi

ne di Alefjandria,hebs
be fucceore
.

Pino.

DI GI O VAN NI Z O N A R.A . . . "

2 23

I M P E RI O D I T V B L I O EL I O AD R.I.A NLO.
- -

O R T o T R Ar A N o fenza figliuoli, Plotina moglie di


Traiano,fointa da amore, e Tatiano fuo procuratore,
fecero Adriano, che era parente di Traiano, Ceare er
Imperadore, ilquale fi ritrouaua alhora in Antiochia di

:\\:/: || Soria dicui egli huucua il gouerno. Fu figliuolo di Adria


E\AB ( ? Afro, huomo letterato: e laci libri da lui compoti Adriano.
\ :s in uero crin profa: ma era di cofi grande ambitione,

che difideraua ogni gloria, e faceua profeione di non effer coa, chei non fapef=
fe. onde priu delle dignit loro molti, che erano famoi in qualche arte; e mol=
ticipato.
ne fece uccidere,
accioche
chelaegli
in tutte
le diciplinelateneffe
il Prem=
..... A/>
Onde fi foleua
in luipareffe,
riprender
troppa
ottigliezza,
curiofit,
e la .'
diuerfit de cotumi. Ma queti uitij erano ricompenati da prouidenza, da dili=
genza, da magnificenza, e da defirezza d'ingegno. Oltre a queto non incomina
ciaua alcuna guerra, acchetaua le cominciate, ne toglieua a ueruno le facult; ma
piutoto uolontariamente, enza effer richieto, a molti donaut. Soueniua atuts
tele citt, ouero confederate, o tributarie, ad alcune con far loro introdur l'ac=
qua: ad altre col dar frumento, * doni, danari, er honori. Portauafi uerfoil
popolo Romano non ommeamente, ma econdo l'autorit,ch'e'tencua. Al quda
:
le, dimandando effo non fo che con troppa audacia, non olo non glie lo uolle cona
cedere, magl'impoe per il Trombetta, che taceffe. Ilquale Trombetta enza dia
re altra parola,folamente colleuar la mano, facendo al popolo egno di filentio,
non folo non fi adir egli contra cotui, come che alle fue parole nonhauefje obes
dito, magli fece honore, come che hauefje eequito il fuo uolere, temperando
l'afrezza del comandamento: perciochenon gli dipiaceua, che alcuno facee al= , ,
cuna coa contra fua uoglia, pure, che ella riguardaffe alla fua utilit. Caminane , ,
do ungiorno, e uenendogli una donna all'incontro, e chiedendogliragione, rios
f
che non haueua
tempo alhora
di acoltarla,
er ella
dicendogli,
lacia d'imporadunque driano.
tita da a
l'Imperio,
fubito uolgendoi
a leile
diede udienza.
Tutte
le coe grandie
*

*-

tanza non diterminaua da fe folo, ma col parere del Senato. Con i principali dies

de ragione: acciochegli atti fi publicaffero. Nel configlio uolle trouarfi preente


a Confoli. Sempre hebbe appreo di lui i Senatori, e cenaua con i principali e
migliori . I uoi conuiti eranoripieni di ragionamenti di ogni qualit. Viitaua Humanita,

gli amici infermi, e foleuatrouarfi alle fetede uoi famigliari. come giunea :::::
Roma cancell tutti i debiti fi alla camera dell'Imperio, come di Roma. Viit le Briano.
citt, e riduje tutte le coe inmigliore iftato. Non folamente riconoceua con la Verlo
i fl
erto

49

preenza gli ufficielefacendeditutto l'eercito,ma particolarinente diciacun ol :

z4o

SE C O N D A PARTE DEL L'HIST O R IE

dato: e quegli, che effo uedeua, che piegaua allt uita delicata, dimo/trandogli
quello, che hauefjero a fare, gli riduceua a un uiuer obrio e temperato: er alcu
mi honoraua, er altri gatigaua. Egli foleua uiuere aframente affine, che col
fuo eempio auezzaffe i foldati almedeimo modo di uiuere. Et in queta guifa fe=
ce diuenir tali i uoi foldati, che una banda di Cauallieri armati ageuolmente nupa
t l'Itro. Dalla qual uita fauentata i Barbari rimifero in ei il giudicio delle
Adrianofidi differenze, per lequali ueniuano a guerra. Gli piacque anco molto l'eercitio del

:::::: cacciare, nel quale fi ruppe alcunimembri; e fabric in Mifia unacitt, laquale
fu chiamata cacciaggione di Adriano. Veggendo in Egitto ruinata la fepoltura

del gran Pompeo, gli acrific, come a Heroo. E dicendo quetiuerfi,


, , Colui, cui farfi deon Tempier Altari,
, , Non deue rimaner fenza fepolcro ?

La fecerifare. Fabricata una citt in Paletina,in icambio della ditrutta Gerus

::: cpi alemme: la chiam Elia capitolina. E in quelluogo, nel quale fullTempio di
Giudei.

D i o, fece fare il boco di Gioue. Ma i Giudei non potendo patire, che la loro
principale citt foe habitata da Greci stranieri, e che in lei uniffero adorati Dei
* parimente peregrini, mentre, che Adriano dimor intorno alpaee dell'Egitto, e
della Soria, stauano quieti per paura. Ma come egli fi diparti, occupando ipiu
importantiluoghi di quella regione, oue fi poteero ricouerare in luogo ficuro,
sedition de apportarono a Romanie di nacoo e fcouertamente di molti danni. Percioche

::::::" quiui concorreunoi Giudeidiogni Prouincia; emeltegentistrameterdanariues


'

niuano loro in aiuto. Adriano adunque mand contra di ei nobiliimi Capitani,


de quali Lucio Seuero era generale. Ilquale stimando, che con quella gente per
lagran moltitudine, cheui era, e per effere eglino diperati, non foe da combat=
tere, con l'impedir loro le uettouaglie, con affediargli, e con dar la battaglia a
parte di loro, alquanto tard, ma con minor pericolo gli afflife e confum,inguis
fa, che pochiimi ue ne rimafero. Percioche furono prefi cinquanta loro fortifs

fimi Catelli, noue cento e ottanta cinqueuillaggi ditrutti, e tagliati a pezzinel=


lebattaglie ottanta mila huomini. E la quantit di quelli, chemorirono di morbo,
di fame, e d'incendio, non fune ricercata, ne intea. Bataadire, che quafitut=
ta la Giudea rimae ditrutta. Laqual calamit I d d 1 o dimotr innanzi con als
Prodigio. cuni fegni. Percioche la fepoltura di Salomone, enza alcuna apparente cagione,
fi ruin e cadde: molti Lupi er Hiene urlando entrarono nelle citt loro: perirono
anco di molti Romani. La onde, criuendo Adriano al Senato, non erb il prin=
cipio uato,ilquale era di cotali parole: Se v o 1 E 1 F1 c l 1 v o L1 v osT R1
1 , ! . 1 s1 * *

N 1. E queto fu il fine della guerra contra Giudei. LAlbanica ueramente (e

gli Albani, econdo, che criue Dione, fono i Maageti)fumoffa da Farafinde


109

D 1 G IOV A N N I Z O N A R A.

*4:
Guerra cone

no * ilquale molto danneggi la Media: ma tocc l'Armenia e la Cappadocia. tra gli Alba
Ma mitigando gli Albani parte con doni, e parte con lofauento, rimae di offen Dl
dergli. Ora effendo Adriano tornato a Roma, il popolo dimandandogli,cb'eipo=
neffe in libert un feruo, che guidaua una carretta, gli neg ci con quete paro

le. N a me e conueneuole di dar la libert a un feruo altrui, ne auoi fare ingiu

Equit di A
I laI10.

ria al uo padrone. Effendofi egli d'una ucita difangue del nafo, amalato, enza
feranza di guarire, ordin Lucio Comodo Ceare,fatti occidere Seueriano, e
Fuco fuonipcte, che di tal cofa hauetano preo sdegno. Era Seueriano in et di Preghi di se
con
ottanta anni. Ilquale effendo per effere amazzato, dimandando del fuoco, e fat= ueriano
tra Adilano.
ti alcuni fuffumigi, diffe: Voi immortali i d d i 1 fapete, che io non non ho com
meo cofa, per laquale meriti dimorire: maio ui prego,chefacciate,che Adriano
diideri la morte,e non polja morire. Cofi Adriano infatidito dalla lunghezza del
male,peo difider la morte,e feo uolle amazzarfi:et egli steo giudic seueria
no degno dell'Imperio:percioche hauendo una uolta impoto a gli amici, che gli

nominaero dieci huomini, che meritaffero l'Imperio, diffe poco dipoi, che egli
non ne uoleua piu che noue: percioche egli haueua notitia di Seueriano, che ne era
Turbone Sie
uno. Furono anco Turbone e Simile nobiliimi fra i migliori. Ma Turbone, co= mle.
me intendentistimo delle coe della guerra, effendo fatto Prefetto Pretorio, past
Jua uita, aguia d'uno del popolo: ne mai, come che praticaffe del continouo con
l'imperadore, effendo amalato, fu ufitato da lut. Et efortandolo egli una uolta,
ueggendo, ch'e' non fi fentiua bene, che andafje a ripofare, rioe, che era do=
uere, chel Prefetto Pretorio moriffe in piedi. Ma simile come diluipiuuecchio,
cofi anco primo di grado, effendo egli otto Traiano capo de Colonelli, chiamaa
to da lui innanzia Capitani, entr, e diffe: uergogna Ceare, che stando i ca=

pitani di fuori, tuhabbia a ragionar col capo de Colonelli. Dipoi fatto Prefet
to Pretorio, accett da lui quella dignit contra fua uoglia: e poi rifiutandola,
uie fette anni in uilla:e uenuto a morte, fece criuer nella ua epoltura quete
parole: Simile qui fepelito, ilquale uije fette anni. Ora Adriano afflittoper la
continoua ucita del fangue, er oltre cio da hidropifia, effendo Lucio comodo ce
fare, ilquale per lungo tempo hebbe in cotume di uomitar fangue, in un fubito
itinto da una troppa ucita, egli facendo raunare i principali del Senato, diffe.
La fortuna ciha tolto Lucio. Maio u'ho trouato uno Imperadorenobile,clemen= Mareo Aure
& Anto
te, benigno, epieno di prudenza: ilquale ne per igiouanili anni far coa alcuna lio,
nino ordinae

temeraria, ne per lauecchiezza alcuna uile: e queto Aurelio Antonino. Ilqua tiri.Imperado
le hauendolo in cotal maniera creato Imperadore, perche anco cotuiera fenza fi
gliuolo,follecito degl'Imperadori feguenti,gli diedeadadottar Comodo figliuo=
lo di Comodo: ilquale effendo prima detto Catilio, dall'auolo,detto Annino vero,

the fu tre uolte Conolo e Tribuno, preenome Marco Annino vero. ora Adria
Hit, di Gio. Zonara.

Q.

z4z

S E C O N D A P A R T E D E L L'H I S T O R I E
|

no hauendo per opera di certe Maghe purgati una uolta i noceuoli humori,ne mol,
to dipoi oprauenendo in abondanza deglialtri, peggiorando di giorno ingiorno,
diiderauapur di morire: ma non poteua ottenere il fuo diiderio, non effendo al
cuno, che gli porgefje pada, o ueleno. Finalmente non potendo amazzar fe
medefino, laciando la cura ordinata del uiuere, dandofi a mangiar cibi, er a ber
uini contrari al uo male, fi affrett in tal guia la morte. Viffe feffanta due anni,
cinque mefi, e dicinoue giorni. Imper uent'un'anno, meno un mee. Sotto il
fuo Prencipato Aleandro hauendo tenuto dieci anni ilPonteficato di Roma, pa.
a una uita, che non s'inuecchia giamai. A cui uccee Sifto P. Alefjandrino, che,
Ordine di al
quanti Wee fi mor nel dodecimo del fuo Vecouato; e gli fu Giuto fucceore. Scriue Eufea
feoui,
bio, che i Vecoui di Gerualemme infino alla rubellion de Giudei fotto Adriano,
furono quindici:iquali tutti di Giudei diuennero Chritiani: e da cio apparice,
che non uiferomolto. Diqueti fu il primo Giacob, ilquale detto fatello del.
signore. Il fecondo Simone, il terzo Giuto, il quarto Zacheo, il quinto Tobia,
il feto Beniamin, il fettimo Giouanni, l'ottauo Matthia, il nono Filippo, il de=,
cimo Seneca, undecimo un'altro Giuto, il duodecimo Leuia, il trigefimo Effe,
Morte di Adriano.

il quartodecimo Giueppe, el quintodecimo Giuda. Effendo in Roma dopo dieci.


anni sito uenuto a morte, uccee Telesforo, fettimo in ordine. Hebbe l'ammi=
nitration della Chiea Alefjandrina Eumene, Sefto per numero, effendo morto".
Giuto dopo l'undecimoanno. Queto Imperadore per cagion delle feditioni dette

di opra dopo quella notabile ucciione e perdita de Giudei, uiet a Giudei dipo=
tere entrare in Gerualemme,er in tutta la Prouincia. Dipoi effendo habitata la
citt da gentili,e dal nome di Adriano effendo chiamato Elia, il primo fuo Pon=
Hereligi,

tefice dopo i circoncififu Marco. Nacque ancora Saturnino Antiocheno, Bafili=


de Aleandrino, e Carpocrate, capi er autori di diuerfe fette: e dicefi,
che Egeippofcrije in cinque libri la dottrina predicata dagli Apo=
stoli: e Giutino Filoofo, e dipoi etiandio Martire, abandoa
mando le dicipline Greche, fi fece Chritiano. Cotui
narra, Herennio Graniano Viceconolo in Afia,
hauere critto ad Adriano, che non era

conueneuole, che fi offendefjero i


Chritiani per alcun lor fat=
to; e,che egli ripoe;
che e non uoles

ua, che

uerun di loro foe uccio, fenonera


condannato dal giudicio per

|-

qualchemisfatto.
***

* *

f: D I G I O V A N N I Z O NA R A ,

243

1 M P E R I O D I M. JA V R. EL I O vA NUT O NLI NLO P I O.


A v E N D o ant o N 1 N o ottenuto l'Imperio, il quale
Adriano adottato, lo haueua ordinato Cefare cr Impera

dore, il Senato non uolle, che ad Adriano per cagione di


quegli illutri huomini da lui fatti morire, foffero conce=
duti i diuini honori. La onde Antonino diffe molte coe,
*
piangendo, er affermando, che eglinon uoleua ammini
trar l'Imperio. Percioche in cotal guiafi ueniuano ad
annullar tutti i fuoi atti, come dinimiciimo e pestimo huomo, fra quali fi con=
teneua la fua ordinatione. Il Senato adunque per riuerenza di Antonino, e per
tema defoldati, ordin al mortogli honori. Fu queto Antonio cognominato
Pio, perche effendo nuouo nell'Imperio, uenendo accuati molti,c, alcuni anco di
-

mandati per nome almacello; egli non uole, chefoe gastigato ueruno: dicendo, :"*"
che non era diceuole, che egli cominciaffe da cofifatte opere l'amminitration dels ""
l'imperio; ementree uije, continou in effere giuto e clemente: n fu graue o
moleto afudditi, n anco a chritiani: i quali non olo non trattauamale, ma an

cora gli honoraua. Dicefi, che egliera accuratistimo nel gouerno delle coe fa
migliari, intanto, che non uene tralastiaua alcuna perminima,ch'ella fi foe:on= costume di

de era fthernito in queto, come mistro e pufillanimo; n per a fudditi impoe "
alcuna grauezza. Et hauendo per cagioni di certe guerre biogno di danari, non
uolle trouare alcuna nuoua impoitione, n dimandardanari ad alcuno: ma uend
in piazza all'incanto tuttigliadornamenti del fuo palagio, ele gioie, e l'oro, e
le ricche ueti della moglie: c diede i danari, cheine ritraffe, a i foldati. Ma
uinti i nimici, er hauendo guadagnata una maggior quantit di gran lunga di das
mari,fece gridar per il Trombetta, chefe alcuno uoleua retituir le coe comperaa redita
::::: di he
te dell'Imperadore, che darebbe a ciacuno il prezzo, che elle gli erano cofie. Il
chefecero alcuni, ma quelli, che non uolfero, (chefurono molti) non furono al
-

trimentida lui aftretti. Dicefi, che eglifece queta legge, che i padrifofero here
di de figliuoli, che morifferoenza tetamento; e che quelli, i quali mancaffero do
po hauerfatto tetamento,foero tenuti dilafciare a padriuna legitima parte.
Tenendo egli l'Imperio, un horribile tremuoto ruin molte citt nella Bithinia,

e nell'Helleponto. Ma fa le altrefu principalmente afflitta Cizico: nella quale Tempio di


cadde anco quelfamoo Tempio: in cui dicono, che ui erano le colonnegroe quat
tro orgij, er alte cinquanta cubiti. Il che, fe ad alcuno parr incredibile,stimi,
che tutte le altre coe di quel Tempio erano stupendiime. In queto Imperadore
fu anco celebrata queta operatione; chel decreto del Senato fatto di ordine di
Giulio Cefare, nel quale era diterminato, che miuno potee far tetamento,e egli
Q

244

S E C O N D A PARTE DEL L'HIST O R I E

non laciaua certa parte alla camera, abbruci. Onde rimao il cotume infino
a quello tempo dicriuerfi ne tetamenti, lacio queto alla camera dell'Imperado
re. Mor Antonino Pio uecchio, effendo la ua morte aguia d'un piaceuolii=
Teleforo ve mo fonno,nel x x 1 1 1 1 anno del uo Imperio. Nel uo primo anno Teleforo, Ve=

:"*" fouo di Roma,nellundecimo anno del uo ufficio, adornato della corona del mar
cerdae

Gustino

"
a

tirio, come racconta Ireneo, hebbe felice fine, poto Higino nella Sedia, otto il
quale fu valentiniano Heretico, e cerdone inuentore della fetta di Marcione.
Morto Higino dopo il quarto anno del fuo Ponteficato, fu poto alla amminitra
tion della chiea Romana Pio, e dell'Aleandrina Marco: il quale dopo Eumene
tenne tredici anni il Ponteficato. Morto fimilmente Marco dopo diece anni pree
l'amminitratione Celadio. Et in Roma dopo quindici anni lfciando Pio per mor
te il Ponteficato, uccee Niceto: nel qual tempoetiandio Giutino martire e Fi=

lofofo, profeore della uera dottrina, hebbe a fiorire, emand fuori un libra
contra Marcione; ecrie ad Antonino Pio un uolume in difea de Chritiani.

p.erets in Dil quale fointo l'Imperadore, mand un decreto alle citt di Afia, nel quale
#::, :e' commetteua, cheniun Chritiano per la religione ueniffe offeo. E, fe alcuno di

Cl#16,

foe accuato, fi affolueffe, e punie l'accuatore.

1 p 1 . 1 4 N No.
| V E sT E c o s E A v E N N E R o s o T T o 1 L P 1 o. Do=

| po la cui morte Marco Aurelio Antonino; che, come fi


diffe, fu adottato da lui, riceuendo l'Imperio, ubito pre
fe per collega Lucio Comodo Vero, figliuolo di Lucio Coa
Marco Aure
si modo. Percioche era Marco di debol corpo, e fi fattaa
lio dato alla
### Z:| mente dato alle dicipline delle lettere, che ancora fatto
F.lofofia .

,erodarepmI non fi uergogn difrequentar le .eloc Filoa
fofaua adunque con Seto Beotio, c acoltaua Hermogene, Maetro di Rhetori=
ca , ma era piu inclinato allafetta de' Filoofi Stoici. Ma Lucio, come piugiouts
ne, erapiu acconcio a tolerarele fatiche, e nato alle coe della guerra. La onde
Marco, hauendogli data per moglie Lucia ua figliuola, gli commife la guerra
vologeto Re contra Perfi, hauendo Vologe/o con lefaette amazzati molti Romani, e tagliato
"*"*r a pezzi tutto l'eercito,e dichiaratofi nimico de Romani; er hauendo affalite con
un gran terrore le citt di Soria. Lucio adunque effendo andato in Antiochia,
diede le legioni a Calo : ilquale uinto Vologeo, e eguitolo infino a Seleucia,aba
bruci quella citt, e Ctefifonte, ua Regia, ditruffe. Del quale ucceo Lucio
inuperbito, dipoi fi mie contra l'Imperadore e fuofuocero a far trattati: ma pria

ma, che i trattati haueffero effetto, eglifutolto diuita colueleno. Dipoifu fata
to Ca

D I GIOVANN I ZO NA RA,

24. f

to Caio procuratore ditutta l'Aia. E fe l'Imperadore lungo tempo guerrega


gi in Pannonia contra i Barbari, che habitauano preo l'itro, Iacigi,Marcoma=
ui,er altre uolte con altri. I Francefi, che habitauano di l dal Rheno, traforfero
infino in Italia; fra i cui corpi morti furono trouatiancora corpi di donne armate.
Ma in tante guerre tenne l'Imperio con tale prudenza e grauit, che a foldati non

grataua forecchie in ueruna parola, ne faceua coa alcuna per tema di loro.
Quando erano terminate leguerre, attendeua a dar ragione: e comandaua, che 2

mentre, chegli auocati arringauano all'Horiolo di acqua, uefe nemeltefje piu qu


tit, accio che da ogni parte potefferitrar la uerit. Fu anco tanto continouonel 3 2
le fatiche, che anco dinotte fedeua nel Tribunale; er in quello/patio ne leggeud, 2 2
2 2

ne criueua, nefaceua coa alcuna:percioche non itimaua, che foe conueneuo=

39 D

le,che l'Imperadorefacee ueruna coa,che non appartenee all'utile publico,Sog= 3


giog i Marcomani,egli Iazigi con molte gran battaglie,e congran pericoli. Prea
fa uittoria:
contra Quadiuna
guerra,et ottenne
miracoloamente
unamarauiglio
persolo gra
fa
perciochegrauiima
huendo eglinoferrati
d'intorno
i Romani, inguia,che
bis .
de
fognaua, che faceero una tetuggine difestei, i Barbari laciando di combatte

re, fi poero a chiuder tuttiipai, accioche non potefero hauere acqua,stimando,


come eifofero afflitti dallafete e dal caldo, con piu ageuolezza potergli uinces
re: trouandofi medefimamente i Romani molto deboli per lafatica, per la fete, e
per le ferite ; ricoprendofifubito l'aria di folte nebbie, uenne a piouere, non, cos
me criue Dione, per gl'incantamenti d'un Mago di Egitto, il quale cofirine Mer
curio ; ma per li preghi, che porfero i Chritiani a D 1 o, esti, e tutto l'eerci=
to furono miracoloamente conferuati: percioche effendo nel campo Romano una
legione de Chritiani, criuefi, chel Prefeto Pretorico all'Imperadore, che era cal
do e/ollecito di tutto l'eercito, hebbe a dire, chelpopolo Chritiano poteua ogni
coa, e che nell'eercito uera di cotali huominiunalegione intera. Ilche egli intes
fo, gli preg, cheeipregajero il D1 o loro. Laqual coa da lor fatta, con=
tra de nimici furono mandate faette dal cielo, e uero i Romani pioggia. La oma xirasolem
derimanendo Marcostupefatt,
honorichristianidundecreto,
echiam Hauel. per
:::::::
p o honor
i C ifti
sagione
39

la legione fulminea: echeella cofi foe chiamata conente Dione,e tuttiglialtri, :"
ma non uaggiungono la cagione. Di queto miracolo fa ancoramentione Euebio "
mella Hitoria Eccleiatica. Ma dice Dione, che come uennela pioggia, i Romaa

ni effendo occupati nel bere, dal fubito affalto de Barbari farebbono stati quai
ditrutti, fe inimicinon foffero fati percoda una grofja grandine e da celeli
Jaette. Ora dimorando Castio in Soria,cominci a machinar cofenuoue, come quel. Ribellines

lo,chera soriano:ma ueniua per tenuto huomo dabene, e quale poteua diiderare :
un'Imperadore. Ma la cagione, che lo induffe a ribellare, fu lo hauere hauuto

una nuoua, che Marco era morto: laquale poco dipoi hauendo inteo, effer fals
Hit, di Gio, Zonara.

Q i]

246 se co N D A PARTE DEL L'HIsto RIE


fa, non uollerimaner daquello, che egli haueua cominciato,apparecchiandofinela
la guia, che doueua uno, che uoleje occupar l'Imperio. Ma Marco facendo una
oratione a foldati, er efortandogli aportarfi da ualenti efedeli huomini, emet=
tendoi in punto per la guerra, gli uennero auifi di molte uittorie contra diuerfi
Barbari, e della morte di Castio. Ilquale un certo capo de Colonelli afalendonel
camino, gli diede una coltellata, ma non mortale: Et un decurione fin di amaza
zarlo. Cofi egli hauendo per lo fatio di tre mefi e di feigiorni goduto un uano
senigaitdi fogno d'Imperio, fin i fuoi giorni. Fu anco il fuo figliuolo altroue amazzato.

|
|

". . L'Imperadore non fece per uccidere alcuno, che lo haueuafeguito, ma a tuttius
, clemenza. E crie anco al Senato, che non fi doueua farmorire alcuno di quel=
li, che erano stati in aiuto di Caio: dicendo, Non piacciaa Dro, che alcun di
, uoipermia cagione, o permia, oper uotra fntenza fi tolga diuita: laqualco=
Legge di Au fa, oue io non ottenga, fappiate, che io ne morr ubito: cofi fattamente in tut.

::::::tele coe erapio e clemente. Dipoi fece una legge, che niune potee hauere il
gouerno di quella Prouincia, in cui foe nato: percioche Castio Pretore di Soria,
mella quale haueua la ua patrit,i era mooa procacciar l'Imperio. Effendo Mars

|-

co andato in Athene, honor i cittadini; er ordin Maefiri di tutte le dicipline,


dando lorofalario del publico. Effendo giunto a Roma, don a tutti i debiti, che
e doueuano e alla camera della Republica, o dell'Imperio: diede danari alle citt,

er ordin, che Smirna, laquale era stata molto danneggiata daltremuoto, fofferi
staurata. Solleuandofi da capolegenti di Scithia, commie quella imprea piutos

sto di quello, che egli hautua deliberato, al figliuolo; a cui diede per moglie Cria
fbina, togliendo i danari dalla camera. vinti i Barbari, fu chiamato Imperado=
Morte
diAn
rela decima
OndeMafefiegli
hauefje
hauutopiulunga
uita,
haurebbe
foggio=
to.
gatitutti
queiuolta.
luochi.
mor,
uccio,
come fi dice da
Medici,
in gratia
di
, , Comodo: ilquale non dimeno effendo uicino alla morte, lo raccomand a foldati,
, perche non pareffe, che da lui foffe stato uccio. Vn Tribuno dimandando quela
lo, ch'ei gli comandaff, diffe, anderaiuero Leuante, che giaiouado uero Po=

,, mente. Mor in et di ami cinquantanoue, meno trentaotto giorni. Ammini


, , str ottimamente l'Imperio anni diecinoue, e giorni undici." Percioche effende
,, per natura huomo da bene, diuenne digran lunga migliore per la dottrina: ne pe=

, , r la felicit fua and di pari con la uirt . onde tanto piu e da effere hauuto
San Polieare
.

in ammiratione, che in afriimie malageuoliimi accidenti conferu steo e


l'Imperio. Sotto il fuo Imperio San Policarpo, Pontefice di Smirna, fu incorons

to del martirio: e cofi forn queto combattimento Giutino, grande di eloquen=


za,ma maggiore per la confeione:di cui molti critti hoggidi fi trouano. L'ot=

tauo anno dell'Imperio di queto Marco Antonino vero mor Niceto, ilqualetens
ne l'amminitratione della Chiea Romana undici anni. A cotui uccee Soter
\

Morto,

r :

* 47

D I GIOV A N NI ZoN A R.A.

Morto dopo quatordici anni celadione, il vecouato di Aleandria fu dato ad


Agrippino. Acornelio ucceore di Nerone, che fu in ordine quarto, uccee
Ero in ordine quinto: er alui Theofilo Seto; ilquale contee contra Marcione con
gli critti.A lui uccee Maimino fettimo. Effendo leuato Sotero dalle coe humas
ne, nella fuedia fu poto Eleuthero.

1 p c o .
s-FG. A com o po, e i ci i volo di Marco Antonino, , ;
| tutto che foe stato dal padre alleuato, crammaetrato ,,
/* $ nelle buone dicipline, non fu conforme alla dottrina ine=
/: N gnatagli. Maeffendo emplice, non dueduto, etimido,

= |filaci dominar da uoifamigliari; i quali corrompen


3 ( doi uoi cotumi, lofecero diuenir diffoluto, emicidiale.
#fffTeX si#s: Effendo egli, quando hebbe l'Imperio, in et di diecinoue
anni, rifiutando i configli de piu degni Senatori, i quali il padre gli haueua dato
pergouernatori, compotala pace con i Barbari, per rincrecimento delle fatiche, crudelt a

e per amore, ch'egli portaua a una uita laciua, ritorn a Roma. La onde ef ***
fndofatti contra diluieitrattati, fece amazzare ungrandistimo numero non

folo d'huomini, ma anco di donnese degli huomini quai ipiu illutridi quella et,
eccetto Pompeiano, Pertinace, e Vittorino, inguia, che coloro, che ci criero,
non fanno, in chemodo cotoro fuggifero la morte. Entrando egli nel Theatro
delle caccie, cerc d'ucciderlo claudio Pompeiano: ilquale nell'entrar di alcune
uie strette, afaltandolo con la pada, diffe, il Senato ti manda queta. A que
sto Pompeano era maritata la figliuola di Lucilla, forella di Comodo: ma anco Lu
cilla ufaua con effo lui, laquale non era di nulla piuhumana, n piu modeta del
fratello. Onde hauendo ella confortato Pompeano ad affalir Comodo, fu cagione
della morte di effo Pompeano e di femedefimo. Comodo fece leuar di uita anco cripiaa.
Cripina fua moglie, per imputatione di adulterio. E fe alcuno uorr ricercare
tutti quelli, che eglifece uccidere, operfale accue, o per fopetti uani, o per
titolo di nobilt, o per chiarezza di dottrina, o pergloria di uirt, certo cotui
apporter una gran moletia allettore. Sotto il fuo Imperio fi fecero ancora als
cune guerre contra quei Barbari, che habitauanofopra la Dacia, cruna contra i
Britanni, che fu la maggiore e piu importante di tutte. Alla quale mand Vl=
pio Marcello, huomo diuita temperata e foldateca, e moderatiimo: n tanto
per natura, quanto perfobriet uigilantistimo. Percioche, per non fi fatiar di
pane, non nefoleua maimangiar di freco, ma cotto innanzi moltigiorni,affine,

che non mangiae piu di quello, chericercaua il biogno. Ilquale hauendo graue
*

Q. Q. iiij

2 4s

S E CON DA PARTE DEL L'HIST ORIE

mente affiitto i Britanni, manc poco, che per il uo ualore nonfoffefatto uccider
da Comodo. Ma Perenio Prefetto Pretorio, dandofi l'Imperadore a guidar care
rette, era diuerfi follazzi, era cotretto a tenere il gouerno della Republica, e
delle cofe della guerra. Mafe occorreua a foldati alcun ucceo contrario, esti
moi da colera, a luil'imputauano. Quelli adunque, che faceuano la guerra in

Bretagna, riprefi di hauerfattaeditione, mandarono in Italia cinquanta deltor


dine loro. I quali auicinandofia Roma, Comodo andando loro in contra, diffe,

:::::" per qual cagione uenite uoi compagni? I quali ripondendo, che esti erano uenu=
ti, perche Perenio haueua cougiurato contra dilui, egli a ci pret fede: e die=
de quell'huomo da bene inpoder loro: da quali, dopo gran tormenti, fu amazza

to, hauendo egli eequita quella amminitratione modetamente er interamente.


Il quale, effendo leuato di uita, i oldati Cefariani, de qualiera Ducae capo cle=
cleandro. andro, non rimafero difare ogni operafcelerata, er hebbero ardire di mandare
ad effetto tutto quello, che la fuperbia, o la lufuria hauefjelor poto in capo.
Ma Cleandro effendo leuato in alto dalla Fortuna, donaua euendeuail Senato, le
seditione s epeditioni, le prefetture, le Prouincie, e finalmente tutte le coe: er alcuni con

: tutti i beniloro ricomperaronotordine desenatori, inguia, chefi diffe di Gius


lo Solone, huomo di uiliimo parentado, che egli toltigli tutti i fuoi beni, era
confinato nel palagio. In un'anno ordin uenticinque Conoli, il che mai non fi

fece ne innanzi, n dopo lui. Onde adunando di ogni banda danari, mie infie=
me digran ricchezze: dellequali ne donaua molte a Comodo, er alle fue concubi=

ne. Nondimeno mor ancora egli inqueta cofi grande altezza uituperoamente.
Roma aggra Percloche effendo Roma aggrauata dicaretia, Dionigio Papirio, che era opra

: le coe del fumento, larijirine molto piu: il chefucagione, che cleandro, come

cagione, peri uoi ladronecci, di queimali, con piu facilit uenie a morte. Ne
igiuochi adunque Circefi, effendo i caualliper correre, corenel circo una gran
moltitudine de fanciulli; iquali erano guidati da una donzella di turbato apetto;
laquale dipoifu riputata Dea: e leuando i fanciulli il grido, leuandolo anco il po
polo, fe n'and a trouare Comodo, ilquale erain una uilla uicina alla citt; e pre
gandogli bene, fu pregato a Cleandro ogni male . L'Imperadore mand contra
* cofioro la fuaguardia :laquale hauendo feritier amazzati alcuni, non potendo

ributtare il popolo, egli aicurandofinella moltitudine e ualore de foldati, uc


fuori. Maueggendo auicinarfi la turba, come huomo uiliimo, inguia fi f4=
. uent, che impoe, che Cleandro e fuo figliuolofoffer ubito tagliatia pezzi. Il
fanciullo adunque cadendonellimitare, uifu uccio. Il corpo di Cleandrolacerat
con tenaglie in ogni parte, stracinarono i Romani, er attaccato la ua teta alla
cima d'una lancia, la portarono per tutta Roma. Furono anco amazzati alcuni

altri cortigianidialtogrado, ora Comodo incitato alle ucciioni, faceua amaza


Kre

: D1 G1 o v A N N I zo NARA.

249

ziregli huominipiu chiari: e crudeliimo uero tutti i Roman, fifaceua conces


der per forza tutte quelle coe, che a uo padre erano state concedute per beniuos
lenza.Onde oltre molte altre coe, glifu ordinata una statua di oro di peo di mil

le libre; e comand egli, che tutti i Mefifinomaero dalfuo nome: i quali proce urgesse.
deuano
queto ordine:Amazonio,
Inuitto,
Felice, Percioche
Pio, Lucio,egli
Elio,
Aurelio, minati,
da
Comodo,in Auguto,
Hercolano, Romano,
Eccellente.
fi attribuiua
omodo.
tutti quetinomi. La ondefcriueua al Senato. Imperadore Cefare, Lucio, Elio,
Aurelio, Comodo, Auguto, Felice, Pio, Inuitto, Romano, Hercole, Pontefice, di
Podet Tribunitia, diciotto uolte, Imperadore otto, Conolo fette, Padre della
Patria: a i Confoli, a i Pretori, a iTribuni, al Senato Comodiano felice falute.
Glifecero anco rizzar molte statue con habito di Hercole. Fu anco diterminato,
che quel fecolofoffe da lui chiamato ecol d'oro: percioche, oltre gli altri nomi, , .

eglierachiamatoaureo e D 1 o. ora hauendo eglicon le finistrate fee uota :::::::


la camera, facendo imputationi agli huominier a foldati, alcuni nefece morire,
cr alcuni fotenne, che comperajero la uita con tutte le facult loro. Guidaua
lacarrettane cortili del palagio : perche cio fi uergognaua di fare in publico.
Giuocaua fimilmente nelle fue stanze alle coltellate in tanto, che amazzaua alcuni:
ma nel Theatro combatteua enza ferro e fangue humano. Nelle fue stanzefimila
mente radaua ad alcunii capegli, ad altri tagliaua il nafo, ad altri le orecchie, cr
ad altri alcun'altro membro. Entraua nel Theatro in habito di Mercurio,portan

do in mano il caduceo d'oro : recandofi a gran lode l'effer . * . Combattendo


quando era stanco, beueua, eclamando il Senato er i Caualieri: Viui ; che tu fei
Signore, tu ei primo, er ottieni le piu felici uittorie, che mai ottenee alcun'al=
tro. Et anco, Amazonico tu unci, era loro impoto, che gridafero. Alcune
medeli
uolte alcuni, che eranofenza piedi, ouero per qualche infirmit, o altro acciden :s.
te zoppi, gli faceua ridurre inieme; e fatte attaccare alle loro ginocchia alcune
forme di Dragone, amazzaud, cme foe Hercole, que mieri con la mazza. Da
capo douendo combatter con igladiatori, impoe a Caualieri et al Senato,che eglia
no con habito da Caualieri, e con la ueta da pioggia entrafero nel Theatro: ilche
-

--

-- A

non fi foleua fare,fenon, quando l'Imperadore era morto; e nell'ultimo giorno


de giuochi,fu portato uia il uo elmo per quellaporta, di donde fi portauano i
morti. Lequai tutte coe dinotauano, che in breue tutti doueuano effer liberi del=
lafua Tirannide. Il che trapoco auenne. Percioche Emilio Leto Prefetto, er
Elettofuo cubiculario, hauendolo, dipiacendoloro quetifatti, auertito, che doa
ueffeceare,temdo la ua ira e le fue minaccie,glidiedero in certe carni di buffalo
il ueleno.Ilquale,come dipoca forza,hauendo egli uomitato,efo/pettando di quel,
che era, minacciando, procacciarono in guifa, che mentre egli era nel bagno, :*

fu amazzato da un certo Narcio; l'anno dodecimo, nouemei, e quattordici gior,

a so second A PARTE DELL'HIsToRIE


ni del uo Imperio, in et di trenta un'anno e quattro mefi, nelquale la legitim
famiglia degli Aurelij fin di bauer l'Imperio. Il primo anno del medefimo fuo
kidan. Imperio, fu dato il vecouato di Alefjandria a Giuliano, morto Agrippino nel
- dodecimo anno della ua amminitratione. Alhorafin anco Clemente, e Panteno
Filoofo indagatore e trombetta de nofiri egreti. Di Gerualemme habbiamo di

fopra detto, che quella chiea, dapoi i circoncifi, fu liberata da Marco, effendo
la citt fatta rinouarda Adriano,ev habitar dagentili.Succeegli Castiano. A co
flui Publio:a Publio Giuliano:a Giuliano Gaio: a Gaio Simmaco: a Simmaco un'al
tro Gaio: a Gaio un'altro Giuliano: a Giuliano Capitone: e a Capitone Valente: 4

Nursiotten valente Dolichiano. Dopo i quali tutti Narcio fu dagli Apotoliil trenteimo
geimo Vee
-

- -

::::ai: Vecouo di Gerualemme. Nel decimo anno dell'Imperio di Comodo, morto Eleu
"*"*" thero nel decimo anno del vecouato di Roma, fu vittore poto a gouerno della
congregation de fedeli. E morto Giuliano, dopo l'hauer dieci annitenuto il Ves
fouato di Aleandria, fu commeo queto ufficio a Demetrio. Nella Chiea di
Antiochia, fu dopo Maimo Serapione Patore de Chritiani, ottauo Pontefice

aeneuen dagli Apostoli. Alhora Apollonio Filoofoperlachiarafama dellafiadottrina


istofo,

dal Senato condannato per uia del martirio, pa alla eterna patria,

"

1 M P E R I O D I P E R T I NA C E.
::: Ex d e N do com o do in queto modo, come se deta
Fi to, l'Imperio, egli ancora hebbe a perder la uita. Ma

:s: Eletto, e Leto, diedero il Prencipato a Pertinace, mosti


dalla uirt e dalla dignit di tale huomo. Cotui ricerca
7 contale diligenza la morte di comodo, riceuuto che heb=
| be l'Imperio, and agli alloggiamenti, er acquitato per
la preenza di Leto, e per gran promeffe il fauore de fol
dati, entrando in Senato, diffe, ch'egli era stato dalle Legionieletto Imperadore,
-

ma per la et e debolezza fua, er anco per la difficult di fotenere tanto peo,


deponeua l'Imperio. Maefjendo egli lodato e confermato dal senato; fu dichias
rato Imperadore. E Comodo giudicato nimico, e dal senato e dal popolo fu diffa
mato e uituperato. E gettatefottofopra le fue statue, haueuano in animo di stra
fcinare ancora il morto corpo per le contrade. Ma hauendo detto Pertinace,ch'eo
ran-ai8epelito.laciando queto, fimifero a chiamar comodo, celerato, tiranno,
2ba" pomcarrattiere, gladiatore, e molti altrinomi gli diedero. Pertinace Africano di
.
Alba Pompea, nato di padre ignobile, fu Tribuno de foldati, era facile ad am=
metter ciacuno alla ua preenza, negliera graue l'acoltare ogniperona; e ri=

fondeuale coe, che glipareuano. Ottenutol'Imperio, oltre a gli altri titolifu


detto

DI GIOV A N N I ZO NA RA ,

23 :

detto ancora, fecondo il cotume antico, Prencipe del senato. 1 cattiui ordini

corree con la ua cura e prouidenza, e gliridue in meglio. Leu d'infamia


quelli, ch'erano stati fatti per fale calumniemorire. Et effendo tanta strettez
za di danari nel palagio, che nella publica camera non fi trouauano piu,che du=
gento cinquanta mila dramme, con gran fatica dalle statue, dalle arme, dal dos c5
ifficulta pa
metico itrumento, e da tra/tulli di Comodo, mie pure infieme tanti danari, che ::::::::
pag a foldati ci,che loro baueua promefjo, e diuife al popolo cento dramme.
Peraoche tutte quelle coe, che Cmodo haueua ufato a piaceri, a combattimena
tide gladiatori, er alguidar carrette, Pertinacefece uender nella piazza. Ma
Leto lodaua Pertinace, e uituperaua Comodo: e facendo richiamare alcuni Bar=;
bari dal camino ; i quali percagion di conferuar la pace, haueuano hauutida Coe
modo digran danari, tolto a quegli l'oro,fece lor dire, che era Imperadore Pera
tinace; dal cui nome haueuano imparato hauer notitia con le rotte e calamit lo=
ro. Quete cr altre cofe fece Leto in fauore di Pertinace; manon conferu mol=
to lungo la fede a effo Pertinace. Percioche, non ottenendo iluo intento, i fol=
dati,
che eranoopine
auezziatrattar
alle rapine,
er diodiauano
perche ci
loroFalconon alcone,
comportaua,
contra
lui. LaPertinace,
onde deliberarono
difar
-

|-

- -

ne, che era Conolo, huomo illutre perfangue e per ricchezze, Imperadore. La
qual coa intea da Pertinace, ilquale per cagione di prouederea bifogni della cita
t, nellaquale uera una gran caretia, fi staua prefjo al mare, ubito ritornato in
lei, er entrato in Senato, ui hebbe un Sermone, el Senato uolendo condamnare Fals

cone, etam, Non faccia I d d 1 o, chementre io far Imperadore, fia con= , ,


dannato alcuno de Senatori,ebene ci fi faceffe cen ragione. Ma Leto am-
mazzati alcuni foldati, come che glifoe stato impoto da Pertinace, fece, che
gli altri dicttemendo, fi folleuarono; e dugento audaciimi con le fade ignude
,

in mano andarono alpalagio. De quali auifandone la moglie Pertinace, egli, :


benche potefje loro opporfi, e farli amazzare dalle guardie della notte, e da Ca= tinase.

ualieri; tuttauia n fece queto, n uollenaconderfine fuggire. Ma hauendo for


fe prefa/peranza di fauentarli con la preenza, e con le parole humiliarli, mena
tre,che e' ueniuano, and loro incontra : Ma quelli prima mosti da uergogna, rta Bestialits
......s
mifero le pade. Dipoi uenendo uno inanzi con la fada in mano, e dandogli una :la
coltellata, con dire, che quella fada gli era stata mandatada foldati, effendo an= "*""
co gli altri da quello effetto incitati, amazzarono l'Imperadore er Eletto. Dipoi,
fitta la teta di Pertinacefopra unhata, come haueffero fatta qualche bella impre
fa, la portarono intorno. Viffe queto huomo feffantafette anni, tolti uia quat=
-

* 'tro mei, o hebbe l'Imperio non piu,che ottantafette giorni.


-

|-

--

. . .

2;2

SE C O N D A P A R T E - D E L L'HISTORIE
I M P E R I O DI DI DI O G I V LI JA NLO.

| S s E n d o s 1 Inre sa la morte di Pertinace,Sulpitias


no, che da lui era stato mandato a gli alloggiamenti de .
| foldati per cagion di acchetare il tumulto, iui rimae, e

h4 : procacci di effere creato Imperadore. Fratanto Didio

Giuliano a || ||
uarisimo, . |\ |

| Giuliano, huomo d'infaciabile auaritia, fubito dandofi a


machinar cofenuoue: e per queta cagione hauendolo coa
S==Ek=> modo confinato in Milano ua patria, intea la morte di
Pertinace, con molta pretezza and a medefimi alloggiamenti. E stando egli
all'ucio di fuori, e Sulpitiano trouandofi di dentro, affermando alcuni, che bio=

gnaua, che fi hauefje a comperare Roma e l'Imperio Romanoje dicendoi da fol


dati, colui da tanto, e queto tanto: quanto uuoi dar tu : Giuliano, quantunque
Sulpitiano hauefje promeo una grofja fomma di danari, glifu antepoto, temen
do i foldati, che Sulpitiano non hauefje a uendicar la morte di Pertinace, che era
-

:::*" uo fuocero. ora effendo Giuliano riceuuto negli alloggiamenti, e falutato Im


peradore, indi fenand alla piazza, e dipoi in Senato,accompagnato da una gran
moltitudine di armati, per effer con queti di fauento al Senato er al popolo Ro=
Parole arroe
|-

::::::::: tigli
mano,altri
e diffe
almedefimo del
Senato.
A uoi Benche
metieroadunque
di Prencipe:
chetute
liano,
fondigniimo
Prencipato:
egli criopiu
per l'arroganza
delle fue parole, e per effer cinto da foldati foffe mal uoluto: non dimeno fu per
paura dalSenato confermato nell'Imperio: onde egli and al palazzo. Il eguen=
te giorno i Senatori andarono a ritrouarlo; accioche non appariffe l'odio, ch'ei
gli portauano. Ma tutto il popolo non potendo tener nafcoa la fua doglia, alho=
ra che l'Imperadore entraua in Senato, come d'accordo, con grandiimi gridi lo
Giuliane e chiam parricida, e predator dell'Imperio. Maeglicoprendo l'ira, e promettens
: P dogli danari, sdegnato il popolo, che effo gli hauefje per huomini, che filaciafs
fero corromperper danari, tutti eclamarono. Noi non gli uogliamo, noi non gli
accettiamo. Comandando Giuliano, che coloro, che haueuano dette quete parole

ueniffero uccifi, il popolo alhora tantopiu commouendofi, nominando Pertinace,


cominci a deleggiareer a prouerbiar Giuliano. Et ancora,che molti pertuttala
citt ueniffero feriti et amazzati,per queto non uoleua acchetarfi,e preele arme,
e facendo impeto nel palagio de Caualieri, uistette la notte el giorno enza mans
giare, gli altri foldati chiamando il nome principalmente di Pecennio Nero, e dela
Maneggi di

le legioni, che eglihautuanellasoria. Manel fine stanchi dal uegghiaree dalla

Gi:" fame, tuttiritornarono alle lor cafe. Ora Giuliano nellaguia, che eglibaueua ras
pito l'Imperio, cofi lus ancora con uiolenza er auaritia, adulando il Senato, e
tutti quelli, che haueuano alcun podere e parte donando e parte

Beliche

: : : : D L GIOVAN NI ZON A R.A. ) : 3 3

2y3,

Benche adunque non laciaffe di far coa alcuna, per laquale appariffe difluorire i
piu potenti:non dimeno alcuno in luinon fifidaua. Lequali coe,mentrefi faceuano capiani to
in Roma, tre Capitani dieerciti, Seuero, cera in Pannonia, Nero in Soria, er

Albino in Britannia intee le coe di Giuliuio, con molta fretta fi moffero contra
di lui. Ma Seuero, ch'era piu aftuto degli altri, confiderando, che leuato dime=
zo Giuliano, gli altri tre fra loro per conto dell'Imperio combatterebbono, delibe=
r di farene amico uno. Ma, perche il Nero era piu lontaro, e pareua pu fu-

*2

perbo degli altri ; e queto, perche ilpopolo, come s' detto, haueua chiamato,
come per aiuto, il fuo nome: pieg l'animo ad Albino; egli friffe occultamente,
ch'eglilo farebbe Ceare. Et efo fperando di douere effer collega di Seuero, e ri=
manendo, oue egli era, Seuero fe n'and alla uolta di Roma. Ilche inteo da Gu=
cattiu:di pe
liano, procur, ch'ei foffe dal Senato publicato per nimico: e fi apparecchio alla nione
Gis
guerra, fortificando il palagio con buoni guernimenti, e con faldiime porte. ::
Percioche stimando, che i oldati non haurebbono dileggieri potuto uccider Per
tinace, fe egliui fi hauefferinchiuo dentro, credeua di douer riucir faluo; fe , .
.
oue foffe uinto, fi ritenee dentro quelle porte. E fece amazzar Leto, e mana
d molti atentar diuccider con inganno Seuero. Ilquale effendo uenuto con grande
impeto in Italia, cr hauendo occupata Rauenna, e coloro, che gli erano mandati.
contra, riducendofi a lui, e temendole guardie e ioldati di Giuliano della fua ue
nuta, egli raunando il Senato, gl'impoe, ch'ei facee Seuero uo collega nell'Ime
perio. Ma hauendo egli promeo a foldati perdono,fe esti gli defero nelle mani
coloro, che haueuano amazzato Seuero, obedirono. E trouatigli, manifetarono
la cofa a silio Mefjala Conolo. Ilquale raunato il Senato nel Tempio di Minerua, .
dichiar quello, che haueua inteo de nimici. Il Senato adunque condamnando Giu
-

----

liano alla morte, ubito cre seuero Imperadore. Et effendo Giuliano uccio, dif::
fe, che male ho fatto io : e chi bo io uccio: Viffe quaranta anni, quattro mefi,
er altretantigiorni. Et hebbe l'Imperio feffantagiorni.
1 M P E R I O

D I

S E V E R. o.

--

| S se n do s E ve R o fatto Imperadore, fece uccidere i


: percuffori di Pertinace. E motrandoi ueramente seuero sellistina

contra i oldati,priuandogli delle armee de caualli, gli :"***


| cacci di Roma. Cio fatto, and dentro la citt a piede,
#| feguitandolo l'eercito armato, e trou le piazze per tut=
\ toadorne di fiori e di corone di alloro: e fu con liete uoci
:Estas: riceuuto dal popolo in ueti bianche, correndo tutti per

wederlo crudirlo. Et egli ubito all'uanza degli antichi Imperadori afferm,


- *

a s 4 . S E C O N D A P A R T E DEL L'HISTO R IE

Seutr non ch'ei non farebbe morir uerun Senatore,fe ben lo meritafe:e cio ordin, che fofG
::::"! fe confermato da decreto comune. Ma non feru molto queto giuramento, facens

"*"
-

do dipoi uccider Giulio Solone, ilquale di uo ordine haueua fritto il decreto,


e molti altri parimente leuar di uita: e fece coe, che non erano punto di uoler del

Senato. Ora effendo cotume di elegger alla guardia dell'Imperadore huominiItalia


ni, e di altregenti, che foffero di aletto humano, e di cotumi chietti craper=

' tgoni queto cotume empie la citt di foldati crudeliimidi faccia, hor=
'. , ribili diparole, e del tutto lontani da cotumi ciuili. Gli fu predetto l'Imperio
Segno di See
da certi fegni. Percioche egli fi fogn una uolta di lattar le poppe d'una Lupa,
C
come critto di Romolo: e dal uo corpo, mentre egli dormiua, uc acqua, co=
me da fonte. E pur dormendo, gli parue di efferfalutato dal Senato e dal popolo
. . . . Romano. Fece ancora un'altro fogno. Gli pareua, che caualcando Pertinace,
per la piazza, foe abattuto da Cauallo, ilqual Cauallo glifi fermaua innanzi:
motrandogli il doo, come uoleffe effer caualcato da lui. Effendogiouanetto, fi
sener
:*:
il funerale a mie a federe nella fedia dell'Imperadore non a studio, manon lo apendo. Otte=
re:::::: * nuto l'Imperio, fece a Pertinace di molti honori, egli ordin un fontuofiimo fu=
nerale, ancora che foe gran tempo, che egli era stato uccio. Dipoiando con=
tra il Nero, ilquale era Italiano dell'ordine de Caualieri, di molta riputatione.
Ilquale dopo uarie battaglie, finalmente fu uintoa ia di Cilicia alleporte,lequaa
li per la strettezza del luogo, prefero queto nome (percioche di quindi furgono

|-

|-

|-

"

::::: " montialt imi e pieni di ruine, da quali fono di gran precipitij, che ditendono
infino al mare) in una terribil battaglia, effendo tagliata apezzi una grandiima
parte de foldati; e mentre e fuggiua, fu preo cr amazzato. Fu mandata la fua
teta a Cotantinopoli, er attaccata a una croce, affine, che iCotantinopolitani
ueggendolo, fi rendeffero. Facendo Seuero con molta accuratezza fare uccider
tutti quelli, che piegauano alla parte di Pecenio Nero, un certo Senatore, detto
49 Caio Clemente,addottato per Nero,non dubit di dire,lo non ho conociuto ne te,
m::::. " ne il Nero: ma trouandomi nelle fue parti, non procacciai di oppormi a te, ma
*

di combatter contra Giuliano. Hauendo io adunquebauuto l'iteo proponimento,


che haueuitu ancora, non ho commeo peccato: ne in quello ancora, che dipoi
, non fono paffato nel tuo campo: percioche ne tu haureti uoluto, che alcuni de'
, , , , , tuoi amici foero paati nel fuo. Non uolere adunque proceder contra le perfo=
ne motre,e contra inomi, ma contra i fatti. Perche fetu ci condannerai, doue=
te effere e tu e i tuoi amici nella medefima colpa. Seuero marauigliandofi della fis
-

:::::: curt di cotui, gli laci la met de uoi beni. Maicotantinopolitani euiuen=
politani do Nero, e dopo la fua morte, fecero molte coe degne di marauiglia, effendote=
nuti affediati tre anni. Percioche prefero alcune naui, che di l paauano, eral

cune Galee ne proprijportie ricetti de nimici,fatte tagliar le loro ancore per als
-

CMIJE

---- : * D I : GIOVAN NI Z O N A R.A .

. . .

2;;

ani natatori. Lequali bauendo fatto ficcar chioui ne loro fondi, le trahetano

inguia, che pareua, che effe da festee fi moueffero o andafero. confirmate


tutte le coe, ch'esti hauetano, non rimanendo per di continouare, adoperawano
le traui delle cae alle naui, taglittit capegli delle donne per far funi. Effendo
combattute le muraglie, traheuano contra nimici i marmi, e le statue di rame cofi

'

d'huomini, come di Caualli. Venuto loro a mancar fomigliantemente tutti i cibt mili.
uati, mangiauano cuoi macerati. E queti ancora confumati, affaggiando le cara
ni humane, l'uno mangiaua l'altro. Ma finalmente rendendofi contralor uoglia,

i Romani tagliarono a pezzi i foldati e tutti i Magitrati : e Seuero riceuendo di :

quella prea uno infinito piacere, tolta alla citt la libert e la dignit ciuile, la fe
ce tributariu: e publicando i beni de cittadini, don lei e le fue poffeioni ai pe=
rinthij. E ditruttele loro mura piu forti, non tanto imedefimi affiffe di mag=

giore offea, egli priu della gloria della loro gagliardia;quanto fece ruinare una
Rocca fortistima de Romani contra i Barbari del Ponto, e di Afia, ez un ficu=

riimo Ailo. Ora effendo egli uago opra modo della uanit della gloria, moe
guerra a Barbari, Oroeni, Adiabani, & Arabi. Et effendo andato a Nfibi,

mandatiui oldati, e Legioni, diede ilguato a terreni di quelle genti, e preele


citt loro. Ma, perche chiedendo Albino la Maet dell'Imperio, glinegaua anco ".
l'honor di farlo Ceare, da capo nacque la guerra ciuile con mouimento di tutto
il mondo: er una gran moltitudine del popolo Romano nel circo de Caualieri aper

tistimamenteframmaric delle fue mierie: dicendo. Infino a quanto patiremo noi


queti danni: Infino a quanto faremo combattuti? er altre parole finili,come moo
da pirito duino. Percioche come altrimente haurebbe potuto duenire,che tante mi

gliaia d'huomini quelle coe, che diceuano, come hauefjero hauuto un Maetro de=
coro, proferifferoenza errore: ogeta guerraffece con molto uariae dubbioa
fortuna. Ma finalmente uinto Albino, e tagliati apezzi dall'una e dall'altra par

* -

**

te quai infinita quantit de Romani, eglisteo fi amazz. Al cui corpo seuero crudens di
diffe difconcie euergognoe parole; e laciandolofenza fepoltura, mand la teta seuer. ,
a Roma, imponendo, che ella foe appefa a una croce.Fece uccider molti Senatoa . . .

ri, calcuni anco laci andare. Dopo questo fi uolfe contra i Parthi,iquali haue
: Impree
-

di

uano occupata la Meopotamia;efatte far dellenaui nell'Eufrate, prefe seleucia e ::::::.


Babilonia, trouandole abandonate: & hauendo prea Cteifonte, la diede in pre=
da a foldatis e tagliatine a pezzi molti, ne prefe anco parecchi uiui. Mane caca

ci Vologefio Re de Parthi, ritornato nel Regno, meritennecte fonte. Et in tal

guia fi diparti,come egli hauefje tolto a far le impree per faccheggiar olamen=
te. Nel tempo di queta guerra fece morir due illutri huomini: Giulio Cripo

Tribun de oldati, a cui dipiaceuano le offee e i danni, che deriuauano dalle

guerre, or hauendo detto non fo che, posto nel fuo ufficioun oldato, che ne lo i
|

2;6

SE C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

haueua accuato: e Leto per la grandezza del uo animo,e peruederlo grato a fol.
dati, iquali diceuano di non uolere andare alla guerra,fenon otto a tal Capitano:
e rec la colpa della ua morte ne foldati, che hauendolo fatto morir per inuidia,
atra, eitti di egli non haueua potuto ufar le fue ragioni. Dipoipree ancora Atra,citt di Ara=

"*"

bia, conagrata al Sole: nella quale oltre altre gran ricchezze, uerano ancora di

molti doni fatti al Sole. Ma benche egli hauefje pree le prime mura,enza poter fa
re effetto ueruno,perdutiui moltifoldati, and a Paletina,laquale tracore tutta,
curiesta di indagando ancora nell'Egitto le coe nacoe. Percioche egli era d'un fi fatto inge=
stutt. gno,che non uoleualafiar d'intender coa humana,ne diuina. Tutti i libri de fegre
-

ti,quanti egline potetrouare, leu da luoghi, oue esti erano ripofii. E queto
bajti hauer detto fin qui. Toccher hora per un tracoro quello, che criue
Dione intorno al Nilo, cio di donde egli nafce, e perche crece la state. Scriue
Nafzimento Dione , chel f nacimento dal monte Atlante, che preo a Macemnitidi allo
:::* oceano occidentale, il quale auanza di altezza ogn'altro Monte. La onde per que

fia cagione finto da Poeti, che fia, come colonna, che fotenga il cielo. Per=
coche nonfu alcuno,che acendeffe la ua cima,nela uedeffegiamai, la quale efem
pre ripiena di neui. Onde nel tempo della state, cendendo di quello una gran coa
a pia di acque, il Nilo innonda il terreno:e che queto intefero i Romani da quegli,
che habitauano nella piu bajja Mauritania, uicini a Macennitidi, e che molti efer
citi de Romaniperuennero a effo Atlante. Queto fcriue Dome del Nilo, ben

" che altri hannofcritto del medefimo diueramente. ora Plautiano Prefetto, ef
fendo quai con Seuero partecipe dell'Imperio, e poto in una fomma potenza,
amazz molti chiari cittadini, e di ugual dignit: e per una infatiabile auaritia,
da tutti qualche coa dimandando, non tralaci negente n citt alcuna, la quale

semani a. egli non iogliae. Onde tutti dauano piua lui, che all'iteo Seuero. Il mede
strati.

fimofece catrar cento nobili Romani, non folamente fanciulli, e giouanetti, ma


anco di quegli, che haueuano mogli ; accioche parimente fi uedeffero huomini er

*-

Balena tro

Eunuchi C padri intetabili (prrular queta paroladalcomico) e catrati e

bar=

:::::::: bati. Auanti a queto fu trouata nel porto di Auguto una gran Balena, e prefa.
La cui forma portata nella cacciagione, era cofigrande, che ui fi nacondeuano

, dentro cinquanta Orfi. Plautiano, hauendo data Platilla ua figliuola per mo

glie a Seuero Antonino figliuolo di Seuero, le diede tanta dote, quanto farebbe
ftato a batanza a molte Reine. Il quale effendo diuenuto grandiimo, che auan=
zaua di potenza Seuero, fu amazzato per trattato di Antoninofuo generose get

tato d'alto fu la strada. Il quale, come Maetro e guardiano, rimoffo Antonino e

-figliuoli
,ortuesid non rinro difre .aitiffirting In quel tempo Bul

:"" la Felice, Italiano, mei iniemefeicento ladroni, molet per due anni la Italia.
Ebenche molti procacciduano di mettergli le mania doo; egli non dimeno a u4=
ri modi

D I GIOV A N N I Z ON AR A.

25 ?

ri modi, e con grandiima affutia uccellandogli, non fi laciaua prendere: di cui


adduremo queto eempio. Vn capo di Colonnelli di ordine di Seuero, tendendo
gli aguati, egli, fingendo di effere un'altro, l'and a trouare; promettendo, che
fe egli uoleffe eguirlo, gli darebbe nelle mani illadrone: e colui credendo uere le
fue parole, entrato nel luogo, oue egli haueua poto gli aguati, di leggiero fu pre
fo. Dipoi, edendo egli nel Tribunale, come Capitano de ladroni, fatto prima
rader la teta al capo de Colonnelli, lo laci andare con quete parole: dirai al Capo de ce
tuo Signore, che uolendo, che i uotriferui non uadano a rubare, metiero, che :g;!
gli alleui in queta guifa: percioche molti huomini dell'Imperadore fi erano ridotti ,,
a lui. Pocia non dimeno fu preo, e dato a mangiare alle betie. Ora Seuero
pree epeditione nella Bretagna, accioche i fuoi figliuolinonfoffero corrotti dal
la uita delitioa,elelegioni dall'ocio. Nella Bretagnafono due nationi piu poten Natiui ders

ti, i Ballidonij, eri Menti; i quali ambedue popolihabitando montie campi de-"
ferti e paludofi, non hanno citt, n attendono a lauorar le terre: ma uiuono di
cacciagione, e de futti degli alberi. Non fogliono mangiarpefci,benche nellIo cibi.
la ue ne fiano in abondanza. Habitano in padiglioni,e uanno ignudi, eenzacar
pe; ufano carnalmente con le donne in comune, e tutti ifanciulli alleuano. Han
no Republica popolare, fanno ruberie, e combattono in carri. Hanno piccioli Republica.

caualli, e ueloci: eglino ancorajono uelociimi in correre. Leloro armefono, lo arme.


feudo, una lancia corta, er un pugnale. Patifcono ogni moletia difame,di fred= sosteressa.
do, e di altre cofe. Entrano nelle paludi, e quiuidimorano per moltigiorni, non
rimanendo fuori dell'acque altra parte del corpo, che le fole tete: e nelle felue fos
stengono la uita loro di radici, e di corze di arbori. Si fanno anco una certa

forte di cibo, di cuigutandone allagrandezza d'unafaua, non hanno fete,nefas


me. Tale adunque era lIola di Bretagna: cr in quanto non era occupata da Ro
mani, ueniua habitata da tali huomini. Percioche i Romani nepojedeuano poco Lunghezza

meno, chela met. Dicefi, chela ua lunghezza fi eftende a trecento fetianta : ***
noue miglia: e che ha di larghezza da trecento stadij: er in alcun luogo anco Larghezza.
piu stretta. Seueroadunque difideroo d'impadronirfiditutta l'Iola, affaltando
calidonia,fu occupato non in combattere (percioche non uide eercito alcuno de calidonia.
nimici) ma in far tagliar felue, efianar monti. Etandando i fuoi foldati die

fperfi, ne furono in certi aguaii uccifi molti, er in queto modo ne perironomot


te migliaia. E finalmente cotrine i Britanni a renderfi. Ora la lufuria, e la Antonins

facciatezzadi ntonino uo figliuolosil quale procacciaua alla dicoperta di "*"***


|

mazzar, fe gli ueniffe potuto, il fratello, gli rec un gran fatidio. oltre acio

fece ancora trattati contrailpadre; e colto due uolte, egli per non glidiedegra
ue punitione. Percioche il padre, potogli innanzi alla preenza di Pappiano, e

di catore (era queto catore un fuoferuo dabene e fedelimo) non gli diffe
- -

Hit, di Gio, Zonara.

RR

2;8

S E C O N D A P A R T E DEL L'HIST ORIE

altro, che quete parole: Se tumiuuoi amazzare, amazzami qui, e non al co=
afetto di tutti. E e non ti da il cuore di far queto con le tue mani, comanda,
che Pappiano Prefetto Pretorio lo faccia: percioche effendo tu imperadore, non
da credere, che e non habbia a obedirti. Ribellando i Britanni nell'apparecchio

* della guerra, affalito da infermit, mor nell'Iola, effendogli (comedicono) af=


fettatala morte da Antonino. Ma fcriuefi, che prima, cherendefje lo pirito,
impoe a figliuoli, che doueffero ejere pacefici e concordi, che arricchiffero i fol=
caumi di dati, e non ifrezzafjerogli altri. Imper edici anni, ottomefi, e tre giorni.
*" vie quarantacinque anni, noue mefi, egiorni uenti. La forma del fuo uiuere fu
queta. Ne tempi di pace, la notte innanzi all'alba empre faceua alcuna coa.
Dipoi caminando, comandaua, er acoltaua le coe, che apparteneuano all'Impe

rio:e co attendeua a dar ragione infino al mezo giorno, e non foe stata qual=
che gran feta, dando a coloro, che erano uoi configlieri, podet di direfchiet
tamente, eliberamente il loro parere. Pocia caualeaua. Dipoifilauaua,defind=
ua, fi ripoaua. Suegliatofi, epediuale altre faccende, e tuttauia caminando,da=
ua opera alle dicipline Greche er alle Latine. Intorno allafera da capo fi laua=
ua, e cenaua. Ne giorni, chefommamente il biognolo ricercaua, frequentaua i
conuiti publici. Effendo fotto il uo Imperio moja la perecutione contra i chri
tiani, molti fortemente entrando nella battaglia, meritarono la corona del mar=
merte di tiri? Alhora anco Lr padredi origene, fu preo; e dopo altri upplici

, taglittagli la teta, laci il figliuoloin molto picciolaet: il qualefi diffe, chein

Lettere,

...

fino effendo fanciullo,fu diideroo del martirio. La madre adunque affatican


dofi indarno di rimuouerlo da quel uolere, nacondendogli tuttii fuoi panni, lo
cotrinjefuo malgrado a rimanerfi in caa. E non potendo ucir di caa, confort
il padre con alcune fue lettere almartirio, tra le altre ponendoui ancora quete
parole. Perfeuera padre nel tuo fanto proponimento, e per cagion mia non ti
mutare. Nella ua fanciullezza, di parer del padre, accompagn con le facre

lettere la cognition delle dicipline liberali : nele diuine profetie lefe per tracore

fo, ma procacci di penetrare ogni profondo e nacoo fentimento, effendo mole


. . . . . sto al padre con le continoue dimande. Ilquale riprendendo la fua troppa curios
fit, fi marauigliaua del uo ingegno ; c7 una notte, chelfanciullo dormiua, dia
fcourendogli ilpetto, lo baci pi uolte, come ricetto dello Spirito fanto, e fi rala
legrauafeco stejo di cotal figliuolo. Egli dopo il martirio del padre, trouan=
dofi ingrandiima pouert di chiarima e ricca famiglia,fu riceuuto da una cer

::::" ta Matrona Alejandrina; laqualefi haurua adottato per figliuolo Paolo Antio
-

origese,

sheno, uno degli Heretici Aleandrini. A cui per la fama della ua eloquenza,
riducendofi ognigiorno una grandiima moltitudine, Origene, che perneceit

gli erafamigliare,dicei, che maimon uiuolle interuenire, distiacendogli la per=


*

cr

: D I G I O V A N N I ZO NA R A . "

2 59

uerf openione dicoloro. Trouandofi in et di diciotto anni, fu poto a inegnar


la dottrina Chritiana agiouani : cr accompagnando i martiri, quando erano me
-

nati alla morte, crefortandogli afoftener confortezza quella battaglia, uc fe=


fo per diuino aiuto delle mani de carnefici, che contra dilui erano mosti. N Jo=
lamente fu eccellente di dottrina, ma men uita degna di Filoofo, e conueniente

alladottrina: percioche fidice, che eglinon hebbe mai due ueti, ne per molti anni
us di portare ifcarpe, e che non beu maiuino, ne pree cibo, fe non neceario.
E , come dice Euebio, per amar la catit, fi tagli le parti genitali. Macriuo
mo alcuni, che non le tagli, ma ui poe fopra un'herba, che le fece feccarre in
guia, che pareuano morte. And a Roma, effendo Pontefice Zefirino. Inditora
nato in Aleandria, apprea la lingua Hebrea, efve lacrittura degli Hebrei.
Efcrittala in caratteri Hebrei,ew aggiunteuile interpretationi de i fettantadue di

Aquila, di Simmaco, di Theodotione, e di due altri interpreti, i cui nomi non fi riCommeutae
d'Origene
fanno, ui fece i Commentari, iqualitu dirai Heapli, quafi Setuplici. Nei fala
mi fa anco mentione dellafettima interpretatione, trouata in Gerico: er hauendo
beniimo confrontata la edittion di Simmaco, e di Theodotione, con la interpreta
tion de ifettanta, compoe i Commentari detti Tetrapoli, cio Quadruplici. Efs

fendo morto Demetrio, ilquale disti diopra, che hebbe l'amminitratione della
Chiea Alefjandrina, Heracla, auditore di Origene, fu eletto Pontefice. Fu pos
fto al gouerno della Chlefa di Gerualemme Narcifo, huomo chiaro per miracoli,
eramator della uitafoletaria: il quale effendo perfala imputatione nacoamen=
te fuggito, e nacondendofine deferti, un detto Dier fu poto infuo luogo: e do=
poluifu eletto Germanione. Sotto ilquale tornando Narcio nella citt, nonpo=
tendo egli, per la molta et, attendere a gli uffici della Chiea, alla am=
minitratione della quale, era chiamato da fedeli Aleandro, che
prima era Illutre, per la confeione di C H R 1 s t o, er
alhora fi troudua Vecouo in Cappadocia, per riuelda
tioni,fu chiamato da fedeli di Gerualemme ad
amminitrare infiene con Narcio, le coe
della Chiefa. Morto Serapione,
fu fatto vecouo della Chies
fa di Antiochia Acle
piade. Di cui
fcriue

Heraeley
Poutefis .

: , : Euebio, che fi trouano coma


-

... mentari. E queto ba=


fti hauer detto
, '

fin qui .

z o s E co N D A PARTE DEL L'HIST o RI E


I M P E R I O D I A NUT O NLI N O C.A. R. JA C.A. LL.M.
Maluage os ####

----

N , quantunque e pareffe, ch'egli hauefje l'Im


perio comune con Getafuo fatello; non dimeno in fatti
ei folo fignoreggiaua. Et incontanente fece pace co

: Britanni, laciando loro terrenie Catelli. Tolfe il Maa

gitrato a Papiniano Prefetto Pretorio, er altri fece


A\#2 uccidere:fa qualifu Euodo, ilquale ancora era detto

stify

==::===== Catore, uo balio, e la moglie Platilla, er il fratello

Plautio: dipoi finalmente il fatello Geta. Ilquale non hauendo potuto permol
te infidie, ch'eigli tendeud ; prima uccidere per la guardia de foldati, e di molti

:::::" foi amici, finalmente induelamadre, a far ch'egli eco da olo a foloper ca
-

gione dirappacificarfi inieme fi abboccaffe. Ilche Geta credendo uero, entr in


fieme con Antonino in una camera fegreta. Alhora i capi de Colonellida lui fua

bornati tenendo dietro Antonino col far forza a quegli, che gli uoleffero impe
dire, uccifero Geta, ch'era coro al collo, alle mammelle, er in braccio della m4=

dre, inguia, chegli empierono il grembo del fangue del mifero figliuolo, ele
ferirono una mano. Ma ella per la paura non fent la ferita, ne hebbe ardimena
to di pianger la morte del figliuolo, cofi miferabilmente er in et immatura uc=
cio (percioche egli alhora haueua uentidue anni, e noue mei) temendo, che uca
Parole dian cidefjero lei ancora. Ma Antonino entrpretamente negli alloggiamenti de fola

:::*" dati,e diffe. Rallegrateuimiei compagni, choram conceo dipoterui far be


, , neficio : perche hora io fono un di uoi, e uoglio uiuer con uoi e per uoi, accioche
,, io poa farui di moltibeni: ilche feio non potr, difidero con uoi di morire.
,, Il feguente giorno dopo lo hauere hauuto una lunga oratione al Senato, diffe,
Vditemi, acci che tutto il mondo gioifca, uoglio, che tutti gli sbanditi fiano ri=
chiamati. Ma de foldati Cefarianie di Geta, me fece amazzar da uenti mila: e
Roma hauendo fogliato di molti huomini di ualore, conacr la pada,con laquas

: le hauena uccio il fratello. Dalle occifioni, pa agiuochi, ne quetianco furoa


* nofenza fangue. Vero ioldati fu liberaliimo: e fu la fua cura di offendere,
fogliare, er ifcorticar le altre qualit d'huomini, e maimamente dell'ordine de
Ruberie. Senatori. Cofiper tutto il tempo delfuo Imperio tutte le Prouincie del popolo
Romano furono jualeggiate, in modo, che Giulia hauendo unm uolta detto, A
noinon ci laciato n alcungiuto n ingiuto guadagno, egli stringendo lafa=
da, ripoe madre, sta di buona uoglia, che infino, chenoiterremo queta in ma=
no, non ci mancher alcuna coa. Fra tutte le altrefceleraggini, fu anco man

di fede e traditore. Percioche facendo afeuenire Abgaro Re di ofroene,


:""ottopretejto diamicitia, come egli giune in Roma, lofece mettere imprigione:
*

CW" tri

--

D I G I O V A N N I Z ON A R A .

26 t

et in cotal modo simpadron delfuo Regno. Similmente il Re di Armenia, ilqua


le era in diffordia co' figliuoli, con alcune fue amoreuoli lettere, nellequali pro=
metteua di uoler raffettar le differenze loro, a fe chiamando, lo tratt nella me=

defima gufa, che egli haueua fatto Abgaro:ma per queto non foggiog gli Ara
meni: percioche esti preferole arme ; ne fu piu alcuno, che gli uolefje credere.
Ma nelle necet e nelle epeditioni, che non portauano dimora, fu humile e
parco. Con i foldati caminau, e dicorreua: e Jenza lauarfi, e mutar ueta,
inieme con effo loro faceua qualunque opera, non effendo punto da i medefimi
differente nel uiuere. I nimici di qualche illutre nome sfid alcuna uolta a batta

glia fingolare. Ma fece poco bene l'ufficio di Capitano: e tutte le fue coe fu=
Furie di Ana
rono falfe, infino le monete, cheifaceua battere. Hebbe manifete er occulte tondo.
infirmit: e feo gli pareua, chel padre e la madre gli correero fopra con le
fpade ignude in mano. Onde dicefi, ch'egli fece fcongiurar l'anima del padre,
di comodo, e d'altri, e che folo da Comodo gli fu rifofto. T apparecchiato
\,

ilgatigo, Preo alla morte nelle parti occulte hebbe un male infanabile. Tene=
ua falariati accuatori e pioni, da quali era auifato di ogni minima coa. La
matina faceua nuntiare i giudici, e le altre publiche attioni: male differiua dopo
il mezo giorno, ouero intorno alla fera: ne uoleua, che alcun Senatore fi acco=
staffe ne anco al cortile del uo palagio: e frezzando molti utili raccordi della
madre,fi dilettaua di ucciioni, d'ingiurie, e di prodigalit de danari. Am i
Magier Incantatori. Moffa guerra a Parthi, stando in Antiochia a darfi buon
tempo, er attendendo a giuochi de gladiatori, non altrimenti fi rammaricaua,
come chefe egli dimoraffe in qualche gran fatica e pericolo, e riprendeua il Senas
to di uilt e dapocaggine. Finalmente gli crie, ch'ei fapeua, che a lui non pia= 3 2
ceuano le fue attioni: ma che egli teneua i foldatie le arme, per non far conto de'
cianciatori. Da capo prendendo efeditione contra Parthi, perche Artabano non Contra i Par
gli haueua data la promefja figliuola per moglie (percioche egli apeua, chel thi.
medefimo otto la coperta delle nozze intendeua di torgli il Regno) diede il gua=
sto alfuo terreno,efoggiog Arbela,e facendo rouinar lefepolture de i Re de Par
uesta
thi,difperfeleloro oja. Nelle occaioni della guerra fecedi molte cofe ctra il cotu Come
ua Dellc
me de maggiori;e foleua/eo portare un certo drappo fatto all'uanza de Barba guerre.
ri,e tagliato alla foggia di que panni groi,che fi portano per la pioggia:e coman
d,che ancora i foldati uetiffero a quel modo. Da che fu cognominato Caracalla.
Ctutto ciofu uccifo da foldati. Percioche Macrino Prefetto Pretorio,a cui un cer
to indouino haueua predetto,chefarebbe Imperadore,temendo egli, che per quello
da Antonino n foe fatto morire,enza metter tempo in mezo,gli ordin un trat

tato per due Tribuni de oldati. Percioche andando egli di Effeda a carra, er ef=
endo per isgrauarfidel fouerchiopeo del corpo,imontato da Cauallo, un folds
Hit. di Gio. Zonara.
R R ij
v.

|-

26 2

S E C O N D A P R TE, D E L LH I S T O R I E

to mandato da i Tribuni, motrando di uolergli dire alcuna coa d'importanza, lo


xx1x, e nel

::::. percoje d'unpugnale. Cofi uije egli, e fu uccio l'anno di ua et

ffio del uo imperio con due mei, er alcunigiorni. Dicefi, che effendo egli ul
timumente in Antiochia, il padre uenendo alla ua preenza, Cr impugnando la

fda, gli hebbe a dire. Si come tu hai uccio il fratello, cofiio uccider te. E

fu auertito daglindouini, chei figuardaje quelgiorno. Si fa mentione ancora


di altri fegni, che predijro la fua morte.
I M P E R I O D I M JA C R. I NU O.

| uitiofiimo e crudeliimo gladiatore, Macrino quattro


giorni dipoi da foldati hebbe l'Imperio, ilquale fu di
di Macrino.
origine Moro, ma nacque in Sicilia di ocuriimi parenti.
:A\#| onde al cotume de Mori hebbe una orecchia forata: ma
:::::::::::*: fu huomo moderato, e fedeliimo protettor delle leggi.
Ilquale effendo Prefetto Pretorio, haueua ottimamente amminitrato quel Magi=
strato, ma non gouerm l'Imperio in ogni coa, come egli doueua. Percioche
concedeua i Magitratia perone, che non glimeritauano;laquale una delle mag
giori parti, che appartengano all'ufficio d'Imperadore: er ufaud nel uiuere cibi
delicatistimi, e dimofiraua di effer molto fuperbo. Ora Giulia, madre di Antos
nino, intea la morte del figliuolo, trouandofi in Antiochia, uolle uccider feme
defima, non per il figliuolo, ma per tema di e steffa, trouandofi nella uita pria
uata. Maueggendo, che non fi mutaua alcuna coa del uo stato, ritenendo ella
*
le foliteguardie, eminitri, fi dioe di uiuere. Ma hauendo dipoi Macrino
inteo, che ella diceua male di lui, eprocacciaua di hauer l'Imperio, effendole ima
poto, che laciando Antiochia, andaffe oue a lei pareffe , alhora fi amazz.
Morte di Ora Macrino effendo da Artabano,ilquale con un grande eercito affalt i Roma=
:::::::
dre di Cara ni , due uolte uinto in battaglia, fu cotretto con una gran quantit di danari a
talia. "I comperar la pace. Acchetata la guerra de Parthi , nacque la ciuile. Percioche
Madrino g
Nacimento, ' && %
uirtti, e uitij

:::::: uno Antichiano de foldati Ceariani, ueggendo, quanto i oldati odiaffe Macri=

::: * no, percoche egliera piu riftretto nel donare di Antonino, e moffo ancora da
Eutichiano

quello, che prediceuano gl'indouini,fi folleu contra di lui. Ora hauendo Mefa

" forella di Giulia Imperadrice due figliuole, Soemide e Mammea, e di quelle altres
tanti nipoti, l'uno di queti Eutichiano dicendo, che era figliuolo baftardo di Ca=
racalla, lo port di notte a gli alloggiamenti de foldati ; e con queto foinfe i

foldati, che ricercauano occaione di tumulto, a procacciar coe nuoue. Iquali


lui

ID I G I O V A N N I Z O N AR A .

2 63

lui, benche fanciullo, ponendogli il nome di Antonino, toto falutarono Imperas


dore; e preolo, andarono alla uolta di Antiochia contra Macrino ; ma da lui in
certo luogo lontano da Antiochia furono uinti. Maueggendo Macrino, che ei
da capo rinouauano la battaglia, ponendofi a fuggire ,fi ridue, come uincitoa
re,in Antiochia : e perche non foe cacciato della citt , mand il figliuolo ad
Artabano.Ma effendofarfa lafama,come egli era stato rotto, facendoi di molte
ucciioni, egli radendofi la teta e la barba, e preo un drapponero, per non effer
conokiu, fugg la notte. N molto dipoi andato in Ega di Silicia, e d'indi Fuggita i
Macrino.
per Cappadocia, e per la Galatia, e per la Bithinia infino ad Eribolo, fito da nas
ui diuero Nicomedia, pa a Calcedonia: eper fuoi minitri richieta certa quan=
tit di danari; dal procuratore conociuto, e da quegli, che erano della parte del
falo Antonino preo,fu ritornato in Cappadocia. Oue intefa la prea del figliuo=
di
lo, fi gettgiu della carretta opra laquale era condotto, erottafi una falla, Morte
Macrino.
non molto dipoi fu uccio, nel cinquantefimo quarto anno della ua et, e primo
del fuo Imperio,con due mei ,e meno tregiorni, e fu l'ucciditore un garzone,
Ilche gli era stato predetto con queti uerfi.
*
-

Ecco oime uecchio la tua forza cade,


E tange e preme la uecchiezza etrema,

E un gouane Joldato ti ditrugge.


1 M P E R I O D I JA V I T o F.4 L s o 4 NT O N_1 N_o.
|R A A v 1 T o F A L s o A N T o N 1 N o, o piutoto Soa

NKF riano e Sardanapalo, effendo uenuto a Roma, fece una


ola coa degna da Imperadore.Percioche effendo da Roma
fnie priuatamente e publicamente fittogli digran uitupea
ri per lelettere, che Macrino haueua critto contra di
:|lui, non uollegatigare alcuno; nel rimanente fu trifii=
SEmo, ingiutisimo, e crudeliimo boia. Ora Eutichiano,
Prefetto de oldati Pretoriani, amminitr due e tre Confolati. Ma fi faceuano
morire altrichiari huomini e per cagione efenza cagione, perche ei non uoleuds
no ne lodarne confermar le fue rubalderie. Ne fi uergogn di criuercio al Sea
enore
nato. Faceua cotui l'ufficio d'huomo e di femina, e dishonetisimamente fofie= Vitij
misimi di
Antonino,
neua, e faceua fotenere ad altri cofi fatte fceleratistime rubalderie. E non fo
lamente gli altri, ma gli amici ancora, che lo riprendeuano, e lo efortauano alla
uita honeia, faceua morire. Et introducendo in Roma un D I o peregrino,

detto Heliogabalo, lo antepoe a Gioue. Onde pree il cognome di Heliogabalo.

si fece circoncider leparti uergognoe, e fi aftenne di mangiar carne di Porco.


RR iiij

Helioga
balo.

a 64

s E c o N D A P A R T E DEL L'H IST O R IE

Et and nel publico con una ueta barbara alla foggia, che foleuano uare i facers
doti Soriani, onde fu chiamato Soriano. Fra le altre coe pree per moglie un4
uergine Veftale, uiolando con una fomma sfacciatezza la religion della patria:
laquale diceua egli hauer prea, affine, che effendo ella Sacerdotefja, er egli Sa
cerdote di Heliogabalo, naceero del loro feme diuini figliuoli. Ne folamente
barbare canzoni infieme con la madre e con l'auola cantaua al D 1 o peregrino,
e facrificaua celerate er horribli uittime, amazzando fanciulli, cruando in=
cantamenti, ma pos anco la moglie a quel fuo D i o, come che egli hauefje bis
fogno de figliuoli: laqual poe nel palagio, e fi fece da fudditi pagar la dote.
seeleraez. Ma la uauita fu fi fattamente corrotta, che non fi potrebbe udir enza gran

::"" noia ricordar tutte le fue rubalderie. Pure ne toccheremo alcune: Dinotteen.
traua nell'hoterie, hauendo in capo una capigliaia poticcia: e fale feminette
dell'hoterie faceua ancora egli i feruigij, frequentando i Chiai piu famoi : e
fcacciandone fuorile meretrici,u'entraua egli, facendo in istambio di loro copia
a ciacuno della fua perona. Hebbe anco nel uo palagio un ridotto appartato,
alle cui porte stando egli ignudo a guia di meretrice, con molto rotta er effemia
n tauoce inuitaua coloro, che paauano a gli amorofi follazzi, e prendeua da
loro danari. E garreggiaua congli emul del medefimo guadagno, auantndoi
di hauer piu amanti,che ei non haueuano, e che ricoglieua maggior quantit di
danari. Ne contento di quete trititie, guidaua carrette, faltaua, e uoleuaetian

dio effer maritato per hauere un legitimo amico, ilquale ordinaffe Cefare. E go=
deua di effer chiamato Signora cr Imperadrice, portando la conocchia, e lauoran=
do dilana, eliciandoi il uolto. Radoi anco una uolta la barba, accioche effen
do sbarbato e di delicata faccia, pareffe una femina; er era fuo murito un fuo
Bestalit in fchituo di Caria, detto Hierocle. Volle ano effer foetto di adulterio per imi=
:"*" tar le piu ribalde femine: e colto a bello stdio dalmritoin fatto, era da lui ri=
preo e battuto, inguist, che gli occhi gli diuentauano neri. Trouau.fi un certo
Aurelio, ilquale oltre, che era bello di uio e di perona, era anco ben fornito
"" del membro genitale. Cotui egli fubito comand che con una magnifica compagnia
foe a lui menato. Ilquale dicendo, D1 o ti falui Signore e imperadore, egli
con certa languida uoce, piegando il collo, e ferrando parte degli occhi, ripoe,
non mi uoler chiamar Signore, perche io fono Signora. Ora effendo egli feco
entrato nel bagno, e trouando, che la fama non era fala, fi diftefe opra il fuo

petto, e cen nel uo grembo aguia di amica. Ma dubitandofi Hierocle, che per
Aurelio non foe da lui frezzato, fece fi peruia d'incanti e di trigherie, che

per tutta la notte non pote far coa ueruna. La onde egli lo sband del palagio,
*-

di Roma, e di tutta Italia. Finalmente pa queto Heliogabalo a cofi fconcia lu=

faria, che proponendo digran premi, ricerc di Medici, che peruia


-

gli

D I G I O V A N N I ZO NA RA ,

265

gli faceero l'intrumento delle donne. Per quete cagioni, come un Sardanapas
lo, fu odiato da tutti , non potendo fofferir le celeratezze e la effeminata ua
uita. Dipoiadott eglin Senato Baiano, figliuolo di Mammea fua zia; er im= Basian a

poe, ch'egli foe chiamato Akandro. E ueggendo, che tuttieraro inclinati ::::::"
adamarlo, pentendofi di bauer cio fatto, fi diede a procurar di amazzarlo. Ma
effendo egli con molta diligenza guardato da foldati, e per queta cagione nato
faloro un gran tumulto, per acquetarlo effendo infieme con Aleffndro entrato
ne i loro alloggiamenti, dueggendofi di certi trattati, che contra di lui haueuano
fatto i foldati, procur di fuggire. Ma trouato tra le braccia della madre, fu
infieme con lei fcannato; cramendue i loro corpi ignudi furono straffinati per la Mrte
citt. Dipoi il corpo di Sardanapalo gettato nel Teuere, oltre a gli altri cogno=
mi, queto gli dede il cognome di Tiberino. Fu con lui uccio Hierocle, e molti
altri. Tenne l'imperio tre anni, noue mefi, e quattro giorni, dopo che uinto

Macrino, tottenne. Sotto il uo imperouenne amortezefirino vestouo di Ro. :::::


ma nel decim'ottauo anno della fua amminitratione. Dopo ilquale Callito per foul.

istatio dicinque annitenne laraunanzade fedeli. A lui uccee vrbano.

I M TP E R I O D I A L E S S JA NLD R. O,
F I G L I V O L O

D I

M A M M E A

H] o, :k r o 1 l r a l s o a ston 1 No, Alefjandro, fi= Prudenza di


# gliuolo di Mammea, uo cugino, ottenendo l'Imperio, fu Mammea.
bito chiam la madre Mammea Auguta; laquale riceuen
do l'amminitratione, men al figliuolo alcuni dotti, che
lo ammaetrafjero ne cotumi; eftele tutti i migliori Se
| natori, co quali egli in tutte le faccendeji bauefje a con=
st:sz: figliare, E Domitio vlpio Prefetto Pretorio prendendo
la cura del gouerno della Republica, tagli molti atti di Sardanapalo: ilquale fat
to uccider Flauiano, e Chrejto, egli non molto dipoi, fu uccio una notte da fol=
dati. Et effendo ancora uiuo, per legger cagione nata fra oldati, el popolo di=
fcordia, per tre giornifu combattuto. Ma effendo ioldati uinti, atta cando
fuoco nelle cae, il popolo contra ua uoglia fi rappacific con effo loro. Furo=
no chetati etiandio altri mouimenti. Ora la madre di Aleandro, come donna aua
ra, fi diede a raunar da ogni parte danari. Fece, chel figliuolo pree moglie, la
quale non uolle, che foe chiamata Auguia:et alquanto dipoi, togliendogliela, la , ...
-

confin in Africa. Laqualebenche Aleandro amaua: non di meno non uaua op. ::"
porfialla maire,Jotto il cui gouerno fi ritrouaua. Fra tanto Artafere Perfia= :eo:ra:aria

io, huononato douroei agu, fiuurp il Regno de Parth, fiducendo. ::: ***

2 66

*|-

SE C O N D A . p A R T E : D E L L'H I S T O R I E

lo a Perfi: da cui dicefi, che deriu la famiglia e gente di Cofroa. Percioche doa
po la morte di Alejandro, Re di Macedonia, i Macedoni fuoi uccesori per lun=
ghiimo patio di tempo a Parthi er a Perfi fignoreggiarono: ma finalmente na
ta fra loro dicordia, fi ditruffero l'un l'altro. De quali rompendo il podere e
leforze, prima cominci a ribellar loro Aracide Partho, cv a tener la Signoria,
de Parthi, continouando il Regno ne ucceori : de qualifu l'ultimo Artabano :
ilquale queto Artaferfe uinto in trebattaglie, e preolo, lo amazz. Dipoimo
uendo guerra all'Armenia, uinto da gli Armeni, e da Medi,e da figliuoli di Ara
tabano, e ricouerando leforze, intento a racquitar con maggiore eercito la Mea
fopotamia, e la Soria, minacciaua di uoler ricuperar tutte le terre, che apparte=
neuano anticamente al Regno de Perfi. Mafoccorrendo la Cappadocia, effendoi
poto ad ajediar Niibe, Alefjandro mand Ambaciadoria dimandargli pace. Ma

:::::: il Barbaro non gli uolendo acoltare, mand quattrocento huomini digrandima
Alefandro statura, uestiti di preciofiime ueti, ev adorni diplendide armi, fopra bellii=

: mi cauali ad Alejandro, stimando per queto di mettere ifauento ad Alejandro,


, et a Romani. I quali come giunero alla preenza dell'Imperadore,diffro: Il gran
, , Re Artafere comanda, che i Romanifi partano di Soria e di tutta l'Afia, che ri=

, , guarda Europa: e che conceda a Perfi lafignoria di tutte quelle terre infino alma
re. Aleandro facendo metter le mani a doo a cotoro, e fogliarli delle arme
e delle uete, e tor loro i caualli, e fattigli diuider per molti uillagg , impoelo=
ro, che lauorafero la terra. Percioche non gli parue, che foffe diceuole di far=

gli morire. E diuie le fue legioni intre parti, datre bande afalt i Perfi: de
quali furono tagliati a pezzi molti. Viperirono ancora di molti Romani, non
tanto uccifi da nimici, quanto ne monti di Armenia: iqual effendo agghiacciati,
mentre e' caminauano, ad alcuni mancarono i piedi, er ad altri le mani , morte e

Infermit di ecche dalfreddo. Onde i Romani grauemente rammaricandofi, Aleandro o da .


"* cordoglio, o permutamento diaria, fiamal grandemente. Ma ricouerata la
fanit, and contra i Tedechi, e lor fece di gran danno con gli arcieri. Dipoi ofa
ferendo a quelli danari,glinuit alla pace. La onde i foldati feco adirandofi, ri=
bellarono:etirarono, come per forza, all'Imperio un certo Maimino di Thra=
cia, ilqualeda fanciullo haueua hauuto cura degli armenti, e dipoi era diuenuto

Masimino.oldato. Ilquale prendendo feco que foldati, da quali era stato fatto Impera=
dore, ubito fe n'and al padiglione di Alefjandro. Laqualcoa da lui intea,eor=
t i foldati, che egli haueua feco, a difea della fua uita. Iquali promettendo
l'opera loro, fece eercito, e deliber combatter con Maimino. Ma eglino dicen=
do mal di fuamadre, er incolpando la fua auaritia, e lui ancora, come timido

prouerbiando, l'abandonarono. Veggendofi egli adunque priuo di ogni aiuto


ritornato nelpadiglione, crabbraciandola madre, fimije a pianger la ua for=
till:4

: . D I G I O V A N N I; Z O N A R.A .

267

tana . Maimino per un capo de Colonelli fece uccider lui, la madre, er i fuoi

famigliari: er hebbe l'Imperio. Mammea, madre di Aleandro, studioa diuir. ::::::::.


t e di honeia uita, mentre che ella dimoraua col figliuolo in Antiochia, moja "":
dalla fama di Origene, e fattolo uenire in Alefjandria, e da lui ammaetrata nel=
la dottrina della fede, ador fantistimamente I d d I o, come Euebio, or altri
fcrifero. Onde auenne, che non folamente alhora ce la perecution de Chris
ftiani, ma fu anco molto honorati quegli, che ferutuano a C H R 1 s t o. Sot=
to di Vrbano
Vecouo
anco
Hippolito
fantisimo
huomo,
Noniidi
al:
Vecouo
di Hotia,
fioridi: Roma,
ilquale in
molte
opere della
Scritturae dotti/imo
acra friffe
Com- cuni
Vecoui

mentari. Fu alhora vostouo di Antiochia, e reffe la raunaza de fedeli di quel


luoco Aclepiade, ev in Gerualemme Sardiano.
I M T E R I O D I M JA S S I M I N_0 D I T H R A C I JA .

"S-MIT-T

TE

N c or A L M od o effendo uccio Aleandro dopo lo ..... .


hauer tenuto dieci anni l'Imperio de Romani, Maimino
fubito hauuto effo Imperio, moe la perecutione contra i Christiani.
| Chritiani: e comand, che foffero uccii quegli, che ha=

#: stri de egretim fieri de Chritiani ; e ,ifecid che queto


*:##s>=#Est] egli feceper l'odio, ch'egli portaua ad Alefjandro, ilqua=
le haueua adorato C H R I st o. Odisua dico egli opra modo quell'Imperadore;
da cui fatto Capitano, e da Perfi uergognofiimamente uperato, haueua prout
to la fuaira. Era anco un'altra cagione di queta perecutione, che nella famia
glia di Alejandro molti conoceuauo C H R 1 s t o per uero e folo I d d 1 o.
Nel qual tempo etiandio Ambrogio, huomo amator di dottrina,ilquale finfe Ori. Ambrogio.
gene a dichiarar le facre lettere, dandogli abondeuoli falari, e fette ueloci notai,
iquali a uicenda fcriuefjero, e non pochi crittori, o anco alcune donzelle, che
fcriueuano politamente, dicefi, ch'egli hebbe la corona del martirio infieme con
Protettero facerdote. Effendo Maimino fatto Imperadore, fubito crije al Ses
nato , come i foldati l'haueuano chiamato Imperadore. Ne folamente fu contra . Masimine
r

i Chritiani fiero ecrudele, maparimente in tuttii fudditi. Percioche era uper- ::::::"
bo, er auido deldanaio: e per queto ingiutistimo, e diiderofo di fangue, e fi=
malmente Tiranno, precipitoo alrapire cr a fare amazzargli huomini enza
alcuna probabile cagione. A che fu tanto inchinato, che non perdon alla pro=
pria moglie. Per naconder la fua ignobilit, frezzando i nobili, ufaua la do=
metichezza d'huomini di uiliimo grado. La onde incore nell'odio di tutti. Mofa

fa guerra Tedechi, faccheggi i loro terreni, non gli ucendo contra alcuno,
*

2 68

SECON DA PA RT E

D E L L'H I S T O R I E

Ma poi fi dimotrarono lungo le paludi e le flue. Oue facendo impeto iRoma=

ni, ne amazzarono molti. E cofiritorn Maimino uincitore con una gran quan

::: tit di prigioni. Maperche gli uurpua per e stejo tutti i beni de oggetti,
diflO.Masimi- cofe
ne laciaua
alcunatutti
occaione
di rubarche
danari,
non rifarmiando
ne anco alle
fagre,edietro
biafimando
que foldati,
l'haueuano
creato Imperadore,
le
legioni Africane,per queta e per altra cagione sdegnate, fe gli ribellarono. Per
cioche i procuratori delle prouincie Africane enza alcuna apparente cagione prea
dauano le facult de ricchi: ne di queti contenti, tagliauano apezzi anco que

ostdienota, gli stei , chele poedeuano. Dalla indignit dellequalicoe i foldati moi a di=

:cordia,
preero Gordiano, huomo dell'ordine de Senatori, euecchio, contra
peradore
|-

fua uoglia; e potagli in teta la corona, e indojo il manto di porpora, lo falu


tarono Imperadore cr Auguto. llquale andato a Carthagine, e per odio, che
tutti portauano a Maimino, benignamente riceuuto, mand al Senato ambacia=
dori e lettere della ua elettione. Iquali effendoritardati nel nauigare, i Roma=
I Romaniri ni non potendopiu comportar la tirannide di Mimino , ribellarono, e gettando
::::"*" a terra le fue statue, contra ilTiranno differo uituperoe parole. Pentendofi po
"-fcia della loro temerit, perciochementre uiueua Maimino, non poteua loro ri
manere iperanza di falute, crearono del Senato due Capitani, Maimo cr Al
bino. Sono anco alcuni , iquali dicono, che esti dal Senato furono chiamati Ce=
fari, non apendo ancora la clettione di Gordiano. Lequai cofe intee da Ma=
mno, minacciando il Senato, tutto pieno di mal talento uenne alla uolta d'Italia.

nime Ma intendendo, che Maimo, effendorimao Albino aguardia della citt, uenia
ab:,
ua contra di lui, torfe il camino ad Aquilegia, di cui procacciaua principalmente
Aquilegia . d'impadronirfi con l'eercito di Mori. Era alhora Aquilegia quel tratto, che ho=
ra detto Venetia. Ma difendendofi i cittadini gagliardamente, ributtato dalla
citt,e uinto da Maimo in battaglia,ritorn nelfuo padiglione. E nato fra la fua
guardia er i foldati tumulto,ucendo fuori per parlar loro,eglino facendo impeto
Merte di contra dilui, infieme col figliuolo, che feco haueua menato, l'uccifero, in et
" di feffanta cinque anni, de quali ne imper fei. Furono tagliate le tete diamen=
due, e dimotre a quei d'Aquilegia, e poi mandate a Roma. I Romani ficcarono

ames la teta di Maimino opra un palonella piazza, perche ellafoffeuedutadatutti.


albino : Dopo queto Maimo tornato a Roma, andandogli incontra Albino,fu riceuu

. to dal senato e dal popolo Romano con applauo, e con liete uoci. Indiambedue
inieme e bene amminitrarono l'imperio. Maa oldati doleua,che esti fofero stati
eletti Imperadori non da loro, ma dal Senato e dal popolo. Dipoi uenuta dicordia
etiandio fra glifie, ella fu cagione della lor morte. Percioche intea da foldati

queta dicordia, gli afaltarono, e prefigli,gli menaronolegati per tutta la citt


per uitupero e difrezzo loro, e fouentebattendogli. Dipoihauuta notitia, che
Tedechi

Di Grov ANN I zoN AR A ,

iTedechigli uoleuano leuar loro di mano e conferuar la uita loro, gli amazza= Morte di
rono ambedue: de quali haueua Maimo fettanta quattro annier Albino Jeffan!
ta. Imperarono ouero, fecondo alcuni autori, uentidue; ouero, come dicono

altri, tremefi non interi. Dopo queto dicono, che un detto Pompeano, pree Fpeas.
tImperio: ma hauendolo, come per fogno, affaggiato, prefiimamente ne uc
fuori. Percioche prima, che due mefi paffaffero, infieme con l'Imperio fu pri
uato della uita. E da quali, o per qual cagione non lo trouando critto, lo trapa

pao io ancora con filentio. Dicono, che a lui fuccee Publio Balbino; ilquae Fabio Bale

le hauendo peripatio di tre foli mefi gutato un breue futto dell'Imperio, fu


amazzato nella uenuta di Gordiano di Africa, eletto (come fi diffe ) Imperados
re. Ma effendo Gordiano uenuto a Roma, s'inferm, traper la etrema uecchiaia, Intermkadi
(percioche egli era in et di fettantanoue anni) e per effereaffiitto dallanoia del-".
la lunga nauigatione: e mor, hauendo forniti folo uentiduegiorninell'Imperio:
e laci Gordiano, fuo figliuolo, fuo fucceore. Et alcuni dicono, cotali coe ef=
fere auenute in queta maniera. Altri criuono, che alcuni tumultuarono contra Diuereps
Gordiano chiamato in Africa Imperadore; e che i oldati del medestino Gordiano

furono uinti; e che molti effendo stati tagliati a pezzi, e fra gli altri liteo ".
figliuolo di Gordiano , il miero uecchio finto dal dolore s'impicc per le
gola. Altri, iquali dopo la morte del padre attribuicono l'Imperio al piu

giouane Gordiano, dicono, che egli moje guerra a Perfi; e mentre, che in
una battaglia pronando il cauallo, e dicorrendo di qua dila fale chiere cona
fortaua i uoi foldati a combattere, cadde da cauallo, e fi fiacc una cocia. Ona
deportato a Roma, fi mor, hauendo fei annitenuto l'Imperio. Vrbano effen= Vrban:*
do in Roma uiuuto Pontefice otto anni, uenne a morte otto l'Imperio di Maimi- .
mo, egli uccee Pontiano. Amminitr la Chiea di Antiochia dopo Fileto Ze=
bino. Sotto Gordiano il figliuolo, ucito di uita Pontiano Romano Pontefice nel
Sefto anno, ch'egli tennne la fedia, gli uccee Antero, ma poco dipoi egliancos
rapa ad altra uita. Dopo ilquale Flauiano, per opera diuina, come dice Eue=
bio, hebbe il Ponteficato. Percioche effendo i fedeli raunatifi per eleggere il Pon=
tefice, Flauiuno ui fi trou ancora egli, uenuto di freco dalla uilla: ne d'alcuno
fu fattamentione, che egli hauefje adeffere eletto al Ponteficato:ma procurauafi
nel concilio di eleggere ilpiu degno. E fra tanto; ecco, che una colomba uolame

do, fi ferm opra la ua teta. onde tutti, comelor foe dato il egno, ecla=
marono ad una uoce, che coluimeritaua il Ponteficato; e fenza metter tempo in
mezo, lo poeronella fedia . Alhora in Antiochiteffendo ancoramancato Tebia
mo, gli uccedette Babila. Origene fotto a quetatempo dimorando in Cearea

di Paletina, hebbe fagli altri uoi acoltatori, iquali da ogni parte uicon= Gregries:

orreuano, anco il gran Gregorio, queltanto eccellente e fundo, e puri- :

27o se co N D A PARTE DEL L'HIsroRIE


mente un fuo fatello, detto Athenodoro. Alhora ancora era in fama Afis.
cano Hitorico,

1 M P E R_1 o D E L T E R z 0 G O R D I.A N_0.


u.

: O p o g o R d 1 A N o il piugiouane,un'altro Gordiano,4 ,

Niibe, e Ca

i due morti, come fi dice, congiunto per parentado, heba

Tla I160ueI2
te .

| be l'Imperio. Cotui uinfe in battaglia Sapore, figliuo= .


| lequali citt fotto l'Imperio di Maimino erano state tol=
| tea Romani. Dipoi effendo andato a Cteifonte, per
::=:| tradimento di Filippo uc di uita. Percioche, come egli
fu creato Imperadore, fece Prefetto Pretorio Timeocle fuo fuocero :e, mentre
cetui uije, le coe er i maneggi dell'Imperioriucirono ottimamente, e con buo=

niima felicit. Ma dopo, che egli fi mor, effendo da Gordiano eletto Filipa
Filippo elet po,Prefetto Pretorio, per folleuare i foldati, fcemle paghe loro, dicendo, che

:::::::: timperadore glie lo haueua commeo. Altri dicono, che egiimped il fumen
radre

to, che doueua effer portato nel campo. Onde i foldati patendo diagio diuettoa
uaglia, tumultuarono contra l'Imperadore, come che egli foe cagione di quel dia
:::::: fugio; eluccieronel ffio anno del uo Imperio, e Filippo ubito fu futo im
dian.
peradore, e in cotal modo rub l'Imperio. Intefa il Senato la morte di Gordia=

no, ubito nomceare un Marco Filoofo : ilqualeprima, che fermae timpe


:ere rio helpilgio:ubito fin fuoi giorni. Dopo la morte delquale fu fatto Impea
radore Seuero Stiliano. Ilquale ancora egli prima, che prendeffe in mano le bris
glie del gouerno, facendogli i Medici per una fua infirmit allacciar la uena, p4=
g il debito alla natura.
|

1 M P E R. I o D 1 F 1.L 1 P P o.

Sapore Re :
de' Perfi.

Filippo beni

::::::| ss E n d o F1 L 1 P o tornato dalla epeditione, occu=


: p l'Imperio, preo per collega nel camino Filippo fuo
Fece pace
con sapore Re de
concedena
:| figliuolo.
dogli tArmenia
e la Meopotamia.
MaPerfi,
intendendo,
che
# a Romani dipiaceua grandemente la perdita di quelle
Prouincie, poco dipoi rompendo la pace, pree a difen=
derle. Fu queto Sapore, come fi friue, di cofi grana

::::::: i de itatura, che non ne fuueduta una fimile alla fua et. Tornato Filippo dalla

Christiani, e

|-

|-

----

- -

i: guerra contra Perfi, fi motr benignouero i chritiani: anzi alcuni dicono,che


MMPE R I 9

271

D I GIOV A N N I Z O N A R.A.

egli abbracciande la fede Chritiana, fece nella Chiea comune preghiere con i
Chritiani, e che confe uolentieri i fuoi peccati. Percioche non uolendo il Ves
fouo ammetterlo alla communione, fe egli non fi confeffaffe, e porre il fuo nome
fa coloro, che riceueuano la penitenza: egli cio non hebbe aricuare. Ma colo=

ro, iquali dicono, ch'egli fu padre di Santa Eugenia, singannano: percioche


ben uero, che cotui fu Prefeto, ma non Pretorio, ma dello Egitto: e dipoi has
uer riceuuta la fede Chritiana, depoto il Magitrato,confe ad alta uoce C R 1=
s t o, e fu adorno della corona del martirio. Ora queto Filippo Imperadore

Romano, hauendo prea guerra contra gli Scithi, e dopo effendo ritornato a Ro= . .
ma, un certo Marino fu in Mifia da foldati eletto Imperadore. Dellaqual ru= ""
bellione turbato, parlando in Senato , e tacendogli altri, diff Decio, che non fi
doueua prender cura di Marino: percioche egli, come indegno dell'Imperio, to=
sto farebbe uccio da foldati. Ilche auenne poco dupoi, come cotui haueua predetto. La onde Filippo marauigliandofi della prudenza di Decio, gl'impoe, che

egli andaffe in Mifia, e gatigaje i capi della ribellione. Egliricuando cio con

dire, che ne a lui, ne a chi lo mandaua, farebbe utile: non di meno, uolendo cofi
Filippo, ui and contra fuauoglia. Ouegiunto, fu da oldati con le pade in desis eleas
mano ubito
cotretto;
benche egli
lo ricu]e
ariceuer
l'Imperio:e
striff
Filippo,
cheegli
non fidoueje
turbare:
che ubito,
ch'ei tornaffea
Roma,
por=a :
mperadore

rebbegiule inegne dell'Imperio. Laqualcoanon gli credendo Filippo, glimoje morte di

guerra: o attaccando il fatto d'arme, combattendo Filippo nella prima chiera "****
ualoroamente, fu amazzato inieme col figliuolo. Iquali tolti diuita, tutti fi
riduero nel campo di Decio. Tenne l'Imperio, come criuono alcuni, cinque

anni: e, come altri ei, er altretanti Mefi. Fu la origine di cotui in Botriefattor Fill
:" "
-

-- - -

* -

-- - - -

Imperadore, ui fece fabricare una citt,laqual dal fuo nome chiam Filippopoli, ol.
* :

I M TP E R I O

D I

D E C I O.

R A d e c 1 o , menando feco tutte le legioni, and a


-j
#| Roma, e ferm l'Imperio; e coniderando la fua gran=
dezza,ela moltitudine delle faccende, prefe per collega
Valeriano: e l'uno l'altro efortando, ordinarono una cru- Valerian.
deliima perecutione contra i Chritiani. Sono alcuni,
-

che dicono, che Decio fi mie a pereguitare i notri,

per odio ch'egli portaua a Filippo di uederlo honorare i "- , : ,

fi fia, contra a fedeli per certo impazz e diuenne fu eunas.


rioo. In queto tempo Flauiano Vecouo della Romana chiea, fin la uita col atei: o,

mirtirio. E parimente Babila di Antiochia, er lefndrovestono di Geru - :"*


|

SE C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

lemme, che non alhora cominci a combatter per la fede Chritiana, ma ancora
innanzi, comes' detto, mor in prigione ... vstiti adunque diuita queti Ponte=
fici, uccee in Roma a Flauiano Cornelio, a Babila di Antiochia Flauiano, in
Alefjandria * Dionigi, in Gerualemme ad Alefjandro Mazabane. Ma molti
altri furono fatti degni della corona del martirio. Alhora anco Origene, come
cultor di C H R I sto, fu tratto al Tribunale del Tiranno: ma non pote ottenea
re il miero l'honor del martirio, negatogli, mi credo io da I d d 1 o per le fue

cattue ope cattiue openioni: percioche come gia hauefje affaggiati i tormenti, non di meno

::"" abandon l'ordine. cotui, come opras detto, effendo grandistimo huomo di
dottrina e di eloquenza, leuato in fuperbia e in arroganza,frezzando i decreti
de fanti padri, non dubit di effere autore di nuoue openioni: e mand dal mal=
uagio theoro del uo cuore betemie nella Santa Trinit, e diuina incarnatione: ne

, fu quafifetta, a cui egli non babbia dato origine e cominciamento. Percioche egli
,, inegn, che l'unico figliuolo di D i o non era partecipe della gloria e della effen
,, za del padre, e poe lo pirito fanto inferiore alla dignit del padre e del figliuos

, , lo: affermando, che ne il padre fi poteua uedere dal figliuolo, ne il figliuolo


,, dallo pirito Santo: come ne anco lo pirito dagli angeli, ne gli angeli dagli huos

, , mini. E quete fono lebiateme di Origemeintorno allafanta Trinita. Quanto


, , alla incarnatione di C H R I sto, nega empiamente, C H R r s t o bauer pre=

: ,, fa carne animata dalla fanta uergine ; ma fernetica, che C H R 1 s t o auantila


"",, creation del mondo fu unito alla mente,creletto,e che fu un ramo, che primanon

!,, era, e che con queto ne gli ultimi tempi nacque e pree carne enza anima intel
, lettina, e dotata di ragione. E ditermin, che dipoi il Signore depoe la carne, e
', che'l fuo Regno haur fine: e che i demoni fidebbono retituire nel loro primo
, , grado, e che'l fupplicio farebbe a tempo, e non eterno, ordinato perpurgamen=
,, to di tutti ipeccati: e che finito ilpurgamento,tuttitornerebbono a unit, cofigli

, huomini, come i Demoni. Ma la ragione, e modo di quefla unit, o piutoio


,, ciancie e fauole, uon potendo dichiararfi enza molte parole, ci paruto di tra=
rige: laciarla; come parimente altre fue biateme. E quetobafiidi origene; ilquale

. anco fu chiamato Adamantio. Alhora fi trou anco Nouato Heretico, prete


della Chiefa Romana: e capo di coloro, che fichiamano Cathani, o diciamopuri:

a quegli, iqualifauentati dalla perecutione, facrificarono agl'Idoli; edipoico=


nociuto illor peccato, fi conuertiuano, negandoperdono, e non uolendoriceue=
recoloro, iquali humilmente, e dolentie con affiitto animo ricercauano medicina
consilio. de falli loro. contra cotui fi fece in Roma il concilio, dicui fu capo Corne
lio. Nel quale concilio fu diterminat, che fi doueffe riceuer coloro, che era=
-

no caduti nel tempo della perecutione, e fanarli con la penitenza della medici=

na, Maueggendo quei Santifadri, che Nouato non uolena acchetarfi al


G

-- - -

D I G I OV A N N I Z ON A R A ,

27

del Concilio, lo priuarono e cacciarono, come nimico de fratelli della chiea.


Euebio ancora raccta certa hitoria cauata da una epitola di Dionigi vestouo di
Aleandria, da lui distritta con le parole, che eguono. Fu preo di noi un fe= Afallo dise
del uecchio, detto Serapione, ilquale haueuamenato ua uita Chritianamente, ma ::::::::
caddenella
perecutione.
E chiamando
fouente
effendo mutolo
udito dae alcu.
no per hauer
acrificato agl'Idoli,
giacque
per aiuto,e
tregiorninon
infermo,
fen= :
DO .
za entimento ueruno. Il quarto giorno alleggiandofi alquanto il male, mand un
fuo nipote c molta fretta a chiamar alcun prete:e da capo mutolo ritorn a giacer
And il fanciullo al pretesilquale non potendo uenire per effer ancor'egli aggraua
to da malatia;crio imponendo,che quegli,che uciuano diuita,e dimandafjero laf
olutione,efetialmente hauendo diqueto upplicato auantifofero aoluti,afine
che con buona/peranza rimaneero,diedi al fanciullo un poco di otia,e dii, chei

la bagnaffe, e poila stillaffe nella bocca di quel uecchio. Laquale recando il fan-
ciullo,ar tuicinandofi, prima, che egli uientraffe, Serapione da caporihauendofi, , ,

diffe: uieni figliuolo: e fe bene il prete non ha potuto uenire,fa tu quello, ch'egli
tiba ordinato, craffoluimi. Still il fanciullo l'otia nella bocca del uecchio; il- ,
quale come ne inghiotti alquanto,ubito pir. Non fiuede egli,che cotuimiraco , ,

loamente conferuato, afett infino alla aolutione: e ciolto dal peccato, per ,
molte buone opere, che egli haueua fatto, pot confear le fue colpe : Quete ,
coe fi rifericono nella epitola di Dionigi. Ma Decio hauendo una cofi cattiua :,
difpofitione contra i Chijiiani prima, che forniffero due anni del uo Imperio, :."

fece una brutta morte, Percioche hauendo tagliatia pezzi molti Barbari, che
: predauauo il Bosforo; iquali ridottii in uno stretto luogo, promifero di
-... restituirgli tutta la preda, che haueuanofatto, fe effogli laciaua par
tire: Decio non uolle lor confentire; e comand a Gallo Sena=

tore, che a medefiniuietaje il pao. Ma Gallo contra


Decio, auerti i Barbari , che fi appiataero
una parte di loro prejo a una profonda,
. , palude, Ilche fatto esti, e uolgens : .
- . : do le falle, Decio tenendo
... , lor dietro infieme col

= . b
* /
}
nella palude; due tutti perirono, ingui
fa, che non fi trouarono i loro cor
* -

iu:: pi; come quelli, che erano ; , ,


. . . c. feeliti, e coperti : : ...
... :frg. .
-:-Hit. di Gio. Zonara.

..

SS

274
s E c o N D A P A R T E D E L L'H I S T O R I E
1 M P E R I O D I G A L L 0 E D I V O L V S I JA NLO.

\\s||mi, voluiano; affermando altri, chel uo figliuolo, e


|-

Tributo pro

melio a Bar
bari.

#| fuo collega fu detto Volufiano) hauendo patteggiato con


://: Barbari, che per certo tributo rimanefjero di occupar le
prouincie de Romani, and a Roma, e dichiar Ceare
|f|A-S

f=e=
Volufiano fuo figliuolo. Fu ancora cotui moleto a Chri
liani, non meno di quello, chefoffe stato Decio, cominciando la perecutione, e
facendone uccider molti. Ma quetorinou il mouimento de Perfi:iquali occus
-

|-

parono l'Armenia; faluandofi il Re Tiridate con la fuga, i cui figliuolifi eranori


dottinel campo de nimici. Fece anco impeto nella Italia una quai infinita moltis

restilenza
e
-

tudine di Scithi; er i medeimi traforfero per la Macedonia, per la Thefjalia,


e per la Grecia. Et anco parte di loro paando la palude Meotide, and per il
Bosforo nel mare Eufino, eguatarono molte Prouincie. Simoffero anco altre nas
tioni contra le citt de Romani. Afal anco alhora le prouincie una gran petis
lenza: laquale nacendo di Ethiopia, e dicorrendo quai tutto l'oriente e l'Occi
dente,fogli molte citt di habitanti, e dur quindicianni. Gli Scithidimandan
do a Romani, fecondo il patto,il tributo dell'anno, dolutif, chefoe lor data mt

nor quantit di quello, che fu la promefia, fi dipartironominacciando. Ora Emia


*" liano Africano, ilquale era Prefetto delle legioni di Mifia, promie a oldatitut
to quello, che fi doueua pagare agli Scithi, fe e uoleuano combatter contra dilo=

Morte di
Gl o.

ro. Iquali affalendo i Barbari allafroueduta, trahendone fuora pochi, gli ta=
gliarono a pezzi tutti; er acquistando le foglie opime, dicorero per il
paee loro. Per queto duenimento inuperbitofi Emiliano, ot=
tenne dalle fue legioni di effer falutato Imperadore; e meje
le genti infieme, fi moe con molta fretta per occua
pare la Italia. Laqual cofa intea da Gallo, fi
apparecchi ancora egli contra di lui. E
uenuto alla battaglia, fu uinto,e da'
fuoi foldati infieme col fi=
gliuolo uccio; hauen
i.
do pojeduto lo
Imperio

due anni,e otto mefi. Et imedefimifuoi foldati

accompagnandofi
Emiliano, gli
firmarolioconImporio.

DI GIOV A N N I ZO N A R A .

27 y

I M P E R I O D I E M I LI JA NLO .

fu chiamato Imperadore
| promife al Senato con fue lettere, che egli caccierebbe i
s|| Barbari infino di Thracia, e che farebbe guerra a Per
fi, adoperandofi in ogni coa, e combattendo, come Capis
Os T o , c H E M I L I A N o

tano loro, laciando a lui l'imperio. Ma prima, ch'egli ::::::::.


j||alcuna di quete coe facee, Valeriano, Capitano delle di Roma.
####=s:4|| genti dil dall'Alpi, procacciando ancora egli l'Imperio,
eraunando infieme le fue genti, fi affrett alla uolta di Roma. Onde coloro, i
quali otto di Emiliano militauano, percioche conoceuano, che non erano paria
ifoldati di Valeriano, stimauano gran male,che i Romani fi tagliafero infieme a
pezzi, e fi faceero guerre ciuili. Aggiungeuafi a queto, che Emiliano, come
huomofenza fama er humile, giudicauano indegno dell'Imperio: ma Valeriano
piu atto al Prencipato, fi come quello, che con maggior riputatione er autorit
farebbe per tenerui l'amminitratione. Et amazzando Emiliano, ilquale non haa
ueua ancora tenuto l'Imperio quattro mei, er era in et di quaranta anni, paa=
rono a Valeriano: efenza alcuno combattimento l'Imperio de Romani gli diedero,
Effendo fotto Decio Flauiano adornato della corona del martirio, Cornelio Ro= Y
mano fatto Pontefice,hauendo tenuto l'ufficio fuo nobiliimamente lo patio ditre "P******
anni, pa all'altra uita. Et a Lucio, chefuinnalzato alla Sedia, e mor pri= Pontefice.
ma, che fornice l'ottauo anno, uccee Stefano. Fu decreto di cofiui, che i Chri- decreto di
-

stiani ritornando dagli bereticialla chiea,nonfoffero ribattezzati, ma fi pre-:"


gaffe, con l'impor loro fopra la teta la mano, che da D 1 o foffe loro perdona=
to : e dital coa trouai unafua epifiola, critta al martire Cipriano. Morendo

dopo
due anni Stefano,
in Romanella
edia delSabelliana.
Pontefice. EAlhoraan.
sa
co
in Tolemaide,
citt diSitofede
Pentapoli,
fi moe la herefia
queto de' Hertfia
elliana,
Pontefici Romani,
I M TP E R I O D I V JA LE R_1 JA NLO.

# A L E R 1 A N o ottenendo l'Imperio infieme con Galieno

#!/N|fuo figliuolo, pereguit ancora egli grauiimamente i


// :) Chritiani: er in molti luoghi furono fatti diuerfi Marti- valerio per,

%Z:ri,morti perlafede di c ris r o inuari combattimen :"


:,: ti. Sotto queto Imperadore ancora, per il mouimento

i delle genti straniere le coc de Romani riucirono molto

le. Percioche gli Scithi paando l'Itro, da capo fac


* :

SS

2 7 6. S E C O N D A P A R T E D E L LH IST O R IE

cheggiando la Thracia, affediarono la illustre citt di Theffalonica, manon la pre


fero. E diedero tanto fauento a tutti, che gli Atheniefi rifecero le lor mura gi

infino nel tempo di silla reunate. E Peloponnefirinchiuero l'Ithmo, conducen

Peri: do un muro dall'un mare all'altro. I Perfi ancora fotto il Re Sapore corfero per
## rra * la soria , crajediarono Edelja. Iquali Valeriano non hauendo prima ardimen=

to di affilire, inteo, che i oldati di Edea facendo correrie, amazzauano molti


Barbari, cv acquitauano di molte poglie, ripigliando animo, fe gli mie ad affa
lire. Iquali per effer di gran lunga in maggior numero, cinero i Romani: iquali
per la maggior parte tagliati a pezzi, er alcuni etiandio uia fuggendo, fu Vale=
riano infieme con i foldati, che erano aguardia della ua perona, preo da nimi
` ci, e menato a Sapore. Et egli con hauer nelle fue mani l'Imperadore, stimando
ne de Perfi. di hauer uinto il tutto, come quello, ch'era di natura crudele, ne diuenne molto
piu. Alcuni criuono, Valeriano effere stato in queto modo preo da Perfi. ;

varie pe: sono alcuni, iqualidicono: ch'eo fi ree uolontariamente: percioche dimorando

:::::" egli in Ede] , ijoldati offi dallafame, mouendo tumulto, hauetano fatto'pen
fiero di amazzarlo. Onde per non effere uccio da uoi, fuggendo a Sapore, fi
diede in poder del nimico, e chefecero il medeimo le legioni; lequali, inquanto a
lui, tutte farebbono capitate male: ma ifoldati per non perirono: ma intefo il
tradimento, ainazzati alcuni pochi, ifcamparono. Ma l'Imperadore, o chefof=
fe preo in battaglia: ouero, che al nimico fuggiffe, fu da Sapore trattato uitupea
perfi pren roamente. I Perfi enza alcuna paura ajaltando le citt, prefero Antiochia allo,
: '! oronte, e Taro nobilistima citt di Cilicia, e Cearea di Cappadocia: ne alla mol
cearea. . . titudine de prigioni, che esti haueuano, diedero piu quantit di cibo, di quello,
ch'era a batanza a conferuar loro la uita: anzi non gli lafaiauano ne anco ber dels

l'acqua in gufa , che fi potefjerojatiare, ma da guardiani erano una uolta il gior


, no a guia di pecore menati all'acqua. Ma Cearea, che era una delle piufrequen=
tate citt di Cappadocia (percioche dicefi, che ui habitauano quattro cento mila
huomini ) non prima i nimic prefero, gli affediati difendendoi gagliardamente,
fotto la guida di Demothene, homo di ualore eraiuto e prudente Capitano, che
vn meteo, un medico, che era prigione, non potendo oftenereitorinenti de nimici, motr

: : loro un luogo per ilquale i Perfi entrando di notte, tutti gli tagliarono apezzi.
: ora Demolibene, che era il capo de cittadini, effendo Jerrato in mezo da molti
d di p:n. Perfi, a quali era stato impoio, che lo prendejjero uiuo, montato a Cauallo, e

":::"": stringendo la pada, fi cacci nel mezo de foldati, e molti amazzandone, ucen=

::::::: do della citt, fi falu , I Perfi in queto stato delle coe loro dicorrendo per
tutte le Prouincie orientali de Romani, Jenza alcuna tema le Jaccheggiarono .
Ma i Romani, come se detto, faluatfi col fuggire, fecero lor Capitano unhuo
mo detto Callijio:ilquale ueggendo,che i Perfi enza alcun'ordine quae la
-

12 C

D 1 G IO VA N N I

Z ON A R A,

fi, e enza alcuno ifauento temerariamente correuano per le Prouincie, con in"
prouio affalto,fece di loro una grande ucciione, e pree le concubine di Sapo e
di Sa
infieme con grandiimi thefori. Della cui rotta egli infinitamente dolendoi , con pcRotia
uc'
Peri.
molta prefiezza ritorn a caa, menandone etiandio feco Valeriano: ilquale pri

gione e fra mille oltraggie mierie fin in Perfia fua uita. Ne folamente Califio Ode ta o Pat

hebbe uittoria contra Perfi, ma anco Odenato Palmireno, confederato de Roma: III, IC LO .
ni, tagli di loro molti a pezzi, affalendogli, mentre ritornauano, preo l'Eu=
frate: e per queta cagione da Galieno Imperadore per cagion di gratitudine, fu
creato in Oriente Capitano. Nello fogliar de corpi uccifi de Perfi, dicei, che
ui furono trouate anco donne uetite er armate da huomini: e di tali alquante fu=
rono da Romani pree uiue. Ora Sapore nel ritorno nella Prouincia, abbattena
dofi in una profonda ualle, per laquale igiumenti non poteuano paffare, dicei,
ch'egli gli fece paffare perli corpi morti. E cofi fu il fine di Valeriano. Ten= Pontefici.
ne l'amminitration della fedia Apotolica Sifto. Demetriano della Chiea di An=
tiochia,fucceore di Flauiano: di quella di Gerualemme, effendo morto Maza=
beno, Himeneo, e della Aleandria Dionigi.
-

1 M P E R I O

D I

G A L I E NU O.

O P o v A L E R 1 A N o hebbe l'Imperio Galieno fuo fi=

| gliuolo; ilquale era stato laciato dal padre, quando an


d contra Perfi, in Occidente per refifiere a coloro, che
| procurauano di moletar la Italia , e faccheggiauano la
Thracia. Ilquale non hauendo piu, che dieci mila fol=
| dati, uinfe trecento mila Tedechi fotto Melano. Dipoi Vittorie Ji
= E -facci
anco i ,ilureG nationi della ,aihticS e de Go Galieno.
thi. Guerreggi altres con i Franchi. Ora Aurelio, che era del paee de Geti Aurelio.
(percioche cofi gia fi nomaua la Dacia) nato di ocuro fangue (percioche egli fu
Patore)perche eglidoueua effer poto in alto dalla fortuna,fi diede alle arme:eper
-

la fuaindutria ottenne, che i caualli dell'Imperadore fi commettefero allafia


fede. Iquali perche da lui erano gouernati bene, diuenne molto grato all'Impera
dore. Dipoieendofi folleuatele legioni di Mifia, chiamarono Ingenuo Impera

chiamato

dore; e conducendo Galieno contra di lui oltre le altre genti anco i Mori (dicono,

Imperadore

che la origine di cotoro uenne da Medi) a Sirmio, Aureolo, che come se detto,
era Capitano de Caualli, ualoroamente combattendo,e molti nimici tagliati a pez
zi, gli altri, el medefimo Ingenuo, ilquale haueua perduta la feranza delle co=
fe fue, cotrinfe a fuggire ; onde egli dalle fue guardie fu uccio. Vinto, che

fu cotui, fi ribell ancora contra l'Imperadore Pothumo per cofi fatta cagione,
|-

Hift, di Gio, Zonara.

SS

iij

Ingenu

Morte di

Aureolo.
|

2 7 8 s E co N D A PARTE DE L L'HIST ORIE


Haueua Galieno laciato in Agrippinafuo figliuolo Galieno,giouanetto prudente e

: bello,ilquale haueua detinato ucceore dell'Imperio,afine che egliporgee aita a


alieno. Francefi, che erano moletati dagli Scithi, potolo fotto il gouerno per la imma=
Posthumo. tura et di certo, detto Albano. Ora Pothumo effendo stato laciato a guardia
del fiume Rheno,perche egli uietaffe a' Barbari il far correrie nelleprouincie de
Romani, non gli hauendo egli ueduti paffare, nel ritorno, che erano carichi di
bottini, affalendogli, tagliatine molti a pezzi, e rihauuta tutta la preda, fubito
la part tutta fra foldati. E dimandando Albano, che ella foe apportata a lui
ev al giouinetto Galieno, per queto hauendo fointi i oldati, che la uoleuano

sa, a per loro a tumulto, fu cagione, che esti antarono alle mura di Agrippina; oue
9:s, li effendo loro da cittadini dati nellemani Albano, el detto Galieno, ambedue gli
amazzarono. Galieno adunque prendendo guerra contra Pothumo, nella pri
magiornata fu uinto. Dipoitoto Galieno adunque pree le arme contra Pothu=
mo, e nella prima battaglia Pothumo rimae uinto. Onde dipoi effendo il Tiranno
potofi a fuggire, impoe ad Aureolo, che lo eguitaffe. Ilquale potendo aggiun=
gere, e non uolendo tenergli piu dietro, diffe, che egli non lo poteua arriuare,
onde effendo in queta gufa Pothumo campato, e rifacendo genti, Galieno da
capo lo affalt, er in certo Catello di Francia, oue lo haueua finto, glimie af
fedio; ma, perche fu ferito nel doffo da unafaetta,per la doglia fu cotretto a les

"

::::::: * uar l'aedio. Maun'altraguerramoste ancora Macrino; ilquale hauendo due fi


gliuoli, Macrino e o ginto, procur l'Imperio: e perche egli hautua l'uno de
piedi guafio, ouero n'era enza, non uolle uetirfi la ueta da Imperadore.
ma la fece uetire a figliuoli, e riceuuto con molto diiderio da gli Afiani, ba=
uendo feo un poco di tempo contra Perfi,fi apparecchi contra Galieno,laciana
do Balita, ilquale haueua creato Capitano della caualeria contra Perfi, e dandoa

gli in compagnia anco oginto fuo figliuolo. Onde eglimand Aureolo con altri
Capitani contra Macrino e Macriano : iquali togliendo in mezo i nimici, ne uccis
fero alquanti (percioche egli loro, come a fuoi haueua rietto) perando cheei
uolontariamente firiduceero all'Imperio. Manon uolendo eglino cedere, auens
ne un cafo, per ilquale tutti all'ufficio loro ritornarono. Perciochementre i fol
dati de' Tiranni con le bandiere piegate caminauano, alcuni di coloro,che le pore
"-

tauano, impedito da nonfo che, fdrucciol, er infieme con lui piegandofi la ban=
diera, gli altri bandierali non fapendo di cio la cagione, stimando, che colui a
studio hauefje cio fatto per ommetterfi all'Imperadore, gettandofi a terra, tuta
ti fecero il fomigliante, Galieno eguitando, con pregargli felicit: ne con Ma=
crino altri rimafero, fuor che i Peoni. Iquali effendo ei ancora perpafjare, pre=
gandogli Macrino, el figliuolo, che non gli laciaffero uenire in podet de nie

mici, gliamazzarono, e fidiedero all'imperadore, oramand Galieno contr4


Quinto

6 GI o V ANN I zo N AR A.

2 7 9

ouinto, il piugiouane figliuolo di 'Macrino, ilquale haueua quafi foggiogato


tutto l'Oriente, Odenato Capitano de Palamireni. Ma effendo apportata in Pan=
monia la nuoua della rotta e della morte di Macrino e di Macriano, molte citt a

Quinto er a Balita fi ribellarono. Iquali Odenato affaltando in Emefa, gli uin=


fe; or uccife Balita, e Quinto fu uccio ancora egli da cittadini. La onde per

Morte di

Balista , e di
Quinto.

guiderdone di hauerfi portato con tanto ualore lo fece l'Imperadore Capitano di


tuttele terre dell'oriente, er egli uerfo i Romanifi dimotr fedele. Et acqui=
stando una gran fama, uinfe in uarie battaglie di moltegenti, guerreggiando ana

co felicemente contra Perfi: ma finalmente fu amazzato da un figliuolo di fuo


Morte di
fratello. Ilquale un giorno, che erano a caccia , effendofi fcoperto un'animale, er Odenato.

effo prima ferendolo, e per queto ripreo dalzio, egli per la riprenione non ris
mafe, ma due e tre altre uolte fece il medefimo. Per queto Odenato adirandofi,

lo priu del Cauallo, laqual cofa prejo Barbari fiha per gran uitupero: emia
nacciandolo egliper queta cagione , lo fece mettere in prigione. Ma effendo di= Morte di
poi libero a preghi del maggior figliuolo d'Odenato, amazz in un conuito Ode= Odenato, e
nato, el figliuolo, che era stato fuo liberatore. Dipoi Aureolo, Capitano di del figliuolo,
Aureoo ri
tutta la caualeria, fi folleu contra Galieno: er occupato Melano, fi mife in ap= bella
a Ga
parecchio par afaltar l'Imperadore. Ma dalut,dopo lo hauer perduto molti de fuoi licno,
riceuuta anco una ferita, fu cotretto a cacciarfi in Melano, oue uenne affediato.
Ma,mentre che Galieno dicorreua contra nimici,la Imperadrice, ch'egli haueua me

natofeco, fi trou in un gran pericolo. Percioche auedendofi ioldati,che gli allog=


giamenti erano guardati da pochi oldati, affalirono il padiglione dell'Imperado=
resper cagione di prender la Imperadrice. Ma unoldato, ilquale fedendo innanzi

a quel padiglione, hauendofi tratta di pie una carpa, la cuciua, preo lo cudo er
ilpugnalefieramente, fece impeto contra di loro :e ferendone hora uno, hora

un'altro, ributt gli altri fauentatifi di quella audacia, infino a tanto, che ac
correndouimolti, la Imperadrice fu faluata . Ilquale ancora durando all'affe Aureilano,
dio di Melano, and Aureliano con la caualeria a trouar Galieno. Il trattato di

amazzare ilquale,come che foe confermato da principali con Aureliano,esti heb=


bero in animo di differirlo infino,chefoffepreo Melano. Ma intendendo,chela co
fa era manifeta,affrettdo l'effetto,differo a Galieno,che inimici ueniuano.contra
iquali ucendo egli intorno a l'hora del definare con pochi compagni gli uennero in
contra i Cauallieritiquali non gli stando punto difcofti, nefmontando da Cauallo,ne

facendogli alcun'altro honore, che a Imperadore fi conueniua,dimand a quelli,che


gli tennero compagnia,quello,che cotoro uoleuano. Iquali ripondendo,cheei uo=
leuano torgli l'Imperio,fubito pronando il Cauallo, fi mife a fuggire,e per la pre

stezza del uo coro fi farebbe faluato da congiurati, fel Caualofauentato non fi , Morte

fermaua opra a un foffo. Ouegiunto da alcuni,che loeguitauano,da un dilorofe. Galieno,


SS

iiij

2 so

s E co N D A PARTE D E L L'HIS T o RI E

rito d'una lancia cadde dal Cauallo ; ne molto dipoi fi mor per la ucita del fan=
cotume di gue. Inper trafolo e col padre quindici anni. Fu di natura liberale, e procus

r di giouare a tutti, ne laci maipartirfi alcuno enza hauere ottenuta la ua


dimanda: ne fecepunire alcuno de faoi auerfari, o di coloro, che haueuano fe

varieepinio guitato i Tiranni. E cofi alcuni dicono; che Galieno mor in queta maniera: al

: "a iri, che egli fu uccio da Heracliano Prefetto. Percioche uenendo Aureolo, il
'

quale era Capitano delle legioni di Francia, hauendo moa la rubellione, con eer
cito in Italia, Galieno andando contra di lui, mentre che la notte dormiua nel pas
diglione, fu fuegliato da Heracliano, uno de congiurati di Aureolo. Ilquale di=
cendo, a lui er a Claudio, huomo ualorofiimo nelle coe della guerra, che Au=

reolo hoggimai ueniua con un groiimo eercito, Galieno fauentato da quella


Jubita nuoua, e mezo ignudo leuando di letto, e dimandando le arme, fu da lui

pontefici, uccio. Ne tempi di cotui effendo Sijto morto dopo hauer tenuta undici annila
fedia Romana, hebbe per ucceore Dionigi. Morto in Antiochia Demetriano.
fu ucceore Paolo Samoateno. Ilquale inegn un falo dogma di C H ki s t o,
ch'egli era nato buomo, come gli altri ; e non anco D 1 o. Contra ilquale i Patoa
ri di altre chiefe ordinarono il Concilionel quale fi trou ancora Gregorio Thaus
maturgo, e fuo fratello Athenodoro; e hauendolo conuinto, gli comandarono,
che fi partije della Chiea. Ilche egli ricuando, i Catholici ache alhora fi tro=
uarono, lo accuarono ad Aureliano. Ilquale hauendo ordinato per un fuo De=
creto, che l'amminitration della Chiea fi deffe a coloro, iqualierano ammei dal

vystouo di Roma, effendo Paolo cacciato uergognoamente, gli uccee Dono. .


v.

