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17-7-26
手。
‫راب کی‬
VENETIA
CITTA NOBILISSIMA
Bibliothecli ET SINGOL A RE, écri
Coll do Deſcritta in x111.Libri veen
DA M :: FRANCESCO SANSOVINO .
NELLA QUALE SI CONTENGONO TVITE
Le Guerre paſſate, con l' Attioni illustri di molti Senatori.
Le Vite dei Principi, &gli Scrittori Veneti deltempo loro.
Le Chieſe , Fabriche,Edifici, & Palazzi publichi &priuati.
Le Leggi, gliordini,& gli Vſiantichi & moderni, con
altre coſè appreſſo Notabili , & degne di Memoria .
CON PRIVILEGIO.
( νικών ,
aliquo
2208

Ger Cina
; cu4
CaitAZIOA
FiOA

NET

IN VENETIA ,
APPRESSO I ACOMO SANSOVINO.
M D L X X XI.
1,
ALLA SERENISSIMA
SIGN OR A
BIANCA CAPPELLO DE MEDICI
GRAN DVCHESSA DI TOSCANA .

PPRESENTO e conſacro al
nome di Vostra Altezza Sereniſsima,
ilritratto dellapiufamoſa, car celebre

A
Città cheſia ſottoil Cielo; per ſodisfa= "

RON
re in un tempo medeſimo aldoppioobli
go ch'iole tengo, ocome Toſcano per
natura , poi che dominando ella cotesta fortißima e poten
tißima Prouincia, emianatural Signora , òcome Veneto
per elettione,poi chefraleVenete é nobilißima & eccelſa .
Percioche doúendo io riconoſcer con qualche ſegno d'obedi :
enza, et)dihumiltà l’Altezza voſtra,comemiaPrincipef=
ſa nell'uno et) nell'altro Stato, io non doucua nepoteua uenir
le inanzi con ſoggetto piu conueneuole alſuofublime grado,
al mio feruentisſimodeſiderio diſeruirla chequeſto. Con
ciofia ch'io dono l'eſſemplare di Città nobilisſima,ànobilisſi
ma Signora ſua vera e particolar figliuola.Acciochefiue
da per ogniſecolo,e da tutte le nationi delmondo (ſe però
Pardir mionon e'troppo )che la grandezza ft) la magnificen :
zadell'una e conforme alla nobiltà della proſapia dell'altra.
Perche ſe ſiriguarda all'origine, all'inſtitutione ,etàprogresſa
>

di queſta felicisſima Patria,non può uederſi ne la maggiore,


ne la piu memorabile in qual ſivoglia etàpreſenteo paſſata.
Etſedaaltrapartefi conſidera la nobiltà dell'Altezza vo
A 2
franonpuò trouarſe in Italia, chiſe le poſſaageuolmentepa
ragonare. Percioche 1.160. anni corronodal'edificatione ,
etconſtitutioncdi queſta Rep.nellaquale i Cappellieri Mo
roſiniprogenitoridi costra Serenità,furono fin quaſi dalſuo
principio , chiarisſimi in ogni tempo,per Magistratiſupremi
di dentro ,per Generalati importantisſimi di fuori,emper
altre dignità nobilisfime in questogouerno. Concioſia chedel
la famigliaCappellapaterna di voftra Altezza,fiorirono ua
loroſisſimi Capitani da terra et) da mare, Preštantisſimi Se
natori, Conſiglieri,et Saui Grandi, PrudentisſimiOratos
ri, e ) Preclarisſimi Procuratori di San Marco, conmol
tagloria della Città. Fra iquali tuttifurono difelicememo
ria Giorgio Cappello, che dalla donna ſua diſtirpe Landa
3

celebreper Cardinali &per Principi memorandi, generò


Vittorio grauisſimo Senatore & Generale nella Morea
contra il Turco, la cui ſtatuapedestre appariſce ancoramol
to honorata.Ilquale della Conſorte Quirina d'anticaprofa
pia , ripiena in ogni ſecolo di titoliprincipali nella Rep. creò
Paolo ,che hebbeper moglie la ſorella della Regina di Cipro,
og fu Caualiero & Senatore di tanta degnità ,che per le ſue
ualoroſe attioni inmolte guerre doueſitrouòpiu uolte Pro
ueditor Generale,fu aſſunto al grado di Procurator di San
Marco,et) concorſe alPrincipato, et creòparimente Alui
gi e Andrea fratellidi Paolo.De qualiAluigiSenatore
dimolta ſtima,dopo diuerſe impreſefattenel Regno diNa
poli,creato Duca inCandia,ſimoriper uiaggio.Et Andreu
diuenutogenero &nipote in un tempo medeſimo de i due
Principi Barbarighi, et) hauuti tuttiiMagiſtrati maggiori
della Rep. mācato in Roma d'età di 42 anni,doue era Am
baſciadore reſidentepreſſo al Pontefice ,laſciò Vittorio Sena
torepreclarijſ. perfarti honorati.perciochefu Proueditor nel
le guerre diVicenza, a Inquiſitor Generale nelRegno di
Cipro, Et laſciò medeſimamente Hieronimofratello diVit
torio,Senatore illuſtre, di lettere, deſſercitato lungamente
nemaneggi della ſuapatria.Dal qualee e dalla donna fua,fi
gliuola di Domenico Senatore Caualiero di molta riputa
tione di grandezza,della famiglia Piſana,chiarisſimaolire
à i Procuratori e Cardinali,per quell'antico Vittorio Piſa
niche nelle guerre de iGenoueſi furiputato Padredella Pa
tria , nacque l'Illustrisſimo Bartolomeo Senatore Amplif:
#) Caualiero, Padre dell' IlluſtrisſimoVittorio EgidiVoz
Ara Altezza . Della altra poifamiglia Moroſinamaterna
della Serenità vostra, vſiirono dopo molti Eccellentisſimi
Generali e Senatori,quattordici Procuratori di S. Marco
de quali due ne viuono al preſente, tre PrincipiSerenisſimi
della Rep. un celeberrimoe )dottijl: Cardinal Pietro,crea
to nelConciliodi Coſtanza ,oltre aciò T omafina Regia
na d'Vngaria,dalcuiceppo difcende la madre di voftra Al
tezza. Aquali tutti ſuoi proprij et)domeſtichiſplendori,fi
aggiungono gli fplendori delle famiglieBarbo,Contarina, Cor
nara,Dandola,Donata,Foſcara,Giustiniana, Grimana,
Loredana , Marcella , Michela , Malipiera , Moceniga,
Priola,Soranza, T hiepola,Triuiſana, Veniera, & Zena,
con altre appreſſo,tutte inneſtate in diuerſi tempi nellaCap
pella, le quali, oltre cheſono memorabili onotandeper
Ponteficiper Cardinali,perPatriarchi, per tefte Coronate,
per Principi, e ancoper congiuntione diſangueco igran
disſimi Re Perſiani,produſſeroin ogni età,SenatoriIlluftrifs
ſimi egrandi .Di maniera che uedendoſi nella stirpe parer
na materna di voftra Altezza, l'imaginidi tanti nobiliſ
ſimiperſonaggi,etl'imaginiparimente delle Corone di Per=
ſia,dVngaria,della Raſcia,di Cipro, ft) della Toſcana , por
tate in questo groppo difamiglie ,riſtrette & conneſſeinfiea
me,, dalla Zena,dalla Moroſina,dalla Dandola, dalla Cor
nara , dalla voſtra - Altezza,á quale altrapoteua o doue
ua io, per ogni debito diragione, preſentar la figura diqueſta
Serenisſima Madre di tantifamoſi Heroi,ch'allAltezza
vostrá Serenisſimafua figliuola vera da particolare ? )
figliuola tantopiu prediletta dell'altre precedenti,quanto ch
ella, con eſſempiononpiu ueduto , eſaltando la Voſtra Al
tezza congiunta con nodo indiſſolubile diamore e di honore 1

con Franceſco de Medici veramente Gran Duca , vipoſe


in capola Corona d'oro in ſegno dellaſua filiale adottione :
Adunque l'Altezza voſtra,uolgendo gliocchireali, à quel
lo interno affetto dell'animo'mio ch'io le ſcuopro con questo
effetto esternoper lo debito ch'io le tengo,alla degnita delnos
me della ſua ſempreeterna Patria ,et veneranda Maz
dre, en alla qualità della ſuafelicisſimagrandezza, riceua
queſto fegnodebole quanto alla prontisſimavolontà mia,ma
grandequanto alla materia contenutada lui, con quella beni
gnitàche è propria della Serenitàvoſtra , alla quale humil
>

mente miinchino .

DiV . Altezza
Humiliſ. Seruitore
Franceſco Sanfouino.
AVTORI CITATI NEL PRESENTE VOLVME.

AlbeAlbrtertoino 2

GrantzMufiofat. o. Gio. Battiſta Ramufio.


Gio.Battiſta Pigna.
Aleandro Alberti . Gottifredo Villarduino.
Andrea Dandolo . ' Libri et regiſtri diuerſi.
Andrea Mocenigo. -Marc' Antonio Sabellico.
Antonio Stella . Marc' Antonio Michele .
Battiſta Egnatio . Marino Sanuto..
Benuenuto Rambaldi. Mattheo Villani.
Benintendi Rauignani. Mattho Palmiero.
Bernardo Giuſtiniano. Nicolò Zeno,ius..
Bernardino Corio,
Bernardino Scardeuone.
Orationi a PrincipiVeneti.
Paolo Giouio.
Biondo da Forlì . Paolo Ramuſio.
Capitolari di diuerfi offici. Patti diuerſi antichi.
Carlo sigonio. Pietro Guilombardo.
Casſiodoro senatore. Pietro Marcello.
Cornelio Frangipane. Pietro Delfino.
Croniche a Penna, Pietro Paolo Vergerio.
Donato Giannotti, Pietro Damiano .
Franceſco Petrarca . Pietro Bembo Cardinale,
Franceſco Guicciardini, Pietro Giuſtiniano.
Franceſco Quirino. Priuilegij antichi diuerſi.
Gabriello Simeoni, Rafaino Careſino.
Gaſparo Contarini Cardinale. Raffaello Volaterano.
Giovanni Bembo Croniſta, Raffaello de Maffei.
Giouanni de Conti Cronista. Scritture autentiche antiche.
Giovanni Villani, Statuto Veneto .
Giovanni Nauclero. Sopplemento delle Croniche.
Giovanni Simonetta , Tito Liuio.
Gio.Giorgio Triffino. Volumi delle Nanigatieni etViaggi:
Gio.lacomo Caroldo ,
MATERIE CHE SI TRATTANO
NELL'OPERA PRESENTE, DISTINTA
in XIIII . libri,de quali ſi ragiona

El primo,del seſtiero di Castello,dove ſideſcrirono le Chieſe, i Mona


NEAeri,gliOratorij,i Corpi Santiji sepolcri,gli Epilaffi,le statue, le Pittu
reyle Libreriei Giardini, & altre coſe importanti cbe ſitrouano in effo.
Nel secondodi quelladisan Marco.
NelTerzo,di Canareio.
Nel Quarto,disan Polo.
Nel Quinto,disanta Croce.
Nel sesto diDorſoduro. :
Nel settimo,delle Fraterneo scuole Grandi, & dell'origini,inftitutioni , pra
uenti, ordini laro.
Nell'Ottauo,delle Fabriche publiche diPiazza, delle Procuratie, dell'Iſola
di Rialto,dell' Arſenale,delFontico de i Tedeſihi, et di diuerfis udi.
Nel Nono,della maniera commodità,ú bellezza del fabricar di Venetia ,
de i Palazzi priuati, a loro quantità , & della ricchezza de loro orna
menti, TOLAT
Nel Decimo,degliVifizec Coflumiin diuerſe materie,de gli Habitiantichi èt
moderni,de iMatrimonij,de iParti,de i Funerali,delle Feste, delle Venue
te di diuerſi Pontifici, Imperadori,“ Re, in queſa Città , di molie
altre coſe ſomiglianti.
Nell'Vndecimo,della Grandezza o Degnilà del Principe di Venezia.
Nel Duodecimo, dell’Andate.publicbe in trionfo :lel Doge, delle loro Ori
gini e cagioni: ; R.,
Nel Terzodecimo, delle Vitede Principi, & dei Letterati Veneti che fu .
rono ſotto eſſi Principi , e in qual profeſſione ſcriueffero et laſciaßero
libri.
Nel Quartodecimo è pofta unCronicoparticolare della Città,doue fonoi Do
gijiPatriarchi diGrado i Veſcóui , et Patriarchi-di Venetia . I Car
dinali, i Procuratori ,i Cancellieri Grandi, con le Guerre , le Paci, to
Leghe ,> et le Tregue. Gli Acquisti , le Perdite , le Rotre , et le Vitrorie ,
contutto quello cheè corſo nella Republica , fino alpreſente.
!
DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA
IA
defcritta da
· M. FRANCESCO SANSO VIN OUTCAST

Libro Primo .
FFERMA Tito Liuio ,Cornelio Ni
pote,& Strabone, con la maggior
parte de gli Scrittori, che gliHe
neti di Paflagonia dopo la morte
di Filemene Reloro ,venuti in Ita
lia con Antenore, & ſcacciati gli
Euganei, ſi fermarono inquelta
Prouincia chiamata poi dal no
meloro Venetia , i cui habitatori
2

nobiliſſimi fra gli altri, per giudi


cio della Republica Romana: furono , comeatteſta Cor
nelio Tacito nel quintodecimo libro degli Annali, fatti
primacittadini, & poi Senatori di Roma. A queſta Pro
nincia aſſegnando alcuni i confini, diſſero che da Occiden
te era il Mincio , il Lago di Garda, & il fiume Sarca; da
?

Oriente le foci del Timauo , con parte delmare Adriatico,


da Settentrione l'alpi Tauriſane , che diuidono l'Italia dal
la Germania , & da mezzo giorno le bocche dell'Adice ,
con le paludi di Melara & di Bergantino. Contiene diuerſe
nobili & antiche Città , lequali ripiene di chiariſſinii per
fonaggi per ricchezze, & per fàngue, furono illuſtri ne
coinpi andati: perciocheviſi annouera Padoua, Vderzo ,
А Vicenza,
!

DEL SESTIERO
Vicenza , Ciuital di Belluno , Altino , Efte , & Treuiſo fi
no a Trento . Da queſta parte adunque gia lacerata &
quaſi diſtrutta dagli Vnni , & da altre nationi barbare nelle
perſecutioni d'Italia, nacque nelle ſue uicine lagune,un'al
tra quaſi nuoua Prouincia detta Ducato : tanto piu amiran
da , quanto ch'ella fu pofta nell'acque, laquale per non ef
ſer punto minor di quella che la produſe: edificando del
lereliquie della deſolata Prouincia nuouecittà perdiucrſc
Iſolé delie Lagune , erefle in breuc ſpatio ditempo, Rialto,
Grado , Caſtello Oliuolo , Caorli , Heraclea, Equilo , Tor
cello , Burano , Peleſtrina, Chioggia , Capodargere,Mala
2

mocco, & Murano . Diqueſte le principali furono , Rial


to , Grado ,Heraclea, & Caſtello Oliuolo . percioche eſen
do i Veneti intenti ( inanzi ad ogni altra coſa al culto di
uino , vi poſero iprimifondamenti ſacri . Conciolia che
in Rialto ( eſtinto miracoloſamente il fuoco acceſo in caſa
di Entinopo Architetto ) vi fu edificato per voto San Iaco
mo conſacrato poi, con modo inſolito non daun ſolo ,
ma da quattro Veſcoui delle vicine contrade . In Grado
Elia Greco , huomo di ſanta vita fondò il Patriarcato . In
Caſtello Oliuolo ,la famiglia de Samacali,detti hoggi Ca
uotorta, vi fabricò (auanti ad ogni altro edificio dimuro )
vn Tempioa San Sergio & Bacco . Et in Heraclea le pri
me pietre , che ui fi mifero , uennero dalle ſacre mani di
Magno nobile Altinate , & Veſcouo diVderzo.dopo la
cui rouina , conducendo egli i Veneti nella piu ripoſta par
te del Golfo ,ui conſtrufle la predetta città ; nellaquale dopo
i Tribuni, i Maeſtri de Caualieri o loldati , fu finalmente
inſtituito il Dogato . Il cui Trono & la cui maeſtà nata in
Heraclea , & di quindi transferito a Malamocco : fu poco
da poi fermato & ftabilito in perpetuo nell'Iſola di Rialto.
Laquale prima a eſſere habitata in queſta prouincia ò Du .
cato , prendendo tuttauia felice , & gagliardo augumcnto :
coli per legenti di terra ferma , comeanco perquelle del
Ficole all'intorno, dopo la traslatione del Principatoin Ri
alto , diuenuta ampia & honorata Città , & rappreſentan
do col corpo ſuo, tutta quella Prouincia dalla quale fu para
torita
DI CASTELL O. LI B. I.
torita ( poi ch'ogni città poſta all'intorno di lei da Capo
dargere a Grado è connumerata per ſua contrada) aſunfe
in le ſteſſa, non ſolamente lanobiltà,le ricchezze, & ogni
altro ornamento dell'antica Prouinciadel ſuo continente,
ma le tolſe anco il nome, chiamandoſi non piu Rialto ,ma
Venetia , & Venetie nel numero del piu , come quella che
pofta nell'ombelico del Ducato cētro d'amēdue le Prouin
cie , rappreſenta la Prouincia , & regge & gouerna , come
donna & Signoraluna parte & l'altra .
Giace adunque lacittà di Venetia nel mezzo dell'acque
falſe ,difeſa da Leuante,da vn Lido aperto in ſette luoghi, il
quale circondando l'vltimo golfo del mare Adriatico, for
maalleſpalleprofonde paludi,fatte partedallo ſcaricamen
to de i fiumi,& parte dal fuſſo & refluſſo del mare;concio
ſia che cadendo dall'alpi ſette fiumi, cioè il Tagliaméto, la
Livenza,la Piaue,la Brenta , il Po, l’Adice, & il Bacchiglio
ne, & paſſando per eſſe lagune,sboccano in mare,& da Po
nente è guardata & circondata per lungo tratto fino a tra
montana dai margini di terra ferina lontanida lei per lo
fpatio dicinquemiglia, & dall'Oftro da i fini della città di
Rauenna.Fra i quali confini(cheſono le proprie mura del
all'intorno da diuerſeIſolette,
la città di Venetia)è circoita
ſu lequali appariſcono, quaſi cometanterocche , ò fortez
zc,diucrſe Chieſe, qual lontana, & qualpreſſo , percioche
dalla parte de montilivedeS.Giuliano,S.Secondo ,S.Gior
gio d'Alcga, & Santo Angelo diCocordia.Daquella di ma
re, San Nicolò S.Franceſco dalDiſerto ,S.Iacomo di Palu
do,Santa Helena, Santo Andrea, S.Chriſtoforo dalla Pace,
San Michele,San Lazzaro , & San Seruolo, & piuoltraSan
Spirito, San Clemente,SantaMaria di Gratia, & San Gior
gio Maggiore .
Gira ilſuo circuito otto iniglia compartita in 70. con
trade'; con 70. Chieſe chiamate comunemente parroc
chie , & capo ogniuna di eflc di una contrada. Contiene
parimente 59.Monifteri, 31.diFrati,& 28. di donne Mo
nache dedicate al culto di Dio .Glioratorij& gli Spedali vi
ſono in buonnumero ,officiaticome le Chicſe, & ggni
A 2 Chieſa
.I DIEL.SESTIERO
Chieſa ha la piazza , & il pozzo público , ſpatiofe per la
maggior parte & quadrate. Et perciochediſcorronoica-,
nali per lacittà in quellamaniera chefanno leuene per lo
corpo humano: formando diuerſeIſolette in numero pur
troppo grāde, parte fatte dalla natura & parte dall'artificio ,
pero 450 & piu ponti di pietra viua, le congiungono infie
me l’ana con l'altra, ingombrate danobiliflimiedifici,da
palazzi illuftri, & da machine & Tempijveramēte reali:a
quali tuttiſiva per terra & per acqua con gran commodo,
& in picciole barche beniflimoornate,dettegodole,al nu
mero fra quelle propriede nobili & de cittadini, & frale
niercēnarie,di 9.in io.mila, pròte coſi in tēpo di giorno co
me di notte al ſeruigio di ogn'uno molte dellequali ſtano
ful Canal grāde,a itraghetti.ilqual Canale eſſendo per lun
ghezza 1300.paſladalla Dogana di mare fino all'ultima pū
ta di S.Chiara , & non attrauerſato da ponte alcuno , fuori
che da quello di Rialto, ſi paſſa con le predette barche. ,
L'aria poi ciè grandementebuona:concioliach'è purga
ta dal fullo & refluſſo dell'acqua,la quale creſcēdo, ogniaz
hore folleus, & ſcemando conduce via cioche ci è di cor
rotto è di immondo . Oltrea ciò la moltitudine dei fuo
chi riſolue i vapori maligni, & i ventiſoffiando liberamen
te & ſcopertamente per tuttola rendono piuchiara & ſalu
bre . Si aggiugne a queſto lafalſedine ,che eſſendo per na
tura piu calda & meno humida, genera una temperie niol
to vguale & foaue. Onde perciò li uede con marauiglia de
i foreſtieri, gran copia di vecchi di grandiſſina età , pieni
2

di carnc,diritti,robuſti, & di reuerenda apparentia per la ca


uitie, & per la bellezza de corpi. ma quello ch'è maraui
glioſo audire, haqueſt'aria un priuilegio ſpeciale dalla na
tura, cheogn'uno di qualunque nationeo ſotto qual cli
2

ma ſi voglianato,ſi conformacon eſta con la ſua complef


fione, feniendone pari beneficio ,coſi quelliche fono aucz
zi all'aria ſottile, comealla grofla .
- Abbõda il paeſe di ampliffimepeſcagionidi peſci nobili
in tanto numeroche non pure ſiforniſconogli habitanti
cffa città due uolte ogni giorno , ma ſe ne mandano
di ella
ancora
DI CASTELLO B. I. 3
ancora alleuicinc città di rerraferiña', cöfi túddite come
ciernedilmedet ino quieno degli uccelli marini, P qualifor
no difattezie & colori coti uarij , che è imposibil cola
poterlo eſplicare:Et la diuerſità loro è tanta, che noi ne hab?
brainoueduti preli & ritratti alnaturale con colori ,dall'ec
cellentemano di Marino Malipierogentilhuomo di uina
cillimo ingegno ,piu di 200 ſorti,ondcfipuò dire che que
fo.lubgolia propriamente la catà loro . Per queſte coſe a-?
dunque & per altreinfinite appreſo ; queſta città otticne',
& ha ottenuto p molti ſecoliil Principato fra tutte l'altre
del mondo , come ammirabile per tante fuemarauiglioſe
2

doti.Perogli'Scrittorila chiamarono Singolare :Percioche


ſe alcune furono belliſſime di fito , & con ricchi & grandi
edifici, nandinieno hebbero qualche fomiglianza con l'al
tre Maiqueita ſola poita nelmezzo dell'acque , non ha
cofa in terra alta quale fipola paragonare.Conciolia che
l'unico lito tuo è di miodo congiữnto con le ſue parti, che
ſigode in un tempo medeſimo , la commodità dell'acqua,
& ilpiacore della terra. Sicuro per non eller poſto in terra
ferma daglilatlalti terreftri , & licuro per non ellernella
profondità delmare ,da imarittimi arálti. Dimaniera
che feltaltre città guardano & conferuano i loro cittadini,
condemura ,colletorris & con le porte, queſtaaperta &
ſenza ripari,non ſolaniente è ſicura come s'è detto , maco
mirabil prouedimëto rēdcanco ſicure quelle città chedor
mono ſotto la cuſtodia de gliocchi ſuoi. Et ſingolare ,con
ſiderata la cagione dell'origine fua . Percioche efendo il
mondo in gran parte contaminaro dalla hereſia Arriana, 1
molti popolifuggēdo oltre all'iniquo Imperio de Barbari,
che per ogniuerfo cercaliano di ſpogliarcall'Italia i ſuoiho
nori) la corrorta religionechecíliteneuano,fi ridufero in
queſti luoghi, doue in legno deiloro aniini catholici , &
ueramente fedeli ,edificarono tante chiefe quante vedia
mo,ampliando ildominio col fauior delcielo , per la fince
ra religione, & per lo uero culto di Dio , il quale ui fiuede
feruentiſſimo & grande , quäro in qualunque altra parte di
uogliad'Europa .Onde però infinitifurono in ogni tein
A 3 po
DEL SE STIEROF
po l'attioncche ella fece,& che tuttauiafa, coſi col nego
tio come conl'armi,per conferuatione di Santa Chieta ,&
di Chriftianità ,conieé bē noto a tutti coloro che leggono :
nelle hiſtorie le coſe paffare. Singolare oltre a ciò , perche
cendo commoda atutte le nationi cođi uicine come lon .
tane,ci concorre dalle piu longinqueparti della terraogni
genje( quide ciſi ueggono perſone differenti & diſcordi,di
uolti,di habiti, & dilingue,ma però tutti concordiincloda
rç coli ampuranda città ) per trafficare & mercantare :
Conciolia che lamcrcatura ciè in colmo, & la moltitudi
ne dell'arçi è incredibile , & in tanta eccellenza che nulla
piu.Ne ci è punto minore la copia ditutto quello di buono
che s'appartiene all'ornamētodella uita nobile & ciuile,fio
rēdoci le lettere et l'armi, co inolta gloria della Città Singo
lạre anco, cheſe l'altre circondateda fertiliffimicapi,a pe
na hāno a baltanza il uiuere neceffarioai popoliloro , qlta
ſola ſenza altro terrenoo pianura,non purnutriſce abbon
deuolinenteil ſuo nunjeroſo & quali infinito popolo ,ma
ſpeſe uolte quello delle circonuicineCittà . Singolarc pari
rimente , perche in un tempo medeſimo hebbe , & l'ori
ginefua, & la fija libertà . Onde non nacquemai,nemo
ri in Venetia alcun Cittadino , che non naſceffe & morille
libero . Laqual libertà non le funiai turbata , && ciò per ?
la forma del ſuo eccello governo . Conciolia che tempe
rato di tuttii modi niigliori di qualunquefpetic di publi
ca ainminiftratione,& compoſto aguiſa di harmonia,pro i
portionato & concordante tutto a ſe ſteſſo , è durato già 3

tanti fecoli,ſenza ſeditione ciuile, fenz'armii, & fenza fan-"!


gue fra i kioi Cittadini,inuiolabile & inimaculato.lodeues :
ramente unica di queſta Çitrà , della quale non può glo- ,
riarſi,ne Ronia,neAthene,ncCartaginc, ne qual li uoglia :
altra Republica, che ſia ſtata preſſo agliantichidi inaggior
grido , Singolare oltre a queſto . Percioche fatta refugio :
della nobiltà, i primi habitatori,ricorrendo nelle ſuenture :
della Prouincia per ſalvarl in queſti luoghi, con fperanza ?
di conferuarui il fome dell'ornamento & dellalibertàd'Ita
lia,diedero eſempio altrui, che ne tempi futuri, gli altri
mof
DI CASTELLO I CB. 1.
moli dall'iſteſſo deſiderio , faceſero il medeſimo in tuitii
ſecoli, uolcndo faluar fefteſſi con quegli honóri cheap
porta allo huonjolamaggioranzade loro paſiáti. Et lin
golariſſima finalniente ,perche ripiena di ſplendore per il
ſuo diuturno & indicibil governo , rapprelentando á in
certo modo la ſembianza della Republica Romana,man
tiene con degnità prelio a tutte le nationi che uiuono fot
toil cielo ,quell'auttorità reuerenda,per laqualeellaece
lebre & grande Oltra che negli allalti fatti ne tēpiandati,da
gli Infedeli alla gente Chriſtiana, ha ſoſtenuto , quafi ante
murale di tutte l'altre Prouincie doue s'adora il nome di
Chriſto , & tuttauia ſoſtiene col ſuo inueterato honore 8
valore, quella riputationeche èrimaſta all'Italia,dopo l'ec
cidio dell'antico Imperio Romano, comerifugio & ſalute
di tuttii fedeli.Quinci auiene cheè riputatadomicilio illu
ſtredi gloria .Percioche prouenendo lagloriadallauirtù ,cl
latuttauia riluſ & riluce in queſta con modo marauiglio
ſo per lamolta uirtù ſua:ſoprala quale faldanierite ferina
tz,haſaputo trouarmodo,che non uno , non pochi, non
moltilignoreggiano,mamolti buoni,pochimigliori, &
írzſiememente vn'ottimoſolo.Et fingotariflima pſicuro al
bergo del uiuere humano , percioche in neſſun'altro lato
dell'uniuerſo, lo huonio è aſſoluto ſignordi fe inedeſimo,
debenidella fortuna, & dello honore,piu chein queſto.On
deperò fu interpretato daalcuni,chic queſta uoce VENE
TIA , uoglia dire Veniçtiam ,cioèuieniancoraj& ancora
percioche quanteuolteuetrai, ſempreuedrai nuouecoſe,
& nuouebellezze...
Queſtacittàadunquediuifa nel ſuo piu folto corpo da
un canale che sbocca in queſte Lagune, dalla banda de i
duc Caftellipoſti ſul.Lido :fu compartita da inoſtri mag.
giori,in ſei leſti,detigolgarmente Seſtieri.& uollono che
tre diquà daCanale,ſi chiamaffero di Caftello ,diSan Mar
co, & di Cauarcio , &che tre di là foffero detti di San Pon
lo di Santa Croce,& di Dorſoduro, denominandoli forſe
dalle piu nobili&principali Chieſedella Città .Il Seltier
toadunquedi Caſtello :primofraglialtriperla Chieſa came
tedrale
1. DE LOSESTEROL
tedrale del Patriarcato , preſeñome dall'iſolerta chiamata
dagli antichi Cartello Oliuolo ,& 'hora ſemplicemente ca
ſtello La quale Moletta è feparata dal corpo della città , dá
quella parte chce dirimpetto alla bocca del Lido, ma con
giunta poicon un lunghiſſimo poñte dilegno Si dice che
Antenore giunſe in queſto luogo ? & ui formò quiáliuna
terra, la quale cgli chiamo Troia;:& dallaqual' forſe Pifola
fu per l'avenire nominata Caſtello . Er che di quindi en
trato perla foce della Brenta neicampi ſotto i monti Eu
ganci, ui edificò Paddoua,ouero ſecondo altri Altino . Scri:
>

ục Andrea Dandolo Doge,huomointegerrimo, & dotti


fimonel tempo fuo , chei primi che ui fabricaſſero furo
7

no i Samacali, chiamati hoggidì Cauototta , & -fidice che


ui fondarono una Chieſa ſotto inomi di S. Sergio & Bac?
co ,doueripoferoi corpi loro. Si ha parimente, cliqella fu
Cirrà ſeparata dalla Città di Rialto ,non altrimncnte, cliclia
diuiſo hoggiBurano da Torcello . La qual cofà fi prou pro ia
per antiche ſcritture.Concioria che ſcriviendo Carlo Grof
ſo Imp.alla Rep. Xoccorrendoli di farimentione d'alcurte
città del Ducato cónumera Caſtello Oliuolo fra le città co
queſte parole.Cum Vrfo Duce Veneticorum ,ideft cum habitatoribus
Riuoalti,Cajiri Oliuoli,Clugi.e,Torcelli,Ciuitatis Noux,Equili , etc. 11
medeſimo ſcriue Othone, Lothario ,& diuerli altri Impera
tori,in diuerfeoccaſioni. Etperò fu collocato in quell'llo
la il Veſcouado ,acciochceflendo città haueſſe, nello ſpiri.
tuale il ſuo capo ,poicheilTrono Ducale capo deltempo .
rale , era ſtato poſto nella Città di Rialto ? Percioche eſena
do gli habitatori delle Iſole circonuicine , ftati pet gran
tempo ſotto l'obedienza del Veſcono di Malamocco ,
& uenuto l'anno di Chrifto 774. & dalla edificationc
di Rialto 294. adunatafi una parte del popolo & del Cle
ro , conſtituirono un Veſcouado nuouo in queſta Iſo
la , alquale s'accoltarono le Gemelle , Rialto , Luprio
& Dorſoduro '. Er Papa Adriano confermandolo gli
diede molti priuilegi , & ui mifero. per primo Veſcov
no Obelalto , oueroObeleto figliuolo diEneogiro Tri >
buno di Malamocco , approuato & inueſtito dal Doge,
&
DI CASTELLO. LIB. I. 5

& confacrato dal Patriarca di Grado. Ilqual Veſcouofi


ſottoſcriſſe , Veſcouo Oliuolenſe fino all'anno 1091, nel
quale Henrico Contarino 23.per ordinedeVeſcoui mutā
do il titolo , fu primo che fottoſcriuefle Veſcouo Caſtellas
no , & durò que touſo fino all'anno 1451.nel quale eflendo
ucnuto in competenza il Patriarca di Grado ,che allora ha
bitaua in Venetia, nella Chiela di S.Silueſtro col Veſcouo
di Caſtello , Papa Nicola Quinto dichiarò pervn breue,che
queſte due Chieſe ſidouellero incorporare inlieme, & che
chi di queitidue prelatiſoprauiųeſle,fotle padrone d'amen
ducle Chieſe.Morto adunque Domenico Michele Patriar
ca,dietà di 47.anni, Lorenzo GiuſtinianoVeſcouodi Ca
Itello , che cra di 30. hebbe il Patriarcato di Grado . &
colicellando il titolo di Veſcouado ,2 ch'era durato 727.
anni fotto 52. Veſcoui , ſi conuertì in Patriarcato di Vene
tia, cſendo il predetto Giustiniano ilprimo Patriarca di
queſta città .

San Pietro .
Contien e la preſenteIfoletta la Chieſa'di San Pietro,ve
neranda per l'antichitàfua , per lo Principato ch'ella
tiene fra l'altre come Metropoli, & p fa dignità delPatriar
cato . perciocheſi dice , che fu per riuelatione di S.Magno
fondata & finita l'anno 841.da Orſo Participátio Veſcouo,
& fu condotta a perfectione in 8.anni, & conſacrata a S.Pie
tro per memoria della principalChieſa di Heraclea ,città la
primauolta habitata dal popolo Venitiano.Ma eſſendone
tēpi di Vital Michele diſtrutte da vn fuoco diuerſe caſo all'
intorno co qualcheintacco delcorpo della detta Chicla,fu
riformata co aſſai groſſe muraglic,mātenēdoſi tuttauia lor
dinc della ſuacopolitura tratta dalmododel fabricargreco.
Fu poi ne gli ultimitēpi adornata di nuoui edifici;pcioche
Antonio Contarinidecimo Patriarca,aggiunſe da i lati del
coro ,due cappelle honorate ;& le dotòdi beneficiperac
creſcimento delculto diuino.Et ui fu parimente aggiunto
l'ora
DE L SESTIERO
l'oratorio del Beato Lorenzo Giuſtiniano prinio Patriar
ca di queſta Chieſa,la cui ſantità , & la cui dottrina nota
ad ogni uno ,meritò per diuerſi miracoli fatti da lui,altare,
cappella, & ftatua marmorea poſta ſul ſuo ſepolcro all'in
contro del predetto altare: preſſo alla quale ſi legge .

Beatus Laurentius Iuſtinianus primus Ve


netiarum Patriarcha die VIII. lanuary
MCCCCLV .
A cui piedi , nel medeſimo Oratorio ,uolle effer poſto
Bernardo Giuſtiniano figliuolo di un fratello di eſlo Pa
triarca,huomo illuſtre per lettere & per negotio nelleco
ſe della Rep. & per le ſue qualità meriteuoled'ogni hono
re, con l'infraſcritta memoria .

Bernardus Iuſtinianus Leonardi Procurato


ris filius,Beati Laurenty Patriarchanepos,Mi
les,Orator,Procurator. .

Oltre à ciò fu parimente ornata della cappella d'ogni


- Santi ,fatta ricca dadiuerſiPonteficidi uari teſori ſpiritua
li . Fuori della quale ſono in diuerſi luoghidelcorpo della
Chieſa,memorie de Patriarchi paſſati. fra le qualiè degna
di conſideratione l'altare,la cuipalla con San Giovāni Bat
tiſta di mano diPaolo Veroneſe pittore eccellente:fucola
crata à Dio da Giouanni Triuiſano XIIII. Patriarca . Vi fi
uede anco la cattedra di San Pietro di marmo , della qua
le fi ſeruiua quando fu Veſcouod'Antiochia , donata al
la Republica da MichelePalcologo Imp. diCoſtantinopo
li. Et di ſacro vi ſi conſeruano ſotto confeſſione i corpidi
San Sergio & Baccomartiri,poſtiin un'arca di marmo da
Angelo Badoaro , l'anno 782 : allora che l'edificio non
cra coligrande, nerifatto nel modo che ſi uede a' tempi
noftri. Vi ſi conſerua parimente una croce di rame,la
quale
DI CASTELLO LIB. I.
quale ſi dice , che eſſendo ſtata trouata in pelod'acqua con
gran marauiglia diogn’uno, fu con folennilſimaprocef
2

lione portata nel predetto luogo , & vn Canonico della fa


miglia de Vignate le fece una cappella, & la doto del ſuo.
Ne tempiandati,inanzi chela Chieſadi S.Marco folle fini
ta,era frequentata molto. perciocheui ſi conduceuano tut
te le ſpole che ſi faccuano d'annoin annoariceuer la bene
dittione del Veſcouo , & qualchcuolta ui ſi crearono i Do
gi , percllere allora la piu capace,& gran Chieſa della cit
2

tà, & bene fpelle uolte, ui ſi dette il baſtone adiuerſiGene


rali; ma compiuto comes'è dettola cappella delDoge ,fi
mutarono le conſuetudini predette .
Poco diſcoſto è ſituatoun ben compofto & ricco cam
panile d'allaibella grandezza, il qualelì fece neprimi anni
del Principato di Chriſtoforo Moro . Et congiunto con la
Chieſa li uede il palazzo Patriarcale uecchio per edificio,&
molto piu cõniodo che belloò vago per architettura:per
cioche abbracciādo aſlai buon circuito di terreno ,hamol
te ſaleamplc, &ſpatioſe,fra lequali ui fonoritratti in una
tutti iVeſcoui, & i Patriarchi, che ſonoftati dal principio
finoall'anno preſénte,coloro clogijfignificanti i nomi, le
famiglie,& gliannine qualieſkigouernaronoquellaChie
ſa. Et fu ampliato da Pietro Pino Veſcouo, che fu l'anno
1252. & riformato in gran parte,permemoria del quale ui
lileggono queſtidue uerſi.
Pina domus Petro fulgetinſignisalumnos
Vrbs Venetun hocpræſule clara pio ,
Loriſtorò anco Antonio Contarino in diuerſe ſue parti:
& fra l'altre coſe rifecei ritratti al uiuo de ſuoi preceffori,
& ſottol'ultimofurono aggiunte queſte parole.

QuosſpectasAntiftites ex ijs unusAntonius


Cont. Patriarca x. tibiſpectandos pia mente
curauit
: D ELSEST I ERO

curauit MD XVIII. ſuo XII. nam


que funtomnes qui ab hac vrbecondita fue"
re. Hoc forfan fcire uolebas. Abi nunc et)
uale .

S.Maria delle Vergini .


A giardini ſparſi fra le cafe del,luogo : dall'altra parte
:

douelipaſſa per un lunghiſſimo ponte,è poſto ilmoniſte


ro delle donne monache, chiamato da moderni le Vergi
ni: & altre volte detta Santa Maria in lerufalem . Chieſa
affai ueneranda , & fabricata da Pietro Ziani Principe l'an
no 1205. ad inftanza d'Vgolino Cardinale Oſtienſe , il
quale falito al Papato fu detto Gregorio Nono : & dota
todal detto Principe con le fie facultà , con ordine che
foſſe de ſuoi ſocceffori nel Principato . Onde perciò auic.
ne , cheil Principe , ceremonialmenteſpoſa in perſona, la
Badeſſa nuoua , in ricognitione dell'antica ſua preminen
za. Il detto luogo arſe l'anno 1375. inſiemecon diuer
ſe caſe ch'erano all'intorno : ondefu poi rifatto dal Sena
to molto piu ricco & bello delprimo ,conuarij orna
menti.Fra quali ſono aſſainotabili due belliſſimi ſepolcri 1

in aria dimarmo, l'uno di Franceſco Giglio , che ne ſuoi


tempi li dilettò molto della Scoltura, & della Pittura ,
nellequali due profeflioni fece per lungo tempo conſerua
di rariffime & eſquiſite coſe, & l'altra di Hieronimo Giu
ftiniano figliuolo di Marino ,amendueProtettori & Pro
curatori del moniftero .

San
DI CASTELLO LIB. I. s
San Daniello.
T non molto diſcolto è ſituato il moniſtero di S.Da
En
niello , habitato prima da frati, & poi da donnemo
nache. L'anno 1132.GiouanniPolani fatto Veſcouo,do
nò incontanente vn terreno a Daniello Abate Ciſternien
fe fuo familiare & huomo di fanta vita , ilqualcuicdificò
ſopra il moniſtero predetto , & ui miſe i ſuoi monaci.Altri
dicono che il detto Abate era della famiglia Molina , che
ha per inſegna la Ruota bianca & roffa. & altri vogliono
cheAngelo Participatio Doge deſſe principio al predetto
edificio .Machiara coſa è che in quella fabrica fu diſpenſa
.

ta gran parte della facultà de Bragadini , & che fu accrefçiu


tadal Veſcouo Polani, ſotto alquale ui furono potte.don
nc monache dell'ordinedi San Benedetto , & dopo queſto
la famiglia Veniera uiaggiunſeornamenti. fra quali'ui fo
no di pittura, vna palla dimano di lacomo Tintoretto ,do
ue Santa Caterina diſputa con gli Idolatri. & in San Hiero
nimo dipinto , da Marco Baſaiti, maeſtro aflai celebre del
ſuo tempo. Ripoſa in queſto tempio ilcorpodi SanGio
uanni niartire Duca d'Aleſſandria, fopra un'altare in un
ſepolcro dorato , il quale fu condotto aa Venctia l'anno
111 2. da Rodoaldo Priore diSan Daniello, allora picciolo
Oratorio , & non ridotto alla grandezza che glidicde, po
chi anni dopo, il Polani. Lahiſtoria del qual Duca ſi con
tiene in pittura nelcoro d'ella Chieſa .

:) . Santa Anna .
D All'altro lato pur all'incontro quaſidiSan Pietroſu
l’acque del ſuo canale ſi troua Santa Anna, luogo an
tico & habitatoparimente da monache, & per la ſuamol
ta uecchiczza, quaſi del tutto nudo di bellezze: ma uenes
rando, li per le donne dalle quali è officiato , & ſiper lo ſi
to nobile douc è poſto .
:: B San
2 DELSESTI ERO

San Domenico .
la fondanicnta uenendoſi uerſo la città , è ſituata la
SXChieſa di S. Domenico habitata da i fratri Predicatori,
& honorata per molte ſue qualità .percioche ella fu fabri
cata & dotata da Marino Giorgi cognominato Santo ,Do
ge 49.che fu l'anno 1311. & adornata di marminelcorpo
ſuo quadrato ,& accommodata d'anipio moniſtero , & di
giardini con libreria abbondante di belliſimi libri, & didi
uerſe reliquie , fra lequaliè notabile un pezzo del ſanto le
gno della Croce di Chriſto . Viſiuede preſſo all'altar gran
de la cappella di Lorenzo & di Hicroniino de Prioli amen
due fratelli, & Principi l'uno dopo l'altro . Et nell'entrar
>

per la porta principale alla deſtra,ui è laprima cappellafon


data da Antonio Maffa benemerito della Rep. per molte
fue notabili operationi, & ridotta a finedaLorenzo Maffa
ſuo figliuolo : huomo eccellente nelle lettere , & Sccreta
rio del Senato : & da lui ornata di una palla & didiuerſial
tri quadri di nobili pitture, di mano di Hieronimo da Bre
fcia. Et nel ſuo Chioſtro principale giace in belliſimo ſe
polcro dimarmo in aria , compartito in due parti, Nicolò
Maila Filoſofo & Medico illuſtre de tempi noftri, il quale
haſcritto diuerſcopere, che uanno per lemanidegli huo
mini dotti , & fu riputato & ſtimato molto dalla no
2

biltà Venitiana, eretto da Maria Grifalconi ſua figliuola


al ſuo nome, col ritratto di marino ſcolpito da Aleſſan .
dro Vittoria , con queſt'inſcrittione.
NICOLAI MASSAE MAGNI PHILOSOPHI
AC MEDICI, MARIA F. POSVIT
M D LXI X.

Etdall'altra parte della porta delCapitolo de frati(luogo pa


rimente della predetta famiglia) è posta la memoria nel
modo medelimo di Apollonio Mafia Filoſofo & Mcdico ,
ſuo nipote con queſte parole .
Monu
DICASTELLO . LIB. I. 6

Monumentum Apollonio Maſſe Philofophao


ac Medico Antonij filio pofitum , vt effet eins
indicium virtutis,ad familie neminifque me
moriam ſempiternam . MD LXXII.
Kal. Aug.

Et non molto lontano ſi ſerba Ceſare Alberghetto Giu


riſconſulto celebre, & altre volte mio precettore. Il quale
ellendo giouane dimolta ſperanza, ritrouandoſial gouer
no di Bagnacauallo , ſi morì con dolore degli amici, &
dell'uniuerfale, & uiſi legge.
0

Caſari Albergheto Iuriſconſultiß dum Hercis


lis II. Ducis Ferrariæ decreto Magnacaballi
infigni cum laudepræeſt, immatura mortepre
uento,Alberghetuspater pientiſ .P. vixitann.
XXIIII. D. XX. obýt Anno Salutis.
MDXLIII. V I. Kal. Sept.
Il ſuo campanile l'anno 1409.cadde a terra , allora che una
forza di tempeſta & diuento roppe molti nauili , &man
dò in rouinamoltiedifici coſi publici come priuati,con au
gurio di futuro male. percioche indi a due incli s'inteſe ,
che gli Scithi con groſſo cflercito, haueuano eſpugnato-la
Tana, con gran ſpargimento & danno del ſangue Chri
ſtiano . Allo Spedale di queſta Chieſa cra prepoſta algo
uerno,gia 1o.anni ſono quella Calandra Fedele,ch'effendo
famoſa per molteſcientie nella giouentù ſua , fu reucrita
dal Politiano , da Hermolao Barbaro , dal Sabellico , & da
molti altri Scrittori chenefecero honorato ricordo no lo
ro ſcritti; & fuſeppellita in queſta Chiela.
B 2 Santo
DEL SESTIERO :

Santo Antonio .
V laman deſtra andando per fiando , dopo alfai lunga
SH
ſtrada, appariſce il Tempio di S.Antonio, ſituato quali
ſu la punta di Venetia che riguarda uerſo i due Caſtelli .
Luogoaltre uolte con titolodi Spedale ,mapoiper lo con
corſo delpopolo, per diuerſi miracoli fatti dauna imagine
della Beata Vergine, conuertito in Chieſa dilegname, &
finalmente ridotto in fabrica ucramente reale, fulmodel
lo di lacomo Lanfrani Architetto. Fu ilprimo fondato
re & anco Priore, Franciotto della nobile famiglia de gli
Abati Fiorentino , ilquale la dedicò alnomediSanto An
tonio di Vienna, ſicome per queſta memoria ſcolpita in
pietra preſſo alla porta di Sagreſtia appare.

Anno Domini 1346. in la feſtad'ogni Santi


in lo tempo dello Inclito Signor Mixier An
drea Dandolo Doxede Veniexia, &t delRe
uerendo in Criſto pare Mixier Nicolo Mo
rexini Veſcouo deVeniexia ,fo metuda la pri
ma piera de queſta benedeta Gliexia de Mi
xier Sancto Antonio de Viena , o cantada
la prima meſa.E fo dado lo dito luogoper lo
honeſtoreligiofo Mixier Francioto deli Aba
ti deFlorencia de lo ordene de Mixier Sancto
Antonio deViena , primo Prior & fondator
del dito luogo. Siandolinobelituſaui Signori
M. Lorenzo Minio ,eM.Criſtofalo Iſtrigo ,
M. Cane Becin , e M.Girardo delli Neuos
di ,
DI CASTELLO. LIB. I. 7

di, et M. Nichola Magno. Procuratori dello


dito luogo , per loTo qual ſia ſempre fata Ora
tione per tutti queili liquali ha dato e dara de
liſuo beni per leuarqueſta benedetta Gliexia ,
e Mixier Marcho Catapan, e Mixier Viel-,
mo Stracarol:
i ' iros

Sidicech'aqueſta ſpelaconcorſe quelNicoloLioni Procu


rator di S.Marco , che ſcoprì la congiura del Doge Falicro.
& che dopo lui la famiglia Pifana fabricò gran parte del
luogo . Et non molti anni ſono,parendo alla Caſa Grima
na,& ad alcune altre inſieme di rifarla del tutto piumagni
fica & grande, ficominciò dalla facciata : la qualebene in
2

teſa p ordined'Architettura, la nel ſuo frontiſpitioſcritto.


PETRVS GRIMANVS PRIOR VNGARIAE,
Șono in queſto Tempio diuerſi ornamenti notabili di
pittura. percioche dalla parte deſtra ui ſono quattro ric
chiſſimialtari. Il priinodi mano di lacomo Palmafu fat
to per ordine di Nicolò Cappello Generale dell'armata
Vinitiana nella guerra , che fi hebbe con Baeſith , le cui
memorie ſi leggono in alcuni quadri di marmo, che
mettono di dentro la porta in mezzo 2, con queſta in ,
ſcrittione .

NicolaoCapello.qui claßiPræfectus Baiafite


Oshom . Imp.Remp.perſequentem ,eam fortiter,
ac fæliciß. tucatus eft, Cypro infula feruata,
dum Venetias ouans reuertitur Corcyra labori
busconfectusfatis glorievixiffet, fato,fuis,ac
patrieiniquo,præripitur . MCCCCXCI.
pixit
:: DEL SESTI E'R O .:
vixit annos LV.M.X. Vin.c.Dominicus
F.pietatis e virtutis ergò P.
Il ſecondo dedicato alla famiglia Paſqualiga diinoſtra un
belliſſimo Chrifto fatto da buon inaeltro , in memoria di
Pietro Paſqualigo Senatorcin quel tempo illuſtre. percio
cheeſſendo huomo dottiſſimo , & hauendoſi acquiſtato
grandehonore per le coſe da lui ualoroſamente fátte , fu
ambaſciadore a tutti i Principi di Chriſtianità , & li morì
di uclenoin Milano preſſo al Re Franceſco . & laſcio diuerſi
trattati coſidi Metafiſica , come di Thcologia. Scriuedi
quelto huomo Pietro Giuſtiniano nel lib. xij. della ſua hi
ttoria. & nel detto luogo ſi legge.

Petrus Paſchalicus DocCeleberrimus eques pre :


clarißimus, perfe£tus Orator, optimus Senator
legationibus ad Lufitania,Hiſpania, Britan
2

nia, Ungarie, Reges,ImperatoremqueMax.


Burgundos fælicitergeſtis, Legatusad Fran
ciſcum Gallia Regem , Mediolanidiem fuums
obijt MDXV .
& dall'altra parte,

Franciſcus Gallorum Rex Petri Paſchalici


virtutes tanti fecit , vt eius funusmagnifica
a publica pompa Mediolani celebrandum ,
Oratore ad hoc ipfum deſtinato , cadauer
honorificecomitante, in patria reportandum cu
rauerit. quod in hoc monimento conquiefcit.
vixit ann . XLIII .
Il
DI CASTELLO . LI B. I. 8

Il terzo ricchiſſiino di colone,di marmi, & di molto oro ,


contiene con dilicatiſs. & eccellente pittura, la hiſtoria di
dieci mila martiri fatta da Vittorio Scarpaccia Pittore no
biliſſimo del ſuo tempo : & molto ſtimata da gli intenden
ti, & conſacrata daHettore della famiglia Othobona allo
ro Priore diqueſto Tempio,a? predetti martiri ,& ornata
del legno della croce , & d'altre reliquie di martiri ,como
iui preſto ſi legge.
D. 0. M.
M. Martyrumquex.millibus
Hector Othobonus patruustempli Antiſtes vo
uit inpeftilentia, Antonius Contarenusex Ca
nonico loci Pont. Venetus,ligno crucis ipſorum
que martyrum additis reliquijs,facrauit.
MDXTI .

Et dall'altro lato della predetta inſcrittioneſono l'infraſcrit


te parole in honor di Antonio & di Stefano Othobonibe
nemeriti della Rep. i cui diſcendentifurono Secretari, &
noiuedemmoa tempi noftri Gian Franceſco Gran Can
celliero con Hettore & Lionardo Secretarij & con altri
ſuoi nipoti in molta riputatione.Iquali Antonio, & Ste
fano fatti chiari per le guerre che ſi fecero nella Morca col
Turco , ſono ricordati neldecimolib.delle Hiſtorie di Pie
tro Giuſtiniano .

Stephano patri, Antonio auo, Hector Ottobo


nus monumentum hic Euboicum portum abho
fte occupatum trepidante claße, naui ſua ſolus
ingreffuseft, MCCCCLXX . ille prelio
Nauali ad Coryphafium expugnata, turcarum
maxima naui igne concepto comburitur M.pa
trie vierque natus , non fibi.in 11
. DELSESTIERO !!!
Il quarto ha dipinto dentro lo ſponſalitio della Beata Ver
gine con eccellenti figure,ſtimate & riputate attaida i buo
ni maeſtri, & è della famiglia Quirina.
Vigiacciono parimente dueVeſcoui,l'uno d'Offero che
uiffe l'anno 1450. & fu della cafa dalle Fornaci, dellaquale
altre uolte uiſleun CăcellierGrande della Rep.& l'altro fu
di Imeria l'anno 1361. & fichiamò Ottobellino dei Cor
radi da Lodi legiſta celebre & famoſo . Er poco diſcoſto è
la memoria del Pellettiero Medico Franceſc di chiarilli
mo nome , honorato di perpetuo monimento dal Cardi
nal di Loreno l'anno 1551.nel quale eflo Cardinale fu a
Venetia ,
Et iui preſſonella cappella grande,ficonferua quelVit
torioPilani,che nc tempicalamitoſidella guerraco i Ge
noueſi,per la quale ſi perde Chioggia, laluo la Rep. & la
ſua libertà . Queſti honorato con publico funerale dal Se 1

nato , hebbe a gloriadellaſua granvirtù, la ſtatua pedeſtre ,


percioche per eccellenti fatti & per grādçzza d'animouin 1

ſe ſenza alcun dubbio non purei progenitori ſuoi; ma an 1


co tutti i ſuoi concittadini in quel tempo : onde ripic
ne le Hiſtorie de lupi chiariſsimi fatti, hebbe queſta in
ſcrittione .

Inclitus hic Victor Piſane ftirpis alumnuus


Armorum hoftilem caput equoreclaſſemite
Tireno ſtrauit huncpatriam claudit,atillè o " }
:: Egrediturclaufam referans ubiBrondulus Atis
** Stragibus infignisdeducit in equoraBrintam
Mors heu magna vetat tunc cum mare claſi
bus implet.
.. !!

Dall'altro lato giace Antonio Grimani Doge 75.del qua


le il Giouio fcrifie un particolare Elogio nel ſuo libro de
gli huomini illuſtri.Et dalla ſiniſtra della cappella e ripoſto
Pietro

1
DI CASTELLO . LIB. I.
Pictro Grimani Prior di Vngaria ſuo fratello .
La pietà con le Maric potic nchlagraticola dalla ſiniſtra
fu opera di Guido da Modona Pittore,hauutoin gran pre
gio da Alfonlo Re di Napoli Vi giace parimente Pietro
Lando che fu Principe l'anno 1532. percioche la ſua cap
pella tuttadipietra lítriana , adornata di figure di tuttori
lieuo , & grandialnaturale, con la itatua del predetto Do..
ge ſcolpite da Pietro da Salò , rende bella & gran maeltà al
predetto Tempio .
lui preſſo è fabricata lanobilChieſa dello SpedalediSan
to Antonio per uoro della Repub. la qualeguerreggiando
col Turco per difeſa della città di Scutari, che ſi perde
ua ſe non compariua con moltapreſtezza uncerto numc
ro di Marinari, claudita da Dio di quanto deſideraua, il
Scnato fodisfece. & fu dato il luogo per ricetto de mari
nari ridotti in uecchiczza , & a pellegrini, & come luo
go delpublico fu commeſſo il gouerno al Principe . Ma
ellendo eſſo per le continoue & importanti facende del
lo ſtato impedito : permeſſe che entraſſero in fuo luogo
a quelcarico i primi huomini della città.onde i Procu
ratori di San Marco detti de Supra, ſottentrarono a quel-,
la cura .

San Biagio .
VI Canalaccio dirimpetto quaſi all'Iſoladi S. Giorgio
Maggioreò di San Seruolo, li troua San Biagio, edifica
to l'anno 1052. & gia Chieſa de Greci, per riſpetto del luo
go frequentato dadiuerſi legni che approdano a quella
riua .

San Martino.
I iBarbari mandauano a ferro & a fuoco l'Italia, & che i
C Longo
DEL SESTIERO
Longobardi comevincitori la ſignoreggiauano per la mag
giorparte,fu edificato da i nobili di Padoua & di Rauenna
chcrifuggendo in queſte lagune dalla rabbia de loro nemi
cili poſero ſopra due Iſole chiamate le Gemelle: & fecero
queſta Chieſa,reſtaurata poi da i Valareſsi, & quella di San
Giouanni Bragola . A tempi noftri quali disfatta del tutto
per la uecchiezza, fu riconiinciata in altra forma, ſul mo
dello di Iacomo Sāſouino Architetto & Ingegniero della
Rep.Scriuc il Sabellico ( quaſi comeper eſſempio della par
ſimonia & della poca ambitione de Venetiin quei tempi)
che ui cra un ſepolcrocommune a tre famiglie , uolendo
inferire, che allora gli huomini ſi contentauano con ani
mo parco& rimeſlo del poco ,poi ch'al corpo morto con
cedeuano luogo coli ſtreito & anguſto.

S.Giouanni Bragola.
MA
l'a nno817del,latutto
Bragola fu
picciola Chie Giovanni Talonico
rifatta daſadiSanGiouan niin,
con le piazze dinanzi & per fianco . Si dice che i Veneti an
.

tichi,chiamauano le piazzedouc ſi fanno i mercati publi


chi,Bragolc. percioche altreuolte la piazza ch'è dietro alla
Chieſa era luogo di mercato, però la Chieſa fu detta in Bra
gola. Altri vogliono che haueſſe cotal nome , perche ui ſi
peſcaua, conciolia che bragolare in queitempiſignificaua
pefcare . & altri differo chela Chieſa preſe il cognome da
una Prouincia detta Bragola,dalla qual fu portato il corpo 1

di San Giouanni Limolinario , al cui nome fu fabricato il 1

Tempio . Ma in qualunquemodo lilia , liconſeruano in


queſto luogo ſacro alcune reliquie di ſan Giouanni Batti
ſta condotte di Lcuante l'anno 992. da Domenico Ba
doaro Veſcouo di Oliuolo . Vigiace anco il corpo diSan 1
Giouanni Limoſinario , che uiſte l'anno 610.& fu Patriar
ca di Aleſſandria, in un fepolcro altai ricco fuori del Coro
uerſomezzo giorno. E affai notabile per pitturefattene
tempi noftri .conciofia che l'Altar maggiore fu opera di
.

Gian
DI CASTELLO. LI B. I. 10

Gian Battiſta da Conigliano , dove è ritratto il belliſſimo


ſito della ſua patria . La palletta alla deſtra con la reſurret
tione di Chriſto,fu fatta da Luigi Viuarino da Murano Pit
tor celebre nel ſuo ſecolo . & l'altare di Santo Andrea fu di
pinto da Antonio ſuo fratello. La cappella de Nauaieri,
con l'altar della Croce la lauorarono Bortolamco Vivari
no, & Gian Battiſta da Conigliano.

Santo Antonino .
P cato dalla famiglia Participatia, allora che hebbe per
lungo tempo il Principato della città . E famoſo per lo
corpodi Santo Saba Abate,cheuiffe l'anno s 28.nc glihc
remi di Cappadocia , il cui corpo fu portato dalla città
d'Acri l'anno 1243.Vidipinſe Leonardo Boldreno & La
zaro Sebaſtiani, l'uno la palla di San Franceſco con Santo
Antonio , & San Bernardino , & l'altro una pietà poſta
ſopra il Corpus Domini, con maniera allai polita & gen
tile .

Santa Trinita.
Pteinpitalu dalle
verſo l'Arſenaleè la Chieſa di Santa Trinita fonda
famiglie Sagreda & Celta ,mapoi rinouata ne
noltri di dentro & di fuori. Habitò in queſta con
trada uicino alla Chieſa, la nobil proſapia de i Boccoli , i
quali inſtituirono lo Spedale delle Boccoleno molto lon
rano di quindi . Vi ripoſa il corpo diSanto Anaftafio mar
tire portato da Coſtantinopoli l'anno 1200. da Valarcf
ſo Valareſsi, eſſendo allora Principe, Henrico Dandolo
Doge 40.

C22
C San
DEL SESTIER
San Seuero .
A aſſai riguardeuole per l'antica forma èil picciol
M Tempio di San Seuero.Queſto fu fabricato ſopra vna
Iſola chiamata Gemella , da Orſo Participatio Veſcouo
d'Oliuolo l'anno 841. & ordinò per teſtamento, comeco
fa di ſuo patrimonio , che foſſe ſottopoſta alla Chieſa di
San Lorenzo ch'era parimente ſua fattura. Et ancora che
diuerſi Veſcoui di Caſtello , & i parrochiani medeſimi
>

tentaſſero piu volte in diuerſi tempi di ſottrarla dalle mo


nache, fu però per decreto dipiu di so. Pontefici Romani
ſtabilito ch'egli foſſe di elle monache. La cui ſola Badeſ
ſaui ordina quattro cappellani & altri cherici, eleggendoſi
a ſua uolontà . Iacomo Tintoretto ui dipinſe la paſsions
di Chriſto,& fuoperaallai lodata .

S. Maria Formoſa.
la quale fu la prima Chieſa che in Venetia foſſe conſa;
crata al nome di Santa Maria . Fu edificata per reuelatione
di San Magno,& rifatta poi l'anno 842.da Giouanni Sanu
to Veſcouio Oliuolen ſe, & di nuouo fu reſtaurata dalla fa
miglia Tribuna, & finalmente l'anno 1075.fu ridottaa
perfettione da Paolo Barbetta ſul modello del corpo di
mezzo della Chieſadi San Marco . Vincenzo Cappello
chiariſs.Senatore Generale da Mare piu volte, & honora
to di ſtatuia pedeſtre, & di uno eccellente elogio dal Gia 1

uionel libro ſuo de gli huomini illuftri, vi fecela facciata


di pietra Iftriana: & uifu poſto la preſente inſcrittione.

Vincentius Capellus Maritimarum rerum pe


Trire
ritißimus, & antiquorum laudibuspar,miu m
DE GAS I ELLO. LIB. I. IT

mium onerariarī Præfectus, ab Henrico VII:


Britanniæ Rege inſegne donatus Claſsis Lega
tus V. Imp. Deſig.ter claſſem deduxit,collap
ſam naualem diſciplinam reſtituit,ad Zacxin
thum Auria Caſaris Legatopriſcam Venetam
virtutem oftendit .
& dall'altra parte ,

In Ambracio ſinu Barbaruffam Ottomanica


E-claſsis Ducem inclufit poftridiead internitio
nemdeleturus niſi fata Chriſtianis aduerſa ve
tuiſſent. In Rizonico finu Caſtronouo expugnato
Diui Marci Procur.vniuerfo Reip.confenfu
-9.12. creatus, in patria moritur ; totius ciuitatisme
rore, Annoætatis LXXII . MDXLI .
XIIII . Kal. Sept.
Sono in queſto Tempio icorpi di San Nicodemo & Sa
turnino col capo di San Romano, gia poftiui da Dome
hico Badoaro,il qualefu Veſcouo Õliüolenſe l'anno 992.
mali crede , efſendo creſciuto il terreno, che fieno ricoper
ti. Vie parimente la palla nobiliſs. di S. Barbara, di mano
di laconio Palma il uecchio .

Santa Marina .
I rincontro perfiấcouerſo occidēte,appariſcelaChic
ſa di S. Marina altre uolte chiamata , & dedicata a S.
Aefliio & S.Liberale: ornata dinobili pitturerappreſentati
la
DEL SE STIERO
la uita ſua. il cui corpo condotto aVenetia da Colantino
poli per GiouanniBuora , che lo hebbe da alcuni monaci
Greci,collocato in queſto Tempio ,diede occaſione di mu
tare il titolo della Chieſa in S.Marina.Viè di nobile la cap
pella di S. Liberale,uiſitata tutto l'anno dalpopolo co mol
ta diuotione.Sono in queſto luogo due Principi Illuſtri,
Michele Steno Doge 62.chefu l'anno 1400. & Nicolò Mar
cello Doge 68.che uiſte l'anno 1473. All'uno fu poſto que
Ita inſcrittione ſotto il ſepolcro ricchiſſimo per molto
oro , ſituato ſopra la porta maggiore.

lacet in hoc Tumulo Sereniſs. Princeps &


D.D.MichaelSteno,olim Dux Venet.ami
cus luftitiæ ,pacis, & ubertatis, anima cuius
requieſcat in pace.obijo MCCCCXIII.
D.XXV I. Decembris.
All'altro nella cappella Grande in ſepoltura dimarmo , la
infraſcritta .

Nicolaus Marcellus Dux Clariſsimus, iu


itus,pacificus,cunctis gratus,ubertatis an
nonęęrario publico ,Conſeruator,Cypro
in poteltarem recepto, Scodra acerriina
Theucrorum obſidione liberata,curis R.
!
P.Anxius uiuens inorienſque ,in pauperes
piiſs.animam cælo hic tradidit oſta.
Daun'altro lato ſi ſcorge una ſtatua equeſtre :poſta dalSe
nato al nome di Taddeo dalla Volpe da Imola: il quale fu
condottiero della Rep. & liportò ualoroſamente nell'ulti
mc guerre di Padoua,& ui ſilegge.
Thadco
DI CASTELLO. LIB. I. 12

Thadeo Vulpio EquitiPræf. fortiſs. rece


ptæ urbis Patauij,lacraD.Marinæ luce,au
chori prudentiſsimno Carniæ oræ propu
gnat . acerr, exercitus Venet. ad Bono
niam ſeruatori præcipuo, Andreas Gritus
Þux Sena.que graviſs. oprime ſemper de
::

Rep. Venet.Monimen.ætern bac potiſsi


mum fede iure poſ. ann. L X. obije .

MDXXXIIII . A. MDXXIX.

Su l'altar grande ſono collocate tre figuredimarmoal na


turale,ſcolpite da LorenzoBregno . Et la palla del Batteſi
mo di pittura fu di mano di Donato Venetiano che uifle
l'anno 1438 .

San Leone .
Tempio altre uolte
D Papa,detto uolgarmente S. Lio. Poredeua
il moniſtero di ſanta Croce in Luprio m
, a Badoaro Vica
rio di queſto luogo , con Giouanni & Pictro ſuoi fratelli
tutti della famiglia Badoara,l'alienarono,dandolo all’Aba
te della Carità l'anno 1 1 21. per farui un moniſtero di mo
naci.percioche poco inanzi era ſtata edificatala Carità dal
lafamigliaGiuliana Dipinſe in queſta Chicfa, Marco del
Moro Veroneſe , ilCaligaretto, & il Tintoretto ,Puno
La cena di Chriſto , l'altro un fan Giouanni Battiſta, & il
terzo ſan Michele. Da man manca dello altar principale
è la memoria di laconio Guſſoni, con un quadro dimar
mo sil quale fu Senatore di molta ſtima ne tempi noftri.
1. Santa
DEL SESTIERO
Santa Giuſtina.
di
E que habitata da donnemonachc,percioche vi tengo
no cappellani alla cura dell'anime. Si dice che tu fabricata
per reuelatione di San Magno. Reſtaurarono il monilte
ro Pietro Moroſino , Michele Cornaro , Bertuccio & Lo
tenzo Delfinimolti anniſono : & il detto Lorenzo donò
il terreno per farui il luogo delledonne.LaChietà poi con
quaſlata per l'antichità tua, ſi finì l'anno 1 500.peropera di
Zaccaria Barbaro ,di Marc'Antonio Moroſini,di Hieroni
mo Contarini, di Mattheo & Andrea Donato , & di Hie
ronimo di Giouanni, i quali donarono groſſa ſomma di
danari . Dentro dalla porta maeſtra ſi vede un fallofitto
nel muro , ſul quale Santa Giuſtina orando , laſciò le veſti
gic delle ginocchia. Riferiſce lo Scardeuone nella ſua hi
itoria di Padoua , che tornando Giuſtina dalle pofleffioni
del padre,affalita à ponte Coruoda i miniſtri diMaſſentio
Tiranno,al qualecra ſtata accuſata come Chriſtiana, diſce
ſadalla carretta , s'inginocchiò ſu la detta pietra, la qual
poi fu portata da Padouain queſto luogo . Dipinſe la pal
la grande affai gentilmenteMarco Zoppo da Bologna l'an
no 1468. Et ſu l'altare ricchiſſimo di porfidi & ſerpentini
della fainiglia Dolce, ſono due Statue di marmo pario,po
co menodel naturale,di mano di Antonio Lombardo &
di Paolo Milaneſe Statuarij aſſai famoſi nel tempo loro '.
Ma di gran lunga auanza l'opera di coſtoro,un Chriſto di
marmo di altezza quaſi d'unbraccio, ſcolpito da Tomaſo
Lombardo che fu allicuo delSanfouino .

