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CHIESE PARROCCHIALI

DEREA DIOCESI DI BOLOQV4


RITRATTE E DESCRITTE

Tomo Quarto

BOLOGNA .
LITOGRAFIA DI ENRICO CORTY.

TIPOGRAFIA DI SAN TOMMASO D ' AQUINO.


1851.

246 . 42 . 13.
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- 1

SANTA GIUSTINA
DI MONTE CHIARO

u lia pendice di un alto colle non , Alcuna altra notizia non si ha di Monte Chiaro si.
delungi dalla strada che conduce alleno al 1427 in cui creato da Marlino V a Governatore
20 Terme Porrettane , e di llalla limi. | di Bologna il Cardinale Ludovico Alamanni Francese ,
trora Toscana , a miglia sette circa di- |
Canonico Regolare , Arcivescovo di Arles , e Camer
istante da Bologna, sorge la Chiesa Par. |
lengo di S , Chiesa ; nella di lui qualità di Legalo pel
p rocchiale di Monte Chiaro. Donde il no. Pontefice , li 2 Maggio del suddetlo anno cred ronle
me di Chiaro a questo Colle ne venisse , di Monte Chiaro Giovanni di Giacomo Griffoni con
non sapremmo additarlo . Poichè se si vo . tutti li suoi discendenti, Ebbe ancora questo luogo
U V ' lesse dedurlo dalla di lui apricità , ben al. un illustre Capilano in Riccio da Monte Chiaro che
militò pel Pontefice , sollo il famoso Condottiere di
tri ve ne banno de' più aprici in quei contorni , per
cui sembra che non si dovesse a preferenza donarlo eserciti di quell' epoca Nicold da Tolentino. Questa
di tale adjettivo. Noi non ardiremo certamente pro - Chiesa è certamente antichissima , il che vnolsi de
clamare in ogni località del Bolognese Territorio la durre anche dalle narrate cose intorno all' importan
esistenza di antichi Tempii idolatri , come alcun za del luogo , e trovayasi anche del 1378 sotto il Ple .
maniaco apliquario negli andati tempi ha sognato ; banato di Pontecchio , siccome l' è tuttora. Per otto
non ci sarà però imputato a stranezza se indicas. lustri circa , e cioè dal 1524 al 1565 resto unita a
simo come l' epiteto od anzi cognome di .. Cla. questa Parrocchia l' altra di S . Donino di Moglio , e
rus -- attribuendosi ad Apollo od al Sole , al dire di precisamenle per tutto quel tempo che resse entram .
Vibio Sequestre , appunto dal sorgere in questo 110. be il Nobile Bolognese Marc' Antonio Rossi Priore di
go on delubro a lui sacro , ne derivasse al luogo 'il | Camaldoli.
nome di Monte Claro , o monte di Apollo . II di Lei Ciuspatronato apparteneva in originc alli
Che questo sia stato anche in antichi tempi luogo Parrocchiani , ma ne fecero essi dono nel 1503 alli
di qualche rinomanza , sembra potersi dedurre še Nobili Conti Senatore Nestore , e Mino Protonotario
non da altro dalle dignità che s' ebbero li suoi abi- | Apostolico ed Udilore della Romana Rota , Fratelli
tanti, mentre è noto per lostrumento esistente nel- Rossi. Donazione che venne canonicamente sanziona.
Archivio del Capitolo di Pistoja come nel 1223 uno / ta da decreto del Vicario Generale del Vescovo di
de Testimonii presenti al giuramento di fedeltà pre- Bologna li 4 Aprile 1515. Cesso un tale diritto in
stato a Grazia di Dio Vescovo di Pistoja da Raniero detta Nobile Famiglia dopo il 1565 e passò la me
ed Ugolino Conti da Panico , fosse Arminulſo Notaro desima segregata dall'allra unitavi Parrocchia di Mo
da Monte Chiaro. É pure manifesto che questo si eh . glio nella collazione di questa Reverenda Mensa Ar
be i suoi Magnati , conciossiachie nel frammento degli civescovile .
estimi del 1293 si ba che avevano essi in Bologna la Al principio dello scorso secolo vedevasi ancora
loro abilazione in Porta S. Procolo ; e che negli anni questa Chiesa di antica forma ed era di lunghezza
1380 , 1387 , e 1393 copri pubbliche cariche Matteo da piedi 30 larga 13 ed alta 12, ne ebbe sino alla metà
Monte Chiaro , poichè fii uno degli Anziani nel Gen . 1 del detto secolo che il solo altare dedicato a S . Giu .
naio del primo de' suddetti anni , e nell' ultimo , el slina . Ma sul finire del medesimo venne riedificata
nel 1387 uno degli Aggiunti al Consiglio dei 400 . Dal | pud dirsi per intero e ridotta alla presente forma.
che crediamo appunto potersi dedurre , che fosse det. É stata essa di molto elevata è posta a volto ; c se
to luogo di que' tempi , ed anteriormente illustre , non è certamente di eleganle architettura , tultavol
mentre non si raccoglievano a preporre a ' pubblici ' ta l' insieme non li disgusta del lulto , tanto più che
aflari se non se persone educate alla scienza , ed al viene tenuta nella massima neltezza e proprietà . Per
maneggio della cosa pubblica . Alla quale opinione i li compartimenti di questa Chiesa sono questi limilati
poi sembra dorersi a corolario aggiungere , che qui da soli pilastri con corniciolto corrispondente , ma il
fosse Inogo munito di qualsiasi maniera , come furo. compartimento che risguarda la estensione del Presbi.
no quasi sempre dopo il mille i luoghi lulli popolo . | Lero ha li Capitelli di ordine Dorico , mentre il restan
si che o si reggevano con proprie leggi, od obbedi. | te ha li medesiipi di ordine Toscano . Il che cerla.
vano a qualche Valvassore o Caltanco . | mente è grave errore in architettura, e specialmente
in questo Edifizio , ove il Presbitero non è mani- bero. Noi non parlaremo della prima perchè di Pa
ſestamente diviso dal corpo della Chiesa , ma correlazzi villerecci ad antiche nobili famiglie Bolognesi
il Corniciotto uguale per tutto il corpo dell'Edifizio . già appartenenti , e caduti a mano di altra opnlentis
11 maggior altare non poggia alla parete ma resta sima , è inutile l' encomiarne la magnificenza ; ma
isolato a modo , che alcun spazio rimanga al piccol ben ci è forza il parlare della seconda , sorta non sa
Coro , e la Tavola rappresenta S . Giustina Tito . ranno selte lustri , per opera di un privato , che osd
lare della Chiesa la di cui festa si celebra li 7 Ot con immenso dispendio di porsi ad una impresa , la
tobre. Le Cappelle lalerali sono internate con corris . quale avrebbe sgomentato qualsiasi ricchissimo ; e
pondenti ugnali Archi non certo elegantissimi. In quel quel che più monta , senza conseguire l' effetto che
la dalla parte del Vangelo rappresentasi nel Quadro consegui il Conti per il suo genio e buon gusto nel
Ja B . V . col B . Alessandro Sauli e l' Apostolo S . Pao le arti.
lo . In quello dalla parte della Epistola si venera Ma. Ti si presenta questa Villereccia abitazione nel di
ria Santissima sotto la invocazione del Carmine. E lei esterno non già nell' aspetto di magnificeaza e
poichè non v era luogo addalto ove riporre il Con . | grandezza di principesca abitazione , ma vasta abba
fessionale perchè mal conveniva che fosse situato nel. stanza e di elegante semplicità . Le di lei adjacenze
la navata della Chiesa , che oltre al restringerne lo sono ricoperle di giardini e boscaglie e sparsi in es
atti ; i; se e Cafeaos , ed Eremitaggio , e ruderi, e sepolcrc
spazio , sarebbe rimasto esposto alla vista di tutti
cosi anche a consiglio dell' Eminentissimo Arcivesco - ' ti e cananne
cara
il tutto disposto con mirabile int
vo fu aperta una minor Cappella verso l' ingresso genza di località . Le piante poi di alto fusto ed ar
principale della Chiesa ed alla sinistra del medesimo busti non sono comuni in questa regione , che anzi
ove riporlo . É fornita detta Chiesa di sua Cantoria alcune esotiche. E se immatura morte non troncava
posta entro il perimetro del Presbitero e con piccolo ! a quest' nomo il corso de' suoi divisamenti , avrebbe
Organo. Chiuso è al presente dello Presbitero da Ba egli proveduto ancora il luogo di abbondanti acque
laustro in Legno , ma già è in pronto a sostituirlo di cui scarseggia questo delizioso soggiorno .
altro in ferro per opera dell'ottimo Parroco di que Cresce perd a dismisura l' incanto quando vedi l' in
sta Chiesa M . R . Don Giovanni Bartoli , giovine | terno della abitazione. Noi non parlaremo nè di tut.
Ecclesiastico che per quanto è in esso ogni sua cura to quello che pud servire voluttuosamente ancora
ripone al maggior lustro della Chiesa alle di lui ad agiata abitazione ; di bagni , di stufe , di conser .
cure affidata , e che procacciandosi colla di lui esem ve , non dei pavimenti formati di marmi anche pre
plare condotta il rispetto e l' amore de' suoi Parroc . ! ziosi, ma di cosa che mosse dal suo genio per le ar
chiani ha saputo conservare in essi ed il rispetto al | ti , e dal suo amore per gli artisti. Imperocchè aven
Ja Religione , e la prirezza de' costumi , a modo , che do a ' famigliari ed amici quanti di valorosi Artisti
ha egli il conforto di non dovere lamentare nella di in Piltura e Scultura vivevano in Bologna sono ora
Ini Parrocchia il minimo disordine. Ed addimostra selte lustri ; questi intratteneva a lungo nella sua
col fatto che il primo lievilo al bene per il popolo è Villa in dolcissima amichevole società , e ad ognuno
il buon esempio prestato da chi lo regge. assegnava alcuna delle Camere a dipingere secondo
Piccola è la Sacrestia ; non vasta ma decentissima il genere al quale più inclinavano , additando ad es
Ja Canonica. Il Campanile , se pure pud dirsi Cam si soltanto quale soggetto avessero a rappresentare .
panile un pezzo di costruzione che s' innalza di sopraQui pertanto dipinsero e Basoli , e Fantuzzi , e Biir .
dal tello della Chiesa di tre o quallro piedi , non corcher e Gianni , e Palaggi, e Guizzardi , e Badiali
risponde certamente a detta Chiesa , e ben si conosce e Manfredini e Caponeri ed ogni Camera aveva nel
essere quel Campanile che già esisteva prima dell'in la sua dipintura o rappresentato l' uso alla quale era
nalzamento della anlica Chiesa , e per la di lui co destinata od il costume delle diverse nazioni, o dei
struzione , e per il suo sporgere in oggi quasi in varii tempi. Camera pei Cacciatori, Camera pei ba
sensibile sopra l' edifizio . È non ostanle munito di goi, Camera Chinese , Egizia , Etrusca , Turca , Ca
quattro Campane. mera del 1400 , e del medio evo , corredate tutte di
Conta questa Parrocchia circa trecento anime, e mobili corrispondenti, talche li sembra di essere tras
confina con quelle di Pontecchio di Lei Plebanale , portato in luogo di quell' epoca .
Moglio , Nugareto , S . Lorenzo Castel del Vescovo , e Nè in mezzo a tanta meraviglia del pennello man
Mongardino . Due sono li Oratorii esistenti nella me ca la scoltura ; mentre il sommo De' Franceschi ahi
desima , e cioè uno dedicato alla S . Croce già di ra troppo in sua modesta sila negletto per somma jat
gione Tortorelli ed ora Malvasia , l' altro sacro a San . tura di nostra Scuola , e per dar luogo a chi più
ta Teresa spellante alla Famiglia Marconi. Dista da ardiva , sculse con mirabil arte due figure l' una di
Bologna selle miglia circa , ne è difficile l'accesso al. donna l' altra di uomo che per magistero ponno ga
la medesima abbenchè collocata in luogo montuoso . reggiare colle opere dei più insigni Scultori. Tale è
Due sono le signorili Case villereccie qui situale ; la Villa Conti ch' egli vivente appellava -- Panclos
l' una apparlenenle già alla nobil Famiglia Tortorelli, siana -- che sta ad esempio , come possa impiegarsi
ed oggi Malvasia , l' altra agli Eredi del ſu Professo il superfluo ad incremento delle arti,
re Dott. Gaetano Conti uomo la di cui memoria re
D. L. A.
sterà sempre desideratissima in quelli che lo conob.
DuGre iolo
glgordi
io.S
Arecc
Bu Lui la
niigj
prihitil gi:D.MRA
- 2 –

SAN GREGORIO
DI DUGLIOLO

01 suolo ove ora giace la Parrocchia seccarsi de' fiumi che la intorniavano , la fecero ri.
s di Dugliolo era in antico allagato | manere in tale bassa postura , che nulla più ; ondec
dalla Valle Padusa , che stendendo. chè e per le acque che la infestavano sovente , per
si pel larghissimo tratto posto fra Al- le strade rolle e affondate , e per la distanza de'luo
tino , Aquileia e Ravenoa lasciava solo | ghi ancora ; avvenne , che indulgendo i superiori , le
tanto in mezzo alle paludi a quando chiese che a lei sottostavano a poco a poco dal sito
a quando secche , dossi , quore, isolelte , freno si tolsero. Aggiungi a ciò , che imperversando
nelle quali dovea essere qualche raro abi. vieppiù le acque , sbatterono e danneggiarono colan
Vidio tatore , o per mantenere le pescagioni ,o to la Pieve di S . Venanzió , che questa al chiudersi
per comodo delle caccie o per rendere più agevole il del secolo XV giva in totale ruina , quando la pietà
commercio de' luoghi vicini. Ma riſalto il Po dagli del Senatore Lodovico Bolognini (1) e di Giovanna
Elrusci, e scavati trenta fumi; alle acque riliran Lodovisi sija moglie , che signoreggiavano le vaste
tesi successero a poco a poco vaste selve , e luoghi i terre di Dugliolo ; volendo porre acconcio riparo al
incolti , ove per le guerre , e le frequenti distruzio | lo spirituale bisogno de' popoli , fece edificare in mi
ni delle propinque città riparalisi i fuggiaschi , ei glior luogo ( or detto la Prita lungo le rive della
vinti fondarono poi città , castella , e Vici rurali. Zena e del Fiumicello ) una nuova chiesa in onore di
E pare appunto che Dugliolo fosse uno di questi Vi- | S . Gregorio cui aggiunsero la canonica , e il campa
ci id cui ne' primi secoli della Cristianità portata nile di vago disegno , sormontato da elegante griglia
felicemente la Fede fosse distrutto alcun tempio d 'Ido - (che rimane tultora in piede ) ; del che tutto serba
li , e cangiato in Chiesa del vero Iddio. E cosi dev’ es- vasi memoria nella lapide , infissa nella esterna pa
sere stato infatti , se nel 1002 esisteva già in Duglio . | rete meridionale della chiesa , dicente
lo una Pieve chiamata vetustissima Plebis Duglio .
li , la quale nell' Elenco di Chiese e luoghi Pii della TEMPLUM . HOC . GREGORIANUM
Città e Diocesi di Bologna fatto fare nel 1366 da Ur CONSTRUI , FECIT . SP . MILES . ET
bapo V era già nolata , qual Pieve di conto , intito 1 . U . DOC . D . LUDO . JOANNIS . DE
lata a S . Venanzio ; e negli altri elenchi del 1378 , BOLOGNINIS . A . MCCCCLXXXI
e 1408 veniva registrata colle appresso Chiese da lei
dipendenti : S . Giacomo di S . Martino in Soverza Sorta la nuova chiesa passava in essa il titolo di
no , - - S . Martino nella Villa di S . Martino, -- San Pieve , venendo forse allora demolita l' altra di San
Sinesio di Tivoli , -- S . Maria di Tivoli , -- S . Gio . Venanzio , di cui non trovasi più ricordo alcuno . Ac
Ballista d ' Altedo , -- S . Maria di Guazzarello o ciocchè poi questa fosse diligentemente ufficiata con
Baricella -- Ospitale con chiesa del Te o d ' Alle segnavala il Bolognini a di 9 Gingno 1498 a fra Ber.
do -- S . Pietro di Guazzarello d ' Altedo . nardo da Crema , e a suoi religiosi del terz' ordine
Che se la Pieve di S . Venanzio fu eretta dappri di S . Francesco , con alcune condizioni , fra le quali
ma , com ' è a credere in luoghi alti ed asciutti, col primeggiava quella d ’aver cura d ' anime (2 ). Ma per
volgere de' lempi ; le inondazioni frequenti , e il dis - che alcuni anni appresso fondavano que' frati una

(1) Lodovico Bolognini nobile bolognese fu leg - | vembre 1506 , moriva poi a Firenze di cui era
gista di grido , avvocato concistoriale , consigliere Pretore a ' 19, o 28 Luglio 1508 .
di Carlo Vill re di Francia , e di Lodovico Sforza (2) V . le Memorie Storiche del terz' ordine di
Duca di Milano , nominato Senatore e Riforma S. Francesco scritte dal P . Grossi.
tore dello stato di Bologna da Giulio Il a ' 28 No.
chiesa , ed un convento alla Corla , o Corola lascia - l' Oratorio di S . Antonio passava in podestà del De
rono Dugliolo , onde il Senatore e cavaliere Bartolo. manio , che lo vendeva a Paolo Bortolotti ; e poichè
mco , figliuolo a Lodovico Bolognini, a perpetuo man - al mancar questi di vita mal sofferivasi dal figliuolo
tenimenlo della Chiesa e de' parrochi la donava di Camillo lo avere la serviti della Parrocchia in quel
50 tornalure di terre , parte culte , a parte a valle , luogo , il N . U . Sig . Marchese Antonio Bologoini Amo
e riserbato a sè , e a ' discendenti suoi il giuspadro. rini , che poco innanzi era divenuto erede d 'altri
nato di quella , presentava in primo Rettore D . Gio . Bolognini comperava la casa e il podere per Scu
vanni Maria Manolessi ( 1) . Se non che col procedere di 800 (2) ; Callasi prima la permutazione di nove
de' tempi la positura della Chiesa facendosi sempre tornature di terreno fra le Case Isolani, e Marsigli
più trista e pericolosa, l'Eminentissimo Ludovisi ai coll' Arciprete D . Petronio Boni ( 26 Maggio 1818 ) .
23 Seltembre 1648 mandavala visitare da un Giam . Compiutesi lulte codeste cose , e scorso già quasi
battista Giacomini , che varii provvedimenti prescri. un secolo , dacchè le funzioni parrocchiali si eserci.
veva ad essa e agli oratorii di S . Vincenzo de' Fab tavano in quell' Oratorio di S . Antonio , l' Arciprete
bri , e de' Ss. Gregorio e Nicolò . Il qual ultimo Ora . D . Antonio Pierotti trasferivasi di là nell'Oratorio di
torio , benchè avesse tilolo dal Santo medesimo , che S . Vincenzo spettante al legato Fabbri , finchè non
ja Pieve , era nondimeno ben diverso , e al tutto se fosse fabbricata una nuova chiesa . Per la quale già
parato da essa , leggendosi nell' ultimo mandamento da alcun tempo ( 9 Febbraio 1821 ) l'Arciprete Boni
di quella visita. „, Decreta haec R . D . Joanni Ba era venuto ad accordi col march . Bolognini Amorini
ptistae Cavinae Rectori ( ut asseritur ) dicti Ora affinchè questa in luogo più opportuno s' innalzasse;
torii per nuncios intimari , et de executione per ma perchè quando erasi in sul por mano all' opera
A . R . Archipraesbiterum rationem reddi jussit ,,. mancava di vita il Booi, la cosa avea alcun ritardo .
Dal che pare si raccolga , che il Cavina avesse rinuo . Ma acconsentendosi di poi dal Pierotti , succedutogli
ziata la cura all'Arciprete D . Domenico Rossi, e fos. nel grado , che si costruisse la chiesa sul terreno del
se quindi nominato al beneficio semplice di quell'Ora . beneficio di S. Vincenzo, a di 27 Settembre del 1829
torio de' Ss. Gregorio e Nicold , che poi venne demo se ne poneva solennemente la prima pietra , solter
lito nel 1753. E perchè in questa Visita non è paro randosi delle fondamenta l' iscrizione seguente .
la dell' Oratorio di S . Antonio Abate del Collegio
Montalto , è a credere , o che questo non avesse allo . ANNO . MDCCCXXVIII
ra bisogno di cosa alcuna , o che essendo Abbazia
DIN . PIO . VII . PONTIFICE . MAX .
noo sottogiacesse per suo privilegio alla Pieve di Dil KAROLO , OPPIZZONIO . CARD . ARCHIEP .
gliolo. Accadeva frattanto nel 1735 che le acque pro
ANTONIO . PIEROTTO . ARCHIPRESBYT .
cedendo nell' opera sua distruggitrice prendessero a IN . HONOREM
far ruinare la chiesa ; a cui l' istesse acque copiose MARIAB . SANCTAE , GENETRICIS . DEI
rendeano altresì difficoltoso l' accedere ; laonde l' Ar
ET . GREGORII . MAGNI
ciprete D . Domenico Zamboni, ottenute l' opportune PRAESTITIS . TUTELARIS
facoltà , vedeasi strelto ad abbandonarla ; e quindi ANTONIUS . BOLOGNINIUS . AMORINIUS . MARCH .
nel giorno di S . Tommaso ( 21 Dicembre del 1737 ) , TURE . PATRONATUS . A . MAJORIBUS . ACCEPTO
toltosi processionalmente dalla sua Pieve si condu AEDE . VETERI . COLLABENTE
ceva all' Oratorio di Sant' Antonio , ed ivi data la NOVAM . POTIORI LOCO . A . FUNDAMENTIS
benedizione del Santissimo Sacramento , stabiliva la D . P . $ . EXTRUENDAM . CURAVIT .
sede della Parrocchia , ove poi il Card. Malvezzi la
visitava nel 1756 . E poichè le acque stagnanti , e le
ipondatrici del Reno aveano già scassinata e atter Appresso a cid al venire di Primavera vedevasi sor.
rata in parte la chiesa Plebanale , ſu a ' 9 Giugno gere l' intero edifizio in semplice , ma elegante forma
1759 totalmente demolita . Continuavano intanto al sul disegao del March . Antonio Bolognini Amorini va
dimorarsi nell' Oratorio di S. Antonio i parrochi di lentissimo nell'Architettura (3) ; e per opera del capo
Dugliolo , stativi oltre il Zamboni i successori , So . | mastro muratore Jacopo Zoni di Mezzolara. Era già
verini , Gotti , ( che ebbe la visita del Card. Giova - | terminato ogni lavoro , e fornita la Pieve dal pio Mar
pelti ) e Boni ; ma venutosi al 1799 la Repubblica chese di ogni arredo e suppelleltile opporluni ; quan
Cisalpina sopprimeva il Collegio Montalto , e quindi do gli avvenimenti del mondo strinsero a differirne

(1) V. Rogito di Girolamo Cattani not. vesc . : prose , riguardando queste pressochè tutte le Arli
de 27 Agosto 1519 . belle che lo ebbero cultore e ammiratore appas
(2) Rogilo del Notaro Triboli de '30 Maggio 1818 . | sionatissimo. Primeggiano fra esse le Vite de' Pit
(3) Il March. Antonio Bolognini, che per eredi. tori ed arte fici bolognesi. Fu lunghi anni Presidente
tà venutagli si chiamò poi anche Amorini , n . in dell'Accademia di Belle Arti; appartenne al Colle
Bologna a 7 Febbraio 1767 di nobilissima fami- gio Filologico , sostenne molte ed insigni cariche
glia . Fu uomo piissimo d 'una probità e bonià da sempre con lealtà e approvazioneuniversale , emori
recarsi in esempio e scrisse con lode versi e in patria pianto e desiderato a ’ 18 Giugno del 1843.
Paprimento , e la beoedizione in nno alli 6 novem . 1 Trovasi nelle Memorie dell'Arciprete Boni , che nes
bre 1831 , depolato a ciò dall: Eminentissimo Arcive. gli anni 1811 , e 1812 scarsissime erano le rendite
scovo D . Domenico Landi Arciprete della Pieve di della Chiesa di Dugliolo , essendosi ridotto a risaie
Badrio , e intervenuti a tanta solennità dieci fra i tutto il territorio , salvo cinque fondi. II Campani.
Parrochi, ed Arcipreti dei contorni. Acciocchè poi du - | le , di cui allora facevasi uso , era di legno foderato
rasse perenne la memoria del fausto avvenimento col- di canne , e con sole due Campane falte l' una dal
locavansi al di fuori sulla porta della Chiesa scritte | l' Arciprete Zamboni , e l'altra dal Soverini. Il cimi
in marmo le appresso parole. tero ancora , locato rasente il muro della chiesa non
era cinlo che da lina siepe , costringendo le acque
sorgenti a seppellire i cadaveri in fosse poco profon
D . O . M . de , dal che nascevano sovente de' brutti sconci. Mo
IN , HONOREM strasi però , che da un taglio operato nel fiume Idia
S . GREGORII . MAGNI
ce , a ' 23 Novembre 1818 onde a' 29 gli fu aperto un
ANTONIUS . MARCH . BOLOGNINIUS . AMORINIUS nuovo alveo , le acque ebbero a prendere più largo
TEMPLUM corso , e quindi le terre di Dugliolo cominciarono a
QUOD . JURE . PATRONATUS . TUETUR migliorare , o a respirare almeno .
D . P . S . AB . INCOHATO . EXTRUXIT Si è già detto fin da principio , come la chiesa
A . MDCCCXXX . di Dugliolo avesse in antico selte chiese in sua di
pendenza , e come a poco a poco ne perdesse la piit
E dipinte nell' interno , anch ' esse sovra la porta , parte , rimastele perd la Baricella , S . Martino in
quest' altre. Soverzano , Altedo , e Saletto , le quali anch ' esse
le furono tolte in più teinpi. Prima fu Baricella , eret.
0 . 0 . M . ta in Pieve oel 1608 , appresso Saletto e Altedo per
IN . HONOREM decreto de 21 Aprile 1828 passarono sotto Minerbio
MARIAE . SANCTAR . GENETRICIS , DEI il primo , e solto Baricella il secondo ; divenuto final.
ET . GREGORII . MAGNI mente Pieve anche S . Martino in Soveržano ( 5 Di.
EX , CONSENSU
cembre 1836 ) , rimase Dugliolo senza chiesa alcuna
KAROLI . OPPIZZONTI . CARD . ARCHIEP . N . che gli fosse sottomessa .
ANNO , M . DCCC . XXX Questa Parrocchia , che ha nella sua comprensione
ANTONIUS . BOLOGNINIUS , AMORINIUS , MARCH . un 450 abitatori, è lontana 13 miglia da Bologna ; è
TEMPLUM . HOC nel Comune e Governo di Budrio , confinando con
DE , PECUNIA . SUA . A . FUNDAMENTIS . ERBXIT Mezzolara , co ' Ronchi di Bagnarola , S . Martino
OMNIQUE . CULTU . EXORNAVIT in Soverzano , Minerbio , Baricella , e S . Pietro
IBIQUE . DIE . VI , MENSIS . NOV . A . M . DCCCXXXI Capo di fiume.
ANTONIO . PIEROTTO . ARCHIPRESB . E perchè dall ' Archivio della Pieve di S . Gregorio
SACAUM . PRIMITUS . FACTUM EST . di Dugliolo , costrutto di nuovo nel 1843 , e tut
to ben disposto e ordinato dal diligentissimo Signor
Oltre di ciò faceva il Bolognini Amorini fabbrica Arciprete Zucchini ricavasi la serie del Rettori , ed
re di proprio la sagrestia ; edificandosi la Canonica Arcipreti ch ' ella ebbe ne vari tempi , non parmi
con Sc. 200 dati dal Pierotti , coi frutti di dodici an . fuor di luogo il riferirla qui :
ni del legato Fabbri, e col danaro tratto da’ ma. 1519. 27 Agosto D . Gio . Maria Manolessi nomi
teriali della Chiesa e canonica di S . Vincenzo gilta nato dal Senatore Bartolomeo Bolognini.
te a terra .
1568. 3 Ottobre Fra Marc' Antonio , fino alli 8
Bastevolmente ampia nell' interno è la chiesa , de- | Agosto 1571.
cente e nobile nella sua semplicità , e vaga senza 1571. 5 Dicembre D . Petronio Guastamiglio , clie
adornamenti. Tre allari si levano in essa ; il 1., che s ' intitola Curato della Pieve di Diolo (sic ).
è a destra è dedicato a S . Antonio di Padova che 1583. 16 Giugno D . Galeazzo de Fabris , stato
vedesi in tela coi Ss. Sebastiano , S. Caterina , e prima Cappellano ; si sottoscrive anch 'esso Curato
sovr' essi la B . V . Assunta . 11 2., che è il maggio della Pieve di S . Gregorio di Dugliolo vi stelle fino
re , è sacro a S . Gregorio Magno titolare della Chie. | alli 3 Febbraro del 1592.
sa , alle cui glorie festeggiasi il giorno dodicesimo 1592. 29 Luglio D . . . . . . . . Malegazzi (non si
di Marzo ; e questo vi è rappresentato in quadro di sa se Economo o Cappellano ) fino alli 29 di Mag
mano valente con S . Petronio e la B . V . di S . Luca gio 1597 .
sulle nubi nell'alto . Il 3. a sinistra offre alla vene. 1597. 29 Luglio D . Giorgio Fabri , fino alli 25
razione de' fedeli i Ss. Vincenzo , Rocco , Antonio Maggio del 1606 si sottoscrive Rettore della Pieve ;
Abate , e superiormente la B . V . Maria . La Chiesa appresso chiamasi Arciprete . Il suo nome trovasi
ha il fonte battesimale , e la Confraternita del San - fino al 1621.
tissimo Crocifisso eretta nel 1702 , essendo poi priva 1621 . . . . . . . . D . Antonio Calori Cappellano,
al tulto di Campanile , serbandosi in uo granaio due | fino alli 24 Ollobre 1623. .
Campane fuse nel 1762. 1 1623. 24 Ottobre D . Gio . Battista Cavini, che
giunge fino alli 14 Novembre 1632. ( Manca ne' libri 1827. . . . . . . . . . D . Antonio Pierotti nalivo
ogni registro per lo spazio di selle anni ). dello Stato Fiorentino morto nel Maggio 1841.
1637 . . . . . . . . . D . Gio. Antonio de Caloris : 1841. 7 Aprile fu nominato , e a '24 dello stesso me
S' ignora se fosse Economo , o Cappellano. se prese possesso D . Luigi Zucchini di Baricella , che
1637 . 22 Maggio D . Domenico Rossi Arciprete , è il vivente zelantissimo Arciprete della Pieve di Du
successore al Cavini : di questo vedesi memoria fino gliolo .
alli 24 Seltembre 1637. A chi bramasse poi sapere , che cosa fosse Duglio
1658. 1 Marzo D . Domenico Gruppioni , Ecopo. Ilo in antico possiam rispondere , che fuor di dub
mo fino alli 4 Luglio . bio egli era un antico Comune o Castello del Conta
1658 . 11 Settembre D .Gio . Bertoni Arciprete,mor. | do di Bologna , soggello alla giurisdizione del Vesco
to a dì 29 Gennaro 1671 ( da questo tempo fino alli vo di quella città , di che fa fede il diploma di Fe.
15 Febbraro 1679 non trovansi nei libri, che va - derico II del 20 Novembre 1220 , in che quell' impe
Ti Cappellani battezzanti) . ratore conferisce al vescovo Enrico della Fratta piena
· 1679. 15 Febbraro D . Vincenzo Pesci Arciprete podestà e giurisdizione sovra tutti i luoghi del ve
fino al giorno 6 Novembre 1692. scovato ; diploma , che l'anno appresso ampliava e
1692.* 4 Dicembre D . Carlo Antonio Baglioni, che confermava ancora Corrado Vescovo di Metz , e di
si firma Arehipresbiter modernus: passò di questa Spira legato e Cancelliere imperiale in Italia ; il qua
vita li 2 Dicembre 1698 , e fu sepolto dinnanzi al le concesse che Enrico , e i successori suoi: in per
l' altar Maggiore. petuum jus haberent exercendi et conferendi omnes
1692. 22 Dicembre D . Domenico Cacciari , prima legitimos et voluntarias actus . . . . in terris per
Economo , poi a 22 Gennaro 1697 o 1699 Arciprete : tinentibus ad Bon . Ecclesiam , et nominatim DO
lasciò la vita a 10 Marzo 1725 di 63 anni , e fu se LIOLI , Flegi , Olgiani . . . . et in Italia ubicum
polto anch 'esso dinanzi all' Altar Maggiore . que episcopus praesens versaretur. Essendo poi nate
1725. . . . . . Marzo D . Pietro Tommaso Zam quistioni fra esso Enrico , e la città di Bologna per
boni Economo. alcune decime, il Pretore Federico Lavolongo ,, man
· 1725. 22 Maggio D . Domenico Maria Zamboni , ,, dò incontanente a prendere il possesso di tutti
morto ai 18 Settembre del 1752 , e il di appresso se „ li castelli del Vescovo con occuparci il RIPA
polto sotto il portico esterno dell'Oratorio di S . An . „ TICO DI DUGLIOLO : ( Faleoni , Chiese Bol .
tonio dell' Abbazia , ov' egli a ' 21 Dicembre 1937 ave. „ p . 231 ) „,. Per siffatta ingiuria il Vescovo pose la
va trasportata la parrocchia per le infrenabili inon - città sotlo l' interdetto ; nệ si quietarono le contese
dazioni. Fu egli, pastor splendidissimus erga omnes che a ' 10 Aprile 1293 pel famoso LODO di Fr. Gio .
pouperes , et prudentia , consilio omnibus super vanni da Vicenza Domenicano di santilà , e di elo
virtutibus ornatus, come scrive in una sua attesta quenza grandissime, pel quale tornarono in podestà
zione un Fra Nicold Grossi del Terz'ordine di S . Fran del Vescovo i luoghi, che gli appartenevano ( Sigo
cesco , che lo ebbe assistito in morte. nius de Episc. Bonon . 1. 2. an . 1221 - Faleoni
1753. 13 Gennaio D . Francesco Antonio Soverini p . 234 ) . E che Dugliolo sia stato paese di qualche
di Minerbio , uomo di molta e vera dottrina e pietà . ampiezza il conferma il trovarsi ricordati dall' Ali
Foroi la chiesa di argenti assai, che nel 1799 cad dosi fra gli Anziani di Bologna Gio . di Tommaso
dero in mano de' Francesi, Mori li 9 Febbraio 1790 (1351) , Berto d ' Albizzo ( 1352, 55 e 56 ) Manino
d ' anni 60 , e fu sepolto nel Cimitero . di Albizzo (1355) ; Berto d ' Alberto (1360) Bernar .
1790 . 27 Marzo D . Gio . Antonio Gotti di Villa dino di Martino (1366) tutti da Dugliolo ; e in Ri.
Fontana morto li 5 Aprile del 1811. naldo d ' Albizzo da Duglioło Gonfaloniere del po .
1811 . 1 Giugno Don Petronio Boni de' Boschi polo nel 1378. E forse da questo luogo originava la
di Granaglione fu il primo Arciprete nominato dal nobile famiglia Duglioli, di cui fii uno de' più begli
la Casa Bolognini Amorini erede di altri Bolognini , ornamenti la B . ELENA DUGLIOLI.
mori li 5 Novembre 1826. G . F . RAMBELLI.
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- 3 -

SAUTI GIACOLO E FILIPP )


DI CÀ DE FABBRI
diote

I posla attesta Parrocchiale sulla prossi con tutto fondamento argomentare che ques
12KS Jestra della strada che conduce al st' ultima alla giurisdizione di Alledo appartenesse
Tedo , e di li a Ferrara ben dieci e che la innondazione di Savena la quale coprl ollre
l a miglia fuori di Porta Galliera . D ' onde a diecimila Tornature di terra e fu la camisa che se:
Y a Lei la denominazione ; in qual epoca parò Baricella dal Tedo , la stessa separasse il distreta
fosse fondata ; qua!i li molivi di sila to in oggi delto Cà de' Fabbri dalla propria Parroca
edificazione non per certo antichissima ; tut. chia . Con questa sola differenza che Baricella aven :
331 to è a noi ignolo , e non ci è dalo che il | do la di Lei Chiesa Parrocchiale , non s 'ebbe di ques
correre per mezzo a congettare. Ed inco - sta a provvedere , laddove non esistendo Chiesa gel
minciando dal nome ne sembra a noi che questo le distretto di Cà dei Fabbri volle neccessità clie vi fos.
derivasse dall' essere stata erelta in luogo ove esi- se edificata .
stesse un Edifizio di Fabbreria , arte che può dirsi Infatti non sorse questa prima del 1378 poichè nel
quasi aotica quanlo è il mondo , poichè ne istruisco . Campione di quell' anno non si rioviene e le prime
no le Sacre Carle che fra primi discendente di Noè notizie che si hanno di questa Chiesa nell' Archivio
fosse Tubalcain qui fuit Maleator. Nome perciò de Arcivescovile di Bologna sono dell'anno 1413 nel qual
rivatole dalla qualità del Inogo anzichè dal nome anno fi li 20 di Gennaio nominalo a reggerla Don
de Proprietarii del luogo stesso ; conciossiache li co Antonio di Cività di Penne , come dicesi apparire da
gnomi di famiglia venissero ben tardi , nè si presto Rogito di Filippo Cristiani. Dal qiiale Rogilo con . .
si rendessero comuni. stando ancora che il giuspatronato di delta Chiesa
Quale fosse poi la causa per cui ſu questa Chiesa apparteneva agli Popolani , vuolsi concludere che a
eretta , a noi sembra , sempre in via di congettura , loro spese fosse edificata , Stellero essi in questo di
che fosse quella stessa , la quale conditsse la separa ritto sino al 1513 in cni elessero a Rettore D . An
zione della Parrocchia di Baricella da qnella di Alte . drea Sacchetti. Ma questa fu l' ultima elezione che
do che avevasi la supremazia su quella di Baricella . per essi avesse luogo ; imperocchè li successori di
Nel compilare la storia della Chiesa di Altedo addi questo senza interruzione vennero eletti dall'Ordina
mostrossi concludentemente , perchè con fatti e sto. | rio di Bologna. Destino comune a tutte le popolari
rici monumenti , come il Territorio di questa , prima instituzioni , come abbiamo politto conoscere anche
del 1295. non fosse altrimenti ingombro da acque , e dalle compilazioni di altri ristretli Storici di questo
come nel suddelto anno per inondazione della Save | Parrocchie . Poichè allorquando la conservazione di
na , coprisero queste nel lerritorio di Altedo oltre a queste è affidata a più persone certamente non di
diecimila Tornature di terra. Che trascurata per le unanime sentire , ne avviene che o per ignoranza o
calamità de' tempi, l'urto delle Fazioni, le guerre e per malignità o per dispetto riducasi a mal partito
contaggi addivenisse questo Territorio quasi per in . il comune interesse a modo , che ad ovviare a mag
tero una Palude ; talchè interrotta ogni comunicazio . giori disordini sia astretta la tittrice Autorilà , a cout
ne tra Baricella e la di Lei Matrice , se ne chiedesse dursi nelle mani il regime della cosa .
ed ottenesse la separazione. Imperocchè sembrando Nella erezione di questa Chiesa venne essa assog .
ci che la Chiesa di Altedo dovesse estendere da pri. gettata al Plebanato di S . Marino, e sottoposta in ques
ma la di Lei giurisdizione ancora su quel territorio sta si stelte sino alli 23 Decembre 1733, nel qual an
che in oggi costituisce la Parrocchia di Cå de. Fab. no per decreto dell' immortale Prospero Lambertini
bri , tanto più che Savena , scorreva iq allora su di | in allora Arcivescovo di Bologna , pronunciato per
un lelto in oggi abbandonato, e questo era al disolto gli alti di Antonio Nanni Notaro Arcivescovile , ven
di quella regione dove è Altedo e Cà de' Fabbri era. ne sottratta da tale Giurisdizione , ed eretta in Ar
no poste ; percið se Altedo estendeva la di Lei gilt | cipretura indipendente da qualsivoglia Pieve , accor .
risdizione sopra di Baricella al di là della Savena ed | dando alla medesima perció la erezione del Fonte
in maggiore distanza di quello lo sia Cà de' Fabbri, | Battesimale.
La Chiesa di Cà de' Fabbri è situata in luogo più come si disse più bassa , come lo è la corrisponden
basso della Strada Maestra che le corre vicina , per le volta . Ha questa oltre la Cappellina del Battiste
cui era l'edifizio soggetto ad umidità . Ad ovviare un ro dal lato sinistro con iscrizione portante l' epoca
tale disordine si avvisd di alzare colla Chiesa il pa. | della di Lei edificazione nel 1763 due Cappelle la
vimento della medesima. Un tale innalzamento è sta- terali ; quella a sinistra è dedicata al SS, Crocefis
to eseguito soltanto però per la melà movendo so , quella a destra alla B . V . sotto l' invocazione del
dalla maggiore Porta d ' ingresso , talchè per giun Rosario . La Cappella maggiore è separata dal corpo
gere al maggior allare è forza discendere quattro della Chiesa mediante Balaustro di ferro , ed ha la
gradini per quanlo è larga la Chiesa . Cosa che sa teralmente la Cantoria con Organo. L ' ara maggiore
rebbe ben disdicevole se lale dovesse restarsi, e è della così della Scagliola , ed ha la Tavola rappre
meno offenderebbe l'occhio se invece di discendere al sentante li Sanli titolari della Chiesa , lavoro Jel di
mezzo della Chiesa si dovesse ascendere verso il mag. pintore Calvi denominato il Sordino , che venne or.
gior Altare. Ma già le provide cure dell'altuale Rete dioalo e pagato dalla liberalità dell' inoggi deſunto
tore di detta Parrocchia M . R . D . Angelo Beghi si Gio . Battista Grasselli. Bella ed illuminata è la Sa
apparecchia e intende a questo di ridurre l' intera cristia , e la Torre delle Campane ne ha quattro. La
Chiesa allo stesso livello non solo , ma ad uniforme Canonica è posta dietro alla Chiesa ; talchè la vedie
architettura e proporzione ; per cui col pavimento la della medesima viene tolla dalla Chiesa stessa.
dell ' altra parte che è più bassa dovrà ancora innal Esistono nel Circondarij di questa Parrocchia due
zarsi il volto corrispondente della Chiesa . Per quello Oratorii ambidile già di ragione della nobile Famiglia
che riguarda la parle già elevata dalla parte dell' in - Segoi , ed oggi del Conte Giuseppe Pallavicini , dedi
gresso è questa d ' ordine jonico con corrispondente cato l' uno alla Immacolata Concezione, l' altro alla
volta e di buona architettura , e ad illuminarla ven Presentazione della Beata Vergine. La di Lei Popola .
ne praticata una finestra semicircolare sulla porta zione è di anime 1540. Celebrasi la Festa titolare il
d ' ingresso , giorno 1 Maggio .
Vagliansi comprese in questo spazio di nuova co Confina della Parrocchia con quelle di Minerbia ,
struzione due Cappelle dedicate quella a sinistra a Alledo , Salello , S . Maria in Duvo , S . Marino , Lo
$ . Antonio Abale già condotta a compimento , e quel voleto , e Maddalena . É appodialo di Minerbio , ed è
Ja a destra la quale non è ancora. L 'altra metà del sottoposto al Governo di Budrio .
la Chiesa alla quale non si è per anco posto mano è ! D. L. A . ,
- 9 -

S . APOLLINARS
DI SERAVALLE

In mezzo ad una delle piit belle e sua valle uno di que' luoghi aggiudicati apparte
ferlili vallale che s ' aprono in mez- Dersi ai Bolognesi , e restituito ad essi dai Modenesi
zo ai nostri alli colli o monli , sor. in vigore del Laudo di Uberto Prelore , nel quale era
ge la Chiesa di S . Apollinare di Seraval stalo compromesso dalli due popoli a sopive le dite
le. Come si disse altrove , allorchè nn renze nate fra essi per ragione di contini. Maine
Inogo prende nome da' Santi dell' an - tato Federico II contro i Bolognesi per avere questi
tico Calendario , e certamente S . Apollinare senza di lui assenso mossa guerra agl' Imolesi , Lol
m uno dei primi Vescovi della Chiesa , pud to loro diversi castelli , stretta d ' assedio la stessa
con quasi sicurezza concludersi avere un tal città d ' Imola , e condotti li cittadini a clieder pace
Inogo appartenuto ad alcon Monastero , ed essere a svantaggiose condizioni , nel 1226 ne rinise lo pos
stato da Monaci fondato . Presunzione che si riduce sesso i Modenesi. Sembra però che poco appresso
a certezza nel caso presente , conciossiachè y ' ab . tornasse a potere dei Bolognesi , poichè ritrovame
biano molti storici che lo affermino , e fra questi i! come nel 1300 Giovanni di Guido Pepoli po
Muzzoli e Gabriele Penotti nella sua storia delle Ca. il castello di Seravalle e la valle di Blegare
Doniche regolari -- Monasterium Canonicorum Re stessa valle di S . Apollinare , e l' olleneste
gularium S. Apollinaris de Vallata Ordinis S. Au - lognesi ; poichè nel 1323 li fuoruseita
sin S.
gustini cum Ecclesia Remiaji ,. et
S. Remigii Ecclesia | portarono a danno della medesima in
cum Ecclesia
et cum
S. Andrea de Burgo Peradelli.Ed a confermare la cosa stragi e ruine , bruciando case ed acce s
Bon è di piccn !o momento il vedere come ancora ai abitanti vi ritrovarono. Nel 1360
giorni nostri il Reltore di della Parrocchia abbiasi il tere di Bernabò Visconti , ma
titolo di Priore , poichè è questo ancora in manifesto della Chiesa . Ribellossi questo do
segno , come allrove avverlimmneo , che cessata lala
che cessata diedesi a potere di Ugolino m
giurisdizione de' Monaci in un luogo , quello che sot del Visconti che lo Leone Sin
teoirò al regime spirilgale del contado tenesse sem diati pel Pontefice , per suo costo
pre il titolo del superiore del Monistern , e ce lo le ricuperarono , Nacquero for
conferma il suindicato slorico -- Hoc Monasterium discordie nel 1470 a modo
deficientibus Canonicis nunc est commendatum sub no omicidi , per cui o
litulo Prioralus. È perlanlo manifesto che questa gna di spedire cold sol
Chiesa denominata S . Apollinare de Vallata , o de preslo a ricomporte
Blegne appartenne a ' Canoniei Lateranensi e da re gli autori di ali
molissimi lempi fu da essi fondata , ed ebbervi un l' anno 1515 ere
Monastero , il quale poi soppresso , per mancanza di valle Galeazzo con
Canonici , a Parrocchia venne ridotto , conservando nel 1532 , spogli
però nel tilolo del suo Rettore la memoria di sua Se incerta
sa fuerelle
origine .
Jl lerritorio di questa Parrocchia appartenne sem . del tempo
pre al contado di Seravalle e corse con esso la stes- ne vuole
sa fortuna ; bene diversa in questo , che dove Se. come di
ravalle essendo luogo minilissimo polè le tante volte taro
difendersi dagli allacchi del nemico ; S . Apollinare risul
luogo aperto ful sempre esposto alle offese ed in
cursioni oslili di chi ugognava al possesso di cosi
abertoso territorio . Nel 1201 ſu questo Priorato
3
TOMO IV .
fino al principio del secolo XVI, e cioè sino al 1635, chiesa S . Apollinare che cammina a piedi ignudi so .
nel quale anno con slio decreto delli 6 novembre il pra ordenti carboni , ed è lavoro del celebre Cave
Cardinale Arcivescovo di Bologna Girolamo Colonna , doni, che scolaro degl' immortali Caracci giunse ad

HA
tolse questa Chiesa dal Plebanato suddetto , e la emularne la valenlía del pennello , sino a lasciar du
eresse in Arcipretale indipendente ; limitando un tale bitare tal' ora se ad esso o alli di lui maestri taluna
privilegio pero alla vita dell' innallora suo Rettore opera abbiasi ad altribuire. Degli altri dile altari la
D . Angelo Michele Valbona , il quale avendo poi ri terali è sacro l' 1100 alla Beata Vergine sotto la in
nunciato alla cura nel 1619 in favore di Don Tom vocazione del Santissimo Rosario . Il simulacro è for
maso Bortololli , rivisse sopra di essa la prima mato di quella maleria cosi delta -- stucco -- ed è
supremazia diMonteveglio . La quale non cessd se di qualche antichità , e per cura dell' attuale Priore
non clie nel 1746 a petizione del suo Parroco di quel è stato l' ornato intorno alla nicchia indoralo , e va
Tempo Don Filippo Melloni avanzala al Sommo Pon - gamente dipinto il muro nel quale si apre la mede
lefice Benedetto XIV che sin da quando reggeva la sima. -- L' altare opposto poi è dedicato al Sanlis
Chiesa di Bologna portando speciale affetlo al mede simo Crocifisso , ed è ancor questo ornato all' in
simo , e addimostrando quanto a lui fosse grato il torno da dipinto analogo alla Passione del Nostro
divisamenlo proposto dal Melloni di fabbricare nuo. Divin Redentore ; abbellimenti tutti eseguiti a spese
vamente delta chiesa , così vedutolo mandato ad dell' attuale Priore. Ha egli inoltre rinnovato l' ora
effetto , con stia Bolla del 17 agosto del dello anno torio attiguo alla Chiesa dedicato a Santa Lucia ,
1749 la chiesla separazione fu concessa , e costitui ed abbellito parimeali con ben intese dipinte riqua
S . Apollinare indipendente . drature .
Il giuspatronato ossia il dirillo di nominare il Prio . Esistono allualmente nel Circondario di questa
re di questa Parrocchia appartenne sempre , dopo la Parrocchia cinque pubblici Oratorii.
soppressione di quel Monistero , alla Mensa Arcive Il primo che è il più antico di tutti è dedicato
scovile di Bologna , la quale un tale diritto conserva alli sanli Faustino e Giovita Martiri, ed è posto in
da oltre tre secoli. Trovavasi questa Chiesa verso il luogo detto Montelungo . Esisteva questo sino dal 1378 ,
mezzo dello scorso secolo in istato ruinoso , e molto e fu un tempo in dominio di certa signora Eva Mar .
angusta. Si accinse il predelto Priore Melloni alla chetti ; spelta in oggi all' Opera dei Mendicanti.
grande impresa di ricostruirla dalle fondamenta con Il secondo dedicato a S . Lucia del quale abbiamo
migliore architeltura , e più ampia e proporzionata fatto parola poco sopra, altiguo alla Chiesa Parroc
ai bisogni della popolazione. Ma abbeochè il di Ini chiale appartiene alla medesima.
Rellorato fosse lungo e durasse per un mezzo secolo , Il terzo sacro a S. Barbara in luogo dello Cà de
e cioè dal 1743 al 1793 , tuttavia la scarsezza dei Cld è di proprietà del signor Pietro Clo .
mezzi , non ostante che avesse egli di suo nelle spese Il quarto intitolato a S . Pellegrino Re di Scozia
di fabbrica impiegati ben scorili seimila , non gli per - in luogo dello -- Cà de Romani . . è di ragione del
misero di vederla compita. É d ' essa in volto , ed è signor Domenico Dal Bello di Rasilio .
di lunghezza piedi quaranlasei , di larghezza piedi ll quinto dedicalo alla Santissima Croce di Gesu
sedici bolognesi , con quattro finestre . È volta col in sito denominato il Castelletto appartiene alla la .
SILO prospelto a ponente , ed il maggior altare è po miglia Notari.
slo a levante . Oltre la porta maggiore nè ha allra Dista della Parrocchia da Bologna miglia sedici .
laterale dalla parte di ostro . L ' ordine di sua ar. e conta presso a seicento abitanli. Confina colle Par
chitettura è corintio , ma manca per ora di coro , non rocchie di Monteveglio , Monte Bundello , san Pielro
già perchè si credesse non occorrere alla eleganza di Seravalle , Ciano Modonese , Tiola , e Maiola .
della Chiesa , ma in allora per mancanza di mezzi; È sottoposta al Governo di Bazzano Comune di
per cui ove appunto questo doveva sorgere è una Serayalle . Si celebra la festa litolare il 23 luglio .
nuda muraglia che ben si vede li eretta precaria . Nel punto di pubblicare questo ristrello storico
mente . E porlasi ferma opinione che l' alluale gene. udiamo con vera compiacenza , come il Priore di
roso Priore Reverendo Don Gio . Baltista Nanni, il questa Parrocchia Molto Reverendo D . Nanni prose
di cui alto cuore ad altro non intende che al mag guendo nei sentimenti generosi di quella munificenza
gior lustro della sua chiesa , avrà attualmente man . c filantropia de' quali tante prove ha dato in passalo ,
dato ad effetto un tale diyisamento , se già fece ese. abbia non solo dato compimento ai lavori di della
Chiesa , ma inoltre innalzato apposito Edifizio , a
guire il bel lavoro della nuova Cella del Battistero .
È questa di forma elittica , mirabilmente ornata di riparare dalle intemperie , o da improvvisi Lurbini
bassi rilievi e dipinti. Nel mezzo sorge il sacro chi si ritrovasse da quesli sorpreso in quei contor
fonte formante una Pila di bel marmo di Carrara, ed ni specialmente colle loro bestie . Possano moltipli
è totalmente isolata . carsi lali eserpi a conforto della umanilà , combat.
Tre sono in questo Tempio li altari compreso il tuta il più delle volte dal freddo egoismo, ed ab
maggiore, abbenchè le cappelle sieno cinque, essendo biasi questo degno Ecclesiastico colla pubblica am
chè due di queste sono senza altare , che vanno im mirazione ancora la riconoscenza .
mancabilmente a costruirsi. Bella è la tavola del
maggior altare rappresentante il santo titolare della L. A .
Cristofero diM.S
Severo
OlioSag':D.
Dall
Giacomo
Parcio
AIMR
072
- 10

SAN CRISTOFORO
DI MONTE SEVERO

D i Monte Severo vuolsi ripetere sulla Brancaicone d ' Inasiato , fossero dalla Ciltà e lerri.
N U TZ etimologia del suo nome quanto si torio bandili siccome di parte Ghibellina.
Undisse più volte nella illustrazione di Dalle quali cose tutte vuolsi raccogliere che anti
O altre Parrocchie , e cioè ehe derivassero chissima sia questa Chiesa ; conciossiachè se da re
ad esse da nomi latini di famiglie Ro . molissimi tempi ſul Monte Severo luogo abitato ,
mane che colonizzarono , e ai tempi del e fortificato ; se li suoi abitatori sino dal Secolo un
la repubblica , ed imperando Cesare Augusto , decimo furono Magnati , ben è a credersi che molto
la nostra Provincia . Ed infatti riscontrasi nel- | tempo prima fosse quella contrada veonta in istato
le loscrizioni raccolte da Crulero fra gli al. di qualche floridezza , per cui avesse luogo ove eser
Iri nomi quello della gente Severia . Dal volgo mon- | cilare il divin culto ; del quale giammai non man
tano viene chiamato Monsvir o Monsvier , talche se carono neppure quei luoghi bensì popolati , ma che
ad alcuno di essi si chiedesse ove sia Monte Severo, a socievol vita come questo , non erano uniti.
certamente nol saprebbero addittare. Le prime polizie di questa Chiesa raccolgonsi dal.
Monte Severo è posto quattordici miglia da Bo - l' autentico campione di quesla Reverenda Mensa Ar
logna sopra relta di colle alla destra del Lavino , | civescovile dell' anno 1378 che comprende tutte le
anica parte verso la quale sia aperto , conciossiache chiese della città e diocesi di Bologna. Dallo stesso
dalle altre parti sia coperto e circondato dai più al. Archivio poi si rileva come il dirillo di nominare il
li monti. Celebre e di moltissima antichità è que. . Rellore a della Chiesa appartenesse a ' parrocchiani,
slo luogo , ed era munito di forte Castello . E se le dai quali passò in libera collazione di quesla Reve
fuine esistenti in luogo dello la Castellina costitili. | renda Mensa Arcivescovile , dirilto che esercita da
1ano questo fortilizio , è a credersi che fosse ſon oltre tre secoli.
dalo sino dal tempo degli Etruschi, o dell' antica Quesla Chiesa è sufficientemente grande per so
Roma ; poichè tali avanzi posli ora in mezzo ad un perire al bisogno della popolazione.
castagnelo mostrano appunto la costruzione di Etru Ha tre altari, il maggiore dei quali è dedicato al
sco edifizio , e ciclopica , avendo lunghi e grossima titolare della chiesa S. Cristoforo . Gli altri due la
eigni l' uno all' altro sovrapposli , senza che sia dalo terali sono dedicati l' uno alla Beata Vergine sollo
lo scorgere se li unisca alcun cemento. Dell' anno l' invocazione del Carmine , l' altro al Santissimo
1175 tenendo per le parli d ' Impero li Cattanei di Crocifisso . Code del privilegio del fonte Battesimale
Monleveglio , e gli Aigoni con altri nobili , Monte non ultima prova di sua antichità ed importanza .
severo fu espugnato dai Bolognesi, dalo in preda Le vicende di questo sacro Edifizio dopo il 1770 an
alle fiamme , e gli abitatori che salvaronsi dall' cc pariscono da due Lapidi esistenti nell' interno della
cidio furono tralti in caltisilà . E se non si volesse Chiesa ; nella prima delle quali si legge :
aver riguardo per dedurne l' aplichilà del luogo alla D. 0. M .
costruzione del suindicato monumento , sarà per
forza il convenire dell' importanza ed antichità qual VETUSTISSIMA ECCLESIA HAEC PROPE LABESCENS
siasi del inedesimo , dal vedere come quei da Monte AD HANC FORMAM REDACTA FVIT SVMPTIBVS
Severo fossero negli Estimi annoverali fra Magnati BEVERENDI DOMINICI ZAPPOLI MODERNI RECTORIS
di cillà e di contado ; e come nel 1274 kidolfo da ANNO SALVTIS MDCCLXX .
Monte Severo ; Guidone , Gerardino e Giacomo Fra . JOANNES BABTISTA DAL BELLO HVJVS ECCLESIAE
Telli , non clie lutli li loro nepoli e figli , cccelto ECONOMVS HANC PONT CVRAVIT.
Nella seconda | ma è inyalsa da secoli la tradizione , che ove è po .
sto questo oratorio sorgesse un giorno un Tempio
D. 0. M . sacro a Pagana Deilà ; tradizione conservala forse
da chi non vede e non vorrebbe vedere in lulle cose
HANC SACRVM AEDEM FORTVITO INCENDIO | se non se il romantico ed il maraviglioso .
ANNO MDCCCXXXI PARTIM EXVSTAM Confina questo distretto Parrocchiale a Levante
BINIS E LATERIBVS ARIS MINORIBVS DENVO con quello di S . Maria di Medelana , a mezzogiorno
EXTRVCTIS INSTAVRARI AC ELEGANTIORI FORMA con quello di Luminasio , Venola e Monlasico , a po .
EXORNARI CYRATVM EST. ANNO MDCCCXXXVII . nenle con quelli di Monte Pastore e Vignola dei
Conti , a settentrione con quello di san Lorenzo di
Ad accrescere il decoro di questa Chiesa l' odier- Ronca. È soltoposta al Governo di Bazzano ed è ap
no meritissimo di lei Rettore Reverendo Don Gia - | podiato della Comune di Savigno. Non ascende la
como Dall' Olio la falto costruire elegante canto . di lui popolazione al di là di duecento venli anime ,
ria ove riporre un Organo ch ' è opera di mano rette come si disse dal Mollo Reverendo Don Giaco .
maestra . mo Dall' Olio . Dista da Bologna di miglia quattor .
Due sono li Oratorii esistenti in questa Parroc dici. La festa lilolare si celebra il 25 luglio . La po .
chia. Il primo detto -- La Borra -- dedicalo a san polazione di Monle Severo che estende il suo di
Giovanni Evangelista è di proprietà degli eredi Palai strelto Parrocchiale sopra alli e rapidi monti , ren
mjeri. Il secondo denominalo di S. Giacomo detto dono la medesima disagialissima al proprio Parroco .
-- delle Verselane -- ora sospeso , appartiene al si
saor Antonio Zanelli. Con qual fondamento s ' ignora , 1 L. A.
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Oppoli di-S.
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- 9 -

DI SERAVALLE

op o mezzo ad una delle più belle e sua valle uno di que' luoghi aggindicati apparte.
fertili vallale che s 'aprono in mez nersi ai Bolognesi , e restituito ad essi dai Modenesi
zo ai nostri alli colli o monti , sor . in vigore del Laudo di Uberto Prelore , nel quale era
A g e la Chiesa di S . Apollinare di Seraval stalo compromesso dalli due popoli a sopire le dife
le. Come si disse altrove , allorchè un renze nate fra essi per ragione di confini. Ma irri
92 luogo prende nome da' Santi dell' an - | tato Federico Il contro i Bolognesi per avere questi
lico Calendario , e certamente S . Apollinare senza di lui assenso mossa guerra agli Imolesi , lol
A m uno dei primi Vescovi della Chiesa , pud to loro diversi castelli , stretta d ' assedio la stessa
* con quasi sicurezza concludersi avere un tal città d ' Imola , e condotti li cittadini a chieder pace
luogo appartenuto ad alcon Monastero , ed essere a svantaggiose condizioni , nel 1226 ne rimise in pos.
stalo da Monaci fondato . Presunzione che si riduce sesso i Modenesi. Sembra però che poco appresso ri.
a certezza nel caso presente , conciossiache vi ab. tornasse a potere dei Bolognesi , poichè ritroviamo
biano molli storici che lo affermino , e fra questi il come nel 1300 Giovanni di Guido Pepoli possedesse
Muzzoli e Gabriele Penolli nella sna storia delle Ca. | il castello di Seravalle e la valle di Blegne che è la
Moniche regolari -- Monasterium Canonicorum Re- stessa valle di S . Apollinare , e l' ottenesse dai Bo
çularium S. Apollinaris de Vallata Ordinis S . Au - lognesi ; poichè nel 1323 li fuorusciti di Bologna
gustini cum Ecclesia S . Remigii , et cum Ecclesia portarono a danno della medesima in questa valle
S. Andrea de Burgo Peradelli . Ed a confermare la cosa stragi e ruine , bruciando case ed uccidendo qua
non è di piccolo momento il vedere come ancora ai abitanti vi ritrovarono . Nel 1360 cadde essa in po
giorni nostri il Rettore di della Parrocchia abbiasi il lere di Bernabò Visconti , ma fu ripresa da' soldali
litolo di Priore , poichè è questo ancora un manifesto della Chiesa . Ribellossi questo popolo poco dopo , e
segno , come altrove avverlimmo , che cessata la diedesi a polere di Ugolino da Savignano Capitano
giurisdizione de'Monaci in un luogo, quello che sota del Visconti che lo tenne finchè li Breltoni stipen
teatro al regime spirituale del contado tenesse sem - diati pel Pontefice , per suo conto la suindicata val
pre il litolo del superiore del Monistern , e celo le ricuperorono .Nacquero fra questo popolo intestine
conferma il suindicato storico -- Hoc Monasterium discordie nel 1470 a modo che accadevano ogni gior.
deficientibus Canonicis nunc est commendatum sub no omicidi, per cui fu costrelto il Senato di Bolo
tilulo Prioralus. È perlanlo manifesto che questa gna di spedire colà gente d ' armi che valsero ben
Chiesa denominata S . Apollinare de Vallata , o de presto a ricomporre le cose , punendo poi di morte
Blegne appartenne a : Canoniei Lateranensi e da re. gli autori di tali delitti. Vuolsi che Leone X nel.
polissimi lempi fu da essi fondata , ed ebbervi un l' anno 1515 creasse conte di Seravalle e di questa
Monastero , il quale poi soppresso , per mancanza di valle Galeazzo Caslelli ; e che nè fosse dappoi, e cioè
Canonici , a Parrocchia venne ridotto , conservando | Del 1532 , spogliato da Clemente VII.
però nel titolo del suo Rettore la memoria di sua Se incerta può essere l' epoca in cui questa Chic
origine. sa ſu erelta non perd uguale incertezza s ' incontra
Il territorio di questa Parrocchia appartenne sem del tempo in cui fu erelta a Parrocchia , poichè se
pre al contado di Seravalle e corse con esso la stes. ne vuole riportare l' intitolazione al 21 marzo 1321,
sa fortuna ; bene diversa in questo , che dove Se. come dicesi constare da Instrumento a rogito del no
Favalle essendo luogo munitissimo potè le tante volte taro bolognese Bernardo dall' Amola ; ed è di fatto
difendersi dagli altacchi del nemico ; S . Apollinare risultare dal campione delle Chiese del 1378 esisten
luogo aperto ru sempre esposto alle offese ed in - te nell' Archivio Arcivescovile , che questa in tale
cursioni oslili di chi agognava al possesso di cosi ango esisteva , ed era sottoposta al Plebanato di
aberloso territorio . Nel 1204 ſu questo Prioralo e Monleveglio . Sollo la quale giurisdizione si slelle
TOMO IV . 3
fino al principio del secolo XVI, e cioè sino al 1635 , | chiesa S . Apollinare che cammina a piedi ignudi so
nel quale anno con suo decreto delli 6 novembre il pra ardenti carboni, ed è lavoro del celebre Cave
Cardinale Arcivescovo di Bologna Girolamo Colonna , doni , che scolaro degl' immortali Caracci giunse ad
tolse questa Chiesa dal Plebanato suddetto , e la emularne la valeplía del pennello , sino a lasciar du
eresse in Arcipretale indipendente ; limitando un tale bitare tal' ora se ad esso o alli di lui maestri taluna
privilegio però alla vita dell' innallora suo Rettore | opera abbiasi ad altribuire. Degli altri due altari la
D . Angelo Michele Valbona , il quale avendo poi ri terali è sacro l' uno alla Beala Vergine sotto la in
nunciato alla cura nel 1619 in favore di Don Tom - vocazione del Santissimo Rosario . Il simulacro è for
maso Bortolotti , rivisse sopra di essa la prima mato di quella maleria così delta -- stucco -- ed è
supremazia di Monteveglio . La quale non cesso se di qualche antichità , e per cura dell' attuale Priore
non che nel 1746 a petizione del suo Parroco di quel è stato l' ornato intorno alla nicchia indoralo , e va
Tempo Don Filippo Melloni avanzala al Sommo Pon gamente dipinto il muro nel quale si apre la mede
lefice Benedetto XIV che si da quando reggeva lasima. -- L ' allare opposto poi è dedicato al Santis .
Chiesa di Bologna portando speciale affetlo al medesimo Crocifisso , ed è ancor questo ornato all' in .
simo , e addimostrando quanto a lui fosse grato il torno da dipinto analogo alla Passione del nostro
divisamento proposto dal Melloni di fabbricare nuo . Divin Redentore ; abbellimenti tutti eseguiti a spese
vamente delta chiesa , così vedutolo mandato ad dell' attuale Priore. Ha egli inoltre rinnovato l' ora
effello , con sua Bolla del 17 agosto del detlo anno torio atliguo alla Chiesa dedicato a Santa Lucia ,
1749 la chiesla separazione ſui concessa , e costitui ed abbellilo parimenli con ben intese dipinte riqua
S . Apollinare indipendente . drature.
Il giuspatronato ossia il dirillo di nominare il Prio . Esistono alluaimente nel Circondario di questa
re di questa Parrocchia appartenne sempre , dopo la Parrocchia cinque pubblici Oratorii.
soppressione di quel Monistero , alla Mensa Arcive Il primo che è il più antico di tutti è dedicato
scovile di Bologna , la quale un tale diritto conserva alli santi Faustino e Giovita Martiri , ed è posto in
da ollre tre secoli. Trovavasi questa Chiesa verso il luogo detto Montelungo . Esisteva questo sino dal 1378 ,
mezzo dello scorso secolo in istato ruinoso , e molto e fu un tempo in dominio di certa signora Eva Mar
angusta . Si accinse il predelto Priore Melloni alla | chetti ; spelta in oggi all' Opera dei Mendicanti.
grande impresa di ricostruirla dalle fondamenta con Il secondo dedicato a S . Lucia del quale abbiamo
migliore architeltura , e più ampia e proporzionata falto parola poco sopra, alliguo alla Chiesa Parroc
ai bisogni della popolazione. Ma abbenchè il di lui chiale appartiene alla medesima.
Rellorato fosse lungo e durasse per in mezzo secolo , Il terzo sacro a S . Barbara in luogo dello Cà de
e cioè dal 1743 al 1793 , tuttavia la scarsezza dei | Cid è di proprietà del signor Pietro Clo .
mezzi , non ostante che avesse egli di suo nelle spese Il quarto intitolato a S . Pollegrino Re di Scozia
di fabbrica impiegali ben scorili seimila , non gli per . in luogo dello -- Cà de Romani . . è di ragione del
misero di vederla compita . È d ' essa in volto , ed è signor Domenico Dal Bello di Rasilio .
di lunghezza piedi quaranlasei, di larghezza piedi Il quinto dedicalo alla Santissima Croce di Gesù
sedici bolognesi , con quattro finestre. È volta col in sito denominalo il Castelletto appartiene alla fa
siio prospetto a ponente , ed il maggior altare è po miglia Notari.
slo a levante. Oltre la porta maggiore nè ha allra Dista della Parrocchia da Bologna miglia sedici ,
laterale dalla parte di ostro. L ' ordine di sua ar e conta presso a seicento abitanti. Confina colle Par
chilellura è corintio , ma manca per ora di coro , non rocchie di Monteveglio , Monte Budello , san Pietro
già perchè si credesse non occorrere alla eleganza di Seravalle , Ciano Modonesc , Tiola , e Maiola.
della Chiesa , ma in allora per mancanza di mezzi ; É sottoposta al Governo di Bazzano Comune di
per cui ove appunto questo doveva sorgere è una Seravalle. Si celebra la festa litolare il 23 luglio .
nuda muraglia che ben si vede li eretta precaria Nel punto di pubblicare questo ristretto storico
mente . E porlasi ferma opinione che l' alluale gene. | udiamo con vera compiacenza , come il Priore di
roso Priore Reverendo Don Gio. Baltista Nanni, il questa Parrocchia Molto Reverendo D . Nanni prose
di cui alto cuore ad altro non intende che al mag guendo nei sentimenti generosi di quella munificenza
gior Instro della sua chiesa , avrà attualmente man e filantropia de' quali tante prove ha dato in passato ,
dalo ad effetto un tale diyisamento , se già fece cse. abbia non solo dato compimento ai lavori di della
guire il bel lavoro della nuova Cella del Battistero . Chiesa , ma inoltre innalzato apposilo Edifizio , a
È questa di forma elittica , mirabilmente ornata di riparare dalle intemperie , o da improvvisi turbini
bassi rilievi e dipinti. Nel mezzo sorge il sacro chi si ritrovasse da questi sorpreso in quei contor
fonte formante una Pila di bel marmo di Carrara, ed ' ni specialmente colle loro bestie . Possano moltipli
è totalmente isolata . carsi lali esempi a conforto della umanilà , combat
Tre sono in questo Tempio li altari compreso il tuta il più delle volle dal freddo egoismo , ed ab .
maggiore, abbenchè le cappelle sieno cinque, essendo- biasi questo degno Ecclesiastico colla pubblica am
chè due di queste sono senza altare , che vanno im - | mirazione ancora la riconoscenza .
mancabilmente a costruirsi. Bella è la tavola del
maggior altare rappresentante il santo titolare della ! L. A.
Cristofe ro.MS
di
Sever
AIMA
Parool
Cracom
Dall.zo
D
Olio
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SAN CRISTOFORO
DI MONTE MAGGIORE

P e l tessere la Storia di quiesta Chiesa / Signora il tempo in cui fosse fondata della Chie :
POL50

YET K ci si presenta da prima una strana | sa , ma è forza convenire che lo fosse da epoca bed
cosa , ed è che il vocabolo di que- lontana , anche se si consideri l'attuale di Lei costru
SA slo luogo quale si pronuncia dalle Pool zione. Di Lei si fa parola per la prima volta nel Cam
A polazioni di quel Contado , e dei vicini, pione di questa Mensa Arcivescovile del 1378 e si ve.
assai meno si discosta dal vero suo no. de come questa dipendesse dal Plebanalo di S . Maria
me di quello che il nome italianizzato con di Monle Veglio . Cosa che a nostro credere vale a
cui si rinviene ne' pubblici documenti d 'og. confermarci nella opiniode , che anche Monte Maggio
Sot gigiorno . Talchè la corruzione è assai più re appartenesse alla Abbazia di Nonantola , se la se
sensibile nel secondo di quello che nel priino vocabo . | conda Chiesa soltoposero alla prima la quale appar
lo . Jofalti molto meno si discosta dal vero nome teneva pure alla medesima Abbazia . Che che ne sia
Mons Mauri Monte di Mauro col quale sino dal seco. | perd , passò questa Chiesa nel 1600 solto il Plebana
lo ottavo venne appellato questo luogo , l'appellali- to di Bazzano , e nel mezzo del secolo XVII sotto
VO -- Mont-Mavour - - di quello che l'altro preteso ita l' altro in oggi soppresso di Monte Budello , ed alla
lianizzato - Monte Maggiore -- il quale toglie di per | fine dello stesso secolo staccata da griesto , è solto .
se ogni indicazione del vero nome del luogo. posta al Plebanato di S . Lorenzo in Collina , alla di
Il vero nome pertanto di questo luogo è di Montecui giurisdizione spetta anche attualmente .
Mauro , e prima Fundus Mauri. Ergevasi su questo il di Lei Giuspatronato apparteorie ai Comunisti e
forte e munita Rocca della quale non restano che po. se ne ha certezza sino dal 1390 . Cosa che indurreb
chi avanzi di fondamenta nel sito ove esiste in oggi be a credere , che per opera loro e , non d ' altri fosse
la Chiesa Parrocchiale e l'annessa Canonica . Antichis edificata ; ma nel 1659 li 20 Maggio con Instrumeg .
simo è il luogo e sembra che il Castello fosse fonda. to rogato dal Notaro Bartolomeo Guglielmini , dona .
to prima del decimo secolo . E munitissimo era cer . rono essi liberameote un tale diritto al Conte Cesa
tamente nel 1360 giacchè grave fatica dove sostenere re Giuseppe Beccadelli. E tale donazione fii ripetuta
Taddeo di Mazzarello da Cuzzano Condottiero delle mente confermata dalla Ecclesiastica autorità negli
armidel Duca di Milano per occuparlo in quell' an . anni 1659 suddetto 1684 e 1693 alli Fratelli Lodovi.
no dietro lunga ossidione , pel suo Signore, sopra il co e Grimoaldo Conti Beccadelli successori inediati
Comune di Bologna , che ricuperollo nel 1377 sbor del donatario predelio , a ' quali fu pure devoluto it
sandone il prezzo per mezzo de'suoi Anziani. Ma oc- | diritto di nomina del Parroco di questa Chiesa .
capato nuovamente nel 1420 da Braccio da Montone, L ' Edifizio di questa , allorchè ſu visitata dall' Ar
forse da questi fu guasto a modo che più non risor. civescovo di Bologna Cardinale Giacomo Boncompa
se , nè più di tal forte luogo si fa menzione nelle gni li 6 Maggio 1692 , fu trovato costrutto col soffit
Storie . to rozzo e ad angolo , lungo piedi 41 e largo 13 ,
Sembra che appartenesse questo distretto da gran con due soli altari : il maggiore dedicato al Titolare
tempo alla Abbazia di Nonantola . In fatti con Instru . | S. Cristoforo , ed ilminore alla B . V . del Rosario ovc
mento delli 4 Maggio esistente nell' Archivio di No - fu eretta la relativa Compagnia nel 3 Maggio 1609.
nantola , ſu dall'Abate Nonantolano Bonifazio data a 11 terzo Altare dedicato al Santissimo Crocifisso ven
terza generazione in enfiteusi parte di tali terreni ne aggiunto verso la metà dello scorso seculo . La Sa.
alla Famiglia de Zadni. Dalla quale possessione poi cristia annessa all'altar maggiore non sorse che nel
per parle de Monaci Benedettini crediamo ancora che l' anno 1683 e forse a spese dell' inallora Parroco di
si potrebbe dedurre il nome di Monte Mauro al luo questa Chiesa D . Alfonso Accarisi. Da lale descrizio
go , essendochè sia S . Mauro appunto uno de' Fon ne ben si ravvisa pon esscre nata in questa Chiesa al
datori o Propagatori di questo celebre ordine de'Be. cuna innovazione di rimarco a tutt' oggi, e quindi
nedellini. ci asterremo a darae ulteriore descrizione , e solo
aggiungeremo avere quesla Chiesa un buon Organo , 1 Tozzi ed in oggi al Sig . Giuseppe Cuppini , al pre- !
ed esservisi aggiunta nel Campanile altra Campana , i sente perd sospeso .
alle due già preesistenti. Nel quadro di S. Cristoforo | Ora non esiste che un solo Oratorio ed è quello di
posto al maggiore altare è indicato nel Bastone di det- s . Francesco di Paola di ragione ella Famiglia Bian
to Santo il nome del dipintore Xpbus. pinx . 1359. cani in luogo detto Monte Biancano. È questo uno
Esistevano nel Circondario di questa Parrocchia li de' più belli , vasti , e ricchi Oratorii che esistano
seguenli Oralorii , e cioè .. S . Benedetto - di antica nella parte montana del Bolognese , da emulare an
fondazione , mentre ritrovasi indicato nel Campione cora alenne delle più belle Chiese Parrocchiali. È des.
del 1378 ; il quale nella visita del Cardinale Boncom . / so fornito di tutto l' occorrevole alla celebrazione
pagoi del 6 Maggio 1692 rinvenuto in stato rovinoso , de' divini Uffizi complessivamente all' Organo , ed ha
ne venne ordinato il ristauro alla Comune ed al Par. due altari, Sacristia decorosa e Torre fornita di quat
roco da eseguirsi entro sei mesi , scorsi li quali sen - | tro Campane. Fu questo eretto dalli Fratelli Giusep
zachè il ristauro fosse stato eseguito , ne fu ordina- pe e Gregorio Biancaninel 1726 e consacrato dall'Emi
ta la demolizione , che in fatti avvenne. nentissimo Arcivescovo Malvezzi nel 1756 . Annesso al
Santa Maria in luogo detto lo Spedaletto , presso medesimo avvi il Casino Padronale vasto Edifizio
il quale era appunto una Casa che serviva ad ospi. proveduto di tutte quelle agialezze che si rendano
tazione di poveri viandanti , la quale upitamenle ai | indispensabili in luogo montano , e lontano da Cit
þeni che le appartenevano , venne nel secolo XVII ad tà o Castella , ed appartenente a famiglia cospicua
accrescere la Prebenda del Parroco . L ' Oratorio poi per antichità e ricchezza , avendosi memoria di essa
caduto in ruina veone con decreto dell' Eminentissi. sino dal 969 in una Pergamena conservata nell' Ar
mo Arcivescovo Cardinale Vincenzo Malvezzi 12 Ot- chivio della Città di Modena.
tobre 1756 sospeso , ed ordinatone il riparo in tem . Confina questo distretto Parrocchiale colle Parroc
po determinato , allrimenti che fosse demolilo , come chie di Oliveto , S . Lorenzo in Collina , Pradalbino ,
lo fu . Amola di Montagna , Monte S . Pietro , Fagnano, Zap .
Esisteva in terzo luogo l'altro dedicato a S . Antopolino , e Monteveglio . La di Lei Popolazione è di
nio di Padova , e questo apparteneva alla famiglia 345 anime rette dal M . R . Don Gio. Battista Berti .
Tozzi, ma trovato labente dall' Eminentissimo Gio . È sottoposta al Governo di Bazzano , ed Appodiato
vanetti nella sua visita 12 Agosto 1794 corse uguale del Comune di Monte S . Pietro . Dista da Bologna mi
destino degli due soprannominati. E finalmente altro glia dieci. Cade la Festa del titolare nel giorno 25
dedicala a S . Lucia già appartenente alla Famiglia ! Luglio .
D. L. A .
Giovo Monte)S.
umi
e Carelli
ll16
Arcipr
Gautan ekoD.R
Sug
SAN GIOVANNI BATTISTA
DI MONTE S. GIOVANNI

a uno di quelli alti colli che corrono che sino dal 1217 esistevano in questa Chiesa Arci.
Se lungo la sinistra sponda del Lavino pretale e Canonici e Conversi. Ed abbiamo di ciò ar.
sorge la Parrocchial Chiesa di S . Gio . gomento irrefragabile da un instrumento rogato dal
Ko Battista di Monte S . Giovanni di remo. | Notaro Manfredino il 3 Settembre 1217 che risguarda
ta antichità . Avevasi questo Inogo nei una permuta fra l' Arciprete , Canonici e Conversi
bassi tempi , al pari di tanti luoghimon della Pieve di Monte S . Giovanni da una parte , e
tapi, munito Castello , stanza di alcun po . Gandolfo Notaro di Monte S . Giovanni dall' altra ,
tente Signore che il circostante ed anche lon di cinque pezze di lerre poste in luogo delto -- Vi
A tano territorio dominava ; le di cui rovine gnano - di ragione dei primi con altro pezzo di ter
veggonsi ancora al presente lontano mezzo miglio ra in luogo detto -- Favalino -- di ragione del secondo.
circa dalla attual Chiesa Arcipretale . Imperocchè tali istituzioni di comun vivere rimonti
A chi sia appartenuto questo Castello , e da chi no ai primi tempi della Chiesa , ed all'epoca di cui
fondato , ella è cosa da non potersi di leggieri rac è parola forse da secoli esisteva , sul riflesso , che
cogliere dalla Storia , e solo potrebbesi , crediamo trattossi specialmente di permuta di fondi forse da
noi, per induzione opinare che sorgesse questo luo lungo tempo in possesso di detti Canonici , i quali
go munito per opera della potente famiglia degli Canonici poi apparisce non essere stati stretti da
Aigóni , dal vedere come secondo l' Elenco Nonanto regola Claustrale , conciossiache fosse loro lecito il
lano fra le Chiese soggette alla Pieve di Monte San testare a favore de' loro parenti od estranei senza
Giovanni siavi quella di S . Antonio del Castello de dipendenza d ' alcun capo. In fatti abbiamo un testa
gli Aigoni. Poichè questa famiglia che aveva la sua mento rogato in Bologoa dal Notaro Bartolommeo
principal sede nel Castello delle Lagune , nome cor Albertino il 20 agosto 1282 col quale certo Don Gia .
rolto appunto di Aigoni , come si addimostrò trat como Canonico della Pieve di Monte S . Giovanni
tandosi della Storia di quella Clñesa , poteva bene lascia alcuni beni posti in detto Comune a un di lui
quest' altro Castello di Monte San Giovanni avere parente .
eretto , unitamente alla Cliiesa di S . Martino del Ca . Da tutto questo crediamo noi di poter dedurre
stello , che viene a tutt' oggi intitolata degli Aigoni. come questa Chiesa vogliasi reputare di antichissi .
Corse questo Castello la sorte di tutti gli altri luo- | ma fondazione anche per la vetustà del luogo , e ric
ghi sparsi per la parte montana del Bolognese , e chezza de' suoi abitatori in cosi remoti tempi , e per
cioè , occupato e smantellato dalle diverse fazioni, quel grado di splendore in cui era sigo dal 1200 que
cadere finalmente distrutto . Vnolsi che nel 1297 Uguc sta Pieve . In fatti nel campione di questa Reverenda
cio Faziolano , e Maghinardo Capitani del Marchese Mensa Arcivescovile del 1378 , leggonsi sotto il di lei
d ' Este , tentata invano l' occupazione di Bazzano e Plebanato le seguenti Chiese :
di Crespellano , assalissero Monte S . Giovanni e l'oc S . Cristoforo di Monte Frascone ( parrocchia che
cupassero , ucciso il Presidio . E nel 1420 cadesse in passò e ſu unita a Mongardino , e due secoli dopo
potere di Braccio da Montone. - - Monte S . Giovanni | fu assoggettata al plebanato di Pontecchio ).
fu distretto di molta importanza , ed ove qualsiasi S . Martino del Castello degli Aigoni.
altro argomento mancasse a provarlo , basterebbe S . Michele di Ozzano o dell' Amola .
il sapere come l' Allibrato del 1451 per la parte dei S . Nicolò della Rocca dei Rodolfi .
Fumanti ascendesse a Lire cinque mila . S . Maria di Monte Polo ( Parrocchia ora unita a
Chiunque siasi poi stato il fondatore di questo | Rasiglio .
munito luogo egli è perd evidente come antichissima S. Pietro di Scoveto , o Scopeto .
sia la fondazione di detta Chiesa . Poichè egli è certo S . Maria di Cà deserta ( divenne un' Eremitaggio ).
TOMO IV .
S . Biagio di S . Ilario (oggi Sanchierlo ). vennero tempi difficili , e che sventuratamente non
S . Andrea di Rasiglio . migliorarono in appresso .
S. Antonio di Ronco Bonaldo. Quattro sono li Oralorii siti in detta Parrocchia ,
S . Pietro di Ozzano ( o dell' Amola ). Il primo è dedicato alla Beata Vergine Assunta , ed
Il monastero di S . Fabiano di Valle di Larino . || è denominato della Casella , alias la Madonna dei Pra .
Questo monastero de' santi Fabiano e Sebastiano fu delli ovvero la Chiesuola , ed appartiene alla Pieve
con Bolla di Sisto V del 1588 soppresso , ed assegnati stessa diMonte S . Giovanni , ed è considerato come
li di lui Beni al Collegio Montalto in Bologna da esso Santuario , e sorge al di là del Lavino , e quindi se
Pontefice eretto . paralo pel fiume stesso dal luogo ove esiste la Chie
In oggi perd questa Arcipretale Chiesa estende la sa Parrocchiale . Il benemerito attuale Arciprete di
di lei giurisdizione sopra sole quallro Parrocchie e Monte S .Gioranni Molto Rev. signor D .Gaetano Car
cioè : Rasiglio , Sanchierlo , Scopelo e Cavignano. 11 retti ha ridotto questo Oralorio in miglior forma ,
di lei giuspatronato appartenne cerlamente sino ai e lo ha ampliato , occorrendo cosi provvidamente al
tempi in cui l' immortale Palleotti copri la sede Ar bisogno di quei suoi popolani che in questa parte di
civescovile di Bologna alli Parrocchiani , ma in tale sua Parrocchia di là dal fiume stanziassero. Il secon - ,
epoca venne devoluto a questa Mensa Arcivescovile , do delto il Palleotto poichè spettante un giorno alla
ed è di libera collazione della medesima anche in oggi. Nobil famiglia Palleotti , ed oggi al signor Dottor Lui
Rispetto alla di lei costruzione sembra che non gi Rizzardi, è dedicato alla Madre di Maria S . Anna .
appartenga se non se al secolo XIV , dal che deve Il terzo dedicato alla Annunziazione di Maria Ver .
dedursi che questa fosse una ricostruzione di nuova | gine ed a S . Donino in luogo detto la Torre rotonda
Chiesa e non la primitiva ; imperocchè come si è sol. o S. Donino già di ragione della famiglia Bedori, e
periormente osservato , esisteva probabilmente ancheposcia Guastavillani , appartiene in oggi alla nobil
prima del inille , ma certamente prima del 1200. | famiglia Conti Castelli. Il quarto posto in luogo det
Essa non ti si presenta in alcun aspetto di venu. | to a lo Spedaletto -- già appartenente alla famiglia
slå , ed esiste nella stessa forma in cui era nel Se- | de' Conti Landini , in appresso alla famiglia Fabbri ,
colo XIV , più colli ristauri che un di lei Arciprete ed in oggi al signor Domenico Nicoletti , è dedicato
D . Cristoforo Gentilini il quale reggevala sulla metà a S . Margherita .
dello scorso secolo , vi praticò e che estese alla Ca. Nel luogo detto Torre rotonda esiste veramente
nonica. E ' di lunghezza piedi quarantaquattro , di una torre rotonda di vastissima mole e mozzata ,
Jargliezza venti. Ha solo tre altari dedicato il mag. che è forse un avanzo degli antichi fortilizzi li quali
giore al santo titolare , il quale non poggia a parete munivano il Castello di Monte S . Giovanni. Qui da
ma resta isolato , e dei due laterali è sacro y uno ullimo si è scoperta su di un podere di ragione Gui
alla Beata Vergine del Rosario , ove nel 10 luglio 1019 dicini un acqua minerale sulfurea la quale già an
fu eretta la Compagnia sotto tale invocazione. L ' al nalizzala , è stata riconosciuta efficace contro le ma
tro a S . Antonio di Padova. Si trova fondata in que | lallie cutanee , e se ne fa molto uso nella stessa B0
sta Chiesa la Compagnia del Santissimo sigo dal 1555 , logna. Altre sorgenti pure si rinvengono di acque fer .
e nel 5 agosto 1758 vi venne inoltre eretta quella ruginose , de quali meriterebbero , che alcun chimi.
della Beata Vergine del Buon Consiglio . co si prendesse il pensiero di annalizzarle .
Nel 1762 fossero temute minaccie di vicino sco Confina questa Parrocchia con quelle di Scopeto ,
scendimento di terreno circostante alla Chiesa , fosse Rasiglio , Sanchierlo , Monte Giorgio , Monte S . Pietro
desiderata situazione più centrale alla Parrocebia , ed Amola . Conta di popolazione circa seicento anime
progettossi l' acquisto di terreno onde costruirvi la ed è retta come si disse dal Molto Reverendo D . Gae
nuova Chiesa Parrocchiale , ed infatti venne acqui tano Carretti , investito dei titoli di Arciprete , e Vis
stata con contratto enfiteutico una pezza di terra cario Foraneo ; ed è distante da Bologna miglia undi
delta -- Castagna. -- Ma sebbene fosse un tale proget. ci. È sottoposta al governo di Bazzano , ed è appo
to favoreggiato dall' inallora Eminentissimo Arcive diato al Comune diMonte S . Pietro . La festa titolare
scovo di Bologna Cardinale Vincenzo Malvezzi , non si celebra il 24 giugno.
fu per anco sino a ' nostri giorni mandato ad esecu
zione ; tanto più che sul fiaire dello scorso secolo L. A.
Sauchierlo
diS.
Biagio
QALMR Siefanini
Balta
DÇwo
PardoFog."
- 10 -

SAN CRISTOFORO
DI MONTE SEVERO

D i Monte Severo vuolsi ripetere sulla Brancaleone d ' Inasialo , fossero dalla Ciltà e lerri.
Z elimologia del suo nome quanlo si torio bandili siccome di parte Ghibellina.
pidisse più volte nella illustrazione di Dalle quali cose tutte vuolsi raccogliere che a
o altre Parrocchie , e cioè che derivassero chissima sia questa Chiesa ; conciossiache se da re
ad esse da nomi latini di famiglie Ro motissimi tempi ſi Monte Severo luogo abitato ,
mane che colonizzarono , e ai tempi del e fortificato ; se li suoi abitatori sino dal Secolo un
la repubblica , ed imperando Cesare Augusto, decimo furono Magnati , ben è a credersi che molto
la nostra Provincia . Ed infatti riscontrasi nel tempo prima fosse quella contrada venuta in istalo
le Joscrizioni raccolte da Grutero fra gli al. | di qualche floridezza , per cui avesse luogo ove eser
tri nomi qnello della gente Severia . Dal volgo mon . citare il divin culto ; del quale giammai non man .
tano viene chiamato Monsvir o Monsvier , talchè se carono neppure quei luoghi bensi popolati , ma che
ad alengo di essi si chiedesse ove sia Monte Severo, a socievol vita come questo , non erano uniti.
certamente nol saprebbero addittare. Le prime notizie di quesla Chiesa raccolgonsi dal.
Monte Severo è posto quatlordici miglia da Bo. | l' autentico campione di questa Reverenda Mensa Ar
logna sopra velta di colle alla destra del Lavino , I civescovile dell'anno 1378 che comprende tutte le
unica parte verso la quale sia aperto , conciossiache chiese della città e diocesi di Bologna . Dallo stesso
dalle altre parti sia coperto e circondato dai più al | A rebivio poi si rileva come il dirilto di nominare il
li monti. Celebre e di moltissima antichità è que. | Rellore a della Chiesa appartenesse a ' parrocchiani .
slo luogo , ed era munito di forte Castello . E se le dai quali passò in libera collazione di quesla Reve
ruine esistenti in luogo dello la Castellina costitui renda Mensa Arcivescovile , dirillo che esercita da
Fano questo fortilizio , è a credersi che fosse fon oltre tre secoli .
dalo sino dal tempo degli Etruschi, o dell' antica Questa Chiesa è sii Micientemente grande per so
Roma ; poichè tali avanzi posli ora in mezzo ad un perire al bisogno della popolazione.
castagnelo mostrano appunto la costruzione di Etru Ha Ire altari , il maggiore dei quali è dedicato al
sco edifizio , e ciclopica , avendo lunghi e grossi ma titolare della chiesa S . Cristoforo . Gli altri due la
cigni l' uno all' altro sovrapposli , senza che sia dalo terali sono dedicati l'uno alla Beata Vergine sollo
lo scorgere se li uinisca alcun cemento. Dell' anno l ' invocazione del Carmine , l' altro al Santissimo
1175 tenendo per le parli d ' Impero li Cattanei di Crocifisso . Gode del privilegio del fonte Battesimale
Monteveglio , e gli Aigoni con altri nobili , Monte non ultima prova di sua antichità ed importanza .
Severo ſu espagnato dai Bolognesi , dato in preda Le vicende di questo sacro Edifizio dopo il 1770 ap
alle fiamme, e gli abitatori che salvaronsi dall' ec pariscono da due Lapidi esistenti nell' interno della
cidio furono tratti in callivilà . E se non si volesse Chiesa , nella prima delle quali si legge :
aver riguardo per dedurne l' aplichilà del luogo alla
D. 0. M .
costruzione del suindicato monumento , sarà piir
forza il convenire dell' importanza ed antichità qual VETVSTISSIMA ECCLESIA HAEC PROPE LABESCENS
siasi del inedesimo , dal vedere come qnei da Monle AD HANC FORMAM REDACTA FVIT SVMPTIBVS
Severo fossero negli Estimi annoverali fra Magnati REVERENDI DOMINICI ZAPPOLI MODERNI RECTORIS
di cillà e di conlado ; e come nel 1274 Ridolfo da ANNO SALVTIS MDCCLXX .
Monte Severo ; Guidone , Gerardino e Giacomo Fra . JOANNES BABTISTA DAL BELLO HYJVS ECCLESIAE
lelli , non clie lutti li loro gepoli e figli , cccetto ECONOMVS HANC PONT CVRAVIT.
L ' altra cappella laterale è sacra alla Beata Ver. | mirabilmente accordale, che furono ultima opera di
gine del Rosario . Contorna la nicchia ove è riposta Giuseppe Brighenli nel 1837.
l' immagine scolpita , una tela rappresentante li Mi Un solo Oratorio esiste in questa Parrocchia in
steri dipinti ad olio . Sul finire del secolo scorso ſu luogo detto il Poggio ovvero casa Meladelli , e que
eretta anche in questo Altare la Compagnia del San sto è dedicato ai santi Rocco e Sebastiano , il quale
tissimo Rosario per cura del suddetlo Reverendo Sa- appartiene in oggi agli eredi di Giuseppe Monari di
cerdote Fanelli. Sotto il maggiore altare sono ripo : Bologna.
ste reliquie di S . Pio martire e di S. Magno . Fu tras Confina colle Parrocchie di Rasiglio , Monte S. Gio .
ferita nel suddetto altare dedicato a S. Antonio di vanni, Mongiorgio , Gavignano e Rocca Medelana. La
Padova nel 1735 la Congregazione di detto Santo che di lei popolazione non ascende al di là di 250 abi
esisteva da prima nella Parrocchia di Monte Polo , | tanti , retti dal Molto Reverendo Sacerdote D . Gio .
Parrocchia che venne soppressa ed incorporata con Battista Stefanini ottimo ecclesiastico ; ed è sotto
quella di Rasiglio , attesa la ruina di quella Chiesa posta al Plebanato di Monte S . Giovanni. Il Governo
pel scoscendimento del terreno ove sorgeva. Il cam . | a cui appartiene è quello di Bazzano , il Comune ,
panile sorse ai tempi del regime parrocchiale di Monte S. Pietro . Celebrasi la festa del titolare il 3
D . Carlo Antonio Socini prima del 1692. É alto piedi Febbraio .
quarantatré bolognesi e conliene quattro campane L. A .

0933
Mari
Pradal o.S
di
bino
Ad
Mo
Roer
Parolo
Trg.D
Pieiro Benazzio
SANTA MARIA ASSUNTA

DI PRADALBINO

ol a parrocchia di Pradalbino è posta vanni e Nepote del primo Orso , che dato dal padre
e su di uno di quegli ameni colli che ad educare a S . Anselmo vesti l' abito in detto mo
formano appendice a quella catena nastero. Ratifica dettata -- regnante domno Karolo
di gioghi che inoltrano nel modo: :se . et Pipino Regibus in Italia anno XVI, et IX ec .
Aprica e ridente è la di lei situazione , Con Bolle de' Pontefici Leone IX , Alessandro II e Pas
U ferace il terreno , e lusureggiante quan quale il , venne confermato il possesso alla Nonan
ti altri di montano luogo ; e sopra ogni al. tolana Abbadia di questi beni; ed in una di esse del
tro prodotto prospera la vite carica di pre l' anno 1113 di Pasquale II, venne confermata la do
ziose uve. Venne certamente il nome a que- nazione del territorio in discorso -- Pratum Albi
sto luogo da Albino , notissimo cognome Romano ; num . -- Da altri posteriori documenti e specialmente
ossia di uno di quei Coloni che nell' agro bolognese dai libri delle collelte ecclesiastiche attribuite alle
furon dedotti o sotto la Romana Repubblica , doma. Chiese di Giurisdizione dell' Abbadia di Nonantola ,
ti li Boi, o più tardi da Oltaviano Augusto . E nel trovasi tassata la Chiesa di S. Maria di Pradal
P' itinerario di Numaziano di questo si fa cenno in bino , corroltamente Prato Bovino , di Fiorini dieci.
quel verso -- Albini patuit proxima villa mei . -- L ' estimo in seguito allibrato a questo Comune
Dal che vuolsi ripetere l' antichità di tale denomina che giunse a Lire settemila e seicento , e quello di
zione , e ad un tempo la celebrità del luogo , sen | una famiglia di Pradalbino , Nicold , Giovanni e Al
za gli argomenti che in appresso varranno a confer berto , Pietro e Ferro quondam Maestro Benno
marla . ascendente a Lire tremila , addimostrano essere
Il primo documento in cui si faccia menzione di stato questo da antichi tempi luogo d' importanza .
Pradalbino è delli 10 febbraio dell' anno 753 esistente Dal che vuolsi pure dedurre che la Chiesa di Pra
nell' antichissima Abbazia di Nonantola , dal quale pi. dalbino fosse fondata in assai remoto tempo , se pri
sulta come questo territorio tutto o in parte apparten ma del 700 era luogo di qnalche rinomanza , e dava
nesse ad Orso duca , e fosse da questi donato a S . Ansel il nome ad un territorio , come pure che sorgesse
mo fondatore di tale Abbadia . Regnava di quel tempo per opera delli Popolani del medesimo. Conciossiachè
su i Longobardi Aistolſo , che volendo altamente bene- | vedendosi nell' elenco Muzzoli -- Ecclesia S . Mariae
ficare questo duca Orso donogli per sè e suoi eredi e de Predalbino Patronatus Parrocchianorum -- è
successori Bologna ed Imola , col Castello di Brento , ed da credersi che prima ancora della suindicata dona
allri minori luoghi. L ' atto suddetto di donazione fat zione fatta da Orso già esistesse questa Chiesa , poi
to all' Abbadia vennc rogato dal Notaro Eldeverto , che ove allro fosse stato e che l' avessero costrutta
ed è dettato nel seguente modo -- Regnante domino gli Abati di Nonantola , non avrebbero questi certa
nostro Astulfo viro excellentissimo anno pietatis mente il gius patronato della medesima alli uomini
ejus in dei nomine anno III die X mensis Fe- di detta Comune rilasciato . Senza pertanto potere sta
bruari. -- Seguirono l' esempio paterno li di lui fi- bilire l' epoca precisa in cui fu fondata , sembra evi
gli Giovanni ed Orso nel 776 il 6 marzo donando al dente che lo fosse prima del 700. Ma questi fosse bi
tre terre e luogbi contigui ; donazione ratificata in sogno di occorrere al totale ristauro della Chiesa ,
appresso il 30 dicembre del 787 da Orso figlio di Gio . | fosse venerazione verso la nobil stirpe de marchesi
Il circuito di sne mura , in gran parte in oggi dio come ce ne fa conferma un campione del 1508 esi.
rocate , era di mille e duecento ottanta piedi bolo . stente nel suindicato Archivio . E siccome poi la se
gnesi, ed erano fiancheggiate da alcunimezzi baluar - conda di detle Chiese , e cioè quella di san Biagio
di. La casa della Comune ora piccola casa che tut. | di Colzano era Parrocchia , cosi vuolsi rettamente
tora si vede , e che è indicata da una inscrizione , concludere che fosse questa la parrocchiale di Sera .
ſu fatta edificare nel 1235 da Giacobino da san Lo. valle che precedelle l' alluale di san Pietro.
renzo in Collina capitano di Scravalle . L ' inscrizione E tale induzione viene in ispecial modo confortata
in carattere volgarmente detto semigotico cosi si da documento degno di piena ſede quale si è quello
esprime -- Anno Domini 1235 ind . VIII. Hacc cst del Parroco Don Gio . Battista Vandini che in an In
domus Comunis quam fecit fieri dominus Jacobi ventario da lui presenlalo in occasione di Sacra Vi.
nus de sancto Laurentio in Collina Capitaneus sita Pastorale alla sua Chiesa , dichiara , come a suie
Seravallis. La torre che s ' innalza in mezzo al Ca. totali spese fosse edificato nel 1687 un piccolo Tem
stello fu innalzata nel 1523 leggendosi nell'apposi. pio di forma ollagona che dedicò a san Biagio , e
ta lapide. Pirrus Butiglierius vic . agens p . semest. sul suolo stesso ove del 1400 circa esisleva la Par.
MDXXVI. -- Si entra nel Castello per due porte , rocchia . Egli è pertanto evidente che prima del 1400
prossima ad una delle quali è una piccol Rocca ben questa Parrocchia dedicala a san Pietro non esisteva ,
conservata a cura di un Boccadiſerro. Era qui col. e se si dovesse stare a quanto ne narra il Canonico
locata nell' andalo secolo un' armeria per fornire di Montieri nel slio campione delle Chiese bolognesi , ma
tutto punto quaranta persone con alcune spingarde non sempre veritiero , sarebbe stata erella questa
ed un piccolo cannone delto un tempo Falconelto . Parrocchia il 25 luglio 1499 , e ne cita in appoggio
Accanto a questa Rocca esiste un Androne ove pos un Instrumento rogato dal Notaro Bernardino Muz
sono acquartierarsi circa venti o trenta soldati a zoli. Fosse però la di lei fondazione o prima di
cavallo . Alla sinistra dell' ingresso al Castello sorge quest'epoca , o scorso il cinquecento , è però certo che
un grandioso Palazzo un tempo di ragione Boccadi era Parrocchia nel 1543 poichè fu visitata dal Ve .
ferro ed ora Banzi , ristaurato sul finire dello scorso
scovo suffraganeo di Bologna Monsignor Agostino
secolo . Vuolsi ritenere che pervenissero nella fami Zanelti , il quale ritrovolla godente del privilegio del
glia Boccadiſerro li beni ed allodj di Seravalle dalla Fonte ballesimale , privilegio che non è dato che alle
famiglia Odoni che albiamo siuperiormente delto ap .
partenere a ' Callanei, in occasione che Francesco Boc Chiese parrocchiali. Anzi è a ritenersi che addivenisse
cadiferro condotliere di cavalli pei bolognesi impalmd Parrocchia in quel torno , conciossiache in un anlico
Campione del Notaro Vescovile Lorenzo Caltanei è
Billina di Giacomo Odoni nel 1360 la quale portasse
indicalo come nel 1527 , non fosse d ' essa che sem
in dote al marito Serasalle . E vuolsi pure che gile
plice Chiesa .
sto Castello abbia spellalo in tempo alla nobil fami
glia Pepoli e cioè nel 1300 , e vi esercilassero polere E ben doveva essere questa Chiesa ristrettissima
ed in istato rovinoso so fu mosso l' animo benefico
e Giovanni di Guido Pepoli, ed in appresso Taddeo ,
Rizzardo e Aldrovandino , e un tal fallo sembra cor e generoso del di lei Parroco Don Gio . Battista Lan .
dini che governolla dal 1603 al 1707 ad assumere
roborato dall' essersi veduto nello scorso secolo nelle
mura del Castello volle verso Savignano immesso lo l' ardua impresa di ricostruirla dalle fondamenta a
stemma gentilizio di questa illustre famiglia . sile spese ; avendo poi il conforto di vederla condolta
Corse Seravalle la sorle di tutti gli altri luoghi a compimento nel 1689. Nè si stelle a quesla sola
forlificati nella Provincia di Bologna . Cosi preso e impresa , ma nel 1689 cresse una nuova sacristia
ricuperato ora per forza d ' armi, ora per prezzo ; che corrispondesse al già erello tempio ; riparo e ri.
proditoriamente ceduto ora a capi di Bande , ora a modernd la Canonica , e provvide la Chiesa di ogni
Bentivogli e Visconti , distrutto e riedificato ; cessalo genere di sacre suppellettili , delle quali era estrema
mente bisognosa. Per le quali generose opere ascese
finalmente il parleggiare delle fazioni e ricomposte
in tanta fama di bencfico , che ancora oggi giorno
le cose , riposò solto il paterno dominio del bolo
gnese Senato che mandayagli a governo un di lui vive questo Parroco nella memoria di tutti gli abi.
Vicario . tanti di Seravalle . Ne vijolsi qui passare solto silen
zio e senza elogio la generosità del Parroco anteces.
Se incerto però è il tempo in cui sorse il Castello
sore del Vandini, e cioè di Don Francesco Romani
di Seravalle non lo è meno l' epoca in cui fu fon che morendo legd nel 1663 a questa Chiesa una sila
data la Parrocchia di san Pielro in oggi esistente. I casa vicino alla Canonica .
Nel campione o censimento di tutte le Chiese ordi- !
Chiese ordio La Chiesa di
La Chiesa San Pietro
di San Piet di Seravalle è in oggi
nato nel : 378 ed esistente in questo Archivio Arci fra le piis belle della parte montana del bolognese.
Vescovile non rinviensi certamente quella di san Pie LËÈ Ji la
di lungbezza piedi trentotto , di larghezza venti.
tro di Seravalle . Trovayansi però di quel tempo altre sei , corintio è l' ordine di sua architettura . Ha
due Chiese od entro il Castello o nelle sue vicinanze, tre altari compreso il maggiore. Nella maggior car.
D'una delle quali denominata di san Giacomo di Serla | pella dedicata al Santo titolare della Parrocchia , il
e l'allra di san Biagio di Colzano , le quali in ap . | Principe degli apostoli , è rappresenlato nel suo qua
presso vennero demolite e le loro sostanze unile alla dro dipinto dal pennello di un valoroso discepolo dei
Prebenda dell' altuale Parrocchia di san Pietro , sic- Carracci, e risponde al decoro della intera cappelia
il corrispondente allare. Delli due allri laterali , è Nel suo circondario Parrocchiale trovansi cinque
Puno dedicato alla Beata Vergine sollo l' invocazio . l pubblici Oratorii. Il più antico è quello dedicato a
ne del Rosario , ed ha riposto in nicchia il di lei si. s . Michele Arcangelo di Rivarolo , o Livarolo ; poi
mulacro di non mediocre scultore , ed all' intorno ad che esisteva sino dal 1378, e spelta in oggi agli ere .
esso eflagiati li Misteri di pennello maestro. L ' altra di e successori Boccadiferro.
cappella poi che le sla incontro è sacra a san Biagio Il secondo sacro a S . Bartolommeo Apostolo in
e sorse a spese dei conti Garofali di Vignola che vol- luogo dello dei Bottazzoni appartiene alli stessi ere
lero intitolarla a detto Santo a ricordanza del tito . | di Boccadilerro.
lare dell' antica parrocchial Chiesa. Serve a lorre Il terzo dedicato a S . Giuseppe è ucilo alla Chie .
delle campane in lorrione che sembra stato moze sa malrice.
zato appunto per servire a Lale uso. Non eranvi un Il quarto dedicato a S . Gio . Battista in luogo
lempo che tre campane nella maggiore delle quali denominato Spazzavento di Mandini ed apparliene al
era scolpito appartenere questa alla intera comunità | Multo Reverendo Dou Osti di Bologna .
di Seravalle , e conseguentemente anche a S . Apolli. Il quinto fioalmente è sacro alla Beata Vergine
nare di Seravalle che in allora faceva parte di tale di S . Luca, è sorge in luogo dello Ribuzzano. Fu
parrocchia . E ini per questo che allorquando si ven . ! questo eretto nel 1791 a spese del sacerdote Don
ne in pensiero di portare a quallro il numero di Pietro Antonio Livizzani , il quale per molti anni
delle campane fondendo le antiche , grande opposi- fu segretario della sacra visita Pastorale dell' Emi.
zione insorse per parte della popolazione di S . Apolli - i nentissimo Arcivescovo Giovanelli.
nare, e forse il progello non avrebbe avuto effetto, Dista questo Castello da Bologna dieciollo mi
senza che si ponesse di mezzo la superiore ecclesia - ' glia circa . È capo luogo del Comune di lal nome,
slica autorità che ne ordinò la fusione , replicando | abbenchè risieda la di lui Magistralura nell' appodia .
però in una di queste la prima iscrizione dalla qualeto di S . Apollinare , ed è sottoposto al Governo di
appariva l' affacciata comproprietà degli uomini di Bazzano. La Parrocchia confina con quelle di S . Apol.
S . Apollinare. Portano intanto tulte qualtro l' ioscri. I linare , di Monte Budello , e di Monteveglio rispello
zione per opera di chi fossero ſuse , e cioè a massi. alla Provincia di Bologna , e con quelle di Ciano , di
ma cura dell' alluale Rellore di detta Chiesa Molto Guiglia , di Vignola , e Savignano dello stato Esten
Reverendo Don Luigi Grimandi .- Honori Petrise. La sila popolazione è di oltre seicento anime,
Apostolorum Principi AloisiusGrimandius Curio , ! relta come si disse , dal Mollo Reverendo Don Luigi
Josepho Rabbio , Nicolao Clò , Dominico Notario , Grimandi per ogai litolo degnissimo Ecclesiastico .
caeterisque curialis Serravallensib . adiutoribus ex La festa titolare di questa Chiesa si celebra il 29
dere reb . confland . cur. A . MDCCCXXXI. giugno , e nella Domenica nella quale corre la ri
Il giuspatronato della Chiesa di S . Pietro di Se. membranza della Sacra Instituzione del Santissimo
ravalle apparisce sempre di diritto della Mensa Ar. Rosario , si celebra in essa Chiesa con solenne pom
civescovile di Bologna , come lo è ancora ; e lui ogno pa una tale festività .
ta , come lo è al presente , soggetta al Plebanato di
Monteveglio . L. A .
SAN PIETRO APOSTOLO
DI SCOPETO
Davos

copeto in vernacolo montano Scové del delto Ordine decretata il 12 dicembre del 1796 ,
desembra ritrarre il suo nome da Sco - passò l' indicato diritto di nomina nel governo seco
pa , o Scova , come viene appellato | lare , ed a lui restd sino alla ripristinazione del Pon
un piccolo arbusto che serve a formare tificio Governo , per la quale addivenne la Chiesa
Wappunto le Scope ; arbusto che ai tempi di Scopeto di libera collazione di questa Reverenda
PU anche antichissimi forse a preferenza 1 Mensa Arcivescovile , come lo è tuttora , attesa la noa
di ogni altro luogo doveva in questo di seguita ripristinazione in Bologna dell' Ordine de' Pa .
Wstretto prosperare. dri Minori di S . Francesco di Paola . E siccome rice
Tace la Storia di Bologna di questo luo - veva
veva ili Parroco pro tempore di Scopeto il suo con
go , ma se ne rinviene alcuna traccia fino dal 1010 gruo mantenimento dal sunnominato Convento , cosi
e più chiaramente in un Rogilo di Giacomo Odi del dopo la soppressione , il governo che avevane avvo
li 22 luglio 1267 , già esistente nell' archivio de' Pa - cati li beni , un lal carico assunse con anono con
dri di S . Francesco in Bologna , e risguardante un gruo sussidio ; sussidio che nell' agosto 1819 venne
mandato di procura fatlo da Alberto di Caccianemi. | dal Pontificio Governo commutato in assegno stabile
co in D . Giovanni da S . Marlino in Soverzano per di fondi , onde con più sicurezza potesse percepirlo .
presentarsi avanli il Vescovo Ostiense , ed ivi agi. È posta questa Chiesa in aprico amenissimo colle
tare la causa vertente fra detti Caccianemici , ed il posto fra il Torrente Olivetta ed il fiume Lavigo. Ab
Priore e Padri di S . Romano di Ferrara per la Chie. benchè piccola anche per la sua popolazione la qua
sa e Beni spettanti a S . Pietro di Scoveto. le non ascende che ad anime duecento quaranta cir .
Dal che crediamo noi poter dedurre e che la Chie ca , pure è dessa abbastanza decente , e fu il di lei
sa di Scopeto da lungo tempo prima di tal epoca e raffazzonamento sino dal 1779. É in volto ed ha tre
sisteva , ed in secondo luogo che questa apparteneva altari compreso il maggiore , il quale è dedicato
alli Padri di S. Romano di Ferrara , e finalmente che al principe degli Apostoli titolare della Parrocchia .
alcun diritto di proprietà dovevano aversi in questo Li minori dedicato l' uno alla Beata Vergine sollo la
distretto li Caccianemici nobilissima ed antica fami- invocazione del Rosario , l' altro a S . Antonio da Pa
glia di Bologna quant' altre mai. Dal quale ultimo dova. Nulla vi ha di rimarchevole nei dipinti delle
fatto poi potrebbe sospettarsi che fosse veramente tavole degli altari, Corrispondente alla Chiesa è la
Sac la Cano
il luogo posseduto dalla suddetta po tente famiglia , a
che cacciata in bando per le fazioni e confiscaline o Nel di lei circondario esiste un solo Oratorio de
in tutto od in parte li beni , fossero questi devoluti dicato a S . Antonio di Padova in luogo detto .. le
alli suddelti Padri di S. Romano. Sta perd in fatto Campanelle -- di ragione della famiglia Tommasini.
che i Lanaroli verso il XV secolo furono Cattanei Venne questo edificato nel 1698 da Gio . Baltista For
di questo luogo come successori de' Caccianemici ed | tuzzi al precipuo filantropico iutendimento di facili.
ebbersi il diritto di nomina del Parroco , e che nel tare al Parroco di Scopelo l' amministrazione dei sa
1533 vedesi come il Rettore di delta Parrocchia Gio . cramenti ai limitrofi abitanti di sua Parrocchia , ed
Matteo Vescovo di Verona avendo rinunciato nelle ivi celebrare la messa nei dà festivi, allorchè special.
mani di Clemente VII al giuspalronato di delta Chie mente imperversi la stagione , onde non abbiano a
sa,venisse questa con Bolla del giorno 7 degl'Ididi ago. soffrir soverchio disagio per accedere alla Parroc
sto perpetuamente incorporata ed upita al convento chiale .
de' Padri minori di S . Francesco di Paola . E questi Confina a levante colle Parrocchie di Mongardino
a presiedere al governo di questa Parrocchia elegge. e Tignano , a ponente con quella di Monte S . Gio
vano uno dei loro frati per Capellano Curato , e tal vanni , a mezzodì con S . Andrea di Rasiglio , a set
governo ritennero sino all' anno 1654, nel quale in con tentrione con Amola di Montagna. E ' sottoposta al
seguenza di Bolla d 'Innocenzo X del 15 ottobre 1652 governo di Bologna , ed appartiene alla Comune del
di soppressione dei piccoli Convenli di regolari e di Sasso . In quanto al Plebanato a cui è sottoposta e
secolarizzazione delle annesse cure, la cedeltero libe questo quello di Monte S . Giovanni. Regge la di lei
ramenle all' Arcivescovo di Bologna , in quanto alla popolazione spirituale il Molto Reverendo D . Giovan .
istituzione Canonica dei Preti secolari , che si riser. | ni Daldi , e celebrasi la festa titolare il 29 giugno .
varono di nominare in appresso , come nominarono Dista da Bologna di dieci miglia circa.
sino al 1797. Nel quale anno avvenuta la soppressione 1 L. A .
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S . APOLLINAR .
DI SERAVALLE

n mezzo ad una delle più belle e sua valle uno di que' luoghi aggiudicati apparte
ferlili vallale che s ' aprono in mez- persi ai Bolognesi , e restituito ad essi dai Modenesi
7 zo ai nostri alli colli o monli , sor. in vigore del Laudo di Uberto Pretore , nel quale era
PAKO . ge la Chiesa di S . Apollinare di Seraval stalo compromesso dalli due popoli a sopire le dife
Va l e. Come si disse altrove , allorchè in renze nate fra essi per ragione di confini. Ma irri
Alle luogo prende nome da' Santi dell' an tato Federico II contro i Bolognesi per avere questi
tico Calendario , e certamente S . Apollinare senza di lui assenso mossa guerra agl' Imolesi , tol
puno dei primi Vescovi della Chiesa , pod to loro diversi castelli , stretta d ' assedio la stessa
wibo con quasi sicurezza concludersi avere un tal città d ' Imola , e condotti li cittadini a chieder pace
luogo appartenuto ad alcon Monastero , ed essere | a svantaggiose condizioni, nel 1226 ne rimise in pos.
stato da Monaci fondato . Presunzione che si riduce sesso i Modenesi. Sembra però che poco appresso ri.
a certezza nel caso presente , conciossiachè v ' ah . } tornasse a potere dei Bolognesi , poichè ritroviamo
biano molti storici che lo affermino , e fra questi il come nel 1300 Giovanni di Guido Pepoli possedesse
Muzzoli e Gabriele Penotti nella sua storia delle Ca- il castello di Seravalle e la valle di Blegne che è la
noniche regolari -- Monasterium Canonicorum Re- stessa valle di S . Apollinare , e l' ottenesse dai Bo
gularium S. Apollinaris de Vallata Ordinis S . Au - lognesi ; poichè nel 1323 li ſuorusciti di Bologna
gustini cum Ecclesia S. Remigii , et cum Ecclesia portarono a danno della medesima in questa valle
S. Andrea de Burgo Peradelli.Ed a confermare la cosa stragi e rnine , bruciando case ed uccidendo quanli
non è di piccolo momento il vedere come ancora ai abitanti vi ritrovarono . Nel 1360 cadde essa in po .
giorni nostri il Rettore di della Parrocchia abbiasi il tere di Bernabò Visconti , ma fu ripresa da' soldati
lilolo di Priore , poichè è questo ancora un manifesto della Chiesa . Ribellossi questo popolo poco dopo , e
sogno , come altrove avverlimmo , che cessala la diedesi a potere di Ugolino da Savignano Capitano
sdizione de' Monaci in un luogo, quello che sot. del Visconti che lo tenne finchè li Breltoni stipen
tenirò al regime spirituale del contado tenesse sem - diati pel Pontefice , per suo conto la suindicata val
pre il litolo del superiore del Monistern , e ce lo le ricuperarono. Nacquero fra questo popolo intestine
conferma il suindicato storico -- Hoc Monasterium discordie nel 1470 a modo che accadevano ogni gior .
deficientibus Canonicis nunc est commendatum subno omicidi , per cui fu costretto il Senato di Bolo
titulo Prioratus. È perianlo manifesto che queslagna di spedire colà gente d' armi che valsero ben
Chiesa denominata S . Apollinare de Vallata , o del presto a ricomporre le cose , punendo poi di morte
Blegne appartenne a ' Canonici Lateranensi e da re . I gli autori di tali delitti. Vuolsi che Leone X nel.
motissimi lempi fuo da essi fondata , ed ebbervi in l' anno 1515 creasse conte di Seravalle e di questa
pore
Monastero , il quale poi sopp per mancanza di l valle Galeazzo Castelli ; e che nè fosse dappoi, e cioè
ssoo , per
ress
Canonici , a Parrocchia venne ridotto , conservando nel 1932 , spogliato da Clemente VII.
però nel titolo del suo Rettore la memoria di sila Se incerta può essere l' epoca in cui questa Chic
origine . sa ſu eretta non perd uguale incertezza s' incontra
Il lerritorio di questa Parrocchia appartenne sem del tempo in cui fu eretta a Parrocchia , poichè se
pre al contado di Seravalle e corse con esso la stes. ne vuole riportare l' intitolazione al 21 marzo 1321,
sa fortuna ; bene diversa in questo , che dove Se. come dicesi constare da Instrumento a rogito del no
Favalle essendo luogo munitissimo polè le tante volte taro bolognese Bernardo dall' Amola ; ed è di fatto
difendersi dagli allacchi del nemico ; S . Apollinare risultare dal campione delle Chiese del 1378 esisten
Inogo aperto ſul sempre esposto alle offese ed in te nell' Archivio Arcivescovile , che questa in tale
cursioni oslili di chi agognava al possesso di cosi anno esisteva , ed era sottoposta al Plebanato di
ubertoso territorio . Nel 1204 ſu questo Prioralo c Monleveglio . Solto la quale giurisdizione si stelle
TONO IV . 3
fino al principio del secolo XVI, e cioè sino al 1635, | chiesa S . Apollinare che cammina a piedi ignudi so .
nel quale anno con suo decreto delli 6 novembre il pra ardenti carboni , ed è lavoro del celebre Cave.
Cardinale Arcivescovo di Bologna Girolamo Colonna , | doni , che scolaro degl' immortali Caracci giunse ad
tolse questa Chiesa dal Plebanato suddetto , e la emularne la valenlía del pennello , sino a lasciar dui
eresse in Arcipretale indipendente ; limitando un tale bitare tal’ ora se ad esso o alli di lui maestri taluna
privilegio però alla vita dell' innallora suo Rellore opera abbiasi ad altribuire. Degli altri due altari la .
D . Angelo Michele Valbona , il quale avendo poi ri terali è sacro l' uno alla Beala Vergine sotto la in
nunciato alla cura nel 1619 in favore di Don Tom vocazione del Santissimo Rosario . Il simulacro è for .
maso Bortolotti , rivisse sopra di essa la prima malo di quella maleria così detta -- stucco - ed è
supremazia diMonteveglio . La quale non cessd se di qualche antichità , e per cura dell' attuale Priore
non clic pel 1746 a petizione del suo Parroco di quel è stato l' ornato intorno alla nicchia iodoralo , e va
Irmpo Don Filippo Melloni avanzala al Sommo Pon- gamente dipinto il muro nel quale si apre la mede
lefice Benedetto XIV che sin da quando reggera la sima. -- L ' allare opposto poi è dedicato al Sanlis
Chiesa di Bologna portando speciale affetlo al mede simo Crocifisso , ed è ancor questo ornato all' in
simo , e addimostrando quanto a lui fosse grato il lorno da dipinto analogo alla Passione del Nostro
divisamento proposto dal Melloni di fabbricare nuo Divin Redentore ; abbellimenti tutti eseguiti a spese
vamente delta chiesa , così vedutolo mandato ad dell' attuale Priore. Ha egli inoltre rinnovato l' ora
effetto , con sua Bolla del 17 agoslo del dello anno lorio attiguo alla Chiesa dedicato a Santa Lucia ,
1749 la chiesla separazione ſui concessa , e costitui ed abbellilo parimenti con ben intese dipinle riqua
S . Apollinare indipendente. drature .
Il giuspatronato ossia il dirillo di nominare il Prio Esistono allualmente nel Circondario di questa
re di questa Parrocchia appartenne sempre , dopo la Parrocchia cinque pubblici Oratorii.
soppressione di quel Monistero , alla Mensa Arcive Il primo che è il più antico di tutti è dedicato
scovile di Bologna , la quale in tale diritto conserva alli santi Faustino e Giovita Martiri, ed è posto in
da oltre tre secoli. Trovavasi questa Chiesa verso il luogo detto Montelungo .Esisteva questo sino dal1378,
mezzo dello scorso secolo in istato ruinoso , e molto e ſu un tempo in dominio di certa signora Eva Mar.
angusta . Si accinse il predelto Priore Melloni alla chetti ; spelta in oggi all' Opera dei Mendicanti.
grande impresa di ricostruirla dalle fondamenta con Il secondo dedicalo a S . Lucia del quale abbiamo
migliore architeltura , e più ampia e proporzionata fatto parola poco sopra, alliguo alla Chiesa Parroc
ai bisogni della popolazione . Ma abbenchè il di Ini chiale appartiene alla medesima.
Relloralo fosse lungo e durasse per un mezzo secolo , Il terzo sacro a S . Barbara in luogo dello Cà de
e cioè dal 1743 al 1793 , tultavia la scarsezza dei Cid è di proprietà del signor Pietro Ciò .
mezzi , non ostante che avesse egli di suo nelle spese Il quarto intitolato a S. Pollegrino Re di Scozia
di fabbrica impiegali ben scavili seimila , non gli per- in luogo dello -- Cà de Romani .. è di ragione del
misero di vederla compita . E d ' essa in volto , ed è signor Domenico Dal Bello di Rasilio .
di lunghezza piedi quaranlasei, di largliezza piedi Il quinto dedicalo alla Santissima Croce diGesù
sedici bolognesi , con quattro finestre. È volta col in sito denominato il Castelletto appartiene alla fa
silo prospelto a ponente , ed il maggior altare è po . | miglia Notari.
slo a levante . Oltre la porta maggiore nè ha altra Dista della Parrocchia da Bologna miglia sedici ,
laterale dalla parte di ostro. L ' ordine di sua ar. e conta presso a seicento abitanti. Confina colle Par
chilettura è corintio , ma manca per ora di coro , non rocchie di Monteveglio , Monte Budello , sao Pielro
già perchè si credesse non occorrere alla eleganza di Seravalle , Ciano Modonese , Tiola , e Maiola .
della Chiesa , ma in allora per mancanza di mezzi; É sottoposta al Governo di Bazzano Comune di
per cui ove appunto questo doveva sorgere è una Seravalle . Si celebra la festa litolare il 23 luglio .
nuda muraglia che ben si vede li eretta precaria . Nel punto di pubblicare questo ristretto storico
mente. E portasi ferma opinione che l' alluale gene- | udiamo con vera compiacenza , come il Priore di
roso Priore Reverendo Don Gio. Baltista Nanni, il questa Parrocchio Molto Reverendo D . Nanni prose
di cui allo cuore ad altro non intende che al mag guendo nei sentimenti generosi di quella munificenza
istro della sna chiesa , avrà attualmente man . e filantropia de' quali lante prove ha dato in passato ,
dato ad effetto un tale diyisamento , se già fece ese. abbia non solo dato compimento ai lavori di della
guire il bel lavoro della nuova Cella del Battistero . Chiesa , ma inoltre innalzato apposito Edifizio , a
È questa di forma eliltica , mirabilmente ornata di riparare dalle intemperie , o da improvvisi turbini
bassi rilievi e dipinti. Nel mezzo sorge il sacro cbi si ritrovasse da questi sorpreso in quei contor
ſonte formante una Pila di bel marmo di Carrara, ed | ni specialmente colle loro bestie . Possano moltipli
è totalmente isolata . carsi lali esempi a conforto della umanità , combat
Tre sono in questo Tempio li altari compreso il ! tuta il più delle volle dal freddo egoismo , ed ab
maggiore, abbenchè le cappelle sieno cinque, essendo - biasi questo degno Ecclesiastico colla pubblica am
chè due di queste sono senza altare , che vanno im | mirazione ancora la riconoscenza.
mancabilmente a costruirsi. Bella è la tavola del
L. A .
maggior altare rappresentante il santo titolare della
ed
CrisSeve
toferor.mS
MINER
Parola
Cracomo
Dall D di
.
'
Olio
te
SAN CRISTOFORO
DI MONTE SEVERO

D i Monte Severo vuolsi ripetere sulla | Brancaleone d ' Inasiato , fossero dalla Ciltà e lerri.
V e limologia del suo nome quanto si torio bandili siccome di parte Ghibellina.
disse più volte nella illustrazione di Dalle quali cose tutte vuolsi raccogliere che anti
altre Parrocchie , e cioè ehe derivassero chissima sia qnesta Chiesa ; conciossiachè se da re
Rad csse da nomi lalini di famiglie Ro motissimi tempi fii Monte Severo luogo abitato ,
mane che colonizzarono , e ai tempi del e fortificato ; se li suoi abitatori sino dal Secolo un
la repubblica , ed imperando Cesare Augusto , decimo furono Magnati , ben è a credersi che molto
la nostra Provincia . Ed infatti riscontrasi nel tempo prima fosse quella contrada venuta in istato
le loscrizioni raccolte da Grutero fra gli al. di qualche floridezza , per cui avesse luogo ove eser
tri nomi quello della gente Severia . Dal volgo mon citare il divio culto ; del quale giammai non man
tano viene chiamato Monsvir o Monsvier , talche se carono neppure quei luoghi bensì popolati , ma che
ad alcuno di essi si chiedesse ove sia Monte Severo, a socievol vita come questo , non erano uniti.
certamente nol saprebbero addiltare . Le prime notizie di questa Chiesa raccolgonsi dal .
Monte Severo è posto quatlordici miglia da Bo l' autentico campione di questa Reverenda Mensa Ar
logna sopra velta di colle alla destra del Lavino , civescovile dell' anno 1378 che comprende tutte le
unica parle verso la quale sia aperto , conciossiache chiese della città e diocesi di Bologna. Dallo slesso
dalle altre parti sia coperto e circondato dai più al Archivio poi si rileva come il diritto di nominare il
ti monti. Celebre e di moltissima antichità è que. . Rellore a della Chiesa appartenesse a ' parrocchiani,
sto luogo , ed era munito di forte Castello . E se le dai quali passd in libera collazione di questa Reve
ruine esistenti in luogo delto la Castellina costituie renda Mensa Arcivescovile , diritto che esercita da
vano questo fortilizio , è a credersi che fosse fon oltre tre secoli .
dato sino Jal tempo degli Etruschi, o dell' antica Quesla Chiesa è sufficientemente grande per so.
Roma ; poichè tali avanzi posli ora in mezzo ad un perire al bisogno della popolazione.
castagneto mostrano appunto la costruzione di Etrul Ja tre altari, il maggiore dei quali è dedicato al
sco edifizio , e ciclopica , avendo lunghi e grossi ma titolare della chiesa S . Cristoforo. Gli altri due la
cigni l' uno all' altro sovrapposli , senza che sia dalo terali sono dedicati l' uno alla Beata Vergine solto
lo scorgere se li unisca alcun cemento . Dell' anno l' invocazione del Carmine , l' altro al Santissimo
1175 tenendo per le parli d ' Impero li Cattanei di Crocifisso . Gode del privilegio del fonte Battesimale
Monleveglio , e gli Aigoni con altri nobili , Monte non ultima prova di sua antichità ed importanza .
severo ſu espugnato dai Bolognesi , dalo in preda Le vicende di questo sacro Edifizio dopo il 1770 an
alle fiamme , e gli abitatori che salvaronsi dall' ec pariscono da due Lapidi esistenti nell' interno della
cidio furono tratti in callività . E se non si volesse Chiesa ; nella prima delle quali si legge :
arer rignardo per deduirne l' antichilà del luogo alla D. 0. M .
costruzione del suindicato monumento , sarà poir
forza il convenire delle importanza ed antichità qnal. VETUSTISSIMA ECCLESIA HAEC PROPE LABESCENS
siasi del medesimo , dal vedere come qnei da Monte AD HANC FORMAM REDACTA FVIT SVMPTIBUS
Severo fossero negli Estimi annoverali fra Magnati REVERENDI DOMINICI ZAPPOLI MODERNI RECTORIS
di cillà e di contado ; e come nel 1274 Ridolfo da ANNO SALVTIS MDCCLXX .
Monte Severo ; Gnidone , Gerardino e Giacomo Fra . JOANNES BABTISTA DAL BELLO HVIVS ECCLESIAE
lelli , non clic lutli li loro nepoli e figli , cccello ECONOMVS HANC PONI CVRAVIT .
Nella seconda ma è invalsa da secoli la tradizione , che ove è po .
sto questo oratorio sorgesse un giorno un Tempio
D. 0. M . sacro a Pogana Deità ; tradizione conservata forse
da chi non vede e non vorrebbe vedere in lutle cose
HANC SACRVM AEDEM FORTVITO INCENDIO se non se il romantico ed il maraviglioso .
ANNO MDCCCXXXI PARTIM EXVSTAM Confina questo distretto Parrocchiale a Levante
BINIS E LATERIBVS ARIS MINORIBVS DERVO con quello di S . Maria di Medelana , a mezzogiorno
EXTRVCTIS INSTAVRARI AC ELEGANTIORI FORMA con quello di Luminasio , Venola e Monlasico, a po .
EXORNARI CVRATVM EST . ANNO MDCCCXXXVII. nenle con quelli di Monte Pastore e Vignola dei
Conti , a selleotrione con quello di san Lorenzo di
Ad accrescere il decoro di questa Chiesa l' odier - Ronca. È soltoposta al Governo di Bazzano ed è ap
no meritissimo di lei Rettore Reverendo Don Gia - podiato della Comune di Savigno . Non ascende la
como Dall' Olio ha fatto costruire elegante canto . di lui popolazione al di là di duecento venti anime ,
ria ove riporre un Organo ch ' è opera di mano / rette come si disse dal Mollo Reverendo Don Giaco .
maestra . mo Dall' Olio . Dista da Bologna di miglia quattor .
Due sono li Oratorii esistenti in questa Parroc dici. La festa litolare si celebra il 25 luglio . La po .
chia . Il primo detto - La Borra -- dedicato a san polazione di Monle Severo che estende il silo di
Giovanni Evangelista è di proprietà degli eredi Palostrello Parrocchiale sopra alli e rapidi monti , ren
mieri. Il secondo denominato di S . Giacomo detto dono la medesima disagiatissima al proprio Parroco .
-- delle Verselane -- ora sospeso , appartiene al si
saor Antonio Zanelli. Con qual fondamento s ' ignora , ? I.. A .
Pietro
Serravalle diS.
MGrimandi
M Paroco
DLuigi Sig)R
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OS. PIETRO APOSTOLOC


DI SERAVALLE

H u ll' alto di monte circondato da rire essere sorto dello Castello per opera de' Rolo .
da due fiumi denominati le Giare , che gnesi nel 1227 prese certamente un equivoco ; men
la parte di quelli Appennini che si tre in quell' anoo 10 munirono bensi di forlificazio
protraggono nel limitrofo Modonese , ) ni , ma non lo edificaronu ; e ben è a credersi che
sorge il Castello di Seravalle , e la di in quest' anno i Bolognesi l' afforzassero ', poiché fun
lui Chiesa Parrocchiale dedicala a san guerra fra quesli e li Moulonesi nel Frignano , nel di
Pietro. Viene a questo Castello il nome dalla cui confine è posto Seravalle . E vuolsi indurre , che
di lui localilà , conciossiachè serri appunto come di tanli altri castelli , terre c tenimenti , l' Ab).
questo monte una vallata . Nè certo poteva o | bazia di Nonanlola , serbandosene il dirello dominio ,
nel medio evo , o nei tristi tempi delle fazioni , ale | ve investiva le ciltà o i privati ; di ugualmodo usas
lorchè erano irti li nostri monti od alli colli di Ca . se ancora verso Bologna rispetto a Scravalle ; per
stelli fortilizi, ritrovarsi luogo meglio addatto a di cui fosse in facollà di questa il prendere si dello
fesa , o sicurezza di quello che Seravalle ; talchè se Castello quelle misure che più credesse conducenti
non esistessero argomeoli nelle storie a provare che alla propria difesa . Nė vuolsi tacere a maggior pro
fosse questo un forlilizio da antichissimo tempo , ed va di antichilà di questo luogo come nelle partite
avanzi di mura a renderlo manifesto ; avrebbesi do- | degli Estimi del 1282 e 1305 conservati nel pubblico
vulo almeno presumere che fosse luogo fortificato. Archivio di Bologna rinvengansi per grosse partite
A chi dovesse la di lui crezione questo Castello di censo fra le altre la famiglia Ganlolfi magnalizia
ed in qual tempo non ci è dato il coroscerlo , ma di contado , e quella degli Odoni come Caltanei , e
certamente data la di lui fondazione al di là dell'ot. vislosissima partita segnata a Beatrice diEurighetlo
Laro secolo della Chiesa , poggiando la nostra opi. da Seravalle ; poichè è forza il concludere che essen
nione sui di un fallo storico . Nell' anno 801 rilor do queste famiglie giunle a si dovizioso stato , ben
nando Carlo Magno di Roma accampd sulle rive del da gran tempo doveano esistere , e perciò che Se
Reno nella Provincia di Bologna. Comparve davanti ravalle fosse luogo di qualche importanza da remo
a lui ad istanza del Vescovo di Bologna Vitale, l'Aba tissimi tempi. Che che ne sia però rispello a sna
te di Nonantola Anselmo onde render ragione delli fondazione , ed al modo con cui passò in potere di
pretesi dirilti affacciati dalla Chiesa Bolognese sulla Bologna , egli è certo che questa esercitò sui questo
Pieve di Lizzano occupata da' Monaci di Nonanto . Castello siia piena giurisdizione ed alto dominio dal
la ; ed avendo Anselmo prodotta la donazione di Ai. secolo XIII al presente , ed in tale corso di tenpo ri.
slolfo re dei Longobardi , rimasero illese le ragioni mase sempre compreso nel giurisdizionale territorio
del Monislero. Anzi Giovanni duca di Persiceto figlio Bolognese . Nè tale dirillo soffri alterazione se non se
d ' Orso dnca di Bologna gli conſeri quanto possedeva temporanea allorchè per via di guerra o per concessio .
pel distretto di Bologna, da Monleveglio sino a Castel ni fui distaccato , o dato in feudo ad alcuna famiglia .
Gessaro , forse Gesso , nel quale perimetro inclu . Se volessimo narrare tulle le vicende di questo
devasi Seravalle . E che appartenesse alla Abbazia Castello troppo cidilungaremmodai limiti di an sem
di Nonantola più manifesta anzi indubitata prova ne price ristrello storico che a corredo di una illustra
abbiamo in un breve di Gregorio IX in data del 1229 zione della Chiesa del luogo , principale nggello con
col quale confermando all'Abbadia di Nonantola lutte vengono , e addiverebbe anzichè in accessorio al la
le giurisdizioni e possessi di fondi che avevasi nei di- voro , il principale . Ci restringeremo pertanto ad ae.
versi territori d ' Italia , acccona ancora Castrum Se- cennare intorno a questo Castello alcune principali
racallis. E se alcuo nostro Cronista azzardò di asse- ' cose delle quali si hanno manifesti argomeali.
Il circuito di sne mura, in gran parte in oggi dio come ce ne fa conferma un campione del 1508 esi.
rocate , era di mille e duecento ottanta piedi bolo . stente nel suindicato Archivio . E siccome poi la se.
gnesi, ed erano fiancheggiate da alcuni mezzi baluar- conda di detle Chiese , e cioè quella di san Biagio
di. La casa della Comune ora piccola casa che tut. di Golzano era Parrocchia , cosi vuotsi rettamente
tora si vede , e che è indicata da una inscrizione , concludere che fosse questa la parrocchiale di Sera .
ſu falta edificare nel 1235 da Giacobino da san Lo valle che precedetle l' attuale di san Pietro.
renzo in Collina capitano di Scravalle . L ' inscrizione E tale induzione viene in ispecial modo confortata
in carattere volgarmente detto semigotico cosi si da documento degno di piena fede quale si è quello
esprime -- Anno Domini 1235 ind . VIII. Hacc cst i del Parroco Don Gio . Battista Vandini che in un 10
domus Comunis quam fecit fieri dominus Jacobi- ventario da lui presentalo in occasione di Sacra Vi.
nus de sancto Laurentio in Collina Capitaneus sita Pastorale alla sua Chiesa , dichiara , come a sue
Seravallis. La torre che s' innalza in mezzo al Ca totali spese fosse edificato nel 1687 un piccolo Tem
stello fu innalzata nel 1523 leggendosi nell' apposi . pio di forma ottagona che dedicò a san Biagio , e
ta lapide. Pirrus Buliglierius vic. agens p . seixost. sul suolo stesso ove del 1400 circa esisleva la Par.
MDXXII. -- Si entra nel Castello per due porte , rocchia . Egli è pertanto evidente che prima del 1400
prossima ad una delle quali è una piccol Rocca ben | questa Parrocchia dedicata a san Pietro non esisteva,
conservata a cura di un Boccadiferro. Era qui col. e se si dovesse stare a quanto ne narra il Canonico
locata nell' andalo secolo un ' armeria per fornire di Montieri nel slio campione delle Chiese bolognesi , ma
tutto punto quaranta persone con alcune spingarde non sempre veritiero , sarebbe stata erella questa
ed un piccolo cannone delto un tempo Falconello. | Parrocchia il 25 luglio 1499, e ne cita in appoggio
Accanto a questa Rocca csisle in Androne ove pos. un Instrumento rogalo dal Notaro Bernardino Muiz
sono acquartierarsi circa venti o trenta soldali a zoli. Fosse però la di lei fondazione o prima di
cavalla . Alla sinistra dell' ingresso al Castello sorge quest'epoca , o scorso il cinquecento , è però certo che
un grandioso Palazzo un tempo di ragione Boccadi. era Parrocchia nel 1513 poichè ſu visitata dal Ve.
ferro ed ora Banzi , ristauralo sul finire dello scorso scovo suffraganeo di Bologna Monsignor Agostino
secolo . Vuolsi ritenere che pervenissero nella fami Zanelti , il quale ritrovolla godente del privilegio del
glia Boccadiferro li beni ed allodj di Seravalle dalla Fonte ballesimale , privilegio chic non è dato che alle
famiglia Odoni che albiamo superiormente dello ap . Chiese parrocchiali. Anzi è a ritenersi che addivenisse
partenere a ' Callanei, in occasione che Francesco Boc Parrocchia in quel torno, conciossiache in un antico
cadiferro condollicre di cavalli pei bolognesi impalmò Campione del Notaro Vescovile Lorenzo Caltanei è
Bitlina di Giacomo Odoni nel 1360 la quale portasse indicato come nel 1527, non fosse d ' essa che sem .
in dote al marito Seravalle . E violsi pure che que. plice Chiesa .
sto Castello abbia spettalo un tempo alla nobil fami. E ben doveva essere questa Chiesa ristrellissima
glia Pepoli e cioè nel 1300 , e vi esercilassero polere ed in istato rovinoso se fu mosso l' animo benefico
e Giovanni di Guido Pepoli, ed in appresso Taddeo , e generoso del di lei Parroco Don Gio . Battista Lan .
Rizzardo e Aldrovandino , ed un tal fallo sembra cor dini che governolla dal 1663 al 1707 ad assumere
roborato dall' essersi veduto nello scorso secolo nelle l' ardua impresa di ricostruirla dalle fondamenta a
mura del Castello volle verso Savignano immesso lo sile spese ; avendo poi il conforto di vederla condotta
stemma gentilizio di questa illustre famiglia. a compimento nel 1689. Nè si stelle a questa sola
Corse Seravalle la sorte di tutti gli altri luoghi impresa , ma nel 1689 cresse una nuova sacristia
forlificati nella Provincia di Bologna. Cosi preso e che corrispondesse al già eretto tempio ; ripard e ri.
ricuperalo ora per forza d ' armi , ora per prezzo ; modernò la Canonica , e provvide la Chiesa di ogni
proditoriamente ceduto ora a capi di Bande , ora a genere di sacre suppellettili , delle quali era estrema
Bentivogli e Visconti , distrutto e riedificato ; cessato mente bisognosa . Per le quali generose opere ascese
finalmente il parteggiare delle fazioni e ricomposte in tanta fama di benefico , che ancora oggi giorno
le cose , riposò solto il paterno dominio del bolo vive questo Parroco nella memoria di tutti gli abi.
gnese Senato che mandavagli a governo un di lui tanti di Seravalle . Nè vijolsi qui passare solto silen
Vicario . zio e senza elogio la generosità del Parroco anteces
Se incerto però è il tempo in cui sorse il Castello sore del Vandini , e cioè di Don Francesco Romani
di Seravalle non lo è meno l' epoca in cui fu fon che morendo legd nel 1663 a questa Chiesa una sila
data la Parrocchia di san Pielro in oggi esistente . casa vicino alla Canonica .
Nel campione o censimento di tutte le Chiese ordi. La Chiesa di san Pietro di Seravalle è in oggi
nato nel :378 ed esistente in questo Archivio Arci fra le piit belle della parte montana del bolognese.
vescovile non rinviensi certamente quella di san Pic È di lunghezza piedi trentolto , di larghezza venti.
tro di Seravalle . Trovayansi però di quel lempo altre spi , corintio è l' ordine di sua architettura . Ha
due Chiese od entro il Castello o nelle sue vicinanze, tre altari compreso il maggiore. Nella maggior car .
D 'una delle quali denominala di san Giacomo di Serla pella dedicata al Santo titolare della Parrocchia , il
e l' allra di san Biagio di Colzano , le quali in ap. l Principe degli apostoli , è rappresenlato nel suo qua
presso vennero demolite e le loro sostanze unile alla dro dipinto dal pennello di un valoroso discepolo dei
Prebenda dell' attuale Parrocchia di san Pietro , sic- Carracci , e risponde al decoro della intera cappella
il corrispondente allare. Delli dee altri laterali , è : Ne sno circondario Parrocchiale troraasi cinque
Puso dedicato alla Beata Vergine sotto l' invocazio . publici Oratorii. I più antica è quello dedicato a
de del Rosario , ed ha riposto ia Ricchia il di lei si S . Michele Arcangelo di Rivarolo , o Lirarolo ; poi.
mulacro di non mediocre scultore , ed all' intorno ad die esisteva sino dal 1373, e spelta ia oggi agli ere
essa etsgiati li Misteri di pennello maestro . L ' altra di e sorcessori Boccadiferro .
cappella poi che te sta incop. ro è sacra a san Biagio Il secondo sacro a S . Bartolommeo Apostolo in
e sorse a spese dei conti Garofali di Vigogla che rulei luogo dello dei Bottazzoni appartiene alli stessi ere .
lera intitolar' a a detto Santo a ricordanza del tito di Boccadiſerro.
lare deil' aplica parrocchial Chiesa. Serre a lorte 1 Il lerro dedicato a S . Giuseppe è ucito alla Chie
delle campane on torrione che sembra stato moz- l sa matrice.
zalo appunto per servire a Lale uso. Non eranvi en li quarto dedicato a S . Gio Battista in luogo
lempo che tre campane nella maggiore delle quali denominato Spazzavento di Mandini ed appartiene al
tra scolpito appartenere quesla alla intera comunità Multo Reverendo Don Osti di Bologna .
di Seravalle , e conseguentemente anche a S . Apolli Il quinto finalmente è sacro alla Beata Vergine
nare di Seravalle che in allora facera parte di tale di S. Luca , è sorge in luogo dello Ribuzzano. Fa
parrocchia . E fu per questo che allorquando si ven - ! questo erello nel 1791 a spese del sacerdole Don
se in pensiero di portare a qualtro il numero di Pietro Antonio Livizzani , il quale per molti anni
delle campane fondendo le antiche , grande opposi. fu segretario della sacra visita Pastorale dell' Emi.
zinse ipsorse per parte della popolazione di S . Apolli nentissimo Arcivescoro Ciovanelli.
date , e forse il progelio non avrebbe avoto effetto, Dista questo Castello da Bologna dieciollo mi.
staza che si ponesse di mezzo la superiore ecclesia glia circa. È capo luogo del Comune di lal nome,
stica autorità che ne ordinò la fusione , replicando | abbenchè risieda la di lui Magistralura nell' appodia .
però in una di queste la prima iscrizione dalla quale lo di S . Apollinare , ed è sottoposto al Governo di
appariva l'affacciata comproprielà degli uomini di Bazzano. La Parrocchia confina con quelle di S . Apol
S. Apollinare. Portano intanto enlte qualtro l' inscri. | linare , di Monte Budello , e di Monteveglio rispetto
zione per opera di chi fossero ſuse , e cioè a massi. alla Provincia di Bologna , e con quelle di Ciano , di
ma cura dell ' alluale Rellore di della Chiesa Molto Guiglia , di Vignola , e Savignano dello stato Esten
Reverendo Don Luigi Grimandi .. Honori Petrise. La sua popolazione è di oltre seicento anime ,
Apostolorum Principi AloisiusGrimandius Curio , Irelta come si disse , dal Mollo Reverendo Don Luigi
Josepho Rabbio , Nicolao Clò , Dominico Notario , Grimandi per ogai litolo degnissimo Ecclesiastico.
caderisque curiatis Serravallensib . adiutoribus ex La festa titolare di questa Chiesa si celebra il 29
dere reb . confiand . cur. A . MDCCCXIXI. giugno , e nella Domenica nella quale corre la ri
Il giuspatronato della Chiesa di S . Pietro di Se membranza della Sacra Instituzione del Santissimo
ravalle apparisce sempre di dirillo della Mensa Ar. | Rosario , si celebra in essa Chiesa con solenne pom
civescovile di Bologna , come lo è ancora ; e fu ogno - l pa una tale festivita .
ra , come lo è al presente , soggetta al Plebanato di
Vonleveglio . L. A.
- 12 -

SAN LORENZO
DI RONCA
mapan

I s sai antico è questo luogo e certa - | questa Parrocchiale di Ronca esisteva del 1378 e clie
mente di qualche rinomanza , e se era soggetta al Plebanalo di S . Lorenzo di Panico
altro documento non vi avesse a pro come vi è lultora. Speltava un tempo il di lei ginis .
varlo , basterebbe il sapersi come dal patronalo ai Parrocchiani , i quali in altestato di
frammento degli Estimi del 1288 si rile loro amore e riconoscenze , e riportatone il consen .
vi che quei di Ronca fossero nobili ; e so ed approvazione mediante decre!o di Monsignor
Horhe nel 1297 Vanniccio da Ronca valoroso ca Domenico Odofredi Vicario Generale Arcivescovile ,
A pitano de' suoi tempi mililasse negli eserciti lo donarono a Girolamo Vigna dal Ferro il 21 sel
del signori d ' Este . Conciossiachè, come altretembre 1619 come consta da rogito del Notaro Bar
volle si to dello , nè ad alle fortune , nè a nobiltà | lolomineo Guglielmini; e luttora sono in possesso
ni perviene in qualsiasi luogo , e specialmente avuto di tale diritto gli eredi e siiccessori del medesimo.
riguardo ai tempi, in breve corso di anni. Questa Parrocchia è assai ristrella di Prebenda
E se a dimostrarne l' importanza alcun altro ar. talchè si crede essere una delle minime della mon .
comenlo mancasse , ne occorre all' 110 po l' antica esi- lagna , abbenchè si raccolga dall' Elenco Nonantola
slenza de' suoi fortilizi. La rocca di Bonacciara delta no del 1366 come in tale epoca fosse questa lassala
in oggi da' montanari Bonzara ed appartenente a più della Parrocchia di S . Chierlo . Nè vi sarebbe a
anesto distretto mostra anche in oggi li suoi avanzi. | dubitare di sua velustà al solo aspetto di della Chie
Sono le sue mura grosse sopra terra piedi due el sa , mentre non ha alcun ordine di architellura , e
mezzo bolognesi , ed è piantala sopra uno scoglio più presto somiglia a capanna che a Tempio avendo av
arenario , che dalla parle che guarda verso S . Chierlo | Inllora il tetto accuminato ed a travi, e le mura
mostra rin largo scoscendimento. Aveva una torre in slesse , e l' impalcato in istato certamente non pro
lerna di 16 picdi in quadrato , una vasta cisterna , spero , lalche fu chiusa per tre anni, e cioè dal 1841
ad nina Torretta con ponte levaloio al di lei ingresso . al 1813, dopo delqual lempo alcun poco rialtata , ren
L' intero forte era di larghezza piedi trenlasei , di ne riaperta al pubblico culto .
Innghezza piedi oltanta . Dal che violsi concludere E ' lunga la Chiesa piedi trentadue , larga piedi
che da tempo immemorabile fosse il dello luogo di Tredici ed ha tre allari compreso il maggiore dedi.
qualclie importanza. A quale famiglia questo ap - cato al lilolare della Chiesa S . Lorenzo) , ed i mi.
parlenessc , certamente s ' ignora , ma dal vederlo nori l' uno alla Beata Vergine soilo la invocazione
circondato da possedimenti e feandi dei conli di Pa . del Carmine , e l' allro a S . Barbara . E quest' ul
Rico ; dal conoscersi la di lui Chiesa fino dai sgoi timo di ragione della famiglia Beghelli. Non gode del
primordii soggella alla Pieve di Panico è indurre nella privilegio del sacro Fonle , e manca del campanile ,
supposizione che appoinlo appartenessc ai conti di Pa - e di qualsiasi cosa degna di qualche osservazione,
nico; famiglia potente che dopo tanti travagli dati al. Non esiste in questa Parrocchia alcun Oratorin
la comune di Bologna costrelta ad espugnare ad una love forse piii di qualsiasi altro luogo sarebbe a de
ad una le sne Castella , delle quali aveva a cosi dire siderarsi , se vogliasi avverlire alla disagialezza del
coperte le cime dei monti , andò finalmente esule di lei distrelto , che specialmente nella stagione in .
dal bolognese lerritorio . Tranne di quanto abbiamo vernale si rende difficile alli Parrocchiani per com .
dello sin qui , alcun altra nozione intorno a questo piere i doveri del cullo .
Juogo non ci somministra la storia . Confina questa Parrocchia con quelle di S. Chier
Sembra che l' elimologia del nome di Ronca sia lo di monte , di Gavignano , diMonte Severo , di Mon
derivala al luogo appunto dalla siia situazione ; con- te Pastore e di Medelana. Non ascende la di lei po
ciossiaehè dicesi Ronco o Roncone , quella parte di polazione al di là delle duecento anime, relte dal.
monle o di sasso che vedesi staccato da maggior l' oltimo Ecclesiastico Don Giovanni Negri che reg .
masso come appunto apparisce lo scoglio arenario ge degnamente il sito popolo .
ove è posta questa Parrocchia , circondata da monti E ' sottoposta al Governo di Bazzano , ed è appo .
ben più alti , ma senza giacere nella vallala formata diata ai Comune di Savigno . Distada 'Bologna mi.
da quesli ; talchè dimostri di avere già formala glia tredici circa. La festa lilolare di della Chiesa
parte di alcuni dei medesimi. si celebra il 10 agoslo .
Dal campione delle Chiese bolognesi risulla che LA
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- 13 –

SANTA CRISTINA
DI RIPOLI

Si è forza , a dedurre l' antichità rocchia di


dei , rocchia
ita dei di Ripoli
Rip quella di S . Maria di Lagaro , ca .
Ei luoghi la di cui illustrazione im ricando però il Parroco della prima di annua cor .
prendiamo, il ricorrere in mancanza risposta verso il secondo di Corbe ventidue di fru
V di più precise nozioni per lo più alla en mcoto , e di altre Corbe tre al Rettore dell' Oratorio
tità degli Estimi che avevansi o le Co di Serra , che pure separò da Ripoli , e ridusse a
2 muoi stesse o i privati. Conciossiache semplice Benefizio .
sembri a noi , siccome abbiamo le tante vol Assai gravi in appresso riliscivano tali carichi al
te ripeluto , che specialmente dalla misura Parroco di Ripoli , e quindi si rivolse con supplica al
de'medesimi, maggiore di quello che di quei l’ ionallora Arcivescovo di Bologna immortale Lam
tempi poteva il comun censo portare , abbiasi a con. bertini a conseguirne alcun alleviamento . E questi an
cludere che li di lui abitatori e da gran lempo aves . nuendo alla istanza , con decreto 4 febbraio del 1737
sero questo accumulato , e che vi fosse tal grado di uni perpetuamente alla Prebenda di della Parrocchia
sociabilità in quel luogo , che dovesse presentare oc il Benefizio di Serra , con obbligo però ingiunlo al
casione ad ulile commercio , e non repentinamente , Parroco di Ripoli di far celebrare in dello Oratorio
ma a grado a grado secondo la condizione dei tem in ciascun anno una messa nel giorno del Titolare ,
pi. E quindi se sta un tale argomento sembra po . ed allra in ogni mese. Ed in appresso l' altro Arci.
ter sene concludere che Ripoli non fosse ignobil luo . vescovo di Bologna Cardinale Giovanetti, a provvedere
90 , mentre da frammenti de' pubblici estimidegli maggiormente al decoroso mantenimento del Rello
aoni 1281 e 1305 raccogliamo come l’ Estimo che pos. re di questa Chiesa , sollecitò una Bolla di Papa Pio VI
sedera in questo Comune Benvenuto da Ripoli del del 7 aprile 1780, per cui venne dal Pontefice ordinato
quondam Ridolfino era nel 1281 di Lire mille e cento che venisse a di lui favore imposto un ' annua corrispo .
trentatre , e nel 1305 di Lire mille e ottocento ; som sta di Scudi quaranta a carico della ricca Prebenda del
ma , come si disse , in quei tempi non comune. E si la Chiesa Arcipretale di Budrio . La quale corrisposta
può poi dedurre che questo non fosse nè loogo for servi in appresso a comporre le amarezze insorte fra il
tificalo , nè scelto a dimora del suo Signore se que Reltore di Ripoli ed il Parroco di Lagaro ; al qual ul
sti aveva la sua casa di abitazione in Bologna nella limo dovendosi corrispondere dal primo corbe ven
Cappella di S . Biagio . tidue di frumento ; e negli anni sterili una tal cor
È questa Chiesa solto il Plebanalo di Montorio . risposta potendo riuscire oltremodo gravosa al Ret.
Nel 1378 esistevano nel Comune di Ripoli due Chiese tore di Ripoli , venne con decreto 2 aprile 1810 del
Parrocchiali dedicata l'una a Santa Cristina , che l'odierno Eminentissimo Oppizzoni ordinato , che una
è l' altuale ; l' altra a Santa Maria Maddalena. tal corrisposta di Scudi quaranta a carico della Ar
Quest' ullima nell' anno 1421, mentre reggevala certo cipretale di Budrio venisse a luogo del frumento pas
Don Pietro da Veggio , fu unita alla prima , e d 'allo sata al Parroco di Lagaro , e che il Reltore di Ripoli
ra in poi sempre restarono unite. E quando nel 1492 desse a compimento di detta corrisposta annui Scu
la Chiesa di S . Cristina venne conferita al Canonico di sei .
Niccolò Zanchini , aveva già inoltre a se unita dal JI Giuspatronato di Ripoli nel 1396 spettava cer
15 seltembre 1544 anche l' altra Parrocchia di S . Ma tamente ai Parrocchiani e restd ad essi sino al 1492,
ria di Lagaro , e di più in appresso l' Oratorio o nel qual anno Giovanni II Bentivoglio signore di Bo
Santuario della Beata Vergine del Rosario detto di logna, al quale era stato da essi donato in tale gius
Serra. patronato , nominò a Rellore di questa Chiesa e suoi
Durò questo amalgame di Chiese in una sola si | annessi il suddetto Canonico Don Niccold Zanchini.
no al selte settembre del 1591 in cui il Cardinale Ga . | Proseguirono li siiccessori del Bentivoglio a preva
brielle Paleotti primo Arcivescovo di Bologna ordi lersi di questo diritto di nomina sino al 1527 ; ma
nd , per servire al maggior comodo di quella popo. morto nel 1556 il Rellore da essi nominato Don Ro
lazione , che fosse nuovamente separata dalla Par. | berto Maggi, ritornarono li Parrocchiani nel loro
TOMO IV .
she fu già come si è delto
wiatro sacro alla Beata Ver
Whenwe del Rosario , e intitolato
s inura al presente veneralo San
i ma datretto . Sono uniti amendue que
ne Jola Parrocchia , ed esistevano certamen

uutine colle Parrocchie di Monte acuto Vallese .


o tare , di Piano di Setta , di monle Ferdente ,
Andrea Val di Sambro. É sottoposta al Co
were di Castiglione , ed appartiene al Comune di
AM

ano . La di lei Popolazione non ascende al di là di


anime quattrocento cinquanta, rette dal Molto Reve
rendo Don Gio . Battista Musolesi. La sua distanza
da Bologna uscendo di Porta S . Stefano è di miglia
wel he andmo ventidue. La festa titolare di questa Chiesa si ce.
e e o
in all ditr circ lebra il 24 Luglio .
nd te sacristia .
a
amesima due Ora . L . A .

a r Maddalena in luo. 1
w
Il circuito di sne mura, in gran parte in oggi dio come ce ne fa conferma un campione del 1508 esi .
rocate , era di mille e duecento ottanta piedi bolo - stente nel suindicato Archivio . E siccome poi la se .
gnesi, ed erano fiancheggiate da alcunimezzi baluar . conda di delle Chiese , e cioè quella di san Biagio
di. La casa della Comune ora piccola casa che tut di Golzano era Parrocchia , cosi vuolsi rettamente
tora si vede , e che è indicata da una inscrizione , concludere che fosse questa la parrocchiale di sera .
fu fatta edificare nel 1235 da Giacobino da sau Lo- valle che precedelle l' alluale di san Pietro.
renzo in Collina capitano di Scravalle . L ' inscrizione E tale induizione viene in ispecial modo confortata
in carattere volgarmente detto semigotico cosi si da documento degno di piena fede quale si è quello
esprime -- Anno Domini 1235 ind . VIII. Haec est del Parroco Don Gio . Battista Vandini che in in In
domus Comunis quam fecit fieri dominus Jacobi ventario da lui presentato in occasione di Sacra Vi
nus de sancto Laurentio in Collina Capitaneus sita Pastorale alla sua Chiesa , dichiara , come a sue
Seravallis. La torre che s' innalza in mezzo al Ca totali spese fosse edificato nel 1687 un piccolo Tem
stello fu innalzata nel 1523 leggendosi nell' apposi . | rio di forma ottagona che dedicò a san Biagio , e 1
ta lapide. Pirrus Butiglierius vic. agens p . seinest . sul suolo stesso ove del 1400 circa esisteva la Par .
MDXXII. -- Şi entra nel Castello per due porte , rocchia . Egli è pertanto evidente che prima del 1400
prossima ad una delle quali è una piccol Rocca ben questa Parrocchia dedicala a san Pietro non esisteva ,
conservata a cura di un Boccadiſerro. Era qui col e se si dovesse stare a quanlo ne narra il Canonico
locata nell ' andalo secolo un ' armeria per fornire di Montieri nel suo campione delle Chiese bolognesi , ma
tutto punto quaranla persone con alcune spingarde non sempre veritiero , sarebbe slata eretta questa
ed un piccolo cannonc delto un tempo Falconelto. Parrocchia il 25 luglio 1499, e ne cita in appoggio
Accanto a questa Rocca esiste in Androne ove pos un Instrumento rogalo dal Notaro Bernardino Muz
sono acquartierarsi circa venti o trenta soldati a zoli. Fosse però la di lei fondazione o prima di
cavallo . Alla sinistra dell' ingresso al Castello sorge quest 'epoca , o scorso il cinquecento, è però cerlo clie
fin grandioso Palazzo un tempo di ragione Boccadi era Parrocchia nel 1543 poichè for visitata dal Ve .
ferro ed ora Banzi , ristaurato sul finire dello scorso scovo suffraganeo di Bologna Monsignor Agostinn
secolo . Vuolsi ritenere che pervenissero nella fami. Zanelti, il quale ritrovolla godente del privilegio del
glia Boccadiferro li beni ed allodj di Seravalle dalla Fonte ballesimale , privilegio chic non è dato che alle
famiglia Odoni che alibiamo siiperiormente dello ap Chiese parrocchiali. Anzi è a rilenersi che addiveni se
partenere a ' Callanei, in occasione che Francesco Boc Parrocchia in quel torno , conciossiache in un anlico
cadiferro condolliere di cavalli pei bolognesi impalmö Campione del Notaro Vescovile Lorenzo Caltanei è
Billina di Giacomo Odoni nel 1360 la quale portasse indicato come nel 1527, non fosse d ' essa che sem
in dote al marito Seravalle. E vuolsi pure che que. plice Chiesa.
sto Castello abbia speltalo un tempo alla nobil fami E ben doveva essere questa Chiesa ristrettissima
glia Pepoli e cioè nel 1300, e vi esercitassero polere ed in istato rovinoso so fu mosso l' animo benefico
e Giovanni di Guido Pepoli , ed in appresso Taddeo , e generoso del di lei Parroco Don Gio . Battista Lan .
Rizzardo e Aldrovandino , ed un tal fallo sembra cor dini che governolla dal 1663 al 1707 ad assumere
roborato dall' essersi veduto nello scorso secolo nelle l' ardua impresa di ricostruirla dalle fondamenta a
mura del Castello volle verso Savignano immesso lo sile spese ; avendo poi il conforlo di vederla condotta
stemma genlilizio di questa illustre famiglia . a compimento nel 1689. Nè si stelle a questa sola
Corse Seravalle la sorle di tutti gli altri luoghi impresa , ma nel 1689 cresse una nuova sacristia
forlificati nella Provincia di Bologna . Cosi preso e che corrispondesse al già erelin tempio ; ripard e ri.
ricuperato ora per forza d ' armi, ora per prezzo ; modernò la Canonica , e provvide la Chiesa di ogni
proditoriamente ceduto ora a capi di Bande , ora a genere di sacre suppellettili , delle quali era estrema.
Bentivogli e Visconti , distrutto e riedificato ; cessato mente bisognosa . Per le quali generose opere ascese
finalmente il parleggiare delle fazioni e ricomposte in tanta fama di benefico , che ancora oggi giorno
le cose , riposò solto il paterno dominio del bolo vive questo Parroco nella memoria di tutti gli abi
gnese Senato che mandavagli a governo un di lui tanti di Seravalle . Ne vijolsi qui passare solto silen
Vicario. zio e senza elogio la generosità del Parroco anteces
Se incerto però è il lempo in cui sorse il Castello sore del Vandini , e cioè di Don Francesco Romani
di Seravalle non lo è meno l' epoca in cui fu fon che morendo legd nel 1663 a questa Chiesa una sila
data la Parrocchia di san Pietro in oggi esistente. I casa vicino
, alla Canonica .
Nel campione o censimento di Culte le Chiese ordi. La Chiesa di San Pietro di Seravalle è in oggi
nato nel :378 ed esistente in questo Archivio Arci. fra le piit belle della parte montana del bolognese.
Vescovile non rinviopsi certamente quella di san Pic È di lunghezza piedi frontolto , di larghezza venti.
tro di Seravalle. Trovavansi però di quel tempo altre sei , e corintio è l' ordine di siia architettura . Ha
due Chiese od entro il Castello o nelle sue vicinanze , tre altari compreso il maggiore. Nella maggior сc ар.
puna delle quali denominala di san Giacomo di Serla pella dedicata al Santo titolare della Parrocchia , il
e l'allra di san Biagio di Colzano , le quali in ap. Principe degli apostoli , è rappresenlato nel suo qua
presso vendero demolite e le loro sostanze unile alla dro dipinto dal pennello di un valoroso discepolo dei
Prebenda dell ' alluale Parrocchia di san Pietro , sic- Carracci , e risponde al decoro della intera cappelia
il corrispondente allare. Delli due altri laterali , èi Nel suo circondario Parrocchiale trovansi cinque
Puno dedicato alla Beata Vergine sollo l' invocazio . l pubblici Oratorii. Il più antico è quello dedicato a
ne del Rosario , ed ha riposto in nicchia il di lei si. | S . Michele Arcangelo di Rivarolo , 0 Livarolo ; poi.
mulacro di non mediocre scultore , ed all' intorno ad che esisleva sino dal 1378 , e spelta in oggi agli ere.
esso efligiati li Misteri di pennello maestro. L ' altra di e successori Boccadiferro.
cappella poi che le sla incontro è sacra a san Biagio Il secondo sacro a S . Bartolommeo Apostolo in
e surse a spese dei conti Garofali di Vignola che vol- l luogo delto dei Boltazzoni appartiene alli stessi ere.
Jero intitolarla a detto Santo a ricordanza del tito di Boccadiſerro .
lare dell' antica parrocchial Chiesa . Serve a torre Il terzo dedicato a S . Giuseppe è ucito alla Chie .
delle campane in torrione che sembra stato moz- / sa matrice .
zato appunto per servire a tale uso . Non eranvi in Il quarto dedicato a S . Gio . Baltista in luogo
lempo che tre campane nella maggiore delle quali denominato Spazzavento di Mandini ed appartiene al
era scolpito appartenere questa alla intera comunità | Multo Reverendo Don Osti di Bologna .
di Seravalle , e consegnientemente anche a S . Apolli. Il quinto finalmente è sacro alla Beata Vergine
nare di Seravalle che in allora faceva parte di tale di S. Luca , è sorge in luogo dello Ribuzzano . Fu
parrocchia . E m per questo che allorquando si ven - ! questo erello nel 1791 a spese del sacerdote Don
ne in pensiero di portare a qualtro il numero di Pietro Antonio Livizzani , il quale per molti anni
delle campane fondendo le antiche , grande opposi- / fu segretario della sacra visita Pastorale dell' Emi.
zione insorse per parte della popolazione di S. Apolli- nentissimo Arcivescovo Giovanelli.
nare , e forse il progelto non avrebbe avuto effetto , Dista questo Castello da Bologna dieciolto mi.
senza che si ponesse di mezzo la superiore ecclesia- | glia circa. È capo luogo del Comune di lal nome ,
stica autorità che ne ordinò la fusione , replicando abbenchè risieda la di lui Magistralura nell' appodia .
perd in una di queste la prima iscrizione dalla quale lo di S . Apollinare , ed è sottoposto al Governo di
appariva l'affacciata comproprietà degli uomini di Bazzano. La Parrocchia confina con quelle di S . Apol
S . Apollinare . Portano intanlo tutte qualtro l' inscri. linare , di Monte Budello , e di Monteveglio rispetto
zione per opera di chi fossero fuse , e cioè a massi alla Provincia di Bologna , e con quelle di Ciano , di
ma cura dell' attuale Rellore di detta Chiesa Mollo Guiglia , di Vignola , e Savignano dello stato Esten
Reverenilo Don Luigi Grimandi . - Honori Petri | se. La sua popolazione è di oltre seicento anime ,
Apostolorum Principi Aloisius Grimandius Curio , ! relta come si disse , dal Mollo Reverendo Don Luigi
Josepho Rabbio , Nicolao Clò , Dominico Notario , Grimandi per ogni litolo degoissimo Ecclesiastico .
caeterisque curialis Serravallensib . adiutoribus ex La festa titolare di questa Chiesa si celebra il 29
aere reb . confland . cur. A . MDCCCXIX . giugno , e nella Domenica nella quale corre la ri
Il giuspatronato della Chiesa di S . Pietro di Se - / membranza della Sacra Instituzione del Santissimo
avalle apparisce sempre di diritto della Mensa Ar- Rosario , si celebra in essa Chiesa con solenne pom
civescovile di Bologna , come lo è ancora ; e l'il ogno pa una tale festività .
ra , come lo è al presente , soggella al Plebanato di
Monteveglio . L. A.
- 12 -

SAN LORENZO
DI RONCA
COCO

Spon s sai antico è questo luogo e corta - | questa Parrocchiale di Ronca esisteva del 1378 e clie
mente di qualche rinomanza , e se era soggetta al Plebanalo di S . Lorenzo di Panico
altro documento non vi avesse a pro - come vi è luttora. Speltava un tempo il di lei gills .
141632 varlo , basterebbe il sapersi come dal patronalo ai Parrocchiani , i quali in altestato di
frammento degli Estimi del 1288 si rile- loro amore e riconoscenze , e riportatone il consen
vi che quei di Ronca fossero nobili ; e so ed approvazione mediante decre! o di Monsignor
o che nel 1297 Vanuccio da Ronca valoroso ca. Domenico Odofredi Vicario Generale Arcivescovile ,
pitano de' suoi tempi mililasse negli esercitii lo donarono a Girolamo Vigna dal Ferro il 21 sel
vor dei signori d 'Este .Conciossiachè, come altre tembre 1619 come consta da rogito del Notaro Bar
volle si è dello , nè ad alte fortune , nè a nobiltà lolomineo Guglielmini; e lultora sono in possesso
si perviene in qualsiasi luogo , e specialmente avuto di tale dirilto gli eredi e successori del medesimo.
riguardo ai tempi, in breve corso d ' anni. Questa Parrocchia è assai ristrella di Prebenda
E se a dimostrarne l' importanza alcun altro ar . talchè si crede essere una delle minime della mon
gomeplo mancasse , ne occorre all' 11opo l' antica esi lagna , abbenchè si raccolga dall' Elenco Nonantola
slenza de ' suoi forlilizi. La rocca di Bonacciara deltano del 1366 come in tale epoca fosse questa lassala
in oggi da' montanari Bonzara ed appartenente a | più della Parrocchia di S . Chierlo . Nè vi sarebbe a
questo distretlo mostra anche in oggi li suoi avanzi. dubitare di sua velustà al solo aspetto di delta Chie
Sono le sue mura grosse sopra terra piedi due el sa , mentre non ha alcun ordine di architellura , e
sezzo bolognesi , ail è piantala sopra uno scoglio più presto somiglia a capanna che a Tempio avendo
arenario , che dalla parte che guarda verso S . Chierlo Inltora il tetto accuminato ed a travi, e le mura
mostra un largo scoscendimento . Aveva nina torre in . slesse , e l' impalcalo in istalo certamente non pro
lerna di 16 picdi in quadrato , una vasta cisterna , spero , lalche ſi chiusa per tre anni, e cioè dal 1841
ed una torrelta con ponte levatoio al di lei ingresso . al 1813, dopo del qual tempo alcun poco riattata, ren .
L ' intero forte era di larghezza piedi Irenlasei , di ne riaperta al pubblico cullo .
lunghezza piedi ottanta. Dal che violsi concludere E ' lunga la Chiesa piedi trentadue , laiga piedi
che da tempo immemorabile fosse il dello luogo di | tredici ed ha tre ollari compreso il maggiore dedi.
quafchie importanza. A quale famiglia questo ap- cato al lilolare della Chiesa S . Lorenzı) , ed i mi.
parlenesse , certamente s' ignora , ma dal vederlo nori l' uno alla Beata Vergine sollo la invocazione
circondato da possedimenti e feudi dei conli di Pa. del Carmine , e l' altro a S . Barbara. E quesl' ul
nico ; dal conoscersi la di lui Chiesa fino dai saoi | timo di ragione della famiglia Beghelli. Non gode del
primordii soggelta alla Pieve di Panico è indurre della privilegio del sacro Fonle , e manca del campanile ,
supposizione clie appunto appartenesse ai conti di Pa . e di qualsiasi cosa degna di qualche osservazione.
nico; famiglia potente che dopo tanti travagli dati al. Non esiste in questa Parrocchia alcun Oratorin
la comune di Bologna costretta ad espugnare ad una ove forse piil di qualsiasi altro luogo sarebbe a de.
ad una le stie Castella , delle quali aveva a cosi dire siderarsi , se vogliasi avverlire alla disagialezza del
coperte le cime dei monti , ando finalmente esule di lei distrelto , che specialmente nella stagione in .
dal bolognese lerrilorio . Tranne di quanto abbiamo vernale si rende difficile alli Parrocchiani per com .
dello sin qui , alcun altra nozione intorno a questo piere i doveri del culto .
Juogo non ci somministra la storia . Confina questa Parrocchia con quelle di S . Chier
Sembra che l' etimologia del nome di Ronca sia lo di monte , di Gavignano , diMonte Severo , di Mon
derivala al luogo appunto dalla siia situazione ; con - te Pastore e di Medelana . Non ascende la di lei po
ciossiache dicesi Ronco o Roncone , quella parte di polazione al di là delle duecento anime, relte dal.
monle o di sasso che vedesi staccato da maggior l' oltimo Ecclesiastico Don Giovanni Negri che reg.
masso come appunto apparisce lo scoglio arenario ge degnamente il sito popolo .
ove è posta questa Parrocchua , circondata da monti E ' sottoposla alGoverno di Bazzano , ed è appo.
ben più alti , ma senza giacere nella vallata formata diala ai Comune di Savigno. Distada 'Bologna mi.
da questi ; latchè dimostri di avere già formala glia tredici circa. La festa lilolare di della Chiesa
parle di alcuni dei medesimi. si celebra il 10 agoslo .
Dal campione delle Chiese bolognesi risulla che L. A
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– 13 –

SANTA CRISTINA
DI RIPOLI
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s i è forza a dedurre l' antichità dei rocchia di Ripoli quella di S . Maria di Lagaro . ca
I luoghi la di cui illustrazione im ricando però il Parroco della prima di annua cor.
Reprendiamo, il ricorrere in mancanza risposta verso il secondo di Corbe ventidue di fru
di più precise nozioni per lo più alla en mento , e di altre Corbe tre al Rettore dell' Oratorio
tilà degli Estimi che avevansi o le Co di Serra , che pure separò da Ripoli , e ridusse a
muni stesse o i privati, Conciossiache semplice Benefizio .
sembri a noi , siccome abbiamo le tante vol. Assai gravi in appresso riuscivano tali carichi al
te ripeluto , che specialmente dalla misura Parroco di Ripoli , e quindi si rivolse con supplica al
de médesimi, maggiore di quello che di quei l' ipoallora Arcivescovo di Bologna immortale Lam
tempi poteva il comun censo portare , abbiasi a con bertini a conseguirne alcun alleviamento. E questi an
cludere che li di lui abitatori e da gran lempo aves . nuendo alla istanza , con decreto 4 febbraio del 1737
sero questo accumulato , e che vi fosse tal grado di uni perpetuamente alla Prebenda di detta Parrocchia
sociabilità in quel luogo , che dovesse presentare oc il Benefizio di Serra , con obbligo però ingiunto al
casione ad utile commercio , e non repentinamente , Parroco di Ripoli di far celebrare in dello Oratorio
ma a grado a grado secondo la condizione dei tem in ciascun anno una messa nel giorno del Titolare ,
pi. E quindi se sta un tale argomento sembra po . ed altra in ogni mese . Ed in appresso l' altro Arci.
tersene concludere che Ripoli non fosse ignobil luo. vescovo di Bologna Cardinale Giovanetti, a provvedere
go , mentre da frammenti de' pubblici estimi degli maggiormente al decoroso mantenimento del Retto
aoni 1281 e 1305 raccogliamo come l’ Estimo che pos re di questa Chiesa , sollecitò una Bolla di Papa Pio VI
sedeva in questo Comune Benvenuto da Ripoli del del 7 a prile 1780, per cui venne dal Pontefice ordinato
quondam Ridolfino era nel 1281 di Lire mille e cento che venisse a di lui favore imposto un ' annua corrispo .
trentatre , e nel 1305 di Lire mille e ottocento ; som sta di Scudi quaranta a carico della ricca Prebenda del
ma , come si disse , in quei tempi non comune. E si la Chiesa Arcipretale di Budrio . La quale corrisposta
può poi dedurre che questo non fosse nè luogo for servi in appresso a comporre le amarezze insorte fra il
tificato , nè scelto a dimora del suo Signore se que. Rettore di Ripoli ed il Parroco di Lagaro ; al qual ul
sti aveva la sua casa di abitazione in Bologna nella timo dovendosi corrispondere dal primo corbe ven
Cappella di S . Biagio . tidue di frumento ; e negli anni sterili una tal cor
É questa Chiesa sotto il Plebanato di Montorio . risposta potendo riuscire oltremodo gravosa al Ret.
Nel 1378 esistevano nel Comune di Ripoli due Chiese tore di Ripoli , venne con decreto 2 aprile 1810 del
Parrocchiali dedicata l'una a Santa Cristina , che l'odierno Eminentissimo Oppizzoni ordinato , che una
è l' attuale ; l' altra a Santa Maria Maddalena . tal corrisposta di Scudi quaranta a carico della Ar.
Quest' ullima nell' anno 1421, mentre reggevala cerlo cipretale di Budrio venisse a luogo del frumento pas.
Don Pietro da Veggio , fii unita alla prima , e d 'allo sata al Parroco di Lagaro , e che il Reltore di Ripoli
ra in poi sempre restarono unite . E quando nel 1492 desse a compimento di detta corrisposta annui Scu
la Chiesa di S . Cristina venne conferita al Canonico di sei.
Niccold Zanchini, aveva già inoltre a se unita dal Il Giuspatronato di Ripoli nel 1396 spettava cer.
15 seltembre 1544 anche l' altra Parrocchia di S . Ma- tamente ai Parrocchiani e resld ad essi sino al 1492,
ria di Lagaro , e di più in appresso l' Oratorio o nel qual anno Giovanni II Bentivoglio signore di Bo
Santuario della Beata Vergine del Rosario delto di logna, al quale era stato da essi donato un tale gius.
Serra . patronato , nominò a Rellore di questa Chiesa e suoi
Durò questo amalgame di Chiese in una sola si annessi il suddetto Canonico Don Niccold Zanchini.
no al selte settembre del 159 : in cui il Cardinale Ga . | Proseguirono li successori del Bentivoglio a preva
brielle Paleotti primo Arcivescovo di Bologna ordi. Tersi di questo diritto di nomina sino al 1527 ; ma
nd , per servire al maggior comodo di quella popo- morto nel 1556 il Rellore da essi nominato Don Ro
lazione , che fosse nuovamente separata dalla Par- / berto Maggi , ritornarono li Parrocchiani nel loro
TOMO IV .
antico diritto , che conservarono' sino al 1591 nel qual / go detto Cà-disotto , e che fu già come si è detto
anno per la enunciata separazione di Ripoli dalle al di sopra, Parrocchia , e l' altro sacro alla Beata Ver.
tre Chiese , passò ad essere di libera collazione del gine sotto la invocazione del Rosario , e intitolato
la Mensa Arcivescovile , come lo è tuttora. di Serra . Fu ed è ancora al presente veneralo San
La Chiesa in discorso è di costruzione moderna tuario in questo distretto. Sono uniti amendue que.
e posta a soffitto quadrato . È lunga piedi ventisei , sti Oratori alla Parrocchia , ed esistevano certamen
larga dodici , alta trenta. Ha due soli altari. Il mag te sino dal 1378.
giore dedicato a S . Cristina titolare della Chiesa e Confina colle Parrocchie di Monte acuto Vallese ,
costruito nel 1737 lascia dietro a se il corrispon - di Lagaro , di Piano di Setta , di monle Ferdente ,
dente Coro . Il quadro di detto altare e che rappre e di S . Andrea Val di Sambro. È sottoposta al Go
senta la suindicata Santa è opera certo non sprege- verno di Castiglione , ed appartiene al Comune di
vole di Pietro Varotti bolognese ed uno de' buoni Piano. La di lei Popolazione non ascende al di là di
artisti a mezzo del secolo scorso . L' allro altare e anime quattrocento cinquanta , relte dal Molto Rere
dedicato a S. Giovanni Evangelista , ed a S . Anto . rendo Don Gio . Battista Musolesi. La sua distanza
nio di Padova. Possiede questa Chiesa da antichis. da Bologna uscendo di Porta S . Stefano è di miglia
simo tempo il Fonte Battesimale , cosa che addimo. ventidue. La festa titolare di questa Chiesa si ce
stra il di lei primato ed antichità sulle altre circo - lebra il 24 Luglio .
stanti Parrocchie. É fornita di sufficiente sacristia ,
e di torre delle campane.
Trovansi nel Circondario della medesima due Ora. L. A.
tori , dedicato l' uno a S . Maria Maddalena in luo- !
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- 14

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STIGLICOMOS USSO

DI GABBIANO

e sussiste quanto abbiamo opinato | 18 dicembre 1279 risguardante una promessa di Al


dyin tanti altri storici ristretli delle berto di Guido Villanello ed altri da Gabbiano ad
Parrocchie circa l' etimologia dei Artusio di Niccold da Monzone. Come pure non s' i.
nomi di tanti luoghi della nostra Pro gnora come nel 1301 fosse in questo luogo un No
vineia bolognese , e cioè che loro sieno taro , carica che non veniva affidata se non se a per
vennti dai nomi delle famiglie Romane sone nobili. Il che sembra addimostrare non essere
qui dedotte a colonia , certamente il di- questo distretto , indipendentemente dal suo nome ,
stretto di Gabbiano ſu uno di quelli che se di si poca antichità e rinomanza . Trovasi che nel
Y e bbero ; poichè riscontriamo ne'marmiFel- l' anno 1378 era qnesta Chiesa sotto il Plebanato di
sinei .. Gens Gavia . Gens Gabinia, e nel Digesto ve. Sambro , dalla di cui giurisdizione venne tolta nel
diamo enunciato -- Fundus Gabinianos . 1582 allorchè l' Arcivescovo di Bologna Palleotti
E posto Gabbiano fuori di Porta S . Stefano alla eresse in nuova Pieve la Chiesa di Monzuno, sot
distanza di miglia dieciselle ed a ridosso di monte quale ripose Gabbiano come si ritrova tuttora .
detto Venerio , che forma integral parte di questo Apparteneva anticamente il di lei giuspatronato
Parrocchiale distretto . Sulla vetta di questo monte alli Parrocchiani , e rimase in essi sino oltre il 1500
ti si presenta tale Panoramma , cbe s' ignora in qual in cui passò in libera collazione di questa Reveren
parte d ' Italia ti sia dato il vedere eguale . Solto da Mensa Arcivescovile , che nè esercita il diritto da
Cielo sereno e puro spazia P occhio su monti colli e tre secoli a questa parte . Sulla metà del secolo XV
pianure tanto del Bolognese che della Toscana , del venne questa Parrocchia unita a quella di S. Gior.
Modonese , Ferrarese e Romagna , e più lontano ve gio di Valle di Sambro , e cosi resld sino al 1610 nel
di il Golfo Adriatico , e al di là di questo li altri quale anno vennero separate e ritornate allo stato pri
nonti dell' Istria e Dalmazia . Ed è ben a meravi miero . L ' antica Chiesa era posta al disopra dell' at.
gliare che alcun opulento signore non abbia vagheg. tuale tra due rivi e lontano dal caseggiato , e con
giala questa inparivabile situazione , e quivi edifica . ciosziachè minacciasse ruina , Don Gio . Giacomo Nan
to villereccia abitazione. Ora dove dovrebbe sorgere ni di lei Rellore nel 1675 ristaurolla a sue spese ,
un tale piacevole edifizio , s' innalza uno sdrucito ma tre anni dopo una forte scossa di terremoto di.
casolare chiamalo il Pilastrino . vise per mezzo e Chiesa e Canonica , e dopo quattro
È pure fama che qui sorgesse negli anlichi tem mesi uno scoscendimento di terreno ogni cosa di
pi il delubro di Venere il quale desse nome al mon- strusse. Fu quindi astretto quel benefico Parroco di
te , fama forse anco avvalorata dall' essersi rinvenu dovere trasportare l' esercizio del divin culto in un
ti in uno scavo qui da ultimo alcun pezzo di me piccolo Oratorio lontano dal luogo sopraindicato un
tallo scannellato che sembrava formar parte di pic- quarto di miglio , dove venne eretta una nuova Ca
cole colonoe. Comunque siasi perd la propagata fa nonica ; ma essendo questo assai piccolo ed incapace
ma egli è certo che loogo più addatto di questo ad a contenere la popolazione , così il Cardinale Arcive
erigervi un Tempio a questa voluttuosa Deità non scovo Girolamo Bitoncompagni , onde provvedere di
poleva rinvenirsi, poichè presenta tutta la Poesia Tempio più vasto la popolazione, promise di recarsi
del subielto , e porgerebbe materia forse ippariva. in luogo , e di concorrere all' opera ; ma colto da
bile di romanlica dipintura. morte nel 1681 venne meno un tale suo generoso di.
La prima memoria di questo luogo l' abbiamo in visamento . Non venne meno per questo lo zelo e la
lastrainenlo a Rogilo di Rainerio da Monzone delli pielà del Parroco suddetto che resse questa Chiesa
dal 1653 al 1694, poichè col soccorso ancora presla. | di maggior rilievo , conciossiacosachè mentre in tutte
togli da' suoi Parrocchiani valse ad erigere nel luo . | le Chiese di Contado ritrovasi annessa alla Chiesa
go stesso ove era il suddetto Oratorio e cioè nella | la Canonica , in questa il Parroco abita in una casa
Valle di Sambro alle falde del Monte Venerio distan appartenente ad una piccola Borgata in poca distan
te dal fiume un miglio , ed altrettanto dalla vetta za dalla Chiesa stessa. L ' attuale Reverendo Parroco
del Monte Venerio , ed una nuova Chiesa , ed il cam poi , piil che di se stesso , prendendo cura del ben
panile , ed il cimitero. essere de' suoi Parrocchiani, conoscendo che per l' i.
La Chiesa è di lunghezza piedi ventotto , di lar solamento di della Chiesa sarebbero essi astretti a
ghezza piedi quattordici, di altezza piedi dieciotto , stare esposti alle intemperie delle stagioni , ha falta
ed ha il soffitto a travi. É dessa una di quelle po . erigere una loggia alla sinistra della Chiesa la quale
che Chiese che abbia un sclo altare dedicato al suo mette ad una porta praticata nella Sacristia.
titolare S . Giacomo rappresentato nella sovrapposta È sottoposta questa Parrocchia al Governo di
sua tavola con S . Lucia , S . Rocco e S . Sebastiano. Loiano , ed appartiene alla Comune di Monzuno alla
Dietro a questo altare evvi il coro , che serviva an di cui Pieve o Plebanato è soggetta. La di lui po
che da Sacristia , prima che il Parroco Don France polazione è di anime cento settanla circa , rette dal
sco Ferrari facesse erigere la nuova piccola Sacri Molto Reverendo Don Giacomo Zana. Confina colle
stia . Devesi poi all'altro di lei Parroco D . Pietro Fran Parrocchie di Montorio , Brigola , Valle di Sambro ,
cesco Meneguzzi se nel 1777 minacciando detta Chie - e Trassasso . Dista da Bologna miglia diecisette.
sa nuovamente ruina , attesa la poca stabilità del
terreno , pienamente venne risarcita ed assicurata.
Differisce poi questa Parrocchia dalle altre in cose . L . Ai

DDDDDD ti
Mich.Sa
13rigol
Credi
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Tarmo
Cachano
Casale
- 15 -

SAN MICHELE ARCANGELO


DI BRIGOLA

B o rse fu così chiamata ad indicare per altro vorrebbesi racconciato della gullia che, pa.
Saan luogo alquanto alpestre e sco . ' recchi anni sono , venne demolita perchè minacciava
sceso , non sembrando la parola rovina.
Brigola che un corrotto diminutivo di L ' annuo reddito di questa Parrocchia era una
Bricca . volta assai tenue , onde l' anno 1408 le venne incor
CBX Pochissimo di vero, anzi niente di porato il benefizio Curato di S . Stefano di Pradesu
rei hanno fruttato le lunghe indagini per ri ro , o della Rabatta : e il Calindri aggingne di più
6 N levare di questa Parrocchia alcuna storica che per vari anni fu unita a Brigola eziandio la Par.
notizia . Il perchè , qui non intendo e non rocchia di S . Nicold della Guliara , la quale di poi
posso che indicare la sua posizione , dare un cenno si restitui in Parrocchia indipendente sul finire del
dell'altual tempio parrocchiale, e colla scorta de' do. secolo quinto decimo.
cumenti offertimi dall' Archivista Arcivescovile, nota Il dirilto di Patronalo , ossia il diritto di presen
re le peculiari sue prerogative , chi ne possegga il tare al Vescovo il cherico eletto a questa Parrocchia ,
diritto di patronato , a qual Plebana, a qual Municipio , spettaya anticamente ai parroccbieni stessi, i quali
a qual Governo soggiaccia il suo distretto ; i quali l' anno 1542 , li 9 settembre per Rogito del Notaro
punti esauriti brevissimamenle , io estimerò di BRI Filippo Bombelli fecero del loro dirilto spontanea do
GOLA avere dello quanto allri ne possa dire. nazione al Nobile Signore Conte Nicolò Castelli e ,
Venti miglia per tanto da Bologna fuori di Porta lui mancando , a suoi successori. Siffatta donazione
S . Slefano , presso il torrente Sambro , di mezzo alle venne ratificata e 'sancita dal Vescovo di Bologna di
pendici di Monte Venere , in salubre e dilettevole po allora Cardinale Alessandro Campeggi; e quindi sino
slura sorge la chiesa Parrocchiale ; che quanto al. al presente i signori Conti Castelli hanno sempre di
l' edifizio è una delle migliori e più pulite della mon questo diritto avuto il pacifico possesso , e l' an
tagna: nell' interno è tutta a volta reale , ed ha tre no 1818 nominarono l' odierno Parroco signor Dot
altari: il maggiore è dedicato all' Arcangelo S. Mi- tor D . Gaetano Casali , sacerdote di merito che zela
chele tutelare di quella popolazione : e S . Caterina l' onore di Dio , e il decoro del sacro tempio .
V. M . dal lato destro , il Santissimo Rosario dal Se non che qualcuno potrebbe non fuori di ragione
sinistro sono i titoli de' due inferiori altari. Ad opinare che i parrocchianidi Brigola abdicassero al gins.
onore di Maria Santissima del Rosario vi ſu eretta patronato della loro Chiesa, per esimersi dalle spese di
una Compagnia li 5 agosto del 1792 : e l' altare di ristauri e rialtamenti quanle fiate la fabbrica ne aves
S. Caterina è dotato di un pingue benefizio fonda se avuto mestieri , ma siccome hassi un falto com
lovi l'anno 1649 , per rogito di Piriteo Belliossi dal provante tutto il contrario , ed è questo , che gli uo .
l' onorata famiglia Benni di Brigola , e goduto pre mini di Brigola a proprie spese l' anno 1660 eressero
senlemente dal Cherico Isaia Benni , investilone per dalle fondamenta l' altuale Chiesa , essendo dal tem
diritto come uno dei patroni. Questa Chiesa quan po divenuta inetta l' antica , per ciò necessita dire
tunque non matrice ha il Sacro Fonte di rigenera. che per ben tull' altra ragione dovellero cedere
zione , di cui venne dessa nobilitata sulla metà dello il loro diritto al menzionato signore Conte Castelli.
scorso decimo ottavo secolo ; e nell' annesso cam . La Parrocchia ora mai descritta , come è notato
panile sono qaaltro accordati bronzi, a differenza di all' articolo -- Montorio -- era una delle soggette a
molte altre chiese di Montagna tuttochè plebane, on- 1 quell' anlichissimo non meno che esteso Plebanato ,
de col letiziante sono da Brigola annunziasi ſe e di cid si hanno memorie sino dagli anni 1366 , e
sta e giubilo a tutti i popoli d ' intorno. Il campanile | 1378. Sotto Montorio ( già Sambro ) rimase Brigola
sino all' anno 1582 in cui , dal sempre lodato Arci- | Nella storia Bolognese intorno a Brigola si è rin
vescovo Gabriele Paleotti ordinatosi il nuovo riparlo venuto solo che dessa era del 1117 compresa fra i
territoriale delle plebanie , venne eretta in Plebana luoghi del Valvasorato di Monzino , si rinviene pure
la Chiesa di Monzuno , stata dianzi semplice Parroca nominata fra i comuni i quali nel 1223 furono ob
chia ; e infra le altre Chiese che le furono aggiudin bligati a riconoscere un rispettivo quartiere della
cate figliali vi ſu quella di Brigola , e lo è anche tuta Cilià . E fin d ' allora si potrebbe ritenere fosse anche
tora. Quanto poi al Civile dipende dal Comune e Ma- | parrocchia . Infra i liberati dall'esiglio del 1307 furonvi
gistrato pure di Monzuno , e dal governatorato di Bolognetto e Giovanni di Jacopo da Brigola , e Gio
Loiano . Ha nel suo territorio dne cappelle ; quella vanni pure da Brigola è noverato fra i prodi di
di S . Rocco di giuspatronato Benni , appcllata della cavalleria che pugnarono a soccorso dei Fiorentini
Rabbatla , perchè edificata l' anno 1641 sulle vesti. I' anno 1312. Finalmente leggesi membro del Con
ge della demolita chiesa di S . Stefano di quel luogo, silio dei seicento dell' anno 1387 certo Betto di Gian
l' altra di moderna erezione è quella della Polverana, no da Brigola . Ecco quanto si è proposto di dire.
dedicata a S . Francesco Xaveria . La popolazione
di Brigola monla a 380 indixidui. GIUSEPPE LANOL.
1241
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- 16 -

SAN GIOVANNI BATTISTA

DI MAIOLA

Jovendo da Bologna fuori di Porta | le Chiese del Bolognese del 1378 esistente in que
M V S . Isaia a tredici miglia di distan- sto Archivio Arcivescovile ritrovasi sottoposta al
za su di una pendice di colle non Plebanato di Samoggia la Chiesa di S . Gio . Batti
lontano dal torrente Samoggia è posta sta di Monte Marvo , alla quale denominazione ven
I la Parrocchia di Maiola appodiata al Co ne aggiunto quello di Fellina , denominazione che si
mune di Serravalle . ritrova applicata in pubblici documenti alla suddetta
Dal vedere come in un Elenco delle Chie Parrocchia , nome che ha anche al presente il Podere
sa Parrocchiali del Bolognese del 1660 , non dotate della Chiesa Parrocchiale. E perchè appunto
w si ritrova falta menzione della Parroccbia di detto stabile rurale è posto nella Comune di Maiola
S . Gio . Battista di Maiola , converrebbe supporre o venne in seguito con questo solo nome appellata .
che non fosse mai esistita prima di questo tempo , | Qualunque però fosse il nome che si avesse que
o se esistita , il fosse sotto diverso nome. Alla quale sta Chiesa ; di qualsiasi modo si ergesse in Parroc.
prima supposizione si opporrebbe certamente la sa . chia ; esistesse tale in lontani tempi , o lo addivenis
na critica ; conciossiache sarebbe fuori di ogni pro- se dopo la soppressione o la ruina della prima, è pe
babilità che di una Chiesa fondata sul fornire del rò certo che del 1450 questa esisteva , e ne fa ſede
Secolo decimo sesto , epoca certamente non involte una lapide in macigno posta nell' angolo del muro
Delle oscurità di tempi, e non priva di Storici in ogni della Sacristia al di fuori , nella quale viene enun
genere , non si abbia d 'avere certezza di chi ve fosciato come l' Edilizio fosse ricostruito , o ristaurato
se il fondatore e dell' epoca in cui fu fondata , come da certo Don Morelli , che trovasi appunto notato
si ha di tutte quelle Chiese che in quel lorno ven. per primo Parroco nell' Elenco che esiste dei Rettori
pero erette. La quale sopposizione non reggendosi , | di detta Parrocchia nell' Archivio della medesima.
perchè contro la sana crilica , come si disse ; con- Questa famiglia Moretti che ora più non sussiste fu
viene abbracciare la seconda supposizione , e cioè la primaria di questo Contado , e possedeva , ed ha
che questa Parrocchia esistesse solto altro nome; posseduto sino al principio del secolo decimosettimo
supposizione che viene mirabilmente corroborata da molli terreni , ed annovera nella famiglia tre Notai.
una circostanza di fallo storico non soggetto a dub Il dirillo a nominare il Parroco fu sempre dei
bio o contraddizione, e, che serve non solo a gettar Parrocchiani , e lo è tuttora ; esempio ben raro nelle
lume in quest a oscurilà di cose ma ad escludere Parrocchie montane. Dal che però potrebbe indursi
ogni dubbiezza in proposito , anzi ad evidentemente | che a loro peculiari spese fosse la Chiesa edificata ,
provare che l' atlual Chiesa Parrocchiale di Majola e non sorgesse per opera di alcun dominatore del
esisteva sotto allro nome prima ancora del Secolo luogo , o di qualche potente famiglia .
decimo terzo , e ad escludere infine ancora la opi. E ' lunga piedi trentadue e larga tredici. Il soffit
nione , che esistesse l' altra Chiesa di S . Gio . Batti. to è a travi , e quindi presenta la Chiesa una rozza
sta di Fellina , e che questa , distrutta dal tempo , semplicità. Ha tre allari compreso il maggiore de
fosse riunita a quella di Maiola , perchè in tal caso dicato al Santo titolare della Parrocchia il Divin
sarebbesi rinvenuta la Chiesa di Maiola in quei Cam Precursore , rappresentato nella sua tavola d ' altare,
pioni ove si ritrovava la prima di S . Gio . Battista | che dicesi , è forse non a torto lavoro del sommo
di Monte Mauro o Fellina. Nel Campione di tutte Cavedoni. Li allri due laterali , sono entro due cap
• spelta al signor An

, è sottoposta , ed ap
-Jalle. È sottoposta a
- 10 , e la di lei popo .
i di duecento cinquanta
Ilabile M . R . Don An
con le Parrocchie di Samog .
Hola , di S . Apollinare , di Mon .
La lista titolare si celebra
AMR
Antonio

L. A .
Pareco
SagD.
ajol
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13,S.M
pelle sufficientemente internate nel muro , ed è de- | valente musico , e che in oggi spelta al signor An
dicata l' una alla Beata Vergine del Rosario , l' al. tonio Franceschi.
tra a S . Giuseppe. Un ben costrullo ed elegante Bazzano è il governo a cui è sottoposta , ed ap.
Campanile fornito di tre campane sorse per cura di partiene al Comune di Serravalle . E sottoposta al
uno de' suoi Parrochi M , R . Don Gaspare Zanardi Plebanato di Samoggia montana , e la di lei popo
il quale resse questa Chiesa dal 1714 al 1745. lazione non ascende al di là di duecento cinquanta
Non esiste , ne mai ha esistilo in questo Parroc- anime rette in oggi dal rispettabile M . R . Don Ana
chiale distretto alcun pubblico o privato Oratorio ;tonio Ceccoli. Confina con le Parrocchie di Samog
e solo e ben a meravigliarsi che siavi stato alcun gia , di Ponzano , di Jola , di S . Apollinare , di Mon
opulento che abbia avuto vaghezza di costruire in teveglio , e Zappolino. La festa titolare si celebra
luogo cosi remoto e disagiato grandiosa ed elegante il 24 Giugno.
casa di campagna già appartenente a certo Zanardi L. A.
Sauubr
13enede ValoS.
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Girola tig.'Dei
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Tagliol
- 17 —

