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GIO . PIETRO BELLORI
SCULTORI ET ARCHITETTI
MODERNI
ART
Northwestern
University Library
Evanston ,
Illinois 60208-2300
UU
112742
ITALICA GENS
N. 86
SCULTORI ET ARCHITETTI
MODERNI
1 ) 245
54
Дооо
PREFAZIONE
nesi , è, ad esempio , salito a 200 lire; quello delle Vite dei pittori
scultori ed architetti del Baglioni e del Passeri a lire 200; quello
delle Vite del Pascoli in uno stesso anno a lire 500 (cat. Olschki,
gennaio 1931 ) e a lire 700 ( Cat. Hoepli, gennaio 1931 ), quello delle
Vite del Crespi ( Cat. Antiquariato di Bologna, dicembre 1929 ) a
lire 600. Per dare un'idea del continuo aumento dei prezzi, notiamo
che quello del Carteggio inedito degli artisti, del Gaye, il quale, nel
1914 ( Loescher ) era di lire 235 , divenne nel 1923 , prima di 350 (Gan
dolfi ), poi di 400 ( Lubrano ).
Anche più singolare la fortuna della prima edizione della Felsi
na pittrice del Malvasia , che, costata a noi 4 lire nel 1891 , sali poi,
con poche esitanze, nel seguente modo: lire 30 ( Cat. Luzietti, otto
bre 1915 ), lire 130 ( Cat. Gandolfi, 1922 ), lire 140 (Gandolfi, 1923 ),
lire 125 ( Bibliofilo romano, 1925 ), lire 350 ( Bittner di Trieste , 1925 ),
lire 250 ( Saba di Trieste, 1928 ), e , infine, lire 400 ( Bittner, 1930 ).
Ora uno dei tanti modi che il Reale Istituto d' Archeologia e
Storia dell'Arte può avere per favorire gli studi pe' quali fu fonda
to , è quello di procurare che i libri sopra indicati o altri ancora ,
tornino ad essere trovabili, e perciò inizia la serie delle “ Opere inedite
o rare di Storia dell'Arte ” con la parte prima ( la sola già pubblicata )
1
delle Vite dei pittori, scultori et architetti moderni di Giovan Pietro
Bellori, edita in Roma nel 1672 “ per il successore al Mascardi ” . Tale
scelta non è stata determinata unicamente dall'esser quel volume dive
nuto, in commercio, rarissimo e costoso ( fra 200 e 300 lire ), ma anche
per procurare agli studiosi quella “ prima parte ” nel momento in cui il
dott . Achille Bertini Calosso, pubblica per l'Istituto la seconda finora ine
dita, da lui rinvenuta nella Biblioteca di Rouen e che , appunto, costituisce
il II volume di questa serie di “ Opere inedite o rare di Storia dell'Arte ” .
Nè si tratta di ricomposizione tipografica più o meno fedele e
corretta , ossia di una nuova edizione; ma di un perfetto fac-simile,
con l'aggiunta soltanto di questa breve introduzione e dell'indice per
nomi delle persone e dei luoghi, che manca alla stampa originale. La
quale, come sappiamo da Gian Maria Mazzuchelli ( Gli scrittori d'Ita
lia , Brescia 1760 , pagg. 703-707 ), era già a' suoi tempi divenuta “ rara ”
nè si considerava utile valersi d'una cattiva ristampa fatta a Napoli
nel 1728 colla falsa data di Roma e coll'aggiunta della vita di Lu
ca Giordano.
CORRADO RICCI
LE VITE
DE
PITTORISCVLTORI
ET ARCHITETTI
MODERN I,
SCRITTB
PARTE PRIM A.
GIO : BATTISTA
C O L B E R T
EL comparire auanti
V. E. con le Vite de '
Architetti , mi con
duce la mia humiliſ
+ 3 eſsen
eſſendo ella ſtata prepoſta alle sfere della Monar
chia , inuigila non ſolo alla grandezza , ma an
che all'ornamento dello ſtato promouendo gli
Di V. E
L E T T O R E
Eſare Augusto, colui che stabili l'imperio Romano , e che per llaw
FL
FILOSTRATO IL GIOVINE
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TA VOL A
Imprimatur .
I'r . Hyacinthus Libellus Sac. Pal . Aport. Mag.
L'IDEA
4
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LA ARCHITETT VRA
D 1
ANNIBALE
C A R R A C C I
PITTORE BOLOGNESE
1
ANNIBALE CARRACCI
19
ANNIBALE CARRACCI .
,
d baſe, che ſcrue per ſedile al corpo del Signore . Non ſi può
dire à baſtanza quanto Annibale s'internaſse , e ſi faceſſe pro
prie le migliori parti del Coreggio , così nella diſpoſitione,
e ne'moti delle figure, come nel dintornarle , e colorirle con
la dolce idea di quel gran maeſtro ; e particolarmente nella
gloria di ſopra , che par temprata dal ſuo pennello . Onde
queſt'opera fatta in età ancor giouanile diede argomento à
Federico Zuccheri , in quel tempo di paſſagio à Parma, che
Annibale hauerebbe tenuto il primo luogo nella pittura ,quafi
in lui riſorto foffe con lo ſpirito del Coreggio il buon genio
del colore . Fece alcuni quadri per ſeruigio del Duca Ranuc.
cio , trà quali lo ſpofalitio di Santa Caterina , figurata noftra
Donna ſedente ſopra vna nubbe col Bambino in ſeno , che
mette l'anello nel dito della Santa in ginocchione , c l'Angelo
gli regge il braccio : figure non intiere, c ridotte , con la me
deſima perfectione ; & idea . De gli ſtudij fatti da Annibale in
Parma , veggonſi alcune copie in Roma nel paiazzo Farneſe
e particolarmente l'incoronatione della Vergine con le mani al
petto , e Chriſto in atto di coronarla ſopra due gran tele , le
quali figure furono dipinte dal Coreggio nella vecchia tri .
buna di San Giouanni, che dopo fù rouinata , e rifatta con
la copia di Ceſare Aretuſi . Effendo Annibale dimorato in
Parma, e nelli vicini luoghi di Lombardia , ſi trasferì à Vene
tia , à ritrouare il fratello Agoſtino , che già l'haueua preue .
nuto , e l'attendeua applicato all'intaglio del bulino . Quiui
egli conobbe Paolo Veroneſe ancor viuo , Tintoretto , e'l Baſ.
fano ; in caſa del quale egli reſtò ingannato piackuolmente ,
diftendendo la mano per pigliare vn libro ,che era dipinto . Fù
queſti Giacomo Baffano famoſo per gli animali, di cui A11
nibale così ſcriue in certe note al Valari .
Giacomo Baſſano è stato pittore molto degno , e di maggior lode di
quella gli dà il Vaſari; perche oltre le ſue belliſſime pitture , ha fatto di
quei miracoli, che ſi dice faceßero gli antichi Greci, ingannando non pure
gli animali , ma gli huomini anchedell'arte ; e io ne ſono teſtimonio , pere
che fui ingannato da lui nella ſua camera ſlendendo la mano ad un libro
che era dipinto .
Del
24 CAR RAC .
CI
Del Tintoretto in vna ſua lettera così ſcriffe à Ludouico fuo
cugino .
Hò veduto il Tintoretto hora egiale à Titiano , & hora minore del
Tintoretto.Intendendo che queſto pittore era ineguale nell'ope
rar ſuo.Tali detti di Annibale ſi ſono riferiti in luogo di pittu
re, per non hauer egli dipinto in Venetia coſa alcuna, intento
ſolamente all'opere diquei grandi Artefici,come ſi riconobbe
dal ſuo profitto . Ritornatoſene à Bologna gli fù allogata vna
tauola in San Giorgio , & in eſſa figurò San Giouanni Euange.
liſta , Santa Caterina , c nel mezzo ſopra vn piedeſtallo la Ver
gine aſlifa col Bambino , & appreſſo San Giouanni fanciullo :
re , per lo nuo
opera lodeuole quanto mai ſi poſſa commenda
uò ftudio del medegmo Coreggio . Dipinſe per la Chieſa di
San Franceſco de'Conuentuali, il quadro della Cappella de Si
gnori Buonnaſoni , l'Aſſunta portata al Cielo da gli Angeli ,
con gli Apoſtoli al ſepolcro in aſtrattione di merauiglia , che
è ancora opera degniſſima. In tanto Ludouico ftupefatto del 1
1
colorito , che il fratello haueua riportato alla pairia , laſciò
affatto la maniera prima del Procaccino , e di maeſtro diuen
ne diſcepolo di Annibale , imitandolo nell'arte . Tornato Ago
ftino poco dopo à Bologna , ſi aprì la famoſa Accademia de'
Carracci, come ſi dice nella vita di eſſo Agoſtino : chiamaua 1
tre vna di loro alata ,e'n ſembianza di donna il volto e'l ſeno con
le code à terra, hauendo roueſciata vna menſa , tiene vna ma
ao sù la rapita viuanda , e l'altra al capoj ſi ripara , e fi duole ,
ſopraſtandole dietro vn ſoldato con la ſpada per ferirla . Non
lungi vo altro ſtende le mani , e ritiene in aria vn altra Harpia,
che volando ſi ſalua in fuga ; e dietro ſiede il vecchio Anchiſe ,
muouendoſi gli altri Troiani all'armi contro gl'immondi mo
ftri. Con queſta , fece l'altra fauola di Polifemo, che aſſale
l'armata Troiana : eſce il gigante fuori delmare ſino la cin
tura , & appariſce la forza , e la grandezza ſua, impugnando
va grand'arbore di pino, nel piegarſi furioſo , e minacciante .