IT

, v d 1 o fu ordinato Cef

\\
re: a cui Aureolo, ponendo giu le arme, fi fottomife.

:/:$| Ma ricercando da capo l'Imperio, fu amazzato da fol=


}
dati. Ora Claudio effendo buono e giuto, uiet per de=
Kiss||creto, che l'Imperadore ricercaffe le coe altrui : pers
| cioche era openione, che le medefime etiandio dall'Ins

-

peradore fi poteero donare. Onde le leggi infimoa

Eguig ai quiriceuute hebberoprincipionella Republica : Dlqui una donna, di cui egli


ci".

prima, chefoe imperadore, haueua hauuti in dono alcunicampi, and unan


zi a lui, dicendo, che gli era stata fatta ingiuria da Claudio Capitano della ca=

ualeria. Rioe egli: quello, che Claudio, quando era priuato, ne baea
cura delle leggi, titolje: hora , che fatto Imperadore, ti ritorna. Il Senato
Romano, hauendo intea la morte di Galicito, fece anco amazzar uo F!

3*

|-

DI GIOV A N N I Z ON A R ,

28 1

el figliuolo. E tenendo tuttauia Pothumo la Tirannide, er i Barbari hauendo


paffato la palude Meotide, accheggiando l'Aia e la Europa,e deliberando, qual
guerra fi doueffe innanzi prendere, diffe Claudio,ame appartiene la guerra cons
tra Pothumo, e quella de Barbari alla Republica : della qual prima fi dee hauer

riguardo. Ma i Barbari dicorrendo per molte Prouincie, affediarono Theffaloa

nica, laquale effendo gia chiamata Emathia, dicefi, ch'ella pree queto nome dal= Emathia

la figliuola di Filippo maritata a caffandro: e dalei effendo ributtati, prefero ::"


Athene. Oue hauendo egli potiinfieme tuttiilibri, e uolendogli abbruciare,

uno, cheera alquantopiu prudente degli altri, fecesi,chegli rimoffe da quelpen


fiero, dicendo, chementre i Greci foffero inque libri occupati, e laciaffero da
parte la cura delle arme, ageuolmente fi potrebbono fuperare. Oracleodemo,.* non
Gil abbrue
seithi
-

--

cittadino di Athene,faluatofi conla fuga, affalendo con naui inimici per lauia :::::::
damare, ne tagli a pezzi tauti; che gli altri ancora fi miero a fuggire. Ma :."
claudio, mentre effierano difperfi in diuere Prouincie, uincendogli parte con

battaglie nauali, e parte con terrefiri, molti ancora effendo conumati dalle fortua
ne, e dal difagio,
fi amal incheSirmio.
Onde fattoi
innanzi
i principali
"
dell'eercito,
dicendoloro,
era conueneuole,
che uenire
fi facee
Imperadore,
af Claudio.

ferm, chemeritaua l'Imperio Aureliano. Sono alcuni, che dicono, che eglifu
Jubito falutato Imperadore. Altri affermano, che hauendo il Senato intea la
morte di claudio, diede l'Imperio a Quintilio fuo fratello, per il diiderio, che
diluihaueuano. Ilquale come huomo emplice, e poco atto a gouernare Imperi, Aureliano.
come egli intee, che Aureliano era da foldati falutato. Imperadore, allacciandofi
la uena dellamano, con la ucitadel fanguef diede la morte,hauendo tenuto l'Im
perio, come per un fogno, folamente decifette giorni. Del tempo dell'Imperio di

claudio gli frittorinon fi accordano. De quali dicono alcuni, che egli lotens
ne un'anno: er altri, come Euebio, due. Di queto Imperadore Claudio funi

pote per una ua figliuola costante cloro, che fu padre delgran cotantino.

3:

1 M P E R_I 0 D I A V RELI A N_0.


5:2 FAE; V R e 1 1 ano ottenuto, che hebbe l'Imperio de Roa
| mani, dimand a principali, come egli doueua amminis
; | strarlo. Vnde quali gli ripoe: e tu uorraiguernar
|-

|-

-- , ,

,\

| bene la Republica,metiero, che tu fiamolto ben guer

:A\se nito dioro e di ferro; e che tu adoperi il ferro contrain an, , .


AV3 tuoinimici, e cheguiderdonigli amicicon toro. E dl= ::::::::

==::===== cefi, che costui filprimo aguiare il futto dei fo :"*"


aaggiando poco dipoi il ferro di Aureliano. Ilquale nel comincias
SS

282

SE C O N D A PARTE DEL L'HISTORIE

mento del fuo Imperio fi dimotr clemente uero i chritiani, ma cangiando:


fi in proceo di tempo, moffe ancora egli la perecutione contra di loro. Ma
:: fcriuendofi hoggimai i mandati contra i ferui fedeli di C H R 1st o, la di= |
fi: 'aifa uina uendetta col dargli la morte, mie fine alla ua maluagit. Ma non diciamo

TI

:::" ancora la ua morte, infino, che non habbiamo detto breuementele coe, che otto
di lui fatte furono. Percioche effendo egli intendentifimo delle coe della guerra,

fece molte guerrefelicemente. Soggiog i Palamireni; e uine altres,e dom ze=


nobia, laquale preo Probo Pretore, s'era impadronita dello Egitto. Laquale dis
cono alcuni, che menata a Roma, fu data permoglie a uno egregio cittadino.
Altri, chefi mor nel uiaggio per doglia della ua mutata fortuna. E che una
fua figliuolafu prea per moglie da Aureliano,ele altre egli diede ad alcuni nobili
Romani. Cotui ricouero all'Imperio Romano la Francia, laquale per molti am=
Morte
di
mi era stata occupata da Tiranni. Ma hauendo prefa efeditione contra gli Sci=
Aureliano.
thi, fu amazzato preo la Heraclea di Thracia. Percioche un certo, detto Ero
dalle ripote delle coe straniere, e di altri accuatore, effendo uo di riportare al=
l'Imperadore tutto quello, ch'era detto contra di lui, fece contra Aureliano, dal
|-

quale era stato per ira fieramente ripreo, un trattato: e contrafacendo il carat
tere della ua mano, crie alcune lettere, nelle quali motraua, che da lui ueniffe=
ro condannatialla morte alcunigrandi huomini: efacendo lor ueder quete finte
lettere, glifoinfead amazzarlo. Coftoro adunque per tema della lor uita le=
uarono diuita Aureliano, hauendo eglifei anni tenuto l'Imperio, trahendonefuo=

ripochimefi.
-4- i ,

|-

1 .

--

c 1 .

v c ce s s e a L v 1 T A c 1 to , ilquale era uecchio ;

RW perciochefi dice, ch'egli haueus ittanta cinque ani ss: quando ottenne l'Imperio, eche fu dichiarato Imperadore
:A da oldati, trouandofi egli affente in Campagna. Oue
X: riceuuta lafua elettione, in habito di priuato, entrando in
: Roma, pree le inegne d'Imperadore di conentimento del

F'senato o del popolo. ora hauendo gli Scithi, paando


de, el Fafi, afaltato il Ponto, la cappadocia, la Galatia, la Cili=
cia, Tacito e Floriano Prefetto ne tagliarono a pezzi molti: egli altri procac=

ciarono colfuggire la lorofaluezza. Ma hauendo i oldati, uando male la li=


bert, che esti haueuano, amazzato un certo Maimino, creato da Tacito d.
-

cui eraparente, capitano nella Soria, temetido di non riceuer di quella fcelerag=

." .giogtigo,nioanco un ura IImprradore, glirono *

exxi

'

*.

-,

DI GIOVAN N I ZO NA RA ,

28 3

pezzi, non hauendo egliancora fornito il fettimo mee, o due anni interidel fu
Imperio.
\

I M P E RIO DI PRO B 0, E D I FLO RIJA No.

: e var o d 1 v 1 T A T a ci ro, fureno nelmedefimo


| tempo eletti due Imperadori, Probo da oldati in orien
te, Cr in Roma dal Senato Floriano. E l'uno e l'altro

| tenne l'Imperio. Probo in Egitto, in Soria, Fenicia, e


Paletina; e Floriano da Cilicia infino alla Italia, et allo
:|| Occidente. Ora cotui non hauendo ancorafornito iltera
di
==#EEE| zo mee, perde la uita e l'Imperio; effendo uccio da fol= Morte
Floriano.

dati,iquali diceuano effere stati indotti da Probo. Et effendo cofi morto, Pro=
bo pree l'amminitratione di tutto l'Imperio: ilquale fidice, che fu dottistimo,
e che trionf di moltipopoli, e fatti raunare i foldati, che amazzarono Aurelia=
no e Probo, con molti uituperi gli fece tagliare a pezzi. Procurando Saturnino
Mauro, che era fuo cariimo amico, l'Imperio, stimando che colui, che gli dico= seditiofisse

uere il fatto, non dicee iluero, lo fece uccidere: er i oldati amazzarono sa-"
turnino. Trouandofi un'altro, ilquale nella Bretagna era in procinto di ribellara

fi, ilquale liteo Probo indotto dalla raccommandatione di vittorini Mauro fuo
famigliare, haueua innalzato al Magitrato, fe ne dolfe con vittorino. Ilquale
ottenuta licenza di andare a trouarlo, fingendo di fuggir dall'Imperadore, amo=
reuolmente riceuuto dal Tiranno, l'uccife lanotte, eritorn a Probo; ilquale per
la ua manueta natura, benignit, e liberalit era amato da tutti. Mentre, che

egli fi oppoed Tedechi, iqualimoletauamole terre de Romani, durando laguer


ra a lungo, per il mancamento della uettouaglia,uenne a gran pericolo. Ma dicefi,

che piouendo nel fuo campo infieme con l'acqua, hebbe a piouere anco (fe da
credere) di molto grano: ilquale raccolto da foldati, fuggirono il pericolo della
fame, eruppero i nimici. Nacque anco un'altrarubellione contra Probo. Per
cioche Caro, ilquale haueua il gouerno d'una parte dell'Europa, auert, che iol
dati erano in humore di farlo Imperadore. Ilche inteo da Probo, ordin, che

d'indi fi richiamae. Ma egli non uolendo dar luoco al fuo fucceore, ijoldas
ti facendogli cerchio, lo sforzaronofio mal grado a riccuer l'Imperio: e fubito

con lui alla uolta d'Italia fi affrettarono. Laqual coa intea da Probo, mand
lor contra un Capitano con buono eercito. Ma effendo cotorolontamida Caro,
legando il lor Capitano, fe stei e lui diedero in poder loro. Hauuto Probo aui Morte

fo di tal nouit, fu amazzato da oldati della ua guardia, non hauendo tenuto :


l'imperiofei anni compiuti,
)

--

- --

|-

di
-- *

2 3 4 SE co N D A PARTE DELL'HISTOR IE
1 . 1 o

D 1

. . .

c: Nu- ##ry
::=s:
G
; A R o o rT e N vro l'Imperio, ornando egli carino e
:#E6: Numeriano uoi figliuoli della Corona Imperiale, ubito
mouendoi contra Perfi, accompagnato dal figliuolo Nu=
E: meriano, occup Cteifonte. Ma effendofi i Romaniacs
Speditione |
*: campati in certo luogo cauo, farebbono stati poco meno,
de' Perfi.
che ommerfi dall'onde, sboccando un fiume per una foffa:
#&:=:::::::: ilquale era stato contra di loro fatto prender da Perfi
uel uiaggio. Ma Caro,rotti ecacciati i nimici, e condotta la guerra a felice
, ritorn a Roma con una gran moltitudine de prigioni, e con grandiimi bot
tini. Dipoi tumultuando i Sarmati, gli uinfe combattendo, e foggiog quellagen
te. Fu di nation Galato; ma prode buomo; e molto pratico nelle coe della guera
ra. Della ua morte gli Hitorici feriuono diueramente. Altri, che hauendo
gli alloggiamenti prejo al Tigre, infieme colfio padiglione fu arfo da unafaetta.
Ma o che egli morije all'una, o all'altra guia, Numeriano fuo figliuolo folo nello
eercito laciato Imperadore, ubito moeguerra a Perfi: er attaccata la batta=
glia, effendo auenuto, che i Romani uinti da Perfi uolfero lefalle, altri dicono,
meriano,

|-

--

--

::: che preo eglinellafuga, glifuforticatalapelle guiadi Bue, e che fi mor in


morte
dica cupidigia
queto modo.
Altri,amazzato
che nel ritorno
di Perfia,
hauendoche
male
occhi, fu per
. dell'Imperio
dal Prefetto
Pretorio,
eraagli
fuofuocero.
Il
quale egli per non ottenne, ma fu dato da oldati a Diocletiano, ilquale in quela
la guerra contra Perfi sera con molti belliimifatti refo chiaro o illutre. Ora
Carino, l'altro figliuolo dicaro, effendo moleto a Romani, lufurioo, crudelea
euendicatiuo,funell'entrare in Roma uccio da Diocletiano. Il tempo dell'Impe=

Manes.

rio di queti tre non compitre anni. Aqueti tempi Manes, celerato huomo, di
Perfia effendo portato ne notri paefi, mand fuoriilfuo ueleno: dal quale infia
no a queto giorno duraancora il nome degli Heretici Manichei. Cotui alcune
uolte affermaua, fe effere lo spirito fanto, habitando in lui chiaramente lo pirito
di trititia e dimaluagit: er altre fi chiamaua C H R 1 s t o , effendo unto da i
Demonial loro ufficio. Cotui hauendo fatti dodici dicepoli della ua pazzia, e
ridotte inieme di molte fette, feco conduceua d'intorno compagni e predicatori.
Ora Dionigi hauendo paciuto per noue anni i fedeli di Roma, effendo peruenuto

a morte, hebbeucceore Felice. A cuimorto dopo cinque anni,uccee Eutichia


no. Ilquale fra diecimefi luifeguitando, l'ufficio di Patore fu dato a Gaio: il=
Vefsoul,

quale effendo stato quindicianni agouerno della chiea, fu uo ucceore Mar


cellino. E queti furono a tempi delle perecutioni. Nellachiea di Antiochia
dopo Donno fu Vecouo Timeo: a Timeo uccee Cirillo, st a Cirillo Tiranno.

sotto ilquale crebbe la oppugnation delle chief, efufatta una

Ti=
fjlillfs

DI GIOV A N N I ZON A R.A .

2 85

rannide. La chiea di Gerualemme dopo Himeneo gouern Zadda: ilquale poco

dipoi morto, Hermone adorn il uo Trono. Morto in Alejandria Mastimo, il

quale dopo Dionigi amminitr diciotto anni la chie, fu fatto vecouo Theone.
A cui uccee Pietro: alquale tagliata la teta, riceut la Corona del martirio.

E quetefurono lefaccesioni de Pontefici.


I M TP E R I O

D I D I O C L E T I JA NLO.

TT E N N E L'1 M P E k 1 o d 1 o c L E T 1 A No, di natione Nacimento


....
-

| Dalmatino, nato di ocuri parenti; e, come dicono alcu= di Diocletia


(|ni, effendo egli Liberto di Amulino Senatore, di foldato ""
| diuenne in Mifia Capitano. Alcuni dicono, che e fu
:| compagno de dometici, che alcuni reputano Caualieri.

| Afferm a foldati facendo loro un publico parlamento,


is che eglinon fu conapeuole della ucciione di Numeriano:
e uolg
Apro Prefetto de foldati, cotui, dije, stato colui, che
tha uccio. E innalzando la pada, lo amazz, come egli and a Roma,
pree l'amminitration dell'Imperio: e confiderata la dignit e grandezza dell'Im=
perio, o il quarto, o, come dicono altri, il feconda anno del uo Imperio, pre=
|:

epercollega Maimiano Herculeoiimando,dinoneffer buieuole aportarolo il


peo ditanto Imperio. Ambiadunque con concordi animi ordinarono la perecue :llega di
tion contra i Chritiani, laquale fu maggiore e piu crudele di quante erano state

gli annia dietro. Percioche con ognilor cura, o piutoio furore procacciaro=':
no di leuar pretamente di tutte le terre il falutifero nome di G es v C H R 1=
s t o I do 1o e Signornotro. Nel qual tempo fu tanta la moltitudine di colo=

ro, iqualiperconfear C H K 1st o in tutte le citt e Prouincie, con grandii=


mafortezza fotennero la morte, che malageuolmente fi potrebbe trouare illora
numero: percioche antepoero queto macello a tutte le facende dell'Imperio. Ora
effendofi ribellate Bufiride e Copto citt, uicine a Thebedi Egitto, Diocletiano
le pree e ditruffe. Dipoi ancora Alejandria o Egitto, effendone folleuatore
un certo Achille, preero le arme contra Romani. Ma non fecero lunga refiiens
za a Diocletiano: e molti, che furono capi di quella rubellione infieme con Achil

le furonogatigati. Diocletiano e Maimiano tuno e l'altro feceroi uoi gene- *"


ricefari: Diocletiano Maimino Gallerio, a cui haueua data per moglie valeria
fua figliuola: Herculea Maimiano Cofiante, ilquale dalla pallidezza era chia
mato Cloro, nepote di Claudio, che poco dianzi era stato Imperadore, come s

detto, hauendogli poata la figliuola Theodora. E benche ambii Ceari hauef.


fromogli non dimenorifiutandole, antepoero la parentela de gl'Imperadori.
|

2 8 3 s E C O N D A P A R T E D E L L'HIST O R I E
Maimiliano andato in Francia, Acchet il mouimento d'un certo Amando. Et
Afclepiodoro leu di uita Craffo, che per tre anni haueua tenuta la Bretagna occu

:; pata. Herculeo uine cinque Gentiani, i quali haueuano occupata l'Africa. Co=
rafrica.

stante Ceareguerreggiando in Francia contra gli Alamanni,in un medefimo giora

no fu uinto e uine.Percioche prima affrontando gli Alamanni,che con grande im=


peto afaltarono il uo eercito,tuttigli uolfero lefalle:iqualimentre,che cotante
che era l'ultimo, attendelta afeguitarli, manc poco, che ferrategli le porte, non
foe preo. Et in uero farebbe egli andato nelle mani de nimici, iquali erano

intenti a farlo prigione, fe effendogli calate alcuni funi dalle mura, in quelmo=
do non foffe stato tirato dentro. In cotal guia conferuato e riceuuto nella citt,
fubito raunato l'eercito, dopo lo hauer fatto un bel parlamento a foldati, col

quale refegli animi loropiu pronti er arditi a portarfi da ualorofi, e quafi una
valen, de ficurezza di uincere,ubito glimen contra il nimico: gottenneunaillus
::::::::* stre uittoria, tagliando a pezzi intorno a feffanta mila Tedechi. Ora tra Perfi

regn Narfete, ilquale da Artafere annouerato fettimo: di cui s' fatta di fo


pramentione, come di colui, cherinou il Regno loro. Percioche dopo cotui,
o foe Artafere, ouero Artafare (hauendo eglitun nome e l'altro) sapore ten
ne la signoria de Perfi. A queto eguit Hormisda, a Hormisda Varrane, a
varrane vararace. A cotui fuccee un'altro Vararace, e dipoi queti regn

Narfete. Contra queto Narfete adunque,chefaccheggi la Soria,Diocletiano ans


dando perla Ethiopia in Egitto, mand Gallerio fuogenero con un batante efer=
cito: ma uinto egli e rotto da Perfi, da capo nelo mand con un maggiore.
\ Vara uolta adunque, il medefino affaltando i nimici, ottemme una uittoria
:::::::: co chiara, che fi leuuiala macchia della riceuuta rotta. Percioche tagli a

"*",

pezzi la maggior parte de Perfi, e pereguitando Narfete, cheraferito, infino


nella Perfia piu di dentro, pree le fue mogli, i figliuoli, e le forelle, e molti
nobili Perfi; esimpadron di tutti i danari,che Narfete haueuaportato nell'eerci=
to. Ora Narfete effendo rianato dellaferita,ottenne per uia di ambaciadori da
Diocletiano e da Gallerio, che gli foffero retituite le mogli, e che fi facee la

pace, concedendo egli a Romani tutto quello, che esti uoleuano. Hauendo Dio
cletiano e Maimiano di molte altreguerre, parte per fe, e parte per opera de'

ceari,e de capitaniproperamente condotte afine,allarg i termini dell'Imperio.


ple::ian Perlequali uttorie inuperbito Diocletiano, non uolle piu, che come prima, il

:::* senat lo falutaffe, m ladorae. Adorn le fue uetie le starpedioro, di


gemme, e di perle, e le inegne d'imperadore di coe piu precioe e belle, e
dimaggiore iefa. Perche gl'Imperadori paatinon haueuano preo altro hono=
re, chequello del conolato: e per inegna dell'Imperio non uauano altro, che la
porpora. Crecendo la perecutione: e morendo infiniti huomini e

; :
0162

la

----

DI G I o V A N N I Z O N AR A ,

287

fede di cu R1 s ro, rimanendo non dimeno in uita una gran moltitudine de P:


fedeli, queti Tiranni fotto il decimo nono anno dell'Imperio di Diocletiano, man: "siier::o
dauano in ogni parte editti, ne quali era impoto, che fi rouinaero le Chiefe de
Chritiani, fi abbruciafjero i ficri libri, e i facerdoti loro, come dottori, e tromP:
betti della fede, foero crudelmente uccifi:egli altri, che haueuano alcun grado di :

dig i *, o erano critti alla guerra, con gran uituperoglifaceua priuar de gradi e:..."*
degliordini de foldati: e quegli, che erano di conditione priuata, gliriduceua in
feruit. Fornito iluentefimo anno dell'Imperio di Diocletiano, ambedue gl'Im=

peradori di conforme animo poerogiu l'Imperio, affermando publicamente, che


ei non poteuano piu portare il peo di tante e co gran faccende, ma a coloro, a
quali foleuano confidare i lor egreti, diceuano priuatamente, che cio faceuano
per diferatione. E la cagione fi era, che non poteuano uincere i Chritiani, ne
estinguere il nome di c h k 1 s T o; e perqueto non uoleuano godere ne anco l'Im

perio. Hauendo adunque ambi in un medefimo giorno concordeuolmente depoto


l'Imperio, Diocletiano trouandofi in Nicomedia,e Maimiano in Melano, quegli
in Salonichio di Dalmacia, che era fua patria, e queti in Lucania men uauita.
Non di meno prima in Roma trionfarono de Perfi, nel quale trionfo menarono
Narfete, i fuoifigliuoli, e le forelle, er i Capitani di altre genti, apportandoui
tutte le ricchezze de Perfi. Non far fuori di propoito di dichiarare, onde Trionfo en.

queto nome di Trionfo fia stato preo: e queto fi stima, chederiuaffe da Thrij, :
che fono le foglie del fico. Percioche prima, che fi trouaero le machere da
coloro, che le adoperarono nelle cene, esti coprendofi il uolto confogliedi fico,
uauano di dire alcunimottimordaci conuerfi iambi, Lamedeima licenza fi prea
fero i foldati nella feta dellauittoria uetiti alla medefima guia contra i uincitori:
e di qui
trionfo.
lo deriuano
tre or= Trionfo
Per
dini,
de stimano,
quali effoche
fi procedee
faceua, cheil nome
eranodidel
Senato, Altri
e del popolo,
e dedaoldati,
fico.
|

che infieme camiuauano, facendo alcun mutamento nella uoce Greca Triambos.
Ora bauendo eglinofornita lafeta della uittoria, diedero l'Imperio a i due Ceari:
e diuidendolo, affegnarono la parte Orientale con la Illiria a Gallerio Maimino;
er a Cotante Cloro le prouincie Occidentali infieme con l'Africa. Cio fatto, i
foldati dichiararono Imperadore in Roma Maentio, figliuolo di Maimiliano
Herculeo. Di queti tre adunque Cotante in Bretagna fignoreggiando, nelle alpi
Cottie, e nella Francia, tratt con molta clemenza coloro,che adorauano C H R 1=

s T o, e parimente tutti i fuoi fudditi, e fu frezzator del danaio. Ma Ma=


mino Imperador di Oriente, da una parte pereguit afriimamente i Chitiani,
e d'altra fu moletiimo a gli altri foggetti: percioche ardendo egli di lufuria,
creffendo grande adultero, non folamente foleua uergognar le donne priuate,

ma anco togliendo per forza le mogli a piu nobili cittadini, dopo che egli haue=

2 88

SE C O N D A P A R T E DEL L'H I S T O R I E

ua fatia la fualibidine, ne le rimandaua alle cafe loro; er era un guia dato alle
coe della indouinatione, che non faceua coa alcuna, enza prima uedere quello,
che glie ne poteua feguire, honorando molto coloro, che dicio faceuano profe=
fione. Cotui condann i pij alla morte, e public le facult loro non per altra
cagione oppota a quegli innocenti, fuori che il conocer D 1 o, e la fede,che
Matentio ei haueuano in C H R r s T o. Ne in Roma Mafentio era piu clemente Tiran=

: no, ma amminitr l'Imperio con lo eempio di Maimino, impazzando ne Chri


stiani, che gli erano uicini, e facendo loro ogni male, e con fomma perfidia ofa
fendendo e danneggiando tutti i fuoi fudditi. Percioche enza alcuna giuta
cagione faceua uccider molti chiari huomini, e di giorno con molta uergogna
de mariti, togliendo l'honore a molte nobili matrone, er a ricchi con qual=
che fala accu le facult, e confumaua i fudditi con nuoui e graui impoitioni.
Auenne, che effendo egli in Roma innamorato d'una nobile e cafta gentil donna,
laquale era maritata a uno illutre cittadino, mand alcuni di queti fuoi minitri
a leuarla dalmarito, er a condurlaa lui. Laquale, come uide que Ruffiani nella
fua caa, intefe la cagione della loro uenuta, ueggendo, che fenza, che lego=
uaff prego, era miftiero, che ella andafje al Tiranno (percioche il marito perte=
ma della morte fofteneua patientemente, che ella ui andaffe) ne afettando aiuto
da altra parte, dimand a coloro una picciola dimora, accioche fra tanto fi po=

: : teffe adornare. Adoraua cotei c n : i sro, er hauena bauutoilbattefimo.


:::hon an. Entrata adunque nella fua camera, e fuori mandate tutte le fue fanti, fi uccife,

: : eleggendo uolontaria morte permantenere ua catit, laciando il morto corpo


a que Rufani - - alfuo celerato 44nte, Org gouernando cotoro timperio
in quetamaniera, Diocletiano e Maimiano nella loro priuata uita morirono:
benche gli crittori nella lor morte non fono conformi. Percioche fcriue Eufe=
bio nell'ottauo libro della Hitoria Eccleiatica, che Diocletiano diuenuto ferne=
r: tico, er affiitto da un lungo male,miferamente eshal l'infelice anima: e Maimi
e i Ma: liano Herculeo s'impicc. Altri dicono, cheei pentendoi di hauer laciato l'Im=
"
perio, effendo couerti, che procurauano di racquitarlo, di ordine del Senato
furono amazzat . Sono etiandio alcuni, che dicono, che Herculeo difiderando
da capo l'Imperio, cominci con Diocletiano il peniero, che egli haueua fatto di
ricouerarlo. Et egliricuando, che a queta imprea egli fimetteffe, and in Sc=
mato, e diffe, che fuo figliuolo non era atto all'Imperio. Ondeifoldatiper que=
ste parole moi ad ira, come che egli uoleffe per fe l'Imperio, fauentato dal pea
ricolo, diffe, che queto non era il fuopenfiero, ma che haueua uoluto intender

per queta uia, quale animo hauefjero i foldati uero uo figliuolo: e con quete
parole acquet il tumulto.E che dipoiand in Francia atrouare il Magno cotan
tino, ilquale haueua permoglie Fauta ua figliuola, e colto nel fuo Regno di
far

: : : D I GI O VA N N I ZON AR A . . .

28 9

far trattati perimpadronirene, non potendocio fare, e finalmente con un laccio


fin fua uita. Ma come cio foffe, cofioro a uno di queti modi finirono la lor ui
ta. Ma Cotante hauendo forniti undici anni nell'Imperio da quello, che fu chiama Morte di
to Ceare, uando il poder, che egli haueua, con clemenza ev humanit, termin Costante.
fitoigiorni in Bretagna con pianto de fudditi, quali diiderauano la ua bont,
dichiarando fucceore dell'Imperio il Magno Cotantino, fito figliuolo, nato del=
la prima moglie. Percioche egli hebbe ancora della feconda, che fu Theodora,
figliuola di Herculeo, Cctantino, Anaballiano, e Cofianzo. Ma antepoe il
Magno Cofiantino agli altri figliuoli, percioche queti al padre non paruero atti
allImperio. Anzi tutto queto fatto fu della prouidenza di D i o, ilquale uol=
le prouedere al testimonio e predicatione della falute, anzi piutoto a tutti i fud
ditidell'Imperio Romano, accioche per lui foffero ditruttele Tirannidi. Percio
Angiolo,che
che egli fi dice, che effendo Cotantino amalato, gli apparue il diuino Angiolo ; apparue
a

ilquale gl'impoe, che e deponefje l'Imperio. Scriuefi adunque, chel padre di Cotantino.
queto cotantino, ilquale albora eragouanetto, lo diede per oftaggio a Gallerio,
affine, che fra tanto fi alleuffe nell'eercito delle arme. Ilquale procurando mof=
fo da inuidia del profitto,che egli in quelle faceua,di dargli la morte,lo mand nel
laguerra di Sarmathia ad affaltare il Capitano di que Barbari, ilquale era nobi
le melle arme. E che Cotantino gli obedi, e preo colui uiuo lo condufje a Galle
rio. Dipoilo mand contra un feroce e fanguinofo Leone; e che egli queta bat=
taglia ancora, benche foe di tanto pericolo, non dimeno con lo aiuto della diui=
na gratia conduffe a buon fine. Et intendendo, che Gallerio gli portaua inuidia,
e cercaua di farlo morire, dinotte inieme con alcuni, che gli erano fedeli, uia

fuggendo, ritorn al padre: cr in queto modo fi falu di quel pericolo, or ot=


tenne l'Imperio del padre.

* ss
A

1 N douendo prender per collega dell'Imperio

Licinio, nato in Dacia, ilquale haueua per moglie la fo=


|

| rella del Magno cofiantino, lo laci nella Illria in aiuto


de Thraci, che erano da Barbari moletati: er egli and
ki alla uolta di Roma per combatter con Maentio. Dipoi

#:: | non fi afficurando ne foldati, temendo, cheei non pa= Licinio.


48:ss:::::::::: faffero a nimici, laciando la guerra, fi diparti. Et afft=
o, ilquale fi pent di hauerlo tolto per collega, prima con infidie, e di=
poi com aperta guerra, furotto, e poto in fuga: onde egli ammazz e stefjo. Et Morte di
in queto modo criuono alcuni, che fu la morte di Maimino, Altri dicono, che Masimino ,
*
-

29o

SE C O N D PA R T E D E L L'HIS TO R IE

egli con certofurore incrudelendo contra i Chritiani, fu gaftigato dalla uendetta


di D i o, effendogli naciuto un grandiimo ulcere tra le parti uergognoe, il=
quale conum glitrumenti della ua libidine: percioche di quella putrefattione
etiandio uermini caturirono, e quelmale non riceuette alcuna medicina. Et i
Medici, iquali uietarono, che in ci fi adoperaffe impiafiro, fece fannare cru
delmente. E coloro, iquali prea la cura di guarirlo, non fecero alcun profitto,con
ogni termino di empiet, ordin, che foffero tolti diuita, per non poter far quel=
lo, che auanzaua il poder dell'arte. Tardi finalmente uenuto in peniero al Ti=
ranno, che e patiua quel male pergatigo di hauerfatto,e di far morire ingiufla=
Due
openio
mente i Chritiani, per nuoui decreticomand, che in niuna parte dell'Imperio piu
ni intorno al
la morte di foffero pereguitati, e che filaciaffero uiuere cr adorare il loro D i o, come
Masimino. a medefimi pareua; e simponeffe a quelli, che pregajero per la fua faluezza.
E qui ancofono due openioni. L'una, chefuor di ognieranza egli rian del=
la malattia; e ch'ei rinou la perecutione, non mutando i fuoi cotumi, infino, che
egli beu la fece del uafo, che il Signor tiene in mano. Altri negando, che egli

hauefje ricouerata lafanit, dicono, che eglifi mor empio di quelmale,e che get
t i uermini per la bocca. Bata, che a uno di queti modifin la uita. In Ro
Pontefiei.

ma dop Marcellino, che tenne lafedia due anni, fu capo de fedeli Eufebio. A cui
morendo egli dopo ulianno, uccee Milciade. Ilquale hauendo hauuto quattro
anni l'amminitration della Chiea, laci fuofuccejore Siluefiro. In Antiochia,
dopo la morte di Tiranno, ilquale tenne undici anni il Vecouato, fu eletto Vitale.
A cotui dopo fei anni ucceje Filogene. E cotui ancora dopo cinque anni hebbe
per ucceore Paolino. In Gerualemme dopo Zadda, ilquale eercit quell'ufficio
lo fatio di dieci anni, hebbe Hermone la Sedia. In Aleandria dopo il fan=
to Martire Pietro, ilquale haueua honorata quella Sedia undici anni, ottenne
Alefjandro il Ponteficato. In Roma effendo Siluefiro uiuuto uenti otto anni

nel Ponteficato, Giulio quindici anni lo tenne . Dopo ilquale, Liberio forni
ei anni: cr a luiucceje Damao, iquali hebbe a pacere della celete parola i fe=
deli, fei anni. A cotuifeguitando Siricio,fedici anni eercit quella cura. Dipoi
fu eletto Innocenzo, ilquale per quindici anniammaetr il popolo del Signore.
Et effendo morto,Zozimofu poto nella fedia Romana. A cui dopo dieci anni
uccee Celetino, ilquale fu illutre altri dieci anni nel Ponteficato. Fuucceor
di cotui Sifto, ilquale dur otto anni. Dipoifu meo infuo luogo Leone: ilqua
le per dieci anni difee la uera dottrina. Morto Leone, fu poto nella edia Hila=
rio. Ilquale forniti fette anni, diede luoco alla elettione di Simplicio : ilqua=
le mor dopo diecinoue anni... Fu introdotto nelfuo luogo Felice; che morto nel

nono anno, laci a Gelafio goderfi cotale honore per cinque anni. Dopo lui fu
tletto Anatagio:ilquale fornito il quarto anno, hebbe Simmaco ucceore. Dos
po

D I GI OVA N NI ZON A RA.

2 9 1

po ilquale,che uije nel Ponteficato dodicianni, fu eletto Hormisda: m cotui ana


cora fi mor dopo dieci anni. E dopo lui tenne la edia Romana tre anni Giouana
ni. Dopo ilquale fu Felice, che uije quattro anni: indi Bonifacio due; e dopo
Agapito,che tenne la edia altres due anni. Fu pocia eletto Siluerio,che non uiuif
Je piu, che un'anno. E dipoi Viglio hebbe l'amminitratione diciotto anni: egli

uccee Pelagio; ilquale mor dopo cinque anni. Tenne postia un'altro Giouan= V***".
ni la fedia otto anni, e dopo Giouanni Gregorio quindici. Dopo cotui non fi
troua una continouata fedia di coloro, che tennero il Ponteficato in Roma. In
Antiochia fuccee Eufiachio a Paolino, ilquale haueua hauuto cinque anni ilgo=
uerno. Et effendo Eutathio uiuuto otto anni, Eufronio tenne la cura altri otto an

ni. Dopo ilquale Placito uije dodici anni. Dipoi Stefano feguace di Arrio, feru
tre anni alla Chiea. Dopo queto fu introdotto Leoncio: ilquale dopo otto anni
uenne a morte : e pocia Eudoio forn un'altro anno. Dopo Eudoio uie Ar=
riano quattro anni: e poi Melenio uenti cinque anni: e dopo Flauiano x x v 1. E
dipoiTheodoto pree l'ufficio: euie quattro anni: nel cui luogo introdotto Gio=
uanni,ne forn diciotto. In uece di Giouanni fu eletto Donno, che uije dipoi ot=
to anni : e poi Maimo, che ne uie quattro. A cui fu fuccefore Martirio : il

quale ne forn noue. Dopo Giulianofei, e dipoi Pietro, che ne uije tre, e dopo
lui Stefano, che ne uije altretanti. In luoco di Stefano fu poto Claudio: er
a cotui dopo quattro anni uccee un'altro Pietro, ilquale gouern la Chiea tre
anni. Di queto fu fuccefore Palladio, ilquale uije nel fuo ufficio dieci anni.
Dpoi Flauiano creato Vecouo, uije tredici anni. Dopo lui Senero hauendo trea
dici anni gouernatala Chiea, laci ad Eufrafio la acra Sede. A cui dopo cin=
que anni uccee Efraimo, euie diciotto anni.
IL FINE DEL LA s Eco N D A PARTE,

R E G I S T R O
A A B B C C D D E E F F G G H H I I KK L L M M N N

o o PP QQ RR SS.

Tutti ono quaderni, eccetto S s, che quinterno.

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A L L A

SIG N O R A

V AL O R O SA

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A,

C O NS o R T E D E L M A GN I F IC O
C

3 o R GR" .

] KAN D E errore ho piu uolte com.


meo, Magnifica e ualorofa Signo
:: | ra otta (e uoglio non enza mia

: uergogna confearlo) che leggendo i


: libri, che contengono le lode delle
: donne Illutri, iofuinon /0 per qual
| mia ragione indotto a credere, che
est in molta parte auanzaferoiluero: e mamamente , oue

di Poeiale commendauano.
<

Tercioche io stimaua tra le ak

tre, che Safo, da cui prefero nome i uerf Safci, non fo/Est

ta igrande in queta facult, qual la dicriuonogliantichi,


Ma i nobili e frechi g/mpi, chef fono ueduti, ef ueggono
melnolro/Ecolo, m'hannofatto auederedelmio errore. Per
cioche, per tactre la mostra Caffandra Fedele, che fu cofirara
a faoi tempiin tutte le dottrine, che'l dotto Politiano la lod

f0mmamente in unafua latina epitola a let/critta: habbiamo


eduto i dotti poemi della Signora Vittoria , Marchea di
Testara; i qualialgiudicio di coloro, che fanno, contendono
con quelli del gran Bembo. c-Appreo fi fono ueduti quels
della Signora Vittoria da Gambara; in lode della quale/Griffe

Gulio Camillo, ilTao, il Guidiccione, il Caro, il Varchi, (t)


eff Bembo. Finalmente fueggono quellidi V.S. nonfolamen

te nella lingua Tho/cana, ma nella Spagnuola ancora ; nella


quale ella/enza dubbio alcuno uince ipropri Spagnuoli, iquali
fonopiu ricchi (almio giudicio) d'inuentione, che di numero, e
digrandezza di uer/6. Ma V.S. tantopiu degna di lode;quan
to minore istudio uipone. Si come quella,che uaga diadornarf

l'animo ditanterare uirt, di quante belezze la natura le ha


adornato il corpo, studia empre di auanzarf fefa. Onde

diuenuta tale, che ilfenno, la prudenza, la religione, la casti.


t, ele altre nobili e lodeuoliparti la rendonoimile a qualepiu
eccellente Komana, o Greca in alcun tempoforifgiamai. Le

quattutte coe lafanno molto degna d'un tale ef honorato Ca


ualiere, e raro () eccellente in ogni uirtuoa e magnifica quali

t, quale il Sg. Gio. Girolamo Grumello, di cui conforte

La onde io, che ho dedicate le dueprimeparti delle historie del

Zonara

Zonara all'Illustre Signor Conte il Signor Giouan Battista


Brembato, e l'altra alla JMagnifica e ualorofa S. la Signora
Emilia Brembata e Solza, di lui forella, ho eletto didedicar
parimente queta terza a U.S. poi che la Illutre caa Brem

bata tale, cheporge abondeuoli/ima materia di honorarla a


tutti i dotti, honorando ella con l'altezza della fa nobilt, e
con la grandezza

delle fue incomparabili uirt, non pur la


Italia, ma tutta Europa. U. S. che tanto humanima,

quanto uirtuoiima, gradir diriceuere benignamente queto


mio humildono. Laquale la benignit di D1 o inieme col
Magnifico erarimo S. Caualiere/uo conforte, fliciti fem
pre. Di Venetiaalprimo di Decembre. M D LXIII.
Di

V.

S.
Seruitore

Lodouico Dolce.

tij

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L E

L A
DEGNE D I

ME MO R IA,

C H E S I C O N T E N G O N O
T

N E L L A

R
=
*N* B A s G I fatti
Ambrogio Vecouo di Melano.
S: Chritiani. 89 Amirno Cattiuo di coffantino.
99
| Acapf abbrucia Anafragio perche detto Dicoro.
47
larmata degli Andronico il maggior figliuolo di Michele.14s
Agareni. 121 Antioco Patriarcafana un Giudeo con l'acqua
-

del battefimo.
35
Angabo
1 o9
9
Agafit Amba Anastagio adottato da Thomao.
fciadore a Giu Antioco priuo della dignit, e fatto chieri

| Agaremi foggioga
s

no Candia. i: 2

ftiniano.

58

C0

Aleiofalutato Imperadore.
248 Astutia di Dioforo.
Alefio Connemo.
243
Anneolo Patriarca di costantinopoli.
Alarico Capitano de' Gothi chiamato da Hono Annullatione delfesto concilio.
34

" .

Alufiano.

Alefsto per necesit auaro.

zo 5
25o

Artemio creato Imperadore.


Arfacio Patriarca

38
38
86
86
3 4.

Armata degli Imperadori uince quella di Bar


dane.

Alpi Cottie.

36

9
49

185

Alemandariofibattexa.
Armata de Romani uincitrice contra gli Aga
?'f/ff
2 or
Amore , che Contantino portaua a Mitile
734

Armata generale di Zenone.

46

Abbattimento faCratero e uno Agareno: 119 Arfenio precettore di Honorio e di Arcadio. 32


Ambaciadori de' Perfi mandati a costan Armeno dicopre a Romani l'affutia de gli

1 _ _...:

Arabi.

16

. di capoua fi daalla morte per


s beneficio

Arabi tributari a Romani.

de faoi cittadini.
147 Arrio Heretico.
Ambaciadori di Magnentio, rifiutati daco Artabado uinto da cotantino.
Rianxo...
15 Armata decretei diffrutta.
* iij
|-

2o4
79

94.
147
**

T A V O L A

D E L L A

T E R Z A

P A R T E

Braimondo finge effer morto. "


25;
Arrio dannato per Heretico.
7
Artificio di Antiochio in cacciar gli Arria Boila congiura contra l'Imperadore; e la con
ni .

32

giura fu feoperta.

z 19

Armata de Ro, afalta constantinopoli, 16; Botaniate chiamato Imperadore.


Anaftagio moder i tributi.
Affedio fecondo di Niibe.
Afare crea Imperadore Leone.

48
17

43

245

Bont di Cotantino fratello di Bafilio.


Bulgheri prigioni:

189
179

Bulgheri abbracciano lafedechristiana. 1;4

Afalti di diueri Pagani nelle terre de chri


ffiant .

198

Auaritia e morte di Leone.


Audritta di Mauritio.

93
68

Augurio.
Auaritia di Niceforo.

4. o

C Auallo donato a Michele.

147

Concilio Efeio.

36

173 Corpo di S. Giouanni Chrioffomo portato a


Cofiantinopoli.
37

Come Conneno depoe dell'Imperio.

13

229

Concilio fettimo.

B: lena.

59

Bardane contra gli Imperadori uittorio


[ .

185

2,

Calunnie falfe quanto fano alle uolte dan


nofe .

135

Carefliain Costantinopoli.

Bafilio uolle piu toffo effer temuto, che ama Catholico di Gerualemme.
t0

191

Bardane Selero finistramente interpreta un


fogno d'un Monaco.

185

fa.

176
74.
- 68

Caualli de Barbari e matura loro.

236

Canto di Leone Imperadore.

I 17

Bafilio Medico , capo de Drogomili abbru Carestia epestilen Kain Cofiantinopoli. 243
C14t0

2 53

Barangbi fi oppongono al nuouo Impera


0re

Bafilio Imperadore prudente. .

259

184

Bellfirio falamente incolpato a Giuffinia

Ceruo, che leu di fella Bafilio.


Congiura contra Irene.

151
1 o5

Chiejefatte fabricar da Mauritio.


67
Chrioflomo mandato la feconda uolta in
efilio.

Concilio Niceno II. contra Macedoni.

Belfario.
Biaema di coffantino.

56
94.

Chiefefattefabricare da Leone.
Chriyocheio Prencipe de Manichai-

Bafilofa cauargli occhi a prigioni.

192

Cegenefi batteKa.

210

Bifilio uittori fotorna a costantinopoli. 193

33
8
153
M44
218
37

Cirillo. "

Cipro ricouerato.
7:
Cicladi Ifole.
4
46
Bafilio mandato da Valente Ambaciadore. 26 Coffumi di Bafilifco .
:/.
45 Cofroefatto Re.
65
Bailico rimproua il concilio di calcedo Cofiantino empio contra i Santi e la madre del
Bafilio chamato Imperadore.
Bagni di Seuero.

143
54

1114 ,

Bardane contra Bulgheri.

46

Signore.

97

178

cotumi di Aleandro.
156
B'fautio antico nella guifa, che era fabrica Concilio qnarto di Calcedonia opra i dogmi di
t.t .
6.
Diofcoro, e di Eutico.

Briennio prefo, e cauatigligli occhi.


246 Confiantino offende i Monaci.
Briennio, quanto foe potente.
256 Cotumi di Niceforo Brolaniate.
Braimondo chiedepace all'Imperadore, e l'ot Cofiumi di Michele.
tteMe .

Britannico Tiranno.

255
13

Comone fatello di Zenone.


Contantino incoronato da Leone.

4o
97

246
2 7

45
155

DEL L'HISTORIE D I GIO. ZON AR A.

connen moue guerra contra gli Vnghe


D

218

ri.

Columba d'infelice augurio.


Cofiumi di Giuliano.
costumi e thefori di Bafilio.
Conneni prendono Confiantinopoli.

z 37
23
15 m

248

Confiantino contra Perfi.


Costumi di Leone.

8
;

CofianKa, Valentino, & Honoriade.


Cofiantino contra Ro.
Cofino Monaco Patriarca.
Constantino figliuolo di Leoncis.
Coffumi di Costantino.

35

215

244
9o
2

D Ecreto di Leone, che non fi castraffero i


fanciulli.
Detto di costantino.

Detto di Valente intorno all'ira.


Decentio.

Decreti di Niceforofcancellati.
Decreto del Concilio Antiochiano.

2 29

78

13
249
41

allo spirito Santo.

32

Diogenetrattainolentementegli Ambaciado

Luca fat ri di Sultano.


ti da Cotantino portare in Cotantino Diogene fatto prigione.
1. 9. Diogeneromfei Turchi.
poli.
86 Diogene poto in libert.
Coffumi di Filippico.

Coffante.
Congiura contra Irene.
GoffenKo uince Magnentio.
Coffumi e lodi di Theodofio.
Cotantino dato allo tudio delle lettere.
Colonna in Coffantinopoli.

9
28

Decreto del concilio di cofiantinopoli intorno

Corpi di Santo Andrea e di Santo

Cofiantino Duca.

89

Dicordan coffantinopoli.
Dicordiafra Vecoui.
Diogenefatto Imperadore.

2 38
239

236
24
4
37
234

14

Diofcoro confinato.

39

Diputa de'Giudei e de christiani fotto a Co

166
6

stantino.

Difcordia fagli Hiftorici.

41

4
35
57

di Gelimero.
166 Dimanda
Congiurefatte contra Cotantino.
Cofiantino contra Costante.
39
Dottrina di Eudofa.
Confiantino fa beneficio agli amici, & a mi Dottrina fanta di Giouanni chrifofemo. 31

6 5 Donna di statura di Gigantea.


mici.
159
Costantino preo.
E
Cofian K pocoinnan Ki almorire diffe pentirfi

di tre cofe .
Coffumi di Cotantino:

19
9

Cofiantinopoli fabricata.
Cofiantino priuo degli occhi.

Eccli del Sole.


Ecclii della Luna.
Editto di Heraclio.

104

Concilio contra le imagini.


Coffumi di Giouiano.

94

25

Effigie di c H R i s T o in un panno Li
120

Costantino ricercando l'Imperio , perde la Egnatio Patriarca di cotantinopoli


157

uita.

Crudelt di Cofroe.
Carlo Magno

Cefare prende habito da Monaco.


Croce apparuta a Coffantino.
concilio feto cotantinopolitano.

66
155
75

65
-

241
3

Error di cofiantino.
Empie parole di Giuliano.

164.
139
8
23

Emanuel mandato contra i Saracini di Sici


lia.

Efocacio battexato.

17 m

43

79

Eudocia prende per compagno nellImperio

controueria tra il Papa & alcuni Veco

233

Diogene.
Eufebio Eunuco.
Cruno adoperalateta di Niceforo per taxxa Eudocia fedeua,come Imperadrice.
141

da bere.

Cripo capitano di Heraclio.

173

1o9

78

Eudocia maluagia Imperadrice.


Eufebio Prima Arriano.

16

23*
33
7

T A V O LA - D E L L A : T E R Z A P A R T E
257
Giouanmi Eunuco fu priuo degli occhi

Eusthithio contra Turchi.

Eugenio Tiranno.

3o
F

Abrica di coffantinopoli.

37
93

Fatti de Franchi.

ari.

Giulianoferito.
Giuffiniano rompe i Perf.
Giutiniano creato Capitano.
Glouanni Digiumatore.

63
52.
63

Giouanmi Patriarca.

yo

2}

Giulianof apparecchia contra cotan K a di

9
Fame e pestilen Kafagli Arabi.
copertaguerra.
Fama , che Alesio conneno era per mori Giuliano lacia ilchrifianefmo.
.

254

Fabriche di Giuffiniano.

55

18
zn

Giuliano modesto dopo la morte di costan


2(p

83 Giouanni Patricio faccia gli Arabi di Aft


Fatti di Amaro contragli Agareni.
8z
C4
Fabrica del Tempio di Gerualemme impedita
da miracolo diuino.
Giouanni chrifstomo Patriarca di cofianti
19o
Fatti di Bafilio.
33
nopoli.
196 Giuliano chiamato Becco dagli Antiochemi zz
Fatti lodeuoli di Romano.
21

Figliuoli di cofiantino.

Figliuoli di cotantino.
Figliuoli e figlie di Valentiniano.
Figliuoli di coffantino.

4
26

fmina paa.

194
4

Figliuoli auerfari a Diogene.

239

Giudeifi folleuano in Antiochia.


Giouanni cimXe.

7o
17z

Giouanmi poto da Michele algouerno dell'im


perio.

241

cac
Giouanni combatte costantinopoli, o 44.
ciato.

Filippico da cherfoniti chiamato Imperado Genferico Vandalo chiamato da Eudocia fac


85

re .

Figure e termini di Geometria.

138

cheggia Roma.

43
49

Gratitudine di Marciano.

Fotio Patriarca uleta a Bafilio entrar nel Tem Gratio prende per compagno dell'Imperio Va
144
pio.
29
lentiano fuo fatello.
188 Gregorio fa lega con Franchi.
9
Foca Bardane chiamato Imperadore.
185 Gregorio appareinfogno acstantin.
foca Bardane richiamato dallefilio.
118
Foca e Bardane Sclero combattono da capo a Guerra di cofianxo contra Magnentio. 14
.

Foca Bardane fatto clerico.


Foca.

186
179
68

Guerra contra Bulgheri.

Guerre ciuili tra cofantino , & Artaba


94

do .

G Allina di Honorio.

35
151
H Agione Re de Longobardi.
192
Gabriele Re degli Vngheri.
: Hunni er la loro infedelt uccii da Per
Genti di Bafilio occupano la Lombardia. 147
5
Ji 17
Giuliano rubella a coffan Ko.
::
Herefia di Macedonio.
21
Giuliano centra Perfi.
z
Herefia di Origene. ;

Giuliano da cotan Kofatto cefare.

17

Heraclio Prefeito di Afa.

7o

Giudei ottengono da Leone, che leuae dalle Herefa di Leone.


9
91
chiefe le imagini.
Heraclio indotto nella berefa de Monote
Giouanni dopo la uittoria de' Rosti molto in ... lice.
75
"-

Cofiantinopoli honorato.

18;

Helena trou la croce.

Giudei fabricano in Cotantinopoli una fon Herefia di Eutico confermatain Efeo.


g Hrmijdaricevuto da Romani.
v tuofa Sinagoga.
Heraclio

37
1s

CDELLHISTRIE DI GIO. ZO'N AR A. .


Theodofo.
3o
Heraclio fa pace com Lagano.
74.
7
Huomumifantifatti uccidere dacotantino. 96 Imperio di Nicefore e Foca.
Imperio di Irene, e di costantino fuo figli
*:

uolo

Imperio di Leone Iauro.


88
Ncofan Ka e crudelt di Michele.
z o7 Imperio di Gratiano.
29
Inteftino di Dragone.
46 Imperiodi coffantino cipronimo.
94
Imperio di Michele figliuolo di Theofilo, e di Imperio di Aimaro.
83
Theodora fua madre.
132 Imperio di Filippico detto anco Bardane.
86
249
Imperio di Giustiniano da lui ricoverato, po Imperio di Aleso Conneno.
Jcia cheglifu tagliato il nafo.
84 Imperio di Giutino Thracio.
51
196
Imperio di Leoncio.
82 Imperio di Romano Argiropolo.
Imperio di Leone il piugiouane.
4$
Imperio di Leone Filofofo.
151
Imperio di Leone copronimo.
Imperio di Giutiniano.
53
Imperio di Bafilio Macedonic.
244 Imperio di costantino Monaco, ouero gladia
f0fe
21
Imperio di Stauracio.
no 9
7o
Imperio di Foca Tiranno,
69 Imperio di Niceforo e Foca.
Inceto di coffantino.
3 II
Imperio di Romanofanciullo.
163
Imperio di Zoe, e di Theodora forelle. zo9
Imperio di Theofilo.
123
Imperio di Bafilio.
184 Imperio di Eudoxia.
233
impiet di Giuliano contra chritiani. . :: Imperio di Michele Pa agone.
Incendio poto in certe cafe, one era Dioge Imperio di Giuliano Apotata, ouero Pam

1. O Q

Imperio
di Theodofio il pi giouane.
Imperio di Leone Armenio.

237
35
II 2

Imperio delgran Leone.


43
Imperio di Anastagio Dicoro.
47
Imperio di Honorio.
34
Imagine di c H R 1 sr o portata a Costanti
, nopoli.

Imperio di Niceforo Botaniate.


Imperio di Valente.
Imperio di Michele Balbo.

246
36

I 15

4f4

gio.

87

Imperio di Michele Calafato.


2 o6
Imperio di Zenone.
45
Irenefacauargliocchia i fuoi parenti. Ios
Imperio di Diogene Romano.
234
Imperio di Niceforo.

Imperio di Cotantino, di Cofianxo, e di Co


stante.

Imperiodi Mauritio.

Imperio dato da Bulgheri a quattro fatel Imperio di Giouiano.


li.

2O

Imperio di Artemio, detto etiandie Anasta

187

34.

Imperio di Giouanni CimiRe.


mperio di Marciano.
4o Imperio di Valentiniano.
Imperio di cofiantinofigliuolo di Leone. 165 Imperio di Tiberio.
Imperio dIfac conneno.
227
Imperio di Arcadio e di Honorio.
Imperio di Michelefigliuolo di Duca.
24 I Infidiefatte a Romano.

178

Imperio di Theodofio Adramiteno.

3
79
4

88

Infermit di Cotantino.

Imperio di c:stantino Pogonate, ouero Bar Inuentione del fuoco Greco.


bato.
78 Incendio in Costantinopoli.
Imperio dicostantino fatello di Bafilio. 194 Infermit di Theofilo,
Imperio di costante nipote di Heraclio. 78 Incendio fecondo di Costantinopoli.
Imperio di cotantind Duca.
23o Incanti di Magnentio.
Imperio di Giuffino.

Intendio del Tempio di Blachermio.


Imperio de Heraclio.
74 Irene.
Imperio di Valentino il fiu giovane e di Infidie di Zo difcauerte a Leone,

25
62

33
199

23 s

46
14

236
93
xa

TA voLA

DELLA

Irene da Niceforo confinata.

Ifac combatte Cofiantinopoli.

248

Ifac prediffe la morte di Valente.

249

Ifac uinto da Turchi e rifstoffo.


Ifac & Alesio commeni incolpati.

PARTE
M

27

Ifac hebbe il econdogrado dopo Aleio Impe


dore.

TERzA

242
247

M l .

237

Maniaco uinto, e fua morte.


Mano di San Giouanni Battifta.

167

213

Maimiliano Patriarca di Costantinopoli. 37


Manichei, e Paoliciani.

135.

Machina marauigliofa di Proclo.


L

49

Mamo Martire.

78

Mabta Capitano de' Saracini.

79

A madre dell'Imperadore Aleio laffa il Magnenti. "


gouerno.

LaXXaro eccellente Pittore.

II *

2 54

Maniace posto iu prigione.

a o

27

Mahumeto uince i nemici.

2 16

La moglie di Leone fatta Monaca, e ifuoifi Menofane Vecouo di Bifantio c altri ve


gliuoli catrati.

I 17

/co .

|-

Legni dellaCroce.
74 Maniaco fifa chiamare Imperadore ; e/7
contra Cotantino.
Leone Papa crea Carlo Magno Imperado
2 I2

1o 5

Maguntio.

Leone indouina, che lofcampo di Michele Ja Malitiae progrei di Mabumeto.


rebbe la fua ruina.
Pittura .

25
4

II 6

Marciane prefo, e poto in libert.

116

Mabumettofa cauar gli occhi a diecifuoi Ca


|-

Leone chiamato Imperadore.

Leone manda Niceforo in efilio.


Leone figliuolo di Bafilio.
Leoncio uinto, uien friuo del nafo.

11}

Mouimento de Perf.

15o

Morte di Eurico.

82

Leone tratta male i fuoi Baroni , per cagion,


che effi adorauano le imagini.

Leone incorona Imperadore fuo nepote Leo


44

3762

Lettere di Leone mandate ad Andronico. 154


Leoncio.

pitani .

217
9
42

Maetro delle facre lettere abbruciato con dode


ci fuoi compagni.
92
Miracolo in confermation del decreto del con
cilio Antiochiamo.

4.I

Michele figliuolo di Theofilo chiamato Impe


radore.

13 o

8I

Michele depone le infgne dell'Imperio. 227


243
Leone Foca el figliuolo furono priui degli oc Michele marita ilfigliuolo.
chi.
184. Michele con lo aiuto di Papia fi apparecchia di
uccider Leone.

Leone Negromante & Astrologo.


153
Leone ritornato ingratia del padre.

1 5o

Michele, Andronico, e Cofiantino.

Michele chiamato Imperadore.


Leone Filofofo.
Molto gioualeffer digratioo apetto.
Leone con fimulation di piet e di liberalit Michele chiamato Ceare.
Legne el figliuolo confinati a Lesbo.
-

fortifica il fuo Imperio.


Leone mor fanciullo.

Lufuriaillecita de Romani.
Lupicia moglie di Giutino.
Lufuria pema di Cotante.
di Sofia.
-

Libraria di Cotantinopoli.
Librariain Cotantinopoli.
Lode di A/iano.

178
138

m o6

45
88
51

Michele Balbo efaltato da Leone.

I 12,

Efeo.

246

Michele fapparta dalla Imperadrice.

6. I

Michele contra a Catholici.

2o3
118

Michele fa Theodoro Generale di Orien


te .

92
239

233
2 o4

Michelecontragii Agareni.
136
Michele gia Imperadore creato Patriarca di

1. I

46

23z
24

Morte di Michele.

225
743

Michele

* z/
DEL L'HISTORI P E GIO. zoN AR A.

Michele Prencipe Catholice.


9
Michele confina l'Imperadrice nell'Iola del
Prencipe.

z o8

Merte di Valentiano.

Mrte di Valente. .

I 17

Michele tradito dal Patriarca.

216

Morte di caffantino.
Morte di Heraclio.

- 92
76
5o

Morte di Giouanna Imper.


Morte di Pulcheria .

43

Morte e prefa di Foc-

**

z 13
34

35

Morte di Grouiano.
Morte di Valentiniano.

24.

Morte di Gioliniano. C

28

Morte di Vitaliano.

ja

Mrte di Alea Conneno,

* 458

Morte di Giutiiano, e di Tiberio, fuo figli


suolo .

71

Morte di Michele.
Morte di Euducia.

". 4 z
28

Morte di Cripo e di Faufta.

Michele poto alla cura d'imparar lettere. 241 Morte di Honorio.


Morte di Leone.

"

. .

, ... *s

Morte di Costantino.

78

Morte di San Giouanne Chrioftomo.

34

Mahumeto Prencipe de Saracini na a trouare

Morte di Eudocia.

Heraclio.
Morte di Romano.

13

Morte di Tiberio. . . . .
Morte di Marciano.
Morte di Artemio.
.
. .
Morte di San Flauiano. . . . ., , , ,
Morte di Coffantino.
z 1 :: :: ,

u!

Morte di Cof?amte.

**

75

Morte di Bailio.

Morte di Alarico.
.. .
Morte di Britannico...

199

Morte di Cotante.

294

56

--

-Mufe di Alefjahdr.

157

.
-

Morte di Bafilio - . .
Mrte di Giuliano.

30

.. . . .

Morte di Irene. . . . . .

. .,

Morte di Theodoffs.
Morte di Valente.
Mrte di Zo.
Morte di Gratiano.

19

|-

Morte di Santa Helena.

3*
s7

29

8
njj

Morte di Andronico.
Morte di Zenone . . .: " " ". ''
:Morte di Giouanni.

--

:Morte di Mahumeto.
Morte di Andronico.

. .

Mostro.

Mouimento de Francefi.

' .. 47
,

78
64

-- -

ju

23%

Morte di Diogene.
24 I
Morte di Cotantinofigliuolo di Bafilio. 149
-

Morte di Arrio Heretice


Morte di Giuffiniano.
Morte di Bardane.
:

19

53

.. .. .

. .

242

N Auegiunta aCotantinopoli,

59

Netorio Heretico. . .
Nestore ribella allImperadore.

36
243
229

Neue di Settembre. s..

Nettorio cacciato Gregorio di Ctantinopoli ?

, : 1 46 e fatto Patriarca.
. . 217

33
z 32
12

Nicefor per uia di faude falutata Impera

39
15

:Niceforo priuo degli occhi.


Niibe affalita da Sapore..
ct dore.

189

124

Narfete.

184

252 -

316
Miracolo dunfanciullo leuato in aere.
39
Morte di Valentime . .
. . . 39

163

Morte di Michele. . . . . . tu ,

56

Mouimento & origine de' Turchi.


t . --

Morte di Tiberio. . .

, 7

177

Morte di Theodora Imperadrice Morte di Magnentie.


Morte di Bardane,

io

91

38

***

Morte di Coffantino. z

:Morte di Niceforo.
Morte di Bafilifco-

23
so6

. ...
* *

42

|-

8* Morte di Amtio e di Theocritiane.

Morted Stefano e di Theodofio.


Morte di Coffan Rp.
Marte di Coffante . .

39
s

1'

|-

Niceforo fi fa Monaco.
249
Niceforo fi uurpa la elettione de Veco
1 -

----

173

Niceforo Botaniate creato Imperadore. 244


Niceto fratello di Michele.
*oe
Niceforo Bafilacio fi follena : & trin

TA V O LA DELLA T ER ZA PARTE '


2.f4
de gli occhi.
247 Pericolo di Cotantino.
175
Niceforo incoronato Imperadore.
171 Prefa di Antiochia.
Niceforo cinge di mura il Palatio.
774 Prencipe degli Agareni manda aCotantinopo
li per Leone Filofofo.
138
Niceforo diceua , Dio hauergli indurato il
-

C#976

Procopio.

357

Perfecutione dellefacre imagini.


Pulcheria riprendeua l'Imperadore,

|-

no 7

214.

38

Rigene di Costantino Duca.

.*R.

zje

-W-V origene di Valentiniano.

25

Oriente foggiogato da Barbari.

23. O

R Hagugiaaffediata da gli Agareni.


Rubellione di Bardane Sclero.

P
K

Ribellione di Candia e d'altri luoghi.


*
Romani tributaria Bulgheri.
8
Je Romani , quando incominciarono a teffer

Patriarchi.
Atriarchidiuerfidicostantinpoli.

45

Pace con gli Arabi.

14 g
284.

feta.

66

Romano fa cauargli occhia Pruiano.

19e

Parolefopra unarca, che dinotasano laweni

Romano contra il Padre.

n67

mento di C H R I s T o .

&

Romano diuien peggiore.

Porte di BronXp in Cotantinopoli.

a72

Rotta di Romano.

197
197

Pomo cagione della morte di Paolino e di Eu Roi pongono la lor fede nel paee de Bal
: docia. . . . .

39

gheri.

PaKinali fanno danno nel paee de' Bul Rotta de Perfi.


1

gheri

195

|-

179
-

Roi fi fanno chriftiani.

Palagioinostantinopoli detto Ninfeo. 44 Roi popoli di Scithia.


Pulcheria forella di Theodofio.
Pulcheria richiamata dall'efilio.

35

Rotta dellegenti di Michele.

38

Rotta deManichei.

PuxX difcoure a Theofilo, che la Imperadri Rotta & ucciione dAfricani.


Rufelio dato nelle mani denimici.
ce ueneraua leimagini.
136
Rubellione o uccifon di Narfete.
Paolo e Pietro apparuti a cotantino.
3
Pace fatta con i perfi.
24
Rucellio prende Cefare.
Parole di Gregorio,
26
PaXXia di Theofilo.
sgs
S
Porta di Cotantinopoli detta Aurea.
Parole di Eufebio.

141
3

31

S Alterio
di Apollinare:
San Cirillo.

Parole di Santo Ambrogio a Theodofo.


Pulcheria Vergine.

4o

San Methodio.

Petilen Ka.

7o

Pprodigalit di Michele. . . .

136

Proneffico di Cofroe.
-Placidia.

66
35

Sultano da i Francefpreo.
Sala in Cofiantinopoli Abbruciata.
Samuele infieme col figliuoloferito.
Santo Ambrogio punje Theodofio.

Placida moglie di Theodofo.

3o

San Giouanns Chrioftomo.

Poemi delgran Gregorio.


Pietro Eunuco Capitano.

31

185

225
145
303

243
7
243

^
U23

333

m46
44.
m2s
3o

San Tharafio apparuto infogno. .


:
Schiauoni paffano nelcampo degli Arabi. 8s

Pietro Mengio Heretico.

I 47

Pronoffico di Cofiantino.

9o
n88

Seditione. .
Sclero unto da Feca..

218

Sclero e condotto a Bafilio.

Prigioni Romani uincon i Perf.


Progreo de' Turchi, . . .

6.g
249
139

-Seuero Vecono.

49
49
n36
u 39
Sette

DELL'HISTORI E DI: GIO; Z ONAR A ... --

sata de Sengilici.
48 Telerico Prencipe de' Bulgheri,
Bf4
scioccheKxe di Michele.
.. ;7 Tremuoto in Cotantinopoli.
ay
scioccheXXa, auaritia, empiet di Conne Theofilo fi folleua contra Costantino,
330
227 Thedora con una imperiofarifpofta fa arche
-

sepolcro di chi R i s r o distrutto dal Re di


Egitto.

192

siroe, mort il padre, fa pace con Roma


**

74

simone Re de' Bulgheri afalta costantino-1

1343

31

f1 ,

Theodof puniste Mafimo o Andraga


t0

1381 Theodofio figliuolo di Mauritio.

poli.
statua di Giuffiniamo a Cauallo.

55
68

sogno di Mauritio.

siluefiro rifucita un Bue.

4
2o4

solleuamento de' Bulgheri.

sogno della madre di Lene.


sgno erotta di Costante.

78

sogno di Amanti
Sogno di Giuliano.

51
34

sogno di Valente.

27

signo df.
sogno di CostanKPsgno di Anastagi. , .
stratagema de

tere i Bulgheri.

Theodofio pone in Antiochia nuoui tribu

182
13
jo
2 37

Turchi.

statua di BronX? di Apollo.


stillicone tutore e fuocero di Honorio.
-

statua caduta.
Statua della Fortun4.

sf
go

Thefalonici uccifo da Theodoff.


Thracia Capitano di La Kari.
Theodofio figliuolo di Germano Patricio.
Theodofio chiamato Imperadore.
Thomao efua morte.

39

67
87
El 24

Theodofio hauendo tagliati a peXX: gli scithi


nella Thracia, e creato Imperador. 29
Theofilato.

266

Theofilo contragli Arabi.


Theodofio fattogenerale.
Thomajo, e morte difuo figliuolo.

118
8s
I 19

Thedoreto frie contradodici capi proposti


da cirillo.

37

Tremuoto e cometain cofantinopoli.


Tremuoto in Paleffina e3 in Siria.

238
94

Tirac paa l'Histr; e fa di gran dannia


.

319

Tremuoto,

statua di Apollinematola.
stefano Martiree Pelagi.

3
66

39

33

97

spedali e Monasteri in costantinopoli fabri


cati.

353

spagnuoli Agaremi.

Tremuoto in costantinopoli.
Tremuoto in Antiochia.

93
44

Trionfo di Giouanni.
Trionfo di Niceforo.

a69

a83

-3

217

Trionfo di Belfario.

supplici de'parenti dell'Imperadore.

no3

Turchs, che hauenano croci nella fonte, se

supplicio di Apare.
Suliano, come diuide ifoi eerciti.

43
235

|-

57

Turchi guaftano la Thracia.


Turcht chiamati da Leone,

73

Turchif folleuano.

sjs

Hefri trouati nella publica camera di

T Michele .

136

V Alente Mathematico quelle che prediff is

Theodoro apparut in fauor dell'Imperador

$
Costantinopoli.
Vete della Vergine portata a costantino

Giovanni .

Theofilato.

Theodato Capitano de' Gothi.


Theofanaconfinata in Precomefe,
Tornicio abandonato da uot,
Trionfo di Michele.

s82

poli
214

44

59

Verffopra laepoltura di Mauritio e dellef

s78
215
296

69

1404-

Vfficio proprio della Giuffitia,


Vittoria di Narfete.

65

TA V LA

D ELL A

TERZ A

PA R TE

Vittoria di Costantino.

216

Vittoria de' Bulgheri nella schianonie.

49

Verina moglie di Leone.

43
2 18

Vittoria di Heraclio contra Perfi.

74

Vittoria de Romani.

Viione di apicio e di Pompeo.


194 Vfficio dImperadore.
s4 WR: matione degli Scithi.

Vita corrotta di cotantin


Vittoria di costantino.
-

|-

|-

|-

2 ER

|-

-:

54
26

|-

|-

|-

|-

|-

|-

|-

-- IL FIN E D E L L A TAVO LA DEL LA T E R ZA PAR TE


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D E L L H ISTOR I E D I G I O. Z ON A R. A.
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D E L L E

H I S T O R I E

D I

GIO. Z O N A R A M O N A C O ;
NELLA Q V ALE SI DISCRIV O NO I FATT I D E
gl'Imperadori Chritiani dal Magno C o s T A N T 1 N o,
-

infino alla morte di A L F s s 1 o co N N E N o,

TRA D OTTA NEL L.A. V o LG A R L 1 NLG V t


D A

L O D O V I C O

D O L C E.

1 M P E R I O D E L M A G No co s T. A NUT I No.

El la c v 1 sa a d v nove, che s detto, il Mta


: gno Cotantinofu ucceore dell'Imperio del padre,
Imperadore degno di perpetua memoria,e fra gl'Im=
peradori Catholici Illutriimo. Nacque egli della
beata Helena Dichefono dicordig"Hitorici. Per=':"*
cioche alcuni dicono, chefu data per legitima moglie ""

a Cotanzo,e dipoi rifiutata,alhora,che Maimiano


j :: "#A:|| Herculeogli diede per moglie Theodoraua figliuos
Esta==' la,e lo fece ceare.Et altri,che non fu moglie dico
fianzo, ma concubina per lafitabellezza, e che di lei nacque Cotantino. Il quale
prendendo l'Imperio del padre, fignoreggi alle Alpi, cr alla Francia, ancorafe=
guace della religion de Gentili,e nimico de Chritiani,incitandolo ad adorar gl'Ido
li Fautafua conforte. Fu queta Faufta figliuola di Maimiano. Percioche egli el Fausta.
padre hebbero per mogli dueforelle. Ora effendo tre Imperadori, Cotantino, Lia
cinio, e Mafentio; cotui hauendo il dominio di Roma e d'Italia, non faceua uffi
cio da Re,ma nel uero da Tiranno,portandoi contra i fuoifudditi con intolerabia
le fuperbia e crudelt, come di opra habbiamo detto. Il che non potendofoftenere
i Roman, mandarono ambaciadori a Cotanzo, upplicando, che ei gli liberaffe
dalla Tirannide di Maentio. Onde eglimoffo da queti preghi, deliberando di dia
fcacciarlo,and con eercito alla uolta di Roma. Ma tenendoi molto a lungo Mafen
*

tio nella citt,ne ucendo fuori per combatter contra coloro,da qualiera aediato,
Hit di Gio, Zonara.
|

AAA

"

*
Crudelt d

Magnentio

TER ZA PARTE DEL L'HIST O RIE

era da alcunimorfo con pungenti detti. Ma finalmente men fuori l'eercito fo/bin
to da alcuni incantefimi,et oltre alle altre fue feleraggini cercandogli Auguridalle
interiora di alcunifanciulli, iquali egli fece amazzare e sbranare. Per lequali co

(, tt,..., i fiantino entrando in paura,er effendo tutto turbato,gli apparue in cielo una croce
creseappa:
formata di Stelle: er era una icrittione fopra la croce fatta delle medeime stelle,
Juta a Coft
timo.
3 laquale diceua. I N o v B s t o s E G N o r v v 1 n c B R A 1. Onde egli fubito
facendo fare una croce d'oro nella forma, ch'egli haueua ueduta, r imponendo a'
foldati,ch'ella fi portaffe per gonfalone,uenendo alfatto d'arme,uinfe Mafentio,ta
gliando a pezzi la maggior parte delle fue genti,eglialtri contringendo afuggire.
Fra iquali ilmedefimo Mafentio ancora,uolendo paffare il ponte Miluio, cacando

gli otto il Cauallo, egli hebbe a cadere nel Teuere,e quiuifi affog. E quetofuil
fuo fine. Della cui Tirannide effendo deliberati i Romani, con le porte aperte rice=
uettero Cotantino,honorandolo con liete uoci. Effendo per decreto ordinato, che

foe pota nella piazza infuo honore una statua, laquale egli ordin,che ella fof
fatta in gufa,che tenee nella mino una croce:uiet per un'altro editto, che nonfi

offendefjero i Chritiani.Cofi effendo la Italia e la iteffa Roma aggiunta alfuo Im


perio,con Licinio,che haueua per moglie unafua forella,ritenne l'Imperio. Cotui
hauendo uccio il figliuolo, e la figliuola di Maimino, l'uno duenuto info/etto
all'altro,tim,che quello,che l'altro leuaffe diuita,e non altro, doueffe impradros

niri dell'Imperio. Et alcunifcriuono, in talguiadalla parte di Galerio hauerlo


ottenuto Licinio, da lui, come s' detto,preo per compagno. Alcuni altri dicono,
che in gratia di Cotantino,hauendo a lui data permoglie unafua forella,da folda=

tifu falutato Ceare; e da quello eglifu mandato contra Maimino,erbauendolo


uinto e cacciato, glifu dato in dono il fuo Regno con fi fatta conditione, ch'eo i

Chritiani non offendefje. La qualconditione da lui rottanon meno, che glialtri


fuoi preceori hauefjero fatto,fi dimotrfurioo contrai Chritiani,non laciando
a dietro uero di loro ueruna forte di crudelt. Dicono ancora,che alle altre cagios
ni della dicordiaqueta ancora fi aggiunfe.onde da Costantino fu da capo fupera

to,e prea Cotantinopolie Christopoli,eglifugg in Nicomedia. Alhora la forella


preg Cotantino, ch'egli retituie l'Imperio ajuomarito. Ilche non ottenendo,
preg,ch'egli donaffe lauita. La onde Licinio and a trouar l'Imperadore in habi
to da priuato; e glifu dalui impoto,ch'egli fi uiueje in Theffalonica priuatamen
te. Ciofatto,lo incolparono i foldati di hauer perdonato a un traditore, chefeo

haueua rotto i patti, onde l'Imperadorefriffe di tio al Senato,aluirimettendo il


giudicio. Da cui dicono alcuni, ch'egli fu dato a foldati con licenza da trattarlo a
modo loro,e che e fu in Theffalonica,o preo a Sarra andando nonfo doue,uccio.
Altri,che eglifi rimae,ouefu mandato,ma che pure ricercaua la Tirannide. Ilche

inteo,l'Imperadore lo fece amazzare. Dicono,che Cotantino combattendo conlui,


-

|-

E COI)

D I GIOV A N N I Z ON A R A .

e con Maentio, uide un Caualiere armato,ilquale auanti lefuefchiereportaua per


bandiera la croce:er un'altrauolta in Andrinopoli uide duogiouani, iquali taglia=
uano a pezzi le chiere de nimici. E che parimente preo di Cotantinopoli una
notte, dormendo tutti,gli uenne ueduto unfuoco: ilquale aguia di folgore hebbe a
rifplenderfopra ilfuo campo. Da quali egni pree
glifoe predetta da
Di o una infallibile uittoria.Cofi ottenendo Costantino folol'Imperio,pree anco il
prenome di Flauio,e men la ua uitain Roma,non hauendo ancora laciato diados
rar gl'Idoli: ma a poco a poco aminettendo cr apparando la dottrina Chritiana.
ora effendo egli di morbido corpo, onde per la corruttion degli humori haueua di :
stantino.
molte putule,per lequali Medici diperando di poter guarirlo,paragonauano que
fio male alla lepratifacerdoti di Gioue Capitolinorifofero, ch'egli non altrimenti a za, s, s

- -

era per ricouerar la primierafanit,e non filauaua nel angue de fanciulliancora za.../../, /,
caldo. Tofto adunque hauendo egli da tutte le terre dell'Imperio fatto raccorre un
buon numero difanciulli, ordinato ilgiorno,ne quali eglino fi uccidefjero, mentre
che l'imperadore acee nel Campidoglio per lauarfi nel fangue diei fanciulli,enti
ildolente grido delle lor madri,che piangeuano. Domand egli la cagione di cotal
pianto. Et inteala,come ucito d'imbriaccagine, la crudelt di quetofatto, diffe,

chiarasma la miafanit incerta. Laquale ancorache io haue certistima,tuttauia


doureianteporrela paione del mio male alla morte di ttifanciulli per la cui mor
te fento percuoter col coltello del dolore i cuori dellemiere madri. Cio detto,fi dia

parti,efeceritornare alle dolentimadri i loro figliuoli, aggiungendoui alcuni dana


ri,accioche l'allegrezzanonolo agguagliaffe,maauanzaje doppiamente il dolore,
bauendo elle non folamente la retitution de figliuoli,ma effendo anco loro dati data
mari. Dopo queto la notte gli parue di ueder due huomini:iquali affermauano di Paol e Pie,

effer Pietroe Paolo Apotolidic a 1:1 o; iguali gli dicejero:Je tuuuoi rht. :::::::
uer la tua fanit,troua Siluefiro Papa, ilquale tiguarir da coteto male, e tifar
parte d'una uita,che nonfar ottopota alla morte. Suegliatofi l'Imperadore,ordis
u,che con riuerenza s'introducee a lui questo Papa. E uenuto S.Siluefiro allafia
preenza, gli diffe. Vorrei da te intender Pontefice, e uoi honorate alcuno Dio,
chiamato Pietro e Paolo. Rifofe il Santo. Noi non conociamo altro, che unfolo
D1 o; e Pietro e Paolofonofuoi feruie minitri. Alhora l'Imperadore raccontas

togli il fogno,fu introdotto nella dottrina della notrafede, e battezato, e di quel


fantiimo bagno e lauacro riuc mondo efano. E ubito fece per diuerfi trombetti
gridar, che tutti i Chitianifoeroficuri,e che fi apriffero le loro chiefe,e permi=
fe,chefe nefabricalfero dinuoue: er all'incontro facendofi ferrar quelle de gl'Ido=
li, concee, che tutti enza alcuna punitione poteero diuenir Chritiani: percios

che egli non era per isforzare alcuno; affermando, che honorerebbe tutti quelli,
che la fede di C H R 1 sr o uolontariamente riceuefero.Cofiegli abbraci la fanta

AAA

4
T ER ZA P A R T E DEL L'HIST O R I E
fede, accrecendofi ilnumero di coloro, che predicauano il vangelo,eleuat lupau
Pipita
de
ra a ciacuno di confeffar C H R 1 s t o. Ma i Giudei andando a trouar la madre
Giudei,e de
:n:, dell'Imperadore, affermarono, che egli era stato ingannato,ev a una pia operahaa
|-

: ueua una empia aggiunta. Pia opera diceuano effere statolo bauer ditrutto gl'I
Roma. V doli; er empia lo hauere introdotta la fede di C H R 1 s r.o. Percioche era fo
/ .........., z / lo uero I d d I o quello, cheei adorauano: ma G = s v quegli celerati huo=
mini chiamauano huomo maledico er ingannatore. La madre rapport quete
|-

parole all'Imperadore. Et egli ordin, che que Giudei, che tali coe afferma=
, , uano, diputaero alla ua preenza e di alcuni Senatori da lui eletti consiluefiro
,, Romano Pontefice, e con i Chitiani, accioche egli intendee le ragioni, ch'eglino
, adduceero. Si uenne alla diputa, efu ueduto chiaramente, la uittoria effer dal.
la parte di Siluefiro. Alhora i Giudei dicendo, che Siluefiro era uperiore per la
forza della fuadottrina er eloquenza, dimandauano, ch'egli dimotraffe qualche
Jegno. Et uno di loro, detto Zambre, ch'era incantatore, diffe, che gli foffe
addotto un Bue, affermando, che in quello egli dimotrerebbe la potenza del fuo
D 1 o. Fu menato il Bue, a cui Zambre accotandofi, diffe alcune parole pian4=
mente nella orecchia. Et egli mandando fuori un grande e lamenteuolemugito, tres
mando tutto er aggirandofi intorno,cadde morto. Di queto fattofi gloriauano i
Giudei, dicendo, che l'orecchie di quel Buenon haueuano potutofofferire il nome

delloro D1 o. o., diffe Siluefiro, colui, che ha parlato nell'orecchie di quellabe=

::"fa: ftia,non ode eglile fue parole ? Perche non muore egli ancora : qui Zambre.Ho=

::::::" ra non piu metiero Pontefice di argutie e di argomenti diparole,ma difatti.Ri=

,, fofesiluefiro:fe queto Toro da te uccio,io con la uirt del nome dica # 1 s ro


,, ritorner in uita,non parer egli chiaramente,che haur dimotro, chefia mag
,, gior diuinit e potenza in ca k 1 s ro: Acconent il Giudeo:e giur per lafalute
dell'Imperadore,chefe egli uedeuaritornar uiuo il Toro, e confefferebbe c h R r =
s r o effer uero D 1 o.Siluefiroleuando gli occhial cielo,e uero quello fiitenendo
gli,e chiamando il nome del Signore fi ferm prejo al Toro: e adalta uoce grid.

Se'l c h k i sro, cheio annuntio, uero D1 o, leua fu Toro, e fermatifopra a


tuoi piedi. E incontanente il Toro mouendofi,fileu in piedi. Quelli,che fi troua
rono preenti, eclamarono, che grande era il Dro di Siluefiro. I Giudei attoniti

da queto miracolo, singinocchiarono a piedi di siluefiro,elo pregarono, che im


petraffe loro da D 1 o perdono,e uoleffe battezarli. Aqueto la nobiliima madre
dell'Imperadore, laquale ancora non era ammaetrata nella fede, chiee di efferne
diciplinata,e che le foe dato fimilmente il battefimo. Et ottenuto il uo difiderio,
Helenarist
conociuto il uero D1 o, difider di uedere i luoghi, periquali caminarono ifan
ue il batte . . .: , : 1:
E29
tipiedi di C H R 1 s t o, ilquale non foleua annuntiare altro, che la pace. Rice=
-

uendo adunque in ua compagnia San Siluefiro, and in Gerualemme: cradoras


-

to il

: D 1 GIOV A NN 1 Z ON AR A . "

to
il sepolcro
di stato
c n xpoto,
i s ro,equiui
e trouata
lasanta
croce,
fuo San=
Helen:la Cro
fi:
tistimo
corpo era
facendo
edificar
chieenella
conquale
moltail pea,
ri- :
torn al figliuolo. Hebbe l'Imperadore di Fauta, figliuola di Maimiano, tre
figliuoli: Cotantino, Cotanzo, e Cotante, co una figliuola, detta Helena; la- .

quale dipoimarit a Giuliano. Hebbe anco d'una ua concubina un'altro figliuos *"*"
lo maggior di et, nomato Cripo, ilquale nella guerra di Licinio haueua fatto
di notabili prodezze. Di cotui effendoi inuaghita Fauta fua matrigna, e non
potendo indurlo a conentire alle fue uoglie, diffe al padre, che egli innamorato
di lei, fee uolte haueua tentato di macchiar la fita catit. Queta menzogn
credendo il padre uera, ordin, che all'innocente Cripo fofje tagliata la tejta. Morte di .
Ma dipoiintefa la uerit, alla medefima fi per la ua impudicitia, come per ha=
4
uerlo indotto a far morir contra ragione il figliuolo, fece dare il meritato fup=
icio. Percioche fattala entrare in unbagno grandemente ricaldato, ella dall'in=
tolerabilcalore ui fu foffocata. Ora affaltando i Gothi e i Sarmathi le Prouincie
Romane, e faccheggiando alcune parti di Thracia, il gran Cotantino fi moffe
contra di loro. Et occupatala Thracia, e uenuto al fatto d'arme, uinti i Barba= costantino
ri, hebbe uno plendidiimo trionfo. E uolendo, per effere stato efortato dal ! *
diuino oracolo, fabricare una citt, nomandola dal fuo nome, hebbe in animo di Gthi .

farlamel paee de Sardi, e dipoi in Sigeo, Promontorio di Troade, oue anco fi


dice, che effo ui diede principio. Dipoi cominciandola in Calcedonia, dicono, che
quiuiuolarono alcune Aquile, etogliendo dimano a maetri . . . . . paans
do lo stretto, le gettarono prejo a Bifantio. Ilche hauendo elle piu uolte fatto,
creffendo cioriferito all'Imperadore, stim egli, che non foffe duenuto a cao,
ma per prouidenza di D 1 o. Onde egli and a Bifantio; e riguardando illuo=

to, gli piacque; e mutando


penfiero,unaquiui
Calcedonia
condue
i Maetri,
congrandiligenza
ui fece fabricare
citt,dilaquale
dal uo
nomechiam
co=e
: ntinoe
stantinopoli, e la conacr alla beatistima madre del Signore. E fu la citt for
nita a undici di Maggio, onde fi celebra ancora in tal giorno la ua edificatione: e
fu dal principio del mondo cinque mila ottocento e trenta otto anni: imponendo
egli, come fcriffero alcuni, a Valente, che erail piu eccellente Mathematico di

quella et, cheriguardaffe per quello, chei poteua comprenderper la ua arte,


quanto elladoueua durare. Et egli dio fatto, ripoe, che haueua trouato, che yale: Ma

durerebbe feicento nouanta fianni, Iquali effendo gia finiti, da effer ripu
tato falo il pregio di Valent

, e che la fua arte fallice :ouero fi debbono in- :


tender quegli anni, ne quali fi conferuaronole leggie lo stato della Republica, poli.

mentre che al Senato fureo il fuo honore, che i cittadini fioriuano fotto una le
gitima podet d'Imperio; e che ancora la manifeta Tirannide de Signorinon fi
attribuiua in iftambio delle priuate le coe publiche, riducendole all'arbitrio loro,
*
Hit, di Gio, Zonara.
A A A iij

T E R ZA P A R T E D E IL LH I S T O R I E

ilquale le piu uolte era poco hometo, donando pure estile coe publiche achi loro
piaceua,ne trattando ifudditi aguia di Patori, come di tonder loro lafouerchiala

na, e di bere alcuna parte dellatte. Ma aguia di ladroni amazzando le pecore,


Decritione e mangiando le carni, e fuggendo le midolle. Cofi fu la citt da quelpio Impe=
radore fabricata nell'antico terreno di Bifantio. E fu prima Biantio non ocura,
ne ignobile citt, ma abondante di cittadini, e florida di ricchezze, e di ualenti
huomini, e di forte mura, in tanto, che fotto Seuero, ilquale imperaua nell'an=
tica Roma, fu tenuta da Romani per tre anni affediata, e i cittadini fostennero
di molte noie, come di fopra nella uita di Seuero habbiamo detto. E parimente

Dione nella uita del medefino Seuero della potenza de Bifantini criue inqueto

Bi modo. Biantio hebbe fortistime muraglie:percioche erala ua fonte fabrica.


*

ta di grofje pietre quadre,legate con lame di ferro.Le parti di dentro erano guara
nite di argini e di edifici, inguia, che pareua che ogni coa foe ungrofjo mu=
ro. Vi erano anco di molte Torri, che furgeuano dal di fuori, er adorne di
feffe fenetre. La parte, che riguardauauero terra ferma, era di una grande
Porto della altezza. E quella, che uolgeua uero il mare, era piu baffa: e l'uno e l'altro pora

::"*" to fi poteua falemura ferrar con catene: ele braccia loro daltunae daltaltra
Naui.

parte foteneuano altistime Torri. Haueuano i Bifantini cinquecento naui, la

maggior parte al modo uato; er alcune etiandio da due ordini di remi: delle quali
alcune e nella poppa e nella prora erano adorne di temoni, e ui haueuachiglireg
geua, e doppionumero di marinai, accioche potefero andare innanzi eritirarf,

fenza uolgere effe naui; croffendere inimici non meno partendofi, che quando
-

ellegli affrontauano. Aggiunge Dione, che dalla porta di Thracia infino al ms

sette torri, re ui erano fette Torri. Delle quali toccandofi una, non fi fentiua alcuno stres
pito. Ma fe nella prima alcunogridaua, o tiraua di qualche pietra, ella per cas
gion di certe Machine rifonaua, el medefimo fuono rendeua alla uicina, infino a
tanto,che dicorreua per tutte: ne una era turbata e confua dall'altra, ma ciacu
clonna in na uicendeuolmente formaua il fuo fuono. E tale fugia la citt di Biantio. Ma
me l'inclito Cofiantino l'accrebbe infinitamente, ui fece edificar Chiefe, e l'adorn di
molte coe. Finalmente quella lunga e rotonda colonna di porfido, che ui fiuede,
fece egli, come dicono, portar di Roma, e rizzar nella piazzafalitrata dipie

statua di tre, onde da Greci Placoua e chiamata: er appreo ui dedic una statua dibron=
bronzo di

C .

:: zo, fatta di mano di antico Maetro con mirabile arteficio, inguia, che ella par
uiua e di una nobile grandezza. Dicefi, che queta statua di Apollo, in Ro
ma da Ilio di Frigia portata. Ma queto diuino Imperadore, gli poe il fuo no=

me, ponendoui allateta alcuni chioli, iquali affiffero C H R 1 s ro nella croce.


oueta rimata intera infino alla notra et, cr pota fopra la colonna. Ma

fotto Aleio Conneno da gran forza de uenti fugettats terra; ne


-

- -

- -

":

la fi

els

15 I GIOVANN I ZO NA RA,

la fi facc, ma con la ua caduta macer anco molti, iqualia cao a lei uicini
fi trouarono. Fece anco portar di Troia il Palladio, e porlo nella medefima plaza Palladio.
a. In cotal guifa hauendo il Magno Cotantino adornata la citt di molte coe,
Bifantio, che era prima del Vecouato di Heraclea, dopo, che fu preo, fatto fog
getto da Seuero ai Perinthij, come nella fua uita fu detto, ritorn alla dignit del
Patriarcato, per la prerogatiua dell'et all'antica Roma, e d'indi trapport al

tres in queta citt la edia dell'Imperio. Era in quel tempo Vecouo di Biantio menetane

Menofane, buonofantistimo, figliuolo di Domitio (il quale Domitio fu fatello :,:


di Probo Imperadore) e per la profeion,ch'egli faceu di chritiano, ridottofi di : rivefes:
Romain cofiantinopoli, fu fatto vecouo. Dopo ilquale fu un'altro Probo, fi-"
gliuolo di cotui. A cui fuccee Menofane uo fratello. Sotto queto Imperado= arrio Hereti
re erainfama Arrio facerdote dellachiea di Aleandria: ilquale non dubit di .
dire, chel figliuolo di D i o el uerbo era creatura, e dunaltra natura, ne co= 2 3

me il padre, eterno. N per fu egli autor di quetafetta, ma Origene : ilquale steresta di

oltre alle altrefueperuerf openioni, afferm, che tunico figliuolo di D 16 era ***
stato creato, e diuero dalla natura del padre: e che non poteua uedere il padre,
come ne egli poteua effer ueduto dallopirito: lequalipazzie ucirono dal maluas
giotheoro del uo cuore. Ma queta ua diabolica dottrinarimaneuafa le cara
te, ricoperta dal filentio, n ancora era tata diuulgata. Ma Arrio la fece pas
lefe, e la farfe predicando, per diuere cafe, tirando molti allafia empiet, er

empiendo le chiee ditumulto e di dicordie. Ilche inteo il religiofiimo Imper


dore, ordin, che i Vecoui delle Prouincie fi raunafjero in Nicea, citt di Bithis
nia. Conuenuti adunque infieme trecento e diciottofanti padri, fa qualifurono consilio Ni,
ancora alcuni Sacerdoti, Diaconi, er etiandio Monachi; oltre a qualiuifi trou .
anco ilgrande Athanagio, che era ancora nell'ordine de Diaconi; uenne etiandio Athanagio.

in Nicea ilmedefimo chritianiimo Imperadore: efed fa que Santi padri, im


ponendo, che ponderafferole opinioni di Arrio,egiudicaffero, fe elle erano fal=
fe elontane dalla uerit. Eiadunque dopo che hebbero queta coa con ogni cu=

raediligenza trattata.conchiuero, chelfigliuolo haueua lamedefinanatura, chel ,,


padre, e la medefima dignit, creternit. Eleuarono Arrio infieme con i fuoi arrio danna
jeguaci per publico decreto della compagnia de fedeli. La fetta di Arrio alho= :::******
ra abbracciaua ancora Euebio Panfilo, vecouo di cearia di Paletina; ilquale Eufebio prie
-

|-

|-

|-

dicefi, che dipoi fi parti dalla openione di Arrio. Altri, che egliconuenne con marri:
coloro, i quali inegnano, chelfigliuolo eterno col padre, e d'una medefimana
tura, e che fu riceuuto nella comune unione de padri: e dicefi, che egline gli ata
ti del concilio difee gagliardamente ifedeli. Quete cofe fono in talguifa dichia=
rate da alcuno; lequali egli nella fia Eccleiatica hitoria fapiu dubbioe. Nela

la quale fi troua, che egli peo fi conforma con Arrio : e ubito nel comincias
**

AAA iiij

T E R ZA PARTE DEL L'H I S T O R I E

parsie
di Eu te:egli
mento della
fua opera
citandocreate:
le parole
di Dauid:
egliediffe,
elecoe
fata
febio.
comand,
e furono
dice,
chel padre
facitore
fi hafurono
per creato=
, , re e Signore dell'uniuero, ilquale come Re, comanda col cenno ; ma che il uerbo
, , diuino, che fcondo dopo lui, eeguice i comandamenti del padre. E dopo als

, quante parole ancora dice. A queto, come a potenza e fapienza del padre,fo=
, no commefje le feconde parti del Regno e dell'Imperio opra tutti. E poco dipoi
, dice da capo. E anco una certa natura, laquale uije e fu auanti la creation del
, , mondo, o amminitr a D 1 o G al padre nell'opera di tutte le create cofe del=
, , l'uniuero: e folamente dice fotto la perona della fapienza di D 1 o. Il Signore
, , fece me principio delle fue uie, con quello, che fegue. Pocia dopo molte altre

, parole aggiune. E opra tutte quete coe ; come uerbo di D i o, ilquale fu


, prima, efatto inanzi a tutti i ecoli, hauendo ottenuto un uenerabile honore dal
, , padre I d d 1 o, fi adora, come D 1 o. Quete er altre parole dimo/trano,
che Euebio approu la dottrina Arriana ; fe alcun non uolefje dire, che quelfuo
Terminatis. uolume fu da lui fatto auanti cheifi conuertiffe. fanto Concilio adunque
####### ditermin un dogma della medefimanatura er eternit del figliuolo: e fubito publis
c il diuin Simbolo della fede, diputando e conchiudendo della diuinit del padre,
e del figliuolo,non paando pi oltra di quete parole: Il c v 1 RE g n o no n

fin in queto: E N E L L o s P I R I T o s A N T o. Per=


sesondo c5 ciochefu dipoi aggiunta la theologia dello Spirito fantonelfecondo Concilio, che
::: fi fece contra Macedonio, trattandofi in quello queta quitione. Mailjantistimo
H A v k A\ F I N E : e

doni

Imperadore, piacendogli la concordia de padri, porfe loro la mano; e di alcuni ,


che per hauer empre confeffata la fede di C H R 1 s ro, portauano alcuni fegni
ne i corpi loro, baci le membra e le partiguate, per quelle beati chiamandogli.
Effendogli appreentati alcuni libretti di biafimi contra alcuni Vecoui, neglilef
fe, n uolle, che ueniffero effaminati, maalla preenza di tutti gli abbruci con

queteparole. Io, ancora che trouai alcun Vecouo in qualche errore, uorrei
ricoprirlo con la mia porpora. Indi ridue que fant Padri nella Real citt da
Aleandro luifabricata, accioche estila benediffero, c eleggefjero Patriarca S. Aleandro:
percioche Menofane era ucito di uita. Ci fornito, ciacuno rimand al fuo Ve
Morte di , fcouato, hauendogli honorati, e fatto loro di molti doni. Ora Santa Helena,ma
:::" Hele dre dell'Imperadore, effendo hoggimai uecchiima (percioche dicei, che ella era
peruenuta agli ottanta anni) and alle celeti magioni. Il cui corpo hauendo il
figliuolo fatto realmente epelirenella Chiea de i fanti Apotoli, facendo la im=
|-

Imprea di prea contra Perfi, con Galee a Soteropoli, che hoggidi chiamato Pithia; e pre

... fe di quelle acque, che da natura fono calde, con lequali traffe anco il ueleno, da:
, a uoi fratelli, che erano natiolamente difuo padre, inquelle poto. Didonderi
costantins, ducendoi a Nicomedia, fu leuato diuita dalla continouation del male, effendo egli
-

in et

D I GIOV A N N I ZONA R A ; : ,

in et di cinquantacinque anni, ev hauendo hauuto l'Imperio trent due. Cofian

zo uo figliuolo, partendofi di Antiochia, (percioche quiuificeua refitenza


Perfi) trouandolo ancora uiuo, gli fece dipoi honoratijiime eequie, e nella Chies.
fa de i beati Apotoli, fattogli per un portico particolare, lo fece fepelire .

Dicefi, che queto inclito Imperadore fefe denari con poca confideratione, e con,
minore gli raccolfe. onde la cura, cbe egli hebbe di ufarla liberalit, non fe gli
attribuicea magnificenza, ma folo. Ma da andar ritenuto con la penna, per
non ifarger qualche macchia opra la chiarezza di queto huomo diuino. Per

cioche quel profano Giuliano nella oratione Ceariana, quaipericherno dellepe


fe di queto religiofiimo Imperadore, finge che Mercurio con lui regiona, *"*"
intorno a quale fia il egno di buon Re. A cui egli riponde, effer biogno, che
timperadore babbia molto, e fenda molto. Dicefi, che non lfci gli studi del.
lelettere, ma a quefii dede non minore opera di quello, ch'ei facee alle arme.
onde diuenne nel diputare acuto, e che le fue parole, come hauefjero non fo che

di forza Maga, penetrauano nell'orecchie e nell'animo di coloro, che l'acoltaua-

no. scriuefi, cheegliancora haueuain odio i cattiui; e che foleuadire, che tim :
peradore non doueua perdonare adalcuno, n anco ai uoi propri membri, per ,,
cagione di conferuar la publica tranquillit, e che era humano uero coloro, che, ,
rimaneuanodi malfare. Diceua, chef doueua tagliaruia un membro infermo e, ,
putrido, acci che effo non facee anco infermarle parti fane, e non quello, che,,
era ritornato allafuafanit primiera, o che inuerorianaua.

3 3

I M TPE R I O D I C O ST. A NUT I N_0 , E D I


COSTA N Z0,

E D I C O STA NT E

:: | ss E n d o o ve s r o beatiimo Imperadore trasferito piuifion de


A
: nella patria celete, fu l'Imperio Romano diuio fra i fuoi
#:| tre figliuoli, ouero da lui, come alcunifcriuovo, o dopo
: la ua morte diloro conenoa queto modo. A Cotante
sr:#|fu affegnata la Italia, e la medefima Roma, l'Africa, e
}\| Sicilia infieme con l'altre Iole, cretiandio la Schiauonia,
::=::=::::::: la Macedonia, e con l'Acaia il Peloponnefo. A Cotans

tino l'Alpi Cottie, lequali dicefi hauer preo il nome da un Cottio, che gi fu Re Alpi coti.
di quel luoco infieme con la Francia, er iltratto del Pirhenco, infino alla Mau=
ritania, che nello stretto dell'Oceano diuia dalla spagna. Et a Cotanzo toc=
carono quelle terre,che nelle parti Orientalierano dell'Imperio Romano,e la Thr

cia con la citt del padre. Dopo queto partimento de Regni, Cotantino fi ri. Megiment
duffe nell'Oriente per reprimere le arme de Perfi, Percioohe sapore Reloro, *"*"

g y

T E R ZA P A R T E : D E L LHIST O R I B

intefa la morte delgran Cotantino, moletaua le Prouincie Romane concontinoue,


prede e rouine. Fra tanto Cotantinofi dolfe con Cotante della diuifion delle Pro=
uincie, dimandando, che ouero ei gli deffe parte del Regno, o che tornaffe da capo

afare il partimento. Maegli standofula primiera diuifione, edifendendo quel


lo, che gli era tocco, n uolendo concedere alfratello una menoma particella, Coa
$cstantigo stantino prendendo le arme, afalt le prouincie di Cotante. Il quale alhora di=
morando in Dacia , conociuto quel mouimento, mand contra lui Capitani con
eercito, hauendo fatto penfiero di eguitar poi egli con maggior quantit di gen.
*
' ti. Quegli, chefurono mandati, effendo poco lontani da Cotantino, fecero cer
ti aguati; & attaccata la battaglia, finfero difuggire. I quali, mentre che i fol
dati di Cotantino teneuano lor dietro, quei, ch'erano nell'aguato, gli affalirono
dopo lefalle. E cofianco que, che fuggiuano, riuolgendofi,tolti in mezo da due
eerciti, ingran parte furono tagliati a pezzi ; effendo anco amazzato ilmede
Morte di fino Cotantino. Perci duenne, cheferitogli il cauallo, e diuenendo effo feroe
cstantin perlaferita, logett diella: onde e uenne uccio con molteferite, eenza otte=
mere il uo difiderio, effendo stato il primo a mouer la ingiuria, oltre la perdita
, dell'Imperio, hebbe ancora a perder la uita. Cofi il Regno occidentaleritornans
, do afolo Cotante, egliancora, effendo inuolto infcelerati amori, e dandofi a una
Morte di maluagia e peruerfa uita, per trattato di Magnentio, mierabilmente uenne a mor
- -

, te: il quale Magnentio egli haueuagi leuato di mano a oldati, iqualitumuluan


, do con lefpade ignude, correuano per amazzarlo. Mentre, che quetecoe fifa=
ceuano, Cotanzo nell'Oriente guerreggiaua con Sapore Re de Perfi, figliuolo
di Narfete, ma generato d'una uiliima femina. Percioche egli della principal
fua moglie haueuariceuuto tre figliuoli, Adanarfe, Hormida, er un certo Ter=
zo. Morto Narfete, Adanarfe, che era ilmaggiore, fuccee nell'Imperio; ma
::::::" per latroppa fua crudelt crinhumanit, gli fu tolto il Regno. Del cui fiero et
"* horribile ingegno e da rendere alcuntetimonio. Fu portato alpadre di Babilc=

nia un padiglione fatto di diuere pelli di quei luochi. Il qualeJubito, che fu di


stefo, mentre, che Narete staua a riguardarlo, dimand ad Adanarfe, che alhos
ra era fanciullo, eegli piaceua: a cui eglirioe, quando io mi far impadronis

to del Regno, mifar un pi bello padiglione di pellid'huomini. Cofila ua fana


crudelta di ciullezza dinotaua lafia crudelt. Cotui adunq;fcacciato fu dato il Regno a Sapo
*** re: ilquale ubito fece cauargli occhi all'altrofratello,efece legare Hormida, te=
nendolo conguardia. Malamadre e mogliefua, mitigandogli animi delle guara
die con danari, effendo laciate andare a uifitarlo, glidiedero una lima,con laquas

letagliaffe inodi delle catene. E lo auertirono di quello,che dipoi hauefje a fare,


hauendogliapparecchiaticaualli, e compagni nella fuggita. Pocia la ua conforte

diede alle guardieuna plendida cena. Onde elle piene di fouerchio

|-

: im=

r[4C 176

'''. ; D I G I O V A N N I ZO NA RA

**

briache dal uino, furono pree da un profondiimo fonno. Iquali, mentre dor=
miuano, Hormida ruppe le catene, e fuggendo del Castello, fu riceuuto con
grandiimaallegrezza, cr honore da Romani. Ma Sapore fingeua di ralle= Hermitia ri

grarfi della ua fuggita , come per trouarfi libero della gran paura, ch'egli ::1."
un giorno non lamazzaffe. Percioche non cerc, chei gli foffe dato nelle mani,

ma
con molto
bonore la moglie,
huomo
di "
Ldedihor
granglimand
forza, eanco
faettatore

cofieccellente
nel trarreEra
un queto
dardo,Hormida
che mentre
egli lo
lanciaua, prediceua da qualparte quello era per ferire il nimico. cotui adunque
ferui Cotantino nella guerra contra Perfi, effendo fatto capitano di molte ban
de di Caualli. Ma Cotanzo Imperadore uenuto fee uolte alle mani con Perfi,

fempre fi dipart uinto con perdita di molti de faoi. Furono anco amazzati pas
recchi Perfi, effendoparimenteferito Sapore. Ora intendendofi, come nella guer

rade Perfi le coe erano a Cotanzo fuccee male, Magnentio,nato di padre Bri= Magnenie.
tanno, ilquale prima era stato a foldo fai preidij, dipoichiamato conte di due
legioni de Romani, effendogia buona pezza auido dell'Imperio, alhoramolto piu
accrebbe la cupidigia, quando hebbe auio della cattiua fortuna, che haueua cos
stanzo contra Perfi, stimando, che gli foe uenutala occaione di colorire il fuo
diegno. Onde fotto fpetie di uoler far la feta del fuonatale, nella citt di co=
istantinopoli inuit a un folenne conuito i prinoipali: alcuni conapeuoli del fuo
configlio, er alcuni non apendo,quale foe il uo intento; e tirando a lungo il

conuito infino alla fera, fileu, e con molta pretezza entrando nella fua came=

ra, poco dipoiinhabito di Reritorn con molti armati. oueta cof auent :::::"
coloro, che non apeuano, oue ella douefferiucire. Ma egli cominci a parlare, , ,
e dopo unlungoragionamento alcuni con le parole, er altri per forza indue nel ,,

fito uolere. Et accompagnato da cotoro, entr nel palagio, e diede loro danari,
hauendo poteleguardie alle porte della citt, ordinando,che elle apriffero ciacu
no, che uiuolefje entrare, ma non laciafero ukir fuori alcuno, affine, che'l fuo
fatto non fi publicaffe: e ubito mand alcuni, che amazzarono Cotante, come
,
quello, che nonne haucua contezza. Trouausfi egli alhora alla caccia, di cui
-

fopramodo prendeua diletto. E cio faceua per effer moletato da continouo do=

lore delle podagre: ilqual male egli fi haueua tirato a doo con la fouerchia cra
pula, e col dare opera a fuoi ecceiui tran/tulli. Soleua ancofottopreteto di cac

ciagione naconderfi nelle felue congarzonie giouanetti, iquali diceuafi, che el. Lafuriapem

lettiper cagione della lor bellezza, eglitentua molto cari. Iquali adornandofi :
politamente infiammauano i uoi auidi occhi di fiamma di fozzo amore. E per
queta cagione ancora fleuaandarpiu /e nelle felue, per torfi dalla uita de

gli huomini modeti. I oldati mandatida Magnentio, effendo giuntial Rhodas

no, trouando Cotante, che ritornato dalla caccia dormiua, lamazzarono, uc

1 '2

T E R ZA P A R T E DEL L'H I S T O R IE

varia ere, cidendo anco alcuni pochi, che erano alla fuaguardia. Alcuni raccontano queff
: :" adaltra gufa, cio che hauendo egli inteo, che sera folleuata dicordia contra di
costante lui, ueggendofi abandonato da fuoi, leuandofila ueta Imperiale,fi riduje in cer
g ta cappella, di donde fu tratto fuori cr amazzato nel decimo fettimo anno del

fao Imperio, e nel trentefimo di ua et. Dicono, che'l padre, toto ch'eglinace
at:legi que, impoe agli Atrologi, cheguardafero la fua natiuit. Iquali oltre alle als

::::::a ire coe, che prediffero, aggiunero, che egli farebbe amazzato nel braccio della
"*" | Zia, Ilche effendo ella morta, parue, che gli Atrologi hauefjero dettomenzogna,
non dimeno l'effetto dimotr,cheei haueuano predetto il uero. Percioche in un
-

certo Catelletto, ilquale dalnome della Imperadrice fi chiamaua Helena, fu more


to: ilquale fi come fece uita laciua e dishoneia, cofifu miferabile il uo fine. Ma.

Grudelt di gnentio adunque, effendogliriucitofelicemente l'effetto d'uurpar l'Imperio, tut

***" fiipiu mobili e migliori, che hauetano Magitrato, procur dileur di uita,
mandando loro lettere otto il nome di Cotanzo: nelle quali imponeua, che uenif.
fero a lui ; e la maggior parte, effendo a quelli tefi aguati, furono uccifi nel cami.
no, non perdonando ne anco a coloro, che feco erano stati nella congiura. Men=
tre, che egli faceua queti homicidi per fermar la fua Tirannide, Cotanzo inte
fa la morte del fratello, staua foefo, fe egli doueffe refifiere a Perfi, che fac
cheggiauano le prouincie Romane, ouero tralaciando alhora quell'imprea,i uola
gee contra il nuouo Tiranno, tra per uendicar la morte delfratello, eper acqui
star l'imperiodi occidente. Ma stando egli, come io dico, foeo, a qual parti
Nigbe astali to fi doueffe apprendere, Sapore, ilquale haueua ancora egli intefa la morte di
********* cotante, fi uale della occaione; e con un grande eercito affalt le prouincie e
le citt de Romani, faccheggiando per tutto, e finalmente affedi Niibe. Ques
sta apparteneuagia al Regno di Armenia: ma otto Mitridate, genero di Tigra
ne,Re dell'Armenia, ilquale alhora fe la teneua per dote, fu prea da Romani.
Afaltando adunque Sapore queta citt, poe tutte le machineper epugnarla,Accoa
stando al muro arieti, e facendo mine. Ma gli affediati ad ogni coa refiieuano
gagliardamente. Et hauendolor tolto il fiume, ilquale correua per mezola cit=
t, accioche moletati dalla fete fi rendeffero; er esti all'incontro da pozzie da
fonti hauendo acqua in abondanza; non potendo egli fare effetto alcuno, fi uolfe
ad altro. Perciocheritornando uero il capo dell'iteo fiume, oue egliperifiret

ta bocca correua nelle ualli, ferrando quel luoco, gli uiet il coro, erimoigli
argini, laci andar l'acqua dilauolta della citt; laquale perche era raccolta per
lo stagnare in grandiima quantit, correndo con grandimo impeto,rouin pare

Difehdesti te del muro. Mail Barbaro non fi cur di entrar fubito nella citt, fi perche

::::" "era uero la fera: e fi, perche parendogli quai prea, stimauadidoueria hauere
il d feguente enza battaglia. I terrazzani, ancora che per la caduta del muro
foffero

D 1 GIova N N I zo N A RA. : tr.


13.
fofera rimafi fauentati, ueggendo tuttauia, che i Perfi differiuano di entrarui,
non dormendo punto quellanotte, col molto numero de maetri rifecero quella
parte di muro, che era caduto. Ilche ueduto la mattina da Sapore, acriuendo

quel cao alla ua negligenza, non laci per di continouar nellajedio, tentanda
altri modi di prender la citt. Ma hauendo perduto molti de' fuoi ( percioche
dicefi, che in Nifibe morirono uentimila Perfi) fi part con uergogna, percioche
Costante for
i Maffgeti hauendo afaltata la Perfia, ui faceuano di molti danni. Ora Cotan= tific
Niibe.
zo Imperadore fortificata Niibe, e ritoratii cittadini, hauendo ottenuta tre
gua da Perfi in Oriente, fe n'and alla uolta dellOccidente, hauendo hauuto noti=
Britannico
tia, che Britannio contendeua con Magnentio. Era cotui Capitano delle legioni Tiranno

d'Illiria, er inteo il mouimento di Magnentio, e la morte di Cotante, non uolle

cedere al Tiranno, ma egli ancora occup in altra parte la Tirannide: quantun=

que per le fue lettere promettee di uolere opporfi al Tiranno, e chiamaualiflest


fo Cotanzo, che egli doueffe uenire con ogni pretezza per opprimerlo. Madi=
poi Britannio e Magnentio rppacificatifi infieme con certe conditioni, ambi man=
darono comunemente ambaciatoria Cofianzo, ricercando da lui, che ponendo giu
le armi,fi contentajedi hauere il primiero honore, e la primariputatione. Que
sta ambaciata fecerogli ambaciadoria Cotanzo,troudolo in Heraclea di Thra

cia. Ilquale bauendoper quella l'animo turbato, fece la motte cofi fatto fogno.
Glipareua diuedere,chel padre glifoe auanti: ilquale tenendo permano costan
te, gli diceua quete parole, Cotanzo,ecco qui Cotante tuo fratello, nato distir=

pe di molti Reilquale stato uccio dal Tiranno. E mitiero, che tu faccia uen=

3 39

detta della fua morte, e chenon tengbi punto ferrati gli occhinelle afflittioni del= 3 2
l'Imperio, e nella ruina della Republica. Onde ioti conforto, che tu uada con 9 3
ogni prefiezza a ditrugger la Tirannide, e che per niente non laci di uendicare 3 3

il fatello. Costanzofuegliatofi, fece metterfotto guardia gli ambaciadori : er

2 2

egli fubito, enza metter tempo in mezo, and nel paee de Sardi. Britannio
fauentato dalla improuia uenuta dell'Imperadore, and incontra a Cofianzo, co
mea Imperadore, laciando i primieri uoi proponimenti, e rompendo le condi=
ri
tioni fatte con Magnentio. Cotanzo lo riceuette finceramente, e lo introdue Costanzo
eeue Britan
anco alla fuatauola. Percioche Britannio effendofi fogliatele inegne d'Impera nio.

dore, e preo habito da plebeo, fiera poto humile ad abbracciare i piedi di co

stanzo. Et egli abbracciandolo, lo chiam padre, e dandogli la mano, e foftes


nendolo, perche era uecchio, lo fece federe, come s' detto, alla fuatauola, af:
fgnandogli per ua habitatione Pruia, citt di Bithinia, e dandogli poffeioni

da uiuere. E quiui egli enza disturbo menando la ua uita, fi mor in capo di


feianni. E tale fu il fine di Britannio. ora Cotanzo Imperadore and contra Morte di

Magnentio. Ilquale dimorando in Melano, hancuamandato Decentio fuofratel. Britannio.


Degentio,

T E R ZA

P A RT E

DELLHISTOR I E

lo, ilquale haueua nominato Ceare, alla difea di Francia. Fra tanto Sapore, est
fendoriucitofenza gatigo,diede ilguafio alle terre di oriente, e fattoui digran
Galli.

bottini, e parecchi prigioni, ritorn nellefue terre. Cofi l'Imperadore ritrouan=


dofi da ogni parte cinto dalle cure de nimici, mand Gallofuo fratel cugino, ha=
uendolo honorato del nome di Ceare, e datogli per moglie Cotanza ua forella,
in oriente. Onde Gallofalutato Ceare, and inieme con la moglie in Leuante:

3:8 e cofianzo apparecchio la guerracontra Magnentio. Et affine, che i Romani


"
guerreaccordo.
ciuili, e delMandando
proprio/angue,
di
douerhauefjero
tentare dia macchiarfi
tirarlofecodelle
a qualche
adunquegliparue
a lui alcuni
g.

grandi huomini, e lettere anco di fuamano, gli promie perdono, uolendo egli
abandonarle arme, egli concee la Francia, con conditione, che fi contentaffe de i

termini di quel Regno. Ma egli, che non fi contentaua dimediocrit, non rice.
ut quello, che poteua hauere fenza difturbo da Cotanzo. Ma anteponendo la
guerra alla pace, l'abbraci con tanto maggior pretezza, che haueua intefo, che
situano ri. Siluano, uno de fuoi Capitani, con molti era andato all'Imperadore. Ora efa

*** endofii due eerciti auicinati,er hauendo tuno etaltro poti ifucialloggiamenti,
Cofianzo confort i fuoi foldati a portarfigagliardamente, e Magnentio i fuoi
parimentea motrarfi di effere huomini fortie fedeli, promettendo loro di molti

doni. Effendo moiglieerciti in ordine percombattere, trapaarono lamaggior


Insanti di parte del giorno ociofi, l'una parte non mouendofi contra l'altra. Magnentio fi

***" uale anco di alcuni incanti. Percioche una Maga lo ammon, che fcrificaja
una uergine, e che mecolando il fuo fangue col uino, nedeffe a bere a foldati,
dicendo ella fra tanto alcune parole, e fcongiurandoi dimoni. Ma intorno alla
fera, accozzandofi gli eerciti infieme, hauendofi a lungo combattuto con dubbios

ceaanze fauittoria, ella finalmente fu dalla parte di Cotanzo, tagliando egli a pezzi per
:::* molto patio di notte, e cacciando i foldati di Magnentio. Ora hauendo il Tirana
no queta piaga riceuuta, fi miea fuggire; e per non effer conociuto, fi uet da
plebeo: e pote le inegne Imperiali opra il fuo Cauallo, lo laci andare, affine,

guentio.

|-

|-

|-

astuia di che coloro, che uedeffero il Cauallo enza il padrone, stimafero, che egli foffe

***" stato amazzato, e perqueto molfeguitaffero. Et in queta guia ustianimici


di mano. La mattina Cofianzo montando fopra un poggetto, e ueggendo la pias

nura, el fiume, che uicorreua, pieni di corpi morti, dicefi, che egli diruppe in
pieti dico, manifeto pianto; non effendotanto lieto della uittoria, quanto trifio perla ucci
saz.

fione di tanta quantit di huomini. Percioche hauendo ottanta mila oldati, ne


erano morti intorno a trentamila: e di que di Magnentio trenta fei milae uenti=

quattro. E comand, che tutti, o che nimici o amici foffero, fi fepeliffero:


e quegli, che erano ancor uiui, fofero con ogni diligenza medicati. Magnentio,

come s' detto, hauendoifaluato, procuraua colcercarle reliquie de fuoi, e fas


ndo

: : D I GIOV A N N I ZO NA RA

cendo nuoui foldati, diricouerar le fue forze, mandatoa Cotanzo un'ambacias


dore,
ilquale era dell'ordine
Senatori.
egli stimando,
che cotui
ottono=
:s Costan
#
me diambaciadore
ueniffe perde ipiare
i uoiEtfatti,
non lo uolle
riceuere.
Ma- :
gnentio di nouo mandando alcuni Vecoui, procuraua d'ottener perdono, offe=
rendo di douer feruirlo, come foldato, in ogni fuo comando. A queta amba=
fcieria Cotanzo non diede alcuna rifofta: ma licentiando gli ambaciadori enza
effetto alcuno, mouendo l'eercito, andauanti, uenendo a lui da ogni partemola
ti, che erano stati a foldo di Magnentio, e commettendo fe stefi cr i Catelli alla
fua fede. Ora Magnentio non ierando di trouar piu perdono, fi apparecchi
di nuouo alla guerra, efece oldati nella Francia. E per metter l'Imperadore in
penfiero, e rimouerlo da fe, mand un de fuoi famigliari in Antiochia, con or
dine, che amazzaffe Gallo. Cotui, perche di lui non fi hauefje foetto, allog=
gi in una picciola cafetta d'una uecchia preo al fiume Oronte : ilquale, come
fcriuono alcuni, fugia detto Ofite, e pocia dal nome del figliuolo di Cambie,Re

di Perfia, che inlui fi affog, pree quet'altronome. ora hauendo gia cotui
tefi aguati a Gallo, e fattii amici molti delle legioni, la fera con alcuni, che era=
no conapeuoli del fatto,cenando in caa della uecchia,cominci a parlare alla libera

del uo propoto,non facendo conto di quella uecchia,come quella, che a lui non pa
reua curioa;e stinaua,cheperla uecchiaia non douefje intender il fuo ragionamen
to. Ma ella,comedipoi apparue,effendo fagaciimaet aftuta,motrando di non haue
re udito nulla, e le coe intee conferuando molto bene nella memoria, ueggendo,
chel uo hofte alloppiato daluino dormiua forte, uc della cafetta nacoamente:
crentrandonella
citt, rapport
ognialmartirio,
cofa a Ceare.confearono
Da cui effendomandati
als :
congiurati
cuni,
preferoi traditori;
iquali poti
tutto. Cofi Gal.
da Gal
lo chifando le infidie, a colui er a gli altri, che erano nella congiura, fece das
re ildebitogatigo. Fatte quete coe, Magnentio da capo effendo apparecchia=
to per combattere, er attaccata la battaglia, fu uinto da Cofianzo; e fi mie a
fuggire. Maifoldati,chefecofuggiuano,non ueggendo piu alcuna feranza della
lorofaluezza, parendo loro coa uana a uolere entrare in pericolo per un huomo,

chenon fi poteua difendere, deliberarono didarlo in podere dicotanzo. La :


onde cingendo il fuopadiglione, come foffero poti aguardia della ua perona,

guardauano, ch'eglinon potee fuggire. Magnentio intea la deliberation loro, ***


ueggendofi poto in uno ineuitabile pericolo, moffo da diperatione,fece, come fi

dice, effettid huono furioo, amazzando tuttiiparenti, er amici, che egliha- u.n. a
ueua d'intorno, e date dimolte ferite etiandio a Difiderio fuo fratello, miuna dela Magnents.

le qual per era mortale; nel fine amazz fe stefjo, affine, che dato da oldati
a Cotanzo non fentiffe maggiori tormenti. In tal guifa effendo Magnentio uenus e

to al fine de uoi giorni, hebbe parimente Cotanzo tutto quello, ch'eglihautua

T E R Z A; P A R T E D E L L'HISTOR IE

occupato, inguia, che eglifolosera impadronito di tutto l'Imperio del padre.


Fu dalui reo tranquillo adunque l'occidente; male coe dell'Oriente erano turba=
llo trattae te. Percioche Gallo innalzato dalle coe, che filicemente gli rans auenute, ef=

::;endoperuenuto in Antiochia, trattaua molto apramente i foggetti, e gli offen


tei fudditi. deuain molte guie: a che era anco stimolato dalla conforte. Dubitandofiadunque
cofianzo, che'l popolo per non poter fofferir la grandezza de imali, non firis
Domitiano. bellaffe, onde un'altra uolta hauefje a riforger la guerra ciuile, mand Domitiae

no, illutreuecchio, ilquale era Prefetto Pretorio, in Antiocha, con egreto ora
dine, che diponefje Gallo a ritornare a lui. Ma egli effendo giunto in Antiochia,
z: dm, tratt la coa fenza alcuno ingegno,dicouertamente imponendo a Ceare, cheans
"an
daffe a trouar l'Imperadore, minacciandogli, che oue egli non uolefje obedire,
egli non laciarebbe uenir uettouaglia a coloro, che l'obediffero. Da quete paroa
le egli, che per altro era colerico, mouendofiadira, meje lemania doo il Pres
fetto, e lo diede a guardare a foldati. E di cio Runtio fuo theforiere ripren=
-

Sciocchez

"

, dendolo, e dicendo, che queta era unamanifeta Tiramide, ceare da capo adi
e diRuntio randofi, e molto piu anco infiammato dalla moglie, come foffe frezzato, fece
legare etiandio il theforiere, egli diede ambia'foldati:iquali l'uno e l'altro stra=
feinando per la piazza, er in uarieguie tormentando, finalmentegettandoglinel
fiume, gli affogarono. Intefo cio Cotanzo, mand a prender Gallo. Maegli
mand innanzila moglie, accioche ella placaffe il fratello, laquale mor nel ca=
mino. La cui morte udita da Cofianzo, priuando ubito Gallo della dignit, lo

condann a perpetuo efilio: e dipoimand etiandio alcuni, che lo amazzaffero,


incitato da fitoi: diche poi pentendofi, mand alcuni altri, che acoloro impo=
neffero, che non faceero nulla. Ma aqueti inimici di Gallo, o piutoto Eufea

:"" bio Eunuco, ilqualeteneuamagitrato di Prepoto, baomofauorito appreo co

:3.

stanzo, perfuae, che non diceffero a coloro il perdono, che Cotanzo daua a
Gallo, infino, che e non intendefjero, ch'egli l'hauefje amazzato. E cofi ilme=
defimo fu uccio. Ora molestando la Francia queipopoli, che habitauano di l
dal Rheno, Siluano, che intendentifino era delle coe della guerra,c ottimo Caa
pitano, fumandato ad acquetar queimouimenti. Mal'Imperadore indotto da cera
te calunnie (alle quali foleua hauer le orecchie molto inclinate) machinaua con=
tra di lui di brutti fatti. Laqual coa da lui intefa,fointo alla rubellione, pree

habito di Ceare. Ma queto mouimento fu brieue. Percioche mandato vrfino


da Cotanzo, corruppe con danarialcuni fuoi foldati; per la cui opera tolto di
uita Siluano, la rubellione hebbe fine. Effendo Cotanzo inuia perritornar di
:::::::
ri
de' Perfi Occidentea Cotantinopoli, lo andarono a trouargli ambaciadori de Perfi pref.
-

- -

:::::ati a fosirmio, mandati da Sapore, iquali chiedeuano, che foffea Perfi retituita la

*** Meopotamia, et Armenia; come a quelli, a quali quelle frouincie apparteneua


da

ID I G I O V A N N I Z O N AR A ,

1.7

no da moltifecoli, accioche una uolta esti rimaneero di guerreggiar con Romt


ni. E fecio egli non uoleua fare, che'l Re loro gli faceua intendere, che egli

era per rimetter questa differenza algiudicio delle armi. A quetorioe cotan=
Y

zo; che egli prendeua marauiglia , cheifi foe moo a quelle brauure, fapendo
che i Perfi erano stati feruie foggetti de Macedoni, iquali fottopoti da Romas
ni, anco i loro ferui erano fatti fudditidell'Imperio Romano. Sapore infiam=

-*

mato da quete parole, conpretezza affedi Nifibe: e quello, ueggendo di non

Affedio fec5
do di Nfbe.

poter far profitto alcuno, abandonando, fi mie a tentare altre citt, e da altre
ancora efjendo ributtato, pree finalmente Amida. Ora Cotanzo non gli paren
do di effere atto a gouernar folo un tanto Imperio, ilquale abbracciaua poco mes
no, che tutto ilmondo, fattofi uenire in Athene il fratello di Gallo, detto Gius
liano, lo fece Ceare, dandogli per moglie Helena ua forella. Dicefi, che la
madre di cotui effendo di luigrauida, fi fogn dormendo,ch'ella partoriua Achile

Gluliano da
costanzo fat
to Cefare.

le. E fuegliatafi, in quello, che ella al marito raccontaua il fogno, partorique=


sto figliuolo, quafi enza doglie, mandando fuori il parto, prima, che ella fi
accorgee, che ne foffe il tempo. Da queta cagione prendendo i genitori una Eufebio Vee
grande iperanza di lui,lo diedero alla cura di Euebio Vecouo di Nicomedia, che Isouo di Nie
lo ammaetraffe nelle facrelettere. Ma hauendo,come io dico, Cotanzo fatto Cea= comedia .
re,il fratello di Gallo,lo mand in Francia con pochifoldati,inguia,che ne nacque
fopetto,che eglinonfoffe stato eletto per collega,ma per ricoprir l'infidie,lo ador
n dell'habito di Ceare,accioche non effendo egli guernito di tta quantit di foldaa
ti, quanta conueniua aquella guerra, uenije uccio da nimici. Ma Giuliano,
hauendo la fortuna fauoreuole, uinfe fuor diperanza i nimici, er effendo eglino
(ricouerate le forze)da capo tornati a ribellare,dinuouo gli ruppe; er inalz il
trofeo, molti tagliatine a pezzi, e molti anco rimanendo fommerfi nel uicin fiu=

me, e non pochi altres fattiprigioni. In queta battaglia effendo uinti inimici,
dicefi, chefurono liberati undici mila Romani, che eranotenuti prigioni. Do=

po queto hauendo ancofelice uittoria contra i Tedechi, quella natione chiedendo


la pace, glie la concee ribauendo i prigioni. Per queti fatti Giuliano montans
do in uperbia; o, comedicono alcuni, dubitando, che Cotanzo fi mouefje a ins
uidia, onde egli con l'eempio del fratello foe leuato di uita, machin di ribel=

larfi, facendofi amici alcuni Capitani, da qualiifoldati commofii, tumultuando,


lo chiamarono Auguto: econ le pade ignude, come che egli non uoleffe accettar
l'Imperio, ferratolo in mezo, lo minacciarono, oue egli non obedije, di amaz=
zarlo. Cofi adunque perauentura contra ua uoglia per ifchifar l'impeto della
moltitudine,accett l'Imperio. E cercandofiil diadema, e giurando egli, che al
cuno non ue ne haueua, alcuni dimandando gli ornamenti di alcune donne perfara

gliene uno, rifiutndocio Giuliano, come coa di cattiuo augurio,uma collanados


Hit, di Gio, Zonara.
*

Giuliano rus
bella a Coe

stanzo.

1's T E R ZA PARTE DEL L'HIST O RIE


ro di un certo capo de Colonnelli prefero, laquale era tempefiata di gemme, e glie
l'accoliciarono in teta. Alhora mand egli a Cofianzo inieme con altri Penadio,

. chera Cup tano delle Legioni Imperiali, dandogli alcune lettere; nelle quali fi

::: frutua, con dire, ch'egli non haueua preo il titolo d'Imperadore di uolont, ma
zaambacia re,
sforzatamente
da foldati, accioche
iquali nonpotefjero
uoleuanodimandar
eercitar lapremi
guerra
fotto
cefa
ma otto Imperadore,
degni
delunualore,

dori.

che dimotraffero. Di qui chiedeua, che eglia beneficio comune foe contento
di fotener uolentieri la compagnia dell'Imperio: ch'ei gli prometteua, fecondo il
cotume, di mandargli ciacun'anno caualli corridori di Spagna, e di Francia alcu

nifcelti huomini. In quete lettere fifcrie egli non Imperadore, ma ceare, ac=
cioche Cofianzo per quel titolo uia non le gettaffe. Lequali hauendo egliriceuu=
riposta di te, per idegno non ripoe alcunacoa: ma fatto intendere a foldati, chei uoleual
:::* fr timperio contra Perfi, mand a Giuliano Leone fuo theoriere,eco per leta
* tere,dolendofi, ch'egli non hauefje attefalafua confernatione; e che a lui era uera
gogna di hauer preo il titolo di Auguto non da lui, che haueua l'autorit, ma da
un confuo tumulto de foldati. Onde lo confortaua a laciar quello, ch'egli non
haueua ottenuto giutamente,e che ritornaffe a ripigliar il primo habito, ch'ei gli
haucua dato. Impoe anco al theforiere, che leuando la podet a coloro, che has
ueuano Magitrati, ne riponeffe altri in quella uece. Iltbeforierefece a Giuliano
l'ambaciata di Cotanzo; laquale era, che egli fi douefje ricordare, quanto fofa
fe tenuto a cotanzo, non tanto per hauerlo egli chiamato ceare, ma anco per=
che da picciolo fanciullo, effendo egli rimao fenza padre e madre, lo haueua apa
|-

Querele di pre lui alleuato. Egli rioe al theforiere: e chi stato colui, che in quella
". et mi fecerimanere priuo di padre e di madre? Non egli stato colui, che gli
ha uccifi ? Nonfa egli, che col ricordarmi quete coe, mi ua ritoccando l'anti=

che piaghe, e le fa affaipiu incrudelire : E lette le fue lettere, intorno alconfore


to,che effo gli daua di porgiu l'habito Imperiale, eripigliar quello di Ceare, ri=
fofe al theforiere, che cio farebbe, ma di parere e conentimento de i foldati. Ma
il theforiere temendo, che notificando egli la coa a i foldali, ei non ueniffe taglia=
to a pezzi, preg Giuliano, che ci non faceffe: e perduta la peranza di potere

eeguir le altre impoitioni, con lettere del Tiranno, nelle quali egli rimordeua
sfacciatamente l'Imperadore, come quello, che hauefje con molte ingiurie offea la
fuafamiglia, oltre a cio minacciando, che egli farebbe per far la uendetta di coa

loro, che erano stati fattimorire indegnamente,fi dipart. Il Tiranno fapendo


elanane a di hauerfeco molti amici di Cotanzo, tutti dafe cacciandoli, fi apparecchi per
:::::::::::
contra Co guerreggiar contra di lui, e fucitar la guerra ciuile. Raunando adunque i olda

:$a di ti, gli confort a cotal guerra, peruadendogli, che prima, che Cotanzo fi mo=
faouerta

ueffe, andafero ad afaltarlo, E, benche egli hauefjelaciata la religion Chritia


j $

D I G I O V A N N I Z O NA R A .

1 9

mu; non dimeno temendo ioldati, quali intendeua, che quai tutti erano chrie ' *:
stiani, per ricoprir la fua maluagit , diede a tutti licenza di accotarfi a qual
religione esti uolefjero: e nel giorno del matale del Saluatore and ad adorarlo
nella chiea per parere, che conueniffe con i foldati: e dando i Magitrati a colo=
ro, che gli piaceuano, andando alla guerra ciuile, diffe, che egli non andaua ad af=
faltar cotanzo, mach ei uoleua, che gli eerciti Occidentali, accompagnandofi
con gli Orientali, eleggefjero Imperadore. Vantauafi anco di hauere intefo info

- . ::

gno il giorno: nel quale doueua morir Cotanzo, con queti uerfi,
Quando d'Aquario ne termini Auguti

Entrer Gioue, e nel candido feno

De la Donzella quei, che tien lafalce,


La uentefima quinta portione
Riceuer, alhor l'Imperadore

, **, 1 * *
*

**

Cofianzo uinto, con noioa morte

Lafcier d'Afiatl pojeduto Regno.