SAN BENEDETTO

VALLE DI SAMBRO

poy lo di Porta S . Stefano lontano | bro è appnato nella frazione di Qualto Comune di
a Bologna miglia ventidue, sul. Piano. Venne a questa unita , come si disse superior
jla destra sponda del Sambro sorge mente , la suddella Parrocchia di S . Cristoforo di
la Parrocchial Chiesa di S. Benedetto | Poggio de' Rossi nel 1533 come lo è tuttora , e li 21
j V alle di Sambro. Nulla si sa intorno al gennaio 1551 con Bolla di Monsignor Alfonso Binari
lempo di sua fondazione , ma strana ni Vicario Generale del Vescovo Cardinale Giovanni
non dovrebbe apparire la supposizione che Campeggi l'altra Parrocchia di Cedrecchia vi venne
A fosse questa posteriore a quella di S . Cri. rinfusa , talchè la Parrocchia di S . Benedetto resto
restoforo di Poggio de'Rossi antichissima Chie . composta di tre Parrocchie. Ma non lo fu a lungo
sa , che comballuta dalle ingiurie del tempo non mo. conciossiache verso il fine del secolo XVI e precisa
strava verso il mezzo dello scorso secolo che li mi mevle nel 1591 fu dal primo Arcivescovo di Bologna
seri avanzi di sua passata esistenza, poichè è a sup Cardinale Gabriele Paleotti separata da S . Benedetto
porre che a miglior stato di manutenzione si ritro. la Parrocchia Ji Cedrecchia e ripristinata essa stes.
vi quell' edilizio che più tardi è slalo costrutto di sa in Chiesa Parrocchiale . Vuolsi pure avvertire co
quello che sorse in tempo pri lontano . Comunque me dopo la denominazione su espressa di S . Benedet
siasi perd la cosa , intanto é di Calto che la suddet. to di Quiallo , fu delta di S . Benedetto della Villa di
la Chiesa di S . Cristoforo è mita a questa Parroc S . Benedetto sino verso la metà del secolo XVII, dopo
chia di S . Benedetto Valle di Sambro . la quale epoca bassi la denominazione alluale di Valle
È questo uno di quei pochi disirelli monlani che di Sambro.
addimostrano non avere mai avnto luogo minito , nè Il suo Giuspatronalo che dalla di lei fondazione
ove appariscano avanzi di fortificazioni , ma bep è sarà certamente stato de' Parrocchiani, come era di
ad osservarsi come sulla metà dello scorso secolo nel quasi lulle le Chiese rurali , poichè , poche eccezio .
Rio denominalo di Maggio prima di giungere a Sanni falte , non sursero queste che per opera collettiva
Cristoforo del Poggio de' Rossi , per scoscendimento degli abitatori di quelle Contrade, sino dal secolo XVI
di terreno siansi scoperti molli tronchi di Abeti , che appartenne come a tult' oggi appartiene alla R . M .
addimostrano essere slati quei terreni coperti da Bo . Arcivescovile di Bologna.
scaglie di tale specie , e che potrebbero confortare il Era questa Chiesa fabbricata parte in volto , e
loro possessori a ripristinare in essi una tale collura parie a travalura . Era di lunghezza piedi quarantu
la quale vedesi aver prosperalo in altri tempi su que no , di larghezza piedi venti , di altezza piedi venti
slo adallo terreno. . cinque. Aveva tre porte d ' ingresso , e quattro al
Nel Campione di questa Mensa Arcivescovile del tari. Ma in alpaghi li Parrocchiani di avere una Chie
1378 si rinviene sollo il Plebanato di Sambro ora sa cosi rozzamente conformata nel 1839 a loro spese
dello di Montorio lina Chiesa dedicata a S. Benedet . la ricostruirono formandone un Tempio quant' altri
lo di Qualto , che vivolsi l' attuale Parrocchia ; poi di Monte grandioso ed elegante . L 'Architetto Cipria
chè nella distrettuazione territoriale di Valle di Sam . ' ni preposto all' Edilizio formolla d ' ordine dorico , ed
TOMO IV .
- Visita Pastorale trova
so secolo esisleva allro Or
nuseppe della Famiglia Paris
pre menzione nelle Visite siicce
is alto Oratorio dedicato a S . Donin
i Cà che apparteneva alli soppres :
4 di Scaricolasino . É a credersi che no
pad alcun indizio di questi due Oratorii
. well demoliti.
attina la Parrocchia di S . Biagio Val di Sambr
te Parrocelie di Castello dell'Alpi , di Cedrecchia
Úr

Novi Zaccanesca , di Qualto , di S . Andrea Valle diSam


bro , di Monle acuto Vallese e di Valle di S . Gior
Tan!

w e gio . La di Lei popolazione è di quattrocento anim


relle dal M .R . sig . D .Girolamo Taglioli . È distanle d .
Bologna miglia ventilrè. Il Governo al quale è sotto
vedono alla posta è Castiglione ; la Comunc Piano. Celebrasi li
va che ha festa del suo Titolare li 21 marzo.
alo a San
13.S

v L. A .
di Padova , 1

e
a volta , con tre Cappelle compresa la maggiore , la Negli alli di una Sacra Visita Pastorale trorasi
quale ha il coro semicircolare sopra di cui poggia la che sul cailore dello scorso secolo esisteva altro Ora
corrispondente Abside , volgarmente Catino . Ha po - lorio dedicato a S . Giuseppe della Famiglia Parisi ,
sta sopra la maggior porta d ' ingresso la Cantoria del quale nou si fa più menzione nelle Visite succes.
fornita di Organo. La Tavola del Maggior Altare de sive. Eravi pure allro Oratorio dedicato a S . Donino
dicato a S . Benedetto Titolare della Chiesa , rap- in luogo dello la Cà che apparleneva alli soppressi
presenta questo Santo , S . Cristoforo , e S . Pancrazio PP . Olivelani di Scaricalasino. É a credersi che non
solloposti all' Immagine di Maria Assunti circonda- , avendosi più alcun indizio di questi due Oratorii ,
ta da Angioli, opera di buon pennello ; li minori so sieno stati demoliti.
no sacri l' uno alla Beala Vergine del Rosario , l' al Confina la Parrocchia di S . Biagio Val di Sambro
tro a S . Giuseppe. Gode questa Chiesa del privilegio colle Parrocchie di Castello dell'Alpi , di Cedrecchia,
del Battistero , ed il Sacro Fonte non è altrimenti di Zaccanesca , di Qualto , di S . Andrea Valle di Sam
pella Chiesa , ma è collocato nella Sacrislia . La Tor bro , di Monle acuto Vallese e di Valle di S . Gior
re delle Campane ne contiene quattro molto antiche, gio . La di Lei popolazione è di quattrocento anime
il che ancora la prova della vetustà di sua Chiesa. relle dal M . R . sig. D .Girolamo Taglioli . É distanle da
In questo distrello Parrocchiale esiste tuttora la Bologna miglia ventilré. Il Governo al quale è sotto
suddella Chiesa di S . Cristoforoo in oggi Oratorio
Oratorio alla
alla posta è Castiglione ; la Comunc Piano. Celebrasi la
distanza di un qiarlo di miglio dalla Matrice che ha festa del suo Tilolare li 21 marzo.
dile Allari il primo ch ' è il maggiore dedicato a San L. A.
Cristoforo , l' altro minore a S . Antonio di Padova .
Samoggia
GiorgiodiS.
M Beltocchi
M Parvco
Gio
Sug.DR
seong09000099 PROPORO009
SAN

STI GIORGIO G .
DI SAMOGGIA

e ulla sinistra ripa del Torrente Sa- | Samoggia uno di que' luoghi che soggiacquero per
moggia , che dal luogo appunto ove opera delle milizie di Passerino Bonacossa a quanti
Kè posta la Parrocchia di S . Giorgio | mali può portare la militar licenza .
prende una tale denominazione , men Questa antichissima Pieve di Samoggia fu conſe
Autre il confluente stesso , prima di ginn rita da Pio II. nel 1463 ad Andrea Paoli ; da Giulio II.
gere a questo punto , hassi quella delle ad un Giovanni Fedele nel 1508 ; da Clemente VII. a
Giare, lontano quindici miglia da Bologna | Lippo Ghisilieri nel 1524, e dallo stesso nel 1530 tol.
sorge la Parrocchial Chiesa della quale im . ta al Ghisilieri f'i trasferita in Nicolò di Girolamo
'prendiamo la Storia. È quesla una di quels | Lodovisi , al quale diede anche in feudo li Castelli di
le poche antiche Chiese delle quali si riconosca l'epoca Samoggia , e Tiola .
certa di loro fondazione, che fu del 1015 ; ed in egnal Nel Campione di questa Mensa Arcivescovile del
modo è provato come ne' tempi remoti non esistesse 1378 si descrivono solto la di lei giurisdizione le se
questa nel luogo che ora occupa , ma bensi in via guenti selle Chiese .
cinanza del Castello detto della Samoggia che ergc S . Maria di Merlano , che allora trovavasi unila
vasi in un colle che sovrasla all' allual Chiesa ; Ca- | alla stessa Pieve , e che fu poi da essa separata e
stello di cui non reslano in oggi se non se avanzi di tornala Parrocchia libera come è al presente .
mura ſortilizie , e di rovinose Case , la di cui vista S . Michele Arcangelo di Tiola Parrocchia tuttora
potrebbe servire ad alcula Maestro di Paesaggio a esistente.
soggello di magnifico lavoro. E doveva ben essere S . Gio . Battista di Monte Marco ovvero di Felli
Juogo di molla importanza a difesa se i di lui rude na , ed ora di Maiola .
ri mostrano essere stata la periferia di sie mira S . Stefano di Savigno , che li poi in progresso di
Castellane non meno che di otlocento oltanta piedi , lempo upita all' allra Parrocchia di S . Prospero di
con forte Rocca , due Purte con Pooli levatoi e duc Savigno .
torri. S. Martino di Savigno unita dappoi alla nuova
Ignorasi da chi fosse eretto e da chi avesse il no- Parrocchia di S . Biagio di Savigno.
me ; e sollanto potrebbe supporsi , che la famiglia S . Prospero di Savigno Parrocchia .
ola Cuzzano che avevasi in Castello non lontano da S . Donato di Ponzano di Savigno Parrocchia .
samoggia e che su altre terre di quei contorni ha 1 In altro Campione del 1508 si leggono annessi a
dominato , potesse avere e fondato e nominato ancor questa Pieve due Canonicali, contrassegno ancor que
que
ato . Si però in fatto che del 1292 occupavalo Guia | sto di sua antichità ; conciossiachè si sappia come
do da Cuzzano con molti Scherani e Banditi, e che da' primi tempi della Chiesa sino oltre il mille nelle
da qui infestava li vicini Contadi , e che il Pretore vaste Parrocchie specialmente vivessero gli Ecclesia
di Bologna Rosso Cosinghi o della Tosa con milizia stici in comunanza , dal che il nome di Canonica alle
Bolognese attaccò il Castello , il quale benchè valoro. Case che abitavano. Le rendite di delli Canonici ſu
samente difeso , fu in poco tempo preso , e ſu Guido rono destinate in appresso ad aumentare la Parroc
con lulli li suoi seguaci tradotlo a Bologna ove fu chiale Prebenda . Il di Lei Giuspatronalo appartenne
rono mozzali del capo . Foi la Rocca suonominala nel sino al 1507 ai Parrocchiani , passando poi in appres
1294 risarcila , ed in vari tempi fortificata con il re. so alla Reverenda Mensa Arcivescovile di Bologna .
clante Castello , ma dopo la famosa rolta di Zappo. Dal clie violsi indurre a nostro parere che questa
ligo avulasi dai Bologoesi nel 1325 fu il Castello di Chiesa sorgessc per opera dei Parrocchiani stessi;
poichè se lo fosse stato a cura di alcun Valvasore , | dite dell' Ospilale medesimo si dovessero invece sor
Cattaneo , o Feudatario qnalsiasi non avrebbero que- | venire i Poveri della Parrocchia ad arbitrio dell' Ar
sti certamente un tale diritto a ' Popolani ceduto. ciprele di Samoggia , e de' Massari di quella Compa
La Chiesa è di sufficiente grandezza , e di qual- gnia del Santissimo Sacramento . Così ebbe fine que
che eleganza ed è costrulta a volto ; e può annove slo Ospitale.
rarsi tra le belle di monte. Ha tre Cappelle compre- Tre sono li Oratori , l' uno posto nel Castello di
sa lla Maggiore, la quale ha il corrispondente Coro Samoggia dedicato a ' Santi Fabiano e Sebastiano
di forma circolare con corrispondente Fornice. II Qua spettante alli successori Odorici. L 'altro alla S . Cro
dro di questo Altare rappresenta il Titolare della ce dello della Selva sui confini del Mouonese già di
Chiesa S . Giorgio ; ed è non ignobile lavoro di mano ragione delle famiglie Rubbini e Righi ed il lerzo
maestra . Delle due Cappelle laterali è dedicata l' una consacrato alla Beata Vergine concelta , e denomi
alla B . V . sotto la invocazione del Santissimo Rosa nato B . V . del Pruno o della Villa , la di cui im
rio , nella quale fu eretta la relativa Compagnia li 5 magine di rilievo vuolsi di gomma pielrificata , fu da
marzo 1611, l' altra al Santissimo Crocifisso . Appar. un Agricoltore scoperta nel 1409 nell' atlerrare la
tiene quest' ultima alla Famiglia Zappoli di Labante. Pruno. E nel luogo di tale invenzione fu erello il pre
Possede da remotissimo tempo il Fonle Baltesimale . sente Oratorio , che il benemerito Arciprete di Sa
Nel Circondario di questa Parrocchia esisteva sul | moggia Don Francesco Monti tra gli anni 1657 e
principio nel secolo XVI un Ospitale denominato di | 17 : 1 notabilmente ristaurd ed abbelli a sue spese.
Samoggia eretto per comodo dei Poveri , e viandan Per la qual cosa, e per avere rinnovata quasi da fon
ti ; genere di filantropica istituzione che tanto inval damenti l' Arcipretale Canonica , e portati tanti al
se fino da'primi tempi della Chiesa , specialmente tri benefizi alla sua Chiesa visse per lungo tempo
su quelle strade di Contado le piit frequentale da nella memoria di quei popolani.
passeggeri, ed in tempi dove il Pellegrinaggio a quals i Per la più comoda distrelluazione dei Plebanati
che celebre Santuario si aveva come mezzo ad espia avveduta specialmente sotto il riformatore della Dio
zione de' reati commessi , od a conseguire dal Cielo cesi Bolognese l’ immortale Arcivescovo Cardinale Ca
alcuna special grazia . Col procedere dei tempi esseo . briello Paleolti , l' attual Pieve di Samoggia novera
do tali Pellegrinaggi andati in distiso , furono le ren tullora nella di lei dipendenza olto Parrocchie e cioè
dite di tali pii stabilimenti o dali ad anmentare o Maiola , Merlano , Mongiorgio , Ponzano , Savigno
creare alcune parrocchiali Prebende , o concesse in S . Biagio , Savigno S . Croce , Savigno S . Prospero ,
Enfileusi da' Pontefici a qualche illustre Famiglie. Co e Tiola .

si avvenne di questo Ospitale . Da una visita a lui Confina colle Parrocchie di Ponzano , Maiola , Tio .
fatta li 8 ollobre 1632 dal Canonico Annibale Garzo la , Merlano , Savigno S . Prospero , Chiesa nuova ,
e da Don Salvatore Castellranchi deputati dal | S . Biagio di Savigno e le Parrocchie Modonesi di Cia
l' Arcivescovo Lodovisi risulta essere stato questo no e Moale Ombraro. Samoggia è solloposta al Co .
rinvenuto dai Visitatori in istato ruinoso e mancan verno di Bazzano , ed Appodialo del Comune di Sa.
te dell ' occorrente , per cui venne da essi ordinalo vigno. La di Lei Popolazione non oltrepassa il nume
che si ristaurasse e si provedesse de'lelti. È però a ro di cioquecento anime. L' Arciprete di questa Pie
ve che è ancora Vicario Foraneo è il M . R . D . Gio
credersi che nè l'uno nè l' altro ordinamento si man
vanni Bottocchi. Corre la Fesla titolare di questa
dasse ad esecuzione se in altra visita dell' Arciprete
Chiesa li 23 aprile.
di Ozzano D . Giulio Boschi quale Delegato Arcivesco . L. A .
vile delli 15 ottobre 1618 ful ordinato che colle ren - !
poichè se lo fosse stato a cura di alcun Valvasore
Cattaneo , o Feudatario qualsiasi non avrebbero
sti certamente un tale diritto a ' Popolani i
La Chiesa è di sufficiente grani'ti.
che eleganza ed è costrulta a volle)
rarsi tra le belle di monte. Hali
sa la Maggiore , la quale Ini!
di forma circolare con cor!
dro di questo Allare 1 ,
Chiesa S . Giorgio ; ed è non ignobile lavo
maestra. Delle due Cappelle laterali è de
alla B . V . sotto la invocazione del Sant
rio , nella quale fu eretta la relativ
marzo 1611, l' altra al Santissimo
tiene quest' ultima alla Famiglia
Possede di remotissimo tempo
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SANT ANDREA
VALLE DI SAMBRO

ng 'n ricco torrente che non fangi ' della parte del Targela alla Visitazione di S . Flisa
s corre da qnesta Parrocchia detto all ' beita , e quello dal lato dell' Fpistola alti Santi San
i w arrbro , viene la denominazione al ! bastiano e Rocco . Alcuno non palrebbe certamente
la medesima che può dirsi quant' altre immaginare che in si remote image esistesse una
antilissima . Imperocche nella visita Pa Chiesa la quale possedesse per Tarele de su alta •
one storale falta a questa Chiesa Parrocchia . ri tre capi di opera di celebri dipintors. Eppure egli
le dall' Eminentissimo Arcivescovo di Bolo . | è cosi ; mentre il quadro del maggiore altare rappre
gna Cardinale Giovanni Buoncompagoi li 16 sentante la Beata Vergine circondata dagli Angvall
gingoo 1692 , si enuncia come venisse riedi. con a destra S . Andrea , ed a sinistra S . Pietre ope
ficata e del tutto compita nel 14 aprile 1317 . Il che pa di Francesco Albani uno de ' piu srandi Maestri
importerebbe per se stesso la prova che da lungo della Senola Bolognese. Quello a destra rappresentan
lempo questa Chiesa esistesse ; anzi dalla denomi le la Visitazione di S . Elisabella , unitamente a s .
nazione che avevasi nell' anterior secolo di - Mae Ginseppe , S. Gioachino , S . Giovanni Evangelista .
da di Cornelio -- conviene concludere che non fos- | ed il ritrallo forse di chi lo coinmise e opera del
se che un semplice Oratorio , poichè il nome di l' ipmortale Gnido Reni, e finalmente quello a sini.
Maestà non era di quei tempi applicato che ai soli stra rappresentante li Santi Sebastiano e Rocco e la .
Oralori , od alle Cappelle . voro di Gio . Battista Bolognini che rifulse fra ' pri.
Nel Campione della Mensa Arcivescovile del 1378 mi Scolari del sullodalo Guido Reni.
trovasi sotto la Giurisdizione Plebanale di Sambro Sino da antico tempo ha il Fonte Ballesimale ,
liga Chiesa denominala di S . Andrea della Valle Cor. La torre delle Campane ne contiene quattro goltale
neglia che vuolsi ritenere essere la stessa altuale di dal valente Fonditore Brighenti. E sin questo propo.
Val di Sambro già passata dallo stato di Oratorio sito è a ricordarsi come sino dal 1109 qui esistesse
Maestà a quello di Chiesa . Fi detta in seguito lina Campana fusa da un Tedesco , che aveva in bele
S. Andrea del Comune di S . Aodrea , e da ultimo Tissimi Caratteri Tedeschi rilevata nel suo dintorno
8. Andrea Valle di Sambro nome che tuttora con la seguente iscrizione.
Serra. Resto questa Chiesa per molto tempo unita | Pristus Scoandic fecit in nomine domini. Il bel
alla Parrocchia di Campiano , come lo era pure l' al- Cimitero Parrocchiale sorse per cura del benemeri.
Ira Chiesa Parrocchiale di S . Agata di Monte Acuito to ouierno suo Parroco Mollo Reverendo Don Luigi
Valese , e tale unione durò sino alli 21 gennaio 1592 , Biondi.
bel qual anno piacque al Cardinale Arcivescovo Ga. Un solo Oratorio esisto in questo distretto Par.
briele Paleotti di separarla , e tornarla al primo di. rocchiale sulla velta di no Monte dello Monte Are
ritto di Parrocchia indipendente . meno dedicato a Maria Vergine Assunta già speltan .
Spettava anticamente il di lei ginspatronato ai te al Convento de'RR . PP . Olivetani di Scaricalasino,
Parrocchiani , ma corse in seguito la stessa sorte ed ora alla stessa Chiesa di S . Andrea , servendo on
del maggior numero delle Parrocchie della Provincia zi di sussidio alla Matrice. Contina questa Parroc
Bolognese , di essere il di lei giuspatronato raccolto chia con quelle di Monteacuto Vallese , S . Benedetto
dalla Mensa Arcivescovile di Bologna nel 1592 , di. Valle di Sambro , S . Cristina di Ripoti , Monte For .
Fillo che da quell' epoca sino al presente ha d ' essa denle , e Qualto . La di lei popolazione e di anime
sempre ritenuto . trecento circa.
La Chiesa è lunga piedi trentadile , larga sedici , É sottoposta al Governo di Castiglione , ed appar.
alla quindici , ed è a so flilto piano , e dietro al mag- liene alla Comune di Piano. Celebrasi la di tel festa
giore altare ha un capace Coro. Tre sono li altari titolare nel giorno 30 novembre.
compreso il maggiore. È dedicato quest' ultimo al
Tilolare della Chiesa S. Andrea Aposlolo , quello L. A
– 20 -

SAN GIORGIO
DI MONTE FERDENTE

Kelle velte di un monte di dificil er. Oratorio in Parroechia conociendo perd facoltà di
ta sorgeva da antichi tempi la Chiesa proseguire a ballezzare e suppellire i cadaveri nella
di Monte Ferdente Parrocchiale di un soppressa Chiesa finchè di qui non si fosse trasporta
antico Castello del quale in oggi non si to il Ballistero ed erelio presso la nuova min Cirni
i vedono che li tristi avanzi a segnarne la tero . Dietro il qual fallo adoperaroosi li Parroc
esistenza . Ritrovasi in questo Archivio chiani che fosse edilicala la novella Chiesa , a com
della Mensa Arcivescovile come questa Chiesa piere la quale concorse con larghi sussidi l' ollimo
U f osse nel 1378 sottoposta al Plebanato di Eminentissimo Malvezzi. Ne è a lacersi come in la
Montorio ossia Sambro , e rinviensi pure co . Je circostanza venisse ancora erelta una conveniente
me allesa la povertà di sua parrocchiale Prebenda , Canonica . Finalmente nell' anno 1812 fu la Chiesa
e la mancanza della abitazione ossia Canonica del notabilmente ampliata e ridolla nel modo che in og
suo Rellore fosse questa Chiesa per molto tempo gi si vede a spese degli slessi Parrocchiani e del lo
unita all' altra di S . Gregorio di Qualto. Ma resasi ro zelante Parroco .
questa vacante per la morte del di lei Parroco Don È la Chiesa di sei fficiente grandezza e ha il sor
Cesare Benassi accaduta nel 1579 fu con decreto di olto piano ed ha tre altari ; il maggiore dei quali
Monsignor Angelo Peruzzi Vescovo Suffraganeo del | è riposto in una Cappella a catino , ed è dedicato
Cardinale Gabriele Paleolti, la Chiesa di Monte Fer al santo litolare S . Giorgio , decorata di un Bailisie
dente ridonala a sua indipendenza , come si ha daro di ferro fatto costruire a spese dell' odierno suo
Bolla del dello Vescovo delli 28 Febbraro del sud Parroco . Le Cappelle laterali sono internale nel male
dello anno 1579. ro al quale poggiano , ed è l' una Sacra'al ss . Cro
Il Giuspatronato delle due Chiese unite di Qual. cifisso , l' allra alla Beata Vergine del Rosario . Per
to e Monte Ferdenle spettava anticamente alli Par. cura pa rimenti del benemerito altuale slio Parroco
rocchiani li quali nel 1495 ne fecero cessione a Mon - è sorla la nuova Sacrislia , come pure il luogo ove
signor Anlonio Galeazzo Bentivoglio , e questi nel è stato collocato il Baltistero . L ' odierno siio Parro .
1500 ne fece donazione ai Cooli Bugarollo e aspa. co è il Mollo Reverendo Sacerdole D . Giovanni Ma:
re de' Bianchi presso cui restò sino alla separazione zanti che regge con solerte cura li suoi Parrocchia
suindicata , dopo la qual epoca passò Monte Ferdenle ni al numero di trecenlo circa.
nella libera collazione di quesla Mensa Arcivescovile . Confina questa Parrocchia con quella di Piano ,
Sul mezzo dello scorso secolo ritrovavasi questa di S . Andrea Val di Sambro , di Qualto , di Ripoli ,
Chiesa nello stato di piena ruina, L ' Eminentissimo e mediante Setta con quella di Sparvo. E ' solloposta
Cardinale Vincenzo Malvezzi che reggeva di quel nello Spirituale al Plebanato di Montorio , e nel Ci
tempo la nostra Chiesa di Bologna visilolla li 17 vile al Governo di Castiglione , ed è Appodiato del
Gingoo 1755 e rinvenitola in tale deplorabile condi. Comune di Piano. La festa titolare si celebra li 13
zione , anche a togliere li dissidii che per lale litolo Aprile . Dista da Bologna miglia 25 , ed è posla alid
erano forti fra li Popolani di detta Cura , decretò la sinistra del Torrenle Selta. Nel Circondario della
di lei sospensione , e dopo avervi celebrato il Santo meilesima esiste un Oratorin denominato di S . Bia
Sacrifizio tolse da essa il Santissimo Sacramento , el ojo del Voolio della Nobile Famiglia de' Bianchi, nel
l' Olio santo, e processionalmente trasferilli nell'Oral quale era imposto in Legalo di celebrazione di una
torio della Beala Vergine detto dei Capriccioli , ove | Messa sellimanale .
data coll' Ostia incruenta all' accorso popolo la benc
dizione, ed amministrata la Cresiina , eresse il dello L . A.
TH
HEFTE
M.Iedeute
di
Giorgio
TTua
R.Daroco
‫‪-‬‬ ‫‪20 - -‬‬

‫‪SAN‬‬
‫ز مرد من‬
‫‪-‬ر‬
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stoperar
PolsterM'
- -

SS .GIUSEPPE ED IGNAZIO

IN BOLOGNA

a terza Parrocchia dove nell' anno Santa Maria della Pietà della de Mendicanti : e due
1550 ſu fatta la decennale processio i ne ristabili , cioè Santa Maria Maggiore e Santa Ma
ne , è quella de Santi Giuseppe ed ria della Purificazione in istrada Mascarella . -- Le
Ignazio a Porta Castiglione in Bologna. anime che furono dale alla cura de' Santi Giuseppe
La Chiesa di questa non è di antica crea ed Ignazio , si tolsero in parte a quella di San Do .
Vzione. Deresi alle cure del Padre Giorgio menico ( ora san Procolo ) e in parte a quella della
Ginstiniani della Compagnia di Gesù , che. Santissima Trinità : ed il novello parroco ebbe poi
assistito dal benemerito Giulio Antonio Her . nel 1819 una dotazione perpetua di fondi per suo
coiani, nei 1616 vi fondd un vicino Conser sostentamento ,
vatorio per povere zitelle ( secondo Matteo Mainar. Il comprensorio della parrocchia onde parliamo
di da prima in numero di olto ) solto l' invocazione formavasi in antico di alcune frazioni di altre cura
di San Ginseppe ; il quale Conservatorio fu canonica di anime, oltre le due nominate . E cid ne pare ma.
mente approvato dall' Eminentissimo Arcivescovo Car nifesto pel racconto di Matteo Mainardi , il quale
dinal Lodovico Lodovisi , il 17 novembre del 1628 co. narra che del 1633 il Crocifisso del Costello era solto
me risulta dagli Atti di Viltorio Barbadori , nota- la Cappella de Santi Cosma e Damiano , come San
cra Curia. - La Chiesa ebbe principio Paolo Converso , in Via dell' Oro , e S . Bernardo ne
cerlo nel 1631, e fu condotta poi a lermine del 1636 gli Arienti : mentre il Monastero di S . Lorenzo e la
snil disegno dell' architello Francesco Martini. Ser- Chiesina degli Angeli erano in Parrocchia di s . Bia
vi ad uso delle zitelle governale da dodici gentildon
ne assistite da varii della Congregazione di Maria e Confina questa Parrocchia con quelle della San
erelta in Santa Lucia , sino al 15 d ' ottobretissima Trinità , di S . Giovanni in Monte e di S . Pro
del 1808, in cui per decreto dell' italico governo ven colo . La siia popolazione , secondo il Diario Eccle
nero esse unile a qnelle di Santa Croce in San Ma siastico del corrente anno , è di 2800 anime, adida
molo . Tale unione fu confermata dall ' odierno Emi te alla cura del solerte Parroco Signor D . Giam
nentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Arci. batista Calzolari.
vescovo Oppizzoni, con decreto del 10 Maggio 1816 ; Venendo a dire pertanto della Chiesa Parrocchia
avendo con altro decreto del primo di aprile dello le , come edilizio adorno di lavori artistici , notere
stesso anno eretta in nuova parrocchia la Chiesa mo che le Guide compilate dal Malvasia , da Giam
predella , che dedicò ai Sanli Giuseppe ed Ignazio ; pietro Zanolli e dai loro seguaci, fino al 1766 , non
mentre, per la più comoda cura delle anime di que- | danno la minima notizia delle tele esistenti nei dute
sta città , fondo altra nuova parrocchiale ; quella di allari minori, e dicono soltanto che nelle cappelle
vi ebbero affreschi di Giulio Trogli. Aggiungono | na d' ogni festa recitano il Rosario , assistono alla
poi che all'altar maggiore vedevasi fin dai primor- Messa , ricevono sante istruzioni , e fanno ogni me
di della Chiesa una pittura del Tiarini , che in elà se la generale comunione : la seconda è una Confra
cadente , e perciò senza il vigore che si lo distinse , ternita solto il titolo della B. V . dei tre Magi, eret .
figurd s . Giuseppe che presenta Gesù Bambino al. ta posteriormente, dalla quale ogni festa, dopo l' Ave
1 Eterno Padre e alla B . V . - E detto poi nella Guia Maria della sera si recila il sanlo Rosario ; celebrando
da del 1776 , essere l' ornato esterno alla porta del. | una festa tridiale ,nella ricorrenza della Natività del
la Chiesa del rinomato Mauro Tesi ; e l' ornato la Vergine , ogn'anno in sellembre , e solennizzando
alla tavola del maggior allare, diGiacomo Monari. | il giorno festivo dell' Epifania , perchè del titolo del
Alle quali notizie aggiungesi l' altra che il San Luis la Chiesa. La prima Confraternita erelta in questa
gi al primo altare è di Giuseppe Marchesi dello Chiesa degli Angeli è forse anteriore al 1500 , come
Sansone. accennano parecchi libri ed opuscoli riferibili a Bo
Le Guide artistiche del 1782 e del 92 non aggiun. logna ; sicchè conviene assegnare non pochi secoli
gono altro alle notizie antecedenti. Quella del 1820 alla fondazione della Chiesa di Saota Maria degli
riferisce che sino al 1808 la Chiesa di che parliamo Angeli , situata ad una estremità della cinta attua .
servi col vicino Convento di Santa Maria Egiziaca le di Bologna. Di dietro a questa Chiesa vedesi 10
ad uso di Chiesa e Conservatorio delle Zitelle di S . ratorio della primitiva suaccennata Confraternita, ove
Giuseppe : unite le quali alle altre di Santa Croce , si scorgono ancora diversi dipinti in muro, racchiusi
fui venduto il Conservatorio , e la Chiesa restò aper . da cornici di forme ellittiche , e non ispregevoli per
ta come sussidiale di S . Domenico . Poi , nel 1316 , l' arte.
ſu istituita parrocchiale , come più sopra abbiamo Altra Chiesa è quella in capo al Cestello , di con
dello. Nella quale occasione venne d ' assai modifica tro a San Bernardo , e al largo che sale al sud ovest
ta così d ' architettura come d ' ornamenti. verso Borgo degli Arienli. Essa è dedicata al San
Tale Guida reca al primo altare un San Simeo. lissimo Crocifisso appellato del Cestello , e vi ha una
ne martire, vescovo di Gerusalemme ; al secondo il Congregazione eretta solto il titolo del Santissimo
solilo dipinto del cadente Tiarini ; al terzo in Cro. Crocifisso e di San Gaetano , dalla quale si recita
cifisso in rilievo. Le quali opere arlistiche durarono l' uffizio della Beata Vergine in tutli i giorni fesli
immutate sino allo scorso anno 1850. vi, e la santa Via Crucis nei Venerdì di quaresima, il
A tale chiesa mancava un adatto Campanile ; e dopo pranzo. Quivi ogn' anno si celebra la festa di
questo ſu erello nel 1830 con disegno del defunto S . Gaetano con divota solenne pompa , per interce
professore Francesco Santini , che lo posò con arte dere ai fedeli Congregati ed a tutti i necessitosi la
c maestria singolare sull' arco della Cappella dedi sua santa grazia , c la sua santa provvidenza.
cata al Vescovo San Simeone , e vi situò quattro Un ' altra Chiesa , nell' area della Parrocchia dei
buone campane niscile dalla fonderia di Ginseppe Bri- Santi Giuseppe ed Ignazio , è quella delle Monache
ghenti. Jo occasione poi dell' addobbo del 1810 , fu di Santa Maria Egiziaca , di moderna costruzione .
posto in essa loire de'sacri bronzi anche un orolo e coll' ingresso per Borgo dell' Oro ; nella quale ogni
gio di esallo meccanismo, lavorato da Giuseppe Fran anno si celebra la festa della Santa proleltrice , la
chini , le donato alla Chiesa dal parrocchiano bene quale chiuse l' austera vita , affidata alla sola croce
merilo Padre Sta uroforo Pillo , che spese in tale do. e fra gli orrori del deserto . Ancora si celebra in
no di pubblica utililà ben quattrocentocinquanla scu essa Chiesa la festa annuale di San Francesco , per
di. Siffallo orologio porta la mostra nel frontespi. | chè le monache del vicino Convento sono terziarie
zio della facciata della Chiesa : facciata che fu eret di esso Santo , ivi raccolte in numero circa di vert
la nella stessa occasione dei decennali eucaristici del tiquattro .
1810 . -- Nell' anno poi 1850 rinnovatasi la solennità Il convento era unito dapprima alla Chiesa che
della processione del Corpus Domini , sollo dire oggidì è Parrocchiale ; ed ecco il molivo onde fra le
zione d ' intelligente erudito in cose d 'arti sonosi ri parrocchie di Bologna la più recente è quella appiin .
fatti i due altari minori, lavorandone gli ornamen lo de Santi Giuseppe ed Ignazio . -- Un lempo ( come
ti il professore Massimiliano Putti , le scagliole il s' è delto) in esso luogo sono state delle Zilelle , che
rinomato Agostino Canturio , la parte muraria Ales. avevan titolo da San Giuseppe , Patrono del luogo e
sandro Monarini. A recinlo 'de' lre altari sono state protettore speciale delle Zitelle medesime.
messe balaustrale di ferro guernite in oltone : all' al. E poichè parliamo di Zitelle , dirò che parecchie ,
tare terzo è stata posla la Madonna del Divino Amo povere assai ed abbandonate , trovansi raccolte dale
re che vi faceva solloquadro ; 'trasferendo il Croci la carità esemplare del Sigoor Canonico Don Seba
Lisso di rilievo nella Cappella del Coro , la quale an. stiano Capelli, in una sua casa posla in Riallo N110
ticamente era l' interna delle Zitelle di S . Giuseppe. vo già Fiaccacollo ; alimentale ed instruite cristiana .
Sotto la Parrocchia onde qui facciam parola so mente e civilmente ( in numero circa di 40 ) nel
no diverse Chiese ed alcuni Oratorii , de' quali dire Conservatorio che ha preso nome dalla Croce, e che
mo brevemente . Vi ha Santa Maria degli Angeli , si regge per la carità del fondatore benemerito , e
dove sono accolle due anioui divote : la prima è aina di non pochi cristiani , veracemenle degni di questo
Congregazione di giovani artieri , i quali la malli. | litolo .
Para en o l
igua r
inte

a mancare a apagna , merece m


pret put a loa SUN
3 . the alta na ute e vetme ne

ains are gesta , quae per ate ang Palitos e

Sen o Iran w Chee WANT


- 1 mese Ruserende Wade era sth Drama

Wewere ved at un

cual secunda a Carte Ramona TeN de1633


pendevano dal genere de pe Bergenlar da
and Cumgrega . LateranenseP i r Jonas K *
zare persegure I Namara Starom dere prosed when
La Ser rechada Verona på dei nden men de ke som
Sarcas de respot" Orsola deire S , rende
I aranha era le mura f'sort & Poeta s Vade. 1633 ,
orernate di fratte Osterende tornare a Saul d

- Jeme S. Pietro War - Na per essere a lungo sato ante , sa nudimas


. a Chiesiza istilasta runoa opposta data della strada , guard a na
92. - stor , in Burgo de una sotterranea , ed erigendo in quel fata Cana
mczukio , prima de Gandienti e Carabo . Tali Saore a ' gierni del Naimaria erama
-, de Minas Olitetani ; dedicato na cinquanta . Quando a S. Larenza stavano le na
" 3 Siguera giseisissima , poi alle aluate de Cisterciensi , la Chiesa era dedicata a s ta
1 . qaak litolo creserva ancora , benche Saeto , alla gloriosa Vergine Maria , N aft abate
to nobile casa di privata sroprietà . ' Sea Bernardo
se tempo che & talemi fra siatti luoghi sari ! Santa Maria degli Angeli. La festa di questa
$, .cano alqusste parole colla scorta & Matteo Naia Chiesa si celebra latte di Settembre , ed era in Cape
narde , il quale pubblicata il suo libro delle Chiese di pella di Santa Lucia poi di S , Biagio . Fu retta e ge
Bologna nel 1633 ; estendendoci noi maggiormeale sal rereata da una Compagnia spirituale , che nel sepula
monastero di S . Bernardo , le cai notizie deriveremo decimoseltimo andava a processione ed a morti la
dall' egregio signor Coste commendatore Giovanni ! abito bianco , ed ogni festa recitava l' attiste. Il lu
Gozzadini , che non ha molto , pubblicando una cro . nedi della Pasqua di Risurrezione andava in cappa
naca di Roszano , faceva parole del Monastero an e con torce ad accompagnare la santa Benda alla
Chiesa di santo Stefano : e tale Mazione non era
cora di S . Bercardo negli Arienti , e delle vicende di conceduta che alla suddetta Compagnia .
quel laogo
Santi .
ssimo Crocifisso del Cestello . Chiesa della S . Bernardo. Chiesa ed Abbazia posla nel Borgo
Compagnia del Crocifisso , posta sul Torrente del dell' Argento (degli Arienti ) sotto la parrocchia dei
P Aposa od Avesa , sotto la parrocchia di Santa Lu Santi Cosma e Damiano nel Quartiere di Porta Pro .
cia poi sotto quella de Santi Cosma e Damiano , nel | cula ; dove stettero i Gaudenti appena istituiti ; poi
( dopo centodue anni ) gli Olivetani. Sembra però che
Quarti ere di Porta San Procol
gnia spirit o ; retta i e governata
da una Compa uale di battut , che anda fino al 1304 non divenisse abbaziale . Del 1633 vi era
vano ai morti ed alle processioni vestiti di bianco ; | no olto monaci. -- Fin qui il Mainardi : ora 1* ono
ed ogni festa dicevano l' Ufficio . -- Sino dall'anno 1514 revole Gozzadini. L ' ordine di Maria Vergine gloriosa
vi era una Cappella con un Crocifisso ; ma per esse. o de frali Gaudenii , ebbe cominciamento il dl 23
re il luogo inabilato , ivi si adunavano uomini scel. ) marzo 1261 , sacro a Naria , facendo solenne protes
lerati , nefandi e micidiali . Cominciò la sanla imma. sione dei voti e vestendo i' abito e le insegne della
gine a fare miracoli , e vi concorrevano molte per- milizia olto Gentiluomini nella Chiesa de' Predicatori

Tomo IV.
in Bologna. Alla quale cerimonia presiedelte , per | Fr. Rolando Terrafogli , 1384 Fr . Giacomo Guidoza
comando del Pontefice , il suo Legalo Cardinale Rue gni , 1389 Fr. Guido Usberti , 1392 Fr. Lamberlo dal.
fino Corgo , e intervenne il Cardinale Ubaldini colle Calanche , 1418 Fr. Giacomo Aliolli , 1434 Fr. Gio .
Podestà Malleo da Correggio . Quegli otto erano : LO- vanni Bonafede. -- Nè più oltre si ha notizia di Milili
deringo d 'Andalò (famoso nel Poema di Dante) Grua . Gaudenti a Santa Maria o a San Bernardo che dir
monte Caccianemici , Sclanca Liazari, Raniero Ade- si voglia , benché l' Ordine durasse fino al 1589 , nel
lardi , Fisamonte Baratti , Ugolino Lambertini , Ber - quale anno ( occupati già dal Borgia i Beni de' Gau
nardo ed Egidio da Sesso ; e andarono a stabilirsi denti in Castel De' Britti , ed avvenuta la morte di
nel Convento che avevano allestito a santa Maria in Cammillo Volta , ultimo Capo dell' Ordine , il quale
Borgo Arienti , nel qual luogo erano ancora nel 1273, risiedeva al luogo di Casaralta ) i beni tutti di que .
anzi vi si trovavano capitolarmente radunali. Rima sli dve luoghi furono applicati da Sisto V . Pontefice
se poi a loro sino al 1363 , in cui fu dato ai Monaci al suo Collegio di Montalto . - . E così ebbe fine un
Olivetani , che l' intitolarono a S . Bernardo. Ora è Ordine Sacro-militare , intorno al quale si è tanto
casa del marchese Lodovico Mariscolti. - Notando scritto pro e contra , che uscirono talora dalle pen
però che de'Gaudenti vi furono i claustrali ed i con- ne degli storiografi i più madornali e ridicoli stra
jugati , si osserverà che quelli dimoravano stabil falcioni.
mente a santa Maria degli Arienti ( come a Ronzano Ma volgendo al suo fine questa minuta narrazio
ed a Castel de Brilli ) mentre i coniugati ( viventi ne , diremo che due luoghi profani degni di memoria
nelle proprie case ) tenevano agli Arienti le loro adu si hanno nella Parrocchia dei Santi Giuseppe ed Igna
nanze : e ciò avvenne per cerlo fino al 1369 ; nel gnazio : e sono dessi , una buona Fabbrica di Vetri,
quale anno ebbero essi Santa Maria della Ceriola , fra la Strada di Castiglione e quella della Castellata ,
chiesa di cillà in istrada Stefano , sull' angolo della ed una Cavallerizza nella risvolta fra Borgo dell' Oro
Pusterla . -- Alla suddetta Chicsa poi degli Arienli vi I e le Chiudàre o Chiodaie : nome di una viottola o
furono per più di un secolo due Priori , uno dei clau sentiero pubblico verso le mura , il quale trovasi
strali l' altro de' coniugali , il quale chiamavasi an dove fu già uno stenditoio da panni di lana , la cui
che Priore di provincia , e rappresentante del Pro fabbrica esisteva in antico presso il luogo del Ce.
vinciale alla sua mancanza. I Priori conosciuti dei stello . E chiodaie di fatto si dicono que' telai mu
Convenluali a Santa Maria degli Arienti sono : 1278 niti di chiodi, i quali servono a lendere i panni ,
Frale Bombologno Mussolini , 1303 Frate Bolognino esposti all' aria dopo la loro tintura di fabbricazio
Artenisi , 1315 Frate Milino Luteri , 1335 Frate Ben- ne. -- Diremo da ultimo che in questa parrocchia ,
no Gozzadini, 1316 Frate Francesco Princivale , poco lungi dalla Chiesa , era , nel trivio o largo di
1347 Frate Francesco Paleolli , e nel 1352 Frate Ba. Castiglione , un tratto scoperto del Torren !ello Fiscca
sotto Basacomare. Io quanto ai Priori de' Coningati collo , delto ivi volgarmente il battocchio o serbatoio
furono dessi : 1269 Fr. Alberghielto Poeti , 1278 Fr. di sant' Antonio , gora pericolosa e d ' ingrata vedli
Enrico Catalani, 1279 Fr. Bolognino Artenisi , 1282 ta, soppressa da parecchi anni, con pubblica decenza
Fr. Ostesano Piantavigne , 1306 Fr. Nicolò Pritoni , e sicurezza : e diremo inoltre che la Via di Fiac .
1216 Fr. Pace da Saliceto , 1316 Fr . Giovanni Bona cacollo , angusta , indecente ed insalubre , a motivo
soni, 1320 Fr. Giacomo Radici, 1324 Fr. Bernar. dello stesso Torrentello che vi scorreva scoperto a
do Bombaglioli , 1334 Fr. Domenico Paltonieri , tutta lunghezza , fu ridotta (per cura del Municipio )
1335 Fr. Benno Cozzadini , 1338 Fr. Domenico Palo ad una delle più vaghe e salubri della città , essen
tonieri , 1339 Fr. Guglielmo Prendiparte , 1340 Fr. dosi coperto quel corso d ' acque , ed allargato con
Napoleone Arienti , 1342 Fr. Guglielmo Prendiparte , venientemente il piano stradale ; sicchè poi ha meri
1343 Fr. Francesco Paleolti, 1352 Fr. Giacomo Ra- tato quella via ( 1850 ) di mutare l' abbietto nome
dici , 1356 Fr. Melchiorre di Cambio , 1359 Fr. Ugo. di Fiaccacollo in quello di Rialto Nuovo , come da
lino di Marzano , 1367 Fr. Luca Radici , 1371 Fr. quegli abitanti ſu chiesto , e dal Municipio consenlilo .
Giacomo del Giudice , 1374 Fr. Luca Radioi , 1375 | Doltor SALVATORE MUZZI .
Monte
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Domenico
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- 22 -

SAN GIOVANNI BATTISTA

DI MONTE S. PIETRO

uando sorgesse e per opera di chi , Montone condoltiero delle armi della Chiesa , e fut
Mobil Castello di Monte S . Pietro , e da forse in questa occasione smantellato a modo che di
A chi fosse in appresso dominato , lui più non rimanessero vestigia .
non ci è venuto fallo il raccoglierlo dalla Due Parrocchie trovavansi nel 1378 sotto l' attua .
* Storia , nè da alcun privato documento . le Plebanato di Monteveglio in Monte S . Pietro , l'una
E se si può con certezza assicurare che detta di S . Gio . Battista di Piocca Masenada , che è
t avesse li suoi particolari Signori o Conli o l' altuale Parrocchia , l' altra di S . Pietro della Terra
VlCatanei sino al 1420, s'ignora perd chi fos. di Monte S . Pietro. Povere com ' erano ambedue di
sero e se questi lo dominassero con potere Prebenda non permellevano che gli rispettivi loro
assoluto , o dipendente , quando non si volesse dedur Rettori potessero provvedere al proprio manleni.
re che lo possedessero nel 1274 quel Roberto da Mon mento , onde avvisossi, allesa ancora la breve die
lesampiero, e li figli di Filippo dello stesso luogo, men stanza di un terzo di miglio fra di loro , il Cardi
tre essendosi mischiati nella fazione Chibellina dei nale Filippo Caraffa Vescovo di Bologna di unirle ,
Lambertazzi furono con questi in tale anno proscrilli, formandone una sola Parrocchia , lasciando in arbitrio
ed allri di essi abitanti in città tornati sull' inquie del Parroco il risiedere piuttosto in una che nell' al.
tare l' opposta fazione dei Geremei nel 1287 alla pro tra di delte Chiese. Apparisce una tale unione ordi.
scrizione si aggiunse il castigo di vedersi alterrale nata dal soprallodalo Vescovo pelli 11 Giugno 1383
tutte le case che avevano e in questo Castello , e nel per gli atti del di lui Cancelliere Claudio Alberti. Eles
di lui distretto. Questo Castello sorse da aplichissi se in falli il Rellore la Chiesa di S . Gio . Ballista
mo tempo, ed il primo documento che ne faccia men di Rocca Masepada delta poi di Monte S . Pietro , non
zione è un Decreto di Gerardo Vescovo di Bologna ommelteodo però di tenere officiata l' altra di S . Pie .
delle Calende di Gennaio dell'anno 1153, come pure tro , la quale ultima ridolla in appresso a rovinoso
è nominato in un Breve di Gregorio VIII portante la stato venne ristaurata ed ornata notabilmente a
dala da Ferrara delli 16 novembre 1187. Che fosse spese del Cavaliere Francesco Salimbeni, e de' Comu
poi luogo ragguardevole vuolsi dedurre dal vedersi nei | nisli di Monte S . Pietro , ed a perpetua memoria
frammenti de' pubblici Estimi dell' anno 1297 anno. di tale generoso alto , sorse la seguente marınorca
verati tra' Magnali o Nobili di Contado quelli da inscrizione.
Montesampiero , e l'estimo de' suoi fumanti nel
1451 ascendeva a Lire due mila . D. 0. M .
Concorse questo Comune alle spese di costruzione
del Ponte di Bordigliano nel 1295 , a quelle delle for
lificazioni di Zappolino due anni appresso , della edi. ECCLESIAM HANC DEO OMNIPOTENTIET IN HONOREM
ficazione del Ponte sopra il Lavino nel 1304. Questo DIVI PETRI VLTRA C . C . C . C . ANNOS CONSTRUCTAM
Ponte fil erello al di sopra dello sbocco del Torrente ET TEMPOR . INJVRIA VETVSTATE COLLABENTEM NOBILIS
Landa in dello fiume, lo che rendea più libero in ogni VIR FRANCISCVS OLIM EXL .MI EQVITIS VINCENTII DE
tempo il commercio della parte montana al di là del SALIMBENIS ÆERE PROPRIO PIIS ETIAM ELEMOSINIS
Lavino con Bologna ; ma di questo Poole non rima . AB HOMINIBVS COMMVNIS MONTIS SANCTI PETRI COLLATIS
ne in oggi vesligio alcuno. Fu Monte S . Pietro fra INSTAVRARE ET IN HANC FORMAM ORNARI CVRAVIT
quelle Castella che nel 1920 si arresero a Braccio da ! ANNO DOMINI MDCXV MENSE JUNIO .
Esisteva adunque questa Chiesa di S . Pietro cer - | miglia Giusti. In questo nel giorno 4 settembre del
tamente prima del 1200. 1685 pei rogili di Carlo Vanolli venne fondato un
Ma non volse a sostenerla a lungo neppure un Benefizio semplice sotto tale invocazione lultora con - :
tale ristauro mentre sul finire del secolo XVII ritorno servato , e goduto attualmente con Apostolica di
nel pristino stato ruinoso , per cui ſu tolta al divin spensa dal signor Professore Avvocato Luigi Giusti.
cullo ; e finalmente nel 30 gennaio 1689 venne dal Il secondo dedicato a S . Antonio Abate spetta al.
P . Abate Vicario Foraneo di Monteveglio , d' ordine la Comune di Monte S . Pietro .
di monsignor Vicario Generale Arcivescovile, sancita Il primo Oratorio esisteva in un grandioso palazzo
la di lei demolizione , assegnandone il materiale al | di campagna che in oggi è in parle dirocato , e
l' altra Chiesa di S . Gio . Battista . Di talmodo cesso ridotto a casa ruslica , la quale però lascia apparire
di esistere la Chiesa di S . Pietro dopo essere stata nelli suoi ambienti , e nelle sue dipinture l' antica
da oltre cinque secoli aperta al divin culto . grandezza e venustà di questo edifizio , che apparte
La Chiesa medesima è di lunghezza piedi quaran neva alla famiglia Salimbeni , ed ora al prenominato
ta circa , di larghezza piedi quattordici. Arcuato ha signor proſessore avvocato Luigi Giusli.
il soffitto c senza intervalli. In origine non ebbe che La di lei popolazione che non ascende al di sopra
due altari; il maggiore sacro al Tilolare S . Gio . Bat. di trecento cinquanta anime è retta dall' ottimo ec
tista , l' altro alla Beata Vergine del Rosario ; ma clesiastico Molto Reverendo D . Domenico Chiapelli .
suli primi anni del secolo XVIII venne eretto un ter Confina colle Parrocchie di Monte S . Giovanni, di
zo altare che ſi dedicato al Santissimo Crocifisso. Co . Amola , di Monte Maggiore , e di Fagoano. È sotto
me la tavola del maggior altare rappresenta S . Gio . posta nello spirituale al Plebanato di Monleveglio ,
Baltista , ben mediocre dipintura , così quella del Cro- ! nel temporale al Governo di Bazzano , e forma Ca.
cifisso colla Beata Vergine e santa Maria Maddalena po luogo della Comune di tal nome; distando da Bo
addimostra la valeolia del di lei autore . logna miglia dodici. La festa titolare si celebra il
Nel di lei circondario esistono due Oratori. É de- | 21 giugno.
dicato l' uno a S. Giusto ed è di spellanza della fa . L. A .

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DI AMOLA DI MONTAGNA

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V mola che nelle anliche carte ritro. | unito a questa stessa Parrocchia l' Oralorio di S . Mi
01 vasi denominata Lamola , come lo chiele nella Villa di Ozzano di Lamola , che nello
è ancora presso i Popolani , dicesi stesso anno 1378 trovavasi soggetto al Plebanato di
16 di Montagna onde distinguerla da altra Monte S . Giovanni, e quest' ultima unione venne
7 Parrocchia di simil nome in pianura. eseguita ad istanza del Rettore di S . Maria dell' Amo
IS É questo uno di que' distretti mon - la D . Pietro Marchi di Rovigo. Consta di questo da
80 tani che di rado si riscontrano nel Contado Rogito del Notaro Majone Savi del 24 novembre 1462.
Bolognese di montagna senz' essere stato in E finalmente nel 1528 a questa Parrocchia si riuni
alcun tempo fornito di alcuna sorta di Ca. pure la Chiesa di S. Margherita di Ozzano ; talchè
stello o di Fortilizi ; mentre si scorge che la di lui in appresso venne sempre la Parrocchia di cui è di
popolazione ha sempre vissuto in case sparse senza scorso appellata S . Maria ed uniti di Lamola . Mani
alcun recinto di mura . La più antica memoria sto festo è poi il motivo per cui tante Parrocchie in
rica di questo luogo data dal 1290, nel quale anno , una sola si riunissero , e cioè la povertà di ciascuna
Amola viene annoverata fra quei Comuni che furono che non rendevano tanto che bastasse al manteni
tenuti a concorrere nelle spese di fortificazione del mento de' rispettivi Rettori .
Castello di Zappolino. E nell' anno 1313 si sa essere Giuspatronato della Chiesa dell' Amola sino dal
stato ordinato a questo Comune unitamente a molti 1349 spettava a Guglielmo di Bernardo Lamola , il
altri , di accorrere con armi al suono della campana quale , accaduta la morte del suo Rettore Don Bar
a stormo contro Alberto figliuolo di Azzo Galluzzi | tolommeo nell' anno stesso , gli nominò a successo
famoso bandito di Bologna , il quale devastavane il re Don Giovanni da Crespellano. Restò un tale dirit
distretto con molti fuorusciti , e specialmente il ter. to presso questa illustre antichissima famiglia sino
ritorio del Gesso. Tale era l' audacia ed il valore di al 26 settembre 1510, nel qual giorno la Francesca
questo fuoruscito , che dovette il Senato ordinare ad del fu Bernardo Lamola vedova del celebre Giure
inseguirlo quattro capitani con duecento cavalli. Ne consulto Bartolommeo Hercolani , con suo testamen
mancò a questo Comune stesso altro ſazioso di suo to a rogito del Notaro Ascanio Dalla Nave legd it
Contado . Giacomo da Lamola parteggiante per la detto giuspatronato sulle tre Chiese unite di S . Ma
fazione Maltraversa tento con altri suoi settari di ria , S . Biagio e S . Michele per una metà al di lei
dare Bologna nel 1317 al Legato del Papa , ma sco figlio Lodovico Hercolani , e per l' altra a Giovanni
perta la trama, si sottrasse al capestro colla fuga. Zecca. Venne a concentrarsi un tale diritto di nomi
Dal Campione dei Benefici e delle Chiese della na nella linea di quest' ultimo, ed in esso restò sino
Cillà e Diocesi di Bologna dell' anno 1378 presso que alli 15 settembre 1682 in cui Giovanni del fu Ales
sto Archivio Generale Arcivescovile si rileva che la sandro Zecca con testamento rogato dalNotaro Fran
Chiesa di S . Maria di Lamola ( detta poi dell ' Amola ) cesco Fabbri istituì di lui universale erede Gio. Bat.
era solloposla all' attuale Plebanato di S. Lorenzo tista di Girolamo Lotti di lui Nipote ex figlia pre
in Collina. Nel 1438 era stata a questa unita ed in defunta , con obbligo però di assumere il cognome
corporata l' altra Parrocchial Chiesa di S . Biagio di del testatore . Questo novello Patrono nel 15 aprile
Ancognano e di Lamola che nel sud.lelto anno 1378 1710 per gli alti di Tommaso Lodi Notaro Arcivesco
era sottoposta al Plebanato di Monteveglio . Con De vile donò pure il suo giuspatronato alli Conti Bal
creto poi del Vicario Generale Vescovile venne pure dassarre e Gio . Ballista fratelli Castelli ; ed alli
successori di questi appartenne sino alla morte della dicato a S . Michele Arcangelo che era probabilmente
Ginevra Castelli Rossi Conli ultima della loro linea, quello stesso il quale esisteva nel 1378 come abbia
avvenuta li 5 ottobre 1810 , dopo di che passd al di mo superiormente indicato , e che venne unito alla
lei superstite marito signor Lucio Rossi Conti da Parrocchia nel 1462, e ricostruito e benedetto di nuo
Carpi , al quale successe come ercde Testamentario vo nel 1687 : ma di questo al presente non si ha più
il signor Galasso Rossi Conti pure da Carpi attuale alcuna notizia .
giuspatrono di questa Chiesa .
Trasse da questo luogo origine la illustre fami
Questa Chiesa se non presenta alcun che di sin - ' glia Lamola , e forse diede questa a lui il nome. Tre
golare e di magnifico , ella è però di aspetto non grandi uomini ad essa appartennero , e cioè Giovan
inelegante , e consomma decenza conservata. Dia ni Lamola Seniore Doltore di Leggi , pubblico Pro
cesi lunga piedi trentaquattro bolognesi , larga quin ſessore di Gius Canonico nello Sludio di Bologna si
dici ed alta venticinque , ed ha tre altari. Il mag no al 1400 e da ultimo uditore del sacro Palazzo
giore fornito del relativo Coro è dedicato alla Beata Apostolico . Giovanni Juniore illustre Professore di
Vergine Assunta litolare della Parrocchia , e dei due belle leltere in Pavia del 1428 segretario del Duca di
minori sacro è l'uno a S . Antonio di Padova , l' altro | Milano Filippo Maria Visconti , e Professore in ulti
alla Beata Vergine sotto la invocazione del Santis timo di Grammatica , Retlorica e Poesia in Bolo
simo Rosario .
gna dal 1438 a tutto il 1418 o 1449. Bernardo Lamola
Nel Circondario di questa Parrocchia hannovi quat | figlio di Guglielmo Ciureconsulto , e pubblico Pro
tro pubblici Oratori. Il primo dedicato a S . Biagio , | fessore in Legge nel patrio studio del 1423.
in luogo dello S . Biagio , unito alla Parrocchia , e Confinano con questa Parrocchia quelle di Monte
che si ritiene essere l'antica Parrocchia su espressas . Pielro , di Monte S . Giovanni , di Monte Maggio
sotto questo titolo . Il secondo alla Natività di Ma. re , di Fagnano , di S . Lorenzo in Collina , di Gesso ,
ria in luogo detto S . Mamante , fallo edificare da Do- Tignano e Scopeto . La di lei popolazione ascende ad
menico Paccini nel 1734. Il terzo a S . Caterina de' Vi- anime 547 rette dal Molto Reverendo D . Felice Au
gri di ragione della famiglia Mengoli . Il quarto a S. regli. É distante da Bologna miglia pove ; ed è sollo
Gio . Battista in luogo delto S . Manolo dei Paccini. posta al Governo di Bazzano .
Esisteva pure sulla vetta del monte in luogo det
to - Villa di Ozzano di Lamola -- altro Oratorio de
L. A .
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24 -

S . MARIA ASSUNTA

DI LAGARO

a che ne sia derivalo il nome di piasi che nel 1249 uno de conversi della celebre ca .
M SI Lagaro a questa Parrocchia , non sa nonica di S . Maria di Reno fu -- Giunta da Confien
Marà si facil cosa lo stabilirlo , solo po te . -- Era questo luogo nel 1510 in qualità di contea
trebbesi per induzione raccogliere dalla Feudo della famiglia Manzoli, insieme con Monzone,
sua topografica posizione. A poca distan. Ripoli , Carpineta , Vado e Brigadello , investitone da
za dalla medesima il torrente Brosimone | Leone X , Alessandro del Conte Giacomo Sforza Man.
si getta nel fiume Selta , e prima di unirsi zoli ; Feudo che fu da detta famiglia perduto nel 1532
almedesimo scorre rinchiuso da scogli arena. / allorchè Clemente VII revocd le Contee date nel Bo
rii delti le Rocche ; scogli che si protraggono lognese da Leone X . Questa Chiesa di Lagaro è sog.
ancora sulle opposte ripe si dell' uno , che dell' altro getta alla Pieve de' Sanli Pietro e Paolo di Sambro
confluenle. Ora non sarebbe improbabile , che anti delto ancora Montorio , ed alla stessa appartenne
camente fossero uniti questi massi di scogli , ed anche antichissimamente nel caso in cui una delle due
aslringessero perciò le acque del torrente e del fiu - Chiese da noi soprannominate fosse la stessa dell'od
me a sostare come in profondo pelago , sinchè sover . no Lagaro , conciossiache quest' ultima con tal nome
chiata la nalural diga precipitasse il soprabbondante non esistesse prima del secolo XV.
fluido in un comune alveo. Ed appunto da questo S ' egli è però certo che questa Chiesa sotto tal
lago formato da ambidue li confluenti ne derivasse nome non esistesse prima del secolo XV lo è ugual.
al luogo il nome di Lagaro , che tuttora riliene , mente però che esisteva il 15 settembre del 1514 ,
abbenchè in oggi questo lago più non sussista , at | epoca in cui ſu visitata dal Vescovo suffraganeo mon
lerrato l' ostacolo che riteneva le acque. signore Agostino Zanetti , che in Lale circostanza
Comunque siasi perd la cosa egli è certo che il l dichiarò non essere questa inscritta nel censimento
nome di Lagaro è derivato a questo luogo non pri. | dei Benefici. Trovolla perd unita alla Parrocchia di
ma del quattordicesimo secolo , giacchè non ritrovasi S . Cristina di Ripoli , dalla quale venne in appresso
rammentalo nella storia Bolognese , nè traccia negli separata con decreto del Cardinale Gabriele Paleotti
Archivi prima dei tempi a noi vicini, nè registrala primo Arcivescovo di Bologna del 7 settembre 1591 ,
questa Chiesa in alcun antico elenco delle Chiese della erigendo la Chiesa stessa in Parrocchia libera , e sot
Diocesi , quando non fosse conosciuta sotto il nome toponendo alla di lei cura lulti gli abitanti delle
di S . Maria di Cazzavesca , o di S . Maria della Roc Case esistenti di là dal fiume Setta , con obbligo im
ca di Confienle trovandosi nei 1366 due Chicse Par. posto al Rettore di Ripoli di corrispondere appual
rocchiali una solto il litolo suddetto di Cazzavesca , menle a quello della nuova Parrocchia corbe 22 di
l' altra solto quello di S . Stefano di Rocca Confiente, frumento . In luogo delle quali , a togliere le quistio
corruzione forse del nome confuente . ni e controversie che nascevano fra li due Rettori
Appartenne questo luogo ai conti da Panico del negli anni specialmente penuriosi, piacque all' Emi
ramo della casa de' Confienti ed era certamente mu. nentissimo Oppizzoni odierno Arcivescovo di Bologoa
nilissimo , indicandolo , e la sua posizione alla a di- l con Decreto 2 aprile 1810 di approvare l'accordio pro
ſesa , e il lilolo di Rocca di Confiente . E se vogliasi posto in relazione a tale prestazione dal parroco
dedurre la di lui anlichità da alcun documento sap- di Ripoli , e cioè di cedere a quello di Lagaro in
Juogo del Frumento , l'annua pensione di scudi qua - | po , unitamente alla relativa Canonica ; ed è quella
ranla , la quale con Bolla di Pio VI del 7 aprile 1780 stessa che in oggi si vede, abbellita però dall' odier
fu assegnata al Rellore di Ripoli sulle rendite deilano di lui Parroco Molto Reverendo D . Geminiano
Chiesa Plebanale di Budrio , ed inoltre scudi sci a | Bazzani che a sue spese costrusse il Coro ed il Pre
compimento dell' importo di detle corbe ventidue sbitero .
frumento . Decorosa è questa Chiesa , e di sufficiente gran
Il Giuspatronato di questa Chiesa allorchè ritro. dezza . Ha il soffitto quadrato , e la maggior Cappella
vavasi unita a Ripoli apparteneva ai Parrocchiani, dedicata a Maria Assunta in Cielo è vasta con For
i quali ne fecero donazione a Giovanni II Bentivo - nice a Catino e provveduta di Coro. S ' aprono le la
glio in allora Signore di Bologna , il quale per la pri terali due Cappelle internate neimuri laterali e sono
ma volta nel 1492 elesse a reggerla il Canonico Don esse sacre l' una alla Beata Vergine sotto la invoca
Nicold Zanchini , come gli eredi del suddetto donata zione del Santissimo Rosario rappresentata nella sua
rio sino al 1527 presentarono gli altri Rettori Don tavola da mano maestra , l' altra al Santissimo Cro
Bernardino Morandi, e Don Roberto Maggi il quale cifisso . É provveduta di Battistero e di quanto pud
ultimo morì nel 1556 , dopo il qual anno rientrarono servire al decoro del tempio di Dio .
Ji Parrocchiani nel loro diritto che conservarono Nel circondario di questa Parrocchia esistono due
sino al 1591 in cui per la suaccennata separazione pubblici Oratorii sacro il primo a S. Maria della
addivenne di libera collazione della Mensa Arcivesco Neve in luogo detto -- Cà degli Onofri-- che serve la .
vile , come lo è tuttora , lora di sussidio alla Matrice , il secondo alli santi
Sul principiare del Secolo XVII trovavasi questa Sebastiano e Rocco nella Villa di Confiente già Feu .
Chiesa molto angusta ed in istato rovinoso. Il bene do dei Conli da Panico , ed ora piccolissima Borga .
merito di lei Parroco di quel tempo Don Francesco ta . Confina colle Parrocchie di Monte Acnto Ragazza
Striselli che la resse dal 1622 al 1645 coadiuvato dal. | mediante il Torrente Brasinone, con quella di Creda ,
li Parrocchiani riedificolla di nuovo unitamente al | Sparvo e Ripoli mediante il fiume Selta , Tavernola
campagile che formò per intero di macigno. L ' insta - e Piano di Setta. La di Jui Popolazione ascende ad
bililà però del frenoso terreno su cui sorgeva ben anime trecento circa. Dista da Bologna miglia venti.
presto nè cagionò la ruina. E fu in allora che il ma- due. È sottoposta al governo di Castiglione, ed è ap .
gnanimo Arcivescovo di Bologna Vincenzo Malvezzi podiato della stessa Comune. La festa titolare corre
nel 1773 la fece totalmente rifabbricare sopra altro li 15 di Agosto .
più saldo terreno da Esso stesso acquistalo all' uo L. A .
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9 . VARIA 1 $ . AUDRIA
DI RASIGLIO

e adiacenze del torrente Lavino si. | carla . Recata ad atto l'idea col concorso dei popo
e , no alla sua foce sono ferlili campi lani , l' ingegnere signor Girolamo Minelli ne porse
Ve deliziose ville , ove abbonda ogni il disegno , modellato in proporzioni più vaste e più
genere di alimento atto a condurre una grandiose sulla chiesa di S . Maria Labaruin Coeli di
vita comoda ed agiata. Nel piano fera . Bologna , conforme era desiderio del Parroco ; ed il
cità di spiche : eletti vini sui colli : nuovo tempio sull' area stessa dell' antica chiesa che
pascoli e frulli sui monti : bestiame lannie fu demolita sorse bellissimo e magnifico in meno di
lo , setoloso e bovino dovunque tu volga lo no lustro , quasi Sole che comparisca sull' orizzonle
sguardo. dopo longa e tempestosa notte . Nel di 30 Novembre
A destra di quel celebre fiumicello e poco lungi 1840 , sacro alle glorie dell' Apostolo tutelare , si
dalla via che ne trae il nome è posta la parrocchia celebrò quivi la prima solennità religiosa , ed il tem
di Rasiglio , la quale un tempo divideva il suo ter pio fu man mano visitato dalle conterminanti popo
ritorio coll' altra cura di Monte Polo . Caduta la lazioni , e da viaggiatori intelligenti che da lungi
chiesa di questa cura per l' impeto delle frane , ne moveano ad ammirarlo . La sua facciata è rivolta à
bastando l' apimo ai popolani di rialzarla , ſu dal. mezzodì , e la tribuna a settentrione. Entrando in
l' Arcivescovo Lambertini concentrata in perpetuo chiesa per la porta maggiore ( lavoro anche questo
nella parrocchia di Rasiglio , la quale perciò assunse di peritissimo artefice ) si trova in prospelto un mae
il titolo di S . Maria e di S . Andrea. La cura di Mon stoso presbiterio con catino sostenuto da quattro
te Polo esisteva prima dell' anno 1378 , ed appar . colonne , sotto il quale è l' altar maggiore di finis .
teneva al plebanato di Monte S . Giovanni. Aveva sima scagliola . Il qnadro di quest' altare rappresen
un numero di anime assai ristrello ; e dopo la sua tante il titolare S . Andrea , con S . Lucia e S . Roc
riforma ( 10 Novembre 1733 ) resto semplice Orato . có , è opera egregia e molto lodata del vivente An .
rio , sinchè divenuto cadente e ruinoso , fu demolito | gelo Lamma bolognese , il quale lavord a fresco con
anche questo per ordine del Cardinal Malvezzi , cor eleganza e finitezza ancbe l' ornato del medesimo
rendo l' anno 1769. Una colonna di macigno , sor . quadro. In uno degli allari laterali avvi una nuova
montata dalla croce del Redentore rimase in appres. tela coll' effigie di S . Caetano Thiene dipinta dalla
so ad indicare il luogo ove sorgeva la chiesa col ce- Benati
Benati ,, ee nell'
nell' altro che vi sta di contro è l' imma
mitero e la canonica ; e da questo punto sino al gine della Madonna del Carmine entro una nicchia ,
Pattual parrocchia di Rasiglio corrono in circa due la quale si scopre e ricopre col mezzo di una sara
miglia sopra una vaga catena di monti , o meglio cinesca . La chiesa è inoltre fornita d ' organo , di
di colline che si legano col Modenese , e sono una cantoria , d ' elegante sagrestia e di coro. L ' ordine
continua concrezione di fenomeni geologici , ove il interno dell' architettura è dorico perfelto , e vi dan .
naturalista pnd discoprire ogni sorta di conchiglie no mirabil grazia e risalto le vivaci tinte del volto
e d' altre produzioni marine , con impressovi erbe e e delle pareti , un ' abbondanza di luce ben condotta
frondi, e varie spezie di zoofiti lapideſatti . e distribuita , e il massicciato o batluto di color
Coi rottami della chiesa di Monte Polo fu risto cupo- screziato , bellamente composto. Oltre le parti
rata la caponica e la chiesa di Rasiglio si che po. principali del tempio , anche gli accessorii tutti l'u
teva reggere lunghi anni alle ingiurie del tempo ; rono rinnovati e messi a pompa e decoro di chiesa ;
ma la chiesa era angusta e non bastava al concorso e come cið sembrasse anche poco all' instancabile
dei fedeli , per lo che il benemerito e zelante pa. zelo del Parroco , fece alcuni anni dopo ristaurare
roco Don Giovanni Calzolari , che governa questo l il campanile e la canonica , e provvide suppellettili ed
gregge dall' anno 1805 , pose in animo di rifabbri. I arredi sacri convenienti alla macslà del puovo lempio .
TOMO IV .
Rasiglio ha avuto allri Parrochi benemeriti , fra del Municipio ; e conta un animato di trecento in
i quali è notato un Gianantonio Bertalolti che spese dividui che festeggiano le glorie del lor Patrono nel
molto di suo per ristaurare la chiesa nell' anno 1735; giorno 30 Novembre , e che formano una popolazio
ma niuno fra questi ha raggiunto , né i successori ne tranquilla , religiosa e subordinata . Chi volesse
arriveranno mai in appresso ad eguagliare la reli- cercar la cagione di si rara prerogativa negli odier
gione e la munificenza dell' odierno rettore Don ni tempi agitati e corrotti, la troverebbe nella sem
Calzolari. plicità dei costumi e nell' indole pacifica onde que
Proseguiamo intanto la parte storica di questo sti villici si distinsero in ogni età , insensibili allo
Juogo . stimolo dell' ambizione , e lieti di quello solo che
La parrocchia di cui teniamo discorso ha un ' ori. la Provvidenza donava alle lor ſaliclie e alla loro pa
gine antica , essendo noverata nel campione auten zienza. Avviene dei popoli oel mondo come degli 10
tico del 1378 tra quelle molte che formavano il ple mini; i più felici son quelli sempre che meno sono
banato di Monte S. Giovanni. Fu sempre , ed è an- | ambiziosi.
cor soggella a questa Matrice , e la sua collazione Daltorno a Rasiglio stanno le parrocchie di Mon .
appartenne ognora alla Reverenda Mensa . Ha nella te San Giovanni , Sanchierlo , Medelana , Lagune ,
sua periferia tre Oratorii o Cappelle ore si fanno Scopeto e Mongardino , le quali limitano il suo ter .
pubbliche funzioni, il primo de' quali (antichissimo ritorio da ogni parte. Noi chiuderemo questa de
di fondazione ) è quello di S . Croce , spettante alla scrizione ripetendo che il paesaggio è grande , va
famiglia Bacchelli di Bologna , che è pure proprie - rio e montuoso , ma sempre fertile e bello . I monti
taria dell' altra chiesuola più recente , dedicataa gli son schermo al crudo settentrione , onde i lor
Saola Caterina e della comunemente l' oratorio di dorsi restano affatto aprici , vestiti d ' una succosa
Saal' Anna dell' Oliveto . L' ultimo fioalmente è posto e bruna verdezza assai costante ; e quando le foglie
sulla cima di un colle , ed è benedetto nel nome di altrove son pallide e cascaticcie , qui i rigogliosi
S . Giacomo Apostolo , fondato e posseduto dalla pratelli quasi ridono . Il puro mezzodì non impedito
famiglia Bertalotti che è originaria di questo paese . irragia e ſeconda i monti , e più ancora i piani che
Rasiglio non ebbe in alcun tempo particolari do. lor sono soggelti. La serie dei colli seguaci è assai
minazioni , ed è forse per questo che nel suo terri prodotta , e tutti si rialzano e si deprimono , s ' in
lorio non s ' incontrano macerie e ruderi d ' antichi cirvano , si modificado tanto decentemente che nes .
castelli. Appena trovaşi rammentato dalle storie per . suno opprime l' altro. La disposizione poi e la col
che i suoi abitatori concorsero nell' anno 1297 alla tura ordinaria è la seguente. Alle falde sono ingen
riparazione del forte di Zappolino , e nel 1304 alla tiliti da arbori fruttiferi, e più da viti che in certe
fabbrica del ponte sul Lavino insieme ad altre co . pancate si rilevano tratto tratto con ordini castigatis
munità . Pare bensì che a Monte Polo vi fosse un'an simi. Esse tuttavia , salendo i colli , cedono il posto
tica rôcça , tenuta dai popolani mentre reggevansi ai castagni ; ed allora incomincia un disordine di
a comune ; e che questa venissc presa dall' armi bo castagni , di gelsi e di quercie che è grato. Crescen
Jognesi nel 1363 ; ma la maggior parte degli storici do l' altezza , i colli divengono monti e s ' inasprana
non si accorda in questa opinione che noi prendia alquanto ; m3 , se tra sasso e sasso resta terren te
mo dall' Abate Calindri , limitandosi solo a ricordare nero , non si lascia ozioso dagli industriosi coloni ,
che quivi ebbe i natali quel famoso condottiere di e vedi ivi pure biondeggiare le spiche. Imonti s' in
guerra che fu Guido da Monte Polo, il quale nel sassano d 'ordinario per modo che restano pochi grep
1398 rese si eminenti servigi ai bolognesi nella legapi nudi di pietra biancastra o grigia ; perchè si ca .
contro il Visconte di Milano. -- Soggetti questi po- prono di castagneti o almen di dure siepaglie silve .
poli al bolognese Reggimento come gente di coola stri da focolare . Questa asperità opportuna prepara
do , la statistica del Regno Italico portd Rasiglio l' occhio col suo contrasto allo spetlacolo insolito
sotto la comune e giusdicenza di Praduro e Sasso , che offrono le cime delle nostre montagne , le quali
sinchè ristaurato il dominio della Santa Sede , pas. ì si spianano in amplissime e morbidissime pralerle.
sò col Capo-luogo medesimo sotto la giusdicenza di Infatti salgono a pascolare colà mandre numerose
Bologna . di pecore d ' onde abbiamo in copia fioi butirri e
Trovasi questo paese disseminato e sparso su di pingui formaggi.
un vasto terreno , alla distanza di undici miglia da
Bologna , e forse di qualtro o cinque dalla residenza DOTT. LUIGI RUGGERI.
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DI QUALTO

opra di uno de' più alti monti nel: popolato e di qualche dovizia ; non dovevano gli abl:
dela Catena delle Alpi pengine che ſtatori in luogo cosi disagiato esporsi a dover pra:
il Bolognese dalla Toscana dividono licare i doveri del culto religioso in Chiesa lontana .
sorge la Parrocchiale e Comune di Qual. Ritrovavasi negli Elenchi delle Chiese del 1378 que:
to lontano da Bologna ventitrè miglia sta Parrocchia sottoposta come lo è tuttora al Ple :
T u scendo dalla Porta S . Stefano. Abben - banato di Montorio , allora detto di Sambro.
T c hè s' ignori chi fosse il fondatore del Ca Di quel tempo il diritto di presentare il Parroco
stello , che certo ha esistito in questo apparteneva ai popolapi ; ma questi unitamente al
luogo , pure potrebbesi con qualche ragio - | popolo dell' altra Chiesa Parrocchiale di S . Giorgio
nevolezza credere che lo fosse alcuno della illustre di Monte Ferdenle in allora a questa di Qualto üni.
famiglia de' Conti da Panico . Imperocchè fra' luoghi ta , con Rogito di Antonio Pandoli del 26 gennaio
nominati come Feudi dei Conti da Panico nel diplo . | 1495 donaronlo a monsignor Galeazzo Bentivoglio ,
ma di Corrado datato da Bologna il 10 Febbraio che nel 7 aprile 1500 per gli atti del Nolaro Gio
del 1221 l' anno primo dell' Impero di Federico II. vanni Belvisi lo cedè ai Conti Bagarotto e Caspare
avvi ancora la quarta parte di Qualto ossia Aqualto De Bianchi ; presso de' quali resld un tale diritto
come si ritrova nominato negli antichi documenti . sino al 28 febbraio 1579 in cui con Bolla di Monsi
Che fosse poi luogo di qualche importanza vuolsi Ignor Angelo Peruzzi Vescovo suffraganco dell' im
taccogliere ancora dalle ricchezze de' suoi abitalori. | mortale Cardinale Gabriele Paleotti , disunita in pri
Nei frammenti degli Estimi ritroviamo che quello di ma la Chiesa di Monte Ferdente e quindi ritornata
cerlo Ugolino quondam Oliviero di Aqualto era nel indipendente , nomind esso a Parroco di Qualto Don
1330 assai vistoso . E prima di detto tempo e cioè Gabriele Santi , li di cui successori furono poi sem
nel 1275 ritroviamo una lettera di Ottaviano Vesco - pre in appresso eletti dagli Arcivescovi di Bologna.
vo di Bologna risguardante la esecuzione del testa Con decreto primo febbraio 1519 del Notaro Dall' Oro
mento di Berta di Pietro álpesella del Castello di 1 il Cardinale Achille Grassi donolla del Fonte Bat
Aqualto, Rogito di Bonagrazia Macaldo , nel quale di lesimale .
mdile sostanze dispone a pro dei poveri ; come v'han La Chiesa era di Fabbrica anlita lunga piedi quá .
no non pochi documenti che addimostrano l' opulen ranta , larga ventiquattro , ed alta altreltanti con due
za dei suoi abitalori . Non scorsero però molti anni sole Cappelle in volto. La maggiore dedicata a San
dopo le suindicale epoche , e più non si sente nelle Gregorio titolare della Parrocchia aveva il suo Coro,
storie nominato Aquallo Castello , ma bensi Comii. la minore alla Madonna del Carmine ; ed aveva il
ne ; dal che vuolsi dedurre che fosse distrutto come Campanile di macigno. Nella visita faltavi il 23 ago
tanti altri che parteggiavano per gli Lambertazzi di sto 1792 dall' Arcivescovo Cardinale Andrea Giovan
fazione Ghibellina , dagli opposti fazionari Cuelii. netti la ritrovò non solo in cattivo stalo , ma ancora
Dalla antichità del dello Castello può ancora in sprovveduta delle sacre suppellettili necessarie al divin
dursi una tal quale certezza della antichità della sua culto , perchè arbitrariamente tolte dal Parroco Don
Chiesa ; poicliè certamente in un Distrello in allora Raffaele Bolognini, che in delto anno e poco prima
della visita Pastorale aveva rinunciato alla sua Chie. | dita che ad italiane Lire ottanta e centesimi settanta
sa. La Canonica pure era ridotta ad uno stato di im nove . E fu percid che l'odierno Eminentissimo Cardi
minente ruina. Ordinò quindi lo stesso Eminentissi - nale Arcivescovo Oppizzoni con decreto 16 agosto 1836
mo visitatore al Plebano diMontorio di richiamare uol in perpetuo alla Prebenda di della Parrocchia
da Don Bolognini, o da'suoi fratelli le tolte suppellet li Beni del beneficio semplice di S . Maria in Proculo
tili , e di por riparo ai guasti delle fabbriche nel del Comune di Bargi resosi in allora vacante .
più sollecito e sicuro modo che fosse possibile. Il si I Trovasi in oggi questa Chiesa con soffitto piano ,
gnor Giacomo Bolognini in luogo del suddetto Par. ed è più larga che lunga . Ha due soli altari. Il mag
Poco di lui fratello si obbligo di sborsare come fece giore sacro al titolare della Chiesa S . Gregorio Ma
luogo del fratello Lire duecento cinquaota di Bo - gno è fornito di coro , e s' aprono sopra di esse tre
logoa , colle quali unitamente ad altra somma ge finestre che danno lume alla Chiesa . Il Santo titolare
nerosamente data dal lodato Eminentissimo Cardinal è rappresentato nella nella tavola
tavola ddi detto altare. L ' altare
le Giovannelti , si potè alla meglio sopperire a tutte | minore è dedicato alla Beata Vergine sotto la invo
le occorrenze. Ma non scorsero molti anni e questa cazione del Carmine. Sorge il Battistero alla destra
Chiesa novellamente abbisognd di ristauri. Imperoc di chi entra in Chiesa . L' esterno di questo Tempio ,
chè il 16 settembre 1810 , meotre l'innallora di lei Par mette il visitatore in aspettazione di maggior appa
roco Don Paolo Brizzi celebrava il divino sacrifizio riscenza di suo interno . Confina questa Parrocchia
della Messa , cadde su della Chiesa un fulmine che con quelle di Monte Ferdente , o dicasi di S . Maria
stese al suolo sei persone una delle quali mori al de' Capuccioli, di S . Andrea , di S . Benedelto Valle
l' istante , e percorrendo la Chiesa e l'annessa Cano di Sambro , di Zaccanesca e di Castello delle Alpi ,
nica portò gravissimi danni specialmente a quest' ulo e la di lei popolazione non oltrepassa le cento cin
tima nella quale distrusse tutte le serraglie . Ricorse quanta anime rette dal Molto Reverendo D . Fran
egli al governo chiedendo un sussidio a riparare i cesco Zucconi.
guasti ma inutilmente ; ma tanto potè ia lui l'amo É sottoposta in spirituale , come si disse , al Ple
re di sua Chiesa , che sebbene povero , rinvende banato di Montorio , in temporale al Governo di
modo a provvedere ai ristauri. Castiglione , ed è appodiato della Comune di Piano .
Qualla è una delle Chiese più povere della mon- | La festa del suo titolare si celebra il 12 Marzo.
tagaa bolognese , ed a prova basterà osservare che
allorquando nel 1810 il suddetto Rettore Brizzi ricor. L. A .
se per essere sussidiato , non ammontava la sua ren
09
Tata
GeopSimesi
vappoompo
lino dioe
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Gawro gostinilA
Car Craq,
– 27 –

SANTI SENESIO E TEOPOMPO


DI ZA PPOLINO

1 2 o dici miglia distante da Bologna ,mo- | Vescovo di Bologna datalo dalla stessa ciltà nelle
GVU 7 vendo dalla Porta S . Isaia , sorge calende di Gennaio dell' anno 1155 nel quale il pre
sulla cima di un monte che si innal- delto Vescovo dova ed investe Enrico Arciprete di
za alla sinistra della Samoggia , la Par- | Monteveglio , e li di lui fratelli Canonici nelli Par
( rocchial Chiesa di Zappolino , nome fu rocchiali dirilti di mollissime Chiese , e di vari di
neslo negli Annali Bolognesi. Da che a stretti fra ' quali Zappolino. Si ritrova memorato in
questo luogo sia derivato il nome di Zappo . appresso e cioè in un lostrumento di locazione en
lino , noi non sapremmo dedurlo , se non se fiteutica rinovata dal Priore e PP . di S . Vittore , e
da nome di colono Romano , come abbiamo di S . Gio , in Monte a Giovanni da Zappolino e suoi
supposto della Etimologia d'altri luoghi specialmente di | Eredi di una pezza di terra nel Comune di Calcara
Monte. Sta in fatti che il nome e cognomc-- Capolino - - Rogito di Castellano di Valle dell' Avesa 27 Giu
si rinviene nelle loscrizioni di Grutero ; ne forse vi gno 1222.
avrebbe corruzione di nome meno esagerata di quel Nè l' incarico dato nel 1228 dalla città di Ferrara
lo che sia la presente , non ritrovandovisi che cam - a Cipriano da Zappolino di stabilire il tributo di
biata l' iniziale . Ripatico per quelli che sbarcassero in Ferrara , nè
Vasto e munitissimo era il Castello di Zappoli l' Alibrato di terratico di Guida del quondam Gio .
no , il quale abbenchè sia in oggi atterrato , tatta vanni nel 1305 , che era mulla meno che di Lire 2300 ,
volta ha lasciati tali vestigi da mostrarne la esten ingente sostanza per quei tempi , valgono meno di
sione ed il genere de' suoi antichi fortilizi. Era lun. qualsiasi altro argomento a dimostrare l' importan .
go nella sua maggiore estensione cento Pertiche Bo za del luogo . E ben conoscevanla i Bolognesi poiché
logoesi, largo quaranta , e la di lui periferia era di a servare e difendere questo Castello da nemiche of
un mezzo miglio e pertiche trenta della stessa mi- fese , emaparono nel 1297 per mezzo del supremo
sura . Diſendevanlo da una parle due Baluardi ed una loro Consiglio , Decreto che si fortificasse e guarnis
Torre , e guernivano gli angoli opposti due mezze se , non solo a propria difesa , ma ancora dei vici
torri. Nel mezzo sorgeva altra torre a centro di ni Castelli di minore importanza , i quali perciò
difesa del Castello . Ora erbose zolle coprono parte furono astrelli a concorrere alle necessarie spese.
de'suoi tristi avanzi , e la Chiesa Parrocchiale , Ca. Dal che vuolsi appunto confermare essere stalo Zap
nonica ed annessi Edifizi sorgono sul restante . Chipolino uno dei più forli ed importanti Castelli della
lo edificasse s' ignora , poichè per rovistare d ’ Archi- Montagna Bolognese .
vi non è venuto fatto il ritrovarne memoria alcuna. Dicemmo da principio come il nome di Zappolino
a la posizione sua per quei tempi formidabile poi- suonasse infausto ai Bolognesi, ne cið all' impazzala ,
chè estendevasi sulla vetta di un erto colle che in poichè realmente ad essi suiona strage , ruina ed
nalzavasi fra due fiumi cioè tra il Volgolo , ora det. esterminio . Fervevano più che mai le ire di partito
to - Giare di Seravalle e di S . Apollinare , e la fra Modena e Bologna stando la prima per i Ghibel
Samoggia , e difficile n ' era l' accesso per l' ertezza lini, pei Guelfi la seconda. Nè le Ghibelline città
del monte . Lombarde , nè i Magnati o Fautori d ' Impero man
Esisteva questo Castello certamente prima del cavano di favoreggiare i Modonesi , ai quali si acco
1155 poichè se ne ha memoria nel Breve di Gerardo stavano poi con potente soccorso ollre i soldati
Alemanni , li fuorusciti Bolognesi , frai quali ti Conti | contento di tanto volle aggiungere ai danni l' insul
da Panico che favoreggiando la fazione Ghibellina to , conciossiachè ardisse di togliere dalla Porta S . Fe.
erano stati posti al bando da Bologna. Il più po- | lice di notte tempo una catena , e lanciar sassi en
tenle sostegno però della fazione nemica a Bologoa tro al palancato della città ; ed in appresso far cor
era Passerino Bonacossa da Mantova Signore di Mo . rere tre Palii da Porta S . Felice al Borgo Panigale .
dena. Era a questi riuscito di avere per tradimento In tali reciproci strazii , in queste puerili vendetle
del Castellano il Castello di Monteveglio munitis. disperdevansi di quel lempo le forze delle Cillà Ita
simo luogo , e minacciava con poderosa armata il liane.
non lontano Bazzano. La Comune di Bologna a ri. Quello che fu per Roma la Baltaglia di Canne ,
cuperare un luogo così importante, ed a coprire Baz. ln per Bologna quella di Zappolino , e nell' errore
zano , aveva allestito coi soccorsi de' Fiorentini, e nel quale cadde Annibale vi incolse ancora Passerino.
de Guelfi di Romagna un esercito che si ſa ascende Poichè se invece di correre , dopo la rotta data a
dere da alcuni Storici a ventimila Pedoni, e due Zappolino , a devastare i forti di Contado che sareb
mila Cavalli , che rivolse alla agognata ricupera . bero in appresso caduti senza difesa , avesse mar.
Scontraronsi le due armate il 15 Novembre 1325 sul ciato sopra Bologna , l' avrebbe certamente occupa
l'ora di vespro nella Vallata di Zappolino , ossia nei ta , in tanta prostrazione erano discesi gli di lei
prati di Saletto delto ancora de'Morti , e ne' cone abitanti per la sofferta sconfitta. Ma un tale sbaglio
tigui di Parviano, scontro perd da' Bolognesi innat. l'u la salvezza dei Bolognesi, perchè, dato luogo a rin
teso , ma bensì preparato da Passcrino , che preve francare gli animi, adoperarono si che costrinsero
nulo da fuorusciti Bolognesi per loro secrete intel Passerino nell' anno appresso , non ostante tanta vit.
ligenze che avevano co ' loro fazionarii di Città della toria riportata , a devenire a non troppo vantage
marcia e direzione dell' esercito ; occupate le vette giosa pace .
dei colli che circondano qnesla valle , e le strette che Queste cose abbiamo voluto narrare più estesa
vi mettono , ed occupato il lello del Volgolo e quello mente perchè essendo occorso , e potendo occorrere in
della Samoggia , polè con incalcolabile vantaggio al. avvenire nel compilare quesli ristretti storici delle
taccare l' armata Bolognese. Aspro e micidiale quan . Chiese del Bolognese , di dovere far menzione di
ti altri mai fu il combattimento che durd per due questa terribile rotta di Zappolino , sappiasi e il co
ore colla peggio de' Bolognesi che lasciarono sul cam me e il quando lale disastro avvenisse .
po di battaglia tremila morti , mille cavalli, duecento Dubbia è la fama che del 1361 fosse questo Ca .
mila Fiorini, tende, armature ed ogni altro bagaglio stello per tradimento dato a Francesco d ' Este Capi.
dell' armata con altri mille cavalli. Altreltanti ſuro . tano di Bernabò Visconti , ma si ha certezza che
no li prigionieri e fra questi anche il condottiere del dal Consiglio di Bologna venisse decretata nel 1377
l' armata -- Maltestino. -- Ripararono ifuggiaschi in la di lui demolizione. Conviene perd ritenere che od
disordine a notte quali a Bazzano , quali a Savigna un tale decreto non fosse mandato ad esecuzione ,
no , ad Oliveto , a Seravalle , Crespellano , Piumaz. o che una volta distrutto venisse in appresso riedi.
zo , e molli nello stesso Castello di Zappolino , luo. ficato ; conciossiache è certo che del 1400 aveva co
go di tale fortezza che non ostante la prossimità al me Castello murato e fortificato il suo Capitano , che
campo del combattimento , non ardi Passerino di as. alli 11 di Febbraio dello stesso anno era Giovanni
salire. Vuolsi da un Cronista di quel tempo , che la di Toniolo Bianchelli. E nel 1401 interessando som .
rotta di Zappolino avvenisse per villà di Polcherio mamente a Giovanni I. Bentivoglio addivenuto Signo
da Calbolo Capitano delle Tribù del popolo di Bolo . | re di Bologna di conservarlo sotto la sua devozione,
gna , il quale nel fervore della mischia turpementc vi spedì a capitano Masino di Savio Bentivoglio . Fa
fuggisse , prestando così il più ipfame esempio di vile poi tra quei Castelli che si arresero alle armi di
tà e scoraggiamento a 'suoi soldati che lo seguirono. Braccio da Montone condottiero delle armi Pontificie .
Corse Passerino il dì appresso co ' suoi Modonesi Fu eletto conte di Zappolino da Clemente VII. con
a Bazzano e Crespellano che prese e pose a sac Breve di investilura datato da Bologna il 28 Mar
co . Pochi giorni dopo era a Zola e ad altre terre vi- zo 1530 Cammillo di Bernardino Gozzadini.
cine portando per tutto guasli e scempi. Scorse di Diede questo Castello i natali in vari tempi ad
poi arditamente sino al Borgo Panigale che pure mal. | uomini di gran conto ; fra' quali a Guido da Zap
menò volgendo quindi ad Anzola , alla Samoggia a polino spedito nel 1325 Ambasciatore in Romagna ,
Rastellino , ad Argellata, a S .Giovanni in Persiceto , ed eletlo a formare gli estimi nel 1335 ed uno de
a Castel Franco , a Manzolino ed a Piumazzo , que gli Anziani di Bologna nel 1393. Robaconte figlio del
sti Juoghi parimenti devastando. Ed in fine vedendo suddetto uno della società de' Notari e del numero
di qual vantaggio era per la nemica città la Chiusa de Consiglieri della Cillà nel 1317 . Giannotto spedito
di Casalecchio questa ed il forte che guardava la dall’ Oleggio Ambasciatore a ' Visconti nel 1355. Ni.
testa del Ponte pienamente distrusse , restando sol. cola famoso lettore pubblico , prescelto dal Consi
tanto anche al di d'oggi li miserabili avanzi di quel. glio a giudicare de' privilegi allegati da' Frati della
la distrutla Chiusa poco al disotto della nuova , a Penitenza nel 1377 e 1381 , e spedito Ambasciatore
perpetuo esempio di qnanti mali porti con sè la girer. a Ferrara nel 1396 . Zappino di Robaconte uno del
ra specialmente di parlili civili in una nazione. No Consiglio del seicento nel 1387.
Dopo l'anno 1155 ha questa Chiesa Sempre ap- 1 E sembra quasi che colla successione a ' loro an
partenuto alla Congregazione di Monteveglio . La tecessori nel Reltorato di questa Parrocchia eredi
elezione del Parroco spettara in antico tempo alli tassero li Parrochi della medesima la loro generosi.
Parrocchiani, ma all' Arciprete di Monteveglio il là d ' animo. Imperocchè l' odierno Parroco Molto
confermarlo , il che consta da Rogito di Ser Filippo | Reverendo Don Giovanni Agostini vedendo che que
quondam Maestro Giacomo de Cristiani 17 e 23 Ago - sto Oratorio abbisognava di molli ristauri pose ge
sto del 1409. Come fosse poi addivenuta di libera nerosamente mano a medesimi nel 1820 , e di tale
collazione della Mensa Arcivescovile di Bologna nel sua liberalità ne fa fede la lapide qui appresso .
1632 come lo è al presente, pienamente si ignora .
Tre erano le Chiese in questo Parrocchiale cir D. 0 . M .
condario, la prima dedicata a S. Biagio Vescovo , la
seconda a S . Senesio del Castello , la terza a S . An JOANNES AGOSTINIVS CVRIO ZAPPOLINIAN .
drea di Ciserano . Apparteneva la prima a ' RR . Ca. AEDEM
nopici Regolari Lateranensi , che la tennero ufficiata EX COLLATIONE MARIAB LAVDECHER PASIAE
sino alla loro soppressione accaduta nel 1797; dopo la ET CVRIANOR . SVORVM
quale epoca non avendosene più certezza alcuna con ISTAVRANDAM EXORNANDAMQVE CVR .
vien credere che fosse demolita . La seconda è l' at A . MDCCCXX .
tuale Parrocchia . La terza intitolata già di S. An
drea di Ciserano da gran tempo distrutta , ne venne Questa Chiesa Parrocchiale ha tre altari compre
unito il Bencfizio alla Chiesa Parrocchiale suddetta so il maggiore. Dedicalo è quest' ultimo alli Santi
di S . Senesio cui venne aggiunto l' altro titolo di Titolari della Chiesa Senesio e Teopompo , ed a pie
8 . Teopompo . di della Tavola rappresentante delti Santi trovasi
La Chiesa di detta Parrocchia de Santi Senesio scritto . Conlessa Costanza Isolani Gessi fece l' anno
e Teopompo dicesi lunga Piedi quarantotto bolognesi, 1603. Li altari lalerali sono dedicati l' uno a S . An
Jarga venti , alta trenta. Mioacciava ruina questa oa , l' altro a S . Giuseppe.
Chiesa nel 1610 per lunga età , ma vi occorse con | Tranne del suindicato Oratorio della Beata Ver.
provvido zelo , e generosità il di lei Parroco di quel gine del Rosario delta del Carobbio , altro Oratorio
tempo D . Antonio Casini , che a proprie spese ri. non esiste in questa Parrocchia . É questo di un terzo
staurolla interamente , e nell' anno 1681 Paltro be- più ampio della stessa Chiesa Parrocchiale , e di ro
nemerito di lei Rettore D . Giovanni del Rio ampliol busta costruzione. Ha tre altari , il maggiore dedi
la sino all' atluale di lei dimensione. E come se non cato alla Beata Vergine del Rosario , e li due la .
baslasse al suddetto D . Antonio Casini l' aver por terali sacro l' uno alle Santi Vergini e Marliri Agata
tato soccorrevolmano alla restaurazione di sua Par ed Appollonia , l'altro alli Santi Antonio Abate e
rocchial Chiesa , volle in oltre costruire a sue totali Carlo Borromeo . Nel 1615 fu in questo Oratorio
spese un grandioso Oratorio intitolandolo alla Beata fondata la Compagnia del Santissimo Rosario . É
Vergioe sotto la invocazione del Santissimo Rosario , quesla Chiesa unita alla sua matrice.
delta del Carobbio , come rilevasi da lapide soprap Limitano questo distretto Parrocchiale quelli delo
postovi così concepita. le Parrocchie di Monteveglio , di Fagnano , di Pon
zano , e di Ma jola . Ascende la di lei popolazione ad
D. 0. M . anime quattrocento cinquanta circa. È soltoposta
al Governo di Bazzano , ed è Appodiato del Comu.
TEMPLUM HOC DEIPARAB VIRGINI DICATVM ANTONIVS pe di Seravalle. Celebrasi la festa titolare di que
CASINIVS PARROCCHIALIS AECCLESIAR SS. SINESIT ET | sta Chiesa il 21 Maggio .
THEOPOMPI MARTYRVM RECTOR A FUNDAMENTIS EXTAV
XIT ANNO SALVTIS MDCX. L. A .
- 28 –

SAN MICHELE ARCANGELO


DI TIOLA

A r i Tempio Parrocchiale di S . Michele coadiuvali dalla generosa mano di Sua Eminenza ,


Arcangelo di Tiola è posto sui Colli e di loro Parroco , aggiungendosi per parte dell' Emi
ma alla sinistra della Samoggia non lon - nentissimo Giovannetti il dono della Tavola del mag .
Lano da S . Apollinare. Quivi pure er - gior altare dipinto da Angelo Masini.
gevasi un Castello , e di questo si fa Questa Chiesa abbenchè piccola dicendosi di lun
menzione in una istanza presa a Rogito ghezza non più di piedi trentaquattro e di larghez
a del Notaro Alberto Magliacio delli 27 marzo za sedici , è però sufficientemente decorosa. Ha des
1278 colla quale certo Don Biagio Monaco e sa tre altari compreso il maggiore . Al santo titolare
U Sindaco della Chiesa di S . Apollinare di Se- l' Arcangelo Michele è sacro quest' ultimo , delli due
ravalle prega il Giudice del Podestà di Bologna a ro- laterali è dedicato l' uno alla Beata Vergine del Re
Jere difendere que Canonici dalle molestie loro inferi. | sario , l'altro a S . Antonio di Padova. Entro la Cap
te dagli nomini delle terre di Serravalle , di Monte. pella della Beata Vergine del Rosario è collocato il
veglio , di Tiola e di Zarpolino. Il Castello poi di Fonte Baltesimale . Non v ' ha alcuna cosa che in que
Tiola o Fortezza esisteva certamente nel 1401 e Gio. | sta Chiesa merili speciale menzione.
vanni I. Bentivoglio in quel lempo Signore di Bologna Nel circondario di questa Parrocchia esiste l' an
vi spedi per Capitano Giuliano di Simino Bellucci. tica Chiesa intitolata al Santissimo Salvatore , quella
Ne di tale Castello si sono a tull' oggi perdule Chiesa che poco sopra si è nominala , e dove divisa .
Je traccie , mentre si ritrovano gli avanzi di una vasi di Irasferire la Parrocchia . Amministravasi que
Rocca triangolare , e scorgesi tullora la estensione sta da ve Cappellano elelto dal Venerabile Capitolo
delle di lui mura fortilizie , nella periferia di perti | di S . Giovanoi Laterano di Roma , al quale era unita
che sessantaquattro Bolognesi, che si conosce avere | ed aggregata. Era questo caricato a titolo di onoran
negli ultimi tempi resistito ancora alle artiglierie . Ed za dell' annua corrisposta allo stesso capitolo di una
in questo Castello è posta la Parrocchiale coll' alli libbra di cera nel giorno della Risurrezione di N . S .
gua Canonica . siccome apparisce dall' atto di Collazione di detta
Esisteva questa Parrocchia con lulla certezza nel Chiesa falta dal medesimo Capitolo nel 1407 a Fra
l' anno 1378 e dipendeva ancbe in allora dalla Guglielmo di Vieza Provenzale. Sulla metà dello scor
altuale Pieve di S . Giorgio di Samoggia , e si ha da | so secolo però si vede come lo stesso Cappellano . ser
memorie esistenti in questo Archivio Arcivescovile ! viva , come serve tultora di sussidio alla Parrocchia .
essere sempre stata di libera Collazione di questa Ha questa Chiesa o vogliasi dire pubblico Oratorio
Reverenda Mensa . tre altari, il maggiore dei quali è dedicato al Santis.
. Minacciava questa Chiesa nel 1794 imminente rosimo Salvatore la di cui Tavola è opera di buon pen
vina , e quindi dal suo Parroco di quel tempo Donnello , ed i laterali a S . Pancrazio l' uno , l' altro a
Gio . Michele Calistri venne proposto all' ordinario di S . Anna. Ritrovavasi un tempo nello stesso Circon
trasferire la cura nella Chiesa del Santissimo Salva : dario altro Oratorio dedicato a S . Francesco d ' As
tore appartenente al Capitolo di S . Giovanni Latera. | sisi , ma perchè non mantenulo e cadeale , veone
no di Roma. Venuti li Parrocchiani in cognizione di in progresso demolito .
lale divisamento , ne mossero querela altissima pres Confina questa Parrocchia con quelle di Maiola ,
80 lo stesso Ordinario , appoggiando la opposizione Ji Samoggia , di S . Apollinare Stato Bolognesc e di
alla grave distanza della proposta Chiesa dalla loro Ciano Stato Modonese. È soltoposta al Governo di
abitazione , ed implorarono dall' Eminentissimo Gio Bazzano , Comune di Serravalle , e conta una Popo
vannelli che restasse Parrocchiale la Chiesa stessa , lazione d ' anime duecento quaranta , retie dall' olti.
offerendosi a sopperire in parte per quanto il com - | mo Ecclesiastico D . Egidio Caselli Modonese. Dista
portavano le loro forze al di lei risarcimento . Piac da Bologna miglia diecisette circa . La festa litolare
que all' Eminentissimo Porporato di esaudire la di. l si celebra il 29 sellembre.
manda di delli Parrocchiani e quindi sorse il Tempio
a slalo di robustezza e decoro á spese dei medesimi L. A .
M
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G gc
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Sigisorgio
Mongi dieS
mondo
Pietro
- 29 -

= 99 . SIQISHOUDO E PIETRO

DI MONGIORGIO

ongiorgio è situato fuori di Porta come leggesi chiaramente nell'elenco Nonantolano


4 s . Isaia sulla vetta di un monte po - delle chiese Bolognesi dell' anno 1366 .
co lontano dalla Samoggia , e 14 S . Sismundi de Mongeorgio
A m iglia lontano da Bologna . In quanto S. Petri de Burgo Mongeorgii .
ed alla vetustà di questo luogo , noi non | Ambedue queste Parrocchie dipendevano dal vasto
sappiamo accennare che una antica iscri- plebanalo di Monteveglio al quale restarono soggelle
Sa z ione scolpita in un cippo di marmo, arena. fin ' oltre il 1508 ; indi passarono sotto la dipendenza
T r io , e riportato appunto dal Malvasia nel ! di Monte S . Giovanni , per tornare alla primiera con
a suo Marmora Felsinea . dizione ai tempi dell' insigne Arcivescovo Paleolli ,
Ha questo cippo un limpano acuminato nella sua ma altre vicissitudini le fecero riedere solto Monte
parte superiore, e nel suo campo vi è scolpita una S . Giovanni sino alla metà del secolo decimo setti
rosa ed un altro fiore ; liscio è l' ornato del suo con - mo , nel quale finalmente si soltomisero all' attuale
torno , come lo è quello del rimanenle quadrato . La | plebanato di Samoggia .
ineguale forma delle lettere incise , potrebbe essere Queste parrocchie si trovarono unite nel 1412 al
ancora de' lempi buoni Romani , ma falta da un lorchè vi ſu nominato a Rettore certo D . Morandi
idiota scalpellino non possiamodecidere assolutamen di Monteveglio . Cosi dagli alti di S . V . P . si scorge
le dal mal formato carattere dell' età sia precisa. indubitatamente che il Parroco temporariamente ure
Ecco l' iscrizione : fiziava nella chiesa di S . Sigismondo , alla quale ven
ne per detta unione aggiunto il titolo di S . Pietro .
M . LEUCONIUS Il Gius patronato di dette chiese anticamente appar
T . F . LEM . teneva ai nobili da Montasico , ed ai Monlecalvi , in
MARCELLUS di spettò anche ai Parrocchiani cumulativamenle si
T . F. d. no al 20 Marzo del 1507 , nel quale fu decretato che
dovesse appartenere definitivamente a questi ultimi,
Se fosse perd in essere a que tempi o prima , o i quali da quell' epoca si manlennero in pacifico
molto dopo Mongiorgio , con questo solo monumento possesso .
non ardiremo noi di affermare qualche cosa di po. Piccola è la chiesa sotto il titolare di S . Sigismon
silivo ; quello che possiamo assicurare è che Mon . I do, ma abbellita con decente proprietà , e da polersi
giorgio era Comune nel terzo decimo secolo ; che veder con piacere. È lunga piedi 38, larga 13 , pos
delle poche memorie di esso rimaste nella storia bo- siede lre altari , il maggiore è sacro al litolare , ed
lognese , non sembra sia stato gran fallo luogo di ha una antichissima pillura in muro di qualche pre
molta importanza , cle poteva essere più popolato gio ; in essa sono effigiali S . Sigismondo e due santi.
chè al presente , siccomeera diviso in due parrocchie | L' ugo de' laterali è dedicato alla Beata Vergine del
Tono iv.
della visita Pastorale aveva rinunciato alla sua Chie - | dita che ad italiane® Lire ottanta e centesimi settanta
sa. La Canonica pure era ridotta ad uno stato d ' im nove. E fu percid che l' odierno Eminentissimo Cardi.
minente ruina. Ordinò quindi lo stesso Eminentissi - nale Arcivescovo Oppizzoni con decreto 16 agosto 1836
mo visitatore al Plebano di Montorio di richiamare uolin perpetuo alla Prebenda di della Parrocchia
da Don Bolognini, o da'suoi fratelli le tolte suppellet li Beni del beneficio semplice di S . Maria in Proculo
tili e di por riparo ai guasti delle fabbriche nel | del Comune di Bargi resosi in allora vacante .
più sollecito e sicuro modo che fosse possibile . Il si | Trovasi in oggi questa Chiesa con soffitto piano ,
gnor Giacomo Bolognini in luogo del suddetlo Par. | ed è più larga che lunga . Ha due soli altari. Il mag .
roco di lui fratello si obbligo di sborsare come ſece giore sacro al titolare della Chiesa S . Gregorio Ma
a luogo del fratello Lire duecento cinquanta di Bo - goo è fornito di coro , e si aprono sopra di esse tre
logoa , colle quali unitamente ad altra somma ge finestre che danno lume alla Chiesa . Il Santo titolare
nerosamente data dal lodato Eminentissimo Cardina è rappresentato nella tavola di detto altare. L ' altare
le Giovannetti , si potè alla meglio sopperire a tutte minore è dedicato alla Beata Vergine sotto la invo
le occorrenze. Ma non scorsero molti anni e questa cazione del Carmine. Sorge il Battistero alla destra
Chiesa novellamente abbisogod di ristauri. Imperoc di chi entra in Chiesa . L ' esterno di questo Tempio ,
chè il 16 settembre 1810 , mentre l'innallora di lei Par. mette il visitatore in aspettazione di maggior appa
roco Don Paolo Brizzi celebrava il divino sacrifizio riscenza di suo interno . Confina questa Parrocchia
della Messa , cadde su della Chiesa un fulmine che con quelle di Monte Ferdente , o dicasi di S . Maria
stese al suolo sei persone una delle quali mori al de' Capuccioli , di S . Andrea , di S . Benedelto Valle
l' istante , e percorrendo la Chiesa e l'annessa Cano. | di Sambro , di Zaccanesca e di Castello delle Alpi ,
nica portd gravissimidanni specialmente a quest' ul- e la di lei popolazione non oltrepassa le cento cia
tima nella quale distrusse tutte le serraglie. Ricorse quanta anime rette dal Molto Reverendo D . Fran
egli al governo chiedendo un sussidio a riparare i cesco Zucconi.
guasti ma inutilmente ; ma tanto potè in lui l'amo É sottoposta in spirituale , come si disse , al Ple
re di sua Chiesa , che sebbene povero , rinvegne banato di Montorio , in temporale al Governo di
modo a provvedere ai ristauri. Castiglione , ed è appodiato della Comune di Piano.
Qualla è una delle Chiese più povere della mon - | La festa del suo titolare si celebra il 12 Marzo .
tagaa bologoese , ed a prova basterà osservare che
allorquando oel 1810 il suddetto Rettore Brizzi ricor L. A.
se per essere sussidiato , non ammontava la sua ren
Reario , l' altro a S . Pellegrino Laziosi ; ed il qua- Crela , Arena , Tufo giallastro sono i componenti
dro di anest' ultima cappella é opera di Domenico il suolo , ed il fondo del territorio , che nella parte
Maria Viani , pittore del seicento famoso per il suo più profonda è di argilla e creta, e pel quale di tratto
stde misto delle grazie , del colorito , della forza del in tralto si trovano gusci di ostriche striati e di co
disegno , della vivezza delle espressioni della scuola lore giallastro , gusci di telline , e qualche gariofil.
bolognese . Esiste eziandio in questa chiesa il fonte lite di piccola mole.
battesimale , ed ai parrocchiani appartiene il diritto Un solo Borghetto esiste in questa comune , e
di collazione . chiamasi l' Isola delle cinque famiglie . Dai ruderi di
La chiesa di S . Pietro esiste tultora , ed è annes questo Castello , già fortificato con Ponte levatoio ,
sa alla giurisdizione del parroco ; questa conliene con mezzi Baluardi, con merli , e con altre simi
tre altari , il maggiore dedicato al litolare ed i mi glianti militari costruzioni , ravvisasi essere stato
nori a S . Antonio ed alla Santissima Croce . più volte aumentato , ristaurato nelle sue fortifica
Mongiorgio ha nel suo distrello parrocchiale l'ab . zioni; la sua rocca non gira più di 80 pertiche bo
badia de Santi Fabiano e Sebastiano del Lavino , già lognesi , onde doveva essere capace di poca guarni
detta l' abbadia di Valle Aigonia ; dell' antica gran gione ; altro ora non vi è rimasto che poche e rovi
dezza di questo monastero , non vi è rimasta che nate mura castellane , e la porta d ' ingresso , con
la chiesa a tre navale la quale aveva lo scurolo , o qualche rustica casa , la Canonica e la presente Chie
confessione sotterranea , ora ridotta ad altro uso, e sa parrocchiale ; e sembra che nel decimo settimo se
mostra questa chiesa una architettura dell' undecimo colo sieno state lasciate le sue fortificazioni in ab
o del duodecimo secolo . bandono .
L ' aria é qui la medesima comune al rimanente Mongiorgio fu dato in Contea da Leone X ad Aa
di una gran parte della montagna bolognese. Vi è drea di Francesco Casali , ed allo stesso ritolta da
un Ospedale che riceve gli esposti, ed è situato vici- | Clemente VII circa l'anno 1532.
no al Borgo dell' Isola dalla parte di Zappolino . Nei Al presente coola 405 anime. La festa titolare ha
prati delti delle Vaglie scaturisce da una fonte della luogo nel primo maggio .
Docciola un acqua ocracco-ramina che ha un sa . La cura di questa parrocchia è affidata presente
pore ed esalazione parlicolare , e lascia una verde mente al M . R . Don Giovanni Gherardi.
incrostazione sul coppo sopra cui scorre. L. G .
2
Douatno
Powza oS.
di
V iniPro
Fromesc
Geovann FigoD.
SAN DONATO

DI PONZANO

b y l torrente Samoggia divide Mongior. 1 Questa fu causa che nelle visile pastorali dei Ve.
Ori gio da Ponzano . Essendosi incendia . | scovi venne più volle ordinato ai Parrochi di Pop
to l' archivio si è perduto ogni do- | zano di provvedersi di più vicina e comoda Canoni.
cumento sull' origine , antichilà e can . ca , ma mancanti di mezzi, ſu forza abitare ivi qua.
giamenti di questo Comune. Ma egli è si tre secoli e cioè fino all' anno 1754 , nella quale
certo che è antichissimo, e lo stesso Ca. epoca il benemerito Parroco D . Domenico Giacomelli
D e lindri nella sua pregiata opera della monta potè acquistare a comodo della sua chiesa e de' suoi
gna e collina del territorio Bolognese cosi si successori una casa presso la Chiesa ufficiala di San
Des esprime : Donato , Bella qual circostanza oltenne nel giorno
; , Noi non abbiamo memorie antiche di questo 11 ottobre di detto anno da Monsignor Vicario gene
luogo , sebbene lo sospettiamo antichissimo e deri. rale un decreto che lo autorizzava a demolire l' ora
vato il suo nome da Ponliani Fundum , o da Fun torio o chiesa di S . Donino suddella già in istato di
dum Ponzanum . Egli è situato fuori di Porta Sara. rovina , la qual cosa gli era stata eziandio accordata
gozza 15 miglia da Bologna alla sinistra della Sa dall' immortale Arcivescovo Lamberlini nella visita siia
moggia per chi volta le spalle alla sua origine. Con - pastorale eseguita nel 18 Agosto 1732 , qualora fosse
ta 295 abitanti , e confina con Mongiorgio , Maiola , riuscito all' acquisto della casa suddelta .
Samoggia , Merlano e Zappolino. La Chiesa il cui ti. Il giuspatronato di questa Chiesa appartenne per
tolare è s . Donato è di libera collazione della Men - certo negli antichi tempi ai Parrocchiani che lo con
sa , ed è fornita di fonte battesimale . servarono sino all' anno 1501 , dopo il qual tempo
Nel 1378 trovasi registrata sotto il Plebanato di passð in dominio della Mensa , come lo è tuttora.
Monteveglio . Da uno sterile alto esistente nell' Ar. Nel 1816 la chiesa venne rialzata e quasi ricostruita
chivio Arcivescovile appare che nel 2 Seltembre 1418 di nuovo per cura del Parroco odierno Molto Reve.
la Chiesa di S . Donino altra Parrocchia dipendente rendo D . Francesco Giovannini, come pure edificato
da S . Giorgio di Samoggia si fondesse insieme con dalle fondamenta il leggiadro campanile nell' anno
questa ed ambidue formassero una sola Parrocchia , 1837 con architeltura dell' ingegnere Minelli; il qua .
allorchè sedeva Vescovo di Bologna il Beato Niccolò le campanile contiene eziandio qualtro campane nuo.
Albergali. Egli è certo però che unite definitivamenteve del Brighenti , le quali furono benedette nel 1839.
furono il 30 Ottobre 1459 conferite dal Vicario genera L' interno della Chiesa è alto , costruito a volta
Je Vescovile a certo D . Audrea Polacco , e che il Parroco | reale, e dicesi lunga piedi 44 larga 23 , ed alla 17
ufficiava a S . Donato, dimorando perd nella Canonica con altare maggiore e due laterali ; il primo è dedi.
di S . Donino distante dalla cura circa mezzo miglio . cato al titolare , i minori alla vergine del Carmine
de osario , solto l' co zione delle quali imms.
gini forono istitpuile due mpagnie.
arroc
Nel distretto chial esistevan divers Or
e o i a.
tori : ne delle quali imma-
Anton Pado S pelta fami
a
CessiS.t i quailoe tdriovandosvia .pe incnutrei ldla Patrgolnia
assai ,ralscurato rovinos venrn pi varolet e'i occ i sfazi
one di chi se molesse sapere il
e o o e ù s e
t n a.
sioned di sacre visit rdinat a u razio
emoli e a aoto la sua
nediomos z i o n o N v e E
n i m t e n u a l c u e f fe
tranz fea.t nda do nentistsoi Frnaonces tto
Mlaalve a ta ll' Se mo co
zzi , nelPla visita deall7 ltembre 1756 comando
ROOD
ECIR Elmis LIEST
Parro o n t e O I
al trascpoo di zano di r rarlo entro un mese , T E
rtarn m ateri P N P O
OR NNIS WASTE OWNERS KULT
e di e ci olloc ali alla sua chiesa , col. RE RO T E PENT AL
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l' bligo pmeerò di arvi in quel suolo una croce E ASTA VIS GABON LI MOTOR
di ferro in moria che ivi fu un luogo sacro. FLON
EsSiast e O M IT INIS NIONNSTTAR BLOATGULRIOS LTFLIES
n oinso ziandCio
t gli ratori deiprSoapnrti alleo e E T
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lla ma si ro
ce , l' uno di ietà dei si ALTI
TUDHIAN DFOOEGRE HQEUDAT
Enori Ropa , l' altro del signor Domenico Pas AD NECN ME EUNOR TOM
i.
teLraritfesta titolare disiSt. Donatococmapdoe nel 7 Asgtosto . CIA OOCUP
Il orio su cui è uato è sto di rati CUNQ
UE NTEUTSERA OMNAIVAITII LIDE
Q u i m A q u
di assi atili isti di rena , e di Palche quan
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RARISAC DISCIS
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uclei della sorte delle elline ttiniti ed e E
li AC MAGTNA EX POARTE BRITETTIGST
osttrài di qualc ammas
scola che od da he so di creta , o dalla me ASS
ERV SACR TAB
nza ell' una con l' altra sorte di della terra . O EE
ve QUOABATUIPSSAUNMCTTAAMERUNCNAARICSUTILA U
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L ' ria chneuvi spira émumida ae esanotletr,ema ntilata
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per cui il mero de' orti dulli passa l' uno INTA SUPE LOTLATRUE POSITRUE
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per ento all' anno . CTUM RRE NQUE NLIQETT
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GIONI GUMENT AR
pDa'ratlitronde oi ssqeurevsato luogoqnon v' ha covsa che me HOC MIRUM UN
colar n zione , uando non oglia leg. G P ALAE S
riti e CUM ABRIEL OTTU CAR
Gersi una lapide a caratteri rossi afssa nell' esterna S D.
paret del Chies sott po s
o il rtico , la quale a oddi EPI BON
e la a ECCL S O
MNDVLIXC.SIATLATEI N . COMP
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TUCMONHFOC VIS NDON
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AD FIDEN NDAN ESSE CENSUIT.

I C.
行家 :
e del Rosario , solto l' invocazione delle quali imma- sfazione di chi ne volesse sapere il contenuto inse
gini furono istituite due compagnie . riamo :
Nel distretto parrocchiale esistevano diversi Ora
tori : DUODECIMO KALENDAS AUGUSTI
S . Antonio di Padova. Speltante alla famiglia MDLXXVI
Cessi, il quale trovandosi per incuria de' Patroni QUO TEMPORE OMNIS AESTU ONERE SOLENT
assai trascurato e rovinoso venne più volte in occa REPENTE TANTA VIS AQUARUM EX PROXIMO
sione di sacre visite ordinata o la sua restaurazio MONTE DEFLUXIT
ne o demolizione. Non avendo ottenuto alcuno effetto UT FLUMINIS INSTAR IN AGROS EFFLUENS
la dimostranza falta dall' Eminentissimo Francesco HANC QUOQUE AEDEM
Malvezzi , nella visita del 7 Settembre 1756 comando AD ALTITUDINEM FERME QUATUOR PEDUM
al Parroco di Ponzano di atterrarlo enlro un mese , INTUS OCCUPAVIT
e di trasportarne i materiali alla sua chiesa , col. CUMQUE CAETERA OMNIA EX AEDE
l' obbligo però di collocarvi in quel suolo una croce ET SACRARIO DISCESSISSET
di ferro in memoria che ivi fu un luogo sacro . AC MAGNA EX PARTE CORRIPUISSET
Esistono eziandio gli Oratori dei Santi Malleo e IPSUM TAMEN
della Santissima Croce , l' uno di proprietà dei si QUO SACROSANCTA EUCARISTIA
goori Ropa , l' altro del signor Domenico Pasi. ASSER YABATUR TABERNACULUM
La festa titolare di S . Donato cade nel 7 Agoslo . SUPER ALTARE POSITUM
Il territorio su cui è situato è composto di strati INTACTUM INVIOLATUMQUE RELIQUIT
di sassi fluiatilimisti di Arena , e di qualche quan HOC MIRUM RELIGIONIS ARGUMENTUM
lità di nuclei della sorte delle Telline Pettiniti ed CUM GABRIEL PALAROTTUS CARD .
ostriche o da qualche ammasso di creta, o dalla me EPISC . BONON .
scolanza dell' una con l' altra sorte di detta terra . ANNO ALTERO
L ' aria che vi spira è umida e pesante ,ma ventilata QUI FUIT MDLXXVII JDIB . JUNII
per cui il numero de' morti adulli oltrepassa l' uno IN ECCLESIAB HUJUS VISITATIONIS COMPERISSET
per cento all' anno. MONUMENTUM HOC POSTIVIS RELIQUENDUM
D 'altronde in questo luogo non v ' ha cosa che me AD FIDEM CONFIRMANDAM ESSE CENSUIT .
rili particolare osservazione , quando non voglia leg
gersi una lapide a caratteri rossi afissa dell'esterna L. G.
parete della Chiesa sotto il portico, la quale a soddi

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- 31 -

SAN NICOLO
DI GUGLIARA

u gliara che nelle antiche carte chia . in allora il Comune di Bologna richiamava costoro
J A VIE . masi ora Aguglara ora Laguglara , nella Città e gli astringeva a prendere stanza nella
e che generalmente dal popolo si ap - medesima ordinando loro solto gravissime pene d'al
pella dal titolare di sua Chiesa -- S . Ni. lontanarsene onde togliere ad essi il mezzo di nuo .
cold -- è posta in una pendice del Monte cere , e menar strazi in Contado. E stava tal puni.
Venerio non lontano dal fiume Setta e zione a luogo di esiglio che di quei tempi era pena
a quindici miglia da Bologna movendo da Pore ben più grave, ed insopportabile a guisa , che le tan
y ta S . Stefano. Era in questo luogo un forte te volte faceva correre agli Esuli li più gravi pericoli
e Castello , ed il nome del luogo in cui esisle e ad esporre sino la vita nelle piii disperate imprese ,
va chiamasi -- Castellaro -. Questo ora non è più , per ridurre la propria patria in loro dominio , é co .
ma non sono cancellate del tutto le sue vestigia men si ritornarne Cittadini -. Quindi non sarebbe a me
tre appariscono di quando in quando fondamenta di ravigliare che tale famiglia avesse stanza in Bologna
mura ſortilizie , ed altri indizi di antiche costruzioa luogo di abitare nel di lei avito Castello , tanto
ni. E sebbene questi indizi non esistessero , pur tuto più che potera concorrere in questo la sola di lei
tasolla potrebbe questo raccogliersi dalle storie . Im volontà invece del suindicato motivo.
perocchè questo Castello per nome Aligrano poggia. 1 . Comunque siasi però la cosa , a noi sembra che
va appunto su questo Colle non lontano da Monzo possa ancor da questo dedursi l' antichità e l' impor
ne , e ricorda un nostro storico bolognese come si taoza di tal luogo se alcuno de' suoi abitanti , an
sottoponesse questo Castello al Comune di Bologna , corchè non ne fosse stato il fondatore avevasi il ti.
e come essendosi a lui ribellato nel 1376 gli fosse tolo di Magnate prima del 1200.
spedito contro Pietro Vataliani con grossa mano di In che tempo sorgesse la Chiesa di Gugliara non
soldati con ordine che occupatolo lo adeguasse al suo sapremmo certamente da alcun pubblico documento
lo , unitamente a Monzone pur esso ribellato , casti. raccoglierlo , e solo con qualche fondamento siamo in .
go ch ' ebbe sua piena esecuzione. In quanto poi ai dotti a credere che se era luogo di qualche impor
di lui possessori , e forse edificatori sembra evidente tanza anche nel 1200 fino da quell' epoca almeno esi.
che questi fossero della famiglia magnatizia denomi. stesse questa Chiesa , avvalorata tale credenza dal
nala dall' Agogliara , che come tale rinviensi nei li. vederla nel 1378 soggetta al Plebanalo di Sambro
bri del pubblico Estimo del 1293 e seguente. Aveva- ora detto Montorio sotto del quale resld soggetto si.
no essi dell' Agogliara la loro casa in Città nel quar no al 1582 , nel quale passò sotto quello di Moozone
tiere di Porta S . Procolo . Tale domicilio perd crasi in allora eretto e sotto del quale tuttora esiste.
le tante volte precario specialmente pei magnati Il suo ginspatronato appartenne in antico al suoi
di Contado ed allorquando parteggiando limedesimi | Parrocchiani, dai quali passò nella famiglia dei Con
per la Fazione o Lambertazza o Geremia correvano ti da Panico la più potente di quanle dominarogo
da ' loro Castelli a danno de' vicini fazionari nemici nella parte Montana . E siccome ignoriamo quando
devastando e struggendo le loro possidenze. Poichè e come accadesse questa successionedi giuspatronato
nei Conti di Panico ; cosi ignoriamo pure come a lo stesso antico quadro che era nell' altare dela
questa succedesse la Mensa Arcivescovile di Bologna Chiesa. Ad essa trovasi unito l' Oratorio dedicab
alla quale venne devoluto sino dal 1550 e la di cuili alla Beata Vergine del Rosario detto della Cavalliga.
bera collazione tuttora ritiene. Esistera ancora nel circondario di questa Park
Questa Chiesa che era lunga piedi quarantacin - chia altro Oratorio dedicato da prima a S . Rocco ,
que , larga piedi venti , guasta dal tempo abbisogna ed in seguito a S . Antonio di Padova di ragione deia
va di vistoso ristauro , e se l' ebbe dal zelante e ge famiglia Lappi , ma fu questo sospeso dall' Eminen
neroso atluale di lei Parroco Molto Reverendo D . Se- tissimo Cardinale Prospero Lambertini che fu pe
rafino Calzolari che nel 1839 del tutto rinovò l' in - l' immortale Benedetto XIV , allorchè era Arcivescovo
terno del Tempio , ed eresse il Campanile sino al di Bologna nella sua visita Pastorale delli 23 lugli
l' altezza in cui ora si trova . Non ha questa Chiesa 1731 , ed indi venne demolito , e li relativi areri tra
che un solo altare , e la cappella corrispondente è sferiti nella Chiesa suindicata.
a volto , mentre il restante é a soffitto . Nella sua Gugliara è soggetta al governo di Loiano , e cos
semplicità però ti si presenta l' interno dell' edifizio fina colle Parrocchie di Monzuno , Vado , Brigola ,
di tutta nettezza ed eleganza , supplendo a tutt' al- e mediante il torrente Setta con Casaglia dei Capra
tro ornamenlo un modesto ben inteso dipinto . Alla ra. La di lei popolazione ascende a cento cinquanta
Chiesa risponde l' annessa Sacristia a volta con al- | anime circa retle come si disse dalmolto Reverendo
tare dedicato ai santi Nicold , e Vincenzo Ferreri, | Don Serafino Calzolari.
la di cui tavola sovrapposta rappresenta S . Nicold , L. A .
S . Paolo , e la Beata Vergine del Rosario , ed è quel.
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- 32 -

SAN MICHELE ARCANGELO


DELLE MOGNE

m V due o tre miglia di distanza da milizie . Durd quindi il regime dei bolognesi per ol
BOT Castiglione, a traverso di selve , di tre mezzo secolo ; ed un capitano di guerra teneva
precipizi e di rupi sorge la Chiesa soggetto a nome del supremo Consiglio questi po
2 h 2 delle Mogne. La fabbrica isolata e squalo poli rozzi e selvaggi , sinchè nel 1323 venne demolita
a a n lida , senza torre e senz' altro distintivo la rocca per ordine del governo istesso , che sotto
Ne che la dimostri, sta in mezzo ad un va- mise gli abitatori di Lemogni con quelli di altre.co.
od sto e incolto terreno , ed è capo di una par- munità al reggimento del Capitano residente a Ca
rocchia che conta appena trecento abitanti ; sio , indi a quello che più tardi si stabilì in Vergato
e siccome capir,ne potrebbe il triplo , questo per tutta la montagna occidentale, Nient' altro ci
paese ha qualche cosa di tristo e di deserto che op- racconta'n le storie di quest' alpestre parrocchia ; la
prime l’ animo di chi lo trascorre. Pure avvanzan- l quale passo dopo il 1796 oel circondario del comune
dosi oltre il giogo più australe dell' Appennino , al. di Camugnano , e trovasi sempre da quello dipen
l' estrema periferia di questa cura ti rasserena il dente , facendo parle ' sin dall' epoca istessa del di
cuore l' aspetto ridente e rigoglioso d ' una Cascina, stretto governativo di Castiglione.
cinta di verdeggianti prati e di amena boscaglia di La chiesa pure subì pochissime vicende. Edif
faggi , di castagoi e d ' abeti. Cascina nella superiore cata da remoti tempi ( poichè la troviamo di un ar
Italia dinota un podere , una tenuta , una possessio chitettura antica e rozza , e la vediamo noverata fra
ne rurale . Ma quivi e nella vicina Toscana Cascina | le cure della Diocesi raccolte dal Campione dell' an .
propriamente sigoifica un luogo dove si tengono e no 1378 ) fu unita per mancanza di rendite alla ricca
si pasturan le vacche , onde si fa il burro ed il cacio . pieve di Guzzano , correodo l' anno 1454 , da cui
Mogne , che chiamavasi in antico Lemogni, era venne sciolta nel 1475 per affigliarsi a quella di S . Da
feudo del conte Alberto da Mangone il quale teneva miano , presso cui rimase sino al 1615. Il massaro
stanza colle soldatesche e coi scherani suoi sulla e gli uomini di questa cura , cui diveniva increscioso
röcca o castello , che dal nome del feudatario dice il dipendere da una parrocchia troppo lontana e al
vasi Forte di Magon . Questa rocca si trovava , e di là del torrente che ne impediva tanle volte l' ac.
qualche vestigio ancor se ne osserva , sopra il ciglio . cesso , provvidero una slabile e conveniente preben
ne del monte Alpesclla , da'moderni conosciuto col | da ; ed allora il Cardinale Alessandro Lodovisi Arci
nome di Cigno : luogo opportunissimo per ricovero i vescovo di Bologna , poi Sommo Pontefice col nome
o per ritrovo di banditi , massime nei secoli di mez di Gregorio XV , emand il Decrelo di perpetuo scio
20 ; arvegnacchè da quell' alta pendice potesser le glimento , costituendo la chiesa delle Mogne parroc
scolle agevolmente misurar coll' occhio gran tratto chia indipendente e libera , ed accordandone il gius
di paese al di quà e al di là dell' alpe , e scorgere patronato ai popolani che l' avean coa pietoso sa .
con certezza chiunque movesse da lungi verso l' er grificio dotata e provveduta .
tissimo colle. Questo comprese assai bene il bolo . La chiesa edificata come si disse in una forma
znese governo ; perciocchè essendo prelore di Bolo . antica , venne sui primi anni del secolo XVI a lal
gna il nobile veneziano Andrea Zeno , il castello di condizione , da obbligare i suoi popolani ad un ge
Magon ſu preso d ' assallo cd occupato dalle ſelsince nerale rislauro. La racconciarono infatli ; ed il
Vescovo di Eraclea nel di 28 Agosto 1526 la consacrd chia ; è posta sovra un' allura , e vi si giunge per
solennemente come succursale di S . Damiano , tro- via scoscesa ed erta . Di lassù lo sguardo non domi
vandosi cið notalo in un Joventario dell' anno 1731. na che selve e burroni : il torrente che si precipita
l ' interno è in perfetta relazione coll' esterno. Sen. nella valle , e il venlo che fa ondulare le foreste ,
za vollo , senz' ordine di architettura, nuda e squal. rompono soli la monotonia del silenzio colla mono
lida , l'occhio che non iscorge la maestà del tem tonia d ' un romore sordo ed incessante . Fra questi
pio lascia indovinare al pensiero che ivi dimora in popoli è fama , o meglio è religiosa tradizione ( av.
Sacramento l' onnipotenza e l' immensità di un Dio . valorata da alcune vecchie memorie scolpite in ma
Tre altari senza cappelle , e senza ornamenti di sor. cigno ) che il Santuario venisse eretto nel 1084 da
ta . Non il coro , non la sagrestia , non la torre delle un pio Cenobita che colassù termind i suoi giorni.
campane. Vo umile abituro che serve di canonica , D ' allronde questa credenza si avvalora dalla certa
un piccolo recinto circondato da cadente muraglia , notizia che un eremo sorgeva su quel balzo spaven
destinato per cemitero , dànno ai lettori un' idea del. toso anche nella fine del decimoquinto secolo , abi

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l' infelice e povera condizione di questa cura. Ep. | tato da un Solitario che vegliava alla custodia della
pure trovasi da molti secoli decorata del ſonte bat. cappella e che viveva delle limosine de' pellegrini.
tesimale , e possiede un apparato a terzo con un pi. Certo parrà strano che uomo alcuno ardisse scegliere
viale di tanta ricchezza , che forse n ' andrebber sni quell' alta e disagiosa pendice per stabilirvi dimora
perbe le chiese plebanali e le colleggiate ! e per innalzarvi una chiesa ; senonchè c ' insegnan le
La parrocchia delle Mogne è sempre soggetta al storie come appunto pelli undecimo secolo lo spirito
plebanato di Guzzano , trovasi a 32 miglia da Bo- religioso rinnovava in Occidente que prodigi per cui
logna , è governata spiritualmente dal parroco Don assai tempo prima eran stati famosi nell' Oriente i
Antonio Cavallina , ed è contornata dalla stessa deserli della Tebaide. Fra tanta corruzione, fra tanla
pieve , da Bargi, s . Damiano , e Castiglione ; e po . ferocia e in quella confusione di ogni ordinamento
sta com ' è all' estremo confine dello Stato , vien li . civile e politico sorgeva di tanto in tanto un uomo
mitata nel Granducato di Toscana dalla parrocchia che sentiva la necessità di sollrarsi alle sozzure del
Abbaziale di Monte Piano. Il territorio come si dissemondo. E i luoghi più aspri , le più orride solitudini
è assai vasto , ma per la massima parte è sterile si popolarono di eremiti che fra gli stenti , i pati
e sassoso , se ne togli i castagoeti della regione più
menti ed i cilici consecravano la loro vita , pregan
bassa . La parte alla è per lo più composta di aridi do il Cielo che le comuni miserie alleggerisse, Egli è
e nudi massi che non rispondono a coltura ; e il con -d ' uopo richiamare alla memoria che cosa si fosse
ladino di questo luogo, avvezzo al più duro stento , quel secolo undecimo , e quale allora lo stato di que.
bagnante di sudore un ingrato suolo da cui svelle a gli ermi dirupi , per giudicare quale forza di pro
viva ſorza il meschino alimento , è costretto di emi. ponimento e quale abnegazione di se stessi fosse in
grare per otto mesi dell' anno nelle maremme tosca quegli uomini , che dato un solenne ed elerno addio
ne o nelle campagne di Roma, tornando qualche volta alla patria , ai congiunti , agli uomini tutti , anda
con pochi scudi di avanzo , ma più spesso macero vano a ricovrarsi in quelle caverne , ove unica trac
ed affranto dalle ſebbri intermittenti , che si contrag . cia dell' uomo mostravano l' augusto segno della cri
gon cold mercè gli stenti efle fatiche sotto un clima stiana redenzione e le smosse zolle della tomba che
malsano ed iocostante. l' eremita scavava a se stesso , pietosamente sorri
La festa di questo popolo si celebra in onore del- dendo al pensiero che la finalmente avrebbe trovata
Ja Beala Vergine nel Santuario che chiamasi il. Ci- quella pace , cui tanto avea sospirato sulla terra.
gno . L ' oratorio o cappella antichissima (ampia d ' al
tronde e sufficientemente ornata ) che racchiude la Dott. Luigi RUGGERI.
prodig.osa immagine e che è l' unica della parroc

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- 33 -

. BARTOLOUULO APOSTOLO
DI S . DAMIANO

V II contine di Castiglione sulla ripa | indicare nelle sue escursioni minerologiche l' esistenza
10 . sinistra del torreole Brosimone sor- di qualche miniera , non avevansi però quei presidii
e la Chiesa di S . Bartolommeo di che si hanno oggi giorno nella filantropica Società di
2 s . Damiano. Se da un Elenco delle Chie Minerologia islituita in Bologna da pochi anni , la
E se Bolognesi del 1366 non si avesse no | quale dà opera con iofinilo dispendio alle escavazioni,
Ne t izie di questa Parrocchia , s ' igaore: e processi relalivi delle miniere di questa Provincia .
Hoy rebbe ancora che prima di questo tempo Apparisce perd cire questa Chiesa dipendeva nel 1378
Aquesta esistesse . Quello però che può esse. | come dipende tullora dal Plebanato di S . Pietro di
v re di inlta certezza si è , che non trovan Guzzano ; come apparisce che spettava il di lei Gius
dosi nell' Estimo de' Fumanti compilato l' anno 1451 patronato alli Parrocchiani sino dal 1425 ; giuspa
questa Parrocchia fra i Comuni , o tale ancora es tronalo che o fosse per loro incuria o fosse per qual
sa non fosse o solto altro nome si conoscesse, o più siasi altra cagione a opi ignota , passò nel Secolo
veramente appartenessero le di lei parti a ' distretti XVI in dominio della R . Mensa Arcivescovile che
Parrocchiali prossimi. Vuolsi annoverare questo Cir. vi è da tre secoli pacificamente in possesso . Del qua
condario fra que' pochi sterili della Montagna Bolo le diritto sembra che abbiano generalmente fatto
goese , come pure fra quei pochi che senza avere un I gettito le Popolazioni , quasi che per nulla dovesse
centro di loro prima esistenza non sleltero che per ro tener conto di eleggere in loro Pastori quelli la
un amalgama di frazioni dei finitimi Circondarii. di cui nota fama di sapere , e di bontà raccoman
Il territorio di questa Parrocchia è come si disse , davali, Dal che ne avveniva necessariamente che il
di quei pochi infecondi della parte montana della zelanle Vescovo dovesse a se avvocare la elezione
Bolognese Provincia ; il che vuolsi attribuire alla de'rispettivi Parrochi, onde venissero provvedute le
qualità del terreno cretoso ripieno di sassi parte a Chiese di soggelti che la cognizione sua gli suggeriva
renarii , e parle calcari , e che in qualche estensio . più adatti al sacro Ministero , ed a togliere le tanle
ne ha la creta ricoperta da strati di arena o sab volle quelli scandali , che nascevano dal vergognoso
bia giallastra. Nè tale sterilità per cerlo è compen - parteggiare di coloro che erano reputali i primi del.
sala da alcun altro dono della natura in ispeciali le Parrocchie , e che maggiormenle influivano sulla opi.
prodotti , quando non si volesse far calcolo sopra nione degli uomini di quella . Per cuinon di rado av
una minjera di ferro nel luogo delto il Monte Rosso veniva che l' uno dei partiti bilanciando la elezione
la di cui esistenza si mostra alla superficie del ter. dell' altro col numero dei voli , ed ostinatamente
reno agli occhi di qualsiasi persona, ma che non sap opponendosi a completare il legal numero di questi .
piamo che sia stata giammai scandagliata di proposi. restasse la Cura per tempo e tempo priva del pro
lo ; a meno che riputandosi sino oltre il mezzo dello prio Rettore , aggiungendosi così allo scandalo an
scorso secolo assolutamente siiperficiale abbia distol- cora il danno , che ne snole avvenire dalle provviso . .
to il pensiero di qualsiasi intraprenditore a porsi al. rie Amministrazioni , risguardino queste lo spiritua .
l'impresa di scoprire l'andamento e la profondità delle od il temporale governo delle Popolazioni.
filone di lale miniera . Aggiungasi che di quel tem - 1 Nel 1475 alli 11 di Settembre , come consta da
po , sebbene vi avesse alcuno che si applicasse ad Rogito del Notaro di Bologna Girolamo Belvisi , fa
TOMO IV .
premesso il consenso dell' Ordinario , a questa Par- | trice , ed è considerata come un Santuario . Arriga
rocchia incorporata ed unita quella di S. Michele va il Demanio del Regno d ' Italia di ridurre questo
Arcangelo delle Mogne , unione che durò sino al 24 Tempio ad uso profano , ma insorsero tali opposi
aprile 1615. E fu certamente causa di lale unione zioni per parte dei Popolani e del Parroco valida
la poverlà di quest' ultima , se in tale anno essen mente Secondati dai buoni offici dell' in allora Vicario
dosi dagli uomini della medesima provvista la loro Generale Monsignor Conventi , che si ottenne la di
Chiesa di dote perpetua pel congruo mantenimento lei conservazione al divin Cullo. Sono in essa due
del s110 Rellore , venne dal Cardinale Arcivescovo Altari. Il maggiore è dedicato a Maria Vergine As
Alessandro Lodovisi dalla prima separata , ed erella sunta , il minore al ss . Crocifisso , e quest ' ultimo
nuovamenle in Parrocchia libera , come lo è altral- apparliene alla Famiglia Pasquini. Concorrono nel
mente . giorno di sua festività a questo Tempio dai vicini
L ' interno di questa Chiesa , che accennasi lunga | luoghi le Popolazioni, essendo , come si disse, in ve
piedi quaranta , e larga quindici, abbenchè posta a nerazione di Santuario .
travi, pur tutta volta è molto decente . Ha tre Al Serrano intorno questa Parrocchia quelle di Tras
tari sotto volte , il maggiore dei quali è sacro all' A - serra , delle Mogne , di Camugnano e di Castiglio .
postolo S . Bartolommeo titolare della Chiesa , e dei ne , e la di lei Popolazione non oltrepassa il nume
minori ossia laterali l' uno è dedicato a S . France ro di duecento animé. La regge il M . R . Sacerdote
sco e spella alla Famiglia Casti , l' altro alla B . V . | Sig . D . Angelo Monzali. È soltoposta al Gover .
solto l' invocazione del ss . Rosario appartiene alla no di Castiglione , ed è Appodiato della Comune di
Famiglia Pasquini. Ha pure da epoca antica il fon tal nome. La di lei distanza da Bologna movendo
te Ballesimale . da Porta Saragozza è di miglia ventinove. La festa
Nel Circondario di questa Parrocehia esiste allra di suo Titolare cade nel giorno 24 Agosto
Chiesa denominata S . Maria di Spinalacqua , che
anticamente e cioè del 1378 avevasi il nome di Ca L. A.
sa vecchia . Questa Chiesa sorre di sussidio alla Ma- !
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Mogga
Giacomo
Creda
diS:
M Sabattino
Sensis
MParrero
SegiD'.R
– 34 –

SS. GIACOMO ED ANDREA

DI CREDA

S a vo ulla pendice di un Monte che s ' in . / po tale Testamento aveva acquistato di fondiarie pro
Budnalza fra la Setta ed il Brosimone prietà fra le quali un appezzamento di terra di Cor
3 2 ma più vicino a quest' ultimo Tor be tre di Semina in luogo dello il Piantone con due
rente è posta la Parrocchia di Creda Molini e suoi acquedotti nel Comune di Panico , che
Niontano da Bologna miglia venticinque. comprò dal Conte Ercole di Bonifazio de' Conti da
Forse è derivato il nomedi Creda a que. 1 Panico , come consta da Rogito di Filippo Formagli
sto luogo dalla qualità del suo terreno per ni. Il quale contratto potrebbe ancora far sospettare
W la più parte cretoso. Questa non mostra in | che Creda abbia appartenuto fra' tanli altri distret.
' tutta la estensione di suo distretto, vestigio | ti , terre e Castella , alla suddelta ricchissima fami.
alcuno di fortilizi , nè alcun cenno in proposito siglia da Papico , perchè difficilmente discendevano
ritrova nella Storia ; Lalchè è a credersi che nelli an . que' Signorotti ad alienare terreni di loro Signoria
dati secoli non fosse Creda che un 'aperta campagna , a chi non appartenesse loro per alcun titolo di de.
ove fabbricato un ridotto di case forse di creta , vozione. E più rilevasi l' opulenza delle famiglie di
come talora ne' luoghi montagi anticamente si uso, Creda dalla Tassa dei Fumanli , la quale ascese nel
anche per questo avesse l' appellativo di Creda . Ma 1451 alla ragguardevole somma per quei tempi di
ancorchè non vi avesse in questo luogo signorile Ca- | Lire tremila e cenlo cinquanta , non oslante la sua
stello, pur tuttavolta è forza convenire che questo piccola estensione.
luogo addivenisse prima del 1200 luogo di qualche Da un ricorso fallo al Consiglio di Bologna nel
inportanza , imperocchè fra le partite degli estimi 1313 da certi inercanti Fiorentini vuolsi chiaramente
del 1288 trovasi quella di Enrico di Guidotto da Cre. dedurre , che questo Territorio fosse Boscaglia in
da , e nel secolo decimoquarto e decimoquinto erasi anlichi tempi , e che appartenesse ad un ramo dei
mirabilmente accresciuto l'asse nei successori deino. Conti da Panico ,,Mercatores Civitalis Florentiæ com
minati, poichè nella vacchetta delle aggregazioni alla , , morantes et habitantes in Civit . Bonon . dicunt et
Ciltadinanza Bolognese consegnale nel pubblico Ar. ,, exponunt quod in terra Castri Episcopi fili Comi
chivio si trova tra gli altri aggregati nel 1530 , Pa „, tis Ugolini de Panico , et in Plano de Seta pro
ganino di Simone Bentivegna di Creda , e nel 1437 | , D . D . de Vego et Confilenti q . circo de Conflent.
si ha memoria di un Benvenuto di Giacomo Dottore, ,, in Bosco de Creta per Ghiqum et Consortes de
Canonico di S . Pietro , ed Arciprete di Panico nativo L ,, Bedolettis a Moscarolo , et lacobino de Conflenli
di Creda , uomo doviziosissimo che lascid prima del , colligitur dacium a Mercatoribus conducentibus. .,
1444 in cui mori ogni sua sostanza ai RR. Canonici In qual tempo sorgesse quesla Chiesa noi nol sa
di S . Giovanni in Monte. premmo indicare, ma certamente è a ritenersi che
Ed abbenchè avesse egli assai di tempo prima di ciò non accadesse in lontanissimi tempi se qui non
sua morte costituiti suoi Eredi li delli Canonici , del. | fu munita Terra o Castello. Nella quale circostanza ,
l' Asse che possedeva , pure rolle ancora che fosse come abbiamo avvertito altre volte , non v ' è a du
aggiunto a questo Legato anche lullo quello che do . bitare che sorgessero colle mura anche il Tempio
ove escrcitarsi dai Terrazzani il divin Culto . Rilro. I l' allezza . Ha il soffitto a travi , meno la maggiore
riamo nel 1378 questa Chiesa appartenere al Pleba. Cappella che lo ha a volta , ed è con nettezza, e de
nato di Verzuno , dal quale nel 1570 passò solto l'at. cenza nella sua semplicità conservata. Ha tre altari
luale di Baragazza. Fu a questa Parrocchia per mol compreso il maggiore dedicato al sanlo titolare. Del
to lempo unita l' allra di S . Michele di Sparvo , e le altre due Cappelle laterali è sacra l' una alla B . V .
precisamente sino al 1464 in cui dal Cardinale Gio - sotto il titolo del SS . Rosario , l' allra a S . Antonio
vanni d ' Amelia vepne separata e ritornata allo sta . di Padova . Il quadro che rappresenta li Misteri é o .
to di Parrocchia libera . pera di Giacomo Galinari. In questo Altare fu il 21
Il Giuspatronato di essa apparteneva per cerlo alli Marzo 1657 fondata la Congregazione del ss. Rosa
Parrocchiani, poichè quesli col consenso dell'Ordina . rio . Entro alla stessa Chiesa dal lato dell' Epistola
rio nel giorno 16 Luglio 1552 pei Rogili di Lorenzo vi è l' Oratorio dedicato al ss . Crocifisso , ove per
Caltani Notaro Vescovile , ne fecero libera ed am . concessione del Cardinale Arcivescovo Girolamo Bon
pla perpetua donazione al Conte Giovanni Pepoli per compagni fu il 6 Ottobre 1665 fondala la relativa
se , suoi Eredi e Successori, a ' quali spelta tultora Compagnia . Da gran tempo gode del diritto del sa
un tale diritto. E forse la vicinanza di Castiglione cro Fonte. Nel suo distretto Parrocchiale esiste un
Feudo di questa nobilissima Famiglia , alla di cui pro Oratorio dedicato alli Santi Rocco, Fabiano e Seba .
tezione desideravano gli uomini di questa Parroc. sliano eretto per volo dei Parrocchiani nell' anno
chia di raccomandarsi , non fu l' ultimo motivo che 1630 in ringraziamento al Signore per essere andali
praticassero essi un tale alto di rispettosa affezione. immuni dall' orribile contaggio che imperversò in
Il terreno di questa Parrocchia , come si disse , quest' anno .
è cretoso , ripieno di sassi argillosi, e sulmezzo delo La di lei popolazione non giunge al numero di
l'andato secolo si avvisò alcun Metallurgico di ravvi. quattrocento anime che sono relle dal M . R . Sig. D .
sarvi una ricca Miniera di Rame e di Ferro , buona Sabatlino Sensi. È sottoposta alGoverno di Castiglio
parte della quale si presenlava in un grande cumu . ne ed è appodialo del Comune stesso. Confina col
lo , ed il rimanenle a strali. Avviso a chi si occule le Parrocchie di Sparvo , di Trasserra, di Monte Acu
pa di tale scienza , conforlata in oggi potealemente to Ragazza , di Lagaro , e di S . Cristina di Ripoli .
da una filantropica generosa Società . Celebrasi la festa del suo Titolare il 25 Luglio .
La Chiesa Parrocchiale è dedicata ai SS. Giacomo
ed Andrea, ed è di poca estensione , ritenendosi lun L. A.
fa Piedi ventisette larga venti , e di uguale misura
ylliur
m e MATE
MeMarlri andi o.S
a
Mma MC
Pareni
CuDom cos."Do
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Sang
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- 35 –

SANTA MARIA ASSUNTA

. . DI MERLANO

D a Parrocchia di Merlano è posta fuo- | vi si collocassero Cappellani, per esser tenue il bence
e ri di Porta S . Isaia distante circa 14 fizio . Ma le sovraccitate notizie autentiche mostra
Pr i miglia dalla città . È collocata sopra no il contrario , d 'altronde questi cappellani medesi
un' alla pendice , e la Samoggia volge mi chiamano quesla Chiesa Parrocchiale di S . Maria
9 di sotto le rumurose sue acque. Pochi di Merlano ; è da argomentarsi piuttosto che in det .
V luoghi della montagna bolognese posso - to libro , il cappellano collocasse la propria firma in
no disputare a questo luogo , l' amenità , la luogo dei Rettori.
bellezza e l' estensione della veduta . Poichè Si rileva da una lapide posta nella Cappella late
di là scorgesi una gran parte del montano rale di S . Giovanni che certo Enea Franceschini
Bolognese , e per quanto l' occhio può stendersi , la Rettore lascid alla chiesa molti beni ; si vuole anzi
pianura di Romagna , di Ferrara e di Modena. che la famiglia dei Franceschini, i quali, come si ve
Questa chiesa fu per mollo tempo unita alla Pie de , hanno condotta questa chiesa come Parrocchia
ve di S . Giorgio in Samoggia , come ne fa ſede il da Zio a Nipole , avessero essi la nomina della mede
campione autentico di tutte le chiese della città e sima , con la clausola , che estinta la famiglia , pas
diocesi di Bologna compilato nel 1378 presso l'Ar. sasse ai parrocchiani , come lo è al presente . Ma
chivio della Mensa Arcivescovile . questa opinione eziandio non sembra ammissibile ,
a allre ulteriori notizie appare che tale unione poichè fino dal 22 maggio 1413 pare che il diritto
rimanesse ferma fino al 22 Maggio del 1443 , nel qual di collazione di questa chiesa sia rimasto indipeg
giorno pei rogiti del notaro Filippo Formaglini , i dentemente ai soli Parrocchiani.
parrocchiani di Merlano presentarono a D . Antonio di La chiesa è lunga piedi 38 e larga 16 , con tre
Monte Arciprete della chiesa di Samoggia per loro altari lulti in volta . Il maggiore è dedicato all' As.
rettore il sacerdote Don Tommaso di Giacomo , il siinzione di Maria Vergine , titolare della Parroc.
quale vende non solo canonicamente approvato dal chia , ed i minori a S. Giovanni Evangelista ed alla
Vicario Generale Capitolare , Canonico Lodovico Gan. Beata Vergine del Rosario . In questo ultimo venne
si , ma facollizzato inoltre alla cura delle anime li 20 maggio 1698 istituita la relativa compagnia .
dei delli parrocchiani : prova questo che fino da quel Dopo la metà del secolo diciottesimo erasi que.
momento ſui ridonata allo stalo primiero di Parroc. sta chiesa ridotta in uno stato veramente ruinoso ;
chia libera dipendente dalla sovrarcennata Pieve. i spoglia quasi affatto di apparati , di suppellettili e
Però esiste nell' Archivio un libro di matrimoni, di tutto ciò che poteva e doveva renderla di decoro
mancanle delle prime carte , e le prime che vi s ' in | al culto divino. Il zelante Parroco D . Pellegrino Vi.
contrano cominciano col marzo 1569 ; ed il primo varelli che la governò dal 1770 al 1795 pensd a ri
nome che vi si discerne è quello di D . Iacobo Buneti sarcirla nobilmente, ed a provvederla di ogni orna
et Burneli cappellano di questa chiesa ; e fino al 1581 mento e decoro , alla cui notabile spesa concorse in
seguono altri nomi tutti di Cappellani , ed alcuni si gran parte la pielà e generosità de' Parrocchiani.
lasciarono indurne a credere , che in questa chiesa | Ne pago di cið fabbricò quasi di nuovo la Canonica
egli edifici colle rendile della prebenda Parrocchiale , 1 il campanile . Piano giudiziosissimo , ben concepito ,
e meritò di essere annoverato per questo fra i mas che renderà S . Maria di Merlano una delle più de.
simi beneſattori della sua parrocchia . corose Parrocchie della provincia , e procurerà al
Fra questi speciali beneſaltori sarà pur nomina- generoso Parroco la benedizione di Dio e degli uo
to un giorno l' odierno Parroco D . Domenico Cu- | mini. La festa titolare della chiesa succede nei 15
mani , il quale al suo ingresso avendo trovato nel agosto , giorno dell'Assunzione di Maria .
la chiesa i trayi scoperti volle che di una decorosa Tre sono gli Oratori che trovansi nel distretto
somitta fosse la volta celata , ed il quadro dell' al di questa Parrocchia , cioè la Madonna di S . Luca ,
tar maggiore opera piii che mediocre fosse sostitui. e quelli di S . Antonio e della B . Vergine del Ro
to da un' elegante pittura ad olio della Signora Ma. sario . Il primo dei Landini , il secondo degli Acca
ria Crescimbeni. risi, il terzo dei Bendini.
Ne qui si arrestano i beneficii del medesimo, poichè L ' aria in tutta l' estensione di questa Parroc
l' intenzione del Reverendo Parroco è di cangiare l' in . chia è eccellente , i luoghi ameni e deliziosi. E quan .
gresso della chiesa che ora trovasi a seltentrione | do la sera verso il tramonto , il sole cogli ultimi rag
in ristretta posizione , e praticarlo dalla parle op - gi indora la cima dei monti che la recingono , e
posta , ed ha cominciato a provvederne i materiali , s'ode dall 'erta cima della pendice ilmalinconico suo
cost occupando una parte del terreno che ora serve | no de ' bronzi che vi invita alla preghiera , un senso
di piazza , ha fallo il disegno di formarvi un coro di dolce voluttà vi prende , e volgendovi a riguar
semicircolare con la cappella maggiore ornata da quat dare questi luoghi incantevoli , pare che Iddio vera
tro colonne sostenenti un calino, allungandola ezian mente li abbia creati per vivere in pace , in felicità ,
dio dalla parle ov' è la cappella maggiore , portando per adoruare la bontà e la grandezza di Dio.
la facciata a distanza di 7 piedi, acquistando cosi
luogo per praticarvi altre due cappelle e risarcirvi | L. G .
C

T
U
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NUMUR
Camera Ballo
Gio
di.S
ALBSigR.D
Pancro
Giuseppe
Parazza CUCCO
- 36 –

S . GIOVANNI BATTISTA

DI TRASSERRA

on a lungo dovremo indagare donde | verno delli occorrenti istrumenti a difesa , provvede
a questo luogo il nome di Trasserra va ad un tempo ed alla sicurezza dei luoghi , ed al.
venisse ; conciossiachè apertamente la economia dello Stato . In fatti quale maggiore in
si manifesti la di lui etimologia da sua teressamenlo poteva ritrovarsi a difendere le pro
in posizione. Imperocchè sia appunto que prie sostanze , l' incolumità e la vila loro e delle
sto distretto situato nel mezzo di due loro famiglie di quello che nei Terrazzani, in un tem
Ze m onti dalla parte di loro declivio . Abbenchè po specialmente che ogni uomo alto alle armi era
non si possa con tutta certezza assicurare soldato ? quale risparmio per lo stalo nel non dove
essere qui esistito munito Castello , pure re dispendiarsi nel mantenimento di un Presidio o
e la posizione strategica di tale distretto , ed il far. | di soldati , od ancora di Cittadini Bolognesia par
si memoria di detto luogo in documenti esistenti in tenenti alle Arti ? poichè pei primi oltre al pagamen
questo Pubblico Archivio sino dal 1221 , e special to del voluto stipendio volevasi ancora provvederli
mente in uno del 1353, nel quale apparisce come il di alimentazione ; e per li secondi occorreva pure
Consiglio di Bologna concedesse , forse a difenderlo, che loro si somministrassero li necessari viveri? Non
il Castello di tal luogo agli uomini di questo Comu senza aggiungere che di quei tempi implicalo il Co .
ne , cið sembra appoggiare fortemente l' opinione mune di Bologna in continue guerre di difesa o di
che qui realmente esistessero fortilizi ed amalgama offesa , e le tante volte per ragione di lega astrello
di case . Nella quale opinione si è maggiormenle con a soccorrere li propri aleati , poteva disporre delle
fortali dal vedere come riovengasi nel libro delle intere sue forze in tali imprese ; conciossiache non
Riformazioni speltanti al 1311 ; alla ordinanza del 16 fosse astretto a sperperarle nei Presidii a difesa dei
Giugno risguardante li regolamenti e provvisioni pre. Juoghi forli di suo Contado. Nè deve mancarsi in pro
si dal Consiglio pe'Mercali del Territorio , rinven posito ad una osservazione , che la storia di quei
gasi si disse , la prescrizione di un pubblico Mercalo tempi ci fa ricorrere al pensiero , e cioè che il più
in questo luogo per due giorni alla metà di ogni delle volte i Capitani di militi stipendiati , o sedol.
mese. Imperocchè tali mercati seltimanali siccome ti dai nemici o cedevano per prezzo il luogo alla loro
in oggi , anche di quel tempo non si concedessero a diſesa affidato , od impossessavansi per conto pro
Juoghi aperti , e sforniti di molte case. prio del medesimo contro la volontà delli abitanli .
Sul quale proposito di affidare la difesa della proche fidenti in tali difensori erano in buona fede ed
pria terra agli abitanti, vuolsi ben applaudire alle | all' impensata tradili.
saggie governalive islituzioni introdotte dai nostri Dalle quali non infondate presunzioni crediamo
Padri nel Governo della Bolognese Repubblica . Im - | doversi raccogliere come quesla Chiesa , della qua.
perocchè nell' affidare la difesa delle Terre c Caslel. le s ' ignora l' epoca di fondazione , dati questa da
Ja di Contado a 'rispellivi abitanti provvisti dal Go anni anteriori al Secolo XII , poichè per li molivi
le tante volte indicati , thoisi presumere che dore Via Precursore Ssala Titolare della Parrocchia ;
e armasza di Care , e quindi societa somisi , delli dae lateral è sacro rano alla B . V . del Ro
in certamente abbia ad essere langs dedicato al ' sario , altro alli Sasti Rocco e Sebastiano . In quel
dirin Caito one compiere i doveri sacri da Religiose. i bo del Rosario fan virtà di Bolla spedita in Roma
Nelt asno 1373 questa Parrocchia era sggetta al i f Cings 1618 eretta la relativa Compagnia
Metanata di Vazno , ma intorno al 1570 Piator. sotto tale stocarisse. L' altra dedicata a Ss. Roc.
tale Cardinale Vesno di Bologna Paleslli la toisea o e Sebastiano fa fabbricata a spese de Parroc
tale Gisrisdizione, e la sllopose a quella di Baragaz, chiasi a compimento di un voto fatto a Dio per es
za . Il suo Cisspatronato appartenne dalla erezione sere stati sottratti all'orribile dagello de la pestilen
della Chiesa ai Parrocchiani, che nantessero un ta - za che infieri nell' anno 1630 . Prima della riedifica
le diritto sino al 1816 ; e che in appressa a retribu - zione di detta Chiesa erari sell actica un quarto
zione forse di beneficii ricerati , . Identi di ricever Allare dedicato a S . Antonio da Padova . Ha il fonte
ne de nuovi dalla potente e Nobile Famiglia Pepoli, Battesimale da lunghissimo tempo , segno ancor que
ne fecero ampla e libera perpetna donazione al Coo- j sto di son dobbia antichità .
te Girolamo Pepoli per se, suoi eredi e successori Come si disse é questa Chiesa mollo decorosa ,
mediante solenne Instrumento rogato dal Notaro ma conviene aggiungere che è proveduta di quanto
Vescovile Girolamo Caltanei delli 23 Marzo 1630 ; riguarda il decoro delle sacre funzioni. Quindi Can
ed a tale famiglia appartiene tuttora . toria fornita di Organo , e bella Torre delle Camsa .
Venne qnesta Chiesa di puovo riedificata verso ne , che al numero di tre adornano.
la metà del secolo XVIII , e si andava nella riedi Questo Campanile rende edificato dell' anno 1715
ficazione a ritento per mancanza di mezzi, ma PE a spese del suo generoso Rettore di quel tempo D .
minentissimo Cardinale Arcivescovo di questa Ciltà Gio . Pietro Guaspani e dei Parrocchiani , ed impor.
Vincenzo Malvezzi però nella di lui visita Pastorale to la non tenue somma di Scudi quattrocento . La
delli 20 Ollobre 1754 , tali potenti stimoli adopero di lui altezza dicesi di Piedi quarantacinque. La Po .
col Parroco , e co ' suoi Popolani onde dessero com - polazione di questa Parrocchia è poco di più di tre
pimento all' opera , che in breve veone esaudito nel cento anime, alle quali è Pastore il M . R . Sig . D .Gin
suo desiderio . seppe Parazza . E questo uno di quei pochi distret
La Chiesa dicesi langa piedi ventiquattro , larga ti Parrocchiali ove non rabbia alcun Oratorio . Con .
sedici , alta venti, ed ha tre altari con Cappelle in fina il di lei distretto colle Parrocchie di S . Damia .
volto . Il restante dell' interno é a travi, ma il tolto no , Camugnano , Monte Acuto Ragazza , Burzanella ,
è decoroso e bene illuminato . Si ascende alla Mag | Creda , Sparro e Castiglione de' Pepoli. È sottopo
giore Cappella per gradini, ed è chiusa da balaustro | sta al Governo e Comune di Castiglione. La di lei
sericircolare di pietra. Essa è pare a volta , ed è distanza da Bologna fuori di Porta Saragozza è di
pil bassa , ed ha nella parte posteriore all'altare il miglia ventitre. La Festa del Titolare cade nel gior
relativo coro , al quale conducono due porte lalera no 24 Giugno.
li. La Tavola del maggior Altare rappresenta il Di. L. A .
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- 37 -

DI MONTAGUTO VALLESE

2 ) iccola ed oscura lerra ella è questa , | dezza e opulenza. Cumafra l'altre, Ercolano e Pom .
posta sul dorso di altissimo colle peia già inabissate e sepolte coi loro abitatori scuo
tra il fiume Setta ed il torrente Sam tono l' animo del pellegrino , e dan pascolo all' im
O bro, sommessa nello spirituale alla pie maginazione del filosofo che le contempla ! ahi, che
ve di Montorio e nel temporale al Muni. forse un ugual fato si serba ad allri popoli che al.
s e cipio di Piano e al Governatore di Ca. teri or calpestano la terra di Europa ! .
stiglione ; popolata di trecento individui , Ma ritorniamo al paese di Montacnto. Le lre par.
diretta dal paroco Don Agostino Santi, e rocchie da noi accennale erano di antica origine ; e
har sparsa su di una va sta superficie, senza ser . nel 1378 figuravano già nel campione della Mensa
bare nè avanzi, nè segni della passata grandezza. Arcivescovile come tre chiese dipendenti dal pleba
Appena ci rimangon le storie a ricordarci come que nato di Montorio . Nei primi anni del secolo XVI la
sta fosse una fertilissima e doviziosa comune , già cura di S . Stefano venne unita a quella di S. Miche.
possesso della Contessa Matilde, poi dominio Papale, le ; poi essendo crollata la chiesa di S . Michele , il
ehe insieme ai suoi vassalli ſu dal Pootetice Onorio eurato passo a quella di S . Stefano , che percid ri.
data in feudo ( anno 1221) al conte Alberto da Pra divenne parrocchia . Caduta anche questa per vio .
to . E le notizie della chiesa confermano lai cose , Jenza di tremuoto, l'animato ſo precariamente unito
narrando che lodierno territorio di Montaguvalle alla cura di S . Agata , finchè i popolani di Campia
se comprendeva tre distinte parrocchie , vale a dire no non riedificarono la chiesa di S . Stefano (anno 1572)
S . Agata che ancora esiste , s . Michele e S . Stefano la quale lorod ben presto al grado primitivo di par.
di Campiano ora affatto distrulle. rocchia indipendente. Ma due secoli dopo essa do .
Che avvenne quindi di tanto splendore ? Ove n 'an - | vea scomparire dalla faccia del mondo ; e spr
darono le torri merlate , le opulenti famiglie , it data infatti da un ' orribile frana con tulle le case
superbo castello ?... Montaculo non è più che una ter. campestri che l' attorniavano , più non venne rifab
ra quasi incolta e dimenlicata in mezzo a sileoziosa bricata.
campagna. Chi lo ridusse a si abbietta condizione ? Vaite cosi le tre popolazioni nella cura di S. Aga.
Chi ne curvò la possanza ?.. . Il Tempo ; o meglio ta , a questa rivolsero l'animo gli abitanti ; e merce
ancora le rivoluzioni che il lempo produce. E vano dei generosi soccorsi dell' Arcivescovo Gioapnetli po
sarebbe il darsi in preda a querele contro ineso. lerono nell' anno 1783 provvederla di una deceale
rabile falce del lempo. Percorrendo ogni angolo di canonica e far qualche rislauro anche alla chiesa.
qnesta grande Penisola , i viaggialori non trascor | Ciò non pertanto è questa assai ristrella pel bisogno
rono campi , selve e spiagge descrte , ove abitarono della cura ; è bassa ed anche buia e disaJorna. Ha
un lempo popoli valorosi ?... Scomparvero dalla sita ! tre altari, sul maggior dei quali vedesi annicchiala
perficie della terra ciltà intiere , e soltanto colla van | nel muro la piccola statua della Vergine Protellrice.
ga se ne rinvengono vestigia al presente. Di altre non | A destra è quello del Rosario , e a sinistra quello
rimangono che frantomi di mura , coperte dall'edera del Crocclisso entro un angosla cappella che ha la
e dalle pianle parassile per significare l' aplica gran. | forma di arcùa. Nienle si trova in questa chirsa ,
Tomo IV . 10
nè fra gli arredi di sagrestia che meriti ricordo . , Limitano il territorio di Montaguvallese le par
Chiuderemo quindi la descrizione dicendo che il suo rocchie di S . Andrea , di S . Giorgio di Valle , della
gius-padronato , spettante in antico ai conti da Pani. pieve di Montorio , di Pian di Setta e di Ripoli . E
co , poi a Lodovico Panzacchi , quindi ai fratelli Lin - lontano venti miglia da Bologna , sette da Vergato ,
trů , passò nel XVI secolo ai conti Chisilieri di Bo- olto da Castiglione , e tre da Piano ; e vi si gode
logna , che lo donarono al conte Zani, da cui venne in estate un ' aria fresca , balsamica e salubre. La
in eredità alla principesca famiglia Lambertini; l'ulo maggior parte del suolo è pascolivo o incolto , e nel
timo rampollo della quale lo rinuncið al paroco Don resto è coltivato a grano , o coperto di castagneti
Pietro Casali nell' cono 1807 ; per cui oggidi l' ono e di boschi. Ma le rovine , le frane e gli scoscendi
rifico diritto di presentare il rettore appartiene al menti ( flagello continuo degli alpigiani) han più
di lui nipote ed erede Dottor Gaetano Casali paroco volte manomesso e guasto i terreni e le fabbriche
di Brigola . di questo paese , sicchè in generale ti appar malin
Due cappelle o pubblici Oratori veggonsi nel ter . conico e tetro . La più rimarchevole però di tai rui
ritorio di Montacuto ; uno moderno , dedicato alla ne fu quella di Campiano , grosso borgo e comune ,
Santissima Trinità , ed eretto dalla famiglia Duzzoli; lieto di ricchi abitanti , di vigne , di fabbriche e di
l' altro più antico , che i popolani di Montaguyallese opifizii. Sul presso della sera del 4 Febbraio 1772
e di Campiano innalzarono a San Rocco sull'ulti- il cucuzzolo del monte che gli stà a ponente stac
ma sommità del monte , qual voto per la immu cossi e sobissd la misera terra , non campandone
nità del contagio che desolava Italia nel 1630. Ma. che poche persone e nessun bestiame ! Nella chiesa
Jagevole è la salita a quest' erta pendice , ma co di Montaguvallese conservasi un cereo pasquale ed
me di quinci ampiamente spazia lo sguardo ! Quanto altre piccole masserizie estratte dai rottami della
tratto di paese esso domina , dalle Alpi primogenite parrocchia di S . Slefano ; e i villici del contorno mo
sino ai colli di ultima formazione , sino ai laghi che strano qualche attrezzo rurale scavato trent' anni
loro formano specchio , e alla pianura senza fine che dopo da quelle informi ruine. Qual senso di commo.
chiude l' orizzonte ed apparisce confinar colle nubi zione ti toccherà il fondo dell' anima , sedendo sofra
che hanno i lembi colorati di rosso ! Magnifica vista i sassi che in un istante dalla sanità e dalla gioia
che inspira i più gravi pensieri ! 0 Italia ! da que- | spensierata balzarono tante vite sull' incognita via
sto culmine sino alle foci dell' Eridano , sino al cor- | dell'avvenire !
so del Varo , sino all' estremo capo della Sicilia , co
me sei doviziosa , come sei fertile e bella ! Dott. Luigi RUGGERI.
ontorio
Paolo
Dietro
diM
Poe
Areipuli
Tantil
ACarlo
Re
Fig.2M
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SS . PIETRO E PAOLO

DI MONTORIO

A u esta antichissima Plebana negli an- | , pre inopia contemptui subjacere devotionis lie
dati tempi si denominava -- di Sam . | , precibus inclinati concedimus postulata statuendo
Abro -- attesa la sua posizione che , ut postquam eamdem PLEBEM proximo Archi
era alle rive del Fiumicello o Torrente „, sbitero vacare contigerit eandem cum pertinentiis
di quel nome. Di essa si hanno belle me. „ suis hujusmodi auctoritale statuti Archidiaconatui
morie sin del 1221 ; e si legge come , perpetuo sit unita ita quod Archidiaconus qui pro
fu unila in detto anno alla prebenda Arci „ tempore fuerit immediate administrationem in ea
W diaconale di S . Pietro di Bologna per una „ spiritualium et temporalium plenam habens nihilo
T8 " Bolla o Breve di Onorio III del seguente le „ minus Episcopalem jurisdictionem in ea et in toto
Bore : ,, ejus plenalu plene et libere valeat exercere con
„ Archidiacono Bononiensi „ tradictores et rebelles si qui fuerint appellatione
„, Universalis Ecclesie pulchritudo membris effigiata „ remota per censuram ecclesiasticam compescendo .
„ distinctis que non eumdem actum habentia invicem „ Nulli ergo hominum liceat hanc paginam nostre
, , sibi unanimi charitate ministrent non solum con ,, concessionis unionis et constitutionis infringere
„ servelur insignins verum etiam officiosiiis opere. „, vel ei ausu temerario contraire. Si quis autem
,, tur diversis insignitur titulis dignitatum quibus „ hoc attemptare presumpserit indignationem Omni
„, viri digni decorati decenter secundum differentes „ potentis Dei et Beatorum Petri et Pauli Apostol.
,, datas a Domino gralias in ea qna vocantur voca . „ ejus se noverit incursurum . Dat. Later. sexto
„ tione digne studeant Domino famulari non solum „ Id . Aprilis Pontificatus nostri anno quinto. ,,
,, sibi sed aliis proficere satagendo. Verum ne vile Dal riferito documento rilevasi che sin dalla men
„ scat auctoritas dignitatum expedit ut cui datur zionata epoca questa Chiesa era arcipretale e pleba
,, officium congruum beneficium tribuelur cum sine na , e di piit la medesima memoria la presuppone più
„, re titulus polius sit oneri quam honori nec mem antica . Ne cessò o diminui punto della sua giurisdi.
„, brum vigere immo nec subsistere valeat cui de zione plebanale per essere incorporata, come è detto ,
„ bitum subtrahitur nutrimentum . Supplicasli si. | all' Arcidiaconia della Cattedrale ; e già il documen
„ quidem nobis ut cum Archidiaconatus major in to riportato ci dice che l' Arcidiacono ottenne di go
,, Ecclesia dignitas post Epicopalem esse canonica derla , e di governarla con tutte le di lei pertinen
„, constitutione noscatur et Archidiaconatus Bon. us. ze : ollre a ciò in altro documento del 1223 , cioè
, , que adhuc exiles redditus habeat quod Archidia . | due anni dopo detta unione si denomina pure -- Plebs
,, conus vix exinde possit vel exiliter sustentari non de Sambro - - nell' assegnamento delle parrocchie e
, lam tnis quam successorum commodis providen - comuni del contado ad un Quartiere della Città , co
,, tes PLEBEV de SAMBRO cum pertinentiis suis | me può vedersi appo il Savioli ( 9 . 2 P . 2 p . 51) .Nella
„ quam Archidiaconi Bon . quoad jurisdictionem Epi- melà del decimoquarto secolo passò questa Pieve
„ scopalem hactenus habuerunt unire tuo Archidia . sotto la giurisdizione de' monaci Olivetani di Scari.
,, conalui dignaremur. Nos igitur indignum penitus calasino, divenutine assegnatari perpetui, per chi ne
, reputantes in tam celebri Civitate Archidiaconos ebbero eziandio il regime spirituale . Furono dessi
che costrussero l' attual Chiesa Plebanale sul Colle | 23 . S . Benedetto e di Ouallo .
Montorio , dappoi che le piene e le rapidità del tor. | 24. S . Gregorio S
rente Sambro ebbero distrutta l' antica , il che fu 25. S. Savino di Monte Acuto Ragarza .
sui primi anni del milleseicento. Duraronvi imede 26 . S. Andrea di Valle Corneglia .
simimonaci nel possesso e doppio regime sino al 27, S . Michele di Grizzana .
l' anno 1652, cioè sino che Innocenzo X con sua Bolla 28 . S . Andrea di Montorio .
dei 12 Ottobre di quell' anno ebbe dichiarati soppres. 29. S. Giovanni di Monzuno.
si i piccoli monasteri; dalla qual epoca la Pieve in 30 . S . Mamolo d ' Ello .
proposito venne retta spiritualmente da Sacerdoti | 31. Santi Gregorio e Senesio di Valle di Quallo .
secolari, rimanendo alla Religione Olivetana il solo | 32. S. Donino di Stiolo .
diritto di patronato , che conservd sino al 1797. I 33. S . Agata di Monte Acuto Vallese.
Oltre le menzionate vetustà si legge inlorno a 34. S . Giustina di Rocca di Setta .
Sambro che un suo Arciprete per nome Ugolino fu 35. S . Giorgio di Monte Fredente .
fra quelli che ginrarono pace in Bologna l' anno 1301. 36 . S . Stefano di Pradesuro .
E in un alto di Visita Pastorale dell'anno 1716 si 37. S . Paolo di Cedrecchia .
incontra che nel Campanile di questa Arcipretale era | 38 . S . Maria di Rooca Conflente.
una campana di libbre 325 con questa iscrizione -- | 39. S . Stefano |
Magister Tosculus fecit deimolam hanc tempore 40. S . Martino di Corniglio .
domini Docticleris de Monzunam Anno Domini 41. S. Biagio di Castel dell' Alpi.
MCCCX . E Montorio considerato disgiuntamente 42. S. Benedetto di Cabrigaria .
da Sambro , era pur esso luogo popolato alla so .
vraccennata epoca (1223) , giacchè fra i comuni che E siccome soggelti alle chiese plebanali erano
vennero aggiudicati al Quartiere di Porta S. Cassia . eziandio tutti i luoghi pii di qual si fosse parroc
no in detto anno , si ha peculiar menzione eziandio chia del plebanato stesso , cosi solto la Pieve di
di Montorio , e una chiesa sacra a S . Andrea di que Sambro leggesi del 1508 lo spedalino di Grizzana ,
sto luogo si trova nell' elenco del 1378 come vedrassi che era stato eretlo sio dal 1424 ; e nell' Atto di
anche appresso . E queste sono le notizie antiche che Visita Pastorale tenutavi dall' Arcivescovo Alfonso
di Sambro e Montorio si hanno , le quali perd ba. Paleotti li 25 Agosto 1599 si legge che vi erano due
stano a far risalire ad una antichità assai più ri. letli uno per gli uomini , l' altro per le donne vian
mota : e rifflettendo di poi al numero delle chiese danti. Di più nell' Elenco delle chiese e luoghi pii
che a cotesla Plebana si leggono essere state sog. della diocesi compilalo nel 1406 , e recato dal P .Mel.
gelte negli andali tempi, s' inferisce essere molto pro loni al secondo volume delle sue opere , s' incontra
babile che fosse una delle prime che furono insti. la Pieve di Sambro con due canonicati ed una
tuite nella Diocesi nel secolo IX . cappellania , i quali benefizi vennero dappoi uniti
Nel Campione del 1378 , di Sambro si leggono fi alla Prebenda Arcipretale , e vi si incontrano upili
gliali le chiese di sotto l' anno 1508.
Il Cardinale Gabriele Paleotti nei primi anni del
1 . S. Cristoforo di Poggio de' Rossi ( detto anche suo Vescovato eresse puove plebanie , circoscrille
Livizzano ) . però vieppiù le antiche per migliore , e più comodo
2 . S. Michele di Brigola . sorvegliamento delle chiese suffraganee e figliali , e
3 . S . Giovanni in tale ordinamento le parrocchie di -- Valle di Sa
4 . S . Lorenzo di Veggio . vena - di Valgatara -- Stiolo -- Castel dell' Alpi --
5 . S . Maria di Castel ) furono assoggettale alla Pieve di Monghidoro , e quel
6 . S. Andrea di Valle di Savena. la di Monte Acuto Ragazza alla Pieve di Verzuno .
7 . S . Bartolommeo di Valgatara . E nel 1582 erettosi dal medesimo Cardinale Paleotti
8 . S . Stefano di Orsata e il nuovo Plebanato di Monzuno , vi vennero soppo
9 . S. Martino di Trassasso Sunite. ste le chiese di -- Gabbiano - Gulliara -- Brigola . .
10 . S . Michele di Campiano . Trassasso -- S . Giorgio di Valle . Se non che dopo
11. S . Stefano di Castel Campiano. il notalo smembramento di parrocchie dalla Pieve in
12. S . Maria ) di Ripoli. discorso , le ne veone assoggettata una che ſu quella
13. S . Cristina di Lagaro primamente eretta da Monsignor Alfonso
14. S . Michele Paleotti Coadinlore dell' Arcivescovo suo zio , li 7
15. S . Giovanni de Roncagli . Seltembre 1591. Finalmente il primo Febbraio 1660
16 . S . Maria dal Cardinale Arcivescovo Girolamo Colonna dichia
17. S. Giacomo di Gabbiano. ratasi plebana la chiesa di Salvaro, le furono aggiu
18 . S . Nicolò della Gulliara . dicate le parrocchie di -- Pian di Setta -- Grizzana - -
19. S. Giovanni di Tavernola . Veggio , soltracndosi le medesime dalla giurisdizione
20. S . Maria della Serra . plebanale di Sambro : in conseguenza di tutti i quali
21. S . Donino di Pisterno. cambiamenti Montorio o Sambro nel 1640 restd colla
22. S . Maria di Zaccanesca. supremazia a dieci parrocchie , che pure oggi vi sono
soggette , e sono quelle di -- Cedrecchia -- Lagaro -- | verendo signor Arciprete D . Carlo Fanti. Quanto
Monte Acuto Vallese -- Montefredente - Quallo - Ric al civile questa parrocchia rimane nel distrelto mil
poli -- Tavernola -- Zaccanesca -- S . Andrea e S . Be nicipale di Monzuno , solto il Governatorato di Loia .
nedello di Val di Sambro . E tulto ciò riguardo alla po , e dista diciaooove miglia da Bologna , mezzo mi
Chiesa di Sambro , carne Plebana, glio circa all 'Est di Sella . Nel circondario parroe
Quanto a semplice parrocchia è a dire che i mocchiale di Sambro esistono diversi Oratori , fra i quali
naci lasciando di reggerla spiritualmente , e ritenen è degno di parlicolar menzione quello di S . Cristoforo
done per altro il giuspatronato furono obbligati di di Livizzano, detto aglicamente Poggio de' Rossi, che,
assegoarle un ' annual congrua pensione , che dal Siccome è già scritto nell' Elenco soprarecato , era par .
nodo Diocesano del 1659 venne sancita in Sc. 75 an. rocchia : dappoi venne upilo quanto allo spirituale
nui , e questa per la soppressione de'conventi av. / alla Chiesa Matrice , quanto al temporale e alla Ba
venuta nel 1797 passò a carico del Fisco , a cui per dia di S . Stefano di Bologna e a S . Bartolommeo
diritto spettd ancora il giuspatronato. Indi dopo il di Musiano , coll' onere di somministrare all' Arci
ripristinamento del Governo Pontificio , per non es- prele pro-tempore di Montorio o Sambro due corbe
sere seguita l' instatirazione de ' nominati monaci , di formento ogni anno per la celebrazione di una
la Chiesa Arcipretale di Montorio restd di libera col. messa per settimana , e di alcuni altri giorni solenni
lazione della Mensa Arcivescovile : e per assicurare i dell'anno senza perd gravare il celebranle dell' Ap
a quell' Arciprete in perpetuo un congruo sostenta. plicazione del S . Sacrifizio . Altri Oratori al medesi.
mento la R . C . A . li 11 Agosto 1819 vi assegno beni mo parrocchial distretto pertinenti sono . - S .Mamolo
fruttiferi in compenso di quelli dei Monaci avvocati di Ello , di proprielà de' signori Berli -- SS. Trinità
alla Nazione. del Colle Montorio , annesso alla Chiesa Matrice. . .
Il Tempio Arcipretale abbastanza pulito e deco. | E sino a tutto lo scorso secolo esisteltero quivi gli
roso ha tre altari; il maggiore sacro a S . Pietro Oratori -- della Natività di N . S . in certo luogo no .
Apostolo Patrono della Parrocchia , e uno de' laterali mato la Torre de Castelletti . -- S . Antonio di Pa.
è dedicato a M . V . del Carmine , l' altro a S . Fran . | dova in luogo detto la Piere , che è appunto la po .
cesca Romana . E siccome è delto e provato che que sizione , ove sorgeva un lempo l' antica Chiesa Ple
sta Chiesa è Plebana , e veramente insigne , torna bana di Sambro ; e quest' Oratorio era pure di ra .
quindi superfluo dire ch ' essa è dotata del Battislero, gione dei Mogaei Olivelani summenzionali .
Aonesso alla chiesa vi ha il Campanile di sufficiente
grandezza con tre campane. La popolazione soggetta
a questa parrocchia è di 370 individui governali spi GIUSEPPE LANDI
ritualmente dall' Esemplarissimo Sacerdote Molto Re. Parroco a Santa Maria di Quaderna.
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0000000Yapon 200000000000
08998
206000
500 do
61655686
STIGIORGIO
960099999960 6905000

DI VALLE

A
B B s cendo da Porta S . Stefano lungi dal quale nè è tuttora in possesso ; secolo in cui , come
PATTUTTO Bologna miglia ventuna , sulla vet. | si dirà , ebbe luogo la ricostruzione di questa Chie
L uta d 'alto scoglio che sorge non luo sa ; nella quale circostanza forse prestossi l' Eminen
gi dalla destra ripa del Sambro , s'io - ! tissimo Arcivescovo di Bologna , come ebbero sem
2 0 nalza la Chiesa Parrocchiale di S . Gior- pre in costume li Eminentissimi Arcivescovi di que
gio di Valle. Il Rio di Manganzano os. sta Città , a cooperare validamente alla impresa .
servabile per la di lui straordinaria lar. | Ma già questa Chiesa per vetustà minacciara rui
ghezza e per la quantità e grossezza dei na , allorchè il piissimo e zelante di lei Parroco D .
on sassi che seco travolve , lambe le radici di Parente Stefanelli che la resse dal 1645 al 1699, va
questo scoglio e si getta a questo punto nel Sambro . le a dire per quasi undici lustri intraprese verso la
Da chi fosse fondata e di qual tempo questa Chie - | metà del suddelto secolo a ricostruirla di nuovo , ed
sa ci è ignolo , ma certamente esisteva nel 1378 ; in effelto per sue largizioni , e pei larghi sussidii pre
conciossiache rilrovisi inscrilta di quest' anno nel fati da suoi Parrocchiani potè nel 1650 vederla com
Campione della Mensa Arcivescovile solto il titolo pila. Essa dicesi lunga piedi quarantasei, larga tren
dei Santi Giorgio e Senesio di Valle. Era in allora la , alta trentacinque , vastità non comune alle Chie
soggelta al Plebanato di Sambro alias Montorio , dal se montane , ed è di non innelegante Architettura.
quale nel 1582 , altesa la erezione del puovo Pleba- | Ha tre altari, ilmaggiore de'quali è sacro a S . Gior
nato di Monzuno , passò sotto di questo dal quale gio titolare della Chiesa , e dei laterali è dedicato
tultora dipende. l' uno alla Beata Vergine del Rosario , l' altro al Pa
La povertà della Parrocchiale Prebenda di questa triarca S . Giuseppe. La maggiore Cappella che corri.
Chiesa portò il necessario provvedimento di unirla alla sponde al restante è a catino , ed ha il coro semi
contigua Parrocchia di Gabbiano , ed in lale unione si circolare. L ' altare isolato è di pietra . Un solo Ora
stelte per lungo tempo e certamente per quello che torio esiste in questa Parrocchia dedicato a S . Orso
decorse dal 1456 al 1600 , pel qual anno ſu nuova- la in luogo detto alle Croci che appartiene alla Fa .
mente separata da Gabbiano e ritornata allo stato miglia Benni e Napni di Trassasso .
antico di libera cura . Limitano questo distretto Parrocchiale le Parroc
Apparteneva anticamente il di lei Giuspatronato chie di Pieve di Sambro , di Monte Acuto Vallese ,
ai Parrocchiani, ed è ben a credere che un tale dirit- i di Gabbiano o Pallarè , e di Trassasso. La di lei po
to loro spettasse a giustissimo titolo , inquantocbe polazione con passa al di là di anime trecento amo
non essendo questo luogo dominato da alcun parti. revolmente rette dall' ottimo Sacerdote Sig. D . Lui
colare Signore che avesse qui stanza l'avranno essi gi Benassi . È sottoposta al Governo di Loiano. La
9 loro spese edificata ; ma nel secolo XVI venne resta titolare cade nel giorno 23 Aprile .
Trasferito nella Mensa Arcivescovile di Bologna la L. A .
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S. MARIA DELLA CARITÀ