Sono li quadri collocati fra pilaſtri finti di chiaro ſcuro ,eſotto
figure ignude à ſedere in atto di premere Harpie . Si auanzò
dopo Annibale con li tre fratelli nella ſala delSignor Lorenzo
Magnani ad vn altro fregio , che rende glorioſo il nomede
Carracci in tutte le parti della pittura , e nelcolorito princi
palmente , che tienĜi dalloro pennėllo , e nell'età noftra non
vſciſſe il migliore . E diuiſo il fregio in quattordici ſtorie di
Romolo , cominciando dalla lupa ſino la deificatione . Vedeli
Romolo , che bacte i paſtori di Numitore fuggitiui frà gli ar
menti : giace l'vno ſupino trà ſuoi piedi in terra ; inentre egli
vibra il nodoſo baſtone contro di vn altro , che ſi volge in die
tro ; e con effo volgeſi vn giouine con la mano al capo , e par
che ſi dolga della percoffa : ſono figure ignude ne'moti loro
naturaliſſime . Segue Remo con le braccia legate indietro
condotto auanti Numitore , che dal ſeggio ſtende verſo di lui
la mano ; & appreſſo vi è il Rè Amulio allalito da i due fratel .
li : Romolo à deftra lo prende ne'capelli ſopra la fronte, ſenza
il diadema, e ftringe il ferro ignudo ; Remo à ſiniſtra afferra
al petto il real manto, ed arretra l'altra mano per ferirlo,men
tre vn altro armato auanti ſpinge l'haſta , e lo trafigge, caden
do Amnlio indietro nel ſeggio . Succede l'edificatione di Ro
ma , e le mura diſegnate con l'aratro : Romolo armato guida
i boui, & addita il luogo delle porte della Città à gli agricolto
ri , che alzano il vomero , e le ruote , laſciando quello ſpatio
intatto dal ſolco , e gittando dentro le zolle . L'alilo è figura
D to
26 A N N I B A LE
28 AN NI B A LE
1
Im 1
33
à ſalire l'aſpro giogo , sù'l quale ſcalza col deſtro piede s’in .
camina . Solleua la deſtra , e lbraccio ignudo vigoroſa , e for
te , e'l reſto coprenella tonaca , e nel manto ; e volgendoſi in .
dietro ad Hercole lo riguarda , e gli addita l'alta ciina , e pare
gli dica : Sorgi, ſeguimi, vinci ogni fatica , che ti farò beato
in terra , & hauerai luogo frà le ſtelle . Col ſalire della Virtù
s'intende l'eſsempio delle buone opere , che deue precedere gli
ammaeſtramenti ,per concitar gli animi al ben operare . L'al.
tra Donna à ſiniſtra con ambedue le mani , gli moſtra auanti la
via facile . e ſpedita de'piaceri, ſuoni,canti , e giuochi sù l'in
greſſo , figurati con la rue , carte , e timpani laſciui . Mà tale
è l'atto ,ch'ella volge il doffo ; e nello ſtendere auanti le mani
piega dietro il volto verſo il giouine , ridente , e luſinghiera .
Scuopre igt ude le ſpalle , che alquanto aſconde ad arte,ſotto il
velo ſottile e traſparente , cadendo dall'omero dietro ſino à
mezze gambe , commoſſo dolcemente dal vento. Siche traſpa
sono le membra ignude , ſe non quanto al fianco ſiniſtro s'an .
noda vn drappo giallo, fuentolando indietro con artificiofo al .
lettamento . Alcapo di coſtei fanno corona le chiome ftu .
dioſamente intrecciate , ed in più giri auuolte , mentre ella
con le delicate piante preme le molli herbette , e i fiori, doue
s'apre il ſentiero in vaga ſcena di roſe , e d'alberi verdeggianti.
Direſti ch'ella ſia nutrita nella mollitie , e ne’diletti ; e che ſpi.
ri ambroſia & odori; e volgendo la faccia laſciuamente ad Her .
cole pare che gli prometta la vita facile, e ſicura,moſtrandogli
dolce,e piano il camino .Ma egli reſta ſoſpeſo,e fermo,palesãdo
nel volto il dubbio ,e profondo penſiero al deliberarſi, Ben pare
che la Virtù ſia per reſtar vincitrice ; poiche ſe bene egli pre
ſta l'orecchio alla voluttà , nondimeno l'occhio ſi piega alla
virtù , e quaſi l'animo v'acconſente, ſcuoprendoſi già dalla
forza di eſſa ſorpreſo : tanto eſprime il viuo ſenſo infuſo nel
colore . Nell'angolo inferiore del quadro , & a piedi di queſta
nobil Donna appariſce in mezza figura vn poeta laureato
ignudo il petto , e le braccia : ſiede egli colco in terra , doue
tiene vn libro ſolleuato auanti , con la mano ; e nel volgerſi ad
Hercole , lo riguarda , epromette cantar di lui eternamente ,
ou'e ,
CAR RACCI. 35
IL RIPOSO DI HERCOLE
V LISSE LIBERATOR E
1
CAR RACCI 39
ANFINOMO , ET ANAPO .
LA GALERIA FARNESE .
A
pra il cornicione , da cuidipende tutto il concetto , ad alle .
goria dell'opera . Volle figurare il pittore con vari emblemi la
guer
48 ANN I В A L E
PARIDE , E MERCURIO .
GIOVE , E GIUNONE .
G A LA TEA .
DIANA , ET ENDIMIONE ,
VENERE , ET ANCHISE .
L'AVRORA , E CEFALO .
ANNIBALE
HERCOLE , E IOLE .
POLIFEMO , E GALATEA .
LOSDEGNO DI POLIFEMO .
PERSEO , ET ANDROMEDA .
Seguinte
camera deſcritta ,lla
ra anitzlecane Galeria ilvarie
ordinando fauole adnella
modofternuto prima
vn fine ; e
l'argomento , come habbiamo reduto , è l'amore humano re
golato dal celeſte , ſecondo il ſenſo delle quattro imagini de
ſcritte. Egli è ben vero , che le fauole medeſimenon fono
così bene diſposte, come in eſſa camera ; e più fi ordinano alli
Gti , che al loro ſoggetto , onde per quanto ſarà poſſibile ,
breuiſſimamente raccoglieremo l'allegoria , la quale rende le
fauole vtili , meſcolando ildiletto col giouamento ; nel che
conuengono inſieme la pittura , e la poeſia . Adunque l'argo
mento d'Amore così ſpiegato con varie fauole , dimoftra la
potenza di effo , ſoggettando li ſorti , li cafti , e li ferini pet
1
1
i
CAR RACCI 69
vno era lecito porui le mani à ſuo piacere . Dalla qual cura te
ncualo lontano la continua applicatione dell'arte, e'l riſtoro ,
ch'egli cercaua dalle fatiche , ſenza riflettere alle coſe fami
be gliari, come à gli huomini di ſtudio ſpeſſo volte auuiene . Con
120 li denarı diſpreggiaua l'oftentatione cosi della perſona ſua ,
come della pittura , cercando la compagnia di huomini pari ,
e ſeuza ambitione . Fuggiua l'alba gia de Cortigiani , e della
Corte , ſtandoui contro ſua voglia , con tanta poca appren
fione di ſe ſteſſo , che gli huomini ſoliti giudicare dall'appa
to renza , non lo haueuano in iftima. Ond'egli ſe ne viueua riti
rato nelle ſue camere co'ſuoi ſcolari, ſpendendo l'hore nella
lle pittura , che ſoleua chiamare la ſua Signora . Mal volentieri
го però ſofferiua l'huinore del fratello Agoſtino ſolleuato all'ap.
0 parenze de'Cortigiani , frà li quali, e per l'anticainere vede.
ualo con iſdegno . A queſto riſpetto li aggiungeua , che ſu
il bene Annibale veſtiua , e ſi trattaua ciuilmente , e con puli
00. già calda ,che ſuole eſſere pericoloſa : la quale però non tanto
she accelerò la ſua morte , quanto l'affrettarono li diſordini amo.
alo roſi , da lui non conferiti à Medici , che inauedutamente gli
cauarono ſangue dalla vena ; e già languendo egli di febbro
200 acuta , riuſcì vano ogni rimedio ; & in pochigiorni dopo il
ſuo ritorno , venne meno , e gli mancò la vita alli 15. di Lu
di. glio 1609. sù l'hora prima della notte , e dell'età ſua l'anno 49 .
cie, Simile infortunio ſappiamo eſſere auuenuto à Rafaelle , a cui
20 . Annibale dopo morte, volle tener compagnia nella tomba , ha
ple, uendolo in vita feguitato comemaeſtro nella pittura Moren .
ica do però egli con molto ſentimento di pietà eleſſe di eſſere ſe .
ne polco nella Chieſa della Rotonda , che è l'antico Panteoil
JON hoggi dedicato alla Vergine , ed à tutti li Santi; accioche quel
che tempio chiaro in tanti ſecoli, per la magnificenza Romana ,
e per la nobiltà dell'architettura , con nuoua gloria faceſſe ,
conſerua delle ceneri illuſtri di due li più celebri pittori, le
cui grand'anime , come ſperar ſi può , nel cielo ſi congiunſero
10 in Dio . Il giorno ſeguente alla morte Antonio Carracci ſuo
ito nipote nel medeſimo luogo ſopra vn catafalco fece cſporre il
le cadauero d'Annibale , alla cui tefta era collocato il quadro di
ſua mano in mezze figure . Chriſto coronato di ſpine beffato
CO .
.ela da gli Hebrei , dipinto alCardinale Farneſe. Splendeua intor
no gran copia di lumi; e vi aſſiſteua Monlignor Gio: Battiſta
0,
Agucchi , che gli haueua chiuſo gli occhi , e con molti della
TO .
Nobiltà Romana , il Signor Gio :Battiſta Creſcentij pittore ,
te ,
ed Architetto , e tutta l'Academia di San Luca , mentre ſi can
Ja.
tò la Meſſa , e li ſuffragi. Onde alla fama concorſe il popolo
à vedere l'eſequie lugubri, e le morte ſpoglie di Annibale ,
quaſı nel luogo ſteſſo ſi miraſſe di nuouo Rafaelle diſteſo sù la
bara . Ciaſcuno daua ſegno di dolore , l'accompagnauano coa
ero
le lagrime i diſcepoli , e piangeuano il loro maestro eil loro
padre ; e ſoſpiraniano gli altri il danno della pittura , vedendo
ne gli occhi ſuoi oſcurarti ,e chiuſi i lumi del colore,c baciando
tar
morta quella mano , che era ſolita dar ſpirito , e vita all'om
e
bre . Elſendo poi ſtato depoſto il corpo in vn luogo partico
lare , haueua determinato Antonio dirizzare al zio vn pietoſo
2
mo
.
78 ANNI B A L E
Come che io sappia molto bene delle qualità del Carracci defonto , tentai
hieri di efprimerle in vno epitaffio, con le due principali, non pregiudicando
però all'altre .
D. O. M.
Dopo che io l'hebbi fatto , venne da me quefto Antonio fuo nipote , à cui
hauendo efpreßo il senſo, mostrò che glipiaceffe , ma nondimeno haurian
voluto che non fifoſſe detto niente in particolare, ma moſtrato più tosto che
gli foſe eccellente egualmente in ogni coſa i perche inuero non ſi sà bene di
ſcernere in qual parte egli foſſemigliore; ancorche nelle due predare , che
Sono difficiliſsime ,enellafeconda, che fi propria di Apelle , egli auanzaffe
ogn’uno. Si conſiderò ancora che riſpetto alla grandezza della pietras ,
forſe faria riuſcito troppo lungo , e lo riduſi nella ſeguente forma .
D. 0. M.
ANNIBALI CARRACIO BONONIENSI
PICTORI MAXIMO
IN QVO OMNIA ARTIS SVMMA
INGENIVM VLTRA ARTEM FVIT .