San Giouanni in Oleo .


PErlung ſifi peruiencaS.Giouanniın Oleo,
o tratto divia Nuouo
detto corrottamente dal volgo . Fu opera del
la famiglia Triuiſana che la dedicò al martirio di S. Gio
uanni
DI CASTELLO LIB. I. 13
uanniEuangeliſta:ilqualeper ordine diNerone Imp.fu po
fto nell'olio bollente. La fua Itruttura è tul modello della
parte di mezzo del tempio aureo di lan Marco , con la ſua
tribuna di ſopra.Andrea Bono Veſcovo d'Equilo la conſa
cro l'anno 1563.Dipinle qui dentro,HicrónimoDenteallie
uo di Titiano,la palla di fan Colino & Damiano ,&: il Cali
garetto una cena. Di Scoltura ui ſono , tre figurette di bella
forma, fatte da lacomo Colonna allicuo del Sanfouino .
Giace dauna parte Franceſco Lando Dottore & Caualiero,
con l'inſcrittione di quattro uerſi ſeguenti.
Franciſcũ quem Landa pium tulit altapropaga
Functus in hoc tumulto continet offa breui.
Qué Doctor,quem clarus Aeques,uirtutedecora
Duxit vitalis gentis& arbis honor .
San Procolo .
Pocodilu ngièſituatoSanProcolo
nemonach ediSan Zaccaria, che ,uiſottopoſto
tengono un Don
alleVica
rio ,angufto &lenza ornamento alcuno.Solo ui ſinotavna
infcrittione di uno Amadeo de Buonguadagni fatta l'anno
1389.con titolo di Vicecancelliero delComunedi Venetia,
per la quale li conoſce quanto allora potelle poco ne petti
Vinitiani l'ambitione, & dice.
MCCCLXXX I X. Die XXI111. Decem
bris. Factum
fuit hoc opus in remisſionem pecca
torum Sapientis,& catholici uiri,D.Amadei de 1

Bonguadagnis commendabilis Vicecancellarij


Communis Venetiarum .

S.Giouanni dei Forlani.


ualicriTemplariintitolato
SanGiouannj j,pofledutoda loro . Maeflendo l'ordia
deFurlani,fiineltempodec
D ne
DEL SESTIER O
ne loro ſpento da Papa Clemente Quinto ,ad inſtantia di Fi
lippo Re di Francia , comeſcrivono ipiu de gli hiſtorici ,
parte de loro beni fu conſegnata a Caualieri diRhodi,chia
mati hoggi di Malta : fra quali hebbero quefto Priorato ..
Lo pofleggono adunque i Malteli, & i Pontefici per l'aut
torità loro,metlero in uſo ,di darlo & conferirlo a chipiace
loro: percioche è molto ricco d'entrata. Ne tempi noftri
Papa Paolo Terzo , lo concefle al Cardinal Santo Angelo
fuo nipotc, & dopo luichemorì,peruenne in Aleſſandro
fuo fratello ,al preſente Cardinale Farnele,ma non però co
me a Cardinale, ma come a Caualiero di Malta.
Vicino al detto è l'Oratorio della natione Schiauona fot
to titolo di San Giorgio , con ricca & benc inteſa ſtrut
tura farta pochianni ſono. Era già Spedale ſotto titolo di
Santa Caterina, & lo poſledeua il predetto Priorato di Sau
Giouanni.

S. Filippo & Iacomo .


An Filippo & Iacomo ſituato all'incontro diSan Theo
doro, eſſendo altre uolte moniſtero de frati, le entrate fue
furono incorporate con quelle di San Marco , & di quiè che
il Principe uimette algouerno un Sacerdote con titolo di
Rettore.Hoggi la caſa doue habitaronoi frati, & che poiera
proprio luogo del Primicerio , è ſtata dedicata p ordine del
Doge,& de i Procuratoridi San Marco, al Seminario.
Alle ſpalle diqueſto luogo è l'Oratorio di S. Scolaſtica,
conſumato dalfuoco netempi andati , ne quali era Chieſa
honorata, ma per la poca clira, & per la frequenza delle
Chicſeall'intorno,pretermeſla da i circonuicini.

S. Franceſco della Vigna.


A torniamo un pezzoa dietro alla Chieſa di S. Fran .

ceſco dalla Vigna.Viera altre uolte nell'introito luo -


quando
DI CASTELLO LIB. I. 14
quandoera di tauole, il ſepolcro di Lodouico Re di Sici
lia ,ilcui corpoeflendo portato dalla città diHicruſalem 1
in cambio di un corpo ſanto', venutoſi a notitia delvero >

fu poſto in altocon un panno di ſcarlattoper ſegno di ho


nore. Acquiſtò il cognome della vigna per San Bernardi
no : percioch'eſlendo Guardiano , & habitando allora in
S.Franceſco dal Diſerto & alle Vignuole,poco diſcoſto dal
lido ,ridotto il conuento à Venetia per piu commodo de
ſuoi frati, lo nominò dalla Vigna. Fu già opera della fa
aniglia Marcimana& fu fabricata dinuouo à tempi noſtri
ſulmodello del Sanſouino, con tanta bellezza ch'è tenu
ta fra le primne della città . Gli adornamenti ſuoi rari per
qualità, ſono dimolta eccellenza colinella pitturacome
in altro . Percioche entrandoli in Chiefa nella facciata di
dentro ſopra la porta grande, liripoſano due Cardinalidel
lafamiglia Grimana D , omenico creato da l'apa Aleſſan
dro VI. & Marino fatto da Clemente VII. Vi è parimente
Márco Patriarca d'Aquilea chel'anno 1537. fu Generale di
Papa Paolo III. per la lega chc li fece contra le forze di So
limano, Dalla ſiniſtra fono cinque cappelle : la prima del
le quali è demedeſimiGrimani,& ſpecialmēte delPatriar
ca Giouanni che vi fece far l'ornaméto del volto di lauori
di ſtucco ,d'oro , & di pittura alla Romana da Federigo Zuc
caro & da Battiſta Franconobili Pittori dell'età noftra. La
feconda ha la palla di ballo rilieuo ſcolpita da Aleſſandro
Vittoria. La terza dipinſe Iacomo Tintoretto, nelcui mez
izogiacciono.i Bafli. La quarta dedicataalla caſa Dandola,
ha l'altare di mano diGioſeppe Saluiati. & la quinta dei
Giuſtiniani,fu opera di doue ſi legge.
D. O. M. LAVRENTIO , IVSTINIANO
üs D. MARCI PROCURATORI ANT. F.
ET FRANCISCAE VXORÍ A MANTISS.
M. D. LI .
& dall'altraparte,
D'a ANTO
DEL SESTIERO
ANTONIO IVSTINIANO SENATO
RI ANTONII F. ET POSTERIS 1.5AN
.:
NO M. D. L l. '

Oltrale pdette Cappelle , di ſopra alportone che gettanel


chioſtro per fiico ,è la infcrittione di Marc'Antonio Trini
fano Principe ne tempi noftri di vita eflemplare, che dice.

M. Antonius TriuilanusPrinceps integer


rime vitæ & paterna vircute ac gloria lem
per clarus , omnibus honoribus egregic
perfunctus,à patribus inuito ipſius genio
Princeps cooptatus, cum annuin Remp.
Hi lanctæ gubernalket,Religionis arrantil
-Unis dum facro in imaginú aula intereſſet nul
‫۔‬ ‫دروز‬
la ægritudine, flexis ante aras genibus,in
gremio patruin moriens migrauit in Cæ
lum beácill. M D L V : J. Odt.
Di quindis'entranellaCappella de Profeti dellacalaGiuſti
niana tutta coperta di figurette di mezzo rilieuo con ric
chi fregii marmi & di bronzi. la quale per grandezza di
corpo & per bellezza di ſito è molto honorata . & viſono
.

queſte intcrittioni,
Hieronimo Tuſtiniano Ant. F. Senatori
su !na prudétia & integritate claro S.Mar
ci Procurationé adepto,perq.omneis fere
vrbanas dignitateis multa cum laudever
lato,qui vixit ann.LXII.diesXI X.Agne
ſina
DI CASTELLO LIB. I. is

ſina Baduaria Hier.F.coniugi vnaniini ſi


bi posteriſq.fuisF.C.
& dall'altra parte,

Hieronimo Baduario Sebalt, F. & Hiero


nimo Baduario lac, F.viris & fanctitate vi
tæ in Rep.adminiſtranda conſilio ac fide
cum priuatim cum publicæ fructuoſis,
‫به ای‬
Agnelpa Baduaria heres patris magniq.
parruo optime de ſe meritis, luæ in illos
pietatis teſtimonium H.M.P.
Del qual Hieronimo Giuſtiniano & Agnclina amendue
vſciti di nobiliſs Itirpe & honorata p molti huomini illu
ftri,nacq; Marc'Antonio Giuſtiniano gentil huomo d'in
nocentc vita,lontano dall'ambitione , & otticioſo fra tutti
gli altri della ſua patria nel tempo luo.Dormeparimente
Topraal portone dirimpetto a quello del Principe Triuila
no, Domenico fio padre; i cui chiari fatti& la cui eccellen
te virtu , non pur fu trattatada gli hiſtorici del noſtro tem
po, ma uiue ancora & uiuerà preſlo à Padri& a tutta lacit
tà. perciocheegli al teinpo fuo fu de primi huomini della
Rep . & ui ſi leggono quelte parole.
PLVRIBVS LEGATIONIBVS IN ITA
LIA, GALLIA , HISPANIA , GERMA
NIA CONSTANTINOP. ET AEGIPTO . F.
& dall'altra parte,

Dominicus Triuiſanus Eques Procurator


Diui
DEL SESTIER O ;
diui Marci Venetæ !mp.Claſsis inuicti ani
mi Senator in Deum pietatem in patriam
charitatem ,in ſummisReip.negotijs inno
centiſf.deceſsit,memorabile pofteris exeín
plum. M. D XXXV . XXVIII .
Decemb.

Nella Cappella di NoſtraDonna,la cui palla fu dipintada


Fra Franceſco da Negropõte aſſai buon maeſtro , ricca per
molti porfidi & marmi di prezzo , giace Marc’Antonio
Moroſino , il quale nelle guerre di Lombardia hebbe cari
chi d'importanza,per la Rep. Racconta di coſtui, il Bembo
& Pietro Giuſtinianonelle loro Hiſtorie,che incontrando
ſicgli per uia in due ambaſciadori Fiorentini, ch'eranoan
datia Maſſimiliano Imp.dìffe loro D , io ui ſalui , al quale i
Fiorentini non riſpoſeronulla . Il dì ſeguente incontratifi
vn'altra volta,non volendo i Fiorentini ceder la via ,il Mo
roſino il quale bella & marauiglioſa degnità nel uolto , &
la perſonaalta & grande haueua, preſo uno di loro ,loſpin
ſe di forte che lo gettò nel fango, dicendoli.Impara vn'al
tra uolta a cedere a i maggiori dite . Habbiamouoluto re
ferirequeſtofatto,percioche è anco accennato nellalegué
" te inſcrittione.
.

M.Ant.Mauroceno Equit.ca Procurat.vi. 1

1
ro eloquētia,rerum doctrina ciuilibus negotijs con 1

bellica virtute claro. Qui cum omnia ornamen 1

sans ta quain Rep. ſuntamplif:fua virtuteadeptus


eßet, maioribus tamen digniſ. Semper eft iudica
tus, Legationes innumeras maximafq.Sapientér
fortiterq.geßit, repreßapræfertim apud Maxi
milianum
1

1
DI CASTELLO L IB. I. 16

milianum Imp.quorundă Legatorum temerita


te Legatus in caſtris,Imperatoria omnia munia.
feliciterobýt.Inſubrico belloMagiſter Eq.defi
gnatius,mira celeritate trāſmiſo Abdua ſeGal
lorum Regi coniunxit ,tt Ludouicum Sfortiam
victorieſpe iam exultantem , armis Regnoque
.
ſpoliauit.
& dall'altra parte ,

Cremona capta, Mediolani Principis inſignia


fuis adibus effixit. Quæ utſua vir
bus potitus,ea
tutis eopræclarevictoriæ pofteris monumenta
eſſent, exacta iam ætate,dum videt totam Eu
ropam armari contra Remp. & luctuoſi belli
cauſam præcidere contendit, diuino confilio è
vita diſcedit , ne vrbem ,quam auctam Impe
rio &florentem opibus relinquerat, paulo poft
multis cladibusafflictam videret.ObijteAnn .
Salutis MDIX. Sext. Id .. Aprilis, omnium
ferè ſuorum bonorum Silueftro Mauroce
no loan. F.Q.S. M.Qabeo vni ſemper ex
cadem familia vfufructu legato. vixit Ann.
LXXV .

Nella Cappella conſacrata alla memoria della famiglia


Barbara ,lapallafu dimano diBattiſtaFranco. & uifono
ripoti
. ! DELSESTIERO
ripoſti Franceſco Cavaliero & Procurator che ſcriſſe nella
lingua Latina diuerſe coſe . & hauuti molti carichi nella
.

Rep.finalmēte liberò Breſcia da uno ſtrettiſfaſſedio Zacca


ria ſuo figliuolo, anco cílo Caualiero & Procurator di San
Marco .& quello Hermolao figliuolo di Zaccaria , ilqua
le doctiſſimo nelle ſcientie, & annouerato fra i piu illuſtri
huomini del ſuo tempo nelle letterc , fu Veſcouo di Ve
cona', & poi Patriarca d'Aquilea . & di rincontro ſi
legge.

Franciſco Barbaro, Equiti , Procuratorique D.


Marci , Militia, literarumque fplendore in
Signito,multiſque Magiſtratibus, Legationibus.
Præfečturis innocentiß.functo, acdepatria
velob liberatam Brixiam benemerito, Francia
ſoms pronepospofuit.
& dall'altra parte,
1
Zaccaria Barbaro , Franciſci F. Aequiti; Pro
-

curatori D. Marci, virohumanisſimo tt)cla


riſ. Hermolaoquefilio eius integerrimo , do 1

ctiſs. linguarumque petitia celebratil. Franci


fcus nepos. H

La cappella di Hieronimo Bragadino è notabile per la fa


moſa palla di San Giouanni Battiſta dipinta da Benedetto
Diana,la qualeè tenuta in gran pregio da i Pittori noder
ni,& è coſa di bellezza ſingolare.
Si conferua parimente in queſto corpo ,il Doge Andrca
Gritti,ſempre niemprando,come è noto ad ogn’uno. & il
Conte
DI CASTELLO LIB . I. 17
conte Franceſco Carmignuola che fu Generale della Rep.
La libraria del moniſtero è parimente notabile perqua
tità & per bellezza dilibri, nella quale Andrea Bragadino
& Hieronimo Badoaro ſpeſero gran ſomma didanari.
E ſimilmente cola eccellente il coro dei frati lauorato
di tarſie ſecondo l'antico uſo de noſtri paſſati. Etfu lavoro
di Gian Marco Canozzi famoſo nel tempo ſuo in coſi fat
to magiſtero dicoſe .

S.Giouanni & Paolo .

A grande & nobile fabrica è quella di San Giouanni


& Paolo habitata da i frati dell'ordiue dei Predicato
ri . L'anno 1 234.cſfendo Iſola chepeſcaua nell'acqua,laco
mo Thiepolo Doge42. la donò aifrati,i quali nel princi
pio vi edificarono vn'Oratorio di S. Daniello , ma ſouenu
ti poicol tempo ,ſi fece l'edificio che ſi vede al preſente.
Nobiliſſimo per ſito, percioch'è poſto quali nel cuor della
città , per ſtruttura , ancora che la maniera dell'Architet
tura (ia tedeſca, per grandezza di corpo , && per abbelli
menti di pitture , diſtatue , & d'altre coſe notabili & de
gne di ricordo . Fra le qualiuna è, ch’in queſto Tempio
giacciono ſedici Principi di Venetia, & però nelle funera
de i Principi , il publico fiequenta queſta Chicla , onde s'è
poi introdutto percio, che ogni altro huomo di grado pu
blico ſi conduce in detto luogo nelle celebrationi de i
mortorij,come ſono Anibalciatori, Condottieri, & ſimili
altre perſone ſegnalate . Vi giace adunqueIacomo Thie
polo predetto , autoredi queſto ſacrario con Lorenzo Do
2

ge ſuo figliuolo poſti di fuori della porta grande. Rinieri


Ženo Doge 44.che fu l'anno 125 2.Giouanni Dandolo Do
ge 47. che fu l'anno 1280, & è poſto nel primo chioſtro
con queſta inſcrittionc.
E Datte
DEL SE STIER O
Dandalei Géneris magna virtute Ioannem
Hæc breuis illuſtrem continet urna Ducem .
Claruit inmagniseiusſapientia rebus,
Quem mcnftrauerunt ardua faétaprobum ,
Confiliopollens,ſenſu maturus ,acutus
Ingenio, prudens, eloquioquepotens.
Precunctis patriam ſummodilexitamore
Illiusadregimenprouidus atque vigil.
Anni dum Chriſticurrebant mille ducenti
Oftogintanouem ,fpiritusaftra petit.
Qui defunctorufmruiturfuffragioluce
Decedens mundo conſóciatur eis .
Marino Giorgio Doge 49.cheful'anno 13 u . Marino Fa
licro Doge 54.che fu l'anno 135.4. Gian Delfino Doge 56.
che fu l'anno 1356.& è ripoſto nella cappella grande.Mar
co Cornaro Doge 53.che fu l'anno 1365.MichelMorcſino
Dogeco.che fu l'anno +381. & queſtidue ſono parimente
nella predetta cappella , ſotto al qual Moroſino ſileggono
queſtiuerſi .

Inclita vitales Michael quem duxit in auras


Maurocena domus Venetī Duix ciuibus ingens
Spes erat , alta parans , intercipit arduafatum
Cæpta Ducis uirtutepotens,fuit enfis acutus
Iuftitia, heumorienspatrie perſeculaluctus
Quacinis eft,iacet hic,mens gaudet,famacorru
ſcat. Anto
0 DICASTELLO . LIB. I. 18

eloannem Antonio Veniero Doge 62. che fu l'anno 1381. ſituato ſo


urna Ducem .
pra la porta del Roſario in ricco ſepolcro, con la infraſcrit
ta memoria .
. .‫ܘ‬
ebus,
тартовоку, Quiſquisadinſignem tumulutua lumina flectis
utus Ingestem cuius cineres hacmarmora feruant ,
Contemplare Ducem , Princeps hic ille peromné
amore Veneriofamauolitans Antonius orbem ,
cigil. Qui tribus hanc Vrbēluftris totidemg per annos
scenti Rexerat,æternis muniens eatempora fa&tis
ut. Taruiſina ſuacaſtella tt)maniamatri
Reddita, Dyrachium ,Corcyragcoppida forti
Plurimaparta manu,pænas fibifumpfitab illo
Quem genuit nomen metuit dum perdere iuſti,
70 F2 Ipſius vt clarum micuit clementia ſydus.
JC 36. 1
Reddidit Vngarica Regine ſcéptra fuorum
Mar
clino Rapta dolis,ne triſte iugum Furlanefubires
crite Obſtitit , Italicampacauit multaperoram
ono
. - 9; 1 ::
Turbida,poft terris abiensfefe intulit aftris,
Mille quadringentis Chrifti cedentibus annis
Solis Inſtitit atra dies vigeſima trina Nouembris .
Thomaſo Mocenigo Doge63.chefu l'anno 1413.a mez
za chieſa con queſta inſcrittione .

11 HeçbreuisilluftriMoceniga ab origineThomā
jis Magnanimum tenetVrna Ducem ,grauis ifte
‫تر‬ ‫نه‬ modeſtus
E 2 Iuftitia
I DELSESTIEROil

Finn Juftitia Princepſque fuit,decusipſe Senatus


Aeternos Venetumtitulos ſuperaftra locauit.
Hic Teucrūtumida deleuit in æquore claſſem ,
Oppida Taruifi, Cenetæ ,Feltrique redemit.
Vngaricam domuit rabiem , Patriamq;fubegit
Inde Fori Iuli, Cattarum , Spalatumque Tra
gurum ,
Aequora piratispatefecit clauſaperemptis
Sa
· Digná polum fubýtpatrismensfeßatriumphi s.
PaſqualMalipiero Doge6s.'che fu l'an.1457.vicino alla Sa
grcitia,inmonuniēto con la ſua ſtatuadiſteſa, & viſi legge.

Paſchalis Maripetrus P. Maximis Reip. Se


natoribus,bonitate & eloquentia femper
par , Religionis ac rerum vlu nulli fecun
dus,& cum ijs laudibus in ciuitate, in lo
cuin Franciſci Foſcari adhucviuentis à pa
tribus fuffectus, quodantea domidebilita
tum erat, ſua authoritate in priſtinum Ita
cum diuinitus reſtituit. Vixit in Princip.
Ann.II] l. Menſes VI. Dies VI. Obije
M CC C C L XI .

Pietro Mocenigo Doge 72.che fu Panno 1475. in ric


chiſſima lepoltura di pietra Iſtriana con 17. figure di
marmoal naturale, ſcolpite da Pietro Lombardo, & da
Antonio , & Tullio ſuoi figliuoli. con la ſtatua pedeſtre
diſopra
011 DI CASTELLO. LIB. I. 19
é Senatus di ſopra al caſſone, con queſte parole nel ſuo corpo EX
HO'STIVM MANVBIIS , & meritamente, per
afiralocauit. cioche per coſe bellichedi mare fu molto eccellente, la cui
vita fu ſcritta da Coriolano Cepionc ſuo contemporaneo
more claſſem >

& di ſotto ſi legge queſto epitaffio .


redemit.
mq;fubegit Petro Mocenigo Leonardt F.omnibus,non mi
mqueTra nus optimi quam eloquentiſsimi Senatorismu
neribus domiforiſque functo,maris Imperatori
aptis Lo Qui Afia àa faucisHelleſpontiuſque in Syriam
riumphis S ' ferroignique vaftata,CaramannisRegibusVe
netorum ſocjs,Othomannoopreſsis,Regno reſti
no alla Sa tuto , piratis undique fublatis ,Cypro à coniura
- ſilegge tis non minori celeritate quam prudentia rece
pta,Scora ductu coaufpicijsfuisobfidione libe
ip .Se rata, cum Remp. fæliciter geſsiſſet , abſens 'D.
welry
τιρer Marci Procurator inde Dux gratoPatrum
un
conſenſu creatus eft. Ioannes tertiusab hoc Dux
Jo
a Nicolaus Afocenigi Fratres pientiſs. B.
ра : M. D. Vixit annos LXX . Men . 1. Dies
2
XX. Obýtnon finefummo populi gemits,Du
catusfuiAnnoprimo, Menſe ſecundo,dieXV.
Anno falutis MCCCCLXXV I.
Giouanni Mocenigo Doge 71.che fu l'anno 1477.in fepol
cro di finiſſimo marmo, con belle figure di mano di Tul
lio Lombardo Scultore eccellente,nelcui corpoè notato .
Dux loannes Mocenigus Thoma "Par
trui , & Petri fratris Ducum ſecutus vos
Figi
DEL SESTIERO !
ftigia ,bellum Ferrarienſe inuitusgeßit ,u Ro
digy peninſulam adiecit Imperio, pacem coluit,
Remp. Venetam adminiftrauit, iuftitia , pro
bitate, & prudentia, Dux Opt. ) amantiſ.
Reip.habituseſt. L. F. P. Obijt Anno
MCDXLV. vixit annos LXXVI.
Duc. annos V 11.menf.Ví.
Leonardo Lauredano Doge 74. che fu l'anno 1501. nella
cappella grande, & Luigi Mocenigo Dogc84. che fu l'an
no is 70.ripoſto ſopra la portamaggiore didentro co Lau
redana Marcello ſua conforte. La quale donna di molto va
lore premorì al marito alquanti anni prima.
Oltre a'predetti Principi ui ſi uedono tre ſtatue cqueſtri
grandi al naturale, conſacrate dal Senato allo honor lingo
lare,l'una di Nicola Orſino Conte di Pitigliano , ilquale fu
Generale della Repub. nell'ardentiſs.guerreche ſi fecero in
Lombardia & intorno alla città di Padoua,ſotto allaquale
fi legge.
Nicolao Urſino Nola Pitilianique Principi
longe Clarif. Senenſium ,Florētini populiSixti,
Innocenti, Alexandri Pont. Max.Ferdinan
di, Alphonfique lunioris Reg. Neapolit. Imp.
feliciſsimo,Venetæ demum Reip.per XV.an
nos magnis clariſsimiſque rebus geſtis, nouiſ
fime à grauiſsima omnium obfidione Patauie
conferuato,virtutis ac fidei ſingularis Sena
tus V.M.H.P. P. objt ata.LXVIII,
MDIX.
L'altra
' DI CASTELLO . LIB. I. 20

L'altra di F. Leonardo da Prato Caualiero di Rhodi & fin


4 )Ro golar Conduttiero del tempo ſuo, delle genti della Repub.
a coluit con queſte parole .
ispro
antiſ Leonardum Pratum militem fortiſsimum,cao
Anno exprocuocatione ſemper viétorem ,Præfeétum
VI. Ferdinandi lunioris, Federici Regum Nea
politanorum , ob virtutem terreftribus Naua
libuſque prelys felicifsimum ,magnis clariſsi
aclla
'an
miſque rebuspro Veneta Rep. geftis, ab hofte
Lau cafum , Leonardus Lauredanus Princeps con
ya amplifſ. ordo Senatorius, prudentieeaforti
tri tudinis ergò ,ftatua hac Equeſtri donandum
30 cenfuit.
ti
2 Laterza di Bartolomeo Coglione da Bergamo Generale
C parimente dell'armiVenete , fatta di bronzo , & collocatą
2

di fuori allo ſcoperto.Et fu lo Scultore Andrea del Verroc


chioFiorentino. Scriffe la vita di queſto huomo celeberri
mo & bene merito per la ſua gran fedeltàalla Rep.Pietro
Spino fuo compatriota. Et ſi leggono nel piediſtallo que
ſte poche parole .

BARTOLOMEO COLEONO BERGO


MENSI OB MILITARE IMPERIUM
OPTIME GESTVM .

Diſopra alla porta perfianco dalla parte douc è l’Orſino','li


vede la ſtatua pedetre di Dioniſio Naldo da Briſighella ,
ſcolpita da LorenzoBregno , & pofta per ordine del Senato
Coſtui cliendo Generale della fanteria,s'adoperò nelleguer
IC
DEL SE STIER
rc con tanto ardore per laRep. ch’il Senato gli conſacrò la
predetta memoria . & vi fu porto di ſotto queſta inſcrit
tione.

Imperator, Ductor, Eques Mileſque,Dionyfi


Naldi conduntur hic olja.Hic iuniorem Ferdi
nandum Regno à Gallis pulfum reftituit , ve
netisdignitatem Impery ſuſtinuit.Fide ac for
situdine incomparabili inter alios Duces pedi
tum Præfectus.Patauium feruauit .Moriens
nimjs vigilys, hocvirtutis fua perpetuum mo
numentum clarißimo Lauredano: Principe ex
amplißimi Senatus authoritate, meruit . Obje .

ata . Anno XLV.Anno MDX.


Vigiace parimente ilConte Guido Rangone illuſtre nella
militia & de principali Capitanide tempi noſtri. Ma vici
noalRoſario è ſeppellito Iacomo CaualloVeroneſe Genc
rale del Senato , il cui valore meritò di effer fatto nobile
dalla Rep.onde poine diſceſe Marino Senator preitantifl.
padre gia di Sigiſmondo & d'Antonio . Et nel mezzo del
Tempio è conbell'ordine il ſepolcro di quel Hieronimo
da Canale che nelle coſe marittime ſoprauanzò di grā lun
ga tutti gli huomini della ſua proſapia,natafatalımente per
acquiſtarſigloria con l'armi nel mezzo dell'acque ſalle. &
Antonio ſuo figliuolo chefii imitatore della uirtù paterna
ſi come nella Giornata che li hebbe con Selim Rc de Tur
chi l'anno 1571. & in molte altre proue dimoſtrò corag .
gioſamente,ui fece ſcolpire l'infraſcritto epitafio .
Hicronimo Canalo Claff. Pr. hanc lingu
larem & egregiam fotiſs.uiri animi ma
gnitudinem
DICASTELLO. LIB. I. zi
27
gnitudinem quis admirari line lachrimis
vmquam porerit?cum in medio curfu præ
clariff.rerum , Zacinthi mortuus,bellica di
fciplina maioruin gloriamilluftrauerit,
Imperatoris ætatis luæ reliquos authorita
te & confilio uicerit . Pofteros memora
bili illa pugna ad Acrium Cretá promon
torium docuerit,quam pulchrum ſit Patri
cio Veneto, pro ſalute Reip.in omnifor
tuna acriter decertare.Ant. paternæ virt.
imitator . MDL. Vixit annos LU .Obiit
MDXXXV.
::

Vicino al Roſario è la cappella de i Nobili de Caualli , con


bello & bene inteſo lepolcro, per operadi Marino Senator
preſtantiſs. & cloquentiſs.diqueſtitempi, la cui virtù viue
in Sigiſmondo & Antonio ſuoi honorati figliuoli.
Dinanzi all'altar grande ripolano fette Veſcoui dell'or
dine de frati diqueſto Sacrario , & furono di Torcello , di
Chioggia, di Caſtello,d'Aumonia ,di Ceneda,d'Ari, & l'ul
timo, Arciueſcouodi Taranto d . e quali quello di Ceneda
fu F.Antonio Coraro nipote diPapa Gregorio XII. Et
nell'introito d'eſſa cappella è il monumento d'Andrea
Frizziero ,chefu 24. Cancellier grande di Venetia.
; E anco honorata per diuerſi huominiilluſtrinelle let
terc,percioche nella Corte o Cimiterio per fianco,fi poſto
in bella ſepoltura perquei tempi, quel Côte Riccardo Ma
lõbra celeberrimo Giuriſconfulto , ilquale chiamato dalla
Signoria, accioche riucdeſſe le leggidiquelta città gia po
fte inſienic dalDoge lacomo Thicpolo ,& altre apptello ,
fermatoil ſuo domicilio inqueſteparti,laſciò
F
iſucceſſori,
: de

BIBLIOTECA
ROMA
: DEL ' SES TIEROG
de quali uiucal preſente Bartolomeo ,cultiſs. Poeta della
linguanoſtra . Dal cui antcceflore furononel predetto ſe
polcrofcolpitiipreſenti ucríi .
Vasiuris,legumýiubar,fine compare Doctor
Comitise milesmerita ratione catedra ,
Dotatus titulis Ricardus prole Malumbra ,
Maleus ens umbræ,patriæ decus,atq;Cremona
I
QuigratusVenetis iacet hic,ſed nuntia laudis
Viuerfamauiri nullumperitura pereuum .
Obyt anno Domini MCCCXXX1111 .
Bartolomeus Malúbra nati pientiſs.reſtau
rauit MDXXVIII . die 1111, Julij.
Et poco difcoſtoallo ſcoperto in affai humile auello,ſono
l'olla di LuigiGrifalconi dottiſs.huomo nelle lingue he
brca, greca & latina. Colui chiamato per la ſua famain
Francia dal ReFranceſco I.ui inſegnò per molti anni lette
re greche, & hebrec, & la mathematica. Andato poi a
Romafotto Leone X. Aetre per alcun tempo appreſo An :
drea Mercarello Canonico.dal quale conſeguitoil cogno
medi Mercarello (percioche era della famiglia Dragana )
ritornato a Venetia, fu finalmente per la fapientia & dor
trina fua nominato Grifalconi, acquiſtando illuſtrefama
preſlo a ſuoi cittadini, diſputando fpeflo, &ſpeſſo leggen
?

do nelleChicle di S. GiorgioMaggiore, di S.Giovanni&


Paolo, deiCrocicchieri, & dei Serui& yi ſi legge.
ALOYSIO GRIFALCONIO TRILINGVI
HVMA, DIVINAQ SAPIENTIA . EX 1

CVLTISS . LAVRENT. GRIFALC Fi


EL. P.P.P.P. B.M.V.A.LXVI. O.MBLV.O.
NSS.: H. M. H. No N
Er
DI CASTELLO. LIK: 1. 23

Ernel primo Chioſtro giacc F.Sifto de Mediciemiacntiſs.


Filoſofo &Theologo ſingolare , che lefie publicamēte per
moltianni per ordinc delSenato : & celebrc per la eccel
lente luadottrina,

! F. Sixto Medices Ven , viro religione Do


cto.pruden. & human. inſigniſummis ce
leber. huius Cænobij & totius Prouinciæ
muneribus egregiefæpe perfuncto , qui
multos ann.Sac. Theo.in Gimn.Pat.atque
in Patria vtramque Phyloſ. eximia cum
laude publice profeffus,tádemà Deocuo
cacusad coeleſ. vitam , ſum . totius ciuitatis
dolore deceſsit,æt.fuæ LX. die XVIII .
Nouemb. MDLXI. F. Hierony. Viel
mus Ven . Theols Præcep. & tamquam pa
tridele opt.mecito P.C.
Po ! Marmoreinexiguofateritsua nomina tantum
Scribere Sixta Pater, Cetera quis referat .
Er qualidirincotro ma per fianco,lilegge in honordi An
drea de Franceſchi eccellente huomo, & che fu Gran Cane
celliere della Rep.amato & honoratomolto dall'uniuerfa
le, queſta infcrittionc. , 2

Ei isip D E O. OPT MAX..


Andreas Franciſcus Petri filius,poftionu
mera præclaraque fummæ prudentiæ &
fidei exemplaedita,gratus Patribus ob in
genij
DEL SESTIE ROIC
genijmanſuetudinem , & beneficentiam
)
fingularemque in fuos pietatem ,charus
omnibus ,uniuerfę nobilitatis cófenfu,Ma
gnus Venetę Reip«lectus Cancellarius,hu
si miè regione quieſcit, vtrumque paren
tem à fe ante hic conditos ſequutus,fequu
turamque prolapiam omnem ,idquod ſe
5 rum opter,iterum expectans.Vixitannos
LXXIX . Dies 11. MDLI.
Etnelmedeſimo Chioſtro con eſempio diſingolår ſem
plicità di quei tempi, ſi legge in un ſepolcro no puptoam
bitioſamente ornato ma Ichietto , queſto epitaftig lonta
no da ogni vanità di ampolloſe parole . skim
MCCCLXVI. DIE P. SEPTEMBRIS,
SEPVLTVRA EGREGII , ET STRE
NVI VIRI D. ANDREAE ERIZO HO
ISS PROCVRATORIS S, MAR
NORABIILLI
CI, ET SVORVM HAEREDV M ..

Etnello ſuolger del cantone dove èla porta ch'entra nel


ſecondo Chioſtro , giace Iacomo Ciera Veſcouo di Coro
ne : nato di honoratiſs. famiglia & illuſtre per un Cardina
le, & per diuerſiSecretari & altri huominichiari,il qual la
e . ſchi
coEtmopofud
coipiu
ſanta re adal& lat
oltuit dellar
eſſoemp France Gran Cancellie
ro ,ripoſa Antonio Gradenigo coAliſa ſua moglie ilqua
1
le fu Conted'Arbel'anno 1348. & nefiinueſtito per feli
do daBartolomco Gradenigo Doge quo padre . Si
DICASTELLO. LIB. I.
Sivedeancoin Chieſa il Sepolcro diMattheo Giuſtinia
no Conte di Çarpaffo . & iui preffo èripoſto Odoardo Vin
deſor BaronėIngleſe, con l'epitafio preſente,
Odoardo.Vuindefor Baroni Angl. Parentib.
orto. Quidum Religionis quadam abundantia
vité probitate et ſuauitate morum , omnibus
charus claruq. vitam degeret; immatura mor
de correptośceleberrimisexequijsdecorato, Geor
gius Lecher affinis ponicurauit.Obijt Ann.Di
bi MD LXXIIII: Die's Menſ: Ian .
****. XXIIII
‫مدونة‬
. Aetatis fua XLII,
Fuoridella Chieſa dalla parte della ſtradaconiunc,s'entras
per lo cimitero nell'Oratorio di Santa Orſola,antico edifi
tio,nel qualeèdipintoà quadroni la hiſtoria ſua con nobi
le eccellenzad'artificio da Vittorio Scarpaccia Pittore di
molta autorità nel ſuo tempo & il quale dipinſe anco
nella ſala del Conſiglio . Predo poi alla ſcuola di San Mar
co , è ſituato vn'altro Oratorio ,dedicato alla famiglia Ga
briella, &conſacrato al nomodella Beata Vergine dellaPa
ce .Viſono figuredimano diLorenzo Bregno,inmemo
riadiLorenzo Gabriello Veſcouo di Bergamo,conqueſte
: NT : tinerii
paroleMO nostri
CI?
T
{{ { { r.
Heus Bergemas,tuun Laurentium Gabrielem
vepoſcis excubanshitam , fatclyfmum Annis
tibitstriginta reddidiPontificatrim ,huncVirgi
nifamulari pacifice cupio, te rogo'nervexes.
M D XI 1 :

Quanto
; DE LOSES TIEIRVII
Quanto poi alla pittura , ci hanno dipinto in diuerſitemiz
piu fanioli pittoriche ſiano ſtati in queſte parti, Entran
do adunquein Chicla per laporta maeſtra dallaſiniſtra, di
vede la palla di S. Agoſtino fatta a guazzo da Luigi Viuari
no.quella di S. Pietromartire,primada lacomellgdal Fio
re,& poi rifatta del tuttodà Titiano pittore illuſtre .Et nel
la fagrcftia vièvni Chrifto con la Croce in lpa di mano
del detto Viuarino.Ma dalla deſtra,lapalladi San Tomaſo
fu opera diGian Bellino, il quale dipinle anco quell'altra
di San Vincenzo , San Rocco , & Sant Sebaſtiano . & nella
2

Cappella diSanLuigi fatta da AndreaStornado Conſiglic


ro allora, & poi Procurator diSan Marco,il qualmoriIan
no 1478.vidipinfe il predetto Viuarino .Ma fotto al parco
la cappelletta dalla finiltra fu diIacomo Bellino. Nel
voltardel cantoneper vſçirdella porta nielçimirero,lapal
la della ſiniſtra fu di mano di Rocco,aſſai faimoſo maeſtro.
Et la deſtra con Santo Antonio che diſpenſa le limoſinca
poucri,fu di Lorenzo Lotto Vinitiano? ?
Vooroude ;;
w

1
Spedale di San Giouanni
& Paolo
Anco dietro allaChiefa lo Spedale con titolo di San
E Giouanni & Paolo,ilquale fu inftituito l'anno 1335,
da vn Gualticro Ceroico huomodi commoda faculta , &
religioſo, percioche hauendo ottenuto il terrenoda frati 1

vi fondò quell'opera . La quale coltempo accreſciuta coſi


iq fabricaconic in effercitio dipictà , è diuenuto luogo fa
molo & celebre fra gli altri della città ,con l'ailyo degli
huomini catholici, cheſoniminiſtrādo per l'amordi Dio
partedelle facutta loro , foftengonoattione cofircligioſa
& Chriftiana. 1

1
San
DICCASTELLO LIB.. I. 24
San Gioſeppe.
I Moniſteri delle done,ſono in quelto Seſtiero diuerli,öt
trca predetti ſacrarijdelle parocchie & de frati, fra iqua
li San Giofeffoè moderno per edificio,maantico perintti
tuto . Vi ſono due palle diaſſaigentile opera, l'una della
trasfiguratione del Signore , & l'altra di Patralio Pittore
che vi fabricò il ſuo altare, dipinto dalui con maniera dili
toninteſa. Vigiaceanco Giovannida Sole Giurif
onf&ulbene
ccata
, & Oratore di molto nome in quella
queſta
teinpi. .

Santa Maria Celeſte.


petiaalcune monachedel territorio di Piacenza da
ynluogo chimato Colomba, diedero principioall'edifitio
della Celeſtria.
Queſteeſſendo divitaeſemplare, & fauori
te dalla nobiltà ,accettando eſſe molte gentildonne, ri
dufſero à perfettione il detto facrario . Et efendo diuen
taco celebrccoli per numero & qualità di dönemonache ,
coincancop edificio,l'anno 1569.alli 14.diSertēbre,uno
incendio dell'Arſenalerouinònópur laChicfama anco il
moniſtero in gran parte . Era nella Chieſauecchia il cor
podi Lorenzo Celfi Dogos7. che fu l'anno r36i. Vifu
incaripoltocon pompa folenncdal Principe &dalla Si
gnoria che l'accompagno , quel Carlo Zeno che ſaluò
Fa Patria colfiro valore daGenoueliaſpriſſimi nemicidel
la ſua libertà . Et ne preſentiannivenutoamorre Trifone
Gabrielło nuouoSocrate di queſti ſecoli,i cui ſcritti fo
Ko rcucriti da gli intendenti, vi fu ſeppellite con molto
honorca

San
. DELO SEST LEARO1

Santo Sepolcro.
polcro, pervn Sepolcro di marmo fattoàå ſembianza
diquello di Gieruſalem ,che ingombra quali tutta la Chie:
la. Vi fu negli anni andati farro un nuono portone daTho
malo Filologo'da Rauenna .Poco difcoſo viſi troua yn'al
tro portone doucera la cala nella quale habitaua il Petrar
ca,quādo per nome de Principi di Milano,fu Oratore alla
Rep. dalla quale fu molto honorato . conciolia chehauen
do eſfo fatto dono alla detta della ſua libraria, il Sénato fe
ce l'infraſcritto decreto , il quale ho voluto regiltrare in
queſto luogo à perpetua gloria diquello huomo tanto cc
cellente , , ſtimato non punto meno viuendo , di quello
che liſiaftato dopo lamortelia.Dice adunque il predetto
Decreto fatto l'an.1362,alli 4. di Settēbre,in altamaniera.
.

Confiderando quantohabbiaadeßer d laudedi


c.). Dio;eo del Beato Marco Euangelifta ,tad .

a imhonor etfama,quelloch'è'offerto per D.Frāceſco


Petrarca,lacuifama hoggi è tanta intutto il
mondo, che non siha in memoria di huomini
2:09
. )
che fra Chriſtianiſia ſtato giamaio fia,ynFI 2

lofofo morale & vn Poeta che gli fipoßapas


raganare . ſia accettata la ſua oblationefes
condo laformadella infraſcritta poliza ſcrit !

ta diſuamano . Et fia preſo,chesi poſsa


spendere delmonte, per lacaſa e habitatio
ne
fua in vita fua per mododi affitto , fecom
me parerà all. Conſiglieri, &Capi,o allamag
gior parte . Offerendo li Procuratori della
Chieſa
E R8010 DI CASTELLO. L I B. I. 25

cro .
пес
Chieſadi S.Marco,farlefefe neceſſarie per il
luogo douebauerannoad eſser ripoti-confer
iffero chiamato
o fattoa ſenibimiza
uati iſuoilibri . Et iltenore della poliza e'que
quali tuttalaChie ſto.Defidera Franceſco, di hauer perherede il
ioportonedaTho
Noviî trouayn'al
Beato Marco Euangelifta , ſecoſi piacerà a
Habitainail Petrar Chriftott a lui, dinon 0ſo quantilibretti,i quali
70,fu Oratoreallá egli poßiede al preſente è che forſepoſſederà.con
ciolia chehauen
aria, ilSenato fe queſtoche i libri non fienouenduti, neperqualſ
utoregiltrarein voglia modo mal trattati, mafienoconferuati
uomo tanto cc inalcun luogo da effer deputatoa queſtoeffetto.
ndo, di quello
queilpredetto il qual ſiaſicuro dal fuoco, ) dalle pioggie;
alta maniera. a honor dießo Santo, e a memoria di effo
dlaude di Franceſco : & per confolatione ea commodo
:

Pra,tad perpetuo de gli ingegnoſicnobilidi quella cit


. Frāceſco tà,chefidiletteranno di cofetalic.
in tuttoil
huomini San Lorenzo.
vnt
Bapes A San 2.09.cdificò
NgeloParticipatio Doge 9.chefule l'annochiamate Ge
те Jest melic, & ledicde a frati perhabitatione. Ma Orſo figliuo
crit lo di Giouanni Doge Vndecimo & nipote d'Angelo ,tro
uandoli Veſcouo Oliuolenſe l'anno 841.ui metle donne
Popis monache : & hauendoui creata per Badeſla Romana fua ſo
rella ; laſciò per teftamentola Chieſa di San Seuero , ch'era
-jo di fuo patrimonio , alla predetta Badea & alle monache .
0
Laſciò anco tutti gli ſtabili & caſamenti ch'cranoall'intor
no didetta Chieſa,con queſto però, che doueſſerocelebrar
gli officidiuini
"
in canto fermo,eſſendo obligatéa
G
ricono
ſcere
DEL . SESTIERO
fcere il Veſcouo con qualche cenſo . Di qui è chequelle
donne mandano ogni anno al Patriarca , il dì della vigilia
di San Pietro & di Santo Andrea,bozzolati & danari, i qua
ligli ſono portati da i Cappellani di San Seuero, a qualial
l'incontro ſono donati alcuni pani della menſa Patriarcale.
E adunque San Lorenzo luogo importante per l'origine
fua & per la ricchezza ch'eſſo poſſiede ab antiquo. & anco
ra che la Chiefa non ſia molto grande di corpo; il moniſte
ro è pero larghillimo per ogniuerſo ,& habitato da buon
numero di conne , & tutte nobilidella città . Per fianco ui
è l'Oratorio è Cappella di San Sebaſtiano,ch'altre uoltefu
parrocchiale . & è ſottopoſto alle monache,lequali danno
una certa ricognitione al Patriarca, quando ya il giorno
della feftiutàlua a predicarui ò a celebrar la mella . & in
queſtoè ripoſtoil corpo del bcato Giouanni,che fu Pioua
no di San Giovanni decollato . & ſi laſcia uedere alpopo
lo per la licenza chefu di ciò conceſla da Papa Bonifatio
Ottauo. Nella Chieſa di San Lorenzo ſono i corpi de Santi
Barbaro , Ligorio , Gregorio Veſcono nella Cappadocia,
Paolo Veſcouo & martire, Platone, & Leo che fu Vinitia
no, & della famiglia Beba . Queſto Sacrario è viſitato ogni
anno dal popolo con gran frequenza, tuttele domeniche
di Maggio : & ui uanno anco molti foreſtieri per l'indul
gentia, col cui mezzo ſi dice che li caua un'anima del Pur
gatorio . Sotto l'angiporto è ſepoltoquel Marco Polo co
gnominato Milione, ilquale ſcrifle i viaggi del mondo
nuouo , & che fu il primo auanti Chriſtoforo Colombo ,
che ritroualle nuoui pacl. al quale non fi dando fede per le
cofe (trauagāti che egli racconta, il Colombo aggiunſccre
dulità ne tempi de noſtri padri,con lo hauer ritrouata quel
la parte,perinanzi giudicata dahuominiſingolari nõ pun
to habitata .

S.Giorgio de Greci . 1

honorata Chicla fatta dalla nation Greca, la qualcri


dotta
DI CASTELLO LIB . I. 20
dotta in queſto ſicuro porto , coſi dalla Morea , come an
coda tutte l'altre Prouincie loro : eleffe queſta parte dopo
ch'ella lafcio San Biagio , per honorarui la Maeſtà di Dio
>

ſecondo l'uſo de loro antichi.Nelqual luogo edificato con


bell'architettura, & molto ornato nella ſua faccia con pie
cre Iſtriane:concorrendo glihuomini di quella ſtirpe,s'adu
nano ſecondo i tempi, alle loro conſolationi, abbracciati,
fauoriti , & hauuti in prorettione dalla Rep.come gente
beneincrita per tanteoperationi fatte à beneficio del Santo
nc tempi andati, >

S. Giouanni Laterano.
Vaſiall'incontro per trauerſo è S.Giovanni Laterana
O detto prima S.Giouanni Terrato , piu tolto Orato
rio che Chieſa.Ledonne diqueſto luogo furono altre uol
te inādate nel moniſtero di S.Anna, al quale è ſottopoſto.
Ne paſſati anni arſe , & ſi trattò di leuarle del tutto . Ma re
ſtaurato, tuttauia ſerue piu per udirui niellà dai circon
uicini che per altro.

San Zaccaria.
Ra tutti imoniſterididonne monache , quello di San
F Zaccaria è nobiliſs.per diuerſefue qualità. Giuſtiniano
Participatio DogeDecimo, lo fabricò ò reſtaurò l'anno
407.dall'edificatione di Venetia, & l'anno 827.diChriſto ,
pregato da Leone Quarto Imp.di Coſtantinopoli, il quale
no ſolamente gli mādo danari,ma huomini & maeſtriec
celleyi nell'Architettura ,accioche li faceſſe una bella Chie
ſa& ſi finiſſetoſto. In gratia del qual Leone,il Doge fece
ſcolpirene capirelli delle colonne l'aquile Imperialiche ſi
ueggono ancora nella Chieſa uecchia. Et quádo il Tempio
G 2 fu
DEL SESTIERO
fu condotto a copcrto, ilDoge uolle ch'il clero, dopo una
folenne proceflionc , pregalic per la ſalutedell'Imperador
tanto ſuo amico . Er venuto eſlo Dogea morte , ordinò
nel ſuo teftamento ( però in lingua latina) in queſta ma
nicra,
Quanto alli moniſteri del beato Zaccaria , e
del Santiſsimo Ilario ( è queſto luogo nella
uilla delle Gainbarare ſotto il Ducato , &
quaſi del tutto disfatto per la ſua molta
uecchiezza ) uoglio ea commando che ſiano
conferuati in utra libertà perpetuamente con
quello che , con l'aiuto di Dio, ui ho edificato,
congregato,& donato,ſenza cheſiriſcuota mai
alcuna angaria ògrauezza publica da loro,Ol
tre a ciò voglio comando,cheſia dato adeſſo
moniſtero 160.libbre d'argento, & le Selue,
le qualiper auantiil Glorioſo Doge.Agnellomio
padre,laſciò perpetuamente, quando traſmutò
2

la Chieſa con quella del Beato Seruologico


Oltre al predetto teſtamēto ſi leggeuna atteſtationedi ſua
mano inconformità di quanto tie detto, co queſteparole

Sianoto a ciaſcunChriſtiano ca fedeledel San


to Romano Imperio,tanto a coloro cheſono pre
ſenti quanto acoloro che uerranno dopo noi,coſi
Dogi,come Patriarchi, Veſcoui, ca altrihuo
miniprincipali,qualmenteio Giuſtiniano Ipato,
Impe .
DI CASTELLO. LIB. I. 27

Imperiale , & Doge di Venetia per reuelatione


delSignor Noftro Onnipotente ;tt percoman “,
damento delSerenißimo Imperatore confer
uatore della pace di tutto ilmondo, Leone dopo
molti benefici a noi conceßi,feciqueſto monite
rio di Verginiin Venetia ,ſecondoche eſſo volle
cheſiedificaſſe dellapropriaCamera Imperiale:
Et incontanente ( ſecondo che micommeſſe)co
mandò chemifoſſedato oro vargento,con al
tre coſe neceſſarie. Oltre à ciò ne fecedare, da
confecrar quefta Chieſa Santa,le reliquie di fan
Zaccaria Profeta , del legno dellaCrocedel
Signore, delpannodiSanta Maria,ò vero de
veſtimenti del Saluatore, con altrefantereli
)

quie. Mandò anco le coſe biſogneuoli per que


ſta opera: Camaeſtri,acciocheſifinisſe preſion
Et comefu compita,fatta congregatione, ho vo
luto chefipreghi Diocontinouamenteper la ſalu
te del ſanto Imperatore tu deſuoiheredi . Etde
liberaßimo che ſiſerbafferonella Camera ,tutte
lecarte ſueſcritteconlettere d'oro in queſta ma
teria,t ildono ch'effone ha mandato. Ervoa
gliamo che reſtiſemprenella Camera delnoſtro
Palazzo;acciocheneſſuno non poſſa mai dire che
il Monaſterio di SăZaccariaſia ſtato fatto di
altroteſoro,chedi quello diLeone Santiß. Imp.
Tenuto
DEL SESTIERO
Tenuto adunque in venerationcin ogni tempo per la ſua
nobiltà fu viſitato da Papa BenedettoTerzo,quando fu à
Venetia ne pdetti anni & fu duc anni da poila ſua venuta ,
cominciato a rifare dal pdetto Giuſtiniano.ilqual Papa do
nò a Madonna AgnclinaMoroſini Badeſſa, i corpidiSan
Pancratio & di Santa Sauina ch'erano a Roma. Poſledeua
queſto ſacrario gran terreno all'intorno , & cra ſuo , douc
hora èla piazza publicadi San Marco . però volendo Seba
ftiano Ziáni Doge 38.ampliar la piazza,ottenne il terreno
dallemonache, & all'incontro diede loro poſſeflioni ſul
Triuiſano , & s'obligò allora(per quanto ſidice)diviſitar
ogni anno in perpetuo ilgiorno di Paſqua,la Chieſa loro .
Poſſedè parimente la Chieſa di San Raffaello ,per la cagio
nc coine in quella ſi è detto . Ora conſumato in qualche
parte l'antico edifitio : & reftato quel poco,doue le donne
al preſente fi riducono a celebrar gli ottici diuini , ſi delibc
rò dal Senato di fabricar la Chiela nuoua vicino alla vec
chia , & li cominciò ſotto il Principe Foſcari, & fu finita in
due volte : ma con diuerſa maniera d'Architettura . Ella è
grande, & ricca dibellift.& finiff. marmi,con bene inteſa
& ornata facciata dauanti , & perfianco poſſiede ampli &
ſpacioſigiardini. Lecoſenobili di queſto luogo ſono mol
te & diuerſe, & condegnca tanto tempo . percioche', oltre
a corpi Santi & alle rcliquic che donarono Papa Benedet
to & Leone Imp.vi ſonoanco quelli di San Leone, & di Sā
Tiralio heremita che fu condotto a Venetia da Domeni
co Dandolo progenitore diAndrea & di Henrico ,chefu
ronoamendue Principi,eſſendo allora Doge Ottone Or
ſcolo l'anno 1020.& quelli di San Gregorio , diNerco, & di
Archilco martini, con altre coſe importanti . Di pitture
vi è di notabile la palla di Noftra Donna di mano di Gian
Bellino. Et nella Sagreſtia fabricata di nuouo per opera
di Franceſco BonaldiProcurator della Chieſa, ſi vede vn'al 1

tra palla de Noitra Donna , eccellente in tutte le parti ſuc


coli di panni, comedifigure & di colorito : & fudimano
di Paolo Veroncſe. Et la palladella natiuità di S. Giouanni
Battiſta,poſta di dietro al coro , fu dipinta dalacomo Tin
Cul .. toretto.
DI CASTELLO LIB. I. 28
toretto.Di ſcoltura appariſce ſopra la portamaeſtra vna fi
gura di marmno grande al naturale, ſcolpita da Aleflandro
Vittoria . Ma ricchiſſimo è l'altar grande per porfidi & ſer
pentini i quali ſono i piu belli che habbia qual ſi voglia luo
go di queltacittà .
Giace di dentro alla deſtra mano Marco Sanuto Senato
realfuo tenipo grauiff. & dotto huomo, & nel ſepolcro in
aria è inſcritto , u . li

Marco Sanuto Fran.F.Senatoriin R.P.pri


mario , Eloquentia omniq.eruditione prz
itantis. Fratres pientils. P.
Giouanni Capello Caualiero.il quale dopo molti Magiſtra
ti & ambaſciarie hauute dalla Rep. fatto Oratore ad Hen
rico I I. Redi Francia,ſi morì in Parigi, & gli fu poſto que
Ito epitaifio .

loannes Capellus Eques, poſt adminiſtraram


multos annos innocenter.Remp.Præfečturis tu)
Legationibus magnificétifsimefunctus,magna
ſua cum laude Legatus Secúdum ad Henricum
Gallorum Regem , Lutetia Pariſiorumobýt,ma
gno cum huius ciuitatismærore,eiusoſa transla
. !"
ta funtPetrifili cura, vi patrifibic pofterås
boc Monu .eſſet.Vixit Annos LX. Menfes
X.dies 1. obje vero,MDLIX.die XIIII.
Septembris. ' 193.Simbo:
jiem1,711
‫رائد‬
Pictro
DEL SESTIERO
Pietro Cappello figliuolo di Giouāni Procurator di S. Mar
co ſituato dirimpetto al predetto Giouanni Caualiero , &
vi ſi legge .
PETRO CAPELLO IOANNIS PRO
CVRATORIS DIGNISSIMI FILIO SE
NATORI OPTIMO M D XXIIII.

La famiglia de Conti, notabile per diuerſi huomini di va


lore., de quali vno di loro ſcrifle una cronica Vinitiana,co
mcatteſtá Marc'Antonio Michele Patritio ,ne ſuoi memo
riali. Et nell'età noftra Natale de Conti, huomo ſingola
re per lettere greche & latine , ha publicato la hiſtoria de
ſuoi tempi,oltremolte altre coſe ſcritte dalui,tutte ripienc
di eſquilita dottrina . Sono parimente di quelta, Nicolo de
Conti & fratelli,prepoſtial magiſtero dell'artiglieric dal Sc
nato .
La famiglia Riccia, antica & honorata per diuerſi Sccre
Cari,Oratori, & celebri Dottori illuſtri,della quale è l'altare
diſan Coſmo & Damiano dipinto da Gioſeppe Saluiati,cā
queſte parole .

Hic iacet Venerabilis vir D. Presbyter Joan


nes Riccio Venetiarum Archidiaconus,o Se
renifsimi D. Dúcis Cancellarius.
‫( وة‬

Lefamigliedella Vedoua, de Borghi,deiFreſchi& dei Frã 1

chi , antiche nella città & honorate per titoli di Secretaria


ti dilettcratura & di attioni ciuili.percioche Gaſparo Secre
tario delConf.deX.fu molto ſtimato dai Padri peraccor
tezzad'ingegno.EtGian Battiſta Borghi Secretario & Cro
niſta era reucrito & amato molto , & Zaccaria de i Freſchi
Secretario del Conſ.de X.fu di tanta prudenza,ch'oltre à di 1
uerſi altri negotij importanti, conchiuſe la pace per la Rep.
con Selim Imp.de Turchil'anno 1503. & fu parimente Sc
cretario
DI CASTELLO LIB. I. ig

cretario Giorgio Franco l'anto 1524.


* Ne voglio laſciardi dire cheFederigoIII. Imperatorc,ef
ſendo venuto à Venetia , viſitò queſta Chieſa con gran fo
lennità per tre giorni continoui, & leconcede molte gra
tìe, al qualele donne monache fecero grandi & honorate
accoglienze & doninotabili, ſecondo che all'una parte&
l'altra ſi conuennc. & ch'oltreà queſto ,vifurono ſeppelliti
ne tempi andati diuerſi Dogi.
Gli Spedali di queſto Seſtiero ſono diuerſi, coli di huo
mini come di donne , i quali gouiernati da i loro Priori, &
forniti largamente di tutte le coſe neceſſarie per ſoſtegno
de poueri,hannocura de gli ammalati. Et fra queſtiſono
oltreal predetto di ſan Giouanni & Paolo , quello di lan
Pietro & lan Paolo ,di Gieſu Chriſto ,dellç Boccole ,la Caſa
di Dio inſtituita da Maggio Pellicciaro l'āno !272.& la Pic
tà,nella qualeſi raccoglionoibambinigettativia dalle ma
dri, doueſi nutriſcono con largifl.ſpela fattacoſi dalpubli
co come dal priuato, lacui priora è confermata dalDoge.
Nel predetto Seſtiero di Caſtello ſono in lomma XIII. Co
trade.XIII.Chicle parocchiali. IIII. Chieſe di Frati.VIII,
Chieſe dimonache.XX.corpiſanti.XXXI.Organi.XXVII.
Torri lacreo Campanili.111.Oratorij.III.Spedali.X.Piazze.
La caſa dell'Arſenale. XVIII.Palazzi.XLIX.Giardini.XXX.
Statue marmoree. IIII.Caualli dorati. LXIIII. Ponti di pie
tra.XXVIII.pozzi publichi, & XXVI. Corti cognominate
per lo nomedi diuerſe famiglie,fabricatricio per altro ac
cidente inuentrici d'effe Corti.

:)
1:11

bij

itions
F !
،، :
H DELLA
1
DELLA VENETIA
CITIA NOBILISSIMA
! 1 ;; 1990 tisse
‫ده‬ 11

... C
. . deſcritta da 12

M. FRANCESCO SANSOVINO
D
ORARE
Libro Secondo .
L ſecondo Seſtiero,preſeil cognome dat
la Chiela di San Marco,la qualequantun
PS non ſia cathedrale, è però riputata la
S )cque
prima
la Citlatà Patriarcale:ſi
ato deldopo appella con
;& fiperchè cperché del
Doge,ondeil Seſtiero preſe nome dal piu'nobilc & eccello
luogo che ſia nel ſuo corpo. Et percioche ſi comincia
da queſta ad annouerar i ſuoghi Sacri che ui ſi trovano,
la quale è notabiliffima & chiainata aurca da gli Scrit
e
milargame nte.conci
tori, ho udluto olia che
defcriuend o ſitrattando diattender
nobil luogo , distender
re & piena di molti ornamenti & bellezze , mi pareua
di mancar molto ,coſi alla grandezza diqueſto Sacrario ,co.
meanco a memedeſimo leio mi foſſielpedito di coſa tan 1

ta importante, con poche parole.

San Marco .
Veſto Tempio adunque,poſto ſu la piazza publica del
Ducale
DI S. MARCO . LIB. II. 30
Ducalel'anno 329.alli 4.diMarzo, & fucominciato in for
ma di cappella, li per collocarui il corpo di San Marco por
tato d'Aleſſandria l'anno predetto , & ſi anco percheella
foſſe per feruițio del Doge.Conciolia che eflendoſi fonda
to il Palazzo publico per habitatione del Principe , & per
render ragionc al popolo : parueagli antichi,che la Chica
ſa folle congiunta alPalazzo ,eſſendo cola conueneuole,
chelagiuſtitias'abbracci, ſecodo queldetto delSalmo con
la pace & con la religione . Il primo cheui mefle pietra fu
Giustiniano Participatio Doge X. ma non hauendo potu
to finirla, Giouanni ſuo fratello & ſocceffore la riduſſea
buon termine.conciolia che Giuſtiniano laſciò in tefta
mento la ſua uolontà, & Giouanni l'eſlegui . Auennc poi
che ella fu abbruciata dal popolo quando ammazzò l'ie
tro Candiano IIII. di queſto nome, Doge 21.chefu l'an
no 976. attento che diuentato tiranno della Rep.fu morto
come s'è detto altrove,colfuoco . Dopo coſtui, Pietro Or
feolo liio loccellore, rifece la Chieſa piu magnifica & ani
pla chenon era prima,& uolle che ſi chiamallecappellade
i Dogi.Scriue Andrea Dandolo, che ella fu finita nellafor:
ma che ſi ucde,da Domenico Cotariniche fu l'anno 1043 .
& l'afferma nell'editto fatto da lui in materia di Canonici
di S.Marco,ſotto la data dell'anno 1353.alli 17.diGiugno,
dicendo . Per Petrum Vrſeolo , qui ecctefiam ipfam in occaſu Peiri
Candiano Ducis precefforis fui,exktam incendiorenouauit. Quam Dom
minicus Contarenopoftea in forma qua nunc cernitur reftaurauit
La qualreſtauratione fatta di mattoniò pietre cotte , fini
l'anno.071.che fu il primo del Doge Seluo ſuo ſocceflore,
ſi come atteſtano queſtiducuerli ſcolpiti nel ueftibolo i.di
detta Chieſa, in una cornice dipictra. . ‫دراز‬
Inil
rii!
Anno milleno tranfa&to biſque Trigeno "
Defuper undecimo fuitfa£ta primol,
n Seluo poi Doge XXX. fu il primo che comincialfc a
farla incroftar di finiflimimarmi , & ui fece condurre da
H 2 Athene
' DELSESTIEROT
Athenc & da diuerſe Iſoledella Grecia, & dalla Morea,mol
te colonne, & diede principio a far lauorar di molaico il
fuo cielo . & Ordelaffo Faliero Doge 3 3. che uille l'anno
108 5. la fece conſacrare a gli otto diOttobre.Oral’Archi
tettura diqueſto Tempio , famoſo ,non tanto per grandez
za & larghezza,comeſono molti altri in Italia, quáto mi
rabile per ricchezza, èdi maniera greca: & la pianta fu ordi
nata da ottimo maeſtro :ma la facciatanoſtra,no corriſpo
dendo punto alla pianta,d'eller fatta da un'altra mano nie
no intendente. Quefta dalla parte difuori rappreſenta con
tanti tabernacoli & con tanti nicchi lauorati a fogliamico
eſtrema diligenza, una compoſitura tedeſca , fi comeſono
medelimainente tutte le fabrichecominciate in quei tēpi.
La parte di ſopra della facciata è copartita in cinqueuolti
pieni & fermati ſul muro.de quali quello di mezzo fupera
col giro & con la punta tutti gli altri: & ſono tutti lauorati
di opera dimoſaico. Fra l’un uolto & l'altro fi pofa unnic
chio in forma dicấpanile acuto co una figura ſotto di mar
mo, & i volti ſi congiungono inſieme con fregi lauorati a
feſtoni & fogliami.La parte di ſotto è di cinquc altri uolti
concaui,madiuiſidalla parte diſopra,con un corridoredi
colonnelle,che circonda la Chieſa da tre lati.Ivolti di ſotto
fono ſoſtenuti da diuerfi ordini di colonne al numero di
I 14.ma poſtal'una ſopra l'altra, co regola però non punto
confuſa ma ricca, percioches'annouerano in queſto facra
rio fra picciole & grandi intorno a soo. colonnecoſiden
tro comefuori.Ogni uolto ha la ſuaporta nel inczzo,on
de le porte dinanzi ſono cinque di metallo , due uſuali, &
tre che non s'aprono ſenon per qualche feſta ſolenne. Dai
lati della portamaeſtra di fuoriſono otto colonne di porfi
do di molta bellezza & ualuta . Sopra al portone gira un
uolto con un feſtone meſſo aoro,& tutto ſcolpito diani
mali conmarauiglioſo artificio . Dalla parte diSàn Ballo
corre l'ordinemedeſimodepredetti-uolticoli di ſopra co
me di ſotto. Siuede il medeſimo dall'altro lato 'uerſo il Pa
lazzo , doue è parimente una porta per fianco , per la qua
2

les'entranelBattiſterio,uicinoalquale laCappelladel Car


dinal
ii
DI S. MARCO. LIB. II. 31
dinalZeno interrompe l'ordinede predetti volti . Sul col
mo delTempio appariſcono cinque cube in croce ſopra le
ſpalle deuolti di ſotto che fermano il corpo luo . Le quali
cube con tutto il rimanentedel colino, ſono coperte di
piombo , coſi affinato per la lunghezza del tempo dalle
pioggie& dal Sole, che ha pių tolto ſembianza d'argento
rozzo che di piombo . Sul corridore di mezzo ſono ac
comodati cannoni di piombo & di rame, i quali riceuen
do l'acque piouane dal colmo, le gettano ſula piazza in
grand'abbondanza, doue riceuute da alcuni canali occul
altillandoſi & purgandoli colmezzo della ſabbia , & ca
dendo nepozziuicini, tornano a beneficio de gli habi
tanti che ſono all'intorno . Dalla parte dinanzi ſulpiano
del uolto maggiore, ſi ueggono quattro caualli antichi di
bronzo , coſi
> rari, che fino a queſto tempo non ſe netro
ua pari alcuno in qual li uoglia parte del mondo. Quetti
furono fatti fare dal popolo Romano,allora che Nero
ne Inperadore hebbe uittoria deiParthi; & gli furono
dedicati & poſti nell'arco Conſacrato al luo nome: & ti
rauano la quadriga del Sole , fi come li uede fino a i dì no
>

ſtri nelroueſcio d'alcune ſue medaglie, nelle quali ſono


ſcolpiti i predetti caualli, con quelle medeſime inouen
tie & attitudini nelle telte & nelle gambe , & co i pettora
li al collo ,comehannoi preſenti. Ma partendofi Coſtan
tino da Roma quando riduſſe la ſedeImperiale in Orien
te , gli portò a Biſanzo ', douc collocati nello hippodro
>

mo, come ſcriuc Niceta Aconiare greco, ui fertero finoa


quel tempo che la Repub.Vinitianas'impadronidi Coſtan
tinopoli,alla qualecſendo peruenuta la metà della città,
ſicomçs'è dettoaltrque , & eflendoui idetti caualli, Mari
no Zenocheuifu il primo Podeſtà per la Signoria ,li mādò
a Venetia inſieme co diuerfe tauole diporfidi, di ſerpētini,
&diricchi marini,& effendo icaualliripoſti nell'Arſenale
corſero a qualche riſchio d'eſſere alcuna uolta disfatti. ma
finalmēteconoſciuta la loro bellezza:furonocollocati per
piu coniodo & ſicurezza ſopra alla Chieſa. Nell'entrare in
Chieſapqualunque portal uoglia, colidinanzicome per
fianco
CY
7 DEL SESTIE RO
fianco dalla parte di San Baſſo,li truoua vn'angiportoauan
ti che ſi entri nel corpo del Tempio , il qualegira attorno
fino alla capella del Cardinal Zeno,& è fatta in volto in for
ma di cube lauorato di moſaico . Alla ſiniſtra della porta
principale è ripoſta la Principefla Felicemoglie di Viral
Michele Doge 32.la qual fu donna illuſtre & memoranda,
& inorì due anni dopo il marito . & nel marmo di forto in
.

lettere gothice vi ſi legge.