IN BOLOGRA

deltare le memorie concernenti | Concentrato in un sol luogo l' Ospizio de' bimbi
A %.10 . questa Chiesa Parrocchiale di Bolo - derelitti , lo Spedale in S . Felice passò a far parte
gna , la quale è d ' origine bene an del Convento de' RR . PP. del Terz 'Ordine di S . Fran
140 tica , ne ha soccorso di sicure notizie cesco ; soppressi i quali nell'anno 1798 , e venulo il
l' Archivio nostro del Vescovato , onde luogo a disposizione de'Governi , ſu posto d ' uno ad
A con tanta e tanta cura tiene custodia altro uso , come più talentava a chi tenne successi
o l' egregio signor Serafino Mazzetti , a cui vamente la somma delle cose nostre. Ora, com ' è nolo
pubblicamente riferisco grazie nell'accinger ad ognuno , vi ha lo Spedale Carcerario .
mi a questo breve dettato storico . Si rileva Ciò posto , veniamo alla Chiesa , che forma argo
pertanto dal suddetto Archivio come un tale D . Egi- | mento principale della nostra narrazione. Essa ebbe
dio detto Venecello , probabilmente bolognese , cap titolo di Santa Maria della Carità , dall' uso cui pri
pellano del Pontefice Gregorio IX (il quale regnò dal. ma serviva l'anoesso edifizio , il quale appunto (co
o 1227 al 1241 ) fondd a proprie srese pel Borgo me vedesi nel Campione della Mensa Arcivescovile ,
di S . Felice uno Spedale sotto il titolo di Santa Ma- | compilalo l'anno 1378) da Santa Maria della Ca
ria della Carità , a comodo de' poveri viandanti ed prendeya nome. Sembra fuor di dubbio che venisse
infermi, come rilevasi da un Breve di Papa Jono eretta in parrocchiale ai tempi del delto Beato Nic
cenzo IV del 10 Maggio 1252 , di cui nell' Archivio cold Albergati , cioè nella prima metà del quindice
suddelto della Reverenda Mensa Arcivescovile si con simo secolo . E di fatto quando il Pontefice Euge
serva una copia . Servi quel luogo al pietoso ufficio nio IV nel 1438 impose una tassa di ducati trenta
di Spedale insino all' anno 1434 , nel quale dall' in | mila per le spese d ' un Concilio a Ferrara , venne
signe vescovo , Beato Niccold Albergati fu destinato rassegnato da ciascun capo di famiglia lo stato delle
ad Asilo pietosissimo d 'una quarta parte de' fanciulli proprie facoltà , per ragguagliare a questo la quota,
esposti del paese ; e n 'ebbero allora il governo gli che ognuno doveva pagare proporzionalmente . Da sil.
ufficiali dell' apnessa parrocchia , i quali poi ( dopo fatto Elenco dei padrefamiglia , apparisce manifesto
ventidue anni) ne rinunciarono la cura alla Compa che già la Chiesa di Santa Maria della Carità era fatta
gnia di Santa Maria degli Angeli , delta degl' Inno parrocchiale . E sembra poi che allora allora venisse
centi , coll'onere suddetto di mantenere un quarto assunta a questo titolo , mentre vediamo che soli
degli Esposti. Tale cessione fu fatta il 30 di maggio ollo capi di famiglia erano scrilli al suo Campione
1456 , a rogito di Rolando Castellani notaio . Di poi , di contribuenza .
per pubblico solenne alto del notaio Melchiorre Za Dagli Archivi sempre dell' Episcopio , si ha notizia
nelli , dato il 2 Marzo del 1508 , venne tolto da quel che tale Chiesa parrocchiale fu unita al Monastero
Juogo l' Ospizio sussidiario de' trovatelli , e concen. dei Canonici Regolari Lateranensi di Monteveglio ;
trato (insieme ai relativi Beni Stabili e fondiarii) nello col consentimento de quali , e per Decreto di Gio
Spedale de Santi Pietro e Paolo , in istrada San Ma. vanni Callania Vicario generale del Cardinale Ve
molo , il qualc è mantenulo aperto lultora , con mo. scovo di Bologna Filippo Calandrini , fra il 1415 e il
rale cdificazione e per benefizio della città e del coo - | 1451. fu tolta dalla soggezione de' suddetti Re
lado , presso la chiesa parrocchiale di san Procolo . I si , e ritornò perciò ad esser libera , e di reggenza
secolare. Ma poco duro in siffalla condizione ; chè 1 per rammemorare la coronazione della B . V . di San
nel di 18 luglio 1464 , Don Zanobio Fiorentino , Ret. Luca , avvenuta sul Ponte denominato della Carità ,
tore di essa Chiesa , premesse le debite licenze , la il 4 Maggio del 1603 , siccome è noto a chiunque non
rinuncid ai RR . PP. del Terzo Ordine di S . France- sia digiuno affalto afrallo delle cose nostre storico
sco , i quali vi eressero un Convento , di cui ( come religiose.
sopra s ' è delto) VOspizio soppresso dei bambini espo . Ritornando pertanto alla Chiesa Parrocchiale , che
sli andd poi nel 1508 a fare parte. forma precipio argomento di questa breve Notizia ,
Prima del delto anno 1464, i Regolari del Terz'Or. riſeriremo come per la concentrazione generale delle
dine di S . Francesco avevano avuto slanza a Valver . Parrocchie di cillà , decretata nel 1805 dall' impera.
de fnor di Porta S . Mamolo , presso la Chiesa di tor Napoleone , e per conseguente Decreto ( con an
Santa Maria Maddalena. Entrati in Bologna , e rac torità apostolica ) dell'Eminentissimo e Reverendis.
colli io Convento a Santa Maria della Carilà , ebbero simo Signor Cardinale Arcivescovo Oppizzoni, del 23
il governo di questa Parrocchia , che tennero poi per Maggio 1806 , furono unite alla Parrocchia di Santa
pii secoli. Stando essi dunque a reggenza di anime, Maria della Carità le dae limitrofe soppresse di san
ed avendo Chiesa non conreniente allo ufficio eni Nicolò in istrada S . Felice e di santa Cristina di Pie
venne assunta , pensarono di rinnovarla ; e , volgen tralata . Così quella cura di anime che forse dappri
do l' anno 1583 , la riedificarono infalli con disegno ma non contava 2 ,000 individui, s ' acerebbe oltre il
dell' architetto Pietro Fiorini: e ft allora che videsi | doppio ; sicchè allualmente può ritenersi che il go
erelta l'allu de Chiesa , che , nel complesso proprio , verno di questa cura si estenda all' incirca sopra 5 ,000
è tale ancora quale veniva a que' giorni inalzata ; ma individui , fra ' quali vi hanno possidenti non pochi ,
in parecchie parti , cosi integrali come ornamentali, operai ed impiegati in buon numero , esercenti pro
è stata poi modificata , restaurata , aggrandita , di ſessioni liberali , tessitori , mugnai, Alatori da seta e
mano in mano , e specialmente dappoi che la regge cotoni , torcitori , lavandai , e tutta l' altra congerie
l' odierno Paroco , M . R . Signor D . Agostino Ricci, di que' giornalieri industriosi , i quali non mancano
che il Cielo conservi lungamente al desiderio de'suoi giammai dov' è benefizio di acque correnti inalveate :
popolani , ed al decoro della Casa del Signore , da e benefizio appunto di tali acque è un vanto della
Jui curata ed abbellita con affelto e zelo senza pari. Parrocchia di Santa Maria della Carità , mercè il Ca
La Chiesa dunque di Santa Maria della Carila , nale di Reno , che vi entra alla Grada , e si disten .
archilettata dal Fiorini pei Religiosi del Terz' Ordine de sino al Cava iccio , dove in due si divide , per
di S . Francesco , rimase ai medesimi finch ' essi vi uscire poi al Navile ed alle Moline , dopo di di avere
durarono conventati , cioè sino all' anno 1798 ; nel alimentali molti idraulici edifizi , che sono vila e for
quale , sciolte le monastiche Comunità , fa pure sop - tuna di buona parle della nostra popolazione , ed
pressa la suddetta de Francescani del Terz ' Ordine : / anima del traffico bolognese , che è seconda sorgente
e, d ' allora in poi, la Parrocchia di Santa Maria della di ricchezza dopo quella che deriva da una splendida
Carità venne retta da un Sacerdole Secolare , sicco - e studiata agricoltura .
me è pure presentemente . Nè ivi mai più ristabilen Ritornando intanto da questa digressione all'ap.
dosi quell' Ordine Monastico , la collazione parroc- gomento principale dello scritto , toccheremo delle
chiale passò di diritto a questa Reverenda Mensa Ar. | Chiese e delle altre cose notevoli , comprese acll'area
civescovile , che vi pomina alla cura delle anime della Parrocchia onde parliamo.
que' sacerdoti che per zelo di religione e per virtù La Chiesa della già Confraternita della Grada ,
d' intelletto e di cuore siano degni ale un tanto uffi. incominciò a fabbricarsi il 22 maggio del 1632 ; nel
cio , e tornino meritevoli per ogni rispetto di venir quale giorno il Cardinal Legato Santacroce , presen
posti in esempio . Non farà dunque meraviglia se te l'Arcivescovo Cardinal Lodovico Lodovisi , ne pose
avendosi ora a Santa Maria della Carità uno di siſ. la prima pietra. Fu allora appellata Madonna del Ci
fatti Parochi , siano stati operati notabilissimi am - mitero , perchè nel terreno circostante si seppellirono
pliamenti e restauri si nella chiesa sì oella casa ca a migliaia i morli del tremendo contagio del 1630.
nonicale , de' quali diremo alquanto più innanzi nella L ' immagine di essa Madonna fu poi solennemente
parle artistica di questa nostra narrazione. I coronata il 23 Settembre 1639 , e , dopo due anni ,
Ma proseguendo intanto il racconto per ciò che ebbe ivi origine la Compagnia di Santa Maria della
concerne a notizie storiche , diremo che presso la Grada , la quale Compagnia pensò di edificare a lo
Chiesa parrocchiale , dal lato di ponente o del Ponte tali sue spese un bell'Oratorio sovrastanle alla Chie
sopra il Canale di Reno , altra Chiesa fu edificata sa , per adempirvi pratiche di divozione , e feste aq
dalla Confraternita di Saota Maria della Misericor . quali , e soleonilà religiose. Ed eretto ioſalti l' Ora .
dia , detta poi della Carità , ch ' ebbe la sua canonica torio , essa Compagnia ebbe poi cura e governo
istituzione del 1639 ; e sopra la quale ſu eretto un d ' amendue i sacri luoghi. E con decoro li resse e
Oralorio , che pur oggi noi vediamo. Soppressa an mantenne, sino agli estremi del passato secolo ; quan
cora una tale Confraternila , per le vicende che mu- do , colle altre Compagnie , gnella pure della Grada
laron ſaceia allo scorcio dell' andato secolo , ne ri- venne soppressa : e la Chiesa inferiore passò in domi.
mase la Chiesa in balia de' politici Coverganti. -- Ednio dello Stato , che la cedetle dipoi all' illustre e pio
una piccola Cappella fu pur quivi presso ipalzata , sig . Conle Arvocalo Luigi Salina , il quale la lenne
sempre aperta al divin culto , come fa tuttora il de- , lo Spedale di sant'Antonio nel Comune di Medicina ;
gno suo figlio e successore Sig . Conte Cammillo . -- Ma e il 14 luglio dell'anno appresso Monsignor Vescovo
su questa Chiesa della Grada ripiglieremo le parole | Suffraganeo Zanetti , vi nni lo Spedale di sant' An
nella seconda parte del racconto , dove diremo par tonio di Sabbiuno. -- Finalmente il 9 luglio 1746 Be
zialmente delle cose artistiche , altenendoci ( per ciò nedelto XIV vi uni le sostanze di uno Spedale ordi
che riguarda l' edifizio sacro della Grada ) all' accu - nato da Alfonso Cesàri a comodo dei poveri di san
rato Opuscolo , che pubblicava in proposito lo scorso ta Maria della Purificazione , con obbligo pero di te
anno il diligente ed erudito signor Caetano Giorda ner sempre sei letti a disposizione di essi.
ni. -- Intanto passiamo ad altro . · Unione allo Spedale della Morte . -- || 12 marzo
Lo Spedale con Chiesa di Santa Maria della Vita del 1429 Giacomo Schiappa vi uni e donò una Pos
in Ripa di Reno , è un pubblico Stabilimento degno sessione con Oratorio e Casa per viandanti nel Co
di molta commendazione pel pietoso uso cui serve , mune dello Spirito Santo.
e venuto in grande nominanza per la sua vastità , Unioni ad amendue gli Spedali. -- || 13 giugno
ricchezza e beneficenza. Fui edificato questo Spedale | 1801 ebbero legato di alcuni oggelti delle Orsoline di
per disposizione testamentaria del benemerito Vino Roma , assegnatarie del soppresso Collegio dell'Umil.
cenzo Hercolani , dettata il 19 aprile del 1675 , a ro - tà o Ritiro delle Dame. -- Ai 4 settembre 1801 i tre
gito del Notaio Bernardino Ugololti , colla quale or soppressi Spedali di san Francesco , di san Biagio e
dinava che l' usufrutto de' suoi beni , pel corso di 25 della Santissima Trinità , quelli fondali pei Pellegri
anni servisse a fabbricare questo Spedale , dove po ni , questo pei convalescenti dimessi dagli altri Spe
terono perd soltanto trasportarsi gli infermi nel 1725 dali , furono unili e concentrali nel Maggiore di che
dal vecchio Spedale della Vita , che sino dal 1260 parliamo. -- Finalmente il 22 novembre del 1808 , vi
trovavasi eretto nella Via delle Clavature , e che per venne unito lo Spedale di sanl'Antonio a Porta Mag
essere nel popolatissimo centro della città e in luo giore , istituito già per infermi, e relto dai soppres.
go nè troppo arieggiato , nè favorito dal beneficio di si Padri di san Giovanni di Dio , denominati gli
abbondanti acque correnti, non poteva tornare utile Sportini.
e salutare come il nuovo in Ripa di Reno , più se Ma veniamo ad altro. Nell'attuale parrocchia della
gregato dal centro della città , e favorito d ' ogni van . Carila vedesi ancora il luogo dell'Abbazia od Abba
taggio della nalura e dell' arte. dia , cioè l' edifizio che già fu Chiesa con unito Con
In questo Spedale venne ancora concentrato l'al vento , solto il titolo de' Santi Naborre e Felice.
tro di santa Maria della Morte , per Decreto dell'Am Trovasi questo gruppo di antichi edifizi in una ri.
ministrazione Dipartimentale del Reno , dato il 2 | volta fra la strada di S . Felice ed il Canale di Reno .
maggio del 1801. Per la qual cosa il Nosocomio in | Quivi , colla Chiesa conventuale sopra lerra , ora
Riva di Reno si chiamò d 'allora in poi Grande Spe. abolita , ne fu già mantenuta una sollerranca , che
dale della Vila e della Morte , e , con un solo ap- tuttora è aperta al divin culto : e questa probabil
pellalivo , Spedale Maggiore . mente fu la prima Chiesa erella dal Cristianesimo
Molle Unioni e Concessioni furono falte ai due nelle nostre parti : e rimaneva ai priini tempi fuor
Spedali separati della Vita e della Morle , poi al Mag. di città , sendochè Bologna non eslenderasi ne' primi
giore attuale : e di tutte daremo cenno , riportando secoli cristiani che fino alla linea di S. Sebastiano ,
quanto ne ba favorito in proposito il prefato signor dov' oggi è il Palazzo Cataldi: restando campagna
Mozzetli , tanto più encomiabile nella sua gentilez. fuor del recinto cittadino , lutto il trallo che si
za , quanto questa è più rara a trovarsi in chi pos. estende ora dai Vetturini alla Porta alluale di san
siede tesori e codici d 'erudizione e di notizie, de'qua Felice. - - S . Zama , primo Vescovo di Bologna , nel
li lesori suolsi dalle più parte di chi li conserva , te. l'anno 270 dell' Era di grazia , la condusse a miglior
nère avaro riserbo , anzichè farne parte a chi gio forma , dedicandola a s . Pielro Principe degli Apo
vare se ne possa per propria notizia e per raggua . stoli. Nella persecuzione dell' imperator Diocleziano
glio ad altrui. venne messa a soqqnadro : e san Faustiniano , altro
Unioni e Concessioni allo Spedale della Vita. -- nostro Vescovo , la ricdificava nel 315 : il che addimo
Nel 1270 Suor Bona Sanhi vi dono ed uni lo Speda . stra come a quie' tempi d ' oppressione , meschina de
Jello che possedeva nel Comune di Casalecchio di bole e caduca esser doveva l'arte architettonica : che
Reno. -- Il primo seltembre 1367 , Fra Giovanni da dove l'Egitto e Grecia e Roma ſecero moli cbe disti
Firenze Eremita , vi unì lo Spedale di santa Croce dano i secoli , il nascente perseguitato Cristianesimo
nel Comune di Salicelo .- Eugenio IV Pontefice nel accozzara fabbriche , che d ' elà in elà si rinnovava .
1435 concedette la privaliva della vendita del pesce no , come le umane genera zioni. Rinnovellata adun
negli stabili di dello Spedale. -- Il 25 marzo 1443 , que la chiesa solterranea di che ragioniamo , fu di
Sabbatina moglie di Pellegrino da Vedegheto , vi strulla da Giuliano apostata nell'anno 261 , cioè di
donò uno Spedale in quel Comune. -- A ' 24 dicembre ciannove anni dopo le faliche del santo Vescovo Fau .
del 1460 , il Cardinal Realino Legato di Bologna 10 stiniano. L' allro Vescovo S . Felice ( 400 al 430 ) pen .
arricchiù dei Beni e della Chiesa di sant: Maria Insu - sò a rimelterla , e vi uni un Collegio di Canonici,
Jare , della di sant' Eligio od Ald , nel Vicolo de'Ra . Ma siccome a quel tempo era già sorla entro cillà
nocchi. -- 11. 5 Agosto 1541 Paolo III Poutefice vi uni | un ' allra Chiesa dedicala a S . Pietro , incominciala
dal suddetto S . Faustiniano successore di S . Zama, Fn ancora un' altra Chiesa nel circondario attra
e compila da S . Basilio nei 350 ( la quale poi venne le di santa Maria della Carilà . Intilolavasi da sanla
unita alla Rasilica di santo Stefano ) ; cosi S . Felice , Cristina , era pella Via di Pietralala , ed ebbe cura
dedicó quella onde parliamo , ai santi Naborre e Fe- di anime. Trovasi negli Archivi che del 1279 veniva
Jice ; titolo che ha poi sempre conservalo . Gli Unga. governata da certo D . Gnido di Zola : stette parroc
ri l'abbruciarono nell'anno 903 : dopo il qual tempo chia sino al 23 maggio 1806 ; nel qual tempo fu sop
si pensò di edificare la Metropolitana nel bel centro pressa , e concentrata per essa in sanla Maria della
della città ; il che di falto venne posto ad esecuzio Carità . Ridotta a semplice beneficio ecclesiastico , ne
ne , e ridotto poi a compimento nell' anoo 1019 dal venne posto l' edifizio a profano uso. -- Ciò che fu
l' umana riparazione. pure dell'Oratorio dedicato alla B . V . del Santo Amo.
Volgendo circa l'anno 1100 la Chiesa de' santi Na- re sitnato verso la Porta di S. Felice , e che appar
borre e Felice veone conceduta ai Monaci neri Bene- teneva ad una Compagnia spirituale , la quale cesso
dettini; e allora , dal titolo del loro capo , fu ele d ' esistere per le note generali vicende della fine del
vala a grado e nome d 'Abbazia . Probabilmente a que secolo scorso.
sti Monaci è dovita l' erezione della Chiesa superio . Matteo Mainardi , pubblicava nel 1633 un libro
re , che durò Parrocchia sino al 19 aprile 1684 , in dell' origine e fondazione di tutte le Chiese che si
cui , per Breve del Ponlefice lonocenzo XI ( il coma- trovavano allora in Bologna , compilandolo sopra gli
sco Odescalchi) ſu tolta alla Chiesa la cura d ' ani- scritti di D . Luigi Sarti da Piano e di Gioan Nicolò
me , e venne ripartila alle Cappelle limitrofe di san Pasquali Alidosi ; e in esso libro , parlando di santa
Nicold di S . Felice , di S . Lorenzo in Porta Stiera o Maria della Carità e delle Parrocchie che oggidi vi
Sotèria e di santa Maria della Carità . -- L 'Abale Bar. sono incorporate , dice che i Frati della Carità ave
tolommeo Raimondi ( che fi poi Vescovo ) aveva am - | vano cura di 222 anime, che la Parroccbia de' santi
pliato il Monastero nel 1381 ; e , tre anni dopo , ſe Naborre e Felice ne aveva 1723 , quella di san Ni
ce edificare il Campanile e la Sagreslia . Per guerre cold 1457 , e santa Cristina di Pietralata 776 . Da que
avvenute ne' bassi Lempi e al cominciare de'moder sti numeri , ch ' egli accerta d ' aver tratto da Regi
ni , restò qualche tempo l'Abbadia deserta ed abban stri autentici del 1632 , risulta che allora nel come
donata : il terremoto del 1508 vi portò molta ruina : prensorio d ' oggidi erano 4178 individui , mentre il
sicchè per tante calamità Papa Giulio II il 17 otlo- | Diario Ecclesiastico , venuto or ora in luce per que
bre del 1508 sopprimendo quell'Abbazia , ne applicò sto anno 1852 , le fa sommare a 5137 : aumento av .
i Beni allo Spedale di S . Giovanni Battista del Mer- venuto in due secoli , perchè di fatto in tal periodo
cato , trasferito a S . Gregorio ( Casa di Ricovero la popolazione bolognese si è accresciuta successiva
d ' oggidi ) fuori di Porta san Vitale , destinato alla mente di cinquemila individui : aumento più sensi
cura degli infermi di morbo epidemico. Indi , con al. bile poi che non sarebbe stato col confronto di po
tro Breve del 24 ottobre 1512 , donò il Convento polazione fra il 1629 e l'anno corrente , perchè si sa
de' santi Naborre e Felice alle Monache Francescane che migliaia e migliaia di cittadini soccombettero
Conventuali di santa Chiara , delte poi dell'Abbadia , pel funesto contagio del 1630 , cioè un triennio pri
le quali stavano fuor di Porta Santo Stefano ; e qui- ma che il Mainardi pubblicasse il libro , cui ora ab
vi poi trasferite , vi dimorarono sino alla loro sop biamo accennato .
pressione , avvenuta il 25 aprile del 1810 : dopo il Ma veniamo alla storia artistica della Chiesa Par.
qual lempo i successivi Governi tennero parte di quel rocchiale della Carità . Abbiamo detto che del 1583 ſu
luogo a Spedale Militare , e parte ne posero a Casa compiuta la Chiesa con disegno del Fiorini : e qui
di lavoro , di correzione e di pubblica beneficenza. -- aggiugneremo che fu poi nel 1680 accresciuta delle
E tanto basti intorno alle Chiese di S . Zama e de' san . quattro cappellelte negli angoli , dal P . M . c Teolo
li Naborre e Felice , come pure all' Abbadia ed alle go collegiato Giambatista Borgonzoni del Terz' Or .
sue vicissitudini. dine di S . Francesco , il quale nacque in Bologna nel
Allra Chiesa , compresa nell' area di santa Ma | 1628 e morì del 1692. Viveva dunque quest'architet
ria della Carità , è quella di S . Nicolò di S . Feli. to quando il Malvasia nel 1686 pubblicava la prima
ce , distinta da quella di san Nicolò degli Albari , Guida di Bologna , e faceva parola delle aggiunte ar
a cazione della Sirada dove trovasi erella . Era uni tistiche di siffatto studioso claustrate .
la essa Chiesa , sino del 1100 a quella de' sanli Na. Nella prima Cappella , a destra di chi entra , ſu
borre c Felice : ma poi del 1375 abbiam certezza posta una pittura di Baldassare Aloisio dello il Ga.
ch ' era Parrocchia libera e separata . La fabbrica del- lanino , uno dell'Accademia de' Carracci , che vi rap .
la Chiesa fii condolla di muramento nella forma at. I presentd la visita di santa Elisabetta a Maria Ver.
tuale , per invenzione e disegno di Pietro Fiorini gine. In essa Cappella il Franceschini , famoso al.
( 1570) . Stelle Parrocchia sino al 23 maggio 1806 , lievo del Cignani , lavorò a fresco il rapilo Evange
in cui , per decreto esecutoriale dell' Eminentissimo lista di Patinos , con quella elegante facilità che mai
e Venerando nostro Arcivescovo Carlo Cardinal Op. non mancò alle sue opere , uemmeno sui primordi.
pizzoni , Delegalo Apostolico , divenne chiesa sussi. Al secondo altare (di casa Fontani Bombelli ) la
diale a sauta Maria della Carilà , com ' è ancora Vergine in gloria col Figliuolo , e i santi Giambali.
06sidi. | sta , Cirolamo , Carlo e Nicola da Tolentino , era
pittura di Flaminio Torre , allievo di Guido , e non ci, assecondato ognora da' suoi benamati e benaman
indegno d 'un tanto maestro . Cammillo Mazza la cio . Li parrocchiani) la Chiesa di sanla Maria della Ca .
se d 'un maestoso e bizzarro ornato . rità si è venuta di breve ogni giorno aumentando
Alla terza cappella , la santa Elisabetta regina d ' artistici convenientissimi decorosi ornamenti, sic .
d . Ungberia , svenu ta all' apparizione di Cristo , è chè può dirsi omai coovertita in una Galleria di sa.
bella operazione del prefato Franceschini. cre squisilezze , tanto splende per copia d 'oro ; tanto
Nell' altar maggiore , la B . V . col divo infante , è ricca di pitture d ' ogni modo si negli altari, si nei
la Carità e san Francesco , è pittura dell' Aretusi e lali delle cappelle ; tanto è migliorala nelle forme
di Giambattista Fiorini , condotta con quell' amore architeltoniche generali e particolari ; tanto è muta
che non suol diſellare a cui manchi profondità vera ta da cid che fu ! Questo prodigioso abbellimento ,
nell' arte e della scienza . questa ricca e splendida e conveniente trasformazio
Segue un dipinto di Felice Cignani , figlio ed al- | ne , è opera degli ullimi tempi , ma più specialmente
lievo di Carlo , che rappresentò san Giuseppe e san del 1851. Infatli , ricorrendo per questa Parrocchia
t' Antonio di Padova appie della Vergine gloriosa . della Carità la decennale eucaristica festa del Corpus
Veniva appresso una sant' Anna del Bibiena vec. Domini, la domenica 6 di Liglio di esso anno 1851,
chio nell'altare Isolani ; e compiva l' ornamento alla fu riaperta la Chiesa suddelta in tale solenne circo
Chiesa un crocifisso di rilievo nella settima cappella . stanza , e parve a tutti nuovo artistico miracolo ,
La sagrestia , vaga e bizzarra , fu architettata tanto rifulse di peregrine bellezze in ogni minima
dal suddetlo Padre Borgonzoni. sua parte.
Nel 1706 Giampietro Zanolli non numerava ve. Si videro allora nuovi miglioramenti architetto
runa cosa di nuovo pella della Chiesa ; trange un nici per l' intero corpo della Chiesa , e no quovo
ornato di Giuseppe Roli all ' allar maggiore : e solo | maggior altare; lavori disegnati e diretti dall' i
aggiugneva esistere in sagrestia due paesi di for- stre professor architetto cavalier Filippo Antolini:
ma ovale , condotti da Antonio Maria Monti ; e in si vide il corpo della Chiesa aggrandito ; modificato
Reſellorio , Cristo cogli Angeli , la Carità e la Tem il presbiterio , e portato il delto altare più verso
peranza , pitture a fresco del Franceschini e dell ' ancopa , sotto il centro della crociera che fa cu .
Quaini, pola al presbiterio suddetto : si videro nella volta
Del 1732 era stato aggiunto lateralmente nella della Cappella principale i quattro Evangelisti coi loro
Cappella seltima , un Cristo morto in braccio alla simboli , dipinti a colore in figure colossali , dal gio
Madre , pittura a fresco del suddello Quaini , allievo vine professore Antonio Muzzi : gli ornati tuiti del
non ispregevole di Carlo Cignani. la Cappella condotti dai valenti professori Giuseppe
La Guida di Bologna del 1766 , nota all' altare | Manfredini ed Onofrio Zanotti : la prospettiva dello
quinto un solloquadro del Crespi, Santa Margherita sfondo , lavorata dal loro egregio coadiutore Luigi
da Cortona ; ed al sesto un frontale con Angeli alla Biondi: le figure a chiaroscuro pennelleggiate da
sant' Anna , dipinto da Gaetano Gandolfi Accademico Sante Nucci. Videsi l' altare , tutto marmi, inta
Clemenlino . gliato di corniciamenti di fogliami e fregi, di leg
Segue la Guida del 1776 , che aggiunge al primo giadri ornamenti simbolici nel paliotto , da Carlo
allare un sottoquadro di Antonio Crespi , il quale vi | Vidoni scarpellino e da' suoi pratici aiutatori. Si via
dipinse il B . Geremia Lambertenghi e santa Rosa di dero scagliole mirabili d ' Agostino Canturio , dora
Viterbo . ture sfolgoranti di Vincenzo Trevisani, bei lavori
Troviamo aggiunto al settimo altare , nella Guida di terrazzo d ' Antonio Mander , scialbi alle pareti
del 1835 , un soltoquadro di Pietro Fancelli , che fi. | di Sebastiano Gardi. Francesco Tonelli capo ma.
gurò il B . Leonardo da Porto Maurizio. stro s' ebbe gran lode per ingegni di meccanismo ,
Infine , la Guida del 1845 ; cosi ci descrive santa per direzione delle cose murarie : Raffaello Beltra
Maria della Carità ,, Altare primo : la Visitazione mini e Giuseppe Alti per la pittura decorativa a
dell' Aloisi , e un san Luigi dell' ultimo de' Procacci casselloni di due laterali cappellelle verso la mag
ni; altare secondo , un 'Immacolata Concezione in ri . giore , distinte per calini e cupole , cui piove luce
lievo , di Giuseppe Leonardi ; altare terzo la S . Elisa dall' alto .
belta d ' Ungheria del Franceschini ; altare quarlo , Ed eccoci in grado di poter ora descrivere la
S . Filomena in una elegante Cappelletla moderna ; | Chiesa Parrocchiale della Carità come al presente si
allar maggiore , il quadro dell' Aretusi e del Fiori. ammira : non senza desiderio e speranza , che , ra.
ni , e ( a cornu epistolae ) quello di Flaminio Torre , gunali i mezzi necessari , veoga presto compita af.
ch ' era in origine alla seconda cappella ; altare sesto ,
fatto di pitture d ' ogni modo ( vuoi di figura vuoi
il quadro di Felice Cignani ; altare, settimo la san d 'ornato decorativo
) , e sopra gli organi, e per tutta
t' Anna del Bibiena ; altare oltavo il Crocifisso di ri.
la volta della nave ; sicchè in Bologna possa dirsi
lievo , e il solloquadro del Fancelli,
Ma quanto d ' artistico si è venuto insino ad ora forse unica e sola in questo secolo , per bellezze ar.
annoverando , è un nulla al paragone degli abbelli. | tistiche diffuse a tuttoquanto l' edifizio .
menti decorosi d ' oggidi. E per certo può asserirsi Frattanto , al primo altare (ch ' ebbe litolo da Ce
con tutta verità che ( per le mirabili sollecitudinisù bambino) vedesi tuttora la Visitazione della B . V . a
del zelantissimo Paroco M . R . sig . D . Agostino Ric. I S . Elisabella , opera lodevole io pittura di Baldassarre
TOMO IV . 13
Aloisio detto il Galanino. Questa pittura , tagliata | l' Altare sesto (cioè il primo a cornu evangelii discen
in alto a guisa di frontale , porta dipinto nella sa - dendo dal maggiore ) vedesi il dipinto di Felice Ci
racinesca il Sacro Nome di Gesù. -- , divoli diGesù gnani , che rappresentò la B . V . col divin pargolo ,
Bambino concorsero nel 1811 all'abbellimento di que e i Santi , Giuseppe e Antonio da Padova. Solto a un
sta prima Cappella , dove a sottoquadro vi ha un tal quadro evvi un Gesů Nazareno dipinto dal Cal.
san Luigi Gonzaga dipinto dall' ultimo de' Procacci- vi; e nei chiaroscuri laterali vedesi rappresentato
ni. A destra nella parete vedesi una piccola tela co . sant' Antonio taumaturgo da una parte , e un'estasi
Jorita di forma ovale dov' è rappresentato l' Angelo di Gesù fanciullo dall' altra. -- La nobile casa Malva
Custode , il quale deriva dalla scuola dell' Albani. sia , proprietaria di questa Cappella , ne curò il re
La cupolelta a cassettoni dipinti , ha nei pennacchi stauro , il decoro , la sonluosità . -- Alla Cappella
quattro putti a chiaroscuro , condotti con buon me. grande che segue , vi ha fronlale con angeli , di.
todo d 'arte ; e nelle lunette laterali vedesoni ( a ma. pinto con assai vigore da Gaetano Gandolfi : e in
niera di bassorilievi) da una parte i Magi al Prese. | mezzo dell' apertura scorgesi una sant' Anna colla
pio , dall' altra la Presentazione di Gesù Bambino al Vergine figlinola , dipinta ad olio con finitezza da
Tempio , accolto dal vecchio Simeone. -- Alla seconda Andrea Besteghi. Ai fianchi sono due tele a colore :
Cappella (con altare di finimarmi, eseguito nel 1841 puna mostra un Presepio di bell' effetto notturno o
insiem coll' altro che vi fa riscontro , dal prefato Vi. di Luca Cangiasio , o meglio di un Procaccini , l'altra
doni , con direzione dell' Ingegnere Francesco Monti ) il Battista e san Giacomo maggiore , di stile Sam
a la statua di M . V . della Concezione , coperta machinesco . Il restauro di questa Cappella ragguar .
da un frontale con Angeli , dipinto da Filippo Pedri . devole si Jeve alla divozione di tutti i popolani della
ni. Il sottoquadro rappresenta il santo prete Andrea Carità . -- Jofine nell' ultima Cappellelta vedesi una
Avellino ; i cni divoli congregati abbellirono del pro croce con emblemi ed Angeli , pennelleggiata da Fi
prio nel suddetto anno 1841 , la detta Cappella se lippo Pedrini. Vi sta sotto il B . Leonardo da Porto
conda. Ai lati di questa sono due tele di qualche | Maurizio , dipinto già da Pietro Fancelli. Ai lati veg .
pregio , dipinte ad olio : nell' una è figurato Cristo gonsi due chiaroscuri, rappresentanti le gloriose ge
in Emaus , di Lucia Casalini Torelli , nell' altra san sta del Beato Missionario . La Compagnia del SS . Sa
Diego della scuola di Ercole Graziani. -- Sopra l'alta. cramento , sotto gli auspici di esso Beato , contribut
re terzo , la S . Elisabelta regina d ' Ungheria , svenuta molto a decorare degnamente quest' ultima Cappel
all'apparizione di Cristo, è pittura del Cavalier Franc la , nella quale in basso , da sinistra , è un ' antica
ceschini. A sottoquadro vedesi un divoto sant'Antonio Madonna a colore , ritoccata e rifatta .
Abate , dipinto dal Cavaliere Vincenzo Rasori; e ai Diciamo ora della Chiesa e Madonna della Grada ,
laterali scorgonsi due chiaroscuri , riferibili alla vila attenendoci a quanto scrisse e pubblicò nel passato
dello stesso santo Abate : l'uno lo mostra elemosi. anno il prestanlissimo signor Caetano Giordani nelle
niero , l'altro tenlato dai maligni spiriti. La Congre sue Memorie storico -artistiche , intorno appunto la
gazione divota al detto Santo procacciò nel 1841 tutti Chiesa della Madonna alla Grada , e dei santi Anto
gli ornamenti che decorano questa Cappella terza. -- nio da Padova e Valentino martire. -- In diversi var
In elegante Cappelletta appartata , e chiusa da can chi interni , fra pilone e pilone delle mura nostre ,
cello , vedesi l' immagine della santa vergine e mar. ſurono dipinte alcune sacre immagini diNostra Donna
tire Filomena. Questa Cappella appartata , che con col divo Infante , tra il finire del secolo XIV e il co
tiene molte sacre reliquie , fu condotta d ' architet. minciare del XV. Tali sono , quella del Baraccano ,
tura dal soprallodato Francesco Tonelli , e venne di. quella detta l' Incoronata , l'altra appellata della Li.
pinta da Prospero Gentili. -- Nell' ancona della Cap. bertà , quella della Pietà a S . Rocco , e questa , no
rella principale , il quadro grande colla Vergine e il minata con bolognese vocabolo , della Grada , perchè
divin figlio , la Carità , san Francesco ed altri san si venera presso la Graticcia od inferriata , per la
ti, è l' antica opera di Cesare Aretusi sul disegno quale il Canal di Reno entra in città. Sembra , dallo
di Giambattista Fiorini. Ai lati del maggior allare l stile , dipinta allora che , distrutta la Fortezza del
sono esposte due grandi tele di sacro argomento : Pratello nel 1404 , ivi si rifabbricavano i volti e le
l' una è bell'opera del Gessi , e rappresenta la B . V . diſese delle mura. I divoti che la fecero dipingere ,
in trono , adorata da' sanli, Giuseppe e Carlo , e la prolessero con la cancello e pare vi erigessero un
dalle sante , Caterina e Cristina , ed era già all'altar altare : più tardi la pielà bolognese la rinchiuse in
principale nella soppressa Chiesa di santa Cristina una piccola Cappella , poi fu adorata in decorosa
di Pietralata ; l' altra è di Flaminio Torre , e rap conveniente Chiesina. Quando fosse chinsa siffatta
presenta pure la B . V . sollevala in gloria , alla vista Immagine entro una cappella , non si potrebbe asse
de' santi , Giovanni Battista , Girolamo , Carlo e Nic . rire con certezza : srmbra però che ciò fosse tra il
cold da Tolentino . Quest' ultima stette lungo tempo | 1576 e il 1629 ; imperciocchè si trova scrilto negli
sopra l' altare della seconda Cappella . E qui non di | Alti del Notaio Arcivescovile Giambattista Cavazzi
remo delle pitture del Muzzi sulla volta , nè de ' la - questa notizia originale , che il benemerito Sig . Maz .
vori decorativi del Manfredini, del Zanotti, del Bion. | zelti ba rinvenuta di recente , e mi ha gentilmente
di e del Nucci , perchè gli abbiamo enamerati , par. | comunicata = ,, Al Nome di Dio . Marzo 1629, in Bo
lando del gran restauro generale fallo nel 1851. -- Alo i logna. Fanno fede gl' infrascritti in virtù di questa ,
come la verità è , ch 'essi e ciascheduno di loro molo fizio della Grada con opportune adiacenze ; indi file
t ' anni sono hanno veduto celebrare la Santa Messa ron fatti abbellimenti e munifici legati , a beneficio
all' altare della B . V . che e in un cancello delle muodel sacro luogo , per divozione di cospicui signori ,
ra della città presso la grada di Reno , delta la Ma e specialmente della nobile famiglia Aldrovandi.
donna della Grada , dove alcuni giovani hanno con Del 1798 , soppressa la Compagnia di santa Ma
devoli esercizi rinnovata la devozione con frequente ria della Grada e di sant' Antonio di Padova , la
concorso ; ec . 1o Fra Francesco Montefiore faccio fede | Chiesa fu conservata al culto pubblico a spese na
che degli anni 1576 o del 1577 , ch ' ero chierico , ho zionali ; poi venduta ( come merce ad asta ) a chi
servito la Messa al Padre Leandro da Bologna di ſe più la pagasse. Ma venne a buone mani : chè l' illu .
lice memoria , sacerdole della nostra Religione , alla stre signor Conte Luigi Salina , come già si è tocca
soprascritta Madonna della Grada , una o due vol to , l' acquistd , e mantenne al sacro culto , mentre
te. -- Jo Fra Francesco Maria , fratello della Carità altri forse l' avrebbe in molino convertita
. Ora la
affermo di aver visto dir messa alla Madonna della possiede il degno figlio di lui , signor Conte Cam .
Grada -- lo Vespasiano Grimaldi, per la memoria che millo , che vi ha operati notevoli restauri nel 1851 :
tengo sio da quando ero in pulto , mi ricordo che i
di che fa ricordo un ' epigrafe postavi dagli Uomini
miei maggiori sono andati ad ascoltare la Messa alla della Compagnia della Madonna , e del santo Marti
suddetta Madonna -- Jo Marc 'Antonio Marchi affermo re Valentino ; la quale Compagnia sorse a vita nel
esser la verilà che già mentre ero putto
mentre ero pulto si celebrava | 1754 , e solennizza annualmente ta traslazione del
si celebrava
la Santa Messa all' altare della suddetta Immagine , sacro Capo d ' esso Martire, la seconda festa di Pa
se ben allora non era in cosi onorevol termine come squa di Risurrezione.
al presente si trova. = ,, Dicasi intanto una parola artistica della Chie
alcune osser
Da questa notizia possiamo trarre alcune osser .. | sa alluale . L ' esterno ha una semplice facciala , so
vazioni corollarie : 1. che del 1576 o 77 vi fosse al- yrastante ad un portico dorico di quattro archi. Ad
tare alla Madonna della Grada ; 2. che , dai primi uno di questi risponde l' ingresso alla casa del Cu -.
tempi della sacra Immagine al 1629 fosse declinata la stode : ai tre altri, le tre porte della Chiesa . Que
divozione verso quella B . V . , e che poi , per faltosla è di pianta quadrata perfella , decorata simme
di alcuni giovani , si riaccendesse il fervore per la tricamenle a due ordini d ' architettura : il primo co
medesima ; 3. che non vi fosse cappella , ma forse rintio , il secondo composito . Qualtro intercolonnii
no solo altare entro il cancello ; 4 . che fra il 1576 e inſeriori ed un arco nel mezzo corredano ogni pa
il 1629 fossero
ero condotte
condolte lele cose ad onorevole
cose ad onorevole termi.
termi- || rete della chiesa : a levante sono le porte d ' ingres
ne ; il che darebbe a credere che in quello spazio di so ; a ponente la Cappella principale , da mezzodì e
tempo ( come più sopra abbiamo accennato ) si fosse tramontana le altre due. Sopra le tre porte sta la
eretta la cappella . -- Ma checchè sia di ciò , diremo tribuna dell'organo ; altre due , difese da gelosia ,
che , accresciuto il numero de divoli , eglino si uni- , sono ai lati ; sopra la maggior Cappella veggonsi as.
rono in Compagnia Spirituale , ed ottennero uno Sta . sisi due Angeli , dello scultore Giovanni Putti , che
tuto dal cardinale Arcivescovo Lodovico Lodovisi. E sorreggono una corona ed un cartello col motto :
dell' anno poi 1630 , memorabile per l' esiziale pesti In benedictione potens. Altri intercolonnii s' inalzano
lente morbo che disſece Bologna , dandosi sepollura superiormente , frai quali sono le finestre , o vere o
ai cadaveri ne ' contorni della Grada , la sacra Imma- finte , c , sopra l' organo , quattro santi Protettori
gine s' intitold del Cimitero o de'defunti ; finchè, ri. | di Bologna ( Petronio , Francesco , Domenico e Pro
fabbricata più grande la chiesuola e sminuita la me. colo ) condotti a fresco da Antonio Cattalano. Il pal
moria del Catale contagio , tornossi a chiamare quella co a lacunari , cassettoni ed ornamenti bugnati ,
Madonna , Santa Maria della Grada ; nome che poi porge l' idea di ciò che poi fece lo stesso Levante con
ha conservato , e che conserva pur anche. -- Crebbe il piii vaga grandiosità nel Teatro anatomico dell’ag
numero de divoti Confratelli ; ebbero mezzi e fervor | tico Archiginnasio .
religioso ; e fermarono di erigere una Chiesa di mag. | Nuovi sono gli altari laterali ; nuove le decorazio
gior grandezza e convenienza ; dandone cura all'ar. ni architettoniche dipinte con emblemi sacri da San
chitelto concittadino , statuario e intagliator in le- te Nucci , piltore di vario genere. La tela dell' alta
gno Antonio Levanle . Il 22 maggio 1632 fu posta , re a destra rappresenta S . Cammillo de Lellis dinau
come si è delto , la prima pielra della Chiesa attuale / zi al Crocifisso : e quivi di fianco è la reliquia del
per mano del Legato di Bologna , Cardinale Antonio capo di san Valentino . Il piccolo sottoquadro è forse
Santacroce , essendo presenti alla cerimonia il Car . della scuola dello Spagnolo . -- La Cappella maggiore
dinale Arcivescovo Lodovico Lodovisi , il Conte Ni. | fu dipinta di quadratura da Gaetano Caponeri : la
colò Caprara Gonfaloniere di Giustizia , gli Anziani figura del Padre Elerno è di Pietro Fancelli , che pur
ed altri eccelsi Magistrati . Nell'anno appresso die coloriva gli Angeli librali nel frontale , che copre
desi principio ad un portico , che doveva condurre l'antica Sacra Immagine di M . V . della Grada. L ' al
dalla strada di S . Felice alla Chiesa della Grada ; ma tare è a fiati marmi; e la figura del Salvatore , nel
non ne furono eretti che dodici archi, i quali aspet. ciborio , è di Jacopo Alessandro Calvi. - La statua
teranno , forse indarno per sempre , il resto di por- di sant'Antonio di Padova alla Cappella sinistra , ė
tico che li colleghi. Del 1723 , venge accresciuto l'edi. Ji Fabrizio Arrigucci, scultore del secolo decimosesto .
Il solloquadro col Sacro Cuore di Gesù , è una mente la storia . Con Decreto del primo marzo 1839 ,
delle tante memorie d ' un tal soggetto , lasciateci l' Eminentissimo signor Cardinale Arcivescovo Oppiz .
dal secolo scorso. -- Sopra la Chiesa ſu già uo Ora. | zoni, uni ed incorporò perpetuamente al Benefizio
torio , dove il quadro del sant Antonio e della B . V . Parrocchiale di Santa Maria della Carità il Benefizio
portava sotto questa leggenda : Pavola de Ballis fe ex Parrocchiale de'santi Fabiano e Sebastiano ; ed il
cit 1701. Paroco altuale , di consentimento e con approvazione
E questo basti della Chiesa della Grada. -- Mo dell' Eminentissimo stesso , avendo ottenula la detta
striamo intanto quella di san Nicolò di S . Felice . Fu Chiesina, che fu già un tempo della Compagnia di san
sempre tale , quale oggidi la vediamo, nel comples ta Maria della Carità, indi per tanti anni profanata ,
so architettonico , e sempre con dieci altari. Nel pri- la riaperse (con tre altari) a culto pubblico il 29 No
mo , a destra entrando , è stato ognora un sant'An vembre del 1840 , dedicandola ai santi Martiri da 'qua
tonio di Padova , in rilievo , con sopra una tela del li prese nome quel novello Benefizio. Nel detto gior
Marescotti, che vi rappresentò la B . V . che apparisce | no una tale Chiesina fu benedetta dallo stesso Emi
a S . Giacinto . Nel secondo altare si è ognora veduta peolissimo Oppizzopi. - All' allare principale vi ha
Ja santa Lucilla comunicata da santo Stefano , lavo una tela del Mastelletta , che rappresentò il santo
to del Procaccinesco Lorenzo Franchi , cui fece un Martire Sebastiano ; in uno de' laterali un san Frap
tempo quadratura un' opera del Dentone. Al terzo si cesco d ' Assisi del Ferrantini , che vi era ancora ab
vide sempre il san Barnaba lapidato , del Valesio. All antiquo , e nell' altro un san Carlo Borromeo di Car
quarto una Madonna in istatua . Al quinto fu già un raccesca derivazione.
dipinto del Samacchini : Cristo risorto che apparisce L ' Oratorio superiore venne pur riaperto nella
alla Madre. Ora vi è una tela di Flaminio Torre , do- stessa circostanza ; e sarebbe ottima cosa , se bol
ve scorgesi la Vergine in gloria , S . Carlo in adora tovi dalle pareti il malauguralo bianco di calce , se
zione, S . Girolamo che scrive , e il Battista predican - ne scoprissero novellamente le antiche pitture del
te . Alla Cappella Maggiore videsi un tempo una tesla Ferrantini. Il Parroco attuale vvi ſece collocare un 'im
di S . Nicolò , fatta di rilievo da Alfonso Lombardi da magine divota di Nostra Signora , d ' aplica origine ,
Ferrara , cui stavano attorno stalue di legno e di serve di tavola all' altare .
terra cotta : ora vi si vede un san Nicolò con ange La della Chiesioa di san Sebastiano serve di de
Ji , in carcere , dipinto in tela dal Quaini , la quadra . corosa Camera mortuaria per la Parrocchia ; e , in
tura e dell'Hafner , e le statue laterali all'arcone , fue ogni ſesta , vi si raccolgono i fanciulli popolani , cui
ron fatte da Giammaria Rossi. La tesla del S . Nicolo s' insegna con ogni cura la cristiana dottrina. -- Nel
è stata posta fuor di chiesa , a cima ed ornamento l' Oratorio superiore poi sono istruite i di festivi le
della porta d ' ingresso . La settima Cappella ha mo. | fanciulle della Parrocchia stessa nelle cose necessarie
strato ognora santa Caterina e san Biagio della sculo - | per l' eteroa salute.
la del Sabattini; ma l' ornato attorno del Dentone E tanto basli intorno la storia di santa Maria
ha dato posto ad uno del Jarmorini. .. Sempre all'ot. della Carità , nella cui giuridizione trovandosi un bel
tavo altare videsi una Madonna Addolorata , co'san - | tratto del Canal di Reno entro citla , trovası anco
ti Anlonio da Padova e Liberata : sempre alla nona ra necessariamente molta parte industria , essendo
il Crocifisso , la Vergine e santi , primissima opera l' acqua uno de'motori e de' principi che più special
d ' Annibale nella maniera de' Passarotti : e sempre mente la favoriscono . E per vero , senza dire d ' un
alla decima una copia della Madonna di Reggio . La Editizio di Bagni pubblici poco lungi dalla Parroc
Croce di marmo, a ridosso del muro esterno , sulla chia , e di molte e molte lavanderie , noteremo fab
sinistra di chi entra in Chiesa , era in mezzo della briche di carta , conce di cuoi , lavorazioui di stovi.
pubblica via , ad accennare l' antichissima Badia e la glie , filatori da seta , preparazioni di nitro , accannel.
prima Chiesa fra noi, onde si abbia memoria . Ora latori di filati , telaitoli , tesserandoli , tintori, trat
è qui posta come segno monumentale , e ci venne | tori di seta , mugnai, segatori di legnami di ogni
trasportata nel 1732 , come riferisce l' iscrizione , che fatta , si per comodo di fabbriche come per fregi da
leggesi a destra della porta di Chiesa . Un tale segna. mobili , e per uso di droghiere e di tintura . Le quali
colo di redeazione venne quimesso la prima volta cose lutte influiscono al benessere temporale de' po .
nel 381 , dall' inclito sant' Ambrogio , sostegno illu polani di santa Maria della Carità ed ai vantaggi com .
stre dell' universa cristianità . merciali e industriali del paese nostro , come allo
Il sotterraneo ricetto , presso la Badia , dove ora . spirituale coopera la colerzia di chi regge essa par
va co ' suoi seguaci il primo Vescovo nostro S . Zama rocchia e di chi dipende immediatamente dalla su
( anni di Cristo 265 al 300 ) non mostra più altro direzione illuminata , e dal suo cuore desideroso del
della sua antichità che la semplicissima forma. maggior lustro della chiesa e del maggior bene di
Resta ora che si dica dell'attuale Chiesina de'san . quel gregge , che da più di vent'anni venne a sue
ti Fabiano e Sebastiano , aperta di costa alla Chie cure pastorali affidato.
sa Parrocchiale , là dove fu un tempo la Compagnia
della Misericordia o della Carità . Ed eccone breve
DOTT. SALVATORE Muzzi.
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SAN MICHELE ARCANGELO


DI POGGIO RENATICO

I volgere di lempi ignavi e procel. | la chiesa di S . Pietro in Poggio Renatico e le ragio


losi travolse in gran parte la storia ni che le spettavano. ( V . Savioli , Annali di Bologna
de' nostri luoghi , e non è dato che Vol. II parte prima pag. 216.)
trar congetture e deduzioni sulle poche Questa chiesa ebbe quindi il litolo di Arcipre
vestigie che ne rimangono . tale non di abbaziale , che oltenne solamente nel 2
S . Michele di Poggio Pienatico si Aprile 1644 da un bollo del card. Arcivescovo Giro
W e giudica una delle pievi più antiche della lamo Colonna.
A diocesi Bolognese . Si vuole che il gius-pa . L ' Edifizio di questa chiesa , conteneva sette cap
a s tronato della medesima sino dal 1344 ap- pelle ed altari dedicati : al titolare S . Michele , a
partenesse alla casa Lambertini , ma negli Annali di S . Antonio abbate , a S . Bernardino , alla B . V . del
Bologna del Savioli si trova alto antichissimo che Rosario , a S . Lucio , a S . Maria Maddalena, ed alle
rimonta fino al 200 , nel quale si scorge il dirilto anime del purgatorio ; ma per la somma velustà nel
dei Lambertini su della chiesa , e sul Poggio Rena
Rena - 1777 si ridusse ad uno stato minaccevole di rovina,
tico che io addurrei se la ristrettezza dello spazio a riparare la quale fu aggiudicato un preventivo di
non mel divietasse. E nell' istoria medesima di Bo - Sc. 1800 . Per sostenere queste spese mancando imezzi
logna del Ghirardacci si vede come il Castello ed ili arciprete Gaiani si rivolse alla congregazione dei
territorio di Poggio Renatico appartenesse alla casa Vescovi e regolari per imporre censi sui beni della
Lambertini, e che certo Guglielmo di tale famiglia chiesa per la somma di Sc. 2000 come ottenne. Con
appunto fortificasse il luogo ed il munisce di vetto questa somma, con altre da lui generosamente sbor.
vaglie . sate e colle'offerte de' Parrocchiani si vide nel 1780
ne
Nel campio autent ico della R . Mensa compil ato la chiesa interamente riedificata . La sua lunghezza
l' anno 1378 questa chiesa si trova registr ata qual è di piedi 85 , è larga 27 e mezzo ed alta 50. Essa
pieve , senza però che le fosse devoluta giurisdizio. I ha tre porte una maggiore nella facciata , e due la
ne sovra alcun ' altra chiesa . In altro campione da terali. L 'interno della chiesa è vašlo e bello quale si
tato dal 1408 accennasi come in della chiesa erelto conviene al culto divino. Una volta a softto la ri.
vi fosse un chiericato . copre , ed ora contiene 4 altari laterali internati nel
Ma più tardi si scorge dai documenti riguardanti muro , l' uno è dedicalo a S . Aotonio , il secondo
il Gius-patronato di questa chiesa esistenti nell'ar di fronte alla B . Imelda Lambertazzi , così proce
chivio arcivescovile , come si trovassero a questa dendo innanzi a destra si vede la B . V . del Rosario
chiesa unite quella di S . Pietro e l' altra di S . Ma ed a sinistra quella del Carmine; sugli allari si veg
ria della Valle . gono sottoquadri di altri santi , e tutti in decorose
Vuolsi che la prima fosse anticamente Parrocchia cornici.
del Castello , ed in antichità può disputare la supre La Tavola dell' altar maggiore dedicata a S . Mi.
mazia al medesimo S . Michele . chele Arcangelo è opera del Pillore Alessandro Maz .
Nella prelodala opera del Savioli , è rimarche. za , e gli ornati lavoro del di lui fratello Vincenzo .
vole quel passo d ' istoria in data del 17 Giugno 1197 Non è da tacersi come nella sagrestia di questa
in cui si legge come Gerardo vescovo di Massio con pieve fosse erelto un altare (anno 1703) nel quale
ccdesse a Gerardo abate , cd a 'monaci di S . Procolo veone collocato in quadro rappresentante la B . V . e
TOMO IV .
fli Apostoli ss . Pietro e Paolo , dipinto dal famoso Senatore Giovanni , e Commendatore Cornelio Lam
Bagnacavallo ; ma questo nel 1769 l'u tolto da' com - berlini pensarono la commutazione di ospizio in al.
pralori, e ci sostituirono una copia eseguita dal Pit. tri più pressanli bisogni di quella popolazione. Eb
tore Alessandro Mazza. Vuolsi che questo quadro fosse bero quindi ricorso alla Santa Sede perchè colle ren
il medesimo che esisteva nell' altar maggiore della dite dei beni di detto Ospedale fossero piuttosto sti .
Pieve, prima della sua riedificazione. pendiati un Maestro di scuola e un medico a van
Nel circondario di questa pieve esisteva l' antica | taggio della Comunità e dei Poveri.
chiesa dedicata ai Ss.Geogasio e Protasio . E per como In esso ospedale furono collocate le seguentime
dità dei popolani limitrofi di questa vastissima pieve morie lapidarie .
foi di mestieri erigere in detta chiesa una cappel
lania con cura d ' anime, poichè si dà per certo che D. O. M .
la pieve componesse il circuito di 25 miglia ; alla
quale occorrenza provvide il benemerito Marchese HANC AEDEM PAUPERUM HOSPITIUM

Cornelio Lambertini feudatario di Poggio impetran . RX CO . CORNELIO LAMBERTINO SENAT .


done dal Pontefice Urbano VIII la necessaria auto VETUSTATE ET BUINA COLLAPSAM
rizzazione, cui concesse con Bolla del 2 Maggio 1643 COM . ALEXANDER CORNELII FILIUS
eseguita dal Cardinale Arcivescovo Girolamo Colon RESTAURANDAM CURAVIT
na mediante la canonica fondazione e dotazione di ANNO MDLVIII .
rssa Cappellania come si rileva dai rogiti del No.
taio Bartolomeo Guglielmini. Il prelodato Eminentis D. 0. M .
simo Arcivescovo con Bolla 2 Aprile 1614 concesse
al cappellano di questa chiesa il titolo di Vicario in XENODOCHIUM ISTUD COMITR GUIDONE ANTONIO
suissidio della Pieve, e per maggiormente autorizzarlo EX UMILT IN AMPLIOREM FORMAM REDUCTUM
agli atti parrocchiali , con facollà dell'ordinario l'Ar. ANNO MDCX .
ciprete e l' Abbate del Poggio D . Colombano Spisia DEIN SCB MARCHIONE CORNELIO
determind le relative attribuzioni mediante conces AUCTUM ATQUE EXORNATUM
sione del Governatore feudale , e rogito del Notaio ANNO MDLCI.
Dolt. Sante Panelli 21 Febbraio 1645 . GUIDO ANTONIUS LAMBERTINUS
Dopo il volgere di mezzo secolo dacchè in detta PATRIS ET AVI
chiesa esercita vansi atti parrocchiali, avvenne che per PIETATEM ERGA PAUPERES AB MULATUS
gli straripamenti ed alluvioni del Reno detta chiesa PERFICIENDUM EXPOLIANDUMQUE
rimanesse nel lato sepolta , e non mai più servibile CURAVIT
ad uso sacro ; onde fu necessario ricorrere all' or ANNO DOMINI MDCLXV .
dinario per traslocare la cura sussidiaria nella Chiesa
della B . Madonna dei Boschi , come venne concesso Altre due chiese erano anticamente unite alla
dietro licenza del Vicario Generale firinata li 15 feb . Pieve , quella di Santa Maria della valle , l' altra dei
braio 1697 cura clie tuttavia si esercita . Ss. Filippo e Giacomo, ma ambedue vennero de
Oltre della chiesa della Madonna del Bosco esi. molite. La parrocchia viene ora retta con saggio
stono nel circondario della Pieve quattro pubblici Magistero dal Mollo Rev. Sig. Arciprete Don Gio
Oratori, vanni Cartolari e la festa del Santo titolare accade
Il primo dedicato a S . Pietro entro il Castello che nel 29 sellembre.
vuolsi essere stato l'antica parrocchia di Poggio , co Il Poggio disla da Bologna 18 miglia e conta
nie abbiamo delto di sopra , N . 2554 abitanti . Egli è un piccolo e ridente borgo
Il secondo dedicato a S . Sebastiano di pertinen che prese dal Reno la sua denominazione. Le molte
za Lambertini. torri che si vedono costruite nelle sue vicinanze
Il terzo a S . Carlo Borromeo , Nel 1614 fu eret . vennero Jai Bolognesi edificate ne' bassi tempi per
ta la compagnia sollo l' invocazione di detto Santo . guardare i confini esposti alle pretese ed invasione
Il quarto a S . Bartolomco Apostolo con annesso del Ferrarese ducato .
ospitale a vantaggio dei poveri. Nel 1780 i fratelli L. G .
Castigliono
GASTIGLIONE

en appellativo nomedi Castiglione egli | cui avanzi in oggi si leggono in mezzo immensa Bo.
R , è nome corrotto di anterior corrii scaglia sulla vella di tio Monle , e cui fanno corona
zione. Conciossiache essendo il suo ed il meno elevato di Bombiana ed altro uguale dello
vero nome Castel Leone , e pronuncian di Guanella , rupi e balze scoscese di scogli arenarii e
dosi pel vernacolo Bolognese Alion il querzosi e la Giogaia dimonti della la Serra di Ro .
U Leone , cosi Castel Leone fu detto Ca magnano e nè lambono le radici il Rio detto di Ra
stion. Il quale ultimo sconcio volendosi ra me dalla parte di Gaggio di Montagna , e quello del
drizzare con vocabolo Italiano , ne venne al Malandrone sul contine del Modonese ed il Torrente
luogo l' ulteriore di Castiglione. Il che non Marago. Era questo Castello mupito di larga e pro
di rado ci è occorso il riscootrare , ricercando l' eli. fonda fossa , ed avevasi di circonferenza cento ses.
mologia del nome di alcun luogo , la quale forse non santasei pertiche Bolognesi , e le mura circondarie
saria stato difficile il raccogliere anche dalla prima erano sopra terra della grossezza di quattro piedi,
di lui corruzione , ma che riusciva impossibile il ra. con Torri e Porle Castellane munite di Ponti Leva .
visare dalla seconda , come sarebbe appunto nel vo toi. Avevasi la sua Chiesa Parrocchiale dedicata a
cabolo Lagune, imperocchè il nome della Famiglia S . Giacomo ed era ' soggetta al Plebanato delle Ca
Aigoni la più polente del Luogo in oggi appellato La panoe detto di que' tempi di Succida, come dall'Elen
gune , convertissi in bocca del Popolo in Lagon , e che co delle Chiese compilato nel 1366 . Ora di questo Ca .
voleodosi italianizzare in appresso si disse Lagune ; stello e di questa Chiesa non restano che pochi l'al
vocabolo le mille miglia distante dal di lui primo si. deri, avanzi della distruzione fatta da ' Bolognesi di
gnificato , e che non difficilmente avrebbe potuto raca questo Castello dopo la suddetta epoca a logliere in
cogliersi dalla prima corruzione , imperocchè tra la sicuro ricovero de' fuoruscili cbe infestavano li adia
parola Aigoni e Lagon v 'abbia ben minor discrepan centi distretti ; conciosgiacchè dominasse questo for
za di quello che tra Aigoni e Lagune , corruzio te Castello gran parte della Montagna Bolognese ,
ne si disse piii rilevante inquantochè il nome di anzi dividessela quasi in due parti; e di li potevansi
Lagune importa qualità di posizione di luogo , che scorrere le vallate di Reno e della Samoggia e li di.
era impossibile in questo elevatissimo Monte il ric i strelli di Belvedere de' Bagni e di Casio .
levare . Ora poste le cose che sin qui si esposero circa
A chi debba la sua fondazione , ed in qual tempo Castel Leone , sarebbe così strano il congelturare che
questo Castiglione non è si facil cosa il conoscerlo , nel distretto di questo Castello sorgesse l'altuale Ca
come non lo è di tutti quei luoghi che sorsero pri stiglione in luogo compreso nel distretto del primo.
ma dell' ottocento , a medo che non abbiano tale im E che appunto chi era investito nella Signoria di
portanza nella Storia che abbia dato luogo agli Sto . esso , e li dispersi Terrazzani altro luogo meno allo
rici di ricercarne l'origine : ricerca la quale non suo a difesa , e quindi non sospello a servir di rifugio a
le accadere che nella origine delle Ciltà . D ' altroode piccoli Tiraoni de' luoghi montani , ad abitazione sce
il non riscontrare nell' altual Castiglione avanzi di gliessero , e venisse cosi a fogdarsi l' allual Casli.
antiche costruzioni che ne indichino essere ivi esi. glione delto de' Galli.
stilo munito luogo , Iranne di una Rocca la di cui se non che dall' aggiunlo appellativo a questo
fondazione non sembra rimontare al di qua del se- luogo -- de' Galli -- sembra polersi dedurre che e
colo XIII , e che più presto indica abitazione di Val- puno e l' altro esistesse contemporaneamente , ed a
vasore , o Feudatario , bensi mugita quale era il co distinguerli fra di loro fosse appunto un tale appel
stume di quel tempo , ma non formante parte di lativo a quest'altro applicato. Congettura che viene
vasto Castello fortificato ; la di lui posizione non asvalorata dal segdente fatto . Nel riedificare il San
atta certamente a difesa ; tutto questo nè fa dubi- luario dello la Chiesa Vecchia della quale parlaremo
tare , che qui sorgesse da remotissimo tempo vaslo in appresso in poca distanza da Castiglione , occor
Castello che si avesse a capo luogo di un distrello. se di rinvenire sepolla nel terreno Idoletti di paga.
Per cui ne sarà ben concesso lo spaziare alquanto ne deità , ed avanzi di simulacro della Beata Vergi
nelle congellure. Sorgeva l' antico Castel Leone li dine. Sembra questo addimostrare che qui sorgesse da
prima no Tempio sacro a qualche Deilà dei Gentili , ciato per lo prezzo degli anni trascorsi , talche il po .
e che nei primi tempi dell' Era Cristiana allorchè i polo non avesse a risentire la calamità dell' Annata .
seguaci della nuova fede intendevano sopra tutto a E poichè nel 1347 di più grave sciagura si risenti
distruggere quanto sentiva d ' Idolatria , a culto Cri- Bologna meotre a nuova caristia si aggiunse un fie
stiano il rendessero , consacrando il tempio alla Gran rissimo cootagio che tutta Europa ravolse , il nostro
Madre di Dio , che fu il primo culto che si presto Taddeo non dubitò di sacrificare se stesso a pro dei
dopo Dio da' seguaci di Cristo . Ora stando un tal Cittadini sia nel provvedere alla mancanza delle vet
fatto sembra che da ques!o altra induzione possa tovaglie , sia nell' occorrere a tutto che poteva alle
derivarsi , ed è che in questo luogo sorgesse un Pa . viare le angoscie di quegli infelici allaccati dal mor
gus dei Romani ossia Villaggio , poichè egli è inve. bo , o ad istornarne i progressi. Nella qual bisogna
rosimile che sorgesse il summeptovalo Delubro iso . cosi intensamente si adoperò , che allaccato dalmor
falo ed in luogo deserto ; e che in appresso conver bo ed oppresso dalla afflizione di vedere cosi misera .
tito a cullo Cristiano e venuto a ruiga colle adia . mente perire gli suoi figli , morì, con universale com
centi Case , si procacciassero li abilanti allra stanza pianto nel detto anno 1347 . Ora la fama di tante gene
Dell'altuale Castiglione , el' appellassero Castel Leo rose azioni, la saggezza e prudenza colla quale erasi
lie dei Galli oode dislinguerlo dall' altro Castel Leo. condollo pelle più difficili circostanze , le aleanze che
De sopra indicato ed applicando ad esso l'Appellativo ayrva saputo procacciarsi di potenti Italiani a ga .
.. dei Gatti o della Gatta -- dalla sua posizione a rantire la Patria indipendenza , il vistoso suo Palri.
ridosso di un Castagnelo . Imperocchè è a ricordarsimonio , fecero si che molti agognassero alla di lui
come il hulo in lermine bollanico - Amento -- del amicizia ed affezione. E mentre nel 1340 avevano i
Castagno , si appelli'in Vernacolo Bolognese --Galto .. Fiorentini a lui donato a rimuperazione di soccorsi
quindi dalla quantità immensa di questi Castagni , di nomini loro prestati , li Castelli di Baragazza e
ed in conseguenza degli Amenli chiamasi galli , qua Bruscolo , nello stesso anno Ubaldino de' Conti Al
si per Autonomaria si appellasse Castiglione dei Gatti berti da Mangone cedè a ' figli di Taddeo Giacomo e
o della Gatta , Giovanni il Castello di Castiglione del Gatto . Cessio
Ma per venire a quanto si sa di certo intorno a ne che sebbene non fosse gratuita pure risentivasi
qneslo Castello diremo che il distretlo unitamente a di generosità , imperocchè al solo prezzo di Lire ven
quello di Baragazza e di Sparvo ſu infeudato da Ot- timila di Bolognini il dello Feudo alieno. Per cui
tone IV Imperatore nell'anno 1209 a ' Cooti Alberti morto Ubaldino ed essendo a lui succeduti Napoleo
dai Mangone unitamente a Bruscolo , Piano , e Vernio , I ne , Lodovico , Guidinello , e Bernardino di lui figli ,
inveslendoli di ogni diritto dimero e misto Impern , e mossero questi altissime querele contro i Pepoli per
tali pieni diritti trasmissibili liberamente a' loro di tale contralto a loro credere infetto di lesione enor.
scendenti. Dal che dedurre si potrebbe che quanto di missima; ne da questa restarono finchè i Pepoli non
Fortilizi ed Edifizi Sacri e Profani fossero già pri- aggiunsero alcun 'altra somma al prezzo su indicato .
ma di quest' epoca in questi distrelti erelli , sor. ! lo appresso poi Giovanni Pepoli vende la sua por.
gessero per opera degli antenati di questa antichis . zione a Giacomo suo fratello per lo prezzo di Lire
sima Famiglia , e che le Imperiali Concessioni non diecimila ; talche Giacomo di lulto ed intero il Feu
fossero diretle se non se a togliere i possessori dal do addivenne Signore , e lo trasmise a Benedetto ,
Vassalaggio e dipendenza di qualsiasi Signore , me- Mastino, Gerra , e Ciacomo suoi figliuoli nati di una
no da quella ricognizione di supremazia che ave. | Sorella di Mastino dalla Scala Signore di Verona. La
vansi comune lulle le Città d ' Italia dall' linpero. l quale cessione di investitura di cui doveva a titolo
Possedevano pertanto questo Castello da lungo di supremazia riconoscere l' Imperatore , fui realmen
tempo gli Cooli Alberti da Mangone quando sui pri. te da Carlo V pon solo riconosciuta in appresso e
mi del secolo XIV Taddeo Pepoli sopranomato il Ma. confermata ai Pepoli , ma creali Conti Palalini, e
inco reggeva Bologna , ed ogni cosa ordinava indichiarati esenli dal pagamento che a titolo di Inve.
tale Amministrazione a modo , che più presto che stilura dovevano in ogni anno soddisfare.
Reggitore doveva chiamarsi il Padre del Popolo , Ricco Ma non è nostro intendimento quello di tessere la
d' immenso Asse , i reddili di questo più che a sfog- Storia di questo Castello , conciossiachè troppo ci
gio di lusso , impiegava ad eccitamento delle arti ed dilungaremmo dallo scopo propostosi dalli Compila .
in opere pie , e di questa sia generosità d ' animo tori di quest'opera , e cioè di dare un semplice cenno
bro se n 'ebbe luminosa prova Bologna nell'anno 1310. della origine , ed importanza del luogo al quale ap
Imperocchè tale anno ando così caristioso che non partengono le Chiese per noi da descriversi ; e solo
rese la terra lullo il seme a Lei a fidato. Languiva
diremo che in questa famiglia perpetuossi iin tal
no i poveri ed indarno chiedevan Soccorso ai dovi. Fendo . Che non di rado alcuni degli Feudatarii abil .
ziosi poichè ancor piesli avevano vuoli i loro gra . | sando de'privilegi loro concessi faceva salvi in loro
pai. In tale calamità Taddeo non venne meno al suo Giurisdizione dal rigore delle Leggi fuorusciti , Ma
gran cuore. Invid per tutta Italia incaricati ad arqui snadieri , ed Omicidiarii ; che in tempi più a noi vi.
stare le piit necessarie derrale ; rifuse di privalo suo cini e più miti , e prima della soppressione di ogni
peculio l' eccedenza dell'llsato prezzo ; riempi le pub . , privilegio feudale accaduta sul finire dello scorso se
bliche frumentarie , e rolle clie venisse il genere spac - colo , si mostrarono i Pepoli Padri del Popolo a loro
Svi
Castig etc
liodiSo
ne
giurisdizione sottoposto , taiche più presto erano i narrasi di una tale tradizione , e come nell'anno 1650
presso di esso in opinione di Padri che di Signori. fosse riedificata ed ingrandita allo stato presente me
E posto Castiglione alle Falde di un Monte rico. diante obbla ziopi. Non v ' è pertanto alcun dubbio
perlo per intero da un immenso Bosco di Castagni che tale Chiesa esistesse molto anteriormente alla
denominato della Gatta e bagna la estremità del Ter Parrocchiale di Castiglione. Dal che siamo di avviso
reno su cui sorge il Torrente Brosinone , sorgente di poter dedurre altro argomento che Castiglione
un tempo di lucrosa industria de ' Terrazzani che ri- ben piit tardi sorgesse ; insperocchè come abbiamo
petevano dalla qualità delle di lui acque la perfezio . | fatto osservare in altre illustrazioni delle Chiese di
ne di ogni arme da taglio o da punta che in questo nostra Provincia , ovi è Rauno di Case ivi indispen
luogo costruivansi , e che in ogni parte avevano l'ama sabilmente hassi a ritrovare un luogo sacro al divin
di eccellenti , non che in vicinanza del Fiume Setta . I culto perchè gli abitanti possano ivi compiere gli di
Si estende il Castello alle Falde di questo montuoso vini nffizi. E quindi se esisteva questa vecchia Chie
Castagneto non già innalzandosi su per ilMonte , ma sa ed in qualche distanza dal Castello si prid ragio
a guisa di Zona circondandone le Falde. Non è luonevolmente dedurre che fosse questa la Parrocchiale
go murato , ma aperto e non ha porta d ' ingresso di Castel Leone , e che edificato in appresso il Ca
alla contrada maggiore del Paese , ma a luogo di stello . ed edificata la nuova Chiesa di S . Lorenzo
questa esiste un antico edifizio Residenza in addie- addivenisse questa la Parrocchiale.
tro dei suoi Feudatari Pepoli ed in oggi della Magi Comunque siasi però la cosa egli è certo che la
stratura , e de relativi offici : lalche si ha accesso al chiesa di SS . Lorenzo di Castiglione dei Galti esisteva
Chiesa di
Paese per un viottolo di fianco a tale Edilizio . Corre come Parrocchiale del 1378 e nel Campione di que
questa contrada di mezzo per lutta la lunghezza sta Mensa Arcivescovile di quest' anno , apparisce
della Terra sino alla Chiesa che sorge alla opposta come si ritrovasse fra le Chiese dipendenti dal Ple
estremità e che lascia alla sua destra la via per uscire banato di S . Pietro di Guzzano sotto tale dipendenza
dall'abitato . Le case che spalleggiano questa contrada restd sino ai tempi dell' immortale Vescovo e Cardi
se non presentano eleganti formenon sono però scu nale Paleotti , il quale nel riformare le giurisdizioni
rili. L 'Edifizio Signorile di cui sopra , sembra appar- dei Plebanati , la sottopose alla Plebanale di Bara
tenere al decimo quarto secolo , come lo sembra la gazza. Dallo stesso Archivio apparisce come il Gius
Torre delle Campane per le sue piccole colonne , el patronato di questa Chiesa appartenesse anticamente
forma delli relativi archi nel Castello del Campani- ai Conti Alberti da Mangone, i quali nella vendita che
le . Quanto risguarda l' esterno ornalo del prospetto fece il Conte Ubaldino di tale Famiglia li 27 Otlo
della Chiesa ralla ha di rilievo, ma tutto è rappresen - bre 1340 alli Signori Giacomo e Giovanni figli del
tato a colore. A sinistra della Chiesa esiste una fonte Magnifico Taddeo Pepoli del Castello di Castiglione,
di acqua salubre alla quale attingono tutti li Ter fu incluso ancora il diritto di eleggere il Rettore
razzani perché unica . L' attuale Chiesa Parrocchiale della Parrocchia , diritto che appartenne in appresso
dedicata a e tuttora appartiene alla Nobile Famiglia Pepoli.
Consta di tale unione al Plebanalo di Baragazza da
1S. LORENZO decreto 27 Luglio 1552 pubblicato per gli alti del
Notaro Arcivescovile Lorenzo Cattanei. Qui da ulti
quando sorgesse e dove , noi l' ignoriamo , e solo mo e cioè nell' anno 1838 con decreto dell'odierno
da un Campione di questa Mensa Arcivescovile del Eminentissimo e Reverendissimo Sig . Cardinale Arci.
l' anno 1378 rilevasi che la medesima dipendeva dal | vescovo Oppizzoni delli 24 Agosto fu decorata la det.
Plebanato di S . Pietro di Guzzano , e che sotlo taleta Chiesa del titolo di Arcipretale.
dipendenza si stelte sino ai tempi in cui teneva la Questo è quanto si è potuto sulla Storia di que
sede Vescovile di Bologna il Cardinale Gabriele Pasto Paese raccogliere non già di positivo , ma per
leotti, il quale nel riformare i Plebanati la soltopose induzione , conciossiache non s' ignori comenel Bri
alla Chiesa di Baragazza. Ma questa Chiesa era poi gantaggio del 1809 nato da opposizione de' Villici
quella , che spettava negli antichi tempi a questo Ca- | alla Tassa del Macinalo , gl' insorti barbaramente
stello ? A buon conto ritroviamo altra Chiesa deno- bruciassero gran parte degli Archivi Comunali , ove
minata la Chiesa Vecchia alquanto discosta dal Ca . avevano poluto irrompere ; e come a tale fulluosa vi.
stello , per la quale avvi tuttora tradizione che esi cenda andasse soggetto quello di Castiglione de'Pepoli.
stesse nei primitempi dell' Era Cristiana , tradizione Nel 1756 ritrovandosi questa Chiesa in istalo di
confermata da una lapide esistente sopra a porta rovina venne di nuovo ried ificata , ed è memoria di
della stessa Chiesa dedicata in oggi alla Beata Ver tale riedificazione in una Lapide sulla destra parete
gine Maria solto la invocazione del Sacro Cingolo . della Chiesa cosi espressa :
Titolo che se fosse stato sino dalla sua fondazione D. 0. M .
assegnato a questo Tempio dimostrarebbe la non lon COMMUNITAS ANNUA LARGITIONE -- SOCIETAS -- PRO
tana sua antichità , conciossiachè ne' primitivi lem VENTUUM RESERVATIONE - - POPULUS QUE TOTUS - - ASSI
pi della Chiesa , per quanto ricordiamo , non si ado - DUA OPERA - - VETERE JAM COLLABENTE -- FERE PROR
rava la Madre del Nostro Divin Redentore solto in - SUS DESTRUCTO -- PERDUXERE -- ANNIS MDCCLV AT
vocazione di lal natura . In tale Iscrizione , si disse , I QUE M . D . C . C .LVI.
Dicesi lunga Piedi cinquantatré Bolognesi , larga hanno udito dire alli altri vecchi che questa è
ventidue. L ' interno è a volto e di ordine Ionico e compagna delle prime Chiese che furono cdificate
tutta dipinta ed ornata con riquadratura , e Lacu . al Mondo dopo la venuta di Cristo . L ' anno 1650
nari o cosł detti Castonamenti nel Volto che rinchiu s ' incominciò a rifare di nuovo ed a grandire la
dono dipinti di storia dei valenti Pillori Manfredi ed suddetta nella presente maniera come si vede ades
Ognibene talche può dirsi essere S . Lorenzo di Cas so e fu rifatta tutta di elemosine come si può ve
stiglione dei Pepoli una della più vaghe Chiese del i dere nelli Libri d ' ogni cosa che si è fatto . Laus
Contado Bolognese . Ha oltre il maggior altare quat. Deo .
tro Cappelle laterali. Due Colonne d'ordine lonico Questa Chiesa è a travi meno la maggior Cap .
sorregono l' Arco della Cappella maggiore la quale è pella che è in volto . Ha cinque Altari ed è mantenuta
chiusa da Balaustro diMacigno ed ha il relativo spa assai decentemente . É dedicata come si disse alla
zioso Coro rettangolare. Una vasta Cantoria di Le B . V . sotto la invocazione del Carmine , il di cui si.
gno è posta sopra la Porta Maggiore d ' ingresso , ed mulacro è posto entro Nicchia sopra il Maggior Al
è fornita di un eccellente Organo del Paoli. Il mag . | tare che è di cosi forbila doratura ricoperto , che
gior Altare è sacro al titolare della Chiesa S . Lo sembra oggi uscito dalle mani dell'artefice . Si solen .
renzo , e rappresenta nella sua Tavola detto Santo nizza la Festa di questa immagine l'ultima domeni.
Martire colla B . V . assisa in gloria . Le quattro Cap- ca di Luglio . Dei quattro Altari laterali incominciando
pelle laterali sono dedicate la prima a S . Margherita a sinistra è dedicato il primo a S . Giuseppe con Ta.
con Tavola rappresentante detta Sanla . La seconda vola che lo rappresenta , e con sottoquadro figurante
a S . Stanislao con Quadro che lo rappresenta pro- ( s . Tommaso d ' Aquino. Il secondo a S . Antonio da
strato alla Regina degli Angioli. La terza è dedicata Padova con Tavola antichissima. Il terzo alla SS . An
alla Beata Vergine solto l' invocazione del Carmine nunziata con Tavola di buon pennello rappresentante
con Quadro analogo lavoro dibuon peopello . La quar il Mistero e con sottoquadro rappresentante S . Tom .
ta finalmente è sacra alla Beala Vergine solto l' in - maso di Villanova in atto di dispensare elemosine.
vocazione del Santissimo Rosario , ed intorno all' Im - | Il quarto a S. Lucia con quadro assai antico . Anche
magine sono effigiati li quindici Misteri. È foroita questa Chiesa è fornita di Sagristia , Cemetero , Tor
questa Chiesa di ricche suppellettili e sacri arredi re par le Campane , e Canonica , e serve di sussidio
quant' altra più ricca di Contado. Ha il Fonte Bat. | della Parrocchia alla quale fu sempre unita
tesimale e due sacristie. La Canonica se non è bel 2 . Chiesa dedicata a S . Rocco distante dalla Ma
la è decente . La Torre delle Campane è annessa trice tre miglia in luogo detto Rasore lunga piedi 24,
alla Chiesa e non è stata in alcuna parte immuta - | larga 12, alta 10 con un solo altare; unita pur essa
ta , mostrando nella sua architettura l' età di anni alla Parrocchiale . Il Quadro dell' unico altare rap
quattrocento circa poichè , come si disse quelle co - presenta l' Assunzione della Vergine Santissima colli
lopnette e que'piccoli archi denotano abbastanza il Santi Rocco e Lorenzo . In questa risiede un Cape
secolo a cui appartiene. pellano .
Nel Circondario di questa Parrocchia esistevano 3. Oratorio situato entro il Castello sacro alla
ed esistono ancora le seguenti Chiese ed Oratori. Santissima Croce che è di speltanza delli Signori
1. La così Jetta Chiesa Vecchia in pochissima Gherri .
distanza dal Castello la quale fu ricostruita nel 1650. 4 . Altro Oratorio consecrato alla B . V . Maria po .
Da quanto si è detto nella parte storica di Castiglio . sto entro il Castello , e denominata del Castellaccio
ne sembra certamente che questa Chiesa sia stata sino di ragione della famiglia Girotti .
da primi tempi de Cristiani consacrata al culto del1 5 . Oratorio della B . V . di S . Luca spettanle alli
vero Dio , e che anzi fosse ai tempi del Paganesimo Signori Casarini successori Lionori.
consacrata ad alcuna deità del Gentilesimo; il che | 6 . Oratorio di S . Giusto di proprietà della fami
viene corroborato dal rinvenimento in quel luogo di glia Pepoli.
due Idoletti che si serbano tuttora nella Sacristia di É Castiglione distante da Bolognamiglia trenta . È
essa Chiesa . Che poi fosse data al culto Cristiano sede di Governatore che estende la di lui giurisdizione
sino da' primi tempi del Cristianesimo oltre alli suin sopra le comuni di Castiglione , Camugnano e Piano
dicati argomenti vi è quello dell' antichissima tradi e sopra ventisei Parrocchie. Conta la Parrocchia di .
zione la quale è anche espressa da fina ben semplice popolazione anime 1537 rette dal zelante Sacerdote
e mal reddatta iscrizione esistente sopra la Porta Sig . Arciprete D . Carlo Cipolli. I confini di questa
della Chiesa e della quale s ' ignora il tempo nel quale sono le Parrocchie di Baragazza , Sparvo , Traser
fosse estesa , concepita nel seguente modo : ra , Mogne , e S .Maria di Monte Piano stato Tosca .
no. È sottoposta , come si disse , al Plebanato di
Questa è la Chiesa vecchia della B . V . M . della
e.
Cintura Madre di consolation Questa è la Chiesa | Baragazza. La Festa titolare di della Chiesa cade
vecchia , quale non si è mai potuto sapere quando li 10 Agosto .
sia stata fondata . Li vecchi recchi dicono che Dolt. L . A .
al
Piano
Batt
Gio
di:.8
A Arciprete
Domenico
Prefetti
M RyIngD.
- 43 -

S . GIOVANNI BATTISTA
· DI PIANO

D i ano, detto in antico Piliano , fut la chiesa arcipretale . La sua popolazione e di sei.
W u pa delle tante comunità che appar. cento individui , in gran parte coloni e giornalieri ,
25 tennero ai conti Alberti da Prato . nel resto possidenti ed artigiani ; gode diun ' aria la
HOME Lo storico Muzzi ci dice che nel 1117 più pura e salubre , ed offre un amenissimo sog .
era feudo di quella famiglia ; indi lo giorno estivo a chi brama di riposare la vita dalle
vediam conquistato dai bolognesi , ai cure ciltadinesche o dai travagli di una lunga e peno
quali molto importava il tener fortilizii e sa infermità . Trovansi infatti nel paese di Piano
castelli sulle falde dell' Appennino e nei vini eccellenti di toscana , ottimo pane , carni , but
paesi che continavano la Toscapa. Perd nel tirro , e saporite frutta con formaggio squisito in
secolo XV tornando in patria , decorato delle insegne gran copia , Ollre cid , giova quivi a rintegrar le
di cavaliere di Francia , il nobile patrizio Pietro di forze alle membra ed allo spirito la solenne quiete
Bartolomeo De Bianchi capo degli Scacchesi e quin del luogo , la delizia alpestre , quell' aere , quelle
di magistrato supremo di Felsina ( uomo di alto freschissime verzure , quel vagar mattutino ed ar
animo , ristoratore di sua prosapia ed eccellente rampiccarsi sulle piaggie a tessere un mazzolino di
pubblicista e cittadino ) il Senato gli conferi la giu confortevole fragranza , o a spicciolare le fragole
risdizione di questo castello con mero e misto impe | abbondanti , che giulive e dolcissime imporporano i
rio , dal Pontefice Clemente VII eretto poi dopo cenť prati , i castagneti e le selve. Ma è tempo che si di.
anai in libera contea pe' di lui nepoti e discendenti. | scorra ancor delle chiese.
Piano fu una terra prediletta dal cielo . Il suo popolo Due oratorii trovansi nel distretto di Piano ,
gioi per cinque secoli sotto il paterno regime dique uno dedicato alla Visitazione di Maria , l'altro a san
sta famiglia ; e quando per le mutate sorti d ' Italia Rocco ; il primo edificato dai conti De Bianchi, l'al
i conti De Bianchi dovettero sulla fine del secolo pas. tro dalla famiglia Lenzi , ma entrambi senza veruna
sato abbandonare il lor feudo, i popolani tutti ama cosa di rimarco . Restringeremo pertanto la narra
ramente ne piansero ; ed avvi ancora chi rammenta zione al solo tempio arcipretale ; il quale è d 'ordine
la munificenza di si eccellenti padroni , e chi facen dorico , in volto reale , alto e solidamente costrut
done oggetto di storia ai giovani che appartengono to , lungo piedi 45 , largo picdi 20 , con cinqne al
alla nostra elà , rende perenne ed eterna la memo tari o cappelle , la maggior delle quali dedicata al
ria delle loro virtù . Santo Precursore titolare della cura , con quadro
Dopo l' epoca infausta ehe accennammo , il ca grande della scuola bolognese . Nella prima cappella ,
stello di Piano divenne capo d ' una comune , ed or entrando dalla porta maggiore e volgendo a sinistra,
vi risiede il Municipio sotto la dipendenza giudiziaria ayvi l' altare di S . Antonio da Padova con una tela
e politica del governatore di Castiglione; essendo poi di oltimo pennello . Nell'altra che segue è l' allare del
paese di confine , ha inoltre una Dogana ed un pic - Crocifisso ; poi volgendosi a destra , vedesi quello di
chetto di finanzieri. Oggi il paese è per metà riunito S . Caterina con antico dipinto della scuola venezia .
in una specie di borgo , a capo del quale , sulla ci- na : indi l' altare del ss. Rosario . Questa chiesa ha
ma d ' un colle , stà il palazzo feudale De Bianchi e il Fonte Ballesimale , il pulpilo , il coro ed una
vasta sacristia , dove son conservate preziose suppel. , che accreditate di formaggio , di burro , di tegole , e
Jeltili e ricchissimi arredi. Possiede ancora per le di cappelli di paglia ; e la fiera che vi si tiene ogni
recenti limosine dei popolani, e per le cure e le of. anno sul finire d ' Agosto è ricca sorgente di prospe
Serte dell'odierno arciprete Don Domenico Prefetti rità al paese pel grande smercio che vi si fa di buoi
una magnifica cantoria di legno intaglialo , eseguita e di cavalli , condottivi dall' alta e dalla media mon
nell' anno 1851 da uu artefice di Baragazza ; ed un tagna. Questo territorio offre tre ordini di monti. Il
organo nuovo e grande dei fratelli Tronci di Pi. più alto è per la maggior parte coperto di pascoli ,
stoia , lodato dai conoscitori dell' arle per la bontà e alle falde , di faggi e di abeli , e questo è abi.
degl' istrumenti e per la simmetria del meccanismo. tato da pastori. L ' inferiore è per lo più vestito
La chiesa di Piano appartenne nei remoli lempi di castagni e di campi, e quivi stanziano gli agri
alla diocesi fiorentina , poi nel 1555 videsi compresa coltori. Il terzo è coperto da campi , da alcune vi.
nell'attuale plebanato di Baragazza e dipendente dalla gne , da prali e da boschi, e qui crovasi il borgo ;
diocesi bolognese , senza che alcuna memoria segni poi declinando il terreno sino al torrente Setta , di
l'epoca di un simile trasferimento . Anche il gius-pa - viene la parte più ferace del territorio , perchè
dronato fu per qualche tempo dei popolani ; ma ur. irrigata da spessi ruscelli che dilavano monti col
gendo ristauri alla chiesa e non potendo essi eseguir . tivali e fruttuosi. L ' aspetto di questo paesaggio
li , donarono quell' onorevole litolo nel 26 Maggio è certamente ameno ed incantevole . Qua e là sor
1491 al loro padrone Bagarotto De Bianchi , la di cui gono casette coperte di lastre , albergo di cuori
nobile discendenza ha sempre presentato i Rettori tranquilli e d ' innocenti costumi, e nel fondo bian
della cura , senza dimenticare il lustro ed il decoro cheggia tra grandi sassi il torrente. Alzando lo
del sagro tempio . sguardo , vedonsi digradare le falde dei colli , belle
Or ritorniamo al paese campestre. per pascoli e per capanne e sparse di frassini , pri .
La comune di Piano posta al confine della pro - | vi anzi tempo dell' onor delle foglie , colte a pa
vincia , su di una strada che mette alla Toscana , è ! scere gli utili ruminanti da cui ricavasi il latte. Pi.
distante da Bologna miglia trenta , dieci da Vergato ramideggiano poi sulle vette gli abeli , e più in alto
e tre da Casliglione ; i suoi confini sono le parrocchie ancora spiccano i faggi, ardila pianta , che dove si
di Sparvo , Monte Perdente e Castel dell' Alpi , e nel | arrestano gli altri ospiti della foresta , sola si av
resto il territorio toscano ; ha una cerchia assai va - vanza , e dispregiando le nevi, solleva il gialliccio capo
sta ed è paese ove fiorisce l'industria e dove il trafo sulle eminenti cime dei monti,
fico fa rigirare largamente il denaro. Vi son fabbri. Dott . Luigi RUGGERI.
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S . MICHELE ARCANGELO
DI BARAGAZZA

B n tempo castello potente e fortissi sorte le fazioni e le gare a desolare Italia nostra , i
POMO S mo del medio evo , celebre pel va - bolognesi che guelfi erano e lenean pel Papa , ripi
lor guerriero delle sue genti e pel gliaron coll' armi il castello di Baragazza , scaccian
E commercio nella vicina Toscana che ga. done gli Alberti che portavano opposta bandiera ; in
O reggiava con quel di Castiglione e di di alcun tempo dopo paventando l'arrivo degl' im
Mercalale . Baragazza vanta la più re- periali, cui i ghibellini di Toscana e di Lombardia
i mota antichità , sebbene gl' istorici non la chiamavano a danno dei guelfi , lo muniron di rôcche
facciano risalire oltre il nono secolo dell'era e di fortilizii , e consegnaroplo per difesa ( 1 Feb
on the cristiana , attribuendone la fondazione alle braio 1326 ) a valente capitano e ad elelte schiere ,
famiglie de' nobili facinorosi che il Pretore di Bolo . Ma tutto invano , perchè le sciagure di quest' infeli.
gna bandiva all' estrema periferia del contado per la ce paese non eran guari finite. I fatli cbe siiccessero
sicurezza e il riposo della citlà . Ma lasciando da un allora son degni di quell' età sciagurata e feroce ; e
canto le favole colle quali ogni popolo suole circon noi meglio non possiam descriverli , che riportando
dar la sua origine , citeremo i veri titoli che ha que le parole del moderno Annalista , confermate dagli
sto paese all' istoria , e diremo ch ' esso fu popolato scrittori dell' epoca , tutti con lui fedeli e concordi.
di ben qualtromila individui; che ubicato a cavalie „ Il Senato pertanto consegnò il castello di Ba.
re d ' un poggio pella bassa costiera degli Appennini „ ragazza , per la difesa , al capitano Monzonino da
discosto appena mille passi dal suolo etrusco , più „, Monzone , cui aggiunse per custode delle balestre
volte nei secoli feroci fu manomesso e tribolato dai ,, Errighetto della stessa famiglia di Monzone , oltre
fiorentini e dai soldati de' conti Alberti da Mangone, „, a Benaccio di Lagadello , ad Ugolino di Rolando da
arditi e prepotenti feudali ; ma più volte ancora , „, Sivizano ed a Corsino di Bressano , pur da Mon
ristorate le perdile e trovato aiuto d 'armie di gente , ,, zone , capi guardie . Ora Alberto e Landino da Ca.
portd guerra e distruzione alle vicine terre di Bru „, stiglione , conti di Cerbaia , unitisi a molti faziosi
scolo , di Vernio e di Castiglion del Gatto , sicchè „ vennero al suddetto castello di Baragazza e lo strin
reggendosi a comune , e mantenendosi forte ed ag. „, sero d ' assedio . E quanlunque il castello avesse
guerrito , divenne questo popolo famoso , e insiem te „ potuto resistere , e per la robustezza del luogo e
muto dal bolognese Consiglio ; per cui allora quando „ pel numero del presidio , pure ſu preslo ceduto
sul terminare del decimo secolo i fiorenlini con im », dai capi guardie traditori ; e di tanti che vi sta
provviso assalto lo ridussero in lor potere , non fe. „ vano a difesa non durd fedele che il solo Errighel
cero i bolognesi veruna mostra di osteggiarli , aman „ to custode delle balestre , il quale fece per la di
de piultosto perdere qualche miglio di territorio in | ,, fesa del luogo ogni possa marziale . Pure alla fine ,
sul confine , di quello che tollerare più ollre l' arma ,, soperchiato dal numero e tradito dai compagni ,
ta e minacciosa insolenza de' suoi banditi. ,, dopo luogo dibattersi cadde in polere de' nemici ,
Però sorgendo nimicizia in appresso tra i fioren „ i quali streltolo aspramente con una ſune , e con
tini e i bolognesi , corsero questi con milizie e prov . ' , dottolo sopra un lorrione del castello , di colassit
vigioni sul castello di Baragazza ( anno 1086 ) e lo „, lo scagliarono al piano , dove miseramente sfra.
presero in pochi di , mettendo la pieve di S . Michele i , cellato mori. Nè di ciò paghi i malhdi uomini,
alla dipendenza del Vescovo di Bologna , il quale chia . ,, lulto gli lolsero che possedeva , ed armi, e dena .
mato in giudizio dovette restituirla alla Chiesa fio ,, ri ed arredi. Il perchè tanto sdegno e lanta com
renlina , dietro l'arbitrato del conte Uguccione, com . », passione si desto negli animi di tulli che amava
promissario eletto dai contendenti per terminare la „, no la virtù , che tostamente fu in ognuno il desi.
lite . Poco restò questa terra nel dominio di Felsi . ,, derio ardentissimo di vendicare la morte del pro .
na ; poichè coll'ainto de' fiorentini polerono sul fini.,, de virtuoso. Ed il Consiglio comando al capitano
re del secolo istesso occuparla i conti Albertida Pra . , Giuliano Malvezzi che colle sue genti della monta.
to ed unirla alla vasta signoria che di qua e di là „ gna passasse all' assedio del castello ; e il giorno
dall' alpe tenpano. Ma passati due secoli appena , e 1 ,, appresso mossero ancora verso colà le due tribüs
TOM . IV .
,, di san Procolo e di Porta Ravegnana : e cosi da ni e di milizie piit forti ed agguerrite ; ma passati
„ ogni lato potendo cingere per molto numero d 'uo . sei lustri ( anno 1372 ) il popolo di Baragazza , te
„ mini il castello , diedergli ad un tempo fiero ed nendo ormai tutto da parte guelfa , e credendo acqui
,, accanito assalto . Ma tanto era forte il luogo e si starsi una maggiore importanza , si diede a libera
„ decisi gli animi a fare ogni possa per la difesa , / soggezione del bolognese Reggimento .
„, che le milizie di Felsina , mordendosi le mani per I guelfi teneano allora col Papa , i ghibellini col.
,, rabbia , doveltero allora desistere dalla conquista , l' Imperatore , secondo credevano che l' uno o l'altro
„, si n ' erano stracche e malconce ! La notte , ripao potesse meglio giovare alla patria e al suo ingrao .
,, rando all'aperto , preser riposo per ristorare le for. dimento . Ma poi e Papa e limperatore erano stati
„, ze ; ed il Malvezzi all'alba tenne discorso marziale messi da banda : il primo, risedendo in Avignone, al
„ a ' soldati tutti , e mostrò loro la vergogna che ne lontanava la speranza di proteggere l' Italia o forse
„, verrebbe se un pugno di vili traditori cacciasse d 'unirla in un solo dominio : gli altri , senza ne
,, dall'assedio e mettesse in travaglio le milizie d'una forza , nè danari , nè opinione , solo si reggevano in
„ città ; mostrò la gloria ed i ringraziamenti che quanto erano sostenuti dai diversi principati ; onde
„ n ' avrebbero ove dessero la meritata pena aglir . conservando pure gli antichi titoli di fazione , e guelfi
„ requieti ed ambiziosi fuorusciti ; parlo , in breve , | e ghibellini non miravano che a crescere in domina .
„, con tanto calore d ' argomenti che volse in audaci zione .
„ quegli animi un po' scoraggiali. E fatto giorno , e . Per settant'anni questo paese fli governato dal
,, ripigliato l' attacco quando Corsino , il più temuto felsineo Consiglio ; e già respirava l' aura dolcissima
„, ed ostinato de' capi guardie malfidi men sel pen di pace ristorando i patiti danni col commercio e
„ sava , infusero negli assediati tale sgomento che coll' agricoltura , lorchè il fiorentino Balduccio d'An
„ non valsero a sostenere il novello assalto ; e parte ghiari, capitano agli stipendii d ' Eugenio IV , venne
,, di loro irlando fuggiva , parte confusa accorreva con molti armati dalla Toscana , occupò i castelli di
„, dove meno era d ' uopo d ' armati , parte non op Casio e di Bargi e quello pure di Baragazza , e mu
., poneva che malacconcia difesa . Laonde Corsino , nendoli di forte presidio , li leone in soggezion di
,, veduto vano ogni sforzo , e temendo troppo la dominio sino al trentuno Agosto , giorno in cui re
„ pena che gli darebbero i Giudici ove cadesse vivo candosi a Fireoze e presentandosi al Senato con in
,, io mano de'bolognesi , volle per falto proprio an. | solente baldanza , fu per ordin di questo gettato dai
,, zichè d ' altri morire ; e salito su quel torrione | balconi e decapitato. Libero quindi dal novello usur
,, dal quale avea scagliato il prode Errighetto , giù patore , tornò il paese di Baragazza alla dipendenza
„ si piombo nella fossa , e sotto gli occhi degli asse di Felsina ; poi nel veniente secolo si uni all' impe
,, diatori spontaneamente si mori. Lui spento , si ar. rial feudo di Castiglion del Gatto , che dal nome il
„, resero tosto i suoi seguaci, che vennero fatti in lustre de' suoi padroni chiamossi dipoi Castiglione
., brani dalle soldatesche del Malvezzi, le quali ne de' Pepoli. Rimasto in tal condizione sino alla fine
„, appesero le membra qua e colà lungo le vie ciro del passato secolo , questo paese fu chiamato a far
„, costanti , con miserando spettacolo . Il corpo poi di parte della comune e del governo di Castiglione , e
„ Corsino , tratto dal profondo dove giaceva infran vi si trova ancora . Ma le frequenti guerre , le alter.
„ to e livido , coll' espressione del furor disperato native degli assalti e delle occupazioni nemiche , le
„ dipinta ancora sul viso , venne appeso alla porta orribili contagioni , e più ancora gli ostacoli che frap
„, di quel castello , che fu teatro delle sue glorie mo posero le dogane al libero traffico colla vicina Tosca
„ mentanee e del suo perpetuo obbrobrio : mentre na fecero che questo luogo perdesse co ' suoi fortili
„ un fratello del virtuoso Errighetto venne dal Con . zii anche l ' antica opulenza e grandezza , e andasse
„ siglio donato di cinquanta fiorini d ' oro e di venli man mano disertandosi di abitatori ; talchè di pre
,, corbe di grano , perchè ad un tempo sentisse men sente novera appena 1500 individui, occupati nel.
„ nociva la mancanza del maggior fratello , e cono l' agricoltura e nel commercio , taluni nel contrab
„, scesse che la ſede incorrotta d ' Errighetto , se in bando e molti nelle opere giornaliere , coll' emigrare
„, lui premiare non potevasi , almeno si volle gui o soli o colle proprie famiglie per sette mesi dell'an .
no nelle maremme etrusche e romane . Il caseggiato ,
,, derdopata in qualcuno della famiglia . „,
Cid , come dicemmo, avveniva nell' apno 1326 , e onde si compone il paese , trovasi distante miglia 32
non era scorso un decennio , che i fiorenlini vedendo da Bologna e tre sole da Castiglione , e vi si accede
Bologna in preda a fierissime discordie , minacciata per una via abbastanza comoda e piana. Occupa lo
nel piano dalle milizie degli stati rivali , e ridotta spazio poco men di due miglia in lunghezza , ed è
nelle finanze all' ultimo partito , ritornarono sul ca . diviso in molle borgate , la maggior delle quali cir .
stello di Baragazza e l' ebbero per assalto , menando conda la pieve ed è nominata per questo Baragazza.
prigioni a Firenzola le soldatesche e il capitano , con la strada, che dimezzandola mette dall'un capo al
parecchi abitanti che parteggiavan pei bolognesi ; poi l' altro , è fiancheggiata da abitazioni nella più parte
dopo quattr ' anni ( 1340 ) lo cederono , o meglio lo esternamente irregolari e basse , interpolate da orti
vendettero colla terra di Bruscolo al conte Taddeo e da piazzali rustici aperti qua e là lunghesso la lic
Pepoli di Bologna , il quale lo ristord di nuova mu- nea anomala che descrive la strada medesima ; e tor
raglia , ne spianò le strade , e lo muni di provvigio- na disgrata per verità la varia forma ed altezza di
quelle case , composte di un solo e talvolta di due o formarti a prima vista il più elevato concetto dello
tre piani , generalmente sudicie , coperte di lastre e stupendo ingegno che ne porse il modello . La fronte
mal custodite e difese dal vento . Il territorio , che è esterna è decorata di cornicioni in pietra serena ,
dei più vasti e montuosi di questa diocesi , ha per che però abbisognano attualmente di ristauro pei
confine le parrocchie di Castiglione e di Piano , poi danni che vi recarono i lunghi geli d 'inverno. La volta
le due diocesi Fiorentina e Pratese , nelle quali è li interna parimenti richiede alcun risarcimento , che
mitato dalle cure di Bruscoli , di S . Lucia e di Mon però dicesi prossimo ad eseguirsi mercè la pietà dei
tepiano. La sua posizione alpestre e fredda non gli popolani e lo zelo del novello arciprete Don Luigi
toglie quell' amenilà campestre che distingue i paesi Giacomelli. La cappella maggiore a cupola ha un bel
posti sul dorso dell' Appennino ; e nell' estate , che è presbiterio ed un coro a semicerchio , ove ammirasi
quanto dire nei mesi di Luglio e di Agosto , il suo un pregievole quadro di S . Michele arcangelo , lavoro
soggiorno è salubre , gaio e delizioso . Le donne di della scuola fiorentina , con una cantoria ed un or
Baragazza posseggono anzi che nd , i fregi della bel. gano grande , riputato fra le migliori opere dell'Aga
lezza , troppo spesso negati alle abitatrici montane ; ti pistoiese . Sei cappelle minori adornano la chiesa ,
e gli uomini , svegliatissimi d ' ingegno e ia sommo le tre sono già fornite di ancona , di quadro e di al.
grado altivi e laboriosi parlano con tale accento e tare , mentre si lavora per compiere le rimanenti e
con tanta grazia il genlile idioma toscano , che di- renderla cosi in ogni parte corredata e magnifica. Vi
menticando essere questa una parrocchia del bolo sono pure in questa Matrice il pulpito , il ballistero
gnese , ti sembra trovarti invece fra una colonia di e buone suppellettili di sagrestia ; e quando vien
Sanesi o di Aretini. quivi recata ogni anno per le Rogazioni minori la
Fu detto nel principio che la pieve di Baragazza prodigiosą Immagine della Madonna di Boccadirlo (fe
veniva nel 1086 condolta all' obbedienza del Vescovo sta principale di Baragazza ) questa pieve ſa mostra
di Bologna ; e ciò prova quanto antica e remota sia ancora di begli arredi e di una numerosa e distinta
l' origine di questa chiesa . Nel campione autentico confraternita .
dell'anno 1378 si vedono a lei soggette sole due par. Molti parochi di questa chiesa per esimia carità ,
rocchie , ed ambedue del territorio toscano , cioè Bru per zelo , e per dottrina raccomandarono il lor no .
scoli e San Nicola . Ma nel 1570 l' immortale Arcive. | me alla memoria dei posteri ; ma è primo fra tutti
scovo Paleotti vi soltopose invece le succursali di quell' arciprete D .Gactano Parigi che resse la pie
S . Giacomo e di Boccadirio , e le cure di Castiglione , ve dopo l' anno 1784. Dolto nelle lingue , nelle let.
Sparvo , Piano , Creda e Trasserra sul bolognese , tere e nelle scienze , tenne pubblica e fioritissima
che anche in oggi formano la sua plebanale giurisdi. scuola , ove sortirono preclari ingegni che si di
zione. Quanto al gius-patronato , pare che speltasse stinsero nel Chiericalo , nelle arti liberali , e nella
in origine ai popolani , poi dopo il secolo XIV venne palestra degl' impieghi. A lui si deve in gran parte
devolulo alla nobile famiglia Pepoli , che ha eserci l' erezione della canonica e della chiesa ; a lui l'au .
tato un tal diritto senza interruzione sino al tempo mento della dote o prebenda che mantiene il paroco .
presente. Egli mercè la saggezza e la prudenza che governa.
Gli avvanzi dell' antica fabbrica di questa pieve vano le proprie azioni, traversò le burrasche rivo .
ed il suo campanile che esiste ancora , vedonsi a po luzionarie degli anni che seguirono il 1796 senz' es.
ca distanza dal caseggiato ; e fu abbandonato quel. serne tocco nè offeso , e conservò persino nella loro
l' edifizio perchè squallido ed indecente onde dar luo . integrità le pie corporazioni , le cappelle , gli orato
go all' attuale chiesa , che dedicata pure all' arcan rii , e quel che più rende stupore le copiose argen
gelo Michele , sorge maestosa frammezzo alla mag terie della pieve e del santuario ! Avendo conosciuto
gior borgata del paese . Fu questa incominciata per i vizii del secolo , e penetrando nelle case dei ricchi ,
le cure dell' arciprete Raffaele Milani nell'anno 1764, come nelle officipe del fabbro e sotto la capanna del
continuata dal di lui successore Aliprando Violi , e misero colono , sapea dove occorressero i rimedii;
terminata dal benemerito e dollo sacerdote Caetano alla libertà di quel tempo , guasta non tanto dalla
Parigi verso la fine del passato secolo sopra un di prepotenza de' dominatori , quanto dalla corruttela
segno dell' architetto Angelo Venturoli , mediante le dei dominati trovava ottimo ristoro predicare il
obblazioni dei popolani ed il dovizioso peculio del vangelo , scuola della vera libertà , vera opposizione
santuario di Boccadirio . e alla tirraonla de' capi, ed alla sfrenatezza de' sog
Nella montagna bolognese questo tempio per la getti , vera soluzione del più importante problema
bellezza dell'architettura , per la solidità della costru sociale quello di render soddisfatti coloro che non
zione e per la finitezza degli ornati non teme con posseggono , assicurando il riposo di que' che posseg
fronto alcuno ( se perd ne eccettui le chiese arcipre gono . Per tal modo riusciva caro ai sofferenti che
tali di Vergato e di Porretta , e la parrocchiale di sollevava con superiori consolazioni , e riverito dai
Bargi ) e mentre in altri edifizi anche moderni trovi potenti , i quali nell' uomo probo , non ligio ai su
unito all' eleganza di disegno qualche difetto di eu - perbi loro capricci , eran costretti a venerare l' impe
ritmia , nella pieve di Baragazza non iscorgi che un rio della nobile virtù .
ordine puro e perfelto dominare nel tutto e nelle Baragazza ha due chiese succursali ; cioè il san
singole parti con tale un' armonia di perſezione , da luario di Boccadirio , del quale più avanti si farà
discorso , c l'oratorio di san Giacomo delle Calvane, dalla maltina alla sera i lor passi , tutta la loro am .
posto all' estrema periferia di questa cura sul con- mirazione , e l' esclusiva loro stima. Truppa insea
fine della Toscana. È questo assai grande , ma anti sata di stupidi e ciechi viaggiatori ! essi scavano
en e bisognoso di ristauro. Quivi un cappellano be continuamente cisterne crepate : non cercano che i
neficiato celebra la Messa ogni giorno festivo , e vi monumenti della for vanilà , non ammirano che le
convengono i popolani che abitano la parte più alta testimonianze autentiche del niente , di tutto ciò che
del territorio , insieme a molti alpigiani delle vicine è straniero all' anima , di tutto ciò che deve perire ,
parrocchie fiorentine. Oltre le succursali già nomi. | di tulto cid che non appartiene che al materiale del
nate , si trovano in questa cura altre dile chieseo l ' nomo , e che lo rende sempre più schiavo de' sen
oralorii , uno dei quali nel borgo di Casigno dedica . si ; oggetti altronde stimabili , produzioni del genio
lo a san Giovanni Battista ed erello l'anno 1690, che che colla loro destinazione spirituale dovrebbero ri
a alla famiglia Puccelti, l'altro consacrato alla chiamare alla nostra mente le cose invisibili di Dio ,
SS . Croce , posto nel borgo di Roncavillaggio , in l' immortalità che ci è promessa , ed i miracoli del
lempo di ragione dei signori Ferranli , ed oggi di la redenzione , che ci hanno rappresenlali quegl' il.
pertinenza della famiglia Cavaciocchi. Justri pittori , quegli abili scultori , que ' saggi archi
Noi chiuderemo la narrazione , ripetendo che il lelti , i cui varii talenti furono consacrati alla lode
paese campestre di questa grande parrocchia è ( npl. di Dio Creatore , al sublime ideale di una natura ce
l' estate specialmente ) curioso , vario e dilettevole . leste , ed al perfezionamento dello spirito umano. 10
Chi trascorre pel lungo e pel largo questo suolo , con tanto che il viaggiatore fedele altrettanto che illumi.
templa nel breve suo giro il ritralto dell' Elvezia . De nato prova un' impressione involontaria all' aspetto
Viziose montagne ammantate di verde smalto , e gi. di quelle bellezze di un ordine superiore , che rapi
gantesche piramidi di macigno che ascondono tra le scono in estasi la nostra anima , e la trasportano
nubi la canula fronte ; campi ridenti , e scarne roc nelle regioni dell' infinito , si direbbe che gli osserva.
cie ; selve amene , e profondi burroni ; limpidi rije torimaterialisti che vanno esplorando la bella Italia ,
scelli , e torbidi torrenti ; canti giocondi ripetuli dalo hanno occhi per non vedere , ed orecchi per non sen
l'eco di cento monti , e solenne silenzio ; vita anima tire tutto ciò che è divino , tullo ciò che è contra.
ta , ed impronto di desolazione. Aggiungasi la variata rio al loro sistema ateistico , tulto ciò che nobilita
foggia di vestire , i costumi originali , le naturali l' umanità , avvicinandola alla sua prima origine , al
maniere e la candida cortesia di quegli alpini abita. cielo , al coro immortale degli Angeli e di un Dio
tori ; e in fine quel loro idioma toscano , parle cor . riparatore. Una delle cose più lodevoli nella cattoli.
rotto dal dialello bolognese , parte purissimo e ter . ca religione è l'uso di tener sempre la chiesa aperta
so , e si avrà su quest' alta montagna e in un ri. per consolazione e conforto dell' afflitto . Può egli in
stretto di poche miglia quanto non troverebbesi al un angolo di essa ovvero genuflesso sui gradini d ' un
piano nell' estensione di cento e piii leghe. altare , sedare la sua mente tormentata dalle noie ,
dagli affanni di questo mondo , o dalle sue ingrati
CHIESA E SANTUARIO tudini offesa . Ivi il peccatore può meditare sull' eler
nità e sulla immancabile promessa fatta a colui
DI BOCCADIRIO che si ritira dalle sue colpe , la quale tanto refrige
rio apporta ad un' anima contrita e raccolta in Dio .
Un recente viaggiatore ( il sig . de Joux ) si lagna Dolce e consolante è per un ' anima cristiana il por
che i viaggiatori stranieri in Italia , unicamente oc tarsi in una chiesa solitaria nelle ore della sera ,
cipali di scienze e maraviglie terrene , trascurino quando veggonsi le lampade su qualche lontano alla
oid che ragguarda alla religione , sorgente di spiri. | re,come stelle di debole luce quando il sole è tramon
tuali piaceri e di puri procelli. „ Non son già le talo ; ed in un luogo di solitudine e silenzio , come
chiese , egli dice , che i viaggiatori visitano ; non sono questo , tra la magnificenza dell'architetlura e il sa
le predicazioni che questi vadano ad ascoltare ; non è cro orrore delle foresle , raddolcire il cuore angu
già il servizio divino , cui essi assistano ; ma il tea stiato e le interne atrizioni.
tro è il luogo ove tutti si trovano ; e dall' ardente Se avvi nella provincia nostra un santuario de
Napoli sino alla deliziosa Venezia , da Firenze , la gno che un cristiano lo visiti , egli è questo certa
madre delle belle arti , sino alla maestosa Roma , la mente di Boccadirio , ove conservasi una prodigiosa
capitale del mondo cristiano , essi non cercano che immagine della Madre di Dio , che dai continni fa .
In antichilà . Le terme di Diocleziano , la colonna vori che a suoi figli dispensa , vien chiamata la Ver
Traiana , le ruine di Ercolano ; Pompeia , quella città gine delle Grazie , e dove scorgonsi a migliaia bellez
no lempo si commerciante , ora pressochè liitta di- ze pellegrine , vuoi della natura , o vuoi dell ' arte.
seppellita ; l' antica Possidonia , e il tempio magnifico La chiesa in volto a tre navi è ampia e maestosa ,
di Agrigento , ecco gli oggelli che si callivano la lo . | sebbene non contenga che lre altari o cappelle . Ha
ro atlenzione : i concerti di una musica incantatri. ' uno spazioso presbiterio , ai lali del quale son collo .
ce , i capi d ' opera di Fidia , quelli di Michel Angelo cate due tele di buona mano , rappresentanti l'appa.
e di Canova , le meravigliose opere di Guido , dil rizione della Vergine ai fondatori del Santuario , e
Raffaello , di Correggio e di Salvator Rosa attirago | la difesa che suor Brigida Vangelisti fe'del conreato
allorchè venne assalito dalle soldatesche napoletane , al confluente di due rii, ſu della il santuario di Boc
nell' A gosto dell'anno 1513 ; e nel fondo sopra l'allar | cadirio. Intanto la fanciulla , cresciuta negli anni ,
maggiore un'ancona ricca di bel disegno e doralure, avea preso il velo domenicano e il nome monastico
entro la quale è collocata in bellissimo ornato e fra | di Brigida nel convento di santa Caterina di Prato .
eleganti festoni di fiori la venerata immagine di Ma- e in poco tempo già eletta superiora , fe' scolpire in
| ria , scolpita a basso rilievo in pietra dura e bian pietra bianca la venerala effigie di Nostra Doona , e
| ca ( che quivi chiamano alabastrina ) cui fan serto la mandò a questa sua palria nativa perchè fosse
i e corona mille e mille ricordi in oro , in argento , adorata nel santuario che vi si erigeva. Collocata
! in tavolelle dipinte e in altre materie di minor pre - | l' Immagine nella piccola chiesa , vi affluirono i pel
I gio , lasciati dalla gratitudine dei fedeli pei miracolilegrini e i popolani del contorno , e le grazie e i
che quest' Immagine operd. Ed è pur degno di ri- | prodigi ogoi dì si moltiplicarono tanto , e tanto per
marco il notare che il nicchio ove riposa il simula . questo si rese celebre e rinomato quel luogo , che
cro prezioso è collocato sopra lo stesso rio , e nel più non bastando la cappella a contenere i devoli ,
luogo medesimo ove la Vergine apparve ai fanciulli, fu necessario il dar opera al grande edificio che at
talchè la chiesa è costruita in allo, ed ha sottoposta tualmente si vede , il quale fu erello sul finire del
la canonica e le camere del tesoro , le quali sorreg . secolo XVI colle limosine dei pellegrini, e più anco
gono il tempio , e sono a lor volta sostenute da ro ra col generoso soccorso dei conti Pepoli , allora fell
bustissimo ponte di macigno , fiancheggiato da mura datarii e padroni di Baragazza e d 'altre terre . An .
glie che di qua e di là dal rio s' internano per lun . che il fanciullo Donato non falli la vocazione celeste ,
go tralto nel monte . Questo Santuario è ricco di poichè fatto adulto , e studiando con ardore le lette
rendite , ricchissimo di argenlerie , d ' insigni Reli. re e le scienze , sali al grado di sacerdote ; e pieno
quie e di arredi , ed è decorato di bella ed elegante d ' anni e di merili morì curato di Cirigaano , ( nel
I cantoria , e di un organo grandioso e magnifico che distrello di Barberino ) correndo l' anno 1560 .
i acquistarono or son pochi anni gli amministratori Terminiamo. Molto difficile è ilfarsi un' idea ade
1 del santuario dai fratelli Tronci di Pistoia . Anche al quata delle bellezze artistiche e nalurali che circon .
l' esterno la chiesa è decorata da un grande spianato | dano questo santuario , ed in ispecie del paesaggio
1 a forma di quadrilatero , chiuso d ' ogni intorno da romilico e silenzioso lungo le due miglia di via che
1 porticalo in arco , cui si ascende per ampio viale in lo separano dalla pieve. Per tatto questo trallo la
mezzo a duc filari di abeti. Un cappellano custode valle è molto ristrella , e i monti son coperti di va .
1 dirige le funzioni che fra l'anno si celebrano in ono. gire praterie , tramischiate di selvelle sino all'estre
re diMaria Vergine , fra le quali primeggiano la pro me lor cime. Il quale verdissimo aspetto e la quiete
cessione delle Rogazioni e quella della domenica dopo che regna in questi luoghi solinghi ſelicemente ven
il sedicesimo giorno di Luglio , la solennità dell' As gono interrolti dal luccicare e dallo strepitare conti
sunzione , e quelle pure della Natività e dell' Annun quo dell' onde tra i massi. Da quella cascata a Boc
ziazione della Madonna , nelle quali il concorso dei cadirio il paese si fa interamente romanlico , e la
toscani e dei bolognesi è innumerevole . ricchezza della vegetazione non cessa : ma ai frulli.
Sull' origine di questo celebre santuario corrono feri castagni sụccedono i faggi, gli abeli ed altre
diverse le opinioni dei cronisti; ma volendo seguire piante delle regioni alpine. La valle non è strella
la più comune e la più credibile ( perchè avvalorata più di pria , ma lo apparisce maggiormente per l' ale
da autentiche memorie ) diremo che essendo prodi . tezza delle sovraslanti pendici . Il fiume va di sbalzo
giosamente apparsa la Vergine Santissima nell' anno in sbalzo , e il romor de' suoi salli vien ripetuto in
1480 a due piccoli mandriani di queste balze , l'uno guisa dall' eco dalle rupi d' intorno , che credi vera
chiamato Donato , l' altra Cornelia , i quali oravano mente romoreggiare il tuono in lontano , e la somi.
insieme pascolando la greggia , ordinò loro di dire glianza è talvolta sì vera , che io volontariamente alzi
al popolo di Baragazza come bramasse che in quel gli occhi al cielo per vedere se la procella sovrasli.
Juogo solitario e selvaggio venisse edificato un tem Del rimanenlę mal si polrebbe trovare un luogo più
pio al di lei culto ; poscia preconizzando al giovine bello , più solilario , e quindi più acconcio ad ispi.
la dignità sacerdotale , e all' altra lo stalo monacale I rar pensieri religiosi e sublimi. Questa vallata cinla
e il governo d 'un monastero , li benedisse entrambi e di montagne , la cui sommità s' innalza altissima e i
scomparve. Recato l' avviso di questa celestiale sor. cui fianchi sono veslili di folti boschi, presenta iin
presa al castello , i terrazzani ne furon commossi ed aspetto silenzioso e melanconico , e nessun indizio
esallali ; e falla raccolta di obblazioni , poser mano d' abitata , nessuna traccia di cultura interrompe la
all' edifizio , innalzando ove trovasi adesso il tem - , solitudine profonda e solenne che lullo intorno vi
Toina
.
pio già descrillo una cappella , soslenula da un ponle
di pietra a sesto aculo , la quale poichè sopraslava | DOTT. Luigi RUGGERI.

12
9 . PAOLO APOSTOLO
DI MIRABELLO

irabello è un borghello abitato dal perenne durerà la memoria de benefici loro ; atras
alcune famiglie , situato fuori di no ricompensa durevole nell'altra vita , e benedizio
porta Galliera nella distanza di 23 ne e fama in cotesta .
miglia dalla ciltà di Bologna . Contene . Tanto avvenne nel 1802. Avventa la morte del
On va anticamente una chiesa eretta in sus. l' Arciprete di S . Agostino D . Gaetano Lolli arcadata
20 sidio dell' Arcipretale S . Agostino la qua . Ji 7 maggio 1838 pensarono i Mirabellesi essere oc
le era dedicata a S . Ginliano , ed appartene corsa l' occasione propizia per otlenere l' erezione
va alla illustre famiglia Prosperi di Ferrara . della loro chiesa in Parrocchia ; disegno utilissimo
In virtù del 'Testamento di Bartolomeo che avrebbe rallegrato ogni animo e soddisfatto al
Prosperi seniore del 10 marzo 1552 a rogito di Be. pubblico desiderio , allora si volsero a porgere una
nedelto Silvestri ini in seguito detta Chiesa dedicata fervorosa inchiesta al venerabile odierno Arcivescovo
a S . Bartolomeo Apostolo , inoltre il testatore mede Card. Oppizzoni , il quale conscio della distanza ove
simo gravd i suoi Eredi di mantenervi un cappella delle tre , ove delle quattro , delle cinque miglia dat
no che vi celebrasse almeno tre messe per sellima la chiesa matrice S . Agostino , troro ragionevole la
na ed un anniversario nel primo d ' agosto , nel qua. preghiera e promise loro tutto l' appoggio e la pro
le giorno doveva somministrarsi un ' elemosina di tezione.
pani ai poveri circonvicini. Il piissimo Card . Paleot Dopo non poche difficoltà da superare , ed oppo
li con decreto del 16 ottobre 1578 per gli alli di sizioni frapposte che cansarono un gindizio avanti
Lodovico Callanei notaro vescovile concesse a -bene la sacra Congregazione de' Vescovi e Regolari , otte
placito del Cav. Bartolomeo Prosperi liiniore de'suoi nuto il consenso della Ginspatrona di S . Agostino
discendenti l'amministrazione in della chiesa de'San Marchesa Elena Gozzadini Ariosli vedova Mariscolli
tissimi Sacramenti. fin dal detto Eminentissimo Arcivescovo come dele
Accresciutisi notabilissimamente i popolani Mira . gato Apostolico con decreto 30 marzo 1810 smem
bellesi , nè potendo il solo Cappellano nominato dai brata dalla giurisdizione parrocchiale di S . Agosti .
sigoori Prosperi soddisfare pienamente ai loro spiri. no lulta la popolazione Mirabellese , creando ed eri
luali bisogni , fecero una supplica all' Eminentissimo gendo per cura di questa popolazione in Parroc
Arciv. Card. Vincenzo Malvezzi acciocchè loro accor chia la chiesa di S . Paolo già sussidiale accordando
dasse un altro sacerdote , onde ascoltare le confessio . il patronato alla detta nobil signora e sottoponendo
ni, amministrare i Sacramenti e visitare gl' infermi. la al Plebanato di S . Agostino , con obbligo al Par
Con decreto della prelodala Eminenza 20 gennaro :755 roco pro tempore di corrispondere al suo Plebano
in occasione di una sua visita pastorale accordd quan ogni anno per la messa solenne di S . Agostino lib
to si chiedeva salvo la piena dipendenza dal Pleba bre 10 di cera bianca ,
nato di S . Agostino , Ridolta col progresso de' tempi L ' interno di detta chiesa è bello a vedersi ; con
la suddetta chiesa in istato di rovina e resa affatto siste in tre allari , l'uno di prospello , e due laterali
inservibile ai bisogni di una popolazione che nel nu fiancheggiati da due confessionali internati nel muro ,
mero aumentava ogni giorno , vennero eccitali i Gius. ed ornali da due leggiadre colonnelte doriche. La sa
patroni signori Prosperi a ripararla , e ad ampliar. vata è a volta ; due cantorie stanno ai due lati del
la . Ma essi si ricusarono costantemente di prestarsi l' altar maggiore , la cui võlta finisce a catino. L 'al
a tal nopo , onde il benemerito arciprete di S . Ago tare è magnifico tagliato in iscagliola , come pure
stino D . Giuseppe Serra , nome non mai abbastanza convenientissimo è il Cimitero che si trova sopra
commendalo , mosso dal pio desiderio di provvedere una eminenza convenientemenle scostato dalla chiesa.
alle urgenze di quella devota popolazione , gencro . Il quadro dell'altar maggiore rappresenta la Con .
samenle innalzò un nuovo tempio dedicandolo alla versione di S . Paolo ; e la festa titolare cade ai 25
Conversione di S . Paolo con abitazione annessa pel di gennaio . L 'Ollierno Parroco
D . Fulgenzio Chiarli
cappellano , nel cui edificio esli ammise la somma di comincia la serie dei Parrochi di Mirabello , la qual
scudi 10,000 lasciando così commossi di gratitudine parrocchia con la ora 2 ,000 anime. Noi non saprem .
e rispello i buoni Mirabellesi. mo descrivere qual fosse la grazia dei Mirabellesi
Sia pur benedello il nome di que 'Parochi cbe prov . poichè ebbero oltenuto il loro inlento , con qualı esnl.
videro al decoro del Tempio di Dio ed ai bisogni del tanze di gioia festeggiassero l' installazione del loro
gregge a loro soltomessi. I secolivolgeranno , ma | Pastore .
L. G .
8.Paolo
Mirabello
Di
M M PRereco
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Agostino9.
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Corsini
SANT AGOSTINO

DELLE PALUDI

S a Pieve di S . Agostino delle Paludi | la sua goglia elevata e lavorata , per la sua robu
a è situata fuori di Porta Galliera al- stezza ed altezza.
Vla distanza di 20 miglia da Bologna . Resa adunque questa inservibile il Giuspatrono
L' aria di questo territorio non è delle 60 Senalore Niccolò Ariosti pensd tosto di provvede
9 migliori , ma lo è relativameate a quel re ai bisogni della popolazione colla eccezione di una
U lo ch ' era presso la metà del corrente nuova chiesa in posizione più sicura , e favorevole
secolo , in cui una più estesa parte era dedicandola parimeuli a S . Agostino ; ed ivi fece
valle e palustre boscaglia . Il luogo detto trasportare la tavola dell' altare Maggiore che dice
propriamente S . Agostino consiste in un si opera di Giuseppe Galieri da Carpi nell' 8 mag
ammasso di case situata l' una dall' allra a qualche gio 1770. Fu costruito un nuovo cimitero , dove
distanza inlorno alla vecchia e nuova Chiesa matri - 1 s' incomincið a tumularvi i cadaveri.
ce senza mura o circonvallazione . Per la vastità del territorio di S . Agostino biso
I bepemeriti Francesco e Girolamo Bianchetti no - gnd erigere due sussidi ; il primo ed è il più antico
bili Senalori di Bologna possedendo molti beni in fu quello della chiesa dedicata una volta a S . Giu
questo territorio pensarono per il comodo o vantag - liana , indi nel 1552 a S . Bartolomeo intitolata , di
gio dei loro villici e degli altri abitanti lontani più Giuspatronato della famiglia Prosperi di Ferrara , la
miglia dalle limitrofe parrocchie di erigere una chie. quale vi mantenne un Cappellano continuo sino al
sa , dotarne il Rettore e costituirla in Parroechia , e 1802 , nel quale anno ridotta la chiesa in istato rui.
dedicarla a S . Agostino. Il che fu effettuato col coo. ' noso , e ricusandosi i patroni di restaurarla cessd
senso ed autorità dell' ordinario solenne mediante dal servire di sussidio , e vi fu surrogata una nuova
rogito del Notaro Nicolò Fasanini 12 gennaio 1507. | chiesa eretta dal benemerito arciprete di S . Agosti.
La suddetta Parrocchia fu sottoposta al Plebanato no D. Giuseppe Serra che nel 1840 fu elevata al gra
dei Ss. Vincenzo ed Anastasio , a cui appartenne sino do di Parrocchia e dedicata alla Conversione di san
al 12 giugno 1600 , nel qual giorno per decrelo del Paolo nel comune di Mirabello . L' altro sussidio di
Eminentissimo Paleotti Arcivescovo di Bologna ven - S . Agostino che esiste ancora attualmente è la Chie
ne inalzata al grado di Arcipretura Plebanale , o Vi. sa dei Ss. Carlo e Bepedetto di Giuspatronato della
cariato Foraneo indipendente e ciò ad istanza dei famiglia Ghisilieri D . Tommaso Balboni che vi era
Giuspatroni signori Ariosti succeduti per eredità ai Cappellano , verso la fine del secolo decimosettimo ve .
fondatori Bianchelti . Ma per la rottura dell' argine dendo che questa chiesa era insufficiente ai bisogni
destro di Reno chiamato la Botta Panfiglia , la vec della limitrofe popolazione penso di erigerne una
chia matrice ſu interrata sino all' altezza di 22 pie nuova a sue spese intitolandola ai medesimi Santi,
di , solo si fece uso del suo campanile per le funzioni ed otteone che fosse riconosciuta come sussidio di
della nuova , e questo campanile fil edificalo circa S. Agostino . 11 Marchese Senatore Francesco Ghisi
tre secoli addietro e merita di essere osservato per lieri penso egli pure a provvedere il Cappellano pro
tempore di qualche corrisposta obbligandosi di pa. | distrutta dallo straripamento del Reno . Questa esi
gargli annue lire 100 di Bologna. steva nel principio del secolo decimo quinto , ed ora
Fra gli altri obblighi annessi a tale Cappellania non resta che la memoria del luogo dov' era , ed
vi sono questi : che il Cappellano debba continua una Lapide che ne fa menzione. Questa lapide é
mente servire ed abitare presso della Chiesa , di ce. di marmo di Verona , e la iscrizione nella stessa
lebrar Messa tulle le feste di precelto , e di prati. incisa è la seguente :
care alcune altre funzioni , sempre sotto la dipen
denza della arcipretale matrice. D . 0. M .
Nel circondario di quesla arcipretale precisamen
te incontro alla vecchia matrice fuvvi una Chiesa RAINALDUS ET AGO FRATRES DE ANCOSITS
appartenente già ad una compagnia detta de' Centu .
rali , erella circa il 1787 ora demolita . La Chiesa par DE CEMENTIS VETUSTISSIMI SACELLI
rocchiale è a tello , è decente e di sufficienle gran . NOVUM HOC SACELLUM ADIUVANTE
dezza , ha quattro altari. Il degoissimo arciprete che HUJUSCE POPULI PIETATE SANCTA
governa questa parrocchia è il molto Reverendo Si LIBRRATÆ LIBERATRICI EXTRUXERUNT
gnor D . Pietro Corsini. La parrocchia conta 3336
anime. La festa tilolare accade ai 28 Agoslo . ANNO POSTIS FAMIS ET BELLI
Oltre i molti Oratori che più si contano spettan MDCXXX

ti a diverse famiglie , è osservabile la memoria che F. G .


ei lascia il Calindri di una chiesa delta S . Liberata
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- 47 -

S . MICHALA ARQA NGALO

DI SPAR VO

e in mezzo alla oscurità dei lempi, / stesso Archivio come a lale Plebanato restassero sog.
La Fedde fra le incertezze e le congetture gette sino al 1570 epoca nella quale riformatesi dal
abbiamo dovuto procurare nel com - | Cardinale Paleotti le giurisdizioni Plebanali , furono
pilare la illustrazione di Castiglione dei alla Giurisdizione plebanale di Baragazza trasferite .
Gatti , ora detto Castiglione de' Pepoli, Fu questa Chiesa di S . Michele per mollo tempo
ugual stadio ci è forza di percorrere nel unita alla Parrocchia di Creda e vi restò sino al 1464
compilare la storia della Chiesa di Sparvo . in cui dal Cardinale Giovanni d ' Amelia venne da
W Imperocchè fu sempre Sparvo unita a Casti. questa separata e ritornata allo stato di libera Par .
glione , fu sempre parte integrale del Fendo rocchia nel quale si rimase sino alli 27 luglio 1552
Imperiale investito ai Conti di Mangone ed in appres . epoca della decretata ulteriore sua unione alla giu
so alli Marchesi Pepoli , ed ebbe comuoi con Casti risdizione della Plebanale di Baragazza , in cui si
glione le vicende. Quindi se della Storia di Casti- stelle finchè visse l' Arciprete di questa D . Domeni.
glione poco o nulla di positivo si è potulo da noi | co Dardini morto nel 1597. Dopo il qual tempo fu re
narrare , meno ancora ci sarebbe dalo di tener di stituita al suo anlico stalo di libera Parrocchia co
scorso intorno a Sparvo. me si ritrova al presente.
Sul fianco di un Monte cui lambono le radici le Ma già ben conoscevano li nobili signori Pepoli
acque del torrente Setta, poggia la Parrocchial Chie Feudatari di Sparvo e Patroni della Chiesa di S . Mi
sa di S . Michele Arcangelo di Sparvo , lontana da chele quale scopcio si fosse il vedere in si piccolo
Bologna circa miglia venlisei. In qual tempo e da distretto due separate Chiese , e quindi implorarono
chi fosse edificata pienamente s' ignora , e solo si dall'Ordinario nel 1459 l' unione di S . Pietro di Spar
potrebbe credere che l'antichissima Famiglia dei Conti vo alla Chiesa di S . Michele, concessione faltane ſu
di Mangone antichi signori del luogo volendo occor. con solenne Rogilo del Notaro Vescovile Graziano
rere ai spirituali bisogni delli abitanti di tale di Grassi , l' implorata unione , mandata ad effelto .
stretto , l' avesse fatta erigere. Converrà adunque che Il Giuspatronato di qnesta Chiesa è a credersi che
siamo paghi in proposito di altenerci a quelle sole appartenesse alli suoi Foodatori , e secondo quello
notizie che ci pud somministrare l' Archivio della che superiormente abbiamo in via di presunzione in
Mensa Arcivescovile di Bologna . dicato , alla famiglia de Conti di Mangone , ma in
Dal Campione perlanto delle Chiese appartenenti seguito e certamente dal 1405 sino al presente ap
alla Diocesi di Bologna del 1378 si rileva come nel partenne ed appartiene a quella dei signori Mar
Comune di Sparvo esistessero due Chiese , dedicata chesi Pepoli.
l' una a S . Michele Arcangelo , l' altra a S . Pietro La Chiesa di S . Michele di Sparro che dicesi lun .
Apostolo , e come ameodue fossero soltomesse alga piedi cinquantasei, larga ventiquattro, alta trenta
Plebanalo di Verzuno. Rilevasi dalle memorie dello è posta con soflillo a travi, meno della Cappella sotto
di cui è il maggiore altare che è a volto più basso costretto il buon Parroco a commetterlo . Ne la Chie
di quello sia il soffitto a travi della Chiesa . Ha tre sa stessa abbenchè robusta andd esente da goasti
soli altari compreso il principale sacro questo al san . cagionati dal tempo , per cui fu necessario gel 1709
to Titolare della Parrocchia l' Arcangelo S . Michele ristorarla come ne indica la lapide posta sopra l'ester
e la Tavola dell' altare rappresenla questo Arcangelo no della Porta laterale dalla Chiesa così espressa .
opera di non mediocre dipintore. Ha il corrispon - Dei Gratia Ac. S . Michelis Arcangeli Aurilio
dente Coro che serve ancora di Sacristia , ed ha alla | EL EI. PP. lari. una cum labore Com . vit. Ree
sua destra il Fonte Battesimale , privilegio del quale | dificata A . 1709.
è da lungo tempo in possesso la Parrocchia di Spar. Ed apparisce da altra Inscrizione come nel 1806
vo. Li due altari laterali sono dedicati l' uno al San - solto l' Impero di Napoleone I, fosse nuovamente ri.
tissimo Crocifisso e la tavola ad esso sovra posta staurata.
che lo rappresenta colli Santi Appostoli Pietro e Paolo Due sono gli Oratori esistenti in questa Parroc
non vuolsi annoverare fra i comuni lavori per parte chia l' uno dedicato alla Visitazione della Beata Ver
dell' arte pittorica. Avvi pure un soltoquadro rap- gine in luogo detto l' Abazia , che è quello dell' an
presentante il Sacro Cuore di Gesù , l' allro Altare tica Abazia di Opleta unila alla Parrocchia di S . Giu
è dedicato a Maria Santissima del Rosario , e late liano in Bologna. L ' altro sacro a S. Lucia . Nel 27
ralmente a delto altare è un quadro rappresentante oltobre 1640 con Rogito di Giulio Cesare Cavazza
S . Antonio Abate . fu fondato e dottato delto Oratorio da D . Pietro An
Godeva il Reltore di questa Parrocchia di una tonio Stefanini, con obbligo al Rettore del relativo
delle più belle Canoniche che si avessero nelle parti beneficio semplice di mantenere lo stesso Oratorio
montane del Bolognese , quando nella domenica in proveduto in modo da poterci sempre celebrare il
Albis del 1692 una frana cagionata di acque solter divino Sacrificio .
ranee la ridusse in tale stato da non potersi nè abi. Confina questa Parrocchia con quelle di Baragazza,
tare nè ristaurare. Fu quindi forza ricostruirne una di Castiglione , di Piano, di Monteferdente, di Ripoli,
nuova , ed intraprese il lavoro il Parroco di quel di Creda , di Trasserra e di Bruscoli Stato Toscano . La
tempo D . Giovanni Gaspari. E ad evitare novella di lei popolazione non ascende al di là di cento cin
ruina per incostanza di terreno sembra che fosse quanta anime affidate alle zelanti cure del Sacerdote
astretlo a riedificarla nel luogo ove esiste al presen Molto Reverendo D . Giovanni Milani. È sottoposta
te , e cioè davanti il maggiore ingresso della Chiesa al Governo di Castiglione ed è Appodiato della delta
talchè si è astretti ad accedere alla medesima per Comune.
la porta laterale mediante un piccolo Portico. Evi.
dente sconcio per chi igoora che fosse da necessità
10.9
Ul
Maria
Casola diS.
HEvangelistis
A Rarere
R
Sig:I.
Gic
Balta
- 48 -

S . MARIA ASSUNTA

DI CASOLA

mezzo del declivio di un monte detto l goa , come lo fu nel 1308 , 1321 e 1326 senza anno
COM Poggio Bavone ventinove miglia da verare altri personaggi di questa Comune di Casola ,
Bologna , ed un miglio poco più dai | clie occuparono ancora dopo quest' ultima epoca ca
Bagni di Porretta sorge la Chiesa di Ca riche luminose.
a sola di Casio o de' Bagni. Fu Casola di S 'ignora di qual tempo sorgesse questa Parrocchial
484 Casio luogo celebre del montano Con Chiesa dedicata a S . Maria Assunta , ma ben si co
o tado Bolognese, e tutto quello che si narra nosce che la di lei creazione dovesse essere posterio .
nelle storie Bolognesi di Casola di Casio ha re a quella di S . Andrea denominata del Castellac
relazione a questo distretto . Quivi s' innal. cio ; poichè appunto in questo luogo ove sorgeva il
zava da tempo immemorabile , in luogo dello in forte Castello di Casola in appresso distrulto , do
oggi Castellaccio sopra ardua eminenza , di difficile veva pur sorgere ancora il Tempio a praticare li
ascesa per due lali, un forte Castello cinto di grosse divini uffizi.Ma che io appresso distrulto il Castello ,
mura con bastioni, e nella parte più elevata un'alta e deperita la Chiesa questa di S . Maria in altro luo .
torre. Ora non restano di tutto questo che appena go si elevasse. Nel Campione della R . Mensa Arcive
le fondamenta . scovile dell' anno 1378 ritrovasi questa Chiesa sot.
E ben conviene che tal luogo fosse di grande an toposta al Plebanato della Comune appellata in al
tichità ed importanza , se sino da remoti tempi diede Jora di Succida , ę v ' haono notizie nello stesso Ar
uomini insigni nelle scienze, e nell'arte di governare chivio Arcivescovile come nel 1481 la Chiesa Parroc
la Repubblica , li quali certamente appartener dove. | chiale dedicata all' Apostolo S . Andrea di cui facem
vano ad aggiale famiglie ; che certo i figli de' gior. mo disopra parola venisse unita a questa di S . Ma
nalieri , o di persone in basso stato costituite non ria . Per la quale unione l'appellativo di questa Par.
potevano di quel tempo dare letteraria educazione ai rocchia fu fino al secolo XVII delli Santi Maria ed
loro figli. Dal che sembra doversi concludere che vi Andrea , ed in appresso soltanto quello di S . Maria
avessero persone aggiate , le quali poi non si eleva. Assunta . Per decreto poi dell' Arcivescovo Cardinale
no in un istante allo stato di opulenza, ma con lun Gabriele Paleolti delli 10 Ottobre 1585 essendo stala
go travaglio ed industria formano un ricco censo , e eretta in Pieve la Cbiesa de'Bagoi di Porretta , ven
così ponevansi in istato di procacciare ogni elevata De Casola tolta all'antica giurisdizione delle Cavan .
educazione a ' loro figli. ne , e sottoposta a questa puova Pieve , come lo è
E sino dal 1160 viveva un Nicold da Casola che tra tuttora. Rispetto al di lei Giuspatronato è a cre
dusse dal latino in lingua Provenzale la Storia di dersi , che sebbene in oggi spetti alla Revereoda
Attila re degli Uoni scritta da Tommaso di Aquileja . Mensa Arcivescovile di Bologna , spettasse in origine
Qui nacque Palmieri da Casola doltore di Leggi, ed ai Parrocchiani , o meglio ad alcuno di quei potenti
eccellente Canonista che viveva nel 1294. A Pietro Valvasori che erressero il sunnominato fortilizio di
Bencivenga da Casola fu dal Senato nel 1297 affidato Casio , conciossiache fosse sempre costume che ove
lo stendardo de' Balestrieri ossia fu creato Vessillis- eran luoghi murali ed atti alla difesa ivi fosse sem
fero di quei tempi carica militare onorevolissima , e pre un Tempio pel Culto , ad agiatezza dei Ter
questo stesso foi oel 1301 uno degli Anziani di Bolo razzani.
Tom . iy . 13
La Chiesa di Casola è fra le belle Chiese del Con . | Vergine intagliato in legno , ed ha un soltoquadro
tado Bolognese Montano. Dicesi che fosse di lun - rappresentante S . Giuseppe . Il terzo altare laterale a
ghezza piedi quarantasei larga ventitre , alla die- | destra è dedicato al Santissimo Crocefisso . E questo
ciolto, Alquanto deperita , fu il di lei interpo rino . | rappresentato nel quadro soprappostori nellº atto di
vato nel 1793 dall' ionallora suo Parroco Don Matteo emmettere lo spirito dal suddetto Pittore Pranzini ,
Evangelisti , e ridotta poi nel presente decoroso sta . e sottoposto al quadro evvi un Nicchio ove è ripo
to dal zelantissimo attuale di lei Parroco D . Gio . Bat- sta una piccola statua di terra cotta , che dicesi ese
tista Evangelisti. È d 'essa a volto ed ha oltre il Mag- guita di mano dell' immortale Canova. Finalmente
giore , quattro altari laterali internati nel muro con l'ultimo altare da questa parte è sacro a S . Antonio
sopra corrispondente arcata . Il maggior altare è con - Abate. Il dipintore Zanarini rapresento nella tavola
sacrato a Maria Assunta Titolare della Chiesa. II di questo altare il detto Santo Anacoreta in mezzo
quadro soprappostovi e rappresentante l' Assunzione ad altri Santi. Possiede di antichissimo tempo que
di Maria Vergine al Cielo in mezzo a Coro di An - sta Parrocchia il fonte Battesimale . Ha sacristia cor
geli è certamente di mano maestra , e se non è di rispondente alla decenza e grandezza della Chiesa , e
Guido Reni come apparisce e come si predica, egli è Campanile fornito di tre campane fuse dal Brighenti .
per certo di alcun valente suo discepolo che tanti se Un solo Oratorio esiste nel distretto di questa Par.
n 'ebbe i quali l'immitarono specialmente nella flui rocchia in luogo detto Caggiola dedicato alla Beata
dità d siio pennello . In questo altare il suo Coro cor Vergine del Carmine il quale appartiene alla Fami
rispondente è di sufficiente randezza , ed è chiusa glia Piemontesi. Confina il di lei distretto colle Par .
questa Cappella da Balaustro di ferro con ornali di rochie di Pieve e Castello di Casio , con quella delle
oltone. Il primo altare a sinistra è dedicato a S . An. Capanne , con quella di Porrelta mediante Reno ,
drea Apostolo , e a questo Santo si volle dedicalo a con Capugnano , e Bombiana. La popolazione ascen
perpetua memoria della unione della Parrocchia di i de al numero di anime trecento cinquanta circa ret.
tal nome a questa di Maria Assunta , come abbiamo te dal mollo Reverendo D .Gio . Battista Evagelisti .
superiormente indicato . Il quadro che rappreseota il Dista da Bologna , come si disse, miglia trenta circa .
delto Apostolo ,coine il sottoquadro figurante la Bea - | É sottoposta al Governo di Porretta , ed appartiene
ta Vergine della Misericordia , sono stati dipinti dal alla Comune di Casio e Casola . La festa titolare di
Pittore Bolognese Pranzini. Segue a questo dalla stes. essa Chiesa celebrasi alli 15 di Agosło.
sa parte il secondo altare laterale sacro alla Beata
Vergine del Rosario . Pregevole è il Simulacro della
ODE
Guar di.S
Pietro
io
Elmi
Guisep peAM.K-:D
Sq
Arciprete
- 49 —

SAN PIETRO

DI GUZZANO

bbesi questo distretto nel medio evo 1 S . Martino di Camugniano o Camugnano .


il nome di Anguzzano , e Gonzzano S. Tommaso di Cosloza , Custogia o Costeggia .
dome che sembra derivatogli da fami. S . Cristoforo di Bargi , in seguito detta San Gia
23 glia Romana fra le tante dedotte nell' A - | como ovvero S . Cristoforo di Burgi.
E g ro Boico da' Romani dopo la disfatta S . Maria di Piderla o Pederula .
C B X de' Galli Boj , come le tante volte ci è S . Lorenzo di Castiglione dei Gatti ( Parrocchia
Xoccorso in queste illustrazioni di vari distret. ora col titolo di Arcipretale che nel 1370 era passa
M t i l' indicare . Nelle Tavole Piacentine ve- ta solto il Plebanato di Baragazza) .
diamo infatti indicato -- Fundus Acutianus e S . Maria di Casara Vecchia (detta poidiCazzane
nelle iscrizioni di Grutero - Gens acutia ed il cognome sca , ed in ultimo di Zaccanesca ) .
Acutianus . Nei secoli successivi non mancd questo S . Michele delle Mogne .
luogo di qualche celebrità. Imperocchè sembra che fos S . Maria di Porcore (Ospitale di S .Maria in Pro
se ancor Guzzano uno dei tanti feudi dei potenti colo , cui fu unita la Chiesa di S . Maria di Piderla .
Conti di Panico. E nel 1382 arevasi il titolo di con Nel successivo Campione oltre le suddette Chiese
tessa di questo luogo Catterina di Anguzzano nuo trovansi a Guzzano unite ancor queste.
ra del Conte Ugolino da Panico , e lo prova una Sen S . Lorenzo di Piderla o Pederula .
tenza proferita nello stesso anno li 30 Giugno sotto S . Damiano .
il Pontificalo Ji Urbano VI dal Gonfaloniere ed An Per la fondazione poi avvenuta nel 1628 della
ziani di Bologna , che facendo ragione alle pretese Chiesa dei santi Carlo e Bernardino di Carpineta si
della Comune di Camugnano , dichiara appartenere accrebbe anche questa alla giurisdizione della Pieve
alla suddetta Comune il terreno denominato Campo di Guzzano , la quale attualmente ha la supremazia
Gemoli e di Mezone usurpatosi da detta Contessa ove sopra cinque Parrocchie che sono , Bargi , Camugna
veggonsi tuttora le vestigia di una torre Rocca chia - no , Carpineta , S . Damiano , e Mogne.
mata la Rocca di Mezone ; fortilizi comuni a tutti i | Dal che vuolsi dedurre come si disse l'importanza
luoghi che alla prepotente famiglia da Panico apparte - di questo luogo e la di lui antichità ; imperocchè
nevano. E la di lui importanza sembra che si debba de. sia impossibile che una Chiesa la quale estendeva la
durre anche da questo che sino dal 1378 , come ri . sua giurisdizione su tante altre sino dal secolo XIII
levasi dal Campione della Chiesa di detto anno esi. e per la sua antichità e per la sua importanza a
stente nell'Archivio Arcivescovile, aveva questa Chie queste non sovrastasse .
sa a lei sottoposta le seguenti. Il Giuspatronato di questa Chiesa apparlenne an .
S . Stefano di Cinzino , o di Cignoni. ticamente ai Parrocchiani; ma nel mezzo del secolo
S . Bartolommeo di S . Damiano . XV minacciava per sua vetustà ruina l' Edilizio , nè
á alun but conta dan Cummi Fanti , dd

41. mesto in graece a e stry i nacke o r arduino 41

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*11, emirstas fragmente et il Cole Lotus Tur. artrice. Sei distretto Parrocchiale di qnesta Piere
wasto nei 1982 inimno al teritto di mina in esistono due Oratori Itno dedicato alla presenta
1 * ture, 4 . vacanza di della Chiesa trasmisero lezione di M . T . detta la Madonna di Frandalido udi
panti ennt menti per questa via volta nell'Eminen - to a detta Pieve , er altro a S . Vincenzo de' Paoli
titamo Arenvesno Oppizzoni li rispettivi dintti da i della Famiglia Tonelli. Si ha sotizia ancora cbe esi
inviar in appreso , e questi nel Maggio dello stevano un tempo un'Oratorio dedicato a S . Benedetto,
stown anno svormind a Plebano di Gozzano l' alinale ed una Cappelina sacra alla Natività della Beata Ver.
Molta heverendo Don Giuseppe Elmi. gine ameodne della Famiglia Bordoni che in oggi si
Truworsi due secoli da che la Chiesa di Guzza . credono demoliti.
no fu quasi rinovellata dai generosi Sigoori Volta , Coofisa detta Parrocchia con quelle di Carpineta,
minaccih di onovo ruina , e si venne nella determi di Camugnano, di Stagno, di Bargi mediante la sus
nazione di rifabbricarla dalle fondamenta anzichè sidiale di Baigno , e di Casio Castello . Dista da Bo
sostenerla con ristauri. Ed anche in questa seconda logoa miglia trenta circa . È soltoposta al Governo
nedificazione occorse la mano soccorritrice di alcuno di Castiglione ; ed è appodiato del Comune di Camu
della Vaniglia Volta , e cioè della Mobil Donna Con . gnano. Li di lei abitanti non oltrepassano il numero
teosa Antonia del fu Cavaliere Antonio Volta Vedova di centocinquaota . L. A.
Cacl
Beat ipic
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inaret
la
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dia
- 50 -

SS . CARLO E BERNARDINO

DI CARPINETA

O oleon Giuliano Zanobi arciprete alla | rannico giogo dei Conti da Panico ; i quali già pa
5 Pieve di Guzzano fece erigere sul droni di Cantaglia , di Vigo, e di Verzino, lo conqui
cominciare del secolo decimosettimo starono nel 1293 , e lo perderono nel 1309 , dopo
nella periferia occidentale della sua par. averlo incendiato e quasi affatto distrutto . Era pur
rocchia un Oratorio , che poi benedi | quivi un'antica torre merlata , e non lungi da que
nel nome dei Ss. Carlo e Bernardino . sta un monistero , il quale (per quanto narran le
Chiamavasi il luogo la Ruza , e il circonda. storie ) presentava anzi aspetto di rocca soldatesca
rio Carpineta , forse per la vasta estensione che di soggiorno di verginelle , raccolte a cercar in
de'boschi quivi popolati di carpini più che solitudine quella pace , che di rado si riaviene fra
dallre piante selvatiche ; e dopo circa due anni la vita agiala del mondo , e meno ancora si tro
doto quella cappella con beni stabili , vi eresse la vava in quell'età burrascosa e feroce . Forti palizza
canonica , ed istitul per tal guisa una prebenda ed | te ne circondavan gli approcci , fosse e ponte leva
una cura , che servi di sussidio alla propria pieve , toio ne difendevan l ' entrata : le mura presentavano
donandone il gilis padronato alla Senatoria famiglia all' aspetto del riguardante solo alcune feritoie ; e
Volla , dalla quale è oggidi passato nel conte Tur. se alla torre con campanile eccedeva i tetti dell' edi
rini Rossi di Bologna. Cosi il decreto Arcivescovile fizio , pareva più di fortalizio , che di chiesa di pa
2 Agosto 1628. cifiche ed umili monacelle.
Tale si fu l' origine di questa chiesa ; la quale Tutto il paese di Carpineta ( ora sparso e dis
ampliata in appresso dai popolani , ottenne dall'Ar seminato) stendesi nella valle della Rimenzia , che
civescovo Lambertini nell' aprile del 1739 una bolla lo bagna dal lato di ponente . Usciti da Verzupo ,
che la dichiarava parrocchia libera e indipendente . questa valle , amena da principio , si fa a poco a
Questa cura , circondata dalle pievi di Guzzano , poco tetra e monotona ; s' inselva e si restringe , e
Casio , e Verzuno , e dalle parrocchie di Camugna le terre da amobi i lati ripidissime , lasciano vedere
no , e Casio Castello , dipende dal plebanato di Guz strati di pietra sottili, paralelli, ugualmente distanti
zano , conta un animalo di 230 individui diretti dal | l' uno dall' altro , della quale son costruile le poche
pio sacerdote Don Marco Calzolari , e celebra la case che qui s 'incontrano , come pur l'Oratorio pub
sua festa titolare nel giorno 4 Novembre. Trovasi blico (unico di questa cura) che la famiglia Tonelli
poi civilmente soggella al Municipio di Camugnano, tiene aperto sotto l' invocazione di san Vincenzo
e al Governatorato di Castiglione , e dista ben trenta de'Paoli nel suo diporto estivo che chiamano la Go
e più miglia al Sud da Bologna , cinque da Casti miera .
glione stesso , sette dalla Porretta e undici da Ver Percorrendo questo suolo , non trovasi orma o
gato. La chiesa è a travi con tre cappelle in volto , vestigio dell' antico convento , dè del castello mu
la maggiore delle quali ha un piccolo coro col qua- ralo . Quivi (come nel piano) per Seminare il terreno,
dro dei santi Titolari , mentre le due inferiori son a poco a poco abbatterono gli edifizi ; ed incredibile
dedicale al Rosario , e alla Vergine Annunziata . In è la rapidità con cui l' aratro fa dileguare i segni
complesso la chiesa è luoga piedi 39 , larga 16 , alta delle apliche fabbriche nei luoghi ove è adoperato a
25 ; e nulla contiene che meriti di farne ricordo. svolger la terra. Le reliquie dell' antichità fuor dei
Il territorio di Carpineta che da poco più di un recinti abitati si vogliono ricercare nei monti , nei
secolo costituisce una cura , facea parte in preceden colli , e nei boschi. Il terreno che porta le messi in
za del distretto di Guzzano . Perd ove sorge adesso goia in breve tempo le più sode opere dei popoli
la chiesa (u nelle elà trascorse un castello riccu e po. antichi.
polato , che per oltre tre lustri si curvò solto il ti. | Dott. Luigi RUGGERI.
- 31 -

DI BOMBIANA

on Imogi da Garcia Moolass , is Alessandro I COOCESSa alla stessa Nens i 23 Mar


una delle piu alle giogait but Ap- 20 1073 , e eng bolti e grari scrittori che delle
pensino de lo stato Esteese Onde cose sostre ragionarios . Pare però che il vescovo
dzi Romano trovasi il paese di Bombria pon possedesse coesto mese oltre molecine
ina. E questo no villaggio alpestre dore lo ; arregeacché illastre Salvator Muzzi ci par
qualche collina è posta qua e sa farra come selt anso 1102 se fosse padrona invece
diletto agli occhi , mentre superbi monti lo quella Coalessa Matilde tasto benemerita del Papato ,
Sovrastano , portando in cima beri e gdi. la quale Bell' anno istesso (o , secondo il Calindri ,
Per giungere a tanta altezza , toglieodosi dalla nel 1098 ) facea dono di terre e pascoli nella seina
strada di Reno , la duopo salire per pri d' un' ora Bombiana allo spedale di san Michele in piano di
si per un calle orrido , aspro e sassoso. Pervenuti corte , che quivi era eretto a beneficio de pareri
Deto alla cima , l' occhio vagheggia le ben coltivate sotto il governo del monaco Gerardo , e di un sa
sive del Reno, signoreggiate da colli e da monti, ove cerdote di nome Donato .
alle viti i castagni, ed ai castagni succedono i pascoli Passò quindi come l'altre terre Matildiche di que
delle mandre al tempo di estate . Il gigante degli Aposti monti al dominio della Santa Sede; e perciò si
pennini (chiamato il corno delle scale ) gli stà divide rammentato di frequente pelle bolle e nei de.
contro a meriggio , e chiude la magnifica scena. creti di donazione che i successivi Pontefici fecero di
Due erano i castelli che in questo territorio ve- | parte del contado alla Chiesa bolognese ; sinchè tro
devansi , l'uno nominato Castel Leone , l'altro Bom - | viamo il castello di Bombiana sul cominciare del de.
biana , ambi murati e fortissimi, posti sulla cima cimo terzo secolo soggetto alla famiglia Gozzadini,
dei monti e popolati di molta gente , che parte oc che prima in assoluto dominio , poi come fendataria
vasi nell' arli e nella pastorizia , parte della col- a nome del felsineo Sepato vi ebbe stanza per Ino
tura de campi e nel traffico col modenese. Del pri- ghi anni avvenire. E fu appunto in quest' epoca di
mno fu abbastanza discorso nella illustrazione di Ca- | dominazione (anno 1335) che il castello e la rocca
stiglion de' Pepoli ; dell' allro faremo qualche pa. priocipale , sebben fortissimi e quasi inespugnabili ,
rola , essendo pur quello che ha dato il nome alla veonero con improvviso assalto occupati dai conti
chiesa e all' intero distretto di questa grande par . da Panico , i quali insieme ai conti di Veggio e a
rocchia . Gnidinello da Monte Cuccolo fuggivan l'esercito dei
Esisteva il paese di Bombiana de' primi tempi bolognesi. Non è poi nota la durata di simile occu
del cristianesim o , e la sua corte , i suoi casali , le pazione ; e neppure ci pervenne contezza della di.
sue appartenenze furon donate nel quinto secolo struzione del forte , le di cui macerie giacevano al
dall' Imperatore , e nel sesto secolo da Papa Agapito snolo coperte di rovi or son trent'anni in prossimità
alla mensa vescovile di Bologna. Cosi la bolla di del tempio parrocchiale . Solo abbiamo trovato nelle
S.Giacomo
di
vzombiana
A M. "IDomenico
che
storie che circa il decimo sesto secolo i Gozzadini i palizzata di roveri , che a suo credere ne avrebbe
abbandonarono qnesto paese , il quale , come l' altre garantita la solidità . Ma venne a scuoterla un ter
terre che ornavano la montagna bolognese , andò remolo , che orribilmente la manomise negli ultimi
man mano disertandosi , sicché oggidi non trovi anni dell' andato secolo ; quindi le fondamenta di
sullerta del colle che conteneva il superbo castello sgiunte dalla base per la forza del sussullo , re
altro che un misero borgo , ove albergas coloni, man starono totalmente a discrezione delle rovine , ed
driani ed operai. oggidi non passa lustro senza che abbisogui la ma
Fu dunque Bombiana negli ultimisecoli ora scor. no perita di un muratore a sostenerne o con ripari
si una semplice massaria di contado ; indi passò con O con sproni il muro di facciata e il piccolo piazzale
altre parrocchie a formare il comune di Gaggio , a coll' atrio che metle alla porta d ' ingresso . Il suo
cui tuttora appartiene , ed ora è col comune istesso interno è bensì di buona architettura , in volto rea
subordinato al governo di Porretta . le , lungo 58 e largo 22 piedi. Ha sei altari o cap
Delle sue chiese diremo che in anlico eran due. pelle , il maggiore de'quali , di un ottimo disegno ,
Una col titolo di parrocchia , dedicata a san Giacomo fu eseguito dal bolognese Zoboli nell'anno 1774 con
( entro le mura di Castel Leone), l'altra nel castello molta finitezza d' intagli e dorature. Quivi è il coro
di Bombiana , sacra alla Vergine Maria e succursale | ed il quadro del Titolare , e discendendo a destra
della prima , soggette entrambe al plebanato delle s'incontra l' altare del Crocefisso , poi quello della
Capanne , ed ambedue di gius-padronato de'suoi po. Madonna del Carmine (dipinta con molti Santi in un
polani. Cosi nei primitivi elenchi o campioni. Ma quadro di eccellente pennello) indi l' altare della Vi.
nell' anno 1490 il diritto di nominare i parochi pas sitazione . A sinistra un' altra porta d ' ingresso , e
sò alla Mensa arcivescovile , che ne fa uso ancora ; I più sotto la cappella del Rosario , e quella di san
poi nel cominciare del seguente secolo ( caduta per Giovanoi Battista . Inollre la chiesa ha il Fonte Bat
vetusta la parrocchiale di Castel Leone ) la chiesa Tesimale , il pulpito , l' organo e la cantoria . E poi
succursale di Bombiana riceve le attribuzioni ed il chè mancava all' esterno il campanile : pensò l'odier
grado di parrocchia , assumendo anche il titolo di no arciprele Don Domenico Nicolai d ' innalzarne
san Giacomo , nel 1585 fir tolta dall' antica pieve uno che rispondesse all'eleganza del tempio , la qual
delle Capanne e sottoposta alla congregazione di Por- / opera pia venne raggiunta nell'anno 1849 colle obla
retta , decorata allora delle onorificenze plebanali ; e zioni dei parrocchiani e coi denari del paroco , che
nell' anno 1737 l' immortale Arcivescovo Lambertini in simil guisa imitava le virtù e la pietà del suo
l' innalzd alla classe delle Arcipreture titolari. Final. I gran predecessore Don Giovanni Sidonii.
mente l'odierno eminentissimo Arcivescovo aumento Cinque Oratorii si trovano nel distretto di Bom
a questa chiesa il prebendato , unendovi in perpetuo biana. Il primo dedicato a san Rocco nelle adiacen
tre semplici benefici , uno col titolo di san Giovanni ze della Chiesa , di ragione della Fabbricerla . Il
Battista in Casio , l'altro di san Bartolommeo in Per secondo benedetto nel nome di Maria che appartiene
siceto , e l' ultimo di santa Maria in Argile . pure all'azienda parrocchiale . Il terzo intitolato alla
Della prima chiesa di San Giacomo di Castel Leo . sagra Famiglia , di spettanza del sig. Giuseppe Fa.
ne non si è trovata descrizione alcuna. Dell' altra , bri. Il quarto sacro alla Madonna della Neve , pro
già succursale ed ora parrocchia indipendente (che poroprietà degli eredi Geloni. E l'ultimo sotto l'invoca
ta egnal titolo , ed ha il nome di Bombiana) dicono le zione dei sette Dolori , che appartiene alla famiglia
memorie che fa piccola ed anche rozza, e che divennta Sabattini. Altualmente però tre soli hanno il libero
parrocchia e non bastando alconcorso deipopolani, an . esercizio del divin cullo , e sono i primi già nomi
davan pensando i medesimi al modo di ampliarla .Se nati. Gli altri furono per decreto Arcivescovile so
non che l'instabililà del suolo da un lato , la povertà di spesi , ed indi per mancanza dei voluti ristauri pie
quelli dall'altra impedi per due secoli che il pensie namente soppresi.
ro si recasse ad effetto . Volle perd Iddio che a que Ripeteremo perlanto che il paese di Bombiana è
sto gregge fosse destinato arciprele un Don Gio . vasto e assai montuoso . In una cerchia di ben cin
vanni Sidonii , zelantissimo e generoso ecclesiasti. que o sei miglia di terreno , in gran parte selvoso o
co , il quale poco oltre la metà del passato secolo incolto , dimorano ottocento individui sparsi fra loro
ebbe la rara pietà di sagrificare ogni suo peculio e segregati , meno poche famiglie che abitano nel
allodiale per rifabbricare la chiesa, e ridurla capace casolare dietro la chiesa , informe e lurida reliquia
di molto popolo , solida , elegante e decorosa. Unico dell' antico castello . Questa Cura celebra le glorie
diſette (capitale difetto ) di questo nuovo edificio è dell' Apostolo san Giacomo nel giorno 25 Luglio , è
l' esser posto sopra terreno mobile e franoso . L 'Ar. distanle al Sud-ovest da Bologna miglia 30 , dieci da
chitetto che ne imprese il lavoro , volendo aderire | Vergato e qualtro da Porrella ; ed è limitata da
al desiderio de'popolani e di quel benemerito paro Gaggio Montano , Pielracolora , Roccapitigliana , Ca
co , eresse la fabbrica sull' area stessa dell' antica pugnano , Casola , Casio Pieve e Savignano , e sic
che avea demolito , solo ponendo la tribuna ove come è aderenle allo stato Estense , vien quivi con
prima era l'ingresso principale ; e pensando di ren . / finata dalla parrocchia siiccursale di lola .
derla elernamente immobile , gettò nelle viscere del | Bombiana pud vaotare un ' eccellente clima, spe.
monte a base delle fondamenta una filla e robusta i cialmeole nell' estiva stagione, e pud andar superba
di esser patria di un ' illustre chirurgo-anatomico , della Rimenzia e di Setta , eranvi di siffatte torti
qual fu nel passato secolo Pier Pavlo Molinelli , | bastie , piantate di distanza in distanza sopra at
nato nel 1702 e morto nel 1764 dopo occupata una re o dirupi , dalle quali ne ' gravi frangenti ona
cattedra e diversi posti accademici in Bologna , el tizia volava di castello in castello , dal fondo wa
dopo acquistatasi una celebrità quasi europea. Per provincia sino alle vette supreme dell' Appennim .
correndo questo paese, ti troverà di vedere molti Una di queste torri , avvanzata alla distruzis
pezzi di diaspro , e di marmo variegato pregevolis | degli uomini più che alla potenza del tempo, sora
simo, indizio certo che il nucleo dei monti è quivi | dietro l' antico fabbricato che chiamano la Guest
in gran parte formato da tale materia , di cui non la . Era questo , come voglion gl' istorici , un pat
si pensò mai a tentare uno scavo. A due miglia poi zo di giustizia colle sue carceri , co ' suoi pour
dal borgo verso ponente , ti sale il colle di Castel coi trabocchetti del medio evo . Dal lato di lere
Leone , che è il più alto e il più faticoso di tutti ; è ora in gran parte distrutto , ma è posto in ecs
e colassì vedi ancora qualche grosso macigno tirato lente prospettiva , ed ognuno di buon grado vite
a scalpello , che dovè servire negli esterni ripari di ma lo sguardo, poichè anche da questo punto si# |
quel fortissimo luogo. Non è descrivibile da umana mina un' immenso orizzonte. Noi l'abbiamo visitas
penna qual panorama sublime quinci si scopra al. più volte ; e sebbene oggidi quasi cambiato afati
l' attonito pellegrino ! Lo spettacolo specialmente del nelle forme , quai rimembranze non desta , e qurmak
levarsi del sole sull'onde dell' Adriatico è d ' un in cose non rammenta all' erudito che lo contempla
canto e di una bellezza che soggioga l' immagi pure non una pietra , non un' iscrizione che le litt
nazione. stri e tramandi ai nepoti. Il passeggiero , dalo sa
Del resto il territorio di Bombiana , oltre i due rapida occhiata alla magia del quadro , prossege :
forli castelli già nominati , avea qua e là molte tor- cammino , nè s' immagina nepppur per ombra a
ri isolate , alcuna delle quali pur anche si mostra al | qui siasi sparso sangue fralerno , che quà sia sp
passaggero ; e queste eran fatte per corrisponder con rato più di un prode dando prove di un valore #
altri forti in tempo di guerra , dando o rendendo gno di miglior causa. Piccole o grandi (dice un dolly
cenni con fumate nel giorno , e con fuochi durante scrittore) le memorie patrie vao conosciule , perch
la notte. La gran torre per esempio di Gaggio Mon nel passato è gran parte dell' avvenire , e più d'u
tano trasmetteva il segnale a quelle di Bombiana , sito in queste parli trme e selvaggie rammemora
e queste lo rimandavano a Pietracolora , che lo ri. | vicende , che si collegano alla storia generale dos
peteva alla rocca di Pitigliano , al castello d ' Affri. solo d ' Italia , ma di Europa intera.
co , e ai forti di Vigo , di Cantaglia e di Castel no
vo. E in tutta la vallata di Reno , come in quella Dott. Luigi RUGGEBI.

-
-
-
Oy
avevano essi mezzi a ripararla . Occorsero al bisogno , di Francesco dall' Armi, la quale sull'importo della
li nobili Signori Antonio Vescovo d ' Imola , Paolo , spesa preventiva occorrente al lavoro di scudi pove
Astorre, Gio. Battista , Lodovico e Bartolommeo Vol. | cento promise scudi seltecento , sopperendo per li
ta che offrironsi pronti al Pontefice Pio II di oc. residuali scudi duecenlo il generoso di lei Arciprete
correre non solo alle necessarie spese della riedifica- | di allora Molto Reverendo Don Giovanni Fanti , del
zione del Tempio , ma anche ad aumentare le ren che consta da Instrumento a Rogito del Notaro Ales .
dite annue del Plebano , purché venisse ad essi sandro Andrei 3 maggio 1653 presso l' Archivio Are
concesso il diritto di Giuspatronato di detta Chiesa civescovile di Bologna.
che col fatto era cessato nei Parrocchiani. Accordol. Ma non ostante l' edificazione e ristauri del
lo il Pontefice con Bolla del primo Decembre 1458 1654 non ritrovasi in oggi questa Chiesa e la sua
dal qual anno in poi venne nominato l' Arciprete di torre delle campane in istato troppo felice . Essa ha
Guzzano dalli suddetti Signori Volta e loro suces. | il soffitto posto a travi. Ha tre altari il maggiore dei
sivi sino ad Achille Vicenzo Volta che fu l' ultimo quali ha la Cappella a volta e dassai decorosa , essen
di quella Famiglia. Al quale essendo succeduto nella do li due laterali non internati nel muro. Dietro al.
di lui universale eredità il Conte Muzio Grati fu ad l' altar maggiore evvi il corrispondente Coro . La di
esso ancora devoluto questo diritto di Giuspatrona . | lui Tavola rappresenta il Titolare della Chiesa il Prin
to confermato dall' Apostolica autorilà come consta cipe degli Apostoli S . Pietro in atto di ricevere il
da Rogito del Notaro Arcivescovile Gaspare Sacchetti Vangelo da S . Marco . Delli due laterali quello a si.
del 9 Luglio 1772. Mori il Conte Muzio nel 1824 e nistra è dedicato alla B . Vergine solto il titolo del
con suo lestamento delli 24 Gennaio dello stesso an la Immacolata Concezione , ed entro a Nicchia ripo
no nomind di lui eredi universali le di lui figlie Con sto il di lei simulacro e quello a destra è ugual
tessa Isabella Grati Volta Vedova Martini degente in mente dedicato alla Beata Vergine addolorata , e la
Roma ; e Maddalena Grati Volta in Serrughi . Nata Madre dei dolori è sculta in legno da antichissimo
perd contestazione fra queste ed il Conte Lucio Tur artefice . Nel distrello Parrocchiale di quesla Pieve
rini Rossi nel 1842 intorno al deritto di nomina in esistono due Oratori l' uno dedicato alla presenta
occasione di vacanza di detta Chiesa trasmisero le zione di M . V. detta la Madonna di Frandalino uni
parti contendenti per questa sola volta nell'Eminen to a detta Pieve , e l' altro a S . Vincenzo de' Paoli
tissimo Arcivescovo Oppizzoni li rispettivi diritti da della Famiglia Tonelli. Si ha notizia ancora che esi
verificarsi in appresso , e questi nel Maggio dello stevano un tempo un 'Oratorio dedicato a S . Benedetto ,
stesso anno nomind a Plebano di Guzzano l' attuale ed una Cappellina sacra alla Natività della Beata Ver
Molto Reverendo Don Giuseppe Elmi. gine amendue della Famiglia Bordoni che in oggi si
Trascorsi due secoli da che la Chiesa di Guzza . credono demoliti.
no fu quasi rinovellata dai generosi Signori Volta , Confina detta Parrocchia cop quelle di Carpineta ,
minaccid di nuovo ruina , e si venne nella determi- di Camugnano , di Stagno, di Bargi mediante la sus
nazione di rifabbricarla dalle fondamenta anzichè sidiale di Baigno , e di Casio Castello . Dista da Bo
sostenerla con ristauri. Ed anche in questa seconda logna miglia trenta circa. É sottoposta al Governo
riedificazione occorse la mano soccorritrice di alcuno di Castiglione ; ed è appodiato del Comune di Camil
della Famiglia Volta , e cioè della Nobil Donna Con . gnano. Li di lei abitanti non oltrepassano il numero
tessa Antonia del fu Cavaliere Antonio Volta Vedova di centocinquanta . L. A.
Carpi
Verna rdino neta
de.i
Carlo
Ss
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CalzolMarco
Sig.D:
Larco
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50

SS . CARLO E BERNARDINO

DI CARPINETA

non Giuliano Zanobi arciprete alla | rannico giogo dei Conti da Panico ; i quali già pa.
Ve Pieve di Guzzano fece erigere sul droni di Cantaglia , di Vigo, e di Verzuoo, lo conqui.
cominciare del secolo decimosettimo starono nel 1293 , e lo perderono nel 1309 ,
nella periferia occidentale della sua par . averlo incendiato e quasi affatto distrutto . Era pur
rocchia un Oratorio , che poi benedi quivi un 'antica torre merlata , e non luogi da que
nel nome dei Ss. Carlo e Bernardino. sta un monistero , il quale ( per quanto narran le
Chiamavasi il luogo la Ruza , e il circonda storie ) presentava anzi aspetto di rocca soldatesca
c r io Carpineta , forse per la vasta estensione che di soggiorno di verginelle , raccolte a cercar in
de'boschi quivi popolati di carpini più che solitudine quella pace , che di rado si rioviene fra
d ' allre piante selvatiche ; e dopo circa due anni la vita agiala del mondo , é meno ancora si tro
doto quella cappella con beni stabili , vi eresse la vava in quell'età burrascosa e feroce. Forti palizza
una prebenda
quisa una
canonica , ed istitul per tal guisa ed ||
prebenda ed te ne circondavan gli approcci , fosse e ponte leva
una cura , che servi di sussidio alla propria pieve , toio ne diſendevan l'entrata : le mura presentavano
donandone il gins padronato alla Senatoria famiglia all' aspetto del riguardante solo alcune feritoie ; e
Volla , dalla quale è oggidi passato nel conte Tur se alla lorre con campanile eccedeva i tetti dell' edi
rini Rossi di Bologoa. Così il decreto Arcivescovile fizio , pareva più di fortalizio , che di chiesa di pa
2 Agosto 1628 . cifiche ed umili monacelle .
Tale si fu l'origine di questa chiesa ; la quale Tutto il paese di Carpineta (ora sparso e dis
ampliata in appresso dai popolani , ottenne dall'Ar seminato) stendesi nella valle della Rimeazia , che
civescovo Lambertini nell' aprile del 1739 una bolla lo bagna dal lato di ponente. Usciti da Verzupo ,
che la dichiarava parrocchia libera e indipendente . questa valle , amena da principio , si fa a poco a
Questa cura , circondata dalle pievi di Guzzano , | poco tetra e monotona ; s' ipselva e si restriage , e
Casio , e Verzuno , e dalle parrocchie di Camugna . le terre da ambi i lati ripidissime , lasciano vedere
po , e Casio Castello , dipende dal plebanato di Guz. strati di pietra sottili, paralelli, ugualmente distanti
zano , conta un animato di 230 individui diretti dal l' uno dall' altro , della quale son costruite le poche
pio sacerdote Don Marco Calzolari , e celebra la case che qui s 'incontrano , come pur l'Oratorio pub
sua festa titolare nel giorno 4 Novembre. Trovasi blico (unico di questa cura) che la famiglia Tonelli
poi civilmente soggella al Muoicipio di Camugnano, tiene aperto sotto l' invocazione di san Vincenzo
e al Governatorato di Castiglione , e dista ben trenta de'Paoli nel suo diporto estivo che chiamano la Go.
e più miglia al Sud da Bologna , cinque da Casti miera .
glione stesso , sette dalla Porretta e uodici da Ver. Percorrendo questo suolo , non trovasi orma o
gato . La chiesa è a travi con tre cappelle in volto , vestigio dell' antico convento , nè del castello mu
la maggiore delle quali ha un piccolo coro col qua rato. Quivi (come nel piano) per seminare il terreno ,
dro dei sanli Titolari, mentre le due inferiori son a poco a poco abbatterono gli edifizi ; ed incredibile
dedicale al Rosario , e alla Vergine Annunziata . In è la rapidità con cui l' aratro fa dileguare i segni
complesso la chiesa è lunga piedi 39 , larga 16 , alta delle antiche fabbriche ne' luoghi ove è adopera
operato a
25 ; e nulla contiene che meriti di farne ricordo. svolger la terra. Le reliquie dell' antichità fuor dei
Il territorio di Carpineta che da poco più di un reciati abitati si vogliono ricercare nei monti , nei
secolo costituisce una cura , facea parte in preceden colli , e nei boschi. Il terreno che porta le messi in
za del distretto di Guzzano . Perd ove sorge adesso goia in breve tempo le più sode opere dei popoli
la chiesa (u nelle elà trascorse un castello riccu e po antichi.
polato , che per oltre tre lustri si curvò sollo il li. Dott. Luigi RUGGERI.
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$ 21 @ 14 0010
DI BOMBIANA

on lungi da Gaggio Montano , in Alessandro Il concessa alla stessa Mensa il 23 Mar.


una delle più alte giogaie dell' Apo | zo 1073 , e così molti e grari scrittori che delle
pennino che lo stato Estense divide cose nostre ragionarono. Pare perd che il vescovo
dal Romano trovasi il paese di Bombia - non possedesse questo paese oltre l' undecimo seco .
W anna . É questo un villaggio alpestre dove lo ; avvegnacchè l' illustre Salvator Muzzi ci nar
E qualche collina è posta qua e là a far ra come nell' anno 1102 ne fosse padrona invece
diletto agli occhi , mentre superbi monti lo quella Conlessa Matilde tanto benemerita del Papato,
Soyrastano , portando in cima nevi e geli. la quale nell' anno istesso ( o , secondo il Calindri,
Per giungere a tanta altezza , togliendosi dalla nel 1098 ) facea dono di terre e pascoli nella selva
strada di Reno , fa duopo salire per più d ' un ' ora Bombiana allo spedale di san Michele in piano di
sì per un calle orrido , aspro e sassoso . Pervenuti corte , che quivi era eretto a beneficio de' poveri
però alla cima , l' occhio vagheggia le ben coltivate sotto il governo del monaco Gerardo , e di un $ &
rive del Reno , signoreggiate da colli e da monti, ove cerdote di nome Donato.
alle viti i castagni, ed ai castagni succedono i pascoli Passò quindi come l'altre terre Matildiche di que.
delle mandre al tempo di estate. I gigante degli Aposti monti al dominio della Santa Sede ; e perciò si
penoini (chiamato il corno delle scale ) gli stà di vide rammentato di frequente nelle bolle e nei de
contro a meriggio , e chiude la magoifica scena. creti di donazione che i successivi Pontefici fecero di
Due erano i castelli che in questo territorio ve parte del contado alla Chiesa bolognese ; sinchè tro
devansi, l'uno nominato Castel Leone , l'altro Bom viamo il castello di Bombiana sul cominciare del de
biana , ambi murati e fortissimi, posti sulla cima cimo terzo secolo soggetto alla famiglia Gozzadini ,
dei monti e popolati di molta genle , che parte oc che prima in assoluto dominio , poi come feudataria
cupavasi nell' arti e nella pastorizia , parte nella col a nome del felsineo Senato vi ebbe stanza per lun
tura de campi e nel traffico col modenese . Del pri : ghi anni avvenire . E fu appunto in quest' epoca di
mo fu abbastanza discorso nella illustrazione di ca . dominazione (anno 1335) che il castello e la rocca
stiglion de' Pepoli ; dell' altro faremo qualche pa. principale , sebben fortissimi e quasi inespugnabili ,
rola , essendo pur quello che ha dato il nome alla veonero con improvviso assalto occupati dai conti
chiesa e all' intero distretto di questa grande par. da Panico , i quali insieme ai conti di Veggio e a
rocchia . Guidinello da Monte Cuccolo fuggivan l' esercito dei
Esisteva il paese di Bombiana ne' primi tempi | bolognesi. Non è poi nota la durata di simile occil
del cristianesimo , e la sua corte , i suoi casali , le pazione ; e neppure ci pervenne contezza della di
sue appartenenze furon donate nel quinto secolostruzione del forte , le di cui macerie giacevano al
dall' Imperatore , e nel sesto secolo da Papa Agapito snolo coperte di rovi or son trent'anni in prossimità
alla mensa vescovile di Bologna. Così la bolla di del tempio parrocchiale. Solo abbiamo trovato nelle
BEL

ER
S.Giacomo
Zombiana
di
M Ã Streprit
5g
+Domenico
Sacolai
storie che circa il decimo sesto secolo i Gozzadini i palizzata di roveri , che a suo credere ne avrebbe
abbandonarono questo paese , il quale , come l'altre garanlita la solidità . Ma venne a scuoterla un ter
terre che ornavano la montagna bolognese , andò remolo , che orribilmente la manomise negli ultimi
man mano disertandosi , sicchè oggidi non trovi anni dell' andato secolo , quindi le fondamenta di
sull' erta del colle che conteneva il superbo castello sgiunte dalla base per la forza del sussulto , re
altro che un misero borgo, ove albergan coloni, man. starono totalmenle a discrezione delle rovine , ed
driani ed operai. oggidi non passa lustro senza che abbisogui la ma
Fu dunque Bombiana negli ultimi secoli ora scor. no perita di un muratore a sostenerne o con ripari
si una semplice massaria di contado ; indi passò con O con sproni il muro di facciata e il piccolo piazzale
altre parrocchie a formare il comune di Gaggio , a coll' atrio che melle alla porta d ' ingresso. Il suo
cui tuttora appartiene , ed ora è col comune istesso interno è bensì di buona architettura , in volto rea
subordinalo al governo di Porretta . le , lungo 58 e largo 22 piedi. Ha sei altari o cap
Delle sue chiese diremo che in antico eran due. pelle , il maggiore de' quali , di un ottimo disegno ,
Una col titolo di parrocchia , dedicata a san Giacomo fu eseguito dal bolognese Zoboli nell'anno 1774 con
(entro le mura di Castel Leone), l'altra nel castello molta finitezza d ' intagli e dorature. Quivi è il coro
di Bombiana , sacra alla Vergine Maria e siiccursale ed il quadro del Titolare , e discendendo a destra
della prima , soggette entrambe al plebanato delle s'incontra l' altare del Crocefisso , poi quello della
Capanne , ed ambedue di gius-padronalo de'suoi po - | Madonna del Carmine (dipinta con molti Santi in un
polani. Cosi nei primitivi elenchi o campioni. Ma quadro di eccellente pennello) indi l' altare della Vi.
nell' anno 1490 il diritto di nominare i parochi pas. sitazione. A sinistra un ' altra porta d ' ingresso , e
sò alla Mensa arcivescovile , che ne fa uso ancora ; più sotto la cappella del Rosario , e quella di san
poi nel cominciare del seguente secolo ( caduta per Giovanni Battista . Inoltre la chiesa ha il Fonte Bat
vetusta la parrocchiale di Castel Leone ) la chiesa tesimale , il pulpito , l' organo e la cantoria . E poi
succursale di Bombiana riceve le attribuzioni ed il chè mancava all' esterno il campanile : pensò l'odier
grado di parrocchia , assumendo anche il titolo di no arciprete Don Domenico. Nicolai d' innalzarne
san Giacomo , nel 1585 fu tolta dall' antica pieve uno che rispondesse all' eleganza del tempio , la qual
delle Capanne e sottoposta alla congregazione di Por. opera pia venne raggiunta dell'anno 1849 colle obla
retta , decorata allora delle onorificenze plebanali ; e zioni dei parrocchiani e coi denari del paroco , che
nell' anno 1737 l' immortale Arcivescovo Lambertini in simil guisa imitava le virtù e la pietà del suo
pinnalzd alla classe delle Arcipreture titolari. Final gran predecessore Don Giovanni Sidonii.
mente l'odierno eminentissimo Arcivescovo aumento Cinque Oratorii si trovano nel distretto di Bom
a questa chiesa il prebendato , upendovi in perpetuo biana. Il primo dedicato a san Rocco nelle adiacen
tre semplici benefici , uno col titolo di san Giovanni ze della Chiesa , di ragione della Fabbriceria. Il
Battista in Casio , l'altro di san Bartolommeo in Per . secondo benedetto nel nome di Maria che appartiene
siceto , e l' ultimo di santa Maria in Argile . pure all'azieoda parrocchiale . Il terzo intitolato alla
Della prima chiesa di San Giacomo di Castel Leo sagra Famiglia , di spettanza del sig . Giuseppe Fa
ne non si è trovata descrizione alcuna . Dell' altra , bri. Il quarto sacro alla Madonna della Neve , pro
già succursale ed ora parrocchia indipendente (che por. prietà degli eredi Geloni. E l' ultimo sotto l'invoca
ta egual titolo , ed ha il nome di Bombiana) dicono lezione dei sette Dolori, che appartiene alla famiglia
memorie che fu piccola ed anche rozza , e che divennla Sabattini. Altualmente però tre soli hanno il libero
parrocchia e non bastando al concorso dei popotani, an . esercizio del divin culto , e sono i primi già nomi.
davan pensando imedesimi al modo di ampliarla . Senati. Gli altri furono per decreto Arcivescovile so
non che l' instabilità del suolo da un lato , la povertà di spesi , ed iodi per mancanza dei voluti ristauri pie
quelli dall' altra impedi per due secoli che il pensie namente soppresi.
ro si recasse ad effetto. Volle perd Iddio che a que. Ripeteremo perlanto che il paese di Bombiana è
sto gregge fosse destinato arciprete un Don Gio vasto e assai montuoso . In una cerchia di ben cin
vanni Sidonii , zelantissimo e generoso ecclesiasti que o sei miglia di terreno , in gran parte selyoso o
co , il quale poco oltre la metà del passato secolo | incollo , dimorano ottocento individui sparsi fra
ebbe la rara pietà di sagrificare ogni suo peculio e segregati , meno poche famiglie che abitano nel
allodiale per rifabbricare la chiesa , e ridurla capace casolare dietro la chiesa , informe e lurida reliquia
di molto popolo , solida , elegante e decorosa. Unico dell' antico castello . Questa Cura celebra le glorie
diſelte (capitale difetto ) di questo nuovo edificio è dell' Apostolo san Giacomo nel giorno 25. Luglio , è
Pesser posto sopra terreno mobile e franoso . L 'Ar. distanle al Sud -ovest da Bologna migħa 30 , dieci da
ebitetto che ne imprese il lavoro , volendo aderire | Vergato e quattro da Porrella ; ed è limitata da
al desiderio de'popolani e di quel benemerito paro - Gaggio Montano , Pielracolora , Roccapitigliana , Ca
co , eresse la fabbrica sull' area stessa dell' antica pugnano , Casola , Casio Pieve e Savignano , e sic
che avea demolito , solo ponendo la tribuna ove come è aderenle allo stato Estense , vien quivi con
prima era l'ingresso principale ; e pensando di ren . finata dalla parrocchia succursale di lola .
derla eternamente immobile , gettò nelle viscere del | Bombiaoa può vantare un ' eccellente clima, spe
monte a base delle fondamenta una filla e robusta / cialmente nell' estiva stagione, e può andar superba
di esser patria di un ' illustre chirurgo-anatomico , 1 della Rimenzia e di Setta , eranvi di siffatte torri o
qual fu nel passato secolo Pier Paulo Molinelli , bastie , piantate di distanza in distanza sopra altu
nato nel 1702 e morto nel 1764 dopo occupata una re o dirupi , dalle quali ne' gravi frangenti una no
cattedra e diversi posti accademici in Bologna , e tizia volava di castello in castello , dal fondo della
dopo acquistatasi una celebrità quasi europea. Per. provincia sino alle vette supreme dell' Appennino ,
correndo questo paese , ti troverà di vedere molti Una di queste torri , avvanzata alla distruzione
pezzi di diaspro , e di marmo variegato pregevolis . | degli uomini più che alla potenza del tempo , sorge
simo , indizio certo che il nucleo dei monti è quivi dietro l' antico fabbricato che chiamano la Guanel
in gran parte formato da tale materia , di cui non | la . Era questo , come voglion gli istorici , un palaz
si pensò mai a tentare uno scavo. A due miglia poi zo di giustizia colle sue carceri, co' suoi pozzi e
dal borgo verso ponente , ti sale il colle di Castel coi trabocchetti del medio evo. Dal lato di levante
Leone , che è il pill allo e il più faticoso di tutti ; è ora in gran parte distrutto , ma è posto in eccel.
e colassů vedi ancora qualche grosso macigno tirato lente prospettiva , ed ognuno di buon grado vi fer
a scalpello , che dovè servire negli esterni ripari di ma lo sguardo, poichè anche da questo punto si do
fortissimo luogo . Non è descrivibile da umana | mina un ' immenso orizzonte. Noi l'abbiamo visitato
penna qual panorama sublime quinci si scopra al. | più volte ; e sebbene oggidi quasi cambiato affatto
l' attonito pellegrino ! Lo spettacolo specialmente del nelle forme , quai rimembranze non desta , e quante
levarsi del sole sull'onde dell' Adriatico è d ' un in - cose non rammenta all' erudito che lo contempla !
canto e di una bellezza che soggioga l' immagi- | pure con una pietra , non un' iscrizione che le illu
nazione. stri e tramandi ai nepoti. Il passeggiero , dato noa
el resto il territorio di Bombiana . oltre i due rapida occhiata alla magia del quadro , prossegue il
forli castelli già nominati , avea qua e là molte tor cammino , nè s' immagina nepppur per ombra che
ri isolate, alcuna delle quali pur anche si mostra al quà siasi sparso sangue fralerno , che qui sia spi
passaggero : e queste eran fatte per corrisponder con 1 rato più di un prode dando prove di un valore de
altri forti in tempo di guerra , dando o rendendo gno di miglior causa. Piccole o grandi (dice un dotto
cenni con fumate nel giorno , e con fuochi durante scrittore) le memorie patrie van conosciute , perchè
la notte. La gran torre per esempio di Gaggio Mon nel passato è gran parte dell' avvenire , e più d ' un
tano trasmetteva il segnale a quelle di Bombiana , sito in queste parti trme e selvaggie rammemora
e queste lo rimandavano a Pietracolora , che lo ri. | vicende , che si collegano alla storia generale non
petera alla rocca di Pitigliano , al castello d ' Affri. | solo d ' Italia , ma di Europa intera.
co , e ai forti di Vigo , di Cantaglia e di Castel no .
vo. E in tutta la vallata di Reno , come in quella Dott. LurGI RUGGERI.
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- 52 -

SS . ITCHELL E VAZARIO
DI GAGGIO DI MONTAGNA

lalia mia ! havvi canto del tuo suo. | nei tempi andati uomini di gran dottrina , e vi na.
19 jo che non olezzi di un fiore , che cquero guerrieri animosi e valenti , che illustrarono
non isfavilli per qualche gemma ? - 0 . coi loro nomi le patrie storie ; ma poi l' amor del
vunque l' occhio si volga , mira in te la traffico , quindi l'ozio e l'ignavia (nati fra l'abbon
potenza della natura , i prodigi dell' ar danza e le agiatezze ) tralignarono queste genti di
Siete , le maraviglie dell' ingegno , e non guisa , che appena dell' antica virtù trovi adesso
sa sopra che a più lungo fermarsi , mentre memoria delle cronache e nelle tradizioni del volgo .
dilatato per istupore , apre un varco all' a . Vogliono alcuni che Caggio di Montagna risalga
nima entusiastata che ti saluta orgoglio al secolo ottavo , altri ad un'epoca ben più remota;
della terra e delizia del sole . ed appoggiano il lor giudizio al Diploma che Astol
Vanno le altre nazioni vantando le immense lor ro Re de'Longobardi diede all'Abate Nonantolano nel
capitali !... Ebbene. Mostra loro soltanto le tue ciltà l' anno 753. Ivi diſalto si nota come Gaggio ( detto
di provincia , i tuoi villaggi , le tue castella , le tue allora Gadium o forse Gaudium Reginae) apparte
borgate !... ognun d 'essi conterrà tanto che basti ad Desse prima a Gisaltrude moglie di quel Regnante , e
attutire la lor baldanza . fosse coperto di magnifiche selve , ov' eran riservate
Noi qui teniam discorso d ' nna piccola terra che le caccie del reale diporto. Non è chiaro nello stesso
giace sul dorso dell' appennino ; d ' uno di que'luoghi | diploma se allora il paese fosse poco o assai popo
solitari ed ermi, segregati e spesso ignoti all'uomo lato , ma lo conosciamo in appresso , vale a dire
che discorre le grandi contrade d ' Italia ; pur nondime nell' undecimo secolo , esistendo nei pubblici ar
no attrae lo sguardo di chi lo mira, e desta remini. chivi moltissimi rogiti di acquisti e di vendite fra
scenze storiche e soleoni al pari di una vasta città . persone che dimoravano a Gaggio di Monte ; per
Sopra di un colle , alle falde di maestoso mon cui è forza il ritenere che l'animato di Gaggio fosse
te che da settentrione a ponente l'accerchia , stendesi in quel tempo non solo numeroso , ma composto di
il paese che Gaggio si noma , e fra quanti godono gente ricca , industriosa e commerciante. Le case
della montagna d 'amena postura , a niuno secondo. pero del borgo superiore che quasicircondano la rupe
Giace verso il confine del modenese , e contempla | o il sasso dell' orologio non vennero aggiunte che
pomposo le biondeggianti spiche al suo meriggio dopo la metà del decimo terzo secolo ; e fu ( come
lusureggianti in fertili campi cui son lontano limite | narra il Pancaldi ) per la famosa battaglia di Mon
altri monti che sino all'ultimo orizzonte par si suc taperti, data in Val d 'arbia l'anno 1260, che un ramo
cedano. Non men lieta questa borgata pei vaghi colli dei Capponi di Firenze, partigiano dei Guelfi , riſug
che la coronano , divisa da piccole convalli , folte giossi sulle montagne bolognesi, fidandodi presto ripa
d ' opaca frescura e di rigogliosi pampini (che appre triare , e intorno al sasso di Gaggio fabbricd case,
stano a ' cultori suoi non spregevoli vini e frutta de. che poi gli furono stabile dimora , perduta comeb
licate ) gode di un clima tepido e benigno , d ’un'aria be ogni speranza di ritorno. Di questo ramo , che
balsamica , di un' acqua la più limpida e pura. ancor quivi la discendenza e successione , furono
Certo non torri merlate o robusta muraglia l'an- | molti insigni filosofi e medici , e nacque pur Cola
nunziano al passeggiero , fortissimo qual era e ba. Montano valente rettorico del secolo XV , noto per
gnato al par di tanti altri di fraterno sangue ; Gag- l' assassinio di Calea zzo Sforza duca milanese , ac
gio fa pompa invece di rigogliosi pascoli , di pampi. caduto a sua persuasione e per mano dei nobili suoi
nose vigne, di fertili campi ed orti , di aer grato discepoli Girolamo Ogliari, Carlo Visconti e Gian An
che le vitali potenze eccitando , risveglia sensi di drea da Lampugnano il 26 Dicembre del 1476 .
coraggio e di industria , e col purissimo cielo alle | Questo paese prima del secolo Xul reggevasi con
muise invita il passaggero , allettandolo colle più sva . leggi ed ordinamenti municipali ; poi soggiacque
riate prospettive , coi più seducenti quadri del bel spontaneo al Felsineo Sevato quando sul cominciare
suolo chenatura prediletto volle. Fiorirono quividilalti del secolo stesso torme di fuoruscili si diedero a
14
TOM . IV .
tribolare le terre subappennine con assalti , ladro . | altro per salvare i pochi averi rimasti , e le perso .
necci ed uccisioni, Veone quindi munito di torri e ne cadenti ; e già il partito si vinceva , quando le
cinto dai bolognesi con doppia fossa ; poi sullo spia . | disperate grida dei popolani fecero accorlo il con
nato del gran sasso fel edificata una rocca , dove il sesso che il nemico , aperto uu passo negli esteriori
Senato mando di guardia un castellano , soldali e fortini , irrompeva furibondo per le vie dell' infelice
macchine in gran copia . Gli abitanti medesimi , ad | castello . Presto la verità si conobbe. Alcuni fra i
destrati all' arte della guerra , vegliavano armati più vili della milizia che diſendevan le mura, incitati
sugli esteriori forlini ; e tenendo di nolle frequenti dalle promesse e dal denaro dei Panico, aveano aperta
scolte colle macchine ed i proielli ognor pronti, in una secreta porta , ed agevolato col tradimento una
tiniorivano i banditi e cansavano gli orrori di un conquista che forse potea costare altro tempo ai
assalto o d ' una clandestina invasione. Ma venne il nemici , e col tempo il fiore delle loro truppe e il
tempo delle prove. I conti da Panico) , cacciati dal lor sanguie medesimo. Non è qui a dirsi quale ven
castello di Cantaglia e da quel di Verzuno , unirono delta si prendesser costoro ! Sconfitle in poco d ' ora
le disperse milizie agli Scherani dei Montecuccoli le attonile milizie , non risparmiarono la vita a
( anno 1307 ) e poser l'assedio alla borgata di Gag quanti loro si pararon davanti o per le vie , o den
gio , che obbedendo al Senato tenea col castellano tro le case , o nello stesso tempio di Dio , uccidendo
Tederigo de' Tebaldi per la fazione guella , avversa donne , vecchi , fanciulli ed infermi; e posto a ruba
alla loro bandiera . I terrazzani sapendo con qual e a sacco le chiese e l' abitato intero , incendiarono
gente avessero a cimentarsi, chiesero aiuto agli abi. le migliori fabbriche , altre ne adeguarono al suo
tanti di san Marlino ; e ben guarnite le mura ed i lo ; quindi incatenando i principali difensori , seco li
ogni torre, tennero fronte per due mesi agli assalli | menarono schiavi sugli altissimi gioghi dell' Appen
di que' campioni , che stanchi alla fine e spesso de- nino , ove i banditi di Felsina teneano , quasi belve
cimati dalle sortite de' paesani e dalle intemperie feroci, i loro nascondigli e i lor covili.
di un piovoso autunno , levaron le tende e parte si Finalmente le armi del Senato esterminarono
ripararono a Stagno , parte si attendarono verso la que' ribaldi , e li tolsero per sempre dal lor riſu
rocca di Montepiano , e gli altri più deboli e timo. | gio . Domarono l' orgogliosa insolenza de' ghibelini
rosi si nascosero sulle cime dell' Appennino dalla | ( anno 1313 ) , nella quale impresa molto si distinse
i un Gattino da Gaggio per strategia e valore ; e ri
parte di Pistoia
Il Senato . cò gli abitanti con pubbliche lodi,
gratifi staurate le rocche del contado , e ben munito d ' ar.
collo sgravio di gabelle , con ampia amnistia ai ban mi e d ' armali ogni presidio , restituirono la pace
dili , e coll'inviare al paese denaro , proviande e più ai popoli della montagna , ed in ispecie al paese di
fresche milizie ; poi dovendo formare in quell'anno Gaggio , che visse lielo e tranquillo per oltre un se
istesso dodici Conestabili o capi d 'esercito , non du colo . Ma gli odii municipali che tanto travagliarono
bitd il Senato di conferire sì alto onore anche a l' Italia nel medio evo qui pure recarono la loro pe
Zambrerio da Gaggio , valorosissimo difensore della ste marigna , poichè nell' anno 1414 , insorte contese
sua patria. Non poterono però gli abitanti godersi con que' di Casio , e crescendo orribilmente i ranco .
a lungo le munificenze dei lor padroni ; avvegnac ri , il popolo di Gaggio fè suo capo Vannino Tana.
che nella primavera dell' anno 1309 Tregino conte ri , opulento e gagliardo giovane , e quel di Casio
da Panico e Guidinello da Monteciiccolo , ristorate le elesse un Floriano Moralti ; poi tralte l' armi dal
soldatesche , tornarono a Gaggio , poser l'assedio al fodero , venivan tra loro alle mani, se il Senato non
pacse , e nolte e di to tribolarono con assalti , proiet. mandava a tempo pacieri ed arbitri che compones
ti e insalizioni. Era il 16 Giugno , e siedevano a ser le liti e in quiete li rimeltessero . Sedati i dissidii
consiglio nella rocca il castellano , i capi delle mili e spenli gli odii , i figli li riaccesero nel 1486 , nel
zie e i principali suoi cittadini . Già da due mesi qual apno una guerra fratricida sembrava inevila .
con ogni genere di offese , e con tutto l'impelo cieco bile fra queste due comunità . Ma datone avviso al
di una barbara disperazione l' assediavano que' due reggente di Bologna Giovanni II Bentivoglio , ſu egli
proscritti. I miseri abitanti circuiti da ogni parte sollecito quanto il Senato a trovar modo di spegner
non solo , ma minacciati dall'odio di finitimi popoli, la ; e col mezzo di sapienti Legali perveone ezian
dio a sbarbicar la radice dell'astio , che legea discor
più freque
to nte dinopietre
non sapeva comeeresist ere . Colle mine, coliciare
di frecce , coll' infrad get. di due popoli animosi e guerrieri.
l' acqua dell' unica fonte aveano i nemici tolto ogni Da questo punto non ricorda l' isloria il paese
di Gaggio se non per dire che nel secolo XVI (uron
fil di speranza agli assediati : assetati , magri , sfi. distrulle dal Senato le sue fortificazioni ; che era
niti , non abbandonavano perd la fortitudine dell' a . ricco di agricoltura , d ' industria e di commercio ;
nimo , e con questo facendo prodigi di forza , assi che vi dimoravano le agiate famiglie dei Tanari e
steva no de
Accad valoro si all'
dappr imaagonia del lor
in consigl io castell o . do si.
un profon dei Capponi ( doviziose per possedimenti e per in
lenzio , indi un cupo singhiozzo , indi un dirotto genti peculii ) ; che fu governato da un vice-capita .
pianto d'ogni parte : qnelle sembianze pallide , este no , poscia da un semplice massaro ; e che sotto
nuate sembravano di cadaveri evocati dal sepolcro ; quest 'umile condizione ( scemando sempre di abitalo
ormai la parle maggiore consigliava la resa , se non | ri) giunse all'epoca memoranda del 1796 . Ora il pae
lehi pensa di Gaggio è capo d 'una comune; vi risiede ilMu. 1 con pittura antichissima che ricorda il tempo di Ma .
partida i vipio, e dipende pel contenzioso e per la polizia dal saccio e di Giotto senza averne i pregi ed il carat.
pangalan uvernatoralo di Porrelta . I suoi confini sono le tere perfetto .
interto in errocchie di Capugnano , di Bombiana e diGrecchia la chiesa governata oggi giorno dall' arciprete
dando peid bolognese , e lo stato Estense a ponente colle Antonio Ramazzini , ha il Foole ballesimale , un
mità di murrocchie di lola e del Castelluccio di Moscheda. Hal organo antico e grande , una bella statua della Ma.
e diferita popolazione di quasi mille abilanti , una con donna , il pulpito , il coro e la sagrestia , e vi si
fato demulta medico chirurgica , opifici , artieri ed osterie , celebra la principale solennità nella Domenica in Al
pertanya vi risiede un Nolaio . bis per voto che i popolani fecero alla Vergine nel.
na con Queslo vasto territorio comprendeva in antico due l' anno 1631 per la libera zion dal contagio . Nella
inne i marrocchie , una delle quali entro l' abitato col tito . giurisdizione di questa cura si contano cinque Ora .
Lep di san Michele ; ed è quella che ancor sussiste , torii ; il primo dedicato alla Madonna del Carmine
Sage altra solto l' invocazione di San Lazzaro di Mon . | spetta al signor Paolo Zaccanti ; il secondo col lito
e Lucco , che una frana rovinò sul cominciare dello del Buon Consiglio appartiene alla famiglia Tom .
VI secolo e che i popolani mai più rialzarono. masi; il terzo sacro al bealo Nicold Albergati , il
e queste due parrocchie si credono molto apliche. Di- quarlo alla B . V . della Neve , ed il quinto (che ser
m alli si trovano nel campione della R . Mensa dell'an . ve alla Confraternita ) sotto l' invocazione di san
in no 1378 appartenere al plebanato delle Capanne , e Giovanni Evangelista , sono di ragion parrocchiale .
si ha notizie che in quell' epoca le due fabbriche Dalla piazza della chiesa maggiore , che rimane in
cierano anche logore e guaste dal lempu. Caduta la luogo eminente , si domina il paese intero , e si ha
chiesa di san Lazzaro , il Vicario dell' Arcivescovo di prospetto la rupe di durissimo macigno sulla quale
Campeggi venne a visitarne gli avanzi, e con decre- esisteva in antico la rocca principale , e dove è ora
to del 15 Settembre 1556 ne uni la cura e la pre - collocato l' orologio del pubblico , la di cui campana
benda alla chiesa di san Michele , formandone in per- pretendesi modellata da Giovan Bologna nelXVI secolo .
petuo una sola parrocchia , che per questo fatto as- Malagevole è la salita su quel gran masso, e fa duopo
suose il duplice titolo dei SS. Michele e Lazzaro , aggrapparsi per giungervi lungo gli scabri ravvolgi
* cambiato in appresso ( nè si conosce la ragione) con menti di un sassoso sentiero ; ma quando si è toc
quello di san Nazario . Il gius padronato d'ambe le cata la meta , qual magoifica scena, e qual deliziosa
cure speltava ai parrocchiani ; ma sempre discordi vedula si scorge ! Di quinci l' uomo può meditare
nell'elezione dei parochi , lo rinunciarono con allo sulle rovine del tempo ! Di quinci può considerare
del notaro Bartoli all' Ordinario della Diocesi nel quali esseri dimorano nel luogo e disadorno casolare
le l' anno 1581. Poco appresso, e cioè nel 1585 la cura che gli sta solto , e quali vi abitarono un giorno !
di Gaggio passo con altre parrocchie nel plebapato qual posto occupava nelle storie , e qual ne occupa
di Porretta , da cui ancora dipende ; poi ebbe per adesso ! Egli può richiamarsi alla mente un Giovan
decreto dell' Arcivescovo il privilegio del Fonte Bat. ni da Gaggio (terribile fazioso , partigiano dei Benti
tesimale ; e finalmente con bolla del Cardinal Boncom . | voglio ) un Gatlino , un Zambrerio , un Cevenini ,
pagoi , sotto la data del 16 Marzo 1691 , i suoi un Calabrese , un Gaddi, uomini sommi nelle leltere,
rettori ricevettero l' onorifico attribulo di Arciprete nell' arti e della guerra ; e quel Cola Montano ,
titolare . dotto filologo quanto terribile cospiratore, che mac
Non si conosce l' epoca in cui questa chiesa fu chiato del sangue del duca Sforza, tentò nel 1477 di
erelta . La sua costruzione molto robusla e alquan . occupare colla violenza dell'armi il tempio della sua
to rozza le darebbe una data assai remota e forse patria , e dopo un anno ancora , sollevando il popo
anteriore al XV secolo . È lunga settanta piedi , lar . lo di Lucca contro Lorenzo de'Medici, perde la vita
ga ventidue , col palco a travi , bassa e poco irra. sul palco !
diata di luce. Ha selle altari o cappelle . Sul primo, Terminiamo il discorso . Questo paese che sten
che è quello del Santissimo , vi è il quadro dei due desi su d ' una vasta campagna , è bagnato per lua
Titolari che per molto tempo si credè dipinto da go trallo dal fiume Sela , e le costiere son coltivale
Giannino da Capugnano , e che neppure appartie a frumento con bei filari di viti , sicchè crederesti
De alla scuola bologoese. Uno degli altari minori di trovarti sulle riviere del Sillaro o del Santerno ,
che portava la statua di San Francesco ha una pic non mai al piè di montagne che eterne per così dire
cola tela coll' immagine di sap Giuseppe . Un altro è portan le nevi sopra l' ertissima fronte . La valle del
dedicato al Rosario , e vi si adora l' effigie diMa fiume Sela , per la dolcezza del clima , vince quella
ria Vergine , scolpita a basso-rilievo in legno, opera di Sella , e per poco cede a quella del Reno . Se non
antica e forse coeva all' erezione del tempio . Seglie che una tinta di tristezza , e con questa una certa
la cappella o altare del Crocefisso. Indi quello della inerzia ed aralia ( di che non giova additar l' ori.
santissima Trinità con bel dipinto della scuola fio . gine ) si stende sugli abitatori di questo luogo, tanto
rentina . Poi l'altare di santa Filomena , che i popo . d ' altronde favorito dalle aure e dal sole .
Jani venerano in una piccola slatua colorata. E final.
mente quello di sant' Antonio e san Carlo Borromeo Dolt. LUIGI RUGGERI.
- 3:

SANTI GIUSTO E CLEMENTE

DI SUTIAIA

overa d alpestre è questa ralle , ove con rottura di strade e di ponti ( come accadde da
la natura si mostra sotto forme sel. | altimo pel Settembre dell' anno 1812 ) , ed avviene
vazze e severe. Quivi le donne di ga- talvolta che mentre arido è il letto della Rimenzia ,
Miardissime e grossolane membra , SODO anzi tatto relato di tele che le donne vi stendono
rovide come il linguaggio che parla po , ad imbiancare , s odano voci di terrore e di saluta
e giustificano i sarcasmi che i saccenti re avviso in lontano . Le quali , ripetute sollecita
delle città sogliono scagliare contro la rustj. mente da chi le ascolta e prolungate dall'eco , fag
ea e dura stirpe , che per l'ordinario suol es . risuonare tutta l' alta valle della Rimenzia dei fles
suosi suoi giri , e portano lo sbigottimento sino sui
sere abitatrice de monti.
Non è suviana il nome che in antico distinguera sicuri colli all' agricoltore che trema per la moglie
scesa al basso e pe' figliuoletti ch ' ella ha con seco .
la terra di cui parliamo, ma Sivigliana ; e le sto Annunziano quelle voci che il fiume tien giu . Ua
rie narran di un forte castello che alto sorgeva
ove adesso si scorge l' umile chiesuola col presbite . improvviso disfarsi di ouvole ia sulle superiori mon
rio e il campanile , senza addittarei a qual dominio, tagne dà nascenza a queste piene cbe repentinamen
te inondando precipitano. La qudità delle balze non
o a qual signoria obbedisse . Non è fuor di ragione
per altro il credere che fosse uno dei fortilizii che oppone all'acqua, piovente a rovesci , il rilegno delle
piante e del vegelabile suolo . Mille torrentelli tra
quassi servivano all' orgoglio fendale dei Panico , balzano contemporaneamente dall' alto ; e la fiuma
avvegnacché era posto come sentinella avanzata tra
Blagno (antico dominio di costoro ) e il castello di ra , nata ed enfiata in un subito , trabocca irrefre
Casio , sede del capitan generale della montagna nabile , doppiando ad ogni passo il furore. E vera .
pel Benato bolognese. E il ponte stesso, geltato sulla mente l' impelo dell' acqua che inaspettata giù git
Rimenzia poco lungi da questa chiesa , mostrava tasi , è tanto e si fatto che l' uomo , il quale dal
un' antichissima data , e si comprende a meraviglia mezzo del largo e ghiaioso alveo mira venire la tor.
che quivi l'avean costrutto que prepotenti onde la . bida e rovinosa corrente in lontano, non sempre è in
sciar libero il varco alle soldatesche del forte, in ca . tempo di sottrarsi colla fuga al lultuoso destino che
so di averlo a sgombrare per assalto nemico , o per gli sovrasta.
bisogno di recare altrove un soccorso pronto ed ar. Veniamo ora alla chiesa. La parrocchiale è di
mato .
remota origine , perchè nell' autentico campione del
Questo ponte che nei secoli feroci serviva ai bi Vescovato , che porta la data del 1378 , vi è notata
sogni di guerra , ed era munito di torre e di sara col nome di San Giusto di Sivigliana , indi in altro
cinesca alla testa occidentale , venne dal bolognese campione più recente con quello di Soviana , e fi
Consiglio ricostrutto nel passato secolo , e serve di nalmente coll' attuale appellativo di Suviana sotto
rassaggio alle popolazioni che quivi dimorano lun | il duplice titolo dei santi Giusto e Clemente. Sino
ghesso le rive del minaccioso torrente. In una valle all' epoca del 10 Ottobre 1575 obbedi alla pieve del
come questa , incassata da altissimemontagne alpine, si le Capanne , poi fu soltoposta a quella di Porretta ,
rendono facili le procelle e gli straripamenti di acque, I che la governa ancora ; e prima il suo giuspadro
Ce.Ss iusto
Gdi
Suvi lemen anate
CSignor
D.TNAM aroco
Lorenz aetanoelli
ato spettava ai popolani , poscia per ispontanea ri. | verno di Porrelta e dal comune di Casio ; trovasi al
nuncia appartenne alla sepatoria famiglia de' Benti- sud sud -ovest di Bologna nella distanza di 35 miglia ,
ogli , e adesso in virtù di cessione spetta alla fa . ed è contoroato dalle cure di Badi, Bargi e Casio Ca
niglia de' conti Ranuzzi bolognesi. La fabbrica di stello . Quivi non s 'incontra un pillaggio , ma solo
u esto lempio non rimonta sicuramente al di là del poche case di pastori ; pure progredendo verso la
secolo XVI , ma ignorasi l' epoca precisa di sua co sommità dell'Appennino che gli sta a meriggio , pre
truzione. È lunga piedi 44 , larga 15 , alta 22 , col sto si scopre il paese amenissimo della Toscana ! L 'in
palco a travi, e colla maggior cappella in volto , e cantesimo delle più potenti rimenbranze vi occupa al
piccolo coro ove è il quadro dei Santi Titolari. Hal lora lo spirito , ma il terreno che percorrete è sem
il battistero , la sagrestia e il campanile , quattro pre orrido , deserlo e spaventevole .
altari e un piccolo presbitero ; ma fra gli altari è Tale è l'entrata , e per così dire il vestibolo del
degno di special menzione quello dedicato al Rosario , paese etrusco . Vi ha certo tanto che basti per at
la di cui ancona porta quindici misterii in basso ri. | terrire le fantasie anche meno timorose ; e bisogna
lievo del celebre scultore Gaspare Bartolelti detto risovvenirsi del sesto canto dell' Eneide , per rammen
Paglia Lunga , che sono di un ottimo disegno , e di tarsi che fa duopo passare pel vestibolo dell'Erebo onde
un effetto mirabile . L 'interno della chiesa è decentis . penetrare neiCampi Elisi. La natura difatli dopo quel.
simo, e se ne deve elogio all'attuale reverendo paro. le balze e que'dirupi si va gradatamente addolcendo :
co Don Gaetano Lorenzelli , il quale nei pochi anni la vegetazione s'invigorisce , e la mano dell' uomo
dacchè regge la cura ha pur restaurata la canoni. | torna a governarla ; si veggono in fondo a
ca , ampliati i campi della prebenda , e fatte novelle orrori oliveti , vigne e giardini, indi migliaia di rile
piantagioni di roveri , di viti e di castagni. scelli che li bagnano , poi casali , terre , città , la via
Due piccoli Oratorii si trovano in questo paese , ferrata, il porto di Livorno, e cenlo e più navi gal.
e sono quelli di san Giovambattista di proprietà Ni- leggianti sul mare : la vita insomma, la vita che ri
colai , e della Madonna sanlissima di speltanza Bur: nasce dovunque , e che riflette nel moto e nelle ope
jandi ; poi niun ' altra fabbrica è quivi che meriti di | re umane la sapienza e l' onnipotenza di Dio .
essere accennata. Il territorio di Suviana , vasto e
assai montuoso , ha una cerchia di alquante miglia , Dott . LUIGI RUGGERI.
e non racchiude che 150 abitatori. Dipende dal go

CO
CO
CC ( 2
CC
SANTA MARIA

DEL CASTELLUCCIO

li è cotesto un ameno paesello . Le alla Vergine Assunta , ed affigliata alla pieve delle
MGT f olte boscaglie di castagni sbattute Capanne. Eleggevano il paroco i popolani , e quello
' di e notte dai freschi venlicelli ; le manteoevasi con offerte spontanee , mancando affatto
O d spesse foreste di faggi solcate da tortuo . di prebendata. Poisulcominciaredel secolo XV un gra
E se sorgenti , armonizzate dal giulivo can ve scoscendimento del colle soprastante ruind il ca .
Lutar degli uccelli , nelle quali non si en stello , e con questo gran parte della chiesa , la quale
Bas, tra senza provare un certo religioso terro | ſu riştrelta , e quindi portata alla condizione di sem
Y re , come nei boschi sacri degli antichi ; le plice cappella, la giurisdizione della cura trasferendo .
El lontane montagne gigantesche , provvedute si alla parrocchia di Capugnano ove restò concentra.
di laghi sulle loro sommilà ; gli enormi massi di ta. Passato un secolo e mezzo , ruinò anche la cappel
pietra calcaria e di pietra serena che attorniano le Jina , ed il paese di Castelluccio rimase affatto pri
strade colle loro punte sporgenti le più capricciose , vo di chiese. I popolani quindi ne fabbricarono un' al
lungo le quali tu vedi nell'estiva stagione rampicar tra con un solo altare , e la costruirono sopra un
si grosse lucertole che senza tema ti fissano passan . gran sasso che ne garantiva la solidità e la durata ;
do ; le migliaia di torrentelli e di rii , i quali sem - poi eressero anche una canonica , e supplicarono
bran cader dalle nuvole pinttosto che scorrere sulla l'Ordinario a dichiarar quella chiesa sussidio di cura
terra ; tutto questo compone un insieme imponente della parrocchia di Capugnano onde fosse quotidia .
e fantastico , ed imprime sulle solitudini di
sulle solitudini questi namente officiata ; grazia che ottennero mercè un
di questi
Juoghi un non so che di candor virginale , che par. decreto che obbligava il curato di Capugoano a man
tecipa in uno della selvaggia maestà dell' Alpi , e tenere un sacerdote al Castelluccio coll' annua prov.
della fresca e ridente serenità della Tessaglia. visione di diciotto corbe di castagne ; ma neanche
Giace questo borgo alle falde dei gioghi che fan - questa chiesa soddisfece al bisogno del paese : e ciò
no parte degli Appennini, ed ha a capo la chiesa , la | ben comprendendo i benemeriti sacerdoli Giovanni
quale fu ne' più antichi tempi una parrocchia come Palmieri e Pietro Nanni paroco il primo a Capu
il caseggiato fu per moll' anni un castello di grande gnano, rettore l'altro del Castelluccio , posero mano
importanza con rocca ed altri fortilizii che chiama. d 'accordo col popolo all'erezione dell'attuale edificio
vasi Castel del Luccio , ridotto poi per natural cor- sul terminare dell' anno 1660, e lo compirono dopo
ruzione al nome di Castelluccio . Il forte e lutta la trent'anni di tempo colle proprie elargizioni , e colle
borgata che qui sorgeva era e fu sempre soggetta offerte degli abitanti. Finalmente verso la metà del
al governo di Capugnano , ove per varii secoli risie - secolo ora passato venne rettore di questa succursale
dè un Vicario del bolognese Senato ; e poi non par . un generoso , e distinto sacerdote chiamato France.
Jeremo delle civili vicende che al territorio di Casco Nanni , dottore in sacri Canoni , e celebre mis .
stelluccio appartengono , serbandole invece alla par. sionario Apostolico , il quale perchè la chiesa di Ca.
rocchia di Capugnano , cui meglio che a questa si stelluccio fosse restituita all' onor di parrocchia ,
riferiscono , siccome luogo che civilmenle compren donò ottomila settecento cinquanta lire di Bologna
deva ambi i paesi in un ' istessa cerchia. La chiesa in tanti beni liberi per dote alla medesima , e pro
dunque fu ia antico parrocchia indipendente , sacra curò col consenso del paroco di Capugnano che l'Ar.
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civescovo Malvezzi la separasse in perpeluo da que. , in una parte remota e selvosa della parrocchia , per
sta cura. Rescrisse difatti il Superiore a tenor del cui tien l' aspetto di un eremo, anzichè di chiesa
l' istanza , e confermando a questa chiesa con de cui affluisca e concorra si grande quantità di popolo .
creto del 17 Maggio 1761 il privilegio del battistero, | Del resto il borghetto di Castelluccio è uno degli
la sottopose al plebanato di Porretta , e lascid oi ultimi villaggi del bolognese andando verso Toscana ,
parrocchiani il perpetuo diritto di presentare il pa. ed è il paese più pillorescamente situato di tulla
roco. L ' esterno della chiesa mostra una buona fab . quella contrada , recandovisi specialmente da Capu .
brica di forma piuttosto antica , ma solida e dure. gnano , ov' è una via di accesso facile e non tanto
vole. Un atrio a foggia di portico introduce alla stretta . Chi perd vi si avvia , o meglio ancora vi
medesima dalla parte laterale , ed entrati nell' inter discende da Montacuto dell'Alpi , trova che l'accesso
no , la si vede in volto a tre navi con sette altari al Castelluccio è in tutto conforme all' idea tetra e
o cappelle , organo e cantorla. Sopra l' altar mag . formidabile che ci facciamo delle roccie dell'Appenni
giore (fallo di legno dorato per le cure dell'odierno no. Una gola stretta , erta e ripida tristamente ser.
paroco ) sta un'ancora ricca e bellissima con quadro peggia fra duc vaste montagne , una delle quali ap.
maraviglioso dedicato all' Assunta , che molti cre partiene al comune di Porrelta , l' altra a quello di
dono un'opera della Sirani , e le memorie autentiche Belvedere. Internandosi per quel burrone a ciel fo .
del Vescovato dicono di Giandomenico Canuti . La sco , neri nembi si trascinano lentamente sulla som
prima cappella a sinistra è dedicata a san Giuseppe, mità delle due montagne, e la solitudine è allor com
la seconda a sant' Antonio e la terza a san Filippo . pleta , il silenzio imperturbato . Solo di tratto in
A destra il primo altare è del santissimo Crocefisso , tratto il piffero selvaggio di qualcbe pastore celato
il secondo della Vergine del Rosario e l' ultimo dei fra i boschi manda un acuto suono sino alle nubi ;
santi Fabiano , Sebastiano e Rocco , dipinti in tela e talvolta s 'ode invece il fischio monotono di qual
dal sommo artista bolognese Alessandro Tiarini. che mulattiere ; poi tutto tace di nuovo , e il fragore
La sagrestia è fornita di buoni arredi , fra i quali dei passi turba solo il cupo eco delle balze.
è meritevole di ricordo una ricchissima ed elegante Dopo lunga e ripida salita quella gola va ad un
stola parrocchiale ; e la torre ha tre campane del tratto a terminare in un vasto pianoro , nudo , sas
Rasori che spiecano pel loro accordo e per l' eccel. soso , deserto , chiuso da tutte le bande da creste
lente metallo. Oggi la parrocchia è governata dal montuose di una spaventevole arditezza. Qui corre
sacerdote Giambattista Gianelli , uomo di esempla. fama che un eorpo di Spagnoli , ritirandosi dopo la
re pielà e di costumi angelici, zelante, dolto e piis. | battaglia di Campo santo , fosse , su questi orribili
simo. Questo rispettabil levita è un serto di pasto. greppi baltuto , vinto e sbaraglialo . Se questo fatto
rali virtù che il mondo ignora , o meglio dimentica è realmente vero , le trombe , le artiglierie , i tam .
fra la solitudine di questi monti , siccome peregrino | buri , tutto il frastuono di una battaglia in mezzo a
fiore che nato fra i dumi o fra le spine , non trova questa natura selvaggia , avrà presentato uno di
un cultore che lo accarezzi o raccolga. que'spettacoli infernali degni della poesia di Dante e
La parrocchia di Castelluccio conta oggidi più del pennello di Michelangelo .
che ottocento individui, la metà dei quali abitano Ma tornando al borgo di Castelluccio , e da quivi
nel borgo dietro la chiesa e celebrano la lor festa contemplando le praterie , i castagni , la gente che
principale nel giorno quindici Agosto. Trovasi nella si avvolge fra quelli , le dolci colline , gli alti mon
comune e nel governatorato di Porretta , alla distan- ti , il villaggio , la chiesa e il modesto presbitero :
za di 32 miglia da Bologna e tre dal suo Capo -luo . ascoltando le preci , il suono , il mormorio , le gri
go ; e vien circondata dalla pieve di Lizzano e dalleda , i canti ebe si mescolano nell'aria , la scena è
cure di Montacuto , Capugnano e Grecchia . Ha tre totalmente cambiala , l'animo è commosso , e pensa
Oratorii pubblici , uno dedicato al Crocefisso presso come è bello un giorno d ' innocente letizia passato
la chiesa , uno alla Madonna della Mercede nel bor. ai piedi del maestoso Appennino ,
ghettino della Peonola , e l'altro a san Bartolomeo
nel casale di Pramerlo . Ha pare un Santuario rino Dott. Luigi RUGGERI.
mato che chiamano la Madonna del Faggio , posto
— 55

SAN DONINO
DI BURZANELLA

l a Chiesa di S . Donino di Burzanel. | immemorabile e credesi che questa fosse fra quelle
a la giace in una vallata di solto a Chiese e terre delle quali beneficd li Canonici di
Montovolo ed in poca distanza dal detta Catedrale il Vescovo Adalfredo nel 1055 il che
Rio Vezzano che si getta nel Brosimo. | sarebbe pure evidente prova di sua antichità che
ne , e prima che quest' ultimo affluisca certamente rimonterebbe al secolo oltavo o nono
della Chiesa . Per l' avocazione dei Beni del Capitolo
nella Setta .
Nulla certamente sapremmo indicare ne suindicato al Demanio del Reno alla di lui sopres
sulla etimologia di suo nome, nè sul tempo sione accaduta sul cadere dello scorso secolo
di sua fondazione; e solo potrebbesi non rebbe rimasto il Parroco privo di suo mantenimen
Senza fondamento dedurre che questo fosse primato , poichè era egli di questo provveduto dal Capitolo
del decimo secolo della Chiesa uno di quelli antichi stesso , senza che fosse a lui per tal titolo assegna
Cenobi che tanti ve n ' ebbero nel nostro Contado di ta proprielà alcuna ; e quindi il Governo secolare
quel tempo , nei quali i Monaci pieni di quella cri- sussidiollo annualmente sino all'anno 1819, nel quale
sliana carità che forma il più bel pregio , e la più ritornata Bologna al Pontificio dominio , assegno
sublime virtù dei Ministri del Santuario raccoglie . questo al Parroco di Burzanella a luogo di sussidio
vano ad ospizio , e di ogni cosa provvedevano li po. | il possesso perpetuo di stabili , da cui ritrarre per
veri infermi dei prossimi luoghi o quelli che pere Sempre la congrua parrocchiale , ritornando al Ca .
grinando muovevano da lontani paesi. Imperocchè pitolo il diritto di giuspatronato .
il modo con cui è costruita la Tribuna di pietre qua . Venne questa Chiesa nel 1712 ampliata , ristau
drale sia pure quel melodo di costruzione che prima rata ed abbellita a cure e spese della Compagnia del
del mille solevano i Monaci adoperare. Al che vuolsi Santissimo Sacramento , e del benemerito Pa
pure aggiungere che la situazione del luogo in mez di allora Don Benedetto Vannini.
zo ad una vallata meglio di qualunque altra si pre Se non è questa Chiesa delle più eleganti di Con
stava a tale pietosa istiluzione invece delli ardui tado , essa è per allro sommamente decente . È lun .
monti da' quali era circondata. ga più dell'ordinario rispettivamente a sua larghez
Nessun vestigio di fortificazioni si ritrova in que. | za ed è posta tutta a vôlta , restando perd la Cap
sto Distrelto , abbenchè siavi tradizione fra quei pella maggiore che è pure a volta alquanto più bas
laoi che nel Borghetto in oggi ancora chiamato la sa e con piccolo Coro. Ha tre Altari il maggiore dei
Rocca , sorgesse uo ' antica Torre ; cosa non inverosi quali è dedicato al Santo titolare. Quello a sinistra
mile poichè non s' ignora come questi Conventi ve. è dedicato alla B . V . sotto l' invocazione del Santis.
nuti specialmente a dominio di ricche Abbadie e so simo Rosario , rispetto all'altro altare pende ancora
prattutto del Monastero di Nonantola , a difenderli la determinazione a qual Santo abbiasi a dedicare .
da incursioni di fuorusciti o masnadieri venissero Possiede , e questo da gran tempo , il Fonte Balte
da essi muniti di qualche straordinaria difesa . Nè sa. simale . Ha la Torre delle Campane al numero di tre,
rebbe poi a meravigliare se riuniti su un solo , co ma questa per ingiuria del tempo minaccia ruina.
me accadde per Bolla del Pontefice Innocenzo X del In questo Distretlo evvi un solo Oratorio di proprie
1662 quei Conventi i quali non giungevano colle loro tà della Famiglia Negronima ove in oggi non si dice
rendite ad un tale determinato asse , ancor questo Messa. La di lei popolazione è di circa trecento set.
di Burzanella venisse abbandonalo , restando la Chie - || tanta anime rette dal di lei oltimo Parroco Molto
sa de' Monaci a parrocchiale del Distrello perchè | Reverendo Don Girolamo Marzappi. Contina colle
non venisse meno l' esercizio del divin Culto negli Parrocchie di Vimignano , Vigo , Traserra , Montea
abitatori della contrada , al quale erasi fin lì dai cuto Ragazza , Creda , S . Damiano , e Camugnano.
Monaci provveduto . Comunque siasi però la cosa egli É sottoposta al Governo di Castiglione , ed è appo.
è certo che antichissima è la Chiesa di Burzanella , diato del Comune di Camugnano , ed è soggetta al
e poi la troviamo enunciata nel Campione della Men Plebanato di Verzuno. La Festa titolare di detta
sa Arcivescovile del 1378 dipendente dal Plebanato | Chiesa cade li 9 Oltobre. Dista da Bologna miglia
di Verzuno come lo è lultora . veoliselte .
Il giuspatronato di questa Chiesa appartiene al
Capitolo della Metropolitana di Bologna da tempo L. A .
BANAOW WANNEL

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di
Burza o
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G.MDSig
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Cirolamopi
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Biagioni Hatta
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di
Sig:D.-MK2
Filipponi
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- 56 - .

