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DELL'INSURREZIONE SICILIANA
E DELLE GL0RI0SE GESTA
Dl l'USEPPE MARIBMDl
compilata su note e documenti trasmessi dai luoghi ove accadero
DA GIOVANNI LA CECILIA
-
volume
II.
MILANO
LIBRERIA DI FRANCESCo sANVITo
1862.
S TO RIA
DEGLI
~~~~ ~~~~*
STORIA
I)EGLI
IIIIIIIIIIIIIMINIIIIN
DELLA CADUTA DEI BORBONI
E DELLE GL0RI0SE GESTA
DI I GIUSEPPE GARI I 3A A DI I
COLLA DESCRIZIONE
GIOVANNI
LA-CECILIA
Vol. II
FIRENZE
T- atti se
a me nn m rars am as met,
Propriet letteraria
CAPIT0L0 P RIM 0
maestosa volont di
unificazione. Ecco la
sul forte di S. Leo.
Rimini, recavasi il di
rarlo prigioniero.
Vennero fatti inventari di tutto ci che esisteva nel forte,
- - --
- ---
-- - -
---
E manuele in Ancora
.----
Soldati!
10
Soldati di marina!
gesta sotto le mura d'Ancona sono degne degli eredi delle glorie
- di Pisa, di Venezia, di Genova.
Soldati!
11
Maest.
Sire!
Nelle private famiglie il figlio ultimo a nascere fatto
segno alle pi tenere cure dei genitori ! mentre i nostri fra
telli sono da tempo orgogliosi di chiamarvi lor padre, e ma
turi procedono nel cammino della nuova civilt, a noi solo
da
miglia
12
Sire.
a prezzo di sangue .
Questo linguaggio che certamente sorge dal cuore e porta
l'impronto del pi vivo e tenero entusiasmo dimostra il con
tento dei Marchigiani, nel passare dal dominio clericale al li
bero governo di re Vittorio Emanuele.
Fra i molti indirizzi che in Ancona vennero presentati al re
Vittorio Emanuele, meritano considerazione speciale quelli
fatti a nome degli Abruzzesi, dei Napolitani e dei Siciliani,
perciocch essi invitavano il re a venire nelle provincie meri
dionali, e quindi erano ordinati ad abbattere il governo gari
baldino con tutte le sue aspirazioni.
13
14
dere le ire e gli sdegni nelle masse e a fare cadere nel con
cetto delle popolazioni, quegli uomini che avevano rovesciato
il trono di Francesco II.
15
DELL' ITALIA
MERIDIONALE.
Manifesto.
In un momento solenne della storia nazionale e dei de
16
dicare il retaggio di ogni gente che Dio ha posto fra gli stessi
confini, e stretta insieme col simbolo d'una sola favella.
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18
ligione dei miei avi e dei miei popoli, fatta la pace indarno,
scrissi offerendo di assumere il vicariato per l'Umbria e per
le Marche.
19
pretasse per ogni rispetto quella politica che nel mio nome
rappresentato. Tutta l'Italia ha temuto che all'ombra di una
gloriosa popolarit e di una probit antica, tentasse di rian
20
-
VITTORIO EMANUELE.
FARINI.
21
sueto che aveva pur detto esser leggero il suo peso, soave il
suo giogo.
La prode vostra armata, nelle cui file Ancona vede con or
-
pei restauri della chiesa; visit l'ospedale dei soldati feriti sta
bilito nell'antico collegio dei gesuiti; avvicinandosi al letto degli
ammalati li confort con amorevoli parole e lasci loro largo
sussidio. Alle 3 partiva a cavallo con tutto il suo seguito per
a , "Aa
-
- --
VA
.
-
-.
22
me
To
vo
che
-
23
le seguenti:
24
storia che giudica dai fatti i caratteri degli individui dir, forse
con pi ragione di quanto possiamo noi dirlo adesso, che Vit
torio Emanuele come aveva braccio potente e grande coraggio
sui campi di battaglia, cos possedeva cuore disinteressato e
generoso verso i destini della nazione italiana.
C AP IT 0 L 0 II
Concessione
zini al prodittatore.
26
neano
d'Italia,
del fu
Giosu,
notaio
27
quanto dell'Adriatico.
b) I lavori di quelle linee di congiunzione collo Stato
Romano, che erano gi in corso per conto regio, saranno
immediatamente ripresi.
-
28
29
-
singole se
da progetti
comunicata
prima d'in
della spesa, sia per la buona condotta dei lavori, e nei modi
che creder di suo maggiore interesse nella costruzione,
Art. 12. I concessionarii formeranno una Commissione
30
51
52
padronita a viva forza dei due battelli, e ci per non implicare la societ Rubattino nei delitti di Stato e nei reclami delle
53
Decreta.
Il dittatore, GARIBALDI.
34
55
Il dittatore G. Garibaldi,
Il segretario di Stato
F. CRISPI.
56
57
38
lo mi pregio di dirmi
Napoli, 5 ottobre 1860.
Vostro devotissimo
GioRGIO PALLAVICINI .
permesso del re, n con quello dei ministri i quali ancora non
avevan che fare colle provincie meridionali. Mazzini stava in
59
M0
41
A2
Il prodittatore
GioRGIO TRivULzio PALLAVICINO.
- - -
--
Pallavicini Trivulzio,
Prodittatore di Napoli.
CAPIT0L0
IlI
era prima. D'altra parte non era agevole tenere una forte
armata senza introiti di sorta. Egli vero che molto denaro
aveva portato con s da Napoli, ma immense somme abbiso
gnavano al mantenimento della truppa, allo ristauro di alcune
A4
A5.
46
la7
Eccellenza !
18
A9
WINSPEARE.
a
e,
50
Eccellenza!
5i
sfera della sua influenza, per ottenere una stretta alleanza fra
i due principali Stati della penisola italiana e che ha sempre
secondato qualunque tendenza diretta a congiungere gli inte
ressi dei principi con quelli dei loro popoli, contempla con
profondo dolore la serie di avvenimenti che, cominciando dal
l'attacco ai diritti legittimi di un innocente orfanello, nella per
sona del duca Roberto I, e continuando coll'invasione degli
Stati della santa sede, finisce colla conquista del regno delle
Due Sicilie e coll'annessione dell'Italia meridionale ai possessi
ereditarii di S. M. il re di Sardegna.
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55
54
Luigi Scotti,
55
C AP IT 0 L 0 IV
57
frenare
58
59,
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61
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65
un apposito banco, tre urne, una vuota nel mezzo e due late
rali, in una delle quali saranno preparati i bullettini col s e
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fir. B. Conforti.
Il prodittattore
65
il
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Cittadini !
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mese riveler alle nazioni, che la terra del Sannio e della Magna
Grecia, ove s'udi per la prima volta il nome santo d'Italia, ed
69
con un intervento nelle cose italiane per dare a lui una mano
protettrice ed amica. Francesco di Borbone non credeva che i
rispettivi ministri degli affari esteri dei governi presso i quali si tro
VanO accreditati.
70
71
Sicilia per venire alla loro meta, vie diverse di quelle che per
Napoli si adottavano. Ci non pertanto il partito ministeriale
AL GENERAL DITTATORE
GARIBALDI
Signore!
Noi siamo venuti all'istante decisivo, in cui le sorti del
I5
una ed indivisibile.
10
74
il prodittatore
In virt dei pieni poteri a lui conferiti;
Il prodittatore Mordini.
-
75
Il prodittatore Mordini.
C AP IT 0 L 0 V
77
di annessione.
E da dirsi che il partito ministeriale era riuscito a susci
tare nella citt una forte avversione contra Mazzini e contra
alla meta dei nostri desideri. Noi vogliamo una patria armata
e forte, noi vogliamo l'Italia una ed indivisibile; e noi l'a
vremo !
78
Il prodittatore
GioRGIO PALLAVICINO TRIVULZio.
79
dei suoi nemici versato sulle rive del Volturno, alla vigilia
forse di nuove battaglie e di nuovi eccidii, Garibaldi in uno
di quei momenti di genio, proprio di chi sta sopra la comune
dei pensatori, sollevavasi al grande ed immenso concetto della
pace europea, alla soluzione del gran problema politico, alla
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81
11
82
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G. GARIBALDI.
84
der quali fossero gli argomenti che i due partiti usavano per
abbattersi e confutarsi. Il partito ministeriale diceva: alla vi
gilia di un voto popolare, mentre corrono pei popoli del Na
politano i pi gravi momenti, opera di suprema empiet far
sorgere il terrore e la diffidenza; e noi siamo dolentissimi,
85
l'importanza di un atto cos solenne. Da che esiste la mona chia di Napoli, questa la prima volta, che noi siamo chia
mati a decidere liberamente sul modo con cui vogliamo essere
86
pone di accorrer tutti quanti siamo alle urne, dalle quali uscir
irrevocabile il supremo decreto della volont nazionale.
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88
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l'opera ed ai sagrificii.
Compreso infatti che l'assemblea potea essere un inciampo
all'unit, egli pi non la volle; e disse parole memorande :
L'Italia si faccia.
Da quel giorno in poi, non si parl pi di assemblee, ma so
lamente di plebiscito.
CAPIT0L0
VI
Il Plebiscito,
-
porre nell'urna quel voto che doveva unirlo alla libera fami
glia italiana.
91
92
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94
95
Sire,
96
greti colloqui del santuario dei domestici lari; per voi abbiamo
palpitato, quando coraggioso correvate a mietere gli allori di
Palestro, di S. Martino e di Solferino. Voi abbiamo indicato
ai nostri figli fin dalla culla, unico sostegno del comune risor
gimento; ritemprandoli nell'amor della patria, noi abbiamo
cinto la spada della vittoria al fianco de nostri martiri, ed ab
biamo loro accennato il vostro vessillo, sotto il quale si adu
nano per mettere in bando l'usurpatore straniero; e quando
97
13
98
Il prodittatore MoadINI.
quale si desiderava.
Palermo in 40,507 iscritti, ebbe 36,267 votanti. Pel
99
pel no nessuno.
Patti. Elettori iscritti 1646. Pel s 1646.
Noto. Elettori iscritti 2147. Votanti 2145. Pel s 2118. Pel
120 neSSU1I)0,
pel no 1.
Scicli. Elettori 1699. Votanti 1678. Pel s tutti.
Palazzolo. Votanti 2163. Pel no solamente uno.