E uenne a morte Cotanzo, laciando laguerra contra Perfi,effendo anco il nimi=
co ritornato nel uo paee, uolendo affalire il Tiranno. Perctocheferuido di molti Morte di

penfieri,fu ourapreo dafebbre,e uomitando affaimulugi humori, morialfonte "**


di Mopo (ilquale un luogo alle radici del monte Tauro) dicendo, che egli, come
fi criue, fi pentiua di tre coe, dihauerfatto uccidere i fuoi parenti: percioche cestanze
egli non folo haueuafatto amazzar Gallo, maanco ifuoi Zij ; del titolo, che ha=
:
ueua dato a Giuliano, e della mutata religione. Fu clemente uerfo i fudditi, con= diffe pentirii

feruando giutitia nelgiudicare: neluiuere temperato, e nel darei capitaneati,e i :i


magitrati a diuerfi, erbando la conueneuolezza: n uolle intromettere nelsenato costanz.

huomo alcuno, che nonfoffeletterato, creercitato nella facult dell'arringare,in


guia, che eglifapefje dettar uerfi e profe. Ma intorno alla religione non fu puro

e netto Chritiano, ne eguit la fincerit e uera fede del padre, mafauoreggi gli

Arriani, opinto a ci da Euebiofuoprincipal cameriere: e impoe a S. Alefjn


dro, ilquale dop Metrofane era stato eletto Patriarca della nuoua Roma, che ri= ::,Al:
reuefje Arrio nel numero de fedeli: er egli queto ricuando, ordin, che fi
chiamae il Concilio. Il cui giorno auicinandofi, Alefjandro la fera entr in
-

Chiea: er inginocchiandofi, preg I od 1 o, che non foteneje, chel Lupo


(e per il Lupo intendeua Arrio) entraffe nella ua mandra, o che prima lui toa
glieffe diuita. E di queto pregaua egli il Signore con graue cordoglio, e con
molto pianto. La matina, in cui fi doueua cominciare il Concilio, Arrio fimof:

eperandarui con uperbo animo. Manel camino mouendoglifiul corpo, and in :e,
difparte per cagione di icaricarfi iluentre, crorinare: e quiuimandando fuori tito.

inieme gl'inteiini, mormieramente. Aleandro Patriarca effendo uiuuto nel=


...)

ao

T E R ZA P A R T E D E L LHIST O R I E

: lafafdisuentritreann: uc di queta amiglior uita: nel cui luogo da cathoti


cifu pojio Paolo confeore. Maeffendo Cotanzoritornato di Antiochia, lo
priu del Patriarcato, e uimie in uo cambio Euebio. Morto Euebio, da gli
Masedonio. Arriani fu eletto Macedonio: quale, perche oppugnaua allo pirito, fu cogno
minato Pneumatomoco: e perfuperbia fece leuare il corpo del diuin Cotantino
della fanta Chiea degli Apotoli, e porlo nella Chiea di Santo Acatio Martia

re. Per il qualefatto irato Cotanzo, effendo tornato in Cotantinopoli, lo pri


u del Patriarcato, ilquale haueua tenuto un'anno, e lo mand inefilio, ponendo

ui Eudofio, che era dellafetta Arriana:ilqualeuie nella edia dieci anni, efece
riporre il corpo difuo padre nella prima Chiea. Il medefimo Cofianzo fecean.
Iscrpi di s. co portare in Cotantinopoliifacrofanti corpi de i Santi Apotoli Andreae Luca,

per colui, che haueua laedia del Vecouato di Aleandria dopo l'illutre Martire
da cofianze di chrifto Artemio: e glifece mettere nella Chiea de ifanti Apotolinella facri

: stia. Hebbe per moglie Euebia, riguardeuole nel uero di bellezza, ma per ca
poli .

gion del maritomifera, ilquale per natura er anco per infirmit era debole. Ona

de a poco a poco mancando, mor innanzia Cotanzo, enza hauermai fatto fi


gliuoli, e con grandiimi dolori di corpo, iqualilopriuarono dell'intelletto. Di.
----

cefi, che Cotanzo fu prtico cr intendente nel cacciare, er in lanciar dard; e


nelle letteretanto uanti, che etiandio dettaua uerfi. ... I M P E R I O DI GI V LIA NLO JA P O S TA TL,
O V E RO PAM B AT A

= N t e sa s 1 L a M o R T E d 1 c o sr Anzo, le le

==E=

*Agioni con moltaallegrezza chiamarono Giuliano Augus


Giuliano do

#Nu sto. Ma egli leuandofi l'habito Imperiale, e uetitofidi

po la morte
di Costanzo,

#: lugubre, dimostrando dolore: per il funerale dell'Impe


*$); radore, ordin fecondo il cotume, che publicamente fi
: facee pianto. Dipoi and a Costantinopoli; egli uens
:::#:::::::S nero in contrail Senato e il popolo; iqualicon pregargli
felicit,lo accompagnarono nel palagio.In queto modo riceuuta egli l'amminitras

tion dell'Imperio, portandofi dalle fue legioni opra una carretta il corpo di co
stanzo (ilquale fu poto nella chiea de i Santi Apotoli) leuandofi egli la coro=
na, and a incontrarlo, e lo accompagn. Fece morir molti cortigiani, e molti
ne sbandi, conficando i lor beni. Effendogli menato innanzi, mentre fedeua nel
Benifalmeri Tribunale, uno, che era accuato di ruberia, e cio negaua, e dicendo l'accuato=

~^
~
|
|

: re, chi far punito di alcun misfatto, fegiouer al colpeucle ildinegare? ripoe,

chifar tenuto innocente f egli fihaur a porger fede all'accuatore

D 1 G IOV A N N I Z O N A R A

2-1

chel delitto fia prouato : Rioe anco ad alcuni ambaciadori, iquali erano stati
mandati a Cotanzo da diuerfe genti, e riconobbe le legioni, e licenti gran parte
di coloro, che teneuano corte e compagnia all'Imperadore. Cercando un barbie
re, er effendone a lui uenuto uno di Cotanzouetito fontuoamente, dicendogli,
ch'ei cercana un barbiere, e non un Senatore, lo mand uia. E ueggendo altres
il cuoco dell'Imperadore uetito di miglior panni di quello, che conueniua al fuo
ufficio facendoi uenire imanzi il uo cuoco, ilquale uetiua, come richiedeuad
cotale arte, dimand a quegli, che fi trouauano preenti qual de i due hauefje piu
del cuoco: crei ripondendo, che colui, ch'era uetito piu alla grofa, licenti
l'altro. Ogetofaceua egli per gloria, e per effer tenuto natural Filofofo. Fat=

to ildonatinoa oldati,fimjeadapparecchiarguerra contra Perfi.ora ottenuto ::


e fermatol'Imperio, ubito core in un chiaro emanifetopaganefino. Percioche :a.
come hauuto
se detto,gia
per adietro
haueualuce
laciata
la religion
Chitiana;ma nonnutrican
per ha ftiaatmo
sia i Chri.
ueua
ardimento
di mandarin
il parto
della impiet.Dicefi,che
do eglinell'animo la cupidigia dell'Imperio, come fuoco otto le ceneri, ricerc da
gtindouiniet incantatori,e egli lotterrebbe:iquali corrompendolo,lo fecero rica=

dere alla fala religione degli antichi. Poiche egli cegu il uo diiderio,perfegre Impies si

ta prouidenza di Diofecedimolti Martiri.Perciochefustinto da tanto furorec :


trdechritiani,che uiet loro,che non poteero apprender le Greche dicipline; ::"
dicendo,che non conueniua, che estritraheffero utile da quelle coe, che haueuano
per fauole, e da quelle prendendo le arme guerreggiare. Vietandofi dunque a satterio di

fanciulli chritianile lettioni de Poeti, dicefi, che Apollinare comincio a fr "*"*"

parafafi nel Salterio, e Gregoriogran Theologo a compor uerfi, accioche ifan= resmi da
ciulli quegli imparaffero in icambio delle dicipline Greche, er in tal guia ueni gran Gregos
fero ad hauer contezza della lingua Greca, e del fruerfi. Indi diede licenza a ""
Giudei dirinouare il Tempio di Gerualemme: iquali con gran cura e con molta La fabria

fefa cominciando a fabricarlo, cauarono la terra per porui i fondamenti; e di- :


cefi, che uc fuori un gran fuoco, ilquale abbruci gli artefici, in guia, che :mr::

furono cotretti adabandonareillauoro. Fece amazzare Euebio Eunuco: come :


quello, che era stato autore della morte di Gallo fuo fatello, e tuttigli altri cac
ci del palagio. Caminando una uolta preo Calcedonia, Mare Vecouo, lo chia
- m huomo peifero,e traditore di Christo.Ma egli fingendo paciza,uanne,diffe Ragesamt.

mistro-epiangerai ildanno degli occhi tuoipercioche egli era offeo dalippitudi- :


me. Alboradiffe Maretio rendo gratie almio Saluatore CH R1 s r.o, che ha uoluto no.
fare in beneficiomio,ch'io non uegga coteto tuo empio e facciatistimo uio,volen

do farguerra a Taro,nobile citt dicilicia,land a trouar Artemio,facerdote di


Eculapio;il cui Tempio era in Egide,laquale era ancora ella celebre citt dellame
defima Prouincia, dimandando a lui alcune colonne, chel primiero facerdote de'
Hit, di Gio. Zonara.
B B B ij

zz
**

TER ZA PARTE DE L L H I S T OR I E

Chritiani haueua tolte di quel Tempio, e con quelle fabricatone il fuo, pregan
dolo, chei uolefferetituirle nel luogo loro. Comand l'Imperadore, ilquale ha
ueuarinegatala uera fede, che ubito il Tempio fi rifacee a fee del vecouo.
clonna im Ma hauendo i Pagan con grandi fee e fatiche fatta una colonna, e portatala

"*"

con machineinfino alla foglia della chiea, e non potendo inmolto tempo condur
lapiu auanti, laciandola fi dipartirono. Laquale il Vecouo dopo la morte di

Giuliano ageuolmente leuata, la poe nel uo proprio luogo. Giuliano andando


feo in Antiochia nel Tempio di Dafne, nel quale era una statua di Apolline fata
ta con marauiglioa arte, or in quello fouente acrificando, diceuano gli Antio=
cheni per burla, che non erauenuto nella loro citt l'Imperadore: e perche egli
Giulian portaua una lunga barba, lo chiamauano Becco, dicendo che ella era buona dafar
ritorte. Et egli allo'ncontro gli chiamaua pazzi, molli, e delicati, dicendo: Io
Antioche: non uoglio dar la mia barba a gli Antiocheni perfar ritorte, accioche lafia
afrezza non logorile loromani, publicando ancora contra di loro una oratione,

laquale Antiochena, ouero Miopogon dall'odio della barba intitolata. ora egli
facrificaua nel Tempio di Dafne interamente ad Apolline cento Buoi, per cagione

satua di di hauer l'oracolo. E, come la statua era mutola, cofi effendo dimandati ifa=

::"*" cerdoti del Tempio dellacagione di quel filentio, ripoero, che cio dueniua per
alcuni corpi,che in quello erano fepelitie uerano epelite oltre quelle di altrifan
ti Martiri, le reliquie di San Babila. Imponendo adunque Giuliano, che tutti

san Babila, quei corpifofero uia leuati, uennero lanotte alcune aette dal cielo, lequali ab=
bruciarono il Tempio e la statua. Stimando il petifero huomo, che ci foe aue

. nuto per qualchefraude de Chritiani, comand, che le loro Chiefe non fi aprif:
Morte di fero, cral grande Artemio, come Chritiano, fece darla morte, ancorache ci

* -

^"*" - motraffe di fare per imputation della morte di Gallo. Parimente Eugenio e Mas
cario Pretiriceuettero dului le corone delmartirio. Gli furono etiandio mans
dati di Perfia ambaciadori, Manuel, Sabel, Imael, e molti altri. Moffo efer=
Succesi di
cito contra Perfi, da prima le coegli ucceer bene: e prefe alcune citt, uccione
Peria.
molti, efatto un granbottino, affedi Cteifonte. Main un fubito riuolgendofi
la fortuna, hebbe a perire egli e la maggior parte dell'eercito. Percioche i Perfi
diperando la lorfalute, propoero di correre a una manifeta morte, per dare

qualche danno a Romani. Onde andarono due a trouar l'Imperadore, come fug
gitiui, dicendo, chei uincerebbe i Perfi, fe laciando il fiume, cr abbruciando le

Galee, e gli altrilegni da carico, perche non ueniffero in poter de nimici, fi meta
aguste de tee afeguitarli: percioche ei condurrebbono l'eercito per altre uie, accioche
*"
egli fenza pericolo, er in breuepenetraffe nel cuor di Perfia, edileiageuolmente
s'impadronije. Da le cotoro parole laciandofilo ciocco animo dello celerato

"": peruadere, ancora che molti, efetialmente Hormida dicefero, che quiui ciera
-

uganno

D I GIOVANN I ZO NA R. A.

2 3

inganno, fece gettar fuoco nelle nui; e, fuor che dodici abbrucciarle tutte, tro=
uandoi fettecento Galee, e quattrocento naui da carico. Effendo hoggimaiques

--

stilegniridottiin cenere,affermando molti Tribuni,che quella era una fraude tro


uata da fuggitiui, a gran fatica fi laci indurre a conentir, che coloro fi po=
neffero alla tortura: iquali per il martorio confearono la uerit. Alcuni adun= Duerf pe
que dicono, che in tal guiafu ingannato Giuliano. Altri dicono, che diperan= :
do egli di poter prender Cteifonte, patendo parimente l'eercito difagio di uetto, so di Giulia

uaglia, deliber dipartirfi; ementre, che esti uia marciauano, furono affaltati

da Perfi dopo le falle, e mifero in ifcombiglio la coda dell'eercito. Et i Francea


fi, che erano in quella,fecerogagliarda refiftenza contra animici, e molti di loa
ro furono amazzati non folamente dellagente minuta, ma anco de igrandi; ma
perche i Romani per mancamento diuettouaglia patiuano un gran diagio, Gius
liano non apendo qual partito prendere, ne che fare, e per donde ritornare,
finalmente pree il camino per la uia de monti.Ilche ueduto da Perfi,ridotte estiina
fieme tutte le lor genti, afjalirono i Romani ; iquali nel finitro corno furono
fuperiori, e nel detro uinti. Giuliano adunque uolendo aiutare i fuoi, fi finfe
tra lapinfolta turba de nimici,cr/ogliatafi la corazza,i per il peo,come per eiulians fa
il troppo ardor del Sole,chera di meza state,fuferito d'una lancia in unfianco. E terit.
dicefi,che mouendoi un gran furor di uento,l'aere fu ripieno d'una grofja nebbia,
creffendo folleuata una gran poluere datanti eerciti,non apeua alcuno ne quel=

lo,ch'egli facee,ne doue ei foffene fifeppe anco di donde uenne la lancia, cheferi

Giuliano: o ch'ellafoe tirata da alcunide fuoi,o da nimici,0 pure mandata mira


coloamente da D 1 o. Percioche tutte quete coe fi friuono. Onde dicono,che ris
ceuendo egli con lamano ilfangue, che uciua fuori della ferita, lo farfe per
l'aere, conquete parole:SatiatiNazareno. Et in cotal modoegli, come empia- Hapis pare
-

mente uie; cofiree uiolentemente tanima, hauendo imperato due anni. Il fuo:"
corpo da oldatiportato a Tro, lo fepelirono ne fobborghi: nella cui epol-
tura furono frittiqueti uerfi.
ogi giace Giulian Re buono e forte
Ne l'arme, prejo al chiarofiume Cidmo,
Mentre, chel fiero Eufrate, e i crudi Perfi
Gli uietaro i trionfi incominciati.
Dopo fu trafportato in Cotantinopoli. Fu ardentiimo di cupidigia digloria, costumi di
edifideraualode infino nellemenome coe. Softeneua con pacienza di effere ama Giulian.
monito dagli amici. Era dotto in qualunque forte di diciplina, e fetialmente
in quelle, che fono piu recondite al uolgo. Nel uiuere era talmente temperato,
s

che quafi empre fi riteneua daqueti effetti naturali; iquali fono i ruti, elofu=
to. Percioche egli foleua dire, che al Filoofo non conuenius, fe far fipotee,
*

**

2 4-

T E R ZA PARTE DELLHISTOR I E

sogn
di pur prender fiato. Dicono, che dormendo in Antiochia, uide in fogno ungio
Giuliano.
uane co capelli biondi, ilquale gli diffe, ch'era per morire in Frigia. E, quando,
egli fu ferito, dimandando a coloro, che fi trouauano preenti, come quelluo=
| go fichiamaua, intendendo, che quello era Frigia, eclam: o Sole tu hai perdus
to Giuliano. Dicono ancora, che fu intea la ua morte in Antiochia. Percio=

che un certo Pagano, e della medefima falareligione, che era ancora egli, effen
Merte di
Giuliano,

do feco dell'ordine de Giudici di quel luoco, stando una nottein uegghia preo,

il palagio, uide alcune stelle nel cielo, lequali formauano lettere di queto tenore:
Hoggi Giuliano fi amazza in Perfia. E notandofi il tempo, fu compreo, che

egli fu uccio nel medefimo giorno. Vc diuita nell'et di trentun'anno. E co


lui, a cui per le stelle fu data la contezza dellafia morte, per l'occaion diquella
ueduta abbracci la fede Chritiana.
I M P E R. I O D I

G I O V I JA N. o.

F O Rro c 1 v r. 1 ano, di conentimento di tutti fu da


to l'Imperio a Giouiano, ilquale era Tribuno de folda
| El ti, huomo Catholico, e figliuolo di Varoniano conte.
llche egli ricuando, effendogli dimandata la cagione,
grid, ch'egli era Chritiano, e che non potena tener
Page fatta
sen i Perfi,

( signoria d'uno eercito Pagano. Alhora tutti i oldati


La z ==

ss in una medefima uoce, come che foero d'accordo, gris

darono all'incontro, che esti erano Chritiani. Cofi egli riceuendo l'Imperio,

fece pace con i Perfi: piutotonecejaria, che conueneuole. Percioche eglicedets


te loro Niibe e Singara illutri citt, conducendo altroue gli habitanti; iquali
piangendo, lo uituperauano fenza ripetto con iforche parole. E conceepa
rimente loro molte Prouincie, e le iuriditioni, che anticamente a Romani appare

teneuano. E fermata fra loro la pace col dare dall'una e dall'altra parte botag
gi, i Romani d'indi partendo, furono offei dal diagio delle coe necearie, in
guila, che ancora manc loro l'acqua. Effendo Giouiano con gran fatica perue
nuto in Antiochia di Celefiria, retitu nelle loro Chiefe tuttii chriftiani,che era=
no stati otto Cotanzo e Giuliano facciati fuori; er oltre a gli altri richiam
Athanagio il Magno Aleffandro. Effendo di Antiochia andato a Tharo, bono=
rata la epoltura di Giuliano, fi ridue in Ancira citt di Galatia: ed'indi fa=
Morte di

Gloniano,

cendo il uiaggio d'un giorno, mor in un fubito in Dadafthane, effendogli (come


alcuni dicono ) dati funghi fefebi auelenati (percioche egli ufaua di ulli ci
bi) e, come dicono altri, che egli effendo il uerno, dormi in una camera, che era

stata finaltata di feto. Percioche per l'astrezza delfeddo bauendo fattoace


cender

DI GIOVANN I ZON R

25

cender dentro alcuni carboni, e dalla humidit della calce effendonato un gran fua
mo, dormendo egli fu foffocato enza fentir la morte, graue tuttauia del uino:
percioche dicefi, che egli ue ne beu molto. Negiunea luila moglie innanzial=
la fua morte, ancora che ella and a incontrarlo conreal compagnia, e con Var=
roniano fuo figliuolo. I foldati fauentati dalla morte di Giouiano, occupa=
rono Nicea, conultando di creare Imperadore. E chi uno, e chi un'altro nomi=
nando, la maggior parte conuenirono nella perona di Sallutio, Prefetto Pre-
torio. Ma egli fcuandoi nella et, lo ricus. Edimandando egli uo figliuo= :
lo, non lo concee, non lo giudicando e per la poca et, e per il poco fape=

re, fufficiente a tanto Imperio: ma inieme con gli altri, nomin Valentiniano,
che era alhora affente, Imperadore. Giouiano hebbe buona openion d'intorno alla ceam d

religione, e fu pieno d'una buona uolont: laquale erauinta dalla fouerchia fuaouian.
laciuia, er altres dal fouerchio bere. Fu di grande flatura, e non rozo di
lettere. Accompagnando egli una uolta, come Tribuno, Giuliano, che faliua

un poggio, uenne a calcar copiedi l'orlo della ueta di porpora; er egli alhora

o da queto facendo congettura, chei doueffeeffere uo ucceore; oueroam


maetratone da qualche oracolo, diffe: Voglia D 10 * , benche tu fia huomo.
Imper feimefi non interi, il uo corpoportato in Cotantinopoli,fu epelito
nellachiea dei Santi Apotoli: ouedipoianco Caritena ua moglie fu fepelita.
Venne a morte di et di trentatre ann.

I M P E R I O DI VA LENTI N.I.A No. .

M A L = nr 1 N 1 A N o adunque in queta guia, come s'


detto, creato Imperadore, effendo addotto, e chiamato

| Auguto, pree le inegne Imperiali. Da cui chiedendo

: Sallutio, che per topera fauoreuole, che egli gli haue


: ua pretato in eleggerlo Imperadore, inpremio dicio lo
A/#:|/grauaffe dalle moletie della Prefetura, diffe: tu m'hai

:EE=#: posto adunque Imperadore, cofigranpeo oprale/pal.


le, per non toccarlo punto : La origine di Valentiniano era di Pannonia. Et ef

fndo huom Catholico, fu confinato da Giuliano, e dipoirichiamato, efatto Tri


buno dinumero * : Cotui fu molto gagliardo,e grandiimo offeruator digiu
stitia. Ondegastig molti, che alhora haueuano Magitrati, come quelli, che

Origine di
Valentiniae.
BOe

ingiuriauano altrui, dicendo, che laprincipal cura,che fi richiedeua a un Prenci=

pe, era quella della giutitia. Mie a gouerno deltoriente valente uo fatello,
prendendolo per conforte dell'Imperio: er egli dimorando nell'occidente feo
trionf de Barbari. Chiam Imperadore il figliuolo Gratiano riceuuto auanti

26

T E R ZA P A R T E ID EL LHIST O R I E

timperio da seuera. viuendo ancora la prima moglie, nepree un'altra detta,


Figliuoti, : Giutina: di cui gener Valentiniano il piu giouane; e piu figliuole, Giufta, :

::::: Grta, e Galla. sotto queto Imperadore morto Eudoio, contra quello, che,
fonail uo nome, entendopefimamente della fede, ucceenelvecouato della .

nuoua Roma Demofilo, che fu della medefima openion del uo preceore, il=:

qual gouern la chiea dodici anni: El medefino Imperadore fece il grande:


M: " Ambrogio vecouo di Melano. Ma fentendo il fratello valente fauoreggiar la
setta Arriana, er isforzar tutti ad affentirle, riprendendolo per uia di lettere,

lo diconfort da quel fatto. Maegli uolendo pur compiacere al uo animo, si


nafriua ancora molto piu contrai Catholici . vn certo detto Rhodano, che era
Prepoto, huomo preo divalentino molto fauorito da una donna, detta Bere=
nice, era accuato innanzi all'Imperadore di hauerle egli fatto certa ingiuria. Il=

quale dopo, che ricercando il fatto; trou l'accua efferuera, comand, chefos
# Jodisfatto alla donna. Di che dolendofi da capola donna, ubito feceleuarla
dignit al Prepoto, e comand, che preo e legate foffene giuochi circenfi me
nato d'intorno al Theatro, andando innanzi itrombetti, publicando la feleraga
gine da lui commea uero quella d4 , el albrazo , ch'egli hauena fatto dela,
were a la fentenza dell'imperadore Mri l'Imperadore, dimorando infrancia,
vaientinia uciando
una lungaGratiano
uita. Percioche
egli uije
ottantadell'Imperio
quattro annis
e me imper undici, r
uo figliuolo
ucceore
occidentale.

BOe

loro credenza, pereguitaua i Catholici, er a quelli per


gradire alla moglie Donnina faceua di molti mali. Pers
| ciocheeendo a lui uenuti una uolta in Nicomedia, oue

|egli dimorana, per ambaciadori ottanta facerdoti,iquali


- -- - -- -

**

- - -

#: erano del numero de fedeli, ordin, che tutti infieme con


FC la naue, opralaquale erano uenuti, foffero abbruciati.

E co tutti arfero inmezo del mare inieme con la naue, laquale non dimeno dur
infinot Dacibiza . Di queto ancofa mentione nella ua Theologia ilgran Gre=

rarele di gorio con quete parole. Lobauerfatto abbruciar queifacerdotimel mare. Per=
* cioche nonJolo egli dauafupplicia i Catholici, macacciando i vecoui, che bas
ueuanouerace openione, daua tutte le Chiefe agli Arriani. Dicefi, che quegli,

sache an, che erano eletti nella Catholica Chiea Nicena, come studiofi della uerareligione,
::: amba
* : chiamarono il Magno Bafilio: ilquale per loro andando ambaciadore a Valente,
lente
te:e: non ottenendo ueruna coa, gli hebbe a dire. Il giudicio, Imperadore di queta
-

C0MffOz

DI G I o V ANN I zo NARA.: : :

27

controuerfia da permettere a D i o: Facciafi ferrar con ogni diligenza la chie


fe, e standogli Arriani di fuori, facciano orationia D 1 o: e e la Chiea da e
steffafi aprir, eglino fe l'habbiano. Se ciononauiene, concedafi anco a noi di
fare il medefimo. Eeleporte a noi fi apriranno, fia da tener per cofaferma,che
da I d d 1 o ella ci fia data. E fe anco a noinon fi apriranno, appartenga la
chiea ancora agli Arriani. Piacque all'Imperadore la conditione, e conenten=
doui, la chiea Nicenafurinchiua da tutte le parti. Gli Arriani fi mifero a pre

gar D 1 o ; e per molto, che eficianciaffero, leporte non fiaprirono giamai.


E dipartendofi tardigli Heretici; er i Catholici, de quali era uno il gran Bafi=
lio, cominciando le preghiere, ubitorompendofi i cardini, er ogni ftrumento,
chele fotentauano e teneuanoferrate, le porte aprendofi, a fedeli diedero l'en=
trata. Cotui daua licenza a Pagani di acrificare, efauoriua i Giudei. Solamen=
te era contrario a coloro, che dirittamente della religione fentiuano. Ora corfeg Iaae predie

giandogliscithiquete Prouincie, la Thracia e la Macedonia, il gran padre Iaac ::::::::


a lui, che contra di loro andaua,facendofi incontra a cauallo, ritorna (diffe ) Im=
peradore a Catholicile Chiefe, efappi, che tornerai uincitore. Mafe combat=
terai contra D 1 o, ti auio, che tu non ci ritornerai. Moo l'empio da quete

parole, comand, che quelfanto huomo foe cutodito infino alla fuatornata.Dif=
fe alhora egli: fetu ritornerai, Dio non haur parlato per la mialingu. Po=

fcia uide Valente ilmedefimo infogno, ilqualegli diffe,

. 7

Mifero al gran Mimanto il calle prendi,

Tofto, che quit opprimer la doglia

D'una morte crudele.


*
Rifuegliatofi dalfonno, dimand quello, chefoe Mimanto : ogiui un certo huo
mo dotto (percioche talia que tempi, e uoleffe D i o, chefoffero a notri, erano
nelle corti, etrafamigliari del Re) ripoe, ch'era un Monte d'Aia poto uero il
mare, di cui faceua Homero mentionenella Odiea: e chiamaualo uentoo. Et egli,
e che neceit mi finge, ch'io uada a occupar quel monte, e che iui io mimoia ?
Ora uenuto alle mani preo Thracia con gli Scithi, fu uinto con molta uergogna:

* *

e nel fuggire fi nacoe in unmonte dipaglia: nella qualegli Scithi dopo la uitto

riaportando dalla Prouinci i loro bottini, er ardendole uille, egli ancora ui fi an, a
abbruci. Ora effendo la fua morte stata riuelata a Santo Iaac nella prigione, vaiente.
egli diffe ad alcuni, che quiui erano, Valente a quet'hora in uno incendio fi muo=
re. E notato il giorno, fu trouato, che quel fanto huomo non haueua errato.
Dopo la partita de Barbari, cercandofiil corpo dell'Imperadore, fu trouato nella

steffa cafi, oue eglifu abbruciato, con quete parole: Q v 1 epelito Mimanto

Macedenico Imperadore, contraquesto ImperadorefioleuProcopio, cugino essari.


di Giuliano : ilquale occupando Ctantinopoli, e tradito dafoi, fulegato perli

*z8

T E R z A PARTE DEL L'H Is T o R IE

piedi a due rbori, le cui cime perforza erano statepiegate a terra, e poilacia=
te rialire, fu ilmifero iquartato. Alhora furono anco rouinatele mura di Cal=
cedonia, incolpandofi i cittadini, che tenuto hauefjero dalla parte di Procopio :

lequali, mentre che fi ditruffero, ui fu trouata una tauola conqueti uerfi


Quando rendendo fuono egro e dolente,
Sar de bagni la muraglia chermo, .
Mentre chel Coro de te Ninfe unghe
Per la facra citt dipao inpao
Meneran lieti ey amorofi balli: .

- - .

,:

Alhora una crudel, e fortegente,


Enumerofa e fiera, oltre paando
Gli stretti del Cimerio Itro, con lrmi

Crudeli opprimer la Scithia, enfieme


La Mifia, e pocia nel terreno entrando
Di Thracia, dietro a la ua folle feme
Correndo preta, uporteralla ilfato,
Fia mandata dolente al cieco Inferno.

:
.

Valente adoper la materia del muro di Calcedonia a farne uno Acquedotto; il


quale chiam Valente, inguifa, che l'abondanza dell'acquebastaffe a bagni,er ad

altri ufi: el prefetto della citt per gratitudine delle condotte acque edific un
Tempio a honore delle Ninfe in un luogo, detto Tauro. Et a queto eguit l'af:
falto de Barbari, comenella tauola eracritto, iqualifurono popoli di Thracia,
Libanio.
Proglo.

eui rimaero poi morti. Dicefi, che otto queto Imperadore un Libanio Rheto
re, cr Iamblico, Maetro di Proclo, ricerc d'intender per certa indouinatione
offeruata in un cappone, chi doueffe dopo valente effere Imperadore. E fu lofa
feruation tale. Scriffero nella poluere le uentiquattro lettere, craciacuna fu po

Aletto ro
mantia.

fio un grano diformento e d'orzo. Dipoi, dette alquante parole, ui laciarono


andare il Cappone: e dipoimettendo inieme quellelettere, delle quali egli haueue

preo il grano, da quello cauarono ilgiudicio. Cofiadunquefacendo cotoro, ui


dero, chel Cappone haueua tolto il grano da quete lettere, Th, E, O, D.
Ma erano per dubbiofi della parola intera: perciochetimauano, che ella potee
fignificar Theodofio, e Theodoro, o Theodoto. Queta coa riferita a Valente.

fece uccider molti, che haueuano queto nome, de quali egli haueua fopetto, ri
Detto di Va
lente intere

cercando anco que medefimiindouini. Di cui temendo lacrudelt Iamblico, preo


ilueleno, come alcuni dicono,fi diede la morte. Percioche fu Valente huomo d'im

no all'ira."

placabile colera. Ondefoleua dire: che colui, che ageuolmente filaciaua rimo=
2 3

Morte di

uer dall'ira,ageuolmente anco farebberimao dallagiutitia. Tenne l'Imperio tre

Valente,

dicianni, e quattro mei, facendo una morte degna dellafia impiet.


.

D I GIOV A N N I Z O N A R.A .

29

I M P E R I O D I G R A T I JA NLO.

T: A H E B B E R o l'1 M P E R 1 o c k a r 1 A No, figliuos Grati ano


= s$|lo di Valentiniano, el piugiouane Valentiniano fuo fra= prande per
-

:|tello: Percioche, quantunquefolo Gratiano, come difo: ::::::..


prafi diffe, folje chiamato olo Imperadore, non ro:*
uando egli preente allamorte del padre, l'eercito falut fareilo.

anco Imperadore Valentiniano, ilquale era alhora fanciul


lo di quattro anni. La onde, come egli ritorn di donde
era, fi miea ufargrandiima afrezza a foldati: er etiandio alcuni, che erano
stati capi di farfalutar Imperadore ilfratello, fece morire; chefenza conentimen
to dilui, che era Imperadore, ne hauefjero eletto un'altro. N per ricus di ha=
uere il fratello conforte dell'Imperio, e lo pree per compagno. Fu emulo della
piet e buona religione del padre; e dimandandogli una uolta Valente fuo Zio aiu
to contragli Scithi, negando egli di ci fare, gli rioe ; che non fi doueua fare
-

confederatione ne compagnia con un nimico di D 1 o. Richiam per decreto tuta


ti i Vecoui, che egli haueua cacciati dalle lor terre. Ora gli Scithi inuperbiti
della uittoriahauuta contra Valente, dando il guafto alla Thracia, cr a luochiui
cini, e non fi potendofenargli, fece a lui uenire Theodofio Spagnuolo; (per= , Theodofi

tioche * spagna mobilistima citt delliberiadi Europa) huonofortistimo, er:


religiofistino. Eletto adunquecotui capitano, lo mand contra Barbari. Ilqua= :::::
le effendo uincitore nella battaglia, tagli a pezzi una gran moltitudine di Scithi, sia; create

potiglialtri infuga: iqualiouero giunti danimici, ouerotun taltro amazzan-"


dofi, tutti hebbero a perire. Effendo adunque quafi tutti quei Barbari tagliati a

pezzi, Theodofio laciando quiui l'eercito, egli steo fu il nuntio dellauittoria a


Gratiano, che alhorafi trouaua nell'Vngheria. N perglifu creduto, tra per
la pretezza del fatto, e per effer gli Scithi ammaetrati nelle coe della guerra.
Mahauendo poi l'Imperadore intefa la uerit, creffendo la rotta er ucciione de

Barbaribomai chiara, stup della pretezza, con laquale Theodofio haueuafatto


fi gran prodezza, e gli diede infinita lode. Ora, perche dopo la morte di Valen
te egli haueua anco ottenuto la parte dell'Imperio, che effo haueua, e uedeua, che
e non era atto afoftenerfolo uno Imperio ditanta grandezza, nomin Theodofio
Imperadore dellanuoua Roma, fi per premiar la ua indutria, ef perche non giu
dicaua alcunopiu di lui acconcio alla compagnia dell'Imperio. Dandogli adunque
tutto l'Oriente e la Thracia, riferu perfe l'Occidente. Et andato in Francia, il
feto anno del uo Imperio dopo la morte del padre fu uccio per faude di Andrs
gathiofuo Capitno.
*

T E R ZA P A R T E

D E L LH I S T O R I E

I M P E R I o D I V.4 L E N T I NLI A N_0 I L P I V


G I OVA N E , E D I T H E OD OS I O
W

* * * *

# o x r o c r a r1 a no , l'Imperio Occidentale fu dato


# a valentiniano ilpiugiouane, che ancora era fanciullo.
il quale a poco a poco dalla madre Fautina, laque CY4
della fetta de gli Arriani, effendo corrotto, ev abbrac=
ciando la lor fala dottrina, fi motr contrario a Cathos
A>
lici. Eleuandofi contra di lui Maimo, ilquale procac=
Theodofio. ; : ;
pun ae Maf E#####4:es:-:e:S ciaua l'Imperio; e uintolo in alcune battaglie, fcrie a
" Theodoio, che ok: effer eco, erecargli aiuto. A cui egli rifpofe,che non era
da marauigliarfi, fe un feruoeditioo era uperior di quel padrone, che rifiutaus
il 'uo Signore, e chiamaua il creatore creatura e feruo, ilquale era di natura e di
dignit eguale al padre. Pure and infuo aiuto, e preo Maimo,lo fece morires
inieme con Andragathio Capitano, ilquale haueua con fraude uccio Gratiano.
Dipoi Eugenio, ancora egli folleuandofi, procur di farfi Imperadore. Di che
Morte diva valentinianofauentato, s'impicc per la gola. E Theodofio gli mofje guerra.
-

----

" Ma in Thefflonica furiceuuto tumultuoamente: el popolo per certa feditione


nata per alcune cagioni, amazz ilgouernatore da lui poto. Onde egli stimana

|-

do, che quella infolenza fi doueffe uendicar dipreente, ordin, chef facee una
Themieni, giotra. Et effendo il popolo per uederla ridotto nel Theatro, lo fece cingere

: dallelegioni:lequali conleette econidardine amazzarono da quindici mila:


cofi hauendo egli fatiata l'ira, and a Melano. Oue per quella ucciione ripreo

fueramente dalgrande Ambrogio, non fu laciato entrare in Chiea. N prima


s ambragio ui fu ammefjo, cheegli fece una legge, che le fentenze di morte non foffero eeguis

:::*" te infino atrenta giorni. Il cheffatto, affine, che effendo l'Imperadore alquan
to inclinato all'ira, in quello/patio, mitigandofi la dettaira,riuedefje le fue fen=
tenze, confermando quelle, che erano giutamente fatte, e cancellando le altre,che
Eugenio Ti, perauentura erano state fatte per colera. Fece amazzare Eugenio Tiranno, uin=
*"
to e preo nella Francia in un fatto d'arme. Hebbe ancora effendo priuato, una
moglie,detta Placilla, matrona religioa, modeta, e caritatiua a poueri: laquda
plasina me, le, hauendo da leiriceuuto Honorio er Arcadio, chiam Auguta. Effendo co=
si: di The stei morta dopo, che egli hebbe l'Imperio, prefe per moglie Galla,figliuola del
dofio.
::::. . . . Magno valentiniano. Fr tanto, mentre l'Imperadore dimoraua nell'Occidente,

::::::::: i Giudei fattiji amico Honorato gouernatore della citt, e concedendoglielo egli
(percloche era Pagano ) fabricarono nella piazza dell'erario una fontuoa Sinago
tn"

|-

-"

|-

'.

:::::::. ga. Ma il popolo per queto sdegnato, cominci a dir male del gouernatore: cy".

egli poco dicio curandoi , efogettandoui fuoco, abbruci la Sinagoga. Il go=


14rmt07"E

DI GIOVAN N I ZO NA RA ,

3 1

uernatore diede dicio auio all'Imperadore: ilquale pergatigo di quella audacia,


ordin, chel popolo pagaje i danari della Sinagoga, e che i Giudeila poteero
rifare. Queta coa intea dal grande Ambrogio, un giorno, che l'Imperadore

uoleua entrar nella Chiea Epifcopale di Melano, gli diffe quete parole. Perche,
o Imperadore a colui, che ti ha fatto di priuato Re, commettendoti il fuo greg= parole di s.
ge; a colui , ilquale il uo capo prima fquallido adorn del diadema, fai offea,

anteponendo coloro, da quali egli riinto a quegli, che l'adorano ? uandoan= ,,


cora forza, acciocheinmezola citt, nella quale adorato C H R i s t o, e de=,,

uefiadorar la Croce, gli ucciori del medefimo C H R 1 s t o fabrichino la sinas,,


goga : Per queta riprenione uergognandofil'Imperadore, rioe. Deuefi egli, ,

o Vecouo in una bene ordinata Republica concedere alla plebe licenza difar quel, , ,
lo, che detta a lei la temerit e l'audacia : Neanco, diffe il diuino Ambrogio, ,,

da concedere, che i Giudeihabbiano Sinagoga in mezo d'una citt Chritiana; e, ,


con le lorobiaieme offendano le orecchie de fedeli. Da quete parole acchetato,,
Theodofio, leu a Cotantinopolitani la pena, euiet, che i Giudei hauefjerosi=
nagoga in citt Reale. Ora hauendo egli a que di Antiochia impoto nuoui tria ti
|

buti ; il

popolo sdegnato per quella nouit, leu uia le statue della ua prima ::::::

moglie, che erano pote nella piazza, ele fece porre nelle uie publiche. Et egli tributi.
/

ancora sdegnato per un cotal fatto, priu la citt de uoi priuilegi, e la foggo-***
g alla uicina Laodicea, minacciando anco a cittadini, iquali haurebbe trattato male, fe Flauiano, Arciuefcouo di Antiochia, andando a lui ambaciadore, non
l'hauefje placato. Nel qual tempo il gran Giouanni Chrioftomo, che era al= s Gieganni

hora vecouo dellachiea di Antiochia, friffe quelle orationi, che fono intitola- "
te delle statue. Alhora etiandio Gregorio intendentistimo delle cofe diuine, ilquta

le prima haucua inegnato a Catholici occultamente nella Chiea di Santo Anata= sana sensi
gio per l'arroganza e sfacciataggine de gli heretici ; dipoi effendo fatto aprir da na:Gi::
Theodofio a medefimi Catholicieffe Chiefe,publicamente predic ilfigliuolo d'una
stefja natura col padre, e lo pirito Santo con l'uno e l'altro douerfi adorare e glo=

rificare. Percioche Macedonio; ilquale, come s' detto, fu picciol tempo Pa=
triarca di cotantinopoli, non uoleua fopportare, che lo pirito, ouero D i o
foe nomato,o tenuto di pari podet col padre e colfigliuolo,e della medefima na
tura detto. La
ondecinquanta
di ordinevecoui
dell'Imperadore
fu ordinato
econdo concilio,
heresta di
firaunarono
cento
nell'Imperial
citt diilCotantinopoli:
nellee Macc.donio.
|

diputationi de quali furono i principali ilmagno Gregorio Theologo, Nieno


Vecouo, e Santo Anfilochio Vecouo d'Icona: e diterminrono con pia e uangelica decretoiei
concbiufone zlo. firitosanto e D 19, il padre figliuolo effere ugual di dis 8:
gnit e di podet, cacciando della union de Catholici Macedonio er ifuoi fegua- poli intergo

fi, aggiungendonel simbolo le parole, checominciano, Emello pirito santo, :::::"

f.

T E R ZA

P A R T E DEL L'HISTOR IE

infino al fine, e confermati i Decreti del primo concilio. Ma alcuni Vecoui ins
widiando al Theologo la fedia di Cotantinopoli, differo, ch'ci non l'haueua otte=
nuta dirittamente, effendo ella fiata data innanzi ad un'altro. La onde il Santo
huomo hauuta publicamente una oratione; laquale, perche tratta di Concordia,
detta Sintralteria, torn in Nazanza fua patria. Era stato eletto Patriarca

:::::::::: Nettario : cheera dell'ordine de senatori, erilquale hauenahauuto Magistrati


:::::" N: ciuili. Alhora fi cominci a fare ordinariamente la elettion della fedia della nuo=
:::::: ua Roma, potaui dopo la uecchi, Roma, e dopo la fua antepoia alle altre. Alhos
:aan ra anco il Magno Anfilochio chiefe dall'Imperadore, chegli Arriani, come quelli,
:, si che biatemauano il figliuolo di D i o, foero sbanditi della citt, o almenouie
aufisch: , taffe, cheinon poteero farraunanze. E ueggendo Theodofio effere acio fare

tinopoli.

|-

*- - V

-, -

::::::" tardo, appotando occaione, chel figliuolo Arcadio fi trouaua nel conciliocol
padre, a Theodofio, come a Imperadore, con parole e con geti ree conueneuole
honore: e uolgendofi ad Arcadio, gli diffe femplicemente. D 1 o falui te ans
cora figliuolo. All'Imperadore dipiacendo grandemente, ch'egli motraffe di has
uere in fi poca stima il figliuolo, diffe il Santo huomo: Tu effendo huomo, hai
, a male, che fiafrezzato tuo figliuolo. E non iftimi, che luero I d d 1 ofreza
, , zi er habbia in odio coloro,che non parlano,comefi dee,delfuo unigenito figliuos
, , lo : e che non fi adiri con coloro, che permettono, che fi fatti huomini conuerfi=
, , no fra Catholici, e ne corrompino eguatino molti : Piacendo dunque a Theodos
fio l'artificio uato da quel Santo huomo, prohibi per decreto, che gli Arriani
Heretici non poteffero far raunamenti: e rimoffo ultimamente il Tiranno Euge=
nio , impadronitofi di tutto l'Imperio Romano, chiam Imperadori due fuoi fi
ait: P:
gettore
di gliuoli: iquali uolendo, che fofero ammaetrati in letteree in cotumi, fece ue
::::::io, e nire il grande Arenio Diacono di Roma, huomo famoo in dottrina e in bont;
"" emie otto la ua cura i figliuoli, egl'impoe,cheiglitrattaffe non da Imperados
ri, ma come foffero priuatie plebei, non hauendo ripetto biognando di batter=
gli, efar di loro, comefoffero fuoi figliuoli. Et hebbe Arenio appo lui ingrans
Auersite: de honore, e gli dongran quantit di danari. Sedendo un giorno ifanciulli, er
-

|-

|-

:::::* Arenio stando in piedi, e facendo tufficio di Maetro, uioprauenne d'improuio

l'Imperadore. Ilquale, come uide i fanciulli federe, er Arenio stare in piedi,

sdegnandofi, impoea'fanciulli, chef leuaero in piedi, er ad Arenio, chefe


dendo, leggefjeloro: il che pocia da quelli fu offeruato. ora Arcadio adiratofi
una uolta per le battiture hauute per un certo fuo misfatto, gli uenne piu uolte in
penfiero di fareuccidere il Maetro: e corruppe uno, che cio facee. Ma Ar=

a enio compreo il uointento, occultamente fugg del palagio, e firidue in


:::::::s. Sceti; oue facendo uita foletaria, uie aguia di Angiolo. Theodofio, fece con

gnidiligenzaricercardilui, nelo trou inuerun luogo: e finalmente dinfirmi.


t

D I G I o V A N N I Z O N A R.A.

3- 3

t mor in Melano neldecimo fettimo anno del fuo Imperio, e cinque mefi,has

uendo prima diuio l'Imperio fra i due figliuoli. Ad Arcadio fu datala nuoua
Roma con iconuicinipaefi, e con la parte dell'Oriente. Ad Honorio fu affegnd=
ta l'antica Roma, e le altre Prouincie Occidentali.

1 M P E RI o D I A R.C.A DI 0, E D I H O N_0 R.I o.


= x : | ss E N o o l'1 M P E x 1 o x o M A N o diuifo in talguja

: trai figliuclidi ,ifodoehT tuno efaliroreggevalafia ::

parte.

Et intendendo, chel grande Arenio menaua in gnit de i

5:43: sceto uita foletaria, feime uolte ricercarono da lui ::::"


#:a: peruia di lettere, che pregaje I d d I o perloro, Ar=

'

| cadio etiandio priuatamente dimandando perdono al San=

#=::=:::::::::} to huomo, per il trattato, ch'egli haueua fatto contra di


lui, dandogli il tributo dell'Egitto di quell'anno, che fe ne feruie a uoglia fua.
Non uolle egliricriuere agl'Imperadori ; ma fece intender per i loro ambacia=
dori, ch'egli pregaua D 1 o, che liperdonae, e che in ricompena de i doni gli
diponeffe a obedire alla fua uolont; ma che a lui, chega era morto al mondo,
non faceua biogno di danari. Arcadio fece edificare una citt in Thracia, las

quale chiam Arcadiopoli. Et . . . fecerizzare una colonna, nella quale ci

fece porrela ua statua. Morto Nettario, Patriarca di Cotantinopoli,facendo otsua.


uenir di Antiochia Gouanni Chrioftomo, l'ordin Patriarca della nuoua Roma. chrifstome

Maeffendo Arcadiotardo, e piumolle del conueneuole, eragouernato da Eudo :


fia ua moglie,femina di fieranatura, e per auaritia ingiutifima. La cuicus P".
pidigia effendo alcuna uoltariprea daquelgran padre, infiammata di sdegno,
ditermin diuendicarfi contra il Santo huomo,e trouato un Theofilo,minitro dels

la fua maluagit, perfuae Arcadio, che lo mandaffe inefilio: cofi fueglipriuo


del Patriarcato, er isbandito. Ma il popolo della citt parte cio piane, e parte

fileu a tumulto. Ilche quel tardo Arcadio intendendo, conpretezza richiam


dall'efilio Chrioiomo: e cofiegli fu rimeo nel Patriarcato. Ma, perchelhuos

mo d'un inuitiimo animo, non ceffaua diaguzzar la lingua contrai cattiui, li eudos
-

Imperadrice Eudoia, laquale fapeua molto bene accommodarfi le dottrine della m:fa

ingiutitia (perciocheellaueniua riprea dallafua concienza) hauendo infiamma= P******


to l'animo contra ilgran padre, da capo (per tacere il modo, ch'ella tenne) per=
fuafe al marito, ilquale, come lo hauefje legato con la fune al collo, lo traheua,

oueella difideraua, a sbandire da capo il Santo huomo. Ilquale in cotalmodo cc- chrikasas
ciato tirannicamente in efilio, fu menato in certi paei pericolofi, e rimoti dalle la esonda

pratiche degli huomini;fotenendo nel camino di molti diagie moletie, lequalifi :.


|-

Hit, di Gio, Zonara.

CCC

34

TER ZA PARTE DEL L'HISTORIE

poono udir nelle fue epitole, nelle quali da quella aurea lingua fi raccontano.
Fu condotto prima a Cucufo, dipoi a Pitiunte, e finalmente a Comana; ch un

picciolo Catelletto * , oue egli fi mor, in et di cinquanta due anni, er ha=

: uendotenuto il Patriarcato della Real citt cinque anni, emezo. Ma non dormi
chrostomo la potenza di D 1 o, ma pretamente fi dimotr in quella miferistima Impera
drice, Percioche non effendo ancora forniti tre mefi della morte di chrioftomo,

Mertemite- ella mor di uiolenta morte. Percioche nel partorire, morendo la creatura nel

::"*" fouentre, equiui putrefattafi, piena digrauiimi dolori,corrompendolefi altre


s il corpo, morimierabilmente. In luogo di Chriotomo fu poto nel Patriar

:: Pa. cato Aracio: ilquale uc diuita dopo hauer tenuto il Patriarcato due anni. A cui
fuccee Attico. Arcadio non molto dipoi hebbe a feguire la morta Eudoia, has

uendo dopo la morte del padre tenuto l'Imperiododici anni e tremefi con alquan=
ti giorni. La Colonna, ch' pota ne Pittacij,dicefi effere opera di Eudoia.Mo=
rendo Arcadio, laci fuo fucceore Theodofio fuo figliuolo; ilquale chia
mato il piugiouane, ouero perfar differenza dall'auolo,ouero, perche egli dopo

la morte del padre, rimae fanciullo difette anni. Ma di quet tratteremo, quans
do haur breuemente dicritte le coe fatte da Honorio.

D I

H 0 ?\U 0 R. I 0.

: os rv 1 laciato dal padre fanciulletto di dieci anni, Im=


$ perador della antica Roma, hebbe di ordine delmedefino

uo padre per tutore Stilicone, ilquale era il primo huo=

Stilleone tu.
tore e fuoce
ro di Hono,
rio.
|

$:'. mo, che foffe in Roma ; fi come quello, che teneua ilgo=
uerno della Republica. Prefe egli adunque per moglie
una figliuola di cotui, detta Maria: laquale morendo, fi
$$$>=<: accompagn con Thermania forella delmedeimo, laqua

** **

--*** <-

le non era ancorainet da marito, e mor ancora ella in breue. Cotui effendo
per la ua dapocagginemal uoluto da Romaniscio da quelli,che piuriputatiera=
no, e urggendo, che fi cercaua di farlo morire, and a Rauenna: e uolendo uena
dicarfi dell'odio, che i Romani gli portauano, mand ambaciadori ad Alarico,
Alarieo Capi

|-

I-
:

:::::::::: che era capitano de vandali, ouero de Gothi, chiedendogli, che egli uenie a

:::::::
combatter Roma. Ma dicefi, che queto Alarico afalt, manonguat Roma:
rio .
e fecepace con Romani; e tolti tutti i danari, che fi trouduano nella camera del=
rasidia
-

timperadore, e fecomenando Placidia forella di Honorio, fi diparti: e diede la


fanciulla in guardia a un conte detto Cotanzo; ilquale feco fuggendo larimen

al fratello. Da cui fuhonorato della dignit Senatoria, e dipoifatto uo paren=


fg>

D I GIov A N N I zoN A RA.

;;

te, e nel fine chiamato Imperadore,non hauendo Honorio figliuoli: e cofianzo Costa
poco dipoi fu uccio, hauendo di Placidia generato valentiniano er Honoriade. .

Alcuni adunque in cotalmodo quete coe raccontano.Altri dicono, che fu uccio ::"
Stilicone, e che i Romani hebbero in odio Honorio, perche egli and a Rauenna: e :diafra

che Alarico frezzando la fuadapocaggine, pree Roma, e nefu dato auio da "

an mejo, ilqualeraccont il fatto con molteisgrime. Alla qulnuoua Honorio 4 % ,


tutto cambiandofi, e battendofi, diffe: Roma era qui poco dianzi; in cheguifa
ella stata cofitoto prea : Intefo il meo il uo errore, diffe gemendo, ch'egli
fauellaua della citt, e non dello augello. Percioche haueua Honorio una Gallina, canias di

laquale fiteneua molto cara, detta pernome Roma: el fuo dolore procedeua dal ti.
credere, che queta Gallina foe stata prefa. Mor Hidropico in et di quaran- :
ta anni: deiquali tenne l'Imperio trenta enza alcuna lode. E Giouanni, ilqua= :Tl

lebautua in Roma occupata la Tirannide, cacci di Romala forella diluidetta :****


Placidia coni due figliuoli, Valentiniano & Honoriade.

1 M P E RI o D I T H E o D os I o IL P1 v G1 o V.a N.E.
R a 11 * 1 v G 1 o v A NE T H E od os 1o alleuauai palaterat,
in
Cotantinopoli
fottoammaetrato,
la cura di Pul=
The
Ni cheria
ua forella,diligentemente
ueniua parimente
per ::::di
odofio.

# tem disd gerdo:Rede Rerfi, non effendoalcuno, chefi Irises.


JA : moueffe contradi lui. Perciocheuenendo Arcadio amora
2^ \ te, l'haueua laciato tutore del fanciullo: ilquale, co=
{{:SES:s me s' detto, era alhoragiouanetto. Ilche da lui accetta=
to, ui mand Antioco, che era il piu honorato ditutti i fuoi Eunuchi, in fua ue=

ce procuratore eguardiano di Theodofio, efortando ibaroni eprincipalia dare :de:"


obedienza al fuo Imperadore : laqual coa, fe esti nonfaceero, prometteualoro,
che non laciarebbe paffar enzagatigo le offee, che esti faceero al fanciullo.
Venendo egli grandicello, Pulcheria fuaforella gli fece prender per moglie Eudo
eia Atheniee ; laquale eragiouane dotata di gran bellezza, er oltre a cio ammaea Eudosia me

strata in ogni forte di dottrina. Era cotei figliuola d'un Leonto Filoofo Athe= :::"
niee: e chiamauafi Athenai. Ilquale conocendo per arte di Atrologia, che ela : ? , 3, 21/
haueua a effere bella, haueua laciato per tetamento tutte le fue facult a due
fuoi figliuoli, Valerio e Genefio, laciando folamente alla figliuola cento ducati

d'oro, con quete parole, che la ua buona fortuna la fouuenirebbe. I fatelli


adunque prendendo la facult, dolendofi la giouane del torto, chel padre le has
aeua fatto nel tetamento, esti ancora la cacciarono di cafa. E riceuuta dauna
fia Zia, ella la meno feco a Cotantinopoli, e la raccomand a Pulcheria, raccons
-

ij

*6

TE Rz PARTE DELL'HisToRIE

tandole quetaingiuria. Laquale effendo ueduta da Pulcheria d'una bellezza fins


golare, er in et da marito, dimand alla Zia, fe ella ancora hauefje conociuto
huomo. Ilche intefo di no, la fece battezare, percioche ella non era introdotta
nella religione Chritiana: e cangiando il fuo nome in Eudocia, lamarit, come
s' detto, nel fratello Theodofio, ornandola della corona dell'Imperio,e chiaman=

dola Auguta. Prefa Theodofio cotei per moglie, ad Antioco, ch'era il mag=
giore e piu potente di tutti i uoi Eunuchi, e reggeua tutte le cofe, non come mi=
nitro dell'Imperio, ma a uoglia fua, leu la dignit di prepoto; togliendoglians
:::::::::
uo
della die co tutte le ricchezze, ch'ei podeua. Et egli facendoi tondere i capelli, fi fe=
gnir: a f ce prete in Calcedonia nella Chiea della uenerabil Martire Santa Eufemia: ne mol=
:::::te to dipoi fi mor. ora Eudocia imperadrice, lam i fratelli; ne dimostr loro
-

|-

z:::
eia a uoi fra effetto alcuno dira, anzi piutoto gli ringrati, che fofero stati cagione, che
-

telli.

ella foe folleuata a quella altezza: percioche, fe eglino non la cacciauano di cas
fa, ella mai non fi farebbe ridotta a Cotantinopoli: cr ottenne dall'Imperadore,
, chefue dato a Genefio il gouerno della llliria, e Valerio fece uo maetro di caa.

:
area
fana un A queto tempo Attico Patriarca conuertialla fede di C H R i sto un Giudeo.
$:ies : che era paralatico; ilquale riceuuta l'acqua del Santo battefimo,torn fano. Coa
-

:::::::::" stuianc mie il nomdis.chrioiomone commentari dellachiea,che prima non


: : uera stato poto. Percioche quel padre religiofistimo, era chiamatoe tenutoe=
Ceantino guace della openion di Origene. Morto Attico, ilquale tenne uenti anni il Pa=

""

triarcato, fu eletto sifinio ; che tenutolo due anni, past all'altra uita, iluen=
tefimo fecondo anno dell'Imperio di Theodofio: nel cui luoco fu poto Netorio,

ilquale hauendo tenuta la edia tre anni, diffe, che la beatiima Vergine Maria
restorio He non era da dirfi madre di D i o,affermando,che C H R 1 s T o non era stato altro
**"
che puro huomo , e dicendo falamente, chel figliuolo di D i o haueua in
lui habito, come in Profeta: e diuidendolo in due, affermaua il uerbo di D i o

, , non hauer preo carne del uirginal fangue della madre di D i o ; ma altro effere
,, il figliuolo euerbo di D i o, er altro c i k 1 s ro, ilquale era figliuolo adot=
, , tiuo, e pergratia fatto I d d 1 o. Intefafiqueta fala dottrina del Patriarca,
gli altri Patriarchi, celetino Romano, Cirillo Aleandrino, Giouanni Antio=
cheno, e Giuuenale Geroolimitano, lo accuarono a Theodofio er a Pulcheria,

chiedendogli, ch'egli ordinaffe il concilio, nel quale fi hauefje a diputar opra a

$gasileet, questo dogma di Neftore: Effendo adunque in Efeoraunati al concilio dugento


|-

vecoui, di cui era capo il santistimo cirillo, come Legato di Papa Celetino; il=
quale per indiofitione non ui fi pote trouare, eaminatifi ottimamente i decreti
,, di Netorio, e come peruerfi rifiutati, fi ditermin, che la Santiima Vergine

,, foe chiamata e creduta indubitatamente madre di D i o: e cofi il figliuolo, che


, pree di lei la carne enza opera dihuono, da que Santi padri fu
|-

||-

guuolo

di grov A N N i zoN AR A.
37
figliuolo di D i o e Dio. E perpiu certa confeion della fede, e per piu cirile.
chiaro rifiutamento della empiet Nefioriana, Cirillo nell'euangelica Verit com
poe dieci capi,e gli diede alla chiea, facciando Netorio, e rimouendolo dal con: ... .

fortio de catholici. ora dopo il terzo giorno del concilio entrarono in Efeo :
Antiotheno, Theodoreto Cirene, er Ibate Edeeno, ev altri, e fi adirarono
con cirillo, come capo del concilio, perche egli non haueua afettata la loro uenu=
ta: appreo riprefero, che Neftore foe stato fomunicato e dannato. Dipoi di
terminarono, che Cirillo, e Menone foero priui de' Vecouati. Theodoreto Theodoreto
parimente crie contra i dodici capi, compoti da ro : irilo dimoiran-
do, che la fua crittura era fala, Antiocheno e gli altri dannati dal concilo, pi propesti

furono facciati dalnumero de catholici. Ora ejendo i vecouitra loro contra- ""
ri, Theodofio glifece uenir tutti a costantinopoli. Innanzi ilquale trattandofi '
queta quitione, ributtato Netore, fu confinato nell'Oriente, affentendo Antio=
cheno e Theodofio al Santo concilio, fi come quelli, che dianzi per cagion della
contefa e per isdegno gli erano stati contrari. Ora Neflore corrompendo etian=
dio molti nel uo efilio, Gouanni Antiocheno, chiefe, che egli foffe mandato in
altro luoco. La onde ilmifero fu trasferito in Gafi, sterile paee di Arabia, e

moletato dal fiato di petiferi uenti: Fu fatto Patriarca della nuoua Roma Maf. Makimiane ,
fimiano, ilquale era prete: er uije due anni; e dopo lui fu fatto Patriarca
Procolo, dicepolo di San chrifoffomo : ilquale era stato prima di Sifinnio Pa= F:"
triarca, detto Vecouo di Cizico; ma non effendoriceuuto da Cizeni, iqualine h=
ueuano eletto un'altro, era tutto quel tempo stato in ocio. Cotui adunque riceuu=
to nel Patriarcato di Cotantinopoli, chiefe dall'Imperadore, che'l corpo del diuin
Chrioftomo, foe riportato di Pitiunte, accioche queto Santo huomo non foffe
ancosbandito dopo la morte. Gli compiacque l'Imperadore ; efattolo riportare il corpo di

in cofiantinopoli; ericeuutolo con fommo honore, lo fece collocar nella sacri- :


stia
de ier
Santi
Apotoli.impoe
Oraqueto
uolendo
Theodofio
mura della
cittcon
in altro
luoco,
ampiarla,
ufficio
a Ciro far
fuolePrefetto,
ilquale
mol-
poli. Imo o
tiima cura e pretezza condue a fine il muro Cherfeo, che ua da una parte del
mare all'altra fra due mefi. Il popolo adunque hauendo hauuto molto piacere _Fabrisa di
della fabrica, e marauigliandofi della pretezza ufata dal prefetto, gridpubli=
camente: Cotantino fabric la citt, e Ciro l'ha rinouata. La onde Ciro uenua
to in odio e info/etto dell'Imperadore, fu uomal grado dall'Imperadore fatto
cherico,ilePatriarcato,
dipoidiuenneuenuto
anco vecouo
Smirna.
Procoloil diuino
tenutoFlado. :
dicianni
a morte,diui
fu potoHauendo
in uo luoco
C,
uiano: nel cui tempo un Eutico inegnaua, chel Signor notro G E s v c h k 1= _Herefia di
sr o dopo la incarnatione non haueua ritenute due nature, ma due confue e
mecolate in una. Cotui difendendo la fua openione otinatamente, Flauiano lo Efeo.
Hit, di Gio, Zonara.
ij

DEL L'HIs T oRI E

T E R ZA PAR TE

3 8

diuie dal corpo della Chiea, affine, che quella pete non infettaffe etiandio te
membra ane. Ma Eutico and a trouar chriafio Eunuco, ilquale era protetto=
re della ua openione. Et effendo in gran podere preo l'Imperadore, ottenne, che
Dlokoro chiamatofi Diocoro, ilquale dopo la morte di cirillo hauea hauuta l'amminitra=

tion della Chiea di Cotantinopoli, inieme con altri vecouia Efeo, fi diputaf:
Je opra il dogma di Eutichio, trouandouifianco preente Flauiano. Oueto Dio
foro adunque conuenendo con Etico, fattiui uenire parimente altri vefrouidella

medeima openione, giunto in Efeo, fimie a fauorire al detto dogma di Euri=


dio. Ma effendogli San Flauiano contrario, Diocoro, leuanifi aguia di Af
no percoe co calci il petto di quel Santo huomo, neprimi ce co pugni di bata
Morte di s. tergli finilmente le mafcielle, che lo cacci del concilio. Il santo huomo per la

" perco del petto moriuia tregiorni, effendo stato diornamento al Patriarcato

--

di Cotantinopoli due anni. Diocoro cotrine i vecoui, che nel concilio fi tro=
urono, a ottocriuere alla fila openione. Percioche queto Eunuco ui haueua
fatto uenire alcuni foldati armatiper metter paura ne gli animi di coloro, che
uoleffera contradirgli. Ma Donno Vecouo di Antiochia, hauendo ancora egli
in quel tumulto ottocritto, dipoi cominci a gridar contra Diocoro, e dann
lafita fentenza, come piena d'empiet. Intefe Theodofio quete coe; er bauuto
auio della morte di Flauiano, sdegnandofi, fe ne dolfe con Chriafio: a cui Dio=
fcoro per tema del pericolo perfuae,ch'egli uedee di ottener dall'Imperadore, che
ei facee Anetolio, che faceua le ripote per ilmedefimo Imperadore, e lo chias

"*pocrifiario, Patriarca di costantinopoli, affine, che coluiriceu Eu-,

:: tichio in ua compagnia, e che non fi cercae piu auanti della morte di Flauia= .
no. Queto fu ageuolmente ottenuto per lo Eunuco dall'Imperadore: onde Ana ,

anatsio pa tolio fu eletto Patriarca. Il medefimo Chriafio con lo aiuto di Eudocia uccel=.
larea

lando la troppa facilit dell'Imperadore, lo indue a togliere il gouerno di

mno a Pulcheria. Cofiei adunque laciando la corte, fi diede afar uita priuata.

penala : l'Imperadore effendo nel fine congran fatica ritornato alla mente fana, con=
m:::::e fiderando la celerata ucciione di Flauiano, e l'accua fala fatta contra Pulche

: riu, moo contral Eunuco dagiuto sdegno; trouandoi egli effere stato auto;
.
re e capo di tutto quel male, lo confin, conficando tutti i fuoi beni, e richiam
:: : la forella, chiedendole perdono. Era Pulcheria prudentistima donna: laquale
#:::::: parte correggeua molti errori del fratello, e parte gli teneua ricoperti. E coa,
uera, che egli inconfideratamente fottocriueua a molte lettere. Onde ella con=
v

,
r <

vs

\,
fortandolo anon far queto, er a confiderar prima molto bene il tenor delle let
, , , i tere, affermaua, cheniuno procuraua d'ingannarlo, e chei apeua molto bene
|-

::,:;

, 7- W
|
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quello, ch'egli fi facena, onde ella per fenar la dipocaggie del fatello, us
egli
.-

di Giov Anni zoNAR A:

, ,,

egli alei uendeua Eudicia Imperadrice; e fecela portare, come lettera di altro te
more all'Imperadore, perche ei la fottocriuefje. Dipoi, chiamando egli Eudo=
cia, ella non la laci partire : e dimandando la cagione, per cui nonfoffe laciata
andare, cotei produe la lettera: e in queta guija glifece auedere,che eglifotto=
fcriueua a molte coe, che ne fapeua, ne haurebbe anco forfe uoluto, che fi fa

ceffero. E cofi alhora fquarciandofila lettera di quella fala uendita, fu all'Im= Pomo aglo
peradore retituita la moglie. Ma dipoiella gli uenne in odioper una cotal cagio= ne della mcr
di Paolie
me. Effendo all'Imperadore appreentato un pomo d'una inufitata grandezza, te
no, e dell oe
di Eue
effo piacendogli molto, lo mand alla moglie. Ella lo diede a Paolino, che era dio
dofsia.
un dotto huomo, e per queta cagione fuo famigliare cr amico. Egli, che non
fapeua altro, lo diede all'Imperadore, come coa rara. Ilquale hauendo inteo, // A: / ,
chiglielo haueua dato, tenendo cio nacoo, dimand alla moglie, oue era il po= ** // r
mo, che egli le haueua mandato. Et ella dubitando , che'l marito nonfofettaf=

Jedi quello, chegia foettaua, ripoe, che effa lo haueua mangiato. Maegli
facendole intanza, che uoleua fapere il uero, afferm per giuramento, che ella
pure l'haueua mangiato. Alhora l'Imperadore adirandofi, fece recare il pomo.
Onde trouata la Imperadrice in manifeta bugia, Theodofio fi conferm nel fo=
fetto ; e fece uccider l'innocente Paolino. Eudocia conocendo, che ella gli era
caduta in odio, gli dimand licenza di andare in Gerualemme: oue effendofi ella
congrandiime ricchezze condotta, fece fabricar Chiefe; e ne fece gran parte Morte di
a poueri er a moneteridiquel luoco. D'indi tornata in Cotantinopoli, dopo Eudocia.

la morte del marito, ritorn poimella medefima citt, er iui fi mor. Qualfoe
ueramente la dotttrina diqueta donna, lo dimotrano i centoni de i uerfi di Ho Dottrina di
mero. Percioche hauendo laciato un Patricio queta opera imperfetta e confua, Eudocia...
ella la forn er ordin, come dimotrail titolo, che fi troua innanzi aiuerfi
Morte dr''
Heroici. Mor Theodofio in et di cinquanta anni, effendo stato Imperador quai Theodoio
i

in tuttigli anni di ua uita: de quali pochi regn colpadre, egli altri folo. La Piugiouane.
cagione della ua morte alcuni attribuicono a infirmit: er altridicono, che cac
ciando cadde del Cauallo, e guatandoglifi i membriuitali, poco dipoi fimori. Fu Coflumi, e
letterato, e non folo hebbe cognition delle Mathematiche dicipline, ma anco di lodi di Theo
Atrologia: e fu eccellente nel cacciare, er in faettare: e parimente hebbe de= dolio
< :
strezza in dipingere, er in far figure dirileuo. Ma effendo di piaceuole natu
ra, fu piu del douer molle nell'amminitratione. Onde auenne, che gli Eunuchi

foi fauoriti, fecero di molte cattiue opere: come Antioco; e dopo lui Amantio,
e finalmente Chriafio. Ne tempi di queto Imperadore, facendo orationi Pro=
colo Patriarca col Clero e con gran parte del popolo, un fanciullo fu leuato in

dere: e stupendo il popolo, er eclamando molto a lungo, Kirielefon, da capo

furimellogiu: e diffe, che gli fu impoto, che nel cantico Teramento nonfig.
giungeffero quete parole: ilquale fu per noi Crocifio,
iij

<
Miracolo di
un fanciullo

leuato in ae
C,

T E R z A PARTE DEL L'HisroRI E


1 1

. .

O R T o T H E o do s 1 o, ma la fua morte effendo inte

{Ada pochi, Pulcheria chiam Marciano,ilquale era hog


gimai uecchio, ma huomo da bene e modeto: e fcouerta=
: gli la morte dell'Imperadore, diffe. Io ho eletto te foura

3 3

:
**

| || tutti Imperadore,femi uorrai prometter di conferuar in


] | tattala mia uirginit, laqualebo acrataa Dio. Ha

EP

==*** E:#E: uendo egli promeo, che cio farebbe, raunato Pulcheria
Marciano il Patriarca el Senato, lo falut Imperadore, e gli mife la corona in capo. Non

:"* era queto Marciano ne chiaro per ciuili honori, ne nobile per parentela; maol.
dato: ilquale effendo una uolta con la fuagente andato a certa imprea, e lacia
to da oldati amalato in Licia, riparandofi nelle cae di due fratelli, Giulio e Ta=
fiano, ricouerata la fanit, and inieme con queti due fratelli alla caccia. Et

effendo ei stanchi, fi miero agiacere in terra per cagione di ripoare; e preo


Augurio.

il mezo giornofi addormentarono. Quiui Tafiano rifuegliato prima de gli altri,

... ... **<


... ,:
" , uide un'Aquila, che con l'ali tee faceua ombra a Marciano, e lo difendeua dal
E-A" er

|-

raska. Jz,

|-

--

. **

calor del Sole ; e rifuegliando ubito il fratello, gli dimotr quello inufitato ef.

fetto, Diche ambedue marauigliandofi, concorero in openione, che cio dinota

2 s/

"

ua, che eglidoueua effere Imperadore. Et effendo egli ancora rifuegliato dalfon
; no, gli raccontarono il fatto, pregndolo, che, come egli ottenee l'Imperio,

fi ricordaffe di loro ; e datigli dugento ducati d'oro, lo accommiatarono. E da ca


po trouandofi ilmedeimo oldato otto Afare contra i Vandali,che guerreggia=

* \

uano alle terre dell'Imperio, effendo con molti fatto prigione, e guardato in certo

:::::. cortile, il capitano de vandaliriguardando dal diopra da una finetra i prigio


fto in

t: .

` ni, uide, che fimilmente Marciano dormendo, un'Aqula gli faceua ombra: e da
quetoinnanzi:
augurioe patteggiando
stimando ancora
doueffe effere
Imperadore, felfece
ue
nire
feco,egli,
ouechei
eglifoffatto
Imperadore,che
non mouef,
fe guerra a Vandali, lolaci andare. Cofi effendogli molto innanzi annuntiato
-, l'Imperio, er alhora motrando l'effetto gli auguri effere stati ueri, ubito egli

- cratitudine fece chiamarei due fratelli, che lo haueuano riceuuto in caa,e gli haueuano predet

:"*" to timperio; eratianofece Prefetto della citt; e diede a Giuliola Prouincia d'il
liria, motrandofi benigno uero di tutti. A queto tempo Pulcheria fece edificar
ne Blacherni una Chiea alla Vergine Madre di D i o, e fu ordinato il quarto
ogarte con concilio, hauendo Leone Pontefice Romano, er Anatolio Patriarca della nuoua
|-

::: Roma, chieto dall'Imperadore Marciano, che non filasti e diterminare i dogmi

::::::didioforo Aleandrino, e di Eutico, e impunita la feleraggine commea con


:d uties tra san Flauiano. Ondeficento e trenta Padri ripieni dello Spirito Santo, firau
-

fjr0170

DI GIOVA N N I ; ZO NA RA ...
4-1
narono in Calcedonia nella Chiea della Santa Martire Eufemia. I cui capi erano,
Leone Pontefice Romano, Cr Anacatolio Cotantinopolitano, e Giouinale Gero=

folimitano. Si erano raun-ti queti tanti Padri contra Diocoro cr Leuitico: i


qualifalamente diceuano, il Signor G es v C H R 1st o hauere hauuto carne

d'unaltra natura, creffere stato d'una fola natura; onde tutto quello,che egli ha:
ueua patito, foje attribuito alla diuinit. Cotoro adunque non uolendo partirfi
di cotale pestima openione, quei diuini Padri gli communicarono, leuandogli di
quel luogo, e riceuettero Theodoreto, cr Ibate, dannato Netoro, e quei capito
li, che esti per uaghezza di contendere baueuano publicato: ch approuati i tre
primi Concilij, e confermato il Santo Simbolo. Efcommunicarono etiandio colo, ,
ro, iquali diceuano, che erano stati due figliuoli, o affermauanola diuinit e,,
fer pabile: cr ardiuano di tenere la mecolanza, e la confuione di due nature, e.,,
dipoiformuano una unione: e diceuano, che laforma, chel Signore pree danoi, , ,
era celete e di altra natura. Diterminarono adunque, G es v C H R i s t o no= Diterminae
firo Signore effer perfetto in diuinit, e in humanit, uero D 1 o e uero huomo, tone: dei

ilquale era compoto di anima rationale, e di corpo dellamedefimanatura colpa= :::::"


drefecondo la diuinit, e della medefima natura con noi, e per tutto fimile a noi, ,,

eccettuando il peccato: il quale il medeimo in due natureenza confonder ueru-,,


na di loro, enza mutatione, enza diuiione,e enza eparatione, erbando le pro= ,,
priet dell'una e dell'altr4natura, lequalifi riducono in una perona e potenza. ,,
Effendo da quei diuini Padri diterminta queta dottrina, trouandofi anco preena

teilreligioo Imperadore Marciano, Diostoro di uo ordinefu confinato in Gaus dietare s

gia. Percioche Eutico gi innanziera ucito diuitamieramente. In luogo di :: ai


Diocoro fu eletto vecouo di Aleandria Protherio, huomo fantistimo, e diin= :e."."
terafede. Ma i feguaci di Eutichio, e di Diocoro, quali conuerauano nella
Citt, facendofi heffe del decreto del Concilio, e dicendo, che la fua autoritnon

era fondatafopra la uerit, ma nella podet dell'Imperadore, e procurando di


confermar la prauit della loro openione, Anatolio Patriarca facendo raunare i parse di
fuoifautori, egli auerari, loro cofi diffe, Perche uoi tenete fin qui lauotra ope Anatli.
mione con identi, neuipare, che ellafia maluagia, ma accuate noi, come che uo=
gliamo approuare il dogma di Netoriopredicando noi due nature nel Saluatore, 3 2

3 3

tuna e l'altra tenendoenza confufionele fue propriet, ilgiudicio di queta con- ,


trouerfia, piacendaui, fi rimetta a Di ...Scriuafiadunque il parer della uotra Mirassis in

fede in un libricciuolo, el notro in un'altro: erambi fi pongano nella epultura

della glorio Martire Eufemia, e di questa fia ilgiudicio di chiha buona e cattiua :ic::
openione. Effendo queto partito piaciuto anco agli Heretici, feritti i libricciuo "
li, e leuata uia la pietra, la quale chiudeua la epoltura, furono poti opra il pet= . . . . ...,
to delMartire, ela pietra ritornata al uo luoco, laquale fu egnata dall'una e
*

* *

4
T E R ZA P A R T E D E L L'HIST O R I E
dall'altra parte i Fecerfi poi fupplicationi, e preghi a Dro, che dimotraffe,
quale openione fi doueffe riceuere; e quale rifiutare. Dopo i tregiorni fi raun4=
rono, e trouandofi etiandio l'Imperadore preente, fi aperfela epoltura. Mara
uiglioa coa a raccontare, il libricciuolo degli Heretici fu trouato a piedi del
Martire, e l'altro nella ua mano diritta: laqual dicefi, che eglidifiee all'Imperas
dore & al Patriarca, e porfe loro illibricciuolo. Onde i feguaci della uera ope=
mione fi allegrarono, egli altri fi dipartirono con la teta baff, e con la faccia per

uergogna pallida, er alcuni anco fi accotarono alla buona fede. In queto tempo
Morte di nenne a morte Pulcheria religioamente, glorioamente, e con buona feranza,la=

"", ciando tutte le fuefacult a poueri, e per la piet, che ella dimotr loro, acqui
, stando la piet diuina. Ora Valentiniano, di cui fu di fopra fattamentione,ni=
pote di Henricoper la forella Placidia, pree per moglie Eudoia, figliuola di
Theodofio il piugiouane. Ma effendo huomo dimalungiae uitioa uita, dipoi la=
fciandola,fi andauariuolgendo in itupriev adulterij,effendo anco dato alle indoui
nationi, er a gl'incanti. Si come adunque egli menaua uita celerata; cofi anco.

:a, a hebbe mierabilmorte; Percioche Mfimo Patricio Romano, della famiglia di


valentinia Jio,
quel entrando
Maimo,nel
ilquale
hauendo
occupata
la Tirannide,
uintouiol
dal gran
Theodo=
palagio,
amazz
Valentiniano:
e perfuforza
Eudoia,oc=

cupando l'Imperio. Maella, effendo morto il Padre Theodofio, er altrefi morta

... Pulcheria, non ierando dipoter trouare altri, chefacee uendetta della ua ina
giuria, ottenne con preghida Genferico Rede vandali, che egli la liberaffe dalla
eagris, Tirannide di Maimo. Cotuiadunque con armata e con eercito grande and a

::::: Roma: efiggendo Maimo, er effendo uccio da foi, hebbela citt enza fatis
; :
:ac ilqualei
port uia tuttep
le ,ezzehccim
r che ui ,onare
e fogliando iT
facri
:::"*" dell'oro e dellegeme, che uitrou; erub anco alcuniuafi parimente di oro,
che Tito ui haueua portati di Gerualemme, infieme con Eudoia e due fue f=

gliuole: lequali tutte cofe condue feco in Africa. Di cui la figliuola Eudocia,
. . . marit a Honorico fuo maggiorfigliuolo: e l'altra, perche intendeua, che ella era
stata fofata a Olibrio patricio, laci preo alla madre. Laquale effendo quiui

stata due anni, inieme con la figliuola Placidia; regnando ancora Marciano,torn
| 4 cotantinopoli, laciandoui Eudocia: laquale, benche col marito hauefje

uiuuto

Jedicianni, e diluiriceuuto un figliuolo detto Hilderico: non dimeno non potendo


. . . . fofferirdi starfero, per effere egli della fetta degli Arriani-, prea toccaione, fi
: -

riduf ancora ella a Cotantinopoli, effendo la madre di gi morta. E d'indi ris

Merte di ducendofi in Gerualemme, quiui termin i uoi giorni. Mor etiandio Marcia=
" no, hauendo tenuto l'Imperio fei anni, ey alcunimefi ; ouero d'infirmit, ouero

.. r. per ueleno datoglidiordine di AharePatritio, effendo molto necchio; huomo di


isis:

piaceuole ingegno, e benignouero ifudditi. Il quale foleua dire, che ";3


C

DI G I o v A N N I ZON R.

|-

4-3

che l'Imperador poteua uiuerfi in pace, non doueua prender le arme. Afare P4
tricio, ancora che poteff molto, non per dal popolo di Cotantinopolifu creato apare tres
Imperadore, per effere egli parimente feguace della fetta Arriana. La onde egli, er
o perfua autorit, o per hauerla hauuta dal popolo, dichiar Imperadore Leone,
con patto, che egli facee uno de uoi figliucli Ceare. Il che hauendo egli pro

mejo, fu innalzato al trono Imperiale. Queto Leoneera stato procuratore di


Afare, alcuni dicono delle rendite de Selebriani * Prefetto Tribuno; o al=

tri, che la ua origine ueniua di Thracia, y altri della Dcia d'Illiria,


I M TP E R I O D E L G R A NU L E O NUE.

o M E L E o aN folleciarlo,
e hebbe riceuuto
l'Imperio
e ubito Afde
recominci
che, come
ei glihautua
pro= supplido
:::::: didi
meo, chiamaje Cefire uno de fuoi figliuoli. E tar=
:: | dando egli un giorno a ripondergli;egli prendendo ilman
2: to di porpora, e cuotendolo, diffe: Imperadore, egli
-

non hometo, che chi porta queta ueta, habbia a men=

===Sel tire. A cui gli rioe: ne anco e hometo di effere isfora


zato, e tirato a guia di fchiauo. Ma finalmente non potendo far refiftenza,

indotto da neceit, fece fuo figliuolo di patricio Ceare. Queto fattone piac=
que al Senato, e foinfe il popolo a feditione e tumulto. Percioche temeuano
tutti, che uenendo l'Imperio nella famiglia di Afare, gli Arriani, hauendone
la licenza, facefero maggior dannia Catholici, di quello, che i primi haueuano

fatto. Raunandofi adunque i Cherici e i Monaci, e de popolaricoloro, che ben


fentiuano della fede, chiefero dall'Imperadore, che eleggefje per Ceare uno, che
foe della tefja uera religione. Et egli fubito comparole e con fatti acquet la
Jeditione: cv. iui a poco, trouando, che Afare trattaua di farlo morire, lo fece
amazzare inieme con Ardaburio fuo figliuolo. Ora effendo accuato focacio focasio.
fito theforiere, ilquale era huomo dotto, fi di altri delitti, come di feguitar lafeta
ta de Pagani, effo leuandogli la dignit, lo diede al Prefetto, che lo eaminaffe.
Ilquale condotto innanzial Prefetto in habito di condannato, e dicendogli egli:
Non ueditu Iocafo in quale stato ti ritroui: rioe ch'eilo uedeua, e che non gli , ,
:
pareua coa nuoua, effendo huomo, di effer fottopoto agli accidenti humani: e ,,
:
foggiune , che egli procedee per uia diragione uero di lui,nella guia, che huue ,
I
rebbe uoluto, che fi procedee feco. Il popolo intee quete parole, lod l'Impe= ,,
radore: e ubito men Iocacio nella Chiea. Ilquale intendendo l'Imperadore, :ba:
tezzato. "
che haueua riceuuto il battefimo, e ne rallegr. Hebbe Leone per moglie Verl= veri: mo
|-

|-

na, di cuiriceu: due figliuole: riadna e Leontia; e la primamaritazenome, : :


- * *

4 4-

T E R Z A P A R T E D E L LH I S T O R I E

e la econda a Marciano Patricio, figliuolo di Anthemio, ilquale hebbe l'Imperio

: ln Roma . Ne tempi di cotui auenne in C ostantinopoli unhorribile incendio , il=


poli . .

quale fi ditee dall'un mare all'altro, cio da Tramontana infino altratto dime=
zo giorno: e per lunghezza dallo stretto uero la chiea di San Gouanni Calibita:
e da uero Otro dalla Chiea di San Thomao Apotolo,infino alla chiea de i gran
Martiri Sergio e Bacco. Nelmezo della citt da Laufo infino a Tauro: g-abbru.

ci qualunque edificio ui era nel detto mezo. Nel tempo del quale incendio dicefi,
che Afare portando un uafo di acqua opra le falle,fi mife afcorrer per le con=

trade, efortando coluo eempio ad ammorzare il fuoco, e che diede a ciacuno per

mercede una moneta di argento Queta fiamma per quattro giorni continoui ara
abbruciata. Je nella citt ; e fra gli altri edifici abbruci la maggior fala, oue foleua raunar=
fi il Senato, e i cittadini eletti a deliberar le coe del gouerno: er anco, oue foleua
andar l'Imperadore, quando prendeua la ueta da Conolo, opera nel uero fon=
... ... tuoa e nobile. Abbruci fimilmente un'altro gran palagio poto aldirimpetto di
queta, ilquale era chiamato Nimfeo, preo il nome da queto, che quiui fi foles
::::" uano celebrar lenozze di coloro, che non haueuano propriecae , oltre a queto
arfe un'altro real palagio nel Tauro magnifico e grande: c, altres alcune celebras
tiime chiefe, e molte priuate cae d'huomini illutri. Dicefi ancora, che nel tem=

Tremuste po, chel medefimo tenne l'Imperio, che un grandiimo tremuoto ditruffe quai
in^"h" tutta Antiochia; e che nel contado di Cotantinopoli hebbe a piouer cenere dial=
tezza d'un palmo. Da quali cattiui fegni fauentato grandemente l'Imperado=
re, laciando la citt, habit gran tempo pre a San Mamante. Fu Capitano
Rusticio delle fue legioni Rufficio, huomo prode, er efertiimo delle coe della guerra.

Ilquale effendo uenuto a morte, mie in uo luoco Bafilico fratello di verina fua
moglie: ilquale andando in Africa con una grande armata contra Genferico, fu
uituperoamente uinto: ouero per tradimento da lui fatto, riceuendo da nimici

una gran fomma di danari. Percioche dicefi, che effendofi attaccatala battaglia,
egli uolgendo indietro la natie Pretoria,a poco a poco cominci a fuggire. Onde
inimici accreendo animo, ev ifuoi perdendolo, con pochi uituperoamentetorn

acostantinopoli, effendogli altrinella battaglianauale, che fi fece, rimafimor


Leone inco, ti. Ora Leone incontr fuo nipote Leone, nato di Zenone e di Ariadna, ilquas
: le era ancora fanciullo, non giudicando Zenone atto all'Imperio, per non hauere
animo da Re, e per effer di statura e di afetto indegno d'Imperadore. Percio=

br.:, che la ua faccia era odiofistima, e l'animo digran lungapeggiore. Alcunistri=


uomio, che Leone fece amazzare Afareer Ardaburio per cagione difare Impe=

ven, denaradore il detto Leone uo nipote, dubitandofi, che per effere esti potenti el nipo=
M fanciullo, fiuurpaero l'Imperio. Sotto queto Imperadore fu portata a co=
:::::::: stantinopoli di Paletina la pretioa ueta della Santifima madre di D 1 o: e da
lui

"

D I G I OV A N N I Z O N A R.A .

45

luiposta in un Tabernacolo di argento in una chiea, ch'egli haueua fitto fabri


care in Blacherni: laqual Chiea fu da cio chiamata il Sacro Tabernacolo. Mor=
to Anatolio Patriarca,ilquale haueua tenuto otto anni il Patriarcato,faccee Ge= Patriarshl.
nadio: ilquale effendo ancora egli morto dopo tredicianni, fu poto in fito luoco

Acacio. Mor anco d'infirmit Leone Imperadore nel decim'ottauo anno delfuo
Imperio, laciando ucceore Leone il piugiouane: ilquale tra le altre uirt, che

egli hebbe, fu anco dotato di clemenza. Percioche egli oleua dire: che fi come ........
il Sole comparte il uo calore a coloro, opra iquali ditende ifitoi raggi: cofi dos mente,
ueua l'Imperadore dimotrar clemenza uero coloro, che egli riguardaua. .
I MTP E RIO DI L E O N E IL PI V G I O V JA NUE.

:I L P 1 v c t o v A N E L E o N e adunque laciato in et ancoradi

|:$fanciullo, uije nell'Imperio un foloanno; er ancor fanciullo egui- Le

}}t tauo, laciando per ucceore uo paire Zenone; mella cuiteia ::


poe la corona difua mano.
1 M P E R I O

D I

z E N 0 N E.

v z E no N e della bruttiimagente Iaurica, effendo egli an=


| cora e di forma e di animo bruttiimo:er amminitr l'Imperio,
El non,come Re er Imperadore, ma, come Tiranno. Fufuo fras
tello Conone piu trifio dilui, huomo/pargitor diangue, ilquale conose fia,
prendeua piacer delle morti degli huomini. A queto Zenone e.
7
moffeguerra Bafilico, fratello di Verina Imperadrice, di cui difopraffece mena
tione, trouandofi in Thracia, aiutandolo la forella, cr alcuni Senatori. Zenone

adunque, come huomo timido creffeminato, fugg con la moglie Adriana agli
Iauri, oue era la ua patria.
I M P E R. I O

|-

2 ,

D I

B JA S I L I S C 0.

Zenonidi Auguta
coronafigliuolo
adorn della
Imperadore,
Fu ::
ceare.
Marcofio
moglie, e chiam
da ua
:y po

# J cotui di cotuminiente miglioridizenone; er hebbe cat


b:) :: tiua openion d'intorno alla religione,fointo dalla moglie

nellafetta di Eutico e di Diocoro; er aggrau le Chiefe

==:: de Catholicidimoltimali. Con uno editto Tirannico ans

Jl

46

T E R ZA - P A R T E D E LLH I S T O R I E

Concilio di Calcedonia,
e uolle indurre Acatio Patriarca di Cotantinopoli,
iliteorim "ll
ch il ilmed
al
prs:cs: che il medefimo con un'altro Concilio approuaffe. Ma il popolo della citt, che
Bafili

---

--

:::" era Catholico, raunandoi nellachiea, diffe, che Bafilico era huomo ingiuto,
et afferm,chel Concilio di Calcedonia era fanto Per queto adunque Bafilico uen

ne in odio del popolo e del Senato:ermand contra Zenone con eercito Illo e Tro
condo : ilquale eglino affediando, ne offeruando Bafilico loro le promeffe, cref=

endogli il Senato diuenuto nimicoper la ua maluagit, ecriuendo i uoi mis


fatti a foldati, i foldati fi riduero a Zenone, di nimici diuenendogli amici, e pre=
tandogli il uo aiuto, e preo lui per lor Capitano, ritornarono. Ora Bafilico
mand contra Zenone Armario, fuo cugino, con le genti di Thracia: ilquale rap=
preentandoglifi preo Nicea, corrotto da danari, e dalla promea di Zenone,
che farebbe Ceare uo figliuolo Bafilico, fi riduje egli ancora al medeimo Ze=
none. Ilquale effendo dipoi andato a Cotantinopoli, fu riceuuto dal Senato e dal

popolo. Bafilico, ilquale infieme con la moglie e co figliuolisera ricouerato nel


-

;
Chiea, promefogli di non glifare ingiuria, fu condotto in certo Catello, oue
afilico.
-

|-

|-

dicei, che infieme co medefimifu laciato morirfidifame. Altri dicono, ch'ei fu


amazzato, mentre, che al catello fi conduceua. Ora Zenone cacci uia Verina
fuafuocera. Bafilico adunque hauendo tenuto la Tirannide due anni,ouero in tal
Issendio fr. modo, ouero ad altro,laci la uita. Nel tempo del uo Imperio fu un grande in=
:: cendio in Cotantinopoli: ilquale nacendo nella piazza dell'erario, abbruci tutti

i uicini luochi; e la teffa Bafilica infieme con la libreria, nella qualeui erano cena
poli.

to uenti mila libri. Dicefi, che fu in queta uno intetino di Dragone lungo cento

uenti piedi: nel quale erano fritti inlettere d'oro ambii Poemi di Homero, cofi
Intestino di
Dragone.

la Iliade, come la Odiffea. Di queto fa mentione medefimamente Malco nella


bitoria di queti Imperadori. Ma arfe ancora effo; e la bellezza della Citt in
Laulo; e quiui le statue, che ui erano, di Giunone Samia, di Minerua Lindia, e di

Venere Gnidia ; lequalierano famoe per l'artificio loro, erilfuoco eguit infino
Harmatio, alla piazza. Ora Zenone ricouerata la podet, fece ceare il figliuolo di Harma
Generale di , ,
: "tio, per attener le promee; e l'ifteffo Harmatio generale delfuo eercito: ne mol
to dipoilo fece ammazzare, dicendo, che chi haueua rotta la fede a Bafilico, non
la feruerebbe ne anco lui: efece anco Cherico il figliuolo, che egli prima haueua
-

3.

: " fitto Ceare. Fece amazzare anco illo; ilquale procuraua dioccupare timperio,
t.

per hauere inteo, che fapendolo Zenone, Adriana procuraua la fua morte. Fece
parimente amazzar Pelagio Patricio, huomodotto,e da bene,fottofpetie,che egli
foffe Pagano, hauendo infatti paura, che eglidellefue cattiue opere non lo ripren

deje. Percioche egli, che eradianimo libero, ci faceua fee uolte. cofique=
flo odiofiimo Zenonefece uccidere molti illutri huomini:fi diede altres afegui
tare lefette, or acelerate opere, era una ribaldiima uita, laquale fueguita da
{{/04

DI GIOVA N N I ZO N RA, -

4:7. *

una morte uiolenta. Ma del modo fi dubita. Scriuono alcuni, che effendo egli

" ,

auezzo alla crapula, cyadubbriacarfi, e per queto molte uolte ucendo defen
timenti, cadde una uolta comemorto. Onde effendo anco odiato dalla moglie
!'
Adriana, ella cofi imbriacolofece porre per morto nella epoltura de gl'Impera
dori, ponendouiopra per coperchio una gran pietra. Onde egli, poiche hebbe Mierabile

digeto iluino, efuritornato in e stejo, gridforte, chiedendo aiuto, e lamentan:***


dofi con dolenti uoci:ma niuno di ci curandofi, mor mieramente. Altri dico=
no, che effendo infermo, e moletato da grauimi doloriin guia, che era tenuto
per morto, fu poto nellafepoltura ; oue eglifi mor con moltilamenti,chiamando
ifuo famigliari, euietando Adriana, che alcuno apriffe la epoltura,efimoueffe
di lui a compaione.
I M P E R I O DI JA NA ST. A G I O D I C O R_0.

H] s se n d o z en one in queto modo morto mieramens


te, Adriana innalz all'Imperio Anaftagio Dicoro, il

i quale haueua un'humile ufficio, detto Silentiaric, di con=


| Jeno del Senato e delle legioni, con l'aiuto di Vrbicio Eu= Y;

##|nuco,
era tautorit
E fu detto tunapiu
Dicoro, p:
$| perchedicui
haueuale
pupille degrande.
gli occhidimili,
Dicoro.
|t===#e| nera, e l'altra, che fi accotaua all'azurro. Prima, che
egli prendee la corona, Eufemio Patriarca dimand, che gli deffe in icritto la
confeione della fede, ch'egli teneua, con promea, che egli non farebbe perrta
nouar coa ueruna ne i dogmi della Chiea. Percioche dopo Acacio,ilquale haue=
ua peimamente trattato i Catholici, hauendo egli tenuto il Patriarcato dicifette
anni,era stato eletto Fabrita, che era del medefimo parere di Acacio e di Zenone.
A
cui, effendo
egli leu
morto
tremefi e ilmezo,
uccee
PetrHereti
Mon
Catholico.
Cotui
da fra
Commentari
nome di
PietroEufemio,
Mongio,huomo
ilquale Santo
haueuae :
a guifa di ladro rubata la fedia di Antiochia: come di Heretico; er in uo luogo
ripoe ilnome di Felice Pontefice Romano, huomo Catholico: ilquale nelle fue leta
tere taffa Zenone er Acacio,perche teneuanofamigliarit con Pietro Mongio,che
feguitaua la fetta di Eutico e di Diocoro: cr anco con un fuo decreto haueua le=
uato la dignit ad Acacio. Il perche egli haueua dipennato il fuo nome da i coma

mentari. Queto Eufemio adunque Patriarca, riceuendo la crittura di mano di


Anatagio; nella quale egliaffermaua di abbracciar le dottrine della Chiea, e pro
metteua di douere offeruare tutti i decreti del concilio di Calcedonia, gli mie la

corona in teta. Ilquale tantofio fi uole a fauorire Adriana, e formmandati,


ne quali rimetteua tutti i danari, che fi deutuano alla camera Imperiale: e dopo

4s
T ER z A P A R T E DEL L'HisToRIE
assnage, quarantagiorni, che Zenone era stato poto in epoltura, celebr le nozze. Et

:::" aggrauando molto i fudditi il tributo, chiamato oroargenteo, queto ancora an=
null. Queto tributo era di cotalmaniera, che tutti i mendicie poueri e tutte le
meretrici, e tutti i ferui, cofi ne contadi, come nelle citt, erano aftretti a pagda
reciacun'anno un certo diritto alla detta camera. E ricuoteuafi de Caualli, de
muli, de buoi, di afini, e di cani: di ciacun huomo una moneta di argento: e d'un
cauallo, d'un mulo, e d'un bue altretanto. DunAfino una certa forte di mones

ta detta foles, e d'un cane altretanto. Dal qual tributo effendogli huomini con=
fumati, fi ramaricauano in qualunque luoco. Hauendolo adunque Anatagio uia
leuato, alla preenza del popolo fece abbruciar que Commentari in Hippico. E

co in quete coe fi port honoratamente, e quai amminitr i negoti della Re=


publica, e conceje enza prezzo i Magitrati, che prima fi uendeuano. Ma
non hebbe buona openione negli articolidellafede,eguitando la fetta de Sinchitis

saade sin ci, iquali poneuano una natura dopola union di due nel notro Saluator C H R r=
ehitisi.

s ro, e caric di molti mali le Chiefe de Catholici, effendo implacabile uero iloa
ro preidenti. Percioche egli facci Eufemio Patriarca, effendo che egli non
uoleua comunicare il concilio di Calcedonia, facendo con fraude prima leuare la
fcrittura di faa mano: ouero, come altri dicono,toltola per forza, e non uolendo
il fuo fucceore Eufemio obedirlo, lo confin in Eucaita. Nel cui luoco fu po=
Thimehes, sto Thimotheo, che affentiua all'Imperadore. Et hauendo uinto Longino, fd=
tello di Zenone, ilquale procacciaua l'Imperio , lo confin in Alefjandria: one

eletto facerdote fi mor. Scacci anco molti d'Iauria, iquali habitauano in Co=
Longino. tantinopoli. E riceuuti da Longino, non il fratello di Zenone, ma un'ala
tro, mouendo tumulto faccheggi le Prouincie dell'Oriente: ma fu pocia fog=
giogato in una battaglia,effendo tagliati a pezzi tutti i Barbari,che feco erano.Di

Theoderito, cefi, che anco in quel tempo Theodorico Capitano in Africa, ilquale era Ars
riano, uccie un certo Diacomo fuo amiciimo, ilquale etiandio in gratia di lui

seradato alla fetta Arriana; dicendo, che non haurebbe a lui feruato fede colui,
che non l'haueua feruata a Dio. Morto Anatagio,Romano Pontefice,creffendofi
il popolo leuato in dicordia,i Catholici uolendo Simaco,egli altri un certo Lorens

zo,il medefimo Theoderico,a cui alhora Roma obediua, uenie nella citt,e publi=
simae2fatto cando il Concilio, rifiuta toLorenzo, conferm il Ponteficato Romano asimaco.
:* * Intorno a queti tempi dicei,che i Bulgheri, natione, di cui prima non fi haueita
hauuto contezza, afaltarono l'Illiria e la Thracia. Ora Anatagio fece pace con

Agreni, gli Agareni,iqualidauano ilguato alle terre di oriente:e contra vitaliano diThra

::::::"cia,ilguale procurauadimouerea diffordiai Mifiegli scibieJaccheggiauala cita


t, mand Mariano uo general Capitano; e uenendofi a battaglia nauale, per

certa machina fatta da Procolo, huomo eccellentistimo (percioche cotuia que


tempi

so
T E R z A PA R T E DEL L'HISTOR TE
una Cometa, e da alcuni Cerui, che innanzi eJopra di loro uolauano, er itroma i

betti, iquali in icambio del fuono, che fi ufanella battaglia, neformarono un cera .
to trifio e lamenteuole. Oramorto Thimotheo, di cui s fatto difopra mentione :
dopo molte offefefatte a Catholici, ilgouerno del Patriarcato fu dato a Giouanni ,

::::::" di Cappadocia, ilqualelo tenne due anni. Mor anco la Imperadrice Adriana. .

triarea.

Mrte di Dicefi, chefotto Anatagio era in certo luogo della citt una tatua di bronzo

1: della Fortuna con apetto di Donna, laquale fermaua tunde piedi opra una
:, g., naue,fatta fomigliantemente di bronzo: laqual naueo che foe dall'antichit, o
Fori:a:" pur rotta da alcuno, furono uia portate di lei alcune parti. E da quel tempo in
poi non arriuarono mai a Cotantinopoli naui de mercatanti: ma co ne ui fi ap .
preauano , da forza de uenti erano rifo/pinte in dietro: e fe alcune Galee
per forza di molti remi non hauefjero portate nella citt le mercatantie, che in.

quelle fitroutuano, farebbe il popolopefuentura morto di fame. onde com-,


prea la cagione di queto auenimento, con gran diligenza quella naue rifecero.

::: Anatagio poco innanzialla ua morte, effendogli detto, che alcuni haueuano :
Giustiniano. congiurato contra di lui, fece prender molti, e fragli altri Giutino e Giutiniaa:
sogn, di no; iquali hebbero dipoi l'Imperio: cr haucua in animo di fargli uccidere. Ma ,

****" fu auentato da un ogno, effendogliparuto diuederfiinnanzi un huomo terri-,


bile, ilquale gli diceua: Guardadi non fare alcun dipiacere a Giutino,ne a Giu=
vaatus fs, stiniano: percioche l'uno e l'altro al uo tempo eruir a D1 o. Hauendogli,
::::" alunque aolutidella imputatione: dicei , che fece un'altro fogno. Ilquale fu, s

che gliparue di uedere un huomo di fiero apetto, ilqualetenendo un libro in mas

,,,,,..., no, gli dictua: ecco, che peregion dellatua cattiua fede, ioleuo della tua uita
quattordici anni: e perche gli era stato predetto, che un fulmine lo doue=,
ua uccidere, fi fece un fortistimo palagio, e ui and ad habitar dentro: ma :
in darno . Percioche cuotendoi un giorno alcuni tuoni , iquali faceuano uno -

Morte di strepito horrendo, e uenendo molte faette, riducendafi egli d'uno in altro luogo ,
"" e camera , fu trouato morto in una regale stanza . . vije ottanotto anni ; a
reeme, e ne regn uentifette e tre mefi. Nei tempi uoi fu un horribile tremuoto; or .
in cstanti- incotantinopolicaddero di molti edifici:ma Antiochia quafi tutta fi ditruffe, a

. fat morendo i cittadini otto le rouine. Il medeimo Anatagio fece fare una lunga .
: muragliadalmar maggiorea selibria, per le correrie, che faceuano i Mifi,oue:
ro Bulgheri, e Scithi: e fece porre una ua statua dirame fopra la colonna del
Tauro, effendo caduta la statua del gran Theodofio, ch'era stata pota nel mede= .

finoluogo, Ecofi effendo cotui uiuuto in cotal guist, in cotal guia ancofimori.
|

4-

|-

**

z:

: D1 G I o V A N N I Zo NAR ,

7. -

:r

;**

1 M P E R 1 o D I G I V S T I NLO THRAC I 0.

= v c k e a r o 1 P e r ad o R e c 1 v s r 1 no Tr=

| cio, nato diuilier ocuriparenti, er era stato da prima ::


| lauoratore de camp,o andaua a pacolar gli armenti, e i perindustria
# porci. Dipoi uolgendo l'animo alla guerra , fu fatto :
| Tribuno e conte, ora dopo la morte di Anaftagio delis

berandofi di eleggere imperadore, Amantio Eunucose :"*"


::#EP: parimente Prepoto, huomo potente, procurando di dar "
l'imperio a Theocritiano, che era uno de fuoi amici, diede a Giuffino danari, Theocritia
che gli compartiffe a foldati, perche eleggeffero cotui Imperadore. Ma egli die= ***
de i danari per fe stefjo, e dal popolo e da foldati fu folleuato all'Imperio: laqual
tofa difiacendo fieramente ad Amantio, con altri chiari huomini congiur con=
tra Giutino: e dicouerta la congiura, fu uccifo infieme con Andrea fuocameries
re e Theocritiano. Cotuinel medeimo tempo, che Anaftagio uide in fogno les Merte di

warfi alquantianni della ua uita, fi ogn ancora egli ditrouarfi alla preenza ::::::
dell'Imperadore, e dipoi effer gettato in terra e mangiato da un gran Porco. Il rians.

medefino fece fabricare unachiea a san Thomao Apotolo, onde fu chiamata :


lachiea di Amantio. Queto Giutino, perche haueua buoniima openione in=
torno alle cofe della religione, impoe per un decreto, chel Concilio di Cakedonia
foffe celebrato er obedito da tutti; e che inom di que trecento Santi padri, che

locorona
terminarono,
fofferopostine
acri commentaridituttele
orn;dela
dell'Imperio
Lupicia fua moglie,
cangiando il fuo nomechiee.
in Eufemia
ela :::::::
:s:
U

chiam Auguta. vitaliano, ilquale bateua moja dicordia otto Anatagio, fa "**
a cotuifamigliariimo, e creato da lui Capitano dell'eercito, Crottenne il Coma
folato con grandiimariputatione. Et effendo Catholico, comand che Seuero
foffe leuato della fedia di Antiochia, er uccifo. Ma con alcuni fuoi feguacifuga

g in Egitto, emie anco in ifcompiglio quell'iola, introducendo una diputa del


corruttibile er incorruttibile. In uo luogo fu poto Paolo Prefetto. Oltre a
!:
cic tutti coloro, che riceuettero alcuna ingiuria fotto Anatagio, furono richia=
'
mati
da Giutino.
A queti tempiParagonia,quafi
fu ueduta una cometa
nell'oriente,
che haue= ::::.a
uai raggi
diritti all'ingiu,laquale
barbata,
detta da Meteocolici:

e Vitaliano fu da Cottinopolitani uccio per uia di fraude,sdegnatifi gli huomini Morte di :

contra dilui per le molte ucciioni,cheegli hautuafattofre hauendomoalae. "


ditione contra Anatagio. Altri dicono, che di ordine di Giutino e di Giutinia=
no fu uccio nel palagio, uolendo egli comandare all'Imperadore. ora effendo

morto Giouanni Patriarca dicotantinopoli, fu eletto in uoluogo Epifanio, che Folhais.


*raprete di quella Chiea, Morto ango Hormuda Pontefice Romano, fu fatto
.

|-

ID

T E R ZA PR TE DE L L H I STORI E

$ 2

: : Pontefice Giouanni. Ora effendo nimit fra Romanie Perfi, Giutinomandati

ambaciadori condonial Re degli Hunni, procur difar feco

lega. Acconenti

"" il Barbaro; ma diede aiutoa ogado Rede Perfi, che glie lo haueua addiman=
dato; er and egli steo a trouarlo perguerreggiar contra Romani. Perche Gius
stino Imperadore mandandogli ambaciadori a chieder pace, auert il Re de Perfi,

che non fi fidaje negli Hunni, liquali hauendo fatta con giuramento lega con i
Romani , crhauuta da loro una gran fomma di danari, nel tempo della guerra
erano per tradirlo. Quado, hauendo inteo dal Re, che egli hauena hauuto das
narida Romani, stimando, che Giutino haueffe critto il uero, tolfe quellhuos
modi uita, e quai tuttigli Hunni, eccetto alcuni pochi, che fuggirono: er fats
tapace co Romani, ordin Giutino tutore di Coroe fito minor figliuolo. Pera
cioche gli haueua detinato il Regno di Perfia, difregiando imaggior figliuoli.
Tzato cap Ma l'Imperadore rifiut la tutela. Tzato ancora Capitano de' Lazqri, ribell d'
,ifreP e fi ridue a ;onituiG e battezato per figliuolo dell'Imperadore e falus
tato Re de Lazori, prefa per moglie la forella di certo Senatore, torn nellafua
Prouincia. Laqualcoa fu di nuouo cagione di rinouar tra Romanie Perfi la
dicordia, che l'Imperador de Romani tiraua a fe i loro fudditi. Auenne anco
|-

santa are nella citt di Negra quello, che fi racconta di Santa Aretha. Ora ogado fece
:en de tagliare a pezzi tutti i Manicheidel uo dominio, er amazzare il uo vecouo,
Manishei, or abbruciareilor libri: percioche eglino haueuano fointo un de fuoi figliuo=
f li a quella loro celerata herefia Alhora anco Anabarzo, ouero nabarza 0
:::::::n terra principal della feconda Cilicia, rouin per tremuoto; er Edea, citt il=
***st- luftre della Prouincia di Oroena, fi fommere, per innondation del fiume Scirto,
che ui corre per mezo, ilquale rouin gli edifici della citt, egli port uia, e i
terrazzani parte ditruffe con le rouine, e parte anneg. Dopo alcuni giorni
Tauela di tornando l'acqua nel uo letto, fu nellariua del fiume trouata una tauola di pietra,
|-

"*"

nella quale con figure Hieroglifice era fritto. sc 1 x r o fiume (ilquale heba

be il fuo nome dalfaltare, come fi diceje Saltatore) falter male per i cittadini.
Rainas'rs Rouin anco la met di Pompeiopoli, aprendofi la citt nel mezo, crin quella
Pelpli. apritura perirono molti huomini inghiottiti uiui, non potendo alcuno dar loro
Dna
di fta, aiuto. Alhora anco fu ueduta una Donna di Cilicia, grande, come una Gigane
na di
f: i, teffa, fi di statura, come diproportione di membri: percioche ella duanzaua un
-

*"

cubito dialtezza ogni grande huomo, hauendo il petto e lefallefopramodolara


ghe, e corripondendo infieme tutte le altre parti, come la uoce e la faccia, e la
faldezza,e grandezza delle bracia,e la groezza delle dita e il rimanente,alla luns

cianitianeghezza e larghezza. Effendo Giutiniano dopola morte di Vitaliano creato C4


CP pitano,haueua l'amminitratione di qualunque coa. Et effendo una uoltal'Impera=
dore pregato da principali,che lo prendee per collega cuotendo egli la
Impe
*

Fll6 =

t : "br GrovNN I zo NARA? : ':


y=
riale, ripoe:uvidouete difiderar, che non ueti queta alcun piugiouane. E
cofiegli alhora dileggi le preghieredi coloro. Maesti non dopo molto diedero Giustinians

titolo a Giutiniano di nobiliimo; er ottennero dall'Imperadore, che cio foe :


confermato per fuo decreto. Ne molto dipoi egli amal per una piaga d'una gam- bilisim.
ba: ev effendo il male di pericolo, fatto chiamare Epifanio Patriarca, cru pri
mieri della citt, cre Giutiniano fuo nipote Imperadore, egli mie difua mano Giustiniane

la corona inteia. Et effendo il popolo raunato nel Theatro de caualieri, riceuu- ""
to da tutti con fauoreuolidimotrumentiev allegrezze, ritorn nel palagio, ha
aendo alhpra quarantacinque anni. Subito anco la moglie Theodora fu chiamata

Auguta: ne molto dipoi Giutino uc di uita, hauendo regnato anni decinoue, e Morte di :
giorni uenti.

Giuftiniano.

1 M P E R I O D I G 1 V S T I NUIJA NUo.

E: v tro, c h e c 1 v s r 1 N 1 A N o ottenee l'Imperio,

' : la podet non fu d'un olo, ma di due, effendo la moglie


#Eg|non meno potente di lui, anzi pi di lui. Acoltaua que=
sto Imperadore benignamente tutti, er era cofi pronto ad Prodigalit

### dir : coe capitali, come le ciuili. Ma fu prodigo del:"


d.

danaio, e logettaua temerariamente, procurando di rac= ,,

Spendeuane parte in fas , ,


briche, parte ineeguir le fue deliberationi, e parte nelle biogne della guerra, e , , ": :
contra coloro,che erano contrarialfuo uolere. Onde auenne, che hauendo eglifema
SE

Al corne per uie lecite e non lecite.

prebiogno di danari, gli accattaua, come iodico, per poco honete uie, er uaua
beneficia coloro, che glie lemotrafero. Neolo era l'Imperadore in queto hu
more, ma la Imperadrice o di licenza, o di diligenza di far danari in qualunque

guist, non gli cedeua: ma dipotenza digran lunga lo uperaua; e con belliimo #:."
ingegno trouaua nuouie diuerfi modi difar guadagno. Di qui ifudditierano ag
grauati di doppio peo. Percioche fi raddoppiauano i tributi dell'anno, e fene
trouauano dinuoui. Altri erano puniti, come heretici, er altrierano fogliati

delle facult loro, come faceero uita prodiga e dishoneia: altri per le cortefie,

che infa di loro haueuano, er altrifinalmente per altre cagioni:lequalinon fi


poono tutte raccontar breuemente. Nel quinto anno delfuo Imperio fuueduta ? :
una cometa: laquale, perche hauena i raggi uolti allainfu aguia difiaccola, era :::ne

chiamata Lampadia, e fi uide peruentigiorni. Fecefitregua con i Perfi. Ma :


effendo pacifichele prouincie orientali, le guerredometiche affifferola citt; e :
i parte, che dall'incendio, chefu otto Leone; leerarimaia di bellezza e di or
*namento, ditruffero e conumarono. Percioche hauendo esti per le cagioniopra
*****...

Hit, di Gio, Zonara.

DDD iij

s 4:
T ER ZA .PARTE DELL'Hirs T o R I E
Fattione
ve dette, conceputo odio contra l'Imperadore, contra la moglie, i popoli tra loro
neta, e Prafi
ha. "
conuennero,cofi dellafattione Veneta,come della Prafina, benche altre uolte foles,
-

uano effere infieme contrarie, e fi folleuarono. E mandando l'Imperadore perac=


chetarla, parte de Barbari Heruli, iqualifono chiamati Heluri, fi folleuarono
molto pi. Percioche uenendo i Cittadiniei Barbari alle mani, in certo luogo det
to Milio, Greffendone da ogni parte amazzati molti, i Catholici difiderando di
quetar le dicordie e le guerre co ifagratifuni libri de i diuini Euangeli, e con le
imagini delnotro uenerando Saluatore,andarono in mezo dellefchiere de combats
tenti, stimando, che eglino per riuerenza di quelle facre coe, douefjero ponergiu

:::* le arme, e laciardi combattere. Mai Barbari di cifacendofi beffe, figlianano


il popolo a pezzi, non perdonando ne alle coe facre, n a coloro, che le portaua=
no. E quetofu, come uno aggiungere iproni al popolo di accrecer laeditione,
inguia, che per uendicar la ingiuria, che coloro faceuano alle coe del Signore,
s'infiammarono doppiamente, e con maggior diperatione. Ne folamente gli huo=
mini, ma le donne combatteuano dalle cafe, trahendo dal di fopra pietre, e quas
lunque coa ueniualoro allemani contrala moltitudine de Barbari, Ma cotoro
finti dal furore, uolendoi uendicar contra le donne, gettarono fuoco nelle cafe,

tasendio in dalle qualiueniuano feriti. La cui fiamma,fofiando alhora un granuento, fu

:" bito leuandofi in alto, abbruci moltigrandie bellistimi edifici, er altresare le


, statue degli antichi, illutri per fapienza e per ualore, e per le opere da lor fat=
, te non meno con la mano, che col configlio: er oltre alle altre coe abbruci una
santa Irene, nobile e gran Chiea fatta fabricar da Cotanzo Imperadore, e quella di Santa Ire

ne, e la caa di Eubulo, e il Caleofiego del palagio, ilqualebora chiamato Cal=


ce (ilqual nome gli fu dato daltetto dirame) e ferue per prigione, e i bagni di
Bagni di se eSeuero,iqualifono
Zeuippo,et
altriAlhora
molti edifici,iqualifurono
diornamento
di ammiratione alladetti
citt
et all'Imperio.
adque l'Imperadore
pree altro

11C,

configlio per reprimer la feditione, er andato nel Theatro, deliber di parlare


al popolo, elo feceraumar per uia di mesti. Ma effo non uolle obedire; ma l'un
l'altro confortaua aguardarfi di non entrare nel Theatro de caualieri, affine, che
coloro, che haueuano in mano il gouerno delle coe, non fatiaero la loro ira con
Vegifone di

la filamorte. Dipoi dicorrendoper la piazza deliberarono di creare un'altro

::::::::: Imperadore, e trouato un certo Hipatio, che era congiunto per fangue ad Ama=
"": stagio Imperadore, tra contra fua uoglia, er anco hauendolo indotto ad accon=

fentire, lo menarono nella piazza del gran Cotantino: eleuandolo in alto opra
uno cudo, lo chiamarono Imperadore, er occupand il Theatro, ou correuano
le carrete, con liete uocigli pregarono stato:felice, ricercando il manto di por=
pora, e la corona da porgli in teta. Ora l'imperadore per uia digran doni ri=

duffe in fao fauore molti della parte Veneta, e leuata la concordia glindue
- *

* *

: \h."

40M%

. D 1 G I O VAN N I 3 Z ON A RA,

|-

a nuoud nimit. Dopo ilqual fatto ucendo ubito di palagio la guardia dels
l'Imperadore armata, er altri foldati della citt; evoltre a cio, effendoui ri=
ceuuti dentro i Barbari, tagliarono a pezzi, come fi fanno le berbe , la mola
titudine, che gia fra fe stefja era uenuta in dicordia, non perdonando ad als
cuno . Percioche il Theatro era ripieno d'huomini, parte feditiofi, e parte,
che fi erano raunati per uedere , chiamati da Hipatio . Cotui menato al
l'Imperadore infieme con Pompeo fuo fratello, fu menato innanzi all'Imperadore,
e fu amazzato, conficandoglifi tutti i fuoi beni. E stimafi, che quegli, che del
popolo furono tagliati a pezzi, arriuaero a quaranta mila. Neclo furono pu=
blicati i beni di queti due, ma di molti ancora dell'ordine Senatorio, e con diuere

forti di morti e di fupplici furonogatigati. In icambio della gran chiea fa

Fabriche di
Giutiniano,

bricata da Cotantino, laquale in queto tumulto, come s detto, fuarfa, Giufti


niano fi mie a farnefabricare un'altra maggiore e piu nobile: e fu il cominciamen
to Panno della creation del mondo 6 3 4 o,nell quintadecima indittione, nel Mee
di Febrato. Ne folamente fece egli fabricarqueta Chiea, ma molte altre ancora.

. ***
-

Per la fabrica delle qualifacendogli metiero d'infinita quantit di danari, di con

toltla
figlio del Prefetto leu uia tutti i falari ordinati in tuttele citt a Marfiri dell'arti Premi
letterati.
liberali: lequali, uacando le cuole delle lettere, furono in tutto abandonate. Nel
decimofettimo anno del fuo Imperio fu finita la gran colonna, che pota nella Colonna.
entrata della gran Chiefa: fopra laquale fece porre la ua statua a Cauallo. In Statua di
queto luoco era prima una colonna del Magno Theodofio, laquale foteneuauna aHiutiniano
caullo.

statua diargento fatta fare da Arcadio fuo figliuolo, di peo difette milaequata
trocento libre, togliendone l'argento, ui fece ripor quella, che hoggidi fuede

con la ua imagine. Fece rompere anco alcuni grandiimi canali di piombo, per
iquali ci conduceua l'acqua nella citt, hauendo biogno di quella materia per
fornir quell'opera. In queto tempo duenne etiandio un grandiimo tremuo, inTremuoto
Costanti

to, per ilquale fi ditruje la met di Cizico. Dicefi ancora , che alhora nopoli

nel

di
fu menato nella citt uno itupendo cane: e concorrendo il popolo per ueder tempo
Giuftiniano.
lo, molti gettando in confuo innanzi il cane un opra l'altro i fuoi annel= Cane stupen
li, il cane di ordine del uo padrone port in bocca a cifuno il uo enza do.

errar di nulla. Et effendo il medefino addimandato, qual foe ricco, e qual


pouero de circontanti, qual donna foe meretrice, qualuedoua, e qual marita=
ta, e cofifatte coe,il cane dimotr tutto queto enza errare, prendendo di tut=
ti, come per cagion di eaminatione,con la bocca la ueta. Morto Epifanio Patri

arca nel decimo anno di Giutiniano Anfimo, Trapezuntio uccee nellaedia. Fu


queto Imperadore nimiciimo a coloro, che ujauano con machi carnalmente, e
moltiue negatig con far loro tagliare i membri genitali. E domandato, perche
cio faceje, ripoe: e cotoro bauefero fatto alcun acrilegio, non fi douereb=
'.

DDD i

Patriarchi,

$6

T E R ZA PAR TE ID ELLHIST OR I E

be tagliar loro le malii ? Ilmedefimo fece edificare in Pega una chiea allamadre
di D 1 o , er una a i Santi Martiri Sergio e Bacco, e molte altre fabriche fece

peste fatt fare, e parimente un ponte nel fiume Langari :nel quale fu da Agathio critti

::::" quetiuerfi. .
,

Te, che prima eri indomito, e moleto


A le naui, corrente altero fiume,
Dopo hauer uinti e foggiogati i Medi,
E di Heperia i fuperbi popol rotti,
E i Barbarici orgogli empi e feroci,
La real detra con marmorei ceppi

A .
|-

- -

, Diuin uo stato, er affenando inieme

'

Ha ritenuto ancor, merc de l'alto

|-

* ,

. "

" L'impeto tuo, fecuro e fermo pao


Ha reo a tutti quei, che qui uerranno.

v.
-

chieafabri Fece fare anco alhora Theodora Imperadrice la chiea de Santi Apostoli, F

ma
fattafabricarda
chiea
de imedefini,
unama
ancora
quiuiper
di prima
::::::" non
inferiorecostanzo,
molto. Gia
e di bellezza
di grandezza
a queta,
fimile

nel tempo, che Honorio teneua timperio nell'antica Roma, la nation de van=

: dallistiandoilfopgest,seraridotta inp;gna; e d'indipffndolo stretto,sera


hauendolo
:::::::" fermata in Africa col Re Gondigisglo. Effendo egli morto, elaciato

*" ' Imperto a due fuoi figliuoli, Gundaro, e Gizerico, dopo la morte dell'altra pro=
uenne tutto il Regno a Gizerico. Cotui occup Carthagine, e la iteffa Roma,
cr hauendo tenuto l'Imperio con i vandali trentanoue anni, pag il debito allt

Honri. natura. A cotui fuccee Honorico, uo figliuolo; ilquale hauendo per ipatio
di otto anni, ne quiliregn, fatto di molti dannia Catholici, perche abbraccia=

:"*" fero lafetta Arriana, fi mor, laciando Gundamundo, di lui figliuolo, uo facce
Trafimio. fore. Dopo cotui Trafamundofufatto capitano de Vandali, tlquale fu pari=
.

mente Arriano:efolofu contrario a catholici, ma non diede loro upplicio al=


cuno. Regn anni uentifette; e dopo la ua morte fu dato il Prencipato ad Hil=

Hilderies, derico, nipote di Gizerico, per il figliuolo Henrico. Cotui ne tratt aframen
::::::. te i Chritiani, e fi dimotr pietojouero ditutti: huomo di manuetoingegno, e
|:::::::: moltopronto alguerreggiare, er hautua fatta amicitia con Giutiniano, effendo

: : il detto Giutiniano ancora priuato. ora Gelimero fuo parente, che eratatiuo
huomo, ma ualoroo , e diligentistimo machinatore di, nuoue, cupo il Re=
::" gno, mettendo in prigione il uo signore , e tutti i uoi famigliari : e per
rimouer da fe l'imputatione della Tirannide , fcrie a Giutiniano , che egli
non fi era impadronito di quel Regno per unghezza di regnare ; ma, perche

urdeu, che Hilderico cio da naturanon era atto: El'Imperadore gli


V----

* # DI TG o v A N N I ::Zo N A RA

37

ch'egli non cefferebbe infino, che e nonfareffe uendetta del Re priuato del Regno
ingiutamente, e non gaftigaje lui della Tirannide. Onde chiamando Belliario
di oriente, ilquale guerreggiaua contra Perfi, con un buoneercito, e con und Bentario.
grofja armata,lo mandgenerale in Africa, andandoui feco etiandio Procopio Ce=

.*

friee, ilqualestrije dipoi copioamentelefaccende, ch'egli ui fece. Belfario :


finontato con l'eercito in Africa, ui fi accamp. Di che hauuto nuoua Gelimero,
comand ad Amatofuo fratello, chefubito facee morir Hilderico inieme con i
fuoi parenti, che egli haueua in guardia. E co eglino furono uccifi. Belliario

uintoerotto Gelimero, eaccheggiatacarthagine, simpadron ditutta tafica, ::::::


e foggiogolla all'imperio Romano, effendo ella stata tenuta occupata da Vandali"
lo patio di anni nouanta cinque: e pree Gelimero infieme con la moglie, e co fi=

gliuoli. Dicefi, che effendo eglico uoi affediato in un'apropaee di Mori,aban- pinasi, di
donato dalla uettouaglia, dimand del pane a un Tribuno, che Belliario haucua Gelimero.

fatto capo di quell'aedio,e una cethara,e unafongiallquale non intendendo per=


che cagione ci dimandafje, ne dimand il mefjo: o egli rifofe, che dimanda=
uail pane per diiderio di uederlo: percioche non uene haueua ueduto, da che
serapartito di Carthagine ; effendo che i Barbari, fra quali egli dimoraua,uiue=
uano mieramente. Lahongia per aciugar le lgrime. La cethara, per piange
rein leilefue mierie. Ora rendendofi egli inieme con i fuoi, fu a Belfario me

natouiuo, mentre, che era condotto, ridendo, affine, che fi credeje, cheicio fa
(cefe per effer diuenuto pazzo per la grandezza della ua mieria. Ma la coa
saueniua altrimenti: percioche uolgendo egli per la mente il mutamento della fua
fortuna, stimaua ridicole tuttele conditioni humane. Ora Belliario, lui egli al= .
stri Capitani de Vandali, tenne prigioni honoratamente per mandargli all'Impera= ,
dore. Pree anco la Sicilia, e l'Iola di Sardigna: di cuidames' detto di fopra, .

"

erinfino alle Gadi, oggiogando tutti queipopoli. Cofi finalmente ritorn aco=
stantinopoli, euimen Gelimero inieme con la moglie, co figliuoli, con i p4= "

renti, e con tutte le coffue. Per laqualcoa glifufatto grande honore da Giu= :::"
estiniano, er ordinatogli il trionfo, e furono nel Theatro fatti giuochi caualere=
fchi, standoui l'Imperadore, come era il cofiume, preidente, e tutto il Senato, e
tutto il popolo a ucdere. Andaua Belliario, come triomfatore, e teneualunama
no alla ueta diporpora di Gelimero, che lo eguitau, accompagnato da i Cen=
turioni, e da i Tribuni, e da parenti di Gelimero. Poi, che giune innanzi all'Im

*-

peradore, Belliario ordin a Gelimera, che figli inginocchiaffe a piedi, efceff


riuerenza all'Imperadore. Il che fece egli, come glifu impoto con gli occhipie
nidipianto. Inginocchioimedeimamente Belliario, per dimotrare a Gelime
ro, che egli glihaurua impoto che queto faceje, non come prigione, ma,

perche era cotumedihonorerintalgiaginperadori de Romani, e permiti. . . .


.

;3

T E R ZA : P A R T E , DELLH I S T O R I E

gre il uo dolore. Pocia, che Gelimero fece il medefimo honore parimente ale
l'Imperadore, fu riceuuto in una flendida caa con corte e feruit da Re. Dopo
alquantigiorni facendofi da capo nel Theatro igiuochi de caualieri, efjendo state

spgle. , dimotre le poglie acquitate nella guerra pertutta la citt, furono portate nel
" luogo, oue fi faceuano i giuochi; e queteerano dardi, edie, lettiche da don=
ne, tutte di oro, e tempetate diricche gemme, etapetiteljuti dioro, eiftrumene
ti,che fi fogliono adoperar nelle tauole,parte di oro e parte di argento: cr oltre 4

cio uai da bere di oro,e pure tempetati digemme,uete di orpora, e manti della

medeima qualit, corone reali, et adornamenti da donne diiinte di gemme e di per

le,e molte altre er innumerabili coe. Il trionfo fu diquetamaniera. Fu anco


Belliario fatto Conolo. Ora fornita la guerra de Vandali, il medeimo fu
dall'Imperadore mandato a Roma, per ricouerar lei, e tutta la Italia, laquale
:aera
occupata da Gothi, otto la guida di Theodato. Ilquale cio inteo, mand
ngrepidit
at:" Agapito Pontefice Romano, huomo degno di ammiratione, ambaciadore all'Ime
:,

peradore. Ilquale andando a Cofiantinopoli a trouar Giutiniano, prima diput


feco delle coe della uera religione, e dann, che Anthimo foffe tato fatto Pa=
triarca di Cotantinopoli: percioche diceua, che non era stato ragoneuolmente
trasferito di Trapezunte,terra principale del Ponto Polemoniaco, a Cotantino=
poli; e perche ancora egli teneua la cattiua openione di Seuero. Ma l'Imperado=
re, che haueua fatto Patriarca di Cotantinopoli Anthimo drichiefta dellamoglie,
Agapit am non uolle tagliare quello, che egli baueua fatto. E, perche il Diuino Agapito

::: con feuerit lo foiecitaua,minacciandolo, gli diffe, theipoteua far cioche up


, , leua. Ma ridendo il Pontefice alle fue minaccie, e ripondendo, che egli haureba
, , be anco fopportata con buono e paciente animo la morte, e che egli farebbe beda
, to, fe gli foe conceduto con cotal fine di uita, uergognandofi l'Imperadore, e
, mutandofi di uolont, ordin, che queta coa fi ponderaffe. Et alcuni de pria
mieri Sacerdoti ingratia dell'imperadrice furono contrari almedeimo Agapito,
:::::::::
anco da leifteffa corrotti con danari: ma egli non di meno con lo cudo della ues
poto cel Pa :
triarcato, rit, laquale e difendeua,gli uine tutti. Onde Anthimo fu depoto della fedia,
laquale haueuatenuta occupata un'anno, l'Imperadore uolgendoi ariuerir queto
Mera. Santistimo Papa, e parimente la uerit : e fu in fuoluogo poto Mena, huomo
di omma religione, di patria Alefjandrino, enato di nobil fangue,non ignorans
te di lettere, e maimamente delle facre. Il diuino Mena adunque in queto mos
-

|-

:::::::do hauendo ottenuto il Patriarcato, anzi piu toto per felice forte dato eglial
nsi seueri uero,
Patriarcato,
Papa Agapito
un Concilio
particolare,feguace.
comunic Ora
Sea
Eutico,raunando
Pietro,con
Giuliano
Halicarnaffeo,
er Athimoloro

ni.

Morte di il Santistimo Papa Agapito fin i uoi giorniin Cotantinopoli. Mena ancora,

:::*"hauendo gouernata lachiepiamente edici anni, uc diuita. A lui uccee


JE

= D I G Io v A N N I ZONA R.A.
59
Eutichio ; e per dodici la gouern dirittamente. Sotto cotui fu cominciato Eutichio.

il quinto Concilio di cento Jeffantacinque santi padri : di cui fu il capo Pa=

pa viglio , e quell'Eutichio , di cui s fatta mentione, v Apollinare Alef


jandrino. La cagion di farfi queto:Concilio fu origene, e le fue peruer
e openioni , e i uoi feguaci Didimo er Euagiro. La cui dottrina fu
le an me effere stateauanti de corpi, e che il fupplicio non ha ad effere eter= "***"*"
no , e che i dimoni fono per ricouerar la primiera loro natura , e molte
altre coe omiglianti. Cotoro e le peruere openioni loro, e Theodoro, che
della betia di Mopo fauoriua Notiuo, o piutoto di lui Maetro, ifcomunicaa
rono, trouandofi Giutiniano nel Concilio, er approuando i Santi e pij decreti de

ipadri. E quete coe

cofi auennero.

ora Belliario effendo paato in Italia, emissa.

prima pree Napoli per ajedio. Dipoisimpadron anco di Roma, parte perfor= istris.
za, e parte per effer amato da cittadini. Percioche Theodato, Capitano de Go Theolate

thi, dimorua in Rauenna. E parimentei Romanipreero Melano. Laqual citt :*


effendo da capo aediata da Gothi, l'Imperadore mand in aiuto di Belliario
Narfete, ilquale era Eunuco, ma ualente capitano, e pratichiimo nelle coe del= Narfete.
la guerra, e famigliare di coloro, che haueuano igouerni. Ma fa queti due
wera poca concordia. Percioche attribuendofi Belliario la fomma di tutto quel= Difordia:

lo, che bene uccedeua, e non uolendo Narete che fi dicee,che egliguerreggia:::::::
fe fotto di lui, eparatamente in molti luoghi amminitrauano la guerra: e perte.

queta cagione auenne,che alcune uolte imciparono. Percioche i foldati Imperiali


incolpando il diagio della uettouaglia, diedero a Gothi Melano; e fore dalla lo=
rodicordia farebbe nato maggior danno, fe l'Imperadore non hauefje richiamato
Narfetea cotantinopoli. Dopo il che facendo Belliario olo la guerra, foggio= Narfete de

g tuttala Italia e le fue citt, er a Barbari diede tanto fauento, e gli moffe ::
anco a tanto amore uerfo di lui, che gli diedero il loro Imperio, e lo pregarono, poli.
che fi degnae di effer Reloro, ponendo festeie tutte le lor coe alla ua fede,
Ma egli, come dice il Ceariefe Procopio, ilquale fu al fuo foldo, ripoe, che

B
non conentirebbemai, che infino, che uiueje Giutiniano, foe chiamato Re. "***"
Di qui detandofi la inuidia, fu chiamato dall'Imperadore per imputatione di h- Morte di
uer procurato di effer Refotto fetie di uoler mandarlo in Oriente a guerreggiar .
contra Medi. Fra tanto Theodora Imperadrice uenne a morte, effendo uiuuta e.
nell'Imperio uentun'anno e tremefi. Ora effendo fornita e fagrata la maggior
chiea, auenne, che la fommit dellagran tribuna, ch'era uero Oriente, cadde
per un tremuoto, e per la fua caduta fimacer tutto quello, che era poto opra Trenuoto.
la facra tauola, e il luoco, per doue fi caminaua, dal di opra. Onde di ordine
dell'Imperadore rinouarono anco * facendolo piu alto uenticinque piedi; e fu

da Eutichio Patriarca di nuouo acrato, Sotto queto Imperadore fu etiandio


** * * ,

Balena,

T E R ZA PARTE ID EL L'HIST O R I E

prest quella Balena, laquale piu di cinquanta anniera stata moleta a cotantinost
politani : e laquale eglino chiumauano Porfirione: ne fidimofiraua ella empre,
m a certi tempi. Ma, quante uolte appariua, affondaua di moltenaui, crera

di morte a molti huomini. Queta Balena effendo afaltata con molti trumenti,
e non negiouando alcuno, finalmente fu prea, andando dietro ai Delfini: iqua=
li fuggendo pre il lito, ella non ceff l'impeto infino a tanto, che condotta uia
cino allaterra, diede in un profondo fango, di donde non pote ucire. Ilche coa;
! nociuto da gli habitanti, ui accorero, e l'amazzarono con le scuri: e legandola,
: oue ella era piu grofja con le funi, con buoi poti al giogo la tirarono in terra.

::::::" La ua lunghezza fu ditrenta cubiti, e la larghezza didieci, come criue Pro


copio. Scriue anco il medeimo, che ne tempi di Giutiniano i Romanicomincia=

rono a tefferpanni difeta ; quali prima erano portati da mercatanti di Perfia,


non fapendo esti, come e fi facefero, ne che quella tetura era fatta di fila di
uermini. Ora due Monachi Indiani uenendo a Cofiantinopoli, diedero notitia cos
meesti naceuano, promettendo di portare iparti loro, che erano alcuni piccioli

uoui, c, dimotrare a Romani, come quetitali uouiricaldandofi nel feno o als


troue, faceuano certi uermini, quali intefeuano le fila della feta, eguitando
per Maetrala natura. Queti Monaci Giutiniano con doni, e con promee di
Benitariotal dar loro molto piu, conferm nella uolont di attendere d'quanto haueuano pro=
:::" mejo. La onde eginoportarono gli uoui di cotali uermint a Cotantinopoli ;

:nano iqualipofii incerto fango fitrasformarono in detti uermini, e gli nudrirono di


foglie di Moro; e cofi fecero la feta. Effendo detto a Giutiniano, che molti
haueuano congiurato contra dilui, e che traqueti uera anco Belliario, eo gli

:::::: leu tuttala fua corte e la fua famiglia : e lo fece guardarnella ua castie dos
po la fua mortetutte le fue facult furono publicate. Nella fua ultima et cada
de nell'Herefia di coloro, iquali stimauano, il signore non hauer preo carne
mortale, ma che ella ubito, che la pree, fu immortale. Nella quale
openione uolendo, che tutti fi riducefero, contradicendogli,
e non gli uolendo conentire Eutichio Patriarca, lo
mand in efilio in Amafia eleggendo Patriarca
:
Damafio fcolatico di Antiochia, Apocris
:
;
fiario:ev in queta openione Giuti
*
niano fimori,bauendo regna

Damafo.

di

Iniano.