SAU GIOVAJ BAPTISTA

DEI BIAGIONI

Questa parrocchia è nel fondo di una regna un ' aria poco salubre , di che nascono poi le
valle posta tra il Vizzero e sant' A - febbri estive , e probabilmente il brutto colore che
gostino dei Boschi. Il fiume Reno , qui distingue le donne e i piccoli ragazzi, e che
e che spiccasi dall'alto della collina pistoje - | coutrista il viaggiatore natio di più felici contrade.
se , la scorre per lo lungo , e lambe i Miserando spettacolo infatti vedere la naturale bel.
e od mori dell' umile presbiterio . Alti e di lezza del volto umano emaciata e guasta dagli stenti
A scoscesi monti spesso a perpendicolo , tal. | e dai dolori , e spesso le intellettuali facoltà di
de
Bell volta anche sportali in fuori , fanno trista strutte da un'imbecillità non meno compassionevole
parete a questa valle , serrata incontro agli che fastidiosa .
amorosi venti. Le brune foreste , onde tratto tratto Ma però chi ama un aspro e selvaggio prospetto ,
sono vestiti i meno aspri fianchi delle rupi , ora un mirabile effetto della natura ; chi prende dilelto
contrastano colle biancheggianti'masse calcari, ora nell' osservare i grandi fenomeni geologici , nel se
si accordano collo schisto periccio , ora fan più ri. | guire gli angoli delle montagne e considerare la di
saltare i divallamenti colorati in rancio dall' ocra direzione de'loro strati , nell' esaminare i burroni sca
ferro . Non pertanto vi sono pure alcuni seni o golfi, vati da'torrenti , le nevi che imbiancano le cime dei
difesi dal soffio aquilonare , guardati pietosamente monti, le pendici dei quali son verdeggianti o neric
dal sole. L' industria dell' alpigiano li trasforma al- cie , nell' osservare le ruine e i dirupamenti , nel
lora in fruttuosi campi , e queste verdeggianti oasi rappresentarsi fioalmente l' uomo in atto di lottar
tanto più riescono grate al riguardante , quanto più colla natura , e di superarla per isvellerle di che
tetro e più sconsolato gli si mostra tutto ciò che provvedere a 'suoi principali bisogni , egli può avere
loro sovrasta o soggiace. L ' infaticabile solerzia dei a grado il passaggio per quest' alpino paese , per
poveri abitatori de' Biagioni si dà a divedere nelle questa solitaria ed infelice parrocchia .
conquiste che essi riescono a fare sopra un' avversa Il territorio dei Biagioni in antico facea parte
e quasi inesorabil natura. Non è raro mirare in Ita della cura dei Boschi , e non ebbe mai chiesa nè
lia , ed anche nella felice Toscana , monti interi ta. oratorio particolare. Ove adesso sorge la parrocchia
gliati in forma di terrazzi , sostenuti da muri. Ma col presbiterio e la dogana vedevasi un casolare de
il fico , il pesco , il mandorlo abbelliscono questi pen serto che servi per molti secoli di covaccio ai con
sili orti , la vite vi stende le sue allegre ghirlande , trabbandieri ed ai ladri; e solo nell'anno 1652Gian
l'ulivo s'inchina sotto il peso delle pingui sue frutta . domenico Vivarelli dei Boschi fè quivi edificare una
Nell' Appennino , al contrario , sterminati bastioni cappella che dedicò al Santo Precursore e che dold
sorreggono a stento alcuni campicelli , ove la semen di alcune rendite affinché un sacerdote vi celebrasse
te del segale , dell'orzo e dei lupini dura scdici mesi la messa ogni giorno festivo a comodo dei mandria
a rendere uno scarso prodotto , ovvero la pianta del ni e agricoltori che abitavano in queste parti sel
castagno avaramente fornisce di che campare la vita vaggie . Un secolo dopo Agostino Vivarelli aumen
nei primimesi d ' inverno . tò la dote alla cappella stessa , tanto che i popolani
La valle dei Biagioni si allarga e si restringe con ottennero dall' Arcivescovo che fosse dichiarata sus.
perpetua vicenda. Sovente la strada è costretta a considio di cura ed avesse così uno stabile cappellano ,
tendere il luogo al fiume per l'anguistia del passo, so- da eleggersi e presentarsi dal popolo ; grazia che ac
vente lo travalica sopra ponti di legno or quasi a fior cordavasi nell'anno 1776 . Fu allora eletto per rettore
d ' acqua , ora innalzati io su gli abissi. In fondo vi | Don Giuseppe Maria Mori, sacerdote incomparabile
Tom. iv . 15
per pietà e per divozione, il quale in pochi anni au - | cade in estate , ma negli allri tempi dell' anno è
menid la prebenda di quattro mila lire bolognesi , pressocchè vuota e deserta . La festa principale si ce
a Nargd la chiesa , la pose in volto , vi fece il coro , lebra nel giorno 24 Giugno ; e recentemente avendo
gli allari laterali e la sagreslia ; indi ricostrusse la il paroco ottenuto dall' odierno Arcivescovo qualche
canonica , fè erigere il campanile e provvide i vasi aumento di rendita , si celebra quivi anche la festa
sacri, gli arredi e le suppellettili che erano necessa della Madonna del Carmine. I suoi confini o limiti
rie al divio culto , sagrificando in tutto questo la sono le parrocchie del Vizzero e dei Boschi, e pel ri
somma di dodici mila e settecento cinquanta lire , manente la Toscana ; fu sempre compresa nel comu
quant' era appunto il retaggio degli avi suoi! ! ! ne di Granaglione , alla cui storia civile appartiene,
La chiesa intanto nell' anno 1795 ſu elevata al fa parte del governo di Porretta , e per le cose spi
grado di parrocchia indipendente , e ne fu primo pa. | rituali dipende dal plebanato delle Capanne.
roco il lodato sacerdote , che la governd sino a che Egli è sul cominciar dell' autunno che questi po .
visse , vale a dire sino all' undici Novembre dell'an veri alpigiani abbandonano le lor dimore per far pas.
no 1828 , nel qual giorno , lasciando la diletta greg saggio alla maremma, e in quell'epoca il paese , già
gia inconsolabile e piangente , andd a ricevere in orrido e spaventevole , divien muto , solitario e de.
cielo il prezzo de'suoi sagrificii e il premio che pro. serto . Nessun augello , nessun bifolco , nessun moto
mette il Vangelo ai cultori della simbolica Vigna. campestre ; non muggiti d ' armenti, non borghi o
Ebbe anche questa cura il privilegio del Sacro Fon villaggi. Alcuni pochi casamenti rurali in mal aspet
te , e il suo giuspatronato restò ai popolani , ai to si moslrano sopra la nudità dei campi; chiuse ne
quali ha diritto d ' unirsi in comizio il paroco dei son le finestre e le porte ; non o ’ esce fumo , nè rue
Boschi e dar voto nell' elezione. De' suoi tre altari more , nè contadino. Una specie di selvaggio mal ve
il primo è dedicato al Titolare , gli altri due a san stito , pallido e consunto dalle febbri , custodisce
Giuseppe e a santa Lucia , e poco lungi trovasi un questi tristi abitacoli , come gli spettri che , nelle
Oralorio dedicato a san Matteo, fabbricato nello scorso gotiche leggende , guardano gli abbandonali castelli.
secolo ed inservieate ai bisogni della parrocchia , che
nulla però contiene di notevole. Dott . Luigi RUGGERI.
La cura ha 360 abitatori quando gli emigranti
delle maremme rientrano ai lor focolari , locchè ac
Vizzer
Miche dioS
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GiacomSigo:D.RM
Paroco
Al
- 57 -

SAN MICHELE

DEL VIZZERO

„ Segregata dal mondo , ultima terra .

TAVAAN uesta parrocchia è tutta nel versante Prima di arrivare alla chiesa , passando sul ter
meridionale dell' Appennino ; di quelo | ritorio de' Biagioni e su questo del Vizzero , si scor.
V Y D l'Appennino che divide il paese to. | ge alla fin di Settembre tra poveri e sparsi casolari
scano dal bolognese , e che presenta nella biondeggiare non anco mietuta la scandella e la se .
sua selvaggia natura un aspetto tanto gala . Selte mesi ella sta nella terra, innanzi di pre
Typy piacevole ed imponente . Quei monti in. / miare scarsamente le dure fatiche dell'alpigiano. Per
fatti , squarciati qua e là dai torrenti , si venuli poi a un certo punto di altura nelle vicinan
| aprooo , si svolgono , si centuplicano in ze della canonica , la veduta è sorprendente e mara
tante colline nereggianti di fitta boscaglia , vigliosa . Si scorge sul suolo toscano un magnifico
alle cui falde mille poggi si formano smaltati di ver- anfiteatro di valli circondato da monti , a cui fan
de e di fiori , che le acque zompillanti tra i sassi, I più lontano cerchio altri monti minori e deliziosi
scendenti quasi gradinata gigantesca , alimentano. poggi e colline.
Poi sulle alture , ove la natura si rimane più avara , Ma se poetico a vedersi è il paese del Vizzero ,
rari i virgulti , spessi i muscosi macigni franati e prosaico al tutto egli è per quanto s' attiene alle
crepacciati dalla tempesta ognora minacciante le ci. | istoriche rimembranze che accalorano la fantasia .
me (fra le cui fenditure, operale dai fulmini, la sola Qui non Ercole , non Galli , non Cartaginesi , non
aquila ardisce appressarsi e nidificare) , breve il te legioni romane , non grandi eserciti de' tempi mez
por della state , scosso dalla furia de'venti e dal ca. zani o moderni: ma solamente masnade di fuorusciti,
der delle pioggie ruinose , ed eterno il freddo che i quali, fatta taglia ed amista col fior deʼribaldi d 'ogni
quasi in sua prediletta magione sta colassù per la setta e generazione , trapassavano a disertare quan
più parte dell' anno , e chiuso nel suo mantello di do le bolognesi , e quando le fiorentine contrade; poi
neve , sfida la potenza del sole che sdiacci la candi. superato l'Appennino guardante a sud-ovest, si git
da superficie dei suoi gelati possessi. tavano a rubare dei vicini castelli e borgate del mo
Si va a quest'ultimo luogo della diocesi dal paese denese , ed a spogliare e taglieggiarne i terrazzani.
di Granaglione ; e da quinci in poi il cammino si Sui primordii del medio evo gli abitanti di quest'alla
volge al basso prima in mezzo ai prati , a selvelte pendice si acconciarono ad incomposta repubblica ,
di castagni, a foreste di cerri, e a roccie di bizzar : poi nel terzo decimo secolo passarono in dominio
ra struttura , quindi tra formidabili strette al pie dei bolognesi ; e quando nel 1308 vennero a Bologna
di rupi, sorgenti verticalmente a foggia di torri gli Ambasciatori de' fiorentini, ilfelsineo Senato mando
merlate. E prima si giunge ai Biagioni , le forre | qnivi a riceverli alcuni de'principali Patrizi , i quali
del quale esibiscono un compendio di tutti gli orrori fecero loro scorta d ' onore durante l'intero viaggio .
alpini. La strada è per lo più scavata nel sasso ; a Più tardi , allorchè il Pontefice Sisto V perseguitd i
destra balze perpendicolari , inaccessibili , spaventose tirannetti o feudatarii co ' lor cagnotti e banditi che
a guardarle ; a sinistra le acque del Reno rabbiose , infestavano le campagne del bolognese , molti di co
spumanti ; in fine poche e luride capanne ruinate o storo ripararoosi su queste balze ed eressero case
cadenti che coronan lo sbocco di queste fauci , so . | di provvisoria dimora , che poi distrussero i fioren
migliante per la solitudine che vi regna a sepolcrale tini quando i banditi stessi si diedero a predare an
spelonca . | che sul lor territorio .
La strada chinandosi verso Pistoia , si disvolge | gli arredi che totalmente mancavano; poi spendendo
in tortuosi giri e rigiri , spesso ardui e talor peri. | il poco che rimaneagli nel soccorrere i bisognosi (quan
gliosi , nè certamente è tagliata con quella solerzia do specialmente infieri l' orribile carestia dell' anno
e maestria che tanto distingue le vie anche più mon 1799 e del 1800 ) mori povero ed ancor giovine , ma
tuose della bella toscana. Nel primo discendere s 'in compianto da tutti ed encomiato . La chiesa è in vôl
contra un'osteria , albergo di somma ulilità nell'ay . to senza coro , con cinque cappelle e tre altari , il
versa stagione ; ed al finire della china si arriva al maggior de'quali è dedicato al Santo Titolare , e gli
l'Orsigna , informe borgata che i pistoiesi fabbrica altri a san Luigi Gonzaga e alla Madonna del Rosa
rono ne'secoli andati sulle vicinanze del Reno , fiue rio . Sonovi per conseguenza due cappelle che non
me pittoresco in tulto il corso di quest 'alte monta hanno altare , e queste vengono occupate dal Batti
gne. L ' interno del casolare è Jurido e sconcio , ma stero e da un antico confessionale . Quivi anche il
la valle ne è florida ed allegra , e giova all' animo paroco Don Giuseppe Pranzini (ora curato di Quar.
il vedere che in essa di nuovo ridono le uve tra i to !) si è reso benemerito con ristauri alla chiesa e
pampini. Dietro il casale di Orsigna sorgevano tren . con opere murarie molto dispendiose alla canonica ,
t'anni sono le rovine di un forte , ora affatto scom mercè delle quali è oggi divenuta comoda e decente;
parse ; e non molto di li discosto par che s'ergesse e se all'odierno rettore Don Giacomo Daldi la prov
ro gli avanzi di un'antica città che forse appartene videnza soccorre colla virtù della perseveranza e del
va agli etruschi. Quivi allignano i gelsi ed anche i l'abnegazione, tanto da rimanersi ancora al governo
fichi ; poi la presenza di qualche olivo frondeggiante di quest'alpestre parrocchia , vedremo altre più belle
move a gralo stupore il passaggiero nell' uscire che e più durevoli opere di evangelica pielà , si che sen
egli fa dalle cavernose gole dell'Appennino , le quali | tendo parlare della cura del Vizzero non più ci tor.
non gli promettean sì vicina la pianta annunziatrice nerà al pensiero
di cielo clemente .
Ma ritornando alla parrocchia del Vizzero , è a „ Quella selva selvaggia ed aspra e forte
sapersi che in antico fece parte del territorio di san . , che nel pensier rinnova la paura .
t'Agostino de' Boschi , e che solo nel terminare del
secolo decimo settimo fu qui edificato un oratorio il Oggi la parrocchia contiene presso a trecento in
quale pochi anni appresso venne dal Cardinale Arci- dividui nella state , e novanta circa nell' altre stagio .
vescovo Boncompagni col consenso del paroco dei ni dell' anno , quando cioè le persone che son atte
Boschi dichiarato chiesa succursale , soggetta al ple al lavoro si trovano nelle maremme toscane. Dipen
banato delle Capanne e di ginspatronato dei popolani. | de sempre dalla pieve delle Capanne ; celebra le glo
Anzi per qualche tempo questi alpigiani , sebben po rie di san Michele nel ventinove di settembre , e fa
verissimi, mantennero il cappellano-curato ; e quando parte del comune di Granaglione e del governatorato
nell' anno 1772 vollero rinunziare al patronato per di Porretta , stendendosi come lingua di terra nel
isgravarsi dell'alimentazione di quello , vi si oppose territorio toscano che quasi d 'ogni intorno l'accerchia .
l'Arcivescovo Malvezzi, e le cose continuarono come Tornando all'aspetto del paese , ripeteremo ch 'egli
prima. Finalmente nell' anno 1816 , vedendo il prov. è vasto , deserto e melanconico . E quando uno venga
vidissimo nostro Arcivescovo Oppizzoni che spesso a visitarlo , e dal Reno salga in silenzio su queste
per la impotenza dei popolani mancava il cappellano roccie allorchè il cielo è fosco e nubiloso, la campa.
a questa chiesa ; la dotò di una rendita consolidata gna divien piii desolata e trista , e la vista è chiusa
di scudi 74 . 60 , la dichiard parrocchia libera e indi. intorno per ogni parte . Un canto di donna a cadenze
pendente , e confermandole il privilegio del Fonte lente e monotone pud escire talvolta da un vicip bo
Battesimale , avocò in perpetuo alla sua Mensa il di sco e tener compagnia per qualche istante nella salita ,
ritto di nominare il paroco. ma cessa poco dopo e lascia il viaggialore estenuato
La chiesa tal quale si vede oggidi , ſu ampliata e solo in mezzo al silenzio delle montagne. Non ode
dall' ottimo cappellano Don Gianantonio Mori du si più allora che il sordo fragore di torrenti invisibili
rante il suo rettorato , che è quanto dire dal 1787 che scorrono nell' ima profondità delle valli , e di
al 1802, soccorrendolo di qualche limosina i parroc tanto in tanto qualche latrato di cane e il grido stra .
chiani. Fece anche erigere il campanile , dilatar la ziante dell'avvoltoio e del corvo.
canonica e rifornire la sagrestia dei vasi sacri e de. Dolt. Luigi RUGGERI.

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SAN LORENZO
DI LUSTROLA

arte di condurre la coltivazione con lavoro quasi continuo rifaccia e rinnalzi i muri,
e dalle radici de' dirupi sin a quella | e dall' imo vallone riporti in alto la terra che cento
Vertezza cui ella può salire con qual volte vi ha già riportata .
che speranza di profillo , concorre a far Tale è la condizione infelice dell' agricoltore in
si pittoresco l'aspetto delle falde dell'Ap questo luogo che anticamente dicevasi Buscola , e
pennino , le quali si sollevano di basso in che poi fu chiamato (nè si conosce il perchè ) col
alto come la gradinata di un immenso tea nome di Lustrola . L 'origine sua perdesi nel tenebrio
Iro . Imperciocchè per vincere il ripido pen de' secoli , come quella di gran parte de' luoghi da
dio delle roccie , il contadino con indefessa
noi descritti sui queste montagne; e solo ci è noto
opera ipalza terrapieni, l' un sopra l' altro , soste. che un tempo fu parrocchia indipendente , poi venne
niti da muri a secco , quasi in uguale distanza. Lo unita come cura succursale alla pieve di Succida
scoglio , rotlo dal piccone o dalle mine , sommini ( oggi Capanne ) alla quale restd sempre a fhigliata.
stra le pietre pel muro , ove circolare , ove rettilineo Oggi il paroco o vice-paroco che regge questo popo
a seconda del sito . Tra la sommità di un muro ed lo è nominato dall' arciprete plebano ; e l' odierno
il piede dell' altro , il riparo più o men largo vien rettore della stessa pieve vi destinò or son pochianni
coperto di terra vegetale trovata tra gl' interstizi un Don Vincenzo Cobianchi saggio e pio sacerdote ,
dello scoglio , ed accumulata co’ frantumi di esso . 1 il quale con amore di padre e zelo di evangelica pietà
Questi sterrati con tant'arte e fatica costrutti , can- dirige questa piccola greggia sull'arduo sentier della
giano io orizzontali i piani inclinati , ad imitazione vila .
della natura che mai non fa crescere se non perpen - La chiesa , che i popolani ricostruirono nel 1707 ,
dicolarmente le piante. Lo straniero che vede le rupi è lunga piedi 40 , larga 20 , alta 22 , ed è io volto
foggiate di fondo in cima ad anfiteatro con tante ale con cinque cappelle o altari. Nel primo è il quadro
zate di terra una sull' altra , sorrette da muri con - di San Lorenzo titolare della cura , dipinto in ottimo
tipui, non si rimane dall'ammirare la perizia e l'in - quadro della scuola fiorentina : e discendendo ai la
dustria che in tal maniera coltivando i fianchi dei terali , il primo a destra è dedicato ai santi Seba .
monti , ripara all' eccessiva pendenza del terreno . stiano e Rocco , ed il secondo a Sant' Antonio di
Ma egli non sa che la fatica da durarsi intorno a Padova ; poi volgendo a sinistra , avvi quello del
queste artifiziali zone di campo , rifinisce ogni anno Rosario , indi quello del santissimo Crocefisso . Non
le forze dell'agricoltore . Non basta aver falto i ter è gran tempo che ad istanza dei parrocchiani l'odier
rapieni ed i muri ; convien mantenerli. I venti in no nostro Arcivescovo decord questa chiesa del sacro
certi luoghi, e da per tutto le dirotte e le lunghe piog . Fonte battesimale (privilegio che senza grave ragio
gie lor fanno terribile guerra. Torrentelli improvvi. ne neppure si accorda alle parrocchie libere e india
såmente nati , e traboccati , o sviatisi dai loro arte pendenti ) e per le distinte premure di una pia si
fatti canali di scolo , squarciano ed abbattono i muri, l gnora di questo luogo , fu pur da Esso provveduta
si travolgono a guisa di cascata di gradino in gra . di quovi vasi ed arredi pel Divio culto , ed arricchita
dino , e trascinano sino in fondo alla valle la terra d ' altri privilegi ed indulgenze .
vegetale , con tanta fatica radinata sui pianerotti La parrocchia di Lustrola è confinata dalla sua pieve
che questi sostengono , Ė forza che il buon villano delle Capaone , dalla cura di Granaglione e dal ter
ritorio Loscano , ed è pressochè Lolta raccolta in nscenti di mezzo ai pietroni , rocchi e burrati Finli
no borgo , posto a ridosso di erlo monte che nel dall'arte , e sedute che sublimano l' intelletto. Tra
Pioverno perpelue ombre dispensa colle folte selve Lustrola e le Capanne, e tra Granaglione e Lustrola
di castagar , di faggi , di pioppi e di quercie . Ha una rade sono le abitazioni , e più scarse ancora quelle
popolazione di 240 individui cbe celebrano la loro che son popolate di gente . Tra Lustrola poi e il con
festa nel giorno dieci di agosto ; e trovasi compresa fine della Toscana stendesi ng ampio territorio de
pel comune di Cramaglione e nel governo di Porret. serto e silenzioso , simile alle campagne dell' Arabia
ta , da cui dista al sud sud-est tre miglia di montagna, abitate dai bedaini.Harri qua e là qualche boscaglia,
luoghe e faticose. Nulla ei ricordan le storie di que. qualche malinconica maccbia, ma non odi vo suono che
sto paese , il quale fu sempre considerato come fra. li conforli, nè uoa voce che ti consoli il cuore. Muto
zione del comune di Granaglione , cosi che i fatti av. il vento della foresta ; muti gli augelli , gli armenti
venuti su queste borgate dell' Appennino sempre si e fin le fiere che anoidano fra le roccie di questi al
riferirono al capo-luogo , ove lenea stanza e dettava tissimi monti. Non mai s' intese quiri il canto sogre
leggi il padrone , e dove accadean gli scontri più gra. del pastorello , nè l'armonioso concerto d 'una zampa.
vi e le guerre più terribili e sanguinose , che porta . I goa o d ' una cornamusa.
vano cainbiamenti e vicenda di sigooria .
Tornando quindi all' aspetto campestre , diremo „ Sol la cicala col noioso metro
che nel varco di questi monti si riscontrano tutte le „, Fra i densi rami del fronzuto stelo
rarità della giogaia alpina; oevi continue che imbian „ Le valli e i monti assorda e'lmare e'l cielo.
cano le eccelse velte , acque cadenti o scorrenti con
isplendore e fracasso ; orrori scenici , rare piante Dott. LUIGI RUGGERI.
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SAN QIACOMO MACCIORA


DI POGGIO DI MASSUMATICO OSSIA POGGETTO

Na s cendo per porta Ferrara dell'anlica Niuna particolare nolizia oltre le poche accenna.
BEMUTSed illustre Terra di Pieve , e diri. te , si può presentare, e solo nel Ghirardacci si leg
T y gendoti per la via della -- Cremo ge ( T. 1 p . 308) solto l' anno 1293 , che , avendo il
na, -- a due terzi di miglio circa , tu tro Comune di Bologna riedificata la Chiesa , che già era
vi una mediocre chiesa dedicata a Santa stata costrulta presso la Torre dell'Uccellino, e vo
Croce , la quale . . Crocetta -- è volgar. lendovi deputato un Sacerdote che ne avesse cura e
mente appellata . A questo punto lasciando custodia , elessero cerlo D . Lazzarino dal Poggio di
ja menzionata via Maestra , e tenendoti ra Massumalico . E tutte le suaccennate notizie riguar
Tonig sente il muro di quella Chiesina dalla parte dano il suddetto Poggio in generale.
di Nord , eccoti sulla strada del PoggETTO , la cui Intorno poi alla sua Chiesa Parrocchiale se ne
Chiesa Arcipretale ti si presenta , percorso che abbia ha conlezza del Campione autentico di tutte le
un miglio e mezzo incirca . chiese della Diocesi di Bologna compilato l' an
Antichissimo è questo luogo, il quale come parte no 1378 , ed esistente nell' Archivio generale Ar
del Principato temporale del Vescovo di Bologna si civescovile , e là si legge soltoposta al Plebana
nomina in documenti i più vetusti: ed era un tempo to di Santa Maria Maggiore della Terra di Pieve ,
appellato Poggio diMassumatico, senza dubbio a vo delta allora a buor dirilto Pieve di Cento per
ler significata la situazione più eminente dique'dintor.
chè comprendeva sotto di sè come Capoluogo in
ni ; e si dovette dappoi cominciare a dire Poggetto , Spirituale tutte le Chiese del territorio -- Cento : -- e
per distinguerlo dall' altro Poggio non molto distao . si vede pure descritta nella Mappa del Plebanato
te che è detto ancora Poggio de'Lambertini, o Re Pievese esistente nella Sacristia della Collegiata di
natico. essa Terra. Onde si può inferire quanto antica sia
Il Savioli ( T . I p . 179 ) sotto l' anno 1117 , ipfra la Meozionata Pieve, se sino ab immemorabili , hanno
i luoghi che riconoscevano il Vescovo come Signore avuto a lei dipendenza le Chiese parrocchiali di luo
avente il mero e misto impero , oltre Pieve, Cento , | ghi si antichi come è Poggelto .
S .Giovanni in Persiceto ecc .; dagli Archivi, ch 'E 'cita Nel libro della Collelta imposta al Clero della Dio
io proposito , accenda eziandio - - Poggio di Massuma- | cesi l' anno 1408 (upa cui copia autentica scritta dal
tico -- si rinviene pur menzionato questo luogo nella | P . Melloni esiste nell'Archivio Camerale di Pieve) sot.
conferma ( ai canonici di Bologna di lutte le dona- to il titolo - - de Plebatu Terre Plebis -- si legge :
zioni falte loro da Gerardo Vescovo ) emanata da | Eccl. S . Jacobi de Podio Massimatici cum cappella
Onorio III (Sav. T . 6 p. 9 ) . Come pure è nominato | nia ad altare Majus, Patronus Andreas Michaelis
Podium Maxumatici fra i comuni del Contado di Bo- Casotti . D . Ludovicus de Grottis est Rector . Quin
Jogna che l' anno 1223 furono divisi in tante Sezio . | di si vede cbe questa chiesa era fornila eziandio di
ni, e aggiodicali ad un rispettivo quartiere della un cappellano residenziale , oltre il Parroco.
Città . E nel 1232 fu pubblicata una Bolla di scomu. Sotto il Plebanato della terra di Pieve per tanto
nica contro il Podestà e Comune di Bologna perchè rimase la Parrocchia in proposito sino alli 10 Dicem
avevano invasi i diritti del Vescovo , e insieme ad bre del 1624 : nella qual'epoca il Cardinale Lodovico
allri luoghi avevano tenuto il Poggio di Massuma. Lodovisi Arcivescovo di Bologna decreto ( e il docu
tico ( T . 6 p . 122 123 ) . In molti altri documenti si mento verrà riportato ad litteram pel Codice diplo
ha menzione del luogo in discorso ; e segnatamente | matico , che formerà appendice alla storia della Ter .
è da avvertire , che sempre s'inlende il -- Poggetto - ra di Pieve suddetta ) per Rogito di Paolo Monari
ognora si legge -- Poggio , o Podium -- in proposito Notaro della sva Curia , che la Parrocchia di Pog
di Massumatico . getto fosse elevata al nobil grado di Arcipretura
Plebanale , segregandola , e sottraendola in perpetuo l'esterno cotesta Chiesa si fa vedere abbastanza gran
da ogni soggezione di qualunque si fosse altro Ple - diosa , con a lato sinistro il campanile con tre ac
banato , senza però aggiudicare a lei soggetta alcu cordati bronzi , e a destra la Canonica Arcipretale.
n ' altra chiesa . Di qui risulta primamente che torna Quattro Compagnie spirituali furono in essa Chie .
inutile dire essere questa Arcipretale dotata del Bat. sa fondate , cioè quella del Rosario , addi 18 Maggio
tisterio , e in secondo luogo , che , quando si dice la 1656 -- quella del suffragio li 12 Febbraio 1686 -- la
Parrocchia del Poggetto sottoposta alla Plebanale di terza di S . Antonio di Padova eretta li 13 Giugno
S. Biagio di Cento , si ha probabilmenle da inten | 1744 e finalmente quella dell'Augustissimo Sacramen
dere -- solo quanto al Vicariato Foraneo -- giac to , che tuttavia esiste composta di molti Confratelli
chè dessa dappoichè venne eretta in Plebana eserci. e Consorelle , la quale ogni anno in una domenica
tò sempre, ed esercita tultora i suoi diritti indipen . | diMaggio si reca in devota processione unitamente al
dentemente , e diffatto -- il suo Arciprete veste tutte l'intera Comunità Poggetto e gran concorso di popolo
le divise di Plebano , e manda alla Metropolitana a di convicine Parrocchie a visitare il Miracoloso San .
prendere perPla Chiesa gli
sua Chiesa
la sıla Oli Santi,
gli Oli senza che
Santi, senza gli
che gli tissimo Crocifisso della Terra di Pieve, per antica pia
vengano somministrati da alcun Arciprete limitrofo. consuetudine, e serve di grande edificazione a chiun
Circa il Giuspatronato pure torna inutile dire que , e a stimolo di vera pietà .
che è sempre spettato alla R . Mensa Arcivescovile , Il distretto parrocchiale è tutto in Provincia Bo .
essendo questa, come è detto , stata signora del Pog- lognese nel Comune di S . Pietro in Casale , e Gover .
getto , e Dominatrice col mero e misto comando, in cui natorato di Poggio Renatico, e confina colle Parrocchie
du rò sino alla fine dello scorso secolo , cioè fino che di - - Santa Maria Maggiore di Pieve -- S . Martino di
si abolirono i feudalismi. Quindi è che ogni volta fra i Massumatico -- S . Giovanni di Asia -- con quella del
titoli dell'Arcivescovo di Bologna si legge -- Principe Dozza -- e conta da 850 abitanti diretti spiritualmente
del S . Romano Impero -- g' intende la temporale giu . dalMolto Reverendo sig . Don Giovanni Benfenati Ar
risdizione che aveva questo Archimandrita sopra al. ciprete degnissimo che zela l'onore di Dio e il decoro del
cuni distretti ed in ispecie sopra Massumatico e Sacro Tempio, il quale mercé di lui si trova in molta
Poggetto . proprietà , avendovi esso fatto fare si qell'esterno , che
L ' Edifizio della Chiesa sul principio del deci. nell' interno assai notevoli ristauri , e segnatamente
mo settimo secolo era assai angusto e malconcio , ma avendovi fatto costruire un nuovo Organo bene
l' Arciprete D . Andrea Zamboni l'ampliò notabilmen istrumentato dall'Artista Bolognese Alessio Verati .
te e l'abbellì : oltre a ciò il forni bene di sacre sup Il Benefizio Parrocchiale dell' Arciprete di Pog
pellettili ; e fu in vista di ciò che l'Arcivescovo sum getto è di buon reddito , consistente quasi tullo in
menzionato volle insignire la Chiesa medesima del fondi stabili , e sarebbe questa una delle migliori
nobile grado , di cui già si è detto , nominando lui parrocchie rurali della Diocesi , se dalla parte di
primo Arciprete Plebano . Massumatico non avesse le risaie , le quali (sebbene
In questa Chiesa sono cinque cappelle e altari. in piccola frazione ) bastano a torle in quel punto
Il primo , cioè il maggiore è sacro al Titolare della quella salubrità di aere , che vi spirerebbe , come
Chiesa e Protettore della popolazione S . Iacopo Apo- spira di fatto nel restante di tutto l' altro territo
stolo . I laterali sono dedicati .. a S . Antonio Abba- | rio , e in ispecie della parte del Pievese .
te -- a S . Antonio di Padova -- al Santissimo Rosa I E tali notizie , come che non istoriche , si crede
rio - - al Santissimo Crocefisso: -- e quest' ultimo , bene di dirle , per dare una completa fedel relazio
come appare dall' Archivio Arcivescovile appartiene ne a chiunque voglia sapere che paese sia Poggetto ,
per giuspatronato alla illustre famiglia Pievese Mel. senza recarvisi di persona .
loni, la quale aveva un tempo grandi possidenze DON GIUSEPPE LANDI
nella Parrocchia di Poggetto , e vi ha ancora un ve Parroco di Quaderna .
tusto fabbricato detto il - Palazzo del Melloni. -- Al- !
Pieio
Cas
cg ve
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ArciMoru
eet zziM.PD.ie
Sant
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- 60 -

SANTI QUIRICO E GIULITTA


DELLA PIEVE DI CASIO

i nord vaghezza di acque che si con. 1 L' origine della chiesa nascondesi come tant'altre
0. giungono e si confondono nel vasto fra l' impenetrabile velo de' primi secoli del cristia
letto del Reno , belle case villereccie, 1 nesimo ; e le più antiche notizie le abbiamo dall' in
102 verdi tappeti erbosi e amene spiaggie. stromento del notaro Giangiacomino Papazzoni ,
S E TER Ad ostro avanzi di castelli e di torri , il quale nel giorno 9 Febbraio 129 1293 ci narra che a .
T r uderi d'antichi forti, reliquie di feudali vendo gli uomini di Casio ucciso il lor pievano
Kod dimore ; la ruggine dei secoli in somma , e fatle più altre ribalderie , nè volendo il Vescovo
che dà un'aria malinconica e tetra al fondo felsineoIelsineo Ottaviano
O degli Ubaldini rimandar co
della prospettiva , e rammenta vicende orri- lassú un sacerdote per esporlo a consimili cimen
bili e dolorose . ti , ha pensato di affidare il reggimento della pie
La superficie della provincia nostra è molto ingom . ve ad una Corporazione di Regolari. Avere per
bra di montuosità . La gran catena dell'Appennino ne ciò richiesto ed ottenuto tanto il parere del pro.
recinge la parte meridiopale, protraendosi dalle Alpi | prio Capitolo , che l' assenso del Metropolita ri.
ligustiche fino all' Umbria per cento ottanta miglia . siedente in Ravenna . Aver passato a rassegna le
Dalle sue dirupale cime , volte, a tramontana , di. religiose famiglie della diocesi , e non aver tro
staccansi moltiplici diramazioni , che nelle valli spe vato quella cui convenisse affidare un si dilicato
cialmente di Setta , di Reno e della Rimenzia discen ed arduo officio . Averla dovuto cercare altrove ;
dono sino al piano. Fra questi due fiumi s' interpo ed avere quindi fermato il pensiero nel convento
ne una delle maggiori diramazioni , sul di cui dorso de Canonici Lateranensi di san Fridiano di Luc
australe è la Pieve di Casio , nome celebre ne' fa ca , e rinunziato a questi la pieve e le rendite
sti istorici della montagna , e di cui racconteremo temporali annesse , con obbligo di tenere al go
le vicende , quando si parlerà del castello di Casio , verno del popolo un priore, tre canonici , e qual
che è il capo luogo dell' intera comunità . che laico ancora pel servizio interno della chiesa
Giungesi alla pieve di Casio , salendo a ritroso il e dell' ospizio .
fiume Rimenzia ; ed il cammino corre da prima tra Il Convento infalli prese possesso della pieve , e
vigneli , poi tra boschi e dirupi. Si arriva quindi ne governd le anime e la prebenda sino all'anno
ore il fiume ha un corso sdegnoso, e le acque rom . 1780, ultimo di sua morale esistenza; poichè il Pon
pendo tra gli scogli mandano dal fondo de' valloni tefice Pio VI coo bolla delli 16 Luglio soppresse in
un cupo e grave fragore. Quivi il povero viandante perpeluo quella Comunità religiosa , e lasciò che le
comincia ad arrampicarsi sull' erta ; ed ognuno che doviziose rendite di questa chiesa servissero a man .
ama le orridezze montane pud far la gila di Casio tenere un arciprete alla pieve , un curato al castel
con qualche diletto , il quale si accresce ancora a | di Casio e due alunni oel Seminario di Bologna.
misura che si ascende sul colle , scorgendosi un lon Il decreto resld prima sospeso ; poscia dal Car.
tano e magnifico anfiteatro di monti , coronali dal dinale Andrea Gioanelli Arcivescovo diocesano venne
l' ispido ciglione di Montovolo a di Monte Vigese che eseguito nel giorno primo Settembre del successivo
al nord -este della strada tutta la valle di Rimenzia anno ; e resta anche al presente in vigore , null' o
par che spalleggi. Però la chiesa di questa pieve è stante le manomissioni e le violenze cui soggiacque.
in mezzo ad uo vasto ripiano , circondato da fertili ro le cose pie sul finire dell' andato secolo .
campi e da vigne ubertose e ridenti , trovandosi la La pieve governata dai Monaci non avea Batti.
sua topografica posizione undici leghe al sud di Bo- stero e tenea non pertanto a lei soggette san Ste
logna , tra Savignano , Casola , Carpineta e Casio | fano di Bibiano , san Lorenzo di Casio , san Gre
Castello . Godesi qui di una dolce e sana temperalile gorio della Collina , parrocchie già soppresse , un
ra , e l' industria e l' attività sono tali , che niuno | Ospitale dedicato a san Gioanni , e più tardi san
del suo popolo abbandona il focolare patergo per Biagio del castello diCasio , unica chiesa parocchiale
recarsi a trovar lucro o lavoro delle maremme to . che le sia tuttor dipendente. Il Battistero venne po .
scane.
| scia concesso quando la pieve cesso di appartenere
TOM . IV .
ai Regolari , e diventò di libera collazione della re- | piangerla poi igrano , e principalmente senza nulla
verenda Mensa , e fu sin da quell' epoca che i popo- surrogarvi !
lani riconobbero la necessità di un ristauro all'inte- 1 Ora nel distretto parrocchiale non rimane che un
ro corpo dei fabbricati. Si cominciò diffatti nel 1790 oratorio degno di celebrarsi la Messa , vale a di
a riparare la canonica , poi la torre delle campanere quello di san Bernardo , spettanle alle se
fu cresciuta ben venli piedi , quindi sotto l' attuale Bernardi di Porretla , che è situato all' estremità
plebano Don Sante Moruzzi si pose mano a rinno della cura pel borgo di Pian casale . Percorrendo il
vare la chiesa . -- Pensiero sublime e religioso per distretto medesimo , si trovano bensi altre cappelle
ole ma troppo al di là delle umane forze o chiesuole , ma tutte in istato di ruina , o già ri.
perchè a giorni nostri possa vedersi compito . L ' an . dolte ad uso profano. Siocontrano ancora frequenti
tica chiesa ; di cui resta ancora la platea , era borgate o casolari , ed uno se ne scorge in mezzo
luoga e molto strella ; avea il palco a travi , pic ad estesa campagna tra la pieve di Casio e Savigna
cole e mal composte finestre. Ove è attualmen 00 , ove il terreno è divenuto da remoto tempo to
te la porta d' ingresso , ivi vedeasi la tribuna col. pascolo sterile e deserto . Questa silvestre solitudine
l' altar maggiore. Gli architelti voltarono così la ha un tal che d ' imponente; e bisogna non aver cuo
fronte del fabbricato , pensando che per tal modo re per mirare senza malinconia l'abbandono di que
potrebbe comparir più distinto nelle forme architet sti campi un tempo forse cotanto fertili e deliziosi.
toniche , e con una facciata magnifica e grandiosa Faldo è il nome del casolare , e la Ruina di Fal
presentare a chi il vedea da Jungi un' idea perfetta do dicesi a quel suolo che lo circonda . Antica ella e
dell' interna sontuosità . Falto il disegno , e collau . sicuramente questa roina , poichè rammentandola il
dato dagli esperti, si cominciò dall'erigere la cappella Ghirardacci ,dice che nell'anno 1302 sapendo il Coosi.
maggiore, la quale è già presso al suo termine. Bel- glio di Bologna come quivi accadevano ruberie e ma.
lo scorgesi il presbiterio , ed elegante , se non am leficii fece bandire che chiunque anche forestiero
pio , il suo coro . Sono quivi tre altari , al maggior vandasse ad abitare, e vi fabbricasse edificii, per
de'quali soprasta un antico quadro dei santi Quiri. dieci anni interi dalle tasse e balzelli sarebbe eso
co e Giulilla patroni della chiesa , e agli altri due nerato . Il perchè in pochi anni si fecero quelle caset.
la Madonna del Rosario , e san Vincenzo Ferreri . te che ancor si vedono , le quali costrutte nel 1307,
Certo all'ampiezza e maestà di questa cappella fa sono tuttora abitate.
malinconico contrasto la vecchia platea dell' edifizio , Risalendo alla pieve e guardando a sud -ovest , si
pur anche inlatta per deficenza di mezzi a prose presenta il castello di Casio , coll' ayvanzo delle
guir nel lavoro. Rinnovandola perd conforme al di. mura e coi ruderi della bellissima torre che vi fab
segno , la pieve di Casio diverrebbe una delle mi. bricaron gli Etruschi prima dell'Era cristiana. I ter
gliori chiese della diocesi, e contenderebbe il prima. razzani non posero alcuno studio , e forse non pen
to in queste monlagne alle bellissime di Vergato , di saron neanche ad impedirne la caduta. Pure sono
Porrella , di Baragazza e di Bargi. Anche il campa. memorie (esclamerebbe il Cantù) che rammentano ai
nile e di buona architellura , come pur la canonica ; cittadini d'un paese come la loro patria sussistesse
ne mancano alla sagrestia arredi e suppellettili per prima di ieri, prima dell' ultima moda , e quindi
decorare in una Matrice le funzioni del Titolare , e gl' invitano a ritornar col pensiero verso altri tempi
quella in ispecie della rinnovazione del sacro Fonte . da cui qualche cosa è pur da imparare. Ma i presen
Dicemmo che i contorni della Pieve erano feraci. ti non hanno il debito rispetto ai passati. E nelle
Ora soggiungeremo che anche il resto del territorio nostre montagne specialmente, a tacere le molte tor
è fertile e ben lavorato . Nella parte più alpestre colori abbattute nelle guerre cittadine , dove la parte
tivasi con accuralezza il castagno , e vi si è da qual | vincitrice abusava sempre col rader gli edifizii della
che tempo generalizzata la sementa delle patate . | vinta ; a tacer quelle prostrate al suolo per ordine
Nelle pendici poi di più dolce declivo si coltivan | del Senato perchè inutili o cadenti ; solo a ricordo
cereali , vili , gelsi ed anche canepa , la quale dà un | di vivi, olto o dieci ne vennero demolite , forse sell
tiglio di mirabil finezza. La popolazione di Casio z' altro scopo o vantaggio che di profittare de' pochi
Pieve , che ora conta mille anime , è molto industre materiali ond ' erano fabbricate .
e laboriosa , e dedicasi con ardore e profitto alla Casio Pieve dipende attualmente dal comune di
coltura de'campi e delle viti.Napassati tempi era Castel di Casio , e fa parte del governo di Porrella .
divisa tra questa e la limitrola parrocchia di san La sua campagna è un continuo panorama ove nae
Lorenzo , antichissima cura che gli istorici credon | lura collocò tutte le maraviglie dell'Alpi; il terrible
coeva alla pieve stessa , e che poi abolita nel secolo le , l'orrido , il sublime , il tranquillo , il grazioso e
decimo sesto , restò semplice oratorio e si mantenne il ridente. L 'indole per altro del montanaro che vi
saldo per dugent' anni ancora , finchè fu da mani abita apparisce in ogni luogo la stessa : ove agiato
ove povero , ove avvenente, ove laido, ove colto , ore
stolte
Purt roppato
alterr è questto
o none distru ta ! sola tra le opere de'pa. rozzo , lo trovi sempre e dappertutto astuto, allegro ,
dri nostri e materiali e morali che siasi voluta in . ospitale ed amico .
consideratamente anpientare o sopprimere , per rim . Dolt, Luigi RUGGERI .
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- 61 -

SAMPROSPEROS
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DI BADI

I monte di Badi presenta allo sguar- | di sant' Ilario , che servi per lungo tempo di parrocchia ,
do del viaggiatore le più variate e e che poi fu soppressa e restò come oggidi un sempli.
sorprendenti scene che si possano ve ce oratorio . Dalla forma esterna ed interna di questa
dere. In mezzo alle roccie dell' Appeoni- rozza cappella si vede che fu rifabbricata intorno al
no e circondato di profondi precipizi , s 'in . | mille e quattrocento , e sul tetto esiste ancora una
Annalza a considerevole altezza , e serve di campana che porta la data remotissima del 1200, la
barriera alle pianure toscane, come alla valle quale si conserva come avvanzo prezioso dell' anti
della Rimenzia , alla quale la sommità del chità della chiesa , scampato per divin prodigio al.
asmonte impedisce gli ultimi raggi del giorno . l' abbominevole smania delle devastazioni. Discen
La strada che conduce all' alto della montagna dendo da questo colmo , che dilatasi in un largo e
passa ora sulle sponde del fiume , ora sull' orlo dei selvaggio pianoro (dove stridono i venti e la natura
precipizi ; ma la bellezza dei siti che discopre , la è avvolta in ispido manto invernale ) si scorge alla sini.
dimenticare i pericoli di cui è circondato. Roccie ter. stra il Reno e alla destra la Rimenzia che , traver
minanti in punta , o che restano come sospese nel. sale le coste dell'Appennino , dopo alcune miglia di
l'aria , immensi boschi di castagni che cingono i fian corsa si congiungono insieme. Alla metà della chi
chi della montagna , torrenti impetuosi che scorrono na trovi sparse alcune borgate ove sono gli oratorii
con fragore in un letto scavato nella roccia , forma di san Filippo , di san Giovan decollato , e di san
no un tutto cosi pittoresco e sublime che l' occhio Gioacchino , appartenente il primo alla famiglia Ne
pud a mala pena staccarsene, e l'anima rimane qua ratini, il secondo a quella de'Lorenzelli e l'altro alla
si perduta in un sentimento profondo di ammirazio . | parrocchia . Poi s' incontra il presbiterio e la chiesa
ne e di terrore. Questo apparato di grandezza sel. | di san Prospero , la quale è pure di antichissima
vaggia (dice il prof. Tibaldo) portd senza dubbio i origine , vedendosi nel Campione dell' apno 1378 tra
Greci a considerare le alte montagne siccome la di quelle molte che componevano il piviere delle Ča.
mora di tutte le divinità , esercitanti in qualche im panne. La chiesa però è di un'architettura non tan
pero sulla immaginazione , e facendo che collocasse. to remota , e forse non risale al di là del secolo de
ro il soggiorno consueto delle muse sull' Elicona , cimosellimo. È in volto reale con cinque altari o
sul Parnaso e sol Piodo , diede loro a credere in cappelle , lunga piedi 60 , larga 25 ; e la cappella
nari tempo che fuggissero il tumulto delle pianure, maggiore ove ammirasi un bel quadro di san Pro
e si portassero a meditare i loro dolti ammaestra . spero titolare della cura , ed un elegante altare di
menti solto la volta delle roccie , o sul margine dei legno dorato , si presenta al riguardanle con magnifico
torrenti . effetto . Degli altari laterali , il primo è dedicato a
Con eguale ed anche più sublime pensiero i cri- san Vincenzo Ferreri (venerato in una statua che
stiani degli andati tempi innalzarono chiese e san - ogni anno si porta con devota pompa in processio
tuarii sul culmine dei monti , sia perchè sembrasse ne), il secondo a sant'Antonio , il terzo al Crocefis
loro che i luoghi elevati e solioghi meglio conve. so e l' ullimo al Rosario . La chiesa ha inoltre il sa
nissero alla maestà di Dio , sia perchè i sacri gro Fonte battesimale , una decente sagrestia , fab
edifizi colassú eretti dovessero servire di mediatori bricata dai popolani nel 1716 , ed una buona cano
tra la terra ed il cielo . E sulla cima appunto di que- | nica , che si deve cogli ultimi e più recenti rista uri
st'erta montagna che dicesi Badi, fu edificata nelle della chiesa alla solerte pielà dell' attual paroco Don
prime elà del cristianesimo una chiesuola col nome Lorenzo Magnanelli.
La cura dipende sempre dal plebanato delle Ca. | sertato. Poco appresso perd coll'aiuto dei bolognesi
panne , ebbe fino al 1840 una succursale chiamata i ribaldi furono sconfitti e ricacciati oltre monte ;
san Michele di Stagno , che poi divenne libera per ma i Badesi vennero assoggettati per indennità di
decreto dell' odierno Arcivescovo , ed il suo gins pa. guerra al felsineo governo , e subir ne dovellero le
tronato che fu prima dei popolani e che passo per leggi ed i gravosi balzelli. Pure si emanciparono ; e
donazione a Cosimo Pazzi di Firenze , poi alla fa quando si credeao liberi e forti come prima , cad .
miglia Bentivogli di Bologna , appartiene oggidl alla dero in polere del conti da Mangone , feudali prepo
nobile discendenza de' conti Ranuzzi bolognesi , per tenti ed audacissimi, che teneago alleanza coi la .
linea però soltanto di primogenitura. La festa prio . droni e coi banditi di tutta quanta la montagna. I
cipale si celebra a Badi nella quarta domenica di lu - pistoiesi li tolsero a quel servaggio , ma partendo
glio , ove concorrono molti devoti dalle limitrofe cu . | colle truppe, li lasciarono a bersaglio di conquista
re di Stagno , di Bargi, di Suviana , di Pavana , di | tra quei di Mangone , i conli da Pagico , e i bolo
Sambuca , e di Treppio ; e la sua popolazione che gnesi. Prevalse la potenza di questi ultimi, e tutto
prima era assai numerosa , ora per la separazione cedè alle loro armi. La stessa rocca resa inaccessi.
della parrocchia di Stagno è ridolta a soli 860 abi. bile ed inespugnabile , fu loro tosto consegnata . Gli
tatori , sparsi e disseminati su molte miglia di terri. altri paesi finitimi si associarono alla sorte di Badi;
torio . Questi alpigiani vivono di agricoltura e di traf- e questi fieri abitatori, dopo tante viceode di guerra ,
fice , e fabbricano peltini da telaio , vascellami ed uten e dopo tanto sangue versato , mirarono colla rassegna
sili domestici di legno dolce , che durante gli ozii in zione dei vinti abbattere e demolire la rocca e tutti
vernali recano a vendere di qua e di là dall' Appen- gli altri fortini , e sentirono proclamata la lor per.
nino nei paesi più popolati e più manifatturieri. petua suddittanza al felsineo Senato sotto la dipen
Trovasi Badi sulla frontiera , o vogliam dire nel denza del podestà che a Casio Castello reggeva la
Stato Papale
confine tra lo Stato Granducato di
il Granducato
Papale ee il To ..
di To cosa pubblica in nome dei bolognesi .
scana , ed è civilmente compreso nel Comune di Ca. Visitando or queste balze e ripensando a quanlo
sio e nel governo di Porretta . Ergesi a notabile altez . narran le storie , la mente dell' uomo è sorpresa e
za sul letto del fiume, ed il suo clima è percid as. l'occhio stupefatto movesi incerto sù ciò che vede.
sai rigido per otto mesi dell'anno. Difatti egli è po La saldezza infatti delle costrutture militari , gli
sto sulla cordigliera dell'Appennino tra il Reno e la ostacoli immensi per esse guadagnati e superati , le
Rimenzia dodici leghe circa al sud di Bologna , ove | vie tagliate entro i dirupi e salenti in giro sull'alto ,
i venti in continua lotta riversan nevi, tempeste ed | il pople gettato sù di un abisso , il fiume che mug.
uragàni. ge in un baratro , il desolato aspetto di luoghi ove
Le poche notizie storiche che abbiamo di questo la natura sembra immersa in lutto eternale , le in
Juogo ci fan conoscere che nell'undecimo secolo e nei gepti opere dell'uomo tra le voragini ed il caos, l'i.
due che seguirono , il popolo reggevasi a comune , dea d 'una guerra lunga ed accanita dove gli elementi
eleggendo i suoi capi; ma che il bolognese Consiglio hanno già stabilito l' impero della distruzione , l' or
era spesso l' arbitro del governo . Poi sul comin . | rore che ispira l' idea di un assedio e più di un as.
ciare del secolo decimoquarto la rocca che qui era salto in mezzo a tante immagini di rovina e di mor
fortissima a difesa de’popolani venne occupala a no te , scuotono l'animo con veemenza, e fanno il vian
me dei bolognesi dal capitano Filippo Tessari. I ſuor | dante sospeso a riguardare e a meditare .
usciti andarono quindi ad assediarla , e la sorte
dell' armi si dichiard in lor favore. Allora tutto fu Dott. Luigi RUGGERI.
posto a ruba e a sacco e il paese interamente di
Pustimoni
Berangan
Samaha
Fontana
Luciano
AM:D.R;
- 62 -
SAN MARTINO
DI CAMUGNANO

4 capo Inogo di una comune che ne è rammentata dalle istorie nè col nome di Camuma.
M e prende il nome. Siede sopra di un no , nè coll' antico di Camugliano , e percorrendo il
I colle vicino alla Rimenzia , circonda suo distretto , neppure si trova un ' orma o un se
lo da altissimi monti , che rendono il gno che dimostri la sua esistenza come comune o
suo clima vario ed incostante nell' e come contea . Fu negli ultimi secoli massarla sogget
K N state , aspro e rigidissimo nell' inverno. ta al capitanato di Casio , poi dopo l' epoca memora .
Ma queste montagne son coperte , dalla vetta | bile del 1796 , divenne capo d 'un Municipio , che di
W a lle radici , di verdissime piante , ed il fiu . pende dal governatorato di Castiglione. La sua po
me superbo , quando il sole lo sactta , sem polazione un tempo più ricca e più numerosa è og
bra un immenso specchio formato per riverberarge gidi assai laboriosa ed industre , e tranne alcuni po
il folgore ; nelle due sponde , in mezzo a giocondi chi individui , non sente il bisogno di cercar pane
vigneti biancheggiano chiesuole , casali e borgate ; sulle maremme di Toscana o di Roma. La
sta , stupen
e veggonsi nella lunga vallata di contrasti
stupendi contrasti bassa e meno inclinata della parrocchia è assai fer
tra colte e ridenti spiaggie , ed orridi burroni e di. tile , e vi si raccolgono cereali d' ogni genere e boz .
rupi , tra opache ombre stampate dalle eccelse roc zoli da seta , di cui si fa un ragguardevole smercio .
ce , e vivissimi splendori ripercossi dall'onda , si che Dalla parte alta invece si traggono legnami, carbo
tutto cospira a rendere questo luogo sommamente ne , castagne , cacio , burro e bestie bovine , oltre
allettevole per chi ama di vedere l' austero accanto | gran copia di lanuti , di suini e di selvaggina.
al ridente , per chi dileltasi nel contemplar quelle Camugnano come comune è divisa da Casio per
scene cni la natura , sublime disegnatrice , con gran mezzo della Rimenzia , che ha origine sul suolo etrui.
di e liberi tocchi ha dipinte . sco , e corre a metter foce nel Reno tra Vimignano
Non è conosciuta l' origine di questa cura ; ma e Savignano . Ha una superficie di ollre quaranta mi
dev ' essere molto antica e remota , perchè figurava glia quadrate (della quale più della metà è boschi
nell' elenco del 1378 col nome di Camugliano sotto va o incolta) e vi si annoverano quattromila abitanti,
la dipendenza della pieve di Guzzano . La chiesa pu - ripartiti in undici parrocchie principali, e due di sus.
re è di antica costruzione. Ha il palco a travi , le sidio . Questa montana comunità può esser divisa in
finestre piccole , grosse le muraglie e rozza l' archi- tre eguali porzioni : nella prima che si distende sul
tettura. Altro indizio di remota forma è la cappella l' Appennino non vi sono che rupi con pochi pascoli
maggiore in arco basso e schiacciato , senza catino e molti perpetui ghiacci ; nella seconda un decimo
e senza coro. Il sito titolare san Martino Vescovo è di terreni é a prati e campi , ed il rimanente a ca
dipinto sopra il presbiterio , con san Lorenzo e san i stagneti e boschi; nella terza vi ha una metà di cam
Giovanni ; e discendendo nella platea dell'edifizio , si pi e prati , e l' altra metà è castagneta , boschiva o
trovano quattro minori altari , dei quali uno è de- pascoliva . Un freddo pungente domina a Chiappora
dicato alla Madonna del Carmine , santa Lucia e san . to , a Stagno , Baigno e Bargi , ma nelle altre par
t' Antonio , il secondo a santa Filomena e san Pan - | rocchie la temperatura è piii mile. La limitata sua
taleone (rappresentati entrambi in una tela recente. | agricoltura si restringe ai cereali , alle patate e ai
mente dipinta dal bolognese Ferrari), il terzo al san - | bachi da sela , perchè molla parte del comune vive
tissimo Crocefisso , e l' ultimo al Rosario . Sortendo col facile prodotto delle castagne , frulto che in que
poi dalla chiesa , s' incontra l'oratorio di sant'Anto - ste montagne è assai saporito. Buoni ma scarsi i suoi
nio di Padova , già confraternita , ed ora di spettan . | vini , non essendovi luogo acconcio per coltivarli ,
za parrocchiale ; e non molto lungi un altro orato - | fuori della pieve di Verzuno , della parrocchia di
rio , che fu benedetto nel nome di sap Rocco e che Carpineta e di una parte di Camugnano. Abbondano
appartiene alla famiglia Presi. per altro in ogni punto eccellenti pascoli , ove si
Questa parroccbia che attualmente è relta dal gio - nutre quantità di grosso e di minuto bestiame. Le
vine sacerdote Don Luciano Fontana , e che fu trote ed altri pesci si trovano nella Rimenzia . E più
sempre di libera collazione della reverenda Mensa , di tuillo ricavasi da questo luogo una prodigiosa
celebra la sua festa principale l' undecimo giorno di quantità di legname, che gli speculatori d 'ollremon .
Novembre ; ha una popolazione di cinquecento ani- te recidono anche senza permesso del Municipio dalle
me , disseminata e sparsa per un vasto territorio ; | belle faggete di Bargi e di Baigno , e che finiranno
dipende sempre dal plebanato di Guzzano , ed è con un giorno col distruggere affatto questa veneranda
finata da questa pieve, da quella di Verzuno, e dalle e maestosa chioma dell' Appennino.
cure di Vigo , Burzanella , Mogne e Carpinela . Non Dott. Luigi RUGGERI.
- 63 -

LA SELVA
DE MALVEZZI

De b i vuole una cognizione della antica , lato dell' Epistola , eccoli il primo altare dedicato al
Il grandezza dei Signori di Bologna si Santissimo Crocefisso , con bell'ornato di scultura ,
A rechi alla Selva , e gliene fia conta la | a cui dell' anno 1664 addì 14 Marzo per lettere Ap
en splendidezza e la magnificenza dappoichè postoliche ottenute dal Conte Carlo Malvezzi , rue.
K avrà osservato la bella Chiesa Arcipreta- | retta una compagnia appellata - della buona mor.
P9 le , i collossali palazzi , le opere di pia | te -- la quale ora è piultosto in decadenza , non
2 ) beneficenza che quivi esistono , e molto più | ostante che il popolo a questo Santissimo Crocefisso
divozione. L' ultimo è l' altare di
SP quando , guardato tutto all' intorno il terri. nutra segnalata del Rosario , del qual titolo esistelle
A t orio parrocchiale feracissimo , saprà che a Maria Vergine
pure un tempo una Confraternita erettavi li 26 Ollobre
tale stato di coltura , da palustre e boschivo che
era , si riddusse , e sù di esso sursero que belli edi. dell' anno 1614 (1). Oltre pertanto la suddetta deca
fizi mercè la solerzia e il dispendio de' Signori Mal . dente in questa Chiesa è la Compagnia del Santissi
mo Sacramento composta di quasi 200 individui.
vezzi, nobilissimi infra i molti nobili bolognesi : i Si è conscio dell' epoca in cui fu edificata questa
quali appunto per siffatte grandi imprese ottennero
della Selva il mero e misto impero. Chiesa , e per munificenza di chi, dalla seguente epi
Qui dunque tu vedi una bella Chiesa di ben inte. grafe sovrapposta alla interna porta maggiore
so disegno in ordine Dorico tutta architettata dal
celebre Angelo Venturoli , ed eseguita dal valente ANTONIUS . JACOBI . F . MALVETIUS
EQUES . GEORGIANUS . BAVARIAB
Artista Francesco Gibelli, che nell' interno è lunga da
ben sessanta piedi e larga trenta incirca , tulta a ET . VINCENTIUS . ET . PETRUS . CAMILLI , FILII .MALVETII
volta reale , ben selciata a battuto , con nove cap TEMPLUM , VETUSTATE , CORRUPTUM
AB . ALPHONSO . JOSEPHI . F . MALVETIO . BONFIOLIO
pelle ; delle quali è bellissima la maggiore sacra al ET . JACOBO . ÆMILII . F . MALVETIO
l’lovenzione della Croce, il cui quadro è dipinto dal
Cavedoni , che insieme col coro internato da un ANTE . ANNOS . SEX . A . SOLO . INCHOATUM
ABSOLVERUNT . DEDICAVERUNT . MDCCCXIX .
peristillio in forma di tribuna sostenuto elegante
mente da otto colonne , fornisce un presbiterio ab- 1 Sono degne di menzione ancora le adiacenze del
bastanza vasto e acconcio a tenervi decorose ſun . la Chiesa descritta , e in ispecie la sacristia , che è
zioni; di più sonovi due orcheste con eccellente or- costrutta a forma di oratorio , con altare , e quadro
gano del peritissimo Vincenzo Mazzetti , ed istru - esprimente nostro Signore deposto dalla Croce, col
mcotato dal Chiarissimo Giuseppe Guermani. Le due le Marie , e S . Giovanni , della scuola di Guido Re
laterali cappelle prossime al presbiterio non hanno ni. Altre quattro tavole sonovi di forma ovale oblun
altare , chè in quella del cornu epistolae è un confes. ga rappresentanti -- San Giovan Crisostomo - San
sionale , e nell' altra di fronte è una porta seconda . Gregorio Papa . San Girolamo -- e Osea Profeta --
ria . E progredendo per questo lato verso la porta tutte della scuola Caracci , donate dal nobile Conte
maggiore vedi l' altare di S . Rocco dipinto dal Fran - | Vincenzo Malvezzi . E il signor Archivista Arciv
ceschini, ma che palì molto per un fulmine l'anno vile Serafino Mazzetti , oltre le molte e sicure noti
1820 ai 21 Giugoo : subito dopo è l' altare di San zie che ha prestate pel presente articolo , nel propo
Giuseppe con tavola del medesimo Autore. Dappoi silo della sacrislia Arcipretale della Selva ha scrillo
le ultime due cappelle sono senza allare, e in quella
a mano destra di chi entra sta un confessionale , e ' (1) Vedi Memorie Storiche di cotesta Chiesa
in quella a man sinistra è il Foole di Rigenerazio . scritte dall' Arciprete Giacomo Peloi , esistenti
ne. E quindi inviandoti di nuovo al presbiterio pell nell'Archivio Arcivescovile.
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D.:,tRMranc
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che ,, Dessa mercè le cure de'nobilissimi Compatroni, , mensione di trentasette pertiche in lunghezza , e nn
, e dell' Arciprete D . Arcangelo Bernardi, morto i dici in larghezza : tutto adorno di maestosa facciata
,, nel 1834 , trovasi doviziosamente provvista di Ar - con diverse gullie simetriche , nel cui mezzo si inal
„ redi, Apparati e di tutt'altro che possa occorrereza quella dell' orologio . Quivi al tempo del mero e
„ a celebrare con decoro le sacre funzioni : e sia misto principato erano le residenze del governatore,
„ data perd lode a si zelante Ecclesiastico che pos cancelliere , e di altri impiegati al buon regime di
„ pose il proprio comodo ed interesse al bene della questa popolazione , i quali uffizi durarono qui sino
„ Chiesa e del Culto Divino . al 1796 , cioè sino all ' epoca in cui furono aboliti i
All' esterno ti presenta bella visuale la facciata diritli feudali , e si ha ancora memoria degli ultimi
della Chiesa coll' annesso Campanile (ove sono quat- | Governatori cbe quivi risedeltero , uno de' quali ſu
tro grossi ed accordati bronzi) opera pure del loda. | il Chiarissimo Giureconsulto Dott. Alessandro Cre
to Venturoli (1) . Al destro fianco della Chiesa è la scimbeni della Terra di Pieve . In questo gran fab
Casa Arcipretale , anch' essa tulta decente , costrnlta bricato oggi è un bello spedale con otto lelti per
al finire del passato secolo ; e li dappresso si vede gl' infermi fornito di Medico chirurgo , di Direttore
anche la vecchia canonica , delta volgarmente -- la spirituale , infermieri ec., eretto l'anno 1699 dal March .
Fratina -- ſorse dai diversi Frati che l' abitarono in Coate Camillo Malvezzi Locatelli Dott. in ambe leggi,
qualità di parrochi sui primordi di questa cura , co e Canonico della Metropolitana . Vi è anche la Scuo
me consta da un libro di questo Archivio Parrocchia la pei fanciulli della Parrocchia : e di sotto in bell'or
le compilato accuratamente dal benemerito Arciprele dine di porticato sono varie officine di artisti , bot
Bernardi. Se non che a tutti i menzionali begli edi. teghe di venditori , e segnatamente la Farmacia . In
fizi non risponde il Cimitero qui pure adiacente il questa gran piazza si celebra ogni anno una fiera an
quale è tutto guasto nei muri e disadorno. Al lato lichissima di merci e bestiami con gran concorso di
destro di chi guarda alla Chiesa è uno dei magnifi. popolo nella prima Domenica di Settembre . E tutti
ci palazzi Malvezzi , costrullo all' esterno a foggia i descritti edifizi sono nel centro della Parrocchia di
di fortino , con torre in mezzo , piccoli baluardi agli Selva e dintorno alla Chiesa Arcipretale , onde in
angoli , e ballestriere. Nell'interno è ornalo di belle sieme formano come una elegante borgata o Paese.
dipinlure , fra le quali è eziandio il ritralto del Con . Altro grande edifizio , è quello detto - - il Palazzac
te Carlo Malvezzi con intorno la storia descritta delle cio -- ; che rimane un buon mezzo miglio a sud
sue gesta (2 ), e mostra tutto l'agio e la splendidezza della Chiesa Principale ; e questo per grandezza , per
di que' nobili che lo costrussero , e che tuttora lo pos magnificenza dell'arte , per la foggia a cui è costrut.
seggono : oltre di che sono in esso le carceri , onde to non degenera dai summenzionali , anzi per le
potevano punire chi avesse delinquito entro il di- torri che ha agli angoli forti e in bell' ordine , si
stretto giurisdizionale. Delto Palazzo si fabbrico dal mostra più romantico degli altri. Nella facciata che
primo signore o principe della Selva Conte Carlo Malo | guarda la Via pubblica è questa breve iscrizione in
vezzi, dappoi fu fortificato ed abbellito dal Conte Gre marmo
gorio sempre di quell' insigoe famiglia l' anno 1618 . MATTHAEUS . IV . MALVETIUS
Eccone il documento descritto in lapide sulla porta COMES . ET. MARCHIO
occidentale FIERI. JOSSIT .
HAS AEDES
A CAROLO MALVETIO SILVAB COMITB Annessa a questo Palazzo è la Chiesina dedicata
ET BONONIAE REFORMATORE
all' Immacolato Concepimento di Maria SS. e ai San
ti Martiri Onofrio e Franceschino , riputati della pro
AC FRIDERICI III IMPERATORIS EQUITE
SAECULO XV CONDITAS
sapia Malvezzi e qui pure sta bene riportarne l'E
pigraſ quale
sendo eche nell'interno
postasi rileva
per èessa
di detta Chiesina,
l' epoca del rialta mento
COMES GREGORIUS MALVETIUS CAROLI SUCCESSOR
VATUSTATE FATISCENTES INSTAURAVIT
del suddetto Palazzo .
ET NOVA MOLITIONE AUCTAS
NOVISQUE ORNAMENTIS D . 0 . M
POSTERORUM ET HOSPITUM COMODO DEIP . VIRG . CONCEP .
DICAVIT . AN . MDCXVIII . ABDEM . ISTAM
FORTIORI . FORMAE
E poco di qui scosta è una gran casa signorile RESTITUTAM
che pur palazzo si nomerebbe se non fosse cosi vi. SS . MM . MALV . ONUFR . ET . FRANCISCHINI
cina a quel colossale che si è accennato . PRAESIDIO . MUNIUNT
Rimpelto alla Chiesa e palazzo suddetto si vede TANTIS . COMILITIBUS . SACELLUM , HOC
formata come una piazza di cillà per un allro gran AGNAT , BT . PAT . DUM . DICANT
de edilizio , che , sebbene non lerminato e della di FLORIANUS . ET . MATTHAETUS . FRES
DE . MALVETIIS
(1) Bolognini-Amorini -- Elogio di Angelo ANNO MDCLXXX .
Venturoli p . 25 .
Altri tre Oratorii Pubblici esistono nel Distretto
(2) Vedi la nola (1), pag. 3. col. 2. | Parrocchiale di Selya oltre quello nell' interno dello
Spedale e un allro privato entro uno de' Palazzi, e colo , la quale oltre a cid era eziandio paludosa , ed
sono quelli .. della B . V . della Neve - Della Visita - | aveva intorno a sè diversi stagni d ' acque morte ,
zione -- di S . Antonio di Padova -- : tutti , è inntile | de' quali era precipito il -- Burione di Malavolta . --
ridirlo , di proprietà e patronato de' nobili Signori | Sia data lode per tanto non mai peritura a quel
Malvezzi. Molte sono le case coloniche , nelle quali Magnanimo che si propose , e riuscì di cavare da
e nei descrilti altri edifizi abitano da quasi ottocen | questo deserto luogo un paese colto e popolato ,
to individui in un terreno florido per la più parte , giacchè al dire di Macchiavelli, e del moderno Balbo
e ben collo , tutto per altro feracissimo per ritrarsi -- la più bella , la più gloriosa fra le imprese è quel
grandi redditi eziandio da quei terreni che sono a la di fondare popolazioni e paesi -- !
coltivazione umida , come risaie ecc . I torrenti Quia . Quell' illustre ed insigne Personaggio , che qui si
derna ad Est , e Centonara ad Ovest lo irrigano , e vuole lodalo , fu Carlo dei Malvezzi per dottrioa, per
in lempi piovosi qualche fata lo infestano. cose di guerra , pei carichi onorevoli che tenne ri.
Se non che il nome SELVA non risponde punto pulatissimo. Questi era il possessore del vasto ter
a tutto cid che fin ora si è delto. Tal vocabolo im ritorio di Selva tutto ingombrato da boschi e paludi:
porterebbe che qui non fossero che sterpe e bosca le Comunità di Medicioa e diGanzanigo donarono l'at.
glie , e inospiti lande....! Ecco cid che dà motivo di tiguo malconcio luogo, - il Burione di Malavolta ·
dire di questo Paese due parole storiche. a Lui , estimalo il solo idoneo a bonificarlo , tanto
Sappiasi per tanto che in Italia sino al tempo più che dicesi fosse quel luogo ricettacolo di mal
de' Galli Boi era famosa certa Selva detta allora Li viventi. Studiatosi pertanto di ridurlo a buono
tana (1) : di cui fanno menzione i più reputati sto stato , verso la metà del decimoquinto secolo mise
rici , d 'infra i quali basti accennare Plinin e il Gran costì una colonia di lavoranti i quali alimentati da
Tito Livio . Di Essa parlano pure gli Archeologi Bo quel Signore e incoraggiati da di lui dispendi , non
lognesi, e opinano tutti che si estendesse in gran risparmiando sudori , valsero a far sì che nell' anno
parte per le nostre pianure , attesi i molti luoghi 1450 si cominciarono a vedere qui costrutte case ed
bolognesi che portano nomi di boschi, e che nel Me. abitale , e in poco tempo ne sursero tante da potere
formare una popolazione . Ma qui non si fermarono
dio Evo segnatamente erano tali in realtà : nella
qual' epoca erano insigni il -- Sallus plano -- ( Bo le grandi idee di Carlo Malvezzi , chè compiuto che
sco o Selva in pianura) la Selva Minervese o Miner. egli ebbe il lavoro materiale , per avere la bella gloria
biese , e il gran tratto di bosco che dall' antichissi. di essere autore di un popolo , ne curò l' incivili
ma Pieve di Buda (2) si stendeva sino a Cento . Tulti mento . E siccome precipua fonte di quel progresso
i quali luoghi repnta il Savioli come avvanzi di ne è sempre stata la Religione , però egli costrusse
quella storica Selva Litana , e specialmenle l'ultimo qui una Chiesa e provvedutala di buon reddito consi
degli accennati , per essere in esso compreso il Pae stente in 103 tornature di lerreno oltre le primizie ,
se di cui ora si discorre , il quale a differenza di vi deputò a Reltore un sacerdote che soprav veg .
tulti gli altri è detto antonomasticamente -- SEL ghiasse allo spiritual bene di questo popolo composto
VA . -- come ne risnlta da un Documento de privi. di tutte persone rozze , e ottenne dall' ordinario che
Jegi conceduti da Arrigo IV al Comune di Bologna , la Selva fosse dichiarata parrocchia e di più col pri.
ove si legge.... antiquas etiam consuetudines inta - | vilegio del Sacro Fonle Battesimale , come avvenne
ctas et illesas perpetuo praecipimus observari et ! l' anno 1454 addi 12 Genaro per Rogilo di lacopo
pabulum SILVAE a Plebe Buidae usque ad pa - | Grassi riservandosi però esso Signore e pe'suoi suc.
ludes et usque ad Centum (3). Ed ecco , se reggono cessori il diritto di nominare in perpetuo il Ret.
gli antecedenti , donde derivò la sua denominazione tore di questa Chiesa , e di presentarlo ai Cano.
colesto luogo. nici e Capitolo della Metropolitana, da cui volle fosse
Ma prescindendo dall' esaminare di vantaggio si canonicamente istituito , pei quali Signori Canonici
mile congeltura , noi troviamo da altra parle au in ricognizione di questa Istituzione gravò il Rettore
tenticato cotesto vocabolo Selva dall' essere dessa pro -tempore di una tenue peusione consistente in
stata tale diffatto sino a tutto il decimo quarto se una annuale libbra di pepe. Il quale obbligo per al
tro oggi non vige più . Le quali nobili imprese per
( 1) Di essa ho fatto parole eziandio nella Dis vennero a nolizia del Romano Pontefice Calisto III,
sertazione storica sopra S . Pietro in Casale. che volendole di qualche guisa premiate, nel 27 otto
(2) Questa Chiesa si vetusta ora non è più ple. bre 1455 dichiard Signore e Conte della Selva con
bana , è semplice parrocchia soggetta all'Arcipre miero e misto impero il benemerito Carlo , affinchè
tale di Medicina. Di questa pure hanno il patro questo paese riconoscesse come sovrano quel grande
nato i nobili Signori Malvezzi , che nell' anno che ne era stato autore (1). -- Circa l'anno però in
1852 ora mai scorso ne investirono il Molto Re
verendo Signor Don Giocondo Busi della Terra (1) Di tutto ciò abbiamo i seguenti documenti;
di Pieve presso Cenlo . l'uno tolto dall' Archivio Parrocchiale di Selva
( 3) In questo proposito però l' Erri pretende che dice - Carolus Malvetius generis nobilita
che per la parola Centuin non si accenni alla sua te , et re militari illustris , exsiccatis paludibus
Patria , ma bensì al Cento di Budrio v . p . 21. | ingenti sumptu , nemoribusque evulsis , quibus
cui il Sommo Pontefice emise il Diploma di dichiara. , nirli bisognosi , e nel governarli anche civilmente ,
zione di cotesta Contea è da avvertire che non com - testimonio di che sono le campagne ben colte e ſer .
binano le memorie ; e nelle due sottoriſerite note si | tilissime, i magnifici edifizii già descritti , il bello
scorge la differenza di un anno , chè la prima dice ed agiato spedale pei poveri infermi, i sacerdoti che
del 1454 , la seconda del 1455 , e il Ghirardacci po . vi riseggono per lo spiritual bene , la scuola d ' istru
sticipa di un altro anno mettendo il tulto avvenuto | zione, e sino al finire del secolo XVIII i Maestrali ci
sotto l' anno 1456 . Ma ciò poco monta . vili che governarono. Circa di che è poi qui rimar
Il primo pastore d'anime che ebbe il popolo di Selva chevole la clemenza onde i Signori Malvezzi domina
fu un Padre Domenicano per nome Gio . Battista da rono , vantandosi tradizionalmente tutti gli abitanli
Modena di cui si legge questo breve ma rilevante elo - | di Selva che niuna memoria esista dell' essere in que
gio nell'Archivio Parrocchiale -- Frater loannes Ba sto Distretto feudale stato mai torturato o malcon
ptisla de Mutina Ord . Praedicatorum electus an . 1454 cio verun delinquente . E cid quanto a storia intorno
Apostolico Indulto primus Ecclesiae Rector agrestes alla Selva .

incolarum mores et rudium hominum animos mira Questa Parrocchia confina con quelle di -- Vedra .
sermonis sllavitate excoluit. Obiit senio confectus na -- S. Martino in Argine -- S . Antonio della Bassa
anno 1503. Quaderna Fiorentina, -- e Durazzo . -- I compadroni
Questa Chiesa ne' suoi primordi, quantunque do della Chiesa e signori di quasi tutto il territorio sono
tata del Battisterio non fu indipendente , ma sog- | i Nobili Marchesi Emilio e Carlo Malvezzi Bonfioli
giacque al Plebanato di Medicina sino all' anno 1615 , sotto la cui padronanza vivono questi popolani bene
in cui addi 13 Marzo per Rogito di Pirro Filippo e pacificamente, e benedicono mai sempre a sì bene
Belliossi Notaro Arcivescovile dal Cardinale Alessan fici Signori.
dro Lodovisi Arcivescovo di Bologna (che fu poi Pao Tutle quesle notizie sono state raccolte da fonti
pa Gregorio XV) venne innalzata al grado di Arci. sicure , e precisamente da una relazione storica della
pretale Plebana senza che avesse più a dipendere in Selva fatta dall' Arciprete Giacomo Peloj, esistente
appresso da altra Pieve . Di poi venne eziandio do. | nell'Archivio Arcivescovile , e da altre memorie som
tata del titolo di Vicariato foraneo , come ne è in ministrate dalla genlilezza del Molto Reverendo Si.
sigoito meritamente l' odierno Molto Reverendo si. gnor Arciprete odierno , e dell' Eccellentissimo si
gnor Don Francesco Morovelli. gnor Dottor Annibale Zambonini Medico -Chirurgo
Dalla fondazione di questo paese sino al presente condotto di Selva , oltre quelle che d 'altre parti ho
di , i Nobilissimi Signori Malvezzi lo andarono sem - potuto avere
pre beneficando , e si nel migliorare i terreni, come GIUSEPPE LANDI
nel provvedere di viveri cotesti abitanti, e nel sovye Parroco di Quaderna .

fere inhospita latebat haec ora bononiensis ter - | me di Filippo Maria Visconti Duca di Milano ,
ritorii colonos et incolas invexit qui planiliem il quale Annibale accompagnato dal detto Carlo
antea sylvestrem cullui redderent. In ejus sinu e da altri suoi confidenti , coll' arma alla mano
Ecclesiam aere proprio extruxit , quam Philip - fece prigione il detto Francesco Picinini e legato
pus de Sarzana Bononiae Episcopus recentis co- con ſuni lo espose sopra la ringhiera del Palazzo
loniae Curiam fecit cum jure baptisterii ; dum che riguarda la piazza , e fallo per buona pezza
Ipse mox Calisti III Pont. Summi Diplomate SIL spettacolo di tutto il popolo fu poi cacciato dalla
VAE Comes et Dominus renuntiatus est anno Salu Città e cambiato in Achille e Gaspare Malvezzi
tis 1454. - L ' altro è una iscrizione che sta di in che erano pure prigioni ; e così la città restò li
torno al ritratto del Conte Carlo esistente in una bera dal Governo tirannico del Duca di Milano .
camera del Palazzo Feudale Malvezzi a destra del- | Dell ' anno 1451 fue Gonfaloniere. Dell' anno 1452
Ja Chiesa in questi termini. -- Carlo Primo Con - fu creato Cavaliere da Federico III Imperatore .
te del Burione di Malavolta oggi detto la Sel- Dell' anno 1453 fu Tesoriere della Città . Dell' an
va F . di Giovanni di Paolo del già Nicolò Mal- no 1155 fu fatto Conte del Burione de'Malavolta
vezzi. Fu uomo di gran riputazione e molto sti - oggi detto la Selva da Calisto III Sommo Pontefi .
mato. Fu valoroso Capitano de Bolognesi : e del- ce , e dello stesso anno fu fatto Signore della Tor
l' anno 1438 fu Consigliere de' XXI e de' XIVI re de' Cavagli donatagli dal Reggimento di Bolo
Riformatori dello Stato e libertà di Bologna. gna . Fu Ambasciatore a Sommi Pontefici, e pre
Dell' anno 1412 con altri suoi parziali introdusse cisamente dell' anno 1465 a Papa Paolo II d 'ordi
segretamente in Bologna per la porta di strada ne di cui dell' anno 1466 fu nominato Senatore
s. Donato Annibale i figlio di Antonio Bentivo- de' XXI dal Cardinale Angelo Caprara Legato di
glio , fatto fuggire con ingegnoso artifizio dalla Bologna : ebbe due figli Matteo e Floriano. Mori
Rocca di Varano dove era carcerato d ' ordine di Senatore l' anno 1468 . Ebbe per moglie Margheri.
Francesco Picinini Governatore di Bologna a no- ta figlia del Dottor Pietro Dallocca .
TOM . IV .
- 64 -

SANTI FILIPPO E GIACOMO

DI DURAZZO

na breve storica relazione ha scrito per la medesima causa e successive innondazioni no


to intorno a questo luogo il signor minare in di lui luogo altro Rettore , e quindi pre
Bay Serafino Mazzetti più volte lodato sentemente trovasi abbandonata e deserta , e forse
in questi articoli , epperd aggiuntevi po col passare degli anni non ne sarà vestigio , essendo
y chissime cose si reputa di trascriverla | divenuta una costa di bonificazione ed innalzamento .
quale esso l' ha tessuta . Dagli Inventari prodotti agli atti di sacra visita
Nel Campione della Mensa Arcivescovile Pastorale risulta che questa Chiesa è lunga piedi 18 ,
e del 1378 sotto il Plebanato di S. Martino in senza la maggior cappella , larga 13 ed alta 23, con 7
on Argine trovasi una Chiesa dedicata a Santa cappelle , la maggiore delle quali veone dedicata ai Tito
Maria di Durazzo, che per molto tempo rimase senza lari santi Filippo e Giacomo. Delle sei minori cinque
chi l'ufficiasse perchè non aveva entrata per mante sono dedicate -- a tutti i Sapti -- al Santissimo Cro
nervi un Rettore. Cosi trovavasi anche ai tempi dei cefisso - - a S . Vincenzo de' Paoli - - a S . Antonio di
Vescovi Campeggi e Paleotti. Le successive innondazio. Padova -- alla Beata Vergine del Carmine ed a San
ni dell' Idice la sommersero e in breve tempo la distrus t' Antonio Abate -- e nell' ultima vi è il Battistero
sero. I magnanimi e nobili Fratelli Conte Rizzardo e che fu concesso col consenso del Plebano nel 1774.
Marchese Ugo Pepoli, feudatari di questo luogo quanto Nel circondario di questa Parrocchia esiste un
nobili del pari religiosi e pii , pensarono pel bene e Oratorio sacro alla Beata Vergine del Rosario in luo
comodo di quei villici , la maggior parte ad essi di- go detto -- la Chiavica -- di spettanza della nobilis.
pendenti, di fabbricarne ed errigerne un 'altra in posi. sima famiglia Pepoli , il quale per l' impedimento
zione più elevata : e ciò in fatti generosamente ese della Chiesa matrice servi alcun tempo di Parrocchia.
guirono nell' anno 1620 dedicando la novella Parroc. Ma ora le poche case che sono abitabili sono aggre
chia ai santi Apostoli Filippo e Giacomo , premesso gate parte a S . Martino in Argine , parte alla Moli
il consenso ed approvazione canonica del Cardinale nella .
Alessandro Lodovisi Arcivescovo nostro , che sali poi al Durazzo dista da Bologna miglia 18 : e conta cir.
Pontificato col nome assunto di Gregorio XV . Venne ca 250 abitanti , è nel Comune di Molinella , nel
per ciò accordato il gius-patronato di detta Chiesa | Governo di Budrio , e confina colle Parrocchie di
ai fondatori e loro eredi, che ultimamente erano i Selva Malvezzi, e S. Antonio della Quaderna a mez
fratelli Conti Cesare < Ferdinando del fu Ugo Pepoli zodi, con Marmorta a levante , con Molinella a set
e Guido Taddeo del fu Francesco Pepoli , i quali nel tentrione , con S . Martino in Argine a ponente , e
1807 nominarono D . Francesco Wai , che per innon - tale minuta notizia ho creduto di non dovere prete
dazione avvenuta l'anno 1823 dovette abbandonare la rire perchè forse verrà un dì in cui si dovrà di:
sua Chiesa , a cui abdicò affatto dappoichè vide non | re -- qui era Durazzo.
essere più atta ai divini ufficii li 19 Agosto 1828 , GIUSEPPE LANDI
dalla quale epoca sino a questo dì non vi si poté ! Parroco di Quaderna .
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Granaglion Boschi
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- 65 -

SANT AGOSTINO

DE: BOSCHI DI GRANAGLIONE

BSC pur maestoso e gigantesco l' Appen- Granaglione e dal Governo di Porretta, ed è contor
nino che divide l'Emilia dalle ridenti nato dalle cure del Vizzero e de' Biagioni, poi dal
& pianure della Toscana ! L ' impronto territorio toscano. Anticamente non componevasi che
de' secoli è stampato indelebilmente sulle di famiglie di contumaci e di banditi, sicuri del fat.
sue cime nude e sublimi; s' accavallano to loro fra gioghi immani e inaccessibili; poi questa
gli scogli e frammezzo ad essi scorre | gente proscritta chiamò in aiuto contrabbandieri e
tortuosa la via , dalla quale a quando a quan. ladroni , i quali ben presto dier mano alle scorrerie
do lo sguardo si slancia sú terre e borgate e ai saccheggi che di continuo si commettevano a
clie la lontananza rende indistinte e confuse . | danno de' finitimi popoli. Le costoro ribalderie du
In queste gole , frammezzo a questi orrori trovansi rarono anche assai tempo , attese le civili discordie
di molti e molti paesi sparsi di casolari, di capanne che desolavano le città lombarde e le toscane ; ma
e di chiesuole , ed uno tra questi se ne incontra dis. poichè i governi ebber quetate le gare , e ricomposte
seminato sopra vastissima cerchia che vien chiamato le liti de'Municipii , fu primo lor moto di liberare i
sant' Agostino de' Boschi, a cui si giunge dal castel. paesi alpini da questa peste crudele ; e fatta colta
lo di Porretta , passando per l' antica pieve di Suc- d' armi e d ' armati , e dato libero arbitrio ai Capi
cida , pel borgo di Lustrola e per la comune di Gra- tani , in men di tre mesi quest' orde feroci e san
naglione. Anticamente il sentiero su per la cresta di guinarie venner distrutte , non rimanendo vivo un
quest'orride balze si dirupato e si rovinevole era , sol uomo , nè illesa dal fuoco pianta o casale . Dopo
che ben conveniva aver leggieri piedi a superarne il tal fatto (che successe sul declinare del XIV secolo )
passaggio ; ma la polvere e lo scalpello squarciarono questa vasta campagna divenne pascolo deserto , e
i fianchi alle roccie , e sopra i rottami loro si assise ſu occupata da gente nomada che quivi cald dall'Or.
una comoda via , che forma il più sublime monu signa e dalla Sambuca , sicchè al dir dei cronisti
mento della potenza dell' uomo in mezzo a questa l' odierna popolazione discende da'montanari etruschi.
colossale natura . Pure giova il notare com 'allri autori pretendano in
La parrocchia de'Boschi , di che ora parliamo , è vece che ilpaese fosse invaso nel 1400 da alcune torme
sul confine toscano lungi da Bologna quindici leghe di pastori venuti dall' alpe di Belvedere per fuggire
circa al sud-ovest , con una popolazione di oltre a le scorrerie dei Montecuccoli; ed altri ancora sosten
mille e dugento anime , occupata nei lavori campe- gono che tornato a coprirsi il suolo di selve, i popo
stri , nella pastorizia , e nel piccolo traffico di teleli di Granaglione e delle Capanne vi fabbricassero
e di calze colla vicina Pistoia . La sua posizione è in - case e de allogassero i terreni a famiglie di coltiva
felicissima , dominata per la maggior parte dell'appotori, i quali si costituirono in una specie di civil co
da un freddo si intenso ed aculo , che piutlosto ti munanza sinchè per voler del Senato non si asso
sembra un paese russo o svedese , di quello che ter . | gettarono alla massaria di Granaglione. Ma oscure
reno italico , rallegrato dal più bel cielo del mondo. e stranamente confuse sono ognor le memorie di
Questo popolo dipende attualmente dal Municipio di que' tempi , onde il miglior ufficio del critico stà nel
considerare solamente quelle verilà , che per cosi | sant'Antonio da Padova , del Santissimo Rosario , di
dire, galleggiano sopra tante contraddizioni. | san Giuseppe , della Madonna del Carmine , di santo
Volendo ora trattar della chiesa , diremo che la Stefano e di san Sebastiano. Il campanile fu pure
parrocchia dei Boschi data soltanto dal 1780. In ori innalzato a spese dei popolani, ed un secolo dopo i
gine , sebben vasta e popolata, dovè questa comune lor discendenti , non al certo degeneri , vi collocaro
pe'spiriluali bisogni riconoscere la chiesa di Grana. | no un concerto di quattro campane fuse dal bolo
glione come sua cura ; poi crescendo col popolo la nc gaese Golfieri.
cessità di una chiesa in luogo più vicino , i popolani La parrocchia oggidi è governata dal sacerdote
l'edificarono e ſu benedetta sotto gli auspicii di sant' A - | Antonio Nasci coll'aiuto del cappellano sussidiario
gostino il 28 Agosto dell'anno 1559. Poco appresso di san Pellegrino de'Calistri, piccola chiesa fabbri.
edificarono anche la canonica , poi dotarono quella cata in quel lontano casale a comodo dei popolani.
chiesuola d 'alcuni fondi , si che poterono stabilirvi Questa chiesuola ha cimitero, canonica e campanile,
un cappellano. Visitata intanto dal Vescovo Marche- ed ha la sua dote o benefizio per mantenervi il cap
sini , fu dichiarata sussidio di cura a Granaglione pellano slabile . Oltre lal chiesa , la cura de' Boschi
(correndo l'anno 1573) indi ottenne che il Vescovo novera quattro oratorii o cappelle , che sono la Tri
Paleotti la corredasse del Fonte Baltesimale , e fu al., nità vicino alla parrocchia , l' Annunziata a Cà
lora che i suoi popolani ne ebbero ancora il gius-pa- de'Boni , sant' Antonio a Cà de' Nasci, e san Mt
tronato . Cosi duraron le cose per oltre due secoli, chele al Poggio , già succursale anch ' essa della cu
poi minacciando la chiesa di ruinare , fu chiamato ra , ed ora semplice oratorio .
il paroco di Granaglione onde aiutasse a rifabbricar Niuga parrocchia della diocesi ha certamente una
la , locchè non fece . Dovè quindiper superiore coman - superficie si vasta e disagiosa come quella de' Boschi
do spogliarsi d 'ogni spirituale diritto su questo po. | di Granaglione. Da una casa isolata l'occhio talvol
polo , il quale aumentando il prebendato alla chie- ta non giunge a discerner l' altra , e gli stessi caso
sa , fece che divenisse libera , colla sola dipendenzalari che qui son molti e grandi , distan fra loro si
dalla pieve di Succida (oggi detta Capanne) poi nel largo tratto di paese , che la vista non giunge mai
l' anno 1781 la riedificd e le diede maggior ampiez- ad abbracciarli. La parte perd piit selvaggia ed al
za per renderla capace dell' intero animato . Fu po- pestre è quella che da Cà de Calistri ergesi verso
sla in volto reale , ed è lunga piedi 61 e larga 18 , la sommità dei monti. E sebbene quel borgo sembri
con selle altari. La cappella maggiore , troppo bassa piantato all' ultimo confine del mondo , due altri se
in confronto della platea , non ha coro , nè soprav. ne trovan più in là fra i dirupi e le giogaie , che
volto , ed aspetta che la religiosa pietà dei parroc. l' animo raccapriccia a vederli. Uno chiamasi cà
chiani la riformi, e la ponghi in armonia col restan. de' Trogoni , l'altro cà de' Pacchioni.
te dell'edifizio . L 'altare di questa cappella ha il qua.
dro di sant'Agostino , poi discendendo dal presbite Dott. LUIGI RUGGERI.
ro , si troyano le cappelle laterali cogli altari di
Gramaglion e9.
di
Nicolo
Battagl iolis
DomenicoRy.D:M
vrg
Paroco
Al VI
R
– 66 –

SAN NICOLÒ

DI GRANAGLIONE

un paese vastissimo , ove l' inverno | resse a comune pagando un apnuo tributo al Senato
T u le si fa sentire aspramente ; anzi v 'han bolognese , poi giunta la fine del diciottesimo seco
no luoghi in cui ipfierisce con som lo , e cambiate le forme di governo in Italia , la par.
les mo rigore . Le cime per esempio del suo rocchia di Granaglione divenne centro e capo luogo
gran monte , riputate delle più alte del d 'un Municipio , ebbe Magistrati e Consiglio , e fu
KSW la giogaia appennina, biancheggiano qua sottoposta al governatorato della Porretta.
W si sempre di neve. Cost il monte di Lustro . La parrocchia è anch ' essa d ' un' origine remota ;
la , borgata poco di qui distante; cosi molte e quantunque non possiamo fissar l'epoca di sua esi
* altre vette. Le roccie che torreggiano fra stenza , la crediamo antichissima , giacchè trovasi
Granaglione e la Toscana racchiudono nelle grandi notata nel campione dell' anno 1378. In quel tempo
fessure della lor sommità ghiacciaie permanenti e apparteneva alla congregazione delle Capaone, come
crescenti da far ammirare anche il viaggiatore av. vi è tuttor subordinata ; e allora pure, come al pre
vezzo a quelle dell'Alpi. Una volta infestavano questi sente , i popolani eleggevano il paroco; se non che il
luoghi immense torme di lupi, e poche eran le vie di territorio era assai più vasto ed esteso di quello che
transito ; ma oggidi quelle fiere son divenute più lo sia oggidì, perchè conteneva l'immenso tratto di pae
rare , ed una comoda strada si è aperta per la To. se che ora si comprende in questa e nelle cure vici
scana , la quale però va soggetta a turbini ed a bu - ne de'Boschi , del Vizzero e dei Biagioni. La chiesa
fere. Accade anzi talvolta che le nevi rendano im . però è tutta moderna ed elegante , essendo stata
praticabile il passo , e pongano in gran pericolo la edificata dopo l'anno 1750 colle offerte dei popolani ,
vita del peregrino , perche i venti su questi monti poscia abbellita ai giorni nostri mercè le cure e la
soffiano aspri e pungenti sino alla fine di primavera; pietà dell'ottimo paroco Don Domenico Battaglio
e le mandre che ne fanno si pittoreschi i pascoli li. La fabbrica a vederla e di buono slile d' architet
nella state , perirebbero tulle durante l'inverno. On tura , solida e grande , ma un poco stretta. Il suo
de all'avvicinarsi della fredda stagione i pastori tra interno difatti è lungo piedi 62 e largo appena 17.
smigrano , e conducon gli armenti e le greggie a È in volto reale , e la cappella maggiore ha il pre
pasturare nelle pianure del bolognese , o sulle ma sbiterio ed il coro. Evvi pure la sagrestia (ben prov
remme della Toscana . veduta d' arredi) la cantoria , l'organo, il Battistero
Granaglione è popolato da 560 individui che abi- ! e una bella Via crucis. De' suoi sette altari il pri
tano in alcuni borghi , o dimorano all' aperta cam mo ha un quadro antico dedicato a san Nicolò pa
pagna. Nelle alle regioni questi abitatori attendono 1. trono della cura , poi discendendo alla platea , si tro
a far butirro e formaggi , e ad allevar bestiami. vano quelli di sant' Antonio da Padova , del Rosario,
Nelle valli medie (collocate cioè tra i selte e i no di san Carlo Borromeo , del Crocefisso, delle Anime
vecento piedi d 'elevazione) coltivasi formento , sega purganti e di santa Lucia . Ne pago il zelante Ret
le , orzo e scandella . E più basso maturan legumi di tore or nominato che la chiesa fosse riabbellita ed
ogni maniera e marroni squisiti. Ignorasi Porigine arricchita di ornati , ristaurd pure la canonica, indi
di questo paese , la di cui civile esistenza come luo . colle proprie offerte , miste alle oblazioni de' po.
go feudale pare che rimonli all'anno 1117. Secondo polani , fece alcuni anni or sono innalzare una torre
poi le notizie che ne somministran le storie sembra per le campane che è degnissima di ammirazione
che in quell'epoca fosse assai popolato e che ne con per la sua altezza e per l' eleganza e robustezza
tendessero la signoria i pistoiesi e i bolognesi, i della sua costruzione.
quali vennero fioalmante agli accordi con instromen . La parrocchia di Granaglione , confinata dalla pie
to di pace fatto l' anno 1215 . Dopo ciò il paese si l ve delle Capanne , dalla succursale di Lustrola , dalla
cura de' Boschi e dallo stato toscano ; si distende ti, ai campi e agli orti seminati. Più oltre la natu
sull'Appennino , lontana al sud-ovest da Bologna 40 ra diviene affatto matrigna , ed il paese man mano
miglia , le quali perd si percorrono per la maggior | isterilisce . La salita si fa allora ertissima e faticosa
parte sulla strada carreggiabile e piana. Il distretto | da non lasciar agio neppure ad esaminare i prospet.
parrocchiale ha un grosso borgo ove risiede il Mu- li. Le montagne che s 'incontrano sono ora ispide di
nicipio , ed è qua e là seminato di casolari e di pic . faggi , ora orrende per iscoscendimenti , e sparse di
cole chiese o oratorii , fra cui noteremo la cappella frantumi di rupi. Il Reno corre in fondo alla valle
di santa Maria Maddalena della famiglia Buini, molto più io giù della strada, e forma inoumerevoli
quella di san Francesco della famiglia Tarufi , quel. cascatelle . Scenico è sopra tutto l' aspetto del fiul
Ja di santa Croce de' signori Nanni e Maccentelli , | me, lraboccante in guise strane e capricciose e con
quella di san Rocco che spetta ai popolani , e l'ora . gran rovinio sotto i piccoli ponti o pedagne. Si va
torio dello Spirito Santo di proprietà d ' una devota lica più volte , poi si discende , si sale e si discende
fraternita anticamente istituita. Nè qui stanno tutti | ancora sino alla chiesa de'Biagioni. Quivi è un po
i sagri edifizii che adornano la parrocchia di Grana - sto di Dogana ove il governo teneva un picchetto di
glione , avvegnacchè salendo la strada che conduce soldati , ma ora non vi stanzia che un ministro se
alla cura de'Boschi, entro un interminabile ed aspris. dentario . E questo infatti uno dei luoghi più
sima selva trovi il santuario della Madonna di desolati di tutta Italia , sterile , incollo , ingom
Calvisio , luogo solitario , maestoso e solenne. Fubro di macigni e di rovine tra poca e moribon
questo edificato da' popolani nel 1630 per voto alla da verdura. Il passaggio del Gran san Bernardo e
Vergine onde cessasse il contagio che dalla città e quello del Sempione appena possono paragonarsi a
dal piano era passato con ispaventevole rapidità si- quest'orride balze. La dogana dei Biagioni non è
no alle velte dell' Appennino. Questa chiesa ha tre perciò visitata che da qualche pastore o da qualche
alta ri. Sul primo è riposta in elegante ed auratarozzo alpigiano smarrito. Di qui passando al Vizze
nicchia la prodigiosa effigie di Maria , e nei due la - ! ro (ullima terra della diocesi) la strada ascende con
terali si venerano san Giuseppe e sant' Antonio . La tinuamente, e si può giungere, volendolo , sino all'e
chiesa è in volto , è ben corredata di suppellettili e strema sommità dell' Appennino . Il prospetto che
d ' arredi , ha la sagrestia , la canonica (ove dimora allora si scopre è degno guiderdone di tante fatiche.
un eremita ) e le sta presso un campanile disegnato La vetta ove sta lo spettatore , adegua in altezza le
dal Bibiena , dalla cui sommità si scopre un vasto infinite vette dei monti che in grandissimo e lontano
e pittoresco paese. cerchio gli fanno sublime corona. Non è facile nemme.
Dicemmo che Granaglione è capo d 'un Municipio , no nella Svizzera d'imbattersi in uo eguale veduta, la
perciò tien soggette le altre parrocchie di Lustrola , quale vien cresciuta e fatta più magnifica dall'aspet
Capanne, Boschi , Biagioni e Vizzero , che unite alla to delle ridenti pia gure bolognesi e toscane. E la
sya popolazione , danno un animato totale di tremi. grandezza di questo prospetto veramente peregrino
la e seicento individui. Tutto questo distretto che consiste in cio che ti trovi sovra un altissimo giogo
comprende uno spazio immenso di territorio , è po. dell' Appennino , e signoreggi un vasto anfiteatro di
sto sull' Appennino , dove più dove men aspro e monti, e nel tempo stesso a traverso di valli smisurate
selvaggio . Alle Capanne per esempio vi sono ot. e distinte porti il lontano sguardo sopra luoghi fertili
timi campi con vigne e fratta saporite , prati ri. ed ameni, sopra gaie città , sů maestosi fiumi e sul
denti e belle selve di castagni e di marroni do | mare ancora che circonda e fa ricca questa si cele
mestici. A Lustrola la seminagione è più rara ;e bre e sì bella parte d ' Europa.
a Grapaglione , capo e centro della comune , pre.
valgono i castagneti , i pascoli e le foreste ai pra. Dott. Luigi RUGGERI.
capanne
Battal
ho!i
67 -

SAN GIOVANNI BATTISTA


DELLE CAPANNE
I viandante che ha percorso le parroc | portarono cambiamenti di signoria anche fra i Ve
A c hie del comune di Granaglione poste scovi , e la pieve di Sucida passò nella nostra dio
sulla cordigliera dell' Appennino , e cesi per rimanervi sempre. Nell' anno 1366 la sua
scendendo da quegli scogli, passa dal bor. 1 congregazione noverava ventidue chiese; nel 1378
g o di Lustrola e giunge sul territorio erano ventitrè non compreso un ospitale; e nel 1540
delle Capaone , stanco dell'alpestre squal comandava a ventisette parrocchie , oltre gli oratorii
Do lore di que'dirupi , lietamente saluta questo e le cappelle ! Eretta però nel 1585 la pieve di Por.
KAV luogo , foriero delle ridenti contrade , alle retta , la giurisdizione di Sucida dove restringersi
W eb quali è volto il suo andare. Scorrono infatti per formare a quella nuova matrice una congrega.
piacevolmente i suoi occhi sopra praterie e sù collizione ; e venuta per decreto Pontificio a circoscri
copertidi castagni e di roveri, nonchè sui verdeggianti versi sul confine toscano la diocesi di Bologna , que
monti che li coronano. Qui la vite comincia a mo sla pieve perde molt'altre cure a lei soggette, e re.
T

strarsi orgogliosa in mezzo a tappeti di verdura, ed stò a capo delle sole parrocchie di Granaglione, Ba
a metter fuori i suoi pampini ; là sorgono villaggi di, Stagno , Boschi , Biagioni, e Vizzero ; e delle
distinti per la loro bianchezza : la varietà delle fab- cure sussidiali di Lustrola e Chiapporato che for
LIHA

briche , l'eleganza de' campanili che torreggiano , la mano ancora la sua congregazione o piviere.
fresca aurelta delle ombre che li circondano, un cielo Parlando or della chiesa , diremo ch 'ella è d 'an..
puro e ridente , ogni cosa gli promette un clima 10 - tico stile : fors' anche edificata nel XIV o XV secolo .
vello e fortunato . E qul ancora ( vicino alla sponda Dal lato della tribuna rimane un muro circolare di
del Reno) senza più montare o calare, trascorre dal forma cronia , che pretendesi avvanzato alla demoli
coofine di toscana alla Porretta piana e quasi a filo zione d 'un lempio pagano , ma che piuttosto è le
la strada , per luoghi dove immani scogli già pende cito pensare sia un pezzo superstite della chiesa che
vano a piombo sui romorosi gorghi del fiume , o quivi esisteva prima dell' odierna Matrice. L 'interno
quasi s'ingolfavano dentro a tenebrose voragini. Anzi dell'attual chiesa è ampio e molto decoroso , diviso
il tratto da Porretta al confine (che sempre percorre in tre navate , con sette altari , organo , coro e bat
sul territorio delle Capanne) è di gran lunga il più tisterio . È lungo piedi 74 , largo 30 ed alto, venti ,
bello della nuova strada di Pistoia , e il solo forse | perd col palco a travi e non in volto . Sopra l' altar
in cui siasi recato ad esecuzione l'originale concelto maggiore sono dipinti in tela i due patroni della cura,
di condurla sempre in piano , ed a seconda del fiu san Giovanni Battista e san Pietro Apostolo , e sotto
me, abbattendo con gli argomenti dell' arte le mille il medesimo si conservano le Reliquie di san Felice
e superbissime difficoltà che ad ogni passo opponea martire e d 'altri Santi. Discendendo alla platea, tro
la natura. Lo fece aprire con gran dispendio il Car. vansi da un lato gli altari di sant' Antonio Abate ,
dinal Macchi Legato di Bologna , e lo trasse a per- della Concezione , e del Rosario ; dall'altro gli altari
fezione il Cardinal Vannicelli di lui successore . del Crocefisso , di san Giuseppe , e di sant' Antonio
La pieve delle Capanne ( se si considera special da Padova. Ritornando poi all' esterno , la fabbrica
mente come chiesa malrice) dee collocarsi fra le più è adoroa di un maestoso campanile che fu edificato
antiche ed autorevoli della diocesi. Conosciuta nei l' anno 1851 a spese de parrocchiani col disegno del
primi secoli col nome di Sucida , e non con quello l' ingegnere signor Lorenzo Lorenzini. Il quale emu
di Capanne , si disse e si credè fondata da una Relando lo zelo de'suoi compaesani e gareggiando in
gina di questo nome che abild per qualche tempo in virtù coll' odierno plebano Don Gaetano Barbi , ha
un castello vicino alla chiesa , chiamato Castel Mar fatto collocare sulla torre medesima un nuovo e gros
tino o Castel Caprone , distrutto poscia dai Conti so concerto di quattro campane , fuse con maestria
di Panico nel decimoquarto secolo . Fu anche chiama d 'arte dal Bolognese Brighenti nello scorso anno 1852 .
ta la pieve di san Giovanni in Monte Lionese , e Questa pieve fu sempre di libera collazione della
dipendè per lungo tempo dal vescovato di Pistoia . reverenda Mensa , ed è stata retta da insigni e dot.
Anzi si legge nel Muratori che oltone III Imperator tissimi uomini , fra i quali merita il primo seggio
di Lamagoa col suo diploma dell' anno 998 la con quel dottor Gabrielli (defunto nel 1810 ) che tenne
ſermo soggetta a quella diocesi, lasciando il comune | qui per molt'apni celebre e fioritissima scuola di lati.
in balla de' valvassori o capitani che lo reggevano . no , rettorica , filosofia e teologia morale , resa illu
Poco appresso il territorio prese il nome di Casti. | stre non tanto dai chiari ingegni che ne sortirono ,
glione, indi riprese quello di Sucida, poi in fine ter quanto dall' infinito numero dei chiesastici che vi
PH

ritorio e pieve si nomarono comeoggidi le Capanne. appresero le lettere e le scienze ascetiche.


Ma le guerre intestine tra i bolognesi e que'di Pistoia L 'animato della parrocchia (oltre il borgo di Lu
strola ) ascende a più di mille individui che obbedi. ( l' agricoltura e l' industria , si che il paese era dive
scono al Municipio di Granaglione e al Governatore nuto modello ed esempio agli altri, e crescea in ric
di Porretta . Le feste che in questa pieve si celebra- chezza e popolazione. Ma volle sciagura che i Conti
Do son molte; ma basterà notare quella di san Gio . da Panico , cacciati in bando da ogni angolo de' lor
vanni , quella di san Felice , e quella della Vergine dominii, (anno 1315 ) si ritirassero in questo luogo
Addolorata , alle quali concorre immensa copia di ove speravano aderenti e fautori, e dove non trova.
devoti dalle limitrofi cure di Granaglione , Porretta , rono che una fredda e sospettosa accoglienza ; per cui
Capugnano , Casola , Casio , Badi, Pavana, e Sambuca delusi nelle speranze, ed incalzati dai bolognesi , die
le quali accerchiano d ' ogni lato la pieve stessa. Ne dero nella ferocia d 'una disperazione satanica il sacco
taceremo che in questo territorio (vasto e popolato) a title le case del paese, e misero fuoco alla rocca
esistono pur molte cappelle o chiesuole degne di spe e al castello , indi fuggirono, devastando poderi, ed
ciale ricordo , quali sono a mo' d ' esempio l' orato . uccidendo donne , vecchi, fanciulli , e quant'altri lor
rio del Santissimo presso la Matrice , la chiesa di capitaya fra mani. Dopo tale sventura non rammen
san Giacomo della famiglia Vivarelli , quella della tan le storie questa pieve sino alla fine del XVI se
Madonna del Carmine dell' eredità Costa , quella colo , nella qual'epoca un nuovo riparto della conlèa
dell' Annunziala spettante alla parrocchia , quella di Porretta portò la melà del popolo alla dipenden
delle Grazie nel casolare della Serra , quella del za de' conti Ranuzzi signori di quel feudo , e l' altra
Carmine nella villa del Poggio , quella dell' Addo- metà passò nella Massaria di Granaglione, ove rima.
lorata nel borgo grande , e quella della Cintura se sino al terminare dell' ultimo secolo , cioè sino a
presso il casino del nominato sig . ingegnere Lorenzini. quando i politici sconvolgimenti già noti mutarono
Da questi luoghi sacri tornando alla civile isto - la forma e il governo dell'italiana Penisola .
ria , concluderemo in brevi detti , che varie essendo 1 Un' occhiata al paese e terminiamo. Questa par
le opinioni dei Cronisti sull'origine della pieve Suci. | rocchia , posta ai piedi del maggior Appennino, è di.
dana , oggi.delta Capanne ; e volendo seguire co - stante al sud-ovest da Bologoa dodici leghe appena , e
me è debito dell'opera la più probabile fra le asser vi si accede per la nuova via di Toscana . È la più ricca
zioni che corrono , fa d'uopo convenire che al di là | e la più amena fra le parrocchie che formano il distret
del nono secolo non vi son traccie per conoscere to di Granaglione ; e nel suo territorio son cave di
qual fosse in antico il governo di questi popoli. Solo pietra serena , fonti d'acqua calda , e fonti d ' acque
nel decimo e nel susseguente secolo sappiamo dal Ca- medicinali.Grandiose e belle ne son le foresle, ollimi
lindri che la pieve di Sucida era nel temporale sog . i pascoli. Vi si coltiva la vite quasi in ogni luogo, e
getta ad un nobile o tirannetto , creduto della fami- | il grosso e minuto bestiame, le pelli ed il cacio ali.
glia Guidoguerra , signora già di Staggia e d'altre mentano il suo commercio colla Toscana e col bolo
contee ; poi sul cominciare del XIII secolo vennero i gnese . Gli abitatori delle Capanne son usi al disagio
pistoiesi a battaglia coi bolognesi per contendersila .pa- le tolleranti della fatica ; propendono al traffico , ed
dronanza dell'Appennino , ed il popolo delle Capanne amano insieme le arti e l' industria . Essi cercano
abbraccið il partito degli ultimi , e giurò alleanza altri paesi quando il bosco si spoglia di fronde , e si
al Senato , eleggendo Consoli ed Anziani per gover . rendono sulle maremme o pel piano. Tornano in pa
narsi a comune. I bolognesi restarono in quella lotta tria quando ringiovinisce l' anno , e vi arrecano il
vincitori dei pistoiesi , ed oltre il territorio delle Ca. denaro lucrato co'sudori , e risparmiato mercè d'un
panne , altre castella e comuni si unirono quassù i frugalissimo vivere.
all'alleanza del Senato ; ma passato un lustro, i pi I doni e i lasciti alle chiese , le instituzioni di
sloiesi ( rinfrancati da qualche sussidio ) tornarono carità o d ' insegnamento , anche ne' più alpestri ca.
alle ostilità , e avuta da Ubertino conte di Staggia solari (opera di ecclesiastici arricchiti fior di paese)
inzia de' suoi diritti sulla terra di Granaglio . | dimostrano l'amore di questo popolo per la galale
la rinun
ne e enlla pieve di Sucida, pretesero coll'armie col. sua terra ; e lo straniero che scorre l' Appennino, è
la ragione di far suoi questi popoli, che viveano in preso da grato slypore in veggendo la mansuetudi.
dipendenti sotto la tutela del Reggimento bolognese. ne , l'affabilità , le amorevoli maniere di questi mon
La tenzone fu lunga eð ostinata , e potea recar gravi tanari, appresso i quali sacre sono le leggi, rarissi.
danni; ma vi entrò mediatore il Pontefice Onorio mii delitti. La specie umana particolarmente in questo
(apno 1219) che mandd legato e paciere sul campo paese vi è bella e gagliarda ; e le donne usano un
il Cardinale Ugolino d' Anagoi , e la lotta fini. Le acconciamento di capo che non riscontrasi altrove, e
parti spedirono allora Ambasciatori e rappresen che nasconde la sua origine nella notte dei secoli.
tanti a Perugia , e là quel Legato compose ogni 1 Esse lo chiamano il cesto , e si differenzia alcun po
lite e lermind la guerra, stabilendo che in appresso co secondo i villaggi ove costuma. É di un facilissi.
Sucida ee Granaglione
e per sempre le terre dii Sucida re. mo intreccio ed anche di una grande semplicità ; ma
Granaglione re-
stasser soggelte al governo de bolognesi, passando in è incredibile il vezzo che produce sul rubicondo vi
potere de'pistoiesi quelle di Pavana , di Frassignone so di queste giovani alpigianelle .
e della Sambuca . L ' arbitramento fu giurato , e ne
segui la pace ; per cui gli alpigiani delle Capanne vi. Dott. Luigi RUGGERI.
vean tranquilla la vita , e nella quiete prosperayano |
1
Damma
Pianaccio
Giac
So
d:.i
Monari
Antonio
Taroco
A Sig:*D.MK,
- 68 -

SANTI GIACOMO ED ANNA

DI PIANACCIO

a valle di Sela tra Montacuto dell'Al- Il nome stesso di Pianaccio indica che questo caso
a pi e il Castelluccio è orrida e selva- lare è posto sul piano. Diffatti il suo territorio è for
tichissima fra quante ne conti Italia mato a mo'di conca che incurvasi fra l'ertissimo colle
nostra , ma è insieme un di que' punti di Montacuto , e lo scoglio dell'Orsigna , e si stende
ove maggiormente appariscono le vitto - da maestro a scirocco lungo il fiume Sela , che scorre
U rie dell' arte sulla natura. Ned ' è senza nella stessa direzione in fondo alla valle , e ne rac
stupore che il peregrino scerne la via surla , coglie le acque. I terreni producono marzuolo e qual.
direbbesi , al cenno diuna magica verga sul che po'di frumento , e sono poi fertili di castagne, lana
fianco delle immani giogaie che la compon e formaggi; nelle acque pescansi trote squisite, e son
gono. Paurosa è l' altezza di questo aereo calle in - ricchi inoltre di minuti armenti che i popolani al
cavato nei massi : pauroso il muggito del fiume , levano annualmente per mandarli alle maremme e
aprentesi un tortuoso ed angusto varco al pie di due nella Lombardia. I bestiami, i latticinii e la lana
monti. E mal reggono sovrattutto i cuori anche più sono i principali articoli di traffico ; le tele , i lavori
fermi a contemplare il sottostante precipizio , laddo- di legname e la pastorizia le occupazioni gradite di
ve i ponti o pedagne congiungono la destra alla sic questi alpigiani, inlanto che l' Appennino co ' suoi
nistra sponda della vallea. La natura , dice un viag dossi e fianchi fa schermo al paesello dai venti set
giatore che l' effigid e la descrisse , sembra aver riu . | tentrionali , e lo salva dalla bufera e dalle tempeste
nito nella gola di Sela quanto essa può creare di più d ' inverno.
grandioso , di più selvaggio , di più terribile. Due Non ha civile istoria il popolo del Pianaccio , per.
immense rupi s' ergono , oltre il volo dell' occhio , chè da vent'anni appena segregato dall 'antico comu.
irte le falde di faggi e di castagni, e s' avvanzano ne di Montacuto , col quale formava una sola fami
e pendono minacciosamente sul fiume. Quivi discor glia . Negli andati secoli non fu che una semplice bor
re una via , aperta dal luoganime scalpello , or son gata soggetta alla cura di san Nicold , la quale per
due secoli , entro il vivo sasso ; e diciotto mesi di essere collocata a grande distanza , impediva a que
diurni e notturni lavori , cominciati e continuati nel gli abitatori di recarsi in inverno ad ascoltare la
masso in diversi punti e direzioni, appena bastaro messa ; per cui il provvido curato don Giovanni
no a compiere quest'opera maravigliosa. Presso allo Nanni vi ſe ' edificare col concorso dei popolani un
sbocco è un ponticello e più sotto un precipizio , poi oratorio grande (anno 1736 ) dedicandolo ai santi
una stupenda cascata di acqua , che disperdesi frago . Giacomo ed Anna, e coi popolani stessi lo dotò d 'una
rosa e spuinante nel seno di quegli abissi. Continuan | piccol prebenda per mantenervi un cappellano , riser
do a discendere , scopresi il paesetto di Pianaccio , vandosene il patronato . Nel 1740 lo compi , poi
serto di poche e squallide abitazioni, e quindi a po . | dopo qualche anno ne accrebbe la dole , e i po
co a poco la valle veste migliori e più liete sembian- polani , imitandolo , portarono il beneficio al va
ze , sinchè giunti alla chiesuola e al presbiterio , tor- lore di lire tremila cento quaranta sei. Ma cessato
na a sorridervi un raggio di caldo sole italiano. | di vivere quell' ottimo sacerdote , i di lui eredi
TOM . IV .
ottennero che l'oratorio e la sua dole fossero dichiara. | torio , (che è poco vasto ed esteso ) non si trovano ori
ti benefizio semplice coll' onere soltanto di dodici torii o cappelle , il popolo soggiace civilmente al mur.
messe all' anno , talchè venne a perdersi per questo cipio di Belvedere e al governatorato di Porretta , et
luogo il privilegio della messa festiva . I popolani ri. è contornato dalle parrocchie di Vidiciatico , di Liz
corsero al Pontefice . Si agitò una lite che durò lun zano , di Montacuto e dell' Orsigna .
ghi anni ; e don Marco Biagi sacerdote del paese la Dicemmo che il villaggio di Pianaccio è posto in
vinse dopo molti dibattimenti e ingenti spese , per riva alla Sela . Egli dista da Bologna quaranta miglia
cui l' oratorio riebbe il cappellano e la sua messa. aj sud ovest , e giace ai piedi di una pendice riota
lodi a sopire ogni nuora contesa , presentossi co 'suoi di pascoli , in mezzo a selvette di faggi , che in usa
fratelli Giovanni e don Matteo alla Mensa Arcivesco co ' frassini , co ' ginepri e coi castagni ombreggiano
vile ed aumento d ' altre rendite la prebenda del cap. tutta quanta la valle . Le castagne sono il principal
pellano , facendo che l' oratorio diveoisse chiesa suc frutto di questo luogo , poichè la vite non vi alligoa,
cursale , di cui però la Mensa stessa volle riseryarsi nè a maturità perfetta giunge mai il frumento . Di
il patronato . Finalmente un generoso sacerdote di cereali non coltivasi con profilto che le biade il mar
nome Floriano Biagi , esempio e luce di carità evan- zuolo e la scandella , di cui alimentasi pure questo
gelica , e vero tipo di patrio amore , domandd nel popolo alpino , mentre il latte condisce il rusticale
1830 all' odierno Arcivescovo che la chiesa del Pia - suo vitto . Nel cominciar dell' autunno gli uomini
naccio divenisse parrocchia libera e indipendente ; e provvedono sui mercati molta canepa , che le donne
perchè l' istanza fosse corredata d ' argomenti invin - filano nelle luoghe sere invernali ; mestissima stagio
cibili, l'accompagno con una donazione a questa chie- ne in cui elle sono le uniche abitatrici di questa val
sa di tanti beni stabili , sommanti al valore di scuole , in compagnia dei vecchi cadenti e della fancial
di mille seicento ottanta , a condizione che servissero lesca progenie. I garzoni e gli uomioi adulti si tra
di prebenda , e gli allri già posseduti dal cappellano sferiscono per la maggior parte in Toscana , ove at
formassero il retaggio della sacristia ; nè pose a lan tendono al commercio o ai lavori. Questa usanza di
la liberalità e munificeoza altra riserva , fuor quella uscir dal paese per esercitare in luoghi più favoriti
del gius palronato , che avocò a sè e suoi discendenti dalla natura , l'industria , avvivata dall' economia , fa
per linea mascolina in infinito . Nel tempo stesso i si cbe il Pianaccio sia popolato da cinquanta fami
popolani edificavano un alto e robusto campanile e glie , le quali non avrebbero di che campare tre mesi
vi collocavano tre puove campane ; poi ristauravano dell'anno , ove si dovessero pur sostenere co 'prodot.
e ripulivano la chiesa ; la quale dichiarata indipen - ti del proprio terreno. E l' amore del luogo patio ba
dente e libera con decreto arcivescovile del 14 set posto nel lor petto così profonde radici , cbe queste
tembre 1831 , il lodato don Floriano Biagi presentd balze , queste selve e queste acque cadenti sono ad
qual primo rettore il paroco odierno don Antonio essi più care che non le splendenti città , tra cui agi
Monari , che ne prese possesso sui primordii del suc. sospirano la capannuccia che li vide a gascere , non
cessivo anno . meno ardentemente di quel che l' affricano , traspor
La chiesa è anche tal quale venne eretta dal cu - tato tra le odorose piantagioni delle Antille , deside
rato Nanni, vale a dire piccola , in volto e con soli ri le torride arene della Guinea , ed anteponga il rug.
due altari. È perd suficiente al bisogno dell' anima. gito de leoni ai concerti degli orgogliosi europei.
to , il quale non arriva a trecento individui. Ha il
baltistero , dipende dalla pieve di Lizzano , e fa la Dott . LUIGI RUGGERI.
sua festa solenne il ventisei di luglio . Nel suo terri- I
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- 69 -

SAV PIETRO APOSTOLO

DI VIDICIATICO

Rusthal castello di Porretta recandosi per | che tu vedi rivestiti di messi e di piante , le quali
U C apugnano al santuario dell' Acero , nella bella stagione han fiori , e nell'autunno porta
giungesi a Lizzano sul comune di no frutta poco men che perfette e mature.
Belvedere in poco men di tre ore. Quivi Il borgo di Vidiciatico conta oggidì quattrocento
il paese si fa montuoso e silvestre , e la abitanti , ed è provveduto di qualche farinaiuolo ,
via costeggia in prima , e poi valica in d ' una farmacia e d ' un ' osteria . È luogo antichissi
appresso più volte il fiume Sela . Su queste mo , e ſu un tempo aggregato al castello di Gabba ,
balze coltivavasi un tempo il grano marzuolo , come la sya chiesa è stata per due secoli ( dal 1380
di cui s ' impiegava la paglia nella fabbrica cioè al 1586 ) unita alla pieve di Lizzano. Non si co
de'cappelli , che somministrava la sussistenza a gran nosce qual sia l' origine siia e la sua istoria , per
parte della popolazione. Ora coltivasi il granone , ed chè in questi luoghi tutto si riferisce al Castello di
attendesi ad ingrandire i castagneti e a formar prati Belvedere, che fu ed è pur anche capo della comune;
artificiali che dan più facile rendita . Prosseguendo il si che stimiam meglio lo accennar le vicende di que.
cammino , sempre più alpestre e malagevole diviene sti popoli quando parleremo di Lizzano (centro della
la strada sino alla chiesa di Vidiciatico , cui è uni- stessa comunità ) piuttosto che raddoppiare la noia
to un villaggio condannato a restar gran parte dell'an. a chi legge , cento volte ripetendo le cose medesime.
no sotto la neve. Questo sito , dicono i naturali del Trovasi questo borgo sull'Appennino , lontano da
luogo , prese tal nome dall' esservi comparso un ma. Bologna dodici leghe e mezzo al sud-ovest , circon .
snadiere modenese, chiamato Ciatico, sulla testa del dato dalla sua pieve , dal Pianaccio , da Rocca Cor.
quale era posta una taglia di mille scudi d'oro , che neta e da Grecchia , e soggetto nel temporale al
guadagnd un abitante col denunciarlo alle guardie governatore di Porretta . La sua popolazione che
Estensi. La strada per salire a Vidiciatico era una vive in gran parte di pastorizia , è costretta di emi.
volta praticata sopra roccie , e su precipizii orribili, grare per otto mesi dell' anno alla pianura , o sulle
e ad indicarne la traccia , e tener conto insieme dell'al paremme di Toscana , poco producendole il suolo ,
tezza delle nevi che vi si accumulavano , vedevansi e meno ancora l' industria , per difetto assoluto d 'ar
eretti frequenti pali, divisi in piedi e pollici, onde tieri e di commercianti. Ne cio dee recar meraviglia ;
servir di nevometri. Ora a tutto fu posto riparo , e avvegnacchè il paese di Vidiciatico è collocato in un
la via è bastantemente larga e difesa , si che può rigidissimo clima , appartato , e quasi nascosto agli
dirsi una delle più facili e più sicure dell'Appennino. uomini , lontano le mille miglia dalle città e dai
Giunti all' altipiano di Vidiciatico , lo sguardo spa - luoghi ove l' arti si apprendono .
zia con piacere sul gruppo di montagne che per di. Discorrendo ora della parrocchia , diremo che esi.
verse direzioni s' intersecano. Qui il tristo ed ispidosteva sino nel 1378 , e che fin da quell' epoca fu di
aspetto della vallea cede il luogo ad erbosi terreni , libera collazione della reverenda Mensa. La chiesa
però non è più antica di due secoli , e sebbene ab - carattere poetico e sacro . D ' altro lato , a mattino ,
bietta e lurida all' esterno , è decentissima dell' in - si alza un anfiteatro di monti ; a ponente un segui
terno , bene architettata nelle sue parti , e decoratato di colli distribuito a piani sino alla sommità del
di quattro altari, e di un organo, di due quadri eccel. | Cimone , ed a settentrione la china verdeggiante di
lenti. Il più bello di questi è il san Pietro Apostolo , una bellissima montagna. Quivi è dunque raccolta
titolare della parrocchia , dipinto da Antonio Crespi | una popolazione che ama la vila errante , piuttosto
e collocato sull' altar maggiore ; l' allro quello che che la coltura de'campi. Eppure la condizione agricola
rappresenta il sacro cuore di Gesù, e che trovasi so . è oggidl migliorata a Vidiciatico ; e tra le piantagio
pra un altare laterale, dipinto ael 1627 da Pierfran ni che vi furono falte , sorgono eccellenti castagneli.
cesco Ciltadini. Questa chiesa ha il volto , è lunga Percorrendo poi il territorio , s'aprono qua e là burroni
piedi 52 , larga 20 , ed alta 27 , ed ha un campanile e spelonche dove la rupe vulcanica agevolmente sca.
antico e robustissimo , le cui grosse pareti munite vata dalle acque, prende svariatissimi aspetti ; e dal
di feritoie servir dovettero nei secoli feroci a qual. mezzo delle fenditure delle roccie par che si slancino
che iso guerresco . piante ed arbusti , che proiettano le loro ombre so
Dall' alto appunto di questa torre ( fatta ristau - pra i ruscelli erranti nel fondo de' burroni ste
rare trent' anni fa dall' odierno curato don Lorenzo | Le spianate intermedie sono piantate di meli e di
Barzini) si scopre un vasto e magnifico orrizzonte, cerasi e sotto tale vegetazione crescono il grano tur
il cui punto più appariscente è l' acuta cima del co , la scandella e i legumi. Questa contrada , si
Corno delle scale ,montagna pressocche isolata , stac- poco visitala e conosciuta , somministrarebbe ai pit
cala dalla cordigliera dell'Appeunino . Questa pirami. tori di paeselto tipi bellissimi, con argomenti infi.
de maestosa che signoreggia tulta la valle di Sela , niti di studio e di occupazione.
sembra ancora , come ne' lempi antichi , avere un Dott . LUIGI RUGGERI.
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- 70 -

SAN MIG H I L E
DI STAGNO

107 all'alto delle aeree sue rocce Stagno , | trati i toscani sui gioghi dell' Appennino verso la
AKUL 'antica Staggia , circondato dalla te- Sambuca , i bolognesi rimasero avviluppati , perdel
Minue nebbia che ne rinfresca l' atmo tero la battaglia , e i loro soldati e duci empirono le
sfera , spicca mai sempre nell' elevata sua carceri di Pistoia .
posizione e in tutta la sua nominanza . La pace però che segul dopo questo , accordò im
I sensi ed il cuore ivi sono , forse più munità al castello di Stagno , il quale rimase indi
che in verun altro angolo di questi monti vi. pendente e neutrale sino alla fine di quel secolo .
vamente commossi. Esso è il ridolto de 'pae. Accadde dunque che nel 1297 il comune si diede alla
My sisti toscani , perchè ivi trovano i più sva. | dipendenza dei bolognesi, e questi ordinarono che si
riati modelli , i più bizzarri accidenli , i più risen fortificasse la rocca e le torri per la milizia ; poi
titi contrasti. Nè solo il pittore , nè solo il poela, ma nell'anno seguente vi spedì un capitano e quattro ba .
P archeologo ancora ed il filosofo grandi argomenti lestre di rinforzo. Nel 1300 venne castellano il pro
vi rintracciano alle loro investigazioni. E colui final. de Michele da Varignana , che poi fu cacciato dai
mente che nel viaggiare e mutar paese altro non Conti di Panico, quando estesero le loro scorrerie si
cerca che l' orrido sublime , il terribile , il fantasti. no alle terre dell' ultimo Appennino. Costoro aven
co , il sorprendente , l' ardito , ove pud meglio con do trovato questo luogo elevato , formidabile e quasi
dursi che a Stagno ? imprendibile in guerra , lo conquistarono coll' oro e
È questa una delle ultime terre della diocesi, col colle armi , vi stabilirono una reggenza e tribolaro
locata a cavaliere dell' Appennino sulla Rimenzia , e no gli abitanli con ogni sorta di angherie e crudeltà.
stà vicina al confine etrusco , limitandone a tramon. Tale dominio insopportabile e odioso durò pei mi.
tana il territorio . Fu grande e potentissimo castel. seri Stagnesi presso a un decennio ; ed il castello
lo ne' secoli anteriori al mille , e parteggiò spesse servi di ricovero allo sciagurato Tordino iuniore , il
fiate pe' bolognesi , ma talvolta ancora pei fiorenti quale venne a terminarvi una vila troppo lunga ,
ni , si che fu un giorno preda di guerra ai bologne scorsa tra il delitto e la dissolutezza priva di freno .
si stessi , i quali lo disertarono e lo distrussero. Ja Già molle volte in questo sventurato periodo per ri.
origine pare che l' avessero porolato alcune famiglie mettersi nella condizione primiera e per tornare nel
di nobili che il Pretore bandiva dalla città , le quali la protezion del Pontefice , con bandiera spiegata
fabbricarono case , dissodaron terreni ed eressero di parte guelfa pugoarono gli Stagnesi contro gli
torri e fortini di difesa , poi scegliendosi un capo sgberri dei Papico , invitando gli altri paesi ad imi.
o condottiero , si costituirono prima in una specie di tarli. Ma temerarie imprese furono queste , perchè
patriarcato , poscia in una vicaria o capitanato ad | di un popolo solo , e infauste ancora , sebbene per
esempio dei circonvicini paesi. Non è nolo quale fa essere ragionevoli e felici altro non mancasse che
miglia vi dominasse prima del decimo terzo secolo ; l' altrui concorso ed il successo . Le altre popolazio
e ci conviene perciò restringere la narrazione ad ac- ni , comecchè oppresse egualmente , non sentirono
cennare che un Uberto da Stagno accompagnava neleguale sete di libertà , o meglio diremo , non ebbero
1068 la conlessa Matilde ne' suoi viaggi d ' Italia ; eguale coraggio ed opportunità di luoghi e di perso
che nel 1171 Benno figlio d ' Alberto da Stagno donò ne , laonde gli Stagnesi pagarono amaramente il fio
la melà d'un tenimento di terra a Sinibaldo di Ugo- della loro temerità , e sà Iddio qual sangue e quan
ne slio congiuoto ; e che nel 1204 , rompendo guer to fu sparso.
ra i bolognesi co'pistoiesi, teneva la signoria di Sta . i bolognesi intanto guidati da Giuliano Malvezzi
gno Ubertino Bizzo , il quale nel 1210 si rese ad Aosnidavano da questa terra i Panico coi loro cagnotti
gelello degli Orsi speditovi con un esercito da Bolo e scherani , e il paese potea restarsi libero e padro
gna , e giurd alleanza ai bolognesi , poi nel 1211 di- ne di se. Ma grati dell'oltenuta liberazione , gli Sta .
chiarossi in favore de' pistoiesi , si che i bolognesi gnesi vollero sottoporsi invece alla dipendenza del
furono costretti di armar puova gente , e mandarla felsineo Senato ; e cið fecero con atto del 29 sellem
contro Pistoia e contro il ribeliato castello . Ma scon bre 1316 , obbligandosi di assoldare le milizie e di
soccorrere alle spese del governo che risiedeva in che sbalzan dall' alto . Anche nelle ore più calde spira
Casio castello . Da quest' epoca non più vicende di in queste fauci un vento freschissimo , e la notte si
guerra , nè altre sciagure ebbe a soffrire il pae- stende un' ora prima il tenebroso suo velo.
se , il quale si resse a comune sinchè fu dato in La gola dilatasi finalmente , e forma una specie
sendo ( anno 1502 ) alla nobile famiglia Bargellini di conca , ricca di naturali curiosità , e quivi l'alfa
che lo governo con freno dolcissimo di signoria ,e licato viaggiatore trova il casale di Chiapporato .
dopo novant' anni circa tornd libero , passò nella che è sepolto o meglio serrato fra altissimi monti
massarla di Bargi , e rimase indipendente sino alle fra nude pareti di scoglio perpendicolare , da cui
1798. I dolorosi avvenimenti d ' Italia che in quel. pendono lunghi festoni di verdeggianti edere a natu
l' epoca accaddero , portarono nuove leggi e nuo rale ornamento. Al lembo delle sue case ode il fra.
ve ripartizioni ; e Stagno fu chiamato con altre gore della Rimenzia che si scoscende rabbiosa entro
cure a comporre il comune di Casio , poi in appres . profondi burrati e manda in alto bianchi spruzzi
so il municipio di Camugnano. Ora dipende da que delle spezzate sue acque ad irrorarne le muscose
st' ultima magistratura , ed è soggetto al governo mura. Asprissimo e selvaggio oltre ogni credere è il
di Castiglione. suolo di questa piccol villetta e de' sgoi contorni
Se antico e celebre è questo luogo per le memorie per gran tratto di paese . Il monte di Badi , famoso
dell' istoria civile , nulla è a dirsi della sua chiesa , un tempo per le strane popolari tradizioni di tesori
la quale edificata nel 1570 coi denari del popolo , | nascosti e di geni malefici gelosi dicustodirli, innalzasi
non fu che un semplice oratorio , poi una sussidiale di fronte come superbo gigante sugli altri monti , e
di Badi ; e contasi fra le parrocchie libere soltanto maravigliato miri sulla vetta di que'dirupi affacciarsi
dall' anno 1840 , nel quale la reverenda Mensa , cui e sporgere una chiesetta o cappella , elevata dalla
appartiene , nomind l' odierno paroco don Sabatino pielà deimontanari. L 'uomo fra quelle solitudini più si
Maestrini , soltoponendolo alla congregazione delle avvicina a Dio , e in mezzo a ' perigliosi varchi sen
Capanne. La fabbrica è in volto , e fu ristanrata col. te più forte la necessità della preghiera e della pro
l'aiuto del Municipio nell'anno 1847 . Venne edificata tezione del cielo .
sul nudo scoglio , ed è piuttosto piccola. Ma il suo pa Reduce dal faticoso cammino , e seguitando di
trono san Michele Arcangelo vedesi in un buon quadro nuovo il corso della Rimenzia dove la strada si pro
sopra l' altar maggiore , ed oltre questo , ha due al trae sino a Bargi , il viandante trova vedove di col.
lo coro
tari laterali , un piccolo coro , ee il battistero .. Nel
il battistero Nel tura per lungo tratto le circostanti sponde , tutte
suio campanile poi vennero collocate due campane ingombre di macigni e d ' infeconde arene . talchè
rozze e disarmoniche , che credonsi le più antiche gl' inducono noia e stanchezza . Ma poi superato il
di tutta la diocesi. monte di Stagno , e avvanzandosi al nord , tornano
Stagno non ha per confine sul bolognese che le cure a verdeggiare le praterie , a biondeggiare i campi,
di Badi e di Bargi. Nelresto è limitato dallo stato tosca- a rallegrarlo i frequenti e lieti casolari che altor.
no e trovasi alla distanza di quattordici leghe al sud niano il maestoso colle di Bargi. Ode il suono delle
da Bologna . La festa principale vi si celebra due vol. pastorali avene misto al tintinnio dei sonagli appesi
te l' anno , cioè per san Michele e per la Madonna agli armenti, e ode le gioconde popolari canzoni
del Rosario , di cui si conserva la statua entro nic delle alpigiane che risuonano da una balza all' altra .
chia sopra l' altare laterale a destra , essendo l'altro Stagno , compresa la cura sussidiale , è popolato
dedicato ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco. Un ora . da qualtrocenlo abitanti , buoni, amici del viver li.
lorio trovasi ancora in questo distretto , dedicato albero , ma non turbolenti. Sono ospitali , e mancano
santo Precursore, che appartiene a don GiovanniMar. solo di quella squisita affabilità che distingue per
chetti; e più oltre una chiesa sussidiale dedicata a san esempio gli abitatori di Baragazza. Hanno anzi nei
Giuseppe , che chiamano Chiapporato , alla quale è | loro modi cert'asprezza che tuttavia non disconvien .
unito il battistero, il Campo santo , la canonica ed un si ; ma avvezzi dall' infanzia a valicar l' Appennino
piccolo benefizio per mantenervi il cappellano. Que | per condursi alle maremme, la fatica , l'attività , e la
sto è l'ultimo casolare che incontri il viandante fra le bravura sono in essi virtù natie .
giogaie dell'Appennino; e le gole in cui entra, parten Nulla quì più ricorda l' antica e ricca terra di
dosi dalla parrocchiale di Stagno, gli annunciano che Staggia , popolata da mille abitatori , fiorente per
egli prende a salire per balze e per pendici orride e traffico , e celebre pel valor de'suoi figli ; ma i ru
strane. II, letto della Rimenzia è si strozzato dai mon deri della rocca ( sebbene di un palmo solo sopra .
ti , che la via è tagliata nel pie della rupe , mentre stanti al terreno) parlano all' animo del peregrino , e
dall' altra banda si schiera una fila di rocce strana. ne scuotono gli affetti e la mente. La grandezza in
mente dirotte. I loro strati sconvolti , ed i grandi fatti delle costruzioni , la signorla che gli avvanzi
massi riposanti alle loro radici , paiono dimostrare stessi sembran tenere di queste montuose contrade ,
che questi monti vennero dislocati da alcune di quella memoria delle guerre che vi si ſecero , de' tirapni
le straordinarie commozioni , che il nostro globo ha che lo dominarono, ogni cosa rammenta i tempi che
visibilmente sofferte. Alli faggi si slanciano in mezzo furono , ogni cosa ne suscita ad idee poetiche e
a pelroni cadenti , ed il brano colore di qualche ca. | grandi.
stagno la bella contrapposizione alle argentee acque Doll. Luigi RUGGERI.
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- 71 -

S . BENEDETTO ABBATE

IN BOLOGNA

entro a questa cillà alla destra di compera d ' una casa , ovvero instrumento notarile
SEKS strada Calliera , in un piano quasi | rogato li 22 Maggio 1202 : l' anzimentovala chiesa
accosto ed al pendio del lato occi. | allora stava fuori o poch ' oltre il secondo circuito
$ 3 dentale della Montagnola ( pubblico giar- | delle mura , ed in città soltanto fu compresa dopo
dino ) ed a breve distanza della Porta di l' erezione della terza cerchia ed ultima , circa gli
Galliera , che alla medesima larga strada anni 1321, forse quando taluni de'Monaci Benedetti
fa prospetto ed ornamento , è posta la chie - ni , ossiano Eremiti sotto la Regola di san Benedet
sa parrocchiale di san Benedelto Abbate , de- to , dimoranti nell' abbazia di sant' Elena a Sacerno
scritta e rammemorata da parecchi storici (nella diocesi bolognese sette miglia circa oltre la Por.
bolognesi per l' antichità di sua origine e costruzio ta di san Felice) vennero in Bologna ad abitare , e la
ne , per gli ordini di uomini religiosi, e per le ope parrocchia di san Benedetto ottennero d ' officiare ,
re di belle arti , siccome uno de' sacri templi nella siccome dedicata al nome dell' Abbate e fondatore
ciltà medesima meritevole della osservazione de' cit. dell' ordine loro. Que' Monaci vestivano l' abito di
tadini e de'forestieri, i quali non tralasciano per siffatti color cinericcio a distinzione di altri Benedittini ,
vari pregi di visitarla , ancorchè per la postura sua che prima di essi ebbero chiese e conventi in que
un poco s 'allontani dal centro della città , e non sia sta città , avanti che i monaci dell' ordine anzidetto
percorsa dalla frequenza di popolo , che incontrasi per riforma di costituzione e per varietà di vesti fos
tuttogiorno in altre strade principali qual' è pur essa sero distinti e neri e bianchi , o meglio conosciuti
e più di essa abitata . nella città nostra per Cassinensi, Camaldolesi ed Oli
All appoggio delle notizie e dei documenti , che vetani, il che rilevasi dagli istoriografi di cosi in
san Benedetto
ia di san
intorno alla parrocchia si hanno
Benedetto si signe ordine monastico .
sparsi ne' sopraindicati storici , ora pongoosi alla In qual' anno la chiesa di san Benedetlo a Gal
luce questi cenni , non tanto compilati per fornire liera fosse eretta Collegiata di Canonici secolari
nuova materia agli Osservatori della chiesa stessa , aventi a capo e dignità del Capitolo loro un Deca
quanto per non ommetterne le memorie nella raccol no , non si ha precisa contezza : e ne pare dubbia
ta presente. A tale scopo se ne fecero ricerche dei la esistenza : perciocchè nell' elenco a stampa delle
volumi editi ed inediti di patria storia , e special. chiese e luoghi sacri della ciltà e diocesi di Bologna,
meate nel libro manoscritto di quel Padre Don Die formato l' anno 1366 in Consortium Ecclesiarum S .
go Barbieri bolognese , che avendo avuto stanza per Prosperi Quarteri Porte Sterie si legge : Ecclesia
cinquaotatré anai nel Convento annesso alla chiesa S . Benedicti Burgi Galerie : e similmente cosi fu re
di san Benedetto , e che sacerdote frate di san France gistrata nel campione di lulte le chiese ed annessi
sco di Paola dell' ordine appellato de' Minimi , a cui beneficj compilato l' anno 1378 e conservato in au .
della chiesa era affidata la cura ed officiatura , in tentica scrittura entro l'archivio generale Arcive
detto Convento compose il libro suindicato e lo la scovile di Bologna ; e la stessa indicazione vedesi
sciò per dono alla libreria de' frati suoi , la quale segnata in altri posteriori Campioni di chiesc urba
poscia venduta e dispersa , il lavoro storico-patrio oe e rurali ( in detto archivio serbati ) anzi san Be
del P . Barbieri passd alle mani di un signore col nedetto al Borgo di Galliera col titolo di parrocchia
lo e cortese , che ne tiene conto con altri scritti si. | si acceona conferita di libera collazione del Vescovo
miglianti ed interessanti la bolognese erudizione di Bologna. E cid rilevasi a tutto il 12 Gennaro 1529
Della chiesa parrocchiale antica di san Benedetto in cui per Bolla del sommo Pontefice Clemente VII fu
al Borgo di Galliera si, ſa meozione ia certa carta di assegoata la detta parrocchia a ' Frati Minimi di san
Francesco di Paola , e data ad essi per cessione spone di abitazione che fosse maggiore e più salubre alla
tanea di un canonico , curato di san Benedetto in religiosa loro famiglia , e da essi s 'incominciarono an
Galliera , lion Bartolommeo Cerchiari da Cento. Il cora quelle case con portici denominate le Casette di
quale ne fece formale rinuncia a 'medesimi frati Mi- San Benedetto , dalla parte della Piazza del Mercato ,
nimi il di 6 Febbraio 1530 col consenso e decreto del essendo correttore nel 1669 il P . F . Mariano Franzo
Cardinale Lorenzo Campeggi , allora sedente nella ni bolognese: poi la fabbrica venne compiuta nel 1733
episcopale cattedra in patria sua. E quella rinuncia sotto il governo dell' altro bolognese P . M . Sera
venne dipoi ratificata dallo stesso curalo Don Cerchia . fino Bigatti . I Padri Minimi furono possessori tran
ri insieme alla cessione de'beni ed enlrate della par quilli e rispettati, da ogni classe di persone , in que.
rocchia nel 1532 , in presenza del celebratissimo (sto . sto Convento sino alla loro soppressione accaduta al
rico italiano) Francesco Guicciardini , che era gover. finire dello scorso secolo , contemporaneamente agli
natore di Bologna per Clemente VII sirriferito, ed in altri Ordini regolari per le troppo note politiche vi
luogo dell'assente Legato , Cardinale Innocenzo Cibo, cissitudini. Vennero quindi privati del Convento ai
ilone altrove adoperato in commissioni di maggiore 15 Marzo 1797 tenendo la cura di san Benedetto con
importanza . solerzia e carità il P . F . Maria Tommaso Mezzo
D ' allora in poi la parrocchia di san Benedetto piede , il quale amalo ed estimato da ' suoi parroc.
fu governata spiritualmente da' Padri Minimi ed ap. chiani seguitd col permesso del Cardinale Don Gio .
pellata percið la chiesa de'Paolotti , a 'quali per Bre. vanni Andrea Giovannetti , dell' Ordine di san Bene
ve Pontificio , dell'oriundo bolognese san Pio V , alli detto , della Congregazione Camaldolese , Principe del
6 Aprile 1566 assegnavasi ancora la chiesa di san S . R . I. Arcivescovo di Bologna , ottenuto dai parroc
Gioseffo al Borgo di Galliera , posseduta poscia dai chiani stessi nel di 31 Dicembre 1798 a reggerne la
Padri Serviti e ceduta in seguito alle Monache Dome. cura sino al 23 Maggio 1806 in cui avvenne la con .
nicane di sanla Maria Maddalena , per cambio di quelle centrazione e riduzione delle parrocchie di città per
che abitavano esse Monache fuori a Porta Saragozza , le circostanze degli straordinari eventi , che in quel
ora rifabbricata nuovamente da' Padri Cappuccini. torpo di tempo susseguirono .
Avevano inoltre i Padri Minimi giurisdizione di Nel 1806 adunque previa rinunzia spontaneamen
anime in quel territorio , ch' oggi appartiene all'arci. te fatta da esso curato ex Frate Mezzopiede , l'Emi
pretura dell' Arcovergio . dov ' era una chiesa dedi. nentissimo e Reverendissimo signore Cardinale Carla
cata a san Girolamo con rettore posto da essi Padri Oppizzoni, ora vivente ottuagenario venerando Arci.
Minimi ; ma una tale giurisdizione fu distratta con vescovo di Bologna , conferiva in predelto giorno di
dal bolognese
67 dal
decreto dei 24 Aprile 1567 Cardinale
bolognese Cardinale Maggio la parrocchia di san Benedetto in Galliera al
Vescovo indi Arcivescovo , Gabriele Paleotti , allor prete secolare Don Carlo Antonio Canali, già parroco
chè erigeva a nuova cura la suindicata chiesa dell'Ar della chiesa di san Marino a questa concentrata , asse
coveggio , tenuta dapprima come semplice beneficio ; gnandone per congrua o sussidio i fondi e rendite de'Jue
ciò risulta per documento nell' archivio Arcivesco beneficj ex parrocchiali (di san Marino e di san Do .
vile anzidetto . nato ) invece di quanto erasi tollo dal mantenimento
Del 1633 la parrocchia di san Benedetto numera . delle rendite già indemaniate nella siirreſerita sop .
va mille e cento ventiquattro anime, tra quali un du . pressione del Convento de' Padri Minimi , quindi il
cento cinquantadue di puerile età ed ottocento set Cardinale Arcivescovo stesso , quale Delegato Apo
tantadue da comunione: lo che s'apprende dalla stati. stolico , con suo decreto delli 7 Gennaro 1808 di
stica delle chiese di Bologna in quell'anno stampata . chiarava la chiese di san Benedetto parrocchia se .
Nel circondario di questa parrocchia erano : la già colare e di libera collazione della Mensa Arcivesco .
della chiesa di san Giuseppe del Borgo Galliera , la vile , dipoi procurava che il nuovo curato avesse un
Chiesa e Casa delle donne Convertite , cioè di quelle | annuo sussidio dall' inallora Regime Italico , avvo
che avevano abbanndota la mala via , la chiesa , e con catario di tutti i beni dei soppressi Ordini Regolari,
vento delle Monache Agostiniane di sant'Elena e l'altra tra' quali de' già posseduti dai Frati Minimi di san
di Gesù e Maria , e delle Suore de'santi Bernardino e Francesco di Paola. Il cui Convento summentovato
Marta e delle Suore Terziarie dell' ordine san Fran videsi ben presto manomesso ed in parte distrutto ,
cesco di Paola, la Cappellina dedicata a sanl'Antonio lasciandone conservato il chiostro quadrato o quella
della famiglia Poeti , l' Ospizio di san Giuseppe dei parte data per ns0 d 'abitazione al parroco . Nei mesi
vecchi settuagenari, la Chiesa di san Giovanni decol. di Luglio ed Agosto 1809 ne fu atterrato il gran dor.
Jato , nella quale si recitavano le preci pe' condannati mitorio dai fondamenti , onde allungare il pubblico
all'estremo supplizio , il Conservatorio di Zitelle dedi. passeggio della Montagnola , ed i materiali ricavati
cato alla santissima Annunziata , detto le Caline del dalla distruzione servirono per altre fabbriche e tra
cognome dal fondatore, e l' oratorio della compagnia esse ad erigere la muraglia che sorregge il terrapie
di sant'Andrea, de'quali luoghi si farà cenno nelle no. no della mura di Calliera : a costruire la scalina
lizie artistiche del Convento e della Chiesa di san Be ta prossimana alle Casette di san Benedelto : imper.
nedelto , titolare della parrocchia in discorso . ciochè in tale occasione di mutamenti fu alzato
Da'Padri Minimi eirca il 1669 si eresse a più vasta tutto il suolo , ch ' occupavasi dal giuoco del Pallone
fabbrica il Convento , e s 'aggiunsero quelle commodità d ' anteriore costruzione , il piano del qua
nell'interno delle case fronteggianti la piazza delMer. | sta riportarne la iscrizione : FRANC . MANZOL . CAMA
cato , ora dell'armi, scorgendovisi la diversità del suo RAE . APOSTOLICAE . CLER . COM . ET .MARC · intagliata
lo per gli scalini che mettono al pian terreno dei
caseggiali ancorchè di nuovo ricostrutti. L ' interno della chiesa è ad una sola navata , con
Il sussidio parrocchiale al surriſerito curato di volta di tutto testo sostenuta da un ordine compo
san Benedetto commutavasi dal vigente Governo Pon sito di pilastrate appaiate , che comprendono ne'lati
tificio , col giorno 11 Agosto 1819, in assegnamento di maggiori , per ciaschedun lato , dieci cappelle de'mi
fondi a perpetua sicurezza della congrua assegnata nori altari. L ' ordine anzidetto è sovrapposto ad uno
anche pei parrochi successori , principiando a fruir zoccolo : i lunettoni della volta corrispondenti alle
ne il curato stesso Don Canali , che mancò alla vita cappelle , e comprendenti finestre semicircolari , cin .
ed alla cura di questa chiesa parrocchiale il di 23 que delle quali a mezzodi rischiarono con bastevole
Maggio 1825 . A lui succedeva l' odierpo Canonico di luce l' interno della chiesa : le altre di contro fiote e
sap Petronio , illustrissimo e reverendissimo signor dipinte : sulla porta d 'ingresso nella parete havvi uno
D . Camillo Rizzardi, che rinunziava la cura pel grado sfondo circolare corniciato , che mostra a pittura in
avulo nella perinsigne Basilica Collegiata Petroniana; affresco la Carità , opera di mano del bolognese Giu .
e nel dì 22 Febbraro 1847 la parrocchia di san Bene seppe Maria Mitelli. Termina la navata di questa
detto conferita veaiva all'attuale curato reverendo si. chiesa con un vano arcuato e decorato da altre pilastra
gnor Don Andrea Carini , da cui è tenuta e governa te simili alle predette, che restringono l' arcata di mez
ta con soddisfazione e lode dei suoi parrocchiani. zo e che lasciano luogo a due incolumni, ne'quali due
Dell' antica costruzione ond 'è formata la chiesa di nicchie, una per parte , racchiudenti le statue di san
san Benedetto non rimane vestigio alcuno : or anche Benedetto Abbate , e di san Francesco di Paola : ope
fu tolta l' apparenza di vetusta al campanile. La rale da Giovanni Tedeschi. Lo insieme della navata
chiesa rifabbricata videsi nel 1606 nella forma presen . non s 'appresenta a dir vero nell' altezza che risponda
te con disegno di Gio. Battista Ballarini, bologne. a proporzione ed in riguardo alla larghezza : forse che
se architetto di altri edifici ragguardevoli , ch' egli lascia all' occhio desiderar alcun che nella elevazione
eresse per ordine del Senato di Bologna , ed artista alla sua capacità dall' architelto ideata .
nella trascorsa età avuto in qualche nominapza. II Al presbitero si sale per quattro gradini : egli è
prospelto o la facciata della chiesa a ponente è di di forma quadra simmetrica , costituito da quattro
due ordini : l' inferiore dorico , ionico il superiore . | archi ortogonalmente disposti e sorretti da rispetti .
Dell' ordine primo sei pilastrate , due binate all' e ve pilastrate ancor esse binate e simiglianti alle an
stremità , dividono lo spazio in Ire vani : quello di zidelte della navata : havvi sovrapposto catino di vol
mezzo contiene la porta maggiore con decorazione ta sferica . I due vani laterali , cioè quelli a mezzo
architettonica di un ordine dorico particolare, e con giorno ed a settentrione posti , contengono l' organo
up frontone troncato a metà , dove scorgesi un pic - e la cantoria , ed hanno parimente superiori finestre
colo basso -rilievo rappresentante san Francesco di semicircolari. L 'arco di fronte all'ingresso della gran
Paola ed il laico compagno traggittanti il mare so- de cappella allineato sopra dell' altare maggiore , il
pra un mantello da frate , a vece di barchetta , nel quale è composto di marmi a vari colori: addietro
modo mirabile che si narra tra i prodigi della sua al quale si interna in forma quadrilunga il coro , ri.
gloriosa vita . Negli altri due vani le porte minori schiarato da due finestre a mezzogiorno , com 'n 'è la
sono ornate di stipiti e cornici , sostenute da men chiesa , e decorato di slalli in legno intagliati. Lo
sole con soprapposte finestre di consimile architetto sfondo termina con un ornamento eseguito a chiaro
nica decorazione. Le esterne pilastrate portano cia- scuro dell' ornatista Giuseppe Fancelli , padre del
scuna un piedistallo con sopravi un giovinetto o ge figurista Pietro Fancelli , che eseguiva parimenti a
nio in piedi tenente scudetli per gentilizi stemmi. chiaroscuro il Padre Eterno , e li Profeti Geremia
Tre gradini alle porte mettono entro la chie ed Isaia, messi in piedi a lati dell'anzidetto ornamen
sa , e compresi sono dallo zoccolo che serve di base to . Nel vano di questo si vede il quadro dipinto ad
all' ordine descritto . Il cornicione è a triglifi e me. olio , a prospetto interno della chiesa , nel quale è
tope , e termina con analogo frontone. L ' ordine | figurata la deposizione della croce di Gesù Cristo
superiore mediante quattro pilastrate resta diviso , | morto e li santi Benedetto Abbate e Francesco di
com ' è l' inferiore , in tre vani contenenti delle nic Paola , attribuito da taluno a Cesare Aretusi , da al
chie con entrovi le statue de' santi Abati Benedetto tri a Giovan Battista Fiorini : pittori ch 'operavano
e Mauro , e di san Francesco di Paola : termina la di sovente in compagnia , per cui l'opera essendo fatta
facciata per un frontone chiudente in mezzo uno assieme non facilmente si pud a ciascun d 'essi par
scudo segnato a caratteri co' Ss . Nomi di Gesù e ticolarmente aggiudicare : sebbene l' uno fosse più
Maria , ed altra volta mostrante lo stemma gentilizio dotto nel disegno, e l'altro meglio valesse nel colorito .
di chi fece adornarla , cioè del conte Francesco Bentivo Pregievoli reputansi i quadri, che adornano le cap
glio erede Marchese Maozoli , quegli che ſu figliuolo pelle minori a nuovo abbellite di svariati ornamenti
del conte Ulisse Bentivoglio e di Pellegrina Bonaven - | architettonici. L ' osservatore volgendosi alla destra
turi figlia alla famosa Bianca Cappello : per le noli: entrando in chiesa avrà di che intraltenersi ad am
zie di lui leggansi gli scrittori geneologici , qui ba. l mirarli nella disposizione seguente .
TOM . IV .
I. Cappefta già spettante alla nobile famiglia Fibbia Maria Maddalena penitente , enlla quale sta in
poi all'altra Fabbri, ora di un conte Pallavicini è ador. Letics colloquio , é dipinto mirabile di Ales t
a d 'una pregiata pittura di Lucio Mansari, figuras Tiarini , e di esso son pare gli affreschi igra
le la Vergine in trono col Bambino, che prende frt- 1 san Carlo Borrommer , sant'Alberto Carmelitana
ta da un piatello portatogli da on Angelo , le quali sta | Profeti laterali .
in atto di ricevere a mani aperte Santa Caterina l quadro della Sagrestia con enfrori a Croce
d'Alessandria , in presenza de santi Benedetto e Mag so , la santissima Madre , l' Arcangelo Michele e
To Abbati , con Angioletti nell' alta e nel piano inta Caterina martire , fa colorito da Giota
graziosa altitudine. Questa pittura é tanto gentile e drea Sirani , per la mentorata soppressa e dist
finita da ricordare la diligente maniera del Sassofer chiesa parrocchiale di santa Marino . Adornava eta
rato . Del medesimo Massari sono li sanli Giovanni sagrestia una tavola a giudizio degl'intendenti, sa
Ballista e Cirolamo ne' qnadri laterali . rata ad olio da Daniele da Volterra , sella qual
II. Albergati-Vezza. La santissima Annunziata di era rappresentato Cristo morto con Nicodemo. Toda
Ercole Procaccini. Il Padre Eterno al disopra , ed i di luogo nella preaccendata soppressione della chies
Profeti , in quadri laterali posti alla cappella , sono fa venduta ed allogata , com 'è di presente, aella Reale
di Giacomo Cavedoni. Galleria di Berlino.
III. Rubioi. Il Crocefisso , di antica scultura , fu La statua esposta in sagrestia del san Francesa
trasportato in questo altare dalla demolita chiesa di di Paola viene osservata dai devoli : altra migliore s
san Giovanni Decollato . Eravi un quadro da Pietro racchiude in un armadio , modellata dallo scultore
Faccini colorito e figurante Cristo in Croce , sam Angelo Piò nel 1750, ed è quella che si porta 20982
Francesco e santa Chiara , altrove fu allogato . mente in processione.
IV . De'RR. PP. Minimi, al presente del sig . Dot Nella chiesa di San Benedetto furono sepolti pa
tor Conte Camillo Salina . Evvi il quadro con sao recchi uomini di merito singolare , Ira quali si sono
t' Antonio Abbate dai demoni battuto e consolato rano i giuresconsulli Girolamo Manfredi iuriore fer
dal Redentore , dipinto dal predetto Cavedoni , ne rarese (1598) ed il bolognese Orazio Filippo Giova
gli anni suoi migliori , il quale pur dipinse l' altre gnoni ( 1662): e gli artisti pittori Tiburzio Passarotti
figure delle Virtù che la cappella condecorano. ( 1622) Lucio Massari (1637) Giulio Cesare Milani (1678)
V . Magnani poi Cocchi ora del Collegio Seminario Domenico Santi, noto più col soprannome di Mengaz
de' Chierici. 11 san Francesco di Paola in pillura è zino ( 1679 ) Emilio Taruffi (1696 ) Gaetano Orlandi
di Gabriello Ferrantini appellato dagli occhiali. In ( 1760) e la pittrice Bianca Giovagnini ( 1740) . Si are
questa cappella leggonsi memorie , relative alla vede anche n'avesse qui sepoltura il cadavere traspor
nerazione di esso Santo , ed ai personaggi distinti tato da Roma , del Protonotario Conte Bentivoglia
che la fecero di ornamenti decorare con ricchezze marchese Manzoli , committente la facciata , di cui a
anche di marmi nell' altare. suo luogo se n' è data la descrizione.
VI. Maggiore cappella già descritta , appartenen In questa chiesa parrocchiale si celebrarono sempre
te già alla famiglia Spanocchi estinta , ora di pro- con pompa e decoro le feste del santo Abbate
prietà della parrocchia . lare , del taumaturgo di Paola . Noti sono i sepolcri
II . Rusconi già Fava-Chisilieri, contiene sacre festeggiati in commemorazione della morte di Gesù Re
Reliquie, coperte da un frontale a mezzo di cui in un dentore , i quali si fecero nel giovedì santo degli ao
toodo si venera sanl'Antonio da Padova col Bambino ni 1727 , 1747 , 1767 , 1787 , 1807 per esserne stam
Cesii in braccio , pittura dell' aozidello Cavedoni. pate le descrizioni: e notabili similmente gli appa
VIII. Roffeni , indi Balbi , dappoi Rosini. L' im rati per le solennità decennali del Corpus Domini ce
magine della Madonna di Guadalupa è copia tralta lebrate nella parrocchia di san Benedetto , e special
da Francesco Pietro Valeio dall'originale e dal me mente quella descritta a stampa dell'anno 1822 , la
desimo qui portata l' ango 1772 per esporla alla ve quale indica i ristauri ed abbellimenti , che io varie
nerazione. epoche ed in quella occasione si operarono .
IX . Galli. Aveva dapprima figure di Santi a rilie Nella prima domenica del mese di Luglio d ' ogoi
vo . poscia un quadro di Lorenzo Pasinelli , oggi anno celebravasi la dedicazione di questa chiesa , se
evvi san Francesco di Sales che consegna la costitu condo l' istituto religioso de' PP. Minimi, che pur la
zione a Madama di Chantal , pittura di Ubaldo Gan festeggiavano in altri templi dall' ordine loro . Si
dolk . Eravi ancora un sotto quadro con una Madonna fruivano da' devoti accorrenti a tali solennità del
dipinta da Lippo Dalmasio intitolata delle oblazioni : le indulgeoze concesse dai Sommi Pontefici Gre.
se n 'ignora l'odieroa collocazione: forse com 'altre tolta gorio XIII Alessandro VII ed altre concessioni spiri.
al culto pubblico per arbitrio e possesso particolare. tuali. Nel 1677 da Stefano Alamandini si pubblicava
X . Tarum , Li Beali Giacomo Boni e Nicold de il Sommario delle regole , grazie ed indulgenze pei
Longobardi dell'ordine de'Minimi, quadro non ispre venerdì dedicali a san Francesco di Paola . Del 1715
gevole di Jacopo Alessandro Calvi appellato il si pubblicavano i Capitoli tra la Compagnia del Bor
sordino . go di san Pietro ed i PP . Minimi stessi, per inter
XI. Fantuzzi ora di S . E . Principe Spada.La Vergi. | vento ed assistenza onde regolare la processione di
ne addolorata con la corona di spina tra le mani, e l esso Santo , la quale si faceva portando per le vie
della parrocchia una mezza statua d ' argento , ope. | della cillà , quivi si ommettono onde serbare la bre
rata nel 1645 circa , essendo che la statua del Santo vità del presente articolo . Non è poi da passare sota
medesimo, ora portata in processione, si fece fare un to silenzio la grave mancanza commessa nella di
cent' anni dopo a spese de' devoti ; e forse da quelli struzione dell' accennala chiesa , d ' essersi cioè dis
che del 1722 istituirono la Congregazione de' nume perse e non rispettate le ossa del famoso pittore
rari ( d ' ambo i sessi) solto la protezione di quel capo-scuola Lodovico Carracci , le quali riposava
Santo , approvata canonicamente dal Vicario Gene. | no nell' arca di sua famiglia , e le quali erano
rale Mons. Giunigi , con plenario arbitrio del Cardi. | meritevoli d ' onoranza e di ben più degno monu
nale Arcivescovo Giacomo Boncompagni, ch 'altresi ne mento , che non lo era la semplice iscrizione posta
approvava gli statuti stampati nel 1723 sotto il ret . | nel piano della navata di mezzo così segnata : SEPUL .
torato del Senatore Marchese Alessandro Manzoli : la HOC DEVOTUS PROPTER FAMILIAS DE CARATIJS MDLXXXIX .
quale Congregazione dopo setle anni cessava ed al B . A .
tri devoti alla festa del Santo patrono con obblazio . La casa delta di san Paolo del Soccorso per le
ni volontarie susseguivano. Del 1733 in san Bene- | donne che abbandonavano la mala vita , governate
detto erigevasi la Compagnia del Santissimo Sacra da una particolare Congregazione di probi venerandi
mento a promozione del curato F . Alessandro Vis . | individui , tra'quali l'Arcidiacono della Metropolitana
conti , ed a permissione canonica del Cardinale Ar bolognese . Detta Casa ſu ideata nel 1589 dal bene
civescovo Prospero Lambertini ( poscia immortale merito Boniſazio dalle Balle , quegli già noto istitu
Pontefice Benedetto XIV ) mediante il sno Vicario tore del Conservatorio delle Zitelle di sanla Croce.
Generale Mons. Giacomo Millo di Casal Manferra Abitarono quelle donne primamente in altre case pie :
to : e detta Compagnia credesi la prima in Bologna nel 1602 vennero traslocate nella suddetta casa a stra .
de vestisse l' abito di penitenza . da Galliera in faccia al Monastero di sant'Elena, del
A sussidio per occasione di matrimonio delle po quale si noterà in appresso la fondazione e la sop
vere oneste zitelle , dimoranti nella parocchia di san pressione. Del 1728 questa Casa di donne penitenti
Benedetto , s'istituirono diverse doti, delle quali sono fu soppressa dal Pontefice Benedetto XIII ed esse coi
alcune anche oggi dispensate , e si trovano , in docu fondi delle rendite passarono nel Monastero delle
menti dell' archivio arcivescovile , memorate per doti Suore Convertite , d' ordine Carmelitano , ove era
Alberti , Tagliavini , Sgarzi, Negri , Venenti , Goli. stata una Confraternita de' santi Giacomo e Filippo
nelli , e Sassi ; questa assegnata dalla Compagnia di nella strada delle Lamme : ed ove esse rimasero sino
santa Croce posta in san Domenico , le altre d ' ap alla sopraindicata finale soppressione.
presso ricordate si dispensano dalla pia Opera dei La Chiesa e Convento di Monache Eremitane di
Vergognosi, a norma della disposizione legataria dei sant' Elena dette delle Mantellale , che prima sta
benemerili benefici istitulori, che alle varie parroc. į vano nella strada Vinazzi, poscia nel 1537 vennero
chie urbane furono larghi di altrettali assegnazioni. a stare in Galliera , dove l' anno dopo dal Pontefice
Dopo le più notabili cose , che riguardano la chie- Paolo III ſu loro concesso di chiudersi in monastero
sa di san Benedetlo qui accennata , rimane da ri e fondare la chiesa loro : anch ' esse furono soggelte
cordare alcun che intorno a ' luoghi collocati nella alla soppressione surriſerita e similmente la chiesa e
sua giurisdizione e nel circondario parrocchiale di monastero delle Suore Terziarie di san Francesco
conformità alla indicazione sopraddescritta , sebbe- di Paola , ch ' erano ollre l' orto e palazzo de' Poe
de , siano quasi tutti stati soppressi e ridotti con ti ; la chiesa e monastero delle Suore de' santi Ber .
profanazione ad uso ben diverso , come può vedersi, da nardino e Marla nella strada appellata Pugliole
quello di loro primo istituto nelle notizie seguenti. di san Bernardino ; e la chiesa ed il monastero delle
La Chiesa ed il Convento di san Giuseppe al Suore Agostiniane di Gesù e Maria , non molto di
Borgo di Galliera , già di monaci Benedittini, poi discosto da Porta Galliera , riducendosi i locali ad uso di
Frati Serviti , infine di monache Domenicane col ti- particolari abitazioni. In questa chiesa era il celebre
tolo di santa Maria Maddalena in Galliera , le quadro del pittore centese Gio . Francesco Barbieri ap
quali stettero un tempo fuori di Saragozza in Val di pellato il Guercino, quadro figurante la Circoncisione di
Pietra , ov'oggigiorno stanno i PP. Cappuccini. Quel. N . s. ,ben noto per la incisione del Bartolozzi: ora esso
le Monache ne fecero permuta co ' Frati Serviti nel quadro adorna il Museo della città di Lione in Francia .
1566 per Breve di san Pio V e ne rimasero posseditrici A ricontro eravi una cappellina dedicata a san .
sino alla soppressione degli ordini regolari. Del 1798 t' Antonio di Padova , la quale appartenne alla fa
la chiesa fu come tante altre profanata ; il Convento miglia Poeti , che possedeva quel delizioso Orto già
nella maggior parte demolito : sul suolo si eressero delizia del bolognese pittore Francesco Albani, da cui
abitazioni di privati , l' Arena per gli spettacoli ritrasse sludi di quegli ameni paesaggi, che simil
diurni, ed una fabbrica di panni. Era la chiesa ric- mente ritraeva dalla sua villa la Querzola al Sasso ,
ca di quadri d ' eccellenli pittori dei XVI e XVII se - per abbellirne i graziosi suoi dipinti di mitologiche
colo : si conservano quasi tutti nella Pinacoleca rappresentanze.
presso la Pontificia Accademia delle belle arli. Pud A demolizione ſu pure soggetta la chiesa di san
aversi di tali opere contezza anche per le memorie | Giovanni Decollato posta superiormente alla piazza
dalla Bologna Perlustrala e per le guide artistiche del Mercato ; in quel terreno circostante seppellivansi
i poveri condannati all' estremo supplizio : riduce . , fu protetta dal Card . Arcivescovo Gioannetti, il qui
vasi dipoi a prato ch ' appellavasi di Magone , an essendosi tre anni dopo decretata la soppressione
nesso al pubblico giardino , ed in fine a Giuoco del Snore della santissima Annunziata , assegoò la de
Pallone. E parimenti nella Via Zini presso il Borgo e convento loro a comodo del nascente Conservato
di sant'Andrea eravi la chiesa con oratorio della Com . delle Zilelle suomentovate sotto la parrocchad
pagnia di sant'Andrea del Mercato , la quale nella santa Maria delle Muratelle . Nel qual luogo skete
mutazione anzidetta di sacri luoghi si ridusse ad uso le medesime Zitelle sino al 1792 in cui passaron a
profano , come tullora si vede , ed a non molta di- Pattuale Conservatorio a strada Berlina. Con der
stanza del casamento Zini , che ſu casa dell' archi. del prefato Card. Arcivescovo Oppizzoni del 31 ára
telto Ballarini prenominato . 1818 vi furono unite le Zitelle e sostanze dell' alle
Nel circondario della parrocchia di san Benedetto Conservatorio di san Francesco di Sales appels
rimangono altualmente visibili e rispettati l' Ospi . | Ritiro delle Cittadine, fondatosi nel 1715 da un'as
zio di san Giuseppe con oratorio superiore , ed il ta Brunetti in una casa a strada san Stefano y
Conservatorio dello delle Caline. Fu fondato e do- adunarvi povere famiglie cittadine : ora il dette is
tato l' Ospizio di san Giuseppe de Settuagenari da servatorio di Zitelle unite prospera per edaran
un Antonio Bondi nel 1612 a comodo de' poveri vec- cristiana e civile a seconda della mente del
chi, cittadini e vedovi di anni settanta non affetti benefico istitutore, da cui nel 1806 fu dotato in La
d ' alcun malore. Gli statuti di quest' Ospizio furo con sua testamentaria disposizione .
no compilati nel 1662 ed approvati con Breve pon- ! Notevoli sono nella parrocchia di san Benedet
tificio assegnando al governo loro una secolare Arci. / alcuni palazzi e casamenti di pobili e cittadini :
confraternita , allorchè dalla casa del fondatore venne- | i luoghi pubblici e la grandiosa Porta di Gallierar
ro i vecchi traslocati nel locale che di presente pos- chiteltata nel 1661 con disegno di Bartolommeo
sedono. L ' Emincolissimo e Reverendissimo Cardinale vaglia , poco distante dai ruderi della fortezza e
Arcivescovo Oppizzoni con decreto delli 25 Agosto minata di Galliera, più volte eretta dai dominatorii
1808 uni a quest' Ospizio l'altro de' poveri Preti bo- Bologna, e distrutta da popolari fazioni. L ' Arenas !
lognesi , il quale era nella via del Begato , prescri. Sole (luogo dato agli spettacoli diurni ) fabbricata ?
vendone nel 1825 apposito regolamento. Nella chie. | 1810 con disegno di Carlo Asparrimilanese a tutta st)
sa è un quadro di Dionisio Calvart che vi figurd sa di un Pietro Bonini: ilGiuoco del Pallone costruit
la Vergine Madre , il Bambino Gesù , e li santi Giu . nel 1822 col concorso di associazione volontaria dipar
seppe , Gioacchino , Anna , Rocco e Sebastiano. L ' 0. | ticolari cittadini sul disegno e colla direzione delbela )
ratorio superiormente collocato è ufficiato ne' gior. | gnese Giuseppe Tubertini , e la Montagnola oven
mi festivi da una devota Congregazione di secolari; ha il Pubblico Giardino piantato di vari arbori ia sia
un quadro col transito di san Giuseppe dipinto da / metria l' anno 1806 con direzione dell' ingegnere as
Emilio Savonanzi , e le pitture sacre delle pareti chitetto Giovanni Battista Martinetti e coll'asti
sono del Franceschini , del Quaini, del Milani , e stenza del Professore botanico Giosuè Scapoagatti
la volta già adornata dai quadraturisti Colonna e Mi. poscia riformato con altre varietà e disposizioni d' :
telli , quando erano nel numero de' Confratelli della borature ben diverse da quelle , che in addietro di
Congregazione , che fu abolita nel 1794 , ripristinata strava , avendo innanzi a sè la piazza del Mer
nel 1816 , ed in progresso di spettabili nomi distin cato ( ora dell' armi) con alta colonna dedicata ad
ta , curando il decoro del sacro luogo , e l' esercizio Alessandro VII nel 1658 come si ba per descrizione in
delle divine funzioni. un poemetto stampato nel 1780 con note da lacobe
Il Conservatorio della santissima Annunziata | Tarnffi e intitolato : La Montagnola di Bologna
dello delle Caline fut istituito ed eretto dal beneme. Questi cenni ancorchè brevi e costretti dalla pre
rito P . D . Ce sare Calini, nobile bresciano , Prele del. scrizione usata , in altri simiglianti articoli , se bol
l'oratorio di san Filippo Neri alla Madonna di Galliera | valgono a rendere piena informazione di tulto quae
in Bologna , assistito egli da vari benefattori. Dap to evvi di considerevole , nella chiesa e parrocchia di
prima , nel 1780 , procurd che venissero raccolte san Benedetto in Galliera , serviranno almeno u
in una casa sotto la parrocchia di santa Caterina di scorta ad altri che si piacesse di scriverne più este
Saragozza , quelle orfane zitelle , che si lasciavano i sa e documentata illustrazione .
abbandonate e solloposte a ' pericoli ed ai vizi della
vita . Una lale istituzione sua piacque generalmente e ! GAETANO GIORDANT.
- -
-