100
per narrare di
. -
101
13
un'
del
dei
C AP IT0L0 VII
Lettera di Pio IX
guente modo.
S. E. il ministro della guerra incaricato del ministro degli
affari esteri ha diretto in data del 5 del volgente mese (ot
tobre) il seguente dispaccio a tutti i rappresentanti di S. M. il
re all'estero. Dopo avere spogliato il re nostro signore dei
suoi Stati, la rivoluzione trionfante, lo spoglia pure della sua
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107 ,
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113
M5
114
sala, che per ferite o per uffici commessi col si trovassero, per
essere fregiati della medaglia d'onore che a loro era stata
--
***
**
**
**
**
ss
-*--
- - -- - - - - - --
115
1. COMPAGNIA
Capitano
Tenente
Bixio Nino
Dezza Giuseppe
Piva Domenico
Paccarano Marco
Castion Gaetano
Buttinoni Francesco
Scopini Ambrogio
Caporal fur. Molena Giuseppe
Sergente
Sartori Eugenio
Filippini Ettore
Dallara Carlo
Zeiner Pietro
Furiere
Calamandri Gioachimo
Spangaro Pietro
Cambiaghi Giovanni
Ottavi Antonio
Cardinale Natale
Pedrazza Giacomo
Della Casa Andrea
Ghiglione G. Battista
Roccatagliata Gaetano
Banchieri Carlo
CoeSol Manuele
Messaggi Stefano
Cogito Guido
Taddei Rainero
Fossa Giovanni
Tasca Matteo
Carpanedo Francesco
Camillini Giuseppe
Astengo Angelo
Picazzo Gio. Battista
Benvenuto Bartolomeo
Guarnaccia Francesco
Cartagenova Filippo
Zoli
Olivari Stefano
Stella Innocente
Armanini Giovanni
Buso Gio. Battista
Turola Pasquale
Traversa Quirino
Baiasco Vincenzo
Cozzari Raffaele
Lampugnani Cesare
Campi Giovanni
Boggiano Ambrogio
Carlutti Francesco
Grafigna Giuseppe
Marconzini Giuseppe
Ferrari Filippo
Gadioli Francesco
Piroli Pietro
Olivieri Pietro
Rissotto Luigi
Gorgoglione Giuseppe
Pagano Tomaso
Montegrifo Francesco
Dallepiane Gio. Battista
D'Ancona Giuseppe
De-Negri Gio. Battista
Venturini Ernesto
Cattaneo Francesco
Marchese Giovanni
Zago Ferdinando
Lertora Santo
Dicambi Lorenzo
Sivelli Egisto
Pigazzigo Giovanni
Malatesta Luigi
Demicheli Tito
Decol Francesco
Garibaldi Stefano
Razeto Enrico
Galetto Alessandro
116
Cappelletto Giuseppe
Crivellano Francesco
Roazi Stefano
Passano Giuseppe
Cocella Stefano
Catagnola Domenico
Pasqualetti Giuseppe
Zoppi Cesare
Cambiaggio Biagio
Ventura Pietro
Bottera Ernesto
Baderna Carlo
Garibaldi Gaetano
Traverso Andrea
Solari Camillo
Minicelli Luigi
Baruffato Giuseppe
Bellagamba Angelo
Porta Giuseppe
Cortonigo Andrea
Fransinetti Ernesto
Carbone Luigi
Profumo Giuseppe
Roccolo Tomaso
Maroni Lorenzo
Pavanini Ippolito
Wagner Carlo
Inant Angelo
Campiano Bartolomeo
Gariboto Giuseppe
Evangelisti Emilio
Gambino Giuseppe
Gnecco Giuseppe
Prendola Giovanni
Scotto Achille
Gandolfo Emanuele
Traverso Francesco
De-Ferrari Carlo
Gennari Vincenzo
Garibaldi Giovanni
Testa Gio. Battista
Giambruno Nicola
Marcone Gerolamo
Caferata Francesco
Sologiotaba Martoro
Tigne Giovanni
Simone Ignazio
Belisio Luigi
Ratti Antonio
Bucari Lorenzo
Montaldo Andrea
Solari Luigi
Tarrone Felice
Fralda Carlo
Dellaciola Giuseppe
Tarpino Gioachino.
Firpo Pietro
2. COMPAGNIA
Capitano
Orsini Vincenzo
Tenente
Forni Antonio
Velasio Nicol
Giunti Egisto
Fanucchi Alfredo
Armanni Vincenzo
Bertini Giuseppe
Granucci Giovanni
Menotti Cesare
Plex Francesco
Traverso Pietro
Marchelli Bartolomeo
Pecchioni Pietro
Gattai Cesare
re
Sandri Petronio
Pavesi
Sergente
-
Petrucci Giuseppe
Militi
Cocconi Giovanni
Buffa Emilio
Braccini Gustavo
Arretocca Ulisse
Misari Mansueto
Delf Alessandro
Cici Giovanni
Ricci Enrico
117
Ghia Antonio
Adorni Angelo
Sperti Natale
Maffioli Jacopo
Rabboni Daniele
Galvani Medardo
Cristiani Cesare
Minardi Mansueto
Caldarini Dalmazio
Premuri Giovanni
Chicca Giuseppe
Righi Giovanni
Favilli Luigi
Pezzuti Pietro
Monardi Oreste
Muzio Luigi
Lazzerini Giorgio
Scheggi Cesare
Ricci Giuseppe
Rossi Antonio
Cecchi Silvestro
Franzoni Domenico
Malinverno Carlo
Castagnoli Natale
Borgheresi Jacopo
Bianchini Massimo
Cipriani Cesare
Paoli Antonio
Riccioni Filippo
Scotto Pietro
Gigli Domenico
Coscetto Guido
Roventini Antonio
Pacini Andrea
Gastarelli Gaetano
Baldini Raffaele
Agri Vincenzo
Cortese Francesco
Bollani Francesco
Miani Giovanni
Fuochi Camillo
Boni Fedele
Rondina Vincenzo
Romani Tomaso
Alberti Clemente
Paolini Giuseppe
Facchetti Alessandro
Pasquinelli Giacinto
Carmagnato Luigi
Baja Luigi
Tofani Oreste
Rotta Carlo
Ragli Olinto
Quarenghi Carlo
Azzolini Carlo
Canali Carlo
Cantoni Lorenzo
Soncini Lorenzo
Baldini Dario
Curti FranceSCO.
Madi Demetrio
Ghitti Emilio
Mattioni Angelo
Bonetto Francesco
Furia Lanfranchi
Cerera Celestino
Gandini Giuseppe
Bocchi Luigi
Ardrini Ermenegildo
Pagani Angelo
Raimondi Luigi
Mezzera Pietro
Manni Luigi
Tagliarini Pietro
Pascini Eugenio
Poli FranceSCO
Montagna Giuseppe
Lodigiani Gustavo
Giola Giovanni
Boveretto L0renzo
Ceccarelli Jacopo
Vicini Francesco
Bontempi Rinaldo
Pierotti, Augusto
Pasquali Einanuele
Bajocchi Pietro
Terzi Pietro
Colombo Luigi
Bianchi Ciro
Ughi Enrico
Tommasini Gaetano
Piroli Enrico
Cantoni Angelo
118
Capitano G. Lamasa
filiti
Ferrari Domenico
Piccoli Raffaele
Lamensa Stanislao
Mascolo Gaetano
Sprovieri Francesco
Damis Domenico
Stocco Francesco
Plutino Antonio
"
Maldacca
Sirino Ovidio
Bagnara
Argentino Achille
Patella Filippo
Carbonara Raffaele
Pessolani Giuseppe
Rocco Morgante
Colafiore Michelangelo
Sant'Elmo Antonio
Padula Vincenzo
Del Mastro Michele
Del Mastro F. Paolo
Curzio Francesco
Carbonelli Vincenzo
Mignogna Nicola
Vinciprova Leonino
Braico Cesare
Nicolazzi
Venturini Ernesto
Trisolini Tito
Magnone Michele
Oddo Giuseppe
Oddo Giacomo
Bianchi Ferdinando
Donati Angelo
Sprovieri Vincenzo
Pentusaglia
Toja Alessandro
Miceli Luigi
Mauro Domenico
Rossi
De Paoli Cesare
Mauro Raffaele
De Nobili Alberto
Minutilli Filippo
Guazzoni Giuseppe
Sottotenente Rota Giuseppe
Gramignola Innocente
o
Capitano
Tenente
Furiere
Sergente
-
Azzi Adolfo
Semenza Antonio
Viola Lorenzo
Baracchi Gaetano
Marelli Giacomo
Monna Francesco
Pistoia Luigi
Scarpari Michele
filiti
Mustica Giuseppe
Scognamillo Andrea
Fuxa Vincenzo
Moro Antonio
Amistani Giovanni
Valentini Pietro
Pianeri Pietro
Bellanoli Giuseppe
Speranzini Francesco
Mezzadri Marco
Tamagni Giuseppe
119
Fattori Antonio
Tessari Giacomo
Vaiani Giovanni
Capuzzi Giuseppe
Carvaggi Michele
Scarpari Vincenzo
Schiavoni Santo
Diana Retilio
Strillo Giuseppe
Ronchi Pietro
Desiderati Emilio
Scordelli Antonio
Guzzago Giuseppe
Prina Luigi
Baignerra Crescenzio
Cingerotti Santo
Bay Luigi
Tonegani Pietro
Ferrari Paolo
Berretta Giacomo
Crescini Gio. Battista
Plona Giovanni
Facchetti Giovanni
Milani Angelo
Zuliani Gaetano
Toccal Domenico
Follin Marco
Armellini Bortolo
Castellazzi Antonio
Berardi Giovanni
Bonni Alessandro
Ferriti Marsilio
Botticella Giovanni
Antonelli Stefano
Barbetti Isnardo
Bajocchi Pietro
Carrara Cesare
Molinari Giosu
5. COMPAGNIA
Capitano
Anfossi Francesco
Tenente
Crescanini Giuseppe
Sottotenente Tanara Faustino
Taschini Giuseppe
Zanotti Attilio
Bonsignori Eugenio
Preda Paolo
Imbaldi Francesco
Fattori Antonio
Furiere
Paris Cesare
Perelli Valeriano
Gnocchi Ermogene
Chiesa Liberio
Raimondi Luigi
Sergente
Fiorini Edoardo
Patresi Gilberto
Marchesi Pietro
Militi
Cipriano Bonaventura
Fontana Giuseppe
Zancani Camillo
Armani Antonio
Guidolini Antonio
Barberis Giovanni
Barberis Enrico
Gilieri Gerolamo
Gabrielli Raffaele
Maiola Quirino
Piantoni Giovanni
Antonini Marco
Romanello Giuseppe
Totti Nicol
Montanari Achille
Gera Domenico
Garmazzini Luigi
Riva Luigi
Ventura Giovanni
Sartori Pietro
Pietroboni Lorenzo
Rovatti Giuseppe
120
Bianchi Angelo
Roveda Giuseppe
Martinelli Ulisse
Grasso Carlo
Miani Giovanni
Crema Enrico
Dellatorre Ernesto
Ligostolo Giovanni
Strazza Achille
Costardelli Guido
Adamoli Carlo
Rigoni Luigi
Pernigetti Giorgio
Cambiaso Gaetano
Anedia Tomasello
Ceccarelli Vincenzo
Cavalleri Giuseppe
Bonacini Luigi
Palleni Carlo
Raso Paolo
Stettel Antonio
Orlandi Bernardo
Santussi Antonio
Nelli Stefano
Bonvecchi Luigi
Arcari Luigi
Rettaggi Giovanni
Valligari Giuseppe
Cerona Giovanni
Berti Enrico
Maccaro Guglielmo
Pini Pacifico
Pini Antonio
Caneto Francesco
Pezzati Pietro
Nizzato Coriolano
Pedotti Ulisse
Custolo Giovanni
Gatti Pietro
Rizzi Felice
Berino Michele
Nodari Giuseppe
Bonduan Pasquale
Miotti Giacomo
Donetti Andrea
Caneto Antonio
Riva I.