<
-

to trent'otto anni,/ctte
mei, e tredici

. .. .

giorni,
""

laciando l'Imperio a Giutino


. fuo cugino.

, " --. . . , - -, .

.
: ': ,

.i.

- D I GIov AN N I zo N A RA : :
f M P E R I 0 D I G I P S T I N 0,

1:

Si l'Imperio, hebbe una honoreuole dignit: huomo d'ingea

104601041 le coe, e magnanimo. Adorn per


| la fua molta regilione le facre Chiefe, che furono fatte di Giustas

| fabricare da Giutiniano: er alla chiea Blachernia fece


| aggiunger due uolti, che ueniuano a fare una Croce: e
=>:=:| mello fedale degli orfani, che da queto effetto hebbe il
nome,fece fare una fontuoa Chiea a i Prencipi de gli Apotoli: e parimente a
Santa Theca Protomartire; e rinou il palagio con un cenatoio d'oro,Cr ungrane porto diois
de acquedotto dell'acqua detta valente, e molte altre coe. Fece adornar soffa ".
Jua moglie della corona Imperiale: efece fare un porto,ilquale chiam dal fuonoa

me, e unpalagio innanzialacitt; ilqualeeriuiciniluochi nomin in fuagra- vaan Aga


tia Soffiani. Sopra queto furono colpiti queti uerfi di Agathio.

thio. .

Oue percuote i caui liti l'onda,


E il Ponto con due nomi apre la terra;

|-

L'illufire Re l'alto palagio adorno


Ha fatto fabricare a la fua cara
Sofia, adornando let di molti honori.
O, come bentua gloriaal cielo acende
Roma potente, qui, doue fi eftende
Il fertile terren d'Aia, e d'Europa.
oueta
Imperadrice,
facendo
uenirea lei tutti
gli uurai,
pag dio perpegni,
fuo tutti i re=
dda Liberalit
nari, che loro fi doueuano
opericritture
dimano
de debitori,
i Soffia

|-

|-

stituendo i pegni a coloro, de quali erano, fracciando gli critti: ma effens


do l'Imperadore di corpo morbido, e non ucendo molto in publico,fu cagione,
che molti, come non foe chigligatigaje, fi moueffero compiu audacia a fare

ingiuria a diuerfi. Effendo adunque un giorno ucito, e molti appreentando


glifi innanzi, erammaricandofi eglide tortiriceuuti, e coniderando, come ha= :
uefje a far la uendetta di cotoro, uemme uno a trouarlo: ilquale gli promie, oue dicii furn

ei loucleffe crear uo Prefetto, econcedergia certotempo podet opra tutti, ::


che non trouerebbe piu alcuno, che offendee altrui: e piacendo all'Imperados

requetapromea, lo fece Prefetto. Sedendo cotui nel Tribunale, er effendo


un de piu nobili Senatori accuato da non fo chi, e citatolo innanzia lui: egli non
comparendo, lo fece citare un'altra uolta. Ne per quella anco comparendo, e
facendoi beffe del minitro della corte, and a mangiar con l'Imperadore, dal

quale era stato inuitato, Hauendo cio inteo il Prefetto, entr ancora eglinel
--

62

T ER ZA PARTE ; D EL L'HISTOR IE

palagio: e benche l'Imperadore era a tuol, er haueua cominciato a mngiare,


,, diffe al medefimo Imperadore,come egli promeo gli haueua,cheiera per operare
,, inguifa, che a niuno farebbe fatto ingiuria; e che queto farebbe, quando egli
, , gli concedee podet da eeguirlo. Onde fe ilmedefimo fauoriua i rei, egli ris
, , ceueua per amicier alla fuatauola, ei non poteua far profitto alcuno. Il perche
era o da non concedere a cotoro licenza, o da leuarea lui ilMagitrato. A quea
sto ripondendo l'Imperadore, chefe egli steo hauefje fatto ingiuria ad alcuno,
lo facee condurre alla ragione, il Prefetto fece leuare il reo del conuito, er
addurlo, oue fi amminitra ragione: e trouandolo colpeuole, dopo hauere udita
l'accua e la difea, lo fece battere: er impoe, che all'accuatore fodisfacelje dopa
piamente del danno. Per quetogli huominicolgatigo di altrui imparando ad efa

fer piu curiofi dell'util loro, diuenendo piu modeti, e piu tardi nell'offendere,

* con coloro, che offefo haueuano, procurarono di pacificarfi. Sotto queto Ima
peradore furotta la pace con Perfi. Percioche effendo cotume de Romani dipa
...gare a Perficiacun'anno cinquecento libre d'oro, perche e conferuaero enza
alcuna offea, i Catelli uicini altener de Romani , Giutino parendogli uergoa
gna, che i Romani foffero triutaria Perfi, non glie lo uolle pagare: e mandans
do ambaciadori ad Aretha, Re di Ethiopia, l'indue ad affaltar le Prouincie de'
Martino ra. Perfi uicine all'Ethiopia, ey a faccheggiarle. Per lequali cagioni rinouandofi di
trisi.
nuouo la guerra fra Romanie Perfi, mand Martino patricio generale contra di

loro in Oriente: e nel quarto anno del fuo Imperio attaccandofi conquetila bat
;

taglia, benche da ambedue le parti ui cadeffero molti, non di menola uittoria fu


d'alcuno de Romani. Ora Hormisda, Re de Perfi, mand Adamante con una
; grandiima gente a faccheggiar le Prouincie de Romani. Ilquale and molto ina
manzi, e riport a caa una gran preda, non ofando Martino andargli contra :
Laqual coa dipiacque grandemente all'Imperadore: e togliendo il generalato a
Martino, lodiede ad Archelao; e fece pace con Hormisda. Onde egliper la tri=
stezza diuent frenetico, e sinferm parimente de piedi. E, perche non haue=

Eutistis ea ua figliuoli, gia haueua adottato e fatto Ceare Tiberio. Liberato adunque della
triarea . . infermit, chiam Eutichio Patriarca (percioche egli era stato ritornato da
Giouanni fcolatico morto nella fedia) e raunato il Senato, e tutti i Cheria
: ci, chiam Tiberio Imperadore: egl'impoe, udendo tutti, che adoraepiamente
I d d I o, chegouaffe a fudditi, e fouueniffe agli oppret: che non concedee
libert a foldati diardire ogni cofa: che non fi leuaffe in uperbia per l'altezza
d'Imperadore, e che concedee enza inuidia a ricchidipotergodere i beni loro: e
che finalmente a tutto fuo podere aiutaffe i poueri; e che la Imperadrice giagran

. u tempo ua signora honoraje: come era conueniente : Lequali ammonitioni hae

:::::" sendogli fatte Tiberio, mor il terzodecimo anno del uo Imperio.


-

: ?
R

^ : D I GIOV A N N I Z O N A R.A .
*
I M TP E R I O D I T I B E R I O

62
.

1" e 1 o effendo coronato da Eutichio Patriarca, falu: es


1

R-

**

. Caritone.

t ancora Augusta la fua moglie Anaftagia: laquale gli c:::::::na.


| partor due figluole, Caritone, e Cofiantina. ra Sof,
fia rimaa uedoua di Giutino, laciando il palagiolin
periale, fi ridue nel palagio chiamato dal fuo nome, e=
j|Jendole da Tiberio conceduta compagnia da Imperadri=

########|ce, come a ua madre. Mand a Hormisda, Re de


fi, ambaciadori a rinouare la pace. Ilche egli rifiutando, per guerrega

giare contra di esti fi mie a freun grande eercito; e cre Giutiniano, huomo
illutre, generale nell'Oriente. Ilquale andato contra Perfi, potipreo di lui Giustiniano

gli alloggiamenti, e chiamatigli a parlamento, gli perfuae a far pace con Ro= ::::: '
mani per tre anni. Effendo boggimai fuori il terzo anno, Hormisda affal
t con le fue genti l'Armenia. Laqual coe nife paura a doo de Romani. Ma
leefortationi del lor Capitano, fecero a medeimi inguia prendere animo, che
non ricuarono di combatter con Hormisda. E fin; che i Perfi adoperarono le
fette, pareua, che ai Romani foero fuperiori ; iquali fi ricopriuano congli

feudi, ne gli afaltauano altrimenti. Ma, poi che uidero, che i Perfi haue=
uano hoggimai confumate tutte le faette , impugnando gli feudi, e leuato il
grido, con grande impeto fimoffero contra di loro, combattendo alla stretta con
le lancie, e con le fade. Onde i foldati non potendo pure un picciolo patiofos Reta de
stener l'affalto, uolgendofi a fuggire, per la maggior parte furono tagliati apeza Perfi.
zi: e faccheggiando i foldati i loro alloggiamenti, il Realpadiglione di Hormisda,"
e tutte le coe, che ui furono trouate dentro, egli Elefanti fi eleffero per l'Im-,
peradore, el rimanente fu conceduto a foldati. I Romani feguitando oltrenelle
.. .

piu intrinecheparti del Regno de Perfi, fecero quafi per tutto ruberie e prede. ,
Alhora Tiberio fece cominciar la fabrica ne bagni, detti Blachermi, e rinou Bagni detti

molti facri e publici edifici: come gli alloggiamenti e ricetti de uecchi, e l'aureo"
cenatoio, che fu fatto far da Giutino. Morto Eutichio Patriarca dopo hauer:

tenuta la edia di Cotantinopoliper tre anni, fu eletto Patriarca Giouanni Digiu cieuanngol
natore, che era Diacono della maggior Chiea, Santiimo huomo. I prigioni Per= giunator.
fianiefjendo menati a Cotantinopoli, l'Imperadore gli fece uetir tutti nobilmen- :
te, egli laci tornare alle cae loro. Iquali ueduti fuor diperanza da i loropa=
drie congiunti, l'Imperadore con grande ammiratione lodarono. Ora cagano, aga: si

signor de Bauari, preg Tiberio, che glimandaffe artefici da fare alcuni bagni. :::****
Iquali da lui mandati, gli cotrine loromal grado a fare un ponte opra il D4=
nubio perpoter enza pericolo ualicare il fiume,efccheggiar le Prouincie de Ro

64 .

T E RZ PA RT E

D EL L'HIST O R I E

mani l'Imperadore di diuere genti mife infieme uno eercito di dodicinila robuti
giouani: ilquale dal fuo nome chiam Tiberiano; e fatto lor capitano Mauritio
Conte de confederati, e datogli per luogotenente Narfete fuo cameriere, lo man=
d contra Perfi. Venutofi allemani, i Romani effendo uincitori, tolfero a Bare
Mauritio.
bari molte citt, e molto terreno. Effendo ritornato Mauritio, fu dall'Impers
dore riceuuto con molto honore, e datagli per moglie Cotantina ua figliuola,
fatto fuo genero. L'altra chiamata Caritone, pos al Capitano di Germania, e
Mauritio Ca l'uno e l'altro fece Ceare. E trouandofi infermo, ordin, che Mauritio da un
pitano dello
e fercito di publico trombetta foe gridato Imperadore, effendoui preente il Patriarca Gio
Tiberio.
uanni infieme col Senato, in guia aggrauato dal male, che non gli fu conceduto:
di poter fare a quella raunanza una oratione da lui penata.La onde il fuo uolere :
mie
in icritto. Ritornato al uo palagio, pag il debito alla natura. Regn,
Morte di
Tiberio.

quattro anni, diecimefi cr otto giorni.

1 M P E R I O D I M A V R. I T I 0.

=== A v x 1r i o effendo incoronato da Giouanni Digiuns:


E tore Patriarca, riceue l'amminitratione dell'Imperio,
trouandofi in et di quarantatre anni. Scriueuai ne cons.

tratti, che fi faceuano, Mauritio, ilquale ancora dets :


Cagano.

to Tiberto. Ora Cagano effendofi impadronito di Sir=;


'
#: { mio, dimand, che alle ottantamila libre di tributo, che
eT*#s e gli pagaua all'anno, fiaggiungeffero uentimila. Las:
qual giunta Mauritio Imperadore per cura di conferuar la pace, non ricus dipas:
gare. E dipoidimandando ancora uno Elefante,perche egli non haueua maiuedu=

ta alcuna di cofi fatte betie, gli mand il maggiore di quelli, che eglifi troudus
di hauere. Ora quet huomo o per effere infatiabile, o perche cercaffe cagioni da
romper la pace, chiefe che a que cento mila fi aggiungefjero ancora uenti mila..
ilche ricundo iImperadore, e cotui mouendo guerra a Romani, foggiog mola
te citt della llliria, minacciando anco di ruinar la lunga muraglia, che ci fatta,
haueuano. Onde Mauritio mandando ambaciadorial Barbaro, fece ccm lui pas :
ce. Ma Cagano, come infatiabileeperfido, rimanendo quieto, us una fraude::
e queta fu , ch'egli commoffe alcune genti degli fchiauonia predar le Prouincie
de Romani, lequali feguitauano infino alla lunga muraglia. Onde l'Imperadore
fatto fuo Capitano Commentiolo, egli con l'improuifafua giunta cacci i Barbta
ri da confini de Romani, tagliatine apezzi molti, erihauendo tutta la predac
i prigioni. Mand Filippico hauendogli data per moglie la forella con una grans :

diima moltitudine contra i Perfi: ilquale effendo uenuto preo a Niibe; e d'indi:
afaltando

65

DI G I O VA NN I IZ ON AURA. . . .

afaltando la Perfia, riportandone una gran preda, nel ritorno fece impeto
nella Media: equiui ancora fatto non minor bottino, ritorn nelle Prouincie de
Romani. E di qui entrando da capo ne confini de Perfi, condue confelice aue
nimento la imprea. Ma infermandofi, ritorn a Martiropoli, e quindi a Cos
stantinopoli. Nacque a Mauritio up figliuolo, a cui egli pofenome Theodofio.
Ora Filippico uolendo di nuouo guerreggiar contra Perfi, dimand a foldati,
fe e farebbono pronti a combattere conejo loro. Et eglino affermando cio etian=
dio congiuramento, afalt inimici. Iqualibenche feceero un pezzo reitenza,

imponendo il Capitano, che fi attendelje ad amazzare i loro Caualli, effendone


molti
feriti, i Perfi
fi mieroEtinhauendo
fuga, uinti
gagliardamente,
facendofi uitto
di lo- Perfi.
Rotta de
ro
un grandiimo
macello.
i Romani
ottenuta una enobiliima
ria, prefero da due mila nimici uiui. Hormisda, Re de Perfi, comand a Bara,
fuocapitano, che combatteffecontra Romani. Ilquale come intee, ch'era stato
uinto, leuandogli ilgouerno, glimand una ueta da femina, er impoe perlet=

tere al uo luogotenente, che lo amazzaffe. Ora Bara confiderando in quanti


pericoli egli fi trouaua, fine, che Hormisda gli haucua critto alcune lettere,
nelle quali motraua di effere adirato con tutto l'eercito: eraunato l'eercito, le ,
fece leggere alla preenza di tuttite ricordando loro la fierezza e crudelt di Hors .
misda, gl'indue a uolgerle armi contra di lui. Subito adunque esti affaltandolo,
lo prefero, e lo mifero in prigione. Mapromenttendo egli di dar loro intorno al

far Re de Perfi un configlio, che farebbe utile a tutti,gli ammona non dare il
Regno a Coroe fuo figliuolo: percioche egli era infatiabile, ingiuto, infolen
te, e d'intolerabile uperbia: ma ad un'altro de uoi figliuoli. A queto ef
fendo contrari alcuni de baroni del Regno, ilpopolo folleuato contra di lui, il

figliuolo, ch'egli difideraua, che foffe Re, e la madre fua, in ua preenzauce


cifero: cr a lui cauandogli occhi, lo mifero in prigione; e da tutti fu cofroe

eletto Re. Costui alquanto tempo tratt bene il padre: e benche nonlo traefe di corsetus
prigione, non dimeno in quella gli concedeua tutti que commodi, e feruitu, che ***
erano conueneuoli. Ilquale non hauendo grata alcuna coa; che dal figliuolo gli.
ueniua, anziin uece digratitudine, biatemandolo, e dicendo di lui male,sdegna

tofi Coroe, comand che foe con le mazzate uccio. Ilqual fatto induei Per
fiadodiarlo. Ora uolendo egli guerreggiar contra Bara,foettando fopra al
dunide fuoi Satrapi,gli fece amazzare, e fauentato dal folleuamento de fol

dati, con pochi fugga i Romani. Qgeto inteo da Mauritio, impoe algouer-,
nator della Prouincia, ch'egli riceueffe Coroe, come fi conueniaa a Re : e mand

in uo aiuto Naretearicontrare il Regno, costui adunque uenuto al fatto dar- :.:

mcon Bara, ottenne una illustre uittoria, tagliando apezzi molti ferfani, e :::::::
prefine da feimila: ilquale fatenda Coffee addurrealla ua preenza, gli amaz-3:*
x';

Hit. di Gio. Zonara.

EEE

66

T E R ZA PAR TE DELL'HISTORIE

z tutti con le faette. E quegli, che diqueti Barbarierano confederati allang=

rara, he tion de Turchi: tuttimand a Mauritio: dequali molti hauetano certe crocinel=
fi: la fronte,lequalifopra le ciglia eranoformate con punti, potoui in quelli deltina

:::::" chiotro. Di che effendo lor dimandata la cagione, ripoero che n tempiadie=
tro trouandoi la lor natione in una grndiima fame,haueuano cio fatto per efors
tatione d'un Chritiano: ne alcun di coloro, che patiuano, hebbe a morire. Bar
effendo uinto, procacci la fua faluezza con la fuga: e Coroetorn nel fuo Re
gno. Dicefi, che innanzi alla uittoria, hauendo il Capitano Romanoordinat a
fiomodo l'eercito, fece Coroe infianza, che con quell'ordine non fi combattele;
mane propoe uno altro. Ilquale affermando il medefino Capitano, che non fas
rebbe di utile alcuno, ne per partendofi Coroe dal uo parere, us ancora alcu
ni motti contra il Re, dicendo, che egli non era pratico delle cofe della guerra, e

:::::" di ordinare una battaglia. Dille qualiparole coroe prouocato, fi come quello,
, , che haueua contezza di Atrologia, e fi uantaua difaper predire le coe auenires
, , diffe. Capitano fenon foffe, che l'huono dee accomodarfi al tempo, non haure=
, , sti ardire di prouerbiare un grah Re. Mai, perchetu feiinuperbito per lo sta=
,, to, che bora tieni, odi, quello chegl'Iddij hanno di teordinato nellauenire. Sips
, , pi, che a uoi Romani torneranno le cofe auerfe; e che lagente di Babilonia dopo
, , il coro di tre fettenari di anni, otterr il dominio de Romani. E dopo queto

,, uoi Romani in cinque fettenari di anni ridurrete in fruit la nation de Perfi. E


,, cio fatto, ilgiorno rilucer a gli huomini enza uenir fera. Cofi diffe egli.

Q'antio chiam Imperadore Theodofio fuo figliuolos e fu incoronato il


:::::" di della Paqua di Giouanni Patriarca; efect fornir la fabrica della chiefade
quaranta Martiri, che prima era stata cominciata da Tiberio, ma non ancora
condottu al fine. Fatta la pace con Perfi, richiam le legioni di Oriente in Thra=

... cia. Et egli ucendo di cofiantinopoli, uoleuedere i luoghi, che erano stati ro

:::" uinati da Barbari: nel qual tempo auenne la eccliffe del sole : er una donna di
Mostr.

Thracia partor un figliuolo enza occhi,fenzpalpebre, enza mami, e enza


braccia, hauendo coda dipece, laquale arriuaua infino alle cocie. Ora Cagano
con una infinita moltitudine entrando nella Thracia, il Capitano de Romani fa=
uentato, fi rinchiue in un Catello, detto Trurulo. Mauritio apparecchiando it

Barbaro lajedio, lo cole con queta atutis, Scrije a Prico alcune lettere, ama
monendolo a leuar l'affedio: percioche il Barbaro fra poco fi partirebbe con uer=
gogna: percioche hauendo eglimandate nel fuo paee galee, e faccheggiatele los
ro cae, mengua uia le mogli e i fuoi figliuoli prigioni. Quete lettere diede ad
i un fuo, imponendogli, che nel camino andaffe a Prico, e d'indutri fi motrafi
cagas fa fe a' Barbri. Ilche fatto, hauendo Cagano lette le lettere, e temendo il danno

:::"*" de faoi, fece con Prico la pace, e conpochidonida lui riceuuti, fi ritorn net
**

- ;

--

: D ! :, GIOVAN N I: ZO NA R.A. " " *


6 7
*
fo paee. Filippico edific un monaterio in nome della madre del signore, c
Chiefe fatte
uno plendidiimo palagio perriccuer Mauritio.Fra tanto Giouanni Digiunatore, fabricar da
Patriarca di Cotantinopoli, laciando la uita, and alle eterne magioni, hauendo Mauritio.
gouernato il Patriarcato piu di tredicianni.A lui uccee Ciriaco Sacerdote, er
*... della maggior Chiea: da cui fu fatta fabricar una Chiea alla beatistima Vera
|

gine, laqual fu detta del Diaconato. Pietro parimente, fratello di Mauritio, fe=

ce una chiea in Ariobindo allamedefima madre del Signore. Ma Sofia Impe=


radrice, e Cotantina Auguta, portarono all'Imperadore una corona di pretio
fiime gemme e di nobiliimeperle adornata; er egli recandola nella Chiea, la
Jacr a D 1 o. Ort agano mettendofi da capo ad affaltar le Prouincie de Ro=
mani, alcune uolte uinceua legenti mandate contra di lui, alcune era uinto. Sets
te fuoi figliuoli, parte difebbre, eparte di pete, morironoin un giorno. LIms Mauritio a
Cagano le
peradore, mandando Commentiolo con un groiimo eercito; dicefi, che glima aenti,
che ef

poe, che legenti, dalle quali per certefeditionietumulti gli erano in odio, las suteida.
feiafje tagliare a pezzia nimici. Onde Commentiolo uenendo allemani con i Bara ,
bari enza ordine alcuno, infirme con i fuoi, fi come haueua propoffo, fi mife a
fuggire: gli altri furono partetagliati a pezzi, e parte prefi al numero di dodia
ci mila, Per queta uittoria Cagano falendo in fuperbia, and infino alla lunga

**

muraglia. Ma l'Imperadore facendo nuouo eercito,lo mand alla ua difea.


Ne folamente i figliuoli di Cagano morirono, come s' detto, dipete, ma una .r - " O
granmoltitudine de Brbari. La onde egli cou dolente animo proponendo con
pretezza diritornare a cafa, fece intenderea Mauritio, che uolendo ricuotere i
prigioni,pagaffe per ciacuno un danaio: e ricuando Mauritio, ne dimandme=
zo. Ne uolendo egli ancora per quel prezzo ricuotere i dettiprigioni, parte per Crudet di
auaritia (percioche egli era auariimo) e parte per odio, che loro portaua, il Cagane.
Barbaro fpinto dalla furia, tagliandogli tutti apezzi, ritorn a caa. Di qui
nacendo in tutti odio contra l'Imperadore, procedettero cof auanti, che non fi
ritennero didir male dilui. Ma l'eercito del tradimentofecereo e colpeuole Com=
mentiolo: er uno degli accuatori, ch'era un foldato detto Foc, con tanta sfac=
ciatezza contee con l'Imperadore, che per queta cagione fu da alcuni battuto.
Ma non uolendo Mauritio accettar l'accua di Commentiolo,licenti gli accuatori,
enza che e, hauefjerofatto effetto ueruno. Dipoipofiofi a upplicare, folleuan=
dofiil popolo furono contradiluida alcuni tratte delle pietre: alcuni de quali

ritrouati, fece loro dare il debitagatigo. Spos la figliuola a Theodofio figliuo Theodofio
gliuolo di
lo di Germano Patricio, facendo le cirimonie delle nozze Ciriaco Patriarca. Ora Ji Germane
Patricio.
un Monaco con la pada ignuda in mano andando di piazza infino a Calce, grid,

che Mauritiotofio doueua effer leuato diuita con la fada. Mauritio adunque
stimando, che cio procedee dalla ingiuria fatta aprigioni, preg Dio, che lo
y 2, 3 i - i

EE

T E R ZA P A R T EI DELLHISTORI E

63
Prefaglo e!
la morte di
Mauritio.

Sogno di
Mauritio.

Puniffe in qneia uita ; e mand per tutto alcuni, che imponefferoa tutti, che pre>
gaffero D i o, che queta gratia gli concedee. Effendofi farfa fama, chegli
doueua effer fuccefore uno, il cuinonte cominciaua da Fi, credendo, che cio dia
notafje Filippico fuo genero, cominci a prender di lui foetto: e giurando egli
di non hauer dicio mai hauuto penfiero, gli prefi credenza, prima, che facee
queto fogno. Percioche gliparue diuedere una gran moltitudine innanzi alla
imagine delnotro Saluatore, che oprala porta di bronzo, laquale imagine
parlaua contra di lui, c che egli fentiua la imagine comandar, che Mauritio fi
trouaffe preente, er effendouieglimenato, gli dimandaua; fe egli uoleua, che
del peccato commeo contra a prigionigli foe dato il gatigo in queta uita, o
nell'altra; or egli diffe; in queta, benigno e pretioo Signore: crudi una uoce,
che diffe, date adunque lui e tutta la fua famiglia in mano di Foca foldato. L'Ima

peradore fuegliato da quell'affanno, fatto uenirfi innanzi. Filippico, prima gli


Conditioni
d Foga.

chiefe perdono del foetto uano, che di lui hauena preo. Dipoigli dimand,
Je nellelegioni Romane conoceua uno chiamato Foca. Rfofe, che lo conoce
ua; e che era colui, che haueua parlato feco con tanto facciatezza. Dipoigli
dimand l'Imperadore, quantianni egli potee hauere, e di qual natura egli'fi
foff. Ripondendo Filippico, che eragiouane, e di naturaparte audace, e para

te timida; egli diffe, fe qeti e timido, dunque micidiale. Egli raccont il fuo
Cometa.

Auaritia di
Mauritio.

fogno. In queto tempo apparue etiandio una cometa; laquale dalla fomiglian=
tza, che ellateneuad'una fda, fu chiamata Sifia. Pocia ferije a Pietro fuo
fratello, ilquale conduceua feercito, che paando con effolui l'Itro, dilaprens
deffela uettouaglia: e queto fuo parere hebbe a procedere da auaritia, affine,
che i foldatimantenendoi diruberie, egli auanzaffele paghe loro. Queto most
, fe i foldati a tumulto siquali ubito crearono Foca, che era capo di cento
* . : foldati, Imperadore, Ilche inteo il Capitano mettendofi a fuggire,
: : : : auis l'Imperadore di quello, che era attenuto. Ilquale effens
, , , , :, : do anco nato tumulto nella citt, uc occultamente del

, : - , palagio, e montando inieme con la moglie e co :

. . . , ' ', figliuoliopra uelociimi caualli, fimife a


-,

. .

. . . .

s :

::

. .

"

' . ., ,

fuggire; e mand Theodofio fuofis


gliuolo a Cosroe, pregando=
', lo,che ricordandofi del.

. . . . . . . beneficio da lui
- -

- riceuuto, . .

gli

*,
, ,

: . hora il contracambio. Intefailpopolo la fuga destimperadore,


c : , , accrebbe il tumulto, e Mauritio fu uituperato nella piazza,
*|

# 4 -

R I

4;

ti i D1 Grov AN-NI : z GN 4 R.A., a ar


1 . E RIo D. I. F. I R42\UNU0.
" "," : , :, : , , , :

RT: ss End o r o c a uicino al ditretto di Cotantinopoli,


#:#| gliuenne incontra per falutarlo il popolo della fattione
| Prafina. Ilquale con effaloro entrando nel luogo depus
tato, fu incoronato dal Patriarca, e dindi fi ridue nel
palagio: e ubito fece Leoncia ua moglie Auguta, tro=
uandoi preenti i popoli. Onde effendo nata dicordia t,
fra Prafinie Veneti,uolendo Focapacificarglismand al= de quali ributtando ingiurioamente in dietro uno della
fattion Veneta, il popolo cionon fopportando, grid: uanne, er intendi, cos

" " a
*

mele costuanno:percioche Mauritio uiue. Da quete parole il Tiranno fu for


fhinto a uolerlo uccidere:or, effendo egli condottain Eutropio,porto di Calcedor Morte di
Mauritio, e
nia, furono alla fut preenza uccii i fuoi figliuoli. Alhora egli diffe: Giuto de
figliuoli.
fi Signore, e drittifano itoigiudicij, fopportando con grandiima fortezza
dianimo la famiferia. E quetofopra ogni altra coa dimotr il uo generos
fo animo: che hauendo la balia nacoo il fuo ultimo figliuolo, che ancora haueua
illatte, accioche non mancaffe tuttala stirpe di Mauritio, e portando in quella
nece allamorte il fuo; eglicio non uolle acconentire, e le comand,che ella recaffe

il fuo. E pocia egli con intrepido auore porfe lagola alcarnefice. Dicefianco,
che fu preo l'altro figliuolo, mentre che egli andaua a Coroe; est etiandio la
imperadrice Cofiantina contre figliuoli: iquali tutti furono fepeliti nella Chief?
di San Mamento, uicina alle mura, fatta fare da Farafinane Eunuco, cameriere

* e ***
-- ",

, ,
**

-->
|

di Giutiniano. Nella epoltura furono poti queti uerfi.


- -

Qui fon Jepoltamierabil donna,

::

: Di Mauritio conforte, e parimente

|-

Verti fepra
la fepoltura

i . Di Tiberio figliuola, ambigran Regi, '; ; n.


: " E Imperadori; che di moltiparti
, :
- :-: } Sendo feconda, dimotrai che molti *, ** : 3 -

. . .

'.^ della moglie

. edi Mauritic,
delle fie

t ..

- 6: .v.;

gliule.

:;

. . . . . . Poffono hauer infirme imperio giuto. , , , , , , , , ,


. . . . , ogade foldati il fiero empio furore , . . . . .
.. .

it

. :
E del popol la leggerezza e l'ira,
'
- - - - - . . . ..
, , , : : Hamecondotta, er ilmarito, e i figli. . :::: , . . . . . .,
":::" : "Ah non uidolga piu di Niobeschio , , , , , , :... -. , :

Hofbirto costmorta, e del mio pianto a.s., : . . . . . . .

* . :i * Bagno mai empre il duro e feddo faffo.., I. :: t 2 : " ..


::: * a.: Ne na dipar con la miferiamia ::. , ': , , , , , , , , ;

v
***

; D'Hecubalamistria e di Giocata. . . . . . ., , ;
Hit, di Gio, Zonara:

BBB

7o

TER ZA PARTE DELL'HIST oRI E


Crudel percheine piccioli-fanciullic, o

,' i

Il ferro adopri, che innocenti epuri


Somo: in che puo peccar fi poca etate : , z
Romaio non poffo homaicon lemie frondi
: : st Arida pianta farti ombra, che forza -

!,:,

111 De'uenti Thracim'ha del tutto etinta.

::

Mor Mauritio l'anno della furet feffantefimo terzo, e nel uenteimo del f
substion: Imperio. Hauendo Foca ottenuto tImperio, Narete egli ribell, occupando
::::::* Edea, er hauendo aiutodacostoe. contra del qualeejendomandato di foca
Germano, fu da lui uinto, e dopo alquantigiorni fi mor d'una ferita, riceuuts

combattendo. Ilquale Narete ricoueratofia Gerapoli, fotto promea fatta


con giuramento fumandato da Domentiolo fatello dell'Imperadore a foca: ma

" ":" enza strbargii fede; fiabbraruto: ogesto Narite fece fabricar la chiea
,

, , di San Pantalemone, e de i Santi Mrtiri Probo, Taraco, er Andronico. Ne


folamente cotui, ma fece uccidere anco Pietro, fratello di Mauritio, e tuttiifuoi
parenti, e Germano fuocero di Theodofio di lui figliuolo inieme con la figliuos

ta' la: Filippico fattofi cherico, men uauita in un Monaterio, che egli hauen
ua fattofabricare, oltre a qeti Fca fece molti altrileuar diuita, con crudes
li fupplici. Morto Ciriaco dopo undicianni, che fu eletto Patriarca, fu creato
Thematsa Thomao Sacelario, Diacono del duomo. In questo tempo i Romani furonoopa

::: ** preida diuerfi mali. Percioche nell'orientei Perfi foggiogaronola soria, la


Paletina, e la Fenicia. E corero l'Armnia, la Cappadocia, la Paflagonia, ela
Galatia; procedettero predando infino in Calcedonia. Nella Europa gli Aberi

faccheggiaronola Thracia; ele legioniRomane in ainbedue quete parti rimae

*"***" ro morte. Appreo la petilenza eiine molta quantit d'huomini; er alcune


. . ., ..., grauiime tempete e tempi fierimiditruffero lebiade, er anco gli animali.

::::::" Ma opraogni altro male Foca, cheeratapetienza del monda hauendo il popo
7

: lo fauellato contra dilui, finto dallafuria; nefete morir molti, molti tagliar a
pezzi, e molti affogare in mare. Et un grandiimo numero diedea guardare al
Prefetto per fargli pocia uocidere: ma la moltitudine abbruciando illuogo, oue
cludeigybi erano esti, fuggirono. I Giudei ancora, folleuandofi contra i Chritiani in Ana

:::::" tiochia, neamazzaronomolti, cranco tifteffo Anatagio Patriarca, eril uo


corpo abbruciarono nella piazza. Queti Foca parte fece amazzare, e parte

fece cacciar della citt, guati de i loro membrii Thomao Patriarca hauendo
tenuto lo patio ditre anni ilgouerno della ua chiea, fi mor; nel cui luogo
sergi pa fu fatto Sergio, Diacono del Domo. Diede permoglie Donnentia ua figliuos
"**

la a Prico capitano deglieerciti: e dipoimegiuochicaualerechiueggendo prea

fo della 1fuaimaginelaimagine
di Prico, ediDomentia,
tuttoripieno di ffs
furo
----J
|- :
-

|-

71
: : : b 1 GIov. ANNI -zo NARA, r
re, comand, che fofero amazzati i Tribuni della plebese con gran fatica pres

gato palpopolo, gli laci andare. Per queto temendo Prico della fua uita,
tratt di leuar queto Tiranno di uita: ilquale effendo imbriaco, crudele, fan=
guinario, era odiato da ciacuna condition d'huomini. La onde il Senato & il
medefimo Capitano Pricomandarono ad Heraclio ambaciadori padre di quello Herastierre

Heracleo, che dipoi hebbe l'Imperio, ilquale era Prefetto di Africa e di Libia,
pregandolo, che lo liberaffero dal Tiranno. Eraluogotenente Heracleo Gregora, oregsta.
illutre huomo: iquali due conuenendo infieme, mandarono contra il Tirannoilor
figliuoli. Heraclio mand il figliuolo Heraclio con armata e con gran numero
de foldati: e Gregora Niceto per la uia di terra con molticaualli e con un gran=
de eercito, con queta conditione, chechiprima s'impadroniua della citt, e le=
naffediuitail Tiranna,foe Imperadore. Cio inteo Foca, fecemetter le mani
adoffo alla madre di Heraclio, er Eudocia fua moglie, figliuola d'un certogran
barone Africano, e le fece chiudere in un Monaterio. Ora Heraclio anticip vittoria di .
il tempo, e giune auanti dell'altro nel porto di Santa Sofia; er attaccando la bate Heraslio. ,

uglu,faperiore, dandogliaiutorriko, ilqualehautuala dignit di Prefetto. .

Fotio ancora, che era uno de principali , la cui moglie da Foca era stata uergo= Fotio,
gnata, occupando con molti foldati il palagio, leuarono il Tiranno della fedia
(percioche la fuaguardia perduta la fetanza di poterlo difendere ,fi era fug=

gita) e cauataglididoo la ueta di porpora, n gli mifero un'altra nera, e lo restaars,


.
diederoprigione ad Heraclio: ilquale dicendogli: incotalmodo,o mistro baigo-
--wernata la Republica : Foca fointo da diperatione ripoe. Bafia ate l'animo
calcinella
de
diede
gli
Heraclio
paroleadirato
di gouernarla meglio: Per lequali
fu fattomo=
fece catrare,
Alcuni
cheleegli
dicono,
- pancia;
mozze
furono
d
maniubito
e i piedi,
etas
che prima gli
er altri,
rire: elo

gliato il membro genitale per la ua finistrata lufuria, e per


:o) , hauer ufato con lemogli dimolti: edipoi tagliato apex

xi, elfuo infelice corpo abbruciato in un Bue,

" ...

;:
: :

";
oue dicei, che erauha formace dirame, *: : : , r v
-:: - . . . " fatta alla forma di Bue sportata di s . : : : - , : ,
. .. ; , ! ,
, ** * *
Pergamo, da cuiquelluogo , -, -, , , , , ,
. . . . .. . .
prefeil nome. Furos . . . .
..


, no ammazzati . . . . . . . . . . . . .
:
: 3 f.
- - - . . . . . . . . z. se dir parimen
.
.
.
Tale
adunque
fu
amici.
:
fatellier
altrifioi
.....
te
i
:: :: :
. . . . .. .: : :" "
: : ' . . a - il fine di Foca trifiimo Tiranno,has
*

r.

- - -

----

: : : : : t: ,,.:. . uendo tiranneggiato l'impa. . . . . . . . . . . . .


* . :::
: ::: : .
:. . . .. .
riootto anni. "
* *

BBB

iij

3+

T E R z A PARTE DELL'His r d R I E

e ::. . . I M P E R I O D I H E R 4 C L I O . , r - . ::: *

, c

}-

# = N e o a on Aro h n R ac 11 o da Sergio Patriarca .


a ubito egli orm etiandio della corona Eudocia fua mo=
a glie: e cofi hebbero inieme le corone dell'Imperio e delle
$ nozze, in un medefino giorno chiamati fofi er Impe=
} radori. Orau Perfi coreggiando per le Prouincie orien
Z$ tali, alcune foggiogarono, er altre andauano faccheg
giando 3 ele Romane erano da loro state uinte e tagliate
do fuggiti. Gli Scithi anco e gli Abari faccheggiauano la
Europa. Ilche faceua rimaner l'Imperadore ingran penfiero. Percioche trou4s.

ua pochiimonumerodi foldati, effendo quafi tutti eiintimella guerra. Percioche


di que molti oldati, che otto Mauritio haueuano fatto Foca Imperadore, fu
cipo man, rono trouatirimaner folamente due foldati. Mapure facendone quella quantit,

::::::::::
chei poteua, mand uo generalein cappadocia cripo. Hebbe di Eudocia Aus

u-

::: contra guta (laquale chiam anco Fabia) una figliuola, detta Epifania. Dipoiun fi
Pr , gliuolo del fuo nome, detto Heraclio il piugiouane, ilquale fu chiamato anco il
Morte di minor Cotantino, cr ambii fanciulli orn della corona. Ne molto dipoi uenne
Pdsia - a morte la moglie. Il cui corpo portandost con real funerale per la citt, una
'fee funciulla Barbar ueggendolo fnt a cafo nella b4ra. Onde fu prea, crab=

:::::::: sta
bruciat;
ecofiquella infelite fu facrificata alla morta Imperadrice. Dopo ques
Heraclio pree per moglie Martin, figliuola del fiatello, e l chiam parimena

slio.

te Auguta, ora Coroe e i Perfi congrandistimo poderedicorrendo e predando


, ... qualunque coa, l'Imperadore gli mand ambaciadori, chiedendogli, che final=
. --; mente fatiandofi della morte ditanti; uoleje far pace, e fi contentafe diriceuer

tributo ciacun'anno. Non effendo quetaambacieria accettata, me mand un'al


saperb: ri, tra a dimandarlpce. A catil Re detPerst rifhofe fuperhamente e con molto

:::::::
uitupero,
che eginon era per conceder perdowakristiani, e eglino negando
slio.
ca k 1 s t o crocifijo, nonadorafero il sole. LImperadore adunque diperando
di potere hauer la pace; deliberdiguerreggiar contra Perfi ; e di pacificarfi im=
Laquale dimandas
tagli perfuoi ambaciadori,dal Barbaro non gli fudinegata. Ilche piacendo mol
to all'Imperadore,ucendo della citt, di la dellamuraglia lunga poe glialloggias
menti con real magnificenza e compagnia, e fece a Cagano di molti doni. Ma il

: &# mantinente con Cagano, ilquale alhora moletaua la Thracia.


gano,

Barbaro difrezzando il giuraiento eta fede, procur di hauere Heraclio nelle


mani. Ma cio non gliriufendo (perche effo gia era uia fuggito) rub tutte le
fapellettili dell'imperadore, laorie 3 eranco i danari,efece molte migliaia di pri

gioni, crabellagioritorn alle fut cae, Heraclio adunque da capo feco peruia
.

3a 1

diambaciadri

* : D I GIOV A N N I : Zo N A R.A . : r

s9

diambaciadori della ua perfidia dolendofi, ottenne da lui la pace; epartendofi


di Cofiantinopoli, peruenne a Cearea, oue era Cripo fuo Capitano: e lui, che Heraclio un
era amalato, o fine di efferui, uiit, uolendofeco dicorrer di quello, che era :'::
da diliberare. Ma fu da lui riceuuto con poca stima. Percioche ne and a in= Pitan:
contrarlo, ne fi mojediletto, e feco fauellando, us anco arroganti e uperbe
parole. Heraclio, quantumque intendeffe, qualfoffel'intento fuo, egli dipia
ceffe il difregio, ch'egli dilui fi faceua: non dimeno occult l'una coa e l'altra,
Lafciando adunque a Cripo le genti, ritorn a Cotantinopoli: e riceuendo con
grandiimo honore Nicera, figliuolo di Gregora, che entr nella citt, lo chiam Nisera.
fratello. Torn ancora Cripo dalla imprea. Edouendoi battezare il figliuolo
dell'imperadore,il Senato raunatofi,e trouandofi il Pratriarca preente,l'Imperado , ,
re dimand a circostanti, qualgatigo meritaffe uno;the hauejefatto ingiuria als , ,
l'Imperadore. Rifofero coloro, che quel tale era indegno diuita, fi come quel= ,,
lo, che da fe stefja fi haueua leuata ogni fperanza di trouar perdono. Alhora , ,

timperadore raccont quello, che Cripohueuafatto, trouandofi anco il medefi-, ,

mo preente. E uolgendofia lui, diffe, quello, che non hai fatto al fuocero,,, , , a

non faraietiandio all'amico. comand adunque, che egli foje fatto cherico ; ::"
Di Martina figliuola del fratello hebbe due figliuoli, Fabio, ilquale anco chiam
Heracliona,e Dauid. Ora predando Coroe e ditruggendo qualunque coa, e do= Fatti di

polo hauer oggiogata Paletina, hauendo anco prea Gerualemme, dicei, che
fu tagliata a pezzi una infinit di Chritiani: e cio fecero i Giudei, comperatigli

per uilprezzo; qualidicefi, che furono danouantamila. 1 Perfi menaronoje- , " " !
co il Patriarca della citt Santa, ei preciofilegni della croce uiaportarono. Ora ; ... ::
l'Imperadore non hauendo eercito eguale a uimici, e trouandofi in gran diagio
di danari, togliendo in prefianza l'argento e l'oro, ch'era nel duomo,fece di quels
lo batter danari, e facendoraunar molti huomini dalle prouincie, gli fece efera

ditarnelle armi efece anco uenir taiuto de confederati e dopola feia della Pua :
quaruppe Sarbaro Prencipe de i Satrapi di Coroe,daluimandato congrande efera ::a P:n.

cito contra Romani,e tagliildetto eercito apezzi.Fra tanto Cagno,rompendo la ":" ":
lega,afalt il contado di cofiantinopoli,accampandofi preo allemuraget aretutti
, g.
gli edifici,che erano fuori della citt. Didonde i cittadini,et il Patriarca, e Bono sarbarorot,

Patricio (percioche Heraclio dipartendofi, hauena laciato queti due tutori del fi- : ***
liuolo cotantino,e gouernatori delle coe publiche) mandarono d'improuiomolti.
ualorofi huomini contrai Barbari; iquali, non ui fi trouando eercito, fitene

wano ficuri; e tagliarono a pezzi molte migliaia. Quelli, che uiui rima/es . " *

ro, fuggirono uergognoamente, Hraclio un'altra uoltaruppe un'altro gran " * ?


Frencipe, ilquale Coroe gli mand contra-cdn.trenta milt huomini, e quafi

tuttiifuoi oldatitagli parinente apezzi, Tornndole reliquie diqueto etra


-

;
|

T E R ZA P A R T E : D E L L'HIST O R I E

cito a caa,i popoli,che prima odiauano Cofroe, commoe a maggiore odio contra
ilmedefino Tiranno. Heraclio penetr nel piu internofeno della Perfia, rouin
Danni di He le citt, er i bochiappo quella natione acri ditrufje tutti col fuoco. Et inte=

* ,

:""fo, ch'egli haueuafatto amazzare ifuciambaciadori,/degnato, col ferro e col


fuoco and confumando ogni coa. Lequai coe, mentre dall'Imperadore fi face=
uano, Coroe fi ricouer in Cteifonte, creffendogli accuato Sarbaro, ch'egli s'in
tendeua co Romani, fcrije alfuo luogotenente, che lofaceje morire. Ma preo
da Romani nel camino colui, che le lettere portaua,e menato in Cotantinopoli, il
sarbar ua Magitrato lette le lettere, le mand infieme col corriere a Sarbaro. Cotui has

:e: uendole lette, er inteo dal corriere il uoler dicoroe, fine altre lettere, erauna
. . tii Colonnelli e Capitani dello eercito,fece loro leggerle. Onde ei accei difde=
, , gno,di comun confeno diterminarono di andare all'Imperador de Romani. Dopo

, , queto auenne anco a ceare un'altracagione di affrettar lafua morte. Percioche


bauendo eglimolti figliuoli, laciando da parte il primogenito, che era detto Si=
#e:r:
roe,
uolledare il Regno a un'altro, chiamato Merdao. Ilche inteo Siroe, fattifi
il padre , ia
pace contro amicialcuni Prencipi, affalt il padre; e preolo, e potolo in prigione; e promets
tendo egli per la ua libert di dargli ungran monte di oro e di precioe gemme
-

, , diffe: Perquete hai indotto i Romania guerreggiar contra Perfi, e far di ei


, , cotante occiioni. Goditi adunque quella, che tu difiderati tanto. Dipoi fece
leuar diuita anco l'altro fuo figliuolo Merdafo, a cui uoleua dare il Regno, e gli
altri figliuoli innanzia i uoi propriocchi, e pocialui ancora fece morire. In

:::::::talguia ottenuto il Regno de Perfi, mand ad Heradioambaciadori, auiandolo


earaiarar dellamorte di Coroe: e fattafeco pace, licenti tutti i Romani, che erano prigioa

***" ni, egli restitui uenerabililegni della falutifera croce, e Zaccaria Patriarca di
Gerualemme. L'Imperadore all'incontro diede licenza a i Perfi, che erano tenu
tida Romani, diritornare alle caeloro. Quete coe auenute nel coro difeiana

: ni, e ritornati que preciofilegni, er il Patriarca in Gerualemme, Heradio nei


ettimo anno tornando a Cofiantinopoli, fu dal Senato e dal popolo con gran fe=

3: sta orallegrezzariceuuto. Ora nel ritorno accus in Gerualemme il Catholico


Bf

de'Giacobiti, che ei chiamano Patriarca, ch'ei rimprouaffeil Concilio di Calcea


donia, e non confeffaffe duenatureenza confufione in C H R 1 s to. Macolui,
, , che era huomo aftuto, e malitioo, fine di approuare il concilio, e diffe, ch'egli af

, , fermaua, due unite nature in effo ch x 1 sro. Ma fu dimandato delle uolont


e delle attioni, eegli teneua, chef doueffe crederle due, o una ogeta quitione
****" - mand Heracliofcrittaa Sergio Patriarca di Costantinopoli, il quale hauendo

: "prima appronatala Herefia de Minotbeliti, ripoe all'imperadore, chefi doneus


tener per fermo unfola naturaluolont cr attione in Cm x 1 sto. Dimandas

to opra ci da Ciro Fafiano, conobbe, he egli era della medeima openione di Ser
-

'

gio.

* DI GIov A N N I zo'N ARA. : : r

7's.

gio: Dallacuiautorit moffo Heraclio, abbracci ancora egli la medefimae bez gerasis is.
udiquest'acqua torbida,cheglifu data da queti non Patori, ma mercenari. Ma :,:
dimotrando San Sofonio, che alhora haueua il Patriarcato di Gerualemme, haa Monoteiini.
uendo raunati i facerdoti altrifoggetti, per modo di Concilio; che coloro , iquali , ,
affermauano una uolont crattione nelle due nature di C H x 1 s ro, ueniuano 4 , ,
diterminar chiaramente, che ui foffe anco una fola natura, er a ci conentendo il
Pontefice Romano; l'Imperadorefece uno editto, nel quale era compreo,che non
fidoueua affermare, che in C H R is r o foffene unafola, ne due attioni. Ques di He
sto editto non folamente da Catholici, ma anco da feguaci di Seuerofu tenuto ridicolo. Morto Sergio Patriarca di Cotantinopoli, uccee Pirrho, che era della pirrh Pa
medefima openione, efu ammiratore del parer di Ciro e di Seuero. Nelfuo trion :ete

falritorno di Perfia, Mabumeto Prencipe de Saracini and atrouare timperado :::::::::


re. Hauena cotui haauto il Prencipato,non pernobiltdifangue. Percioche effen a tronare

do poucro, eruiua perpremio a una uedouafemina;laquale con certe fue malie"


uolta adamarlo, la pree dipoiper moglie. M, perche eglifoleua cadere da quel
inale, che detto comitiale, c a certi tempi da effo male affalito,giaceua in ters :
rafenza fentimento alcuno, era a queta ua padrona e moglie e di triftezza, e di
nergogna. ora queto cattiuo buomo, trouando un Monaco diluipiu cattiuo,il
quale per la ua peruera religione era stato facciato di Cotantinopoli, da lui Mathia di
fofinto, diffe alla moglie,che l'Arcangelo Gabriello dicendeua di cielo atrouarlo, Mahmes
egli riuelaua alcuni diuinifegreti, E non potendo egli fotenere il marauiglioo
fplendore dellafia uista, da quetaprocedeua, che perdendo ifentimenti, cadeua
abandonato in terra. Quete parole erano coufermate dal tetimonio di quel frau

dolente Monaco: ilquale diceua alla Donna: Che l'Arcangiolo Gabriellofifoleua ,,


uerameneemandare a tutti i Profeti. Diquila donna, parendole, che lefoe le= ,,
uatala uergogna, anzigloriandofi di effer moglie d'un Profeta,farfe quetafa=
uolafa
altredonne.
In cotal
rubaldo
ottenutodella
nomemoglie
di Profeta,
Progresi di.
fra
ifuoilepopoli,
e diuenuto
riccomodo
per laqueto
heredit
delle facult
morta, Mahumete
fuhauuto per Prencipe e capo dellagente findelitica,e dottore e legislatore,ridu=
cendo egli allafia diuotione alcuni con lefue parole,et altri colcoltello,ponendolo
opra lagola degli huomini,che nuoleuano accettarlo perfignore, fe glifece obe
dientieferuipercioche egli haueua hogginaimeo inieme una moltitudine,chen.

era da iprezzare cotuiadunq; uenendo di Ethibro,and a trouartImperadore, , , !


egli dimand, erottenme paeeda habitare. Et hauendo con queta fraudefogglogatofi tutto il uo popolo, fimieaaccheggiar la Soria, e diede ilguato amol
te Prouincie de Romani. D4 quel tempo in poiglifnaeliti non ceffaronogiamai
difar correrie; e predare ipsefi de Romani. Ora Heraclio, effendo, come s

detto,fdrucciolato nellafetta de Monothaliti, cominci a effere infetato da hidro


|

T E R ZA :P ARTE , DEL L'H IST O'R IE

i - pifi: Dicefianco, che uolgendofi all'infuilmentbrogenitale, l'orinagli fruz


ziua la faccia, e ci haurebbe continouato, fe non fe glibauefjefattoriparo, col

..",

vai. Ai porre una tauoletta alla etremit deluentre. Credefi, che ci gli auenieper l'in
:::::::: : teto congiungimento con la figliuola delfratello, Mor, hauendotenuto l'Impes
: : rio uentuha anno, , ? - D :

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3# "I M P E R 1 o e la fomma podet per ragion difuccefia


| ne, diuenne al uo figliuolo Cotantino: di che egli non
: hebbelunga allegrezza. Percioche hauendo regnato un
: anno, fu tolto diuita col ueleno, preparatogli da. Mar
#:: tina fuamatrigna, e medeimamente ua cugina. Hebbe

::: per moglie Gregoria, figliuola di Nicerio Patricio dicui


El riceu: Cotante. Hebbe buona openione intorno alla reli
ede dell'Imperio del padre, e non della ua peruera credenze

efede, onde credefi,che anco Ciro Patriarca foe partecipe dellafilamorte. Mor=
: :hr:: to in tal guia Cotantino, Martina infieme colfigliuolo Heracliona fi haueua ufar
pato l'imperio, del quale efiancoratoto furono cacciati. Percioche per la mora
te di Cotantino efjendo ella odiata dal Senato, folleuandofi effo, fu leuata della Ses
dia, e tagliatale la lingua ; er ad Heraclionatagliato il nafo, ilquale non bauena
- -a
piu, che dieci anni, furono dal Senato confinati, e parimente Pirrho.
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I M P E RI o ; D I cos T JA NUT E N I P o TE DI

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H E R A C L I O . ... . . .. . ..
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I por r v d Aro timperio a cotante, nipote di Hert


| clio, come figliuolo di cotantino:efufatto Patriarca Pao

lo : ilqual Paolo fu parimente del medefino parere diser


il gio e di Pirrho. Ogeto cotante ancorain altre cofemon

i amminitr inutilmente l'Imperio; manella religione imis


| tando tauolo, feguit lafetta de Minotheliti. Onde fece
E-SSW morir Maimo,ilquale ueramentecon le opere corripons

'deua al uo nome, buono dottimo e santistimo; emand inefilio Martino San


tistimo Pontefice Romano; nel quale eglianco fimori. Percioche effendo egli con
sah Maimo andato a Roma, equiui raunato un concilio de i primieri sacerdoti,

haueua ifcomunicati i feguaci de Monotheliti, Gaftig ancora Cotante moitiale


tris

T' DI TG1 OV A N N I : Zo N A RA. T :

77

tri, percioche contrariauano alla ua openione. ora i saracini acquistato bog


gimai un gran podere, er occupando molte Prouincie & Iole, che erano fogget=

te a Romani, illoro capitane detto Mabia,facendofabricar molte nuu da guer-::::::


ra, s'era poto in animo di affalir l'Imprio Romano. Ilche inteo da Cotante, :::ini.
fatto ancora egli una buona armata, con effa arriu in Fenice, porto di Licia.
Que effendo anco uenuti gli Agareni; e douendoi il difeguente attaccar la batta=

glia, lanotte fi fogn l'Imperadore di effere in Thealonica. vno indouino gli ::""
diffe, che quel fogno dinotaua, che egli riceuerebberotta, percioche fignificaua, teta 4 *******
che un'altro baurebbe la uittoria. E cio auenne. Percioche facendoi la giorna- ******
ta, i nimici rimaero fuperiori, con tanta ucciione de Romani, chel mure del
fangue loro diuenne uermiglio: e Cotante uetendoi d'unhabito uile, montando ::a di c

opra un nauiglio, chetroua cao, inieme con pochi faluandofi, ritorn a co- "***"
stantinopoli. Gli Agareni, non fi trouando alcuno, che loro facee refiftenza,
dicorreuano per tutto.Soggiogarono etidioalhora l'Iola di Rhodi,e gettarono a
terra il celebratistimo Coloffo, che in lei fi troudua: il cui rame dicefi, che un coloro di

mercatante Giudeoport uia con nouecento Cameli. Ora taudacia degli Agures"
ni, con cui danneggiauano i Romani, fi fren alquanto, nata tra loro dicord a

nell'elegger capitano dell'eercito, alcum anteponendo Mabia, er altri Alimoges annostne:


nero di Mahumeto: e fecero con Romani tregua per due anni. Sotto cotante ro i Mah

molte Prouincie de Romani furono affiitte da tremuoto e da terribili procelle e ::::::: fra
furor de uenti: da che molti edifici furono ditrutti e rouinati. Morto dopo :
dodici anni Paolo Patriarca, ne quali uije fceleratamente, Pirrho nel dodecimo
anno dell'Imperio di Cotante fu poto in quella fede. Percioche abandonando,
come s detto, la Chiefa, er effendo andato a Romt, e conuinto da San Maimo
della ua praua openione, fine di hauere abandonato il parere de Monoliti, er
a richiefta del Papa gli diede in ifcrittura gli articoli, che egli motraua di crede=

re: iqualida effo Papa furono approuati : Indiridottofi nacoamente a Rauen


na, non potnaconder la ua herefia. Ilche inteo dal Papa, raunando i uoi

vecoui, lo dann affatto. Cotu adunqueottenendo da capo quattro anni il Pu=


triarcato di Cotantinopoli, uc diuita. Succeegli Pietro, ilquale ancora non pietro.
fu differente da primi. E morto dopo dodici anni, Thomao difenore dellaue= Themate.
ra fede Catholica hebbe ilgouerno di quella fedia: e morto dopo due anni e fette
mefi, gli fu ucceore Giouanni, Ora Cotante per la morte di Theodofio fuo
fatello, e per hauere uata celeratezza contra Papa Martino e San Maimo,
heggendoiin odio a cittadini, andato in Sicilia, men fua uita in Siracoa, e
uolle anco quiui trafportar l'Imperio e l'antica Roma: percioche egli diceua, che

--

fi doueuapiu honorar le madri, che le figliuole. E per queta cagione fece ue


- nire a lui l'Imperadrice, e tre fuoi figliuoli, Cotantino, Heraclio, e Tiberio,
4.- ***

7s

re R z A PARTE DELL'HisroRIE

a Manon furono laciatiandare, o da parenti, o da cittadini. Ora effendo uiuiis


::::: totre anni in Sicilia, d'indi non ritorn :ma fu uccioin un bagno, potoglicon.
uiolenza opra lateta unuafo, col quale fi foleua uerfare acqua calda: e fula
.......fua morte l'anno uentifette del fuo Imperio
; ; ; * 4.

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ov,
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O R r o co s t a N T E, le legioni, che con lui erano


E ftate,fubito eleffero Imperadore Mizizio Armeno, huo
| modi tanta bellezza,che poteua contender c ogni dipin
: : tae fculta imagine. Ilche inteo Pogonato, il maggior
-

SA || figliuolo di cotante: ilqualedal padre era stato bono

" "

4:3 || rato delle infgne dell'Imperio, occupata con una grande


. ##*#:#E

armata la Sicilia, uinto Mizizio, lo fece uccident : e ,
uendic la morte del padre non meno con altri, che con Giutiniano Patricio, fats

to morire il padre di Germano Patriarca: erilmedeimo Germano, ch'era hoggia .


. mai in et di buomo,cio in quella, che i gouani fi oleuan catrare, fece Eunuco,
** : " -- E, perche, quando fi part di Cotantinopoli, eragiouanetto di prima barba,
,
fargendoglifi alhora per le guancie alcuni pochi peluzzi,e nel ritornar di Sicilia

la riport lunga, per queto fu cognominato da cittadini Pogonato. oraiprinci


pali, che fi trouauano nelle parti dell'oriente, riducendofi a chrifopoli, anda
uano fargendo uoci, che fi doueuano incoronare Imperadori ancogli altri due

fratellidiotantino, dicendo, fi comenoinclla Trinit crediamo, cofi conue


#6, l'

neuole, che a tre Imperadori obediamo. Cotantino mand loro ambaciadori, e


promettendo di uoler conentire alle dimande loro, fece a e uenire i capie pri=
mieri del popolo, accioche alla preenza loro fi publicaffe i uoi fratelli Imperas
comantino dori, Iquali effendo giunti a Cotantinopoli, cigli fece, come folleuatorididia
f:sl:
nafo
a' fuoi cordia, uccidere. Ilche da gli altri intefo, pieni di fauento, fi ricouerarono
frateni." ne luoghi loro: e fece etiandio all'uno ev all'altro fuo fratello tagliare il nafo.
Ora gli Agaremi non ceffando per terra e per mare con incendi e rapine guaftar
tutte le Prouincie de' Romani,finalmente con grandiima rouina e mortalit af
faltarono Cotantinopoli, porendo le lor naui dalla parte detta Hebdoma occiden
tale infino a Ciclobio. Ma fatta ancora Cotantino un'armata, alla giornata con
effo loro era alle mani, e fi faceuano battaglie naualidalla Primauera infino al
-

- -

: tautunno. I Barbariadunquenon facendo alcun profitto leuandotajedio, oc


Azareni,

cuparono cizico, equiui miferole statue del uerno. Al cominciamento della

Primauera, da capo afaltarono Cotantinopoli: one confirmandofiil tempoinf


3rg

: DI: GI O VAN NI Z O N A R.A . :i * T

7"93

re iee pugne nauali, nell'autunno riduero tarmata a cizico: e questo fecero


tutto il coro di fette anni. Non hauendo adunque feranza di piu prender la
citt, er anco hauendo fatto perdita di parecchi foldati e di molte naui (percio=

che dicefi, che un certo Callimaco Architetto uenuto di Soria in cotantinopoli,

fu inuentore del fuoco Greco) con uergogna e con grandiimo cordoglio fi di= Greso.
partirono. E peruenuto il rimanente dell'armata Barbara a Sileo, nato un fiero O
uento, parte me cacci a fondo, e parte ruppe fopra a gli cogli. E, fe alcuni
me erano feampati,furono estinti dal Duca di Cibireoti. Et oltre a cio fu dalle

legioni de Romani uinto un'altro eercito di Aribi. onde i Saracini perduta la


fperanza, anzi piutoto temendo, dinon effere da Romani eglino afaltati, fi
deliberarono di farpace. Dimandando adunque Mauia per fuoi ambaciadori
effa chiamato
pace, l'Imperadore
la concee,
Patricio,
ilquale
era
Pizacoda, glie
huomo
prudente,mandandoui
er eercitatoGiouanni
nel parlare,per
interpre=

[7

te della pace. Ilquale andato nell'Arabia, e riceuutoui con molto honore, tratt
il negotio con i Saracini, e fece la pace, ponendola in icrittura, per trenta anni,

con conditione, chegli Arbi foffero tenuti di dare ogni anno a Romani tre mi- :
la libre di oro, otto ferui, er aliretanti Caualli, de piu belli, che ei haueffero ni.
pernome di tributo. Intefa, che hebbero inimici Occidentali queta pace, man=
dando ancora esti ambaciadori all'Imperadore con preenti, ottennero la pace. In
tal guia reo pacifico l'Oriente e l'Occidente fu poto Theodoro nel Patriarcato:il
::
quale dopo due anni effendone cacciato, gli uccee Giorgio. Ora effendo Co= "iarth.
stantino Catholico, procacci diridurre in pacificae fanta unione le Chiefe, che , ,

per laherefia de Monotheliti: nata infino dal tempo di Heraclio fuo auolo, era
no in dicordia. La onde ordin, che fi facee concilio in Cotantinopoli: di
cui furono capi i Legati di Agathone Pontefice Romano, Giorgio cotantinopo

litano, e Theofane Antiocheno. Ne Aleandria, ne Gerualemme haueuano Pa- este cn:


triarchi, lequal citt erano occupate da Saracini. In queto concilio, che fu
il feto,fu diterminato, che fi doueffepredicare e credere due uolont e due at=

tioni in c n R rsro, trouandofiancopreente l'Imperadore. E coloro,iquali


affermauano una fola uolont r attione: come Theodoro vecouo Faranio, Ci=
ro Alefjandrino, Sergio Pirrho, Paolo, e Pietro cotantinopolitani; Macario
Antiocheno, e Stefano uo dicepolo; cranco Geroneuecchio diantica maluagi=
t, e di dapocaggine puerile:tutti furono ifcomunicati. Saccheggiando fra que
sto mezo i Bulgheri difuamente in diuere parti le Prouincie dila dal Danubio, i Bulgheri

costantino fimije inordine di opporfiloroper terrae per mare, riducendo dal:


mare nel
Danubio
unaforte,
grandechearmata.
quale apparecchio
hauentatii Bar. :::*
bari,
occupato
certo
era tintoDal
da fiumise
da fango, quiuiffermarono.
d

s3

TE RzA PARTE DELL'H1's To R 1 E

te fefi alcuni giorni, enza far nulla, i Barbaristinando, che i Romni mna
cafferoper uilt, e confermati ancora da un cotale auenimento, prefero alla prix
matimidezza ficurt uguale. Percioche l'Imperadore tormentato da alcune acus
te doglie di podagre, con cinque naui, e con la ua corte pa in Meembria,
. . Prouincia de Romani, uolendo adoperar l'acque de bagnis laciandoquiui l'eere

a es citocri Capitani, con ordine, che con alcune leggeri staramuccie procurafferoi
itns.

nimici alla hattaglia. Maeffendo nato rumor nel campo, che l'Imperadore fuge
giua per tema de nimici, tutti fi mifero uerggnoamente in fuga, non effendo
alcuno, chegli feguitaffe. Ilche auenuto fuor di peranza, accrebbe animo er
audacia a Bulgheri, inguia, che dando dietroa coloro,che fuggiuano,neamaz

zarono molti, neminor quantitne prefero; e ualicato l'itro, poero gli alloga
giamenti nel terreno de Romani. Ne d'indi in poi rimafero di dare ilguatoa tut

:::::: te le Prouincie de Romani, onde fu cotretto l'imperadore a far pace con effolo
gheri. .

ro-patteggiando di dar loro ognianno tributo con uitupero dell'Imperio Romano,


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10 p 1 61 s ,
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T: A G L I A T O - I L N A S O
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Mardaiti ue :

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1 -

EE or vi huuto timperio giovanato didiciami, am

%* minitrando ogni coa, fecondo, chegli ueniua talento,


mije ingran calamit e miferie la Republica. Percioche
X : certi popoli, detti Mardaiti, occupate alcune ommit

:: | del monte Libano otto Pogonato, erano a gli Arabi

nuti dal me
te Libano.
-

stSZ A formidabili. Ilche anco lor fu cagione di chiederpacea

$?>=<: Romani:laquale (come s' detto) impetrarono. Ora


bauendo l'Imperadore di freco

ottenuto l'Imperio, Abimelec, morto Mauia ,

, ilquale era Prencipe degli Arabi, per fuoi ambaciadori dimand a Giutiniano,
che gli confermaffe la pace, pregandolo, che uoleste parimente dicacciarei Mars
daiti del Monte Libano. Ilche e egli faceua, prometteua di pagare ogni anna
a Romanimille ducati d'oro, er un feruo, e un belliimo Cauallo Con quete
conditionirinouata la confederatione, cr i Mardaiti, che erano da dodicimila
, ...... bellicofi huomini, partiti del Libano, trouandofi gli Arabiliberati di quella pans

::"ra, fecero dimolidamiatimperio Romano.ora Giustiniano mandad Leon


cio uo capitano, foggiog Iberia, Albania, er altre regioni. Ilmedefinoans
coraruppe l'accordo fatto con Bulgheri: ne fotenne di pagar loro tributi, m4
prea nuoua imprea uerfoi luoghi Occidentali, foggiog molti fchiauoni, parta
uolontariamente, e parte per forza. Onde ferije nuoue genti fcegliendo dina

torno a trentamila fortifimigiouani: iguali chiam popolo acquitato,

queti

r. 1 G I o v A N N I zoN AR A.

8 t

questi afficurandofi, ruppe anco la confederatione con gli Arabi, adducendo per
cagione, che il danaio del tributo dell'anno non conteneua il pronto de' Romani,
mann'altro nuouo di Arabi. Percioche non era lecito d'imprimer nella moneta

d'oro altra effigie, che quella dell'Imperadore Romano. Moffe loro adunque
guerra,non tanto fidandofi nelle legioni Romane, quanto in queta fuagente cela
ta: percioche quantunque i Barbari lo pregajero a non romper le tregue et a non
uiolare gli critti della confederatione,ponendogli innanziiltetimonio di D i o,
col cuigiuramento ella era stata confermata, e chiamando lui in uendetta contra
coloro, che erano cagione della guerra, l'Imperadrice andaua pure alla battaglia
conle orecchie forde. Gli Arabi adunque foendendo opra un'haftale crits
ture, oue fi conteneuala tregua, e portandole innanziall'eercito loro in guia di

stendardo, fi azzuffarono con i Romani. Subito adunque uentimila fchiauoni,


che erano de foldati eletti, paffarono nel campo de gli Arabi. Laqual coa fe=

''

de

ce perder l'animo a Romani, e fu cagione della lor perdita; e lo accrebbe a mi- *""
mici, crapport a quelli la uittoria. Seguitando ei adunque i Romani, ne
amazzarono, quanti poterono giungere; e quai innumerabili delle legioni furo=
no tagliati apezzi. E l'Imperadore conferuandoi con una uitupereuol fugain= i: di
fieme con pochi, peruenuto a Leucadia, fece amazzar tutti gli fchiauoni, che
eranorimafi di quel numero di eletti, egettare i corpiloro in mare. Tornato a Cotantinopoli, fi mie al fabricare: e fece fare un tinello grandiimonel pala= Tinello fat

gio dalla parteriuolta a oriente: ilquale infino boggidi chiamato dal uonome :::::::.
Giutiniano. Pociagli Agareni andarono dicorrendo per tutte le Prouincie Ros
mane; e Sabbatio Patricio intefa la gran rotta dell'Imperadore, pa a gli Aras
bi : e diede loro l'Armenia. Ne rimafero ei di danneggiar tutto l'oriente, e ri=
durre in feruitu i Chritiani. Haueua Giutiniano uno Eunuco, che era alui mol=

tograto; ilcuinome fustefano, dination Barbaro, ma di crudelt e fierezza :::::"


piu che Barbaro: graue a tutti, non folo nel maneggio delle coe, ma anco in dar
gatighi a diuerfi. E cotui non foloprocedeua contra i plebei, ma ancora con
tra quelli, che piu poteuano, inguia, che hebbe a battere etiandio la moglie del=
l'Imperadore. Il medeimo Imperadore Theodofio Monaco, che egli prima haue= . Theodofio

ua fattorinchiuderein un Monaterio, fece generale: ilquale non cedeua punto :" "
dimaluagit a Stefano Eunuco. Effendo adunque da cofioro la Republica aggra
uata di molti danni, timperadore incore nell'odio di tutti. E perche haueua fo
fetto di Leoncio, che uoleffe farfi Imperadore, lo tenne in prigione due anni: Lenei.
poi fuori cauandolo, lo mand Capitano in Grecia. Predicendogli un certo Paoa

lo Atrologo, che era Monaco, ch'egli haurebbe l'Imperio, ripoe, chei fape=
u4, che l'Imperadore doueua mandargli dietro alcuni, che l'uccideero: e che non
farebbe quello, ch'egli diceua : A cui il Monaco. Non uolere hauere animo fes

Hit, di Gio. Zonar.

FFF

g*

T E R ZA PARTE D E L L'HISTOR I B

minile: maportati da ualoroo ; che quello,ch'io ti predico,hauer effetto. Leos


cio adunque prendendo in ua compagnia i uoi piu fidati, e rotte le porte del=
le prigioni, men feco una gran moltitudine de prigioniiquali entrando nel duos

mo, e quiui raunandofi molti, dicendo tuttimale di Giutiniano, lodarono Leon=


cio infinitamente, effendoloro etiandio in aiuto Callinico Patriarca. Dipoiridots

tifi nel Theatro de caualieri, fecero ilmedeimo; e stracinato Giutiniano fuori


del palagio, tagliatogli ilmao, lo confimarono in Cherfone, hauendo tenuto l'Ims
e perio fedici anni. E prendendo Stefano Eunuco Sacrifia, e Theodofio Monaco

::
:::" generale, con le funia piedi per la piazza stracinandogli, gli abbruciarono
nel Bue,

1 D 1 c 1 .
Glouanni Pa

di Africa,

l'Imperio; fotte
di cui gli Arabi corfeggiando le Prouincie de Romani,
menaron uia molti prigioni: e finalmente foggiogaro=
| no etiandio l'Africa. Ilche inteo l'Imperadore, mand
Giouanni Patricio, fortistimo huomo, con tutta l'arma=
ta a ricouerar l'Africa all'imperio Romano. Ilquale
===5:48] uinfe gli Arabi, e facci di lei tutti quelli, che ui erano.
e quiui mie le stanze deluerno,criuendo all'Imperadore le coe da lui fatte,afet='
tando quello, ch'eigl'imponeffe. Ora il Gran Conolo degli Agareni (percio=

O P o o_v E s r o L e o n c 1 o hebbe

----

che eglino cofiilor Prencipi addimandauano) inteo in quale stato fi trouaua


l'Africa, e fiacendogli opra modo quella perdita, fece una grande armata per
csatolo de ricouerar la Prouincia. A cui Giouanni Patricio non fi trouando eguale, lacians

*"***" do il porto, andaua a trouar l'Imperadore, accioche ei gli deffe maggiore ejerci
to. Ma effendo l'armita de Romaniperuenuta in Candia, i principali del popo=
lo, parte stimando uitupereuol coa, che l'armata ritornaffe abandonando l'Afri=
ca, e concedendola animici, e parte temendo lo sdegno dell'Imperadore, eforta=
rono quei dell'armata a ribellari: e a fcopriri contra Leoncio, era eleggere Im
peradore Abfimaro Prencipe de Ciberrheoti; iquali anco pretamente Tiberio
chiamarono. Cotui adunque peruenuto c l'armata a Cotantinopoli, fi accot a i
sici. E benche Leoncio facee far diligente guardia nella citt: non dimeno ale
cuni Magitrati Prouinciali, per la muraglia detta Blachermia, di cui eralor toc=
ca laguardia, riceuute le chiaui delle porte con un fantistimo giuramento, mie=
L-ossie si, ro dentro Aimaro. In cotal guila que dell'armata entrandoui , accheggiaronole
:"" cafe de cittadini. Et Aimaro facendo tagliare il nfo a Leoncio,lo diede aguar=

s: " dare con buone guardie; e i Prencipali, che tentuano dalla ua parte, pogliati
-

de
|

"

DI GIOV A N N I ZONA RA,

delor beni, e fattigli molto ben battere, gli confin in piu luoghi. Tenne
l'Imperio tre anni.
I M P E RIO DI JA S S IM JA R.O., IL Q_V A L E A NICO
.

: S s 1 M A R o, o diciamo Tiberio, in cotalguia ottenus


to l'Imperio, fubito mand Heraclio, f o fratello fclo Fatti di Ass

con tutto l'eercito di Cauali e di fanti uo general capi. :::::::


tano e luogotenente in Leuante contra gli Agareni. I
Romaniadunque coreggiarono la Soria, creffendo an=

Z dati feguitando infino a Samota, e faccheggiando tut


.

fauento. Ora Baane, cognominato Heptademone, diede agli Arabi la quarta


Armenia. Ma i principali degli Armeni folleuandofi amazzarono gli Agareni:
emandando ambaciadori ad Aimaro, riceuettero da capo i Romani nella Proa
uincia. E Mabumeto,che alhora fignoreggiauagli Agareni, cotrine l'Armenia
a obedirgli un'altra uolta; e fece arder uiui i principali del popolo. Alhoragli
gareni moffero etiandio l'arme alla Silicia; con cui Heraclio uenendo alle mani,
lamaggior parte ne tagli a pezzi, rimanendogli altri prigioni; iquali mand
legati all'Imperadore. Aimaro confin nella Cefalonia Filippico, figliuolo di Filippise.
|

Niceforo Patricio; ilquale perche fi haueua fognato, che un'Aquila gli faceua
'ombra, fi era meo in penfiero di ottener l'Imperio. Ora Giutiniano, che co=

mes' detto, era confinato in Cherone, fuggendo fi ricouer a Calgano, Pren- cagan pre
cipe de Cazari: dal quale honoratamente riceuuto, pree per moglie Theodora
fua forella. E poco dipoid'indi partendofi, fi ferm con la moglie in un'altra feia.
Prouincia. Ma Aimaro promettendo per alcuni fuoi mesti di dire a cagano
-

una gran quantit di danari, s'eiglimandaffe la teta di Giutiniano, ottenne dal


Barbaro, che mandaffe due fuoi famigliari, che nacofimente l'uccidefjero. Di
queta fuadeliberatione hauuta contezza Theodora dal feruo, ne auis ilmari

to. Giutiniano adunque, chiamatiqueti due eparatamente, gli strangol con


un laccio; e mandando Theodora in Cazaria, mont opra un picciollegno con
proponimento di ridurfi al Prencipe de Bulgheri. Nel fuo nauigare fu illegnet- pertisasis

to affalito da cofi gran fortuna, che fu in pericolo di annegarfi. confortato :"


adunque da coloro, che nauigauano inieme con efo lui, che uotae a D i o, che
fe egli fi faluae da quelpericolo, e ricoueraffe il Regno, perdonerebbe a tutti

quegli, che gli erano statinimici, ripoe i feio ferdono adalcundiloro,ubito


* -

FFF

T E R ZA P A R T E D E L L H 1ST OR I E

qui mi fommerga. Ora effendo egli peruenuto al Prencipe de Bulgheri, er ha


uendogli fatto di molti doni, e maggiori promettendogli, sei lo riponeffe nel fuo
antico Regno, promettendogli anco di prender per moglie fua figliuola, inieme
con lui,con l'aiuto d'ungrandiimo eercito, afalt Cotantinopoli: e poto cam=

po preo alle mura, tent l'animo de cittadini, con loro fauellando, che riguara
darondamerli delle muraglie. Ma eglino non folo lui non inuitauano, magli

diceuanodigran uillanie. Mala notte egli entr per uia d'uno acquedotto, esima
padron della citt. Ora Ainaro, che era fuggito in Apollonia, fu preo, ha
uendo tenuto l'Imperio fette anni.

1 M PERIO DI 61 v sri N.14 No, da Lv 1


ricouerato, dop che gli fu tagliato il nafo .
Effetti dopo =

# N c o r a L modo Giutiniano ricouer l'Imperio ; e

il ritorno da
Titanno .

$_ l'hebbe la feconda uolta,dopo che gli era stato tagliato


: il nafo. Ilquale licenti il Prencipe de Bulgheri con mol=
:st ti doni, fatta feco confederatione e lega. Dipoi fattifi
uenire innanzi Apfimaro, er Heraclio fuo fratello, cr
* Mees"exYANA-5)

t: anco Leoncio, Heraclio con molti altri fece impiccare


:S opra lemura. E facendo menar legati Aimaroe Leon

io d'intorno per la piazza, glidiede perifettacolo me giuochi Circefi; e poi,


che calpit piu uolte fopra colli loro, ad ambi piegati in terra, fece tagliare
lateta in caccia. E fatticauargli occhi a Callinico Patriarca, lo confin a Ro=
ma:
e Ciro Monaco, che gli haueua predetto, che ricouerarebbe l'Imperio, fece
Ciro fatto
:a:" Patriarca. Fece amazzare una gran moltitudine di plebei e di foldati, parte paa
lefemente, e parte di nacofio. Richiam di Cazaria Theodora fua moglie, la=
|-

--

- -

|-

--

quale haueua gia partorito un figliuolo, ilquale chiam Tiberio : e lui e la ma=

::::::
ghee dredegundo del titolo d'Imperadori gliadorn della corona.Ruppe la confedes
-

rie

ratione fatta con Bulgheri :emofje lorguerra, andando con eercito di Caualli
edi fanti, e con armata ad Anchialo. E prima i Bulgheri fauentati, fi ritira=
rono a monti. Edipoi efjendofi i Romaniaccampati enza ordine alcuno, euega
gendogli andare farfi confuamente a far bottini, riprefero animo, er affaltans
dogli, ne uccifero molti; ne minor quantita ne fecero prigioni, bauendo anco

guadagnato di molti Cauali, ora l'Imperadore con le reliquie dell'eercito firin=


chiue in un Catello. Dipoi tagliando i merui de Caualli, accioche non foero
d'utile a nimici, montando foprale naui, ritorn con gran uergogna a Cotana
tinopoli. Et adirato con icheronij, che haueuanopenato diucciderlo, mando

un'armata di diuere forti di Galee e dinaui, econ un grande eercito e due Capi=
tni

:: D 1 G Iov A N N 1 z oN AR A.

&3

tani,
imponendo
loro, cheenza
enzafatica
perdonare
ad alcuno,
tutti egualmente
menaffe ne
ro a fildi
da:iquali
gli prefero:
percioche
gli habitanti
nelle Cherfoni1ti.
citt di Cherone non fecero loro refitenza, e ditruttiglipoco meno di tutti, laa
fciarono uiui folamente i fanciulli e i garzomi. Ilche inteo da Giutiniano, adi=
rito, comand, che a lui etiandio foffero mandati quelli, che erano stati confer=
uati: iquali mandatigli, la maggior parte perirono in mare. Laqualcoa gli res
c un gran piacere: mane per queto fi acquet la fua furia : ma minacci di
mandar nuouo eercito, e far ditruggere affatto quella Prouincia, in modo, che

doue furono quelle citt, non fiuedee altro, che terreno da lauorare. La om=
de il rimanente de Cheronij, er i loro uicini, fointi a ribellione, chiamarono
Imperadore Filippico,figliuolo di Bardado, ilquale habbiamo detto di fopra, che Filipple da

fu confinato nella cefalonia, e che alhora era stato richiamato, equiui ridottofi ::,
nell'andare a Cotantinopoli, aiutandolo anco Elia uno de fuoi principali. Il che peradore.
intefo da Giutiniano, cann ifigliuoli di Elia nelfeno della madre; e la congiuns
fe a un fuoferuo Indiano, ilquale era cuoco. Dipoimand un'armata contra cher
foniti; er impoe al Capitano di lei, che gli ditruggee affatto. Laquale effendo
col arriuata, i Cazzariuennero in aiuto de Cheroniti. Onde l'affedio fi conuen
ne leuare; e non ofando queidell'armata tornare a Cotantino, fi mifero a dir male
di lui,et approuarono Bardane per Imperadore. Dopo grantempo paffato non in
tendendo egli coa ueruna dell'armata,/ofettdo di qualche accidente contra di lui
partitofi di Cotantinopoli, come giune a Sinope, uide l'armata, che andaua uerfo

la citt. subito adunque uole ancora egilenaui. Ma Filippico hauendo iluen:


tofauoreuole, occup inanzia lui la citta. E Giutiniano haueua in Damani gli

alloggiamenti. A cui effendo mandato Elia, confort i foldati, che quel- , "
e lo abandonando, fi riduceero a Filippico. Ilche fatto, egli conle
- fue proprie mani gli tagli la teta. Tiberio uo figliuolo in= ,
-- fieme con Anatagia ua auola da parte della madres .

Morte di

######

- fugg nella chiea Blachernia: er effendo entras


- to nel facrario, andandootto lafantisti=
- ma tauola, apprendendo una fua co
lonnetta, preg, chefoefal
-- wo da morte. Ma coloa

: ro,i quali erano

mandati

--

a ricercarlo,straffinando ilfanciullofuori

del acrario,gli tagliarono, comefi


*
fa a una pecora, crudelmen=
,

* :

Hit. di Gio, Zonart.

te il collo.

--

a .

' "

FFF

- --

T E R ZA PARTE DE L. L H I S T ORI E

8 6;

1 M P E RI o D I P H I LI P P I co, D E TT o A Nico
B A R D A N

E.

A v E n d o G1 a P 1 L 1 p p 1 co ottenuto l'Imperio,fi :
: arm contra ilfeto Catholico Concilio: er ordinandone:
i un'altro, l'huomo uano, per quanto egli poteua,effo facro.
W|Concili annull. Percioche dicefi, che Leoncio hauendo.
di poco hauuto l'Imperio, un certo Monaco del monatea
ro di Califirato, ilquale approuaua la fetta de Monothe,
::=#F:= liti, prediffe queto Filippo, che egli otterrebbe l'Impe
rio, er che e chiee da lui, che per premio di quello, che era per predirgli, facef
fe cotale annullatione; e Filippo glie lo promie: e cof annull, come s' detto,

Annullatio e

ls

::

:
Ppiso. "econdo, chea luipareua, il feto catholico concilio. ora hauendo eglitrouato
|-

|-

* --".

|-

|-

--

nel palagio una quai infinita quantit di danari, ammaljati dagli antichi Imperas
dori, la maggior parte conum, pendendogli incofe inutili e non necefTrie, in
picciol tempo, e perauentura gli haurebbe confumatitutti, fe egli hauefje tenuto:
tImperio piulungamente. Percioche egli era un belliimo parlatore, ne era pri
uo di prudenza ; ma ne maneggi delle cofeil piu inetto huomo, che foffe mai, e di

finitro ingegno. Cacci Cirro Patriarca della edia, ch'egli haueua tenuto fei
anni, e ui mife Giouanmifuo affentatore. Sotto dilui i Bulgheri dando il guafia
a tutta la Thracia, corfero infino alla citt : efatto un grandiimo bottino, e fe=;

co menando quai un numero infinito di prigioni, ritornarono alle cafe loro. Ma

anco gli Agareni in quetaguija trattarono le terre dell'Oriente. Ora effendo

paffati due anni, er alquanti mefi, che egli haueua hauuto l'Imperiofacen
,

--

do fare i giuochi de Caualieri, e dopo l'abbattimento, effendo entra

to per lauarfi nel bagno di Zeuippo, inuit a cenar eco als


cuni Senatori; o, come dicono alcuni, coloro, che eras

no stati uincitorine giuochiCircenfi. In questo


conuito fuafaltato da alcuni Senatori, e
cauatigligliocchi. Queto fu fatto
ilgiorno auanti alla Pente=
cofie ; o ilfeguente,
cio il di di effa

Artemio ere
ato I
3*

Pehte0s.

| Senato e il popolo raunandofi, cre 1per4


dore Artemio, che erail maggior Secreta

rio, ponendeglingine:Anatagio.
**

- sa* i.

IN F R 1 e

r : : b I GIOVANN I ZO NARA, -:

8:7

, 1
A NA S T A G I O

: o st v 1 fu dotto in ogni maniera di dottrina, c affutif


# fimone maneggi delle coe publiche. Leuando egli Gioa
wanni Patriarca, come non Catholico, della fedia da lui
A\ =: tenuta tre anni, richiam Germano di Cizico, e lo mie in Germane di
| .fuo
:ocoul ilquale ,ommecid ch'era stato priuo da Cotans CE
S | tino Pogonato de imembri uirili. Hauendo intefo,che gli
E===# Alefjandrini erano andati in Cilicia per toglier legnami da
fabricar naui, mand una buona armata contra di loro; er impoe alle naui de
|

Prouinciali, che andafero a Rhodi, e d'indi ordin, che andafjeromedefimamente


tontra animici, eletto Giouanni Diacomo del Duomo, e Capitano di tutta l'armas Giovannica

ta. Postia che tuttifiraunarono a Rhodi, e che Giouanni appretauail nauiga- :"
re, que dell'armata, o piutoto gli Opficiani, effendo diuenutinimici all'Impera
dor, er hauet fornite le naui, e coloro, che opra ui erano, poco di quello, che

era loro conueneucle, non uoleuano obedire. E Giouanni, che feueramente ris

prendeua e gaftigaua la difobedienza loro, e gli ammoniua, che non dicefero male
dell'Imperadore, tagliarono apezzi, mouendofi in un fubito atumulto: e lacian . . . . ,
do digir piu auanti, parte tornarono alle lor cafe, e parte andarono alla uolta di
Cotantinopoli. Et effendo peruenuti ad Adrimittio, ifcontrando un certo Theo
dofio, che era rifcotitore delle publiche gabelle, & huomo, che non haueua mai Theodofio
*

bauutomaneggio alcuno nella Republica, chiamarono Imperadore, contraflauo. :::::::"


glia. Quete coe intefe da Artemio, prepar un'armata, e mie buone guardie

nella Citt, dimorando egli in Nicea, laquale terra principale di Bithinia. ora
quetifeditiofi peruennero per uia di terra e di mare a chrifopoli; eui fi fecero
per alquanto/patio battaglie nauali. Pociariducendofi Theodofio nella Thras
cia, per la muraglia Blachernia, per opera de traditori, entr in Cotantinopoli;
cr infieme con lui imarinaier i foldati; iquali faccheggiando le cafe, rubarono

gran quantit di danari; e prefi i principali, che difendeuano Artemio,e Germaa


no Patriarca, andarono a Nicea, dimotrando ad Artemio, che la citt el palagio
erano hoggimai tati occupati. Cotui adunque preo habito di Monaco,e riceuu

tada loro lafede, che non glifarebbefatto alcun male, fi diede in poder loro: efa
confinato a Thefalonica, hauendo regnato un'anno, e tre mei,
-

t.

|-

. . .

|-

FFF

.. .

88

T E R ZA PARTE D E L L'HISTOR I B

I M P E R o Dr T H E o D os I o z D R 4 Mrrre No.

p v _v

Adramitteno, Prencipe nel uero da bene, e di boneia uis


}:
::::::|::|t:;
ma ignorante de gouerni e delle amminitrationi, e
*:::

|-

----

|-

| fetialmente non atto a regnare. Ora Leone, ilquale


anco detto Conone, fatto da Artemio Capitanonelforien

|-

ru j ;\ 5:5:j ,et|\ non uole cedere a ;oifodoehT hauendo anco infuo aiu
to Artabado Armeno, Duca degli Armeniaci. Quindi
ddunque col uo eercito and in N:comedia: oue trouando il figliuolo di Theodos

Artabado. -

fio, lo pree, e men in chrifopoli. A cotui Theodofio enza alcuno combatti,


mento cee l'Imperio: er inieme colfigliuolo fattogli raderla teta, bauuta la fi
de, che non farebbonofopra lui alcuna coapiugraue,men il reto difua uita con
tranquillit, hauendo tenuto l'Imperio due anni.
-

I M P E RIO DI L E o N E Is A y Ro , I L Q_y A L E E:
-

D E TT O AN CO C ON ON B

: E on e dipoi hebbe l'Imperioenza dignitalcuna: ilqua


$se: lefu di patria Iauro; e di quella infieme colpadre, e con
#: la madre trasferito da Giutiniano, prima, che eglifoffe

| cacciato dell'Imperio, fi diedeamenarfua uita in Mefem


: bria, citt di Thracia. Et effendocacciato Giutiniano;
e prea da Bulgheri l'imprea diriducerlo nell'Imperio,

::=E efogli and in contra, eglifece di molti doni: e per que


Alank

sta cagione ubito ottenne una delle principali dignit. E ricouerato, che egli
hebbe l'Imperio, us feco stretta dometichezza. Pociafu mandato agli Alani,

ouero Albani (che cofifono chiamati dagli antichi) per folleuar quella natione
contra gli Abagi, iqualia Romanifi erano ribellati. obediuano cofioro (come
riferice Procopio) a due del uo popolo: l'un de quali gouernaua la parte Oriene
tale, e l'altro la Occidentale. Ma l'uro e l'altro, per efferauaro, trattaua male

quellegenti. Percioche tutti ifanciulli, cheei trouduano, chefoero belli diapet


to e diperona, glitoglieuano perforza a padri loro: e castratigli, gli mandas
Lufariaine- uano a Romani: qualifempreimpazziuano nell'amore degli Eunuchi: uendens

::::" dogli loroper gran quantit di danari: er amazzauano anco i lor padri, affine,
che adirandofi per i figliuoli, non moueffero alcun tumulto. Era adunque a gli
Abagigrande infelicit lo hauergenerato alcun bel figliuolo, cotandogli quella
bellezza

* D1 G Io v A N N I zo N A R.A .

"

89

Bellezza la uita. In talguifa gli Abagierano trattati da cofioro due. Ma Gius pesere u

stinianofu il primo, che mandando loro un uo Eunuco pure della lornatione (che::*: ::
molti ue ne erano nella corte Romana) uiet a Magitrati loro, che nell'auenire ::::::: *
nerun fanciullo catraffero: percioche prenderebbono indarno la fatita, effendo,
che non farebbono piu comperati da Romani. Queto apport a gli Abai una
randiima contentezza; craicurandoi nel decreto dell'Imperador de Romani,
non cedettero dipoi in cotal coa a i loro Magitrati. E dipoitogliendo anco loro

ilgouerno dimano, uolfero uiuerecondo lelor leggi, effendo infino a quel tempo
rozi della religion Chritiana; er adorando i bochi e le felue, er bauendo gli
arbori per certa barbara emplicit per I d d i 1. Ma fu la cura di Giutiniamo

di ridurli alla fede Chritiana: emandati quiui alcuni cherici, gl'introdue alla co
gnition
D 1 o: eridue
fatta fabricare
Chiea alladamadre
del Signore:
in quelladifacerdoti,
finalmenteuna
quellegenti
una uita
barbara ae pofioui
cofiumi

litlali

de Chritiani. E da queltempo in poi i Romani Imperadori mandarono Magi=


strati a gli Abagi: iquali non dauano obedienza ad alcuno, e quelli teneuano l'am
minitratione delle lor terre. Ma diuenendo pocia noceuoli, etrattando crudel= ...

mente il popolo, dubitandofi dinon effer del tutto da Romaniridottiin eruit, :.:
fi ribellarono; ne uolfero piu accettar Magitrato alcuno de Romani. La onde Rmani.
Giutiniano (dico quel Giutiniano, acuifumozzo il nafo) uolendofi di lor uen
dicare, mand Leone agli Alani con una grandiimafomma di danari, affine,che
e facee lor prender le arme contra gli Abagi. Quiui andato Leone, e dimora=
touimolti anni, ritorn tardo e con gran fatica, non uitrouando n Giutiniano

(percioche efo era stato uccio) n Filippico (perche quet'altro era statoman=
dato in efiglio, cauatigligliocchi) and ad Artemio, come ad Imperadore: da cui
fu benignamente riceuuto;e poto algouerno delleterre dell'Oriente. Per lui adun

"

ue combattendo, fi oppoe a Theodofio, er hebbe l'Imperio, o abijo incompren

ibile de i giudicij di D 1 o. Hauendo egli per queta uia ottenuto l'Imperio, fit=
bito marit la figliuola ad Artabafdo, e per decreto ordin,che a Curopalatefof.
fe conceduto certo honore. ora Mefalina Capitano degli Arabi, di Abido con Abido fas

moltegenti uenuto in Thracia, accheggi unagran parte di quella Prouincia, :"


e fatto impeto in cotantinopoli, s'accamp dalla parte di terra; e da quella fi
mie a combatter la citt: e Solonia Prencipe de Juoi Satrapi mand dalla parte
dimare con una grandiima armata. Ma i Romani ributtarono col fuoco Greco
le naui cofi da combattere, come da carico, inguia, che molti di coloro, chefo=
pra ui erano, e le reggeuano (i cui nauili il fuoco non haueua ancora tocchi) . . .
per diperatione fi riduero all'Imperadore. Et inqueto modo hebbe aperir la Rotta della
maggior parte dell'armata degli Arabi. E le legioni Romane affaltando coloro, ::*

che predauanonella Bithinia, me tagliaronomoltia pezzi, inguia, che esti pa

9o
T E R ZA P A R T E D E L L'HIST O R I E
Fame fragi uentati, finifero a fuggire. Egli Arabi , che erano nella Thracia furono g=

""

grauati da tanta fame, che non rimaneuano di mangiar le carni di qual fiuogia

Festilenza, animale, e dicei anco, che mifero le mani nelle carni humane. Oltre a cio furo=

:::" no moleiati dapetilenza; laquale ne amazz una infinit. oltre a cioi Bul.

:*

gheri ( covie alcuni autori uogliono) afalendoli, ne tagliarono apezzi molte mis
gliaia. Fra tanto Sergio, Pretore di Sicilia, intefo, che gli Arabi haueuano af=
fediata la citt, e il difturbo dell'Imperio, egli ancora procacci di farfi Tiran=
no , ne fi uurp per lui il titolo dell'Imperio: ma procur, che uno de fuoimis
niiri, mutando il fuo nome in Tiberio, foe chiamato Imperadore. Ilquale di
ordine di Sergio innalz alcuni al Magitrato. Da queia nuoua commoffo Leo=
ne, uolgendo l'animo a opprimere il Tiranno, mand contra di lui Paolo fuo Ca=
pitano di * adornandolo della dignit di Patricio,e facendolo Pretore di Sicilia; e
mand un decreto a tutti i preidenti delle Prouincie , imponendo loro, che
lo aiutaffero,criuendo alcune lettere all'eercito di Sicilia, nelle quali lo auiaua,
che le coe Romane procedeuano bene, effendo stati uinti er ifcacciati gli Arabi.
E quete lettere diede a Paolo, che le rendee a foldati. Ilquale intendendo Ser=

gio, che egli era peruenuto in Sicilia,cventrato in Siragoa, ubitopoflofi afuga


gire,e n'and alla uolta di Lombardia. Ora Paolo fece un bel fermone a fols
dati, e lette loro le lettere dell'Imperadore, fece, che esti ubito fi mifero a los

Morte di darlo, e gli diedero Gregorio legato inieme con i fitoi. Egli adunque fece mos
rir Gregorio: e fattibatter molto bene i fitoiminitri, e radere a medeimi i cas
pegli, gli confin in diuerfi luoghi. Sergio, effendogli stato promeo perdono,
uenne a lui di Calabria. Et in qneto modo fi acquet il mouimento di Sicilia,

ora gli Arabi; iquali affediauano la citt, riceuendo piu male di quello, che ef:
:::::" fi facefero, fi apparecchiarono al ritorno; e montando opra le altre naui,fi
HMAIE.

dipartirono: ma fopragiunti da una crudel fortuna, tutti inieme con i lor legni
fi affogarono, eccetto dieci naui: delle quali da Romani ne furono pree cinque.
Le altre fuggendo, andarono a caa a portar la nuoua della loro calamit. Nacs

que a Leone un figliuolo, che auanz il padre di crudelt: di cui orn la madre
detta Maria, della corona: e fece battezare il fanciullo nel duomo, ponendogli
nome Cotantino. Ilquale, come fu bagnato in quella facra e Santa acqua, dicer
Lenei, fi, che uimand fuorilo sterco: ondefu cognominato Copronimo. Ma dicono,
Pressato che anco il Santiimo Patriarca Germano hebbe a dire: che queto era egno, che
--

::

Catani quel fanciullo doueua contaminar le coe fagre, e che farebbe a catholicidi gran
szele,

danno. Ora Nizeto, huomodigrande autorit, perfuae ad Artemio, che di=


moraua in Thealonica, che fuggie a Bulgheri, e fi sforzaffe di ricouerar l'ima

perio con l'opera loro. Ilche facendo egli, e uenendo con una gran moltitudine
a cotantinopoli, stimando, chel popolo lo douee riceuere, e niuno di lui
prens

DI G I O VAN NI ZON R A .

"

1-

prendendo cura i Bulgheriper gran fomma di danari tradendolo, e dindolo tiele :


mani di Leone, tornarono alle cafe loro. Fu egli uccio inieme con Zolinite, pu. Mrte di
blicando tutte le fue facult, che erano molte. Furono uccifi ancora altri de coti=.*"*""
giurati di Artemio; e fra gli altri il Patriarra de Thealonici. Dopo queto cre
Leone fuo figl uolo Imperadore, celebrandofi la feta della incoronatione da San

Sermano, indi cominci acombatter contra i o o 1o, era impazzir contrale : "
uenerande imagini. Efattofi uenire a lui Germano Patriarca, diffe,che non fi do=
aeuano honorar le imagini, e chiam Idolatria l'adorarle. Ma qual diuin Padre,
lo eort a dir miglioriparole, e che non uoleje tener quella openione: percioche
ella era heretica: dicendo io fo, che fidice, chequeta herefia fi haur ad agita=
re: ma tiprego a non ne uolere effere autore. Percioche dicei, che un Conone
dee incominciarla. Alhora rifofe fubito egli: io ci fono, e non altri. Percios
che, quando era fanciullo, ueniua da miei genitori chiamato Conone: e non uo
lendo queto illutre Germano affentirgli, mapiu toto con grande animo contra=
dicendo alla ua openione, e dimotrando, ch'ella era peruera, lo priu del P4= Germane
-

triarcato, bauendolo egli tenuto quindicianni: e fece Patriarca uno Analgio, :.:
che la medefima ua openione eguitaua. oraio eporr la cagione, che indue
Leone in queto cattiuo parere.
.

G I o N. E., : . o s s E
L

O N E

R - E

ve H E R = 1 incantatori,benche facestro profeion pae ciaa


della Atrologia giudiciaria, hauendolzito poco dianzi s ren:
ottenuto il Prencipato de gli Arabi,gli promifero l'Impe- ::

| || rio, e una lungauita, e egli facee leuar uia dellechie. :::*


fe de Chritianile imagini di C H R i sro, e dellama= dalle chiee

%: dre. Il Barbaro non futardo a obedire: efece ditrug-".


*| gertuttele uenerande imagini, che erano intutte le chie- ' ,:.,.,:;
e molto dipoi fu ilmifero percoo dalla diuina uendetta,
morendonen ancora fornito l'anno. Il cui figlio fuccedendo nel Regno, cercan=

do que falfi indouiniper dar lorogatigo di bauer con falo uaticinio ingannato
fuo padre, estigia erano fuggiti in Iauria. E quiui incontrando queto Leone,
che alhora eragiouanetto, or artigiano, gli prediffero, chei farebbe impera=

.. ..

dore Romano. Ilquale confiderando che la fua conditione era per cotanto cami=
solontana da quella altezza, non porgeua lor fede: creficio cotantemente af

fermando, lo costrineroagiurar,che come hauefje ottenuto l'Imperio, concede=

rebbeloro unagratia. Hauendo adunque, come s' detto, hauuto l'imperiose :


".

- - -

de

9 z

T E R ZA PARTE ; DELL'H IST O R IE

gia effendo il nomo anno, che lo teneua, gl'indouini andarono a trouarlo, dimans;
dandogli il premio dell'Imperio da loro predetto. Ripoe Leone, che era contena.
to, e che e dimandafjero. Alhora que profani Giudei differo:noi Imperadore,
non ti addimandiamo ricchezze, ne procacciamo alcun grado ne dignit, ne al=
cun honore d'Imperio, ma folo, che tu facci leuar di ogni parte le imagini del
Nazareno, e della fua madre. Egli, che era poco fermonella fede, come cos
storo gli hauefjero dimandato una coa di poco momento, promie di farlo: e cos
minciando il decimo anno, cominci anco a mouer guerra contra D 1 o : e con
terribile ruggito fimie ad affalire le uenerande imagini, folleuando una grandia
fima perecutione, gatigando molti, che contradiceuano alla ua celerata uolona
t, e dando loro fupplicije morti. Et oltre alle altre coe, che egli oper contra

satt, aatholici: queta anco ui aggiune; Braun palagio nella bafilica preo alla
c:::::ins, piazza dall'erario: nel quale fi ferbauano moltilibri fi dilettere humane, come
_rou.
diuine: e queto da tempiantichi era stato conceo per ricetto di uno, ilquale

auauzaffegialiriindottrina: crera chiamato dottore. costui hautua dodia


ci compagni di eccellente dottrina. A cotoro era affegnato iluiuere dal publico.
Veniuano a trouar quetitali, coloro, che difiderauano di apparare: e del loro
configlio fiualeua l'Imperadore nelle attioni publiche. Pens Leone, che cogliena
do cotoro, e riducendoglinella ua openione, egli farebbe ogni coa. Fece adun
que llenire alla ua preenza quetihuomini: e comunic con effo loro la ua mal=
uagia openione delle uenerande imagini ... Iquali in modo non gli uolfero affentis
re, che fi sforzarono anco dirimouerlo dallamcdefima openione, parte con dol
*
ei parole, procurando d'intenerir l'animo di quella Fera, er incantarla con faluti=
,
feriuerfi, eparte confidentemente contrariandogli,eriprendendo la fuanon buo
.. ? na religione. Ma egli aguija di Afide chiudeua l'orecchie, e non riceueua la
* H Masar uoce dell'incantatore, ne uoleua riceuer la medicina datagli da faui. Hauendo
*

::::..: egli dunque feo con loro queta coa trattata, perdendo la peranza dipoter

'' gli peruadere, glirimand a caa, laquale era quella magnifica stanza, che s
detto; e facendoui porre d'intorno di molte legna ecche, comand, che la notte
ni foepoto il fuoco: e inqueta guia abbruci quel palagio con tutti i libri, e
parimente que dottie uenerabili huomini. La onde Papa Gregorio, rifiutando
PapaGreg l'amicitia del Patriarca di Cotantinopoli, e fimilmente di coloro, che lo eguitae

:::::::: uano, quegliinfirmecon rimperadore iscomunico, e prohibi, che non fi pgae


roplulegabelle, che infino a quel tempo fi foleuano pagare all'Imperio, facen=
dolega con Franchi. Onde eglino hebbero occaione di occupar Roma. Percio=
che i Franchinon fono nation Romana; ma (come nellibro diuaria hitoria dice
Procopio) Germana: laqualegia habitaua preo il fiume Rodano, e le paludi di
---- - que luchi. E neltempo, che Belliario conduceua l'eercito otto il primo Giu=
stiniano,

DI GIov A N N 1 zo N A RA.

93

stiniano, e guerreggiaua con Gothi d'Italia, e delle citt d'Italia,e dellamedefima


Roma, laquale alhora era pojeduta da Gothi, dice, che alhora anco i Franchi
afaltarono la Italia; e che i Gothi non potendo refifiere infieme a Romani ch a

Franchi, fecero feco pace, concedendo loro quel paee,oue esti erano uenuti: e che Fatti de' Fr

cio fu etiandio confermato dall'Imperadore Giutiniano arichieta di esti Fran= chi.


chi, affine, che non impediero i Romani, che guerreggiauano contra Gothi,
maper hauere esti queta confermatione, faceero medeimamente fecopace. On=
de i Germani occuparono Marfiglia, Colonia de Focenfi, e tutti i luoghi maritis
mi, e simpadronirono di quel mare,er ottennero una gran parte di Venetia. Cos
fi i Franchi hauendo occupatii luoghi uicini alla Italia, da quel tempo in poi non
ceffarono di moletar con le arme i Romani, e faccheggiar le Prouincie loro. Pas
pa Gregorio adunque laciando di obedir l'Imperadore, come s' detto, per la fita
peruera openione,fece ancora egli pace con i Franchi, hauendo feo ricerco
con fue lettere di rimouerlo dall'odio di D i o, e ridurlo al colto delle facre ima

\ ,

gini. Ma cio era un lauar l'Ethiopo. Percioche non folo egli non uoleuari=
thiopo, proe
tornar nellamente buona, che ancora finto da furore contra i Catholici, nefes uerb
o antie
ce amazzar molti, e gli orn della corona del Martirio. Aggrau i Siciliani cr cs: :sl:s
la
i Calaurefi di noui tributi; e fecondo il cotume de Giudei ordin, che gli fi p4= fignificare
perdita della
fatica.
gaffe tributo per ciacunateta, facendo dicriuer tutti i machi,che fi trouauano.
A un uo figliuologia di et fece prender permoglie una figliuola di Cagano Si
gnor degli Scithi, e battezandola,le poe nome Irene: laqual non feguit l'erroa Irene
re del marito, ma cotantemente ritenne la uera dottrina, che le fu inegnata.
Per un gran tremuoto caddero in Cotantinopoli molte Chiefe e cafe, er una gran
in
moltitudine d'huomini fu oppreja dalle ruine. Alhora anco hebbe a cadere la Tremuoto
Cofiantinoe
statua di Arcadio, che era fopra una colonna, er un'altra di Theodofio nella poli.
porta aurea, e diuero alle mura della citt dalla banda di terr4. Siruinarono an=
co Nicomedia e Nicea, citt principali di Bithinia. La ruina delle muraglieri=
Auaritia di
duffeper
Leonea
occaione dicheguadagno.
Percioche
al mura
popolo
dellae che
cittnonfece
mar
unTrombetta,
egli non poteua
rifar le
tofio;
erainti=
utiLauare lE

CO

le della citt, che ella rimanee moltoenza mura. La onde egli haueua impoto,
che a publicitributifi aggiungefjero per ciacun numo uentiquattropicciolidanas
ri, co quali, mettendofiei nella camera, firinouaero le dette mura afefe dels Morte

l'Imperadore. Queto rifuotimento durato da quel tempoinfino a queto. Co Leone.


fil'infelice Leone bauendo tenuto l'Imperio uentiquattro anni, per una infirmit
, degl'intetini ree infelicemente l'anima.
*

di

94

TERz A PARTE DELL'HIstor IE

i cos ;
Cotumi i
Cestastrao.

= L v 17 v e r o so figliuolo di cotui riceut l'Imperio


= Romano infieme con la empiet del padre: ilquale procac
a
#
3):
:ZA:

ci di laciarfi digran lunga a dietro la trifiitia paterna.


Perciocheegli non olo impazz contrale uenerabili imas
gini,mafu inclinato agl'incantefimi,a far aprir leuittime
er a chiamar le anime de defunti,orad altre fcelerate co
SSES

.
Fnalmentee
ncm rimae dif
far alcuna maluagia
,
opera
non effendo cattiuo in una coa fola, ma in tutte: ne era egli Chritiano, ne pa=
gano, ne Giudeo, ma haueua fatta una mecolanza ditutte le fale religioni, efs
==

Jendo aguia dellefiere Africane: lequalidicefi, che del congiungimento di diuere


fbetie di animali, ne nafcomo di piu forme alcune d'una conff fetie e crudelt.
arabari. E per queto fu odiato datutti. Il econdo anno della fua Tirannide (ch'io non
debbo dire Imperio)paffindo contragli Arabi, come peruenne alla prouincia del
Lauoro, della quale haueua il gouerno Ardabado fuoparente, procur di fare
lo morire . Percioche il Senato, il popolo, er anco le legioni, odiando, come s'
detto, Cotantino, uoleuano dar l'Imperio a cotui, come a Catholico. Ma Ara

bg/epr le infidie: hauendo fatto un lungo parlamento al popolo, affal


" t costantino . Ma egli fi fugg , ricouerandofi ad Amorio: e mandati amba
* fciadoria Lauceno,che amminitraua le terre di oriente, er asifimacio di Thras

cia, ottenne con magnifiche promeffe, che ueniffero in uo aiuto. Di quinac=


quero leguerre ciuili, er i Romani fi uccifero in fra di loro: percioche tutti fi
accotauano al loro Imperadore: e gia Ardabasdo era stato chiamato Imperadore.
Theta" . Cotantino haueua laciato il gouerno di Cotantinopoli a Theofanefuo maggior
duomo. Ilquale inclinato ad Artabado, hauute da lui lettere, diuolgaua, che Co=
stantino di publico confeno era stato amazzato, er Artabasdo dalle legioni creas
to Imperadore. Cofi i terrazzani ridottii nel duomo,fcomunicarono cotanti
Blastema di no, e lodarono Artabasdo, approuando cio parimente Anatagio Patriarca. Ar=

*" tabasdo adunque riceuuto,eda tutti falutato Imperadore, jubito fece drizzar
per tutto le riuerende imagini. Et Anatagio Patriarca afferm con giuramento,
cotantino hauer detto, che C H R 1 s t o non era figliuolo di D i o, ma puro
huomo nato di Maria fuamadre. Artabasdo ucito della citt, da capo fuenius
alle mani: e Cotantino paffato oltre Calcedone, accampandofi preo le mura dala
arabatis laparte diterra, mie affedio alla citt. Con lui adunque Artabasdo attaccatala

:" giornata, fu uinto; onde firinchiue nella citt, e procacci, che con diligenza
ella foe guardata. Ma perche Cotantino teneuailmare, ne laciaua, che lena=

uida carico poteero entrar mella citt, fiuenne apatir fame, e molti cittadini
M8

D I GIOV A N N I ZONA R.A.

9 5

ai morirono. Il medefino hauendo trouato un figliuolo di Artabtsdo, potolo in


ceppi, lo faceua uedere al padre. Pocia tentando un'altra uolta di combatter la

citt (o impenetrabiligiudicij di D i o) s'impadron di effa citt. Ma Artabasdo

fuggendo, fi ricouer in un catello della Prouincia di opficio: oue preo infics :: :


me con due fuoi figliuoli, gli furono cauati gli occhi. Furono anco molti de uoi ""

confederati fatti amazzarda costantino; e fagli altri Battangio Patricio, huo. ::::::
mo illutre: la cui moglie dopo molti anni cotrinje il Tirannoad andare in quella
regione, oue effo era fepelito: e cauando d'indi le offa del marito, gettarle di fua
mano in mare; nel quale figettauano i nimici, e quelli, che erano condannati. Fa=
cendofi i giuochi de caualieri, conducendo Artabasdo cr i figliuoli d'intorno,
trionf in mezo di effo Theatro. Fece ancora condurre Anaftagio Patriarca fo=

pra un'Afino coluiriuolto uero la coda, infin da Dippio; e men un uergo= 17.- ***
gnofo trionfo; prima hauendolo in publico fatto battere. Cofi il preagio del
mobile Patriarca Germano riuci uero. Percioche caminando un giorno Anafta=
gio dietro di lui, e calcando copiedi la fua ueta, uoltoi San Germano, e diffe:
Deb non hauer fretta; che fei afettato da Dijppio. E pocia fotenne, che

dopo queta uergogna fattagli, affentendo egli alla fua openione, foferimefjo rre:use:

ni Patriarcato ombattendogli Arabi infa di loro, cotantinomoeguerra :::*


alla Soria,e pree Germanicia. In Paletina er in Soria per gran tremuoto caddero
molte Chiefe e caf,e perironomolte migliaia d'huomini, nfolo per ruina,ma anco
perpetilenza, in Sicilia, in Calauria, in Grecia, er in altre Prouincie,laquale fi
difiee infino in Cotantinopoli: e tanta fu la moltitudine di quegli, che morirono, restilenza.
che non capeuano fu le bare, ma fopra i carri fi portauano i corpi morti. La

figliuola di Cagano partoria Cotantino un figliuolo: a cui poe nome Leone, e


lo chiam Imperadore, coronato da Anatagio Patriarca della fua medefima ope= Leone Impe

mione. simpadron ancora cotantino di Theodofipoli,e di Melitina. Di che in. *****


fuperbendoi, diuenne piu acerbo contra la Chiea e la fede Catholica; proponena
do alcuni editti, co qualitir alla ua openione priua d'impiet la fece del vol=

go. Alhora anco il Patriarca Anatagio, hauendo moletata uentiquattro anni


empiamente la Chiea, uc di uita. Ora Cotantino raunando molti Vecoui, che consins een
a lui fauoriuano, de quali erano capi Theodofio Efefino, e Patilla da Pergano, : le imagi

ditermin per loro quello, che gli piacque, non ui fi trouando preente alcuno"
della antica Roma, ne di altri Patriarchi. Queta raunanza di profani non du=
bit egli di chiamar Catholico Concilio:co quali entrando nella facrae fanta chie

fa dellamadre del signore; e montando opra il pergamo; e poto quiui un certo


Cotantino Monaco, che fu Vecouo di Silleo, grid forte: Cotantino catholico

Patriarca uiua
anni.J
Dopo
pochi39giorni
il Tiranno in piazza colfio comantas.
Patriarca,
e conmolti
i Vecoui
Jg4
iquali and
4 preenza di tutto il popolo Patriarga.

TE RzA PARTE DELL'HIsto R 1 E

96

ordinarono, che non fi adorafero le Jacre imagini, chiamando coloro, che lhd=
norafero, Idolatri; er ifcomunicarono il nobile Germano, e Giorgio Ciprio, ils
quale era stato Patriarca di Cotantinopoli, e Giouanni Damaceno, eccellente in
dottrina erin uirt: ilqualefeo ripree con fue lettere queto nimico di D 1 os
e fuo padre. Ora Cotantino mouendo guerra a Blgheri, e uenuto feco alle
mani, uinto, e perduti molti non folo foldati tumultuarij, ma anco fegnalati
huomini e Capitani, torn con queta calamit in Cotantinopoli. Ora folendo i
Chritiani infino da tempi antichi tenere preo gli Agareni i libridelle gabel=
le (percioche queti Agareninon apeuano criuere, ne far le ragioni della diuere
fit delle monete) per inuidia fu lor interdetto il far que conti: pure, perche
sau saugli Agareni non apeuano, laciarono loro tamminitratione Queto infame
::::::::::::: Tiranno fece amazzar con le battiture un Andrea Monaco, ilquale era chiamate

: calabite, Santo huomo, er un detto Giuliano, e Valente. I Bulgheri amazzan=


do i lor Capitani, iquali haueuano origine da famiglie de Prencipi, ne eleffero
uno, che non apparteneua ad alcuno Prencipato, detto Teleulza. Cofioro l'Ime
peradore colmouer lorguerra per terra e permare, affalt preo Anchialo: er

effendo duratala battaglia dalle cinque hore del giorno infino a fera ; e dall'una e
dall'altra parte cadutone molti, finalmenle egli fu uincitore, effendoi il Capita=
no de Bulgheri faluato con la fuga, tagliata a pezzi una gran quantit de
Barbari, e preone non minor numero. Molti ancora uolontariamente fi diedea
ro all'Imperadore: ilquale altero per queta uittoria, uolle trionfare, andando egli
tari: : armato con le legioni parimente armate innanzi, cr adducendo i prigioni legati,re
erudelt di
sa:. cando la uittoria non alla potenza di D 1 o, ma alle fue arme. Dopo il trionfofes
ce amazzar tutti iprigioni. Sotto il fuo Imperio fu un crudeliimo uerno, in
guifa, che non folo fi agghiacciarono i fiumi, ma anco il mare di Tramontana
per ipatio di molti stadij,er ancolo stretto,e di donde della citt fi paffa in Chri=
fopoli. E cadendo della neue fopra ilghiaccio, er indurata da quello, paauda
mogli huomini a piediinfino a Chriopoli, e conduceuano anco igiouanetti caria
chi, er i Buoi tirauano carri digran peo. Il medeimo dicefi,che alhora auenne
parimente in altrimari. Ora ricaldandofilariu, fi diffole il continouato ghiac
cio, e ridotto in diuerfi frammenti, i uenti con uiolente impeto gli agitauano pel
Ghlaseio. mare, er erano fimilia colli, cra ipatioe Iole. E fa queti frammenti ues
rano animalimanuetie feluaggi, morti, er indurati dal ghiaccio. Alcuni fame
menti etiandio delmedefino ghiaccio portati dalla furia de uenti, che foffauano
di fotto le acque, e percuotendo nelle mura, non folamente ee mura , ma anco
le uicine caferouinarono. A queto eguit ungrandiimo caldo, ilquale ecc i
correnti fiumi, e manc etiandio l'acqua ne fonti. Malo stupido animo dell'ima
|-

peradore per quete cotalimouit di nulla fi cmend: ma dimand

.
140

DI GIOV A N N I zoN A R.A.

9 7

alfuo Patriarca:fe foffemale achiamar la vergine Maria madre di C H R 1 s r.o. -Egli alhora uolgendoia ipreghi, deh, ripoe, non uoler piu Imperadore a me,
ne ad altri dir coteto: percioche cio il parere di Netorio. Non fai tu, come
egli fu sbandito da tutte le Chiefe, er ifcmunicato : Aggiune Cofiantino, che egli non gli haueua fatta quella dimanda, percioche cofi non tenee, ma per in

tender qualcheragione: e procedette a tantaempiet, chefece arder nel fuoco le :


reliquie desanti; neuolle, che piu fi deetitolo di Santo ne alla vergine madre ::::::..
del Signore, ne adalcun di coloro, che a D1 o piacquero; ma ordin, che fi :::::::
diceje: Pietro e Paolo Apotoli, Theodoro e Gregorio Martiri; e cofi negli al= dre del sie

tri. Orabauendo quella profana sinagoga de vestoui, di cui gia s' detto di fo- ***
pra, potiin icritto i fuoi decreti, queta critturalhuomo empionom Thomo
di Concilio: er ordin, chetutti i Vecout e Monaciper uirt chiari ui ottofcris

uefero. Iquali Monaci ancora che egli pereguitafe aframente, in modo, che
nella citt non era rimato alcuno, che uciffe in publico: non dimeno molti ancos
ra ui habitauano, cr altri uiueuano difuori. Coloro adunque, chepertema dels
la ua crudelt cedeuano, e conformauano quella empia fcrittura, era lor concea
fo di uiuerfenza offea. E quegli, che ricuauano, con afre morti, er atroci
upplici erano priui diuita. Nel qual tempo ilgrande cbattitore e celebre Atleta stefano Mar

stefano, non uolendo ne accettare, ne ottocriuer quel Tomo, dopo moltitor- : ****
menti crudelmente fu uccio; e tratto dalla prigione infino a Pelagio, quiai fu
gettato con icondamnati. Percioche nel luogo, che fu la Chiea del Martire Pes

lagio, queto odiator de Santi,facendo una profondistima foa, comand, che


ui fofjerogettati i condannati. Fece morire anco molti dell'ordine de Senatori
per il colto delle facre imagini; e giurar tutti, che niuno le honorerebbe; e

dimand ilmedefimo giuramento dalmedefimo Cotantino, che egli haueua fatto


Patriarca;
giur fopra
il pergamo.
And
con una
grandeche
armata
ad Ans cestantiae
chialo
contrailquale
i Bulgheri,
ma una
gran procella
diuento
facendo
le nauisdru i M9

fcirono, quai tuttepercotendolunanell'altra,e per una gran moltitudine dimari


nari, di confederati, e di oldati. Onde ritorn enza effetto alcuno: e non di
meno finto da furia, facendoi nel Theatro i giuochi Circefi, fece prender
molti Monaci, e di loro trionf, adducendogli intorno il Theatro; tenendo egli
no per mano certe dishonete giouani. Fece anco ingiuria adalcuni de piu illutri
baroni: ad alcuni per inuidia, ch'egli portaua alla bellezzae ualor loro: ad altri,
effendo incolpati, che machinafjaro contra di lui, e raccontafjero i fuoi fattia
Monaci. Et a due de piu notabili fece tagliar la teta. Gli altri, facendo los
ro cauare gli occhi, fece rinchiudere in certi luochi: e quiui ogni anno comans
d che a ciacuno foffer date cento staffilate con merui de' Buoi. Oltre a cio in=

colp ancora Cotantino da lui fatto Patriarca, che haueffe hauutoragionamenti


Hit, di Gio. Zonara,

GGG

98

T ER z P A R T E DEL L'HIST ORIE

con que baroni contra di lui, indotti ad accuarlo alcuni fitoi, iquali, negando
cio egli, cotrine a giurare. La onde il Patriarca fu mandato in efilio, e creato
Ni:a:inu
in fua uece dal Tiranno Niceta Eunuco,nato non di perona libera, ma di feruile
s Patriarca.
conditione; ilquale effendo auezzo a conuerfar con donne, a penafapeua leggere.
Dipoi richiamando il P:triarca dall'efilio, e crudeliimamente fattogli guaftar le
carni con le tenaglie, in guija, ch'einon poteua caminare, ordin, che di peo
foe portato nel Duomo. Quiui leggendoglifi certi delitti, che gli erano oppo=
sti, alla preenza di molti, che per tale effetto quiui erano stati raunati, e feden
supplicio di do nella catedra il nuouo Patriarca Niceta, e que delitti afcoltando, gli fur date
-

: delleguanciate: elunga pezza in tal modo tratiato, finalmente fu comunicato;


.

e pelatigliei capegli, la barba, e le ciglia, e fattolo porre opra unAfino, ne

giuochi circenfi lo introdufe nel Theatro; e con ignominioo trifogli fu fu


tato, e gettata della poluere a doo. Dopo questo mand a lui alcuni de fuoi ba
roni, facendo interrogare quello, ch'egli fent ua della fua fede, e del Concilio.
Egli per placar la fua crudelt rioe, ch'egli haueua buona openione, e i decres
ti del Concilio erano ottimi. Ma il mifero dopo il fine di quete parole, menato
in caccia, gli fu tagliata la teta. Ma ogni giorno il profano aggiungeua alcuna
coa al fuo furore contra le Chiefe, e contra i Monateri. E perche era stempe

rato, pree tre mogli: della prima delle quali hebbe il figliuolo Leone, ilquale
Ntseta:heh, orn del titolo d'Imperadore: dell'altre chriftofro, Niceforo, e Niceta :e'i

primi due orn pure della corona di ceare, er a Niceta diede titolo di Nobilisti=
GO,
mo. Al primo figliuolo er Imperadore dielle per moglie unagionane Atheniee,

ela chiam Auguia, ponendolenome Irene: della quale nacque un figliuolo, det.
".
.**

to cotantino. Dopo queto and da capo con molte Galee e naui pedite contra i
Bulgheri, uolendo per l'Itro paffarnella Bulgheria. Ma poi della ua troppa

audacia pentendofi, pens di ridurre a dietro l'eercito. I Bulgheri ancora fa


uentati, mandandoui ambaciadori, dimandarono la pace: e quella con fi fatte
conditioni impetrarono ; che ne eglino predafero fit quel de Romani, ne i Ro=
mani ne paei loro. Cio fatto, ritorn alla citt. Non dimeno alcuni de' Bul=

gheri differo in egreto all'Imperaore, chel capitano de Bulgheri haueua pro=


poto di mandare a far bottini in certa Prouiucia de Romani. Mandandoui adun=
que alcune pie, er hauuto notitia, quando esti erano per andare alla preda,
d'improuio fatto contra di loro impeto, molti ne tagli a pezzi, parecchi ne

::::::.
neipe de pree, eritornando con moltiprigioni, da capo trionf armato. Ne molto di
|-

s:::::::" poi mand contra di loro molte Galee, lequali pre Meembria quai tutte per
fortuna fi fommerfero. Ma Telerico Prencipe de Bulgheri, foettando, che le
fue deliberationi da fuoi foero dicouerte all'Imperadore, ne fapendo, chique=

gli fofero, con atutia mettendofi a uccellar la leggerezza di Ctantino, ~


E

D1 Grov N N I zo N AR A. .

$9

be da lui quello, ch'egli non fapeus. Percioche friffe, che lo anderebbe a tro=
uar di nacofio, e gli dimand, che gli fignificae, fe egli haueua amicitia con al= I traditori
cuno de Baroni apprejo i Bulgheri, a quali hauefje ardire di commettere un uo Bulgheri, c
dal
fegreto, e prendergli per compagnineluiaggio. Egli per itupidit, come appt= aftutia
buon Prene
re, dimente, non comprendendo il peniero del Barbaro, ubito pazzamente cipe inut tie
manifet coloro, chelo fauoriuano. Iquali tutti il Barbaro crudelmente er em= gati.
piamente fece morire. Il medefimo Imperadore fi moe unaltra uolta, che fu
l'ultima, contra i Barbari,e gli uenne un carboncello ne piedi. Onde terribili e
calde febbri lo ardeuano: alle quali i Medicinom apeuano trouar rimedio. Indi
portato in lettica a Selimbria, fu poto in una Galea, gridando egli, che uiuo era

posto nel fuoco. E fubito effendo andato a Strongilo, enti la potenza d'Idd i o,
che egli haueua offeo, e quiui uiolentemente fin la uita, hauendo fatto morir

Morte di

Cofiantino

molte migliaia de Catholici, e fetialmente de Monac , i cui acri luoghi, parte


fece abbruciar, parte ditruffe, e parte profan ; come fu un'antico Monaterio

piu di quanti altri erano in Cotantinopoli; e d'indi cacciati i Monaci, lo fece


hoteria de foldati. Ne folamente offee i ferui di C H R 1 s t o, che uiueuano,
ma non laci di fare ingiuria a i Santi Martiri,cr a gli altri gratia D 1 o: iquali
affermaua, che niente poteua: e diceua, cheleloro preghiere erail prefidio della

Empiet di
Coftantino

ne fanti.

ficaia. E le loro reliquie parte fece cacciar otto terra, parte gettare in mare,
parte abbruci e riduje in cenere: come il Santo corpo della Martire Eufemia: di
cu fono due openioni.Percioche alcuni dicono,che lo celerato Cotantino hebbe in
animo d'abbruciarlo infieme con alcuni Afinie cani : ma che il uo proponimento
non hebbe luogo, effendo che cio inteofi da Catholici, lo trafero nacoamente
dalla fepoltura, e portarono altroue; eui poero in quella uece un'altro corpo,
ilquale dal rubaldo fu abbruciato. Altri, che non fu arfo, ma gettato in mare
il corpo della Martire affermano: ilquale,reggendolo la Diuina gratia, arriu a
lidi dell'Iola di Lenno, e conociuto da fedeli di quel luoco, quiui fu fera
bato; e otto Irene e Cotantino fuo figliuolo honoratamente e maa
gnificamente riportato in Cotantinopoli. Hauendo adunque

eglicofifozzamente menatafua uita, mor uiolentisti=


manente, come stato detto, hauendo tenuto

- - -

l'Imperio trenta quattro anni, e tre mei,


fe eglifiuogliono mettere in queto
conto idueanni,ne quali Ar
tabasdo, che gli era
stato fuperioa
reimpe=

. , s
*

|-

... ..

s. "

,r

GGG h

Cattiuo anle
mo di Ce

stantino.

t oo

T E R ZA P A R T E D E L L H I STORIE

1 M P E R I O DI L E O N E C O P R o NLI M o.

T r e n n e t'i P = k1 o uo figliuolo Leone, nato di

Leone con ::
fimulatione

|-

- -

Gazara, ilquale fu infettato della medefima empiet:


|benchenelprincipio finediostruarei Monaci; de qua
li alcuni nelle citt piu illutri innalzaua ai Vecouati. Et

di piet, e di

:"
fuo Imper o #

WA: hauendo trouato ne publici tbefori una gran fomma de


-

danari, laquele ingurioamente era stata raccolta dal pas

>E<$:s dre, adoper infieme con una finta religione perrac=

|-

conciliarfi glianimi de foggetti. I cittadinichiedeuano a lui adunque gratia, che


Cotantino fuo figliuolo foe chiamato Imperadore, e che metteela fua stirpe
all'Imperio. Giurarono tutti non folamente Senatori e foldati, ma la turba de'
plebei, er i mercatanti, egli artefici, el giuramento fu feritto in publichefcrit=
ture. E quete coe fi fecero il feto giorno della fettimana della falutifera pafa
fione del notro Signore. Nel gran Sabbato diede ad Eudocimo fuo fratello titoa
lo di nobiliimo; e nella medefima Domenica della Paqua coron uo figliuolo,
effendo fatte dal Patriarca folenni orationi. Morto Niceta Patriarca, che era

:k Eunuco, hauendo tenuto la Chiea quattordiciami,fu eletto Patriarca Paolo ci

'

prio, che fulettore e catholico. oratrouando Leone alcuni de primieri della

fua corte adorar le diuine imagini, leuandofi lapelle di Volpe, motr apertamen
Leone trat te il Leone, che otto di lei fi nacondeua: e quelli fatti crudelmentetormentare,

:::::::: e con bruttoettacolomenar per tutta la citt hauendolor primafatto caurtut


:P:
rare efsi le ti i peli, gli rinchiue nel palagio, oue alcuni di loro refero l'anima nellemani del

:gl: Signore. Mor il quinto anno del fuo Imperio. Perctoche prendendo la coro=

:::::" na, che Mauritio nel duomo haueu conagrata a Dro, e potalafi opralate
sta, ubito fu affalito da una gran febbre; laquale gli apport il fine dellauita.
I M P E RI o D' I RENE, E DI co s r. 4 N_r1 No
S

O,

O R T o co s r v 1, 1 R E NE a v c v s ra, e Cotans
E tino fuo figliuolo, ilquale era in et di annidieci, ambi
cultoridelle reuerende imagini, prefero l'Imperio. Ils
Congiura e5

quale non hauendo efiancoraben fermato, da alcuni fi

stra Irene,

fecero congiure e trattaticontra di loro; iquali difides


rauano di dar l'Imperio a Niceforo Ceare, er alfatela
lo del morto Leone. Dicouerta la congiura, la Impea

radrice fittotormentarei congiurati e cauar loro ipeli, gli mand in


-

CG

$ E

DI G I O V A N N I ZO NA R.A.

1o 1

feceradere i fratelli di fuo marito cofii ceari, quanto i Nobiliimi, e duenir


facerdoti, con obligo, che nella feta della natiuit del Signore compartifero il
popolo le coe facre: er effa infieme col figliuolo cinta dalla guardia Imperiale e
nand nel Duomo, e la corona, che era stata tolta dal marito, retitual filolao
go, di molte altre coe adornandolo. Mand anco genti a reprimer gli affatti, che
faceuano gli Arabi. Gli Agremiadunque ucitia dare il guafio a i terreni, effen- vitteria een

dofi incontratinell'eercito de Romani, fi uolfero in fuga, effendo tagliati a peza *"*"


zi molti di loro.In Thracia cauando uno la terra, trou un'arca di pietra , in cui
era posto un corpo morto,con lettere intagliateui dentro di queto tenore. C H k t
s s v , . s Parole fepra
I R E N H E c o s T A N T I N o , o s o L E M 1 v E D R A 1 v N A L T R A v o L= un'arc, che

lo, Re di Francia, ricercando, ch'eigli concedest la figliucla. Dipoi laciando : *"*"

r.a. uolendo l'Imperadrice dar moglie al figliuolo, mand ambaciadori a Car=

di procacciar queta parentela, per tema e cupidgia dell'Imperio, accioche le for= Carlo Ma

ze del figliuolo non fi accrefceffero con l'amicitia er il legame di Francia, fece : assis
uenire una giouanetta di Oriente. Laquale dicono alcuni, che haueua origine di :"
Armenia, eraltri di Paflagonia,figliuola d'un Filareto, molto celebre in dino=
strarfi benigno uero a biognofi: e la fece prender per moglie a Cotantino con=
tra fua uoglia, e che molto da quete nozze abhorriua: percioche egli opra mo
do diideraua di hauer la figliuola del Re Carlo. Ora Aaron Signore degli Ara=
bihanendo
le arme contra Romani,
uenuto
infino
a Chriopoli.
Con= Arab1.
Paes songli
tra del qualemoe
Cotantinomandando
eercito,eraBane
occup
la palude.
Ilche inteo
.

dagli Arabi, dimandarono pace a Romani. Quegli adunque, che erano in Mas
gitrato, mentre, che non hauendo prima bauuti hotaggi, andarono a trouare
Aarone per far feco ipatti, furono ritenuti, e legati. La onde l'Imperadore e
la Imperadrice furono cotrettia far pace con gli Arabi, promettendo loro tri
buto. Eglino adunque con queta conditione fi dipartirono. Ora l'Imperadri=
te hauendo inteo, che Elpidio Patricio, ilquale hueua ella creato Pretore di Sicia
lia,fauoriua i Ceari, impoe, ch'egli foffea Cotantinopolimenato. E, perche
i Siciliani non permetteuano,che coloro,che ui furono mandati, gli ponee le mani
a doffo,moffa da ira, fece metttere in prigione la moglie er i fuoi figliuoli, hauens
dogli fattiprima battere, e radere: emand contra di lui eercito, dandogli per

capitanouno de uoipiu fedeli Eunuchi. Ma Elpidio dopo hauer fatte molte epidi uia:
battaglie, effendo uinto,fugg in Africa a gli Arabi. Da quali fu riceuuto, e fasge in

ornato dellcorona Reale, e falutato Re, benche non gli uccedefeueruna coa, "*
fecondo il fuo difiderio. Ora la Imperadrice hauendofi con la pace uia leuata la
paura degli Arabi, col figliuolo, e con moltegenti, e con muici intrumentian
d in Thracia: e ridottafi in Heroe, fatto rinouare il Catello di quella citt, la
Hit, di Gio, Zonard.
G G G i
-

- -

1o2

T E R ZA P A R T E D E L L'HISTOR IE

chiam Irenopoli; ma fabric ancora Anchialo: er effendo andata infino a Filip


poli, ritorn , Hauendofi il Patriarca Paolo per cagione d'infirmit rimojo dal
la chiea, e rafo, l'Imperadrice col figliuolo anda trouarlo, dolendoi feco di
'! quella ua ritirata. Et egli, volefje I dd i o, che giamat non hauei eduto
:::::.** nella fedia del Patriarcato, effendo la Chiea oppreja da Tirannide, e nata dia
fcordia fra lei e le altre fedie de Catholici. Dipoi mand a lui alcuni dotti huos
mini dell'ordine de Senatori, dimandandogli, in cheguia fi poteuano dirittamens
, , te amminitrar le coe facre. Rihofe egli: fe non fi ammenda l'errore con un C4
, , tholico Concilio, e non fi retituice alla Chiefa la concordia, noi non poiamo efa
, , fer falui . Ma queto iopiango; e per penitenza fono ricoro alla mifericordia
, , di Dio, pregandolo, che di me, non come di Patriarca, faccia il fuo giudicio.