Pimezben
variinali
– 72 –

MINERBIO

3n ridente amenissima postura dieci , dette meglio opportuno a dichiararsi per qualche
10 miglia ſuori di porta S . Donato sul. | partito . E siccome il popolo bolognese odiava la fazio
l'antico stradale che nel secolo scorso ne bentivolesca, che si era impossessata del governo ,
metteva da Bologna a Ferrara trovasi e tirannicamente dominava la città , contro la Chie .
U l' antichissimo castello di Minerbio , ſeu sa ; egli armd il comune di Minerbio , e unitosi ai
do già de' nobilissimi Conti Isolani. L 'o forusciti , ed entrati in città vi cacciarono il partito
rigine di un tal nome secondo gli storici bo contrario colla morte del Bentivoglio , e , indi a poco
lognesi sembra derivare da un antichissimo mandati oratori al duca di Milano , venne questi a
Ja tempio sacro a Minerva . Favola o verità che governar Bologna coll'aiuto di Jacopo Isolani , e poi
sia siffatta asserzione , sarà sempre vero che è an. la rinunzið al Pontefice suo legittimo Signore . Per
tica la sua origine , perdutasi già tra la caligi- tutto questo che operd Jacopo a favor della Chiesa ,
ne dei secoli. E appunto di si antichi tempi non vi e della sua patria liberandola dal governo popolare
ha memoria . Si comincia a parlar di Minerbio oltre alla dignità cardinalizia , meritd dal Pontefice
quando la famiglia Isolani cominciò ad abitarvi , e Giovanni XXIII e dal Senato di Bologna che venisse a
fabbricarvi un palazzo ad uso di rocca , il quale sor . lui , ed a ' suoi discendenti perpetuata la Signoria
ge tuttora in tutta la sua antichità . Fin prima del del castello di Minerbio .
1400 vi esercitavano qualche giurisdizione , la quale Siffatto castello andd purtroppo soggetto alle vi
venne loro accresciuta fino a cento fuochi dai duchi cende dei tempi. Nel 1438 Niccold Piccinino nemico
di Milano in benemereoza dei servigi che loro presto della Chiesa e di tutti i guelfi lo distrusse col ferro
Jacopo Isolani, poi che divenne amplissimo Cardinale, e col fuoco , facendo strazio di tutti i suoi abitanti,
onore e ammirazione del suo secolo . esiliando anche i Signori Isolani dalla ciltà e dalle
Questo insigne personaggio può dirsi , come opi- loro terre fino alla quarta generazione. Ma scaccialo
nano molti storici, il fondatore del castello di Miner il Piccinino e la parte ghibellina , e rimessi gl'Isola .
bio . Ma da più remoti tempi deriva certamenle la ni nella loro giurisdizione si applicarono come pri
costruzione di quella mole . Secondo il Savioli , alcu . ma a rendere felici i loro vassalli , fabbricando case ,
ne famiglie lombarde si astrinsero ad edificarvi una botteghe e opifizi; perchè nulla di bene loro mancas
borgata fino dall' anno 1231. Potrebbe essere che in se. Nel 1524 da Clemente VII venne eretto in Contea
quell'epoca avesse Minerbio la prima sua vita, e che Minerbio cum jure gladii et sanguinis , dichiaran
gl'Isolani investiti di quel territorio vi edificassero un done primo Conte Giovanni Francesco, e tutti i suoi
castello , e cominciassero ad esercitarvi i diritti feu discendenti. Poco tempo dopo ( 1527 ) il duca di Borbo
dali. Ma tulto è già nascosto nella notte dei secoli. È ne passando per Minerbio quando recavasi al troppo
certo che nel 1402 Minerbio era forte da tenersi neu . famoso sacco di Roma, lo distrusse totalmente , at.
trale tra le varie fazioni che agitavano Bologna , e terrd la gran torre , disertò tutti i suoi abitanti ,
Ludovico Isolani fratello di Jacopo non volle prenders ' insozzo di lordure e di sangue. A riparare tanta
parte a qual si fosse tumulto , badando a tener fer. ruina si accinse il detto Conte a rifabbricare il
mi i minerbiesi pei loro posti , e nella sudditanza di castello per aiutare tante famiglie disperse , innalzd
lui, e di suo fratello . Dall' altra parte Jacopo creo quell' altro grande palazzo che è unito alla rocca ,
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vi eresse una famosa colombaia , pianto puore fab- era in avanti. Nell' isbalzamento di questa gran mole
briche per tutti i suoi sodditi , vi stabili la sicurez- rende fuso ua medaglione di bronzo a perpetuarse
za , 1 ordine , e la pace . Como quale egli era gras- la memoria . Nel diritto porta queste parole :
de per talenti e ricchezze , e amato dai più gran
principi , ospitò nel palazzo di Minerbio l' imperator FUNDATCR
Carlo V con tutti i baroni e cavalieri che gli servi EXULTATIONE
vano di corleo quando venne in Bologna per incoro EXIVERSAE
parsi sotto Clemente Vll e per abboccarsi con Pao TERRAE
lo III. Nel 1735 perdettero i Conti Isolasi le ragioni Nel rovescio :
feudali per quelle cagioni che metterò in chiaro nella
S . JOANXI
storia completa che darà presto alla luce , di tutti BAPTISTAE
i grandi avvenimenti accaduti in questo castello .
DD . DE . ISOLAXIS
Il nome cristiano e la sua fede vendero probabil. COM . MINERB .
mente conosciuti fin dai primi tempi della chiesa.
MDCCXXXI
Kel secolo XIII vi erano in questi contorni più cap .
IV . ID . JULII
pelle tutte soggette alla giurisdizione di S . Giovao
ni in Triario . All' epoca presente ha il famoso
tempio sacro a Dio in onore del Santo Precursore , 11 Cardinale Prospero Lambertini lo consacro tre
cbe serve di parrocchia . Due cappelle sono in castel- anni prima che divenisse Pontefice. Sulla sua porta
lo , una dedicata a Maria Assunta in cui uffizia maggiore si leggeva questa prima iscrizione che in
la sua antichissima Arciconfraternita , e l' altra an causa di nuori lavori renne poc'anzi cambiata .
Dessavi sacra alla Sanlissima Annunziata . Sulla stra
da che dal castello melte alla parrocchiale r ha il TEMPLUM . HOCCE . DEO . OPTIMO . MAXIMO
grande oratorio il cui titolo è la natività di Maria Ver. ET . SANCTO . PRECURSORI . DEDICATUM
gioe il quale serye alla Confraternita del Santissimo , JURISPATRONATUS . FAMILIAE . DE . ISOLAXIS
alla congregazione festiva pei giovanetti , e alle zi A . FUNDAMENTIS . ERECTUM
telle del Conservatorio fondato dall' ultimo Arcipre PROSPER . LAMBERTINI . BONON . . ARCHIEP .
te Forlai. V ' hanno pure altre tre cappelle , una dei POSTEA . SUMMOS . PONTIFEX
Signori fratelli Cappi , dedicata a S . Francesco di BENEDICTUS . XIV
Paola , un' altra dei Signori Conti Vittori , eretta ANNO . DOMINI . MDCCXIXVII
nel 1600 , e dedicata a S . Antonio di Padova , e IV . IDUS . NOVEMBRIS
Pullima sul confine della parrocchia , di proprietà SOLEMNITER . CONSECRAVIT
di Madzma Rochejaquelein , e sacra a Maria Vergi ARCHIBRESBYTERO . DOM . D . THOMA . MORELLI
De sotto il titolo della sanità , fabbricata sul finire
del secolo XV. A parlare di questo gran tempio vi vorrebbe up
Esisteva nel 1680 un convento di francescane con libro . Lo farò se la divina provvidenza mi darà vita
chiesa , ed educandato in questo castello ; ma per ed aiuto . Dird per ora che egli è ricchissimo di sa
Up' insorta questione con certo dottor Torri rettore cre suppellettili , doni del Pontefice grande che lo
alla Chiesa di Granarolo , che loro negava i frutti consacro , della nobile famiglia Isolani, e della pietà
delle doti che presso luiavevano depositato , dovettero dei Minerbiesi. Nel principio di questo secolo i frag
abbandonare il convento , rendendo inutili i buoni cesi , o commissari del corso duce lo spogliarono ,
uffizi della feudataria Contessa Ginevra Isolani per come spogliarono tutti gli altri. Ricomposto pordi
aggiustare siffalta vertenza. La chiesa veone nondi- ne , e tornata la pace gareggiò il suo popolo in ar
meno uffiziata fino ai tempi napoleonici ne' quali fu ricchirlo di argenti , di quadri , e di abbellimenti
soppressa e demaniata , come lo furono parecchie | inusati. V' ha una famosa immagine di Maria Ver.
altre di questo castello . gine Addolorata di cui stampai la sua storia in Imo
Ritornando al tempio parrocchiale poc'aozi accen. la per Vincenzo dal Pozzo 1851. É creduta un'opera
nato in onore di di Guido Reni, donata a questa Chiesa dal P . Er.
cole Isolani. Essa viene festeggiata solennemente ia
quaresima e in settembre tutti gli anni con istraor
SAN GIOVANNI BATTISTA dinario concorso di popolo .
Nella chiesa r ' hanno selte altari compreso il
taggiore. Entrando in essa a mano destra v 'ha quel
dirò che è opera del secolo scorso , innalzato dai fon lo del Santissimo Crocefisso , il quale è opera antica
damenti nel 1733 a spese dell'Arciprete Dog Tommaso di stucco. Nella seconda cappella p ' ha l' altare de
Morelli, concorrendovi in gran parte i Conti Isolani, i dicato a S . Filippo Neri , il cui quadro dicesi di au
quali ne hanno ab immemorabili il giuspatronato , e tor veneziano. Nella terza cappella vi è un quadro di
il popolo di Minerbio . Desso tempio è di architettura S . Antonio di Padova , che dicesi opera del Graziani.
corintio -bastarda , grande , bellissimo , ornato di Nella cappella maggiore tutta fornita di marmi si
pilture pregievoli, e di marmi preziosi, e meglio lo ammira un gran quadro del nostro Faocelli bolognese
E.Ccriy .BSGio
Minerbio
di
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he rappresenta S . Gio . Battista che predica alle bene delle anime si ricorderanno sempre con com
urbe . E venendo giù per la Chiesa si trova la cap- piacenza , e saranno le prime stelle tra gli Arcipreti
ella dedicata alla Madonna della Centura , che è un di questa antichissima terra. L ' attuale che ne go
quadro dello Spisanelli , e nella cappella di mezzo che / verna la chiesa è il M . R . Sacerdote bolognese si .
dedicata al Rosario vi è un quadro del Sansone , gnor Don Raffaele Fornasini.
ed il sottoquadro famoso della Madonna Addolorata | Dird per ultimo che in questa chiesa hanno pre
poc ' anzi menzionato. E nell' ultima cappella dedica dicato i due famosi Segneri , un Girolamo Bassani,
ta a S . Vincenzo Ferreri, vi è un quadro detto del un Gio . Andrea Lavagna , e il B . Leonardo da Porto
Donnini professore dell' istituto di Bologna. Maurizio , ed altri valentissimi oratori.
Nella sagrestia annessa alla Chiesa vi è un altro Confira Minerbio col castello di S . Martino in So
altare che ha un S. Giovanni reputato opera della verzano , e coi villaggi di Triario , di Ca de'Fabbri ,
scuola di Guido Reni. di Altedo , e di Baricella .
Ha questa chiesa un famoso campanile . In esso vi Minerbio è comune da sè dipendente dal governa ,
sono quattro eccellenti campane fuse in Minerbio nel torato di Budrio . La chiesa non ha bolla di plebana ,
1828 dal nostro fonditore Angelo Rasori. ma è Vicariato con sotto di se Saletto , Ca de'Fab
Vi sono uniti all' azienda parrocchiale vari legati bri , e Viadagola . La popolazione totale del Comune
per dotare zitelle tutti gli anni , per medico , medi- | coi due appodiati Triario e Ca de' Fabbri è oltre a
cine , elemosine ai poveri , specialmente alle vedove. 7 ,000 anime, ed è distante da Bologna diecimiglia .
Legati per ufficiature quotidiane, per anniversari. La festa del titolare si celebra li 24 giugno . Mag
Diverse unioni del Cuore Immacolato di Maria Ver. | giori feste si facevano in altri tempi, ma erano al
gine , del Cuore di Gesù , di S . Vincenzo Ferreri, di tro i popoli: Lo spirito però è sempre lo stesso , seb
Maria Vergine Addolorata , oltre alle confraternite bene manchino le forze. Doni Iddio a questa terpa
suddette. Saranno sempre in benedizione i benemeri. | tutte le sue benedizioni e la proveda sempre pel suo
ti pastori che governarono quesla chiesa . I nomi dei meglio .
Bolognesi , dei Morelli , dei Giannotti , dei Rasori, el Minerbio 20 Aprile 1853.
dell'ultimo Forlai zelantissimi dell'onor di Dio e del D . C . ZAMBONT.
- 73 –

SANT ANTONIO
DELLA QUADERNA

H
ve ulla cresta dei monti che fiancheg . Nelle ampie vallee , inoondale in gran parte del
A l agiano la Via Emilia , e precisamente l'anno , che dalla Molinella s'allargapo ael ferrarese e
alle cime di monte Calderara e di nella bassa Romagoa, trovasi la suddella Chiesa sa
Ozzano nasce il torrente Quaderna. Scen - cra a Dio in onore del santo Taumaturgo . Confina
de esso imnetneso dall erta nativa alla colle parrocchie di Portonovo , Buda, Firentina Selva
W sottoposta pianura , e traversa rigoglio e verso il ferrarese con Marmorta ed Argenta. Il suo
so la strada Emilia ſecondando delle sue territorio comprende una vasta e mesta solitudine .
W acque luoghi di illustri memorie. Si ! là ora alta soltanto a cultura di risaie , ed ai pascoli , qua
tutto è silenzio dove sorgeva un giorno gran e là popolata ( se così puossi dire ) di circa 300 ig.
de e romorosa citlá (1); d'onde le armidi Anlo Irzio dividui. Piccolo è il tempietto e senza campanile . Nel.
Console scacciarone Marco Antonio proclamato nemico l' interno a travatura scoperta con la Cappella Mag
della Repubblica (2). La storia più non ricorda Cla . giore a volta, e sopra l' allare in quadro S . Antonio
lerna dall' anno di Cristo 394 , Dubbia tradizione la di Padova colla B . V . ed il Bambino in gloria ,
vuol distrutta dai Bolognesi (3). Non upa pietra ram dietro un piccolo coro e sagristia . Avvi inoltre un solo
menta al viaggialore la sua antica grandezza . 11 ) altare laterale entro Cappella dedicata al Santissimo
tempo ne ha abbattute le torri , e rose le fonda Crocefisso ; ed ha il privilegio del fonte battesimale. È
menta . soggetta al Plebanalo di Villa -ſoolaga ed al Governa
..... E l' uomo , e le sue tombe , torato di Medicina , e dista da Bologna venti miglia .
E l' estreme sembianze e le reliquie Odierno Parroco ne è il Molto Reverendo Sig . D . Se
Della terra e del Ciel traveste il tempo ! bastiano Dapporto .
Foscolo . i Conli fratelli Carlo , Giovanni, Ugo e Rizzardo
Il torrente Quaderna scorrendo per largo spazio del fu Conte Giovanni Pepoli Gius-patroni del det.
irriga ampiamente il territorio di Santa Maria che da to Oratorio già eretto in Parrocchia , pel di cui ef.
lui prende il nome ; e poscia giunto fra la Selva Mal fetto con Rogito del Notaro Luigi Cammillo Al
vezzi e la Chiesa della Firentina abbandona il suo dini del 4 Febbraro 1790 , assegnarono in perpetuo
libero letto , e per la via segnatagli dal genio uma. per dote al Parroco pro -tempore i fabbricati annes
no si scarica in Idice e nelle valli ferraresi. Lungo si alla Chiesa , gli arredi sacri e le suppellettili ivi
la strada artificiale ch' esso trascorre sorgono poche esistenti , un predio vicino senza edifizi di semina
case coloniche protette dall' umile Chiesuola di San corbe 4 , e tornature dieci di un predio nel Comu
t' Antonio della Quaderna , di cui abbiamo effigiata ne della Fiorentina ; riservando ai delti Compadroni
la veduta , e ci apprestiamo a dare alcune nozioni. il dirilto di nomina del suddetto Parroco come chia .
Essa era un pubblico Oratorio edificalo dalla Pielà mati al fedecommesso ordinato li 14 Agosto 1587 ,
della nobilissima famiglia Pepoli, e serviva per sussi re' rogiti di Girolamo Savina , ed in appresso agli
diale della Fiorentina. Venne erelta in Parrocchia con eredi dell' ultimo chiamato al delto fedecommesso .
sentenza esecutoriale d 'Aulorità Apostolica pronuncia . Dagli Annali Bolognesi del Savioli pare che al.
ta dal Card. Arciv . Giovannelti li 4 Febbraio 1790 per tra Chiesa sia stala nella Quaderna , ricca di ample
gli Atti del Notaro Gaspare Sacchetli , obbligando il rendite , delle quali i Vescovi bolognesi ( apno 698 )
novello Parroco e suoi successori in perpetuo di cor misero in possesso i monaci di Santo Stefano , ed
rispondere ogoi anno a quello della Fiorentina libbre 3 un Abate Eusebio Cisterciense. -- Queste sono le po .
cera bianca . che nolizie che abbiamo potuto raccogliere , per ciò
che si riferisce a storiche rimembranze.
(1) Claterna . (2) Anno di Roma 710 , 711.
(3) Altri la vogliono distrutta per una guerra | GAETANO RAMPONI.
civile. Cosi pure il Savioli Annali di Bologna.
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75

SAN NICOLÓ

DI MONTAGUTO DELL' ALPI

E n esempio abbiamo nella distruzione sua ruina). Sappiamo soltanto che fu una terra Matil.
PEMUKS di tanti fortilizi e castelli che abbel- dica donata alla Santa Sede sul cominciare del dodice
COCCIE livano l'alta montagna bolognese del simo secolo , e che in quell'epoca era popolato di più
l'implacabile odio che al medio evo so. migliaia d ' abitatori e governato da un capitano o
EPON venti volte , una contro l' altra infiam valvassore a somiglianza degli altri paesi di Lom
semava le popolazioni e le trascinava a bardia . Anzi verso la fine del tredicesimo secolo era
memorandi eccessi , massime quando poste tale l' importanza politica di Montacuto , che fer
erano in condizione che dalla maggiore pro mandosi la pace tra Pistoia e Bologna , si volle dai
sperità ed ingrandimento dell' una , ne veni. pistoiesi per maggior sicurtà che insieme ai bolo
va, o si temeva il danno o decadimento dell' altra ; gnesi la giurasse ancor questo popolo ; al quale, co
cresceva smisurato , allorchè fra un intero me più forte ed invitto della montagna , venne af
popolo commosso non mancava chi aggiungendo legna fidata l' impresa di difender lo stradale che univa
al fuoco , ardere fieramente il facesse negli animi della l' una all' allra di dette città . Nell' anno 1307 i ban
plebe. Ne alcuno sarà fra noi che avendo lume di diti di Felsina con que' di Pistoia lo invasero di not.
storia , non conosca come in quell'epoca infelicissima te- tempo , e in pochi giorni lo travagliarono tanto
le cose di Europa , e specialmente d ' Italia presen da ridurne gli abitaoli all' estremo della disperazio .
tassero un assai misero aspetto , e le menti degli ne ; ma all' annunzio che i bolognesi venivano in
uomini divise tra loro , non sapessero bene qual ter- | aiulo ai vinti , insorsero questi come un sol uomo ,
mine avrebber dovuto aspettarsi. uccisero parle di que'feroci , e fugarono gli altri che
Una delle borgale che più ricche e popolate ve. si nascosero tra Stagno, Badi e la Sambuca, liberando
deansi sui primordii del medio evo era appunto Mon il paese prima che le armi soccorritrici giungessero ,
lacuto dell' Alpi , la quale posta verso la cima del. Ebbero per questo i terrazzani lode , compensi ed
l' Appennino sul confine di Toscana , Boriva nell' in opori dal bolognese Consiglio ; il quale considerando
dustria , nel commercio e nella pastorizia ; e circuita come Montacuto fosse il più importante castello del.
da doppio muro , da una fossa profonda e da forti | ' Appennino , vi mando un capitano con venti bale
bastioni ; difesa da un fiume e da un torrente alla stre e munizioni ( anno 1309 ) poi nel 1311 lo add
base del monte , sembrava fuor dell' umano potere a Guidotto di Melo , guerriero a quei di molto cele
il prenderla e l'assalirla ancora. Ma fu tribolata dai | bre , il quale nell' anno che sussegui ebbe a lottare
banditi , poi osteggiata dai pistoiesi , indi straziata per quaranta giorni contro le orde di Gualterio da
dalle discordie ; e piegar dovette il capo al comun Crizzano , condotte da Rodolfo Pacchiarino. E poiche
fato d' Italia , restando guasta , spopolata e quasi ar- | queste , aiutate dai banditi , facean forza per supe
falto deserta . rar le mura e guadagnare la rocca, Guidolto ne av .
Non si conosce l' origine di un tal luogo che cer . | verti i bolognesi che mandarono soccorsi di milizie
to devº essere de' più antichi della diocesi ( come lo e di danaro, ed il nemico fuggi. Liberato da questi,
dimostran le forme d ' alcune case , superstiti alla | Montaculo fu vel 1316 aggredito dai ghibellini tosca.
Tom . IV . 20
ni, che circondandolo , ne tentarono per più di un mura , che abbandonale alla distruzione del tempo ,
mese la conquista . Però il prode Guidotto lo diſese caddero per vetustà verso la fine del secolo XVIII .
con lal perizia e con si fermo coraggio , che diè cam - Ora non è più che una semplice cura , popolata da
po ai bolognesi di tornare a soccorrerlo . Anzi le schie . quattrocento abitaali , la quale dipende nello spiri.
re felsinee condolte da Tommaso Chiari ( cavaliere tuale dalla pieve di Lizzano , e nelle cose temporali
famoso ) sbaragliarono i ghibellini , gl' inseguirono dal comune di Belvedere e dal governo di Porretta .
sin oltre la Sambuca , e lor fecer prigione il contino Il borgo di case ove è posta la parrocchia trova
Claruccio da Monle cuccolo che comandava in secon . si sopra un ' erta pendice ; e poco luogi son altri ca
do la milizia degli assedianti. Il Senato per viemeglio solari o villaggi, che tutti insieme (non mai franez .
assicurarsi di questo luogo , lo diede in custodia alle zali da terreno) costiluivano l' antica terra , le cui
società dei Balzani e dei Calzolari ; e poichè Gui. mura di ciclopica costruzione han lasciato qua e là
dollo era morto , ne cred capitano Vizzolo di lui avvanzi e vestigia. Il popolo è sempre commerciante
figlio , soldato non men prode del padre , e più di ed industre , ed il martello del falegname e del fab
lui temulo dai banditi e dai fiorentini; il quale sen - bro rimbomba di continuo sù quest' allissimo colle .
tendo come in Loinbardia ( anno 1321 ) univansi ai Una specie di cordonata mette alla piazzetta , om
danni di Felsina Matteo Visconti , Can della Scala e breggiata da antichissimi castagni dinanzi alla Chie
Passarino da Mantova , ne avverti il Senalo , che sa , la quale dicono venisse fabbricata sui fondamen
mandd a Montacnto ingegneri ed operai per risarci. ti d ' una più antica che qui esisteva prima del 950.
re le mura , e colle mura ristorare insieme i bastio . Essa risplende di preziose suppellettili, di begli arre .
pi e la rocca: poi riempi il castello d 'armi e di mu - di, e di un insigne quadro del Fuccini, rappresentante
nizioni , e lo prepard ad una gagliarda resistenza. | il Titolare della cura san Nicold .
Ma se il paese fu risparmiato dalla incursione di co . L ' aspetto di questa chiesa induce a meditazione
sloro , ebbe nell' anno appresso un nuovo e più di più ancora che a meraviglia . Il vasto comune di Bel
sperato assedio dai fuoruscili , i quali sbucati , dalle vedere non ne vanta forse una pari in ricchezza , se
Jor tane , vennero d ' improvviso a circondarlo , ta . | ne togli la pieve ; perchè quivi è l' organo , il balli
gliando gli acquedotti ed ogni altro mezzo di comu- stero , un magnifico ostensorio , un buon concerto
nicazione ; nè forse avrebbe a lungo resistito alla di campane , ed un ordine perfetto di architettura
privazione dei viveri, se il valente Bartolo de' Bec. | interna ed esterna. La pielà dei parochi e i doni dei
cadelli capitan generale che governava la montagna popolani la fecero cosi sontuosa. Gran parle del pro
e stanziava a Casio non fosse accorso sollecito colle fillo de' suoi viaggi e delle sue industrie viene da
truppe per combattere e vincere que' ribaldi , che questo popolo consacrato alla chiesa ; e la chiesa del
lasciando selte uomini estinti , e due prigioni, si ri. suo villaggio è per l' alpigiano di Montacuto la rap .
fugiarono all' Orsigna su quel di Pistoia , ed ivi si i presentazione di ogni più tenero e devolo affetto .
trincerarono . Bartolo invid i prigionieri al Senato Dai lidi delle Maremme, dall' isola de' Corsi , o tra
che li ſe' giustiziare , poi rialto Montacuto , e lo ri. le nebbie delle paludi di Terracina egli sospira il
ſorni di viltovaglia , rimellendosi quindi a Casio colle giorno in cui potrà ringraziare la Vergine , cui s' é
milizie ; ma troppo presto . Imperocchè le ciurme dei raccomandato partendo , in quella chiesa ove riposa -
fuorusciti che stavano riparale sul territorio tosca. sano le ossa de' suoi maggiori , ove la vecchia sua
no corsero fra le tenebre di una nolle tempestosa al madre sta pregando pel suo ritorno e dove il Sacer
castello di Montacuto , e puntando in silenzio le sca. dote benedisse la sua unione con la sposa che l'ama
le , prima che le scolle se n ' avvedessero , aveano a fede e che l' ha falto padre di cari figliuoli.
penetrate le mura ed invase le abitazioni , appiccan Tornando alla storia ecclesiastica , diremo che la
dovi il fuoco , che in brev'ora distrusse un terzo del cura di Montacuto è di libera colla zione della R . Men
caseggiato . Deste le milizie , desti gli abilatori, suo. sa , come lo fu sempre dall' anno 1378 in avanti. In
narono a raccolta ; e Guglielmo fralelminore di Gui- quell' epoca remota era anche parrocchia libera ed
dotto coi valorosi uomini del presidio ricaccid i bon . | indipendente , ma poco appresso venne unita alla
diti fuor delle terra ; indi ripard la rocca ed ogni pieve di Lizzano, e non riacquisid la cura dell'anime
fortilizio , ed ottenoe che il Senalo sovvenisse ai da - che sul cominciare dell'anno 1586 . Qui la festa prin
neggiali con esenzioni , denaro e immunità . Cid av. | cipale si celebra nel sesto giorno di dicembre , e la
veniva nell' anno 1334 , dalla qual' epoca in poi non parrocchia è altualmente raccomandata allo zelo del
ebbe il paese nè assalti , nè invasioni, si che il po. / reverendo sacerdote don Giovambattista Serantoni.
polo polea starsi tranquillo . Ma sul finire del predetto Vasto , faticoso ed asprissimo è il territorio di
secolo , essendo capitano diMontacuto GiovanniRizzo. questo luogo , il quale trovasi distante da Bologna
li da Capugnano , vennero gli abitanti in ferissima | 40 miglia al sud-ovest, e viene circondato dalle co
discordia con que' di Belvedere ; e le ire produssero | re di Castelluccio , Pianaccio , Granaglione , Lizzano
tante stragi ed uccisioni , che le famiglie più agiate ed Orsigna pistoiese . Dalla base del monte si sale
emigrarono spontanee nella vicina Toscana. Fu que. alla chiesa per un erto e malagevol sentiero , che
sto l' ultimo crollo della polenza di Montaculo ; av. serpeggia con molti seoi per la scabra pendice , d 'on .
vegnachè a poco a poco si disertasse di abitatori , de si scorgono gli aspelli pilloreschi di monti, valli
perdesse il capitanato , e con questo i fortilizii e le l e dirupi. Si vanno per quella via allergando seggi
erbosi , rocce ignude , precipizii , boscaglie immense gia la Sela ) è il villaggio del Pianaccio antica suecare
di faggi e di castagni , e rozzi casolari, ove i mon - sale di Montacuto ed ultima terra del bolognese ; e
tanari vivono con pastorali costumi ed hanno undi qui volgendo a meriggio per irne all ' Orsigna, qua
particolar carattere tutto proprio dei luoghi alpe le immensa catena di monti che sovrastano ai mon
stri. Collierto colle di Moulacuto non finisce l' Ap- ti ! quanti profondi valloni apronsi in mezzo a loro ,
peonino , benchè il senso ingannato lo creda ; e con- non ancor violati da piede umano ! solo colà tra i fol
vien pervenire all' estremità del ciglione , di qui non li rami delle piante , emule delle scorse età , posero
molto discosto , che chiamasi Capo del mondo o Cor. sicuro il nido montani uccelli ; o trabalzando dalle
no delle Scale . È l'orrido per eccellenza , è il più aeree rupi soltanto il lepre r' impresse le sue snelle
desolato sito che in queste cordigliere si riscontri. Le vestigia .
rocce paurevoli non concedono ai raggi del sole di Ma elevato sull' ardua vetta di questi monti , ti
scendervi più di tre ore ne' lungbissimi giorni del. torna dolce il meditare : e dopo d ' avere scorso un
l' anno ; e nell' inverno la neve si riversa con tanta lungo tralto di solitudine , come gradito ti viene al
abbondanza che forma mucchi e monti, i quali talo . l'occhio l' aspetto di una capanna, d ' un campicello
ra non si struggono per varie estati. Tuttavia nella sporgente fra sterili massi! come ti tocca il cuore il
bella stagione le mandre pascolano su quel deserto ; | lontano suono di una campana, il candore di questi
e si ode lo strepito che mellon cadendo le calaste popoli, il canto pastorale , il muggito stesso degli ar.
di legna legale da ſuni che gli alpigiani lanciano al menti I.... E quando un'innocente pastorella di sem
basso dai greppi erlissimi, ove si sono rampicati ad bianze angeliche e di vago e semplice vestire, li ap
operare la scure. presenta tersa coppa di faggio spumeggiante di lat.
Discendendo ai piedi del monte , più ridente si te , ab.... nell' estasi di quell' incanto come sei tratto
mostra il terreno . Quivi è una magona o ſerriera . | ad esclamare
Il silenzio delle selve è rotto perciò dal rombazzo dei
magli , e globi immani di fumo si estollono dalla „ Oh voi beati abitator di queste
begra fucina ove purgasi il ferro che avvampando » Che ne cingono intorno erme foreste !
scorre e dondoleggia a guisa di liquefatto piombo . Più
ayapti (ristretto framonti, e dove frammezzo spumeg . I Dott. LUIGI RUGGERI,

IONUT
- 76 -

SAN GIO , BATTISTA


DI GAGGIO DI PIANO

sebbene niun documenlo di storica cer. | erelta la confraternita del Santissimo Sacramento
PECS

a l dytezza faccia testimonianza dell' anti. | aggregala a qitella della Natività di Reno : e ai 30
chità del tempio parrocchiale di San Giugno 1637 quella del Santissimo Rosario per gli
Gio . Battista di Gaggio di Piano , che nei alti del soddetto notaro : nè molto tempo dopo cogli
tempi a noi più rimoli si chiamava Ga. atli del medesimo fu eretta la confraternita del Sur.
gium , o Gazum , o Gaium , si può da alcu . fragio. Fino allo scadere del secolo decimottavo que
ne memorie rilevare aver esso esistito molto sta chiesa ľu semplice parrocchia , ma nel giorno 13
W prima dell'epoca in cui cominciasi ad averne Maggio 1791 Monsignor Francesco Maria d ' Este Ve
' notizie sicure. Noi però non volendo errare fra scovo di Reggio , e abbate commendatario di Nonan .
il buio di lontani tempi, riporteremo quel tanto che tola , incalzolla al grado di plebana , decorando col
troyasi appoggiato sopra argomenti di non crollabile tilolo di arciprete il suo parroco , costituendolo nel
certezza. E in prima quanlunque non si possa per niu . tempo stesso vicario foraneo . E allorquando nel 1822
na guisa accennare l'epoca nella quale venisse edificato questa parrocchia venne aggregata alla diocesi bolo .
il lempio parrocchiale , si trova però che il territorio goese , piacque all' Eminentissimo Oppizzoni conser .
era assai più esteso e dipendente dal governo di Mo. varla plebana con suo atto del giorno 10 Maggio an
dena , venendo noi accertati che esisteva fin dal 776 . no suddello.
Un diploma del celebrato Carlo Magno fatto in favo Niuna memoria ci è venuto fatto di rinvenire in
re della Badia di Nonantola è segnato -- Pratis Gai. torno ai ristauri che dovettero essere necessario alla
gio - - e pare che fin d ' allora questa parrocchia fos conservazione del tempio ; e forse passò lunga stagio
se nella giurisdizione di quella diocesi. Appare poi ne senza che alcuno ponesse animo a questa bisogna .
da una carta nonantolana che nel 1031 ivi sorgeva Solto il rettorato pero del molto Reverendo D . An
un castello , il quale è pur nominato ancora in un drea Placido Ansaloni vicario generale di Nonantola ,
documento del 1155, come attesta il Jottissimo Tira . e parroco di Gaggio cra la chiesa venuta in sì mi.
boschi. Al principio del secolo XV questo distretto era sere condizioni che in alcune parti minacciava di
tultavia noverato fra i comuni del modonese , quan rovinare. Per lo che questo zelantissimo sacerdote tro .
tunque i suoi abitanti non volessero riconoscerne la vando un luogo si squallido mal convenire all' eser.
giurisdizione ; negli staluti delle acque compilati cizio del culto dovuto alla maestà dell'Eterno , venne
nel 1327 trovasi affermato questa terra far parte del in risoluzione di restaurarlo tutto, e senza por tem .
po in mezzo s 'accinse all'opera , che a sue spese ſe
contado della città di Modena. lo processo di tempo
venne in potestà dei Bologuesi; ma la giurisdizione licemente condusse a termine ; e memoria di tanta
carità fu posta sopra la porta maggiore del tempio
spirituale restò tuttavia alla diocesi di Nonantola .
Alcune memorie esistenti nell' archivio arcivescovile la seguente epigrafe.
della città di Bologna derivale pur esse dalla famo D. 0. M .
sa Badia già nominala , ci attestano che nel princi. · SACRAM , HANC . AEDEM
pio del secolo XVI era parrocchia ben regolata , e LAQUEARIBUS . DISIECTIS . COLLABESCENTEM
troviamo che i suoi registri dei ballezzati hanno FRANCISCO . MARIA . ATTESTIO
principio nel 1567 , il che ci porge argomenlo , di EP . REGII , ET . PRINCIPE
bene ordinalo governo, lo una visita falta dall'ordi ABBATE . COMMENDATARIO
nario abbale commendatario di Nonantola nel 1582 fu ANDREAS . PLACIDUS . ANSALONI
ampliato il suo territorio con aggiungervi quello della VICARIUS . GENERALIS
parrocchia di Santa Maria di Bagazzano posta sulla riva ANNO . RECTORATUS . EJUS XXXV
del Panaro, della quale era parroco quel medesimo di R . S . A . MDCCLXXXIX
Caggio . Tenendo dietro all'ordine con cui fio d 'allora SUA . IMPENSA
veniva retta questa parrocchia abbiano cagione di INSTAURAVIT . ET . EXORNAVIT
esaltare la diligenza de'suoi parrochi; e vediamo nel
1622 principiare a tenersi i registri dei defunti , e Con gran solennilà quesla chiesa dopo il nuovo
nel 1707 quelli dei matrimonii. Si ha poi una prova ristauro , venne ridonala al servizio divino il 24 Feb
sicura dello zelo onde veniva promosso l'onor di Dio braio 1789 , intervenendo il Vescovo di Reggio Alle
benedetto , dallo scorgere , che nel 1632 al 13 No. stio , ad offrirla al Signore , purificandola secondo il
vembre pei rogiti di Alessandro Cappellini veniva costume cattolico colle acque lustrali.
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L ' interno di essa é a soffitta fino al presbitero , / campanile con quattro campane di oltimo accordo ,
ma la cappella maggiore compresovi il coro è a vol e di buona tempra : nel secolo scorso ne aveva sola
ta . L ' ara maggiore che quivi innalzasi è costrutta mente tre ; e trovasi in una memoria dell' archivio
di bel marmo, con balaustrata al presbitero, la qua- arcivescovile che l' arciprete Branchini ne benedl tre
le pure è di marmo falta nel 1790. Questo altare è | alli 6 Dicembre del 1794.
dedicato a S . Gio. Battista patrono titolare della Bella poi oltre ogni dire e vasta è la canonica di
parrocchia ; il qual santo , unitamente a S. Carlo questa parrocchiale : e di cid vuolsi dare lutto il
Borromeo vedesi rappresentato in una tela in alto vanto al M . R . Sig . D . Andrea Trombelli cugino del.
di venerare Maria Santissima Assunta . Sotto l' altare l'antecessore dell'odierno , il qnale a sue spese mise
poi in un'urna dorata , guernita di cristalli , conser - | mano a rifabbricare la già squallida canonica , e non
vasi il corpo di San Bonifazio Martire , che solto il / badando a risparmii la condusse a quello stato che
rettorato del sullodato Ansaloni ſu processionalmen. si trova presentemente ; e nel 1824 aveva già speso
te quivi trasportato da Nonanlola alli 14 Maggio del più di duemila scudi. Poco discosto dalla chiesa scor
1741. Le cappelle laterali sono quattro , delle quali gesi il cimitero , il quale nel 1809 a spese del comu
la prima a sinistra è dedicata a San Bernardino da ne fu circondato dai muri che altualmente lo cin
Siena altro protettore della parrocchia , il quale è fi. gono.
gurato in una tela posta in alto sopra l'altare. Sot. Il territorio parrocchiale di Gaggio trovasi limita .
10 il quadro di San Bernardino è un' altra tela nellato dalle parrocchie di Panzano , San Cesario nel mo .
quale dal valente pittore modenese Signor Manzini denese , Rubiara di Nonantola , Bagazzano pure di
venne rappresentata nel 1847 la B . V . di San Luca. Nonantola , e Castelfranco. In questo distretto sono
La bella ghirlanda di fiori, e il ricco manto che ser. 1600 abitanti compreso 200 anime della fazione di
vono d ' ornamento alla detta immagine di Maria fue Sant' Ambrogio , e di Sant' Anna della diocesimodo.
rono fatti a spese di un devoto parrocchiano: e l'or nese nei dominii estensi, la qual frazione ſu già ag
nato che abbellisce la cappella venne rimoderuato per gregata alla parrocchia in discorso . Il Paparo pure
cura dell' odierno parroco . Il secondo altare da que- i da una parte la limite a questo territorio , e trova
sta parte è dedicato alla B . V . del Rosario con so . si in esso il bellissimo ponte di Sant' Ambrogio per
prapposta pillura rappresentante i misterii , opera cui si porge agio agli abitanti limitrofi, e ai passeg
in fatto d ' arte non caltiva. L ' altare poi è costrut. gieri di valicare il detto fiume quando torni loro in
to di pietra speculare , comunemente detta scagliuo - | grado. Gli oratorii che sorgono del distretto di Gag
la , e sopra il medesimo ergesi la statuetta di stuc gio sono 1 . Sant'Anna spettante alla casa Bernardi
co rappresentante la B . V . del Rosario . Dalla parte nel modonese. 2 . Sant'Antonio di Padova apparte
destra il primo allare è delto il Santuario , perché nente alla casa Valentini, la quale possiede pore qui
quivi conservansi le relique in numero di 255 tulle stesso un bellissimo palazzo che serve di villeggiatu
collocale in piccoli reliquiarii d ' argento . Due busti | ra , ed è posto sul Bologoese. Da memoria esistente
dimarmo ornano i lati di questo allare , i quali bu - | nel citato archivio arcivescovile si ricava che il Com .
sti rappresentano l' uno San Gregorio Papa , e l' alu mendatario Abbate Cesare Valentini dispose con alto
tro San Geminiano vescovo di Modena. Il secondo poi del 1735 che la sua famiglia dovesse far celebrare
è sacro al Crocifisso , che vedesi figurato in un qua . nell'oratorio Valentini in ogni di sacro a Maria san
dro contornato di varii santi; il tutto insieme dipin - tissima la santa messa ; e tutte le volte che questo
to con bel fare da scorgervi per entro la maestria si ommeltesse si dovesse pagare al parroco di Gag
dell' artista . Questo altare poi spetta alla nobile fa . gio una doppia da 3 scudi romani. Pel governo tem
miglia Frosini di Modena . L' organo al cui concerto porale gli abitanti del descrilto territorio dipendo
si cantano le salmodie divine fu acquisto del prelo . no da Bazzano per mezzo del comune di Castel
AP

dato Ansaloni che nulla risparmiava per rendere più | franco , eccettuala pero la frazione di Sant' An
decorose le solennità che celebransi a gloria di Dio , |1 gio , e Sanl' Anna ; e pel governo spirituale dipen
e un tale acquisto fu fatto nel 1769. Degna poi al dono solo dall' Ordinario , essendo la loro parrocchia
tutto di menzione è la ricchezza , e la quantità , dei l plebana . La festa titolare celebrasi alli 24 di Giugno
vasi . e paramenti sacri . e delle altre suppellettili giorno dedicato a San Giovanni Ballista . Fra i molti
chi ha

inservienti al divin culto ; e per dire dialcuna cosa, parrochi che ressero laudabilmente la cura di Gag .
violsi acceppare il bellissimo ostensorio falto nel gio , sono degni di singolare memoria , e per sapere,
1801 del valore di Sc. 300 , e un magnifico tappelo e per zelo di ministero il già lodato Ansaloni, e l'ar
mortuario costrutto per cura dell' odierno arcipre ciprete Dott. Branchini nipote del suddetto , e vica
te. Io Sacrestia è ammirabile per valentìa di pen rio generale di Nonantola esso pure. Al presente la
nello un dipinto rappresentante la B . V . concelta sen cura spirituale di questi paesani è affidata alla pie
za macchia originale : il qual dipinto fu per cura della del Sig . Arciprete Molto Reverendo Don Gius ppe
presente arciprele levalo dal ex oratorio di casa Ba Trombelli di Sant' Agata. La mensa arcivescovile di
vnesi, e quivi collocato. Antichissimo , come scorge. | Bologna possiede il libero diritto di nominare il nuo
si dalla maniera della sua architettura , è l' attiguo | vo parroco quando accadono le vacanze,
G . T.
$ . VIGUELL AR GAUOLLO

DI CAPUGNANO

natria di chiari ingegni , d ' illustri | legrate a destra e a sinistra da borgale , da vigne e
scienziati , di ripomati artisti. Vi da orticelli , e decorate da qualche villereccia abita .
2 ebbero culla un Pietro Nanni pro. zione. E quando l' occhio per cosi dire non osa spe .
fondo anatomico ( al dir del Morgagni ) | rare di più , dirigendosi improvvisamente sulla valle
se celebre professore di medicina pratica, di Reno, vede aperta una scena così variata di acque,
morto nel 1717 ; il botanico Marco Nan - | di spiaggie , di paesaggi, di monti , di giardini e di
2 ni, il semplicista Domenico Capilani , ambi selve , che vien meno al paragone quanto finora ba
saputo raccogliere nei versi e sulle lele la fantasia
coetanei ed ambidue morti nell' istesso seco . |
10 ; un frate domenicano (Padre Maestro Za dei poeti e dei pittori.
nini) commentatore della Scriltura Sacra ed autore Le ullime falde dell'Appennino che si disperdono
d ' altri lodatissimi scrilti ; un minore osservante ri.
in questa valle ubertosa hanno cið di particolare a
formato di nome Filippo Negretti autore di opere confronto delle altre che si riversano nella tosca
teologiche molto riputate , che scriveva nel secolo che queste si rizzano in poggi ed in colline , e for
XVIII ; un Ugolino capitano di guerra nel 1326 ; un mano un anfiteatro ed una cerchia la piii magnifica
Giovanni Rizzoli castellano di Montacuito dell' Alpi e sorprendente. Il viaggiatore che muove da Verga .
nel 1401 , un Gaspare Bartolelli , conosciuto più to alla Porretta ( grossa terra alla quale aderisce la
comunemente coi nome di .- Paglia lunga, -- Scul. cura di Capugoano ) la riguarda con sempre nuovo
tore assai distinto , le di cui opere sembrano ancora diletto . Non sono ancor vent' anni che un simil lra
una meraviglia dell'arte ; e finalmente un Zanino o gitto costava al viandante sei ore di noia e di stan
Giovannino da Capugnano pittore di genio e d 'im chezza , quantunque provvisto di buona vettura ;
maginativa tanto lepida e strana , che le sue tele ma il Cardinal Macchi Legalo felsineo accorciò la via
80A pregiate e richieste dagli stessi Regnanti , onde carreggiabile , e la rese comoda e piana , facendone
si trovano nelle reali pinacoteche , frammiste ai di. | aprire più di cinque miglia in luogo adatto , vale a
pinti dei sommi artisti d ' Europa . dire sulla sponda sinistra del Reno , sopra terreno
Capugnano è una vasta parrocchia alle falde del. | stabile ed in linea relta. Ora da Vergato alla Por.
l' Appennino. Vi si pud giungere dal comune di Bel. retta non s ' impiegano che due ore , e la lunghezza
vedere che lo confina a ponente ; ed il viaggio non del viaggio è compensata dall' amenità dei luoghi e
è rincrescevole , perchè la via è ripida , ma quasi | dalle pittoresche situazioni che s ' incontrano . Fuori
sempre romantica . Si passa , valicando la Sela , pel e dentro il castello di Porrella sorgono fonti d ' acque
villaggio di Castellaccio , poscia da questo si discen minerali , la virtù delle quali non palisce contrasto .
de in poco men di mexz ' ora a Capu gnano . La stra Per esse questo paese è nella state il convegno di
da che si raggira da prima tra le sinuosità di rocce ragguardevoli persone bolognesi, modenesi , e tosca
inaccessibili , fiancheggiata sempre da precipizi che ne che vengono a risanarsi coi bagoi , e a cercarvi
formano sponda al fiume che si rompe abbasso tra i un aere fresco e salubre. Gli alti monti che gli stan
massi , sbuca tutt' a un tratto in quest' amenissimo no a ridosso sono per lo più ricoperti di castagni, di
colle , e lo percorre per qualche miglio tra ridenti quercie e di faggi, e sono anche sparsi di ville e di
praierie e colte campagne , irrigate da sorgenti, ral. vigneti.
Gopugnano
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Il territorio di Capugnano comprendeva anlica - | l' organo , la cantoria , il pulpito , una Via -crucis
mente anche questo castello , che non avea chiesa par del Bartoletti ed una bella canonica , ed appartiene
rocchiale nè succursale ; e allora Capugnano dipende per gius patronato ai popolani. Trovasi nel comune
va dal plebanato delle Capanne. Ma avendo il conte e nel governatoralo di Porretta , ed ha nel suo cir
Ranuzzi feudatario della Porrelta falto edificare a condario sette oratorii o cappelle con una popolazio .
sue spese il inagnifico tempio di santa Maria Maddale - ne agricola di 1150 anime , diretta dal pio è vene
na , venne l'Arcivescovo Paleotti a benedirlo nel 1585 , rando paroco Don Vincenzo Taruffi. I suoi confini
lo costitui capo di una nuova parrocchia , e l' elevò poi sono le pievi di Porrelta , di Lizzano e delle Ca
all' onor di Malrice , per cui la chiesa di Capugnano panne , le cure arcipretali di Gaggio e di Bombiana,
perde la metà del popolo , e fu sottoposla come vi. e le parrocchie di Castelluccio e di Grecchia .
ciniore a questa novella pieve, da cui dipende ancora. Cupugnano , secondo il Calindri , doveva esistere
L ' origine della cura capugnanese è ignota affat sin dall' ottavo secolo dell'Era cristiana , e formare
lo , ma noi la crediamo antichissima , avvegnachè un popolo ed una comune numerosa nella dipenden
comprendesse un gran popolo e dominasse un este za di qualche signorollo o capitano , sinchè passd
so distretto ; perchè trovasi notata nel campione nel dominio dei bolognesi. Noi abbiamo trovato in
del 1378 ; e perchè vi furono concentrate allre par vece che le prime notizie di questo luogo si riporta
rocchie : cosa che mai accadeva ne 'tempi andati se no all' anno 1307 , allorchè sostenne con altre comu
non a riguardo di qualche chiesa distinta ed autore . nità una teozone sanguinosissima contro i Signo
vole ; e tutti sanno che distinzione ed autorità deri. ri di Montecuccolo e quei di Papico che ipſestavano
vano principalmente alle cose sacre dall' antichità di la Montagna ad uso dei predoni ; poscia nel 1326 ve
origine , o da una lunga e non interrolta esistenza. diamo i conti da Panico fuggir l'esercito dei bologne
La fabbrica però non dee risalire oltre il 1500 ; del si , ripararsi a Capugnano , e quivi difendersi un ' in
qual secolo ritrae il buono ed il cattivo stile di ar . | tera stagione. Nei secoli andati Capugnano avea au
chitettura. L 'atrio sulla fronte del tempio ha la da. | cora un convento di monache ed un ospitale per
ta del 1666 , c vedesi aggiunto assai tempo dopo. gl' infermi, dei quali non si conserva più alcun ve.
L ' interno della chiesa , a volla , è distribuilo in tre stigio ; ed il suo popolo costituiva in parte una mas
navate e fa gradevole effetto , specialmente per la saria indipendente , mentre l' altra parte obbediva
cura e decenza con cui si conserva. Ha nove altari. ai conti Ranuzzi signori della Porrelta .
Sul primo è una magnifica tela di Guido-Reni rap- Non meno che gli altri comuni dell' Italia centra
presentante il litolare san Michele ; poi discendendo le , Capugnano fu in preda alle fazioni interne , e
dal presbiterio , si veggono quelli di san Bartolomeo, travagliossi in guerra co' suoi vicini di Casola e di
di san Rocco ( col quadro d 'Alessandro Tiarini) , del Casio . Pareva destino che gli italiani unitisi un lrat.
Ss. Rosario , di san Benedetto , della Pietà , di san to contro il dominatore straniero , dovessero divi.
Giuseppe , di sant' Antonio di Padova , e di sant'An- dersi tosto per combatter tra loro , e nella liberlà
tonio Abate . Questa chiesa , ben provvedula di ar. non trovare che la discordia !
redi e suppellettili, ha pure il fonte baltesimale , Dolt. Luigi RUGGERI.
- 78 -

SANTA CATERINA DI SARAGOZZA

IN BOLOGNA

Toe n hi entra in Bologna per la Strada | so il delto Maestro Brighenti per la costruzione del
di Saragozza a sinistra , e lontano campanile ; perchè essendo ben presto venuti meno i
fondi all'
AC forse un tiro di fucile dalla parte di | fondi uopo da
all' uopo da loro
lor disposti , suppli del proprio
en questo nome, trova la Chiesa Parroc allo smanco , ed a spese proprie sostituì ancora quat.
chiale di Santa Caterina , la quale è fra | tro belle , e nuove campane alle antiche , e meschi
2 le più antiche di questa città perchè, ne. E più innanzi vi aggiuose un cccellente orologio
sebbene fosse rifatta nel 1443 , pure la sua che suona ore, e quarti, ed ornd di griglie le finestre
la costruzione risale al 1289. Fino quasi ai no del Campanile . Oltre tutto cid ſorni la Chiesa di ar .
Costri giorni essa era non meno incomoda per redi, ed effetti preziosi, di cui era al tutto priva ; e
la umidità , che indecente per rimanere esposto alla quante beneficenze furono a lui fatte da persone be
vista di chi guardasse sopra le cantorie , i granaj, nevoli , tutte volle rivolgere a prò della Parrocchia
come li chiamiamo , del parroco. costituendone la dotazione e della Chiesa , e delle
Ma oggi è lull' altro : più non vi si soffre umi Scuole già da lui erelte per fanciulli, e fanciulle, senza
dilà , e l'occhio , ovunque ti giri, non si forma che dire quel che ha lasciato del proprio, ed è ben assai.
sui oggetti convenienti , ed aggradevoli, e tal cangia. | Questa Chiesa è di mediocre grandezza , di for
mento è dovuto a Monsignor Giovanni Battestini Pre ma quadrilunga , il suo ornato e lavoro di Onofrio
Jato domeslico di Sua Sanlilà , Protonolario Aposto Zanotti, e dell' esimio piltore Fausto Muzzi è il nuo
lico , Dollor Collegiato di Teologia , e Primicerio del vo quadro rappresentante al momento del suo m
la perinsigne Basilica di San Petronio . rio Santa Caterina di Allessandria , il quale è collo
Nel 1816 il Marchese Luigi Albergali Capacelli , la cato sul maggiore de' sei altari che contiene la Chie
cui nobilissima Famiglia ab antiquo possiede alter. | sa ; e fu dono del benemerito Parroco nell' anno ul
nalivamente alla Mensa Arcivescovile di Bologna suc. | timo di sua cura . ( 1844 ) .
ceduta alle soppresse Monache di Sant' Agnese , il Non è pur da tacere , che da lui medesimo fino
dirilto di nomina a quella Parrocchia, presentd il sul- | dapprincipio si ebboro i quadri degli altari laterali.
lodato Sacerdote , il quale preso , ch ' ebbe il posses. Il San Girolamo copia del Caracci , lasciatogli in pro
so della sua chiesa , e trasporlata per ogni ministe prietà dal Signor Avvocato Vincenzo Patuzzi, l' An
ro , ed ufficio ecclesiastico , la sua residenza nella gelo Custode del Cittadini, il San Sebastiano del Mi
succursale delle Muratelle , pose mano a ricostruirla lanese , il Gesù Nazzareno d ' ignoto autore. La Ma
sul disegno del notissimo Maestro Vincenzo Brighen | donna di Guadaluppe esisteva ab antico , lasciata a
ti , a darle quella comoda , ed elegante forma , che | perpetua memoria dagli ex Gesuiti Americani.
ha oggi, volle pure occuparsi della Canonica a ren . Conta questa Parrocchia oltre cinquemila anime,
derla agiata ed estesa , e più che mai amena per ed è governata dal Molto Reverendo Don Serafino
uno spazioso orlo di suo acquisto. Volle poi egli inol. Giorgi Parroco di non comune dottrina , e molto ac
tre far suoi gl' impegni assunti da' parrocchiani ver . | cetto a ' suoi parrocchiani.
CSarater
.9di agoinazzo
HI
R
.
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Gioarco
SSig Mino
emjrgi
Nel circondario di questa parrocchia è il Santua . | Madonna detta di Bocca di Lupo, perchè posta a ca
rio della Regina de' Cieli delta de' Poveri posta in po della via di tal nome.
Via Nosadella , ed esistono nella giurisdizione di es In questa parrocchia un solo Spedale esiste, quello
sa la Chiesa succur sale di Santa Maria delle Mura | degli Abbandonati , ora militare, posto in Via Fras
telle , parrocchiale una volta, situata nella estremi. sinago, ma vi erano per lo addietro però altre Chie .
tà della strada di Saragozza con unito Oratorio , ove se e Monasteri oggi distrutti , e convertiti ad allro
intervengono ogni Domenica moltissimi giovani con uso , e cioè :
gregali solto gli auspicii di San Luigi Gonzaga ; la In Via Nosadella -- La Chiesa , e Convento delle
Chiesa di Santa Maria delle Rondini appartenente Monache Agostiniane degli Angeli.
ora alla Congregazione de' Sabattini , cosidetti , La Chiesa e Casa delle Donne penitenti di Santa
perchè nelle prime ore antimeridiane di ciascun Sa - | Maria Egiziaca , e
balo si recano processionalmente sul Monte della La Chiesa dei Santi Pompeo , e Vitale già ospi.
Guardia a visitare la B . V . di San Luca ; Questa zio de' poveri Sacerdoti frimpelto alla Chiesa dei
Congregazione fino al 1841 ebbe residenza nella Chie Poveri,
sa ora distrutta di Santa Maria della Inspirazione la Saragozza
presso la Porta Saragozza dal lato di mezzo dì. La 1. La suindicata Chiesa di Santa Maria dell' In
Chiesa dei Trentatre anni di N . S . Gesù Cristo , che spirazione delta de' Sabattini.
esiste presso la Porta Saragozza dal lato sinistro , 2, La Chiesa delle Monache Agostiniane della Con .
in cui è fondata una divota Congregazione , che ogni cezione.
festa si raduna per ivi recitare l'uffizio della B . V .; 3 . La Chiesa della Santissima Annunziata di Mo
la Chiesa di Santa Sofia anch ' essa in Saragozza in mache Francescane Minori,
vicinanza alla Parrocchia spettante alla Pia Confra. lo Belvedere di Saragozza
ternita del Pellegrino Greco delta de' Domenichini , Oratorio ore era un Collegio laicale dello di Mes.
perchè ogni Domenica sul far del giorno processio . I ser Gesù Cristo .
nalmente si porta alla Chiesa di San Luca . La Chie Luogo la mura interna verso la Porta di Santa
sa di Santa Elisabelta in Via Nosadella già Conven Isaia
to di Monache terziarie Francescane , ed ora ritiro La Chiesa della Confraternila di Santa Maria dels
per educazione di Zitelle , La Chiesa di Santa Maria la Natività .
Maddalena de' Pazzi in Saragozza , ove esiste il Con Fra gli Edifizii primeggiano il Palazzo Albergati,
vento , ed educandato delle Monache terziarie Car- le poi quello del Signor Conte Zanchetti già de'Mar.
melitane , e finalmente una pubblica Cappella della chesi Tedeschi.
G. N .

Tom.IV
TOM . IV
- 79 –

LIZZANO 0 BELVEDERE

a ria , generalmente sottile , punge | sai pittoresca , ombreggiata da querce ed alberi 6


H a gl' ingegni , e li rende più aperti versi , ma specialmente da grandi castagni, uno dei
Ve svegliati. Ove li dispone alle uti- quali circa mezzo secolo fa vedeasi cioto da un sedike
G l i speculazioni, ove alle arti , ove ai di pietra , ed era si antico , che probabilmente i pa
o begli studi , ond' è che in ogni età la dri di questa villa novellavano sotto la sua ombra
U Sela , la Dardagna e la Rimenzia vi- | al tempo della regina Sillana .La chiesa di questo le
dero nascere sulle sue rive uomini meri- go è pur essa antichissima perchè la troviam notata
tevoli di eterna memoria , sia nell' armi, come cura e come matrice in un diploma longobar
sia nell' esercizio di nobili e ragguardevoli dico dell' anno 753 , datato in favore di sant' Ansel
funzioni civili. I contadini ed i montanari , as. mo abate nonantolano. Ed è forza conchiudere ( o
suefatti ad affrontare gli ostacoli della natura , ed me argomenta il Calindri ) che in que' remotissimi
abituati al sentimento delle proprie forze , sono ne. tempi fosse già sparsa sull' appennino la luce del
cessariamente intraprendenti e coraggiosi ; mentre la l'Evangelio , o che questi monti alti ed inospiti a reaa
benignità del clima , la fertilità delle terre , la purezza servito di rifugio ai cristiani , perseguitati dal paga
dei vini , la limpidezza e salubrità delle acque fanno nesimo di Roma. Per molti secoli appresso questa
si che sieno straniere affatto a queste felici regioni Matrice avea in se concentrate altre cure , che poi
certe figure arcigne , certi volti scarni e pallidi che si disunirono , ma la sua collazione ſu ognora della
si di frequente s ' incontrano nelle fangose pianure reverenda la sua plebanale giurisdizione è
Mensa ,, ee la
reverenda Mensa
del ferrarese . Un bel bruno , misto al roseo , pom . / stata sempre la stessa. Anche la fabbrica della chie .
pes ia sulle allegre sembianze delle donne alpine e sa è anlica di qualche secolo ; e più antico e il suo
specialmente di quelle che abitano il comune di Bel campanile che fu un' alta torre degli etruschi e che
vedere. Robuste e vegete complessioni, lunga vita , ora ha urgente bisogno di ristauro e di riparazione.
seqsi squisiti , perspicacia di facoltà intellettuali | La chiesa come plebana possiede il conte battesima
sono i segoi che contraddistinguono i naturali di le ed è decorata di una cantoria , di un organo gran
questi luoghi ; gente affabile , ospitale , coraggiosa , 1 de , della Via crucis , del pulpilo , e di un altare la.
non temeraria , non querula , non impaziente , dedi: terale di marmo , dono munifico dell' odierno arci
ta ai divertimenti , e non al vizio . prete don Angelo Serantoni. L ' inlerno ( lungo pie
Lizzano è grosso borgo dell' Appennino , a capo di 56 , largo 28 ed alto 32 ) è in volto a tre navi, e
del comune che chiamano Belvedere . Anticamente contiene selte altari , il maggior de' quali è nel pre
vi sedeva il valvassore o capitano che governavalo con sbitero sotto un catino regolare , ed ha il quadro
freno assoluto di signorja ; e chi va in traccia di che rappresenta san Mammante titolare della pieve.
feudali reliquie discerne su pei greppi ove un torrazzo Gli altri altari son dedicati a san Carlo , a sant'Ao
annerito dai secoli , ove gli avvanzi di un castello ! tonio di Padova , ai santi Fabiano e Sebastiano , alla
per le cui mura screpolate s' abbarbica l' edera , e il Centura , al Rosario , e a sant'Antonio Abale. Nel cir
cui dintorni sono ingombri di sterpi e di piante sel . condario della cura si trova un piccolo santuario
vatiche. Ed ora la storia circonda di solenni memo. sotto il patrocinio della Vergine Annuoziala ; vicino
rie quelle pilloresche rovine , ora la popolare credu- alla pieve up oratorio dedicalo ai santi Francesco e
lità le rende abitate da speltri contaminati di san . Gioacchino ; e sulla sponda di Sela , alla periferia
gue , ad immagine de’loro antichi signori. Oggigior . | del territorio , una cappella sacra a san Giorzeni
no qui risiede un Municipio che tiene nella civile Evangelista . Accanto a quest' ultima havvi un forno
giuridizione le altre cure già componenli il vecchio per la fusione del ferro, fabbricato con lutte le nor
comune di Belvedere , cioè Grecchia , Pianaccio , me dell' arte oltramontana . Il momenlo in cui si
Montacuto , Vidiciatico , e Rocca Corneta , oltre le estrae il ferro fuso è degno di fermare ogni sguar
due parrocchie succursali chiamate Gabba e Farneto. do. L ' aspetto delle fiamme che ardono in quelle bolo
Il borgo or' è la pieve di Lizzano ha una piazza as. 1 ge , l' impeto con che il metallo liquefallo sgorga
8.MTamante
di
Lizzano
M
M R D
:rciprete
Sog
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Iranitonj
per l' angusto foro apertogli a uscire , il crepito | fior della salute in viso : bel fiore che presto appas.
ch ' esso manda al versare che fanno i secchi d 'acqua sisce per le gravi fatiche in che si stancano , anche
sulla superficie dell' avvampante suo stagno, la nera allorquando (dice il Cantù ) più la natura chiedereb
crosta che ivi allora si forma, e le scintille , il calore, be riposo .
il chiaror dell' incendio , coll'abbronzato volto de'ci Il castello di Belvedere o Lizzano , che il Muzzi
clopi , che armati degli acconci utensili si adoprano descrive come luogo importaotissimo e come chiave
a frenare mediante umida argilla lo straboccar del d ' ogni altra fortezza dell'Appennino , ebbe varie vi.
metallo , tutto ciò forma uno speltacolo che ram . cende di signoria , e fu anche tal fiata tribolato dai
menta l' antro di Vulcano da Virgilio si immaginosa- nemiei di Bologoa. Anzi nell' anno 1324 il Consiglio
mente descritto . Questo luogo ove fondasi e lavorasi lo fortificd , indi lo provvide d ' armi e di milizie per
il ferro , abbonda inoltre di bellezze pittoriche. Es. | diſenderlo dai banditi , i quali cið non pertanto ven
so giace al piede di un monte vestito di selve che nero ad assediarlo nel mese di febbraio , condotti da
gode un mirabil prospetto sul fiume, ed è contorna Gurrisio di Tommaso Guaschetti, che vi perde la
to di rustici casolari e di villaggi , disposti mirabil. vita con molta parte de' suoi. Anche i ghibellini to .
mente in gruppi sulle montagne, qual più qual meno scani lo invasero e lo debellarono. Quiei pure da Mon
alte , che circondan la valle . tecuccolo lo visitarono e lo straziarono . E quando ol
Tornando ora alla storia civile , diremo che Bel- tre la metà del quarto decimo secolo vedevasi libero
vedere è un comune antichissimo e forse coevo alla dagli estrani, venne in guerra cogli abitanti di Mon
pieve di Lizzano , perchè si legge nel Muratori che tacuto , e per lunga pezza gli uomini che prima si
Vitale Vescovo di Bologna contese all' Abale di No. amavano si assalirono e si uccisero insieme. Quesle
nantola l' impero che esercitava su questa pieve della ire di parte , queste guerre cittadine non sorgevano
diocesi felsinea , e l' imperator Carlo -magno compo - | quivi per istinto di natura , o per emulazion civile .
se la lite col lasciare all' Abate la giurisdizion tem . Vi eran portate dai nobili che Firenze e Bologna ban
porale di Belvedere , e soltomettere al Vescovo ogni divano al confine , e che cercando rifugio nei castel
spiriluale diritto ed ingerenza sulla pieve. Difatti gli li dell'Appennino , vi spargevano l' orribil semedella
Annali di Bologna narrano che nel duodecimo secolo discordia . Chi poi sovra tutti l' eccitavano o la fa
il capitano o valvassore di Lizzano obbediva all’Aba. ceano irrompere eran quei Conti da Panico che, giu .
te Nonantolano come suo feudatario ; e che solamen | rati nemici di Felsina , volean darle molestia sin
te nell' anno 1324 il castello col castellano passò in nell' ultima estremità del territorio , per cui sollo
dominio dei bolognesi, I l' influenza di costoro le inimicizie dei popoli quivi
La parrocchia di Lizzano è patria dell' avvocato i più che altrove imperversarono , e i nomi di guelfi
Gasparini, poeta e professore di giurisprudenza nel- e di ghibellini mantennero sempre una tenace vi
ja bolognese Università ; ed è pure la culla di dotti talità . Così invece di stringersi al Papato , ristora .
ed eccellenti Ecclesiastici. Trovasi sui monti appea tore di libertà in Italia , combattevansi e contraria
nini lungi da Bologna 38 miglia al sud-ovest, circon- vansi gl' italiani, patria riguardando l' angolo dove
data dalle cure di Rocca Corneta , Montacuto , Pia . ciascuno era nato ; forestieri od avversarii tutti
naccio , Gabba , Farneto , Grecchia e Vidiciatico che quelli d ' altra terra , tanto più accaniti , quanto più
formano la sua plebanale congregazione ; conta 630 vicini ; e nelle loro querele invocando la ragion delle
abitanti ; ed è il centro o capo -luogo di un Comune armi, più che l' arbitramento o la mediazione dei
che insieme unito novera otto parrocchie e quattro saggi.
mila anime , e che dipende dal governo di Porretta . Perd fra quelle lotte , fra quelle guerre accanite
La superficie di queste otto parrocchie è tutta ele che pareano spegnere ogni umana civiltà , la fa .
vata e montuosa ; e dove i monti dechinano al fiu . villa del genio spandea in Italia raggi di luce e di
me , son vestiti di grani , di vigne e di gelsi , al vita . La filosofia e le lettere coltivate in prima da un
mezzo sono a castagni; e le alture a pascoli e prati Lanfranco , riceveano incremento e grandezza dopo
per lo più comunali . Lassù trovi da pascere la bota . il 1300 da ser Brunetto Latini , da Cavalcanti , da
nica curiosità con rarissime piante alpine : e vedi fre Cino e da altri molti . Le scienze insegnate dal Ri.
quente da quelle vette spiccare il volo uccelli di ra. mondino , da Pier Crescenzi , da Bartolo , da Pan
pina , le di cui grida odonsi frammiste allo stridore dolfini e dai fratelli Villani chiamavano ai licei im
del gallo di montagna . menso stuolo di gioventù straniera . Il commer
La popolazione di questo Comune è tanto indu . cio , l' agricoltura , e le arti erano salite in fiore ;
stre quanto vivace . In paese colliva il meglio che si pittura , scultura , e architettura offrivano model
possa i campi : poi si spande a torme per p Italia e li che il difficile nostro secolo non cessa di ammi
sin nella Svizzera ad esercitar grosse professioni , o rare; e la lingua venuta a mano di Dante Alighieri,
a cercar fortuna facendo da merciaio , da falegname, morto trent' anni prima , e di Petrarca e Bocac
da mestolaio , nella qual professione avean grido quei cio , giovani ancora , acquistava il primato che più
di Montacuto e di Rocca Corneta sino dal sedicesimo non perderá sovra l' altre di Europa .
secolo . Maschia beltà fiorisce sul volto agli uomini ;
Dott. LUIGI RUGGERI.
e le donne , svegliate di mente e di cuore , tra limi.
de e baldanzose , portano la coriesia negli atti , ill
21 .
- 80 -

SANTI FILIPPO , GIACOMO E BIAGIO

DI PANZANO

a noncuranza degli uomini prima del perchè si trovasse il territorio sotto il dominio di
M a risorgimento della moderna civiltà quella badia , ma perchè essa possedeva colà molti
nel tener conto dei fatti che avreb. beni , e nel 1101 tenutosi a Nonantola un sigodo si
bero potuto giovare alla storia , e le via intervennero eziandio i sacerdoti della nostra parroc
S c issitudini dei secoli susseguenti , hanno chia. In quei tempi il distretto parrocchiale era solta
U steso un velo su quell' epoche loolane la dominazione civile degli estensi, il che rilevasi a
da non lasciarci modo da spingervi il guar. tutta prova dagli alli con cui nel 1135 i Modonesi
do per entro : onde ci resta ignota la prima conchiusero la pace coi Bolognesi , e poi viene con
origine di una sterminata quantità di cose . fermato nella descrizione dei confini fatti oel 1222 ,
E per lacer delle altre , quante volte non avviene , come pure da un breve di Papa Onorio III col quale
che imprendendo a trattare delle chiese appartenenti nel 1224 esso pontefice richiama a Roma i privilegi,
alla diocesi bolognese si ritrova la primiera fonda e le concessioni fatte ai monaci dimoranti a Panza.
zione delle più antiche involta in un buio sì denso no , onde esaminare se erano beo fondate le loro pre
da non poterne cavare alcuna notizia che abbia ca . tensioni di esercitar cura d ' ánime in quella parfoe
rattere di verità ! chia , e di nominarne il parroco indipendentemeole
Il che se di molte altre si é al tutto avverato dal vescovo di Modena sotto la cui diocesi stava al.
pienamente si riconferma della chiesa arciprelale di lora questa chiesa . Ignorasi affatto l' esito di qne
Panzano , di cui apparendo da monumenti irrefra. sta vertenza, non rinvenendosi alcun documento che
gabili l'anticliilà , non ci è dato per modo alcuno ri. tenga discorso della pontificia decisione. Tornando alla
levarne l' origine. È certo però che nel nono secolo dominazione degli estensi in Panzano è da notare, e
esisteva, e trovasene fatto cenno per la prima volta l' affermano pure il Ghirardacci e 'l Savioli , che un
nel diploma di Astolfo a favore della Badia di No tal dominio durd stabilmente fino al 1310 , nella qual
nanlola . Jo que' tempi la parrocchia in discorso ap . epoca se ne resero signori i bolognesi. Ma un tal
pellavasi Panzanum de Monacis , giacchè la giurisdi luogo lanto per la situazion sua , quanto per l' op.
zione della medesima speltava alla Badia di Legno portunilà del suo castello che tornava acconcio a
rosta nel Bresciano , e dimorava stabilmente in Pan. praticarvi delle fortificazioni per guarentire i pro
zano un priore e alcuni monaci. Nella storia della prii confini , veniva molto avidamente desiderato da
badia nominata composta dall' abbate Zaccaria si ſa entrambe le citlà di Modena , e di Bologna. Però eli
menzione di questo luogo sotto l'anno 939 con questa estensi si adoperaronoc osi efficacemente che nel 1362
data : Castro de Panciano : dal che rilevasi che pure come vicari del Papa ne ottennero nuovamente la si
allora sorgeva ivi un castello ; anzi da ciò vuol (rarsi gnoria ; la quale conservarono fino al 1397 , venendone
argomento dell' antichità di questo luogo , se già era a questo tempo definitivamente spogliati. Tanto era
ragguardevole fino dal principio del secolo decimo. Il tuttavia radicato nei modenesi il desiderio di possede.
Tiraboschi nella storia per lui pubblicala della Badia re Panzano ed altri luoghi vicini, che anche allor.
di Nonantola ſa spesse volte parola di Panzano non ' quando ne erano privi se ne riputavano lullaria si.
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gnori; il qual desiderio durara si saldo che negli sta. | 1° Allissimo , esso sia piccolo . L ' interpo è a volto
tuti delle gabelle compilati al principio del secolo reale , e termina con coro semicircolare, al principio
XVI in Modena, si poverarono -- hominesGazii et Pano del quale sorge l' altar maggiore dedicato ai santi
zani-- come tributarii. Il fatto è perd che perdutane titolari della parrocchia Giacomo , e Filippo , i quali
la signoria nel tempo nominato di sopra , non l'acqui. | santi sono ivi rappresentati in una tela e veggonsi
starono più mai, e il territorio in discorso fece poi circondati da angeli. Questa pittura moderna , è ope
sempre parte del bolognese contado. Come distretto ra pregiatissima di Sola modonese , il quale non si
parrocchiale poi trovasi fin dal secolo XIV aggrega allontanando dalle più severe regole dell'arte, ha sa
to alla diocesi di Nonantola , e nel 1375 questa par. | puto nondimeno improntare nel suo lavoro quel ge
rocchia ebbe a rettore un D . Giulio Glaramonti già | nio che distingue i veri artisti dai servili imitatori.
parroco di Santa Maria di Castel Franco . Dopo questo | Di Sola pure è il disegno sopra cui fu ristaurata la
tempo fino al secolo XVI niuna cosa è degna di essere chiesa, Lateralmente poi all'ara maggiore ha una cap
notata , se non che nel 1573 hanno principio i regi. pella dedicata al sacro cuore di Gesù figurato in una
stri parrocchiali. Da memoria esistente nell'archivio piccola dipintura. Due altre cappelle laterali sono nel
arcivescovile di Bologna si ricava che fino al 1629 il corpo della chiesa ; delle quali quella a sinistra è sa
diritto di nominare il parroco appartenne ai monaci cra alla Beata Vergine del Rosario rappresentata in
di San Barbaziano di Bologna ; nel qual anno alli 23 una piccola statua entro nicchia con dipinti esteriore
di Luglio per gli atti di Francesco Ferrari, e coll'as mente all'intorno i santi misteri. È ancora in questa
sentimento del cardigale Lodovico Lodovisi abbate cappella un soltoquadro rappresentante San Vincen
commendatario di Nonantola , i detti monaci donaro . zo Ferreri. L ' allra cappella dirimpetto a questa è
no il giuspatronato di questa chiesa ai Conti Corne sacra ai Santi Fabbiano e Sebastiano , i quali santi
lio , ed Innocenzo Malvasia nobili di Bologna , e di veggonsi ivi dipinti in una tela , in cui è pure San .
ia , ii quali
antica prosapia quali con generoso animo
con generoso animo assegnaro
assegnaro- t' Antonio abbate , e San Francesco d ' Assisi con una
no fondibastevoli a costituire un benefizio parrocchiale gloria e vari angioli. Il battistero dove conservasi la
da cui il parroco potesse trarre il suo sostentamento ; sacra Jayanda pel sacramento di rigenerazione, è molto
e gli eredi di questa illustre famiglia conservano ano antico , come rilevasi dalla sua forma; e la sagrestia
che al presente il dirilto di nomina. Alli 2 Agosto è bella e rispondente in grandezza alla chiesa cui de
1663 l’Ordinario di Nonantola pei rogiti del notaro | ve servire. Antichissima è pure la torre delle campa .
Orazio Paganini uni una parte della soppressa par. ne , e rimane bassa, e sproporzionala a vedersi; per
rocchia di San Biagio a quella di Panzano, decoran - chè un fulmine la mozzo della cuspide che prima la
dola in tale circostanza del titolo d ' arcipretura ple rendeva regolare e grata alla vista . Le quattro buo .
banale , e vicariato foraneo. Nel 1821 per un breve di ne campane che al presente trovansi sulla medesima
Pio VII questa parrocchia con altre circostanti ſu vennero fuse nel 1827 per cura del deſunto arciprete
aggregata alla diocesi bolognese conservata chiesa ple - D . Francesco Lodi , prima del qual tempo tre sola
co medesimo
bana col titolo di arcipretura . Nel 1837 poi / mente , e sconcordi erano le campane di Panzano, di
l' eminentissimo Oppizzoni arcivescovo di Bologna , cui una era stata fusa nel 1553 ; l' altra nel 1631, e
eccitato anche dalle istanze dei compadroni, e per la terza nel 1690. La parrocchia di Panzano è circo
dare più adeguato compenso all' arciprete delle sue scritta dai lerritori di Castel Franco, di Riolo , Reco .
faliche nella cura delle anime a lui affidate . nni all valo , Rubiana modonese . Gaggio bolognese , e San
benefizio parrocchiale , l'altro semplice già eretto alli Cesario sul contado di Modena. In questo distretlo vi.
20 Setlembre del 1668 ad onore dei Santi Fabbiano vono 1300 abitanti ; i quali rispetto alle cose spiri
e Sebastiano; il qual benefizio foi un dono spontaneo, tuali vengono govergati dal Molto Reverendo Signor
e generoso dei fratelli conti Giuseppe , Michele , e Don Luigi Beccucci attuale arciprete , e solennizza.
Cesare Malvasia. Delle vicende toccate al tempio par. no le glorie dei Santi Filippo e Giacomo loro princi
rocchiale non resta memoria alcuna : e solamente si pali patroni , e titolari della parrocchia il primo di di
trova che pel secolo trascorso essendo esso vennto a Maggio d 'ogni anno. Questa parrocchia trovasi fuori
misera condizione per vetustà , i compadroni poser di porta San Felice distante da Bologna 16 miglia , e
mano a riedificarlo ; il che avvenne l'anno 1787 come per ciò che spella alle cose temporali i suoi abitanti
dalla seguenle lapida. vengono relli dal governo di Bazzano per mezzo del
comune di Castel Franco . In quanlo poi allo spiritua .
TEMPLUM , VETUSTATE . DEFORMATUM le essa è plebana , e da lei dipendono le parrocchie
JOSEPH . COM . ET . SEN . A . SERRA . MALVASJA di San Maurizio , di Recovalo, e di Santa Maria di
IN . AMPLIOREM , FORMAM . AR , SUO . RENOVAVIT Rastellino : il giuspatronalo di Panzano appartiene al
PRAESENTEM . SUORUM , FUNDORUM . TUTELAM Signor Conte Marc' Antonio Malvasia . Ora è da fare
ANNO . MDCCLXXXVII. alcun cenno degli edifizii degni di menzione che esi.
stono nel circondario per noi descritto . Forte Urba
Per questo ristauro il nostro lempio risorse di bela | no , cosi chiamato per essere stalo edificato sotto un
le forme vestito , e molto vago a riguardarsi , ed è pontefire che Urbano appellavasi , se nel suo interno
grandemente a dolersi che proporzionatamente alla dipende dalla parrocchia di Castel Franco , il suo cir .
popolazione accorrenlevi a porgere le sile preci al. 1 cuilo esteriore è posto nel lerritorio di Panzano . 01
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tre le villeggiature , e gli edifizii di minor conto , el quale , secondo memorie esistenli nell'archivio arci.
oltre ogni dire ragguardevole , e magnifica la villa vescovile , fu dai fondamenti éretto nel 1607 circa
Monarini, poi Sora , e al presente Frosini di Modena. per lo zelo di D . Matteo Possenti vicario di Paozano ,
In questa villa sorge un sontuoso palazzo , il quale sia che tanto s' adoperò presso i fedeli dei circonvicini
per la sua ampiezza , che per le sue forme architet. luoghi da trarne un cumulo di elemosine per soppe .
toniche , e si ancora per la splendidezza degli orna. rire alle ingenti spese di quella fondazione. Nè ristet.
menti interiori, addimostra la ricchezza , é l'indole te qui la pietà di quel sacerdote, chè pose cura onde
generosa del suo fondatore ; e primeggia frá quanti venisse la nuova chiesa decorosamente ornata collo
rinvengonsi nel bolognese contadó. Ciò poi che rende candovi la stessa sacra immagine che attualmente ivi
il luogo veramente nobile , e signorile , è il giardino si venera , la quale presto veone in gran riverenza
che distendendosi per una larga circonferenza acco . de'cristiani di quelle vicinanze . Da prima un solo al
glie nel suo seno quanto ha di più bello e maravi tare fu innalzato in questo oratorio , ma in proces
glioso in fatto di giardinaggio . Ivi i fiori più odoro . so di tempo il Signor Giuseppe Zannasi di Panzano
si , e i più stimati d 'ogni stagione , tanto esotici che eresse un secondo altare che veone dedicato a San
indigeni ; ivi le erbe , e le piante più rare , ivi i ce Giuseppe , e la casa Boschetti di Modena un terzo sa .
spugli più vaghi , e ricercati ; il tutto poi disposto cro a San Girolamo. Il secondo oratorio è di bellis.
con sì bella simmetria di aiuole , di scompartimenti di sima costruzione falto a spese della casa Malvasia a
ripiani, di poggerelli , e declivii da rendere più che perfetta imitazione architettonica del famoso Panteon
mai delizioso il soggiornarvi. Accrescono poi bellez di Roma. Questo è dedicato alla Santissima Vergine ,
za , e amenità a questa dimora , e la tortuosità dei ed appellasi l' oratorio della Beata Vergine dei Prati.
pelaghelti entro cui guizzano molte maniere di va. Esisteva pore un altro oratorio in Panzano dedicato
gbissimi pesci ; e l'ombra di folti e robusti alberi sua San Biagio , e si ritiene che fosse la chiesa parroc.
cui gorgheggiano i più melodiosi augelli. In somma chiale di qnesto nome , il cui distretto venne nel
questo soggiorno è uno de'più vaghi, e de' più déli. 1663, come è detto di sopra , unito a Panzano. Que
ziosi che per lungo tratto di paese sia dato rinve sto con decreto dell' Eminentissimo Oppizzoni fu nel
nire . novembre del 1824 ridotto ad uso profano , ed ora
Due oratori esistono nella parrocchia di Panzano, affittasi á profitto del benefizio parrocchiale .
il primo dei quali trovasi nella via Emilia ed è chie .
sa sussidiale , dove risiede un cappellano custode. G . T.
Questo è il santuario della madonna degli angioli ; il
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--
MariadiS.
Borgo
Panigale
Dunia(M.R'
Gemmano
Monsignor
Aicprdi
. – 74 -

SANTA MARIA ASSUNTA


DI BORGO PANIGALE

tra i luoghi prossimani a Bologna i trove non è facile di tal ratta rinvenirpe. Laonde a
A quali furono soggetti di sovente, per ragione è più approprialo il nominarsi un luogo dalla
Bi r militari incursioni , alle vicissitudini copiosità de' prodotti suoi agricoli , invece che trar
Relo , e mulazioni che avvennero nel vario reg . ne la rioomanza da singolare cullo di Deità cadute
gimento politico di questa cillà (col vol. in oblivione al sorgere e dilatare della vera religione
gere de' secoli , grande , possente ed esti- cristiana. E invero abbiamo nel Bolognese molli nomi
90 mata una delle primarie dell' Italica regione) di luoghi che da piante d' alberi, da biade e legumi,
S il Borgo Panigale è senza dubbio uno di quei | da frutta ed altre rurali produzioni trassero origine e
m uluoghi della Provincia bolognese memorato , l'appellativo loro , anzichè da etimologica strana deri
più ch' altri circostanti , nelle patrie storie per vi. vazione ; tra quali ricorderemo Calamosco , Carpine
cende notabili e per postura sua , vicino così alla ta , Ceretolo , Frassineta , Frassini , Granaglione ,
città medesima che può dirsi in ogni evento averne Granarolo , Laureto , Lino , Olivelo , Nugareto , Pa .
subita la stessa sorte. Essendochè il terreno del Bor. nico , Persiceto , Pruparo , Prunarolo , Qualto , Quer
go Panigale , in cui scorre il fiume Reno a traverso celo , Salello , Saliceto , Scopelo , Selva e forse altri
di vasta pianura , ritenuto fu per un punto strategi. che si potrebbero al caso nostro poverare ; ma ri
co, e parecchie volte riconosciuto importante, sicco . putiamo qui opportuno il riferire cid che intorno al
me adatto al situarsi e al muoversi degli eserciti, e Borgo Panigale scriveva Monsignor Floriano Malvez
posto qual egli è in su la via Emilia , circa a tre mi. zi , archeologo bolognese chiarissimo , nella disser
glia e quasi a linea retta di essa città , fuori di Por- | tazione che fu inserita , nel tomo settimo Comment.
la san Felice , sullo stradale che ha non lontano il de Bonon. Scient. et Art. Institut., ed intitolata : de
confine dello Stato Pontificio , e che si trova da chi, I chorographia antiqui Agri Bononiensis , al passo con
seguitando la detta via sino a Castel Franco e an cui ne insegna : si Dei Panis , ut multi putant , non
dando verso Modena , passa in Lombardia . habenda sit ratio etyomon a frugibus tribuendum
Il Borgo Panigale non apparisce pe'suoi fabbrica existimo loco in Aemilia via posito , qui nunc Papi.
ti , di moderna costruzione , dell'antichità ed impor gale seu Borgo Panigale dicitur , quique fuisset oli
tanza, quale il territorio suo rammemorasi in docu . ager Panicarius ex panici satione et cultur di
menti serbati negli archivi , e pubblicati dagli stori. ctus.... Panici satione et usum tradidit Columella ,
ci di Bologna ; nonostante la località sua offre ma. quam frugem Romani pinsebant et in pulteum cum
teria alla considerazione dell' archeologo indagatore lacte redigebent ad cibum : e lo stesso scrittore nel
de vetusti monumenti , ed al guerriero studioso di la tavola de' nomi dei luoghi moderni a confronto
operazioni d ' arte in campo , anche per la breve di. degli antichi, inserta di seguito alla precitata disser
stanza in che siluato è il Forte Urbano e per ispe. | tazione nota : Borgo Panigale videtur esse Panica
cialità di circostanze , le quali in compendio s' indi rium ex panici satione.
cheranno nel presente articolo . Altri Juoghi si hanno di simigliante denomina
Il nome di Panigale , dato a questo Borgo, ebbe dizione e forse originati dalla abbondevole (coltura
verse etimologiche significazioni : taluno piacquesi della pianta panlco : per certo sono luoghi assai
di opinare ch'esso nome derivato sia da qualche tem fertili di cereali. Va Panicale è nella delegazione
pio in antichilà celebre e sacro al Dio Pane e ad di Perugia , diocesi della città di Pieve, è quell'anli.
altro nume silvestre del paganesimo : altri ritenne co grazioso Borgo su ridente collina , che domina i
che Papicale fosse appellato dalla coltivazione abbon dintorni circonstanti , e che fu ne remoti tempi po
dante del Panico, piccolo miglio a spica o miglio da sizione fortificata e resistente , ora sol adorno nelle
liccelli , giacchè in ogni tempo nel territorio di Bor. | sue chiese di pitture del celebre Pietro Perugino e
go Panigale nasce spontaneo naturalmente il panico della sua scuola . Altro Panicale è un borghetto
d ' una grandezza tanto straordinaria , che forse al situato nella Toscana in Valdelsa , patria già dell'ore
fice e pittore Masolino da Panicale , rinomato per le l' antico Foro de'Galli , il quale era appresso all' 0 .
sue opere d' arte e per essere stato scolare di lo- dierno Castel Franco ; ed i lateranti alla via Emilia
renzo Ghiberti e di Gherardo dello Stargina; secondo erano ripieni di paludi e di valli , reliquie di va .
quel che n ' afferma anche il Vasari nelle vite degli sti ed antichi padulli , di cui a giorni dello scrit
artisti più eccellenti. Dagli scrittori della corografia tore prelndalo restavano visibili segni , per le circo
d 'Italia il delto Panicale loscano si chiama pure Pa. stanli campagne, non ridolle ancora alla fiorentezza
caglia : e nello stesso Gran -ducato si pone da essi e fertilità , ch ' ebbero di poi da operosi agronomiper
scrittori un casale appellato Panigagliola , locato in proficua coltivazione successiva.
su la via militare che da Pontremoli conduce nel. Lo stesso Calindri, in quella dissertazione e nelle
la Lombardia : ed un villaggio col nome di Pani. | eruditissime note, si fece a provare qual fosse la par
galelto sta in vicinanza di Fivizzano. Un Panigallo te rimasta dell' Isola di Reno entro il territorio di
volgarmcote Panigai è altro villaggio dello Stato Ve Borgo Panigale , citando documenti autenlici e sicu .
neto nella Provincia del Friuli : ed altro ch 'appellasi ri, c discorrendo sull'antico corso del Lavino per
Panicaglia nella provincia Garfagnana dagli Stati quel tratto di territorin , nomato la contrada del
Estensi. I nominati luoghi per relazione di nome si Lavinello ( lo che più innanzi sarà da noi ai ris
accennarono , e non per confrontarne le particolari peltivi anni riferito ) e promettendo egli in fine (al.
prerogative col Panigale bolognese ; ma parlando di l' articolo Borgo Panigale e suoi annessi nel dizio
alcun paese notabile pare che torni in acconcio il Dario anzidetto sgraziatamente rimasto incompleto )
rammentarne altri, di simile denominazione, a quel. di render conto delle lapidi con iscrizioni ed altre
no. | antichità trovate nel territorio medesimo , come ido .
li non fossero estesamente erudili in geografiche no
tizie. lelli, amuleti, lariari, pavimenti musivi, fondamenta
Il territorio del Borgo Panigale per la prossimità di fabbriche, selciati di antichissima via romana, mo
sua con Bologna , siccome si disse da principio , fu col- nete di vari metalli ed altre cose simili per provare
legato agli avvenimenti , che occorsero della città no- che vi furono uomini abitatori in que contorni.
stra sino dai tempi più vetusti, e di certa monumenta . Egli è iocrescevole , a chi intende allo studio delle
le ricordanza. Noi passando sotto silenzio l' epoche cose storiche, siasi quell'articolo promesso dal Calindri
quasi ignote delle dominazioni etrusche e galliche, di non dato alla luce, perchè forse da lui non mai com
cui non si hanno prove sufficienti , o come avverte posto : ed è a lamentarne anche la perdita de'materia
l'annalista bolognese Sarioli: ciò che fu pubblicato in - li , che non si hanno tra i volumimanoscritti di lui
torno ad esse è favoloso o poco meno ; e risalendo rimasti inediti e serbati nella biblioteca Gozzadini,
all'epoca nella quale , dopo sanguinose guerre Bologna ricca di molti altri documenti bolognesi : facendone
venne in poter de' Romani e vi fu dedotta una Colo noi spogli all' uopo di ricerche patrie ed avendo
nia Latina, leggiamo tra i documenti del nostro mu avuti sott ' occhi i manoscritti di esso Calindri beo
seo dell' antichità descritti dal ſu Professore canoni poco trovammo di che annotare intorno al proposto
co Schiassi, dichiara nominanza, come appartenne a argomento , e solo aver egli falta menzione per bre
Marco Emilio Lepido una colonna miliare, trovata già vi appunti storici , del Borgo Panigale , segoati più
al Borgo Panigale , ov' era da grao tempo negletta per ricordo di lui proprio , senz' ordine cronologico ,
e mal conosciuta . Il canonico Malvasia nella stima e come s ' usa nella riduzione di schede per materia
lissima opera sua intitolata Marmora felsinea , sect. | da ' raccoglitori di notizie diverse .
quint. cap. XVI riporta una tabella con iscrizione Dell'epoca romana altre memorie avremo ben pre
appartenente alla gente Cassia ; ed esso scrittore ne sto per una erudita memoria che ilsig . dott. Luigi Pra
avvisa in che modo rinvenuta fosse da un colono nel li, adiutore al cattedratico d 'archeologia nella bologne
l'agro Panigale e il perchè da lui comperata la si po se Università degli studi,si propone di pubblicare, di
se della propria villa suburbana insieme ad altri mo mostrando , com 'egli opina, i grandimassi cuneiformi
numenti antichi, de' quali died ' egli analoghe e dot di marmo rosso veronese scavati , presso l' odierno
te illustrazioni. ponte di Reno sulla via Emilia , facevano parte d 'an
Per riscontro di molti documenti in Borgo Pani tico ponte dai Romani fabbricato e fors 'appartenenti
gale è da fissare la famosa Isola del Triunvirato , e que'massi ad uno de' ponti descrilli da Appiano.
sebbene tanti ne hanno scritto e così variatamente , Quindi rimettendoci noi al lavoro suo , che sarà di
nulladimeno può ancora esser tema di nuovo discor. molto interesse allo svolgimento di nozioni sinora
so in aggiunta di quel molto che pubblicava con lo non abbastanza chiarite, staremo noi contenti di ri.
de il Calindri, nella dissertazione sopra all' Isola ferire quelle che spettano alle posteriori epoche cioè
suddetta , nella parte prima e sola del dizionario co | al medio ero , attenendoci ai documenti inserti gel
rografico , contenente il prospetto generale e pochiar. | l' appendice agli Annali Bolognesi del Savioli, ed alla
ticoli illustrativi la pianura bolognese , restando così precitata dissertazione del Calindri; e servendo al
imperfetta l'opera sua per verità assai commendevo. la brevità prescritta per quest' articolo , noi lascie
le ed utile . Dal Calindri apprendiamo ch' erano si. remo ch ' altri s 'adoperi a più estese investigazioni
curamente al tempo del Triunvirato i vicini territo : qualora di Borgo Panigale e suoi contorni , a 'im
pi di san Vitale, della Longara, di Sala, di Borgo Pa. | prendesse a descrivere la storia illustrata dai mogu
nigale , Sacerno ed Aozola , e quei più oltre sino al- ' menti.
Per una carta dell'Archivio de'Canonici della chiesa , le opere pubbliche. Il delto ponte ſu lineato in lun
Parmigiana, scritta negli anni 884 di Cristo sotto il di ghezza piedi bolognesi 870, in larghezza 13 piedi con
16 marzo, si ricorda come Maimberto , Vescovo di Bo . 21 archi, cui si soprapposero merli a ' parapetti e por.
logna, investiva V .'ichddo, Vescovo di Parma, del mo. toni alle due estremità . Nell' aprile dell'anno suindi.
nastero di S . Prospero in Panigale di là dal Reno con cato era compiuto il lavoro , ed il ponte si dava da .
le precise parole de Monasterio S . Prosperi trans flu . | gli Anziani di Bologna in guardia a Giovanni da Ro
vio Reno in fundo Panicale ; e per altra carta , pari. veretolo , che giurava serbarlo ai Bolognesi ed ammi.
meati estralla dall'Archivio della cattedrale Parmen nistrarne le rendite a volontà degli Anziani di gover
se , in data 22 aprile 948, si ha che Wulgunda Ba. no. Del prelodato professore canonico Schiassi, nella
dessa , vedova di Petrone duca , dà la investitura a lezione a stampa intorno all' Isola del Triumvirato ,
Giovanni chierico da Panigale d ' alcune lerre trans facendosi parola della corte di Bertalia , compresa a
fluvio Rhenum in fundo Panigale : ed in tale docu quanto sembra nel distretto di Borgo Panigale , ne av .
mento uno de' testimoni è certo Leone di Patricio visa che una contrada eravi denominata Isola diReno,
Borso da Panigale : e per documenti posteriori con . come da carte segnate con gli anni 1285 e 1287 e cu
servati nell' archivio Arcivescovile di Bologna, i quali stodite nel grand'Archivio di Bologna , ove leggesi in
contengono Brevi Pontificii, di Gregorio VII. e di Pas. curia Burgi Panicalis in contrata Isole et in curia
quale II: di Lucio II ed Alessandro III a confermade'pri. ( o guardia ) civitatis Bononiae, in loco ubi dicitur Iso
vilegi, beni, ed immunità a favore della chiesa Bolo - la Reni, e similmente in curia ( di Bertalia ) qui di
gnese , ove tra i luoghi menzionali ricordasi quello citur Isola del Reno , siccome è riportato in docu
S . Prosperi in Panigale ad monasterium S . Prosperi si. mento di data posteriore ed in altri ancora che si
tum in supradicto loco qui vocatur Panigale . La prima notarono dal precitato Calindri nel distinguere quel
volta che vediamo espressamente nominato il Borgo luogo , che fu detto Pelusia, o Pulosia ed anche Pu
Panigale e sotto l'anno 1117 , in una nota del siirri- loso , e del quale gli storici latini Livio e Floro fecero
ferito apnalista Savioli , nella quale designa i luoghi ricordanza , per designare con precisione di termini
del Contado di Bologna perlinenti già alla famosa Con - | 1* Isola del Triumvirato inter Pelusiam et Bononiam .
tessa Matilde. In allri Brevi ed in Bolle susseguenti | Dove s'abbia a denotare delta Isola ora che, pei mu
noverandosi i beni posseduti dalla Mensa Vescovile tamenti succeduti nel corso delle acque di Reno e del
Bolognese negli anni 1144 . 1151, 1153 e 1169 fassi men. | Lavino, le adiacenti campagne mutarono forma affat.
zione della Corte di Borgo Panigale. Poscia per una | to diversa dall' antica , sarà argomento , ripeliamo ,
carta di donazione , in cui accennasi ad un Andrea di scrittore dotto e fortunato , se abbia prove più
da Papigale , ed altre di concessione accordate dal Pon - certe e monumentali di quelle che sino ad oggi ve
tefice Celestino III è segnata curtem in Panigale . Nel- demmo pubblicate dal Calindri più volte citato ; il
l' alto in cui Lotario conte da Castel dell' Albère quale trovò per altre carte d ' Archivio i possessi
giura obbedienza al Comune di Bologna , del 1178 de' confinanti ne'luoghi appunto lunghesso le traccie
nell'archivio pubblico , tra i presenti e testimoni era lasciate dall'alveo più antico del Lavino ne' due ter.
un'Oderico da Panigale . Da altri atti ancora ripetesi ritori di Olmedola e di Borgo Panigale. Dal Ghirar
la suddetta denominazione della Corte, ch 'oggi direb . dacci nel lib . IX dell' Istoria di Bologna è riportata
besi comune di Panigale e questo è designato con l'ap . una memoria in lapide, rifatta nel 1289, la quale si
pellativo di Borgo Panigale in vari documenti che legge nella sala appellata del Re Enzo enlro il palazzo
riportarli tutti riescirebbe di soverchio lunga e noio . del Podestà , e la quale descrive le case , ragioni e pos
sa la ripetizione. sedimenli del Ponte di Reno , cogli obblighi del Retto
Non è da passare sotto silenzio il decreto con cui re e successori alla custodia del ponte medesimo per
il Comune di Bologna nel dl 30 novembre 1223 divi. tinente al Comune di Bologna , che un utile del pe
deva gli uomini e le terre del distretto e contado, e daggio come d' altri ponti ritraeva. Le memorie se
prescriveva che riconoscessero quelli e queste uno guitando, disposte cronologicamente di Borgo Paniga
de' quartieri della città : ed in cui sotto al quartierele , è da segnare che nel 1295 gli uomini ivi abitanti
di Porta Nuova e Porta Stiera designato era Burgus della chiesa dedicata a Santa Maria erano patroni
Panigalis. Così è da ricordare che dell'anno 1239 nel- a ' parrocchiani , e che del 1298 quegli uomini ebbero
la lega de Bolognesi coi Lombardi, per la guerra con . ordine dagli Anziani Bolognesi di guardare il battiſre
tro a Federico II imperalore , avendosi ad apparec- do ( torre di legno ) eretto sopra il ponte del Lavino,
chiare i mezzi efficaci e ad invigilare alla esecuzio nella circostanza che il marchese Azzo da Este , appa
ne de preparativi occorrenti , furono a cid deputati recchiato alla guerra entro a Modena, osteggiava Bo
logna .
otto cittadini , parte della nobilità e parte del po .
polo , cittadini e rurali : tra questi e popolani evvi Del Borgo Panigale e della sua vecchia chiesa di
un Martino da Borgo Panigale . Dal 1257 essendo Po. S .Maria si fa ricordo nel testamento di un Alberto di
destà di Bologoa un Bonacorso Soresina fu fallo il Rolandino, rogato nell'anno 1301 ( serbasi nell'Archivio
nuovo bellissimo ponte sopra il Reno ( l'antico ro - | demaniale tra i documenti ch 'erano in quello di San
mano forse sotterrato o distrutto ) e si costrusse a Francesco di Bologna ) per assegnazione di un pezzo
mattoni cotti senza risparmio di spesa ed a seconda terra posto in guardia Burgi Panicalis in loco dicto
della magoificenza che i nostri antenati usavano nel. | insula e si gominono i configanti possessori situati
iuxta viam pub. et iuxta poss. eccles . S . Mariae de | sare a guazzo il fiume Reno , nell'acque non guada.
Burgo Panigalis. Nel 1303, leggiamo negli annali bo- bili si sommersero.
lognesi del Ch . Dott. Salvatore Muzzi , vennero rico Del Borgo Panigale , come luogo per posizione
nosciuti i beni e possedimenti del Ponte di Reno a conveniente a fortilizio , altri documentali e memorie
nome del Comune di Bologna , e registrati nelle pub . fanno menzione e come tale se ne ha notizia per un
bliche tavole : la loro area complessiva fra case , ter- testamento di Gregorio d 'Arsilia o d ' Asia ( comune
re , vigne e molini era di novecento trent' otto tor bolognese ) rogalo li 27 febbraro 1341 in guardia
nature. Nell' anno stesso , a riſerta del Ghirardacci e Burgi Panicalis in loco dicto Lavinello riferito nella
del Calindri, per la fortificazione, ordinata dagli An - form a poco sopra indicata.
ziani di Bologoa, del Castello di S . Agata , acciocchè | Mentre nell' anno 1335 Giovanni da Oleggio tiran
potesse resistere a ' tentativi de' fuorusciti minaccian. / neggiava Bologna, di cui aveva usurpata la Signoria ,
ti d ' occuparlo , alcuni comuni Bolognesi vi concorse. vennero in apparato ostile ad occupare diversi luo.
ro all' opera ed alla spesa secondo le provvisioni ſat. ghi del Bolognese le soldalesche di Matteo Visconti ,
te da' Sapienti ed a norma delle istruzioni date a 'So. che della citta nostra pure pretendeva di farsi Si.
prastanti alla custodia di quella fortezza ; per cui gnore . Il Visconti perciò nel di 25 luglio invadeva
tra que comuni è registrato Borgo Panigale e Pani. Borgo Panigale con Medola e Casalecchio di Reno ; e
gale vecchio . quivi fermandosi ( narra il Ghirardacci) si pose in
Gli storici nostri ed altri italiani narrano la san - fortezza, chiudendo tutti li passi da quella parle , per
guinosa sconfitta ch'ebbero i Bolognesi a Zappolino , cui poteva venire la veltovaglia alla città , ed a cui
allorchè , del 1325 , andando questi per riacquistare aveva levata l' acqua del canale di Reno, ed i luoghi
Monteveglio , castello poco sopra Bazzano , occupato circonvicini messi a ferro ed a fiamme : poi nel 25
da' fuoruscili e dalle genti di Francesco Bonacolsi ca- agosto levando l' esercito suo da Borgo Panigale si
pitano generale della citlà di Modena. Contra a' Bo- avvicipava alle mura di Bologna sopra la fortezza a
lognesi erano i soldati di Passerino detto Rinaldo Porta Galliera ; se non che provato per lui infruttuo.
(padre del suddelto ) de Bonacolsi da Mantova , di so il tentativo di farla sua , ed uccisi essendo molti
Cane della Scala , di Rinaldo marchese da Este e di de' suoi armigeri , si ritirava al Borgo Panigale , di
Azzo Visconti. In quella orribile rolta accaduta il di dove , dopo tre giorni di riposo , ne'quali i gravami
15 novembre pochi de'Bologoesi salvaronsi : i nemici d ' un occupazione militare riesciva pesante a questo
scorsero lungo tratto di paese , devastando luoghi, ab- paese , ripartiva colle soldatesche sue per Lombardia ,
bruicciando case fin sotto alle mura di Bologna ; questa abbandonando così un' impresa mal tentata e peggio
caduta sarebbe nelle mani de'nemici se Passerino , an riuscita.
zichè perdersi in sollazzi indegni e puerili a dispre Alle consegnenze d'allre militarie occupazioni era
gio della città , avesse saputo usare della vittoria . lo soggetto il Borgo Panigale quando nel dì 18 giugao
quel fatale incontro molti e gravi danni sofferse an . 1357 il famigerato conte Lando , capitano di ventu
che Borgo Panicale , che fu quasi ne' suoi casamenti ra, condottiero della gran compagnia di soldati col.
distrutto , e fu il vicino Ponte di Reno guasto ed at. lettizi e mercenari , venendo da Milano percorre.
terrato in tre parti e ne'merli con tale furiosa ven - va il territorio bolognese , unendosi alle genti del
della, che si estese ancora alla chiusa di Casalecchio marchese Francesco da Este , di Feltrino Gonzaga
rovinata per toglier l' acque alla città resistente a e dell'Oleggio summentovato , si faceva incontro al.
siffallo esterminio . I Bolognesi furono però solleciti | l' esercito di Bernabd Visconti, altro pretendente al
a porsi in sulla difesa e presto il perduto terreno dominio di questa cillà , nella quale il Conte Lando
riacquistarono ; laoode nel seguente anno 1326 venne ai 3 ottobre entrato , dopo fatta la festa di S . Pelro
ro riedificate le fabbriche al Borgo Panigale , e ripa . nio , ritornava agli alloggiamenti di Borgo Panigale ,
rate le terre della sofferta jattura. Quindi in sul fi- e poscia partendo per Lombardia , con molte bande di
nire dell' anno medesimo cioè ai 19 dicembre si tro . cavalli , scontrato l' esercito Visconliano in crudele
va notato che una Bartolommea del q. Lanterio comb attaglia il vinceva nella campagna di Montechiaro.
perava da Bonamico e Lorenzo, fratello e figlio del II Visconli tre anni dopo pacificalosi coll'Oleggio e con
q . Bonamico da · Borgo Panigale , mezza tornatura | altri della lega contro di lui giurala , cioè nel 1360 ,
di vigneta in curia Burgi Panigalis , in loco dicto ritornava con sue genti d 'armi nel Bolognese e nella
Lavinello , ove possedeva essa compratrice ( quat. Romagna: assaltava invano Bologna e percorrendone i
tro anni prima ) una terra e vigna posita in guar contoroi si pose al Borgo Panigale, attendendo d ' im
dia éc , come sopra iuxta S . Laurentium de Burgo padronirsi della città per traltato occulto , avendo in
Panicale. telligenza con alcuni della guardia del castello a Porta
Gli uomini di questo Borgo erano ascritti alla tri. S . Felice ; ma scoperto il tradimento , tra i traditori
bù di Porta Stiera ; dell'anno 1335 fu un Ugolino da che furono decapitati era un Gerro da Borgo Panigale.
Borgo Panigale degli inviati a soccorso e liberazione Se non che conosciutesi dal Visconti le difficoltà del
di S . Giovanni in Persiceto , il cui castello era sta- l' intrapresa , ne partiva ed ai soldali ordinava si ab
to sorpreso dalla fazione Maltraversa , nemica alla brucciassero i casamenti del Borgo suddelto e si faces.
Scacchese ; ma l' infelice Panigaliese ed i condottieri sero allri danni nel dipartirsene quell' esercito colle
della militare spedizione, volendo di nolte tempo pas. ' trabacche, cortine e padiglioni per irne in altra parte
del bolognese : poi nel seguente anno 1361 ritornalo | stro , ed allorchè avvenne il falto d ' armi a Casa.
esso Visconti e deliberato di aver pelle mani Bolo . | le fra l' esercito Ecclesiastico e quello del Duca di
gna, con le scorrerie sile occupava nuovamente Bor. Parma , invasore dell' altrui possessioni : e simil
go Panigale , ove più giorni si trattenne , ne' qna. mente per le guerre , di trent' anni nello scorso
li non è d ' 11opo ripetere come fosse danneggiato secolo , appellate di successione e combattute fra
questo luogo , e come venissero offesi nelle robbe e | Spagnoli e Francesi , Austro-Sardi ed altre milizie
nelle persone gli abitatori ; essendo abbastanza noti de' Monarchi prelendenti al trono di Spagna , per
i disastri che soprastapno a ' luoghi forzatamente in correndo con gli armati loro le ilaliane contrade
vasi da ostili schiere d ' armali , sieno nostrane o le passando anche alcuni luoghi del territorio bolo
straniere , e talune anche amiche : non potendosi gnese ; per tacere de' ſalti guerreschi ed eventi no
sempre ad esse in ogni incontro imporre la osser. tabili avvenuti al finire dell' anzidetto secolo pas
vanza della militare disciplina . sato ed al principiare del presente sino all'elà no
Dopo che il cardinale Albornozzo , Legalo Pontifi. stra , noli essendo eglino all' universale , sicchè non
cio in Italia , ebbe liberata Bologna dalle pretensio . occorre farne particolare menzione. I rammemora
ni del Visconli , rimessi i Magistrati ed Anziani, ti avvenimenti sono bastevoli poi a provare quel che
per alquanti anni il governo della città, dedito alla più sopra abbiamo enunciato , cioè Borgo Panigale es.
protezione ed al dominio di Santa Chiesa, reggevasi ser in situazione e per vicinanza cosi unito alla città
prosperamente : ma poco dappoi per gare di cit . di Bologna da partecipare alla storia di lei come
tadini ambiziosi, agognanti alla Signoria della patria , uno dei principali subburbii, il quale dalla citla mede
le fazioni rinnovellarono i conflitti , per cui i suc sima ha sua dipendenza. Per l'amministrazione comu
cessivi Legati della cilià commossa a perturbazione nale evri un Priore con gli Anziani: la popolazione
si dipartivono . Allora ſu questa divisa e Iravagliata in totale di questo comune è al presente d ' individui
dai parteggiani de' Bentivogli e Gozzadini , de' Ben N . 4014 secondo che novera la ultima statistica del .
tivoleschi e Canetoli ; quindi i seguaci loro essendo l'ango 1852 desunta d 'ufficio . Ora passando all' indi.
in arme soventi volte il territorio all' intorno belli cazione delle sue chiese ed altre fabbriche più rag
mente occuparono. E percið Borgo Panigale si guardevoli, che sono nel territorio suo , trascriveremo
vide dalle milizie degli uni e degli altri pretenden . le notizie derivate da sicura fonte ed alcune da noi
ti preso e ripreso , più volte maltrattato ostilmen raccolte, ed altre avute per la solerzia e cortesia del
te , siccome accade nello avvicendarsi di guerresche l' archivista arcivescovile , Serafino Mazzelli , non è
incursioni. Nelle Cronache , a stampa lra gli scrit guari defunto , quegli stesso che forni materia per gli
tori delle cose italiane pubblicati del Muratori , articoli d ' altre chiese di città e di villa pubblicati
leggesi che nel di 21 oltobre dell'anno 1430 la gen con le stampe.
te d ' armi della Chiesa poneva campo al Borgo Pa. SANTA MARIA ASSUNTA chiesa plebanale, il cui
nigale per sedare le civili discordie e per logliere arciprete è vicario foraneo capo di suburbio . Un'an
alla città l' oppressione de' partili con più moderato tica chiesa eravi certamente io Borgo Panigale si
reggimento ; però allora e poscia furono indarno con - ! no dal 1295, poichè i parrocchiani patroni di essa
sigliati gli animi degli ambiziosi dominatori : le ga presentavano al Capitolo della Calledrale di Bologna ,
re e le pretese di signoria ne' potenti citladini viep il quale aveva allora il diritto dalle collazione di
più perdurarono , ed infierirono specialmente ne’pon - | queste e di altre chiese , per curato loro il sa
tificali di Martino V e di Eugenio IV ed in tali con- cerdote secolare Don Francesco Boatieri (soggetto
flitti il territorio bolognese , e Borgo Panigale tanto appartenente a famiglia nobile bolognese ) come ri.
appresso a Bologna , esperimentarono le conseguen sulta per un libro segnato dello stesso Capitolo e con
ze funeste d ' iterate militari occupazioni. servato nel suddetto archivio . Allora la chiesa di.
In seguito divenuto signore della patria Annibale pendeva dall' antichissimo plebanato di Bologna , il
poi Giovanni Bentivoglio , ne'dintorni della città e suo quale comprendeva tutte le chiese della cerchia, divi.
territorio allre invasioni d 'armi succedettero e spe . ) se in quattro quartieri della città , sebbene ſossero
cialmente quella minacciosa del Diica Valentino che poste fuori della mura . Il Borgo Panigale era descrit.
n ' apportò orribili devastazioni ancor conte a me. to nel quartiere di Porta Stiera . Troviamo nel
moria di uomini e narrate dagli storici nostri, sic - i l' elenco delle chiese e luoghi pii di questa città e
come quelle sofferte nel passaggio del temuto Duca di diocesi formato al lempo ch ' era Vescovo di Bologoa
Borbone. Collo scadere di potenza de' Bentivoleschi, | Americo Catti da Limoges e pubblicato dal P . Melloni
e pe' teolativi loro di riprendere la dominazione di nel vol. 2 class. 2 appendice agli atti e memorie degli
Bologna, armi ed armati coprirono il bolognese suo . nomini illustri in santità nati o morti in Bologna, tro.
lo ed in siffalle circostanze non è a dir se Borgo Pa . | viamo Ecclesia S . Maria de Burgo Panigalis de quarte
nigale , come i contorni di questa città , venisse oc rio Porte Sterie plebatus Bononiae : e similmente in al.
cupato militarmente e risentisse i gravami delle di. tro elenco iscritto, essendo Vescovo bolognese il B .Ni.
verse soldatesche di passaggio o d'alloggiamento . Ed cold Albergati, e pur anco nel terzo elenco del Muze
altresi ne'tempi posteriori, allorchè infierirono in zoli fatto nel medesimo tempo e serbato già nel
questa parte d 'Italia le guerre de' Principi Collega - l'archivio di S . Agata in Bologoa la suddetta indi
ti contra ai Barberini di Roma rel ducato di Ca- | cazione.
11 giuspatronato della chiesa del Borgo Panigale , tese loro , medianle pubblico alto preso dal notaro
ossia il diritto di eleggerne il parroco , come alla col. romano Lorenzo Belli ai 30 aprile del detto anno ,
la zinne svespressa , era de' Parrocchiani, i quali per | dopo il quale atto la chiesa del Borgo Panigale sem .
affrzione e per benemerenza lo dovarono alla fami- | pre fu tenuta pacificamente di gomina della famiglia
glia nobilissima senaloria Chisilieri; forse perchè una Chisilieri , a cui eredi e successori ancor appartiene.
Signora di essa Famiglia , Giacoma Chisilieri , asse Della costruzione e forma dell' antica chiesa di
goava per dote e mantenimento del parroco della Borgo Panigale non si hanno memorie positive : una
della chiesa una pezza di terreno nel comune di piccola chiesa già oratorio di S . Pietro Apostolo , ora
Borgo Panigale : cid rilevasi per rogito del notaro messa a profano uso ed abbandono , quasi in rovina
Lenzio Cospi del 18 marzo 1357. Egli è noto per al si mostra, e si dice, veduta poco distante dalla pre .
tre memorie e provato che la stessa Famiglia o 'aveva senle , che sia stata la prima in luogo fabbricata ;
godimento di giuspatronalo intero nell' anno 1378 ; mentre altra piccola chiesa pur a poco distanza ev.
perciocchè ai 21 seltembre si ha , renunciatio Eccle . vi col titolo vetustissima S . Laurentii mr. Dai Cam
siae facta a Rectore perillustre Nicolao presbytero pioni osservati nell' archivio Arcivescovile si riscon
Amorili instr. not. Baldi q . Francisci ; et praesentatio tra che nella chiesa di S . Maria al Borgo Panigale
ad dictam Ecclesiam facta a Lamberlino q . Cherardi fu eretto un chiericato , e goduto per quarantaquat.
de Glisleriis patronus, qui praelegit ad rectoratum d . tro anni da un d . Bartolommeo Salmi, e cioè sion
ecclesiae praesbylerum Franciscum de Roncalstaldii ec. al 1476 , in cui morto egli , dietro istanza dell'Aoto .
ursl'alto fu rogato nel monastero di S . Paolo fuo . nia moglie dell'anzidetto Carlo Ghisilieri , che n 'ave
ri di Bologna , e riconosciuto ed approvato il giorno va il giuspatronato , venne con decreto del Vica
seguente dell' anno medesimo. Per altri atti succes. rio Generale de 20 aprile anno stesso quel chieri
sivi e specialmente per uno dalalo ai 6 aprile 1397 si cato unito alla prebenda parrocchiale . A ' tempi del
conoscono allre concessioni del predetto Chisilieri a cardinale Gabriele Paleolli , Arcivescovo di Bologna ,
favore del Reltore della Chiesa di Borgo Panigale . nella visita pastorale clie fece in Borgo Panigale nel
Poi esso Lamberlino Chisilieri con suo testamento di 17 aprile 1572 ( come al registro o libro dalle vi.
rogato ai 21 luglio 1399 per Pietro Bottrigari , con site il quale è in quell' archivio Arcipretale ) la chie
segnato tre giorni dopo alla Sagrestia de' PP . Mino sa viene denominata S . Maria ed ascritta al Quartie
ri, disponeva super toto de integro del giuspatronato re di Porta Stiera. Per altri documenti si rileva ch'es
canonicale di S . Maria del Borgo Panigale , da rima. so primo Arcivescovo bolognese , d ' immortale nome,
nere in perpetuo presso la casa Ghisilieri; ma la per più comodo governo delle parrocchie della sua
disposizione non ebbe totale e continuata osservanza ; diocesi , riformd i Plebanali sopprimendone alcuni ed
perciocchè in forza del testamento di Carlo figlio di erigendoge altri, siccome rinvenne pilt opportuno e
Giovanni Gbisilieri , delli 24 maggio 1462 a rogilo proficuo all' esercizio migliore o all'osservanze della
del notaro Francesco Bonapoli , esso giuspatronato disciplina ecclesiastica, bai campioni sopraccitati ri.
si trasferi per due terzi ai Monaci Olivetani di San scontrasi che le chiese aventi ora il grado di pleba
Michele in Bosco istituiti eredi ; lo che si ricorda an nali suburbani non ebbero a ' tempi del prelodato Car
che per una lapide , inscrilta ed infissa in una pare dinale Paleotti che il grado di visitatrici , o di Capi
te della chiesa arcipretale , pubblicata da noi nel. Suburbio , o di Congregazione a vicenda : e percid
l'appendice prima della indicazione storico -artistica trovasi S . Maria di Panigale, essere intitolata visita
del monastero già degli Olivelani suddelli ora Vil. | Lrice , dappoichè alla chiesa d ' Olmedola o di Medola
la Legatizia . Tale trasferimento di giuspatronato e cui stelte dipendente ne ſu tollo tale titolo .
donazione essendo in odio al disposto nell' altro te . Da una visita pastorale di Monsignor Alfonso Pa
stamenlo di Lambertino Ghisilieri, fu cagione che leotti , secondo Arcivescovo di Bologna , in data 18
dopo oltre due secoli il marchese senatore Francesco settembre 1600 si la che S . Maria al Borgo Paniga
Gbisilieri , valente sostenitore del decoro di sua pro . le era già capo suburbio avente alla sua dipenden
sapia , movesse lite contra i Monaci stessi in questa | za sei parrocchie , distinte co' nomi di Medola , Ce
curia Arcivescovile , ove l' Abate Cio . Lorenzo Ca . retolo , Casalecchio di Reno , S . Paolo o S . Polo di
stellari, Vicario Generale , pronunzid nel di 7 aprile Ravone , S . Maria della Viola e S . Giuseppe in Val
milleseicento ottantanove sentenza a favore del no . | di pietra de' PP . Serviti. In appresso , nel 1650 cir
minato Senatore : sentenza che fu poi per appellazio . ca, la simmentovata chiesc di Borgo Panigale , forse
ne degli Olivetani medesimi confermata dalla Rota di per l' uniformità di grado come altre principali del
Bologna, ed in seguito ancora da quella di Roma con la diocesi, ſu appellata anch 'essa plebanale e vicaria
due conformi decisioni dei 31 gennaro e 21 aprile mil foranea suburbana, ma di questa appellazione non s' è
leseicento novantacinque ; come pud anche conoscersi potuto rinvenire l' analogo decrelu dell' Ordinario .
per la stampa col titolo : Summarium R . P . D . Pio Nell' archivio Arcipretale stannosi registrate varie
Bonon. juspatronatus de Ghisleriis illustr . D . Sena. ordinanze dell'Arcivescovo di Bologna relative al sacro
tore Francisco de Ghisleriis. Romae. C . R . A . in più culto , allo stato d' anime, al governo spirituale , ed
ingli , che si conservano tra i documenti dell' archi- alle provvisioni sanitarie in occasione della fiera pe
vio Arcipretale di Borgo Panigale. In forza delle qua. stilen za che dell'anno 1630 infieriva nella città e nel
li sentenze que' Monaci dovellero rinunziare alle pre. contado : perd dal registro de morti la mortalità in
e Borgo Panigale , luogo in ogni tempo d 'aria salubre, | rocchiani ed offerte raccolte , tra quali del Cardinale
be de fu poco a confronto della popolazione. Gio . Girolamo Lomellino , genovese , Legato di Bolo
L 'antica chiesa di S . Maria della Viola presso al goa il quale donava in due volte lire 400 di quat.
1334 ponte del Repo (della quale appartenne il giuspatronato Trini) poco prima di esser egli eletto canonico del
to alle famiglie bolognesi Righelti, Pietramellara e Gras la Cattedrale , deputato Vicario delle Monache , ed
si ) rovinata quasi per l'acquie di questo fiume , le ascritto fra i Protonotari Apostolici e Consultori del
quali più volte l'allagarono , fu necessario demoli. S . Officio . Ma la fabbrica per lui condolta molto in .
e re : onde la cura di essa chiesa e parrocchia venne nanzi ſu continuata nel 1658 dal successore Arcipre
2. noita alla limitrofa plebana del Borgo Panigale per te D . Laltaozio Cilli , che v 'aggiunse due ultime
del decreto di Monsignor Domenico Odofredi, Vicario cappelle e molti altri lavori faceva eseguire dal
ne generale Arcivescovile , del 12 aprile 1640, come agli 1651 al 1658 in cui ebbe compimento , come dalla
Palanga alti del notaro Domenico Guglielmini. Quindi insor. iscrizione che qui riportasi copia ta dalla lapide al. .
et sero pretese su di essa diruta chiesa per parte del | l'inlerno soprapposta alla porla d ' ingresso della chie .
parroco di Bertalia , il quale dopo una lite che durd sa in cui si i
b ollre tre anni, oltenuto on decreto da Monsignor D. 0 . M .
ya Bernardino Callani , successore al Vicario generale JOANNES ANDREAS ROTA BONONIENSIS
predetto , in data 3 sellembre 1643 rogato agli alti del SACRAB THEOL . COLLEG , HVIVS ECCLESIAK ARCHIPRESBYTER
notaro Piriteo Belliossi ; con esso decreto si toglie TEMPLVM HOC IN ANGVSTIOREM FORMAM
gyva alla parrocchia di S . Maria del Borgo e s' incor. AFVNDAMENTIS AD FASTIGIVM ERECTVM
porava a quelia di S . Martino di Bertalia la contra DYM PROPRIO ABRE A PIORVM ELEMOSINIS PERFICIENDVM
stata cura di S . Viola . Tale decreto riaccese viep CVRARET
litt più gli animi de litiganti ; a tal che per conciliarli AB EMIN . CARD . NICOLAO LYDOVI SIO ARCHIEPISCOP ,
el convenne al Carolinale Girolamo Colonna, Arcivesco IN METROPOLITANAE CANONICVS ELECTVS
vo di Bologna , deputare a speciale giudice commis OPVS COGITVR RELINQVERE INABSOLVTVM
sario estraneo , Monsignor Angelo Cesi Vescovo di D . LACTANTIVS CILLIVS J . V . D .
Rimini, che nel giorno 7 agosto 1644, per gli alli di ARCHIPRESBYTER SVCCESSOR
Alberto Rabbi notaro, sentenziò legillima la prima NOVIS SVBSTRVCTIONIBVS
ut it unione : obbligando però l'Arciprete del Borgo Pani MAGNO TEMPLI FORNICE ET SACELLO MAIORI EXCIFACTO
gale , D . Gio . Andrea Rota , dottore in sacra teolo . PIETATI PARI PERFECIT
gia , di versare al monte di pietà la somma di lire ANNO DOMINI. MDCLVII .
bolognesi duemila e seicento, da investirsi a comodo
del beneficio semplice di S .Maria della Viola eretto Dall' arciprele Cilli si faceva parimenti innalzare il
in luogo della soppressa parrocchia e traslocato nel vago Campanile, nell'anno 1667, e condurre facevansi a
la Metropolitana di S . Pietro in città , ad equivalen . lermine molti lavori d ' abbellimento e di decorazione
te o per estimo de materiali , mobili e suppellettili sino al 1690 : lo che si riscontra nell'archivio Arcipre
della demolita chiesa , ed inoltre di corrispondere al lale per una vacchetta e per un libro maslro, in cui
Rettore d'essa , divenuto poi semplice beneficiario ,sua sono registrate le spese ed altre cose necessarie per
vita duranle , sendi venti all'anno . Cosi ebbe fine la la fabbrica della chiesa di S . Maria del Borgo Pani.
vertenza ed alla chiesa del Borgo Panigale rimase la gale , scritti di mano dell' Arciprete medesimo , che
cura d 'anime stata in S . Maria della Viola . a conto finito e saldato fa ascendere la totale spesa
Nel Plebanale di S . Maria Assunta si comprendono in lire 28459 e soldi 8 , senza contare il vino e man .
ora le parrocchie ; S . Paolo di Ravone, S . Gio . Batti. giare pe' muratori ed altri artisti adoperali io tut
sta di Medola o Olmedola , S . Martino di Reno , S . An ta la fabbrica suindicata .
tonio Abate di Ceretolo , e S . Vitale di Reno , e que Rimane ora da ricordare che al benemerito Arci .
sta vi ſu posta alcuni anni sono mentre prima ap. prete dottor D . Lodovico Ambrogi per solerte cura e
parteneva a Corticella . L ' Arcipretale suonominata beneficenza si devono i restauri ed abbellimenti a
quale parrocchia confina colle mura della città , e questa Chiesa , dal 1803 al 1837, fatti anche con de
con le parrocchie di Bertalia , di S . Vitale di Reno , naro proprio e colle obblazioni di parrocchiani; e
di Longara , di Sala , di Sacrrno , d 'Anzola , di Zola gli altri restauri aggiunti dall' illustrissimo e reve
Predosa , di Gesso , di Olmedola e di S . Paolo di rendissimo Mopsignore D . Geminiano Brini , odierno
Ravone : la popolazione della parrocchia del Borgo zelante Arciprete , Vicario Foraneo , ed eseguiti col
Panigale numera 5768 anime. le nuove architettoniche decorazioni nel presbiterio ,
Il prenominato Arciprete Rota , quegli che il Fan per le quali ha dato all' area della cappella maggio .
tuzzi , nelle notizie degli scrittori bolognesi , lodo re un accrescimento si notabile ed uo insieme vera
quale soggelto distinto ia sacra eloquenza, per ora mente dignitoso e gradito , potendo oggi contenero
zioni e prediche con plauso declamate nelle nostre molle più persone al celebrarsi de' divini uffici.
chiese e per altre opere messe alle stampe , fu que. Il disegno della chiesa e del campanile si die .
gli che la chiesa presente di S . Maria Assunta del de dal bolognese archiletto Francesco Martini , quel
Borgo Panigale mduceva a nuovo e più grandiosa desso che operó con lode anche per servigio pube
forma dal 1639 al 1696 ( con denari propri, de'par. blico o del Reggimento di Bologna e quello che full
altresì direllore all' ampliarsi del tempio grandioso cappelle minori. La chiesa è di giuste proporzioni e
di S . Petronio pe' lavori che all' epoca sua si hanno l' altezza ben rispondente alla larghezza sua.
nolali nei documenti della fabbrica di dello tempio Ne' riparti già detti il bolognese pittore Crespi
o nostra Basilica Collegiata perinsigne , intorno alla soprannominato lo Spagnolo figurd i dottori della Chic .
quale daremo in breve alla luce le memorie monui. sa co 'relativi attributi e motti allusivi ad essi , e
mentali non inopportune alla circostanza della pro- Anounciazione di M . V . ; la fuga della Ss . Fami
gettala e incominciata restaurazione d 'arte. glia , e nel riquadro di rincontro al pulpito rappre
Nelle partite di spese segnava l' Arciprete Cil sentd il Pontefice S . Pio V (Ghisilieri ) che accoglie
li le visite ed i disegni dell' architetto , che n ' an . | benignamente un Arciprete ( forse del Borgo Pani .
dava al Borgo Panigale in compagnia del conte gale) e sotto vi ha la epigrafe ex vetus ac praeclar.
Corradino Ariosti , e ne riceveva ogni volta in dono Ghisleria Famil, huius Eccles. Patr. bis SS. Germano
monete d 'oro specificate , ora per mezza doppia ora | PP. gregem comendat. Dipinti se non dimolto pregia
per ungaro ; mentre agli altri artisti in quelle par. bili per arte, senza dubbio importanti per le rappre
lite si davano acconti di generi, ora castellate d 'uva, sentanze ; i quali furono commessi, a quanto si cre
ed ora carri di fasci, secondo richiedeva il prezzo del de, dal marchese senalore Francesco Ghisilieri, dilet.
l'opere loro convenuto . Riesce perciò interessante la tante amico degli artisti , istitulore d' un' Accade
lettura della vacchetta e del libro , che accennammo mia piltorica in casa sua , cavaliere assai erudito
più sopra , in cui si rilevano , oltre ai nomi di mu. | ed ornato delle nobili discipline , siccome apprendia
ratori quelli di uo Giovanni e di un Martino scultori | mo dal precitato Fantuzzi.
a 'quali furono pagati denari per fattura de' capitelli L ' osservatore degli oggetti d ' arte farà il giro
dei pilastri ed altre particolarità non indegne di eso della chiesa dalla parte destra di lui entrante come
ser avvisale da chi intende a siffatte costruzioni. segue :
La chiesa di S. Maria Assunta del Borgo Paniga . 1. Cappella . La stalua del Saol Antonio da Pa
le , colle unite fabbriche , ha un esteriore bastevolodova è modellata dallo scultore Camillo Mazza di
mente grande e per la situazione sua molto grade. Bologna, del quale si fa ricordo nei libri delle spese
vole all' occhio : ha la sua facciata verso ponente sopraccitati all'anno 1653 per pagamento di lire 139.
d ' architettura semplice e commendevole. L ' interno 19 bolognesi.
della chiesa è di forma quadrilunga ad una sola na. 2 . Cappella . È bellissimo il quadro rappresentar
vata , con decorazione d' ordine corintio ne'pilastri, te la Madonna del Rosario col Divino Fanciullo ed
che comprendono a ciascuno de'due lati tre cappelle Angeli, figure al naturale , coi quindici misteri, ja
minori ad arco e due vani a travature, con rispon - piccolo figurati, di buone composizioni e di bel colo
denti fascie e soprapposte finestre in simmetria aper. re . Uno de' più pregevoli e graziosi quadri egli pud
te o finte , e cornicione su cui gira la volta arcu - dirsi di Vincenzo Spisanelli , oriundo d 'Orla nel mi.
ta in detto quadrilungo, che forma il corpo o la na lanese che studiò e operò molto in Bologna , stalo
ve della chiesa . Mediante gradino si sale alla cap - alla scuola e fido seguace della maniera pillorica del
pella maggiore, composta di presbiterio e di sfondo , Calvart , primo maestro di Guido , dell' Albano e del
per contenere l' altare maggiore. Il presbiterio qua Domenichino. Pe libri di spese sucitati appare che
dralo ha sopra di se in alto la calotta o il catino questo quadro fosse già nella parrocchia di S . Vita
di forma sferica , sorregentesi per quattro archi che le di Reno , e fosse comperato da una compagnia
posano su altri olto pilastri dell' ordine anzidet. d 'uomini del Borgo Panigale nel 1652, dieci anni in
10 . I due archi laterali al presbiterio mostrano le nanzi alla morte del pittore Spisanello .
orchestre o cantorie , con parapetti o davanzali a ba 3 . Cappella . Michele Desubleo fiammingo , allie
laustri , portate da quallro colonne d ' ordine greco , vo di Guido Reni ed imitatore del Guercino da Cen
ed aventi cogii sfondi spaziosità di luogo da conte . | to, dipinse la ss. Famiglia ed Angeli per una signo
nere in qnello a settentrione l'organo e musici, e pel. ra Camilla Stiatici de ' Gini l'anno 1640 , come si ha
l'altro di ricontro la cantoria ed altri musici e per. dall' iscrizione lapidaria che leggesi in questa cappel.
sone non poche, cui in serbato loco piacesse di assi. la , dedicata per lei a S . Giuseppe, cui il Divino In
slere a 'divini misteri ; siccome ne' vani soltoposlifante interpreta la sacra scrittura. Dipinlo molto
per l' uno de' quali si va in sagrestia , per l' altro stimabile tra i migliori da esso eseguiti, e lodato per
s ' entra nell' abitazione arcipretale. E questi corret. | bella composizione , per correlto disegno , buon co
li o spazi aggiunti alla chiesa formano la decorazio . Torito , e per lo insieme d'una vaghezza e grazio
ne nuova architettonica , che dall'odierno Monsignoosità veramente mirabile .
re Arciprete, due anni sono, veniva ordinata e diret 4 . Cappella maggiore. S . Maria Assuota dagli
ta con lodevole divisamento. L ' arcata posteriore al- Angeli , in figure grandiose , encomiata dagli inten
l'altar maggiore , che è di marmo a buoni compartidenti come una delle dipinture più notabili che sia .
di colori , termina con uno sfondo quadrato su cui si finita da Gio . Andrea Sirani , scolaro ed imilato
si addossa l' ancona di legno con ricca doratura , a re di Guido Reni , per la quale nel di 7 marzo 1656
mezzo del quale è il quadro titolare che più avanti il pittore ebbe lire 100 onde comperare tellaro, tela
sarà descritto , avendosi prima ad accennare ai qua- ed oltremare , ed ebbe ai 6 settembre 1657 lire 512
dri allogati ne' riparti tra i pilastri , ed entro le l per intero pagamento ed ai 20 ottobre di quest'anno
i en lire 50 per regalo a giudizio del prenominato | sciate con allo di donazione (1697 ) del R . P . D . Tad
no te Ariosti. Il Crespi, nel tomo terzo della Felsina deo Pepoli abate Olivelano -- Oratorio dello Spirito
o trice, loda questa piltura del Sirani qual' 110a del Santo - sussidiale di Calderara · registri di matrimo
I sue piit egregie opere e cosi magistrale , che olol ni dal 1567. Cresime dal 1622 e morli dal 1630 ; con
! * * vedervi il carallere del maestro , dic' egli , vi si ordini, recapiti d 'Autorità ecclesiastici e civili , coa
Taide il profondo sapere del suo autore. disposizioni di beneficenze per doti a zitelle , per sus
" T : Nella Sagreslia , riccamente fornita di sacri arredi | sidi ai poveri. Si hanno in detto archivio notizie del
I paramenti , il quadro in sull' altare con S . Aona la Compagnia del SS . Rosario (1611) : del S . Angelo
e ginocchiata su di uno scabello e rivolta al cielo Custode (1652) : di S . Rocco (1663) : del SS. Sacra
per offerire la SS. Vergine fanciulla , figliuola sua, è mento pur esistente: delle pie unioni di . Vincenzo
* PE sera, a quanto sembra ai conoscitori d 'arte , di un Ferreri nella Arcipretale , della B. V . delle grazie in
IL * * : noari della scuola del Guercino da Cento . Nei ci. luogo chiamato la cavalleria , del B . Leonardo da
mati libri delle spese si nota che del 1674 il pittore Porto Maurizio Della sussidiale predelta allo Spiri.
asio . Baltista Strozzi ( forse ornatista bolognese) ave. to Santo, Memoria non si è rinvenuta della Madonna
fra dipinto altorno all' ancona della Sagrestia . appellata del tralcio e venerata già su di una maesla
js? 5. Cappella . L 'Angelo Custode che guida per ma- dina , fatta fare da uo Calanchino Calanchi, come
e ) un fanciullello , cui addita la celeste gloria, fu ag ne avvisa il Macchiavelli per la serie istorica a stam
199, an udicato sinora dipinto dal Cessi scolaro di Guido pa ( 1742) delle pie devote , prodigiose e celebri im .
eni ; ma il Masini nella Bologna perlustrata lo as- magioi di M . V. Sanlissima , le quali nella città e sta .
prigoava al pennello di Francesco Romanelli da Romato di Bologna si venerano. E similmente di quella
wa Vilerbese) pittore coetaneo ed imitalore de' suddlet. Madonna con Santi, in ancona spartita a caselle ed
i , stato anche allievo del Domenichino. É un dipin . in campo d'oro , ricordata dal Malvasia nella Felsipa
per molti pregi lodato e degno , per analogia di piltrice , come opera che fecesi nel 1376 dal celebre
are in paniera , d ' essere ascritto alla scuola pittorica bo . | Lippo Dalmasio bolognese; ma dessa ed altre mol
e re sognese dell' epoca guidesca. te , ch ' erano sparse nelle chiese di città e di villa
rocket 6 . Cappella . In cui si venera il Crocefisso figura. | per negligenza o per avarizia sparirono alle ricerche
to a scultura , ed in cui il sotto quadro con S . Vin - | de'devoli ed amatori di antichi dipinti. Io chiesa tra
po cenzo Ferreri, mezza figura , colorito da Jacopo Ales. le iscrizioni una serba memoria della benefica dispo
her sandro Calvi, detto il Sordino , bolognese . sizione del prelodato ſu Arciprete Ambrosi a favore
to in un vano , de' qualtro intermedi alle cappelle , de fanciulli diligenli studiosi della dottrina Cristiana .
wene'quali stanno in due i confessionali ed in altro una Uscendo dalla chiesa Arcipretale ne lorna gradita
porta d ' ingresso laterale alla chiesa , erello fu un al. alla vista l'unione deifabbricati circostanti alla piaz.
polare con soprapposto quadro figurante S .Antonio Aba za , ove pur in disparte è il Cimitero erelto nel 1822
på te , che dicesi da laluno pillura di Alessandro Tia e 1823, ove da opposta parte si ba, per un arco lavo
p rini bolognese , e da altri si crede d ' autore forse bricato da' Ghislieri e restauralo dall' anzidelto Ar
più moderno e di scuola Cignanesca. ciprete Ambrosi , ingresso alla canonica o Arcipretale
7 . Cappella . La B . V . seduta in trono col Bambino abitazione ; ed ove nell'angolo nord-est di questa chie
ritto su le ginocchia di Lei, e li Ss. Filippo Neri, Ago sa s'osserva il campanile , con disegno dell'architetto
stino vescovo ed allri Santi , con Angeli , è quadro della chiesa, costruito nel 1668 di forma quadra , ele
dipinto da Carlo Ciltadini dello il Milanese , comin - vato in bella proporzione, ed ornato nel piano del
ciato circa il 1656 e da lui non condotto a termine ; castello , (con entrovi le campane della rinomata fab
perciocchè ne' libri delle spese summenlovati trovano | brica bolognese de' fratelli Rasori nel 1802 fuse ) da
si partite di acconti e pagamenli , a mezzo del P . un' ordine di pilastrate toscane, che comprendono le
Barlolommeo Guerra , Prele dell'Oratorio di Gallie- | quattro finestre e sorreggono un corniciamento sopra
sa , e l' ultimo pagamento falto al pittore Francesco cui il cupolino traforato avente ai lati qualtro vasi ,
Cittadini , del 1664 per aver compiuto il quadro che rendono vieppiù vaghezza e graziosità al cam
ch'erasi lasciato non finito dal fratello suo Milanese. panile , decorato anche d 'orologio a commodità de'par
Ne’ libri stessi sono parlite delle spese per gli orrocchiani e de' passeggeri.
namenti e le corpici di assai valore e magnificenza, Con la prescritta brevità si daranno ora le noti
e queste attorno ai quadri , ch ' accrescono d ' assai zie delle chiese sussidiali sine cura, Oratori, Ospeda .
la decorosa pulilezza , con cui è tenuta la descrit li che furono e sono del circondario di questa vasta
ta chiesa. Quelle partite furono notale sotto i nomi Arcipretura del Borgo Panigale , che per giurisdizio .
di un Giuseppe baltiloro e di un Gio. Battista Rossi ne ecclesiastica e civile e per molto numero d' abi.
indoratore . Que' libri si hanno rinchiusi in un arma. tanti può dirsi di rilevanza sopra allre rurali della
dio , entro l'abitazione o canonica arcipretale , conte diocesi bolognese.
neote l'Archivio ben regolato e disposto in 61 capsu CHIESE SUSSIDIALI.
le di legno ed ordinatamente per titoli cosi -- Chie .
sa Arcipretale affari correnti -- Beneficio della chie. S . Maria in Calderara ha oggi per vice parroco
sa e documeoli relativi -- Visite pastorali .. Funzioni il reverendo D . Francesco Cosla. É dedicata al SS .
Sacre ed Indulgenze Pontificie .- diverse Reliquie, la . Nome di Maria , fu già di ragione de' PP. Minori
Conventuali Francescani. Nell' archivio della chiesa , minorum super quo posita est Eccles. S . Mariae ec .
plebana di Borgo Panigale leggonsi memorie circa rimettendoci pel resto alla induzione del Calindri
l' origine ed anlichità di essa chiesa di Calderara. stesso intorno a Pelusia ed all' isola del Triumvira ,
Per un atto del 24 settembre 1692 rilevasi che ser . to ancora da fissarsi appuntatamente in questo ter.
viva di sussidio alla chiesa Arcipretale , e per allri rilorio bolognese .
alti venne sempre cosi ritenuta. Nel 1774 il Car. Spirito Santo, sussidiale chiesa al Lavino affidata
dinale Vincenzo Malvezzi , Arcivescovo di Bologna , al ministerio del Sig . D . Paolo Tassi. Negli elenchi
diede istruzioni ed apposite pastorali sul servigio sa delle chiese e luoghi pii della città formati negli 1408
cro della medesima,Soppressi(1798) i PP. Conventua. e 1440,col titolo Hospitalis S . Spiritus de Burgo Papi
li passò la Chiesa di Calderara in dominio del R . De | gali segnasi la chiesa spettante ad un Giacomo Schiap
manio del Reno , il quale (1805) ne fece vendita con al pa, il quale con solenne generoso alto dei 12 marzo
ondi rurali a oni, seguendo la corrente di que' tem - 1429, rogato dal notaro Frigerino da S . Venanzio Ser
pi dediti alla profanazione delle cose sacre, cominciò venanzi, il suddello Ospedale univa a quello di S . Ma .
a demolirla ( 1806 ) facendo sloggiare dalla canonica ria appellata della morte in Bologna , e ne donava una
il cappellano sussidiario D . Demetrio Farina. Indispet annessa possessione, con obbligo però di fare nella ca .
tita e commossa la popolazione di Calderara per ta. sa sta pernottare i poveri viandanti e di mantener
le fallo , priva della chiesa portò energici ricorsi pres. vi un cappellano di conformità alla sua primiera fon .
so le Autorità civili ed ecclesiastiche onde avere una dazione . La chiesa era ufficiata dal medesimo Cappel
nuova chiesa . Per voto de' consiglieri avvocati Sali. | Tano a comodo anche de’ limitrofi abitatori : in se .
savini 1307) si riconobbe la necessità della ri. guilo abbandonala era messa a profano uso e veglet.
na e Savioi (1307) si riconobbe la necessità della ri. |I
costruzione di altra chiesa, invitando a palti perciò ta , a modo che per un decreto di Monsig . Alfonso Pa.
il debitore , che non annuendo ai buoni uffici ſu di leolti dei 18 agosto 1600 , fu d ' uopo di ordinarne
mes "ri , che alcuni pii offerenti si prestassero al. che si lornasse all'uso sacro e s ' incorporasse alla
l' impresa ; quindi si pose mano ( 1808) all 'opera del. Compagnia del SS . Corpo di Cristo del Borgo Pani
l'edificio novello ed in breve tempo, mercè la molta gale. Poscia gli Amministratori dello Spedale della
assistenza dell' Eminentissimo e Reverendissimo Sig . | morte curarono non più fosse rinovata tale profana
Cardinale Carlo Oppizzoni, vivente venerando Arci- zione , e la chiesa con restauri e pulimenti riabbel.
vescovo di questa città , del benemerito zelante Ar- lirono, Laonde potè servire dipoi come sussidio alla
ciprete Ambrosi prenominato , e le larghe elargizio . matrice del Borgo Panigale a volontà e beneplacito
ni del signor Giuseppe Bassi ( ambidne non è mol- dell' Arciprete protempore : lo che comprovasi per la
to deſunli ) la chiesa di Calderara si vide portata a visita pastorale del Cardinale Girolamo Boncompa
compimento con soddisfazione e gralitudine di quei gni , Arcivescovo Bolognese , falta in luogo a ' 12 lu .
popolani, glio 1654 e per altri documenti, dai quali è dichiara .
Per esser brevi noi non faremo quivi parola de. | to che il Cappellano della Chiesa dello Spirito Santo
gli oggetti d ' arle , non avendone veduti degni di aveva dirillo di esercitare alcuni alti parrocchiali.
ricordanza , e cosi faremo per l'altre chiese seguen Si ha memoria della processione , che si fece dagli
ti, anche per esserci mancata la opportunità di par. uomini di quella vice cura nell' andata all' Oratorio
ticolare ispezione. Col Masini ricorderemo però che sacro a S . Sebastiano , e che dell' anno 1696 fu de
ſuvvi in Bonaventura da Calderara ingegnere archi. scrilla : allre memorie si hanno nell'Archivio di Bor.
tetto che nel 1317 rifece il ponle delle Lame sul ca . go Panigale di anni posteriori e dal 1802 specialmente
nale di Reno . Non ommetteremo quindi di rapportare al 1817 per la congregazione del B . Leonardo da Porto
la opinione del Calindri , esposta nella dissertazione Maurizio la quale fu eretta in quella chiesa. Tuttora
citata in precedenza sull' isola del Triumvirato ; egli l' amministrazione dell' Ospedale Maggiore nomina
parlando di Caldarara , o Caldaria o Calderia , si fa il Cappellano della chiesa medesima dietro presen
a mostrare come questo luogo fosse già quel vico o tazione di persona a proposta dell'Arciprele di Bor
castello , ch 'ebbe a ' tempi romani il nome di Pelu - / go Panigale.
sia , del quale facemmo ricordo nelle memorie stori. Madonna delle Grazie. Per la località in che que
che del Borgo Panigale ; e lo stesso scrillore in Cal. sta nuova cappella fu erelta ( 1847 ), dai fratelli Si.
derara accenna pure al vasto e forle labbricato del gnori Gavaruzzi, nell'aggregato dei casamenti riuni.
to la Tomba magna : lo che comprova in altra no. li coll' appellativo di Cavalleria , e contenenti molte
ta , ove trascrisse parte di un atto di compera fata persone in suburbio , se la chiesa non è sussidiale al.
ta da Albizo Duglioli e da Biagio Angelelli ed altri meno a siffatto uso per cura d 'anime serye alle fun
suoi parenti dimille tornature di terra posta in Cala zioni sacre ed alla commodità de'molti abitatori del
derara , trascrivendo egli dal rogito di Bonayentura luogo , soggetta alla parrocchia del Borgo Panigale
Viviani quanto segue : ita tamen quod ultra nume e posta in notabile distanza. Nel diario del governo
rum supradictum mill. tor. habere debeant complo. Ecclesiastico della città e diocesi di Bologna viene
res predicti Tumbam magnam , secundum qu . tenent | indicala d 'appresso le chiese sussidiali . Entro a que
ſovee dicta Tumba cum omnibus domibus in ipsa po- sto elegante chiesa , a Ire altari arcbilettata , ora si
sitis etc . aliis edificiis infra ipsam Tumbam hoc pa- venera uga antichissima immagine di Maria Vergine ,
clo nominatim el expressim , quod de loco Fratrum appellala delle grazie, la quale allra volta era in una
Joggia sotterranea e dipinta in muro, poscia dall'abile SS . Annunziata , o S . Maria delta diRavone con
restauratore di quadri Anlonio Magazzari trasportata Ospedale per Pellegrini annesso ad un Monastero di
in lela per serbarsi meglio e più lungamente alla ve Camaldolesi , ora denominata anche volgarmente la
nerazione de' fedeli. Non diremo de’ lavori d 'arte, che chiesa zza , fu eretta nel 1177 in ospedale legatato da
furono eseguiti de' moderni artisti , essendo , non è Imelda moglie del famosissimo dolt. Bulgaro Bulgari
guari, condotli a buon termine e rammemorati in ap- sotto il titolo del S . Salvatore e della Madonna Ss.
posile inscrizioni: diremo bensì che la perdita è da Poscia per servigio di alcuni Camaldolesi del 1305
lamentarsi del ſu D . Girolamo Gayaruzzi , uno già Galvano Marcioli ridusse il detto monastero , ponen
de'compadroni e promotore principale del sacrato edi. dovi sei figliuole ( al dire del Masini) a monache
fizio , perciocchè ſu sacerdote commendevole per culo che nel 1332 furono trasportate in S . Cristina della
tura d ' animo e per virtù cristiane : la morte di lui Fondazza. Nell' elenco delle chiese sopracitato chia
veone compianta da' suoi concittadini, che ne ser . masi domus hospitalis S . Mariae quod vocatur in
bano in cuore grata inmanchevole memoria . Pontichio a sero Pontis Reni : era officiata nel 1366
ed unita del 1554 al priorato di Camaldoli. L ' Arci.
vescovo bolognese Cardinale Giacomo Boncompagni
CAPPELLE , ORATORII E SPEDALI. oltenne per Pontificio beneplacito che dopo la morte
del marchese Luigi Tanari, dottore di leggi, cano
La disposizione loro per ordine alfabetico è sem - nico di S . Pietro e Commendatore del delto prioralo
brata a noi convenirsi meglio , onde facilitare, la ricer. ne fossero uniti i beni al Seminario de' chierici di
ca de'nomi da cui sono distinte , ed anche all'oggetto Bologna , lo che avvenne nel 1695 : dappoi troviamo
di evitare qualsiasi osservazione di premineoza . Se questa chiesa con lale litolo della SS. Annunziata di
d 'alcune sembrassero scarse le notizie , cid non è di appartenenza de' conli Caprara . É da avvertire che
cerlo per negligenza nostra , ma per particolari even qualora ebbe il titolo di S . Maria o di s . Salvivre ,
tualità a noi affallo jodipendenti . Abbiamo notate non era in questa precisa località , ma per certo in
anche le soppresse e distrulle per dimostrare quan. vicinanza di Ravone .
to il circondario del Borgo Panigale fosse ricco di S . Barnaba apostolo in S . Viola , vicino al ponte
sacri edifici. di Reno a mano destra , chiesa che negli elenchi an .
SS . Addolorata , nella signorile magnifica villeg- tichi sopraindicati è inscrilta S . Barnaba extra pon
gialura già Zagnoni, poi di quel conte Goudi, che fu tem S. Felicis , ricordata anche nella Bologna per.
tesoriere di Pio VI, posseduta oggi dal N . U . Sig . con lustrata del Masini ; fu di proprietà de' Triachini poi
te Domenico Pallavicino ( nella quale entro il pala- ! dell'arte di Bombasari in fine traslocata nel moderno
gio ornatissimo dipinsero i migliori artisti bolognesi ed ampio fabbricato che ora è del sig . avvocato Camil.
dell' elà sua , e tra essi Pedrini, Gandolfi , Manfredi 10 Bassi, Il quadro dell'altare é lodevole opera di un
Fancelli, Martinelli, Caponeri, con figure, paesi e de. pittore , d'imitazione o d'analogia guidesca , come il
corazioni ) in un laterale posteriore del palagio stes. Gessi , e sembra del pennello di Gio . Ballista Caccio .
so si ammira la cappella dedicata alla Madonna de’do. li : rappresenta la B . V , col Bambino in gloria , e li
lori. É dessa pur dipinta con eleganza , e mostra so Ss. Barnaba , Gio . Battista e Sebastiano.
pra l'altare una lela colorita ( a non grandi figure S. Biagio con la denominazione di Fagnanello, era
i
nella scuola del Franceschin ) rappresenta nte la de- i de' RR . Canonici di S . Salvatore presso al casino ri.
posizione della croce , e tratta dalla bellissima ori. I modernato a Ravone dal fu Sig . De Luca.
ginale pillura di Federico Barocci da Urbino , la qua . S . Camillo de Lellis notasi la sua erezione nel
le adorna la chiesa di S . Croce in Sinigallia . Nella 1803 ne beni rurali con casino di villa de prenomi.
sagrestia evvi S . Antonio di Padova col Bambino pit. qali signori Bassi.
tura di Ubaldo Gandolfi , ed in una vicina stanza Cimitero del Borgo Panigale, con a mezzo devota
S . Francesco da Paola è di Domenico Pedrini. cappella , fu aperto nel 1801 ove già era un convento
S . Agnese cappella , che fu di ragione delle RR. di PP. Cappuccini , aperto sino dal 1333 e soppresso
Monache della Santa marlire ; indi per la soppressio . nel 1798 , il quale stava pel piazzale appresso all'Ar
ne loro peryenne al R . Demanio italiano, che la ven - cipretale anzi descrilta ; ebbe in seguito ampliamen
delle ed ora appartiene al Sig . Giovanni Fioresi. 11 | to per duova costruzione.
quadro che figura la Santa dicesi del Cesi . SS. Concezione, se ne assegna la erezione nel 1741
S . Anna sui beni de' fratelli Morelli, fu fabbrica all' anatomico dottore Gio . Antonio Stanzani , già
ta nell' anno 1796 oggi è possedula dalla N . D . si. I leltore nell'Archiginnasio bolognese o pubblico stu
gnora marchesa Ralla , consorte dal N . U . signor con - | dio , ed Accademico dell' Instituto delle Scienze sino
te La- Bella , al lempo che quest' Accademia era riunita in casa
S . Antonio da Padova, di moderna costruzione, I det celebre Eustachio Manfredi.
già de' signori Bassi ora del sig . Avvocato Gaetano S . Croce , chiesa ancora denominala volgarmente
Paracchi. Il quadro dell' allare col Santo che bacia delle piastre , in luogo presso la borgata che si chia
un piede al Bambino Gesù , con un Angioletto in ma delle Tavarnelle ; appartenne la della chiesa al
atto di leggere , è dipinto del Cav. Marc ' Antonio | la N . D . signora contessa Morandi vedova Gozza .
Franceschini. | dini ora de' sigoori Spalletti di Reggio . Vi ha una
copia del Crocefisso di Guido Reni, che fece pe'Cap . | degl' intelligenti. L ' inlerno di questa nilova cappel.
priccini di Bologna , ora nella Pinacoteca. la , di sua invenzione , è di forma circolare , di or
SS. Cuore di Gesù , piccola chiesa o oratorio col. dine corinto e di effetto grazioso . Gli ornamenti ond 'è
localo in sulla strada di S. Felice a poco distanza decorata , le due figure degli Angeli sopra l' altare ,
dal ponte di Reno . Nell' archivio di Borgo Panigale ed i bassi rilievi in fregio rappresentanti la via cru .
si legge l' autorizzazione del Cardinale Arcivescovo cis , sono opere bella mente eseguite dallo scultore
Malvezzi data nel 1766 a quell'Arciprete per benedir . Alessandro Franceschini : le pitture degli artisti Fan .
1o . Egli è annesso al casino di proprielà e villereggia celli e Savini. Il prelodato Colliva diede pur i di.
tura del ch . dolt. Paolo Predieri, Accademico Benedet- segni e fu direttore dell' ampliazione , due anni
tino ,membro e segrelario della Società agraria , viven avanti, fatta dell'unito casino a villeggiatura ridotto ,
te scrittore di colte ed erudite produzioni nelle scien molto ben inteso , e ragguardevole per architelto .
ze statistico-fisico-naturali. É adorna questa cappella nica decorazione. Quivi era un' oratorio dedicato ai
d ' un quadro rappresentante il S . Cuore di Gesù di santi Fabiano e Sebasliano , ed a san Carlo Bor
pinto in gloria , e sonovi le figure della Vergine , di rommeo , ed appartenne un lempo al suindicato
S . Gaetano, S . Valentino ed Arca ngelo Raffaele, ope- R . Collegio di Spagna.
ra di Domenico Pedrini. S. Maria del Ponte , ne' precitali elenchi delle
Ss. Dionigio e Donino piccola chiesa edificata , chiese denominata S . Maria super pontem Reni , et
al riferire del Masini , da Eltore Ariosti al Borgo Pa. super stratam , la quale era situata sulla strada mae.
Nel di ultimo d 'agosto vi si celebrava la festa stra rimpetto alle case del Borgo Panigale e vicino alla
per la traslazione di S . Chirinico martire , serbandone parrocchia . Si fa menzione di essa per Bolla di Pas
il corpo e lapide , che s 'oltennero per concessione di quale II, come da un documento autentico del 1085
Urbano VIII con la ricognizione falta io Roma da serbato già nell' archivio di S .Michele in Bosco , e
Monsig. Gio . Battista Altieri, vicegerente Apostolico, citato dal Giannotti nelle note all' orazione per la
Vescovo di Camerino : nel 1642 allra ricognizione si chiesa de' santi Cosma e Damiano di Bologna. Devo
ſece in Bologna dal Vicario Generale Arcivescovile . luta commenda si tenne da vari Personaggi di di
S. Filippo Benizzi al Lavino di mezzo , già de'PP. | slinzione ed a comodo de' poveri pellegrini , dopo
Serviti , indi del sig. Agostino Costa . Nell' archivio passò in dominio ed in amministrazione de' sigaori
di Bnrgo Panigale , più volte ricordato , sono lettere Zanolini e Bondi.
Concesioni e documenti circa alle feste celebratevi S . Maria in Viola , con Ospedale presso al Ponte
dal 363 al 1757 e la memoria d ' essere stato ribe- di Reno ; l' ospedale fu eretto a comodo degli Esposti e
nedelto , per nuova fabbrica , nel 1826 . se ne ha notizia sino dal 1366 col titolo S . Maria de
S . Gaetano, cappella col santo in pittura di Gia. | Viola et domus hospitalis pontis novi de Veola de Re
como Bolognini, della scuola di Guido , registrato no. Eravi poco distante anche l' ospedale di S . Pe
nel predelto libro del Crespi, insieme ad altri quadri tronio , del quale si farà menzione più avanti ripor .
dello stesso pillore della villa Taciti al Borgo Pani tando quel che scrisse lo storico Masini, L 'Ospedale
gale . di S . Viola fu poi unito a quello de' Ss. Pietro e
S . Giuseppe sposo di M . V ., oratorio che appar. Procolo di Bologna nel 1515 con obbligo di mante
lenne ai signori Brusa ora de' sigaori Boldrini. nere alcuni esposti. La parrocchiale di S . Maria in
S. Giuseppe da Copertino, oratorio del sig . Giu - Viola per l' impeto delle acque del pieno fu più volte
seppe Cappelli : con autorizzazione Arcivescovile del danneggiata , specialmeote nel 1613 con rovina an
prefato sig . Card. Oppizzoni ſu benedetto nel 1819 che di due archi del ponte ; poi geltata a terra dal
dall' Arciprete Ambrosi. l' acqua di quel fiume nel 1611 ; la cura d 'anime ed
S. Lorenzo martire , piccola chiesa vetustissima con il beneficio semplice passarono alla primaria chiesa
tale filolo indicata ,ma non dimostra nell' interno al. del Borgo Panigale , come nelle memorie dalla me.
cuna cosa veramente di sua antichità . Era già aper- desima abbiamo accennato superiormente.
la al culto divino nel 1366 con beneficio di giuspa- S . Maria della Vita , con questo titolo trovam .
tronato della famiglia Verardini -- Prendiparte : fu mo segnalo un ' oratorio di pertinenza degli Aldro
di quella de bolognesi Ariosti: nel 1541 era de' Rai. vandi , ed altro posseduto quindi dai sigaori Rosi .
monili poi de' Ramponi , passò alla fine in dominio | ni. E nel MS. del Calindri antecedentemente cilato si
dell'Arciprete Brizzi. Registrala è negli elepchi delle nota ch 'appresso all'oratorio del titolo suddetto eravi
Chiese sopraddelli colla indicazione S . Laurentii de nel portone per entrare nella villa , la quale il surri
Burgo Panigali. ferito Malvasia scrisse essere stata del pittore Cesare
S . Maria delle grazie , oratorio già posto ne' ru . Aretusi , un'opera da Guido Reni eseguita a fresco fi
rali possedimenli del R . Collegio de' Spagnoli eretto gurante la B . V . col Bambino , non con altra ricom
dal famoso Cardinale Albornozzo in Bologoa. | pensa che di poter a suo piacere andarsi a tratte
S. Maria della Neve , cappella che fecesi erigere nere in quel villereccio casotlo , e goderne di tante
nel 1826 dal sig . Giuseppe Gualandi con disegno e insigni pitture d ' ogni maestro , dalle quali l' aveva
direzione dell'architetto dilettanle Domenico Colliva, ripieno quel ricco e decoroso artefice , che fu esso
il quale , in prova del collo suo ingegno , si piace di l'Aretusi , ricordato nella storia d 'arte , come eccel
esercitare l'arte a requisizione degli amici e con lode lente copiatore de'capi d 'opera del Correggio , e come
egregio ne'ritratti ritenuti per opere de' Carrac. | fama , al riferire della Cronaca Miscella , che venne
ci. Quel dipinto a fresco fu distaccato dal muro, po . ro infermi da tutta Ilalia , ond'esser risanali per vir
chi anni sono , per la nota abilità di un Giovanni | tù dell' acqua del pozzo di S . Petronio , che colà si
Rizzoli, appellalo Gianni, tultora vivente nella pa. trasportava. Del 1375 un Didamo Sala n ' era Retto
tria sua, che è la Pieve presso a Cento , itomo indu - re , ed i Frati Umiliati terziari servivano gl' infermi.
slrioso ed encomiato per simiglianti lavori. Del 1380 n ' era Rettore un Fra Gio. Marsigli ; que.
S . Martino , detto de Panigali veteri de Plebato : st: Ospedale fu più volte minacciato da' vortici del
il quale fu già appartenente a ' Corelli , poi ai fratel- fiume Reno : ne occorsero risarcimenti di fabbrica e
li Dozza , ed oggiorno del sig . Duca Valmy , che al | n ' avvenne la distruzione poco appresso alla indica
palagio sonluoso rurale accrebbe notabili abbellimen ta di S . Maria in Viola cui era unito .
ti. E nella strada chiamata Panigale , ov' è pure una Pietà , con le figure del Cristo morto e delle Ma.
villa Malvezzi-Medici. rie dolenti, di scultura antica , allocate entro 10a cel
S. Michele Arcangelo , la cui erezione avven. | letta di moderna costruzione a fianco o all' ingresso
ne del 1796 , ne' beni già degli Albertini di Cre del Ponte di Reno ed a mano sinistra per chi si di
valcore , poi di Don Cesare Taruffi e dell' ultimo parte della città di Bologna : tali figure soprastava
Principe Lamberlini , oggi de' signori conti Agocchi , no in un vano del portone distrutto già a capo del
sopra disegni dell' architetto foi Angelo Venluroli ponte medlesimo. Qui è da notare che del 1771 in gen
dati anche per ricostruzione del casamento di cam . naro cadde una parte del Ponte di Reno , perciò fiu
pagoa e delle due barchesse laterali , secondo che ordinalo a Petronio Nanni, macchinista ed ingegnere
s ' indica nel catalogo cronologico de' lavori di esso bolognese , di fare e fece un gran ponte di legnami
artista , pubblicato in appendice all' elogio scrittone d 'abete sopra al dirito di pietra : lui lavoro assai sti.
dal marchese Antonio Bolognini Amorini dilettanle mato e di spesa notabile : quello di legno era soprap.
d' architettura e scolaro ed amico di esso Ventu . posto all'altro di pietra in modo veramente ingegno.
roli. Questa elegante e signorile villeggiatura si so : allora si restaurarono tre archi scossi da fonda
vede a distanza della strada di S . Felice e prima di menti per l' impeto delle acque dalla parte verso la
pervenire al Ponte di Reno : la cappella è adornata cillà : simigliante restauro ſecrsi nel 1753 per rin .
graziosamente ed il quadro col Santo litolare è co novala roltura e si tolsero via i merli , che al non
pia dell' originale di Guido Reni ammirato a ' Cap te facevano decoroso ornamento .
pucini di Roma. S . Pietro , antico oratorio ora quasi in rovina ,
S. Paolo apostolo , chiesa siluata in Caldarara ed perchè messo a profano uso : il beneficio ecclrsiasti.
in luogo che chiamasi le fosse , pertinente già ad una | co nel 1770 fu trasferito all'altare maggiore dell'Ar.
commenda de cavalieri di S . Stefano, poscia a ' Beni cipretale : negli antichi elenchi delle chiese si legge :
Nazionali del regno italico . Per l'alterramento suin . S . Petrus de Burgo Panigali.
dicato della vecchia chiesa di Caldarara servi negli I S . Pio V . de'Ghisilieri, cappella unila al palagio
anni 1807 e 1808 di sussidio alla chiesa arcipretale , di villa in su la strada , a manca mano , di S . Feli
come si annotò superiormente , nelle memorie del ce , la quale fu poi de' conti Caprara ora de signori
Borgo Panigale . marchesi Luigi e Gio . Da Via . r'll adornata riccamen .
S . Pancrazio, già di proprietà de' signori Moran . te nel gusto barrocco dello scorso secolo , non è mol.
di , descrilta nell'Archivio della mensa Arcivescovile , to fu dimessa del culto religioso . Il palagio di vil.
si novera tra le chiese nello scorso secolo demolite. la ed ornamenti architeltonici vennero riformati con
I! Calindri nella dissertazione simmentovata ricor - disegni dell' anzimentovato Angelo Venturoli , come
da , nel 1782 , essersi trovalo , in vicinanza della via al catalogo delle opere sile si fa ricordanza.
della la Fioppa ed in prossimità dell' oratorio di S . Prospero , monastero antichissimo rammemo
S . Pancrazio , a pochi piedi nello scavare un poz. rato in pii carte dell' archivio Arcivescovile di Bo.
zo , degli indizi fluviatili , come ghiaia , sassi , trop - logna , posto in Borgo Panigale , come nella parte
chi d ' olmi, di vili , e piii sotto deisegni d 'anlica storica accennammo, e specialmente notato nella do
pallude , per cui si riconobbe la deviazione forzata nazione di Gregorio VII ( 1072 ) insieme a ' privilegi
del Lavino dall'antico suo corso e recipiente : e lo dati a Lamberto Vescovo Bolognese ; lo che leggesi
scrillore suddetto riferisce che per documento del anche nell' elenco storico delle chiese nella precilata
1346 , segnalo al tempo che il magnifico Taddeo Pe. e ristampata opera dello storico Masini.
poli era Signore di Bologna , quella posizione di cam . S . Rocco , oratorio posto dirimpetto all' Arcipre
pagna era in loco diclo Forcelli sive Lavinum vetus | tale del Borgo Panigale. Spetta alla compagnia d ' an
in curia Sala . tica istituzione ed in protezione di esso Santo, del
S . Petronio ospedale erello nel 1308 per elemo. ' la quale i capitoli statutari furono approvati nel 1733
sine raccolte da frali Umiliati juxta normam reſor- dall'Arcivescovo di Bologna, e del 1780 dati alle stam .
malionis populi , essendo sopraintendente della fab pe. Sopra la porta dell'Oratorio , ove si vede oggi il
brica un prete Pietro Sinibaldi , come si lia nell'elen Santo figurato a basso rilievo colorito , il precitato
po storico delle chiese pubblicato nella ristampa del- Crespi ne fa sapere cb 'eravi il Santo stesso in pittura
la Bologna perlustrata del Masini tom . 1 . part. 2 . a fresco di Gio . Girolamo Balugani scolaro del Pa.
L' ospedale suddetlo fu molto frequentato eil in tale ' sinelli, Il quadro dell' allare con la B . V . Bambino e
li Ss. Rocco e Gio . Evangelista , è dipinto non ispre. Oltre ai luoghi sacri preindicali erano , nel cir .
gevole della scuola Guidesca , e pare del Gessi o condario di Borgo Panigale , alcune private Cappelle
del Sirani o di altro simigliante pittore. senza titoli inscritti; ma di parlicolare devozione per
San Tommaso apostolo , oratorio di proprietà | ciò di sovente mutali i titoli da' possessori proprie
de'signori Massa posto nell'appodiato detto di S . Vio lari primi e successivi , e tra questi nell' archivio
la , con graziosa cappella architeltata dal Venturoli , Arcivescovile si nomina quell' abate D . Antonio Ma.
col quadro rappresentante S . Tommaso Apostolo e la gnani ex Gesuita , benemerito alla palria per aver
B . V . col Bambino di Gaetano Gandolfi : e con pulti legatata alla Comune di Bologna la ricca sua Biblio
ed altre sculture modellate dal ſu valente proſes. teca ora collocata ordinatamente ed assai ammirata
sore Giacomo De Maria . nel celebre bolognese Archigionasio .
SS. Trinità , ospedale detto della Montanara già si. Jo talune delle descrille chiese celebraosi, a spese
tuato presso la chiesa di S . Paolo di Ravone, del quale particolari, i divini festivi uffici in que'giorni ne 'qua
si ba memoria sino dal 1366 fuori di Porta Pia o di li a ' Sanli sono dedicate : e colle debile distinzioni
S . Isaia , e del quale da Papa Giulio Il con Bolla specialmente nelle chiese sissidiali : la solennilà di
delli 30 sellembre 1552 si volle la unione allo Spe. Maria Vergine Assunta dagli Angeli in cielo è cele .
dale degli Orfani di S . Bartolommeo di Bologna. Se brata come titolare ai 15 . agosto al Borgo Panigale :
ne fa menzione anche dal più volle citalo storico ove pur altre feste sacre nel corso dell' anno si fan .
Masini. do con devozioni, apparali e luminarie a seconda del
Vergine detta del Carmine, uno degli Oratori sop- | la religiosa pielà sentita da quegli abitanti , pro .
pressi : apparteneva all' Ospedale della morte , e le mossa dallo zelo e mantenuia dalla sollecitudine di
rendite furono riunite nell' amministrazione di quel. Chi è preposlo a loro per governare spiritualmente .
Jo della Vita in Bologna.
Vergine delle Suore Scalze , oratorio demolito GAETANO GIORDAN
l' anno 1757 in Caldarara per decreto di Monsignore
Collogni Vicario Generale Arcivescovile .

O
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‫لالالالالالالالالالليبي‬
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- 81 - .

B A R GI

en distanza di sei miglia dalla terra di gi , ma fu invece tribolato e travagliato dai bandi.
Ba k Castiglione , laddove ha termine la ti. Cacciati i Conli da Panico dalla media montagna
2 Provincia bolognese e comincia la più pel valore di Giuliano Malvezzi , dovettero rifuggirsi
alla catena dell' Appennino , sorge lieta e nel loro castello di Stagno ( anno 1307 ) e quivi trin
maestosa sulla cima d ' un poggio , che cerati, fecero col marchesino Lupo loro consorte d 'esi
dolcemente s ' innalza , la bella chiesa di glio molte scorrerie d 'intorno , occnpando d'assalto e
Cu Bargi . L 'origine sua e del castello che le sta- talvolta di sorpresa e tradimento il comune di Bargi,
A va a fianco perdesi nelle tenebre del medio più ricco ed ubertoso , che poi ponevano a sacco e
VA evo ; sembra per altro ( a quanto narrano il disertavano. Aozi narran le cronache che una volta
Muzzi ed il Calindri ) che appartenesse nel 1117 ai afforzati nella rocca di Bargi, si diedero a rubare
conti da Mangone , signori di gran parte delle nostre anche sulle terre vicine , facendo prigioni i più ric
monlagne e del fiorentino , poi che nel 1210 il popo. | chi per trarne grossi riscalti , ed esercitando conti.
to si ribellasse a costoro per farsi suddito dei bolognesi, nue estorsioni ed omicidii. E tanto coll'avventato loro
de'quali segui in appresso le sorti varie e fortunose. ardire e prodezza nell'armi divennero questi banditi
Soggiunge il Calindri che questo castello era for. formidabili e forli , che signoreggiarono senza osta
te di torri , di rocche e di baluardi; fornito d'ampie coli o resistenza Baigno , Carpinela , Guzzano , Sta
cisterne , delle quali restavane tuttavia alcuna a'suoi gno e Suviana, e del castello di Bargi fecero la stanza
tempi ; che aveva bastioni inespugnabili , ponti le dei ladronecci ed il loro inespugnabil rifugio . Undi
valoi sopra spalti , due porte di ingresso colle sara. ci anni durarono quei masnadieri nella occupazione
cinesche , e più addentro altra porta a doppia impo del castello ,commeltendo infinite violenze e tirannidi.
sta , difesa da fossato e da un ponte ove vegliavan | Siolantochè mosso dal grido di lante scelleraggini e
le scolte. Questo fortalizio , rapilo alla storia dei di tanta baldanza , il Senato ſelsineo deliberò di estir
bassi tempi dal furor maladelto delle devastazioni , | parli.
parli, Mandd pertanto quallrocento uomini d ' armi
Mandd pertanto
racchiudeva entro le mura una chiesa , il presbiterio ad investire il castello ; ma i banditi si diſesero con
e molte case per le milizie e pel castellano , come lo tal gagliardia che durd per più mesil'assedio . In ultimo,
dimostran chiaro gli avvanzi o reliquie che soprasta mancando quesli di viveri, e veggendosi tratti dalla
no al suolo ; nè alcuno vorrà maravigliarsi che i con fame a morire, evasero di notte tempo , e per balze e
ti da Mangone facessero grande sforzo d'armati e di I precipiziorribili ritornarono a Stagno, di dove per qual
denaro per contrastarne l'acquisto ai bolognesi, avve che tempo ancora tennero i popoli subappennininell'ap
gnacchè si Iraltava di una fortezza di prim 'ordine a prensione di novelle invasioni e crudeltà . Ma questi
quei dl, ampia e munitissima, sopra il punto più al- facinorosi scomparvero dal mondo ; e la lor distruzio
to e più isolato fra quanti si trovavano in quel con ne , accaduta nel quattordicesimo secolo , formd
torno. I bolognesi l'ebbero in dominio ai 29 Luglio | un' aurèola di gloria per l' armi felsinee ed un' era
1211 , e i suoi capitani di gnerra riceverono a nome di pace ai paesi subappennini. Difatto la qniele non
del governo la dedizione della rôcca dal castellano fu quivi alterata che per pochi istanti nell' anno 1441,
Ugolino , che la tenea per gli antichi padroni, e che allorchè Balduccio d 'Anghiari capitano fiorentino agli
si ritirò colle milizie sne a Castiglion del gallo . stipendi di Roma prese il caslello di Calderara , poi
Nell'anno 1294 i bolognesi fecero riallare le porte quelli di Bargi, di Casio e di Baragazza per darli in
esterne del castello e vi costruirono bastioni. Poi cin podestà del Pontefice . Morto pero poco dopo , l'occil
que anni dopo per le sofferte avanie ( in causa delle pazione cessò e Bargi tornò immediatamente all' ob
guerre coi pistoiesi e fiorentini ) gli abitanti furono bedienza dei bolognesi. Tal condizione , interrolta
liberali dai balzelli e dalle gravezze militari. Nel soltanto dall'anno 1515 al 1532 in cui Bargi fu dato
1301 vi l'u destinato a governo un contestabile di no. in feudo alla famiglia Bargellini , dorava alla fine
me Grazidlo con un presidio di cinquanta milili , c del passato secolo , allorchè le nuove statistiche d ' l.
vennero ristorate le mura esterne del forte; poscia talia portarono Bargi con altre terre vicine solto il
tre anni dopo , crescendo i pericoli della guerra , i bo comune di Camngnano e sotto il governo di Casti.
lognesi vi fecero scavare un serbatoio d ' acqua sotto glione, da cui tuttora dipendono .
un nuovo cortile che cinsero di muraglia e di torri. Discorse le principali cose che quivi accaddero , pas
La guerra non desolo questa volta il castello di Bar- seremo a dir della chiesa; e porremo per primo capo
21
che due parrocchie si trovan notate nel Campione del del secolo decimoterzo , i quali raccolti dal capitano
1378 col nome di Bargi , dedicata l’una a san Cristo che sedeva in Casio Castello , venivan posli a dimora
foro , l' altra a san Giacomo , le quali sembrano es. in quest' alpina e solitaria contrada.
sere state unite nel susseguente anno , quando il Vi. Bargi è governato spiritualmente dal paroco don
cario vescovile di Bologna don Bernardo Bonavalle vi Ignazio Margelli, e conta poco più di quattrocento
concedeva il fonte battesimale . Il gins-patronato spet anime compreso il borgo di Baigno. La cura è oggi
tava allora ai popolani; ma essendovi in appresso sottoposta al plebanato di Guzzano e fanno corona
concentrate anche le cure di Piderla , di Baigno e di al vasto suo circondario la Toscana , e le parrocchie
Custoza, e nascendo colle unile popolazioni frequen. bolognesi di Guzzano , Carpineta , Casio , Badi , Mo
ti gare nella presentazione dei parochi, la Mensa Ve gne, Suviano e Stagno. Trovasi al sud di Bologna di
scovile avocò all'Ordinario in perpeluo la nomina dei stante trentotto miglia ; e gode di un ' aria fresca e
medesimi. Oggi la cura di Bargi è solto l'unico lito balsamica , specialmente nella stagione di estate . Qui
lo di san Giacomo Apostolo , e ne festeggia le glorie ebbero i natali l' egregio dottor Giambattista Co
nel giorno 25 Luglio con devota pompa e splendore. melli professore di clinica medica nell' Università di
La chiesa parrocchiale era in antico assai vasta , in Bologna , e gli archibusieri Acquafresca con altri
volto e a tre navi ; ma decaduta per vetusta , si crede | meccanici dislinti e rinomati,
spesa inutile il rialtarla . Invece il benemerito paro. | Dicemmo che Bargi è collocato sulla sommità di
co don Ulivi che la reggeva sul finire dello scorso un monte. Però malgrado della sua elevazione , il
secolo , pensò di rifabbricarla , e coll'aiuto dei popo . monte e tulto il resto del territorio è coperto di al
lani la edificò dalle fondamenta e la decord di un or. beri e ben collivato , cosicchè nei mesi di Gingno e
dine sì perfetto d 'architettura , che oggidi pud con di Luglio vi si trovano i piselli in fiore ed il frumen
tendere il primato alle chiese più eleganti e più ma- lo in verde spica. La cima è anche coperta di 1
gnifiche di tutta la montagna. Il suo presbitero a cu di prati sparsi di vario -pinti leggiadrissimi fiori , e
pola è ampio e maestoso, come è bello l' altar mag non è priva di fragole e d 'erbe aromatiche e medi
giore , decorato di un buon quadro che rappresenta cinali. Abbondano poi alberi frultiſeri d 'ogni specie ,
il Santo Titolare. Altri sei altari adornano le pareti e meritano particolar menzione i castagni ed i fag.
laterali , e sono quelli di san Francesco , della Ma. gi, di cui s'allargano piltoresche amplissime foreste
donna del Carmine , di sant'Antonio , della Centura , sulla china dei monti superiori che formano la princi
del Rosario , e di san Giuseppe, con analoghi quadripal ricchezza delle comuni alpestri. Il castagno è un
di eccellente pennello . Avvi pure in questa chiesa la albero che dà il suo maggior prodotto quando com
Via crucis , il pulpito , una bella sagrestia ed un or . pie i tre quarti di secolo , ed il suo principal tronco
gano rinomato per l' eccellenza del pieno e per lo ha spesso da olto a dieci , e sino a quindici piedi di
squillo delle sne trombe , che sul finire dello scorso circonferenza ; oè giova soltanto al montanaro con
secolo sortiva dall' officina dell' Agati pistoiese. Bella fornirgli cibo sano e copioso , ma tributagli altresi
è ancora la torre delle campane , ove è un quarto ricco ricolto di legne da fuoco , non senza che ei
armoniosissimo , e magnifica e quasi sorprendente la lenga in serbo le parli più grosse e sane dei tros
canonica . Certo che la comparsa di questa chiesa con chi per farne tavole che vende a caro prezzo.
sibel campanile , e con una casa canonicale tanlo Da Bargi si giunge alla frontiera salendo l' Appenni.
sonluosa sulla cima di un monte fra la selvaggia so no. Il viaggiatore affaticato e stanco , non appena ha
litudine dell'Appennino è cosa veramente mirabile , e toccata la cima : ecco la Toscana ! esclama; ed impa.
lascia nell'animo una lunga e profonda impressione, ziente il suo sguardo erra su quel mare vaporoso ; e
Dipendono dalla cura di Bargi quattro oratorii o cap già già i culmini delle case e dei campanili si fign
pelle , benedetti nell' invocazione di santa Maria in ra di scernere , quando coll' improvviso volgersi del
Procolo , di san Tommaso , di san Rocco ( ov'è un la via ed innalzarsi del masso si Irova privo dell' in .
bel quadro del Guercino ) , e dei santi Fabiano e Se cantatrice vista , e poco meno che risospinto nelle le
bastiano , e vi dipende inoltre una chiesa succursale , nebre. Meravigliosa tristezza gli occupa il cuore ,
provveduta di sacerdote che ha il titolo e le incom quasi la lieta contrada gli fosse tolto di più mai ri.
benze di vice-paroco , la quale è fornita di ballisle vedere. Que'sassi noo ricordano alla siia mente che
ro , campanile , canonica e campo-santo. Il suo tilo civili stragi,e barbare invasioni. Dante fuggitivo e ma .
lare è san Stefano , e racchiude due tele preziose , ledicendo l' ingrata patria li avea un dì valicati...; ma
una rappresentante la Visitazione, che è un' opera col ricomparire della ridente vista si dilegua ognimesti
mirabile dello stesso Guercino , e l' altra il Crocefis zia , e si dissip ano le oscurilà . Ecco una chiesa, ecco
so dipinto dall'immortale Guidoreni. Questa chiesa è una villa , ecco un borgo ; ecco finalmente la giocon
nel borgo di Baigno che giace sul dorso di allissima dissima valle del Bisenzo con tutta la pompa della
monlagna , in un piano qual più , qual meno orriz . sua ubertosilà , con lutto l' incanto de'suoi colli pit.
zonlale , con boscaglie e cosliere amene e piacenti, toreschi, colla città di Prato , e con tulta la magni.
Metà del popolo di Bargi è raccolto in questo casola . ficenza dei templi e dei palagi che l'allorniano.
re , i di cui abitanti si credono discendere dai fioren .
tini sioo dal tempo dei Romani; ma altri con migliore Dott. Luigi RUGGERI.
giudizio assegnano la loro origine ai bandili bolognesi |
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SANTI VITALE ED AGRICOLA

