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Bayer. Staatsbibliothek
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CITTA DI MESSINA 1
IN MESSINA MDCCLV I.
Gaipa Regio Impreſſore .
Per Franceſco
Con licenza de' Superiori .
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Staatsbiblio
München
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APPARATO
AGLI ANNALI
D E L L A
CITTÀ DI MESSINA
CAPITALE DEL REGNO DI SICILIA .
FRA TOMMASO
DE MON CADA
De' Principidi Calvaruſo dell'Ordine de'Predicatori , Arci
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IN NAPOLI MDCCLV ,
Con licenza de Superiori :
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ECCELLENZA REVERENDISSIMA :
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cittadini ; E ciò che attualmente ammira nei viventi ſuoi Ec 12
cellentiſſimi Fratelli , l'uno PrincipediCalvaruſo Primogeni
to , cheda lungotempo à la gloria di ſervire nella Real Corte
del Noſtro Invictiſfimo Monarca ; l' altro Principe di Monte
Cateno , che come Regio Segreto di Mellina Amminiſtratore
delle Régie Dogane , e Sopraintendente della Scala , e Porco 02.
Franco della medeſima riguarda col doveroſo zelo i Realiinte
relli; E ciò che ſempre più con iſtupore Icorge', come di gior DI
1
Ideat D. Franciscus Valentinus Caccia , es
V in fcriptis referat
BELLASAI PRO ILL. DE BUGLIO P.
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AP Ρ Α R Α ΤT Ο
AGLI ANNALI
DELLA CITTA' DI MESSINA .
ESSINA Capitale del Regno di Sicilia ftà ſituata Sito di Mer
in faccia all'Oriente , rimpetto all'Italia nel fina.
famoſo Promontorio Peloro . Si ſcofta il di lei
razionale Orizonte 38. gradi ed un fefto dall'ar
tico polo , ſotto il Segno di Scorpione. Il ſuo
giorno più lungo è di ore 14. e 45. minuti ſe
condo il calcolo di Tolomeo . Il ſito è in buona
parte piano , e lungo , la riva del mare a guiſa di ſcena , a cui gli
ultimi monti dell'Italia , che tendono i loro gioghi nella Cala
bria le fanno dirimpetto la più vaga , e dilettevole proſpettiva ,
frapponendoſi fra la Sicilia e l'Italia le acque del Mediterraneo , e
del Jonio, che vengono a ſpoſarſi, ed a formare il famoſo fuo ſtretto,
che divide l'Iſola dal continente colla ſola diſtanza di tre mi
glia , che tanto appunto ſe ne contano dalla Torre del Faro al
Capo di Coda di Volpe in Calabria .
Accompagna la vaghezza del ſito la ſalubrità dell'aria , po
ſciacchè i primi raggi del Sol naſcente injorando la ſua fronte
al dir d'Ippocrate (a) ſalutare , e temperata la rendono . Le
acque parimente chiare , e perfette ſcorrono da loro fonti al ma ,
re , il quale dibbattuto dalla corrente ſempre limpidiſſimo nel
famoſo luo Porto ſi mantiene . Soave Gregale nell' Eſtà ſeinpre ,
o quaſi ſempre ſpira a riſtorare gli Abitanti, nè fe fiata lo Sci
rocco , eziandio nel Sol Leone , alcun tedio apporta , poſciacchè
uſcendo dal mare Jonio rinfreſcato viene da' vapori dell' onde .
Il terreno fertiliſſimo provvede gli Abitanti di qualunque fertilità di
cofa , che a benefizio de' viventi ſuol producere al Mondo , con- Terreno .
giungendoſi con proporzione in eſſo le qualità elementari come
afferma Solino ( 6 ) , mentre nè l' umido converte la terra in lo
to , ne il ſecco la trasforma in polvere .
Produceva un tempo raccolta fertiliffima di frumenti baſtan
te a mantenere , non che i ſuoi Abitatori , ma a provvederne
l'eſtere Nazioni, come negli antichi teinpi d'aver fatto ſi leg
Tom . I. A 2 ge
farò lecito dire , che non è ſolo il Padre Angelucci , che fi cita
per teſtimonio Fra gli antichi v'è Damaſcio nella vita d'Iſi
doro Filoſofo appo Foſio , che narra d'aver oſservato nel no
ftro canale tale ſpecchio , ed aver veduto in eſso Eſerciti d'Uo
mini a cavallo , ed a piedi , mandre di beftiami , felve , ed altre
Limili , e fra moderni il Chircherîo citato , il quale riferendo
in Roma quanto vidde in Reggio su queſto aſsunto fu poſto in
deriſo , motivo per cui entrando in impegno volle dimoſtrare ,
che un tal Fenoineno non era un così gran prodigio , che na
turalmente fortir non poteſse , allora quando giungeva l'arte a
farne il conſimile .
Tom. I. B Quin
1
52
53
54
gli Abitatori d'un colore vivaciſsimo , agili a qualunque opera- coſtumi dei
zione, forti di compleſsione , e d'ingegno ſottiliſsimo , elevato , ed Cittadini.
oltremodo fagace , inclinati alle lettere , ed agli ſtudi della ſpe
colativa , e della meccanica , eſsendo perciò fioriti in ogni tem
po gran Filoſofi, gran Legifti, gran Matematici , Poeti , e Ret
torici . Di coraggio , intrepido , e bellicoſo , come le Storie ne
fanno fede . Nelle di loro promeſſe fedeli , e ſinceri nelle loro
operazioni , ſenza doppiezza.',' o ſimulazione , ma nel tempo
.