Annomilleno centeno denuo primo,
Quo fua non minuit,ſed ſibinoſtra talit ,
Vitalis Felix coniunx Ducishæc Michaelis,
Occidit,infignis moribus & titulis,
Caltrix -vera Dei, cultus& pauperiei ,
Sicfubnixa Deoquo frueretur corpus
Comis in affatu ,nullis oneroſa ducatu ,
Vultumitiserat,quod forisintuserat ..
Calcauit luxum,ſuffugitquemq; tumultum ,
AdStrenium nullum contulitipſa ſuum .
Indole præclara præclaris indole cara,
Cunctis larga fuit,larga ſed ipſa ſuis,
:
Urlabor ac ætas erat occurrebathoneftas,
Cum pia plura tulit,plura tuliſſe cupit.
Hanc talem deflentmodo non ſuperelle,
Dant pia vita Deo quo pociatureô .
Faſcibus eccegrauis,faſcesquoscondecorauit',
Mente Deum viuit,corpore fa&ta cinis.
Ergo quid cenfus, quidfit decusatque inuentus,
Diſcidite cum pereant& cito deficiant.
Volgendo
DI S. MARCO LIB. II. 39
Volgendo il cantonale pine alla detta mano oltre alla por
ta per fianco ,è poſto Bartolomeo Gradenigo Doge s 2 : che
ful'anno 1339. in ſepolcro affai bello per queitempi , con
queſti verli .

Moribus infignis rečti baſis, indoleclarus,


Clarioremeritis,patriſeruatorhonoris,
Clauditur hoc tumulo,Gradenigo Bartolomeus
Duxfuit is Venetūquarto defun&tusīanno.
Etíuipoco lontano giace Marino Moroſino Doge 43. che
viſſel'anno 1249. in monumento ſcolpito à picciole figu
rette, con queſte pocheparole .
HIC RERVIESCIT MARINUS MO
ROCENYS DVX . "

Matornando poi di nuono alla portamaeſtra : & piegan


doſi alla deſtramano , coſi di dietro alla porta , a punto al
2

Pincontro per fiancodellacapella della PrincipeſaFelice ,


fi vede vn'altra ſimile capella,doue ripoſa Vital Faliero Do
ge 31. che fu l'anno 1084. nel cui marmo dinanzi lilegge

1, Moribus infignis titulisceleberrimedignis,


Cultor hopeftatis,Duxo
Cultor hopeftatis, Dux omnimodeprobitatis
In commune bonus, ſemper ad omnia pronus ,
Publica conſeruans meliora boni coaceruans ,
-L ! Dum veterum geſta renouans,plus reddisho
::‫کار‬ neftas.
Cunctaque iucundefaciensdasſemperabunde,
... Vt fieret plenus quicunque veniretegenus,
Plus
& DE L SE STIE ROI
Plus quoque longinquo refouens quam cart
ne propinquos, om
Vita fuitcuius patria tremor hoftibushuius,: p
Reddens tranquillos,hos lingua uiribus illos,
Cuius eratfcirepopulospro pace ſubire,
In quocunque foresexpendiafiuelabores,
Decretis legum muniens...... regum ,
Ut fieres horum Rex ea corrector eorum ,
Fama ſuper cædros cuius dedit ire! Faledros;
Chriftinatalisperagis dum feftaVitalis,
Cri Ducerisad funusfa &tus doloromnibus unus,
obijo V.Fale.D.L.De ... Domin. Ben,
Dux .... Ann.... D . OI
Indiet. Illl.on
Vi giace arico Ordelaffo Faliero Doge 33. & Domenico
Selino Doge 3o manon li fa a punto in che parte del Tem
pio . Suolgendoſi alla deſtra nel cantonede iporticali: le
colonnediSerpentino rotte alquanto , & ſenza ſostegno al
cuno ,uifurono portate di Gierufalem , dal Tempio diSa
).

lomone . & iui prello è fondata la capella di Battilta Cardi


nal Zeno . Queſti eſſendo Protonotario fu fatto Veſcouo
diVicēza,& l'anno 1468. fu creato Cardinale da Papa Pao
lo I I. ſuo zio per parte di ſorella, & viſſe nel Cardinalato
33 anni.DiccilBembo nella hiſtoria, ch'il-Cardinale venč
do da Roma in Ancona , naſcoſe in vn muro della Chieſa
26.mila ducati d'oro , i qualiil Papa tolfc, hauendone ha
uutonotitia dal Senato , finalmente trouandofi in Padoua
.
1

morì l'anno 1501. hauendo laſciato per teftamento molti


dånari & gran quantitàd'argento lauorato , alla ſua caſa, à 1

ſuoi parenti,a diuerſe Chieſe & alla Rep. la quale gli fel'an .
no
DI S. MARCO. LIB. II. 33
no 1515.vna eterna memoria,non pur con la predetta ca
pella,ma con la ſua ftatua. Perciochenel mezzo è poſtovn
caffone dibronzoalto & largo con diuerſe figure, ſoprail
quale giace il Zeno con lo habito Epiſcopale. In faccia del ,
la capella,è l'altare di bronzo , con la Noſtra Donna,San
Pietro & San Giovanni Battiſta di tutto tondo, pur di
bronzo , & grandi alnaturale , ſcolpite da Pier Giouanni
Campanatto. Il ciborio di ſopra è appoggiato ſu colonie
.

di bronzo lauoratecon gran diligenza,ſopra le quali è ſcol


pita l'inſegnadella famiglia Zena . & in memoria ſuala Si
gnoria ſi troua ogni anno in San Marco del meſe di Mag,
gio alle ſue funerali.
Di rincontro all'altare per fianco ,ſivede in marmo vna
Noftra Donna fatta alla greca , & in vn'altro quadro
pur di marmo collocato di ſotto ſi leggono l'infraſcritto
parole .

Aqua que prius ex petra miraculofa. flu


xit, Oratione Propheta Mofis producta eſt,
Nunc autem hac Atichaelis ſtudio'labi,
tur, quem ſerua, Chriſte, ci coniugem Ire
nem .

Le quali moſtrano, che Michele Paleologo Imperatore


marito d'Irene,ritrouò quell'acqua ,con la qual Moiſetral
fe la ſete al popolo d'Iſraella qual finoal ſuo tempo eraſta
ta ſmarrita , & vimefic per memoria la predetta inſcrittio
ne che fu poi portata da Coſtantinopoli, & affifla in que
ftoluogo, & all'incontro vi è vn'Angelo ſcolpito della
medeſima pietra , Di quindi s'entra nel Battiſterio ,
chiamata altrevolte la capellade i putti ; alla cui ſini
ſtra, è in aria la ſepoltura di Giouanni Soranzo Doge.
so. che vifle l'anno 1312. Senz'altro dáll’armi in fuo
I ri. Nel
D'ELSESTIERO
ri . Nel inezzo è vna gran pila di bronzo con vn San Gio
uanni Battiſta in cima,in atto di battezzare affai grande .
Et queſto Oratorio è tutto ornato di moſaico per opera di
Andrea Dandolo Doge 53. che fu l'anno 1343. il quale èvi
cino alla porta ch'eſce in piazza, con queſti verſi conſulta
ti dal Petrarca & da Benintendi Gran Cancellicro come
per leſue lettere ſcritte l'vno all'altro ſopra queſta materia
livedo .

Quem reuerenda cohors virtutūtempore nullo,


Deferuit,gelidi breuis hæc tenet aulaſepulcri,
Membra valentis erantprobitas cui dogmata
ſenſus,
Ingenium penetransmodos atq;profaminis alti,
Nobilitatis opus,morumſerieſquevetuftas,
Qui dedic aſsiduos patrie memorandus hono
res .

Et quia clara ſonant populis ſuageſta peror


bem .
Plura finit calamus merito recitanda notare.
Dandula quem foboles peperit generoſa Du
catum .
Andream omnimodam Venetum ratione men
tem ,

Septima dunquedies Septembris milletrecētos,


Quatuor atdecies iam quinque dedißet,obiuit.
Il qualPrincipe ſcriſſe gliannali & la hiſtoriadellaſua pa
tria,
DI S. MARCO LIB. I. 34
tria , co i ſoccelli del mondo. & li dice che fu ilprimo de
la nobiltà Vinitiana,chericeneſle l'inſegne dei Dottorato.
La pietra dell'altare diqueſta capella è quella medeſima ſo
pra alla quale Gieſu Chrifto predicaua in Tiro & Sidone .
& fu portata l'anno 1097.da Vital Michele Doge 3 2.Sopra
la quale è la ſedia di ſafio doue ſedeua S. Marco in Aquilea .
Et dalla ſiniſtra dell'altare , doue ſi vede vna teſta di pietra
in alto ,vi ſonodue lapide ſotto ella teſta , che furonodella
prigione doue San GiouanniBattiſta fu decollato,& anco
ra vi li ſcorgono alcunegoccie di ſangue,portateanco effc
dal medeſimo Doge . Ora ritornando vn'altra volta alla
porta maeſtra, ſi vede il pauimento che gira intorno all'an
giporto ,lauorato a compartimenti di minutiffime pietre
didiuerſicolori, da diligentiſſima mano di maeſtri proui
fionati dal dominio per queſto effetto nella quale opera è
.

incredibil coſa à penſare qual tempo & qual quantità di


danaro ſiſia ſpeſo & liſpenda . Dinanzi alla porta grande
ch'entra in Chieſa , nel mezzo a punto delle due porte del
langiporto per fianco, l'ordine dei compartimenti è inter
rotto da alcuni quadroni di pietra roſſa , fra i quali ſu quel
lo di mezzoimbroccato con yn quadretto di bronzo fat-,
to a fogliami,ſi dice che Papa Aleſſandro Terzo poſei pie
di ſul collo a Federigo I. Imperatore . Da i lati accoſto al
muro in faccia,correvno ordine di colonnegrofle & gran
di,fra le quali ſono poſte le porte della Chieſa. Di ſopra al
l'angiporto ilcolmo è sfondato in forma di quadrone; ma
dalle bande corre con diuerſe cubette , dipinte di moſaico
con 'raric hiſtorie del teſtamento vecchio in campo d'oro
con tanta ricchezza ch’arreca ſtupore ad ogni vno. Sopra
le quali hiſtorie di ſotto & da i lati,è ſcrittalaloro ſignifica
tione con verli, & ſpeſſo vi ſi leggono profetie delle coſe
future, percioche ſi dice che l'Abate loachino ſi trouò in
Venetia in quel tempo che ſidiede principio a lauorar di
moſaico , & limoftra ancora in San Marco il luogo dove
cſſo habitaua , & diede l'inuentione di quanto ſi vede fat
to,coſi dentro come fuori di Chieſa.che i due frati & ſopra
la porta del Santuario furono preueduti da lui molti anni
I 2 prima
DEL SESTIERO
primache veniffero al mondo, ſignificãdo l’yno per S.Do
inenico, & l'altro per S.Frāceſco c, on molte altre coſe ap.
prello , attorno alle quali ſi paſcono, & ſi ſono paſciuti di
uerli ingegni troppo curiolidelle coſe che hanno a venire.
Nell'entrar del corpo della Chieſa,levandoligli occhi in al
to,li vede la piumemorāda, la piu nobile, & la piu perfetta
figura che ſia ſtata mai fatta di moſaico, in qual li voglia
parte del mondo a giuditio vniuerſale . Et quelta è vn San
Marco Euangeliita,ilquale parato col piuiale, & alzādo le
braccia riguarda in Cielo, & fuopera diFranceſco & di Va
lerio Zuccati amendue fratelli, & prouifionati largamēte
dalla Rep. per la loro eccellenza in queſt'arte,in memoria
de quali è ſcritto di ſotto .
Vbi diligenter inſpexeris artemq; ac labore Fră
ciſci & ValerijZuccati Venetorum fratrum
agnoueris,tum demum iudicató. MDXLV .
Diqui;riguardandoſi in Chieſa,li diſcerne il ſuo corpo , có
partito in formadi Croce & diuiſo dã volti che portano in
capo yn corridore a mezz'aria : perlo quale ſi camina dal
l'uina & dall'altra parte della Chieſa agliOrgani cheriſpo
dono foprailcoro.Da queiti corridori pendono 2 5. ſcudi
di 25.Principi appeli quiuinella morteloro per memoria.
Il fuolo del Tempio è tutto d'opera vermicolata ,cioè di
>

moſaico , con diverſe inuentioni di fogliami , difregi,di


grotteſche, d'aniinali & d'altre coſe eſquiſite che arreca
no diletto à gli occhi,& la maggior parte di queſte coſe, hã
no,ſicome s'è detto, ſignificato di cofefuture, ò diprecetti
o di auertimenti , coine per eſſempio . i due galli che por
tano in ſpalla vna volpe figurati nel detto ſuolo,ſidice che
s'interpretano per Carlo Ottauo & per Lodouico XII .
Re di Francia che portano fuori dello ſtato di Milano Lo
douico Sforza aſtutiſſimo Principe de ſuoi tempi, para
gonato per la ſua accortezza alla Volpe', & di queſti
ſimbolivi ſe ne vede gran copia . I parieti all'intorno ſo
no tutti incroſtati, & coperti di finiffimimarmi ridotti
in tauole
DI S. MARCO. LIB. 11. 35
in tauole d'affai honcſta grandezza, di maniera che non ſi
uede punto di calcinaò di mattoni in neſſun luogo . Le
qualitauole legate da principionelmezzo,fanno per le ue
ne &macchie loro alcune corriſpondenzedi lauori a caſo
operati dalla natura ch'è ſtupore a uedere . & fra l'altre fi
.

notano nella crociara abāda liniſtra, due tauole di marmo


bianco con alcuni tramezzi di negro per coſa inarauiglio
ſa. percioche nel congiugnerſi dell'una tauola all'altra,le ve
nedella pietra formano l'effigie di uno huomo, lincata co
tanto artificio da tutti i lati, che Alberto Magno ne feceri
cordo nella Meteora , come di coſa notanda. Il ſoffitto del
la Chieſa è tutio d'oro quanto al campo , & d'oro finiſſimo
ſottilmente incorporato nella ſuperficie delle picciole pie
tre con le quali ſi compone il moſaico : onde è però detta
Chieſa aurea . ful quale oro ſono le pitturemarmorec ( ſe
però ſi può dar queſto titolo al moſaico)delle quali il Tem
pio è riccamente ornato .
Sono in queſto colmo diuerſe hiſtorie della Sacra ferit
tura , meſcolate anco queſte,con diuerfe profetie ,attorno
allequali ſi leggouo uerſi latini in rima,ſignificanti il conte
nuto delle pitture. fra le quali quaſitutte fatte da grccama
no, ue ne fono alcune nobiliflime lauorate ne tēpinoftri.
Si loda dagli intendenti l'albero della aſcendenza dinoſtra
Donna poito ſopra la cappella di Santo Iſidoro, nel quale ſi
comprende mirabile intelligenza dell'artefice, nel diſten
der tanta machina in fi breue ſpatio di luogo . Sopra alpul
pito doue ſi canta l’Euangelio,le nozze diCananca fona
riputate per coſa ſingolare. l'opere dell'Apocalipſi de fra
telli Zuccati non hanno paragone. nell'angiporto ſinota
per coſa belliſſima il giuditio di Salomone: & negli archi
dellaporta grande ,'la ſepoltura di Chriſto con tutti i qua
dri all'intorno. Vi ſono parimente diverſi nicchi con fi
gure fole di molta perfettione. In ſomma nel detto cielo
o ſoffitto , ſiucde ricchezza & bellezza ineſtimabile coſi di
ſpeſa come d'artificio d'ingegno & di mano,de piu indu
ftri huomini de tempi noltri. Pendedal uolto di mezzo,
quali a mezzala Chieſa, un gran ſtendardodi feta poftoui
a perpe
DEL SESTIERO
a perpetua memoria della città diBreſcia , la quale liberata
da un lungo aſſedio del Duca di Milano dalla Rep. lo pre
ſentò alla Signoria l’anno 1440. in ſegno della ſua gran di
uotione . Ma ritornando di nuouo alla porta maestra di dē
tro ,alla ſiniſtra mano ſi troua vt capitello con vn picciolo
altaredoue ſi honora l'imagine di vn Chriſto, il qual capi
tello l'anno 1 290.era in piazza a punto in quel luogo do
licè hora il primo ſtendardo verſo le cafe nuioue . Maha
uendo vn ſcelerato con empia mano, percoſſo quell'ima
gine con vn pugnale,ondevſcì fuoridella piaga ſangue,fu
portato in Chieſa con tutto ilcapitello & collocatodoue
li vede. Piu innanzi è la capella nuoua della Madonna, la
cui palla con figure di pietra di rilieuo, fu ſcolpita da Mi
chele Gianbonol'anno 1484. Iui preſſo è la capella di San
to Iſidoro fabricata da Andrea Dandolo Doge l'āno 1348.
doue è il corpo del Santo . percioche portato dall'Iſola di
Chio l'anno 1125.dal Doge Domenico Michele, & eſſen
doſtato ſmarrito fino a tempi del Dandolo, ritrouato di
nuouo , il Principe gli conſacrò la capella tutta ornata di
moſaico, & loripofe fu l'altare in vn lepolcro di marmo
con l'infraſcritte paroleſcolpite pur in marmo.

Corpus Beati Iſidori præſenti cumba clau


ditur, Venetij delatumn a Chio, per Domi
nicum Michaelem Inclituin Venetiarum
Ducem in MCXXV. Qui occulte in Ec
clelia S. Marci permanfituſque ad ince
prionem ædificationis fuæ Cappellæ , fuo
nominë ædificate inceptæ ducante D. An
drea Dandulo Inclito Venetiarum Duce,
& tempore Nobilium uirorum D. Marci
Lauredano , & Nicolai Lion , & loannis
Delphino
DI S. MARCO. LIB. II. 36
Delphino Procuratorum Ecclefiæ S.Mar
, MCCCLV . mente Julij,dieX.
ci,in

Et fufinita da Giouanni Gradenigo Doge 55.cheuiſſe l'an


no 135 5. eſſendo Procuratori Marco Loredano , Nicolò
Lione, & Giovanni Delfino . Poco piu oltre èpoſto l'alta
re di San Giouanni Euangeliſta contegnato alla fraterna
della Madonna,chiamata Santa Maria de Maſcoli . Et dal
la parte di fuori del detro altare , fi uede l'antico altare di S.
Paolo fabricato l'anno 1334.marifatto poi dimarmo con
la ſtatua del Santo , ſotto Chriſtoforo Moro Doge 66.per
cioche in una baſa è ſcritto .

DVCE INCLITISSIMO ET PIEN


' TISSIMO, CHRISTOFORO MAVRO
PRINCIPE.

In fronte del Coro è l'altargrande poſto ſotto un uoltoo


ciborio di ſerpentino, ſoſtenuto da quattro colonne di
marmo di notabil bellezza . percioche ogni colonna è la
uoratadalla cima al fondodi figuredi tutto rilieuo , alte po
2

co piu diun palmo, rappreſentanti le hiſtorie del teſtamen


to uecchio,& delnuovo , cofa di gran magiſtero & di ſpe
fa, & fatta perquello che ſi puo giudicare, nellaGrecia. Sul
parapetto dell'altare,ſono quattro Euangeliſti dibronzo a
ſedere,d'altezza di tre quarti dibraccio,ſcolpiti da Iacomo
Sanſouino, il quale fu Prothomaſtro prouiſionato della
Chieſa. Mamirabile& fuor di modo ineſtimabile è la pal
la del detto altare . la cuicoperta di fuori fu una partedcl
i'altar grande di Santa Sofia diCoſtantinopoli,& fu dipin
ta da Paolo , & da Giouani, &Lucà ſuoifigliuoli.& la qual
coperta inlieme conlapalla,s'aprein due parti da in
mezzo
ſu
DEL SESTIE RO
in ſu con un molinello a mano poſto dietro all'altare . Pic
tro Orſeolo Doge 22.che fu l'anno 976.ordinò che ſi facef
ſe la predetta pallaa Coſtantinopoliper l'eccellenzade gli
artefici che allora fioriuano in quell'Imperio. & ridotta a
perfettione con lunghezza dimolti anni per diuerſiacci
denti, fu condotta a Venetia ſotto Ordelafto Faliero Doge
33.cheuifle l'anno 1102. & collocata fu l'altare. & l'anno
1209. ſotto Pietro Ziani fu rinouata da Angelo Faliero Pro
curator della Chieſa, & vi aggiunſe diuerfi ornamenti di
gioie & diperle. & l'anno 1345. ſotto il Principato d'An
drea Dandolo , ſi riſtaurò dinuouo , & ui ſi accrebbero di
2

uerſe gemme di pregio con queſte due inſcrittioni.

Anno milleno centeno iungito quinto


Tunc Archlatus Faledrus in Urbe Ducabat
Hæc noua fa &ta fuit te,Petre ducante Ziane,
Etprocurabat tunc Angelu: acta Faledrus
Ånno milleno bis centenoque noueno.

& l'altra dall'altro lato .

Poft quadrageno quinto, poft milletrecentos


Dandulus Andreas præclarus honore duca
bat,
Nobilibuſque uiris tunc procurantibus almam
Ecclefiam Marciuenerandum iure Beati
De Lauredanis Marco, Freſcoque Quirino,
Tunc vetus hæc•Pala gemmis pretioſa noua
tur
Ella
DDS MARCO ILIB .! I 1. 37
Ella ètutta di lamic d'oro maſſiccio ,con figure alla greca
dibaſſo rilieuo : attorno alle quali in formadinicchi ſono
diuerſi lauoria compaſſi fregiatidi rubini, di diamanti, di
fineraldi, di perle,& dialtre nobiliſſime gioic di gran ualu
ta. Dinanzi all'altare,doue ſi mette il pallio ,ui èil parapdt
ro di finiſſinio argento indorato & ſcolpito a figure greche
di un palmo l'una , diftinta l'una dall'altra con diuerſe co
lonnette proportioneate alla grandezza delle figure.Dentro
nel corpo dell'altar ,fidice ch'è ungran caſſone chiuſo ab
antiquo con molte (planghe & trauerſedi ferro, &ficrede
per molti che ui ficonſerui il corpo diSan Marco. Dopo
il predetto altarçè ſituato il luogo del ſacramento, dinanzi
alquale ſono quattro grioffe colonneledi alabaſtro , lunghe
due paſsi ,& traſparent ,diineſtimabi ualuta. Il Sacrario
dell'Eucariſtiae rinchiuſo con una portella di bronzo , con
figuredi mezzo rilieuo , fcolpita dal Sanſouino con artifi
tio notando . Dalla ſiniſtra s'entra nella Sagreſtia y la cui
porra di bronzo 1colpita dibalio rilieuoti l epredetto San
daon
fouino', contiene la morte & la rclurret di Chriſto ,
ti i al i
con i Vangelif & i Profet fi canton ,opera diuenti an
ni quanto a fattura, & di ualore infinito quanto a prezzo,
& degniſsima d'ogni lode quanto a Scoltura nellaquale
per la ſuamolta bellezza, Federigo Contarini (Procurator
della Chieſa, ui fece , comein colà nobiliſs . & per douers
Crush
ellereeterna, in tagliare queite parole.
Deo D. Marco Federicus Cont . D. Marci
Proc.Săcto eius Aerario Præfectus, erigi curauit
1) i ib Olika
& piu ſottojui ſi legge mit 1970 polis ,
alus
Nella quOp a ſibideSa
erco
e opla e no i.. ra allo artifitio delle figli
nſtaourein,olt
fe cheui fono ,leproſpettiue dé i paeſi di baffo rilicuo , fát
re à ſembianza dipittura.& che nelle teſte in fuori,ui ſono
i ritratti d'ello Iacomo,di Titiano Pittore , & di Pietro Are
tino,chefurono ſtrettiſſimi amici inſiemeneltépo loro .11
k
DEL SEST IE RO
Il coro alla deſtra contiene il tronodel Principe,attorno
al qualegirano i ſedili lauorati a tarſie per icherici, & peri
Senatori, i quali netempi folenniſi cuoprono con razzi
conteſti d'oro & di feta a figure,fatti non molti anniſono
in Fiorenza . Di ſopra a i ledili ſono due pérgolidirimpet
to l'uno all'altro con tre hiftorie di bronzo per pergolo ,
contenenti la vita di San Marco :ſcolpiti dal Sanſoui
no . Si fale al coro per tre ordini di ſcalini da tre luoghi ,
L'entrata di mezzo è la piu bella, percioche corre vn para
petto perlarghezza del coro ,di porfidi, di ſerpentini, & di
marini, fopra al quale giacciono colonne di pietre fimili,
che ſoſtengono un gran cornicione, ſul quale ſono in pic
di 14. fignre di marmo grandi al naturale , rappreſentanti
gli Apoftoli, con la croce nel mezzo di argento puro &
mafliccio . Dall'una parte all'altra del coro , lopra alcuni
pilaſtri : le quattro colonnechcui ſono dueperbanda,con
un'angelolavoratodimoſaico in mezzo d'ogni duedi lo
ro,fonodelpulpito ò pergolo della caſa di Pilato,cheguar
daua ſopra la piazza : fulquale fu condotto Chrifto, quan
do difle alpopolo, ECCE HOMO : & in ſegno dicio i
predetti Angeli hanno in mano la croce . Da ilatidel pa
rapetto fono due pulpiti alla uſanza greca dalla deſtra&
dalla ſiniſtra L'uno altiffimo & fatto in due ſuoli in for
ma piramidale , finiſce in cuba. L'altro è di forma ottan
gola,mamolto piu balſo . In quelloſi canta il Vangelo , &
talhora ſi predica ne piu ſolenni giorni dell'anno inqueſto
fi appreſenta al popolo, il Doge creato di nuouo , & per l'or
dinario ,quando la Signoria ua in Chieſa,ui ſtannoi Mufici
a cantar gli offici diuini. Vicino a queſto è ſituato l'altare
di San Iacomo tutto di marmo , & fimile aquell'altro di
San Paolo , ch'è per fianco , con la medelima inſcrit
tione.

DVCE INCLITISSIMO ET PIEN


TISSIMO CRISTOFORO MAVRO
ri
PRINCIPE . ilishirini Dide . filii
Nel
DI $. MARCO. LIB . 11. 38
Nelpilaſtrodoue s'appoggia ilpredetto altare: apparìaltre
uolte S.Marco, quando il popolo dolente per la lua perdita,
perchenon ſi fapeuadouefifofle, orando , digiunando
& implorandola gratia fua, ricercòda Dio che ſidegnaffe
di ſcopriredoue eraquelSanto. Moftratoadunqueun brac
cio fuoridiquel pilaitro , vi fu da indi in poitenuta & tut
tauia fi tieneuna lampada acceſa. lui prelio è la cappella
con Paltare di San Leonardo,ilquale disfatto pochianni
ſono per faruiuna porta che riuſcifle in Corte di Palazzo ,
ſi trouò pieno di molte reliquie. Poco piu oltre nel canto
nale per fianco s'entranel Santuario ſoprala cui porta uiė
un Chrifto con la ſua nera cftigic . In queſto luogo ſi con
feruano le rcliquie & le gioie .perciocheui ſi ſerba princi
.

palmente naampolladel ueroſanguedi Chrilto,il quale


uenino a Barutti dalla città diforufalem ,fu di quindi portal
to a Venctia, comeriferiſce il Cardinal Contarino nelle os
pere lire , ma il Dandolo ſcriue che fu mandato a Venetia
daCoſtantinopoli,dal Doge Henrico Dandolo. Quic to fi
uvoftra
due uottel'anno, fil giovedìSanto alleScuole& fra
terre, & la vigilia dell'Afconfione alle donne, Vié limil
mente un gran pezzo del legno della Croce, ilquale eflen
dotegaro inqerto ornamento,entrato fuoco inSantuario
Vanno 1230.ficonferuo intero , ancora che l'ornainento
foffemezzo arſo . La croceche portauaaddoſſo Coſtantie
no Imp.Vnode chiodidelSignore.Vnaparte della creppa
diSan Giouanni Battiſta . Vnpezzo di colonna doue Chri
Ato fo flagelláto. Vna ſpina della corona . Parte del braccio
deltro di San LucaParte d'un braccio, & di una gamba di
San Giorgio.Parte diuna gambadiSan Thcodoro.Vndi
to groffo diSanMarco Parte delle braccia diSan Sergio &
Bacco.Vnbraccio di San Magno.Vnacoſtadi SanStefano.
I'Vangeli ſcrittiin lettered'orodi manodi SanGiovanni
Chriſoſtomo. Vnainiagine di noſtra Donnadipinta da
San Luca. Vnbelliffimo dito della Maddalena. H Vangelo
diS. Marco faritto di ſuamano ,chefihebbe l'anno 14727.
& molrealtre coſe che fifono hauutein diuerfi tempi,par
te dalla Grecia ,quando i noſtri ui hebbero dominio , &
k 2 parte
DEL SESE IERO
pattedadiuerſiPrincipi del mondo pordiuerſe occafioni,
& fecondo che le coſeſono andate,come è ben noto a chi
legge le hiſtorie, & tutte approbatedal Papa, allora che en
frato fuoco nel Santuario l'anno 1230. le predette reliquie
rimaſero intattefi comeper proceſſo formato per ordine
fuo, fopra queſta materia,li vede. Poco piu a dentro è la Añ
za di quelle gioie & di quegli ornamenti ch'il volgo chia
mácomunemente teſoro,meriteuole d'eſſer veduto& co
fiderato per la quantità ſua. il quale fi, hebbe parimente ,
parte per la diuiſione che fecero inoſtridella città diCoſta
finopoli co i Franceſi l'anno 1202.poco piu o meno, parte
per altri acquiſti dimolte altre città fatti dalla Rep.ne tem
pi andati, & parte in diuerſi altrimodi. Percioche l'anno
1343. Giouanni Imp. de Greci diede alla Signoria diuerfi
balaſci, & furono ripoſti in Santuario. Sono inqueſto San
tuario diuerſe corone, comepettorali d'oro puriſſimò,&
maſſiccio,tempeftati di finiffimegioie per tutti i lati, fic
raldi, topatij, rubini, chriſoliti,con perledi ſtraordinaria
grandezza.corni interi d'alicorno,carboni groſiflimi,valk
d'oro ,chiocciole d'agata& didialpro di grandezzamirabii
le Vn'rubịnb groflifiimo laſciato alla Signoria delCardia
naleDomenico Grimani.Vno orciuolo di pretiofiffima
gioia donato alla Rep.da VlancaſſanoRe di Perfia,vafi cani
delieri,calici,tazzedi Chriſtallo ,bacini,boccali & altre co
ſe d'oro & d'argento in gran numero .Viſivede la berret
ta Ducalo circondata d'oro finiſ. fregiata diperle &digiot
ie, convn carboneincima di valuta di moltc & molte nai
gliaia diducati.Vltimainentevi fu collocatoundiamante
legato ſopra vn belliſlimopied'oro , ch’Henrico Hl. Redi
Francia & di Polonia,donò al Principe LuigiMocenigo
quando fuin Venetia, il qual fi conſerua in memoriadi tā
toPrincipe. In ſommanon ſipuòcoſi ageuolmenteeſpli
care la quantità dellecoſene l'effer loro le non fivede con
locchio vero giudice di tanta ricchezza , percioche la de
gnità della Rep. la cura deiſuoi Principi,& la lunghezoa,
del tempo, liapotuto raccorre in quetta ſicuriflima parte,
quello chenófitroua ini coligrācopia, in alcunoaltro luo.
2}boo's go
1

DE S. MARCO LIB. II: 39


go del mondo. Et queſto coſi fatto teſoro fi moſtra ogni
anno inpublico per le feſte folenni . & ſimette gran parte
marauiglia de riguardanti,de
ſu l’altar grande,co & Princi
pi'eſterni,a quali ſi fa vedere, quãdo capitano in queſta par
te . Auuennechevna voltafu rubato davn greco chiama
to Stamatti.Coftui reitando in Chieſa occultamēte in tem
po dinottecacciatoſiſotto yno altare,& cậuandoil terre
no fotterra per diritta linca verſo lo albergo delteſoro, &
pfcendo fuorida mattinaall'aprir della Chieſa, portaua via
laterra ſotto la veſta , & coſi continouando queſta opera, pe
netrò nel kuogo , dal quale traffefuori cioche li parue:ma
perche le gran coſe operate in mala parte,non poſſono per
giuditio di Dio ſtare occoltejhayendo eſſo nel volerlipare
tirdi Venetia,donato avn ſuo compare,una delle predette
gioie ,fu accufaro ,preſo, & punito del ſuo delitto . Nel can
tonale della deſtra vicinoaila porta delBattiſterio ,lono tre
figure chiamate i tre Santi',dimano d'vn Santo huomo
Scultore, il quale hauuto comandamento da Deciano Im
peratore che ſcolpiffe Gibue,Giunone, & Mercurio, fece
vn Giçlu Chriſtovna N.Donna, & vn SanGiouanni Euās
gelifta,ondefu perciò daquelleinpio martirizato . & 'effe
Itatue furono portate da Aquilea àVenetia.Matornando
piua dierro , dopo ilcoros'entra nella lagreftia . Queſtaha
la tuavolta di mofaico minutiflimo & perfettiſſino, & fu .
lauorata parte da Marco Luciano Riccio , & parte da Frans
ceſco Zuccatto , & fifinìl'anno 1531. Letarlieall'intorno
degli arniari & dc i banchi ſono di lauoro ſingolare, & 'di
diuerfe mani . percioche il quadro doue fono liſcanni de
iparamenti,furono intagliati da i Canozzi, & le figure
1

parte ſono di Antonio & diPaolo Mantouani, & parte di


Bernardino Ferranto . Vi ſonoanco due quadri diF. Seba-,
Itiano Schiauone conuerfo di Santa Lena.
--Sono anneſiaõlto famoſo Tépio ,priuilegiato :fauori
to , & eſaltato da diuerh Papi;altriluoghi ſacri. percioche ib
moniſterodelle VerginiriconoſceilDoge&ladetraChiei
fa per capo : Gli Spedalidi San Marco , & dellaCala di Diola
LaChiefa diSantaMaria in Broglio , La Chicladi S.Felice,
‫و‬ ‫از‬ d'Aimano,
1

DEL SESTIE RO1


d'Aimano ,ouero diSan Filippo & Iacomo, LaBadia diS.
Egidiodi Fontanela . Il priorato di S. Iacomo di Pontida ,
& la Chieſa di San Giovanni Nuouo di Rialto .
La prima perſonadiqueſto Tēpio, dopo il Doge,èil Pri
mocerio,il qualevi fu inſtituito da i primi tenipi
della ſua
edificationc per degnità del Principe i & è eletto & inueſtit
to dalDoge, & prouedutod'allai largaentrata& condecen
te alfuoſtato . & dee perlegge l'anno 1471. & 147 &eller
nobileVinitiano,& di età di 2'sianni. Celebraconlo habi
to Epifcopale,cioè con la mitra, con l'anello, & col paftora
le per conceſſione d'Innocenzolllll'anno 1252. Il Roca
chetto per breuedi PapaAleſſandroV.Dàla bcneditriong
al popolo ,per bolla di Papa GiouanniXXIII. Concede in
dulgenza di40. giorni, dopo la ſolennità dellametla detrás
da lui,per anttorità bamita dal predetto Papa Alclandcon
dal quale hebbeanco il facrar ipretididetta Chiclà. La ſe
conda dopo lui è il Vicario,il quale s'elegge de ipiu bono
rati & riputati facerdoti che habbia la città, & fu trasferito ,
queſto titolo dalla Chiefadi SanTheodgroà queltaltter
zo è il maeſtrodiCoro, il quarto due Sagreftani, ilquinto
duebaſilicani, chehanno il gouerno de preuentidel clero ,
Vi fono 24.canonici ordinati ab antiquo per capellani del
Doge, doclici de quali ſono proprijfacerdoti della Chieſag
& 12.fono Piouani per la città , per la regolatione fatta dai
poi l'anno 1434. nel quale i canonici erano 6 , & i Piouanii
18. & in caſo divacanza s'il prete canonico muore,gli focs
cede.lvno deiCanonici che ſonoper numero 6. & le muo
reilPionano Canonico ,gli loccedevn Piouano.Inoltrevi
ſono 4 Diaconicon 4. Sottodiaconi, con altri ordiniap
prello che ſiconuengono ad honoratoclero per Tempio
cofi famoſo & illuſtre .I quali Canonici hebbero da Marti
no V.la cõceſſione di portar la mozzetta o zanfarda di pel
li di vari & dofli. L'ordine di officiar queltoSacrario ère
condo l'vſo della Chieſa Coſtantinopolitana, ma non pe
rò molto differente dalla Romana,ma tanto aſiduamente
che nulla piu . Et quanto alle coſeneceſſarie per queſto ne
gorio,la ſpclad'ogni anno pafla piu di 1 2.mila ducati,con
ciofia
DI S. MARCO LIB . II. 40
ciofia che vi ſono prouiſionati duc Organiſti de primi d'I
talia,con groſſo ſtipendio ,ilMaltro di Capella co buon nu
mero dicantori. I canonici & fottocanonici,i maeſtri di
.

- moſaico, i Prothi,iGuardiani, & altri miniſtridiuerſi,ſen


za le cere,gliincenfi,gliolij & glialtri fornimenti cheſiri
chieggono a tanto luogo. Oltre a ciòpoſſiede per benefi
* cio di Papa Aleſſandro Ill.memore della corteſia ch'eſſo
riceue dalla Rep.vna indulgentia perpetua, la qual comin
cia la vigilia dell'Aſcenſione, & dura per tutto il giorni die
tro , mentre che in piazza (i fa la fiera.Alla quale concorre
2

per diuotione,nonſolamente la città,& icirconuicini po


poli in gran frequenza, ma anco le genti foreſtiere,& di
paeſilontani. & perciochela predetta indulgentia è coſa
notabile,ho voluto aconſolatione deleggenti :regiſtrar la
in queſto luogo . & coli dice .

ALEXANDER EpiſcopusSeruusSeruorum Dei.Uni


werfusChriftifidelibuspreſentibus futuris fa
lutem & Apoſtolicam benedictionem . Licet
ad omnes S.R. E. fideles, munificentie noſtre
dexteram debeamusextendere debitricē, maxi
me tamen ſpiritualisgratiæ prærogatiua,nos de
cet illos attollere e dignioribus beneficentia no
fora fauoribusampliare,quiſe nobis ) S.R.E.
feruentiori deuotioneexhibent, & in fideftabi
les, Gin opere fideliterefficaces. Saneigiturcu
pientesvt Ecclefia Sancti Marci Venetiarum
. diæcefispreminentioribusfrequenté
: - tur honoribus ,& vtChriftifideles eo libentius
a ad ;
deuotioniscaufa confluant,ad eandemmanufq;
TE DE L : SESTIERO

adconferuationemeiusdeinpromptius porrigāts
adiutrices, quo exinde donocæleſtis gratiæ con
Spexerintſeibidem vberius refertos,de omnipa
tentis Deimifericordia, ea Beatorum Petrie
Pauli Apoſtolorum eius auctoritateconfilioom
CO

nibus verepænitentibusconfefsis ttcontritis


quie die Afcenfionis Domini noftri Iefu Cbri
Ali, à veſperavigiliæipfius , vfque adveſpe
ram eiuſdem diei,dićtam SanctiMarci eccle
fiam deuote viſitauerint annuatim, & manus
adeius conſeruationem porrexerint adiutrices,
plenam omnium ſuorumpeccatorum abfolutio
nem concedimus inſuperperfeptem dies dietú
feſtum ſequentes,eo quodlibetipſorumdierum
de iniunctis ipſorum pænitentijs,feptimam par
témiſericorditer in domino relaxamus, præſen
tibus perpetuistemporibus duraturis. Nulli er
gohominum liceat hanc noftræ conceſsionis eo
relaxationis paginam infringere,vel ei auſu te
merariocontraire. Siquis autem hocattempta
re
præſumpſerit 3; indignationemm omnipotentis
Dei, t)beatorum Petri& Pauli Apoſtolorum
ſe incurſurum nouerit; atquein extremoiudicio
diſtričti Iudicis ira crudeliterpermulëtari. Da
tum Venetys, apud S. Marcum VI.id. Ma
dij. Pontificatus noftri anno 17. Teftes
Frater
DIŚ. MARCO LIB. II. 41

COM
AlphonfusEpifcopusPortuenſis
Angelus Epiſcopus Sabinenſis.
Frater ErnandusEcclefiaS. AnaftafiaPresa
10 byter Cardinalis.
Cyprianus S.Chriſogoni Presbyter Cardinalis.
ritis
bri
Simeon S. Laurenty in Damaſo Presbyter Car
dinalis .
pe
Helias SS. Apoftolorī Presbyter Cardinalis.
cche Bafilius S. Marie Noua Diaconus Cardi
nalis . ch . T
21
Theodorus S. Euftafii Diaconus
FM
Cardinalis.
chu S'aggiugnealle predette coſel'ornamento vtile & religio
193 ſo del Seminario nuolamēte inſtituito p detta Chieſa d, al
>

Principe Nicolò da Ponte , & dalli Procuratori de Supra,


18+ ſotto il gouerno ( con titolo di Rettore) di Franceſco Al
eth legri , Prete riformato de i Gieſuiti ,huomo per dottrina
er
& per nobili & ottimi coſtumimolto cſſemplare . Il qua
le eſſendo ſtato prima Canonico di San Marco per alcun
tempo , richieſto da i Procuratori, come ben conoſciuto
da loro per la ſua ſofficientia & bontà, al ſuo Generale per
lo gouerno predetto ,fu cóceduto loro , hauēdoello Retto
re( quantunq; non foſſe profeſſo) primavoluto dal Papa,
1
conceffione & licentia di queſta amminiſtratione, ſicome
per breue ſcrittodal Cardinal di Conio, per ordine di N.Ši
1 gnore,apparc .
1 Il qual Seminario'ridotto a San Filippo & Iacomo, s'è
con commodo & honefto edificio collocato vicino ad ef
ſa Chieſa . Sopra'la portadel quale ,in memoria della grati
tudine del Papa, tanto benefattore di queſto pio luogo,ſi
poſe l'infraſcritta inſcrittione.
L D. O. M.
JEDELSE & TIE ROI
D. O. M. Seminarium Gregorianum Eccle
fiæ Sancti MarciVenetiarum .
In his Aedibus, & ;Dei omnipotentis gloria, co
Ecclefiaftice diſciplina Jpecimen , Gregorij
X111 . Pont. A1ax. aufpicijs , Nicolai de
Ponte Ducis fapientia adhibita , omni animo
Tum moderatione iuuenum diuine fupplican
sium.Quod factum Eccleſiamprædictam illu
ſtraturum, ſanctißimum , laudatißimumque,
femper prædicabitur: pietate Reuerendifſ.Pria
micerij Aloyſii Diedo. virture lacobi Superan
tio E quitis ,M.Antony Barbaro, lacobi Fu
ſcareno Equitis, FedericiContareno, Franciſci
>

Priolo , Andree Delphino , eHieronyma


Amulio Procuratorum quorum
เ m lausa pietas

nunquam emorietur . MDLXXX , 1

S.Theodoro .
Dietro à San Marco,& nelcircuitodelleſuemuraè
ſituato San Theodoro , gia primo Auocato della
città , & Chieſa per quanto ſi dice , cdificata da Nar
fete quando ottenne vittoria de i Gothi in Italia , ſi co
meanco fu da lui edificato San Geminiano . Nella qual
Chieſa era il Vicario , che col predetto none fichiama 1
uano i Piouani delle parocchic per lo piu , vrandoli pe 1

rò l'vno & l'altro di quelți titoli dal clero nc tempi an


dati. Al prclente nell'Oratorio predetto fi aduna per l'or .
di
Di
D I Š. " M Ä AR CO.LIB . 11. 42

di na ri o la Sa In itione con l'aſſiſtenza di grauiff.


nt a qu iſ
Scna to ri del Conliglio de Dieci., cuſtodi della fede ca
th ol ic a , & conferuatori del viucre religioſo & chri
011 IST
LI SI1
ftiano . 2
::191, ‫ارز‬ ‫دادن‬
Ji a Sa n Geminiano . :::
1. . T
All'altro capo della piazza all'incontro di San Marco

10 pio da Narſete Capitano Illuftre diGiuſtiniano Iniperato


recheville l'annodi'Chriſto 532. perch'eſſendo fuccedu
yo toGenerale in luogo di Beliſario contra i Gothi in Italia, la
Republica gli diede fauore con quell'arimata ch'ella haue
ua in quel tempo . onde Narfete fatto voto , quando ha
uelle vittoria ', di edificar in Rialto dudChicle delle fio
jo glie de nemici , l'vna a San Thcodoro , & l'altra a San
Geminiano , rotti i nemici , adempiè quanto promeſſe .
1 Fabricò adunque San Geminiano ſu la piazza , laquale
non paſlaua allora doue fono hora le Procuratic . per
che in quel tempo ſcorreua vn canale per trauerſo della
Ei piazza, dal ponte chiamato de idadi, & detto altre vol
30 te il mal paſſo : per lo qual li va nella calle de i fabbri ,
& sboccata nel; canal grande da quella parte douie è pᏅ
Ita la Zecca : & la Chiela era ſu la riua del detto canale .
Ma eflendo Principe Vital Michele Secondo di queſto
nomc, che viſſe l'anno 1156.0 vero Sebaſtiano Ziani fujo
ſocceflore , atterrato il canale , & allungata la piazza qua
ſiil doppio , & disfatta l'anțica Chieſa , la portarono co
Pa dove è fabricata alprefente,ma conſumataanco quel
tà daglianni fi cominciò a rifabricarta di deritto l'anno
1905, ſotto il Doge Loredano. Alla fineparue al Senato
di finirla ſul modello del Sanfouino , di maniera che ſot
to Lorenzo de Prioli Doge 81. che ville l'anno 1556.
procurandociò Benedetto Manzini Piouano della Chic
la,li mele fine all'edifitio , come atteſta queſta inſcrit
Ya
tione. I 2 Aeden
2
DELSE: TIER OC !
Aedem hanc vrbis non vetuſtiſsimam ſo
lum, fed etiam auguſtiſsimam ,Sendrus Ve
.
netus antiqua religione obſtrictus, magni
ficentius pecunia publica,reficiendam de
crenit An, poltchridi Nac MDLVII.
ſumma Benedicti Māzini Antiſtitis cura .

La qual Chieſa quantunquepiccola,è forſe la piu ornatadi


qual ſi voglia altra nellacittà . percioch'eſſendo di dentro
.

& di fuori incroſtatadi marmi & di pietra Iftriana , è ric


chiffima & bene inteſa per ſtruttura .Nella faccia diden
tro è la ſtatua pedeſtrediMarchiò Michele Procurator di
San Marco chefu Generale l'anno 1565.condue inſcrittio
ni,l’yna dalla ſiniſtra di queſto tenore . II .

Melchioris Michaelis Aurate Militie Eq,Sa


cri Lateranens . Palatij Comitis Dimi Marci
Proc.ornamenta,luſtitia,fortitudo,quibusad
ampliſsimos dignitatis graduselatus, terra ma
rique Remp.ſapienter adminiſtrauit., iri
7.,
.
1,790,97
& l'altra dalla deſtra ,ninger

Dalmatieq. Leg. MDXXXIX . Corcira


MDLVIII . Claßis Marisq. Imp. MD
LXV.Urbesmuniuit ,populos in officio fi
de continuit , hoftiumimpetumsrepreſit,diligen
tiſſ.omnino Reip.incolumitatem dignitatemq.
ſeruauit.
&
DI S. MARCO. LIB. II. 43
& del quale, ripoſto nel mezzo del Tempio,ſi legge in vna .
; lapida .

Melchior Michael Eques D.Marci Procu


FIL ." sator , ſciens ſe breui Chrilti Seruatoriani
mam redditurum , Tumulum oſsibus præ
s!
parauit,an.lal. MDLXX . Eiusæta.
:: ‫ فی‬، ‫دے‬
LXXXI.
i
D i'o
- ,
Sono in queſto Tempio tre belle figure di Scoltura poſte
ſu l'altar grande in trenicchi, con panni & con attitudini
2 molto vaghe,di mano di Bartolomeo Bergamaſco. Vna te
ſtaal naturale di marmo di Mattheo Eletto gia Piouano di
queſto luogo, ſcolpita da Chriſtoforo dal legname che fu
anco Architetto della Chieſa di dentro l'anno 1505. poſta
fradue colonne dalla ſiniſtradella Cappella grande, & un'al
tra pur di marmo di Benedetto Manzini fatta da Aleſſan
dra Vittoria , & pofta anco fra due altre colonncdalla de
Ntra.Et ſu la portaper fianco uerſo S. Moiſe,la teſta di bron
zo di Tomalo da Rauenna Procurator della Chieſa . Di
pittura , vi dipinſe altre volte Gian Bellinoin quella palla
doue ſiuede hoggiSanta Caterina,di mano di lacomo Tin
toretto , & Bernardino da Murano vi fece la Santa Hele
na;aicui piediſotto allo ſcabello ſiſerba un pezzo delle
gno della Croce , donato alla Chieſa dalpredetto Miche
le,ouc è ſcritto .

Lignum Crucis a Pio IIII , Pont. Max.


dono datum Melchiori Michaele Procu.
1762 S. Marci & Equiti , ab eodem Pont dele
Yato, cum ſecum initio ſui Pontificatus pro
Rep.
DEL SESTIERO
Rep. OratorRomam congratulatum a
diiller. Quod quidem lignum Crucis,idē
Melchior cum magis conueniat loco fer
uari Sacro,hic reponi uoluit,ubi tumulum
oſsibus præparauit. MDLXX.
Vigiace in bel ſepolcro poſto in aria Gian Pietro Stella Ca
ualiero ,che fu CancellierGrande l'anno 1523.perche eflen
do huomo diualore, & fatte molte legationi , & condotte
a fine diuerſe impreſe per leguerre ardenti negli anni pre
cedenti , meritòd'efferchonorato dalla Rep. & gli fuin
ſcritto queſto epitafio .

lo . Pecrus Stella Eques, charus Senatui Ve


neto , gratus exteris Principibus, Magni
Cancellarij dignitatem ingentibus meri
tis conſecutus, uc pofteris quoque meino
riæprodeſſet,exemplum ciuibus tain ma
gnifice.
Iui preſſo è l'altare di Lodouico Spinelli Secretario ; di fx
miglia honorata , & molto nobile nel Regno di Napoli,
dalla quale diſcende la preſente, molti & molti anni ſono:
Il qualeornato di ricchi marmi rende bell'apparenza alla
Chieſa, & da piedi ui è ſcritto .
1

Ludouicus Spinellus à Secretisde Repub.


Opt. meritils. Vxoris, Pofteriſque monu
mentum hoc uiuens poſúit.MDLXXIII.
Per
DI S. MARCO. LIB. II. 44

Per fianco è la cappella Sanſouina, con un Crocifiſſo aſſai


bello di mano del Faentino, per opera di chiſcriue le pre
5 ſenti coſe . & uiſi ripoſa lacomo Sanſouino Architetto &
Scultore della Signoria , al quale il figliuolo miſe il preſen
teepitafio .
2

lacobo Sanfouino F. qui Romæ lulio II.


Leonix .Clementi VII. Pont.Max.ma
a xime gratus , Venetiis,Architecturæ Scul
2
pturæq; intermortuum decusprimus exci
tauit , Quique à Senatu,ob eximiam vircut
tem liberaliter honeſtatus, ſummo ciuita
tis mērore deceſsir,FranciſcusF. hoc M.P.
D. Vixit Ann .XII.Obijt V.Kal.De
cembris.MDLXX

Et nella lapida in terra,ſotto la quale giace il predetto San


fouino,con Fiorenza ſua nipote , morta d'età di X I. anni
è ſcritto.

IACOBO PÁTRI OPT . FLORENTIAE


FILIAE DVLCISS SIBI SVISQ . FRAN.
CISCVS SANSOVINVS P, MDLXX. ,
bion 10
Et di ſopra alla prima infcrittione ſideccollocare ilritrate
to di marnio del detto lacomo fatto da lui allo ſpecchio , &
all'incontroua lamemnoria col ritratto parimente diFran
ceſco . Il qual lacomo’qual foffe & diquanta eccellenza
nell'una coſa & nell'altra , oltre che lo dimoſtrano l'operç
fue nelle città di Roma,di Fiorēza, & di Venetia,ſipuo am
piamente uedere nella uita ſua deſcritta da Giorgio Vaſari
Asctino,neiſuoilibri degli Scultori & Pittori.
San
DEL SESTIER OP I
146 )...
San Moiſe
Moiſe fabricato dalla nobiliſima famiglia Scopara
l'anno 796. & reſtaurato in parte ſecondo alcuni dalla caſa
Veniera. Iacomo Palma vi dipinſevna palla dimolta bel
lezza & ſtimata da gli huomini di giuditio . Vn'altra ne
dipinſe nella cappella Giuſtiniana Gioſeppe Saluiati, & un '
altra lacomo Tintoretto. Qui giące Mattheo Dandolo
Procuratore & Senator celeberrimo deltempo noftro . &
Bernardo Giorgio Pocta allai ſtimato nella lingua Latina.
del quale ſi legge.

Bernardus Georgius Nicolai F. Heliſabet


Valeriæ vxori,Claræ F. Coniugate de pro
le ſibique viuentibus poſtfata nouiſ. Solis
P.Ann.Chrilt.Salut.MDLX . ætat.vero
ſuæann . LXXIII .

S. Maria Zebenigo.
Anta Maria Zebenigo iuj poco lontana , fu opera della
SA
famiglia Iubaniga,Seſendola, & Barbariga : & ancora
che per lito ſia antica, fa però reſtauratane tempi preſenti,
prima da Giuſtiniano Contarini, & poi da Giulio fuo fra
tello Procurator di San Marco .Gioſeppo Saluiati ui dipin
feuna Nuntiará nell'altar grande. Iacomo Tintoretto fe
cele portelle dell'Organo . & il quadro nella cappella gran
de fu diCeſareTonano . Nella qual cappellaappariſce un
bell'ornamento di marmo con due figure affai gentilicol
ritratto nel mezzo del predetto Giulio Contarini, & fu
opera d'Aleſandro Vittoria allicuo delSanſouino , & ui
filegge .
Qui
D : I , SE MARC OI LIB. II. 45

Qui ſuperis patriæque dedit fua uota peren


nis.
Virgineaš intertollitur ecce manus .
la
d
Illuſtrano queſto Sacrario due chiariſſimi perſonaggi, &
2

70
famoſi per lettere, & per eccellente dottrina. L'uno è Se
baſtiano Foſcarini Filoſofo di profonda ſcientia , & riputa
'
lo
to fra iprincipali nel tempo ſuo,al qualefu poſta quel’in
fcrittione .
&

Accipite.Veneti Ciues , quod eft opti


mum in rebus humanis , humanas res con
1 temnere . Vixi Reipub. quandiu potui,
mihi certe parum , & hic uno ictu ex
>

tincto .
S

0
L'altro è Hieronimo Molino cultiffimo Poeta nella lin
gua Toſcana,del quale uanno per le mani de gli huomi
ni dotti un Volunie di Rime molto leggiadre . & al quale
Giulio Contarini,come ottimo amico , poſe la ftatua au
rea con queſta inicrittione.
1

?
Hieronyino Molino vero Mufarum ao
lumno, quihumocineres , imaginem no
bis,colo animam dicauit VII. Kal.Jan.
MDLXIX . Iulius Contareno D.Mar
ci Procurator inligni amore , & pietate,
hæc fieri cur. ili

M San
DEL SESTIERO
San Mauritio
ETgliapocopiu oltra è San Mauritiofabricatodalla fami
Candiana , chiamata hoggi Sanuta.

San Vitale .
N Vitale edificio fabricato da Vital Faliero Doge
è poſto31.clie
San
ful'anno 1084. & conſacrato al Santo del ſuo nome.Viſi
uede dibuona mano, la palla dell'altar grande con S. Vitale
a cauallo fatto in ſcorcio con molto artificio.A pie del ſuo
campanile ſono due inſcrittioni antiche di un Caio Nu
merio : portatc credo io da Puola .

S.Rocco & S.Margarita.


E S.Margarita poco diſcoſto : luogonel ſuo principiode
dicato aSanta Suſanna , & di fabrica nuoua . Perciocheef
ſendo prima un Lupanario publico parſe alla fraternadi S.
Rocco, che hauçuia poco inanziriceuuto quel corpo Santo
di Germania , di fabricaruiil collegio loro.ma accomoda
tiſipoi uicinoa i Frari, laſciarono il terreno uacuo,il quale
profanato di nuouocon caſe di legno dalle meretrici
, fu fi
nalmente ridotto in Sacrario di donne monache: &orna
to di diuerſi abbellimenti dialtari & di fepolcri.

San Samuello .
E Millcdalle famiglicBoldù & Soranza, in tre naui con
colonne
DI S. MARCO. LIB . II. 46
colonne di marmigrechi. In queſto luogo DonatoVini
tiano l'anno 1460.dipinſe una noſtra Donna nella nicchia
di mezzo , un San Iacomo & San Hieronimo nella nicchia
alla deſtra , & un San Vittorio & S. Nicolò con la Nuntiata
di ſopra nel ſiniſtro alla ſiniſtra ,della palla dell'altare della
Fraterna deiFalegnamio Marangoni; & Franceſco Mo
ranzoncui fecegli intagli . Vi dipinſe anco la tauola diS.
Hieronimo, & S.Sebaſtiano, & S.Luigi poſta alle ſpalle del
coro , Franceſco de Franceſchi l'anno 1448.Et oltre a ciò la
pallain tela dell'aſcenſioncdi noſtra Donna è opera antica
& dibuon maeſtro . !

Santo Angelo.
fu eretta dalle famiglie Moroſina & Lupaniza, & altri
dicono dal Doge Domenico Contarini. Ilcuicampanile
fu piu uolte in diuerſi tempi persolſo dalla faetta, con futu
roprodigio di infortunij auenuti alla Rep. in diuerſi tem
pi. Giacein queſta,Rocco Catanco VeroneſeAuditor per
petuo didiuerf Legali ò NuntijdiVenetia, comchuomo
dottiſs.nelle leggi & nelle letterehumane .

S. Benedetto.

SO&I troua poi S.Benedettofatto peroperadei Caloprini,


de i Falieri.Habitato prima daMonici , diuentò 126 .
anni ſono Parrocchia .Vili moſtraua la teſta di S.Vito ,vna
ſpalla di S.Gregorio ,con gli offi deSanti Tiburtio ,Valeria
no & Cataldo .Iacomo Tintorettouidipinſe la palladell'al
tar grande. & dipinſe anco nella cappella Contarina tutta
ornatadi ſtucchi & d'oro, il preſepio .Nella qualcappelladi
legge in menoria de Luoi fabricatori queſto epitafio .
M2 De
DEL SESTIERO
Dominicus Contarenius Maph.Fil.Max.mu
neribus in Repub.functus, poſtquam ex caftris.
ubi Legatumegerat inpatriamreuertitur,Ma
ph.Aloy.Franc.Hieronimią, nomine, exAn
gelo Fr. nepotum , aram hancerigicurauit.
MDXX .

all'incontro con quel medeſimo ornamento e ſcritto .

Angelus Contarenus Franciſci Optimi Sena


toris filius , Aere fibi ex patris teſtamento pie
commiſſo,fuaqueinduſtria, ac diligentia adau
Eto', reftituit ornauit,Deog hancipfam dican
dam curauit . MDLXXII.
is

San Paterniano .
2

T San Paterniano per fianco della ſudetta Chieſa ,fu


ET
opera delle famiglieBancanica, & Andrearda,Fabiana,
& Muazza.fornita di belle colonnedi marmo greco . &
notabile altre uolte per l'imagine miracoloſa di un Chri 1

ſto poſtoſotto il ſopportico &


: notabilc parimenteper li
corpi delli Santi Epiniaco & Gordiano .

San Fantino . 1
i i

LTempio di S.Fantino,fabricato gia dalla fanriglia Piſa


I.
na, & reſtaurato con bella forma a tēpinoftrisè degno di
memoria
.
DI S. IM AR C O .: LIB. II . 41
memoria. Percioche fu nobilitato per vna imagine della
Vergine portata dalla predetta famiglia a Venetia,dalle par
ti di leuante.La quale operando miracoloſamente dicde
Occaſionediridurre il tempio al fuo debito fine.
is
unit :
... ... :: San Luca .
mi uit
Vindi ſi troua San Luca ſituato nell'ombilico della
Q
contingno ſenzapennonc, & fuopera della famiglia Dādo
Ja . Fu nobilitato à tēpi noſtridahuominifanioli plettera .
tura , dequali tre furono poſti ívna medeſimatoba. I quali
venuti a morte in miſera & ipfelice fortuna, furono meſti
inſieme coli morti, poi che tutti viuendo in yn medeſimo
tempo,non poterono ſopportar da glorial’ynodell'altro ,
Et di queſti ilprimo fu Lodouico Dolce Poeta Tragico,
che traportò molte opere dalla lingua latina alla volgare
dolciffimainente, fra le quali fu molto lodatol'Oratore di
Cicerone. Il fecondo fu Dionigi Atanagida Cagli, ſom
moofleruatore delle regole della linga Tofcana. Il terzo
.

fu Alfonſo Vlloa Spagnuolo, cheſcrille la vita di Carlo V.


& di Ferdinando I.Imperadore.Vidorme parimente in vn
depoſitopoſto in aria, quel PietroAretino, il quale fu co
gnominato Flagellode Principi per la licentiola preſum
tionedellaſuamordaciſſima penna, & il quale morendo
perdè del tutto il nome: poi ch'eſſendo ignaro dilettere,
& operando per forza di natura ne ſuoicapricci, hebbe do
po morteil meritato premio della ſua petulantia concio
laa che eſſendo le coſe ſue reputate dalla Chieſa poco chri
ſtiane,furono vietate del tutto a lettori, & li ſarebbeaffatto
cancellata la ſuamemoria, ſel’Arioſto burlandoſi deltito
loch'egli ſi haueua preſo indebitamente ,non hayeſte detto
nd Furioſo ,
Ecco il flagello
fo
Dei Principi,ildiuin Pietro Aretino.
San
IX D'ILSE $ TIER ( i
S.Saluatore .
vede parimente la ricca & bellaChieſadi San Saluato
Sive
re,fabricata comefi dice,per reuelatione di San Magno
da i Galatazzi & Caroli, & habitata da preti, ina Bonfiglio
Michele ch'era Vicario d'eſla, preſo habito di canonico rc
golare,mutò l'ordine,& fuapprouato da Papa Innocenzo.
LaChicla vecchiacon ſottoportico , fotto al quale alber
gò vna notte Papa Aleſſandro III. haueua vna cubalauo
rata di inoſaico per opera di Marino Morofino Doge 43.
che la fecefare l'anno 1248.Fu poi rifattala fabrica ſul mo
dellodi Tullio Lombardo famoſo Architetto & Scultore
in queſte parti, imitato dalla parte di mezzodallaChieſa
diSan Marco, & vi fu conferuato l'altare di San Tomaſo
conſacrato da Vbaldo Cardinale Oſtienſe l'anno 1178.il
qual fu poiPapa con nomedi Lucio III. E venerabile, ol
tre a gli altriornamenti coſi per la ſtruttura fua comeper
altro ,perlo corpo diSan Theodoro , chefuil primopro
tertoredella città. il quale fu acquiſtato da Iacomo Dan
dolol'anno 1256. perciochetrouādoſi coſtuinelmármag
giore con 12.galee, & hauendo'preſa la città di Melembria
lo tralle fuori della Chieſa di Santa Soffia &loconduſſea
Coſtantinopoli, & di quindi Marco Dandolo lo porto a
Venetia , & perche habitaua in quella contrada loripofe in
queſto ſacrario ,ancorach’altri dica che ve lo mettere Gio
uanni Badoaro Patriarça diGrado. Viſi vededi marmovn
San Hieronimo ſcolpito da Tomaſo Lombardo allieuo
del Sanſouino . & fotto l'organo in duenicchie San Hic
.

ronimo & San Lorenzo di mano del Daneſe Cattaneo da


Carrara, & di lacometto Colonna aniendue allieui del Sa
fouino , & amendue concorrenti. Vie parimente di Scol
tura la palla dell'altar
grandedi finiſſimo argento,&lauo.
rata con figure di baſſo rilieuo alte vn piede.Dipitturaſi ve
de nella capella del Sagramento,la cca di Ghriſto di Gian
Bellino, & ful'vna delle coſe eccellentich'eglioperaſſe gia
nai, & nella capella alla ſiniſtra.vna palla di Hieronimo
da
DI S. MARCO . LIB. 11. 48
da Trcuiſo allicuo di Titiano : & ſul catenale della ſagreſtia
vna nuntiata dipinta dal predetto Titiano . & la tauola di
.

Santo Agoſtino co monaci inginocchioni fu di mano di


Lazero Sebaſtiani . Vi giacciono ſimilmente tre Cardina
lidella famiglia Cornara,in ſepolcro di marmo ch’occupa
tuttala faccia ſopra la portadella fagreftia,di mano diBer
nardino Contino . de quali vno è Marco creato da Papa
Aleſſandro VI.l'anno 1500. l'altro Franceſco creato da Cle
mente VII.l'anno 1527. & ilterzo Andrea,crcato da Papa
Paolo III.l'anno 1544. All'incontro di queſti, ſimette in
opera il ſepolcro di CaterinaCornara Regina di Cipro . Et
poco diſcoſto ,ècollocato in ſepoltura di marmo, con 2.fi
gurediſingolare bellezza,di mano del Sanſouino, coſi l'ar
chitettura delſepolcro come anco le predette figure,Fran
ceſco Veniero Doge 80. che fu l'anno 1554. con queſto
parole.

Franciſcus VeneriusPrinceps, priſca maiorum


virtutis ac diſciplina vere imitator, nullo nec
adumbrata laudisſtimulo, nec priuata vtilita
tis errore unquampromotus, in regendispopulis
ſumma continentia , in dicundam ſententiam
Senatoriæ grauitatispacis & concordieaman
tiß.in omnifermoneſapientifſ.ſemper in Princi
patu ,nihil præter ornamentum Principis quod
eft iuftumImperiumpulcherrimum liberisciui
bus exemplum . Vix . Ann.LXVI.D.IIII.
In Principatu Ann. 1. Menf. X I.D.XXII,
Obýt II11.non . Iuny MDLUI.
Nel moniſtero è notabileil Refettorio & il chioſtro ,ricca
mcntc ornati amenducdi colonnc, d'intagli, di fregi, &
d'altre
DEL SESTIERO
d'altre bellezze, doue appariſce la gratitudine di due Pon
tefici vſata a queſti monaci .percioche dell’vno è ſcritto a
1. ,

Eugenius Condelmarius IIII. Pont.Max.ob


ſuum in Canonicos hoſce animum,Canonicam
hanc D.Saluatoris gratuito contulit M CCCC
XLII.X1.Cal. Tuly.
& dell'altro fi legge ,

MCCCCVI / 1. Gregorio X 1.1. Corrario


Pontifici Max.cuiusauthoritate Canonicorum
ordo D. Saluatoris inſtitutus fuit , monumen
tum hoc, grati animi teftimonium pofitum eft
M D LV171.

San Bartolomeo : >

Vl corſo della medeſima via,fu fondato il Tempio di S.


S Bartolomeo' , che la prima volta fu dedicato a San De 1

trio , & fu fabricato daMarco Orſcolo & da Bartolomeo


fuo figliuolo : rifatto poi in 3. nati dalle famiglie Saloneli
Belegna & Vallareſa. & altri dice dal DogeSeluo. E fot
topoſta alla curadel Patriarca,ilquale vi mette vn Rettore
con titolo diVicario . Fu nobilitata pochi anni ſono da
Chriſtoforo Foccari Tedeſco, il quale vi conduſſe yna pal
la di Noſtra Donna, di mano d'Alberto Duro , di bellezza
ſingolare,perdiſegno, per diligenza, & per colorito . Vi fu
anco dipinto,ſu la ſepoltura del detto Foccari alcune figu
reda Battiſta Franco, & Marco del Moro vifece l'altare d'O
gni Santi .
11.
San
DI S. MARCO LIB . II. 49

San Giuliano
Oco diſcoſto è ſituato San Giuliano , luogo antico &
eretto dalla famiglia Balbiin 3.naui, ma poi rifatto del
tutto à perſuaſione & ſpela in parte,di Thomalo da Rauen
na Medico , fulmodello delSanſouino quanto alla faccia,
fu la quale appariſce la niemoria del detto Thomaſo, con
la ſua ſtatua dibronzo & con queſta inſcrittione.
Thomas Phylologus Rauennas Phyficus,aere he
neftis laboribusparto,ædes primumPadua vir
tuti,poſthasSenatus permißu; pietati erigi fe
cit. Illas animi,hasetiam corporis monumen
tum .
Ann . MundiVI. MDCCLII11. Non.
Očłob. Ieſu Chriſti MDLIITT. Vrbis i
MCXXXIII. ?