ANTONIVS CARRACIVS PATRVO INCOMPARABILI
E
CARRA C C 1. 79
1
Queſto fu il breue funerale dedicato ad Annibale , ma s'io non
m'inganno , la più degna pompa, ch'egli hauer poteſſe nella
ſua morte , gli fù celebrata dalla fama , che con altrettante
lampadi accele , quanti furono ilumidel ſuo pennello , non ,
accoinpagnò già vn morto alla tomba , ma nelle tenebre del
ſepulcro accrebbe il luſtro di vn ſplendidiſſimo nome; e quale
hora l'età preſente l'ammira , tale inuero con priuilegio d'im
nortalità , lo traſmette à ſecoli futuri. Era il volto di Anniba
le impreſso di ſtudioſa malinconia , c dicciorealquanto oliua
ſtro , con gli occhi intenti , la fronte nia gnifica , e'l naſo ro
tondo. Li peli ſuoi tirauano al biondo : non ſi radeua , ma li
attondaua là barba , laſciandola creſcere naturalmente , Era
nel reſto proportionato , & accompagnaua il ſuc andamento
con aſpetto amabile , e modeſto .
O
Siamo obligati à gli ftudij, & alla ſua eruditione , veneran
dolo come riſtauratore , e principe dell'arte reſtituita , &
inalzata da lui nuouamente alla vita del diſegno , e del colore ,
raccogliendola per terra in lombardia , & in Roma . Si accor
dò principalmente alla foauità, e purità del Correggio , & alla
forza e diſtributione de'colori , ' di Titiano , e dalla natura
le imitatione di queſto maeſtro paſsò alle più perfette idee ,&
all arte più emendata dc'Greci,perche quali ftatue di Agatia,
ò di Glicone farai ſuperiori a quelle ſue finte dichiaroſcuro
dellimodelli de'Termini della Galeria Farneſe quali Herco .
li ,o ſe ti pare giganti di Michel Angelo preporraià gli Herco
li e Polifemi da luidipinti. Moſtrò egliil modo di farprofitro
da Michel Angelo , non da altri conſeguito, & hoggi affatto ab
ban
80 ANNIB A L E
sù le burle fino alle coſe vili . Con la facilità ſua laſciauali for
1
CAR RACCI. 85
"12
Reſepio . Da vn lato la Vergine , dall'altro i paſtoriin
adoratione , offerendo vn capretto , ed vn'agnello . Nel
-i
mezzo , vi è il tronco d un albero fitto in terra , e dietro la
1
1
1
CARR A CCI. 91
D I
A GOSTINO
CAR RACCI
PITTORE INTAGLIATORE
BOLOGNESE .
1
1
1
PIA
AGOSTINO CARRACCI .
11 pittura , alla quale egli era fauorito da ſi felice forte, che ben
hauerebbe potuto all'immortalità vſare il pennello .Il che ſi
tu.
C1 conobbe nel ritorno ſuo di Venetia , in tempo che'l fratello
haueua riportato a Bologna la buona maniera dilombardia :
ule
all'hora Agoftino , quaſi deſto, e rapito potè tanto con l'inge
Ti
gno , e con lo ſtudio ſuo efficace, che laſciato da parte , l'in
poſito ; e più indentro nel muro , fra due pilaſtri, s'apre vn'
arco , con la volta in proſpettiua , che termina in vn altro arco
più diftante , il quale ſerue all'ingreſlo , con apertura d'aria ,
d'alberi , e d'vncolle in lontananza . Tre ſono le principali fi
gu .
1
CAR RACCI . 107
AVGVSTINVS CARRACIVS
DVM EXTREMOS IMMORTALIS SVI PENNICILII TRACTVS
IN HOC SEMIPICTO FORNICE MOLIR ET VR
AB OFFICIIS PINGENDI ET VIVENDI
SVB VMBRA LILIORVM GLORIOSE VACAVIT
TV SPECTATOR
INTER HAS DVLCES PICTVRÆ ACERBITATES
PASCE OCVLOS
ET FATEBERE DECVISSE POTIVS INTACTAS SPECTARI
QVAM ALIENA MANV TRACTATAS MATVRARI.
D. O. M.
VIATOR
HIC SITVS EST AVGVSTINVS CARRACCIVS
IN SOLO NOMINE MAGNA NOSTI
HIC ENIM ILLE EST QUI CÆTEROS
PINGENDO
SE IPSVM IN TABELLIS ÆTERNIT . PINXIT
NEC VLLVS EST MORTALIVM IN CVIVS
MEMORIA
MORTVVS NON VIVAT
ABI. ET SVMMO VIRO DEVM PRECARE
OB . V. ID . MART. M.DCII . ÆT . SVÆ AN . XLIII .
GLORIOSO CINERI HANC QVIETEM
FECERVNT FIDI ET ÆGRI AMICI.
IO: BAPTISTA MAGNANVS PARMENSIS
ET IOSEPHVS GVIDETT VS BONON .
rata bianchezza , neri gli occhi & i capelli. Veftiua con deco
ro ; e li coſtuini ſuoi furono ſinceri , affabili , & amoreuoli
con ciaſcuno ; contuttociò egli amaua la pratica de Grandi ,
e della Corte, e ſi confaceua, co Cortigiani ; nel che diſcorda
ua dal fratello , coine ſi è detto nella ſua vita . Onde Agoſtino
per eleuarſi dalla ſua fortuna bumile , nobilitò il cognome de'
Carracci con l'impreſa del carro celeſte, che ſono le ſette ftel
le dell'Orſa , facendolo impreſa , & arme della ſua famiglia.
Egli nondimeno vien condannato , quaſi non conueniile à gli
altri ſuoi coſtumi buoni , l'hauer publicato alle ſtampe , e ne?
ſuoi intagli alcune figure laſciue . Diſegno , dipinſe , ed inta
glio perfettamente,elſuo intaglio era moderato ſenza vanitá ,
e fondato rel buon diſegno ; le bene eglimanco à ſe ſteſſo , &
al ſaper ſuo , laſciando le proprie per l'altrui inuentionis e le
ſue poche date in luce, lo fanno riconoſcere per eccellentiſſi
mo inaeftro . Così nelle continue operationi de'ſuoi ſtudij
non ceffaua egli d'impiegarſi ad ogn'hora , & vna facica gli era
riſtoro dell'altra : folo dir fi può che gli mancaſſe la ſalute del
corpo , e lo ſpatio dell'età , per rendere l'opere ſue eguali al
l'induſtria acquiſtata , hauendo egli di poco trapaſſato que
ranta anni. Siche gli reſtaua il tratto più perfetto del tem
po . Ma egli ſi conſumò con lo ſpirito nel continuo moto dell'
ingegno , e nelle tante fatiche , che per lo gran diletto , vlauad
D'AGOSTIN CARRACCIO
F A T TO
DA GL'INCAMINATI
SCRITTO
CARDINAL FARNESE
1
1
.
1
CAR RACCI , 119
ILLVSTRISSIMO
E REVERENDISSIMO
SIGN O R E.
1
CAR RACCI. I2I
ra targhe con l'armi della fameglia Carraccia che ſono le fette Stelle del
19&
carro celeste , che appaiono nel nostropolo. Più alto sù la cornice , che
cinge il tempio Stauano diſposte con bell'ordine, & in ſofficiente copia vaſi
della steſa materia , e con gli Steſsi fuochidelle urne compartiti con buon
numero di torciedi cera , che gli uni , e le altre , oltre al lume , rendeuano
del
vaga , e pompoſa viſa. Nelmezodella Chieſa ſopra unpiedeſtallo ftaua
id
ona grancolonna con una piramide fu la cima , tutto d'altezza di trenta
piedi, che poco più è alta la Chieſa. Era la colonna di forma quadra , e
d'ordine dorico ; e teneua nella parte che riguarda da l'entrata un'altra
colonna rotonda inestala . Era finta quella machina di marmno intagliaso
le COM
122 A GOSTINO
con vari lauori , i quali come che fufferofinti di colore , erano però cosief
Sattamente oßeruati , che non pur vi s'ingannaua chi con qualche diſtanza
vi fißaualo ſguardo : ma ancora chi ben vi ſe trouaua vicino , non nes
rimanea chiarito , ſe non con la mano ; opera e fatica del valente , e ſpirito
ſo giouine Lionello Spada , ch'eſſendo di valore straordinario in molte coſe
dell'arte , mirabilmenee preuale in queſta forte di lauori . Sù la cima della
piramide vedeafi una palla ben grande ornata di pelle d'oro , per l'impreſa
dell Academia , col mottoſcritto in una faſcia , ch'attorniaua una torcia ,
che o‘ardea ſopra , e era quel globo ſoſtenuto ſu le braccia da due angio
letti, che poſauano fu la punta della piramide ; nel mezo della quale
verſo l'altare erano ſegnari caratteri gieroglifici , per gli quali veniua
fignificato ad honor del Carraccio , e ſecondo il penſiero dell' Academia in
queſta attione , ch'eſſendo l'anima di lui aßunta al Cielo à viuere eterna
mente , e viuendonequaggre il nome in terra , con perpetua lode , Deniuano
Spezzate l'armi alla morte .
Erano le figure gieroglifiche il Capricorno, un globo ſegnato col ſo
le, e con la luna , l'ancora , il pegaſo , una ſpada rotta in mezzo. Finſero
che per lo ſegno del Capricorno l'anime dopo morte , ritornaſſero alla Sede
della propria immortalità , il globo col ſole , e la luna fignifica l'eternità
l'ancora la fermezza nel tenere , cioè cheAgostino ſalito al cielo teneße las
celeſte fede. Il pegoſo denota la fama laſciata al mondo,la ſpada rotta l'armi
Spezzate alla mortes elsenſo veniua eſpreſo nellaſeguente inſcrittione .
SPIRITYS COELVM
TENET
FAMA ORBEM
MORS VICTA ,
Sul plinto del capitello della colonna poſauano in piedi trè ftatue della gran
dezza del viuo ; l'una delle quali , che faua nel meZo ritia , era figurala
per la Poeſia : delle altre due , che la teneano in mezo, e Stauano ſedendo
in atto dolenre ful piedeſtallo della piramide , l'una era la Pittura , e flaua
a man diritta , e l'altra alla finiftra, & era la Scoltura , e ciaſcuna dief
Je teneua due grandi fiaccole acceſe, una per mano . La poeſia , che ri
guardaua la porta della Chieſa , era figurata in una grariofa donna coro
naia di bellera , con la faccia riuolta al cielo , e con la cetra à i piedi, efu
opea
CARR A CCI . 123
opera di Lucio Malſaio buomo di valor fingolare, che tenendo luogo trà i
124
principali nella pittura , e famoſo intagliatore, e in queſta occaſione me
ritò il titolo di ſcoltor eccellente . La Pittura, che teneua à lato gli arneſi
da dipingere appeſi , in atto non men gratioſo , che doglioſo fu di mano di
Lorenzo Garbierogiouinetto , che auanzando gli anni , con l'aſsiduo Stu
dio , & col bel giudicio dà ſperanze di ftraordinaria riuſcita. La Scolix
ra , che ſe ne Jaua nella Stefa guiſa, fu fatta da Giacomo Cauedoni , fine
da fanciullo allevato nella ſcuola de'Carracci ; il quale, col renderſi inde
feffo nell'operare, e con l'eßer molto bene auueduto nel conoſcere quanto ſi
può in questa profeſsione, è giuntu hormai à ſegno di eminenza fra iſuoi
eguali . Nella parte inferior della colonna ſi vedoua una fauola colfor
guenteepitafiointagliatoui, che fù deldiuino Melchiorre Zoppio publico
profeſſore di filosofia nello Audio di Bologna , & hormai cosi famoſo per la
cognitione vniuerſale d'ogniſcienza , e d'ogni bell'arte, che bafla ricordar
ne il ſolo nome ,ſenza altro dirne , per compitamente ledarlo .
li quali verſi furono con altrettanti verſi latini coſi interpretati dal
Segni gentiliſſimo poeta , e noto anche per altre eccellenze , che del verſo .