IN BOLOGNA

Na Lagenerando e insigne monumento d ' an - | martirizzati e sepolli : essendo allora in essi luoghi
A NTAL tichità cristiana si rammemora da. un vasto campo o arena , o anfiteatro , dove per
so gli slorici di Bologna il tempio sa - | l'uso di Roma e di altre cillà , com è ben noto to ,. s ' e
cro ai Santi marliri bolognesi Vitale ed seguiva il supplizio loro. Tra i santi martirizzati no .
BILA ? Agricola , fondato sino dall' anno 45 di | veransi Vitale ed Agricola , Ermete , Aggeo , Caio , e
nostra redenzione , per meravigliosa sol- | consorti , de' quali si leggono gli alti e le memorie
lecitudine di sant'Apollinare, arcivescovo ra- | nel Passionario antichissimo, celebre codice pergame
vennate, uno de'discepoli di san Pietro principe no scritto a mano , il poi vetusto domestico monu .
degli Apostoli,allorchè questa città convertiva mento che sia a noi rimasto , già serbato nella ba
alla vera fede diCristo . Fu questo tempio qual'una delle silica di santo Stefano, per notizia de'santi Bologne
primarie chiese sotterranee, dedicate al culto divino, in si , e rammemorato e studiato dal P .Melloni , Prete
cui fedeli a celebrare le pie cerimonie loro si radunava . dell'Oratorio di Galliera, nella eruditissima opera dei
no . Altre simiglianti chiese, quali catacombe , in diver Santi nostri , che hanno culto pubblico ed universale
si luoghi della città a que' giorni formaronsi , come con approvazione della Chiesa cattolica romana : la
quelle di san Bartolommeo e di san Marco a Porta qual'opera tra noi non conosciuta forse abbastanza ,
ravignana, di san Silvestro presso le case che fu presso i dolli esteri si tiene tanto in estimazione, che
rono de' Foscherari, ed altre costrutte a cripte o ricercata e studiata fornisce materialistoriciper la città
grotte o confessioni , nella foggia delle catacombe nostra indarno ora rinvenibili in altri libri; correda
romane , delle quali si hanno le illustrazioni del. ta essendo di note della maggior documentale impor
l'Arringhi , del Boldetti , Severano , Bottari, Maran tanza , e per riguardo agli atti de' bolognesi Santi ,
goni , Buonarotti , Pellicia , Agincourt , Fontana , si attiene con savia critica alle leggende approvate ,
David Artaud, Robert Raoul-Rochette. Bat. ed ai documenti che servirono di norma a vari cro
tisser , Guenebault , Laurent , Du Sommerand, Bou - | nisti ed agli storici Alberti , Sigonio , Masini , Fa
rassé , de la Gourniere , de' Padri Marchi e Secchi | leoni, Bombaci ed a quel dotto che fu il Cardinale
ed altrettali dotti scrittori di cristiana archeologia. 1 Lambertini, poscia immortale Sommo Pontefice, Bene
Bolognesi primi seguaci del Cristo Redentore nella | delto XIV , scrittore del Trattato sopra gli atti d 'al
sotterranea , ovvero confessio dal sant'Arcivescovo di cuni Santi de' quali si fa l' uffizio in Bologna.
Ravenna formato , celebrarono i misteri della nuova di II prelodato P . Melloni , nel primo volume della
vina religione per isſuggire a 'persecutori, e ciò crede classe prima, scriveva che celebri sono ed aonuo cul
siche avvenisse al tempo di San Zama, primo Vescovo dito riscuotono della Chiesa tutta gli invitti martiri di
Bologna, circa il 270 dell'era cristiana. Cbe da lui venis- Cristo santi Vitale ed Agricola , i quali col magna
sero celebrati gli uffici sacri,ch'egli esercitasse la di- nimo sacrifizio della propria vita , la medesima loro
gnità episcopale con si fervoroso zelo , il sappiamo dal. vita felicemente coronarono , la Religione Cristiana
Pesser notato nella città sua christianam fidem mirifi. confermarono , e la cillà di Bologna loro madre santi
ce propagavit . Della forma di tale confessione o cata ficarono insieme ed illustrarono. Non pochi santi Pa .
combe più volte scoperti e veduti apparvero i sepolti | dri fecero d 'essi ricordanza onoratissima e ne mo
avanzi della circostanza di rifabbricazioni e di restauri, strarono riverenza singolare , trai quali però si di
che nei successivi secoli alla chiesa soprapposta e mo. stinse sant'Ambrogio , Arcivescovo di Milano , uno
derna si operarono . Ne'luoghi circostanti alla medesima dei proteltori e speciale benefattore di Bologna ; egli
si ha per tradizione che molli cristiani del 301 fossero ru il primo a celebrarne la memoria , a metterne in
luce le reliquie , primo avendo fatto lo scoprimento | cata appositamente , facendone lo stesso sant'Am
de'eorpi loro ; a lui siamo debitori delle poche noti- brogio la consacrezione. Dal Patricelli , dal Pul.
zie descritte per lui stesso nel libro intitolato Exhor. lieni , dal Casali , e dal Petracchi , illustralori
tatio Virginitatis. Nella vita di sant'Ambrogio , com della Basilica di Santo Stefano vetustissima , ri
posta dal diacono Paolino suo segretario, si dà con - / levansi i particolari della invenzione , traslazione e
tezza di tale scoperta in un cimitero de'Giudei , ove collocazione de'corpi de'medesimi Santi martiri, ed
quei sacri corpi erano stati sepolli o gettati dagli anche riportansi le lapidi e le epigrafi apposte ai
Ariani per dispregio ; nella parte di suolo della città , marmorei monumenti , nella Basilica suindicata , e
posta poi entro le mura di secondo recioto , nel luogo nella nuova Caltedrale ora Metropolitana di san Pie.
oggi occupato dal torresotto che si denomina di san tro , dopo l' allra traslazione , che ne fece quasi in
Vitale , dalla Seliciata di strada Maggiore , della via sul finire del secolo XVI, il Vescovo di Bologna , ce
de' Vitali, e di porzione della strada apruolo appellata lebratissimo Cardinale Paleolti. Della quale ultima
di san Vilale ch'era chiamata anticamente via Salaria o traslazione non daremo qui la descrizione , avendosi
dell'Arena de martiri: perchè in questo luogo a piit | quale fu allora stampata , e porgendone bastevole
Cristiani si fecero soffrire barbari e crudeli supplizi notizia il surriſerito P . Melloni, e gli articoli illustra
nella decima persecuzione mossa universalmente dal tivi que' sacri monumenti nella Eletta dei sepolcrali
280 al 305 da Diocleziano e Massiminiano truci im ed onorari, posta non è guari alla stampa , sicchè
peratori. Fissare l'anno preciso del martirio e della sarebbe fuori del nostro proposito , dovendosi sol
morte de'santi Vitale ed Agricola e degli altri com tanto trattare della Chiesa de santi Vitale ed Agri
pagni non è dato per la distanza di tempo e per la cola e non descrivere la vita ed il martirio loro.
scarsezza de' documenti. Gli storici nostri scrissero come questa chiesa
Dal P .Melloni si riferisce, colle parole di Sant'Am fosse sopra terra costrutta da santa Giuliana in ono
brogio , che Vitale fu servo di Agricola , ambidue re de' due suonominati Martiri , nel sito appunto
colleghi nel martirio della crocefissione. Per gli sto op' ebbero da' primitivi cristiani la sepoltura : per
rici nostri essersi notato e credulo che san Vitale fos. | ciocchè l' altra chiesa alla Basilica di Santo Stefa
se di una famiglia bolognese delta de' Papazzoni, e no da lei fabbricata, ebbe nuovamente il titolo dei
che sant'Agricola appartenesse ai Scannabecchi anti. santi principi Apostoli e narrono come dell'anno 396
ca e nobile famiglia di Bologna , ed anche derivasse la santa Vedova cangiasse la casa sua, a detto luogo
dalla famiglia più antica Venonia , famosa in armie contigua , in un reclusorio di Vergini consacrate a
rinomata , come opind il Malvasia , nel libro Marmo. | Dio , e come tra esse prendessero il velo mona
ra Felsinea , deducendone argomento da varie lapi. le giovani Caodida , Giulia , Perpetua e Vittoria di
di. In quella rinvenuta che designava i nomi di essi lei figliuole : quindi aversi a tenere il primo mo
Santi e ch 'era interrata insieme co' chiodi del marti. nastero istituito in Bologna per Vergini claustrali.
rio loro , si leggeva a lettere incise . HIC REQVIE . Per gli atti di santa Giuliana e per quelli di san
GCYNT CORPORA SANCTORVM VITALIS ET AGRICOLA ATQVE Petronio , Vescovo protellore massimo principale del
ALIORVM SANCTORVM RELIQUIR. Lememorie del martirio la città nostra , s' accenna alla chiesa de santi Vi.
loro ricevute e sacrate da lunga mano per la pubblica tale ed Agricola martiri , consacrata il dl 19 giu
credenza non appartengono alle disquisizioni della gno 428 , secondo che segnano alcuni storici , o
critica : il cristiano riverente ed allaccato alla Fede, | 430 comecchè da altri ſu notato ; alla morte della
venera la terra imbevuta e santificata dal sangue di santa fondatrice accaduta ai 7 febbraro 432 in età
que' valorosi che sostennero il martirio trionfalmen. | di settantadue anni; alla sepoltura di lei nella Ba
te . L ' invenzione dei corpi de Santi martiri avvenuta silica suddetta , in cui se ne venera il sacro corpo ;
credesi negli anni fra il 382 ed il 393 ossia ne'giorni ed alle virti cristiane delle figliuole sue, per esempio
ch' erano Vescori di Bologna sant' Eusebio e sapl'Eu - della Madre santa , le quali ressero religiosamente il
stasio : varie sono intorno a cið le opinioni degli sto nuovo pio istituto e verso il 450 passarono di que
rici bolognesi , che in alcune circostanze variano da sta alla gloriosa vita eterna.
quanto in seguito scrissero i PP. Maurini e Bollandi. | Nel mezzo della chiesa antica sotterranea, che fu
sli. Si ammelle perd ch 'avvenisse la invenzione sud. | accessibile per molto tempo a'devoli onde venerare
delta ai 4 di novembre per devota solerzia di san . sacre reliquic , si mostrava un pozzo detto di santa
t'Ambrogio , laonde in detto giorno dalla Chiesa ré Giuliana, dal quale , secondo che si ha per pia tradizio
celebrata la festa propria con messa ed offizio di es. ne, l'acqua era prodigiosa e dispensata dalle monache
si Santi martiri. Per la leggenda di santa Giuliana a guarigione di ammalati e ad altri usi mirabile . Le
vedova , cognominala de'Banzi , della quale pubblico prime Vergini velate con le fondatrici non stavano
gli atti il P . Melloni, apprendiamo che la pia e santa sempre racchiuse , escivano nelle ore del giorno as
Matrona ottenne da sanl'Ambrogio i corpi da lui ri. segnate per esercizi di carità a sollievo de'poveri , e
trovali de'de santi Vitale ed Agricola martiri, e per atti di religione : professarono poi la regola di
ch 'eresse subito a 'Santi medesimi una chiesa , ove fu san Benedetto data a ' Monaci nel 528. Furono perciò
quella unita alla basilica di santo Stefano , dedica- 1 chiamate suore Benedettine nere , ed officiarono alla
ta a' sanli Pietro e Paolo apostoli , già seconda an. 1 monastica nella forma prescritta a 'segoaci dell' ordi.
lica calledrale , per essi Santi martiri rifabbri- ne del suonominalo santo patriarca. Formossi quiadi
dell'abitazione loro primiliva un monastero claustra . | Maestro Roso da Parma scolpi questo see
le, con tutte qnelle parti e qualità , si nell' interiore pulcro
che nell'esteriore , le quali si addicevano ad origine
colanlo splendida e speciosa: laonde ebbe il monastero loria watuwe medico virtube Lewci
e la chiesa successive ampliazioni. Il Sigonio , de Epi.
scopis Bononiensibus lib. 1.,scrivendo di san Teodoro , Ewjus erant auve morienbed vedeve luci
Vescovo di Bologna,ricorda nel 530 monasterium san. Iwvidio Fati woulous jaw wowow adebtus
cti Vitalis ed Agricolae in arena. Essendone la chiesa
fuori delle mura ed al furore delle guerre esposta, | Compar Ipoovati sublimi wariwove sepows
del 903, per le frequenti irruzioni de' barbari , e no bunis Millenis tveceutuw bis 3 woveris
verata tra le chiese distrulte dagli Unni , soffri po
scia allre profanazioni. Coll' ampliarsi della città , | Duww sol terdenis avgustuu bouquet babenis
avendo riparo entro le mura troviamo questa chiesa of Mayo. 4 Lewcii
descrilla nel 1032 in Via Salara e nel 1088 assegnata
per radunanza di una delle quattro Tribù del popolo ed Mondini de fuccis
al Quartiere di Porta Salara. In più documenti la chie . ed Eo 4 heredum
sa si novera quale una delle antiche parrocchie di Bo
logna nel quartiere di Porta san Pietro e spesso deno
minata de'sanli Vitale ed Agricola in Arena ; pur Osservando l'altre iscrizioni , che rimangono leg
con tale nome se ne fa menzione in una Bolla ponti. gibili alla vista di ognuno dentro la chiesa , risguar
ficia datata a ' 6 marzo 1115 da Pasquale II, e fassa - | danti la sagra celebrata l'anno 1362, un anno innanzi
ne ancora ricordo in altri anlichi scritti dei nostri che dagli Anziani di Bologna si ordinasse la celebra
pubblici archivi. Riescirebbe percid di soverchio lun . zione della festa de santi Vitale ed Agricola martiri
ga la citazione di quelli pertinenti ai XII e XIII se. bolognesi, Irovasi, altorno ad altro rozzo basso rilievo ,
coli , non porgendo alcuna particolarità , oltre all' e figurante il Cristo morto ed un sacerdote genuflesso ,
sposta denominazione. É da notare perd che la chie . la seguente iscrizione , che pur leggemmo nel tomo
sa suddetta del 1219 era certamente parrocchia , I primo della magnifica raccolta del Montieri, così in
avendosi ne' rogiti di Corradino Scallri , ch 'era regi- scritta , e che in alcune parole discorda alle notizie
strata sotto il consorzio di Porta Piera, a cui appar- superiormente riferite all' appoggio di accreditati
teneva , come risulta da certo atto di possesso , per | scrittori, da'qnali si prova che sant'Ambrogio e san
lascito di un don Restro cappellano curato delle Mona. | Petronio non furono in Bologna contemporanei per
che, alle quali spettava e spellò il giuspatronalo sino la detta consecrazione
alla soppressione loro avvenuta al finire dello scorso Aº. DNI. CCCCXXVIII. DIE XIX JUNII -- CON
secolo . Da esse veniva nominato e presentato il parroco SACRATA FVIT ECCLESIA SS . VITALIS ET AGRI
all'Ordinario , che le provvedeva inoltre d ' altro Sa COLE - PER MANVS SCO . 4 PETRONI ET AM
cerdote per Confessore triennale . Ella è ricordata nel BROSI - ET CONCESSER VNT IBI DE INDVLGEN
1303 per la circostanza di essersi costrulta una pic TIA X ANN . . HOC OPVS FECIT FIERI DONVS
cola cappella contenente la croce detta di san Vita BARTOLINVS DE REGIO - - CAPELANVS S . VITALI
le, a memoria e venerazione de compagni martiri san . MIILXII -- Negli elenchidelle chiese di Bologna com
li Ermete, Aggeo e Caio , della quale croce più avan posti nel 1366 e 1408 e pubblicati dal P . Melloni si
ti daremo particolare notizia . Del 1318 nell' interna trova la indicazione della chiesa parrocchiale de'santi
parete della chiesa de'santi Vitale ed Agricola vedia Vitale ed Agricola , e di altre cappelle alla cura spi.
mo erello essersi il monumento sepolcrale con em rituale soggetta in Quarterio Portae Ravennatis.
blema e stemma di un dottore Liuccio Mondino, che Nel tomo qninto del precitato Montieri leggesi altra
fu , nota il Fantuzzi nel tomo sesto degli scrittori bo . iscrizione, per la quale si ha contezza di nuova fabbrica
lognesi , zio di quel luminare della scienza anatomi della chiesa , a quanto pare interna, egli avendola copia
ca , Mondino del Luzzo o de'Liucci, di cui si vede la ta nella clansıra cosi precisamente è scritta : MADON
figura sedente in cattedra , lettore a ' discepoli , scoli NA GOANNA DE CASTELLO BADESSA DE SA . VIDALE
pita in un rozzo basso rilievo di marmo nel 1327 , A 'FATTO FARE CHUESTA CHIESTA MCCCCLXXVI.
con iscrizione , che fece porne il celebre anatomico E nello stesso anno fece la medesima Badessa dipinge
dove pur esso stesso era dipoi sepolto . E perchè la re a Francesco Pelosio , pittore veneziano , la tavo .
detta iscrizione , per soverchia vernice soprappo . la dell'altare con entrovi la Vergine seduta ed il Bam
sta , non è dato a tutti facilmente di leggere , e bino in grembo , ed ai lali san Benedetto Abate , e
la precitata opera , dell' Eletta de' monumenti se - santa Giuliana, figure in piedi, ed in sottoposta pre
polcrali ed onorari di Bologna e per le mani di po. della , divisa in due compartimenti , a piccole figile
cbi e da pochi forse ſu lella la erudita descrizione il. / rine le storie del martirio de' santi Vitale ed Agri
lustrativa del dottor Giuseppe Coli , ne parve a noi cola , che figurali erano anche in piedi , come i sanli
conveniente che fosse qui trascritta la iscrizione co anzidelli lateralmente. Gli avanzi di quest' ancona
m ' è incisa . da altare sono conservati nella Pinacoteca della bo
lognese Accademia di belle arti : la tavola di mezzo
21***
segnata è con questa epigrafe a lellere maiuscole el Nel libro intilolalo : Tesoro delle indulgenze di
con abbreviazioni così : Hoc opus fecit fieri dna . Bologna , stampato nel 1589, ricordasi la chiesa par .
Johana de --Castello abatissa dicti Monasteri per rocchiale delle Reverende Monache de'santi Vitale ed
manus -- Magistri Francisci de Pelosiis de Vene Agricola , ch'aveva soggette alla parrocchia 1046 ani.
liis 1476 . me, e dentro il monastero cinquantacinque Monache
L ' esterna chiesa quale parrocchia assegnata , sic- che fanno l' abbadessa.
come più sopra indicammo, a radunare il popolo per D 'alra traslazione, la quarta che celebrò il pre
tribù diviso ne'quattro quartieri della cillà , a tale uso lodato Cardinale Arcivescovo Paleotti, di molte sa
servi sino al 1485, in cui sostituita ne venne invece, nel- | cre Reliquie con soleonità grande a ' 8 settembre 1593
rescimento di popolazione, la chiesa di Santa Maria e con resta straordinaria pel monastero de' santi Vi.
de Servi. Per un ricordo a forma di cronaca scrittotale ed Argricola , si ha memoria per un ragguaglio
da Gaspare Nadi, bolognese architetto , ossia capo-ma. allora venuto a luce assai copioso in un librello par.
stro muralore ( siccome diceasi a ' quei tempi con ticolare, e con brevità inserito nel volume: Archiepi
più modesto a meritato titolo ) apprendiamo che le scopale Bononiense; poscia più brevemenle inserlo dal
suore di san Vitale ottennero uga perdonanza dal Pon . P . Melloni negli alli de'santi Ermete, Aggeo e Caio
tefice Alessandro VI, per Bolla delli 22 marzo 1497, a martiri , compagni degli eroi iavilli suonominati ,
pro di chi andrebbe a visitare la chiesa delle delle a cui appartiene la chiesa in discorso , e de quali
Suore e ad offerire quanto potesse ( cið senza dub con altri si fa menzione in due paragrafi a stampa
bio per oggetto di fabbrica) concedendo a'devoti ac dell'Aggiunta alla Bologna perlustrata del Masini.
correnti un' indulgenza di quattrocento anni. Non ſa Il Pontefice Clemente vill avendo conceduto del
ricordanza il nominato architelto Nadi d ' aver avu . 1599 la chiesa di san Barlolommeo in Porta Rave
to parte alla costruzione o riforma artistica della goana a ' PP . Chierici regolari Teatini , con priora
chiesa de santi Vitale ed Agricola ; eppure gli scrit to e giuspalronato de’laici della famiglia Gozzadini,
tori delle Guide di Bologna attribuiscono a lavoro nota il surriferito Masini, che dal secondo arcivesco
sito la cappella ben orpata , che lalerale alla chiesa vo di Bologna, Monsignore Alfonso Paleolli, ru leva.
odierna , notasi aver servito ad officio di parroc la quella parrocchia e distribuita alle circonvicine ,
cbia , della quale daremo un cenno descrillivo nel. tra quali alla chiesa de' santi Vitale ed Agricola .
l' indicare ivi le opere d ' arli tuttora ammirevoli ; ma A questa chiesa pure sembra si facessero nuovi re
non notarono essi scrittori come il Nadimorto ai 9 gen. stauri nel 1603, essendochè ne fu posta una lapide ,
naro 1504 ebbe sepoltura nella cappella a lui allri. inferiormente all' allra aplica già trascrilla , sopra la
buita di questa chiesa e come fu rifabbricata poi nel pila dell'acqua santa , la quale riportiamo qui copiata
1518 in più ampia e diversa forma ; lo che ram dal tom . I della raccolta del Montieri come segue :
memorasi per notizie del padre Barbieri e del sacer D . O . M . AD CONSERVANDVM VT DECET AETER
dote Pedini, le quali leggemmo manoscrille entro la NAM HVJVS TEMPLI -- CONSECRATIONIS ET CON
biblioteca Cozzadini. Nella parte prima , della Bolo SECRANTIVM MEMORJAM - HVNC VETVSTVM LA
gna perlustrata , del Masini troviamo a strada san PIDEM EX ILL . DD, DE VRSIS SACELLO -- REMO
Donato , avanti d ' arrivare alla porta di tal nome , TVM ADMODVM R . D . JOAN. SERAFFVS + VTR .
oltre la Braina, essere stato un Monastero di Monache LEG . DOCT. 4 AC HVJVS NOBILIS ECCLESIAE
detto dello Spirito Santo , le quali vennero da Coti. PRAEPOSITVS ... VNA CVM RR. DD . ARTEMISIA
gnola del 1552 , e le quali per ordine di san Pio V DE BANCIS -- ABATISSA -- ANGELICA DE GRASSIS
Papa nel 1556 furono levate , e poste in tre mopa . - PRIOR ISSA - HIC REPONENDVM CVRARVNT
sleri , l' uno di essi è questo di san Vitale . Posle -- ANNO DNI. MDCIII.
riormente , per altre notizie da noi vedute , rilevasi Per lo storico Masini anzimentovato si accenna
che nella chiesa de' sanli Vitale ed Agricola del 1571 all'anniversario instituito da Vincenzo Forti, nel 1605,
s 'erigeva, dai fratelli Giovan Maria e Gaspare dei Ri. alla chiesa de' santi Vilale ed Agricola , con inter
guzzi , un altare dedicato a sant’ Appollonia . Ed una vento del Capitolo di san Petronio ; e si nota che l'i
festa straordinaria si celebrava nel 1578 descrilla stitutore lascid un'annua dole di lire cenlo venti per
nell' Ordine et cerimunia serratasi in Bologna nel una zitella damaritarsi nella parrocchia . E per memo
la processione della traslazione delle sante Reli- i| ria dell'indefesso raccoglitore di cose patrie , fu Giusep
quie de' santi Vilale ed Agricola alli xxv di pe Guidicini, tra le manoscritte pur serbate nella bi
Maggio , e messa a stampa in un opuscolo , che la blioteca Cozzadini, si raccoglie la notizia della com
cerimonia stessa partitamente narra ; per la qua pera che fecero nel 1613 le monache de' detti Santi
le notasi come al delto venerabile
venerabile Vescovo
Vescovo didi Bo-
Bo- | d ' un casamento Borzani ( oggi Marlinelti ) il quale
logna , Cardinale Gabriele Paleolti celebranle, quella alla clausura del monastero loro unirono , e guasta
traslazione , dappoi prino Arcivescovo , facevano corona rono allora un volto del corritoio o della loggia
i Monsignori reverendissimi di Modena , di Ferrara , ch 'era davaoli al Torresolto appellato di san Vilale ,
d ' Imola , di Rimini, e di Vigevano ; e come le aspor. ove pur era in venerazione la Madonna de' Pusilla
late Reliquie della Basilica di santo Stefano venisse | Dimi, ricordata dal filopatro Macchiavelli, nella serie
ro deposte dell' altare della Cattedrale e Metropoli. | delle devote immagini di Maria sanlissima. Seguen
lana , in cui lullora si venerano. do poi le cronologiche memorie lroviamo di qualche
importanza la iscrizione sepolcrale ricordante unbrica ed anche accomodata la chiesa di staRi opre
bolognese , che fu diplomatico esperto sì che il Dol. ro scanni corali.
fi , nella cronologia delle famiglie nobili , lo disse , Abbiamo inoltre, per la surriſerita Aggiunta al
a tempi suoi , il primo segretario d' Italia ; ed il la Bologna perlustrata del Masini, che a questa chie
Fantuzzi lo nold scriltore assaivalente del verosa delle Monache celebravasi nel primo giorno di
maneggio della spada. Dal Montieri si trascrisse la settembre la festa di san Lauro martire, il cui cor
scrizione cos) formata. D . 0 . M . -. ALEXANDER po , estratto da un sacro cimitero romano (si ottenne
SENESIVSO LIBERALITATE - SER . FERDINANDI dalla nobile Bianca DiollaleviMalvezzi, come si ha per
lo MANTVAE DVCIS -- CVJVS NVPTIIS CVM CATHA . palente del Cardinale Gaspero Carpegoa, Vicario di
RINA - PRINCIPE MEDICAE - FOELICIS TRACTA. Papa Clemente X , data in Roma li 7 giugno 1675 )
TVSE CONCLVSERAT -- COM . CASTRI VIRI IN MON . riconosciuto in Bologna dal Vicario Generale Arcive
TE FERRATO - COMES -- AVITVM HOC MONVM .. scovile 5 marzo 1676 e donato alla chiesa suddetta
INSTAVRAVIT -. MDXIIX . mediante le Monache D . Maria Diletta , e D . Maria
Risguardante almedesimo anno abbiamo soll'oc. Laura , sorelle de' Malvezzi. Ora quel sacro corpo si
chio 1 opuscolo : Ordinazione delle Regole delle serba pella piccola chiesa di santa . Maria del Caudio
RR . MM . de’santi Vitale ed Agricola , dell' Ordi. | e di sant'Appollonia , nel vicolo che per questa Santa
ne di san Benedetto , corretta al tempo della R M . il borgo ha nome.
Donna Veronica Castelli abadessa di detto Mona A seconda dell'ingiunzione falta nella preindicata
stero . Bologna - Benacci 1618 in 4 . visita pastorale , da esse Monache nel 1680 , s ' im
Alla chiesa di queste Monache nel 1622 fu donato prese novella costruzione della cappella maggiore e
il corpo di san Placido martire , estratto dai luoghi delle minori: e ne porge prova dello eseguito ristau
sacri di Roma con facoltà del bolognese Papa Gre ramento ed ampliamento la iscrizioue , ancora incisa
gorio XV e colla verifica o ricognizione del Cardinale in una parete , ove si legge :
Giovanni Garzia Mellini suo Vicario , siccome riporta D . 0 . M . -- ARAS FORNICES -- HOSCE GEMI
il più volte citalo storico Masini: il quale ne fa sapere NOS - VETVSTATAE DEPRAVATOS - DECORI -
che del 1632 cavandosi vicino al confessio , ovvero alla ORNAMENTO DEBITO - RESTITVERVNT - - RR .
chiesa velustissima , per fare una cisterna , furono MONIALES SS. -- VITALIS ET AGRICOLAE -- ANNO
scoperte dieci teste , in alcune nicchiette ossieno ar. MDCLXXX . Laonde possiamo per giudizio degl' in
chelli di pietre, sotterra quattro piedi in circa, alla tendenti d 'arte asserire, che in detto anno l' altuale
guisa di quelle trovate nelle catacombe ed in allri ci chiesa architettata fosse , ed unita alla laterale cap.
miteri di Roma: e le dette teste come reliquie sacrepella in anteriore tempo costrutto , rimetlendone più
furono riposte nel capilolo del monastero , entro la | avanti la descrizione per non interrompere la serie del.
sepoltura , racchiudente i corpi delle figliuole di santa le notizie in ordine cronologico da noi compilate . Se
Giuliana già summentovata . guitando le quali rapporteremo per un manoscritto (del
Fu copiata parimenti dal tomo V del Montieri Macchiavelli dianzicitato ) col litolo : Accidenti occor.
questa italiana iscrizione : L ' ANNO 1641 İL Dİ 28 si in Bologna, ed osservalo da noi nella biblioteca Goz
FEBBRARO -- SI PRINCIPIO LA FABBRICA DELLI zadini,ricca quant'altra mai di patri documenti, aver
PRESENTI LVOGHI SANTI. - NEL QVAL TEMPO ERA si notizia che del 1713 il curato de' santi Vitale ed
AB. DI QUESTO MONASTERO - LA MOL. RDA . | Agricola , il reverendo don Francesco Martini , belli
MRE . D . CAMILLA GHISILIERI .. ET A Dİ 9 AGO . | ristauri faceva eseguire alla chiesa in circostanza
STO DEL 1641 -- SOTTO IL GOVERNO DELLA MOL. della processione generale del sanlissimo Sacramento .
RDA . D . LAVRA BOVI AB. .. IN QUESTO TEMPO Sei a oni dopo nella chiesa medesima essersi riformata
FV COMPITA ET CONSACRATA -- ET A DÌ 9 DEL un' utile instiluzione , pur' oggi lenuta in conto a
SVDDETTO MESE D ' AGOSTO - LA SAN . IMMAGI. beneficio sociale , a quella noi alludiamo della Rifor
NE DELLA B . VERGINE -- FU CORONATA NELLA | ma de' Capitoli e Statuti della Congregazione di
NOSTRA CHIESA ESTERIORE CON SOLENNE FE san Vitale dell'Università de' Servilori. Bologna ,
STA -- DALL'EMO . SIC . CARDINALE STEFANO DV- Peri 1719 in 4 . La quale riforma fu più volte stam
JAZZI AL PRESENTE - - LEGATO DI BOLOGNA -- pata e con opportune proficue modificazioni. Al pre
IT LA SERA FV PORTATA DA TUTTE LE MONA- | sente tale congregazione esiste nella chiesa di san
CHE PROCESSIONALMENTE -- IN QVESTA S . CASA Niccolò degli Albári. Riportiamo ancora il titolo d 'al.
DI LORETO - E POSTA NEL NICCHIO . -- Ch ' entro tro libercolo contenente : la Regola del monastero
le clausure de' Monasteri di sacre Vergini in Bolo de' gloriosi martiri santi Vitale ed Agricola di
gna si erigessero cappelle , in onore della Madonna Bologna , ricavata dalla Regola del patriarca san
Lauretana, più altre iscrizioni, ch 'ora trascriver non Benedetto , professata in lale Monastero , adolla
è d ' uopo , ne fanno ricorda: za. ta alla presente osservanza del P . D . Girolamo
Nella visita pastorale , che fecesi dall' Arcivesco- Gazoni , Barnabila , Penitenzicre della Metropo
vo di Bologna , Girolamo Boncompagni, nel 1651, leg litana , per ordine e coll'approvazione dell' Eminen .
gonsi i decreti pe' ripari alla fabbrica della chiesa tissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Prospero
esteriore de'sanli Vitale ed Agricola; anzi in tale vi. Lambertini. Bologna , Longhi 1737 in 4 . Di altrelali
sita ingiuos'Egli fosse nuovamente provvedula la fab - disposizioni e regole a decoro e ranlaggio di questo
funt magsto , sarrite e foto dare rag. I secristala dringenere Che. Battista Martinetti , e
qua : portants a ma esiondetti a sorerttis lasee mortata poi questo in abitasse sigurie ed ele.
Tema e Larse parola ; sa sarebbe i relakse alla parte ; recinto orter sto delle Monache in
Bugun tra , ke si omsetirese di stare rampa. i quel ameno e cogings giardino , dar si estende 20
nts o utento dela daer , trovando che de ' che lunghesse bo ria de Pellacani ; kl quale si ve !
115 in loro fo lerminals & Galbricare n les dones sana le restigis & alidissima cripta de pe
ed atto za di moro sella ría de Pallaca ; e sel ' sitni cietissi bolognesi , pa t aperta prolta
Tasos sina restaurato ed atbilsto lotlo i ser af stiri ardari perge gradita frescana . Allra pane
del Correrlo fa destinata a casa dell' Istitnto del
Arndo estali pit sopia i marescritti del nostra le scienze, onde custodire spzetti di Esita a di sto. .
Maecare , che tasti pe lascio a sloga , neostata na matarale : segnala intei si ammassarono gli
il Fantazzi, l'indiscrets ans patrio e quasi tutti con alberi sodti del Giardio , Botanico , aBora detto dei
vers messato al favoloso no dhe fs in vezzo degli Semplici , a qual era sel vasto cortile , or è la ci
santlari municipali fasalici sing al meranglioso e sterna , coa decorazione architettonica adornata dal
poon caraoli della critica in fallo di storie e di ge- Tertibilia , nel perior palazzo : se saperiori log .
sealogia ) son sorremo la memoria di fai passare i giali si riunirono i più pregevoli quadri dalle chiese,
solla siirozsa , anzi essendoci valsa qualche volta degli | coofraternite e de' coerenti , formando una galleria ;
writti soni , quando che erano di conformità ad ma per la ristrettezza del locale, incapace a contenere
anteoluidumeoli , dobbiamo sapergli grada per tanti quadri , ferono pescia traslocati del Convento
boite sotizie , che allrove si cercherebbero indarso. già povinato da Gesuiti in sant'Ignazio, ore, per la
Perciò nonderemo ch ' egli mancato di vita del istilazione della suora Accademia di belle arti si ab
1765 , povero ed opesto e sempre laborioso , trovò per logarons , meno quelli prescelli per Parigi e per Mi
anta da' PP. Agostiniani di san Giacomo maggiore laco , Bella Pinacoteca ; che accresciuta poi col ritor.
d ' esmer sepolto con proprietà e distinzione della no de' capi d ' opera restituiti dalle due capitali , am
chiesa de santi Vitale ed Agricola . Il Pedini in nsa mirasi ogzigiorno quale una delle collezioni più cele
miscellanea intitolata : Bologna vecchia e nuova , bri d' Italia .
racconta la morte e sepoltora di esso Macchiavelli Ripristinati i PP. Servili della chiesa loro , ritor
con parole che veramente muovono a compassione. | no la parrocchia de santi Vitale ed Agricola a cora
Il Fantuzzi riporta una gran lapide che si fece alza d' anime, per decreto de 27 agosto 1824 del prefata
re con lunga leggenda landatoria al Macchiavelli , Cardinale Arcirescoro Oppizzoni. Questa chiesa per
anzi che la si fece alzar'egli ancora rivente , o fogli le solennilà decennali del sanlissimo Corpo di Cristo
alzata dagli scolari essendo pubblico lettore dell' Ar nel 1832 e 1852 , fa con nuori restauri condecorata
chiginnasio nostro celebratissimo. come vedesi al presente , e come va a descriversi. E
Dalla raccolta delle notizie inedite del Cuidici. tali restanri si devono alle solerli cure ed allo zelo
ni prenderemo quanto scriveva circa questi ulli- ! religiosa del defunto curato Don Sante Turba e del
mi tempi , vale a dire nel 1796 , in cui avvenne la l'odierno parroco signor Don Giuseppe Zambonini ,
soppressione degli ordini religiosi. Con le polizie sue, il quale non tralascia occasione favorevole al mante
intorno al monastero ed alla chiesa de' santi Vitale pimento del collo divino , all' onoranza della sua
ed agricola , daremo foe a questo riassunto stori- chiesa , ed al bene de'parrocchiani , alla cura e giu
co per aggiungerne poi la descrizione delle opere risdizione sua affidati : i quali si oumerano circa
artistiche, che ancora vi si ammirono ; e l'altre già 1500, secondo lo stato parrocchiale dell' anime. Gira
ammirate nelle chiese alla parroccbia dipendenti. la Parrocchia le strade di san Vitale , la Seliciala di
II di 18 giugno 1798 fu ordinato che le soppres. strada maggiore ed i vicoli Cantarana , Begalo , AR .
se Monache de' sapli Vitale accogliessero quelle Bedrona , Brollo , strada Maggiore, Piazzuola de' Lepra
bedelline Casinensi , traslocate dal monastero di selli , stradello Fantuzzi e via de Vitali.
santa Malgherita , facendo vita e spesa in comu. Nel descrivere la chiesa de santi Vitale ed Agrico
pe, Ai 3 gennaro 1799 furono lutte comprese della la , ed altri sacri luoghi alla parrocchia dipendenti ,
soppressione suindicata . Con decreto dei 24 giugno noi saremo brevi più non che lo consentirebbero i va .
1805 anche la parrocchia fu soppressa ed unita a ri oggelli d 'arte meritevoli di ponderata osservazio
quella di santa Maria del Carrobbio asportata in ne ; ma a cið fare ne induce il limite prefisso ed
san Bartolommeo di Porta Ravignana ; ma per la usato da allri che scrissero per la collezione pre
decretata riduzione e commutazione delle parroc sente .
chie di città , l' Arcivescovo nostro Cardinale Op La facciata della chiesa non offre all' osservatore
pizzoni, nel 23 maggio 1806 ne la rendeva sussidiale un concelto architettonico regolare : stà davanti ad
alla parrocchia di santa Maria de Servi ; e così con essa an portico di selte archi costrutto in due epo
centrata non resto chiusa , come da taluni si voleva , che : tre di essi archi con ornatissimi capitelli di
insieme ad altre sessantalrè soggelle poscia a prola macigno e fregi in giro di terra colla : spettano al
nazione ; anzi molti vicini si impegnarono ad oltene XV secolo , gli allri quattro al secolo XVII , allorchè
nere che fosse ufficiala decorosamente. Il monastero da ultimo la chiesa medesima fu arch teltala . Nella
fu in parle venduto : aclla maggiore e miglior parle parete del portico s' apre la porta maggiore per
ingresso della chiesa : a sinistra di chi guarda evvi | Malvezzi-Ranuzzi-Cospi, che parimente a questa chie.
una minore porta ornata con decorazione bellissima | sa ne fece dono per sua devozione.
per intagli molto pregiati degli scultori Formigi. Quarta cappella . II Crocefisso scultura al natura .
ni. Un dipinto in muro col Crocefisso , la Verginele , e solto la piccola statua della Vergine de'dolori.
Addolorata e san Giovanni evangelista , figure quasi Quinta cappella , maggiore, ricca per l'ornamen
al naturale, colorite a fresco ,perd da moderno restau. to architellonico intagliato in legno e dorato , nel
ro ritoccate , s' aggiudicano alla scuola del Fran - mezzo del quale si vede il quadro del siciliano pit
cia e sembrano del Bagnacavallo . Del monumen tore Tommaso Laureti , figurante i santi Martiri ti
to che spelta al celebre anatomico Mondino , facem tolari Vitale ed Agricola tormentali da’manigoldi.
mo gia ricordo ne' cenni storici. Guardando alla fac . Il pittore essendo anche architetto fors' egli mede
ciata , da chi si accosta alla chiesa per la via de Vic simo diede il disegno dell'ornameoto : ma se vogliamo
tali , scorgesi il ben costrutto campanile , che fu al prestare fede al Bassani autore di una sua Guida di
zato sopra l' antico ( ch ' era del 1300 circa come si Bologna , le figure degli Angeli a forma di cariatidi
vede stando nel giardino Martinelti ) fu rifabbricalo sarebbero di Gio . Battista Lambertini bravo scul
Del 1670 con architettura di Agostino Barella . tore a quell' epoca , già noto per altri lavori somi.
L ' interno della chiesa ad una sola navata , di ſor. glianti. Le due statge a scagliuola de'santi Pietro e
ma rettangola quadrilunga , ha la volta a tutto se . Paolo Apostoli, poste lateralmente, furono modellate
sto conterminata alle pareti laterali,che sono aperte con valentia e diligenza del giovane scultore Enrico
da otto arcate formanti le cappelle minori e la cappel- | Ferrari non è guari defunto .
la maggiore s' apre per un arco più ampio , e s'in Sesta cappella . La Concezione statua di Filippo
terna sino allo sfondo formato di parete reltilinea. Scandellari : la statuetta sottoposta del san Gaelano
Le pitture da cui è Jecorata la chiesa , ed anche gli Tiene è lodato lavoro di altro artista contemporaneo .
ornamenti a chiaro scuro eseguiti intorno ai quadri Settima cappella . Il presepio ovvero la Vergine e
soprapposti agli altari , sono di Michele Mastellari. / san Giuseppe adoranti il Bambino , con a ' lati i
Se per verità dobbiamo noi lodare la esecuzione di ti Sebastiano e Rocco, è lavola da taluni creduta di
tali ornamenti ch ' inchiudono i quadri, per cið stes Pietro Perugino , da altri attribuita alla scuola di
so diremo che l' averli fatti a chiaro scuro e non a Lorenzo Costa , se non è come molti ritengono di
tinte robuste ed armoniche , tolgono di assai al pinta da Gio . Maria Chiodarolo . La mezza figli
buon effetto de'quadri stessi , che appaiono di so ra del beato Alfonso Lignori colorita a pastello , nel
verchio anneriti : questo modo d ' ornare gli altari è soltoquadro , dicesi di Francesco Giusti .
invalso purtroppo a scapito del buon effetto de' figui. | I due archi a rincontro delle due prime cappelle
rati dipinti. non contengono altari : per due vani a foggia di por
Gli altari minori operati a scagliuola di vari co te aperte si ba adito alla appartata cappella latera
lori furono lavorati da Agostino Canturi. Il mag. le . Innanzi d ' entrarvi in un pilastro è da vedere
gior altare , distinto per intagli a doratura , è lavo . scolpita in basso rilievo e colorata un ' antica im
ro assai pregevole . La cantoria con intagli a foglia magine di Maria Vergine, trasportata dal voltone Co
mi messi ad oro , la quale vedesi sopra la porta di spi-Ranuzzi a culto più degno in questa chiesa l'an
ingresso , è ricca e vaga nella sua Ornamentale de no 1817. La cappella nolasi poi che fu in antico
corazione. Dall'osservalore facendosi il giro dalla de. chiesa separata e parrocchia col titolo di santa
stra alla sinistra per questa chiesa distinguerà par Maria degli Angioli. L ' architettura semplice e gra
titamente gli oggelli d ' arte , che vi hanno pregevo ziosa , con disegno ed opera vuolsi costrutta da Ga.
li e degni di speciale atlenzione, spero Nadi; non se ne ha positiva notizia e solo ri
Prima capella . Il quadro dell'altare, rappresentan . cordasi che del 1505 fu unita alla chiesa presente.
te san Rocco , è di Giovanni Viani. Nel sottoqua . Un ' immagine di Maria Vergine col Bambino e due
dro sant'Antonio da Padova col Bambino Gesù, dipio Angeli sorregenti la regale corona era dipinto nell'e
to nella scuola del Cignani. sterno portico e del 1518 si riguardava con grande
Seconda cappella. Il riposo della sanlissima Fami venerazione. Fu portata entro la cappella per la devo .
glia viandante in Egitto , è piltura molto encomiata vozione de' fedeli e governata dai cittadini : così il
d ' Alessandro Tiarini : era nella chiesa di san Tom - | Masini scriveva del 1610, nel quale anno fu concessa
maso a strada Maggiore, della famiglia Bargellini. alle Monache de'santi Vitale ed Agricola . Fu in par.
Terza cappella. La Vergine ed il Bambino adorato le coperta dal frontale in tavola , estimalo qual'ope
dal piccolo san Giovanni alla presenza di san Giusep ra fioitissima di Francesco Francia . Dal Vasari nelle
pe, dipinto da molti ritenuto di Pellegrino Tibaldi vite degli artisti,più volte stampate , si lodano, i due
da altri si crede meglio di Orazio Samacchini. 11 Angeli suonanti il leuto molto belli: il Malvasia nella
soltoquadro col Salvatore che mostra il suo cuore , | Felsina pittrice notava che Giacomo Francia dipin
volgarmente detto il Cuore di Gesù , fu colorito da se la coperta o il frontale di questa Madonna , e
Giuseppe Varotti nel 1768 e donato alle Monache dal. nella sua guida al passaggiere per Bologna del 1686 ,
l' Abbale Domenico Martelli rellore del Collegio Luco assegnara si bella e graziosa tavola , che copre l'an
chese o Sinibaldi. Soppresse le Monache ſu acquistato tichissima Madonna della Natività , allo stesso Fran .
dal N . U . signor conte cavaliere Ollavio Prospero | cesco Francia , ed a questo pillore l' ascrisse il pre
21* * * *
citato Masini. Per certo se il frontale ful dipinto | COMMVNE INLATA -- INTER , MONVMENTA . SA .
nel 1518 non pud averlo figurato il capo scuola | CRAR . AEDIVM . PVBLICATAR. - AD . ANN .
Francia , che in anno prima moriva : quindi pittura MDCCCXXXII . CONSTITERAT -- ANNO . EODEM --
di Giacomo Francia suo figliuolo sarebbe opera IN . HONOREM . CIVIVM . CAELESTIVM -- QVO .
finita ad imitazione del padre silo . Agl'intendenti si RVM . SANCTISSIMI , AGONIS . MEMORIAM . TE.
appartiene di fissare l' autore con ponderato giudi STATVR - EX , CONSENSV . ORD . . MVNICIP. .
cio . L ' ornamento in legno , con intagli di finilezza e POSTVLATIONE . SANCTIS . TVRBAE . CVRIONIS --
graziosila singolare , è opera senza dubbio lodatissi. AC . STUDIO . ET . IMPENSA .. OCTAVI . PRO .
ma di Andrea da Formiggine. Fil quello rialzato nel SPERI . MALVETII . RANVTI . COM . . EQ . .
1852 e restò quindi coperta la Madonna degli Angeli STEPH. . VIRI . CVRIATI -- MAGNO . PIORVM .
anzidetta : ne fu sostituita allra invocata col lilolo OMNIVM . GAVDIO .. TRANSVECTA - ET , PRI
Madonna del Divino Amore , la quale era già STINO . CVLTVI . RESTITVTA .
venerata nella chiesa di san Leonardo , riaperta a I E quasi a riepilogo e conferma delle notizie date,
poco distanza della porta san Vitale. Nella base del- sarà pur interessante si trascriva l' altra iscrizione
l' ornamento si conserva religiosamente un ' insigne sull' alto della parete medesima.
reliquia , cioè una delle spine staccate dalla corona TEMPLVM . QVOD . EXEVNTE . SAE
di Gesù Cristo . CVLO . T . A . IVLIANA . DE . BAN
Ne' vani di due arcuate decorazioni , con inta TIIS . FEMINA , BEATA . CONDITVM --
gli parimenti del Formiggine, sono de’dipinli affresco
pregiati , forse vieppiù ne' lempi scorsi che negli ET .MARTYRIBB . İNVICTIS . NOSTRA.
odierni : perciocchè hanno assai sofferto per moder TIBVS . VITALI . ET . AGRICOLAE . DI.
no non adallo restauro . In quello a destra dell'alta CATVM . S . . PETRONI . EPISC . . BO
re è la nalività di Nostro Signore , con la Vergine,
san Giuseppe , pastori e devoli in adorazione. Figu
NON . -- SAEC. INSEQ. . SOLLEMNI . RI
re grandi al nalurale ed alcune ritralle dal vero : si TV . CONSECRAVIT . QVVM . TEMPO.
dicono del medesimo Giacomo Francia ; ma per RVM . VETVSTATE . OBSITVM . CON .
RVERET . AVCTORITATE -- ET . OPE .
disegno, forma e colore sono tanto dissimili ad altre da
lui dipinle, che non verrebbe inopportuna la osserva
zione di quelli che le aggiudicarono ad Amico Asper. KAROLI , OPPIZZONI . CARD . . AR
lini. La pillura a sinistra in cui si vede figurata la CHIEP. . STUDIO . SANCTIS . TVRBAE ,
visitazione di sant'Elisabetta alla Beata Vergine, con CVRIONIS . ET . PRAEPP . OPERI . PER .
devoti agginocchiali in sembianza voliva , è opera FICIUNDO - SVMPTIBVS . EX . ARCA
ben colorita di Bartolommeo da Bagnacavallo ; in
torno alla quale il Malvasia nello stile enfatico usato CVRIALI . AC . CONLATIONE . CVRIA.
a ' suoi giorni , soggiungeva che nel Profeta , in pri . TOR . CIVIVM . SVPPEDITATIS . NO.
ma vista dipinto per disegno cercò d ' imitare il ter- vo . CVLTV . QVAQVA - VERSVS . RE
ribile di Michelangelo . FECTVM . SACRAQ. . SVPELLECTILE .
Non riferiremo per brevità i molti scritturali
lalini ad allusione delle sacre figurate rappresentanze: EXORNATVM . PIORVM . RELIGIONI ,
noteremo il solloquadro con sant'Anna di lacopo Cal. RECLVSVM . EST . ANNO - MDCCCXXXII.
vi detto il Sordino ; ed anche di sfuggita i due | ovo . STATA . DECENNALIA . HONO .
quadri, alle pareti lalerali , uno rappresenta la stra RI . SACRAMENTI . AVG . . PRIMVM .
ge degli lopocenti della scuola del Viani, l'altro con
la Vergine ed il Bambino e san Luigi Gonzaga , di A . CVRIAE . POST . RERVM - VICEN .
Giuseppe Santi. RESTITVTIONE . PERACTA . SVNT.
Nella parele di rincontro all'allare è osservabile Dentro la sagrestia è da osservarsi un 'opera bel.
l' antico basso rilievo con l' una e l' altra inscri lissima in cera , dello scultore Angelo Pio , la quale
zione che abbiamo riportata sotto gli anni 1360 e ) a mezze figure ne mostra la Vergine, san Giuseppe ,
1603 ne' cenni storici. Ed osservata l' antichissima ed il Bambino figura intera , modellate con assai
croce de bolognesi Santi , primi martiri cristiani, la valentia , e vestite di serici abbigliamenli, Sortendo
quale ergevasi in un tempietto a strada sao Vitale da. poi dalla chiesa descritta , anderemo alla piccola chie
vanli a questa chiesa , e le figure in lutto tondo che sa , dedicata alla presentazione diMaria Vergine, nel
rappresentano i santi Vitale ed Agricola , per ricordan la via del Begato.
za delle vicende sopravvenutene giova leggere la Edificossi in Oratorio nel 1642 da una Congrega
iscrizione cosi segnata : zione di Preti secolari detta del Suffragio, istituita già
CRVX - QVAE . SITA . PRIMITVS . AD . ALTA . sacerdotale nel 1614 . Il quadro colla Vergine fanciulla
RE . AEDICVLAE -- HERMETIS , ET . AGGAEI . ET . saliente i gradi deltempio ed accolta dal gran Sacerdo
CAL . MARTT. -- IN . MEDIA . VIA . PRO , FORI- te Simeone, dipinlo fu da Gio . Andrea Sirani : oid
BVS . HVIVS . TEMPLI - A . MDCCLXXXXVIII . è nella Pinacoteca bolognese. Abolito l' oratorio per
EVERSAE -- DEINCEPS . IN . COEMETERIVM . I le note vicende politiche del 1798 , acquistalosi de
particolari deroti che il fecero restaurare ed elegan- | Placan volgarizzata in Pellacani, aveva nove offici
lemente dipingere da Flaminio Minozzi , ed al ne , ch ' allestivano quaranlamila pelli bovine o vaci.
quadro descritto ne sostituirono altro di Domenico ne , oltre a molte altre di bestie minori : sicchè
Pedrini, figurante l' Addolorata e li santi Cosma questa fabbricazione era assai apprezzata dagli stra
e Damiano e Lodovico re di Francia . Posto in disilanieri , perchè dal consiglio di tali arte la manifat
so ed in vendita l' Oratorio , fu acquistato nel 1810 tura veniva sorvegliata .
ed è posseduto dall' allual Reverendo parroco Don Croce de' Santi Ermete , Aggeo e Caio . Di
Zambonini che lo ridond al culto divino per la questi Santi essendosi già nolate le circostanze di
Congregazione de'Barbieri e Parrucchieri eretta cano tempo e di luogo in che avvenne il martirio loro :
nicamente . ed indicato anche dov' era la cappelletta o il tem
Erano soggelte alla parrocchiale dipendenza dei pielto che conteneva la croce innalzala a memoria
santi Vilale ed Agricola altri Oratori pubblici , an di essi nell' angolo della casa Cospi-Ranuzzi, e nel
corchè sieno demoliti per le vicende politiche notate , la parte di strada in faccia alla chiesa de' santi Vi.
nullameno meritano se ne lenga ricordo , affine di tale ed Agricola , sarebbe siiperfluo qui ripetere le
significarne almeno la localila slorica . notizie già accennate , e quelle pur in riguardo alla
Sant' Alberto di stra S . Vitale. Piccola chiesa posta distruzione di siffatto sacro monumento , ed alla
quasi sull'angolo della seliciata di strada Maggiore , traslocazione della Croce , che vedula abbiamo con
ov'era la pesa del fieno, presso le antiche case de Man . apposita memoria allogata nella chiesa de santi Vi.
cinelli ed Ubaldini. Ne fa menzione il Ghirardacci tale ed Agricola . Per dare però qualclie contezza co .
(1300) siccome è riportato dal Masini , che nel muro me e quando erigevasi , due iscrizioni riporteremo
ricorda un 'antica pillura con la B . V . e Santi . | copiate dalla opera più volte consultata del Montie
Lo stesso storico rammemora altra chiesa quasi diri : eccole precise quali furono appostovi dalla fami.
ricontro all' indicata , sul cantone del vicolo detto glia Sabaltini di Bologna, che trapiantossi col cogno
Brollo de' Cospi , la chiesa era denominata : me una Zabarella in Padova. -- Solto la Croce :
Santa Maria degli Angioli , con monastero di MCCCIII. HOC OPVS FECIT FIERI D . MONSVS --
Eremitesse., pur ricordato ( 1300 ) dal Ghirardacci , DE SABATINIS AD HOREM - DEI ET BEATORVM
e collocato accanlo alle fosse del secondo recinto del- MARTYRVM HIC SEPVLTORVM ET PRO SALVTE --
la città , nel quale luogo dappoi e sino al 1664 fu | ANIMAE SVAE ET OMNIVM SVORVM .. PROQVIN
un ospizio di Monaci romiti Camaldolesi. QVORVM HERMETIS ACCEI ET CAIJ .
Santa Maria , Suore Terziarie Agostiniane dette Ad un lato della Croce :
di san Giacomo , notata dal Montieri nel catalogo a MEMORIAE AETERNAE - SANCTORVM MARTY .
stampa delle chiese di Bologna, Fu una casa di ri. RVM HERMETIS - AGGET ET CAIJ .. GENS SABA
covero per donne colleggialmente ritirate e con TINOR . FECIT DICAVIT - M . ANTONIVS SABATI.
formale alla regola di sant ' Agostino . Vissero per NVS DE PRATIS - GENTILICIS JVISPATRONATVS
molto tempo senza chiesa pubblica , e le pratiche AC -- PIETATIS MEMOR . . EADEM VETVSTATE
loro devote in san Giacomo maggiore sotto la di. CORRVPTVM CVM OMNI CVLTV - - RESTITVIT AN
rezione di que' Frali esercitavano. Accresciute in NO SAL. MDLXXX .
numero fondarono altro convento quello a sant'Elena Dall' altro lato della Croce :
in Galliera. Nel principio del 1600 una chiesa apri HERMETI AGGEO ET CAJO -- GENTIS CORNE
rono appessa al convento loro, il quale si vedeva sino | LIAE SANCTIS MARTYRIBVS -- MAJORIBVS ET TV
al 1805 , in cui accadde la soppressione e profana TELARIBVS SVIS -- AEDEM HANC DICATAM -- SA
zione , nella via de' Vinazzi. BATINI AC ZABARELLAE .. POSTERI - MERITAE
San Giacomo, Oratorio di una Confraternita spiri. PIETATIS MEMORES -- CVRA JACOBI ZABARELLA
tuale , che fu prima nella seliciata di strada Maggiore, | NAE -- GREDATI IMPERIIQ .COMITIS ET LVDOVICI
poi dell'Arte dei Cuoiai o Pellacani, che alla via die SABATINI -- NOBILIS BONONIENSIS ET ROMANI --
dero il nome. Se ne hanno memoria dell' istiluziope ) AB. AEVI SITV REIDINTEGRAVERVNT -- ANNO DO .
delle Compagnie delle arti per antichi documenti, Del MINI CIOCICXLVIII -.
1511 l'arte de'Pellacani fece acquisto della sua residen Si hanno pur ricordi di vari ristauri, che in più
za: come rilevasi dal precitato Masini. La Confraternita volte e tempi si operarono a conservazione del sa
di san Giacomo ebbe poscia sua residenza a strada sao cro monumento , e delle altre devote particolarità ,
Donato . L ' arte de Pellacani fu soppressa coll' altre tra'quali per un libretto di Fontana Domenico. Im .
arti al finire del passato secolo . Aveva nel suo ora . magine e dichiarazione delle Reliquie di sant' An
torio una tavola dipinta da Lorenzo Costa ſerrare tonio da Padova nella chiesuola detta la Croce
se , con entrovi la Vergine , il Bambino , san Giaco - de' santi Ermete, Aggeu e Caio Sabattini, martiri
mo apostolo e san Sebastiano marlire , e sopra era. di Bologna, ivi 1656 in 4 , e Padova 1658 in 4 .
vi figurata la Pietà . Se dobbiamo prestar fede al Ma.
sini succitato quest' arte in bolognese appellala dei | GAETANO GIORDANI.
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CASTELLO DI CASIO

Crei primi secoli che seguirono il mil | ch ' era quella della libertà e del limite che segnava
le (dice un dotto scrittore ) l' albero il possesso delle due terre , apparecchiavano la con
della discordia spandeva maladetta - quista ad orgogliosi potenti ; i quali avvedutisi che
mente sulle terre d ' Italia gl' inſesti suoi il braccio de' forti cadea e ch 'eran spenti i cittadini
Girami, e dalle radici pullulavano ognor migliori , irruppero insolenti sulle terre non più con .
nuove piante micidiali , dagli amarissimi tese , le spose e le vergini rapirono o contaminaro .
frutti. L ' ira di parte e la rabbia cittadina no , gli opponenti uccisero , le ricchezze predarono
bollivano in ogni petto ; i gioghi dell' Alpi e e i pugni disarmati ricinsero di vergognosa catena.
degli Appennini fumavano di sangue ; ros. Tal castigo , condegno a lor delitti, si ebbero più
se erano le spume de' patrii fiumi, ed in ogni fa . volte Bargi , Stagno , Belvedere , Gaggio , Capugna
miglia , in ogni municipio consumavasi l' olocausto no e Casio , grosse lerre e castelli dell' Appennino ,
crvento allo spirito di partito e alle basse rivali che reggendosi a comune , caddero or sotto i conti
tà delle malnate fazioni. Stragi e vendette , vendet . Alberti , or sotto i banditi, or sotto i conti da Pa .
te e tradimenti , tradimenti e rapine era la storia di nico ; e simil destino por s ' ebbe ogni altra terra
que' tempi fortunosi e di quelli che lor succedettero. d ' Italia , popolata di gente presta alle armi, allo
E i vecchi che più non reggevano col braccio affrali. strazio e a nuovi ceppi; altiera, sdegnosa e fremen
to l' asta poderosa e lo scudo , spiravano la indigna. te come questa , sempre grande nelle virtù come
zione contro i rivali nel petto de' giovani; eigio- nelle colpe e nei vizii.
vani succhiando quelle idee insieme col latte dalle Il castello di Casio era dunqne luogo forte e po
loro nudrici , col crescere delle età aumentandole , polato. Fors'anche ne' tempi antichi fu il primo che
col sangue bollente che spinge all' eroismo per tutte comparisse ordinato a civil reggimento sul questa
vie , sieno pur rette o fallaci, spegnevano nel loro | parte montana del bolognese . Oggi perd non è piit
cuore ogni gentile ed affettuoso disegno. che una borgata di poche famiglie , posta al sud di
Interminati erano quegli sdegni; e un delirio , Bologna sul dorso dell' Appennino lra la Rimenzia
un furore , un ' idrofoba rabbia imperversava in ogni | ed il Reno , senza importanza politica , e senza gna .
città , in ogni terra , in ogni casale. Negli animi di rentigia di rocche , di mura e di bastioni. L ' origi.
visi dalla gelosia del potere si fermentavano fazioni ne sua è tanto remota , che perdesi nel buio de'se
intestine , privali soprusi ; e i cittadini ad un grido coli , e molti storici che pretesero indovinarla senza
correvano alle armi, trattavano lo stilo , il veleno | la scorta dei monumenti , caddero nelle più assurde
ed il brando ; e satollando la parziale o la pubblica contraddizioni. Il solo Pancaldi, a nostro avviso ,
vendetta , facevano d ' ogni strada , d ' ogni piazza , rögionò con criterio , dicendola edificata dagli Etru
d 'ogni atrio un campo di battaglia . Onde le campa schi ( popolo che primo abitd le Alpi pennine ) ben
gne divenivano squallide e deserte , perchè i loro abi. dieci secoli avanti l' era volgare , siccome il dimo
tatori anch ' essi accorrevano alla vergognosa tenzo strano i ruderi delle sue mura , e gli avvanzi della
ne chiamati dai loro signori, o dalla secreta smania torre che sorge fuor del castello . Questa torre for
di affrancarsi dal servaggio nella dissoluzione della mata di mura ciclopee o cronie , presenta effelliva
società , o dalla voglia di ladroneccio . mente lo stile di quei primigenii abitatori , come di
Già molte terre subappennine alimentavano l'una mostra ancora la lor grandezza e civiltà . Più avan
contro l' altra lo spirito di partito , quel livore im - ti , ( all' epoca cioè del romano Impero ) il castello
placabile che non vede confine , parecchie volte gli di Casio era pure popolato e dovizioso ; e la terra ,
abitanli di un comune o d ' un castello ricco , com interrogata dagli scavi , ce lo ha rivelato or son cin
merciante ed artiere vennero alle mani con quelli que lustri , quando la famiglia Zambelli (originaria
d ' altra terra doviziosa e cospicua , e al pari d 'ogni di Casio ) dissodd un castagneto presso le mura del
municipio Italiano insanguinarono le destre fraterne. castello . A tre palmi di profondità si rinvennero ur
Cosi pregando dal cielo la vitloria della loro causa, ne o vasi cinerarii disposti in ordine simmetrico , si
Prisi
Favoro
R
.
M
che vedevasi esser quello l'antico luogo delle tombe, i ri , ed accrebbero il presidio di muove macchine e sol
e dal maggior vaso fu eslralta una moneta d' oro datesche. Falta di poi la pace tra Bologna e Pistoia ,
della grandezza di un pezzo da dieci franchi, ma al ruron chia mati a giurarla anche gli uomini di Casio ,
quanto più grossa e rilevata , la quale portava l' ef come popolo intermedio alle due città ; il quale as
figie di Lucio Claudio Nerone. Dalle urne minori si sunse eziandio di perlustrare la via che dal suo ca
levarono invece monete di argento dell' imperator Ti stello metteva a Pistoia , e lenerla sicura e libera dai
berio , e qualche altra di rame e di stagno coll' im - ladroni. Venne allora (1298 ) Podestà di Casio per me
pronta di Galba e con quella di Vespasiano. diazione dei pistoiesi il conte Alberto da Mangone ,
Ma dopo l' invasione dei barbari , questa terra , | già fatto amico ed allealo dei bolognesi , il quale vi
che già reggevasi a comune , cadde in potere dei con restò tre anni interi, e parti lasciando al suo posto il
ti Alberti da Prato e vi restò più secoli. Leggiamo capitano Rodolfo da Panico che pur vi stette un trien
su tal proposito nelle istorie che questi Conti la go. nio . Sotto il regime di questi il famoso bandito Muz
verpavano come signori sin nell' undecimo e nel do zone della Moscaglia , ghibellino ed alleato de' fioren
dicesimo secolo ; e che i bolognesi volendo assicurarsi | tini , riuni cento venti scherani ( anno 1303) e deva .
il passaggio alla Toscana per l'Appennino , pensaro std il castello di Casio cogli adiacenti villaggi. Ma
no di conquistarla con quelle di Stagno , di Bargi e avuto da Bologna un rinforzo di milizie , il conte
di Rocca Corneta ; per cui assoldato un esercito po Rodolfo sbaraglid e sconfisse quella feccia di plebe ,
deroso , lo spedirono ad espugnarle . La tenzone du molli tagliandone a pezzi, e gli altri ſugando pei bal
rò sei mesi ; e l' ultimo che cadde in potere dei bo zi dell' Appennino , si che la via di Toscana rimase
lognesi fu appunto il castello di Casio , perchè il più nuovamente libera e sicura . Non andò guari però
forte , il più popolato e il meglio agguerito . Narrano che un egual genere di sciagura dovea colpire que
anzi le storie che il solo difetto di vittovaglie costrin sto castello , il quale seguiva coi bolognesi la ban
se Cisilmerio suo castellano ad arrendersi ( 29 luglio diera dei guelfi ; e fu sul finire dell' anno 1306 che
1211 ) e a consegnar la torre e le rocche ai capi del. i conti da Panico , ghibellini anch 'essi e divenuti pre
l' esercito assediante Angelello degli Orsi e Guitto doni , lo occuparono d ' assalto con tutto il lor se
fredo da Cremona , poichè del resto niuno avrebbe guito , commettendovi atrocità . Ma questa occupa
mai superate le mura , difese com ' erano da un va . zione fu breve ; poichè vinti a Cantaglia e a Verza
lore eroico e disperato . I bolognesi allora risarciro. no dalle armi felsinee , e caduti due di loro ( il ſero
no ed ampliarono il castello , ne accrebbero le forli ce Mostarda cioè col vecchio Maghinardo ) dopo po
ficazioni , accordarono esenzioni ai popolani, trac. chi scontri con Simone da Bertinoro capitano di Fel
ciarono una via comoda e sicura che dal ponle di sina , dovettero piegare alla resa , a ritirarsi e Sta
Riola conduceva a Casio , e da Casio per l' Appenni. gno sulla cresta più elevata dell'Appennino. Passati
no a Pistoia , vi posero a guardia due capitani con alcuni anni, gli abitanti di Casio ( 1313 ) furono di
molti fanti e cavalli, e creando Casio capo-luogo del. nuovo tassali pei balzelli e per le collette di contà .
la montagna occidentale , vi destinarono un Podestà do , come gli altri paesi soggetti al Senato ; indi pel
con altri funzionarii , indi vi assegnarono per stem . ] bisogno di esterminare i fuorusciti che a torme rida
ma un cinghiale fasciato di spiche e circondato da ravansi sull' Appennino , il Senato cred questa terra
doppio ramo di quercia , che scolpito in macigno , fu prima e principale tra tutto il contado , e vi mando
collocato con festa e sollazzo del popolo sul mu capitan generale un Giuliano Malvezzi , indi il no
ro esterno della podesteria e nell'aplica torre degli minato Simone , poi Bartolo de' Beccadelli , e in fine
etruschi. il rinomato Testa Gozzadini, ( nomini insigni per
Le esenzioni agli abitanti di Casio vennero con nobiltà e per valor guerriero) i quali distrussero a
ſermate nell'anno 1245 dagli arbitri supremi del Con poco a poco i malvivenli ch 'eran condotti dal mar.
siglio Odofredo e Rolando Gessi, a patto che in ca . | chesino Lupo , e i banditi che obbedivano ai conti da
so di guerra o conflitto coi banditi ognuno dovesse Papico . Anzi sotto il governo del Malvezzi trecento
impugnar l’armi e dar mano alla difesa. Infatti, es . fuoruscili ghibellini , comandati da Andald de'Muna
sendosi ricoverati uomini di mal' affare entro le mu ri , Bonafede Brigola e Fortunato Isnardi , avean cir .
ra del castello , ed altri al di fuori nelle rustiche di condato Casio per prenderlo di assalto ( anno 1326 ) ;
more , il Consiglio di Reggenza a mezzo del Pretore ma il Conte che prode e vecchio soldato era , fè ogni
ne ordinò la caltura e la reclusione ; ma prima che possa onde respingerli , e lascið tempo al Senato di
ciò seguisse , quella ribaldaglia si unì, si armò e re. mandare trecento milili in aiuto ; i quali capitanati
sistelte , minacciando la vita del Podestà e quella da Gerardo Garzoni , da Ugolino da Capugnano e da
de' più ricchi abitatori . E poichè la milizia non ba. Ludovico di Bazzano , a marcie forzale sů per la
slava a far argine e difesa , e temevasi un terribil con valle di Reno e a traverso de' boschi accorrendo ,
flitto , i Nanni ( principale famiglia ) furon presti a piombarono sull' inimico e ne fecer macello . Il Se
chiamare i terrazzani alle armi, e dopo alcune ore nato dopo questa vittoria ristord le mura del castel
di combattimento , respinsero quell' orda di masna- 10 , e lasciò agli ordini del Capitan generale oumero .
dieri , della quale uno restò prigione e pago colla te se milizie con un contestabile , il quale servi di scor.
sta il fio delle proprie ribalderie . I bolognesi per que. ta all' augusta Moglie di Carlo IV Imperatore , lor.
sto fatto gratificarono i Nanni con disliazioni ed op0- chè passò da questa terra agli undici di luglio 1359
TOM . IV . 22
onde recarsi a Bologna. La pace che segni dopo l' ester . | nando all' esercizio dell' arti , ed a suoi traffici colla
minio dei ghibellini persuase il Senato a dividere la Toscana , rimmettevasi a poco a poco dallo spavento
montagna in due Capitanati ( anno 1395) , l' orien e vivea abbastanza lieto e felice . Ma Bologna lace.
tale , cioè, con residenza a Monghidore, e l'occiden rata sempre dalle gnerre civili , bandiva al confine
tale colla sede nel castello di Casio , dove fu spedito ora questo or quel fazioso , ed eransi formate ( an
il famoso guerriero Andrea da Belluno che governol- no 1578 ) due compagnie di fuorusciti, che quinero
lo con sapienza e dolcezza. Ma caduta Bologna nella ! se ed armate battevano la campagna e tenevano in
signoria del Bentivoglio ( anno 1401 ) , questi levò il agitazione ogni castello dell' Appennino. I ghibellini
comando diCasio al Bellunese , e vi sostitui un Gio . sostenuti dai pistoiesi e dalla famiglia Nanni, accam
vanni Verardi oscuro soldato lucchese , sotto la reg pavano dietro Casio , ed i guelfi infestavano le terre
genza del quale gli abitanti vennero in discordia con aderenti al modenese , e più spesso il castello di Rof
que' di Capugnano , poscia con que ' di Gaggio ( an feno ed il comune di Aiano. Nè poteva il Senato dis .
no 1414 ) , e prese l'armi, si percossero in ostinata porre di sufficienti milizie onde combatterli e disar .
guerra fratricida per anni ed anni, sinchè mosso a marli , avvegnachè le forze eran rivolte contro i ne
pielà il Senato , mandò procuratori o patrini Guido miei esterni , e molte di esse impegnate a mantener
Pepoli , Burtolomeo Manzoli , Camillo Zambeccari e quieta la ciltà. Se non che volle fortuna che una fa .
Battista Bentivogli a metter pace , e a ricondur la zione aiutasse a distrugger l'altra ; poichè nella Pa .
quiete fra gli avvanzi di quelle io felici comunità . squa di Risurrezione essendosi uniti i ghibellini a tri
Ritornato Casio all'obbedienza del Senato , vi an . pudiare entro una casa o caseggiato presso le mura
dd capitano Galeazzo Mariscotti di Bologna ; il quale di Casio , lo seppero i faziosi di parte guelſa , e ven
vedendo crescere con la quiete la pubblica sicurezza , nero improvvisamente , scortati da certo Gambetti ,
e scemare il bisogno di mantener truppe ai confini , ad assediarla . Da prima si scambiarono fucilate , che
tolse di qua il Foro giudiziario e lo trasferì a Ver molti dall'una e dall'altra parte ferirono. Poi la Reg
gato ( anno 1433 ) insieme coll' archivio degli atti e genza che o 'ebbe avviso , mandò l' Auditor del Tor
collo stemma del comune , lasciando a Casio un de rone col Bargello , co' famigli , e con quanta fante
bol presidio , per cui venne presto occupato militar. ria , artiglieria e cavalli potè riunire , all' intendi
mente ( 25 maggio 1441 ) da Balduccio d 'Anghiari ge mento di far prigionieri si gli assedianti che gli as
nerale di ventura agli stipendi d ' Eugenio IV , che sediati. Però non giovarono le minaccie , non giova .
teneva un esercito a ' suoi ordini e sottometteva il rono le intimazioni e non giovò l'apparato dell'armi
contado alla soggezione del Papa. Venuto il mese e delle soldatesche. Fu duopo venire a battaglia .
d 'Agosto , le cose si ricomposero tra i bolognesi e il L' artiglieria mal direlta , e forse su terreno disa
Pontefice , e le costella occupate dall' Anghiari furon datto e franoso non operò che debolmente. Il fuoco
restituite al Senato ; il quale conoscendo il bisogno invece degli assediati che dalle finestre cadeva sulle
di tener munito il castel di Casio , lo costitui capo milizie e sugli sgherri , diveniva micidiale e terribi
d'una Vicaria che dipendeva dal Capitan generale di le ; per cui questi e quelle scoravansi e spesso anco
Vergato , e vi pose un buon presidio di soldati per ra qua e là si sbandavano ; e l' Auditore che vide
la vigilanza del confine e della via , che era divenu . come i primi successi incuoravano i banditi , e come
ta indispensabile al commercio dell' alto e basso bo il bisogno della difesa potea spegnere l' ire ghibelli
lognese . ne e le guelle riunendo i faziosi in un sol corpo di
Alle nozze di Sante Bentivogli ( 1454 ) il comune combattenti , pensd valersi della discordia che ancor
di Casio mando diecinove capretli; ciò che dimostra fervea negli animi ; e chiamato a parlamento il Gam
come in quell'epoca le selve ed i pascoli fossero mol belti, fece profferta a lui e a tutli i seguaci della
to estesi a vaplaggio della pastorizia , e come il po- vita , del perdono e della sicurtà di tornare in pa
polo campestre vivesse più di questa che di agricol tria se piuttosto che combattere i soldati suoi lo aille
tura. L ' epoca di queste nozze fu la più felice e pa. tava a prendere i ghibellini chiusi in quella casa . Il
cifica ; e gli abitanti di Casio specialmente goderono Gambetta narrò ai Capi guelli i patti che offriva
della massima tranquillità , perchè le ire cittadine Auditore , e costoro dopo lungo dibattimento , e
eran sedale , e riposavano ancora dalle intestine di riflessione fermarono di accettarli. Si rivolsero quin
scordie e dagli assalti de' ſuorusciti. Ma una notte di all'assedio ; e fatto incetta di combustibile , ricin
di aprile ( 1470 ) , dopo un' inverno rigidissimo che sero la casa di legna e vi posero il fuoco. Spettaco
avea colpito di penuria e d ' infermità i popoli della lo miserando , degno di quell' età sciagurata ! Si vi.
montagna , una scossa di terremoto rovinò più che dero alle finestre più alte e meno investite dal fumo
la metà delle case ed atterrò quattro torri, ucciden - donne , uomini e fanciulli consunti dalla fame, lace
do soldati e abitatori. La Reggenza informala del ri dalle ferite , chiedenti con disperate grida di ar
l'accaduto , accorse sollecita a riparare i forti e le rendersi , o di ricevere una morte meno lenta e cru
mura , come a soccorrere con denaro e vittovaglie i dele ! Furono esauditi ; e i patti della resa eran que
terrazzani ; ma il disastro era troppo grande perchè sti , che ogni uomo sortisse nudo ed inerme , le don
il vuoto che avea lasciato potesse riempirsi e can. ne venissero appresso coi pargoletti , e le armi re
cellarsı, Un secolo pero di pace venne , dopo questa slassero nell' interno del casolare. Il fuoco intan
sciagura , a confortare l'afllillo popolo ; il quale tor to allontanavasi dal fabbricato e quei ghibellini che
sopravvivevano escirono dal casolare in sembiante di parrocchia , il presbiterio e il campanile , si che il
spettri più che di umane figure . Fatti rivestire , ven paroco e molte famiglie prive di tello emigrarono
pero avvinti colle calene , indi ammassati si carri altrove , la popolazione riducendosi a cinquecento
come i dannati all'estremo sitpplizio ; e le donne sor abitatori , com ' è di presente.
tite dopo co' figli insanguinati e spiranti, ſuron riman . Casio conservò nonostante il suo Vicario sino al.
date vedove ai lor parenti. Visitata finalmente la ca l' anno 1797 ; nel qual tempo operandosi una nuova
sa , vi trovarono olto uomini uccisi , cinque donne e statistica della Penisola , questo paese veone sollo
sette bambini già spenti , che venuta la notte , si tu posto al giusdicente di Porrelta e crealo centro e re
mularono nel campo-santo di Casio , mentre i roghi sidenza di uo Municipio che riuni nella propria gio
respinti contro il casale , terminavano di incendiarlo risdizione sole quattro parrocchie , cioè Casio Pie
e di distruggerlo affalto . ve , Badi , Casola de' Bagni e Suviana .
Restava per l' Auditore l' onor del trionfo . Rac. 1 . Nulla ormai più rimane (fuorchè gli avvanzi del
colte le truppe , e caricata sui muli l' artiglieria , | l' antica torre ) per rammentare ai posteri la gran
avviossi cavalcando verso Bologna , ove in due gior . dezza di un luogo che domind mezzo secolo sì cen
ni arrivò colle milizie e coi prigioni , seguito dai to mila abitanti. Le storie ed altri documenti che
banditi guelli che incedevano senz' armi. Il popolo abbiam trovato negli archivii ci dieder contezza dei
in folla , la nobillà col Confalone e i Magistrali in ſasti e delle vicende di un paese si celebre , il quale
treno di gala lo accolsero e lo acclamarono . Parve fu anche la culla di uomini sommi come un Sabadi.
avesse salva la patria da immane sciagura , o 'debel- | no Cavani guerriero valorosissimo , morlo nel 1430 ;
lato un esercito di centomila combattenti ! Furono un don Girolamo da Casio cavaliere aurato e dot
decretate feste e baldorie che duraronio tre di ; poscia tore , che mori in Roma nel 1570 ; 00 canonico late
ai prigioni-guelfi accordossi amplissima amnistia , e ranese di nome Floriano Nanni teologo profondo ,
i ghibellini si appiccarono sulle forche. Vescovo di Scala nella Campania , poi suffraganeo di
Casio Castello perdè allora quattro uomini della Bologna nel 1599 ; ed un Eltore Nanni sergente mag
famiglia Naoni , i quali parteggiando pe' ghibellini , | giore di Papa Urbano VII.
eransi falli lor capi , e furono appesi cogli altri sul Ma se tanta antichità di origine , lanta opulenza
la piazza di Bologna ; onde il resto di questa nobile e tante vicende di fortuna diedero materia ad una
famiglia esulò due secoli ioleri nella vicina Toscana , I lunga istoria , molto di meno à yvi a dire delle chie .
non rientrando in patria che povera e dimessa , se che attualmente trovansi a Casio , le quali hanno
quando era spenta sin la memoria delle patite sven una dala assai più recente di questo .
ture . Casio spettatore e parte nella lotta ora nar. Jofalti raccontan le cronache che il paese era di.
rata , restava ancora un ricco paese ; e ben gover- viso ne' primi tempi dell' Era cristiana in due par .
nato com ' era dal sito Vicario , il commercio le arti rocchie , una col titolo di san Stefano , governata da
e l' industria si mantenevano in fiore. I suoi destini un Arciprete, l'altra con quello di san Lorenzo , ret .
perd non eran compiti ; poichè è legge nell' ordio di ta da un semplice curato. Poi non bastando al biso .
patura che le cose del mondo sorgano dal nulla , s'in gno del popolo , che ognor cresceva di numero , ne
nalzino , indi discendano e spariscano. Casio edifica venne istituita una terza ( anno 1382 ) sotto l' invo
to da un popolo nomade , abitatore del selvaggio Apocazione di san Biagio , alla quale si prepose un sa
pennino , crebbe in ricchezza e potenza co ' suoi ſon cerdote col titolo di paroco. Ma le prime due ruina .
datori, e più ancora quando si resse a comune al rono col terremoto del 1470 , e furono soppresse ;
tempo del Romano impero. Sui primordii del medio 1' altra invece resto , avendo concentrate lulle le ren
evo diven ne feudo di principesca famiglia , indi as- dite quando era governata dal celebre don Andro
soggettandosi ai bolognesi fu capo-luogo di un di. maco Milani , medico , filosofo , professor pubblico ,
stretto che chiamavasi podesteria . Più avanti , cioè indi prelato ed Arcidiacono nella Cattedrale di Bolo
pel secolo decimo quarto , innalzossi al sommo gra- gna. Allora il giuspadronalo speltava ai Canonici re
do di autorità e fu governato da un Senatore col li- golari di san Fridiano di Lucca , che ottennero per
tolo di capitan -generale ; poi verso la fine di quel questa chiesa il privilegio del fonte battesimale, e la
secolo vide questo comando dividersi , indi nel 1433 sottoposero alla giurisdizione di Casio Pieve , nella
trasferirsi a Vergato , restando quivi un semplice Vi. quale trovasi ancora. Soppressi i Canonici per Breve
cario , dipendente da quest' ultimo paese . Così via di Pio VI, la colla zione passò alla Mensa Arcivesco
via , e sino alla metà del secolo XVII trovavasi nel vile di Bologna , la quale ha conservato sinora un
lo stadio di decrescimento ; e come questo sembras . tale diritto .
se lento , vennero ad assalirlo (18 ottobre 1644) due. L 'odierna chiesa e la canonica furono edificate dal.
cento militi forentini , che penetrati nell' interno , Te fondamenta dopo il 1644 , che è quanto dire do
lo saccheggiarono e l' incendiarono . Rimase allora di. po il sacco dalovi dai toscani, e l'una e l'altra si
strutto per due terzi , e caddero le mura e la rôc. risentono di quell'epoca miseranda ed angustiosa. La
ca , che il Senato non rifabbricd più mai , Restò pur chiesa specialmente è tanto squallida , che l' attuale
gliasta e diroccala la lorre etrusca che nel periodo paroco don Cleto Presi pensa di riſormarla intera.
di Trenta secoli avea sfidate tante generazioni e tan- mente . Conliene tre altari. Il maggiore sotto un ar.
li assalli di milizie. Restd in fine arsa e distrutta la co o cappella assai bassa porla il quadro del titolare
san Biagio , quello a destra il quadro di sanl'Ubaldo, / abbellivano poggi più fertili e meno elevati ; mentre
e l'allro a sinistra l' effigie della Madonna del Car. il Monte Vigese al nord e le cime dell' Appennino a
mine coi sanli Fabiano e Sebastiano . L ' interno è a meriggio chiudevano questo vasto anfteatro e il de
volta per la maggior parte ; nel resto è a travi e lizioso orizzonte. E qui all' esame de prospetti suc
sembra edificata in epoche diverse , senza che si pen. cedeva la frequenza dei pensieri. Sopra quei campi
sasse di conservare un ' uniformità di architettura. solinghi ove il silenzio non è interrolto che dal can
Nel 1801 , reggendola il curato don Giacomo Comel tar degli augelli tra le frasche o dal sibilo del vento
li , i popolani fabbricarono il campanile con bel di. che fa muover le spiche a guisa dei flutti e dondo
segno d ' un capo-mastro montanaro ; e quando la go lare i festoni de' pampini pendenti dagli olmi , quan
vernava il paroco don Gaetano Bernardi leslè defun te generazioni eran passate , e quante guerre e vi
to , vi furono poste quattro eccellenti campane. Que cende accadute i Tutti questi colli ridenti , coperti di
sta parrocchia ha ancora in oratorio della famiglia praterie , di vigneti e di selve , da principio eran del
Nanoi dedicato a san Giovanbattista , ed altri due mare . Formaronli i fiumi ed i torrenti col rapido cor
di ragione del popolo , benedetti nel nome di S. Ste- so secolare , e li fertilizzarono man mano colla ra .
fano , e della santissima Vergine delle Grazie ; fe- / pina delle spoglie dei superiori monti. Qui calavano
steggia il Protettore celeste nel di 3 febbraio , e ce gli Etruschi, popolo che coi misteriosi suoi monu
lebra la festa maggiore nella prima domenica di Ago. menti usciti fuor da' sepolcri attesta una civiltà di
sto ad onore della Madonna , a cui convengono i po molti secoli anteriori alla di lui istoria . Qui senza
poli di Casio Pieve , di Suviana , di Casola , di Car. far periglio dell' armi quel popolo passava dall' ade
pineta , di Guzzano e di Bargi che di ogni parte ac- renza alla sudditanza de' Romani, che beneficavano
cerchiano il suo territorio. con le instituzioni ed i monumenti il mondo conqui
Castel di Casio funestato dal terremoto anche ael slato coll'armi; checchè ne dicano gli ampollosi scrit.
1846 , vide gli avvanzi della torre , già guasti e cor. tori del seicento , che bestemmiano Roma per par.
rosi dai secoli , rompersi e cadere al suolo , lascian . gare dai loro avi l' infamia di aver ricacciata la ler .
do pochi ruderi di muraglia ad attestare la vetustis ra nella caligine dell' ignoranza. Qui scendeva e pas
sima di lei età . Questo monumento prezioso sorge- sava la gente del Norte ; qui combattevano Bologna,
va , come dicemmo , presso le mura esterne , ed era Firenze , e Pistoia ; i Panico , gli Alberti , i Monte
opera sodissima che si levava oltre novanta piedi da cuccoli , le ire ghibelline contro le guelſe , i soldati
terra. Avreste detto che l' aplico genio della monta | del Pontefice contro l' armi felsinee. E contaminati
gna volle campare si lungamente quest' edifizio affin . | dal furor delle parti , dimenticavano i nostri prodi
chè lo sguardo degli esperti potesse dalla sua cima parenti ch' era comune lor patria l' Italia .
ra figurare la posizione che già ebbe la terra di Ca. La torre etrusca di Casio non offre ingresso al
sio e contemplarne i dintorni. Di là scernevansi infat- la base. Dalla parte occidentale in essa entravasi per
ti i villaggi di Baigno e di Camugnano ; il convento e sotterraneo calle , che con grossi macigni chiudevasi
la torre di Carpineta ; i castelli di Stagno , di Badi e all' uopo. Ora il solo nibbio si posa sugli ardui e so
di Suviana coronare i colli che signoreggiano il cor- ! lilarii avvanzi , stando a guato de serpi che ne stri.
so della Rimenzia ; contemplavasi Bargi coll' alta sciano lungo le mura. Il piano ove sfasciate e poche
mole della sua chiesa e la rocca che le sorgeva a giacciono le opere dell' antica difesa , orrido si mo
fianco. Le pievi di san Quirico da un lato e di Guz . | slra , inculto e deserto .
zano dall' altro con quella di Verzuno a settentrione Dott. Luigi RUGGERI.
RO
Till SAVEI
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Medicina
M E D IG IN A
edicina ſu feudo. Nell' anno 1057 la co , anzi per soggetto dai finiltimi suoi. E al tempo
DM V si riscontra compresa nella dole di della grave contesa fra il Terzo Corrado , e i due
Imiza di Glizberk , da cui passò a fratelli Enrico e Guelfo , perchè i Bolognesi nor
90 Chunza sua figliuola , e di Wulff di Albero l' alleanza de Medicinesi nella guerra coi Ra.
Atrof Duca di Baviera. Era ella una divenoati , eglino ne lo sorpresero , riducendolo a si
C quelle terre , che avean nome di Massa - | grao male , che i suoi abitatori ne andarono ramin
No ta , ossia Massa di case . Il Ghirardacci ne fa | ghi. Federico Svevo , rassetate le cose di Germania ,
meazione sotto l' anno 855 asserendo , che giunto in Ilalia , e pervenuto nel territorio di Bolo
la „, Massa di Medicina ſu donata a Gio - logna , presso del Reno , spedi comandamento l' an
vappi VIII Vescovo di Ravenna da Gisolfo del quon . | no 1155 che i Bolognesi riedificassero , anzi amplias.
dam Romualdo Duca , abitante nel territorio di 1 sero il Castello , i quali obbedirono ( 1) .
mola ( 1). , Ma ne premeva di troppo il dominio ; ondecchè
Ne addivennero Signori Beatrice, e Bonilazio Mar non si rimasero dall' ollenerlo . E ai Medicinesi , i
chesi d' Italia , genitori di quella celebrata contessa quali stavano risoluti in sul niego ( dichiarando di.
Matilde , che ebbela donata alla Chiesa in un all' in pendere solo da Roma , il perchè dai Ponlefici tanti
tero suo patrimonio . Prese la terra più ampia for. | privilegi, ed immunità ottenuto aveano ) , apportare
ma e migliore solto de rendatari : ma le fortifi . no di grandi rammarichi , quando assoggettandoli a
cazioni di munito castello le oltenne allora , che il gravezze, e quando chiamandoli a ' Tribunali per iscio
Duca Guelfo , nipote dell'altro Guello marito di Ma- gliere la quistione di dipendenza a Bologna. Nel 1207
tilde , facea cingere i luoghi di forti mura, e di roc | i Bolognesi osarono persino mandare alle fiamme il
che, a difesa contra degl' Imperiali. Castello .
Li Cronichisli , rimontando persino agli Etruschi, Avvennero le due fazioni degli Alidosi e de' Nor.
i quali abitarono queste regioni ( come ne fa ſede digli , che giltavano in Imola la costernazione , non
Plinio , che aggiunge, che dessi fondarono dodici cit. | che nei luoghi circonvicini. Il Conte, e Rettore della
là ) riportano , che da pescatori quivi sorgessero ca. | Romagna , ad infrenare gl'impeti loro, a flidd al reg
ranne , mutale , col volgere del tempo , in più co . gimento di Bologna ( l' anno 1291 ) la custodia d ' l
mode case . E questo raduno di casc ( volendo alle mola , e di Medicina. Fu allora , che a quest' ultima
persi alle conghiellure de Cronichisti anzidelti ) di si assegnò un Podestà bolognese ; fu allora , che
Medicina ebbero nome dalla fossa Messanicia ( Pa. | ne si fecero gli estimi degli abitanti ; fu allora , che
dusa ) , ovvero dal Medesano (Medesanicius ) , chia. | la si astrinse , per mezzo del Sindaco Rodolfo Scar
mandola -- Medesanina e Medesina. -- dova , a giurare la intera obbedienza , sotto pene ,
Falta adunque la terra in discorso sito murato , che mai le più severe (2 ). Alla imperiosa necessità
e forte entro di sè diede albergo a personaggi di. si dovelte obbedire : se non che , venuto il destro .
slinli. Lotario Re e Imperatore , colla consorte Ri- i sottomessi richiamaronsi ai Pontefici , ai loro Le
chelda , vi celebrò le Feste Natalizie . Guello , sposo
di Matilde , vi tenne stanza : ed il nipote suo Guel. L (1) Federico Barbarossa ampliò il territorio
ro , Duca , vi dimorò egli pure, lanendosi colà sick . Medicinese, assegnandone a nome i confini į ... I'n .
rissimo in tempo di guerra. de hos terminos Terrae , et possessionum suarum
La posizione era , a quello ne appare , strategi. ex nomine designamns.... „ ( Vedi nella storia di
ca. Alcuni imperatori fecero occupare all'uopo il Ca . | Medicina l'atto de'privilegi , e dell' ampliazione
stello dalle loro milizie : ed Arrigo , figliuolo di Fe. | di Territorio ) .
derico , innanzi di escire di vita , lascid testamento , Da una memoria tolta dall' Archivio Arcive
che fossero alla Chiesa restituite le terre i Matilde , scovile di Bologna , si ha , che l' Imperatore a fa
, praeter Medicinam , et Argellatam (2) „ . Per quelle | vore de'Medicinesi commise „ ad un valente Ca.
occupazioni , però , i Romani Pontefici fulminarono „ valiero di percorrere in un giorno tullo quel
apatemi sopra degl' imperatori medesimi: e Federi. ,, territorio , che poteva, il quale intendeva poscia
co II. scomunicato , isgombrò le sue genti, raumiliato „ donare al Castello di medicina. Percorse dun
scrivendo al Papa , che il perdonasse , poichè ,,..... „ que il Cavaliero il circuito di 40 miglia nelle
nec credidimus Jesu Christi Vicario displicere, igno „ quali si comprendevano le Comunità di Villa
rantes etiam juri Romanae Ecclesiae pertinere......, ,, Fontana, Medesano, Buda , Ercolana, Ganzani
Il posto vantaggioso , e la fortezza del luogo fu „, go , e la Selva ; e giunto ad una valle , nè po
rono cagione, che lo fosse maisempre cerco per ami. „ tendo attraversare, giltò con tutta la possa una
„ canna, la quale ove cadde fissò l' estensione del
( 1) Part. I. pag. 564. „, territorio . ,,
(2) Annali Camaldolesi. Tom . III. (2) Ghirard . Lib . IV . pag. 455 e 456 .
22.
gati , ed ai Tribunali ; e per lante fiale furon sciol- | Medicina ba 2665 abitanti , o in quel torna. D .
li dalla sommissione imposta , e per tante altre vi capo-luogo di Governo con residenza del Governale
ſarono condannali. E i Bologaesi , dopo molti anate- re , ammontando l' animato dell' intero Comune a
mi, e rimproveri della Romana Corte , oltennero alla cifra di 10607 : mentre quello della intera giuriss
fin fine l' ambito dominio , e la grave cootroversia zione governativa è di 13512 , chè vi dipende Caste
sulle immunità de’dazi, che appunto colla pretensio Guello , il quale Comune conta anime 2905 .
se di dominio agitavasi , fu definitivamente sciolta I prodotti de' floridi campi, de prati artificial , !
ja loro favore dal cittadino Pontefice Benedetto XIV. delle risaie sono le risorse della medicinese terra.
In tempi di turbolenze, e di guerra si ebbe gran Aggiungapsi li seguenti stabilimenti di beneficenna
demente a soffrire . Dai fatti d ' arme contra delli Vi -- L 'Ospitale , che ricovera ed assiste gli infermi -
sconti derivarono guasti alle campagne , ed incendi l' Eredità del Gesuita del Castillo , che porge ad ess
agli edifizi. Nelle sanguinose guerre tra i Bentivogli, una elemosina al sortirne - lo stabilimento Aconii .
e i Canetoli , molti banditi apportarono il terrore, e zanti , che somministra ai miserabili inſermi i me
tolsero le altrui sostanze. l'ai soldati del Duca Va- dicinali ; nelle due Solennilà di Natale, e Pasqua
leolino fu morto il conte Pietro Ranuzzi , che stava dispensa ai miserabili farina di frumento ; ed ogai
di presidio a Medicina , cui venne posta a sacco . E anno dona di una dote una zitella -- lo Stato Decit ,
mille altre disavventure , le quali nè solo a quest'ul- che aiuta di dote le figlie di agricoltori, e lavoratori
tima , ma ad ogni altro luogo toccarono . di terra - lo Stabilimento Tinerelli -- Vacari, che
Nell' anno 1790 perdette le sue mura : e fu in se- melle ogoianno a sorte fra le donzelle due doti - a
guito di mozione del Municipio , perchè egli scorge. Congregazione del Sacro Cuore di Gesù, che di un'at
va i sobborghi estesi per modo da essere di gran tra le ne soccorre -- la Casa di Educazione , che a
lunga più popolati ; e perchè dalle fosse eziandio io . coglie , ed alimenta tante povere orfanelle , quae
soffribile puzzo ne derivava . ne comporta la rendita del patrimonio ; e ne le før
bisce di conveniente corredo , e di upa dote , ser
SENATUS . BONONIENSIS . CONSULTO no vanno a marito -- il Consorzio , che aiuta di ele
POPULI , VILLAE -FONTXNAE . CONSENSU mosine i poveri Partecipanti (1) . - Nè deve tacers
MEDICINENSES del Comune , che invia alle case di Ricovero i mist
AD . AMPLIANDUM . ORNANDUMQUE rabili impotenti , che i miserabili infermi a cura
MUNICIPIUM mantiene negli Ospitali civili ; e che agli altri mise
MOENIA . DELENDA . CURARUNT rabili porge sussidio (2) .
A . MDCCLXXXX L ' industria della classe povera consiste , per
cuoi , nella pesca alle valli ; per altri , nell'arrosca
E sulla rocca in prossimità della porta di ponen
te erasi edificata , l' anno 1652 , la chiesa del suf re , e mietere il riso , ne' quali lavori abbisogoas
di molte braccia , essendo molte le risa ie . Ma colore.
fragio .
Il paese ( posto fra Bologna , e Lugo , delle quali che accorrono a queste ultime nel resto dell' ambi
sla presso a poco ad eguale distanza , e cioè , di 16
( essendo i più poveri ) , 0 vivono miseramente , .
abbisognano della beneficenza .
miglia romane ) al di d' oggi , è pulito , e dilettoso
Il Comune di Medicina col suo vasto territorio di
a vedersi per spaziose strade , e discrete fabbriche , tornature di Bologna 73136 (3 ), confina a levante col
fra le quali han primo posto il palazzo del Comune,
Sesto Imolese , e Castel Guelfo : a ponente colla Sel
in cui sono gli uffici comunale , e governativo , l' a .
bilazione del Governatore , le caserme de'Gendarmi, ya Malvezzi , Vedrana , Budrio , coll' altra porzione
di Galisano , e Ozzano di Sotto , ossia della Quader
e della Linea indigena ; il palazzo del Consorzio , in
cui evvi un appartamento nobile , gli uffici di quel . na : a mezzo-giorno con Castel Guelfo , Castel San
l'amministrazione , e le scuole comuoali ; il palazzo | Pietro , e San Giorgio di Varigoana di Sotto : a set
tentrione colle valli di Durazzo , e le altre di Ar
Prandi; l' Ospitale , e il Coovento de' Padri France
geata .
scani (1).
(1) Il Consorzio ai Partecipanti , dagli anni
( 1) Nel 1739 erasi nel Borgo Maggiore , e di 14 compiti , paga la Presa , o Parte ; cioè Sc. A
fronte al caseggiato de' Signori Rusconi e Fab - all' anno in due equali rate .
bri , incominciato un grandioso Ospitale pegl' in (2 ) In Ganzanigo v'ha lo Stabilimento lacone .
fermi che fu demolito nel suo nascere. Sotto di li , dal quale solo i poveri di quella Parrocchia
Cegos

quella terra , che il doveva sostenere , stanno due | vengono soccorsi. In Buda vi è l' altro delle Fen
iscrizioni in una medaglia di Rame: turine , perchè sono ogni anno posto alla ventura
FRATRES
S . N . SYIRAGIO
le giovani di quel luogo , delle quali due ottengo .
IX . LOCO
INCLEMENTI WEB - CALEATI - FORNASINI no una dote. È tuttavia degno di ricordo il Con
IN • SALVARIUREN ET
sorzio di Villa Fontana , benefico inverso de' suoi
JACTO • VIDAMENTO LAVRENTII - MASTAK - ORTAI
DIX - XII . AP . MDCCLXXXIX AMPLIORI - COMMODO poveri, i quali eziandio nelle infermità aiuta dei
TALKTV DINARIUM INFIRMORUM necessari medicinali: e paga egli pure la presa ai
BIECTUM - IT VIBIS - CONSTL - BT . POPULO
MEDICINAS
suoi Partecipanti.
AVCTUM
ADITTANTIBUS (3) Quadro della Provincia di Bologna .
FerramMoMw
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L ' atmosfera è lemperata , seppure non si acco . 1 IV . San Gaetano , la Beata Vergine , Sant' Anna,
sta alle valli , ed alle risaie , ove l' aria ne vien e San Gioaccbino , di detto Antore .
grossa , nè troppo propizia (1), V . Sacro Cuore di Gesù , del Calvi ripetuto .
E questi qualtro quadri sono degli altari laterali.
CHIESA ARCIPRETALE È pure di pregio la Statua di stucco della Beata
Vergine della Concezione , opera di Filippo Scandel
Questa Chiesa di ordine composito , a volta , con lari , la quale conservasi in apposita nicchia al se
Catino e Coro semicircolare, ampia , e bella per isvel- condo altare , a sinistra di chi entra in chiesa.
to disegno , la è moderna ; poichè nell'anno 1735 ſu L ' anno 1005 la chiesa Parrocchiale era fuori del.
interamente rifatta (2) . Ella conta sei allari minori, le mura , a breve distanza , dal lato di seltenlrione ,
due cappelle ai lati , e la cappella maggiore (che ha e contigua ad altra chiesa di San Bartolommeo Apo
un altare di bellissimo marmo) , dedicata a San Ma stolo. Dopo che i Bolognesi apportarono a Medicina
mante , ed a Santa Lucia , anzi la intera Chiesa ha quell'orribile guasto , di cui parlano le storie , nel
nome da questi due Santi Martiri, recandone avver- l' anno 1161 la Parrocchia si eresse in Castello , ri.
tenza a chi passa , e guarda , la leggenda al sommo costrutto dai Bolognesi istessi.
della facciata -- DD . Mamanli Alq. Luciae MM . - E opinione comune essere stata , ne' primi tem .
La festa di San Mamante cade , e si celebra li 17 pi, Buda la Pieve Territoriale , dipendente dippoi
Agosto di ogni anno ; e l' altra di Santa Lucia li 13 dai Canonici di San Pietro, giusta la donazione loro
Novembre. faltane l' anno 1051 dal Vescovo Adalfredo. E siffat
La cappella laterale ( a destra ) è sacra a Maria ta opinione è avvalorata nella considerazione , che
del Rosario : ed ebbe origine in seguito del pubblico | Budrio teneva , e ritiene la Pieve discosta , cui ri.
e solenne Voto , fatto alla santissima Vergine dalli sguarda per sua chiesa principale ( Matrice ) : e che
Medicinesi l' anno 1630 per la grazia speciale della Cento pur anche dipendeva , rispello allo spirituale ,
preservazione dalla pestilenza : il perchè da quel po dalla Plebanale , e Collegiata di Santa Maria Mag
polo si volle eziandio , che , Medicina della Regina giore di Castello della Pieve, fino a che il Cardinale
del Santissimo Rosario ,, si avesse a chiamare la Arcivescovo Gabriele Paleotti ebbe emanata Bolla ,
Terra .
con la quale dichiarava Arcipretalc la chiesa di San
L ' altra cappella ( a sinistra ) è consecrala a Cri. Biagio di Cento suddetta. E di vero si può pensare
sto Agonizzante . Degna di menzione è colesla per il essere stata Buda la Pieve del Territorio in que'gior
ben condotto , e leggiadro ornamento del suo altare, ni, che riscontravansi quelle grandi paludi , e quelle
ſalto a spese dell' Arciprete Don Francesco Toschi , fosse capaci , che giungevano a Medicina , ricordata
il quale istituì la piissima Società degli Agonizzanti. questa non altrimenti che un porto , e per le quali
D . 0 . M si navigava di lunghissimo spazio all'ingiu (1) . Cre
FRANCISCO . TOSCHIO sciuta la popolazione sua , e dessa addivenuta con
MEDICINENSI siderevole , ottenne la propria chiesa Plebanale , e
PAUPERUM . PATRI si legge del come ne sceglievasi l' arciprete .
SOCIETATIS A . Dni. 1221 die 6 exeunte Junio , regnanle Dno.
TITULO . AGONIZZANTIUM Friderico Romanorum Imperatore. Forma compositio
INSTITUTORI nis sup. quaestionem , quae tunc vertebatur inter
BONORUM . ET . CHARITATIS Capilulum Ecclesiae Bonon. ex una parte , et Com .
HAERES munem Medicinae ex altera de eleclione Archipresb.
SOCIETAS . POSUIT Plebis S . Mariae de Medicina electi , et elegendorum
A . MDCCXLI in futurum in dicta Plebe , talis est. Quod si quan .
Le tele più distinte sono . do vacari contigerit diclam Plebem per morte vel
J. La Beata Vergine in Gloria , San Pietro e San alio modo , Clerus el Popolus Medicinae debeant eli.
gere ex se ipsis unum Clericum et unum Laicum ,
Paolo , Santa Lucia e San Namante (all'altare mag
vel plures , et vice sua mittere cos ad Capitulum , et
giore) , di Ercole Graziani.
Jl. Gesù Cristo in Gloria , San Lorenzo , Sant' An . significare dictam Plebem vacare; et debent ipsi nun
tonio da Padova , Sant Ignazio , e Sanl' Eligio , di ti nominare ia Capitulo Bonon. suprad . lres perso
Ubaldo Gandolfi.
III. La Beata Vergine , così detta , del Lume, di (1) Buda fu luogo di rinomanza . Un canale
vi trascorrea nel mezzo , in cui i Bolognesi co
Alessandro Calvi , sopracchiamato il Sordino.
strussero una torre per guardarsi dai Veneziani,
(1) Medicina fu patria di chiari ingegni: basta i quali non pativano , che si trasportassero vitto
per tutti il nominare quel Pillio , che siedette pro. | vaglie per quel canale ad Argenta. In oggi Buda è
fessore di Diritto Civile in Bologna nel XII. secolo . | piccola chiesa Parrocchiale, dipendente dal Vica
(2) La Chiesa Parrocchiale nell'anno 1406, di rio Foraneo di Medicina , con abitazione unnessa
troppo angusta , e cadenle , fu rinnovata . Nel 1582 del rispettivo Parroco. Però nella leggenda del
venne allungata . Convenientemente fu rifatta poi parrocchiale sigillo conserva la parola - - Matrice --
nell'anno 1735, come di sopra si è detto . ,, Ecclesia Parl-is Et Matrix S . Mariae Budae. ,,
nas Clericorum , et de ipsis tribus personis a nuntiis | tre di San Donnino , di Fiorentina , e di Sant' Anto .
nominalis Capitulum Bonon . eligat unum ; quem vo. nio della Bassa Quaderna sotto la Plebanale di Villa
luerit , qui debeat representari Capitulo , et accipere Fontana.
ab ipso investituram Ecclesiae , jurare fidelitatem , | Iscrizioni, che esistevano nella Parrocchiale :
sicut moris est, quod servabit omnia jura, quae Ca -- Nella cappella maggiore --
pitulum habet in d . Plebe, et in Curte , sive Distri D . O . M
DIVAE . LUCIAE . VIRGINI . AC . MARTYRT
clu Medicinae. CUJUS . IN . TUTELA POPOLI MEDICINAR
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . SIGUT , OCULI . ANCILLAE . IN . MANIBUS
Rog. Bonaquida Argellata Not. DOMINAE . SUAE
La chiesa Plebanale era adunque dall'origine, de LIBERA . INCOLUMITALE , FRUUNTUR
SACELLUN . MOC
dicata a Santa Maria ; ed allora vi avevano nel Ca CONSILII , PATRES , PRISCI . VOTI . COMPOTES
stello le chiese -- di San Lorenzo , di Santa Maria NOBILIORI . LOCO . DECENTIORI , ORNATU
delle Asse , di San Biagio , di Santa Maria delle Vi. REAEDIFICANDUM . SANXERE
gne , di San Giorgio , e di San Bartolommeo di Al ANNO . DOMINI
MDCCLIXWH
turolo (1 ). -- Al presente si riscontrano -- la vasta ,
e bella del Carmine , che ſu de Padri Carmelitani , -- Al sommo dell'ornamento della tavola dell'altare.-.
ed ove si ammira il quadro del Cavedoni , rappre Hanc Medicina tuam votiš venerare Patronam ,
septaole il Transito di San Giuseppe; la leggiadra di LUCIA , quo semper sit Medicina tili.
Santa Maria Assunta in cielo , o del Crocifisso , uffi Nell'interno sopra la porta principale (riformata is
ziala dai Padri Minori Osservanti Riformati, i quali parte la iscrizione nel 1836 con l'aggiunta che in que
ivi altiguo , hanno eretto il loro Convento ; la pro t' anno avea avuto ristauro la chiesa , essendo ass
gievole di Santa Maria del Suffragio ; la semplice , e prete Don Giuseppe Maria Carina ) .
vasta , anzicchend , de'Santi Francesco, ed Anna del D . 0 . M
1. Ospitale , che appartenne , fino all' Italico Regno , XPT . MARTIRIBUS . MAMANTI . ATO . LUCIAE
BENEFICIS . PATRONIS
ai Frati Francescani surricordali; il bell' Oratorio di TEMPLCM . AEVO . FATISCENS
Santa Maria della Salule , che -spelto, un tempo, al. SUB , PUISSIMIS . AUSPICIIS . S . R . C . CARDINALITN
l'Ospedale della Vita di Bologna , essendovi slato un JOANNIS . BAPTISTAE . SPINULA A . LATERE . LEGATI
NEC . NON
Ospizio pei Pellegrini, chiamato di Sant' Antonio PROSPERI . LAMBERTINI . BONONIAE . ARCHIEPISCOPY
Abale; e infine la chiesina di Santa Maria dell'Aiuto . - - CHRISTOPHORUS . CHECCHIUS . ARCHIPRESB .
Nel tratto di campagna , che dipende dalla Par. POPULUS - QUR . MEDICINENSIS
A ERE . ET . OPERE . SPONTE , COLLATIS
rocchiale, sono -- la chiesa di Santa Maria della Ne IN , HANC . ELEGANTIOREM . FORMAM
ve , o del Piano ; la chiesa di Sanla Maria del Silla A . FUNDAMENTIS , EXCITARUNT
ro ; la cappelletta della Beata Vergine del Carmine , ANNO DOMINI
alla Muzzaniga., la cappellella di San Paolo dell'O MDCCXXXXVIIN
spitale ; e la cappellelta di Santa Maria della Pace , Quello , che attira lo sguardo del forestiere e 1
di proprietà di elelta congregazione di giovani, dai bel campanile isolato di singolare allezza , che fa
quali , nella prima domenica dell' Agosto , se ne ce . . incominciato , e finito a spese del Comune , col con
Jebra sempre la festività , solennizzandola ogni quin - il corso perd de'privali, che porgevano spontanee elar
quennio ; e dai quali si ha per pielosa , e onorevole gizioni , eziandio di gioie , delle quali formossi una
consueludine accompagnare con torcia alla chiesa il Lolleria.
confratello defonto , pena la esclusione dal Catalogo, L ' Arciprete Checchi ne collocò solepnemeole la
e dai dirilli di Congregato a colui, che per non giu - l prima pietra , su cui s' impresse :
sla causa avesse mancato al funebre corteggio .
D . 0 . M . HUNC PRIM . LAPID . CAMPANAR . TUR
Sollo l'anno 1370 si leggono di molle chiese, non
| RIS CHRISTOPH . CHECCHIUS ARCHIPRESB . POS.
che del Canonicato di Triforcia , in dipendenza della XIN KAL . JUL. A . D . MDCCLV
Plebanale di Medicina ; le quali chiese e Canonicalo |
ne furono sciolte per comandamento arcivescovile . Il campanile posa sopra di un gran masso di pie
E l'Arciprete e Vicario Foraneo di detto castello , per | tra , rinvenuto all' allo della escarazione della terra
ulteriori disposizioni , videsi tolte , fra le altre , la per le fondamenta. Quel masso rappresenlava un sF
chiesa di Santa Maria del Poggio , Oratorio degli uo. | vanzo di robusta torre , che da alcuni fu aggiudica
mipi di Castel San Pietro ; la chiesa Parrocchiale di to per la torre del Porto , e da alcuni altri per an
San Biagio del Poggio ; e la chiesa Parrocchiale di torrione dell' antico castello . I più tengono cai prie
San Giovanni Battista di Castel Guelfo ; rimanendogli mi facendo ragione da quel campanello di bronzo ,
soggette , e come al presente , le sole Parrocchie di che il rinvenuto masso conservava , però logoro , e
Ganzanigo , di San Martino del Medesano, della Fan rolto (1) . PASQUALE ORLANDI.
tuzza , di Buda , e di Porlonovo (2) ; essendo le at
(1) Fra gli arcipreli , che ressero il gregge di
(1) Da una memoria tratta dall' Archivio Ar- | Medicina degnissimo di ricordo è Don Antonio
civescovile di Bologna . Dottore Casalgrandi, morto in odore di santii
(2) Dall'Archivio Arcivescovile di Bologna. I l'anno 1792 d 'anni.67.
.
1

<
Gallicra
Carmine
del
diS.M
HMM Parroco Ro.
Sig luigi Grotti
- 85 –

SANTA MARIA DEL CARMINE


DI GALLIERA

Bees hi esce da Bologna per porta Gallie. Nelle fazioni insorte a straziare la città nel 1336 ,
E ra , e procede lungo la via postale il castello di Galliera venne in potestà dei fuorusciti ,
ben 18 miglia , s' abbatte in un tere il senato non comportando l' audacia di que'ſaziosi
Teen T ritorio , che appellasi dal nome stesso | mandò lor contro un grosso nerbo di milizie , dalle
della via . Questo luogo che ora ha per. quali circondato il castello , avvenne un sanguinoso
duto tutta l' importanza , fu già antica conflitto in una sortita fatta dagli assediati. Ma es.
mente illustre e di gran conto : e pare che sendo i fazioni meno forti dovettero soffrire gran
or ai tempi dell' impero romano fosse quivi in perdita di morti , e di prigionieri , costretti in fine,
wennalzato un arcol, oil altro monumento trion per salvare gli avanzi a ripararsi in fortezza .
fale ad onore dell' imperatore Commodo , e in un frag Le milizie del senato allora andarono ad altra
mento di una lapide marmorea che era già nel mu fazione ; e il giorno dopo mandandosi a Bologna i
ro della chiesa parrocchiale di questo luogo , legge prigionieri con poca scorta , cid saputosi dai rin.
vansi le seguenti parole : chiusi in Galliera, tesero un imboscalo e liberarono
tutti i cattivi. Il che conosciuto dal senato , gli animi
Lelio Aurelio Commodo Imp. Antonini Aug. si inasprirono fieramente , e di unanime consenso fu
PII . P . P . F . stabilito che si dovesse vendicare l' affronto ; e furo
E il Malvasia nell'opera intitolata -- marmora fel. no spedite milizie in gran numero con ordine che si
sinea -- riporta un ' iscrizione infissa in un arco eret.
espignasse ad ogni modo il castello , e si spiantas.
to nel castello di Galliera ad onore dell' imperatore se dalle fondamenta ; il che venne con facilità ese
guito per la piccola quantilà dei difensori , dei qna
Commodo verso l' anno 182 di G . Cristo ; il che ſu
li alcuni furono ad esempio impiccati agli alberi. Ad
pure riconosciuto vero dallo Schiassi , e dal Mazzo
onta però di quel diroccamento forse conservd il ca .
ni Tosselli , e dal Montalbani, il quale riliene che , stello qualche fortezza , o fa in qualche parte riat.
fin dalla cacciata de'Galli Boi, quando Bologna non tato , perchè nel 1402 vi era dentro Nanne Gozzadi.
era ancora colonia romana, il castello in discorso Sos. ni che lo teneva pel Visconti ; e fu restituito ai Bo .
se di grande considerazione ; e appoggiandosi alla lognesi dopo che il Visconti ebbe perduto la breve si.
iscrizione riportata di sopra, afferma quivi essere
gnoria di Bologna. Nel 1417 risiedeva quivi un vica
stalo eretto un arco trionfale agli imperatori Lelio
rio , e anche dopo questo tempo trovasi Galliera te
Aurelio , Commodo, e Antonino Pio circa l'epoca pomi. outa in mollo conto dai Bolognesi, giacchè spedirono
nala . Il Calindri poi nel suo dizionario della montagna, sempre a reggere quella terra uomini di vaglia , onde
e collina bolognese afferma che Aginolfo Caccianemi.
ci ebbe un figliuolo per nome Gerardo e marilo di pure nel 1467 ſu colà mandato un Malvezzi col ti.
tolo di vicario . Al finire poi del secolo XVI era questa
Gisaltruda il quale nel 997 possedelte in feudo que terra governata da' magistrati col titolo di prelori
sto castello.
come rilevasi dalla seguente iscrizione posla nel mu
Ma passandoci di quei lontani tempi, e venendo ro esterno della chiesa parrocchiale :
ad epoca più vicina , troviamo il distretto in discor
so essere stato di molto rilievo allorquando la no JASONI ET POMPEIO
stra Bologna ſu forte . Nella contesa insorta tra il
VIZANJIS
signor di Ferrara , e il senato bolognese quivi segui.
rono molte fazioni ; ed essendo stata riconosciuta GALERIAE PRAETERIB .
l' opportunità del sito , si cominciò nel 1297 , secon. HIC ANNO MDXCVI
do narra il Chirardacci , costruire un castello in luo. ILLE ANNO MDXCII .
go dello Vedrega , perchè dovesse servire di stazin
ne militare , e di ostacolo alle aggressioni nemiche. Ora dell' antico castello di Galliera non rimane
Si segul alacremente nella delta costruzione , e nel più che una vecchia torre in istato di decadenza. In
1305 fu condotta a fine la torre , e munita di tutto questa terra è la tenuta che costituisce il principa
ciò che era mestieri a sostenere una difesa contro lo di Galliera , la quale viene circondata da un ar.
potente oemico . ine molto rilevato che appellasi Coronella ; il qual
ggine
TOM . IV . 23
argine ſu anticamente costrullo per guarenlir la le . | il bambino , il qual dipinto viene altribuito al Guer .
nuta dalle innondazioni del Reno ; ma ora , per lo cino scorgendosi in esso molla somiglianza col fare
slraordinario innalzamento del letto del nominato di quel grao maestro. Tre coofraternite esistono in
fiume ciò che in origine fu ordinato a salvezza , tor - questa clijcsa ; una detta del $S. Sacramento ; un'al
na in non lieve daono rendendo la valle maggior. tra del ss . Rosario di antica fondazione , e la terza
menle soggetta alle alluvioni. È tradizione che il no - del Carmine eretta alli 3 Aprile 1674. Questa chiesa
me di Galliera sia provenuto da ciò , che giungendo possiede il conte battesimale ; la sua torre , o cam .
le valli di Comacchio fin qui, ed essendovi porto , panile è notabile , ed è in forma di colombario. Nel
che per mezzo di un canale navigabile comunicava | distrelto parrocchlale sono tre oratori ; 1 . S . Gio .
con Bologna ; pare che le barche che andavano , e Battista Decollato che l' Eminent.Arcivescovo Andrea
venivano dalla cillà fossero condotte da remiganti Giovanetti eresse in sussidiale con decreto delli 30
condannati in Galera , e che dalla loro condanna co Maggio 1797 deputando per la benedizione del mede.
minciasse a chiamarsi la via da essi trascorsa. simo lo stesso parroco di Galliera che l' effettud al
Molto più verosimile per verità ne pare la con - li 18 Giugno anno medesimo. 2 . S . Maria della Neve
gettura dell' Illustre Schiassi intorno all' etimologia di giuspatronato Milzetti d ' antica fondazione , già
del nome Galliera ; essendochè ritiene quella denomi: rovinato nel 1731 da un alluvione del Reno , ma nel
nazione essere derivata al nostro luogo da Aonia Gal 1755 venne di nuovo riedificato dal conte Riniero Al
leria Faustina moglie di Antonino Pio , o da qual drovandi Mariscolti. Il rinovato oratorio fu benedet.
che antenato di Lei ; altri poi afferma provenire dai to dal parroco di Galliera , essendo stato a ciò de
Galli Boi come primi fondatori di quel castello , ma putato dal Vicario generale del Vescovo di Bologna
con minor faccia di verosimiglianza . con decreto delli 31 Gennaio 1756. 3. B . Vergine ad
Antica pure è l'esistenza della chiesa parrocchiale dolorata detta la madonna delle Coronelle delli si
di Galliera , nel 1290 trovasi un D . Bovignai reltore di goori Pirani. Questo oratorio fu già edificato colle
S . Maria di Galliera: è poi notata nell'antico campione elemosine dei devoti nel luogo ove già esisteva l'an
esistente nell' archivio arcivescovile di Bologna , e tico oratorio de' Padri Serviti , il quale venne atter
porta la data del 1378 , e allora come al presente di ralo dalle acque del Reno sboccate da una rottura del
pendeva dal plebanato de Santi Vincenzo ed Anasta . l' argine. La parrocchia di Galliera che è di libera
sio . Negli atti vescovili risguardanti questa chiesa collazione della mensa arcivescovile di Bologna con
trovasi che con decreto dell' Eminentissimo Cardina . fina con Poggio Renatico , S . Venanzio , S . Vincen
le Vincenzo Malvezzi sotto li 15 Giugno 1775 fu de zo , Maccaretolo , S . Alberto , Massumalico ; Dosso ,
corata del titolo di arcipretura vita durante del S . Agostino , e Mirabello di là dal Reno. Nel distret
parroco D . Francesco Ronchini,volendolo non ostante to parrocchiale abitano 1800 individni che per le co
dipendente dalla suddetta plebapa . Niuna memoria se temporali hanno in comune proprio dipendente
trovasi dei ristauri che coll'andar del tempo debbono dal governatorato di Poggio Renatico . La festa del
essere stati fatti alla chiesa, la quale nell' interno è titolare cade alli 16 di Luglio di ogni anno , e il M .
a volta, e conliene quattro altari ; e in quello a de. Reverendo Sig . D . Luigi Grotti è l' attuale paroco
stra è un dipinto rappresentante S . Antonio Abate , | di Galliera.
S .Antonio da Padova, e S .Giovanni colla madonna, e C. T.
diS:
Corneta
lucca
Martino
AlMIsidoro
Sig.DR
Parroco Ferraril
- 86 -

ROQQA QORNATA

Alan a natura e le arti hanno amichevol- | romani al tempo delle proscrizioni di Silla . Forse il
sea mente cospirato ad arricchire l' Italia. vero sta nell' opinione di quelli che suppongono i
Nulla è più bello de' suoi aspetti di fuorusciti di Firenze e di Bologna aver popolate que
S p aese , nulla di più raro de' suoi monu - ste montagne nei primi secoli dopo l' invasione dei
menti ; e per questa ragione essa è so- | barbari. In quanto al Calindri , egli dice che il pae
Upra di ogni altra la terra dei contrasti se di Rocca Corneta esisteva co ' suoi fortalizi e le
e dei prodigi. Mirate come salendo l’Appen sue ehiese ( già ordinato a civil comunanza ) nell'an
nino , appena lasciate le sponde della Sela , | no 754 , e che fu compreso nelle terre del comune di
tutto intorno a noi prende un aspetto no Belvedere che Re Astolfo donava a sant'Anselmo Aba
ipare èè ilil cielo
vello . Più vivace cielo , più
più puro dis- te nonantolano . Il Muzzi dal canto suo ne parla sot
l'aere ,, ee dis
puro l'aere
gombro dai vapori dell' idrogene carbonato che cir - lo l' anno 1117 , dicendo che si trovava in potere di
conda le Magone , poste lungo le rive di quel fiume, | un nobile o feudatario ; poi nell'anno 1211 mostra
l'orizzonte si disegna in lunghe righe ondeggianti , che il castello era tenuto in sigooria da Stagnisino ,
tra le quali sorgono le aguglie , i coni e le cupole | il quale lo cedè ai bolognesi padroni d ' altre terre
vaste ed imponenti delle montagne. Cotanta è poi sull'Appennino ; finalmente all'anno 1326 accenna che
su questo Appennino la varietà dei luoghi e delle il Consiglio fece fortificare questo luogo , e costruire
cose , che troppo lungo sarebbe tutte con ordine ri. in esso una cisterna o serbatoio d' acqua , munen
cordare . Imperocchè vi sono valli non piccole di vivo | dolo di numeroso presidio con un capitano di guer
masso , erte , inchinate , scheggiose e forte sparute ; | ra e molte macchine. Ma il Ghirardaccio vuole che
cosi viceversa praterie di pascoli assai pingui ed am - | Rocca Corneta sia stata ne'mezzi tempi un paese di
pie , smallate di varia spezie di erbe e di fiori , e assai maggiore importanza , avvegnacchè nel 1212 ,
alcune di loro piane ed ombrose , allre inchinate ed dopo la villoria contro i pistoiesi , vennero a Rocca
apriche. Quivi scaturiscono spesse e chiare sorgenti Corneta Ambasciatori del Senalo Felsineo per riceve
di limpidissimc acqire , non solo ne' bassi luoghi dei re il giuramento di fedellà dai Consoli del luogo ; e
monti , ma di mezzo ed al sommo dei gioghi, delle questi Consoli col popolo mancarono di fede , e po
quali acque tanla è la copia , che ben ne hanno a chi anni dopo si diedero al marchese Marqualdo ne
dissetarsi numerose gregge ed armenti. A queste fon - / mico di Bologna , restando in guerra otto anni in .
ti poi non solo i montanari e pastori, ma sogliono | teri coi bolognesi. I cornelani tornarono poscia al
usare di ristorarsi i botanici che da lontan paese l' alleanza di Felsina , e vi rimasero sinchè Federico
vengono affaticati in cerca di piante , disponendo in Secondo Imperatore non li separò per metterli alla
sull' erba i loro cibi e bevande. E per non dilungar- | dipendenza dei modegesi. Perd nel 1300 i capi del
mi più ancora , lascio da parte le frondose e folle popolo abbandonarono i modonesi e si sottoposero
selve di faggi , di quercie e d ' elci , e alcune di soli , un' altra volta al Senato di Bologna , da cui riceveta
castagni , ed altre in cui vengono i frassini , gli ace tero soldati , vittovaglie ed armi per difendersi dai
ri e gli altissimi cerri. conti da Panico e da Guidinello di Montecuccolo ,
Su quest'erme pendici trovasi il castello colla par. | che vennero nel 1313 ad assalirli , e contro i quali
rocchia di Rocca Corneta . Vanla essa un' antichità dovettero combaltere assaj lungamente. Restarono i
remotissima , sebbene nel buio delle età che trascor- cornetani sudditi del Consiglio bolognese sino al 1513,
sero cercherebbesi invano la sua vera origine. Piac- epoca in cui Corneta fu data in feudo alla nobile fa
que ad alcuni storici il dedurla da emigrazioni di miglia Castelli di Bologna . Poi nel 1532 tornò libera
toscani , dopo la sommissione dell' Etruria fatta da e rimase una semplice massaria di contado . Final
Fabio Massimo l'anno 473 di Roma ; vollero altri che mente nel 1798 il paese venne aggregato al comune
l'Appennino occidentale si popolasse di Frignanesi ; | di Belvedere , e trovasi oggidi soggetto al governa.
e pretesero taluni che fosse invece abitato da esuli / torato di Porrelta .
La chiesa cogli avvanzi del castello stanno sulla | redi e suppellettili , e dotò il vice-paroco di conte
cima di un colle , alla distanza di tredici leghe da | niente prebenda. Tale edifizio , che i popolani chis.
Bologna verso sud-ovest. Sopra il maschio o piede mano la Chiesina , è tenuto con pulizia e decoro ,
del fortalizio ſu edificata una lanterna , la quale con ed è lungo piedi 40 , largo 18 , ed alto 21 , con tre
tiene un' antica campana che serve agli uffici mor- cappelle o altari. Il terreno ove fu costruito è angu
tuarii della cura . La via poi per giungere a qnesta sto e dirupato ; e generalmente dalla chiesa di saa
sommità è alquanto scabra e difficile . Percorrendo | Martino a questa del Carmine la scena è affatto al
uno stretto sentiero che gira intorno ad un precipi. pestre, erma e selvaggia , e di un orrido che talvolta
zio , si và sul pianerottolo che è alquanto sotto il piace e talvolta fa raccapriccio . Monti imminenti ,
torrione. Quivi il suolo è spianato sino all' orlo del ertissimi ; rocce nereggianti , dirupate , minaccianti
sasso che lascia scorgere il rio in una spaventevole rovina. Smisurati massi nel fondo della valle , preci.
profondità . Esser dovrebbe cotesto il luogo dove l'an pitati d' alto e forieri di guasti maggiori ; scoscendi
tico tirannelto che qui dominava faceva dai satelliti menti di tutte le maniere e di tutte le date ; cata
inabissare le vittime della sua prepotenza. Eppure pecchie affumicate , coperte di ardesia annerita ; to
io ho veduto alcune donne accostarsi a quel gorgo gurii fabbricati fra gli scheggioni diroccati sopra
e vuotarvi i vasi e i cesti che portavano in capo . di essi ; foroaci qua e là ove si forma il carbone ,
Atterrito da quell' audacia , cercai di distornele , ma da cui di e notte escono vorlici di fumo o sgorgan
esse mi dileggiarono , e a buon diritto . Le vertigini | fiamme e faville ; e per ultimo abitatori difformati ,
che induce l' aspetto di una voragine aperta dipan. logori dalla miseria e dal lavoro , col volto infosca
zi a vostri occhi, non pigliano a coloro che han glito dal sole o dal fumo . E l' erudito viandante che
occhi avvezzi a quella veduta . visita l'Appennino è costretto a persuadersi che non
Sebbene la chiesa principale con alcune case e la altro motivo che la lunga consuetudine o il prepa
rocca siano poste sopra di un colle , pare è tale l'al tente bisogno ha tratto i montanari a edificare le mi
tezza del rimanente del territorio , che quivi si chia sere lor case nel fondo ai valloni o in cima ai diri
ma la Rocca bassa . Questa chiesa è dedicata a san pi che ad ogni istante minacciano di franare e di sep
Martino Vescovo , ed è stata sempre di gius-patro pelir vivi gli incauti che fermarono la lor dimora in
nato dei popolani. Appartenne pur sempre alla dio luogo si periglievole e infido.
cesi bolognese e al plebagato di Lizzano ; e quan In questo territorio , che vien nominato la Rocca
lunque il suo circondario fosse in addietro assai più alta , nasce il torrente Dardagna , le di cui acque
esteso , la cura era conlorpata come oggidì dallo sta precipitano fra scogli e burroni , e corrono flessue
to Estense , e dalle parrocchie di Vidiciatico , Grec samente quasi seimiglia . Vi albergano trote squisite
chia , Montacuto , e Castelluccio . Ignorasi l' epoca in e la lunga e rupinosa vallea per la quale romores
cui fu erelta la chiesa stessa , la quale a giudicarne giando si volge il torrente , è la più rusticana e più
dalla pessima architettura , sembra fabbricata prima selvaggia parte dell' Appennino. Ciò non pertanto il
del 1500 . Però trovando nelle memorie dell' Arcive Senato bolognese giovossi della Dardagna per tras
scovato che la cura esisteva nel 1378 , è molto pro portare con facilità legname e macigni da queste sel
babile che allora esistesse pure l' odierno edifizio . ve vastissime nel Reno , e da qui a Bologna. E ci
L ' esterno è spoglio d ' ogni ornamento , e l' interno narran gli storici che nella Dardagna appunto con
perfeltamente lo rassomiglia . È lungo piedi 65 , lar argini e sostegni si costrusse un canal naviglio che
go 22 ed alto 35 , ed ha il palco a travi con qual- da Poggiol foralo ( borgata di molte famiglie ) reni
che arcata che lo sorregge. L 'altar maggiore con pic va a traverso delle pendici di Belvedere e di Gabba
colo coro in volto ha il quadro del Titolare, poi nel calando insensibilmente sino alla Sela o Silla , dove
le pareti della chiesa si trovano il baltistero e quat per circa un miglio prosseguiva con più dolce decliro
tro altari laterali, dedicati alla Vergine del Soccorso, sino al Reno . Tale opera idraulica , sommamente
a sant' Antonio di Padova , al Rosario e al ss . Cro- ardimentosa , venne intrapresa da Andrea de Savi
cefisso. Questa chiesa è stata tanto trascurata nelle gnani nel 1295 , e terminala col soccorso di Corsino
passate età , che ora trovasi in uno squallore umi Asinelli, Flavio Rodaldi, Errighello Bottrigari e Lad
Jianle ; e dove la pielà del giovine curato D . Isidoro do Sabbadini nell'anno 1332. II Muratori però de fa
Ferrari non accorra sollecita a ristaurarla e soste- | l'elogio al solo Legato Bertrando del Poggetto , - di
nerla , poco è a sperare che resti servibile al divin cendo - che fini l' opera della Dardagna ( la qua
Culto . Tre oratorii sono sparsi nell' ampio suolo , le era rimasta imperfetta ) coll' ordinare che ne
cioè la Madonna dei Fioccbi , san Giuseppe de' Far lesse capo nel Reno , si che securamente si potica
neti e san Giorgio ; poscia salendo verso la sommi minciare a condur legnami a Bologna . E l'Alidosi
là dei monti , trovasi una chiesa succursale solto il soggiunge che detto Legato fè venire per quel cana
titolo della B . V . del Carmine con cemitero , canoni le tanto legname e tante pietre al solo fine di termi
ca e campanile , provveduta di vice-paroco , che è nar più presto e con minor dispendio la forlezza che
indispensabile alla grande distanza della parrocchia e erigevasi alla porta di Galliera .
ad un animalo di oltre 1300 individui. Un ricco mon Dalla Chiesina sino al fiume Leo , ore la Darda
anaro di nome Pier Giuseppe Fiocchi la fece edificare gna metle foce , la valle non presenta che ardui monti
spese nell' anno 1662 , poi la provvide di ar. | coperti di boscaglie ; non interrolle da terreni colle
vali nè da capanne o casolari. Qui la natura è sic | acque del lago riflettono graziosamente una scena ,
lenziosa e tranquilla , e ad eccezione di qualche 00 - fatta singolare dal contrasto tra l'orridezza di quelle
made della regione Estense , nessun mortale inter - rupi, nove mesi dell'anno coperte di nevi , e il va .
rompe la desolante uniformità di queste selve . go azzurro del cielo sempre sereno su quell'altissima
Salendo per due miglia ancora, si giunge al San cima. Per arrivare a questo lago , visitato da lanti
tuario della Madonna dell' Acero . Da principio quei viaggiatori, fa duopo tollerare il gravoso arrampi.
dismisurati valloni, in fondo ai quali si udiva stre carsi di tre ore per terreni ripidissimi. Ma poi ! . . .
pitar la Dardagna senza poter distinguerne le acque, qual grato e sorprendente compenso ! Dove trovare
coi loro amm anti di cerri e di castagni , e i sinuosi infatti spettacolo più sublime di un lago sospeso fra
loro disvolgimenti rendono simiglianza della discesa cielo e terra , come gli orti pensili di Babilonia , in
dal Sempione verso il Vallese . Ma vi succedono ma- un luogo si eccelso e fra tanta semplicità e bellezza
gnifiche selve di faggi e cascale , e grandiose scene di natura ? ...
di alti monti . Poi la strada diventa si rigida e sca- Non molto lungi dal lago è il superbo monte che
bra , che l' animo riman chiliso ad ogni altra impres- chiamasi Cimone ; il colosso dell' Italia centrale ,
sione fuorchè la fatica e il periglio . Essa difatto scen- che elevasi sul mare duemila e trecento metri ! Tra
de in fondo a valli per risalirne in vetta ; e più s'in gl' immani suoi fianchi dà esso ricetto a smisurati
oltra il passo , più sembra allontanarsi la meta. ghiacciai che declinano sio nelle valli , e questi per
Giunto però all' altissima cima, il dotto osservalore manenti ammassi di nevi gelate , alimento perenne
contempla i grandi lineamenli della natura , sublime de fiumi, rendono immagine di castelli povinati, di
anche in quella selvatichezza e in que ' fierissimi torri, di massicce piramidi, di svelti obelischi; e
orrori. talvolta assumono da lungi l' aspetto di un mare ,
Non è luogo a parlar quivi del Santuario , nè delle cui onde , sollevate da impetuosa burrasca , fos
sero subitamente fatte immobili e fisse dal gelo .
paesaggio che lo circonda , perchè l'uno e l'altro ſu .
rono non ha guari ritratti da forbito ed elegante Ma arrivati alla cima ( uno dei punti più emi.
Scrittore. Perciò restringo la narrazione ad indicare nenti del globo , dove pochi mortali son giunti ) si è
come il popolo di Rocca Corneta , disseminato sù di rapili in un ' estasi muta , tutti assorti alla voce im .
un territorio sì ampio e scosceso , festeggi le glorie ponente della natura che nella pace profonda , uni.
del Protettor celeste nel dì 11 Novembre , e celebri versale di questa solitudine parla più fortemente al.
le maggiori solennità nella Pentecoste alla chiesa ma. ! l'anima. Con avido , ma troppo debole sguardo per.
trice , nella terza domenica di luglio alla succursale, corresi la catena dell'Appennino che sfugge sotto i
e nel giorno 5 agosto al Santuario dell' Acero , ove vostri piedi , e quella moltitudine di paesi , di ciltà ,
concorre infinilo stuolo di devoti , vuoi delle terre di provincie comprese nella Lombardia , nel Modene
nostre , vuoi del fiorentino e del modenese . Antica. se e nella Toscana , i cui popoli , coll'aiuto de' tele .
mente la cura di Rocca Corneta stendevasi per gran scopi , appaiono appena come formiche ! Talora gli
de tratto sul territorio Estense verso Fanano ; e non occhi abbagliati si riposano errando attraverso le fen
è altro che dall'anno 1762 che la cercbia fu ristretta diture e i neri rigiri delle guglie inferiori , che som
negli odierni confini. Ora la sua periferia è di diciol messe , nude , aride e spogliate dalle nevi , paiono
to miglia , mentre prima lo era di quarantasei, e immensi ossami d ' un mondo scaduto, d 'un mondo,
racchiudeva col lago di Scaffaiolo le più alte cordi dove tutto era di già nulla . Spenta la vegetazione
gliere dell'Appennino sino al Cimone, massima e | all' intorno , un imponente silenzio si avvolge per
principal sommità del medesimo. quelle balze , rotto soltanto nei giorni estivi dal
Quel lago siede in mezzo ad erte e ripidi scoglie. lo scroscio de' ghiacci , pari al fragore di fulmi
re , solcate da immensi burroni, Non è molto largo , l neo bronzo. Che è mai l'uomo a petto di quelle tor.
ma è profondo verso i sessanta piedi ove più s'ina ri inaccessibili elevate dalla mano della natura e con ,
bissa . Le poche prominenze che gli sovrastano scen temporanee de' più antichi secoli ?.... Egli piega , ra .
dono scoscese , nude ed aride sin quasi al lor piede ; ' sa d'orgoglio , a terra la fronte , e riconosce il suo
poi si dilatano e formano men aspre pendici ove sor- nulla , mentre spontaneo gli sgorga dal cuore un in ,
ge qualche rustico casale in mezzo a selve di faggino ad esaltare l' opera magnifica e incomprensibile
e di castagni , cui le balze superiori difendono dal della creazione.
distruggente soffio aquilonare. Le placide e limpide ! DOTT. Luigi RUGGERI.
- :
SAN LORENZO
DI GRECCHIA

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dura de quelle , l'altra le monde des befugi. I in grote una parola l' aspetto del mes
Tom. es o carutan pegaan tributo di sigama alteramente del past sreeris e dei s estre
Alte stantalann , direftae alinta di moltssita ! Del castello e della cura & Cabbare
tarte en bolagsese , ma tenerano podestà assninta , ve . Del paese á Creedia che è a sereget
a oprit draai , e lactano che il popolo sagget egale di presta istoria , osserreres came i
to see the ozona llazione e il colore cui il capo I purtrozato se ghibellini, fosse nel secmis deco!
del castella adetiva .
Onesti due castelli e le case the nel contorno si conqui
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daizan
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. esi erers
dei eerrid
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SZENOSTo diedero origine a due distinte parrocchie, sta del Senato ; e come cacciati i banda i car
19a al litob di san Lorenzo , l' altra con quello di la vecchia fazione , il castello e le tarti reisseo
santa Maria , che oggidi fan parte del Municipio o sempre demolite e distrutte . Giunta la fase del
comune di Belvedere . Questo comune vaslissimo e si lo scorso , questo luogo forma parte del Moni
poco abitato é coltivabile in piccole proporzioni, fat . | di Betredere , e dipende ora collo stessa com
to confronto all ' immensa sna superficie . Generalmen . Governatorato di Porretta . Anche la chiesa e
le parlando , é alpestre e scosceso , né alla rurale eco - chia e di una data aetica . Ebbe cura lasised
nomia quasi altro appresenta che interminabili pa . soa fondazione, e nel 1378 si trovava compresa
seali per greggie ed armenti ; onde la natura del suo piriere di Lizzano , che è anche oggidi la sua sat
lo ha fatto de' suoi abitanti no popolo di pastori, el ce . In ogni tempo fu di libera collazione dello
eio talmente , che appena pud immaginarselo chi son nario ; e trovando questi nel 1560 che la scarsa di
ha visitato quel paese pleno di peregrinità , benché si o prebenda tenea lontano i sacerdoti dalP assumen
trasenrato dai viaggiatori. Chi vien da Fanapo , en la cura , l' nni alla parrocchia di Bargi e la lasciò
trando nel bolognese pei varchi dell' Appennino , tro . quella condizione sino all' anno 1586 . Tornala Cu
vasi come in un nuovo mondo , e stupisce al vederne chia una parrocchia indipendente , i popolani ristat
sli queste cime i semplici e primilivi costumi. Egli rarono la chiesa e ri eressero il campanile ; ma sta
pil non iscorge le viti pendere a ghirlande dagli ol taramente da quell' epoca ninn altro pensd a sos
ini , né il grano Inrco verdeggiar vivace in latissimi perla , per cui oggidi è nel massimo squallore e
campi, né l' ubertoso lerreno portar ricche messi , naccia di sfasciarsi e cadere. Nel suo interno è le
ne borire gli orli , o i pini d' Italia spargere ombre ga piedi 28 e mezzo , larga 16 ed alla tredici.
gradite , né l'affollarsi ed affaccendarsi del numeroso cinque altari , cioè il maggiore dedicato al titolo
popolo ch 'egli s' è lasciato dietro nelle agricole e fer della cura San Lorenzo , e gli altri alla Madonna del
lilissime regioni del modenese. Ma rimira in quel i Carmine , a sant' Antonio di Padova , a santa Cate
cambio greggie e mandrie infinite , pe' montani pa rina e al Rosario . Non ha fonte ballesimale , non ba
scoli sparse , onde il conlinna linlinnio delle campa. coro , nè organo , nè cantoria . Invece è corredata di
nelle apprse al collo de montoni erranli in cima ai un magnifico apparato a terzo, che forse non trorasi
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272
di egual ricchezza in molte Collegiate e Cattedrali secoli con una fede unica , un' entusiasmo iacredibile
d ' Ilalia . ed una febbre valorosa , innanzi alla quale tutto ca
Il circondario di questa cura contiene due orato deva , ed avcano schiacciata la potenza dell' Asia e
rii , uno de' quali nel borgo di Gabba sotto il titolo l' orgoglio dei musulmani. La Siria e la Palestina
del Nome di Maria , e l' altro nel borgo di Valpiana, echeggiayano dell' inno -- A Dio lodiamo -- , e l'al.
benedetto del nome di san Luigi Gonzaga. Contiene bero della Croce innalzavasi vittorioso sul Sinai.
inoltre la chiesa di Santa Maria di Gabba , antica
Mili

Guittofredo giovine e valente nell'armi cimentos.


parrocchia indipendente , che ora è succursale di Greco si al generoso arringo , come aveano falto gli Avi
chia , provveduta di vice-paroco , di canonica , cam - suoi , e come faceva a quei dà la più eletla schiera
panile , baltistero e campo -sanlo . È questa chiesa as degl' Italiani. Laonde affidato il feudale impero al
!

sai grande e decorosa , in confronto della parroc- ! la sorella di lui che nominavasi Geltrude, recossi con
chiale , poichè è lunga 40 piedi, alta 18 e larga 16 , altri cento guerrieri ove i cristiani disputavano alla
co 'suoi altari o cappelle ben disposti e collocali. At. mezza luna le poche città che loro in Asia restava
tualmente che si attende a rislorarla , scuopronsi no ancora. Colà diportossi al par di un eroe ; e quan
nelle pareti antiche dipinture a olio , che ricordano do passato un decennio , fu perduta colla città di To
il tempo di Masaccio e di Cimabue , e che sarebbe lemaide l' ultima speranza di sostenersi su quella
prezzo dell'opera il liberarle dalla calce e rinfrescar- | terra , tornò al suo castello , ma non vi rinvenne la
le . Il suolo di questa vice-cura è ripido e scosceso , suora , Neppure vi trovd le insegne di sua prosapia ,
ma assai pittoresco . Egli è ombreggiato da secolari o vi ravvisd i vassalli e le scolte . Tutlo era sparito .
foreste di faggi che hanno a scherno le tempeste ed Ricardino da Papico , atrocissimo ghibellino che su
i venti , da larici , da pioppi e da noci -- Che rinno queste montagne dava la caccia ai guelfi , era venu
vato han più di cento chiome -- ; e i suoi frassini , to con settanta sgherri nel 1289 , e dopo ripetuti as
le quercie , gli olmi ed i castagni non hanno rivali salti , erasi impadronito dei forti , fugando i solda
che in alcune pendici del comune di Granaglione e ti , i domestici e gli aderenti del Cuzani, e facendo
di quello di Castiglion de' Pepoli. prigioniera la stessa Signora del caslello , la qnale
La parrocchia di Grecchia , compreso il popolo riscatto l' onore e la vita col sagrificio d ' ogni lo
della succursale , ha un animato di 350 individui. Le avere ; poscia non ricevendo più nuove di Siria , cre
sue feste son quelle del 10 Agosto in onore di san dè estinto il fratello , e riparò al monastero di Car.
Lor cozo , principale patrono della cura, della SS . Tri pineta , vestendo l' abito di san Domenico e termi
nità per la Confraternita del Sacramento , e del 15 nando ivi i suoi giorni. Guittofredo , cui le sciagure
Agosto in cui ricorre l' Assunzione della Vergine. I dei Crociali e gl' immensi disagi patiti sotto gli ar
Questa cura è attualmente governata dal sacerdote dori del tropico avean logorata la vita e stancata la
D . Domenico Castelli , e trovasi alla distanza di brama delle imprese cavalleresche , fermd pur egli
trenta quattro miglia al sud ovest da Bologna fra le | di abbandonare il secolo ; si recò a Bologna e cede
cordigliere dell' Appennino , circondata dalle parroc- al Consiglio ogni sno diritto sulla terra di Gabba
chie di Gaggio , Rocca Corneta , Lizzano , Castelluc (che fu poscia dai bolognesi sperimentato colla espul.
cio e Capugnano. sione del Panico ) ; indi portatosi a Modena , die un
Quanto al castello di Gabba di cui riserbammo addio ai parenti , donò al nipote Rodolfo le lerre di
far cenno, ci raccontan le cronache che seguì la parte Romagna , e si chiuse nella badia di Nonantola , pro .
de' guelfi , e fu tenuto in feudo dalla famiglia Cuza fessando la Regola di san Benedelto , ove morl com
ni, la quale era alleata dei bolognesi e diè soldati pianto e venerato nella tarda età di ottantatré anni.
di valore e fama per l' esercito di questi. L' ultimo I conventi ( dice un moderno istorico ) in qua
castellano che domind sul paese di Gabba ſu Guitlo lunque concetto voglia aversene la santità e la vi
fredo di Roncisano che nel 1281 volle portar soc- ta contemplativa , erano un ricovero a cui volen
corso d 'armati alle falangi cristiane battute dai tur- lieri rifuggiva l' uomo sbattuto dagli affaoni. Il lo
chi nella Palestina. L ' Italia già caduta sotto il do- ro silenzio , la devota quiete , quel distacco dagli
minio de'barbari (rigenerata poscia dagl'invasori set. affari mondani , li facea somigliare ad isole fra il
tentrionali che scaturivano dal magazzino delle na. turbolento mare della società : e il cuor bersagliato
zioni) ricordando i suoi diritti , avea ripreso il li- | dalla fortuna (onesla parola onde si velano la sleal
bero costume , facendosi rubella a 'suoi conquistato - là , l' ingralitudine , e l' incongruenza degli uomini)
ri. Quel celebre molto gridato per tutte le contrade | vi cercava e spesso anche vi trovava il balsamo del.
di Europa dall’Apostolo delle crociale Pier l' Eremi- la dimenticanza. La situazione di questa badia solto
ta , avea eccitalo , vinto e riscosso dal letargico son - incomparabile temperie di cielo , ricreata dalla vista
no i signori di castella , i guerrieri di vaglia e sin d ' un ubertosa amenità campestre , contribuiva sen
le genti dannate a servire ; e un popolo intero di za dubbio a rendere la tranquillità a chiunque ve.
chiesastici , di valvassori, di donne e di fanciulli era - | stito delle sacre lane quivi fosse venuto a doman
si poslo in cammino verso l'Oriente , affrontando darla .
un ' impresa di religione e di perigli. Sei milioni di
Dott . Luigi RUGGERI.
persone indossando la croce avean combaltuto due
- 88 –

SANTI GERVASIO E PROTASIO


DELLA PIEVE DI BUDRIO ,

ello imprendere a nostro grado la ri. | riverenza , del quale sludiammo altresi l'opera sua
cerca delle notizie slorico -artistiche de' parrochi estimata generalmente una delle miglio .
dell'Arcipretale , plebana chiesa o Pie- ri in tale argomento , anche in riguardo all'antichi
ve di Budrio , noi eravamo sollecitati da tà sacra ed alla disciplina ecclesiastica .
i taluno a premettere e tracciare , in que Per essere noi adunque brevi in quest' articolo ,
st'articolo , la origine , antichità e storia rapporteremo a forma di compendio le cose preci
delle Pievi o Chiese parrocchiali , come furo prie da essi scrittori dichiarate e comprovate , non
V no anticamente chiamate le primitive parroc. riſerendo noi quanto sulle parrocchie in genere egli
chie con baitisterio nelle campagne , accioc. no esposero ; ma cid soltanto che risguarda a quelle
chè della suddella Pieve di Budrio e d ' altretali si rurali come subbietto del nostro scritto ; avvisando
conoscesse la istituzione vetustissima e relativa loro che le parrocchie istituite in città sorgevano poste
importanza. Ma egli essendo incarico assai malage. riormente , tralasciando le svariate dispute relative
vole e superiore alle nostre tenui forze , ed essendo 1 a giurisdizione parrocchiale , e restringendo il tema
un argomento molto bene trattato da dotti e chiari proposloci alla stretta correla zione della Pieve che
scrittori in apposite opere , ritenemmo per noi rie - | fu dato noi ad illustrare.
scirebbe vana impresa quella di nuova elocubrazione . Il nome parrocchia , che viene dalla voce greca
in siffatta ampia materia. Per lo che a volere nondi. pareco (somministrare ) depola quel luogo presso i
meno soddisfare in parte alla inchiesta ripetutaci , a Romani , ove somministravasi a ' viaggiatori e sol
cui negarsi totalmente sarebbe stata un segno di dati per pubblico incarico il necessario . Laonde per
scortesia , pigliammo, colla brevila prescritta all'ar. analogia i nostri parrochi furono cosi delti perchè
ticolo nostro , ad indicare i principali e più reputati somministravano a ' Fedeli cristiani le cose necessarie
autori, che svolsero con molteplice dottrina ed ern alla salute eterna . La parola parecia fu data a si .
dizione il suesposto argomento ; e ad accennare com goificare adunanza di case vicine , ed anche usata a
pendiosamente alle memorie storiche , le quali intor. denotare località di fuori ed in campagna, ovvero un
no alle Pievi e Parrocchie fossero bastevoli per chi | territorio dipendente dal governo di una città , o quel
desiderava averne da noi sufficiente , contezza . perimetro di luogo campestre , che dal Vescovo asse
Il Muratori , nelle sue disserlazioni 36 e 74 delle gnavasi ad un sacerdote per lui amministrante ad
antichità italiane, raccolse documenti scritti intorno una congrega o unione di uomini la cura d ' anlme.
alle parrocchie ed ai parrochi e ne tratto parimenti Nei primi tre secoli dell' era cristiana non furono par
il Giovanardi discorrendo dei plebanati della diocesi , rocchie formali : nel secoio seguente si ritengono isti
ed il Tomassini nel trattato de beneficiis. Dal cor- tuite e divise per contrade rurali secondo i tito
naro si descrisse la storia de' parrochi , e più diffii. Ii loro . Quando le chiese o pievi sorsero in villa o
samente e dottamente dal Nardi , sacerdote riminese vicine alle borgate i sacerdoti posti nelle medesime
che noi abbiamo conosciulo di persona e professata | vennero chiamati Preti nelle pievi, e più tardi molto
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Preti parrocchiali. Le prime chiese o cappelle si eres. | li ad essi attribuirono quell' autorità limitata e di
bere da benestanti coloni agricoli per particolare di stintiva , ch ' ebbero in diversi tempi , e che per va
vozione : ebbero de' Preti per assegnamento del Ve - rie circostanze fu subordinata a parziali mutamen
scovo diocesano deputati con facoltà di amministra . ti. Non dovendo in queste compendiate notizie per
re i sacramenti , di radunare il popolo casato nei nulla inſerire al gius canonico parrocchiale , dai pre
contorni, onde jotervenire alle pratiche del culto di citati scrillori esplicato storicamente , ristaremo dat
vino , specialmente nei di festivi ; accið i fedeli in riprodurre alcun che potesse riferirsi alle disquisizio
Cristo lontani abitatori dalle città e dalle sedi epi. ni già discusse , siccome non ispettanti all' incarico
scopali non mancassero de' provvedimenti benefici e da noi pigliato , lungi dalla pretesa o dal vanlo di
proprii di nostra santa religione . Tra ' quali senza soverchia ed inopporluna erudizione. Laonde espo
dubbio notasi il battesimo , da essere amministrato ste in genere le nozioni sulle Pievi o Parrocchie di
ai fanciulli , appena venuti a luce della vita moodia . campagna cui piacesse altre desumerne più esplicale
le , perchè non riuscisse d ' incommodo e danno il le particolari , le troverà descritte nelle opere FRON
trasportarli alla cillà , da cui erano dislanli, ed in TONI. Epistola de origine Parocchiarum -- BONCEL
cui ne ' primi secoli della Chiesa s' amministrava esso LI. Prerogative del parroco . - - LUP). De parochis an
baltesimo solamente nella cattedrale. E così pure , te annum Christi millesimum dissertationes -- BEL
a provvedere che que' Preti accorressero al biso. LOTTI. Sui Parrochi ; ed altri tali scrittori, che om
gno istantaneo per gli altri sacramenti secondo ta melliamo di ricordare al presente , dovendo noi li
posizione de' cristiani noverali nelle campagne sotto mitarci a dare le notizie storico artistiche della Pie
1a cura e disciplina del Clero , ed anche per la pre ve di Budrio , quali trovansi segnale in documenti
stazione dei doveri imposti a coloro che professano autentici , e negli scrittori bolognesi da noi all' uo
1a Fede divina. po studiati colla debita diligenza.
La istiluzione delle primitive Pievi , ecclesiae La Pieve di Budrio ovvero la Chiesa matrice, che
baptesimales quas Plebes appellant è assegnata , trae sua denominazione dal castello o dalla terra di
come indicossi superiormente , al quarto secolo o | Budrio ( ch ' è distante da essa buon mezzo miglio
com ' altri vogliono al secolo ottavo del Cristianesi. dal lato di Ovest-Nord , e siede in fertile piano del
mo : pare poi che desse si propagassero dappertulto la dizione e diocesi di Bologna e lontano da questa
nelle singole diocesi a maggiore o minore distanza ciltà ben dieci miglia ) ricordasi una delle Pievi più
dalle chiese episcopali, fattosi aumento grande di fe antiche e ben meritevole d ' illustrazione. Ella è de
deli abitanti le campagne , i quali in seguito ad un dicata a ' Santi Cervasio e Protasio , i quali da S .
dato numero si divisero e riordinarono. Sappiamo Ambrogio che ne rinvenne le sacre reliquie si disse
per gli scrittori sopracitati , che dieci case o fami. | ro i primi martiri di Milano , e de' quali il Paricelli
glie erano dapprima bastevoli a comporre e stabili. scrisse bistorica dissertalio ss. sub Nerone caesis
re una parrocchia o plebania . Dappoi per circostan. deque basilicis in quibus eorum corpora quiescunt ,
ze locali e per accrescimento della popolazione gli stampata ( 1657) in Milano: la vita e passione di lo
abitatori dei villaggi, de'borghi riuniti ancora in ro fu scrilta dal Sassi prefetto della Biblioteca Am
terre o castella murate furono soggetti ad altre di- brosiana , edita ( 1709) in Bologna. La festa di essi
visioni, a nuove radunanze per causa d' anime in santi martiri celebrasi alli 19 Giugno , come si ha
conformità all' ampiezza ed ai popolamento delle dagli ecclesiastici calendari. Intorno allo scoprimen
diocesi. In fine le pievi e parrocchie furono disposte to ed al luogo ove furono sepolti i corpi loro , tro.
ed assegnate nella formazione più o meno estesa, invansi inserite alcune notizie nei cenni della chiesa
che vediamo oggigiorno le plebane ; rimanendo però milanese di S . Protasio ad Monaco , pubblicati (1829)
le anteriori ben distinte dalle posteriori o di novella parimenti in Milano.
istituzione. Le quali si aggiunsero por lo frequente Della Pieve di Budrio avendo noi disposte le no
e nuovo aumentarsi de' villici popolani a seconda tizie per ordine cronologico in rispetto alla sua an
della fertilità del suolo e della industria loro ; c0 tichità e distinzione , ed alle singolarità onde si no .
mechè in gran copia derivassero i prodotti diagri. | vera tra le più insigni della diocesi bolognese , ed
coltura per la studiata odierna e ben intesa colliva . in pari tempo dovendo noi serbare la brevità pre
zione di molti terreni, chie giacevano allagati dalle scritta ed usata al possibile in altri nostri articoli ,
acque , o incolti per negligenza industriale . restringeremo i molli materiali alle cose più impor
Alle Pievi o parrocchie si diedero proventi di pie tanti : sicché se alcune fossero da noi passate sotto
assegnazioni , di congrui benefici, primizie o decime 1 silenzio , non saremo lacciati d ' ommissione o di ne
annuali e tasse fumarie. Ai pievani ed ai parrochi gligenza ; ma dai discreti lettori otterremo perciò
diedesi l' esercizio della cura d ' anime pel Vescovo | escusazione benevola e graziosa .
cui spettava la collazione delle pievi , quanlunque Lo storico budriese Golinelli (de' cui scrilli editi
10 eleggere il pievano fosse facoltà diretta di coloro ed inediti ſaremo un cenno alla fine dell'articolo pre
che avevano il giuspatronato della Chiesa plebana , sente ) nel ricercare in qual tempo e da chi fosse
e talvolta ancora dal popolo col consenso de' Cente. portata la Cristiana fede a Budrio , e quali fossero
pari cioè Giudici minori de' Villaggi, con altri modi le prime chiese oe'contorni fabbricate , ritiene indubi.
d ' dezione , e con certe speciali prerogative, le qua. talameole che i primordii della luce del Cristianesimo
TON , IY , 23
fossero introdotti nel Bolognese territorio dallo zelela erezione della chiesa ai santi Marliri medesimi
pastorale di Sant' Apollinare antiocheno di nazione, intitolata , siccome si accennara più sopra dal Coli.
primo Vescovo di Ravenna e discepolo di S . Pietro | nelli. Egli è vero , sogginnge esso storico , per certi
principe degli Aposloli, Apprendiamo poi per gli sto . manoscrilli del Carradori e di altri raccoglitori delle
rici di Bologna , quali sono Alberti, Sigonio , Vizza. memorie di sua patria , si può facilmente dedurre
ni, Alidosi , Ghirardacci, Bombaci , Masini , Faleo che una chiesa fosse circa a quel tempo fondata nel
oi , Savioli , Melloni ed altri , come quel santo Ve. l' anzidetta prossimità di Budrio . L ' arciprele Bar
scovo portasse con ardentissimo fervore per la Emi. tolucci, del quale avremo a far ricordanza altrove ,
fia ed in Bologna stessa il lume splendidissimo della nei primi anni del secolo scorso presentava scritta
nuova religione di Cristo , e come per lui e suoi sa di propria mano , a questo Archivio Arcivescovile ,
cri Ministri si estendesse nelle circostanti campagne, la storia della sua chiesa o Pieve di Budrio : e rife
ricercando per ogni dove i pochi popoli che allora riva essere edificata vicino all' antichissimo Pago
le abitavano . ora delto Riccardina ( come scrisse pure il Colinelli
Dal P . Melloni negli atti o memorie di S . Zama, anzi mentovato ) per ordine del s . Vescovo Felice ,
Vescovo primo di Bologna , si allode alla persuasio . sebbene apparisce da iscrizione longobarda , in pie
ne o tradizione de' Bolognesi di essere stala in que tra grossolana incisa , essersi fabbricata la delta Pie
sta città e suo territorio seminata la credenza criore al tempo di S . Petronio Vescovo di Bologna. hec
sliana da esso Santo Apollinare , imperciocchè si ri. chè sia a ritenere delle opinioni esposte , non è a du
conosce ab antico confermata la divozione verso il bitare che la Pieve di Budrio non sia delle più ve
detto Santo, rammemorando le chiese e cappelle col luste Pievi del lerritorio bolognese : e senza entrare
di s . Apollinare in più luoghi della bolognese noi nella difficile impresa di allenerci a fondata as
diocesi , e nolando specialmente in Consortio Por serzione mancandone gli storici documenti , staremo
tae Ravennatis ecclesia S . Apollinaris de Butrio. noi al riferto del Golinelli , il quale leggeva in qne'ma
Che fosse la primissima chiesa appresso a Budrio in - noscrilli : che nell' anno 550 ſu unito alla chiesa
nalzata e sacrata al culto divino pochi anni dopo la de' Ss. Gervasio e Protasio un monastero di monaci
morte gloriosa di esso santo Vescovo di Ravenna , Basiliani , i quali per lo spazio di cento cinquant'aq
non si ha documento certo ancorchè ricercato dal di ni, cioè verso il fine del 700 nella chiesa stessa abi
ligente raccoglitore di cose patrie Colinelli : il quale tarono ; ed i popoli circostanti ridussero con divoti
racconta come passato Budrio solto il governo de'Bo esercizı di pietà ad unione e perseveranza veramen
lognesi , credesi che S . Felice milanese , fatto vesco . te cristiana ; laonde seppero ne'molli e fieri trava
vo di Bologna nell' anno 401 movendo dalla sua gli , ch ' ebbe allora a soffrire l' Italia (per le escur.
sede vescovile e facendo vita girovaga , qual si con sioni de' barbari e più poi per quella de' Goti e dei
veniva a ' santi pastori per confermare nella ſede i Longobardi , spogliatori delle chiese ed uccisori dei
novelli cristiani e convertire alla vera credenza quelo sacerdoti ) nella cristiana credenza star eglino fermi
li che non avevano ancora abbandonato il paganesi. e costanti , ed anche per la ſede in Cristo patirne
mo , da se medesimo visitasse quel Vescovo con so . martirio .
lerte cura i dintorni del paese soggetto al suo epi. Non riporteremo noi le vetuste lapidi, le quali il
scopato , e ritrovasse tale mollitudine di popol , da Colinelli trascrisse ed illustrò insieme con allri uomi
ordinarne la edificazione di alcune chiese, tra le qna. ni erudili del suo paese , le quali si assegnano ai
li costrulla , per ordine suo , fosse fuori del Castel. secoli sesto , seltimo ed ottavo : perciocchè riescireb
lo di Budrio quella de' Ss. Gervasio e Protasio , di be di soverchio lunga e forse dubbiosa la interpre
cui egli era molto divoto , per essersi trovato pre. tazione. A chi piacesse di conoscerne gli svariati pa
sente alla invenzione de' corpi loro , per averne am . reri, pud nelle memorie di Budrio le dette lapidi os
mirati i miracoli da Dio operati in siffatta circostan servare , e specialmente quelle pertinenti a primi
za , e per la naturale affezione ch ' egli portava a secoli dell' era cristiana segoale con carattere longo
delti santi Martiri suoi concittadini . Lo stesso slo. bardico , distrulle da sepolcreti , che si rinvennero
rico budriese segue a raccontare come il Vescovo S . appiedi della torre campanaria e mutilate barbara
Felice dolasse la nuova chiesa , per lui consacrata e mente nella distruzione , che si fece de' selciali ap
dedicata , di sufficienti rendile , e come le assegnas. tichissimi scoperti a molla profondità di suolo , in
se il governo spirituale di tutto il territorio all' in sieme ad avanzi o rottami di monumenli vetustissi.
torno e del restante paese prossimano : 10 che appa. mi. E così della lapide dal Golinelli e da allri lelta :
risce più chiaramente per la visita pastorale di que De elemosinis altaris Protasii Ecclesia Dei filio
sto santo Vescovo , la quale però dallo storico stes. Redemptoris extructa etc . e che pare denoli la ruina
so non si polè mai avere sotto gli occhi; quindi non sopravvenuta alla chiesa medesima per cagione del
avendola noi pure rinvenuta , riteniamo esserne di l' eccidio apportato da que'barbari per tulta Italia e
codesta incerta l' asserzione. E riportandoci ancora narrato nelle varie sue particolarità dagli storici no
al Melloni che negli alli di S . Felice Vescovo si fa stri per dimostrare a che fu ridotta in si infelici tempi
menzione di un monastero in Bologna dedicato a Ss. questa sgraziata e misera , ancorchè bella regione.
Gervasio e Protasio , de' quali verisimilmenle eransi Appare ancora dalle memorie suddelle ch ' essa
portate le reliqnie in questa cillà , non ricorda pero chiesa vesiva rinnovata a primi anni dell' ollaro .
secolo , e che alcuni preti fossero posti al governo | uno colla dignità di Arciprete , gli altri col titolo di
di essa ed alla cura spirituale de' rimasti popoli. Es- Canonici , a quali tulti puranche assegnava di molle
sendochè circa gli anni 828 dell' era nostra eravi un rendite , acciocchè assistessero eglino con vigilanza
Prete di nome Pietro ( Petrus Presbyter Butrii ) il alla spiritual cura delle anime dei popolani ch ' entro
quale per accrescere maggiormente il culto e la di | e fuori di Budrio abitavano ; e dell' altre di tante
vozione verso Dio , fece operare una bellissima Cro famiglie disseminate tra il fiume Idice ed il torrente
ce inscritta a caralleri, e con ornamenti sul marmo Quaderna ; da Castenaso sino alla imboccatura del
scolpiti , conservata tultora nell' Orarorio di santa fume suddetto nelle valli, non avendosi positiva noti.
Giuliana , posto a pochi passi dalla Pieve di Budrio . zia che allora ne'memorati luoghi fossero altre chie .
Della quale croce e sua inscrizione noi daremo più se parrocchiali, soito il cni governo viver potessero
avanti speciale notizia nello indicare tra gli oratorii
cristianamente quei popoli : sebbene si abbiano ricor.
soggetti a questa Pieve, quello poch ' anzi ricordato .
danze documentali, che vi si erigessero piccole chie .
Che le Pievi della Diocesi di Bologna , tra quali se e privali oratorii , di cui non è a farne ora ri
senza dubbio la Pieve di Budrio , si riedificassero cordo, siccome non aventi parrocchiale giurisdizione.
sollecitamente a spirituale bisogno degli uomini di Che la Pieve di Budrio si erigesse in Collegiata
villa ritornati al possesso ed al lavoro de' campi che canonicale , come abbiamo più sopra riferito , segui.
avevano per le guerre lasciato in abbandono , sem . | Lando presso presso lo storico budriese , non è ben
bra a cid alludere il Masini nella Bologna perlustra provato ; e per verilà i documenti da esso portati so
ta , parte prima, feste mobili , ove notava che il no tali da non inferirne il suo asserto , anzi pare
giovedì dopo la prima domenica di quaresima in que- | piuttosto debbasi lener in conto di popolare tradi.
sla città si teneva la Congregazione degli Arcipreli zione. Di che forma architettonica fosse la chiesa
delle Diocesi e de' suburbi nell' episcopio : e che le non si hanno sufficienti materiali per darne contez
Pievi degli Arcipreli ebbero principio dell' 860 al za. L ' anlico campanile , rimasto solo nella sua ve
tempo di Giovanni II Vescovo di Bologna. tustissima costruzione, dimostra in quale stile d ' ar.
Ripigliando le memorie del Golinelli, leggiamo che chiteltura essa chiesa era costrulla , cioè nello stile
nel passaggio e nelle incursioni di genti barbare , trai bizantino - romano , di cui vediamo ancora sussistere
quali notabile quello degli Ungheri seguito nel 903, altre fabbriche simiglianti ed appartenenti a quella
la chiesa della Pieve di Budrio , come l' altre del remota e rozza epoca per l'arte . E cosi esser doveva
contado di Bologna , rimase saccheggiata ed abbru no architeltate le piccole chiese e gli oratorii privati ,
ciata : poscia , cessata la strage apportata per ogni che poco prima s ' indicarono , e che sorsero a quei
contrada italiana da essi Ungheri , di subilo si die tempi : tra' quali precisamente , nel 1129 , troviamo
dero i Budriesi alla riedificazione della chiesa loro, e menzionato dal Pullieni e dal Casali , che la Basili
di nuovo a’ Ss. Gervasio e Protasio la dedicarono. Fuca di S. Stefano in Bologna illustrarono , l'anlico
la chiesa fondala sopra le ruine della distrutta : e oratorio colla intitolazione de' Ss. Quirico e Lorenzo
dal Golinelli medesimo , e dal Calindri MS. Notizie di Budrio , esser questo un Oratorio conceduto alla
della pianura bolognese ( osservati da noi nella Bi. Badia di essa sacrosanta Basilica , la quale possede
blioteca Gozzadini) vidersi i ruderi ed avanzi dimu- va beni nel budriese territorio enunciati in un pub
ri e di colonne sopra terra , ed i vestigi stessi della blico istrumento ; e li troviamo anche ricordali in
chiesa solterranea : i quali per la singolare forma e altre carte , esistere presso a Budrio ed alla sua Pie
picciolezza degli archi mostravano aver servito ad ve dipendenti, gli oratorii di S . Giovanni in Flabeto ,
uso del Monastero de' già summentovati monaci Ba- | di S . Giacomo a Calisano , di S . Cristoforo a Caste
siliani, per le ritirate meditazioni dell' instituto loro naso , ed altri ancora con titoli sacri indicati ne'ca
religioso . taloghi descriventi le chiese , gli ospedali ed i luoghi
Nella serie degli Arcipreti della Pieve di Budrio , / pii , che nel secolo quarto -decimo stavano allogati
scritta dal summentovato Golinelli , il primo Arci. entro i confini della diocesi di Bologna. Non notasi
prete si nomina Siliano , quegli che governo della nelle delle carte l' antica chiesa intitolata a S .Maria
chiesa intorno al 1106 , essendo da Vittore II Vescovo | di Vedrana, o come appellossi in Contea Vetera, an
di Bologna riconosciula e dichiarala la della Chiesa corchè si sappia contare l'erezione sua circa il mil
o Pieve , secondo le prescrizioni canoniche per la le dell'era cristiana, e contenere una confessione sot
episcopale dipendenza ; lo che si conferma per alcu . terranea di più remota età . Egli è indubilabile perd
ne lellere , sparse a mezzo degli ornamenti indicati che essendo la Chiesa od oratorio di pubblico o pri
nel traverso della preaccennata Croce , rialzata ripa- | vato uso , soggelto non fosse alla Pieve di Budrio
rando a questi falli da Barbari , perciocchè nell'Ora. della quale si fa menzione del 1139 in un Concilio
torio di S . Giuliana , in essa Croce , fu rinvenuto il Provinciale lenuto a Ravenna , e descritto dallo sto
nome dell' Arciprete primo , che per la data inter rico Spreti. Nell' articolo descrittivo istorico , che il
pretazione : Sylianus Archipresbyler etc. si lesse daloch . Dolt. Salvatore Muzzi metteva alle stampe per
l' Arciprete Bartolucci illustratore di questa Pieve. illustrazione del Castello e della chiesa di Budrio , e
Accresciulosi il popolo in Budrio e nelle campa. pubblicava jo quest' opera delle chiese parrocchiali ;
gne dintorno stanti , fu da esso Villore Vescovo asse- allenendosi pur egli alle memorie del Golinelli, ram
goata la Pieve a sei Preli sacerdoti , capo de' quali memord la gravissima sciagura patita dagli uomini
di Vedrana al tempo dell'imperatore Federico Bar. | ciocchè nel descrivere i rispettivi luoghi ne faremo
barossa , un capitano del quale facendo scorrerie del ricordanza ; ora noi staremo contenti di rapportarci
1175 ne' contorni di Budrio , prese e distrusse Ve. ! at Catalogo delle Pievi e loro chiese soltoposte, nella
drana ; laonde fuggendone gli abitanti accrebbero di Diocesi di Bologna , il quale fu dato in luce dal Mel.
popolazione Budrio e Vigorso , castelli che in segui- loni negli atti del B . Simone da Todi, ove nola (1366 )
to tra loro guerreggiarono per discordie civili e per de Plebatu Butrii con diciasselte chiese , compresavi
altre cagioni narrate dagli storici bolognesi Alberti la matrice del castello , con Ire cappellanie e due
Ghirardacci: 10 che riferire non s' appartiene a noi, Spedali. In un Campione della Reverenda Mensa (ser
soltanto intesi a compilare le notizie della Pieve Bu . bato nell' Archivio Arcivescovile ) troviamo la descri .
driese e de' luoghi da essa dipendenti. zione della Pieve di Budrio falta l' anno 1378 dedi.
Gli abitanti di Budrio desiderando di avere una cata a ' Ss, Cervasio e Protasio ed anche colla invo
chiesa per maggiore comodo loro più vicina , fab. cazione a santa Lucia martire ; non distinta però qua.
bricarono quella di S . Lorenzo , la quale di poi col. le Collegiata di Canonici , ma riconosciuta avere la
locata a mezzo del castello, fu falla parrocchia . Non sua supremazia sulle chiese di S . Lorenzo di Budrio
si ha precisa notizia dell' anno in che a spese pub con tre cappellanie . S . Lorenzo di Premaro ; S . Ni
bliclie fosse fabbricata la prima volta ; dal Golinelli cold di Migarano ; S . Biagio di Bagnarola ; S . Mattia
su nondimeno riportato un documento per cui resta di Vigorso ; S . Biagio e S . Maria di Cento di Budrio ;
palese che questa chiesa esisteva nel 1185 ed era S . Cristoforo di Castenaso ; 8 . Giovanni di Flabeto ;
soggetta all' Arciprete della budriese Plebana . Alle S . Giacomo di Galisano ; S . Pielro di Fies60 ; S . Apolo
memorie , da lui scrille di Budrio rimettiamo (pag. lioare di Budrio ; S . Giacomo de' Ronchi di Bagnaro
31) la lettura di questo documento : a noi essendo la ; S. Elenio o Quirico di Budrio ; S . Michele della
bastevole lo accennare a ' nomi DII. Balduini Archi Centonara ; Santa Maria delle Tombe di Conforti
presbyteri de Butrio et presbytero (Credo cappellano) MO ; gli Ospedali di Volpeghino o Volpino , e di S .
S . Laurentii de Bulrio , et Rodulpho de Russis de Ve Cristoforo suddetto di Castenaso . Taluna delle quali
terana ; ed in fine ricordare l' actum sub porticu do . chiese divennero poi parrocchiali e soggette alla Pie .
mus Ecclesiae 6 . Laurentii de Butrio . - In un MS. del ve Budriese ; ciò che più innanzi segneremo nel fissa .
Riario si ricorda che ai 9 novembre 1202 un Guido re la sua odierna giurisdizione plebanale , anche co
di Lando da Budrio riceveva in emfiteusi dalle MM . me vicariato di S . Nicolò di Migarano superiormente
di S . Margherita di Bologna una lerra posta nel ple accennato . Si leggeva in un marmo veduto dal Calia
banato de' Ss . Gervasio e Prolasio di Budrio , in fon dri , oltre alla memoria della fondazione riſerilane
do dello Lugareto , con oratorio annesso di S . Gio . nel 1382 dal Colinelli, anche la epigrafe : AEDEM HANC
in Flabeto , vicino a cui fu trovata la lapide di C . VETUSTATE LABENTEM A FUNDAMENTIS NOVITER ERIGERE
Folleio trascrilla (pag . 112 ) nelle memorie del co. NOBILES DE GUIDOTTIS DUM FR . ANTONIUS DE RIVANIS
linelli. RECTORATCM AGERET MDXXIII. -- La serie degli Arci
Non apparisce per documenti d 'archivio alcun'al. preti della Pieve di Budrio , comprovata non è per due
tra notizia delle Pieve di Budrio , e della chiesa di secoli con sicuri documenti : riliensi nulladimeno che
S . Lorenzo sino a ' primi anni del secolo XIV. Le vi. del 1289 essendo vacante l' episcopato di Bologna ,
cende guerresche per le quali furono travagliati inces. dai canonici della Cattedrale bolognese si eleggesse
santemente questi paesi, non porsero occasione propi. Arciprete di essa Pieve un Pietro Angelo Griffoni da
zia alle arti per nuove fabbriche e per altre amplia Reggio , e cið deducesi per rogito del notaro Paolo
zioni. Che la chiesa di S . Lorenzo avesse in que'tem . | Cospi. Che la delta Pieve fosse veramente Collegiata
pi scarse rendite si deduce da Bolla riferita ne'MS. con Arciprete e cinque Canonici lo troviamo accertato
del P . Baldasseroni in data 1300 , per la quale si nel 1405 in circostanza che i Budriesi avendo accolti
concede licenza al Rettore di questa chiesa di non nel Castello i PP. della Religione de. Servi di Maria,
mantenere se non due chierici: cresciute poi le rene data ad essi la parrocchia di S . Lorenzo per Bolla
dite tenne il Rettore altri tre sacerdoti beneficiati di Papa lo pocenzo VII delli 2 luglio 1406 , poi for
delli chiericati , avendone il jus nominandi la Co . malo il Convento , essi ottennero dall'Arciprete D . Rug.
munità di Budrio . Fu nel 1309 la medesima chiesa | gero Lapi e da Canonici allora esistenti, di erigere un
di S . Lorenzo ampliata a spese del pubblico , e con - | Quovo battistero , per maggiore comodità degli abi
sacrata insieme con un cimiterio , situato a ponente tanti del Castello , con certe speciali condizioni e
dietro alla chiesa stessa , intervenendo alla cerimo. con palti espressi in una lapide , che noi tralascia .
pia Bonifacio Vescovo Boscopense suffraganeo del Ve- | mo di copiare , perchè si legge stampata nell' Alido .
scovo di Bologna , e senza dubbio in presenza del si , nel Ghirardacci , e nel Colinelli ; e la si vede an
l' Arciprete della Pieve , a cui la chiesa di S . Loren cora esposta entro la chiesa arcipretale .
20 era in diretta dipendenza. Ma lasciando a parte Cl' istromenti legali in cui è segnata questa con
eid che spella ad essa chiesa , già descritta della cessione del sacro Fonte fatta dal prenominato Arci
breve esposizione storica da noi summenlorata , e prete Lapi e Canonici a ' Budriesi , furono depositati
passando ancora solto silenzio quanto si riferisce ad anche nel celebre Archivio Masini di Bologna. A gra.
altre chiese in delta Pieve allogate ; come quella ta durevole memoria della surriſerita concessione i
della Riccardina , la quale fabbricossi ael 1327 per- / Presidente del Consorzio di Budrio va ogni anno in
forma pubblica alla Chiesa Plebana per offerirne al. | DECRET. DOCT. AC. D . JOAN , DB MAROCIJS . ET COE
l' altare una torcia di cera , e per assistere nel gior. TEBI CANONICI DICTAE PLEBIS FECERUNT APTIGI HANG
no della benedizione del Ballislerio alle cerimonie LAPIDEM APUD ALTARE DICTAE PLEBIS SCULP. HAS OMNES
che si celebrano nella settimana santa : nei giorni LITERAS AD PERPETUAM REI MEMORIAM . CASTORUS DE
della quale in Budrio non si baltezza, per osservan . COMITIBUS DE ERODIANO SCOLPSIT ARMA ET LITERAS
za dell' antico diritto e privilegio . L ' Arciprete Lapi SUPRASCRIPTAS .
ed i cinque Canonici governarono la Pieve di Budrio
convivendo uniti , alcuni dicono sino al 1412 altri a AN. DOM . MCCCCXLIIJ. ARMA D. NICOLAI ET D .
tutto il 1417 incirca : dipoi per causa di guerre civi. | ROGERIJ FILIORUM QUON . D . JOANNIS D8 LAPIS , QUI AM
li che accadero nel paese e ne'contorni, o sopravven . BO FUERUNT ARCHIPRESB . PLEBIS SS. GERVASII ET PRO
nero per estere occupazioni militari , stando assenti TASII DE BOTRIO PER XLIIJ ANNOS SUCCESSIVE ET
l'Arciprete e i Canonici , seguitarono a governare la ULTRA
chiesa loro con sacerdoti deputati da essi stessi, per
sostenere la rappresentanza , e sovvenire a' bisogni Nell' Indicato anno 1443' troviamo pei rogiti di
de' popolani in luogo loro . Al tempo di questo Lapi Filippo Delmari o Delosmari , e di Ser Giacinto da
Arciprete si riparò ai guasti della fabbrica di chiesa | S . Pietro , ricordata la vendita di terreno alla Comi
e di canonica , concorrendo alla spesa anche la Co- nila di Budrio per un canale da sboccarsi in Reno,
Riunità di Budrio , come si rileva per rogiti Forma falta dall' Arciprete e da cinque Canonici della Pie
gliari Castellani e Cristiani. Trattandosi di altari re ve : ed altra vendita di un appezzamento di terra
lativi alla chiesa Plebanale , eglino si congregarono nel 1449 per formare una linea del canale innanzi
più volte nel Palazzo episcopale di Bologna . Il pri. all' oratorio di S. Giuliana e della Chiesa Plebana ,
mo congresso vi ſu tenuto nel dl 9 ottobre 1418 per nel corso e confine che pur oggi vedesi scavato .
la morte dell ' Arciprete Lapi, a succedere al quale Il Masini coll' Alidosi segnava la morte dell' ar
elessero il giureconsulto famosissimo Gio . Andrea ciprete Nicold Lapi nell'oltobre 1451 ; se non che per
Calderini , e lo presentarono al Vescovo bolognese altre memorie sembra che vivesse sino al 1460 , av.
( B . Nicold Albergali ) per la confirmazione : nella vegnachè nell' anno segnente fu nominato e presen
quale . da essi ottenuta , si dichiara la chiesa dei Ss. tato dai Canonici nelle forme anzidelte per nuovo
Gervasio e Protasio alias di S . Lucia , essere Pieve Arciprete il dottore D . Cristoforo del Poggio , che
secolare o Collegiata , come per rogito del nolaro per quattro anni fu quasi sempre assente dalla sua
Filippo Formagliari. Si deduce poi da tale atto clie Pieve , ed occupato in altre cariche di maggiore ri.
il jus di presentare gli Arcipreli all' Ordinario era leranza , avendosi dall'Alidosi medesimo , che fu egli
presso i Canonici , i quali la Chiesa o Pieve go Vicario generale del Vescovo di Bologna , poi dell'Ar
veroavano , e serbossi dai medesimi per oltre cin civescovato di Firenze , e canonico ed Arciprete del.
qnaol' anni, la bolognese calledrale . A Lui succedette nell' arci .
Pare che dal Calderini si rinunziasse l'arcipretu . pretura della Pieve di Budrio , non per elezione e pre
ra nell' anno suddelto a D . Nicold Lapi fratello del sentazione de' Canonici , bensì in vigore literarum
l' arciprete a lui predecessore ; essendochè il Calde Apostolicarum , quel D . Antonio Maria Parentucelli da
rini oltre alla lettura pubblica di gius civile e de’de Sarzana , il quale era parente di Nicold V . Sommo
crelali lenuta da lui nell' Archiginnasio Bolognese , Pontefice , con cui visse in Bologna mentre questi
era canonico della Catledrale , e Vicario generale del no era stalo Vescovo. Si tenne dal Parentucelli l'Ar
Vescovo : poi fu Uditore della romana Rota ed esti. cipretura plebana di Budrio a lullo il 1490 , non ri.
mato a ' tempi suoi uomo molto venerando , secondo siedendovi di continuo , ma rappresenlatovi da unn
che ne scrisse l' Alidosi nel libro de ' dottori bologne. de' Canonici durante la temporanea sua assenza. D 'al
si, e conforme riportossi dal Mazzelli nel reperto. lora in poi per le continuate politiche vicende, pare,
rio di tutti i professori della famosa Università di che i Canonici stessi mai più non vi risiedessero in
Bologna. convivenza, e le prebende loro divenissero semplici be
L ' Arciprete Nicold Lapi fu pur egli dottore di nefici. Più tardi allri titoli ed allari trovansi descrit
legge , del collegio de' giudici , avvocato concistoria li , sebbene la chiesa s' appellasse Collegiata per qua.
le ed insignito di altre ecclesiastiche dignità , sicco. si i due secoli susseguenti. Furono dopo di lui arci.
me leggiamo nel suddetto libro dell' Alidosi , il qua preli Matteo ed Ippolito fralelli Montecalvi, di pa .
le ne fa sapere che sottoposta alla lapide, del Balti. trizia famiglia , che uomini illustri diede in diversi
stero conceduto a ' Budriesi , rammemorata più so . tempi , congiunla con la più forita nobiltà di Bolo
pra , nella sua Pieve fece affiggere la seguente me. gna. Per morte di D . Ippolilo anzicognominato suc
moria , che non fu pubblicata dal Golinelli di segui. cedeva nell' arcipretura un D . Benedelto Vicedoni da
to a quella spettante alla concessione del sacro Fon . Sarzana , e per nomina del Sommo Pontefice Leo
te eretto ia Budrio . ne X erano conferiti due canonicali tra i cinque va.
canti a D . Dionisio Castelli nobile bolognese ed a D .
- AN. DOM , MCCCCXLIIJ. DIE XV. MARTIS. D . NICO | Nicola Franchini reltore di S . Damiano in Bologna,
LAUS DR LAPIS J. V . D . CANON . BONON . ET ARCHI. | 11 Vicedoni si crede la Pieve di Budrio govergas.
PARKB, DICTAE PLEBIS ET. D . LUDOVICUS DE MUZZOLIS | se spiritualmente sino al 1526 , non trovandosi altri
2301
nominati nella serie arciprelale a tutto quest' anno, con pensione di scudi dnecento , a D . Giacomo Ferri
in cui trovasi registrato un Fr. Villoriano de' Santi delto da Parma , benchè nato alla Riccardina ; la .
dell' ordine antico de Crociferi. Fors' egli non prese sciando però questo libera per un anno la delta pen
possesso o poco stette a questa chiesa , ancorchè sione , acciocchè fabbricasse la cappella di S. Lucia .
D ' avesse la dispensa d ' acceltazione del suo Genera. L ' Arciprete Boschi fu poi Vicario Generale di tre
le ; perciocchè l' anno dappresso 1527 ( leggesi in un Arcivescovi di Bologna e de' Vescovi di Piacenza e di
MS. della famiglia Tubertini Budriese ) dal Sommo Cremona . Rinunziava alla sua Pieve cui aveva dona .
Pontefice Clemente VII, essendo le cose della chiesa ta sante reliquie , ed a sue spese fatto fare la cam .
ite sossopra a cagione dell' orribile sacco di Roma , papa maggiore , da poichè ſu elello Vescovo di Cori.
e ritiratosi il Papa in Orvieto , concesse la plebania nola , poi di Gioraci : finalmente solto Urbano VIII
di Budrio ad un giovine di Sarzana suo parente e posto a Viceregente in Roma. Ne' MS. Calindri ab
scolare in Bologna , ricordalo posteriormente per ro biamo trovali insieme coll' Arciprete Boschi i nomi
giti pubblici col nome e cognome e titolo di D . Gio . de' Canonici Baguzzio , Stefano Pornelli, Grazia Lo .
vanni Conli rettore- arciprete , il quale non potendo di , Gio . Baltista Osli , e Domenico Benedetti : pivne
stare alla sua residenza , ne confidò la Pieve a D . di essi perd residenti in Pieve, che non ufficiavasi a
Lorenzo Tuberlini, come suo luogotenente e cappel. Collegiata , ma era de' Canonici beneficiari soltanto
lano assegnandogli in godimento del terreno poste. insignita.
riure alla chiesa ; ed affidò gli altri beni della ple L ' edificio della chiesa angusto trovavasi ed in va
bania a M . Virgilio Zani bolognese in compagnia del ria parte rovinoso : del 1619 pie persone e molli par
suddello D . Lorenzo e d ' Antonio Tuberlini suo fra . | rocchiani diedero offerte per ampliarlo : ed è che dal
tello . Fu governala questa chiesa dal 1527 al 1538 l'Arciprete Ferri prenominato si fece a rifabbricare ed
per esso luogolepenle ; e nell' intervallo lento il rel ingrandire la cappella maggiore e la chiesa lulta ,
lore-Arciprete di mellere in emfileusi lutti i beni riducendola nel 1620 nella lunghezza di piedi 61, lar.
della Chiesa a PP. Servili di Budrio , lo che non po . ghezza di 16 , ed altezza di 20 , quale per oggi s'ap
lendo egli assente offeltuare a seconda di sua media presenta ; con amplialo presbitero, e con olio cappel
lala proposta , la Pieve Budriese fu poi ridolla a le ch ' egli consegnava a giuspatronato di famiglie .
commenda , o data in possesso a Monsignor Tomma. Da lui si fece ancora la nuova Sagristia , più vasto
so Campeggi, Vescovo di Fellre , fratello del gran cimilero, e fondere la seconda campana ; provvide la
Cardinale Lorenzo Vescovo di Bologna. Nei rogiti Ma chiesa di apparati sacri , d ' un organo , e restauro
randi nell'Archivio Masini si legge itna locazione Cala buona parle della canonica vecchia . Nel 1630 memo
ta da Monsignor Campeggi del 1539 rellore della Ba- rabile per la fiera pestilenza, con carità singolare pre
dia de' Ss. Gervasio e Protasio alias. S . Lucia di Bu . stavasi a soccorrere i morieali : per ordine suo sep
drio , a favore di un Alessandro Sgarzi. Resse il me. pellivaasi al luogo dello la Raduina in antico chia
desimo monsignore questa Pieve mediaale sisoi Vi. malo la Via Follella , ed anche l' Isolelta , ove fu
cari, uno dei quali ſu D . Domenico Zammalloni dal fabbricalo uo Oratorio con dedicazione a S . Rocco per
la Torre , l' altro D . Giacomo Sgarzi di Budrio , dot. testamento di Lorenzo Melogari Budriese. Egli man
tore ricordato dall' Alidosi e dal Golinelli, anche per cò aHa vila ed alla Pieve tre anni dopo : e figli suc.
essere slalo dapprima rellore della chiesa parroc. cessore del 1633 un D . Malleo Zagni da Medicina ,
chiale di S . Sigismondo in Bologna. Monsignor Ve. il quale lenne quesla Pieve ed arcipretura sino al
scovo Campeggi un anno avanti la sna morte (mo. 1665 succedendogli un pipote deh Ferri, cioé Pier-AQ
riva nel 1464 in Roma ed aveva sepoltura nella chie tonio Parma , parimenti della Riceardina dichiarato
sa d ' Aracoeli ) rinunzio alla Budriese Pieve , che col Arciprele dal Cardinale Girolamo Boncompagoi Arci
l'antico titolo d 'arciprele la ebbe a governare on D . vescovo di Bologna , e prese possesso della Pieve sua
Giulio Rola , quegli stesso nel 1584 indicalo nella solamente l'anno dopo, ancorchè gravato d 'uoa ped
iscrizione da riportarsi per noi nel descrivere l'Ora. sione di lire millecinquecento sila vita durante ; nul
lorio di S . Giuliana , di cui fu pingovalore. Egli ri . / ladimeno amplið la Canonica e mort nel 1692.
nunciava all'Arcipretura nel 1601 a favore di D . Do Il prefalo Arcivescovo Boncompagni depulara
menico Rola , registralo dall' Alidosi tra i doltori Rellore ed Arciprele alla Pieve D . Antonio Maria Elmi
Leologi , e permulavala col canonicato di S . Pietro , | bolognese, già cappellano della parrocchia di S . M . del
il quale da questo Rola , ehe resse la Pieve sino 1612 la Purificazione in Via Mascarella in Bologna ; ma oel
eragli cedulo con assenso pontificio , essendo essi non sesto mese della sua arcipretale amministrazione e
sappiamo se fratelli o parenli . nella elà sua di veatinove anni l' Elmimancava alla
Del 1613 Monsignor Alessandro Bosehi bolognese vita , e gli succedeva , 1693 , D . Giuseppe Roncara.
dottore leggista , canonico di S . Petronio , Protonoli , già Areiprele di Bazzano , curato di S. Michele
tario Apostolico succedelle nell' Arciprelura , cui se . del Mercato di mezzo in Boingoa , e segretario della
pra ſu imposta perd la pensione annua di trecento Visila arcivescovile : ed esso pure dopo nove mesi
scudi in mogela , siccome sappiamo pei ricordi serilli di arciprelurs , d 'anni cinquantadue, moriva nel 1694,
di propria mano , nella serie ch ' egli lasciò degli Ar. come si ha dalla sua pietra sepolcrale nel coro del
cipreli suoi predecessori a lulle 1616 ; nel quale an - la plebana. A Lui succedelle l' arciprele D . France
no riquaziava l' arcipretura della Pieve di Budrio sco Bartolucci, originario di Castel S . Pietro pai fatto
cittadino bolognese , dottore in ambe le leggi, già cu . | popolazione della Plebania o parrocchia di 1843 ani.
ralo di S . Malteo degli Accarisi o delle Pescherie in me, non comprese quelle d 'altre parrocchie , e di Bn .
Bologna , erudito scrittore e raccoglitore di antiche drio entro e fuori, numerate nello stato parrocchiale
memorie speltanti a Budrio ed alla sua Pieve colle . di S . Lorenzo pur dipendente alla canonica giurisdi
giata , il quale si cita più volte dal Golinelli , che | zione della plebanale e sito vicariato .
lo ebbe in pregio per doltrina ed erudizione : anche Era il pievano Arciprete Colinelli figliuolo di Do
il Fapluzzi ne diede nolizie tra gli scrillori bolo menico , quegli stesso che diede alle slampe le memo
gnesi , per l' amicizia che esso arciprete ebbe col rie storiche di Budrio citato più volte in quest' ar
conte generale Marsili fondatore dell' institulo delle licolo . L 'arciprele suddetto faceva pubblicare i Capi
scienze di questa cillà , e per altri scritti ch ' ei la . toli per la nuova unione de' fratelli e delle sorel
scid , dilellante com 'era di storia naturale. 11 Barto le sotto la protezione de' Ss.Giuseppe e Francesco
lucci subito ito al possesso della Pieve sua , curava di Paola per impetrare la grazia della buona
lo scolo delle acque , la salubrità dell' aria , facendo morte , erelta nella chiesa arcipretale de' Ss. Ger
alterrare molti alberi ch ' erano intorno alla chiesa vasio e Protasio della Pieve di Budrio . Bologna
e canonica ; fece estirpare virgulli e siepi ch 'abbon . Longhi 1758. in 4 . -- : e pubblicava da se nella me
davano di serpi in tanto numero da trovarsene spes. desima stamperia l' Origine della S . Immagine di
per entro la canonicale abitazione. Ebbe il litolo Maria Vergine della volgarmente dell' Olmo etc .
di Vicario foraneo , e resse la sua chiesa pel corso Bologna 1775 in fol. operelta per la quale notava il
di molti anni ; egli presentava del 1705 agli alti del. Fantuzzi doverci augurare che molte di simili n 'aves.
se scritte ; e ricordando che mori esso arciprete Go
la Visita pastorale del Cardinale Arcivescovo Giaco
mo Boncompagni un ristrello istorico della Pieve linelli nel 1779, compianto assaissimo da' suoi par
Budriese : egli a proprie spese riedificava la cappel. rocchiani, anzi da tutti i suoi concilladini.
la del ss. Sacramento col presbiterio , cui era ap. L ' Arciprele e Vicario (oraneo successore ſu Don
plicato il benefizio della demolita chiesa di S . Quiri. Francesco Verardini Prendiparle appartenente anche
co : abbelliva la sagristia ed ornava col quadro l'a ). per eredità , onde assumeva il secondo cognome , a
tare nuovo : egli per le stampe pubblicara : Constitu . famiglia nobile bolognese di molla rinomanza. Per
liones Congregationis Sacerdotum Plebanatus Bu . trent' anni governava egli religiosamente e paterna
trii sub protectione SS Patriarchae Joseph ereclae mente la Pieve di Budrio : una piccola lapide sepolcra.
anno 1709 Bononiae lyp . Arch . Longhi 1717 in 4 . le posta sollo al portico esterno della chiesa sua, segaa
Morendo poi nel 1726 fu sepolto vicino al vaso del- | egli esser morto ai primi anni di questo secolo cioè
l' acqua santa a destra entrando la chiesa, compian . 1809 . . . . lasciando desiderio di sè negli animi dei
to da lulli per le sue doti di sapere , e per l'allen suoi popolani , e di quanl' altri ne pregiarono la re .
la cura al suo ministero . ligione la boolà , la solerzia , e la dollrina. Non
Don Alessandro Pielro Paolo Garofali bolognese minore love merita l'alluale R . Arciprele Vicario
dottore dell' una e dell' altra legge, pubblico lelto foraneo D . Domenico Landi bolognese , che questa
re , stalo già canonico della Collegiata di S . Maria Pieve liene e regge da oltre olto lustri , e che per
Maggiore , e della Collegiata perinsigne basilica di ingenti spese ha ridolta la chiesa e la canonica, con
S . Petronio, i quali canonicali rinunziava in delto an . nolabili lavori e restauri a quella decenza , in cui
no per succedere ad essere come fu eletto Arciprete oggi vedesi veramente riguardevole . Inollre l' ba ar.
della Pieve di Bidrio , e dichiarato Vicario ſoraneo . ricchila di sacri arredi, di molti argenti, sicchè le ce
Fece operare nuovi ristauri alla sagreslia , provve. rimonie e ſuozioni ecclesiastiche si celebrano con di
deva a molli bisogni della chiesa ; ma invitato ad vola pompa e decoro singolare . Sono lullora sogget.
assiimere la dignilà del decanato nella bolognese ba . le alla Pieve di Bidrio le parrocchie di S . Lorenzo
silica suddetta nel 1733 vacanle , rinunziava l' arci. di Prunaro , S . Pielro di Fiesso , S. Biagio e S . Ma
prelura Budrirse , ed altre cariche e distinzioni ri. ria di Cento budriese , S . Marco di Vigorso, Ss. Gia
ceveva , siccome nola della diaazi cilala opera il como e Filippo de' Ronchi, e S . Lorenzo di Budrio .
Fantuzzi. Questa chiesa per decreto di Monsignor Benedetto
La rinunzia dell'arciprete plebano Carofoli fecesi Convenli , Vicario Generale Arcivescovile fu dichia .
in mano del Pontefice Clemente Xil allora regnante, rala arcipretale senza pregiudizio di giurisdizione in
ed a favore di 0 . Lodovico Colinelli da Budrio , dot. riguardo a ' dirilli canonicali della Plebana : ai giorni
tore in teologia , il quale ne pres' egli il possesso coi nostri essa ritornava parrocchiale , e la cura d ' ani.
titoli d ' Arciprele Vicario foraneo , essendo Arcive. me degli abitanti di Budrio dentro , e delle Tosca
scovo di Bologna il dullo Cardinale Lambertini po nelle fuori, del 1813 venne ancora affidata a ' PP . Ser.
scia Papa Benedetlo XIV di nome immortale . Ne'MS. vili, conforme significavasi per epigrale italiana pub
Calindri citali leggiamo che alla Pieve Budriese del blicata in Lale circostanza dal Doll. Salvatore Mozzi.
1738 erano subordinate le massarie di Riccardina , Le chiese sussidiali e gli oratorii dipendenli dal.
Albareta, e Pianella , ed i borghelli di S . Quirico vol. la Pieve saranno da noi più innanzi indicati. Lo sta
garmente S . Cergo , i Mezzelli , via Fiumana , il lo delle anime come parrocchia arciprelale è di 2400,
Moro , caselta di S . Agala , il lazzerello di S . Roc. non comprese quelle delle parrocchie del plebanalo .
40 , e la Caplina : eraavi famiglie 337 , ed erane la 1 Tralascieremo di doverare i pii lascili per suffragi
di defunti, e ricorderemo soltanto le doti Pelloncini | porte che mettono alla sagristia ed alla canonica .
. Chelli. Nell' antichissimo campanile furono innal sono figurali , in quello a destra S . Sebastiano cura .
zale quattro nuove campane , di peso libbre 4121, fq . to dalle ferite da S . Irene , e due Angeli , pittura
se nella bolognese officina di Angelo Rasori , e dis che sembra di Gio . Battista Berlusio , o della mo
poste dentro a nuovo Castello a cui ascendesi per glie soa Antonia Pinelli : nell' altro a sinistra , il
nuove scale : il tutto per cura dell' Arciprete ed a quale era nella vecchia chiesa, mostrasi la Vergine in
spese de parrocchiani. gloria d ' Angeli , e li Ss. Gervasio e Protasio nel co
La Pieve di Budrio è collocata in amena pianu . slume di guerrieri: e vi hanno due ritratti rotivi
ra , fertile per terreni, abbondevole per prodotti , degli Arcipreti DD . Giuliano e Domenico Rota , pare
in clima salubre ed in aria temperata , onde per la opera del pennello di un Passarotti .
postura sua si ritiene qual una delle migliori e di. 6 . Cappella dedicata a Maria Vergine coi Sanli
stinte dell'agro bolognese. L'aggruppamento di fab Sebastiano e Rocco , di Alessandro Calvi detto il
briche, composto della chiesa , del campanile e della Sordino.
canonica in vasto piazzale , ove ne' di festivi a di 7. Cappella parimenti con un confessionario , ed
porto si adunano i parrocchiani, porge gradevole ve- il quadro che evyi sopra rappresenta la Madonna di
duta già ritratta in prospeltiva litograficamente . S . Luca e diversi Santi , tra ' qnali S . Petronio Ve
Per consuetudine antica , nel detto piazzale si fa scovo protettore massimo di Bologna, dipinto , a quel
ogni anno la fiera o il mercato che chiamasi della che sembra, da uno scolare di Gio .Gioseffo Del Sole.
festa di S . Lucia , festa pei Budriesi e Pievesi popo . 8 . Cappella sacra alla Madonna del Rosario , sta
Jare , con gran corso di gente de villaggi vicini, edtra entro una nicchia , la quale fu regalata nel 1815
ove una volta s' aveva copiosa vendita dianimali la dalla Signora Maria Baldi Vedova Cesari.
nuti e di grassi suini. Tra i Mss. del Colinelli ine- 9. Cappella con porta che mette al campanile . Nel.
diti, trovasi una lettera che ne discorre de' partico - la Sagristia ( a cornn Evangeli della maggiore cappel.
lari storici erudimenti. la ) sta un quadro di Gaetano Gandolfi figurante 1
Il prospelto esteriore della chiesa ha la facciata Ss. Filippo Neri, Luigi Gonzaga, Ginseppe e la Ver
con un portico e frontispizio di vaga architettonica gine : nella stanza annessa w è altro piccolo qua
decorazione : nell' interno è disposta a tre navate dretto colla madonna del Rosario , e li Ss. Domeni
col volto ad arelloni nella nave maggiore , e formate co , Pio V . Papa ed Angeli , colorito dal Crespi sa
le minori per certe aperture , nel 1840 eseguile tra pranominato lo Spagnolo . L ' organo è di Camillo Am
le laterali cappelle : e queste sono nove comprese la brosi.
grande e del presbiterio L' architeltura operata ed A pochi passi distante , dalla chiesa plebana de
ornata nel gusto del secolo XVII. Facendo il giro del scritta andando verso Budrio , è l'Oratorio di Santa
le cappelle da destra a sinistra di chi entra la chie Giuliana marlire. Gli anni della fondazione e rifat
sa , si vedono i seguenli oggelli d ' arte . bricazione sono menzionati nella leggenda dell' anti
1. Cappella . Il ballislero o vasca della sacra fon. | chissima croce , ed in una lapide apposta alla parete
te con la inscrizione riferita nelle memorie del Co. sinistra del riguardante . La Croce di marmo è 000
linelli , e risguardante gli arcipreti pievani Lapi ed de' monumenti dell'epoca longobarda de' più memo
altri pidi sopra nominati. rabili, e degno di speciale osservazione. Fu incisa e
2. Cappella. Dedicata a Santa Lucia vergine e riportata in una tavola nel libro storico a stampa
martire , la cui statua è dentro una nicchia . Nel del Colinelli. La iscrizione a lettere abbreviate rer.
frontale sono dipinte in tela le due sante martiri ne pubblicata dall' Alidosi, dal Malvasia , dal Sa
Agata ad Apollonia . violi, ed interpretata da altri dotti scrittori, a modo
3. Cappella , senz' altare, occupata da un conſes. che non ne daremo noi le varie interpretazioni, con
sionale : nel soprapposto quadro è figurata la Ma- tenli di Irascriverla come si ba trascritta dal Goli
donna di Loreto , con i Ss. Luca , Antonio di Pado. nelli storico bolognese sopracitato . Eccone le precise
va e Niccold da Bari : pillura dell'epoca carraccesca. parole che sono nel tronco della Croce stessa. WN NO
4 . Cappella. Un quadro moderno rappresentante MINE DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI IMP . DOMIN . NOST
li S8. Antonio Abale, Vincenzo Ferreri di P . Bellino , M LUDOVICUS ET U LOTARIUS EJUS FILIO ANNO IMPERD
ſalto dipingere dalla famiglia Cesari. EORUM CHRISTO JUVANTE QUATORDECIMO SEXTO DIE
5 . Cappella maggiore con allare isolato e di mar. | OCTAVO
OCTAVO NENSIS
NENSIS NOVEMBRIS
NOVEMBRIS PER INDICTIO
PER INDICTIONE SEXTA FE
mo, falto fare a spese dell'odierno arciprete insieme TRUS PRESBYTER FIERI AOGAVI. Nel traverso della Cro
colla balausti ala di ferro , che chiude il presbiterio . | ce medesima , ove sono ornamenti di quell' epoca
Il coro è capace per venti sacerdoti : nel fondo o nelo graziosamente aggruppati , le sparse lettere siinter
l' abside sono figurati nel quadro in tela i sanli li- | pretarono cosi -- SYLIANUS ARCHIPRESBYTER HIC JISSIT
tolari Gervasio e Protasio in atto di soffrire il mar. | CRUCEM BRIGI, Noi facciamo voti perchè questo sacro
lirio , lavoro piltorico di Giuseppe Marchesi detto monumento , di lanta importanza per gli studi isi
il Sansone. Sotto a questo quadro è un ricco relie | delle opere del medio evo e di cristiana archeologia ,
quiario. In die ovati laterali le figure dipinte dei sia viemeglio conservato ed illustrato . Nel testames .
Ss. Vilale , e Valerio genitori de' santi martiri anzi. ' lo del famoso dottore leggista Antonio da Bodrio .
delli. In due quadri sovrapposti lateralmenle a due il quale scriito autentico si conserva nell archivio
della fabbrica di S . Petronio in Bologoa , Catto l' 8 circa tre miglia , al Castello di S . Martino dei Manzo
Febbraio 1407, rileviamo che egli lascid lire due milali, o in Soverzano, oggi speltanle ai Conti Marsili.
jo riparatione ecclesiae S . Julianae Butrii. S. Margherita , oralorio , come dicemmo , di ap
La inscrizione nella lapide marmorea infissa pel partenenza delle RR . MM . della Sanla titolare in Bo
muro lateralmente nell' oralorio ricorda : logna , ora della famiglia bolognese Marescolti. Per
ricordi MS. da noi veduti si ha notizia di quest'ora
SACBLLUM HOC NOMINIS 6 . JULIANAE DICATUM lorio SUB AUSPICIIS DOMINAE COMITISSAE FERRARIENSIS
BT PLEB . SS . GERVASII ET PROTASII BUTRII ABATISSA - IACTA SUNT FUNDAMENTA MDXXIII. Nel
ANNEXUM viale che passa vicino all' oratorio, e nel luogo chia
JULIUS ROTA ARCHIPRESBYTER mato la fossa , ritrovalo ſu un antico pozzo , ed al
VETUSTATE CONSUMPTUM tri avanzi antichi simiglianti a quelli che si rinveq .
A FUNDAMENTIS RESTITUIT gono tratto tratto nella Quaderna ossia Clateroa.
GREGORIO XIII. PONT. MAX . SEDENTB S . Zenone oratorio , di cui abbiamo notizie per
ET GABRIELE PALEOTTO CARD . ritrovamento di ossami spettanti forse a cadaveri
ATQUE ARCHIEPISCOPO PRIMO sepolti per la terribile pestilenza degli anni 1629 e
BONONIEN . ECCLESIAM ADMINISTRANTE 1630. Nei MS, del Calindri descriventi la pianura bo
MDLXXXIIII. lognese notasi che questa chiesa collocata fuit d .
Marco da Spoleto per Episcop . Bonon . de anno
Nel circondario della Pieve di Budrio , ed alla giu . 1440 die 27 April. rog. ser . Rolandi de Castellari,
risdizione sua parrocchiale appartengono la chies a e et unita fuit S . Petri de Bagnarola : e come fu
gli oratorii, che noi dobbiamo per ora descrivere bre consacrata in sempiterna in honore de Dio e de
vemente . Due sono le chiese sussidiali posle a diver . 8 . Zenone Eno . Veronese de l' anno 1535 del me
se distanze della Plebana , e sono quella di S . Fran- ) se de agosto , per le mani del R . Sig. il Sig . Augu .
cesco della Riccardina della Nativilà di Maria stino Zanelli suffraganeo Vicario Generale del.
Vergine della l' Ercolana . Le notizie della prima l' illustrissimo e reverendissimo Cardinal Campeg
daremo dopo codesta, essendochè la villa Riccardioa, gio signor Laurentio , meritissimo Vescovo di Bo
per istorica ricordanza richiede una indicazione più logna . Il detto oratorio spella oggigiorno alla di.
estesa e parziale , e sarà per noi descritta da alli. pendeoza della Pieve di Budrio ; e la nomina del
mo , quasi a compimento dell' articolo nostro. benefizio a proposta dell' Arciprete plebano .
S . Maria della Natività ebbe appellazione della S . Francesco alla Riccardina , chiesa già de'PP .
Ercolana , perchè fatta fabbricare nel 1702 dal Con . Conventuali , ora sussidio della Pieve di Budrio ,
te Ercole degli Hercolani di Bologna ; di poi passò mantenuta aperta a spesa della famiglia Bologaesi,
in dominio della nobile bologaese famiglia Ratta . Ser. la quale qe è proprietaria. Le notizie di questa cbie .
ve di sussidio alla Pieve di Budrio , dalla quale è sa e dell' annessa Villa Riccardina furono in parte
distante circa tre miglia in aperta campagna. Non descritte da storici documenti , ed in parte dalla
contiene alcuo oggelto d ' arte meritevole di allen gentilezza del fu Sig . Avv. cavaliere Giuseppe Bolo .
zione. gnesi già dimorante da molti anni in Bologna. Per lo
Sant'Antonio Abate. Oratorio alla Rabuina, anche scritlo da lui favorito ne imprendemmo la nostra re
conosciulo co ' nomi di Via Folella ed Isolella , fu lazione. Sulle sponde del torrente Idice , a dieci mi
una chiesa de'PP. Eremitani Agostiniani ; ed ebbe glia distante da Bologna giace la Riccardina, cospar.
l' oratorio de Ss. Sebastiano e Rocco, e lazzaretto o sa di casamenti ed abitazioni intramezzale da vari
cimitero io lempo della pestilenza : poscia riccvelle rilevati rigogliosi alberi , che formano graditi punti
moderna rifabbricazione dalla famiglia Riva ; oggi è di vedute e nell' insieme offrono all' osservatore una
di proprietà degli eredi del fu Barone Dallanoce. scena prospeltica non da natura ma da arte forma.
S . Antonio di Padova , oratorio che è posto di la : villeggiatura veramente graziosa e di lale va.
staate inezzo miglio dalla Pieve, ne beni rurali dei ghezza , da non trovarne forse nella pianura altret .
Marchesi Bolognini-Amoriai, taoto dilellevole ed ammirabile . Le due sponde del
S . Vincenzo Ferreri, oratorio già pertinente all ' idice, torrente ricco e rapidissimo di acque, le qua
lo stato Barbazza , di ragione de'successori Marchesi li convogliano quelle portate dalla Savena, dalla Ze
Pietramellara , al presente venne acquistato per vil. na e da altri minori torrentelli , veagono unile per
leggiatura del Signor Albino Bonora : uomo colto in un ponte di pietra assai pregevole nella sua costru .
agricoltura ed idraulica , e marito della gentile e | zione. Di esso ponte e de' casini di campagna dire
colta signora Luigia Gandolf Budriese , della quale mo, dopo aver noi tracciala la descrizione della chie .
ne piace qui fare menzione come egregia pittrice di sa di S . Francesco . Ma non dobbiamo intrattenervi
Jettante , altrove da noi stessi encomiata nell' arte a vista della chiesa o entrarne , se prima dell' anti
sua per opera che sta in pubblico esposta nella chie . | chissima famiglia Accursi fondatrice di quella e be
sa di S. Cristina della fondazza in Bologna. -- Presso qemerita a ' PP . Conventuali non facciası per noi pa .
a questo casamcolo di Villeggiatura si leneva per lo rola. Dirimpello alla chiesa al di là del ponte , è uo
passato una fiera nei primi giorni di Ottobre , chiama grandioso casino di campagoa ora della famiglia no.
ta la fiera dalla Riccardina ; ora la si tiene più lungi, l bile bolognese Scarselli, il quale un tempo fu diletta
23* **
abitazione con terre a villeggiare , eretto dall' illustre l' antica e continuata tradizione , che si ha intorno
Accursio , dottore leggista toscano , sommo maestro alla notizia di questa celebre donna bolognese , d ' al
nell' Archiginnasio bolognese , famosissimo glossato - | tronde rammemorata Idal Litta. Famiglia Gozzadini
re dell' universo corpo del gius civile e criminale : di senza parola di eccezione.
quell' Accursio che dal'Baldo, altro massimo dottore Ritornando noi alla chiesa di S . Francesco più
di leggi, era chiamato il carroccio della verità , e da sopra indicata , vedesi che ad essa fanno ombra del
vari scrittori soprannomato idolo de' giureconsulti. | le alte pioppe cipressine : la facciata del sacro tem
Le notizie di lui raccolsero e pubblicarono gli sto . | pio ha un portico a tre archi costrutto poch 'oltre
rici toscani e bolognesi, e tra questi il P . Sarti, il a venti anni della prima metà del XIV secolo . L ' in .
Fantuzzi ed il Savioli. Sarebbe qui superfluo ripor - / terno di forma quadrilunga ad una sola navata con
larle o compendiarle da noi che non intendiamo del travature , e ad arco aculo nell'abside , ha selte
la vita e delle opere sue tener discorso . Da taluni cappelle cogli altari : le sei minori cappelle ad archi
fu nomato Accursius bonus, e Bonaccorso : egli stes- di tulto sesto : nel suo tutto è ampia e semplice , e
so in una glossa il nome suo Accursius dice hosteum , quale si addiceva a religiosi che la fabbricarono. Del
quia accurrit el succurrit contra lenebras juris ci- le diverse iscrizioni che noi vedemmo entr' essa chie
vilis . Una stalua ad onore di lui si è innalzata non sa lateralmente alla Cappella maggiore , parvero alla
è guari entro una delle nicchie del portico degli Ur. opporlunilà nostra interessanti le due nel coro in fis
fici a Firenze. Quindi sarà bastevole per noi si ac- se e che qui pubblichiamo. Nella prima, a caratteri
cenni alla sua villa , cui da taluno , e dal Colinelli | gotici scolpiti in marmo, si legge : HOC ALTARE BEATI
stesso , si dice aver' egli posto il nome di Villa Rico FRANCISCI DEPUTATUM FUIT ANIMAB CASTELLANI DE AC
cardina ; quando che appellata fosse anticamente Vi. | CURSIIS ET BARTHOLOMMET EJUS PATRIS PER MINISTRUM
co Folleio , come in precedenza abbiamo narra to. ET DISCRETOS ANNO DOMINI MCCCXXVII. INDICTIONE X
Certo si è che Accursio nel 1220 , anno trentesimo | MENSIS SEPTEMBRIS : l' altra, a caratteri più moderni
della vita sua compiva l' opera famosa della glossa è formata , e ricorda : HUIUS ECCLESIAE DEDICATIO CE
magna. In essa ad L . 4 . quaesitum de flumio . scris LEBRETUR DIE XXIV NOVEMBRIS . I quadri soprapposti
veva egli -- habemus enim pontem supra flumen in agli altari furono dipinti in epoche posteriori : noi
nostra villa dectabili nomine Richardina : ed in altro noteremo quelli degni di osservazione .
quesito fa menzione della casa sua in Bologna entro 1. Cappella . La Vergine col Bambino , S . Giusep
il pubblico palazzo, di poi incorporata ove ergesi la pe sulle nuvole , e S . Carlo Borromeo orante ginoc
torre dell'orologio pubblico. -- De' figliuoli di Accur- chioni, è opera lodevole della pittrice Antonia Pinel
sio diede notizie il Fantuzzi tra gli scritlori bolo li , che y ' inscrisse il proprio nome e l'anno 1612 .
gnesi : ed uno di essi, Francesco , nel testamento suo | 3. Cappella S . Giuseppe da Copertino libratosi
rogato il di ultimo di maggio 1293 è qualificato le nell'aria , e in attiludine di adorare la santa Cro
gum doctor . In quell' alto pubblico si trovano dispo ce ; di solto figure di ammirali spettatori ; pare die
sizioni legatarie ed a favore fratrum minor. Ricar. | pinto del Rossi scolare del Franceshini, o d 'altri di
dine centum lib . Bonon . pro tribus trunis faciendis quella scuola .
in dicta ecclesia ; e si designano gli altari da dedi. 4 . Cappella maggiore, in fondo al coro la Madon
carsi alla Madonna , a S . Francesco , ed a S . Giaco - na col divino fanciullo in gloria d ' Angeli , nel piano
mo: ed un'assegnazione di legato per messe ad ono- li Ss . Francesco di Assisi , e Giovanni Battista : pit
re di S . Domenico ; el residuum voluit expendi in tura dell' epoca del Passarolti o del Samacchini.
uno calice qui servire debeat altari B . M . de Richar . 7. Cappella. Li Ss. Lorenzo e Stefano martiri po
dina , quando dicla truna erit completa . . . Di Casti in ginocchio avanti al Redentore risorto ; sembra
stellano suo figlio , e di Bartolommeo suo nipote siparimenti pittura della scuola anzidetta .
ha più oltre contezza per una latina iscrizione. In allre due cappelle sono in tutto rilievo il Cro
Non dobbiamo qui ommeltere di notare , come cifisso , e la statua di S . Antonio da Padova , di cui
alla sfuggita per essere brevi, in questi tempi al- ogoi anno si celebra festa solenne , e nel cui altare
l' incirca si narra dal Ghirardacci e da altri scritto havvi un privilegio quotidiano di Benedello XIV da
ri nostri che si allennero alla tradizione dello stori- tato nel 1752. La famiglia Bolognesi compadrona in
co suddetlo più che alle prove documentali, essere questa chiesa , ha diritto di propria sepoltura per des
morta nella Riccardina la nobile lelterata donna Be. creto dell' Eminentissimo e Reverendissimo Sig . Car
lisia Gozzadini , dottoressa e proſessora in legge ; dinale Oppizzoni or defunto Arcivescovo di Bologna ,
la quale restd sgraziatamente solto le rovine della il quale decreto da apposita iscrizione è contrasse
sua casa di Villeggiatura , a cagione di un diluvio goato coll' anno 1918 ,
d ' acque e per l' impetuoso corso di quelle dell' Idice Uscendo dalla chiesa descritta , e passando il ponte ,
che ne' suoi vortici rovind la casa di lei , allagando ne sta innanzi il Casamento moderno fabbricalo dal
tutti i dintorni. Ma il Fantuzzi perchè mostra in ſu conte Mario Scarselli, il quale era abitazione, come
certe guise dubitare di siffatta narrazione conchiude si disse , dell' Accursio e suoi figliuoli e discendenti ,
col Tiraboschi -- 1. Università di Bologna troppo ab. , poi rifabbricato a palagio sontuoso colla lorre a mez .
bonda di vere indubitate lodi, perchè debba curarsi | zona altezza da. Conti Lupari Isolani con archilel.
delle false e dubbiose . Noi abbiamo ciò qolalo pertura di Antonio Lupi, come ricorda l' Alberti aella
dec . 1. Lib . 1 . della storia di Bologna . Speltante alla , ,, da Milano : furono feriti assai; pochi morti , mo
famiglia Lupari noi vedemmo un puteale di marmo , rirono assai cavalli , assai ne vennero a Bologna ;
ad ornamenti intagliati , e collo stemma della fami- ,, tali guaria , e tali moria ,,. Noi abbiamo trascrit
glia medesima rimasto per molti anni neglelto , ve. | to alla lettera questo ricordo di scrittore che fa te -,
nire acquistato dal nobile Sig. Conte Cesare Mattei, stimonio quasi di veduta , ed attinente alla corte di
il quale, a decorazione della villa sua di Montechiaro Giovanni II Bentivoglio , acciò non si creda, come da
lo faceva con altri antichi oggetti trasportare , per laluno ebbesi a notare ( Cicogna. Iscrizioni Venezia .
che fosse colà conservato . ne citando un diario del Saundo , e Defendente Sac
Innoltrandoci per la strada che costeggia lunghes. | chi in un articolo del Cosmorama pillorico ) che il
so la riva dell' Idice , a cima della quale vedonsi al. falto d 'arme accadesse alla Molinella e non alla Ric
tre case , ne sofferma il risguardante una più nota. | cardina come veramente accadde , e come si ha de
bile , con murato recinto , con molino a poca distan- scritto dallo Spino nella vita di Bartolommeo Coluc
za , quasi al volgere della strada. Vogliamo qui in - ci , dal Baldi nella vita di Federico duca d ' Urbino ,
dicare il casamento di villa de' signori Bolognesi ( fa . e dal Muratori negli annali d ' Italia . Il combattimen
miglia che ha pur casa in Bologna ) il quale fu ale to fu fiero, e prolungato a notte al lume di fiaccole
travolta un monastero o Grancia de' PP. Olivetani , o torchi accesi ; v ' erano Veneziani, Fiorentini, con .
ch ' ebbero presso questa città quel vastissimo mo tro a collegati Milanesi, Napoletani , e Bolognesi. Il
nastero di S . Michele in Bosco , ridotto non è guari Vizzani ed il Masini nel raccontare questa sconfitta
a Villa Legalizia , di cui pubblicammo una indica- | sanguinosa accennano all' uso , che vi si fece di cer
zione storico -artistica , che del rurale monastero ale | ti pezzelli d ' artiglieria piccoli , ed alquanti archi
la Riccardina dà parimenti notizie, aggiunte a quelle bugi chiamati schioppi, che allora si cominciarono ad
pubblicate dal Colinelli. Ora diremo soltanto che la usare in campagna , dovechè prima non s' erano ve.
piccola cappella , dedicata a S . Francesca Romana , duti se non pezzi grandi da batteria . A proposito di
rammemora e manliene il titolo della chiesa già uſo che il Giovio agli elogi degli uomini illustri antichi
ficiata da essi PP. Olivetani. e moderni scriveva come il Coleoni fu il primo ca
Soggiungeremo poi a questa Villa Riccardina al. pitano che ordinò che si scaricassero le artiglierie
tre brevi notizie , che a noi parvero interessanti ad contro i nemici , solendosi alla dianzi usar solo in
essere riportate , avendo relazione al ponte soprappo . combattere e difendere le città . Perciocchè spingar
sto all' Idice , cd alla opportunità del sito a guerre de si chiamarono i pezzi piccoli di artiglieria lunghi
schic grandi fazioni adatto quant' allri mai della pia - | tre braccia , le quali tenevano una palla grossa quan
nura bolognese. Del ponte che dapprima si costrui. to una susina. Questi pezzi serrali in piccole car
va in legno , abbiamo fatto parola nel riferito quesi. rette si faceva egli menar dietro alle schiere , e da .
to dell' Accursio : ricostruivasi di pietra da ' suoi fi. to il segno con la tromba, acciocchè le sue schiere
gli : poscia per rotta di quel torrente Idice più vol . lasciando lo spazio in mezzo di quà e di là si ve
te fu risarcito, anche a spesa dei PP . Olivetani insie nissero ad allogare , gli faceva scaricare contro i ne
me con un Ospedale per poveri pellegrini e per fan | mici ; e con questo trovato spaventò talmente l' eser.
ciulli esposti, fondato circa il 1440 da una pia donna cito nemico alla Riccardina sul contado di Bologna .
Chelda Camulli. Di altri successivi restauri , e nuo. che avendo una palla di Spingarda rasentato il cal.
ve costruzioni in tempi assai posteriori che si ſece cagno ad Ercole duca di Ferrara , mando a dire a
ro a questo ponte , si ha memoria nel Colinelli per Bartolommeo Coleone ch ' egli si era portato mali.
rapporti di periti idraulici , in cui lodasi la forma, gnamente e da barbaro , avendo cercato di far am
ampiezza e solidità della sua costruzione. mazzare con inusitata tempesta di palle i valent'uo
De' fatti d ' arme ch ’ ebbero luogo alla Riccardina mini, i quali combattevano a spada ed a lancia per
nei secoli decorsi non daremo noi minuto racconto , la virtù e per la gloria .
essendochè dagli storici bolognesi ed italiani più re Colle notizie da noi abbreviate sopra una descri.
putali vennero que' guerreschi successi diligentemen zione , che pubblicheremo in altra circostanza , di
te descritti ; e sono tre notabili e principali. questa villa Riccardina , si darà fine all' articolo no
1436 . Il fatto d'arme tra l' esercito di Eugenio IV stro intorno alla Pieve di Budrio , indicando da ul
e di Francesco Sforza , raccontato con la particola . limo la nola bibliografica degli scrilli numerati edi.
rità della prigionia di Baldassarre da Offida, il quale ti ed inediti che avemmo soll' occhio nella compila
fu poi condotto e chiuso a vita nel girone di Fermo. zione per noi falla all' intendimento di presenlare ,
1150. Battaglia data da Ettore Manfredi di Faen quanto eraci possibile , una raccolta di notizie sto
za e da Enea Pepoli generale de bolognesi , contro rico-artistiche, convenienti all' antichità ed importan
alle soldatesche del re di Napoli comandante dal Mar. za del descritto luogo monumentale , che ripetiamo
chese Luigi di Mantova , e dal condottiero capitano esser ben notabile ed uno de'più distinli della Pro
Carlo da Campo Basso . vincia bolognese. Avvertiremo in fine che i selte primi
1466 . Ai 25 Luglio , l' architetto Gaspare Nadi | manoscritti da noi indicati nella seguente nota non si
nella sua cronaca ricorda : ,, come fu rotto Barlo . trovano quali furono dal Calindri osservati in Budrio ;
,, lommeo Coleoni detto il Bergamasco , alla Recar. | ma passarono , il come non è a dirsi, con un esem .
... diga contà di Bologna ; lo rompè il duca Galeazzo plare a stampa della storia del Golinelli , corredato
d 'aggiunte autografe, nella particolare ricca libreria -- Storia breve della Pieve di Budrio MS. in
de Conti Leopardi di Recanali , siccome per leltere fol. Nell'Archiv , della mensa Arcivescovile di Bologna.
a noi scrille d 'avvisava nello scorso anno, pochi gior. - Notizie risguardanti la Villa Riccardina MS.
ni avanti la sua morte , il Conte Pietro Leopardi, in fol . Raccolte dal fu Eccellentissimo Sig . Avvocato
che noi onorava di sua amicizia e benevolenza . cavaliere Giuseppe Bolognesi , giudice supplente del
Benedetti Antonio . Miscellanea notizie di Budrio | tribunale d ' Appello ec . ed a noi date graziosamente
dall' anno 1700 al 1706 . MS. in 4 . per farne uso in quest'articolo .
Baldassarri P . Domenico Servita . Cronica di B4 . Vera origine del venerabile Convento de' PP.
drio MS. in 4 . Serviti in S . Lorenzo di Budrio . Bologna eredi
Danieli Stefano. Cronaca di Budrio Ms. in 4 . Barbieri 1686 in fol.
Carradori D . Alberto . Memorie storiche di Bu La verità reale della origine del venerabile Con
drio Ms. in 4 . vento di S . Lorenzo di Budrio . Bologna eredi del
Riario Lorenzo Maria . Notizie di Budrio MS. Sarti 1686 in fol.
in 4 . Golinelli Domenico . Memorie istoriche antiche e
Instrumento originale de' PP. Servili, stipulalo moderne di Budrio , terra nel contado di Bologna .
sotto il portico di S . Lorenzo di Budrio MS. in fol. Bologna per Lelio dalla Yolpe 1720 in 4 .
Colipelli Domenico. Diario delle cose pir nota Immagine ( vera e precisa ), della croce che si
bili accadute in Budrio dall' anno 1714 all' an . | venera nell' oratorio di S . Giuliana Vergine e mar.
no 1744 di sua morte MS. in fol. tire, già annesso alla chiesa della Pieve di Budrio
-- Miscellanea notizie per la storia di Budrio , con lapide in esso appostatavi poi nell' anno 1584
con memorie , lapidi, iscrizioni etc. Ms. in fol. dall' arciprele Giulio Rota sotto il Pontificato di
Vol. 4. donali alla Comune di Budrio dal vivenle Gregorio XII, amministrando la Chiesa di Bolo
Sig , Dott. Pietro Golinelli , i quali contengono. gna Gabriele Paleotti primo Arcivescovo (con breve
-- Descrizione dello stato antico e moderno del commentario ). Bologna per S . Tommaso d ' Aqui.
la Villa di Vigorso , plebanato di Budrio . MS. no in 4 . Opuscolo tra le Miscel. Bibliothecae Casan
in fol . lanensis Catal. Fr. IV . append. litt. I.
-- Storia della fabbrica nuova de' PP. Cappuc Capitoli sopra it buon Governo della Comuni.
cini in Budrio , MS. in fol. tà di Budrio dentro , fatti l' anno 1766. Bologna
La fondazione ed altre notizie del Monastero | Sassi stamperia camerale in 4.
di S . Francesca Romana alla Riccardina , Ms. in Colinelli arciprete Lodovico . Origine della San
fol. tissima immagine di M . V . detta volgarmente del .
-- Notizie della fondazione e stato antico e mo- l' Olmo, venerala a S . Lorenzo di Budrio Bolo
derno , coll' inventario de' beni della chiesa det. gna . . . , 1796 in fol.
la Pieve di Budrio, con una serie degli Arcipre . Ordinazioni fatte dal nob. ed eccels . Conte Se.
ti MS. in fol . natore Giuseppe Malvasia , giudice sovraintenden
Lellera dell' Arciprete N . N . in risposta alte agli affari della Comunità di Budrio dentro.
l' Ab . C . D . sopra il mercato abusivamente detto Indicazione delle cose notabili di Budrio , data
la fiera di S . Lucia nella piazzetta della Pieve | alla luce da noi stessi , nell' Almanacco statistico
di Budrio. MS. in fol. bolognese del Salvardi. Bologna Nobili 1835 in 12 .
Bartolucci Arciprete Francesco. Aggiunte MS. | Muzzi dottor Salvatore. Breve esposizione isto
alla storia di Budrio del Golinelli, trascritte dal rica del Castello e della Chiesa di Budrio ec . Bo .
Calindri in vol. serbati della libreria Gozzadini inlogna tip . di S. Tommaso d 'Aquino 1848 in 4 .
Bologna , GAETANO GIORDANI.
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General
Veduladie?•
Porretter
- 89 -

· PORRETTA

ove sono allualmente le Terme che appennini sussiste tradizionalmente e mostrasi tut.
chiamano della Porretta vecchia era tora il luogo che fu campo di lui) ; passaggio che il
un ' antica e fiorilissima città degli più grande ed intelligente Capitano del nostro secolo
Etruschi nominata Eporeda appennina . ben conosceva , e che voleva ben anche ripristinare
Ne'mezzani tempi fu ridotta a povero se le politiche vicende non cambiavan le sorti di Eu .
casale , e venne appellato Castel Pore | ropa , ma che venne felicemente aperto e compito
do. Indi a non molto ruind e diè luogo al dal benemerito Cardinale VINCENZO MACCHI quaj .
castello di Porretta , che oggidi ha nome si do reggeva la bolognese Provincia nel 1838.
celebre per l' eccellenza delle acque minerali Caduta la ciltà di Eporeda per le barbare inva
di cui natura lo arricchi. Questo paese (popolato da sioni , restarono alcune case unite che ebber nome
quasi mille abitatori) trovasi presso la frontiera di di Castel Poredo , e che nel cominciare del dodice.
Toscana , e fa un attivissimo traffico co 'suoi mer . simo secolo erano nel dominio di un capitano o val.
cati settimanali di tele, di vino e di cereali. Il fiume vassore. Questi dovè poi sottomettersi ai bolognesi
Reno , che gli scorre vicino , bagna la Via Leopolda quando le ire cittadine cominciavano a provocare le
che da pochi anni ha ridonato la comunicazione tra guerre dei pistoiesi , e forse sin da quel tempo esi
il ridente piano Pistoriense ed il piogue Agro Boi. stevano i preziosi lavacri di queste Terme , ed era
co o bolognese ; comunicazione che annoda al com - per averle in dominio che i bolognesi vi posero stan
merciante Livorno e alla gentile Firenze le ricche e | za e ne presidiarono il paese per si lunghi appi. Noi
popolate città dell' Emilia ; e che avvicina nel più i per altro conosciamo la eccellenza di queste acque
stretto della Pecisola il superno Adriatico mare solo dall' anno 1375 , nel quale ( come si esprime il
all' inferiore Tireno. E noi dicemmo ridonato , poi. Muzzi) furono scoperte LE VIRTU ' delle acque
chè al tempo degli Etruschi dove per certo esister della Porretta , addivenute poi in processo di tem .
quivi facile e assai frequentata una via di transito , po tanto famose e frequentate , siccome narrano.
siccome che Eporeda era delle primitive sedi di quel | Fra Leandro Alberti , Fra Cherubino Ghirardac
gran popolo ; la qual via poi sul finire della Repub- ci , Bornio da Sala ed altri dotti ; i quali tulli
blica Romana esisteva ancora a mettere fra noi Galo hanno detto meravigliose poesie intorno ad esse
li Cisalpini e Cispadani , siccome abbiam da Sallu - acque , frammescolando favole al vero ; finchè i
stio che Catilina erasi condotto a grandi giornate nel moderni , con isperienze accurate di chimica han
campo Pistoiese coll'avvanzo de'suoi congiurati onde no rese degnamente celebri le medesime acque , fa .
passare facilmente a Boi, coi quali teneva pratiche cendo conoscere senza favola quali siano le doti
di sollevamento (locchè non vennegli fatto per aver veraci delle Terme Poretlane, ridotte ai presenti
gli il Console Q . Metello Celere impedito tale sboce giorni a maggior lustro e proprietà di quel che
co , portando le sue legioni Picenati nelle vallate fossero giammai nei quattro secoli e mezzo , da
del Reno verso Eporeda ) ; e siccome narra Polibio che si conoscono .
che Annibale , discese le Alpi e svernali i suoi af- L ' origine dell' odierna terra de' Bagni , che chia .
fricani tra Boi, per questa strada delle vallate di masi la Porretta , non pud risalire oltre il 1360 ;
Reno nella Clodia passò ( e sulle vette dei porrettani " avvegoacchè essendo state arse e distrutte le case di
TOM . IV . 24
Castel Poredo dagli abitanti della Sambuca in sul co . La terra di Porretta fu visitata nel 27 ottobre
minciare di quel secolo , il Senato di Bologna con decre- | 1511 dal Pontefice Paolo III, il quale da Lncca reca
to del 13 maggio 1368 concesse privilegi ed eseazioni vasi a Bologna per questa via di Reno . Giuose e
a chiunque avesse edificato case intorno ai Bagni del mezzogiorno , e dopo osservati gli stabilimenti de
Leone , in un raggio di cento pertiche ; ed il mede- bagoi, prese stanza nel casino del Feudatario ore
simo Consesso vi fè tosto iopalzare un grandioso edi pranzò e dormi , seguitando il viaggio del mattino
fizio per uso di chi bagoavasi o beveva di queste seguente alla volta di Vergato . È stata pur visitata
acque , obbligando le comuni limitrofe di Casio , di Porretta da Principi e da altri illustri Personages;
Cranaglinne , delle Capanne e di Capugnano a som . e per lacere di lanli che vi furono nei trascorsi s
ministrare il cemento e le pietre cbe occorrevano. coli , accenderemo com 'abbia accolto a nostri giorni
Cresciula poscia l' atfluenza dei forestieri , il Senato gli Eminentissimi Cardinali Oppizzoni, Lante , Spi.
emanò puovo decreto del 1421 che accordava esen na , Albani , Ciacchi, Spinola , Macchi , Amate
zioni e favori più ampii a chi avesse fabbricato case Vannicelli , e i due Commissarii Straordinarii Non .
vicino ai bagni medesimi; poscia nel 1447 Papa Ni- signori Bedini e Grassellini ; diremo pure come del
colo V eresse la terra di Porrelta in contèa e pe in 1816 fossero le sue terme onorate da Luigi Napo.
vesti Nicolò Sanuti bolognese , a cui ( essendo morto | leone Re di Olanda , il quale vi tornð ael 1823
senza figli ) Sisto IV ſe' succedere il nobilissimo con conte Antonio Aldini già Segretario di Stato del
te Girolamo Raouzzi e i suoi discendenti. Questa l' Imperator Napoleone ; e noteremo in fine come nel
ricca e generosa famiglia , a cui Porretta va debi. l'anno 1851 vi passò il regnante Duca di Toscani
trice d ' ogni suo lustro e in ispecie del suo florido col Principe Ereditario , diretti alla Capitale della
commercio , governo sino all' anno 1796 tanto il ca Lombardia . Nè taceremo ancora come questo paese.
stello , che le adiaceoze ; e quando per le mutate tanto avventuroso e popolato , fosse in antico fue
sorti d ' Italia dovè spogliarsi di questo feudo , i por. | stato dalle civili discordie , e come le fazioni de
reltani ne piapsero amaramente , ed avvi ancora chi guelfi e dei ghibellioi lo straziassero e lo tribolage
ricorda le beneficenze di questa eccelsa prosapia , e ro a vicenda nelle guerre che i bolognesi MOTEIN
chi lodandone a cielo il regime , lo raccomanda alla contro Pistoia ; e sebbene dopo il secolo XV si ripe
presente e alle future generazioni. sasse all'ombra tutelare di generosi e potenti Fes
La terra di Porretta nelle statistiche repobblica. dali , poi nel secolo presente venisse protetto da u
ne occupd sui primordii del presente secolo un luogo governo forte e risoluto , un orda di briganti od
assai distinto , poichè fa centro per alcuni anni di ziosi levossi d ' improvviso nella state del 1809 eb
upa Pretura giudiziaria dipartimentale la quale sten invase , commettendovi immanissime crudeltà. Na
deva la sua giurisdizione sopra tutta la montagna abbiam sempre deplorato sulla cieca e frenetics
bolognese e sopra gran parte del limitrofo modene- bia delle rivoluzioni ; e quando ci ricordiamo de
se. lo appresso fu capo di cantone , poi di distret. sta ( sorta sul cominciare di un età che a buon -
to ; ed ebbe sempre la residenza di un Giudice e ritto chiamasi colta e illuminata ) ci torna alla in
della forza politica . Oggi è capo- luogo di comune e dolorosissima e funesla , poichè la stolta ferocia de
di governatorato , e vi risiede un Governatore di ribelli non prii contenta del disordine , della rapin
second'ordine , con un Priore municipale ed una bri e delle stragi , incendiò e distrusse tutti gli uffici de
gata di Gendarmeria . Il paese è sempre di molta governo e con questi gli archivii delle Civiche Rap
importanza sia per l' animato che per la sua condi presentanze , recando immenso danno alle popolazis
zione topografica e commerciale , poichè oltre l' ég oi e togliendo alle patrie storie i più autentici e pre
sere in estale il convegno di molti e distinli fore ziosi documenti dell'antichità . Il paese si travagli
stieri che vanno a prendere le acque , è luogo fre sotto questi insorgenti ben trenta giorni , de potè
quentato e ricco pel vivissimo traffico che esercita liberarsene che all'arrivo delle vittoriose truppe fran
coi forentini. Ogni sabato dell'anno si tien quivi un cesi , mandate dall' Imperator 'Napoleone a stern .
mercalo tanto attivo , che può gareggiare coi prin narli.
cipali mercati della Provincia ; oltre che vi si cele . Il castello di Porretta , distante al sud-ovest da
bra ogni anno una bella fiera verso la metà di ago Bologna miglia 32 , e chiuso d 'ogni intorno dalle par
sto . Avvi in questo paese anche una condotta Me rocchie di Cupugnano , Capanne e Casola. Come Mo
dica , una scuola elementare , una Dispensa de sali nicipio tien soggette lle sole cure di Castelluccia e
e tabacchi , un ' elegante e comoda locanda , e molte Capugnano , ma il governatorato si estende , oltre il
oslerie , quattro cafre , die Farmacie , spacci di dro . comune o municipio di Porretta , anche su quelli di
ghe e di liquori, una fabbrica di sloviglie , botteghe Granaglione , Casio , Gaggio e Belvedere , che tutti
di mercerie , magazzeni di cereali e di canape , for insieme danno una popolazlone di tredicimila e quat
ni , salumerie maccellerie ed altri oggetti di consil. tro individui. Anticamente il castello era murato el
mo. Vanla pure il paese buone e civili abitazioni, aveva due porte con ponte e saracinesca , ma per
un leatro, una scuola di musica , un concerto o ban ampliarlo dalla parte del fiume si abbatterono le mu
da militare , e molte pie istituzioni , fra le quali è ! ra , e fu levala la porta che chiamavasi bolognese.
da lodarsi lo spedale per gl'infermi e la scuola not. più non rimanendo adesso che l' arco di quella che
lurna pei poveri artigianelli recentemente attivala . | chiamano Porta fiorentina. La posizione del paes

的 。

-
Porretta
Madda lem
ONE Di
/HienesR
prineolreport som
( vicina all' Appennino e nel profondo della valle ) | celebrarono i divini uffici col consenso del paroco di
non è veramente troppo felice , perchè resta da tre Capugnano sino all' anno 1585 ; indi per avere un
Jati cinto e quasi chiuso da monli elevali e scoscesi, paroco indipendente , e perché quell'oratorio era
si che il suo clima è freddo in inverno e la tempe- troppo ang usto e disadorno , l' egregio conle di Por.
ratura incostante nell' eslale . retla Marco Antonio Ranuzzi edifico e dotò a suc
Ciò non pertanto l' affluenza dei forestieri mai spese ana nuova chiesa più ampia , che fu pur de
veone meno in questo luogo , sia pel suo commercio dicata a S . Maria Maddalena , la quale era luoga 67
colla Toscana , e sia per la incontestabile virtù me. piedi e larga 18 , coo sei cappelle o altari ; ed ot
dica delle sue acque Termali. Le guarigioni infalli tenne dal Cardinale Gabriele Paleolti Arcivescovo di
ottenute per mezzo di queste , sono più che infinite , Bologna che fosse creata ad un tempo parrocchia ,
e ben lo prova l' ardore con cui si prendono e si ri- plebana e arcipretale . Difatti quel doltissimo Porpo
petono anche da gente estrania e lontanissima. Al rato con decreto del 10 ottobre 1585 separd il caseg .
cune di lali acqne sono potabili e servono insieme giato di Porretta dalla cura di Capugnano , e tua
per bagno esterno , come quella del Leone , delle gliendo dal plebapato delle Capanne la stessa parroc
Donzelle , della Puzzola , e della Porretla vecchia ; chia di Capugnano con quella del Castelluccio e quel
allre invece non si usano che per esterna applicazio . | le di Bombiana , di Suviana , di Gaggio e di Casola
ne , e sono quelle del Marte , del Reale , dei Bovi, de' Bagni, ne formd un nuovo piviere e le sottopose
di Diana e di Minerva . Ma chi volesse conoscere alla Congregazione di Porretta . Il Gius-patronato fu
la natura dei monti da cui rampollano e i farma allora concesso al lodato Conte e ai vassalli suoi ,
chi preziosi che seco portano , troverà quella nel. che lo esercitarono per qualche tempo insieme. Ma
l' opera che stampò don Ignazio Molina , e legge. poichè la novella fabbrica erasi edificata su lerreno
rà questi negli scritti di celebratissimi professori , mobile e franoso , accadde che dopo un secolo rui
quali furono un Gentile Fulgineo , un Ugolino da nò ; per cui il generoso e magnanimo signore Aoni
Monte Catino , un Michele Savonarola , un Pelle bale Ranuzzi, emulo delle virtù degli Avi, pose ogni
grino Capponi , un Ferdinando Bassi , un Anto pensiero ad erigere un puovo tempio più bello , pii
nio Bacchetti e fra i moderni un cavaliere Sgar grande e più maestoso dell'altro , onde attestare al
zi , ed un Marco Paolini. Nè chiuderemo la parte la posterilà qual era la pietà e la munificeoza di
civile di questo articolo senza accengare che nel ca . quella nobilissima famiglia . Infatti nell'anno 1690 ,
stello di Porretta nacquero nomini di santità e di ai 18 d ' agosto (u collocata la prima pietra dell' edi
fama non peritura noverando le storie il Venerabile fizio , e qualtro anni appresso venne aperto al Di
Serafino Capponi, frate Domenicano (morto sul co vin Culto e consacrato . Disegnarono la fabbrica e
minciare dell' anno 1614 ) , Egidio Neri e Pellegrino diressero il lavoro due architelli bolognesi Antonio
e Giovapui Capponi , medici e letterati distinti , Ago. Zanoni e Francesco Pulzoni, e l' edificio intero co
stino Fabri , Giuseppe Antonio Bartoli , Giacomo sto oltre Sedici mila scudi. Non pago poi di tanto
Piemontesi , Tommaso Neri e Raffaele Giacomelli che sagrificio , il nobile Feudatario aumentd la preben
insegnd le criminali discipline nel bolognese Ateneo da , ed arricchi la chiesa di vasi sacri , di arredi e
e coprì onorevoli offici sino al mancar della vita . di suppellettili , per cui i popolani ad attestargliede
Ma passiamo a trattare delle chiese , e si cominci la gratitudine gli fecer dono dell' intero gius-patro
dalla nato , che in appresso è rimasto sempre nella cc
celsa siia primogenitura .
Questa magnifica chiesa , pur dedicata a S. Ma
PLEBANA DI SANTA MARIA MADDALENA ria Maddalena , è fabbricata in volto ; è lunga 112
piedi e larga 32 , ed ha nove cappelle la maggior
Questo tempio sontuoso e vaslo ſu edificato dalo | delle quali è assai vasta nel presbiterio , ma lo po
le fondamenta sul finire del secolo decimosettimo. ristretta nel coro . Sopra il medesimo è una tela bel
Quando esistevano gli avvanzi dell' etrusca città di lissima di Dionigio Calvart rappresentante il Noli
Eporeda , che poi chiamossi Castel Poredo , era me tangere ; poi discendendo alla platea , si trova
quivi una parrocchia intitolata a san Nicola , la qua - | l'altare del Rosario , quello di sant' Antonio Abate
le al dir del Calindri era assai povera , e veniva uf. col quadro di Pier Maria Porrettano scuolare dei
ticiata ancora , sebben cadente , nel 1366 . Nel cam . Caracci , poi quello di san Luca , indi la cappella del
pione autentico del 1378 non fit notata ; quindi è a Battistero ; viene oppresso l'altare degli Angeli Cile
ritenere che fosse soppressa poco innanzi a que slodi , quello di sant' Antonio di Padova , quello del
st' epoca. Certo è che la nuova terra di Porretta ri. Crocefisso , ove si venera un' immagine in rilievo
conobbe sino al 1585 come sita cura la chiesa di san lavorata in Roma da Era Innocenzo Petraglia sicilia
Michele di Cupugnano e come suo plebano l'Arci. no , e finalmente l'allare della Presentazione al Tem .
prete delle Capanne. Ma crescendo col popolo il bi. | pio , dove ammirasi un' altra tela del nominato Pier
sogno di una chiesa più vicina , il sacerdote bolo . Maria Porrellano . Le cure posle dall' odierno pleba
gnese Lodovico Caltapei fabbrico ( anno 1507 ) a suel no Don Gioacchino Monti (sacerdote esemplarissi
spese nell' inlerno del castello una cappella , che be- mo per religione e dottrina ) nel corredare ed abbel
nedì oel oome di Santa Maria Maddalena. Quivi si lire questo tempio sono innumerevoli ; poichè oltre
di averlo ornalo nell' interno e provveduto di ricche L ' oratorio dell' Immacolata Concezione di Maria
masserizie , ha fatto innalzare la torre delle campa. che appartiene alla famiglia Lenzi.
ne , ha ristaurato la canonica , ed ha istituito nuo- Il piccolo oratorio di san Pellegrino di ragione
ve Confraternite e Congregazioni, mercè delle quali della famiglia Daghini.
son quivi frequentissimi gli esercizii di pietà e lei E l' oratorio della B . V . del Carmine , posto pel
funzioni divine. Le reste religiose che fra l'anno si la piazza che chiamano delle Tele.
celebrano in questo paese possono gareggiare pel de. Fuori del castello vi sono
coro e la pompa colle funzioni di città , primeggian La chiesa di san Rocco di ragione parrocchiale ,
do sempre le Rogazioni minori , la festa di San Lui. la quale ha tre altari , il primo dedicato al Titola .
gi Gonzaga , quella di Santa Filomena e l' Esalta . | re , uno ai santi Fabiano e Sebastiano e l'altro alla
zione di santa Croce : feste che chiamano in Porret. Madonna di Loreto .
la un notabil concorso di forestieri. Finalmente il Santuario della B . V . del Ponte con
La parrocchia sebben ristretta in una limitatissi. | annesso romitorio , ove conservasi un ' Immagine mi.
ma cerchia , ha molte cappelle o chiese minori. Nel- racolosa dipinta da eccellente pennello . Questa devota
l' interno del castello si contano Immagine fu con solennità coronata sulla piazza
La chiesa di san Francesco d 'Assisi, grande e bel grande di Porretta il 12 giugno 1616 dal Cardinale
la , che ha due preziosi quadri, uno del Tiarini rap Lodovisi Arcivescovo di Bologna , poi Sommo Ponte
presentante il Santo Titolare con san Bernardino da fice col nome di Gregorio XV , e sin da quell' epoca
Siena , e l'altro che rappresenta saola Maria Madda fu quivi istituito il triduo delle Rogazioni, per cui
lena , e che è un' eccellente copia del Caracci. ogni anno l' immagine si trasporta in questi giorni
spettante alla
nini spettante alla con
con . | alla chiesa matrice , indi della sera dell'Ascensione si
RAAMID

La cappella del Corpus Domini


fraternita del SS. Sacramento . restituisce al Santuario .