ſteſso molto riſentiti nelle ingiurie , pronti all'ira , e poco ſoffe
renti , dir ſolendoſi per adaggio , che li Meſsineſi prima danno lo
ſchiaffo e poi lo minacciano . Impazienti nell' aſpettare , on
.
[a] Iconolog.
[b] Pauſun. in Mefjenicis lib.4.
[c] Bonf.p. 3. lib.z.
[ d] Maurol. lib. 2.
2 fol. 35.
[e] Idem loc. cit.
[ f ] Idern loc . cit.
D : lla Città di Meſina: 15
Famolilliino era quello di Nettuno vi era nel Promon- Altro di
torio di Peloro , delle di cui colonne diGranito d'Egitto , dopo Nettuno .
la converſione alla Santa Fede , ſi edificò la vaſta Baſilica di San
ta Maria della Nuova ora la Protometropolitana Chieſa,
Il famofilimo Tempio di Diana , che già vedevaſi nella Di Diana .
ſpiaggia Peloritana ricordato da varj Autori , fi ftima foſſe ſtato
nel ſito dove ora è quello rotondo dedicato a Santa Maria
della Grotta ( a ) :
Altro Tempio , che ancor fi ſtima eſſere ſtato dedicato alle D'altre
antiche Deità dei Gentili , è quello detto dell' Alemanna , già Deità .
Priorato dei Cavalieri Teutonici , il quale per vederſi quaſi lot
terra la ſua Porta Maggiore , che viene adornata da molti
Geroglifici Egizi e da figure di diverſe antiche Deità favoloſe ,
çredeſi eſſere ſtato anche uno di efli ( b ) .
Oltre i Tempj, anco le Porte antiche della Città erano de- DiGiano .
dicate ai falli Numi, come quella già detta di Jannò, nome corrotto
da Giano , che appunto era attaccata alla Chieſa Parrocchiale di
S. Antonio , e nel Chioſtro dei Padri del Terz Ordine di San
Franceſco vedonſi tutt'ora le veftigia dell'antichiſſime mura .
Moltilſime altre memorie di profane Deità fi ſcorgono , e Bagni pub
nel cavarſi già 30. anni ſono le fondamenta per erigerſi la fac- blici.
ciata del Tempio di S. Agata de' PP, Chierici Minori dirim
petto all'Archivio della Regia Udienza , li ſcoprì un pezzo di
ſuolo a moſaico con una colonna , in cui era ſcolpito Trigori
che alcuni volevano a Minerva , altri a Diana , altri a Cerere
1
dedicata foſſe ,) ma ſecondo il mio debole parere , Τρίγων era
il luogo deſtinato al giuoco della palla ne bagni , come ve
der ſi può nel Calepino , (c) e Marziale (d) : Quindi creder ſi
dee ivi eiſere ſtati i pubblici bagni , dove ſecondo l'uſo degli
Antichi givano a lavarli i Cittadini, e che quella colonna, per
occaſione de'giuochi di palla , che in elli bagni coſtumavanſi fa
re , dirizzata ſi fufle .
Nè ftimo di laiciar in dietro l'iſcrizione ne' tempi di Buon- Altri Tem.
figlio ritrovata nella piazza della Giudeca , di cui fa memoria il pj d'Idoli .
Gualteri, ed il Reina , e ſopra ogni altro il Padre Mazara nell'
eter
[a ] Ferreolo Locrio Cap. 46. lib .4. della Maria Auguſta . Sam
peri lib. 1. Cap.6. fog.43.
[b] Samperi loc. cit.
[c] Calep. Verbo Trigon,
[ d] Mirz.lib.2. Tepidumq. trigona. Et de pila trigonali extat epi
gramma apud Marz. lib. 14. O lib . 22. captabit tepidum dextra
bevaq; trigonem .