Vi ſono veneratiicorpi di San Floriano martire, & di San


Paolo primo heremita, il quale l'anno1240. ſu condotto à
Venetia da Iacomo Lanzuolo chelo hebbe dall'Abate di
Santa Maria Periletto in Conſtantinopoli, ma però ſenza
il capo,il quale fu altre volte portato àa Roma Nella Chieſa
vecchia Gian Bellino dipinſe la Noſtra Donna, Santa Cato
rina & San Daniello con la Nuntiata di ſopra . Lazaro Se
baſtiani vi fece San Iacomo, S. Marco , & San Hieronimno
con tre quadretti nello Scabello .Boccaccino Cremoneſe
vilaſciò di fuo yna Noſtra Donna con 4. Santi. & Anto
nelloda Meſſina chefuil primo inuentore della pittura à
olio ,fece il San Chriſtoforo , & Pino da Melina il San Seba
Itiana che fonoda i latidel San Rocco fatto di rilieuo . Et
la palla di marmo dell'altare del Sagramento di mezzo ri
licuo,fu opera di Hieronimo Campagna Veroneſe .
N San
ID EL SESTIERO

San Ballo. 2

P Er fianco a S. Marco verſo lo horiuolo è la picciola


Chicla di San Ballo,la quale fu ricca altre volte di piu di
due mila ducati di entrata ,maſneruata da vn luo Piouano
per farli Veicolo, fatta debile , non tiene altro di buonoin
lei , ſe non vna palla dipinta da Iconardo Boldrono , & la
memoria in lepolcro di Gian Battiſta Adriani Secretario
del Conſiglio de X.huomo gia di nobilc ingegno & dima
neggio .
Santo Stefano
Oltra alleperParrochicſitruoua
primo il Tempio
grădezza & bellezza, dopolediSanStefano
Chicle parro
chiali di queito Seltiero , il quale ſi finì l'anno 1325. Il cor
po ſuo diſtruttura Tedeſca ripieno d'ornamenti & di ric
chi marmi & colonne , è aflai capace : & commemorato
fra i primi della città . Il coro è diuifo davn parapetto di
marmo,'loprail quale collocate alquanto nobili colonne,
ſoſtengono gli Apoſtolidimarmograndial naturale ſcol
piti da Vittorio Gambello . Si vede ancovnafiguretta di
marmo ſopra vna pila,fatta l'anno 150 3.dal Moica ſculto
realaiſtimato . Viè medeſimamcntc di 1coltura vna pal
la di bronzo di mezzo rilicno, per opera di lacomo Soria
no da Arimino Medico di molta faina al fuo tempo, con
l'inſcrittionc .

Hic ſituseſt veneta Surianusin Vrbe lacobus,


Vrbe nihil Veneta digniusorbishabet.
Naticam pofteritasfecura mens reddita cælo,
Phyficusea patria natus Ariminea .
Il cui ſepolcro di marmo di affai nobil lavoro, ſi ripoſa ſo
pra
DI S. MARCO LIB. II. 50
pra due grifoni di mezzana grandezza. & nel corpo luð
vililegge.
RVRA, DOMUS, NVMMI, FELIX HINC
GLORIA FLVXIT ..

Et piu oltre il ritratto di Marmo di Giani Battilta Ferretto


Giuriſconſulto Vicentino, collocato ſopra il ſepolcro ſuo,
è fatto di mano d'Alellandro Vittoria . douclilegge.

IOANNI BAPT. FERRETO VICENT.


IV R. VTR. DOCT. PRAESTANTISS.
1
ET INTEGERR. VIRO, IVLIA VXOR
.
PIISS. ET SIBI POSVIT ..

Dipittura vi ſono diuerſi quadri nel Chioſro retaurato


da F. Gabriello Vinitiano , di mano del Pordenone eccel
lentiſſimo Macftro in queſt'artc . Et in Chicta alla defira
la palla di San Hieronimo di Giovanni, & Antonio Vi
larini che furono l'anno 1441. & l’intaglio dell'altare fit
fatto da Gaſparo Moranzonc. Et alla tiniitra la palla di San
ta Monica , nellaquale ſi veggono diuerſi habiti antichi
de Vinitiani, de medelimi Viuarini . & la palla di San Mar
co fu opera di Giorgio Vinitiano. Si fërbano quinci en
tro, il Cardinal Beltrando di Toloſa Legato di Germania,
& è ripoſto ſotto l'organo . Bartolomco Liuiano,che fu
Gencrale dellaRepublica l'anno 1501.Andrea Contarini
Doge 59.che ville l'anno 1 368. Franceſco Nouello da Car
rara Signore vltimo di Padoua . I Contarini Conti del
Zafto . Hercolc Bentiuoglio nipote di Giouanni II. Signor
di Bologna,dolciffimoPoeta Toſcano, & Marino Giorgio
Filoſofo dottiſlimo & Senatore Illuftre , in ricco ſepolero
con queſte parole 7713
‫ܐܵ܂‬
N 2 Marinus
' . DELSESTIER OÜ

Marinus Georgius Philofophus, Orator,Se


nator Clarifl, qui preter optimarum ar
tium , fuit tota Italia exteriſque gentibus
fummo honore ac nomine Legatus; innu
merabiles Prouincias fubije ,> domiforisq.
Magiſtratus amplifi. quoſque facillimc
adeptuseſt,& ſumma cum laude geſsit ,
Inter quos captiuus pro Reipub, factus, in
diurnam valetudinem cumincidiſſer, le
ges vrbanas ex S.C. corrigens,lugente ci
uitate extinctus eſt.H.S.M. quod Helena
Maurà Vx. ſequatur T , É. V. Vix. Ann.
L X V I.

Antonio Cornaro Filoſofo parimente celeberrimo , il


quale leſſe per lungo tempo nello ſtudio di l'asloua .& vi
.

e ſcritto .
1.

Antonij ad cineres viator adfta,


Hic Cornelius ille quemſolebant ,
Rerum principia,ea deos docentem .
Olim Antenore& ftupereAthend,
eAccitus patrias ſubindead oras ,
Ornatus tituliſquefaſcibuſque,
Doctrina,Venetam beauit Vrbem .
Lorenzo Rocca Cancellier Grande , nel chioſtro poco dia
fcoito dalla cappella de Conti dalZatfo .& viſi legge.
.

Qui
DI S. MARCO. LIB . II. SI

Qui Reip.in adminiſtratione uerfaurini, cad


ampliſſ.in ea gradus rite in eo contenditis, Lau
rentiRocchaWlyſsis Doc.fili Magni Veneto
rum Imperij Cancellarij, uobis imitandam pro
ponite.Nam cum uirtutes ipſe reliquasquarum
cultor uſquequaqueftudiofil.extitit , eafemper
bonitate atque innocentia decorauit, utſui ordi
nis Principatum incredibili omnium conſenſu
fuerit conſecutus,annosad Septuaginta iamna
tus,tenebris in fuam excedens, certißimamuert
gloria & honorum adipifcendarum , cunctis ra
tionem declarauit . Georgius Stephanus nepos
gratiſ.P.

Scuola di S. Fantino.
1

anco riccamente ornato l'Oratorio chiamato di San


E Fātino : & dedicato a S.Hieronimo.In queſto ifratelli,
oltre che operano continouamēte per Dio , hanno per cu
ra principalmente d'accompagnare allamorte i rei conda
natidalla giuſtitia,con habito meſto & lagubre.Et in que
ſto ſi ucdela palla dell'altare con S. Hieronimo dipinto da
Marco del Moro , & il ſoffitto di mano di lacomo Tinto
>

retto ,

S.Maria della Faua.


Oratorio ſimilmente di S. Maria della Faua, il cuidi
Ö

un capitello, nel quale l'imaginc di noſtra Donna dipinta,


operando
DEL SESTIERO !
operando miracoli per reuclatione dellamoglicdiun Fran
celco Amadi che ville l'anno 1480, fi cdifico il luogo . Si
crearono in principio 6.Procuratori, trenobili,& tre citta
dini, includendo in queſto numerogliAmadi, i quali le
uata la cura dalla Chieſa di San Lio , uimifero algouerno
un cappellano . Hoggi fatto nobile per belli & ricchiorna
menti d'oro , fu dipinto da Paolo Vcronelc & da Benedet
to ſuo fratello , coli la palla ,comcanco il foflitto .
S. Maria in Broglio.
L capo della piazza publica,dietro alla Chieſa di S.Ge
AM
miniano,è poſta la Chieſa di Sania Maria in Broglio , ò
Bruolo, percioche era tutto quello ſpatio ful quale ſono fa
bricati gli edifici della predetta piazza,chiamato Brolochie
vuol dire giardino , &lidicecheera il giardino & il brolo
delle monache di S.Zaccaria Dalla qualvoce Brolo,nacque
queſt'altra dibroglioo broio,lignificativa di qlle ceremo
nic,& di quelle inttanti preghiere,& fommeilioni che fan
noi nobili l'uno con l'altro quando ricercano di ottenere
alcun Magiſtrato . Perciochettando netēpi antichi all'ulan
za de i Candidati Romani, in piazza( per ricercar del ſuffra
gio luochi palaua)chiamata Broglio ,fi nomino quell'atto
dal luogo, & ſi diſle far broio.Fu netepi andati, habitatione
de i Caualieri del Tēpio, i quali furono eltintida Papa Cle
inente Quinto ,ad inftanza del Re di Francia fecondo la cô
mune degli Scrittori. L'anno 13.1 3.eflendo PrincipeGios
tanni Soranzo,gli coparì ināzi un Nicolò da-ParmaPrio
re di S.Giouanide Furlani, & un Buonaccorſo da Trcuiſo,
amendue Caualieri di Rhodi, & lo ricercauono per nome
del Papa d'aiuto , & di fauore,a entrar in pofleffo ne beni de
Templari che li haueſſero ful Dominio Veneto, i quali era
no Itati applicati dal detto Potefice all'ordine de Caualieri
Hieroſolimitani: & fral'altre coſe chiedeuanola detta Chic
ſa;nella quale era allora pi Templari, una Emanuello Prio
sé del detto luogo . Si ricercarono (il'occalione della ri
chieſta loro i principij della detta Chiela ,& litrouò check
la fu edificata de danari del Comune & deinobili di Venc
tia
DI S. MARCO LIB. II . 52
tia,ciccduta poi al detto orđinc del Tēpio. Et in derto'luo
goſi riceuciano, & alloggiauano gli anbatciadoriai Pren
cipi efterni chc ueniuano a Venctia:& qualunquealtra per
fona importāte, ad ogni beneplacito del Doge. Il Principe
GiouaniDādolo , donò a queito luogo un pezzo del legno
della Croce di Chriito ; ilqualeperucnne nelle mani della
moglie di Marino Moroſino Luogotenente in detto Ora
torio del Gran Mactro.Maricaduta poi alla Signoria & an
ncili alla Chica di S. Marco , uenne ſotto la cura dei Pro
curatori de Supra,& fu dedicata alla fraterna dei cicchi,che
ui celebrano la feſtiuità dello Spirito Santo .

'
Spedale di S. Marco.
Orstatioliinilmcntcchiamato Spedaletto a pic del că
L
patrimonio ,da Pietro Orícolo Doge,ilqualccõdóttolice
Iatamente in Guaſcogna co Guarrino Monaco , finì glian
ni fuoi in nita monaltica & folitaria .& fatto celebre Itanza
di Gian Battiſta Egnatio huomo dottiſsimo , & eflendo
Priore del detto luogo, ui lelle publicamente per lungo tē
po.IlPrincipe ui crca il Priore, ilquale co i prouenti ordi
nati dal predetto Pietro,ſoſtiene alquāti poueri.Pochi anni
tono,fureſtaurato da Siluettro del Benc,con la preſente in
ſcrittionc.

Ară Deo Opt.Max. ac D. Marco Euágelifbe tu


telari Vibus, erecta a Petro Vrſeolo Venetiarú Du
ce. Qui Principatu depoſito utſetotūreligioni da
ret, ac priuatis iftisfuis edibus pauperūdiuerforio
cöſtitutis Guarinú Aquitanú Monachu,Romual
do,ac Marino Raučnatib.monachis comitib ,unà
cú Gradonico, et Mauroceno generisfecutus, An .
978.in D.Michaelis deCußano,multis poftmor
tem miraculis claruit, Syluefter del Ben ,esloiſii
Moce
DEL SESTIĘ ROLO
Mocenigo Sereniſs.Venetiarum Princ. domie
ſticus,ſacrorum flamen,atqueD.Marci Cano
nicus,eximia optimi Principis liberalitate Xe
nodochy huius Prior fuffectus inftaurauit. En
ad perenne Ducis Viſeoli decus, acdiuturnamn
Mocenigo unius omnium liberalißimi Mace
natis memoriam ,beneficiorum memor,elogium
addidit. MDLXXII.
Altero.poſtmagnam naualem victoriam anno,
objtautem MDLXXIII . IV . Non.
Auguſti, cum Xenodochio præfuißet Ann. I.
Menf.VIII.
Sono in fomma nel predetto Seſtiero XVI. contrade.
XVI. Chieſe di Frati. I. di monache. VIII. corpi Santi.
XL. Organi. XVII. Torri ſacre . IIII. Oratori. I11.
Spedali. XII. piazze. I. Zecca. I. Libraria di S. Marco.
II. Orologij publici . I. Armamentario . XVIII. pa
lazzi. X X XI X. giardini. CIII. Statuemarmoree.
XXIII Statue dibronzo . X. porte dibronzo. IIII.
Caualli di bronzo . LXXXVIII. ponti di pietra. II.
pozzi di bronzo . XXVII . pozzi publici. I. Fraterna
grande. XVIII. Corti publiche, & LVI. Tribunali di
giuſtitia & gouerno .

DELLA
DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA

deſcritta da
M. FRANCESCO SANSOVINO

Libro Terzo .
A contrada di Canareio hebbe il cogno
me fuo dalle canne,le quali s'adoperaua
uano per fabricar le naui,colà dove è po
Ita alpreſente la Chieſa diSan lob . Da
queſto Canale adunque tutto il Seſtiero
s'intitolò Canareio , ilquale ſi come de
gli altri perauanti s'è detto , ha copiadi
Parrocchie & di Chicſe, coli di monache come di frati, li
come piu oltre ſi potrà uedere .

Santa Lúcia .
VIcino
! al l'anno
bricato
Corpus Domini , è il Tempio di S.Lucia fac
u192. altre uolte ſotto titolo della Nun
tiata . ma detta poi S. Lucia per lo corpo facro di lei, il qua
leportato di Sicilia a Coſtantinopoli da Baſilio, & daCo.
ftantino , fi poi condotto di quindi a Venetia da Hen
rico Dandoloetlendoui Bailo per la Repub. & ripoſto in S.
Giorgio Maggiore, doue liette fino che ſi amplio la detta
Chicla , quanrunque li dica che hora ſia ſotio S.Croce.
Alla quale , Lionardo Mocenigo Caualiero : conſacrando
O la
DEL SESTIERO
la cappella maggiore, diede principio a Bello & honorato
edifitio : ma interrotto per la ſua morte.

S. Hieremia.
Iu verſo Canarcio è la Chieſa di San Hieremia di aſſai
honcſta grandezza , edificata dallefamiglie'Rimonda,
Moroſina, & Malipiera , & fatta nobile per ilcorpo diSan
Magno Veſcouo di Heraclea ripofto fuori del Coro dalla
deſtra , il quale nel tempo ſuo beneficò molto queſta Pro
uincia,con l'opera & col conſiglio. Eanco nobilitata per li
depoſiti del Conte PietroErdendo Signor di molte caſtel
Ja,il quale fu fratello dell'ultimo Cardinale di Strigonia , &
delle famiglie Tomaſina & Filetta. della quale Antonio Fi
letto fu Veſcouo di Concordia l'anno 1 287.& della Toma
ſina, Fatio & Domenico edificaronola cappella di marmo
con la palla parimente di belliſſime pietre .

San Marcuola .
I NditrapaſſatoSanLionardo, chefufatto
& doue hebbe il ſuo printoprincipio l'anno1025
laScuola oFrater
na della Carità l'anno 1260.Si giugneal Tempio di Santo
Hermagora, detto corrottamente Marcuola , edificato da
parte di quelle perſone che per la tema de Longobardi ri
fuggirono in queſte paludi, in honore de Santi Hermago
ra ,& Fortunato ,auocati della Città di Aquilca , della qua 1

le ſi crede che coſtoro foſſero cittadini, & reſtaurato poi da


i Lupanizi,da i Memi , & dagli Ingegneri. E luogo uene
rando per lo dito di S. Giouanni Battiſta,col quale mo
Atrando eflo 'GUESV CHRISTO diſſe . Ecce agnus Dei
qui tollit peccata mundi . portato da Sebaſta a Venetia l'anno
1109. & ripoſto in queſto Sacrario dal Veſcouo di Ca
Itello :
1
DI CANARE I O. LIB. III. 54
Atello : la cui feſtiuità ui ſi celebra ogni anno ſolennemen
te. & anco vencrando per un pezzo dellegno della Santil
ſima Croce.

S.MariaMadalena.
A Madalena antico Sacrario , fu opera della famiglia

Baffa, edificața daloro come cappella .Fatta poiParro.
chia,fu a lungo andare ornata di due quadroni dipinti da
Iacomo Tintoretto ,ne'quali ſono eſpreſſi,la conuerſione
d'eſſa Madalena , & la penitenza fatta da lei ne i boſchi di
Marſilia.Et è l'ultima Chieſa uiſitata dal popolo nella cere
· monia uſata dalla città la ſera del Venerdì Santo .

S.Marciliano.
T piu diſcoſto è San Martiale detto Marciliano dal
uolgo ,& queſta fu opera della famiglia de Bocchi l'an !
no 1133. nobile per l'imaginedella Beata Vergine, la qual
ſi dice che per lemedeſimauenne da Rimini,in queſte par
ti . La contrada fu edificata dalla antica famiglia Dardana ,
la qual uenuta a Venetia l'anno 703.allettando i foreſtie
ri ad habitarui,gliaccomodauano di danari percheſi fabri
caſſe;La qual famigliahebbepoi dalla Rep. diuerſihonoria
Iacomo Tintoretto uidipinſela hiſtoria deldetto Santo.& ,
Titiano ui fece la palla con l'Angelo Raffaello , & con
Tobia , & altri ornamentiui furono per lo pallato confu
mati dal tempo .

Santa Foſca.
All'altro lato di quà,e ſituata Santa Foſca anco ella n.
DAM
tica, douc dipinle una palla Vittorio Scarpaccia Mac
Atro chiariſſimo nell'età ſua, & Bonifacio Veronete .
02 Santa
DEL SESTIERO
(

San Felice . ; .,

ET SanFelicegia3.4.ani nirifattodinuovo.fecondo
, inftituito l'v.
famiglia
Gallina, ha gli ornamenti ſuoi degni di coderatione con
ciofia che il Tintoretto ui fece la palla di San Iacomo, la ce
nadi Chrifto ,& l'altare di San Demetrio .

Santa Soffia.
altri dice Gufſona l'anno 1020.e reſtaurata ne tempi no ,
ſtri. Vidipinſe la palla di San Paolo primo heremita & di
Santo Antonio , Gentile da Fabriano ,che fu maeſtro nella
pittura de i Bellini.

S. Apoſtoli.
T
E poſtoli, fondata per reuelatione di SanMagno, & fabri
cata dallefamiglie Eriza & Cornara :ma in qucſti anni ri
dotra in altra fornia & quaſi del tutto nuoua: & ueneran-,
da per l'affiduepredicationi,che ui ſifanno dai primi Theo
logi di Chriſtianitàchiamati a queſto congroſſe prouiſio
ni. Dipinſe in queſta Chicfa,Benedetto Diana eccellente
Maeſtro nell'arte ſua,la tela di S.Lucia con altriornamenti.
& fu nobilitata dalla caſa Cornara.perche nella Chieſa Vec
chia era collocata la Regina di Cipri, la quale disfacen
doſi il Tempio per murarlo di nuouo , fu portata a San
Saluadore , & ſopra alla porta deſtra giace Hieronimo
Cornaro nipote della Regina: & alla ſiniſtra Giouanni
ſuo fratello . Et a mezza Chieſa nella cappella della caſa
predetta
DI CANA REI O. LIB. III. 55
predetta bellif. & ricchiſ.quánto piu ſi poſſa vedere,è ripo
ito in ſepolcro di marmo in aria Marco Cornaro bisnipo
te diMarco Principe che fu Panno 1365. & padre della Rea
gina con queſt'inſcrittione ,

MARCO CORNELIO EQ . GEORGII


PAOE BELLOQ. PRAECLARI F. MAR
CI DV CIS EXANDREA PRONEPOTI
SENAT. OPT. SVMMA SAPIENT. MA
XI. OPIB . ET BENEFICENT. ET CA
THERINE CYPRIAE REGINAE.
& in vn'altro campo verſo la porta ſi legge.
GEORGIVS EQ . F. PIENTISSIMVS
D. MARCI PROCVRATOR , MARCI
SACROSANCTAE ROM. ECCLESIAE
CARDINALIS GENITOR, PATRI ME
RITISSIMO P.

All'incontro in vn'altro ſepolcro fimile è poſto Giorgio


Cornaro padre di Franceſco Cardinale ,di Hieronimo , di
Iacomo,& diGiouannide qualidicēmodi ſopra, & fra
>

tello della Regina , la quale rimaſta vedoua,egli induſſe à


>

raccommandar quel nobiliff. Regno alla Rep. onde fatto


Caualiero dal Senato & Procurator di San Marco come
benemerito,gli fupoſto da figliuoli queſto epitafio nel pri
mo campo .

FRANCISCUS CORNELIVS SACROSANCTAE


ROMAN AB ECCLESIAS CARDINALIS; TA
CO BYS
-

" DEL SESTIERO


COBVS D. MARCI PROCV'R AT O R, HIERONY
MVS , ET IOANNES FR . Syo. Ac PATRIAR
PARENTI . : !

& nel ſecondo campo ſeguita. 11


11. GEORGIO CORNEL10 EQ. D.MARCI PRO
CVRATORI M .. GENIRE ATO. OPIB. CLA
.RO , VIŘÍVTE VERO SUMMISQ. SVIS ER
i GA REMP. MIRITIS CLARIORI , Cvivs
VNIVS OPERA CATHARINA SORORE RE
GINA EIUSQ. POSTER IS MIRA PIETATE
Post HABITIS , IMPERIUM VENETYM Cr
PRO IN SVLA AvcTvM ORNA TVMQ. Est .

Marco adunquefigliuolo di Giorgio fu'Caualiero illuſtre


& Senatore benemerito della Rep. & bisnipote di Marco
Cornaro Doge 58.che viſe l'anno 1365. & venuto a mor
te,portato a Santo Apoſtolo con pompa rcale , gli fece l’o
ratione funerale, Pietro Contarino huomo dottiſſimo &
honorato . Di queſto furono figliuolo Giorgio & Caterię
na . Giorgio fu fatto Caualiero dal Senato & Procurator
di San Marco . Caterina fu maritata a Giacco RediCipro
dalla Signoria ,che l'adottò per figliuola . La quale rinuntia
to il Regno alla Rep.venuta à Venetia, fu proueduta di ca
Itella & dilarghcentrate per vſo fuo. Di Giorgio'nacque
Marco ,che fu creato Cardinale da Papa Aleflandro VI.lan
no 1500. Franceſco fatto Cardinale da Clemente VII. l'an
no 1527. Iacomo Procurator di San Marco , padre d'An
drea Cardinale creato da Paolo III. l'anno 1544. & di Gior
gio cheviue al preſente .Hieronimo padre di Giorgione
chicmorìl'anno 1571. ſu l'armata , & Giouanni padre di
Lodo
DI CANAREIO . LIB. III. 56
Lodouico Cardinale creato da Giulio III.& hóggi Camar
lingo diSanta Chieſa, di Giorgio Veſcouo di I reuiſo , di
Federigo Veſcouo gia di Bergamo & hora di Padoua, di
Franceſco , & di Marc'Antonio che morìa Crema, dequa
li habbiamo voluto epilogar queſto poco, in queſto luogo
per eſſere quelta famigliamolto chiara & illuſtre,& bene
merita,coli della Patria,come della Sacrofanta Chicla Ro
mana. All'incontro de predetti ſopra alla Sagreſtia è ripo
Ito Stefano Thiepolo Procurator di S. Marco , celebre per
due Generalati, & per molte opere memorande fatte da
lui perla Rep.alla quale morendo, laſciò in ſuo luogoPao
loparimente Procurator di S. Marco,che viuc al preſente.
San Cantiano.
M i AZeni
in San Cantianoſituato verſo Biri, & fabricato da
& Veſco
, riluceaſſai il corpo facro di S.Maltimo
uo , & di Santa Sauina . Etè parimente notando l'altaredi
San Luca di bella inuentione per opera di Giouanni Zop
po . Et iui preſſogiace GianVitturi chenelle guerrecoi
Tedeſchi, moltanniſono, ſoccorſe Oropo Caltello im-,
portante nella Prouincia del Frioli. Fatto poi Prouedito
reinluogo di Gian Paolo Gradenigo, del quale ſono piene
le hiſtoric, ſi portò valoroſamente in ogni ſua impreſa . &
Lucretia ſua figliuola reſtaurato il inonumento , gli pole
l'infcrittione ,

IOANNI VITTURIO EQviti, LVCRETI A Fr.


LIA ANDREAS BERNARDI VXOR PATRI
OPTI ME MERITI INSTAVRAVIT MDXLII I.

Santa Maria Noua.


Ndi poco lontano ſi vede Santa Maria Nuoua reſtaura
tane tempinoftri, & riccamenteabbellita di ornamenti.
nobili .
DEL SESTIERO ;
percioche la palla di San Hieronimo fu di mano di Ti
tiano Pittore illuſtre.Et quella diSan Vittorio tuttadi mo
faico, & percio notabile & rara , fuopera di Frāceſco & Va
lerio Zuccatti. La cena di Chriſto del Caligaretto , & l'alta
re di Trifone Gradenigo d'allai buona mano. Vi giacero
pra alla porta per fianco Fortunio Spira da ViterboFiloſo
fo celeberrimo , diprofonda ſcientia ,trattenuto honora
mente da Liuio Podocatharo Arciueſcouo di Cipro , con
quelte parole .
FORT VNIVS SPIRA OMNI LITERARVK
LAVDE PRAESTANTISSIMUS HIC SITUS
EST .

S.GiovanniChriſoſtomo .
F ful modello di qebaſtiano da Lugano , o fecondoaltri
del Moro Lombardo,amendue affai buoniArchitetti. Et
nobilitato poi da Giorgione da Caſtel Franco famofiffimo
pittore,il quale vi cominciò la palla grande con le tre virtu
theologiche , & fu poi finita da Sebaſtiano che fu frate del
piombo in Roma,che vi dipinſe a freſcola uolta della tri
buna . & da Gian Bellino che vi fece la tauola di San Mar.
co . Er da Tullio Lombardo ſcultore,dicui mano furono
.

gli Apoſtoli dimezzo rilieuo .

San lob ,
Dopo ,lepredetteChicleparrocchialidel preſentese
fra i quali San lobèſituato a punto nel principio di Cama
reio ,nuouo per edifitio ,percioche lo fabricò Chriſtoforo
Moro Doge, che fu l'anno 146 2. & lo concellea i frati di
San
DI CANAREIO. LIB. III. 37
San Franceſco , conciolia che trovandoſi Podeſtà a Padoua
doue gli fu detto dal Beato Fra Bernardino che ſarebbe Do
ge dopo la morte del Foſcari, & eſſendo fatto Paſqual Ma
lipiero in luogo del Foſcari ch'era viuo , morto il Foſcari
fu fatto il Moro , il quale per memoria di quel Beato ,ordi
nò la predetta Chieſa,& le diede larghi prouenti, & uiordi
nòanco lo Spedale.Si dice chein queſto luogo ſi conſeruia
il corpo di San Luca. Viſi vededi ſcoltura in marmo di
mezzo rilicuo ,la palla della capella di Pietro Grimani Pro
curator di San Marco fatta da Antonio Roffelli Fiorenti
no . Et vn'altra palla pur di marmo con vn San Giouanni
Battiſta di mano di buon macſtro.Ma di pittura, l'altaredel
la famiglia Foſcara,col Chriſtoch'oranello horto, & con
gli Apoftoli che dormono,fu di Marco Baſaiti. & l'altar vi
.

cino doue ſi vede vna Noſtra Donna con San Sebaſtiano


dalla deſtra & San Iob dalla ſiniſtra,fu dipinto da Gian Bel
lino , & fu la prima tauola fatta a olio ch'eglimettelle furo
ri . & ficomeallora fu ſtimata molto da ibuonimaeſtri,
.

coſi al preſente perla ſuamolta eccellenza è tenuta in gran


prezzo . & l'altro altare iui preſſo con la Madonna che ap
preſentail ſuo picciolo bambino al vecchio Simeone, fu
fatto da Vittorio Scarpaccia.Vidipinſeanco Battiſta Fran
co,& Franceſco de Franceſchi vi fece la palla di Santo An
drea,il cuiornamento fu dimanodiGaſparo Moranzone
& nel refettorio la vita di San Franceſco fu vecchia fattura
di Frate Alberto Arlati . Dinanzi all'altar maggiore in
vna gran lapida èintagliato .
CHRISTOPHORVS MAVRO PRIN
CEPS. MCCCCLXX. MENSIS SEPTEM
BRIS .

& piu in fuori ſi veggono diuerſe memorie della famiglia


Peſara . Nel chioſtro è ripoſta Dea Moroſina Principeſſa,
gia moglie di Nicolò Trono Dogc67. che viſſc l'anno
1471. & viſilegge. Deç
P
DEL Ŝ È STIE RO®
.

Deæ rarill. mulieris illuttriff. Doin. Nicolai


Throni Incliti Ducis Venetiarum coniu
gis , humili hoc in loco corpus iuſſu luo
conditumeft.animum vero eius propter
vitæ virtutum & morum ſanctitatem , ad
cæleftem patriam aduolaſſe credendum
elt: Ann , Salutis . MCCCCXXVIIT .
S.Maria de Serui .
M Aaſlai maggior diqueſtoTempioè quello diS.Ma
ria dei Serui fatto in vn quadronc, & ornato di ſcol
fure & pitture,& con nobili & ricche cappelle di huomi
ni illuſtri. Percioche Paolo Veroneſe vi dipinſe la Beata
Vergine con Santo Agoftino . Gioſeppe Saluiati vi lauoro
ÞAßfüntione nella palla dell'altar maggiore. Giovannidi
Bruggia vi fece la palla colpreſepio & coitteMagi. Viſo
no etiandio cinque historie di ſcoltura di bronzo molto
vaghe, nell'altare diGabriello de Garzoni che fu Caualie.
rodi Malta. E medeſimamente illustre per due Principi
fingolari che vi ſi ſerbano . L'vno fu Andrea Vendramino
Doge 6o.che viſe l'anno 1477.collocato in belliſsimo le
polcro di marmo , notabile fra gli altri della città per coni
poſtura & per quantità di figure marmorec bene inteſe,
& per altri abbellimenti di finưll.pietre. L'altro fu France
celco Donato Doge 78.che vifle Pannd'1545. Etnella cap
pella grande giace Zaccaria Vendramino Procurator di
San Marco ,che morì l'anno 1563. Vi è parimente l'altare
della Maddalena di marmo , a cui piedi è diſteſa , di mezzo
rilieuo la Verde figliuola gia di Mattino dalla Scala Sig. di
Verona, & moglie diNicolò da Efte Duca diFerrara . & da
lati dell'altareli leggedall'vna parrc .
Viridis Scalana, Maitini olim Veronæ Cilala
pinęg;
DI CANARE I O. LIB. III. 58
pinęg: Galliæ Principis filia,NicolaiEften
iis Ferrariæ Ducis vxor, obijt anno 1374.
- dall'altra ,

Ne prællantill: matrona ignota inhumataq;


jaceret , Pientiſl "Procuratores de Citra ,
Arain hanc,tumulumque poſuere, Anno
1924.
Et vicino alla ſagreſtia, ſi vede la ſtatua pedeſtre di marino
ſopra ricchiſſimo ſepolcro per molto oro , di Giouanni
Emo , il quale dopomolte ambaſciarie a priini Principi
del mondo , ſi morì trouandofi al gouerno della guerra di
Ferrara . & yi ſi legge.

IOANNI Emo EQyiti AvraTO , SENATO


RI GRAVISSIMO, Qvi Domi FOR ISQ . AM
PLI S S. MAGISTRAT I BVS SVMMISQVE IN
ASIAE ET EVROPA LEGATIONIBVS FVN
CTVS , Cvm Pado Ponte SVPERATO Pv
BLICA SIGNA FERRARIAM ADMOVISSET,
Non Minok EXERCITVS QVAM SVORVM
LvcTY
IT :
IN TERUIT , Filii , PIENTIS S. Po
:: SVERE .

Di fuori dalla finiftra è l'Oratorio del uolto Sāto di Lucca


fatto da quella natione, la quale vennç ad habitare in Vene
tia l'anno 1309. Perciochehauendo Caftruccio Tirāno di
Lucca ſcacciate 45o. cafe Guelfe della città , le quali ſi ri
trallero per diuerſe terre della Toſcana con ſperanza di
ripatriarc à qualche tempo , quattro fra le altre, che fu,
P 2 rôno
DEL SE STIERO
rono gli Amadi, i Ridolfi, gli Arborfani & i Sandelli,ven
neroa Venetia ,& ottenuta dalla Signoria la cittadinanza
originaria , & di poter comprar ſtabili ( percioche i fore
ftieri nonpoteuano per legge ciò fare) & di poter naui
gare,conduſſero di Toſcana31.famiglia,& 300.artiſti con
l'arti loro diſeta, & fpecialmente filatoi,tintori, & tcſtori,
onde conſegnate a mercatāti le ſtanze in calle della biſcia,
& itintori in San Giouanni Chriſoſtomo, in San Cantia
no , & in Santi Apoſtoli,& i filatoi & teſtori in Birri, di
2

ſteſero le predette arti per tutte quelle contrade. Hebbero


anco libertà di far Corte da loro,tenēdo ragione nelle coſe
ciuili dell'arte. La quale fupofta & uiſi vedeancora,vicino
alla Chieſa di S. Giouanni Chriſoſtomo, & la fornirono
di ordini,di ſtatuti, & di leggi appartenenti alla ſeta.Ferma
ti adunque, la natione cominciò a ingroſſarſi a Venetia ,
onde eretta yna fraterna, viſi trouarono in vn tempo me
deſimo intornoa 600.perſone, & eſſercitando l'arte loro
per la quale tutti coloro che attendono alla ſeta fi chiama
no ancora Toſcani,non ſolamente s’arricchirono , ma fe
cero diuerſe fabriche & palazzi per la città, preſtarono da
nari alla Rep. & altre cole operarono di ſomma importan
za, percioche ſi troua che hebberoa conto de loro capitali
vn milion d'oro , di maniera che molti maritarono le fi
gliuole in gentilhuomini della città, & alcuni di loro furo
no fatti nobilidel Conſiglio . I predetti adunque, edifica
to con X. caſe per darea ipoueri, il predetto Oratorio , fe
cero anco yn ſalone per condurui il Rettore co ſuoi com
pagni per gouerno della fraterna. Et lo fornirono d'ar
gentaric ,diparamenti, & d'altre coſe neceſſaric al culto
>

diuino , & vi ſpeſero intorno a 22. mila ducati , vſciti


>

tutti dalle predette caſegiacondotte, che furonoVerruz


zi , Tomalini, Perduzi, Garzoni, Martini, da Poggio ,
Trepini , Angolie, Fantinelli, Guidiccioni , Piſanelli,
?

Orli, loua, Lamberti, Bonicardi, Parutta , Rufaldelli,


Parigi , Turchi , Nardi , Bartoloinei , Peguſi, Filami,
>

Vanni, Micheli , & Malpigli . In memoria adunque


.

della predetta cdificatione & conſecratione , ſi legge


no
DI CANAREIO LIB. III. 59

'no l'infraſcritte parole intagliate in vna pietra di vn


pilaſtro .

Anno 1376.deSettembrio,in dì de San Mi


chiel, fo fagrada queſtacapella per Miler
Giouanni de Placentini Veſcouo di Ve
niexia , in lo ſo primo ano . & per Meler
Piero Nadal Veſcouo de leſolo .

Et fu dipinta la Hiſtoria del Volto Santo , nella fraterna,


>
da Nicolctto Semitecolo l'anno 1370 .

Santa Maria dell'Orto.


I L Tempio di San Chriſtoforo chiamato hora S.Maria
dall'Orto ,nobile & antico , & habitato da Canonicire
golari ueſtiti di turchino , èdi ricca & honorata ſtruttura ,
& pieno di bellezze memorabili, & notande . cocioſia che
fu diqueſto ordine il Beato Lorenzo Giuſtiniano Primo
Patriarca di Venetia, ilcui corpogiace a Caſtello . & quiſi
celebra il ſuo altare co la palla dipinta dall'eccellentiſſimo
Pordonone. Nella facciata appariſcono 13. figure dimar
mo , dellequali la migliore poſta ſu la porta grande in mez
zo,fuſcolpita da Bartolomeo che fece la porta di Palazzo .
Il coloſſo diSan Chriſtoforo ſu l'altar grande, fuoperadi
Gaſparo Moranzone: il qualelo fece ſu la miſura deluiuo
in queſta maniera. Che eſſendo ſtato l'anno 1470.portato
d'Inghilterra aVenetia la parella del ginocchio delpredet
to Santo ,il Moranzone, tolta la ſua miſura, & formato un
ginocchio ſecondo quella proportionc, & indi lagamba
alla grandezzadelginocchio,& coſi il reſto delle mēbraa
miſura della gamba, imitando in ciò Pittagora che dall'or
ma del pie di Hercole uenne a notitia della ſua ſtatura,
ſcolpi
DELSESTI E ROTO
scolpi il predetto coloſo.i Dalle bande del quale lacomo
Tintoretto dipinſe duc hiſtoric ,l'unadi Moile, & l'altra del
giuditio molto ſtrauaganti per inuentione . Vidipinte an
co la palla del San Giouanni, Gian Battiſta da Conigliano.
L'Organo fu fatto dal Tintoretto . La palla di San Nicolò
fotto al parco poſta ſu l'altare della famiglia Storlada ,
fu di Marco
Chriſto Roccai
condotto croce,1393.
allal'anno La tela a
la la110zzo guazzo del
i fra
telli l'anno 1466. & gli-Storlati la donarono alla Chieſa .
Lanoftra donna uicina al coro ſopra un pilaftro fu орс
ope
ra di Gian Bellino .Ma mirabile è la pittura del ſoffitto in
proſpettiua, & a giuditio -d'ogni uno ſenza pari . percio
che tolto il punto nel miezzo della Chieſa , li uede guar
dandoſi in alto , un'ordine di colonne co ſuoi cornició
ni, capitelli, baſe ,fogliami, & ſcartocci di chiaro, & fcu
2

ro , coſi in fuori & di tanto rilieuo , ch'ogni occhio ben


.

ſano s'inganna : & lo sfondro del palco par tale che la


Chieſa fi moſtra all'altrui ueduta altiffima . & certo con
infinita lode di Chriſtoforo & Stefano amendue fratchi
Breſciani, poi che ne in queſta , ne forſe in altra città ſi vc
de la piu rara coſa di queſta in materia di proſpettiua .
Viliſerba in depoſito poſto in aria , con l'infraſcritte pa
role . VALERIO ORSINO BARONE IL
L V STRE Di Roma , il quale fu GouernatorGe
nerale nella Dalmatia per la Republica. percioche gli Or
fini fono Protettori in ogni parte d'Italia di queito or
dine di frati .
‫روم‬
iii

Valerio Vrſino lulý Aſcul.Principi t ) F.per om


nes bellicæ laudis gradus,terra marique ſumma
animi fortitudine, prudentia , ac fide , ab in
euntepene'ætate ſub Ducib.Pont. imper.ac Re
pub . peruecto , ſub Venetis demum iam mul
tis annis,omnis fummi, ac fidelis Ducis mu
nere
DI CAN A REI O. LIB. III. 60
nere functo ,cum in medio atát.ac rer.geren
darum curſu cum inuida mors ſubſtuliſſet, unà
cum totius Reipub. mærore,Vx.ac Fily dolen
tes P.Vix .An. XLVI . Menſ. V. Dies
XXVIIT.

All'incontro giace qiel Veſcouo de Márzi, che uiuendo


Aleſſandro primo Duca di Fiorenza, fucome Signor di
quella città , ma dopo lamorteſua ridotro in una picciola
úilla di Chiarignago ſul Triuiſano,ſi morì da molto meno
chchuomo priuato & li fu inlcritto in una lapida in terra .
$

Corpus Aſartij de Martys de Medicis Epi


fcopi Marſienfis , exiuit de uentre matris fuæ
anno currenti MD Xl,
. die XX I.
menſis Nouembris, hora media cum . XXII.
Dereliquit autem alma eAn . MDLXXIIII.
)
Menſe Nouembris die XT . Nunc ue
ro cadauer eius etiain in uentre reuerſus , hic
iacet .

Per fianco difuori, liedificò pochi anni ſono la fraternadi


Santa Maria di Miſericordia , traſportata da i Frari in que
fto luogo , eſſendo ſuo Rettore Domenico Bonamor
huomodi eccellente ingegno & Cauſidico integerrimo;
come atteſta la infraſcritta memoria pofta ſopral'albergo
predetto .

Dominicus Bonamor. Q.D.Bartholomei Caufidi


C14 # Notarius Venetiarum , Rector huiuſck
Colle
DEL SESTIERO

CollegijſeufraternaS.MariaMiſericordia
Mercatorum , eam ex anguſto loco ubiprimo
poſita erat,fuo ftudio huc trasferendaduxit.
locum hunc olimfraterna Sanéti Chriſtophori
ei modo unite uetuftate collabentem , inſtaurar
dum in hancuenuftioremformam , ipſius
Collegij Mercatorum conſenſu, td ſumptibus
reducendum curauit.An.Salu . MDLXX.
VI. Kalendas Decembris. Vrbis uero Condi
ta MCL. Mfundiautem V I.VII.LXX.

S. Maria de Crocicchieri.
Del medeſimo habitodi quei dallo horto, ſonoipadridel
Tempio de i Crocicchieri, non meno riuerito & honora
to per ſtruttura & per altre coſe degne di lode: percioche
Pietro Guffoni cdificò la Chieſa & lo Spedal ſul ſuo terre
no, & lo conceſſe al clero conl'acque & con gli edifici che
ui erano attorno, & Bono Orio ſuo heredelo dotò . & l'an
no 1148.ui entraronoi Crocigeri, de quali fu inuentorc
Cleto diſcepolo di S.Pietro , & Ciriaco Veſcouo di Hieruſa
lem, che ritrouò inſieme co Santa Helena la croce di Chri
fto , & ordinò chela portaſſero ſempre in mano . L'anno
1.5 1:3.arſe la fabrica liccchia : & i chioſtrifurono col rima
nente rifatti per operadi Luigi Dardano Cancelliere Gran .

de Protettore, & benefattor del Conuento .Nobilita queſto


Tempio ſecondo che ſidice il corpo di Santa Barbara por
tato da Coſtantinopoli l'anno 991. daGiouanniOrfeolo ,
figliuolo di Pietro Doge 25.Percioche trouandoſi coſtui
con Othoneſuo fratello in quelle parti,hauendo Giouan
ni tolto per donna una nipote di Baſilio & Coſtantino Im
peradori: nel tornare a Venctia , la moglie portò il predet
to
DI CANAREIO LIB: 111. 61
to corpo , & fu ripoſto in San Marco,ouel'anno 1008.Orſo
figliuolo del Doge, fatto Veſcouo diTorcello , & pregato
da Felicita ſua ſorella Badeſla di S. Giouanni Euangeliſta,
gliele mandò a Torcello ;alla fine riportato a Venetia fu
poſto in vna afai ricca & honorata cappella a mezza Chic
la . Lanobilita parimente la famiglia Zena , percioche vili
ſerba Catarino, Pietrogiareucrito da Solimano Imper.de
Turchi,con grande vtile della Rep. & della Chriſtianità ,Ni
colò , & altrihuomini & Senatori illuſtri. La proſapia de
quali congiunta per langue, con Vfuncaffano Redi Perſia,
con gli Imperadori di Trabilonda, & con i Duchi dell'Ar
cipelago,se da noi trattata altroue;ragionando di Carlo Ze
no ,che nacquediqueſta ſtirpe.lacomo Tintorettoui dipin
ſe la palla dell'altar maggiore,da i cui lati Aleſſandro Vitto
ria fece di ſtucco, Santa Helena,& S.Barbara. Dipinſero nel
la medeliina cappella due quadroni,Andrea Schiauone, &
il Tintoretto . Paolo Veroneſeui fece la Natiuità di Chri
Ito . Et il Crocififfo di Sagreftia fu di Giouanni de Manſue
ti. La palla di San Lorenzo fu dipinta da Titiano, a cui pic
di è ſepolto Lorenzo Maffolo vltimo della ſua famiglia, &
padre diDon Lorenzo Maffolo dell'ordinedi Monte Cali
no cultiſ . Pocta nella lingua Toſcana. & ui ſi leggono que
Ate parole .
LAVRENTIO MAS SVLO VIRO PATRITIO
ORDINIS OPTIMO , In Cvius Oerty
Tora , ET Nobilis MasCVLORVM FA
MILI A FINEM HABVI T. ISABETTA Qvi
RINA VXOR PIENTIS S. M. P. OBIIT AN
NO SALVTIS MULV I. MENSE LAN ,

La quale Iſabetta, illuſtrepercognitione di lettere, per gran


dezza d'animo , & per bellezza di corpo , fu da Pietro Bem
bo Cardinale,& daGiouanni della Caſa,amendue principa
li huomini dell'età noftra nella Poeſia ,ſeruita con la pro
Q ſenza ,
DEL SESTIERO
ſenza, & reuerita con gli ſcritti. & Carlo Gualteruzzid'al
to & nobile ſpirito , le conſacrò la Hiſtoria del Bembo tra
dotta in uolgare.Dentro dalla porta maggiore, è collocato
in bel ſepolcro Priamo da Legge Procurator di S. Marco ,
col figliuolo parimente Procuratore.

Santa Caterina.
preſſo è l'antico moniſtero di Santa Caterina, la cui
I Vi
palla maggiore di nobile pittura,fu opera di Paolo Vero
neſe. & nelmezzogiaceNicolò de Prioli Procurator di S.
Marco con queſto epitafio .
NICOLAVS PRIOLVS S. MARCI PROCV
RATOR IACOBI F. Hic IACET . OBIIT AN.
MDXXVIII . AN. AE T A. SVAE XCVI .

Et nello ſcabellodell'Angelo ,fono allainotabili le figuret


tedi marino ſcolpitecon minutiſſimo inraglio . Viè pari
mente la memoria della famiglia Ragazzona benemerita
dallaRep.per lacomo & Placido amendue fratelli,& huo
mini di valore ,& honorata dal Veſcouo di Bergamo loro
fratello.Et ui fi ſerba un braccio di S.Aleſſio ,condotto a Ve
netia l'anno 1297.della Iſola Stalimene da Marco minotto .
.
Corpo di Chriſto :
All'altra parte di queſto Seſtiero, il Tempio conſacra
to al Corpo di Chriſto è nobile & honorato . Due fo
relle di Tomaſo Tomaſini Veſcouo di Feltre, l'anno 1309.
lo fondarono con ſpeſa di ſette mila ducati . & Madonna
Margherita Paruta Badella vene ſpeſe cinque mila.Caduto
poi l'anno 1410.in parte per una furia di uento, perla qual
s'affogarono in Venetia 45.perſone, ſi rinouògrandemen
te .
DI CANA REIO LIB. III. 62
tè.Viè di notabilé l'altaredi S.Venerāda. La palla del Chri
ſto morto conle Marie attorno di Franceſco Saluiati eccel
lente Pittore, & maeſtro di Gioſeppo Saluiati: per opera di
Bernardo Moro Procurator di S.Marco . La palla di S.Do
menico, di lacomello de Flore, che dipinſe con maniera
greca diuerſe opere per la città , il cui lepolcro è nel chio
Itro di S.Giouanni & Paolo .Lapalla di noftra Donnacon
una proſpettiua di caſamenti, diLazaro Sebaſtiani . Et la
palla di San Pietro martire di San Nicolò & San Benedet
to con bella proſpettiua,di Gian Battiſta da Conigliano al
lieuo di Gian Bellino.

Santo Aluigi .
Ell'eſtremo della città, parte lietiſſima per belle contra
donne monache . nel quale il San Hieronimo nel deſerto
fu.fatto da Aleſſio Milaneſe Il Gianbono ui dipinſe la palla
dell'altar grande, & l'altare diS. Agoſtino. & Marco Ve
ghia ui laſciò la hiſtoria di San Luigi in diuerſi quadri di te
la dipintia guazzo .

San Hieronimo.
Abirano parimente donne monache dell'ordine di S.
HA
Agoſtino,à San Hieronimo, uicino al Ghetto. Nel cui
chioſtro mentre che noi ſcriucuamo le preſenti coſe,fu ri
trouato nel corpo di unoaltare S.Spiridone Veſcouo Gre
co.L'altare di S.Adrianofu dipinto dalTintoretto. Viſive
dela memoria di Nicolò dolce Veſcouo di Famagoſta del
la qual famiglia fu Lodouico elegante Poeta volgare.Dinā
zi all'altar maggiore giace Nicolo Contarini preſtātiſſimo
& integerrimo Senatore,chefu padre di Monſ.Luigi Con
tarini,gentilhuono illuſtre & mio ſignore, & di altri fratel
li , & ui è ſcritto .
Q : Nico
DEL SESTIERO
NicoLAO CONTARENO ALOYSII FILIO
SENATORI OPTIMO , FILII MOEST I SS.
POSVERE. Vixit ANN. LXII . MEN S. vI.
Dies XVIIT . OBIIT MDLXX1 . Pripis Luys
A PRILIS .

S. Maria di Miſericordia. 5

ESTScuola
Santa Maria di Miſericordia: che diede il nome alla
o Fraterna della Miſericordia , è ſimilmente fa
brica antica. percioche fu fondata l'anno939. da Ceſare de
Iulij detti anco Andreardi,&fu habitata prima da romiti,
& poi da frati cheuiueuano ſotto un Priore. Ma hauendo
una pelte diſertatoil luogo , & rinaſto folo il Prior ſuo del
la faglia Donata,hebbelicenza dal Papa di teſtare , & laſciò
il luſpatronato allafamiglia de Mori.Vi dipinſe un S.Raf
faello Gian Battiſtada Conigliano.

Santa Maria dei Miracoli.


MAAMiracoli.Era
ricca,bella,& culta Chieſa è quella di S.Maria de i
l'anno 1480.l'imagine di noſtra Donna
in un capitello alla porta della Corte Nuoua all'incontro
della caſa degli Amadi da S. Marina in una calle ſtrettadi
quattro picdi.Moſtrati per tanto diuerfi miracoli, & cõcor 1

rendoui tāta gran moltitudinedi popolo, chesandaua a ri


ſchio di ſoffogarſi, la predetta imagineſi trasferì nella Cor
te degli Amadi. & fi crearono Procuratori ſu queſta niato
riaLeonardo Loredano,che poi fu Doge,Marco & Agoſti 1

ni Soranzi,Andrea Erizo,Paolo Contarini, & Nicolò Do 1


nato; percioche s'era inpochi meſi raccolto di offerte & li .

moſine piu di 30.mila ducati, de quali,ſicomprò la Corte


Nuoua, che era della famiglia Bēba & Quirina, & fi fece la
Chieſa ,nó li hau doriguardo alcunoa ſpelap farlaörnata.
Si
DI CANARE I O. LIB. III. 63
Sicomprò parimente la cortedella famigliaBarozza, & fi
fabricò ilMoniſtero, doue ſi collocarono diuerſe mona
che di quelle del moniſtero di Santa Chiara . Queſta è ſtata
incroſtata di fuori di finiflimi marmi,& di dentro il fimilc
per terra & per tutto , con belliſſimo ſoffitto in uolto mef
foa oro con molta ricchezza . Giouannide Pennacchida
Treuiſo vidipinſe diuerſe teſte di Profeti all'intorno. Gian
Bellino yi fece vn San Hieronimo nel deſerto . I puttidi
marmocollocati ſottol'organo,furono di mano dell'anti
co Praſſitele ,& portati a Venetia dalla città di Rauenna
moltanni ſono . Tullio Lombardo vi ſcolpì le ſtatue di
.

marmo della cappella grande. Vi ſono anco opere di mar


mopariocelebratodagli antichiper il piu nobile & peril
piufine che produca la terra . Nella fronte ſonoornamen
.

ti di porfidi & ſerpentinipofticon mirabile artifitio . Etdi


ſopra alla porta grande ſivede in mezz'arco vna Noſtra
Donna di tutto tondo , di Pirgotele ottimo ſcultore del
l'età ſua .
Sono in ſonima in queſto Seſtiero XIII.Contrade. XIII.
Chieſe parocchiali.IIII.Chieſe di frati.VI.di monache.IIII.
corpi ſanti.I fraterna Grande. XXIIII. organi. XXII.Torri
facre.III.Oratorij. II.Spedali. IX.piazze. XXIX.palazzi.XL,
giardini.XX ſtatue marmoree.LXIIII.ponti.XXXVII. Poz
zi, & XLIX.corti publiche.

DELLA
DELLA VENETIA
CITTA' NOBILISSIMA

deſcritta da
M. FRANCESCO SANSOVINO

Libro Quarto .
RA noi paſſaremo di là dal Canale,in quel
la parte della Città , che è compartita in 1
tre altri Seltieri,cioè di San Paoloche vol
garmente ſi dice San Polo , di Santa Cro
ce , & di Dorſoduro . & fauellando pri
mieramente del Seſtiero di San Polo
non molto grande,
San Polo .
2

cheil cognome, fu opera antica & fondata da


D ſtiero preſe
Pietro Tradonico Doge 12.& Giouanni ſuo figliuolo, che
ful'anno 837. Altri dicono da i Sieuoli , de quali Aleſſan
>

dro ch'era il principale,edificò S.Appollinarel'anno 1034 . 1

La parte di dietro della Chieſa ſimile a San Hìeremia, è fat


ta all'vlanza Greca . Il ciborio di dentro lauorato a moſai
co,conſeruala palla granded'argento indorato con figure
di mano Greca, & la hiſtoria diChriſto quando laua ipie
1
| di agli Apoſtoli , quando ora al padre, di quando fu croci.
fillo . Paolo Veroneſe vi fece vna palla , & l'altardi Santo
Andrca è di ottima mano.Vi ſi ripoſa Azzo de Maggicho
fu
DI S. POLO LIB . IIII.. 64
fu Veſcouo di Treuiſo , & Ceſare Podocataro nobilify. Ca
ualiero . E il campanile antico & coperto di Piõbo , ſi fece
çol danaro di Nicolo Dandolo,Senatore nel tempo ſuo de
principali. Su la piazza diqueſto Teipio era per ordina
rio il mercato generale piu giornidella Settimana;ma lan
no 1292. parendo che perciò ſi doueſſe far benefitio alle ca
ſe che per queſto riſpetto non ſi affittauano troppo bene a
San Marco, i Padri ordinarono ,2 che il Mercoledì ſi facefle
a San Polo , & il Sabato ſu la piazza di San Marco , li come
s'offerua alpreſente.

San Thomaſo.
DITempio
quindi(, &pasta a San Thomaſo,antico:&venerando
già fabricato dalla famiglia Miana, po
co diſcoſto dalla Chieſa de Frati Minori di San France
ſco . Et in queſto ſi diſcende nellaguiſa cheſi fa in San Ia
como di Rialto. apertiſſimo argomento della ſua ſtruttu
ra fatta già per molte centinaia d'anni.percioche eſſendo
creſciuto il terreno dalla parte di fuori, il primo ſuolo del
la antica città , rimaſto nel fondo : ne dà ſegno dell'opere
2

che fa far la natura ne glielementi . Et attorno a queſta, la


predetta caſa hebbe ſempre le ſue habitationi, ſi come an
co vi ſono al preſente.

San Stino .
I rincontro per fianco alla Chicla de Frati Minori, dal .
l'altra riua della fraterna de i Fiorentini,è ſituato San :
Stino.il quale altre volte ſi chiamaua San Stefano Confef
fore. Et ancora che il detto ſacrario ſia antico ,però rinoua.
to piu volte,ha pochi ornamenti.percioche queicheviera
no,conſumati dal tempo , ſono del tutto eſtinti. Viſivede
al preſente la palladell'altar grande fatta da buona mano.
& Iacomo Tintoretto vi ha lauorato vna palla dell'allun
tione di Noſtra Donna molto bella & ben fatta . 5

Santo
DEL SESTIERO

Santo Agoſtino.
Tpernonmolto
F Santo ſpatio divia figiugno alla Chieſadi
Agoſtino . Queſta fu fabricata l'anno 1001. da
Pietro Marturio Veſcouo Oliuolenſe della famiglia di
Quintaualle. La quale poſſedendo ne tempi antichi gran
parte dell'Iſoladouc è ſituatoS.Pietro diCaſtello ,le diede
il cognome di Quintaualle. Et volle coſtui per teſtamen
to ,ch'ella folle ſottopoſta,comecoſa fatta delſuo patrimo
nio,o forſe de prouenti del ſuo Veſcouado, alla giuriſditio
ne del Veſcouo in perpetuo , ſi come per antiche memo
rie vede
ſi .

San Boldo.
E parimente affai nobile l'edificio di S. Eubaldo chiama
to corrottamente Boldo dal volgo ,il quale fu fabricato dal
la famiglia Giuſta & Trona, percioche vi ſi conſerua il ça
po di Santa Agata . ilcui corpo fu portatodi Levante ne
tempi di Henrico Dandolo Doge 40.Ilquale eflendo ſtato
all'impreſa di terra Santa & nelle coſe diCoſtantinopoli,
arricchi grandemente la città condiuerſe reliquie haute
da lui in quelle parti, conie diuoto & amator della patria .
Santo Aponale.
M Amoltopiu diſcoſto,& vicino aRialtoè Sãto Apol
linare detto volgarmente Aponale . Qucfto Tem
pio fu operadi Aleſandro Sicuolola cui famiglia l'anno
1034 inlieme con la Scopara ſi dice che fabricò la Chieſa
di San Moiſe.Veneranda per il corpo di lonaProfeta collo
cato fuori del coro ſopra l'altare. Antonio Vivarino del
1470.vi laſciò diuerſe opere di ſua mano : ma conſumate
da glianni.
San Silueftro.
T dietro alle ſpalle di Santo Aponale è ſituato San Sil
E ueftro ,crettoda gli Andreardi detti anco lulij,dequali
fu
DIS. POLO LIB . IIII. 65
fu operala Chieſa di S. Maria di Miſericordia la cui caſas'e
ſtinſe l'an.r 2 26.La fraterna di S.Rocco ināzi che fermalle
il ſuo domicilio a i Frari, l'amplio grandemente.Etfu altro
volte reſidenza de Patriarchi di Grado, fino che il Patriar
cato s'vnà con Caſtello,come s'è detto altroue. Et fu conta
crata da Papa Aleſſandro III. Vili guardano diucrfe reli
quie,ritrouate in vn callone aſcodito,priuelatione di vno
1piritato. Camillo Balino vi dipinſe il quadrone dello ſpo
ſalitio di Noftra Donna,& Paolo Veroneſe fece l'altro con
la hiſtoria de i Magi. L'altare de mercatanti dal vino fu per
Architettura , di Giouan'Antonio Ruſconi, & per pittura
di Gioſeppo Saluiati.Su la piazza per fianco pochi an
ni ſono ,li edificò il collegio de i predetti mercatanti dal
2

Chiona Lombardo .

S. Giouanni Nuouo .
E carie, ſivede SanGiouanni limoſinario , detto comu
nemente S.Giouanni Nuouo, gia inſtituito da i Triuiſani:
& rifatto poi ſul modello d'Antonio Scarpognino . Il ſuo
campanile fu cominciato l'anno 1398. & finito co lo ho
riuolo l'anno 1410.La parte di dentro dell'organo è opera
di Hieronimo de Prioli figliuolo di Lorenzo , del quale ſi
veggono diuerſe inſcrittioni in diuerſi luoghi ſacri della
città.LaTribuna didentro fulauorata da Santo Zago, & la
palla di San Hieronimo da Titiano , col quale concorren
do Giouanni Antonio Licinio da Pordononc , vi fece la
palla diSan Sebaſtiano di molta bellezza .

Frari.
Opo le parrocchiali, ſeglie la nienioranda fabrica di
D Santa Maria intitolata Gloriota, & cognominata de i
Frari,principale & maggioredi tutte l'altre peredifitio, &
R perciò
DELSESTIERO
perciò detta comunemente la Ca Grande . Ne primitem
piſu in queſto luogo vna Badia di monachi bianchi,maet
fendo venuto in queſte parti San Franceſco, ottēnedal Do
minio (ellendo allora Doge Hērico Dandolo) tutto il terre
no del ſuo circuito, onde cominciataſila machina in quel
la forma che li vede, concorſero alla spela molti,coſi nobi
li comecittadini. E fra gli altri , vn gentilhuomo della fa
miglia Gradeniga vierelle quattro colonne con le fue mu
ra da ilati.vn'altro de Giuſtiniani vene fece duc, & vncit
tadino della Cala Aguic ve ne poſe vna . Et Paolo Sauello
Barone di Roma Condottiero allora dell'armi della Rep.
vi fece i Volti .Il Campanile fu cominciato da vn'altro del
.

la ſtirpe Viara, il quale viſpeſe fino alla metà 16. mila duca
ti , & poco dopo fatto i frare del luogo, ſopraprcto dalla
morte non potè ridurlo a fine, onde l'altra metà fu com
piuta dalla natione de i Milaneſi, & de gli huomini della
Terra diManza . Viſi honora ogni anno, nella Domenica
di Lazero da tutto il popolo , il fanguc di Chriſto portato
da Coſtantinopoli, ſi come per vna inſcrittione preſlo al
ſuo ſepolcro s'atteſta, & donato inſieme con dell'vnguen
to col quale la Maddalena vnſe i piedi a N. Signore a quei
ſto Sacrario da Marchio Triuiſano . nel pilaſtro della cui
cappella fondata da i Triuiſani della Giudecca, ſilegge la
preſente inſcrittione a perpetuo ricordo della ſua gratia
tudinc .
MELCHIORI TRI VISANO PAVLI TRI .
F. Qui Cvm GALLEARVM ROMAN I AE
PRAEFECTUS ESSET , Ex CONSTANTI
NOPOLI PATRIAM REDI ENS PRAEC10
SISSIMI SALVATORIS NOSTRI IES V
CHRISTI SANGVINIS GVTT A M , MARIAE
MACDALEN AE VNGVENTO INFYS AM , DI
Vino Nyty. A SPORTARÉ -MERVISSET ,
IR
DI S. POLO LIB . IIII. 66
IN VRBE IAM Dvcrys , EUNDEM Hvis
CONVENTVI PIE , AC BENIGNE DONA
vit . Ex Qvo NON INGRATI TANTO
MVNERE, Hvivs CONVENTUS FRATRES,
NONNVLLA ALIA DONA VNA Cvm
!
CLARE SA CRI Eivs D. DEPOSITI SA
‫گ‬. IL CE LLVM . Hoc SvB DIVI ARCHANCE
li
LI MICHAELIS AUSPICIIS PROVT EX
TAT EXTRVCTVM , E IDEM LA ŘGITORE
Er Post. PERPETVO B. M. DICAVERE ,
i. ANN,. SA L. MCCCCLXXX.. XVIII kl.
.
MALI .

Vi ſi honora parimente il Chriſto miracoloſo ſituato a


mezza Chieſa. a cui piedi è ſepolto quel Titiano che fu
celebre nella pittura, fra tutti gli altri del tempo noftro. E
medeſimamente molto chiara & illuſtre , per ſcolture
diuerſe . Concioſia che ſopra alla porta maeſtra ſi vcg.
gono due gran figure di marmo di buona mano . Di
dentro nella cappella de Fiorentini , il San Giouanni
Battista di legno indorato , fu ſcolpito dal famofiffimo
Donatello che fece in Padoua il cauallo di Gatta Melata .
Di rincontro alla predetta cappella, il San Giouanni Bat
tiſta di marmo poſto ſopra la pila de Giuſtiniani, fu ope
ra di lacomo Sanſouino . Nella cappella di San Pietro
la palla di marmo è bene inteſa & ſcolpita . L'Angelo
nella cappella diSan Marco fu di mano di lacomo Padova
no .La Statua diNicolò Trono Doge 67. con diverſe altre
figure che viſono , fu lauorata da Antonio Bregno , la fta
tua pedeſtre di Benedetto da Peſaro fu fatta da Lorczo Bre
gno. Et il Marte di marmo lo ſcolpì Baccio da Mõte Lupo
R 2 Fio
DEL SESTIERO
Fiorentino . & Aleſſandro Vittoria fece la palla di marmo
di niezzo rilicuo con San Hieronimo di tutto tondo ſu
l'altare di Hieronimo Zane Procurator di San Marco , fe
polto in queſta Chieſa . & la facciata dauātidelcoro tutta di
marmo,fu lauorata per opera della caſa Moroſina afigure
di Profeti. Nella pittura , Titianodipinſe la palla della No
ſtra Donna ,vicina all'Arca del Peſaro . Nella cappella de i
Milaneſi, la palla del ricchiſſimo altare per molto oro , fu
conuinciata da Guarino Pittor Milaneſe , & finita da Mar
co Balaito . La palla maggiore, fu delmedeſimo Titiano,
giudicatadagli intēdēti per la migliore opera & molto il
luſtre.Vidipinſe ancoAntonio Viuarino la palla della ſeco
da cappella verſo la Sagreſtia, & Gioſeppe Saluiati vi laſciò
di ſuamano la palla poſta fra l'altare delS.Hieronimo & il
Chriſto miracoloſo . Di huomini grandi vigiacciono, la
comoda Peſaro Veſcouo diBaffo , il quale fu Generale di
20. galee di Papa Aleſſandro VI.cotra il Turco,nellaguer
ra che ſi fece con lui per le coſe della Morea. Etſotto il
ricchiſſimo ſepolcro di marmodoue è ſcolpita la ſtatua di
fteſa,ſi legge .
JACOBUS PISAVRIVS PAPHIEPISCOPUS
Qvi TVRCAS BELLO SE IPS VM PACE
VINCEBAT Ex NOBILI INTER VENE
TOS AD NOBILIOREM INTER ANGE
LOS FAMILIAM DELATVS, NOBILISSI
MAM IN ILLA DI CORONAM Ivsto im
DICE REDDENTI , Hic SilvS
SIT EXPE
CIAT . VIXIT ANNOS PLATONICOS .
OBILT MDXLVII. IX . CAL.APRIL .
FranceſcoFoſcari Doge 64. che fu l'anno 1423.in ſepoltu
ra ornatiſſiino per figure di marmo , polta nella cappella
grande occupante quafi tutta la faccia della cappella alla de
Itra, & di ſotto è poſto .
Accia
DI CAÑ AR EI O. LIB. III. 67
Accipite Ciues Franciſci Foſcari veftri Ducisima
ginem ,ingenio,memoria eloquentia,adhæciufti
tia,fortitudine animi,fi nihilamplius,certe fum
morum Principum gloriam amulari contendi.
Pietatierga patriam meæ fatisfeci nunquam
Maxima bellapro ueftra ſalute dignitate,
terra,mariqueper annossplufquam triginta gef
[i, fummafelicitate confeci.Labantem ſuffulfi
Italiæ libertatem , Turbatores quietis compefcui,
Brixiam ,Bergamum,Rauēnam , Cremam Im
perio adiunxiveftro. Omnibus ornamentis pa
triam auxi.Pace vobisparta ,Italia in tranquil
lum fæderereda&ta, poſt tot labores exhauſtos
statis anno LXXXIIII. Ducatus quarto
ſupra triceſimum , Salutisý MCCCCLVII.
Kal. Nouemb. ad æternam requiem commi
graui .
Vos luftitiam , Concordiam quo fempiternum
hoc fitImperium ,conferuate.
Nicolò Throno Doge 67.cheuiffel’anno 1471.nel cui ſe
polcro poſto all'incotro del Doge Foſcari, copioſo di mol
te figure, è la ſtatua in piedi di marmo di tutto tondo & ui
filegge.
.
*:

Nicolaus Thronus , Optimus ciuis , Optimus Sena


tor, Optimus Ariſtocratia Princeps fuit.Quo .

fæliciſsimo Duce florentiſs. Venetorum Rejpa


Cyprum
DEL SESTIERO
Cyprum Imperio aſciuit, cum Rege Parthorum
contra Turchumſocia arma coniunxit.frauda
tam pecuniam uiua illius effigie refignauit, cu
ius innocentiſs. manibus hanc meritam diuini
operismolem , Philippus filiusperenni æternita
te poſuit.
Marchiò Triuiſano con la ſtatua pedeſtre in ſepolcro illu
ſtre,Senator celeberrimo, & Generale della Rep. i cui fatti
deſcritti dal Bembo, & da gli hiſtorici de luoi tempi, lo fe
cero memorando . & ui è l'infraſcritta inſcrittione.