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S . MARIA DELLA PURIFICAZIONE
IN VIA MASCARELLA

CHIESA PRIORALE PARROCCHIALE

IN BOLOGNA

erudito sacerdote bolognese D .Fran. | Masini , dal Montieri e da altri , ehe delle chiese di
cesco Calzoni pubblicava , per que. | Bologna ne tramandarono le memorie , noi ci limi
o sta stamperia di S . Tommaso d 'Aqui- | teremo nel presente articolo ad attenerci ai due
no , nell' anno 1785, una compilata sto. | scrittori suindicati , siccome più sicuri e diligenti ,
33 ria della chiesa parrocchiale di Santa e se qualche fata fosse opportunità , di soggiungerne
U Maria in via Mascarella e dei luoghi più cose da essi non riportate , ci ſaremo debito citarne
cospicui, i quali si trovavano nella di lei giu la provenienza .
9
risdizione , ed i quali erano l' ospitale di S . Della chiesa di Santa Maria in via Mascarella co.
Onofrio unito all'arciconfraternita di S . Ma minciasi a trovare ricordo negli annali bolognesi cir
ria Maddalena : la confraternita della B . V . del Soc ca gli anni 1187, come parrocchia situata nei subbor
corso delta del Borgo S . Pietro : il monastero di s . | bi, fuori di Bologna a pochi passi della seconda cer
Guglielmo con sua chiesa ( l' una e l' altra non più chia di mura. Se ne hanno memorie monumentali ,
esistente , perchè nella soppressione degli ordini clau : da quando che v' ebbe ospizio il fondatore , o patriar .
-strali religiosi , accaduta alla fine del secolo scorso . la ca de' PP. Predicatori S . Domenico Gusmano . Sappia
chiesa videsi distrutta, ed il convento ridotto ad uso mo che poco dopo ne furono assegnati i confini della
di particolare casa con vasto orto, quella cioè che ſul giuridizione parrocchiale da Gherardo Ariosti , Ve
poi acquistata ed abitata dal rinomatissimo filologo scovo di Bologna , tenendone il possesso i Canonici
Paolo Costa e quella che ha al presente in proprietà | di Roncisvalle, i quali venivano da Pamplona del re
del sig . Giovanni Minelli di Corticella ) : il Collegio Fer- gno di Navarra nella Spagna ,, militanli
militanti sotto la re
rerio detto della Viola Inogo già delizia de' Bentivo gola di S . Agostino , ed aventi l' uso d ' albergare i
glio Signori di Bologna, descritto da Gio . Sabaddino Pellegrini. Comecchè da' quei Canonici Ospitaglieri
degli Arienti , ed illustrato da Pietro Giordani per le avesse sua origine la chiesa di S . Maria a Mascarel
pitture dell' imolese Innocenzo Francucci, e luogo ora la , in anteriori tempi , non è precisato da alcun do
comutato nel giardino botanico e nell' orto agrario , cumento . Egli è certo che dessa chiesa era posla al
spettanti alla Pontificia Università degli studi, e sog . l'esterno della città nel quartiere di Porta Piera ; e
getto alla giurisdizione della parrocchia di S . Maria che dentro questa soltanto venne inclusa nel secolo
Maddalena a strada s . Donato . Dal ch . dottore , pro decimoterzo , all'occasione di esserne dilatato delle
ſessoro d 'archeologia , Girolamo Bianconi , si stam mura il terzo recinto , per lo aumentarsi della popo
pava per la tipografia dall' Olmo e Tiocchi nel 1833 | lazione de' circostanli dintorni , allra volta dati a
una descrizione de restauri ed abbellimenti esegui. coltura di rurali prodotti e di ortaglie abbondevoli ,
ti , dentro essa chiesa , negli anni 1832 e 1833 ri. essendovi lerreni ſeraci e ad atti a qualsivoglia col
correndo le solenni decennali feste del Corpus Domi- tivazione.
di. Avendo noi lo incarico di dare brevemente le Il P . Melloni negli atti o nelle memorie di S . Do .
notizie storico- artistiche della parrocchia stessa , an . menico accenna alla tradizionc riferita dagli storici
zichè far vana pompa di erudizione, che trarre si po - nostri , cioè che il Santo e suoi Frali nel 1218 rico
tesse dal Faleoni, dall'Alidosi , dal Ghirardarci, dal verati in S . Maria Mascarella entro questo cenobio
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tenevano loro adunanze e per tre anni vi dimoravo . | mano alla edificazione , che restò compiuta ramo
no , avendovi non solo ricetto , ma altresì un con appresso 1332 : ciò appare per documenti ed altresi
vento formale . Dal P . Mamachi ricordasi negli anna- per una lapide riferita dal Sigonio e riportata dal
li de' PP. Predicatori il nome di un vecchio P . Ric . Calzoni , la quale ora leggesi a lato della scaletta
cardo , che vi esercità la carica di Priore , o su per cui si ascende all'Oratorio dedicato a S . Dome
periore con sei Frati spediti da San Domenico . Si nico , e la quale sottoposta al ritratto dipioto di Fr.
mostra ancora la cellelta dal santo Padre Gnsma Gio . Sancio Airago , fu per diligeoza dell' odierne re.
no abitata ; una tavola sopra cui è pia creden- verendo Priore-Parroco trascritta cosi :
za ch ' egli operasse il miracolo del pane recato vi
sibilmente da due Angeli in forma di bellissimi gar ANNO DOMINI MCCCXIII
zoncelli ; ed un ' immagine di Nostra Donna dipin FVIT COSTRVCTA ISTA
ta in muro , la quale è fama che parlasse al me HCCLESIA FRE. JOANNI SANCLI DEL AIRAGS
desimo santo Patriarca , poco prima ch 'egli e suoi EXISTENTE COMENDATORE QYPAM
Frali compagni lasciassero quest ' ospizio per apdare TECIT FIERI AD LAVDEM DEI OMNIPOTENTIS
a S . Niccolò delle Vigne, antica chiesa già parrocchia ET BEATAB MARIAB SEMPER VIRGINIS EIVS
le concedula loro dal Senato bolognese, poscia gran MATRIS ET OMNIVM SCORVM ET HONOREM
dioso lempio già dedicato ad esso S . Domenico , di ORDINIS ROSCIDEVALT.
cui havvi l'ornatissimo figurato sepolcro in marmo ,
che si estima uno de' preziosi monumenti d ' arte Io lempo dell'amministrazione di detto Fra Gio
ch ' abbia Bologna ed Italia . vaoni, nel 1333 , si ha ricordo della Compagnia delle
L ' essere que Canonici di Roncisvalle originari spa. landi a Maria Vergine , la quale radunavasi presso
gnoli rafferma la preaccennata tradizione d 'aver ospi. I lala chiesa Mascare : e per la quale fecesi un
della Mascarella
chiesa della
tato San Domenico e Compagoi : nel ammirarne legato da certa Berta del fu Galvano , secondo che
quelle sacre reliquie si deduce l' importanza storico rilevasi dal testamento di lei serbato nel pubblico
religiosa ch ' ebbe sino da quell' epoca il Convento e archivio di Bologna , e menzionato nel memoriale di
la Chiesa di S . Maria alla Mascarella ; sapendosi co Paolo Testaca para con la disposizione così espressa.
me dai Canonici suddetti , che per certo erano mol Item Societali Laudum B . Mariae quae quoadunatur
to estimati , per raccolta di copiose elemosine fu apud Ecclesiam S . Mariae de Mascarella , quod vi
fabbricato anche un ' ospedale intitolato a S . Ono | sum fuerit Commissariis, cioè aver a fissarne il quan
frio , poco distante dalla chiesa e convento loro, onde titativo in denaro .
albergare pellegrini. I Comandatori che a lui succedettero in seguito
Nella serie de' Rettori di S . Maria della Masca non furono più Spagnoli , nè mandati da Roncisral
rella è registrato nel 1241 uo D . Garzia , canonico di le a Bologna, bensi scelti tra'Religiosi italiani diquel
Roncisvalle sotlo cui accadde una vertenza di giu . l'ordine, bramosi d 'esercitare il grato officio di ospi
risdizione col parroco di S . Maria Maddalena : del talità . I'n prova di ciò del 1335 si vede nella carica
1275 un Procuratore e Sindico alla Mascarella , quel di Comandatore della Chiesa di Mascarella un Fra
Fra Pietro di Ximeno, il quale oltre la suddetta ca Donato originario di S . Maria Novella in Valdelsa ,
rica fu l' unico ch ' esercitasse insieme la cura d 'ani . stato di Firenze, il quale riedifica va pel 1443 l'Ospe .
me por approvazione ottenuta e confermata dal Ca . dale di S . Onofrio pepellegrini, appellato dipoi dei
pitolo della Cattedrale : e del 1291, essendone Coman putti della Maddalena. A Fra Donato del 1350 era
datore o Rettore un Fra Pietro, furono dichiarati pre succeduto Fra Bonacurso di Nerio delle Stinche, ao
cisamente i confini e termini parrocchiali. Tralascia . ch 'egli originario fiorentino. Essendo questi Coman
mo per brevità i nomi d 'altri Rettori giacchè non im . datore nel 1365 , per legato di Gandolfo di Riccardo
presero cose rimarcabili, ma acquistarono solamente Fantuzzi , ordinavasi dipinte fossero le storie di S .
de'terreoi e già nella delta serie vengono noverati. Non Onofrio eremita , le quall storie , o ' avvisa il Calzo
passeremo però sotto silenzio come Fra Ximeno di pi, erano quelle pitture di Cristoforo da Bologna e di
Pietro nel 1310 comincio a dar opera al risarcimen altri pittori della scuola trecentista ed anche di Lo
to degli edifizi in parte ruvinosi della Mascarella ; renzo da Bologna , vedute fine a 'nostri giorni ne' mu
come il Comandatore Fra Malteo di Agusano da ri esteriori della chiesa degli Orfani della Maddalena,
Osma depositd nelle mani di Guidazzo di Fantuzzo e demolite (1763) allorchè fu di nuovo quasi atal
Fantuzzi trecentoventicinque fiorini d 'oro per la rie to rifabbricata.
dificazione della chiesa , e come il successore Fra Due Bolognesi si trovano Comandalori dello Spe.
Gio . di Sancio di Airago , ch ' intitolavasi Generale e della Chiesa
dale ee della
I dale di SS .. Maria
Chiesa di Mascare
Maria Mascareita, il primo
speciale Comandatore , Sindico , Procuratore , Econo- fu un Migolo Fantuzzi , che vi risiedeva del 1360 : il
mo, Vicario , Attore, Fattore , e Difensore dell'Ospi- secondo Gregorio Fantuzzi, il quale dal 1377 al 1387
tale di Roncisvalle per tulta Italia e per estranee ne fu anche Precettore e Procuratore per gli Ospita
regioni, ed amministratore pur anco di S . Maria a glieri di Roncisvalle . La giurisdizione di detti Ospi
Mascarella , ricuperò nel 1331 la somma depositala taglieri sopra la chiesa della Mascarella restò per al.
da Fra Matteo suo anlecessore , per servire alla ſabo cun tempo sospesa, a cagione dello scisma da cui al
brica della chiesa ; quindi subito comincið a por llora divisa vende la romana chiesa ed il mondo
cristiano ; per tale evento e per altre circostanze i 1528 fu io trattativa di cedere la commenda , la
Canonici di Roncisvalle poco dopo perdettero il do. chiesa e l'ospedale a ' Canonici di S . Giorgio in Alga
minio e la giurisdizione della suddetta chiesa in Bo mediante una permuta , che non si effeltuò , aven
logna, Ripigliossi dipoi la elezione de'Rellori, per no do que' Canonici ottenuto il guasto de Ghisilieri ove
mina Pontificia e furono iolitolati Preceltori di S .Ma cressero la chiesa di S . Gregorio magno.
ria della Mascarella ; ancorchè nel 1417 fentassero Quattro anni dopo cioè del 1532 il prenominato
que' Canonici di ritornare al possesso non solo del Foscarari , come Precettore dell'Ospedale di S . Ono
l' Ospedale e Chiesa , ma eziandio de' beni e delle frio , cedeva l'Ospedale stesso a 'Confratelli di S . Ma
giurisdizioni loro essendo Preceltore Fra Giovanni ria Maddalena per condizione annua vitaliziaria e
di Riccardo dalle Caselle . I lentativi d ' essi Canonici con espresso obbligo d ' albergare , se qui transitas
di Roncisvalle per poco o quasi nulla giovarono : im sero i Canonici di Roncisvalle . Dal 1551 al 1564 fu
perciocchè dal Sommo Pontefice , Martino V , la pre ultimo Commendatario o Precettore un D . Pietro
celtoria della Mascarella fu come secolarizzata e ri. Martire Morbioli. Da Pio IV , o in quel torno di tem
dotta a pura commenda. Diſalti pel nominato Pon po, furono investiti della chiesa e de' beni della pre
tefice era conferita a Romeo di Guido Pepoli , dot. cettoria di S . Maria della Mascarella i Frati Gesuati
tor di leggi e laico , quegli che per due anni prima della Congregazione de' Chjerici Apostolici e dell' or.
vi era stato semplice governatore o amministratore . dine del B . Giovanni Colombini, con pensione a vita
I Canonici di Roncisvalle non avendo più a disposi durante al suddetto D . Morbioli. Ai Gesuati si die
zione loro il conferimento e la nomina di questo be dero tali investiture io compenso della perdita falta
neficio ecclesiastico , com ' è ben credibile , dovellero
per la demolizione di una parte del casamento loro,
tralasciare affatto i tentativi di ricupera , e conten in causa di guerra atterrato, fuori a Porta S . Mam
tarsi unicamente di potervi aver asilo , allorchè alcu. molo : dai Gesuati medesimi ſu restaurata la chiesa
no d ' essi transitasse quivi di passaggio . La chiesa di S . Maria della Mascarella voltandone nel 1566 la
di S . Maria della Mascarella poscia ufficiossi da un facciata, ch'era rivolta verso l' occidente , dalla par
Sacerdote quale cappellano curato , che da prima si le d ' oriente : avendosi tradizione che in antico si
nominava dal Commendatario o Precettore, il quale | aveva. accesso all'altra chiesa per un piccolo trat
era lalvolta una persona affatto estranea al luogo ed to di strada a lato del Borgo San Pietro , ove ora
in questo non avente dimora ; conseguentemente non | è la sagrestia . Gli stessi Frati del 1575 d ' ampliaro
pigliavasi cura di tener riparati gli edifici , sicchè no l' abitazione , fecero costruire cinque arcbi ester
fu di mestieri ai parrocchiani, accid la chiesa e l'os- oi e dopo vi eressero il dormitorio :
pedale fossero conservati, prender essi slegsi pensie 11 Calzoni posto termine al racconto de'Commen
ro di fare que' ripari e restauri, che alle occorreoze | datari o Precettori, de'quali in fine dà la serie cro
conoscevano ai fabbricati abbisognare. I parrocchiani Bologica , insieme a quella de' Rettori poi Priori Cu
avendo veduto che il Commendatario o Precellore Pati , passa a dire di questi ultimi, che governaro
ponendo a sua elezione il Cappellano curato , senza no essa chiesa parrocchiale in modo singolare e con
allra premura in riguardo alla chiesa , all'ospedale, assai diligenza ; per cui tornerebbe superflúa qui
ed alla parrocchia , non vollero cid comportare in nuovamente trascriverli, poco o nulla avendo eglino
silenzio ; ma gl' intimarono lite opponendo i diritti fallo di rilevante , nè serberebbesi la prefissa brevità
loro per la occasione di nuova elezione. La contro al oostro articolo . Acceaneremo soltanto che dal
versia cominciata , essendo precettore e commenda 1562 al 1588 uno de' Cesuati , sacerdote per Aposto
tario della Mascarella il maestro Fra Gasparo Codi. liche concessioni, ſu sempre curato della Mascarella :
bò carmelitano , che ne era eletto , nel 1463 , e cap. quando cessarono di esser curali la cura esercitossi
pellano curato Fra Antonio Cacciaguerra dello stes da'Preti estranei, chiamandosi perd la chiesa S . Ma
so suo ordine , pare non fosse ancora risoluta del ria de' Gesuati. Nel 1630 apno memorabile per la
1471 anno della morte di esso Fra Codibd . Quale ne pestileaza , che desold laota parte d ' Italia ed anche
Sosse l' esilo preciso non si può determioare per flagellava Bologna , i Frati Cesuati , eccetto il Cura
mancanza di documenli. Quello che rilevasi per alti to , lasciarono la chiesa e casamento della Mascarel.
successivi , ed al certo provato in avvenire, la cura la , perchè servisse d' abitazione agli officiali presi
d 'anime della chiesa di S . Maria della Mascarella non denti de' Lazzarelti : sembra che ne riprendessero la
fu più amministrata da ' Cappellani dipendenti da un cura ed amministrazione nel 1631 seguente , ed alla
Commendalario , ma da veri Parrochi colla giurisdi. Mascarella quindi abitarono sino al 1668, nel qual
zione propria e possesso ancora de' beni, cire vi era . anno avvenne la soppresione dell' ordine loro. I beni
no assegnati in prebenda della cura medesima. Se poi eretti in commenda furono dati coo autorità
poi la nomina de' parrochi si facesse comulativamen Pontificia dal Cardinale Cesare Facchinetti , il quale
te dai parrocchňani col Commendatario , oppure fra n ' era Commendatario del 1676 , in perpetua investi
loro alternativamente , resta cid oscuro anzi ignolo lura all' Abate Olivetano D . Taddeo Pepoli pel suo
per mancanza di prove documentali. Altri Bologne nionastero di S . Michele in Bosco . Erage allora prio
si ebbero questa Commenda , ed altri sacerdoti ne re-parroco Fra Girolamo Rofreni, che ne restò al
furono i parrocbi. Del 1522. D . Girolamo Fracassati la cura d 'anime in qualità di Economo con ag
era Commendatore e Curalo ad un tempo : egli nel loua provvisione, e secolarizzato fecesi chiamare Don
Alessandro Roffeni. Soppressi i Gesuati non tornara , insieme all'odierno reverendo priore-parroco dottore
a ' parrocchiani il gius di nominare il curato , ma Don Alessandro Cavazza , cura la conservazione e
resto di libera collazione della Santa Sede : e cosi l'adornamento di questa chiesa , gon è guari restau
di seguito furono nominati i parrochi successori Don rata ed abbellita , siccome ne fanno ancora fede le
Francesco Biavati bolognese , dottor D . Francesco epigrafiche leggonsi inscrilte ai lati della porta
Bonzi veneziano , e dottor D . Angelo Michele Bianco- principale all ' interno della chiesa medesima , ch 'ora
ni parimenti bolognese . va per noi a descriversi brevemente.
Erano passati cento trent' otto anni dacchè la Prima perd dobbiamo notare che la popolazione
chiesa di S . Maria della Mascarella fu restaurata di questa parrocchia , secondo la statistica segnata
dai Frati Cesuati suddetti : ed era questa in tale ne' registri veduti dal Calzoni l' anno 1784,, era di
stato ridotta che minacciava rovina : laonde i par 3144 anime: che al presente noverasi ascendere incir .
rocchiani ricorsero nel 1704 a Clemente XI Sommo ca di anime 3472. Cui piacesse aver notizia de'lega
Pontefice , con pressanti suppliche, per ollenerne la li , obblighi ed istituti di private beneficenze , come
riedificazione ; ma il bisogno di ciò fare riconoscill- per dotazioni a zitelle , per elemosine a ' poveri , per
to essendosi imminente dal Priore-parroco Bianconi, gravezze e suffragi , ne legga la distinta nomencla
al quale non reggendo l' animo di vedere la sua tura in tabella pubblicata dal Calzoni, che porge
chiesa in siffatto pericolo , indusse il nipole suo , dot. | ancora contezza cronologicamente de' benefici sem
Lore Gio . Lodovico Bianconi (quegli che, tra gli scrit plici eretti, applicati agli altari, di varie indulgenze
tori più dotti ed eleganti bolognesi, si rammemora concedute da' Romani Pontefici, delle Congregazioni
dal Fantuzzi come medico particolare , consigliere spirituali d 'antica data sino al suo tempo , e ne rac
aulico di Federico Augusto -ill Re di Prussia ed Elet colse altre memorie pur degne di qualche riguardo ,
tore di Sassonia ) a sostenere con lui la spesa della le quali qui si ommettono , limitati noi a passare
necessaria restaurazione, onde ai 15 gennaio 1706 ſu alla descrizione di questa chiesa titolare della parroc
posta la prima pietra della chiesa presente . Ricorse chia ; e di altre due chiese ch 'oggi rimangono aperte
ro i Bianconi allo stesso Pontefice e ne ottennero nel al culto in sua giurisdizione : non cosi di que' luoghi
13 gennaio 1708 il giuspatronato per se e suoi slic sacri e profani che ne furono distolti , soppressi e
cessori : da essi Bianconi ſu ridotta a termine con distrutti pe' cambiamenti politici avvenuti circa al
sollecitudine in maniera che ai 26 maggio 1709 se finire dello scorso secolo .
ne fece dall' anzidetto parroco D . Angelo Michele Bian
coni la solenne benedizione , per licenza avutone dal I S . MARIA DELLA PURIFICAZIONE
Cardinale Giacomo Boncompagni , Arcivescovo di Bo
logna . Morto il parroco Bianconi gli succedettero Chiesa priorale-parrocchia le in Via Mascarella , ar
| chiteltata , dipinta ed ornata da artisti bolognesi. L 'ar
l' uno dietro all' altro i nipoli suoi , figliuoli di Gio .
Lodovico soprallodato . Per rinunzia loro spontanea , chitettura di essa chiesa eseguivasi con disegno ed
nominarono a novello parroco nel 1741 Don Gio . assistenza di Luigi Maria Casoli nel 1708 : le ele
ganti pitture ornamentali furono nel 1759 condotte
Ballista Serra Zanelti , il quale edificò parte della
canonica ora godula dal Priore-Curato. Del 1752 no da Mauro Tesi , altre dipoi da Flaminio Minozzi :
minavasi a tale 11Micio il dottore D . Antonio Pirani, per le ingiurie del tempo e per incuranza d ' inser
che fabbricò l'altra parte della presente parrocchiale vienti, essendo assai palite , vennero restaurate e
abitazione. Per decreto de 24 giugno 1805 ſalto a ridonale quasi a nuova vita nel 1823 da Gactano
riduzione della parrocchia di questa città , e conſer
Caponeri. La chiesa è di forma reltangolare e di
una sola 'navata ad archivolti, divisa per nove cap
mato li 26 maggio 1806, la chiesa di S . Maria in via
Mascarella essendo cessata di esser Priorale e Par. pelle , compresa la maggiore e del presbiterio coper .
rocchiale , dichiarala venne Vicariale e Succursale , ta da una schiacciata cupola o callolla emisferica :
e l' anime soggette alla giurisdizione di essa furono intermediate le cappelle da nicchie contenenti statue
incorporate nelle parrocchie di S . Martino e della in rilievo poste frammezzo al vapo de' pilastri bina .
Maddalena. Pel riordinamento decretato del 1816 dal. li , e d ' ordine composito . Sopra la porta maggiore
marmorea la
l' Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale o d ' ingresso , entro alla chiesa evvi
pide con la iscrizione
Carlo Oppizzoni, venerando vivente Arcivescovo di D. O . M .
Bologna , ripristinata ſu questa parrocchia , ritor
TEMPLO
nandole quelle porzioni ch 'eransi assegnate alle sud A FVNDAMENTIS . RESTITVTO
dette parrocchie di S . Martino , e della Maddalena. E
JO . LYDOVICVS
riconobbesi come in allora e cosi in appresso qual' è BIANCONIVS
altualmente il diritto di nomina del priore-parro PETRI . MARIAE . F
co spettare alla famiglia Bianconi, la quale lutto PERPETVO . PATRONATVS . JVRE
ra ne conserva il giuspatronato , oggi pertinente al DONATVR
ch . sig . cavaliere Giuseppe Bianconi, doltore colle
gialo e professore di storia naturale nella bolognese AN . MDCCVIII
Pontificia (Università ; quegli che emulalore de'suoi ! E questa iscrizione ſul posla in luogo d ' allra .
maggiori , per religioso zelo e per decoro proprio . I chi eravi collocata precedentemente , copiata nella
raccolta già nota del Montieri , e posta alle stampe ANNO . MDCCCXXXXIII.
dal Calindri in ben altra forma , quale da noi pu LAPIS . QVI
re si trascrive per esser non meno interessante del INJVRIA , TEMPORVM . AMOTUS
l' anziriportata , accennando a' particolari storici più
precisi ed ommessi nella posteriore iscrizione. DIFFRATVSQVE
OBSCVRO . LOCO . DELITVIT
D. O . M . CVRANTE JO . BAPTISTA . BIANCONI
TEMPLVM HOC PAROCHIALE
DOCT . PHIL. MATIEM . AEDIS . PATRONO
PVRIFICATAE VIRGINI EGESTVS . RESTITVTVSQVE . EST
ANTIQVITAS DICATVM NE
CONTIGNATIONIS ET PARIETVM BONAVENTVRAE . CAVALER10
RIMOSA JAM VETVSTATE FATISCENS GEOMETRAE . MAXIMO
JO . LVDOVICVS BLANCONVS QUI . AB . ANNO . MDCXXIX .
CVI PROINDE SVISQVE HH . AD . ANNVM . MDCXLVII.
ET SVCCESSORIBVS SS. D . N . CLEMENS XI. P . M . INTERIOREM . MATHESIM
JVS PERPETUM NOMINANDI BONON. TRADIDIT .
PAROCHVM PRIOREM TESTIMONIUM . DEESSET
AMPLISS . DIGNITATIS .
CONCESSIT
ANNO DOMINIMDCCVIII.
Non dobbiamo lasciar inosservato che , con qual
Ai lati della porta sopradella in due nicchie s'am che variante , questa iscrizione si riporta nel pre
mirano i semibusti a tutto rilievo rappresentanti S . delto l'Elogio del Cavalieri pubblicata dal Piola che
Domenico Guzmano , e Fra Bonaventura Cavalieri : parimenti ne diede la vecchia iscrizione , in questa
l'uno illustre per santità e per dottrina , del quale chiesa pur leggibile, sottoposta alla iscrizione moder
molti scrissero la vita ; ma a noi basterà indicarne da , del seguente tenore :
gli atti del precitato P . Melloni : dell'altro cele
bre, quant' altri mai, per matematica scienza, au D . 0. M .
tore della geometria degl' indivisibili , allievo del gran A . R . P . BONAVENTVRAE CAVALERIO MEDIOLANENSI
Galileo , e professore nell' archigionasio bolognese . ORDINIS JESVATOR VM IN HOC COENOBIO MASCARELLAE
morto nel 1647, tra i Gesuati a S Maria Mascarella ,
PRIORI PERPETVO APOSTOLICO .
in fresca età di 49 anni, abbiamo varie biografie e
memorie , ed un condegno elogio ne recitava il ch . Ed a maggiore prova del decesso e della sepol
Gabrio Piola , essendo presidente del sesto congresso tura di esso celebre matematico in Santa Maria del
scientifico italiano , nell' I. R . Istituto Lombardo , é la Purificazione alla Mascarella , dal medesimo Piola
lo pubblicava nel 1844 in Milano. Ma più che intrat- riportasi l' estratto dagli antichi registri mortuari ,
tenerci a rammemorare i singoli pregi de’ dne insi che si custodiscono in questa parrocchia ; l' annoia
goi sunnominati , per universale nominanza chiaris zione cioè di mano del parroco P . Placido Ghilardi
simi, riporteremo le iscrizioni apposte nuovamente da Lucca, fra le cui braccia il Cavalieri esalo lo spi
dal Priore- Parroco , e dal Patrono particolare della rilo : e tale estratto è cosi notato : die 30 novem
chiesa , le quali così sotto ai busti loro si leggono : bris 1647 obiit adm . R . Pr Bonaventura Cavale .
rius Mediolanensis , buius Conventus Prior perpe
ANNO MCCXVII, tuus, atque mathematicarum disciplinarum publicus
DOMINICVS . GVZMANNIVS . PATER
lector : sepultusque fuit in cella Santae Mariae de
ROMA . HISPANIAM . REPETENS Mascarella a latere altaris Annunciationis B . M . V .
CYBICVLVMQVE ubi extat memoria in lapide : che è la breve sopra
HONORI. EIVS . A . MAJORIBVS , CONSECRATVM riportata .
ET . INSIGNIA . MANENT .MIRACVLORVM In succinto noi descrivendo gli oggetti d 'arte prin :
cipali, che veggonsi per le cappelle , faremo il giro
TANTI , HOSPITIS della chiesa da destra a sinistra dell' osservatore :
CVIVS . IMAGINEM ed accenneremo alle principali variazioni cui furono
DE . VETERI . SIGNO soggette : chè di troppo estesa ed innopportuno rie
QVOD . IN DOMO . BIANCONIA . ASSERVATYR scirebbe forse il ricordare come dei quadri più volte
EXPRESSAM si facessero diversi traslocamenti .
DEVOTI . SANCTITATIS . EIVS 1. cappella . Il quadro figurante S . Carlo Borro
MEMORIAE . RELIGIONISQVE . CAVSA meo , nell'atto di orare, col Crocifisso in mano , è pit.
DEDICAVIMVS
tura lodevole di Giuseppe Mariani milanese . Questa
cappella apparteneva già alla famiglia Zagocoi ed
NONIS . IVNUS . ANNO . MDCCCLIII. aveva in sull' allare un' antico dipinto sopra lavola
24 **
tovi Pes , & Sg. Sebastian . Fiebing . a im6 sel giorno che si eleine este
marture , & gnnta pittore
2. szagella . L ' assunzione ü . T . al cielo ene 1 . cappela . L 'Arcangpia Battiele, ia m e r
Lagen • fi konstah intanto al san sepelers ; melle , tedatta di renders als al S . Patriara in
tra Thurai Paasarathi , alarts per la tamalia ' et al tgrimain , nine planechari , பாம் |
Salam , male avanti af 103 era seila setis i bracia aperte el afegnata a demosione , e lees
ma capgella . Aaticamente apartenena alla famiglia Paitm vele agli sert en ste man ger mer
Cuslardi ; prima vis regerara ina Madonna eni faila splenione sieste. Piltana arianas de
Samono asties satire ignots ; Josca erau mai aggiudicata tra le migliori , che si abbians &
Larsia diminta sel 1997 ta Loranco Costa ferrarese , Bianconi , altra de campamni questa de
raggresentante Couta ngurto , goria di Aagri , sa , artista dilettante , stala på segretario del
S . Agastali et afin Sants , la inale adorno in len c ademia di Belle arta a Milano
so la piala capgefla e pervenne . taita ya affatt , & cappella . I nartírio di S . Steiago
aille mani di lalud partientare , dad witimo de oral , odata agera di Aureliano Milima
la son é molla venduta ad estero compratser. Ste ! 9. cappella . La figura ia piedi a bezceia e
to al quadro minificato si fere deposito della targia ed in estan dernta dei 2. Covanni Colombia
in chi Domenien Ogers i miracola pui santa merito , e , datore de Covati , ir orienta dal pennello de
s posero dentro due iscrizioni dellate enn atres lati- u Go Batastas Bolsas
sta dal c . archeniazo fa canonen D . Filippo Schiassi. I Le sei stalne , che igramo le virti della
deaza , Punta , Furtezza , Temperanza , mida
blicate sell opascola del pesſessar Girolamo Biagonal Giustizia , dovellate da Giovani Petr , et al
3 . cappella , di pertinenza già della famiglia Pe te nelle nicchie , zvam ſzappasti de pilastri aszta.
moli , poi di quella de Rasena . Il quadro mostra , a sono distinte per i passi o both loco adesin ,
bodo di frontale , i Ss. Pellegrino e Francesco AS leggnasi ne sermogi e nelle omelie & S . Bernard
sisi , con in mezzo ana Croce di legno sopraggasta , peeceteaza verano altre sakre provvisariament
dipinti da Micola Bertuzsi , ancomitano. Il frontale latte di meno soluta materia da Antonio Schiens
capre in sacro telun ari , ed altra volta capera un Passando alle dine Sagrestie , che rimangon de
antichissim , Crocifisso , ia senerazione sino a ' tempi tro la cappeila maggiore suddescritta , indichern
di S . Domenico nella racchia ahiesa , era già ornato in tra i diversi quadri , esserne cioque esa ritratti se
pittura , o Ss. Biagio ed Onolrio , da Giulio Cesare Rettori beneficiati , i quali segnano le principais
Cremonini centese , e decorato quindi per no linte che delle stona per innanzi scorse
paano sostennta da due Pattini , scultura in gesso senti alla parrocchia : trascelti da molt de
di Angelo Pio . si serbano entro la cannerea . In questa ma
4 . cappella2 .. La data al
La statua vere enloeita
al vero Ve I greslia faremo noi notare , sopra rx pera,
di SS .. Ve
colorita ,. di
nanzio martire chescoipila da Bernardo Bernardi, specialmente quello del prior parteco Angelo Lele
allogata farvi per la Compagnia del SS . Sacramento | Bianconi dipinto da Aureliano Milani, di cuipariset
derola ad esso Santo . Eravi già un ' immagine an . ervi altro quadro con vari Saoti. Virabze è sapnas
fica di M . V . appellata la Madonna de Mazzieri (del degli armada della secreta segrestia , ma Wziens
Foro Civile di Bologna , i quali ogni anno pomposa col Bambina , pittura di Simone de Bologna
festa de celebrarano ) con frontale , dipinto da Giv si passa quindi alla piccola cappella , ana rei
seppe Varotti, deposto ora in Sagrestia . stanza di S . Domenica , nella quale si resera alta
5 . appella maggiore. La SS. Vergine fanciulla SS . Immagine di M . V . com diria Figinale , dipinta
ehe sale al tempio , accolta dal vecchio Simeone, am | ia maro , giá venerata dal detta Santa Patriarca .
pirata da varie persone disposte sui gradi, e due la effigie di lei, per antico pennello colorida , sta ap
di esse a mezze figare, forse ritratti de committen - pesa ad una parete e belle altra leggesi L2 iscritiser
ti ed indicanti il misterioso alto , opera pió volte seguente :
restaurata , della facile maniera pittorica di Bartos . MAGO . PRODIGIALIS
Lomeo Passarotti. Il Calzoni della storia , di questa QVAE
chiesa superiormente citata , notava che il Crespi DOMINICVS . PATRES . LEGIFERTI
detto lo Spagnolo coperse i ritralli allorché in in .
grandito il quadro Del 1709; furono nuovamente sco . IN PRECES . EFFVSTY
perti nell'anno scorso 1853 dal pittore Francesco Setti COELESTI . ADLOQVIO
in occasione di altro bene eseguito restauro. Nelle VTI . VETERI. IXXA . TRADITVI . EST . SEATIT.
pareli laterali di questa maggiore cappella sono due
piccoli quadri, l' uno con l'Assunta e due Angeli , Si pnd anche di qui passare alla vicina sala una
copia di quella che in grande dimensione ammirasi volta Reſeltorio de' Canonici di Roncisvalle , gere
bellissima dipinta da Guido Reni per Castel Franco . per cinqne quadri , da Antonio Gionima eseguita
6 . cappella . S Geltrude denominata la grande e con colori a tempera , riscontraosi alcusi de mirace
pittura di Girolamo Montanari, la quale fu inci. losi fatli avvenuli mentre esso san Domenico quini
sa da Giuseppe Foschi, per distribuirsene la stampa abitava. . dichiariazione de' quali per maggior
intelligenza delle osservatore Purvi apposta la epi- | 1343 edificata la chiesa, ne facessero dedicazione a
grare : S . Onofrio eremita . Subiva in seguito notabili varia
QUANDO
IL P . PATRIARCA DOMENICO
zioni, e ridotto il luogo sacro a commenda ſu conce
RITORNATO NEL 1218. DA ROMA duto ad alcuni Confratelli , del 1512 uniti nella chie
IN SPAGNA sa parroccbiale di S . Maria Maddalena in S . Dooato ,
SI SOFFERMAVA IN BOLOGNA coll' obbligo di mantenere il fabbricato ed allog
A VISITARE I CONFRATELLI giare que' Canonici che fossero transitali per Bolo
RICETTATI DAI CANONICI DI RONCISVALLE gna. In seguito l' unione dei Confratelli dichiaravasi
CHE QUI EBBER CASA OSPITALE Arciconfraternita ; per essi facevasi ricostruire la
E CURA D 'ANIME facciata nel 1553 con architellura di Raffaele Fio
IN QUESTA STANZA rini ; nel 1612 vi s' erigeva un ampio dormentorio .
GIA ' REFETTORIO Essi nel 1547, incominciarono ad accellare Orfanelli,
PRODIGIOSAMENTE MOLTIPLICO ' percid il luogo fu denominato santa Maria Maddale .
I PANI SOPRA LA MENSA Da de' Pulli orfani. Per uso loro rinorossi la fabbri
LE CUI TAVOLE IN QUESTA CHIESA ca nel 1763, cioè la inferiore chiesa e l'oratorio sui
SI CONSERVANO
PREZIOSA BELIQUIA periore dall' architello Alfonso Toreggiani, a spese
de' Confratelli, che ressero l' Arciconfraternita stessa
E NELL' ATTIGUA
GIA ' SUA CELLA a tullo il 1798 , anno nel quale altre simiglianti insti.
E DOPO 494 ANNI luzioni vennero soppresse ed abbollile. L 'antica me
DAL DOTTOR D . ANGELO BIANCONI moria con altre epigrafi latine si leggono nel libro
PRIOR PARROCO della storia di Santa Maria in Mascarella , più vol
CONSECRATA AD USO DI CAPPELLA te citalo ; cui rimelliamo , a serbare brevità , chi
Ė ANTICA FAMA fosse vago di saperne altre notizie : e così per aver
CHE FOSSE BEATO DI COLLOQUIO contezza de' quadri dipinti dal Ramenghi o Bagna .
DELLA VETUSTA IMMAGINE cavalto , dai Passarotti, dai Procaccini e da altri
DELLA VERGINE
più moderni, ch ' ornarono coll' opere loro la chiesa
CHE VI SI VENERA
e l'oratorio , ove specialmente in fissati giorni e nei
L 'ODIERNO PRIOR PARROCO festivi si ha adunanza della Congregazione palroci
ED IL PATRONO DELLA CHIESA nata dalla Madonna della Provvideoza , e la Coofra .
SCRIVONO LA MEMORIA ternita di S. Luigi Gonzaga.
DI QUESTI FATTI
PERCHÈ ALLA VENERAZIONE MADONNA DEL SOCCORSO
DELLE GENTI
AL BORGO S. PIETRO.
DURI PERPETUA
1853 . La storia a questo Santuario si lia scritta e pub
Dopo di aver noi descritta per tal modo questa blicata da Fulvio Alberti , e da altri bolognesi rac
chiesa priorale parrocchiale , porremo fine alle noti coglitori di memorie patrie : la si legge ancora nel
zie ricordando le Congregazioni e Compagnie spiri | l' opera succilata del Calzoni. Ir ſarne por un com
tnali , che sono state e vi sono tuttavia ner eserci . pendio riescirebbe lavoro oltre a ' limili a noi pre
zio di pietà e religione de' parrocchiani. Nel 1650 quindii agli
scrilli, quind agli scritt
scrittoori
ri delle notizie intorno alla
vi fo eretta una Congregazione dedicata a S . Carlo chiesa ed alla Confraternita della B . V . del soccor
Borromeo e composta di venli Sacerdoti , dopo al so , passando noi solto silenzio le molte cose che
cuni angi sibi mutamenti e soppressione. L ' unione sarebbero qui a trascriversi , rimandiamo chiunque
de devoli di S . Geltrude, della la grande, erigevasi voglia averne più estesa contezza ; diremo soltanto
del 1749 e continua ancora celebrando la festa so come l'a Compagnia ſu fondata circa l' anno 1522 e
leone di lei nella domenica tra l' ottava del giorno come la chiesa fu archileltala nel 1581 da Domeni.
festivo di essa Santa . La Congregazione evvi pure co Tibaldi. La volta della chiesa esser stata dipin
della Via Crucis, e la Compagnia del ss. Sacramen ta gratis da Gioachino Pizzoli , qual uno de' de
to . Allre pratiche religiose sonovi io vari giorni del voli confratelli : la cappella maggiore rifabbricata
l' anno promosse e mantenute dal Priore-parroco , del 1780 con disegno di Giuseppe larmorini , e der
zelante sopra ogni altra cosa della sua cura d ' a . 1839 restaurata ed ornala da Luigi Cini. Degli al
nime. tri oggetti d ' arte e singolarmente delle pillure a
SANTA MARIA MADDALENA fresco , condotte dal medesimo Pizzoli, non daremo
JN VIA MASCARELLA . la descrizione , essendo abbastanza note ed ammira.
Chiesa in cui ufficiasi per Oratorio da Confrater te di continuo nelle reste e nella solennità spe
nile secolari , ed anche per sussidio della priorale cialmente , in cui si venera la ss . Immagine , con
- parrocchiale. Fin dai primi tempi, come si è accen sempre grande concorso di fedeli devoli, a ' quali es .
nato più sopra nel compendio storico , i Caponici di sa è in somma venerazione , noverandosi la chiesa
Roncisvalle fondarono in questo luogo un'ospedale ad tra i santuari più memorabili di Bologna .
albergare pellegrini spagnoli : si crede ch ' essi, nell CASTANO GIORDANI.
- 91 -

SAN PIETRO APOSTOLO


PARROCCHIA

NELLA CATTEDRALE METROPOLITANA


DI BOLOGNA

leta prescrizione di brevità assegnata a | Vescovo primo di Bologna , ed essersi quella riedifi.
Se questo nostro articolo , parimenti che cata da S . Felice , altro Vescovo bolognese , con de
ad altri da noi scritti nel porgere dicazione a ' Ss. Naborre e Felice , e con ripristina
le notizie storico -artistiche di alcune chie mento di residenza episcopale , in unione al suo Cle
se di Bologna e della Diocesi , ne impone ro e Capitolo , nel luogo dove poi sorse un Mona
U soltanto dare pochi cenni del grandioso stero di Benedettini , il quale ſu commutato in ap
tempio dedicato al Principe degli Apostoli , presso a Coovento di Francescane Clarisse appellate
V San Pietro , come parrocchia , una tra le più Urbaniste , ed il quale divenne quella famosa Abba
antiche e considerevoli della città , e non zia , che tuttora si chiama volgarmente la Badia ,
discorrerne come Cattedrale Metropolitana e prima sebbene fossevi a ' giorni nostri instituita voa casa
Chiesa Canonicale. Ampia e svariata materia si avreb . provinciale di lavoro e di pubblica beneficenza .
be quegli che pigliasse ad illustrarla dalla fondazio · Egli avrebbe a ricordare che la seconda chiesa
ne sua vetustissima sino a ' giorni nostri : staremo Cattedrale fu saerata a ' Ss. Pietro e Paolo apostoli
contenti noi di esporne questi cenni, lascieremo che da per fondazione del S . Vescovo Faustiniano , dov' è
altri, a migliore opportunità , se ne pubblichiuna degna oggi la piccola chiesa, sotto l'appellazione de' Ss. In
e compiuta illustrazione. Ora per significare in qual. nocenti , unita alla Basilica di S . Stefano ; in cui
che guisa l' importanza di tanto lavoro , e per di scorgonsi ancora monumenti di sua antichità e della
mostrare nei brevi termini a noi fissati , che pur non sempre mantenuta venerazione. E colla scorta degli
igooriamo affatto le principali cose ad esso sacro scrittori patri avrebb ' anche a narrare le vicissitu
tempio pertinenti , quasi di volo passeremo in rivi dini , cui furono soggette in vari tempi le due accen
sta i particolari più notabili da noi rinvenuti nel nate Cattedrali, per esser poste allora all'esterno del
raccogliere i materiali per la compilazione dell'arti. le mura di Bologna , e soggette alle escursioni mi.
colo nostro. litari nemiche , le quali in tempi barbari apportaro
Quegli che dovesse il vasto e laborioso assunto no sovente alla cillà nostra e danni e rovine.
pigliare , di descrivere cioè la storia e la illustrazio Egli verrebbe quindi a notare per quali cagioni
ne della Cattedrale Metropolitana bolognese , in ri- ed eventi si erigeva la terza chiesa Cattedrale al
guardo alla parte ecclesiastica ed artistica , e in ri. centro della città , dedicandola nuovamente a S . Pie
guardo a molti altri documenti , che serbansi nel tro Apostolo , nel sito preciso in che pur ora si am
ben ' ordinato archivio della Mensa Arcivescovile ed mica ampliata, grandiosa ed adorna vagamente. Per
in quello dell' odierna parrocchia , formarebbe per gli storici suindicati converrebb'egli nello assegnare la
certo opera voluminosa ed assai interessante . Ma egli erezione della Cattedrale nuova , circa gli apoi 910
molto da lungi , riteniamo , ch' abbia a muovere suo dell' era cristiana , con decreto ed a spese del Pub .
cammino, e partirne dall'epoca più remota onde per blico , essendo qui Vescovo un Pietro IV . di questo
venire all' età presente. Egli avrebbe quindi a ramme nome, creduto da taluni bolognese , e quello medesi .
morare che una primissima chiesa , a S . Pietro Aposto. | mo il quale fu poscia Arcivescovo di Ravenna , e del
lo consacrata , essersi eretta in Cattedrale da S . Zama, l quale S . Pier Damiano fece menzione. E specificando
vumodozp
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FERRIER

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e Felice,13

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)
diverse ampliazioni dalla fabbrica , ed i privilegi | vo Bartolommeo Raimondi la volta della chiesa , la
veciali della Cattedrale di Bologna , ricorderebbe sagreslia de' Canonici, del 1396 un grandissimo por.
mechè del 1066 era , in vicinanza di questa chiesa licalo davanti la chiesa stessa , e del 1404 dipingere
nominala S . Pietro maggiore, un lempiello ad uso la truna vecchia del coro per mano di Lippo Dal
baltisterio , e comechè la bolognese Calledrale masio o Maso da Bologna , figurandovi N . S . Gesù
sse conceduta dal Sommo Pontefice Alessandro II. Cristo e li Ss. Pietro e Paolo Apostoli.
i dominio al Capitolo de Canonici, i quali n 'ebbero e non sarebbe da passare sotto silenzio che nel
inferma da Onorio Il Papa , per sua bolla dei 13 | 1426 alla Cattedrale Bolognese aggiungevansi , oltre
arzo 1129 serbata nell'anzidello archivio ed i qua. | i necessari restauri , delle decorazioni notabilissime
ebbero a trarre perciò la derivazione del domi. per ordine e coa denaro del Vescovo Cardlaale B .
cato , possesso e giurisdizione , nello istituirsene Niccolò Albergati, e che nel 1454 si dava compimen
parrocchia devoluta ancor anticamente al Capito - | to al rifabbricato Battistero . Essendo Vescovo di que
, ancorchè non apparisca per documenti chiarita la sta città , il Cardinale Giuliano dalla Rovere (quegli
rigiae sua, forse provenula quando le parrocchie ur- che sali al Pontificalo ed assunse il famoso nome di
ane si stabilirono , e questa stessa in vigore altresi Giulio II ) con allri molli abbellimenli si rendeva
I surriſerito privilegio pontificio , cospicua e mirabile la bolognese Cattedrale , dipin
Edirne sarebbe che, per solerzia e dispendio dei gendovisi del 1457 qualtro cappelle , e Ira esse vuol.
usseguenti Vescovi di Bologna, molle ampliazioni si si ricordata la Garganelli , descritta dal Lamo e
:cero alla Calledrale bolognese da incendio distruta lodata dal Buonarroti , nella quale s' ammiravano
a , o guasta da lerremoto . La fabbrica ebbesi a storie sacre figurale da Francesco Cossa , Ercole
innovare in forma ed ampiezza , ebbesi l' altra tor . Grandi ed altri coetanei ; e similmente le pillure di
e o campanile ad erigere in relazione alla fabbrica, Guido ed Amico Aspertini nelle pareti di quel por.
ortando al proposito varie notizie interessantie tico bellissimo, che del 1487 il sullodato Vescovo la
quella d ' essere stata nel giorno 8 luglio 1181 consa . ceva architeltare dal celebre Bramante e che stelte
rata dal Papa Lucio III ad intercessione di Gerardo siccome fabbrica ammirevole e conservata davanti a
ircivescovo di Ravenna. Si ha che del 1188 questa questa Catledrale sino alla metà circa dello scorso
Cattedrale fu destinata per capo delle quattro Iri. secolo .
ù , onde la città nostra era divisa ; che del 1220 il Dal 1570 al 1584 aveva la fabbrica di questo tem .
Vescovo Enrico dalla Fralta commelleva a proprie pio ricevula nuova forma e nuovi ornamenti, Ira qua.
spese degli altri adornamenti per l' interno ed ester- li velriate, dipinte da Gerardo Ornerio frigio , con
no della Chiesa, facendo operare dallo scullore Ven - le gesta de' Ss. Apostoli figurate dal piltore Pro .
lura bolognese la porta denominata poscia de' leo - spero Fontana per cura ed a spese del primo Arcive
ni , ed erigendo nel 1252 la nuova porta maggiore , scovo di Bologna, Cardinale Gabriele Paleolli, da cui
servendosi in tali costruzioni e decorazioni architet. aver ampliato e decorato il palazzo archiepiscopale ,
toniche di un tal Marchione bolognese capo-mastro mentre regnava felicemente il Sommo Pontefice Cre .
muralore (oggi direbbesi architello -soprastante ) e gorio XIII ( bolognese della famiglia Boncompagni)
adoperando in ciò diversi marmi: sicchè la chiesa e condolti altri lavori d ' importanza somma , i qua .
stessa fu estimala una delle più riguardevoli di quelli furono dipoi terminati dal nipote e successore Ar
l' epoca , nello slile archiaculo , che meglio d 'ogni civescovo Alfonso Palcolli. Questi nel 1605 poneva la
allro reputasi adalto e conveniente ai sacri edifici. Si prima pielra alla rifabbricazione della Melropolitana
ha che del 1276 venne rifabbricato il Baltisterio o sopra disegno del P . Magenta , barnabila milanese ,
tempietto ballesimale , essendo Vescovo di Bologna e dietro assegnamenti pecuniari approvali dai Pog
quell' Oltavio Ubaldini , che fu eletto arbitro della tefici Paolo V . ( Borghesi romano ) Gregorio XV (Lu .
controversia pata fra il Capitolo di S . Pietro , ed i dovisi di Bologna) e melteva alla direzione della fab
Frali Eremitani di S . Giacomo di Savena per cerli brica l' architetto Niccolò Donati ; e oltre ad asse
dirilli parrocchiali. II P . Melloni in appendice agli goi in denaro mandava in dono sacri ricchi para .
alli o memorie degli uomini illustri in santità , nati menli ed argenli. In appresso ne prendeva la sorve
o morti in Bologna , volume secondo della classe diglianza , mutato in parte il disegno onde la fabbrica
quei , che da tempo immemorabile , sembrano aver erasi cominciata, il successore Arcivescovo, Cardina .
culto pubblico e litolo di Beati o di Santi con tolle le Lodovico Ludovisi , nipote del bolognese Poolefi
ranza della Romana Chiesa , pubblicava un elenco ce anzidello ; lasciando però intalla e adornata la
delle chiese e luoghi pii della ciltà compilato nel cappella maggiore , com ' erasi prima abbellita con
1366 , nel quale distingueva per categoria , quante | architettura di Domenico Tibaldi , con pitture del
erana beneficia spectantia ad Capitulum Bononiae, et | 1. Aretusi e del Fiorini e di altri , facendovi inoltre
Capellaniae Ecclesiae Bononiensis ed anche i Consor. | aggiungere il dipinto della grande lunetta per ultima
zi pertinenti ai qualiro Quartieri. Il perchè riescireb- opera da Lodovico Caracci. I quali ornamenti tutti
be inopportuno qui ripeterne la nomenclatura. Più accrebbero a questo tempio nella sua ampliazione la
interessante ne parrebbe lo indicare altre meno co. | sontuosilà ed il decoro , per cui dagli scrittori con
gnile uolizie di spellanza delle arti , e dirne coine temporanei descrivasi quale opera lodalissima e le
per tacere di altre che del 1392 si fece fare dal Vesco- iscrizione riporlagsi che girano inlorno al cornicione
2 ***
esteriore distinte cosi: PAVLO V . PONT. OPT. MAX . METROPOLITICAM S . PETRI
ALPHONSO PALAFOTO ARCHIEPISCOPO ANNO CHRI APOSTOLORVM PRINCIPIS AED RM
STI 1610 -- ET ALEXANDRO LVDOVISIO SVCCESS . QVAM
1614 - PAVLI V. PONT. MAX . MVNIFICENTIA BENEDICTVS XIV . PONT. MAX
SCIP , BORGHESII CARD . ARCHIEP. III. AVSPICIIS
GRAVISSIMIS CVRIS PROHIBENTIBUS
ALEX . LVDOVISII IV . ARCHIEP. ANN . 1600. Altri
lavori a sicurezza ed a compimento di questa fab DEO DICARE
brica si eseguivano nel 1702 a solerzia e spesa del QUOD IPSI OPTATISSIMVM ERAT
l Arcivescovo Cardinale Giacomo Boncompagni, pa NON POTVIT
renle del Papa prenominato ; e molti altri ancora , VINCENTIVS M . S . R . E . CARD . MALVETIVS
specialmente la maestosa facciata e due cappelle ,
AB EO PYRPVRA DONATYS
eseguivansi del 1747 sotto il glorioso Pontificato di
IPSIQVE IN BONONIENSI ARCHIEPISCOPATV
Benedetto XIV ( prima Arcivescovo di Bologna , Car SVCCESSOR
dinale Lamberlini) riducendola alla grandiosità e
VICARIVS BT MVNERI DELEGATVS
magnificenza , ond' è oggi pur ammirata , e serven
dosi all' uopo dell' architetto Alfonso Torreggiani. SOLEMNI RITY CONSECRAVIT
Divenuta al tutto nuova , per tali ricostruzioni e XVIII . KALENDAS SEPTEMBRIS M . D . CC . LVI.
mutamenti , la fabbrica della Metropolitana, e diver ET FIDELIBVS RELIGIOSE AD ECCLESIAM
ACCEDENTIBVS S . S , DIE
sa affatto dall' antica conceduta in dominio , siccome
INDVLGENTIAM PLENARIAM
ful superiormente accennato , e al Capitolo de' Cano .
nici non restando che il suolo ad essi pertinente , ANNIVERSARIA VERO CELEBRITATE RECYRRENTE
SEPTEM ANNOR . ET TOTIDEM QVADRAGEN . VENIAM
dal suencomialo Pontefice Benedetto XIV , per lelle
SVMMI PONTIFICIS AVTHORITATE
ra dei 12 maggio , e per breve dei 15 del mese stes
PERPETVO CONCESSIT
so 1752, ſu concesso al Cardinale Arcivescovo Vin
cenzo Malvezzi , di consacrarla di nuovo , per cui JYSSVQVE EJVS
venne da lui dedicata col titolo presente di S . Pietro M . P. C .
Apostolo : lo che per esso Arcivescovo Cardinale si
fece solennemente ai 15 d 'agosto 1757 conforme leg Poco dopo l' accennata consecrazione varie que.
gesi io apposita descritta relazione di siffalta e so stjoni essendo insorte tra il Capitolo e l'Arcivescovo
lenne augusta cerimonia e nelle due iscrizioni , che circa al dominio della rinovata chiesa, tali questioni
si vedono soprapposte a due delle quattro porte mi Ironcale vennero per un componimento che si segnava
nori nell' interno del tempio , le quali iscrizioni qui da ambe le parti ai 23 febbraro 1765 e con delto coinpo .
riportiamo nella forma loro segucnte : nimento cedeva il Capitolo all'arcivescovo e suoi suc
cessori il dominio della chiesa medesina, riserbandosi
BENEDICTO XIV . P. M . esso Capitolo solamente quello sul Campanile e casa
QVOD del campanaro, per tenervi anche l'archivio e compu
tisteria capitolare ; sulla Sagrestia e stanza di rig
AVGYSTI TEMPLI AEDIFICATIONEM
nione del Capitolo stesso ; sulla casa e canonica del
CVM OMNI CYLTV Curato di S. Pietro , cogli annessi e pertinenze del
PERFECERIT la parrocchia ; sull' andito per chi dalla Cattedrale
INNVMERA ET PRETIOSISSIMA si passa a discendere alla chiesa sotterranea detta
DONARIA de confessi e per cui si accede alla Sagreslia ; ob
bligandosi il Capitolo de' Canonici , di mantenere gli
MVNIFICE OBTVLERIT accennati locali , gli stalli e scanni del coro , ed al.
ATQVE IN SOLEMNI DEDICATIONB tro relativo , com ' è inscritto nel surriferito compo
CARD . VINCENTIVM MALVETIVM nimento . In corrispettività di che l' Arcivescovo , a
SIBI IN ARCHIEPISCOPATY SYCCESSOREM nome di se e suoi successori, assunse obbligo del to
tale mantenimento della chiesa Cattedrale e cappella
VICES SVAS
maggiore, della chiesa de' Confessi, de'muri dai fon
SVPPLERE IVSSERIT damenti sino al tetto ed altrettali cose, le quali non
DIGNITATES ET CANONICI fa mestieri qui riſerire partitamente. Ma trapassa
OB TANTA ALLAQVE PLVRIMA
re in silenzio non si converrebbe come restauri e
adornamenti alla Cattedrale Metropolitana aggiun .
IN ORDINEM SVVM geva il Cardinale Arcivescovo Andrea Giovannetti dal
COLLATA BENEFICIA 1776 al 1789 con singolare munificenza , e come re
PATRI OPTIMO ET BENEFICENTISSIMO stauramenti e decorazione operare si facevano a gior.
ni nostri per ordine ed a spesa del signor Cardinale
G. A. M .
Carlo Oppizzoni , venerando altuale Arcivescovo , an .
PP . corchè sieno noti e da chiunque possano osservarsi
A. D . ( 13 .1 . CCLVII . | segnatamente nella cappella maggiore, ed in quelle di
S . Apollinare e del Santissimo ( ed in questa col con . to gli auspici di S . Antonio Ji Padova canonicamente
corso nella spesa anche della Compagnia ) e nella erelta nella Metropolitana di s. Pietro in Bologna
esteriore grande facciata dentro e fuori del Palazzo 1807. Instituzioni a dirsi lutte di spirituale vantaga
Arcivescovile , e moll' altre opere falte per munia . gio , e merilevoli ciascune di ricordanza per chi delo
cenza sua , delle quali serberà perpelna inemoria la la Caltedrale Metropolitana imprendesse a farsi illile
iscrizione, che nella sommità della posteriore faccia stratore ma non da noi limitati alle memorie di
ta si legge apposta con le seguenli parole : questa Chiesa solamente quale parrocchia .
Dopo di averne indicato le singolarità sopradi.
KAR . OPPIZZONIVS stinte noi diremo quel poco che abbiamo potillo
trovare circa la Parrocchia di s . Pietro Apostolo . Nei
CARD . ARCHIEP . primordi del cristianesimo l'ufficio e la giurisdizin
TEMPLVM ne di parroco era del Vescovo , tanto per la cillà co
me per la campagna : egli non potendo da sc solo
QVAQVA . VERSVS ainministrare i sacramenti ed allendere a 'bisogni
INSTAVRAVIT . ORNAVITQ . spirituali de' fedeli fil d ' uopo si facesse adiuvare da
altri Sacerdoti , per esso deputali ed investiti da
EX A . MDCCCII . speciali prerogative : laonde diede loro assegnazio .
AD . A . MDCCCXLV . ni di luoghi e di anime, e nello spartirne le in .
combenze a più Sacerdoti si distinsero eglino prima
Nel menzionare più sopra la cappella del SS. Sa in cappellani, poi in parrochi e urbani e rurali. Dot.
cramento sarebbe da fare un cenno di sua erezione, li scrittori trallarono questo argomento di storia
de' vari adornamenti e di quanl' altro s ' appartiene ed erudizione ecclesiaslica , e tra gli altri dal Lupi
ad essa assegnata alle funzioni sacre della Parroc si pubblico de parochis ante annum Christi millesi.
chia di S . Pietro , siccome per noi farassi nel darne a mum dissertationes. Noi non ripeteremo ciò , che in
suo luogo le notizie arlistiche e parrocchiali. Essen proposito spella più a remolissimi lempi , di quello
do conveniente che prima sia notato , da chi ne fosse che a posteriori, dopo cioè la istituzione delle par
particolare illustratore , aver nel tempio Metropoli . | rocchie urbane. Egli è indubitalo che la chiesa di S .
tano di S . Pietro in Bologna sua sede un Arcive Pietro si riliene una delle più antiche parrocchie
scovo, quasi sempre decorato della porpora Cardina. della ciltà di Bologna , mentre molte chiese ora di
lizia ( altra volta col titolo di Principe dell' Impero ) stinte in seguito con lal prerogativa non furono an.
esser ufficiato questo tempio dal Reverendissimo Ca. ticamente che cappellanie . Se negli Elenchi vecchi
pitolo , che costituisce il principal corpo ecclesia . delle parrocchie non trovasi mai rezistralo il titolo
stico della città , composto di quattro dignitari e di Curato di S. Pietro , egli è perchè il vero Curato
sono l' Arcidiacono , l' Arciprete , il Prevosto ed il era il Capitolo , in nome e giurisdizione di cui la
Primicero , noverare quanti sieno i Canonici , uno cura veniva esercitata dal Sagrista , o da qualche al
de' quali Penitenziere maggiore , e l' allro con pre tro Cappellano, nomine Capituli : percid in tal cser .
benda Teologale , e buon numero di Mansionari, cap. cente la cura della parrocchia aveva soli assegni e
pellani , beneficiali , chierici ed altri sacerdoli adelli e non benefizio o prebenda , sopra cui porre le im
alla chiesa e capitolo . E singolarmente tra qnesti poste beneficiarie , alle quali sono più ch ' altro ri.
essere distinti , il Sagrista , il Prefello delle Cerimonie, guardanti i vecchi elenchi delle parrocchie della cit.
i Penitenzieri teologi ordinari, e que' Sacerdoti che si là e diocesi di Bologna. Non è quindi a farsi caso o
ritraggono dal Seminario de' chierici per decorare le mostrare dubbio sull' esistenza antiquata della par
solenni funzioni e tutti con ispeciali prerogative : non rocchia in S . Pietro calledrale , e così pure se la
ommettendo di tener parola de' sacerdoti Consorzia non si trovi segnala nei cataloghi delle parrocchie an .
li del Consorzio della Metropolitana , componenti una teriori alle descrizioni che si fecero in seguito de'con
Congregazione , con direttore Prevosto e Priore del sorziali de' quarlieri; giacchè non potevasi notare
clero , e derivati da qualtro Collegi e da' Parrochi propriamente il Curato di S. Pietro , ma il Sagrista
Urbani dei quartieri, onde la città di Bologna è divi. | nominato dal Capitolo .
sa e distinta . E non tacendo altresì che nella Metro . Si ha nell' archivio della Mensa Arcivescovile in
politana bolognese si hanno adunanze in determinati campione di tassa imposta ai bolognesi da Papa Eu
ſestivi giorni di varie corporazioni religiose, tra quae genio IV . nel Concilio di Ferrara . In questo campio
li andar distinte la Compagnia delle Vergini delle ne avendosi il riparto della tassa , a seconda del
Orsoline , la Congregazione delle nobilissime Dame l' estimo delle famiglie , diviso ne' qualtro quar
dell' ordine della Crociera, la Compagnia del Santissi tieri di Bologna , e ne' singoli quartieri distinle o
mo alle processioni della terza Domenica d 'ogni mese menzionate le parrocchie , trovansi che in quell'an
interveniente , che ha sue regole per buon ordine stam - | no 1430 sotto a S . Pietro maggiore erano registrati
pate più volle e rivedute e confermate dalCardinal Ar- | i seguenti individui, che sembrano capi di famiglia
civescovo Lambertini nel 1731 della quale dipoi, falle i e così denominati : Rinaldo di Lorenzo Ariosti ; Ca .
nuove riforme, si diedero alle stampe gli statuti pel telina di Gioando di Ambrosia ; Zoanna di Marco da
buon governo della Compagnia del SS. Sacramento sot- / Gilla da Castello ; Battista di Francesco Parisa ; Bon
vuolsi denominata S . Niccold degli Albari, sebbene da | Nella sopraindicate soppressione e riduzione dek
taluni si ritenga debba chiamarsi degli alberi , per- parrocchie la chiesa di S . Niccolò degli Albàri dires
chè in antichi documenli si legge : ecclesia S . Nico ne sussidiale di S . Pietro nella Metropolitana . Re
lai de arboribus. Noi allenendoci alla comune ap . staurala fu nel 1825 come vedesi al presente . É u .
pellazione le notizie daremo compilate dagli storici ciata da un Prele cappellano , e varie fuozioni s
nostri che delle chiese urbane lasciarono memorie . Si leoni vi si celebrano con decoro a spese de' devoti,
ha dessa tra le più veluste e tra quelle del 336 fon che frequentano questa chiesa , in cui si raduna b
date al tempo di S . Basilio Vescovo di Bologna , ed pia unione o Compagnia de' Serritori , e quella da !
una delle prime che si designarono a parrocchia in Suffraganti le anime del Purgatorio , la quale agai
ciltà ; quale parrocchia nel 1256 se ne fa menzione , sera recita l' uffizio de'morli ed assiste coo allri fe
e in essa nel 1314 si decorava cavaliere auralo Ugoli- deli alla benedizione del SS. Sacramento .
no Lenzari, che ſu Prelore di Reggio in Lombardia .
Erane Rettore del 1327 un D . Guido da S . Giovanni | S. LUCA DI PORTA A CASTELLO .
in Persiceto , del 1389 un D . Nicolò della Cocca del
1397 un D . Ugolino Mastellari , e del 1441 un D . Narrano gli storici bolognesi , Ira quali Chirar
Giovanni da Vittoria . II Cardinale Arcivescovo Ga. dacci e Masini, esser stata quivi una fortezza , ona
briele Paleolti avendo trovata nel 1566 la parrocchia : delle più veloste di Bologna , pereid il luogo esser
le de' Ss. Senesio e Teopompo (martiri bolognesi di chiamato Porta a Castello. Esservi stata ancora un
Taivolo o Tivoli nel Plebanato Persicetano , i corpi delle famiglie più antiche cognominata de Caste ,
sacri de' quali furono portali nella famosa Badia di e vedervisi per oggi una di loro case con lo stes
Nonantola ) chiesa già nelle vicinanze delfe Episcopio , ma gentilizio lullora appariscenle a basso riliero. La
senza canonica, senza sagrestia e senza cimitero , chiesa di S . Luca ritenersi na delle prime stateit
ja soppresse sottoponendo quella cura d ' anime a parrocchiali della cillà , e trovarsi che sino del 133
San Niccolò degli Albåri : a questa il Papa Grego i Collegi de' Doltori di Medicina e di Filosofia visita
rio XV impartiva indulgenza plenaria annua , come váno , unitamente al corteggio degli scolari, questa
da Breve delli 7 settembre 1621. Essendo questa di. chiesa nel di della festa del Santo Evangelista tito .
venuta juspalronato de' parrocchiani rifabbricavasi lare. Nel 1400 crane Rellore D . Alberto Ozzano , .
nel 1680 con disegno dall'architello Niccolò Barella . cario generale del Vescovo ; e nel 1555 ne fa res
La famiglia de' piltori Gennari provenuta da Cento menti Rellore D . Guglielmo Cimiselli . La parrocchia
contribuiva all' ampliamento ed alla decorazione del conteneva del 1597 soli dieci
case , le quali furope
la cappella maggiore , ed alcuni di essa pittorica fa .
unile alla cura d anime della chiesa parrocchia
miglia vi ebbero sepoltura. Abbiamo per le stampe de Ss. Fabiano e Sebastiano. Per deperimento di fab
un opuseulo scritto dall'arciprete D . Gio. Antonio Vit . brica fu ridotta a più piccola dimensione quasi in
torio , ed intilolato : Espressioni d 'ossequiosa condo sul finire dello XVII secolo , come si ha per questa
glianza ne' pubblici funerali del già molt illustre sig . iscrizione infissa nella facciata e cosi espressa :
Cesare Gennari pillore bolognese , inviati al molt il
lustre sig . Benedetto sito fratello , pittore eccellentis. D . 0. M .
simo presso la S . M . del regnante invilto difensor
ET DIVO LYCAE
della fede Giacomo II re della Gran Bretlagna . Da
Bologna per Giacomo Monti 1688 in 8 , lunerali cele ECCLESIAM A NOBILIBVS DE CASTELLO PATRONIS
brali a S . Niccold degli Albari mentre n 'era parroco ET VNDATORIBVS ANTIQVITYS DICATAN
na doltore D . Andrea Bandiera, pubblico lettore nel. COMES 10 . BAPTISTA CO . ANTONY DE CASTELLO
l' Archiginnasio bolognese , cancelliere dell'Arcivesco COMPATRONYS ET RECTOR
valo . A FUNDAMENTIS INSTAVRA VIT
Sappiamo che il quadro rappresentante S . Niccold
da Bari , vescovo genuiflesso nelle nuvole ed orante AVXIT ET EXORNAVIT
la Vergine ed il Bambino , ſi opera e dono di Cesare A . S . MDCLXXXVII.
Gennari seniore. Il qual quadro si ammira nella Pin
pacoteca entro la Pontificia Accademia di belle arti, In tale nuova forma por ora si conserva ed è di
essendone stalo sostituito un nuovo del Prof. Cle- rado aperta al culto divino, celebrandovisi messa sal
mente Alberi , vivente caltedratico di pittura . Nelle tanto nel giorno della festa del Santo titolare. Jos
minori cappelle sono altri quadri pur notevoli , e essendovi oggetti d ' arte degni di particolare men
specialmente il S . Antonio Abate sofferente le tenta zione non fur della chiesuola ricordata aelle guide pel
zioni de demoni , qual è uno de' primi lavori del ſa - l forestiere in Bologna .
cile pennello diGiuseppe Crespi delto lo Spagnolo , GAETANO GORDANI.
colorito ad imitazione carraccesca .
Cartarina
Macieredi
Strada
Bolognainc..
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S. CATERINA DI STRADA MAGGIORE


IN BOLOGNA

olla estremità quasi della strada mag- 1 commendatario , Baldassare Grassi, per contratto di
S o giore , la quale diede il nomé alla permuta ne faceva cessione a suor Barbara Orsi bo
Porta , una delle qualtro primarie per lognese , la quale era stata dapprima monaca bene
Ta k cui si entra in Bologna dal lato di le- dellina in S . Vitale di Bologna , poi Vallombrosana
Je v ante , sulla via Emilia è posta la chiesa nel monaslero dello diMalta in Faenza , in fine stata
W e dedicata alla vergine e martire sanla Ca. era richiamata nella patria sua da Monsignor Rinaldo
terina d ' Alessandria ; chiesa noverata Ira le Graziani da Cotignola , Arcivescovo di Ragusa e Suf
parrocchiali del Quartiere di Porta Ravegna fraganeo al Vescovo bolognese Cardinale Achille Gras
na o Romana, e chiesa tra le più antiche d ' in - si , accið erigesse in questa città un monastero del
stituzione monastica , le quali fossero erette ſaori dela l' ordine suo Vallombrosano, con dedicazione alla chie .
la città sino dal XII secolo dell' Era Cristiana . Nella sa del titolo di S . Caterina V . M . siccome fece nel 1522
origine siia situavasi all' angolo formato dalla stra vicino alla porta di strada S . Stefano , poi Barriera
da Maggiore e dalla via del Torleone : ed il suolo Gregoriana , rimpelto al campanile di S . Giuliano. Es
della vetastissima chiesa si comprendeva dove oggi sa siior Orsi all'appoggio di Monsignor Graziani otte
è la sagrestia con annessi locali occupati dalla chie- neva inoltre l' esercizio de' diritti e privilegi al suo
sa presente. Denominossi in antico S . Maria d'Oplela , ordine attribuiti, con ispeciale approvazione per Breve
e troviamo che dell'anno 1144 apparteneva ai Monaci Pontificio di Papa Adriano VI, e confermato da Mon
dell'ordine di Vallombrosa, possessori anche dell'ab . signor Coro Geri, Vice -legato del Cardinale Innocen
bazia di Moale Armato , la quale era già in una col zo Cibo, Legato Apostolico di Bologna ; sicchè il nuo
Jina lontana eirca olto miglia da Bologna , fuori del vo monastero nel 1524 non solo era costituito , ma
la della porta maggiore : la quale poscia per guerre di molte religiose fiorentissimo. Due anni dopo per
e per ingiurie del lempo rimase dirnta , ed in si de la fatta convenzione coll' abate commendatario di
plorabile stato fu ridolla , da non riconoscersi oggi. | Monte Armato , assentita dal Sommo Pontefice Clemen
mai quale dessa s ' ammirara importante per archi- le VII , essa Suora fondatrice cambiava il monastero
tettura e sontuosilà , onde venne considerata come anzidello con quello di S . Maria di Opleta e le Suo
uno de' più nolabili edifici sacri nella parte montana re sule vi trasportava , però assumendo l' obbligo di
della diocesi bolognese . soddisfare a lulli gli impegni , che furono soprappo .
Ai Monaci Vallombrosani, ch 'ebbero per istilulore | sti alla commenda e pertinenti alla chiesa, tra i qua
S . Gio . Gualberto, quegli ( scriveva l' Ozamano nella li di dare un congruo mantenimento al Curalo di
siia interessante opera de' Poeli Francescani in Italia S . Maria d ' Opleta , divenuta già parrocchiale . .
del secolo XII tradotte in lingua nostra dal Fanſa In questo luogo esse Monachie Vallombrosane, fat
pi) che fu padre de solitari di Vallombrosa , verace tesi doviziose pel maggior numero delle intervenule,
tatore e riformatore allresl della disciplina mona- e pertinenti anche a famiglie per nobiltà e ricchezza
cale , appartenne la chiesa suduella di santa Maria distinte , idearono coll'ampliazione del Convento lo
il Opleta sino all' anno 1458 , in cui parimenti che to di edificare una nuova e più grande chiesa , che
l' abbazia di Monte Armato si ridusse a commenda ; fosse pur ragguardevole per eleganza , e quindi nel
quindi questa chiesa ( ora di S . Caterina ) e 8110 mo- 1605 rifabbricarono l' odierna chiesa di Santa Cate
nastero si cedelte ad altra monastica famiglia del rina denominata , dal luogo , di strada maggiore : e
medesimo ordine Vallombrosapo. Essendochè l' abate | fu allora che S . Maria d ' Opleta veniva comutata ad
uso della sagreslin , siccome acceonavasi da noi pre- , grande si determina la cappella del primario altare .
cedentemente . Della esistenza in della chiesa di santa e si dà luogo a due porte per entrare !a tribuna suin
Caterina d ' una Compagnia del ss. Sacramento , ne dicata . La stessa distribuzione architettonica è ripe
fa ricordo una epigrafe serbata dal Montieri nelle tuta nella parete di contro o dell' ingresso , ove rac
iscrizioni bolognesi, e così trascritta : SOCIETAS chiudesi l' organo soprapposto , con orchestra o can
CORPORIS XPI F . C . MDCXX . Allra memoria del toria , alle tre porte , sicché nel tult'insieme ne ap .
1630 ne fa sapere che l' altare di S . Gualberto fu paga l'occhio una si felice distribuzione. Ciascuno
decorato di un bell' ornamento. Per lascilo ed istilu - de'minori altari ha l'ancona d 'ordine ionico , e quel.
zione di un Bernardo Galli , alla chiesa parrocchiale lo dell' altar maggiore è di ordine coriolio .
di S . Caterina nel 1631, assegnato era un fondo frut. Nel 1812 fu innalzato il campanile con disegno e
tifero , all' oggetto di dotare due povere zilelle , e direzione dell' ingegnere architello vivente proſessore
1633 l'Alidosi, nell'origine e fondazione delle chie . Filippo Antolini. Ragguarderoli sono i quadri degli
se di Bologna , numera in questa parrocchia esser altari, con figlire sacre dipinte da Ubaldo Gandolfi ,
anime da comunione 559 : pulti e pulle 195 in to da Jacopo Alessandro Calvi e da altri pittori pre.
tale anime 754 e più 80 monache le quali vi sleltero cedenti , tra quali notasi una Ss . Famiglia tratta da
sino al 1798 cioè a lullo l' anno di loro soppressio . originale raffaellesco ; lre quadri di scuola guidesca ,
ne. Secondo lo slalo odierno delle anime , riassun - e specialmente quello rappresentante il martiri
to dall' archivio parrocchiale in quest' anno sono in la Santa litolare , lodato assai qual' uno de' più di
tutto 2484. Col riformarsi nel 1806 le parrocchie della slinti di Francesco Gessi. Parimenti degni sono di
città , santa Caterina fu ridotta a sussidiale di S . osservazione le effigie , figuranti l' immagine del Cro
Maria de Servi , e di nuovo si fece parrocchia nel cefisso layorata da aplico scullore del secolo
1824 secondo l' ultima ristaurazione delle chiese uir . e custodilo già dalle Monache entro la clausura ; e
bane parrocchiali. Del 1827 la chiesa di S . Caterina la statua del Nazareno opera in tullo tondo dal so
fu allungata di una cappella per parte , seguendo il nominato Putti.
disegno d ' architettura , il quale si serbava in cano. L 'altuale parroco di S . Caterina a strada mag
nica , e diriggendo tale allungamento l' artista Vin . giore è il reverendissimo D .Giuseppe Migliori, pro
cenzo Leonardi. Nel 1832 davanti a questa chiesa o ſessore di sacra Teologia. In questa parrocchia si
nella facciata si costruiva il portico disegnato dal. trorano due sole chiese ad essa dipendenti , e so .
l' architetto Ercole Gasperini , che pur della fabbri. no la piccola di santa Marla che appartiene ad ng
ca ebbe la direzione . Conservatorio di Zitelle, poslo vicino alla parrocchia .
La facciata è posta a mezzo giorno, e si compone le , aperto ed ampliato per cura de Signeri Amni.
del portico o pronao eretto con molta avvedulezza per nistratori dell' Opera de' Vergozoosi, e denominala
superare le vifficollà di servire a doppio scopo, cioè il Conservatorio delle Pulle di Santa Marta ed
di contenere l' incassatura ed il meccanismo dell' or. Unite, in cui nella piccola chiesa la tavola dell'
gano posto nell' interno della chiesa , e di decorarne lare e della scuola di Prospero Fontana e figu.
il prospello esteriore. A tal che dall' architetto fu ra Nostro Signore in casa di Marta e Maddalena.
ideato un portico a tre archi ed architravati ad un Il vencrando grandioso tempio diS .Maria de PP.
tempo con coloone d ' ordine corintio e con sopra un Servili , il quale servi per alquanti anni a parroc.
altico corrispondente ad ogni colonna, e portante le chia di strada maggiore ed annesse vie comprese nel
stalile operate in terra colla de' santi Pietro e Pao. circondario della parrocchia presente , e del quale non
lo Apostoli e delle sante Caterina e Cecilia : la statua si dà la descrizione per esser delto tempio besi be!
del Principe degli Apostoli è di Alessandro France suolo parrocchiale , ma estraneo alla giurisdizione
schi , l' altre di Giovanni Putti e di Luigi Ronca . del parroco , è solo di pertinenza della suindicata re,
gli , il quale pur fece il basso rilievo nel limpano ligiosa corporazione. Notabili sono in questa parroc
della facciata . L ' indicato prospello è di uno stile chia i palazzi Hercolani,Angelelli, Cuidalolli, Bargel
corretto e lodevole per giuste proporzioni; oltrechè lini ora Davia , Grali ora Gandolfi, Maltei già Cooli
per l'esattezza dell' eseguimento può considerarsi una Castelli, ed i casamenti del Collegio Comelli, dei Zop
delle opere migliori architettoniche e veramente con pio ora couti fratelli Montanari, ove fu l'antica Acca
dolta secondo le buone regole d ' arte in Bologna. Ed demia de Gelali , degli Aldini ove fu la Commenda di
appunto per la difficoltà anche superata dall' archi. Malta appellala la Magione. Intorno alla quale con
tetto ammirasi e lodasi tuttora dagli artisti ed in . sarà ionopporluno rammemorare , che tra i celebri
telligenti. Per lre porte che corrispondono ai tre ar. commendatori si novera il dollo letteralo celebre Car ,
chi esterni si ha ingresso alla chiesa. Questa è ad dinale Pietro Bembo, il quale ne fa menzione in più
una sola navata con olto altari minori, quattro la luoghi delle sue lettere famigliari a stampa. E cosi
terali o per parte , più l' altare maggiore, il quale accennare con brevi notizie alla famosa torre a gior
allcgalo vedesi, come in una specie di tribuna ret ni nostri atterrata , della quale non rimane altro ri
tangola , a cui si sale mediante due gradini. Un or cordo se non la iscrizione lalina , infissa in na mu
dine di pilastrate corintie separa lateralmente gli ro , pubblicata da noi e da altri nella circostanza
archi delle cappelle contenenti i suddetti altari, per di tener discorso della Magione suddelta . Nolizie
le quali si restringe la navala stessa, e con arco più i maggiori si possono leggere nell' opuscolo . Memorie
risguardanti il commendatore Achille Malvezzi,ma- 1 , perchè piovè, che ce delle un grandissimo impa
stro Ridolfo dello Aristotile Fioravante e di quan - | , zio e fadiga „,. Per l' autorità di cosi autentico
to ebbe luogo nel trasporto della torre detta della documento , e per altri ancora riconosciuti d ' impor.
Muzione , seguito in Bologna l'anno 1456, non che tanza e veracità storica , siamo d 'avviso si laceran
nel suo atterramento occorso nel 1825. -- Modena , no coloro , che delle cose antiche faveliazo senz' al.
Vincenzi e Comp. 1825 in 8 . Fu stampato quest'opu - cuna cognizione, o con disdicevole dispregio ; in pro
scolo per convincere quelli, che ignari o increduli diva di che fu ordinata e prescritta la iscrizione che
molti avvenimenti relativi alla storia palria , dileg- qui riportiamo :
giarono sino al prierile ridicolo il racconto degli
scrittori Alidosi , Ghirardacci, Masini , ed altri che EX . DECR . ORD , MUNICIP .
di quel trasporto della intera torre ne tramandaro. · LAPIS , HIC , ADFIXVS . INDEX , LOCI
po la ricordanza . Racconto però riconosciuto da un VBL . TVRRIS . ALTITYDINIS , PED . LXV .
Tiraboschi che, nella sua storia dell' italiana lettera. AD , TEMPLVM . EQVITVM . HIEROSOLYMARIORVM
tura , trascrisse circa al traslocamento della lorre so BARPTOLEMAEI . RODVLFI . F . FIORAVANTI
praindicata in brano del cronista bolognese , scrit. CYL . ARISTOTELES . AGNOMEN . FYIT
tor di que' tempi Fr. Girolamo Borselli , e simi. AVSV . NOVO . ET . OPERE . INTACTO
gliante si legge in altri cronisti messi in luce dal PER . XXXV . PEDVM . SPATIVM . ADVECTA
Muratori nella insigne opera Rer . Ital. Script. Laon ANNOS . CCCLXX . STETIT

de rilevasi, che delta torre con meccanismo ingegno QVAM .NULLO . IAM . VSV . ET . VETVSTATE . SQVALENTEN
so e singolare fu trasportata rilta ( nella sua altezza ALOLSIVS . ALDINVS
di piedi 65 compreso il fondamento e la larghezza PRETIO .SIBI.VNA .COM .ABDIB .CONTINENTIB .COMPARATAM
nel quadrato ch ' era di 11 piedi, due oncie e mezzo) PERMISSV . ORDINIS . EIVSDEM · DEMOLITVS . EST
vi erano di sopra le campane , per lo spazio di piedi AN . MDCCCXXV .
trentacinque , vale dire discostandola , come stava
qnasi davanti la porta della chiesa e conducendola Tra le cose notabili o più rimarchevoli in questa
più presso alla via di Malgrado , ovvero del luogo , parrocchia fe negli andati tempi la Rocca di strada
in cui vedevasi a 'nostri giorni quando fu atterrata. maggiore, della quale per le vestigia sono visibili
A convincere poi s ' allri pur fossero non prestanti all' esterno del muro accanto alla Porta maggiore ,
credenza a tal meraviglioso fatto , ne basterà a noi fabbricata nel 1770 con architettura di Gio . Giaco
invitarli di andar a leggere , nel grand'Archivio No mo Dolti. Dai citati storici Alidosi e Masini si han
tarile serbato nel palazzo del Podestà , il paragrafo no le nolizie della erezione e distruzione della Roc
o passo della cronaca di Gaspero Nadi , che capo- can Fortezza qui accennala , ch ' era secondo l' ar
mastro muratore ( architetto ora direbbesi ) non so- te militare d ' allora ben costrulla e munita , e tale
lo fu presente , ma operò eziandio in quel traspor: da considerarsi edificio per difesa della città di mol
to : il quale paragrafo trascritto qui riportiamo: ! la importanza. Nel muro di fnori è rimasta la sola
-, Rechordo della torre della Chiesa della Mason , memoria PAVLO INI. PONT.MAX . .. FORACIBVS Cy .
, , chome a di 12 d ' agosto 1455 fu tirada da luogo STODIBVS -- ARCE DIRVTA SVBLATIS , forse allusiva
, , a fuogo con li suoi fondamenti con ingegni, i qua. alla risoluzione di lasciarsi da esso Sommo Pontefice
li ſe Aristotele de Mastro Feravanti e mi de com - / la città in sicura guardia della fedeltà e dell' amore
,, pagnia . Fu tirada in verso la viazola ed ivi po- | de' Bolognesi , i quali trovavansi finalmente esonerali
., sta a laseiada ; portada di longhezza trentacinque dai travagli e dalle gravezze, che avevann sentito
,, piedi. Allora tinea missere Achille di Malvezzi la pel continno passaggio delle soldatesche estere, sem .
„ Mason , e lui ce dond lire cento e Monsignore Bis . pre girovaganti altorno , ed apportanti gravissimi
5 . sarione Legalo (Monaco Greco Basiliano, Arcivesco. I danni alle campagne ed alle popolazioni.
vo Niceno, Cardinale insigne per dottrina e muniſi
,, cenza ) ce ne dond cinquanta : ſu una gran spesa GAETANO GIORDANI.
- 93 -

S . MARTINO MAGGIORE
IN BOLOGNA

H a chiesa parrocchiale di cui impren - tori del medesimo ORLANDI. Memorie di diversi
a diamo a scrivere brevemente la sto - cose spettanti al Convento di S. Martino maggis
C r ia , dall'origine di sua fondazione si- re raccolte ec . principiando dall' anno 1677 sino
no a ' giorni nostri , è una delle chiese al 1711 in 4 antografo , serbalo nella Biblioteca del
ERI più visitale ed ammirale in Bologna , | già Instilulo delle Scienze oggi della Pontificia Uni
U per assai pregi di sua instituzione vene versilà degli sindi.
randa , e di opere artistiche singolarissime: ORLANDI. Ecclcsiae et Conventus PP . Carmeli
laonde fu a noi gradilo lo scegliere , tratarum S . Martinimajoris civilotis Bononiae mc
molte altre , questa a subbiello di un articolo numcnta collceta anno domini 1724 in 1 . similme
per la collezione delle chiese parrocchiali della città e le autografo , già possedurlo del fir dollor Giuseppe
diocesi, la quale ormai è condolta a compimento . bm . Maffeo Schiassi polaro -archivisla : pervenne alla -
perciocchè la chiesa di S. Marlino maggiore ne porge Llioleca del bolognese antico Archiginnasio in circo
abbondevole materia di recondite ed erudile nolizie, slanza dell'acquisto d ' aliri manoscriili di cose patrie
in riguardo a lanli uomini illustri che vi fiorirono , le quali memorie e monumenli sono forse le stesse
o che vi furono sepolli , e ne soddisfa in pari lem che il FANTUZZI Notizie degli scrittori bolognesi
po a chi professa lo studio prediletto delle cose tom . 6 . pag. 193. 194. 196 . indicava ai numeri IL
ti ,
d ' arti delle quali è ricca a modo, che per le squisite Xl, e XXI. delle opere slampale e manoscrille kl
pilture adornaali gli allari , può dirsi una scelta dello P. Orlandi.
galleria sacra. L ' uno degli opascoli già menzionati ſu pubbo
Per le notizie storiche da noi riunite quivi alla calo ed intitolato da MARESCALCHI CAMMILLO .
compilazione dell'articolo nostro , ci siamo special. | I due grandiosi tempi di S. Martino e di S. Pao .
menle altenuti a tre manoscrilli del P . Pellegrino lo di Lotogna nobilmente riabelliti da partec
Orlandi bolognese , frale capmelilano , quegli che ben chiani l' anno 1319 in occasione delle solenni ge
noto è tra noi come autore delle opere inlilolale : nerali processioni dell' Auguclissiino Sacramento ,
l' Abbecedario pillorieo .. le notizie degli scrillori descritti nella loro magnifierniza . Bologna Na
bolognesi .- l'origine della stampa in Bulogna ed albre in 8 l' allro di essi onitscoli è la Descrizione del
opere rimaste incdile e perlinenti a patria storia . chiesa parrocchie di S . Milino macgiore e
Abbiamo anche avuto soll'occhio due opuscoli a stam - ghi annessi, puublicata all'occasione acitra sola
pa contenenli memorie di questa chiesa , de' quali decennale processione dell' Auruslissimo Sacre
poco stante daremo i titoli , dovendo noi prima av mento cc. Dologna dall' Olmo e Tiocchi 1539 in i
vertire che all' uopo ci siamo ancora valsi di allri segnalo con le iniziali G . B . e D . G . D . ci indica
scrillori precedenti e contemporanei a noi, i quali no gli autori o raccoglitori di tali memorie nelle per
saranno indicati , afline di porgere te potizie nas sone del fil poressore Girolamo Bianconi, cattedra.
stre al possibile precise e colla brevilà solita a noi lico di archeologia , e del virenle sacerdate D . Gae
prescritta. tano Donali, amantissimo collore di belke arti e di
Si fecero dunque estratti dell' ORLANDI. Memo- lelieraria erudizione.
rie universali spettanti al Convento di S . Martino Colla scorta pertanto delle memorie descrittive
maggiore, de' Carmelitani della Congregazione di sopraindicate , e de' libri storici più noti di questa
Manbura , raccolte ec . dell'anno 1217 al 1674, uni. I ciltà , compilando l' articolo presente incominceremo
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1108

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a designare che nel quartiere di Porta Piera , nella logi dal P . M . Pietro Toma siciliano della città di Tra .
via di mezzo coperta e soprapposla al torrente Apo - pani e della famiglia Abali, il quale fu poi martire
sa , detta volgarmente Avesa , erigevasi la chiesa di S . e santo , e del quale serisse la vita in latino ed in ita
Martino maggiore , ricordata dal MASINI. Dologna liano il P . Tommaso Cantoni , come si ha notizia
perlustrata part. 1 . pag. 166 . come chiesa anlichissi pel FANTUZZI. Scriitori bolognesi tom . 3 pag. 64.
ma, la quale per ricordi manoscrilli apprendiamo che Il dello Sanlo dagli studenti sacra Teologia si ten
fosse rovinata nella escursione de' barbari nordici ve- ne poscia a protettore , qual primo de'fondatori di
nuti circa l'anno 983 dell'era cristiana a danni della così venerando Collegio . Del 1380 per ordine di Papa
misera Italia . Dal P . BARBIERI, Raccolta di varie Urbano VI ricevellero i PP. Carmelitani in Vicario
notizie su le chiese di Bologna tom . 1. fol. ricordasi quel P . M . Michele Aiguani bolognese, ch ' era stato
che qucsla chiesa ſu cedula pel 1213 a ' PP. Carmeli. Priore di essi, e che lo il XVIII generale dell' Ordi
tani dell'ordine venerando diMonte Carmelo , osserva ne loro , soggelto illustre per sanlilà e dottrina, del
tori della regola di S . Basilio , e di officialura gerosoli quale più avanli avremo a far onorata menzione.
mitana , portanli il cappello nero, e che riedificata la Non dovendo noi traltare di cið cbe spelta all' in
nel 1217 da'parrocchiani a ' quali stala era concedula stituto primitivo dell' Ordine Carmelitano , nè della
da Enrico della Fraiia , Vescovo di Bologna , regnan . siforma successiva che s' ebbe per la Congregazione
do Onorio III Sommo Ponlefice . E a que'PP . di Monle di Nanlova , ed analoghe costitozioni, staremo conten
Carmelo , i quali prima stavano a S . Andrea del- li di rammemorare come i PP . Carmelitani da princi
l' Aposa al Burgo S . Pietro , ed i enali avevano ri pio porlarono abito di color marone con cappa lionata
cevuta in possesso la chiesa di S . Marlino anzidet. a liste bianche e cappello nero , e come dappoi indossa
ta , del 1288 si fece concessione che inchiudessero rono la cappa bianca ed il bianco cappello : sicchè nel
nel cdonsento loro una parte de lossato vecchio del vederne le figure ed è ritralli de' Santi ch 'apparten
l' antica cerchia di mura alterrate per l' ingrandi. I gono alla religione di Monle Carmelo , da ' colori so
mento di Bolona : lo che si ra mmemora nel MASI pianolali si polrà distinguere l'epoca in cui vissero
NI ristampalo , nolizie delle chiese distrulle part. 1 . e forirono . E seguitando le memorie del convento
tom . 2. pag. 309 ed al filolo rispettivo di S . Marti di S . Martino di Bologna , troviamo che Niccold V .
no . Oltre alla chiesa di S . Marlino i PP . Carmelita Papa, di sempre grata ricordanza per molli singolari,
ni ebbero del 1305 la cura dell' ospedale dedicato al benefici elargiti alla ciltà nostra , mandava nel 1450
medesimo Santo , il quale era già poco distante dal speciale facoilà al Priore P. Petronio Ciaeobbi bolo
la chiesa stessa per loro u Niciata , e di un 'altra chic . gnese di porre in osservanza e strella disciplina
sa di Suore dell' ordine Agostiniano denominata S . quesli PP . Carmelitani , valendosi dell' antorità e
Niccold di Carpinela , stala situata sull' angolo del. polere eziandio del famoso Cardinale Bessarione, Le
lo stradale fra l' Avesa soddella ed il Borgo San galo Pontificio , quello stesso che nel 1452 accadeva
Pietro , in vicinanza del campo o della piazza che in forma con gli Anziani di Bologna a visitare nella
appellasi del mercato : intorno alla quale chiesa ed | maltina del 15 agoslo la chiesa di essi Padri , per
alle Suore però aversi contezza nel MASINI. part. 1. la solennità dell' assunzione di M . V . al cielo , sic
tom . 2 . pag. 277 . di nuova ristampa , in cui dels come faceva con nobilissima cavalcala dopo il pran
l' altre chiese sorpresse o distrnile si hanno circo. zo alla chiesa della Madonna del monte ; lasciando
stanziale notizie . Nel 1315 essi PP . Carmelilani con all' uno ed all' altro santuario delle elemosine. In
elemosine e con aiuto del consiglio o senato di Bolo dello anno i fratelli Lojani coll' assenso del suddetto
gna ampliarono la chiesa di S . Marlino , e dentro il Legato donavano a ' PP. di S . Martino la chiesa di
recinto di terreno assegnato al convento loro rac Borgognano : e l' imperatore Federico III , passando
chinsero anche la chiesa di S . Andrea predetta , che da Bologna, nell'andare a Roma per ricever la coro
si vedeva posta precisamente presso l' apertura per na del romano imperio , visitava egli pire la chiesa
le carra o all' entrata laterale del convento , ora de de' PP . Carmelitani, fregnentala allora daf eoncorso
formato e ridollo parte ad uso di Teatro Contavami de devoti alla Madonna del Carmine, ad interceder
e parte ad abilazioni particolari, la qual' apertura grazie in circostanza della pesle ch ' infferiva in quel
a privato comonio rimane quasi in faccia al Borgo | 1 anno. Anche il Papa Pio N . visitava la chicsa ed
Sa Pietro . Nel 1319 si rifabbricava la suddella chie. il convento nel 1956 , essendo qni di passaggio per ir
Sari S . Martino , essendo Priore di questo convento ne al Concilio di Mantova , ove si conchiuse una leo
un Fra Antonio da Cologna , nello stile d'architeline | ga di molti Principi contra i Torchi. L' anno appres
ra a ' que' giorni dominante , cioè archioculo detto so fabbricavasi quel secomlo chvostro del convento in
ogivale ed anche solico volgarmente. Nel 1359 il let | cui è la cisterna . Selte annidopo rimaneva per causa
to della chiesa rifabbricata rovinava per grare peso di pestilersza , quasi deserto il convento , ritipandosi i
di molta neve caduta per sei giorni e sei notti di PP. Religiosi in altro limogo esente dal morbo , cioè
continno : mde fn di mestieri sutilo rifare quel let. presso i Carmelitani della Congregazione Mantovana
to in modo piil sieuro e durevole . nella via Mascarella .
Per breve del Sommo Pontefice Innocenzo VI, da . Dell' amo 1473 it P . Generale Giovanni Soretk ,
tato a Roma, instituivasi del 1362 in qrresto Conveo - carmelitano dal cappello nero , concedeva la chiesa di
· to de ' PP . Carmelitani di Bologna il Collegio de Teo . I s . Martino maggiore a sopradelti Carmelitasi della
Congregazione di Mantova distinli col cappello bian . Per nuovi lavori la chiesa di S . Marlinn essen
co , i quali vennero ad abitare in questo convento , do restaurata ed abbellita si consacrava ai 16 mag
e tra quali era quel Fra Battista ( Spagnoli ) Manto - | gio 1511 da monsignor Francesco Spigacense , alla
vano , poeta latino insigne , e predicatore di chiara l anal chiesa Para Lcone X . conce leva indulgenza ple
nomioanza, del quale abbiamo : AMBROSII P . FLO . naria per la festa del Santo titolare , come per bre
RIDI. De rebus gestis ac scriptis operibus Baptistae ve dalo in Roma aj 19 ottobre 1520 , a chi facesse ele .
Mantuani. Taurini 1784 in 4 . Allora quivi si fece mosina in servigio di questa chiesa , e per sostenta .
il primo Capitolo e si nomind a vicario generale il menlo de ' PP. Carmelitani : e tale concessione era
P . M . Martino da Bergamo : ed allora il P . Baldassa confermata da Clemente VII Papa con suo breve da
re Isolani, nobile bolognese , priore , scrisse e minió to in Bologna 8 febbraio 1530 , nella occasione di es.
alcuni libri corali in pergamena. Nel 1480 il Cardi. sere in questa città ad incoronare Carlo V imperatore.
nale Gonzaga Legalo di Bologna , concedette per am . Il convento fu ampliato di chiostri nel 1536 se
pliare il prato del Convento si entromettesse il vicolo condo che ne richiedeva lo accrescersi in numero
chiamato bascia comare. Dal 1482 al 1485 il sullodato de' soprarenuli Religiosi: e quando Antonio Ricci da
Fra Battista da Mantova fu vicario generale per due Novellara , erane vicario generale per la terza vol.
volte e reggente della sua Congregazione, che in quel ta , nel 1541 si erigevano camere e locali a servigio
torno di tempo aveva nel convento circa trenta religio- d' infermeria : nel 1519 la torre o campanile era al.
si. In quegli anni scriveva egli tra l' altre sue poesie zato a spese del Fr. Isolani anzidetto , e portato a
qnelle a lode della B . Caterina Vigri da Bologna , e del compimento ne ' due ordini di fabbrica superiori , po .
B . Lodovico Morbioli : e dichiarato egli custode del scia rifabbricato da Antonio Conti nel secolo prece .
la S . Casa di Loreto ne descrisse in latino poetica dente al nostro : in detto anno si arricchirono la chiesa
mente la istoria , che tradotta in italiana prosa ah . ed il convento di sacre ed occorrenti snppellettili per
biamo da Gio . Sabbadino degli Arienti. Dell'anno 1499 generosità , devozione de' bolognesi verso quest' ordi.
si alterrarono case dinanzi alla chiesa per formare ne, che mostravasi caritativo , esemplare ed era gra,
il piazzale , che ſi ampliato e finiļo com ' è odierno dilo all'universale .
sagrato nell ' anno seguente. Un forle ed orrendo te Del 1560 s' ergevano le mura di intorno al Con .
remoto danneggiava di molto i muri della chiesa ,e vento . Entro la chiesa tenevasi GHERARDINI FR .
ne apriva le volte : a tal che si riſece la fabbrica in CLEMENTIS , permensis Carmelitae, sac. Theol, stud ,
più parti.La piazza di S. Martino della anche de'Fan - i Oratio in preconium D . Petri Thomae mart. car.
tazzi, pel palazzo ch 'aveavi questa famiglia , passato mel. florentissimae Bonon . Accad . Carmelit. Con
poi in proprietà dell' eccelsa Casa Spada , rifabbrica. greg . Mantune begnigniss. protect. habita publice
to ora in più grandiosa forma dal sig . avvocato Pie . etc . die lucidissimo Epiphaniae Domini 1678. Bo
tro Faldi, cominciavasi da' PP. Carmelitani al prin noniae apud Pereg. Bonardum in 4 .
cipio del 1500 coll' alterramento di alcune case per Negli anni 1604 e 1605 si costruiva la casa con
essi acquistate : ed in seguito ampliayəsi dai Fantuz- porlico nel sacrato : nel 1611 si chiudeva la stradet.
zi quale si vede al presente . E l' Aposa che passava ta fea la chiesa e l' ospedale di S . Martino , e si po .
scoperta dinanzi la porta della chiesa , cui si entra - | Deva mano c fine alla fabbricazione del dormitorio
va per in ponticello , lu circa a quei tempi coperta . in Convento con architettura di Floriano Ambrosini.
Trovayasi nel 16 giorno di gennaio 1502 il ma . | SARTI e L ' ALIDOSI. Origine e fondazione
gnifico Giovanni Il Bentivoglio , Signore di Bologna , dolle chicse di Bologna , 1633 in 4 . pag. 93 compo
con lulta la nobiltà e sua corte nella chiesa di santano solto la parrocchia di S . Marlino 1269 anime
Marlino a vedere la pompa funebre ivi celebrata per da comunione , 417 giovanetti d ' ambo i sessi; nel
morte del celebre dottore di leggi Pietro Canonici , totale 1686 anime ed inoltre 10 Frali Carmelitani
pompa descritta dal NEGRI. Cronaca di Bologna nel Convento,
riferita dal FANTUZZI. Notizie degli scrittori bo . Per istudio del bolognese Fr. SARACENI PETRI
lognesi tom . 3 . pag. 81. 82. ove riporta la sepolcra THOMAE . Menologium Carmelitarum , sive acta
le di lui iscrizione . Sanctor. et Sanclar. Ord. Carncl. Bonon . tese.
Nel giorno festivo dedicato a S . Martino, ai 11 no- | Ferronii 1627 in 4 . si dava alle stampe , e tre an
vembre 1506 , in memoria d 'essere stata Bononia per ni dopo egli scriveva l' altra opera : Annales sactat
Julium a tyranno liberata , siccome abbiamo sulle vetusg. Familiae B . M . v . de Monte Carmelo
rare moncle di quel grande Pontefice Giulio II , conia ed una difesa del martirio di S . Pietro Tomma .
le in Bologna sopra i coni del famoso Francesco Fran so Carmelitano , ed egli stesso promoveva la insti.
cia , e gettale al popolo bolognese per la espulsione tuzione del far disputa pubblica nel dì sacro alla fe .
de ' Bentivogli da questa città , ebbesi nella chiesa dei sta di esso Santo , proteltore già ricordato più 80
PP. Carmelitani una solenne cappella papale con l' in . pra degli studenti Carmelitani.
tervento de' Cardinali di S . R . C.. de'Magistrali 010 Nel 1674 i PP. Carmelitani concorrevano alla spesa
vamente messi in carica : e per lale circostanza fu del portico appellato di S . Luca fuori a porla Sa
prescrilto dal Reggimento di Bologna ch ' ogni appo ragozza , erigendo per conto loro tino di quegli ar.
nel di sacro a delto Santo si corresse un pallio , on - chi , e facendolo nell'anno segnente dipingere da Do.
de perpetuare la ricordanza di siffallo evento. I mcnico Maria Canuli ; e lre anni dopo all 'altro arco
a spesa loro colà pur erigevasi, Per la liberazione . Nel libro del MONTIERI. Catalogo di tutte le chie. '
di Vienna dall' assedio de' Turchi avvenuta nel 1683 se ec. esistenti in Bologna , ivi Longhi 1753 in 4
il convento di S . Martino di Bologna prendeva parte a pag. 29 trovansi segnale e soggelte alla parroc.
alla allegrezza pubblica di lulla cristianità con fuochi chiale di S . Martino maggiore le chiese di S . Gio .
di pirotecnia lanciati dal campanile . Negli anni 1684 decollalo a piazza del Mercato , e de' Ss. Simone e
e 1685 dal P . Nalter carmelitano fece fabbricare la Taddeo , delle Selte Allegrezze, speltaali queste due
galleria del convenlo , occupando perciò porzione del compagnie laicali.
cortile de carri e fece costruire altre fabbriche per Ai 28 agosto 1757 in giorno di domenica i PP.
stanze, per cucina , ed allri servigi del Convento . Carmelitani della Congregazione di Mantova , dimo
Il P . Felina Clemente Maria bolognese,aggregato a ranli in S . Martino , mutarono il cappello bianco in
quesl' ordine, pubblicava , Sacrum Museum Congreg . nero , essendo al governo di questo Convento il vi.
Carmel . de observ . in quo celebrior. Heroum sin - cario generale R . P . Giuseppe Maria Bonini, parmi.
gula simulacra propriis genmis coronata cic . Bo- ! giano , e cið fecero per uniformarsi a' PP . Carmeli
noniae ex typ. Pisariana 1591 in 4. Egli stesso be- tani delle Grazie in S . Mamolo , secondo che ricorda
nemerito al suo convento faceva nel 1692 fabbricare il PEDINI. Bologna vecchia e nuova, vol. VI. pag.79
quella galleria , che guardava sopra le moline con in fol. opere manoscrille , con allre sopracitale che da
buon numero e corredo di camere ; ed altre ne com - noi s'esaminarono nella Biblioteca Gozzadini, ove tra
melleva a proprie spese nel 1693 il P . Carl Antonio i ricordi lasciati da Giuseppe Guidicini, ben noto ed
Monli, sagristano , dal lato soprapposto al cortile del | instancabile raccoglitore di cose patrie , quasi tutte
la cisterna ; e nel 1694 fabbricata era la scala che acquistate e serbate pella biblioteca predella , tro
dal convento mette al coro della chiesa . Quesla ro vammo pure la seguente memoria ',, cinè che la Par
vinando nella navata sinistra di chi entra , al diso rocchia e Convento de' PP. Carmelitani della Con
pra della cappella Boncompagoi, fur d ' uopo nel 1695 gregazione di Mantova , uniti a quelli di S . Maria
riſare le muraglie dal basso alla volta e ricoprire in delle Grazie , si soppressero ai 11 dicembre 1798 e
più parli il tetto minaccioso e cadente: e cid costava l'anno dipoi questo Convento era assegnato per quar
grande spesa , come si ha dai libri manoscrilli , che tiere di riunione a ' sedicenti Patriotti , ed a Volon
danno le notizie più minute di questo convento. Del tari arruolati di servigio interno ed esterno della cit .
1696 ricoprivasi di nuovo ed assicuravasi con travi là , insieme alla Iruppa di linea francese, e dalo an .
il coperto della libreria , e se ne rilaceva il selciato. cora per riunione della quarta parle di guardia ci.
Ed in quest' anno il P . Orlandi scrittore , del quale vica : poscia ai 20 luglio 1800 destinato a locale per
i manoscritti relativi alla chiesa ed al convento di S . riunirvi i generi somministrali per la carestia di det
Martino indicammo dapprima, nel dì 21 agosto egli to anno , ed a deposito di frumenti e farine che si
riceveva laurea doltorale in sacra teologia, ed era fat racquistarono d'ordine del governo per l'approvigio .
to dollore collegiato , scriv'egli , sine examine , pas- | namento delle truppe francesi stanziate in Bologna . ,,
sando tamq. vir famosis. E circa a questo tempo Con decreto 24 giugno 1805 , vigenle il Regno d ' Ita
da lui si compose : Officia propria SS. Bononien. lia , si confermava la chiesa di S . Marlino a parroc
sium , quae infra annum in Ecclesia S . Martini chiale, cui aggiungevansi le due delle soppresse di S .
majoris PP . Carnielit. celebrantur, opuscolo , nola Maria Mascarella e di S . Cecilia a slrada S . Donato.
il FANTUZZI tom . 9 . pag. 163, parte monoscrillo e Dall' eminentissimo cardinale Carlo Oppizzoni, tutto
parte in foglietti stampati. Dal medesimo P . Orlandi lra venerando Arcivescovo di Bologna , ai 23 maggio
si faceva fare , nel 1711, la scala grande o pubblica , 1806 s' incorporava alla parrocchia di S . Martino mag
che dal secondo chiostro melte al noviziato , ed al giore quella di S . Tommaso del mercalo , oltre al
tri lavori con deoari da lui avuti per elemosioa pre l' anzidelta della Mascarella , asseggala per vicaria .
dicando nella chiesa del Carmine a Pisa . le e sussidiaria . Ed a presiedere quale curato e pa.
I tre manoscritti del P . Orlandi contenendo le 00. 1 store fuvvi posto il sacerdote dottore teologo D . Giu
tizie del Convento suo sino al 1724 per essi potran. seppe Raimoodi, che la cura d 'anime lenne prima di S .
no aversi le cronologiche serie , de' Generali dell' Or. Niccold degli Albari. Riattivata cosi la chiesa a parroc
dine , de Priori Vicari e Procuratori generali , dei chia nel 1816 , contava 3000 anime : ed in dello anno
Dottori di teologia , de'Parrochi della chiesa, degli 10- le erane restituito l' archivio . Morto il parroco Rai
mini illustri che qui fiorirono nella religione Carme. mondi, in elà di 59 anni nel 1819 , a lui succedeva ael.
lilana , tra' quali si trovano parecchi di famiglie bo la cura D . Angelo Sarli benemerito per ristauri alla
lognesi , stali anche famosi oratori sacri e leltori chiesa parrocchiale, alla cui giurisdizione si limild un
nello studio pubblico , e de' più rinomali o dislinli più ristretto circondario , e non contenente le chie .
in diversi epoclie , de' quali lacciamo , per notare se ed oratori , che in precedenza si menzionaro
soltanto Baldi Innocenzo, Bentivoglio Virgilio , Bonfioli no ; ora a questa parrocchia rimane solamente sog
Leone , Borghi Stefano , Dal Buono Maria Alberto , getta la piccola chiesa di S . Tommaso al Merca.
Castagnoli Filippo , Dielaili Alberto , Dulcini Mario , to , ricostrulla non ha guari dall' Opera de' Ver .
Giacomelli Emilio , Lorenzi Angelo Alberlo , Massari gognosi , la quale avendone patronato e proprietà ,
Alberto , Nalter Angelo , Ollonelli Malleo , Pellicani commetteva all' egregio pittore , Gaetano Serra Za
Gasparo , Rota Domenico , Tartaglia Ferdinandoec. nelli da s . Agata , di figurarvi il santo Apostolo
TOM . IV. 25
spese di un Pietro Conti, del quale furono eredi i Con - si rammemora per la iscrizione apposta nel coro, di
ti Castelli, cui tuttora appartiene , ed al quale fu cui i lavori d ' intaglio voglionsi, GUALANDI MICHE
ceduta dai Buratti. È ricca di marmi e dipinti. Dedi. LANGELO . Tre giorni in Bologna , quida an . 1850
cata alla Madonna del Carmine , della quale la pri pag. 41. all'appoggio del manoscritto Orlandi di un
ma compagnia fu instituita nel 1577 a Roma dal Som Giacomo Marcoaldo e non già di un Marco Tedesco
mo Pontefice Gregorio Xil e promulgala a Bolo . dello il Cremona , come si è ripelulo sino a ' nostri
gna nel 1656 dal P . M . Gabriele Ferri bolognese car . giorni. Gli ornali a dorature nelle cantorie e nell'os
melitano. Devozione chiottenne indulgenze ed ebe gano si vogliono dello stesso intagliatore Marcoalder:
be regole pe' Confratelli , più volte stampate , e l'organo soprapposlo alla destra cantoria ha segna
promulgale qui col litolo . Regole della Congrega- to JOANNES DE CIPRIS FERRARIENSIS FACIEBAT
zione di S . Elia sotto la protezione della Bea . ANNO D .NI MDLVI. aulore del quale la pur men
ta Vergine del Carmine 1704 : in appresso venivazione l' Orlandi suddetto , sebbene non sia ricordato
mantenula viva ed accresciuta , sicchè pubblicava il da'biografi di cose musicali, anzi aggiunge il succita
gesuita bolognese DAL BUONO PIETRO MARIA AL to Gualandi che fu forse della slessa famiglia la mo
BERTO . Esempio della divozione de' sette mercol. naca agostiniana di S . Vito Nicola Cipri illustre nel
'di in ossequio della B . V . M . del Monte Carme canlo e nel suono della parra lyra , come lasciò scrit
lo. Bologna , Sassi , 1724 in 12 . lo lo storico Borsetti di Ferrara .
lo questa cappella vedesi nella cupola la SS . Ver. Descrive il P . Orlandi essersi lavorati per decora -
gine, che dà al B . Simone Stock l'abito carmelitano, re l' allare maggiore i candelieri d ' argento , negli
e sonovi a corteggio Angeli e Santi, pittura di Vit. | anni 1615 , 1617 , 1627 e 1632 a spese de'PP, Alber
torio Bigari, del quale pure i dipinli d 'ornato. Sopra to Dielaili, Eliseo Fioravanti e Domenico Maria Pul
l' altare entro la nicchia è la statua della Madonna | zoni : e nell' anno 1638 il reliquiario d ' argento per
col Bambino, scolpita da un Giacomo Borgognone , e | la reliquia di S . Alberto Carmelitano , lavoralo da
colorita dal Guercino da Ceolo , siccome la ricorda Cosimo Merlini bolognese , a spese del P . Orazio de.
l' Orlandi per lavoro assai pregevole . D . Luigi Dar. | gli Orazi conciltadino .
dani scullore nel 1780 reslaurava la detta stalua e Nella parete alligua non vi ha cappella a linea
vi operava i due Angeli posli all' esterno della nic. di quella del Carmine; ma per una porta si passa
chia e nel 1853 il pittore Girolamo Dal Pane con di. alla anzidelta sagreslia ed all'oratorio superiore. IT
ligenza , reslaurò i dipinti sopraddelli. La corona d 'oro, busto in nicchia , del celebre filosofo Filippo Beroal.
che ne' giorni della solennità di Pentecoste , e della do seniore , credesi scullura di Vincenzo Onofri arti.
festività propria si pone in capo alla Madonna, ope. sla suo contemporaneo . Il gran quadro, ch' evvi so
rata (u da Giambattista Farelli nel 1704 a spese pra , il quale rappresenta l'Ascensione di Nostro Si.
de servi dell'uno e dell'altro sesso , allora viventi in gnore cogli Apostoli in ammirazione, ſu dipinto da
Bologna: la piccola corona del Bambino è falta a spesa Giacomo Cavedone nel 1624, per la chiesa del SS. Sal.
de PP. Carmelitani. Il frontale, che copre la Santa valore , ed allogato nel dormitorio de' PP . Carmeli
colorito
Immagine descritta ſu colorito da Antonio Burrini, 11
Antonio Burrini. Il | tani , che quivi lo posero nel 1719.
quadro a destra col martirio di Sant' Orsola è del Nella parete di rincontro alla 5 . cappella per una
piltore Gio . Giacomo Sementi : l'altro a sinistra coi porta si accede al chiostro de monumenti : e su la
Ss, Alberto Carmelitano, Carlo Borrommeo è di Ales. parele medesima entro nicchie sono altri busti a tul
sandro Tiarini. to rilievo figuranti uomini illustri e benemeriti a que
sta chiesa ne' lempi ch 'era tenula ed officiata da 'PP .
7 . Cappella . La maggiore ed il coro fabbricavasi dai Carmelilani.
PP. Carmelitani con sussidio del senalo bolognese :
ceduta nel 1525 alla famiglia Malvezzi ; ampliata 8 . Cappella . De'Malvezzi Campeggi. Il precitato
nel 1670 : ha in fondo al coro, entro bellissimo dorato | P. Orlandi scrisse che circa il 1490 adornata era del
amento ad intagli e figure di Andrea Formiggine, la tavola di Pietro Perugino, figurante l'Assunta con
una tavola dipinta da Girolamo Sori dello Sicciolan gli Apostoli ed altrove ricordd che la delta tavola
te da Sermoneta , il quale per commissione di Matteo dal 1511 al 1518 era posta nel coro o nella cappella
Malvezzi rappresenld Nostra Donna col Bambino in maggiore , e diede luogo a quella suindicata del Sic .
trono , S . Martino , S . Girolamo , S. Gio . Baltista , ciolante . Quale opera pregiata del Perugino , mae
S . Alberto carmelitano ed allri Santi , e rilrallò il stro del Divinn Urbinate , si notava anche dall' OR
Malvezzi stesso in devota attitudine. Opera , che se | SINI. Vita di Pictro Vanucci Perugino pag. 104 per
fosse più d ' appresso alla vista dell' ammiratore , si descrizione avutane dal nostro pittore Jacopo Ales
conoscerebbe meglio esser tra le più pregiale del pit. sandro Calvi; e dielro tale giudicio artistico indicossi
tore , che si propose l' imitazione dello slile raffael. dagli scrillori delle guide di Bologna. Ma molli in
lesco, e che v 'inscrisse la leggenda : QUOD MATHAVS telligenti d ' arte , ben osservata ed esaminata essen
MALVETIVS PATRVVS VIVENS DESIGNAVERAT | do questa dipinta tavola , furono d ' avviso e di con
HAEREDES PERFECERVNT PINGEN . HIERONI. SI- vinzione la fosse da aversi piuttosto per opera di
CIOLANTIO MDXLVIII. Questa cappella ſu restaura - | Lorenzo Cosla , fatta quando in questa città lavora.
ta nel 1819 a spesa del parroco D . Raimondi : lo che va con Lodovico Mazzolino ferrarese suo compatrio
• discepolo. I caratteri delle teste ; la minuziolita , si, nella circostanza dell'anzidetto restauro faceva ab
delle pieghe, la caldezza del colore dimostrano, a chi bellire questa cappella che in addietro era stata as
osserva con occhio esercitato sopra antichi dipinti , segnata da' PP . del Convento ad un Filippo de'Giri
non potersi assolutamente aggiudicare del Perugino, tintore, il quale nel 1584 la fece ornare e decorare del
sibbene ritenerla come sembra ai più del Costa , che i quadro in cui Bartolommeo Cesi figurd Cristo Cro
nel dipingere le tavole sue, pur ora ammirate in que cefisso con a ' lati li Ss. Pietro ed Andrea apostoli e
sta cillà , si mostra un proleo o imitatore di altri B . Pietro Toma Carmelitano : l'ornato architettonico
suoi coetanei. Chiunque perd ne sia l' autore , che è di Pietro Fiorini. Ai lati del quadro sudescritto
per documenli autentici . venisse affermato , si avrà eranvi le figure dell' Arcangelo e della Nuoziata e li
a ritenere anche per questa sola e finita opera uno Ss. Lorenzo e Stefano martiri , dal medesimo Cesi
de'piil insigni maestri dell'aureo cinquecento . Prege nel 1602 dipinte a fresco.
vole è l' ornato a dorature dell' anzidello Formiggi
ne , per finitezza di lavoro. 11. Cappella . Era dedicata prima a' Ss. Antonio
Non corrisponde nè per venustà nè per maniera Abate ed Ambrogio Vescovo e spettava allora alla
la lunetta al di sopra dipinta e figurante la risur. | famiglia Fantuzzi. Nelle mutazioni avvenute prece
rezione di N . S . ancorchè ritengasi colorita in quel. dentemente alla ricostruzione di questa cappella era .
l' epoca . E qui non dobbiamo noi ommeltere altra vi la tavola dell' Aspertini già descritta e dipoi una
osservazione in proposito de' giudizii d 'arte dati del delle tre tavole che il Baruffaldi e l'Orlandi ricorda
P . Orlandi. Egli assegna al Lorenzo Costa una tavo . no, e che noi abbiamo accennale facendo parola del
la , in cui stà la Vergine col Bambino in trono , due la 8 . cappella . Eravi anche la effigie del P. Generale
Angeli che sorreggono il padiglione del trono , ai lati | Giovanni Feixvo de Villaloles colorita nel 1692 da
S . Sebastiano e S . Rocco , e davanti al basso il pic- Francesco Bassi scolare del Pasinelli. Nel 1722 vi ſu
colo S . Gio . Baltista , la qual della tavola era nella posto il quadro dell' altare , con S . Elia vecchio , cui
cappella Fantuzzi poi trasportata in quella de'Malvez in Angelo mostra del pane subcinericcio simbolo del
zi, ed oggi liene entro la preindicala stanza presso la Eucarestia , dipinto da Giuseppe Marchesi delto San
la sagrestia . Gli intendenli di pittura meglio la cre. sone. Gli Angeli di scultura modellati da Domenico
dono opera non del Costa suddelto ma dal Bagna Pio . Sino dell' anno 1686 i PP. Carmelitani presta
cavallo menzionato per altre pitture nella cappel- rono l' assenso agli uomini dalla Compagnia del ss.
la Boncompagni , e la estimano degna di esser allo Sacramento di comperare questa cappella dal sena.
gata più decorosamente , previo il convenevole re- tore Carlo Rodolfo Fantuzzi , ma pare che ne fosse
stauro , che fosse a farsi sotto la sorveglianza della prestato l' uso e la proprietà si serbasse alla fami
Commissione Ausiliaria di belle arti: di un'altra tavo. glia suddetta ; giacchè per una iscrizione ivi infissa
Ja del Cosla stesso la quale dicesi smarrita dal BA s'apprende come nel 1759 la cappella ſu concessa in
RUFFALDI. Vile de' Pitlori ec . Ferraresi tom . 1 . perpetuo a ' parrocchiani che a proprie spese la rie
pag. 112 . e la quale era nella cappella Fanluzzi poi dificarono ed ornarono. Allora il pittore ornalista e
del sacramento , ricordasi che rappresentava li Ss. figurista Mauro Tesi , con grande sapere e pratica
Gio . Ballista ed Antonio Abate : perciò non vi ba singolare , dipinse a chiaroscuro tutta la cappella ,
esallezza nelle notizie ne' giudici d 'arte del P . Or . fingendo una cupula di sollo in su , tanto bene in pro
landi solo è da valersene per argomento di auteo spettiva da meritarsi molti dovuti elogi , tra quali
ticità storico monumentale . dell' amico e protettore suo conte Algarotti delle ar
ti belle scrittore grazioso e sapiente. Le quali pit.
9. Cappella . Della famiglia de' Buoi , decorata di ture del Tesi avendo poi sofferto per cagione d 'umi.
un quadro di Lodovico Carracci dimostrante S . Gi. dità , restaurate furono nel 1829 quelle d'ornato da
rolamo che implora il divino aiuto nella spiegazione Gaetano Caponeri , quelle di figure dal Pietro Fan
della divina 'scrittura : qnadro dipinto da questo capo celli : e pur oggi sono tenute pel concetto e per lo
scuola nel 1590 per quaranta scudi da ollo paoli, lo stile ben degne di ammirazione .
che si rileva dai libri del convento . É questo quadro
cresciuto molto di colore e forse più appare in con
tallo dell' ornamento a chiaroscuro , ancorchè pre 12. Cappella. Pertinente già alla famiglia Paltro.
giato per esecuzione , il quale nel 1816 era dipinto ni indi Argeli poscia a quella de Marescotti Berselli.
dal professore Antonio Basoli, l'ordine di quelli ch 'era E credenza invalsa da tradizione, dedotta forse anche
no soprastanti al restauro allora eseguito in tutta dallo stile architettonico , sia stata innalzata con di
la chiesa, e conforme ne indica la summentovata de segno di Francesco Francia , famoso orefice cesellato
scrizione. re e pittore capo-scuola bolognese , del quale sono
Nella colonna della navata di mezzo sovrapposta in questa cappella tre pitture in tavola finite e pre
a questa ed alla seguente cappella è il pulpito lavo . gevolissime. L' ornato in legno a graziosi intagli con
rato con intagli in legno e dorature da Francesco fiorami è del più volte commendato Andrea Formig
Casalgrandi nel 1724 a spesa del P . M . Michele Bu gine. La velriata nella finestra tonda, ov' è fignralo
ralli carmelitano. S . Rocco colorita dal B . Giacomo da Ulma , a quan
to si crede e ne dimostra lo stile ed il concetto 80
10 .Cappella. Il proprietario , fu conte Camillo Gras. I pra disegno del Francia medesimo, e da uno scolare
$no le figure , nel davanzale e pallio dell' altare, rap . | su ) e la quadratura nella libreria de' PP . di S . Mar.
presentanti la sepoltura di Nostro Signore. Le guide tino, facendovi le figure Lucio Massari, che vi espres
pittoriche le attribuiscono ad un pittore della scuola į sa la disputa di 6 . Cirillo , composta di molte figure,
di Lorenzo Costa , e taluni opinano che siano lavoro | e l' altre in iscorcio del soffittalo , che lodansi quali
di Amico Aspertini. La tavola principale dipinta dal opere graziose. Egli è da lamentare che non sieno ri
Francia prelodato ba la Vergine sedenle in trono coll maste integre le lodate del Dentone, ed è a ramme.
Bambino in braccio , e sono ai lali li Ss. Rocco , Se. morare la conservazione di quella del Massari forse
bastiano , Bernardino ed Antonio abate : è marcato | non ammirate quanto esse meritano.
in un cartellino FRANCIA AVRIFEX. Nel sopra qua. In questo locale si tiene il quadro di Giampietro
dro evvi Gesù Cristo morto in mezzo a due Angeli , Zanotti con S . Tommaso , ch' era nella chiesa ora
ed in un piccolo quadrello la testa del Redentore : distratta del Mercato : opera forse tra le più esti
opera similmenle di esso Francia , condotta con fi- male di esso pillore e poeta , noto scrittore della sto .
nezza e preziosità di esecuzione. ria dell' Accademia Clemenlina .
Nella parete sopra la porta maggiore d' ingresso Nella Sagrestia l' architeltura della cappella ricca
internamente era una di quelle antiche croci con en d 'ornamenti, si crede di Gio . Battista Falcetti. L 'Aq
trovi il Crocefisso dipinto da Simone da Bologna : nunciazione , colorita a fresco sull'arco della cappella ,
evvi ora la seguente inscrizione , che accenna al to . è pittura di Cesare Cremonini. Il quadro dell' altare
tale restauro di qnesta chiesa avvenuto nel 1819 col Crocefisso, S . Teresa eil altri Santi, di Francesco
asportando e riunendo nel quadrato chiostro le lapi Carboni, allievo e parente del Tiarini : e di uno sco
di e monumenti che meritavano conservazione per lare di lui sono le figure a fresco ne' comparti so
oggetto di ricordanze storiche , e ciò si fece con di pra la cappella . La testa del Padre Eterno, nel picco.
rezione dell' ingegnere Gaetano Frizzati , uno degli lo vano superiore all' ornato dell'altare , vuolsi da
odierni professori per la classe architettonica della taluni sia colorito da Guido Reni , o della sua scuo
bolognese Accademia di belle arti. Nella inscrizione la , dall' Orlandi si reputa di Lodovico Carracci . La
quindi si legge : SS. Famiglia altribuita a Pellegrino Tibaldi, posta
TEMPLYN sulla porta interna d ' ingresso , pare una replica piut.
QUOD . ANTE . ANNOS . X tosto che una copia d ' altra simile esistente nella
STATA . POMPA , IN HONOREM . SACRAMENTI . AVG .INDICTA chiesa de'Ss. Vitale ed Agricola . Diversi quadri ador
nano le pareti di questa Sagrestia , e sono : la Ma.
EX , CONLATIONB , CIVIVM . CYRIATORVM donna del Rosario tralta dal pallione di Guido Reni,
ET . PATRONOR VM . CELLARVM che s'a.omira nella Pinacoteca presso l'Accademia di
INSTAVRATYM . EXORNATVMQVE . FVERAT belle arti : S . Teresa con Angeli di Vincenzo Spisa .
SOLEMNIBVS . IISDEM . REDEVNTIBVS nelli : il riposo in Egitto , piccolo quadro dipinto in
rame , è graziosa opera di Francesco Cittadini detto
KAROLO , OPPIZZONIO . CARD . ARCHIEP . il Milanese : gli arcangeli Michele e Gabriele , di Dio
ADIVTORE . BENIGNISSIMO nisio Calvarl : il santo Carmelitano con donne e fan .
OPR . ET . INSTANTIA . ANGELI . SARTI . CURION . ciullo di Lucio Massari : ell altro Carmelitano santo
DEQ , PEC . ARCAE . CYRIALIS , ET . CVRIATOR . CIV . con due figure spaventate , della maniera di Gio .
Giacoino Sementi : il B . Francesco cui appare la Ver.
TECTO . MAXIMAM . PARTEM . REFE CTO gine ed il Bambino , di Antonio Birrini; il ritratte .
PARIBTIBVS . QVAQVAVERSVM . RESTITYTIS d ' un padre lellore Carmelitano della scuola guerci
TRINO . AERE . TURRIS . ITERVM . CONFLATO nesca o di un Gennari : S . Marlino a cavallo col po
NOVOQYE · CVLTV . VBIQVE ADDITO .
vero per cui taglia un pezzo di manlo è attribui.
AVGVSTIVS . PATAVIT . A . MDCCCXXVIII. lo a Bartolommeo figlio del prenominato Massari: e
dell' anzide:to Massari è il S . Cirillo che riceve dal
Osservate le opere d 'arti, descritte per la chiesa, 1° Angelo le tavole d ' argento : la Madonna , il Bam
noi indicheremo le pitture ed i monumenti, che nel bino i Ss. Cioacchino , Giuseppe e S . Giovanni faq
l' oratorio superiore , nella vicina sagrestia e nello ciullo , pittura in tavola dal P . Orlandi creduta di
apnesso chiostro si riunirono . Nell' andito stanno la Lelio Orsi da Novellara : il S . Sebastiano , ch 'era in un
pid con iscrizioni : e vedesi nin leone a basso rilievo pilastro nella chiesa, dipinto da Francesco Cavazzo.
rozzamente scolpilo , simbolo di S. Marco Evangelista , 1 ni : il S . Cirillo con Angiolelti ed altre figure di Lucio
il quale del 1340 era posto sopra la porta maggiore | Massari. Erano altra voita in questa stessa Sagre
come s ' apprende pe' due sottoposti versi latini. Sa stia anche altri quadri che ora sono nella Pinaco .
lendo la scalelta si perviene al locale , un tempo ad teca presso l'Accademia di belle arli, tra quali i due
1160 della libreria de PP . Carmelitani , comitato di- di Lodovico Carracci figuranti l' incontro di S . Do
poi ad oratorio per la Compagnia del ss . Sacramen | medico , Francesco e Pietro Tomas ; ed il marlirio
to . II MALVASIA. Felsina pittrice cit. part. 3. pag. di S . Angelo Carmelitano : quelli a mezze figure con
391. part. 4 . pag . 106 . nel descrivere le opere pitto . la Vergine che dà lo scapolare al B . Simone Stock
riche di Girolamo Curli delto il Dentone, rammenta di Alessandro Tiarini e del medesimo pillore in
il nuovo bello e tanto ben inteso sfondato ( solto in S . Gio. Battista rimproverante Erode : ed a figure
intere la S . Eugenia cui un manigoldo sta per mar. | zioni un frammento di pittura col Crocefisso credu
tirizzare , del sunnominato Sementi. Dalla Sagrestia ta di Matteo Lambertini; ed altre iscrizioni ancora
passando al Chiostro de' monumenti osserveremoi di soggetti illustri della famiglia de' scienziati e let .
principali , senza riportarne le epigrafi già pubblica. lerati Achillini , degli Asti , de' Bentivogli , de' Bon
to nell'opuscolo della già indicata descrizione. Primo compagoi, dello storico Bocchi, de'Conti, ove fu sep
s'appresenta alla vista la effigie del carmelitano Gio , polto il celebre Ferdinando Antonio Ghedini, de' Dei.
Battista Spagnoli da Mantova per lo innanzi da noi laiti, Docia , Dolcini, Ercolani, Fantuzzi, Fornasari ,
encomiato , poi è riguardevole il basso rilievo figu . Galeati , Gioanetti , Guidolti , Malvezzi, Montecalvi ,
rante il giovane guerriero, Roberto Marbois de’ lo . Patroni, Ricci , Ringhieri, Saraceni , Valli , ed altri
veral, segnato coll' anno 1516 : ed interessante la de' quali corrose e perdute sonosi le lapidi e memo.
iscrizione del sepolcro del Collegio Ungario Illirico rie loro : come per tacer di altri diremo ch ' ebbero
posta già in questa chiesa nel 1353. Nolabili le scultu - | sepoltura nella chiesa di S . Martino maggiore il pit.
re, credute di Andrea da Fiesole, nel monumento Sa- ) tore Aspertini, l' architetto Falcelti , quell' orefice
liceli, ed in quello di Pietro Canonici ed altri, ne'qua Jacobs fondatore del Collegio de' fiamminghi in Bo
li sono dottori leggisti e scolari , e gli ornali in logna , il P . Orlandi illustratore di questa chiesa ,
pittura , che si vedono a decorare diversi monumenti, del quale in altre opportunità daremo la biografia
tra quali quello col ritratto del famoso carmelitano con aggiunte al Fantuzzi sopracitato specialmente
Michele Aigliani , di cui si hanno le nolizie ed iscri. pel catalogo cronologico degli scritti editi ed inediti
zioni nel FANTUZZI tom . 1. pag . 76 . e lodi nel MA. e per la ' maggior parte importanti per documenti
RULLO. Nuovo Oceano della sacra istoria di tutte di storia patria .
le Religioni lib . IV . pag . 291 e sopra di esse iscri. I GAETANO GIORDANI,
SAN PAOLO APOSTOLO

IN BOLOGNA

a Congregazione de' Chierici Rego- memorie più interessanti relative alla sua inestra
a lari di S . Paolo , appellata volgar. | zione. E perciò che risguarda la Congregazione di
7 mente de' Barnabiti ( per essere sla PP. Barnabiti , tacendo di altri che ne missero , ri
ta instituita e stanziala nella chiesa di corderemo avanti ogni allro antore , il sacerdote D .
S . Barnaba in Milano ) essendosi difusa Francesco Luigi Barelli da Nizza, il quale in dne 7s.
per varie cillà d ' Italia e fuori , ed an . lumi pubblicava le memorie dell' origine e fondaris
che venuta a stabilirsi in Bologna, dopo bre. ne , degli avanzamenli , successi , nomini iliustri pe
ve e temporaria dimoria in allre due chiese lettere e santilà della Congregazione stessa, e esta
di questa cillà come diremo più innanzi , va comecbè ad essa ſo assegnata la sacra Pendos
erigeva ed adornava il sontuoso tempio di San Pao. zieria , da essa furono fondati Collegi , e per essa
Jo Apostolo , del quale , parrocchia urbana , impren - progredila la istruzione della gioventù . Egli è certo
diamo ora a scrivere brevemente. che questo instituto religioso dalla fondazione sua
Se non è esso lempio segnalato per monumenti sino ai lempi nostri si distinse sempre benemerito e
di remota antichità , e per reminiscenze di palria fiorente e diſoodevasi bea'accello non solo in Italia ,
sloria , al pari di altre chiese sinora descritte della ma accolto con onoranza eziandio nella Germania ,
serie delle parrocchiali di Bologna e siia diocesi , ric per la Savoia , in Francia , ed anche nelle Indie Orica
guardare nondimeno vuolsi fra i primari sacri edifici tali ; lacendo del vantaggio apportato alla Lombar
in considerazione all' iastitulo religioso da cui fu fondia or' ebbe principio ne' primi anni del XVI. secolo .
dato ed abbellito , e specialmente per le opere squisite Non è dall' assunle nostre rammemorare i fal
delle arti del disegno, ond ' è al cittadino ed allo stra . codesta instituzione religiosa : a noi basterà lo ac
niero movenle di ricerca e d' ammirazione , e perciò | cronare che nell' anno 1533 venne approvata in Bole
oggetto di universale rinomanza . Diffalli lo addita . gna dal Sommo Pontefice Clemente VII allorche per
re il tempio di S . Paolo Apostolo in Bologna significa la seconda volta era nella ciltà nostra convengto per
medesimamente che è un complesso d 'artistiche pro abboccarsi con Carlo V . imperatore , cioè tre ansi
duzioni fornito , e tale appuolo si visita da quanti dopo la famosa coronazione qui celebrata di si
hanno in pregio il bello , e si piacciono di osserva- sente monarca . La Congregazione de' Barnabiti
re la mugnificenza de' nostri maggiori aver gareg. 1535 era poi da Papa Paolo III riconfermala da
giato colla valenlia degli artisti nostri. A compro- ricchita di privilegi con ispeciale ingiunzione
vare cid che per noi fu premesso intorno a que cerdoli di essa e professanti la regola non dover al
sto tempio ed alla religiosa instituzione più sopra tro abito indossare che fosse diverso da quella dei
accennata , se a taluno , per lontananza di luogo o Preti secolari. Delle osservanze a ' PP. Baraabiti pre
per mancanza di notizie , non fosse manifesto quan scrilla non dovendo noi far parola . perciocchè non
to sia singolare ne' suoi pregi , ed amasse pur di risguardanti l' oggetto impreso a traltare in questa
trarne qualche contezza , noi raccogliendo le spar- breve descrizione , ne sarà sufficiente a prova del
se notizie , che ne diedero diversi scrittori accredila . l' utilità e rinomanza di loro instituzione il definire
ti ed eruditi , col presente articolo presentiamo le che posti furono solto gli auspici dell' Apostolo delle
TERET

PS. aolo
Apostolo
in
Bologna
Ilk
-e
Seo
: verendiwemo
Parroci Carte
Binati
genti a scopo di esercitare la predicazione , d ' in - / na delle quali in corrispondenza concedevasi il gius
struire i giovani nelle virtù cristiane e civili , ed in patronato di una cappella , siccome verrà significato
tutto allro che sia necessario al benessere del con - | nella descrizione della chiesa medesima. Raccolti per
sorzio umano ; per cui essa commendata Congrega. tanlo i soccorsi in denaro e fissate le analoghe con
zione adoperandosi in tali sante pratiche , si man ? venzioni, ben presto si diede mano al lavoro : quindi
tenne incessantemente osservaliva delle prescrizioni nell' anno seguente cioè ai 27 dicembre 1607 il Car
del suo fondatore. E passando qui in silenzio l' altre dinale Benedetto Giustiniani, genovese , Legato di Bo
cose che si potrebbero partilamente notare ad enco - logna si prestò alla cerimonia di porre la prima pie
mio della Congregazione de' PP . Barnabiti, ci limitra fondamentale con quelle onorificenze , che alla
teremo a ricordare che del 1539 questi Religiosi fu dignità sua ed alla sacra funzione erano convenienti.
rono accolti da Monsignor Alfonso Paleotti , Arcive. Nelle medaglie era impressa la chiesa di S . Paolo in
scovo di Bologoa ed allogati in S . Andrea de' Piate prospettiva da una parte , coll' effigie del Legato me.
si , chiesa già posta ora distrutta nella via de'Mal - | desimo e con le parole : Bencdictus S . R . E . Praesb .
contenti , in faccia alla casa e torre della famiglia Card . Justiniani Bonon . Leg. Paulo V . P . M . R .
Ligapassari, dando loro carica di Penitenzieri alla sua dall' altra parte S . Paolo Apostolo decollato col mot
Metropolitana : e cið ancora per bolla confermativa to sopra volante An gladius e colle parole intorno :
di Clemente VIII Papa . Congregatio Cler . Reg. S. Pauli Decoll. S . Pau
Per opera poi specialissima del marchese Piriteolo Apostolo et omnibus Sanctis MDCVI. Il disegno
Malvezzi, i detti PP. Barnabili acquistarono nel 1600 della pianta , degli alzati , e delle volte devesi al ma.'
la parrocchiale di S . Michele Arcangelo degli Agresti tematico architetto P . D . Ambrogio Magenta , no
di Porta Nuova, ritenendo il gius di nominare il par- bile milanese , appartenente alla Congregazione de'PP .
roco : e questa chiesa era loro rinunciata da quel | Barnabiti, il quale con invenzione sua diresse anche la
D . Giulio Segni ( amicissimo del celebre Torquato costruzione de'tempi di S . Salvatore , della Metropo
Tasso ) quello stesso che passò poi alla parrocchia litapa , e delle Monache di Gesù e Maria in Gal.
di S . Isaia , siccome rileviamo per documenti della liera. L' opera muraria fu de' fratelli Albertazzi ,
Mensa Arcivescovile , e per le notizie che di esso Se capi-mastri bolognesi : la fabbrica si condusse a ter .
gni , letterato e poeta , ne abbiamo dal Fantuzzi nel. mine nel corso di cinque apoi. Durante la esecuzione
la ben nota opera degli scrittori bolognesi. della fabbrica di questa chiesa , lo stesso Cardinale
Trascorsi erano sei anni dopo l' acquisto della Legato coll' intervento de'Magistrati Bolognesi assi
chiesa suddetta , nella quale i PP . Barnabiti faceva . steva alla festa di S . Carlo Borrommeo, celebrata solen
no tutte le funzioni conforme all' istituto loro ( mi nemente per la prima volta ai 4 novembre 1610 nella
litando sotto la regola di S . Agostino ed officiando | chiesa di essi PP . Barnabiti , pe' quali il detto San .
alla Romana ) quando ai 7 di febbraio 1606 per ro - to , quando era in vita , putriva tale affetto che si
gito de' notari Galeazzo Ghini e Bartolommeo Uccel ritirò sovente presso di loro , e ne favoriva la Con
li comperarono per lire ventiquattromila le case che gregazione. Dell' anno 1611 agli 11 settembre essen
furono di Marcello Garzoni bolognese , situate luo - do morto il prenominato Garzoni, fu sepolto nel
ghesso la via di Val d ' Aposa e poco distanti dall 'ormai compiuto tempio di S . Paolo , nel sito vicino
Trebbo de'Carbonesi nel quartiere di Porta Procu al pulpito , e luogo già di sua stanza, per cui vi po
Ja, soggette alla parrocchiale di S . Martino della Cro- se la iscrizione : MARCELLVS GARZONIVS HIC VBI
ce de Santi, denominata cosi per una delle quattro NATVS SIBI SEPVLCRVM ELEGIT ANNO MDCIÒXI.
cappelle appellate Croci, ivi collocate e benedette da Di questo tempio , era nell' anno medesimo fatta la
S . Petronio , in cui pose molte reliquie di Santi. La consacrazione il di i di novembre dall' Abate Prota
quale croce o cappella fu poi di proprietà della fa - | sio Stiatici,monaco nero benedettino, essendo la Chie
miglia Griffoni : e la detta croce era in isola di. sa Bolognese vacante del suo Arcivescovo per la mor
rimpetto al sacrato della odierna chiesa di S . Paolo , te del prenominato Paleotti : ed il tempio consacrato
e posta a segnare il luogo ove stava già una di quel dedicavasi a S . Paolo Apostolo e ad Ogoi Santi. Su
le antiche porte della prima cerchia della mura di bitamente s' incominciò ad ufficiarlo , e la prima mes.
questa città , ed ove poco distante vuolsi che fosse sa vi fu celebrata dal Cardinale Matteo Barberini,
un grandioso bolognese Anfiteatro d ' epoca romana, | allora Legato di Bologna , poscia romano Pontefice
cui forse appartenne l' ornatissimo fregio in marmo | col nome glorioso di Urbano VIII ; e la messa secon
non è guari scoperto ne' sotterranei del palazzo Ro - da celebravasi dal P . Magenta architetto direttore
driguez . di esso tempio , e Preposito de' Baroabiti in S .Arcan .
Nel suolo in cui erano dunque le case della fami gelo al Ponticello parrocchia curata da loro . Per mu
glia Garzoni , rammemorata per soggetti distinti e nificenza dell' eccelsa Famiglia Spada s' adornava nel
per uno storico di cose bolognesi , che lascid mano 1631 della esteriore facciata , ch'era rimasta rozza ,
scritte in molti libri notati dal Fantuzzi nell' opera operando in architettura e scultura Ercole Fichi
sua già surriferita , dai PP , Barnabiti si faceva fab - imolese , ch 'aveva già studiato le arti del disegno in
bricare la presente chiesa di S . Paolo Apostolo ; ed Bologna , e visse lungo tempo in questa città , scelto
alla spesa grande che occorse per siffatto sacro edi- ad architetto dal Senato bolognese . Il libro dell'ori
ficio concorsero alcune facoltose famiglie , a ciascu - ) gine e fondazione di tutte le chiese e dell' anime di
tutte le parrocchie , pubblicato per le stampe nel 1633 parrocchia di S. Martino della Croce de Santi. Il cal
bumerava in S . Paolo , Chierici Regolari , esser 20 legio di S. Paolo allora veniva domandato dal Dott.
Preti della summentovata Congregazione , e ricorda- | D . Antonio Grossi, direttore dell'opera della Missione,
va che la parrocchiale di S . Michele Arcangelo era per l' istituto suo , fondato già dal bolognese Dott. D.
tenuta in cura da up parrocchiano de'detti Padri di Bartolommeo dal Monte . Ma quel Collegio era ridot.
S . Paolo , ed in quella parrocchia loro contarsi 283 to a quartieri per abitazioni particolari , per ress
anime da Comunione , 83 putti e putte , ed in to deoza de' Consigli Cispadani , e per alloggio de
tale 366 . Il tempio di S . Paolo ebbe poi abbellimenti ficiali militari. Il parroco della chiesa di S . Arcange
di pitture ed altre opere d ' arti , delle quali faremo lo domanda ed ottiene di passare in S . Paolo per eser
cenno nelle descrizione, essendo qui da riportare co citarvi le funzioni parrocchiali : divenuta cosi par
me esso tempio in ogni sua parte compito , del 1647 rocchia nel 1802 , si unirono ad essa , le chiese d
era di nuovo benedetto solennemente dal P . Gio. Ma. S . Maria delle Muratelle , di S . Giacomo de Cards
ria Roma, Preposito di questo Collegio de' Barnabi- nesi , e di S . Gio . de' Celestini, state già parrocchis.
ti ; ed a si festiva funzione era presente la serenis - li sino all' anno suindicato ; e ad essa ampliata
sima Infanta Maria di Savoia , e gran concorso di cura , ne veniva posto a parroco il sacerdote D. To
nobiltà e popolo bolognese . La qual parrocchia i PP. cenzo Comazzi , dottor in legge , e buono pastor
Barnabiti non abbandonarono che del 1654, riservap- d ' anime. Nel 1804 la slessa chiesa di S . Paolo ca
dosi però il gins padronato per destinare a scelta lo fermata era parrocchia e ricoofermata ancora del 188
ro chi ne fosse Curato in seguito , e per intervenire per decreto dell' Eminentissimo Arcivescovo nestre i
in corpo alle processionidecennali del SS . Sacrameo. | b . m . Card . Carlo Oppizzoni, colla aggiunta nella gir
to , solennizzate con molta pompa, come parrocchia . risdizione parrocchiale delle cessate cure de' Ss. Silme
le propria : e quelle processioni dovevano entrare stro e Martino , di S . Michele Arcangelo del Post
nella chiesa di S . Paolo , nella quale fissata avevano cello , e coll' includervi anche soggetta la chiesa ga
que' PP . canonica giurisdizione ; mentre perd questa pertinente alle soppresse Monache di Santa Mareze
chiesa di S . Paolo posta si troyava sotto la parroc rita , e l'annessa chiesuola di S . Maria delle Vergisi,
chia anzidetta di S. Martino della Croce de' Santi, detta de' Pepoli, Per la quale concentrazione creba
Dell' anno 1743 l'immortale nostro Benedetto XIV a 2500 il numero de' parrocchiani , e vennero al pa
commetteva a ' Barpabili la direzione negli studi de. roco ed all' amministrazione parrocchiale affidati o
gli Alunni del Seminario Arcivescovile di Bologna, del custodia gli archivi delle soppresse cure , e delle die
1745 diede
quale poi con suo breve pontificio nel 1745 ai se poscia distrutte . Nella riformazione delle parra
diede ai
medesimi PP. il lotale governo e l' amministrazione chie urbane , la quale del 1816 si fece dal venerale
con intendenza di vari Assunti, e dichiarando per tre Porporato , ora defunto Arcivescovo nostro amits
Padri della Congregazione loro , il privilegio di Let mo, la chiesa di S . Paolo seguitd ad esser retla
tori di Teologia , Scolastica , Morale e Filosofia , edprelodato Sig . Dott . D . Comazzi Viocenzo , il quale
insiemenente privilegiati come lettori pubblici onora 1819 celebrd la solennità decennale dellº Augusti
ri dell' Voiversità bolognese . Per la soppressione mo Sacramento con quella divota ed ionsitata por
de' PP. Gesuiti avvenuta nell' agosto 1773 il vasto pa , che leggiamo descritta nell' opuscolo a stans ,
locale di loro convento , a S . Lucia , e dei Collegi che in detto anno pubblicava Camillo Marescalci,
de' Nobili e di S . Luigi , il quale occuparono per cir- unitamente alla relazione di simile celebrata soles
ca cento dieci anni , essendo rimasto vuoto , affine oilà per la parrocchiale di S . Martino , di cui abbit
di provvedere alla istruzione ed al governo di quei mo in altro articolo nostro fatta speciale ricordar
Collegi, ne fu dato il posses so app.
ossesso Barnabili
a ' PP. Barnab cheza, Per lo che poi non c' intratlerremo sui particolari
ili ,, che
la chiesa di S . Lucia , per poco chiusa, riapersero , e de ' restauri ed abbellimenti che nella chiesa di S .
cioè nel primo giorno di novembre dell'anno mede- Paolo si operarono allora e dappoi per lale circo
simo , ritenendo in pari tempo aperta , ufficiata e stanza e festività . E parimenti passeremo sotto siles -
propria loro quella di S . Paolo Apostolo , della qua zio quant' altro si operava, essendone parroco il Den
le ora teniamo discorso . La quale con somma lode Giuseppe Calvi figliuolo del pittore di tal cognome
ressero ed ufficiarono per apni cenloltantasei , quaq. detto il Sordino , che ripunciava la cura pel 1844
ti ne scorsero dall' anzidetta fondazione sua del 1611 ne veniva in essa surrogato l' attuale reverendissisi
sino al 1797 in cui il Collegio de' PP . Barnabiti ſu parroco D . Carlo Biavati , dollore di sacra tes
soppresso insieme con altre corporazioni religiose. gia , zelante del culto divino , del decoro religios .
Essi Padri furono concentrati io S . Lucia , e per la e della sua magnifica chiesa conservatore diligents
considerazione che s' applicavano alla educazione ed simo. Lo stato delle anime , desunto da ' libri N .
istruzione della gioventù , ancorchè cessala fosse la rocchiali si enumera a circa 2400 non comprender
Congregazione loro , ritennero la direzione delle va. dosi nella statistica le persone dimoranti del reale
rie scuole , che oe ' Collegi apzidetti ebbero anterior. COLLEGIO DI SPAGNA , il quale indipendente si
mente. Astretti da decreto governativo ad abbando conosce affatlo da qualsiasi giurisdizione ; ed i Card
nare la chiesa di S. Paolo , fabbricata e adoroa da nici Renani lateranensi del SS. SALVATORE , abitans
essi , come descriveremo più avanti , comincid prov- nel circondario di questa parrocchia , ma essi per
visoriamente ad essere addetta alla ufficiatura della / non soltoposti alla giurisdizione parrocchiale. Lopes
la chiesa di S . Clemente inchinga nel Collegio stes i l ' esterno della chiesa a settentrione ha rivol
so , ed il grandioso tempio di essi Canonici non de. ta la facciata : la quale elevasi sopra un piano di
scriveremo. La sola chiesa alla parrocchia di S . Pao- | due gradini ed a due ordini , l' inferiore dorico , il
lo soggetta è quella piccola col titolo di S . MARIA | superiore corintio . Il primo compartito da sei pi
CORONATA , detta la MADONNA DE 'CAPRARA, per lastrate , due nel mezzo aventi addossate colonne
chè fabbricossi da questa nobile ora estinta famiglia , della sporgenza di due terzi, le quali comprendo
ai cui eredi fiduciari spetta il giuspatronato e la 00 no la porta d ' ingresso , elevata pur essa sopra due
mina del Cappellano. Ma in questa non essendo og - altri gradini: l'altro quattro pilastrate . Hanno nei
getti d ' arte notabili , ne basterà per noi indicare , | vaoi altrettante nicchie , e queste , come la porta ,
ch ' entro yi si venera una divota immagine di M . V . sopraornate di maniera barrocca ; due delle quali ,
in pittura antichissima. E cid nel divisamento di che sono le esterne, senz' incavo o sfondo a forma di
estender l' articolo nostro alle cose più meritevoli lapidi , le altre aperte e contenenti le figure scolpite
d ' esser rammemorate , siccome lo sono le molte ar in marmo degli Apostoli Ss. Pietro e Paolo , cómin
tistiche opere , che abbiamo a descrivere in S . Paolo , ciate da Domenico Maria Mirandola , e compite
chiesa ben degna di parziale illustrazione . Intorno da Giulio Cesare Conventi sopra le dette finte nic
alla quale se noi non fossimo astretti a serbare bre chie vi haono cartelle con ornati corrispondenti al
vità , ne sarebbe gradito di estenderci colle osserva. V anzidetta maniera . Il cornicione ha de triglifi ; e
zioni nostre , per ragguaglio a chi delle arti belle si | nelle mensole sono alternativamente in basso rilievo
professa amatore ed intelligente . Nulladimeno accen e gigli e spade , emblemi dello stemma gentilizio
neremo agli oggetti più pregiati , facendo il giro per Spada : le due coloone suddette sorreggono uo fron .
la chiesa dalla destra alla sinistra , affine di conside tone.
rarli ordinatamente secondo l' allogazione in che 60 Nell' ordine superiore corrispondono tante pila
no posti ed ammirati. A scorta nostra percid piglie strate quante sonosi descritte nell' inferior ordine ,
remo oltre all' opuscolo del Marescalchi summento meno le dette due esterne , restringendosi la facciata
vato , anche l' altro col titolo : degli oggetti di belle superiormente cosi , che termina a frontone biango
Arti nel famoso Lempio di S. Paolo in Bologna, e lare , o a meglio dire curvilineo . Ia mezzo una fine
delle vicissitudini di esso : brevi notizie . 1839. tipi stra corrisponde alla sovrapposta porta d ' ingresso :
Gamberini e Parmeggiani in 8 . ľuga e l' altra ornate di stipiti e di fogliami a care
tocci nella maniera anzidetta : pur corrispondono alle
inferiori nicchie altre due soprapposte , con entrovi
statue in creta colta de' Ss. Carlo Borommeo e Fi
SAN PAOLO APOSTOLO lippo Neri , modellate dallo stesso Ercole Fichi.
Sculture che furono criticate con pungenti scherzi
da' celebri pittori Carracceschi, ed anche soggette pur
oggigiorno alla censura degli intelligenti d ' arte. Nel
frontone di sommità campeggia lo stemma della fa
! La facciata di questa magnifica chiesa per le miglia Spada.
guide artistiche di Bologna si nota essere stata co - L ' interno della chiesa s ' appresenta alla vista di
strutta con invenzione e disegno di Ercole Fichi una sola navata e d' area spaziosa , avente ne' muri
poc' anzi ricordato , architetto e scultore operante laterali sei cappelle arcuate, e con avanti ad esse del
nella città nostra a 'tempi in che fioriva la scuola le balaustrate di marmo : e delte cappelle sono in
pittorica carraccesca . Ma lu opinato da taluni che termediate da sedici pilastrate d 'ordine corintio , po
Monsignor Virgilio Spada, ( il quale spese insieme col | ste simmetricamente a due a due, e più quattro vani
fratello suo Cardinale Bernardino Spada per la co architravati , che comprendono piccole finestre a tri
Istruzione della facciata e per l' ornamento della cap buna ; ed inferiormente, dentro arcuati sfondi o spazi,
pella maggiore , di cui faremo cenno nel descrivere si internano de' confessionali di legno architettati : ad
l' interno della chiesa ) essendo dilettante d ' architet eccezione che nel vano situalo nel mezzo a sinistra
tura , s ' abbia argomento o ragione , per supporre , del riguardante , evvi invece della tribuna il pulpito ,
ch ' esso pure nel disegno avesse posta la mano. Cer sotto a cui la iscrizione del Garzoni , la quale ab
to egli fu nelle arti belle ed in nobili esercizi am biamo riportata nel cenno storico . Il cornicione po
maestrato sino dalla sua giovanile età con indirizzo sa sopra i capitelli delle pilastrate anzidette , ed a
di buoni maestri; ed in elà virile per religione, pietà ciascuna di queste corrisponde ana finestra di forma
le munificenza cosi distinto e singolare, da meritarsi rettangola , terminante ad arco , ed ornata nello stile
Iche le memorie storiche della virtuosa sua vita ( di che dicesi barrocco. Nel cornicione s' impediccia la
fvenuto Prete della Congregazione dell'Oratorio ) scrit . volta di tutto sesto ed eslesa per la navata , che ter.
ite venissero e stampate dal P . Paolo Arringhi, quasi mina nella sua lunghezza con pilastrate a ridosso
fal foire dello scorso secolo in Venezia . Di chiunque | delle precedenti , su cui girano quattro archi, e for
siasi il disegno su cui innalzossi la facciata chora mano un quadrato che tien luogo di presbitero , e
pigliamo a descrivere , egli sente del gusto architet sopportano una specie di cupola emisferica , rialzata
tonico allora pregiato e dominante. per uno spazio cbe contiene qualtro finestre : nel
quale presbilero hanno luogo due sfondi forman - | vero , ella è una deformità introdotta negli ultimi
ti altre due cappelle più ampie delle preindicate , e tempi per lussuria e soprabbondanza di novità e di
sono anche ai lati quattro piccole cantorie , due pervaghezza. E il peggiore si è , che talora (e spesse fia .
parete e messe di fronte , alle quali sottostaono alte con una pessima dipintura) si guasta un' elegante
trettante porte con simmetrica ben intesa disposizio architettura e bella al sommo. Dopo questa digres
lle. L ' arcata di prospelto forma la cappella mag sione lo stesso Zanotti giudica la pittura della de
giore , che s ' interna in uno spazio rettangolo termi scritta volta per un lavoro molto commendabile , se
nante a abside per uso di coro , parimenti coperto | ben non tale , che vi si possa apprender finezza di
sopra a conformazione arcuata . Lo stemma Spada perfetto disegno : e coloro che ne diedero laudi con
sta in mezzo alla curva di sopra all'altar,maggiore, molta ragione il fecero , ma non affatto senza ragio
falto a spesa di si eccelsa e muộifica Famiglia . Le ne adoperarono quelli che alcun poco vi trovarono
cappelle minori, le grandi e la maggiore vedopsi de che riprendere. Al giudizio di scrittore ed artista si
corale di altari ricchi per marmi, pitture , ed altri | reputato consentono gli intelligenti d ' arle ; dai quali
ornamenti , a descrivere i quali sarebbe forse sover però si tributa ammirazione alla ricchezza dell' in
chio lo estenderci in questo cenno architettonico, do venzione, per tante figure fin disposte ne' laterali del
vendo ooi più fermar l' attenzione dell' osservatore le finestre , ne' peducci , e nel lunettone ; alla facilità
sui dipinti, che nelle rispettive cappelle degni vi s'am della esecuzione , di pendello assai pralico e spedi
mirano della meritata loro rinomanza . to , ed allo insieme, che per l' effetto pittorico sor
La volta dipinta , per chi entra la chiesa, di subito | prende ed appaga l'occhio in guisa da considerar sif
ne richiama l'attenzione ; e se ne pregia il vasto con fata opera una delle pie ragguardevoli che siano per
cetto e la bella esecuzione, che nella parte figurativa le chiese di Bologna. E cid stesso avviene nel consi
è opera di Giuseppe Roli , e nella parte decorativa derare le tante figure dipinte nella cupola nella vôl
del fratello siio Antonio Roli in quanto spetta alla ta del coro , e sopra le cappelle laterali , da Giusep
invenzione : perciocchè, appena cominciato il lavoro pe Antonio Caccioli e da Pietro Farina , i quali
essendo egli distratto e fiso col pensiero a conside cercarono di gareggiare co' pittori che la volta della
rare il concello suo pittorico , e movendosi inconsi. chiesa adornarono. Nella cupola evvi l' Apostolo glo
deratamente , egli precipito dal ponte in sul piano | rificato in paradiso ; quattro figure di donne simbo
laonde, lui morto , fu continuato e finito il lavoro , liche ne' pennacchi della cupola raffigurante le parti
sopra i cartoni a disegao suo , dal discepolo Paolo del mondo, in cui la dottrica e predicazione del San
Guidi. Questa grandiosa opera fu impresa nel 1695 . to per luce evangelica si sparse mirabilmente : gli
Dagli artisti sunnominati : e narra lo Zanotti (storia | altri dipinti negli archivolti delle cappelle figurano le
dell'Accademia Clementina vol. 1. pag. 408 409 ) che gloriose gesta , e nell' abside mostran la conversione
i fratelli Roli si diedero con infinita attenzione e miracolosa del grande Apostolo , che per viva fede e
studio a cercare il modo di far cosa da acquistar sapienza somma dalla Chiesa cristiana , come ripete
sempre più grido ed onore ; dacchè i PP . Barnabiti l' Allighieri , venne chiamato lo vas d ' elezione, e il
erano disposti a levar certe fascie di quella volta , che gran vasello dello Spirito Santo . Ammirate le pilta
sommamente la facevan bella di architettura , come re a fresco suddescritte partitamente , per cid pure che
saggiamente aveva divisato il dotto architetto ( P .Ma dimostrano pel vago e vasto concetto architettonico ,
genta ) che la formd, e tra quelle fascie si poteva as. per la varietà delle decorazioni arricchite di orna
sai ben dipiogere senza guastar l' eleganza della vôl- menti diversi a fogliami , a fiori , a rabeschi , e
ta . Pepsarono i Roli di pingervi una grandissima quant'altro rende adornata la volta in tutte sue par
storia , e stabilirono di rappresentarvi S . Paolo nel- | ti , di questa chiesa , è da volgere lo sguardo in qua .
l' areopago , predicante la santa nuova legge di Dio . dri ad olio , che decorano le singole cappelle, e agli al
Insomma tulta quella gran volta è opera loro; e so- tri oggetti d ' arte pe' quali la chiesa stessa si mno .
lo la quadratura non potè esser affatto terminata dastra tra le più insigni e cospicue della città nostra,
Antonio Roli per l' accidente accaduto . Terminata e
scoperta ch ' ella ſu , incontrò applausi e critiche ; ma 1 . Cappella , della famiglia Rizzardi. L ' altare e
non è da meravigliarsi , dacchè in una si grande e l' ornamento architettaronsi con disegno di Angelo
copiosa operazione , e si piena di varie cose, era im - | Venturoli nel 1819 , e lavorarono in arte muraria il
possibile ad uomini tali operar in modo, che in qual. | capo-mastro Luigi Fiorentini , in pittura Gaetano
che parte non si potesse ragionevolmente riprendere. Caponeri e scultura Giovanni Putti. Da essi artisti
Molti grandemente si dolgono che si fosse guastata si decorarono anche gli altari ed ornati dell' altre
l' architettura di quella volta , e diceano che tra quel cappelle minori, che ora noi descriveremo breve
le fascie poleasi ottimamente introdurre storie dipin mente.
te ed altre cose , a guisa di quadri aſlissivi, siccome | 11 Crocifisso di tutto tondo , modellato in mistu
nel buon tempo di queste arti si facea ; e infatti il ra durissima , è di Giovanni Todeschi , che l' ope
pingere tutta la volta di una chiesa, in modo che la rava circa il 1625 , come si ha per ricordo ne'ma
forma sua si perda e solo cielo apparisca e cose di noscritti dell' Oretti , che assegna al pittore France
architettura , che mai non possono reggersi su i mu SCO Albani la fallura di aver colorita la figura del
ri di quella chiesa , e non convengono con cid che è | Cristo in Croce ; e nota in lire bolognesi le spese fatte
ne di questa cappella , compresivi | mase dell' ornato distrullo dell' altare era posta la
di Gio . Andrea Donducci appel. iscrizione :
terali e figuranti N . S . che ora D. 0. M .
? croce , e le pitlure nell' ar . DEFUNCTIS
Angeli avanti la Croce , INTER FLAMMAS
corona di spine del Re DEUM ANELANTIBUS
PIA
SODALITAS
lvisi ora dell'ere AD GLORIAM CELERITATEM
mura diversi An SACELLUM EREXIT
di Paradiso .
ANNO DOMINI CIOIOCXLV .
" del 1616 di.
! bolognese. 11 Le prospettive , sopra la cantoria dirimpetto al .
w Wadonna col Bambi- l'organo sono dipinte a fresco da Angio Michele
. 113 tra le più estimate Colonna : ed i due quadri uino per lato dell'allare ,
sie quadri laterali con entro- rappresentanti la polernità creatrice nel Padre Eler .
V. e la presentazione di Essa al no , e la paternità redentrice in Gesù Cristo sono di
ill da Giambattista Bertusio , il Giuseppe Crespi delto lo Spagnolo .
illsôllo coloriva a fresco la coronazio
stessa Vergine Santissima. Sonovi anche del 5. Cappella maggiore , in cui oltre alla ric
oletti dipinti da Pietro Fancelli. chezza de' marmi de' quali l' altare isolato è com
posto maestrevolmente , pur evvi apprezzabile l' or.
3 . Cappella della famiglia Arrigoni, ove in sulanamento architellonico , che vi si innalza con mae.
altare il quadro figurante Cristo fanciullo presentato stosità ammirabile . De' piedestalli soprapposti a zoc.
tempio dalla SS. Madre , è pillura diligentemente coli formano l' imbasamento in relazione alle varie
vorita da Aurelio Lomio da Pisa , dello Aurelio parti della sacra mensa , e sorreggono quattro co
isano , scolaro primo del Bronzino poscia del Cigo lonne scannellate d 'ordine corintio , e su queste posa
: opera lodala ed unica di lui in Bologna. Per que il cornicione, che termina a fastigio o cimasa di for.
la cappella ed allorno all' indicato quadro dipinge. ma curvilinea, con a mezzo , la testa di un Serafico
Hora Alessandro Trocchi i gnindici misteri del Ro. in basso rilievo scolpito . Per un second' ordine , mi
mario . I due quadri lalerali con la Natività del Diri. nore nella collocazione sua , si dà luogo ad una nic.
no Infante , e li adorazione de'Magi , sono lavori del chia o tribuna aperta , la cui parte interna ed inca
nagistrale pennello di Giacomo Cavedone da Sas vata vedesi adorna di casseltoni con forami, e so
Puolo nel Modonese , scolare de' Carracci, della ma- stenuta da quattro colonne, parimenti a scannellatu
niera lizianesca imitatore cosi valente , che al dire ra , per le quali essa semicircolare riesce come co
Hidel celebre Albani riportato dal Malvasia , ( Felsina strulta a giorno , e lascia vedere la curva di fondo
" pittrice parte quarta ) per lavori di Tiziano si posso al coro , figurando così una nicchia entro cui stanno
no assolutamente eslimare siccome degni d ' immor. egregiamente in gruppo collocale le due stalue in
Stale Inde. Il Cavedone medesimo coloriva gli affre. marmo , di grandezza maggiori del naturale , che fi
schi negli archivolli di questa cappella , rappresentan . gurano il Sanlo Apostolo Paolo ginocchioni umilmen
i dovi la Circoncisione di N . S . la fuga della ss. Fa. te , il quale per la fede crisliana fa sacrificio a Dio
" miglia in Egillo , e la disputa di Gesù nel tempio : della vita sua , nell' atto che ritto in piedi il carne
opere eseguite in quel genere di pittura , che tanto fice alza la pesante Spada sta per eseguirne la deca
i fu pregiato e studiato da Guido Reni.
pitazione. Sculture tra le più encomiate che facesse
il nostro Alessandro Algardi avendosi sino d ' allora
1 4 . Cappella appartenente alla Compagnia del Ri. che si videro operate, della latina ed italiana poesia
scallo e denominata de' Suffragi per la rappresen a stampa , in lode dell' artista e de' commiltenti. Tra
tanza delle anime Parganti; cui S . Gregorio inter . le quali Paulus Apostolus Accademiae hiflammen
cede la liberazione orando dinanzi alla Beata Vergi. lorum praeses electus ex Spada Duplici elogio ce
ne in gloria , tra Dio Padre ed il Divino Figliuolo lebratur D .Mauro Bagnolo dicente.Bononiae eraed .
ed Angeli , quadro assai pregevole di Gio. France. duciae 1631 in 8 . poesia per lodare la facciata anzi
sco Barbieri dello il Guercino da Cento colori. descrilla , ed il monumento marmoreo , e similmen
to nella sua seconda maniera l' anno 1617 il quale | te. Per la statua di S. Paolo in atto di martirio
splendeva di effetto pittorico assai pilt , innanzi che | sopra l' altar Maggiore eretto dalla felice memo
ne fosse tolto l' ornamento di fini marmi, con due ria dell' Illustrissimo Sig . Paolo Spada nella chie
rare colonne di Porto Venere , date in conto di mer. | sa de' PP . Regolari del suddetlo Santo , scultura
cede a chi riduceva a scagliola il nuovo architetto d ' Alessandro Algardi alla magnanimilà dell' Emi.
nico ornato , che vi fu sostituito con disegno del nentissimo e Reverendissimo Card. Spada , Bolo .
professore Antonio Serra ed eseguito da Agostino ' gna eredi Benacci 1648 in 8 . canzone di Bernar
Canlurio in occasione di moderno restauro, nulla ri- dino Marescotti, Bologna eredi Benacci 1648 in 8 .
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i quali siccome abbiamo accennato , furono Mon- 1 Lateralmente all' altar maggiore vi hanno delle
signor Virgilio e Cardinale Bernardino fratelli Spa - pareti due quadri di Niccolò Tornioli seorse ,
da ; ciò ancora comprovandosi per documenti auten - uno è figurata la folta di Ciacobbe coll' Angelo,
tici, che sono citati nell' opuscolo ; brevi notizie de. nell' allro Abele oppresso a morte da Caino . Nel
gli oggetti di belle arti , date in luce dal predelto le seguitanli pareli allorno ed in fondo al coro su
parroco D . Calvi riferito da noi più sopra nel titolo no riparlili siinmetricamente selle quadri disposi
suo , per tali documenti altresi indicali nella ill11- e figurali in quest' ordine. 1. La caduta di S . Pasla
strazione scrilla per la elelta de'monumenti ec, dal del Cittadini appellato il Milanese . 2 . Li Ss, Barna
ch. Doll. Salvalore Muzzi , e riprodolla ja Ini stes. | ba e Paolo entranti in Antiochia , di Vincenzo Spita:
so in un opuscolo intilolalo : Gran monumento del ni delto Spisanello . 3 . S . Panlo in mare burrascos
l' altar maggiore nella chiesa parrocchiale di S. e ballito dai venti, di Gio . Francesco Ferranti. I
Paolo in Bologna tip . Sassi nelle Spaderie in 8 . Il Santo rapito miracolosamente al terzo cielo , a
Sicchè non occorre che per noi se ne riprodirca qui Carlo Garbieri. 5 . Esso Santo che opera il miracab
la dichiarazione , lanto più che in fine riporteremo dalla serpe , altro quadro , dello Spisanello . 6 . Lo
la epigrafe latina relativa alla costruzione della faco stesso Santo che ragiona dinanzi a Cesare , di Gis
ciata , ed all' innalzamento della marmorea mole, che | Ballista Bolognini. 7. L 'apparizione di N . S . al sit
abbiamo con brevi parole descrilla : l' invenzione ar. lo Apostolo , di Luigi Scaraniuccia perngino .
chiteltonica della quale si crede dell' Algardi mede Dalla maggiore cappella per due porte , una w
simo , che fu scultore ed architello ad un lempo :e roro , l' altra nei presbiterio , si passa alla sagreslia
non per concello disegno di Domenico Facchetti , decorata di pillara a fresco del Caccioli e del Fari
che vuolsi solo esserne stalo esecutore, sebbene nel. na prenominali , le quali dimostran istorie di Ma
la parte posteriore vi abbia posta la indicazione : ria Vergine , e di S . Giuseppe sio sposn , di questo
la celesle glorificazione proleltore de ' Cherici Ress
DOMINICI FACCHETTI ROMANI OPUS . lari della Congregazione de' PP . Buroabiti.
ANNO IUBILEI MDCL .
'eccelsa Casa Snada avendo falte eseguire si l 6 . Cappella già pertinente alle famiglie Fiors
grandiose opere a spese proprie per sentimento di vanli e Gessi , poi a ' PP. Barnabili . La tavola allo
religione e per farghezza d ' animo, acquistò il dirit. gala entro l' ornalo architettonico a scagliola , est
to di porre gli stemmi gentilizi , ed iscrizioni tapi. guito simiglianle a quello di ricontro nella 4. cap
darie , e particolare sepoltura appresso all' altare , pella , è dipinta da Orazio Samacchini , e rappes
dietro a cui per dirilto riciiperalo , vedesi ancora senta il Salvatore la Vergine , li Ss. Martine e fs
oggigiorno il sepolcro proprio della Famiglia stessa Ironio , Vescovi , con S . Giovanni Ballista . Taveta e
distinlo da lalina iscrizione, dellala da quell' auren pochi anni sostituita al quadro ch ' eravi prima pasir
!! !

scrillore che fu il canonico D . Filippo Schiassi, già col B . Alessandro Sanli , colorito da Donato Creti.
professore di archeologia nella bolognese Universilà , Ricorta il Malvasia (Cirida di Bologna 1686 ) che si
ed epigrafista sommo e degno emulatore del Morcelli labrrnacolo su questo allare delicato al SS . Sacra
e del Lanzi, mrnto , insrrla era una Marlonna di Francesco Fras
E continuando ad osservare nella maggiore cop. cia : lolta via nello scorso secolo , quando le apete
pella , l'allare , il coro, ed i quadri che alle pareti sn. preziose di questo rapo-scuola bolognese , non enne
no d 'adornamenlo ; prima ne è da pregiarsi il taber . apprezzale secondo il merito loro , e ad essa preferirage
nacolo di pietre preziose composto ed architettato in si oppre moderne mediocri, nè quelle si estimavaon sie
vedula a prospeltiva per ordine dell' anzidello Mon . come estimate sono oggiiti, che ricercansi ed acquisiae
signor Spada ( siccome ricorda il Masinipart. 1 . pag. si a grande prezzo dagli amatori l' arle ; perciocchè
141, della sna Bologna perlustrata ) con disegno del nella ispirazione religiosa , nella finezza artistica po
l' Algardi stesso al quale si altribuiscono il Croce. chealtri pillori il Francia nostro eguagliarono ; laes
fisso d ' avorio ( d ' incerto anlore ) ed i simboli de . de vivenle tui ancora le Madonne n ' erano lodat
gli Evangelisti ; e del quale è certamente opera scol. da molti e dallo stesso Raffaello di Urbino , che gli
pita il medaglione di metallo doralo , che posto nel | scriveva non vederne altre simili nè più belle ,
paliollo dell' altare , rappresenta a piccole figure la più devole , nè più ben ſalte . I due quadri nelle po
decollazione dell Apostolo per chi questa chiesa e reli a ' lali figurano la palernità naturale in S . Gie
l' allare medesimo hanno la denominazione. chino e la palernilà pntativa in S . Giuseppe , colas
Nolabile è il coro , fulto in legno di noce , co . ti dall' anzidello Crespi appellato lo Spagnolo .
strullo con belle macchie naturali che paiono di | La prospeltiva di riscontro alla descritta , ed i
chiaroscuro , con ornali alle coloncine che dividono faccia all'organo, è pittura a fresco del prenomicats
gli stalli e postergali , al fregio ed alla cimasa , di Colonna. Nell'ornamento dell'organo riporta il Montie
un assai ricchi e diligenti intagli i quali nello insie . ri nella raccolta delle iscrizioni di Bologna, quesla me
me suo fermano l'allenzione del rignardante , questo moria : PHILIPPUS VASTAVILLANUS ORGANOM HOC OPOS
coro è lodalo dal Pizzichi nel viaggio per Ilalia di OCTAVIJ NIGRELII BONON . RR . NUJUS CONGREG , P . D . CON
Cosimo III che tra le più belle chiese 'di Bologna CESSIT ELEMOSYNIS TOTIDEN MISSAR . PER IPSOS IDITA
quella di S. Paolo visitava con grande ammirazione. ' CONVENTA CELEBRANDAR . LOCO PRBTU COMPENSANDUS
7 . Cappella della famiglia Giustiniani di Roma | ancorchè sembri sia inferiore a' capi-d ' opera di Ago
nel 1611, falta costruire dal Cardinale Benedetto Giu | stino Carracci , e di Domenico Zampieri , i quall
sliniani , Legato di Bologna , per divozione sua e s'ammirano nella Pinacoteca di Bologna e del Vatica .
de' PP . Barnabiti a S . Carlo Borromeo , siccome ab- no , nulla dimeno questo dipinto lodasi per molli pre.
biamo riferito ne' cenni storici premessi alla descri- gi artistici pur degni di considerazione. Il quadretto ,
zione presenle e come si ha per la iscrizione pur ri. | postovi sollo , figurante il Salvatore , la Vergine , o
portala dal Montieri così : li Ss. Gioachino ed Anna è lavoro diligenle della cu
pillrice Anna Mignani. Di esso Massari sono i due
8. CAROLO quadri a ' lali e i Ire affreschi nell'archivolto , e figu .
SACELLUM EXTRUXIT rano il B . Corradino Ariosti domenicano in orazione,
UBI ed in alto di far elemosina a ' poveri: S . Girolamo
8 . PAULO genuiflesso in penitenza , e lo slesso santo , in abito
PRIMUM LAPIDRM . cardinalizio , che presenta la traduzione sua della
P. BENEDICTUS JUST . bibbia a S . Damaso ; e l' anima di esso santo dot.
CARD. LEG . lore accolla dagli Angeli.
ANNO DOM . MDCXI.
9 . Cappella già della famiglia Fabrelli poi degli
Il quadro sull' allare con il Santo suddelto , che eredi PP . Barnabili. La tela dipinta dell' altare , la
porta la croce per Milano in tempo della pestilenza, quale figura il battesimo di N . S . per mano di San
pregiasi tra le migliori produzioni del pennello di Giovanni Baltista è opera pillorica del prelodalo Ca .
Lorenzo Garbieri. Del quale sono parimenti : due vedone, di cui sono ancora gli altri dipinti colla na.
quadri ad olio laterali , ed i tre affreschi nell' archi. scila di S . Giovanni , il trasporto alla sepoltura di
vollo della cappella, e rappresentano esso Sanlo , che esso Sanlo ; la predicazione e decollazione del Santo
somministra la SS . Eucarestia a' PP. Barnabili ; il stesso , e la gloria d ' Angeli a mezzo dell' archivolto
Sanlo stesso che porge ai medesimi Religiosi le co . di quest' ultima cappella .
sliluzioni dell' istituto loro ; quando egli libera mi Nella interna parete , lateralmente alla porta d 'in
racolosamenle un giovanelto dalla sommersione del. | gresso si vedono in alto due quadri e sono , l'uno
le acque , e quando dà la vita ad un altro già mor. di Pietro Facini , che vi rappresenld la crocifissio . "
to , poi l' anima di lui figurala in gloria celesle. ne di S . Andrea Apostolo : l' altro di Annibale Ca.
Pillure per effelto per pregi d 'arte mollo encomia . slelli , che vi figurd la miracolosa 'risurrezione di
te dal Malvasia . Il sotto quadro , che figura il sacro Lazzaro : pillori ambidue della scuola carraccesca.
Cuore di Gesii, è colorito dalla vivente piltrice Ma- | In mezzo alla parele e soprapposta alla porta ervi
ria Crescimbeni. Nel vano tra la 7 , e la 8 . cappel la seguente iscrizione :
la è da osservarsi l' elegante pulpito di fini marmi
formalo , forse unico di tal maleria in Bologna, sol. D. 0. M .
to al quale leggesi la iscrizione sepolcrale del Garzo BERNARDINO CARDINALE SPADA
ni menzionato la quale trascrivemmo più sopra ael. BONONIENSIS LEGATIONE FOELICITER DEFUNCTO
la storica nostra compilazione. FAMILIA SPADA
PRIMOGENIAM SOBOLEN
8. Cappella della famiglia Ariosti, poi della Nobil EX AEMILIA PROVINCIA BONONIAM TRADVXIT
Donna sig . March . Elena Cozzadini vedova Mariscot ARAQVE MAXIMA ,
li. Il quadro nel 1625 posto sopra l' altare con la L ET ANTERIOREM HVJVS TEMPLI FACIB CONSTRVCTA

comunione di S . Girolamo, si ammira come uno dei PIETATIS JUXTA AC GENERIS


più belli , che abbia dipinto Lucio Massari. Nell' in IN HAC VRBE FUNDAMENTA POSYIT .
venzione e disposizione ed espressioni delle igure , ! ANNO SALVTIS 1631 .
GAŠTANO GIORDANI.
- 95

PANICO

e diffusamente narrare si volessero pi , sopra una delle quali stava la residenza o il seg
Alle varie vicende del castello di Pagio del Lucomone, che è quanto dire dell' uomo più
nico , di quel grazioso e rotondo eminente ed illustre ; il qual lungo diede stanza de's
monticello allorno a cui seguirono me. coli di mezzo a qnella potentissima famiglia che
morabili falti d' arme; fortezza pigmea lunga elà signoreggið la montagna , e mosse goeft
a confronto dei giganteschi assedii sosle . digastrose e micidiali ai bolognesi. Per altro le sto
nuti , e che più volte trallenne e consumd riche memorie di quei tempi si sono in gran parte
eserciti d ' agguerite milizie , avrebbesi ma. perdute , e lo sanno gli Annalisti e gli Archeologi
V teria sufficiente a riempire molte pagine di che inutilmente si
che inulilmente si affalicarono
aua per ricercar botizie
quesl' ultimo volumé. Il descrivere perd un assedio , onde improntar di certezza le cose di quella oscura
pol un altro ; un primo assalto , poscia un secon e remotissima elà. E poichè anche qnesto castello e
do , qnindi un terzo ; lo spiegare le militari aslu scomparso dalla faccia del suolo , cosi dalle menti
zie , gli assalimenti e le difese , l' esporre gli stra. del popolo và cancellandosi la memoria del sito sito
tagemmi e gl' inganni dei castellani , il narrare le a modo, che volendolo distinguere oggidi fra le rec
rovine e le stragi d ogni battaglia , le viltorie e le chie rovine, molti cadono in errore. Noi leniamo per
sconfilte dei soldati, riescirebbe troppo ardna impre- gnida gli scavi operati nello scorso e nel presente se
sa, e non mai confacente a questi pochi cenni di isto . colo , i quali ci dimostrano che il castello stava se
rica corografia . Lasciando dunque a coloro che han poggio che or separa il fiume dalla via di Toscan ,
dilello di siffalte cose il leggerle nelle cronaclie del là dove han fine a meriggio le dighe che chiaman
medio evo , che più o meno a lungo ne parlano , I di Loggiola . Quivi di fatto si rinvennero medaglie e
noi ci restringeremo ad accennare l' aspetto e l' an - | monele latine; poi idolelli , stoviglie , ornamenti ed
tichità del paese , la polenza della famiglia che lo allre anticaglie del romano impero. In appresso si
domind , e le vicende della chiesa , che fra le pievi scopriron rovine ; p frammisli alle rovine carbune !
del contado ha tenuto un seggio dei più illustri ed cenere che mostravan la miseranda fine di questo i..
autorevoli. lustre castello.
Prima che i Romani salissero in grandezza e con. | Anche l'origine della famiglia che n ' ebbe si lus
gnislassero tutta Italia e poi il Mondo , Panico eraga signoria perdesi nell'oscurità dei tempi. Pare che
già forte e popolato castello . Un dolto raccoglitore gli antenali fossero sin dal decimo secolo potenti
di patrie antichità scrive che Panico dicevasi in ori. feudali; e Teobaldo in ispecie che regnd in quest'epo -
Bine Pan -dhus , poi in appresso Panicus, e che cid ca , avea (secondo che narra il Calindri) onori e ti
splegava abitazione di Re o Signore ; e narra che in toli di Duca e di Marchese , con vasli teoimenti e
que' remoli tempi avea una via fra due sassoserie ! fortissimi castelli. Pilt tardi (anno 1074 ) un suo
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nipote di nome Alberto ed il figlio di questi chiamato Baldanzosi dell' ottenuta vittoria , imposero i vint
Milone dotarono di beni e di privilegi il convento di citori a quel luogo il nome della Sconfitta ; poi ce
santa Lucia di Roffeno ; e scrive il Muzzi che Milo - | lebrarono feste che duraron tre giorni, intanto che
ne mcdesimo nell' anno 1117 era già signore di Pa- ì il Senato per riparare alla perdita provvedeva in
nico , di Montasico , di Lamola , di Vedegheto e di nuovo esercito , bandiva la famiglia dei Panico dalla
Vignola , in alle anza perfella col governo dei bolo . | cilla e dal contado , cacciava i loro castellani ed ar
gnesi. Un secolo dopo ( 1243 ) questi Conli la ruppe. migeri da Baragazza e da Mongardino , e mandava
ro col Consiglio di Bologna , e furono banditi. Boni- ! le truppe bolognesi per altra via sotto il castello di
facio per rappacificarsi col Senato , stando in Vero. | Panico onde prenderlo d ' assedio ed incendiarlo . Ma
na collegossi ad Enrico Zacco e tento di uccidere i Conli veduta l' osle mimerosissima e la costanza
Ezzellino tiranno di Padova , ma scoperto ed arre dei bolognesi, partirono di nottetempo e si rifuggia
stato , gli fu mozzata la testa sugli spaldi delle mu rono sull' Appennino. I bolognesi non trovando resi
ra . Più fortunato di lui , Maghinardo suo figlio che stenza , invasero il palazzo , poi vedutolo deserto e
si a mò pei Lambertazzi (anno 1274 ) mentre i Ge- | spogliato , l' abbandonarono per dar la caccia ai ban
remei governavano Bologna , non soffrì che l esiglio diti. Non trovandoli nè a Vergato , nè alla Porrelta ,
e la confisca. Tornata poi l' intera famiglia all' ami. | corsero a Casio ; ma qui pure non gli incontrarono ,
stà del Senato , il Podestà di Bologna cred capilan per cui occupata la rocca , vi si fermarono a riposo
generale della montagna Ugolino diRaniero conte di onde esplorare il luogo di confugio di questi prepo
Panico e lo sped! ( anno 1296 ) contro Azzo di Fer - tenti , che dovunque eran passati aveano depredato
rara. In quel torno la discendenza dei conti di Pani. frumento e bestiame, ed assoldata gente con armi
co era numerosa e ricca ma ferocemente discorde ; e munizioni da guerra. Seppesi alfioe che nell' oscu
ed il Senato interpose gli uffici suoi per ricomporla rità della notte erano entrali colle lor truppe net
in amicizia e pace, lo chè si oltenne nell'anno 1298 . castello di Stagno , posto a cavaliere dell'Appennino ,
Passati tre anni ancora , il Podestà elesse il conte che quivi eransi trincerati e fortificati e che per me.
Alberto capitan generale delle truppe , e lo mandd glio difendersi aveano lasciato un numoroso antiguar.
con trecento militi a sterminare le orde del marche- do nella rocca di Bargi.
sino Lupo che infestavano la montagna. Indi nel se. Il duce dei bolognesi, conosciute le intenzioni di
guente anno mandd Paganino altro conte di Panico costoro , lascið alle spalle il forte di Bargi , e corse
contro i bandili che occupavano il castello di Gesso , difilato al castello di Stagno , seco menando le sue
confidandogli quattrocento lancie . Finalmente nel 1303 più fiorite genti e tutte le macchine necessarie ad
investi di egual grado ed onore Rodolfo fratello di un assalto . Quivi arringò le truppe , e per animarle
Alberto da Panico , e lo mandò a Casio Castello con all' attacco , accampossi egli stesso nel luogo più vi.
grossa mano d' armati per distruggere la banda dei cino e più pericoloso . Si accinse quindi ad espugna.
masnadieri condolta dal brigante Muzzone della mo- re il castello , e i Panico a difenderlo . Vi si ostina.
scaglia . Poco stante però ( anno 1306 ) Tordino, Pa rono gli uni , vi si ostinarono gli altri ; si combatte
gapino e Dosso si ribellarono alla città che allora con assalli e con sortite , con batterie e contrabbat
seguiva la parte dei ghibellini ; per cui il Senato cac terie , con dardi e con proielli ; tutte le macchine da
ciolli in bando , ordinando che i lor palagi di Bolo guerra furono poste all' opra ; il terreno che cingeva
gna fossero saccheggiati e distrutti. Nè di cið pago , | la fortezza si smosse , e si mescold e rimescold piit
mandò il Cavaliere del Pretore con numerosi militi volte col sangue e coi cadaveri, finchè i bolognesi ,
a dar loro la caccia ; il quale scontratili a Casalec stancati dalla vigorosa resistenza , e decimati dalle
chio di reno appicco un' accanita zuffa e li pose in | malaltie , dopo parecchi mesi d ' inutile assedio , ri
Pontec-
di Pontec
colli di
fuga . Ma quando gl' inseguiva sui colli condotti furono dal loro duce in Bologna .
chio , giunse in rinforzo dei fuggitivi l' Arciprete di Dopo una resistenza così fruttuosa , conobbesi di
san Lorenzo in Collina con molti campagnoli armati, quale importanza era il forte di Stagno. Quindi se
he ripigliando l' offensiva , caccið i bolognesi oltre condo l' arte militare di quei secoli , i Panico si po
1 ponte di Casalecchio , e fece loro tre prigionieri. sero a fortificarlo , e Maghinardo il senjore massima
A Senato pensò allora di assediarli nel castello stes- mente quegli fu che lo rese uno dei più lremendi ba.
; 0 di Panico , ed allestendo soldati e macchine , ne luardi del contado . Col mezzo d ' una strada coperta
diè il comando ai più valorosi di quel tempo , Tom fu unito a Bargi e posto cosi in istato di ributtare
maso Ramponi cioè e Mazzino della Moscaglia , con ogni più arrabbiato assalto e di 'sostenere ogni più
ordine di sterminare i nemici e distruggere questa | lungo assedio . Ma nel 1309 , malgrado la fortezza
fortissima rocca.Ma i conti lo seppero in tempo e ra - del sito e l' eroica resistenza fatta dai difensori sot.
zuparono scherani e banditi, correndo all' agguato en- | to gli ordini di Tordino il juniore , dovè cadere, per
tro una stretla di monte poco più che due miglia fun- che le forze dei Panico sfortunate e troppo oppresse
gi dal loro castello. Giunsero infatti i bolognesi, ignari in tutti gli altri lor feudi , più non erano in grado
di quell'insidia ; e mentre passavano il rio , i conti da di recargli soccorso .
Panico piombarono all' improvviso , asserragliandoli Fu questa l' epoca della dispersione dei Panico ,
ď ogni intorno , sicchè poterono ucciderli quasi tutti che più diffusamente pud leggersi nella descrizione
e m enare il resto prigione nei forti e nei ridotti . I di Castelnovo , di Verzuno e di Stagno ; imperocche
25 * * *
tutti quelli che sopravvissero all'eccidio dei capi, non ta la fortuna dell' armi per mantenersi colla forza e
avendo nè tetto , nè focolare , nè ricovero , andaron colla violenza dove non potevansi più reggere col.
ramminghi in compagnia di schierani e di satelliti a l' amore e col diritto . Infatti Ugolino conte di Panico
depredar le case , sinchè furono alla lor volta distrut. si fe capo della lega ordita contro Bologna nel 1389
ti. Troviamo infatti che nel 1308 travagliarono il ca. ( la quale recò tanto danno alla città e alle campa .
stello di Vedegheto , poi che nell' anno appresso tri- gne ) e tenne quel posto finchè ſu preso dai bolo .
bolarono il paese di Gaggio Montano con uccisioni e gnesi ed appiccato . Egual sorte toccò nel 1391 a Mat .
rapine. Nel 1310 presero d ' assalto il castello di Rocteo suo nipote per pubblici ladronecci ; ed altrettan
ca Corneta , trucidando il presidio ; nel 1311 fecerto era riserbato agli altri congiunti che, infranto il
prigione il figlio di Rinaldo castellano di Monte tor. precelto desiglio , tornavano in patria coll' esercito
tore , imponendo grossa taglia al suo riscatlo ; nel di Giacomo Dal Verme ; senonchè vedendosi scoper
1316 Federico iuniore teneva rinchiusa nel forte di ti , evasero dal territorio e si ripararono a Mantova .
Montasico la famiglia di Fantino da Pietra Colo - Molti fra i cronisti di quell' età maravigliano nel
ra , che vi soffri dolori e privazioni d 'ogni specie ; | vedere una famiglia tenere si luogamente a scacco
poi nel 1325 rapi colla forza un prigioniero ad un le forze della bolognese repubblica. Ma a costoro
distaccamento di guardie bolognesi, per il che man risponderemo con Plinio che i buoni hanno minore
dò subito il Senato il capitano Riccardo Ugoni in attività dei malvagi; poichè siccome l' ignoranza è
traccia di questi bandili con ordine di spianare il lor madre dell' arditezza , e per contrario la cognizione
castello di Panico , la qual cosa fu eseguita , ma pe si trae dietro sovente per compagna la timidezza ,
rò senza la cattura dei Conti , perchè vista la mala gli uomini virtuosi sono debilitati dalla modestia che
parata , fuggirono a Vergato , ove erano loro ade. li riliene , mentre l' audacia fortifica ed avvalora i
renti ed amici che li ricovrarono . Nel successivo an viziosi .
no ( aiutati dal conte da Mangone e da quello di Dopo d ' aver fatto costar cara ai bolognesi la sua
Monzuno ) rialzarono alcune torri nel luogo ov' era caduta , questa famiglia , idra dai mille capi che sem
l' antica sigooria , e quivi con truppe di fuorusciti si pre risorgeva a nuovi combattimenti , ed or cogli
trincerarono a fine di favorir l' ingresso dei Pepoli eccidii di Panico e di Verzuno , or colle difese di
in Bologna ; ma il Senato mandd Guasta di Radico Cantaglia e di Stagno faceva ammirata l' Italia della
fano con armati e con macchine , e i Conti col loro sua eroica perseveranza in respingere il giogo dei
seguito fuggirono a Caprara , indi a Capugnano , ove bolognesi , fu costretta finalmente a piegare la fronte
rimasero qualche tempo , favoriti per un inverno allorchè crollava l'ultimo suo fortalizio ; quindi ogni
dalla rigidezza del clima e protetti dai banditi di To tenimento ed ogni ricchezza cadde coi mille e mille
scana. Maghinardo intanto figlio di Tordino juniore feudi in mano dei bolognesi che gli amministrarono
discendeya dalle rocce dell' Appennino con grande per mezzo di vicarie e di capitanali sino all' invasio
stuolo d ' armali , prendeva ed incendiava il castello ne francese del 1796 .
di Tolè , seco ne portava il bestiame e le vittova . Ora Panico è una pieve che nel temporale sog
glie , poi recava soccorso ai congiunti suoi clie cre giace al Municipio di Caprara e alla Giusdicenza di
deva riparati in Caprara , uccidendo per via a tra Bologna , da cui non è lontana che quindici miglia
dimento Paganino figlio di Zardo nobile bolognese , appena verso meriggio . Dov' è la chiesa e dove sono
Nel 1329 Ellore conte di Panico , già agli stipendii le adiaceoti case stendevaşi gran parte dell' antica
di Modena, cospirò coi fuorusciti per consegnare Bo. terra , e molti avvanzi di torri furono scoperti negli
logoa a Lodovico il Bavaro. Fallito il colpo , radund andati anni. La rocca principale eretta sulla prima
gli amici e parenti, e formata una truppa di predo | rupe (dice il Pancaldi ) venne atterrata affatto nel
ni , devastò la montagna bolognese con uccisioni e l' anno 1325 ; ma vi restan gli avvanzi sul suolo , e
nefandità ; poi venne al piano e travaglid Castel Fran a chi punge desio d ' aggirarsi fra que' poetici rude
co , indi Bazzano , finchè un esercito bolognese non ri , e colassù arrampicarsi, ahi quale spettacolo di
lo cacciò di nuovo colla ribaldaglia sulle campagne vacuità e di squallore ! Delle quattro gran torri di
modenesi , dove arrivato, riceve la morte da un sica . roccò il fastigio , sebbene le basi colossali sieno in
rio che aspettavalo in questo luogo per ordine de' suoi fisse ancor nella rupe. Il muro che ricingeva la mi
emuli bolognesi, mentre sulla piazza stessa di Bo nacciosa rocca aveva dieci piedi di grosso ; ed or ca
logna veniva decapitato il di lui cugino Galeotto per dente , ſesso , lapezzato d ' ellera è fatto nido di vi
delitti di ribellione. Nè di ciò paghi quesli irrequie pere e di uccelli nollurni. Là dentro fra i conviti e
ti contumaci tramarono d ' incendiare Bologna (an. le danze meditaronsi delitti e s' irrise alle lagrime
no 1360 ) per introdurvi con più agio il Visconte di degl' infelici , a ' gemili degli oppressi ! Or vi regna
Milano loro capo ed aderente. Nel 1363 qualcuno di il silenzio delle tombe ; ed eccole veramente le tom
questa famiglia teneva ancora stanza nel contado edbe spalancate e profanate , e le ossa dei prepotenti e
occupava il monte Mariano col castello di Batlidiz dei forti disseminate fra gli spini e le ortiche ! . . .
zo ; ma ne fu scacciato dai bolognesi e posto in cep . La chiesa che da remotissima elà fu Matrice e
pi, poi trucidato . Quindi i meno efferrati tra questi collegiata , e la di cui origine stà nascosta nel buio
Conti esularono spontanei e posero lor dimora in Pa - | dei secoli , avea come figliali e dipendenti trentuna
dova , mentre gli altri vollero tentare anche una vol. parrocchie , cioè san Pietro di Tano, san Cristoforo
di Monte Severo , S. Lorenzo di Ronca , san Mi- , del Rosario. Questo territorio e bagnato dal sud al
chele di Monte Pastore , santa Maria di Medela - | nord dal fiume reno , ed è circoscritto dalle cure di
na , san Nicolo delle Lagune , san Cristoforo di Canovella , lago , Stanzano , San Leo , e Luminasio .
Vedegheto , santi Giovanni e Maria di Montasico , Ha una borgata distinta che chiamano Marzabotto ,
san Michele del castello di Caprara , san Pietro dove stanno una farmacia con drogheria e caffè , una
di Montasico , san Giovanni di Caprara , san Bia locanda , una macelleria , un tintore , ed altri arti.
gio del castel di Badi , sant' Apollinare di Pani. giani , e dove risiede il Municipio di Caprara sopra
co , san Giovanni di Panico , santa Maria d ' Igna- Panico . Avvi pure nel territorio la rinomata carte
no , san Vittore di Borana , santa Maria delle ria della Lamma ed il celebre palazzo Barbazzi ,
Banzuole , san Leo di Praduro e Sasso , san Mar ora delizia campestre del sig . Giuseppe Aria di Bo
tino di Caprara , san Gioanni di Morazzo, santa logna , che ne ha fatto una delle migliori ville della
Maria di Canovella , san Giacomo di Verscllana , campagna bolognese. Così infatti dovev ' essere, e co .
sant Andrea di castel Leone , santa Maria di si accade dovunque , poichè i vincoli che uniscono
Serrara , san Stefano di Venola , san Tommaso gli uomini alla natura sono si dolci e si strelti, che
di Sperticano , san Martino di Luminasio , san essi , dopo averla in certo modo ripudiata per av
Mamante di Brigadello , san Silvestro di Slanza volgersi negli artistici dedali cittadini, fastidiscono
no , santa Maria di Casaglia di Caprara , san in appresso le ornate moli che li circondano , e ri
Giorgio d ' Ignano , e san Martino di Vignola. Ora corrono a quei verdi prati , a quell' aperto aere , a
il suo piviere è limitato alle cure di Canovella , la que' frondosi recessi ove l' animo e il corpo trovano
no , Lagune , Luminasio , Medelana , Monte Severo , un vigore ed un contento vanamente altrove desi
Ronca , San Leo , Sirano e Stanzano ; ed ha tre cap derato ,
pelle od oratorii che sono nel suo territorio , cioè Tutta la valle al sud di questa pieve ( rimontan
sant' Apollinare, san Michele e la Madonna di Gua do il fiume) è deliziosa e sorprendente. Per ogni
daluppe. La fabbrica ha nell' interno tre navate , so . dove la stessa fertilità , le stesse ricchezze , lo stesso
te da colonne differenti di materia e disuguali lusso di verdura ; da per tutto la mano dell' uomo
nell' ordine architettonico , indizio sicuro che servi. che accoppia l' arte ai benefatti di una generosa na
rono un tempo a profani edifizi. Non pertanto que tura . Ma volgendosi al nord ed inclinando all'occaso ,
sto tempio è pregievole per la sua velustà e pel se ne percorre un' altra ove la scena è del tutto
corredo delle suppellettili che l'adornano ; ed ora che cambiata , poichè invece di campi coltivati , di piani
le solerti cure dell'ottimo plebano e vicario D . Giam giocondi, di molle e boscato pendio , natura v ' è pro
battisla Giorgi han provveduto quivi un armonio diga d ' un orrido sublime. La strada allargata di re
so concerto di campane , non manca che il campa. cente sulle dighe di Loggiola scorre rasente a preci
nile per dare a questa pieve un seggio primario fra pizi e ruine ; nè so d 'aver veduto mai più maesto
le chiese della nostra montagna . La sua lunghezza so infuriar di fiotti , di quello che fa il Reno contro
interna è di piedi 72 , e la larghezza di 30 , riparti questi antichi ripari, Stupendo quadro invero ! Veg
ta in sette cappelle co' suoi altari, organo , pulpito gendo quelle rupi strapiombar sulla via , e lor fessi e
e battistero. Il primo altare è dedicato al titolare capali ammantarsi di noccioli , d 'ellebori e di parie .
della pieve san Lorenzo , gli altri sei al Rosario , a tarie , è bello meditare sulla decadenza del regno mi
san Pietro , a san Michele , a santa Lucia , alla B . V . | nerale apparentemente indistruttibile , ma di conti
Addolorata , ed a sant' Antonio . nuo distrutto , coll' eterna giovinezza del regno ve
La cura ha una popolazione di cinquecento indi- | getabile che si compone d 'una successione d' esistenze
vidui, dei quali la maggior parte colliva il terreno effimere . Le microscopiche radici de' licheni e de'mu
o esercita qualche industria e mestiere. La sua pre- schi intaccan la polita superficie dei macigni, e col
benda fu sempre di libera collazione della R . Men volger dei secoli li polverizzano ! Leva irresistibile
sa , c vi si celebrano tre feste , di cui una nel 10 dell' ordine fisico che smuove le montagne, e frange
agosto , giorno di san Lorenzo , un' altra il martedi le colossali masse , contemporanee delle prime età
della Pentecoste in onore del ss. Sacramento , e l'ul- | dell' universo.
tima nella domenica prima di ottobre alla Madonna | Dott . LUIGI RUGGERI..