Giuliera Giuseppe
Carretti Antonio
Pila Giuseppe
6. COMPAGNIA
Capitano
Carini Giacinto
Tenente
Ciaccio Alessandro
Campo Giuseppe
Sottotenente Cipollini Achille
Rovighi Giulio
Brano Giuseppe
Furiere
Borgomaneri Carlo
Sergente
Goldberg Antonio
Sergente
Bottoni Vincenzo
Erba Filippo
Raccubia Antonio
Giacomelli Pietro
Scolari Luigi
Plana Carlo
Ghia Antonio
Militi
Marini Gio. Battista
Giusti Giuseppe
Beffagona Alessandro
Barbieri Gerolamo
Bergamini Gennaro
-
Girardi Omero
Torola Romeo
Buriani Federico
Teresini Rainero
Bottorini Antonio
Zanetti Napoleone
Imperatori Napoleone
Fantini Giovanni
De-Marchi Domenico
Borsoni Eligio
Tagliabue Baldassare,
Gatti Stefano
Bendini Gustavo
121
Zambeccari Antonio
Zincatto Gio. Battista
Pellegrino Antonio
Castellani Egisto
Frigo Bartolomeo
Goglia Domenico
Valtolina Federico
De-Martini Gennaro
Flessinati Giuseppe
Alessio Giuseppe
Volpi Giuseppe
Borzola Candido
Bisi Gio. Battista
Delmasio Antonio
Ravetta Carlo
Andretta Domenico
Alba Giuseppe
Ayerenti Gerolamo
Pollido Giovanni
Briasco Vincenzo
Galfini Antonio
Chiassone Vincenzo
Dionesi Eugenio
Conti Luigi
Bensasa Nicol
Pistoia Marco
Rossi Lorenzo
Strina Giuseppe
Marchesini Luciano
Venzo Venanzio
Rossotti Carlo
Rienti Odoardo
Marchi Ignazio
Goglia Domenico
Bonafede Giuseppe
Ajello Giuseppe
Decrestina Giuseppe
Simonetta Antonio
Moneta Enrico
Defranco Vincenzo
Lusiardi Giovanni
Capello Enrico
Bignami Claudio
Delughi Giuseppe
Margherita Francesco
Deboni Giacomo
Bensasa Giovanni
Vacheri Giuseppe
Campanella Antonio
Calloppini Paolo
Raimondi Alessandro
Parini Antonio
7. COMPAGNIA
Capitano
Cairoli, Benedetto
Tenente
Salterio Nazaro
Bellisomi Aurelio
Sergente
Mazzuchelli Luigi
Rebuschini.
Cairoli Enrico
Casali Alessandro
Gherardini.
Carini Gaetano
Rutta Camillo
Campagnoli
Novaria Luigi
Rizzi Pompeo
Cadei
Colombi . . .
Militi
Archetti
Butteroni Luigi
Arcangeli
Agazzi
Belloni
Boretti.
Beretta Odoardo
Bertozzi
816
122
Castiglioni
Caccia
Cristofoli
Corbellini
Coelli
Cavalli
Conti Lino
Mammoli Enrico
Melchiorazzi
Mantovani Antonio
Micheli Cesare
Morganti Alfonso
Maestroni Ferdinando
Novaria Enrico
Nardi Ermenegildo
Pasquinelli Agostino
Peroni Giuseppe
Pavoleni Augusto
Pozzi Gaetano
Pezze Gio. Battista
Poma Giacomo
Portioli Gaetano
Pollini Angelo
Pavesi Ercole
Prignacca Luigi
Cantoni Luigi
Pavesi Urbano
Parini Giovanni
Piva Remigio
Peregrini Paolo
Dezorri Ippolito
Dagna Giovanni
Ricci Ermentario
Risetti
Donati Carlo
Ellero Enea
Ricci Carlo
Rigamonti Giovanni
Escoffi Luigi
Rossi Luigi
Faccioli Baldassare
Frascada
Fornoni
Fattori
Fabris
Giurioli
Gilardelli
Ricotti Daniele
Ravini Luigi
Rovatti Carlo
Salterio Lodovico
Scaglioni Enrico
Sacchi Achille
Sghira Giovanni
Galli Carlo
Scaratti Pietro
Ghislotto
Guida
Sisti Giuseppe
Gruppi
Griggi Giuseppe
Tessera Federico
Tonibasa Achille
Locatelli Francesco
Turati Giulio
Tronconi Pietro
Lippi Giuseppe
Tibaldi Rotolando
Lampugnani Giuseppe
Lavezzi Angelo
Tozzi Giuseppe
LOSsato Riccardo
Menini Domenico
Trchiana Pompeo
Tamburini Antonio
Tabacchi Giovanni
Muselli Achille
Valcarenghi Antonio
Manenti Leopoldo
Merighi Augusto
Vaj Romeo
Vecchi Giuseppe
123
Cagnetta Domenico
Zanardi Giacinto
Fusi Giuseppe
Forni Luigi
Antongina Carlo
Antongina Alessandro
Galimberti Giuseppe
Galimberti Giacinto
Bellini Antonio
Barboglio
Arconati
Cova Giovanni
Casati Enrico
Erter Odoardo
Foresti Giovanni
Carminati
Suzzi Mattia
Tambelli Giulio
l Rossetti Giovanni
Cirimbelli
Carini
Martinelli Clemente
Rigetto
Ciotti Marsiano
8. COMPAGNIA
Maironi Alessio
Delloro Enrico
Piccinini Daniele
Parpani Giacobbe
Isnenghi Enrico
Pagani Giovanni
Mapelli Clemente
Cattaneo Giuseppe
Bassani Enrico
Zambelli Annibale
Brizzolari Odoardo
Calderini Enrico
Maranesi Giuseppe
Sirtoli Carlo
Cristofori Giacomo
Conti Carlo
Ruggeri Sperandio
Bettinelli Giacomo
Carioli Romeo
Negri Giulio
Comi Cesare
Perico Samuele
Ceribelli Carlo
Zoligo Giuseppe
Fumagalli Angelo
Sacchi Ajace
Sanda Luigi
Caccia Ercole
Panzeri Alessandro
Milesi Gerolamo
Torri Giacomo
Muro Giuseppe
Lorenzi Venceslao
Marchetti Elia
Nicora Fermo
Bianchi Ferdinando
Tironi Giuseppe
Pedralli Costantino
Oberti Andrea
Torri Luigi
Copler Giuseppe
Polletti Giovanni
Carrara Giuseppe
Donizzetti Paolo
Lucchini Battista
Tironi Giacomo
Gaffuri Eugenio
Fumagalli Antonio
Corti FranceSCO
Ferri Pietro
Pesenti Giovanni
Gamba Barnaba
Maironi Eugenio
Crescini Riccardo
Carrara Antonio
Butti Alessandro
Maggi Giovanni
124
Corea Celestino
Donadoni Enrico
Pedralli Costantino
Panzeri Aristide
Garibaldi Gaetano
Pavoni Lorenzo
Bertacchi Mauro
Firpo Pietro
Armonici Giovanni
Alfieri Benigno
Natali Mauro
Vanoncini Alessandro
Tressini Carlo
Invernici Pietro
Antognoli Federico
Silva Guido
Tommasi Bortolo
Tommasa Angelo
Mongardini Giovanni
Invernici Carlo
Perla Luigi
Pizzigalli Lodovico
Masnada Giuseppe
Amati Fermo
Mesfera Pietro
Gagni Federico
Colombo Quintilio
Dolcini Angelo
Piantanida Brucio
Sora Ignazio
Piccinini Enrico
Zanchi Carlo
Asperti Battista
Bontempelli Carlo
Bianchi Achille
Scuri Enrico
Moscheni Giuseppe
Canferi Pietro
Mazzola Giuseppe
Mori Giovanni
Medici Alessandro
Boschetti Battista
Asperti Luigi
Lura Agostino
Cattaneo Angelo
Testa Giovanni
Valenti Carlo
Zanetti Carlo
Buttinelli Gerolamo
Tibelli Gaspare
Lucchini Battista
Testa Luigi
Lazzaroni Battista
Dilani Giuseppe
Sala Antonio
Carrara Giuseppe
Bandiani Attilio
Ballicco Enrico
'Bolis Luigi
Arcangeli Febo
Astori Felice
Bonetti FranceSCO
Brontini Pietro
Capitanio Giuseppe
Esposito Giovanni
Biffi Adolfo
Marchi Giovanni
Ghidini Luigi
Baroni Giuseppe
Brambilla Prospero
Viganoni Giuseppe
Gualandris Enrico
Bottagisi Enrico
Giupponi Giuseppe
Pesenti Giuseppe
Rotta Carlo
Valenti Giuseppe
Quarenghi Antonio
Bettoni Faustino
Scipiotti Alessandro
Boni Pietro
Volpi Pietro
Gritti Emilio
Carminati Agostino
Serranga Giovanni
Bottagisi Luigi
Riva Celestino
Panzeri Giuseppe
Bottagisi 4.