::::::::: GtImperadori eleffero Patriarca il nobile Tarafio, approuandola elettione tutto


il popolo. Maegli lo rifiut, dicendo, che non poteua tenere il gouerno d'una
chiea, ch'era eparata dall'altre Chiefe, e fottopofia alla fcomunica. Ma facena
do intanza gl'Imperadori e'l popolo, diffe, f uoi permettete, che firauni un
Adrian
P5
concilio Catholico,
e che Tharafio
le Chiefe fi
unifcano,
io accetter
la elettione.
Accons
tefice,
fentendo
tutti, il Diuino
eletto
Patriarca,
egl'Imperadori
mandarono
all'antica Roma, oue era Pontefice Adriano, ev ad altri Patriarchi, chiedendo,

che fi mandafero alcuni, che interueniffero al Concilio. Furono adunque mana


dati da tutti, e raunatifi gli altri Vecouie Monaci in Nicea citt di Bithinia, ui

set:s and anco il Patriarca Tarafio: equiui fu fatto il fettimo Catholico Concilio; e

"" diterminato, che le uenerabili imagini fi dueffero riuerire er adorare: e furo


no fcomunicati tre, che furono Patriarchidi Cotantinopoli,Anatagio, Cotans
tino, e Niceta: e i Decreti di queto Santo Concilio furonoridotti ne commentas
ri. Dipoi quegli, che haueuano celebrato il Concilio, fi riduero nella Imperial

citt; e leero i commentarinelpalagio, effendoui preidenti gl'Imperadori, er


udendo tutti:iqualifubito furono approuatie oggellati da gl'Imperadoritet in cos
tal modo furono ritornate nelle Chiefe lefgre imagini,e tuttele Chiefe unite. Fino

a qui dalla Imperadrice e da uoi famigliari furono amminitrate le coe del Res
gno, Ora Cotantino effendo ucito degli anni di fanciullo, e nella et di huomo
(percioche haueua hoggimai uentianni) ueggendo che la madre gouernaua ogni

s, a fuo mode se che stauracio Patritio hauena ogni podere,echedi luinon fi


Patriarea

teneua conto, hebbe cio molto a male, e fi configli con alcuni de fuoiminitri e
de Senatori dileuare a queto Stauritio il Magitrato, e di sbandirlo. Ilche ins

teo dalla Imperadrice, tutti que minitri, che erano in queto trattato, dopo ha=
:
:
stringe Coe uergli fatti battere,e priuar ditutti i peli, gli confin in diuerfi luoghi. Et i
:
Senatori parte uiet, che non uciffero dicaa, partemand in efilio. Ma cruci
arti a guita
:::::::*ano il figliuolo, e dopo lo hauerlo molto bene ripreo con ifconueneuoli parole
v*

--
--

***

- ... --

D I GIOV A N N I ZO NA RA

t 3

non lo laci comparere in publico. Oltre a cio cotrine anco le legioni pergiu=
ramento, che, mentre cheella uiueua, non mettefero il figliuolo nell'amminitra
tione dell'Imperio: eglialtri giurarono contra lor uogha. Ma le legioni di Ar
menia, non uolfero cedere alla donna, ma differo, che elle riconoceuano Imperado
re Cotantino, e che egli prima, che la madre era stato gridato, e publicato Impes

radore: e da capfecero i lieti applaufi, pregandoglifelicit: ogete coe inte-


fe da Irene, mand per conciliarle Aleo Mofole, che haueua de principali uffici. rano cestan

Maioldati, facendo prigione il uo capitano, efatto Mofole gouernator della : ***


prouincia, celebrarono olo Cotantino per Imperadore. Di quinacendo il prins
cipio, anco gli eerciti dell'altre Prouincie il medefimofecero, e raunandofi, comu=
nemente logridarono Imperadore. Tenendo adunque Irene la concordia delle Le
gioni, ammefje il figliuolo nell'amminitratione. Ilquale Stauracio, er i piu hos
norati de minitri della madre, doplcuni tormenti lor dati, confin: e facendo
ucir la madre honoratamente del palagio, nelle fue cafe, che ella haueua fattofabri

car in Eleutherio, le impoe, che quiui priuatamente menaffe ua uita. ora effen:
do nato uno incendio, il gran cenatoio delfacro palagio, ilquale era detto Thomai
te, abbruci; e dicefi, che inieme arfero alcuni commentarinelle acre lettere,che
eranoferbati in quelluoco, di Giouanni Chrioftomo. Cofiantino Imperadore
moffe guerra a Bulgheri, de quali alhora era Prencipe Cardamo: ma effendoi ap
piccata una picciola pugna, l'uno e l'altro eercitofu affalito da fauento. La on
de l'Imperadore ritorn a Cotantinopoli: e i Bulgherifi riduero nelle lor cafe.
Maeffendo etiandio andato contra gli Arabi, non fece coa degna dimemoria. A

preghi dialaunide primieri, ritorn la madre nel palagio, ejoftenne, cheella eco :*
amminitraffe l'Imperio. Tutte adunque le Prouincie accettarono per Imperadri
ce da capo Irene: eolo le legioni di Armenia folleuandofi ,le furono contrarie, e
chiamarono Aleio Mofole, prima lor Capitano: ilquale l'Imperadore richiam4=
to, er ornatolo della dignit di Patricio, lo teneua appo lui. Ma, perche era fa
ma, che egli uoleffe occupar l'Imperio, eperche era chiamato da que feditiofi, lui
per temafece porre in prigione,fattolo prima battere, e tagliargli icapelli, ora vaan, de
il Prencipe de Bulgheri hauendo afaltato ilpaee Romano, l'Imperadore andan- sa:ri.
dogli contra con legenti diordinate, fu uinto, con perdita di molti oldati, e baros
|

ni Laonde ioldatiraunatifi in cotantinopoli, deliberarono dicreare Impera- :::::::


dore Niceforo Ceare, che era Zio di Cotantino: maeffendo la coa dicouerta, ime::::::
furono a Niceforo cauati gli occhi, er a Chritoforo, a Niceta, ad Antimio, er a
Eudocimo mozze le orecchie. Furono fimilmente cauati gli occhiad Aleio Mos
folo, per configlio della madre. Ilche inteo dalle legioni dell'Armenia, diedero

delle mani adoo a Camiliano Patricio uo Capitano: laqual coa uenuta a notitia
dall'Imperadore, mand contra di loro Cotantino Artafera, e chriochire con eer
GGG

iiij

z o 4:

T E R ZA P A R T E DEL L'HISTORIE

capitani dei cito. venuti a battaglia, dall'una e dall'altra parte uene morirono molti:ma fis

:::" nalmente rotti grimperiali; ambeduei capitanifuron prefi, cauati loroglio


chi.. Poli44dB 60174 medeimo Imperadore; er bauuta uittoria, f
ce amazzare i maggiori, gli altri pun con conficare i beni loro: e mille di loro
mand legati a Cotantinopoli: efecefare alcuni punti ne uii loro, che formau4=
no lettere, potouidentro inchiotro, di queto tenore: A R M E N 1 A c o T R A=
cstantin d 1 r o r e : e glimand diperfi in Sicilia, e in altre Iole. Effendogli uenuta la

. moglie Maria anoia, la cotrine a tofarfi i capegli di confeno, come e dicono,dels

::::::: Percioche,
la madre, accioche
gli in nelpalagio
odio di tutti,
ilgouerno da
tornaffea
lei.
ancora checadendo
ella habitafje
colfigliuolo,
noncapo
era perci
parte=
f2,

cipe della podet, ma folamente del nome, effendo opra modo ardente della cupidi
gia di hauer l'Imperio. L'Imperadore adunque, hauendo la moglie contrafua uo
glia cangiato l'ornamento d'Imperadrice, in un'habito nero da Monaca, pree per
moglie una cameriera, detta Theodota; e la honor della corona di Auguta. Di=
- poi guerreggi properamente con gli Arabi: er a Gardano Prencipe de Bulghe

ri, ilqual dimandaua, che glifoe pagato da Romani il tributo, e minacciaua di


girfaccheggiando la Thracia, mand sterco de giumenti, con lettere, che contene
uano,che per effere egli uecchio,non uoleua,che prendeffe l'affanno del camino per
cioche effo andrebbe a trouar lui. Magli Arabiaaltando Amorio,enza fare ef=
Difordia fetto alcuno,olamte col bottino ritornarono a caa.Platone Maestro del Monafie

::::::" rio disacidione, non fotenne di cmunicar con Tarafio Patriarca dictantinopo
li, ch'egli bauefje ammeo l'Imperadorealla cmunione; che abandonata la moglie,
ne baueua contrala legge Chritiana prea un'altra, ilqualfatto era da lui chiama=
to adulterio. L'Imperadore fece metter cotui in prgione, ma la madre pree la
::fuadifea, percheegli haueua ripreo il figliuolo Effendoandato a Prua con la
:entra i fi madre, intefo, che gli era nato un figliuolo, laciando iui la madre, ritorn con

:::* fetta a cotantinopoli. Alhora ella trouando il tempo commodo,facendofi amici


con doni e con promee i Colonnelli de foldati, gl'indue a prometterle, che ei
leuerebbono l'Imperio al figliuolo, er a lei fola lo darebbono. Ilche ottenuto,cer
caua occaione di recar la coa ad effetto. Ma l'Imperadore piangendo la morte
del figliuolino, a cui baucua poto nome Leone, coloro, che erano conapeuoli del
trattato della madre contra di lui, dubitando, che ponendofi tempo in mezo,effen
farebbono fi,4 lui ubito preo thora di noma nel palagio cauarono
crudeliimamente gli occhi, preti di nonfolo priuarlo dellume, ma anco della ui
gl

::::ta. Albora auenne, chel Sole non hebbe arifplendere peripatio di deciette gior
: ni. Il che non foe auenne a cao, ouero pereere stati cauati gli occhi a Cotan=
a

ua

tu!

is :itino, come alhorafugiudicato da gli huomini: come che alla Diuina prouidenza
deeifette

:::* foje diiaciuto quella offea dalamadrefatta alfigliuolo. Gli furono caustigli
*

- - --

cch

: : :f5 I GIOVANN I ZO NARA ,

o;

occhi n quel medefimo giorno, che egli gli haueua fatto cauare a Niceforo fuo
Zio, era Moole: cr a gli altri (come s' detto) haueua fatto tagliar la lingua,
effendo fra tantofcorfi cinque anni. Ma Irene da capo ottenne l'Imperio. Ora L:ne Pon

ffendo morto in Roma stapa Adriano, fu creato in uo luoco Leone, huomo "***"
degno d'honore e di riuerenza . Ma gli amici del morto Adriano, folleuando
contra dilui il popolo, gli guatarono gli occhi, ma non glie li cauarono. Pera
cioche coloro, a i quali era stato commeo il carico di ci fare, gli hebbero pies

t, egli offeerogli occhidi fuori, ma no'l priuarono della luce, llquale effendoi
dipoi ridutto a Carlo Re di Francia, fu da lui retituito nella Sedia, efece uendet=

ta de uoi nimici. E da quel tempo in poi i Francei s'impadronirono di Roma, teen. Papa

ffendocarlo incoronato da Leone, echiamato imperadore de Romani. Perci ::


chefotto il primiero Giutiniano i Franchi prendendo origine da Germani, affal= peradere.
tarono l'Italia; come s': detto diopra; e furono nimici de Romani. Ma otto
Leone Iauro, nelfuo tempo Papa Gregorioper la ua peruera openione fi alien
da quello empio Imperadore, e ricus di pagargli il tributo:n uolle tener ueruna
amicitia con glempi minitri del Patriarcato di Cotantinopoli; e laciando le guer
re, fece pace con i Franchi. E otto Cotantino er Irene, Papa Leone gli riceu
anco in Roma. Cofi eglino s'impadronirono di tutta l'Italia, e di Roma. Irene
(come s' detto) effendo Monarca dell'Imperio, i fratelli di fuo marito, fuggiti di
prigione,fi ricouerarono nel Duomo, incitati da alcuni studiofidi cofe nuoue.
Equiuidimorando, alcuni Greciandarono a trouare il Prencipe degli Schiauoni,
pregandogli, che di col gli cauaffero. Aetio adunque Eunuco, che haueua un
gran podere preo la Riena, affecurandogli, che non farebbe lor difiacere, me=

mandoglifuori dellachiea, gli confin in Athene. Iiche effendorferito altim= ::::::


peradrice, a tutti furono cauatigli occhi. Ma Carlo Re de Francefi, chiamato oPara
come s' detto, da Papa Leone Imperadore, mandando ambaciadoria Irene, cerc " '

le fue nozze, non ricuando ella il maritaggio. E la coa haurebbe hauuto effet- Elio Eunus

to, e Etio Eunuco, che era partecipe del podere, non haueffe, come in prouer-:":
bio, moffa
ognidetto,
pietra,
affine,podere,
chel maritaggio
non fifacee.
Percioche
bauendo cario
e Ire
rgli,
come s'
un gran
haueua l'animo
difarfuo fratello
Imperado=
ue.
re: ilquale baueua con la molta diligenza, ch'eglifeppe uare, innalzatofolamen=

te alla Pretura di Thracia, e di Macedonia, effendo egli gouernatore delle Prouin=


cie Orientali di Opficio. La onde inuperbito, difrezzauagli huomini honora
ti, eglitrattaua con arroganza. Ilche ei non potendofopportare, fecero cona cergura

giura contra timperadrice, etogliendo per lorguida Niceforo, a gran pezzadi:" "
notte uennero in Calce, effendo Irene aggrauata d'infirmit, e giacendo nelle fue "
caeEleutiriane: e differo alle guardie, che esti erano mandati dall'Imperadrice per
far Niceforo Imperadore, doch: Etio Patricio ceffaffe diprocacciare di fare e
- 3

1 o5

T E R ZA P A R T E DELLHISTORIE

Nicefor Imperadorefio fratello. Cotoro per la dignit loro, dando fedea que nobiliest

:::::.. etianio inieme conlorofalutarono Niceforo Imperadore: e cofi furono ammesti


:"e" nel palgio. Dipoila medefima notte raunando diuerfi, publicarono innanzi il
|-

giorno la elettion di Niceforo per tutta la piazza; e poeroa Irene guardia nelle

cae, oue ella fi trouaua. Cominciando aprirfi il giorno, riducendola nel palagio
diuero Oriente, quiui la rinchiuero. Pocia entrandonel Duomo, incoronaro=
no Niceforo, e lo publicarono Imperadore.
I M P E R I O DI NLI C E FORO GENCE R.A LE ,

A ve n d o n1 c E F o R o in queta guifa come rubato


l'Imperio,il eguente giorno and a trouar la Imperadria
S ce,laquale eraguardata da foldati.E diffe, ch'egli contra
|fua uoglia era stato innalzato a quel feggio, ilquale al ui
non piaceua ; e confortolla a star di buono animo, che
da lui otterrebbe ogni cofa, che da un feruo era conuenes
:e,e hau
: ===#FA= uole, che fi facee alla fua padrona. Rifoe ella, che
saggia rip
f::::::n: a haueua le cofe fue raccommandate a D1 o le che la perdita dell'Imperio attribuia
" ua a fuoi peccati, e che lui honoraua, come eletto da D 1 o, e chiedeua, che
#r T - e-r

|-

perdonae alla ua debolezza, e comportaffe, che potefje menar fua uitanelle fue
cafe. A queto ripoe Niceforo, che, oue ellanon gli nacondefeueruno de faoi

theori, viole concederebbe, e qualunque altra cost le dimandaffe, e ricerc il


...s, si fuogiuramento. Et hauendo elgiurato,e dimotratogli una gran quantit di da=
:ro soni Monaterio.
nari, fubito laPercioche
confin nell'Iola
del Prencipe,
haueua fatto fabricare
un
fu Niceforo
auidiimooue
del ella
danaio,d'infatiabile
auaritia,

ata-

Natura e s perfidistimo, e, per cofi dire, ricetto di ogni maluagit. Nepote pure un pic

: " cioltempo finger benignit uerfoi oggetti: mafubito empiognicoa dingiurie:


sardane,

ne perdon a coloro, per opera de quali fu eleuato all'Imperio. Percioche leu


Trifillio di uita colueleno: e chiam a fe Bardane Patricio e Capitano, cognomia
nato Turco, dalle legioni orientali, o di fuo uolere, o no (che l'uno e l'altro

dice) falutato Imperadore: e promefogli perdono, lo fece Monaco, e fattolo


menar nell'Iola Prola, gli fece cauargli occhi, mandandoui occultamente foldati,

accioche pareffe, che cio foe stato fatto enza fuo ordine: e dimotrando dicio
........ dolerfi, afferm congiuramento, che egli non era conapeuole di quel fatto.
chiam anco cotantino figliuolo d'Irene, e da lui per uia di moltelofinghe impe
} ::: s, tr, chegli dimotraffe una gran omma di danari nacofi in un muro, cinto da
rene conne

|-

:::::::: edifici. Eueggendo effere odiato da tutti , dubitandofi, cheesti Irene:cheeraui


*ort: "" c; non riponeffero nell'Imperio, lei ponendouileguardie, confin in Lesbos
-

014G

; D I GIOV A N N I Z O N A R A -

1 o 7.

cu'ella di cordoglio fi mor.Coron Stauriciouo figliuolo,huono odiofiimo e fem


plice, ne diapettone di prudenza degno dell'Imperio. Effendo Tarafio Patriara
ca morto nella prima ettimana de digiuni, Niceforo fecretario fu di comun con
feno eletto in filo luogo. Alla cui elettione Plafone e Theodoro, ilquale era Maes
stro del Monatero detto Studiene, fi oppoero, che Niceforo, che era buono

quai Laico, hauefje ottenuto il Patriarcato: benche ciofeo era auenuto. Que
stil'Imperadore hebbe in animo di fcacciare della citt: ma il fuo proponimento

non hebbe effetto. Sono alcuni, che dicono, che cotoro trouarono la oppoitio=
ne di effer colui laico per ricoprire l'ambition loro, effendo che in fatto esti difi=
derauano di hauer l'amminitratione, einnalzarfi nella fedia del Patriarcato di Theofanare
Cotantinopoli. Volendo l'Imperadore dar moglie al figliuolo, diede per mo= data per mo
a Staura
glie a Statracio Theofanone Atheniee,parente d'Irene Imperadrice, laquale gia glie
sio
era maritata a un'altro, rompendo illecitamente il maritaggio. Et effendo egli

un diluuio er una fentina di tutti iuitij,non laci di trouar diuere uie per confus
mare i foggetti. Delle qualitralaciando la maggior parte, ne ander toccando
alcune poche, dando a lettori, come d'una botte piena, a farne il faggio. Im= Grauezza,
poe a poueri delle Prouincie, che andafjero al foldo: cr a uicini che defero lo=

rolarme,elepaghe; er a ricchi, che ricuoteffero legabelle da poueri. Laqua


le impofitione fu chiamata Allelengion, che a lui per altri promettefero. Ora

din alcuni altri, che haueffero cura di accrecere i publici tributi, e che aggiun=
geffero non fo che poco per ciacun danaio. E cotui leuando a padroni alcune
boniime poffeioni, le affegnar alla camera. Fu anco) pestimo fuo trollato

l'impor certagrauezza alle chiefe, a Monateri, er a quelle cae, nelle quali o


poueri o uecchi haueuano il loro nutrimento: cr a ciacuno, che non haueuane

poffeione, ne entrata. Da coloro ancora, iquali in qual fiuoglia modo dipo=


uerierano diuenuti ricchi, nellaguifa, cheei hauefjero trouato alcun theforo,
fecericuotere certi danari. Cotrine i Nochieri o padroni di naui a comperar
poffetoni dal publico: huomini, che non fapeuano quello, che foe agricoltu=
ra. Coloro, che dimorauano in Cotantinopoli, ciacuno pagaua di ufura dodic i
libre d'oro alla camera, oltre alle altre grauezze, che s'imponeuano alle naui,
oltre a cio a tutti coloro, che egli conocena effer ricchi, a Mercatanti, o Maes
#ri di arti, togliendo la maggior parte, laciaualoro un certo poco: come fece

a uno, che uendeua cere: ilquale hauendo inteo, che egli era padrone d'una gran
fomma di danari, lo chiam a lui : e potagli lamano opra la teta, lo sforz a

giurare, chegli direbbe, quanto oro egli fi troudua. Et affermando colui, che

Defipare di
Niceforo u

duto per no
egli uene haucua cento libre, lo confort a portargliele, dicendo, ate non fa uanta
libre
biogno di tanto oro: elaciandogli dieci libre, tolfe le altre per lui!, e lo fece fe= d'oro,

derealafia tauola,hauendo undefinare comperatopernouanta libre d'oro cons


---- i

i os T E R z PARTE DELLHISTRIE
tra il fuo uolere, Hauendo Niceforo trouate molte di cotali strade, in che er
di rifuegliatistimo ingegno, afflije tutti i fuoi fudditi, era tutti uenne in odio.*
La onde un certo huomo non conociuto con la fadain mano accore nel palagio -

per ucciderlo: e correndoui molti, egli ne fer alcuni: preo, e poto al marto
Manichei rio, non dicouerfeniuno; e fingendo di effer pazzo, fu rinchiuo. Niceforo

"*" adoperaua alcuni forte di Manichei, che saddimandauano Athigani, nelle coe
de gli oracoli, de gli augurij e di alcune fegrete cirimonie. Onde fargendoi
queti cotali huomini per le Prouincie de Romani, corruppero la fede di molti
Jemplici. Sotto di lui gli Agareni con iei mouimenti diedero di gran danni a
Romani; er oltre le altre terre preero anco la principale citt de gli Eucaiti.
cofor dunque faccheggiarono l'Oriente, e i Bulgheri l'Occidente. L'Impe
radore adunque hauendo deliberato di prenderguerra contra Bulgheri, er alcuni
de foi piu intrinfichi efortandolo a trattarpiu benignamente e con piu clemenza
i fudditi, dicendo tutti diconomale di noi: e fe egli ci auerr alcuno accidente cons

Niseforo ai. trario, ciacuno fi rallegrer del notro male, ripoe egli: I o d 1 o ba indura=

:::::toilmo cuore, comefece quello di Faraone. Non istimare adunque, che dame
raisiisore .debba procedere alcun bene uero coloro, che fono nel poder mio. Fatte adun

que uenir da ogni parte le legioni, ev andato in Bulgheria, effendo cruno capo
di quella gente, da prima hebbe fauoreuole la fortuna, inguia, ch'egli pree la
*:

fua corte: (percioche cofi i Bulgheri chiamauano il luogo, oue habitaua il lor.
Prencipe) e fopra luoghi fegreti, come fuoi, poneua i fuoi foggelli, e gatia

g molti per le foglie, che esti rubauano. E upplicandogli Cruno, ilquale


haueua perduto l'animo, cheperdonaffe a quella gente, e che gli concedee la pa
ce con le medeime conditioni, ch'egli uoleua, egli inuperbito per quel buono
duenimento, non uolle accettare ueruna conditione. Cruno adunque ueggen
do le fue cofe diperate, stimando, che eraneceario combatter della propria uis
ta, raumando le fuegenti, & hauendoleprima molto bene confortatea dimoiraa
re illoro ualore, affalt la notte gli alloggiamenti de Romani, iquali enza alcus
Morte di ha guardia tutti fi erano dati al dormire (perciochee non itimauano,che in tana

*** tadiperatione i Barbari haueffero ardirei uenir conejo loro alle mani)e ubito
facendo impeto nel padiglione dell'Imperadore, egli fu uccio. Ma in che modo

non fi fa. Percioche dicefi, che i uoi per odio l'amuzzarono,o che eglinofof
Jero i primi adamazzar quel petifero huomo: ouero,che incioaiutaero i Bars
bari. Fu anco ferito stauracio fala detra fallie la gola, e furonofimilmena
te amazzatimolti feghalati huomini, molti, che haueuano Magitrati, e molti

capitani, er illutri per dignit, e de foldati minuti, e della corte dell'Impera=


dore unainfinit. S'impadronirono i Barbari di gran ricchezze, e di molte ara

me, e diparecchicauli. Stauracio fi falu congran fatica: cr altri, T0IJO


che fits

DI GIOVAN N I ZO NA R.A .

rono coperti dallanotte, nacondendofi famacchie, paludi, er in altri cofifat

ti luoghi. cruno hauendo fatta piccar la testa a Niceforo, la fece porrea ::::::::

una croce, laciandouela per moltigiorni, effeggi di queto propero aueni- ::::::
mento. Pocia facendo alla medefima teta tagliar too della cuticagna, e leuan= ::::::**
done uia la pelle, facendola cinger di argento, l'adoper per uafo da bere: e pos
nendoui entro del uino, inuit i fuoi a berfeco. Venuta la nuoua a Cotantinopo=

li,che i Romanierano stati tagliati a pezzi, e l'Imperadore uccio, per tutto fi


fece un gran pianto, ciacuno piangendo i fuoi parenti. Non di meno faceua mi

more la calamit e ildanno riceuutolamorte dell'Imperadore, della quale tutti fi


rallegrauano. Regn queto pestimo huomo noue anni.
I M P E R I O D I S TJA V R.A. CI O F I GLI V O L O
ID

O ,

I com a n 1 c e F or o fu trifio huomo, cofi hebbe


#:|| brutto fine. Stauracio-hauendo riceuta quella ferita,
peruenne in Andrianopoli; oue per cura di alcuni Ma=

|gistrati,fu chiamato Imperadore: er entrato in cotan


##|tinopoli, tratt di amazzar Michele Curopalata, coa
S:| gnominato Rangabo, a cui era stata maritata Procos
=***El pia ua forella, uolendo laciar l'Imperio alla moglie.

Mail Senato hauendo compreofintendimento di stauracio, raunate le reliquie

deleercito, nel far del giorno cre Michele Imperadore. E stauracio ubito::::::::
radendo la chioma, pree habito di Monaco.

I M PERIO DI M I CHE LE R.A NG A B o.


I c H E L E, come apparfe il giorno, entrando nel duos
mo, dal Patriarca Niceforo hebbe la coronasprima effene

|
|

, Y

doglidimandato inistrittura, che egli non farebbe mai ::::::


perromperegli ordini e gl'intituti della Chiea, me per
| contaminarfi le mani nel fangue de Chritiani. Dopo

alquantigiornichiamProcopia ua moglie Auguta, e


la incoron; huomo Catholico, e di nobile animo. Race Michele Pr

conol condono di danaricoloro, a quali da Niceforo erano state fatte ingiu- :***
rie, ele mogliede foldatimortinella guerra. Don anco una gran quantit di
danari a Theofanome moglie di stauratio: laquale tofatafi la chioma, haueua

preo l'habito nero aegnandogli cafeadhabitare, lequaliellaridue in un Mo=


-

1 1o

T E R Z p A R T DEL L'HISTOR IE

...na, nasterio : ilquale pree il nome di stauracio, quiui pelito. Percioche egli/?
disa:rais mori della ferita, che di fopra dicemmo , hauendo tenuto l'Imperio due mei efei
giorni. Queto Monaterio con corrotto nome uolgarmente fi chiama Braca : e
da alcuni, che fi sforzano di torcer la uoce alla forma Greca, non intendendo la
fua origine, Hebraica. E trouando, che erano in prigone igoaernatori del Mos
nafterio Studiene, Platone e Theodoro, e Giueppe fuo fratello, Arciuefcouo di
Theilonica, e i piu notabili Monaci del detto Monaterio, percioche eglino non
uoleuano conentire col Patriarca, e con lafia Chiea, come fu detto di opra,

procur di ridurgli in concordia: e cofi fu fattto. Degn del nome d'Imperados


Guerra coa re il figliuolo Theofilatto, e lo fece incoronar dal Patriarca. Pocia mouendo

: "s" guerra a Bulgheri, iguali predauano la Thracia, placando con benigne parole al
cune legioni feditiofe, delle quali apertamente era prouerbiato, e con liberalit,
ritorn al fuopalagio. E procurando molti dirinouar la pazzia contra le uene=
rabili imagini, prefine alcuni, e datoglimediocre gatigo,fece per ifauento ri=
manere gli altri da quel perfie: o : cr a un Monaco, ilquale forfe per cagio
ne di dimotrar piet, haueua raa una imagine della madre del Signore, fece t
gliar la lingua. E predando gli Agareni le terre di Oriente, Leone Armanio,
capitano di quella parteve tagli ezzi da due mila, impadronendofi di molti
caualli, e foglie. Cruno Prencipe de' Bulgheri, mand ambaciadoriallImpe=
radore, chiedendogli la pace con quelle conditioni, lequali gli furono concee

::::::de otto Theodofio Adramitteno, e Germano Patriarca. E fe egli rifiutaua la pa=


ce, minacciaua di ajaltar Meembria: er affermaua colui, che piu toto uoleffe
la battaglia, farebbe cagione della ruina de Chritiani.Quete conditioni rifiutan

Bulgheri.

|-

do Michele di confeno de fuoi, Cruno affalt Meembria, conducendo le machis


arabo pasta ne per combatter la citt. Percioche un'Arabo diligente artefice, effendofi ridot=

:::" to a Niceforo, e da lui fatto battezare,e per la dpocaggine di Niceforonon est


fendo trattato nella guila, ch'eglimeritaua, elamentandofi egli della pocastima,

che di lui faceua, e per questo battuto per diperatione fe n'and a Bulgheri:
dalquale i Barbari appararono di fare ogni fortedi bellico itrumento. Dqua
litrumenti abondeuolmente forniti, fi diedero enza indugio aguatare Me=
fembria. Ora l'mperadore hauendo propoto al Patriarca ev ad alcuni de pria
mieri facerdoti di far la pace con i Bulgheri, e dimandare alcunifuggitiuia Crua
no (percioche queto oltre alle altre coe haueua riceuuto il Barbaro) parue al
medefimo Patriarca er a Sacerdoti, che foffe piu utile, dando i fuggitiui far

:::::::
dannorifiutandolspace.
a pochi, che ainnumerabile
moltitudine.
Mai Senatorichedella
corteche
e Theo
uighee
:
Buig
, doro
differo, che
non era conueneuole,
coloro,
erano
t

; ricorfi all'aiuto loro, animici fi defero. Laqual coa imped la pace a Bulghe=
to dl
:"*" ri, Perciochel'Imperadore fu dibenignanaturae dileal fede, manon moltoata
uerno,

I G I O V A N N I ZO N A R A . " '

1 1 1

to al gouerno, fi come quello, che eguiua tutto quello, che pareia a Baroni:
Alhora apparue una cometa, laquale dimotraua diuere forme: delle quali fi Cometa
diffe, che ne fu una d'huono enza tejta. Ora i Bulgheri effendofi impadroniti
di Meembria, oltre a molte altre coe, che quiui trourolio fu ajai buona quan=
tit di fuoco Greco, Huuendo l'Imperadore inteo da alcuni prigioni, che Cru

no uoleua dare ilgusto alla Thrycia,uc della citt. Il Barbaro adunque lacian reL'Imperado
contra' .
do quello, che egli hakeua diegnato, e facendo perdita de molti foi, fid parti: Bulgheri.
e l'Imperadore raccogliendo da ogni parte genti, da capo and in Thracia, ac=
compagnandolo etiandio la moglie infino a Cedotto. Ilche a foldati dipiacendo,
diceuano di lui male. Dipoi ella ritorn alla citt. E Michele dicore per la
Thracia: ne fece cofa alcuna degna di Capitano, o che douefje effere a danno de
nimici; e furono le legioni preda a Prouinciali, non meno, che i Barbari. Ma

anco cruno laciando il uo piee, mie i faoi alloggiamenti all'incontro dell'eer= Romani uin
cito dell'Imperadore: e uenendo alle mani, i Romani furono uinti, per colpa di ti a Cruno.

Leone Armenio Capitano delle genti orientali: ilquale cupido dell'Imperio, in=
colpando nel principio della battaglia prejo all'eercito Michele, come effemina=
to, er ignorante delle cofe della guerra, impoe alle fue legioni, che lo eguitaffe=
ro, er abandonando gli ordini, pree fuggire. Ilche fu cagione di uolgere

anco in fuga gli altri, inguia, che Cruno periciocchezza a cio non pret fe=
de , e stimando, che ci foe ingnho, ritenne i faoi. Mapoi, che uide i Roma
ni fuggire in diuere parti confufi esbandati, comandando alhora, che i uoi lo
Jeguitafferoj tagli a pezzi molti fldati e Capitani, a pena campando l'Impe=
radore con pochia Cotantinopoli: e fur prefi da Barbari gli alloggiamentiel
padiglione dell'Imperadore. Da queto Leone prendendo fidutia, mand coloro
che haueuano congiurato feco, al reto delle legioni:iquali differo, i Romani efa
fere statiuinti per ignoranza dell'Imperadore; e la coa ricercare un ualente huo
mio: come era Leone capitano delle genti Orientali. Onde i foldati mosti a fe
ditione, cominciarono a parlarcontra Michele, e cingendo il padiglione di Leo=
ne, lo chiamarono Imperadore. E fingendo egli di non uolee accettar l'Imperio, Leone chiae
mato Impee
Michele Balbo, che era uno de colonnelli, efortando gli altri congiurati a fare radore,
- * * *--

il fimile, gli and adoo con la pada ignuda: elo cojirine ad accettarlo. Di
che hauuto auio Michele, ne fimie ad ordine per refifiere, ne pree cura di ri=
tenere l'Imperio: ma pretamente mand a Leone le inegne dell'Imperio. Et eft
fendo Leone entrato nel palagio, egli fi ricouer con la moglie e co figliuoli nel=
la chiea, che nel Faro. E d'indi tratti fuori, Michele nell'Iola Prota fatto
Monaco, quiui men ua uita . E Theofilatto, che era stato chiamato fuofi
gliuolo, effendogli tagliati igenitali, fu confinato con la madre e con i fratelli,
-

Theofilato

a1 a

T E R z A PARTE DELL'HISTORIE

I M P E R. I O D I L E O N E A R M E NI 0,
Es e queto fine l'Imperio di Michele, hauendolo tea
nuto due anni. Leone ubito , ch'entr nel palagio,
trahendofi di doffo la ueta, ch'egli portaua, la diede a

Prefagio del list


l'Imperio di
Leone.

|
: Michele Balbo, laquale egli ubito fi ueti : onde molti
7A | fecero congettura, ch'egli hauefje nell'Imperio a uccedes
re a Leone. Ne folamente queto fu prefagio dell'im=
Mi perio, ma quet'altra coa ancora, che caminando dietro

Leone, calc a cao co piedila etremit della fua ueta. E queto anco parue 4
Leone un cattiuo augurio. Adambiqueti due fu predetto, che farebbono Ins

peradori. Percioche Bardone Capitano e Patricio, di cuiopra s' fattamentios


ne, uolgendo l'animo, prima che a cio fi poneffe, all'Imperio, communic il uo
Mns, fegreto con un Monaco, ilquale habitaua in Filomelio; e prediceuale coe auenire.
dimandandogli, fe egli il uo intentento coneguirebbe. Et eglidifconfortandolo

da quella imprea, glirioe, che non folo non haurebbe l'effetto, ch'egli difi
deraua, ma che farebbe priuo della facult e de gli occhi. Ilche inteo, egli fi
dipart dimala uoglia: e queto Leone, e Michele Balbo, er un'altro Thomao,
gli menarono innanziil cauallo. Laqual coa ueduta dal Monaco, che riguar
daua dal balcone, chiamandolo a fe, gli diffe: Ate, come ho detto, I D d 1 o non
concede l'imperio. E fappi, che que due, iquali t'hanno menato innanzi il Ca=

uallo: cio Leone e Michele: ciacuno al fuo tempo, otterranno l'Imperio. Il


terzo fi sforzer ancora egli, e fi porr la corona in teta, manon riucendo il
fito diiderio, perir malamente. Ogeto fu da lui predetto: ma Bardone non
gli credendo, occup la Tirannude. E comegli fu leuato l'Imperio, e gli occhi,
cr anco toltegli le facult, fu di fopra dame raccontato. Ora Leone effendoi
: impadronito dell'Imperio, fece Michele Balbo Patricio, e Conte . . . . E
:L: Thomao, che fu etiandio uno di quegli,iquali haueuano menato il caualo 4 Bara
dano, preo alle cae del Monaco, fece capo delle legioni de confederati. Ora
faccheggiando i Bulgheri la Thracia, mand per ambaciadorial Duca loro a dis
mandar lapace.Ilquale,come gonfio della festa uittoria,rifiutandolaslo affalt con
le arme. Mai Barbari, piegando loro da capo la uittoria, effendofi i Romani
poti a fuggire, esti confuamente e fenza alcuno ordine, tennero loro dopo le

falle, chi in un luogo, chi in un'altro,sbandati e diperfi. Ilcheueduto dall'Im=


vittoria del peradore (percioche staua opra un poggetto) eort i uoi a combattere. Et egli

:ualoroamenteaffult i Barbari ; er effendo estiper il ubito afalto fauentati,


glie ne tagli a pezzi la maggior parte, e ne prefe una gran moltitudine: e man=

c poco, chelmedefino Cruno ferito d'una faetta, e cadendo del causilo, non
foe

- : D 1 - GI o v A N N I ZO NARA , r
1.1.3
foje uccio: e la faguardiaritringendoi, e coprendolo con gli studi , epoio= .

lo opra un'altro cauallo, non fi foe pota a fuggire. Trionfando adunque


l'Imperadore, e fatto un gran bottino, er entrato nel uo palagio, non molto
dipoisinfuri contrale facre imagini. E la cagione di queto furore fu tale.
volendo egli rendergratie a quel Monaco, che gli haueua predetto l'Imperio, gli

mand per un de fuoi piu intrinechi certi preenti. Il mejo non trou il Mona- ::
co,ilqualegia era morto, ma trouando un'altro, che col habitaua, non loco= imagu.
nocendo, gli and innanzi. Ma egli (percioche era contrario alle imagini, e
:della ua fetta feueriimo difenfore) non uolle accettare i doni, e licenti colui,
cheglieli portaua, dicendo, ch'egli non uoleua riceuere alcuna coa da uno, che
adoraua le statue e i fimolacri : minacciando, che Leone in breue perderebbe il
Regno e la uita, fe non rimanee di adorare esti fimolacri. Hauendo cio intefo
Leone, entr in gran peniero. Comunic adunque cotal coa con uno de fuoi
famigliari, detto Theodoto Melieno: ilquale era fautor di coloro, che oppu=

gnauano alle imagini. Cotui con faude affalendolo, lo ammon, che egli com= Thedes:

municaff queta cost con un Monaco, che era della ua openione, e che facee, "*
quanto da colui foe confortato a fare. Percioche quello era huomo pieno della
gratia dello frito di D 1 o, e che antiuedeua, e foleua predire le coe aueni=
re. A cio conentendo l'Imperadore, egli and a trouare il Monaco, dicendogli,
come l'Imperadore era per uenire a lui in habito di priuato, e lo inform molto
bene della cagione, per cui era per uenire, e di quello, che haueua a trattare.
LImperadore and la notte al Monaco, cangiandoi di ueta per non effer como=
fciuto in compagnia di Theodoto. Il Monaco, come gli foffe stato riuelato dallo
fpirito Santo falut Leone, come Imperadore, dicendo : Non uoler naconder , ,
la tua Maet,nefarti beffe dellanotra baffezza. Ma appi, che non hai buona ope ,,
nion d'intorno alla religione,e che tu e tutti quegli,che ti obedicono, adorano i si- ,,
molacri. E je tu queti fimolacri leuerai della Chiea, che haurai la uita e l'Imperio ,,
lungo e felice. Masefarai altrimenti,appi,che in breue perderai l'una e l'altro:eor ,,
andrai nelle pene eterne. Quete coe intee da Leone,marauigliandofi,che'lMonaco , ,
l'haueffe conociuto,e di quello,che gli prediceua,non apendo l'inganno di Theodo=

to fu preo dallefue parole, e s'incrudeli fieriimamente contrale acre imagini, er


orcin per decreto, che tutte foffero ulaleuate. E uolendo tirare anco nel fuo

parere il Santistino Patriarca Niceforo, er egli facendogli forte reitenza, e ....


riprendendo quel decreto con gli critti, e con i fermoni, come empio: mand da s:etsro

queto buongiuto in efilio: ilquale dicefi, che preuide imaluagicotumi di Leo="";


ne, e prediffe, che farebbe di danno 4 Catholici, e darebbe occaione di tumulto

alla Chiea. Percioche, quandoglimie la corona oprala teta, gli parue, che

la ua matogli foe punta da pine. Mentre adunque, ch'egli fu menato inef=


,

Hift, di Gio. Zonara,

HHH

i 14.

T ER ZA P A R T E DEL L'HIST ORIE

Theolane. lio 4 Precommefjo, Theofane confeore *, hauendo per ipiratione conociuta


il uo paaggio (percioche egli non uedeua il Santo) lo riceu di lontano conces
re accee, e con proffumi, e lo eguitaua; er egli ancora icendeuolmente l'ho=
nordua, inchinandofi, lui non uedendo, ne effendo ueduto. Di chemarauiglians

doficoloro, chel Patriarca accompagnauano, e dimandandogli a cui quell'hono=


re faceut, rioe, Theofane Maetro delgran campo, predicendo, che egli dos
:::* effer confeore: percioche ancora non uiera. Effendo in queta gufa il ue
nerando Niceforo cacciato del Patriarcato, fu in uo luogo introdotto Theodoto
Femina paz
53 e

Melistno: ilquale haueus due cognomi. Percioche egliera anco detto castitera:
e non da tralafciare in che modo egli uenne alla notitia di Leone. Tenendo l'Im=
perio Michele Rangabe, una feminetta della corte dell'Imperadore, laqualea cer
ti punti di Luna foleua aggirar del ceruello, finta da quel furore a lui gridaua.
Dicendi: e lacialo a un'altro. Ilche fatto non una, ma piu uolte, turb gran=
demente l'Imperadore. La onde egli rifer a Theodoto, con cui teneua strettisti=
ma dometichezza, le parole della feminetta. Diffe egli, quando ella far fir1
furore, e grider, fecondo il fuo cotume, dimandafi a chi appartiene l'Impario,
che nome habbia cotui. Di che statura egli fia. Se ha alcun'altro egno. Para
ue all'Imperadore prudente queto configlio. E fu a lui commefjo l'ufficio del dim

:::::::: dare.A tempo adunque del uo furore chiam quellafemina, come erafia uanza,
predste ia e le fece la dimanda. Ella diffe il nome, e la forma di Leone: e foggiune,

::"***" chefe egli ustiffe della Rocca, gli uerrbbono incontro due huomini: edhe tm.
perio farebbe di quello de i due, che foje portato da un Mulo. Intee Theodoto

queteparole, non le rapport altrimenti all'Imperadore : ma diffe, che ellepros


cedeutno da pazzia,lequalinon uoleuano dir nulla. Maegli ucendo della Roc=
ca, s'incontr in Leone: eueduti i fegni, che gli erano stati predetti dalla femi=
netta, lo men in diparte : e datagli e riceuuta la fede, che la coa starebbe ches
tagli prediffe l'Imperio; ilquale diffe,che egli preuedeua peripirito diuino: e do
po,che e gli hebbe fatto il preagio, gli chiefe, che quando il uaticinio hauefje
effetto, gli dee qualche premio. In queta guia Theodoto uenne in riputatio
ue, e diuent famigliare di Leone: e dopo la morte di San Niceforo ottenne per
premio il Patriarcato di Cotantinopoli. O incomprenibile abiffo del giudicio di
D 1o. Ilquale da cui fu mai penetrato: ora queto fcelerato buomo fedendo
indegnamente nella facra fedia, hauendo l'Imperador fautore, audacemente fi

:::::::" mie apereguitar le acre ingini: Leone anco aguia dibestie trattaua coloro,
imagini. iquali uoleuano riuerirle. Percioche era ahco fointo e follecitato dal medefino
Theodoto, e dal prefetto de camerieri, ilquale era chiamato Protopfalte. Cotui
hauendo l'animopieno della immondamaluagit della fetta degl'Iconomachi, fola

lecitaua l'Imperadore a far leuardi ogni partele imagini. E leggendofi un gior


-

JJO

DI GIov A N N I zo N AR A.

y. 1 5

no nella chiea quelle diuine parole di Eaia: A cio hauete affomigliato I d d i o:


Puo fare unostatuario la fuaimagine: o uno artefice puo affornigliarla: con quel,
che egue: egli fi accot all'Imperadore; egli diffe nell'orecchia. Acolta il Pro=

fta signore: erobedici alle fue parole: simie adunque dioi Leone enzaris : "
fetto, e uergogna alcuna, a feguir quella fetta: e coloro, che alla ua empiet
non cedeuano, diideraua tratiarlie diuorarli, effendo per altro parimente cru
dele e d'una implacabilira contra i colpeuoli,dimaniera,che a piccioli delittifaceua
dare grauiime pene. Tale adunque fi dimotr Leone uero i religiofi,et altri,da
quali era offefo. Ma nelle coe del gouerno non era punto negligente,maprontistimo

e fuegliato:ne laciaua,che ad alcuno fi facee ingiuria. Pregato adunque da uno,


ilquale glifi querel,che la moglie gli era stata leuata da un Senatore, aggiungen=
do, che indarno era ricoro allagiutitia del Preidente,fubito leu al Preidente il
Magitrato:e comand,chel Senatorefoegatigato,econdo che le leggiordinaua=
no. Daua i Magitrati coficiuili,come militari,amigliori, de quali eglifaceua fcela

tu: ele Prefeture delle Prouincte Romanene uendeua per danari;ne perfauore ad

huomini,che non cifoero atti,o ad auari, iquali per auaritia lagiutitia uendefjes

ro, Ilche fe hora fi faceje,le coe procederebbono molto bene,

-*

p 1

T W

. .

E I c H E LE B a la o nato in Amorio, effendo agrande


| altezza peruenuto; er oltre agli altri uoi uitij, hauen-
Wh/i : do anco cattiua lingua, fu accuato all'Imperadore, che shele Balb
$ : egli congiuraua contra di lui. Fu l'accua fatta il giora
| no innanzia quello, nel quale la Chiea celebra la natiuis

*----

:: | t di C H R 1 s to. Subito adunquegli uennero pote le

\sli doo :efu l'Imperadore prefidente er inquiitos


re all'accua. Fu Michele conuinto dagli accuatori; er egli steo confest il des

litto. Fu condannato al fuoco, e condotto al luogo, ouedoucua effere abbrucias


t: ilquale erail camino del bagno dell'Imperadore. Seguit l'Imperadore per

"eder l'effetto, o perche eglinon credeua, chel upplicio fi hauefje ad eeguire:


"erperche prendeuapiacere della ua morte. Laqual coa inte dall'impera= La Impera.
drice, pregaua ilmarito, che faceeper cagion della festa differir quel uppli-
e parte anco con piu audacia riprendendolo, e chiamandolo empio, che

"n haueffe in riuerenza ilgiorno del uenerando Miterio del saluatore. Pla=

"dofi per quete parole tajprezza dell'Imperadore, e contentandofi, che fi


differiffe la morte di Michele,diffe alla moglie: Ecco, chio ti compiacc : m4

"crituoi figliuoliconcerete quello, che percio uene haura eguire. E co

1is

T E R ZA PART E 'D E LLH IST O'R IE

Michele in queto modo fu faluato dalla morte. Simarauiglierillettore, nonfa


pendo, onde Leonehauefje potuto intender le coe auenire, mamamente non ef=
fendo in lui lo pirito Santo: fi come huomo nimico di D 1 o e fanguinario, e
Leone inde, non menando uita monda e libera dalle perturbationi. Ma dicefi, che gli fu pre
'! detto, chel giorno della matiuit di CR1 s t o era per perdere l'Imperio e la uis
M:ele
:: ta. Raccontafi ancora, che nella Libreria Imperiale uera un libro; nel quale fi
rebbe la fua
1.
conteneuano i preagi dell'Imperadore, e t'erano figure d'huomini e di betie: fra
iquali uera anco dipinto un Leone:fopra la chiena del quale uera fcritta la let=
'

Pittura .

tera x . Preo al Leone uistaua un huomo, ilquale lo feriua per mezo dello
x. E queto conteneua il libro, ilquale era tenuto, che foe oracoli della sibil.
la. L'ocuro feno di queta cotal Pittura dicei, che dichiar il Theforiere di

que tempi, e diffe, che l'Imperadore doutua effere uccio ilgiorno della natiuit

----

i ch R1 s T o. Percioche la Fiera dinotaua Leone, e la lettera x fignifi

caua quel giorno: esperche per il mezo dell' x una lancia era fitta nel Leo

me, queto ueniua a dimotrar, che l'Imperadore doueua effere uccio il medefino
sson, sele giorno. ouete cole turbanano l'imperadore: nemanco lo panentauail fogno
madre di della madre. Pareuale di effere in Chiea della madre di D i o, e di uederuiunt
*** matrona, laquale era accompagnata da alcunigouani uetiti di bianche ueti; e

chel pauimento della chiea era ripienodi fangue:e'ch'ellaudiffe, che quellama


trona comandafje, che alla madre dell'Imperadrice foe dato un uafo pieno di quel

. . . fangue. Ilquale non uolendo clariceuere, quella uenerabile Matrona hebbe a di


... , , , re. Tuo figliuolo empie di fangue coloro, cheme honorano: ne intende, che
:: -

egli moue ad irame e il mio figliuolo. Quete coe uide in fogno lamadre di Leo=
** ne : e le raccont al figliuolo, pregandolo, che ceffaffe di piu incrudelir contra
le riuerende imagini. Ma ilmifero era diuenuto fordo, e feguitaua in

san Tarafie Dro. Apparue anco in fogno ad uno San Tarafio, ilquale era di queta uita
. "paato: e chiamaua un Michele, efortandolo a uccider Leone. Ma ancora quel=
lo, chegliera stato predetto da Filomeliano Monaco, er alcune altre coe turba=
uano l'animo di Leone, e lo fauentauano. Intanto diede inguardia Michele le=

gato co ferri apiedi a Papia, e ferb egli le chiaui del ceppo: e quellanotte tutto
#

trauagliato della mente edel cuore, trappa fenza fonno. Onde entrando nella
camera piu ripota di Papia uide Michele, che ad agio fi dormiuafopra illetto,
e che Papia giaceua interra. Ilche pareua, ch'egli
per honorar Michele;
ouero, come fi stimaua, per efferfeco a parte di qualche congiura contra l'Impe=

mistekeen radore. Veggendo adunque Michele inuolto in un profondo, e fo4ue fonno,

: non dimostrando di hauerepenfiero alcuno, fi dipart irato; e dimostr l'ira col


::::::::::: girar delle mani. Nealcuno haueua ueduta la preenza dell'Imperadore, eccetto .

::"*" snaguardia
di Papia:ilquale fingendo di dormire, hauenaueduto quello;{0
- - - - :
- -

DI GIOV A N NI ZONAR AN

* 7

haueua fatto, e come egli fi era partito irato, eminacciando: eraccont il tutto
al padrone, er egline auis Michele. Onde e fimifero a penare, in che guia

fi poteero liberar dallo sdegno dell'Imperadore. ogiui Michele diffe a Papia,


che, fe egli uoleua, non folo chiferebbono il pericolo, ma anco condurrebbono
il diiderio loro a buon fine. Papia lo confort a far quello, che haueua nell'ani=

mo: che egli non limancherebbe. Onde Michele friffe a quegli, che erano feco
nella congiura, minacciandogli, che feeglino tofio non fi trouaero preenti, e
non faceero quello, che haueuano propoto (laqual coa farebbe ageuole nella
guifa, ch'egli l'haueua ordinata ) e dicourirebbe tutti all'Imperadore, in moa
do, che e non farebbe nel pericolo olo. Mand le lettere per un minitro di Pas

pia, e gl'impoe, cheloro ordinae, che andafero la notte alla Reinain habito
di cherici, portand i pugnali otto. Et e all'impoition di Michele obedirono.
Nel far del giorno i Cantori dell'Imperadore fi riduero per cantare gl'Hinni

del matutino; con iquali Papia introdue infieme i congiurati di Michele, iquali
fi nacofero in un canto ocuro. Hauendo i Cantori cantata piu della met de

g! Hinni, anco l'Imperadore entr nella Chiea: ilquale bauendo gran uoce, ma
grauistima et afra,e tale,che leorecchie degli acoltti molto offendeua, stimaua
dicantar bene, e di effere un gran Muico: cr haueua in cotume d'intonare il Canto di
Leone Ime
principio degl'Himni. Etalhora perauentura standoritto in piedi,inton. spreza peradore.
zarono per adempireil diiderto loro tutte le coe del Re fupremo. I congiurati
fubito ucirono co pugnali ignudi dal canto. Egli fauentato corfe nella Sacria, LMorte

di

stia; maestigli furono dietro,egiungendolo, glitofferolauita con molte feri- ***


te, tagliandoglila teta, crunamuno, hauendo eglitenuto l'Imperio crudelmen=
teorempiamente fette anni, e cinque mei. Il fuocorpo stracinato nel circo
de caualieri, fu quiuiuituperoamente laciato. Ora Michele, cofi come era po=
stone ceppi (perciochenon fi trouduano le chiaui, lequali Leone portaua infe=
no ) honorarono, come Imperadore, con liete uoci. E pocia, non fi trouando

la chiaue, furono fegatii ferride ceppi.\s,

.*
...

---

-- :

----
-

1 M P E R I O D I MICH ELE BA LB 0 A MORREO.

A u ar 1 na del difeguente, and Michelenel Duomo


meglie
| perprender la corona,et effer gridato publicamente Impe La Leone
radore,cr entr nella facra Chiea,non fi curando della fatta Mona

5:2 felerata ucciione fattaui, er ottenne il uo difiderio.

ca, e i fuoi

figliuoli eae
ftrati,uengo

Fecetrar del palagio la moglie di Leone equattro fi= no mandati


gliuoli, Sabbatio (a cui dandoglifi il titolo d'Imperados inefilio,

===#EEE| re, era stato poto nome Cotantino) Bafilio, Gregorio,


',
Hit, di Gio, Zonara
i}
|-

is

TER ZA PARTE DELLHIST ORIE

e Theodofio, e fecerinchiuder la donna nel monaterio, detto de Domini, eigios


uanetti confin nell'Iola Plota, hauendo prima a tutti fatto cauare i membri ui=

rili. Di queti mor Theodofio, e Cotantino perde la uoce. La onde preg


D 1 o con feruentistimi preghi, er and anco alla imagine del granpadre Gres
gorio Theologo, affine, che gli foe retituita la loquela. Percioche i figliuoli
di Leone infieme con la perdita dell'Imperio laciarono la empiet del padre.

Adunque il santogliapparue in ogno: eparue, cheglidice, chegli fileuaf


gusa
cost fe
, e che leggee
quete
parole.
Da capo
E s v mio fopra
queta
uiione
afia
Cl,
curandofi,
entr nel
Duomo;
e fenza
alcunoGimpedimento
di uoce
hebbe
a legge=
re. Ora benche Leone hauefjefatto rinchiudere la moglie di Leone, er i figliuos
li fra certi termini, non gli laci per hauer biogno, dando a ciacuno pojef=
Miehele on, fioni da poter uiuere abondeuolmente, e ferui. Hebbe origine Michele da Amos.
rio citt della Frigia di opra, nella quale habitano Giudei, Athingani, e moltis
tudine di altri empi: onde uera una certa confua fetta, di cui fi dice, che egli
setta diem, ancora fu prtecipe. Quetafetta ancora che ammetteffeil Santo battefimo, offers
pi .
uaua non dimeno la legge Moaica, eccetto il tagliar del preputio. Alleu nelle.
fue cafe un Giudeo, da cui ueniua ammaetrato. Onde non fi troudua appo lui
coa ueruna fincera ; ma era (per cofi dire) fentina di tutte le fette: e per que=
sta cagione odiaua le dipute, come quelle, che dannauano lafua peruerfa openio
ne. Nella ua prima giouanezza fattofi foldato per pouert, and una uolta 4.
* " " un capo, dimandandoglinon fo che. E trouandofi uno Antigano innanzia quel,
capo, diffe, cotui, che hora ti prega con humilt, far Imperadore Ro=.
mano. Onde egli moffo da queto preagio, fubito procur di hauere amicitia.
con Michele, egli diede permogliela figliuola. Ora effendo poco, ch'eglibaues
ua occupato l'Imperio, come s' detto, San Niceforo Patriarca, ch'era in efilio,
ricerc da lui per uia dilettere, che facee ripor le imagini. Ripoe egli, che
e non uoleua innouar cofa alcuna nella religione, memutarlo stato della Chiea
m " sforzare alcuno a credere altrimenti di quello, che glipareffe, dellescoe di
:::::en:a D 1 o. Ma quete furono parole: percioche non molto dipoi, dimotrando la=

"" nino fuo, fi uole contra a Catholiciler oltre a molti altri da lui trattati cru
delmente, hauendo anco uata la ua furia contra San Methodio, mand in efilio
Euthimo vecouo de Sardi, perche egli honoraua le Sante imagini: dipoirinchiu=
fe Methodio in Acrita, e mie nel numero de martiri Euthimio, dalfigliuolo crus
Barredullt,

delmente battuto : Et imitando in tutte le Costantino Copronimo, c appli


cato al rito de' Giudei, comandaua, che fi digianaffe il sabbato. La reurretios

ne de mortinon credeu, e perqueto de futuri beni fe ne rideua, e fi facena


beffe de Profeti, negando,che i Dimonici foffero; el diletto della carne nongius

dicaua peccato. Dicrua, che Giuda fi faluerebbe : Graffermau,


-

- -

:# Pafqu4
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: ; 101 G V ANN I ZONAR A , .

::

. 19

fouenacelebrar da altro tempo. Ho uoluto friuerquestepeche cost per f- ruda .


gno della ua molta maluagit,o piutoto pazzia.ora entrifi a raccontare ifatti,e cheie.
le molte guerre, che auennero a queltempo. Thomao, uno di quegli a quali

Filomeniano Monaco baucua predetto, che due haurebbonotimperio, e ilterzo ::::::.


(e queto era Thomao) occuparebbe la Tirannide, e che fi metterebbe la corona "".
in teta, ma che non haurebbe l'Imperio, fi folleu emojefeditione. Cotui, co=
me fu detto di fopra, da Leone fatto Capitano della gente de confederati, come
intee, che timperadore, da cui haueua riceuuto benificio, era stato uccio da
Michele,fotto fetie diucler uendicar la ua morte, quando in uero haueua uol=
to tanimo a farfi Imperadore, preele armi contra Michele: e fatto uno eercia

to da non ifrezzare, simpadron quai dituttele Prouincie dell'oriente; e pro


cur, chegli fofero date tutte le publiche entrate, onde accreciute le fue for= Thcmafo
ze, and anco contragli Agareni, iquali alhora faccheggiauano tuttele Prouina contra:

cie ele Iole con maggiore audacia per la guerra domestica: er hebbe a reprimere "***"
timpeto loro: e poti gli alloggiamenti uicini, er hauuto infieme parlamento,
patteggi, che fe egli otteneffe l'Imperio, concederebbe loro tutti i termini de
Romani. Cio fatto, fi mie la Imperial corona in teta, e fu chiamato Imper
dore da Giobbe Patriarca di Antiochia. Diquipartendofi con un grandeeercito Giobbe pa.

percioche non olamente fi hauena fattinella guerra gli Agreni confederati, :::::::
ma molti altri popoli) con maggiore animo fimie aprocacciar la Tirannide. Fu sp.
queto Thomao non di fangue nobile, ma ocuro e barbaro, e da tanta pouert
aggrauato, ch'ei feruiua per premio. Ma innalzato dalla fortuna, e procac= vittorie, e

ciando timperio, pree il nome dicotantino, e riceutil figliuolo per compagno, : ***
come egli stimaua dell'Imperio. Combattendo con l'eercito di Michele contra di
laimandato, alcuni uccidendo, altri cacciando,ferm la Tirannide,efatta un'ar=
mata, anzi impadronitofi anco dell'armata dell'Imperadore, di Abido and in
Thracia, foggiogando quai tutti i luoghi Orientali, eccetto la Prouincia di opfi
cia, di cui eragouernatore Caaquila,e l'Armeniaca, della quale haueua il gouer=
no Olbiano, ilquale tendendo aguatial figliuolo adottiuo del Tiranno, toto lo les
u diuita.
Effendo
Thomao,
come s' detto, andato
in Thracia,
tuttifi
ridu. Morte
dela
fero
a lui. La
onde da
capo uinfel'Imperadore
per mare
e per terra,
rompendo
#i
i fuoi eerciti: crin luogo del morto figliuolo ne adott un'altro, detto Anafta auastagie

gio: ilqualelaciando il Jacrobabito di Monaco, haueuapreoilecolare: e ridu. :::::::


fe Michele a tale, che facendo porre una catena di ferro dalla fortezza infino al

Catelletto poto all'incontro, procacciau diuietare al Tiranno, che non entraffe


dentro. Ma Thomaointeramente daterrae damarefacdo impeto nella citt,e rot
ta ageuoliimamente la catena, stimau, che ouefoffe folamente dimotro all'Ims

peradore, gli farebbe apert4ognicoa. Ma quegli, che difendeuano la citt,


-- - -

zzo

T ER ZA PARTE DE L. LHISTOR I E

chief, dis motrandofiualorofi e forti, perdendo egli la peranza, alhora fi diparti, e fi


"s": accamp preo alla facra Chiea di Santo Amargiro; il cui luogo detto di Paolis
no. Pajati alcuni giorni, fimie a combatter da capo per terrae permare la cita
t, ponendoui machine e fcale. Ma pocia, che egli uide ogni fua opera, e
fefa riuciruana, alhora laciando la fredda Thracia (percioche erailuerno )
|

diuie l'eercito per le Prouincie, affine, che quiuiritorandoficon l'otio, fchifaf.


fero la crudelt del uerno. Al principio della Primauera, da capo men le legio=
ni da una e d'altraparte contra la citt, e la cine de foldati a piedi cr a cauallo.
Ma fra tanto anco Michele apparecchi armata e foldati: er efortando i fuoi,

vuoria di da molteporte fece impeto contra legenti del Tiranno. Maesti hauentati dal
iiicheie. non afettato affalto, e dall'ardir de nimici, diedero le falle: e tagliatine molti
a pezzi, la uittoria fu dalla parte di quei della citt. Et in queta guia dalle para
tidi terra auennero le coe col Tiranno, e da quelle dimare nulla meglio. Percio
che le fue naui ueggendo uenir l'armata dell'Imperadore contra di loro,non l'apeta
tarono altrimenti, ma fchifando l'incontro, a forza di remi giunero a terra:
oue alcuni fuggirono, er altri ribellandofi a Michele fi diedero. Ma tuttauia
cotui ancora intendeua alla Tirannide, ne leuando uia gli alloggiamenti, efacen=
do uenir l'armata, che eglihaueua apparecchiata in Grecia. Laquale effendo ues
nuta, e le naui preo Beride, que dell'Armata di Michelecio intendendo,dinotte

, 444010 4 affilirleie nepreero alcune,et akune arfero col fuoco Greco, ingui
." fa, che pochiime fi faluarono. In terra fi faceuano fpefje battaglie otto la
""

guida di Theofilo, figliuolo dell'Imperadore : ma quai la battaglia andaua di pas


ri, non piegando la uittoria a ueruna delle parti. Ma fra tanto duenne una noa
uit, che rouin affatto le coe di Thomao. Percioche farfafi la fama della ris
bellion di Thomao, e dell'affedio della citt, Martagon Prencipe de Bulgheri,il

waagene quale haueuafatto c Leone tregua per trenta anni,effendo amico de Romanien
- efferrichieto uenne infoccoro ,erodarepmI'lled accampandofi a Cedotto.oge
stacoa turb molto la mente di Thomao. Percioche non iflimando, che facee

per lui, che egli inieme guerreggiaffe contra la citt, e combattee con Bulghes
r (perche diuidendo l'eercito, non poteua efferparine all'uno ne all'altro) and

contra Bulgheri con tutto l'eercito: & attaccatala battaglia, effendo uinto,fece

rhemat, perdita de molti de faoi, parte tagliatia pezzi, e parte fatti prigioni. Egli

;"
,
che camparono
i
c
r
dalla padat
de u
,irabral
B e della ,aria
ferp apettando

il
ceo delle coe, rimafero. I Bulgheri fi dipartirono, menando ecoi prigioni
er una gran preda, inuperbiti della uittoria. Intefafi la rotta di Thomao, il
ostinatione rimanente della fua Armata fi diede a Michele. In queto coi fatto stato il Ti=
di Thomao.

ranno trouandofi, ancora che le fue forze da ogni parte fi diminuiuano: non di

meno non fileuaua dall'aedio. Manon facendo tuttauia akun

lastiata
Cl4 a

:: DI GIOVAN NI ZON AR A .

1 2 1"

la citt,Ji ritir alquanto; e trouato luogo commodo,ui mie gli alloggiamentise


di quindi faccheggiauai Sobborghi, guatando ogni cofa. Maafaltandolo Mi=
chele,er attaccata la battaglia, i foldatidi Thomao a bello studio, poftifi afuga
gire, partelfi riduero all'Imperadore, e parte ritornarono alle cafe loro. Il
Tiranno con pochiimi and ad Andrianopoli. Ilquale Michele pretamente fea

guitndo, combatte la citt non peruia di Machine, ma del mancamento delle uete
touaglie. I terrazzani aggrauati dalla fame, chiedendo all'Imperadore perdono

deloro delticrottenutolo, gli diedero Thomao legato. Ei gli fece tagliar le ::::::
manie i piedi, e potolofopra un'Afino,lo condue atorno con uituperoo trion= :::::.

fo. Pocia ricerc, cheidicourie gli altri, che erano feco nella congiura: de

quali egli ne haurebbe nominati molti, e Heabulio Patricio non haueje fenato"
l'impeto dell'Imperadore con quete parole. Non dei credere a nimici, che accus
fano gli amici. OraThomao dopo diuerfi tormentidatigli in diuere uolte, mo= Marie ai

rimieramente. Etanco il uo figliuolo adottiuo, effendo fuggito nel catello:::::::


di Bizia, legato da gli habitanti del Catello,fumenato all'Imperadore: e datogli ::*
il medefimo fupplicio, che al fuo finto padre, egli ancora uiolentemente i fuoi
giorni termin. Finita la feditidi Thomao,tuttauia le maritime citt di Thracia'

feguitauano quelmouimento,efaglialtri Panio e Perintho.Percioche quetonome: ***


hebbe gia Heraclea:ecio fu fattoper odio dell'Imperadore,ora fu preo Panio,e=

fendo le fue mura rouinatepertremuoto,e prea altres Heraclea dalla parte dima
re. Michele dopo quete uittorie,entr trionfando nella citt:enegiuochi circefifa
cendo condur nel Theatro coloro, che erano stati in aiuto di Thomao opra ad

Afini, contentandofi del folo efilio, non cerc maggiorifupplicij, eccetto in due,
cherea e Zagereno: iquali non uolendo rendere i Catelli, de qualiei haueuano

il gouerno, ne anco dopola morte di Thomao, queti Catelli prefi, furonopos

stiin croce. Mentre, che legenti Romane per la ribellion di Thomao, erano :""
occupate nelle guerre ciuili, gli Agareni Occidentali, habitanit nel feno Iberio,

iquali fono detti Spagnuoli, prea la occaione, cotretti dalla strettezza de luos
ghi, chiefero dal loro Duca, ilquale da loro addimandato Amermene, che egli spaganeg

liconducee adhabitarnuouiterreni. Eo loro compiucque: epotigli in Ga-*"


lee, fi dipart con loro, e coreggiandole ole de Romani, le and accheggiana
do. Ma come peruenne in Gefa, inteo, che l'Iola era fertile, mand la mag=
gior parte a darli ilguato, er egli rimao con pochiaguardia delle naui, gettan=

douidentro il fuoco, le abbruci tutte. Per ilquale fatto gli Agareni folleutn- asapis ab.
dofi, e ricercando la cagione di ci, Acapfo (che taleera il nome del Duca loro) '':
diffe, hollo fatto, perche hauete ricerco d'habitar nuoui paei. Eccoui, che ne :::::::.*

hauete uno abondeuole dilattee dimele. Guadagnateuelo, e quiui habitate. Ma

do , (onoino/tri figi, altrc co/ ., 4

;22.

T E R ZA PARTE DELL'HIST ORIE


en uba delle donne, delle qualiritenereteatri figliuoli. Daquete parolegli Agt

: reni perfuai, foggiogando tiola, riduero gli babitanti inpoder loro. Nel
:us. qual tempo, cirillo vestouo di Gortinia, per la difea della fede di ca "I s ro
riceu: la corona del martirio. Fra tanto l'Imperadore, effendogli morta la mo=
glie, diffe, che piu non ne uolena prendere, e mand egretamente alcuni a prins

l cipali del Senato, da quali ottenne, che esti ricercafero, che egli ne prendeffe;
:m: un'altra. Queta fimulatione non era enza certa apparenza di bonet; per
:::::::
i ncn uoler cioche non pareua, che foe conueneuole, che esti foero gouernati da Imperas,
mortal1

- - -

miniari. dori, e che le loro moglinon hauefjero Imperadrice, Michele a queta richieta
da principio non acconenti, ma facendo eglino intanza, dimand, che esti gli
promettefero, che prendendo egli moglie, dopo la fua morte l'haurebbono per
Imperadrice, ev i figliuoli, che dilei nacerebbono honorerebbono, pur come:
Imperadori. Ilche bauendo il Senato promefjo in icrittura, egli abandon quel=

Batesana te la ua fintadurezza, prendendo per moglie Eufroina, laquale fidiceua effer

" ::: figliuola di Costantino Imperadore: allaquale (come detto habbiamo) fufatto ca
uar gli occhi dalla madre Irene: e molto a dietro, tofatile i capegli, era stata fat=
ta Monaca nell'Iola, e quiui empre haueua menata ua uita. Morto Theodoto
Patriarca, ilquale haueua fei anni empiamente amminitrato la chiea, fu fatto
in uo luogo Antonio cognominato Caimaa, ilquale etiandio fu peruero Chris
carstiano. L'imperador: mand un'armata in Creta contra gli Agareni, laqualefu

chele.

" uinta; e coloro, chefi aluarono dallarotta, apportaronotaujo. Posti man


d contradi loro un'altra grande armata otto la guida di Cratero. ilquale di
prima contra gli Agareni guerreggi felicemente, prendendo er amazzando
caters uin molti di loro, Dipoi er egli er i fuoi oldati perdettero la uittoria, percioche

:gliaueraricoltempo diminuirono le forze loro, ecomemainondoueffro haue


re ardre di afaltarli, fi diederoa piaccrier alle crapule: e pateggiando molto

Oorifa.

bene quellanotte, fi mifero adormir enza guardie. Ilche inteo da nimici,affas


lendogli laitea notte con grandiimo grido, tutti cofi fattamente tagliarono a
pezzi, che a pena rimae il nuntio di quella calamit. Percioche etiandio
Crtero Capitano dell'armata, effendo fuggito in una naue da mercatanti, fu
preo, e poto in croce. Dopo queto fu commea un'altra armata ad Oorifa,

ilquale coreggiando l'Iole, purg que mari dall'impeto de Corari; crancora


senemmen fen la primiera fierezza de . In Sicilia ancora fimoffe un'altrofolleuae
toin sisiis. mento. Percioche Eufemio, uno de principalidelpopolo, tolfe per forza una

" "

Monaca, che egli pazzamente amaua, Ilquale, effendoricercato dalPretore,per

...

dargli il debitogatigo,fugg ad Amira di Africa: egli promie, chei gli tradi

rebbe la Sicilia, e gli pagherebbe digran tributi, fe e foe chiamato Imperadore

de Romani. Egli fece quet huomo contento del uo diiderio, dandogli un grane
.

**

de eercito

: : D I G I O V A N N I Z O N A R.A .

1 23

de eercito: col quale eipree lasicilia, eglie la diede. E cofiuenne ella nellapo- sei- u.n.

det degli Agartni, Mail Tiranno dipoi hebbe ilgastigo della uacleraggi. ::::::::
ne e ribellione, effendo crudeliimamente amazzato. Ora Michele Imperadore, ni,
hauendo tenuto l'Imperio otto anni, e noue mefi, per non potere orinare, ouero

per dolori degl'intetini (percioche dicefi l'uno e l'altro) uc di uita, laciando ;1


l'Imperio a Theofilofuo figliuolo. Sotto di lui anco la Dalmatia traffe il collo
dalgiogo dell'Imperio Romano.

I M P E R I O D I T H E O FIL o.

: H e o r I l o hauendo ottenuto l'Imperio, non hebbe cofa

#|piu cara, che gatigar coloro, iquali haueuano aiutato il , , ,


| padre a ottenere l'Imperio, er haueuano uccio Leone.

:*

: De quali, accioche alcuno non glifoe nacoo, raunan= ,,


#:: do nelpalagio tutto il Senato, diffe, che egli uoleua effe= ,,
|

%32

3SESEsESE

K/

| gure
il comandamento del padre. Percioche egli defide-,,
rando di premiarefecondo ilmerito, coloro, che lo haue=, ,

uano aiutato ad acquijiar l'Imperio, glimanc il tempo da poter farlo, prima im-, ,
pedito dalle guerre, poi damalattia e dalla morte. che adunque egligli haueus

impoto, che fornie quetofuo diiderato ufficio liberalmente. onde conforta


a, che coloro; i quali haueuano aiutato il padre a leuard uita Leone, fi appare , fr:
taffero dagli altri. Etei non intefotinganno, cofi fecero, dicendo effer quelli, di:
ehehaueuano inci aiutato il padre. Alhora eglifubito leuandofi dal uifolama

fehera della fimulatione; diffe, perche haueteuoi pote le celeratemani nel uostro
signore, n folamente fote homicidi, ma anco parricidi : E ubito uolgendoial
Prefetto, gl'impoe, che uia glimenaffe, e deffeloro quel gatigo, che meritaua

il misfattoloro. Estadunque hebbero il upplicio, chefi da amicidiali, rheos


filo cacciando anco del palagiola matrigna, la fecerinchiudere nel primosto Mo

:
''

nafterionell'iola del Prencipe: n legiou il giuramento, che Michele haueua ria


cerc dal senito. volendo prender moglie, fece uenirdi ogni parte molte belle taas
giouani: fatequaliuifu anco Icasta, donzella, chele altre dibellezze auanzaua,
er eraletterata, e nata d'illutre fangue. Mentre, che egli dicorreua, riguardan

dole, tenendo un pomo d'oro in mano, ilquale doueua dare a colei, che per mo= | g4 * o * */

glie doueua eleggerc, effendo uenuto preo a Icata, elafua bellezza stranamen 3. !
te piacendogli, diffe, Da una Donna procedettero i mali. A cui ella piaceuolmen, ' ';"* .
te, e con honetoroffore hebbe faggiamente ripoo. Egli il uero signore, mai ~ ..."
da un'altra Donna uennero poi maggiori beni. Ma egli, come attonito da quela

leparole di Donzelli, paljandoinanzi, diede il pomo d'oroa Theodora

#;

:.

, .4

TE RzA PARTE DELL'HIstor IE

na. onde Icafia perduto l'Imperio, f. bric un Monaterio delfuo nomeinelqus


le uije a fe medefima, er a D i o, non tralaciando lo studio delle lettere. Qnw

de fi trouano ancora de fuoi fritti, ne quali non fiha da deiderar ne dots


trina, ne gratia. Et in talgulfa amminitr ella le coefue, e non le riucendo di
hauere un Remortale, fi marit al Re dell'uniuero, acquitando in uece dell'Im*
Cotumi .

perio terreno, il celefie. Ora l'Imperadore adorn Theodofia infieme del maris
taggio, e della corona Imperiale, e celebr le nozze. E, perche era offeruatore
della giutitia, fi dimotraua graue er implacabile contra amal fattori. Ogni

fettimana adunque andaua un Caualiere cominiiri dell'Imperadore, nella chiea


della Madre di D 1 o, detta Blachernia. Percioche, ancora che egli non haueua
in honore le acre imagini, non dimeno offeruaua il Saluatore e la fua madre. An=
dando adunque in cotal modo egli nel publico, era ageuole cofa a parlare feco, e
prendeua cura delle coe d uendere, e uoleuaf pere con molta diligenza il preze
zo loro. E fe alcune fi uendeuano care, di ci dimandandone al Prefetto la ca=
gione, o lo priuaua del Magitrato, fe in cio hauefje errato, o gli ordinaua il

Petrona

prezzo, che hauefje a porre. Cofiadunque un giorno, mentre egli andauaques


sta e quella coa ueggendo, una donnagliuenneinnanzi: laquale fi doleua, chegli

era fatto ingiuria dal . . . . (e cotui era fratello dell'Imperadore, chiamato


Petrona ) ilquale habitando a lei uicino, innalzando la fua caa, haueua alla caa
{" di queta donna con l'altezza leuato illume. E di queto all'Imperadore ella Pes

3- i , trona accuaua. Il qualefatto chiamar dall'Imperadore, e dimandatolo di quello,


* t;
che la donna diceua, egli rioe, ch'ella nom diceua il uero: Diffel'Imperadore;
Farai, che ellapiu di tal coa non uenga meco a dolerfi: che ci a te non torner

a bene; e impoe alladonna, che andaffe 4 trouar Petrona; e che fe da quello non
era rifatta del danno, alui tornaffe. Il chefacendo ella: ne ottenendo da Petros
n alcuna coa, ellanoniperando dipoterfare ueruno effetto, da capo torn 4
costumi di: rammaricarene all'Imperadore. Egli ubito mand a commetterea certi Senatos

" ri, che douffroguardare, feladonn per quellafabricariccueua akun danno.


Eipretamente uiandaromo: e conociuto il danno, nelauifarono l'Imperadore,
Ilquale ucito in piazza, e fermandofi in certoluogo, fecedarea Petrona molte
battiturenella chiena e nel petto, erouinar lafabrica, ch'egli haueua fatto fare

a danno di quelladonna, e la materia e ilterreno affegnare a lei. E queto per


dimotramento di quanto Theofilofofje dellagiutitia offeruatore. Mauogliorac

contare un'altro eempio, accioche meglio sintenda, quanto nonjolofoffe giuto,


Na:
ma curioo
del bene de fuaifoggetti. Giune ungiorno nel porto diuero il pas
a Cotantie ""
;
sepoli," lagio una naue mercantile, carica di molte robbe , in guifa, chel uo corpo
staua otto ilmare infino all'ultimo cinto. L'Imperadore ueggendo da una fines
:
,
ens
fira queta naue, dimand4 uno de foi, eegli gena dicui foe quellanaue.
-

di G1 o v A N N I z N AR A. .
. .r
Effendogli ripoto, ch'ella era dell'Imperadrice, di freco uenuta disoria,oue ella
fhaueua mandata con grandiima quantit di mercatantie: comand l'Imperadore,
chefi leuaffero uia della naue tutte le coe, che erano di altri, enza toccar punto
le mercatantie dell'Imperadrice. Il che fatto, cacciando d'indi i marinari, e facen=
doui porre ilfuoco Greco, abbruci la naue con tutte le mercatantie, che opra
ierano, molto biafinando del fuo uile animo l'Imperadrice. Percioche (diceua
egli) hauendomi D 1 o eletto Imperadore, tu procuri difarmi gouernatore di

naui? Sappi adunque, chela mercatantia conceduta a priuati, perche con l'uti
le, che di quella fi caua, poano fotenere la uita loro. Ondefenoi, oltre alleric
chezze dell'Imperio, uorremo anco intraprendere le utilita della mercatantia, di

donde gli huomini di piu pouera fortuna caueranno il uiuer loro ? Era la patria .
dell'Imperadrice, Paflagonia; e fuoi genitori Marino e Theottita, che erano di
nobile famiglia di quella Prouincia, ambeduereligioi, e quelli, iqualiriueriuano.
lefacre imagini. Et effendo Theodora diuenuta moglie dell'Imperadore, anco
Theottita,cognominata Florina, ottenne la dignit di Patricia. Habit ella prefa
fo il Monaterio, detto Gatria, il quale, come alcuni dicono, fu fatto fibricare
da lei. cinque figliuolne adunque dell'Imperadore (che tante erano) alle uolte
menate a lei, come a Zia: i cui nomifurono, Thecla, Anna, Anaftagia, Pulche=

ria, e Maria. Ella con doni fi faceua amiche quete fanciulle; e eparatamente
le intruiua a uenerar le facre imagini; e procuraua, che le nepoti adoraferole.
facre effigie, che ella ferbauain una picciola ceta, e le baciaffero, e le poneua
fopra la teta, er alle faccie loro. Ejendo un giorno le funciulle ritornate dalla
ia, l'Imperadore dimand loro, come erano trattate da lei, e quello, che ella
loro diceje. Tacendo le altre, Pulcheria, che ancora era fanciulletta, fra mot
te altre coe, che ella balbettando hebbe a dire, rioe, che la Zia haueua in una
cetelletta alcune puppe (che ella cofi le imagini chiamaua ) lequali poneua loro
fopra la teta, le accotaua a i ulfi loro, ele faceua baciare, Comprendendo l'Im

peradore da queteparole,che le figliuole erano ammaetrate dalla ziaariuerirle


facre imagint, non uolle, che effe a lei piu andafjero; ne per fece altro male a

Theottita, laquale honoraua per laparentela, e molto piu per la fua uirtu: ef= .
Jendo egli fo dalei ripreo, che egli faceje punire i Catholici, e difregiaffe
le facre imagini, eper queto incorreje nell'odio di tutti i foggetti. Auenne ana
co una coa fimile all'Imperadrice:Trouauafi in corte un certo pazzo, er impes
dito della lingua, di cui l'Imperadore foleua prenderefao: ilquale anco pote=
ua andare ne luoghi pia egreti. Entrando adunque un giorno queto pazzonela
la camera dell'Imperadrice, a tempo, che ella baciaua er adoraua le facre imagia

ni (percioche ella di fegreto, fi che l'Imperadore non fene auedeffe, infinitamen=


te
Kri) weggendo quelle acre effgie, dimand quel, che elle foffero; cr

' "
|

, , re R z A PAR TE DELL'HistoR IE

7 -

clarioe, che erano le fue tele puppe. vstito di camera la fiocca befia, tros

u che l'Imperadore era a tauola. E dimandato, di donde uenie, ripoe da

:: Manna: che co egli chiamaua la padrona, e diffe, chella hauena dibelle puppe.
le L'Imperadore Jopettando , che quete puppe foffero le imagini, tutto commofo e
""

pieno di sdegno, and a trouar l'Imperadrice e dicendole parole ingiurioe, la


chiam Idolatra: eraccont quello, che da Dendere (che tale erail nome delpaza
zo ) haueua intefo. Ma ella accortamente ingann l'Imperadore, ripondendo.
Derdare non ha ueduto imagine alcuna; ma riguardando nello pecchio, le diuera

, ,, /, "

': 'f8',
. . .?

" e coe, che in quello gli fippreentarono, lehiam puppe."ogsto uerifimi

: * } * * le fuo trouato, mitig l'ira dell'Imperadore, e gli leu la furia. Percioche procu

; rando egli diritirar tutti nella ua enpiet, fu crudelistimo contra ipij; e, come
, era feueriimo difenor della giutitia; cofiera di quella, che a lui pareua piet

34/3 ??? " religione, con ogni ua cura procacciando di leuare i uoi fudditi dalla ues
neration delle imagini: e per queta cagionegatigaua molti, per rimouergli, co=
me egli audacemente diceua, dall'idolatria, e fece moltisconfeori. Mand Gios

|-

: uamuisingelo; herafio Mairodica,ecompagno della ua empiet agli Aga


reni con grandiime ricchezze,per dimotrare i theori dell'Imperio Romano:
tra quali ui erano ancora due uafi di oro,tempetati digemme,dimarauiglioo ara
tificio: oltre a ciogli diede quaranta centinaia di ducati d'oro, con ordine, che
ne donae liberalmente emagnificamente a ciacuno degli Agareni, chegli piacea.
ua; er in queto modo attanzaffe i Barbari:iquali ueggendo, che i minitri del=
l'Imperadorepodeuano tante ricchezze, penaffero, quante piu fofero quelle
del med fimo Imperadore. Singello adunque effendo andato nella citt, detta
Bagada(e queta l'antica Babilonia) uenuto alla preenza del Prencipe, e dopo

:::::::::: lo, .hauergli appreentati i doni dell'Imperadore, hauendofecoparlato, fi per que=

g,cio l'anti

tasabilonia gli, come per la molta uaeloquenza (percioche ne iparlamenti era eloquenttia
mo) fu da lui bonorato cr ammirato. Ma fece eglipoi con la fia propria liberalia
t molto piu stupefarfi i Barbari. Percioche fe alcuni andauano aritrouarlo, o
che e fofferomandatidalfuo Prencipe, ouero per altre cagioni,donaua loro gran

amermune, quantit di danari, acciochecoloro, che gli riceutuano, fi rallegraffero e mara=


uigliafero. Et effendo egli una uolta inuitato da Amermune a un conuito nelle fue

cae, port feco uno di que uai d'oro, per dargli con quello l'acqua da lauarfi le
mani. Ilquale uafo effendo poto tracuratamente in certo luogo, di donde fu rus
bato(percioche Giouann haueua impoto a uoiminitri, che lo laciaffeperde=

re) e ricerco, non fupiu trouato. I Barbariadunque mormorarono, ampificana


doilpregio e la bellezza. E dicendo egli, ch'e' non faceua conto di quella pera
dita, gli fece marauigliare, ueggendolo non prender cura d'una coa di tanta uda

luta: cr ordin 4minitri, che recaero l'altro; iquali ueduto, fi marauigliaro=


-

D 1 G I o V A N N I Z O N AR A .

127

no molto piu. Ma il Prencipe de gli Agareni dimotrando all'incontro la fuam4=


gnificenza, diede a Giouanni digran doni: e dopo tuttele altrecoe cento prigioni, Prigioni.
adorni diplendidi uetimenti,ora effendo egli tornato di quella ambacieri,rac
contando ast'Imperadore cio che egli haueua fatto, e delle principali cae le fore
me e la uariet, gli mie difiderio di fare un palagio fimile: e di fuo ordine fece
fabricarein
Briate unlapalgio
alsoriano
tutto finile;liquale
dofi dagli Architetti
medefima
forma, del
altezza,
e larghezza,fuperaerbancondotta tra :
ectio.
poco al fine. Il medefimo Imperadore fece anco rifar le mura, lequali per ana
tichit,e per altri accidenti erano rouinate. E fece le pium gnifiche,e piu alte: e
fece anco fabricare una gran caa del fuo nome, in un luogo, oue prima foleud=
no efferealberghi di femine da partito. Fu nelle coe della lufuria continente. Et Theofilo 5.
effendo una uolta preo dell'amore d'una belliimagiouane, che era donzella del."*
l'Imperadrice, e queto diiacendo a Theodora, dicono, ch'egli giur, fenon
hauer mai tenuto pratica con altra donna, e dimand all'Imperadrice perdono.

Ma il furor, chei dimotr contra le facre imagini fa, che quete coe fi tanga=
no per nulla. Percioche fpinto da certa pazzia, e da maggor rabbia, che non
hebbe ueruno de paffati Imperadori, pereguitaua coloro,che honorauano lefacre

imagini, e cheanco le dipingeuano:eper questo fece dar digran tormentia un taz-ars ..


Monaco detto Lazzaro, che era eccellentiimo Pittore, e dipoimettere in prigio- seiens Pit.

ne. Ilquale come fu rifanato delle battiture, tornando egli a dipinger le f-


cre imagini, fece porre alle fue mani alcunelameardentistime diferro, accioche
i Catholicinon potefero riuerirlefatiche delle medefime fue mani. Et egli toler
c pacienza quel tormento, el Tiranno fu ingannato dellafuaferanza.Percioche
dicei,che quel Pittore effendo cauato di prigione, portandole piaghe ancora nelle
mani,aiutandolo la diuina gratia,dipine le diuine imagini,e dopo la morte del Tis

ranno, fi mie a dipingere in Calcide, la imagne di notro Signore, efecela quas


le hora la ueggiamo, effendo la prima cancellata. L'iteo ancora fece grauemens
te prima tormentar Theofane e Theodoro,l'uno e l'altro confeore, per hauere
eglino riprea la ua empiet coltetimonio de Profeti, e delle Scrittre. Dipoi
con diuerfi punti ponendoui dello inchiotro, fece criuere alcuni uerfi nella fua

faccia. Ora fece quetoperecutore moltialtri confeori, e martiri, de quali non


metiero, ch'iofacciamentione. Poe anco tudio in compor canti muicali: e fra
gli altri dicefieffer faoi que uerfi, che fi cantano nella feta delle Palme: ucite gen
ti,ucite popoli. Haudo hauute cinque figliuole,non haueua ancora riceuuto alcun
machio: eram opra modo la minor figliucla, detta Maria, e la diede permo

glie ad Alestio Mofolo, di Armenia, della famiglia de criniti, ilquale eragio=


uane, e digratioa e riguardeuole bellezza. Ilquale hauendolo prima nobilitato

di altri honori, nel finelo fece ceare, e dipoilo mand con eercito in Lombara

5 *#

TE Rz PR TE DELLHISTORIE

dia. Effendo Moolo poto in queta altezza, non pot fuggir la inuidi : #
gl'Inuidiofile incolparono, che egli procuraua l'Imperio, ma mentre friffe la
figliuola dell'Imperadore, non ualje nulla la calunnia, che gli ueniua data. Ma
a.m. a. poiche nacque all'imperadore un figliuolo , detto Michele: e che la moglie dico
nien
Mona stui
uenne a di
morte,
qualitMonatico,
di uita, fifabricando
fece tonder
chioma,
EO.
e uetendofi
habitoubito
uile, mutando
abbracciegli
l'ordine
unlaMonate
rio in Anthem'o, nel quale menando fua uita, ui fu epelito. Ora afaltando

Imprea di gli Arabile Prouincie de Romani, Theofilo prendendo la imprea contra di loro,

t men eco Theofoboev Emanuel, huomini ualorofi nelle coe della guerra, de
;

quali Emanuel era in grande tima preo tutti, er anco preo a nimici: fi come
quello, che effendo statoeo Capitano dieerciti, ne erariucito con honore,er

Thefobe era stato parimente in grande tato pre Michele Rangabe. Theofobo haueua
la ua origine da Perfi; ev in Cotantinopoli : oue era stato alleuato, uiueua ocus

ro e enza grado. Dicefi, chel padre fuo dicendeua da Re de Perfi: creffen=


do tra Perfi mancate le famiglie Reali, che esti conobbero, che preo a Romani
fi troudut un huomo,che dicendeua da Re,e che erano uenuti per ricercarlo. coa
me egli fu trouato, uenne anco in notitia dell'Imperadore, er ottenne honoratii=
migradi,effendo fatto Patricio,Er hauendo per moglie la forella dell'Imperadore.

Aicurandofi adunque Theofilo opra queti due, afalt inimici. Effendofii


Imbraeica due eerciti accampati l'uno preo l'altro, Imbrael Capitano de Saracini, lacian

:1. do uno de uoi Satrapia guerreggiar contra Romani, egli inieme con gli altri,
o foje per paura, o per arroganza, fi dipart. Venuti gli eerciti a giornata,
molti dell'una e dall'altra parte furono morti. Ma finalmente cominciando le les
gioni de Romani a metterfi in fuga, anco l'Imperadore farebbe stato preo, fe

: Theofobo con la ua gente Perfica, e con la ua steffa mano non gli haueffe dato
aiuto, e con uno stratagema tolto in mezo gli Agareni. Et alhora l'Imperadore
torn a Cotantinopoli. Et il feguente anno uenendo da capo alle mani con gli

Agareni, riuc uperiore, tagliando a pezzi una gran moltitudine di esti Aga=
reni, e molti di loro fatti prigioni, fra quali fu unhuomo dellelegioni, che era
molto conociuto da Dometico, c egli fu tetimonio del fuo ualore: ilquale era
fortiimo, e fi ualeua di ambedue le mani, buoniimo caualcatore, e fapeua ado=
perar due hafte. Trionfandoi adunque per la uittoria ne giuochi Circefi, l'Ima
peradore impoe a quellAgareno, che caualcaffe, y adoperaffe le due hafte. Di=

motr egli in quello, che gli fu impoto, a riguardantila ua detrezza. Onde

:::::::: dai Imperadore fu lodato er ammirato. Ma Theodoro ratero, ilquale dipoi


fu adornato della corona del martirio, uno de quaranta Martiri, effendo alla pre
Jenza di Theofilo, difrezzaualo Agareno. Onde adirato Theofilo, diffe ; e

tu effeminato (percioche cratero era Eunuco)feibuono da fare alcuna ca tale:


po/ "

ID I GIOV A N N I Z O N A R. A.

1, 2 9

Ripoe Cratero: Ionon mi fono eercitato in trarre ad un tempo due dardi, pere
che nella battaglia non fi giuoca, ma fi menalemani da buon fenno: mami da be
me il cuore di batterlo (con lo aiuto diDio) con una fola hafta. L'Imperadore per
Abbatemem

quete parolemontando incolera, giur dafe steo, che toto l'ucciderebbe, efus
bito ei non abbatteffe colui. Ogiui Cratero, enza por tempo in mezo abbatte
lAgareno da cauallo con l'hafta fenza ferro. Oraguerreggiando da capo l'Ima
peradore con gli Agareni, hebbe poco felice principio la battaglia de Romani
cone Agareni. Percioche manc poco, che l'Imperadore tolto in mezo da ni=
mici, non andaffe nelle mani loro. Ilcheueduto da Emanuel, chiamando ifitoi, e
cacciatofi frapiu stretti nimici, diffe all'Imperadore, che lo eguitaje,percioche
egli per paura staua attonito: ma per ricoprir la ua dapocaggine, diceua, che
non uoleua fuggire, cr abandonare le fue genti. Ma hauendolo egli piu uolte
efortato a partirfi dalla battaglia,e rimanendo l'Imperadore fermo,come hauefjele

to fra C rate
ro , e uno

Agareno.

gati i piedi,Emanuel stringendo lafda,diffeye tu non mieguiti,io amazzer:


percioche fia meglio,che tu moia, che effendo preo da nimici, apporti cofi brutto
uituperio alla Rep.Romana.Per quete parole di Emanuel,con fatica l'Imperadore
fgombrando da fe la paura,e eguitandolo fu faluo. La onde lo chiam feruatore,e
largamente lo premi. Ma non molto dipoilelingue de gl'inuidiofi cangiarono
il fuo animo, e l'induffero a tale, imputandogli, che e procuraua l'Imperio, che

Theofilo fat
uato per le
efortationi
Emanuel.

fece peniero di priuar Emanuel degli occhi. Laqualcoa dalui intefa, fugg nel
paee uicino a gli Agareni: e fece intendere al Duca loro chi egli era, chieden=
dogli, che non gli faceerinegar la fua fede, ch'egli andrebbe atrouarlo. Egli
fubito aficurandolo, lo riceuette con molta allegrezza. Emanuel, mentre dimos
r fra loro, feo hebbe uittoria contra Perfi, er ottenendo di gran trionfi, fu
a gli Agareni caro, er in ammiratione. Ora Theofilo hauendo molto a male la
fuggita di Emanuel, staua inpenfiero di richiamarlo. Gli crieadunque alcune

lettere, nelle qualigiuraua di non offenderlo; e foggellatele con un foggello dos


ro, gliele mand per un Monaco, efortandolo a ritornare. Torn egli, ma per
qual ragione, parmi che appartenga di raccontarlo; percioche non coa priua
di diletto a leggere. Abboccatofi egli col Monaco: ilquale gli apportaua la fede
dall'Imperadore, e promettendogli, che ritornarebbe, and a trouare il Prencipe
degli Agareni; pregandolo, ch'ei gli defje eercito, affine, che andando egli in

Emanuel rila
shiamato da

Theotilo

Cappadocia, fi uendicaffe de fuoi accuatori, che quiui dimorauano, e cheman=


dae feco il uo figliuolo, accioche egli infieme con effo lui fi eercitafe nelle

coe della guerra. In talguia fi diparti Emanuel, er effendo uenuto preo a'
confini de Romani, prendendo il figliuolo del Prencipe degli Agareni, conpo=
chi Saracini fine di andare alla caccia, effendo accompagnato da molti de uoi

minitri ; e trouandofinella Prouincia Romana, abbraciando il giouanetto, gli


|-

Hit, di Gio. Zonara,

l ll

Lealt di
Emassel,

13 o

T E R ZA PARTE DE LL'HISTOR IE

diffe, Figliuolo ritorna neltuo paee, perciocheio me neuado ai Romani. Tore


nato in Cotantinopoli, fu riceuuto dall'Imperadore con grande allegrezza. E
fubito ei gli diede l'honore di Maetro di caa, er anco uolle, ch'ei leuaffe del fa=
cro battefimo Michele fuo figliuolo, ilquale il padre incoron, e chiamollo lm
:
peradore Romano. Morto Antonio Patriarca di Cotantinopoli, hauendo egli
Theofiloere
tenuto il Patriarcato tredici anni,fu fatto Patriarca, come di fopra dicemmo,
ato Imper.
3:a Giouanni Precettore di Theofilo : ilquale era anco chiamato Gianni, fi per l'he
"*
refia, come per gl'incantefimi, de quali egli faceua profeione. Ora l'empio
Methdi. Theofilo hauendo nelle maniil Santiimo Methodio, ilquale poi honor la edia
del Patriarcato, perche egli contradiceua alla fua peruerfa openione, dopo molti
tormenti datigli, come hauergli fatto cauare identi, lo fece ferrar dentro una
fepoltura con due latroni, hauendolo confinato nell'Iola di Palermo, detta hora
di Antigono: l'uno de quali effendo morto, quanta uiolenza e moletia toleraje
quel Santo huomo dalla puzza di quel morto corpo, non fi potrebbe raccontare
abatanza. Effendo adunque queto illutre padre rinchiuo in quella epoltura,
-

que fratelli Theofane e Theodoro dopo i punti fattine iuolti loro, effendo per
uenuti al porto di Carta, fcrifero per uia d'un Vecouo al medefimo. Ora bd=
uendo egli forniti nella epoltura fette anni,fu d'indi cauato, e ferrato nel p4=
lagio, non effendo alcuno, che lo potefeuedere, eccetto colui, che haueua la cus
ra di attendergli, e Theofilo. Ilquale leggendo studioamente, gli foleua diman=
dar di molti dubbi: e per queta cagione, lo menaua fecone fuoi uiaggi, Venem=
do la Primauera, l'Imperadore da capo moffe guerra a gli Agareni, e dando il

se-speaa guate a una gran parte della Soria, simpadron delle citt; er anco di Sozopes
tra, patria di Amermune; benche egli molto fi affaticae, che alla ua patria fos
fe perdonato, na in darno.E l'Imperadore tornfelicemente a Cotantinopoli. Ora
Theofobo effendo laciato al gouerno delle legioni, pagandofi alquanto piu tardo
dell'ordinario gli stipendi de Perfi (percioche haueua l'Imperadore uno eercito
1 perfisile, de Perfiani) da loro, che fi erano sdegnati, contra fua uoglia, er efortandogli

: anohuolerponer luie e stestiin firemi fu alutato imperadore. Ilche


h fatto, egli, non lo fapendo i Perfi, ne auis l'Imperadore, e lo certific,che egli
|-

non era per ritener cotaltitolo. Ritornato, and a trouar l'Imperadore, e fu


da lui con molto diiderio riceuuto, ottenendo la ua primiera felicit. Fu pas
rimente conceduto perdono a tutti i Perfi: nelor data altra pena, fenon che non

fu a quelli permeo, che dimorafero inieme, ma gli diuie inpiuluoghi, metten


amemme do in ciacuna Prouincia mille di loro: e fu loro impoto, che obediero a Pre

:::::::, toriegouernatoridiquelle. E quete coe furono fatte con Perfi e con Theofa=
:atria:bo, Ora pree Amermune tanto cordoglio della rouina della fua patria, che gli

###***era stol&# re, einon Jiuendcnacontr& Throfilo, La c


0
*

DI GIOVAN N I ZONA RA ,

"

1 3 1

dendo, ch'era Amorio, deliber di combatterla: ma l'Imperadore hauendo cio ins


teo auanti, la fortific con guernimenti e con oldati; de quali Theodoro Cra
tero, di cui di opra s' fatta mentione, era Capitano: egli altri, che prefogli

Agareni corferolo stadio del martirio, furono quarantadue. Vc anco l'Impe=


radore per opporfi agli Agareni; euenuto allemani col figliuolo di Amermune,

ilquale uenne aincontrarlo con un buono eercito fu da lui unto e poto in fuga. ::
La feguente notte facendo Emanuella guardia, ud alcuni Perfiani (percioche

intendeuano la lingua loro ) che ragionaua di tradimento con gli Agareni: e cio
detto all'Imperadore, lo efort, che nel far dell'alba uciffe degli alloggiamenti.

cofi egli fi parti, pronando il cauallo a ciolto feno. Amermune adunque per
queto ficuro, affediando Amorio, dandogli di fei afalti, non faceua alcun
profitto, coloro, che erano di dentro, refiftendogli gagliardamente, inguia,
chegli Agareni, ponendogiu la peranza, erano per dipartirfi, e la citt per
rimaner falua:fe un certo, che uera dentro, cognominato Boiditze, per certa Boiditze.
contefa finto da furia, non la tradiua. Prefa la citt, non fi puo refiringere
in parole la moltitudine del popolo, che fu tagliato a pezzi: ma di donne,difan=
ciulli, e digiouanetti, molte migliaia: cr alcuni de primieri Capitani, Callito, ...,

costantino, e Theodofio cratero, Patricij, e molti altri, parie che erano stati "*"
Pretori, e parte illutriper altre dignit, furono fatti prigioni. Queto inte

da Theofilo, che alhora fi trouaua in Daileo, mandati al Prencipe degl'Imaelis


ti ambaciadori, chiefe, che gli foero refi iprigioninobili, e quelli, che erano
Juoi parenti per non molta quantit di danari. Licenti colui con molta arrogan=
za diambaciadori, dicendo, ch'egli farebbe pazzo, fe e retituifje tantiprigio

niper fi poca quantit di danari, hauendo biogno per una fuaimprea di mag
giorfomma. Non hauendogli ambaciadorifatto effetto alcuno, quella calamit *
apport tanta noia nell'animo dell'Imperadore,che non poteua riceuer conforto,ne
uoleua prendere il cibo, ne bere per modo alcuno, fe non acqua feddiima,
come quella della neue. Onde dallofeo beuerne,offendendoglielagtintetini,

cadde in una dienteria, che fono dolori colici. Onderitornando nelfuopalagio,


diperandofi della ua fanit, fece uenire a lui il Senato, dimandandogli, chefere

baffe la fedea lui eal figliuolo; e che foe Protettore del uo Imperio. ilche :"
promettendo effo di douer fare, l'Imperadore, che haueuafofetto di Theofobo,

prima che da Perfi foe falutato Imperadore, accrebbe molto piu il foetto
per il tradimento, che i Perfi haueuano machinato di fare, hauendo i calonniatos

rirapportatogli, che efficio fatto haueuano indotti dal medefimo Theofobo.


Venendogli adunque, la infermit confirmando il corpo, a mancar le forze, tea

mendo, che dopo la ua morte Theofobo non fi facee Tiranno, preo il pala.
gio lo fece metterein prigione: eueggendo, che la uauita hogginaipendeua da
*...;

III

vzz

T E R ZA PAR TE DEL L'HISTORIE

Empiet di un fottil filo, e che toto haueua a finire,


fattolo uccidere,
ordin, cheu la
fita
dogli i
li, dille :
Th
teta gli foe recata innanzi: e toccandoglii capegli, diffe: ne io fon piu Theos
filo, ne tu Theofobo. E con quete parolemand fuoril'anima, hauendo tenu=
to l'Imperiododici annie tre mefi: pregando molto la moglie, eTheottito Pre=
fetto, ilquale era a un certo modo partecipe dell'Imperio, che non patifero, che
le uenerande imagin fi riponeffero, o che Giouanni foe cacciato della fedia

Theofilo.

;*

del Patriarcato.

I M P E R I O D I MI C H E LE FI GLI V O LO D 1
Theofilo, e di Theodora fuamadre.

5: O R T o T H E o P 1 L o nella maniera , che habbiamo


E fcritto, fu dato l'Imperio a Michele fuo figliuolo; il
Theodora ri

## quale era ancora fanciullo. Onde il padre gli laci per

torna le inna

/$ : tutori Emanuel Maetro di caa, e Theottito Patricio.


Ma ilgouerno era nelle mani di Theodora Imperadrice:
di cui fu la prima cura di leuar la perfecution di coloro,
E:st, che uenerauano le facre imagini, acconentendoui anco
Theottito Patriarca. Perctoche ad Emanuel non piaceua, che fi leuae la fua
fetta: e per queto la coa fi andaua differendo. Ma fuaffiitto per diuina pro
uidenza da una graue infirmit, e cofi acuta, che fi diperaua della fua uita. Et
==

: "effendo alcuni Monaciandatia uifitarlo,e dimandandogli, come egli staua, ripoe


con poca e debol uoce, che apoco a poco mancaua. Acui differo i Monaci:Je tu
uuoilaciar, chefi riuericano le facre imagini, e che eforti la Imperadrice a faa
re ilmedefimo, nonftarai molto a ricouerar le forze del corpo, e la falute del=

tanma : Ilche promeo egli di effer per fare, manc la infermit, e racquit
la fanit primiera. Onde and a trouarla Imperadrice, e tratt feco di cotal cos
fa, efortandola a retituirle imagini, ricercando il medeimo ela madre fua, e i

Prouerbio. Patricij fuoi fratelli. Ma cio era un tagliar col raoio la cote ; che hauendo ella
prima richiamati dell'efilio coloro, che erano stati mandati da Theofilo,er hauen
do fatto mettere in libert ilegatier afflitti, dipoi ordin, che fi diputafe fos

:::::: prqueto: ilche fatto, rimjero i catholici uperiori. Ma, prima, che fifa
"

cefe la diputa, fece leuar del Patriarcato il Patriarca Giouann,ilquale egli haue
ua fceleratamente tenuto fei anni: e nel fuoluogo poe il facro e diuino Metho=
dio, otto ilgouerno del quale fi fece la diputa, e furono lefacre imagini retis
tuite er adorate. Dicefi, che alhora la Reina preg congrandiima intanza il
Patriarca, e gli altri Vecoui, che con comuni preghiere chiedefjero la falute dela

l'Imperadore e della Imperadrice, Ilche hauendo eifatto con feruentifino ani=


HIJO

- di Giov A NN1 zon ARA:

, ,,

mo, D 1 o non irezz i preghi de fuoi ferui, ma concee perdono all'Impes Per le pre

radore Theofilo. Sicelebrano quete cofe da coloro, iquali hanno la confidera- .

tione alla benignit del signore, e firiceuono, e ono credute. Ne far alcuno. :::::::::
chenonuoglia credere: fenon colui, che affermer, che le preghiere de fanti post ofio.

fano poco preo di Dro, e che non apr compagnar la bont di D i o con i pec=
cati degli huomini. Cofi adunque furono retituite le facre imagini. Ora Gio= Giannisena

uanni Patriarca, opiutoto Gianni, priuo della Sedia, fu confinato in certo Mo ::


nafterio. E trouando quiuila imagine di C H R i s t o, e della fantistima Vera
ginefita madre, cau gli occhi alle ifteffe imagini. Laqualcoa intea dalla Impe=

radrice, moffa dafanto zelo, ordin, che a queto empio fuffero cauati altres
gliocchi:ma il uo comandamento non hebbe luogo, effendo la fuaira da alcuni mi
tigata: nondimeno lo fece battere, e dargli dugento sferzate. Ma queto trifio e
coloro, che erano fuoi fautori, tutto chefoffero in cotal modo priuati delle di=

gnitloro, non fi poterono acchetare: anzi machinarono contra San Metholio s Methodia.
una grandefceleraggine, degna della loro diperatione edepocaggine. Indufero
una feminuccia, hauendola corrotta con gran quantit di oro, a rammaricarfidi
effere stata uergognata da quel fanto huomo. I capi dell'accuatore furono gli ina

quifitori del senato. vi comparue la feminuccia, laqual diffe quello, di che era
stata informata da que maluagi; erinfacci quel fanto huomo nella ua preenza.
Ma egli rimanendo un pezzofenza farmotto, ueggendo que, ch'erano nella chie
fa attritati, efetialmente Emanuel, Maestro della caa dell'Imperadore, egli fi

::

leu in piedi, e alla preenza ditutti, lenandofila ueta, dimotr le parti uer-::::::::
gognoe; lequali erano di qualit, che affai chiaro appariua, che elle non erano : dels

tieae cost divenere. dgetacoafua catholici dialegrezza e di stupore: "

craque ribaldi diuergogna e di diperatione. Effendo dimandato il fanto huo=


mo, in che guijaquelle parti uergognoe fierano in quel modo mortificate, egli
ofi con uerit ripoe. Sappiate, che io andai una uolta per certe mie biogne a
Roma: oue dimorando alquanto tempo, il dimonio minfiamm la carne:e fu que

fto incendio grandiimo; necejauapunto l'amoroofuoco, anzidigiorno in gior


no diueniua maggiore. La onde temendo io, che lo stimolo della carne non mi
conducee al precipitio, mi pofi a pregare i Prencipi de gli Apotoli con tanta ::Me:edi
efficacia, cheeimioccorrer in quetopericolo: percioche dormendo una notte,

megli uidi innanzi; e paruemi, che Pietrotoccaffe con le fue dita imiei membri :
uirili, e chemi dicee, ch'io non mifauentai. A me pareua, che esti membri la lufuria.
mifofero arfi, e confumati dal fuoco, inguia, cheldolore fu cagione, ch'io rom
pestiilfonno. D'indi in poiquete parti furono in me non pur mortificate, ma

morte: nefuipiu da alcuna fiammadi lufuria moletato. Emanuel, facendo ue


nir quellafemina alla preenza di tutti, mela dimand, chi l'haueffe indotta ains

Hit, di Gio. Zonara


III iij
- 1

334

TE RzA PARTE DELL'H1's T oRI E

colpare quel fanto huomo: minacciandole, che oue inanzia tutti la uerit non die
ceffe, toto la farebbe porre almartirio, inguia, che ella farebbe sforzata ad
appalear chiaramente il uero. Ella adunque non occult coa ueruna: ma dico=
uerfe coloro, che erano stati gl'inuentori della menzogna, e l'oro, ch'ella parte
haueua riceuuto, e parte le era stato promeo. La onde ei haurebbono riceuu=

ta la pena, che afimile delitto fi conueniua, e'l diuino Methodio non hauefje per
loro pregato. E quete cofe in tal guia auennero. Ora il Prencipe de Bulgheri
intendendo, che l'Imperio de Romaniera gouernato da una femina, e da un tenea
ro fanciullo, mand alcuni de fuoi, minacciando, che egli rompendo la confedera
tione era per mouer loro guerra. Gli rifboe la Imperadrice, che al tutto era dis
perista ri fofta di uolergli far reitenza. Onde, fe aueniffe, che con lo aiuto di D 1 o els

::::::::: la rimanee uittorioa, eglifarebbe uinto da una Donna. Laqual cost, di quan
:::* to bisimo gli doueffe effere, erada coniderare. E fe ella foe uinta, quella uit=
****" toriajarebbe a lui poco honorata,non hauendo uinto altro, cheuna Donna. oge
fie parole intefe, e rapportate, i Barbarifermarono l'impeto; in guia, che gu=
sorena del dicarono meglio arinouar l'amicitia e la lega. E ci fecero. Ora effendo stata
t; prefa la forella del Re de Bulgheri, mentre ella dimoraua nella corte dell'Impera=
t,
drice, fu battezata, er ammaetrata nelle fagre lettere. Dimandandola il fra=
Theodoro quale
tello, effendo
l'hebbe,ritornata
dando infua
uece un dotto
huomo,
detto Theodoro
La
Cufara.
in Bulgheria,
procacci
diridurre
il fatelloCufara.
alla religion
|

Chritiana, fouente di leifeco diputando, e celebrando i miteri de Chritiani,


come coa diuina. Ma, quantunque egli hauefje uditelemedefime coe da Cufara,

mondimeno non uolle dipartiri da cotumi della patria, infino a tanto, che la pea
1. Bulgheri tilenza, e la fame indue lui elefuegenti afarfi Chritiani. Laquale premendo
----

:::::::: tuttoipopol; nuistirouandorimedio alcuno, morendoneun infinit, il Re


"*"

per queta cagione inferm: e non apendo quale altro partito prendere, ricore a
colui, chegli era dalla forella predicato: e pregollo a facciar uia la pete e la faa
me. Laqual preghiera effendo efficacea cacciar quel male ; conociuta egli in coa
tal guia la potenza dell I d d I o, a cui per aita era ricoro, ricerc, che glifof

fe mandato alcuno, da cui foff introdotto nella dottrina Chritiana, e riceueffeil


facro battefimo. E fendoglimandato il Patriarca, fu adempiuto il uo deiderio,
E procacciando i Bulgheri, per hauere abandonata la legge loro,farlo morire

folleuandofi: egli mandando inanzi per fuogonfalone la croce di Cak i s r:


uintii nimici, fece, che tutti la fede di effo C H R 1 s t o abbracciarono , Indi

chiefe per uia d'ambaciadori dall'Imperadrice, che effendo il uo popolo aggrauas


to dalla strettezza de luoghi, gli uolee conceder qualche poco di terreno de Roa

r... mani, promettendo difar/ecoperpetua pace, e di darle empre aiuto in tutte le


Bush: fue guerre. Ci conenti l'Imperadrice; e conce: a Bulgheri tutto
V

* * *

* 1 : I GIOVANN I ZONA R A

,;;

che poto fra la regione, che detta Ferrea, e prima diftingueua i termini de
Romani e de Bulgheri, efa Debelzo. Hauendo i Bulgheri riceuuto tutto queto
terreno, lo chiamarono Zagora. Di qui fi pacificarono le coe di Occidente. Ma
nell'oriente fi trou una gran moltitudine de Manichei: i qualidaluolgofono det Mankhei
ti Paoliciani, uoce compota da Paolo e da Giouanni:iqualife bene furono celebri :.
preo di coloro: nondimeno non furono heretici, ne autori di peruerfa openione,
ma di quella feguaci, e opra modotudiofi, e predicatori. L'Imperadrice hauen
do in animo di ridur coloro da quella falafetta alla uera religione, mand alcu=
nichiari huomini:iquali trattando queto ufficio enza ueruna detrezza crina
gegno, non folo prefero uana fatica, ma foinfero a ribellion tutto il popolo,

del quale erano molte migliaia, inguia, che accompagnandofi con gl'Imaeliti, fi
mie a combatter contra Romani, e fece loro di gran danni. Ora l'Imperador

Michele, ucito de gli anni difanciullezza, creffendo nellagiouent, gli doleua :


grandemente, chel gouerno dell'Imperio folje in mano di altri: e parimente inci=
taua Bardaneuo Zio,ch'era uno de fitoi tutori, a difiderio di amminitrar il Pren
cipato a ua uoglia. Ora Emanuel, effendo nata a certo tempo controuerfia con
Theottito, (percioche anco queti due erano tutori dell'Imperadore) laciando il

palagio, nel quale alhora habitaua, ritorn nelle fue cae, e d'indi andandofeo
a corte, cominci a prendere i maneggi delle coe. Queto rec a Bardane unfin=

golar piacere; e procacci di rimouerui anco Theottito. Percioche ardendo di Theotiisto e


cupidigia dell'Imperio, temeua di effer da lui impedito. Era aguardia della per .
fona dell'Imperadore un homicciuolo uile e cattiuo, ma tanto grato al giouane, che "*..
diideraua di dargli maggior honore: e queta coa chiee alla madre. Ma Theota

tito diceua, che a coluinon fi doueua concedere alcuna dignit, che auanzaje la
fita conditione, accioche la fua uilt non macchiaffe ilgrado. Onde colui da indi
innanziport un grande odio a Theottito: ilche fu a Bardane buona occaione di

condurre ad effetto il uo intento. Adunque per mezo di queto guardiano fifat Quanto

flae

tamente oper, che all'orecchie dell'Imperadore fu Theottito incolpato di piu de- :nn:

litti, crageuolmenteindue ilgiouane contra dilui, er a leuargli l'amministratio ::


ne: dicendo, che egli altrimenti del maneggionon poteua rimouerfi,fenon con la nie.
morte. Perciochementre egli uiueje, empre haurebbe il fauore dell'Imperadri

ce, efarebbe potente. Deliberatofi l'Imperadore di ucciderlo, appoi, ch'egli


uciffe di camera dell'Imperadrice: percioche alei foleua riferir quello, che sera
fatto, e quello, ch'era da fare. Fu adunque mandato uno, che nell'ucita l'uccideffe.

E ueggendo egli la pada ignuda innalzarfi contra di lui,fi fece coperchio con uno
fanno: e coluiglie la cacci incorpore Bardane ancora c la punta dellafada mi

naccio di uccider ciacunoscheprendeffe animo dimouerfi infua difest, inquesto


modo tolto diuita Theottito,la Imperadrice inteo ilfatto griddouc della came,
*---

III

iij

13 6

T E R ZA PARTE DEL L'HISTOR I E

r,rimprouerdone il figliuolo e il fratello,e pregando Dro, chefacee,che l'une


l'altro haueffe un cotalfine. Ma Bardane aggiungdo male a male, e facdofila stra
da diperuenire al fuo difiderio, configli, che anco l'Imperadrice fi doueffe ri=

prudente:5 mouere del palagio. Ilquale configlio intefo da Theodora, per uietare leucciios

::::" ni de parenti, le parue, che non foe da far refitenza a cotoro :ma chiamato

il Senato, diffe, che ella abandonaua il palagio. E, perche (foggiune) l'Impes


radore non polja dire di hauer trouata la camera uota de i thefori, ho uoluto a
uoirenderne conto: e ubito impoe a theforieri, che riferijero la quantit del=
Thefo:r: l'oro e dell'argento, che ui fi trouaua. Ei affermarono di hauere mille e nouans
:! ta centinaia d'oro, e datre mila d'argento. E l'Imperadrice aggiune, oltre 4

:::" queti, ui ono ricchezze di ogni forte: e con quete parole uc di palagio. Mia
chele hauendo ottenuto ilgouerno gett uia in breue tutta quella omma,in buffo
* hi ey adulatori conumandola fargendola fi dice, a pieni carri. E
* confumatit theori, uenendo il tempo di ditribuir danaria coloro, che haueuano
Magitrati e dignit, ne hauendo, onde cauarne, fece fondere un Platano d'oro,

Platans, & due Leoni, er altretanti Grifoni, or alcuni organipur fatti di oro; lequali cofe

::"*" adornauano il palagio, er erano dimarauiglia allegenti strane; e di quelle fece


batter ducati. Il medefimo fece ne uetimenti Imperiali: delle quali cofe alcune
trouandofi ancora intere dopo la fua morte, hebbe Bafilio, ilquale ottenne l'im=
Theodora perio; ritrouandofi di cotanta fomma di danari folamente due centinaia. Ora
|-

::::Michele, come chela madre foffeucitadelpalagio, non la laci in pace: mao


:into da Bardane, fecetgliare aleier alleforelleicapeglielerinchiue nelleca
fe del Cariano, tolte loro tutte le coe, che elle haueuano. Theodora hauendo las

nimo perquete offee trafitto, and nel Monaterio di quel luogo, ne pot molto
a lungo durare in tanta miferia. Ma le fue figliuole, forelle dell'Imperadore,
fofferiuano imali, ne quali erano pote, fin che Bafilio Macedonico, diuenuto
Imperadore , le condue nel Monaterio della Zia materna, che detto Gatrio.
trio.
Ora rimoffa, che fu del palagio la madre dell'Imperadore (come s' detto) tutta
l'amminitration dell'Imperio une a Bardane,a cui il nipote concedette l'honore di
: * . Dopo queto, Michele, crecendogli la prima lanugine, moe guerra a gli
|-

::::::: Agareni; e fi mie ad affediar Samoata, citt pota prejo Eufrate. Gl'Imaelia

:as titenendo ferrateleportedella citt, non ucirono fuori, motrando animici di


::" temere. Laqual cost accrebbe a Romani laudacia, inguia, che inconfiderata
mente poerogli alloggiamenti, e cioccamente andarono apredare. Oragli Agda
reni hauendo per tre giorni finta la paura, finalmente aprendo in un ubito le

grande impeto e con terribil grido affaltarono gli alloggiamentide


:::::::::: Romani. Ne fu alcuno, che fotenee il loro impeto, ma tutti fi mifero afug
gire: cr oppreida nimici furono parte tagliati 4 pezzi, e parte fattiprigios
ffle

DI GIOV A N N I ZON A R.A .

1 g 7

ni. E dando fimilmente i Manichei aiuto a glifnaeliti, hauendo prefi molti egre
giCapitani, gli uendetterogran omma di danari. E manc poco, che etiandio
l'Imperadore non foffe preo; fe per hauer buon corridore, con la pretezza
del coro non uciua loro di mano. Furono prefi e faccheggiati gli alloggiamenti

inieme colpadiglione dell'Imperadore con tuttele coe, che uierano. Et in que= Imprea

staguiafiparti Michele. Et intendendo, che da cpogli Agareni afaltauanole:.::


Prouincie Romane,and contra di loro con maggor eercito. Ma eglinoper certe:"**
breui strade afaltando i Romani,gli mifero infuga;er ancorauifarebbe stato pre
f l'Imperadore, fenon foffe stato conferuato da Emanuel Maetro delcampo, e
della caa Imperiale. Oranon ceffando inimici di dare ilguato a terrenide Ros retronazis
mani, er facendoui digran rouine, Petrona, Zio dell'Imperadore, fu mandato dell'Imper.
contra di loro con legenti Romane. Ilquale non hauendo ardimento di uenire

con effo loro a battaglia, ma fchifandola a tuttofuo podere, trouando un Mond


co, che come Romito, habitaua opra un monte, ilquale era famoo di uirt, e Romits qua
dipredirle coe auenire, gli dimand configlio, eegli doueua eperimentar lafor::::::::
te della battaglia. Ilquale dicendo, che fi, e promettendo, ch'egli farebbe uin= trna.
citore, uenne a giornata co nimici. Fu uinto l'eercito degli Agareni; e fu mora Rotta de gli

to Amar Prencipe e capoloro. Il cui figliuolo, ilquale non fiera trouato nella?: ::
battaglia (percioche egli era andato a dare ilguato ) intefa la rotta, e la morte ::

del padre, fi mie a fuggire; mafu preo, e dato alcapitano. Dicefi, che Amariero.
auantiqueta battaglia, dimand a uno de prigioni, come fi chiamaua illuoco
de gli alloggiamenti de Romani; come il fiume, che ui correua uicino, e come
tutta la regione. E ripondendo colui, chel paee fi addimandaua Lalacaome, il

luogo della ualle Ptoante, e il fiume Giren; prendendo eglilaugurio da queinos


mi, diffe, che cio dinotaua, che la ua battaglia haurebbe cattiuo fine. Percio=
che Lalacaone dinotaua afflittion dipopolo, Ptoante caduta: e dalnome del fiu=
me faceua preagio, che i fuoifarebbono malmenatida nimici. Ne molto dipoi
egli ancora pag il debito allanatura. Petronacon la uittoria torn trionfando in

cotantinopoli, efu honoratamente riceuuto, e fatto General dellelegioni: per


cioche Emanuel eragia morto: er egli ancora non molto poi uc di uita. ora
Bardane leuatiuia tutti cotoro, amminitraua afuo arbitrio le cofe dell'Imperio.

Percioche Michele nonprendeua cura di coa ueruna, ma folamente attendeua a


Theatri ch alcaualcare: e, quando era in carretta, non uoleua, che alcuno la seios-hezze

reggefje, ma egli nerailcarrettiere, e in uece del manto Imperiale portandotha-*"*


bito pur da carrettiere. Ne il male qui fi fermaua; ma cotringeua gli huomi
ni illustri di dignit e di honori alcuni dalla fuaparte,er altri contra dilui a cons
tender nel coro de cauallie delle carrette. E hauendo egli un giorno la liurea

di color Veneto , uno de plu fauoritidelPrafino, egli altri gran peronaggief


-

+;:8,

T E R ZA P A R T E D E L LHIST OR I E

fndo uetiti delle Liuree degli altri colori, al uo cancelliere da uno, che drauea
nuto di frecq, furono appreentate alcune lettere; nelle quali fi conteneua, che,
i Saraciniserano accampati nel paee di Melangeo:ilquale quello, che hoggidi
' con men bella uoce detto Malagino. Il Prothonotario adunque and con triftd,
uifo all'Imperadore; egli raccont la coa, motrandogli le lettere. Ma egiisdea
+
gnatofi,e facendogli un mal uio, diffe: effendo io in cotale contendimento, e pro:
-

::: cacciando dicacciar dalla banda manca colui, che nel mezo, tu baiardimento di:
antie. " parlarmi delle correrie de Saracini : Tale fu queto notabile Imperadore, e tana
ta stima egli faceua delle coepubliche e del gouerno dell'Imperio. Onde Bardane
reggeua il tutto, e lo tiraua, douunque egli uoleua: crefjendo da lui fatto Cefas
. . . re, andaua ricercando la occafione d'occupar l'Imperio. Non fece cotui adun

. que alcuna buona opera: fenon, che egli mie gran cura in folleuargli studi delle
:::::... lettere. Percioche la Filoofia era frezzata, enza honore, e quafi eftinta, in
::::::" guifa, che di lei quafi non rimaneua fcintilla alcuna: e di cio era cagionela ignoa.
ranza degl'Imperadori. Ma cotui ordin studi e cole di ciacuna diciplina, e

ui elej Dottori, che hauefjero carico di leggere, affegnando loro publico falta
Leone Filo

rio. E diede per capo a tutti queti Leone Filofofo; la cui dottrina era in molta
fo
fama, e fu honorato infino da Theofilo, con queta occaione. Hauendo egli
" : molti dicepoli, auenne, che uno, che era dotto nelle coe della Geometria, trea
:::::::::s uandofi nell'Oriente, fu preo da Saracini, e dato per feruo a un gran Saracino.
|

"" Percioche il Prencipe de gli Agareni, ancora che acoltaffe studioamente la Filos

, ofia, non di meno fi dilettaua molto piu della cognition di Geometria. Orail
s:etri. padrone di quel prigione frequentando ancora egli l'auditorio, er accompagnan=
dolo effo alcuna uolta,uditi coloro che leggeuano,iquali difegnauano alcune figure
di Geometria, er inegnauano, il triangolo effere il principio diciacuna figura,
e che tutte le figure da lui naceuano, er in lui fi rifolueuano, e che parimente il
circolo era piu capace di tutte le figure, lequalifono contenute da cerchio eguale,
e molte altre cofi fatte cofe, dimand al padrone,e gli foe conceduto di poter
addimandare a quel maetro alcune coe di quelle, che egli inegnaua. Ilche effena

dogli conceduto, dimand a colul,che gli dicee le ragioni di quelle coe, chei ha
ueua dimoire: manon effendo alcuno, che gli fapefje ripondere, il Prencipe de
gli Agareni chiamato a fe quel prigione, gli dimand, fe alui baftafje l'animo di

addur le ragioni: er egli ripondendo, che s, gl'impoe, che le adducee. Egli


adunque dichiar ciacuna di quelle ottilit, cr adduffe le ragionie le cagioni :
u prendee Gli uditori intee le fue parole, e riguardando con piu diligenza le figure, quafi
::::::: allargando glingegni, marauigliandoi deltofpere, gli dimandarono, eaco
-

} foffero altri fimili Ripoe egli. cene ono molti, epis

'',

ne risisis. eccellenti dime: ma uenha uno, ch di tutti Marfiro, huomo nelleFilojojia

4. -

--

|-

: : D I G I O V A N N I Z O N A R.A .

* *g

Filoofia enza paragone, cio inteo il Prencipe degli Agareni, preo dell'amoa
re di cofifatto Maetro, uenne in difiderio diuederlo e diudirlo: e trattando con
molta liberalit e benignit il prigione, critte lettere al Filofofo, nelle qualilo
pregaua, che ueniffe a trouarlo,er a fargli parte della ua dottrina, le diede 4
cotui, che glie le recaffe, e lo licenti. Ma Leone temendo di non effere accua=
to, che hauefje hauutolettere dalnimico, diede quelle lettere al Cancelliere,addu=
sendo anco il prigione, che gli dicee il tenore. Per queto uenne egli allanotitia

Bi Theofilo; e dluiriceuendo benefici, fu posto a legger publicamente :e dipoi


fu etiandio fatto vecouo di Theffalonica. Ma dopo la morte di Theofilo fra gli
altri Vecoui, che non honorauano le facre imagini, effo ancora per tal cagione

fu priuato della dignit.Trouando adunque Bardane cofiui,che non haueua alcun


carico, lo fece capo di tuttigli altri Maetri; er in tal guifa fu cagione, che le
lettere tornafjero di nuouo a fiorire, er in picciol tempo accrefceffero. Cofiui Leggialulli.
ancora ritorn in piedile leggi Ciuili, di cui era quai deltutto perduta la cogni
tione, frequentando egli i giudicij. Per ilquale itudio della dottrina e delle buoa
ne dicipline, fi come degno di laude; cofi per l'altre cofe dette difopra degno
dibiafimo e diuitupero. Percioche effendo San Methodio dopo hauer gouernata
la chiea quattro anni, falito alle sterne habitationi, Egnatio Monaco, generale Patriarca
S. Egnatio
dell'Imperadore Niceforo, nepote per la figliuola,e figliuolo di Michele Rangabo, Coftantinosdi
ilquale cacciato dell'Imperio, fu da Leone fatto catrare, e tondare la chio- psi.
ma, e dopo lungo tempo con i fudori dom la carne, fu innalzato dalla Impera=
drice Theodora, laquale haueua il gouerno dell'Imperio, alla fede del Patriarca=
to di Cotatinopoli.ogeto Santo Egnatio a Bardane, ilqualeenza cagione haue=
uarifiutata la moglie, e diceuafi, che ufaua carnalmente con la nuora, uiet, che
entraffe nel facro Tempio. Et egli per queto cacci il Patriarca della fua fedia;
ve dopo hauerlo molto ingiuriato, lo fece ferrar dentro una epoltura. E pocia
fattolocauar fuori, lo confin nellIola di Metelino. Ne folamente tratt co= Fotio Patri,
arga di Co
:stui in quetaguia, maaltri Vecoui ancora; iquali affentiuano a Santo Egnatio, stantinopoli.
dal quale era stato comunicato, er in uo luogo poe Fotio, egregio huomo,
ilquale haueua il primo luogo tra ecretari, er era anco famofiimo di dottrina.
Ora effendo mandati legati del Romano Pontefice contra coloro, che non riueri=
suano le imagini,induffe Bardane etiandio cotoro ad accotarfi al fuo parere. Raus -- -: *;, :
, -

nati adunque nella chiea dei Santi Apotoli, effendo Santo Egnatio ridotto dal*

-3

*-

z *

*** *

lefilio, lo priuarono della dignit: e quete coe auennero quai in cotal modo. * al 1 :
Ora i Roi, gente di Scithia, che habitaua nel monte Tauro, con una armata af. Rosi popli
Jaltando l'Eufino, minacciauano al paee di Cotantinopoli. Ma non fuccee los i seithia?
tro il penfiero,impedito dalla prouidenza Diuina: laquatfce, che contra faauo

glia, o piutoto hagendo progata l'ira di Dio, fu forzat partirfi enza


14 o

T E R ZA PARTE DEL L'H IST OR IE

Gislade Ifo

effetto ueruno. Ma er anco i Cretefi, egli Agareni, guatarono le Iole dette

le

ciclade, e le contrademaritime. Ora effendo auenuti molti tremuoti, uno ne fu

m: grandiimo, er horrendo, che auemmenel giorno dell'acenione del Saluatorno=


sepoli,

stro. Ma niuno di queti accidentileu Michele dagliabattimenti caualerezzi,e


dalla curae uaghezza loro,i che egli non figiffe eercitando in que luoghi stret=
ti, che fono detti di San Mamante. Egli ancora leu i fuochi, ordinati da gli
antichi Imperadori, affine, che gli Agareni affaltando le Prouincie de Romani

alla frouiia, dando ilguato ad ogni coa, che incontrafero, non adduceero

.."8" huomini. E per quetacagione fopra un'alto colle di Taro fecero fabri
::::::" care un Catello, detto Lulo: nel quale coloro, che erano, come uedeuano il moa
uimento deglifnaeliti, accendeuano il fuoco. Ilquale ueduto nel colle Argeo,
ue ne erano accei degli altri in diuerfi luoghi. Queti fuochi adunque nelle Proa
uincie in breue ueduti, er occupando legenti iluoghi forti, in queto modo fchis

fuano gli afalti de Barbari: Affine adunque, che egli non uenie rimoffo da
cotali abbattimenti, effendoi al tempo loro accei di fei fuochi, queto nobile

Imperadore fece leuar tutti i fuochi, che fi accendeuano ne luoghi uicinia Cos

:::::::: stantinopoli. Soleuaegli riprendergl'Imperadori stati innanzia lui, chefrez


zando iluiuer moderato, gli huomini di quel paee fi foffero dati alle lacis
uie, er alle pompe. Onde dimotrando di effer moderatiimo, uenendogli un
giorno una donna incontrata, laquale da bagniritornaua, difinont del cauallo,
e lei infieme con alcuni pochigiouani, che erano partecipi de faoi fegreti, ac
compagn a caa : e cenato con effolei, torn a caa a piedi. Di cofifatte fluole,

:::::::: come hauefje fatto qualche bel fatto, foleua gloriarfi, ma da altri era tenuto
:::::::::: pazzo, er acquitaua l'odio di tutti. Ma fu di gran lungapiu odiato, percios
:::"*" che egli paceua alcuni rubaldigiouanetti, da quali erainfiammato a tutti imali.
Cofioro prendeuano habito di vecouo, e facrificauano, trouandofianco Miches
le in lor compagnia, facendo un giuoco nonpuntogiuocoo, ma horrendo; epos
nendo aceto efenapa in uafi d'oro e digemme, dauano a bere aloro compagni, e
chegiuocauano feco. Certo a uoler raccontare ogni licentioa e sfacciata opera,
che fi faceua in quella raunanza, della quale egli era a parte, farebbe coa fuo=
ri dipropoito, e molto moleta. La onde uolgeremo il filo del notro ragionas
osastone mento alla morte di Bardane, e del medefimo lmperadore, er a raccontar la occa=

::::: fione, che fu data a Bafilio di diuenir famigliare e domesticodi Michele. Fu Ba


::::::::filio di Macedonia, nato di ocuriparenti: benche lo crittore de faoi fatti dica,
le. ,

che la ua origine uenie dagli Aracidi. Ora effendo occupata Andrianopoli

:::" da cruno Re de Bulgheri, prefi anco i cotui genitori,furono menati in Bul


gheria, portando feco Bafilio, ch'era bambino, e poppaua. Morto Cruno, il

fo ucceore hauendo hauntomolterotte da Romani fece pace con l'Imperado=


ffs

D I GIOVAN NI Z O N A R.A .

re, licentiando (che cofi erano conuenuti) i prigioni. Nel cui tempo Bafilio
eragarzone: e nella ua fanciullezza dicono, che per molti fegni gli fu pre
detto l'Imperio: de quali ne racconter uno. Effendo egli fanciullo, er un giore segn, he

no, che i uoi genitorierano occupati dintorno alle biade, dormendo, auemme :: ,
che un'Aquila uolando preo la terra, or allargando le ali, gli faceua ombra. _
Laquale ueduta dalla madre, che andaua alla uolta del fanciullo, ella gridandoj, *****
corfeuero di lui, e con fasti cacci l'Aquila. E dipoitornata al fuo lauoro, la
steffa Aquila facendo lo teo ufficio al fanciullo, e la madrefauentata, da capo
la cacci uia. Mafacendo lAquila feo il medefimo, penfando alla qualit del

la coa, hebbe queto perbuono augurio. Effendo il fanciullo uenuto in et, il


padre uc di uita: onde la madre oltre agl'incommodi della pouert, era anco
aggrauata dal peo di altri maliter egli,non hauendo,onde uiuere, deliber di met

terfialfruigiodi altrui. Andando adunqueaotantinopolio entratouiinula:


feraper la porta, detta Aura, gettandoi fulanuda terrapreo la chiea disan de:
Diomede, ui fi addorment . La notte al Sagrifia (perche ancora non ui era stas ~442;: 4:2

to edificato il Monaterio) apparue il Martire, egli comand, che douefferice-s:


wernella chiea timperadore. Ilquale, come ucito uide dormir Bafiliointerra, :,:
stim che'l fogno foe stato uano. Ma parendogli, chel Santo gli comandaffe "
da capo il medefimo, di nuouo ucendo, non trouando altri, che Bafilio, torn
con la stefja openione di effere ingannato dal fonno. Ma il Martire apparue al
Sagrita la terza uolta: egl'impoe, che riceueffe in Chiea colui, che giaceua di

fuori, perche quel cotale farebbe Imperadore. Vcito adunque egli, rifuegli
Bafilio, e riceuutolo nellachiea, lo alloggi nella ua caa, honorandolo conquel

la facult, ch'egli fi trouaua, Hautuaquesto sigrifum fatello Medico, il-?:


quale feruiua a Theofiletto, er era parente di Bardane Ceare e di Michele

imperadore: eper effer picciolo di statura,era chiamato Theofiletto. Da queto


fuo fratello il Sagrita, dicourendo il fogno, e quel fatto, chiefe, che'e uedee
dimetter cotui al feruigio di qualche gran peronaggio: cr egli lo men al fuo
padrone. Ma principalmente ambedue i fratelli, raccontato a Bafilio il fogno,
lo afirinfero pergiuramento, che quando ei foe Imperadore, fi ricordaffedilo=

ro: Piacendo a Theofiletto Bailio (percioche egliera grande, bello,gagliardo, safiliopst

detro, e portauai capegli lunghi,iqualierano repi) lomistalla cura de faoi :::*:


caualli, il cui ufficio colui, che lofa, e detto Prototratore. Ricercaua l'Imperas Thefilett.
dore un cozzone ualente e diligente. Percioche gli era stato appreentato un cas cauano da

uallo, ilquale hauenatutte le buone conditioni, che puo hauere un caulo; ma :::::: *
era sboccato, e non fi uoleua laciar caualcare. L'Imperadore andando a ueder

queto cauallo, comandaua, che alcuno ui montaje opra. Ilche tentando difar
molti, il cauallo fiero e fi perbo abbatteua tutti. Qgeto dipiaceua moltoals

i4=

T E R ZA AR TE DELLHISTORIE

l'Imperadore; ma dolendofi di non hauer buon cozzone, diffe Theofiletto, che


egli ue ne baueua un buono; e, che oue l'Imperadore foe contento, lo farebbe
uenire. Venuto adunque al comandamento di cotui Bafilio, pree la briglia del
cauallo, e facendogli uezzi palpandolo e maneggiandolo, con un lieue falto, ui

fali opra: e di prima ponendolo in un lento coro, nel finelo fece correre atuta
ta briglia. Cio piacendo all'Imperadore infinitamente, riceue Bafilio tra fuoi
cozzoni: e in proceo di tempo lo fece maetro di stalla, ilquale honore gran=
de: e colui, che l'ha, e uo famigliare. Oratanto di giorno ingiorno fiaccres
Jceua l'amoreuolezza dell'Imperadore uero di lui, che il Ceare lo inuidiaua:

rasasaa Hauendo un giorno l'Imperadore inuitato lamadrea definar feco, inuit anca
preisgio di Bafilio. La Imperadrice glimiegli occhia doo: e poi che riguardato l'hebbe

**"

un buon pezzo, quafi tocca da pirito diuino, diffe, che colui era la pete della
** ua famiglia: e che ella cio preuedeua da alcuni fegni, che dal marito haueua appa

** rati. Mahebbe Michele quelle parole a fauola: ne perci rallent punto dela
, l'amore, cha Bafilio portaua; e finalmente lo fece anco fuo cameriere. onde

-.**

. . accrebbe l'inuidia, che gliportaua il Ceare inguia, che cominci a far trattati
Ora bauendo l'Impes
chele contra rador Michele publicata una imprea contragli Agareni di Creta, il Ceare and
::::" alla chiea della madre di D ; o, detta Hodegia, come uita de Capitani, per
far riuerenza alla detta madre. Et auicinandofi all'altare, gli cafc enzaniums
:: :: euidente cagione la ueta dalle falle. Quetoparue a lui, er agli altri, che cio
ane.
uidero, un trifio augurio. E molti biafimando l'Imperadore, che hauefje conce=
duta tutta l'autorit del gouerno a un folo Ceare, inguia, che egli faceua cio
che gli ueniua in animo, e molto contra il fuo ufficio, per le molte riprenioni
finalmente parue che queto trafcurato Imperadore fi rifuegliaffe alquanto dal
profondiimo fonno: onde core e riuoc alcuni ordini del medefino. oge=
sta coa parue a Bardane da non upportare, sdegnandofi fopra modo di uederfi

:. ::: contra di Bafilio, e Bafilio faceua il fimile contra di lui.