16 Apparato agli Annali
eternità delle converſioni felici , giacchè meſi ſono , eſſendoſi d'
ordine del Duca di Laviefuille Vicerè buttate a terra le tante Tera
toje , che noi diciamo Pennate di tavole , quali deturpavano la
proſpettiva degli Edifizj , venne nuovamente la medeſima iſcri
zione a ſcoprirli , e giunſe quaſi nuova a parecchi . Ella per
quanto all'antichità ſi appartiene , dimoſtra eſſere del tempo ,
che i Mamertini abitavano in Meſſina, deducendoſi ciò dal no
me del Magiſtrato , e di colui , che l'amminiſtrava , poichè Modden
come notò da Ennio il Gualteri , (a) è nome oſco de' Magi
ftrati di quella nazione . Il primo , che di queſta antica iſcri
zione ne laſciò regiftro nelle Storie , fu il Buonfiglio , (b) il
quale avutala intiera fotto gli occhi la traſcriſſe con qualche
abbaglio , poichè vedeſi , che non rincontra la pietra , che ancor
eſifte con la di lui lezione . Il ſecondo fu Gualteri > il quale
comecchè nel riporſi la pietra in quel nuovo muro , ove or fi
vede , ſi ruppero alcune lettere nella parte anteriore ) ſuppli egli
le lettere , che mancavano prendendole dall'edizione del Buon
figlio , e benchè alcuni errori dello ſteſſo Buonfiglio emendaſſe 3
nulla di meno in più gravi abbagli inciampò , ch' evidentemen
te da quella ancor vigoroſa ſcultura fin oggi moſtrati vengo
no Il Reina (c) altra ne vide in tutto confimile nella Torre
ottangolare , che a giorni ſuoi rovinoſli per la fabbrica del Col
leggio de'PP. Geſuiti ; Ella era inciſa in marmo uguale , con la
ſtella iſcrizione , che replicata in due pietre in diverſo luogo , e
forſe una ſu la fronte , l'altia ſul tergo , o dal doppio lato del
Tempio di Marte da quegli antichi fabbricatori fu fituata ;
quindi il Padre Maria Mazara ( d ) cavatone maggior lume , con
fomma erudizione non ſolo emendò la lezione del Buonfiglio , e
Gualterio , ma riconobbe eſſere carattere , ed idioma Greco , e
non Oſco , come gli uni , e gli altri dicevano , Ecco come il
Mazara la ſcrive :
.
Στενίς Καλινισ σταττη' και 'ισα
Μαρας σομαιδα τίες N' υμώ ζιή κε
Μεδδειξ Ουφενς
Eivs i važ , Tas Tó Makastingu
Ασωελλουν , i lox xogovo
Che
id queritare poffet .
Meddix Upfens ;
Ille , ipfam ita fufollit Mamertinum Templum , quod jure
quidem veluti novum pullulat germen :
Anche dove oggi è il Tempio di Santa Maria la Latina fi
ſoſpetta foſſevi ſtato eretto qualche Tempio a Nume ſuperſtizio
ſo ; o che celebre luogo ftato foſſe . Imperocchè , nel ſuo pavi
.
C tano
Tom . I.
[ a] Piccolo citato , Cap. 10. fol. 115. Joann. Roffinus Antiq . Rom .
lib. ;. Cap. 16.17 .
[b ] Aulu .Gell. No4. Attic. lib . 10. Cap. 15. Alex . ab Alex. Ge
nial. dier. lib. 2. Cap. 1. Carol. Paſcal. de Coronis lib. 4. Cap. 21 .
Panvin , in Civ. Rom. tit. de Flaminibus. Rofinus lib .3. Cap. 15 .
[c] Julius Papu III. in Diploma. Canonici Mitraetiamferica
Sacerdotum olim Gentilium ipfius Civitatis olim illam ex S. P. Q.R.
decreto deferentium morem in hoc adhuc retinentes ab immemorabili
tempore citra , de cujus contrario hominum memoria non exiſtit, ufi
fucrint , Ó utantur de præfenti ,
Maurol. Sican. Hift. comp. lib. 5.pag. 183. Sacerdotes cjufque
Cives Romanorum bonore ac poteftate decoravit . Unde fatum eft
ut Meffanenfes Canonici , quafi Præfules in ſacris infulis utantur.
Älb. Picc. cit. Cap.27. fol. 168. Samperi Iconol. lib. 1. fol.9o.
Incofer in Mantifja num.8o. Maruro Meffi Protom . Cap.20. fol.142.
[d] Aul. Gell. Noct. Att.lib. 5. Cap.8. Guido Pancirol. Thefaur.
vor.lection . lib. 1. Cap. 28.fol. 22. Adriani Politiin voce Aigurale .
[ e] Rocebus Pirrus Noi. Ecc. Meff.fol. 383. a feq. Piccolus. 14
Vi
da alcuni loro Religiofi , nel 1619., che coll' autorità del Ponų tani
dei Carmeli.
. :
tefice Paolo V. per Breve dei 6. Decembre ., ſi ritirarono nel
Convento detto del Pilierello , donde poi fi diramò in altre parti
della Sicilia ( e ) , e fuori di eſla. Ereſsero liſteſsi Padri altro
Convento nella Chieſa di S. Gio: Criſoſtomo , oggi detta S.Maria
A
e ſi nou cridi ,
Tu ch'ai iettu , e non viſtu , veni , e vidi
Oltre la Feſtività della Sagra Lettera , che è la principale ,
innumerabili altre ſe ne celebrano tutte pompoſiſlime , e di ri.
guardo , come quella dell'Aſſunta a 15. Agoſto , in cui portaſi
per la ſtrada più principale della Città una gran macchina a gui
ſa di .piramide , detta la Bara opera di molto ingegno , e di
ſtupore per la ſua altezza di palmi Siciliani 54. , e per la fim
inetria con che vedopſi moltiſſimi, ragazzi , a guiſa di Angioli
che in diverſe maniere ſi raggirano , e nella ſommità una fan
ciulla rappreſentante l'Anima. Santiſsima della Vergine , che per
via di varj ferri ſoſtenuta , ſembra fermarſi con un fol piede sù
la pianta della mano , di Gesù Criſto ſuo figliuolo , come viene
deſcritta da varj Autori (a ) : Nei tempi antichị ſolevaſi in tal
giorno in vece di queſta machina portare proceſſionalmente un
belliſsimo Simulacro della Beatiſsima Vergine , come in trionfo ,
ſu di un cavallo leardo , (b) la di cui nobil fella di velluto cre
meſi riccamata d'oro , si conſervò fino a tempo dei noſtri vecchi ,
1 teſoro fatto il campanile ; ( c) ma laſciata poi queſta uſanza , un tal
Radele valente Architetto fu inventore della famoſa machina della
Bara accreſciuta poſcia , ed abbellita al ſegno , che ſi vede og.