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339
Martignone
GiacomoDelS.
CarloMazzocchisa:D!
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- 96 -

S . GIACOMO

DEL MARTIGNONE
3.cea com

Cuantunque anticamente il distretto 1 mezzodi della Chiesa di Anzola circa quattro mi.
O conosciuto sotto il nome di Marti. glia lontani dalla Parrocchia del Martignone.
* ignone fosse luogo paludoso , pure vi con bolla delli 7 giugno 1412 il Pontefice Giovan
aveva un Castello , che in remoti tempi ni XXIII confermd a Niccolò Zambeccari la sopra ri.
si nominava Castrum Bovis, la quale ferita compra del Castello , e di diverse pezze di ter .'
A denominazione di Castel del Bue si è sem ra fra li due torrenti Samoggia , e Lavino.
Po pre mantenuta in appresso , e sembra che Questa famiglia intese alacremente alla cultura
all questo esistesse vicino alla Chiesa Parrocchia delle Terre che presto si videro dalla sterilità in cui
16 " le presso il Ponte della Samoggia , ove con erano , venire a campi leraci ed ubertosi , per cui il
servasi tuttora una Torre che fa fede della antichita 15 gennaio 1426 il Vice -Camerlengo Governatore ge
del luogo . nerale per la S . Sede , Legato a latere delle Provin
Nelle storie Bolognesi, e particolarmente nella rac cie di Bologna e Romagna , a domanda di Niccolò
colta dei manoscritti del Calindri trovasi che a que Zambeccari fu conceduta esenzione per dieci anni da
sto Castello fecero sosta i Bolognesi nel 1142 alli 3 ogni gravezza , e da tutti i pesi reali , personali, e
giugno ritirandosi da Modena dopo di avere intera- | misti agli abitanti del Martignone. Tale privilegio
mente rotto l' esercito modonese. Questo medesimo ru pure confermalo con bolla di Eugenio JV datata
Castello fu nel 1445 assediato dalle truppe milanesi | in Firenze 17 novembre 1434. Paolo Zambeccari nel
che avevano dovuto allontanarsivergognosamente dal l'anno 1443 proibi l'alienazione di questi Beni a ' suoi
l' assedio di S . Gio . in Persiceto respinto da' quei eredi, verso de' gnali vennero nel 13 marzo del 1519
prodi abitanti , e dalla milizia che presiedeva quel | dal Pontefice Leone X approvati i privilegi già con
Castello . Ma non è detto se la Rocca , o il Castello cessi,
del Martignone venisse espugnato , anzi non si trova in quanto all' origine di questa Chiesa rilevasi
memoria che mostri l' epoca in cui venisse dirocca. da 110 campione autenlico della Rever . Mensa Arci
to , potendo cid essere avvenuto per volontà , e for vescovile che esisteva ancora nel 1378 , soggetta al
za di prevalente partito , od anche a poco a poco per | Vicariato di S . Gio . in Persiceto come lo è anche in
deficienza di ristauri come di moltissimi altri luoghi oggi. Io esso è così : ECCL . PAROCH , S . JACOBJ DE
è accaduto . Che poi il territorio di cui parliamo co SAMOZOLA .
minciasse a potersi abitare cid è dovuto alla fami. Nel 1488 come riferiscono gli alti di questo Ar:
glia Zambeccari. chivio Parrocchiale il Rettore di quel tempo, di cui
Rilevasi infatti che nel 1410 Niccolo di Bartolo - 1 non è detto il nome , senza conoscerne i motivi si
meo Zambeccari comprò da Giovanni di Cherardo allontano dalla Chiesa nè più vi comparve. Da parec
Conforti il Castello chiamato del Bo presso il tor chi mesi cosi abbandonata Pellegrino , e Giovanni
cente Samoggia per rogito di Damiano da Pace. . Zambeccari vi elessero in unione ai Parrocchiani un
Da questo Conforti probabilmente trassero nome cerlo D . Giuliano Ferrari per rogito di Lodovico
i Prati di Confortino così detti che si estendono all Catlani del 9 Agosto dell'anno slesso . Questa ne è la
TOM . IV . 26
prima che conoscasi regolare elezione da cui discende di legno tutte dorate conservansi 131 preziose reli.
una continuata , e mai interrolta serie (*) disedici Par. quie di Martiri , e di Santi , colla cospicua , e ve.
rochi compreso il presente che seddeltero al gover. neranda d 'una dalle sacre Spine della Corona del Si
no di questa Chiesa . Per rinunzia del meotovato | gnore esistente dall' anno 1600 .
Rettore, i sigoori Zambeccari, ed i Parrocchiani con Fra queste gli Inventari della Chiesa , e con essi
pubblico atto dello stesso Cattani 14 ottobre 1522 lo storico Masini T . I. pag. 284 citano , e ricordano
vi sostituirono un certo D . Biagio Ferrari. Da qui l' insigne del capo di S. Cesario martire ottenuto da
in poi non è mostrato che i Parrocchiani abbiano Roma del 1645. In oggi affatto ci manca, falalmente
più avuto diritto alcuno alla nomina dei Parrochi senza sapersi come , e quando smarrito , rilevando
susseguenti, che solo trovasi sempre fatta dalla fa . sene anche la sua autentica con quelle delle altre
miglia Zambeccari. conservata nel grande Archivio Arcivescovile .
Fra questi però è a ricordare debitamente un Congiunta a questa sta la Cappella della Beata
certo D . Sarti Andrea bolognese dottore in sacra Vergine del S . Rosario in cui se ne venera la bel.
Teologia Parroco dal 14 giugno 1730 , che nominato la statua opera del celebre Filippo Scandellari falta
Cancelliere Arcivescovile tenne non ostante la Chie- circa sull'anno 1793. Altorno alla medesima con ra.
sa fino al giorno 11 novembre 1761 , io che vi ri. ro , e pregiato dipinto in tela del valente Dott. Giu
nunzid ; della quale per tante guise si rese assai be." seppe Pedretli 1764 sono rappresentati i quindici
nemerito, e che di molte Suppellettili sacre e di pre Misteri .
ziose Argenterie volle riccamente donata. Nulla da considerarsi nelle altre cappelle. Quella
L ' interga fabbrica della Chiesa non ha cosa di di ricontro al S . Rosario ha una tela che rappresen
pregio . la S . Ignazio , S . Luigi e S . Francesco Saverio , con
Tiene quattro Cappelle oltre la Maggiore in cui piccolo quadro sottoposto di S . Emidio . In questa
venne eretto nel 1842 un altare di marmo con dise si fa solenne commemorazione del S . Sepolcro , bel
gno dell' Ingegnere Giambattista Respighi. lissimo , e lodato disegno , ed a chiaro oscuro ese
Il quadro nel Coro è pregevole lavoro del Gessi. guito da Trebbi Faustino di Budrio nel 1824 circa.
Desso è di composizione , e rappresenta S . Giacomo Esso vedesi collocato nell' Altare su di vo grate
che ador a la Vergine eretta sopra un Piedistallo , el basamento col sudario nel mezzo e pire a ' suoi lati
circondata da una gloria di Serafini, ai lati, oltre il in un maestoso Sarcofago che ha l' amorevole Pelli.
S . Protettore, vi sono mirabilmente dipinti il S . Fran - cano nel centro di vaghi rabeschi , e graziosi orna
cesco d ' Assisi , il Battista , e S . Sebastiano . ti , sul quale le parole -- Fulgel Crucis mysterium -
Questa Tela al tempo della gallica Invasione do- | Al disopra d ' una cornice d ' ordine Corinto vi sor.
veva essere trasportata a Parigi fra i Capo -lavori monta nuda fra due Cornucopie la Croce, Ai fianchi
delle arti italiane : ma la Famiglia Zambeccari aven . | dellº Altare coperto d'analogo Palio , inscrittovi - Co
dola dichiarata sua proprietà la salvo dalla rapina. piosa est apud cum redemptio -- stanno due belle
Non così degli argenti della Chiesa cui furono tolti statue in soave atteggiamento Pace , e Giustizia ael
28 giugno 1796 in effetti di Croci , Calici , Lampadi, le lor destre i propri simboli , e nelle manche strin
Torribolo , Ostensorio ed altro pel valore di mille e gendo ardenti Cerei , segnata nel fusto dei lor Pie
novanta lire romane. destalli questa cara leggenda -- Justitia et Pax OSCU
Delle quattro Cappelle di cui s' è detto la prima latae sunt.
dal lato dello Evangelo è dedicata al ss. Crocefisso . . . Il quadro che trovasi nell'altra dirimpelto a quel
Questa immagine di legno bosso fu fatto al natura. | ia del SS . Crocefisso ha dipinlo la Madonna col bam
le l'ango 1645 da un certo Monsà Giorgio Borgogno- bino Gesù standone ai lati l'Apostolo S . Giovanni e
ne , di cui ne è mirabile l' atteggiamento pietoso , e S . Giovanni il Baltista. Al disotto vi si venera una
patetico . La medesima venne in grande venerazione | statua di S . Antonio Abbate .
presso i Comunisti dai quali si dedicano fra l' anno La Via Crucis basso rilievo di Giacomo De-Maria ,
pie divozioni , e feste solenni a memoria di sempre oriondo di questa nostra Parrocchia , è uno dei pri
riportati beoefizi. Entro questa Cappella v 'hanno due mi lavori da lui incominciati nel suo quindicesimo
Nicchie ove in sedici apposite Teche di bell' intaglio | anno , avvenendo di trovarsi al Martignone presso

(*) Che si riporta coll' anno del loro ingresso . | soni D . Celidonio Modonese. -- 1687 Righi D . Bar .
1488 Ferrari D . Giuliuno di Castelfranco - - 1522 | tolomeo bol . -- 1702 Grazia D . Alessandro bol. --
Ferrari D . Biagio di S . Agata. - 1550 Bortolotti 1730 Sarti D . Andrea Dott. Teologo bol. - 1761
D . Filippo bol. -- 1558 Pontelli D . Orazio di Ur. Guastuzzi D . Petronio Francesco bol. -- 1802 vi
bino. -- 1562 Sabattini D . Antonio bol. - 1585 Sa- varelli D . Giovanni Antonio bol. - 1816 Auregla
ballini D . Tommaso bol. -- 1604 Querzoni D . an . 1 D . Luigi bol. - 1841 Mazzocchi Dott. D . Car
Lonio bol. -- 1645 Busatti D . Matteo bol. -- 1678 San . | lo bol.
un sno Zio Paterno agente della famiglia Zambecca . 1 glie , e per forza di vicende mano mano sccinala , 80
ri. In esso egli diede segno di quello che sarebbe per la da ultimo posseditrice d ' alquanti Predi a titolo
addivenire celeberrimo Scultore. dolale la Contessa Carlotta Zambeccari in D . France
Avvi ancora il Ballistero che sale all'epoca 1566, sco Rodriguez Laso y Galliego , figlia del ſu conte
ma che deve averne una più lontana come mostra Francesco , l'Aereonauta celebre ma sventurato , cru
ao i libri innesatti ed incompleti di quei tempi. damente perito al muto , e squallido cospetto di
La Chiesa ha piedi bol. 47 in lunghezza , ne è trenta , e più mila spettatori nel suo terzo volo in
larga 17 e in altezza ne giunge ai 16 solamente. Bologoa , del 21 settembre 1812 ; essendone però que
All'esterno ingresso della Porta Maggiore dal lato sto il quarto , perchè il primo molti anni innanzi su .
destro in apposita grotta trovasi una Pietà ivi colloca- perbamente eseguito in Londra vasta capitale del
ta nel luglio del 1812, già appartenente ai soppressi l' Inghilterra . Questi Predi ora son passati per alto
Cappuccini di S . Gio . in Persiceto. Questo è lavoro del di compra , e vendita dei 31 maggio 1844 a certi si.
Dott . Cesare Psotti, ma da semplice dilettante . Vennegoori Bonazzi di Bologna. Su questo Territorio di
ristaurata dal valente Scultore Testoni nel 1828. II S . fronte alla strada sorgeva nobile Palagio che accoglieva
Francesco d 'Assisi che vi si ammira è di bell' effetto. . ) i Signori sfoggianti una cavalleresca, e brillante Vile
Congiunto alla Parrocchiale si innalza un superbo leggiatura. Ora non ve n 'ha più traccia : un mal ge
Oratorio che gli Uomini della Compagnia si costrus. nio lo svelse dalle fondamenta : patteggiata la demo
sero per l' esercizio delle loro spirituali Funzioni 80 . lizione il 27 ottobre 1830 col capo mastro Muratore
pra disegno di Sebastiano Brighenti. locominciato Giambattista Brunetti , e compiuta nel 1831.
gel 1775 fu compiuto nel 1777. lo vicinanza del Palazzo di costa alla stessa pubblic
Le statue colossali di stucco che rappresentano i ca strada esiste un elegante Oratorio anche in oggi
Profeti Isaia , e Geremia , i sopraussali co' suoi ris- di ragione con parte di lerreno adiacente delle Eredi
pettivi Plaffoni, l' Altare ornato di bassi rilievi , e del ſu Conte Paolo figlio dell'Ambasciadore , e mini
tutti gli ornamenti a stucco di cui è mirabilmente stro alla corte di Spagna fu conte Gio . Zambeccari.
fornito sono dell' egregia mano del celebre Professo | Questo Oratorio , demolito un antico in rovina, fu
re Giacomo De-Maria . È d ' ordine lonico , sale al eretto sul 1746 circa dal Senatore Conte Paolo Avo,
l' altezza di piedi 38 bol, è lungo piedi 32 , e n ' ha e Padre rispettivamente agli entrambi surriferiti , la
17 in larghezza. Un' ampia Sagristia vi si aggiunse | prima pietra del quale fu benedetta , e posta dal f
nel 1843 per cura dell' odierno Paroco , ove oltre glio suo conte Canonico Vincenzo, più tardi Monsig .
due Armari della Confraternita quattro nuovi gran. Arcidiacono della Metropolitana e Cancelliere M
di conservansi per gli Arredi sacri , e per le Sup. giore dell'Archiginnasio di Bologna, morto nel primo
pellettili della Chiesa. In esso si fa grande solennità novembre 1800 .
nel giorno della lovenzione di S . Croce cui è dedica Esso mantiensi ben conservato ancora, il sno or.
to nella quale si espone l' insigne reliquia d ' una | dine è il Dorico , è alto ventitre piedi , lungo venti.
delle sacre Spine della Corona del Signore con che due , e ne ha quattordici in larghezza.
dopo i Vespri solengi si fa la Processione , e se ne Sopra l' Altare Maggiore in apposita nicchia vi si
benedice il popolo . Li 14 settembre giorno della Esal- vede un bellissimo Gruppo di terra colta che rappre .
tazione si ripete la Festa , ma con assai minor pom . senta la Vergine, figura al naturale, seduta , che tie
pa. Di questo e della Compagnia fu dato breve cen- ne sulle ginocchia il bambino Gesu il quale a modo
no a stampa 1846 dal Paroco presente . di trastullo , e di vezzo stende ambe le manine sul.
Ora volgendo lo sguardo sul Territorio intero delle gote dell' infante Battista che le sta ritto a ' suoi
la Parrocchia a prima giunta s' incontra il Torrente piedi. Vuolsi che questo sia lavoro del famoso Cava
Samoggia che gli scorre da ponente a levante , e la | liere Alessandro Algardi.
strada provinciale di S . Gio . che lo attraversa da Nell' interno mezzo delle pareti esistono lateral
mezzodi a settentrione, rimanendo per tal modo di mente due grandi Quadri dipinti ad olio uno che rap
viso in quattro grandi Quartieri. I due che riman- prescola il ritorno del figliuol Prodigo , e l' altro il
gono alla destra della Samoggia , e che guardano il miracolo di Giovanni Guarino cui, dopo sett'anoi di
levante , e il mezzodl son nominati Martignone di aspra penitenza , viene anounziato nella casa d 'un
sopra , e Martignone di sotto, appartengono alla Co. Conte e Grande di Spagna , in Barcellona da un suo
mune di Anzola , e spettano al Governo di Bologna. | bambino di tre mesi in chiara favella la remissione
Gli altri che giaciono alla sinistra della stessa Sa . | da Dio , e il perdono del suo orribile misfatto .
moggia verso ponente e settentrione son detti San Sopra gli usci laterali al Presbitero stanno in fora
Bartolo di sopra , e S . Bartolo di sotto e fan parte ma ovale due tele su cui in una dipinto il S . Luigi
della Comune e del Goverpatorato di S . Gio . in Per . Gonzaga, nell'altra il Patriarca S . Giuseppe. Queste ,
siceto . Di questi diremo partitamente , ed in prima. I e i due Quadri anzidetti di niun pregio artistico.
QUARTIERE Vi è erelta la Via Crucis con decreto Arcivesco
vile del 26 settembre 1778 .
MARTIGNONE DI SOTTO In esso si dicono alcune Messe col darvi ancora
Tutto questo Territorio era d 'aqtica proprietà dei la Benedizione del Sacramento del 5 Agosto giorno
Conti Zambeccari, che venne per separazioni di fami- | della Madonna della Neve cui è dedicato . Per ogai
quattro anni vi si interviene colla grande Processio - „ Bologna parte I. fogl. 7 - e Pompeo Pizza
ne del Corpus Domini fin dal mattino ove, celebrati ,, ed altri. ,
santi sacrifizi , si espone sul meriggio il Santissimo Premessa questa illustrazione , cosi nel suo pril
fino ai Vespri captati , ora in cui ripassa alla Par | mo Tomo di Bologna perlustrata pag . 31 de deseri
rocchiale. ve l' avvenimento .
Inerente al medesimo vi è commoda Sagristia. „ Ottavio Console Romano s' impossessa di Bola
Esso ha la distanza dalla Chiesa Parrocchiale di me- „ goa , perchè Marc'Antonio col suo esercito sendo
tri 1293. 60 , pari a pertiche bol. 310, e piedi 4 . „ si portato sotto Modena fu dagli altri Consoli de
• Accanto a questa Villa fin l' anno 1666 scorrera | , battuto , e vinto appresso Castelfranco del fons
il Torrente Martignone che le acque versava nella , de ' Galli , che poi Ollaviano vittorioso entro in
Ghironda. Più tardi gli si abbrevio il corso di circa „, Bologna , e fu l' anno del Mondo 3917 , e avasti
due miglia facendolo scaricare nella Samoggia in un „ Christo l'anno 43. Mori in questa Battaglia Hircia
punto chiamato Poltrone nella Parrocchia di Santa „ Console , e Pansa ferito mori in Bologna , li csi
Maria in Strada . „, corpi come Consoli da Ottaviano poi farono prola
Questo Torrente Martignone sotto il cui nome , li a Roma. Ma essendosi poi Ottaviano , e Mare'is
intendevasi la superba, e splendida Villa della nobi- ,, logio riconciliati dell' anno 43 avanti Christog
le famiglia Zambeccari che la possedeva , lo diede , ritrovarono con egual portione di esercito inca
anche a tulta l' intera Parrocchia , facendole tacere , me con Lepido in una isolelta del Bologkse , o
le altre deoominazioni di S . Giacomo di Castel del , ca otto miglia fuori di Porta San Felice per
Bue, e della Samoggia . „ strada che va a Castel S . Gio . lontano dal Palas
Vi si teneva anticamente una grossa Fiera nel , 20 de' Conti Zambeccari , delto il Martignoces
giorno cinque agosto , cui si aggiungeva per grandez „ miglio giù di strada verso settentrione , la que
za, e per fasto splendida Corsa di cavalli corridori : „ Isoletta è chiamata li Forcelli dove si cooging
dimessa nel 1810 , tace ancora . 1 , il Fiume Lavino con quello della Samoggia , cam
lo questo Quartiere si accenna il luogo del Trium - „ ootd F . Leandro Alberti nella sua italia fool
viralo Romano . | , ed ivi fu fatto il Triumvirato , dando ordites
Il minuto storico Antonio Masini 1656 all'appog. , governo della Repubblica , partendo fra loro le ma
gio di molli autorevoli Scriltori sostiene il memo- ,, vincie soggetle al Romano Imperio , ad Ottavian
rando Atto qui compiuto , illustrandone con apposita , toccò l' Europa , a Marc'Antonio l' Asia , a Lepik
pianta le particolarità del sito, preceduto da questa , l’Affrica -- Vedi in Ghirardazzo part. I. fogl. i .
sua descrizione. -- e Vizzani Lib I. fogl . 11. La memoria di
„ Ciascuno osservando la seguente figura , senza , sto Triumvirato posta dagli antichissimi Bolos
„, interprete , e guida alcuna , da se medesimo par- , si oel sopraqoominato preciso luogo , è Boss
„, tendosi da Bologna potrà andare a ritrovare il ,, rata , ed impressa in alcuni libri oltramontasi,
„ sito , detto li Forcelli con la memoria del Trium - , particolarmente riferita da Gio . Zarattino C
„ viralo Romano , dove si congiunge i Fiume La- , stellino , e stampata in Lione di Bariera
„ vino con quello della Samoggia , lontano ollo mi- | , 1588 a pag. 48 num . 15 . -- e si legge ancora i
„ glia incirca fuori di porta S . Felice , per la Stra. , un antichissimo Libro nello sludio del Dott. Ma
„ da che va al Castello S. Gio. in Persiceto , circa , talbani ael modo seguente :
,, un miglio giù di Strada dalla parte di settentrio
„ oe della medesima strada come ti mostra la figu DIVO . JULIO , C . F . OCCISO
„ ra seguente , luogo dove for falto il Triumvi M . AIMILIUS , M , F . E . N . LEPIDUS
„ rato , posto , sul Bolognese nel Comune di S . Gia M . ANTONIUS . M . F . M . N .
„, como di Castel del Bue volgarmente detto Martigno
„ ne , attorno al qual sito , non troppo lontano so C . JUL . DIVI . F . C . N . OCTAVIANUS
,, no varie largure , e Prati , cioè da levante li Pra AD . HUNC . BONONIEN , AGRI . AMNEN
,, li di Sala , da ponente le larghe di Castel S . Gio . A . E . K . XBR . AD . PRID . JAN
„ in Persiceto , e dal mezzo giorno li prali detti del
„ Martignone , e di Anzola , che sono amplissimi D . R . 0 . TII,VIRAT , SANCIVERE
„ spatii di terra , senza impedimento d ' arbori, nei C . ALBIO . C . F .CARINATE )
„ quali luoghi si tiene fossero acquartierati gli eser
„ citi delli Triumviri , cioè di Oltaviano, di Marc'An P . VENTIDIO . P . F . BASSO
„ tonio , e di Lepido , quando dell'anno 42 avanti
„ Cristo fra loro divisero le Provincie del Romano Ora di questa Iscrizione , e della esistita Celos
„ Imperio , come si cava da vari antichi Scrittori -- na non vi ha più vestigio . Tutto si lascid seppellir
„ Dione nel Lib . 46 delle sue Historie -- Appiano nelle rovine del tempo. Coloro che la avrebbero po
„ Alessandrino nel libro 4 de bello civili -- Bar. tuto conservare non vi ebbero amore. Vi sono al
„ tolomeo Dulcini Lib . I. de vario Bononiae sta- cuni fra questi antichi Parrocchiani che la ricords
„, tu -- Leandro Alberti nella sua Italia fogl. 303 no , e si rammemorano del sito ancora . Anche dal
„ -- Cherubino Ghirardazzo nella sua istoria di ' lo storico Calindri per le circostanze , e pel luas
Cimitero
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del luogo ove venne fatta la divisione del Mondo
FRA IL TRIUMVIRATO ROMANO
estratta dal Masini
è narrata tal quale in una sua erudita , e lunga dis. grandi Quadri in tela , uno estimato lavoro del com
sertazione. lebre Gaetano Gandolfi che rappresenta S . Giacomo
Di presente è dato vederla nelle vicinanze della che venera la Vergine , e l' altro d ' ignota mano , e
chiesa Parrocchiale di Sacerno oltre due miglia so di niun conto il S . Giacomo stesso in atto d'abbrac
pra il luogo nostro alla destra sponda del Lavino. | ciare S . Pietro in Vinculis. Sopra gli usci laterali al
Intorno a che diremo : che tali si ravvisano le Au Presbitero r ' hanno stupendi basso-rilievi del rino
torità nostre irrefragabili sul vanto che ne danno a mato Prof. Giacomo De.Maria in cui sono espressi i
questo nostro suolo , da farci lecilo , con pace delle Santi Protettori di Bologna.
avversarie , di volere con sicurezza anche in oggi , e Nella Sagrestia che vi è bella e spaziosa , altri
per sempre rivendicata da una arbitraria pretesa, e due basso -rilievi conservansi dell'autore stesso , sem
da una solenne usurpazione questa nostra Gloria . pre pregevoli, ove l' uno ha il S . Luigi Gonzaga e
Questo Territorio ha dugento sessant' anime. In l'altro il San Francesco di Sales. Dentro sulla Porta
esso è situata la Chiesa Parrocchiale , l' accennato d ' ingresso sta la seguente Lapide :
Oratorio della Compagnia , e la Canonica , ampio e
bello Edifizio , ignoto da chi , e quando costruito, ora D . 0 . M .
innalzato a maggiori comodi e bisogni ad oltre cin CAMILLUS . ZAMBECCARIUS . MARCHIO .
que piedi in tutta la estensione del muro esterno
ET . COMMENDATOR . ORDINIS . S . STEFANI .
sul suo piano superiore per la lunghezza di cinquan PONT . MAX . ET . MART .
AEDEM , IN . TERRITORIO AVITO .
ta piedi , e ventotto in larghezza dall'attuale Paro .
co , spesi cento ed ottanta più scudi, nel Luglio 1843. QUOD . EMPTIONE . FACTA .
ANNO , MCCCCX .
Vi sono adiacenti buoni Fabbricati ingranditi , e mi
NICOLAUS . ZAMBECCARIOS
gliorati essi pure d ' assai dal medesimo per abita
USU . MANCIPIOQUE . GENTI . SUAE . DETULIT .
zioni non solo , ma ad ogni casalingo servigio . A . CONSTANTIO . PATRE .
In esso ancora da nove anni vi dimora il Mae
stro elementare di Scuola Zocca Luigi , e vi si com
ET . OMNI , EULTU . EXORNANDAM . CURAVIT .
A . MDCCXCV .
prendono Officine una di Fabbro Ferraio , e l' altra
di Falegname. Nella Domenica fra l' Oltava dell'Assunta qualche
QUARTIERE volla se ne ricorda la Festa .
Nel periodo di quattro anni vi ha luogo con tut
ta pompa il Corpus Domini nelle prime ore anti
MARTIGNONE DI SOPRA meridiane , che trascorse in celebrazione di Santi Sa
crifizi, alla pubblica adorazione sta esposto dal mez
Almezzodì del Torrente Samoggia scorgesi questo zodi fino al punto dei Vespri cantati, indi alla Chie
Territorio , a ponente del quale sta l' Argine destro sa Parrocchiale retrocedendo .
della Samoggia . Grande proprietario vi è il Sig . Mar Annualmente la Processione nella prima Domeni.
chese Commendatore Camillo Zambeccari della onore- ca d 'Ottobre con la bella statua della B . V . del S . Ro
vole , e virtuosa memoria del March. Comm . Giacomo, sario si compie sul pomeriggio con ivi panegirica
passato alla vita del Cielo nel giorno primo del 1849. Orazione.
Altro non meno nobile e cospicuo Casato è questo, É lontano dalla Chiesa Parrocchiale 478 metri,
originario dal mentovato più sopra , entrambi larghi eguali, a perliche bolognesi 125 e piedi 7 .
benefattori della Chiesa e ne' quali mantiensi tut. Poggia sul ciglio della grande Strada della Pro
tora il jus patronato della medesima. A capo di vincia a qualche breve distanza della Chiesa Parroc
spazioso Vialone, che si apre dalla strada Provin chiale , e in elegante portico si apre di dieci Archi
ciale poco lungi dal Ponte della Samoggia , rilevasi il nuovo Cimitero : in mezzo a' quali si ionalza la
ampio Palazzo con grandi adiacenze del ricordato grande Cappella mortuaria , sulla cui fronte sta in
Marchese Camillo , Signore di bella mente, e di rare
marmo la seguente Iscrizione, posta fra due leggia
doti di spirito , e di cuore fornito . dre Corone , basso -rilievo in macigno , di fogliame
Ad esso è congiunto magnifico , e superbo Ora. di quercia
torio innalzato nel 1794 sopra elegante disegno del
l' logegnere Architetto Venturoli : il suo Ordine è AUCTORITATE . CONSENSUQUE .
Dorico , si eleva piedi ventotto alla sommità del Ca - V . E . KAROLI . OPPIZZONI. ARCHIEP . N .
tino , corre una lunghezza di piedi trentuno, e ne è COEMETERIUM
largo 14 . KAROLUS . MAZZOCCHIUS , DOCT , J . U . CURIO
É consacrato all' Assunzione della Vergine la cui EX , INGENIO . PRESCRIPTOQUE .
bella Immagine rimane sopra l' altare maggiore , ec ALOISII . GAMBARINI .
cellente dipinto ad olio di Bonini Girolamo d ' Anco • A . FUNDAMENTIS , EXTRUXIT .
na autore di pregio , e di cui fa menzione l' Abbec A . MDCCCXXXXIIII .
cedario Pitlorico , e la Felsina pittrice . Dessa è co
pia del sorprendente del Guido Reni che trovasi nel I cinqne archi al sinistro ingresso della Cappella
l'Arcip , diCastelfranco . Nell' interno conseryapsi due appartengono alla Compagnia le cui sotterranee volte
formano le Tombe dei trapassati Confratelli. Le Ma sull' ora dopo mezza notte del 14 Seltember
altre che al destro lato rimangono , tre sono di par. 1842 avvenne la più grande ingondazione che a fine
ticolare proprietà delle famiglie di Pavesi Angelo , | moria si ricordi. Le ingrossanti acque sormontando
Carpanelli Giacomo , e Raimondi Federico ove sono le sponde , due vaste bocche s'aprirono sopra i bez
eretti i loro depositi sepolcrali , le altre due appar. una di Zambeccari Marchese Giacomo , e l' altra della
tengono al Parroco presente , di cui una destinata Contessa Carlotta Zambeccari Rodriguez ; quella se
alle ceneri de' suoi Successori. periormente al Poate metri 712 pari a perticbe bol.
V ' ha una popolazione di circa dugento trenta per . 187 , e questa inferiormente metri 388, simili a per.
sone. Vi esiste un antico spaccio di Sali, e Tabacchi tiche bol. 102. Di subito a torrenti si alzarono en
con bottega di Salsamentaria , e con forno al cui eser . luoghi più bassi fio sopra il primo piano delle Case.
Il bestiame nuotava in mezzo alle onde ove in parte
cizio stava fia dal 1809 Corsini Luigi passato a mi
glior vita nel 4 Gennaio 1854, ora proseguito dal 6 . ne peri. Per trent’ore continue vedemmo ingrossarsi
glio Angelo . Evvi pure un officina di Falegname. la torbida e rovinosa fumana che sospingera le gesti
Questi due Quartieri chiusi a ponente dall'Argine alle apprensioni,ed alle angosce più lerribili . La Cher
destro della Samoggia , ed a mezzodi da quello del sa videsi sommersa quasi a un metro d 'altezza. Pa
Lavino passa loro di mezzo il Torrente Ghironda. recchi giorni stette immota l' lonondazione , chiess
Questa dal 1849 al 1852 ha ottenuto una sistema. | dagli argini della Samoggia stessa, della Ghironda ,
zione per due terzi d ' ampiezza a tenere le innonda. del Lavino ; e questa grande massa oscillante di ac.
zioni che frequenti anche per non ismodata pioggia que con uno spaventevole movimento ravvolgendosi
avvenivano . E senza ricordare le antiche , e special. in sè stessa, non si scaricava che a rileato sa quelle
mente quella del 1738 che otto bocche in un tratto bocche medesime dond' era impetuosa uscita . Questa
d ' un miglio violenta s' aperse a devastare i terreni i fu cagione funesta, e profondo lamento di gravi dami
per rigurgito delle alte piene della Samoggia , e del sofferti , sol reparabili dopo lungbissimo tempo .
Lavino, spesso ne abbiamo a giorni nostre vedute , e
deplorate. Se non che anche in oggi non ha bastata QUARTIERE
la nuova sistemazione , difetto , e spilorceria di S . BARTOLO DI SOPRA
Costruzione , perchè sulla linea di circa 400 perli
che bolognesi in ambedue le sue inferiori arginatu . Il territorio di questo Quartiere sta a ponente
re la nolte delli 8 dicembre dello scorso 1854 undici della Samoggia sulla sinistra della Strada Proriacia
rotte si contarono per le sterminale acque piovu . le dirigendosi a S . Gio . in Persiceto .
te , senza perd gravi conseguenze , stante la grande 1 Il Ponte che passa sopra questo Fiume fu innalzado
rottura dell' Argine sinistro della Samoggia , iofe. su due pile di legoo con pari tavolato nel dicembre
riormente alla Chiesa di Lorenzatico, che d ' un pua del 1844, tempo ricordevole per grosse neri cadete
to ribassò le impetuose correnti. L ' Ingegnere della Proviocia Dolt. Vincenzo Bernardi
Su questo Torrente nel luglio del 1852 fu sopra ne formd il bellissimo disegoo , e venne sostituito a
due pile di cotto innalzato il Ponte di tavolato di quello di cotto, il cui solo grande arco non basten -
le allo sfogo delle acque ia alta piena , tagliato ni
legno, demolito il basso arco di pietra che vi esisteva.
La Samoggia non meno vi ha portato sopra più suoi fianchi, cadde demolito nel Venerdì 15 dell'ante
ampie estensioni i suoi disastri , e i suoi guasti. cedente Novembre.
Vi ha chi ricorda che nel 1794 la vigilia di S . Pietro Gran parte di questo Territorio con quello del
nella Bolta S . Cristoforo sopra i beni dei Conti Zam l' allro Quartiere S . Bartolo di sotto formavano la
beccari rotlo l' Argine da una grossa piena rovina - | vasta possidenza del Conte Filippo Bentivoglio un
rono le acque i maturi fromenti , e i prodotti dei degli ultimi dei 40 del Senato di Bologoa , morla al
circostanti terreni. li 22 Novembre 1851.
Un' altra rotta nel marzo del 1800 accanto al Toro Questa famiglia 20 ottobre 1504 ne fece i prisi
resotto del Ponte rovesciò i muri del Cimitero , di- acquisti che amplid in appresso , e che il mentorate
velse una casa , inpondd la Chiesa e sommerse con | Conte Filippo coi beni congiunti al gran Palazzo al
tristezza , e con daono i seminati dei campi. | le Budrie del Conte Caprara , e del Marchese Daria

(*) Essendo anche sollo i Torchiquesta nostra | posti fra la Samoggia , ela Ghironda, che molte abi
Storia ci è doloroso l' aggiungere in oggi un alla - tazioni invasero , che le vaghe e fiorenti Colturea
gamento di gran parte di questi due Quartieri. tetro squallore travolsero , e che le speranze e di
La pioggia profusamente caduta incessante animi contristarono degli Agricoltori. Guaix
sempre , e tremenda dalle otto e mezzo del mat- fossero saliti in alta piena colla Samoggia stessa
lino del Sabbato 31 Marzo fino alle ore 10 del Ve- | i due torrenti Ghironda e Lavino ! noi autem
nerdi 6 Aprile ( tempo di sei giorni continui, cosa avrsto con uno spettacolo più miserando spents
straordinaria , e quasi incredibile ) produsse un ge - re , e desolazioni maggiori del 12 .
nerale sormonto delle acque nei tre grossi Scoli |
1815 , accrebbe , ed ingrandi per 2250 Tornature di Lontana metri 2397 , pari a un miglio , e cento
estensione . trenta pertiche bolognesi dalla Parrocchiale s' in
Di presente vi è sottentrato , 3 Aprile 1854 rogito contra e si mostra sulla strada stessa la Chiesa
Ambrosi, il Marchese Raffaele De Ferrari di Genova, della B. V . detta del Poggio. Di questa v 'ha dif.
Duca di Galliera , immenso Proprietario , che sul Bolo fuso , ed erudito storico racconto di Gian Francesco
goese soltanto colle grandi Teoute -- ducato Galliera Rambelli dotto Maestro di belle lettere in S . Gio .
-- Fontana - Ariosto -- Budrię -- Samoggia alla po in Persiceto messo alle stampe l' anno 1851.
sta -- conta ventitrè mila tornature di Terreni al Noi non faremo che desumnerne brevemente le
l' incirca. prime cose importanti.
Un grande Viale che si toglie dalla pubblica Via Nella seconda metà del secolo XV possedevasi que
Provinciale conduce paralello all' Argine del Fiume sta Chiesa da una certa famiglia Busi , la quale ,
ad un grandioso , ma incompleto Palagio già dei no Antonio Busi Canonico di S. Petronio , e Lettore di de
bili Bentivoglio. Non è fatto che per un terzo. Ulti. creti io Bologna rinunziava nel 10 marzo 1494 ad Ales
mato avrebbe avuto ampie scale ducali per ogni la . sandro VI , che coll' unito terreno dava in proprietà
to che a quattro grandi Atrii avrebbero condotto , e ai monaci Gerolomini detti di S . Barbaziano dalla
per ogni angolo una Torre all' uso feudale , come la Chiesa che avevano in Bologna. I medesimi vi co .
pianta e il disegno mostrano delineato sotto l'unico strussero un ampio Convento.
Atrio di quella parte compiuta che guarda setten Col volger del tempo essi la trascuravano , e la
trione. sciata ora con un sol Sacerdote , ora con un sol laico ,
Ad esso è congiunto piccolo Oratorio in onore di sotto pretesto di studio trasferito a Bologna , il fat.
S . Filippo eretto 1785 dal conte Girolamo Bentivo to fu cbe insorsero malcontenlo e lagoaoze dei cir
glio . Ha l' altezza di 15 piedi e oncie 10 bol. , s' al convicini , onde Innocenzo X con bolla 15 ottobre
lunga piedi sedici, e non ne è largo che dieci soltan | 1652 ad essi la toise , e a ' Preti secolari affidd che
to. I Parroco D . Petronio Guastuzzi ſu delegato dalo sino al 1760 si ebbero in loro mani. Non è a taacersi
minentissimo Arciv. Giovanetti a benedirlo , e sicche nel 1600 fra Arciprete di S . Gio. e il Parroco
come poggia sopra i due confini di questa parrocchia del Martignone insorse pretesa di giurisdizione la
e quella delle Budrie , cosi i Parrochi ambidue vi quale sol dopo lungo tempo 1671 si definiva e fa.
tengono pari , e promiscua Giurisdizione. vore di quest' ultimo. Nel frattanto tornò il Poggio
Nella festività del Corpus Domini la Processione ai Gerolomioi fino alla loro intimata espulsione di Bo
nel turno di quattro anni v interviene solenne sul naparte del 96. Qui il Demanio se ne impadroni , e ſu
mezzo del mattino, ove si celebra una Messa, stando suo a tutto il 18 agosto 1801, tempo in che venne alie
esposto il Venerabile , col ritorno dappoi della me. nato al Marchese Giovangelo Belloni di Bologna , che
desima alla Parrocchiale , da cui possa la distanza vendeva 15 aprile 1802 al Padre Carlo Bortoletti ex
di 1932 metri , che agguagliano un miglio ed otto abate Gerolomino , e già Parroco a S . Barbaziano .
pertichc bolognesi. Nel 9 febbraio 1822 passò in proprietà di Gian Anto
Scorgesi dalla strada della Provincia lontano dal nio Astolfi che in appresso si trasmise al figlio Fran
Ponte della Samoggia metri 932, che pareggiono 245 cesco per atto di suo ultimo Testamento . Veone in
pertiche bolognesi, spazioso Stradone, forse unico da fine acquistato 15 ottobre 1843 dal Sig. Canonico D .
noi, che cammina due miglia , e venticinque perliche Giuseppe Sassoli che sostiene, e conserva tutt'ora con
bol. in lunghezza, e che mostra la gigantesca Mole, nobile , e generoso decoro , e a cui ha portato 1814 ,
prospettiva , e maraviglia sorprendente , del Palazzo e 1845 grandiosi ristauri ; e più recenti , e maggiori
già detto alle Budrie innalzato circa nel 1780 dalla ancora nel 1852 con un abbellimento completo in tut
nobile famiglia Caprara. to quanto l' interno della Chiesa , sopra la cui Porta
La popolazione vi giunge a 629 anime circa. Ac- | Maggiore è posta la seguente Iscrizione :
canto al Ponte vi ha una officina di Fabbro Ferraio .
Nel 15 settembre 1827 una strabocchevole piena del
D . O .M .
Fiume larga rotta si apri aella sponda , circa 184 me
tri, eguaglianti a pertiche bol. 48 , in vicinanza del IN . HONOREM . S . GENETRICIS . Del
Ponte , che una piccola casa sopra voa sola torna- JOSEPH . SASSOLI . CAN . ECCL . COLL , PERSICET.
tura , e 123 tavole di terreno di prebenda parroc
chiale diroccando divelse , allagando con rovina le TEMPLUM . HOC , QUOD . NUNC . JURE
circostanti campagoe . PATRONATUS . TUETUR

QUARTIERE AERE . SUO . RESTAURAVIT


OMNI . CULTU · EXORNAVIT
S. BARTOLO DI SOTTO MDCCCLII .
- A settentrione del Fiume giace questo Territorio
sul destro lato della strada Provinciale andando al Dal lato settentrionale un piccolo porticato dava
S . Gio . io Persiceto . | ingresso alla grande Cappella della Madonna , che in
totale rovina olleneva Astolfi Francesco nel 1820 L' altra è dedicata a S . Giambattista , e a Santa
demolirlo portando l' antica Iscrizione che al di fuo- | Lucia , figure naturali a fresco , di poco conto , ap
ri si leggera nel muro interno della medesima con la pie delle quali queste lettere , in adesso coperte esk
presente memoria pure di bianco , leggevansi :
AD PERPETUAM . REI . MEMORIAM JOANNI . ALBORESIO . HOR . FIGURAM
ANNO . MDCCCXX . SANCTORUM .PIO . AFFECTU . FIERI , PLACUIT
AB . EXTERIORI . LATERE MDCXIIIL
HUJUS . SACELLI . PORTICUS . ERAT . VETUSTA
IN . CUJUS . BREVI. PRONTE . LEGEBATUR
La Cappella maggiore dipinto a fresco ed a fola
mosaico è di bellissimo effetto. Le mancherebbe 20
ISTE . LOCUS . SACROSANCTUS necessario ristauro. Sopra l' altare s ' innalza (forse
DESOLATORUM . LANGUIDORUMQUE 16 piedi) una bellissima Ancona, o Tabernacolo cosi
REFUGIUM . EST
detlo , tutto di legno, doralo nelle basi , e nei Ca
pitelli colorito a marmi. Copre questo il sacro C
DIVAE . VIRGINIS . MERITO borio , e poggia su ventisei colonelte le quali alime
ANNO . MCCCCXCII . minori ne sosteogono su cui sta eretto il copolino
sormontato da una croce.
Questa Chiesa è di maestosa grandezza. Ha l'ar. | Questa Chiesa si stende in luoghezza cinquanta
chitettura del secolo XIV , o XV che alla semigotica piedi , è larga 22 e per trentacinque s' innalza.
impropriamente detta si accosta . In origine contava Nella Solennilà di Pasqua, sul permesso annuo de
otto cappelle oltre la maggiore, e quella della B . V . Parroco , due Confraternite di S . Gio . vi si recano pre
che rimane subito alla sinistra, entrata la Porta Mag cessionalmente nel mattino ad una divota visita , e
giore , la cui Immagine miracolosa dipinta in muro dopo il meriggio in egual maniera i Parrocchiani e
sla sopra l'Altare cinto da cancelli di ferro , coperto la Compagnia della Chiesa Parrocchiale a con
da una volta reale che poggia su due colonne d ' or. mento d ' una pia consuetudine, e d ' un religioso -
dine Toscano , avendo nel fregio che corre sovr' esse lo ove dopo la Predica loro viene impartita la beos
queste lettere in oro dizione del Santissimo.
Parecchie volte nelle Domeniche, e tempo di Qua
INTERCESSIONE . TUA . SANATI . SUMUS resima il presente Parroco vi ha tenuto corso di
A . PESTIS , FLAGELLO spirituali Esercizi , e di Lezioni di Sacra Scrittura.
MDCXXX . Avanti la seconda Domenica di Maggio fin dal
1817 si celebra un triduo con Sermoni ed è in essa
Dal lato del Vangelo sulla parete di questa Cap Domenica che si compie soleone anche per le bepedi
pella sta il monumento in marmo bianco del Cano zioni del Cielo sopra i prodotti dei campi.
nico Busi con questa Iscrizione : Vi si fa sul mattino con messa e benedizione l'as
nua novena dell' Assunta , che si festeggia magnifa
D . ANTONIO . DE . BUSIS nel 15 Agosto con communione generale , fervorins e
DECRETORUM · DOCTORI Benedizione del Santissimo alla prima Messa , e do
po i Vespri con panegirica Orazione. Questa solennità
AC . S . PETRONII . BONON · CAN . PUBBLICE
monta fino al 1654 , conceduta , e permessa dal Par.
DUM . VIVEKET . LEGENTI roco di quel tempo Busalli D . Malleo , al Sacerdote
NUNC , VITA , FUNCTO D . Giammaria Sassi che aveva l'offiziatura del Pag.
EJUS . NEPOTES . ' DICARUNT gio , come ne apparisce dai documenti dell' Archivio
ANNO . SALUTIS . MCCCCCVI. Arcivescovile ,
Vi è instituila ancora la Festa di S . Anlonio di
Di ricontro al pulpito rasente il muro vedesi un Padova cui si fa precedere mezz' ora prima di sera
Pozzo che conserva l'acqua d' una fonte che vi ave- dopo il S . Rosario la semplice novena. Cosi in egua
va e che si attinge anche in oggi con ſede dai devoti. modo , e all'ora stessa quella del $ . Natale .
Le due sole rimaste Cappelle laterali sono in ono . In ogni sabbato , e giorno festivo yi si celebra la
re una di S , Carlo Borromeo , che è un antico affre Messa , e nella secondo Domenica d ' ogni mese se .
sco in piedi con abito cardinalizio , cui si sovrapose l' ora del Vespro la S . Via Crucis , e la benedizio
un Quadro di S . Girolamo , il quale dappoi levato , ne colla sacra Pisside che si dà anche in ogni Festa
e quindi l' affresco stesso fatto imbiancare , arbitrio , soltanto della B . V .
e capricciosa depravala smagia di novità , altro Qua - Nel 1843 s ' institui la prima processione del Cor
dro vi si è ora collocato , infimo dipinto , che rap- pus Domini iyi sul mattino diretta ove dette le Me
presenta il Pontefice S . Gregorio Magno. se , ed Esposto sul mezzodl alla pubblica adorazione
il Santissimo , dopo i Vespri solenni e il Discorso ſu sono dappoi succedute quali per Eminentissimi Ar.
chiusa la Festività del giorno colla S . Benedizione, civescovi, quali per Reverendissimi Commissari Visi
Negli anni 1847 e 1851 le Processioni vi sletlero | tatori che noi per brevità taceremo , piacendo sol
fin che fu celebrata la Messa con Esposizione del | riportarci all' ultima dell' Eminentissimo Cardinale
Sacramento riconducendosi tosto alla Parrocchiale . Arcivescovo Oppizzoni (*)
In quest'anno il Corpus Domini ivi nel mallino Avvenne questa nel maltino 26 Ottobre quarta
recalo vi si solenneggiò tutto giorno nel cuimerig . | menica di quel mese 1815 con una splendida acco
gio sfarzosamente esposto ne fu falta dopo i gran . glienza, e con una esultanza pari all'onor che ne veni
di Vespri, e la Predica splendida Processione per va. L ' Eminentissimo celebrato il Santo Sacrifizio am
quelle vie adiacenti. ministro la S . Cresima a trecento oltantadue fanciulli.
Dessa è soggetta alla Giurisdizione del Parroco , e Nell' ore del Vespro recd in processione il Sacramen .
l'Arciv . Oppizz, vi assegnò anche nel 1838 un particola to con che la trina benedizione impart) ad una mol
re regolamento per l'amministrazione che le riguarda. titudine sterminata di popolo accorsa alla grande lie .
Jl Convento è ora ridotto a venli abitazioni di tezza del giorno , all' imponente , e mai più veduta
pigionanti oltre il colono del fondo , ed il Custode solennità . Fu decantata da Mons.Gaetano Golfieri,ma
della Chiesa : vi è altresi una Bottega di Falegname. raviglia d ' ingegno, con sublime poelica composizione.
In questo Quartiere si comprende un Casato det. La primaria Festa ai 25 Luglio è dell' Apostolo
to -- Forcelli -- con 60 e più famiglie , Giace appie S . Giacomo , cui tien dietro non meno celebre l' an
della sponda della Samoggia ove si congiungono i lica della Santissima Passione nel secondo Venerdi di
due confluenti Lavino e Ghironda, Ivi esistono spac Marzo , precedendovi dal 1819 un divolo Triduo con
cio di Sali , e Tabacchi aperto fin dal 1843 , ed or. analoghi sermoni. Vi si fanno l' Ottavario dei Morti,
ficine una di Fabbro-ferraio , e l'altra di Falegname. la Novena della Immacolata , e solenne con prediche
Boltega pure di Falegname trovasi annessa al Ponte quella del S. Natale. In oggi il triduo si celebra colla
della stessa Samoggia . Esso Quartiere ha 788 individui. Festa della Purificazione della B . V . , dal 1848 , invo
A due notabili Rolte soggiacque l' argine della cata solto il titolo della Provvidenza , quello al Sa.
Samoggia , una sulla sua grande risvolta quasi ac cro Cuore di Gesù negli ultimi tre giorni di Carne
canto ai Forcelli nell' Ollobre del 1790 ; l' altra nel. vale , e l' altro allo Spirito Santo nei tre giorni di
l' Ognissanti del 1811 (memorabile ancora per mol. | Pentecoste. Vi hanno luogo le feste di S . Antonio
ta neve caduta ) sulla bolla delta Davia , lontona Abale -- di S . Sebastiano dal 1847 come contitolare
dal Ponte melri 468, pari a 123 pertiche bolognesi , -- del Preziosissimo Sangue di N . S. G . C . dal 1852
entrambi apportatrici fatali d 'ogni grave disastro ai alla Cappella del ss . Crocefisso nella prima Domeni.
sottostanti terreni. ca di Luglio -- di S . Anna dal 1845 -- di S . Luigi
Le Case di questo e dell'altro Quartiere hanno so- nella Domenica fra l'oltava di S . Giacomo, colle pre
pra il loro civico numero la leggenda -- S . Bartolo - cedenti sei Domeniche in onore di esso -- del SS. Ro
inella Scritta che non dice e la Parrocchia , e la sario -- e quella del Ringraziamento dal 1844 nella
Comune cui sono , ed appartengono , e che il Fore. quarta Domenica d 'Ollobre. Vi si fa l' Ofizio del Co
stiero addocchia senza saper dove cammina, e passa. mune, cosi dello , nel giovedi dopo Pasqua, e da ulti
mo il mese di Maggio , mezz'ora prima di sera , ad
Ora ritornando a questa nostra Chiesa Parrocchiale onor di Maria .
essa conserva eccellenle Organo del Colonna. Vi fu in Ora non è da tacersi del decoro, e del lustro por
slituita canonicamente la Compagnia del ss . Rosario tato dal presente Parroco alla sua Chiesa col fornirla
con Rescritto di Fr. Raffaele Riphoz Generale dei Do . a dovizia di ogni maniera di sacri Arredi , dei quali
menicani delli 13 Settembre 1617. Parimenti in es. era a tanta strettezza da non averne uno solo decen
sa fin dal 1640 esisleva una pia Unione della Santís- le alle sacre fuozioni.
sima Passione, che dappoi canonicamente venne eret. | Dapprima 1842 si eresse l'Altare di marmo, e con
ta in Confraternita ; cui un Breve d 'lonocenzo XI, da esso furono nuove tulle quante le Panche di Chiesa.
to in Roma nel 21 Giugno 1687, grandi privilegi con. Nel 1814 uno splendido Baldacchino ad olto aste
cesse, e che ampiamente arricchi d ' Judulgenze. Que i cui drappellooi d ' una gaia stoffa frangiata in oro,
sta sussiste in florido stalo ancora . L 'altra per in . / e di trine , galloni , e fiocchi d 'oro lutla gueroita ,
curia da gran tempo decadde , nè vi è più risorta . con cornici, ed intagli superbi del valente Scorzoni
La medesima venne affigliata alla Lateranense di riccamente dorali, che a circa mille scudi ascese
Roma con decrelo 1 giugno 1730 sopra domanda del di costo . Qualtro eleganti Lanternoni messi con mor
Conte Senatore Paolo Zambeccari, e siccome allo dente in oro disegno di Tonelli Marco ed esecuzione di
spirare del quindennio non fu rinnovata , cosi da Castelvetri Ferdinando ambidue di S . Gio . in Persice.
quel punto cessò d ' appartenervi, to . Un servizio completo di Candelieri, disegno del Pror.
Alessandro Carganelli Canonico della Metropoli Ant. Basoli, geltali in oltone per l'Allare Maggiore di
tana Commissario Visitatore di Mons. Gabriele Pa. 518 libbre , e dell' altezza i primi sei con quello del
leolli Vescovo di Bologna fece a questa Chiesa Par. la Croce di 32 oncie bol. nel piede de'quali è inciso
rocchiale la prima visita 23 giugno 1568 , ripetuta MULIERES CURIATAB DONARUNT A . 1844
nel 12 ottobre dell' anno stesso . Nessun ' altra ante . HORTATU KAROLI MAZZOCCHI J. 0. DOCT.
riore a queste mostrano gli atti dell' Archivio . Una ANNO JUI, CURIAE EJUS.
terza venne personalmente fatta nel 2 Oltobre 1581 Importd cento ottanta Scudi colle Carte-Glorie la
dal mentovato Vescovo Paleotti. Moltissime altre si spesa . Un Apparato a terzo di damasco giallo nel
Che la Chiesa Bolognese fra l' universale compiauto teste la: ' gravi Episcopali fatiche nell'amplesso di Dio colla preziosa sua mor.
menta perduto. Ella che videsi gorernata con pari indefesso selo, e te quasi sull' ora setlima antim . del Venerdi 13 Aprile del corrente
raca sapiepza 52 anni, 6 mesi, e 23 giorni, chiusi dopo tante sue 1855, raggiunto,meno due giorni,l'ultantesimo sesto anno della sua vila
TOM . IV . 27
1848. Vo maestoso Trono 1819 per l' Esposizione del giore grandezza , e di una rara , e soave armonia ;
Sacramento , disegno e lavoro di Bonola Giacin - fuse del valente Fantuzzi Domenico di Bologna , la
to di Bologna , cui fece seguito un grande e magni. Maggiore di 611 libbre , che ne raggiunge il peso lo
fico Ostensorio , e poco dopo un superbo Vaso di tale coll'altre a 1422. Esso pure contiene antico pub
squisito intaglio dello stesso Bonola con sovrapposto | blico Orologio .
Mazzo di vaghissimi fiori di sela , e nobili Sedie / La Chiesa Parrocchiale ba in corso poco più di
per la Messa cantata . Allri due mirabili Lanterno. | otto miglia da Bologna, e due da S . Giovanni in Per
ni dorati , degli stessi Tonelli , e Castelvetri , a fog . sicelo sulla magnifica Strada Provinciale .
gia di tempiello , sessagono, in mezzo a due Corou . Questa che la stringe coll' argine della Samoggia
copie dalle quali in semicerchio discende un vago per due lati a qualche notabile altezza vi riduce per
festone. Nei vetri a trasparenti colori sono dipinti soperchia umidità a desolante squallore il suo in
gli Apostoli. Alla sommità simbolo della Eucarestia terno edifizio , che domandarebbe indispensabilmente,
poggiasi il Pellicano. altra costruzione, altra forma, altra grandezza , per
Quesli , e gli altri lavori sopraccennati venne. non più averla indecorosa al culto divino, ed insuffi
ro in belle , e leggiadre Poesie descritti dal ri- ciente alla popolazione.Ma quando fia che avvenga ! .. .
cordato Moos. Golfieri , stampate 1850-1851 , ed in Il grande Territorio della Parrocchia ha per con
serite in oggi 1855 , insieme coll' altra per la visita fine a levante quella di Sala , a mezzodì quelle di
del Card. Oppizzoni, nella sua collezione stupenda Sacerno , e di Anzola , a ponente le Parrocchie Bu
Versi e Prose pei tipi dell'Àncora in Bologna, dric , e Castagnolo , ed a settentrione quella di Ze
In appresso un servizio di diciotto Colte fra ' qua- nerigolo (*). Intorno a due mila anime è la sua to
li alcune di grande eleganza , ed un altro di quat tale popolazione.
tordici Camici de' quali sei di fina bellezza . Un pom . La Pestilenza del 1630 conosciuta solto nome del
poso Ombrello , un secondo Apparato a terzo con | Gavocciolo , che, stando alle lagrimevoli storie di quel
Piviale di drappo di seta , tessuto a marezzo di co . l' epoca miseranda , rapì in Bologna 23,691 individui
lor di cremisi, ricche Pianete di stoffa , e di broccato , e 18 ,000 nel Contado , invase anche questa nostra
un bellissimo Calice e da ultimo altro ragguardevole Parrocchia in cui vi perirono sessantasei perso
Baldacchino da quattro aste ad uso meno soleone , ne dal 7 Luglio al 26 Dicembre. Meno ipfieri nel
con altri molti diversi Paramenti di valuta, e bian. | l' anno appresso 1631 fino al 16 Agosto , puoto in
cherie in gran copia : lalche senza timore d 'esagera cui scomparve con uindici trapassali soltanto : sic
re d ' un ette si è la spesa raggiunta di due mila , | chè 77 casi letali mostrano in lullo i libri necrolo
e trecento più scudi come apparisce dai relativi in gici sopra 'una popolazione di circa 800 anime.
carli , e come apparirà da generale rendiconto che Ora un più esiziale flagello il Cholera morbus ,
sta per darsi alle slampe. la percuote , e contrista .
Queste spese in moltissima parte si son sostenu. || Nel Mercoldì 4 Luglio vi fece aspramente la pri
le per avute offerte dei Parrocchiani , e de' Si. ma vittima , e dopo essa altre 27 entro il mese
gnori Possidenti, fra quali è debito ricordare la stesso sopra 50 Casi rapidamente spiegali in dne mila
Marchesa Marianna Boscoli Vedova Marchese Comm . abitanti. Coincidenza fatale ! manco due giorni, or
Giacomo Zambeccari, la Contessa Marianna Poli. | Canno dugento venticinque anni da quel tristo tempo
ti in Zambeccari Marchese Comm . Camillo , e la d 'allora, a questo funestissimo nostro che deploriamo ,
Marchesa Fulvia Zambeccari. Aggiungapsi oltre cid ri. Che sarà l' avvenire ? .... Iddio ci sia clemente !
levanti doni di coloro che in varie congiunture han Vi siede Parroco dal giorno del suo possesso Mar
servita la Chiesa in qualità di Priori, non dovendosi tedì 22 Giugno 1811 Mazzocchi Carlo Doltore in di.
passare in silenzio fra i molli: quello delle Priore del ritto Canonico , e Civile nativo della Parrocchia di
1845 Signore Pavesi Rosa e Corsini Olimpia d ' un Lorenzatico , plebanato , e comune S . Gio . in Persi
nobile Pieviale ; l' altro del 1849 Signore Monteguti ceto, di Tommaso di Casio Castello , Comune di Por
Teresa , e la mentovata Corsini d ' un elegante Tur - retta . Dottore Medico Chirurgo , e di Ginlia Padova.
ribolo di metallo ianargentato , e l' ultimo pregevole ni Modonese .
d'una Bacinella d ' argento , e sue Ampolline in ar- 11 Suolo vi è ſecondo d 'ogni maniera di prodotti, e
gento guernite solo della stessa Signora Olimpia Cor- risponde benigno , e grato ai lavori di miglioramento ,
sipi nata Serra Francesco Rettora del 1853. e perfezione che la fervente industria dei sagaci
Vi è pure considerevole l' Archivio per serie di Agricoltori costantemente vi esercita nel suo seno.
documenti antichi, e di preziose memorie al cui rior- Ma quante cose non avrebbero avulo , questa , e
dinamento si è ora posto mano con accurata diligenza. L' altre Storie, preziosa raccolta , delle Chiese Par
Il Campanile fu costruito circa sul 1640 a piedi rocchiali , se il tempo non le avesse travolte , e per.
42 di altezza , e largo otto solamente , donde levate dute nell' ombra dei Secoli , oppure se tanti non ri
due piccole Campane una anteriore al 1586 , e l' al. ci fossero vissuti sia qui assopili e neghittosi per
tra del 1646, di libbre 815 ambedue insiemecompre sempre ! D . Carlo MARZOCCHI.
se, tre vi si collocarono nel 30 Aprile 1792 di mag- Canonica del Martignone 2 Agosto 1855.
M ) A questa Chiesa stettero Parrochi un D . Tommaso Mazzocchi 1 D . Giambattista nipote vi successe per sua rinunzia nel 1991 ;
e un D .Giambattista il primo pro Zio , e l'altro Zio dell' attuale ed egli fece i sei Candellieri dottone per l'Altare Maggiore i
Parroco al Martignone. Quegli" dal 1946 fino al 1991. Nel qual Misteri del Rosario , e la bella Via Crucis, ottimi dipinti in tela --
tempo ridusse in volto reale tutta la Chiesa -- formó la Canonica -- co un Apparato a terzo di damasco bianco guernito d 'oro fino - I da
strusse il Campanile ; poi le sue armoniose Campane nel 1783. Un masehi della Chiesa - - la Balaustrata al Presbitero - il Pergamo --
ricco Baldacchino ad otto aste nel 1978, e un altro a sei poco tem . sei grandi bellissimi Reliquiari nel 1818 -- un Baldacchino da
po dopo. Commise il Quadro dell' Altare Maggiore al celebre Gap quattro aste -- i grandi e comodi Armadi della Sagrestia , e molue
dolhi al valente Scandelari nel 1981 la bella statua della Madon altre suppellettih sacre.
na del Rosario. Fece due Apparati a terzo uno di samice d'oro , Da lui il detto Par. al Martig. e il fratello Cesare Dott.Med.
• l'altro di damaseo rosso , e vari altri pregevoli Arredi. | Chirurgo appresero i primi insegnamenti. Mori nell'Agosto del 1820.
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- 97 —

SAN PRO GOLO


IN BOLOGNA

A u and' erano ben più che cinquanta le come tutte le primitive de cristiani perseguitati , i
Chiese parrocchiali di Bologna , poco quali celebravano i lor misteri e spandevano il lor
estendevasi di conseguenza la lor par. cu!lo , quietamente , sommessamente , ma con frut.
ziale giurisdizione , e poca n 'era la po - tiſera perseveranza , sino al totale trionfo . - Del
polazione rispelliva. Narra infatti Malo | 1087 venne sopra questa edificata un ' altra chiesa ,
y leo Mainardi , nel suo libro delle chiese che diede nome ad una tribit capo -quarliere , alla
nostre , pubblicato il 1633 , che la Parrocchia tribit di Porla Procula , dove ne' tempi bassi con
da di san Procolo contava allora 2112 individui, niva il popolo ai Comizi. -- E tule chiesa, per quan
A ll de quali 489 che non toccavano o dodici ane lo si ha di antiche nozioni , pare che slosse capo
ni, e 1623 che li siiperavano. Oggi , ampliata (per | quartiere per fino all' anno 1485 ; ne' quali giorni,
riduzione del lolal numero delle parrocchie ) conla preponderando in Bologna la signoria bentivolesca ,
a ll' incirca 5 ,300 anime ; senza noverare le milizie dimisero di loro forza le abitudini de Comuni , e
molle a ' quartieri di sant' Agnese e di san Domeni. forse i Comizi cessarono allora per sempre . Pero i
co , i Padri Predicalori , le Monache del Corpus Do. quartieri di Bologna se più non chiamaronsi per tri
mini, e quanli sono accolti nell. Ospizio degli Espo . bů , si chiamarono per regione e per porta . Laonde
sli e nel Conservalorio di Sanla Croce, Allora pra poscia si disse : Porta Procula , Porla Stiera o So
Chiesa abbaziale , di Monaci Neri Cassinensi dell' or. teria , Porta Piera , Porla Ravegnana ; ed ecco i
dine di san Benedetto , militanti sollo la regula di quarlieri più recenti di san Domenico , di san Fran
questo celebre santo ; oggi è Chiesa Parrocchiale , | cesco , di sanla Maria Maggiore e di san Giacomo.
relta da un sacerdote secolare , e soggella dirella . Ma ritornando all' edifizio di san Procolo , è da
mente all' episcopio bolognese , cui spelta la nomina segnarsi l' anno 1380 , come quello nel quale vi si
del Paroco, -- E questi al presente il mollo reveren rinvennero i corpi dei due Procoli martiri, il soldato
do signor don Antonio Mazzoni, la cui solerzia e ed il vescovo ; le cui ossa por oggidi in essa Chiesa
vigilanza mantiene in onore fra'suoi numerosi po. si conservano. La quale riſalta in gran parle nel
polani , il culto di Dio , e il decoro del sacro luogo. | 1536 , poco di poi ſu milata. -- Perd il suo prospet.
Antichissima è la chiesa di san Procolo , essendo to esteriore è senza dubbio piit antico , si per lo
remolo il glorioso martirio di tale insigne credente slile architellonico , si per la pillura che vi esegui
e guerriero , che si ebbe quasi tosto culto ed altari | va Lippo o Filippo Dalmasio , il quale mancd di vita
da ' siioi bolognesi concilladini. E infalli abbiamo no . | sul 1410. Ed essa pittura , che rappresenta la Vergi.
che nell' anno 300 dell' Era cristiana , dove og. , ne col divo Infante , e i santi Sisto Papa e Benedet .
gi è la parrocchia di che parliamo , fu una chiesa lo Abate , se in origine fui condolta ad olio sul mu
dedicata a san Sisto I. pontefice : e sellant' anni do. | ro ( come il Tiarini e il Malvasia asseriscono ) da
po (cioè 67 anni dal martirio di san Procolo ) già rebbe il vanlo a' bolognesi di quel modo di pillura ,
quella chiesa prendeva nome dal forte milite bolo che comunemente s'attribuisce a Giovanni da Bruk
gnese e da san Nicomede. Ed era chiesa sollerranea, 1 gia o ad Antonello da Messina : imperocchè questi
artefici fiorirano un quaranl' anni dopo la morte di Sendosi voltato un arco a ſoggio di prospeltiva , nel
Filippo. Anzi la pillura del Dalmasio potrebbe sli- prato del Monastero , per opera muraria di Petronio
marsi d 'alcun tempo più antica , di quello che co. Nanni , ivi fu trasportata la delta statua del san
munemente si riliene : sendochè dagli estralli delle Procolo , sicchè il centro del secondo chiostro ne ri.
Memorie manuscrille di Marcello Orelli rilevasi: che masc vuoto.
la facciata della chiesa di san Procolo era compiuta Solto la loggia furono collocale due stalae di ter .
del 1397 ; che in tale anno mastro Bartolommeo Gira cotta : l' una di Graziano monaco , colla data del
lij la smaltara ; che nel 1398 veniva ornata di pit . l'anno 1575 ; l' altra dell' abale Panormitano , che
ture ; e che del 1400 si costruiva la maggior porta riſerisce all' anno 1589 . - Cosi l'Oretti ne' manoscrit.
della chiesa, con istipiti di colto e di macigno, com - li ; ma non ne dice gli scultori.
posti di colonnetle in fascio , di cordoni altorciglia Del 1556 si hanno due fabbriche : il Dormitorio
ti , di pilastrelti ottagonali , e d ' architrave , con de' Monaci, e il Campanile ; le quali essendo entram
mensolette a cariatidi ne' due estremi. E allora for- be d' un solo tempo e in un sol luogo , sarebber for
se , nella lunella sincrona che vi fa padiglione , il se a ritenersi di un medesimo arcbitelto. E benche
nostro valentuomo pennelleggiava la sopraddetta Ma- 1 Orelli ne tacia il nome, potrebbe questo argomen
donna con Santi. La quale poi nel 1624 fu fregiata tarsi , dallo stile specialmente di esso Campanile : il
intorno intorno d ' una fascia dorata , e forse allora quale sentendo di certa romana reminiscenza, rimem
ritoccata o ricoperta ; nonchè difesa da un cappello | bra la maniera di Bartolommeo Triachini. -- Il Dor
architellonico di caltivo gusto , ed oppressa con due mitorio venne adorno , lo scorso secolo , di due pro
figure d ' angeli in altissimo rilievo , sproporzionali | spellive . L 'una di Mauro Tesi , la quale forma ornato
al complesso della porta , ed alla genlilezza della al gran finestrone del braccio destro (ultima opera di
primitiva architellura. lui , che mori il 18 luglio 1766 ) ; l' altra di Petronio
L ' attuale Chiesa di san Procolo , parrocchia an . Fancelli , che la scoperse il 10 settembre 1770 , e
tichissima , ſu governata ( come da principio s' è ac- nella quale Gaelano Gandolfi dipingeva le due figure
cennato ) da Monaci Neri Benedellini Cassinensi , dal di san Procolo e del Tempo. -- Il Campanile (che co
1300 circa fino al 1797. E anteponendo essi monaci stò 1,400 scudi d ' oro , senza i maltoni , i lep
la vila altiva alla contemplaliva , molle operaron e i ferramenti ) è alto 79 piedi bolognesi dal suolo
beneficenze a prd dell' umana famiglia . -- Ma sop alla base della cuspide ; e questa si drizza ardita.
presso l' Ordine loro , per decreto del general Bona. mente per altri piedi 30 , senza contare il globo e
e . dato il 12 dicembre 1796 . Chiesa e Convento la croce sovrastanli. In essa corre vedesi da mezzo
caddero in poler demaniale : poscia tutto il luogo ſu di un orologio solare , che vi fu fallo nel 1580 dal
ceduto allo Spedale degli Esposti. Intanto la cura Reverendo Padre Abale Don Egidio da Matelica, bros
d'anime passava alla chiesa di san Domenico : e la matematico , egregio nella scienza gnomonica , e ge
parrocchia di sao Procolo cessava di esserlo ( con al. vernalore a que' lempi del Monastero di Bologna.
tre diverse ) per decreto superiore del 23 maggio Oggidi una parte dell' ampio e bel Convento è
1806 . Restava però sussidiale a quella di san Paolo , conservata come in antico ; un ' altra è modificata ,
ed affidata ad un economo , persino al 31 dicembre perchè soppressi que' Religiosi , passo l' edifizio ad
1825 . lo tale giorno infalli , ristabiliti già in Bolo altro 1180 , e conseguentemente vepne disposto dal
goa da sei anni i Padri Predicatori e ricondotti al tra guisa. Tofalli del 1800, morto l' Arcivescoro Card
loro lempio ed al lor convento di san Domenico , il Cioannelli, ed essendo Vicario Capitolare Moasiga
paroco di questa chiesa , D . Giacomo Cacciari , en Fava , con decrelo suo del 3 di giugno , venne e
trò al governo della Cura di san Procolo , la quale segnalo il Cenobio di san Procolo all' Amministra
da quel giorno insino ad oggi ebbe poi sempre reg- zione dell' Ospizio degli Esposti , cui l' avera già
gimento di anime. cedulo il Governo di que' tempi. -- E poichè gli Espo
L ' annesso Monastero , ampio e belli edifizio , ful sti ebbero anche prima il lor ricello solto la cura
erello , ampliato, modificato in più tempi. Della fab. di san Procolo ; così diremo brevemente , e di que
brica primitiva non si ha nessuna memoria ; bensi sta pia Fondazione e delle epoche principali che la
dell' allwale , che devesi all' arle ed all' ingegno di riguardano. Era l' antico luogo degli Esposti dore
vari archilelli , ed alle cure d ' alcuni Abali della fa oggidi sta il grande Archivio Criminale , e dove l'el
miglia benedetlina in Bologna . Il primo Chiostro ſu ficina di drappi serici , istituita dal famoso meccar
fabbricato nel 1577 con invenzione e disegno del va. co industriale dottor Agostino Mellopi. I Monaci &
lente architello bolognese Domenico Tibaldi: il se - / san Procolo , sino dal 1358 l' ebbero destinato ad al
condo venne fatto del 1622 , con disegno di Giulio loggio di Pellegrini: ma poichè per questi veezers
Della Torre , che mancava di vita in quello stesso erelli altri ospizi, i Padri medesimi nel giorno 27
apno : restaurato poi e adornato in istile barocco , oltobre 1450 lo donarono alla Compagnia di santa
nel 1734 , da Luigi Casoli architello del Senato . E io Maria degli Angioli , delta degl' Innocenti , la quale ,
mezzo a questo Chiostro fu posto allora un simula . | a gratitudine del dono , si obbligo perpeluamente ad
cro di san Procolo guerriero, lavorato di duro slucco in lieve canone inverso que'Monaci, L ' obbligo che
dal bolognese statuario Angelo Pid . Ivi perd non s' ebbe assunta la della Compagnia , fu di mantene
islelte lunghi anni ; che il primo novembre 1773, es- l re un ' oltava parte del bambini reielli ; mentre k
allre selle si sostenevano da altri Spedali , i quali intorno alla quale sono stati falti diversi comenti, e
poi col proceder de' tempi vi furono passo passo con slampati e manuscritti. Tale epigraſe , espressa in
centrati. Erano gli altri Spedali i seguenti. -- Di San un distico , suona come segue.
ta Maria della Carità nel Borgo di San Felice , fon
dalo da Venecello Cappellano di Gregorio IX ., del SI PROCUL A PROCULO PROCULI CAMPANA FUISSET

1228 , ne' lempi del Vescovo di Bologna Enrico , a NUNC PROCUL A PROCULO PROCULUS IPSE FORET.
comodo prima di poveri infermi, e poscia de' trova- | A . D . 1393
telli, con obbligo di sostenerne e governaroe due ot.
tave parti. L ' amministrazione parrocchiale di Santa Se dingue lonlan da Procolo fosse stata la campa.
Maria della Carità , che lo governava , ne affidò la na di san Proculo , ora loolano da san Procolo sarebbe
cura alla della Compagnia di santa Maria degli An lo slesso Procolo ... Ma che inſerire da cid ? Quanto for
geli, per rogilo di Rolando Castellani del 30 marzo | se vien garralo comunemente , che Procolo campanaio ,
1456 . E dopo mezzo secolo ( 2 marzo 1508 ) con ro per troppo accoslarsi alla campana Procula , fosse ucci
gilo di Melchiorre Zanetti ſu pienamente concentra . so da questa ; sicchè non sarebbe morto , ove si fosse
lo lo Spedale della Carila in quello da san
anello da Proco. | dalla medesima lenulo lontano; oppure quanto ne disse
san Proco.
10 . -- Spedale di san Pietro , in Cappella de' sanli e slampo quel buon credente d 'Antonio di Paolo Ma
Senesio e Teopompo , presso ed a tergo dell' alluale sini nella sua Bologna Perlustrata ? Benchè lalora nar.
episcopio : il qual ricetto del 1267 si sa che regge. rasse panzane cosi grosse che si sarebbero pigliate
vasi da certo Dardo ( forse sacerdote ) cui succedet. colle mõlle ; lullavia Piolerpretazione ch' egli dà al
tero i Canonici della Caltedrale , con obbligo del man riferito distico , è tale , che può esser vera , e per
tenimento di un' altra ottava parte de trovatelli . -- cið qui la riportiamo com ' egli la narra a pagina 155
Spedale di san Martino dell' Aposa ( ora san Mar. della terza Parte del suo libro. Dice adunque che
tino maggiore ) governato da Padri Carmelitani del „ nel 1396 Giovanni abate di s . Procolo di Bologna
la Congregazione di Mantova , come si ha dal rela ,, fece fare il sagralo della della chiesa con le ban
tivo rogito di Michele Tommasi , del 7 marzo 1293. ,, che di pietra attorno ; e dalla parte di tramonta.
Era un tale ospizio in un vicoletto , oggidi soppres „ na vi pose tre iltoni quadri, e in quello di mez.
80 , vicino al lor Convento ; ed essi avean obbligo di „ zo era scolpito il distico sopraddetto , come si leg
sostenere un'altra oltava parte dei miseri esposti. Ma „ ge del medesim ' anno de ' Campioni del suddetto
volgendo l' anno 1494 , addi 19 d ' aprile , le sostan . Mogastero , scritti di mano del notaro Francesco
ze di questo spedale , furono incorporate con quelle . , Rosa . Del 1648 essendosi ridotto in miglior forma
del prefato di san Pietro, siccome si ha da uo istru „, il suddello sagrato , e levati i detti filtoni, la la
mento stipulato in solido da'notai Giovanni Schiappa , pide col suddetto distico ſu posta nel muro della
ed Agamennone Crassi; con riserva che a tutti i ,, della Chiesa , come ora si vede. Questo distico lu
trattati ed agli affari pertinenti agli esposti , doves- ., fallo da uno scolare studioso , in occasione della
sero sempre intervenire i Canonici della Caltedrale : ,, morte di un suo caro condiscepolo per nome Pro
il perchè poi anche oggidi fra gli Amministratori , colo , il quale abilava vicino al suddetto monaste.
dello Spedale degli Esposli vi ha un Canonico ap. .. ro di san Procolo ; e perchè si levava ogni notte
punto della Chiesa Metropolitana. -- Spedale di san . ,, a sludiare quando sentiva sonar la campana del
ta Maria della Viola , presso il Ponle di Reno fuor ,, mallutino alla chiesa di san Procolo , contrasse
.. perciò un ' infermità della quale mori , e fu sepot.
di porta S . Felice : antichissima fondazione , che ave.
va obbligo di mantenere due ollave parte degli es . l , to nella Chiesa di san Procolo sua Parrocchia. Il
posti del bolognese . E questo pure ſu upito e con „, che descrisse ingegnosamente il suo amico nel sud
centrato in quello di san Procolo , come da' rogili , detto distico , nel quale va scherzando , or sopra
de notai in - solido Ercole Borgognini e Priamo Bai- l' avverbio procul , ora sopra il nome del defun
lardi , dato il 16 Agosto 1515 - Spedale di san Bo. , lo Procolo , ed ora sopra quello di san Procolo
vo , vicino alla Basilica di Santo Stefano ; del quale .. titolare della Chiesa , ..
sappiamo pe' rogiti di Giovanni Albiroli che il primo Credibile è questo fallo ; ma l' altro del distico
di arzo 1381 ebbe un Rellore destinato a gover . oel fillone di mezzo , non è nè ben chiaro , nè ben
narlo . E questo Spedale di san Bovo , che allevava e probabile. Narra da prima che il dislico era scolpito
manteneva l' ultima gltava parte degli Esposti , fu in un fillone , e certamente doveva essere in colon
concentrato nell' attuale il 14 d 'aprile del 1518. Co. na , non io due linec orizzontali; altrimenti quello
si di cinque ne fu fatto uno solo , il quale è rello ch ' ei dice filtone sarebbe slalo un muricciuolo , per
da cinque cospicui Signori, fra' quali ( come s' è det. poler capire que' versi. Soggiunge poi, che nel 1648 ,
to ) siede un Canonico della Cbiesa nostra Melro- levali i detli filtoni la lapide col suddetto distico
politana. fu posla nel muro della Chiesa , come ora si vede.
Narrata la storia de' Benedellini Neri, del lor Con- Ora , che lapide se innaozi era un fittone ? Dov' era
veoto in Bologoa , della Casa poi degli Esposti , e dunque scolpita la prima epigrafe ? -. Quella cbe deg .
della Chiesa dedicata al nostro Martire Guerriero , giamo oggidh aon la caralleri del 1393 , ma piut.
prima che in questa meltiamo piede , diamo uno Losto appunto della metà del milleseiceolo ; laonde
sguardo a quel bisticcio d ' epigrafe , che vedesi mu . parrebbe che il Masini avesse dovuto dire , che , le
rata fuor d ' essa `Chiesa dal lato di tramontana , el vati que' Alloni , fu inciso il distico , senza forma e
Tow , IV . 28
disposizione poetica , in lapide marmorea , murata li , scultori lodati dello scorso secolo , i quali a' eb
dove ora si vede : altrimenti il falto che riporta noa bero compenso di lire 194. L ' ostensorio nuovo ſu
ha colore di probabilità . eseguito sul disegno di Angelo Pid . Il Coro , in ori .
Ma troppo di tempo e d ' inchiostro abbiam gitta gine assai bello , che l' Algarolti scrisse al Temanza
to in quistione ben da poco . Perciò , senz 'altro sog essere stato architettato dal Palladio , devesi invece a
giugoere , entreremo nella Chiesa di san Procolo , Giulio dalla Torre, come si ha da’ libri dell'antico
esamioandola non tanto nelle sue tre navi cinque monastero ; e venne poi modificato , secondo lo sti
centistiche e nel suo semplice grandioso aspetto ar. le del passato secolo , da Carlo Francesco Dotti ,
chitettonico ; ma nelle sile parti a cappella per cap nel tempo stesso che si faceva il nuovo altare, e tut.
pella , ad altare per altare, - Nel primo , a destra ta rendevasi più ricca la Cappella maggiore . Allora
di chi entra , vedesi oggidi un Crocifisso con sant'An- fu clie Giuseppe Pedretti , ritornato di Polonia do
drea la Maddalena e Giovanni , pittura di Giacomo ve esercitò la pittnra storica , dipinse nel muro in
Lippi , detto Jacopone da Budrio , la quale fu già fondo al Coro la tragica scena del martirio di saa
nell' altar maggiore in sant' Andrea degli Ansaldi , Procolo soldato, eseguita con quella troppa speditez
antica parrocchia, soppressa al finire del passato se. za , che a ' tempi nostri non è gran fatto lodata . La
colo , ed ora compresa dentro quella di san Proco - quale scena , alterata dal tempo divoratore , venne
lo , Altorno all' arco della Cappella vedesi una savia ritoccata e restaurata sul 1833 dal nostro professore
riquadratura , condotta con bella facilità . A questo Pietro Fancelli , non ha guiri defunto . Sotto a que
ollare era un tempo l' ultimo opera di Giambatista sto dipinto , e sopra il sedile principale del Coro ,
Grati , Accademico Clementino , nato nel 1681 mor. stelle lungo tempo una rara piltura del Cesi ( san
to nel 1758 , discepolo del Maltioli , del Pasinelli e Benedetto abate ) che conservasi oggidi nella Resi
di Gian Giuseppe Dal Sole , ma che dal triplice in . denza vicina de' signori Amministratori degli Espo
segnamento altro noo apprese che il cattivo mestie - sti. Tali sedili del Coro furono intagliati con arlif
re del copista , e poco del suo seppe fare. -- Altare zio non comune da Mastro Andrea di Pietro Cam
secondo : S . Benedetto in estasi per celeste armonia , pana , architetto , meccanico , e falegname rinomato .
pittura di quel valente che fu Bartolommeo Cesi ; il quale inoltre esegui spalliere ed armadi per l'an
il quale , più che dal Nosadella , sludiò dal vero con tica sagreslia de'monaci , con superbo disegno d 'ar.
artistico sentimento , e fu emulo ben degno di Lo . chitettura e con mirabile lavoro . Ma il Padre Abate
dovico Carracci, e da lui estimato e lodato . Egli mo. don Benedetto Gaetano Cantoni bergamasco , e il luc
ri del 1629. Questa Cappella (cosi l' Orelli ) fu lut- chese don Carlo Chelucci Cellerario del monastero ,
ta rinnovata nel 1764 , e scoperta il di del Natale . con improvvido talento distrassero e vendetlero que
L' ancona venne fatta da Pietro Maria Scandella - gli armadi e quelle spalliere il 21 di giugno 1771 :
ri ; la parte ornamentale prospettica , ideata da An - | sicchè ogni cosa fu sperperata per la piazza da' ri
tonio Galli Bibiona , venne dipinta da Raimondo gattieri compratori e parte ne venne rivenduta ,
Compagnini. Oggid ) vi si vede una semplice grazio parte bruciata . Oltre un buon numero di quadretti
sa riquadratura di Gaetano Caponeri , e alcune co mezzani, rappresentanti le persecuzioni d 'Arrigo VIII
se di figura di Lorenzo Pranzini, mancato di vita ai monaci cassinensi benedettini , nel furore dello
non ha molto . -- Segue la Cappella del Crocifisso ; scisma d ' Inghilterra , quand' egli per folle amore si
dove sta un antico Cristo di rilievo , che alcuni at rese spergiuro alla cattolica religione , e ne oppresse
tribuiscono a Floriano del Buono , ma che sarebbe i confessori ed i ministri,
di più remola fattura , s' egli è vero che apparte- | Ma basti di queste acerbememorie : e ripigliamo
nesse al vescovo nostro Gerardo d ' Ariosto o Ariosti, piuttosto la nostra visita , discendendo per la Chie
il quale resse la diocesi bolognese dal 1199 al 1213. sa dalla cappella principale , e tenendo il lato del
- Nella Cappella quarta vedesi un' ultima opera di Vangelo . -- || san Ciro colla Beata Vergine deriva
Ercole Graziani juniore Vergine fra
iore, eded èè lala Vergine dalla scuola del Cignani , ed è compreso entro un
fra va.
ya. |
rii santi benedellini, ch ' era un tempo al sesto al. ornato di rilievo , architettato dall'or ora defunto
tare. Esso Graziani, nato nel 1688 , morto del 1765, don Gaetano Cesári . Quivi dapprima era il quadro
ſu scolaro del cav. Creti , e imitatore di Simone da del Graziani, di cui go è tocco nell' indicazione del
Pesaro : ma nè il maestro nè l' originale hanno mol quarto altare. - Alla settima Cappella , già del San
lo a lodarsi di siffatto seguace. -- Eccoci giunti allatissimo Sacramento , 'nella quale era un dipinto di
Cappella Maggiore . Quivi l' altare è tutto composto Ginevra Cantofoli, rappresentante la Cena del Signo
di bei marmi , e specialmente il ciborio , adorno di re , è oggi posta l' antica immagine di Maria Vergi.
pietre preziose . Dall Oretti abbiamo queste notizie : | ne delta delle Grazie , che veneravasi nella soppres
L ' altar maggiore di san Procolo fu principiato del sa Chiesa carmelitana di tale nome. Il frontale e l'in
1744 e terminato il 14 agosto 1745 , sul disegno tero ornato vaghissimo di tulta la cappella , devesi
d ' Alfonso Torreggiani, Il tabernacolo fu lavorato | all' arte non comune dell ' egregio professor viven
da Giacomo Molinari marmorino : lo sportello del te Onofrio Zanotti. -- Viene appresso la Cappella
medesimo è opera di Bonaventura Gambari argen - de' Santi Procoli , soldato e vescovo , che fu abbelli
tiere. I bassirilievi d ' argento , i modiglioni , i fo - ta verso il 1750 da Alfonso Torreggiani , e decora
gliami dell' altare, in marmo carrarese ; nonchè i se- / ta d ' ornati da Antonio Cartolari. Quivi riposano
rafini del tabernacolo , sono opere de fratelli Tosel- le ossa de due Martiri, sino dal 1390, Ma Purga di
marmo che le contiene, non è certamente di que' gior. | chiesa consacrata il 1219 dal vescovo della Fralta ,
ni remoti , ma del tempo de' barocchi. La tavola poi due anni prima della morte di san Domenico , II sno
coi detti santi ed un angelo , è opera di Francesco lo per tal convento , coperto in parte di vigne , ſu
l' Anges , nato in Annecy nel 1675 , scolaro in Bolo . ceduto ai Predicatori dal padre della Beata Diana An
gna del Cigoani , studioso dell' Albani, e non felice dalò . Un forte incendio nel 1440 danneggid la Chie
imitatore di que' due ingegoi rispettabili. Ei fu fra. sa e distrusse il dormitorio . Del 1615 cadde il telto
tello onorario de Preti dell' Oratorio , accademico della chiesa per forti nevi : al giugno ne ſui ripresa
Clementino , uomo lodato per pielá e religione. -- la costruzione. Sopravvenne la francese rivoluzione :
Finalmente alla nona ed ultima cappella vedesi un'al- il monastero fu chiuso ; la chiesa manomessa ; tutto
tr' opera del Graziani, san Mauro che benedicee mntato . Ora è quartiere di truppe , accresciuto , ri.
conforta gl' infermi. Tutta questa cappella e dipinta fatto. Oh quanto diverso da que' giorni in cui vi si
con vaga idea e ardito pennello dal quadraturista udiva salmeggiare ; in cui nel tempio ammiravasi
Michele Mastellari. quella gran tela del Domenichino , che oggi fa pom
Non usciremo di questa Chiesa senza rammenta pa ( e a buon diritto) nella nostra insigne Pinacoteca !
re che quivi furono sepolti non pochi uomini rag S . Girolamo in Bagno Marino , -- Confraternita
guardevoli e degni di memoria . Bulgaro giurecon . sollo gli auspici del gran Doltore Girolamo e di
sullo di fama europea , tenuto in gran pregio da | Sant'Anga; siluata presso il Prato di Sant' Antonio ,
Federico II imperatore . Cesi Bartolommeo dipintor | nella Via che sale verso le mura alla Madonna della
celeberrimo , che scese nella lomba il 15 luglio 1629 ; | Libertà . Del 1425 ebbevi principio la Confraternita ,
Alessandro Tiarini , altro insigne dipintore , che che si disse ancora di sap Girolamo di Miramonte ;
usci di vita il 10 febbraio 1668 ; Nicolò Donati ar. | la quale fu sciolta , e n ' andó venduto l' edifizio , che
chitetto , morto il 14 luglio 1618 ; Girolamo Pilott d'una in altra mano passando , oggi è venuto in pos
piltor fiammingo, tumulato il 14 ollobre 1619 ; Gioan | sidenza del signor Eugenio Franceschini.
Paolo Possenti morto della peste nel 1630 ; Paolo Convento delle Grazie . Ebbe titolo da prima di
Antonio Alboni , che manco di vita il 5 settembre Madonna della Pace , poscia delle Grazie. Ne int po .
1734 ; Raimondo Mangini sepolto il 10 oltobre 1744; | sta la prima pietra nel 1322 ; ed ecco il fatto che
Carlo Nessi scultore , interrato il 6 dicembre 1746 ; vi diede l' origine. Giacomo da Valenza , scolaro in
Rosa Albo ni pittrice , che venne a morte il 9 mar. Bologna , s ' innamoro perdutamente di Costaoza di
zo 1759 : e la famosa Anna Morandi Manzolini , Cecchino Zagnoni ; la chiese al padre ; gli fu nega
la cúi morte , avvenuta il 7 luglio 1774 , fu vera. ta , e la rapi. Giustinello pretore ( avuto Jacopo ) lo
mente una perdita , per la pittura , per la plastica dannd a morte ; Cecchino fu pago , l'allro decapita .
in cera , e per la scienza anatomica , da lei coltiva. to. Per questo falto , la scolaresca e i professori fo
le con portentoso magistero . restieri abbandonaron Bologna ; lo Studio fu portato
Tutto questo abbiam ricavato dal diligentissimo a Siena , e la città nostra n ' ebbe scorno . Accorse il
Marcello Oretti ; il quale , royistando fra le memorie Senato ; mandd a Siena un Bottrigari ; furon compo
stiche , trovò che del 1413 fu dipinta una tavo- ste le quistioni , fu falta pace. Giustinello domandd
la con molti santi , per un altare dedicato a santa pubblico perdono del soverchio rigore ; gli scolari eb
Febronia ; che del 1439 venne compiuta una cappel. | bero giudice il capitano del popolo non più il preto
Jina con ornamenti in terra colla; che sul 1441 fure ; Cecchino ſu sbandito dalla città ; gli scolari vi
terminata la fabbrica del Capitolo del Monastero ; ritornarono e vennero considerati (anche forestieri )
che la nuova Cappella maggiore fu principiata nel bolognesi : e in espiazione del sangue sparso per ira
1577 avendone compenso d 'una castellata Domenico ed astio anzichè per giustizia , gli Anziani fabbri
Tibaldi architetto ; che del 1595 e 98 , un cotal pitcherebbero una Chiesa a comodo ed uso degli stu
tore Cerva lavorava nel Monastero , e specialmente denti , ed a perpetuo monumento della seguita ri
nel Capitolo , a sconto di pigione ; che la Camera di conciliazione. Ed ecco la Chiesa di cui sopra , e relta
scaldatoio era incorniciata da Francesco Terribilia ben tosto in istrada san Mamolo , dove oggi è Casa
nel 1595 ; che l' ornamento dell' ancona all' altare di Salvi; e chiamarsi appunto della Pace, delle Grazie .
san Mauro , fu del 1623 ; che le pitture all'altare o degli Scolari. Del 1402 , trovandosi in mala condi
de Magi sotto il Coretto ( ipvenzione del Peruzzi da zione , fu restaurata : e del 1456 ( dandosi il mona
Siena ed esecuzione di Bartolomeo Cesi ) appar. stero delle Muratelle a Santa Caterina dei Vigri, giug
tengono all' anno 1624 ; che del 1927 , morto Giulio ta in Bologna allora allora ) i PadriGerolamini della
della Torre, fu fatto architello di san Procolo Giam Congregazione di Fiesole , che ivi stanziavano , pas
batista Falcetti ; che dopo lre anni lavorava per sarono al luogo delle Grazie, e presiedettero alla cu
que monaci l' intagliatore Francesco Martini ; che ra di Santa Maria degli Scolari, o degli Angeli. Ma
io fine nel 1647 , un allare di questa Chiesa era de divisi i Collegi e le Facoltà , recatisi gli Scolari ad
dicato alla pentita Maddalena. Oratorio in diverse Chiese , poscia edificatosi il son
Uscendo pertanto di san Procolo , daremo una tuoso Archiginnasio , la Chiesa inchiusavi di santa
WY

breve scorsa pel circondario della Parrocchia nell'at. Maria de' Bulgari servi allo Studio ; talchè le Grazie
tuale sua estensione , notandovi i luoghi sacri che rimasero libere ai Padri Fiesolani, che nel 1594 si
vi ebbero un tempo, e che oggi più non vi esistono. dilatarono di luogo : fino a che nel 1669 , aboliti
Sant' Agnese . Convento di Monache Domenicane; que'Padri da Clemente IX , fu occupato quel Convento
vai monaci Carmelitani , che vi sleltero conlinna. I colla di molte elemosine di ciltadini fu costruito
mente sino alla loro soppressione nel 1797. Allora fil questa Chiesa in capo alla via di Miramonle sulle
data ai Signori delle Missioni, che , sciolti del 1810 , mura , architettata dal valentissimo Domenico Ti
lasciaron vuoto quel Convento, e chiusa affalto quel . | baldi de' Pellegrini. Quiyi fu la Confraternita di
la Chiesa : sicchè passata grado grado di voa in altra Santa Maria delle Febbri , che slelte alliva sino al
proprietà , si vide alfine distrutta . 1798. Cessando il luogo d ' esser sacro , la diva Jma.
Sant Antonio . In san Mamolo , di faccia a Mira. gine fu trasportata in san Domenico , e dala ai PP .
sole ( Via Giulia ) fu fondalo uno Spedale , con Chie . Predicatori, che la esposero sopra un altare , presso
sa , nel 1328 ; ed ebbe titolo da sant' Antonio Abate. , la Cappella del Taumaturgo. L ' edilizio di Miramon
Ivi presso nel 1586 fu erelto da Sislo V . il Collegio te , ampliale , modificato , munito di torre , appar.
Montalto per vantaggio di 40 scolari marchigiani. | tiene oggidl al Sig . Lodovico Trari; e ſu prima una
Nel 1615 , atterrata la Chiesa , su meglio assai riedi. fabbrica di zolfini fosforici , poi una, vedelta milita
ticata con architettura di Bonifacio Socchi, allievo | re , come pur oggi noi .vediamo.
di Floriano Aunbrosini: Stupende pilture sopra l' or . 1 San Girolamo di Miramonte e Savonella . Fra
gano e sopra gli altari : del Brizio , del Tiarini, del. Miramonte e la Savooella fu già una Compagnia lai.
lo Spada ; e quella di Lodovico al maggiore ! -- cale , sotto gli auspici di san Girolamo , fondata nel
Sciolto il Collegio e dimessa la Chiesa sul finire del 1425 , oltenendone gli Statuli dal Beato Nicold Alber
passato secolo , ogni fabbrica profana e sacra venne gati. Ulicio speciale dell' Unione era quello d 'istruj.
a mano di privati , ed oggid ) ( 1856 ) ne tiene pro re i poveri fanciulli nella scienza della Dottrina Cri.
prietà il signor Gioachino Lambertini , che , reslau . stiana. L ' altra Chiesa di san Girolamo , in Bagno
ralo l' esteriore dell'edifizio sull'angolo del Prato di Marinu (poco sopra accennata ) derivò da questa ,
sant' Antonio , ne ha messo l' interno a Fondaco di | cosi pel suo litolo , come pel fine della propria isti
legnami; ed alzando ed ampliando il vicino palazzo tuzione,
grandioso , rende piu nobile e appariscente il già Il pio istituto di Miramonte venne soppresso del
Collegio Montalto . 1798. E nel suo Oratorio si videro un lempo alcune
Buon Gesui . Rimpetto alla Chiesa di sant' Anto - | buone pillure , fra le quali una tela dorº era mostra
nio era quella del Buon Gesù , antica Confraternita , ta una processione di crociferi , con personaggi slo
la cui più speciale istituzione ſui d ' assistere i mal. rici e ragguardevoli. Dello stesso argomento videsi
faltori al luogo del supplizio . Nel 1423 san Bernar- una bella miniatura quattrocentistica nella sagrestia
dino la denominò del Buon Gesit : e l' Unione di del Santissimo Salvatore ; e questa conservasi al pre
que' divoti vestiva di bianco e di turchino , e porta senle nell' insigne nostra Pinacoteca. - L ' Oratorio
va in pelto una croce. Nel 1639, aprendosi Mirasol precitato , oggidi chiuso , è venuto a privata pro
Grande dal lato di strada S . Mamolo (per fatto del prietà , e serve con altri luoghi adiacenti ad officina
Cardinale Giulio Sacchetti ) il Buon Gesù vi resto per serici drappi, appartenente al sig . UlisseMelloni.
sull' angolo , e ne venne rifatta la Chiesa con porti. Sant'Ambrogio . .. Uscendo da S . Girolamo per
co ; anzi lo stesso Cardinal Giulio de pose la prima la porta laterale in Via Savonella , eravi dirimpetto
pietra. Soppresso al cadere del passato secolo , con l'Oratorio della Compagnia laicale di sant'Ambrogio ,
tanli e tanti altri edifizi sacri , venne compro l' inte-qui trasferita da S . Carlo della Via Nuova gel 1613,
ro luogo da persona particolare ; fu ridotto abitabi. e rimastovi sino a ' tempi della francese invasione.
le ; poi modificalo dentro e fuori ; poi ampliato , chiu Oratorio Calini. - Nel Borgo delle Ballolle fu
dendone un braccio dell' esterno portico : ed oggi ne | aperto del 1803 un piccolo Oratorio , che servira
tiene proprietà Carlo Vidoni , che p' ha un ' opero di Chiesa alle Zilelle beneficate nell' istituto dell'Aba .
sa officina di scarpellini e di scultori. te Conte Girolamo Calini ; il quale educandato pel
S . Mamolo o san Mammante . Antichissima Par. 1837 venne trasferito in sant' Isaia sotto l' jaroca
rocchia , che diede il nome alla Strada , ove già ne zione di sant' Anna , dove un tempo fu l' ospizio
fu la Chiesa . Era fra il Borgo delle Tovaglie e Mira . de' Cenobiti Certosini. Oggidi l'Oratorio aotico è di
sol Grande, dove oggidi si vede una piccola piazzet. strullo . Tale educandato del Caligi ebbe fondazione
La rientrante , che mostra manifesto un recinto di e primordio nel 1777 ip Mirasol di sopra , per cura
sagralo . Ivi da un lato sporge Casa Morandi, dal. e spesa della benemerita Maria Berseltį. Di là il no
l' altro è l' ingresso di Casa Mignani ; in fondo una bile ecclesiastico lo portava in più ampio luogo nel
lodata Fonderia di caratteri. E qui appunto fu la delto Borgo delle Ballotte , poi nella Via de' Vascelli
Chiesa. Se o' ha memoria del 1255 . Ne fil Rellore in edifizio ancor più adallo ; ed ora è in luogo aacor
D . Nicold Cimatori, uomo dollo e munifico, nel 1493 . più vasto , e sapo , e comodo , siccome abbiamo ac
Più volte la Chiesa venne restaurata ; specialmente cennato .
nell' anno 1787 , dirigendone le opere il valentissimo Sant ' Andrea degli Ansaldi . Di quest' anlica e
pittore Flaminio Minozzi. Soppresse nel 1806 va. rinomata chiesa parrocchiale cui , dalla strada di
rie parrocchie di Bologna , il luogo di sag Mamman . Borgo Sålamo, si aveva accesso per la via delle Ca
te fu acquistato dal segretario Luigi Zecchini , dal selle , abbiam memoria circa del mille . Ed è poi ri
quale perveone ad un crede di lui, che puranche lo cordato come nel 1457 Don Pellegrino Ansaldi ne fos
possiede. se Rellore . Venne ancor della Sant'Andrea delle Scuo .
Santa Maria di Miramonte . Nel 1572 , colla rac . ' le , perchè l'antico Archiginnasio trovavasi nel suo
circondario parrocchiale, e perchè vi ebbero le Scuole eredi Sutter. Questo sacro luogo , che stette chiuso
Pie . Del 1798 , soppressa la Chiesa , ne fu portata la per alcun tempo , è ufficiato dal solerte sacerdote
cura d 'anime a san Domenico : e , tornata poi questa Sig . D . Angelo Ricci ; e vi si tengono i santi Eser
chiesa ai PP. Predicatori , venne diviso l'antico ter cizi spirituali, o Catechismi che dir si voglia , in tut.
ritorio di sant' Andrea : e parte ne toccò a san Pro. te le Feste d' estate nelle ore pomeridiane. Oltre di
colo ; parte a san Giovanni Battista de' Celestini ; che vi è stabilita una Congregazione di persone di
parle forse ad altra parrocchia . vote , le quali intendono di special modo ad onorare
Dalle Chiese antiche e soppresse , ch ' erano nella Maria Santissima.
cinta della Parrocchia onde parliamo , passeremo ad Nell'angolo di Mirasol di mezzo con Miramonte ,
accennare le due indipendenti che vi sono oggidi : dal lato superiore o delle mura , è stata costruita
prima delle quali è san Domenico , per la cui sto . | di recente, a cura d ' un sacerdote Nicoli , una Cap
ria ed illustrazione potrebbesi scriver un volume , pella ad onore di M . V ., invocata sollo il titolo del
come ha ſalto il Padre Marchese per san Marco di la Nativild : e in tal giorno vi è l' obbligo d ' una
Firenze. Diremo dunque brevissimamente che:poco messa , come esprimesi pei rogiti di Pier Luigi Coco
prima della morte del Taumaturgo san Domenico , | chi notaio .
qui avvenuta , nel luogo dov ' oggi sorge maestoso il E tacendo d' una Cappella pubblica nel bel Pa
gran Tempio coll' annesso Monastero , era un terre. lazzo Baciocchi , diremo da ullimo della Chiesa e
no con luogo sacro , denominato san Nicolò delle Vi del Conservatorio delle Zitelle di Santa Croce. Que
gne; e quivi sul suolo ceduto venne cominciata la | sto luogo d ' educazione ( coll'aonessa Chiesa pubblica )
fabbrica del Cenobio e della Chiesa sul 1219 . -- Mor sta quasi di contro al già Convento delle Grazie ,
to frallanto in Bologna il Patriarca san Domenico , verso la Porta di san Mammolo . --- Venne fondato nel
gli si eresse quel sepolcro , intorno al quale hanno 1586 da Bonifacio dalle Balle per educarvi e mante
garreggiato le arti di Ire o qualtro secoli , dal Re nervi povere fanciulle cittadine bolognesi, oale di le
moto Andrea da Pisa a Michelangelo Buonarroti. Il gillimo malrimonio , non minori de' dieci anni ne
Tempio attuale rinchiude la Cappella e la tomba del maggiori di tredici, sane e senza difelli ; e nel 1760
Santo ; una gran Cappella sacra alla Vergine del Ro . furono pubblicate le Leggi di questo conservatorio ,
sario , un' altra dedicata al Santissiino Crocifisso , pei Tipi del Longhi, -- Paolo V ., con Bolla del 1608
una quarta eretta in onore di san Tommaso d 'Aqui. ebbe unito al delto Conservatorio lo Spedale colla
no ; altre ed altre assai, per quanto s' estende il va. Chiesa di sanl' Antonio di Padova , già delle M . M . di
sto recinto . Di architetture , di sculture , di pitture santa Margherita . Per disposizione governaliva del
belle e rare ribocca la gran Chiesa ; e ne vanno pur 15 ottobre 1808 , venne unito a questo luogo d 'edu
ricchi gli interni Chiostri e le adiacenze esteriori. cazione , l' altro delle Zitelle di san Giuseppe , isti
Colonne , statue , monumenti isolati , cippi e sarco tuito nel 1628 dal P . Giorgio Giustiniani della Com .
ſagi sospesi , bassirilievi , iscrizioni , cenotafi rendo pagnia di Gesù , con assistenza del benemerito Giu .
no quest' ampio luogo veramente artistico e monu ilio Antonio Bercolani, Queste fanciulle dovevano es.
mentale . sere cilladine,bolognesi , almeno d' origine paterne ,
Altra bella Chiesa indipendente , altro vasto re nale di legitlimo matrimonio , sane , belle , vergini,
cinto Monastico , è quello del Corpus Domini , o di non minori d ' anni 12 nè maggiori d 'un' ora sola
Santa Caterina da Bologna. Questo luogo di Ver de' 14 : e le Regole di quest' altro Educandato furo
gini Regolari è del 1456 , in cui la gran Santa de'Vi- ' no impresse pe' tipi del Longhi nel 1762. - - Una ta
gri lo foodò e diresse . Morla poi ella nel 1463, ebbe le unione venne canonicamente approvata dall' Emi
quivi, non sepoltura ma conservazione : e vedesi tut. nentissimo Arcivescovo Carlo Card . Oppizzoni di ve
tora incorrolta , vivenle col suo Sposo celeste quasi neranda memoria , con alto del 10 maggio 1816 . --
in eslasi d ' amore. Bella e spaziosa è la Chiesa ester E già del 1812 v ' erano state concentrate anche le
na ; ricca di pitture del Franceschini e de ’migliori zitelle degli altri due Conservatorii del Baraccano e
suoi compagni. Picciola , ma ricca e divota, è la Cel di santa Marta . Ma dopo lo scioglimento della Con
Jetta , ove la Santa si conserva seduta e impassibile . gregazione di Carità , ordinato il 27 aprile 1814 ,
Riguardevole e degno di visita riesce pertanto que veonero separati di bel nuovo questi due Educanda
sto sacro recinto , le cui artistiche bellezze sono par ti , e lornd ciascun di loro allo stato primitivo .
titamente dimostrate dalle Guide bolognesi. Nell' attuale Conservatorio di santa Croce :e san
Dalla Parrocchiale di san Procolo dipendono tre Giuseppe uniti, sono mantenute trenta zitelle circa
Chiese : santa Maria della Libertà , santa Maria insino agli anni 21 ; col dotale assegnamento di scu .
della Natività , e santa Croce , delle quali pure toc di 200 per ciascheduna , all'atto del lor collocamento .
cheremo brevemenle . E qui mettiam fine a questa troppo lunga e trop
Santa Maria della Libertà . .. Confraternita di 1 po minuta storia di san Procolo e della sua giurisdi .
questo titolo , dietro le mura di san Mammolo , vol. zione e cura d'anime ; la quale certamente si ha tra
gendo internamente verso Saragozza. Fu istituita det le più estese e più popolose di Bologna : e trovasi al
1604 in san Mammante , per servir Dio ed insegna. meriggio della cillà , circoscritta dalle mura e dalle
re la Dottrina Cristiana. Sul 1663 vi fu costruito il ! parrocchie de' sanli Giuseppe ed Ignazio , di san Gio
asso
grandioso portico . Dalle mani de' Confratelli , passò vanni in Monte , de' Celestioi e di san Paolo ,
a quelle di privati ; ed appartiene presentemente agli Dott . SALVATORE Muzzi.
28°
FINE DEL TOMO IV. ED ULTIMO .
VENTS
LE
ArcoGi
vero dim.S
ggla
io
H M Domenico
breipreti
R Sig.D Callie
ARRANDIOS
DI CORREZIONI ED AGGIUNTE
ALL'OPERA LE CHIESE PARROCCHIALI DELLA DIOCESI DI BOLOGNA
RITRATTE E DESCRITTE

AR COVEGGIO
( RITRATTA DI NUOVO T . I. N . 52 .)
Dappoichè fu scritta la memoria della parrocchiale di Arcoveggio il tempio
venne da cima a fondo riedificato e amplificato sopra un disegno dell' ingegnere
Sig. Dott. Tommaso Biagi, ed eseguito dal capo mastro muratore Sig . Giu
seppe Bianchi con singolarissima valentia ; e aperto al culto la prima dome
nica di Ottobre del 1854. Tutto l' insieme è stato così ben condotto , e ordi
nato che la chiesa è riuscita una delle più belle della diocesi , e se ne devo
lode principale all' attuale Arciprete Sig. Don Domenico Galli , che essendo
stato promotore dell'opera, con zelo indefesso e con sagrifizii straordinarii l'ha
fino al suo termine sostenuto , coadiuvato in ciò dai compadroni delle cappelle ,
e dai parrocchiani. Ciò poi che merita principale menzione si è l' altar mag
giore formato con bella maestria di finissimi marmi dal Sig. Carlo Vidoni a
spese del sodalizio della B . V . delle Grazie . Volendo poi toccare delle cose ar
tistiche esistenti nel tempio , è da notare il quadro rappresentante S . Girola.
mo nel deserto , opera assai encomiata del bolognese Sig. Alessandro Guardas
soni , la cupola dipinta a fresco dal Sig . Giovanni Canepa , il quale ritrasse
un San Girolamo in gloria che levato in estasi contempla la Trinità di
pinta nel cupolino : nei quali lavori si scorge il pittore essere fornito di bel
la perizia nell' arte, e dare speranza che in più matura età sia per riuscire un
valentissimo artista. Il quadro laterale di buona scuola rappresentante S. Giu .
seppe che vezzeggia il Bambino è stato ristaurato molto abilmente dal Sig . Fran
cesco Setti riscuotendo le lodi degli intelligenti. Un' altra dipintura laterale è
stata fatta di nuovo , ed è il quadro che porta effigiata la Vergine , San Mi
chele , e San Maccario abate , ed è opera lodatissima del Signor Giuseppe
Ferrari. Nuovo è pure l' eccellente organo del valente artista bolognese Si
gnor Giuseppe Guermandi , e fu dono del cappellano della parrocchia Signor
D . Luigi Marzari il quale con denari in parte suoi , e in parte raccolti volla
il tempio arricchito di questo decoroso ornamento . I quattro altari poi delle
cappelle laterali fatti di scagliuola sono opera lodata dell' artista Sig. Agostino
Canturi. Nella prima cappella poi a sinistra vicino alla porta ammirasi un cro
cifisso di stucco di ottimo autore , come lascia argomentare la rara maestria
ond ' è formato . A lasciare poi eterna memoria del fatto si volle scolpita la se
guente iscrizione: .
DOMINICVS GALLIVS ARCHIPRESB.
KAROLO OPPIZZONIO CARD . ARCHIEP .
FAVTORE ET AVSPICE MVNIFICENTISS .
TEMPLVM HONORIS SVI VETVSTATE FATISCENS
QVO SACRORVM MAIESTATI AVGVSTIVS PATERET
CVRA IMPENSAQVE SVA :
ET EX CVRIATORVM FVNDORVMQ. DOMINOR . CONLATIONE
SOLO LONG . P . XX. LAT. P. X . AMPLIATO
INGENIO PRAESCRIPTOQVE TH . BIAGI ARCHIT. OPERAQVE
JOS. BIANCHI MAG . AD . AEDIF .
LISQV
EVI TYCKA
INTRA BIENNIVM AB INCHOATO FAVSTA OPERIS MOLITIONE PERFECIT
TABVLISQVE QVA RENOVATIS QVA RESTITVTIS OMNIQ .
CVLTV ET INSTRVMENTO AVCTVM
DEDIC . KAL . OCT. A . MDCCCLIIII.

BISA NO
( T. II. N . 16 . )
Vuolsi notare che la società mineralogica di Bologna fin dal 1849 intra
prese in questo territorio degli scavi sperando di rinvenirvi una miniera di ra .
II

me; e avendo al presente condotto i lavori molto avanti, quantunque non se


ne sia ancora ottenuto un risultato al tutto soddisfacente , pure v ’ ha fondata
11

speranza di riuscire a buon termine. .

CALVENZANO
( T. II. N . 30 .)
L 'arciprete Dott. Don Silvestro Boni, sempre sollecito del decoro della
sua pieve,ha costruito del proprio un nuovo cemitero con cappella , e sull' area
dell'antico ba edificato un oratorio in onore di S. Francesco d' Assisi , con una
nuova sagristia per ridurre l' altra a coro e rendere più ampia e più regolare
la chiesa arcipretale.

CASTEL MAGGIORE E CORTICELLA


1 . ( T . I. N . 27 e 37.)
Nella illustrazione di questa parrocchia fu posto l'oratorio de' Ronchi e
la Villa Angelelli dipendente da essa , ma è falso ; chè tanto l' oratorio che la
villa sono nella giurisdizione di Castel Maggiore. Cadde errore anche là dove
si affermò che nel 1482 un parroco di Corticella era pure investito della dire
zione chi di questi anno in cui prin Castel Makeuchi,nè
. zione de' Ronchi , e di Castel Maggiore suddetto , quando da un elenco dei
parrochi di quest' ultima, si trova una, serie non interrotta dei medesimi dal
1461 fino al 1833 anno in cui prese possesso l' attuale Rettore : dal principio
del 1482 fino al 1505 fu parroco in Castel Maggiore un certo Sig. D . Gio . Bat
tista Chierici , che non ebbe che fare nè coi Ronchi , nè con Corticella. Anche
3
per le disposizioni canoniche si desume la falsità di quell'asserto , giacchè que
ste vietano che un parroco solo sia ad un tempo stesso investito di due par
rocchie . -

CRESPELLANO
( T . I. N . 88.)
La chiesa di Crespellano fu di recente affatto rinnovellata , per dipintura
e tinte , e pulimenti d ' ogni maniera interni , ed esterni. Oltre i cancelli di
ferro , e ottone alle cappelle laterali ; il coro , e il pulpito di noce ope
re recenti , nel 1851 fu fatto il pavimento in battuto di marmo, furono restau
rati i quattro pennacchi della cappella maggiore , dipinte , e indorate le mino
ri coi loro altari , venne regalata dalla Signora Caterina Masetti la statua del.
l' Addolorata lavoro pregiato del Bertelli , e dalla Signora Barberina Masetti il
bel quadro rappresentante il Protettore S . Savino vesc. e mart., del Guar
dassoni.
Con questi nuovi abbellimenti della loro chiesa , i Crespellanesi preparan
dosi a celebrare il 2 Dicembre del detto anno la festa del Titolare , è il sedi
cesimo anniversario dell' avvenimento a questa cura del Molto Reverendo Sig .
D . Antonio Lambertini , furono graditamente sorpresi da un segnalato beneb .
zio fatto loro , e alla loro chiesa dall' Eminen .' Arciv. Carlo Card . Oppizzoni ,
che di suo moto spontaneo la fece arcipretura titolare pei motivi che egli stesso
paternamente espresse alla deputazione del paese presentatasi per ringraziarnelo :
Di buon grado ho dato al vostro Pastore , e alla vostra chiesa quest' onore ,
o affinché vi stringiate sempre più in amore e santità , e progrediate di bene
min meglio » . Per lo che i Crespellanesi celebrarono quella festa con gioia e
affetto singolare , e con una pompa sempre ricordevole : di che nell' interno del .
la chiesa sulla porta maggiore fu posta la presente iscrizione, che noi togliamo
:oi premessi' cenni da un libretto di prose , e poesie stampato in quell'occasione.
TEMPLUM · HOC
OLIM · VETUSTAE · ARCIS · CRESPELLANENSIS · SACELLUM
IN · QUOD
LABENTE · SAECULO · XV · A · PROXIMO · COLLE
CUI · A · SAVINO · SANCTO · PATRONO · COELESTI · NOMEN
CURIA - TRANSLATA · FUIT
N · MDCCLVI · PED : XIII · PRODUCTUM · ET · FRONTE · EXORNATUM
DEIN · AN · MDCCCXVIII · CELLA · MAXIMA · EXTRUCTA ·
ET · AB · AN · MDCCCXXXV · AD · AN · MDCCCLI
SACRA · SUPELLECTILI · OMNIQUE · ORNAMENTO
EXCULTUM
PER · KAROLUM · OPPIZZONIUM · CARD · ARCHIEP · N .
QUI · NON · NOV · MDCCCLI · CURIONEM · EIUS
ANTONIUM · LAMBERTINIUM ·
ARCHIPRESBITERUM · APPELLAVIT
NOVO · DECORE · AUCTUM · HONESTATUMQUE · FUIT :
Crediamo conforme allo scopo di quest'opera nostra il riferire come la tro
imo nel citato libretto la descrizione artistica del quadro del titolare , la
ale dice così = La tela del Guardassoni rappresenta il S . Vescovo , che dal.
ulto benedice al suo popolo . Lo vedi sulle nubi e in mezzo ad una luce au
accesissima. E messo tutto in paramento di Pontefice , con nella sinistra
il pastorale , e la destra alzata in atto di benedire : stannogli a piedi due an
gioli , pieni di vita , e di spirito che recano gli emblemi del martirio . E una
scena che e' impone. Il capo del s . Vescovo un po' chino , come il guardo che
volge a terra ; e tutto l' atteggiamento gravissimo di quel volto in cui paiono
i pensieri profondi , ma sol di Cielo , quella destra autorevole , che scende mae
stosamente a benedire , in pari tempo , che ti mostrano il sacerdote tutto pre
occupato del suo sovrumano ufficio , ne fanno sentire anche a te la solennità ,
nè ti lascian guardare senza un sentimento di riverenza , che quasi moveti ad
inchinarlo , che è pur ciò che vuolsi soprattutto aver di mira nelle pitture sa
cre . Finalmente ripeteremo quello che ne disse un anonimo nel periodico bolo
gnese l' Osservatorio : La chiesa di Crespellano può andar gloriosa d ' aver ac
quistato un sì bel quadro.
LO VOLETO
( T . II. N . 15 .)
Nel 1852 per cura del parroco , e a spese sue , e dei parrocchiani, ven
ne dato principio alla riedificazione del campanile sopra gli antichi fondamen
ti, e col disegno , e sotto la direzione del Capomastro muratore Giuseppe Bianchi.

M A R A NO
( T . I. N . 12. 9
Nell' articolo intitolate chiesa arcipretale di Marano accadde errore là
dove si disse Marano vicariato foraneo ab antico ; come pure nell' assegnar.
le le parrocchie dipendenti. Si corregga pertanto in questo modo. Marano è
vicariato foraneo da 20 anni , ed ha sotto il suo plebanato le parrocchie di
Quarto inferiore , Quarto superiore, e Veduro. Come vicariato foraneo poi rice.
ve gli Olii santi direttamente dalla Metropolitana di Bologna, e fa indipenden .
temente la benedizione del sacro fonte nel sabbato santo .

S. MARTINO IN ARGINE
( T. I. N . 68. )
La parrocchiale di S . Martino era in antico assai più piccola che al pre
sente, giacchè non conteneva che tre altari, ed era a travi. Nell'archivio del.
la medesima esiste un elenco dei parrochi dal 1454 fino al 1625 , e per cura
dell' odierno Arciprete questo elenco è stato compilato fino al presente ; e nel.
Ja nota dei medesimi è degno d ' essere noverato il molto Reverendo D . Galeaz
zo Butrigari nominato dalla famiglia Ramponi nel 1510 alli 25 d 'aprile , il qua
le nel Gennaio del 1518 fu creato Vescovo.
ORATORIO DI PROPRIETÀ BIANCHI
Nella strada che da Budrio mena a Molinella esisteva nel 1500 in questo
territorio una piccola cappella , detta la Corla da un rivo d ' acqua che vi cor.
re vicino, in cui veneravasi una immagine di Maria Santissima in basso rilie
vo. Per la molta divozione che portavasi dai fedeli a quella effigie la Vergine
benedetta cominciò in quel tempo mediante la sua potente intercessione a dis
pensar grazie , e a operare portenti ; onde ebbe quella chiesa gran concorso di
vicini, e di lontani con istraordinaria quantità di offerte , cotalchè si poté
edificare una chiesa di ordinaria grandezza , e cominciare la creazione di un
convento condotto a fine nel 1608 dai padri del Terzo ordine di S . Francesco a
eui il santuario era stato dato in custodia . Molti personaggi illustri visitarono
la santa immagine fra i quali vuolsi notare Monsignor Baldassare Grassi vesco
vo di Città di Castello come leggesi nella cronaca del P . M . Domenico Baldas
gari servita di Budrio . Le vicende dei tempi furono poi avverse alla conserva
zione di questa chiesa , e al presente venerasi la detta immagine nello stesso
luogo , rimanendo solo ad uso sacro la cappella maggiore , essendosi tutto il
rimanente edifizio voltato a servizio profano.
A mezzo la strada che dalla chiesa di S. Martino conduce a Molinella sorge
l'oratorio dedicato alla B. V . di proprietà ora Mazzacuratidel quale non si conosce
l'epoca precisa della fondazione, conoscendosi però dall'archivio parrocchiale che
nel 1692 non esisteva, trovandosi poi già edificato nel 1705. Si ha per tradizione
constatata di padre in figlio , che volendosi costruire un ponte attraverso della stra
da sopra uno scolo detto Corletta, nello scavare per le fondamenta , fu rinvenuta
una immagine della madonna dipinta in macigno a grossolani colori : la quale im
magine ha sul capo una corona reale, essendone privo il bambino. Dato l'avviso
al Sig .Marchese Grassi di Bologna allora proprietario del terreno in cui erasi
rinvenuta l' immagine , ordinò che fosse ivi eretto un oratorio in cui riporla ,
instituendo poi un legato pio , onde ogni sabato potervi celebrare la S . Messa .
Dopo mezzo secolo quel legato venne meno, tuttavia conservossi, e conservasi an
cora la consuetudine della celebrazione del santo sagrifizio in tutti i sabbati
dell' anno : per lo che viva mantiensi la divozione dei fedeli alla detta imma
gine con gran concorso di popolo specialmente nella solenne festività , che cele
brasi nel giorno dedicato alla Visitazione di Maria Santissima.

MEDICINA
( T . IV . N . 84.)
La chiesa arcipretale di medicina che ha per titolare S. Mammante, e S .
Lucia è retta dal Molto Reverendo Sig. D . Giuseppe Monari dottore in ambe
e leggi , e vicario foraneo , il quale degnissimamente, e con sommo zelo adope
a tutte le parti del buon pastore alla maggior gloria di Dio. La cappella mag
iore di questa chiesa è di gius patronato della locale partecipanza , ed ha un
Itare maggiore composto d ' antichi marmi orientali, ornato di bronzi dorati,
fatto erigere dalla partecipanza per collocarvi le insigni reliquie del martire
· Illariano , dono del medicinese sacerdote D . Moretti ; le quali vennero ripo
e in aurata teca, squisito lavoro del medicinese Ingegnere, Angelo Venturoli ,
i cui è pure il disegno dell' altare. L ' odierno arciprete poi arricchi questa
liesa di una elegante ed ampia sagrestia come ne fa testimonianza la seguente :
iscrizione
EX · AVCTORITATE
V · E · KAROLI · OPPIZZONI · ACHIEP · N ·
ET · EX · MVNIFICENTIA
XII · VIROR · BONIS · PARTECIPANTIVM · MEDICINEN • .
DEOVE · PATRIA · OPTIME · MERITORVM
TVENDIS · ADMINISTRANDIS
CAMILLVS · MONARIVS · ARCHIPRESBYTER · I · V · D ·
PRAESES · V · VIROR · CVRIAE · MAMENTIANAE · REGVNDAE
AEDEM · SACRAM : VETEREM
CI• ANGUSTIIS · INCOMMODAM · ET · VETVSTATEM . SQVALLENTEM
AMOLITVS
IN : AMPLIOREM · ELEGANTIOREMQVE · RESTITVIT
A · M · DCCC · XXXXIII
. Il voto fatto nel 1630 per la pestilenza è perpetuo. L ' Ospedale ebbe a
fondatore Girolamo Galeazzo Fornasini. Fu poi ulteriormente dotato da altri
uomini caritatevoli , e fra gli altri da Monsignor Santi Coraluppi , che è riguar.
dato come il massimo benefattore : nella residenza dell'amministrazione del luo
go pio si conservano i ritratti di coloro che furono accesi di carità verso i po
verelli. Il partenotrofio poi , o casa di educazione esistente in questa terra fu
fondato nel 1812 da Elisabetta Donati Zucchi. Ivi si educano le fanciulle ai
lavori convenienti al loro sesso e alla religione sotto la direzione del sacerdote
D . Antonio Grossi. La seguente elegantissima iscrizione del Prof. Michele Fe
rucci, che nel luogo si legge , fa fede di quanto dicemmo.

PARTHENOTROPHIVM
D · N · MARIAE · IMMACVLATAE
PVELLIS · E · PLEBE · MEDICINENSIB · ALENDIS
ATQVE · AD · CHRISTIANAS · VIRTVTES
ARTESQVE · MVLIEBRAS · INFORMANDIS
OVOD
KAROLVS · OPPIZZONIVS · ARCHIEP · N ·
PROBAVIT · XI · KAL · IVL · AN · M · DCCC · XVI
APERVITQ · PRID · NON · OCTOBR ·
ANNO · SACRO · M · DCCC · XXV :
HVIC · DOMVI · CONSTITVENDAE
ANNVIS · QVE · REDDITIBVS · DITANDAE
ELISABETHA · KAROLI · F · DONATIA
VXOR 0 : FRANCISCI · ZVCCHII
ANNO · M . DCCC · XII · SVBSTANTIAM · OMNEM · SVAM
DECEDENS EA · LEGE . ADDIXIT
VTI • PVELLAE · ALIMENTARIAE
EX · · ECCLESIA • MEDICINENSI
AVT · E · CVRIIS · EIVS · DELECTAE · SINT
PRANDIIS · FRATRIBVS · PHILIPPO · SAC · LAVRENTIO · ADV .
ET · HERCVLE · SAVINIO · SAC QVEM · MOX · SE · ABDICANTEM
KAROLVS . FRATER : EXCEPIT
CVRATORIBB . TESTAMENTI · PATRIMONIIQ ·
DESIGNATIS · ET · IVRE · IISDEM
SVCCESSORIBVSQVE · IN · PERPETVVM · FVTVRIS
SVCCESSORVM · NOMINANDORVM · ADTRIBVTO .

E al sommo della porta d' ingresso leggesi :

QVI
AEDIBVS : SVCCEDITIS
INDIGENAE · HOSPITESVE
SCITOTE
VNIVS · FEMINAE · PROVIDENTIA
TOT · INOPVM · PVELLARVM · HONESTATI
VIRILI · CONSILIO · HEIC · SVBVENTVM ·

Anche vuolsi notare che ai partecipanti viene ogni aonu distribuita la som .
ma di quattro scudi , e non di uno come fu detto erroneamente .
MONTEBUDELLO
( T . I. N . 84 .)
Fra le chiese parrocchiali che sono state di recente restaurate , questa di
Montebudello è una di quelle che più risalta per la quantità e bellezza dei
lavori eseguiti a vantaggio ed ornamento della medesima , mercè le cure , e le
spese del zelantissimo attuale .arciprete Molto Reverendo Sig . D . Gaetano Me
lenzani. E per dire dei principali ristauri, vuolsi notare che nel 1850 fu rifat
to di nuovo tutto il pavimento con un vago ed elegantissimo battuto : nel 1851
fu restaurata quasi totalmente , ornandosi la cappella maggiore con una bellis
sima ancona guernita da un bellissimo dipinto rappresentante il martirio del san .
to titolare della chiesa , opera stimata del Cignani, venendo nello stesso tempo
ricostruito un terzo dell ' ampia volta già precipitata : ancora furono rinnovati
gli altari , e restaurato l' intero tetto ; poscia ornato tutta quanta la chiesa si
nell' interno , che nell' esterno con belle tinte , e bene appropriate , indi rifat
to , e condotto a miglior forma il Battistero. Nel 1854 furono eseguiti nuovi
lavori nella cappella maggiore , aggiungendo ornamenti a stucco all'ancona sud
detia , e dorata la maggior parte degli ornati del cornicione, il qual lavoro de
ve essere proseguito per tutto il rimanente della chiesa. Molti altri ristauri fu
rono condotti a fine, fra i quali non vuolsi tacere la bella Via Crucis a cornice
dorata , e molti arredi sacri dei quali è stata arricchita . E se si eccettui la poca
parte di spesa sostenuta dai parrocchiani nel ristauro del campanile , e nella
ricostruzione di una parte della volta , tutto il rimanente deresi alla generosi
tà , e alla religione del prelodato arciprete , che tutto sollecitudine nulla risa
parmia per l' onore di Dio, e pel decoro del suo tempio .

MONTEREN ZIO
( T. II. N . 45.)
Stampandosi l' illustrazione di questa chiesa fu detto che l' altar laterale
è un quadro rappresentante S . Carlo Borri , ma è errore e deve dire S . Carlo
Borromeo. Anche è sbaglio là dove dice in onta al testamento ec. e deve dire
con testamento rogato dal Dottor Ignazio Rovatti, il parrocchiano Sig. Pier Mas
ria Frontini lasciò scudi 100 per agevolare la costruzione della cappella mag
giore , obbligando l' erede sig . Vincenzo Frontini a sborsarli quando si fosse
intrapreso il lavoro. Si ha poi un decreto di S . E . il Sig . Card. Arcivescovo
Oppizzoni in data 13 Decembre 1842 che il detto erede si obbliga di aggiun .
gervi ancora qualche altra somma del proprio quando si fosse per intraprende
re il lavoro stesso , al quale non si potrà metter mano , ove altri con nuove
offerte non aumenti le elargizioni già disposte daj signori Frontini.

OLIVETO
( T . II. N . 97. )
Nel 1852 pei grandi ristauri operati nelia parrocchiale di Oliveto la chie
sa venne ridotta a muovo ; e fra i tanti lavori condotti vuolsi specialmente no
tare la nuova ancona a marmo dorato dell'altar maggiore nella quale è il ma
gnifico dipinto della Şirani ritoccato dall' egregio pittore Sig . Benfenati. Un
Tom , iy . 29
magoifico altare di marmo opera del Sig. Carlo Vidoni, con battuto pure di
marmo , lavoro diretto dal bravo Sig . Rizzoli di Bologna. Venne pur rinnova
ta la cappella dedicata alla madonna del Rosario , edificandovi del tutto l' al.
tare con una soprapposta elegante nicchia con cornice dorata opera del citato
Rizzoli ; e le spese necessarie sono state sostenute dalle pie e religiose donne
di Oliveto . Anche il battistero fu rifatto di nuovo in forma ottangolare e di
bellissima veduta. L ' attuale parroco Molto Reverendo Sig . D . Giuseppe Rizzi
con grande suo dispendio , e aiutato , e sostenuto dai suoi parrocchiani, ha vo
luto ordinare , e condurre a fine tutti questi lavori nella sua chiesa , perchè
essendo il tempio santa casa di Dio , la bellezza , e magnificenza materiale
della medesima risvegli negli uomini una più giusta idea della maestà divina,
e nello stesso tempo sia un segno della riverenza umana verso il Creatore, e
insieme un 'offerta dei mortali per rendersi propizio colui che li giudicherà
nel norissimo giorno.

PJEVE DEL PINO


(RITRATTA DI NUOVO T . III. N . 33 . )
Dappoichè fu scritta l' illustrazione di questa parrocchiale si sono fatti
larghi e molteplici cainbiamenti per lo zelo , e in gran parte a spese dell' at
tuale degnissimo arciprete D . Giovanni Vivarelli. E in prima , la chiesa , me
no alcuni pochi tronchi di muro , è affatto rinnovata , giacché renne allungata
di piedi 5 , alzata di piedi 12 , e abbassatone il pavimento di piedi 5 , i qua
lavori sono stato condotti dal Sig. Giuseppe Brighenti con intelligenza , e sol.
Jerzia degna di gran lode. La canonica è stata allungata nella facciata ante
riore in guisa che ora invece di tre ha sei finestre , e sta rialzandosi per met
terla in simmetria colla chiesa nuova .
Essendosi abbassato il pavimento della parrocchiale , s ' è pure abbas
sato lo spiazzo che le stava avanti, atterratone quel deforme casolare che
vi si vedeva , così che ora il piazzale della chiesa ha acquistato grande
estensione , lasciando in bella mostra l' edifizio sacro , e la canonica . Sic
come poi nei dintorni varii ruderi di fabbricati antichi già rovinati lascia
vano speranza di trovare del materiale pei nuovi lavori , così fu messo ma
no a scavare , e trovossi dalla parte del Est le rovine di un vecchio cam
panile ; e dalla parte del sud moltissimi sassi ed altro materiale indicante es
sere ivi esistito molte casuccie , fra le altre una che pareva di un fabbro fer
raio o di altra persona , il cui ossame trovossi scomposto fra le rovine : la quale
scompostezza fa congetturare essere quel tale rimasto schiacciato per la caduta
dell'edifizio , là dove l' ossame dei naturalmente sepolti scorgevasi composto se
condo la postura onde vi sotterrano i corpi , essendosene trovato gran quanti
tà nella esecuzione degli indicati lavori. La quale moltitudine di ossa pare dar
mostra che questa parrocchiale sia antichissima , giacché non si sa cbe in
nessun tempo sia stata popolata tanto da moltiplicare così sformatamente i se
polti da produrre tanta quantità di ossami,

PONTECCHIO
( T. 1. N . 18. )
Sul finire del 1851 fu messo mano alla ricostruzione di questa parrocchia
le dai fondamenti e venne affatto rinnovata , con disegno del Sig . Bernardo To
gnetti di Bologna, o la porta principale che prima era volta verso le colline ,
SObusano
Pino
del
Pieve
della
Rió
ALM
.G
sigD
Vivarelli
Balta
Areipreto
Prunar
diS.
Lorenzo
wblSig!D.MR
Taroc
Giuseppe
Gamberini
1220
ora guarda la strada provinciale che da Bologna mette al Vergato , e alla
Porretta . L ' interno della nuova chiesa è d 'ordine composito formante una Croce
latina , ha in mezzo una cupola con catino , e dopo l' altar maggiore un am .
pio coro semicircolare . Il cornicione corrente per tutto l'edifizio è sostenuto da
pilastri dell' ordine suddetto . Due altari occupano il braccio principale della
Croce , due cappelle formano i due bracci ai lati della cupola , oltre la quale
sorge l' altar maggiore . La lunghezza di tutto il tempio è di piedi 84 : 10 , e
la larghezza della Croce di piedi 39 .
La facciata ha un frontone con finestra circolare in mezzo , e altra gran
finestra semicircolare sopra la porta principale . Molte spese furono fatte per
sottomurare , e rinforzare il campanile , che pendeva non poco e minacciava
ruina . L ' ingente somma occorsa per tanti lavori è stata somministrata dai par
rocchiani , pigliandovi parte l' attuale arciprete , che colle sue cure promosse ,
e secundò l' esecuzione dei medesimi. Ora l' opera volge al suo compimento , o
n ' è uscito un tutto degno di grande encomio ; e tanto si è fatto che è riuscita
in tutto e per tutto diversa dall'antica , e senza paragone più bella , e nobile .

PRAGATTO
( T . I. N . 86 . 1)
da correggere l' errore occorso nella illustrazione di questa parrocchia
le , ove si disse che la nomina del parroco appartiene ai parrocchiani , quando
inyece spetta alla nobile famiglia Aldrovandi di Bologna,

PRUNARO
( RITRATTA DI NUOVO T . I. N . 54 . )
Chi alcuni anni dopo di non averla veduta si porta alla chiesa parrocchia
le di Pruoaro resta maravigliato scorgendovi un piazzale di fronte , e una fac
ciata molto simmetrica, e messa tutto a nuovo : e per formare quello spiazzo che
è detto , fu necessario rimpicciolire di 50 piedi in lunghezza, e 14 in larghezza
la canonica. La maraviglia poi cresce in gran maniera in chi entrato nel tem .
pio lo vede tutto mutato da quel di prima : giacchè dove erano quattro altari
laterali , ora non ve ne hanno che due , uno cioè dedicato al SS . Crocifisso ,
l' altro alla B . V . il che fu operato per acquistare vastità alla chiesa a ricevere
in se un maggior numero di fedeli. I due dipinti poi che erano sopra gli alta
ri soppressi veggonsi collocati ai due lati dell' altar maggiore , tolte di qui lo
due cantorie che vi erano in passato , posto l' organo ristaura to a nuovo sopra
la porta principale in apposita cantoria . L ' altar maggiore è stato costruito del
tutto di cotto ; e tutto il pavimento della chiesa lastricato di mattoni del dia .
metro di un piede quadrato , altri di color bianco , altri rossi fatti fare a bel
la posta nella fornace di Paderno . Al diritto di nomina a questa parrocchiale
ha ragione , oltre gli eredi Malvezzi Luparo , la casa Gozzadini ; e di fatti il
parroco D . Bertolocco precedente all' odierno fu nominato dal Sig . Co. Piriteo
Malvezzi e il presente dalla casa Gozzadini.
La spesa poi necessaria pei summentovati ristauri fu quasi tutta sostenuta
dal parroco attuale , per cui i parrocchiani in segno di ammirazione la dome
nica 29 Ottobre 1854 dedicavano il seguente tributo di lode :
- 10
RESTAURATASI
PER LO ZELO E PRESSO CHE A TOTALE GENEROSITA
DEL R . PARROCO
D . GIUSEPPE GAMBERINI
LA CHIESA
STU D I SAN LORENZO IN PRUNARO
3 CONCI SED
GIUSEPPE BAIETTI E MARCELLINO SERRAZANETTI
NELLA DOMENICA 29 OTTOBRE 1854
ATTESTAVANO
ang LA RICONOSCENTE AMMIRAZIONE DEI PARROCCHIANI
SONETTO TOMTO O
E luom Tempio di Dio Guarda alle mute
Memorie de' bugiard! Idoli infranti,
Poca terra , are immonde , aule baccanti
Le vane ebber de' Numi ire temute .
Al Vero Sole in Se sparver cadute
Quelle mal generate ombre dinanti ;
Il Trino ed . Uno all' uom parve de' Santi
Il Santo , e sola , ed eternal salute.
Fu l' uom Tempio di Dio ; ch'alma immortalo
Chiude in sua spirital chiostra l' Eterno ,
Presagio 'di sua vita oltre mortale . "
Or vedi maestade , alta suprema , slo !
Che ne' Templi di Dio siede in eterno !
L 'Onnipossente è qui ; l' adora e trema.
ied in occasione del nuovo battistero di marmo e di ulteriori abbellimenti , al.
ouni Parrocchiani vollero col seguente manifestare un ' altra prova del loro age
gradimento
PRUNARESI
AMORE E RICONOSCIMENTO
mg AL · VOSTRO · BENAFFETTO · PASTORE
DON · GIUSEPPE · GAMBERINI
S C HE . . TUTTO . ZELO . PEL · CULTO • DIVINO
u 19 01. : E PER L ' . ONORE DELLA · CASA DI DIO .
1110 IN . . SE - IN .. VOI . NEI . TEMPI
NON
- NON VIDE . OSTACOLO • DI • MEZZO . 10!!!
STESSO BROBCE RALLO
MA . SPOGLIATO . SE STESSO · E · RICORSO · ALLA · VOSTRA PIETA
Bali PRIMA . COL . RESTAURO - E · RABBELLIMENTO
od 1 . VOLLE TOLTO • ALLA · VETUSTA · ALLO . SQUALLORE
I TETTO . VOLTA - PAVIMENTO . PARETI
DEL - SUO .- DEL . . VOSTRO . TEMPIO
POI . PER L ' . OPERA · DEL VALENTE · ARTISTA
Les ' CAMILLO . FORTUZZI
CON . .. DORATURE . E . TINTE . IN · MAESTRÉVOLE · DISEGNO
RIDOTTI . I . VOSTRI · ALTARI:
C A D . ELEGANZA · E . LEGGIADRIA · DI · MARMO
NEL SETTEMBRE -- DEL . . MDCCCLV .

POPOLI . E . SACERDOTI
COLL' · ACCRESCIMENTO · DI • DECORO · AL . SANTUARIO
RISPONDONO · ALLA · MISCREDENZA
CHE · LA · RELIGIONE · HA · PER · BASE . L ' . ETERNITÀ .
11
IL TEMPIO
Qui nel sacro mio grembo appie ' del Santo
Dei Redenti la speme si raccoglie ,
E fra gli osanna ai puri altari accanto
Il giulivo di grazie inno- discioglie .
Qui di devoto aspersa' umile pianto .
Ogni ria di fallir labe si toglie ;
Qui la manna onde in Ciel s' invidia tanto
Pasce tranquille in Dio l' umane voglie .
Qui l' odoroso timiama ascende ;
Qui di pia venustà brilla ogni fiore
E ia mille faci il casto aere si accende ;
Qui fra l' arti gentili a farmi onore
Letizia , e gloria , e maestà discende ;
Genti ! . .. che val se non lo incontra Amore ?

RECOVATO
( T . II. N . 78 . )
Nella illustrazione di questa chiesa , stampata già nel 1848 incorse errore
dove si affermò la popolazione essere governata nel civile dalla magistratura
di S . Agata dipendente dal governatorato di S . Giovanni in Persiceto ; quando
invece è retta dalla magistratura di Castel Franco colla dipendenza dal gover
natorato di Bazzano. Nel 1850 poi per cura dell'attuale parroco Sig. D . Tosetti
venne eretto il coro della cappella maggiore il quale prima era una sconciatu
ra , e la spesa occorsavi fu sostenuta per la maggior parte dal suddetto parro
co aiutato anche dal Sig. D . Francesco Lodi Arciprete di Panzano , e nel re
stante concorsero i parrocchiani , e l' iscrizione posta nell' arco sull' altar mag
giore fa fede di questa erezione, leggendovisi :
PAROCHUS D . TOSETTI
AN . DOMINI 1850
HOC SACELLUM EREXIT .
. In questa chiesa poi a mano destra della porta maggiore dirimpetto alla
nicchia ove si custodisse il braccio di S . Maurizio , vedesi altra nicchia con en
trovi una statua miracolosa di Gesù Nazareno postavi dal prelodato parroco
alli 16 Dicembre 1852. Questa statua ab antiquo era in una chiesetta di S .
Giovanni in Persiceto , e venuta la detta statua in possesso della madre del
Sig. D . Lodi arciprete di Panzano , essa donolla al figliuolo , da cui l' ebbe il
parroco di Recovato .
SAC ER NO
( T. I. N . 36 . )
Se l' attuale chiesa di S. Elena di Sacerno è moderna , tuttavia è certo
che molto prima del 1000 esisteva ivi una chiesa : e il Melloni nel primo
volume delle sue opere parlando di questa parrocchia , riporta l' opinione di
Monsignor Marsili bolognese poi vescovo di Perugia , a cui aderisce il Sigonio ,
che dalla struttura , e dalla cementatura di una parte della chiesa antica a
que' tempi esistente, si poteva argomentare essere opera romana del V secolo ;
- 12
e il detto Sigonio opina che fosse edificata per opera di S . Tertuliano vescovo
di Bologna settimo dopo S . Petronio , o almeno venisse dal medesimo consa
crata . Dal Giepi poi scrittore degli annali dei Serviti, appare essere stata questa
chiesa un monastero in cui nel 1189 cominciarono ad abitarvi alcuni monaci
eremiti colla regola di S . Benedetto , i quali vi durarono fino al 1270 : nel
qual tempo essendo detto cenobio restato deserto , il pontefice Urbano VIII COR
sua bolla 28 Dicerobre 1297 diede facoltà al vescovo di Bologna di disporre di
quel convento secondo gli paresse meglio , a bene della religione : ed esso re
scovo dietro istanza dei padri Serviti di Nonantola concesse loro detto moni
stero il primo di Settembre del 1301 , e vi cominciarono subito ad abitare ; nè
si trova memoria del quando cessasse di essere convento , nè per quali cagio .
ni. Il corpo di S . Maccario esisteva già in questa chiesa , ma i serviti lo tras.
portarono a Nonantola nella loro chiesa , e di là poi a Piacenza nella ehiesa
di S . Sisto dove presentemente ancora ritrovasi.

VED EG HETO
( T . III. N . 19 . )
A quel Don Domenico Suppini paroco vivente al tempo che fu pubblica.
ta l' illustrazione di questa .chjesa è succeduto Don Cesare Mignani giovine
bolognese di colto ingegno e di profondo sentire , il quale pose l' animo subi.
tamente a compiere l' interna simmetria del suo tempio. Due cappelle laterali
che mancavano son già costrutte ed ornate, e nella prima rifulge una tela ove
è ritratto, colle proporzioni dello spazio che occupa, il capo -lavoro del Domeni.
chino, san Pietro Martire. Il nobile pennello del marchese Filippo Calvi la con
dusse con indicibile precisione e con arte la più marasigliosa e stupenda , e
ne fece dono a questo Paroco di lui amico , che grato a tanta deferenza , ne
celebrò sui giornali un distingissimo encomio . Ora il Paroco intende a trovar
mezzi per estendere la chiesa dalla parte della tribuna e formarsi un coro.

S. VENANZIO DI PIANO
( 1'. I. N . 21. )
Siccome le memorie dell'abbate Calindri risguardanti la parrocchiale di
S . Venanzio implicano coutraddizione, e sono pur discrepanti da quelle lascia .
teci dall' ingegnere Chiesa , così nello stendere l' illustrazione di questa chiesa
non si potè dete ,minare l' epoca in cui si cominciasse a celebrare i divini uffi .
cii nella nuova parrocchiale essendo già deperita la vecchia . Ma il M . R . Sig .
D . Giosafaite Bertucchini parroco odierno di questa chiesa , rovistando l'arcbi.
vio parrocchiale nel libro delle sacre visite rinvenne , che Monsignor Giovanni
Scarselli vescovo di Mennito e delegato al governo spirituale della città o
diocesi di Bologna , dalla Santità di Papa Benedetto XIV che in allora si de
gnava ritenere il particolar governo della chiesa bolognese in qualità di Arci.
vescovo, visitò nel giorno 16 Aprile 1741 la vecchia parrocchiale di S . Venan
zio , che era ancora in buono stato ; e in questa visita sono nominati distinta
mente i cinque altari che erano nella chiesa , e cioè il maggiore, uno dedicato
al Santissimo Rosario , un altro a ' Ss. Sebastiano e Rocco , un quarto a San
Carlo , e il quinto al Santissimo Crocefisso : dalla medesima relazione rilevasi
ancora il parroco di quel tempo essere D . Filippo Cassiano Parma. Jofiue al 1750
si celebrarono ivi gli officii divini. Ma nel Gennaio del 1751 incominciossi ad
officiare nell' oratorio di S . Anna , che poi venne a varie riprese ingrandito , e
ridotto nella forma che oggi si vede : nei libri dei defonti sta scritto che al. .
li 20 Gennaio detto anno s' intraprese a seppellire gli estinti nel nuovo cimitero
Ambrogio
Villanova
diS.
Nanni
MHM Vinceslao
SigR"P.
Paroto
20
- 13
che è pur quello d ' oggi giorno. Che la chiesa di San Venanzio fosse affatto
abbandonata nel 1755 si comprova dalla prima visita pastorale effettuata dal
l' Eminentissimo Card. Arciv . di Bologna Vincenzo Malvezzi , il quale porta
tosi sul luogo la trovò in rovina , essendo le pietre sacre degli altari presso il
nuovo parroco ; ed ecco ormai accertato che la chiesa parrocchiale di S. Venan .
zio sorse nella situazione presente nel 1750 . Niun cambiamento è stato fatto
in questi ultimi anni nella chiesa in discorso ; se non che nel 1854 venne ac
quistato un nuovo organo di undici registri , squisitamente armonico , opera
del Sig. Biagio Fortini. Riguardo poi al territorio vuolsi notare, che è fertilis ..
simo d'ogni prodotti , ed è privo di praterie , di valli , e di risaie .

VER G A TO
( T. I. N . 81.-)
Nell'anno 1850 la chiesa arcipretale venne rinnovata tutta nell' interno e
posta ad ordine ionico ; ne fu corretto l'organo colla giunta di nuovi e più ar
moniosi registri , e le ancone di quattro altari si arricchirono di bellissimi fre
gi e dorature: Anche la sacrestìa acquistò maggiore ampiezza , e fu resa più
doviziosa di suppellettili e di arredi. La chiesa municipale di san Rocco, detta
del campo santo, è stata anch' essa compita nell' interno e conta ormai dodici .
monumenti sepolcrali. Il paese poi di Vergato (divenuto centro della monta
gna) ha ricevuto dalla munificenza Sovrana una Cancelleria distrettuale del
Censo . Vi sono tre scuole ; una di lingua latina e italiana ; una di aritmetica e
calligrafia ; ed una di musica , che in pocbi anni ha prodotto un eccellente
concerto. La popolazione è sempre attiva ed industre, ed il traffico vi ha aper
to nuove botteghe o spacci di commestibili e di meroerie . Sempre pio e reli.
gioso , questo popolo in mezzo alle cure del commercio ha fatto voto d ' innal
zare una facciata al tempio arcipretale che corrisponda alla sontuosità dell'in- -
terno ; e ne attende solo il disegno per darvi.eseouzione,

VILLANOVA
( RITRATTA DI NUOVO T . I. N . 58. ) .
I1 M . R . Signor D . Venceslao - Nanni parroco odierno di S . Ambrogio di
Villanova scorgendo la sua chiesa pei guasti del tempo ridotta a mala condi
zione, e desideroso di tornarla a quel lustro che si conviene al tempio del Dio
vivo , fin dal 1849 mise mano ad un ristauro totale , anzi quasi ad una rico
struzione. Il perchè, fu resa molto più spaziosa di prima , e ora sono nella me.
desima quattro cappelle laterali, di cui la prirna a sinistra è dedicata a S . An
tonio. abbate , . e : a S . Giuseppe : quella poi che è dirimpetto a questa , è sa
cra alle. sante Reliquie. La seconda sempre a sinistra è intitolata alla B . V . Ad - .
dolorata , e la cappella di contro alla B . V . del Rosario .
La cappella maggiore , contenente l' ara principale tutta . di marmo, termi.
na col coro semicircolare . Il quadro rappresentante il protettore della parroc
chia è opera pregiata del Sig . Professore Napoleone Angiolini. Anche le due
cantorie , che veggonsi l'una di contro all'alira sono nuove, non che l' organo,
onde s' accompagnano le sacre salmodje. L ' esterna facciata poi della Chiesa fu .
rifatta , e costrutta . di nuovo la canonica con bella a comoda disposizione , . .
con un esterno che sta in simmetria colla chiesa stessa ; è intenzione del Parroa
co di aggiungere un tratto di fabbricato alla destra del tempio , così modellato
che consuoni bellamente colla canonica, col tutto insieme da contentare la vie :
sta de' riguardanti. Il campanile pure viene costrutto dai fondamenti in forma i
leggiadra :.e il tutto per .cura e a maggiori spese del sullodato parroco attuale..
FINE.
INDICE GENERALE DI TUTTA L'OPERA

Affrico s. Gio. Battista tom . 2 . N . 68 Bombiana s. Giacomo tom . 4 . . N .


8 . Agata tom . 2 . . . . . . 93 Bonconvento s . Biagio tom . 3 .
Alberone s. Marco tom . 1 . . . Bondanello s . Bartolomeo tom . 1 . ,
S . Alberto tom . 1 . . . . . . . 22 Borgo Papigale s. Maria Assun
Alemanni s. M .Lacrimosa tom . 1. sunta tom . 4 . . . . . . 29
Altedo s. Gio . Battista tom . 3 . . Boscbi di Baricella s. Maria Lau .
Amola di Montagna s . M . As. retana tom . 2 . . . . . .
sunta tom . 4 . . . . . . Boschi di Granaglione s . Agosti
Amola di Piano Ss. Maria e Da. no tom . 4 . . . . . . . Se
nio tom . 2 . . . . . . . » ZZ Brento s. Ansano tom . 3 . .
Ancognano s. Martino tom . 2 . . .. 67 Brigola s. Mich . Arcang . tom .
Anconella s. Pittore tom . 3 . . Buda s. M . Assunta tom . 3 . . , *
. Antonio di Savena tom . 1 . . Budrie s. Maria tom . 1 . .
Anzola Ss. Pietro e Paolo tom . 3 . Budrio s . Lorenzo tom . 2 . .
Arcoveggio s. Girolamo tom . 1 . Buonacompra s. Martino tom . 1 . -
Argelata s. Mich . Arcang. tem . 3 . Burzanella s. Donino tom . 4 . .
Argile s. Pietro tom . 1 . . . . . 25
Asia s.Gio. Evangelista tom . 1. Cà de' Fabbri Ss. Giacomo e Fi
lippo tom . 4 . . . . . .
Bádalo s. Mich . Arcang. tom . 3 . Cadriano s. Andrea tom . 1 . . . ,

. . . .
Badi s. Prospero tom . 4 . . . . Calamosco s. Gio . Batt . tom . 1. 3
Bagnarola Ss. Biagio e Giaco Calcara s. Nicolò tom . 3 . . . , 4
mo tom . 2 . . . . . . . . Calvenzano s. Apollinare tom .
Bagno di Piano s. Michele Are Campeggio s. Prospero tom ,
cangelo tom . 3 . . . . . . - 3 Camugnano s. Martino tom . 4 .
Baragazza S. Michele Arcange Canovella s. Maria tom . 2 . .
lo tom . 4 . . . . . . . 44 Capanne s. Gio . Batt. tom . 4 .
Barbarolo s. Paolo tom . 1 . . Capo Fiume s. Pietro tom . 2 .
.

Bargi tom . 4 . . . . . . . . 81 Cappella s. Maria tom . 2 . .


. .

Baricella s. Maria tom . 2 . . . ,, 49 Caprara s . Martino tom . 3 . . .


S . Bartolomeo in Città tom . 1 . Capugnano s. Mich . Arc.tom . 4 .
Battidizzo s. Martino tom . 3 . . Carpineta Ss. Carlo e Bernardi
Bazzano s. Stefano tom . 3 . . . , | no tom . 4 . . . . . . .
San Benedetto abate in Città Carviano s. Margherita tom . 3 .
tom . 4 . . . . . . . . , 71 Casadio Ss. Giacomo e Filip
Bertalia S. Martino tom . 1 . . , 9 po tom . 2 . . . . . . .
Beverara s. Bartolomeo tom . 1 . Casaglia s. M . Assunta tom . 2 . ,,
Bevilacqua s..Giacomo tom . 1 . . Casaglia di Caprara santa ida
Biagioni s.Gio . Battista tom . 4 . | ria tom . 3 . . . . . .
Bibolano s. M . Assunta tom . 3. Casalecchio de' Conti s. Miche
Bisano s . Alessandro tom . 2 . . „ 16 le tum . 2 . . . . . . .
- 15 -
Lasalecchio di Reno san Marti | Cinquanta Ss. Vittore e Marti
no tom . 2. . . . . . . N . no tom . 1 . . . . . . .
laselle s. M . e s. Lazzaro tom . 2. ,, Colunga s. Gio . Battista tom . 1 . »
jaselle di Crevalcore s. Giusep Corpo di Reno tom . 3. . . .
pe tom . 2 . . . . . . - 3 Corticella Ss. Savino e Silve
lasigno s. Andrea tom . 2 . . . „ 81 stro tom . 1. . . . . . .
asola s. M . Assunta tom . 4 . . Creda Ss. Giacomo ed Andrea
jasola s. Martino tom . 1. . . tom . 4 . . . . . . . . .
Jasola Canina Santissimo Sal Crespellano s. Savino tom . 1 . .
vutore tom . 1 . . . . . . Crevalcore s. Silvestro tom . 1 .
Lassano s. Maria e s. Giusep S . Cristoforo di Lubante tom . 2.
pe tom . 2 . . . . . . . . Croara S . Cecilia tom . 2 . . . ,
Jastagnolo sant' Ippolito e Case Croce del Biacco S. Giacomo
siano tom . 3 . . . . . . 943 tom . 1 . . . . . . . . . »
jastagnolo Minore san Martin
no tom . 1 . . . . . . . S . Damiano s. Bartolomeo Apo
Castel d 'Aiano s. Maria tom . 3. stolo tom . 4 . . . . . . . . 33
Castel de' Brittis. Biagio tom . 2 . S . Donino tom . 1 . . . . . . » 2
Castel de' Britti sun Cristofo Dosso s. Gio . Battista tom . 3. . ,
ro . tom . 1 . . . . . . . . . Dugliolo s. Gregorio tom . 4 . .
Castel dell ' Alpi s . Biagio tom . 3 . 9, 81 Durazzo Ss. Filippo e Giacomo
Castel del Vescovo San Lorenzo toin . 4 . . . . . . . . . . 64
toin . 2 . .. · · · · · · 53
Castel del Vescovo san Pietro S . Egidio tom . 2 . . . . . . 73
tom . 2 . . . . . . . . . . 52 Eremo Tizzano s. Gio. Battista
Castelfranco tom . 3 . . . . . 9 47 tom. 2 . • • • • • • • »
Castel Guelfo s. Gio. Battista
tom . 2. . . . . . . . Farneto di Monte Cerere s. Pie
Castello di Casio tom . 4 . . . 9 , 83 tro tom . 2 . . . . . . . . 6
Castelluccio s. Maria tom . 4 . . Fiesso s. Pietro tom . 3 . .
Castel Maggiore s. Andrea tom . 1. Ss. Filippo e Giacomo in Ci
Castel Nuovo s. Lorenzo tom . 2 . tom . 1 . . . . . . . . . .
Castel Nuovo di Bisano s. Gio . s . Filomena tom . 2 . . . . .
Barrista tom . 1 . . . . . Fiorentina SS. Trinità tom . 2 .
Castel S . Giorgio di Piano tom . 3 . Fossolo s. Maria tom . 1 . . .
Castel S . Pietro s. Maria Mag Fradusto s, Procolo tom . 3 . . .
giore tom . 1 . . . . . i Frassineto s. Bartolomeo tom . 2 .
Castel S Pietro in Casale tom . 3 . Funo santi Nicolò e Petronio
Castenaso s .Gio .Battista tom . 1 . tom . 2. . . . . . . . . 9
Castiglione tom . 4 . . . . .
Casumaro s. Lorenzo tom . 2. . Gabbiano s. Giacomo tom . 4 . . ,
S . Calerina di Suragozza di Cit . Gaggio di Montagna Ss. Miche.
tà tom. 4 . . . . . . . le e Nazario tom . 4 . . . .
S . Cuterina di Strada Maggio Gaggio di Piano s. Gio . Batti
re in Città torn . 4 . . . . » 92 sta tom . 4 . . . . . . .
Cazzano s . M .Maddalena tom . 2 . 47 | Gaibola s. Michele tom . 1 . .
Cedrecchia s . Paolo tom . 3 . . , Galeazza s. Maria tom . 1 . . .
Cenacchio s. Michele tom . 1. . Galliera S. Maria del Carmine
Cento tom . 3. . . . . . . tom . 4 . . . . . . . . . '»
Cento di Budrio s. M . e s. Bia Gallo s. Caterina de' Vigri tom . 1 .
gio tom . 1 . . . . . . . . Ganzanigo s. Michele tom . 1. .
Cereglio s. Biagio tom . 2 . . . Gavaseto s.Giacomo tom . 1 . .
Ceretolo s. Antonio Abate torr.. 1 . 35 Gavignano s. Pietro tom . 3 . .
Ciagnano s. Donato toin . 1 . . . 49 Gesso tom . 3 . . . . . . .
29•
- 16 -
Gherghenzano Ss. Geminiano e | S . Maria in Duno s . Andrea
Benedetto tom . 1 . . . . . N . 20 tom . 1 . . . . .
S . Gio . Battista de' Celestini in S. Maria in strada detta la Ba
città tom . 3 . . . . . . . » 46 diu tom . 3. .
S .Gio . in Monte in città tom . 2 . , S. Maria Maddalena in città
S . Giuliano in cillà tom . 1. . tom . 1 . . . . . . . . . ?
Ss. Giuseppe ed Ignazio in cit . S . M . Maggiore in città tom . 1 .
| tù tom. 4 . . . . . . . S . Marino tom . 1 . . . . .
Gorgognano s. Gio . Batt. tom . 2 . Martignone s. Giacomo tom . 4 .
36
Gragnano s. M . Assunta tom . 3 . I s . Martino in Argine torn . 1 .
Granaglione s. Nicolò tom . 4 . . „ 66 S . Martino Maggiore in città
Granarolo s. Vitale tom . 1 . . tom . 4 . , . . . . .
Grecchia s. Lorenzo tom . 4. .. Mascarino s. M . della Natioità
Ss.Gregorio e Siro in città tom . 2 . tom . 3 . . . . . . . . .
Crizzana S. Michele Arcangelo Massumatico s. Martino tom . 1.
tom . 3. . . . . . . . S . Matteo della Decima tom . 2 .
Gugliara s. Nicolò tom . 4 . . . Medelago s. Muria tom . 2 . .
Guzzano s. Pietro tom . 4. . . Medesano s. Martino torn . 3 .
Guzzano di Rinovo s. Lorenzo Medicina tom . 4 . . . . . .
tom . 3 . . . . . . . . . 70 Merlano s . M . Assunta tom . 4 . 33
.

Mezzolara s. Michele tom . 2 . .


Jano s . Pietro tom . 3 . . . . „ 32 Minerbio tom . 4 . . . . . .
. . .

S. Isaia in città tom . 2. . Mirabello s. Paolo Apost . tom . 4 .


Iola s. Michele tom . 2. . . . Misericordia s. Maria tom . 1 . .
Moglio s. Donino tom . 1. .
Labante s. Maria tom . 2. . . Mogne s. Mich . Arcang. tom . 4 . ,
Lagaro s. M . Assunta tom . 4. . . Molinella s. Matteo tom . 2 . .
Lagune s. Nicolò tom . 3 . . . , 12 Mongardino s. Cristoforo tom . 1 .
S. Leo di Praduro e Sasso tom .2 . Monghidore s. Maria tom . 3 . .
Liano s. Mamante tom . 3. . . . Mongiorgio Ss. Sigismondo e Pie .
Liserna s. Lorenzo tom . 2. . . tro tom . 4 . . . . . . .
Livergnano s. Gio . Butt . tom . Montacato dell' Alpi s. Nicolò
Lizzano o Belvedere torn . 4 . . tom . 4 . . . . . . . .
Lognola s. Donato tom . 3. . . Montasico s. Michele Arcangelo
. . . . . . . . .

Lojano tom . 3 . . . . . . . tom . 3 . . . . . . . . .


Longara s. Michele tom . 2 . . . Monte acuto ragazza s. Savino
Lorenzatico s. Giacomo tom . 3. tom . 3 . . . . . . . . .
S . Lorenzo in Collina tom . 2 . . Monte acuto Vallese s. Agata
Lovoleto .s. Mamolo tom . 2 . tom . 4 . . . . . . . .
Luminasio s. Maria tom . 3. Monte Armato s. Michele Arcan
Lustrola s. Lorenzo tom . 4 . . . gelo tom . 1 . . . . . . .
Müntebuiello s. Andrea tom . 1 .
Macaretolo s. Andrea tom . 1 . . - 19 Monte Calderaro san Martino
Majola s. Gio . Battista tom . 4. . tom . 1 . . . . . . . . .
. .

Malalbergo s. Antonio torn . 1 . , Montecalvo s. Gio . Batt. tom . 2 .


Malfolle S. Maria tom . 3 . . . Montecavaloro s. Giorgio tom . 2 .
Manzolino s. Bartolomeo tom . 3. Montechiaro s. Giustina tom . 4 .
Marano s. Giminiano tom . 1 . . Monte delle Formiche. V . Zena.
S . Maria della Carità in città Monte Ferdente s.Giorgio tom . 4 .
tom . 4. . . . . . . . Monte Maggiore san Cristoforo
S . Maria della Pietà detto dei tom . 4 . . . . . . . .
Mendicanti in città tom . 2. . Monte Pastore s. Michele Arcan .
S. Maria della Purificazione in · gelo tom , 3. . . .
città tom . 4 . . . . . . . . . » 90 | Municreuzio s. Stefano tom .
Monterumici S. Maria tom . 3. N . 87 | Poggio Renatico s. Hich . Arcan
Monte San Giovanni s. Gio. Bat. gelo tom . 4 . . . . . . . N . 41
tista tom . 4 . . . . . . : 9 5 Pontecchio s. Stefano tom . 1. .
Monte San Pietro s.Gio. Battia Ponzano s. Donato tom . 4 . . .
sta tom . 4 . . . . . . . » 22 Porretta tom . 4 . . . . . .
Monte Severo s.Cristoforo tom . 4 . 10 | Portonovo s . Croce tom . 1 . . ..
Monteveglio s. Maria tom . 2. . . Prada s. Martino tom . 3 . . .
Montorio Ss. Pietro e Paolo Pradalbino s. M . Assunta tom . 4 .
tom . 4 . . . . . . . . . . Pragatto s. Maria tom . I . . .
Monzone s. Gio . Evang. tom . I . „ 51 S . Procolo in città tom . 4 . ..
Musiano o Piano di Macina san Prunaro S. Lorenzo tom . 1 . .
Bartolomeo tom . 3. . . . . Prunarolo s. Muria e s . Lorenzo
tom . 3 . . . . . . . . .
Nugareto s.Mich . Arcang. tom .3 .
Quaderna s. Antonio tom . 4 . . ,
Oliveto s. Paolo tom . 2. . . Quaderna s. Maria tom . 1 . . .
Olmedola s.Gio . Battista tom . 1 . Qualto s. Gregorio tom . 4 . . .
Ozzano sant' Andrea tom . 2 . . . . 76 Quarto inferiore s . Michele tom . 1 .
Ozzano s. Pietro tom . 2 . . . . Quarto superiore s. Andrea tom . 2 . 50
Querceto s. Benedetto tom . 2 . . .
Paderno sant' Apollinare tom . 2 .
Padulle s . Maria tom . 2. . . Rasiglio s. Maria e sant' Andrea
Palata s. Gio . Battista tom . 1 . . tom . 4 . . . .
Paludi s. Agostino tom . 4 . . . Rastellino s. M . della Neve tom . 2 . , 95
Panico tom . 4 . . . . . . . Rastignano Ss. Pietro e Paolo
Pauzano Ss. Filippo e Giacomo tom . 2 . . . . . . . . .
e_ Biagio tom . 4 . : : . . » 80 Ravone S . Paolo tom . 1 . . . ,
S . Paolo Apost. in città tom . 4 . Recovato Ss. Maurizio e Lazza .
Pedriolo s. Martino tom . 1. . . . 46 ro tom . 2 . . . . . . . . »
Pegola Ss. Cosma e Damiano Renazzo s. Sebastiano tom . 1. .
tom . 3 . . . . . . . . . Reno Centese s . Anna tom . 3 . . .
Persiceto s. Giovanni tom . 1. . Rignano s. Cassiano tom . 2 .
.

Pianaccio Ss. Giacomo ed Anna Riolo s. Pietro com . 2. . . .


tom . 4 . . . . . . . . . . 68 Riosto s. M . Assunta tom . 3 . ,
.

Pian di setta s. Giustina tom . 3 . Ripoli s. Cristina tom . 4 . .


.

Piano s. Gio. Battista tom . 4 . . Rocca Corneta tom . 4 . . .


.

Pianoro 5. Giac. Magg. tom. 3. . Rocca Pitigliana s. Mich . tom . 2 . 3, 69


Pietracolora s. Lucia tom . 2 . . . Rodiano SS . Salvatore tom . 3 . . .
S . Pietro Apost. Cutt. Metropo Roffeno Musiolo s.Martino tom . 3.
litana in città tom . 4 . . 91 koffevo Pieve s. Pietro tom . 3 . • ,
Pieve s. M . Maggiore tom . 1 . . . Ronca s. Lorenzo tom . 4 . . .
Pieve del Pino s. Ansuno tom . 3. Roncastaldo s. Lorenzo tom . 3 . ,
Pieve di Budrio Ss. Gervasio e Ronchi di Bagnarola Ss. Filippo
Protasio tom . 4 . . . . . , 88 e Giacomo tom . 2. . . . .
Pieve di Casio Ss. Quirico e Gius Roncrio s. M . Assunta tom . 1. .
litta tom . 4 . . . . . . . „ 60 Rubizzano Ss. Simone e Giuda
Piumazzo s. Giacomo tom . 3. . tom . 2 . . . . . . . . ..
Pizzano s. Biagio tom . 2 . . . S . Ruffillo tom . 1 . . . . . .
Pizzocalvo s. Lorenzo tom . 2. . . Russo s. Emiliano tom . 1 . . .
Pizzocalvo s. Maria tom . 1 . . .
Poggio di Castel S . Pietro s. Bia Sabiuno di Monte san Pietro
gio tom . 1 . . . . . . . tom . 2 . . . . . . . . .
Poggio di Massumasico s. Giaco. Sabiuno di Piano s . Maria tom . 1.
mo Maggiore tom . 4. . . . „ 59 Sacerno S . Elena tom . 1 . . ..
- 18 mm
Sala s. ' Biagio tom . 1. . . . N . 34 | Vado s. Gio . Battista tom 3 . .
Saletto s. Maria e s. Folco tom 3. ,, 92 Valgattara s. Bartolomeo tom . 3. ,
Sàlvaro s. Mich . e Pietro tom . 3. , | Valle s. Giorgio tom . 4. . . . ,
Sammartini Ss. Francesco e Car .
lo tom . 2 . . . . . . . . | Valle
Valle di Sambroo s. Andre
diSambr a tometto
san Bened .4.
Samoggia s. Giorgio tom . 4 . . . . tom . 4 . . . . . . . . .
Sanchierlo s. Biagio tom . 4 . . . Valle di Savena s . Andréa tom . 3 .
Sassomolare s. Giucomo tom . 2 .
L' . Sasso nero s. Maria e san Pietro Varig nana s.s. Giorg
Varignana Loreniozo tom
tom .. 22.. ..
tom . 2 . . . . . . . . . . Vedegheto s. Cristoforo tom . 3.
:: Sass uno Ss. Mich ele e Cris tofo ro
tom . 2 . . . . . . . . . Vedrana s. M Assunta tom . 1 .
Vedriania s. Andrea tom . 2 . .
Savignano s. Andrea tom . 3 . . Veduro s. Nicolò tom . 1 . . .
Savigno s. Biagio tom . 2. . Veggio s. Gio . Battista tom . 3 .
Savigno s. Croce tom . 2 . . . S . Penanzio tom . 1 . . . . ?
Saviglio s. Prospero tom . 2 . . Venola s. Stefano tom . 3 . . .
Scanello s. Gio . Battista tom . 3 . Verg ato s. M . Visitante tom . 1.
Scascoli s. Siefuno tom . 3. . .
Scopeto s. Pietro Ap. tom . 4 . . Vergiano s. Alessundro tom . 3.
Selya de' Malvezzi tom . 4 . , . Verzu no s. Gio
Viadagold Battis
Ss. .Vittor e ta tom . io
e Giorg 3.
Seravalle s. Apollinare tom . 4. .
Seravalle s. Pietro Apost. tom . 4 . tom . 2 . . . . . . . . .
Vidiciatico s. Pietro Ap. tom . 4 .
Sesto s. Andreu tom . 3. . . .
S . Sigismondo in città tom . 3 . . . 45
Vigna
Vigo le s. Andre
s. Stefa a tom
no tom . 3.. 2 .. .. ..
Sirano s. M . Assunta tom . 3 . . Vigorso s. Marco tom . 1 . . ..
Soverzano de' Manzoli s. Marti
Villa d'Aiano s. Nicolò tom . 2 .
no tom . 3. . . . . .. .. Villa d ' Ignuno s. Maria tom . 3 .
Sparvo s. Mich . Arcang. tom . 4 . Villa fontana S. Gio. Battista e
Sperticano s . Tommaso tom . 2 . . » Donino tom . 1 . . . . . »
Stagno s. Michele tom . 4 . . . . | Villafontana s. Maria tom . 1 . . »
Stanzano s. Silvestro tom . 3 . . . 35 Villanova s. Ambrogio toin . 1.
Stiatico s. Venanzio tom . 2. . . Villiana s . Maria tom . 2 . . .
Stilonte s . M . Assunta tom . 2 . Villola s. Nicolò tom . 1 . . . .
Stiolo s. Donino tom . 3. . . Vinignano s . Lorenzo tom . 3 . .
Susano s. Maria tom . 2 . . . Ss. Vincenzo ed Anastasio tom . 1 . ',
Suviana Ss. Giusto e Clemente S . Vitale di Reno tom . 1 . . .
tom . 4 . . . . . . . . . Ss. Vitule ed Agricola in città
tom . 4. . . . . . . . .
Taverpola s. Gio. Battista tom . 3. , Vizzano s. Giorgio tom . 1. . . .
Tignano s. Marlino tom . 2 . . . Vizzero s . Michele tom . 4 . . .
Tiola ś. Mich . Arcang. tom . 4. .
Tivoli Ss. Senesio e Teopompo Zacca nesca s. M . Assunta tom . 3 .
tom . 3 . . . . . . . . .
Tizzano . Vedi Eremo.
Zappolino Ss. Sinesio e Teopom
po tom . 4 . . . . . .
Tolè s. M . Assunta tom . 2 . . . Zena o Monte delle Formiche
Trasasso s . Murtino tom . 3 . , . „, 56 s. Maria tom . 1 . . . .
Trasserra s.Gio . Battista tom . 4 . Zenerigolo s. Biagio tom . 3 . .
Trebho s .Gio . Bustrista tom . 2 . Zola Predosa Ss. Nicolò ed Agao '
Triario s . Gio . Battista tom . 3 . . . , 90 ta tom . 1 . . . . . . . » 43
$ s. Trinità in città tom . 1 . . »

IMPRIMATUR
Fr. Hyac. Agnesi 0 . P . Vic . Gen . S . O . .
IMPRIMATUR
Camillus Elmius Cens. Eccl.

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