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• Carlo costruisce ad Aquisgrana il suo palazzo (Palatium). Qui con l’aiuto del monaco
Alcuino fonda la scuola palatina di cui facevano parte gli uomini di cultura del
tempo.
•
•Alcuino era un
monaco proveniente
da York, in
Inghilterra. Carlo
Magno lo chiamò ad
Aquisgrana nel 782
a fondare la Scuola
Palatina. Alcuino
era un uomo di
grandissima cultura,
fece venire libri da
ogni parte d’Europa,
per farli copiare dai
copisti del palazzo.
Le principali trasformazioni dal
latino al volgare
• Tutti i dittonghi ae, oe si trasformano in e.
Poena diventa pena ecc.
• Il genere neutro scompare e si fonde con il
maschile.
• Scompare il sistema delle desinenze che
indicano un caso e quindi vengono introdotti
gli articoli e le preposizioni articolate.
• In latino le vocali si dividevano in lunghe e
brevi, mentre in volgare conta solo la
pronuncia.
• Scompare la forma passiva autonoma. Ad
esempio, invece di laudor, sono lodato.
• Nel futuro, invece della desinenza, si usa
l’infinito più il verbo avere. Invece di laudabo,
laudare habeo e poi loderò.
• Nell’uso dei termini prevale sempre la forma
volgare su quella dotta. Ad esempio, caballus
al posto di equus, bucca in luogo di os, testa
invece di caput, spalla che sostituisce umerus,
casa al posto di domus, bellus invece di
pulcher e così via.
Primi documenti in volgare
• 813, Concilio di Tours: BILINGUISMO. Latino
negli atti ufficiali della Chiesa, predicazione
religiosa in tedesco e francese.
• “ogni vescovo tenga omelie, contenenti le
ammonizioni necessarie a istruire i sottoposti
circa la fede cattolica, secondo le loro capacità
di comprensione...E che si studi di tradurre
comprensibilmente le medesime omelie nella
lingua romana rustica affinché più facilmente
tutti possano intendere quel che viene detto”.
Fonti precedenti
• addirittura nel 350 d.C. troviamo un’iscrizione
cristiana in cui si scrive “mesis nobe” al posto di
“menses novem”.
• la Carta Pisana del 730 d.C. in cui si dice “de uno
latere corre via pubblica”;
• il Documento Pisano del 746 d.C. in cui si trova
l’espressione “de uno latum decorre via publica”.
• un’altra Carta Pisana dell’816 che riporta la frase
“avent in largo pertigas quatordice, in transverso de
uno capo pedes dece, de alio nove in traverso...”
L’indovinello veronese, fine VIII-inizio IX d.C. Inserito da un copista veronese in un
codice elaborato nella Spagna araba.
Teneva davanti a sé i buoi,
Arava prati bianchi,
Teneva una aratro bianco,
E seminava un seme nero.
“Se pareba boves, alba pratalia araba,
albo versorio teneba, et negro semen
seminaba”.
Lo scrivano spingeva innanzi a sé i buoi,
arava i prati bianchi, teneva il bianco
aratro e seminava il nero seme.
Il Placito capuano del 960 d.C.
Il Placito capuano del 960 d.C
• dichiarazione di un testimone in una causa per
una questione di diritto di proprietà tra il
monastero di Montecassino, rappresentato
dal proprio abate, e un tale Rodelgrimo
d’Aquino.
• (So che quelle terre, per quei confini che qui
sono descritti, le possedette per trent’anni la
parte di S. Benedetto).
Giuramento di Strasburgo 842 d.C.
• Primo documento ufficiale in cui accanto al latino è
presente la lingua volgare
• I figli di Ludovico il Pio, Carlo il Calvo e Ludovico il
Germanico, successori al trono delle due parti
dell’impero Occidentale e Orientale, si promettono
reciproca solidarietà contro il fratello Lotario e
giurano nelle rispettive lingue volgari.
• Il documento testimonia l’importanza che avevano
assunto i volgari francese e tedesco: il volgare si
identificava ormai completamente con la nazione,
tanto da diventare anche la lingua ufficiale del potere
politico e militare.