gidi. In tal giorno la Regia Corte paga alla Chieſa Cattedrale
onze 10. in prezzo di tanta cera come ſi vede nel Diploma del
Re Alfonſo , e del ReGiovanni . ( d) La fanciulla parimente , che
rappreſenta , come ſi diſle , l'Anima della Vergine , ottiene dal
Re , .0. dal Vicerè due grazie ogn'anno , o liberando dalla Ga
lera
De Judæis .
confifcantur , & ipfe fiat Servus Curia. qucm Servum ſifi forfan
nefário auſu vel fuafu fecerit circumcidi vel negare fidem , punia,
1 tur fupplicio capitali .
CA P. LVII I.
De Raptu Virginum .
Toin , I. E 2 CAP.
40 Apparato agli Annali
CA P. X LI V.
1
Della Città di Meſſina . 41
che dicciamo . Il principale adunque eſecutore (a) delle leggi ,
e della giuſtizia dicevaſi Strategoto , titolo che da tempo iin
memorabile fu proprio , e peculiare del ſupremo Reggitore del
l'antica Mellinefe Repubblica (6) . In tempo però de'Mamertini
il Supremo Governadore , o fia General Capitano nominavaſi in
lingua Oſca , Meddix ( c) ed anche ( come ſi diſſe ) nella Piazza
della Giudeca in quella pietra , che ancor oggi ſi vede ſcolpita
in lettere greche le ne conſerva l' antica memoria . Leggeli nei
tempi di Arcadio Imperatore eſſere ſtato in Meſſina Metrodoro
Stradigò , l'etimologia del di cui nome deriva dal Greco , che
vale aa dire Militare, e Stratiotes nominati ſono i Cavalieri da'
Greci , ed il Maeſtro di quelli Stradigo cioè Imperatore ; ( d ) ſic
come anche nell' idioma latino Stratioticus vuol dir Militare , Oo
coſa alla milizia appartenente (c) .
Fu queſto impiego ſempre riguardato per onorevoliſſimo ,
ed in Sicilia il Governo di Meſſina ( dopo il Vicerè ) è la cari
ca più ragguardevole , e coſpicua ; a cui ſono ſtate in ogni tempo
deſtinate Perſone di gran naſcita , e di grado ſupremo nella
milizia . Eligevaſi lo Stradigò >, in quei primi antichiſſimi tempi,
da' proprj Cittadini , come ſi cava dal Praxis ton vaſileon , feu
Acta Imperatorum ( s ) ma poſcia impiego tanto coſpicuo è
ftato conferito dai Regnanti a fuoi più favoriti . Nè dalli Vice
rè di Sicilia potevanti eligere eziandio interinamente per la
morie , o aſſenza di elli , fubintrando in tal caſo uno dei Giu
dici della Corte Stradigoziale per Luogotenente al governo del
la
Uſciva con la ſua Corte alla viſita delle Città , e Terre diſtrit
tua
por qualquer otro cajo que ſea , que el Virrey noſe pueda' meter
en eiigir , o ſubrogar otro, ni en la propiedad, ni en enterim , ni
en otra forma alguna , ſi no que durante el tiempo de la vaca
cion entre en el eſercitiodel dicho cargo de Eſtradigò, el Lugar
tiniente que es la Corte Eſtraticocialcada lves por ſu tanda, en
la forma ,y modo agora ſe eſlila , y accoſtumbra baliaque Vuefira
Mageſtad lo provea , Qui. Sic declaretur.
[b ] Arcadio nelſuo Diplom . Etiam quod non fit Miles , Militum
inſignia portet .
[ c] Diploma Reg. Manfredi Dat. Gaeta Ann. 1263. die 4.
Augufti .
[ d] Dipl.Reg. Martini Ann. 1396. Dat. Catanæ die 15. Jano, a
Reg. Ferdinandi Dat. in Civit. Burgorum die 30. Julii 1512., Rc
gis Jacobi dat. Barchinonia ann. 1294. die 30.Julii .
[ e] Dipl. Joanna , & Caroli Dat. Brufelles die 15. Febr. 1517.
[f] Dipl. Alph . Dat. in Caſtro Averſa die 30. Sept. 1422 .
[ g] Ejufdem Dat. in Civit. Caſtri a Mare die 21. Jan. 1437.
[h] Diploma Regis Alph. Ann. 1422. Datum Averfa die 30. Si
ptcmbris .