-

diminuita l'autorit. Ma pure andando l'Imperadore alla guerra, lo accompaa


gn ilquale da Bafilio e da uoifufeo a lui accuato, e gia fi trattauadi uccider
lo: ma coloro, aquali queto ufficio era stato commefjo, temendo le ricchezze,
e la podet del Ceare, auenne, che Bardane una matina ucito di caa con una
gran pompa e corte, and a trouar l'Imperadore, e ragion a lungo con lui. Als
hora Bafilio, che gli era dopo le falle, minacciandolo,aggir la mano. Et effen
dofi il Ceare per altra cagione fubito uolto, e ueduto l'aggiramento della mano

di Bafilio, comprendendo toto quello, che cio uoleje fignificare, fi gett a piedi
::::::n: dell'Imperadore, a lui attenendoi: ne prima i congiurati hebbero ardimento di afs
falirlo, che Bafilio fu il primo a metter mano alla fada, e lo feri con una stoc=
cata. Alhora ancogli altri prendendo animo,lo tolfero in mezo,e lo tagliarono.
<<

D I G I O V A N NI Z ON AR A .

143

pezzi. E tale fu il fine della fua uita. Ora l'Imperadore laciando la imprea,
che haueua deliberato di fare, tornato in Cotantinopoli, diedeper moglie a Ba=

filio Eudocia figliuola d'Incero, che era stata ua concubina. Postia cre lui ::
ancora Imperadore nel duomo, e lo fece incoronar da Fotio Patriarca. Nacque *

a Bafilio di Eudocia un figliuolo, detto Leone; ilquale credeuafi efferpiutofiofi. :::::::::


gliuolo di Michele, come che Eudocia, quando fumaritata a Bafilio, foe di lui Iio.
pregna. Ora Michele, che haueua confumata tutta la fua et ingiuochier in
conuiti, efeo ubbriacandoiuciua d'intelletto, ne anco, quando era fincero, osastose,

non thauena molto purgato, incit Bafilio a procacciar di amazzarlo. Percio. ::::::
dopo il combattimento
delle carrette
di San Mamante,
in cui
egli fu lesider
Miche
ilchecarrattiere,uincitore
effendofi
poto a alluogo
cena; e trouandouifi
Eudocia
e Bafilio,

un certo Bafilino,che era stato gran tempo galeotto d'una Galea di ordine di tre
remi dell'Imperadore, ma per la fua bellezza famigliare e grato alui molto, cr
alhora feruendo aquellacena, la fuadiligenza e detrezza nel guidar la carreta
ta con diuine laudi innalzaua infino al cielo. Lequali laudi a lui, che molto haue= Bagiaozhia

ua beuuto, evera di turbatamente, gli diede le fue carpe purpuree, dicendo- :s::,
gli,
che fele calzaffe,
e lo chiam
Imperadore.
Vergognandofi
Bafilio da
Mi::
riguardando,
l'Imperadore
fi adir:
e gli fu accennato
da Bafilio,egli,
che eobediffe,
Imperadore
e e le calzaffe. A che egliobedi ; e l'Imperadore pieno di colera, diffe a Bafi=
lio, quete inegne dell'Imperio stanno meglio a colui, che a te. E perauentura
a me non far lecito di fare un'altroImperadore nella guifa, che io fecite ? Bas
filio d'indi in poi fu follecito dell'Imperio e della uita, e deliber di fare anzi in=
giuria, che di patirla: c% hauendo la faa deliberatione communicata con alcuni
fuoiamici, effendo da capo Michele cenando diuenuto ebbro, menato per mano

nella camera del palagio, che preo allachiea di San Mamante, e quiui gia=
.cendo aggrauato da profondiimofonno, ucito egli del cenatoio, primaruppe le
cardini della camera dell'Imperadore, accioche i camerierinon poteero ferrar le
porte. Dipoi uenne infieme con i congiurati. Coloro, che faceuano preo al

letto la guardia all'Imperadore, iquali erano pochi, uolendo uietar, che ipercu=
fori non entrafero, nato tumulto, l'Imperadore rifuegliatofi, effendoui entrato
uno con la fdaignuda, leu le mani: lequali egli ambedue tagliate ritorn agli
altri. Ora Michele effendo ancora abbalordito dal uino, da queto impedito,
non potendo fuggire, giaceua nelletto mierabilmente gridando e gemendo. Il

quale ueggendo un'altro de congiurati di Bafilio, che ancora uiueua, l'affalt ; e


gli cacci la pada in corpo con tanta forza, che le budella gli ucirono fuori.
,

, 44 TER ZA PARTE DELL'HISTORIE

43. -

1 M P E R 1 o D I B.A. SI LI O M A C E D O N I C 0.

: A v e no o m 1 ca e le fatto untal fine, quale meria


: tauala uauita, Bafilio ubito impadronendofi del palaa

i gio, mand uno de camerieria fargli il funerale. Il

= M quale inuolgendo ilmifero in una pelle di causilo; lo fe=


| A peli nel Monaterio Chriopelitano. Imper eglicon la

| madre quattordici anni: e folo undici. Bafilio hauendo


##s4#F#= fermato l'Imperio, er hoggimai da tutti falutato Impea
radore, chiamati i principali del Senato, apere i thefori dell'Imperio: ne quali

non fu trouato altro, fuori che tre centinaia di oro. Ora conultandofi fopra
cio, fu deliberato per comun confeno, che coloro, iquali enzaueruna probabile
cagione haueuano hauuti danari, quelli, o almenola met retituifjero. Rfcuos

tendofiadunque econdo la forma del decreto la met,fur potinella camera non


meno di trecento centinaia. Bafilio in di di feta entrando nel Duomo, per effer

rede patri partecipe del Santo acrificio, ciogli fu uietato da Fotio Patriarca, chiamandolo

::::::: eglimicidiale.Per laqualrepulieffendo eglisdegnatoordinato il concilio, kua


::::: fi. Fotio
il Patriarcato:
come che
foe stato priuo,
potoa
pio.
ui indegnamente,
uiuendo
egliSanto
. * Egnatione
Eotto quetopreteto
retitueril effo
Patriarca

carse, s to a Santo Egnatio. Nel cominciamento dell'imperio di Bafilio alcuni Patricij fe

gli oppoero, Georgio e Sabbatio : iquali ritrouatie prefi, pagarono le penene


:::* loro corpi. Honor delle corone dell'Imperio tre fuoi figliuoli, cofiantino,
Leone, er Aleandro. E uolendo fare il quarto e minor di et Patriarca, lo

:::" "fece cherico. ogattro fue figliuole poenel Real Monaterio di santa Eufes
mia. Prefa guerra contra gli Agareni di Creta, gli uinfe, e ruppe l'audacia loro.
Bafilio moe

And ancora contragli Agareni Orientalier i Manichei, iquali obediuano a uno

:::::::: detto chriochiro: e prefi alcuni Catelli, e predatigli, deliber anco di affediar

:::::::Tefica, terraloroprincipale. Ma ueggendo, chetajedio farebbe lungo, ela


di altri luo- terra difficile da prendere,fe ne diparti: epa l'Eufrate col congiungere a guifa

$:iadas diponte alcunenaui: e faccheggiando tuttii circotanti luoghi, pref moltica


::::::" stelli; e fatta pace con alcuni Barbari, er altri rendendoglifi, trionfando per

e mezo la citt, ritorn al palagio.Ora Chriochiro, Prencipe de Manichei, af=


:faltandole Prouincie de Romani, e predandole, timperadore mand contra di
lui ilgenerale delle legioni. Ilquale per non hauere eercito conueniente, non ar=
diua di uenir feco alle mani; ma, oue egli poteua, uietd coloro, che andauano
a faccheggiare, che poteero cio fare ficuramente. La onde Chriochiro ritor=

n a caa con la preda; crimpoe algenerale diee legioni, cr a due

che lo

5 D I GIOVANN I IZ O NA R.A.. : r

1,4 se

che lo eguitafjero con le loro legioni: e che non patifero, che i Manicheipor=
tafjero feco le prede. La fera hauendo Chriochiro infieme con ifuoi,gli allog
giamenti alle radici del monte, occupatane prima da Romani la cima,nacque con=
tefa fra foldatidell'uno e dellaltro Capitano della maggioranza, e di quali foffe
ro nelle arme piuualorofi. E ciacuno dicendo di effer piu ualorofo dell'altro,

uno, peracchetar la contefa, diffe, perchefoldati compagnimiei cigloriemonoi::"


in darno, potendo dimotrar non con le parole, ma co fatti contra il uicinonia

mico,quali fiano le forzenotre : Piacendo queto conforto, tutti fi miero ad


afaltare i nimici:iquali per il ubito affaltofauentati, fi poero in fuga: & ei
feguitandogli, ne tagliarono a pezzi tanti, che la pianura, che quiui era, fu

empiuta di corpi humani. Vi mor anco Chriochiro, e molti effendo prefie Morte

ainti, furonomandatiall'imperadore inieme con latesta dichriochiro. Morto "*


Egnatio Patriarca, dopo hauer tenuto il Patriarcato undici anni, Fotio da Bafi= Ferie ripe.

lio la econda uolta fu fatto Patriarca: Effendo fatta congiura contra timpe- :"
radore, fu dicouerta. El capo di queta, che fu Curcua Romano, fu priuato cursus pri

degli occhi: egli altri battuti, e rafi loro ipeli, mandati inefilio. Alla Prima- : **"*"
uera l'Imperadore infieme col figliuolo Cotantino mofje guerra alla Soria, eprea
fe alcuni catelli ; er alcuni altri fauentati dalla prea de gli altri, fi refero.
Pocia afalt la Germanicia; crarfi i fobborghi, affedi la citt, detta Adata.

s difendendofi i cittadinicon negligenza, dimandando loro Bafilio opra che af aan na


ficurandofi, non fi rendefero, effendo la citt uicina a prenderfi, rifofe uno di di Germ:
molta et, che non era dato da fati, che la citt alhora fi douefje prendere, ma ***
da un'altro, che del fuo feme farebbe nato, detto Cotantino. E l'Imperadore
dimotrandogli il figliuolo, e dicendo, che quello era Cotantino, e negando quel
uecchio, che colui foe quelCofiantino, che doueua prenderlafua citt, maafs

fermando un'altro de foi dicendenti: Bafilio sdegnandofi per queto uaticinio,


con piu forza fimife a combatter la citt; ma non facendo nulla, el feddo mo
leftando l'eercito, leuando l'affedio deliber ditornare, comandando,che fi amaza
zafero i prigioni, accioche non foe biogno di guardie, craffine, che trouans Bafili faus

do estila occaione, non faceero qualche nouit, ora gli Agareni di Taro, :"
cr i Melitenei,coreggiando le Prouincie Romane,il Capitano loro Andrea ripria
meua la loro infolenza. E mandando esti lettere di Amera, che conteneuano, che

fe eglilo affaliua, nulla gli farebbe giouato ilfigliuolo di M A R 1 A, egli rifos


fe aimedefimi, riguardandola acra imagine. Signora guiderdona, come e mea
rita il femito dell'huomo arrogante. Cio detto, contra il betemmiatore mofje
l'eercito: er attaccatala battaglia, inimici ponendofi a fuggire, per il piu fu=
rono tghatia pezzi: etiiejo mera fu cannato, pochialuandofi con lafugs
gita. Ma il Capitalio per inuidia potendo prendere anco Taro, e non uolendo,
* ... -

KKK

::

t 4 6 T E R Z A PRT EI DELLHISTORII E
l'Imperadore toltogli ilgouerno, lo diede a Slippiaa spromettendo egli di rout=;
mar Turfo se dagiouane uantandofi di altre gran cofe: ilquale non fece poi nulla,

di quello, di che egli figloritua, inguia, che per trafcuratezza, e pernon fa

pere accamparfi, fu rotto, er hebbeun grandanio. Percioche i Barbari i uoi:


alloggiamenti, che fapeuano effer fenza guardia, di notte ajaltando , ne taglia=

*: :

**

rono a pezzi molti ; ma la maggior parte fi affogarono da e stei. Ondegli,

gurenifurono uperiori. Trouandofi le coe di Oriente in queto stato, quel-,


le dell'occidente stauano ancor peggio. Percioche la Italia, laquale obediuua.
gl'Imperadori Romani, e la maggior parte di Sicilia, e molte altre genti, fotto.

Michele furono fatte tributarie de Carthaginefi. Percioche gli Agareni Cartha=


ginefi facendo un'armata, e prefi molti Catelli, affediarono Ragufi . I Raguei
Hilis seu dimandando per ambaciaiori aiuto, Bafilio mand loro cento naui da guerra:

:::::"
lequalicome gli Agareniconobbero,che elle anduano contradiloro, leuandola.
i
fedto, afaltarono la Lombardia: e prea la citt di Bari, e ualendofi del fuo fi=
curo ricetto, tutta efja Lombardia occuparono. E tutte le altre genti, che era=

*t

...:no premute dagli Agareni, intendendo quello, che era attenuto a Ragui, e co
me inimici, temendogli aiuti dell'Imperadore, erano rimai dallajedio, estian=
cora dimandando aiuto, fi fottomifero all'Imperio Romano. Bifilio riceuendo
l'ambacierid, diede foccoro a fupplicheuoli con quell'armata, e per opera del.

|-

. . . , Re di Francia. Da cui chiee per fue lettere, che nella guerra contra gli Agares
...

ni egli uolefje effere in aiuto dellegenti Romane: e da quegli uinto l'eercito degli
Agureni, il Prencipe loro, ilqu ledicono Salcano, fu dal Remenato a Capoua.

::::::::: oue effendo dimorato due anni, non fu mai da alcuno ueduto ridere, inguist,
:"" chel Kemarauigliandoene, promieachigli recaffe nuouadi hauerlo uedutori.
dere,didarbuonpremio.ilqualhauendo apportato uno,che haueita rifo una uolta,

fattofi egli condurre innanzi Sultano, gli dimand la cagione, che l'haueua moffo.
T= *

a ridere. Rifofe egli: ho poto mente alle ruote del carro, e uidi, che una para
te di effe fi aggiraua per terra, e l'altra fi leuaua opra, e tra poco quella, che
: era difopra, tornaua a baffo, e quella, che era a baffo, fimilmente s'innalzaua.

* . .

E da queto eempio compreudendo, che le coe humune fi aggirauano nellamede


fimaguila, e l'une all'altre cambieuolmente uccedono, e fi uanno mutando, mi
mifi a ridere: giudicando, che potee auenre il fimile ancora delle cofemie; e

fi come hora di alto fono gettato al baffo, co ritornar dalbao all'altezza.


il Re confiderando la uerit delle fue parole, e uenendogli piet della caduta fora
tuna del Sultano, facendolo con maggior liberalit trattare, incominci a farelo

famigliare: e i uale del uo configlio, come d'huomo prudente. Ma egli, coa

"... : ne juto, ordial Reinginni. Percioche hauendo eglipreo capouae Beneuen,


to, e conocendo, che eglitemena, chequelle titt non machineffro di ribellarf,
------

/:

5 I DI GIOV A N N I ZO NA R A,

: r

t47

diffe: fetu procuri di hauereitabile signoria diquete citt,fa, che tu facciaris


durre altroue i maggiori cittadini: percioche la moltitudine enza capi non fi
metter a coe nuoue. Queto configlio stimando il Re, che gli douefje effere uti
le, deliberando di eeguirlo, di nacofio faceua far ceppi e catene di ferro. Ma

quelreo huomo fauellando con i Prencipidi amendue le citt, e facendoglifi do=


metici er amici, diffe loro di fegreto, che'l Re hauena in animo di condurre i
primi cittadini di quelle cittlegati nel uo paee. Ilche effer uero, ne era chiaro
fegnale, il fare egli far catene di ferro, ceppi, manigli, e coe tali. Queto
trouando esti efferuero, stimando, che quet'huomo foje amico del ben loro, un
giorno effendo ucito il Re per andare a caccia, gli ferrarono le porte dietro

Non effendo egli adunquericeuuto, fi dipart. E. Sultano da cittadini hauuta la


libert per cagione di premio, e ricouerato il fuo Imperio, mcffe guerra a ime=
defimi Capouani e di Beneuento. Iquali effendo aggrauati dall'affedio, mandan= salaneae,

no:
do ambaciadorial Re, chiedendogli perdono del commeo fallo, lo pregaro
chi, indarno
:::::::::::
con grande infianza, chei uoleje foccorrergli. Marifiutando egli l'ambacie= poua
e Bene

ria, e dicendo, che prendea alegrezza della loro rouina, mandarono un'altra :
ambacieriaa Bafilio Imperadore, upplicandolo, ch'egli non gli laciaffe perire .
Et hauendo l'Imperadore promeo il fuo aiuto, tornandolo ambaciadore, fu
preo da nimici. Da cui intendendo Sultano, onde egli ueniua, e quanto lieta
nuoua a fitoi cittadini portaua, gli diffe: fetu uuoi guadagnarla uita, dia tuoi,
stando esti opra le mura, che l'Imperadorenon uuol loro dare aiuto. Ilche fe
tu non fai,fappi, che bor far il tuo fine, Promie egli didouer fare quello, l'ambattis

* -*

cheigtinpontua; er ffendetenutoleg to preo allemura, diffe, come rasta: :::::::


to preo da nimici, e che ubito uerrebbe loro aiuto dall'Imperadore, onde fuv
beneficio de"

tagliato in pezzi , ora sultano diperando dipoterprender la citt, fi diparti. ::


Hauendo anco Amera affediata con grande eercito Efinan, laquale dagli Agare= al-

ni detta Cumparia, citt di Euripo, non fece coa ueruna: ma egliancorarices *

nendo una mortal ferita sui mor, e la maggior parte del uo eercito, incre= ..., Apceaf
tait Prencipe saet Apocaf, mie agouernd Fotio, prodehuono, a un'armata da :

tai fatta: ilquale predaus le marine del mare Egeo, etifole. Acuiopponendo. :c::
fi tarmata de Romani; della quale era capitano Niceta Patricio, abbruci mola
te naui de nimici infiene con quegli, che u'erano opra, col fuoco Greco, mola

tene ditruffe col ferro, e parecchiene cacci afondo. E quelli, iquali conuer=
gognoa fuga fi faluarono ditantipericoli, non contentandofidi effer campati,
appretando alcuni legnida corari, offeero il Peloponneo, ele iole uicine. Ma

ilmedefimo, effendo peruenuto alporto de cenerei, er hauendo inteo, cheque


Armats de
sti legni foleuano feo fermarfia Methena, Pilo e Patrao, traggettate con Crete
die

pretezzale fue naginello stretto di corintho:e con un ubito afalto fiaccaf. :


|

KKK j

*4s

T E RzA PARTE DELL'HISTORIE

a fategli, parte di que legniabbruci; e parte ommere con tutti gli huomini.
amazzando ancora Fotio Capitano de nimici. Et in tal modo l'armata de Crete=

Fotio.

fi hebbe a effer ditrutta. Ora altre naui partendo di Africa, che eranograndi,
er intorno a feffanta, per dare il guafio alle Prouincie de Romani, andarono ina
fino alla Cefalonia cr al Zante. Contra di quete fu mandato Narfan Capitano
Narfan capi meze
dell'armata.
Magliparendo
mettendoiconmolti
galeotti a fuggire,
e rimanendo
le Galee
t2I10
uote, non
queldediauantaggio
douer combatter
contranimi=
ci, egli fece cio fapere all'Imperadore ; er i fuggiti furono ricerchi, e to=
fto trouati. Ma permetter terrore a marinari, come per non dar fupplia
cio a Chritiani, fatti di motte cauar diprigione trenta Agareni, che erano pri
gioni, ordin che foerotinti del uapore del fumo, perche non foero cono=
fciuti; e battutie menati intorno perla piazza, e poi condotti nel Peloponnefo ,
attaccare a pali. Dal qual fatto fauentatii galeotti, e di notte afaltando i ni=
mici, gli ruppero, effendo alcuni tagliati a pezzi, er alcuni prefi. Dipoipfa
, ... fando anco in Sicilia, moletaronole citt foggette a Carthaginei, elefaccheggia
* rono. oragli Arabidi Meembria, inteo, che l'armata de Romani fi staua

-*

ocioa, riducendouifi con naui, infetaronole marine della Fenicia e della Soria.
Percioche uolendo Bafilio purgar la morte di Michele fuo preceore, fece fabria

care in molti luoghi di Cotantinopoli all'Arciduca Michele nuoue Chiefe, e nel=


l'iteo palagio un'altra Chiea magnifica e fontuoa, ponendole nome di noua
Chiea. Effendo adunque occupati i marinai in quete fabriche, non effendo maile
, , lorofalle/grauate dal portar de pei,ele mani trouandoifempre occupate nelle

le e

fatiche, l'armata dimorauaindarno, onde gli Agareni giugno faccheggiando


i ficuramente le marine. Ne olamente quete moletarono, maaccheggiarono
: - :

* * *

, anco Siracoa, l'Imperadore tenendo imarinai affaticati nelle fabriche: ilquale

: anco fece fabricare una chiea a Elia Profeta, ilquale bonoraua con grandiina
::::::::" ueneratione,/perando, che da lui colcarro difuoco farebbe leuato in cielo. Nou

-, , , , dimeno intest la prea di Siragost, el ritorno degli Agareni, mand eercito:


,

che facej loro refitenza. Manon fece alcuno effetto. Qnde pocia con grofs

"*" fo eercito uimand Foca Nicefora, auolo diquel Foca, che dipoihebbe l'Impe=

:::::::

rio, huomo fortistimo, er intendentiimo delle coe della guerra: ilqualeruppe


piuuoltegli Agareni. Ora mentre Bafilio Imperadore feruiua, come di opra
s' detto, a Theofiletto, and infieme con lui nel Peloponneo,es entr nel Tems
biodis:Andre: nel quale habitaua un Monaco studioo di uirt, ilquale non fece

:: stima di Theofiletzo: ma ueduto Bafilio, gli fileu facendogli riuerenza, e lo

riceu con molto amore. og fiointeo da una uedoua, che era la primiera di

quelluogo, er abondeuole di molte ricchezze, chiamando a e il Monaco, con

cui haurua dometichezza, gli dimand la cagione, per laquale a Theofiletto


-

----

gran

D I GIOVANN I zo N AR A.

1 4 9.

r dn peronaggio, e parente dell'Imperadore, non s'era degnato ne di parlare,


me di uare alcuno ufficio di cortefia, e fi era poto a ragionare col fuo feruo,
honorandolo digran lunga oltre a quello, che meritaua la ua conditione. Per=
cioche conocendo ellaqueto Monaco, fi peruadeua; ch'egli cio enza cagione.
non hauefje fatto. Rifofe egli: Houeduto Theofiletzo huom priuato, e Bafi
lio Imperadore: eper queta cagione bo lui, come lmperadore, honorato. Per=
cioche uoglio , che tu fappia, che I d d I o l'ha eletto Imperadore. Lequalipa
role intee dalla Donna, effendorimao col Bafilio amalato dopo la partita del
fuo padrone, lo raccole nelle fue cae: e poi ch'egli hebbe ricouerata e fermatala
fua fanit, lo indue ad adottarfi per figliuolo uno de fuoi figliuoli: e datigli
danari, gli diffe, che farebbe Imperadore, pregndolo, che, come hauefje otte=
nuto l'Imperio, di uo figliuolo, fe alhora fi trouaffeuiuo, cordar non fiuo=

lefje. Dopo queto fi parti Bafilio, ora hauendo eglihauuto l'Imperio, er ef


Vedoua e4

fendo ella andato con fuo figliuolo a Cotantinopoli, gli port molti ricchi doni. Peloponnes
LAquale fu da lui riceuuta honoratamente, el fuo figliuolo, che per ipiration fe.
diuina haueua trouato, ch'era fuo fratello, fece uno de fuoi principali. Molte.
hiefe, che dal tremuoto erano staterouinate, fecerinouare. E cofilamaggior,
Tribuna della chiea di Santa Sofia, che era rotta, e minacciaua rouina, con
..f
!
l'opera de ualenti architetti fece unire e faldare . Molti Giudei, dando eglilo=
*-

-* * * *

ro e promettendo danari, induea farfi Chritiani. Fece pace con i Roi, e fe

I Roff fifan

e, che eglino uennero acognition della dottrina Chritiana: er effendo dipoti

" Christia
Ille

diriceuere il battefimo, mand loro il Patriarca. Ma nel paffar della loro reli=
gione alla notra tardauano, e stauano fofhefi. E differo al Patriarca: fe noi
non uedremo alcun miracolo, cometu dici, che da C H R 1 s to ne furono fat=

timolti, non abbraccieremo maila tua dottrina: Diffe egli. Dimandate quello,
che uoi uolete. Et estiripoero. Gettifi nel fuoco il libro, nel quale : fritta
la dottrina di C H R i s r.o. Ilquale, e non fi abbrucier, far a noi fegno,

Euangelio.
nel fuoco ri

mafo intatto

colui, che date predicato, effer uero Dio. Riceu: il Patriarca la conditio=
me: e fatte accender dimolte legna, dopo, che egli leuando le manie gli occhial
cielo hebbe detto:Glorifica Ch w I sto I d d 1 o notro il tuo nome,mie il acro
Vangelo nel fuoco: ilquale lungapezza ardendo lafiamma, rimaeenza ueruna

offea. Di quetomiracolo rimanendo i Barbaristupefatti, credettero a quello,


ch'era loropredicato: e chieero il battefimo. E quete coe in tal modo auenne
ro. ora uno de figliuoli dell'Imperadore, detto Cotantino, ilquale fouraglial. Morte di
fi
triera amato dal padre, uc diuita. Della cui morte pree uno infinito dolore, Cofiantino
gliuolo di
inguia che non fi poteua racconolare. Era un Monaco, detto Theodoro, co Bafilio,
gnominato Santabareno, ilquale perlagrande itima della fua uirt, in tantari
Theodoro
putatione, che fi credeu, ch'egli facee miracoli, molto amico e famigliare al ,
-

Hit, di Gio, Zonara

KKK

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ns o

T E R Z A PART E D E L L'HISTO R I E

l'Imperadore: cr era anco Vecouo della principale citt degli Eucariti. Dicef
adunque, che cotui, fecondo che era il diiderio dell'Imperadore, gli fece uedere il
figliuolo uiuo opra un cauallo ; ilquale parendo, che gli ueniffe innanzi, egliab=
bracciandolo, buciandolo, dopo queto fi dilegu in guia, che piu non lo ui=
de. Ma con queti & altri fimili fatti il Santabareno hauendo l'Imperadore ins

dotto a gran marauiglia, egli tutto dalui pendeua, credendogli qualunque coa ;
Leone figli. ne effendone alcuna, nella quale di lui punto fi diffidaje. Ora ejendo Leone fuo

:::" figliuolo, gia uenuto nella et di huomo, er hauendo preapermoglie la figliuo=


la di Mart.naccio, dal padre chiamato Imperadore, non amaua punto Santaba=
reno, malo chiamaua incantatore, eo ingannator dell'Imperadore. Cotui rice=,

uendo quete parole, come punture dipada, fideliber di uendicarfi; e fingendo


Astu::afi di amar Leone, gli diffe ungiorno. Effendo tugiouane Imperadore, e cacciando
glio da Theo
:da: e caualcando infieme col padre, douretianco portare un pugnale,per poterlo ado=
et perar contra le fiere, e porgerlo etiandio al padre, quando egli ne hauefje bio=
**gno, cranco per amazzar coloro, che contra di lui uoleffero uare alcuno ingan=
-

no. Cotuihon fi auedendo della fraude da lui ufata, fi mie il pugnale in unafar
pa. Hauendolo Santabareno indotto a portar quel pugnale peruendicarfi contra di

resen. 3, Leone, diffe all'Imperadore:fippi signore, chel tuo figliuolo ha in animo di


nti queto nerende tetimonio, d egli uenendo teco a caccia, portaun

. ,

pugnale nastoo nellafarpa, cio inteo, and Bafilio alla caccia: e Leone accom>
pagn il padre; alquale fu trouatoil pugnale nacoo: e creduta uera l'accua di

colui. Il padre effendo ripieno dira, non uolle acoltar difea del figliuolo: e l
fece ferrare in una camera del palagio, hauendo (come dicono alcuni ) in anima
di cauargli gli occhi, il Santabureno acio intigandolo. E cio farebbe auenuto;
fel Patriarca,e i Principalidel Senato non hautfjro con moltipreghi rimoffo tini

repagalis, peradore da quella deliberatione, queta ira and continouando: e Leone fu te


nuto con guardia, infino che l'Imperadore fu inuitato a definare da certi Senato=
ri. Ilcheper antico cotume fi faceua ad alcuni tempi. Trouauafi nella caa,

|-

&- -

oue fi faceua il comuito, un papagallo nella gabbia ; ilquale, nella guia, che ques
li uccelli fono molto pronti a imitar le uoci humane, femtendo uno, che piangeua
Leone, e chiamaua il uo nome, diffe ancora egli ripigliando le parole: o Leone,
Leone. Dalla uoce del papagallo quegli, che erano al conuito prendendo occaion
di pregar per Leone, fileaarono da tauola, e differo con le lagrimein fugli oca
1: ... .. chi:Non accuer noi ancora Imperadore queto uccello, chiamando egli il uo

signore; e noi, chemangiamo le tue uiuande, di lui, che gia gran tempo rin=
Leone ritor chiuo, ci dimentichiamo : Lacia hoggimai Signor notro lir conceputa contra

:, di lui. Leuaglileguardie, e piutoio ricenilo nella tua gratia, riguardandola


.
con uolto da padre. Per quete parole mitigando l'Imperadore l'ira, lo raccost
|-

V *

-- . -

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ingratia a

E P 1: GIOV NNH ZONA RA; : :

in gratia, eglireje il tolto honore. Dipoieindo egli andato alla caccia,incon- : ':
tr un ceruo di non uata grandezza, ilquale haueualunghiime corna: e ro- :"
nandogli dietro, er aggiungendolo, uolendolo ferir con la fada, la betia fi /

mista difenderfie c:aniotundrami deletornand cint dell'imperador, *


.

lo leu di fella; e portaualo fofeo fopra le corna: e perauentura, che egli in

quelmodo farebbe morto: e uno de minitritagliando con la hada il cinto, non * // **


khauefje daquel pericolo liberato. A cui egli in uece di premio fece tagliar late= scruenesia,
#a, adducendo una bella cagione, che era, cotui hauere adoperata la fada con- da Baili.
tra l'Imperadore: ne stim, che egli piutoto la strine per fuafaluezza, e ch'ei
piutoto era degno di guiderdone e di premio. Cotui adunque riceu un cotal:
futto della cura, ch'eglipree dello campo dell'Imperadore. Ora l'Imperadore
mal trattato perla percoffa del corno, er effendogli uolti fofopra gl'intetini,

oprauie, ma non moltigiorni, & uc diuita: Regn con Michele un'anno,.e Morte
di
-

folo decinoue, laciando l'Imperio a Leone fuo figliuolo, di quelli, che erano ris bais.
mafi uiui, ilmaggiore.

: , ; , , 1 M P E R I O D I L E O N E FIL OS O FO.
- *

|-

|-

. .

O M E L E o n fu fatto Imperadore, fubito uole ilpen=


fiero di uendicarfi della ingiuria riceuuta del Santabare=

#: no. Matemendo, ch'egli non foje difefo da Fotio fuo


ga: amico, con certe colorate cagioni priu il Patriarca della

Z: Sedia, e lo confin nel Monaterio degli Armeniani: efe seans rs:


ZAl ce Patriarca stefano fuo fatello. Ilquale, perche non triarea

:<>?>=: era in Heraclea alcun vecouo, ui fu eletto da uno de prin


cipali. E comand, che Santabareno gli foemenato innanzi dagli Eucaiti, de'
qualiegli era vecouo. Mand anco in Christopoli nel Monaterio di Filippico,
doue Michele Imperadore era epelito: e facendo leuare il uo morto corpo della
----
epoltura, lo fece riporre con gran compagnia,e reale honore nella Chiea de Sans
ti Apotoliin un'arca di marmo, trouandouifi anco preenti Alefjandro, e Stefa
no Patriarca fuoi fratelli. Zauze Stiliano, con la cui figliuola, uiuendo ancora
-

Teofanome ua moglie,foleuauare, fece fuo maetro di palagio, cruno de prin

dpali:edipoianco trouandogli un nuouo nome, che fu padre dell'imperadore.

:*

Rinou la chiea di s. Thomao Apotolo; laquale, infiemecon altri edifici, era


stata abbruciata. Et hauendo gi fatto condur il Santabareno nel palagio Pe-

gano, lo fece guardare: e fattolo crudelmente battere, lo confin in Athe=


ne: ne dopo molto comand, che gli foffero tratti gli occhi. Ma paffati molti Hagione Re

*ini, lo richiam dallefilio, e lo tratt benignamente, ora Hagione Rede Lon"


&

: ?

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T E R ZA "PARTE DELLHIS T ORIE

gobardi, genero del Re di Francia, intea la morte di Bafilio, rompendo latre=


gua, ch'egli haueua fatto con Romani, fi uurp tutta la Prouincia. La onde.
l'Imperadore mand il fuo Prefetto con le legioni Occidentali contra di lui. Ils
quale uinto in battaglia; e perduti quai tutti coloro, ch'egli haueua fecomenati,
coli gran fatica fi .ulaf Morto il Patriarca ,onafetS fu poto infuoluogo An
c:.a. tonio cognominato Caulea. Ora i Bulgheri dopo hauer fatto pace con Romani,

praticando con effo loro, dimandindo iminitri ingiute gabelle, parue queto a
Simone, Prencipeloro, che gi gran pezza procacciaua la occafione, affaigiu=
fia cagione a mouer guerra. Ma effendo contra di luimandato efercito Romas
no,fu uinto, molti effendone tagliatia pezzi, cruccio il Capitano: e molti prefi,
a quali Simone, fece tagliar le cime de mafi, egli laci andare a Cotantinopoli.
Turchi chia L'Imperadore flegnato da cofi brutta offea, indue per uia de doni i Turchi, i
-

:""quali habitauano l'istro, c'erano detti vngheri, a far le fue uendette contra a
Bulgheri, era offendergliquanto piu e poteero. Et egli ancora fece apparec=

chio permare e per terra, per mouerfi contra di loro, dando il gouerno a Nicefo
:::::::
gheri.
-

ro Foca Patricio, ilquale baueua fattogenerale delle legioni. Maprima,che in

cominciaffe la guerra, mand il theforiere per ambaciadore a Simone,a chiedergli


la pace. Ilquale il Barbaro stimando, che foe uenuto con fraude, lo fece meta
tere in prigione, e fi oppoe a Foca. Nella qual guerra, mentre era occupato,
gli vngheri faccheggiarono il fuo paee. Onde laciando Foca, fi uole contra
di loro: euenendo a battaglia, fu uinto, effendomoltiBulgheri tagliati a pezzi,

, e molti fatti prigioni: esimone fi ricouer difficilmentea Dorotolo, ilquale


: :: Drifira. L'imperadore comper dagli vngherii Bulgheri, che erano prigioni.
cipe de Bul. A cui Simone mand ambaciadori, chiedendo la pace. Alle cui parole, Leone

"

porgenda credenza, mindcherosfante aconchiuderela pace. Mail Barbarori


tenendolo, efattolo legare, afalt i Turchi; e potigli in fuga, e faccheggiati i
terreni loro, fcrije a Leone, ch'egli non era per far feco pace, fe non riha=

simeneman neuai Bulgheri prigioni. E riceuutigli, non uolle per far la pace. Onde lo

*** Imperadore raunate infiemele ,itneg che erano ,etnediccO'llen e ,etneirO'llen le


adoper contra i Bulgheri. Lequali tuttauia uenendo con Simone allemani, furo
no uinte. Dipoiuando l'Imperadore in certi campi, con Zoe figliuola di Zauzi,

1afilie da glifu da alcuni tefi aguati: delli quali effendoi Zoe, a certo strepito, aueduta, e

::::::.Juegundo timperadore, che dormiua; egli ubito tornando al palagio, fchif


:n, a gli agati: ela medefima Zoe, poco dipoi la morte di Thefanone Imperadrice,
Zoe,

chiam Auguta, er hauendola tenuta gran tempo per concubina, la pree per

moglie. Maqueta felicit fu breue.percioche effendo ella uiuuta nell'Imperio


un'anno e ottomefi, uc di uita. Furono anco dicouertialtri trattati all'Impera

Glki
dore: iqualieranomachinati da Zauzi fio cugino, e da Bafilio Pette.
0rt{{{m}{
2.

D1 G I o v N N I zo NK R.

13 3

comunic il egreto con samoiEunuco ; hauendolo prima atretto per guras samenara
mento a tener la coa naftoa. Era samona Agareno: er intest le congiura contra "
l'Imperadore, incontinente glie la manifet. Cofi fu preo Bafilio con gli al=
tri congiurati: e Samona ottenne dall'Imperadore maggior gradi: e fu riceuuto

nellafia corte: Leone pree anco la terza moglie, detta Eudocia, distirpe ob-e...,
ficiana, bellima di apetto: ma queta ancora non uie con lui molto: percioche samgliedi
effendo ella grauida, nel parto mor infieme con la creatura. Ma l'Imperadore,
auido di riceuer prole, etialmente effendoglicio predetto (percioche fu egli
amatore d'ogni forte di dottrina, e maimamente di quellt, che per uia d'incantes Leone Ne.
fimi
predice
le costauenire,
er hauensanco
allauncognitione
logia;
nella quale
haueuatrouato,
ch'egli eradatoopera
per hauere
figliuolo, dell'Astrochegli uc- :::::::::
89

cederebbe nell'Imperio) pree la quarta moglie, detta Zoe Carbonopfina. Laqua qarta mo.
le nonfubito uolle degnard'honore d'Imperadrice, ma gran tempo la tenne fenza:"
incoronarla, infino, che ella partor un figliuolo, ilquale dal Patriarca Nicolao
fu battezato. Percioche effendo morto Antonio, dopo hauere amminitrata la

Jedia
di cofiantinopoli
anni del* figliuolo,
: fufattoaPatriarca
Nicolao
Mitico.chiam
L'Imperadore,
dopo il nacimento
cui poenome
Cotantino,
an- N:olao:Ps.
tr

cola moglie Auguta. Ma per le quartenozze fu ripreo dal Patriarca Leone: Leone ripre
er in nome del beato Theofanone, per honor della prima ua moglie, fecefabrica .:.

re una chiea preo quella de i Santi Apotoli, e mie in quella ilfuo corpo. Fece :
edificare un'altra chiea nel nome di San Lazzaro: nella quale,facendo portare
il fuo corpo dicipro, e quello di Santa Maria Maddalena,gli epeli in detto luo Lene.
co. ora, per effereimarinari occupati in queta fabrica, non ui effendo arma=
ta, farmata de gli Agareni faccheggi il Taurominio, or occup l'iola di Len=

**

no ; ne iqualiluoghi perirono molti. L'Imperadore, effendo il giorno delle Pen- Infidle


tecote, andato, come era il cotume, per orare nella Chiea di San Mocio; e gi :::::::::
auicinandofi a cancellidel Sacrario, uno, uenendo dal di opra, fer con un gra= "*""
iiiimo baftone, ch'egli haueua in mano, la teta dell'Imperadore, eglie l'haureb
befaccaffata,Je gran parte della forza non gli foe stata leuata da i branchi
d'un candellere appeo,opra ilquale urt. Veggendo ibaroni ilfangue, che uci

na dellateta dell'Imperadore, fi turbarono: e, perche Aleandro fuo fratello


monuiera, pre alcuni fufopetto, ch'egli hauefje fatto qualche trattato: ma
colui, chebbe ardire di far queto, meo al martorio, ne appaleando alcuno, gli

furono tagliatelemani e i piedi, e fu gettato uiuo nel fuoco. Ma il Monico:


Marco, ilquale fuppl il Tetraodio del gran fabbato, trouandofi alhora preen= Monae.
te, diffe; Imperadore, queto da Dauid stato predetto con tali parole. Il nia
mico tuo di quelle coe, ch'egli hafatto empiamente nel Santo; e quelli,che ti por

tano odio, fi fono gloriatimelmezo della feta, Sappi adunque, che tu terrai.
* -

i s 4:

T E RZA, PARTE DEL L'HISTORIE

timperio dieci anni. E, come egli diffe, ofi auenne. Percioche Leone,dopo dies
ci anni, uenne a morte il medeimo giorno, nel quale gli fu ferita lateia. Ora
Samona ing
ng Samona di cui opra dicemmo, effendo in gran podere preo l'Imperadore,
:::te: fugg con una grofja quantit di danariagli Agareni; da quali hautua la origia
G

|-

:" ne. Ma preo nel paffar di Halis, benche egli diceje, che peruoto andaua alla.
croce Siricana, nondimeno da Cotantino figliuolo di Andronico, fu rimenato a
Cotantinopoli. A cui l'Imperadore, conferuando la primiera affettione, chei
::::::
tie:
gli
portaua, impoe , che alla preenza del Senato, effendo dimandato, doueffe di
glia Samona
::::::" re: ch'ei non fuggiua, ma s'era poto in camino per gire a ueder la croce Siricana.
|Ma il feguente giorno, preente il Senato, dimandando a Cotantino, aftretto per
giuramento,fe Samona fuggiua, eglitemendo il giuramento, diffe, ch'egli anda=
, ua in Metelino ua patria: e per ira fu dall'Imperadore licentiato. Ora Samos
--- - na, oltre all'amicitia antica, effendo anco honorato della dignit di Patricio,e fat
tofuo cameriere, indue feo l'Imperadore a ucir de termini dell'hometo: ilche
fi uide nel cotrignere il Patriarca a leuargli la ifcommunica, er affoluerlo. Al
#" '
quale egli andando ; e non potendo per uia alcuna indurlo a far uolontariamente
-

Niecis : ci chei uoleua, ubito ordin, che poto in una naue, foe condotto in Iria, e

: d'indi per uia di terra in Salacreneo, ch'era un Monaterio da luifatto fabricare,


" ,

bauendo hauuto undici anniil Patriarcato. Et in uo luogo fu fatto Patriarca


Euthimio: bucno facro, ilquale fi affaticcon ogni studio, che timpera

Singelo Pae Singelo

mhr::

dore non publicaffe la legge, che col uoeempio aciacunofoe conceduto dipren

der la feconda, la terza, e la quarta moglie. Ora moletando gli Agareni le


ProMinfo
l'Imperadoremand contra di loro Himerio, Capitano dell'ar
:::::::: mata, e gl'impoe, che prendeje feco il Duca Andronico. Ma il falo Samon4
a
hauendo mortali nimicitie con la famiglia del Duca,ubborn alcuno degli amici

? :'

di Andronico, adammonirlo, ch'egli non andaffe con Himerio, perciocbe egli di

samon pr dell'Imperadore era per cauarli gli occhi. La onde Andronico non uolle ac
suradi estin compagnare Himerio: cr hauendo egli olo, rimao uincitore, foggiogata l'arm4.
::::::" ta de nimici, diperando delle coe, e prendendo feca i uoi parentie gli amicis
occup Cabala, Catello non molto lontano da Iconlo, e fornitiimo. Enon ris
manendo Samona di prouocar l'Imperadore, e d'infiammarlo contra di lui: conos
fendo egli, che Nicolao Patriarca era stato cacciato della edia, abandonato da

:::::: gniperanza: inieme con tutta la famiglia, fridue agli greni. Iaqua!
:::::::: coa intea dall'Imperadore, opra modo fi hebbe a dolere, che colui, che egli

adoperauaadifea, egli foe dicouerto nimico. scrie adunque alcune lette=


re, nelle quali ad Andronico concedeua perdono, e gli permetteua il poterritor=

nare, promettendogli altres molti benefici. Ogete lettere furono pote in cera

fatta aguist di candela, e tratto diprigoneun Saracino, datea cotui, cheleres


/,

" , D GI o v AN NI ZN R ,

;;

taffe ad Andronico. Il Saracino fu chiamato da Samona; e dettogli, Non fi


tu, che rechinelle tue manila ditruttione di tutta Soria: Per coneruare adunque
la patria e il tuo popolo,darai coteta cera ad Vzero: percioche tale era il nome di
colui, che alloggiaua Andronico: Fec: cotui, come gli fu ordinato. Gli Agt. Morte di
reni inteo il tenor delle lettere, fecero porre in prigione Andronico con tutti i Ale:.
faoi; nella quale egli fi mor: er alcuni di colcro non potendo fotener le noie
ella prigione, abandonarono la fede. Ma Cotantino, er alcani altri feco, fug=

gendo di prigione, fi ridufero, effendo eguiti dagli Agareni, maesti gagliar=


damente ributtandogli, nel terreno de Romani. Fu cotui dall'Imperadore ale= costantin

gramente riceuuto, e gli fece di magnifici doni, rendendogli appreo isquifiti:"*


honori: egli diffe: fa che non tinganni il nome di Cotantino: ne stimare,perche

ostantino fia per effere imperadore de Romani, che tu quello fia, che habbia
l'imperio. Perche io fo certo, che far mio figliuclo. E fe tu ornerai la tua
Sparta, ti potrai contentare. Ma fe tu uorraimachinar coe nuoue, e procacciar
la Tirannide, non dubtar punto ,che per queta porta (e gli dimostr la porta

occidentale del cenatoio d'oro) la tua teta fenza corpo non babbia a paffire .
Effendo uenuto il pidre di Samoina con alcuni altri di Melitena, ueggendo la di

gnit e la ricchezza del figliuolo, con lui uolie uiuere. Percioche timpera::::::
oreduomo.
lo riceu:Magli
honoratamente,
e fuor
doutredicendo;
men quegli
huominiconferuar
profani:anam
nel
fu cio uietato
dal del
figliuolo,
chei uolee
poli.
la fua religione, e che ritornaffe nella patria: ilche farebbe ancora egli con la

prima occaione. Nella festa delle Pentecote incoron Leone uo figliuolo, e lo costantin
chiam Imperadore. Ora l'odioo Samona diede per feruitore all'Imperadrice:":
cotantino Eunuco uo feruo, ilquale era di Paflagonia. Ilquale efjendo nonfo. ::::::::::

lo molto cro all'Imperadore, ma etiandio all'Imperadrice, il profano Samona fofinto da inuidia, lo incolp all'Imperadore d'effere amato dalla Imperadrice. Il-

9
4

quale facendogli Leone rader la teta fece entrare in un Monaterio, e dopo l'effe
reegli diuenuto Monaco, ucir fuori e prenderdinuouo l'habito ciuile, e ritor= , , a
nare alla corte: efe lo fecepiu, che prima, famigliareedometico. Ilche parue " *

a Samona coa da non fofferire. Procur adunque, che da alcun de fuoi fof
fcritto un libricciuolo pieno di calunnie e di # dell'Imperadore: e lo gett in
terto luogo, per doue l'Imperadore haueua a paffare. Ilqualueduto dall'Impera= ** **
dore e fatto leuare, e lettolo, ricerc del nome di colui, che lo haucua dettato.
vno adunque, che era de confapeuoli del fatto, diffe che l'autore era samona. Et

effendo alhoralo Eccliffe della Luna, l'Imperadore chiam sinado Metropolit .

per intendere alcuna coa di quello Ecclisti. Ilquale dicio samona particolarmen:
te dimandando, egli rifofe: oueto Ecclii della Luna d nota la tua morte ; mi

fpfferanno imanzial tuo cattiso influffoi tredicidi Luglio, la chiferai, Poi


**

* * **

T E R ZA P A R T E D E L L'HIST O R I E

1 56

feia effendo sinado dimandato dall'Imperadore, ripoe, che quel male paferebb
Jopra colui, che gli foje piu propinquo. Stimaua l'Imperadore, che queto tale
haueffe ad effere Aleandro fuo fratello, ma e singannaua: percioche biogna.
ua, chel pestimo huomo capitaffe male. Poi, che Leone conobbe, che colui era,
stato l'autore di quel mordaciimo libricciuolo, locacci di corte; er hauendolo

::::::sfatto radere, lo rinchiue tra certi confini. E cio auenne auanti itredici di Lua
*******, glio. cofiantino, a cui samona tendeua aguati, e gli portaua inuidia, in uo
icambio fu fatto cameriere, e fattogli un Monaterio ne' Noij. ora l'Impe
radore effendo affalito da un graue male, perde in modo le forze, che non pot.
Morte di com "4 il cotume,far la oratione in Senato del digiuno: laquale oratione det=

:::::.." ta silentio. Diffe non dimeno alquanteparole: echiefe, che que padri concrita

ti, erbando memoria dilui,feruaero la fede alla moglie e a uo figliuolo. E


benche ei dicee loro, che quelle erano l'ultime parole, che haueffea dire, non mos
ri ubito, ma uiffe infino al Maggio: E morendo, laci alhora l'Imperioa fuo
fatello Alejandro, & aegnandogli uo figliuolo, lo preg, che gli foetus
tore e gouernatore, or alleuandolo realmente, gli laciaffe poi l'Imperio. Ilquas
le poco dicofio dalla morte ueggendo uenire a lui, dicefi, che egli hebbe a dire :
ecco il tempo infelice dopo tredici mefi. Imper anni uenticinque e tre mei 1 M P E R 1 o D I A LES SA NDR-O F R A TE L Lo
D
T-

E . O

E .

L = ss And R o hauendo fermato timperio ridu:fus


9

Nissiae ri.:
A' bito Nicolao Patriarcanellaedia di Cotantinopoli,mans
t :% /*
| dato in efilio Euthimo, e toltaglipublicamente la dignia
S t, hauendo i feguaci di Nicolao caricatolo di molti bias
://
"

A\se fimi. Hauendo ottenuto timperio, non fece costalcuna


NJANJ:AAV-2 degna d'Imperadore, dandofi a tratulli,albanchettare,

::::::"==::====::- alfabriaccarfi er allalustria. commisilgouerno del


fImperio e della Republica alle manidhuominiuili e plebei:iquali prima, ch'egli
foe Imperadore, erano compagni e conerui de uoi egreti diporti: de quali
naasette hebbe in animo di dichiarar per fuofucceore nell'Imperio uno, detto Bafilietto:

percioche uoleua, che Cotantino figliuolo delfratello uiueje priuato, e priuarlo


de membri uirili. E cio, fenon hauefje pretamente finita la uita, effendogli la

diuina prouidenza oppota a fuoi diegni, haurebbe perauentura fatto. Dimans


dando alcuni indouini, fe egli molto uiuerebbe, intee, che la fua uita farebbe
lunga, fe a un Cinghiale dirame, ch'era nel theatro, aggiungefje i denti,el mems

brouirile. Percioche queto erailfitomodello, eendo contrario alfatello Leo=


|

i Ne

" DI GIOV A N N I ZONA R.A.

- --

157

ne. Ne giudicarono cotoro in altra coa dirittamente; fuori, che quest huomo, auerii,
ch'era dato alla gola cr alle crapule, e di fozzi e dishoneti cotumi, paragona
rono a un Porco. Credette lo ciocco e di minore intelletto, che non hanno i Pora

ci, alle parcle di coloro; e fece aggiungere allo animale dirame quelle parti. Ri
cercando Simone Prencipe de' Bulgheri per uoi ambaciadori,fe egli uoleua con=
eruar la pace, Alejandro riceut queti ambaciadori con molto difrezzo, par=

l lorofperbamente, er arrogantemente gli minacci. Ilqualuitupero nuolendo simens fia:


tolerar Simone, fi arm contra Romani. Ma Alefjandro dando opera a conuiti :n:"
er a una ubriacaggine , un giorno dopo il mangiare, che haueua molto bene pies
no il corpo di uiuandee diuino, giuocando alla palla per l'aggirarfinelgiuocd= ..
re, e per lo caualcare, rotti certi uafi, gli uc molto fangue del mao, e di altro

luoco, inguia, chel eguente giorno fi mor: hauendo ordinati per tetamento li.
al nipote tutori, er amminitratori dell'Imperio: che furono Nicolao Patriarca,
Maetro Stefano,e Maetro Giouanni Helada e Rhetore;edue,chiamatida Circoli
glihaucua alzati alla dignit di Senatori, e di Patricij: B filietto,e Gabrielopolo.

i cos
F I G II, , wor L: O D I II, E.O NE

O R T o a le s s And Ro, dopo lo hauer beffato eui


i tuperato l'Imperio un'anno, e due mefi, fi uolje la podea
: st a Cotantino figliuolo di Leone, ch'era ancora fan=
ciullo: percioche egli non haueua piu, che fette anni.
: ora Cotantino, figliuolo del Duca Aleio, ch'eragenea Cofiantino
&#AV: || raldelle Legioni, intea la morte di Alefjandro (percios riserea:s

\. egli alhora era fuori della citt parte dicourendo:.


er accendendo le fcintille della cupidigia dell'imperio, che egli haueua tenute coa ia.
perte, e parte incitato da altri, de quali dicefi effere stato uno Nicolao Patriarca
(percioche non hauendo egli ancoraletto iltetamento di Alefjandro, non apea
ua, ch'egli infieme congli altri foffe stato laciato tutors del fanciullo) cominci
a prender la Tirannide: e prefi alcuni celti foldati, entrando dinotte percerta
porta dentro di Cotantinopoli, occup con le facole la porta del Circo de cauals

lieri, facendofi quiui amici alcuni senatori, eraunata unagran moltitudine della
plebe:laquale lo eguitaua con fauoreuoli applaufi, e lo chiamauano Imperado=

re. ora iguardianinon aprendo le porte, uno de principali di Cotantino ado=':***


perandoui le mani, mentre, che audacemente procacciaua dileuarla, per un buco :
ferito d'una lancia, ubito cadde morto. Ma Cotantino dicefe nel Theatro de

gli abbattimenti caualerechi, Dipoi and in Calcide, crinfino alle guardie. Ma

1 ; 8 T ER ZA P A R T E DELL'HISTORIE
i

uno de tutori, Maetro Giouanmi Elada, mand alcuni delle compagnie dell'ara
mata a far refiienza al Tiranno. Venuti alle mani, molti dall'una e dall'altre
parte morirono, e fu amazzato Gregora, figliuolo del Duca, el uo Zio Miche

Merte del lepere curticio


Cotantino
dolendofi
della entr
cofioro
che
inanimareArmenio.
i uoi foldati,
pronando
il cauallo,
nellamorte,
primamentre,
battaglia,

Tiranno .

il cauallo sdruciolando nella piazza, ch'ra falitrata di pietre uiue, cadde col

padrone: a cui uno ubito tagli la teta; ela diede a cotantino Imperadore,
. , " entrando per la porta occidentale del cenatoio d'oro, nella guia che Leone Ima

peradore baaeua predetto. E l'Imperadore, ei cortegiani haueuano molto bene


ssolas gab inteo, che cofiantino Duca non baurebbe l'Imperio. Era un certo Nicolaoga

:::::
ueiio sne, belliere, ilquale effendo per moltidebiti obligato alla Republica; laciando la fes
- - -

|-

- - -

:edine" de chritianapa aglimaeliti, er inegnaua Atrologia. Cotui haueua frita


to al principale dell'Imperadore:delle cui lettere tale era il tenore. Non uogliate
hauer tema del Duca. Percioche egli procacciera fcioccamente di farfi Imperaa
dore, e fubito perir. Acchetata la ribellione, Maetro Gregora fuocero del
cheroiate ricouerarono nel Duomo. Iqualiitutori cauan

::::::: * do fuori, gli fecero tofare, e far Monaci nel Monaterio detto dello studio: er
alcuni ben battuti, condufero in trionfo, ad alcuni cauarono gli occhi, er altri

da chrifopoli infino a Leucate appiccarono ad alcune traui. E molti oltre a ques


sti per la loro licenza farebbono stati leuati diuita; fe alcuni giudici non glihaa

uefjero rimo da quella temerit del punire, con fi fatte parole. Perche fate
uoi quetofenza ordine dell'Imperadore: ilquale effendo fanciullo,non fi crede,
che uoi habbiate il uo confeno. Ma hauendo eglino ancora tofati i capegli alla mos

, , , glie di cotantino, er a Stefano uo figliuolo tagliati i membri uirili, permie,


ro, che andafero in Paflagonia alle caeloro. I Tutoriadunque dell'Imperados
re, cofi il Patriarca, come gli altri, amminitrandolecoe ad arbitrio loro, feces
ro molte operationi contra l'hometo: ne per conuennero infieme, alcuni annula
lando le cofe fatte dell'altro, in guia, che l'Imperio non era d'un folo,ma di
molti. Ma Simone Bulghero, stimando, che pernon uieffere alcuno Imperados
::* re, effo ageuolmente fi potrebbe impadronir di Cotantinopoli, afalt con un
stantinopoli,

grandistimo eercito la citt, er accampandofi fuor dellemura, pens di combat


terla. Maueggendo, che lemuraglie erano forti, e che molti le difendeuano, e
che uierano itrumenti da difea, come gli aggiraffe il capo, ritornando al fito
terreno, procur di far la pace. Il Patriarca adunque, e gli altri tutori, menas
rono l'Imperador feco nel palagio Blachernio: oue uenne anco Simone, dando e
riceuendo boflaggi: e dal Patriarca honorato, mangi con l'Imperadore. Ma

" non piacendo a quello le conditioni della pace, fi prti enza patteggiar coa ale
cuna, hauendo egli cri uoi figliuoliriceuuti alcuni doni, Ora, perche l'Imper
radore

5 : D I GIOVA'N NI ZON A RA. - :

; 9.

radore del continouo richiamaua la mudre, e piangeuala fita affenza, laquale

Aleandrogia gran tempo haueua leuata del palagio, i tutori furono cotretti,
ridurla. Ritornata riceu ella la cura dell'amminitratione, e chiamando Coa zoe madre

stantino cameriere, e due fratelli configlieri; primarimoe il Patrirca di corte: .


dipoi iminitri di Alejandro, Bafilietto Rhetore, e Gabrielopo, zrancoglial. ,
tri. Ora Cotantino cameriere era il piu potente di tutti. Simonesintanto Bul= :de:im.
gbero faccheggiando la Thracia, accampatofi, auifauud: prendere Adrianopoli. ***
Della quale imprea weggendo non hauer faccedimento buono, fimie a tentar la
coa per un'altrauia: er hauendo alcuni, che uierano in preidio, corrotti con
danari, faccheggiaua la citt tradita: laquale l'Imperadrice ricouer all'Imperio.

Romano. E non potendo fotener le fpefje correrie, che simone faceua nella; . . . . . .
Thracia, fatta pace con gli Imaeliti, e raunate lelegioni cofia'oriente, come di
Occidente, impoe a Leone Foca,General delle legioni, che facee la guerra con=seconsi:

tra Simone. Ilquale attaccata la battaglia, uine i Bulgheri, ottenendo una no= ##### *
tabile uittoria. Ma per la faticae per il udore effendo tutto affannato, difinon=
t da cauallo, rifestandofi a una fontana. In tanto il caualo ucito di mano 4.
colui, che ne haueua la cura, enza alcun opra fi mie a correre lungo gli allog
giamenti. Ilquale effendo conociuto, poe tanta paura nell'eercito,temendofi,
thel Capitano folje morto, che rimafero di combattere, e dipereguitare inimi= sheri.
ci. Ilche ueggendo Simone dalla fommit d'un colle, efortando i fuoi, glime=
n contra i Romani: e fatto contradi loro, che erano turbati, uno improuio afa
falto, gli mie tuttiin fuga: nella quale i Bulgherialcuni giungendo, gli uccife=
:
ro, er altritraloro calpitandofi, perirono. El Capitano con gran fatica potgieussi ;
ricouerarfia Meembria, effendo tagliatia pezzi molti capi, e colonnelli. Ma'g.
|

fumandato Giouanni Boga a indur Pacinaca a entrare in lega per guerreggiar


contra Bulgheri: E Licapeno Patricio Romano, Capitano dell'armata,a difender,
lemarine, ad aiutare il Capitano delle legioni, e perche anco traggettaffe l'eercis

t, che uenina da Boga, venne etiandio Boga con i confederati. E nata tralui lass.
e Licapeno dicordia, i Pazinaci ueggendo, che tra fe stei effendo in dicor= psh.

- * : ***

dia, temenanopoca cura di paffare, tornarono ancoraesti alle caf loro. Alcuni .
}
adunqueraccontano quetiauenimenti in cotalmodo: e dicono, che l'effer negati : ***
a Romanigli aiuti de confederati, fu cagione della perdita loro. Altri dicono in

dtra guifa: ilche , che Foca hauendo uinto i Barbari, eguitando egli, nacque
ana gran fama, chel Capitano dell'armata fi dipartiua con lei per occupar l'im=
Perio. Laqualcoa intea dal generale, fi turb inguia, che rimae diperegui
targli, eritorn agli alloggiamenti, per intender meglio, fe la famt foffe uera:

ecofi cangiandofi la fortuna della guerra, i Romani fuggirono, interpretando

. ilritorny, che effecero agli dloggiamenti; e che i Bulgheri riuolgen=

1 6

T E R ZA PARTE ID ELLHISTOR I E

dofi, diedero loro dopo le falle: ela cagione, che moffe il generalea tornarea
gli alloggiamenti, dicono, che fula cupidigia dell'Imperio. Dalla quale effenda
ricaldato, oue la fama del Capitano dell'armata foe uera, uoleua effere innan=
" uurparfi egli .oirepmI'l Effendo Lacapeno e Boga ritornati
ss: f'a rotta, e fatto giudicio della controueria loro, fu condannato il Romano, che gli
***" foferocauati gli occhi, come quello, che era stato autore e cagione di tutto il dana
no, ouero che cio hauefje fatto a studio, ouero gli foffe auenuto per negligenza.
Ma fu dicio libero per fauor di alcuni, che poteuano molto con la Imperadrice.
-

simene un ora Simon Bulghero inuperbito per la uittoria, affalt Cotantinopoli: a cui fi

:,:; oppoe Focageneral delle legioni: euenutiin Catafirti agiornata, i Barbari fue
:Rops rono uinti. Ora effendo molti, e de primieri, che diiderauano l'Imperio, non

" " era alcuno, che aualizaje di diiderio Foca, general delle legioni, fi per la mobila
. t e potenza fua, fi per Cotantino Leunuco cameriere, ilquale in corte haueus
ogni podere: la cui forella era fua moglie. Lequali cofe effendo compree dal

guardiano di Cotantino, e temendo di qualche male, lo perfuae, che fi facee


amico il Capitano dell'armata, e che lo pigliaffeper guardiano. L'Imperadore
adunque mand a cotui letterecritte di fua mano. Lequali egliriceuute, promis
fe, che, potendo, leuerebbe la podet alcameriere. Ilquale effendo peruenuto
conpretezza all'armata, er imponendo, che toto ella fi partie, il Capitano 4
guia di feruo gli and incontra, e riuerentemente feco parlando, lo adduffe 4
costantino poco a poco alle Galee: crauicinandofi alla naue Pretoria, a molti ualentibuo
mini, iquali haueua appretati, leuate, diffe, cotui: da' quali egli fu preo, e
::. poto nella Galea, effendofi coloro, che lo accompagnauano, in un fubito dileguda

::::::::" ti. La nuoua di queto fattoturblImperadrice er i Barbari: er hauendomans


dato a dimandare al Capitano, perche cio hauefje fatto, imefi da galeotti furoa
no uia cacciati con i fat. Il di feguente l'Imperadore fatti raunare il Patriare
ca e Maetro Stefano, mand alcunia leuar la madre di palagio: maella piane,

er lui abbracci cofiteneramente, e con tanta efficacia, che egli uinto da piet,
la licenti:e riducendo la podet in lui, ordin general delle legioni Maetro Gio

g uanni Garida . Ora Lacapeno, Capitano dell'armata, hauendolaguernita a bats


taglia, il giorno della annuntiatione arriu al palagio in Bucoleonte. El Patris
arca, e Maetro Stefano Jubito il palagio abandonrono. Ora hauendoil Ros
mano promeo con fantiimo giuramendo, ch'egli non procurerebbe mai coa ues
runa contra l'Imperadore, ne mai machinerebbe l'Imperio, afceffe nel palagio, er
infieme con Cotantino entrato nella Chiea del Faro, datae riceuuta la fede, fu

fatto grande Heteriarca, cio uo fomo e principale amico. Ordin anco l'Ima
peradorea Foca, che fi stee di buono animo: ne fi leuae di peranza, ma che

afettaffe alquanto: percioche poco dipoi fi prouederebbe ancoper lui. Orafis


data

D I G I O V A N N I Z O N A R A.

t 6 5

data per moglie all'Imperadore Cotantino Helena, figliuola del Romano, er il


terzogiorno di Paqua fi fecero le fue nozze, celebrando Nicol Patriarca il g
facro ufficio. subito adunque il Romano fu chiamato padre dell'Imperadore; e .
Chritoforo fuo figliuolo grande amico. Lequali cofe intee da Foca, fi mife a Fesa pref.
prender la Tirannide
; er tolje
fecouoleua
Cotantino
er altri dell'Impera=
Baroni, af= dchi.
::E
fermando,
che tutto quello,
ch'egli
fare,cameriere,
farebbe a beneficio
dor Cotantino. Il Romano adunque feritte alcune lettere, che dicourie la coa Leene dane

perta intentione di Foca, ottostritte di mano dell'Imperadore, e foggellate col ::::::::


foggello d'oro, per una donna da partito le mand nel campo di Foca. Lequali : a
dimotrando ella a molti, fece, che molti abandonando Foca, fi riduero aliim- ***
peradore. Ma Foca effendo andato a Chriopoli, er abandonato da uoi, fi mife
a fuggire, er in un Catello, che da tempi antichifu chiamato Goelcone da ram=
mirichi di Leone, fu preo, e cauati gli occhi, menato a cotantinopoli. E queto
fu il fine della fua Tirannide. Furono anco fatte altre congiure contra l'Imperados
re: percioche furono da alcuni condotti alcunigiouani, iquali l'affaltafjero, men=

tre che egli andaua alla caccia:ma dicouerta la congiura furono puniti i colpeuoli alassersia
Fu anco Zoe madre dell'Imperadore cacciata di corte,come ella ancora hauefje con= * disukr

giurato contra il padre deliimperadore e rafile i capegli, entr nel Monaterio di


Santa Eufemia.Ora Romano a 24.di Settbre fu fatto Ceare,e nel mee di Decem zee da sa.

breincoronato Imperadore da Nicolao Patriarca, come di confeno di cofiantino. P"


1 M P E RIO DI R0 M.A. No L.A. c. A P E No.
# O M A N o la ca ? E n o non contento degli honori,
* poco dipot incoron della corona d'Imperadrice anco la

:: | moglie Theodora. Dipo: etiandio il figliuolo chritofo-, .

// |ro, di uolont, come egli uoleua, che fi credeffe, di co- R


| stantino: ma nel uero fuo malgrado, e rammaricandoeogni
ne eglia coloro, ne quali haueua fede, e difpiacendogli
l quello, che sera fatto, quantunquenon hauefje ardimen

to di contradire. Ora certa congiura fatta da Anatagio contra Romano,per

difea di Cotantino, dicouerta, i congiurati tutti furono gatigati, ad arbi


trio di Romano. E dipoi fatto tofare Anafiagio, pree Romano il tempo, er :
occaione di dare a Cotantino il/econdo luogo,hauendo infino alhora/empre nel.
le proclame e ne faluti coneruatogli il primo luogo, ora hauendo Simone man- ".
dato eercito contra la citt, Romanomand medefimamente contra di lui foldati,

od. ilnimico non distruggeegli edificier i giardini, che erano ne jobbor. amne se
zhi. Iqualiafaltati da Bulgheri, ne morirono anco moltide primierie ioldati sagheri.
|-

Hit, di Gio. Zonara

L. L. L.

ii

re R z A P A R T E DELL'H Is T o R I E

parte correndo alla uolta delle galee, che oltre paauano, gettati in mare, erti
friti dalle onde, parte erano amazzati da nimicie parte erano prefi ii. rata

Palagio

::::::::s:b. tato in queto modo l'eercito de Romani a Pega, i Bulgheri abbruciarono il pala=

*" : gio dell'imperadore, che era in quel luoco: e tutti gli altri edifici, che fono fu
quel lito all'incontro della citt, effendo di mezo lo stretto. Effendo morta Theo=
dora Auguta moglie di Romano, Sofia moglie dell'Imperadore Chritoforo heb=
be il nome di Auguta. Ora Simone, Prencipe de Bulgheri, da capo fimife ad af:
::: diare Andrianopoli. E certo non haurebbe fatto alcun profitto; fe i citttadini

:si:" muncando loro le uettouaglie, cotretti dalla fame, non haueffero dati a nimici fe
steie la citt. Alhora anco Leone Tripolitano, aalt i Romani con la gente
della ua armata. Ma le Galee Romane andando a incontrarlo preo l'Iola di
Lenno, tagliarono a pezzi quai tutti gli gareni, e ommerfero i loro legni, il
Tripolita con gran fatica faluandofi. Ora Simone hauendo con un grofjo eerci=

to predato la Macedonia e la Thracta, andando uero la citt, fi accamp preo


alle Blacherne, e dimand di abboccarfi con l'Imperadore Romano: ilquale cio

: non gli dipiacenio,and con l'armataallido di cofnidionel qual luogo uenne anco
:"*" sinone colfo estritore fi abboccarono infieme. Ma,bche Romano defje a Simone
de'magnifici doni,fi partirono sza effetto alcuno. Ilche pareua,che dinotaero due

|-

aquile.

Aquile,che opra la lor teta uolarono;econ grdiimo strepito e gridotra loro af


faliandofi,in un tratto l'una fi dipart dall'altra,Tuna uolando uero la citt, l'altra
in Thracia. Il Romano non fi potendo fatiar della podet dell'Imperio; e come gli

foe ucito di mente il giuramento,col quale fi era obligato,non fi contentando del


la corona del figliuolo, e del primo genito di fuo figliuolo, coron anco gli altri
due figliuoli ; el nipote nato di Chritoforo,diuidendoi il Romano Imperio, che
prima foleua effere preo d'un olo, o in mclti capi. Theofilato fuo minor

figliuolo, ilquale diideraua, che hauefje il Patriarcato, fece, tagliatagli la chio


Patriarchi,

ma, cherico, dal Patriarca ordinato anco Singelo. Dopo la morte di Nicolao,

ilquale restituito nella edia, la tenne tredici anni, Stefano Metropolita Amaeno
ui fu creato. Ora Simone, Prencipe de Bulgheri, huomo fanguinario, e inque
to, mofje guerra alla natione de Crabati, ma da quelli uinto, perd l'eercito nel=

le angutie de Monti. Fra tanto fu detto al Imp;radore , che la statua, che era

nella fommit dixerofolo uero occidente, sera trasformata nelle effigie disi
mone Bulghero. A cui gettandofi uia il capo, Simone uerrebbe 4 morire L=
i::::::::" qualcoa poco dipoifatta, Sinonenella medefima hora fi mor di doglia di stomas
Statua

| co: come dipoi, offeruandofi con diligenza il tempo, fu dimotro all'Imperadore :

* vfeito adunque diuita Simone, hebbe il Prencipato de Bulgheri Pietro fuo fi


gliuolo d'unaltra moglie: ilquale ueggendo la ua genteopprea da gran fame,
e temendo l'arme de uicini popoli, e fictialmente de Romani, mand all'impe=
-

- -

rdore

i 6 s.
radore ambaciadori atrattar di pace, cr, oue anco gli piaceje, di parentado.
D I G I O V A N N I ZO N A R A

Pietro fren,

Laqual cofa effendo grata ad amendue, il medefimo Pietro uenne a Cotantinopoli; de por mo e
g'ie una fie fattala pace, pree per moglie una nipote dell'Imperadore, nata di Chritoforo gliucad:Ro
fuo maggior figliuolo. Ora Romano non rimanendo di hauer poto dopo lui Co= 1la00 .
tantino, fi mie a cercare occaione di anteponergli etiandio Chjioforo. Onde
inducendo una gran moltitudine de Bulgheri, che dimandafjero, come per uia di
Jeditione, che Chritoforo foffe anteposto a Cotantino, egli motrando per quel
mouimento di effere isforzato di obedire alle uoglie loro, acconent alle dimande.
Dipoine temendo D i o, nel cui nome haueua giurato di conferuare ipatti, no

uergognandofi de foggetti, ordin, che anco gli altri due foi figlucli foffero
falutati innanzia Cotantino, el primo diuenne quinto, ev al minore anco Ro=
mano farebbe stato antepojio, fe egli non moriua innanzi. Cofi il legitimo e nga
tio Imperadore, a cui per ragione di heredita appartemeua l'Imperio, fu aguia
La uendetta
di poticcio. Ora la uendetta non fi fcordando del uo ufficio, camint con Cam
na con
lento piede, uenne finalmente: ma di queto diremo altroue. Morto Stefano Ama= lento piede .
feno hauendo tenuta la fedia di Cotantinopoli per tre anni, un certo Trifone

Monaco ucceje con tal conditione, che dopo certo tempo a Theofilato, figliuolo
dell'Imperadore, che ancora era fanciullo, uolontariamente cedee. In queto
tempo fu un crudelisimo uerno, grandisima caretia, e un horribile incendio. Vernos
Alhora anco mori Chritoforo eletto Imperadore. Ora effendo paffato il tempo Incendio.
ajegnato, il Patriarca Trifone, non uolle egli, come erano conuenuti, cedereil
Patriarcato, ma fi forz di tenerlo con le mani, e co piedi. L'Imperadore Fraude del
dolendofi, che colui non gli uoleje alla promea attendere, il Ceariefe per piace= Cefariefe,
re al detto Imperadore, mostrando di effere amico del Patriarca, fi mie con fraude a uccellar la ua femplicit; appi (gli diffe) che l'Imperadore t nimiciimo:
ma non troua delitti da potertileuare il Patriarcato, e coloro, che ti pereguita=
no, fono ridotti a dire, che tu non fai lettere. Ma mouiti toto a purgarti di
queta calunnia, che ti danno gli accuatori. Ilche faraitoto, e innanzi a molti
prendendo della carta, ui criuerai dentro il tuo nome, e la dignit del Patriarcas
|

to. Laquale crittura portandoi all'Imperadore, non far piu coa, della quale
accuar tipoljano. A queto configlio obed egli ; er innanzia molti in una bian
ca e netta carta crie quete parole. Trifone per diuina miericordia Arciuefco=
to della nuoua Roma, e Catholico Patriarca. Queta carta il Cefariee rec ala

Parole ferite
te da Trifoe

l'Imperadore: eui fi fottofcrije in nome di lui, come rifiutafje il Patriarcato.


Onde con queta atutia egli ne fu priuo, e data la fedia al figliuclo dell'Impera=
Armata dc"
dore. Ora dopo queto dicefi, che l'armata de Rot, laquale era di quindici mi. Rcfli
affalta
la naui, afalt Cotantinopoli. Contra di queia,l'armata de Romani fimife nel Cottantino

Faro: er afalendola tofio, la ruppe, er abbruci molte naui col fuoco Greco, poli.
,

--

LLL

ij

* 6:4.

T ER ZA PARTE DEL L'HISTORIE

Le altre andarono uero Oriente, e s'incontrarono in Foca Bardane Patricio , if.

quale amizz molti, che uciti de legni andauano a prouedere di quello,che era lo
cereura.

ro di biogno. Il medefimo fece Corcurageneral delle legioni,amazzandone e facen

done prigioni molti.Cofi effendo eglinomal riceuuti in terra e in mare,fitenenano


nellenaui infino a tanto, che abandonati dalle uettouagle, deliberarono di ritora

narea luoghi loro. Ma piccandofi da liti, da capole Galee Romaneafjalendo

*a %" gli uinfero in due .eramideilgattab Poche adunque naui Barbare ustendo
Rolli .

del pericolo, ritornarono a fuoi, a recar la nuoua del danno loro. I Roi adun=

que hauendoriceuuto di moltimali, moltopiu di quelli, cheeiperauano di dar


loro, rimafero di moletare i Romani. Ora anco gli Agareni furono feo uin
ti da Corcura general delle legioni, e da fuo fratello Theofilo, ilquale dipoi ot=
tenne l'Imperio di Giouanni, e fur loro tolte piu citt di quello, cheei haueua=
:: no occupate. Ora Romano Imperadore, confiderando, come appare, alfuo giu=
nano deiref ramento falo, er allo hauer uiolato il patto, che egli haueua fatto con Cotan=

::::::: tino, deliber di placar D1 o con la benificenza. Oltre adunquegli altri com
partimenti, che egli fece di danari, pag i debitidimolti, iqualidebitiera accre

3.

fciuto a piu di decinoue centinaia, abbruciandogli crittiin mezo della piazza:


pag ancora la pigione di molti, che in Cotantinopoli habitauano nell'altrui cafe.
,, E certo, che quete liberalit furonomolto utilia debitori:ma a Romano poco,
,, comeio mi credo, o nullo profitto apportarono:fi perche egli donaua dell'altrui,
, , cio del publico; e fi perche godeua uno Imperio, che egli haueua rubato: era

,, colui, del quale effo era, er a cui con fraude egli l'haueua, e parimente eglitr4=

:::enue heua tutte l'entrate, ufaua pochiima liberalit. Ilche era ; come fe alcuno ha
,, uendo amizzato in acrificio il Bue del uicino, deje i piedi a poueri, er effo
,, trangugil: tutta la carne intera: ouero prezzando il legitino matrimonio,fi
, deea uergognar taltruimogli: e deffea poueri i danari del mirito, accioche
,, gli foeperdonato l'adulterio; e quete coe fiano dette fecondo il giudicio hu=
,, mano. Se alcuno ueramenteriguarda alla bont Diuina, perauentura dir, che
|-

Frae di queti beniancora non fiano inutili. Effendo Romano Imperadore, fu portata
C H R r s t o, non fatta da alcuna mano,ma diuina=
mente efrefa in unpanno lino; oueta effigie haueua alhora la citt di Edeff :
laquale effendo inpericolo di effer ditrutta, gli Agareni, che alhora ui habita
Due giouani , questa fgk comperarono da Romani loro falute. Alhora uennes

. in Cotantinopoli la effigie di
,

uati infieme ro etiandio di Armenia duegiouani attaccati e creciuti infieme:de: quali l'uno mos
***" rendo,imedici tagliarono quella parte,che gli congiungeua, ma queto nulla all'al.
trogiouando, mor ancora l'altro non dopo molto. Ora dame s' detto,come Ro
mano enza alcun giuto titolo fi haueua uurpato l'Imperio, e come honor i uoi

figliuoli della dignit e del nome d'Imperadori, or occupando inieme con ifaoi il
luogo

* * b I: GIO V ANN I ZONAR A, f

.; 6y

logo principale, costantino, che era il natural ucceore dell'Imperio, hautua


laciato dopo tutti. Hora bo da feguire il rimanente, affine, che fidimofiri, che
fe bene la diuina prouidenza tarda a punire i colpeuoli, dando loro tempo da
pentirfi: non di meno Je ei non fi partono dalmale, con tardopafogligiunge,
e gaftiga. Erano adunque uentiquattranni, che Romano teneua l'Imperio. co
stantino confideraua tutte le uie, per lequali pote: racquitar l'imperios per has sem,
uere il fuo intento, per mezo di alcuni incit i figliuoli contra il padre, opiuto- figu:::::
sto folo Stefano: percioche Cotantino effendo di piu cofiante animo, non accon=
fentiua a coloro, che lo stimolauano. Ma l'altro, tolti alcuni in fua compagnis,

afalt il padre; e preelo, e confinatolo nell'iola Prote, lo fece tofare, er egli


colparente e fratello pree l'amminitration dell'Imperio. Manon poteuano tutti

eireaccordarfi inieme: er effendo dicord in alcune coe, enato tra loro ostet- : ""
to, stefano procacci di cacciar Cotantino, e Cotantino all'incontro Stefano: il

quale molto piutoto a far teffetto, adoperandofi anco in cio Helena ua moglie,
con l'opera di alcuni Capitani de foldati, pree ambi i fratelli, che feco definauano; e fubito mand l'uno nell'Iola di Palermo, ouero Antigonio, e l'altro in Te-

- ~
|

rebintho:e fece tuno e l'altro prendere habito da Monaci. Didonde effendo ca


hati, difiderarono di uenire alla preenza del padre. Iquali ueggendo egli, diffe: :arole di

bogenerato figliuoli, e leuati in alto, er eglinom hanno ridotto albao. le="


fano adunque fu mandato in Proconeo; e d'indi a Rhodi, e da Rhodia Meteli
no: aegnando a Costantino la Samotracia, di cui non gli era lecito di ucire. Il
uale hauendo piu uolteprocacciato di fuggire; e per queta cagione col ueleno Merte di .

euato di uita il capo della guardia, fu da gli altri amazzato. Stefano mor in cstantin:
Lesbo, effendo iui uiuuto decinoue anni. Il padre loro fin la uita nell'Iola pro= Morte di
ta, coficiacun di loro hebbe itgaftigo della loro celeraggine.
, I M P E R I O D I COST A NUT I N_0, FI GLI V OLO

di Leone, dopo che egli ricouer l'Imperio.

ricouer l'Imperio,
incoron il figliuolo, detto Romano, e per premiar co

V 1 s 1

loro, che lo haueuano aiutato a leuare i colleghi, fece Fo=

ca Bardane Maetro, e Generale delle legioni orientali: &gli:


animisi,
| Niceforo uo figliuolo, che dipoi fu Imperadore, fe=
-

--

a ce Pretore deltoriente; e l'altro, detto Leone,facego

::::::st uernator della Cappadocia:era gli altri diede diuerfilho=

nori. E fece catrare Romano il piugiouane, figliuolo di stefano Imperadore,


*Parnente Bailio, figliuolo di Romano il piuuecchio, nato d'una fante: cror.
. ". -

LLL

iij

z63

T ER ZA PARTE DEL L'HISTOR I E

costantias din, che Michele figliuolo di Chritoforo, foe fatto Cherico, Fa Cotantiho

::::a: religioo uero Dio, e dato agli studi delle lettere, ilcheappare da foi ferita
:::* let tie dalle fue Epitole: lequali benche non fiano polite, come fi ricerca all'arte
oratoria, non di meno fono elle ripiene di ornamentie di figure Rhetoriche. Dies
de anche opera al uerfeggiare er al rimare. Ilche fi conoce in quegli fritti,
Filefofia, & ne quali egli piangela morte della moglie. Hebbe anco cura degli studi della Fi=
-

:*"P" loofia; laquale era quai uenuta in oblio, e di altre dicipline : lequali, ordinans

:c do lettorie Maestri, di quafi fente ritor eritorn a buono stato. Et hebbe


3011,

- A

quete uirt. Nell'amminitrare il Regno fu alquanto pegro, iracondo, e crudes


le ne colpeuoli, er implacabile ne gatighi; e del uino anzi auido, che no. Nel
dare i Magitrati, concedeuale Preture, egli altri ufficia coloro,che non gli mea
*** *
ritauano; e perauentura imen buoni , anzi pure i cattiui, iquali gli erano racco=
mandati dalla Imperadrice, o da Bafilio fuo cameriere: er esti uendeuano i Ma=
gitrati. Onde aueniua, che ilgouerno dell'Imperio non era bene in tutte le coe
congiurefat amminitrato. Furfatte alcune congiure contra l'Imperadore, prima da Theofaa
ne cameriere, ilquale haueua molti nella congiura, e da Romano dall'Iola di Pros
ta. E dipoida altri ; iquali procurauano di ridurre Stefano di Lesbo in Cotan=
* < tinopoli. Ma l'Imperadore fcouere l'una e l'altra e gatigati i congiurati, mie
Turant. 'piu diligente cura contra a quegli che erano cupidi dell'Imperio. I Turchi ( di

opra habbiamo detto, chegli Vngberi cofi fi chiamauano) effendoufi di coreg


giare in altre Prouincie de Romani, per quel tempo rimaero cheti. Perctoche

Bologude Reloro, e Gilacapo di certa parte; andarono a trouar l'Imperadore;


:::::::" er ambi fi battezarono, crintrutti nella motra fede kradornati della dignit

Turchi tatti

del Patriarcato, e carichi di danaritornarono alle cae loro,adducendouiil vecos

: uo, per opera del quale molti fi fecero Chritiani: e Gila rimae nella fede e cons
feru la pace. Laltro rotto il patto, ch'egli haueua fatto, moe l'arme contra
Francefi ~f rc * e poto in croce. Elga ancora ; moglie del Signor de Roi,
morto il marito fi ridue all'Imperadore, e fu batezata e trattata, come fi
:i: conueniu, ritorn a caa. Ora l'Imperadore, morta la nuora figliuola di Hagos
ne Re di Francia, uolgendo l'animo a uoler dare un'altra moglie a Romano filo

Flga moglie

figliuolo gli diede unagiouanetta, di baa stirpe, opiu tofio uile (percioche dia
'
-

, ceuafi, che fuo padre era Hoftiere) ma di rariime bellezze, e un miracolo di

;:, natura: laquale hauendo nome Anaigia,cangiil nomein Theofana. Nel duo
#:::" decimo amo dell'Imperio di cofiantino, morTheofilatto Patriarca,effendo uiuu
to uentiquattro anni nel Ponteficato. Percioche il tempo, ch'eglilotenne contra
il cofiume de maggiori, furono edici anni: e regnando il padre, era ancora fot=

to a cutodi: e dipoileuato il collo delgiogo loro, fece molte coe contra il conue=

neuole, o per dir meglio, contra l'ufficio di Patriarca. Percioche egli fi dilete
**

- -

tll

D 1 TG I OVA N N I ZONA R.A. ,

tua jopra modo di tener caualli, e cani, e di andare alla

caccia. Ora effendogli


in giorno riferito, mentre che egli celebraua l'ufficio della Magna Quinta, che
famolte cauale, delle quali uene baueua un gran numero, una delle piu belle ha- sei::::::
meua partorito, eglituttoripieno di allegrezza, fornito il facro ufficio confet- '
ta, and con grandiima pretezza a Cofinidio (percioche quiui era la stalla de
fuoi caualli) e ueduto il nuouo polledro, che era nato, ritorn alla Chiea a cele=
brar la feta della paione del Saluatore. Fu cagione della fua morte il caualcare,
ilquale uando con molta audacia, auemme una uolta, che urt della perona in un
*

Catello poto fullito del mare con tanta forza, che gli uc il angue per la boc
ta. Ilche hauendolo tenuto infermo due anni, nel fine fi mor hidropico. Suc- reieiune
eefje a lui Poleiutto Monaco Eunuco, ma eloquentee di gran uirt, eletto dal ve0 Ees
fcouo dicearea. Percioche l'Heracliee per hauere offefo Ceare, non pote ufur= "
pare la fua iuriditione. Laqual coa diede occaione a dettratori di calunniare
il Patriarca. Ma come egliui fu eletto, and a tronar l'imperadore, er accua
ti i parenti di Romano il piu uecchio, lo efort a fenar l'auaritia. Laqual cofa

tglinon ud enza noia: ela Imperadrice Helena, follecitandola Bafilio Eunuco,


ilquale fu dipoi cameriere, incit il marito contra il Patriarca, cercando cagione
di fargli leuare il Patriarcato. In queto tempo fu di Antiochia portata in Mase sisas

costantinopolila uenerabilmano di San Giouanmi percuffore di c h k is r o, per : ;


un Diacomo detto Giobbe. Ora gli Agareni di Creta infetando le marine de' Ro=

mani, mand timperadore contra di loro una grandistima armata. Ma queta : :


per ignoranza e tracuraggine del gouernatore capit male, effendo la maggior"""
parte di coloro, che uerano fopra, tagliati apezzi, e fcampandone pochiimi,
Et anco il gouernatore farebbe stato preo, fe gli huomini,cherano allafua guars
dia, facendoglicerchiointorno, e facciatigli Agareni, non hauefjero dato fa=
tult
alla galea
Capitana
di fuggirfi.
Foca Bardane,
General
delle legioni,
Fos cene,
tontragli
Agareni
orientali
fi portOra
altrimenti:
percioche
amminitrando
la ::*
lce

guerra con arte eperitia da Capitano, tole molte citt a nimici, e faccheggi

qualunquecofagliuenneimanzi. Ma Romano, figliuolo dell'imperadore, jn. ::::::::


do creciuto in et di huomo, difiderando d'impadronirfi dell'Imperio, tefe infidie
al padre con l'aiuto della forella, ponendo ueleno in una potione, che l'Imperados

e doueua prendere per purgarfi. Maeffendogliporto il calice, o foe per dia


wina bont, o a cao, auemme, che fi pane la maggior parte, inguia, che poa
chifimo uenerimae. Ilquale beuto dall'Imperadore, fu affalito da grauime
deglie e di non poca tema di douer morire: non dimeno, benche con difficult, fu
faluo di quel pericolo. Nel decimo quinto anno del fuo Imperio egli and nel

monte olimpio, fotto fpetie di armarfi con le preghiere de Monaci contra gli
Agareni; effendo la cagione ueramente di trouar (come fi dice) Theodoro cia
----

LL L

iiij

vgs

T E R ZA PARTE D E L L'H IST ORIE

ziceno, e trattar con efo lui in cheguia potee cacciar del Patriarcato Poleiutto,

E con malusgio animo ritorn a cotantinopoli: ne molto dipoi fi mor, o per


infermit, opure, perche il figliuolo ritornaffe a dargli ilueleno: Viffefeffans
t quattro anni, e due mei. E regn con Leone uo padre, con Aleandro fuo

. .
|-

Zio, e con la madre tredici anni; e con Lacapeno Tiranno uentifei, crin ultimo

folo quindici: e infino alla morte procur con molta anfiet di leuare il Ponteficato
a poleiutto. Dicefi, che alquantigiorni auanti alla ua morte di notte furono

; tratti con grandiimo strepito molti fai contra le camere dell'Imperadore . Ilche
piuuolte auenendo, stimando l'Imperadore, che queti fai fofero tratti dalle
mani di alcun huomo,fece star molti a ipiar d'intorno al palagio: manon fi uide
i--:

alcuno, da cui fofero tratti, onde futenuto, che cotal coa non dueniua per le

mani dialcun huomo

".

1 M p e R_1 o Dr Rio M-4 No F-4 Nc1 y Llo.

|QLY BAY 1 S A morto costantino, Romano fue


#llfigliuolo hebbe l'Imperio, ilquale era chiamatofanciullo;
dhiamato ,

Est: non perche nellafanciullezza hauefje ottenuto l'imperio,

Mansiullo.

Est (percioche era alhora huono) maa differenza di Romas

mano

era

no fuo auolo, da parte della madre. Ma, fe alcuno stia


*E}}|ma, che egli foffenomato fanciullo per hauere menatala

ER:#:: uitada nciuio, queto ancora molto conueneuole a


fuoi cotumi. Subito, che ottenne l'Imperio, incoron il figliuolo Bafilio, e gli

diede titolo d'Imperadore. Magli nacque etiandio un'altro figliuolo; a cui mie
il nome dell'auolo Cotantino. Et egli dandofi a piaceri er alla luuria, uiueua
con huominiuitiofie pestilenti, hauendo comeo ilgouerno: Giueppe Bringa
stoprepotoecameriere. ora effendo Niceforo Foa, Maetro e General delle
:::::::" legioni, stato mundato con buono ejercito contrai Saracini di creta, er hauendo

per ipatio di Jette mefifpefjo loro combattuto, e combattuti con tutti gli
midi re: istrumenti daguerra i loro catelli, gli pree, eguat) e faccheggi Candace prin
cipal loro terra. E feper cagione d'una fama, laquale era farfa, che Roma=
no, ilquale era per icacciar di Creta gli Agareni, uoleua occupar l'Imperio, Foca
non foe stato d'indichiamato, perauentura, che foggiogando egli l'Iola, haua

#::
rebbe facciati isaracini.
atello di Ni
*

- -

Mand Romano ancora con eercito Leone Foca, fra=


-

|-

|-

:::::::" tello di Niceforo, contra Canada, Signor dicalepi. Il quale uinto il Barbaro in
battaglia, tagli a pezzi unagran parte del uo eercito, campandoneagranfaa
tica il Capitano con pochi. Effendo adunque Leone ritornato, fu riceuuto hos
noratamente, e per la hittoria gli fu conceduto il trionfo B trouati i trattati
,
-- : -fatti
-

* : p G I O VANN I ZO NA RA.
169
fatti contra l'Imperadore, furono i congiurati prefi, ma non per puniti cru=
delmente. Ora Foca Niceforo, Maetro, richiamato di Creta, non fu laciato
ricorrere a Cotantinopoli, ma con tutto l'eercito mandato nell'Oriente: percio=
chefi afettaua, che Camada facee un'altro afalto. Andato adunque egli in So
ria, e uenuto allemani, con illutre uittoria uinfe inimici: c oltre alla fortezza

faccheggiato hauendo Berrea, fece acquito di gran ricchezze, e d'innumerabili


prigioni, e liber molti Chritiani, che legati erano. Romano nel principio del
fuo Imperio, accheggiando gli Agareni tutte le Prouincie, pieno di fdegno, di=
cefi, che dimand a Foca Niceforo, per qual cagione le cofe de Romani andafero
cofi di male. A cui egli con gran libert ripoe: ci auiene, perche tu fei Imper Riposta di

radore, emio capitano dieercito: percioche tu gouernitImperio male, er egli ::::::

procaccia di hauer danari. Ma fetu uorrai, fi cangieranno gli animi; e le coe a:


de Romani. Manon penar, che quetomutamento fia per farfi di ubito. Per
quete parole, gli fu conceo dall'Imperadore, cheegliprendelje il gouerito, cr

: :

amminitraffe ogni cofafecondo, che glipareua. Onde eglitoto wolfe l'animo al=
le cofe della guerra: or ordin le uecchie legioni, e ne fece di nuoue, eercitana

dolein tutti gli uffici della militia. Cofi dando numero perfetto a tutti gli ordi=
ni, armando beniimo ogni chiera, er operando contrail detto dell'indouino,fa

cendo far delle falci pade, e degli dardi, ottenne nobili trionfi. Ora hauendo

di

il Romano tre annie piu moletato l'Imperio, uc di uita; ouero, come alcuni di- :
cono, per effere stato auelenato, ouero per hauer confumate le forze el natural
uigore con i dilettie con le libidini, laciando l'Imperio all'uno or all'altro figliuo=

lo, er a Theofana madre loro... Dopo la ua morte Foca Niceforo chiamato:..."


dall'Imperadrice a Cofiantinopoli, trionf delle foglie di Berrea. Onde anco
port unaa parte
uenerabil
uetadefiderio
di San Giouanni
Battfta.
egli uccell
Nicefor
us
Bringa,
cui eradella
foetto
di hauer
di occupar
l'ImperioOra
in queta
guifa. sella
Briug,
Effendo eglientrato un giorno uero fera nelle fue cafe, e menato hauendolo in

un luogo egreto, gli afferm congiuramenti e con grandiimifcongiuri, ch'egli


gi gran tempo era stato deideroo d'una uita foletaria, e che egli l'haurebbe gia
buona pezza eguita, fe l'amoreuolezza uero di lui de gl'Imperadori non l'ha
ueffetardato. Onde non doueua effer cofi enza cagione hauuto in foetto, che
egli machinaffel'Imperio : percioche ubito era per laciar l'amminitratione. E

quete parole confermaua, motrandoglila ueia, che era di grofje fila, laquale
egli portaua/otto le altre uetimenta. Quete parole, e la qualit della ueta fe
ce, chel cameriere gli fi gett a piedi, egli dimand perdono. Ora Stefano Merle n

Imperadore,figliuolo di Lacapeno, ilquale eratenuto con guardia in Lesbo di : :


Metiana, er ancora egli era foetto, in un ubito, eenza alcunacagione mor- =

fo, stimauafi, che foe stato leuato di uita da Theofana Imperadrice, Ma


.

e7o

T E R, A PARTE DEL L'HISTORIE

Pietro, Re de Bulgheri, effendo morta la mogliefila, uolendo rinouar la kgf,


:::::::* mand Borie e Romano a Cotantinopoli: A' quali dopo la ua morte fu pere
meo di ridurf alle caeloro, e fermare il loro antico Prencipato. Percioche
quattro figliuoli d'un conte Bulghero, Dauid, Moe, Aron, e Samuel, ollecita
Pietro Re de

:::::::: uanoi Bulgheriaribelofi, ora Foca Niceforo ritornando in cappadocia;


::::::::::te
pent ilacameriere
hauergliercioa Curcuta
conceduto.
Sollecito
adunque
rimouerlo,

Giouanni diMaetro,
Romano
Maetro,
l'unodie l'altro
illus

3A

stre huomo nelle cofe dellaguerra, e Capitano in Oriente, che fe fi prendeua F

ca, o fi face je Monaco, o in altraguia fi leuaua dimezo, Giouanni riceuendo


ilgouerno dellelegioni di oriente; farebbe Generale de oldati di effo oriente:e

zeza toilesi, che Romano farebbe eletto Generale di quelle di Occidente. Quete lettere effen

doloro portate, l'uno e l'altro le motr a Foca: e lo stimolarono a ribellarfi. E

: "" mettendo eglitempo in mezosenon uolendo, o motrando di non uolere accettar


timperio, esticauando fuori lefpade, lominacciauano di ammazzarlo, quando

loro non conentiffe. Vinto adunque da quetaforza, non contradije di effere


vhimato da tutti i foldati Orientali Imperadore de Romani. Dicefianco ch'egli
non folamente era uago all'Imperio, ma acceo dell'amore di Theofana; e men=

*re che egli era in cofiantinopoli, us con lei carnalmente.


.

{ .

. . ., , -:

- {

, : 1 M P E R I O D I NI CE FORO E F 0 C.A. v
** *

* * *

Giueppe ea
meriere odi

".. : , :

NG

* ,

,,

, "

,
,

S s E n d o in Cotantinopoli peruenuta la nuoua, che


: #| Niceforo era stato da foldati chiamato Imperadore, ci
| recgrandiimanoia a Giueppe Cameriere. Foca Bars
| dane, padre di Niceforo fuggi nel Duomo: di cui l'altro
figliuolo, chiamato Leone, uia fuggendo, fi accompagn
col fratello. Quete coe mifero il cameriere in gran tra=
==#| uaglio: ilquale per lafia fpiaceuolezza era in gufa odi
|-

F-E-E

ato da tutti , UKE

to da tutti, che difiderauano, facendofi un'altro Imperadore, ch'egli foe leuato


diuita. E per queta cagione tutti accorero nel Duomo. Ilche ueduto da Brins
ga, oue egli doucua con benigne e dolci parole acchetar l'impeto della moltis
tudine, egli con minaccie e crudelt linafr molto piu, dicendo, che egli benere

primerebbe quel mouimento, hauendo ordinato, che est portafjeronelfuo grem


aanne,

bo il prezzo del comperato frumento. Lequali parole intee, ilfuror del popolo
fi accee maggiormente: e Bafiliogia Cameriereodiato da Bringa, hauendo intora
no a fe una grandiima compagnia, effendo uenuta la fera, mand i fuoi mini=

stri armati in diuerfi luoghi della citt: iquali congiunti con la moltitudine della
citt, rouinaronolec4fe degli auuefari, cretiandio quelle di Briga, hauendone
4fjCO

* : D I. GIOVAN NIH ZGN RA . . ; *


#

47 a

nco molti tagliatia pezzi. Lequali coe, mentre, che egli faceua, gridauano
per tutto Niceforo Imperadore. onde fimut la fortuna di Bardane e di Brins.
ga. Percioche egli ripigliardo nimo, ucito del Duomo, quiui fupplicheuole, et
mierabile entr. Ma Bafilio Cameriere ordinata l'armata inieme co fuoi, ad. Niseforei

ducendo anco lanaue deitimperadore, effendo andati achripoli, menarono Ni:"

ceforo, eguitando tutto il popolo nel Duomo: oue fu coronato dal Patriarca Po
lieutto. Ora effendo Theofanone Imperadrice ubito cacciata del palagio, fu
menata in Perio, e Giueppe Cameriere confinato iu Paflagonia, iui a due anni fi

mor. Ma Bardane padre di Niceforo, fu falutato Ceare, e dopo pochigiorni Man, si


Theofanome fu maritata all'Imperadore. Ilquale da quel tempo, che Bardane Giueppe sa

fuo figliuolo, mentre egli giocaua, da Pleue fuo zio fu a cao amazzato con"
un'hafta, efjendorimao dimangiar carne, cominci da capod mangiarne. Ora
celebrando il Patriarca nella nuoua Chiea del palagio le cerimonie dellenozze,cr
auuicinandofi l'Imperadore a cancelli del facrario, non foftenendo il Patriarca
fecondo il cotume, ch'egli entraffe feco, diffe, ch'egli non doueua prender tanta
ficurt, che entraffenel facrario, fe prima non facee la penitenza del reiterato

maritaggio. Queta coa dipiacendo forte all'Imperadore, fi adir col Patriare

, *

ca. Ma dipoi fargendofifama, ch'eglihaucua riceuuto del facro battefimo i u ratriara


figliuoli di Theofana, gli fu da lui prohibito,che non entraffe in ueruna parte deli:

l chie, dicendo, che ouero eglificej diuortio, ononfi accotaffea luoghi fa::"
ari. Maeglinon rimae di ufar con Theofana, ancora ardendo l'amore, ma ri=
wife ilgiuditio di talcoa a i Vecoui, er a i Prencipi del Senato. Iquali rioe=
ro, che quel canone, che era statofatto da l'empio Copronimo, non doueua ualeres.
er in icritto approuarono il fuomaritaggio. Ma il Patriarca continouaua nel
fuo proponimento; infino a tanto, che Bardane Ceare neg con giuramento di

- *

hauer tenuto a battefimo i figliuoli di Theofana : e Stiliano * , ilquale dicefi, sinans.


che fu il primo, che farfe quella fama, giur nel Concilio; che ei nonnefapeua,

. "

n baueus detto alcuna coa. Dopo queto il Patriarca riceu Niceforo. ora
dimandando i Saracinidi Sicilia, pergli antichipatti, i tributida Romani, Nicea
a.
foronon gliparendo di opportare, chementre effo hautua timperio, i Romani ::::::::

foferoloro tributari, mand contra di loro Emanuel Patricio,figliuolo baftar=""*"*"


do di eone: alquale Leone effendo otto il uperior Romano General delle legio=
ni, perche eglimachinaua di farfi Imperadore, furono cauati gli occhi. Cotui
effendo con una nobile armata peruenutoin Sicilia, non folamente non fece cofa
degna di memoria; ma all'incontro, per effere ignorante delle coe della guerra,

- - 2

e pergiouanile fierezza, o piutoto temerit, inciampgrauemente, in guia, nnaeus1.s


che egli inieme con l'eercito fu tagliato apezzi. Ecofiauennero le coe delli refereito a.

sicilia, Macontralicilicis, laqualeetindiacratenuta dagli Agremi, mand:****


<

-- -

+7=

T E R ZA p A R T E i b EL L'HISTORIE

Golinizin ,cherra deltgeneraledioriente. Ilquale effend aidato ad


:

Adana, trionf degli Agareni di quel luoco. Laqual uittoria accrebbe molto la
fama, ch'eglihaucua diualorofo Capitano. Ora nelecondo anno delfuo Imperior

afalt con un grande eercito la cilicia, menando feco Theofana inieme con ifi

. gliuoti.

E potala dentro Dricibio, Catello nell'entrar della Cilicia, pree Ana


:::i:ii di barza, Rofo, or Adana, citt di quella Prouincia, e molti altri Catelli. on=

*"*" de nel cominciamento della Primauera ritornato in Cilicia, mandando contra que
prea di Me di Taro Leone fuofratello, egli fi mife ad affediar Mopfiheftia, laquale effendo
:::::a, e diuia per mezo dal fiume Saro, preane una parte, gli Agareni attacatoui il fuo.
co, fi riduero nell'altra: laquale effendo altres prefa, non ne camp alcuno.
Que di Taro ancora hauendo intefa la prea di Mopfiheftia, chiamando l'Impe
armata de radore gli diedero la citt. D'indi a tre giorni unarmata mandata da gli Egitij

di Tarfo .

*-

:::::" in aiutode Tarfi, non pote toccar terra; elamedefimanel ritorno per granfor
Tarto

za diuenti, e pergli afalti delle Galee de Romani,per la maggior parte perie fu


,,... ditrutta. L'Imperadore tornato a Cotantinopoli, accommod alcune porte di
,chermoin Taro, er in Mopfiheftia, aggiungendouinuoui ornamenti,

"P"

parte al muro preo alla Rocca diuero oriente, e parte a quello diuero occi=

, , , , dente; ele facr a D i o, come primitie delle fue impree. Poe parimente le

. .
|-

. uenerabili croci, delle quali fi erano impadroniti i Barbari, ancora che Stipiota
General delle legioni nell'affedio di Taro, hauendo hauuto cattiuo ucceo, riceu

coro rise. quella gran rotta: lCijdi$44Sofia. ro, cheera occupate


uerato.

dagli Agareni, retitu all'Imperio Romano. Dipoi affalt la Soria, e le citt.


al Libano, pote preo il mare, parte pree, parte guafie, ritorn ad Antiochia.
Ma gli Antiocheni refiftendogli con ogni lor forza, er aggiungendoi ancorait
mancamento dellauettouaglia, el terreno effendo innondato di pioggia, leuando
, , , l'affedio,torn a Cotantinopoli,portandofeco la acra e diuina imagine di C H R 1
Imagine di ser o Saluator notro, trouatala in Hierapoli di Soria, in una pentola, e parte

: de capegli disan Giouanni Battista indurati dalangue. Emellecofedella guerra


hiiiisspel questo Imperador fu tale, e i termini dell'Imperio allargmolto. Ma per certe
cagioni,per cagioni incore nell'odio ditutti. E furono quete, che faccheggiandoi foldati,

:::::: che egli haueua hauuti per compagninella rubellione, qualunque coa esti incon
usdiat. trauano, non prendeua cura di coloro, che haueuano commeo il danno. E tutto
che molte cae cofi di plebei, come d'huominiillutri foffero state rubate, emeff
a facco, egli non piu ne faceua stima, comenon foffe auenuto uerun male: ma
piu toftoprendeua piacere delle ingiurie, che riceueuano i cittadini, quantunque
egli foe peruenuto all'Imperio per uia dell'aiuto loro, oltre acio,fotto prete=
fio di guerre aggrauaua ifudditi, con l'ordinar nuoui tributi, e con accrecere i
uecchidi ogniforte di grauezza: e queti ancora in ogni luoco, oue aggiungeuano
foldati

* D I G O VAN NI ZO'N AR A

foldati, erano da loro peggio trattati, che da nimici. oltre a cio per le fee
epeditioni, recando la colpa al mancamento del danaio, fciemaua i doni, che da
gl'Imperadori fi foleuano fare al Senato: e gli altri doni annuali, che foleua
no effere dati alle Chiefe, er adaltri pijluoghi, leu uia del tutto. Ordin anco
per decreto, che l'entrate delle Chiefe non fi accrefceffero: perche (come egli af

fermaua) quelle facult non erano da sacerdoti conferite alle chiee. orasjen. ::::::::
do nata contrauerfia tra il Papa, or alcuni Vecoui,uurpandoi eglino autorit di .:
eleggere e confermare: er egli dicendo, che loro elettioni erano fatte per affettio=
-

ne , e fenza buon giudicio, e procacciando d'interuenire egli ancora nelle loro

deliberationi, l'Imperadore prendendo da queto occaione, er uurpandofi tut=


ta l'autorit di eleggere i vecoui, fece un decreto, che niuno foe ammeo ad
alcuna chiea fenza fuo ordine. Morto adunque il Vecouo, egli metteua nella Nisefore a

chiea uacanteakuno de uoi minitri: ilquale facendo parcamente le fee,che ::::::::


erano necearie, egli imboraua il rimanente. Ne, mentre, che egli hebbe l'Im- Venui.
perio, mancarono in alcune Prouincie diuerfi ufficiali, iquali affligendo con ogni

forte dimale i foggetti, gli riduero in fomma pouert, non hauendo alcun ri=
guardo a quegli, che erano etremamente poueri. Percioche questi erano poti Mutizena,

negli eerciti, e quegli, cheuerano prima stati, metteuano fra oldati delle Ga- ::::::
lee,
e quei
Galee fagli
ne foldati
a piedi,
er ia foldati
piedi nelle bande
de cas
ufs
nalieri,
er delle
i caualieri
huomini
d'arme,
ciacunoa affegnando
un graue
uf 61diuera

ficio dimilitia: perche ogni cofa indrizzauano alla facult della guerra. Onde
inquantoegli poteua, ordin per decreto, che coloro, iquali erano amazzati nel=

laguerra,foferopoti nella dignit de Martiri, e fofero celebrati, e cantati


loro hinni. Onde e il Patriarca,er alcuni altri de primi Sacerdoti, e Prencipi
del Senato, non gli hauefjero fattogagliardamente refiftenza, e dimandatoli per
qual ragione coloro, che nelle battaglieamazzauano altrui, er erano amazzatida
altri, fi poteero giudicar Martiri, ouero eguali a Martiri, iquali fofjero stati
giudicati dalla cenura de acri canoni, per tre annirimouendolo dalla tremenda e
fanta communione, perauentura quel nobile decreto farebbe stato fermo. Ap
pare ilmedefino effere stato macchiato di auaritia. Percioche hauendo la mones

ta un certo peo, egli lo diminu: emelricuotere uoleua le monete del maggior


peo, e ne i doni e in tutte le fee, ch'ei faceua, uaua di dar quelle del minore.
Et effendo
conuetudine,
che tanto
ualeua
una qualit
moneta,che
set
gine
d'un'Imperadore
antico,
quanto
un'altra
fatta didi nuouo
, eglihaueua
uolle, l'ima=
che le Auaritia
le Monete.
monete da lui fatte battere ualefero piu. A che fine ? Perche afettando i mera
tatantiquelle fole, dal cambio, che egli ingran quantit faceua, facelje un gran

diimo guadagno. Dulle quali maniere effendo afflitti i cittadini, coloro che h1=
keuano la cura delle coe, che fi uendeuano in piazza,non neteneuano alcun cons
|

174

T E R ZA PARTE DEL L'H1's ToRI E

to: ma ogni mercatante a uoglia ua poneua il prezzo. Onde coloro, che com*
peraaano le coe necerie, di giorno ingiorno diueniuano piu poueri. Quete
e piu altre coe (percioche farebbe malageuole a raccontare ogni minutezza) mof=
fcro un grandiimo odio contra Niceforo, inguia che tutti difiderarono di libe=
raji dalla ua Tirantiide. E quantumque prendeffero dipiacere di moltistime coas

::: * e, nitia piu rec loro moleia, di quello chefu, l'hauer cinto di muraglie il pa=
Niceferacin ligio. Percioche ejendogli stato predetto, cbe in quello farebbe uccio, stim

:* " di poter renderfi icuro con le mura. Maegli doutua confiderar queto: che fe,
uero cr iluaticinio, la neceit del fato (per cofidire) ordinato da D1 o do=
Auerti.

ueun effere immutabile, e da non poterfi chifare. E fe per alcuna auertenza era
poibile, che fi fch flje, effo non era uero, e la diligenza fouerchia. Maegli
niulia di quejle ragioni coniderando acon gran. bej: fece cingere il palagio di

quel muro, che ancora boggidi fi ucde, a guia d'una corona; ilqual muro e la
rocca e il castello stimatiatio i cittadini, ch'egli hauefje fatto fabricar contra di
loro. Ora fatta l'opera e la fortezza, credendofi egli di bauer ridotte le coe
fue in tranquillo stato, finalmente, quando fu iui dentro amazzato, conobbe .
. . . che quel uo riparo non uale nulla. Ma laciando hora queto, andiamo eguitan=
do di criuere i fuci fatti, Tornando di Antiochia, laquale era bagnata dal fiu=
ra me Oronte, fece fare nel fronte Tauro un Catello, ilquale hoggidi chiamato
monetaa:
Mauro,
laciando
quiui Tauro,
Micheleperche
Burze,
haueua
Patricio, e loE chia
,
m
Capitatio
del Monte
egliilquale
moletaffe
quefatto
di Antiochia.
fece
|-

Maetro del campo Pietro, che era uno de fuoi minitri, Eunuco, ma di gran
ualore, e molto pratico nel gouerno de foldati, per dar luogo a foldati d'inuera
nare in Cilicia. Eendo l'Imperadore tornato a Cotantinopoli, Burze con ifpefa
fe correrie molelaua i campi degli Agareni, fouente dandofi 4 uolger per l'animo
in che guija poteua prender la citt , e fari quell'honore. Vna uolta adunque di
:Agare
una Torre ,diinetrema
grandezza,
appretar
le fcale,
ni.
aegreto
quella miurando
crano corrifhondenti
una notte
di uerno,fatte
che era
enza luna,
er che
ha
ucua neuigato: e pojicui le fcale, con trecento (che tanti, non ne effendo alcuno
accorto, ne haueua feco menati) tagli apezzi iguardiani della Torre, e tutti
quellische egli incontr : e ubito fece intendere al Maetro del campo quello,
che fi factua, e lo chiam ad aiutarlo. Queto ricuaua egli. Percioche dice

... . . . usfi, che l'Imperadore haueua ordinato, che non affaltaffe Antiochia, percioche
...

era farfo per fama, che la prea di quella citt apportarebbe la ua morte.
Que di Antiochia hauendo conociuto, che le Torri erano occupate, uennero con

piu prontezza col, per ributtarne i Romani. Il Maetro del campo, ancora
che era foeo da due penfieri, dal mandato dell'Imperadore, e dal perir di Bur

xe: non dimeno parendogli, che non era conueneuole, che fi laciaffero perir
tanti

* D I G I O VA N N I zoN AR A. , z ;
tanti huomini, con tutto l'eercito afal Antiochia. Per ilqual fatto flito cad=
dero e le muni, e gi: animi de' Barbari. Burze con i faoi hauendogia diperata tiochia.
prea dian

la ua faluezza, ritorn inuigore: e tagliata a porta con una cure, fece almae
stro del campo l'entrata libera. Con tanta facilit la mobile cit di Antiochia uen=
ne in podet de Romani. Queto fatto intendere all'Imperadore, gli rec piu
doglia, che piacere: e guiderdon queta bella prodezza del Maestro del campo e
di Burza con uituperie minaccie: e toltogli ilgoerno, uiet, che uciffe di caa.

Auenne un'altro cao,che inafr il popolo contra l'Imperadore,e l'Imperadore c


tra il popolo. Vna domenica, effendo l'Imperadore andato, fecondo l'antico co=
stume, a orar nella Chiea Pegana, auenne, che gli Armeni er i marinari, nata
tra loro contefa, con gran rumore e tumulto fra loro fimifero a combattere; e

dall'una e dall'altra parte ne furono amazzatialquanti. Laqualcoa auanti il ria :

IC la lg:
|

*- *

*
*

torno dell'Imperadore effendo riferita a cittadini, la temeraria turba, diuia in


certe fquadre, andando contra gli Armeni, cheritornauano, con pertithe e b4=

stoni gli percoteua, e diffe di bianeuoli parole contra l'Imperadore, chera an


dato nella piazza del pane. Enato il tumulto, e correndo tutti con leuare ilgris
do, alcuni fi mifero a lanciar fai contra l'Imperadore, cr altri a gettarli della

poluere a doo: o effendo egli diteo opra a tauolati di pietra, uistineggians


dolo er oltreggiandolo, lo eguitarono infino nella parte della piazza, oue poa
sta la colonna rotonda diporfido. E fe alcuni de piu honorati cittadini leuando
l'Imperadore, non hauefjero acquetato l'impeto di coloro, e ributtatigli; ilchefu
facile a fare, correndo est enza ordine e enza capo, e fattogli cerchio a tor=

no: e con felici applaufi,non l'hauefjero condotto nel palagio, da quella feditione
farebbe occoro qualche gran male. Di qui nacque una fama, che l'Imperadore

ricoprendo per alhora l'ira, era per dimotrarla in uendicarfi contra il popolo ne
giuochi caualerechi. Alquanto dipoifacendofi il combattimento de Caualli, l'Im=
peradore men in mezo del Theatro i foldati armati, operadombrare alpopolo
una imagine di uera battaglia,laquale apeua che gli farebbe cara egrata,oper re Altritumulti
cargli a doffo fauento. Ma, come i foldati miferomani alle fde, il popolo,
ch'era nel Theatro, stimando, chefoe quello effetto, che era stato lungo tempo
in bocca del uolgo, fi mife a fuggire con impeto: e nell'ucire molti fra fe stefi"
con la calca fi uccifero: elpericolo procedeua piu alungo: fe weggendo,che l'Im
peradore non fi moueua dalla ua fedia, ci non cejauano di fuggire. Ma i pa
- -

rentipingendo i uoi, che erano morti; cominciarono a fauellar publicemente :


contra l'Imperadore. onde comprendendo egli di effere odiato dalla moltitudine, *

fece cingere il palagio di muro. Ilche fornito, confgnandofi a lui le chiaui, fi=
nalmente gli auenne quello di che temetta: negli giou punto ti guernintento da franc
Turti gav
la

lui imaginato. Oraprendendo i Turchi (cioe gli Vngheri) la Thracia; friff::

, 7 6 TER z A PARTE DELL'HisToR 1E


al Re de Bulghari, che eglinon gli laciaffep:/jar l'Itro, er moletar le Prouins
cie de Romani. Ma ei cio ricus,dicendo,che ancora egli, quando fu da i mede

fimi afaltato,non gli uolle recare aiuto: e che alhora, che esto era forzato a far
feco pace, non erconueneuole dimandar, che efforompeffe l'accordo, non potens
do addurre alcuna cagione. Da cotui adunque hauendo hauuta repula, mand
calociro figliuolo di cherfonio Prencipe, a commouere contra i Bulgheri Sfeado
Efreit de Riabbo, Prencipe di Rola. L'eercito adunque de Roi, predando in diuere

*"

partiilterreno de Bulgheri,port feco quai una innumerabile quantit di botti


ni : e cio fu fatto parimente il eguente anno. Nell'Imperio di Foca fu unhor=
rendo tremuoto: ilquale benche non facee danno a Cotantinopoli: non dimeno

nocque affaiad altre citt: el mee di Maggio pirarono alcuni uenti, che atterra=
careaia in rono le biade. Onde ne nacque una gran fame, laquale Niceforo riuoe in fuo
:::" guadagno,facendo
ridur tuttogran
il frumento
e uendendolo
colo
poli.
ro, che ne haueuanoegli
di biogno,
prezzo:nenongranai,
confiderando
(comeaSalo=
mone dicene Prouerbi) ch'egli per queto foe publicamente biatemato: ma,

. { //, u: ,
ze/, es,

gloriandofi, d'uar benignit al popolo, uendendo due medinni per uno cudo
d'oro: benche egli haueffe innanziteempio di Bafilio Macedonico: ilqualin cotal

con.a,, . dijag, g, magnificamentefiera portato. Percioche andand


:nta di Ba cunicittadinimeti,
egli un giorno, comeiquali
era cotume,
nella Chiea
de Santi
Apotoli,
e ueggendo
ale
dimotrauano
nell'apetto
di effere
aggrauati
da qualche

fillo.

moletia, dimando la cagione di quella triftezza: er esti ripoero: come poiamo:


Signore effere altrimenti, che attritati, ueggendoci appreo la morte,e che doba
biamo comperar due medinni difrumento per uno cudo di oro? Lcquali parole
da lui intefe, fo/hir: e dando loro danari,gombr uia quella triftezza, malas
dicendo i Magitrati de cittadini, che di cotal diagio non l'hauefjeroauifato: e

ubito aprendo i granai Imperiali,ordin che fi deero dodici medinni per unfcus
do. E cofi fece egli opera degna da Imperadore; e cotui fi port da botiere:
percioche al gran biogno del popolo non olo non fouenne, anzi accrebbe loro le
moletie e i danni, aprendo a quelli le piaghe, che erano loro state fatte dallafas
1-esekata me. Cofi parimente uo fratello Leone, facendo egli ancora l'hotiere, moletas

: uatuttauia il popologiprouinciali; Iqualidimotrandofitaliu:fogli


erano horuno, hor l'altro dal popolo con diuerfi biafimi morfie uituperati,
Percioche un giorno facendo l'Imperadore la raegna de nuouifoldati, e ueggens

arguraripo do fagli altrium'huomo canuto, gli dimand, perche effendo uecchio, fi hauefa

::"e strito oldato. ogiui egli ingegnoamente ripoe: ch'egli fitrouaua dhora
piugagliardo, che quando eragiouane. Perche in quella,et egli non poteuales
uar mezo feudo di frumento: cr alhora ageuolmente fi poteua metter foprale
falle peril ualor di due cudi. Intee l'Imperadore l'argutia di quel motto, e
(in

: , I GI VAN N i zo N A R A

177

enza riposta pa a un'altro. Ora bencheegli primaamae ardentemente Theo. .......


fana, dipoi fi rimae di praticar eco, ouero per fatiet, o per continenza: per- ::
etoche etiandio nella ua prima gouanezza era stato poco inchinato alle Donne. a"
onde ella oper queto odiando il marito, ouero follecita de figliuoli (percioche
bucinguano alcuni, che Niceforo uoleua far catrare i figliuolt, e trasferir l'Im=

perio nel fratello) hebbe egretiragionamenti con Giouanni Cimice, ouero pre=

ja del uo amore (percioche ella era tanto bella, c adorna di fi fattagratia, Theofanar,
che tiraua gli occhide gli huomini ariguardarla) ouero stimando, che egli foje ::
pari ninco di Niceforo. vha parimente di quegli, che dicono, che ella haue= tra Niceforo
ua hauuto a fare con effo lui ; er intigundo quet'huomo contra Niceforo, mo=
uendo (come in prouerbio) da fe il carro, lo pine a tempo, ch'era molto age=
uole a cio poter fare. Percioche Giouanmi peraltro uoleuamale all'Imperadore;
effendo che egli per la inuidia e per le calunnie del fratello, hauendo preo di lui

foetto, lo baueua leuato dalgouerno de oldati, e potolo a maneggi ciuili, e


datoli certo minimo grado, che da lui non fi riputaua dignit, ma graue fup=

plicio. S'aggiune a queto, che habitando in Themate gli era stato impoto,
, che non doueffe di caa ucire.. Per quete cagioni, effendo Giouanni adirato, fo=
finto anco dalla meretrice , che gli haueua impetrato dall'Imperadore il ritorno,
fimie col uo aiuto a procacciar l'Imperio: e nel medeimo tempo a fuoi amici

aperfeil fuo egreto: cv accingendoi all'imprea, a gran pezza di notte entrato


in una barchetta, con cotoro n'and al palagio, dalla parte, che eff e bagnato

dalmare diuero otro. Queto luoco detto Bucoleone:perche quiul u' un Leo= Lane n
ne intagliato di pietra: ilquale stando opra un bue della medefima materia, il piesta.
manco piede gli tiene opra l'un de corni, egli torce il collo. Oue effendo egli
arriuato, trou, che uera stata calata una fune: e dalle fanti di Theofana, fu
tirato opra. Haueua egli feco Michele Burze, per quella ua tracurata ira compagni

nimico dell'Imperadore, e Leone Abalante, e Theodoro Negro ; ilquale per effer ""
negriimo era chiamato Azipotheodoro, e due altri. Entrati adunque cofioro
fenza strepito nella camera dell'Imperadore(percioche queto ancora oper Theo=

fana ) trouarono Niceforo, che fi dormiua interra: o uno di loro per difre=
gio dandogli de calci, lo rifuegli dal fonno: e leuandofi egli, lo fer nella teia
mortalmente: dalla qual ferita fi fent percuotere infieme grauemente il corpo e
l'animo. E menato innanzia Cimiste, che fi era poto a federe nel letto Impe=
riale, perche ei non poteua reggerfi, fotenuto da ambedueilati, effendogli di

mandato pr qual cagione era stato a quella guifa offeo, altro non rioe, fe
. "
non gridando: aiutami Signore. Ordin Cimice, che icongiurati gli percoleje- Merte eraie
role mastielle col manico delle pade, ogli pezzaffero i denti. E postia un di : ""
loro per le rene glicacci una lancia con tanto impeto, chel ferro gli uc per il
'

Hit, di Gio, Zonara,

M M M

17 8

* ..

T E R Z A P A R T E D E L L'HISTOR IE

petto. Le guardie cominciando a leuar tumulto (che gia serano aueduti de con=
giurati) esti iccando al morto la teta, la dimotrarono dalla finestra: e cofiac
quetarono l'impetoloro. Dicefi, che Niceforo pochi giorni auanti troualcune

...stara polizz pra il u letto,che ranijamano dellacongiura. Leone; fratelo dell'Ima


:::::::: peradore, inte la ua morte, inieme con Niceforo fuo figliuolo fugg nel duos

:::::" mo. Hauena l'Imperadore, quando fu uccio, cinquanta ette anni: de quali ne
imper fei inieme con altretanti mei.
I M P E R_1 o D I G I o V JA N_N I C I M I S C E.

T : N queta maniera fodisfece egli a fati, er alla na


#| tira. Ora Cimice hauendo ottenuto l'Imperio, fece
Giouni ee
z foi conforti dell'Imperio i figliuoli di Romano, cheera
mette a Bali
no ancora fanciulli, er a Bafilio cameriere, ilqual Nice
lio il gouere
DO,
foro con nuoua forte di dignit haueua chiamato Prefi=
dente, fi come huomo, che era pratico ne maneggi,
commife tutto il gouerno. Cotui rimoe da quello tutti
::::::: iparenti di Niceforo, e gli altri, che pareua, che ancora l'amafero, confinando
Leone, Maetro del palagio, e Niceforo uo figliuolo, a Lesbo, conegnando a
#::
Bardane l'altro figliuolo, certo confino e termino di habitare,inguia,che egli non
bo
-=-=-

fi partiffe di Amafia, or adaltri altri termini affegn, eglitratt altrimenti,


richiamando quegli, che Niceforo haueua mandato in efiglio. Etin queti fi ans
nouerauano etiandio i vecoui, iquali non haueuano uoluto ottocriuere aquel
decreto, nel quale egli haueua ordinato, che niuno, enza uo intendimento foe

retrss.f" vestouo . Dipoi and Gloki nel Duomo, per prender quiui la corona.

* Polieutonon uole perthomicidio fatto fostenere ch'eglientraffenella chie


:la: fa. Laqual riprenione fofferendo egli enza sdegnarfi, diffe, ch'egli nonbaue
ua commeo l'homicidio, ma che Abdlante,er Azipotheodoro,di ordine di Theo
fana haueuano Niceforo amazzato. All'incontro chiee il Patriarca, che caccians
do Theofana del palagio,la sbandiffe,e fimilmente facee de percuffori di Nicefo
ro : efoffe stracciato il Decreto, di cui habbiamo fatto mentione, e che egli anco=
ra foe gatigato. Egli promettendo di fare ogni cofa, ubito mand per imi
nitria leaar Theofana del palagio, e fattofi recare il Decreto, lo stracci; e
promie anco di dare a poueri tutte le facult, ch'egli haueua, effendo priuato.
." Cio fatto, nel di del Natale del Saluatore e D i o notro, fu riceuuto nella chie
:::::::::" Ja, e parimente incoronato, hauendo confinata Theofana in Preconefo. Cofi chia=
mato Imperadore, effendo la grande Antiochia priua di Vecouo, ue ne nomin

uno Monaco, detto Theodoro, ilquale gli haweua predetto, che farebbe Imperas
tanti

D I G I o V A N N I Z O N A R.A.

1 79

dore; egli haueua ordinato, che non fi affretaje, o lo togliee per forza, m

affettaj: la elettion di D1 o. costurieuuto da lui il vecouato, chiee: :**


Manichei, iquali con la lor fozza fetta haueuano contaminati molti, fofjero

trasferiti
oriente inFilippopoli.
occidente. Alle
cuidimandePatriarca
obedendoeffendo
egli, uiuat
fecerid"

nation
dediManicheia
Ma policuito
dp" :
Filip

laincoronation dicinisteirentacinque giorni, uccee in uoluog Bfili M:


naco scamandreno . Ora gli Agareni non uolendo fopportar di rimaner P"
delle citt, che erano loro stateleuate, firaunarono da ogni banda : ? fatto leg4
con Carthaginei,otto la guida e gli aupiciloro,aediarono Antiochia. Ma i cit
tadini difendendofi gagliardamente, l'Imperadore intea la loro congiura e la fatta "::

lega, ordin alcapitano della Meopotmia, che recaffe aiuto agliafdiati. V***".
nuti alla battaglia, i Barbari, fe ben'erano in maggior numero furono rotti e

poti in fuga da Romani. ora i Rosti hauendo foggiogata la natione e la Pro= |


uincia de Bulgheri, cordatifi della patria, infieme con Borie e con Romano, : ::
Molfero iui por fede del regno e dominio loro,fointi principalmente da C- Bughe
lociro tilquale promie loro, chefe da esti foe chiamato Imperador de R"
cederebbe a medeimila Bulgheria, e farebbe feco perpetua pace e farebbean:
|

co moltopiu di quello, che loro haueus prome. Et esti allettati dalla bnt del
paee, er infiammati dalle parole di calociro, ne uolero obedire alleletterde
l'Imperadore, ilquale affermaua di douer far tutto quello, che Niceforoh

promeo, e trattaronogliambaciadori con molta infolenza. La onde egli co= Bardanema


stretto amouer loro guerra, mand contra de Roile legioni Romane ott il

gouerno di Bardane, fratello della moglie poco dianzimorta: Ilche inteo il C+ "*""
pitano de Barbari, detto sfendoihlahomesti in armei Bulgheri, egli Scithi c
anco i Turchi, iqual teneuano tvngheria, chiamati in uo aiuto, eraunato "

eercito intorno atrecentomila huomini, accheggi tutta la Thracia Bardanes

ilquale non hauena animo di fargiornata con una tanta moltitudine,ficome quel
lo, che haueua digran lungaminore eercito, uine i Barbaricon bellistima aftu=
tia e prudenza di Capitano. Percioche prima gli scithi coltiin certi "gati, par paraanees
te
e partepree
uiui. Dipoiguerreggi
con glidistaturae
altri buon4ex=
::::::
zatagli
enzaapezzi,
diauantaggio.
Maueggendo
un certo scitha, ilquale
diuis :*'
nimi
gore duanzaua tutti i fuoi, che bardaneandaua col cauallo cingendo e dicorren:
gide uno y el
do tutte le fue legioni, erefortare i fuoi a menar lemani, pronando il cauallo, ha diuider:

diede ungrancolpo con la fada opra la teta del Capitano: ma la faldezza del= P
felmo imped, chenon pot penetrar nel uiuo. Et all'incontro Bardane con tan=Azzz... /e/... z.
ta forzalui feri fu lateta, che diuife il Barbaro in due parti ; cadendo l'una
parte da cauallo da una banda, e l'altra dall'altra. Per lo qual ualoroo colpo, i

Barbari hauentati, fi mieroa fuggire. A quali i Romani dando la caccia


|

ij

i8o

T E R ZA PART E D E LLH I ST o R 1 E

ne amazzarono e preero molti. La notte, che oprauenne, leuilpoter egui


tare il rimanente dell'eercito de Barbari, quali erano tutti feriti e male acconci. Bardane fi: Mentre, che contra Roi fi faceuano quete coe, Bardane Foca, figliuolo di
f: Leone, laciata Amafia, oue era confinato, s'impadron di Cearea di Cappado=':

:. cia, e ualendofi dell'aiuto de gli huomini editiofi ? proacc la Tirannide, pren='


dendo le inegne dell'imperio. Ma anco ilpadre di Leone, infieme con Niceforo
l'altro figliuolo, hebbe in animo di paffar di Lesbo in Thracia, con lo aiuto di
abideno ve Abideno vecouo. Ma fcoperto il fuo diegno, fu infieme con Niceforo fuo

gia

"

figliuolo condannato, che gli foffero cauati gli occhi. Non di meno dicefi, che

l'Imperadore ordin egretamente a minitri, che fingefjero folamente di uoler


nirdinema" cauar gli occhi , e che ng offendeffero altrimenti le facci: lore . Ora effen=

" do di festo rottigliscithi furonorecate a Birdane letteredell'imperadore, nel

.
le quali gli ,auettep
mmoc che conducendo l'eercito o
in ,etneirO Burdane Foca
=t

primee. llquale effendo peruenuto a Cearea, Foca abandonato dalla ua fat=


tione (percioche tutti fi riduceuano a Bardane Sclero) egli folo con i uoi mini=
stris'inui con pretezza alla uolta di Tiropeo Catello. Da cui non effendo
molto lontano, alcuni cauallimandatigli dietro da Sclero, lo giunero. De qua=
li uno detto Cotantino Caronte, come piu ardito degli altri, pa col cauallo ina
manzia compagni, e giunti con uelociimo coro preo Foca,ilquale era nella co=
da de faoi, gli cominci a dir uillania. A cui rifofe egli: Tu non fai bene ad
offendere huomo poto in cotale mieria, come iofono. Con quete parole effen
dogli Caronte fatto piu uicino, uolendo ferirlo con unhafta, ei lo percoffe d'una

,,

:::* mazza opra l'elmo con tanta forza, che gli pezz l'elmo e la tetadel cui col
Caronte. po cadendo egli in terra, ree l'anima. Gli altri, che lo feguitauano, ueggena
dolo morto, fi rimafero di andarpiu auanti. Ora efjendo Foca entrato nel Catela
Foca Barda lo, Sclero lo indufe a comunetterfi alla fede dell'Imperadore. Di cui ordine fi

::"" fece cherico; e fu confinato achio, e lo sclero richiamato in occidente. L'ima


$

|-

peradore a efortatione di Bafilio, prea per moglie Theodora, figliuola di Coe


stantino Profirogenito, il Jecondo anno del fuo Imperio, nel tempo della Primaa
uera, con molti eerciti, e con una notabile armata, moeguerra a Roi: a cu efa
fendo egli in camino, alcune fie uolendorlconocer le forze de Romani, uennes
ro in contra,fottofpetie di ambaciaori; ma l'Imperadore auedendofi della cagios
ne della loro uenuta, ordin, che e foffero menati per tutto il campo, e che poi
filicentiaffero. Partitifi cotoro, egli con cinque mila foldati fediti, e con

calesire a quattro mila caualli feguit innanzi, e giune all'improuio alla gran citt di Pera
rigouera
nei ilaben, e ui fi accamp: ilche diede fauento a i Taurocithi. Ora Calociro,
campo de'
: che quiui fi troudua, fi come quello, che erail capo d'ogni male, intea lagiuna
-

dell'imperadore, fi ricouer nel campo de Rosti, apportando la nuous della fas


*

Hnutq

D 1 GIOVAN NI Z ON A R.A.