Ciò , che s'è detto era nella parte verſo l'entrata della Chieſa , doue non so
moſtraua il tronco della colonna quadra coperto dalla rotonda : ma glial.
tri lati ſcoperti eran'ornati di quadretti dipinti à chiaro , e ſcuro im itanti
il color della ſteſſa colonna, come appunto, ſe con lo ſcalpello vi fußero Slati
intagliati per entro, ciaſcuno era dimano variata , distinti l'un dall'alro,
con una picciola cornice dello steſso colore , & ogni quadro conteneua pro
Sopopeie fignificanti , cmblemi accompagnati con molti in lode del
ciò , perché hauendo Agoſtino quaggiù in terra conoſciute molte coſe, e per
via di ſpeculatione , e di ſtudio , in quella guiſa però , ch'è posſibile l'inten
dere ad huomo, cioè imperfettamente , e con occhio abbagliato ; hora ha
uendo col morir leuaro il velo , e ogn'impedimento , aſunto à veder Iddio
à faccia à faccia , vede in ſieme perfettamente in lui tutto ciò , ch'altre vol
home te hauea fpeculato , conforme alla dottrina diquei filoſofi , ch'inſegnarono ,
che nella mente di Dio stanno le idee, e perfettiſfime formedi suttele coſe i e
perciò il Maſſaio diè ſpirito alſuo penſiero , con le parole NON PER
4. SPECVLV M. num 3.
Benedetto Morelio .
Ő
IN
In Morte di AGOSTINO CARRACCI
eximij.
IV LII SIGNII .
Poeſis , & Picturç .
Ors tibi Carracium rapuit monumenta laborum
Tempus edax tanti di conteres alta viri
Illius at nomen volitat per regna tonantis
Curru , cui tedir currus Apollineus.
VI.
V Ι Τ Α
NICO
DOME
F Ο Ν Τ Α Ν Α
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ARCHITET TO ,
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141
GEOMETRIA
DOMENICO FONTANA
1
FONT A N A. 161
X Do.
162 DOMENICO
D. O. M.
DOMINICVS FONTANA PATRITIVS ROMANVS
MAGNA MOLITVS MAIORA POTVIT .
IACENTES OLIM INSANÆ MOLIS OBELISCOS
SIXTO V. PONT . MAX .
IN VATICANO , EXOVILIIS,COELIO , ET AD RADICES PINCIANI
PRISCA VIRTVTE LAVDE RECENTI EREXIT , AC STATVIT .
COMES EXTEMPLO PALATINVS , EQVES AVRATVS
SVMMVS ROMÆ, ARCHITECTVS
SVMMVS NEAPOLI PHILIPPO II. PHILIPPO III. REGVM
SESEQ : ÆVVMQ ; INSIGNIVIT SVVM
TEQ ; ( LAPIS ) INSIGNIVIT
QVEM SEBASTIANVS IVLIVS CÆSAR ET FRATRES
MVNERIS QVOQ ; VT VIRTVTIS AQVIS PASSIBVS HÆREDES
PATRI BENEMERENTISSIMO P. ANNO MDCXXVII.
OBIIT VERO MDCVII. ÆTATIS LXIV .
GIOVANNI FONTANA precedendo di poco nell'età Domeni.
co ſuo Fratello, alquanto prima di lui fi conduſſe à Roma, do
ue eſercitandoſi nell'architettura , e nelle matematiche, fin dal
Pontificato di Gregorio XIII. fù impiegato à Porto ad aſſicu
rare il tranſito delle barche nell'imboccare il Teuere . Impe
roche il letto , che sbocca nel mare d'Oſtia dila tandoG per la
.
VI TA
D 1
FEDERICO
B A R O C C I
-
0
DA V RB I N O
PI T T O R E.
3
1
EED BRONCEAHON
1
11
i
169
STUDIOSICILA
FEDERICO BAROCCI
170 FEDERICO
1
BAROCCI .
177
IL PERDONO DI SAN FRANCESCO D'ASSISI
is
Infe il dentro della Chieſa , e nel mezzo San Franceſco
F :in adoratione : piega il Santo vn ginocchio ſopra vno [ c2.
glione di marmo più auanti, e ſpira il fuoco interno del ſuo
amore celeſte . Apre le braccia , e ſolleua il volto , e lo ſpirito,
e nel mirare in alto la Vergine , ſivolge alquanto in profilo con
la faccia ſupina . Riſplende ſopra il paradiſo : nel mezzo
Chriſto , da i lati la Vergine, c San Nicolò , diffondendoſi
per tutto il chiarore in giro frà ſplendide nuuolette di Che
rubini . Stà la Vergine ginocchione con le mani aperte, in at
to di porgere al figliuolo la domanda del Santo , la deſtra ſo .
ſpeſa alle preghiere verſo il figliuolo , la ſiniſtra inclinata ver
fo il Santo , per denotare l'interceſſione . La veduta della
Vergine è di profilo, pendendo dal capo il manto di color ce
leſte , e dalle braccia al ſeno . Solleuaſi nel mezzo il Signore
in maeſtà , ſcintillando raggi dal crine intorno : ſpicca tutta
la figura in faccia in vn gran campo , e sfera di luce , e piega il
deſtro braccio auanti in atto di benedire , e concedere il per
dono ad interceſſione della Madre , e del Santo . Apre l'altra
mano dall'altro fianco , auuolto il braccio nel rollo manto ,
che dalla ſpalla ſiniſtra ſi ſpiega dietro alla deſtra in vno fuo .
lazzo inſpirato con la tonaca dal vento . Siche ſolleuaſi tutta
la figura ſopra trè Cherubini , poſando ſopra quello di mez
zo leggiermente vn piede , e ſoſpendendo l'altro in aria , con le
3
piante vedute dal ſótto in sù , onde pare che ſi regga il Signo .
re nella diuinità fua . Dall'altro lato diChriſto ſi vede San Ni.
colò ginocchione sù la nubbe , e nell'habito epiſcopale, rimira
ad vn libro , che tiene in mano , ſopraui le tre palle d'oro e
nell'altra mano il paſtorale , di ſotto la mitra . Non ſi deue la
ſciare l'induſtria diqueſto Artefice ſin nelle minime particelle
delle ſue inuentioni , ch'egli andò regolando con eſatta imica
tione , e proprietà naturale . S'inginocchia il Santo ſopra
quello ſcaglione di marmo, onde s'alcende al piano ſuperiore ,
con due altri ſcalini frà due balauſtrate, gettatiui ſopra panni
di quà è di là , e da vn lato due torcie , e'lcampanello . Finſe in
z fac .
178 FEDERICO
L'A N N Y N TI A TI O N E.
M A T T E O S A N A R B G A.
N difettoſolo hà la tauola che per hauer del diuino , lodi bumane non
V vi arrivano ; viue per questo inuolta fra'l filentio , e la marauiglia:
lik
ma 11 Crocifißo Santiſsimo ancora che in ſembianza di già morto ,ſpiras
nondimeno vita , e paradiſo, à noi accennando quel che in effetto fu chevo .
lentieri , e di proprio beneplacito ſuo, peramor nostro , e per la ſalute di
tutti bà patito morte . La dolcezza poi della Madre Vergine è tale che in
uno ſguardoinedefimo feriſce , ſana , muoue à tenerezzi, e conſola, e pa
te appunto che quel diuino Spirito penetrando le ferite di Chriſto v’entri
dentro à riconoſcere, fe debba è più trafiggerla la morte dell'amato figlio , è
ricrearla del genere humano la falute : così da dari affetti soſpinca , piena
di ſtupore abbandonaſi nel nouello figlio ,che anch'egli da marauiglia, eca
chi rità compunto teneramente le corriſponde . In San Sebaſliano poi ſi vedo
no espreſsi tutti i veri colori , e numeri dell'arte , oue forſe non mai arriua.
* rono gliantichi , non che i modernis esutra infieme ricca di artificio , e di
vaghezza non laſcia luogo che pur l'inuidia v’aſpiri . Ma queſti Angio
li benedetti che vini effetti non fanno anch'elli di marauiglia , e di pietà ?
af
184 FEDERICO
liere nelle mani : Il fondo delle quali ſigure ſerue ſotto à Santa
Anna , & à San Gioacchino ; e l'opera che in ogni parte è com
pitiſlima riceue danno da i reflelli del lume,poiche ritenendo il
colore la ſua forza con ſoauiſſimo temperamento, viene man
cando alla viſta .
Il quadro fu dipinto nel Pontificato di Clemente VIII . circa
l'anno 1594 il qualPontefice andando perſonalmente alla ri
cuperatione del Ducato di Ferrara, fù alloggiato di paſſaggio
dal Duca d'Urbino , che gli preparò vn nobiliſſimo dono d'un
vaſo d'oro da tenerui l'acqua ſanta eccellentemente lauorato ;
e per accreſcere ilpregio , fece dipingere al Barocci in lamina
d'oro Giesù Bambino ſedente sù le nubbi , il quale con la ma
no tiene il mondo , con l'alera benedice , e lo collocò nel mez
zo il vaſo : Piacque tanto al Papa l'imagine che toltala dal va
fo, la teneua nel Breuiario ,per vederla ogni giorno dell'hore
dell'vicio . Siche il medeſimo Pontefice edificando la nobile
cappella nella Minerua, interpoſe il Duca , accioche il Baroc .
ci dipingeſſe il quadro dell'altare, con l'Inſtitutione del Sacra .
mento Sanciſlimo .
1
Agnus Dei , e San Zacharia dietro ſporge la teſta , e riguarda
verſo la camera riſchiarata da vo lume, che viene di fianco ,re
1
ſtando fuori la figura di San Giuſeppe, e la portiera in ombra , 1
con forza d'oppoſitione . Quì s'interpone lo ſcherzo d'una
gatta , che à piedi la Vergine allatta i gattini, e per timore
della gente foreſtiera, s'alza à difeſa, inarcandofi , e sbuffando
con fierezza . Fuori la ſcala vi ſono gli ſtromenti di legnaiuo. 1
DI
16 MICHELANGELO
M E R I G I
DA CARAVAGGIO
PITTORE .