MELCHIORI TRIVISANO Ovi Ferd. R


CLASSAE VENETO SITv Depvlit, Cum
CAROLO FRAN. R. Av TARR. PROSPERE
1

CONFLIXIT, CREMONÀM VENETO AD


IVNXIT IMPERIO III. IMP. OBIIT MCCCC ....
FILIT PIENTISS. Pos.

Franceſco Bernardo Caualiero: belliſſimodi perſona, &


uiuaciſſimo d'intelletto, il quale dimorando in Inghilter
ra , doue era animirabile a quella Corte per le ſue rare qua
lità , pacificò con l'autorità & deſtrezza ſua Franceſco Pri
mo Redi Francia ,con Henrico Ottauo Re d'Inghilterra ,
onde benemerito di quelle maeſtà, ritornato alla Patria ,
andauaa primi honori della Republica,ſe non moriua li
puo dir nel fiore dell'età ſua. & gli fu poſto queſto cpi
tafio .

Franciſco Bernardo Benedicti F. qui cum


adhuc adoleſcens apud Britannos ageret
pacem
DIS. POLO LIB . 1111. 68

pacem,frultra antea ab illuftriſs.uiristen


tara,inter Henricum Angliæ & Franciſcú
Galliæ Reges copofuit, obque egregium
facinus Equeftri dignitate ab vtrifque Re
gibus inſignitus,tandem in patriam reuer
ſus,Reip muneribus tāta aſsiduitate,ac di
.

ligentia interfuit;ur grarus omnibus, Tri


bunitio Magistratu nonduin exacto S. C.
ad Turcharum imp.Legatus des, Annun
uix.nonum fupra trigefimum attingens,
diem ſuum obierit , & certifsimam de le
ſummam dignitatis expectationem fecú
abſtulerit,Polt.mættils.poluere .
MDLVI.
Paolo Sauello Principe Romano con la ſtatua equeſtre ui
cino alla Sagreſtia.il quale valoroſo nell'arii & fedele,mi
litando per la Rep.a Verona & Vicenza, contrai Carrareſi
contratta per l'aſſidue fatiche aſpriſlimamalattia ,ridotto
a Padoua, li morì con dolor dell'uniuerfale . & condotto a
Venetia,gli furono poſti i verſi infraſcritti.
3

Hic iacet ai mipoteņs Paulus de ftirpe Sa


bellus
Incolumiquo Romaparensgauderet alumno,
Hæcfibi ad extremum ftatuebat ſemina pri
Sca
Reddita uirtutis,non hicScipionibusimpar,
Non Fabýs uirtute fuitbelloque domique
Magnus
DEL SESTIERO
Magnuseratvir Marteferoxprudenſqueto
gatis.
Confilijs hic Appulia uičtricia campis
Agmina direxit ,Caroli fub nomine Regis.
Et cum Dux Ligurum Galeatz iuſtiſsimus
Heros
Creſcit in Italia multa cum laude fub illo.
Hic tulitarma, acies ſtrauit, terraſque ſubegit
Poftquam cum Venetivirtus animoſa Senatus
Carrigeram delere domum cupit, obfidet ura
bem
Euganeum ,belliDuctor caftrisg locatis
Ad Baſanellum cum iam prope victor ha
beret
In manibus Patauum , mclioris aucta triúphi
Gaudiapeſte ſuum eft corpus rapiente, uocatus
Phabus adorato Chrifti dum uoluitab ortu
Luſtra ducenta unum centum quater aureus
annis
Tertiaque OEtobrislux infauſtiſsimafulget.
Benedetto da Peſaro ſopra il portonedi Sagreſtia fabricato
in ſuo honore con belliflimecolonne di marmo, del qua
le,eflendo Generale della Rep.il Sabellico ſcriue l'operatio
ni illuſtri . & ui ſi legge .
Benedictus Piſaurus V.Clariſs. Imp.Turco
Tum Clafs.altera exIonio in Hellefpontumfus
gata,
DS. PIOLO LIB. IITI. 69

: lgata; altera in Ambracio Sinui capta , Leucade?


& Cephalenia expugnatis,alyſquerecuperatis
Inſulis., Nauplia obſidione liberata , Richio.
fæuiß. Pirata interfecto, Diui. Alarci Pro
çurator creatus , pace,compofita , Corcira o
bijt ,
Iacomo Marcello inbelliſs. ſepolcro , ouc è la ſtatua pede
ſtre ritratta al naturale huomo eccellente nellamilitia ma
rittima, & di chiariſs. nome nelle guerre che ſi fecero col
Turco & co i RedAragona. percioche haviendo efpugna
to piu volte caſtella & città, licoine atteſta il Sabellico nel
la hiſtoria, finalmente preſo Callipoli in Calabria,fumor
to in battaglia . & ui è inſcritto .
lacobo Marcello Chr.F. Viro innocentiſ & Cla
vijßfummis domiforiſquedignitatibus ex Re
pub.funéto. Qui quaterpoftremo difficilioribus
Reip.temporibus cum uniuerſa Italia bellum ge
rebatur ClaſsisImp.ageret,oramaritimå undi
quefideliter conftanterque defena,Urbem Gal
lipolim in Salentinis aggreſſusefpugnauit,in ip
ſa victoria intrepide occumbens,ueteris diſci
pline documenta ciuibus ſuis reliquit 3; Cau
ſam honorificis prabite pacis conditionibus
dedit,publicis lachrymis in funus elato , Lu
douicus ca Petrus fily pientiſl poſuere.
0

MCCCC L ;XXXTINT.
Luigi dallaTorre Conte,fratello del ConteHieronimo po
S“ Ito
DEL SESTIERO
foin depoſito honorato ſopra la porta,per la qual ſi diſcen
de nel chioſtro Franceſco Dandolo Doge 51.che uille l’an
no 1323.riporto in faccia del Capitolo nelchioſtro aicino
alla porta per fianco del coro, delqualſi legge.
Laudibus innumerismeritiſqueparentibus ifte
Franciſcus uirtutenitens clariſsima proles
Dandula quemgenuit , patriæ uenerabilishuius
3
... Dux fuitilluſtris , qui libertatis amator
; . Edomuit faſtustumidos & uincla reſoluit.
Niarchia quas dudum nimium quoque preſſaiT
ini??
iacebat
Teruiſina quidem uicinaque caftra Salinis ‫رد‬

Attentata ruit, clara dum rexit habenas ,


Quaquedecusterraq,Martfucceſsibusauxit,
Hic Venetum patriam hofti magis eſſe ti
menda
Fecit , at undeno folijpræfignis in anno
Decefsitfælix , domini tunc milletrecentos
Ter denofque nouemPhæbus deuolueratannos
Luxq; nouébris erat cunctis celeberrima diuis.
Lodouico FoſcariniGiuriſconſulto, & 14.uolte Oratore a
i primiPrincipidi Chriſtianità, & finalmenteProcurator
di San Marcol'anno 1468 & ui è ſcritto:
Lodouico Foſcareno DiuiMarciProcuratori, vi
ro&fummaeloquentiæ gloria,& ciuilisponti
ficys iurisfcientia, atque Philoſophieftudio pre
ftanti, Patriaconfilioea induftria ſemper tuo
tator
DI $ . POLO LIB. IIII. 70

2. Tator:X111. Legationesdiuturno morbocētras


svoir Ho,antediem
0 èvitaegreßo, filypiensuß,Patri
sulloosbemeraerito pofuerunt.
Federigo Cornaro , ripoſto nella ſua cappella ſotto titolo
diS.Marco. La memoria del cui ualore nelle guerre di Lõ
bardia è celebrata dalSabellico nel ſecondo della Quarta
deca:& ſoprail ſepolcrofi legge. ::::.

Federico:Cornarja opum,familie,uirtutis „ eximio


fplendoreclaro,quiGenuens :bello laborantem
fame Pu. Rem fuftinuit,opescũ amicorum ufui
expatrie laboribus,tum diuinis rebus magnifi
O'A capieqise femper impertijt sex modeſtia etiam
C

Inc. atqueiuftitia primam tulit laudem ,ingentiom


mium meſtitia extincto teftefunere nonminus
1 Ciuum lacrimis,quam meritis. laudibus cela
is brato semeius pofteris loannes FF. hocSac
10:51
el
Sii !
1: 10- lum! dicauit. Shino
) 10.6
!!
Pietro Miani Veſcouo di Vicenza, huomo dotto nellelet
tere greche & latine , &notabile del ſuo tempo con queſti
3
! ""
Verli i inc

24.s Quicolumen parriæ fuerat,,ſpes fidaSenaras 9


it
. }}
1

zob.Di Pontificis facripremia promeritus osoit


Enituit latio pariter ſermonepelaſgo,
Hicdecus & fanétæreligionishonos .
Occuparhoc tande Emilianus marmore Petrus
100
21
Quem Vincentinicongemuere patrem .
cias
Sui P. MCCCCLXIII.
.
S Vi
DEL SESTI ERO
Vi ſonoanco ripoſti fuoridella porta per la quale ſiuà a S.
Rocco ,due perſonaggiilluſtri per lettere,l'uno fu Pierio Va
leriano dortifs.nellelingue & digră nomein Italia, l'altro
fu Vrbano Bolzanio dell'ordinede proprij fraci , eccellente
huonio nelle ſcientie & nella lingua Greca.
8
Qnali nella fine del niaggiorchioſtro,ſi uede dalla parte
ſiniſtra l'Oratorio ſotto titolo di S.Nicolo , fatto da Nicolo
Iconi, per vna cortclia,chieflo riccuè da i frati, la quale gli
fudinegata da uno altro connento.il qual Nicolò Senatoče
illuſtre,fu Procurator di S. Marco , & ſcoprendo la congiu
ra del Doge Faliero, la quale gli fu reuclata da Beltrādo Ber
gamaſco luo famigliare , fu cagione che ſi conſeruaſſelali
bertà della Patria.& uiſilegge .
NICOLAO LEONO SENATORI OPTI
MO, ORATORII HVIVS ATQVE MO
B .; NASTERIOLI BENEFICO FVNDATO
RI OBIIT ANNO CHRISTI MCCCLVI.

La palla principale fu dipinta dall'eccellentiſſimo Titiano,


13: Åmurodel chioſtro lu l'acqua è ſituata la fraterna de i
Fiorentinigia intorno a 40.anni inſtituita da Chirico Bar
ducci,Giambattiſta Gambarello , & lacomoNardi,& cõfer
mataco ſuoicapitolidal Duca di Fiorenza . Nella quale le
condo l'uſo dellanatione,celebrano glioffici diuini, & ui
creano il Guardiano d'eſſa fraterna, & il Conſolo ,che con
i Coſiglieri amminiſtragiuſtitia fra loro medeſimi.& nel
giorno di SanGiouanniBattiſta Auocatoloro , celebrano
folenniflima feſta .

S.Giouanni Euangeliſta.
divia inſtituito dalla famiglia Badoara
Euangeliſta, Tempio
l'anno 790. dellaqual fainigliafu ſempre comeiuſpatrona
to
di S. P O L 0. LIB. IIII . 71
to loro il Priorato del predettoluogo.L'edifitio èvecchio
per antichità ; & viſi vede il detto Sāto di ſtucco d'altezza
d'un braccio di niano di Tomaſo Löbardo . In terra ſopra
« vna lapida di marmo a pie della porta principale comune
a tutta la famiglia ſi legge.
ILLVSTRI BADVARIORVM FAMILIAB
ogs lo.ANDR BAE BADVAR ILE REGIONE SE
PVIIT, AFFINIVM . E r: COGNATORVM
61.1, COMMVNE SEPVICRVM MD LXVIII .

Il qual Giouanni Andreanotabilift. Senatore ,hauutitutti


gli honoriimportantidella ſuapatria, ſi dice(licome s'ac
cenna nell'infraſcritto epitafio ) chefu inuentore di ridur
la galea groſla à facilità di combattere, con la forza de re
mi. la quale inuentione conſeruò poila Rep. l'anno 1571 .
Poſto per tātoin ornatiff. ſepolcro conla ſtatua dimarmo
ſcolpita dal Daneſe Cattaneo da Carrara , vi ſi leggono le
preſenti parole.

Eccæ Ioannis Andreę Baduarij huius loci


Prioris, permirabiliter ducta effigies,ma
gni index animi,& maritimæ diſciplinæ
ſimulachrum . Qui cum honores omnes
eflet conſecutus , pietatem in pauperes
vnum coluit,Senexa; triremen illam no
bilem adinuenit pugnęnaualis propugna
culum,& virtutispræſtantis viriapud po
ſteros claris teftimonium . Vixit.Ann.
.

LXXXII. Obijt MDLXVI.


Et di dentrodalla ſiniſtra ſi ſerba Angelo Badoaro che foc
celle
DEL S - E STIER 07
ceffe nel Priorato a Giouanni Andrea, in ſepolcro dimar
moinſcritto, . :::
S01
1, 10 ].
Win !
Angeli Baduarij Prioris, Senatoris optimi,
qui priuatis rebus gerendis,publicis admi
i
nittrandis,Hoſpitalepauperum regendo,
: fedulamanimi virtutem ,fummum inge
nij probitatem claritateinque ptæltititſin
gularem , Albertus ac Petrus filij, charos
parentis cineres, pietate debita proſecuti,
1
. hicoſta quieſcenda curarunt .Vix.Ann.
. .
LXXII. M. Vl.obije MDLXXI.T:
. $ 0
7
!!!!

San Rocco ra ']

Anconotabile il Teinpio diSan Rocco ſituato dictio


E alla Chieſa deiFrari, & nobilitato dal corpo del Santo ,
gia portato diGermania da alcuni mercatanti Tedeſchi,&
colocato ſu l'altar grande in bellif :ſepolcrodi ávarno. da
i latidel quale leduc figure di inarmo, di tutto tondo ,di S.
Sebaſtiano, furono fcolpite dal Moſca nobile artifice del
fuo tempo . Et il fanto ſopra larca di S. Rocco fu dimano
di BartolonieoBergamaſco . Dalla deſtra in cntrando , Ti
tiano yi dipinte quella palla famoſa di Chriſto, per la quale
s'è fåttàmaggiorcfu
ricca la Fraterna,&-la Chieſa.La vilive
L'altar potabileopera de o tribunalopra al
de anco la itatua pedeſtre di i'a Condottiero della fami
glia Balella. & la inenioriä lopta vna porta d'vn Barone del
tängne reale di Francia,che fu morto a Oriago dalla furia
dei contadipiſamo118 : 10.1
012. Clicdarii. Tulis . Vestigil
Sani
:: ‫في‬
DI S POLO. LIB. IIIL 7%

S.Iacomo di Rialto.
nobilif. fi puo dire il Tempio di San Iacomo di
M ARialto . percioche fu la primaopera fatta di pietra in
queſta città Panno421. Conciolia che hauendo i Barbári
fáceheggiata queſta Prouincia;& rifuggiteli molto genti in
queſte lagune,Entinopo Cardiotto ,maeſtro difarbarcha
hauendo fatta vna cala ſua con 24. altre cafe di tauole ſul’L
fola diRialto, & eſſendoſi appiccato il fuoco in cafa ſua co
Spauento
de ſuoivicini , implorato con lacrimel'aiuto di- .
uino, & fatto voto à San Iacono di edificarglivna Chiefa
in quellacala , il fuoco lieſtinte per vna repentina & fubis)
ta pioggia ,onde l’anno 42 1: fu fatta la Chieſa , & l'anno
422.fo conſacrata,daquattro Veſcoui,cioè da Seueriano di
Padona,da Ambrogio ouero Ilario di Altino ,da Giocon-,
do di Treuifo , & da Epodio di Vderzo . Et il primo ſacer
doteche vi fu inello hebbe'nomeFelice , con felicitlimoaya
gurio , poi che concorrendo tantiprelati illuftri a quella
ceremonia ella doueua per l'auenireefler Chicla , della piu
religiofa & chiara città chenaſcelle gianiai ' in Italia. Fu :
adunque fabricata gia 1160. anni . Ma percio ch'ella andă?!
ua in rouina gia soo. & piu anni fono, Domenico Seluo
Doge 30. la reſtaurò in gran parte l'anno 1071.& vi fece i
lauoridimoſaico che viſono al preſente. L'anno poi 1530
Natal Reghia, che vi era al gouerno, vi fece nuouo reſtau
roli come per la memoria polta ſotto il portico ſi legge.
Corruptam Templi exteriorem partem , Natalis
Rhegia Plebanus to Prothonotarius Apoſtoli
cus,interioris etiam refarcitor, in hanc auguſtio
rem formam exornandam non parum curauit.
Anni a ia &tis Templi + Vrbis fundamentis
Centefimodecimofupramillefimum V1I11.
kal.
z; DELS ES TAERO, a
Kal. April. Anno vero Chriſtiane Salutis
MDXXXI.VIII. Kal. April. Vrbist)
Templi Die Natalitio .
Lacompoſitura della teſtudine ècoli ben raccolta ingis
me & mātenuta da i volti che ſoſtengono gliarchi,chec
mirabil cola a vedere, & può dirſi che ella folle il modello
della Chiefa di San Marco. Et ancora chc'il Tempio lia pic
ciolo & angufto :però per pietre eccellenti & fini, pitture
antiche,perornamenti d'altari , &per reuerenda deuotio
ncèforſe laprincipale . & vi ſi celebrano di cotinouo mol ,
te meſle . & il Giouedì Santo è viſitata da tutto il popolo
per diuerſe indulgenze conceſſe a queſto luoghi da diuerſi
Pontefici. Il colmo difuori è di piõbo , & nella ſua faccia
contiene vn grande horiuolo col razzo , il quale dimoſtra
alle diuerſe nationi del mondo che concorronoco i traffic
chi , ſu la piazza fainoſiſſima di Rialto,tutti i momenţi de
tempi fatto gia ſotto Michele Steno l'anno 1410.
Si trouano in ſoınma in queſto Seſtiero IX.Cótrade.IX .
Chieſe parrocchiali. I.Chieſa di Frati. I I.FraterneGrandi.
III.corpi Santi.X.organi. X.Torriſacre.lll.Oratorij.111.Spe
dali.VI.piazze XXV.palazzi. XXV.pozzi.XXIX . Giardini.
VII.ftatue marmoree.I. Cauallo dorato. LXXXIX. ponti
di pietra ,& XVIII. Corti publiche.

Sopit )

DELLA
73

DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA

deſcritta da
M. FRANCESCO SANSO VINO

ma
Libro Quinto .
L Seſtiero di Santa Croce non molto gran
de, ſe non in quanto che l'Iſole circonui
cine le ſono ſottopoſte,fu intitolato dalla

AR
-

Chieſa diSanta Croce in Luprio , come


da piu nobile in quel tempo & principa
le fra le Chieſe di quelle contrade, chia
mate allora Luprio o Lupao.
Santa Croce
INla uelto
famigliaScfticro adunque
Maſtropetra è SantaCroce,fabricapercio
, altridicono-Badoara. .
tadal
che Badoaro Vicario dellaChieſa di San Lio, la diede all'A
bate della Carità,ſicomedicemmo in San Lio , il quale vi
tenne per lunghiſl.tēpo monaci dell'ordine ſuo, fu poi co
ceduta a donne monache dalle qualiè al preſente habita
ta . Vigiace Domenico Moroſino Doge 36. che fu l'anno
1148.doue ſi legge .

MCLV. Mení. Feb. Hic iacet Dominicus


Moroceno Q.Dux Venetiarum ,cum So
T phia
DEL SESTIERO
phia Vxore fua Ducilla. Qui Dux fuit bo
nus,& prudentiſsimus, plenus fide & veri
tate,& amator patriæ. lite fuit expugnator
Tyri.Tempore iltiuscapta eit iitria, & Po
la cuin go.galeis .
Queſtaè viſitata dalle perſone,in tuttiiVenerdìdell'anno,
ma ne i Venerdì del meſe di Marzo , il popolo viconcorre
con molta piu frequenza. conciolia che dopo la viſitatio
ne fatta con puro & diuoto cuore, ſi ottengono dalla bon
tà infinita di Dio diuerſe gratie . Nell'entrar della porta
per fianco ſul canalGrādevi è affiflo vno edificio conſacra
to alla fraterna della Croce.nel quale, oltre a molte opere
piene di carità , ſi marita ognianno vn certo nuniero di
donzelle,a honore & gloria di Dio .

S.Simeon Grande.
Erſo il canal grande fu fondato l'anno 967.San Simco
V ne Profeta dalle famiglie Ghiſa,Aolda,& Briofa.an .
gulto per terreno , ma venerando per due corpi Santi che
vi ſi ſerbano. L’vno di San Simeone predetto , & l'altro di
Sāto Ermolao prete martire portati l'āno i 205. da Andrea
Baldouino & da Angelo Druſiano, che gli hebbero dalla
cappella di Santa Maria, ch'era attaccata per fiãco alla Chie
la di Santa Soffia in Coſtantinopoli.

San Simone Apoftolo.


T piu verſo S.Giouanni Euangeliſta ,ſivede la picciola
E Chieſa di San Simone & Giuda Apoſtoli fatta gia dai
Birofi & detta comunemente San Simon picciolo .Laqua
le antica per edificio : fu pochi anni ſono , reftaurata di nuo
no in molte ſue parti.All'incotro quali della quale , diqua
dal
DI S. CROCE. LIB. V. 74
dall'acqua, è ſituato l'officio del Purgo : luogo importante
per lo giramento dell'arte del lanificio , ne cui operarij ſi
ſpende piu d'vn milion d'oro all'anno,gouernato da vn’or
dine di cittadini ſoprattanti , co auttorita riceuuta dal Sena
to , che giudicano in prima inſtantia per ogni fomma in
quell'arte, & condannano ſecondo le leggi in ciò diſponč
ti . Et oltre i Signori, de quali vno è calliero o camarlingo
da vn Marzo all'altro vi ſono ſcriuani , pagatori , capitani,
fanti, & coſi fattialtri officiali,i quali tutti intentialbenefi
tio publico : ſono ſottopoſti al Magiſtrato delli Signori
Proueditori di Comune .

S.Giouannidecollato .
Giouani decollato fu opera della famigliaVeniera,
S An
riſtaurato poi ne teinpinoſtri. La cui feftiuità ſi celebra,
per la cagione che ſi s'è detto piu oltre nel libro XII.del pre
ſente volume.

San Iacomo dell'Orio.


E TpinoltreèlacontradadiLuprio,
San nellaqualeèfitua
corrot
tamēte dell'Orio . Fu reſtaurato a dì nottrico diuerſi orna
menti.percioche la palla di S.Sebaltiano fu opera diGiā Bo
no Mariſcalco, & è tenuta in pregio da i buoni macſtri. qui
ui preſſo ſivede in piedi vna colonnadi 5.braccia & grolla
alla ſua pportione,ditāta bellezza & finezza che è riputata ·
piutoſto gioia che pietra.Paolo Veroneſevi dipinſe la capel
la di S.Lorenzo fornita di marmi, co l'altare carico di inol
to oro.Viſi troua anco va pulpito di forma ottangola di fi
niſl.marmo,co diſegno notabile, il quale ſi ripoſa lopra vn
balauſtro ſimilmētedi marmo,co maniera coſiftrauagāte,
che li può annouerar fra le coſe piu ſingolari della città .Po
collola capella del Battiſterio fabricata da Gian Maria da
Põte Piouano del luogo: è degna di cöſideratione.pcioche:
T 2 ricca
DE L SES TIER: 0
ricca di lauori d'oro & di ſtucchi , & con pitture nobili &
ſingolari contiene la palla di mano di lacomo Tintoretto.
Il ſoffitto ſopra l'altare della concettione fu opera di Pao
lo Veroneſe. Dirincontro è ſituato lo Spedale col titolo
del predetto Santo,ſotto la cura de Procuratori di S.Marco
de Supra .

San Stai.
N to Stai dal Volgo,dedicato prima a Santa Caterina. Si
dice che fu opera della famigliadel Corno , la qual manco
2

l'anno 1 296.Ha queſto facrario il capo del detto Santo, del


la moglie, & de figliuoli. Il lauoro di moſaico ſopra la cap
pella grande è argomento della ſua nobiltà . Iacomo Pal
ma vidipinſe vna notte,con vn Chriſto chcora nello hor
to , opera ſtimatafra le ſue la piulingolare.

S. Maria Mater Domini.


luoltre Santa Maria Mater Domini eretta l'anno 960.
P dalla famiglia Capella, & reſtaurata a tempi noſtriſu la,
forma della cubadi mezzo di San Marco , è cultiſſima &
belliſima, ſe l'oſcurità del luogo non l'offendeffe.In queſto
Tempio la palla dell'altare diHieronimo Contarini Dot
tor che ville l'anno 1512. fu di mano di Franceſco Bifluo
la, & Bonifatio Veroneſe vifece la Cena di Chriſto. La pal
la dell'altar grande è di finiſſimo argento ,oue in 21.quadro
di mezzo rilicuo ſi contiene la paliione di Chriſto,d'opera
Greca.La cui lapida di marmoroſſo ſopra la qual ſi conſa
cra è opera antica con belliſl. lettere Romane che dicono ,

AriæQ.F. Serenai Apollonius Lib.tt)Sibi.


IlCaligarinovi dipinſeintornol'annūtiationc, la natiuita ,
la
DI S. CROCE LIB. V. 75
la circonciſione, & l'adoratione de Magi.laconio Tintoret
to ui fecel'inuentionedella Croce. Angelo Filomato Pio
uano & reſtaurator della Chieſa fabricò l'altare di S.Chrifti
na :& fu dipinto da Angelo C.P. Lorenzo Bregno ſcolpì
tre figure di tutto tondo , & le finì Antonio Minello ,nella
palla della famiglia Triuifana, fatta giada Paolo padre di
Giouanni Patriarca di Venetia ,a cui piedi ſi legge.
ANDREAE TRIVISANO Fılto , ET HELE
NAE FILIAE, Illi Bimo, HvIC'SEXENNI
VTRISQVE ACERBE DEFVNCTIS, ET AN
NAE Vxoro INCOMPAIR A BILL Cvm Qva
IvCVNDISS. Vixit X111. Ann. PAVLVS
TRIVI S ANVS ANDRE AE FILIVS, ET SIBI
E. POSTERIS V VLI FIE R I.

San Caſſano.
Seſtiero adunqucficontiene
Nqueftoprimadedicato
I qualefu San Caſſano,il
a Santa Cecilia , poi chelo heb
bero fabricato le famiglie Michele & Minotta : & vi habita
rono donne monache. Vificonferua la teſta di Santa Ce
cilia . Etdinotabilclinede vn pulpito dimarmo ſopra cin
que colone di ſerpentino di molta bellezza. Antonello da
Mellina inuentor del dipingere a olio , vi fece vna palla.Ia
como Tintoretto vi dipinſe il Chriſto che caua i Santi Pa
dri del Limbo, il Crocifiſſo , & la palla dell'altar maggiore.
Iacomo Palma Vecchio vi fece,nella medema cappella del
Meſſineſe,la vita della Madonna. La pietà con Santa Maria
Maddalena ui fu poſta per operadi Luigi Storlato Procura
tor di S.Marco. Et l'organo fu dimano diFrate Vrbano , il
quale ſi dice damuſici, chenon hebbe alcun pari in com
por coſi fatti ſtromenti. Sono poco diſcoito da quetto,
Ten
DEL SESTIERO
Tempio due Theatri belliſſimi edificati con ſpeſa grande,
l'uno in forma ouata & l'altro rotonda, capaci di gran nu
mero di perſone; per recitarui ne tempi del Carneuale,
Comedic, ſecondo l'uſo della città .
1

San Nicolo de
Tolentini.
I Tolentini, gia commoda ſtanza diGian Piero Carrafa .
Il quale hauendo rifiutatoil Veſcouado Thçatino,condor
toſi in queſte parti, ui inſtituì l'ordine de preti, chiamati
volgarmenteChietini . Et fatto poiCardinale,riuſcì final
mente Papa,& fu detto Paolo IIII .

S. Andrea.
Lle ſpalle del predetto luogo i Bonzi fecero la Chieſa
A
guarda la terra ferma,da quella parte doue ſiſcuoprono per
linea diritta i monti Euganei , & per trauerſo quelli del Vi
centino ; habitato da donne monache dell'ordine di Santa
Chiara . Vigiace Marco Goſincro Veſcouo di Napoli nel
la Morea, Giuriſconſulto celebre nell'età ſua . & fuori ſul
campo è ſeppellita la Principeſſa moglie gia di MicheleSte
no , che fu l'anno 1400. All'incontro per fianco nella fra
terna de Peſcatori,ſono 12. quadri di pittura bene inteſi &
di mano di maeſtro eccellente.

Santa Chiara .
T fiuede poi l'Iſoletta di Santa Chiara,congiunta alla
ET
città pun ponte di legno,habitata da monache dell'or
dine
DI S. CROCE LIB. V. 76
dine di San Franceſco, & fabricato altre voltedalla famiglia
l'olana & Bernarda . Vierano per inanzialcunememorie
antiche: ma diítrutta dal fuoco pochianni fono;tiucdc ho
ra rifatta di nuouo , ma non ancora finita.

3
pits SantausinHelena
0 .?
.--
923"

l'ordine loro, l'Iſole circonuicino alla città , fabricate


ò có chiefco con città;fono compreſe lotto il preſente Se
ſtiero. Laſciando adunque per hora,di ragionar delle città
ò.terredi Torcello,diBurano ,diMazorbo,diMurano, &
Peleitrina , diremo ſolamente de luoghi ſacri all'in
torno , dedicati a diuerſi Santi , i quali ſenza alcun dub
bio come uieri amici di Dio , la conferuano con le pre
ghiere, preſlo a ſua Diuina Maeſtà , intatta da glifortunij
del modo , & nella ſua ſempre eterna libertà : eflendo mol
to piu ſicura la guardia celeſte, che la terrena delle fortezze
& delle muraglic . Neuieneadunque inanzi fra l'altre l’lfo
ladouie è ſituata la Chieſa di S. Helena detta dál uolgo Le
na.Fu il fondatore & l'auttore, Alellandro Boromeo, nobi
le & ricco huomo della città di Fiorēza l'anno 1420. il qua
le habitando in Venetia,fabricò ſu l'Iſola una Cappella, &
la conſacrò a S.Helena madre di Coſtantino Imp.il cui cor
po era itato portatoda CoſtantinopoliaVenetia l'anno
1112,& ripoſto nella ChieſadeiSerui,fu poitraſportato di
quindi alla Chieſa de Carminil'anno 1208. Cinde lo horto
di mura , & ui fece un paramento d'oro , un meſſale a
2

penna belliſſimo , una croce di ualuta di quattrocento


>

ducati , ſingolare , & ſenza pari per artificio , & un ca


.

lice , con altre coſe necellarie al culto diuino. Da que


ſto cofi fatto principio , nel quale egli ſpeſe molti da
nari, la coſa andò tanto inanzi , che a di noſtri queſto
Tempio è tenuto per uno de i nobili della città . La
ſua ſtruttura èèd'ordine tedeſco , & allai largo & ampio
col
DEL SESTIERO
col moniſtero capaciſſimo dimolti frati, dell'ordine del
Monte Oliueto . Appátiſcono in piu luoghi le memorie
del Boromeocoſi dentro conie fitori. percioche fuori del
la porta macſtra ſono intagliate lettere in un marmo fitta
nel muro che dicono i

Mitis Alexander virBorromeus Etruſcus


Natus enim Santo Miniate propagine clara,
Frater et ipſe ſuus quoqu
quoquee Bonromeus ame
nis
Sortibus exhibitus , fierifecerecapellam
HancHelene fuum honore ſacre fulgente pa
ratu .

Et di dentro nella cappella doue giace il corpo della predet


ta Santa ,ſi uede in terra dinanzial parapetto dell'altare l'cf
figie del detto Aleſſandro ueſtito co le manichea Comco ,
& col cappuccio in capo alla fiorentina, ſecondo l'uſo di
quel tempo, & attorno alſepolcrofi legge.
Hoc SEPVLCRVM EST MAGNIFICI ET G
NEROSI VIRI D. ALEXANDRI De Bono
ROMEIS Q. DNI. FILIPPI E SUCESIORI
SVORVM , Qvo Es Hoc SECVLO MIGRA
vir Die VIII . MENSIS IvLiI MCCCCXXXI.

Il ſomigliante ſi uede diſuo fratello Conte di Valtaro , &2

d'Arquato , conciolia che nella cappella predetta è poſto


dalla ſiniſtra un ſepolcro di marmocon diuerſe figure pic
ciole aflai beneinteſe, & con fogliami, & altri ornamenti
molto ricchi , ſotto al quale ſi leggono in campo turchi
no, lettere in forma Gothica metle a oro . & queſta ope
ra
DI 5.1 C ROCEILIK V. 77
ta fu di niano di Mattheo de Rcuetti da Milano " l'art
no 1422.
Infignem uirtute uirum Comitemque Thiare,
..
Vallis tt Arquati dominum , celeberrima pre
Jens
Vrna tenet,tantam genuit Florentiaprolem ,
Hicpietatis honor.grauisea ſectatorhoneſti
Bonromeus eratiuſtus , ditauit egenos
Semper, at his meritis Superum penetrauit ad
aulas.
Mattheus de Reuettis Mediolan3-. fecit1422 .
Fuſimilmente protettor di queſta Chieſa & benefattore
non punto meno del Boromeo , Thomafo Talenti:il quale
hauendo ſpeſo molto nell'edificiodella Chiefazlaſciò final
mente ai frati per teſtamento ſettemila ducati, & uifu ſep
pellito in riccomonumento con queſtiuerfi.
Hoc iacet illuſtriconcluſus marmoreThomas
Qui deTalentis clarus,fed clarior altis
Artibres, ingenýs iuftis.Clariſsimus autem
Moribus & uita,proprio teftatusutere . sion
& dall'altro lato del ſepolcro detto , uerſo il cantonale ſi
continoua.

Hacmaris incoleret fedemfan&tiſsimusordo


Montis Oliyeti meritis punc congrua ſumit
r

Suffragiu heres,Sancta tuoprecis Helena tanto


Fac quodparens horum concreſcat agmina fra
trum .
V Da
DEL SESTIERO
Da qualiTalenti fu anco fabricatala nobil caſa a San Bene
per la Proſerpina & per lo cauallodipinto dal
detto ,famoſa
Pordonone Pittore illuſtre , ſul Canal grande, peruenuta
poi nella famiglia d'Anna. Nella qual cafà fi trouano la
uorati da Titiano, uno Eccehomo, & un quadro di noſtra
Donna , con diuerſe figure& ritratti deipredetti Anna,
di molta bellezza. Enotabile la ſua fagreftia , perciocheil
ſuolo è tutto di ſmalto azurro & biancoco cfquifito lauo
ro uermicolato, & è fatto a quadretti con ſei faccie bislun
ghi : & in ogni quadretto uicendeuolniente è ſcolpita
unaaquila nera , & un breue in lettera di forma Franceſe ,
che dice Iuſtiniani. La quale opera fu diGiouanni, & di
Franceſco ſuo figliuolo della proſapia Giuſtiniana , amen
>

due Caualieri & Senatori .Sicome per l'inſcrittionepoſta


a pie dell'altare ſi legge.

IOANNIS IVSTINIAN. PATER , ET FRAN


CISCVS FILIVS SENATORES OPTIMI
FACUNDTÄ ET DIGNITATE EQUESTRI
INSIGN S, Hic CL A VDVNTVR,
MCCCCLXXIX .

Et gli armari lauorati con belliſsime tarſie da F.Sebaſtia


no & da F. Giovanni da Verona ottimi maeſtriin quel
l'arte. nell'uno de quali ſi conſerua oltre a molte altre re
liquie, la parte di dietro del capo di San Iacomo Apofto
lo . E parimente notabile il coro.ne i cui ſedili di tarſia,
oltre aidiſegni de i fogliamiche ui ſono & le proſpetti
uc, ui ſono ritrattein 34. ſedili, 34. città delle principali
delmondo a punto come elle fono, con molto artificio
& uaghezza . & fu di mano del predetto F. Sebaſtiano da
Rouigno conuerſo di queſtordine, cheuiffe l'anno 1480.
Dipinſe l'altar grande carico per molto oro,lacomo Pal.
ma, & ui fece la hiſtoria dei Magi. Vidipinſe anco nel
Refettorio
DI $. CROCE LIB. V. 98
Refettorio una Madonna, Donato Vinitiano ,che fu l'an
no 1452. & un'altra ne fece in Chieſa fuori del coro laco
mo Moranzone. Sono in queſto Tempio diuerſi huomi
ni illuſtridella Rep. coſi in tempo di pace come diguerra .
Percioche ui giacciono ,cominciandoli dalla portaprinci
palemolto ornata,Vittorio Cappello,la cuiftatua pedeſtre
fatta di finiflimo marmo pario al naturaie daAntonio De
tone Scultor Vinitiano & di gran nome al ſuo tempo , è
potta inginocchioni dinanzi aSanta Helena.Queſti(racco
ta il Sabellico ) fu Generale nelle guerre che ſi trattarono
con Baelit Re de Turchi nella Morea : & rotto a Patraſ
fo ,li morì di dolore nell'Iſola di Negroponte ,& fuda i fi
gliuoli Andrea, Lodouico , & Paolo, honorato con que
Ita memoria .

D. IMP. VICTOR CAPELLVs IMPERATOR


MARITIMVS, MAXIMIS REBUS Gestis III.
nous
ET LX. ANNOs Narys , AB ANNO SALV
TIS MCCCCLXXX . ID. MARTIAS IN Ev
BOTE A PEŘIT, Hic Eivs OSSA IN COELO
ANIMA, ANDREAS, LVDOVICVS, PAVLVS
FILI PIENTIS S. PARENTI OPTIM6 Po
S VER VNT.

Luigi Loredano illuſtrenella militia: che fiorì nelle guer


re di Lombardia per la Rep. & fu Capitano d'armata con
tra Alfonſo Re diNapoli;& come fcriue il Sabellico nel
fetto della Hiſtoria Vinitiana,fu in diuerſe impreſe comol
to ardire & valore . & ui ſi legge.
.

ALOISIO LAVREDANO PAVLI FI


LIO M. D. PETRI DIVI MARCI PROCV
RATORIS NEPOTI CLASS. VENETAE
V 2 PRO
DEL 3 ESTIE RO ?
PROVISORI IIII. ID. ' MARTII DE
FVNCTO MDÍI. EIVSQVE POSTE
RIS CONDITVM .
Pietro & Iacomo Loredani padre & figliuolo, amendue
chiariſſimi per fatti honorati & benemeriti della Rep.per
cioche Pietro nella Dalmatia hebbe per forzaTraù luogo
allora importāte,roppe i Genoueli & i Turchi,a Gallipoli,
& aPortoDelfino. Vltimanenteeſſendo Capitano dell'ar
mata in Po contra Filippo Duca di Milano, fuuelenato da
inemici l'anno 66.dell'età ſua. Iacomo non punto minor
del padre,eſſendoſi perduto Coſtantinopoli,mantennela
Grecia contra iTurchi;arſe 18.galee diCorſari,ſottomelle
l'Iſola di Rhodi ches'era ribellata,purgò il mareda i pirati,
& alirc coſeoperò, delle quali tratta anpiamētcilpredetto
Sabellico,onde meritarono l'infraſcrittoepitafio.
Vtriquepatri,ofilio,Petro lacobo Laureda
nis,ambobus uirisſummis &triumphatoribus
fortiſsimis,pacisbelliqueartib.clariſsimis. Alter
virtute ſua Dalmatasdomuit,expugnato mu
nitiſ. Traguri oppido i;Turcos en Genuenſes
fregit.Formidolofus utriſque duplici uictoria,al
teraadGallipolim ,altera adportum Delphinū.
Demum bello PhilippicoPadanea claſsis Præ.
fe&tus;per inſidiashoſtium ueneno ſublatus,ata
tisfua anan.V 1.tt) LX.Alter autê rerum geſtarú
magnitudine, uel munerūuarietate tanto paren
tepar,Reip.nunquã non bellator ſimulac conſul
tor illuſtris , exanimatā @gruentem Grecia Co
ftantinopolitana clade,ſubſtinuit ex recreauit,
Pre
DI S. CROCE LIB. V. 79
Predatorias nauesTurcicas , ad duodeuiginti
captas incendit. Rhodios contumaciter fehaben
tesClaße cin &tos,imperata ac tutum facere coe
git.Mare infeftumpredomibusexpugnauit.Sic
que 111. Imp. virtutis fuæfamaeſplendore
nominisfuit terrori hoftibus prodire . In aciem
eo imperante non audientibus,vt quamfortu
napatri conceſſerat,formidohoftilisfilio bene ge
rentede Reip.ademerit occafionem ,vixitinno
centijſ.Conceßit naturæ annum agens LXXV .
chariß.ca optatißimuspatriæ. Quod funerisſui
moerore declaratum eft. Ant. Petrus Laure
dani nepotes & filýpientijſ memoriacapieta
tis ergòfimul,itempofterisviuidedere.
Pietro Balbi ch'eletto Generaleľanno 1440.mentre che
s'apparecchia per le coſe della Morea vennea morte .
Antonio donato chel'anno 1460. hebbe chiaro nome
per molti maneggi di guerra per la ſua patria, dalla qual fu
molto amato .
Franceſco de Roſſi ambaſciatore del Re d'Inghilterra
l'anno 1521. honorato da Antonio Talēti Fiorentino con
queſto epitafio .
Franciſci Rubei ex Britania citeriori monimen .
mor
Quodmiferumputatis felicißimum experim
tuusfum , tum cum ſuauemihi erat viuere priū
Prouinciarum Senator Legatus ad Venetos ata
tum florens ſuffectus, Antonius Talentusade
Fl
DEL SESTIE ROI
Florentia Mediolani ParifiSenator ac Me
diolanicondiapud gentiles ſuos curauit , Obýt K
M D X X I.

Et finalmente Domenico Aleppo Veſcouo di Chiſſamo


huomo di lettere,ilquale morì l'anno 1503.

S. Andrea della Certoſa.


P Oco piu oltre è l'Iſola della Certoſa chiamata Sãto An
drea di Lio . Nel principio vi habitarono frati di Santo
Agoſtino,ma ilSenato poi la conceſſea i Certoſini,luogo
amplo con bei Chioſtri & giardini, ma il Tempio è di co
politura diſconcertata per eſſere edificato in piu volte .
Vi dipinſe dentroMarco Bafaiti maeſtro di molto nome ,
& fece la palla dell'altar grande con la conuerſionedegli
Apoftoli l'anno 1510.doue ſiveggono belliſfimi & vaghir
ſimi pacſi, colori viuiſſimi, & figure conmolta gracia.Vi.
dipinſcanco nella cappella di Federigo Vallareſſo ottinio
Senatore,Titiano Vecellio & vi feceyn Chriftoche porta
la Croce. Sono ripoſti nel detto Sacrario diuerſi huomini
di valore. de qualivno è chiaro per la militia lacomo Bar
barigo, chenella Morca l'anno 1465.fu Proueditore del că
po della Rep.contra il Turco , & vi morì in vna giornata
come atteſta il Sabellico nell'ottauo libro della Hiſtoria Vi
nitiana .
D. O. M. IACOBI BARBADICO SENATOR
.
RI INTEGERRIMO BELLO PELOPONE SSIA
co LEGATO , PRO CHRISTI FIDE PA
TRIAQ . PULCHERRI ME INTEREMPTO, AC
HIERONYMO CLARISS. INDOLIS FILIO
sh MCCCCLXVI.IN ID. AVGVST I.
Et
DI S. CROCE LIB: V.
Et della medeſima famiglia vi ſono parimēte, Hieronimo
Barbarigo che ſi portò valoroſamente nelle guerre della
Romagna, & fu velenato da i nemici .

HIERONYMO BARBADICO Proc. FRAN ,
P.Roc. F. FLAMINIA IN EXPEDITIONE
VENENO HOSTILI PATRIA E Cri VIXE
RAT EXTINCTO E. P.

Marco & Agoſtino che furono Principi amēdne l'vno do


po l'altro , i cuidepoſitifurono poi fatti nella Chieſa della
Carità douceſti haueuano le habitationi, comes'è detto .
Vn'altro Agoſtino,la cui prontezza & grandezza d'animo
operò tanto, che ſi fece quella giornata memorabile col
Turco l'anno 1571. nella quale conſacrato il ſuo ſangueal
la libertà perpetua della ſua patria ,rimaſe eſtinto combat
tendo ,con grauiſſiino danno della Chriſtianità , poi ch'ef
- ſendo ceffato quel mezzo eccellēte,ſi diffolſe la lega,la qua
lequel ſempreinuito heroe, hora vngendohora pungen
do, tennefalda & ferma fino a quel punto. Degno veramē
te d'eterna memoria . percioch'egli fu belliſſimo, con vol
to militare , & in tutta la diſpoſitione del corpo ſuo ri
>

guar deuolemolto fra gli huomini armati, & con fiorita


eloquenza ammirabile fraitogati.
OrfattoGiuſtiniano, illuſtre parimente per franchezza di
animo & per corteſia magnifica,& digran nome in Italia
per molteſue legationi.Il quale eſſendo ſoccello nel Gene
falato a Pietro Loredano, & hauēdo operato gran coſenel
la Morea , ſi come atteſta il Sabellico nel lib.Ottauo della hi
ſtoria,limorì in Modone in nezza hora . Et è ripoſtoſo
pra vn caffone dimarmonelmezzo d'vna cappella,con la
Atatuaa giacere, ſcolpita da Antonio Dentoneper ordine
diMarino Giuſtiniano,& vi ſi leggono i preſenti verſi

Ille Procurator Venete modo maximus Urbe;


Orfatus
DELSESTIERO *

Orſatus iacet hic Iuftinianus Eques.” + $.


Qui Turcos bimari ClaſsisPrefectus abiſthmo
Dumfugat ofatum quanta trophea rapis.
Déceſsit anno Chrifti MCCCCLXTI11.0 .
id.Quint.
lacomo Soranzo Procurator di San Marco nella ſua orna
tiſſima cappella,il cui altare è di marmo di mezzo rilieuo
di aſſaigentil mano ſcolpito : per opera di Franceſco ſuo fi
gliuolo , & padredi Iacomo al preſenteProcurator di San
Marco , di Lorenzo , di Giouanni Caualiero , & diVitto
1
rio , huominichiari & illuſtrinella Rep. & viſi legge

so Jacobo Superantio D. Marci Procur. Senato


ri grauifT.fummæ integritatis & innocen
tiæ viroamplill.in Rep. honorib, functo ,
Franciſcus F.Senator parri.opt.Ceciliæ lu
itinianæ matri offici & pietate ergò ſibiq.
& hæredibus pofuit.V.An. LXXXIIII.
Obijt 111.id.Nou.MDLI.
Antonio Soriano Patriarca di Venetia ottauo per ordine
dopo il bcato Lorenzo Giuſtiniano con l'inſcrittione.

D. O. M. Antonio Suriano Patriarchæ


Venetiarum , Antonius Eques & Auguſti
nus F.S.Michaelisfilij,patruo benemerito
D.M.P. Vix . Ann. LH.M.V.D.XXIIII.
Obijt M D VIII . An. Patriarchátus
gry ſui Ilni.
Gior
DI S. CROCE. LIB. V. 81

Giorgio Nani, ripoſto nella ſua veramenteregia cappella ,


nellaquale ſi ripoſa Paolo gia ſtimato dalla Rep. Dionigi
Contarini Orator celebre nel ſuo tempo ,dalla cui Scuola
vſcirono i primi oratori della città. Il quale morēdo dopo
molti honoriconſeguiti nella Rep. laſciò come teſtimoni
del ſuo valore Andrea , huomo di grăd'eloqueza cheſupe
rò tutti gli altri nelle coſe criminali, Nicolo che morì pla
pelte pallata, Gian Battiſta, & Paolo, il quale l'anno 1571 .
ſalud con la virtù & con la grandezza dell'animofuo l'Iſo
la del Zante dall'armi Turcheſche . Franceſco Grimani fi
gliuolo di Pietro col preſente epitafio.

Franciſco Grimano Petri filio, Marcus Ant.


Vincentius,& Petrus D.Marci Procurato
res,atque Andræas filij amantill. poluere .
Obijt Ann. M D XXXIX . die 1.
Marcij. Vix. Ann. L XXX V. Menf.
XI . D.XXIII.

Antonio Vinciguerra Secretario del Conſ.de Dieci.Il qua


le fu di tanto valore,chemaneggiò conmolta ſua gloria di
uerſe impreſe per la Rep . & fuoratore al Pontefice con tan
ta ſatisfattione del Conciſtoro , che Innocentio con vn ſuo
breue nel quale lo celebracon molte lodi, ricerca il Doge
Agoſtino Barbarigo che lo laſci nella legatione per lungo
tempo . Era huomo di buone & belle lettere, & dilettando
fi della lingua volgare,compoſe alcuni capitoli in forma
di fatire. doue deſcriuendo i vitij & le virtù con ſtilc alai
graue, pieno,pungente & neruoſo ,fu ne ſuoi tempi molto
honorato, &l'opere ſue lette auidamente dagli intendēti.
ANTONIO VINCICVE RRAE Viro Do
CTRINA ELOQUENTIA FIDE ET INTE
х GRI
. : D ELSEST DE RO ::
1

CRITATE APUD VENETYM SENATVM


CLARISS.ME T. I. MDXVII .

S.Giorgio Maggiore.
Ll'incontro del Palazzo Ducale è ſituata l'Iſola di Sã
A Giorgio Maggiore habitata da inonaci dell'ordine di
San Benedetto . Fu altrevolte fottopoſta alla Chieſa di San
Marco, ma l'anno 932. ritornato di Guaſcogna Giouanni
Moroſino , doue era itato molti anni in vita romitica
con Pietro Orſeolo Doge 2 2.gia ſuo ſuocero , ottennein
dono l'Iſola con la Chiela che viera ,da Tribuno Memo
Doge 24.& vi meſici predetti Monaci, facendoui vna nuo
ya Badia : Et vi era allora vna libreria ,con diuerſi altri orna
menti & ricchezze per commodo della Chieſa. & nella lſo
letta erá pretlo alla Chieſa vna vigna & vn boſco , & vn
molino con due rote, cheferuiua al palazzo Ducale, fico
me nella diſteſa della detta donatione fi conticne, fotto di
20.di Dicembre,ſottoſcritto da i 36.teſtimioni:Aduenne
poiper quātoſidice , che l'anno 1205 eflendo ſtato sbrana
to da alcuni cani del luogo , vn figliuolo del Doge Pietro
Ziani,moſſo dall'ira & dall'eſtremodolore, arſe illuogo co
parte dei inonaci , ma ritornato in ſe ſtello & pentito per
l'ammonitione del Papa , non ſolamente rifece ilmoniite
ro,magli conceffediuerle gratie,& lo honoro molto , per
cioche egli vihauclia vn luo Palagio , con molini & altre
coſe ch'erano peruenute nella fainiglia Ziana , Rifabricata
ui adunque la Chieſa vecchia dal Doge in bella forma,l'Iſo
la fu ridotta a cultura con dilicati giardini & con horti de
litiofi, eſſendo del tutto diuenuta libera delmoniſtero , &
ancora che l'anno 1229.andaſſe per terra gran parte dellyo
go per vn terremoto che fece gran danno a tutta la città ,
tuttauia reftaurato continouò fino a queſti tempi.Nequa
li effendoli molto invecchiato, parue a gouernatori de mo
nacidirifar la Chieſafu la forina d'unmodello fatto altre
volte & hauendonc data la cura ad Andrea Palladio Archi
tctto
DI S. CROCE LIB.V. 82

tetto dimolto nomc,fu ricotta in pochi annialfuo fine.


E adunque fabrica mirabile & bene inteſa, con magnifica
& larga (peta fatra: Et per fianco ornata di vn bellillimo
chioiiro con vaghe verdure di allori & dibofli. Al cui ca
po è po {to il Refettorio nobile & degnodi conſideratione
per la ſua ſtruttura .Giace in queſto Tempio il corpo di Sã
to Stefano primomartire, portato a Venetia l'anno 1109.
altridicono r179. & riceuuto dalpopolo con molta leti
tia del quale,alcuni potentiinſtituita la fraternadis. Stefa
no, aggrādirone la feſtività fiia, in tanto che quefta Chie
ſa tu per un tempo chiamata San Giorgio & San Stefano ,
Vie parimente il corpo diSan Paolo Martire, tolto à Co
ftantinopoli dall'Abate Palolo con l'aiuto di Marino Stora
fato Podeſtà per la Rep. di Coſtantinopoli, & condotto a
Venetia.Et anco i corpi di S.Colino & Dainiano,con vial
tro San Coſmo che fu confeſſore ,Vi dipinſe Luigi Viuari
no la palla della Madonna, & Paolo Veroncfe fecc nel re
fettoriolcnozze di Cananca,con marauigliofàmaniera &
molto lodata da ibuoni maeſtri . Ma non è punto inferio
re a qual fi vogliaaltra della città,la libreria di queſti mona
ci.Laquale fu fabricata da Coſmo de Medici quando fu co
finato a Venetia dalla ſua Rep. doue fi veggono le inſegne
delle palle . & tentò anco di far la facciatadella Chieſa,ma
non glifu permeſſo per cõuenienti riſpetti. Fu etiādio fatta
illulțre per tre Principi i cui monumenti ſono quaſi del
tutto eltinti, poi che s'è disfatta la Chicla vecchia.L'vno fuz
Domenico Michele Doge 34.cheviſſe l'anno 1117. & nel
ſepolcro'erano i preſentiyerli.
· Terror Græcorum iacet hic ,t laus Venetorum ,
Dominicus Michael, qué tenet Hemanuel ,
Dux probus etfortis,quétotusadhuc colit orbis.
Prudens confiliofummus& ingenio,
Illius a &ta viri declarat captio Tyri,
Interitus Syrid, Maror e Ungarie ,
X 2 Qui
DEL SESTIERO
Qui fecitVenetos inpace manere quietos,
Donec enim viuit patria tuta fuit.
Quiſquisad hocpulchrum venies ſpectareſepul
chrum ,
Genua ante Deum flecterepropter eum .
Anno DominiMCXXVII1, Indi tione VII:
ObýtDominicus Michiel Dux Venetia .
L'altro fu Sebaſtiano Ziani Doge 38. che fu l'anno 1173.
del quale ſi vede intera la ſtatua diſteſa ſul ſepolcro ſopra
la porta vecchia.
Hic Dux egregius,ſapiens,diues,cenerefcit,
Viuit cum Chriſto,mundofua famanitefcit,
Sebaſtianus vocitatus in orbe Zianus,
Cú Papa,Princeps,Clerus,plebs hunc récolebant,
Juſtus,purus,caftus,mitis,cuique placebat.
Conſiliopollens,bonaplantans,tt)mala tollens,
Robur amicorum , patrie lux ,ſpesmiſerorum ,
Et flos cunctorum ,Dux electus Venetorum .
Binos coniunxit gladios, tt more refulſit,
Eloquium ſenſus, bonitasclementia cenſus,
Iliparebant, nulla virtute carebat.
Obijt anno Domini MCLXXVIII. Menf.
Aprilis.
Il terzo & vltimo , Pietro Ziani che fu ſeppellito nel ſepol
cro del predetto Sebaſtiano. Et l'anno 1474. vi ſi ripoſo
Triadano
DI S. CROCE LIB. V. 83
Tridano Gritti General dell'armata di Mare , illuſtre huo
>

mo diquell'età.alle cui funerali fu preſente il Principe con


la Signoria,& gli fu fatta l'oratione, da Hermolao Barbaro
Dottore, & allora d'età di 22. anni, il quale poi riuſcì como
è ben noto adogniuno.

San Clemente .
EITtro poco diſcoſto è S. Clemente, fatto ne tempi di Pie
Polani Doge 35.che fu l'anno 1131. da Pietro Ga
rileſſo ,con uno Spedalc appreſo, il quale fu poſſeduto pri
ma da i poueri, ma peruenuto in podeſtà de i Patriarchi di
Grado , & leuatoſi lo ſpedale perl'incommodità del paſſag.
gio ,diuenne finalmente luogo dei frati della Carità . & ui
giace il corpo di Santo Ariano.

Santa Maria delle


Gratie .
Vindi non niolto lontato appariſce in Iſola Santa Ma
, dalla
dalla Canouain fuori,alla quale ogniprincipio del mcfeco
correfrequenza di popolo perſua diuotione .luogo nobi
le per ſito& per fabrica, & ornato per lo ſepolcro dell'ulti
mo Cardinal Piſani.

Santo Spirito.
A digran lunga ſupera i detti duc luoghi, la Chieſa di
San Spirito ,nobile non pur per ſito ,maper ſtruttu
fa,per opera del Sālouino. Percioche oltra ch'è ricca di bel
leitatuc, di chioſtri, & di ampli giardini,è anco ornata di
molte pitture nobili, St fatte da huomini famoſi in quella
arte .
: DEL SESTIE.RO
arte.conciolia che il Gobbo Organiſta Vicentino ui diº
pinſe la palla aman deſtra dell'altar grande. Bonifatio V.e
ronele uilaſciò la palla della Madonna . Gioseppe Garuati
ui fece il ſoffitto del Refettorio : con un cenacolo degli
Apoftoli.Titianovilauorò, nel primo vigor dctia tua gio
ucntù,il ſoffitto ,diſtinto in tre quadri,ne quali ſi ucde uno
Abraham che ſacrifica , un'Abel che occide Caim , & un
Dauit ch'ammazza Golia, & la palla dell'altar grande,
con un'altra tauola appreſſo, co atti tanto uiuenticó panni
& coloriticoſi belli, che ſonomirabili a ritguardare Gian
Maria Padouano ui ſcolpì la figura di Moile di marmo
che è ſu la pila d'altezza di un piede & mezzo , & leduefigu
re che ſono fu l'altar maggiore. Nicolo dall'Arca Schiano
ne ui ſcolpì il preſepio di terra cotta colorito di mezzo
rilieuo . Oltra a ciò ui è un artificiofo Candeliero di bron
zodimolta valuta .

San Franceſco del


Diferto.
I uerſola parte del Lido doue ſono i Caſtelli,è poſto S.
Franceſcodel deſerto ,luogo gia habitato dal Beato Ber
nardino ,che diede principio a S. Franceſco della Vigna : &
poſſeduto da i padri di quell'ordine.

S.Iacomo di Paludo.
T l'Iſola di San Iacomo di Paludo, della quale eſſendo
ET
padrone Orſo Badoaro,la donò a Giouanni Trono ;
cheui edificò uno Spedale con la Chieſa conſacrata al no 4

medi San Iacomo per ricetto dei pellegrini Fu poi habita


ta da donne monache dell'ordine Ciſtertiefe fino l'anno
1427. nelquale leuate uia le donne per eſſerluogo diſcom
modo & lontano ,rimale à frati Minori di San Franceſco .
Santo
DI S. CROCE LIB. V. 84

Santo Eraſmo.
Santo Eraſmo con belle & delicate ui
VI!gneè parimente
& giardini , da quali ſi lomminiſtra alla città co
pia diherbaggi, & di frutti, inmolta abondanza& pfetri.
2

1 : S.Nicolò del Lito .


VI
dalladai monaci
colo habitata porto è
di S.Giorgio Sanqua
Maggiore,la Ni
le fu fabricata per ordine di Domenico Contarino Doge
29. che fu l'anno 1044. nel qual giace ilfuo corpo in bello
& ricco fepolcro di marmo di porfidi & ferpentini. Di
queſto Sacrario fu tratto già Nicolò Giuſtiniano Mona
co; per ordine del Papa, accioche reſtaurafle la nobiliſſima
famiglia Giuſtiniana,ches'eſtinſe nella guerra di Emanuel
lo Imp.diCoſtantinopoli. Coſtuitolta per donna Anna fi
gliuola del Doge Michele,& ricevuta dilei bella & copioſa
prole,ſe ne ritorno dinuouo in Moniſtero , dove fabricati
alcuni luoghi, uenuto a morte ui fu feppellito con Anna.
& l'uno &l'altro per la Santitàdella uita loro s'acquiſtato
no titolo di Beato.i cui ritratti ſiveggono in coro , con la fi
gura di S.Nicolò nel mezzo.Viſi ripoſa il corpo di S.Nico
lo Veſcolo delle Siirre con un'altro S.Nicolo zio del pri
mo . Et uiè ſepolto in tomba di marmo Salinguerra Torel
lo, che aſpirando al dominio di Ferrara,fu fatto prigioneda
inoftri & condotto a Venetia.lui prello è vn marauiglioſo
pozzo d'acqua dolce di coſi abbondante uena , che fornen
do tutte legalee & lenaui che eſcono dalla città, è riputato
piu toſto per un miracolo di natura che p altro, poiche la
detta acquanon li ſcemaò ſecca giamai.
Sii
sii: San Lazzaro . 1

D Allado ftra ſi vedela Chieſa di S.Lazaro.Quiuiſigouct


nano i lebbroſi ſeparati dal commercio de gli altri
CON
DEL SESTIERO .
con ottima cura & prouiſione delle coſe che biſognano
all'infermità loro .

Lazaretto Vecchio .
T per fianco ha il nobile edificio chiamato Lazaret
to Vecchio il quale l'anno 142 3. fu edificato dalla Si
gnoria pergli animorbati. percioche hauendoella tolto il
luogo a un Fra Gabriello dell'ordine Heremirano, il quale
allora ſi chiamaua S. Maria in Nazareth ,onde è corrotta
mente chiamato dal volgo Lazaretto, gli diedeper ricom
penſa ò S. Spirito , ò San Clemente.Siedificarono per tan
to in queſto ſcoglio diuerſe & commode & capaciſtanze,
non tanto per louenire agli infermi, comcdice ilSabelli
ço , quanto anco per dareaiuto a poucri, i quali condotti a
queſto luogo erano curati piu commodamente. Et accio
cheſi haueſſe diligente gouerno ne tempi calamitoſidi ре.
ſte,ui crearono un Priore con honeſto ſalario , & ui conſti
tuironoferuenti,Medici,& altreperſone pronte per iſerui
gi de gliammalati.con ordine cheſi è poi ſempre oſſerua
to fino a queſto anno 1976. Il quale ſcriuendo noi le pre
ſenti coſe , habbiamo ueduto per la horrenda pertedi que
fto anno , ripieno diottomila perſoneinfettate, con gran
danno & dolore dell'affitta città.

Lazaretto Nuouo. 1

}
D Allaltra
fatto partedella terra all'oppoſitodel Vecchio,fu
Lazaretto chiamato
uo per eller poſteriore in fabrica al Vecchio, con cento ca
mere, & con una uigna ſerrata , il quale dalla lontana ha
ſembianza di caſtello , come amplodi circuito . Vi habita
i
un Priore con gli ordini medeſimi del Vecchio :maui uan
no ſolamente i ſani, che eſſendoſi meſcolati con gli infer
mi, dubitando di qualche cõtagio , ſi ritirano a queſto luo
go ,
DI S. ’ CROCE LIT. V. 85

go ,& ui fanno la contumacia di 22.giorni.La qual coſa has


uendo io conoſciuta per proua co mio grauiſs. danno per
la morte di Aurora mia figliuola d'età diundicianni,& per
lo diſturbo di Benedetta Miſocca mia conforte, allora che
fu la peſte ,l'anno 1576.mi piace di raccontar l'ordine che ſi
mantenne in quel trauaglio, a eſempio de i Principieller
ini,accioche apertamēte comprendino ,qual ſia la ſingolar
carità dei noſtri padri & Signoriuerſo il popolo ne tuoi bi
ſogni urgenti, & acciocheimparino ad imitarli con opera
ueramente degna di loro , & dafarnememoria perpetua a
gloria di queſta, ſenz'alcun dubbio ,chriſtiana & pictofacit
tà.Erano adunqueda 8. in 10.mila perſone in 3.mila ò piil
barche A tutti queſti per la maggior parte poucri ( percio
che ui erano anco diucrſinobili & cittadini, cheuiueuano
a ſpele proprie) & ſpogliati de loro beni infetti,laſciatiaVe
netia, (i daua la ſpeſa dal publico p.22.giorni.Il numero di
tanti legni coſi picciolicomegrolli(percioche uierano al
cuni arlili, cheſono corpi di galee disforniti)poſti in torno
a Lazaretto haueua ſembianza d'armata ch'aflediafle una
città di mare.Si uedeua in alto una bandiera,oltrealla qua
le non era lecito di pallare,& poco preſſo era la forca per ca
ſtigo di coloro chenon haueſſero obedito a comandame
ti de ſuperiori. La mattina a hora competente compariua
noiuiſitatori iquali andando abarca per barca, intendeua
no ſe ui era alcunoammalato : & trouandonegli'mandaua
no a Lazaretto Vecchio.Non molto dopo ſopraueniuano
altre barche cariche di pane,di carne cotta dipeſcc & diui
no , & diſpenſauano ad ogn'unola detta roba a ragione di
14.ſoldiilgiorno perbocca,con tantordine, & con tanto
filētio chenulla piu.Sul far della ſera ſi ſentiua una harmo
nia mirabile di diuerſe uoci di coloro ch'al ſuono dell'alie
Maria lodauano Dio ,cantando chi letanie & chifalmi. In
tēpo di nottenõſi ſentiua pure una parola,purun zitto ;di
modo che harefte detto, che nó ui foſſe uno huomo uiuo
noche otto o dieci inila perſone. Ma non era pero giorno,
che non foſſero rimorchiate so.barche almeno piene digo
te cheueniuano a far la contumacia;le quali tutte eranoac
Y cettate
DEL SESTIERO
cettate & ſalutate con lieto applauſo , & con allegrezza di
7

ogn’uno, proteftando a uegnenti che ſteſſero di buonoani


mo, pchenonuiſilauoraua, & erano nelpaeſedi Cucagna.
Indi cõ preghi che uſciuano dal profondo del cuore,ſiuol
tauano al Cielo , & a man giūte pregauano per lo perpetuo
3

mantenintento di queſta Rep. Eraanco mirabil coſa a ue


dere il numero delle barche che andauano a uilitar le loro
brigate con diverſi rinfreſcamenti.Et non picciola maraui
glia dauano a riguardanti, le caſe di tauole fatte dal publico
intorno ai margini del Lido ſopra la marina per comodo
della gente: percioche dalla lunga pareua la forma di una
nuoua città:& per altro di grato & giocondo aſpetto, quan
do gli animi troppo atterriti da tanto male, non foſſero ſta
tioppreſli & occupatida eſtrema compaſſione & dolore .

San Seruolo.
Moltopiulontano
-ſola del moniſteronia giaditroual'l
alla partedelLido,ſi
didS.Seruolo:ſtāza monachi,
traſportati poi l'anno816. dall’Abate loro ,a S.Ilario per co
ſenſo d'AngeloParticipatio Doge: & ripieno poid'altrifra
ti . dopo i quali ſocceſero donne monache di habito
negro . In queſto Sacrario uenne altre uolte occultamente
Othone Inip.l'anno 998.uiſitato anco occultamēte da Pic
tro Orſeolo II diqueſto nome. Vigiace S.Leone Veſcouo
di Modone. Et ui ſono anco le memoria di Michele Soria
no Dottore & Caualiero, & huomo chiariſs.in queſti tēpi.
S.Chriſtoforo della Pace.
F forodalla
RaVenetiaPace.per
& Muranoè collocata l'Iſola diS.Chrifto.
occaſioned'unapaceguidata & co.
cluſa fra la Rep . & Filippo Maria Duca diMilano,da un Fra
Simone dell'ordine Heremitano,che in quel tempo (& fu
ſotto il PrincipeFoſcari)era cognominato ilFatacchione.
Ilquale riceuute molte corteſiedalSenato ,hebbeancoin
dono
DIS" CROCE LIB . V. 80

dono queſto luogo,ſul quale aiutato dalla Signoria, & d'al


tre perſone ſue diuote,fabricò la predetta Chieſa conſacra
ta al ſudetto Santo.inne

San Michele .
ordine di Camaldoli.Di fuori dalla quale ſi uede una ric '
chiſſima cappella fabricata dimarmi,diſpiccata dal corpo
della Chicla,fatta gia per opera divnagentildonna dellaca
fa Miana: & ne fu Architetto Guglielmo Bergamaſco . Gli
ornamenti & i fogliari della porta del Tempio furono la
uorati da Ambrogio daVrbino. Vili vede ſopra una pila
vn 3.Giouani allaibello.Etla prima palla a man deſtra ſot
to il parco fu di mano di Andrea di Bartolo da Siena . & la
palletta nella altra cappella dálla ſiniſtra della Croce,con la
noftra Donna , & con due Santi per fianco , col ritratto di
Pietro dePrioli Procurator di S. Marco, cheuiſfe del 1482.
fu opera di GiouanniBellino. Viſono etiandio due mezze
figuredi S.Pietro & S.Lorenzo dimarmo, nella cappellet
ta diPietro Donato,dipinte da buon maeſtro . La relurret
tione a olio ,fu del medeſimo Gian Bellino. & il pic ſotto la
pila dell'acqua ſanta è fabricato d'opera antica.

S.Giorgio d'Alega.
A altra parte appariſce S.Giorgio d'Alega di frati tur
DA
chini , inſtituito dalla famiglia Giuſtiniana , de quali
Pietro ui ordinò la loro congregatione. L'edificio fu mol
to ornato, con fabriche d'importanza: & fu fauoritoda di
uerſi Pontefici. & di queſt'ordine fu il Beato Lorenzo Giu
ſtiniano Patriarca diVenetia. Hāno i padri predetti una co
pioſa libraria in ogni facultà di coſerare &ſingolari. Vi ſo
no medeſimamente diverſe pitture: frale quali la tauola di
S.Catherinacon quattro Santi in quattro nicchia guazzo ,
fu opera di Franceſco de Franceſchi. & la tauola di S.Pietro
& di S. Paolo,con quell'altra di San Marco ,fu lauorata da i
Y 3 Viuarini.
DEL SESTIERO
Viuarini.Et nella Sagreſtia i paſtoriadoranti Gicſu,co pac
fiaſſai uaghi & gratioſi furono di Giouan Battiſta da Coni
gliano ,allieuo di Gian Bellino , l'anno 1497.