1 8 1

uenuta. Di che quantunque fiturbafero, non dimeno poerogli alloggiamenti


preo a quellide Romrni. Giunto l'Imperadore a Perihlaben, trou fuor della
citt da otto mila huomini, che fieercitauano: i quali, poi che hebbero un pez
zo fotenuto il fuo impeto, diedero lefalle. Que della terra prendendo lear=
me, come il tempo portaua, perfoccorrere ifuoi, ucirono fuori enza ordine als
cuno. Onde parte da Romanifurono tagliati a pezzi, parte uolendo ritornare

nella citt, trouando il pa ferrato da caualli, furono alcuni di loro sbaragliati,


Bafillo Ca
alcuni tagliati a pezzi, c alcuni prefi. Quelli, che erano nella citt,chiudendo Infr1fre
ule
a nimici le porte, furono affediati. Il eguente giorno arriuando Bafilio Came :::::::::: ,
riere con tutto l'eercito, l'Imperadore con maggior forza stringendo l'affedio, dell'Impera
dore.
alcuni con le fcale falendo lemura, amazzarono alquanti barbari, che quiui fi
trouauano: craprendo le porte fecero ageuole entrata all'eercito. Prefa in que
Re de
fia guia Perihable, fu preo parimente Borie,Re de' Bulgheri: il quale l'Impe Borife
Bulgheri fat
radore, trattandolo benignamente, laci andare: dicendo, che egli non haueua to prigionee
moffo guerra a Bulgheri, ma a Roi. Ora effendo molti Scithi ricoueratifi in
certo luogo forte, l'Imperadore comand, che anco quello fifianaffe. E perche

egli uedeua, che i foldati, per la difficult del fito mal uolentieri uoleuano anda
re a combattere il catello, egli effendo il primo, che lo affaltafje a piedi, fu cagio=
me, che i foldati per uergogna feguitandolo, prefero il catello ; er alcuni amaz=

zarono, alcuni fecero prigioni. Poto in Perihablan con buon preidio, and
a Doroiolo, ilquale chiamato Driftra; oue sfendoihlabo capitano de Roi, Dorostolo,
haueua i fuoi alloggiamenti: e pree alcune citt, e faccheggi alquanti catelli.
Come furono a uita de nimici, l'uno e l'altro eercito uenendo alle mani, combata
tetero gran parte del giorno con ugualforte, infino, che fut uenir della fera ini
mici efjendo stanchi, fi mifero a fuggire. E feguitandogli i Romani, molti furo=

no tagliati apezzi, n minor quantit prefi: egli altri fi ricouerarono in Doro=


fiolo. Ora l'Imperadore accampatofi innanzi alla citt, afettaua le Galee, che

guardaferollfiro, accioche i Roinon poteero fuggire. Sfendoihlabo fece


mettere inferritutte i Bulgheri, ilquale egli fi trouaua hauere; che faceuano il Bulgheri pri
numero di cerca uentimila, dubitando, che non moueffero feditione, ouero ribel= gioni,
landoipajaeroa Romani. Venuta l'armata, l'imperadore fi mifeadar la bata
taglia alla citt: a cui diCofianza, e di altre citt, uennero ambaciadori, chieden=
do perdono, e dando fe stei e i catelli. Iquali hauuti da Romani, dimorarono
nell'ejedio di Dorotolo molti giorni, difendendofi i Barbari gagliardamente. Ora

effendo nellefee battaglie molti feriti, e gi mancandoloro lauettouaglia, co=


minciarono a perder l'animo, quando Sfendeihlabo in una notte buia e tempetofa,
accompagnato da quattro mila huomini, and a far frumenio: etrouato quello,
che gli factua di biogno, torn a Dorotolo, hauendo colfinontare interra, ta
Hit. di Gio. Zonara,
ij
-

18 2

T E R ZA PAR TE DEL LHISTORII E

gliato a pezzi alquanti minitri de Romani : iquali per diuere cagioni dicorre
uano lungo il fiume. Queto rec tanta noia all'Imperadore, che irato, a Capita
ni dell'armata minacci la morte; fe da capo fi motraffero negligenti nella ucita
ostinatione de niinidi. Et hauendoeffanta giorni continoui in darno tenuta affediatala cit=

:::::::::t,
deliber di domarla con lafame; e cintala da tutte le bande, fimie a guardar
con molta accuratezza, che da niuna parte poteje efferui portata dentro uetto =

ni.

uaglia. I Barbari uinti in molti affalti, effendo moletati dallafame, er abando=


nati dalla peranza di uettouaglie e di occoro, parte hebbero in animo di renderfi
Magnanimi e di tornare alle cae loro, e parte fecero altra deliberatione. Ma Sfendoihlabo
. confort ifuoi, che un'altra uolta fi mettefero a eperimentar la forte della guer
ra, ricercando di ricouerar la lor faluezza con la uittoria, o di anteporre unho

morata morte a una mifera uita. Queto parere approuato dal popolo, ilfeguen
te giorno non ricuando di morire, uennero alla pugna con Romani: e per molta
pezza, hora queti, hora quegli effendo uperiori, l'Imperadore auedendofi, che
le strettezze de luoghi apportauano utile a nimici, percioche ifuoi effendo in mol

ta quantit non gli poteuano riftretti affilire, impoe a Capitani, che apoco apo

coritirando le fquadre, le riduceero alla pianura, Ilche facendofi, i Barba


ristinando, che i Romani fuggifero per tema di loro, leuando il grido, gli fe=

guitarono. E come forono nel campo aperto, l'Imperadore ordin, che fi deffe
alle trombe, facendo fegno a Romani, che fi uolgeffero. E nata una crudelii=
mu battaglia, impoe a Burdane Sclero, che con le fue genti andaffe a ferrare la
strada, che i Barbari non potefero tornare nella citt. Effendo per lungo fatio
la uittoria dubbioa, dicefi, che i Romani furono foccori da diuino aiuto. Per=
s.Theodoro cioche fi leu una pioggia, accompagnata da un fieriimo uento, che feriua la

::": faccia de gli scithi: e da molti fu ueduto un huomo a cauallo, ilquale combatteua

** difea de Romani, e rompeua tutte le chiere, er ordinanze de Barbari. Egli


" uero, che nel giorno, che auenne queta battaglia, fi celebr la feta del nobile
Capitano e Martire San Theodoro. Gli Scithi adunqueriuolti in fuga, fuggi=
uano uero la citt; nella quale non potendo entrare, ferrati da Sclero, sbandan
dofine obborghi,furono tutti tagliati a pezzi; e da fe stei per la calca ancora
fi uccifero. inguia, che non fi potrebbe ageuolmente trouare il numero degli uc
scifi. Gli altri, che uiui rimafero, erano pieni diferite. Ora fi conobbe, che il
capitano, che difee i Romani contra i Barbari, fu San Theodoro, per queto
so ana
ngJ Wh4 feminuccia di Cotantinopoli religioa e ,atedom la notte auantia

fenina.

quella giornata, gliparue ueder dormendo la fanta vergine, Madre di Dio,


andar con molta compagnia, oue era S. Theodoro, crudirle dire; Theodoro,
ilmio e tuo Giouanni oftiene una gran battaglia: uaadunque ad aiutarlo. oge

fofogno raccont la feminadakuni, Igualinotando giorno, tronarono


che
G40
*

- -

b I G I OVA'NN I Z NA R.A.

1 8 3

ci le era uuenuto il giorno auanti all'ultimo fatto d'arme. L'Imperadore adun=


que, per render gratie al Santo dell'aiuto pretatogli, gli fece fabricare in Euca
nia, ouero Eucalta, una belliima chiea, rouinando la uecchia ; nella quale era
ripoto il uo corpo, che molte battaglie haueua uinte: e chiam la Citt, leuan=
dogli il uecchio nome, Theodoropoli, cio citt di Theodoro. Il Barbaro Sfendo
stblabo non pi perando da aeruna parte, mand a chieder perdono all'Imperado
re, e di poterritornarfi nel uo paee, e parimente luogo fra gli altri confedera
ti Romani, e che i Taurociti poteero hauer libera pratica e dometichezza nelle
Prouincie de Romani. Lequali tutte cofe hauendo loro conceduto l'Imperadore,
sfendoihlabo land a trouare, pregandolo, che trattaffe co Pazinaci, che ha
uendo i Roi a ritornare nel paee loro, gli laciaffe paffar per la loro prouincia.

Sfendohta,
bo dimanda
pace.

L'Imperadore hauendo a cotoro domandato queto, e che uoleffero collegarfi con


effo lui, er anco che non paaffero l'itro, e faccheggiafero nel terreno de Bul=
gheri, i Pazinaci affentendo alle altre dimande, negarono folamente il paaggio
Giouanni do
de Roi. ora hauendo bauuta la guerra de' Roi un cotal fine, l'Imperadore ri po
la uittoe
tornato a Cotatinopoli, fu da tutti flendidamente, e con grandiima pompari= ria de' Rosi
in Co
ceuuto. Percioche gli uc incontra il Patriarca con tutti i cherici, er il senato molto
stantinopoli
e il popolo appreentandogli corone, or un carro tirato da quattro bianchi caual= honorato.
Trionfo di
li, lo pregarono, chefopra quello falendo, uoleje trionfare. Egli accett le co Giouanni,
rone, e trionf con un folo cauallo bianco, e pofte fopra il carro le ueti de Re de
Bulgheri, e fopra la imagine della Madre di D i o, and innanzi al carro.
Effendo arriuato nella piazza, detta Placota, adorn Barie, trattegli le inegne
de Bulgheri, della dignit di Maetro. Ma Sfendo/thlabo infieme con i faoi Rof. Morte di

fi nel ritorno, hauendogli i Pazinaci tefi aguati, fu tagstato a pezzi. Il medefi

Sfendofthla
bo.

mo Imperadore fece fabricare in Calce una magnifica Chiea a C H R 1 s r o sal

uator notro. Effendo Bafilio Scamandreno Patriarca, per certi delitti oppo.
figli per il Concilio priuato della dignit, fu fatto Patriarca Antonio studite.
ora l'Imperadore fi moe contra le citt acquitate nell'Oriente all'Imperio Ro
mano, lequali cuotendo ilgiogo della feruit, stauanoin procinto di ribellarfi,
n uoleuano pi effere a Romaniobedienti; er alcune enza alcuna fatica ritorna=

rono alla ua diuotione,or altrefiriduero alla primiera foggettione colferro e c5


laforza. Nel ritorno ueggendo presto Anabarzane e Podandone,er in molte al

tre Prouincie, molte fertiliime campagne, dimand di cui quelle poffeionifof=


fero. Et intendendo, che erano di Bafilio Cameriere, parte da Niceforo Foca, e
parte da lui, mentre effo era generale delle legioni,e parte da altri aggiunte allo
Imperio, er a lui donate, fene dolfe: e diffe, che era coa indegna, che un folo
Eunuco godeffe le poffeioni, acquitate con le fatiche e col fangue di molti chiari

huomini, Qgcfie parole riferite da alcuno a Bafilio, lofinfero afare congiura

Bafilio prie
uo del Patri
arcato.
Antonio Pae
triarga,

184

T E R ZA P A R T E D E L. LH I S T O R I E

contra l'Imperadore: crappretato un ueleno nonubitaneo, ma lento,indueper


uia di doni il Coppiere dell'Imperadore a darglielo nel uino. Ilquale da lui beuto,

Morte di

" a poco a poco perdendo il uigore, finalmentefi mor, laciando l'Imperio a Bafilio
er a Cotantino figliuoli di Romano, hauendo regnatofei anniser altretanti mefi.
Hora mi rejta a dire quello, che quai m'era fuggito. Percioche habbiamo critto
di opra, come l'Imperadore ordin, che foljero cauati gli occhi a Leone Foca

Maetro del palagio, er a Niceforo fuo figliuolo, e poi di Jegreto commie, che
1.en. Essa la feitenza non fi bauee a eeguire. Manon contentandofi eglino di quella li
i figliusig bert, e da capo procacciando l'Imperio, hauendo folleuati in lor fauore molti

cittadinie Cortigiani ; e dicouerto il trattato; eendo prefi, enza alcuna piet


cauati loro gli occhi, trouarono infelice fine della felicit, o ambition loro.

1 M P E R. I o D 1 B A s 1 L1 o.
O s 1 A B A s 1 l 1 o, cra Cotantino ritorn l'Imperio
| de Romani; a quali per ragion di heredit effo apparte=
$l| neu4 : el primo haueua uenti anni, e il econdo era in et

:::| di deciette. Iquali, come che ambedue portaerole infe

Bafilio Im

Peradore.

::-

\r

: gne dello Imperio, tutta l'autorit era preo di Bafilio


:|prefidente. Ilche Bafilio ancora non fi afficurando nel
le fue forze, toleraua, dando orecchie er obedienza al
Cameriere, come a Maetro, confermandofi alfuo gouerno, per poter poi, quana

do farebbe tempo, eguitare il medefimo ordine nelle coe della guerra, e ne i ma


neggi ciuili. Era egli d'ingegno uiuo e pronto, e non dioluto er inclinato alto
cio, come il fratello. Ora ubito, che cofioro hebbero l'Imperio, la madre loro

Riesamen, fu dal preidente richiamata dallefilio. E, perche egli haueua foetto opra
:::" Bardane Sclero, capitano dituttigli eerciti di oriente, leuandogli quella digi
|-

t, lo fece Capitano di Meopotamia. Laqual coa dipiacendo a lui fopra modo;

Ribelline e per altro ardendo di cupidigia di regnare, opinto alla ribellione, preo quelma

h gjirato, comunicando con molti il uo peniero, effendo gratistimo per il uo ua


fore a foldati, trou quai tutti obedienti alla fuauoglia: e fattofi uenire occula
tamente alui Romano fuo figliuolo, ilquale dimoraua in Costantinopoli,ubitofi
diede amachinar l'Imperio, prendendo la corona,e gli ornamenti da Imperadore.

salutato Imperadore, con molta diligenza fi mie a far prouedimento di danari: e


fecelega con Amida, detta anco Emeta, e Martiropoli, ouero Miefercima, e con
Amera, e parimente con gli Arabi. Hauendo feco congiunte le cofioro arme, fe
ne and alla uolta di Cotantinopoli, leuato da una buona fiberanza, accreciuta=

gli da unuirtuoo Monaco: alquale parue nedere una giouane, che fedena
alla
Cl14
-

; D I GIO V ANN I ZON AR A .

1 8 ;

cima d'un monte, che gliporgeuala bacchetta dell'Imperadore. Laqual bacchetta Bardare.

dinotando tira di D ; o, ela mortalit de Romaniper le battaglie ciuili, scle= :::::::


ro per la cupidigia di regnare, interpretaua il fogno per auguric d'Imperio.

venuta in cofiantinopoli la fama, che Sclero fi era fatto imperadore,gtim. :::::


peradori riducendo inieme i foldati, che rimaneuano, fi apparecchiauano per
far refiftenza, e mandarono fra tanto a lui il Vecouo di Nicomedia: ilquale,
benche gli proponefje molte conditioni di pace, che non erano da rifiutare, non
ottenne per coa alcuna: percioche Sclero dimotrando la carpa di porpora,
diceua, che non era poibile, che chi una uolta fe le haueua calzate, le fi leuafa
fe temerariamente di piedi. Laqual ripota hauuta, gl'Imperadori furono co=
stretti a terminar la coa con le arme, effendo general Capitano dell'eercito Pietro

-"

Eunuco, figliuolo di Foca; di cui fi e fatta anco di opra mentione. Effendo


gli eerciti uenuti alle mani preo a Lipara, laquale detta anco Licando, i fol,

dati degl'Imperadoriper alquanto fatio fecerogagliarda refijtenza: ma final


mente furonorotti, effendone molti tagliati a pezzi, e prefi gli alloggiamenti.
Zamando ancora, citt popolatifima, fi diede a Sclero: di cui traffe egli di molti Bardaness

danari. In cotalmodo uintelegenti de gl'Imperadori, molti a lui friduero,::::::::


effendo diperate le forze e la faluezza di quegli: ne folamente fi riduero nel":
fuo campo i foldati minuti, ma molti grandi eriputati huomini e Capitani. Il
che effendo rapportato al cameriere, egli mand Leone con pieniima podet di
trattar tutto quello, che appartiene a Capitano cr Imperadore, fecondo il fuo

uolere: laqualpodet da Latinichiamata Dittatura. Cotuieffendofi abbocca: piatura


to col maetro del campo, hauendo indarno con promeje tentato gli animi de fol=
dati, paando oltre di notte, afalt Sclero. Onde auenne, che i oldati temen= ::::::

do idamoeilmale de loro pi cari, abandonando Sclero, fi riduero a lui: e"****


Sclero fauentatomand Michele Burce, che eguitaua le fue parti, e Romano
Patricio Taronite, con eercito contra Leone. Iquali uinti nella battaglia, effo
con tutte legenti ilmedefimo afaltando, lo uinfe, e lo pree uiuo,amazzato Pie
tro Maetro di campo. Queta uittoria nella guia, che accrebbe molto le forze vittoria di

di sclero, cofi riduele coe degl'Imperadori abbaandole, a diperatione, fe="*****


tialmente tenendo anco il Tiranno il mare. La onde il cameriere mandando l'ar=
matu, er attaccata la battaglia con le nauidi sclero, uine eruppe la fua. Et:

bauendoree tranquille le coe del mare, mand Erotico a difender Nicea, citt:"*****
principaldi Bithinia. Laquale sforzandofi Sclero di combatterla, stimando di
poterla foggiogar con la fame, continou l'affedio. Erotico deliber diuincere
con aftutia il nimico: e fatta portar fabbia ne granai, e gettarui di opra fru=
mento, accioche pareje, che tutto il monte foe di grano, motr a prigioni i

* granai quai pieni; crimpoe loro, che diceero a Sclero; che quantunque non

186

T E R ZA P A R T E DELLHISTO R I E

foe pericolo, che glimancaffelauettouaglia, non di meno fe ei gli uokua cons


cedere, ch'ei potefje ufrir icuramente con alcuni huomini, gli darebbe la citt,

e le fue inegne eguirebbe. Di queto aufoprendendo Sclero allegrezza, pre=


standogli fede, egli con la maggior parte de cittadini, e de fuoi oldati, and a
cofiantinopoli. Ma Sclero entrando in Nicea, conobbe, ch'era stato inganna=
to. ora il cameriere, effendofi partito Sclero di quel luogo, & auicinandofi al
la citt,ancora che egli stefje alquantofofeo:non di meno cangiando uolere,richia
m Foca Bardane dall'efilio, ev aftrettolo confantiimo giuramento, che egli
; mai non cercherebbe l'Imperio, ne farebbe alcun trattato contragl'Imperadori,

tdaireali lo fece Maetro, e diedegli in gouerno tutto il reto deglieerciti; e formitololi


beralmente di danari,lo mand contra Sclero. Ilche da lui inteo, stimando di
bauere alhora un nimico alui uguale, d'indi fi partis e preo Amorio uenuto al
.n. fatto darine fu. uperiore, rottie fcacciati i nimici. Il eguente giorno i Cas
:s::, pitani degli eerciti deliberarono di combatter da corpo a corpo, e rimetter fo=
-

'' pra di loro il carico di tutta la guerra. Dicono alcuni, che Sclero fu il primo a
:ps:

menar d'una mazza alla uolta della teia di Foca; cr altri della pada: ma egli

chifando la botta, la fada declinando uenne con la efiremit a tagliare una orec=
chia alcauallo. Ma all'incontro Foca percoe della ua mazza con tanta forza la

testa disclero, che egli abbalordito, er inanguinato cadde opra il collo del caual
lo, inguia che i uoi minitri ueggendolo tramortito, lo leuarono da cauallo, er

aftiungandogli il angue,lo ricrearono aduna fonte: Fra tanto il uo cauallo,


"

mentre coloro erano in quell'ufficio occupati, ucito di mano a colui, che bautua
la cura di tenerlo,fi mie a correr per il campo con il crine stillante di fangue.
ilquale quella gufa ueduto enza alcuno, che lo caualcaffe, e conociuto da tut=

--

tik percioche egli era moltonotos echiamato Egittio) stimando l'eercito, chel

juo signore foe stato uccio, fi diede a fuggire. Laquale occaione preada
Foca, er efortando i fuoi, eguit i fuggitiui, e ne uccife molti, e molti ne pres
Sclero uinto fe ii, molti fi amazzarono nella calca . Alhora finalmente Sclero diperans
:::::" do de cafi faoi, con le reliquie fi ricouer a Coroe Re di Babilonia: a cui l'Im

peradoremand ambaciadori, chiedendogli, che monuoleje riceuere ilTiranno


nimico del fuo Signore: altrimenti, che ne eguirebbe un cattiuo eempio allafua

fraude. Ma Coroe hauendo conociuto, chelmedeimo hauena anco mandatelet


tere a sclero er a foldati, ottocritte di ua mano; nelle quali lettere era loro

promeo perdono, oue estilaciaffero la imprea, e fi fottomettefro all'Impe=


radore, fece mettere in prigione cofigli ambaciadori, come Sclero con i fuoi. E

questo fu il fine della uaribellione: ora Antonio Patriarca hauendorifiutata


ia dignit, laquale haucua tenuta feianni, creffendo poco dipoi morto; or ha

::::: * ueniolachijauacato quattro annienezo, uifu elett Nicolao chrifdberge.


Fr

: ; D I G I O V ANN I Z O NA R.A.

187

a
Fra tanto i Bulgheri hauendo intefa la morte di zimice,fi folleuarono; e diede toImperio
da Bul

ro timperio a quattro fratelli, Dauid, Mofi, Aaron, e Samuel:iquali fichia: :::::::::


iro frattili.
mauano Comitopoli, cio polli e figliuoli del Conte, che era huomo illutre, di

cui erano nati. Percioche era mancata la stirpe Reale, rimanendoui folo Romas

no, figliuolo di Pietro, ilquale era Eunuco. Di queti quattro fubito uenne a
morte Dauid; e Mofemor anch'egli di ubitamorte nel combattimento di Ser=
ra, percoo d'una pietra. E Samuele amazz con tutta la famiglia il fratello
Aaron, conferuato un folo figliuolo, ilquale haueua due nomi, l'uno Giouanni,
l'altro sfendoihlabo; o perche egli uolefje uurparfi tutta la Signoria, operche Samuele foo
louedefje fauorire alle coe de Romani: percioche l'uno e l'altro fi dice. Que= ::::::::
de'
sto Samuele adunque hauendo egli folo ottenuto il Regno de Bulgheri, mentre Regno
Bulgheri.
che i i Romani erano occupati nelleguerre Ciuili, and correndo alla libera tutte
le loro Prouincie Occidentali: ne folamente le pred, ma ridue in fua podet
le regioni e le citt. La onde l'Imperadore ributtata che hebbe la Tirannide di
Sclero, ardendo di diiderio di uendicarfi contra il Barbaro, deliber di fargli

guerra. Vc adunque non ifcoprendo la fuadeliberatione ne a Bardane generale


delle legioni orientali, ne a uerun'altro Capitano di Oriente. Ora efjendo egli
entrato ne confini de Bulgheri,imponendo a Leone, che lo eguie, per difender

le angutie de luoghi,deliber di affedar Sardica, laquale e medefimamente detta


Triadiza. Ma Contofteffano general dellelegioni Occidentali, stimando, che
oue le coe procedeero bene, l'Imperadoreempre haurebbe la piena amminitra
tion de gli eerciti, e che egli e gli altri Capitani farebbe poco apprezzati, pro=
cur d'indebolir le fue forze, e tardar l'impeto. And adunque a trouarlo; e
gli dije, che Melieno, ilquale procacciaua l'Imperio, andaua con molta fretta
a cofiantinopoli per occupar la Signoria, e che non era da metter tempo in mezo,
ma da ridur enza dimora l'eercito. Queto turb in guia l'Imperadore, che
difje alle genti, che fi appretaffero al ritorno. Ma Samuele stando nelle fommit

de monti, perche egli non ardua di uenire alla battaglia, ueggendo quella ubita
partenza, afalt i Romani,iqualistimaua, che cio faceero per paura: e con

Perdita de

quel non afettato afaltoglimie in fuga: ne folamente s'impadron degli allog="*".


giamenti, ma del padiglione e delle inegne dell'Imperadore: ilquale congran fa

tica fi ricouer a Filippopoli. Oue trouando Meliffeno, pieno dira diffe digran
uillania a Contofteffanno: a cui egli ripondendo, lo preeper la barba, e lo trafi
fe in terra, leuandofi fpinto dalla colera del luogo, doue fedeua. Per queto sde=
gnati i Capitani delle legioni Romane contra l'Imperadore, Foca perche fi uede=

ua non riucir la feranza, e le cofe fue procedeuano, come in prouerbio, al


#

cotume della teffuggine, or altri, perche fi riputauano, effere in poco conto ha=
uuti, non effendo fatti partecipi delle deliberationi, Cr altri per altre cagioni, i
*

18 9
Fb ea Barda,

T E R Z A P A R T E DEL LH I S T O R IE

carifianiraunatifinfieme, incoronarono Foca Bardane , e lo chiamarono Impe

::::::::::s radore, parendo loro, che la ribellione foffe bene impiegata, ora Sclero, ilqua=
"P le era tenuto prigione in Babilonia, fuor diperanza, fu cauato fuori. Percioche

ditrutto da Saracini l'Imperio de Perfi,un Perfiano,ilquale haucua nomelmargo,


folleu con parole il popolo, efortandolo a rompere il giogo della feruit, er 4
prender contrai Saracini le arme, che egli farebbe lor Capitano. Ora Cofroe

quantunque con effo loro fee uolte combattee, empre hebbe la peggiore ,e
non ierando dipoter uincere, ricore a i Romani, che teneua in prigione. Iquas
li menati fuori di quella, tratt con Sclero del modo, che doueua tenere in com=
battere, chiedendogli perdono dello hauerlo mal trattato. Ilquale di prima ricus.
fando di prender la guerra, al fine da lui follecitato, acconent, ma contal con=
Prigioni Ro ditione , che egli conducelj. alla battaglia olamente i Romani Furono adunque
man uinco, trouati nelle prigioni d'intorno a tre mila Romani, e tuttiarmati: iquali hauendo

*" otto la condott disclero uinto i Perfi, deliberarono egli cresti dinontornarea
Coroe, temendo non dinuouo dal Barbaro foffero poti in prigione, maimas
mente hauendo dimotro un cofi fatto eempio del uo ualore. Ma Coroe, mens
tre cofioro erano intenti al fuggire, mand lor dietro una gran moltitudine.
Iquali quantumque di gran lunga gli auanzajero di numero: non dimeno attacca
ta la battaglia, rimafero affai piu pochi di quelli, che esti feguitauano , effendo.
gli altri amazzati dalle mani de Romani. Sclero adunque infieme co uoi, entras
tone terminide Romani, firiduea Foca; ilquale haueua inteo, che procaccia=
ua l'Imperio, e gia haueua prea la Tirannide, per effergli compagno nella guer=
ra e nell'Imperio. Egli accettando la compagnia, patteggi, che oue foffero uin=
ratii tra citori, egli fiuurpae Cotantinopoli, e l'Imperio di moltegentie Prouincie; e

:::::::

che Scleropoedee Antiochia, Celefiria, Fenicia, Paletina, Meopotamia, er


Egitto: e quetipatti affermarono pergiuramento. Diche Sclero aicuratofi,

come fu nellereti, prima fu priuato dell'habito Imperiale, dipoipoto in prigione,


fu dato inguardia : e Foca riceuendo le fue genti, ferm la fua Tirannide. Ma
Sclero,prima che dalui foe preo,haueua procurato colfigliuolo Romano, che
oue le coe gli uccedeero male per hauere alcun ricetto di falute, egli occultaa
mente fuggendo, andaffe a trouar l'Imperadore. Da cui lietamente fu riceuuto,
Dein Pa. e fubito fatto Maetro. Ora Foca hauendo mandato Delfino Patricio con parte

"

dile fuegentiachriopoli, laquale all'incontro di cotantinopoli, effo colrimas


nente dell'eercito and in Abido. L'Imperadore, effendo Delfino accampato fot

to chrifopoli, ubito l'affalt con legentide Roi (percioche haueua fatto pa=
rentela con Blandimero lor Duca, prendendo per moglie Anna fua forella, e di

quindi haueuafatto uenirfoccoro)e uintiageuolmente inimici, preo Delfino,


lo fece attaccar a un palo. Pocia col fratello Cotantino and ad Abido. Etefa
fendo

* : D ITG I o V A N N I ZON A R. A.

i89 -

fndogli eerciti in procinto di accozzarfi , e Foca andando innanzi alle fie genti,

urde B filio, che di correndo intorno i foldati a cauallo, gli confortaua a fare il
dbuere, fromando a tutta briglia il cauallo, gli urt a defjo: e stimando, che oue

lo hauefjegettato in terra, doueffe effer fuori d'ogni pericolo. Ma prima, che ...... n
egli fi fefje molto allontanato da uoi, dicono alcuni, ch'egli cadde da cauallo : Bardane.
e altri, che declinando in certo colle, fefe da cavallo, e diftefofi in terra,fimos
ri. Et altri, che fu da non fo chi percoo di mortal ferita. E uero, che Co=
stantino Imperadore attribuina a lui la fua morte, ma falamente, non ejendo il

fio corpo ferito in ueruna parte. Altri (laquale openione piu uerifimile ) de Diuerst p
hauendogli Bafilio apparecchiato il ueleno,ejo gli fu recato dal fuo coppiere, ir-"
dotto a cio da doniriceuuti dall'Imperadore. Effendo Bardane in quella guia di
stefo, il fuo eercito fu sbaragliato, effendo alcuni amazzati, cv altri fattipria ,
gioni: iquali l'Imperadore gatig a fuo modo, mutato da quello, che era gran :
tempo stato, e diuenuto arrogante, er hauendo fopra di tutti fofetto pieno :
d'una iraimplacabile: ne folamente contra altri, ma etiandio contra il fuo cane

riere dimostrandofi tale. Ilquale hauendo in odio, e uolendo egli prendere ilgo- cameriere
|

uerno di qualunque cofa; glitolje dimano i mneggi della Republica, e uict, che ::::::
ustiffe di caa: ne molto dipollo mand in filio: appreo ricercando tutti i uoi eilio.

atti, la maggior parte ne tagli, e fogli quafitutto un Monaiero da lui edifi


cato:
folamente
i uoiLacampi,
e leopprejo
poffeioni,
ma le cafe,insi
dont, ne
le tauole,
e lefimie
colonnea predare
diprezzo.
onde egli
da grauiima

" " :

fermit di animo, e perdendo digiorno in giorno lluigore, e uenuto a tale, che,


raimiglidia a un corpo morto; in breuemiferabilmente uc diuita. Bafilio al=
braueramente disenato imperadore
sueggendo
quantecrev
pe
, uegg
q
affanmiricercaua":::"
ffanmi ri 76444 lis mata a.
-

il governo dell'Imperio, frezzando ledelitie reali, non uole uar uetimenti


}

flendidi, e rifiut ogni delicatezza : effendo primail:Jio cotume stato daque-

sto diuero, dandofi all'amorofa uita, e dilettandofi i conutti e de trafiulliepona * , ,


pe Reali. Et hauendefi uurpat tutta la maggioranza, non conceje altro alfa- Roata
fello, ehel nome e l'apparenza d'Imperadore, dandegli ben corte, e guardia la

fua perona, ma poca r humile, Lequaico/eegli, come huomo dipiu piaceuole".


mollenatur, e quello, ilquale fi daua al buontempo, godendo di caccie, e di
compagnia d'huemini dellaua et, fofletieua patientemente,ne in ueruna coa con
trariaua alfratello. E tale eralo stato diqueti due; ora Sclero, morto Badane,
libero di prigione, non laftiaua il uo primiero proponimento, uolendo con mol

ta fretta procurar l'Imperio. Ma confortato dall'Imperadore per uia dilettere,


the finalmente laciando la diperatione, uolefje ceffardi effer capo e cag one di
nuoueguerre, neuolefje piuimbrattar la terra di fangue,emastimanente de chris
4

stianiseffendo
egli heggina affitta dalla uecchiezza, ne hauendo buona feran
* . . .
.

19 o T e R z A P A R T E DEL L'H1's ToR IE


za,fotto certe conditioni a lui fi ridue, ilquale fedendo nell'Imperialpadiglios
ne, ueggendo Sclero a lui uenire, appoggiatofopra le falle di due fuoi minijlri,
tra per la uecchiezza, e per la molta grandezza del fuo corpo,diffe quete diuula
gate parole: che colui, che egli haueua temuto, gli era innanzi condotto a mano.
Alcuni dicono, che Sclero nell'effer menato all'Imperadore perde la ueduta; e per
lio

queta cagione cominci a farfi menare. ora effendo uenuto preo al padiglione,
l'Imperadore ueggendogli le starpe roffe (percioche egli haueuapoflegiu le altre
inegne Imperiali, folamente ritenendo le fcarpe, o per negligenza, o per non

ci hauer penato ) fubito uolfe gli occhi altroue; ne fotenne di parlargli,fe non

: in habito dipriuato. Hauendo adanque egli gettate uia innanzialpadiglione quel


stra assiero le inuidioe carpe, come entr dentro, l'Imperadore gliuenne in contra: e por=
gendoglila mano, parl feco, e definarono infieme a una medefima tauola, be
uendo in unoiteo bicchiere. In queta guia addormentata la Tirannide di Scle=
ro, gli fu data la cura del palagio; e fi concee, che coloro, che lo baueuano
aiutato, riteneffero igradi e le poffeioni, che egli baueua lor date. Ora effen=.
do l'Imperadore alleggiato dalle cure delle ribellioni, and in Thracia; e fi ridufa
fe a Thefalonica,per rendergratie al famoo Martire: e quiui laciando uno illus
fire Capitano, ad opporfi alle correrie di Samuele, ritorn a Cotintinopoli. Ina
di and in iberia, effendo morto Dauid, che haueua la cura del palagio: da cui
di Bafi era stato laciato herede del dominio, che egli haueua tenuto. E quiui occupats
la Signoria a lui laciata, hauendo acchetato l'impeto di Giorgio fratello di Da=
uid Prencipe delliberia piu 4 dentro, inguia, che egli fi content di rimanerfi
|-

tra i uoi confini, hauutoper hotaggio uno fuo figliuolo, and in Fenicia;efe
n il Prencipe di Tripoli, di Damaco, di Tiro, e di Beritho : iquali hauendo
fatto infieme congiura, moletauano con le forrerie il contado di ntiochia,egli
-

cotrine a effer fudditi de Romani; e da loro anco prendendo botaggi, ritorn

* 4 cast. Frtanto effendo morto Nicolao chriobergo, ilquale haueua honorato


il Patriarcato dodici anni e otto mei, Sifinnio Maetro, che da fanciullo haueua

dato opera agli studi delle lettere, fu eletto Patriarca. Equeto ancora dopo
tre anni uenuto amorte, fu creato Sergio, ilquale hauetailgouerno del Monate
ro di Emanuele, parente di Fotio Patriarca. Ora predando Samuele Prencipe
de Bulgheri, non folo la Thracia e la Macedonia, mala Grecia, e il medeimo

Peloponneo, l'Imperadoremand Niceforo vrano pretoredi occidente: ilqua=


le hauendo Samuel potigli alloggiamential fine Sperchio, fi accamp dall'altra
banda del fiume. E perche il fiume accreciuto da molte pioggie, duanzaua le
ponde, Samuel non temeua dieere afaltato da Romani. Ma hauendo Vrano

dinotte trouato in certo luoco ilguado, per quello conducendo la itea notte di
la dal fiume l'eercito,ubito afalt Samuele ; ilquale fi teneua ficuro. Ondei
Brbari

D I G I o V A N I Z O N A R.A.

f.

*91

Barbari per timprouio afalto fauentati, enza prender farme contra ditors
furono menati a filo di fda. Fu parimente ferito Samuele infieme col figliuo. :::::::21
lo; er ambedue farebbono stati prefi, fe eglino nacondendofi tra corpi morti,
non fofero occultamente fuggiti. Dopo queto l'iteo Imperadore moje guer=
ra a Bulgheri; e prefi alcuni Catelli di Sardica, ritorn a Mofinopoli. Ma la prefa disi.
i'

grande e la picciola Perihlaba e Plistoba,hebbe per opera de fuoi capitani. Gli"


fu data anco Berroa per Dobromero, ilquale era paato a Romani. Male ser=
bie furono prefe: e preo altres Nicolao, ilquale per diminution fu chiamato
( perche erapicciolo di perona) Nicoletto, a cui elle erano state date in guardia.

llquale ancora che foffe adorno della dignit di Patricio, non di meno fi fugg,
*

e ritorn a Samuele. Pocia l'Imperadorepree Budina ; laquale mentre egli af


fedilua, Samuele fubito afalt Andrianopoli nel tempo, che fi faceuano igiuo
chi fuori delle mura: e predate le coe, che ui erano, e prefine molti, ritorn.

llquale futrouato dall'Imperadore dopo che egli hebbe prefa Budina, accampato
al fiume Aio, chegia fu chiamato Bardario. Percioche effendo la piena del Fiume Affio.

fiume, i Barbari teneuano poca guardia, non itimando, che l'eercito de Roma=
niui potee andare. Ma trouato dall'Imperadore ilguado, e paatoui con l'eer
to, tagliati a pezzi molti Bulgheri, fu faccheggiato il padiglione di Samuele, e

tuttigialloggiamenti: esamiele fi fugg. Hebbe anco timperadorelacitdi:


scopia, datagli da Romano figliuolo di Pietro, che fugia Prencipe de Bulgheri.
La cui guardia gli era stata commea da Samuele. Dopo queto tornato a co= .
stantinopoli, poe una grauezza dipoueri, che eranoperiti, laquale fi ricuote:

fe da ricchi: laquale era chiamata Allelengia. Et ancora che molti, tra qualiera
il Patriarca Sergio, pregauano, che queto iniquo cringiuto rifuotimento uia

fi leuaffe: non dimeno l'Imperadore non uoleua partirfi dalla ua deliberatione.


Percioche inuperbito dalla lunghezza del tempo, e dalle acquitate uittorie, f
motraua infolente uero di tutti, e uolle piutoto effer temuto, che amato da fu.
diti. Ne uole anco trattare ioldatifecondo il cotume,ilquale da Legislatori, ha-

::
':

uuto in uecedilegge,mafi comeneglipareua, onde nonfecestim d'alcun dotto""


huomo,giudicando
dottrinadettaua
inutile.Non
nobi di
i,ne tinti di alcunalalettera:e
loro lehebbenefecretari,ne
lettere,emplicemtecancellieri,ne
efenza cura.Ora
egliempi
la camera
danari, tenendo
ferrateleporte:perciochefidice,
ch'egli
hebbene fuoi
theorididugento
mula talentidioro:
e dell'altre forti di danarinon
fu alcuno, che potefje trouare il nouero, percioche effendone pieno ogni coa, egli

il rimanente fece cacciare in terra, hauendoui nel pauimento fatto fare alcune
foffe a guia di Labirinthi. E ui haueua ancora uafi ripieni di gemme di diuere
forti, e parimente di perle. Ne alcuna di quete coe egli adoperaua; fenon al

cunepoche peradornarle inegne e manti Imperiali. Et era cio, quando egli

d}

1 92

T E R ZA P A R T E; D E L L'H1's To R I E

ucina in publico,o ripondeua agli ambaciadori, ouer quando celebraua qualche


publicafeta. Le altre e ne giaceuno, come peo inutile ne ferragli. Nel tem=
po della guerra era d'ingegno uario e di molte maniere. Nella pace piu feuero.

ia sa ... Teneuacopertalira, dimotrandola atempo;gatigando aframente coloro, che


qfins.

commetteuano alcun delitto. Et effendo di otinata natura, non mutaua ageuol=


mente i uoi decreti. Onde quando era adirato, con gran difficult fi placaua.
E quete coe fiano dette per dichiarare i cotmidell'Imperadore. Oraritornia=
mo a raccontare ordinatamente i uoi fatti. Il Signor di Egitto, rotta la lega,

ch'egli haueua con Romani, ditruffe il Tempio di Gerualemme, oue e il epol=


sepelers di cro di Chiisto, ey il Monatero di quel luoco. Ma l'imperadore andaua faccheg
:::* giando & ardendo tutta ilterreno de Bulgheri con iei affalti. A cui non pos

: di tendo Samuele con le arme in campagna far reitenza, procacciaua di ferrargli

"*"

tentrate nel Regno: e con catellie prefidij occupare i piu stretti pai. Ritornas
to l'Imperadore, cominciando a penetrar con un grande isforzo, ancora che fof=

- . . Je rifointo dal ualore di coloro, che difendeuano i luochi: non dimeno non aban
don la imprea, ma la continou: tentando ubito di bauere ii Catello, mandato
con la ua legione uno de Capitani, peruedere, fe in alcun luogo fi potee per
uia d'ingegno aprir la strada. Cotui entrando per li monti, e per molti malage=

"

' uoli luoghi, ingannati i Bulgheri, afalt dopo le falle quegli, che haueuano la

vitteria de difea : iquali dal ubito affalto fauentati, fi affaticauano non di difendere i
**"*" forti,
di conferuar
la uita.il Quiui
l'eercito
Romano,inimici,
non effendo
alcuno,
che gliema
lo uietaje,
rompendo
forte, pa:
e eguendo
ne uccie
mol=

ti, e maggior numero ne pree, ucendo loro apena Samuele delle mani. L'Im=

naars a aperadores prigioni, cherano da quindici mila, fece cauargli occhi: ad ogni cens
uare gli es to laciando un capo con un folo occhio; e comand che cofiandafjero a trouareil

:""Reloro. Iqualida lui ueduti, non potendo ofienere quell'effetto crudele, per
la gran doglia affalito da un'aggiramento di teta, abandonato dalle forze cadde
|-

a terra: ev alquanto ribauutofi fi mor di . * . paando il Prencipato de

.*

, Bulgheri in Gabriello fuo figliuolo, ilquale era anco detto Romano. E non ef=

fendo ancora l'anno fornito, fu amazzato da un uo fratel cugino, figliuolo di


Aarone, detto Blandfihabo, e Giouanni, percioche egli hebbe due nomi. Ora
hauendo, come detto habbiamo, l'Imperadore paffato il Catello dalle strettezze,
prefi etiandio altriluoghi forti infieme con coloro,che gli difendeuano, and alla
. uolta di Mcfinopoli. Oue bauuto auio della morte di Samuele ,fi mie acombat=
tere i Catelli e le fortezze di Bulgheri. Ma Romano Gabriello, figliuolo di
. Samuele (percioche egli non era ancora stato uccio) promije all'Imperadore per
uia diambaciadori di effergli feruitore e uafjallo; e trapoto alquanto di tema
|-

is.

po, uenne Giouanni minijiro di Bladitablo, apportando, come


-

|-

--

/a

padrone

* D I G I O VAN N I "ZO NA RA

193 :

padrone haueua amazzato Gabriello, e molti altri Bulgheri andarono all'Impe

radore. Ilqualehauendo inteo, che Bladiihlabo haueua altro in animo da quele acu.
lo, che egli haueua promeo, di nuouo affaltando i Bulgheri, and faccheggian: ris: tornas
do tutto il paee: e prea Acrida, citt Reale de Bulgheri,ev altri Catelli pre=
re
fi fimilmente per opera de uoi Captani, ritorn a Cotantinopoli. Ma da ca
po mouendo guerrraa queti Barbari, or occupatiiloro Catelli, uccie e fece , , , , ,
prigioni moltistimi Bulgheri. Il cui Re Giouanni Bladiflhablo, mentre a ':
diaua Durazzo, fu morto, hauendo hauuto il gouerno di quelle genti due anni e di Bulgher.

cinque mefi. Ilche inteo dall'Imperadore, toto ritorn. A cui preo Adriano=
poli f diedero alcuni baroni Bulgheri, dando in poter Juo Pernico,ev altri tren

tacinque catelli. Ma diqueti cotali Barbari molti altria lui fi riduero. Et Mari: me
anco Maria, moglie di Giouanni Bladiihablo, mandandogli con lettere Dauid :
Arciuefcouo de Bulgheri, fi offere dilafciargli il detto paee, fe ella ottenee
cio che uoleua; e poco dipoi and effa steffa con tre figliuoli, e fei figliuole a tro=
uarlo. E furono parimente cotretti tre altri fuoi figliuoli, Pruiano con due

fratelli, iquali fi erano ricoueratine monti, occupati da prefidij, a commetterfi


alla fede dell'Imperadore. De quali egli fece Prufiano Maetro, e gli altri Pa
tricij. soggiogato tutto il paee de Bulgheri, er alcuni Catellidiftrutti, er al- ua in

tri fortificati, e potouidentro di buona difea, and in Athene pericioglierei "*'


uoti fatti alla madre di Dro: e conagrati nel fuo tempo molti pretiofi doni, ri "
tornato in Cotantinopoli,trionf,adorno d'un conueneuole diadema, che daluolgo

....

e detto Tufo, da Tifo, ciofuperbia, che comoue negli animi dichiloporta.


E cofiand a Santa Sofia, per quiui ancora oluere i uoti a D 1 o. oue effen=
do peruenuto, fu molto pregato dal Patriarca, ch'egli uoleffe uia leuar la gra=
uezza, detta Allelengio, ma non fottenne, quantunque egli hauefje promeo di " " ?
douerlo fare, come hauefje foggiogatii Bulgheri. Queto Patriarca sergio ha
uendo tenuto la fedia uenti anni, uenne a morte, e fu eletto in fuo luoco Eufia=
thio. Oltre la Bulgheria ottomeero ancora all'Imperio Romano la nation de crabati po,

Crabati, e Sirmio. Dipoimofje egliguerraad Abagia, il cui Prencipe haueua ""


rotti i patti. Oue effendo peruenuto, di dietro ribellarono-xifia e Niceforo,
figliuolo di Bardane Foca, Patricij: ma queto loro mouimento fu con pretezza

acchetato, effendo Foca amazzato da Xifia, e Xifia preo, er in cofiantinopos


limenato. Della qual cura /grauato l'Imperadore, afalt gli Abagi, e fatta Abagiastal

infieme una gran battaglia, e molti da ambele parti uccifi, fi dipartirono con :
ugual fortuna. Main un'altro fatto d'arme i Romani furono uincitori, e Gior

gio, Prencipe de gli Abagi, fi ricouer piua dentro. Ne molto dipoidiedetan=


to di terreno all'Imperadore, quanto fu da lui dimandato, dandogli ancora per

botaggio Pancratio fuo figliuolo. Peruenuto al fine di quete impree con f=


Hit, di Gio, Zonara,

N N N

1 3 4 : T E R ZA; PARTE I DELL'HIST ORII E

lice coro, moffglialloggiamenti, crhauendo nell'animo di grein Sicilia, an

a malatitinterroppe il uo peniero. Mapoco intarziali ua mortefimori Eusta


:::h: thio Patriarca, hauendo tenuto otto anni la Chiea Catholica del Signore. Ora
**"* ejendo l'Imperadore amalato, e portatogli, Aleto, Gouernatore del Monatero,
detto studio, la acra teta di San Giouanni Battijla, eletto che egli fu Patriarca,

men n l'imperadore ree lo pirito la medefima era. Vilje e regn in compagnia et=
Bafilio.
:-: tantadue anni, e folo cinquanta epi. Il rimanente del tempo fu collega, primie
* .fi
|

: ; ramente del padre, e poi di Foca; e dopo lui anco di Cimfe.

... I M P E R I O DI COST A N_T I N_0, FR. JA TE L L 0


* .

. . . .

I. B A , Si : I

' .. " . . . .

L. I O . .

.13 . .

: o R r o ch e F v B a s 1 l 1 o, ilquale era hoggimti


: uecchio, Cofiantino; fuo fratello, pree l'Imperio, il

| quale non era di lui molto minore diet. Et effendo da


e

"s"

| poco e diffoluto, er auezzo a una uita otioa e fenfie=


| rata (percioche il fratellonon haueua comunicato pun=
is
to digouerno con effolui) ancora dopo hauere battuto
# l'Imperio, continou il medefimo modo di uiuere: e pota

::"*" tamministratione nelle manidi altrui, e diperone,che non haueuano dimostro al


cum egno d'indutria, e non folamente di bajo grado, ma di uiliima stirpe, e

feruile, direligion gentile, ignoranti, e ueramente Barbari: fi diede a briglie


fciolte a tutte le delitie del mondo,fendendo tutto il fuo tempo inconuiti,in amos
rofi tratulli, ingiuocare, ne giuochi emelle fete de Theatri, r in cacciagios

c". ni. Ebenche egli foe di grandetatura, e di fortie robute membra; non di
meho per uilt di animo, quando, Barbari faceuano alcun mouimento, non per
uia delle arme, ma col mezo de i danari e de gli honori fi diede a quetargli. I
fudditi per ogni fofetto faceua punire. Era facile a credere ogni calunnia; ira=
condo, ma non cofi tenace nell'ira, come il fratello, ma piu placable, e quando
haueua mal trattato alcuno, dopo il fatto e ne pentiua. E facendo gatigar
molti, ordinaua, chelgatigo foe alla maggiorparte il cauar gli occhi, uando

piu quetapena, come pluleggiera d'ogni altra, e quella, laquale in tal modo fas
i condamnatirimanercheti. Hebbe de Helena ua moglie: figliuola di Ali=
::: pto, che era uno de piu potenti huomini di quella et, tre figliuole: lequali, efs
fendo ella morta, faceua alleuar nel palagio. Ma Eudocia, che era la maggiore,

per effer rimaa la ua bellezza guata da una petilente inferm t, fiera uolon
tariamente conegrata a D1 o. Alle altre, effendo egli Imperadore, non dimos

str alcuna cura paterna. Era egli largo e pronto nel donare ; ma non uando be
y

. . .

""

5 : Dr:Giov ANN Hz o NA RA.


s 95
ne la ua benignit, incorreua nel uitio alla liberalit contrario, che la profiga
lit. Percoche daua a Barbari uoi famigliari, the egli haueua comperati, e
fatti catrare, e potigli alla cura del uo letto, e d'inuitargli il Jonno, i maggio=
ri honori, i Magitrati, or ogni Jomma di danari, dando a gli altri parch.jin
mente. E queti furono i uoi cotumi. Hora diremo, quale folje la ua fortuna. I
Pazinact, che di fopra dicemmo effer natione di scithia, pajato l'Itro, faceuano no
Pazinaei
fan
dno nel
non poco danno nel paee de Bulgheri. Ma cacciandogli Cotantino Diogene Pre. ::":
fetto di Sirmio, di t dall'Itro, gli cotrine a starfi cheti. Ora dopo la morte "sher.
di Bafilio (percioche egli daua pietoamente fatio a quegli, che pagtuano i
tribui ) deuendo all'Imperio le rendite di due anni, rifstoffe que diritti, e gli ala
tritutti, che forfero per due anni, ch'egli uije, enza ueruna clemenza, quam
tanque per tutto il tempo del uo Imperio ipoueri fofjero affitti da grandi
ma caretia. Il Capitano di Samo uine l'armata de gli Agareni, che era stata
mandata con le Iole Cicladi, hauendo prefe dodici naui infieme con le guide los
ro;e te altre rotte e farfe. Ora l'Imperadore effendo boggimaiattempato, ol=
tre alle noie della uecchiezza, fu anco aggrauato d'infermit. E uolendo pro=

nedere di ucceor nell'Imperio, hauena in animo di dar per moglie la figliuola


a Dalajeno Patricio, e prendendolofi pergenero, crearlo Imperadore. Mand
Dalastene
adunque a chiamarlo dalla Prouincia di Armenia, oueegli fi uiueua. Ma innahje. patrisio.
,
zi la Jua uenuta cangiandofi di uolont, eleffe un gran-barone di fangue e di
,

dignit, fi come quello, ch'era Prefetto, cofi per ucceore dell'Imperio, come

permarito della figliuola. Maeffendo la coa malageuole, percioche quell'illufre


buong Romano, detto Argiro, baucua moglie, che nachin egli? Finecontr
=: cotui una fubita e grauiima ira: emand i ministri, che lo menaffero at ,
: : : fupplicio, e la moglie, tofatalei capegli, ad altrforte diuita Blai ',
|

is - elanon fapendo a che fine questo tendeffe, riceut quel mutaa


* ,
;
mento lietamente: e fi fece Monaca. Maeglifu con=} or : **
** *
dotto in Corte, e datogli per moglietallra fis "...-3:
-* * * *a i gliuola dell'Imperadore: perciochefidice, i v 2. ***
* * * * * che la terza rifiut il maritaggio , ' * *
. .. . .
Cofi effendo egli dichiarato
::
: :
,
e, , ***
*,
**
Ceare, prefe permo=
1.
.
glie Zoe. Ora

--

3.

.... "

** , o t

."

*:

c. I,:.

Cotanti

- "s.

** * *

i Morte di

, ,;: Costantino.

* tura, bauendopaffato ettanta anni, effen


,

no, tre di dopo le nozze, pag il debito alla na

* * **
:

- -

** do stato nell'Imperio tre anni,


,
, ''Mch0 me/84 :
l l

: ; ... .
:

. . . . .. .

NN N

49 6

TER ZA PARTE DELL'HISTOR I B

1 M P E R I O D I R.O.M.A NUO JA R G I R O P.0 L 0.

*: ottenuto l'Imperio, ubito leu del tutto uia il tributodet


| to Allelengio. Dipoimettendo Cantori nel Duomo, ac=
Fatti lodeuo

--

li di Roma- ||:=:

El baaua, effendo stato per adietrogouernatore della Chie


:#>>$lfa di Santa Soffia. Etaffole tutti i debitori cofi publis
ci, come priuati, de primi annullando il debito, eragli ultimi pagando per loro,

E per Cotantinofuofuocero ditribu una gran quantit di danari: ricoffe molti


prigioni: eritor i Vecoui, che per la grauezza di quell'intolerabile tributo,
erano ridottiin pouert. Confol anco tutti coloro, che dal morto Imperadore
erano stati in diuerfi modi offefieraffiitti. Ma fece prendere, e guardar Prus

fiano Bulghero Maefiro, opra ilquale haueuafo/etto, ch'eglimachinaffecontra


di lui, con laforella di Zoe Imperadrice, e bramae l'Imperio, e pocia gli fece
cauargli occhi. Theodora e Petrio mand inefilio: e Cotantino Diogene, mas
Roman, fa rito d'una fuanipotehuuta della forella, effendo accuato, che egli ancora pro=
eauar gli og
chi a Pruiae cacciaua la Tirannide,fece metter legato dentro una Torre. Morto Giorgio
,
Prencipe di Abagia, rinou con la uedouafua mogliela lega, e mand Helena, fua

nipote perilfratello Bafilio, in Abagia: il cui marito Pancratio fece Maetro del
palagio. Deliber di combatter la citt di Calepo, laquale ancora detta Berre4:

|
|

e fi apparecchi a queta imprea. Percioche hauendo Niceforo e Giouanni Ima


peradari, foggiogate molte citt di Fenicia, e di Soria all'Imperio de Romani; B4
filio, chefeguit dipi, pereere occupato nelleguerre contra Bulgheri, non heb
be tempo di fortificare: ne per, mentre egli uije, prefero elle ardimento di
fcuotere apertamente ilgiogo della feruit. Ma Cofiantino, hauendo (come s'
detto) ottenuto l'Imperio; e diolutamente amminitrandolo, limando gli Agas
reni, che allhorafoe tempo atto ad eeguir quello, che esti haueuano in animo,
tagliati a pezzi i prefidij, s'impadroniuano delle citt, E il Prencipe di Calepo
con continoue correrie e prede danneggiaual'Antiochia, er altre genti uicine
alla Soria ; lequali erano fuddite de Romani. Da cui il Capitano di Antiochia
uergognoamente uinto, a tempo, che ancora uiueua Cotantino, con perdita di
moltifuoi apena era campato. A cui Romano, hauendo dato fucceore, and
ancora egli alla guerra. Et effendo nel caminouenuto a incontrarlo gli Ambacia
dori Calepiti con molti doni, dimandandogli perdono, e promettendo dirinouare

la eruit, e dipagare i tributi infino alhora forfi, cranco quelli,


-

:*
rfOfO

197
rebbono nell'auenire, benche molti egregi Capitani lo difconfortafero di feguir
piu oltre la imprea, come inutile, e lo confortafero alla pace: non dimeno egli
non uolle rimanere, stimando di douere ageuolmente uincer gli Agareni, e con la
uittoriapoe
acquitare
un chiaro e memorabile
nome.huomini
Andatoaudaci
adunque
innanziopra
nella Affutia
Soria,
gli alloggiamenti.
Ma gli Arabi,
e fediti,
Arabi.degh
B
f GIOVANN I ZO NA R.A.

ueloci corfieri er ignudi, tefero da tutte due le bande della ualle aguati: e tutti que
gli, che andauano per i pafcoli, o per fare acqua, afaltandogli, occideuano,o face=
uano prigioni. La onde dueniua, chei foldati er i caualli per la fete moriuano.
Dipoi effendo ei molto pi auezzi a quelle correrie, e dannando i Romani di
uilt e di dapocaggine, ubito fi mifero a corrergiu de Monti, e leuando il gri=
do da Barbari, motrando di effere un gran numero, percioche non ueniuano ri=
ftretti con ordine, mafarfi e difordinati, affaltarono gli alloggiamenti; e mifero
tutto l'eercito in fuga ; e farebbe l'Imperadore stato preo, laciato dalla turbata periesto di
guardia fenza alcuna difea: fenon era uno, che ueggendolo a piedi, e mezo *".

morto di paura, lo poe acauallo, e lo confort a fuggirfi. 1 Romani adunque


fenza alcuno ordine e sbandati, fuggiuano. Ma i Barbari rimanendo stupidi,

che eglino contra la loro openione fuggifero, non fi diedero a feguitargli:ma


entrando ne glialloggiamenti, e prefi alquanti fegnalati huomini, e faccheggia- Rotta di Ro

to ilpadiglione dell'imperadore, ilquale era pieno di diuere ricche coe, e di que-"


gli adornamenti, che conueniuano allagrandezza d'Imperadore, e ponendo le al
tre bagagliefopra a cauali, fi dipartirono. Ora l'Imperadore, per la diligenza Roman n.

de foifoldati, condotto in Antiochia, e d'indicon molta fetta tornato a co-:- Pts"


fiantinopoli, non constru ilmedefino animo, ma diuenuto peggiore, per ricom- *
penar le coeperdute, in icambio d'Imperadore, fi fecericuotitore, er acerbo
theforiere, facendo pagare a figliuolii debiti de padri, che erano per lungo tems
po fcancellatie leuati dalla memoria. Di qui molti erano cacciati delle lor cafe,e
delle paterne poffeioni, e fogliati di ogni loro fotanza, ueniuano ridotti a

etrema pomert. Ilche facendo egli, non faceua per mettere coa ueruna nella
publica camera: ma fece fare un magnifico Monatero, er una Chiea a honore
della Madre di D i o; in che non folamente que danari conum, ma queglian

cora, che erano in effa camera. E conegn l'entrata a Monaci, iquali non erano vilt, e sasi

di quella forte, chea tale habitofi acconuiene, ma huominidelicatier attiallaui :


ta diletteuole crocioa, conacrando del publico leprouincie tutte, e le citt piu si.

graffee piufertili. E queto bati hauer detto fin qui, ora Amer, figliuolo di
Calepita, effendo entrato in Cotantinopoli, rinou la pace ottenuta dall'Impe
radore. Zoe Imperadrice, effendo andata a Petrio, fece tonder la forella per
farla Monaca. Diogene Cotantino, dopo la partita dell'Imperadore della citt,

procacciando l'Imperio, mentre e fuggiua nella Illiria, fu preo. Ilquale effen=


*

Hit. di Gio. Zonard,

NNN

iij

19 8

T E R Z A P A R T E DEL L'H I S T O R IE

do interrogato, fi precipit; e difider anzi dimorire, che laciarfi cotrignere


Amalii di di a dicourire i compagni. A quetitempi gli Arabi afaltarono la Meopotamia,
: i Paznaci la Bulgheria, e gli Agareni le contrade maritime della Illiria. Con i

:catala- qualifoliuenendo allemanilarmata de Romani, arelamaggior parte delle naui


loro: e coloro, iquali eranofcampatidella battaglia, perirono per fortuna nel
mar diSicilia. Effendo anco di Africa ucite da mille naui, faccheggiarono molte

|-

Iole, e predarono alcuni luoghi uicini al mare. Ma le Galee Romane giuntene

alcuna parte, ne amazzarono molti ; e cinquecento mandarono legati prigioni ala


ciorgio Ma- l'Imperadore. Ora Giorgio Maniace, Pretore delle citt, pote preo all'Eufaa

:la ai te, impadronitofi di Edea, mand all'Imperadore una epitola critta dimano del
Car Saluator nostro G es v C H ki s t o, laquale qutui egli trou. Effendo Cap=
padocia, Armenia, e Paflagonia moletata dalla fame, er infetando altrefi le lo=
cufie quai tutto l'Oriente, molti furono cotretti, laciando la patria, a cercare
Buone epe nuoue habitationi. A quali l'Imperadore,folleuandogli dellagrauezza dell'oro,
-

:::*" peruae, che ritornafferonel paeeloro. Rinou ancoragli fpedali, le cae egli
edifici, che in Cotantinopoli erano statirouinati, ne quali, perantica uanza, fi
riceueuano coloro, i cui corpi erano statiguati dal morbo detto facro, o fi tro=
e
uauano infettati di lepra: e que luoghi, che erano stati altrefi guati da i tremuo
ti, e parimente uno acquedotto della citt, che era statorotto. Ci fatto, fi aui
cult:he fu cinaua il fuo fine: ulquale diremo, come aueniffe. Quando egli hebbe l'Imperio,
.' gli fu predetto, che regnerebbe e uiuerebbe lungamente: benche alhora fi trouaf
Je in et difeffanta anni: e fi fogn, che lacierebbe fucceore un fuo figliuolo.

N penaua egli, che l'Imperadrice, laquale ne haueua cinquanta, non era atta a
figliare. E da prima fi sforz con ogni fuopodere di ufarfeco carnalmente,ados
perando in cio alcune untioni, e facendo portare all'Imperadrice certe gemme,

lequali fi credeua hauer uirt di fare, che le donne ingrauidafjero. Lequali co=
eella riceucua uolentieri, er appreo uaua incantefimi e malie. Ma effendo il

futto in darno,n potendo adempier il fuod fiderio, per queto egli lei molto non
tamando, rade uolte la uiitaua, effendo fi pernatura, come per la uecchiaia, de
bole, e mal'atto a congiungimenti, che fi ricercauano. Et effendo paffiti alquan
tianni del fuo Imperio, nel qualefi motraua a lei contrario, ella incitata dal dia
fregio,
che l'Imperadore di lei facena, er anco da libidine, fufopinta a odiarlo.
Miehele Eu
Trouauafi in corte dopo, chenera stato priuato Romano, uno Eunuco: la cui
HUGO
faccia la natura hauena dimarauiglioa bellezza dotata. Ilquale dalfatello ef
fendo gi raccommandato all'Imperadore, era stato riceuuto tra il numero diquels
zoe inna li, ehe attendeuano alla camera & al uo letto. L'Imperadrice adunque prefa

: : del cotui amore, ardeua tutta; er accreceua il uo ardore iluederla fuabellez


*ppadosia za ogni giorno, Et, oue prima haueuain odio quello Eunuco, alhoralo introdu
Cf|{4

. D I G I O V A N N I ZON A R A ,

1 9 9.

ceua feo a lei; e tra i famigliari ragionamenti, che feco haueua, gli dimanda.
daua di Michele. E facendo queto fouente, colui, che era di acuto ingegno,
comprendendo, che ella il fratello amaua, diede a lui per ricordo, che uifitafe la
Imperadrice. E, fe ella lo tentaje, fanza prender uergogna, la toccaffe, e ba
ciaffe, er abbracciaffe. Che bifogna, ch'io mi uada allungando : l'amore and tan
to auanti, che peruennero a congiungimenti carnali. N fi ferm a queto, che
pa oltre, inguia, che fi farfe per tutto l'amore, che l'Imperadrice portaua
a Michele: il quale, come chefoe noto a tutti, non era per inteo dall'Imperado=
re. A cui, quando eigiaceua con l'Imperadrice, era impoto a Michele, ch'ei gli

grataffe i piedi. E chi colui, che non creda, che egligrataffe anco i piedi della
Imperadrice? E cofi l'Imperador diuenne,quai ruffiano e bagacia diambedue.Ora,
tutto che Pulcheria ua forella,et altri facendogli uedere quello,che era,il confortaf
fero aguardarfi da loro, non fece egli altro, e non,che come hauendo di luifoet
to, gli dimand, fela Imperadricelo amaua: e negando ci egli, lo atrine per

giuramento. Ilquale hauendo colui falamente giurato, stim calunnie le parole seissthez.

di altrui. ora dicefi,che Michele per quel pergiurofu affalito da una grande in. ::"*"
fermit. Percioche, come criuono alcuni, fa certifatij perdeuala mente, tor=
ceua gli occhi, e tremando cadeuain terra. Dipoi ripigliaua l'uato uigore. E

queto auenne fee uolte all'imperadore. Ilquale dolendofi del male di quet huo
mo, credeua molto piu ogni fuo opetto falo ; stimando, che una cotal perona

non potee n amare, ne effere amato da altrui. Sono ancora di quegli, che dico
no, chelfuo amore non fu nacoo all'Imperadore; ma fapendo, che l'Imperadrice Auerti.
impazziua di lufuria,fotenne, ch'ella foe innamorata di Michele, acci che non

hauefje apraticar con molti. Lequali coe in queta guia trouandofi, l'Impera=
dore amal, gonfiandoegli il uolto,in modo, che a un morto aomigliaua: er has

uendo feifingulti, a pena poteua fiatare, effendo diuenuto caluo, e cadutigli tut
tii capelli. Ilqual male stimauafi, che glifoje recato a doo per uia dimalie.
Effendo eglitale,and un giorno a un bagno, che era nel palagio, enza che niuno
lofoftenee, ne che stimaffe, che doueffe difubita morte morire. Ma poi, che
egli, curato che fi hebbe il corpo, entr nel bagno, dicei, che iui fi forn tutta la aInfidie
fatte
Romallo,
tragedia. Percioche alcuniglitennero lunga pezza la teta fotto l'acqua; onde

quafi morto fu d'indi tratto, e poto nelletto. Di che effendofi/arf la fama,


ui and anco l'Imperadrice, motrando cordoglio e paione. Et effendo hoggi=

mai certa della ua morte, fi diparti. Ora effendo egli stato alquanto enza po. Marte a ..
tere hauer la fauella, gettando per la bocca certa materia negra, ree l'anima. Im. Roman

per cinque annie mezo, hauendo dagiouaneatteo agli studi dellelettere,effendo


dotto nella lingua Greca,er hauendo ancora cognition delleleggi ciuili. Non dime

nogli pareua,e fiuantaua diapere affai piu di quello, che haueua apparato.
* **

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RzA PARTE DELL'hist
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1 M P E R.I o D I M I c'H E L PAF L.A G 0 N E.


- A v E N do l'1 M P E R ad o R e hauuto queto fine
la Imperadrice ad altro non attee, che a procurar che
: Michele ottenee l'Imperio. E, benche i fuoi famiglias

\|ri, iqualierano stati minitri del padre, la configliaffe


| ro a trappor qualche tempo a deliberare, ella frezzan.
sa E do il configlio loro, fi affrettaua a condur la coa ad effets

e.a.s

::######== to, incitandola acio piu che altri,Siouanni Eunucofa

F:

tello di Michele, ilquale lehaueua detto infegreto, che fe ella mettefje alcun tem
po in mezo, tutti haurebbono a perire. Subito ella adunquefecele ueti Imperiali
a Michele, e potolo nella realfedia, efort e preg tutti quegli, che iui fi trout=
rono, che lo riueriffero e falutafjero, come Imperadore. Sono alcuni, che fori=
uono, che nella medefima notte le nozze fi celebrarono, fatto chiamar nel palas :
Aleflo. Pae
gio Aleio Patriarca: ilquale trou Romano morto, e Michele, che prendeua,
6IarCA,
l'Imperio. Oraeffendocio diuulgato di fuori, tutta la citt and a falutare il
nuouo Imperadore, parte per rallegrarfi con effo lui, e parte per l'allegrezza,
che ei haueuano di effer liberi dall'odio del morto Imperadore. Ora stmando.
l'Imperadrice di hauer proueduto beniimo a cafi uoi, er hauendo ridotto in lei .
tutto il poder, di douere hauer Michele per fuo minitro,fu ingannato dellafua
openione. Percioche egli fingendo di amarla al tempo, che gli fu di biogno, la
offeruaua, or obediua, e faceua tutto quello, che penaua, che le douefje effer
grato. Ma pocia non potendo finger piu oltre, mutando cotumi, cominci a.
dimotrar di hauer foetto fopra dilei : e temendo anco da douero, cacci di
corte lefue ancelle e famigliari dell'amore,e ne poe delle altre.E poi ferrandola in
certo luogo,le poe le guardiesne uolle,che alcuno a lei andafjefe prima non rdef.
fe al Capitano della guardia informatione dife stefjo,e di dde et a che fine ueniffe.
Percioche egli prendeuapaura dall'espio dife stefjo,e stimauaji,che Giouanmi Eu- ,
nuco,fuo fratello, a cio l'induceje. Ilquale era huomo aftuto e d'ingegno, che non fi
laciana intendere diuero uero coloro,con iquali qualche maneggio trattaua:pron

to,e che mai non fi stancaua, ne fi dilettaua diuino,ne diuiuande. Onde non lacias
ua punto della cura, che gli conueniua nel gouerno. E tale fu lo stato dell'Imperas

.. * ora hauendo Michele prea la publica amministratione, facendoglifi la


se baiaffe- fua
infermit
di giorno
giorno
graue,
laqualefentiua
da alcuni
era prima
tenuta
uendetta
dibauere
offefoin D1
o, piu
da cui
non meno
la forza,
che facee

gia Saulo; e da altrifciocchezza e pazzia: tutto il peo del gouerno fi appoggias

na fopra Giouanmi Eunuco, ancorache egli hauefje gia preo habito di Monaco,

DI G I O VA N N I ZO NA R.A.

2 o 2

mala fuaprofeione non paua piuauanti dellatonica. ora Cotantino Dala


feno Patricio, che fi staua in caa, hauendohauuto contezza del nuouo Impera=
dore, pree grande sdegno, che la grandezza di tale Imperio foe stata dalla
fortuna pota in huomo cofi uile. Onde Michele co fuoi grauemente turbato,
temeua,che Dalaffeno cercaffe di farfi Imperadore. Ilperche mand a lui un cer.
to Giouanni, ilquale gli afferm pergiuramento, chel'Imperadore in niuna coa
l'offenderebbe, e lo confort ad appreentarfi all'Imperadore. Laqual coa bae niette fra.
uendo fatta, e da lui benignamente riceuuto, cr accreciuto di doni e di dignit, "
gli fu impoto, che rimaneffe nella citt. Ora Niceto, fratello dell'Imperadore,
ch'era stato eletto gouernatore e Capitano di Antiochia, non fu da gli Antioche=
miriceuuto nella citt. Percioche uccio eglino colui, che haueua cura di ricuo=
terle publiche gabelle, da cui riputauano di effer trattati piu aframente di quela
lo, che era conueneuole, per tema, che non foffero puniti di quel fatto, gli fer=
rarono le porte: ne prima lo laciarono entrare, che egli promife loro con fagra
mento, che di quell'homicidioniuno di lorogatigherebbe. Ma dipoi rompendo
ilgiuramento, ne fece amazzar molti: e mand a Cotantinopoli legati alcuni de'
piu degni cittadini, criuendo al fratello Giouanni, ch'egli era stato facciato di
Antiochia, per l'afflittione, ch'eglino a Dalajeno portauano. Onde Dalajeno Dalame
-

fu confinato nell'iola detta Plate: e cotantino Duca, perche fi ramaric della in sufinat.
giuria, e del rotto giuramento, fu ferrato in una Torre. A queto tempo gli
Agareni prefero Mira: e i Pazinaci predarono tutte le Prouincie Romane. Mor=
to Nicheto, Capitano di Antiochia,faccee a lui Cotantino, ancora egli fratello
dell'Imperadore, hauendo fatto l'altro fuo fratello . . . . . . Ora moletan= Armata
do gli Agareni Africani e Siciliani l'Iole e le contrade maritime, l'armata de' Ro

mani cacci a fondo infirme con legenti molte delle loronaui, e molline prestui. :::::::
ui: alcuni de quali furono mandati all'Imperadore ; c. altri appiccati nel lito.
Ora Pancratio, Prencipe di Abagia, a cui l'Imperadore Romano haueua maritata Paneratio d
la nipote, ruppe la lega, ch'egli haueua fatta con Romani, e da capo fi mie
ufarparfi i Catelli e le citt, che gia ba cedutia Romani,forst per uendica- :,:
re all'Imperadore l'ingiuria de Romani, fatta al Zio di ua moglie. I Pazinaci
ualicando feo l'Itro, trattarono male le Prouincie, amazzando tutti i prigio

ni. Gli Arabi affediarono Edeja: e l'haurebbonoprea, fe Cotantino, fratello


dell'Imperadore, capitano di Antiochia, non le hauefje dato aiuto. La cui in

duftria fu dall'Imperadore premiata cofi degnamente, che lo cregeneral delle les


gioni orientali. Morto Amare, Prencipe di Egitto, la moglie ua, ch'era chri
stiana, rimaa uedoua, inieme col figliuolo procur di far pace con Romani.
onde l'Imperadore fece con effo lei tregua pertrenta anni. Effendo due fratelli Treguafata

Agreni, che ignoreggiausi olasicilia, faloro diffordi, echiedendo fumo di :*"*"

...
2 2

***--

~ //- 4/9
-,

----

/3*

T E R ZA P A R T E D E L L'H I S T O R I E

7 s-a
~.

ciergio Maesti aiuto all'Imperadore, gli mand egli Giorgio Maniace, che era stato fatto
Pretore di Lombardia. Ilquale prima, che arriuaffe in Sicilia, tra loro pacifica
tifi, e sforzandofi diuietar, che Maniace entraffe nell'Iola, caurono aiuti da
carthagine. Ma uenuti al fatto d'arme, l'eercito Romano fu uincitore, eta
liati a pezzi un gran numero de Carthaginefi, faccheggi prima tredici citt :

niaee.

* -

.
*

..

a poco a poco procedendo, Maniace tutta la Sicilia retitu all'Imperio Ro

mano. Ma gli manc poco, che Edea con certa atutia non foe prea da gli

''';

Armene Arabi . Percioche i loro principali conduero a Edea cinquecento cameli, iquali
::::::::hautuano opra alcune altre gran caff piene d'huomini 4.!! otto fbetie di
-

f::::::::: portar doni all'Imperadore: m illoro diegno era, oue foljaro riceuuti nella cit=
arabi.
t, la notte mettendo fuori gli armati di prenderla. Furono que Prencipi egli

( , ; :,,, altri honoratamente riceuuti, laciatidi fuorii cameliinieme coloro ministri.


v 3% Auenne, che un mendico Armeno, che fapeua la lingua Arabica, accattando tra

gli Arabi, che erano di fuori, udi la uoce d'uno di coloro,che erano in quelle caa
fe, laqual uoce dimand, doue e foero. Et entrato nella citt, dicouere al

Pretore l'inganno. Egli laci i Prencipi de gli Arabi nella citt a conuiti; cr
ucendo con i fuoi, aprendo quelle caffe, amazz tutti gli armati: e ritornato
nella citt, tagli a pezzi fimilmente i loro Capitani ; laciando uiuo folamente
uno, a cui fece mozzare anbele mani, il nao, e gli orecchi, accioche cotui
portaffe lauio della morte de compagni. Ora il Carthaginee hauendo intefo,
che le fue genti erano state tagliate a pezzi, con maggiore eercito and in Sicilia.
E Maniace accampandofi all'incontro di lui, impoe a Stefano Patricio, che era
parente dell'Imperadore, e Capitano dell'armata (che egli ancora uera infieme
stato mandato) che guardaje con diligenza le contrade maritime, affine, chel

zen, s.s. uinto Carthaginee non potee fuggire venutofi al fatto d'arme: uiperitanta
: quantiti di Africani, che non fi poteua trouare il numero. Ma il Prencipe loro
*

togliendofi fuori della battaglia, falito fopra una futa, ingannando tutti que
gli, ch'erano nell'armata, ritorn alle fue cae. Queto agramente fopportando
Maniace, ripree il Capitano dell'armata. Ilquale aicurandofi nella parentela,
ch'egli haueua con l'Imperadore, non uolendo fofferir le fue parole, e riponden=
dogli altretanto, fu da lui fointo daira battuto. Onde egli ubito criuendo a
Giouanni Eunuco, fratello difua moglie, incolp Maniace dirubello. Il perche

Manissere. egli menato legato nella citt, fu poto in prigione, traportandofi tutta l'autoria

::"*" t in stefano. Ne molto dipoiritorn l'iolain podere de gli Agareni, per la


ignoranza, dapocaggine, e opra tutto per l'auaritia del Capitano, folamente
Meina (ancora ella citt di Sicilia) per ualor di Caacalone Ambuto conferuata
a Romani, laquale tagli a pezzi molte migliaia de nimici. Ma Giouanni Eunus

co, fratello dell'Imperadore, ardendo di diiderio di hauere il Patriarcato, fi fece


AMANC

D 1 G I O V A N N I Z ON A R A , :

# 35

amici alcuni de primieri facerdoti: iqualigli promifero dipriuare Alestio Patriar


ca, come quello, che era stato creato non per i uoti comuni, ma per autorit del=
l'Imperadore. Et egli diffe loro. Se uoi uolete affermare, ch'io fia stato fatto :::'i
Patriarca contra i Canoni, parimente neceario, che fi priuino degli uffici lo= ######.
ro quegli, che dame fono stati eletti. Quetarifpofta fu cagione, che i facer
doti furono contraria gli accuatoridi Aleio, e che colui non otteneffe il uo in=
tento. Ilquale afiutistimo a trouar modi diguadagnare, premendo i foggetticon
molte maniere di grauezze, auenne, che Maria ua forella, e madre di Michele
Calafate, che hebbe l'Imperio dipoi, fodisfatti i uoti, e tornata di Efeo, diffe,
che coloro erano nelle grauezze molto mal trattati, e chiefe, che di quel peofofa
fero grauati. A cui rifoferidendo Stefano: chel fuo diiderio e parere era da
femina; laquale non intendeua di quanti danari haueua di biogno l'Imperio. Ora
dicei, che Zoe Imperadrice tratt la ua morte. Perctoche douendogli il Medi=
co dare un filopo purgatiuo, ella per uia di danari lo indue a dargli in quello
fcambio ilueleno. Ma egli conociutele infidie,fcamp di quel pericolo. Ora
effendo il gouerno delle coc in talguiada lui amminitrato, non meno era anco a
cio stimolato da tutti i fuoi fratelli, che ingiutifimicr auariimi erano. Iqua- cionanninu

lieffendo anco per quetacagione odiati dall'Imperadore; non dimeno a Giouanni :


Eunuco illoro maggior fratello, non pareua, ch'e' fofero frenati, alcuna uolta
fcuandogli, altre coprendo i loro misfatti, inguia, che non ueniuano a conteza
za dell'Imperadore. Ora crecendo il male, e/eo ucendo egli fuori della men=
te, non uciua feo in publico, ne ufaua le inegne Imperiali; ne anco fedendo
fecuro nel feggio, foleua ripondere: ma effendogli pota una cortina innanzi, las
quale fi teneua foefa, coloro, iquali offeruauano i fegni della uenuta del male,
(che molti erano) toto, che fi auedeuano, ch'egli uciua di fe stefjo, tirauano Miehele fi
ingiu la cortina, e licentiauano i preenti. Ma quetomale fi cometoto ueniua, a:adat
-

coitoto fi dipartiua. Incotale stato trouandofi Michele, apoco apoco fiap. ::"
part dalla Imperadrice, ne fi laciaua da lei uedere, o foe per uergogna, che
egli le hauefje reo cofi cattiuo premio ditanti meriti; ouero, perche effendo pre
fo cofi fouente e all'improufo da quelmale, non foffe dalla medefima ueduto; o
pure per non effer plu atto all'uo del matrimonio. Alcuni dicono, che hauendo
egli confeffato adulterio, e thomicidio dell'Imperadore a facerdoti, tra le altre
cofe , che eigl'impofero, fu, chei non ufaffe carnalmente. E percio egli rac
coglieua molti danari, pendendogli poi in fabricar Chiefe: er and a uifitar la
chiea di San Demetrio Martire, pregandolo, che lo liberaffe diquel male. Ma
fi aggiune anco a quello l'hidropifia. Ilche ueggendo Giouani uo fatello, te
mendo non egli all'improuio morendo,l'Imperio peruenie a Zoe,er egli con tut-

ta la ua famiglia haueffe ddeffere etinto, indue con alcuneaai efficaci ragio

264

T E RzA P A R T E DELL'HisToRI E

si l'Imperadore chiamar Michele fuo nipoteperla forella; accioche cigli ficces


deffe nell'Imperio, Ceare. Di cui, perche Zoe era berede, fi mife anco a ufar
-

*-

con effo lei artificio. Cofi quellanobile matrona finfero effer madre di fanciullo

ignobile. Percioche ambeduei fratelli feco di tal cofa hauendo ragionato, Mi=
chele fuo figliuolo adottiuo nominarono. A che ella, che non ardiua di contra
...
Michele cha dire alle uolont loro, e per altro era ageuole a effermoffa, acconent. Hauens
:'citat do
adunquela fatto
raunareuiuenne,
il Senato,e eprendendo
la corte dell'Imperadore
nel Tempio
di Blas
C
chernia,
Imperadrice
Michele per mano,
lo riceut
per
-

figliuolo, e ubito l'Imperadore lo chiam Ceare, el popolo, che ui fi trou


preente, altres per Cefare lo falut. Onde hoggimai stimaua Giouanni diha=
uer condotto il fuo penfiero ad effetto, e fermato l'Imperto nella fua famiglia:

ma per queia uiarouin del tutto e medeimo, e tutti i foi amici, come frac=
senenamen, conter al uo luogo. I Bulgheri, come s' detto, foggiogati dall'imperador Bta
:de.
Bu filio,
efjendonon
ditrutto
il loroPrencipe,
Regno, portarono
un tempo
ilgiogo della
gheri,
Finalmente
fi trouando
ne Capitano,
che gliefortaffe
alla feruit.
libert,
Doliano.

fu un huomo di stirpe uile, detto Doliano, ma pieno difraudie diaffutia, ilquas


le dicefi, che fugg di Cotantinopoli; e dicendo di effer naturale e non legtimo

figliuolo di Aarone, ilquale fu fatello di Samuele, Prencipe de Bulgheri,fu da


que Barbari eletto Re. Et alhora queta gente dicouertamente fi ribell, e fi
uole ai ladronecci. Per refifiere adunque a cotoro, effendo mandato con eercito
un certo Capitano, trattando egli male i faoi oldati, dall'ira di quegli farebbe
Tisomer, stato uccio, fe la notte non fuggiua. E'l fuo eercito per tema di effer gaftigato
" ribell, er un de foldati, che era di nation Bulghero,detto Ticomero, cre Ca=
parti.

pitano, con titolo di Re de Bulgheri. Cofi le coe de Bulgheri furono diuife in

due parti, alcuni riducendofi a Doliano, altri a Ticomero. Ma Doliano con le


fue affutie affalendo l'auerfario, lo confort a far feco compagnia nel Regno e
rasi.dips nella guerra contra Romani: ilquale accotandofi al partito, Doliano raun il

:::* Bu popolo Bulghero, e cofigli diffe. Sappiate, che lo stato de Bulgheri non potr
"
mai otto due Remantenerfi, onde uolendo uoi prouedere aluostro bene, e al
lajuostra falute, leuate di mezo l'un dinoi. E, e uoi fapete, ch'io fono della
stirpe di Samuele , priuatene Ticomero:fe non uipar, ch'io ci fia, obeditea lui,
e me di uita fcioglete. A quete parole leuandofi il grido, fu da tutti falutato
R, fu lapidato. Ora Doliano ottenuto il Regno, pree Durazzo:

#:: er affaltando la Grecia, s'impadron di Nicopoli infieme coltenitoro uicino, uo=


lontariamente rendendoglifi i cattadini, non fopportando la infatiabile rapacit
di . . . . . come fi dice in prouerbio, fu preda de' Mifi il paee foggetto a'

* P Romani. L'Imperadore effendo auifato della ribellione,incitato a procurar di ba=


uer nellemani colui, cheme fuil capo, gli pareua coa indegna, fe egli, che non
-

D I G I O VAN NI Z ON A R.A.

haueut apportata ueruna parte all'Imperio, ue ne laciaffe rubar uerunu. Mar


perche non fi haueua piu peranza della fuaguarigione (percioche egli era, co

me s' detto, hauendo moltogonfio il corpo, diuenuto hidropico) i fuoi parenti


lo difconfortauano dalla feditione, er i principali del Senato rimprouerauano il
Juo configlio. Maegli ingagliardito dalla concorrenza, efoftenendo la debolez=
za del corpo con la fortezza dell'animo, and contra i feditiofi, er auenne una
coa marauiglio/a. Percioche effendo una notte aggrauato dal fuo male, e stiman=
dofi, che'l feguente giorno non douefje leuare, fi uide nel far del giorno a caual=
lo, er andare innanzi all'eercito. Et effendo arriuato ne confini de Bulgheri,
er apparecchiandofi di combattere, prima che l'eercito fi affrontaje, interuens
me uno accidente, che all'Imperadore diede la uittoria enza alcuna fatica con
V ttorii di :
pretezza. Percioche Patricio Alufiano, figliuolo di Aaronte, rouandofipreo Miehele.
a Romani, er hauendo offefo alquanto l'Imperadore, gliera stato dato perga= Alufiano.
stigo, che egli dimoraffe in caa, ne andaffe in corte, ne entraffe in Cotantinopos
li fenza licenza dell'Imperadore. Cotui dicio dolendofi, come intee, che lafua
gente fiera ribellata, e come era stato eletto Re Doliano; a cui era metiero obea
dire, fugg di caa, emutandopanni, e prendendo habito Armeno, fingendo di
effer famigliare di Theoderocane, e di andar nel campo, non fu conociuto da ala
cuno, infino a tanto, che peruenne nel tenere de Bulgheri: oue ne anco di fubito
fi diede a conocere: main uno ragionamento innanziad alcuni, fece mentione di
Aaronte: e diffe, fe egli fi trouaffe qui preente alcun legitimo figliuolo di Aarona
te, non lo anteporrete noi nel Regno albaftardo ? E diiderando tutti di hauere
per Reil uero figliuolo di Aaronte, come dare il prencipato adhuomo, di cui non
era dubbioo il nacimento, e che fenza fallo traheua la fua origine dalla stirpe
de Re, apereil egreto ad uno, ilquale haueua piu de gli altri contezza della
famiglia di Aaronte. Ilquale hauendolo compiu cura nel uolto riguardato, finals

mente hebbe difiderio diuedere un egno: e queto eraunamacchia nera nel detro
braccio, intorniata da una chiocca di folti pelli. Ilche bauendo ueduto, ciolto
hogginai d'ogni dubbio, gettatoglifi a piedi, glie li abbracci, e diffe agli altri,
come quello erail uero figliuolo di Aaronte, e della tirpe Regia. Molti adunque
dicio effendo refi certi, a luifi riduffero: ma parendo loro, che effendo diuia la
Signoria, e i Prencipitra loro dicordi, il regno non potefje durare, fra Jepat=
teggiarono,che di comun confeno l'amminitraffero,non rimanendo per,che l'uno
non hauefje opetto dell'altro,enon gli machinaffe contra. Ma Aufiliano,come piu
pri
pronto all'infidie, le appret prima di Doliano. Percioche inuitatolo a un folenne Aufiliano
mo alle inlia

conuito, tra le uiuande a quelmifero fece cauargliocchi. Cofi hauendo egli for die .
lo ottenuto il Regno della nation degli Scithi fece egretamente intendere all'Impe

radore, che effo egli darebbe, oue benignamente foe dalui riceuuto, e datos
*

2 o6

T E R ZA P A R T E * D E L L'HISTO R I E

gli i debiti premi. Egli non rifiut, che a lui ueniffe, e gli promife, chegli rens
derebbe ugual gratia. Effendo adunque a lui apprefeutatoji, lo cre Maetro, e

, enza difficult la gente, che enza Re era dipera, la foggiogo un'al


siihei. tra uolta all'Imperio Romano, e ritornato nella citt, trionf, oltre a gli altri
prigioni conducendo anco Doliano cieco. Ma non effendo abandonato dal Ju
male, frezzando l'Imperio, e laciando il palagio, fi riduein un Monatero
da lui fabricato ne Jobborghi: e quiui deponendo le inegne d'Imperadore, facen=
Michele Ba- dofi radere i capegli, fi rele Monaco, prendendo l'habito della Chriti na humil=

:"" t, e cingeniji il cinto della uolontaria mortificatione- ogesta coa intejai,


l'Imperadrice and al Monatero a piedi, ma da lui non fu riceuuta , nele uolle
varlare: non o, fe per uergogna di hauerla maltrattata; ouero per cagione, che
effendoi dato tutto alla penitenza, non uolle rinouar la memoria dell'antica affeta
tione a lei portata. Cofi ella fi parti enza hauer potuto fauellar eco. ora
egli non oprauiuendo molto a queto fuo mutamento, infino che hebbe firito ;
non ces di pianger la celeraggine uero Romano da lui commea. Nelfuo im*
perto fi dimotro clemente e guto per quanto egli pote: ma i fuoi fratelli far=
fero opra la ua bont una certa quai macchia diuitupero. Alcuni dicono, che
egli tetuie l'Imperio ette anni, Cr altri alcun tempo piu. "
,
,
-

I M P E R I O D I M I C H E L E C. A L JA F.A. TO. .
-

|
|-

.
1

-*

| A M A E s T a del Romano Imperio peruenne al Ceare,


per indutria del fuo auolo. Percioche Michele Imperas
dore lo chiam, come fopra dicemmo, Ceare: ma poi
pentitofidicio, non haueua uero di lui conferuato l'amo
re. Ondegli fu affegnata una stanza di fuori della cit=
|:|t, egli fu impoto, che non ci ueniffeenza ordine dels
==: l'Imperadore. Ma ucito egli della citt, come io dii, i

foi fratelli eriffero alcune lettere in nome dell'Imperadore, nelle quali fi conte
neua, ch'eigli daua licenza di entrare a fua uoglia nella citt, erandare in corte.
Onde effendoui egli uenuto per configlio di . . . . non fece alcuna coa enza

1 ausri ai il coneno della Imperadrice. Andarono adunque a trouar lei, e cestreinginoc


:::::::::: chiatolefi a piedi, le ricordarono tutti infieme l'adottione, or obligando la lor

:" fede, giurarono, che Michele terrebbe folo il titolo d'Imperadore, er ella hau
rebbe tutto il podere e l'autorit: er esti farebbono non altrimenti uero dilci,
che comperati chiaui. Con quete loro dolci e lufingheuoli parole, uinfero tal

mente l'Imperadrice, che per altro era piegheuole, che thebbero in podefia loro.
onde Michele hebbelo cettro e la corona Imperiale, della quale era indegno,non
{nto

i D I GIOV A N NI Z ON A R A . . .

tanto per la fua uilistima er ofurastirpe ( percieche il padre o ekua '


nocchiero di naui) quanto per la maluagit de cotumi. Percicche egli fu di fa= Micheie.
gace craftuto ingegno, ma d'iniquo er ingrato animo, ne facetta stima d'amicitia,
ne di parentela, hauendo la lingua molto contraria all'animo, fi come quello, che
altro diceua, er altro teneu a nastoo. A queto fi aggiungeua una fingelare in=
uidia . Ne tempi malageucli non haueua punto del generofo, ev era tracondo e

mutabile: ma per in gufa, che piu ageuolmente per qualunque caua piegaua ale
la maleuolenza, che dall'ira alla clemenza. E come che egli foe tale, non di
meno fali all'altezza dell'Imperio in rouina e morte del uo auolo, e di tutta la
fia famiglia. Percioche egli non tenne molto a lungo i uoi finti cotumi, ma Incotanza

fa pochiimigiornichiam l'auo'o s gnore, deguido di hauer la ua comp4= ::::::::::


gnia, erimettendo a lui ognico. Dipoi a poco a poco gli leu l'honore. Inii
nella maggior parte delle coje non fece stima della ua autorit, e fejo trou oc=
caion di morderlo. Ilquale benche uedefje male impiegata la cura, che egli ha
ueua fempre hauuta uero il nipote, non apeua per alhora a che appigliari: ma
nel fuo animoriuclgendo fegretamente certo trattuto, rade uolte andaua a trouar
tInperadore. Et e " o nata dicordia fra lui er il fratello Cotantino, a cui

foto de tutti gli altri famigliari e parenti l'Imperadore fi accotuua, e gli haucua
conceduto il titolo di nobiliimo, non hauendo egli dato alcun giftigo, o fatta al
cuna riprenione l'Imperadorea Cotantino, ilquale haueua il uo auolo in fua

preenza fconciamente offefo di parole, egli dolendofi molto di quel uitupero,

and lontano dalla citt. Lqual coa intea, gran parte del Senato and a tro= <-uarlo, non perche effo tanto l'amaffe, ma per acquitar l'amorfuo. Temendo tenere det.

l'Imperalore, che molti cofinon faccffero, gli friffe alcune lettere, nelle quali:
opponendogli, che era uperbo, chiefe, che alui ueniffe. Ma effendofi effo po- $: *
sto in camino, non afettando la fua uenuta, and a uedere i giuochi, che fi fa=
ceuano nel circo. Non lo trouando adunque l'auolo, ancora tutto pieno di sdegno,
da capo fi diparti . Alhora l'Imperadore motr uero di lui aperta nimicitia: e L'Imperado

mandatagli una naue, gimpoe che ecoueniea lui a renderconto della faafu ::::::::
perbia: e mentre,che egli andaua alla uolta di Cotantinopoli, hauuto coloro, che shele.
lo conduceuano, un certo egno, gli fu uietato l'entrarui. E ubito mandata
una Galea , lo confin in efilio: in talguia guiderdonando colui, per il cui bene
ficio prima ceare, e dipoi era stato ordinato Imperadore. Ilquale hauendo sban
dito,
fi uolfe
contra
i parenti:
e queglifece
chefare
eranoEunuchi.
non folamente
di fejo gia
huomini,
ma
anco
barbati,
e martti,
e padri,
Et hauendo
in tal dl
*

guia trionfato del fangue de parenti, stimando, che glifofje rimafa una fola bat

taglia Herculea, fi apprest a cacciare anco uia la Imperadrice a preghi e confor.

ti di Cotantino uo auolo. il figliuolo adunque ignobiliimo contrala nobilij:


- .

2 8

TE Rz PARTE D E L L'HisToRI E

nua.a fina madre pare fama, cheella era auelenatrice, e che uoleua anelenarlo. E
fi:Timp: che bifogna, ch'io ufi piulunghe parole: La fece ucire di palagio, e confinolla

:::*:" nell'iola del Prencipe: e finalmente, come cheella gli hauefje fatto cofi gran be
Freasipe, neficio, le fece tagliar le chiome, e cotrinea pigliare altro habito; ev in ucce
del manto Imperiale, che infino dalla origine de fuoi bifauoli le conueniua, le fea
ce prendere l'humil tonica. Ilche fatto, parendo a lui di hauer fornito ogni co=

fa, lieto e ripieno di uperbia, fi diede alledelicie er a piaceri. Ma non dormen=


do la uendetta del Signore, con molta pretezzagiune l'iniquo cr ingrato huo=
mo. Percioche diuulgatofi queto fatto nella citt, fi uedeuano tuttimeti eripie=
ni di triftezza, non meno, che di proprio male e miferia loro: cr anco lo rimpro=

Miahel:
mato
Tirane uerauano con pungentiparole, chiamandolo Tiranno. E le donne raunatei infie
,
me, piangeuano, e chiamauano l'Imperadrice. E finalmente tutta la citt diru=
-

pe in manifeta feditione. E per uendicarfi della fua audacia, difregiando la


lor uita, armando le mani ditutti coloro, che incontrauano, concorero al pala=

gio. Egli da prima non fi moje punto dal mouimento del popolo:ma ueggendo
:::::: la moltitudine, che lo cingeua, e che le fue guardie stauano foee (percioche a
shele.
quelle ancora dipiaceua la celeraggine, ch'egli haueua uata contra l'Imperadri=
ce) fu ripieno di fauento. Ma queto fuocordoglio fu alquanto alleggerito da
colui, che haueua bauuto il titolo di nobiliimo. Ilquale hauendo inteja la fedi=
tione, hauendo armati i fuoi minitri, che molti ne haueua, paando per mezo
L'Imperadri

la piazza, and al palagio; e ubito mand alcunia ridurui l'Imperadrice: er

:::::::: fero
oppoe
alcunia
i feditiofi,
iqualipochi
d'un furono
luogo egreto
dardi, e traf,
faette,
inguia,
che non
uccifi.lanciarono
Ora effendoloro
boggimairidots
,

ta l'Imperadrice, e pota nella fommit del Theatro, la fecero uedere a coloro,

... , che faceuano il tumulto, affine, che ueggendola, la loro furia fiacchetaje. Ma
questo fu uno incitamento di editionaa er infiamm l'ira del popolo. Percioche
ueggendola nell'habito di Monaco, la battaglia diuenne piu afra, e gli odi, che
|-

-* -

:
fta.

portauano alla malignit del Tiranno. E laciando l'Imperadrice Zoe, fiuolfero


a Theodora fuafbrella, laquale ancora di ordine della forella (come s' detto )
haueua mutato l'habito, effendo di ci capo un famiglio di fuo padre: e circondan
ol44 conduero nella Chiea di Santa Sofia: oue da tutto il Senato, dal popo
lo, e da facerdoti fu falutata Auguta cr Imperadrice. Quetofatto leu a Mi=
chele, er a tutti i fuoi, la peranza. Onde temendo della utta, inieme colmobilifa

fimo falendo nella naue Imperiale, fi ridue nel celebre Monatero detto dello stu=
dio, ponendo da parte le inegne dell'Imperio, e preo habito da Monaco. Ilche

inteo dalpopolo, non potendo naconder l'allegrezza, fi ridue a quello. Ma


inchinandofi il giorno uero la fera, coloro, chefauoriuano Theodora, temendo,

chezoerichiamaetImperadore, per non hauerlaforella compagna

CCCTO

DI GIOV A N N I Z O N A R. A.

2 o9 .

ficero adambicauargliocchi. Effendo adumque ambedue leuatifuori della sacri


fia del Monatero, la moltitudine, che col era occora, gli uituperauano, e mor=
deuano, cantando certe canzoni, comerecitaero una Tragedia, infino a tanto,

che eglino giunti a un luogo, detto Sigma, fur loro cauati gli occhi, fotenendo
cotantino congrandistima fortezza quella calamit, ma dolendofi erammarican
dofi Michele. cio fatto, i minitri della pena tornarono a Theodora, laquale
ancora nella chiea fi troudua. A Zce, che era tornata nel palagio; come era

ambitiofistima, non piaceua punto, che la forella le foe compagna nell'Imperio.


Mail senato hauendo riuerenza all'una e all'altra, a quella, come gia gran tempo

loro Imperadrice, a queta, come dinuouoeletta, e cagione della ditruttion del=


la Tirannide, la indufero adeffer contenta, che la forella feco reggele. Theo
dora adunque entrando nel palagio hebbe con leidipari tamminitratione: e que
gli, a quali erano staticauatigli occhi, furono mandati in efilio, il cui Imperio

hebbe fine in quattro mei, e cinque giorni: ilquale uolee D1 o, che piutoto
perduto hauefjero.
I M P E R. I o D1 z o E, E DI T H E O DO R.A S O R E LLE.
Li s sn n d o l'Imperio de Romani diuenuto in quete due

#: forelle, non fu alcuno, che machinaffe contradi loro: ma


tutti a quelle obedirono, cofii Prencipi del Senato, come i
4: Capitani de foldati. Sedettero dunque amendue nel Tribu
| || male, effendofi fatte preo di loro tutte le cerimonie Impea
| riali, dando, come erail cotume,la guardia a primi del Se
==E=e>>| nato, er a piu honorati Magitrati, che loro ftauano
d'intorno ; e le quitioni de litigi, i publicigiudicij, ildare audienza a legati, e

le altre coe piu nobili del Regno, elle fi haueuano in e stee uurpate. Ora Zoe,
oper tema, che la forella non otteneffe l'Imperio fola (percioche bucinauafi da zoe perha.

alquanti, che timperioaola Theodora apparteneu, per effereella stata cagio= :::::::.
ne della cacciata del Tiranno) ouero /binta da diiderio di huomo, propoe di : hauer

prender marito, e farlo Imperadore. Fu adunque a lei condotto costantino Da-"


lajeno, motrando dichiamaruelo per altra cagione. Ma parlando egli aframen=
te, creffendo giudicato d'ingegno fiero er intrattabile, fu rifiutato. Dipoi piea
g a un'altro, ilquale non era illutre me per mobilt, ne permagitrati, ma per la
bellezza degno dell'Imperio, laquale era tale, che haurebbe anco potuto uincer
di leggeriuna donna di cato e ben compoto animo. Vero cotui adunque fila=
fciaua portar la Imperadrice a piene uel: ma in uo aiutofoprauenne una malata

tia, laquale in un fubito leu colui diuita: ne fu la ua moglie enza foetto,


Hit. di Gio. Zonara,

* 1S

T E R A P'A R T E D E LLH IST R I E

effendo che fu creduto, che ellalo hauefje per gelofia auelenato, accioche uiuer
do il marito,non foffe priua, e uedeffe un'altra feco giacere. Cofi egli fu ingannas ,
zoe inclina to della fua peranza, e l'Imperadrice del fuo difiderio. ora il fuo fauor sins :
:::::: chin a cotantino Monomaco; che era huomo nobile er illutre, e di riguardeuo=
le bellezza. Ilquale morta la ua prima moglie, prea la nipote dell'Imperadore,
che era nata d'un fuo fratello, non haueua da lui alcuna dignit ottenuta. Non

dimeno uando per la parentela in corte, e diuenuto caro e famigliare all'Imperas


drice, hebbe da lei preenti di molti talenti : come quella, che haueua la mano li=
berale, e l'animo Regio. Onde gli huomini maligni e folhettofi,prefero occafio=
me di dir male di ambedue: e Michele, ucceor di Romano, che cio ancora haueu4
inteo, come fu fatto Imperadore, opponendo cotui a alcuni finti delitti, lo h=
weua confinato in Lesbo, effendo folamente la uera cagione la gelofia. Fu egli

in quello efilio tutto il tempo, che Michele tenne tImpero: ne hebbe taltro Mi
chele punto piu propitio. Ma retituita la podet in Zoe, fu richiamatodall'ef=
lio,in Cotantinopoli. A cuiauicinandofi,gli fu impoto, ch'ei fi fermaffe, e
preo il Tempio Damocranio dell'Archiduca,da uno mandato di corte, adorno del
munto Imperiale, con compagnia d'Imperadore entr nella citt. E fu celebra=

to da un sacerdote il fagramento delle nozze: el eguente giorno fu incoronato.


co Monomace hebbe la corona e lo fettro dell'Imperio.

- s ,

'.

= I n t r a adunque la podet delle forelle, che era dura


si ta tre mefi, fu trasferita a Monomaco. Egli con niuna

s ragione, ne prudente dicoro fu liberale delle dignit,e

$s:4|deidanari. Ma concefje le dignit comunemente a huos


miniindegni; e ehauffe bifognato in un giorno uotar
-

|-

#:#Zs|g|la camera di danari, itinaua,che nulla importaffe. Non

:3&#f di meno confidentemente perdon lingiurie a coloro, che


*haueuano offeo, e diedefi pocia a piaceri era tratulli, parte per leuarfi del=
animo lanoia conceputa nel tempo delle mierie; effendo nuouamente peruenuto

quai in un porto nella tranquillit della potenza detimperio, e parte per grati=
ceamise ficarf alle imperadrici, e dimotrarfi loro piaceuole ; lquali erano leggeri d'in
pochetelletto. Diede opera alle lettere: anzipiu toffb tenne pratica d'huomini dotti,
non hauendo egli affaggiatala dottrina:Jenon, cme fi dice, con le prime labbra.
Boiahiso. Standole coe dell'Imperio fra queti termini, le Prouincie Romane hauewano po

felice fortutia, Percioche un certo Beithlao discithia, fuggendo di costan


-

tinopoli,

g. :D I GIOV A N N I ZO N A RA - : *

211

" finopoli, hauendo raccolte alcune genti, fi mie aguia di Fera ad habitare i mon
ti della Illiria : e per uia di latrocinij molet le genti uicine a que monti, lequali
erano fuddite a Romani: come i Triballi, i Seruij, e cofi fatte nationi. La=
qual coa intea dall'Imperadore, crije al prefetto di Durazzo,che moueffe guera
ra a Stefano: percioche Boifihlao haucua ancora quet'altro nome. Ilquale ha=
uendo temerariamente attaccata la battaglia ( percioche egli non haucua contezza
dell'ufficio e dell'arte del Capitano ) fu cagione, che i fuoi foldati furono la piu
parte uccifi,faluandoi egli a pena con pochi, ne pote adoperare le mani, ne
uendicarfi opra inimici. E quete cofe auennero nell'Illirico. Ora Cotantino
(percioche io ho da ragionar affai a lungo delle fue coe famigliari) effendo mora
ta la feconda ua moglie, non haueua in animo di maritarfi la terza uolta, ma
uaua con la cugina della moglie, laquale era uedoua, da principio naco/amette

: dl
edipoialla dicouerta. Era coteigiouanee bellima, e dellanobile famiglia de *"*"
gli Scleri. Et erano ambedue legati con un nodo cofi tenace di amore, e fi fat=
-tamente nfiammati, che, quando infieme non fi trouauano, pareua loro la uita
piu che amara. Onde ella lo eguit uolontariamente nell'efilio, di cui di opra
fu fatta mentione, laciando ogni ua coa, per ueder colui, che ella tanto amas
ua, e da cui apeua di effere amata, ne uolendo effer da lui lontano. Accompaa
gnandolo adunque, lo fouenne in tutte le maniere, che furono poibili, feruens
dolo, offeruandolo, e con le fue proprie facult a fuoi biogni accorrendo, affi=
ne,che oltre alle altre moletie non foe affiitta ancora dal peo della pouert: pera
cioche ella fi confidauanella peranza, che ella haueua, quantunque alhora uana,
chei douefje effere Imperadore. E come egli fu folleuato all'allezza dell'Impe=
rio, non fi fcord nella ua felicit di lei: matratt con la Imperadrice, ch'ella a . . . .
foffe richiamata, e fi prouedefje a fuoi commodi. La Imperadrice hauendo con i
la et pota da parte la gelofia, e per la eperienza de mali diuenuta piu mode=
n

ta, ui acconent. In cotal guia fu ridotta Sclerena Mitilena: a cuinon cofi " ..
tofio fuapparecchiata plendida caa, e magnifico e delicato uiuere, ma col tem=
po le fu data Real guardia, e ridotta la ua caa in forma di palagio. Percioche amore, she
nel luogo, oue ella habitaua, faceua Cotantino fabricar cae, fingendo di fabri, ::
*

carle per fe steo, e faceuale a fine, che otto petie di andare a ueder quellefa- Muilena.
briche,hauefje occaione diuifitarla feo. E per certo patio di tempo, come
egli fe ne uergognaffe, teneua nacoo il uo amore, non altrimenti, che otto
un uelo. Ma finalmente pota da parte la uergogna, e leuando la fintione, fi - - . ::
diede a trattar queta|Donna, non, come concubina, o meza moglie, ma come
uera conforte. Onde a lei de i theori dell'Imperadore abondauano le ricchezze,
a guia di fiume, e stauano apertele uene dell'oro, andando l'Imperadore a tra=
suarla dicouertamente ilgualestimando dinon poter tolerare di non effer delcon
4
-

*. ..

. . ::

z 1 s

T E R ZA PA R T E D E L L'HISTOR I B

tinouo con lei, comunicato prima il fuo uolere con la Imperadrice, er ottenuto it

fuo confeno, ridue Sclerenamel palagio. Cofiella ottenne il nome e la dignit


di Auguta, dato molto adietro alla prima, efu chiamata Imperadrice, e Signora.

Lequai tutte cofela Imperadrice fotenne enza ira e enza noia. Ma hauendo
l'imperadore la fua camera in mezo di lei e dell'Auguta, ella non prima foleua
andare a trouarlo, che non haueffe con diligenzaricerco, elamata fi trouae con

.. effo lui. Laquale hauendo ottenuto quelluogo, e una cotanta felicit; e peran
do di maggiori coe, con gran pianto dell'Imperadore, fi mor d'una fubita infr=

ge.

::::" " mit. Dopo la ua morte, fu ilmedefimo trausgliato da guerra ciuile. Percio=
-

che Giorgio Maniaco, ch'era huomo animofo eforte, er epertiimo Capitano,


mentre le due Donne haueuano il gouerno dell'Imperio, mandato 4 difea dell'Itas
lia, er a ricouerar leterre, che erano state occupate da gli stranieri, guerreggiaa
ua co' nimici. Ma poi che l'Imperio peruenne alle mani di Costantino Romano
Sclero, che era fratello dell'amata dell'Imperadore, le cui forze e ricchezze, per
cagion dellaforella, erano molto grandi (percioche egli dall'Imperadore haueua ot
tenuto l'ufficio di Maetro, e di . . . . ) tratt molto male la caa di Manit=
co, laquale era nella prouincia Orientale a lui uicina, ricordandofi dell'antica in=
giuria, che egli haueua in certa contea da luiriceuuta. Dicefianco,che cotuiuer=
gogn il letto di Maniaco. Ilche hauendo egli intefo, grandeidegno er triftez
za gli apport. Dipoitoltoglianco il Magitrato per opera di Romano, stiman
do, che oue tornaffe a Cotantinopoli, haurebbe l'Imperadore, per cagion di Scles
ro poco benigno, fi mife a procacciar l'Imperio. A lui adunque, come a buono
bellicofo, fi riduero molti oldati. La ondeegli traggett l'eercito con naui

;; nella terra ferma, che allo'ncontro d'Italia. Di questo fatto turbato l'Impera
:::::::: dore, liber con fue lettere Maniaco d'ogni paura, aggiungendo, quando laciafa
fe l'arme, di molte promee. Ma egipocia, che haueua cominciato a procurare
GO

di farfi Imperadore, tenendole tuttauia, pree contra di luila guerra, facendoges


nerale del uoeercito non alcuno huomo ualente er eercitato nelle cofe della guer
ra, dubitandofi, che un tale haueffe il medefimo ardire, ma un fuo fedele Eunus
co, che era il uo principale cameriere. Ilquale partendofi con l'eercito, Mania
co con molta fetta gli fi feincontra, pertrouare i nimici all'improuia; e ue=
nendofeco a battaglia, gliruppe. Ma dipoi, gouernando la prouidenza di D 1 o
le coe notre, ubito mutandofi lafortuna della guerra,ifuoi foldati furono uinti.

:::*** Percioche, mentre egli andaua dicorrendo nella prima chiera, erinimici firi
tirauano, fu feritomortalmente: e per il molto fangue, chegli uciua, perdendo
la uita, ucendoglila brigliadimano, cadde da cauallo, efubitofi mor, non lonx

tamodal campo, nel quale fi combatteua. N prima ifoldati dell'Imperadore heb


bero animo diaaltare inimici, ch'eglinointea la morte dellor Capitano, fi stas
-

Mentrono a

: D I GIOVANN I ZON A R A ,

2 1 3.

tientarono, e sbaragliarono: cr alhora tagliando la teta al mifero, al capitano Merte di


loro l'apportarono. Laquale egli mand ubito al uo Imperadore: er egli la fe "*""
ce attaccarful Theatro: eritornando l'Eunuco con l'eercito, per hauer termina
to bene l'imprea, gli ordin il trionfo: fedendo egli nella entrata della Chiea del
Saluatore, che riguarda la piazza, in mezo alle due Imperadrici,con molta Mae
fi. E tale fu il fine di Maniaco. Ma nacque un'altra Tirannide, effendone cas Thesale a
po Theofilo Erotico. Cotui, hauendo inteo il fine del econdo Michele, il quale .

era nipote del primo, e timperio delle Donne, hauendoi con artificio fattiiami:"
ci que di Cipro, la doue egli eragouernatore, fi ribell. Ma mandatoui un'ar=
mata ,quel mouimento fu di fubito acchetato, uinto Erotico, e foggiogata l'Io
la. Morto Aleio Patriarca, hauendo tenutola edia diciott'anni, Michele, co=

gnominato Cerulario, fu creato in uo luogo. E cotantino fece tor del Monas


fiero di Aleio uenticinque centinaia d'oro, e pornegli ne theori della camera.
ora Giouanni Eunuco, fratello di Michele Paflagone Imperadore ,fotto l'Imperio Giouanni Fu
di Cotantino, condotto in Metellino, gli furono cauati gli occhi, ouero di ordine nues fa pri:

di Theodora, non lo apendo l'Imperadore, ouero purpercomandamento delme: ""


defimo Imperadore, fdegnato con effo lui, per il non meriteuole efilio ditantianni:
ilquale monuie molto alla perdita de gli occhi. Ora nacque contra Cotantino
una Tirannide piu fiera delle altre: e ne fu il capo Leone Tornicio, filo parente
:
dal canto della madre. Ilquale habitando in Orefliade(che co fu chiamata Adria :

nopol, da Orete figliuolo di Agamemnone) haueua i Macedoni obedienti al fuo


comandamento, fi come huomo piu degli altri eccellente. Percioche egli diafet=
to e d'ingegno non era da frezzarfi. haueua anco alcune altre parti, che tira=
uano gli huomini. Ora era farfa di lui, come di altri, publica fama, ch'egli haus
rebbe l'Imperio Romano. Ma l'Imperadore, non folo, come parente, non gli
uoleua bene, magliportaud odio. Ma Euprepia, fuaforella,fe lo teneua grato, Euprepia,

e gli faceua honore ; laquale era matrona d'alto cuore, ediforte animo innalzata
a illutre stato, cr a gran ricchezza: & era anco amata dal fratello, e per la fua
mobile prudenza honorata. Ma non ottenendo da lui ueruna dignit, non andaua
molto alla corte, e quando ui andaua, gli fauellaua fuperbamente, riprendendo
lo, e riprouerandolo, e motrando di non fi auedere della fuaira. Ma all'Impe=
radore dipiacendoopra modo la fincera affettione, che la donna portaua a Tor
nicio, per allontanar l'uno dall'altro, mand Tornicio per gouernatore delle ter=
re dell'Imperio, in Iberia, adombrando queto, come efilio, con l'honorato titolo

del Magitrato. Partendofi adunque egli, e non ceffando lafama, che foe per
acendere a grande altezza, di che ne haueua buona peranza: alcuni di qui pre- remisie da
fero occaione di calunniarlo appreo l'Imperadore. Dalle quali parole egli com- :

moffo, fece a Tornicio tondere icapegli, stimando di tofargli infiemelaferanza


-

ooo

Moa

z' 4:

T E R ZA PARTE D E L L H S T o RI E

dell'Imperio; e gli fece prendere una nera tonica, come che quel colore haueff
ad ocurar la chiarezza della ua fama. E facendolo in quella formaritornare,
non folo non prefedi ci compaione, ma ancora lo licenti con le rifa. Ora i Ma=
cedoni, che, prima, come s' detto, gli erano obedienti ev affettionati, bene di lui
fberando, di notte lo conduero di Cotantinopoli in Adrianopoli: oue, operdi=
ligenza di quei, chelo fauoriuano, firiduje la maggior parte dell'eercito, ouero
per odio dell'Imperadore: ilquale per certe cagioni, non haueua i foldati bentrat=
tati, ma gli haueua info/etto, onde cominciaua per queto a uenir loro in odio.
Subito adunque quiui raunatifi, falutarono con liete uoci Tornicio Imperadore.
Onde egli, ponendofi con la ua fattione all'imprea, ubito affalt Cofiantinopol:
uenendo a lui molti cof cittadini, come foldati, sinalzaua in iperanza, che
niuno doueffe effere, che prendeje ardire di fargli refijtenza ; anzi, che i cittadi=
ni gli douejero aprir le porte uolentieri, fi perche gli eerciti Orientalierano ocs
- - --- cupatinelle guerre, che col fi faceuano, fi, perche i cittadinierano irati con lo
Imperadore ; effendo da lui trattati diueramente da quello, che eglino meritaua=
, no. Gonfio da queta eranza, s'accamp innanzi alla citt, con animo di com
batterla, fe pretamente non ui foe riceuuto. La matina adunque con lefuefchie
re in ordine fi appreent alle mura, e chiefe, chefegli aprijero le porte, inui=
:
tando con gran promee i guardiania cio fare. Iquali di prima beffandolo, e
motteggiandolo, ei cominci a dare l'affalto. Ma l'Imperadore con pochi foldati;
e con la moltitudine della citt, e con alcuni altri huomini minitri del Senato, i
quali a pena faceuano il numero di mille, fi pparecchi alla difea. Iquali ha=
uendo poti alle mura contra a foldati del Tiranno, stimaua di douerefauentare
|-

-- -

: i nimici. Et egli in un certo palco alto fimie a federe con Maet, affine diues
*''

dere, e di effer ueduto da nimici. I Macedoni auezzi alle buffonerie, parte fi die
. . dero a morder con parcle l'Imperadore, parte, facendo di loro certi cori, cantas
rono alcune canzoni comiche, e fi mifero a danzare er a faltare: e mandata una
banda di foldati contra di coloro, che lor fi erano oppoti fuori delle mura, par=
tealle porte, e parte a i fosti,gli finfero innanzi; e mifero fopra ditutti cofi

fatto fauento, che infino coloro, che stauanofoprale mura, fi mifero a fuggire:
perisolo di e quegli, che haueuano la guardia della citt, non chiuero ne anco le porte. Onde
cstant fe quello afalto haueffe hauuto huomo, che hauefje faputo uare la uittoria, non
haurebbono uietato a Tornicio l'entrata, n che egli non hauefje ottenuto il uo in=

tento. Mafu queta occaione, a D1 o altrimenti parendo, perduta dal Tiran


no: ma tuttauia fu l'Imperadore in gran pericolo. Perciochefu uno, che gli tir

una fetta, manongiune lui, ma un giouanetto filo cameriere: n per fu la feri


ta mortale. Ma la faaguardia fauentata; fubito ritorn adietro; e l'Imperadore

Poto in fella, fu menato altroue. A Tornicio, per hauere


-

"

# quells
0

- - - D I G I o V ANN I zoN A R.A. -- 2 14


buona uentura, fi uole in contrario la fortuna. Percioche hauendo l'Imperadore

rinforzata la guardia, il Tiranno facendo la matina un'altra uolta impeto contra s.a. n .
la Citt, fu ributtato, e manc poco, che non ui rimaneje morto. Percioche ef= Pincis.
fendo da certa machina tirate contra nemici pietre di peo d'un talento, er una
contra di lui, fall la pietra, che non lo giune, mafauent lui, e quegli, che era=
no alla ua difea; inguia, che rotti tutti, ritornando a gli alloggiamenti,rimae=
ro dallo affalto. Dimorando adunque quiui pochi giorni, ueggendo, che i fitoi
alcuni paauano all'Imperadore, er altrifisbandauano, e fuggiuano, laciato lo
ajedio, e limando ageuolmente potere occupare i Catelli di Thracia, fu anco da

quelli ributtato. Fra tanto giunero i oldati di Oriente, iquali erano stati chia
mati, e furono mandati contra il Tiranno. Ilche inteo da confederati della ru=
bellione, temendo a fe medeimi, hauendo anco il Capitano delle genti Orientali
pofii gli alloggiamenti all'incontro di loro, er alcuni fointi con parole, or altri. Torniado
a
band
*

on lettere, a fuggire all'Imperadore; quai tutti abandonatone il Tiranno, con i


foldati dell'Imperadore fi congiunero: ne folamente la gente minuta, ma anco
gli huomini di qualche nobilt, i Capitani, er i Magitrati. Rimae appo lui fo=
lamente uno de piu nobili, detto Baraze. Tornicio adunque abandonato da,tut=
ti, non glirimanendo alcuna peranza dipoter fuggire, fi ricouer con Barante in un Tempio. Didonde menati in ferri all'Imperadore, furono ad ambi ca=

uatigli occhi: crin cotal modo la editione fu fenta. Finquihabbiamo raccon Imprea di
te le guerre
feguiremo
le straniere:
e prima
Rof
:::::::
fi.
Laqualdometiche:
gente, comehora
che per
adietro hauefje
feime
uoltedell'Imprea
afaltato i deRoma.
Rofi.
ni, fu uinta. Finalmente fatta confederatione e parentela, procacciarono di cona

giungerfi lumo e l'altro popolo, e cominciarono a praticare inieme. ora uenden


do molti Scithi, che habitauano il Monte Tauro a Cotantinopoli, le mercatantie
loro, e quelle inofiri huomini comperando, auemme, che infra di loro, e di alcuni
Romani, nata contea, uennero da pugni alle coltellate, e dalle coltellate allo amaz
zarfi ; e fagli altri fu morto uno Scitha moltomobile. Da queto prea occa= Mortesuro

fione il Prencipe de Rosti, ubito fattifare molti legni, che appo loro fi chia. ::"*"
mano Monofili, e potaui opra una moltitudine, che auanzaua ogni numero, pe-
netr la Propontide, e moje guerra a Romani, che prima non era stata moffa
giamai. La uenuta de quali intendendo l'Imperadore, mand loro ambaciadori,

chiedendo, che ponefferogiu le arme ; che egli era preto di fodisfare ad ogniin=
tereo loro. Ma gli ambaciadori furono dal Barbaro riceuuti fuperbamente,
-ilquale, detto a quegli di molte uillane parole, gli licenti. L'Imperadore adun=

que diperando la pace, fi apparecchi a guerreggiar permare: e perche l'armata


era molto lontana, occupata alla guardia delle Prouincie, mand altre Galee ena=

.ui da carico, potou dentro di molto fuoco Greco, contra l'armata de nimici, et
* , i
Hit. di Gio. Zonara.
o o o iiij

21&

T E R ZA P A R T E DEL L'H IST O R IE

eglifferm nella fommit del porto. Ma, effendopaata la maggior parte del
vitoria di giorno, enza che i Barbarifi moueffero, impoe a Theodorocano che giffe ad
c" affaltargli contre Galee, e a prouocargha combattere. Ma egli non fi diede
adattizzargli, ma cominci una uera battaglia, e col fuoco Greco abbruci al=
cune naui de Barbari, er alcune inieme con gli huomini mand a fondo : e ne pre

fe una, nella quale egli falt dentro, alcuni amazzando, o alcuni fauentando.
Hauendole tre Galee hauuto queto felice cominciamento, bauuto il egno dell'Im

peradore, molte delle naui da carico fi mofero. Lequali ueggendo i Barbari,


fcordandofi della battaglia, uolgendofi in fuga, a poco a poco fi ritirarono,effen
do i Romani in quella battaglia fouuenuti ancora dall'aiuto diuino. Percioche,
moffofi difubito un uento di Leuante, uolgendofile onde con grande impeto con
trale naui de Barbari, ne fommere molte, e molte cacci opra afcogli, le=

quali tutte fi ruppero. Ele medefime onde, parte inghiottirono quegli, che le
conduceuano, epartefinti a terra dal mare, ioldati,che haueuano occupati iliti,
gli amazzarono. Vinto in queta guia quel gran numero de Barbari, l'Impera=
dore con la gloria della uittoria, ritorn al palagio. Ora hauendo moi epota

la guerra degli Scithi, che habitauano il monte Tauro, da paffare a un'altro


Meulmente mouimento, cio de Turchi, iquali alhora afaltarono leterre di Oriente, ele in=
:". fetano infino hoggidi. La origine de Turchi dicende da gli Hunni, natione
*: * popolima, elibera, laquale habita i monti Caucafi, dallato da Tramontana.
Percioche hauendo i Perfi,guerreggiando in fra di loro i Macedoni, ricouerato,
come di fopra fi dimotro, il loro Regno, uinti da i Sarracini, da capo gli per=
dettero. Ora i Sarracini non ubedirono a un folo Signore, ma tra loro effendo
nata feditione, diuifi in piu fattioni, l'uno combatteua contra l'altro. Mahumea
to adunque, figliuolo d'Imbraele, e Prencipe di Perfia, de Corafni, de Medi,
e di altri popoli, nel tempo di Bafilio Porfiregenito,effendo stato uinto nella guera
ra contragl'Indi, e contra quei di Babilonia, con lo aiuto de Turchi fotto ilgos
uerno di Tangrolipice Mucaleto uinfe i nimici: e tornato a caa, non permife ,

::: che i Turchiritornaeroalle caeloro; mauollefecoritenergi, per ualerfi etian


si,

dio contra altri dell'opra loro. Iquali non potendo ritornare, fe non colpaffare

il ponte fopra lo Araffe (percloche queto un fiume, che non fi puo ualicare,
fenon per uia di un ponte, che haueua dall'una parte e dall'altra Torri, lequali
erano guardate da molti foldati) fi ribellarono, er occuparono la montagna
(percioche non effendo eglino piu che tre mila, non ardiuano di uenire a batta=

glia con molti) di dondecorrendo al piano, fi mifero a predare le coe de Sarra


cini. Ora Mahumeto mand uenti mila huomini contra di loro, commettendo

tutto il carico della guerraa dieci fuoi Capitani: iquali dinotte affalendo i Tur=
chi, con molta ageuolezza molti a pezzi ne tagliarono; el rimanente con i Cas
pitani

'

D 1 GIOV A N N I Z ON AR A ,

2 1 7

pitani ritorn al fuo Signore. Ilquale facendo cauargli occhia que dieci c4 faMahomete
gauare gli
pitani, e minacciando a foldati ancora di molte crudeliime pene, fece, che per ccchi a Jieci
tema ei fuggirono a i Turchi. E cotoro, riducendoi anco molti altri dalla !fuoi. Capita"
lor parte, che erano feruie celerati huomini, iquali godeuano di prede e diru
Morte di
pine, fatto un numeroo eercito, ev attaccata la battaglia con Mahumeto,taglia= Mabumeto.
rono a pezzi gran quantit di Sarracini: e fra gli altri mor anco il medefino
Mabumeto. Trangolipice adunque di confentimento ditutto l'eercito ottenuta la
Signoria ditutte le genti, che obediuano a Mahumeto, rouin le Torri, che era=
no fopra il ponte del fiume Araffe. Onde fatto il uarco delponte, fi riduje a
lui una gran moltitudine de Turchi. Et in tal guifa hauendo il fauore di molti
Turchi, tolta la Signoria a tutti i Sarracini, la ridue in e stefjo, er in tutti i
faoi, cofiringendo parimente gli Agarenia dargli obedienza. Pocit foggiogana
do con le arme quei di Babilonia, mand Cutlumo, figliuolo di fuo fratello, con
eercito contra gli Arabi: da quali uinto, chiee per ambaciadori dal Prencipe,
ilquale haueua fatto Capitano nella Media, il pao. Ilquale non folo non gli
conceje, ma fe gli oppoe con le arme. Ma con perdita de molti de fuoi, fu uina
to e preo. Ora Cutlumo tornato a Tangrolipice, riferendo la guerra di Media, culum.
lod la fertilit di quel paee, affermando, ch'effo era facile da combattere, pera
cioche era pojeduto da femine: che cofi egli chiamaua coloro,con iquali haueua
guerreggiato. Ora Trangolipice sdegnato per la riceuuta rotta contra di lui, ana
d contragli Arabi. E Cutlumo per tema delgatigo fi fugg: cr occupata Pas
fare, citt di Ceraini, da Sultano (che cofi era chiamato Trangolipice) fece lun=
ga refiftenza al Zio, da cui era affediato, ilquale per la fortezza del luoco in
darno fi affaticaua. Et occupato in quello affedio, mand Afforne contrai Medi Afforne son
con moltegenti. Cotui facendo impeto nella Prouincia, or attaccato il fatto tra i Medi,
d'arme con i Romani, uiret morto, perduto, riferuandonepochi, tutto l'eer

cito. Ilche intefo da Sultano, nel uero fe ne dolfe; e diiderofo di ritorarfidi Sultane
quel danno, diede ad Alimo Abraimo,fuo fratello, ma generato d'unaltro padre,
uno eercito di cento mila huomini contra Romani. Ma Afracane Pretore, dia
mdato aiuto all'Imperadore, afettaua Liparitagouernator d'una parte d'Iberia:
negli pareua di combattere contra i Turchi, prima che di ordine dell'Imperadore

legenti mandate in aiuto ueniero dall'Ibero. Ora i Romanitenendofi tra ifor


ti, Alimo non facendo lor copia di combattere, occupato unuillaggio detto Ar=""
ce, cheera cinto dimura, erilquale era habitato da mercatantiquafi tutti ricchi,

stimando di douerloprendere nel primo afalto, singann alla proua della fuafe=
ranza. Percioche gli habitanti con legnami otturaronotutte l'entrate; elancians

do dardida tetti, molti ne amazzarono. Cio fatto, per ipatio di fei giorni,
ueggendo il Capitano de Turchi,che gli Arzeni fi difendeuano gagliardamente,

2, 8, T E R z A P A R T E D E L L'H1's roRI E
e che ageuolmemte non gli poteua prendere per affedio, deliber di uincerglicot
fuoco. Ilquale gettato nelle cafe, crecendo di ogni parte l'incendio, mettendoi i
cittadinia fuggire, il Barbaro impadronendofi del uillaggio, trouarono di molto
oro cy altre ricchezze , lequali non erano state confumate dalla fiamma. E di=
Vittoria de, poi andarono un'altra uolta contra l'eercito de' Romani. Ora trouandoi gia Li=
parite con l'eercito, uero la fera uenendo alla battaglia, Alimo e Ccrofane, che
Romani.
era l'altro Capitano de Barbari, uolgendo lefalle , fi poero a fuggire, perfe=
guendogli i Romani per grande ipatio di notte. Liparite combattendo nell'altro.
corno, era stato preo da nimici, ilquale mentre che lunga pezzafu afettato da
|

Romani, che erano tornati a gli alloggiamenti, non fapendo nulla del fuo cao,

fu loro nuntiato, che egli era stato preo da nimici, ilquale con gran fretta uia lo
menauano. Ilche intelo, hebbero una gran tritezza; ma i Barbari Liparite a
Sultano appreentarono. Ora l'Imperadore difiderofo di liberarlo, mand a Sul=
tano di gran doni e danari per fio ricatto, chiedendo, che i Turchi fi confedea
Liberalit raffero con i Romani. A cui Sultano retitu Liparite enza riceuere alcuna coa.
di Sultano.
Ja, dando tutti i danari a colui, per cagion del quale erano stati mandati, pre=
Serifo ap gandolo, che nell'aucnire non prendefje le arme contra i Turchi: emand egli ana
prefio Tur- cora uno ambaciadore all Imperadore, ilquale da loro e chiamato Serife. La cui
chi.
conditione era tale, quale apprejo di noi e quella del fincello. Percioche fi co=
me cotui morto il Patriarca, occupaua il luoco; cofianco quel Serifo fuccedeu4.
alla morte del Califa. Cotuiadunque entrato in Cofiantinopoli, e uperbamen=
te hauendo ragionato con l'Imperadore, dimandatogli, che pagar doueffe certo

tributoa Sultano, fi diparti Jenza effetto alcuno. La onde adirandofi sultano,


Progreo

affilt i Romani; er in quel tempo la gente Turchecapafjando piu auanti, fog=


giog tutto l'Oriente,efcore infino alla terra ferma, che e all'incontro di cotan=
tinopoli. E cofi auennero le coe de Turchi. Ora i Pazinaci predauano nella
Europa, gente di Scithia, e popoloa, laquale habitaua di l dall'Itro, a cui al
hora fignoreggiaua Triaco, huomo nobile, ma uile. Ma un'altro, detto Cege=
Cegene
ne, fi comenato d'ocuriimiparenti, cofi ualorofo e prode, per molti fuoi mo
bili fattinella guerra era molto amato dal popolo. Onde Tiraco procuraua di
ucciderlo per uia di qualche trattato. Laqual coa da lui conociuta, fattefi ami=
ci due delle tredici Tribu, paato l'Itro uenne ne confini de Romani, dicendo,
cegene fi che egliera fuggito all'Imperadore, e che non gli farebbe inutile. Intefo queto
battezza.
Cotantino,al Pretore delle Prouincie impoe, che riceueffe gli Scithi. Ora Cegene
de Turchi

uenuto a Cotantinopoli, and alla preenza dell'Imperadore ; e riceuuto l'acqua


del falutifero battefimo, fu fatto Patricio; er induegli Scithi uoi a battezarfi
parimente. ora hauendo egli il uo campo nelle riue dell'Itro: e paffato ubito
il fiume, moleiando con fion e rapine i Tirachij, Tiraco filament con l'Ins
-

peradore

'D I G I O V A N N I Z O NA R A .

"

219

peradore per uia di ambaciadori, che egli haueffe riceuuto il fuggitiuo : ilquale
non fermando, minacci, che gli mouerebbe contra tutta la gente. A quetoria
fofe l'Imperadore, che ne egli era per tradire, nemeno per uietare, che egli pro=
cacciaffe di uendicarfi di coloro, che haueuano contra di lui machinato. Hattuta Tracepam

Tiraco queta nuoua, effendofil uernotutto l'Itro agghiacciato, con tutta la fut :
gente pu il fiume a pedi: & occupando la Prouincia de Roman, faccheggi n a kema.

qualunque coa gli uenne in contra. Ma l'Imperadore mand pretamente l'eercia"


to in aiuto del gotternatore della Prouincia, ez a Cegeno. I Pazinaci hauendo
trouata buona quantit diuino, e di altri beueraggi, che fi fanno di mele, e di

queto empiendoi con molta auidit,caddero nel male detto * . Ilche intendendo
Cegene per uia d'un fuggitiuo, efort l'eercito de Romaniad ajaltare i nimici.
lquale ueggendo i Barbari a mouerfi contra di loro, per ejer mal conci dal male,
pieni di fouerchio caldo, con molta humilt loro fi refero, ponendogiu l'ardi=
re e le arme. Ma coloro, che fi abbatterono in Cegene, parte furono tagliati 4
pezzi, e parte uenduti per ifchiaui. Parue a Romani, cbe dell'altra moltitudia
ne potrebbono trarre utile, e leuandole le arme, fofferomesti ad habitare nel tera
reno de Bulgheri, che per la maggior parte era stato abandonato. E queto fu
fatto di ordine dell'Imperadore. Ora Tiraco e i uoi baroni, a lui menati, fi bat=
tezarono, e furono adornati di gran Magitrati. Hauendo i Romani guera
re con Turchi in oriente, l'Imperadore mand quindici mila de Pazinaci con le
armi, con i caualli, e con i Capitani della fua gente, fattigli paffare a chrifopo=
li, nella iberia, dando anco Coro una guida. Iquali effendoperuenuti a Damaui, Damaui.
fi fermarono, ne uolfero ir piu innanzi, ma ritornando infino allo stretto, pafa
fando il mare con cauallipreo il Monatero di San Tarafio, fubito feguitarono
oltre, infino che fi congiunfero con i fuoi. Ilche fatto, er accampatifi ne cama
'pi alla riua dell'Itro,coreggiarono la Thracia, et effendo contra di loro mandate
legenti, le uinfero, crandarono ficuramente per tutta la Thracia e la Macedo

nia, e predarono tutti i luoghi non olo lontani, ma uicini alla citt. Finalmen-
te fecero tregua con Romani per cento anni. E queto fu il fine della guerra
contra Pazinaci. Ora Sultano non rimae di moletar le terre, e Prouincie de Roa -

mani, alcune faccheggiando, alcune ditruggendo, o altre aggiungendo al fuo

dominio. Preo a queto tempo l'Imperadore copere una congiura fatta con- :
tra di lui, di cui era Capo un Romano detto Boila. Cotui era huono diulle stire Imperadore

pe, con lingua balbettante, ne formaua parola intera, parte per difetto di natu= '
ra, e parte fingendo, onde accreceua effo difetto. Di queto huomo l'Imperas ""
: dore, piu che di altro, prendeua diletto,er anteponeua le fue ciance, lequali erano
diparole inordinate e tronche,a tuttigli altri follazzi. Onde ingui gli era dia

uenuto famigliare, che ardiua di andarloa trollare e parlar feco a ciacun hora,
|
-

. .

|-

* ,

T E R z A PARTE DEL L'His roRI E



E di qui entraua in ogni fuoluogo egreto, e d'ogni parte gli abondauano le ric=
chezze. E benche dalla feccia del uolgo era stato folleuato all'altezza della dia
gnit senatoria, non per contentandofi egli di quella felicit, difider anco di
regnare;eprocur di acquiiar l'Imperio con la morte dell'Imperadore. Dicopri=

ua adunque il fuoegretoa tutti quegli,cheifafcua,che uoleuano male all'Imper4=


dore, iquali e approuauano le fue parole, ponendo loro innanzi una grande
feranza, gli confermaua al fatto. E fe eglino fi dimostrauano contrar a tal co
Ja, diceua cio hauer detto per tentargli, affine, ch'ei conocefe la fedelt,ch'egli=
no haueuano all'Imperadore, elodata la integrit loro, prometteua a quegli con
giuramento, di far noto al medefimo Imperadore, l'amore, che da cigli era por=
congiura di tato. Tenendo adunque in cotalguia la maggior parte, i congiurati fecero pen=
"" fiero di poter con ageuolezza condurre ad effetto la coa. Percioche il capo, non
folamente poteua entrare nella camera dell'Imperadore, quando egli dormiua, e

quando e giaceua con la Imperadrice, ma erano ancora commeje alla ua cura le


chiaui de luoghi piu egreti. La onde egli haurebbe affatto poto in opera il uo
penfiero, fe da alcun de compagni accuato, non foe stata fatta la fuafceleratez=
zapalee, trouatogli il coltello, colquale haueua deliberato diferir l'Imperadore.
Ma per la dapocaggine ua non fugastigato, maolamente icongiurati. Ora uo=
lendo l'Imperadore dimo/lrarfi benigno e liberale, cv in queto non uando i dea

r.a..ii.s. u!timodi dalle uirt della liberalit, cadde nel uitio della prodigalit. Percio
che donaua e ditribuiua il publico danaio enza guardare a cui, ne quanto, ne

quando l'hauefje a donare. Percioche, bauendo fatto fabricare il Monafero de


Mangani, ilquale fi dice, ch'egli haueua fatto cominciar per l'amore, chei por=
taua a Selerena, per poterla,fottofpetie di ueder la fabrica , uiitarla pi fouen=
te, hauendo uoto l'erario, e confumati i publicithefori, ridotto a difagio di dana=
ri, non rimae di darfi a non deuuti guadagni. Ma trouandofi alcune prouincie
efenti dalle grauezze, lequali in icambio d'ogni diritto, haueuano carico di difen=
der le strettezze de luoghi, e uictauano a Barbari il potere entrar nelle terre de'
Romani, lenandone uia leguardie, impoe loro, che pagaero i tributi: onde i

orie:sregluoghi enza alcuna fatica furono entrati da Barbari, Efe alcuno uuole confide
:::: rare il uero, l'oriente per ua cagione fu dalle arme de Barbarifoggiogato. ora
Barbari
effendo Zoe Imperadrice uecchia, uenuta a morte (percioche ella haueua paati
Morte di
Zoe.
fettanta anni) non fopport egli tal morte, come conuiene adhuono, ma la piane
Je aguia di femina; e dicefi, ch'eglila paragon agli Angioli, effendo dalla fua
Jepoltura, per la humidit del luogo, nato un fungo : ilquale chiam egli un egno
dimotro dalla prouidenza di D i o, affine, che s'intendee, che l'anima dell'Ime

peradrice era statariceuuta nel numero dei cori delle intelligenze Diuine. Ma
ancora ardendo di amore, fece menare nel uo palagio una giouanetta, figliuola

del Prencipe degli Alani, laquale era stata data per hotaggia a Romani: inguis
(

D I G I OV A N N I ZO N A R.A .