Caltinoni Giovanni
Artiffoni Pietro
Tatti Edoardo
Bottagini Luigi
Rossignoli Francesco
125
CARABINIERI GENOVESI
Sergente Burlando Antonio
Tenente Savi F. Bortolomeo
Caporale Cervetto Stefano
Furiere Belleno Nicol
Sartorio Luigi
Capitano Mosto Antonio
Uziel Davide
Militi
Dapino Stefano
Cicala Ernesto
Casaccia Enrico
Rivalta Francesco
Casaccia Emanuele
Faziola Andrea
Mosto Carlo
Pienovi Raffaele
Profumo Angelo
Ercole Angelico
Malatesta Luigi
Giudice Giovanni
Cassanello Tomaso
Finocchietto Domenico
Terruggia Giovanni
Frediani Francesco
Damele Pietro
De Amesaga Luigi
Malatesta Pietro
Casbone Francesco
Lucca Delfino
Pozzi Giuseppe
Uziel Davide Capitano
Fasce
Cereseto Angelo
QUARTIER GENERALE
Garibaldi Giuseppe
Parodi,
Gusmaroli
Cenni Guglielmo
Bandi
Stagnetti
Crispi Francesco
Tukari
v,
Basso Giovanni
Fruscianti
Sirtori Giuseppe
Manin Giorgio
Maiocchi Achille
Bruzzesi Giacinto
De Amici
Calvini Salvatore
Borchetta
Calona Ignazio
INTENDENZA
126
RISULTATO NUMERICO
Comando Generale .
. .
. . .
Indiv.
.
.
.
.
.
.
.
.
-
11
8
9
3
22
Carabinieri Genovesi
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
Compagnia
. .
158
122
39
72
96
93
150
158
Artiglieria .
Totale Numero
998
127
che deve essere per tutta la vostra vita il pi bel titolo d'onore.
In nome di Garibaldi, io vi proclamo benemeriti della
patria .
-
CAPIT0L0 VIII
129
17
130
presente decreto.
131
152
133
Sire!
13 i
155
perseguitati ed oppressi.
Intanto io co'miei religiosi anderemo consolati d'essere
trovati non indegni di qualche cosa pel nome di Ges renden
doci la propria coscienza testimonianza di non aver data altra
156
157
Illustrissimo signore!
In questo giorno solenne, in cui la Sicilia chiamata a
compiere la costituzione dell'Italia, mi duole di non potere
anch'io personalmente deporre nell'urna il voto per l'annes
sione al regno costituzionale del re Vittorio Emanuele e i suoi
discendenti. Ma non saprei neanco astenermi dallo esprimere
il mio assentimento a questo stupendo fatto, che, formando
l'Italia forte, indipendente e libera, assicura nel tempo istesso
la libert e la prosperit dell'isola nostra.
Ora che i tempi sono maturi perch la famiglia italiana
riunisca in uno i suoi membri e tutte le sue forze, consumate
Passo a rassegnarmi
Malta, 21 ottobre 1860.
Devotis. ed obb. servo
t
RUGGIERO SETTIMo.
18
158
ti
0SS0
139
140
141
142
143
Sig. cardinale!
144
firmato GRAMMONT.
145
ratore dei Francesi volesse far guerra contro gl' Italiani affin
ch il papa non perdesse l'Umbria e le Marche,
Per ragione di contemporaneit a noi conviene parlare ora
di una nota che lord Russell dirigeva a sir James Hudson il
27 ottobre 1860 e per la quale l'Inghilterra veniva ad appro
vare la politica ed i fatti del governo sardo ad onta che tutte
le grandi potenze avessero gi protestato contro quelle innova
zioni. All'Inghilterra giovava farsi amica l'Italia e rendersi do
cile il grande movimento liberale che agitava in quei giorni
tutta l'Europa. Invida dell'influenza che l'imperatore dei Fran
cesi esercitava sulla penisola; invida ancora della gratitudine
Stor. della rivol. Sicil. Vol. II.
19
146
Signore,
Sembra che gli ultimi atti del re di Sardegna sieno stati
fortemente disapprovati da alcune delle primarie corti d'Eu
ropa.
147
148
- -
149
di un
firmato J. RUSSELL.
150
diplomazia. "
Ecco l'indirizzo di cui parola:
Abbiamo l'alto onore e la felicit di rassegnarvi questo
indirizzo e presentarvi le nostre sincere congratulazioni su la
151
152
(Seguono le firme).
CAPIT0L0 IX
seguito, nessuna scorta. Egli era nelle mani del popolo. Prima
i giungere a Teano, un pugno di ufficiali dei cacciatori del
20
154
155
"
156
porre le armi; forse anco avrebbe potuto far patti alla resa e
cadere con gli onori militari; nulla di tutto questo: come un
u ipj
e0
& 0, biju
00\u00. Jog iu p |
157
gli era cara come a qualsiasi altro cittadino, insomma egli non
era soldato. La stessa ferocia del selvaggio gli serviva nelle
opere inique di reazione, non sui campi della gloria; e quanto
baldanzoso e crudele era nel saccheggiare villaggi , altret
158 ,
159
150
l61
Difatto egli era disceso verso Capua, quasi solo si era avan
zato agli avamposti, e sotto il tiro del cannone di quella mal
augurata piazza. Andiamo innanzi a Pignataro; li, il figlio di
Garibaldi, Menotti, con un battaglione di Lombardi, ci dice che
21
I02
simo zigari, egli non avevane che uno ; ma date qua, disse
a suoi compagni che erano l, e subito questi portarono sul
tavolo una decina di zigari che egli gentilmente ci offriva. Disse
165
grigio, che gli scendeva sulla persona come una larga stola,
pi di uno, anzi tutti noi ravvisavamo in lui pi che un guer
riero, un profeta e qualche cosa che richiamava la mente al
1 64
non ne aveva che due soltanto, e che pur cos il re gli aveva
sbaragliati, e ne aveva fatti prigionieri una parte. Ci narrava
poi le immanit che i Borbonici avevano commessi su di loro;
ci diceva che il generale Scotti, quello preso giorni fa pri
gioniero da Cialdini, a lui sindaco rimostrante della povert
del paese e della impossibilit di sopperire alla richiesta sua
di foraggi, viveri e danaro, avevagli in quel suo gergo risposto
che la guerra da loro si faceva con due cose, distruzione e
165
sala che precedeva altri due salotti, ove poi vedemmo il re,
c'incontrammo col signor Lauria e Gian Andrea Romeo che
166
i 07
168
160
C A PIT 0 L 0 X
di
Fran
171
172
I75
174
dei cittadini. De Cornet sulle prime stette fermo ne' suoi pro
ponimenti; ma quando vide che il popolo dalle preghiere pas
sava alle minaccie, e che un'interna rivoluzione avrebbe po
tuto metterlo in mezzo a due fuochi, si decise alla resa. N
nasconderemo un'altra ragione potentissima che lo spinse a
quel passo. I soldati o avviliti o irritati dalle sofferte sconfitte
erano caduti in un pensare sospettoso circa i loro capi; dap
pertutto non vedevano che tradimenti e traditori; quindi
minacciavano anch'essi e la posizione rendevasi pi difficile
e scabrosa. Per tutti siffatti motivi, al quale aggiungeremo
quello della paura, la resa divenne inevitabile; e fu pei nostri
e pei Borbonici fortuna, perciocch molto sangue venne ri
sparmiato, e la citt fu salva.
Gli articoli della capitolazione mostrano come Capua si
rendesse senza esser presa; e come i generali italiani tenes
CAPITOLAZIONE DI CAPUA.
e Sulla capitolazione di Capua combinata di mutuo accordo,
d'ordine di S. E. il generale Della Rocca (comandante il corpo
dell'armata sarda) comandante il corpo d'assedio, e d'ordine
di S. E. il maresciallo di campo De Cornet, comandante la
piazza, dai commissarii sottoscritti, e quindi ratificata dai ri
spettivi generali comandanti.
175
176
Il maresciallo di campo
Commendatore De Cornet.
Il generale d'armata
IDella Rocca.
177
campi di battaglia.
Dolorose storie sono queste, perciocch i posteri vedranno
con orrore gli Italiani distruggersi a vicenda in modo feroce,
25
178
179
180
181
Gaeta,
31 ottobre 1860.
FRANCESCO II.
Non furon queste parole vane; appresso vedremo come
questo pugno di soldati restasse saldo al suo posto nelle mura
di Gaeta, lottando con la fame, col tifo, con le bombe e con
le rovine della citt distrutta.
Ga
182
185
l),
l:
fi
tilt,
li
il)
Signor prodittatore!
it,
l,
gi
il
il
184
Il sindaco ColoNNA.
185
spettive abitazioni.
Appena la M. S. giunger nel sito, ove il corpo di citt
rimane a riceverlo, tutte le castella, ed i legni in rada, appar
-
24
186
187
Il sindaco A. Colonna.
Il cancelliere maggiore
LUIGI MoLTEDI.
CAPIT0L0 XI
189
giato, vinto ben dieci volte in sei mesi. Gli vero che in mezzo
alle grandi fortificazioni pochi uomini possono lungamente re
sistere, ma verissimo che a loro, ridotti in misera condi
190
Orlo
ne l a
stessa Uarrozza
191
192
nuele ricevette uno per uno alcuni grandi corpi dello Stato,
ma avanzando l'ora ringrazi i rimanenti. La sera il teatro
S. Carlo era ornato di ceste di fiori ed illuminato con una
193
25
194
195
196
per
197
I98
199
Sire /
200
201
26
202
203
Campagne.
ri
fi
r
l'
43
i
l
diritto divino. Diremo per sommi capi, che taluni preti predi
carono al popolo di poter fare ci che loro piaceva contro i
liberali, e che sarebbero stati ricompensati da Dio e da Fran
cesco II; diremo che gli sventurati caduti nelle mani dei san
fedisti, prima di essere uccisi, erano tormentati in varie guise
e sempre crudeli; diremo che le stesse donne mostrarono
inaudita ferocia, quale non pare del debole sesso; e che tutti
coloro che si raccolsero sotto la bandiera reazionaria furono
204
seguenti:
207
Membri.
Michele Cavanna.