:
Della Città di Meſſina . 43
tuali ogni anno , ſindicando gli Uffiziali locali . (a) In tempo di
.
pace oprar non poteva con aſſoluta poteftà , come Capitan d'ar
mi, nullo juris , a ritus ordine fervato ſe non che in certe
cauſe di maggior importanza , come nelle cauſe di leſa Maeſtà ,
di aſſaſsinio , contro ai Sbanditi , negli omicidi premeditati, e
volontarj , di reſiſtenza alla Giuſtizia , in caufe di ſollevazioni
popolari , (b) ed altri ſimili, il che prima dovevaſi riconoſcere
dalli Giudici della Corte Stradigoziale , fe tali erano i delitti
da poterſi procedere cx abrupto; ( ) Quindi ogni caufa paſſar
dovea giuridicamente eſaminandoſi dalli Giudici Stradicoziali (d) .
L'antica ſua giuriſdizione, e diſtretto era dalla Città di Leon
tini fino a Patti ; (e) fu poſteriormente riſtretta dal Fiume di
Tavormina , dagli Antichi detto Onobala ( f ) oggi volgarmen
te Cantàra ſino al Territorio di Furnari nella piana diMilazzo (8 ) .
Anche la Città di Randazzo aſsieme coi ſuoi limiti fu delle
diftrittuali di Meſsina (b) come la Terra della Noara , Tripi, e
Monforte (i) . Tutte queſte Terre , e Città diftrittuali erano in
.
[a] Lo ſteſſo nel medeſimo luogo. Cap. Regni Regis Alph. 444.
[ b] Dipl. Regis Friderici dat. Mejana die 12. Julii 1301 .
[ c ] Dipl. Regina Joanna , Caroli dic 15. Februarii 1517.
Atto Viceregio a relazione dell' Ill. Preſidente Rao Ofervatoria
le della Real determinazione preſentato nell' Ufficio Senatorio a
23. Marzo 1605. come nel libro ſtraordinario del 1604. 1605. ,
fol. 270.
0
[ d ] Memoriales y autos de la Embaxada que la Ciudad de Mecina
en el año 1661 , 1662. 1663.preſentò a los Reales pies de la S.C. M.
D. Felipe Quarto , Por D.Carlos de Gregori , Marques de Poggio
Gregorio y,, Vincente Pelegrino fusSenadores y Embaxadores . Im
preſja in Madrid per Paolo de Val nel 1669. in cuifra gli altri vi è
illuogo alegnatoalli Ambafciadori di Meſſina nella caccia pubblica
del Toro a fol.200.che così dice :
Embaxadores de Megina x Suelo Secundo num.89.
Caſas de D. Jilun Oſorio al Toril en Segundo Suelo ſe da elVal
con del num. 89. a los Embaxadores de Meçina'. En Madrid a 27.
dias del Mes de Julio del 1662 , Gaudio Barbariche
Reina Not. iſtorichepar.3. fol.313.fec. Impreſſo
Dilla Città di Meſſina. 51
di alcuni pubblici affari . ( a ) Queſti Ambaſciadori eligger non fi
potevano dal ſolo Senato ſenza l'intervento del Conſeglio , (b)
nè vi era neceſſità del permeſso , o licenza del Vicerè (c) per
deſtinarli . Innoltre il Senato nominava quei Dottori Meſlineſi,
che aſcender doveano al grado di Giudici della Regia Gran Cor
te , del Conciftoro , e di Maeſtri Razionali del Real Patrimonio;
qual nomina inviar ſi dovea al Vicerè per rimetterla a S. M. ( d).
Nel fine del governo dovevano i Senatori render conto della
loro amminiſtrazione a loro ſucceſsori (©) a' quali ſi aggiunge
vano altri quattro Nobili, e quattro Cittadini , in preſenza di
cu' i conti eſaminar fi dovevano . ( f)
Qualunque Popolare , che al grado di Senatore aſcendeva ,
ancorchè per naſcita non foſse ſtato nobile , tale diveniva per di
gnità , e per lo ſplendore della toga ſenatoria , veftita la quale ,
era in ſua facoltà le paſsar voleva a dar voce , ed a concorre
re nel cero de' Nobili , oppure reſtarſene nella riga del Popolo .
( 8) Quindi fi legge più di uno eſsere ſtato Senatore prima da
parte de' Cittadini , e poi da quella de' Nobili , ed altre volte
alcune famiglie de' Nobili ſi aſcriveano parimente dalla parte
popolare per concorrere alla dignità fenatoria per eſser più gra
ti al popolo , o per conſeguire più facilmente tal grado , eſsen
do ciò ftato antichiſſimo coſtume , non ſolo nella Romana Re
.
[a] Dipl. Rog. Martini ann. 1410. die 22. Maii tranfiintat14.1
per aita Not. Nicolai de Florellis,feu Abbatcllis die 1. Oktob. 1421.
præfentatum in M. R. C. die 15.Januarii 142 1 .
[ b] Dipl. Regis Rogerii ſup.cit.
[c] Bonfiglio nella Meſſina lib.8.fol.138. ſec.Impreſſ.
[d] Dipl. Reg.Alph, die 6. Januarii 1450. , & ejufdem dic 18.
Očłobris 1456 .
Della Città di Meſina : 53
era di inetter le mete alle graſcie con l' ordine del Senato , efi- Miqiſtri,ed
gere le pene da ' controventori, e caftigarli, rivedere i peſi , e Senato
Uffiziali. del
de miſure (a) . Queſt' impiego era annale , e per aſcendervi ri
chiedevaſi almeno l'età di 20. anni , nè potevano nella loro ca
rica fuftituire alcuno , ma perſonalmente eſercitarla . (b) Queſti
0
Altri Con
dalla loro giuriſdizione , come appunto è il Conſolato delMare .
folati .