$ $

Ja, che e egli non haueffe hauutorietto a Theodora Imperadrice, o alla uerg
gna di paffare alle quarte nozze, haurebbe anco quetaua amica chiamata Impe
radrice, cradornatala della corona. Ora la felicit di Auguta non dur molto.
Percioche dopo la morte dell'Imperadore, torn alla primiera conditione. Mafe=

guiremo la morte dell'Imperadore. Non molto dipoi, che effo hebbe timperio,

nfirmit.

fu affalito dalle gotte, lequali fpetialmente glimoletauano i piedi, correndo in


quelle parti d principio gli humori, in guifa, chei non poteua n stare in pies

di, n caminare. E quando era cotretto amouerfi, o fi appoggiaua opra dial


cuno, caminando congran fatica, o fi faceuaportare: ma in proceo di tempo
dicefero gli humorianco nelle mani: e pociagl tormentarono parimente lefal
le. Finalmente tutto il corpo infetarono. Si aggiune a queto un'altro male,
che fu una doglia acutistima difianco; onde dueniua, che egli non iperaua dipo=
ter uiuer molto, nei fuoibaroni: de quali erailprino Giouanni Eunuco , ilquale gauge.
era di baffae uile origine, e non atto a i maneggi; e talmente dotto in Grammati=

ca, che affettando la lingua Attica, non poteuaparlar bene, nefcriuerenza erro=
re. A cotui commife l'Imperadore ilgouerno, elo fece Prencipe del Senato:
percioche prima effo era nelle mani d'un huomo, da cotui digran lunga e di stir

:
;

pee di eloquenza, e diperitia di amminitrare, diomigliante. Ilquale, quando


timperadore gli ordinaua alcuna coa, che conueneuole non foe, non difubitola
eeguiua, magli contradiceua, e fi affaticauadirimouerlo da quella uolont. Il
che facendo eglieo, all'Imperadorecominciando a dipiaceregrauemente quel
la fincera libert di animo, per leuarfilamoia del uo riprenore ; ilquale fichia
maua Licude ; leuatogli l'officio, lo diede a Giouanni, per potere adempier le fue
cupidigie. Cotuiadunque, infieme con altri gran peronaggi, non fi hauendo

piu alcuna peranza della uita dell'Imperadore; lo confortarono a eleggerfi face


ceffore, peruadendoglieffere a cotal carico ufficiente Proteuonte,ilqualereggen

do
nonfitrouaua
in costantinopoli;
Fuadunquemandato
lo, iBulgheri,
nacondendocio
a Theodora;
ma non per fi fattamente,
ch'ella nonachiamar-::::::
intende. ::::::: pe
fel'infermo Imperadore, hauere in altruiridotta la podet dell'Imperio. La on
de, laciatoloulmorire, nel palagio detto Margania, con la indutria de uoifas

migliari, falita una naue, algran palagio fi conduje. E quiuiriducendofi aleie


la guardia dell'Imperadore, er i piu celti Senatori, fu da tutti falutata Impera=

drice: fi come quella, a cui l'Imperio, per beredit, fi apparteneua. o gefa coa :
accrebbe la doglia all'Imperadore, e dopo un opiro, dimotratore della interna

paione dell'animo, ree lo pirito. Regn anni dodici, er ottomefi. Fu epeli


to in Mangania, nel luogo da lui fatto fabricare.

T E R ZA-PA R T E D E L LH S T ORIE

* 2

----|-

-",

1 M P E Rio di T H EoD o R4 1 M P E R A D Ric F.


}

|-

T t e N e no o r h e o do xa l'Imperio fola, effendo


molto uecchia, non uole aggiugnerfi Imperadore: m
dilettandofi di tener l'Imperio, mentre ella uiffe, hebbe

: ogni coa infua podet: e ci col configlio, evanco con


: l'opera de fuoifamigliari: a quali diede i principali Ms
Theodora |

:|gitrati. L'amminitration delle coe ciuili, concee 4

d a Sineello l'ammini-

* - *A.

- -

**

s: Sincello Leone, cognominato Parapondilo, ilquale gi

:: hucua Jeruto Michele Imperadorezer ella Jedendo nel feggio Imperiale; ris
fondeua a gli ambaciadori, creaua i Magitrati, faceua ragione, e trappoe la

ua fentenza nelle coe publiche, e nelle priuate: e felice fu il gouerno. Per=


." cioche non fu alcuno, che fi opponeffe, n i fudditi a uoi decretiricuarono di
obedire: ne alcuna gente alhora mofje guerra a Romani: er anco le stagioni dela
l'anno procedettero bene, e la terra produe largamente i fuoi frutti. Et ancora
che ella, come s' detto, foe molto uecchia, quando hebbe l'Imperio: non di mea
no prometteua di douer uiuere affai, per effere di forte natura, e fofferente ad
ogni fatica. Ma auicinandofi il tempo della ua morte (benche alquanti Monaa
chi diceuano, che ella uiuerebbe un ecolo) e i fuoi famigliari effendo fuor dif4
ranza, che ella potee uiuere, per cagion d'un fuo grauiimo male, da Medici
detto Iliaco, cio defianchi, raunatifi infiene, conultarono di eleggere in uo
Miehetsfat. luogo uno, che quella econda fortuna e felicit loro contruaffe. E tale giudia
:::"P"
-.: carono
Stratiotico:
di Cotantinopoli,
ma al maneg
dore.
gio,Michele
e maimamente
di fiilquale
grandeeraImperio,
per la ua naturale
das - ,
a
s
:
* , ,, ,
-* *
-

:.

* *

pocaggine e ciocchezza, or anco per effere aecchiimo, , ,


non punto atto. Efortarono adunque la Imperadrice
, , , aporlonell'Imperio: da cui ubito eglifu incos -
ronato, aftretto prima 4 giurare, che - egli non farebbe coa alcuna intor--. . . . . .

no alle coe dell'Imperio,fen s .


. . .

, ? .

e za il confeno loro. . . .

Cifatto, uc

la Impea

"
|-

rd= . . .

drice di uita , hauendo imperato un'anno, e noue


mefi.

,
-

,
;

:
}
';

I o

: D I GIOV A N NI Z ON A R A.

2: ?

1 , ,
1

.
*

i c n e le, il uecchio, in queta maniera effendo fatto


Imperadore, fi dimotr molto benigno uerfoi senatori e ftumi

di

e il popolo, dando a molti dignit c honori, che poco Micheie.


glimeritauano. Ma fiport altrimenti con ifoldati er
i Capitani, iquali nelpaato haueuano condotti eerciti:
| percioche effendo eglino tra poco uenuti nella citt,nefe=
::= | celoro alcuno honore, ne us a medefini alcuna cortee
parola. Fra queti ne erano due principali, l'uno e l'altro Maetro , e di nobil
fangue, er haueua ottenuto il grado di capitano per ualore e franchezza di ani=
\|

mo: l'uno detto facconneno: e l'altro Ambuto cacalo. A cui ubito, cheifi ::::::
fatto Imperadore, tolfe il gouerno di Antiochia; e immantinente cre Maestro e ratalo. :
gouernatore di effa Antiochia Michele uo cugino, aggiungendogli il cognome, Michele.
di Vranio,accioche pareffe,ch'e uoleffe rinouare il nome dell'anticafamiglia de gli Vranio.

wraniqueto adunque Ambuto ripree afr mente,come eglifi foe portatoma


*

'%

le nel fuo ufficio, er hauefje femato il numero de foldati;ne rimae di dirgli una
andiima uillania, uituperandolo e diffamandolo: e uolendogli altri foi colles
ghi difender queto nobilimo huomo, non fenme anco la lingua contra dilo

ro, ne hebbe ripetto a effo conneno, ora queta coa turb molto gli animii
de foldati,ueggendo,che Michele,che in altro era benignifimo e liberaliimo, non
degnaua loro pure d'una parola: ne per fi folleuarono, ne uolfero far nouit sdegno de

alcuna, prima che tentaero un'altra uolta il fuo animo. M prima, che ie :::::"
uenga alla fedition di cotoro, miterio, che to criua un'altromouimento. Theo- rhedege
dofio preidente,
fu fratel
di Cotantino
Monomaco,
diiacen-i
stfel:
:
dogli
oltremodo,ilquale
che Michele
foecugino
state creato
Imperadore,
ubito prendendo
Miehelg.
fuoi minitri, er aggiunti alcuni altri, che haueuano la medefina leggerezza di
animo, nel far del giorno cinto da queti tali, and per mezo della piazza, dicen
do, che l'Imperio per la parentela, ch'egli hauetta con Cotantino, a lui appartene

ua, e rammaricandofi, che gli era fatto ingiuria. Et effendo peruenuto alla pu
'blica prigione, chiamata Pretoria, rompendo le porte, liber i prigioni. E fe
ce il medefimo nella guardia, che era a Calce, perando, per opera loro, di uenir
a fine deluo difiderio. Ma ueggendo, che i foldati gia raccolti intorno al pala=
gio, contra di lui fi trouauano, firiuole alla Chiea del Duomo: di cui fu cauato
folo col figliuolo, effendo abandonato da uoi; e fu confinato in efilio. Hauendo

hauuto la ua imprea queto fine, daluolgo fu cantata in uo diregio questa


4Canzon,
*
-

* *

* ,

.... .

z 24 T E R z A P A R T E DELL'H1's ToR1E
L'impazzito Monomaco fe quello,
Cheglidett il ceruello.
orai capitani dioriente effendo ingiuriati, uolendo di nouo tentar la fortuna,
soldatiiMi andarono a trouar Leone, che procurauale faccende publiche, procacciando per

::::::" opra ua, che olinon foffero da lui prezzati, hauendo tutti gli altririceuuto
L-se

alcun frutto della ua liberalit, standofi etiandio gli altri in otio er in tranquila
lit, crei trouandofi di continouo trauagliati nelle arme, e difendendo l'Impe=
rio Romano. Ma egli, che non erapiu detro dell'Imperadore in trattar quegli,
che fi rammaricauano, or a reprimere il mouimento cagionato dalla doglia, non
folo non mitig l'afrezza loro, ma l'accrebbe, menomando ilualor di ciacuno,
e licentiandogli enza alcuno honore. Sdegnatiei per queta feconda repula,
fi rifolfero di non mettterpiu tempo in mezo, maefortando l'un l'altro, deliberas
rono di condurre ad effetto quello, che haueuano propoto: e parue loro di pren=
stiennio, der per configliere crin aiuto loro Briennio, huomo illutre, e Capitano de ols
dati di Macedonia, e gouernatore di Cappadocia, ilquale ancora haueua cagione
di effer nimico all'Imperadore. Ilquale hauendo promeo la ua opra, nel trat=
tar di eleggere Imperadore,fu da tutti i uoti il Conneno antepotoagli altri. Cio
fatto, tuttiritornarono alle cae loro, auifando l'Imperadore della partita. Par=
tii anco Briennio con le fue legioni; creffendo andato nella Prouincia di Orien=
te infiene con cittadini, Opara Patricio, ilquale conduceua oro, fi mie a dar le
paghe a foldati: a ciacun de quali contribuiua certa quantit di frumento, e
creceua l'ordinario del danaio. Ma dicendo Opfaratheforiere, che cio non gli
era commeo dall'Imperadore, Briennio con molta alterezza gli comand, chei
taceffe, e che facee cio, che gli ueniua ordinato. Ma non uolendo egli acconentira
gli, e con maggiore audacia dinegandogliele, opinto dalla colera gli mie le ms
ni ne capegli e nella barba, e trattolo in terra, lo fece legare. Laqual coa inte=

de fa dal Capitano de Pifidi e de Licaoni, ilquale haueua gli alloggiamenti uicini,


-

parendogli, checiofoffe un cominciamento di tirannide, afalt all'improuifo con


le fue legioni il padiglione di Briennio: cr bauendo slegato Opara, a lui lo diede
in mano: ilquale cauatigligli occhi, lomand all'Imperadore, facendogli apere
cio che egli haueua fatto. Dopo queto non rimafero i congiurati, ridottifi in
fieme, di eguitar la coa, uenendo aloro tuttauia nuoui oldati. Percioche era

comun difiderio de foldati, che un oldato hauefje tImperio. Perche fi sde=


gnauano d'obedire a un togato: ne oando per di fcourire ildifiderio loro, infia
no, che non hauefjero occaione dicio fare, lo teneuano nacofio. Ma conocena
Mouimento do poi,che Conneno l'Imperio difideraua, e che era il capo di quello, che fare in=
::::::. tendeuano, cr haueua in uo fauore le principali famiglie, prea queta occaa
fione, l'uno procuraua di effer piu preto dell'altro. Onde Conneno fatto un
groo

2: s
grojo eercito, fi diede a ricuoter tributi per tutte le terre di Oriente, ordinando
theforieri e cancellieri di tutto quello, che gli era recato. Dipoi fi moffe alla
uolta di Nicea, efjendo di gia chiamato Imperadore da tutti ifuoi foldati, difides
rando d'impadronirene per hauere una citt,di donde potee uffire,et in quella ri
couerarfi, come in un luogo di franchiggia in qualunque fortuna: er occupatala,
Miehefe fa
e potoui dentro una buona diffa, fi accamp dalei dodici stadij lontano. Ora Theodoro
Michele Imperadore raunate le legioni di occidente, e quelle, che in oriente gli generale di
erano rimae fedeli, fece Theodoro Eunuco, minitro della Imperadrice Theo= Orieutee
dora, Generale di Oriente, datogli per compagno Aarone fratello della moglie
di Conneno. Ilquale accampandoi contra il nimico, uennero al fatto d'arme in
un luogo, che dagli habitanti fu detto Orco: oue dalmanco corno dellegenti dela
l'Imperadore fu poto in fuga il detro de foldati di Conneno: e Romano Scle
ro, che ne haueua la cura, fu preo uiuo. Ma il finitro de nimici, di cui era
Capitano Ambuto, cofiringendo a fuggire il detro delle genti dell'Imperadore, Rotta elle
penetr infino negli alloggiamenti, egett a terra i padiglioni. Queto fatto.fi genti di Mi
come accrebbe infinitamente gli animi de foldati di Conneno: cofi all'incontro abs shele.
ba in guifa quegli degl'Imperiali, che fi mifero a fuggire: nella qual fuggita
molti furono tagliatia pezzi non folo della turba uile, mu de Capitani, e molti
prefi, hauendo Conneno ottenuta una indubitata uittoria. Cio inteo da Miches
le, non ierando egli piu nella guerra, uolle depor l'Imperio:ma opponendofi
acio i fuoi famigliari, non pot condurre ad effetto la fuaintentione. Fu deli= Ambafelado
ri mandati a
berato adunque dimandar per ambaciadori a Conneno alcuni eletti peronaggi del Conneno.
numero Senatorio: e queti furono cotantino Licude Preidente, Leone altres
:

D I G I O V A N N I Z O N A R A,

preidente, Alopo, e Michele Pfello, Prencipe de Filoofi : la fomma della qual


legatione fu ; che l'Imperadore prenderebbe conneno per figliuolo adottiuo, e
lo farebbe Ceare, concedendogliperdono, e fimilmente porrebbe in oblio le ina
giurie di coloro, che in occupar l'Imperio lo haueuano aiutato. Lequali coe mena
tre alla preenza dell'eercito furononotificate a Conneno, i foldati leuarono tua
multo, dicendo, cheei non erano per foftenere, che'l prefetto loro foe uedua

to con altro habito, e fi fogliaffe la ueta d'Imperadore, della quale fi era ue


stito: lequaliparole erano dette dalla maggior parte piu per adulatione, che di
uero animo. Dicioltafi la raunanza, Conneno tirati gli ambaciadori in dipar=
te, diffe loro: che epromettefero di fare intender all'Imperadore alcuni f=

greti, eff ancoraloro dicourirebbe quello, che occultauanel fuo animo. Iquali Dimanda di
hauendo giurato, che terrebbono il tutto nel petto, diffe, ch'egli per alhora era Conneno.
contento dell'habito di Ceare, ne cercaua quello d'Imperadore: mache chie=

deua, che l'Imperadore ad altri non deffe l'Imperio; er affermaffe, che non leue=

rebbe idoni nei benefici, ch'egli altrui haueffe fatto, o era per fare, e che gli
Hit, di Gio, Zonara,

PPP

2 2 6 , T E R ZA PA R T E D E L L'HISTOR I E

concedee alcuna podet d'Imperadore, inguia, che potee adornare alcuni dels
le minori dignit, er inalzarlo a Magitrati, che fi concedono a foldati. Ilche
impetrando egli, fatta feco la pace, andrebbe nella citt: e perche cio dipiace=
rebbe a foldati,criuerebbe due mani di lettere; in una delle quali con finta c4=
gone ingannerebbe i foldati, er adalquanticon l'altra dinoterebbe il uo egre
to. Oltre a cio, che era da leuare a lui la publica amminitratione, effendo a fe
steo cr a fuoi odiofo, mentreegli la teneua. Hauendo eglidetto cofi fatte coe,

s.l.s., e date lettere agliambaciadori,gli licenti. lluecchio Michelelettele lettere,


JIM:s er inteo quel fegreto, ne fu contento, er acconent a tutte le fue dimande, ags
giungendo: che fi come Conneno glihaueua per uia di loro fatto intendere i uoi
fegreti, cofi egli era per far apere a lui alcune fue coe piu egrete per i medes
fimi: cio, che estigligiuraero, chefra non molto fatio di tempo,che lo prens
derebbe per compagno nell'Imperio: e che alhora cio per certe cagioni differiua,
Queto inteo da gli ambaciadori,Conneno accett il partito; ne anco gli altri
maluolentieriacconentirono:etialmente douendofileuar la podet alprocuras
tor delle coe publiche: e gia a tutti era stato commeo, che laciandola Tirannis
-

"de, diponefferole arme. Mailuecchio Imperadore, prima checon connenofors

niffe la coa, per cagione di confermar, come egli stimaua, l'amore del Senato e de
cittadini uero di lui, fece una frittura, per laquale ciacuno obligaua a cons
giuri er a giuramenti, che Conneno ne Imperador nomina/fero, ne gli defero
l'honor d'Imperadore: Er haueua indotti i Senatori, alcuni per uia di danari, als
cuni col mezo de gli honori, cr altri con altri doni elofinghe, che ottocriueffea
roin confermatione della crittura da lui fatta. Ne hauendo intefala uenuta di
Conneno, ilquale in fra tre giorniera per entrare nella citt, alcuni del Senato,

iquilierano huominitofifiriduero lamattinanellachiea difanta sofia,co


qualifi aggiunero anco i capi delle compagnie, e gridarono,che uenie il Patriara
ca. Ma egli ferrando bene le porte della fua caa, mand i figliuoli di fuo ffas
tello a dimandare quello, che esti uoleffero. A' quali pote coloro le mani a dofa
fo, minacciarono di douerglimal trattare fel Patriarca non ufcffe ubitamente.

Dicefi, ehe quetadel Patriarca fu una fintione, accioch'egli pareffe, che for=
zatamente andaffe a trouare i feditiofi. Effendo adunque diceo dal palco uetia

::::::: toto da
in habito
da fatriarca, dolendoi, chegli foe fatta uiolenza,faubito in
i piu audaci, anzi da i capi de feditiofi : iquali chiefero, che doueffe andare

ehele.

4mbaciadore all'Imperadore, egli dimandaffe, ch'ei dee in dietro la crittura

nella quale erano statisforzati a ottocriuere. Ma queto era ancora finto .


Percioche poco dipoi falutarono apertamente Conneno Imperadore, con lo aiuto
ancora e fauore del Patriarca: ilquale gli haueua fatto intendere, che non meta

teffe tempo inmezo, e gli huucua dimandato il premio del uo fauore:

DI GIOVA N N I ZO N A R A

21 7

dire inolentemente altimperadore, che fipartiffe del palgio. ilche intefoiluec

Miehele dea

chio Michele da principali Sacerdoti, diffe loro,che premio darete a me per l'Im= gne
pon:i:i:
dell'Inn
perio; e ripondendo eglino il Regno del Cielo, ubito deponendo le inegne impe Perio,
riali, abandon il palagio. ora Conneno, mand a impadroniri del palagio
Ambuto, ilquale haueua fatto . . . . . con quantit di oldati, correndo il

popolo inctro al nuouo Imperadore,enobilitando la entrata che fece nella citt.


1 M P E R. I o D I 1 s. 4 c co N N E No.

F=::= |1 vec eur G H = 1 = adunque uc della dignit


## ### dell'Imperio, hauendolo tenuto un'anno: ne uije mol=
to dipei. Conneno effendofi fermato nell'Imperio,
|non attribu lo hauerlo ottenuto alla diuina gratia, ma 4

fe steo: come apparue da queto, che nelle monete, che Sciocchezza


- *****

fece battere, fece fcolpirla ua imagine con la pada ignu= di Conneno,


da inmano, mancandofolamente, ch'egli dicee, che egli

folo e non altri, fe lo haueua acquitato. Guiderdon con grandiima liberalit

coloro, da quali era stato aiutato: eringratiatigli con molta fetta tutti, procu=
r, che andafjero alle cae loro, accicchenon leuaero qualche tumulto nella cit=
t, ouero folleuaffero contra il popolo. Honor grandemente il Patriarca: cr
Honori eema
i figliuoli di fuo fratello innalz a ipiu fublimi Magitrati er honori. Oltre a eeuti
al P9
cio in gratia del Patriarca concee etiandio alla chiea tamminitratione e procu= tt13 C),
ra delle coe Eccleiatiche: percioche hauendo infino a quel tempo gl'Imperadori
eletto ilguardiano er il fagrita, diede queto ufficio al Patriarca, rimoff la pu=
blica autorit. Chiam dipoi la moglie Auguta; e diede a Giouanni fuo fratel=
lo, il primo grado. Ora hauendo tuttigl'Imperadori dopo Bafilio poco bene ime
piegato il danaio publico, parte pendendo ne loro piaceri, er in fabricar Mo=

nateri,e parte donando a chia quegli piaceua,cofit theori degl'Imperadori rima


fero uoti, come la camera di danari. volendo egli queto uitio ammendare, non
ui and con lento paffo: ma, come fi haueua fatto colpir melle monete con lafa=
da innalzata in mano: coffitrappoe ne maneggi con animo ditagliar pretamen=
te le gonfiature, fenza adoprarui medicine, che mollificaero e confortaffero le
parti ulcerate. Onde dipoi che uole la Tirannide in legitimo Imperio, annull
gli atti del uo anteceore fnza ditintione alcuna, togliendo a ciacuno quello,
che egli gli haueua donato: annullandone etiandio molti de paffati Imperadori :
ne folo us cio nellegenti uolgari, ma pa anco ne Senatori: e finalmente in

&
proceo ditempo ofando anco offender D i o, tronc molte coe, che erano sta Auaritia,
empieta di

te conagrate a Monateri, e laciando loro folamente le rendite necearie-, ilri. Coppcp.


PPP

ij

* 2 s T E Rz PARTE: D E L L'HIST ORIE


manente applic alla camera. Mentre adunque in cotal modo di giorn ingiorno,
innouaua una et altra coa, moe contra di lui l'odio di tutti cofi de Senatori, co=

me de plebei e de foldati: a quali ne anco perdon, inguia che non dmiuff,

- "."

le lor facult; ma foura tuttti di coloro, che menarono la lor uita ne luoghi ft=.
cri. Ma niuna coa lorinoffe dal fuopropoto: non le parole,non latema, nela
: riprenione, dimaniera era egli diuenuto altero e uperbo. Ne per cedeua pun=
:A to il Patriarca alla fua uperbia: e uoleua comandargli: e, quando non ottene=
uaquello, ch'egli dimandaua, lo haueua molto 4 male, e lo riprendeu4:e finalmen
te lo minacciaua, che fi come ei gli haueua fatto hauer l'Imperio, cofiparimente
glie lo torrebbe. Lequai coe non potendo tale Imperador tolerare, prouide di

far fi, che piutoto egli nocee a lui,che da quello riceutje alcun male. Douendo
adunque andare il Patriarca alfuo Monatero perfar celebre la feta de Santi,
mandando quiui una buona quantit de oldati (percioche eglinon uolle ritrarlo
della Chiea di Santa Sofia, affine, che non nacee qualche tumulto del popolo ,
mand in efiglio lui crinipoti. Penando poi dileuargli il Patriarcato, fi uale

in cio dell'opera di alcuni de primieri Sacerdoti, e di Pello , ilquale in una ora=


tione contra di lui gli oppoe diuerfi delitti; egli fece intender per alcuni, chei
doueffe fingere di laciare il Ponteficato uolentieri, douendolo perdere con publi=.
c4 infamia. Ma contradicendo egli, la morte leu l'Imperadore della cura del pris.

uarlo. Percioche non dopo molto gli fu nuntiato, ch'egli era morto. Estimans.
,,

do il nuntio di apportargli una lieta nuoua, egli fubito mutando animo, fe ne dolas

fe;efece porre il uo corpo con honorata compagnia in un Monatero da lui fatto,

|-

: ritornando a uoinipotila primiera dignit: E fece Patriarca cotantino Li=


trg

|-

**

cude,buomo lungo tempo eercitato nelle publiche amminitrationi,a cui haudo an,

co conceduto certo utile, e uolendoleuarglielo, fece un Diabolico penfiero. Pera


cioche efjendo Licude eletto e per publici uoti creato Patriarca, gli diffe in fea;
greto, che fi diceuano di lui alcune coe, per lequaliera uietato, che egli operif=

fe i acri uffici. E fe egli publicamente non rifiutaud,non poteua hauere il Patria


arcato. Ma oue e uoleffe rifiutar quell'utile, ch'eglitraheua, egli a cio chius

derebbe gli occhi, ne impedirebbe, chei non otteneffe la dignit di effo Patriarca=
to, Licude, ilqualuedeua, che egli non poteuaritornar nella primiera conditio=
ne, ma er in quella guiarimanere gli farebbe uergogna, ubito dando tutto
quello, chegli era dimandato, non effendo alcuno, che contradicee, fu fagrato
cnen m patriarca. Dopo queto mofje Conneno guerra contra gli Vngheri egli Scithi,

::::::::: iquali saddinandano Pazinaci, agli vngheri, che chieero lapace, glie la con

:::*. cee.
Eteffendoperaalirgli scibi, glialtri gliedettero, chiedendo estian
cora la pace (percioche tutti non obediuano a un folo)ma uno di loro, chiamato
Selte, pinardito degli altri Capitani, Nenuto allemani comuna tarte dell'eercis
|-

to de'

D I Giov ANN I zo NARA.

tod'indi
de Romani,
leuando ilfucampo,
uinto,nelfine
sfuggidelonmeeperdita
di Settembre
di moltide
andfoi
a Lobizo:
ora timperadores...,
oue per la

:
::

Sete

molta pioggia, er una grandiima neue,che uennefuor di tempo,mor la maggior


parte de i cauali: er anco ui perirono per il gran feddo molti foldati: er bauen
do loro la piena de fiumi, e gli stagni leuate in un fubito le uettouaglie, gli huomi=
ni e le betie patirono un gran diagio delle coe necearie. Ora effendo alquanto
ceffatala pioggia e la neue, l'Imperadore ufcendo del padiglione, and otto una
gran quercia, ch'era iui uicina ; facendoglicerchio alcuni de fuoi Baroni. Male

uandoi in quel luogo un gran uento, eglier i uoi fi dipartirono; e ubito l'ar- :..."
bore fuelta dalle radici hebbe a cadere. Ritornato adunque in Cotantinopoli per
render gratie a I d d 1 o della riceuuta falute, nel palagio fece fabricare una
chiefa alla beata Tecla Protomartire, perche nel giorno della fua fefta fcamp
del pericolo della quercia: ma fu queta fabrica tale, che dimotraua lagram pu

fillanimit del fuo animo: laquale fu ritorata da Giouanni Imperadore, figliuolo


di Aleio, con grandima magnificenza, otto il nome di GE s v C H R 1 st o,
saluator nostro. Ora da dire, come Iac depoel'Imperio, benche gli fcrittori
in queto fiano diffrenti. Percioche racconta Scello, huomo dottiimo,ma abon . ge
dante diparole,che effendo egli molto dato al cacciare,crufofeo aferir con tha

fagli orfi er i Cinghiali, auenne, che un feddo uento gli entr tra le cote; on
de gli nacque una gran febbre: cr il feguente giorno crecendogli una doglia di

fianco, effendo ridotto a tale, ch'egli haueua pocapiu peranza di uiuere, diede

timperioa cotantino Duca: epoco dipoipst amiglioruita. Dice Thracefio, :"


che preo a Napoli egli uide, cacciando, un cinghiale d'horribile afetto : ilquale 7"
feguitando a tutta briglia, e fi fommere nel mare, inguia, che piu non fu ue
duto: onde dalla maggior parte fu tenuto, che quello, non Cinghiale,mafoffe un
diauolo infernale. E tra queto, percoo l'Imperadore da uno plendore, come
da folgore, fu dal cauallo, per ifauentogettato in terra, oue giacque tutto at=
tonito er fuori de fentimenti, ucendogli la fuma dibocca: e di quindiin una bar

ca dipecatorefu nel palagio portato. Et effendo stato alquanto amalato, fat=


tofi rader la teta, crinistambio del manto purpureo, prendendo un grofjo pan=
no, er ordinato Cotantino Duca Imperadore, fi ridue nel Monatero, detto

dello studio; ouericouerata etiandio la fanit, forn il rimanente difuauita. Rea


gn due anni etre mefi, gagliardo cr arrogante buomo, pretistimone maneggi,
er intendentistimo dell'arte della guerra. Non diede opera alle lettere, ma fu
molto amico degli studiofi e dotti: nelle coe del maritaggio in modo cato,che ef= |

fendo neluiaggio amalato, e configliato da Medici, che egli ufaffe con alcuna don |
na, che cofi guarirebbe, non uolle hauere a fare con altra donna, che con la mo= |
glie. Effendogli oppoto che egli procacciaua l'Imperio, ripoe, chei non
Hit. di Gio. Zonara.
PPP ij

T E R ZA P A R T E DEL L'H I S T O R I E

2 3 o

poteua tolerar tImperio d'un uo coneruo, da cui gli erano dilegati gli hones
sti guiderdoni.

1 M P E R 1 0 D 1 C O S T JA NUTI N_0 D V C.A.


| T r e N v r o enza fatica Cotantino Duca, come s'
detto, l'Imperio, molti, che erano dell'ordine Senatorio, e
della condition de plebei, innalz a maggior grado: eri
| torn anco le facult a coloro, che da Conneno ne erano

statipriui. Ma pocomanc,che da una congiura non foje


leuato diuita. Percioche dimorando egli in certo palagio,
Congiura s **S=ss | i; congiurati augurandofi, che ouefi leuae tumulto nella
:::::::
"P" piazza, ubito egli fi ridurrebbe per uia di mare nel gran palagio, procuraro=
no di fare, che non fi trouaffe la Galea dell'Imperadore; e parimente quegli, che
ne haueuano la cura: iquali uolgarmente fono detti Protocarabi, everano compa
gni nella congiura. L'Imperadore fentendo il tumulto, deliber di andar per
la diritta alla fortezza: ma non fi trouando la Galea, mont opra un uicino les
gnetto. Ma, mentre e nauigaua, apparue etiandio la detta Galea ; laqual are=
mie uela folcando uelocemente ilmare, fu indrizzata da gouernatori uero ille
-

origine di ghetto dell'Imperadore, con animo d'inueftirlo; e cacciandolo a fondo, ommerger

;i l'Imperadore. Ma gridando coloro, che feco erano, che fi tornaffea dietro, i


marinai, come attoniti, per uoler diuino obedirono. In talguia chifato il pe=
ricolo, intee la congiura, e quali erano i congiurati, e catig i colpeuoli. ora
benche egli fi gloriaua di effernato della famiglia de i uecchi Duchi, Anironico,
Pantherio, e Cotantino; non di meno trouafi, che cotal famiglia, alhora, che
Cotantino, come s' detto di fopra, procur di hauer l'Imperio, regnando co=

stantino Porfiro genito figliuolo di Leone Imperadore, figliuolo del Filoofo,


ancora perla immatura et trouandofi otto tutore fu del tutto etinta, non uiri
manendo alcun machio. Imaggiori adunque di cotui, come e dicono, hebbero
origine dauna femina. Onde e nonera riputato legitimo, ma baftardo della caa
de Duchi, effendo quellaparentela, come tralignata. Onde dalla maggior parte
non Duca, ma Duchetto era chiamato. Ma fu religioo, di benigni cotumi,
amator digiutitia, ma di tardo e rintuzzato ingegno. E, fi comegli piaceuano

gli huomini da bene; cofi amaua opra modo il danaio, e fi andaua imaginan
Aastritia .

do strade di ridurre infieme molti theori. La onde mie una gran cura a due
coe, l'una ad accrecer le publiche rendite, e di qui uendeua le corti, ch'erano
detinate alle ragion de camerlinghi, a ciacuno: e commetteua a gabellieri il

ricuotimento dellegabelle per prezzo, che da quelli raccoglieu4: l'altra in acol=


* -

trg

D I GIO VAN NI ZON A R. A. . .

2 3

tare i litigi, er in far decreti. Ma nel far ragione, empre non offeruaua le
Ingiustitia,

leggi, ma alcune uolte iluolere (come dice quel Poeta) gli feruiua in icambio
di ragione e di legge. Cofi adunque effendo riftretto er auaro, propoe di non
fi affaticar nelle guerre, ma farfi amiche le genti, e pacificarle con l'Imperio Ro=
mano, per uia di doni e dibenignit. Da che due utilit gli ueniua: luna, che
molto per conto d'epeditioni non iendeua: l'altra, che con grandiimo otiopo=
teua attenderead amaffar thefori. Onde aueniua, ch'egli non fi curaua degli or
dini de foldati, anzi caffaua per la grandezza delle prouifioni, che lor fi daua,
i piu egnalati e migliori Capitani. Il perche i Barbari piu fierine diueniuano:
ele legioni Romane piu timide e piu humili, e l'Imperio andaua fremando. Per=
cioche molte Prouincie parte uennero faccheggiate, e parte da nimici occupate.
Ne per anco nelle parti di Occidente le coe paauano molto bene per lo poco
numero e dapocaggine de foldati. Percioche gli Vzi ( natione ancora ella Sci= Vzi natione
thica, laquale in que luoghi e di nobilt e di moltitudine auanzaua l'altre) paffan- de gsaith.
do l'Itro con le moglie,e co figliuoli, procurando Niceforo Botaniate, e Bafilio
Apocape diuietar loro in darno il paaggio, ambi furono prefie uia menati da
Barbari: iquali ualicando il Danubio, empierono tutto quel trattato. Percio
che la maggior parte conuengono, che quelli, che erano buoni da portar l'arme,

auanzanano il numero di feffanta mila. Indi feguitando oltre, mifero a facco


la Macedonia, e penetrarono infino in Grecia. Lequaicoe benche recaffero noia
all'Imperadoresnom dimeno egli non faceua conto di farfoldati per miendere un
bagattino: ma dimotraua, che quella gente era inuperabile. Onde mandatilo
ro preenti per uoi ambaciadori, procuraua di comperarda loro Capitant la paa
ce. Maeffendo alla dicouerta morfo e biafimato da tutti, che per cagion della fua
auaritia, non uoleua mouerfi contrai Barbari, uc della citt: er accampoi in
un luogo, detto Cherobachi, non hauendo, come fi dice, fecopiu di cento cin= seleshezza

quanta oldati. Perciochementre che egli era intentola fargente, hebbe ubito dell'Imperae
dore .
auio, che quel popolo era stato ditrutto. Percioche effendo moletato dauna

grauiima petilenza, i Pazinaci e i Bulgheri ueggendolo debole, lo affaltaro=


no, e del tutto lo etinfero, faluandofi con pochi con gran fatica i lor capitani
di l dall'Itro. E tutto cio duenne per il diuino aiuto; percioche l'Imperadore
non iperando nelle forze humane, era ricoro a D 1 o, con lagrime er hu=
milt il fuo celete foccoro chiamando. Quete coe feguirono nel feto anno
del uo Imperio: alle quali and innanzi un gran tremuoto, che fu a uentitredi
settembre; ilquale rouin in molti luoghi, diuere Chiefe e cafe. Alhora cadde Tremuoto
ancora il bellimo e famoo Tempio di Cizico, fabbricato dagentili ; cr in Ni in Costantie

cea fu distrutto altreslgrande e notabil Tempio de Santi padri. E nel mee nopoli,
di Maggionella quart4 inditione apparue una Comet4, laquale fi motraua nel ct.
" --

PPP

iiij

* , , TE RzA PARTE DELL'H1's roRI E


tramontar del Sole: e funel cominciamento quai della grandezza della Luna.
Dipoinacendole certa chioma andaua diminuendo; e tanto menomaua, quanto

quella creceua. ora effendo il Patriarca Licude, dopo hauer tenuto il Patriara
siouanni Pa cato quattro anni e feimefi, ucito diuita,fu fatto in uo luogo Giouanni Sif=
lino, ilquale era nato in Trapezonte, ma huomo digran dottrina, come quello,
che era ammetrato in tutte le facult, e de primi del Senato. Ilquale laciando
uolontariamente tutte le coe humane, raffi i capegli, sera poto a frequentare
diuerfi Monateri, abbracciando la uita foletaria : oue effendo rimao lungo

tempo, fu stimato degno del Patriarcato. Ora effendo l'Imperadore aggra=


uato da grande e lunga malatia, ueggendo, che non uera rimedio, chei di quel
la non morie, laci l'Imperio a tre fuoi figliuoli: de quali due, Michele cr
:: Andronico, haueua hauuto di Eudocia, effendo ancora priuato : e Cotantino,
mentre era Imperadore, e che la medefina fu chiamata Auguta. Onde co=
:::::::::
stui folo hebbeAubito
inegne dell'Imperio;
e pocia
gli altri
due
C,
Imperadori.
quetileadunque
laci l'Imperio:
ma,cre
peranco
retringer
le p4=
role, commie alla Imperadrice l'amminitratione, laciandola padrona di tuta
to: parendogli, che ella foe donna digran modetia, nemeno atta aquelgouera
no, che richieto ad alleuare i figliuoli. Ma prima gli fece giurare, che ella
non piglierebbe altro marito: e la crittura di filamano della promea, e del gius
ramento, diede aferbare al Patriarca. E cofianco i Senatorigiurarono in icrita
to, che esti non crearebbono altro Imperadore, che i fuoi figliuoli. Dopo que=

wen, si sto fi mor. Tenne l'Imperio fette anni e feimefi. Viffe Jeffanta e piu. Ora
Micheie

uiuendo haueua nomato Cefire uo fratello; er haueualo hauuto per configliere e


conapeuole de uoi fegreti. E,benche egli non hauefje lettere, amauale lettere,
cr honoraua i letterati,effendo uo di dire,che egli diideraua d'efferpiu tofiono=
bile per dottrina, che per Imperio. E diceua parimente, che a coloro, che cona
giuraero contra di lui,altrogatigo non darebbe, che adoperargli per ifchiaui,
effendo che le leggi leuauano loro la libert.

1 M P E RI o D1 E V D o ci A IMPERA DRI c.

Endosia fea
deua, come
Imperadrige

:El V o o c I a adunque con i uoi figliuoli per tetamente.


#:#| del morto Imperadore uccee all'Imperio, e preelapus
## blica amminitratione, diuenendo quai maetra di esti fia
: gliuoli, er infieme con effo loro hebbe a federe neltri
bunale, effendo ella in mezo, e i figliuoli da ambii lati.
:G| Equeto medefimo tenore ferbauano nel crear de Ma=
*=Il gitrati, nell'acoltar le quitionicinili, in dare udienza
a gli

. 2 DI GIOVA N N I ZO NA R.A .

"

2 3 2

aglianbaciadori, er in tutte le altrecoe, che poteuano occorrere. Ora i Bure


bari, che foleuano ficcheggiar le terre dell'Oriente, non cejauano di far corre=
rienelle Prouincie de Romani, e di giorno in giorno moletarle, effendo, come
s' detto innanzi, i foldati,fcemando digran lungail numero, indeboliti er af=

flitti dalla auaritia dell'Imperadore. E quei pochi, cherimaneuano, per non ha=
uer le debite paghe non andauano prontamente a guerreggiar co nimici. Onde i Amali diger
filde' Barba
Barbari , quando andauano opra la Meopotamia, quando dauano il guafio a 1 ,
confini di Cilicia; quando affaliuano la Cappadocia, er alcune uolte anco la Cea
lefiria. Le cui nuoue turbarono la Imperadrice. E dicendo molti, che l'impor=
tanza del fattoricercaua Imperadore, dubitandofi ella, che i Senatorinonne cres
affero alcuno, onde effa stefja er i figliuoli foffero cotretti a laciar l'Imperio,
deliber di prendere alcuno in ua compagnia, che a lei era figliuolila podet

libera conferuaffe. Percioche dicono, che non il uero, che ella perlufuria prens
deffe Diogene; ma chelo tolfe, come ualente huomo, eccellente nelle cofe della Eudosia
pr
de per com
guerra, e dottato d'incomparabile uirt, dandogli il carico del gouerno, affine, :s
-

- V

|-

che fi fenaffe alquanto timpeto de Barbari, andando egli contra di loro. Fu co- :.

1.

stui di fangue nobile, e famoo nella gloria delle arme. Il cui padre hauendo per
moglie la nipote di Romano Argiro, uenuto in fopettione, che uolejefarfi Impe
radore, fi amazz col gettarfigiu d'un'altro muro, accioche per tormento non
foe stato sforzato a manifetare i compagni. Queto Diogene Romano adun=
que haueua hauuto dal Duca una gran dignit, e fu fatto gouernatore di Sardica:
er abbattendofi quiui ne Pazinaci, uccidendone molti, e preone non minor
quantit, haueua mandato all'Imperadore i uiui, e le tete de morti. Dal quale

per queta cagione haueua hauuto una gran dignit, criuendoglicon molto fuo
honore, che tal dignit non gli era donata, ma datagli in premio del fuo ualore.

outui adunque dimorando egli, fi appretauaad occupar l'Imperio,hauendo udi


ta la morte dell'Imperadore. Ilche inteo dalla Imperadrice, procur di hauerlo

nelle mani. E cofimenato legato in Cotantinopoli, fu conuinto della fua cele=


ratezza, econdamnato di hauer congiurato contra l'Imperio, fu confinato in cera
to luogo. Dipoi fu da capo, come reo, menato al tribunale dell'Imperadore,
accioche fi confermae la fentenza contra dilui. Ma auenne, che tutti i circo= Mk gious
stanti fi mofero a piet, e fe ne dolfero molto: percioche egli non folo era d'in=
comparabile ualore, ma ancora di belliima statura er afetto. E cofi l'Imperas
drice infieme congli altriperdonandogli, non poo dire, femoffa da uero amore,
mutando la fentenza della condannagione in aolutione, mentre, che egli e n'an=
d aoluto in Cappadocia ua patria richiamandolo, lo cre Maetro e Capitano
dell'eercito. Et hauendo gia feco deliberato, lui, come huomo ualorofiimo,

creare altres imperadore, era per impeditadal giuramento fatto: suoleuaris

*-

234
T E R ZA PARAT E D E LLH I S T O R I E
aasti, i hauer lafarittura di fua mano, che fu data a ferbare al Patriarca. Preeaduna
*" que un maluagio er aftuto configlio; e lo dicouere ad uno de fuoi Eunuchi, ha
uendolo adoperato per ruffiano ; egl'impoe quello, che col Patriarca haueua a
fare. Egli adunque andatolo a trouare, fappi, diffe Signore, che la Impera=
drice innamorata di tuo nipote (era fuonipote un giouane detto Bardane: il=

-, , , quale era lastiuo, e tutto dato ai follazzi amorofi) er aggiune: fetu le com
piacerai; cio, fele uorrai retituir la fcrittura di fua mano; e che le peruadi,

Leggerezza che du cinon le babbia a uenir pericolo alcuno , fubito ella lo prender per ma
dei Petriar- rito, e gli conceder l'Imperio. Il Patriarca fointo da quete fale promefje,
e perdendo l'uato dicoro, fenza penar piu auanti, diffe all'Eunuco, che do=
ueffe anco tentar l'animo de Senatori. Cotui adunque raunati tutti i Senatori,
diffe loro: che i tempiricercauano uno Imperadore, che foftenee il peo e la di
fefa dell'Imperio. Percioche, fe foe amminitrato da una feminetta e da fo
li fanciulli, non molto dipoi perirebbono non folamentele Prouincie lontane,
ma iluoghi ancora uicini a Cotantinopoli. Cio detto, aframente riprendeua il
giuramento e gli critti, che ei haueuano fatto: cr oltre a cio uituperauano il
morto Imperadore; come che egli gli haueffe cotretti a cio per gelofia delle
fue coe priuate, effendo ei contrario alleleggi. A che acconentendo la maggior
parte, e ridottia fuo uolere gli altri con donie con promee, fu rimandato alla
Diogene fat Imperadrice lo critto del giuramento. Ilquale da leihauuto, uolendo porre ad

62,

|-

:,:"*" effetto la ua deliberatione, la comunic col maggior figliuolo, ilquale gia era
stato chiamato Ceare. Ilquale trouandoi alle nozze, er fimilmente afaggiana
do del uino nuttiale,ella pree Diogene per marito. In cotal guia fu creato egli

Imperadore, hauendo tenuto l'Imperio Eudociae uo figliuoli fette mefi, or


alquant giorni.

1 M P E R1 o b 1 D 10 G E NE Romanio.

Intento

Hoc e N e Romano hauendo ottenuto l'Imperio de Ros


| mani, ingann la peranza di Eudoria, per cui era falito
a quella altezza: laquale, effendo egli condannato, er in
|itato, che mancaua, ch'egli uedefje il boiafolamente,non
| folo lo liber dal manifeto pericolo, malo innalz a cofi
| grande Imperio. La onde ella stimaua, ch'egli doueffe
=: in ognicoa efferle obediette, e douere ella comandare als
i, che era arrogante crindomito da natura, quella sfor
di zando, comptaequea certotempo alle uoglie della Imperadrite, fingendo humile

piegene." tcy affettioneuero di lei. Manon potendo tolerar queta forza, pretamens
-

telea

D 1 G I O V A N N f'ZETON AR A ..

23 5

teleuandofi dal collo il giogo, ritorn al primiero fuo cotume: e uolle hauerli.
bera podet. Cofi trouandofi le coe di Oriente in cattiuo stato, er alcune effen
do diperate, or altre uicine alla diperatione, intimando egli la guerra, ordin
la ua reidenza nella prouincia Orientale, pota all'incontro di Cotantinopoli,

per due cagioni: l'una che ujetando a Barbari il poterui correre, prouedeffe,
quanto fi potee fare alben de fudditi; l'altra, per hauere occaione di potere
acquitar gloria. Vcendo adunque di Costantinopoli, pa nell'Oriente, now
conducendo feco conueneuole eercito; e quello ancora, che feco menaua, patiua
diagio di arme, di caualli, e di altre coe necearie. Percioche effendo stati per
adietro i foldati, perdapocaggine del Prencipe frezzati, non poteuafi cofi in

un trattoridurgli inieme. Congenti adunque di queta conditione, ridotte infie


me nella prouincia Orientale, inteo inimici la uenuta dell'Imperadore,e ch'egli era
tale, che non haurebbe rifiutato qual fi uoglia pericolo per faluezza de fuoi, fi
come quello, che era guerriero e di gran forza, percioche i Barbari non haue= sutano eo;

uano pota diligenzdiintendere l quantita de joldati) parendogli, che inci ::::::::


fidoueffe proceder con auertenza, riculauano di attaccarla giornata. La onde
Sultano ritorn in dietro : e appartando due parti dall'eercito Barbaro, mand

i Capitani dell'una nell'Aia diuero Mezod e pi di opra, e que dell'altra impo


fe, che andafjero alla uolta di Tramontana. Coftoro faccheggiando tutto quello,

ch'ei incontrauano, e con ubita correria occupata Neocearia, fi partirono ca


richidi bottini. Della cui nuoua dolendoi l'Imperadore, prefi feco i foldati piu
fediti, fi mife ad andare per luoghi malageuoli e montuofi, affine di efferfopraar
nimici:iquali d'improuifo affalendo,fpauent tutti, in guifa, che toto metten=
dofi eglino a fuggire, laciarono i bottinie le bagaglie. Non per fi fece de
Barbari grande ucciione: percioche i foldati effendo stanchi per il uiaggio, non
poterono eguitargli molto a lungo. Nondimeno furono tutti i prigioni liberati. '
Dipoiandando uerfo la Soria, mandata una certa quantit di gente in Mel tena,
adduffe di Calepo unagran preda d'huomini e di bejtiami. Apparecchiandofi poi
di affediar Hierapoli, citt di Soria, l'hebbe di uolont. Ma pocia hauendo i Bar
bari uinta una parte dell'eercito de Romani, miun de gli altri pree ardimento di
aiutarli: ma l'Imperadore intefa quella rotta, dimorando nella citt prea, con :
grandiima pretezza fimoffe in foccoro de uinti. Mail gouernator di Cale=

"

--

po, hauuto contezza della medefina rotta: egli col uo eercito ribellandofi, fi tmprusa,
accot a Barbari, perando di hauer totol'Imperadore nelle mani. Et hauens za di Dioge

do cinto il campo da Romani, l'Imperadore enza sfidarli a battaglia, e enza *


fuono di tromba, o altro egno, men fuoriteercito: er afalendo i nimici, gli
ruppe e mie in fuga. E fe l'eercito Romano hauefjefeguito in tener loro dietro,

haurebbe hauuto una molto grandeer illutre uittoria, Percioche i caualidegi -

236

T E R ZA :P A RTATE DEL L'HIST O R I E

, Arabi fono nel primoimpeto ueloci, fi che auanzano ogni altro caualo, ma non

. " corronomolto a lungo, e toto fi stancano. Manon ritornando in dietro, fi coa


me non feguitando inimici, gli conferuarono; cofife medefimi d'una nobile uitto
riafogliarono. All'Imperadore parue affai, che i Romani hauefjero hauuto ar
dire diafjaltare i nimici, cacciando la primiera timidezza. Di fuo ordine fufa

bricata la Rocca di Hierapoli. Ora prefi altri catelli, e laciati di combatter quel
li, che erano inepugnabili, arriu in Alefjandria, citt di Cilicia. Di donde par
titofi, hebbe nuoua, che Amorio con ucciion di molti era stato faccheggiato. Il
che quantunque gli foe molefio ; non dimeno ueggendo non potere fouuenirlo,
condotti i foldati alle stanze, oue non hauefjero uerun diagio di uettouaglia, ri=
torn in Cofiantinopoli, diuenuto piu arrogante, come hauefje condotte a lieto fie
ne di molte impree, non folamente uero gli altri, ma uero ancora l'Imperadrice.
Et ella ueggendo alla fua/peranza ucceder contrario effetto, meta fi rodeuail
piegeness. cuore: ne poteua fotener le fue riprenioni. Nel cominciamento della Primauea
peirureh- ra hauendo deliberato di far nuoua guerra, er effendo con l'eercito peruenuto
in Cearea, inteo, che una gran moltitudine di Turchicoreggiauano per la Pro
uincia, mandando etiandio contra di loro gran parte delle fuegenti: horaandan=
douici egli steo, gli ruppe, e tagliati a pezzi tuttii prigioni, fenand all'Eus
-

Filarete

frate,fatto Capitano Filareto. Era cotui dellanatione de Bracanij; ilquale fi


come dmotraua di hauer buona contezza delle coe della guerra; cofi era direa

uita, er affatto contraria al fuo nome, che studioo di uirt fignifica. Dato a
cotui la met dell'eercito,eglipiego alla uolta di Tramontana. Ora i nimicirea
cando fauento a i foldati di Filareto, inguia, che laciando i luoghi, che ht=
ueuano inguardia, fimijero a fuggire, feguitandogli, simpadronirono di tutte
lebagaglieloro, ilche apportnoia all'Imperadore; e feguitando in Cappadocia,
:::i citt dando il guafio alle campagne, andarono ad Iconio, citt felice, per la moltitus
dine degli huomini, chuhabitauano, edi tutte quello cofe, che beni fi addos
mandano. Ilche inteo in Sebatia l'Imperadore, egli ancora uiand. Ma hauus

to nuoua delfcco di quella citt,e come i Turchitemendo la fu uenuta, fe ne era=


no partiti, mandando nella grande Antiochia al Capitano Cataguriore parte dels

categriene legenti Romane, gli commie, che e fi condue a Moheftia, er i Turchi, che
di la eranoperpaare, douee affalire. Ma i nimici come giunero nella pianu=
ra di Taro, furono dagli Armeni fogliatipoco meno diogni preda: er inte
fo, che i Romani haueuano lorpoto aguatia Moiheftia, di notte ponendofi in=
fuggirono. Laqual coa fu all'Imperadore cagione di trifiezza, in
ngendid GE
|-

|-

::::::d guifa, che diperando dipoter fare alcuno effetto, ritorn a cotantinopoli. ora
"Jofratauaautunno; nel qual tempo arfe ilgran Tempio di Blachermio, l'anno
della creation delmondo feimila cinquecento e fettanta otto. Al uenir della Pria
-

*1464

: : D I G I OVA NNTI :Z ON A RA . :i . T

induera fece Capitano dellelegioni Manuele conneno, nipote d'Ifac Imperadore, Manuele ;

"

come quello, ch'era nato d'un uo fratello: ilquale tutto che foffe giouanetto, gos em:G.
wernando con prudenza fenile l'eercito, uine i Barbari. Per ilquale auenimento,
Diogene mouendofi a inuidiarlo, leuatagli non picciola parte dell'eercito,lo mana
d in Soria. Oue effendo Conneno andato col rimanente, gli fi motr una gran,

moltitudine di Turchi:iquali fingendo di fuggire, tenendo egli lor dietro, come :


haueuano tra lor compoto,firiuolferoset i Romani,cherano enza ordine alcuno,
afaltarono: e molti tagliatine a pezzi, ne minor numero prefine, er ilmedefi=
mo Capitano Manuele faccheggiarono gli alloggiamenti. Quetofatto, ne me
n la fama, che la Republica tenea, el nobile Tempio di Architrarego, che era
stato occupato da Barbari, turb l'animo dell'Imperadore: euole tutto il penfie=
ro, che quanto prima mouendo lorguerra conferuaffe que cittadini, che in tal
conditione poli erano, Mitmentre, per configlio di alcuno and temporeggian=
do, giune alla ua preenza Conneno inieme con quel Turco, che l'haueua preo.

Percioche Sultano uolendo cotuimale per certo filo delitto, mandato uno efera
cito per hauerlo nellemani, eglitemendo il gatigo,fugg all'Imperadore: e fua

bito fu da lui fatte preidente. Era cotui dipicciol statura,e di brutistimo afet

to, Al uenir della. Primauera, effendoi apena piccato dal porto, ecco, che celent, di
una colomba non affatto nera, ma di colore, che fi accotaua al nero, fimife auo. in:ee a:
lar dintorno allafia Galea:ne primafiringe disbatter l'aleintorno alla steffa Ga"
lea,che egli preala con le mnislamand all'Imperadrice:ilche parue infelice augu
rio,fi per colui,che la pree,comepercoleia cuifu donata. Cadde anco il legno,che
foteneua nel mezo il padiglione dell'Imperadoretilche etiandiofugiudicato cattiuo si

augurio, Ma niuna di quete nouit fece l'Imperadore men pronto all'imprea, in

guia, che eglinon peruenie melle Prouincie orientali, intento oltreilfuo cotume

allo parmio. Albergando egli in certepicciole cafe,un fuoco,ilquale nonfieppe di iseenis pe


donde uenije, l'abbruci tuttesabbruciandainfiene i caualii dell'Imperadore,ifre,
::

nies i carriaggi: laqualcoaparue anco almedefimo ditriffo augurio. Di quindi ::::::::de:


gartendofi,e paato Ali, elaciata Cearea, fi accamp in un luogo, detto crispe=": -...:
ga. Que ribellandofi una legione per alcuni gatigati periloro misfatti, molto
fueramente, egli ubito colcauallouolando, econducendo l'eercito, coloro, che

haueuano ribellato, fauentati, ritornarono afeguitar la guerra. Dipoiandato a

Theodofopoli, impoe, che ciacuno portaffe ecouettouaglia per due mefi, per
cioche il uo uiaggio doueua effer per luoghi deferti: ediuidendo l'eercito, man

d con una parte Muchio Latino, huomo guerreggiuoliimo,contrachlisto: er:


ad un'altro dando l'altra parte , gli comand, che deffeil guato a Mantzi.
cier; eritennegli altriperlui,iquali non erano tanti, che poteferouenirea batta

glia, E Maritziciert, endo i Turchiffbauentati, ricesendo lafede elaciando la

T E R z A PARTE DELL'H sroRIE


eitt, gli fi diede. Ora i foldati uciti perilpafcolo delle betie, furono fubito
affittati da i Barbari. Ilche intefo dall'Imperadore, mand Niceforo Brienio con
alquante bande di oldati contra di loro: ilquale uenuto alle mani con i Turchi,
ueggendo le fue genti stanche, dimand aiuto. L'Imperadore non conocendole
forze de nimici, incolp Brienio di uilt,e s'adir con effo lui (auenne che alhos
ra il Sacerdote lee quelpao del vangelo, fe pereguitato hanno me pereguite=
"" ) dimeno ei mand Niceforo Bafilacio con parte delle genti :
lequali accompagnatest con quelle di Brienio, alquanto fra loro fu eguale la bate
taglia: dipoi Bfilacio con ifuoi, non lo eguitando Brienio, afaltando i prie
2 3 8

mi , uolje in fuga inimici:iquali mentre eguit infino a gli alloggiamenti,


effendogli ferito il cauallo, finont a piedi : e perche per il peo delle arme egli
poco fi poteua mouere, cerchiato da nimici, fu preo. E mentre egli fumenato
a Sultano, egli altrimenti di quello,che appartiene a huomonobile, non fi dipara

t. ne Sultano lo tratt da prigione: ma facendolo feo condurre innanzialla


fua preenza, lo dimandaua dell'imperadore, fattegli prima ueder le fue genti.
Et egliancora che le lodae, tuttauia gli diceua, che non gli tornerebbe bene 4
combatter con lui. Ora l'Imperadore effendo col rimanente ucito degli alloggiae
menti per riconocer quello, chef faceje, stette ne colli infino alla fera. Et ef:

fendo ritornatone medefimi alloggiamenti, i Turchi gli circondarono, e canala


cando d'intorno, uitirauano de dardi, congridicir urli, affordando le orecchie
de foldati: er in queta guija effendo quella notte paffata, la mattina una banda

dvzi fugga i Turchi; e mie anco in Joetto gli altri, che rimafero. L'Im=
vzifuggitia peradore
con fomma
prefiezza
Chliato
a richiamar
gli eercitis
i Turchi,
iqualinonadunque
uenendo mand
(percuoche
Tarconiate,
uno di
que Capitani,
inteo,
che sul
tano ueniua, haueua confortato Rucellio a ricouerarfi con le fue gentinel terre

no de Romani) deliber Diogene ildi feguente eperimentar la forte della batta

::::::::: glia. Intantouengono gli ambaciadori di sultanoatrattar dipace: iguali dal


:::::::::n l'Imperadore furono poco humanamente riceuuti: non di meno concee loro li

:::::: cenza di parlare. Dipoi ripoe loro, che dir doueffero al loro signore, che fe
egli uoleua fauellar di conditioni, laciando illuogo, oue egli fiera accampato,
riducee gli alloggiamenti lontano, accioche poneffei uoi nel medeimo luogo,.

nel quale fierano fermati. Hauendo dettequete parole con molta arroganza,
ubito comand agli ambaciadori, che fi dipartifero. Iquali hauendo riferite
le stee parole, conultando egli opra le conditioni della pace, l'Imperadore in=
fuperbito, diede fede ad alcuni de uoi famigliari, iquali gli differo, che Sul
tano temeua: eperche egli non fi trouduahauere a batanza oldati, perci pro=
curaua lapace; affine che inqueto mezo potee fare un'altro eercito., onde
eglinon afettando il ritorno degli ambaciadori, fece dar nelle trombe. I Bar=
-

bari

D I GIOV A N NI; Z ON AR A, *

239

bari, ancora che queto improuio effetto gli commoueffe, non di meno fi ordi= . de
narono alla battaglia: e benche foffero affaltati da Romani : non andauano lor
contra, ma a poco a poco fi ritirauano, ne fuggendo, ne combattendo. Ora
effendo l'hora tarda, come quello, che fapeut, che la guardia degli alloggiamen=
tinon era di quella quantit, che biognaua, temendo che da Barbari non foes
ro prefi, deliber laciando di combattere, di tornar nel forte. E uolgendo la
Imperial bandiera, er imponendo all'eercito, che cofi facee, coloro, che gli
erano ucini, mifero enza tumulto ad effetto il comandamento: ma gli ordinidi
coloro, che erano piu lontani, giudicarono la partita dell'Imperadore fuggita,
farfa queta fama tra le fchiere da Andronico, figliuolo di Cefare. Percioche

ceare ei uoi figliuolierano auerfari dell'Imperadore, eteneuano egreti trat-:


tati contra di lui. Queto Andronico adunque effendo Capitano della non minor Digen.
parte dello eercito, ubito con i fuoi fromando il cauallo, ritorn ne gliallog=
giamenti: ilqual fatto uolfe ancogli altri in fuga. Iquali ueggendo l'Imperados
re, che ritornauano con tanto difordine ,fi ferm, e comand, che ei ancora fi

fermaero: ma tutti erano diuenuti fordi, e non rimaneuano di fuggire. Ora


ueggendo inimici la repentina fuga de Romani, parendo loro, che loro la man

daffe I od 1 o, pretamente l'Imperadore ajaltarono. Et egli non ricuando di


combattere,un pezzo fece lorogagliardarefiftenza. Dipoi effendone altri amaz

zati, er altri prefi, tolto inmezo da Barbari, egline anco cofi hebbe a cedere:
ma hauendo di loro uccifi molti, e molti feriti, finalmente stanco ancora effo,
non potendo per hauer ferita la mano ne piu ributtare inimici; ne effendogli
amazzato il cauallo, potendo ritirarfi, che non foffegiunto dai dardi, fu il

Romano imperadoremenato prigione ai Barbari. Laqual nuoua hautasulta- ok.


no, il cui nome era Affan, ne riceu molta allegrezza, come era conueneuole in t prizone
fimili cafi, manon per queto diuenne uperbo: della cui moderatezza e giutitia

fi fariuono moltecoe. La ondeegli non credeua, che l'Imperadore foe preo,


parendogli queto troppo gran fatto. E uedutolo, non prima fi accbet, che:
gli ambaciadori, che egli a lui haueuamandati, uedutolo, affermarono, che def.
fo era: e Bafilacio, che iuiera tenuto, menato alla ua preenza, piangendo, fe
glinginocchi innanzia piedi. Alhora egli, come moo da diuino pirito, fi

leu da federe, e all'Imperadore, chefi giaceua interra, mieadoo il piede: die za diafin.
poilorizz, crabbracci, dicendo, non ti attritare Imperadore; perciochetas
le la conditione delle coe humane: ma io titratter non da prigione, ma da Im=
peradore. E ubito gli affegn un padiglione, egli diede ferui eminitri conues
mienti ad Imperadore, e lo faceua preo di lui mangiare alla fua taucla, refli=
tuendogli tutti i prigioni, chei dimand. In queta maniera per alquanti giora

ni con lui conuerando, e fauellando, er honorandolo fommamente, fatto con

24

re R z A P A R T E DEL L'His roRIE

Fiogene po effo lui una perpetua pace, e promeo di douer far parentelatra loro figliuoli,
as: b: licentiollo con maggior compagnia er honore di quello, che fi poteua ferare.
ta
L'Imperadore adunque, adorno di Barbara ueta (percloche Sultano gli haueus

dato uno de faoi drappi) andato a Theodofopoli, quiui dimor infino, che egli

guari della ferita della mano, e ripigli la ueta, econdo l'uanza Romana. Di=
poi con gli ambaciadori di Sultano and alla uolta di Cotantinopoli. Ora effen=
do peruenuta nella citt la nuoua, come egli era stato preo, nacque tra Baromi
contrariet, alcuni affermando, che era da ritornar la podet all'Imperadrice,
er altri effendo di parere, che fi dee l'Imperio al fuo maggior figliuolo; er al
tri uolendo,che foe conceduta l'autorit egualmente alla madre et a figliuoli. Ma

::::::: fra tanto intea la liberation del medefimo, e recata una lettera di ua mano; nel
la quale egli criueuaquello, che era feguito, nacque maggior tumulto, e furo=
no maggiormente in dubbio di quello, che fi doueffe fare. Giouanni Ceare aduns
que i fuoi figliuoli, iquali empre odiauano (come s' detto) Diogene, pres
fala occaione, prefefeco alcuni Senatori, che erano della faa fetta, e de quali
era capo Pfello, perona honoratistima, e parimente nimico di Diogene. Efendo
wlad, a Eudocia Imperadrice confinata in Moniero , che effa hautuafato fbricare
::::Simp: allo stretto della Propontide, chiam Michele Imperadore. Dipoimand in ogni

poli.

*****

parte Imperiali lettere, nelle quali fi commetteua a prouinciali, che non riceue=
fero Diogene nel fuoritorno, ne, come Imperadore, l'honorafero: e di queto

configlio fu autore Pfello, fi come egli in quella hitoria racconta. Ilche inteo
da Diogene, hauendo potigli alloggiamential Catello Docia,Cefare mand con=

tradi lui Cotantino prefidente, uo figliuolo. Indi Diogene ridottofi in Cappa


*

|-

docia, hauendofi Criino Franco accompagnato infieme col fuo popolo con co
stantino, mand contra di loro Theodoro Haliatte: a cui, effendo egli uinto e
preo, furono cauati gli occhi. Queta coa dipiacendo fommamente a Diogene, .

:::::: er hauendo i uoi alloggiamenti in Tiropeo, catello fortistimo, un feco cha


taturio Armenio gouernatore di Antiochia, menando feco molti foldati, e pre
fo feco Diogene, e condottolo in Cilicia, fi mie ad afettare aiuto da Sultano,
er egliancora fece nuoue genti. Onde fu da capo mandato contra di lui Andro=

co, checrg figliuolo di ceare. venutofi alfatto d'arme, er amaz


:::::::: zato Cataturio, i fuoi foldati fi ricouerarono a Diogenein Adana. Laqualcit

: t affediando Andronico, Diogene firee, conquete conditioni, che diponendo


l'Imperio, e rafi i capegli, menaffe uita da priuato. Percioche dall'Imperadorea
Diogene furono mandatide primierifacerdoti,iquali haueuano affermato congiu
ramento, che non gli farebbe fatta alcuna offea. Soprache egli aicurandofi,
uetitofi dineri panni, fi diede alla fede di Andronico. Egli riceuutolo, come

giune a cotiaio, apett quiui quello, che gli foe ordinato, che facee di Dio=
geht

***)

DI GIow A N N I zo N A R.A.
- 241
gehe, ilquale era amalato, effendogli, come fi credeua, stato dato ilucleno. In

.*",

queto luogo adunque per decreto dell'Imperadore, furono all'innocente cauati gli piegene pri

:4

occhi, trouandoui preentique primierifacerdoti, iquali molto fi doleuano della :*"*"


calamit del miero Imperadore. Ma niun di loro faceua conto. Cofi effendo
egli crudeliimamente priuo del lume, non ui effendo pota la debita cura in media
carlo, fe gli gonfi la teta, e della ferita uciuano uermi, in tanto, che di quel=
la putrefattione l'aere d'intorno di lui fi empieua digrandiimo fetore. In que= Morte di
sta fua tanta mieria egli fu condotto nell'Iola Prota, nel cui piu cleuato luoco Diogene.
haueua fatto fabricare un Monaiero: oue tra poco refeil corpo alla terra, faa
cendo la Imperadrice Eudocia fplendidamente fepelire, hauendo egli imperato
tre annier otto mefi. Ora tutte le crudelt ufate a quet'huomo dicei, che fu=
rono fatte di ordine di Ceare, enza faputa dell'Imperador Michele: ilquale era
di uile e rintuzzato ingegno, e cofimal'atto all'Imperio, che egli non apeua am=

minitrar le piu leggierifacende. La onde Ceare fuo Zio ualendoimaluagiamen=


te della ua ciocchezza per particolare odio, che a Diogene portaua, gli fece
tutte quelle mierie patire.

1 M P E R 10 D 1 M 1 ch E LE F16 LI V o Lo D 1 D V c. 4.

#s/* Ic II E L e non effendo ufficiente digouernar l'Imperio,

diede ilgouerno a Giouanni di Sida; ilquale era Eunuco,

E
|

i ma per altro prode huomo. Dipoi richiam di Grecia, :


e del Peloponneo, doue era Pretore Niceforo; ilquale is Minei:

|giouane riceuuto da cotantino Monomaco nella ua cor- "*"*"


| te, per la fua giouane et era chiamato Niceforetto, il=

2=: quale anco era stato fruitore di uo padre Cotantino


Duca, perona di bello ingegno e dotto, ma di picciolo animo, e pieno d'ingana
ni. Cofiui, come hebbe le briglie dell'amminitratione in mano, rimofje Giouanni
della dignit, e mie in fofetto Ceare, facendo egli tuttigli uffici d'Imperadore,
menando lui aguia di feruo. Ne era cofa alcuna, che non paffaffe per la fua
mano. La onde perdendo molti per diuere cagioni i lor beni, e confumandofi gli
huomini, creffendo aggrauati di molte mierie, non era alcuno, che di fouuenir

loro prendee cura. Percioche effendo l'Imperadore occupato in coe funciulle. ::::::::
fche, era da Michele Pfello, Prencipe de Filoofi er honoratistimo huomo, riuola d'imparare

to agli studi dellelettere: ilqualegiinegnaula Grammatica introducendolo nel.


la cognition di piu lingue : e lo auezzaua alle declamationi oratorie, alla contez=
za dell'hitorie, e quando alla Filoofia; benche a quete coe era parimente inet=

to. Eendo adunque l'Imperador de Romani colpenfiero a queti studi, diede,


-

Hit, di Gio. Zonara.

.Q

7 //

242

T E R ZA PRT E : D E L L'HISTOR I E

come se detto, it gouerno ad altri: e queto era un folo, ilquale afuo arbitriom4= ;
neggiaua il tutto. onde le terre dell'Imperio stauanomale, e le Prouincie Orien-,
tali erano piu grauemente offefe, che non erano state per adietro. Percioche ha-,
tendo intejo Sultano il cafo di Diogene, e come egli da fuoi era stato crudelim s
mente amazzato, hauendolo egli honoratiimumente,effendo fuo prigione,ruman= ,
dato nelfuo Imperio,e ueggendo che le conditioni della pace con lui fatta,non haue=
uano effetto, pieno di fommo cordoglio, mand le fue genti contrale Prouincie

" , de Romani: lequali non afaltauano perfaccheggiarle, ma per foggiogarle e poa


federle, non effendo alcuno, che facee loro refiftenza. Ilche esti facendo, l'Ims
peradore hauendo raunato uno eercito, fece general Capitano Iaac Conneno,
dandogli per compagno Rufcellio Latino, a cui obediuano quattrocento huomini

sursue

della fuagente. Ma cotui hauendo condotto l'eercito ad Iconio, ribell per cera.

i atino, ta cagione con i fuoi ; e da fe steff alcune uolte guerreggi con i Turchi, er
1fasuinto da altre fiate faccheggi le Prouincie Romane. Et Iaac Conneno con l'altro eercis

::: * to fu uinto da Turchi: e tagliatine a pezzi molti, e fogliatigli alloggiamenti,


uenne ancora egli in poder de nimici, da quali egli per gran omma di danari fi.
rijcoje. L'Imperadore fece Capitano Ceare fuo Zio. Ilche inteo da Rucellio,
occupato, prima che eglipaaffe, Sangario, fi accamp contradi lui. E, ben=
che egli promettee di perdonargli, fe ponendo giu le arme, ritornaffe a diuotion
Ruselli dell'Imperadore, cotui con barbara alterezza cio far non uolendo, attaccata la
gll4,

g
prigioni , eeparimente
p
:::** battaglia,uineceare:
e luipreo
elegato
infirme con altriprigioni,
C.

Bailio Muleja, poco dianzi liberato inieme con Diogene dalla pretura, men als
la uolta di Cotantinopoli, fuggitofi Botania, compagno di Ceare, con pochi; e

|-

fi riduje in Christopoli, oue fabilo mie fuoco alle cae: ne quel Barbaro huo=
mo, offrendogli l'Imperadore, oue poneffegiu le arme, la primiera dignit pref=
fo di lui, Grbauendo mandato a lui la moglie con i figliuoli, per ueruna di quete

coe fi hebbe punto a mitigare. O ide egli mouendo a fue fee i Turchi contra
di lui, comprendendo, cheimon era loro eguale, hauendo ciolto Ceare, lo chiaa
nu Imperadore, stimando che per queto molti fi doueffero con effo unire. Ora
haueido egli con barbara fierezza affalito i Turchi inconfideratamente, estine
uccifero molti, ev hauendoi gli altri poti in fuga, gli eguitarono: non di mes
no molti fi fermarono, effendo i lor caualli cofi stanchi, che non poteuano dua
rar la fatica di piu oltre tener lor dietro. Ma Rucelio e Ceare con la compagnia

Rafsethe, e di alquanti intando, or allontanatifi da uoi, caddero in un'altra moltitudine di


p

re

Turchi, laquale era di molti mila: con cui effendo cotretti lor malgrado a douer
combattere, e circondati dalla medefima moltitudine, perdutii caualli furono ana

::::::" bedue fatti prigioni: e Rucello fu pretamente ricoo dalla moglie ; e ceare
****** dall'imperadore: ilquale effendo giunto alla Propontide, raffi i capegli,emutan=
-

do la

* D I GIOV A N N I ZO N A R A

24 3

do la ueta, pree habito da Monaco, temendo che dall hauere hauuto egli il titolo
d'Imperadore, einon gli deffe qualche gatigo. Ma Ruffelio rifoffo, come s' det=
to, dalla preura, con la moglie er il rimanente de fuoi fi ridue nella Prouin
cia degli Armeni,oueprima etiandio haueua menata

ita. L'Imperadore anal,Cos

adunque mand contra di lui Aleio Conneno preidente, giouanetto nel uero, ma ness.*
prudente e di gran ualore. Ilquale peruenuto in Amafia, fece intender fegreta
mente a Turchi, che fe e gli dauano nelle mani Rucelio, darebbe egli a quelli
una gran fomma di danari. Onde coloro fingendo di effergli amici, lo prefero,
e lo cambiarono con una buona quantit di danari: ilquale ubito menato da Ale=
fio in Cotantinopoli, dopo grauitormenti fu rinchiuo dentro una Torre. Ora, Mufelio da.

perche otto queto Imperadorefu una grandiima caretia, inguia, che un me- ::::::
dinno non intero di grano fi uendeua uno cudo, ma minor d'un pinacio, che la

quarta parte delmedinno: la publica calamit gli fece il cognome, di modo, che

infino adhoragli reta: ne altrimenti e conociuto, fe tu nol chiami Parapnacio.


Nel terzo anno del fuo Imperio la natione de Crabati, iquali da alcuni fono chia- "
mani Seruij, fi mofje per impadroniri della Bulgheria : e pree alcuni luochi: ma serui.
dopo molte battaglie, effendone dall'una parte e dall'altra tagliati molti a pezzi,
laci i luoghi, che haueua occupati, e uinta e cacciata del dominio de Roma=

n, fu cotretta aritornarfinel uo paee. ora un feruo dell'Imperadore, detto :::::::::


Neftore ; ilquale oltre altre dignit da lui hauute, era stato dal medefimo fatto peradre.
Capitano dell'Itro, fi ribell, e pree contra di lui le arme: e fatta con Tato Ca

pitano de Pacinachi congiura, fi accamp innanzia Cotantinopoli. E confort4=


to dall'Imperadore a dipor le arme, rifofe, che egli cio farebbe, fe egli Nicefo=
ro, pete della Republica, e rouina del popolo, glidefje nelle mani, o lo leuaffe
di mezo. Cio dall'Imperadore negatogli, laciando la citt, e predando la Thras
cia e la Macedonia, or i luoghi de' Bulgheri a quete uicini,fi ridue a i Pazina=
chi.
Michele chiam
figliuolo,riceuuto
di Maria Alana,
laquale haueua
chia= Michele
ma
mata Auguta,
per la ilmemoria
del padre Cotantino;
& adornatolo
delle inegne
il figliue
:

dell'Imperio, gli diede per moglie la figliuola di Romperto Duca di Lombardia,


a cui mie nome Helena. In quel tempo nacque in Cotantinopoli un fanciullo co
piedi di Capra, ilquale haurua nella fonte un folo occhio. Ora i Barbari fac=
cheggiando le terre dell'Oriente, e menando a filo di pada tutti quegli, che ina
contrauano, gli Afiani rifuggittero in Costantinopoli. E non effendo alcuno,
che hauefje cura del publico bene (percioche dando l'Imperadore opera agli stu=

di, imparaua da Pfillo afar uerfi lambici) cominci nella citt a uenir la caretia: g
ilqual male perche io lo criua piu chiaramente, da fapere, che queto erala e pesti

fame, alla quale fegutt la pete: onde tanta fu la moltitudine de gli huomini, T' ..
che moriuano, che i uiui non batauario a fefellirgli: percioche per la molta tur=
3

- -

QQQ

ii

//

z44

TER ZA PAR TE DEL L'HISTORIE

ba de imedefini, che moriuano, feo in una fola bara fi portauano molticor=


pi, e molti rimaneuano inepolti nella strada. Onde per queta cagione, eper le
ingiufte grauezze, ogni cofa era pieno di pianto e di trijtezza. Trouandofile
*
coe in questo stato, coloro : iqualigouernauano le terre dioriente, ribellandofi,
nstaniate ":"" Imperadore Niceforo Botaniate, Cotui empi l'animo di Michele di
N:::::::::e diturbo e di paura. Percioche fi diceua, che la lettera N. Sarebbe uperiore

:P alla lettera M. Era queto Botaniate di nobil fangue, estimauaji, che la fua
origine dicendeffe da Foca. L'Imperadore adunque promettendo a Turchi una

gran quantit di danari, chiefe loro, che gli defero nelle mani i feditiofi. Ora
Botaniate, come s' detto, uurpatofi il nome, e l'habito d'Imperadore, fe n'and

veures, alla uolta di Cotantinopoli. Manacque anco un'altra editione nelle terre dioc
sefors mer cidente: percioche Niceforo Briennio gouernatore di Durazzo intendendo, che

::::::: gli era stataleuatala dignit, ribell ancora egli, prendendo le inegne dell'Impe
rio, e guernito della guardia delle legioni, che quiui haueua, and in Andrianos
poli ua patria: oue aggiungendo feco Giouanni fuo fratello, e tirati a fe molti
foldati de fuoi e di Macedonia, cominci a ufar l'ufficio di Tiranno. Ora Theo=
dorocano uenuto feco allemani con una parte delle fue genti, fu uinto, e fatto

. . . prigione. oltre a ciogli habitanti di Redeteno e di Panio firaunarono a Briene


nio. La onde follecitando gagliardamente alla rubellione hauendo poto il fratels
lo nella prima dignit, lo mand con genti a Cotantinopoli, come che egli fubito

::: lo doueffe prendere. Percioche egli era in iperanza fi per todio di Niceforo,
:opsi; & come per la femplicit di Michele, di douere effer riceuuto dal Senato (comefidia

* ce) con le mani aperte. Male coe non auennero, come egli diuiaua. Percio=
che coloro, che egli haueua mandato, afjalendo una parte delle mura, fecero alcus
ne leggieri battaglie: ma non riuciloro alcun profitto. Onde andando per ilpone
te nelli parte diterra ferma, ch'era allo'ncontro della citt, abbruciarono gli edi=
fici, e d'indi ritornarono in Athira. L'Imperadore in tanti mali facendo fio=
i glier Rucelio,e mitigatolo con parole,e con danarilo indue adandar infieme con
Aleio Conneno prefidente,ilqual era Capitano dellegenti di cotantinopoli,ad af

faltar Giouanni fratello di Briennio. Ma Giouanni inteocio a tempo, fi falu con


la fuga. Con tutto ciomolti Macedoni, che quiui furono laciati, parte uennea

rasiasem, rotagliati a pezzi, e parte prefi. Fra tanto una moltitudine di Pazinachi
afaltando Adrianopoli, intorno lei accampandofi, diede ilguatoa i terreni uicis
ni alla citt. da quali Briennio, dando loro certi danari, ottenne che fi dipartif
fero dalla citt. Ora Rucelio giungendouo fratello, ilquale afaltaua Giouanni

:::::: cizico, e fi affaticaua difoggiogar quella gente, louine in battaglia, elo costrin=
,

fe a fuggire. Effendo morto Giouanni Sifilino Patriarca, ilquale haueua tenuto

il Patriarcato undiciannie fettemei, fu fatto Patriarca Como Monaco: ilquas


|-

le non

DI GI VAN NI ZN A R.A .

24 s

le non haueua lettere, ma era adorno d'ogni uirt: onde ueniua dall'Imperadore
molto stimato. Ora Botaniate meo infieme uno eercito di diuere genti, fi fe=

ce amici anco i Turchl ; de quali era Capitano Cutlumo, illutre Perfiano; che

contendeua del Regno consultano, del quale era parente, egia la coa erariuol= :
ta alle arme. Queto rec una gran doglia al Calif, ilquale appo loro eragran=
demente honorato; fi come quello, la cui origine era tenuta effer dicea da Mau=
meto, ueggendo, che in fra di loro erano per nacerguerre ciuili: e benche non
era cotume, ch'egli partiffe del fuoluogo, e conuerfae nel publico: non dimeno
egli frezzando la uanza and a trouar coloro, che piatiuano del Regno: e per=
fuae loro, che Sultano laciando la guerra, tenee il Prencipato intero, e con
tuttele fue forze porgefje aita al parente, affine, che egli foggiogando le Prouin=

cie Romane, in quelle hauefje a regnare. Fatti queti accordi, Cutlumo entran:

2.

do nel tener de Romani, diede aiuto a Botaniate, ilquale con un buono eercitofi :::::"
affettaua di occupar Nicea: percloche i foldati del preidio gia uolontariamente
fierano con lui congiunii, e da Cotantinopoli ueniuano ogni giorno a lui alcuni.
In tal guifa fuccedendo le coe auoto, Botaniate nella citt di Cotantinopoli, ef=
fendo le plebeingrandiimonumero raunata, da primi Magitrati e da i piu elet
ti facerdoti, in una celebre feta fu chiamato Imperadore, effendo dicio autori
Emiliano Patriarca di Cotantinopoli, el Metropolitano d'Iconio. I primi aduna
que della Republica diuifi in Tribu, e ridotti infieme aguia di una falange, afa
faltarono il palagio diuero Oriente; e preolo, ui poero laguardia de loro fole Mkheterat,

dati. E Michele, ilquale infieme con la moglie Maria e col figliuolo era fuggito t Mnat.
nel palagio Blachermio, toltogli l'Imperio, e uetitolo di habito da Monaco, lo
riduffero nel Monatero detto del Studio , hauendo egli tenuto l'Imperio fei anni
er altretantimefi. E cio fu fatto nel Sabbato, nel quale la Chiea per antico cos
fiume fuol celebrar la mirabilereurettion del Signore e Saluatornotro. Effendo
Michele in cotal modopriuo dell'Imperio, Botoniate hauutolo enza fatica, ne
and alla citt. Ma Niceforo, ucitone occultamente, fi ridue a Ruelio, il
quale hauena gli alloggiamentia Heraclea. Ora que della citt, che haueuano
cacciato Michele, facendo per tregiorniguardia al palagio abandonato dal fuo

Prencipe, confortarono peruia di lettere Botaniate, che fene uenije prefia=


mente. Cotui adunquemandato Borila uo minitro a occupare il palagio, egli
non dopo molto uigiune.

Hist. dici.zams.

--

7
%

246

T E R ZA PARTE D E L L'HIST ORIE


|

1 M P E Rio di N1c E F o Rio B or A NIA TE.


* I c r r o R o B o ra N 1 AT E effendo andato nel palt=

ilgio, fu dal Patriarca coronato il terzo giorno: e prima


s diede un grande eempio di liberalit, che ogni debito als
: la publica camera del tutto fece annullare, e con folen=
r decreto, ordin nuoue tauole. A Briennio, ilquale.
-:\: ancora teneuamelle terre di Occidente la Tirannide, per
*#*:s ambaciadori promie di farlo Ceare, fe egli ponefje
giu la Tirannide; C, a quelli, che erano in uo aiuto,di confermar tutti gli bonos

Costumi di !
Niceforo Bo
taniate.

saists: digniti che effogli haueua concedute. Ma egli ardendo della cupidigia
:e guerra: dell'Imperio, ne uolendo cedere, e rifiutando uperbamente la econda e la terza

" ambacieria, riceuendo gli ambaciadori in altra guia di quello, che ficostuma,
e licentiandoli con uergogna, diperando di potere hauer conditioni dipace, fi ac=

Premispre ci; alla guerra; emand contra di lui Alestio conneno,hauendogli dato titolo di

: Nobiliimo, e fattolo Capitano delle legioni Romane.

Cotui con effo'lui uenen=

"*" do alle mani, in un luogo, che dallo peo staturir delle acque detto calabria,
uinto ageuolmente il fuo eercito, altri amazzati, er altri prefi, bebbenellema=
ni l'abandanato Tiranno; e cauatigligli occhi, lo conduje nella citt. Cotal fine
hebbe il nouimento di Briennio. Ma procurando i Barangi per uia di feditione
di amazzar l'Imperadore, oppre, da un'altra moltitudine de Romani, e uolti a
preghi, ottennero perdono. Ora effendo uenuta a mortela moglie di Niceforo,
Niceforo pri erano all'Imperadore, quantunque uecchiimo, offerte molte giouanette, e trale:
P) altre, Zoe figliuola di Costantiuo Duca, Mapiaceut a lui di prender per moglie
imperadiice o Eudoria:Imperadrice, o Maria, che fu moglie del uo preceore. Mand.
adunque ad Eudocia: laquale ( come fi dice) non rifiutando il maritaggio, ma uie.
tndolo certi Monachi, pree Maria Imperadrice: in che non fece coa migliore,
che e egli hauee preo Eudocia, o anco peggiore: percioche queto fatto era
uno sfacciato adulterio: e colui, che fece lo foalitio s fu priuo della dignit
* , ,

|-

facerdotale. Ora Michele, che prima era Imperadore, hauendoglifi, come s'

:::::: detto, rafii capegli, fu creato Patriarca di Efeo: Et effendo coli andato una
ereate Patri uolta, ritornatoui, men fua uita nel Monatero di Manuele : E dop, che da

***"* Niceforo fu perduto l'Imperio, uicino alla morte, effendogli dimandatoperdeno


da Maria Imperadrice, che ancora s'era fatta Monaca, glie le conceje; epreg
D i o, che parimente le perdonaje. Ora Niceforo Bafilacio, ilquale era fuca
ceo a Briennio in Durazzo, difiderando ancora egli l'Imperio, facendo eerci=

to, and in Thealonica. Oue inteo, chel Botaniate hautua hauuto l'Impe

rio

- " " " D I G I O VAN NI ZO NA RA.

:2 4-7

rio, gli friffe lettere di oggettione e fruit; e fa tanto occultamente procu= s.r...,
raua di ribellare, chiamando in uo aiuto i Pazinaci. Ilche faputo dal Botania. i f::
te, mandatogli la bola dor , gli promie perdono, e titolo di Nobilimo: ma :: :
non piegandofi egli, mand contra di lui Alesio Conneno, ilquale haueua chia= thi .
mato Auguto. Cotui andato in Theffalonica, rotto il fuo ejercito , e prefelo

inieme con alcuni Catelli, di ordine dell'Imperadore, gli cau gli occhi. Da
quetarotta e danno di Briennio e di Bafilacio, altri ancora, che haueuano fat
ta feditione contra l'Imperadore, diuenuti piu modeti, poero giu le arme: lo
Imperadore contra i Turchi, che coreggiauano le terre dell'Oriente, mand con

un grojo eercito cotantino, figliuolo di Cofiantino Duca, che fu imperado- e. ae


re. Ilquale hauendo paato Christopoli, ubito fi mie a procurar coe nuoue : : :fr

e dallaturba de oldati, che quiui erano, fu falutato Imperadore. Ma l'Impe= ""

radore ritirando i foldati, parte per danari, parte facendoglifi amici con dar
loro gradi er honori, e parte per diuere uie allettati, fece fi, che Cotanti
no gli fu dato nelle mani. Fu adunque il giouane rafo (o alcuni dicono, che
fu anco fagrato facerdote) e confinato nell'Iola. Ora morto Emiliano Pa=
triarcadi Cotantinopoli, in fuo luogo fuccee Niceforo, cognominato Mau
ro. Queto Imperadore, parte per la uecchiaia, parte per la naturale debo= Niseferowo

lezza, fu poco intento al gouerno delle coe publiche ; ma commie ancora ::."
egli la cura al Metropolitano Sidefe. Oltre a cio hebbe due eruitori : l'uno serilo e Ger
detto Berilo, l'altro Germano. Queti a fua uoglia reggeuano tutte le coe, "
e fignoreggiauano parimente all'itejo Imperadore. Per la cui audacia, er ar
roganza, egli ancora uenne in odio de igrandi. Ora Niceforo, effendofi rico=
uerato a Rucelio, fu da lui preo e fatto legare: creffendo Rucelio in un fu=
bito ucito diuita, fi hebbe opra di lui fofetto, ch'ei gli hauefje fatto dare il
ueleno. Onde da fuoi parentimandato a Niceforo, egli lo confin in certa Ios snaissen,

la, uicina a Cotantinopoli: percioche dubitandofi i cortigiani, che, fe eglifo finat.


femenato alla preenza dell'Imperadore, non uenie da lui riceuuto, e tutti lo
ro priuaffe, differo all'Imperadore, ch'egli haueua una grandiima quantit di Shab

danari; eche fi dousuariporli nella camera. onde fu mandato Strabamano, :"


che haueua il primo luogo in fra di loro, che ricercaffe da lui, oue foffero quei
danari. A cui imedefimi perfuaero, che ad ogni modo lo toglieffero di uita. ,
Egli adunque giunto nell'Iola, poe ilmifero alla cola, e lo torment in gufa,

che e ui mor: quantunque prometteje, che in icrittura dimotrerebbe ognico


fa, fe lo liberaffero da quei tormenti: e cofi fu il fine della uauita. Ora Iaac Iaac,&alef
cr Aleio Conneni dall'Imperadore erano opra modo amati er honorati; er ::

erano chiamati ucceori dell'Imperio, onde furono calunniati da i cortigiani, c, fpetialmente da i due erui, che esti procacciauano di farfi Imperadori,
--

iiii

T E R ZA PARTE DEL L'HISTORIE


-2 4-8
e fecero fi, che intiepidirono l'affettione, che l'Imperadore loro portaua. La

qualcoa da loro intea, dubitando, che non fi machinaffe contra di loro alcun
male; e, come fama, effendo nel uero diiderofi di regnare, communicando

a.m. a., con quegli, de quali fi fidauano, l'animo loro, ucirono della citt ; er occus
:::::::::: pando Adrianopoli, tirarono a loro diuotione quafitutte le legioni. Ale=
fio fu falutato imperadore, antepoto al fratello, ch'era maggiore di et : f
"*"
per la contezza ch'egli haueua delle coe della guerra, fi per la intanza, e
promee de foi famigliari. Effendo egli adunque eletto Imperadore, di ci
cestantine, non ne entendo molta moletia Iaac, afalt la citt di Cotantinopoli, delibe=
::::::: rato di affediarla. Niceforomie difee e guardie alle mura. Et in certa Tor=
re alla porta della citt, detta Carfia, erano a queto effetto i Nemitzi, gena
te Francee, e queti occultamente con i Conneni trattarono di tradir loro la cita
t. La mattina adunque, ch'era la quinta gran fettimana della falutifera paf=
fione delnotro Saluatore, iConneni nella muraglia, ch'era preo a quella Tor
re, che era tenuta da Nemitzi, facendo impeto, quei, che stauano a difea, gli
ributtauano con i dardi. Ma effendo percoi da i Nemitzi, che erano fopra le

mura, e da quelli, che fi trouduano nella Torre, non potendo infieme fare refs
fienza a quei di dentro, ne a quei di fuori, che difopra gli feriuano, rimiero
l'impeto. Ma quelli, che combatteuano le muraglie, con le fcale ubito faliti
fopra il muro, e rotte con le fcuri i ferragli delle porte, fecero libera entrata a
congiurati. Ilche ueduto da coloro, che difendeuano le feconde mura, effendo
una turba confua, e la maggior parte non auezza alle arme, e piutoto raccola
ta di gente uile e plebeia, alcuni cominciarono a dicendere, altri fi gettauano
onnemipre con pericolo d'alto a baffo, e fi metteuano a fuggire. Ondei Comeni occu=
parono etiandio le feconde mura, trouandole uote di difenditori: craperte paris
mente le loro porte, lequali porgeuano l'entrata nella citt,fubito uolgendofi
faccheggiare (perciocheuera la moltitudine mecolata di Thraci, di Macedoni,
di Romani, e di altre genti Barbare, chefi dimotrarono non mancofieri de ni=
mici) fecero una gran rouina. Percioche ilmale and infino allo fargimento
del fangue, e le uergini , che erano fagrate a D 1 o , furono empiamente uera

gognate; e uiolate anco le matrone, e le Chiee fogliate de i loro ornamenti: n


frenarono le mani da i acri uafi, ma tutti queti rubarono, gettando a terra i
fanti. Menarono etiandio feco i Senatori opra a Muli; er alcuni di lorofoa
gliando, gli laciarono fu la strada meziignudi, crapiedi. E queto fu fatto
per ipatio d'un giorno intero: e peruenne queto male publicamente, e fenza dia

*.

. . fiintione infino al Bue; crancora alcuni erano traforfi infino a Filadelfio, e


piu oltre. I Conneni, dicorrendo tutti gli altri alfacco,eranorimafi con pochi.

Bt effendo peruenutial Tauro, nopoarono ndar pi innanzi, in guia ignus


-

di di

...

*
D1 GIOV A N NI ZON R A. ~ 249
di di foldati, chefe erano affaltati da alcuno, di facile farebbono stati prefi, e
condotti in poder di Niceforo. Ma non fi poteua impedire, che la diuina uo
lont non hauefjeluogo. La onde Niceforo intea la entrata de i Connen, la- ::::::

felando pretamente iipalagio, e temerariamente cauatefile calzedi porpora, en."***


tr in un Monatero; di cui dopo Argiro Imperadore de Romani, fi chiamaua
fecondo edificatore: eraffi i capegli, e mutando ueta, pree habito di Monaco.

Oue effendo uiuuto alquanto, retituendo la poluere alla poluere, fu fepelito.


I conneni, non effendo alcuno, che loro faceffe refitenza, entrarono enza fa=
tica nel palagio per piana e feditauia. Tale fu il loro cominciamento, tale la
entrata in Cotantinopoli, e tali i principij del loro Imperio.
I M P E R I o D I JA LE S S I O CO N_N_E No.

a:"

* c o N N E N 1, gia hauendo collocate in luogo ficuro le


coe loro, riduero la madre e le mogli dal Monatero
$] : Rn canicleo nel palagio. Percioche hauendo eglino ribella=

H:
to, le donne fubito fi ricouerarono nella Chiea di Santa
KA-r
.aiffoS Di donde da Niceforo Boniate ,etauac furono
| pofte in quel Monatero, accioche non poteero mandar

*G#::=#E
mestia i feditiofi, non facendo egli loro altro dipiace Degreti

|-

|-

re. Eglino quai prima, che fermaero il pie nell'Imperio, ubito annullarono :s:s
molti atti di Niceforo: e fe ben ci non cominciarono, quando fi fecero Tiran- ".
nt, alhora con una breue fcrittura fcancellarono tirannicamente i foi decreti.
Pocia effendo ornato Aleio della corona di Auguto, le feconde parti della digni. Itaa. hebbe

t furono date a Iaac, potogli un nuouo nome di Sebatocratore, quafitu dice : :::::
fi Auguti Imperadore,parendogli queto piu nobile di Ceariano. La madre loe
ro, per l'habito di Monaca, non hebbe n inegne, ne honore d'Imperadrice, ma fu
partecipe del folo nome. Non dimeno hebbe l'amminitratione di tutte le coe.
Cofi fra l'uno e l'altro ditribuito l'Imperio pre alla madre, i due fratelli pia

giouani crearono, Adriano Protefebato, cio Primauguto, e Niceforo Augu=


fto, e generale dell'Armata. Hebbero ancora parenti, che furono i mariti delle

loro forelle, Niceforo Melifjeno, e Michele Taronite: de quali cotui, chebbe


la maggior forella, e pi cara alla madre, er honorata da loro, e chiamarono

Pnhipcoabafio, cio Augutifimo, rinouando quella dignit. E Melieno, il Meliffene.


quale ancora nelle terre di Oriente fi era ribellato a Niceforo, n ancora haueua

poto gi le arme, concedendogli thonor di ceare, e dandogliad habitare Thef.


falonica, ritirarono dallalor parte: e concedettero il ritorno cof a lui, come a

tuttigli altri, egualeatal fortuna, eyatanta altezza di dignit, onde effens


|

-1 :

//
2;o

T E R ZA P A'R TE DELLHISTORI E

do le entrate dell'Imperadore, o piutoto publiche, in tal guia applicate, la

alefas per Imperiale, ouer publica camera fi uotaua. E l'Imperadore hauendo biogno di

:::" danari, non olamenteleu i donatiui, che d'anno in anno fi foleuano far per an
.tico cotume folamente a gli huomini di dignit, ma tolfe anco le ricchez
ze a Senatori. Coron Irene, nipote di Giouanni Ceare Duca e le die=

de il titolo di Auguta. E la prima Imperadrice Maria Atlana, col figliuo=


lo cotantino, ilquale nella dignit Imperiale hatteua partorito a Cotantino
Duca , el padre lo haueua coronato infino effendo fanciullo , facendogli

portar le calze purpuree, uc di palagio, er and nel palagio del Mona=


fiero Manganico. Ora, alquanto dipoi mutando ueta, pree la tonica ner
ra, parte di uolont, e parte sforzata dal Tiranno. Ma anco a fuo figliuos
lo furono leuate le calze di porpora, a folo Conneno laciato il nome e la pode
:::::st dell'Imperio. E queto bati hauer detto fin qui. Ora Cofno, Patriarca di
EO.
ofiantinopoli, ilquale biafimaua quel cattiuo gouerno, ne peraua, che fi do=
ueffe correggere, impoto al fuo minitro, che pigliaffe il Salterio, e che lo fe=
guitaje, uc del Patriarcato, ne piu ui ritorn , benche gl'Imperadori grande=
mente nel pregajero,hauendolo eglitenuto cinque anni,e nouemefi. Fecero duns
que un'altro Patriarca, ilquale era un certo Monaco Eunuco, il cuinome fu Eu=
stratio: che non era ne letterato, ne pratico nel maneggiar delle coe; ma fema

plice huomo, e piutoto atto all'otio, er a starfi in qualche luogo foletario. Il


-

quale hauendo tenuta quella dignit tre anni, per cagione non molto nota fu pri
Nicol pa uo dall'Imperadore, crin uo luogo creato Nicolo Monaco, cognominato Grama
"*" matico; ilquale hauendo fefo i uoi giorniin itudi di uirt, non era rozo di
lettere, benche non molto dotto.. Ora il Conneno, hauendo di freco ottenuto
l'Imperio, or inteo, che Roberto Franco, huomo aftuto, e bellicofiimo,
fi era mojo contra Epidanne ; er egli ancora col andando, er attaccata la bat=
taglia, uinto fugg con moltauergogna, effendo stati tagliati apezzi non folo
de foldatiminuti, ma di molti gran peronaggi, e di realfangue, e tuttigli al=
loggiamenti prefi da nimici. Et effendo l'Imperadore tornato uinto in Cotanti
nopoli, i Barbari inuperbiti della uittoria, arditamente tutti afaltarono, e pre
fero alcuni Catelli, come Catoria, e Laria, fognandofi anco di douer ditrug=
castelli adger Cotantinopoli. Ora l'Imperadore da capo menando fuori l'eercito, e ca=

:::iato di catoriail preidio de Barbari,and contra Roberto e con artificiofcher


n la fua atutia. Percioche accomodando al fratello Adriano l'habito d'Impe
radore, e dandogli una parte dell'eercito, gl'impoe, che fi ponefje dirimpetto a
Roberto; er egli isfidandolo a battaglia, uolgendogli le falle, fi ponefje afug=

strangema. gire. Ilche egli facendo eo col rimanente dell'eercito, : auolgimenti e

luoghimalsgeuoliafaltandogli alloggiamentiuoi faccheggi il uo

f ffCE

DI G I O V A N N I Z O N A R.A.

2 5 1

e fece una grande uccifione. E Roberto facendo impeto nel finto Imperadore,

egli con i uoi a briglia ciolta fi fugg. La onde ll Barbaro piu figloriaua e
dueniua uperbo, come cheniuno foje oo di combatter feco. Fra tanto inten=
dendo la preda degli alloggiamenti, e la uccifon di coloro, che quiui fi trouault=
no , toto con l'animo e le mani humiliati fi dipart. L'Imperadore tornato a
Eoantinopoli, e dicouerto le infidie, pree i principal della congiura: tra qua=
li ui erano molti Capitani delle legioni, e molti del popolo, e de Senatori ; iqua
li erano stimati effere stati a parte della congiura, e la maggior parte, come fi
dice,falamente, incolpati folo per cagione di fogliarli de beni loro. Termi=
nati gli afjalti di Roberto, altroue fi folleuarono altri niinici de Roman. Per=
cioche i Turchi hauendo foggiogate le terre di Oriente, non fi afteneuano an= Turchi
Grci
cora dalle Iole . Percioche Zaca Turco, huomo non illutre, ma ualente,' .

e digran malusgit, con pochi legnettl, prea d'improuio l'iola di Chio, e qui- zacatures.
ni fatta un'armata, occup Lesbo, Samo, Rhodo, e molte altre Iole: di donde

non di meno fu cacciato dalla armata de Romani. Ma ribellarono anco Candia,


I Ca Dulla, C

e Cipro, l'una occupata da Carice , che fi oppoe all'Imperadore, e l'altra da :'altri

luoe

Rhapommato. Ma quefie etiandio non molto dipoi furono ricouerate dall'Im- 8""
perto Romano. Onde l'Imperadore hauendo biogno di fare ifpefa, simagin
modi da far danari lontani dalla humanit, quegli, che hautuano carico del ri=
fcuotere chiedendo ingiuti tributi, etogliendo i beni a coloro, che di nulla erano

debitori : La onde per ogni parte crano mandati procuratori,iquali dicriucije=


ro le de' juiditiin campte terreu :: trousuano nuou nomi : e coj " auaritia di

diuerfi luoghi trouauano diuere maniere di affliggere i mechini, leuando anco i Aicilio.
doni delle Chiefe. E'imedefino Imperadore trouando, che i fuoi preceoriba=
ueuano fatto battere monete falje, egli ne fece batter di rame, lequali adopera=
ua nelle bele dell'Imperio; ma nelle rendite uoleua,che glifojero pagate monete
di oro tutte buone, or alcuna uolta meze di oro, e quando di rame. Et hauena
do biogno di rame, fece fare di oboli danari, facendo anco ditruggere alcune
opre di rame per far pure batter danri: impoe etiandio nuoue decime. La fail= Anna ,
eiulla, che partor l'Auguta, fu nomata Anna per cagion della Zia, cv ipoata
a Cotantino figliuolo di Maria Alana. Ilquale morto innanzi alle nozze, die=
de la medefima per moglie al maggior figliuolo di Niceforo Briennio, ilquale dia
cemmo di fopra, che per hauer procacciato l'Imperio, fu priuo degli occhi, dans
dogli anco il titolo di Augutistimo. Il figliuolo, che di lei gli nacque, fu batteza=
to dal Patriarca nella Chiea di Santa Sofia: egli poe nome Giouanni: e ubito
l'orn della corona. Almedefino nacquero ancora due altri figliuoli, Andronia
co, er Ifac, e tre altre figliuole, Maria, Theodora, er Eudocia. Maria fpo=

s a Gregorio Gabra, figliuolo di quel Theodoro Auguto e Martire. Dipoi a

T E R Z A P A R T E D E L LH I S T O R I E

z 5 2

aemo due fita uogla rifiutando la parentela, e licentiato lui, trou un'altro marito als

:::::::" la figliuola ; che fu Niceforo figliuolo di Forbeno catacalone: cr a Eudo=


cia lafita, il figliuolo di Cotantino : ilquale non tratt la moglie, come fi=

gliuola d'Imperadore , ma come ei foe di lei maggiore . E fu cagione


che efjendo la Imperadrice e la fuocera feo offefr, ella fece fubito tofare i cas
pegli alla figliuola, effendo amalata, e lui cacci del palagio. L'ultima figliuoa
la diede il padre a un giouane non molto nobile,ma dotato digrandiima bellez=

:
n Coftanti za. Sotto queto Imperadore fu un horrendo tremuoto ilgiorno, nel quale fi
-

:poli." celebra la feta di San Nicolo; e rouinarono molte cae, molte Chiefe,e molte loga

. ge, che copriuano le publiche strade, lequali ucciero moltistimi huomini. Nel=

r: itejo tempolagte de Pazinachilaciando i loro habitari,pa nelle Prouincie


# "- Romane, faccheggiando tutta la Thracia, e parimente la Macedonia. Lequali
OLIMAD1

|-

afalendo l'Imperadore, fu uinto uituperoimente. Ritornando alla battaglia, i

foldati diuenuti piu modeti, fidandofi Jolo nell'aiuto Diuino, i nimicinon poten=
do piufoftenere il primo impetogettarono le arme in terra,e con pianti ottennero

vuoria det finalmente da Romani perdono. Vi peri adunque una gran moltitudine di Scithi,

::"*" gli altri furono fatti prigioni, e uenduti all'incanto. oral'Imperadore fattala
fcelta de foldati, i piu robutigiouani di cotoro, che fu un gran numero, poe
inieme con le loro mogli, e co figliuoli nella Prouincia Moglena, hauendo fatto
di loro una notabile legione: la cui stirpe ancora hoggidi rimane dal luogo, ona
de e uennero, prendendo il cognome, in guia, che fi chiamano Mogleniti Pa=

zinachi. Scouertafi la congiura, i principali capi, Vbertopolo di natione Frans


perta,
cee, er Ariche Armeno, l'uno e l'altro famoo, e Capitano di eerciti, fatti
prendere, publicati i loro beni, e punitigli con uno uituperoo trionfo, gli cona
fin. E priu anco del foldo una legione di Manichei, laquale infino alhora,
benche la legge lo uietaje, haueua feguita la guerra. Da capo fi fecero altre
congiure contra l'Imperadore. Delle quali fu capo Niceforo figliuolo di Dios
gene Imperadore, huono nel uero d'una inuitta gagliardezza, manon di coffes
lice egeneroo animo. Ilquale differendo il trattato, non lo condue ad effettos
niesforspri hebbe a tirarfi a doo quelli, che machinaua ad altrui. Percioche preo, e po=
-

:::*"*" sto allatortura, accioche egli appalefae i congiurati, gli furono cauati gli oc
chi, e publicati ifuoi beni. Dopo queto i Francefi fimofero di Occidente alla

uolta di Cotantinopoli, per paffar da quella banda nelleterre dell'Oriente: il cui


-

nista.

mouimento fu nuntiato da alcunifegni: percioche una infinita moltitudine di Los


cute uenne da Occidente, e tanta, che nel uolare pareuano nubi, er ocurauano
il sole, e uolando opra la citt, cri fuoi confini, fi ferm. Hauendo cofiora

paato Nicea citt di Bithinia, laquale era tenuta da Turchi, effendo tagliati a
pezzi dall'unae dall'altra parte molti, finalmente prealaper forza, la uendets
ffro

' D I G I O VAN NI ZON A R A :

***

2"

fero all'Imperadore per gran omma di danari. Dipoi paando piu oltre, altri
prefero Antiochia pota all'Oronte con fatica e con molto fangue: er altri non
fenza gran battaglie s'impadronirono di Gerualemme. In breue tempo adunque

quello fu fatto da Francefi. Nel qual tempofu la felerata etta de Bogonio-

li: de quali fu principal trombetta e Maetro un certo Bafilio Medico, dih bi. :::n:
to Monaco, ma piu toto hauendo prea la perona di Satan: ilquale hauendo
'!
conumato quindici anni in apprendere la pernicioa dottrina di quell'errore, or Bogmili.

inegnatolo cinquantadue, la fua pete empie quai tutto il mondo. Finalmente


entrando egli ancora in Cotantinopoli, fu manifetamente trouato nimico della

uerit. Percioche l'Imperadore conociutalafua empiet, fine di credere a que


sto infelice, elo chiam Maetro, e Saluator delle anime deglierranti. con que

ste e con molte altre finte dimotrationi con gran difficult e tardo fece, che que
sto petifero huomo uomit il ueleno della ua maluagit: er hauendo prea la
fera nellereti, diuulg la ua dottrina, e fattala conocer fala, di comun con
fece abbruciar
eno
queto
Nacque
ingannatore
stai: ab
nel Theatro
de caualieri.
contra
af, bruciato.
feditione
cora un'altra
ne fu capo uno,
chean=
l'Imperadore.
Della quale
fermando di effer figliuolo di Diogene Imperadore, hauendo preo in uo aiuto i altrafedilo
comani, faccheggiaua la Thracia, chiedendo di effer riceuuto nelle citt, e chia= "**
mato Imperadore. Dipoi hauendo ottenuto queto titolo, or effendo entrato in
certo picciolo catello di Thracia per fraude de cittadini con poco numero difol=
dati, fu preo, e cauatigligli occhi: cr in tal guifa hebbe fine la fua Tiranni=
de, ritornando i Comani, che erano rimafi uiui, nelle cafe loro. Queto Impes Speda'e, e

radore, effendo disfatto lo fedale degli orfani, e molti altri ricetti de poueri, :
attribuendoloro diuere poffeioni, aggiungendoueme anco delle fue, lo fece "
rinouar pretamente, e ritorare con grandi fee, dando ricouero a molti uec=

chi: equiuimedefimamente fece fabricar Monateri di Monachi, e di Monache.


oltre a cio alcune Scole di Grammatica, nelle quali fi hauefjero ad amnaetrare

i pupilli, er i figliuoli de poueri, ordinandoui Maetri e Pedagoghi, er ilui


uere fi per quegli, che inegnauano, come per coloro, che haueuano ad impara=
re. Ilche fi offerua etiandio boggidi. Fu fatta da capo un'altra congiura con= Michele asi
tra l'Imperadore: di cui fu capo Michele Anima, or hebbe per compagniipri. m.

mine igradi delle arme. Ma prima, che fi poneffero alla coa, dicouertie pre=
fi, gli fur rafii capeglie le barbenen col raoio, ma con certo unguento detto
Dropace. Anima fu condannato, che glifofero cauati gli occhi; e mentre, che
degli altri fi faceua iltrionfo, l'Imperadore con nuouo decreto lo liber di tal
gatigo: onde tutti puniti nella publication de beni, furono confinati in diuerfi

luoghi. Imali, che fi patiuano, dalla maggior parte, erano attributi allama=

/
4; 4

TE R z A PA R T E DELLHISTORIE

dre dell'Imperadore: laquale, come s' detto, haueua tenuto gran tempo il goa
uerno. La onde il figliuolo, ilquale non haueua d'Imperadore altro chel nome
benche ciogli dipiaceje, non dimeno per la riuerenza, che effo le haueua, non

, . lauolle contra ua uogispriuar della podet; ilche ella tenendo, che non ha
4:t: ueffe adauenire, laciando il palagio, laci a lui tutta l'amminitratione e firi=
:::::: "duffe in un Monatero, che ella baucua fatto fabricare: nel quale effendo uiuu=
ta alquanti anni honoratamente e realmente, mor uecchia. Ma anco l'Augulims
peradore uno anno dopo la madre pag il debito alla natura, raofi i capegli, e
preo habito da Monaco, ueggendo che'l fuo fine fi auicinaua, laciando molti
figliuoli. Iquali, effendo anco in meno d'un'anno morta la madre loro, riceuens
do l'Imperadore, alle fanciulle diede marito, ev a i machi mogli, uando uerfo

i figliuoli di fuo fratello amoreuolezza eliberalit. E' uero, che nel princia
nei pione era contrario alla moglie, ne fouerchiamente l'amaua, ma datofi alla luu=
ria diceuafi, ch'egli poco offeruaua le leggi del matrimonio. Onde la Imperadrice
,!
era traffitta dalle punture di gelofia. Ma poi che l'et tempr alquanto que caldi
stimoli, e rintuzz la punta di quelle faette, alhora uolgendo l'amore nell'Impes
radrice, tutto nella ua amoreuolezza fi ripofaut, ne poteua rimouerfi ageuol=
mente da lei. Per queta adunque affettione, chei le portaua, la Imperadrice
haueua un gran podere, mentre anco l'Imperadore era fano: percicche effendo
Podest del egli ne piedi moletato dalle gotte, in modo, che non poteua caminare,cricor=

:::::" rotti humori dicendendo pertutte legiunture, sforzatoper queto a starfi in let=
to, ella coinandaua,e teneua il gouerno, confermando l'Imperadore ogni cofa: e
gia uolgeua nel fuo animo, che dopo la morte delmarito, riportando in lei tutta
la podet el gouerno intero, fe bene il figliuolo folje Imperadore, l'haurebbe
fempre obediente: ilquale effendo in et di huomo, cr hauendo per moglie la fia
gliuola del Re d'Vngheria,creffendoglinati figliuoli, cionon era da fopportare:
percioche egli teneua d'ucir dell'Imperio, e di effere priuato uiuendo, ueggendo,
che la madre fopra modo amaua la maggior figliuola, e Briennio fuo genero .
La onde faceua uenire a fe i parenti, e raunaua anco il popolo, raccomandando
a ciacuno,piangendo, le coe fue, e ricordaua loro il giuramento, con cuiei fi
erano oblig ti di non dare ad alcuno, fuor che a lui, l'Imperio.Eglino gli promete

teuano di aiutarlo, e cio affermauano con fagramento. Lequai cofenon effendo


nacoe all'Imperadrice, irata impoe, che miuno l'andaffe a trouare, ponendo da
per tutto pie, che gli andauano offeruando. Ma egli per non rimaneua di tia
rar quai ciacuno alle fue uoglie, alcuni da fe medefini, er altri per uia di co
loro, che l'amauano e fauoriuano. Haueua anco il fauore del fuo piu giouane
fratello, effendogli Andronico,l'altro fratello,contrario. Percioche cotoro etians
|-

dio

D I. G I O V A N N 1 Z ON A R.A.

2 55

dio peruenutigia all'et matura,haueuano preo mogliscioAndronico Augutimpe


radore,Iac e Brinio chiamati Cearise Forbeno,chera ilmarito dell'altra forella,
Augutifimo. E cofi le coe andauano, benche noi mutando l'ordine de tempi,

quello, che egui dipoi, babbiamo raccontato prima. Ora uno de Latini uenus
|

te di occidente in Oriente (er era figliuolo di Romperto, di cui dicemmo difo= Baimonde,
pra) detto Baimondo, offere di feruire l'Imperadore, e fermate le conditioni
con giuramento, e riceuuta una quafi innumerabil quantit di danari, prefa An=
tiochia di Soria, non folo uiol i patti e le conuentioni, ma pens anco di mouer
guerra a Romani. Ora hauendo egli propoto di ritornar nell'occidenet, e te
mendo nel paffar per le Prouincie de Romani di non effer preo da alcun Pretore,
emandato legato all'Imperadore, come mancator di fede : che fece egl. : Procu=
r
di fargerfam,
ch'egliilfoe
poto
in unaCon
caffa,
ordin
a famiglia= Balmente
riche
dicejero di portare
corpomorto,
morto edel
padrone.
queta
affutiaritorna-:effer

tonelfuo Regno,e dolendofi molto dell'Imperadore, incit molti de uoia prender


l'arme contra Romani : e creatolor Capitano uarcato il mare,procur con gran
cura diprenderr Epidanno. Ma tirando in lungo l'affedio, fatto di gran danni
a cittadini , ne riceuutine de minori, non iperando di poterla prendere, proce. Baimondo
dendo in altri luoghi con fimile auenimento, finalmente mand per ambaciadori ::

a chieder la pace all'Imperadore, che albora habitaua in Theffalonica: ilquale in- : ***
dipartitofi, fi accamp preo Colonia di Europa, e quiui con i Barbari tratt
alcune conditioni dipace. E quai in cotal guija fu compota la guerra di Bai=
mondo. Ora Nicolao Patriarca hauendo gouernato il Patriarcato uentifette an=

ni, mor molto uecchio. Ilquale fatto l'Imperadore honoratamente fepelire, ne


cre un'altro, ben del numero de Cherici del Patriarcato, ma dell'ordine de Diaa

coni, nipote per uia del fratello del Patriarca di Antiochia, huomo che da fans
ciullo haueua fimpre dato opera a gli studi delle humane e fagre lettere. Fu al- Infermit de

quanto dipoi l'Imperadore affalito da una infirmit cofi graue, che pareua che e :::::::::
moriffe. Fu fatto portare il fagro panno di lino, ch'era appeo in Calce innanzi ***

alla imagine del notro saluatore: ilquale stefo fprail uo corpo, alleggerendofi
alquanto lagrauezza del male, cominci a mouerfi, e leuoi a federe, e fauel=

. '
*

lando, chiefe il lauatoio dalle mani, e preo ilcibo, a poco a poco rian. Ilche
parendo aluolgo coa incredibile, egli poco dipoipa a cauallo per la piazza.
E, come ch'ei fofje guarito di queto male, non dimeno nella citt nacque un ua=

no tumulto per la fama, che per tutto era farfa, che l'Imperadore in quellan- ramache is
no il giorno delgran Sabbato-doueua morire. Queta fama non folamente fra
plebei, ma era ancora nella corte e nel palagio, er haueua anco turbato l'animo re.
-

del medeimo Imperadore, ancora che non era infermo, ne fentiua alcun dipiace
-

//
-

2;6

T ER ZA P A R T E D E L L'HISTOR 1 E

re, infino a tanto, che effendopaffato quel giorno, conocendo la fama fil, 4
tutti uc del petto quella paura. iui a pochi giorni l'Imperadore pst di Co
stantinopoli (quantunque folje iluerno ) nel Cheroneo:ne quindi fi parti : in
questo mezo andandoriconocendo il numero de oldati, infino a tanto, che effen
do l'Imperadrice amalata, mandata auanti la Galea Imperiale, intee , ch'ella era

peruenuta in cotantinopoli. Alhora egli ancora in un giorno and nella citt:


e rifanandofi ella,attee alle coe del gouerno,il piu del tempo dimorando nel . . .

folamente per queta cagione, che ueggendo quiui una gran pianura, ui fedefea
far ragione; o ognuno gli poteje porgere critture di fupplicationi , lequali

poteinnanzia lui, imponeua a cancellieri, che le leggefje egli facee nota la di=
manda di ciacuno, e fubito criueffele ripote, confermandole, e facendo ris
tornare a ciacuno le coe tolte. Queta conuetudine offeruata affailungo tempo,

::::: da capo con la Imperadrice ucendo di cotantinopoli, preo alle faldedelmonte


imperadore Papicio, con tutta la fua corte habit tutto il uerno. Al cominciamento della
Primauera and in Filippoli, e quiui conum tutta queta stagione, la state, e
gran parte dell'autunno, stando quiui occupato per diputar con i Manichei, iquali
*"
da uolgari fono chiamati Paolicini: percioche quiui praticaua una gran moltitua
dine di cotoro, da Giouanni Zimice in quei luoghi ridotta: e molti di lorori
duffe alla fede Catholica. E paffata quai la met dell'Autunno, ritorn a Co=
Podest di stantinopoli. E, perche la Imperadrice poteua molto, grande era ancora il poa
|-

*" dere di Briennio fuo genero: e diceuafi publicamente, che ogni cofaa fua uoglia
fi faceua. Onde tutti a lui fi raunauano, hauendo egli autorit di far ragione,
e di trattare ogni maneggio dell'Imperio. Era cotuidato agli studi delle dottria
ne, er anco la moglie daualoro non minore opera di lui; anzi perauentura maga
giore, uando molto bene la lingua Attica, e dotata d'un fottiliimo ingegno e
penetreuole ad ogni profondiimo dicorrimento: ilche haueua ella ottenuto para
te per dono di natura, e parte per indutria di studio. Staua anco per lo piu con
l'animo e con gli occhi fiine libri, tenendo pratica d'huomini dotti. In queto

::::::: cofi fatto stato e condition delle coe fue era ceare lodato datutte le lingue. Le=
ielingue,

quai coe premendo forte il figliuolo dell'Imperadore, elmedefimo Imperadore;


non dimeno le tolerauano: ma queto fi eforrpiu auanti. Ora racconteremo
quello, che habbiamo tralaciato. Ne tempi di queto Imperadore furono di
Inaendi.
molti incendi, e molti luoghi della citt per il fuoco rimafero abandonati: ma tra
le altre coe nel tempo deluerno unterribil foffo diuento fra parecchialtri edifi
caduta di ci, che rouinarono, gett in terra una statua, che era pota opra quella grana
"": diima colonna rotonda di porfido nella piazza detta Placota; laquale macer

molti, che per mala auentura quiui fi ritrouduano. E queta statua marauia
glioa

DI GIO VAN NI ZON A R. A.

257

gioja digrandezza e di artificio fi ruppe in molti pezzi. Altra uolta una grans
dijima pioggia cominciando il giorno di San Petro e Paolo uero fera, dur tuta
to il feguente giorno, enza ceargiamai. Alhora per l'impeto dell'acque cad=
dero di molte fabriche: ele ualli abondando di acque pareuano unmare, e non poa
chi huomini, e molti animali perirono. E quete coe cofiauennero. Ora effens
do auifato l'Imperadore, che'l Turco faceua eercito per faccheggiar le Prouin=
cie Romane; e non potendo egli, per la indifpofition de piedi , moletato dalle
podagre con grandiimi dolori e tormenti, opporfi a Barbari,fotto il gouerno

di Eutahio camize, mand una falange contra di loro. Era costui il piu de-:
gno de Capitani: ilquale affaltandola non minor parte de nimicifu uinto e preo,
i fuoi foldati parte tagliati a pezzi, e parte uciti loro di mano col fuggire. Al
cui auio non pote l'Imperadore ritenerfi di non ucire: ne per pote giungere i
Turchi. Percioche intea esti la fua uenuta, a ciolte briglie ubito fi mifero a
fuggire. Ma uide uolentieri Camize: ilquale alle fue guardie , promea una

gran quantit di danari, le indue a fuggirfi con effo lui all'Imperadore: cr 4


quegli, chelo liberarono, donata buona fomma di danari, torn a Cotantino=
poli. Nepa guari ditempo, che prefa un'altra epeditione contra i Barbari,
trouata la citt di Filomelio uota di foldati (percioche hauendo intefa la fua ues
nuta, tutti recando feco le coe piu care,fi erano dipartiti) la prefefenza fatica. Filometio.
Gli fi diedero anco alcuni Catellie certe pelunche, che da gli habitanti Caa= - e ..":

figia, cio ricettacoli, erano chiamate: e quelli, parendogli che cio gli fof=
fe utile , men feco ad habitare altri luoghi, non effendo alcuno , con cui
hauefje a guerreggiare, coloro , che erano di buona et , e gagliardi , fa=
cendo il camino a piedi: cr a coloro, che per la uecchiaia erano tardial ca=
minare, diede giumenti. Quegli ueramente, che o per infirmit, o per altre
calamit, ouero per li molti anni erano stanchi, ne poteuano andare, faceua
da gagliardi giouani portar opra gli cudi, iquali erano atti a portar quel
peo : er egli difcorrendo tra loro a cauallo, quelli che trouaua hauere
bifogno di mangiare e di bere , o che patifero qualche altro dicommodo ,
ritoraua a tutto fuo podere . Cofi andando egli , i Turchi occidentali fe
gli oppofero: iquali diceuano, che uoleuano , che'l fuo Signore facee lega
con Romani. Ilche non dipiacendo all'Imperadore, la mattina uenne il Pren
cipe de Barbari, ilquale non era Satrapa, ma della stirpe di Sultano; e da:
fuoi era parimente cofi chiamato, e dalla lunga dicefe del cauallo, er an=
d a piedi incontra all'Imperadore , che fedeua a cauallo; er in cotal gui
fa fattogli riuerenza , fatto feco lega , c buuta una grandiima quantit

di danari infieme con i fuoi, l'Imperadore ritorn in Cotantinopoli. Dipai

Hit, di Gio. Zonara.

R RR

/
25 8

T E R ZA PA R T E ID EL LHISTO RIE

crecendoglii dolor de piedi, per lo piu staua in letto, rimanehdo l'Impera=


drice padrona del tutto. Laquale motrando di uolere ella fola tutta la po=
det, il figliuolo , che era imperadore , non ceffaua di refifiere alla mt=
dre con ogni forza . L'Imperadore effendo moletato e stanco dal male ,
ici intorno
:::::::::
fu
gran adoperauano
palagio uerotutto
Oriente
continouo
uiitato
dores
da portato
Medici nel
, iquali
quello: ,onecheerae del
fapeuano
: i cui
gius
-

dicij erano diuerfi , infino a tanto , che di comun confeno fi rifolfero di


porgli opra lo stomaco un ferro ardente : e perche quell'aere , come quela

f :

lo , che era autrale , pareua , che foe poco temperato , lo fecero por=
tare in Mangano, ouero cio facee il cao, o cofi diponendo i fati, che
quiui egli bauefje a ucir di uita . Percioche effendo diuulgato , che egli
bucua a morire ne ... * . . coloro , che a dio porgono credenza

quel luogo interpretauano . Percioche in Mangano uera . . * . . cofi


detto , perche u'haueua una bottega di coe Medicinali , lequali fogliona
dicacciare i dolori . E , che non enza miterio quel rimedio hauefjero i
medici ordinato , giudicauano coloro , iquali fi gloriano di cofi fatto stu=
dio : dicendo , che era fritto di lui di quelli, che le forti de i Re ocu
ramente friffero, che egli doueua morire arfo da un'hamo : effendo che
..."---" : quegli crittori paragonurono il ferra, con cui fi fuole abbruciar lo stoa
Falo prefa, maco, a un'hamo per hauer piegata la l:714 k quella ,
:d
Me, daua
mutarapprefjando
luogo fece al
uerun
profitto
poco, ia Medici
poco fidicea
an
dici.
termino
dellaall'infermo
utta. E ,conilquale
tuttoa cio
urio , ch'egli doueua guarire : & alcuni Monaci gli diceuano chei non
doueua morire , prima che hon foffe andato in Gerualemme ad adorare il
Santo fepolcro del Signore e Saluator notro : oue prediceuano , ch'egli
haueua a depor la corona. Alle quali parole egli porgeua di facile credens
za , credendo noi ageuolmente quelle coe , che ci piacciono . E co da
cio ingannato, non fi auide , che egli era giunto al termino di fua uit4

prima chei perueniffein Gerualemme , depota , benche contra ua uoglia,


la corona : quantumque fi poteje dire , ch'egli foje andato al Gerualeme

me

di opra , metropoli de primogeniti , che fono dicritti in cielo ,


A quindici adunque di Agoto . * a x 1 . . della ditributione l'Impe
radore ree l'ultimo pirito : il quale giacendo con uno peo annhelito ,
fi trouaua preente la Imperadrice e le figliuole . Effendo paata la mag=
gior parte del giorno , stando il Sole non opra il capo; ne (per cofi dire)
a perpendicolo , ma piegandoi alquanto uero all'occafo , fu riferito al fi
gliuolo dell'Imperadore , come il padre moriu Entrato adunque egli nel=
-

-- - - - - - - -- - i

la

: : : D I G I o V A N N I Z O N AR A. :

ft camera , oue il padre con poca uita giaceua , non per piangerlo ueg Crudelt del

gendolo morire , ma per effer certo della ua morte ; uedutolo , Jubito fi figliuolo.
arti : e montato a cauallo , infieme con la fua corte , e con molti altri ,

uc di Mangano . Ilche fatto , fubito gli Abagi , iquali accompagnauano


una fanciulla , menata di Abagia , che fi doucua dar per moglie al mag
gior figliuolo di Ceare , leuando il grido, come Imperadore , lo riueri=
rono . Dicono , che alhora l'Imperadrice raccont, dolendoi all'Imperado=
re , che fi moriua , la partita del figliuolo . A che egli nulla rifofe ,
v perche non uolle , o perche non hebbe facult di ripondere : ma innal=
z le muni , non fo , fe pregando bene , o male al figliuolo . Alcuni ne=

gano , che egli innalzaffe le mani, che cio non poteua fare un , che fi
moriua : ma gridando feo la Imperadrice , chel figliuolo fi dipartiua ,
per torgli uiuendo l'Imperio ; egli alquanto e non molto chiaramente for=
rif , o facendofi beffe di quelle parole , fe e fi penaua , che effendo egli
per render l'anima , hauefje cura dell'Imperio, e douendo gia laciar le coa
je terrene : ouero per dimotrar quello , che di cotal fatto giudicaffe.
Peactoche e da altri, e da effo Porfirogenito Imperadore fi diceua , che egli
non fenza configlio del padre era entrato nel palagio , e che da lui gli fu
conceduta la ucita : di che per egno ne hebbe il fuo annello : e che ques
#o fi fece , non fi trouando preente , ne fapendolo la Imperadrice. Para
teridofi egli adunque , e diuulgando pretamente la fama la cagione , a

queto imperadore i parenti , e molti Capitani de foldati , e senatori fi

ridujero. Ma auicinandofi egli al gran palagio, i Barbari occupata la stras Baranghi fi


da delle guardie , che iui habitauano , non ui lafciauano paffare alcuno , oppongono
al nuouo Im
ouero accotarfi al palagio . Dalla qual nuoua turbato, mand a dimandar peradore,
loro, perche co faceuano.: mand anco al Patriarcato , facendo intendere,

che l'Imperadore era morto, e che egli uoleua hauer le inegne, er effere hos
morato, come Imperadore . Ilche fu fatto da Cherici e dal Patriarca .
Ma i Barangi riofero al mejo , che batteua lor dimandato , per qual
cagione aietauano, che l'Imperadore entraffe nel pa agio, che mentre l'ims
peradore uiueut , non uoleuano che alcuno ui entraffe Et affermando

colui , come egli era morto , i Barangi facendogli confermar le parole


con giuramento , conceero all'Imperadore l'entrarui . Oue come egli per

uenne, fi configli con i fuoi, in che guia doueff trattar la madre, i fatel,
li , le forelle , e Briennio Ceare : percioche egli ancora di loro temeua ,
cr haueua foetto che non machinaero coe nuoue . Ma il padre tut=

tania pen4 e con gran difficult finalmente uicinoalla fera uc di uis

RRR

ij

: -

*: <

//
26ro

T E R ZA

P A R T E : D EL L'H I S T O R I E

ta . vije fettanta anni , o li d'intorno : tenne l'Imperio fettantatre, quat

tro mei , er alquanti giorni. Mor l'anno della creation del mondo fei mi


morire

Coftumi.

hauendo amminitrato

felicemente le

cofe dell'Impe=

rio:ma il fin della uita non fu cofi propero. Percioche fu abandonato quas
fi da tutti i fuoi minitri in guia , che quai non fi trou alcuno , che las
uaffe il fuo corpo : ne fu uffiito di habito da Imperadore , ne fepelito con
eequie conuenienti ad Imperadore . E cio gli auenne, effendogli ucceor
dell'Imperio non uno straniero , ma il proprio figliuolo , e quel figliuolo,
ch'egli stefjo haueua fatto Imperadore. Cofi niuna coa humana ferma e

stabile ; ma tutte fono infide , e piu uolubili, che foglia. Fu queto im


peradore ( per laciare a quei , che uerranno , efrefi i fuoi cotumi )
ne fiero , ne uperbo , ne iracondo, ne auaro , o troppo cupido di danari,
in guia , che gli facee tondere e naconder fra i thefori occolti, e fotto ters

ra : e di qui auemme , che dopo la fua morte non fu trouata molta quantis
t di danari nella camera. Inchineuole alla piet , e tardo al gatigo , di
moderati cotumi, facile a dare udienza , nel uiuer non itemperato , ne
dato al uino ; uo di porgere orecchia a uirtuofi , er a honorargli. Era
benigno er humano uero coloro, con iquali uiueus , piaceuole er allegro.

come che egli uiueffe con uoi eguali . Onde eglino uiueuano con tranquillo
animo , e enza alcuna paura ; e maimamente non fi trouando preente la

Imperadrice . Laquale fi dimotratta Imperioa e feuera, e riprendeua agras


vffisio rim mente coloro, che uciuano fuori della modetia . Ma quete coe fono nota=

*******" bili, echi le niega: e quelle, lequali fanno un priuato molto lodato: manon
--

per tali, che dimotrino compiutamente uno Imperador buono. Percios


- che a un priuato bafta effer moderato, honeto e placabile . Ma l'Impe=
radore oltre a quete parti biogna , che abbracci la giutitia ; che habs
bia cura de cittadini , e che difenda le antiche intitutioni e leggi . Ma
egli fi affatic molto piu in mutare er annullare i cotumi antichi : e trats
t le coe non , come comuni, e publiche, ne fi tenne loro amministratore.
ma fignore, el palagio chiam ua priuata habitatione e caa . I Senato=
ri non honor nel modo, che fi conueniua , ne procur di far loro alcun
benificio, oue la ragione lo ricercaua, ma piu tofio di deprimerli er abbafa

farli. Ne offeru in tutte la regola della giutitia : il cui proprio ufficio


sustitia,

e , che fia dato e reo a ciacuno cto che ei merita . Ma egli a parenti
cr a minitri fuoi diede abondeuoliima quantit de publici danari , cr
affegn loro larghiime prouifioni , in guia, che diuennero ricchiimi e tea
seuano corti non da huomini priuati , ma da Imperadori : e fi fecero pals
g
-

D 1

GIOVA N N I ZON A RA,

2 6 1

gi non di grandezza uguali a una citt, ma di Magnificenza non punto infe


riori a palagi di Re. Ma uero gli altrinob.li non fi dimotr co benigno: ne
dir altro di queto Imperadore, per non icemare il fuo honore. Lequai coe
non laciano, che fi giudichi Conneno perfetto Imperadore: ne per alcuno lo
nomer cattiuo. Percioche ciacuno, che feueramente ucrr inuetigare le coe
de gl'Imperadori, non itimo, che fi troui alcuno de gli antichi Imperadori
Romani, nel quale non fi diideri alcuna parte a una compiuta laude. Ona
de auiene , che il gouerno di ciacuno fi giudichi dalla maggior parte de i fueri niua
cotumi e delle fue attioni : e certo enza alcuna macchia e difetto ancora .

!
:

;
*
::

L
7.

graue non fi trouer alcuno: percioche queto farebbe diuina felicit; ne puo
cadere nella natura humana . Qui far fine di fcriuere, e fermer il coro
della hitoria proceduto affai a lungo : percioche non giudico ne a tempo ne
utile il mandare a gl'inchiotri le coe, che ancora retano a criuere. E fe
queta opera recher giouamento ad alcuno, ne fia rea la gratia a D 1 o: con
laita del quale fi fanno tutte le buone opere . Se fia giudicata fouerchia,
queto far auenuto per mio difetto: e cofi torni ame, che ne fono autore,
il parto: ilquale difidero, che fia da tanto, che tenga uiua la mia memoria.

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