S.Angelo di Concordia.
,èperfianco
cordia ,habitationel'anno 1060.di frati, & conceduta
poia donne nionache. Finalmente dishabitata per l'inco
modità del luogo & per l'intemperie dell'aria,fu conſegna
ta dal Senato all'artificio della poluere della caſa dell'Arſe
nale per ſicurezza del fuoco .

San Secondo
D ?Irimpetto aqueſta per lungo tratto di uiaggio,fu fatto
del 1034.dallafamiglia Baffa, il moniſtero di S Secon
do, poco lotanodalla città,dallaparte di Canareio.Nelqua
le eſſendo giadonnemonache, fu poi cöceduto à frati reli
gioli: & ui li ſerba il corpo diS. Secondo, condotto da Alti
di Lombardia a Venetia moltianni fono .
incó
Si ritrouano in fomma nell'anteſcritto Seſtiero VIII.co
trade. VIII.Chiele parrochiali. I. di preti detti Tolentini.
III. Chieſe di monache. IX . Corpi Santi. XI. Torri ſacre.
X.Organi. III. Oratorij. III. Spedali.VI. Piazze L.Giardini.
XCVI. Ponti.XVIII. Pozzi publichi, & XXIII. Corti.
i

DELLA
87

DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA
.it 1)

is deſcritta da
i
M FRANCESCO SANSOVINO

1
Libro Seſto .
VLTIMO de Seſtieri è Dorſoduro ,coſi
detto dalla forma dell'Iſola la quale ef
ſendo come ſcoglio ,era in guiſa didor
ſo. Queſta fu l'vltima parte della città
che foſſe habitata . percioche eſſendo
eſpoſta all'incurſioni de nemici dalla
parte di mare,non vi ſi edificaua punto .
Ma venuto al Principato Orſo Participatio Doge 13. che
viffel'anno 864.volle ridurlo a cultura, & conſegnò il terre
no per farui caſe,a gli huomini deputati al ſeruitiofuo chia
mati Eſcuſati,quali Scudati,ch'hoggidiciano Scudieri.
Trouo in yna ſcrittura antica notare queſte Rubriche.
Excuſati de Muriano, eorum nomina , ſunt 44.
Excufati de Mazorbo,& iftiſuntde maioribus & funt 23.
Excuſati de Tórcello á ſunt 9.
Excuſatide coflantiaco,& ſunt 19.
Excuſati de Prioratu Louoli,& funt 19.
Hæcfunt nomina Excuſatorīt qui feruiunt in Palatiò, &funt 124.
Nomina Excuſatorum noftri Palatij & funt 198.06.
Di manierach'io credo,ſenon mi inganno, che gli Eſcula
ti ſi eleggelfero dalle circonuicinc terre delle contrade, per
cioche
DEL SESTIERO
ſolo perche feruiſfero il Doğo, ma antco per participaredi
quel grado per fauor del Principe, & per goderediquelle
elentioni che haueuano gli Efcuſati perſonalidelDoge,in
quella maniera che ſono hoggiper fauore gliScudieri del
Papa. Molti adunque de predetti Eſcuſati andarono ad ha
bitare in Dorſoduro . Etoltre a ciò venuti in diſcordia , i
Baſei,Polani,& Giuſtiniani, coi Barbolani , Selui & altre
famiglie,le quali poi ritornarono d'eſilio ad inſtanza di Lo
douico Inp.apparentadi inſieme, ſi trasferirono in Dorſo
duro per ordine del medeſimo Doge. Fatto per tanto il pre
dettoSeſtiero popoloſo, ſi riempie diCafe & di Chieſe.

S.Nicolò de Mendicoli .
San
dicoli fattada i Zācaruoli, & reſtaurata in gran partepo
chianni ſono.nella quale è di nobile il corpo di San Niche
to ,con diuerſe pitture,ma corroſe dal tempo .
San Raffaello .
lo , edificata da poi la Chieſa di San Iacomo di Rialto .
Percioche nella ſeconda venuta d’Atila in Italia , dubitan :
do Genuſio chiamato anco Giglio da alcuni, Signor diPa
doua,ch'Attila ,dopo l'eſpagnatione d'Aquilea,non ſiyol
1
taſſe a ſuoidanni, per hauer dato aiuto alla città d'Aquilea 1

con eſſercito Padouano,mandò nell'Iſola di Rialto , la nio


glieAdrianacoi figliuoli, conla famiglia & con gli arneſi 1
luoi piu cari. La quale sbarcata a punto in Dorſoduro , fe
ce voto all’Angelo Raffaello , di fabricar al ſuo nomeyna
cappella , s'il marito li faltiaua da ſuoi nemici. Tornato
adunque Genutio libero, la donna ſodisfece al voto . & ha
bitando in queſta contrada ſi diede a pratticarcon ledonc
di San Zaccaria,ſole monache in quel tempo in queſtacit
tà.Perche eſſendoſivna delle figliuole d'Adriana inuaghi:
ta
DI DORSOD V RO. LIB. VI. 88
ta di loro,ſi fece monaca,& ſi dice che fula ſeconda Bader
fa di San Zaccaria,di maniera che contratta fra loro ſtretta
amicitia,le monache ſalendo ogni Sabato in barca ,andaua
noa San Raffaello & ui cantauano vn ſolenne vefpro . Ma
venuta la Signora a morte, laſciò per teſtamento l'Orato
rio alle monache, alle quali fu per lunghiſſimo tempo ſot
topoſto . Il quale eſſendoſi l'anno 899. abbruciato per vn
fuoco che conſumo tutte le caſe all'intorno, San Raffaello
per reuelatione di San Magno,fi rifabricato dinuouo dal
le famiglie Candiana & Ariana , & le donne di S. Zaccaria
perderono la giuriſdittione.De quali Arianiſiveggono an
cora l'inſegne in diuerſi luoghi delTempio,& vi e riporta
l'arca loro poco fuoridel coro . Poſſiede di ſacro il corpo
di S.Niceta Veſcollo d'Antiochia. Vi dipinſe in vna cappel
la dei Micheli vn San Nicolò ,con San Luigi & San Giouă
ni,vnpittore chiamato il Piua.Vi è anco dinotabilela for
ma di vno ſtromento muſico ch'era detto Rigabello , il
quale s’vſaua inChieſa innanzi l'inuentione dell'Organo
& vn'altro ſimile era nella Celeſtia ſopra la ſepoltura del
Celli. & dopo il Rigabello s'introdulle il Torſello che ſi
.

fonaua con mazze , condotto a Venetia da vn Tedeſco.il


2

qual fauorito daMarino Sanuto che ſcriſſe la hiſtoria , die


de il cognome di Torſello al Sanuto . ma eſtinto anco il
Torſello ,ſiritrouaronoi Ninfali,cheſi cigneuano a trauer
ſo dicolui cheglifonauacon ledita,& erano co tafti come
gliorgani,ma li toccauano ſolamente con la ſiniſtra. & di
queſti ſe ne vede l'eſſempioſopra ynaportadella Carità,&
nellaſala del Gran Conſiglio in mano a gliAngeli, nella
faccia del paradiſo.vltimamentefurono ritrouati gli Orga
ni che ſono in vſo .

San Baſilio.
Ontano poidi quindiverſo terraferma, la proſapiade
LBaſei,fabricò San Baſilio, il quale caduto l'anno 1347.
per vn terremoto , fu rifatto comelivede . Si ripoſano in
queſto
? 17 DIL SE S TIERO
queſto Sacrario San Coſtātino Confefforeche venne d'An
cona, & ilBeato Pietro Acotanto nobile Vinitiano .

0 :1

S.Margherita.
Iſcoſto cento braccia per diritta linea appariſce Santa
D
D Margherita fabricata lotto Pietro Tradonico Dogo
I 2.che fu l'anno 8 37.daGeniano Buſignaco padre di Mau
ro quinto Veſcouo d'Oliuolo . La cui cappella grandedi
moſaico dà manifeſto inditio quanto ella foſſeriputata in
quei tempi. Iacomo Tintoretto vi dipinſe la cena,l'adora
tione, & illauacro depiedidi Noſtro Signore.La piazza di
.

quelto Tempio è la maggiore della città dalla publicain


fuori,nella cui eſtremitàgiace il moniſtero de Carmeliti.

San Pantaleone .
Ra queſte appariſce molto nobile San Pantaleoné,fon
F dato l'āno 1025.dalle famiglie Signola di Caulao Pau
la detta poi ſecondo alcuni, Dandola in Venetia, & in Pa
doua Dótta . Il corpo del Santo l'anno 1314. fu portato
.

con ſolennifſima proceſſione, dalla Procuratia di San Mar


3
1
co doue ſtette vn gran tempo , fino alla ſua Chicfa . della
quale in ogni età ſono ſtati al gouerno huomini che poi
riuſcirono Veſcoui, Arciueſcoui, & prelati importanti .
Il paradiſo aguazzo nellacappella a mezza Chicla,fu fatto I

da Giouani& Antonio Viuarini l'anno 1444. La palla del


facramento è dimarmo dimezzo rilieuo . Vi giace pari
mente vn'Arciueſcouo diCorfi della famiglia Gritta , &
vn lacomo Barfaldo Cácelliero del Principe l'anno 1300.
& Piouano del luogo . Vi ſtette vn teinpo ſotto il portico
vn gran fallo , portato dalle fondamenta di viia fortezza al
lora chiamata Mongioia ch'era de Genbuefi , per ricot
danza perpetua della vittoria & dell'eſpugnátione della
fortezza,hauuta daLorenzo Thicpolo .
San

1
DI DORSODVR O. LIB. VI. 8g
San Barnaba .
D quadallaquale ſidimoſtraa riguardanti con hono
rata apparenza S. Barnaba aſlai comodo Tempio con
ſpatioſa piazza edificato da gli Adami . In queſto ſi vededi
buono,nella cappella dalla ſiniſtra , la palla a guazzo della
coronatione diNoſtra Donna,con Angeli & Santiaſſai. &
fu di mano di Giouanni & d'Antonio Viuarini.

San Geruaſo.
I diNdiSanpoco diſcoſto fu redificato l'anno 1028.il Tempio
Gerualo & Protaſo detto dal Volgo Tr ſo ,dal
le famiglie Barbariga & Carauella . Amplo,notabile, & di
bella apparenza,nel qualſi conſerua il corpo di San Griſo
gono che vi fu portato da Zara .& nelſottoportico èpofta
la memoria dt Antonio Milledonne Secretario del Conſi
glio de Dieci, huomo di ſommaprudenza & di conoſciu
to valore . Etdidentro ui ha parimente vn nobile altare ,
poſto in honorata cappella del medeſimo Secretario . La
qualChieſa comeantica per l'apparenza ſua,fu da quella in
fuori di S. Pietro in Caſtello, la maggiore che foſſe fatta a
ſuoi tempi. o perch'ella in queſto Seſtiero haueſſe luogo
della prima, quaſi come piu degna di tutte l'altrecirconui
cine, o pure perche ſeruifle a gran parte , neglioffici diuini
della gente anco di la da Canale. Conciolia che ella ha fem
bianza a vn certo modo di Cattedrale .

S. Agneſe.
AntAgn
S ogni eledel.Tepopolo
anno aſtai15.giorni
mpio per venerandoauanti
perlocon corſo
alla feſtiuità
fua,fufondata, chi dice da i Mellini nobili allora non pure
in Venetia , naal preſente in Fiorenza , & in Roma, & di
Z antica
DELSESTIERO
antica proſapia,poiche Ciceronc fa ricordo di queſta gen
te, & chi dicedaiMolini.Main qualunque modo filia, è
Chieſa molto antica & di bella fruttura . Et vi ſi ripoſa il
corpo diS.Venereo . Oltre a queſta viſi aduna vna fraterna
la qualcrca vna Priora che ha in gouerno 6.giouani don
zelle fino all'età da marito dalla quale, apprendendo coſtu
mi ciuili & altre virtù conueneuoli a donne,ſono poi ma
ritate o meffe monachcnc monitteri. fottentrando in luo
go di quelle che vacano altre donzelle ben nate & di perſo
ne honorate per l'ottima inſtitutione del luogo .
San Vito .
An Vito fu opera della Caſa deMagnil'anno 917.nobi
litata prima per lo corpo della Beata Contella della fami
glia Tagliapiera, & poi per l'andata delPrincipe che la vili
ta ogni anno, ſi come nel 1 2.libro s'è detto . 1
1

San Gregorio.. 1

o
coSan Gregorio,edifitio dellafamiglia Paſquala, habi
1

tato gia da fratimonaciſotto la cura d'vno Abate, & reftau


rato dal Veſcouo Bartolomeo Paruta huomo dotto . Il
quale, cötra ſuavoglia, hauuta queſta Chieſa da Caliſto III.
col mezzo di Filippo Paruta Arciueſcouo di Candia, ſom-'
mamēte amato dal predetto Pontefice ,vi fu il primo Aba
te di queita famiglia. Et percioche queſto luogo ſottentrò
nelle ragioni di S. Ilario gia fabricato da Giuſtiniano Do
1

gedecimo, di qui è chepoſſiede gran parte del territorio


delle Gambarare, di Treſligoli , & d'Oriago , ſiper antiche
7

ragioni & giuriſdittioni,comeanco perpriuilegi & per do


nididiuerli Imperatori.Viſivede,pochianniſono, p gra
tia del Senato , quel Marc'Antonio Bragadino martire di
Chriſto, il qualedifendendola città di Famagoſta nell'Iſola
di Cipro,fii crudelmente eſcoriato dall’empio Barbaro Mu 1

Itafa Generale di Selim Imperatore de Turchi, nella guer 1

ra dell'anno 1570 .
Santa
DI DORSOD V RO. LIB. VI. 90
S.Eufemia.
Ll'incotro di queſto lúgo tratto di Dorſoduro,ſidiſtē.
A)de di là dal Canale, l'Iſola della Giudecca,chiamata pri
ma Spinalonga, maGiudeccapoi , per la prima habitatio
neche vi fece la natione de Giudei quando venne a Vene
tia . Sono in queſta 9. Chieſe ſotto il predetto Seitiero, con
horti & giardini in tanta copia , che condiſcono in ogni
tempo quaſi tutta la città .
La ſua pieuc è la Chieſa di Santa Eufemia , detta Fomia
dalla plebe,antico edifitio,della famiglia Dente,della quale
Giouanni l'anno 952.fu ambaſciatore diPietro Candiano
III.Dogeall’Imperatorc & altri dicono da gli Iſeoli,da Sel
ui, & da iBarbolani. L'anno 1378. vi furono mandate le re
liquie di S.Tecla, Eufemia , & altre inſieme da lacomo Con
te, Patriarca di Aquilca.

San Biagio Catoldo .


M Adi fuS. lapata dell'ilola verſo PadouagiaceilTempio
Biagio & Catoldo detto dal volgo Catoldo per
fattura de Capouani,de Pianighi,& degliAgnuſdei,de qua
li Gualtieri Agnuſdei fu Veſcouo Oliuolente l'anno 1272 .
Ma derelitta poi o per la lontanāzao per altro, la Beata Giu
liana che habitaua in Padoua,trasferitali in queſto ſacrario ,
inftituì l'ordine dellemonache, & lo reſtaurò, & accrebbe,
& ornò molto . il cui corpo ſi vede ancora intero, con ma
rauiglia de riguardanti, percioche morta l'anno 1226. &
ſeppellita nelcimiterio, fu ritrouata molti anni ſono incor
rotta & intera .

S.Iacomo della Giudecca.


I vedeanco nell'Iſola San Iacomo,detto altre volte San
Silva
ta Maria Nouella . Marſilio da Carrara Signor di l'ado
ua , laſciò per teſtamento centomila ducati,perche ſiedi
ficaflc vna Chicla nell'Iſola della Giudecca , & volle che
Z 2 folle
DEL SESTIE RO
foffe dotata di diucrſe ricchezze & poderi. & gli cſfecutori
del teſtamento furono i Procuratori di S.Marco . adunque
fatta o rifatta la preſente, fu coſacrata l'anno 1371.da diuer
ſi Veſcoui, fra quali vn fu Paolo Foſcari Veſcouo Caſtella
no ,al nome di San Iacomodi Galitia . & vi furono collo
catiper habitationei frati de Serui a quali è ſottopoſta.

S.Croce della Giudecca.


V Ièanco ſituataTempio
che,honorato Santa Croce
fra glihabitata
altri,& dadonnemona
ornato di diuer
fe bellezze, & di circoito affai largo & capace , co giardini,
& con commode ſtanze & habitationi per eſſedonne.Vi
giace in belſepolcro, il corpo di S.Atanaſio Patriarca di Co
ftantinopoli, le cui opere ſono celebri nella facra ſcrittura.
Il Chriſto di marmo qualidi due braccia ſull'altare dalla fi
niſtra,fu opera di Iacomo Colonna. Quiui preſſo in orna
tifl.& gratioſa cappella è la ſtatua di marmo in honore di
Giuſtiniano Giuſtiniani Gran Commendatore & Luogo
tenente del Gran Maſtro della Religione di Malta. al quale
huomo ſingolare & chiaro per la ſua conoſciuta bontà fu
poſto queſto epitaffio .

Iuſtinianus Laurentij luft. F. cuius è' regione


imaginem vides, Patritý fanguinisVir,efua
amaiorum ſuorum uirtutepræclarus, Hieroſo
lymitana Religionis Eques Magna Crucis, il
LiufqueMagni Prafečti Promagiſter,animi
etiam bonitate tt) religione, epietate in Deum
# homines cultor eximius V. P. Vixit Ann.
LXXIIII.M.X . DiesVlll.ObijtX.De
cembris, M DLX11 .
San
DI DORSODURO LIB. VI. 91

S.Coſmo & Damiano.


no , nuouo per edificio , & honorata habitatione di :
donne monache :trasferite l'anno 1532. daSan Secondo,
nel detto moniſtero,percioche poſtoin ſito commodo, ha
larghe & capaci ſtanze.E in queſta Chieſa dibuono una pal
la poſta a man deſtra nel mezzo d'eſſa Chieſa: & fu dipinta
l'anno 1446. da i Viuarini.& l'ornamento d'intaglio fu fat
to da Chriſtoforo Ferrareſe.

Cappuccini.
I fu anco ne tempinoftrifermato l'albergo de Frati mi
Vif
nori dell'antica Offeruanza di San Franceſco, chiamati
volgarmente Cappuccini, inſtituiti la prima volta ne tem
pi noſtri, da Fra Paolo da Chioggia, ſi come ampiamente
li leggenel trattato in queſta materia,di Gioſeffo Zarlino
Maeſtro di Cappella di San Marco. Ilpicciolo Oratorio de
quali,hauendo il Senato fatto voto di fabricare vna magni
fica Chicla al Redentor del Mondo per lo fiero accidente
della mortalità del 1576. s'aggrandi con ſpela veramente
reale.onde l'anno 1577.a trediMaggio, dopo vna deuotiſt.
& ſolenniſſima proceſſione fattadalclero della città, & do
po la celebratione del diuino officio nella Chieſa di Santa
Croce alla Giudecca , il Principe colPatriarca , gettò la pri
nia pietra,con gran confolatione dell’vniuerfale, & confer
malperanza della liberatione del contagio ſicome auuen
ne.La qual Chieſa,mentreſcriuiamoſi ua tuttauia per ordi
ne del Senato , fabricando con ſollecitudine & diligēza,ſul
modello d'Andrea Palladio .

S. Giouanni della Giudecca .


D I rincontroa San GiorgioMaggioreè ſituato S.Gio
uanni Battiſta perordine dei Bonaccorſi Luccheſi l'ā
no
DEL SESTIERO
no 1309. con ſpeſa di24 mila ducati, altri dicono de Bon
doli & de i Grettoli che mancarono molti anni fono . Tem
pio per grandezza,perchioſtri,per horti, & per molte altre
habitationi aflai nobile, & pofleduto da frati bianchi. La
cappella maggiore vi fu fondata da un Lorēzo Cagnolino
l'anno 1511 le parole delcui ſepolcro poſto nel mezzo di
moſtrano ch'egli foſſe huomo lingolare, & ſingolarmente
amato dalla Rep.per i ſuoi meriti,percioche uiſilegge.
Laurentij Cagnolini Bergomen.Viri ingenui hic fi
tafunt oßa. Cuius virtus, prudentia, & animi
magnitudo tanta fuit,quod nedum ex eius ope
ribus acferuitysquib.toti Venetiarum Rep.pro
fuit,nomen famamq;immortalem adeptuseft.
Sed ob eiusdeceſſum filios@g•patriam hanc no
biliß.maſtiſsimos reliquit. O mirum probitaris
Specimen,ò mortem infeliciſs. indiciumq; omnia
mortalia cito euaneſcunt. Obijt anno Domini.
MDXXV I.Die XIIII. Iulý,fundataprius
Capella hacercompleta MDX I.Die V II.
Julij pro fe,acheredibus.
Conuertite.
ETTuertite,
pochi anni ſono, ſi fabricò il moniſtero delle Con
acciocheſicomele Vergini conſacratc alſerui.
tio di Dio hanno ricetto per conferuarſi, coli le peccatrici
pentite,habbiano parimente doue kaluarſi in tuttoda i pec
cati. Quiui dimorando aſſaigran numero didonne & tut
te belliſſime ( percioche non vi ſi accettano fenon quelle
che hanno ſomma beltà , accioche pentendoſinon ricag.
gino nepeccati per la forma loro attrattiua de gli altrui de
Liderij liefercitano con ordine mirabile in diuerli artificij.
Zitelle
DI DORSODURO LIB. VI. 92

Zitelle .

tēpo in qua.Percioche alcune honoratiſs.gētildonne, poco


prouedendo con religioſa cura a quelle pouerefanciulle ,
che eſſendo orfane andauano vagabonde per la città ,fon
darono il luogo loro con ordinemolto pio . Doueinſtrut
teottimamēte da matrone elette a cotale officio ,nella via
del Signore, & prouedute del uitto , s'eſſercitano nelle coſe
diuine con ſalute dell'anime loro.

S.Sebaſtiano.
A ritornando di nuouo a Venetia dalla parte di San
MBAG I uede quali per fronteilbelliſs.Tempio dedi
Balilio,fi
cato a S.Baſtiano,altre uolte Chieſa parocchiale, reſtaurato
atempi noſtri coſi dentro come fuori,con la faccia d'eccel
lente limetria , & conſacrato l'anno 1562. dal Veſcouo de
i Rolli. Ricco di bellezze diuerſc, & cultiſs.per qualità di co
ſe nobili & rare . Conciolia che dalla deſtra vicino allapor
ta per fianco è poſta la palla dipinta dall'eccellentiſs. Titia
no , con San Nicolò , in ricchiſſimo altare di colonne & di
marmi nobili,per opera diNicolò Craffo Oratorecloque
tiſs . & de primiCaulidicide noſtri tempi. Et nel corpo del
lo altare li leggono l'infraſcritte parole.
NICOLAVS CRASSVS FORVM PRIMVM, NA VI

GATIONEM DEINDE SE CVTVS, ADVERSA FOR


I'VNA, FORTUNIS OMNIB V S SPOLIATVS , AD
FORVM ITERVM REVERSVS, HVNC POSTREMO
LOCVM LABORVM OMNIVM , ET MISERIARVM
QVIE TEM , SIBI ET POSTERIS P. MDLXIII .
Nella
DEL SESTIERO
Nella prima cappella dopo la predetta,la Nūtiata fu di ma
no di Battiſta di Bonifatio da Verona.Nella ſeconda,fabri
cata in memoria dell'antico Melio da Cortona Generale
della fanteria della Repub.da Melio da Cortona celebre
Giuriſconſulto & Oratore , la noſtra Donna di marmio fu
ſcolpita da Tomaſo Lombardo , aimitatione della Vergi
2

ne poſta nella loggetta di piazza,di mano del Sanſouino .


dalla cui ſiniſtra li legge .
Melio Cortona Vniuerſi Peditatus Præfecto
fortitudinis, ac fidei incomparabilis,Qui
magnis ,clariſsimiſque rebus pro Veneta
Repub.geſtis, Scodraab obſidione libera
ta, Profligatis hoftibus ad Molinellam lo
cum in Bononienſis agrifinibus,Coritta
ſeu Veglia Inſula conſeruata , in bellum
demum Ferrarienſi fortiſs.dimicans, tor
mento bellico ictus occubuit,Melius Cor
tona luriſc . & Cæſar nepotes ,auo paterno
poſuere .
Nella terza della famiglia de Garzoni, la palla del Crocifif
ſo fuopera di Paolo Veroneſe. Etiui preſſo giace in ſepol
cro di marmo Architteturato dalSanſouino Liuio Poda
catharo Arciucſcouo di Cipro con queſta inſcrittione.
Livius PODACHATARVS CYPRIVS AR
CHIEPISCOPVS LEVCOSIIN. Ex TESTA
MENTO, OBIIT MDLV. XI111 . kal. FEB .
V. ANN. LXXXI.
La
DI DORSODVRO LIB. VI. 93
La cappella grande con la hiſtoria di San Sebaſtiano da tut
ti i lati fu dipinta da Paolo Veroneſe . il quale nel ſoffitto
sfondato , che comprende con oro & con picture tutto il
corpo delTempio, fecein copartiinenti di quadri & dito
di, la Hiſtoria della Regina Hefter , con tanta forza d'atti,
con ſi bei panni, & con colorito tantogentile, che fu repu
tata per cola illuſtre,poi che fu fatta nella prima ſua giouen
tù . Lapalladi marmo nella cappella Grimana fu ſcolpita
da Alchandro Vittoria , il quale ui fece anco la ſtatua di
marmo di Marc'Antonio Grimani , ſotto alla quale è in
ſcritto .
Marco Antonio Grimano Senatori integerrimo,
e tam ſubeundis Magiftratibus quam opti
misconfilijs,domiforiſque optimefemperde Re
pub.merito, acpofiVincentium & Petrum fra
tres Procuratoriam dignitaté ampliſsimis ſuf
fragis .adepto, Obye anno Salutis MDLXV .
lo
-17 X1.Martj.vixit ann. LXXXI. Aloyſius en
O &tauianus filij pientiſsimiH.P.M.
Nella Sagreſtia ,li 9. quadri chelacircondano con vaghiſſi
ma viſta,furonodipinti dai Veroneſi. & il S.Moiſe fudi la
como Tintoretto . Nel cui veſtibolo giacc Hieronimo
Ragazzuola,letterato huomodel tempo ſuo,& ſomnole
gifta della Repub.il quale fu Cancelliero del Patriarca & ui
li legge .
í 10. AVO EGIDIO LAVRAE PARENTIBVS OPT.
ARIANAE INF. FILIAE S VAVIS S. VITA PVN

CIIS, DARIAE CONIVGI CARISS. ECIDIO,


SIMPROROS AE , LIBERIS DULCISS . Y. SIBI
POST : HIERONYX VS REGAZOLA , H. M. to
MD XLVIII.
4 Aa Vi

1
DEL SESTIERO
Vi appariſce ſimilmente la memoria di Domenico Beui
laqua huomo di bontà & dottrina ſingolare, & Secretario
del Conſiglio de i Dicci.con l'epitaffio .

Dominicus Beuilaqua Excelſi Decemuirum Conſi


lii a Secretis minimus ,Heredumqueçineribus
adnouiſsimum diem uiuens, hoc uoluitponi mo
numentum . MDLXXV .

Carmini .
GRande& bèlluogo è poi con cómodo& largoCon
uento, la Chieſa di S.Maria de Carmini, nella qualeBc
.nedetto Diana fainoſo maçſtro nella pittura , fece la palla
con tre Apoítoli dentro & Lorenzo Lotto ui dipinſeper
fianco la tauola di S.Nicolò con S.Giovāni Battiſta in aria.
Vi dipinſe anco Lazaro de Sebaſtiani la Miſericordia col
Dio padre che lancia ſaette con S.Roeco a guazzo. Vi firi
pola Marc'Antonio Venicro Dottore & Procurator di S.
Marco, Senatore integerriino dell'età noftra , & Daniello
2

ſuo figliuolo.all'uno e inſcritto

Marci Antonij Venerij Phil.Opr.Mer:D.Mar


ci Procuratoris offa. Vixit ann.LXXII.M.
IX. ObiitMDL VINI11.non.April.
all'altro .

Daniel VeneriusMarciAntonij Phil.D.Mar


ci Procuratoris Optime meriti filius,ſibi&
polteris viuensP.MDL VII. III. Id.lan.
Vi
DIDORSODVRO LIB. VI. 94
Vi ſono parimente le inſegne della famiglia l'olana con la
inſcrittione.

Marino & Dionoræ Polani Parentibus Opti


mis , Franciſco fratricariſs. ſibi & pofteris
Triphon, Bernardus, & Bernardinusfilii
meltils.poſuere. MDLXVI.
Er quelle della Caſa Ciurana alla deſtra della cappella gran
de , doue in ſepoltura di marmo di diuerſa forma dall'uſo
comune, ſi ripoſa Luca con la Itatua di marmo, & uiſi
legge.
LVCAE CIVRANO SENATOR I OPT. BT AM.
Liss. HONORIBVS FVNCTO, PETRVS GEOR
PLISS.
GIVS EXSORORE NEPOS, PONENDVM CV
RAVIT. DECESSIT ANN. MDIII .
7

Et all'incontro quelle della famiglia Guera doue ſi legge.


PETRI GORII OSSA .

Etuicino alla porta del Chioſtro appariſceil ſepolcro di


bello & uago diſegno, potto da Pietro Ciurano valoroío
gentilhuomo, & d'aninio ueramenteinuitto,liconie ncl
la guerra paſara lipotèucdere pl'opere ſuc; fatte colia Zara
come altroue a bencficio della lua patria, ad Andrea Ciu
rano con l'infraſcritto epitaflio.
Andreæ Ciurano,Quirei inilitari annis XX.
Strenue operain nauándo
Aa 2
, Muglam , to
taniquc
DEL SESTIERO

tamque Iſtriam , ab Vnnorum impetu


ſeruauit, Turcarum uim in Dalmatia re
preſsit, Cremain cum exulibus oblidio
ne cinxit, A puliam a Cæſarianis recupera
uit , Atque ideo de Rep.optime meritus
Anno ætatis luæ LVIII . fæliciterobiit,
Andreæ deinde fummæ ſpeiadoleſcenti,
poſt naufragium ,morbo lublaro , Petrus
Ciuranus illi filius, huic uero pater pien
tiſs. M. H. P. MDLXXII .

S.Maria della Carità.


D norabil
All'altraChieſa
partedelCanale;iGiulianiconftruſſerolaho
di S. Maria della Carità l'anno 1119.
Perciochecſendo prima di tauole attorno ad un capitello
d'una imagine della Vergine, famoſa per diuerſi miracoli,
Marco Giuliano la fondo, & indicreſcendo a poco a poco
diuennecelebre fra l'altre della città.Et hauendola Papa In
nocenzo Il . conceduta al Priore di Santa Maria in Porto
da Rauenna: ui furono poſtiad habitare Canonici regola
ri. Fu poi fatta molto piu Illuſtreda Papa Aleſſandro 11I.
quando ritiratoſia Venetia per la perſecutione diFederigo
Imp.uidimorò occultamente & ſconoſciuto .Percioche
non ſolamentela honorò con la preſenza fua, male diede
una indulgenza perpetua & fimile a quella della Chieſa di
S.Marco,alla quale concorre non pur tutto il popolo di Ve
netia , maqualidi tutta la Prouincia all'intorno, il terzo
giornod'Aprile.In memoria dellaquale ſilegge ſotto all'ar
mc ſua ſopra alla porta maeſtra, l'inſcrittione infraſcritta .
ALEX
DI D'ORSODURO LIB. VI 95
t , ALEX. II1. PONT. MAX. FEDERICI ARABIJ
11.6.- PROFVGVS, HAS SA CRAS REG V LARIVM AEDES
PRO MVNERE RECEPTA HOSPITALITATIS

I NEXA VSTO INDULGENTIARUM THESA V RO

PERPETVO DICAVIT. MCLXXVII.

Si legge,oltrealla predetta intcrittione l'infraſcritta bolla


del medeſimo Papa,in queſta forma,

ALEXANDER Epiſcopus Seruus Seruo


rum Dei,dilectisfilýs Priori fratribu
& s San
&t & Mariæ de Charitate , falutem & Apom
ſtolicam benedi& tionem . Cum procommodoge
neralis Ecclefia, cuius curam regimen,licet
immeritigerimus,veniffemus, Domino ducen
te,Venetias,ad petitionem veſtrampro noftri of
ficy debito , nonas Aprilis Ecclefiamveftram ,
inuocata Spiritusſancti gratia, dedicauimus ,
>

et omnibus quiinanniuerſario dedicationis,vel


tribus pofteandem Eccleſiam contrito animo ,
deuoto e humiliter viſitauerit, de pænitentia
fibi iniuncta viginti dies, confifidemifericor
dia lefu Chrifti, dbeatorum Apoſtolorum Pa
Paulimeritis duximusindulgendos.Ne
tritt
igiturilludindulgentiaquod vifitantibus Eccle
fiam veftram annuatim indulfimus, in poſte
rum à memoria hominum elabatur, remiſsio
nem
DEL: SE STIEROTI

nein quamfecimus auctoritate. Apoftolica con


?..' :
firmamus , eamque ad perpetuam memoriam
futuroruminfcriptis duximus redigenda.
DataVenetiis inRiualto, quarto Kal·luný.
Vi ſono diuerfi nobili ornamenti ,de quali la palla diSan
Giouanni Euangeliſta dipinta a guazzo fu fattadaGiouan
Bellino, & lo ſcabello diſotto ,fu opera di Lauro Padova
no.Et la palla diNoſtra donnafu dipinta da Gian Battiſta
da Conigliano ſuoallicuo . Titieno vi fece la Noſtra Don
na che tåle i gradi nel Tempio . Nel primochioſtro ſi veg.
.

gono due quadri di bronzo dimezzo rilieuo nel ſepol


cro di marmo poſto in aria di Briainonte Capitano illu
ſtre, nell'vno de quali èvnabattaglia pedeſtre &nell'altro
vnaa cauallo,ſcolpite da VittorioGābello.Et nellacappel
la del gioielliero , è vn Chrito di bronzo dibuona mano.
Viſi veggonoſimilmente due ſtatue dePrincipi Barbari
ghi,iquali hauendo le ſtanze loro nella preſente contrada,
vollono eller ripoſti in queſtonobilin . Tempio . & furo
no,Marco Barbarigo & Agoſtino amendue fratelli percio
che hauendo occupato tre volti non forati & congiunti
inſiemc con colonne doppie, vi ſono tre belle figure in pie
diditutto tondo , & nel volto di mezzoè collocato vn’al
tare,alla cui deſtra è ſituata la Itatua di marmo del Doge in
ginocchioni, & dalla ſiniſtra vn'altro Doge fimile al pri
mo . & ſotto ilprimodevolti predetti ſotto vn ſepolcro
.

di marmo doue li vede diſteſo Marco Doge 72. che ville


l'anno 1485. viſi legge in campo d'oro .

Marci Barbadici Pincipis oſſa hic lunt , eiuf


dem recte factorum inter homines nun
quam interitura laus . Quem cum diu in
Principatu admirarinon potuillent,dem
cun
DI DORSODVR 0. LIB. VI. 96
dem penè viuentem Patriæ iterum relti
tuerent, Auguſtinum fratrem ei fuffece
runt;debitum uirtuti teltimonium ,quod
anteainauditum ,pofteros ad gloriamſem
(
! " perexcitauit.PręfuitMenſes IX:Vix.A'nn.
,,

LXXII, MCCCCLXXXVI .
Sotto all'altro volto oltra all'altare in ſepolcro ſimile a
mezza aria & di pari lauoro & bellezza,viè ripoſto Agoſti
no fratello Doge 73.che gli ſocceflenel Principato, & viſi
legge .

-- Auguſtinus Barbadicus,fratri Ducioptimo in


credibili totius ciuitatis conſenſu ſuffectus
Rhetico bello confecto , Cypro recepta ,
Piratis roto mari fublatis rebusItaliæ pott
135 ‫ز‬,‫ ا‬fuſosad Tarum Gallos,Ferdinandumque
b . Tuniorem in Regnum reftitutum compo
ſitis,maritimis A puliä oppidis , Imperio
adiunctis, Hetruſco tumultu ſedate ,Cre
mona, Abduanaque : receptis, Cem
phalonia de Turciscapta,florentill. Reip.
Itatu viuens M.H.P. Vixit Ann. LXXXII.
præfuitXV.D.XXIII.ObijtMDI.
Piuoltrela palla di San Giorgio dimarmo,legata in belliſ.
altare con ricche & nobili colonnc, fu compofitione di
Chriſtoforo Gobbo Architetto Milaneſe, p ordine di Gior
gio Dragano, ricordato dal Sabellico nel 10. libro della
3.De
29.17 : DEL SESTIEROI :(
3.Decaper huomo di mare,&della coi fainiglia fuLuigi
Grifalconi Filoſofo illuſtrede noftritempi ſepolto nel ci
miterio di San Giouanni & Paolo. All'incontro appariſce
1
la cappella di San Saluadore, notabiliſima fra tutte l'altre 1

dellacittà,edificata da Domenico di Pietro gioiellicro ric


chiſſimo, & antiquario , con marmi, con porfidi, & con ſer
pentini molto alla grande, Il Coro di rare tarſie adornato
fu fatto da Aleſſandro Brigaio. Vi è parimente di notabi
le,il chioſtro con belle,grofle, &ſpeſſe colonne coinpoſto
da Andrea Palladio nobile Architetto. Si ſerba in questo
Tempio il corpo di Santo Aniano Veſcouo d'Alctjándria.
che fu diſcepolo di San Marco .Nel mezzo della Chiefá'è
il ſepolcro della famiglia de Roſli di Parma,della quale Pic
tro fu Generale della Rep. & il Conte Guido l'anno 1496.
fu ſeppellito in queſto ſacrario, come nobile Vinitiano be
nemerito della Signoria, ſi come altrouchabbiamalun
gainente trattato .

Santa Marta.
N Tempio diSantaMarta habitatodadonne monache
fabricatogia dalla famiglia de Salamoni. In ſegno & reco
gnitione della qual coſa ,ſuole ogniBadeſſa fatta di nuouo
mandar nel ſuo principio a donarealpiu vecchio della caſa
vna roſa di ſeta. In queſto ſi vede la palla in due nicchi inco
tro alla porta dalla ſiniſtra ,dipinta da Bartolonico & da
AntonioViuarini.

S.Maria Maggiore.
oltre Santa Maria Maggiore di nuouo edifitio , &
P luluogo di donne monache,havna pala notabile di San
1

Giovanni Battiſta nel deferto : & fu di mano dell'eccellen


tc Titiano .
Gic

1
DI DORSOD V RO. LIB. VI. 97
Gieſuati.
V
Gicluaticompoſto con allai bella forme coſi di dentro
comedifuori. Era per auanti ſu queſto fondo vna piccio
la Chieſetta di San Hieronimo, & ifrati ſi chiamauano al
lora i poueri di Santa Agneſe ,dalla cui Chieſa ſono per po
co ſpatiodiſcoſto. Ma hauendoſi meſſo mano alla coſtrut
tione d'eſlo luogo allora tutto pieno di paludi & di lque
ri, ſi fabricò nel tempo di Nicolò Marcello Doge 68. che fu
l'anno 1473. Il quale fu molto affettionato a queſto facra
rio, & fauorendolo ,diede loro diucrſi aiuti,& come protet
tore vi laſciò alla morte ſua tapezzarie diuerſe,argenti per
altari, & altri ricchiornamenti. Fra quali ſono vn Chriſto
d'argento d'altezza quaſi di vn braccio di molta bellezza .
& 2.Candelieri di dialpro :ſule quali tutte coſeè ſcolpita
l'inſegna del detto Doge. A queſto luogo il Beato Lorenzo
Giuſtiniano,donò la ſua cocolla,tenuta da i frati come reli
quia . Oltre alla quale vi ſono delle reliquie diSanto An
drea,diSan GiouanniChriſoſtomo, & di San Sebaſtiano .
Di fuori ſono collocate 3.figure di marmo, cioè vna reſur
rettione,vn San Hieronimo, & vn San Gioſeppo . In Chic
ſa vi è vna palla di vn Chriſto inCroce,lauorata dal Tinto
retto . Vn Dio padre dilacomo Palmail vecchio,con vna
pietà di ottimo & intendente maeſtro . Furono protettori
di queſti padri ,i Corboli di Fiorēza in queſti tempi,de qua
livigiace Franceſco famofa & honorata perſona nelle co
ſe della niercatura .

Incurabili.
D Ieci paſti piu oltreſi troua lo Spedale coſidi huomini
comedidone degli Incurabili inſtituito l'āno 15 22.
Percioche haciendo per auanti Papa Leone X. deliberato
chelo Spedaledi S.Maria del popolo , & di San lacomoin
Bb Auguſta,
1.DEL SESTIERO
Auguſta, de gli Incurabili di Roma , foffero Archiſpedali
& capo di tutti gli altri Spedali de poucri infermi incurabi
li in qualunque luogo,o che per tempo li hauetlero a edifi
care :vollech’iminediare tutti i detti Spedali, foſſero mē
bri depēdenti da quello , ſenza però alcun pregiuditio dicf
li Spedali dependenti,concedendo aldetto Archiſpedale di
Roma & à i ſuoi membri,tutti i priuilegi, gratie, & fauori
ſpirituali & temporali in genere & in fpetie, che ſono fati
concelli da molti fommil'onteficia gli Spedali di San Spi
rito in Saxia,di San lacomo in Compoſtella, & di Subinia
ginc Saluatoris di Roma, & ch’i Gouernatori, i miniftri &
altri della confraternità degli Spedalidegli Incurabili, ha
ueflero vgualmente di ſenz'alcuna differenza, come ſe a lo
ro da principio foſſero ſtate concelle, le isteffegratie, & pri
uilegi ſpirituali & temporali che ſono ſtaticocellida mol
ti Pontefici fuoi anteceffoſi alli Gouernatori & miniſtri
delli ſoprafcritti Spedali di San Spirito & di San Iacomo
predetto, & Subimagine Saluatoris.Fatto per tanto il luogo
di legno , Pietro Contarini che fu poi Veſcouo diBaffo , fu
il primo che lo fondaſſe di muro . & non molto dopo, An
tonio Centani Caualicro figliuolo diMarco , diede princi
pio alla Chieſa ouata, ſul modello del Sanfouino,& vi furo
no collocati , l'altare di S.Orſoladimano del Tintoretto, la ,
palla del Chriſto in Croce , & vn'altra palla parimente di
Paolo Veroneſe . Lo gouerna vn Collegio di nobili & cita
tadini con belle & religioſe regole per la cura d'cfli poueri,
& honorate & nobilifi gentildonne & matrone hanno in
cuſtodia le dell'antianità
donzelle,alle quali,yolendomaritarſi, & hauen
do la volta danno loro cento ducati per vna,
& 25. a quelle che non hanno l'antianità del tempo .

Spirito Santo.
T caminando per diritta linea,
ſi giugne allo Spirito
E Santo,Tempio habitato damonache dell'ordine di S.
Hiero
DI DORSODURO. LIB. VI. 28
Hieronimo ,ſotto la regola di Santo Agoſtino . Ilqual Sa
crario,efiendo ne tempide noſtri maggiori di legno,fu fat
to dipietra , non vna volta ſola maduc & tre perridurloa
perfettione . Et in vn tempo micdeſimo fuanco fabricata la
fraterna per fianco dello Spirito Santo . co i teſori dell'in
dulgenze donate a quette donne , da diuerti Pontefici Ro
mani . Alla quale è prepoſto vn preſidente d'anno in anno
fotto titolo di Guardiano, del corpo de piu eletti & ſcelti
cittadini. I qualifanno diuerſe operationi religiofe & Chri
Itiáne Er li dice ch'il primo che fondafie la Chicía dific
trafu vn Santo Verde, molto affettionato al predetto ito
go . Et Hieronimo de Prioli aiuto in parte a fabricar la fac.
ciata . Vi ſi vede di buono , la palla dell'altar grande lauora
ta da Titiano , & tenuta con molta cuſtodia dalla madre
Suor Maria Celeſtina Piſani Badeſla del moniftcro .

ali iii !
Gieſuiti.
)

Doganad'vnaottimaregolatione alla,
D detti Gieluiti;inſtitutori
vita Chriſtiana.nella quale facēdo molto frutto có la predi
catione & con la confeſſione, ſono vtili molto nella vigia
del ſignore. La Chieſa lororeſtaurata di nuouo incom
moda & bella forma, è vifitata di continouo dalla mag
gior parte della città.onde adornata di molti abbellimen
ti s'è fatta nobile & chiara fra l'altre.percioche vi ſono quat
tro bellill. palle , l'una della paſſione di Chritto dipinta da
lacomo Palma.L'altra degli Apoſtoli San Pietro & S. Pao
lo, fatta da lacomo'da Ballano. La terza della circonciſione
di Noſtro Signore , di mano di Marco delMoro . & l’yl
timia di San Franceſco di Simonetto da San Caſciano :
Vi è parimente il ſoffitto molto ricco & degno di con
fideratione , & fu opera di Paolo Veroneſe . Vi ſi fabri
ca pía oltre a questo vn bellisſimo tabernacolo permet
ter lu l'altar principale , nel qualc dce riporſiil corpo
Bb 2 di
DEL SE STIERO
di N.Signore con intagli coſi ſingolari, con tanta ricchez
za d'oro, & con pitture coli nobili, di mano di Paolo pre
detto ,del Palma, & di Franceſco da Baſſano , che ſarà cofa
veramente degna,non pur della luderta Chieſa , madique
fta religiola città .

Ogni Santi .
ha ſul caſo di queſte chieſeOgniSanti di donne Mo
S.nache, ma di nuouo edificio: chiaro per Santo Barbari
go , & per Iacomo Duodo.

Trinità .
V antica,
Icinoalla& dimolta
DoganadaMare,litrouala
diuotione, la quale Trinità:fabrica
fu conſtrutta &
inſtituita da i CaualieriTeutonici della Pruſſia , allora che
eſſendo il mondo inferuorato nell'acquiſto di terra Santa ,
1
ſi faccuano fpefli paſſaggi in Soria .Per cagione de quali,cf
ſendo Venetia commoda ſcala per quei paeſi, ogni natio
necercalia di hauer luogo proprio in quelta città per le co
ſe loro . & tanto piu ,quanto che la Rep.abbracciando la lo
ro Santa intentione,non ſolo daua ricetto, ma aiuto & fa
uore con legni & con armi contra gli infedeli, ad augumé
to della Santa fededi Chrifto .
Nel ſu ſcritto Seſtiero ſono in fomina XI. Contrade. XI.
Chieſe parrocchiali. XIII.Chieſc di Frati. VIII. Chicfe di
Monacho . VnaFraterna Grande.XXVI.Torri ſacre.VI.cor
pi Santi. XXVIII. Organi. II.Oratori. III. Spedali.X.piazze.
XIX.palazzi.XXVII.Giardini.V.ſtatuemarmoree.XLIX .
ponti di pietra.XX.pozzi publichi, & XL.Corti.
Sono parimente nell'llolecirconuicineche ſono al nu
mero di XIII.non connumerando S.Iacomo di Paludo ,nc
S.Franceſco dal Diferto . XII. Chiefe di Frati. I.di Monache
X.corpi Santi.XIILTorri ſacre.& V.ſtatue .
DELLA
99

DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA

deſcritta da
M FRANCESCO SANSO VINO

Libro Settimo .
Opole Chieſe,i Monaſteri,gli Oratorij, &
gli Spedali,che di ſopra s'è detto, ſi troua
no fra le piu honorate,& religioſecõgre

D gationi della Città, ſei Fraterne, chiamato


comunemente Scuole Grandi de i Battu
ti, conciofia che abbracciano gran quanti
tà di perſonecoſi nobili comecittadini& popolari, & fo
no ſottopoſte al Conſiglio de Dieci.In queſte s'operano co
ſe religioſo, percioche quaſi come in Academia • Scuole
publiche vi ſi imparano & eſſercitano l'operationi Chri
Itiane a beneficio dell'anime de fratelli coſi morti come ui
ui,
Di
> & illuftri & di gran beneficio per i poueri a gloria di
o & , "'

Scuola della Carità .


Laprimach
,& e foflel'anno
inftituita foiSanta Maria dellaCari
1260.a
caſionedella Vergine miracoloſa per la quale fu edificata la
Carità . & da queſta tutte l'altrecinque preſero la forma lo
ro,
? DELLE FRATERNE
to ,coſi nel modo della fabrica come del gouerno.Concio
ſia che in ogn’una fi crea del corpo decittadini per un an
no,un Guardiano,al quale ſi dà titolo di grande,riſpetto al
la cura fua di tante perſone, & riſpetto anco all'altro Guar
diano ch'è ſotto di lui chiamato da Mattino . Vn Vicario
con altri officiali , & ministri,& li dodici della Giunta,l'offi
cio de quali è d'elléradiunti al Guardiano & alla banca nel
le deliberationi che ſi trattano fra loro, & quetti ſono il
neruo di tutto il gouerno. Il Guardiano Grande col Vica
rio vanno veſtitinella folennillima feftiuità del Corpo di
Christo , l'uno di color crenelino con le maniche alla
ducale, & l'altro di panno pauonazzo a comito, come rap
preſentanti in quelta parte il Dominio : & per l'ordinario
ſi come inſtituto procedere ab'an'iquo, fi honora ilGuar
diano con titolo di Magnifico.Queste lei Scuole, maritano
ognianno ſenza alcun dubbio piu di 15oo.donzelle con
l'entrate dei lafci dei teitamenti. Diſpenſano fimilmente
cale, danari,farine,mātelli, & altre cotealla poucrtà per no
tabil foınma d'oro ,perciocheognunad'elle Fraterne hadi
rēdira intorno a cinqueò ſcimila ducati di ſtabili & di po
deri.Et tutti i prederri officiali, cofidiqueſta come dell'al
tre fraterne,li creano comodi inedefimi,che fa quelta . Et
nel vero apportano grande ornaipento. & giovamento'in
tieme all'vniuerfale.Perciocheoltre che lono copiolamen
te fornite d'argenti,diparamenti,di lacroſante reliquie, &
di altre coſe appartenenti atculto di Dio ,rappreſentano an
co un certo modo di gouerno ciuile , nel quale i cittadini,
quafiin propria Rep.hanno igradi & gli honori ſecondo i
meriti,& le qualità loro.Hanno eriandio diuerſebellezze,
coli di fabriche,come di pitture & d'altro.Percioche in que
ſta della Carità edificata preſlo al canal grande & per fronte
della Chieſa della Carità, grande & capacea baſtanza con
bella ſala & albergo, vi ſono gli Apoſtoli fatti a guazzo
maggioridelnaturale,da lacomellodal Fiore che riflè l'an
no 1418.Et nell'Albergo,la noſtra Donna dipinta ancoef
fa a guazzo, fu opera di Antonio Vinarinoda Murano . Vi
fi uedeetiandio il ritratto del Cardinal Bcfiarione, il quale
CI veſtito
O SCVOLE GRANDI LIB. VII. 100
veſtito da fratello di Scuola , ha quiui preſſo il cappello da
Cardinale.Queſto huomofingolare nelle dottrine, hauer
do fatto dono alSenato della tua libreria, li come s'è decis
altroue,fu parimente corteſe a queita Scuola,divn quadret
to, nel quale ſono dipinti all'vſanza greca in Capitoli, imi
ſterij della paſſione di Chriſto, co le parole greche del Van
gelo poſte di ſotto . Vi ſi vede etiandio un quadretto con
vna teſta di Chriſto in niacità fatta a guazzo da Andrea
Bellino . Di ſotto nel primo piano, li leggono in teſtimo
nianza della ſua edificatione, & della reltaurationcl'infra
ſcritte parole.

Charitate, Amore , Humanitate, pauperes anteceſſores


edificauerunt MCCCX. Succeſſores uero reſtauran
uerunt MDLXVI.
& dall'altra parte ,

Fis
?
Dominium Venetum , Religione, Lege,luftitia confera
uat Remp.Charitate, Amore, Pietate fubditos.
MD LXVI. )

Scuola di: San Giouanni 1.1


1

Euangeliſta.
Opo la Carità fu cominciato l'anno 1261.la Scuola di
S. Giouanni Evangeliſta: il cui ridotto la prima volta
ſi fece alla Chieſa di S. Aponale.Indi a poco tépo ottennero
dalla famiglia Badoara terreno, doue collocarono l'anno
1307.l'albergo,& lo edificaro molto nobilmēte. Et comin
ciatali la fabrica l'anno 1348. ſotto ilPrincipato d'Andrea
Dan
DELLE FRATERNE
Dandolo , fifinì l'anno 1405. del meſe di Marzo , ſotto il
Guardianato di lacomo Tattaro.Il Salonedi queſta fabrica
è lungo 64.piedi & largo 24.& ha la ſua ſalita per fianco co
belliſtima ſcala,imitata poidaquella di San Marco.L'ordi
ne del gouerno è come quello della Carità . Et è ricca di
prouenti di cafe, & di poderi per lo maritar delle fanciulle,
& per glialtribiſogni.Anziğita ha di piu dell'altre uno ſtra
ſordinario dettoſacco,ch'ogni dõzella figliuola de' fratelli
di ſcuola chevogliaò monacare, ò maritarli pur ch'ella lo
ricerchi dalla fraterna,eflendo però di balla fortuna,rięcyc
dieci ducati per ſuo ſouegno. Ma molto la rende illuſtre &
chiara la Croce miracoloſa del ſantits.legno doue fu mor
to Chriſto , ch'i fratelli conſeruano con molta veneratio
ne, la quale famoſa perdiuerſi miracoli, le diede reputatio
ne& grandezza. L'anno 1 369.un Filippo Mafferi Caualie
ro & gran Cancelliero del Regno diGicruſalem , hauutala
in dono da Pietro Tomaſo Patriarca di Coſtantinopolila
diede aqueſto Sacrario . Et portandola ifratelli in cima al
pennello, auenne fra diuerſe altrecoſe ſcritte di queſta fan
tiſſima Croce , che andando la Scuola a San Lorenzo nella
feſtiuità ſua , & non potendo paffarſiſul ponte per la folta
delle brigate,vſcitadel pennello ,cadde inacqua,ma ſtando
ella ſoſpeſa in aria ſopra all'acqua, Andrea Vendramino 1

Guardiano in quel tempo,hebbegratia di poterla toccare


& ricuperare.Auenne parimenteaS. Lio un'altramaraui
glia perun fratello di Scuola poco diuotod'eſſa Croce, che
nella morte ſua,non potè eller portata al ſuo funerale,li co
me atteſta una parte del Conſiglio de X. fatta l'anno.1374.
a gli a.di Maggioin materiadepredetti due miracolime
morandi. Vilono medeſimamente pitture diuerſe,della
hiſtoria del teſtamento uecchio & nuouo, con la paſſione
di Chriſto, non punto volgari, & la ſeconda parte dique
ftaopera fudi manodi lacomo Bellino,chefoceancola fe
conda parte della Natiuità.Nell'albergo fiueggono dipin
telehiſtorie deimiracoli della predetta Croce, di buona
mano & didiuerſi maeſtri. Conciolia che la primatela a
man deſtra fu di Benedetto Diana . La ſeconda di Gian Bel
lino
O SGVOLE GRANDI LIB. VII 1or
ling ; ainendue łodatiſs. & famoſi maeſtri.La terzadiGior
vanni de Manfieri, & la tela alla ſiniſtra dell'altare,diVitto
rio Scarpaccia huomodirara eccellenza. L'altra all'incon
tro fu diGiouanniMariſcalco . Et oltre all'altarc, la prima
tela dalla ſiniſtra,fu dipinta da Lazaro Sebaftiani. La fecon
da da Gentil Bellino , & la terzada Giouanni de Manfueti.
La palla dell'altare fuopera di lacomo Bellino . Nel ſecon
do albergo di dentro , il ſoffitto fu fatto dal ſempre memo
rando Titiano. Et nella facciata dalla finiftra parte pode vn
quadro di Rocco Tedeſco ditanta diligēza & bellezza che
è ſtiniato di molto prezzo . Viſono etiandio diuerte reli
quie , fra le quali finora una gamba di S.Martino, & la teta
di S.Angclina. Nella conferua
facciata all'incontro del Tribunale,
domini maana yn tabernacolo di:
opcra T cdelcadiradicidi perle, con la hiſtoriadella pallio
ne di'noftro Signore di figure piccolc di ballo rilieuo , di
grandezza tutta la machina di poco piu d'un braccio , ina
dieſquilita uaghezza, & di ualore di molti & molti ducati;
& fu dono fatto alla Scuola di Liuio.Podochataro Arciue
Icouo diGiprifratello di ella Scuola . Della quale fu fatto
niedetimamente fratello l'anno 1571..Filippo II. Redi Spa
gna,Ferdinando ſuo figliuolo, Don Giovanni d'Auſtria tra
tello del Re Filippo , Diego Guſman Oratore del detto Re
preſloa questa Rep.lacomo Criſpo Duca di Niclia. Riccar
do Scellei Gran Prior d'Vngaria ,lacomoScellei ſuo fratci
lo Commendatordi lerufalem . Vn'altro Riccardo Scellei
nipote delprimo Riccardo. Felice Nieto diGulinan nipos
te dell'Oratore.Odoardo Gran Barone del Regno d'Inghilt
terra , & Chriſtoforo Salazar creato del detto Re,cſendo al
lora Guardiano,Bernardino dei Nali, Vicario, Giouani Fi
golino,Guardiano damattino,Ottauiano Zecco Dottore,
& Scriuano Giouanni di Pace .Sono anco fratelli di que
koridotto, i FratiMinori,la cuiChicla è per fianco . Er di
quiè,chc la Domenica di Lazaro, quando ſi moſtra il fans
gue miracoloſo al popolo , i Frati fanno intendere alla Fra
terna, come a loro fratelli,cheuēghino a uiſitarlo,ond'ella
comparendo proceſſionalmente alla Chieſa , & trãsferitali
Ce verſo
DELLE FRA TERNE
verſo la cappella maggiore,gode della deuotione del pres
detto ſangue conſeruato neFrari.

Scuola della Miferi


cordia .
El Seſtiero di Canareio ſi contiene la Scuola & fratcr
N na di S.Maria della Miſericordia, & inftituita da quel
la de Mercatanti ab antiquo :della quale facemmo mentio
nediſopra fauellādo di S. Maria dello horto.La fabrica vec
chia è riguardeuole molto : percioche la ſala è lunga & lar
ga quanto altra che ſia nella città, con bello & honorato al
bergo.Con tutto queſto l'anno 1534.poco piuòmeno,'ef 1

.
ſendo Guardian Grande FranceſcoFeletto eccellentiſs:Ora i

tore & Caulidico ,dicde principio a un'altra Scuola nuoua


per fiãco della vecchia, fulmodello di lacoino Sanſouino :
& li fabricò con larghiſſima ſpeſa . La quale per qualità
di fondanienta , per groſſezza di muraglia , & per bellezza
di compoſitura èla piu notabile & la meglio intelá,per giu
ditio deiperiti inquesta profeffione,che li trouinella città. 1
Ma ben ſi crede che nonſi habbiada ueder coſi tolto il fuo
fine , ſe non ſi deſtaffe perauentura qualche ſpirito nobile;
che ſtimando veramentelo honore & la gloria della ſua pa
tria,procuraffe quando cheſia,dimandarlainanzi pra che
ſi può. Hala fabricavecchia ſopra il portonela ſtatua di no
ſtra Donna dimarmo,con bell'aria,belle mani, & con pan
ni molto ben inteli, &fu fcolpita da Bartolomco che fece
il portonedipalazzo . Scolpìlimilmēte le figure che ſono
nel frontiſpitio d'ella Scuola,fornitacopiofaméte diargen
taric,di ualì,di reliquie, & d'altri arnefi neceffarija tanto ri
dotto.Nel quale tiene il uolgoche ſiriduca la maggior par
te deicittadini originarij, & che però ellaa uncerto modo
preceda all'altroper queſtoconto.

Scuola
OSCVOLE GRANDI LIB. VII. 103

Scuola di S.Marco.
S !IS.Marco,
ha parimente un'altra Scuola Grande, ſotto titolo di
ſituata vicino alla Chieſa di S.Giovāni & Pao
lo,notabile per edificio,per numero diperlone , per entra
ta, & per ogni altra qualità di coſecccellenti. Nel principio
ſi riduceuano a Santa Croce in Luprio :mariceuuto l'anno
1438.un fondo da i frati di S.Giouanni& Paolo , ſi partiro
no dicolà nel giorno della feſtiuità di S. Marco , con ſolen
niſſima proceflione. Auenne poi chel'anno 148 5.arſelal
bergo,onde ſi rifece l'edificio l'anno 1490.in quella forma
che liuede hora,cioè ampio, con capacillima lala & conu
merata fra le principali, & uili monta per due ſcale com
mode & ricchc, & di ſotto lo ſpatio è confimile a quello di
ſopra. La faccia di fuori è tutta incroſtata di marmi finiſ
ſimo con aſai bella ſtruttura. Le figure di marmo pofte ſo
pra la porta nel frontiſpitio , & ricuperate dall'incendio ,fu
rono ſcolpite dal ſopradetto Bartoloinco. I due quadri di
mezzo rilieuo poſtida i lati del portone, con duemiraco
li di San Marco ſono di Tullio Lombardo . Nell'entrar
della Scuola, il Chriſto fattoa guazzo nello horto ,fu opera
di Giorgio Schiauone allieuo dello Squarcione. I quadri
nella ſala coi miracoli del Santo,di lacomo Tintoretto. &
Gentil Bellino vi dipinſe il quadro, nel quale San Marco
predica a gli infedeli poſto in faccia dell'albergo. & Gio
uanni de Manſueti , il quadro doue San Marcoguariſce un
calzolaio Il quadro alla deſtra doue è eſprella quella fortu
na memorabile per la quale San Giorgio , San Marco , &
San Nicolò , uſciti, comedicono l'antiche ſcritture , dalle
>

Chiefe loro , faluarono la città , fu di mano dilacoino Pal


ma , altri dicono di Paris Bondone. Vi fi anco comin
ciata l’arca di Noè da Bartolomeo Montagna , ſu la quale
2

Benedetto Diana dicde principio a una fantalia che non


fu finita dalui per l'incendio . Il martirio di San Marco fu
di Vittorio Bellino. Sono in quelto ridotto in gran copia
ricchezze di tutte quellecoleche li conuengono a honora
ta congregatione.Neglianni patjatiui furubato uno ancl.
Cc 2 lo
DELLETRA TER NE
lodi S. Marco che ſi conſeruaua con molta veneratione , il
quale fu con altri argenti disfatto , & uenduto dal mal fatto
re,cli'alla fine ſcoperto , ne riceuè il debito ſupplicio & ca
ſtigo .
Scuola di S.Rocco.
V Na Quinta fraternafuerettadacerti huominidireli
gioſa vita, in quel tempoche il corpo di S. Rocco por
-tato di Germania a Venetia, & ripoſto in S.Giuliano la pri
ma volta,la libero davna acerbitsima pelte, gia 9o.anniſo
no. Queiti poforo il ridotto loro a S.Rocco & Santa Marga
rita; ina ottenuto poi da i Frati Minori, vn terreno vacuo,
vicdificarono la Chicfa & la Scuola, intitolata a S. Rocco ,
Feccrop tăto la facciadella loro fraterna tutta incroſtata di
nobilitš.marmi& riccadi ornanicnti,con incredibil ſpeſa.
Alla quai coſa fare gli aiuto grandemēte,moltianni ſono
l'imagine di Chriſto dipintadaTitiano,la quale facēdo di
uerſi miracoli , fu frequentata con ampliffime limoſine &
doni , non pur da tutta Venetia , ma anco dalle circöuicine
città .Accreſciuta poi per i tempi calamitofidel morbo (il
quale ha ſpello dato moleſtia a queiteparte)di limoline,di
Jaſci, & d'altri utili & uiui prouenti , diuenne finalmente la
piu ricca fraterna di tutte l'altre. L'edificio nobiſlimo, per
itruttura, & con belliſsime & artificiofe ſcale, è fommamē
tę arricchito di pitture notande, percioche viſono nell’al
bergo diuerſi quadri.Nell'uno de quali è la hiſtoria di Chri
{to quando orò nello horto,nell'altro, quando fu condot
to avanti a Pilato , nel terzo quando fu crocifillo nel mõte
Caluario , & nel quarto la ſua paflione,col ſoffitto compar
tito in diverſe inuentioni,tutto di mano di lacomo Tinto
retto,fratello & prouiſionato della detta Scuola o fraterna.
alla quale ha voluto con corteſe animo dimoſtrare quāto
egli fofle amoreuole & grato con l'induſtria del ſuo eccel
lenteartificio.Et queſta fraternaè parimente fornita di ric
chillima ſomma di coſe condecenti al culto diuino , & di
groffa quantità di danari che ſidiſpēla alua gloria . Et pare
che nelleprocellioni ditutto l'anno,ella in pöpa & īnume
ro
O ŠCVOLE GRÄNDI LIB. VII. Tog
to di perſone;precedaall'altre; & ſpetialmente nelGioue
dì Santo , ch'elle vanno a San Marco a venerare il ſangue
miracoloſo. Percioche il popolo concorre a tanto ſpettaco
lo per veder queſta particolarmente, conciolia , ch’in quel
la notte vi caminano in proceſſione gran numero di bat
"tuti con marauiglioſa diuotione.dal quale vſo , anco l'al
tre fraterne hanno introdotto il medelimogia pochi anni
fono. itis

Scuola di San Theodoro.


Vítima delle fraterne Grandi , eleuata nel tempo no
L ſtro,è quella diSan Theodoro . laquale eſſendo prima
picciola & fatta dai Merciari, creſciuta dihuominifaculto
fi: fu finalinētedalſeccelſo Conſiglio de Dieci annouerata
la Seſtá fra l'altre . Fondata adunque ſecondo l'ordine del
le precedenti, & co'medeſimi officiali al gouerno ſuo,fipo
ſero vicino alla Chieſa di San Saluadore , nella quale giace
il corpo di San Theodoro , & compratoui vn fondo vi co
minciarono a fabricar il ridotto loro . Et ancora cheella
non habbia rendita alcuna ftabile, & ſia fondata ſolamente
ſu le borſe de fratelli :non è punto inferiore all'altre nelle
coſe appartenenti al debito loro , anzi nelle proceſſioni ſi
vede molto ben fornita di arncli di gran valuta . Oltre a
ciò diſpenſa ampliffime limoſine, marita donzelle , & di
ftribuiſce altre coſe a poueri in abbondanza, con molta lo
de de ſuoi fratelli, i quali inferuorati nell'opere di carità, ſo
Itengono con tanto ſplendore, carico di tanta importātia.
Scuola della Paſsione.
Valia imitatione di queſte grandi, ma non però nel
Q nuniero delle fei , quantunque non punto mino
re per quantità di fratelli,s'è leuata in queſt'anni vn'altra
Scuola chiamata della Paſſione, ma diuerſa di habiti & di
ſegnali . Queſti ſi veggono vna volta l'anno in proceflio
nc, cioè lanotte del GiouediSanto quando li moſtra al
l'altre
D'ELLE FRATERNEO
t'altre fraterne il ſangue miracoloſo . Il-ridotto loro fu al
la primain San Giuliano,mapoi fu traportatoa i Frari.Gli
officiali di queſta diſpenſano limioſine, maritano donzel
le, & fanno come l'altre . Le domeniche di Quareſima vi.
ſitano la Chieſa di San Pietroa imitatione delle lei grandi,
& creſcendo tuttauia in perſone & indiuotione, licrede
che col tempo habbia a riuſcir coſa importante . Allepre
dette Scuoles'aggiugne vn numero incredibile di Scuole
o fraterne dette picciole collocate in diuerſe Chieſe. per
ciocheogni arte ( & l'arti ci ſono in gran copia) ha la ſua
ſcuola gouernata dal Caſtaldo annuale con la banca, & re
golata dalle deliberationi fatte da loro ſecondo i biſogni
dell'arti, le quali tutte ſono ſottopoſte alla Giuſtitia Vec
chia. Dalle quali fraterne o ſcuole picciole in tēpo diguer
ra,li trahe quantità di huomini per armare,ſecondo la qua
lità d'elle ſcuole. Et ogni ſcuola hain ogni Chiefa il ſuo al
tare. & molte di loro maritano donzelle,diſpenſano limo
ſine , & fanno coſi fatte altre opere pie .
Oltre a ciò vi ſono le ſcuole del Sacramēto in ogniChic
fa appartateda quelle dell'arti, le quali hanno cura ſolamē
te all'altare del corpodi N.Signore,tenendolo in punto di
paramenti, di luminari, & d'altre coſe biſogncuoli a cofa
tale . Et queſte dopo il giorno ſolenne del Corpuſdomini,
nel quale la Signoria fa ſolennifſima procellionc, fanno
ogni anno ladomenica, fecõdo la volta loro la proceflione
per ladettafeſtiuità.Ora tutti i ſopra narrati luoghi ſacri,co
li di Chicle come di ogni altro Sacrario edificato in queſta
città,è impollibil cola a narrare, quali ricchezze habbiano
& in quanta copia per amminiſtrar gli ottici ches'appartē.
gono a ſua DiuinaMaeſtà.Oltra che tutte le Chicle, perpig.
ciolachel Ga, hanno il campanile, l'organo , & la piazza o
per fianco odinanzi. & ogni piazza ha il fiio pozzo publi
co , di modo cheſetu diſtendeſliin circuito tutti gliſpatij
vacui di queita città, vedreſti facilmente vn larghifiimocă
po per edificarui vn'altra gran citra appreſlo . Ettuttauia
noi ſappiamo , che molte citra delle principali in Italia &
poite in terra ferına, doucnon mācaua loro il terreno, ha
no

1
O SCUOLE GRANDI LIB . VIL 104
no a pena vna piazza publica. Sonopariniente in tuttele
Chieſe, Sacerdoti ſecondo la conuenienza del·luogo ,i quas
li affiduamente attendono al carico loro.Et tutte le cere
che ſi conſuntanodal clero per qualſi voglia occaſione,ſo
nobianchiſſime comeneue,& legialle non ſono in conto
alcuno. Apprelfo queſto,ogniChieſa ha qualcheprouēto,
chi piu ,chi meno, & i Piovani d'elle Tono creatida cittadi
ni & popolariche poſſeggono ftabili nelle contrade, per
via diſuffragii, & approbati & confermatidatPatriarca.In
ſomma la qualità delle ricchezze & del gouernoloroèdi
coſifatta maniera,cheogni Chieſa diVenetia può dirli co
ogni ragioneyn piccioloVeſcouado.

ci

DELLA
.11.1 ? A OVO23

DELLA VENETIA ,! . ' 1

CITTA NOBILISSIMA 1sis


C ': sis.in
‫ را‬: . . : deſcritta da 14 Crno

in
M. FRANCESCO SANSOVINO
i sonra
‫۔‬.. ‫ ام‬:::)
‫ر‬ )
.. 11.W TO
Libro Ottauo .
Or che habbiamo deſcritto a baſtanza la
Città per via di Seſtieri, quanto alle Chic
ſe & luoghi pij,cõſacrati al culto di Dio ,
P ornate riccamēte & copioſe di tutte quel
le coſe che ſi poſſono chiedere a bocca ap
partenenti a coſi fatta materia, pafleremo
hora ailuoghi publichi & non facri , & primieramente ſi
fauellerà della piazza publica con tutte gli edificiadiacen
ti, come parte principale & di molta importanza.