Tutte le arti poi , e profeſsioni crear fogliono i propri
Conſoli, come gli Aromatarj, gli Orefici, Argentieri, Sarto
ri , &c. Queſti Conſoli ſono in obbligo richieſti dal Senato di
venire in Conſeglio negli affari più premuroſi della Città (a) ,
ed in ogni anno fi eliggono a ſuffragj da quelli di loro profeſſione .
Protome . Evvi parimente il Protomedico , il quale cosi nella Città
dico .
come nel Diſtretto uſa giuriſdizione ſopra i Medici , Fiſici , Chi
rurghi , Aromatarj , Droghieri , Diſtillatori , ed altri ſoggetti
alla Protomedicale giurisdizione , à la ſua Corte con Aſseſsore
Juriſperito , Maftro Notaro , e Fiſco . Eſce ogui anno a far la
Viſita in tutte le botteghe dei ſuoi ſoggetti unitamente con
uno dei Senatori , e parimente fa lo ſteſso viſitando tutte les
Città ,> e Terre Diftrittuali .
Queſta dignità fu conceſsa alla Città di Meſsina dal Re Al
fonſo . (b ) Al preſente però queſto impiego , è di famiglia parti
colare avuto dal Re per mercede .
Baglio , Non è fra gli ultimi l'Ufficio del Baglio Nobile , ed anti
chiſsimo Feudo della caſa Alifia , impiego di gran dignità infti
tuito da Enrico Imperadore nel 1197. ( ) . Giudice e queſti nel
le cauſe di onze cinque in giù , che ſi ſpediſcono paladinamen
te , dalle ſue ſentenze non ſi da appellazione ſe non al Tribu
nale del Principe . Queſta Corte denominavaſi Meridiana , ed
aveva giuriſdizione ſopra le Repreſaglie . Paſsò in Feudo ſin da
tempo immemorabile , come ſi diſse , alla nobiliſsima Caía Alifia ,
che fin oggi la poſsiede. Il11 Baglio di Meſsina per la preeminen
za dell'impiego portar foleva le guardie di venti Alabardieri
nelle pubbliclie funzioni (d) . Altro
ranova . Ma coll' andar del tempo fiali , '- o perchè le leggi mal
veniſſero oſſervate , o che adatte ftate non fuſſero , o per la mu
tazione dei governi , e guerre inſorte ; per le quali molti delli
Foraſtieri Negozianti eftinſero le Ragioni , ' ritornò peggio che
prima a languire ; onde nel 1728. 'nel Governo Alenianno feceſi
nuova pianta , fi ftabili tutto il recinto della Città per Scala
Franca diminuendo i diritti , riformando le angarie , e confti
tuendo nuove Leggi , ed Iſtruzioni . Ma queſte pur anche poco
giovarono , e tanto più ſi vidde per le nuove guerre ridotto
in anguftie il commercio ; al che volendo la pietà del noſtro
Sovrano dar riparo ordinò con l'alta ſua mente per via della
Segretaria di Stato con Real Diſpaccio dei 2. Marzo 1737. che
Tom. I. H in
[a] Dipl. Regis Caroli datum Capil & 1272. die 24. Februarii. Ad
bec ampliorem cisgratiam facientes, Civitas eadem quam profuis
meritis onorareprovidimus ſpecialibus per nos honoribus decoraretur,
volimus, a præfentium auctoritate fiatuiinus, utquoties de Man
dato noſtro congregaricontigerit flolum generale , dicta Civitas , a
ejus Galeain rilleain habeat , a hoc ut intercæteras Civitates fpecie
litei honoretur , ac aliis præfcratur , a Diplom . Regis Liidovici
anni 1357
[ b ] Bronfiglio ift. Sicil. par. 2. lib. 3.fol.66. Si parti da Meſſina
( Carlo V. ) i tragitto il Faro con la Galea Capitana di Meſſina , of
fervando, cvalidando il Privileysio di Arcadio fuo Predeceſſore. Il
Padre Ciaccio Franceſcano nel fi!0 M.S. cheficonferva nella Libra
1 ria del Convento di San Franceſco di Meſſina .
[c] Dipl. Regis Martini de anno 1410. die 22.Maii tranfumpta
tuin in Actis Nit. Nicolai de Florellis die 1. Munſis Otiobris 1421. ,
& præfent in M. R.C. die 15. Januarii 1421. = Itcm quoties in di
sa Civitate armantur Galea etiam per Regem quod Vexillum ,
Arma ipfius Civitatis imponatur in ratibus ejufdem fub honore quod
dudum confictım fuit , ut in antiquis fcripturis reperitur , c quod
Patroni ipſarum ratium ſint Mefjunenfesper fuamRealem Muajefta
tem eligendi . Placet DóminoRegi ut fiat prout confuctum eſl alias
ficri, non obftante interruprione per Dominum Jajmum de Prades
leni Rogni Sicilie Arnirati .