Cavaliere Carlo Ceresa
id.
id.
Membri supplenti.
Cesare Cavanna.
Il maggiore generale
FERDINANDO PINELLI.
208
209
LUIGI DE MATERA.
27
210
Il governatore P. De Virgilii.
Il segretario E. MEzzoPRETI.
Furono queste le misure prese dal governo per compri
mere lo spirito reazionario. Ma esse non bastarono e la rea
zione non ispenta in sul nascere continu come appresso ve
CAPIT0L0
XII
212
213
leria
214
fa grazia della vita non solo agli stranieri che furono fatti pri
gionieri in una guerra di banditi, ma anco a suoi propri sud
diti, cittadini forviati od ingannati, che sono caduti nelle mani
215
CASELLA.
per rassodare le truppe nella virt della fedelt pel loro legit
timo re Francesco ll, e nella speranza di essere generosamente
Gaeta, 5 novembre.
216
217
28
218
219
220
221
222
225
invasione di parec
quella gi compiuta
quale, dominato dal
suo regno su tutta
224
con cui gli altri governi si sono espressi riguardo alla poli
tica prevaricante del Piemonte, e rispetto all'attitudine usur
patrice da lui assunta, tanto in altri Stati che in quello della
santa sede, non lasciano dubitare che tutti concorderanno con
225
29
C A P IT 0 L 0 X III
227
228
Ecco il proclama:
Cittadini !
Governo provvisorio.
230
tutto questo oper molto per abbattere gli spiriti delle pre
dette popolazioni, che vedevansi dileguare le vagheggiate spe
ranze d'essere comprese nei dominii di S. M. costituzionale
re Vittorio Emanuele II, chi potr dire la impressione ad essa
accagionata dalla notizia che al giorno 2 novembre doveva
giungere la forza francese onde ristabilire quel governo dal
quale con tanto coraggio si sottrassero, e contro cui con tanta
perseveranza seppero fin qui mantenersi libere ? innarra
bile l'effetto che provarono. In tale stato di cose adunque han
veduto le suddette popolazioni la dura necessit di cedere
231
Pel no nessuno.
252
233
50
254
dal nostro
255
Sin dal tempo in cui egli era dittatore dell'Emilia erano sorte
delle dissenzioni fra lui e Garibaldi; dissenzioni che si accreb
256
il solo fine che oggi gl'Italiani debbono, con ogni studio rag
giungere. Essi debbono anche consociare in unit di Stato le
sparse membra della comune famiglia.
v
257
taliani,
238
t
-.
259
2A0
24.I
31
242
245i
244
G. GARIBALDI.
ele le Jael o lae uobuse Jode A ins e o equi, s a ode N p alled ipeque
CAPIT0L0 , XIV
246
247
dotta, sento che sia debito d'ogni onesto cittadino devoto all'Ita
lia di prestarvi la sua opera secondo le proprie forze permettono.
Onde che per questa ragione e per l'onorevole invito rice
248
rente dal popolo, che anzi i parrochi colle loro concioni spie
garono dal pulpito il dovere di votare e di manifestare libera
mente e coscienziosamente i proprii desiderii. L'aristocrazia
249
Signor Prodittatore!
Onorato il supremo collegio della magistratura del no
zionale di un re, il cui nome passer nei fasti del mondo col
52
250
Il Prodittatore rispondeva:
Signor Presidente,
Signori consiglieri della suprema corte di giustizia.
Mi grato ricevere da voi, vigili e sapienti guardiani delle
leggi, il documento solenne ch' legge fondamentale della Si
cilia, e che deve attestare al mondo l'unanime vostro volere.
25I
Il prodittatore MoRDINI.
252
255
SIRToRi.
254
255
256
257
55
258
della ferma per la bassa forza sar di due anni. Gli ufficiali
avranno la speciale loro scala di anzianit e di avanzamento.
C. CavouR.
M. FANTI.
259
260
261
blica
torit governativa
262
263
Sato delle sorti di quel popolo volle largire del suo la somma
di duecentomila franchi per l'apertura di scuole popolari.
Ecco la lettera di Vittorio Emanuele II a Farini:
Mio caro Farini !
264
Per non era cosa facile ottenere cos presto queste scuole
di popolare istruzione, specialmente nelle interne provincie
dove pi se ne sentiva il bisogno. In Napoli la plebe era
265
54
266
267.
268
Mosto
Ml
Caaggiore
dei
Corpo
al
Caserta
in
consegna
ricca
una
Genovesi
rabinieri
Garibaldi
da
regalata
tandiera,
269
CAPIT0L0 XV
271
Sig. conte.
a soggiungere ch'egli
dell'idea nazionale, idea
tamente professato dalla
Ma agli occhi suoi
272
275
55
27%
Noi siamo l'Italia, noi agiamo in suo nome. Ma noi siamo nel
tempo stesso i moderatori del movimento nazionale; i nostri
sforzi, le nostre cure le pi costanti, non hanno altro scopo che
quello di dirigerlo, di contenerlo nelle vie regolari e d'impe
dire ch'esso non degeneri per impuri elementi.
Noi siamo i rappresentanti del partito monarchico il quale
in Italia era scomparso nei cuori prima che rovesciato dalla
per l'avvenire.
Fidenti nella giustizia della causa che difendiamo e nella
275
276
277
278
279
che alle grandi sventure non debba mai aggiungersi quei pic
coli mali che sembrano onta e sfogo di crudelt. Non sapremmo
quindi scusare il ministro Farini di un decreto che di certo
non onora il governo di Vittorio Emanuele, n la generosit
della nazione italiana. Quel decreto diede motivo ad una nuova
protesta, la quale fra tutte le proteste venute da Gaeta la
280
281
36
282
283.
CIRCOLARE.
di tutti
984
285
"iderava
maggiore
energia
nel dicastero frenata,
di giustizia,
percioc
la reazione
non era
convenientemente
e nelle
gran
ch
""
deboli e pieni di peritanza verso i prevenuti per
i disordine.
Guardavasi di mal occhio al dicastero dell'interno il signor
286
287
288
Essi saran difesi con quel valore e quella costanza che sono
virt propria dell'augusta dinastia dei Borboni, ma poich la
resistenza delle fortezze dipende necessariamente da mille di
verse cagioni, che non duopo enumerare, assai probabile
che questa difesa non potr essere cos lunga come i sovrani
d'Europa sembrano desiderarla.
Giunta che sar l'ora fatale ed inevitabile della resa, il
289
37
290
291
Eccellenza!
292
293
294
295
DECRETO :
rispettivi presidenti.
296
Fir. FARINI.
-|-----
--
|-|-|------
297
popolo che tanto facilmente passa dagli amori agli odii, dall'en
tusiasmo alla freddezza.
ancora che non era il giorno della sua partenza da Genova per
Marsala. Dicesi che da Napoli non portasse con s che pochi
58
298
299
al generale Garibaldi.
Noi intendiamo aver merito in un'idea che nella mente
e nel cuore di tutti, e che gi trov eco nel pubblico. Ma pen
500
questi suoi doveri con una sagacia non comune e cos giunse
solo tra i diplomatici di quell'epoca a non meritarsi la disap
301
302
303
504
Quell'indirizzo diceva:
Sire /
303
duta
39
06
Caro duca !
367
508
510
311
Circolare ai governatori.
512
Il consigliere, G. VENTIMIGLIA.
Ottimo provvedimento se i disordini fossero venuti da pochi
male intenzionati e non, come realmente era, da errori go
C A PIT 0 L 0 XVI
A0
314
Cittadini !
515
516
noi ci ritroveremo sempre con lui sulla via del dovere e del
l'onore.
Il prodittatore MoRDINI.
Anco queste parole accennano a quanto di sopra abbiamo
detto; che se si annunziano pure le solenni verit e aspira
zioni di Venezia e di Roma, ci aveva rapporto con un grande
diritto italiano altamente propugnato da tutti ma specialmente
dai democratici.
polari
alla nostra. Egli calcher questa terra gloriosa per tanti eventi
-----
Aldu 3|0O U| A !
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Q ! G I
..
p}} 9
ouija
517
PR00RAMMA
citt.
318
32,
320
TT
!
|
Il
321
Al
22
il re d'Italia.
VITTORIO EMANUELE
Il guardasigilli ministro di grazia e giustizia e degli affari ecclesiastici
G. B. CAssiNis.
G24
tormento della cuffia del silenzio, altri erano rimasti per trenta
giorni in guisa da dover mangiare come gli animali; essi rac
325
tutta a lui. Conviene anco dire che questo buon re non lasci
occasione alcuna per esternare la sua commozione, e per ma
festare le sue amorevoli intenzioni verso il popolo siciliano.
Diffatti nella lettera diretta al luogotenente generale, sono me
CAPIT0L0 XVII
528
539
42
530
531
52
tranne quello del due per cento sui beni dei corpi morali ec
clesiastici.
554
555
pubblica.
Ora, i rappresentanti della Sicilia all'estero avevano avuto
leva usare per non dispiacere alle popolazioni, e perci era una
assoluta necessit il mal governo.
557
15
558
539
340
Luogo
341
tenenti del re, i nostri lettori vedranno dai futuri capitoli. Per
542
545
e provvide intenzioni del re nelle provincie siciliane, io do mando pel suo governo il concorso delle intelligenze e della
volont vostra; io domando spirito di conciliazione e di con
cordia. Domando rispetto all'ordine, sola base su cui possono
stabilmente fondarsi la sicurezza e la prosperit pubblica. Aspet
544
34 i
Signor governatore!
44
346
347
ver pi spedita .
Palermo, 10 dicembre
1860.
LA FARINA.
Signore!
Principalissima cura del nuovo governo si la sicurezza
Pubblica, senza di che vano sperar frutti dalle libere e ci
549
mente dimettersi per non aver saputo usare col popolo sici
350
351
:i
li
555
45
354
555
CAPIT0L0 XVIII
per
tro
non
per
557
Signori,
ed i pubblici ritrovi.
358
alla classe indigente, sono pur certo che il male della mendi
cit in questa dominante e le sue tristi conseguenze non sa
559
Il prefetto dispone:
Art. 1. Rimane vietato in modo assoluto l'accattare per
le strade; ed in qualunque altra specie di sito.
Art. 2. Ove siano trovate, comunque mendicando, persone
acconce al lavoro, saranno esse tradotte innanzi ai giudici or
360
Eccellenza.
561
A6
562
363
occuparsi in impieghi.