0.
1
House
ANG
MICHEL ?
MEPIGI
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V
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IO
201
PRAXIS
MICHELANGELO DA CARAVAGGIO
OF {pine , e San Tomaſo , che pone ildito nella piaga del coſtato
del Signore , il quale gli accoſta la mano, e ſi ſuela il petto da vn
lenzuolo , diſcoſtandolo dalla poppa . Appreſſo le qualimez
ze figure, colori vn Amore vincitore, che con la deſtra ſolleua
lo itrale , & à ſuoi piedi giacciono in terra armi, libri, & altri
ſtromenti per trofeo . Concorſero al diletto del ſuo pennello
altri Signori Romani, è trà queſti il Marcheſe Aſdrubale Mat
rei gli fece dipingere la preſa diChriſto all'horto, parimente
in mezze figure . Tiene Giuda la mano alla ſpalla del maeſtro,
dopo il bacio ; intanto vn Solda to tucto armato ftende il brace
cio , e la mano di ferro al petto del Signore , il quale ſi arreſta
patiente , & humile con le mani incrocicchiate avanti, fug .
gendo dietro San Giouanni , con le braccia aperte . Imitò
l'armatura rugginoſa di quel ſoldato coperto il capo, e'l volco
lui
dall'elmo,vſcendo alquanto fuori il profiloje dietro s'inalza vna
Janterna, ſeguitando due altre telte d'armati. Alli Signori
Mar.
208 MICHELANGELO
Quella diſdegnoardea ,
Perche con larga vſura ,
Quante la falceſua genti Struggea ,
Tante il pennello tuo nerifecea .
Giouò ſenza dubbio il Carauaggio alla pittura venuto in tem
po che non eſſendo molto in vſo il naturale , fi fingeuano le
figure di pratica , e di maniera , e fodisfaceuali più al ſenſo
della vaghezza che della verità . Laonde coſtuitogliendo ogni
belletto , e vanità al colore , rinuigorì le tinte , e reftituiad
eſſe il ſangue , e l'incarnatione , ricordando à pittori l'imita
tione. Non ſi troua però che egli vſaſſe cinabri, nè azzurri
nelle ſue figure ; e ſe pure talvolta li haueſſe adoperati, li am
morzaua dicendo ch'erano il veleno delle tinte ; non dirò del.
l'aria turchina , e chiara , che egli non colorì mai nell'hiſtorie ,
anzi vsò ſempre il campo , el fondo nero ; e'l nero nelle carni ,
reſtringendo in poche parti la forza del lume. Profefſaua Gi
egli inoltre tanto vbbidiente al modello che non ſi faceua pro
pria ne meno vna pennellata , la quale diceua non eſſere ſua ,
ma della natura ; é ſdegnando ogn'altro precetto ripu taua
ſommo artificio il non eſſere obligato all'arte . Con la quale
nouità hebbe tanto applauſo , che à fequitarlo sforzo alcuni
ingegni più eleuati , e nutriti relle megliori ſcuole , come fece
Guido Reni che all hora ſi piegò alquanto alla maniera di es
ſo , e ſi moſtrò naturaliſta , riconoſcendoſi nella Crocifillione
1
DA CARAVAGGIO . 213
riti ad olio nella volta ,non hauendo Michele mai toccato pea
nello à freſco , come li ſuoi ſeguaciinſieme ricorrono ſempre
alla commodità del colore ad olio,per ritrarre il modello .Mol.
ti furono quelli, che imitarono la ſua maniera nel colorire dal
naturale , chiamati perciò Naturaliſti ; e trà eſli annoteremo
alcuni,che hanno maggior pome .
BARTOLOMEO MANFREDI Mantouano non fù ſemplice imi
VITA
V I T A
DI
PIETRO PAOLO
R V BEN S
D 'A N V E R S A
PITTORE .
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PIETRO PAOLO RIVBENS
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221
DANTNOBTS
PRÆMLARBO
L'IDOLATRIA ABBATTUTA .
LA PRIMA MACCHINA .
L'AR
238 PIETRO PAOLO
vna mano addita ſotto gli ſpoſi , con l'alt ra abbraccia Giuno
ne , la quale tiene il globo del mondo . Eraui da vn lato la
Prouidenza alata con l'occhio ſopra la fronte , e col mondo in
mano , dall'altro l'Eternità ſotto la figura di Saturno con la
falce , e col ſerpente , che ſi morde la coda , & alquanto più
ballo nè modiglioni ſedeuano la fiandra , e la Borgogna lau
rеа .
RV BENS . 239
THEA ,
El
340 PIETRO PAOLO
.
A no : era il primo ordine Dorico ; e la ipittura nel mez
zo rappreſentaua la porta del tempio aperta , donde eſcono
fuori ſcatenato il Furore con gli occhi bendati , impugnando il
Hh fer
242 PIETRO PAOLO
MERC V RIO
VI.
VI Τ Α
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Α Ν Τ Ο Ν Ι Ο
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D ' A N V ER S A
PITTORE .
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NANONIO MANDICKI
253
ULIHI
IMITATIO
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ANTONIO VANDYCK
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FRANCESCO
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FIAMMINGO DA BRVSELLES
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1911m
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FRANCISCVS DY OVEINOM
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269
GALAMO
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FRANCESCO DI QVESNOY
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FIAMMINGO .
273
1
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FIAMMINGO . 279
1
284 FRANCESCO
Di V. S
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DOMENICO
Z A M P I E R I
711
IL DOMENICHINO BOLOGNESE
PITTORE ET ARCHITETTO
1
1
1
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RE
DOMENICO ZAMPIERIPR
NIHANDANONE RARLARDINIANIN
|
289
CONCEPTUS
IMAGINATIO
DOMENICO ZAMPIERI
1
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Z AMPIERI.
291
D
DOMENICO
294
LI
Pp 2
300 DOMENICO
LIBERATIONE DELL'INDEMONIATO .
Frà quelli, che piangono , altri ſi pone le mani à gli occhi, per
non vedere , altri apre le braccia per dolorè , e'l Padre Aga
mennone vinto dall'affanno torce il volto , e lo ricopre col
manto . Dietro le quali figure ginocchioni li folleua vaa don.
va in piedi , e ſi parte dolente , c ſdegnoſa del crudele ſacrifi .
cio ; in tantoche Diana con la cerua appariſce in vna nubbe .
Veniua Annibale ogni giorno più dal male ſuo debilitato , e di.
ſtribuiua l'opere à ſuoi diſcepoli , eſſendo però Domenico toro
nato di Baſſano à Roma, lo commendo alCardigale Scipione
Borgheſe , per vna delle due hiſtorie nell'Oratorio dedicato à
Santo Andrea nella Badia di San Gregorio sù'l monte Celio ,
accompagnandolo con Guido Reni , che haueua già dipinto
l'altra cappella contigua di Santa Siluia . Fu data la cura à Do
menico dell'architettura , che dipinta di chiaroſcuro fà orna
mento , e dà luogo all'hiſtorie , diſpoftiui pilaſtri corintii , con
nicchi , e ſtatue finte di marmo , in veduta di vna loggia , qua
fi vi reſtino affiſli li quadri al muro ; e delle due hiſtorie toccò à
Domenico quella dal lato ſiniſtro có la flagellatione delSanto .
|
1
ZA MPIERI,
305
nocchia , & à piedi del ſanto piange ſeco ii leone , e pare che
fi dolga della vicina morte di Girolamo , hauendolo ſeguitato
in vita , inchina la teſta ſu gli artigli , ſolleua , & increſpa les
ciglia , con ſenſo humano , econ tutto l'affetto del pianto , &
accreſce la meſtitia dell'altre figure . Sopra li auanza col pet
to il giouine , che regge San Girolamo ; lo tiene ſotto il brac
cio destro con la mano auvolta nel manto ; fiche non toccz
Helyi ſaluate dal gran tremuoto che nel corrente anno 1672 il gior.
no 14.di Aprile à 22. hore,atterrò con iſtrage lagrimeuole, la
Città di Rimini , ecrollò ad vn tempo con altriluoghi,leCittà
di Peſaro , e di Fano . Nel Duomo di queſta eſſendo caduta
vna parte del campanile , sfondò la volta , e rouinato inſie
me l'arco oppoſto alla Cappella , la furia non paſsò più ol
tre, e parue che il tremuoto haueſſe riſpetto à cosi degne pit
ture , laſciandole jntatte , e ſenza danno alcuno. Egli è ben
SES vero che quella ruina cagionò la morte di circa trenta perſo
ne , tra quali alcuni nobili, mentre il popolo in quel giorno del
Giouedi Santo, era concorſo alla diuotione del Sepolcro, e po
chi altriperirono nella Ciccà .
Cominciando dalle faccie laterali , vi ſono due quadri, in
ciaſcuna con vn depoſito di marmo nel mezzo ; dalla faccia
deſtra l'Annuntiatione della Vergine , e la Viſitatione di Santa
Eliſabetta : incontro il Preſepio , e la Circonciſione, eſſendo
hiſtorie ottimamente condotte , particolarmente il Preſepio
col Bambino riſplendente sù la paglia : l'adora la Vergine con
vpa mano al petto , e l'altra diſteſa alle faſcie , & incontro vn
pa
CO
318 DOMENI
MAR
Z AMPIERI. 321
16, CT DRBA legati in croce li piedi ele mani sù quattro pali di legno
poco eleuati da terra : vedeſi in iſcorto il corpo ignudo , e ſu
t
ona pino con la faccia riuolta al cielo.Da tre lati li percuſſori lo bac
tono con furia , vibrando le funi , mentre vno di loro nel le
t
ele gargli il piè deſtro, rottoſi il laccio, cade in dietro, rimanendo
con la gamba , el braccio ſiniftro in aria ſoſpeſo , e ritenendo
in mano vn pezzo di fune . Fipſeui appreffo vn ſoldato arma
's to che fi burla della caduta , ftrepitando col dito alla bocca ;
per
e di rincontro vno , che hauendo portato sù la ſpalla , e ſcari .
cato in terra alcuni mazzi di fufti, e lagelli , li arreſta con la
och
ling , ſpal
326 DOMENICO
1
ZA MPIERI . 327
1
330 DOMENICO
tro il ramo della palma, li eſercitano due fanciulli con due vali
di criſtallo nelle niani ; l'vno verſa l'acqua nelvaſo del compa
1
gno mezzo pieno di vino , ſimbolo vſato della Temperanza .
La fanciulleita col freno ſignifica la Voluttà da frenarli ſubito
in noi , alludendoſi al freno impreſa di San Carlo . La palma
è ſegno della vittoria de gli appetiti, e'l Camelo ancora è im
preſa del Santo , e della famiglia Borromea . Ma il pittore
con ragione lo colloco appreffo queſta Virtù , dichiarando l'a
nimo temperato, per conſeruarſi il Camelo fin quattro giorni
ſenza bere . Sotto la figura della Temperanza , ſiede la Ver
gine , che abbraccia l'Alicorno altra impreſa di San Carlo , e
contraſegno d'amore caſto , e pudico . La tonaca di queſta
Virtù è turchina , e celeſte ; e la circonda il manto dicolor
verde temperato di giallo , alludendo alla maturità delle paſ.