Piazza di S. Marco .
Veſta adunque diciamoch'èpoſta da quella parte che
Q riguarda fra S Giorgio Maggiore & San Giouanni del
la Giudecca, quaſinelmezzo arco del Canal grāde, comin
ciando l'arco dalla punta di Santo Antonio , & diſtenden
doli fino a Rialto . Ella è fpatiofa , & larga, & bella quanto
altra piazza del mondo comeatteſta il Petrarca nel 4. del
le ſucfenilinella Ill.Epiftola diccndo, Vterque ludus in plaa
tes
AT!
PVBLICHE LI B. VIII.1 105
tea illa cui neſcio an terrarum orbis parem habeat. & tutta co
perta & faleggiata di mattoni , o pietre cotte , per ope
ra di Riniero Zeno Doge 44. & d'Antonio Veniero Do
ge6 1.che la fece finire l’anno 1382.0 ſecondo altri1 394
La ſua ſituatione compartita in quattro quadri, & congiữ
ta inſieme, fi riduce in vn corpo folo ,forinando in vn tem
pomedeſiino quattro piazze. Percioche feſi riguarda be
ne,il palazzo ha due piazze al ſeruitioſuo, l'una per fronte
ſul canal grande, & l'altra perfianco di rincontro alla libra
ria,quadrata ogni vna & cô la ſua giuſtalarghezza.La Chie
ſa di San Marco ha la ſua che ſi diſtende fino a San Gemi
niano , & San Baſſo ha ſimilmente la ſua per fianco della
Chieſa di San Marco dal lato della Canonica. Ma miſuran
doſi la piu lunga ch'è quelladi San Marco , ella è di 470. &
piu piedi , & dilarghezza 1 20.& piu. & dalle colonne fino
alla torre delle hore è lo ſpatio disco. piedi. Ora dandoſi
principio dalla parte ch'è volta verſo la torre , ſi vede vna
banda dicaſe tutte vgualidi altezza & di lunghezza ,che
corre fino all'eſtremo dellapiazza, con lafaccia vguale di
ſimmetria, poſta ſu pilaſtri & colonne di finiſſima pietra
Iſtriana , in treſuoli, tantovaga & ricca a vederechenulla
piu : & queſte ſichiamano cale nuoue della Procuratia,ri
ſpetto allevecchie che ſono all'incontro, & furono fabrica
te ſul modello di Maſtro Bono Protho di San Marco . Si
legge che Sebaſtiano Ziani Doge 38. edificò la piazza con
yn corridore per loquale s'andaua attornoda tutti i lati , &
del quale ne appariſce ancora qualche veftigio , & tutte que
ſtefabrichefurono laſciate alla Chieſa di Sa Marco dal dete
to Ziani, con buona parte della merceria . Dalla parte
del canal grande ſono le caſe deProcuratori ,il cui obligo
è di habitarui per riſpetto della Chieſa della quale quellide
Supra hanno il gouerno &la cura, & anco per inolte altre
occorrenze della Rep. eſſendo effi i primi huomini della
città.Dirincontro alla Chieſa, s'ergono in aria treſtili o fu
ſti chiamati volgarniente tendardi , fitti ſu baſe o balaur
ftri di bronzo ,ſcol piti a figure di mezzo rilieuo, i quali fto
dardi ſignificano franchigia & libertà dipendente da Dio
Dd &
DEL LEIF R A TER NE.
ſolo , & non da Principe alcuno. Si dice che rappreſentano
ancoitre Regni,diVineria, di Cipri, & di Candia. Che gli
vltimi foffero Regni è noto ad ogn'uno,mache Venetia
ſia nominato Regno,lo habbiamo dimoſtrato ampiamen
te piu inanzi. Altre volte lo ſtendardo di mezzo poſto
nel tépo di Paolo Barbo Procuratore, chefu l'anno 1501 .
fi folo .Vifurono poi aggiunti gli altri duenel quarto an
no del Principe Leonardo Loredano , ſi come li legge da
pie . Soprai predetti ſtiii,fi niettono per le feſte folenni,tre
gran (tendardi d'oro & di leta di gran valuta , rifatti ſotto
Hieronimo Prioli Dogc, l'anno 1559.
!! ,
‫نه‬.
Campanile di S.Marco.
Er fianco verſo il Canale, è la notabil fabrica del Cam
panile , percioche oltra all'altezza è fondato maraui
uiglioſamente ſotterra, & tirato di ſopra con muraglia, &
con architettura ſtabile & foda.Le fue fondamenta furono
gettate nel tempo di Pietro Tribuno Dogo 16. l'anno 8887
L'anno poi 1148. ſi cominciò a tirar la muraglia di ſopra
ſotto il Doge Domenico Morcfino . E fu ordinaroche foſ
fe comune al Palazzo , & alla Chieſa , feruendo nell'occor
renze all'uno & all'altro luogo L'anno 13.29 . fu rinouat
to per opera di vno Architetto chiamato il Montagnanat
Et l'anno 1400 :arle nella creationedi Michele Steno per le
felte del popolo fattein tempo di notte co i fuochi.Etl'an
no 1417. percoſſo da vna faetta celeſte,lu la cima ch'era di
legno , Abbruciò fino ſul vino del fallo , onde fu poi rifat
to dipietra nella ' forina che livede alpreſente , & dorato
nobilmente fino allo eftremo della fila punta Contuts
to ciò l'anno 1490, s'abbrucio per vn'altra faetta che mer,
feanco fuoco nel campanilede Frari.Finita la fabrica aus
uenne vn miracolo non punto volgare , Perciochecaden
do vn'operario dalla ſuacima, raccommandatoſi di cuo
roa San Marco , s'appiccò con le mani in cadendo ayna
trauc
1
PV : BLICHE LI B. VIII. 106

che ſporgeua in fuori quaſia mezzo campanile,& foftene.


donfortemente, reſto loſpeſo in aria , onde ailitādoticon
funi , licalo in terra ſenz'alcun male . Gira da pie perogni
verſo 162.picdi.è alto fino al primoſuolo 164.piedi.
di quindi all'Angelo 152. Il quale Angelo poſto in cinia
l'anno 1517.è alto 16.piedifatto di legno & coperto tutto
di raine dorato in atto didar la benedittione. Il qual poſto
ſoprayn perno di ferro ,ſi yolge attorno ſecondo che loffia
noiventi,non altramente cheli faccua la itatua poita topra
yn'altifl. torred’Athene,il qual girando moftraua la qualis
tà de venti,comericorda Vitruuio , Dal piano delle cam
pane fino al ſoflitto doueelle ſtanno appele, la fabrica èfaça
ta in volto con grofle & altecolonne di marmo. Di fopra
corre vii poggiuolo di fuori di colonne,di bronzo , alto
qiianto yno huonio, per lo quale li camina comodamen
to attorno a tutte le faccie. Neiquadroni, dal poggiuolo
in fu ,doue il campanile coiningia a piegarſi in piramide,
ſono ſcolpiti Lconi di marmo di notabil grandezza . Di
dentro ha le muraglic doppie , & quella difuori è groflas
picdi, & ivolti delle ſcale chevanno all'altro murodiden
tro ſono di larghezza di 6.piedi , le quali montano ſenza
[ calini, & ad ogni ranio diſcala doue ſi volta , li troua vn
patto con la fineſtra che dà lume. Scuopre con l'altezza
ſua non purlelagune & la terra ferma,ma quando èbuon
tempo & ſereno, i nauiganti che fi partono d'Iſtria lo veg
gono per lo ſpatio di cento miglia lontano, Hala cuſtodia
di queitamachina,vni cittadinoben nato , poftouidal Do
>

niinio con ſalario di..so. ducati l'anno , il quale vi tiene


huomini pagati, che ſuonano per legge 1413. alle horcor
dinate & cominelleloro, & non altraments,
ili Di TO

Procuratie di San Marco,


:, 951cha
tra fabrica, ſono le Procuratie di San
COOntiguoallaprede
Marco.Ma'accioche's'ítēdaineglioğlta materia da i fo
reſtieri, cioè qual diada
degnità del ProcuratoreL'qffitio, &
Dd 2 il
1
DELLE FABRICHE .
il carico ſuo nella Rep. ne ragioneremo in queſto luogo
quel tanto
che hotrouato nelle memorie antiche di que
Ita Patria.Eſſendoſi adunque dato principio alla fabrica del
Tempio di San Marco da Giuſtiniano Participatio Doge
Decimo, & continouandoli a farfi maggiore dicorpo , &
piu ricca d'ornamentida i ſuoi ſocceſſori,& creſcendo tut
tauia la cura dell'edifitio , al quale il Principe non pote
ua attendereper l'occupationidelle coſe del ſuo gouerno,
parue a Padridi quel tempo, di creare vno huomo di credi
to, & di riputatione,al quale ſi delle il gouerno della fabrica
& lo chiamorono Procuratore,efendo l'offitio ſuo dipro
curar il finiento dell'opera con ogni induſtria, preſtezza
& bellezza.Ma qual foſſe ilprimo, & quando creato non ſi
ha certezza alcuna . Andrea Dādolo nell'editto in materia
de Canonici di Sá Marco,par ch'accenni,che queſta degni
ta haueſſe principio ſotto il Doge Domenico Contarini,
che fu l'āno 1043. percioch'egli ragionādo di queſto dice ,

Nonnulli cum fingulis portionibusdifpofiti Capella


ni , e ſubſequenter perPetrum Vrſeolo qui Eccle
fiam ipſam in occaſu Petri Candiano Ducis prea
ceſſoris fui exuſtam incendio,renouauit. Quam Do
minicusContareno poſtea in formaqua nunc cernitur,
reſtaurauit. Procurator eidem Ecclefiæ, & fabrica
cum annuis redditibusextititconſtitutus tto.
Di manierache ſi può credere che errino tutti quelliche
ſcriſſero ,che il Procuratore foffe ritrouato allora che il Do
ge Ziani laſciò per teſtamēto diuerfi ſtabili alla Chieſa, poi
chceſſofu ordinato per tanti anni innanzi che foſſe fatto il
Ziani.Il detto Procurator adunq; ſi ſottoſcriueua in queſta
maniera.Ego Angelus Faletro Procurator Operis BeatiMarci. Ma
perciochecol tēpo acquiſtandoſi dominio & imperio per
mare & per terraonde le facende cominciaronoacreices
IC
PVBLICHE LI B. VIH . 187
re,l'anno 1 23 1. cſſendo allora Dogelacomo Thiepolo , fu >

al primoaggiunto un compagno ,& fu creato Piero Dan


dolo alli 14.diMaggio .& l'anno 1259. ſotto il Dogato di
Rinier Zeno, fu aggiuntoil terzo , chefu Marco Soranzo,
alli 17.di Nouembre . & l'anno 1261.fu fatto il quarto.Quc
ſti eſſendo huomini di coto & illuftri,hebbero oltre a quel
lo della fabrica ,altricarichi d'importanza, & acquiſtandoſi
riputatione per la loro bontà, moltiplicando i laſci,furono
coſtretti a diuidere i ridotti fra loro ,onde ne fecero tré, ef
ſendo i Procuratori rimaſti tre per numero , & s'ordinò che
l'vno attendeſſe alla Chieſa , & foſſe chiamato , de Supra,
che l'altro gouernafle le commeſſarie dilà da Canale, &
foſſe detto de Vltra, & che il terzo prouedeſſe alle commer
ſarie diquada Canale, & foſſe nominato ,de Citra. Et ac- '
cioche li haucffcro a procurare i negotij con piu commo
do & acconciamente, l'anno 1319. furono creatidue Prom?
curatoriper ridotto ,dādoſi loro in ſerbo i priuilegi del Do
minio , & tutte le ſcritture d'importanza. & l'anno 1442.
vollono , che foſſero tre per luogo , onde ſe ne crearono a
tre per ridotto9.in tutto,& ancoin maggior quantità , fe
condo il biſogno & l'occorrenzedella città. Queſti l'anno
1268.furono fatti fornitori & cffecutori dei teſtamentico
meſi loro dal Principe,& dall’officio del Proprio ,& creati
tutori douenon ſono, acquiſtarono'ün maneggio , per ca
gione de i laſci de i teſtatori, purtroppo grande, ondehan
no il gouerno d'un numero incredibile di poffeffioni & di
caſe, in diuerſi territorij di qfto ſtato . Oltrea cio diſtribui
ſcono caſe ,danari, farine, & altre coſea tutti i Seſtieri,per
buona & gran ſomma di danari. Et prouedono a i poueri
marinari( & s'intendono marinari,i compagnidi galea,ca
lafati, marangoni, & remari, che habbiano fatto treuiaggi
almeno da Corfu in là) nelle neceſsità loro , a loro biſogni
per l'amordi Dio.Hanno le caſein piazza,ſecondo che toc
ca la volta.Et l'anno 1:5 69.a2o.di Settembre, fu rinouata la
legge chefaceſſerola guardia alla piazzacondiuerfi huomi
ni dell'Arſenale,quando è adunato il Conſiglio , Saduna
no , aloro officij per dare audientia & fpedir diuerſi nego
tij
DELLE FABRICHE
tij tregiorni la ſettimana, cioè il Martedì, il Mercoledi, it
Giouedì, & il Sabato per l'ordinario . Er yno di quelli della
.

Procuraria de Supravàogniſettimanavna volta in Chicla


a vedere il biſogno luo . Et hanno le chiaui delle reliquic
delle Chieſe della città , percioche elle ſono ſotto tre chia
ui,l'vna èè queſta de i Procuratori,Jaltra ſta appreſſo i Pro
curatori di quelle tal Chieſe, & la terza la tengonoi Pioua
ni.Sono creati Sauidel Coliglio ,detti comunemente Gran
di,a due per Procuratia:& hanno anco altre degnità, ſecon ;
do che piaceal Senato . Queſto carico adunque laboriolo
nel principio,fu conuertito in degnità coli fatta, che dopo
il Principato , è la ſupremache diala Rep. percioche ſi ho
nora co queito titolo,ognihuomo di valore,che eſſendoti
eſſercitato lungamente in maneggiimportāti per la patria,
G lia portato di modo,chelo habbia ben meritato co l'ope,
re que.& li ſuol dare,dopo molte fatichedurate,quali come,
per premio de moriri altrui,& per ripoto & rittoro. & è de
gnità che li tiene in vita alla quale cedono in preminenza
tutte l'altre,dalConſigliero in fuori,quando litroua in pa
lazzo . & i Dogi per l'ordinario ſi creano diqueſto corpo.
perciochemettēdoſinelnumero dei Procuratori, i primi;
benemeritidella città, & eleggendoſi nel crcare il Principe
il piu meritcuole, è necellario chcilDoge eſca le piu, colte:
dal grembo de i Procuratori.Con tutto ciò daldi che fu in
ſtituita la degnità Procuratoria fino a queſti tēpi ,ſono riu
ſciti di loro 28.Principi,cioè 15.della Procuratia de Supra,
cinque di quelladeCitra ,& 8.di quella de Vltra.percioche:
furono de Suprą. ( ( : ‫ز‬

lacómoContarini.
1975. Iacomo 1471 Nicolò Throno..
ijri Giouanni Soranzo . 1473 Nicolò Marcello.
1343 Andrea Dandolo. 1485 Marco Barbarigo
1356 Giovanni Delfino. 1485)Agoſtino Barbala
,
1365 Marco Cornaro. rigo .

1381 Michele Moroſini. 1521 Antonio Grimani."


Michele
PN BLICHETLI B. VIII.1 108
1900 Michele Steno. - ? 1.1523. Andrea Gritti.ui't
M
1413 Thomaſ Mocenigo 1538 Pietro Lando,
Er diquella de Citra , i Principi Procliratori furono .
1335 Gia Gadenigo. 1474 Pietro Mocenigo
1316, Andrea Contarini ise 3476 Andrea Vendrm
1413.Franceſco Foſcari. " Hi!...mino, ma
15 : 15'09
, : 19
Et di quella de Vltra furono Principi. ‫ ܀‬f y‫ ܙ‬. ) ; ) f ‫܆‬
1457 PaſqualMalipiero 1'59 Hieronimode Prioli
1462. Chriſtoforo Moro! 1,576 Luigie dlocenigo: 1
1545. Franceſco Donato . 1577 Sebaſtiano Veniero
1583 M.Anto. Tiriuiſano 1'538 Nicolo daPonte ?
Nella loro creationca tanto grado, ſi fanno dai parenti &
ainici, & dalla città ,quelle dimoſtrationi di letitia co fuo
chi, con ſtromenti mulici & con altre allegrezze,che ſi ſo
ghohoin quelle de Cardinali. Etnoi habbiamo veduto ſcri
uendo queſtecoſe, lacrcatione di Nicolò daPonte nipote
del Doge preſente nella quale,non pure li fecero diuerlife
gni ſecodo il ſolito della città , ina li lonarono a gloria le ca
panedi S. Marco per tregiorni ſeguiēti fino alle quattro ho
re dinotte : & li poſero ſul campanile lelumiere, ficomeſi
coftuma nelle creationi de i Papi, & de i Dogi.Veſtono per
l'ordinario dipayonazzo a maniche ducali , & ceſano da
dare in Conſiglio ,ma in quel cābio entrano in Prégadi, &
in Conſiglio de Diccip giunta.Entrano Saui Grādi,Amba
fciadori a iPrincipi, Sopraproueditori all'Arſenale,Genera
li darmate,& doue piace finalmêre alla Rep.Ağiticoſi fat
ti huominti di cofieccellétepminerża,fu daro vn Caſtaldo
p Procuratia ; fuori che quella de Supra,la quale ne ha duc,
cioè Gabriello Othobono , & Vincēzo Riccioamēdue per
fone digiuditio , & di ſofficienza ſingolart ,perriſpetto del
la Chieſa : i quali Tono eletti dai Procuratori ftem & ap
probati dal Collegio.Hanno ctiandio Notari, Quadernieri,
Prothis
DELLE FABRICHE : 1

Prothi,Comādatori,Capitani, & cotalialtri oſkiciali a ſem 1

bianza diMagiſtrato, le quali tutte coſe gli rendono picni


digrandezza & direuerenza. Et percioche queſta degnità !
ſublime è ſtata col tempo & è tuttauia in diucrſe famiglie,
mi è piaciuto di mettere i Procuratori in queſto luogo,
col tēpo nel qualeeſsifurono, per ordine di alfabeto . Che
quanto poi al giorno che eſsi furono creati,ſi puo ampia
mente vedere nell'ultinio libro chiamato Cronico di Ve
netia .
BADOARI Giuſtino 1138 BONI Aleſſandro 1570
Marino 1320 Canali Guido 1313
Albano 1423 CAPPELLI Marino 1 265
BASEI Baſeio 1137 Giouanni 1486
Giouanni 1 205 Antonio 1523
BARBARI Franceſco 145 1 Paolo 1524
1487
Zaccaria Andrea 1537
M.Antonio 1572 Vincenzo 1538
BARBI Iacomo 1234 CARAVELLI Marino 1410
Pantaleone 1366 CELSI
Giouanni 1396 Nicolò 1268
Paolo 150I Marco 1363
BARBARIGHI Giovāni1398 CENTRANICHI Tomaſ.1 241
Franceſco 1442 CONTARINI Marco 1143
Hieronimo 1467 Iacomo 1267
Marco 1478 Marino 1286
Agoſtino: 1485 Nicolò 1326
BELEGNI Filippo 1
1245 Stefano 1347
Marco 1294 Andrea 1352
Paolo 1367 Antonio -
1414
BERNARDI Nicolò 1458 Andrea 1434
Paolo 1464 Stefano 1441
Nicolò 1542 Federigo , 1444
BOLANI Marco 1513 Natalino 1456
BRAGADINI Giouani 1305 Nicolò 1462
Bernardo 1466 Andrea 1463
Luigi 1497 Leonardo 1483
Hieronimo 1537 Bertucci 1485
si
Gio
P.V'B'LTIC HELIB VIII. Tog
Giovanni . -2149 Bartolomeo 1427
Giúlio ? 1537 ६.११ Andrcai . 1449
1
Alerandro 1538 Franccfco 153
Tomaío 1943 DvodiChriſtoforo 1490
Franceſco 1556 Eni Giorgio IS16
1 Tomaſo 1557 ERIZI Andrea 1348
Federigo 1570 Antonio 1475
1 Hieronimo 1572
FALIERI. Angelo . 1103
CORERI Angelo 1265 12 : lacomo 1269
i Filippo's.). 1407 . Nicolò 1319
Paolo 1438 <
Nicolò 1353
17 Lorenzo 1573 Nicolò 71370
CORNARI Marino 1304 FOSCARI Franceſco 1415
Marco 1362 Marco 1435
Pierro 1374 Filippo 147+
Federigo 1495
I Franceſco 1516
Gioganni 1486 FOSCARINI Marino 1319
Giorgio 1509 Giouanni . 1343
Franceſco 1522 Giouanni 1364
Iacomo 1537 I Luigi 1468
Paolo -1577 lacomo 1580
DANDOLT Marino 1193 FRATELLI Leonardo 1164
til Riniero 1217 GABRIELLT Andrea 1502
. : Pietro 1231 i Zaccaria i 15 16
lacomo I 279 GARZONI Marino 1500
1 . Andrea 1293 GRADEN IGHIMoiſe 1149
Gratone 1315 I Pietro 137
Andrea 1331
Bartolomeo 13 33
Leonardo 1382 Giouanni 1382
Macthco 1563 Giouanni " 1473
DIEDI lacomo 1457 Luigi 1540
Domerico , 1464 GRÍMANI Pietro 1313
DELFINI Cuglielmo 1155 Giouanni 1336
Pelello 1300 Bertucci 1339
Giovanni 1350 Antonio 1494
Andrea 1573 Antonio 1510
DoNATi Leonardo 1413 Marco CIS 22
Ec Vittorio
DELLE FABRICHE
Vittorio 1513 LIONI Nicolò 1355
Vincenzo 1529 Andrea ; 1473
Pietro 1538 Nicolo 1496
Hieronimo 1560 Marino 1499
M.Antonio 1564 Andrea IS22
Ottauiano 1570 Loredani.Marco 1234
Marco 1576 Paolo 1353
GIORGI Gratiano 12 17 Luigi 1382
lacomo 1277 Pietro 1. 1426
Giouanni 1321 Luigi 1442
GIULIAN I.Paolo 1410 laco mo 1467
GIUSTINIANI Orſat Giorgio 1474
to . 1207 Antonio 1478
Pancratio 1270 Gabriello 1480
Tomaſo 1288 Leonardo 1 492
Marco in 1334 Lorenzo 1516
Pancratio - 1346 Maſtropętri.Nicolò 1184
Bernardo 1353 Malipieri.Paſquale 1446
Nicolo 1357 Stefano 1480
Pietro 1373 Marini.Domenico 1505
Leonardo 1443 MARCELLI Nicolo 1466
i Orfatto 1459 is Pietro 13 26
Bernardo . 1474 Hieronimo 1537
& Hieroniino 1516 Memi Domenico 1188
Andrea 1522 Filippo : 1229
Lorepzo . 1530 MOLINI lacomo 1261
Sebaſtiano 1540 Benedetto 1340
GRITTI Andrea 1509 Marco 1442
Aleſſandro 1578 : Luigi 1516
GYORO Raffaello .
1252 Marco 15 23
GVSSONI Andrea 1522 Gaſparo 1526
LEGGE Luca --1464 Mvazzi Angelo 1328
Giouanni 1522 MORI lacono 1360
Giouanni 1537 Antonio 1407
Priamo 1556 Chriſtoforo 1448
Andrea 1973 Giouanni 1493
LANDI Pietro 1534 Bernardo 1 $ 31
Mo
PVBLICHE LIB. VIII. ITO
MoRosini Andrea 1281 PASQVALIGHT: Luigi
Fioffio 1307 1523
Michele 1310 Lorenzo 1526
Marco 1317 PESARI Luca 1459
Andrea 1339 Benedetto 1501
Nicolo 1361 Pictro IS22
Michele Hicronimo 149
1 .
1374
Luigi 1404 PONTI Nicolo 1970
Bartolomeo 1443 1 Nicolò 1580
Domenico 1492 PISANI Luigi 1516
M.Antonio 1503 Giouanni 1528
Carlo 1522 PREMARINI Riniero III
Battiſta 1573 PRIOLI Giouanni 1453
Lonci Vincenzo 1578 Pietro 1432
MOCENIGHỊ Pietro 1385 Franceſco 1522
Tomaſo 1405 Luigi 1524
Leonardo 1418 Antonio 1528
Pietro 147 ! Nicolò 1545
Nicolo 1492 Hieronimo 1557
.
Tomaſo 1504 Lodouico 1570
Antonio 1523 Francefco 1570
Leonardo 1524 QVIRINI Marino 1255
Franceſco 1528 Pietro 1279
Tontalo 1548 Marco 1302
Luigi 1565 Nicolò 1315
MICHELI Giouanni 1261 Franceſco 1342
Marco 1275 Tutto 1346
Fantino 1428 Bertucci 1420
"Pietro 1448 Riva Bartolomeo 1314
Nicolo 1500 RINIERI Daniello 1534
Marchio 1558 Luigi 1959
Giouanni -1580 Solvi Domenico :1198
MvLa Lorcnzo 1570

STeni lacomo 1281
Hieronimo''1'572 Pri Michele - jr , 13.6
MIANI lacomo 1563 STORLADE : Gionāni (287
Nant Paolo 1573 : C ! Marino 1266
NEGRI Nicolò 1299 otal.co Luigi 1450
Ee 2 STOR
DELLE F A B RICHE:
STORNADI Andrea 5473 Venieri Leonardo 1266
SORANZI Marco 1259 Luigi 1443
Antonio 1269 Michele 1450
Giovanni 1 1309 Antonio 1471
Iacomo 1347 Franceſco 1475
Benedetto 1396 Benedetto 1476
3 Nicolò 1462 Antonio 1489
Vittorio 1481 Marino 150I
lacomo 1522 Andrea I509
lacomo
1. 1575 M.Antonio 1554
THIEPOLI Marino 1138 Bernardino 1557 1
Stefano 1553 Sebaſtiano 1570
: Luigi 1570 Nicolò 1579
Paolo 1576 VENDRAMINI Andrea
THRONT Paolo 1442 1407.
Nicolò 1466 Zaccaria 1559 1

Filippo 1492 VITTURI Pietro 1284 1

Antonio I 507 Mattheo 1460



Luca 1526 ZANE Rinieri 1178
Filippo 1550 Nicolo 1276
TRIVISANI Pietro I 249 Franceſco 1462
1 Bianchino 1277 Marco 1471
Pietro 1365 Hieronimo 1568
Nicolò 1367 ZENI Andrea 1296
Giouanni 1377
Giouannino 1314
lacomo 1431 Marco 1394
Tomaſo 1485 Carlo 1401
: Nicolò 1499 Luca 1503
Domenico 1503 Hieronimo 1530
M.Antonio 1549 ZIANI Marino 4
1298

Oraentrandoſi nel Cortile di queſti tre ridotti congiunti


inſienie, li veggono ſotto la loggia cinque lunettecon di
uerſe pitture a olio di mano deprimi macſtri della città :
Percioche ui lauorò lacomo Tintoretto , Paolo Vero
ncſe, Marco del Moro , & altri . Nel primo ridotto a
capo della ſcala , ch'è quello de Supra , che ha la cura
&
PVBLICHE LI B. VIIL III

& gouerno in particolare della Chieſa di San Marco, ro .


no nelſecondo albergo iritratti al naturale di diuerſi Pro
curatori moderni . Fra quali è viuaciffimo Antonio Cap
pello, & dall'altro lato Federigo Contarini,& Vittorio Gri
manidi illuſtrememoria, & Giouanni da Legge Caualie
ro & Senatore eloquentiſſimo,& di viuaciſlimoingegno.
& parimente lacomo Soranzo vecchio , di venerando &
graueaſpetto ,auo del preſente lacomo Soranzo Procura
rorenelmedeſimoridotto.Viè parimente vn quadro d'vn
San Hieronimodi moſaico ,di mano di Franceſco Zuccát
to, tenuto per vna delle coſe rare ch'egli facefle giamai.Nel
Ia terza ſtanzetta ornata di ſtucchi & d'oro ,ſono i ritratti
de Principi che vſeirono ,come s'èdetto, di queſta Procura
tia ,tutti di mano di lacomo Tintoretto . Il ſecondo ridot
to in faccia della ſcala è quello di Citra , & vi ſono etiandio
ritratti nobili,de quali èmolto riguardeuole quello diCar
lo Moroſini. Il terzo in teſta del corridore , è quello d'Vl
tra,doue fra i ritratti degni di memoria, è molto ſingolarç
il quadro diHieronimo Zane,che fu Generale l'āno 1570 .

Loggetta . f

A Picdel campanile dirimpetto alla porta di Palazzo è


ſituata la loggetta antica per inſtituto , & rouinata
del 1489.per
1 la furia d'vna ſaetta, la quale percotendo la ci
ma del campanile mandò tanta materia a terra,chediſtruſ
fe quafi ognicoſa , Rifattaadunque con l'architettura del
Sanſouinobene ordinata & inteſa di lauoro Corinthio ,ha
nella faccia ſua ornamentidi molto artificio con ſignifi
cati eſquiſiti. Perciochenellenicchieche ſono a pūto quat
tro , viſono quattro ſtatue di bronzo, di mano del detto Sã
fouino . L'vnafigurata per Pallade, l'altra per Apollo, la ter
za perMercurio , & la quarta per la Pace. Diceua l'auttore
dieffe ftatue, quandorendeua ragione della fattura & del ri
trouato loro ,chela città di Venetia, ha digran lunga auan
zato tutte l'altre Rep. co la diuturnità del tenipo ,col mez
zo del ſuo marauigliolo gouerno, & eflendo nel ſuo pri
mo
DELLE FABRICHET .
mo ſtato . Queſto inantenimento (dicetia' egli) non può
dirli che ſia proceduto daaltro effetto, che da vna lomma
fapienza de ſuoi Senatori , concioſia che hauendotc dato
buon fondamento con la religionc & con la giuſtitia ,e du
rata & durerà lungamente . Hauendo adunque gli antichi
figurata Pallade perlafapientia;ho voluto diceuaegli)che
queſta figura ſia Palladearmata,& in atto pronto & viuen
te,perchela ſapiêtia di queſti Padri, nelle coſe di ſtato è lin
golare & ſenza parialcuno . Et faucllando poi della ſtatua
del Mercurio ſoggiugncua.Et perche tutte le coſe prudcn
temente penſate & dilpolte, hanno biſogno d'efiere efpref
ſe con cloquenza,percioche le coſe dette con facondia, hā :
no niolto piu forza ne gli animi di coloro che aſcoltano ,
che quelle che ſi efpongono ſenzaeloquenza , &in queſta
Rop.la eloquenza ha ſempre hauuto gran luogo , & glihuo
mini eloquenti vi ſono ſtati in nunero grande & in fomi
mo grado di riputatione: ho voluto figurar Mercurio', co
me lignificativo delle lettere & della eloquenza. Queſt'al
tro ch'è Apollo , eſprime , che ſi come Apollo ſignifica il
Sole , & il Sole è veramente vn folo & non piu , & però ſi
chiama Sole,coſi queſta Rep. fer conſțitutionidi leggi,per
vnione,& per incorrotta libertà è vna ſola nel mondo ſen
za piu,regolata con giuſtitia & con ſapientia. Oltre a ciò ſi
fa per ognuno, chcqueta natione li diletta per ordinario
della muſica , & pero Apollo èfigurato per la muſica. Ma
perche dall’vnionede i Magiſtrati che ſono congiunti infic
mc con temperamento indicibile , cſce inulitara harmo:
nia, la qual perpetua queſto ammirado gouerno, però fu fa
bricato l'Apolo.L'vltimaſtatua è la Pace, quella pace tan
to ainatada queita Rep.per la quale è creſciuta d tanta gran
dezza , & la quale la conſtituiſce Metropoli ditutta Italia,
>

per i negotij da terra & da mare . quella pacedico chil Si


gnor diede al Protettor di Venetia, San Marco , dicendoli,
Par ribiMarce Euangelista meus. La quale,dalla religione,dale
la giuſtitia ; & dall'ofleruanza delle leggi, provienein quella
maniera chceſce il conccnto da vna bcn concorde harmo
nia.cofi diceuaegli .
· Nei tre quadri di balio rilieuo poſti di ſopra alle predet
te
PVBLICHE LI B. Vill ris
te quattro figure ſi contiene il dominio & la Signoria di
terra ferma & dimare . Concioſia che nel quadro di mcz
zo liede vna Venetia in forma di Giuſtitia, ſotto alla quale
ſono diſteliifiumi che verſano acqua,& oueiti rappreſenta
no le città di terra. Nell'altro quadro dalla parte di mare é
ſcolpita Venere ſignificațiua del Regno di Cipro , come
quellache fu Dea & Regina di quel Regno. Dall'altro lato
è yn Gioue che fu RediCandia ,la cui lepoltura , comcaf,
ferma Lattantio Firmiano, Itette lungamente in quell'llo
la , & appreſſo ui è il Laberinto, douehabitauail Minotau
ro . & accioche ſi conoſca che la figura ſia Gioue,vi è vna
.

aquila in aria chegli porge la verga reale , & tutte queſte co


fefono eſpreſsiuedell'Iſola diCandia, In faccia della porta
.

maeſtra cioè nella loggia, è collocata vna nicchia ſopra il


feggio de i Procuratori, nella quale èvna imaginedi No:
ftra Donna con San Giouanni Battiſta bambino di tutto
tondo, tenuta in molto pregio da gli intendēti,&fudi ma
no d'ello Sanſouino.Seruiua la predetta Loggia negli anni
andatiper ridotto denobili,i quali ne tempi coſidiverno
comedi ſtate, vi paſſauano il tempo in ragionamenti. Ma
ceſſato quell’yſo , ſta ſerrata per, la maggiorparte, fuori
che ne giorni cheſi fa gran Conſiglio .Percioche allora i
Procuratori (toccandola volta a vicenda ad ogni Procura
tia)viſtanno alla guardia,ſino che i nobili eſcono di Conſi
glio , per ordine dell'anno 1569. nel qual ſegui quello hor
ribile incendio dell'Arſenale .

Libreria di San Marco.


L'incotro del Palazzo;ſi vede la fabricamodernachia
A mata la Libreria.La cui antiſala ſerue comc per Studio
publico a lettori ſalariati dal Senato , che inſegnano alla
giouentù le letteregreche& latine. Quiſi conſerua la libre
ria di San Marco,notabile quata altra ſivoglia in qualunq;
parte d'Italia , Percioche ne tempidi Franceſco Petrarca,
diede principio a mettere inſieme vna copia di libri lingo
lari
D E'LL E FABRICHE '
fari,procurandociò ilDoge Dandolo cheferiucuata hiflo
ria . Et il Petrarca offerì il luo ftudio al Senato , fi comic se
detto altroue.Vennepoi il Cardinal Befarionc, huoinodi
molte lettere, & affettionato alla Rep. il quale morendo
l'anno 1473. le laſciò i ſuoi libri, ch'in quei tempifurono i
piu belli & famoſi che haueſſe Europa. Percioche queſta
huono illuſtre (alla cui corte concorreuano tutti i dotri,
mentre fu in Roma,doue era il ſollegno dell'afflitta virtù ;
eſſendo le coſe di Grecia in rouina per la preſura di Coftan
tinopolioccupato dal Turco) laluò diuerſilibri rari in dié
uerfe facultà,ch'eranodiſperli per la Grecia, & che glifuro
no portatida diuerſe parti, & venutoa morte volle, come
s'è detto chefoſſero del Senato, & ordino per vn laſcio ché
fi edificaflevn luogo per conferuarli. Oltre à ciò Hieroni
mo Leandro dalla Mota Cardinale di fomma dottrina, la
ſciò al dominio la ſua libraria . Il medeſimo fece vn Cardie is
nal Grimani.I quai tutti libri furono per vn tempo tenuti
nella Sala di Palazzo che ſi chiama to Scrutinio : & meffi
poi ſopra la Chieſa di San Marco, non eflendo molto ben
guardati,ſe ne linarrirono alcuni,& alcunifurono traſcrir
ti & altri rubati, ſecondo che piacque a chi ne haueua il go
uerno.Parendo adunque al Scnato, che all'incontro del pa
lazzo publico douefic apparir qualche edificio honorato
(perciocheper inanzi vi erano botteghe & hoftarie per fo
relticri) & che per conferuatione della libraria lidouc cele
guir la volontà del Cardinal predetto, commeſlo a Procu
ratori de Supra l'anno 1536.queſto carico, li fece la preſen
te fabrica fingolare ,fulmodello del Sanfouino,neliempo
di Antonio Cappello & di Vittorio Grimani,állora Procu
racori. Et percioch'ella doueua diffonderſi quanto alla fac
cia ,non folamente fino al cantonale della beccaria, ma cir
condar la piazza,cominciandolidalCampanile, & feguită
do a San Geminiano , & voltando alle cale nuouefinir alla
torre dellchore , vedendo l'Architettoch’il ſito della piaz
za era il piu nobile chehabbia qual altracittà ti lia, metten
doui ogni ſtudio , la fece ricca d'ornamenti & di lauori di
ogni maniera ſecondo le regole de gli antichi, & volle che
folic
PVBLICHE LI B. VIII. 113
forredi compoſitura Dorica & Ionica , & pienadi colon
ne,di fregi, & di cornici honorate . Ma fra le altre coſe vie
di notabilcil cantonale verlo la panatteria, fatto con mol
tá induſtria , & con artifitio non eſcogirato giamai da gli
antichi nell'ordine Dorico. l’erch'ellipon voltauano il că
tonale per la difficulta della corrispondenza delle metho
pe co triglifi,conciolia che douendo per la linimetria della
fabrica ,etler di pari lyatio l'vn triglifodall'altro ,e la metho
pa diſopra non variar pur d'vn pelo dalla niſi ra, ſi diſpro
portionaua la ſimmetria nel volgcreil cantonale, ondecf
li per cio facédo facciarein queit'ordine non le volgcuano,
o che le coduceuano in forma sferica,per guardarſida quel
la disticultà . Volendo adunque il Sanſouino, prouar con
nuqua inuensione, le gli riuſciua queſto tentativo coſiftra
uagantc non fatto gianiai da tanti buoniini chiari nella
ſua profeffione giunto con la fabricaal cantonale, lo laſciò
per vn tempo ſenza voltarlo , & vollech'altri Architetti ne
facefiero modelli. Furono per tanto mandati di Lombar
dia,di Tofcana,da Napoli ,da Roma, & d'altri luoghi diler
fi diſegni ſopra il detto cantonale. Et il Cardinal Bembo
di felice memoria, amando ſommamente tutti gli artefici
di fama ,> & affaricandolivolentieri ,come deſideroſo che
quella opera riuſciſſe perfetta , per l'amore intenſo ch'elio
Aportava alla patria , mando al Sanſouinodiuerſi ſibizzidi
coſe fatte da gli intendenti di Roma. Et Claudio Tolomei
che haueua inſtituita vna Academia per l'interpretatione
di Vitruuio ,fece il medelimo. Finalmente dopo qualch'an
no , tenendoli per ogniuno che il Sanlouino non potcfic
o non ſapefle riſoluerli in trouar modo di finire, fece in po
chi giorni l'opera che ſi vede con maraviglia di ogn’uno.
Percioche lo huomo accorto , hauēdo fatto in caſa vn mo
dello di legno occultamente,ritrouò,non ſenza difficultà ,
l'inuentione del cantonale,con faluczza della proportione
di quantos'è detto ,onde non pur la città , ma gli Architet
ti & gli intendentidell'arte,reſtarono pienamente ſodisfat
ti.Ora l'ordine, come s'è detto , è Lorico con belle & poli
te colonnedi pietra lſtriana.Negli angoli dei volti,le figu
Ff re dei
DELLE F A BRICHE
re dei vecchi con vaſi verſanti acqua , ſono ſignificatiue dil
fiumi Et nelle chiaui che ferrano i volti nel mezzo , ſono
teſte di huomini, didonne, & dilioniinterzate ,le quia
li tutte furono ſcolpite dal Daneſe Cattaneo , da Pietro da
Salo , da Bartolomeo Ammannati, & da diverſi altri no
2

bili & laudati Scultori . La cornice fra triglifo & triglifo ,


contiene vnquadro con la bacinetta , vn'altro quadro con
ſpoglie d'armadure, & vn'altro quadro con San Marco in
forma di Lione, con ordine ſempreinterzato . I volti ſo
no 16. in tutto , & riducendoli fino al cantonale della bec
2

caria ſaranno 22. & vi ſi ſale pertreſcalini. Dall'vn pila


Atro del volto all'altro ſono 6.piedi & mezzo , & da colon
naa colonna 8. piedi . Dalla colonna al muro di dentro
doueſtanno le botteghe di ſotto , è aſſai buono ſpatio , &
il ſoffitto è tutto in volto, compartito con lauori di ſtucco
che vanno d'oro & dipinti . Di ſopra all'ordine Dorico è
l'altra parte delle fineſtre di compoſitura Ionica , le quali
corriſpondendo vna per volto , fanno il numero di 16.fi
neſtre con 4. colonne per fianco ad ogni fineſtra . Ne
gliangolidelle fineſtre fono vittorie , cioè donne con l'ali
collocatea ſedere ſu le fineſtrene detti angoli,per accompa
gnar l'ordine Ionico ch'è molto piu ſcarmo & morbido
che non è il Dorico. & le chiaui dei volti delle fineſtre, fo
no teſte di donne & di Lioni interzate come nell'ordi
ne di ſotto . A pie delle fineſtre corre vn poggiuolo di co
lonne , che arreca grande & vago ornamento a tutto l'edi
fitio . L'vltima cornice alta & proportionata alla faccia ,
ha 16. fori che corriſpondono alle 16.fineſtre & alli 16.
volti . Et fra l'vn foro & l'altro lidiftendono alcunibellif
ſimi feſtoni, ſoſtenuti da putti ignudi , lauorati con nota
2

bile arte . Di ſopra alla cornice corre vn'altro poggiuolo


di colonnelle, diſtinto in 16. campiproportionatiall'ordi
ne di ſotto . Et ſopra ogni pilaltro che corriſponde al capi
tello della colonna di ſotto , debbe andare vna figura in
aria di tutto tondo grande al naturale, ſi come ſi vede per
cílempio ſul cantonale verſo il campanile. percioche pref
ſo all'obeliſco , vi è poſto yn Nettuno di mano diBartolo
mco

1
PVBLICHE LI B. VIII. 114
Animannati,che fu allicuo del Sanſouino . La porta prin
cipale di coſi celebre edifitio , ha il ſuo volto ſoſtenuto da
duc donne che ſeruono in luogo di pilaltri o colonne: le
quali ſoſtenendo quel pelo , moſtrano fatica & leggiadria
inſieme , & furono ſcolpite da Aleſſandro Vittoria . Le
ſcale in -due rami larghe, conimode, & belle , lauorate di
ſopra diſtucchi con oro & pitture, furono per ſcoltura
fatte dal derto Vittoria . Et per pittura la primafu di mano
di Battiſta Seniolelli, la ſeconda di Battiſta del Moro Vero
neſc . Sul primo patto ſi trouano alcune colonne di coſi
.

fatta qualità ,che partecipano della gioia , & furono porta


te d'Itria per queſto edifitio . In cima dell'altro ramo , è
la ſala de lettori quadrata , ampia , & ornata di marmi , di
pitture, & di ſtucchi . Et piu oltre la porta della libreria
con colonne di ſerpentini & di miſchi, contiene di ſopra
vn quadro di marmo con queſta inſcrittione.
Beffarionis Cardinalis ex leg. Senatus iuffu, Procu
ratorum Diui Marci cura Philippi Trono , An
tony Capello, Andrea Leono , Vi&toris Grimano ;
Joannisa Lege, loannis a Lege Eq. Bibliotheca inſtru
Eta , ) erecta.M . Ant. Triuiſano Principe ab Vrbe
Condita . M C X X X l I l.
Per queſta porta s’entra nella libreria copiota di coſeſingo
lari, & compartita con diverſi banchi dalla diritta & dalla
ſiniſtra, & ſi diſtende fino al cantonale della panatteria, al
la cuſtodia della quale fumeſſo dal publico Luigi Gradeni
go gentilhuomno dottiſſimo & di bontà ſingolare. Il fof
fitto fatto in volto è dipinto notabilniente dai primi Mae
ftri d'Italia . Et è diſtinto in 2 1. tondo , cheoccupano tut
to lo ſpatio del ſoffitto , concioſia che per largo vi ſono 3.
tondi & per lungo ſette . Dall'vno de capi nel primo ton
do èeſpreſlo il trionfo vſato da i Capitani, co bell'inuētio
ne & con colorito leggiadro & viuace.Nel ſecondo ſi cotie
nela degnità degli Imperij & de Regni, nel terzo il Sacer
Ff 2 dotio
DELLE FABRICHE
dotio . Et queſti furono dipinti da Andrea Schiauone.
Nel primo tondo del ſecondo campo è figurata laMuſica,
con diucrli ftromenti & bizzarie di ritrouati. Nel fecon
do è ritratta la Geometria & l'Arithmetica co i loro ſegni,
& nel terzo è lo honore all'vlanza antica, con perſone in
torno chel'incenfano & fanno facrificio, & furono di mia
no di Paolo Veroncle. Nel primo tondo del terzo campo
ſi figurano diuerſe coſe cheii conuengono'a tutte leſcicn
ze.Nelſecondo , il diletto di diuerſearti, la facilità, il buo
no habito delle ſcientie & delle virtù . Nelterzo ſono le
Mathematicheco loroítromenti,& gli fece Benedetto fra
tello di Paolo predetto . Nel primo tondo del quarto Spa
tio è dipinta la vigilia, il digiuno , la patientia & altre coſe
che ſi ricercano a gliamatori della virtù . Nel ſecondo,la
gloria,la beatitudine, & l'altre felicità che s'acquiſtano col
mezzo delle fatiche per conſeguir eſla virtù .& nel terzo 1

quelle coſe che ſi fanno per l'acquiſto della predetta, & que
Iti furono dimano di Giulio Licinio . Nel primo tondo
del quinto campo ſi vede l’Agricoltura con Pomona,con
Cerere , & Vertunno.Nel ſecondo, la caccia oue è Diana &
Atheone, con cani,reti, & altre coſe neceſſarie a quell'arte .
Nel terzo è la ſollecitudine, la fatica, l'efiercitio & coſe al
tre , & le fece Battiſta Franco . Nel primo tondo del Seſto
ſpatio è figurata la uirtù , che diſprezzando la fortuna ſi
uolgealla prudenza ,aila giuſtitia, allafortezza, alla tempe
ranza & all'altre compagne.Nelſecondo l'arte con la filio
nomia che dimoſtra l'ingegno,l'acurezza , & la folertia,có
Mercurio appreſſo & Plutone . Nei terzo la Militia , & fu
rono opera diGioſeppe Saluiati, Nel primo tondo del fet
timo & ultimo campo,appariſce la Natura dinanzi a Gio
ue,che lichiedelicenza di produr ognicoſa, & l'allade có
figlia Gioue dell'ordine.Nelſecondo la Theologia dinan
zi agli Dei,alla qual Ganimede porgel'ambroſia & il net
tare , moitrando in atto ciò ch'ella opera alla Fede , al
la Speranza, & alla Carità. Nel terzo , la Filoſofia na
turale , pofta nel mezzo del mondo con glielementi,con
Icherbc, con glianimali, & con gli huomini attorno : & fc
CG
P V BLICHE LI B. VIII. IIS

ce il tutto lacomo Tintoretto. A queſta fabrica coſi illu


ſtre, tenuta da i periti per la piu bella opera che ſi vedahoga
gi in Italia fu oppoſto ch'ella foſſe balla rispetto alla ſua lar
ghezza. Alla quale oppolitionc l'Architetto riſpondeua,
cheparagonandola alPalazzoch'è dirimpetto,ſenz'alcun
dubbio ella è balla , ma percioche nell'ordinarla non ſi heb
be in conſideratione il Palazzo,non ſidee mettere in con
ſtrutto l'oppolitione quanto a queſto capo . ma quanto al
.

ſuo corpo conſiderato in teftefio ,diceua chedouendoſi el


la diſtender in quel terreno per lungo, & eſſendo il luogo
occupato dalla Zecca ,non erapoſſibile allargarla dalla par
te didietro, & dinanzi nõ ſi poteua per non intaccar il ter
mine circonſcritto della piazza: onde non hauendo ſpal
le,fu neceſario darle l'altezza a proportione della larghez
za : accioche foſſe con ſimmetria per tutti i uerli, & in con
ſeguenza piu durabile & forte,

Zecca .

chinaimportante , & fatta dal Sanſouino per ordine


dell'Eccello Conſiglio de Dicci ; la quale è ſingolare per co
poſitura , & tanto unitache nulla piu. Percioche ui ſono tut
ti quei luoghi còmodi che biſognano all'artificio dell'oro,
dell'argento, & del rame, & a Signori, & miniftri per lecui
məni palla il maneggio del danaro ,Mafra tuttel'altre quç
Ata è notabil coſa, che ella è tutta teſluta coſi di ſotto come
di ſopra, & in ogni ſuapartedi pietre uiue,di mattoni, & di
ferro, ſenza che uiſi troui pur un palmodi legno, di manic
ra
fa che per fortezza , & per ſicurezza delfuoco , non è luo
go alcuno cheſe le poſtaparagonare. La portaprincipale
uerſo la piazza(perciocheui li entra anco per lariua)dimo
ſtra al primo incontro la fodezza dell'edificio.concioſia
che è compoſto d'ordine Ruſtico meſcolato col Dorico .
& in luogo di colonnco pilaſtri che ſoſtengono il porto
nca
DELLE FABRICHE
ne, ſono due termini ſcolpiti, molto piu grandivnavolta
& mezzo del naturale: fatti nobiliffimamente.Nel mezzo
del Cortile (all'intorno del quale corrono le botteghe o fu
cine doue li conia lamoneta )è poſto vn pozzo di forma
ottangolare , ſu la cui cima fiede vno Apollo di pietra ſcol
pito dal Daneſe Cattaneo , il quale tiene in mano alcune
verghe d'oro, con ſignificatione,che l'oro naſce nelle viſce
re della terra per virtù del Solc , figurato da gli antichi per
Apollo.Si fale alprimo & al ſecondo palco per due ſcalero
gie che ſono all'incontro l'vna dell'altra,alla cui ſommità
ſono icorridori,checircondano il luogo.La principal fac
cia di fuori,riſponde ſul Canal grande d'ordine, parte Ruſti
co , & parte gentile, con tal nieſcolanza, ch'è diletteuole al
l'occhio, & ſecondo le regole di Vitruuio . Leſale ſono in
volto con le camere ſecrete.La prigione dell'oro coniato e
tutta di pietra uiua per ogni verio :con fineſtre groftiffime
di ferro,cheriguardano nella detta prigione. Sotto alla Zec
ca dalla parte dell'acqua, ſono per larghezza della ſua faccia
fravolto & volto , diuerſe botteghe,delle quali il publico
ne trahe vtile di momento per lo ſito dove elle fono . Ha
queſto luogo alcune pitturememorabili , fra le quali la ta
2

uola con la noſtra Donna, che ſiede col putto in braccio ,


fu fatta da Benedetto Diana.

Peſcaria diS.Marco .
Alla Zecca,volgendoſiil cantonale,s'entra nella Peſca
I larga
DAria & lunga per ogni verſo , doue ſono igranari
del publico, l'officio della Sanità delle Legne, & fichiama
Terra Nuoua.Primache vi ſi faceſſero i magazini,ui erano
fqueri, doue ſi fabricauano lenaue delcomune, & le galec
grofle . Vierano anco caſottidi legno , dove ſi teneuano i
Lioni, che furono donati alla Rep.da i Fiorētini,& Lcopar
di hauuti dal Prete lõni, & vierano le prigioniordinarie,do
Le ſitēnero gia i Genoueſi,dopo la ricuperatione di Chiog
gia.Si fecero adunquein vn tempo medeſimo i granari,
la
&
PVBLICHE LI B. VIII. 116
la Dogana da Mare ſu la punta della Trinità,accioche pro
uedendo il Senato di biade nel tempo delle careſtie,hauelle
doue collocarle . & accioche venendo le mercantie da di
uerſe parti del mondo per mare, vifoſſe chi le riceuefle , &
ripoſte riſcoteſſe le giuſte & douute entrate & prouēti, che
per quelle peruengonoalComune.In queſto luogo adun
que, & nella Peſcaria di Rialto,ſi troua due volte il giorno,
tanta copia di pretioſi peſci in tutto il tempo dell'anno , &
ſecodo le loro itagioni, ch'è impoNibil colà a poterlo eſpri
merc.Percioche li coſtuma per la piu gente ( quantunque ſi
conſumi ogni ſettimana soo.buoi,250.Vitelli ,con vn nu
mero incredibile di capretti,di pollami,& d'altri carnaggi
che vēgono di hora in hora da terra ferma) di hauere ogni
dì ſu la menſa carne & peſce, il qual peſce veramente ſop
pliſce in gran parte al numeroſo popolo di queſta città .

Due Colonne di Piazza.


MA piazza& alte colonnedi
diſcoſto dalla Beccaria , duegroſſe
Granito,le maggiori di queſta città.Furono codotteda Co
ſtantinopoli alnumero di tre , & eſſendo ſu certe caracche,
nel tirarle in terra vna di loro cadde in acqua,& cacciādoſi
nel fondo per lo ſuo peſo, & nõli potendo calare a modo
alcuno,virimaſe.Onde creſciuto poi coltempo il terreno,
ſidec credere che ſia molto in profondo. Et ancora che ne
gli anni paſſati,vn maeſtro l'andaſſe cercãdo p moltigior
nicon vn lunghiſſimo & appuntito ferro ch'egli cacciaua
nelfango con ſperanza divno officio che gli fu promeſſo:
la ſua fatica fu yana . Queſte due adunque itettero per mol
ti anni diſteſein terra,non ſi trouando perſona a cui baftal
ſel'animo di leuarle in piedi:Allafine vn Lombardo chia
mato Nicolò Baratticro le dirizzò,& nc hebbehoneſto -
mio ,oltre al quale volle priuilegio , che igiocatori hauefic
rolibertà digiocare a pie delle dette colonne,ſenza pena
alcuna . La qual franchigia de i giocatori conferma anco
il
DELLE FABRICHE
il Bembo nel primo della ſua Hiſtoriamentre dicc.Fu ordi
nato che ne a dadinead altro giuoco che a ſcacchi nella
città , & 25.miglia intorno non li potefiegiocare .cccetto
nondimenoi tempidelle nozze, & le hollerie , & quella
partedella piazza di S. Marco, ch'alleduc colonne è poita,
&c.il qual vſo poi fulevato dal PrecircCritti.Et da coſtui
forſe dcriuò il vocaboloa i barattieri & ladroncelli & dal
cognome di queſto Architetio , & lidice che fece un mo
dello del pote di Rialto , Ritrouò ancocerte cafle di legno,
con le quali tirate lu & giù, mandaua in cima del campani
ic,arena,pietre,& calcina con grandiflima facilità. & forto
la ſua diſciplina s'allcuarono diucrli Mathematici, & archi"
tetti. S'è introdotto che fra queſte colonnc fifa giustitia
de rei, la qual primali ſoleua farea San GiouanniBragola.
Su l'una diloro piu vicina al palazzo , è poiloun S.Marco
in fornia di Leone fatto di Bronzo ,con la tella volta ver
ſo Leuantc,per ſegno dell'Inperio che li tenne altre uolte
in quella parte, & lul'altra è la ſtatua di marmo di S.Theo
doro chiamatada Pietro Guilõbardo, che fu preſente l'an
no 1329.quando fu poſtain cima,S.Giorgio .Nella cuilta
tua ſi nota quali come per difetto , ch'ella habbialo feudo
nella mà deitra douēdo hauerlo nella ſiniſtra. La qual coſa
fu dal maeſtro , & da Preſidenti in quel tēpo dell'opera fatta
con bellift.mo ſignificato , percioche fi uolle con Gi fatto
ſimbolo dimoſtrare chel'animo della Rep. non fu mai di
offender alcuno , mali ben didefenderſidall'altrui offeſe ,
poi che ella tiencarınara di difeſa quella mano con la qua
jeli fa per ordinario l'ofiefa. Intorno a queste colonne fu
rono altre volte botteghe, le quali occupando lo ſpatio ,
che corre fra l’una & l'altra impediuanolaucduta del cana
le , & arrecauano indegnità & bruttezza alla piazza.ma
l'anno 1529.il DogeGritti, per ricordo del Sanſouino, fe
celcuarcogni impedimento ,& da indiin qua le colonnc
Aueggono dallacimaal fondo.

Torre
PVBLICHE LIB. VIII 117

Torre delle hore di


Piazza.
delle hore:notabile quanta altra li ſia.percioche è diaf
ſai honefta altezza, incroltata di finiſſimi marmi Di ſotto è
vn portone per lo quale s'entra di piazza in merceria, onde
alla prima veduta rappreſenta quali come vna porta per la
quale ſi rada nella città. Di ſopra è lo horiuolo ,che mo
ftra le horo col raggio, il cui circuito occupa gran ſpatio di
luogo. & ſotto al cerchio che contienei numeri fino a 24
ſono i ſegni dd Zodiaco, in cāpo turchinomeſo a oro . Et
viſi vede parimente il Sole & la Luna, quando iſegnili ri
ceuono -dimeſe in nieſe, percioche caminano inſieme col
moto celelte,Di ſopra al tondo terminato da vna bella cor
nice,licde l'imagine di N.Donna di tutto tondo ,grande co
nieil naturale , & indorata , a cui piedi le gira in torno vn
niezzocerchio in fuori, & ella è collocata fra due porticel
le,dall’unadellequali vſcendo vno angelo con la tromba,è
ſeguito da i tre Magi,grandi quali convejl naturale: & paf
fidole dinanzi le fanno reuerenza col capo, & entrano p
Valtra porta ,a forza diruote, che dano loro ilmoto & ilgi
rare.Piu alto in capo azzurro ftellato, è ſcolpito vn Leone
con l'ali . & fu la fomnità della Torre fono duc ftatuc di
bronzo chiamate Mori dal volgo. nel mezzo de quali è fo
ftenuta vna cápána grolla ſopra vn palo di ferro, fu la quale
te ſtatic battonolchoré a vicenda,co vn martello per vna;
fmodandoli da niczzo in fu con arte notabilc & bella . Et
queſta opera fu fabricata l'anno 1496. da Gian Carlo Rinal
di da Rheggio . Il quale huomo famoſo nelle nathemati
che , & dinioltacſperienza in coli fatti niagilteri , fu chia
mato dalla Rep. dalla quale rimumerato correſemente se
prouiſionato con vtile de fuoi difcendenti, ſi fermò in que
le parti , & fece diuerſe coſe degne di memoria , in diuerli
luoghi dello stato .
Gg Pa
!
PI DELLE FABRICHE
sin

Palazzo publico .
PErPercioche
fiancodiS. Marco,èfituato
portato il palazzoDucale,
in Rialto ilTrono della Signoria,
Angelo
Participatio Doge Nono,diede incontanente felice princi
pio avn luogo publico, doue li poteſſe anıminiltrar ragio
ne.Fuper tantocominciatodouclivede,vicino alpõtedel
Japaglia, & riſpondente ſul Canal grande.Arſe, & fù rifatto
piu volte. Percioche Pietro Orlcolo primo di queſto no
me , che fu l'anno 976.continouando la fabrica abbrucia
ta per auantidalpopolo, quando ammazzo Pietro Candia
no Doge, la fini.Et l'anno 1106.vlcito fuoco di vna caſa pri
uata, & diſtrutto S.Lorenzo,S.Seucro,S Zaccaria, & S.Sco ,
laftica finoa S.Baffo ,arſe parte del Palazzo,& della Chicla
di S.Marco & ſotto Giouanni Mocenigo Doge 3 1.che viſ
fe l'anno 1477. fu confirmato in vna notte buona parte del
Palazzo Ducale . perche hauendo vn miniſtro laſciata per
traſcuraggine,una cădela aceſa nellaſua cappella cadutavi
appiccò il fuoco,il quale creſcendo ſi nutriil giornoſegue
te, & la notte alle 4.hore diede fuori la fiāma.Il medeſimo
auenne fotro LuigiMocenigo Doge 84.l'anno 1574 cocio
fiache hauendoſi farco il ſuo annuale agliu.di Maggio ,&
celebrato vn folenneconuito in palazzo : s'acceſe il fuoco
per poca cura de ſuoiminiſtri,in vnacamera,per la quale fa
lendo alle ſcale di ſopra, s'abbruciò il Collegio, l'anticollc:
gio ,& la ſaladel Pregadi, & aucntaraſi la fiamma alla Chie
1a,liquefece vna cuba di piombo , & piuoltre ſarebbe anda
to ,fe la gente corfáa tanto incendio , nõlohaueſſe eſtinto ,
Il medeſimo auenne fotto Sebaſtiano Veniero Doge 85.al
loro che s'abbruciò la Sala del Gran Conſiglio con quella
dello Scrutinio .Iquali tutti fuochi & altriappreſlo, hoa
uertito per la hiſtoria , che hanno predetto in ognitempo
guerre& travagli,dopo le quali ſono ſeguiti felici & auen
turoſ ſoccelli.Perciochenell'infantia della città,arſero 24.
caſe di tauole nell'Iola di Rialto,& india poco Atila ritos
no
PVBLICHE LI . B. VIII. 118
no d'Vngaria:& ne ſeguì che Rialto ſi augumentò di popo
lo & di nobili,con tanto accreſcimēto,che le caſe di legno,
ſi mutarono in ricchi palagi di marmi . Sotto Pictro Can;
diano s'abbruciò il palazzo, & nõmolto poi vennero i Sa
racini in Italia, & ſoccefleche Pietro Orteolo Doge glioc.
cife & diftruffe.Sotto Ordelaffo Faliero il fuoco disfece 16 .
Iſole, cominciando da S. Lorenzo come s'è detto , fino a S.
Baſo,& pocodopo il RedVngaria moftelaguerra in Dal
matia, per le coſe di Zara,& ne leguì,che il Faliero ricuperò
non pur la Dalmatia,maaggiunte all'Imperio Venetogră
parte della Croatia. Et nel rēpodi Sebaſtiano Ziani arſe l'I
fola di S.Maria Marer Dominico moltiedifici publichi &
priuati,& fra pochi meſi,fu la gucrraco Federigo Imp. per
Papa Aleſandro : &auenne cheſi preſeOthone ſuo figliuo
lo,& la Rep ne acquiſtògrandi honori.Sotto Andrea Con
tarini s'abbruciò il moniſtero delle Vergini, indi a poco
Leopoldo Duca di Auſtria ( corte ſul Vinitiang, & nó mol
to dopo fu rotto & ſcacciato da noftri. Sotto MicheleSre .
no arle il Campanildi S.Marco , & nacque la guerra del Re
d'Vngariagouernata da Pippo Spano:& occorſeche Pippo
fu morto,li hebbe il Frioli, & s'aggiunſe allo ſtato tutto al
lo di piu ch'è da Vdincin là.Sotto Giouani Mocenigoarie
il palazzo :li moſe l'armi cötra Ferrara, & neſeguì chelife
ce l'acquiſto del Poleſene di Rouigo. Sotto Lconardo Lo
redano abbruciò Rialto, ſi hebbe la guerra co i Principico
giurati a Cambrai, la vittoria fu ,chealla finel'Imperio Vo
neto accrebbe.Sotto Pietro Loredano fu quello horribile
incēdio dell'Arſenale,indi a focoſivenncallarmicolTur
co : il beneficio fu ,che li preſe & roppe l'armata ſua con ſal
uezza di tutta Chriſtianità . Sotto Luigi Mocenigo abbru
.

ciò il palazzo, & fu moſlala guerrada Dio ,ch'eſtinſein Ve


netia molte migliaia di perſone, & la ſalute fu , checſlo per
ſua miſericordia, vinto dalle preghiere degiuſti , libero la
città in quel tépo a pūto nelquale ſi crcdeua che il cõtagio
douefie co maggior progreffocítinguere il reſto. Maritor
nando al filo delnostro ragionamēto primiero ,uenuto al
Principato Sebaltiano Ziani,cheville l'anno 1173.no ſola
Gg 2 niente
DELLE FABRICHE
měte tinouò il palazzo,ma lo aggrădiper ogniuerſo. Ma
aſceſo Ducato Franceſco Foſcari che l'anno par
al fu 142 3.
uea Padri d'ampliare il palazzo, & farlo condegno a tanta
piazza , & a tanta città. Et cominciando dal detto cantong
Icdouie fur laſciato ilvecchio , ſi tirò fino alla porta grande,
che ſi chiama hora,alla Carta : & coperta la faccia di mars
mi roſſi & bianchi diſtinta in piccioli qıradži, il detto Prin
cipe vi fabricò la porta di marmo,con la ſua ſtatua con di
uerfe figure. Cominciando adunque il palazzo di fuori
fino al canto dell'armamento ha 17.volti, & ogni volto e
largo 1o.piedi, che fanno in tutto per lunghezza con leco
lonne piedi 200.Dall'armamento poifino alla cartaſono
18. voltidellamedelima larghezza de gli altri, che fanno
per lunghezza piedi205 .Le colonne di ſotto no hāno ba
le ma capitelli, A mezz'aria correvn poggiuolodi colonel
le,co luoi volti acuti alla tedeſca,daqualiproccde la fortez
za di queſta machini, ſi come noi moſtrammo altre volte
al Senato , p vna noſtra ſcrittura, che ſilegge nel noſtroSc
cretario . Da indi in fu, la faccia è foda fino al colmo.il qua
le era di piombo , ma eflendo ſeguito l'incendio nel palaz
zo Ducale , l'anno 1974.licopridi rame. Perciocheſico
nobbe che liquefacendoſi il piombo & cadendo ſu le trana
menta,accendeua molto piu tolto la materia ſecca , & era
in conſequenza cagionedimaggior danno.Dalla parte del
Canale ſotto i portichi ſono le prigioniche vanno in den
tro nel corpo del palazzo . Ma tornando alla porta mac
Itra, diciamo che le fu dato principio l'anno 1439. & fu far
bricata da ſommo a imo di marmo in forma piramidale:
Da i latiſono quattro figure poco minori del naturale di
moſtranti le virtù nobili del Principe Foſcari. & di fo
pra all'erta è ſcolpito yn Leone alato , di molta bellez ,
za , con la ſtatua del Doge in ginocchioni ritratta dal vi
ro : & fu opera di Bartolomeo Bono ,del quale s'è detto
piu volte. Scriue Pietro Guilombardo che nelluogo ſtef
lo, l'anno 1335. fu portato vn gran fallo del quale ſi
fece un Lcone, che fu poſto ſopra la porta del Ducato .
Jui all'incontro preſſo al Battiſterio , i duc pilaſtri quadri
laudrati
PVBLICHE L IB. VII . ing
fauorati alla Soriana con lettere in quella lingua , ma non
inteſe, ſi dice chefurono portati d'Acri, perche hauendola
Menicheſadar Rede Saracini aſſediata & pra,l'anno 1291 ,
la diſtruſle,ondei Vinitianiche vi ſi trouarono , ſe nc ven
pero alla patria,con 7. faniiglie principali del luogo,che fu
tono poi fatte nobili di Venetia . Et con quei pilaltri ch'es
rano all’yna delle ſue porte , arrccarono diuerle altre rica
chezze neltempo del Doge PietroGradenigo. & con quel
leportarono quelpezzo di colonna, doucſifannoibandi,
& lequattro figure di porfido che s'abbracciano inſieme;
collocate ſulcantonale della ſtanza delle gioie di S. Marco
Daqueſta porta appariſce in faccia la ſcala veramēre reale
di candidiflimo marmo lauorata a ſtrafori, la quale itando
fi al campanile,ſi ſcuopre dalla cima in fondo,& fi fa il ind
deſimo quando s'entra in palazzo per fianco , per lo appa
rentiſſimo luo ſito , per lo quale ſi forinano due Corti, la
grande & comune, & la picciola dei Senatori. All'incon .
tro della ſcala pure in faccia, la fabrica ſi congiugne con la
Chieſa,con vn volto di diuerſi ornamenti & con buon nu
mero di figure grandi quanto il vino,fatte di buona mano
prima ſotto il Foſcari, & poi ſotto il Principe Moro che fü
l'anno 1462.Et per fianco fi ſale per vn'altra ſcala coperta
dipiombo chiamata laFoſcara,dal cui capo li circonda per
tutto il palazzo , doue ſono ſoprala corte , corridoriſimili
a gli altri ſopra allapiazza , fra iquali corridori ſono leftan
ze chiamate Corti o tribunali de Giudici che tengono ra
gione.d
& i ſotto di eſſi nel mezzo della Corte,ſi veggono
due belliſſimi pozzi di bronzo intagliati di fogliani & di
figure,di mano di Nicolò de Conti & fratelli.Matornan
do alla ſcala principale di marmo(percioche li fale al palaž
zo per quattro ſcale) ſi trouano ſul ſuo piano due Coloni
o ſtatue di marmo,chiamate dal popoloGiganti,ch'appor
tano maeſtà & grandezza alla ſcala . Et l'una fu figurata per
Marte, & l'altra per Nettuno, ſignificatiue amendue lo
ſtato di terra & di mare , di mano del Sanfouino, & pofte
in opera l'anno 1566. All'incontro delle quali ſi vede vno
Adamo & vna Eua di tutto tondo, fcolpite da AndreacioRic
any DELL LI A BRICHE ?
clo Padouano;con diligente fattura . La facciadel Palazzo
Ducale (percioche quello davanti furla piazza èdel pub}
co per imagiſtrati, & queſt'altrofu fattoper habitatione
particolare del Principe) cominciata dal Doge Marco Bars
barigo, & finita da Agoſtino ſuo fratello & ſocceffore , fu
opera d'Antonio Bregno Architetto & Prothomaſtro del
palazzo.- Dirincontro alla ſcala predetta in faccia del cor
tidore appariſce nelmuro vnafapida tuttad'oro , poftaui à
honor perpetuo di Henrico Il Redi Francia & diPolonia
perta ſua felice venuta l'anno 1574. doue ſono ſcritte con
Imalto roſſo in campo d'oro queſte parole.