Io sono certo che non pochi tra loro, persuasi delle con
dizioni attuali dell'amministrazione da me sopra esposti si ri
tireranno volontariamente dal far concorrenza agli altri; pre
ferendo la gloria di aver fatto nobile sagrifizio alla patria e
364
565
noi; e sa ognuno
settentrionale, co
essi, possono at
effetto dal re ga
lantuomo.
366
367
568
5(9
che lo spingono fuori della via sicura che gli segnata dalla
legge.
Quanto ai giudizi penali, son certo che la pubblica di
scussione non sar pi, come talvolta stata per lo innanzi,
un vano simulacro destinato a coprire con le forme della legge
-
47
370
avrebbe messo nelle loro mani gli organi delle proprie opi
nioni, e fatto nascere quindi lotte e polemiche imprudenti,
smodate, nocive alla concordia interna ed a quella quiete della
quale si aveva assoluto bisogno per potere assestare le intern
cose di quelle provincie. Da altra parte, la libert della stamp
era un beneficio del nuovo stato di cose che tutti volevan pre
751
Ecco la relazione.
Eccellenza !
572
-- -
575
574
provvedendo.
575
0": i
is
li i
fa i
576
577
48
578
grave che negli ultimi anni, pure non deve sfuggire alle cure
d'un provvido amministratore. Ci conviene innanzi tutto illu
minare il volgo mostrandogli come l'ingerenza governativa, non
che apportar rimedio al male, lo aggravi; che infatti il caro
579
col mio collega incaricato del dicastero delle finanze per sus
sidiare i comuni col credito del governo, ed in tal guisa render
loro possibile di prendere a prestanza il denaro necessario per
menare a compimento importanti lavori. Le nostre cure non
sono state infruttuose; utili trattative son gi bene avviate,
ed io invito i governatori a convocar subito i decurionati dei
380
sponsabilit che ora pesa intera sul governo sar divisa coi
legittimi rappresentanti del popolo. Onde l'interesse dei go
vernatori si unisce ora a quello dei popoli per inculcarci di
581
382
tanea separazione.
glierie dei forti, di fronte dalla sold tesca che avrebbe voluto
impedirvi lo sbarco, voi la respingeste a Favazina, la vinceste
e fugaste a Solano.
Da prodi combatteste sotto Capua il primo e secondo ot
tobre con ripetuti attacchi alla baionetta, in pi punti fugaste
il nemico; v'impadroniste di cannoni, di cavalli, di bandiere.
I duecento del primo bersaglieri alla difesa di Castelmorone
sono superiori ad ogni elogio.
-
585
parlamento.
Le leggi erano gi stabilite; e quindi il consigliere di luo
gotenenza per l'interno indirizzava ai governatori delle pro
vincie la seguente circolare:
Signor governatore,
Ad oggetto di provvedere con sollecitudine alla formazione
dei collegi elettorali in queste provincie napoletane, secondo
le norme segnate dal parlamento nazionale, e gi dal governo
584
385
49
586
387
588
389
e l
li
a
l,
390
591
592
di parlarvi del vostro eroe. Dissi nel mese di giugno, che cosa
aspettava la democrazia, non solo italiana ma europea. Finch
Garibaldi rimane al di qua, dobbiamo tacere tutti. La que
stione la seguente: Garibaldi un Washington o un La
595
50
504
ho respi
nato fra
napoletano:
Io sonoaere,
altro
conosco
non non
paesi,a voi,
altrimezzo
non ho visto
rato, altro
affezioni sono nel rea
suolo che il suolo natale. Tutte le mie
la vostra lingua la mia,
l'autonomia,
rivendicata l'indipende
aver spogliato gli orfani del loro patrimonio e
nza e
la Chiesa dei
595
mente io fui debole. Nel momento nel quale la rovina pe' miei
nemici era inevitabile, io arrestai il braccio de' miei generali
596
597
FRANCESCO .
598
599
CAP i T 0 L 0 X IX
EL e Marciae e l'Umbria,
la 01
51
A02
405
A04
Ella scelga anche delle signore, poich nei loro animi pie
tosi trover un valevole aiuto, e perch la carit pi efficace
a giovare quando procede in compagnia colla cortesia e colla
gentilezza dei modi.
-
A05
106
407
i08
h09
.
-
.
-
52
A 10
gliano 101. Rocco del Vaccio 110. Enone 429. Caprarolo 300.
Marta 280. Capo di Monte 200. Canepino 112. Soriano 210.
Volterano 60. Vignonello 90. Bagnaio 187.
liane 100 mila per sussidio ai comuni poveri, col fine di age
li 11
che avessero
412
413
li 14
li 15
... Ora non v'ha prepotenza che non si possa esercitare quando
il pretesto o i diritti della informata conscientia sono sufficienti
i 16
li 17
53
418
li 19
420
AVVERTIMENTO AI CATTOLICI.
A21
h.22
425
A24
12
54
426
127
428
129
quella virt che il divin redentore volle che fosse segno pre
cipuo della cristiana religione.
Questo atto deplorando e luttuoso delle cose sacre e pub
bliche, che finora siamo venuti esponendo, grandemente ci
angustia e ci conturba, ed anzi ci riempe di grave tristezza,
-
della giustizia .
430
451
precedettero il 1848.
N bisogna dimenticare che nelle Marche e nell'Umbria Vit
torio Emanuele fosse realmente amato, come lo era da tutti
rito di libertinaggio.
Conviene infatti dire che la causa italiana trattata colle armi
A32
dimora questi abitanti, che, sebbene nuovi si sentono i pi fedeli e costanti dei vostri sudditi. Si, o sire, l'affetto di questo
popolo per voi non soltanto il frutto di un beneficio recente
ed incomparabile, ma proviene da una fede profonda nei de
stini d'Italia non meno che dalla gratitudine verso il vostro
433
55
154
nale di Roma, dopo aver fatto dal canto suo quanto poteva
43
456
una giovent non indegna dei fratelli d'armi coi quali andr a
dividere gloria e pericoli.
E come col vostro valore io faccio affidanza col vostro
437
&38
fu paga delle nuove leggi perch per esse veniva sottratta alla
pressione e dispotismo delle curie vescovili. Un'altra parte
parve volesse seguire il consiglio dei vescovi, ma vedendo la
risolutezza del governo di Torino, fece senno e rest indiffe
C A PIT 0 L 0 X X
Assedio di Gaeta.
per mostrare all'Europa che egli non cedeva se non fatti tutti
gli sforzi di difesa. Corse voce in quei tempi che Francesco II
si ostinasse a resistere per consiglio dei suoi ministri e per
benevolenza mostratagli dall' ammiraglio francese Barbier
de Tinan, che allora con una squadra stavasi nelle acque di
Gaeta. Noi invece pensiamo che Francesco II sia stato il vero
autore del progetto di resistenza, favorito in certo modo dalla
presenza della flotta francese il cui ammiraglio per ordine del
suo imperatore aveva apertamente detto, che non permette
rebbe che Gaeta venisse bloccata o bombardata dalla parte di
Illare.
440
Il Generale Menabrea.
Ah 1
56
642
feriti e prigionieri.
Il generale Bosco su questo fatto faceva al ministro della
guerra il seguente rapporto:
Eccellenza !
quali 200 stranieri ed il resto dei battaglioni 8., 9., 16. cac
ciatori, sotto il comando del bravo luogotenente colonnello
li h5
444
A45
446
;
.
447
h 18
--
s*:
***
..-*=>
--
---
- -
--
--
----
----
_ --
|
Bombardamento di Gaeta
AA9
57
150
h51
loro rispetto, del loro dolore, delle loro simpatie e delle loro
speranze!
Le detestabili dottrine della rivoluzione hanno sconvolta
tutti gli errori. Ma, voi Sire, forte del vostro diritto, dell'amore
dei vostri popoli, della devozione d'un esercito rimastovi fedele
a dispetto della fellonia e del tradimento, trionferete dei vo
vostri popoli.
Figlio d'una santa regina, se (che a Dio non piaccia) la
-
452
Signor ammiraglio!
Ho l'onore di dichiararvi, che fino al cadere del giorno di
cianove, non sar fatto da parte mia alcun atto di ostilit verso
-.
453
Signor ammiraglio /
454
Il vostro generale
CIALDINI.
455
456
457
Il vice-ammiraglio
PERSANO.
18
gennaio 1861.
Signore.....
le
comunicazioni
58
A58
insieme dal lato del mare e della terra, egli potr cadere sotto
459
460
consacrarsi, negli ospedali, alla cura dei feriti. Voi siete autoriz
zato, signore, a dar lettura del presente dispaccio ecc.
CASELLA.
per portare alla sua conoscenza che Sua Maest il re suo augu
sto signore, desiderando avere presso la sua persona in questa
contingenza estrema i rappresentanti dei sovrani suoi alleati
ed amici, si deciso d'invitare formalmente tutti i capi delle
legazioni estere, a rimanere a Gaeta, dove per interesse
generale essi sono accreditati.
Se gravissime considerazioni non rendessero questa misura
indispensabile, S. M. il re, il cui cuore cos sensitivo ai
patimenti altrui, non vorrebbe certo imporre agli onorevoli
rappresentanti delle potenze amiche le privazioni ed i peri
coli di una piazza assediata. Per questi sentimenti, due mesi
or sono, S. M. invit il corpo diplomatico a risiedere a Roma,
per risparmiargli le pene e i pericoli d'un assedio, rima
nendo solo il ministro di Spagna in questa occasione presso
A.61
li 62
e
-
a in
Il
-
Gaeta
465
464
disertori di
guerra,
esteri che hanno preso servizio dopo l'agosto 1859 nei nuovi
corpi e che non facciano parte dei vecchi, concesso quanto
i decreti di formazione, sempre anteriori al 7 settembre 1860,
loro accordano.
-
A65
59
186
Firmati.
Per 'armata Sarda:
l,67
Il capo di stato-maggiore
G. PiolA RossELLI.
che sta di fronte al palazzo reale col quale comunica per mezzo
di una terrazza di un ponte di ferro, rimase quasi intatta, se
si eccettuano i vasi che ornavano la terrazza fatti in frantumi,
dell'Annunziata
168
Francesco II salt
spiegate
entra in
u a e tra
-
con bandiere
A69
170
471
profeta di vittorie.
Voi riduceste in 90 giorni una piazza celebre per sostenuti
assedii ed accresciute difese, una piazza che sul principio del
secolo seppe resistere per quasi sei mesi ai primi soldati
d'Europa.