ſioni giouanili .
Succede la FortezZA , e queſta vedeſi tutta in faccia , ſe .
dente sù le nubbi , armato il capo d'elmo , e'l petto con l'egida
d'oro ; impugna con la deſtra la ſpada d'acciaio , con la lini.
ſtra lo ſcudo , e magnanima , e guerriera riguarda il cielo , e ſi
volge à Dio , che l'inſpira , à ſublimi, e glorioſe impreſe .
Dietro lo ſcudo eſce alquanto fuori la colonna con due
Amoretti , l'vno de'quali puerilmente à cauallo vi ſiede ; e dal .
l'altro angolo, vn'altro Amoretto diſpiega vn'volumein cui è
ſcritto HVMILITAS impreſa di San Carlo alludendoſi alla for
tezza Chriſtiana all'humiltà congiunta nel ſofferire . Ma la
nobil Vergine imbracciando lo ſcudo , piega il gombito ignu
do , cadendo dalla ſpalla , e dalſeno à piedi il roſſo bellicofo
manto ; dall'altra ſpalla la veſte di color verde cade con nobi .
le abbigliamento , reſtando tutto il braccio ignudo . Sotto di
lei vedeli vn heroico giouine formato con heroici lineamenti :
ſiede à cauallo ſopra vn feroce leone rampante ; regge il freno
con vna mano , con l'altra vibra in alto vn dardo, quaſi lo fre.
ni e lo pugna , ſecondo le parole delSalmo , conculcherai il
Leone , e'lDragone , ſignificando ancora l'imperio , che l'huo .
mo forte hà di ſe ſteſſo nel domare con virtù le paſſioni, e l'im .
peto dell'animo . Queſto magnanimo heroe volge auanti la
Tt 2 face
332 DOMENICO
così auuinto volge gli occhi al cielo , e pare che parli al ſuo
Signore Giesù Chrifto , mentre vn'altro ſoldato lo ſollecita ,
tirando violentemente la catena ; e di là l'altro Santo Martire
riceue ftratio , e tormento da vn percuffore , che gli auuenta
contro il baſtone per iſcuotergli il petto . Comanda il Capita
no che li vada auanti, e mentre egli li volge à finiftra, prece
dendo le trombe , e l'inſegne , vn fedele s'inginocchia verſo i
Santi Martiri diuotamente ; evolano in aria trè Amoretti con
palme , e corone .
Nella Luna incontro vi è la liberatione della Città di Na .
poli aſſalita da Saraceni , combattendo San Gennaro diſceſo
dal Cielo , à difeſa del ſuo popolo,contro inemici venuti con
l'armata ad aſſalir le mura . Muoueſi egli per l'aria ,con la de
ftra impugna l'hafta , e con la Gniftra addita , e minaccia il
barbaro Ré , il quale ſpaventato ſi volge indietro al Santo , e
diftende auanti le braccia , e le mani in fuga, per trouare
(campo ,precipitando il carro con vn cauallo , e l'altro inalbe .
raco in furia , ſcoſſi intorno li nemici à terra . Scorgeſi il va
lore de Napolitani vincitori contro li Saraceni morti , e poſti
in abbandono ; frà li quali vn ſoldato ſcorſo ſopra vn barbaro ,
lo tiene ſtretto nè capelli, dirizzandoglial collo la ſpada , per
troncarlo ; & è viuilfimo lo ſdegno di vn'altro ſoldato , il qua
le col ginocchio preme il corpo di vno caduto à terra , e nel
punto ifteſſo ſpinge la lancia alla gola di vn'altro che la ritie .
De con vna mano , e nello ſchiuare il mortal colpo , alza l'altra
mano con la ſpada per ferire . Seguita in lontananza la batta
glia per terra , e per mare , con le naui, e gli aſſalitori, con .
tro li quali combattono li difenſori valoroſamente dalle mura.
Sopra la porta fi rappreſentano gli effetti horrendi del
funefto incendio del Veſuuio , e lo ſpauento del popolo , la
penitenza , e fiducia di eſſo nella protettione del Santo .
Appariſce di lontano il Monte Vefuuio , e San Gennaro
per l'aria, che lo benedice,eftinguendoſi le voraci fiamme, ine
quel punto che la teſta, e'l ſangue ſuo miracoloſo portandoſi in
proceſſione per la Città , giungono à viſta delmonte . Nel
mezzo su'l primo ripiano della ſcala della Chieſa vedeli vos
Vu Cap
CO
ENI
338 DOM
Affettionatiflimo Seruitore
Domenico Zampieri :
Dopo
DOMENICO
244
1
NICO
352 DOME
LA CACCIA DI DIANA .
1
Lieti colli , e l'acque ,il coro delle Ninfe cacciatrici , ela
1 più caſta Dea , che in fronte hà la bicorne luna , ci rappre,
ſentano la felice regione d'Arcadia ; qual'hora laſciando elfa il
fuo ftellato carro , torna à riucdcre le gradite contrade del
Liceo , e d'Erimanto . Quiui ſegue la traccia di fuggitiua cer
ua , & affale feroce cinghiale , terrore de boſchi , ond'i paſtori
le conſacrano in voto, teſchi ,e corone ſopra i più annoſi tron ,
chi . Ma la pittura variando gli ſtudi della caccia , ne fà ſpet
tatori del giuoco delle Ninfe qual ſia di loro nel colpir più
deſtra . Auanti sù l'eſtrema linea della tauola , vedeG ftagnare
Y Y yn
DOMENICO
354
caiuolo , che ſpinge à riua , dou'è vna donna con vna cefellas
di granchi , la quale piegata à terra , addita vo fanciullo pian .
gente, morſo da vno di quei granchi, che gli pende dalla
mano . Dietro di eſſa vn peſcatore tiene vn'anguilla per far
gliela guizzar frà le ſpalle , e col dito alla bocca , accenna fi
lentio ad vna Signora , che col marito , viene a diporto al fiu
me . In vn'altra veduta finſe vn'altro fanciullo , che piange ,
verſatoli va fiaſco di vino in vna fonte , roſſeggiando l'acqua.
tinta nel vino . Piacque tanto ad Annibale Carracci, che vol
le comperar queſto quadretto , e comperatolo , diſſe: non hò
pagato ne meno quel poco d'acqua tinta . Nel Giardino Lu
douiſi vi erano due paeli compagni di conueneuole grandezza
di mano di Domenico ; nell'vno, Hercole , che abbatte il toro ;
e queſta figura ancorche picciola s'ingrandiſce heroicamente
nell'arte, mentre Hercole ignudo con la pelle in capo, tiene va
corno del toro , e lo preme con la fronte à terra , alla preſen .
za del Rė Licomede", che ſi marauiglia ; e vi ſono alberi , di
rupi , acque, & animali,che paſcono ; & ogni parte del ſito , è
ſcelta, e naturaliſſima . Nel compagno vi è Hercole ſteſso, che
tira per vn piede Caco ladrone vcciſo fuori della ſpelonca , e
corrono à vederlo i paſtori, mentre dietro Hercole , vno di
loro fà cenno , con la mano , e li chiama . Sopra la ſpelonca fi
ſolleua il monte Auentino , e di rincontro vi è il Teuere , pa
ſcolando i boui Gicuri , e beuendo sù la ripa . Queſti due paeſi,
per la loro bellezza , ſono ſtati eletti frà le ftupende pictures
della Maeſtà Chriftianiſſima con gli Amoretti nella ghirlanda
che erano nel medelimo giardino .
Oltre li diſegni,che in qualche numero ,e pretioſiveggonſi
ne'noftri libri ,ſi conſeruano gl'immortali ftudij di queſto mae
stro appreſſo al Signor CarloMaratti, che ne fà ftima vgualo
al ſuo ben erudito e ſublime genio nell'arte,eſſendoglicapitati
gran parte de cartoni,e diſegni d'hiſtorie , e di figure dal na
turale ridotti con quella rara perfettione di ſtile che in po
chi altri Artefici si ritroua . Trà queſti è ſtupendo vn cartone
in ouato grande con l'Aſſunta alzata in gloria d'Angeli auanti
il Padre , Eterno , e Giesù Chriſto,con lo Spirito Santo ; e que
No
NICO
DOME
358
Almedeſimo .
Quanto allo sbrigarmi di qui,e compiacermi,ſenza dimorar nell'opera :
riſpondo à V.S. che ſe bene non mi pongo frà gl'ingegni eſquiſiti, contutio
ciò gl'intendenti Arieficiper lo più ſentono minor guſto dell'opera loro , che
gli altri di poco ſapere io la ragione è perche hauendo efifabbricato prima
l'ope
ZA MPIERI .
359
VI.
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GIOVANNI
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PAR MEGGIANO
PITTORE .
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VITA
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BOLOGNESE
SCULTORE , ET ARCHITTETO .
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387
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ALESSANDRO ALGARDI
LA FVGA D'ATTILA .
D. O. M.
ALEXANDER ALGARDIVS BONON
SVB HOC MARMORE VITA FUNCTVS IA CET
CVIVS GLORIA IN MARMORE ACERNYM VIVET
VIR PRINCIPIBVS SVMMIS , ET CUNCTIS AMABILIS .
SED IN PRIMIS INNOCENTIO X. PONT. OPT. MAX .
QVI EIVS OPERA
LIBERALITER VSVS EQVESTRI SYMBOLO ET ICONE
ILLVM DONAVIT A QVO ÆNEA AD SIMILITVDINEM
STATVA FV ERAT DON A TVS
OPERIBVS EIVS VNA DUMTAXAT ANTIQVITAS
DEF VIT
Vr EVM ANTIQVIS COMPARARES
DECESSIT DIE X. MENS , IVNII A MDCLINII, ÆT. LII,
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AL GA R D I. 403
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D'ANDELI FRANCESE
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407
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VIBRANT
LI SETTE SAGRAMENTI .
buon fucceßo del mio viaggio , lo Stato, il luogo , doue mi trouo , affinche
un mio padrone , come lei ,Jappia doue comandarmi . Hà con ſanità far
to il viaggio di Roma à Fontanableà , oue fui raccolto honoratiſsimamen
se nel palazzo da un gentilhuomo perciò ordinato dalSignore di Noyers, e
trattato lo ſpatio di tre giorni ſplendidamente . Poi in una carrozza del
detto Signore fui condotto a Parigi, doueſubito arriuaro feci rincontro al
detto Signore di Noyers , il quale humanamente mi abbracciò , reftificando
l'allegrezza del mio arriuo . La ſera fui condotto per ordine ſuo ,
nel luogo, ch'egli haueua determinato, per la mia dimora : egli è un pa
lazzetto, che biſogna dir così , in mezzo del giardino delle Tuilleries, con
siene noue Ranze in tre piani , ſenza gli appartamenti da baßo ſeparati ,
cioè una cucina , luogo del Guardiano , vna falla , un luogo da rinchiu .
de .