Giuramenti di Strasburgo, il manoscritto
Giuramenti di Strasburgo, il
manoscritto, particolare
particolare
26
Giuramenti di Strasburgo: Ludovico
il Germanico dice ai soldati francesi:
Pro Deu amur et pro christian poblo et nostro commun
saluament, d’ist di in auant, in quant Deus savir et podir me
dunat, si salvarai eo cist meon fradre Karlo et in aiudha et
in cadhuna cosa, si cum om per dreit son fradra salvar dift,
in o quid il mi altre si fazet; et ab Ludher nul plaid
numqua·m prindrai qui, meon vol cist, meon fradre Karlo in
damno sit.
Per l’amore di Dio e per la comune salvezza del popolo
cristiano e nostra, da oggi in poi, in quanto Dio mi possa
dare sapere e potere, io m’impegnerò a soccorrere questo
mio fratello Carlo nel caso [abbia bisogno] di aiuto o di
qualsiasi altra cosa, così come è giusto che si debba
soccorrere il proprio fratello, purché egli faccia altrettanto
verso di me. E con Lotario non concluderò mai nessun
accordo che, me volente, possa essere di danno a questo
mio fratello Carlo.
Giuramenti di Strasburgo: il testo 2
Si Lodhuvigs sagrament, que son fradre Karlo
jurat, conservat, et Karlus, meos sendra, de
suo part non lo·s tanit, si io returnar non l’int
pois, ne io ne neuls cui eo returnar int pois, in
nulla aiudha contra Lodhuwig nun li iv er.»
Da Giulio Ferrario " Il costume antico e moderno di tutti i popoli " (1823-1833)
Carlomagno piange la morte di Orlando - miniatura
medievale
Per lo studio:
Lingua d’oc e lingua d’oil
La fine della lingua occitanica
La società cortese
• La cultura cortese è espressione della società
feudale ed è eminentemente cavalleresca.
• 1175-1206: massimo splendore della società
cortese e letteratura in lingua d’oc in Provenza
(fiorite già a fine XI e XII sec.).
• 1208-1209, crociata contro gli Albigesi, promossa
da papa Innocenzo III, colpisce a morte la civiltà
provenzale > espansione politica, culturale e
linguistica del Nord che annette il mezzogiorno
nel 1229 (trattato di Parigi).
http://www.youtube.com/watch?v=BSYfVOdCYM
E&feature=player_embedded#!
http://www.iniziativalaica.it/?p=3917
Il cavaliere
• X-XI sec.: guerriero di professione che combatteva a
cavallo al servizio di un signore. Commettevano ogni
genere di violenze, comportandosi spesso da briganti.
• XI, passaggio del potere di fatto, basato sulla violenza,
a un potere di diritto, basato sulle leggi e sul consenso
> bisogno di normalizzazione.
• La Chiesa, attraverso il riconoscimento religioso
dell’investitura e la creazione di ordini religioso-
cavallereschi (Templari, cavalieri di Malta) cerca di
limitare la turbolenza di questi guerrieri, fondando
un’etica cavalleresca in difesa della religione e dei
poveri > nuova figura di cavaliere in cui valore militare
e virtù cristiana tendono a coincidere.
• Prodezza, onore, lealtà, fedeltà sono i valori
tipici della cavalleria.
• XII, passaggio dalla prima alla seconda età
feudale: si rafforza il potere centrale della
monarchia francese >si riducono le occasioni di
guerra e i cavalieri si riversano nelle corti in
cerca di sicurezza economica e di un ruolo
sociale >
• Dall’etica feudale, basata sul vassallaggio, si
passa a un’etica fondata sulla cortesia.
Cerimonia della creazione di un cavaliere
Giulio Ferrario " Il costume antico e moderno di tutti i popoli " (1823-1833)
L’ immagine rappresenta la cerimonia della creazione di un
cavaliere nel momento in cui quest’ ultimo sta per ricevere
la benedizione.