-
472
C A P IT 0 L 0 X X I
La reazione,
60
175
175
l 76
178
li 79
180
estrema penuria.
E vero che le casse delle campagne fornivano alcune
somme, ma esse furono prontamente assorbite dall'urgenza e
dalla straordinaria gravit delle spese.
Questi fatti, riferiti in succinto, sono minutamente svilup
pati nel rapporto circostanziato, che sar prodotto, se verr
richiesto.
181
61
182
i85
Eccellenza,
A84
185
486
" combatterli,
icilia.
187
488
A89
62
190
491
h92
493
194
Un conflitto
avvenne tra
A95
496
29 dicembre 1860.
497
65
M98
499
500
501
502
quali morirono.
La reazione si macchinava in Roma, di l partivano i
505
504
505
non che pochi fuggiaschi sulla vetta dei monti che di tanto in
tanto sparavano colpi molto mal diretti, e pochi altri rinchiusi
in una chiesa allo sbocco d' Arli, i quali si diedero pure alla
fuga dopo pochi colpi di cannone diretti contro della chiesa.
Ma ad un tiro di fucile da Arli dove la valle si richiude da roccie
irte, i
64
506
507
508
509
5 10
L'intendente generale
GUALTERIO.
311 -
cittadini, che presi nei paesi dalla reazione per tre mesi si
erano fatti languire in un'orrida prigione del forte. La plebe
ignorante degli Abruzzi vedeva nella resistenza di Civitella una
speranza pel Borbone, e perci facilmente lasciavasi trascinare
alla reazione.
512
5i 5
65
314
515
516
quella gente era sciolta dalla sua stessa vita sfrenata da qual
siasi principio di onore e da qualunque dovere a mantenerla
517
C A PIT 0 L 0 X XII
519
setto, tutto. Ora Montezzemolo non era da tanto; egli non aveva
520
luogotenente
generale del Re
MONTEzzEMoLo .
21
66
522
525
L'anniversario
del 12 gennaio
1848 ifuproclami
festeggiato
in tutta
isola;
si not solamente
che in tutti
del governo
524
525
quella fortezza.
La squadra francese che stava nelle acque di Gaeta imped
526
527
Dal 1849 altre scene, altri lutti. Ivi tutti i detenuti politici,
di Messina e dell'isola, senza giudizio, per vendetta o timori
del governo, gittati in fondo a due orridi bagni di forzati,
commisti a scellerati e ladri, i migliori cuori di Sicilia, e gli
chio di grande virt, il cui figlio era stato espulso dallo Stato,
piatire permessi, soffrire insulti, sfidar minacce, entrare con
cento pretesti, sedurre agozzini, e infimi inservienti, visitare
528
Signori,
Tra le ragioni bisogna collocare l'ostilit sistematica del
l'Inghilterra, la risoluzione altamente manifestata dall'impera
tore dei Francesi di mantenere il principio del non intervento,
finalmente l'inazione delle altre potenze che non lasciavano
alcuna speranza di pronto soccorso.
Quanto alla questione militare, la piazza aveva orribil.
529
adunque del generale Fergola non era che una pazza presun
zione la quale non poteva n cangiare lo stato di Francesco II,
n attraversare l'assestamento delle cose italiane, secondo il
67
556
531
532
535
2554
o di dolore: la sera al
teatro Vittorio
Ema
l
i
555
556
C A PI T 0 L 0 XXIII
68
538
539
540
541
542
l
s
Principe Eugenio
di Savoia Carignano
Luogotenente del Re nelle provincie Napoletane.
Se A, R. il
545
544
tutta in armi, tenne dietro con severo contegno alla folla, chiu
dendola quasi in mezzo. A questo modo la dimostrazione si
con urbane parole che bastava, che si era espresso quello che
si voleva, e preg con bella maniera di disperdersi. Cos av
venne, ma nelle ore meridiane del di 19 una seconda dimo
Altezza,
545
69
546
547
548
549
550
551
55?
70
5,54
355
dio prima del concordato del 1818 nel diritto pubblico napo
letano. Ma si volle qui assimilare anche in questa parte le isti
tuzioni vigenti nella superiore e media Italia con quelle delle
provincie napoletane, attribuendo alla cognizione del consiglio
di Stato quei ricorsi, sia per abuso, sia per conflitto di giu
risdizione.
556
557
S58
Alcantarini
Ordini
. . .
Case
27
Persone
653.
Cappuccini
. 234
. 3136.
Osservanti.
Riformati .
Passionisti
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
. 219
. 159
.
.
.
.
. .
. ..
. 2650.
. 2697.
Totale ordini 5.
67.
persone 9203.
case 642.
e di capitale .
765,000
Case
Persone
Agostiniani calzi
. . . . . 20
Agostiniani calzi di S. Giovanni . 4
Agostiniani scalzi . . . . . . 1
Benedettini Cassinesi .
Benedettini bianchi
Barnabiti .
Crociferi .
-
.
.
3
3
3
5
A
2
3
i Carmelitani calzi
167.
50.
. 35.
. 109.
l; 5.
55.
44.
42.
4.
13.
15.
. 56.
. 112.
da riportare 57
777.
559
Ordini
Case
Persone
Riporto 57
Carmelitani Scalzi .
18.
40.
Cinesi.
Riporto 777.
. .
68.
34.
. . .
. . .
. 156.
. 275.
Conventuali .
Dottrinarii
. 451.
. 56.
354.
188.
15.
Domenicani .
Gesuiti
.
Mercedarii
. 14
6
. 27
7
. 1
133.
Mannarini.
44.
Pii operai
Filippini .
Sacramentini.
SS. Cuore . . . . .
PP. di S. Giovanni di Dio
Scolopii .
Teatini
.
.
-
.
.
.
.
3
8
3
.5
12
8
3
35.
99.
59.
74.
70.
126.
58.
persone 3200.
560
stabilita
561
71
562
dei
565
564
565
66
567
per le merci
22,339.
Ducati 57,859,33
.
3,033,75
Totale ducati 60,893,08
568
.
.
ducati 20,115,49
16,270,88
. ducati 36,386.37
569
Benevento .
Molise .
Principato Ulteriore .
Capitanata .
Terra di Bari .
Terra d'Otranto . .
Abruzzo Citeriore
.
Abruzzo Ulteriore l. .
Abruzzo Ulteriore lI.
Principato Citeriore .
Basilicata ,
Calabria Citeriore
.
Calabria Ulteriore I. .
Calabria Ulteriore ll.
.
.
.
.
.
.
109,806,031
6,650
86,736,013
52,532,082
33,063,029
71,285,029
A9,600
18,828,013
25,000
25,300
87,770
86,978,023
37,250
32,752,095
21,905,027
Totale ducati 830,821,061
72
370
di giorni.
Compilazione di tariffe per lo scambio delle corrispon
-
571
aventi sede una in Napoli, una negli Abruzzi, una nelle Puglie
ed una nelle Calabrie.
572
43,045
ricevuti . 43,396
transitanti 2,404
Totale 88,845.
Lire 77,735.54.
31,342.74,
Totale Lire 109,078,28.
-
373
574
cure n fatiche per ottenere quanto fosse nei limiti del pos
sibile. S'institui una scuola primaria esemplare a spese del
575
576
577
73
578
Furono compiuti:
1. Il tratto di strada dell'amenissimo corso Vittorio
Emanuele.
2. La caserma alla Vittoria.
per lavatoi pubblici sulle alture, per fontane ed altri usi. Questa
utilissima opera, concessa ad una compagnia, manca ancora di
superiore approvazione.
2. Prosieguo di lavori di miglioramento e covertura del
canale di Carmignano, che conduce le acque da S. Agata dei
Goti in Napoli.
3. L'edificazione di un nuovo quartiere nella zona dei ter
reni tra le strade Garibaldi ed Arenacce.
579
NIGRA
580
era necessario far tavola rasa di tutto, e tutto innovare dalle sue
581
582
Dal detto fin qui vuolsi dedurre che la politica dei gover
nanti di Torino fu sempre falsa, e che essa per ovviare a mali
immaginarii quali eransi quelli della repubblica e del socialismo,
produsse mai reali e gravi che costarono sangue immenso
agli abitanti del Napoletano e ritard molto l'assestamento
585
584
585
barricate.
74
586
Il Luogotenente generale
MEzzACAPo.
587
C A PIT 0 L 0 XXIV
----
589
Monsignore.
Ella avr gi letto senza dubbio, l'opuscolo pubblicato
recentemente a Parigi sotto questo titolo La Francia, Roma e
b90
591
dello Stato pontificio in cui esso formasi, come si sa, per via
d'arruolamento volontario, potea dirsi costituito in numero suf
ficiente. Cos quando nei primi giorni del 1859 si voleva tro
vare un pretesto per la guerra d'Italia nella permanenza delle
truppe straniere sul territorio pontificio, Sua Santit pot
592
595
e,
dal governo pontificio. Non parlo qui d'una proposta che parti
va dauno scrittore privato, il quale, senza dubbio non aveva la pre
tesa di venire considerato come una potenza. vero ch'egli ci dice,
75
594
595
596
597
598
599
600
60i
76
602
605
604
605
606
607
L'Italia, quale la storia l'ha fatta, quale l' Europa l'ha costi
tuita, si compone di Stati diversi con Governi indipendenti.
Ecco il diritto riconosciuto. Che i popoli i quali si costitui
scono siano liberi di spingere, se si vuole, fino all' ultimo
limite la teoria della loro sovranit, e di rinunciare alla loro
608
guerra non avrebbe potuto avvenire fra due Stati, che aves
sero accettato questa dichiarazione, senza sottomettersi pri
ma alla mediazione degli altri. Era precisamente il caso nel
609
77
640
G1,
612
615
614
615
616
glimento vero .
617
78,
618
E Kolb-Bernard aggiungeva:
E non mi si dica, che la nostra opposizione sta contro
la nazionalit dei popoli. Noi l'abbiamo sempre difesa: e non
pochi tra noi si associarono alla protesta che deve alleviare la
619
quella che chiede Roma per l'Italia una, dovr per avventura
prevalere quest' ultima ?
Quanto a me, sarei tentato di dire non so; ma io af
:620
621
rosse le vie del sangue di Cristo, citt religiosa, citt che tiene
una missione speciale: Gerusalemme. Da essa il Papa potr
622
Indi proseguiva:
623
624
625
pei grandi ostacoli che ebbe, uno dei quali fu il potere tem
porale del Papa.