PVSSIN O. 425
dere il verno i gelſomini, con trè altri luoghi commodi per moltecoſe ne
ceſſarie . Une dipiù un bello , e gran giardino pieno di alberi à frutto, edi.
uerfiſsimi fiori, & berbe, con tre fontanelle , un pozzo, oltre ons
belcortile, doueſono altri alberi fruttiferi , bò levedute , che ſcuoprono da
tutte le parti, e credo l'eftate fria on paradiſo . Entrando in quefto luogo,
trouai tutto il piano dimezzoaccommodato , e mobilato nobilmente, con
tutte le prouifioni di coſe neceßarie finoallegno , En una botte di buon
vino vecchio di due anni ; e lo Spatio di tre giorni fuiben trattato alle
Speſe del Rè con li miei amici . Il diſeguentefui condotto dal detto Signor
Noyers all'Eminentiffimo, il quale con una benignità Straordinaria , mi
abbracciò , e pigliandomi per la mano moſtrò di hauer gran gusto di ve.
dermi . Di là å tre giorni fuimenato à S. Germano i affinche il Signore di
Noyers mi appreſentaſe al Rè , ma trouandofi indiſpoſto , la mattina fo
guente fui introdotto dal Signore le Grand fauorito del Re , che comes
benigno Principe d humanijimo,fi degnò di accarezzarmi, eſette ona
mezz'bora à domandarmi di molte coſe , e voltandoſiverſo liſuoi Corte
giani, diße Voila Vouet bien atrapė. Dopo egli Neſso mi ordinò di
fare li quadri grandi delle ſue Cappelle di Fontanableò , é San Germano .
Tornato che fui à caſa mia, mi furono portati in -una bella borsa di vel
luto torchino due mila ſcudi in oro della Stampa nuoua , mille ſcudi per les
mie
gages , e mille per il viaggio , oltre tutte leſpeſe. E vero che li quatri
ni ſono in questo paeſe molto neceſſary , perche ogni coſa vi è caro ſraor
dinariamente. Adeßo fo li penfieri dimolte opere , ches'hannoda fare ,
e credo che ſi metterà mano à qualche opera di tapezzaria : delle prime
che io metterò in luce , ardirò di mandargliene qualche coſa, non altrimen
te che per tributo della miaferuit , che le deuo , eſubito che le balle noſtre
ſaranno arriuate , ſpero bene compartireil tempo in maniera che una par
te l'impiegherò al ſeruigio del Signor Caualiereſuofratello . Si ſono man
date copie in Piemonte di quelle liſte de libridi Pirro Ligorio. Io le
raccomando li miei pochi interesa, ela mia caſa, mentr'ella ſi è voluta
degnare di curarſene nella mia aßenza , la quale non ſarà lunga, ſeio pos
so . La ſupplico che effendo nata per fauorirmiella voglia riceuere queſte
mnie moleſtie con quella generoſità , che è ſua propria , contentandoſi che io
le corriſponda con l'affetto della mia diuotione. Il Signore le doni lunga , e
felice vita, mentre à lei midedico bumilmente Parigi li 6. Gennaro 1641.
Ma volendo il Rè Gignificare più particolarmente la fti .
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426 NIC
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P VSSIN O. 427
liſlima di Roma , e de ' ſuoi ameni colli che inſieme con gli edi.
fici, fanno ſcena e teatro. Trattencuali quiui con gli amici frá
curioli , e dotti diſcorſi : tornato à caſa , ſenza intermiſſione ,
fi metteua à dipingere , fino alla metà del giorno , e dopo ri
ſtorato il corpo , dipingeua ancora per alcune hore ; è cosi
egli operò più con lo ſtudio continuato che altro pittore con
la pratica . La ſera víciua di nuouo , e paſſeggiaua ſotto il
monte ſteſſo , nella piazza ,alla freguenza de'foraſtieri , che
vi ſogliono concorrere. Era egli quiui ſempre circondato da
ſuoi famigliari, che lo ſeguitauano', onde quelli,che per la fa .
ma deſiderauano di vederlo , e di trattarlo amicheuolmente ,
lo trouauano quiui, ammettendo egli ciaſcuno huomo da be
ne alla ſua conſuetudine . Vdiua volentieri glialtri , ma poi
grauiſſimi erano li ſuoi diſcorſi , e riceuuti con attentiones :
parlaua bene ſpeſſo dell'arte , e con tanta cuidenza delle coſe ,
che non meno li Pittori , che gli altri huomini ingegnoli veni .
uano per vdire dalla ſua bocca li più belli ſenſi della pittura ,
che non à ſtudio d'inſegnare , ma nelle occorrenze proferiua .
Hauendo egli molto letto , ed oſſeruato , non accadeua coſa ,
alcuna nel parlare , alla quale non haueſſe fodisfatto , & era .
no le ſue parole , e li ſuoi concetticosì proprij , & ordinati,
che non all'improuiſo , ma con iſtudio pareuano meditati .
Della qual coſa erano cagione il ſuo buon genio , e la varia let .
tura , non dico delle hiſtorie , delle fauole, e delle eruditioni lo .
le , nelle quali preualeua , ma delle altre arti liberali , e della
filoſofia . Al quale effetto gliſeruiua la reminiſcenza della
lingua latina ,benche imperfectamente,e ſapeua così bene l'Ita
liana , come le foſſe nell'Italia nato . Era perſpicace nell'in
tendere , ſcelto nell'eleggere , ritentiuo nel conferuare à men
te , che ſono li più deſiderabili doni dell'ingegno , Argomen :
to del ſuo ſapere ſono le figure che egli diſegno nel trattato
della pittura di Leonardo da Vinci ſtampato co'ſuoi diſegni
in Parigi l'anno 1651. Diceua che la pittura , e la ſcoltura
erano vn’arte ſola d'imitacione, dipendenti dal diſegno , non
in altro differenti che nel modo ; benche la prima per la finta
apparenza più artificioſa . Eben lo diede a vedere nelle ſtatue
de'
PVSS IN O. 437
gli Amori . Siede Narciſo appreſſo vna delle Naiadi ninfe, che
gli tiene quanti I'vrna piena d'acqua,in cui egli ſi ſpecchia , e ſi
vagheggia , e con le braccia aperte eſprime il vano amore di
ſe iteſto , onde in fiore, morendo fù cangiato . Euui Clitia ri
uolta la faccia verſo il Sole amaco , che ſcorre in alto nel car
To , entro la faſcia del Zodiaco ; mentre ella ſolleuando vou
mano , pare che mal poſſa con gli occhi ſoftenere il ra ggio .
dietro vi è Aiace furiolo , che morendo , abbandona il fianco
sù la punta della ſpada : egli è ignudo , ma l'elmo che hà
in ca.
po , e le armi à ſuoi piedi, lo dimoſtrano guerriero . Ilbell’A .
done ſi riconoſce all'bafta , & à i cani, in babito di caccia core ;
egli meſto addita il fianco ignudo ferito dal Cinghiale . Seco
pare fi dolga il bel Giacinto , volgendo vna mano al capo ,doue
fù percoſſo à morte , nell'altra tiene , e mira il fiore nel quale
fu mutato .
IL TRIONFO DI FLORA .
Me .
PUSSINO .
449
MEDEA .
CORIOLANO .
MO
P VSS IN O.
451
LA MORTE DI SA FIRA .
Ragico è il miracolo di San Pietro contro Safira mo
glie di Anania caduta à terra , e punica à morte : accor.
re vna
donna per aiutarla ; & vn'altro didietro la prende per
vn braccio , volgendoſi coſtui verſo San Pietro, che in volto re
uero gli cornanda , e gli addita che la porti al ſepolcro del ma
rito . Accompagnano San Pietro due altri Apoſtoli, l'vno de'
quali accenna il cielo,quaſiella & il marito habbiano meritato
il gaſtigo per hauere mentito à Dio il prezzo della poffeflio.
ne, che doueua offerirli à gli Apoſtoli . Nell'altre figii re de'
circoſtanti eſprimeſi vn grandiſſimo ſpauento , figurataui vna
donna , che guarda Safira morta , & vn'altra , che dietro di
volge con vn figliuolino al ſeno , queſta partendoſi con timore
tocca il braccio dell'altra , e ſeco à ritirarli altroue l'inuita .
IL RIPOSO DELLA VERGINB NELLA FVGA DI EGITTO .
Ral'altre inuentioni diuote ben vaga è quella della Vergi.
F ne che ripoſa dalla fuga in Egitto , ſedendo con San Gio .
Teppe in terra , & appoggiata per la ſtanchezza ad vn pezzo
di colonna . Finſeui vn giouine bruno ruſtico Egittiano che
piegato sù le gambe , le preſenta un panirere di datciri, di cui
quella regione è feconda . E mentre ella ridente alcuni ne
prende , Giesù bambino appoggiando il petto sù la coſcia
della madre, vi ſtende le braccia , e le mani . Dietro l'Egittiano
ſi fermano due donne in piedi , l'vna addica in terra quei dat .
tiri', l'altra , con la brocca porge l'acqua à San Gioſeppe , che
dietro la Vergine.vi ſtende la deſtra, e riempic la tazza, eſpri
mendo la ſtanchezza ſua. e la voglia di bere . La ſete li ricono
ſce ancora nell'aſinello ,che volge il muſo ſopra il pozzo , e ca
ua fuori la lingua , e dalla ſpalla pende la fiaſca vuota for
toſopra con la bocca ſturata . Dietro appariſce in lon
tananza vna Città d'Egitto con la proceſione de'Sacerdoti
che portano nell'arca il corpo d'Oſiride, nel paſſare ſotto vn
tempio , o altare aperto ſoitentato da quattro colonne, fi vede
vna piramide & appreſſo ſopra vna baſe il Dio Annubide in
forma dicane, e ſono figure piccoliflimead imitatione dell'an .
cico mulaico di Silla che ſi conferua in Pelletrina .
Si
P VSS IN O. 455
A. Tre quintefime.
B. Vna faccia una terza , la metà d'una duodecima.
C. Vna faccia e due quinte.
D. Vna faccia e noueventefime.
E. Vna faccia e due ventefime.
F. Vna faccia i una festa.
G. Vna faccia e due quinte.
H. Vna faccia e due ventefime,
1. Unafaccia a una ventefima.
L. Due terzi , una duodecima.
M. Due terzi.
N. Due terzi manca una duodecima.
0. Due terzi.
P. V na terza , e due duodecime.
Q. Vn terzo , ona duodecima emezza .
R. Noue ventefime.
S. Tre quinte.
T. Vna tefta , e tre quinte .
La lunghezza del piede tutto i quanto dalla ſua pianta alli gemelli,dede'ge
melli alla ſommità delginocchio ,
Del
M
N
Q.