64 Apparato agli Annali
tà . (a) E benchè negli ultimitempi l’Almirante qualche giuriſdi.
zione uſata a veſle in Meſsina > venne nell'apertura della Scala
Franca del 1695, riſtretta dentro a certi limiti , eſſendo ftabilito ,
che quella per mezzo di un Giudice della Regia Udienza fofle
eſercitata .
Reſidenza Abbaſtanza ſinora di quel che appartiene ai Magiſtrati Or
della Corte . dinarj di Meſſina diſcorſo abbiamo ; ma riguardo alli Tribunali
Supremi del Regno che dimorar foglionio preſſo la perſona del
Principe , dove queſto in Sicilia dal Servigio Reale vien chiamato
quelli lo fieguono . In virtù della Diſpoſizione del Re Alfonſo
(b) doveva ogni anno il Vicerè con tutti i Tribunali formati
viſitar Meſſina , il che venne confermato dalli Re Succeſſori . E
regnando l'Imperadore Carlo Quinto , e Giovanna ſua Madre >
perchè da qualche tempo fuor del coſtume il Vicerè altrove li
era trattenuto , con danno notabile della Città , fu ordinato
che dimorar doveſſe alcuni anni in Meſſina (c) . In tempo po
ſcia di Filippo II, nel 1991 , ottenne il Senato fra l'altre pre
rogative queſta , che tutt' i Vicerè far doveſſero la loro re
ſidenza in Mellina per meſi 18. in ogni triennio del loro go
verno e ſe ne ſpedirono Lettere Reali mediante lo sborſo di
500. mila ſcudi di tari 14. l'uno , ma eſſendoſi varie oppoſizio
ni frapofte per impedirne l'eſecuzione , con replicati Ordini del
li 19. Novembre di detto anno , ee delli 5. Settembre 1595 .
ven
[a] Dipl. Regis Alph. datum Gaeta die 21. Aprilis 1440. = Pla
cet Reg.M. quod manutencatur dictus Capitancus ( Milatii ) in fua
quan poffeffione dicta Jurisdictionis , & in ea defendatur .
[b] Dipl. Regis ſupradiéti : Item perocchè la R. G. C. formata
(ex Privilegio ) DiviViſitari laditta Citati , e Terri di sò Diſtrittu ,
Jupplichirannua la ditta Majeſtuti chi ſiaſua mercè offervandu dittu
" Privileggiu Cumandari chi lu Vicerè di lu Regnu o luMaſtru Juſti
zieri cum la ditta G.C. formata , e non diviſa , e fecundu divi 'in
fallanter , diggià viſitari faltcm femel in anno la ditta Citari, e só
'Diſtrittu: Placet Regia Majefiatijuſta tenorem Privilegii.
Dipl. Regis Joannis dat. Terragona die 11. Januarii 1463.
Dipt. Regis Martini ſuperius cit. de anno 1410.: Item quod
Regia Majefias aut ejus Vicarius Domicilium fuum Mellanæ reti
nearfaltempro majoreparte anni : Cum Dominus Rex fuerit ibi com.
placebit eis .
Dipu. Rig. Alph, ann, 1450. die 6.Januarii .
[ c] Diri. Curoli , Joanna datum Brufellis die 15. Februa-.
rii 1517.= Piacet Regia Majeftatiſcribere Proregi , quod per alia
quot annos ibidem reſidentiamfaciat ut fupplicatur .
Della Città di Meſſina. 65
1
venne il Vicerè di quel tempo incaricato a mettere in pratica
tal Reale riſoluzione , comecchè ſtabilita in virtù di contratto
con la Città (a) , replicando ſempre li ſteſſi incarimenti con al
tre ſue Regie Lettere delli 25. Febbrajo 1598. , ed il Re fuccef
ſore Filippo III. avendo ricevuto dalla Città altro donativo di
100, mila ſcudi , con ſuo reſcritto confermò la ſteſſa grazia ; an
zi il Duca di Feria allora Vicerè >, fu quello che rimeſſe al Se
:
nato il Diploma , promettendo l'eſecuzione di eſſo ; quali lette
re veder ſi potranno nel terzo Tomo di queſta Storia . Il Re
poi Filippo IV . di ſempre glorioſa ricordanza , per altro donati
vo fattole dalla Città , altresi ordinò l'eſecuzione di tale ftabi
limento , e ſe ne leggono i Diſpacci delli 16. Agoſto , e delli 28.
Ottobre 1657 , e del primo Settembre 1659.
Grandi , oltre le anzidette , ſono fate le preeminenze perſon Franchigic,
1 pali che anno goduto i Meſſineſi, e tralaſciando gli antichiſſimi ed immunità
tempi , in cui emulavano le glorie dei Spartani , e degli Ate
nieſi , ed in cui trattati furono ſempre come Cittadini Romani ,
con immunità di ogni peſo , e di tributo , o altra qualun
que gravezza dazio , o donativo , paſſeremo a ciò , che po
feriormente anno goduto per il Reſcritto Imperiale di Arca,
dio , di Ruggeri Re di Sicilia , e degli altri Re Normanni, Sue
vi , Franceſi , Aragoneſi , ed Auftriaci, e verremo ſommariamen
te ſino al preſente feliciſſimo governo del noſtro ſempre invitto
Soyrano Carlo Borbonio , il che faremo colla brevità pollibile ,
giacchè ogni coſa con ordine ſarà da noi nella Storia diffutamer
te trattata .