Da questi precedenti chiare emergono le opinioni dei va
rii partiti nella Spagna circa le questioni essenziali che agi
tavano l'Italia. Ci che vuol essere osservato si che il par
Venerabili Fratelli !
79
626
627
Questi infatti, che deriva ogni sua forza dai principii dell'eterna
giustizia, a quale patto lo potr mai abbandonare, perch
indeboliscasi la fede santissima, e traggasi certamente l'Italia
628
629
empiet !
630
631
652
pure, essa non sempre giov alla causa italiana, n al suo svi
luppo e progresso, perciocch il clero, credendosi affatto pa
drone di s stesso anche nelle cospirazioni, si accrebbe in au
dacia, si mostr pi temerario, inve apertamente contro il
re, contro lo statuto, contro il parlamento e contro il mini
Ster0.
635
Pio IX non vedeva l'abisso che erasi aperto tra lui e gli
Italiani; e fu eziandio arte gesuitica che gli fece chiudere gli
Vol. II.
80
634
credere che lo spirito degli Italiani fosse tutto per lui, e che
in quei tempi questo spirito non pronunciavasi apertamente
perch subiva una forte pressione per opera del governo di
Torino e dei mestatori politici.
655
Pregiatissimo Signore.
Ho ricevuto il foglio ch'ella mi rivolgeva da Orvieto. L'ar
gomento sul quale si aggira d'indole delicata, che meglio
a voce che per iscritto vuolsi trattare; egli perci ch'io la
pregherei a volersi recare nell'entrante settimana a Torino
per venirne meco a conferire.
Torino, 2 febbraio 1861.
C. CAvoUR .
636
Vostro affezionatissimo
ANTONINO IsAIA.
Carissimo D. Antonino.
637
Pregiatissimo Signore.
Vostro affezionatissim
OMERo BozINo .
Antonelli, vista la
638
639
di non ottenere
640
oppurtuno il rispondere.
Riceverete di questa settimana una mia lettera, se l'af
fare si combina, vi si daranno le pi grandi garanzie.
Se nel suo desiderio di cooperare al bene della nostra
Italia ella non avesse obiezioni a fare nuova gita a Roma, do
641
In ag
81
Regno d'Italia,
che cosa sui maneggi dei partiti nelle elezioni dei deputati.
Il conte di Cavour non aveva lasciato mezzo alcuno per
assicurarsi nella Camera una forte maggioranza. In altra parte
gli uomini della democrazia davansi premura per far risultare
644
partito del governo. Per giova riflettere che quasi tutti i capi
del partito d'azione, diciamo i pi rinomati o per gesta o per
ingegno, vennero tutti eletti deputati al parlamento. E coloro
stessi contro i quali la pubblica opinione erasi fortemente
pronunziata, vennero eletti nelle successive elezioni.
Tutta Italia guardava attentamente a quello che avveniva,
e giudicava ciascuno secondo le proprie opinioni e secondo i
proprii interessi.
Tutta Europa aspettava l'adunamento della prima grande
assemblea italiana, come se da essa dipendessero in gran parte
non pure le sorti d'Italia, ma la pace eziandio e i turbamenti
d'Europa.
645
ghetti ai deputati.
646
647
648
649
82
650
65i
652
Signori Senatori!
L'ufficio centrale cui affidaste l'incarico di riferire sulla
653
654
MATTEUCCI, relatore .
Sire,
655
lido aiuto, che vennero consacrati dalle gesta dei prodi, dalle
acclamazioni dei popoli.
656
657
83
658
storia dei popoli, ora ridotta a farsi centro dei nemici d'Italia,
ricovera sgherri e masnadieri, che mandano a ruba ed a sacco
quelle popolazioni infelici; ed assolda, sotto pretesto di di
660
661
Gli per questo che tutta Italia, prima ancora che si unisse
in un solo Parlamento, e sotto lo scettro del valoroso e leale
652
665
664
d'Italia,
abbia nulla di comune con quelle sulle quali noi siamo d'or
dinario chiamati a deliberare. Dal punto di vista costituzionale
ella potrebbe credersi fors'anche superflua. I titoli del re
Vittorio Emanuele alla corona d'Italia sono scritti in dodici
cento citt che sotto gli occhi stessi dei loro tremanti oppres
sori piantavano sulle loro torri questo glorioso vessillo; rico
nosciuti, validati, sanciti dal suffragio unanime della nazione.
sua volont; e, per dirlo colle parole della relazione che pre
cede il progetto di legge, un'affermazione solenne del diritto
nazionale, un grido d'entusiasmo convertito in legge.
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che sar
veramente
un
GioRGINI relatore.
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Sire!
soldato.
Voi sapete che il nostro pensiero si volge tutto pietoso
alla desolata Venezia, e che l'Italia affannosa aspira alla sua
Roma. Le vittorie degli eserciti di terra e di mare, le gesta
dei volontarii condotti da un maraviglioso capitano, le virt
militari delle guardie nazionali hanno ravvivata negli Italiani
la confidenza nelle proprie forze. Ma n questi sentimenti,
ni favori della buona fortuna tolgano pregio ai consigli della
prudenza: sar ristaurata la riputazione col senno, come
quella del valore italiano. Timidi consigli non pu temere
l' Italia da un re, che per la sua libert ha saputo porre a
cimento vita e corona.
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Sire,
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molto a noi. Noi siamo il solo popolo che non l'abbia tradita.
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ARTICOLO
UNICO.
VITTORIO EMANUELE.
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Gli atti del governo ed ogni altro atto che debba essere
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C. MATTEUCCI, relatore .
Nella tornata del 23 marzo il presidente del Senato met
teva in discussione il progetto di legge per l'intestazione de
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ci guarentisce l'avvenire.
Accetto per grazia di Dio , questa forma non solo
una reminiscenza del passato, ma ci mostra l'intervento a no
stro favore del Dio delle nazioni; la storia di dieci anni pas
sati ci sforza a riconoscere l'aiuto ricevuto da Dio. Non
La Chiesa di Roma
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avere sei
i.
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due linee, ma tanto era il rispetto suo per quelle leggi che
consigliava e non ordinava quel sistema. Solo dopo la guerra
di Crimea, si adott definitivamente il sistema delle due linee.
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per esso.
v,
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l'indipendenza italiana.
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Gio
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. 704
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lore si grave.
Il deputato Boggio prese anch'egli la parola e disse:
La questione che trattiamo non solo politica, ma reli
altresi dall'oggetto.
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talora del loro potere. Furono allora tempi grandi per l'Italia,
eroici pel papato. Quando Enrico IV stava nel cortile di Gre
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940 ,
contrava per via, che voglio andare a Roma per evitarne altre.
L'onorevole Ferrari spieg la politica delle annessioni, e le
disse fatte per ripiego politico. Esso disse che andammo a
Parma perch alcune leggi del ministero precedente non erano
piaciute in Lombardia; esso disse che andammo a Modena,
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pubblici.
Esiste la turpe classe a Napoli dei sollecitatori. Chi
vuole pronta giustizia deve ricorrere a mezzi pecuniarii. Altra
piaga di quel paese il numero stragrande degli impiegati.
Se il Borbone fosse divenuto re d'Italia non avrebbe avuto
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71S
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che per ovviare ai mali vuolsi avere una forza. E sino alla ca
duta di Civitella si dovette essa impiegare nell'espugnazione
delle piazze. N potevasi sguernire la linea del Po e del
Mincio.
uno dei pi validi sostegni del nostro regno. Niun' altra pro
vincia si mostr si monarchica e amante del bene dell'Italia.
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T22
Guardia nazionale.
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passo ai provvedimenti.
Uno lo vedeste gi nei decreti con cui si creano quattro
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vole
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lI Ferrari diceva :
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non
fate
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lare de' miei amici, vi direi che con un fatto solo potreste
sanar tutto. Garibaldi tribuno e fedele. Come cominci
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pericolo. Non dir che la Sicilia non sia matura per quella
istituzione, dico solo che si dovevano ponderar le circostanze,
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Indi prese la
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governo. Siano pur essi onesti, molto difficile che non si cada
in una specie d'anarchia, che gl'insegnamenti non prendano
talora vie opposte. Il governo per dar norme uniformi dovr
dare immensi poteri agl'ispettori generali, e siano pur questi
uomini egregi, soverchie saranno le loro attribuzioni. Questo
stato di cose sfavorevole alla scienza. Gl'impiegati ammini
strativi non sono competenti in cose di scienza, dandosi all'am
ministrazione gli uomini che meno riuscirebbero all' insegna
mento. In uno stato la cui base la libert, in un argomento
che comprende l'avvenire della nazione ci un male. Ma era
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Noi siamo retti ora nella legge Casati. Il signor Alfieri vor
rebbe che si facesse una parte pi ampia alla libert. Io porto
un opinione diversa. La legge Casati ha l'essenza della li
bert. La Germania non va pi in l di essa.
affermazioni del
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tiamo gli annali del Parlamento, vediamo molte leggi che non
ottennero l'onore di essere esaminate.
Il Belgio ebbe anch' esso la vanit di voler avere una
per questo o per quel tempo. Dir, l'ottimo verr quando che
sia, per ora si toglier quanto di difettoso contiene la legge
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sere offeso. Non amo gli spiriti forti, n gli scettici, che re
citano paternostri; abbisogniamo di convinzioni, e queste tro
vansi aprendo ogni adito alla scienza. Sapete voi ci che af
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Per queste considerazioni vi chieggo in nome della io gica che diciate semplicemente Vittorio Emanuele non Vittorio
Emanuele II. Vi chieggo a nome della realt dei fatti che lo
parola
dicendo:
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patria nostra.
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17 aprile.
Il deputato Carutti fu il primo a parlare, e fece le se
guenti osservazioni:
-
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per esser conseguenti anche dire il primo anno del regno, non
il duodecimo, chi di voi avr il coraggio di cancellare dodici
anni di gloria? Non io!
Il deputato Ferrari non pot starsi in silenzio, e prenden
do la parola, diceva:
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CONCLUSIONE.
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VOLUMIE PRIMO.
pe
3 pag.
. .
Battaglia di Calatafimi
--
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Palermo
248
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. Ritratto di Missori
280
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al popolo napoletano
generale
Medici
.
. Ritratto di Vittorio Emanuele II re d'Italia
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