R
Oſseruationi di Nicold Puſſino ſopra la Pittura
L'arte non è coſa diuerſa dalla natura , ne può paſſare oltre i confini di eſ
fai conciofache quel lume d'inſegnamento, che per dono naturale e Sparſo
in quà , á in là , appare in diuerſi huomini , in diuerf luoghi , e
tempi, ſi compone inſieme dall'arte , il qual lume tutto , o in buona parte
non ſi troua mai in un buomoſolo .
Come l'impoſſibilità e perfettione della Pittura ,e della Poclia .
Ariſtotele vuol moſtrare coll'eſempio di Zeuzi,che è lecito al Poeta il dire
coſe impoſſibili pur che fseno megliori, com'è impoſſibile per natura che
una Donna habbia in ſe tutte le bellezze raccolte, quali hebbe la figura
di Helena , che era bellisſima , e per conſeguenza megliore del poſbile.
Vedi il Casteluetro .
Due ſono gli ſtrumenti , con che ſi diſpongono gli animi de gli vditori, '
altione ,e la dittione , la prima per ſe štejja e tanto valeuole, & effica
ce che' Demoftenele diede il principato ſopra gli artifici rettorici, Mar
co Tullio perciò la chiama fauella del corpo , Quintiliano tanto vigo
461
I L Ε Ι Ν Ε.
INDICE DELLE PERSONE E DEI LUOGHI NOTABILI
Accademia dei Carracci o dei Deside Barocci Giov. Maria, pag. 170.
rosi, pag. 24, 105 408. Barocci Marcantonio , pag. 170.
Accademia di San Luca, pag. 77 , 79, 439 . Barocci Simone, pag. 170.
Accademici Incamminati, pag. 117 . Bassano Giacomo, pag. 23.
Achillini Claudio , pag. 112 . Battistello Giovanni, pag. 340 .
Acqua Felice , pag . 158 e segg. Bernini Gian Lorenzo, pag. 260.
Agrippa Camillo , pag. 146 . Bertazzuoli Gabriele , pag. 388 .
Agucchi Giov. Battista, pag. 32, 73 , 77, BOLOGNA , pag. 20, 76 , 104, 105 .
78, 293 , 294, 297, 315, 359 . Chiesa di S. Bartolomeo
Albani Francesco , pag. 68 e segg. 81 di Reno, pag. 110.
206, 290, 292, 301, 346 , 358. Borghese Scipione, pag. 72, 209, 302.
Alberti Leon Battista , pag . 6. Bramante, pag. 12 , 157.
Alessandro VII, pag . 147 . Brignole Giulio, pag. 256 .
Algardi Alessandro , vita: pag. 387 e seg. Bruni Pompilio , pag. 170.
Opere - pag. 394 e segg .
Callimaco, pag . 349 .
Ammannati Bartolomeo , pag. 146.
ANVERSA , pag. 222 , 253 . Callistrato , pag. 281 .
Apelle, pag. 12 , 72. Camassei Andrea, pag. 360.
Apollonio Atenese, pag. 317 . Caravaggio (da) Michelangelo , pag. 5 ,
Apollonio Tianeo , pag. 6 . 20, 32. Vita: 201 e segg . Opere: pag.
Ariosto ( Ludovico ), pag. 7, 75. 202 e segg. 208, 210 , 214 .
Aretusi Cesare, pag. 23 . Carlo V , pag. 154.
Aristotele, pag, 5.8. Carracci Agostino , pag. 21 , 31 , 71, 80,
Azzolini ( Cardinale ), pag. 155 . 82 , vita : pag. 103 e segg ., 290, 293 ,
366. Stampe: pag . 115 .
Badalocchio Sisto , pag. 68 - 75, 95. Carracci Annibale, Vita : pag. 19 e segg.
Opere: 21 e segg. , 33 e segg., 81 , 82 ,
Bambasi Gabriele, pag. 31 . 90 e segg. , 104 e segg ., 109 e segg .,
Baratta Francesco , pag. 399 . 207 , 211 , 271 , 282 , 292 , 303 348, 367 .
Baratta Giov. Mária, pag. 399. Stampe: pag. 87 e segg . Discepoli:
Barbalonga Antonino , pag. 360. pag. 92 e segg. , 213,
Barberini Antonio , pag. 203 . Carracci Antonio, pag. 77, 78, 110.
Barberini Maffeo , pag. 208 . Carracci Ludovico, pag. 21 , 24 , 80, 106,
Barocci Ambrogio , pag. 170, 190. 290, 388 .
Barocci Federico , vita : pag. 169 e segg. Castelvetro Ludovico , pag. 8.
Opere: pag. 20 , 172 , e segg ., 177 , 179 Chantelou de, Paul Fréart, pag. 423,
e segg ., 192 , 196. 432 , 440.
Barocci Giov. Alberto , pag. 170. Cimabue, pag. 19.
Civoli ( sic.) Ludovico, pag. 85. Filippo ( San ), pag. 180.
Claudio Lorenese , pag. 270 . Filippo II, pag . 193 .
Clemente VIII, pag. 157 , 159 , 186. Filone, pag. 9.
Clemente IX, pag . 158. Filostrato, pag. 7 , 282 .
Comandino Federico, pag. 170. Fontana Domenico, Vita : pag. 141 e
Conventi Giulio Cesare, pag. 388. segg. Opere - pag. 157 e segg .
Correggio ( da) Antonio , pag . 22 , 79, 86, Fontana Giovanni, pag. 142, 162 e segg.
96 , 110, 173, 196, 282 , 316. 366, 367 . Fontana Giulio Cesare, pag. 161 .
Crescenzi Giov. Battista , pag. 77 . Fontana Prospero , pag. 104.
Cristina di Svezia , pag. 84. Francesco Fiammingo, vedi: Du Quesnoy
Critolao, pag. 11 . Francesco .
Della Marca Giov . Battista , pag. 75. Genga Bartolomeo , pag. 171 .
Della Porta Giacomo , pag. 144. Giotto, pag. 19 .
Della Rovere Francesco Maria , pag. 181 . Giorgione, pag. 202, 204.
Della Rovere Giulio, pag. 171, 174. Ciovanni da Udine, pag. 172 .
Del Pozzo Cassiano, pag . 272, 413 , 416, Giulio Romano, pag. 75, 388 .
Del Sarto Andrea, pag. 316. Giuseppe d’Arpino , pag. 20, 72 .
Demetrio , pag. 201 . Giuseppino, pag. 205, 332 ; 340.
Di Castro Francesco , pag. 160 . Giustiniani Vincenzo, pag. 206, 207.
Dionisio Fiammingo , pag. 290. Glicone, pag . 202 .
Dionisio, pag. 5 . Gregorio XIII, pag. 142 , 141 , 107, 190
Domenichino, pag. 73, 74, 81 , 206. Vi. Ritratto del Minganti:
1
ta: Domenico Zampieri, pag . 289 e pag. " 04.
segg., 376 , 381 389. Opere : pag. 293 Gregorio XV, pag. 255 , 321 , 391 .
e segg. , 310 e segg. , 318 e segg ., 350 Guercino ( G. F. Barbieri ), pag, 310 .
e segg ., 412 . Guidi Domenico, pag. 399, 402 .
Doni Giovanni Battista , pag. 350.
Dughet Gaspare, pag . 455 . Innocenzo X , pag. 393 .
Du Quesnoy Francesco, Vita : Francesco
Isolani Ridolfo , pag. 110.
Fiammingo, pag. 269 e segg ., 387 , 411 .
Opere , pag . 272 e segg ., 282 e segg . Lanfranco Giovanni, pag. 70, 76, 86,
Du Quesnoy Geronimo, pag . 270 .
309 , 310 , 328 , 345, 361 e segg . Vi.
Enrico III , pag . 153 . ta : pag. 365 e segg.
Lanieri Nicolò , pag. 262.
Enrico IV, pag . 408 . Leonardo da Vinci, pag. 6, 316 , 436,
Errad ( sic ) Carlo , vedi Errard 455 ,
Errard Carlo, pag . 431 . Leone XI ( Sepolcro dell'Algardi) pag.
Eupompo , pag . 203. 393 .
Ligorio Pirro, pag. 173 , 425.
Favi ( famiglia ), pag . 106 . Lilio Andrea, pag. 137.
Farnese Ranuccio , pag . 111 . Lisippo, pag. 5, 12 .
Farnese ( Galleria ). pag. 44 e segg ., 79, LORETO , Chiesa della S. Casa , pag. 83 .
113 , 271 . Luigi XIII , pag. 273 .
Farnese Odoardo, pag . 111 . Luigi XIV , pag. 438 .
Fedele Tommaso , pag. 271 .
Ferdinando d'Austria, pag. 236 . Maderno Carlo , pag . 155 , 163 .
Ferdinando Fiammingo , pag. 408 . Magnani Giov . Battista , pag. 113 .
Fidia, pag. 5 , 12 . Magnani ( Famiglia ) pag . 80, 106.
Manfrodi Bartolomeo , pag, 215. PERUGIA Chiesa di S. Pietro , pag. 85 .
Marco Antonio , pag. 416 . Peruzzi Baldassare, pag. 12.
Maria regina di Francia , pag. 226 . PESARO , pag. 171 .
Marino (Giambattista ), pag. 8, 75, 98, PIACENZA. Chiesa di S. Agostino, pag.
114. ( Ritratto del Caravaggio ), pag. 366.
205, 211 , 410. Picchiatti Francesco . pag . 161 .
Marmore ( Cascata delle ) pag. 163. Pietro da Cortona, pag. 392 .
Massari Lucio, pag . 31 , 94. Pio IV , pag . 173.
Massimi Camillo, pag. 85 , 283, 441, 455. Pio V, pag. 143, 170.
Massimo Tirio , pag . 5. Platone, pag. 10.
Mattei Asdrubale, pag. 207, 311 . Polidoro , pag . 201 ,
Mausoleo di Augusto , pag. 146, 156. Polignoto , pag. 32 .
Menganti, Alessandro , pag. 104 . Pourbus Francesco, pag. 248.
Menzocchi Francesco , pag. 171 . Poussin Niccolò, vedi: Pussino Niccold.
Merigi Michelangelo , vedi: Caravaggio. Primaticcio Francesco, pag . 432,
Michelangelo , pag. 12, 74, 79, 142, Procaccini Camillo, pag. 27.
172, 282, 316. Protogene, pag. 303 , 309.
Michele ( S.) Arcangelo, ( Quadro di Gui. Pussino Nicold, pag 80, 263, 270, 270,
do Reni ), pag. 6 . 278, 309, 349. Vita : 407 e segg . Ope
Mili, pag. 142. re 413 e segg . 427 e segg . 441 e segg.
Montefeltro, Guidobaldo, pag. 193 1 .
Morello Benedetto , pag. 131 .
Moro Antonio , pag. 248 . Quintiliano, pag . 10.
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