Erano dunque i Meſſineſi franchi in Meſſina , e nel Regno
d' ogni peſo di Dogana , Gabelle , Taſſe , Donativi , o altro , e
ciò non ſolo a riguardo del tanto celebre reſcritto del Senato ,
e Popolo Romano > ma pur anche dell'anzidetto Imperadore
Arcadio , nel di cui Diploma (b ) oltre di aver dichiarato la Cit
tà libera , ed eſente nella guiſa ſteſſa che già fatto avevano i Ro
mani ; volle che i Cittadini riſpettati fullero , ed onorati , e che
1 niuno aveſſe ardimento di farli ingiuria , avvertendo che ogni ag
gravio ſi ſarebbe addoſſato alla ſteſſa Imperial Perſona, e diaver
commeſſo un delitto atroce , che provocarebbe l' Imperiale Sçet
tro
[a] Gio. Ferro lib. 1. delle impreſe. Antonino Anfalone nel lib. 1. 1
del ſuoCavaliere . Samperi Iconolog. lib. 1. cap. 19. litt, C.
[ b ] Samperi loc. cit, litt, D.
Della Città di Meſſina . 77.
cipe dell'Accademia >, ſeguiva poſcia il più antico dei Maeſtri
1 dei Cavalieri in mezzo a due altri Senatori , ed in mezzo d'al
trettanti il più giovane , e fatto il giro per la Città ſi termina
ya nel Palazzo dell'Accademia , ch'era appunto quello al pre
fente poſſeduto dal Principe di San Teodoro della Nobil Caſa
Brunaccinii, ed un tempo della Caſa Marcheſe dei Baroni della
Scaletta , dirimpetto la Parrocchiale diSant'Antonio , Il numero
dei Cavalieri oltrepaſſar non poteva quel di cento e con la
morte di alcuno davaſi luogo ad un altro a ſuffraggj di tutto
l' ordine , dopo d'aver provato la ſua nobiltà . Era temuto ogni
Cavaliero di mantenere a proprie ſpeſe ottimi cavalli > ed ogni
genere d'armioffenſive , e difenſive , ed eſſer pronti dovevano
)
1
in ogni occorrenza di guerra per ſervigio del Re , della Patria , >
1
Della Città di Meſina . 79
ni'; regnando Federico Secondo Imperadore ; e Re di Sicilia fi
apri Accademia in Meſsina ſotto gli auſpicj del medeſimo per pu
lire la lingua Italiana (a) , e riducerla in miglior forina , in cui
fiori Guido delle Colonne Giudice Meſsineſe , il quale ſcritto
avendo la Storia Trojana in lingua Latina , volle poſcia nella
volgar Italiana favella tradurre ; e quel Tommaſo Caloria tanto
amico di Franceſco Petrarca , che dii lui ne fa menzione nelle
fue Poeſie , come pure dell'accennato Guido ( b ). Fiorì anche Ja
copo Leontino , ed altri Nobili , ed eccellenti ingegni Meſsineſi,
che furono quaſi i primi Padri , e moderatori della Italiana fa
vella . Poi Alfonſo detto il Magnanimo Re d'Aragona, amantiſsimo
degli Uomini virtuoſi , fece rifiorire li Studi delle Lettere , che
H
per le guerre erano reftate quaſi ſepolte per lungo tempo ; ed in
Meſsina aveva ſomma cura ch' educati ; ed inſegnati veniſsero
1
da ottimi Maeſtri i Giovani nelle belle lettere , e ciò faceva ,
che ſeguiſse nel medeſimo ſuo Real Palagio , dov'egli ſteſso
aſsiſteva , e con amorevolezza poi di ſua propria mano dava
al Maeſtro , e ai Diſcepoli un piccolo definare ; o merenda di
dolci , è canditi , indi diſputavaſi per lo più di Filoſofia . Così
O
liç , & amplius , & perfe &tius 9,o melius fit hoc Privilegium , quam
alia quę fuerintconceſſa per retro Principes, & quod tales qui docto
rabuntur in dicto Studio Mifanę concurrunt ad omnes , a quaſcum
que Dignitates, a Judicia ,'ac Gubernationes , praut funtDoctores ,
qui doctorantur in Studiis Generalibus liaiiç ..
[a] Breve Apofiol. Pauli III, datum Romą die 16. Decembris
1548 ,
82 Apparato agli Annali
Univerſità . In tanto fu duopo , che la Città deſtinaſse un Proc
curatore in Roma , acciò difendeſse le ragioni di eſsa ; quindi fu
ſcelto Jacopo Gallo celebre Juriſperito , che mandò alle ſtampe
i ſuoi Conſegli , ed Opere Legali . Queſti giunto colà con tale
energia le ragioni della Città difeſe , che ottenne tre uniformi
Sentenze favorevoli della Rota Romana . Ritornato poſcia in
Meſsina fu ricevuto con tal plauſo , e trionfo , che nell'apertura
delli Studi generali , in cui egli perorò ebbe a dire = Debentur.
Vobis , etiam hoc nomine innumera a me gratiæ , quod me tan
ta pompa ac apparatu tanquam alterum Platonem , Dioniſii factum
renovantes cxcepiſtis ( a ) . La fentenza diffinitiva data in Roman
.
11