Henricus I 1 I. Galliæ Rex & 1 . Polonię Chriftia


niſl.accepto de immatura Caroli V HITI. Galliæ
Regis fratris coniunctiſsimi,morte triſti nuncio
è Polonia in Franciam ad ineundum Regnum
hæreditarium properans , Venecias,anno Sal.
MDLXXIIII.XIIII.Cal.Aug.acceſsit.Aeg
ab Aloyſio Mocenigo Sereniſſ. Venetorum
Principe, & omnibus huiuſce Reip. ordinibus ,
non modo propter veteris amicitiæ neceſsitudi
nem,verum etiain ob ſingularein de ipſius exi,
mia virtute atque animi magnitudine opinio
nem ,magnificentiff.poft hominum memoriam
apparatu ,atque alacri Italiæ propè vniuerfæ fum
morumq. Principum præfertiin concurſu'exce ?
ptus eft .Adcuius rei gratiq . Regis animi erga
hanc Remp. memoriam ſempiternam Senatus
hocmonumentuin fieri curauir. Arnoldo Fer
rerio
P.V.BLICHE LI B. VIIL 110
serio Secretioris Conſilij participe,Regio apud
Remp.Legato, id etiam poftulante.
& l'ornamento attornoalla predetta inſcrittione, dimar
pro, con feſtoni,figure,& fogliami,fu di mano di Aleſſan .
dro Vittoria. La predetta bellifi:fcata con la faccia dell'edi
fitio,fucomandata dal predetto Antonio Bregno, & gliin
tagliagrotteſche ne volti in cima alla ſcala, furono fatti da
Domenico & Bernardino Mantouani. Dalla finiftra del
piano,vicinoavna ſcala per teſta ,è ſituata la cappella di Sā
Nicolò fatta l'anno 1112.dal Doge Pietro Ziani per com
modità del Principc, il quale per leggeeratenuto andarui
ogni mattina allameſa, auanti cheli faceſſelaſala delle te
ftc,&la cappella vicinaal Collegio ,nia efendoil luogo di
shabitato & quali disfatto per la vecchiezza , ilPrincipe
Leonardo Loredano lo reſtaurò, & ui fecela faccia di mar
mo cheriſponde ſula Cortede iSenatori,ſi come ſi uede
per le inſegne. Et in luogo dicolnio ,uifabricò una terraz
zadi ſopra chefetue per giardino,& getta in caſadel Doge.
Et il PrincipeGritti ui poleſu l'altare la palla di marmo
con figure di mezzo rilievo,onde ridotto il luogo abellez
za,la Signoria ui aſcolta ogni anno una meſa folenne,nel !
la feftiuità di S. Nicolo. D'altra parte nell'offitio dell'Auo
garia è affiſſoun quadro di lacomo Tintoretto con tre fi
gure alnaturale dal uiuo,di tre Auogadori inginocchioni,
Puna di OttauianoValiero Senatorediprudenza & di bon
tà ſingolare, & di conoſciuto ualore, l'altra diFranceſco Pi
funi, & la terza di Michel Bono,gentilhuominiſingolari.
Et poco diſcoſto da loro fi ueggono pur nel medeſimo
quadro ,i ritratti di Nicolò Padalino , & diOttauiano Va
liero ,amendue d'animo ueramente nobile, & principaliſi
mi Notari & Secretari di quel luogo. Et piu oltre nelridot
to de i Cenſori,i due quadridi pittura furono, l'uno ſopra
la porta,d'Antonio Palma, l'altro all'incontro di Camillo
Balino . Quindi uicinoamezzo del corridore del palazzo
Ducale fabricato dinuouo dal Doge Donato come ſiues
de
DELLE FABRICHE
de per le ſue inſegne, è la ricchiſsima ſcala che conduce ala
leitanze del Principe dalla ſinistra, & dalla deltra per yn’al
tro rano alla Cancellaria & al Collegio, la quale fulàliorat
tadi pitture,da Battiſta Franco, & di ſtucchi da Aleſandro
Vittoria, ſotto iPrincipi Prioli. Alla ſommità della quale,
il Salotto col ſoffitto dipinto & meſſoa oro con quattro
quadri all'intorno,fu di mano di lacomo Tintoretto . Er
dalla ſinistra s'entra alla Cancellaria , doué ſi conferuano
l'antiche & le moderne ſcritture della Rop. maneggiate da
Secretari eletti del corpo dei cittadini, dall'Eccello Conſi
glio de Dicci , con un ſupremo capo loro che ha titolo di 1
Cancellier Grande.Il qual carico lidona congroſſi prouen |

ti & cô diuerfe preminenze, dal Maggior Coliglio, all'und


nieriteuole de i Secretari , & dura in vita , & interviene ne
fecreti dello ſtato . Et queſtivefte alla Senatoria ,& con le
calze roſſe. Et nella niorte gli è fatto il baldacchino in San
Marco , &il Principe con la Signoria l'accÕpagna in Chie
fa,oue gli ſi recita l'oratione funerale.No trouo cheğlto of
fitio fole da 400, anni in dietro . Perche per auanti non ſi
nomina-ſe non il CancellierodelDoge. Maperchelà Rep .
creſceua nelle facende,s'introduſfc vn'altro Cancelliero del
Comune,che fu poidetto Grande,riſpetto aquei dueCan
cellieri del Doge', che ſi chiamano Inferiori, i quali altre
volte furono tre. Tuttauia non voglio reltar di dire che l'a
no 1314. vn Marco dalla Vigna chiamato da alcuni Can
cellier di Venetia & da alcuni altri Cancellier del Doge, fu
fatto l'atriarca di Grado.Et che l'āno 1321. ouero 1353.vh "
altro nominato Andrea Dotto Cācellier diVenetia fu crea
to Veſcouo di Chioggia. La qual coſa ancora che apporti
qualche dubbio in queſta materia, crederò che foſſe intor
noa i Cácellieri del Doge,poiche livede determinatamen
te'il tempo de Cancellieri Grādi del Comune.Percioclie l'a
no 1267.li fa mentione divn Corrado & divn Maeſtro Tā
to Cancelliero. Sottoa quali fui ftatuito che ſi ſcriuelle vn li
bro ,doue foſſero notate legiuriſdittioni della Repub.cioè
patti, priuilegi, feudi &cole ſimili . Et ch'oltre a ciò ogni
Contigliero haueliċ il fìio capitolare a caſa, & vſcendo di
offitio
PVBLICHE LIB. VIII. 12I

oſfitio lo reſtituiſſe. Si leggein vna commeſtione del Do


ge Zeno fatta l'anno 1267.Vna fottoſcrittione di questa ma
niera , Ego Conradus Notarius, et Ducalis Aula V ener.Concel
larius . Et in vna altra ſcrittura formata l'anno 126 8.è ſcrit
to dal Doge. Manu nostra fubfiripfimus, & ipſam bulla nostra
aurea communiri inſhimus, 0 per manum Conradi Curie nejtræ
Cancellarü fecimus roborari. Et l’anno 1273. forto Loren - i
zo Thiepolo ſilegge in vn patto con i Piſani . Et prudens
vir Conradus Ducalis Aulæ Venetiarum Cancellarius, Sindicus, Pro
curator , ý certus nuntius difti Ducis oc. Trouo parimente il
Cancellicro con titolo di Maeſtro. Percioche in vna com
metiione fatta dal Doge l'anno 1281.fi legge, Actum Vene
tijs in Ducali Palatio ,præfentibus Magiſtro Tanto Cancellario , Ru
Stichino Benintendi,MarcoSiboto etc. Corrado medeſimo ſi ſot
toſcriue, Ego Corradus Notarius et Ducalis Aula Venetiarum No
tarius . Et voglio credere che queſto Corrado foſe il pri
mo che hauelle titolo di Grande, il quale fu della famiglia
de Ducati & vifle l'anno 1268. A coſtui ſoccefle Tanto
Tanti l'anno 1282.& queſti due furono inſieme ambaſcia
dori in piuluoghiadiuerſi Principi per le biſogne della cit
tà . Seguìdopo coſtoro Nicolò Pittorino l'anno 1323. &
viſſe in quello honore 24.anni,& dopo lui l'anno 1347.en
trò Benintendi de Rauignani , huonio celebre per lettere ; .
gran pratico delle coſe del mondo , & adoperato dalla Rep.
in molte legationi, & fu grand'amico del Petrarca, di vif
ſc 18.anni. & gli ſocceffe l'anno 1365.Raffaeno detto an
co Rafaino Careſini, non punto inferiorea Benintendi,
percioch'oltre alle lettere, era huomo facultoſo ,di molto
ſeguito ,& amoreuolealla patria , onde nell'occaſione del
l'alprillima guerra de Genoueſi,hauendo aiutata la Repub.
con le ſue facultà ,fu fatto nobile del Conſiglio, & con tut
to ciò volle continouare nel ſuo grado . Scriſſe la hiſtoria
delle coſe di Venetia, continouando quella d'Andrea Dan
dolo Doge, & tratto i loccelli del Principe Andrea Con
tarini. Mancò la ſua ftirpe in Giouanni ſuo figliuolo che
fu Podeſtà di Vicenza, molto diffimile al Padre. Dopo
Rafaino che viffe 25 anni,hebbe il ſuo luogo l'anno.1390.
Hh Pietro
ht

¡ DE L L E FABRICHE
Pietro de Roſſicognominato Quaranta, che durò 4. anni.
Et morto coſtui entrò l'āno 1394. Deſiderio ò Deſiderato
Lucio al quale ſocceffe indi a 2. anni Gian Vito . nel cui
.

luogo fu creato l'anno.1405. Nicolò diGherardo .al quale


venncdietro l'anno ſeguēte Giouanni Piumazzo, & lāno
1428.fu creato Franceſco Beuazzano, progenitore di quel
lo Agoſtino, che a tempinoftri furiputato aſſài dalla Cor
te Romana, & celebrato dal Giouio , & amato dal Cardinal
Bembo ,come Poeta illuſtre nelle coſe latine & volgari.al
quale ſeguì Franceſco dalla Sega l’anno 1439. & ville 31.an
no . & hebbe per ſocceflore l'anno 1470. Aleſſandro dalle
.

Fornaci cognoininato Salone , che ville 10. anni , & die


de luogo aFebo Cappella,huomodi grā ſentimento & Ipi
rito nelle coſe di ſtato, & di ripuratione, & di moltomeri .
to con la Rep.l'anno 1480. & indi 22.anni hebbe il ſito gra
do Giovāni Dedo', ricordato fpeſſo nelle hiſtorie publiche
per la ſua prudenza , & perle coſe fatte da lui in tempo di
guerra & dipace .Alquale ſeguì l'anno 1510. Luigi Darda
no d'antichiſſima famiglia, & che nelle guerre di Padova
hebbe carichi importanti , & fu Pronieditore a Mirano in
queimaneggi.Nequali fodisfece coſibene alla Rep. che it
Conſiglio de Diecilo honorò aflai co luoi decreti, come
in quelli ſi legge. Et gliſoccefſel’anno ſeguente Franceſco
Fagiuolo Giuriſconſulto.al qual venne dietro l'anno 1516.
Gian Piero Stella Caualicro honorato , di molto nome, &
amico diquaſi tutti i Principi eſterni , che ville ſette anni.
Dopo il quale entrò Nicolo Aurelio l'āno r 23. perſona di
molte lettere ,masfortunato , percioche rimoſſo dalla de
gnità , fu poſto in luogo ſuo Hieronimo Dedo per i luoi
benemeriti & per la memoria di Giouanni ſuo anteceſſo
re . Dopo coſtui habbiamo veduto Andrea de Franceſchi
grato alla città ,officiofo per gli amici, & di ottimi coſtu
mi , Lorenzo Rocca peritifl.delle leggi di queſto Itato , &
huomo di molte lettere , Gian Franceſco Othobono, ne
morando per l'accortezza delfuo viuaciſſimo ingegno, &
di coli profonda memoria (della qual fece gran profef
ſione) che fu mirabile ad ogn'vno . Andrea Frizziero di
molta
PVBLICHE LI B. VIII. 122

molta bontà , & GiovanniFormento che viue al preſen


te . Ora tornando alnoſtro primo inſtituto ,s'entra (po
fpoſta la Canccllaria) nel Salonc, dinanzi all'Anticolle
gio , & di quindi nelCollegio . Era quetto luogo 6.anni.
lono , ornato marauigliotamente, come ridotto princi
)

pale del Doge & della Signoria. Percioch'oltre alle co


le melleaoro & faite di marmo, vierano tre gran quadro
ni dipinti da Gian Bollino , & da Titiano, i piu rari & tin
golari ch'elli faceflero giamai , nel maggior colmo o vigo
redello ſpirito loro piu viuace & ardente, in gucila profef
fionc. Nell'Anticollegio era vna tauola d'Italia coli per
fetra nelle ſue milure, che diuerſi Principi ne doniandaro
no l'eſſemplare. Il Salone avanti all'Anticollegio halicia
il ſoffitto nuouo carico d'oro , & ammirabile per i ſuoi inta
gli,con picture eſquiſite fatte da i primi di queſte parti, & le
porte dimarnio pario colonnate & figurate con gran mac
Itria, le quali tutte coſe furono coluinate dal fi!oco l'anno
1574.In luogo delle quali ſiveggono alpreſente altre bel
"lezze dicolori & di ftucchiveramente reali & condegnia
tanto Dominio. Conciolia che nel prinio Salonefor
ser cn
trarnell'Anticollegio,il ſoffitto è fatto alla Romana con
ori & ſtucchi, & pitture. Il ſuo compartimento fu di ma
no d'Andrça Palladio , gli itucchi del Bombarda , & d'al
tri Scultori , le pitture di lacomo Tintoretto ,& l'inuentio
nedicolui che ſcriue le preſenti coſe . Queſto è diſtinto in
tre quadri. Nel primo Venetia è mandata da Gioue in que
Atçacque, perch'ella fu fatta perdiſpoſitionedi Dio , aceio
che vili conferuila religione & la libertà chriſtiana. Nel fe
condo li vede vna donna che rompe vn giogo, con altre fi
gure attorno cheportano il pileo inſegna della libertà, per
cioche ellendo nata libera,ha mantenuto & mantiene l'an
tico fplendore della libertà d'Italia, alla quale tutti rifuggo
no comein porto ſicuro & libero a ciaſcuno,perconferua
tione della vita & delle facultà . Nel terzo è dipinta vna
Giunoneaccompagnata da diuerſe virtù , fignificatiua di
nobiltà. Conciolia chenel ſuo principio i nobili partori
rono queſto domicilio , & Imperio , & mantennero fem
Hh 2 prc
DELLE FABRICHE
pre incorrotto il fangue loro illuſtre. Dalla parte del Ca
nale ſopra alle fineſtre è eſprello un Nettuno che ipofa
Venetia in memoria di Papa Aleflandro III. che diede il
dominio del mare a Sebaſtiano Ziani Principe della Rep.
Dalla parte verſo piazza li vede Venetia Vergine, la quale
con la ſua incorrotta purità , ſi difende dall'inſolenza al
trui,& s'appoggia al niondo , perch'clla ſola fra tutte l’al
tre è reltata incorroita , & intatta da gli altrui barbari
& tirannici Imperij . Nelle otto mandole ( parte per tut
to il componimento , fi rappreſenta lo stato della Repub.
perche vi ſono dipinte otto figure per ottocittà princi
pali. Conciolia che nella prima è poſta Verona col ſuo
belliffimo & antico anfitcatro . Nella ſeconda l'adoua , li
gnificata per i libri che le fono all'intorno . Nella terza
Breſcia circondata dall'arınc , delle quali la predetta è co
piola fabricatrice . Nella quarta l'Iſtria che tien la corona
in mano , non eſſendo piu in podeltà di teſte coronate.
Nella quinta Treuiſo ,con diuerfipriuilegi & danari,& con
la ſpada per la punta . Percioche ella fu la prima delle cir
conuicine che 11 dclié alla Repub. & donò alla Signoria
non pur ſe medeſima, ma ànco tutte le ſue particolarien
trate del comuneche ſono abbondanti . Nella feſta la Pas
tria del Frioli chemettela ſpada nella guaina , dopo mol
te guerre fatte da i Patriarchi d'Aquilea con queſto ſtato .
Nella ſettima Vicenza con diucrli frutti , percioch'ella è
il giardino diVinetia .Et nella ottaua ſi figura Altino , ſte
rile, con anticaglie & rouinc per l'antichità. Di queſta s'en
tra nell'Anticollegio , ornato col foffitto di fucchi, &
poinelCollegio con bellif: & vago cielo co mirabil com
partiinento ricco di niclto oro .percioche ſi contengo
no nel ſuo campo duc quadroni covno ouato nel mez
zo , ricintiattorno d'altre forme di figure sferiche & acute
che lo rendono vaghillimo all'altrui veduta.Nel primo è
dipinto, la Giuſtitia & la pacechc honorano la città di Ve
netia.Nellouato di mezzo è la religionecon vn facrifitio .
& nell'altro quadro verſo il Tribunale del Doge (icoticne
yn Marte & vn Nettuno,pla fortezza di terra& di mare di
quelto
PV BL I CHE LI B. VIII. 123
queſto ſtato . Nel primotodo ſopra alla porta ſi legge. Cv
STOLES LIBERTaris. nel ſecondo REIP, FVNDAMENTVM .
nel terzo NVNQVAM DERELICTA. nel quarto REBUS
IMPERI . & dalla deſtra della porta lungo il muro è di
pinta la moderãza di Dauit & di Solone.L'induſtria di Ar
chimede, & la manlietudine di Claudio.Et dalla ſiniſtra, la
liberalità d'Alellandro ,la continenza di Marco Curio , &
l'obedienza di Lconida. Negliováti bislunghi dalla de
ftra. nel primo la fortezza di Silla, nel fecondo, l'offerta di
Decio di morir per la patria . nel terzo Caronda che per
conſeruar le ſuc leggi ſi dicdelamorte.Dalla ſiniſtra nel pri
mo la fortezza d'Alellandro , nel ſecondo il Sacrificio di
Aleſſandro ſopra dodici altari ,nel terzo Seleuco cheſi fa
cauargliocchi per la giuſtitia . Vi è parimente la Fede & la
Concordia con altri ornamenti, In faccia del qual ſoffitto ,
a pūto di ſopra'al Trono,uiè figurata per Venetia, vna bel
lillima Regina coronata, la qual corona col corno Ducale,
Sebaſtiano Veniero, chc lè dinanzi inginocchioniueſtito
di bianco. Et tutto fu opera diPaolo Veroneſe. Vicino al
Collegio è ſituato un'altro Salone ſopra ilRio dipalazzo .
il quale fu cominciato l'anno1301, fotto ilDoge Gradeni
go,& vicra appreſſo la Cancellaria , & la Gheba o Gabbia
chiainata poi Torreſella , & ſi finì l'anno 1 309.nelquale ſi
diede principio a ridurli il Conſiglio Grande, & durò per
cotale effetto finoall'anno 11423.Percioche parendo che il
huogo nö folle capace, fu ordinata la Salaful Canal Grāde,
la qual ſi finì nel predetto tipo de 423. & fu la prima volta
che ui ſi fece il Conſiglio.onde il preſenterimare per lori
dutto del Conſiglio del Pregadi . In queſto adunque il Cic
lo fu fatto per diſegno di Chriſtoforo Sorte Veroneſe : &
ne quadroni compartiti intorno allemura,lidipigne di co
tinouo tutto lo stato di Terra Terma poſieduto dalla Rep.
di paeſe in paeſe,con le diítanze, & i lti delle città,delle ca
ſtella, & deterritorij,co loro confini,inquellamaniera che
ſi vede vna parte del mondo nella SaladelDoge. lui preſlo
ſono yndici Imperadori dimarmo, faluo il uero, tuttian
tichi & belli,quanto piu ſi poſſa deſiderare, & di molto pre
gio,
DELLE FABRICHE ;
gio,parte hauute da diucrſe città , & parte da Principi,chele
hanno donate . & in teſta vi è poſto vn'altare:perdouc fidi
ſcende per ſcala ſecreta in caſa delDoge.Et daaltro lato è la
Chicſuola , doue la Signoria a hora di terza , aſcolta ogni
giorno la ineſa. La palla del cui altare,con vn Chrifto fia;
gellato è nobiliſs. quanta altra ſi ſia nella città, & fu di ma
no di vn Fiammingo. Ora vſciti diqueſtiluoghi,li palla al
le ſale dell'Eccello Conſiglio de Dicci, illuſtri perpitture
notabili & dilicate.Percioche nella Sala del tribunale, ſono
rappreſentatinelſuo ciclo , i cafi proprij, ches'aſpettano al
detto Conſiglio.conciolia chevili vede ritratta con nuoua
inuentione la Herelia nell'ouato di mezzo : & pinoltre la
Ribellionc,accompagnata dalla Sodomia , & dalla Falſità
amica de' monetari. & furono dipinte da Paolo Veroneſe,
da Battiſta Farinato, & dal Bazacco : i quali compartirono
fra loro i quadria olio : & l'inuentione fu di Daniel Barba
ro eletto d'Aquilea dottiſs.gentilhuomodi queſta età. Nel
l'altra Sala vicina,ſi rappreſenta nelpalco , S. Marco in aria
ſoſtenuto dagli Angeli, & di ſotto Venetia nel mezzo , fra
la Fede,laSperanza , & la Carità.Viè parimentevn quadro
con vn Chrifto morto ſoſtenuto da due Angeli , & lo fece
Antonello da Meſſina. Di quindi ſcendendo lipenctra nel
la Sala del Gran Conſiglio ,cominciata dopo l'anno 1309.
& finita l’anno 1423. Fula prima volta dipinta a verde di
chiaro & fcuro ; & la ſecondafu rifatta di diverſi colori , &
il primoche vi colorifle fu Guariēto ,il quale,l'anno 1365.
vi fece il Paradiſo in teſta della Sala. Vilauoroanco alcuni
altri quadri, fra quali vno fu quello della guerra di Spoleti
vltimamente ricoperto da Titiano. Et l'anno poi 1400.vi
ſi fece il cielo compartito a quadretti d'oro , ripieni di ſtel
le ,ch'era la inſegna del Doge Steno. Ma ſocceduto al Prin
cipato Nicolò Marcello , parue a Padri che ſi rinfreſcaſſero
lepitture della hiſtoria di Federigo Imper. & ciò fu l'anno
1474. & l'anno 1479. furono rifatti molti quadri vecchi .
perchc viuendo allora i Viuarini, i Bellini, & diuerli altri
Pittori di nome, piacque al Senato di ſeruirſi dell'opera lo
19, & però i predetti hauendoui meſſo mano , rinouarono
quaſi
PVBLICHE LI B. VIII. 124
quaſi ognicoſa.Conciofia che il quadro douie Othonelibe
rato dalla Rep.s'apprefentata al padre,eflendo prima ſtato
dipinto dal Piſanello , con diuerfi ritratti, fra qualiera quel
lo d’AndreaVendramino, che fu il piu bel giouane diVe
netia a ſuoitempi,fu ricoperto da Luigi Viuarino . Ilqua
dro delconflitto náuale, fu ricopertoda Gentile da Fabria
no Pittore di tanta riputatione, che hauendo di prouifionc
vn ducato il giorno,veftiua a maniche aperte Gentil Belli
no parimente ne uelo molti altri, piu toſto per cancellar
l'altrui gloria,moſſo da inuidia, che perch'egli migliorafie
gran fattole pitture pallate. Ne teinpi noftrinefurono ri
fatti alcuni co marauiglioſamaniera , & reſtaurati i ritratti
de Principi, ch'erano nelle lunette attorno alla Sala ſotto
il ſoffitto.Ora queſto luogo è lungo : 50 piedi & largo 74.
Etil ſuo capo edalla partediLevante, percioche oltreche
vić dipinto il Paradiſo con le gerarchicdegli angeli , & Co
i coride Santi, ni è anco poſto il Trono del Principe, co
leggi de Conliglieri & de gli altri reggenti che forniano il
corpo della Signoria.Ilqual trono ſi-legge, che era altre vol
te nel mezzo, doue fono hora ledue fineſtreche guardano
in Corte . Sopra al ſeggio del Principe,crano quattroverſi,
cöpoſti da Dante Alighieri Poeta Fiorentino ,ch'etprine
uano la pittura del Paradiſo . & furono fatti da luiquando
uenne Oratore à Venetia pi Signoridi Ravenna, & crano
1: L’amor che moſſe già l'eterno:Padre ‫ ام‬, ‫از‬
Per figlia hauer di ſua deità trina ,
Coſtei chefu del ſuo figliuol poi madre
De l'uniuerfo quì la fa Regina.
Diſopra all'vna delle porte per fiáco erano due Santi Ro
miti, che ſpartendo vn pane fra loro ,ſe lo porgeuano l'uno
all'altro,co lignificatione di carità: dimoſtrarcchigouer
nanti diğito Stato ,debbono eflere inſieinevna coſamiede
ſima,amádoſi intēfamēte l'un l'altro , & comunicadol'vno
all'altro gli honorico carità, & cõgiuſtitia p mātenimēto
della
DELLE FABRICHE
della libertà . Per fianco s'entra nella Sala dello Scrutinio ,
fatta ſotto il Principato del Foſcari, percioche finendo al
ſuo tempo , il palazzo colàdouc è ſcolpita di mezzorilie
uo vna Giuftitia in vna lunetta,vollonoiPadri,che ficon
tinouaſſe finoal cantone,che hoggifichiama alla Carta,&
vili fece la predetta Sala . Il cui loflitto in queſti anni, di,
ſtinto in tre quadri,fu dipinto daGiouanni AntonioPora
donone conarte marauiglioſa,per gli ſcorci,perinudi,& 2

per l'inuentioneche viti vedoua:nella qual fattura il Pitto


re ſupero tutti glialtri della ſua profeflione . Vi li vedeua
anco la battaglia nauale ,dell'anno 157 !..col Turco ,fatta 1
da i noſtri . Nella quale con magiſtero indicibile., &
con un mirabile intrigo & viluppo dicole ,& con groppi
fantaſtichi di perſone , li come nelle zuffe auicne, firappre
fentaua quella ſempre menjoranda uittoria che li otten
ne già , ſotto il Generalato di Şebaſtiano Veniero . & c .
ra di mano di lacomo Tintoreto . Viſiuedeua etiandio fo
pra il Tribunale dipinto un dì del Giudiciodi molta for
za & diſegno,ritratti de Principi, Loredano , & Mocenigo,
del medelimo Tintoretto. Iui preſſo era la Sala del Colle
gio delli 25. con diuerſi ritratti di Dogi paſſatid'altezzadi
un braccio & mezzo in habitoantico,lauoratigia daLaza
ro Sebaſtiani . Ma tornando di nuouo nella Sala Grande,
vi ſi cominciaua dalla parte doucerano i Santi Romiti, la
hiſtoria di Federigo Imp.la qualeandaua circūdādo la Sala
in diucrſi quadroni,con rare pitture , con le inſcrittioni di
7

ſotto , de loro ſignificati, di mano del Petrarca , rimutate


poi quaſi del tutto , dal Sabellico ,conieſiuede per le prime
2

copic che ſono in diverſemani,Dādoſiadunqueprincipio


dai detti Romiti, ſiconteneua nel primo quadro alto fino
al ſoffitto , con uaga inuentione di ricche figure, Papa A
driano,che coronaua ſolennementcl'Imp.nella Chieſadi
San Pietro, douecrano diverſi perſonaggi a quellaceremo
nia ,con ritrattidimolti nobili, con beipanni, & begliatti,
& molto lodati, & fu dimano di lacomo Tintoretto : &
di ſotto in campo d'orcui ſi leggeua. .
ishi Paolojen ADRIA
P V BLICHE LI B. VIII. 125
ADRIANVS PONT. MAX. FEDERICVM EN O BARBVM
ROMANI 1:1 P. INSIGNIBVS IX D. PETRI DECO
RAVIT. MCLXII.

Nel ſecondo era eſpreſſa vnazuffa cheauenncin Romia do


po la coronatione, fra le géti dell'Imperadore, & il popolo
Romano . Perciocheeſſendo i Tedeſchi inſoſpettiti per ar
tificio d'alcunibaroni,ficombattè ſu i prati diNerone,& i
Tedeſchi furono incalzati qualifino alpadiglione dell'Int
peradore. & queftafu opera diOratio Vecellio figliuolodi
Titiano doue fra l'altre coſe notabiliſi ucdeua un cauallo
armato , di molta bellezza . & ui era ſcritto .
ROMANI FAMILIAM IMPERATORIS A PRATO NS
RONIS PROFECTI AD MOLEM ADRIANI AGGRE

DIVNTVR AD TENTORIVM VSQVE IMP. '

Nel terzo cra dipinto , che eſſendo ſtati creati Pontifici


Aleſſandro III. & Ottauid Sciſmatico , chiamati amen
due dall'Imp. a Pauia & non hauendo Alejandro uoluto
andarui l'Imp.contermò Ottaviano & l'adorò, con infini
todiſpiacere d'Alellandro. & fu di miano di Paolo Verone
fe,& uiera inſcritto .
ALEXANDRVM III. PON. MAX. RITE CREATVM
ET OCTAVIANVM VITIO FACTVM IMP. FEDE
RICVS TICINVM EVOCAVIT , ALEX, DICTO E
IVS AVDIENS NON FVIT . ITAQ . FEDERICVS
ID AEGRE FERENS, OCTAVIANVM QVI AD SE
IIT PONT.DECLARAVIT , AC VENERATVS EST
Nel quarto , eſſendoſi Federigo diſpoſto di mantenerc in
Itato il Papa icilinatico , l uedeua che Papa Alefiandrolo
Ice
DELLE FABRICHE :
fcomunicaua,& gli proteſtaua guerra.ondeviera cfpreſta
la ceremonia cheſi ſuol fare dal Pontefice in quell'atto: co
diuerſe figure molto bene inteſe,con attitudini, con habi
ti,con coloriti, & con panni molto ſingolari. & lo dipinſ
il Tintoretto. & vi erano queſteparole .
INSOLENT ES FEDERICI CONATVS ALEX .
PONT. ANATHEMATE ET BELLO INDICTO
DEPRIMIT ET PROPVLSAT. FEDERICVS IMP.
INIQVO EDICTO SVBDITOS SVOS AB ALEX.
PONT. ALIENAT .
Nel quinto fatto da Titiano con incredibile induſtria & ar .
te , ſi rappreſentaua la giornata di Spoleti nell'Vmbria ,
Doue, oltre allecofe nobili che vi appariuano, ſimoſtraua
agli occhi deriguardāti un Capitanoch'eſſendo deſto al ro
more d'una zuffa ſi faceua armare da un ragazzo , nel petto
della cui corazza, riſplendeuano co incredibil magiſtero ,i
luſtri , ichiari , & i reuerberi dell'armi, & depanni,de quali
era veſtito il ragazzo . Vi era parimente vn cauallo di eſtre
mabellezza,& vna giouanechevſcendo di vna foſfa, & 'la
lendo diſopra,moſtraua nel volto ,vna gran paura.Et fotto
nonui ſi leggeua nulla.
Nel ſeſto appariua l'apparecchiodel Redi Francia per di
fendere il Papa.onde niettendoſi all'ordine luno & l'altro,
fi-vedeuano diuerſigroppi di figure,di panni,di tefte, & d'at
trecoſe, tenute in quel tempo che furono dipinte, in mot
to pregio . & vi eranotato .
PRAETVLIT REX INCLITVS BELLVM QVIETI
VT PONTIFICIS DIGNITATEM TVERET VR
PARANTVR VTRINQVE ARMA , ADSVAT
FEDERICO BOEMI, DACI, GETAE, GERMANI,
ET ITALI . REGI FRANCIAE FAVENT AN
GLICI,
PVBLICHE LI B. VIII. 126

GLICI, BRITANNI, FLANDRENSES, BV RGVM .


DIENSES ET VASCONES.

Nel ſettimo ſi comprende a la ſuprema bontà del Papa. Il


quale hauendo cõliderato , che la guerra apparecchiata per
ſua cagionc, poteua apportar gran danno alla Rep.Chriſtia
na , deliberò diritirarli a Venetia , come à città libera, reli
giola, & ficura.hauendo per opinione,che s'arreſterebbe
ro l'armi,quando neſſuno diloro no lapeſedoue eglili fof
fe :ſperando in tanto ,che il tempo accomodafle le coſe.&
ui era ſcritto .
PONTIFEX NE TOT CHRISTIANORVM MILLIA
SVA CAVSA HOSTILITER CONFLIGERENT , CE
LATA PERSONAE DIGNITATE, E MEDIO EXCES
SIT, VENETIASQ . LIBERAM VRBEM SE CONTV
LIT GREGARII SACERDOTIS HABITV , FVIT .
HIC SEPTVAGESIMVS SEPTIMVS SVPRA CENTE
SIMVM , AC MILLESIMVM EO QVIFVIT HVMA
NAE SALVTIS .

Nello ottauo ſituato nella ſuolgitura del cantonale nella


faccia che guarda verſo la Zecca,li vedeua ,chcellendoli il
2

Papa incognito ridotto nella Chieſa della Carità: fu cono


ſciuto da un foreſtiero; che lo ſcoprì alla Signoria. Et vi era
dipinto il Principe col Senato , cheandauaa leuarlo col Bu
centoro ,riconoſcendolo per Santo Pontefice . & le figure
di queſto quadro eranoalte poco piudiun braccio , &fatte
da Gian Bellino : & di ſotto era.
PRIMA NOCTE DECLINAVIT APVD CANONI
COS S. SALVATORIS , QVI DVXERVNT EVM
AD MONASTERIVM S. MARIAE CHARITATIS,
IBIOVE IN FORMA . SERVIEBAT.
li 2 &
DELLE FABRICHE
& poco diſcoſtodallepredetteparole ch'erano quaſi cadu
che , ſi leggeua.
QUIDAM PEREGRINVS ŅVTV DEI, EX VOTO
VENERAT VENETIAS , QVI DVM VISITARET
ECCLESIAM SVPRASCRIPTAM S. MARIAE DE
CARITATE, COGNOVIT PAPAM ,NOTIFICAT IL
LVSTRI D. SÉBASTIANO ZIANI, TVNC INCLY
TO VENETIARVM DVCI, QVALITER SVMMVS
PONT. EST IN TALI ECCLESIA .

& poco preſio .


Dvx, CONSILIARII, NOBILES, ET TOTA VENETIARVM
CIVITAS, SIMILITER PATRIARCHA GRADENSIS , ET
EPISCOPUS CASTELLAN VS CVM TOTO CLERO PER
VENIUNT CUM CRVCIBVS AD D. PAPAM DUBITAN ,
TEM DE TANTO CONCVRS V. DEVOTISS . DYX GE
NIBVS FLEXIS DEDIT OSCYLA AD BEATIS S. PEDES

PRESENTANS CLAMIDEM >, MIT RAM ET > ORNA


MENTA, PED VM , ET CONFORTANS VT MET V DE
POSITO, A SSVMERET ANIMVM ET PONTIFICALIA
ORNAMENTA, QUIA EST IN VRBE TV TIS SIMA LI
BERA, ET POTENTE.

Fra il finimento del detto quadro ,& il principio dell'altro


che ſeguita,ſono di mezzo per teſta della Sala due fineſtro
ni,fra iquali era ſcolpito vn S. Marco con l'armi del Doge
Vendramino da i lati, che toglieuano in mezzo l'arme Co
tarina,d'Andrea vltimoDoge diquella famiglia.
Nel
PVBLICHE LI B. VIII. 127
Nel nono quadro dopo il fineſtrone, s'abbracciauala cero.
monia del Papa , quandodette diuerſi priuilegi & honori
al Principe & ſuoiſocccílori.Doue porgeua il cerobiāco al
Principe in legno della buona riſolutione del Doge in di
fendere il Papa, & della patronia di San Marco. & queſto
quadro fu fatto da Gentil Belino , & vi erano ſcritte le ſe
guenti parole ,
DVX; VNIVERSO POPVLO COMITAN
TE AD ALTARE ECCLESIAE SANCTI
MAR Cİ PAPAM CVM CANTIBVS ET
DEVOTIONE PERDVCIT, VBİ PERSO
NAM, FACVLTATEM , MAGNITVDINEM
CIVITATIS, ET TOTVM DOMINIVM IN
PROTECTIONEM SVAM ET ECCLESIAE
CONTRA QVOSLIBET OFFERTETC.
& dall'altrolato li leggeua continouădo la ödetta materia.
PAPA PRAESTAT DVCI CEREVM AL
BVM , QVO ' IPSE ET DVCANTES POST
EVM , PERPETVO IN SVIS PROCESSIO
NIBVS'VTERET.

Nel decimo volgendoſi il cantonale , ſi ſcorgeua dipinto


dal medeſimo maeſtro , il trattatodella pacedel Papa con
l'Imperatore fatto dalla Rep. per lo quale ſi mandauano
ambaſciado ad intender la volontà dell'imperatore . & vi
cra notato .

PRO PACI TRACTANDA MITTVNTVR AD IMPE


RA
DELLE FABRICHE 1
RATOREM TVM IN APYLIA RES IDEN TEM , SOLEN
NES AMBASCIATORES DVM LITËR IS DYCALI
BVSQVAS PAPA MANDAT PER DYCEM MYNIRI
BVLLA PLVMB EA CVX FIGVRA S. MARCI VT QVI
DYCE.

& percioch'il detto Gentile era ritornato da Coſtantino


poli, doue haueua fatto il ritratto del Turco ,dalquale era
Itato creato Caualiero (ſi come ho veduto nel ſuo priuile
gio) con molti ricchi doni;ſcriſſe ſotto al predetto quadro
i ſeguentiverſi .

Gentilis patria dedithæc monumenta Belinus,


Othomano accitus,munerefactusEques.
Et in queſtoquadro ripieno di bellefigure,conmolto diſe
gno,& con coloriti grandemēte vaghi & fini, cô proſpetti
ue molto bē tirate & īteſe dal Pittore, ſi notatiano tre coſe .
L'vna lo hábito degli ambaſciatori di quel tëpo ,i quali por
tauano il bauaro & letrõbed'argento quãdo andauano al
l'Imperatore. il quale vſodurò per lūghift.tēpo. percioche
l'āno 1293.andauano col'inſegne chiamate Imperiali cioè
col S. Marco dërro, alle teſte coronate , & ritornati dal cari
co loro, lerendentano alla Signoria.L'altra,l'errorcomune,
ch’il Papa delle l'auttorità al Principe noſtro , di ligillare
in piombo : hauendola eſſi ab antiquo, conie ſi vedrà chia
ramente piu oltre nel preſente . La terza , il miodo col qua
le andaua veſtito il Cancellier Grande,inel tempo che fu di
pinto il quadro da Gian Bellino. Percioche con habitolun
go , roſato , & con le maniche pendenti comeicaffettani
dietro alle ſpalle, & con berretta a cagliere in capo, dimor
ſtraua grandezza & maeſtà , coſa molto graue & bella a
vedere .
Nell’yndecimo era poſtal'andata de gli oratoriaFederi,
go ,
PVBLICHE LI B. VIIT. 128
30 , & l'accrba riſpoſta hauutada lui intorno alla pace che
Si trattaua, & di ſotto ſi leggelia. >

IMPERATOR PRIMO AMBASCIATORES


LETANTER RECEPIT, SED AV DITO
QVOD VENERAT AD ' TRACTANDVM
PACEM RIGIDE RESPONDIT , QUOD
PAPAM FVGITIVVM SIBI TRADANT,
1.774
ET NOLINT FACERE GVERRAM ALIE
NAM SVAM , NEC SVSTINERE QUEM
TOTVS MVNDVS SEQVITVR, ALIOQVIN
$
PARARE SE AD BELLVMT410A ,
lis d

& dall'altro ſeguiua. 4 {stk 12VU ? !..


LEGATI REFERUNT PAPAE ET DVCI
RIGIDVM IMPERATORIS RESPONSVM .
PAPA PLVRIMVM EXPAVIT , SED 'BÉ 3

NIGNISSIMVS DVX IPSVM HORTATVR


DICENS, OB REVERENTIAM FIDEI CA
THOLICAE ET SANCTAE MATRIS EC
CLESIAE VIRILITER DEFENDETVR :
Nel duodecimo cra figurato ilPapa ch'eſortaua il Doge,
che con 30. galee vfciffein mare contra l'armatadell'Impe
ratore. & gli daua la ſpada in mano in ſegno diperpetua
giuſtitia , &donaua a Vinitiani ch'andaffero a quella impre
la,pieniſſimo
viera .
perdono di colpa & di pena, & di ſotto
1
HOR:
1 DELLEF A BRICHE
HORTATVR ALEXANDER PONT. MAX . PRINCI
PEM ET VENETOS, VT CVM XXX. TRIREMIBVS PVL
BLICE AD BELLVM INSTRVCTIS, PROPIETATE
ET RELIGIONE FORTETER IN HOSTEM MO
VEANT, DATQVE INCLITO DVCI , ET SVCCES
SORIBVS ENSEM PERPETVVM IVSTITIAE INSI
?

GNE HABENDVM . CETERIS AD BELLVM EVNTI


BVS PLENISSIMAM DAT VENIAM . .

: 1 ‫܊‬. . ‫܃‬ ‫܃‬ ‫܃ ܃ ܃܃܃ ܃ ܃ ܃‬ ‫܃ ܃ ܃‬


& dall'altro lato era ſcritto, 1
FOSTQVAM TREPIDE NUNCIATVM EST QVINQ.
ET SEPTUAGINTA HOSTIVM TRIREMES OTHO
NIS IMP. FILII DVCTV ADVENTARE , TVM VE
NETVS DVX CIRCA SALBLOICVM HISIRIAE TRO
MONTORIVM , SVOS AD PVGNAM HORTATYS EDI"
CIT , VT QVOM FERRVMA SEIN HOSTEM VI.
BRATVM VIDERINT, SVO EXEMPLODIMICA
RENT .
2WRK ?..
Nel tredecimo era diligentemente effem plata la battaglia
nauale del Principe con Othonc ,nella qual u ſcorgeua la
gran patientia diquct Pittore nelconflitto.Percioche eſpri
mendo l'intrecciamento delle galce, la furia de combatten ,
ti, & la vittoria ottenuta,moftraua altruiquel fatto co ma
rauiglioſa eccellenza. Et fu opera di Gian Lelļino,& ſidice
cheltette ſuquel lauoro ,vndici anni, & li leggcua di lotto .
ATROX VIRIN QV 6. PRAEL IVM COMMITTITVR ,

DEMVM DVX FORTISSIMVS ;' DIVINA OPE , VENE«


TADY VIRTVTE NI XVS, IMPERATORI A CLASS
SE
PVBLICHE LI B. VIII. 12)
SE DI SIECTA , OTHONEM CUM TRIREM I BVS IX
CAPIT , RELIQVIS, PRAETER PA VCAS QVAE CE
LER I FYGA ABIERANT, AVT IGXE AB S VNPTIS,
AVT ALTO MAR I DEPRESSIS .

Nel quartodecimo il Papa abbracciaua il Doge, & lo ſaluta


ua Signordel mare, & gli porgeua l'anello col quale lo ſpo
faffe ognianno in perpetuio, per ſegno del ſuo Imperio che
gli Jaua dell'acque falſe per la riceuuta vittoria . & vi cra
ſcritto .

COMPLECTITVR L AE T A BVNDVS PONTIFEX TI


NETVM , DVCEM INCLITAM VICTORIAM REPOR .

TANTEM , AT PELAGI DOMINVM SALVTAT . TRA


DIT ET ANVLVM QVO ILLI ET RELIQVI PRINCI
PES, IN VER I PERPETVIQVE IMPERII ARGV
MONTVM QVOTANNIS IPSUM SIBI MARE D E

SPONSARENT .

Nel quintodecimo, Othone tratto di prigione promette


ua lu la ſua fede d'effer mezzano.fra il Papa & ſuo padre,di
conchiuder la páce, onde ſi partiua per queſto efletto , &
l'inſcrittione diceua .

OTHO IMPERATORIS FILIVS DIVINA


MOTVS VOLVNTATE, SE FVTVRAE PA
CIS CVM FEDERICO PATRE ARBITRVM
PONTIFICI ET VENETIS POLLICETVR ,
ATQ. ITA EIDE AB EO ACCEPTA, CV,
STODIA LIBERA TV R. - ‫ܝܐܐ‬
kk Nel
DELLE FABRICHE
Nel ſeſtodecimo, Othone s’appreſentaua al padre tutto al
legro, per la ſua liberatione . Il quale addolcito l'animo ſuo
feroce & perſuaſo dal figliuolo alla pace : ottenuta libertà
ditrattarla ,laconcludeua . & ſi leggeua.
LAETATVR IMPERATOR VISO FILIO ,
CVIVS CONSTANTIA QVOD ALIOQVI
ABHORRVERAT ANIMVS , TANDEM
VICTVS, EI TRACTANDAE PACIS TRI
BVIT POTESTATEM .

& queſta operafu cominciata da Luigi Viuarino, mavenu


to a morte , fu finira da Gian Bellino , con maniera molto
dilicata & gentile.
Nel decimoſettimo, ilPontefice condotto con l'Impera
torein Chieſa di San Marco,farta la pace inſieme, & adora
to dalui,gli metteua il piede ſulcollo per legno di ſuperio
rità . & viera ſcritto .

IMPERATOR OTHOQVE FILIVS, HIC PRI


DIE FESTO , ILLE CHRISTIANAE ASCEN
SIONIS DIE , TRIREMIBVS VENETIAS
ADVECTI , EODEM DIE CVM RO . PON.
VENETOQVE DVCE PACEM FIRMA
RVNT.

Et queſto eradipinto da Titiano , & fu il primo quadro


ch'egli facefle nella ſala . Et era tenuta per la piu rara pittu
ra,che fofle in questo luogo . ,
Nel decimoottauo,il Papacon molti Cardinali & Ve
7
fcoui intienie ,detta la mella folenne in San Marco , conço
deua indulgentia perpetua nel giorno dell'Alcēſione,a tut
PVBLICHE LI B. VIII. 130
ți coloro che viſitaſſero la detta Chieſa . Et queſto fulauo .
rato da Vittorio Scarpaccia valente huomonell'arte. & vi
era ſcritto ,
OPERATVS SACRIS IN DIVI MARCI AE DE ALEX
PONT. OMNIBVS DOMINICAE ASCENSION IS DIE
INTRA BINAS VESPERAS F. • ADEVNTIBVS

PLENAM DELICIORVM VENIAM PERPETVO CON


CESS IT, SEFTIMA PECCATORVM PARTE PER OCTA
VAM FRECVENTANT I BVS REMISSA.

Neldecimonono ,il Papa concedeua l'ombrella al Princi


pc, & ſuoi ſocceſſori, & le lettere caduche non vi ſi poteua
uano a patto alcuno vedere .
Nel vigeſimo,il Papa, l'Imperatore, & il Doge giugneua
no a Roma.Incontra a qualivſcito il Senato & il popolo ,
con lętrombe & con gli ſtendardicon molta letitia, erano
riceuuti dalla città . viera
& inſcritto .

PROFICISCVNTVR HINC ROMAM CUM CELERI


IQVITATV ALE X. PONT. IMPERATOR ET DVX
VENETVS, QVIBVS IBI APPROPINQVANTI BV $
OMNĘS SVPREMI ORDINIS ANTISTITES CUM TO
T- O ,CLERO PRODEYNT OBVIAM , SEQVVTI PR l
MORES CIVITATIS .
TOTAQVE NOB I
LITAS , POSTREMO MVLTIIVDO INGENS STV

DIO E FFVSA, VENIENTES CUM MULTA LAETITIA


IT : VENERATIONE EXCIPIT.

Nel venteſimoprimo,il Papa donaua al Principe otto ſten


dardi di diuerfi colori, & altretāte trombe di argento inte
kk 2 gno

I
C.I DELLE FABRICHE
gnodi honore , acciochci ſuoi fócceſſori le portalicro in
>

trionfo per ſua memoria, & fi leggeua ..


OBTVLIT ROMANVS POPVLVS ALEXANDRO IN

GRESSO , OCTO VARII COLORIS VEXILLÁ TOTI


DEMQVE ARGENTE AS ' T VBAS; QVAE DIGNITA
TIS ORNAMENTA VLTRO PONTIFE'X ' V EN ÉTO DV
CI VE TVLIT. QVIBVS IPSE ET OMNIS DVC VÀ
POSTERITAS, SOLEMNI POMPA VTEŘENÍVR .
Nel venteſimoſecondo, il Ponteficecon gli altri due Prin
cipi,andaua a San Giouanni Laterano ,doue apparecchiati
due ſeggi, il Pontefice comando che folle portato il ter
zo per il Doge, & volle chel’vfallc in perpetuo. & vi era
critto .
INVISIT ALEX. PONT. LATERANEN
1
SEM BASILICAM CVM IMPERATORE
ET VENETO DVCE . HIC CVM FORTE
!
SELLA ÉSSET VNA PONTIFICI ALTE
RA FEDERICO IMPERATORI STRATA,
TERTIAM VENETO STERNI IV S SIT, DE
DITQVE TAM ILLI AD CVRRVLIS SEL
LA! INSIGNE QVAM POSTERIS V E
NETORVM DVCIBVS PERPETVO HA
BENDVM .
Ne quali tutti quadri erano diuerfi ritratti di Scnatori &
huomini illuftri, dipinti di tempo in tempo da diucrſicc
cellenti Maeſtri. Percioche cominciandoſi da questo vl
timo, & andando fino all'altro capo del Salone preſſo al
loScrotinio , li vedeua l'effigic di Marc'Antonio Sabelli
CO ,
PVBLICHE LIB. VIII. 131

co , di Gregorio Amaſeo , & di Giorgio Merula . Etno


quadro piu oltre di Titiano , vi erano al naturale Pietro
Beinbo,chefu Cardinale , lacomo Sannazaro,nobilift.Scrit
tori nella ligua Latina & uolgare, & Andrea Nauajero ,Gior
gio Cornaro fratello della Regina di Cipro , in veſte d'oro ,
3

Antonio Trono Procuratore , Domenico Iriuiſano Ca


inaliero & Procuratore padre del Doge, Marco Griniani
Procurator di San Marco , figliuolo di Antonio , allora
Principe , Paolo Capello i'rocurator di San Marco , Gą
ſparo Contarini d'età giouane, & che poinella matura
fu fatto Cardinalc , Marco Dandolo , padre di Matthco
che fu Procurator di San Marco , Fra Giocondo Architet
to Veronetë , Agoltino Beuazzano, Marco Muliro , &
Lodouico Ariolto . Etpiu oltre , nel quadro doucil Papa
cocedeua l'indulgeria con diverſi Cardinali dalla deltra, &
dalla ſiniſtra,livedcuano elpreili mirabilničte quali tutti i
Cardinali Vinitiani, ch'erano ſtati fino a quei tempi, cioè
Angelo Corero chefu poi Gregorio X11. Franceico Lan
do ,Pietro Barbo, che poi fatto Papa fi detto Paolo Secon
alo , Marco Barbo , Giouanni Michele , & Giouan Battiſta
Zeno , figliuoli di due ſorelle del predetto Pontefice, Pic
tro Foſcari Voſcono di Padoua, figliuolo di Marco Pro
curatore , che fu fratello del Doge Foſcari, & Domenico
Griinani figliuolo del Doge, tutti Cardinali . Et oltre a
predetti nel quadro leguente erano poſti, Bernardo Giu
ſtiniano Procurator di San Marco , che ſcriſe la hiſtoria
di Venetia . & poco diſcoſto da lui Leonardo ſuo padre ,
anco eilo huomo chiaro per lettere & per dottrina, con
Beffariano Cardinal Niccno , veſtito con la habito de
Monaci di San Baſilio . Nell'altro quadro contiguo
al predetto , doue era vna lunga ſchiera di huomi
ni ſegnalati di quel tempo , & pofti a due a due , che >

accompagnauano il Principe Ziani all'armata , ſi vede


La Giouanni BarbarigoCaualiero & Procuratore di San
Marca , Tadeo Giuſtiniano Caualiero , Vittorio Piſani,
Giouanni Hemo Caualiero , & Franceſco Sanuto , amen
duc proueditori in campo nellaguerrade Ferrara, Fantino
Giorgio

8
D E L L E FABRICHE
Giorgio Dottore & Caualiero , Carlo Zeno Procuratore,
Rollo Marino , Antonio Bernardo Dottoré & Caualiero ,
Fantino Michele Caualiero & Procuratorer Marco Zeno
Caualiero , Marco Lippomano Dottore ,Barbon Moroli
ni,Nicolò Canale , Lauro Quirino, Vital Lando Iuniore,
2
Franceſco Diedo ;Marco Sanuto , Nicolò & Franceſco Con
tarini padre" & figliuolo tutti Giuriſcófulti celcbratiffimi
del ſuo tempo, co lottane di broccato , & con mantodi fo
pradi porpora ,& haueuano il bauarod'ermeiinihabito alla
yſanza antica de Dottori,& perfone griui. Si vedeuanoan
cora in habito togato cauati dal viuo & dal naturale, Mari
no Carauello Procuratore ,Antonio Contarini Procurato
re cognominato daldito , fratello delDoge Andrea Con
tarini, Luigi Storlato Procuratore, Federigo Contarini Pro
curatoredaS.Luca,& Filippo Trono figliuolodel Principe
Nicolò.Orfatto Giuſtiniano Caualiero chiariſs. per inolte
ambaſciarie, & per altrifarti honorato , Triadano GrittiGe
nerale , Pietro & Iacomo Loredano, padre & figliuolo ,
amendue Procuratori . Antonio Loredano Caualiero far
to dal Senato per la ſua valorofa difeſa a Scutari. Franceſco
.

Barbarigo cognominato il ricco, padre dei due Principi,


Federigo Cornaro da Santo Aponale Procurator di S. Mar
co . Vital Lando fratello del Cardinále, Franceſco Barbaro
acerrimo difenſor della Città di Breſcia , Zaccaria ſuo fi
gliuolo chefu padre di Hermolao amendue Procuratori:
j
Et appreſſo a queſti ſi uedeua il Biondo da Forlì hiſtorico
di molto nome.Marco Cornaro Caualiero padre della Re
gina,& lacomode Luſignano Reluogenero ,tutto armato
in arme bianche, Luigi FoſcariniDottore & Procuratore.
Tomato Lippomani dal banco ,Chriftoforo Duodo Gene
rale & Procuratore, & Vittorio Cappello che fi: Generale.
Marcº Antonio Morofino Caualicro& Procurator di San
Marco, Benedetto da Peſaro Generale ; Zaccaria Contarini
Caualiero padre di Franceſco ,che fu Procuratore di S.Mar
co , vicino al quale (uuedeua l'altro Zaccaria Contarini ſuo
bitauo, veltito d'un manto cremoſino foderatodermelini
ſopra l'armi col capuccio in teſta , dipinto in queſt'habito,
per
VIII..
P. V.BLICHE LIB. VIII 132
per dimoſtrar il valore di quel Senatore crcato dalla Repu .
blica piú uolte Proueditor in campo , & ſelfantatre uolto
mandato ambafciadore a diuerſi Principi. Vedeuaſi an
cora Andrea Donato caualiere & genero delDoge Foſca
ri , con manto dibroccato , preſſo a Bartolomco luo padrç
& procuratore . lacomo Veniero Generale di mare. la
como Marcello Gencrale , che morì a Gallipoli nella Pu
glia , & preſio a queſti Candiano Bolani Dottore, Gian
Franceſco Paſqualigo Dottore, che pareua che porgeße
vn libro a Paolo Ramulio Giuriſconſulto celebre del
l'età ſua , che fu padre di Giouanni Battiſta Secretario
del Conſiglio de Dieci , & haueua da lato Gentil Belli
no. Dopo a quali ſeguiua un drapello di perſonaggi tut
ti ſingolari nelle lettere Greche.& Latine , & di cono
7

ſciuta dottrina: & queſtierano, Giouanni Argiropolo ,


Theodoro Gaza , Emanuello Chrifolora , Demetrio Cal
condile , & Giorgio Trapeſuntio ,ucftiti ugualmente alla
greca con capelliin capo , quaſi in foggiaAlbaneſe. Et alle
ſpalle di quelti ſi ſcorgeuano Angelo Politiano ,Hermo
lao Barbaro , & Hieronimo Donato veſtito d'oro con bella
& ricca collana al collo . Antonio Cornaro Lettore in Fi
loſofia : Zaccaria Triuifano Dottore & Caualiero, co un'al
tro Zaccaria parimente Dottore & Caualiero ſuo figliuo
lo ,co i cappucci in teſta all'antica , Paolo Barbo Caualiero
fratello di Papa Paolo II. Andrea da Molino,che fu figliuo
lo di Henrico cognominato dalle due torri, Antonio Dan
folo Dottore, che fu genero diGiouaniMocenigo Doge,
Luca Zeno Procurator di San Marco , Domenico Marino
Procuratore & nipote diRoflo,& Nicolò Michele Dotto
re,Caualiero & Procuratore.Dall'altro lato poi della Sala,
dalla parte del Canal Grande,nel quadro cheſeguiuadopo
larotta di Spoleti, erano in quello delTintoretto eſpreſſi
dal viuo, Stefano Tiepolo Procurator di San Marco in ar
me bianche, al quale come rappreſentante vn capitano
della Chieſa il Papa daua il baftone del Generalato contra
Federigo :Era il Tiepolo poſto in mezzo di due Patriarchi,
de quali l'uno era Daniel Barbaro Eletto d'Aquilca, & l'al
tro
DELLE FABRICHE
tio del Grimani.Et piu oltreſi vedeuano Filippo Trono ,la
como Soranzo Procuratore & auo di lacomo Caualier &
Procuratore,Vittorio Grimani, & Giouani da Legge Ca
ualiero, Procuratori di San Marco , Marcantonio Venicro
Dottore ,e Procuratore , Franceſco Contarino l'rocurato
re,Marco Foſcari padr di Pietro,Bernardo NauaieroCavia
liero, che poifuCardinale Marc'Antonio Michele huomo
dottifl. & padre di Luigi, la terza uolta Aliogadore mentre
ſcriviamo le coſe preſenti, & GiuſtinianoGiutinianigran
Commendatore dell'ordineHierofoliinitano con altri ap
preffo . Et nel quadro di Paolo Veroneſc, ſi ſcorgeua Luigi
Mocenigo che fu Doge, Agoſtino Barbarigo che inorì nel
la giornata del 71.Paolo Tiepolo Caualiere & Procurato
re, & Marcantonio Barbaro Procuratore, M.Antonio Gri
mani Procuratore & padre d'Uttauiano che fu parimente
Procuratore,Nicolò Zeno che fu padre di Caterino , & fic
gliuolo d'un'altro Carcrino, Francefco Loredavo nipoto
de Leonardo Principe, & Abbate della Vangadizza, Anto
nio Capello , Giulio Contarini, & Lorenzo Giuſtinia
no Procuratori , con Antonio ſuo fratello , & Lconar
do Mocenigo Caualiero . Et iui ſopra vn poggiuolo cra
no ritratti Andrea Gradenigo padre diLuigi con veſte
Senatoria , & Giouanni Battiſta Ramulio Secretario det
Conſiglio de Dieci,che fu padre di Paolo , i quali pareus
che ragionaſſero inſieme. Et nell'vltimo del Tintoretto
Atauano,Marchio Michele Procuratore di San Marco , Mi
chele Soriano Caualiero , lacomo Barbo , Pietro Sanu
to , & Antonio Longo padre di Franceſco , lacomo Gufio
ni,Antonio Calbo ,Gio. Mattheo Bembo , & Bernardino
Rinicro fratello di Luigi Procuratore. Le quali tutte co
ſe conſumate dal fuoco del1577. apportarono gran diſpia
cere a tutto l'vniuerfale , perla perdita delle fatture di tanti
valentihuomini,& delle niemorie di tanti perſonaggi cc
cellenti,de quali il mondoè rare volte copioſo.Rifattaper
tanto la Sala con nuoui copartimenti per diſegnodiChri
ſtoforo Sorte, coli delſoffitto dipintoa hiſtorie di fattiVe
neti, comeda i lati , viſi dipinſero in cambio di vna fola
duc

1
PVBLIC HL ? LIB. VIII. 133
due hiſtórie,cioè quelladi Federigo predetto,& quella del
l'acquiſto fatto dalla Rep.diCoitantinopoli, tratta dai Sei
librilatini dell'acquiſto di Coſtantinopoli, ſcritti da Paolo
Ramuſio luniore, fecondo i Commentarij di Gioffredo
Villarduino Caualiero Frācele,che ſi trouò preſente all'im
preſa Co queſt'ordine ,che nella faccia dalla parte di S. Mar
co,fi contengono l'attioni di Federigo con la Rep.dal tem
poche il Papa fu trouato nella Caritàfino alla ſua gita à Ro
ma,& nell'altra verſo il canale,l'eſpeditione predetta fatta
co Frāceſi: & cominciādoſi le hiſtoric dal capo del tribuna
le , le due prime città del mondo,nel finire vengono à ri
ſcontrarlíu i cantonali all'incontro del tribunale, da ilati
delle fineſtre . Nel cui mezzo è collocata, in belliflima nić
chia dimarmi, la ſtatua di Noſtra Donna col Chriſto in
braccio ,di tutto tondo & grande quanto il naturale,à fede
re,con 4.angeli intorno, ſcolpita da lacomo Sanſouino, &
data, da chi ſcriue le coſe preſenti, alScnato .Diquindifi
paſia all'armamento dell'eccello Conſiglio de Dicci,La
cui porta dauanti è di legnoodoratiſl.diCedro ,fatto cõdur
re, p induſtria & per opera di Gian Battiſta Ramuſio predet
to ,dall'eccelſo Conſiglio de X.dal Mõte Libanofino in Ci
pri,&di quindia Venetia,congroſiffima fpeſa.Il qualear
mamento conſiſte diquattro Sale ample,& fpatiofe,ripie
ne di corſaletti belliſſimi, coperti di panno d'oro, di giac
chi,d'armi di haſtain diuerſe foggie, d'archi Soriani in più
forme,di freccic,d'archibuſi elettiſſimi, & d'ogni altra forte
d'arneli per armar vn gran numero di perſone & fi conſer
uano con grādiff.cura ſotto il gouerno d'vn cittadino pro
uiſionato,ilquale ha carico di farle tener lucide & nette.ol
trea cio vi li ſerba la ſtatua di marnio , conſacrata alla me
moria di Giberto da Coreggio, che l'anno1373.fu Gencra
le della Rep .& ottennehonorata vittoria del Red'Vngaria
nel giorno diSan Marciliano : la cui feftiuità ſi guarda per
lo detto riſpetto . Vi ſi ferba pariniente vn'altra ſtatua , la
qual ſi crede che foſſe di Bianca Maria moglie del Duca Fră
ceſco Sforza , & la statua dimarmo di Franceſco Noucllo
da Carrara vltimo Signor di Padoua, con altre coſeacqui
LI . ſtate
DE LLEIFABRICHET
htate nella vittoria del 1971.notabili& ſingolari .Etqueſte
ſono (delle 16. ſale cheſi includono in queſto palazzo )de
piu alte per fito ,& le piui ſecrete . Nella predetta fala ,ſono
due grandiſſimi fineitroni, l'vno riſpondente ſopra al ca
nal grande. fatto gia ſotto Michele Steno Doge 62. & l'al
tro ſopra la piazza edificato ſotto il Foſcari Doge 64. fico
me per l'inſegne loro ſi vede, ornati amēduecon intagli &
fogliami,& figurediuerſe dipietra Su le cui cime dalla par
te di piazza ſi vede vnaVenetiapiu alta ch'il naturale,colo
ſcettro in mano, & dalla parte del canal grāde vna giuſtitia,
ſcolpitel'vna & l'altra da Aleſſandro Vittoria.llquale pari
mēte fece ſopra la porta belliſs. del collegio le due figure di
marmo diſteſe ſul frontiſpitio , cioè la Giuftitia & la Pace,
RI'ALTO .
a di
te luogo famoſo , per eſſer la prima piazza d'Europa , .
dico che queſto nome Rialto, fu nome per un tempo della
città ,ſi come è anco netempi noftri,preſſoaiNotarinelo
roinſtromenti. Perciochenelprincipio delle ſcritture fu
ſempre detto & ſidice . In Christi nomine Amen.Anno Millefia
mo Q &tuageſimo primo,die uero 2. Ianuarij, Indift.9.Riuoalti .Cum
fit &c. & diſotto.A & tum Venetijs &c.che è il ſecondo nome
the dopo Rialto ſi diede alla città , preſo dalla Prouincia .
In queſta Iſola fu fatta la prima fabrica di muro ,come s'à
2

Hetto altroue , & fra 6o Iſole o tombe, queſta fu la più alta


di tutte,ondep la capacità ſua vi ficdificarono S.Mattheo
S.Iacomo & S.Giouanni. & il Doge Orſo Participatio l'an
no 864. comando che s'atterraſſero le paludi che uierano
intorno.perche ellendouiſi fabricate moltecafe,fu laſciato
vno ſpatio, doue li faceua ilmercato . Ma l'anno poi 1097
del meſe di Maggio , Tito & Pietro ſuo fratello, figliuoli di
Stefano della famiglia Aurea forfe hoggi Oria , che habita
uano nella côtrada diS.Giouanni detto hora di Rialto, do
narono alla Rep. tutto quel terreno doue è al preſente Rial
to Nuouo : percioche la Chieſa di S.Iacomo co la famiglia
Faliera da S. Apoſtolo,pofledeuagran terreno dall'altra par
te.Etl'anno 13.22.il luogo fu ampliato di edificij. Vifuro :
no
PVBLICHE LIB? VIIT. 134
no anco rifatti i portichi ſotto ilDoge Fofcari, alle ſpele di
Scipio Bono.Et l'anno 1459.ſotto Paſqual Malipiero,furo
noslargati,col rimuouere i telaruoli, & vi furifatta ,coli fcri
uie Pietro Delfino, la bittoria del Canale orfano ( ch'era la
battaglia,che ſi hebbeco Pipino,ma in qual parte di Rialto
dipinta nõ loſo ) & il Mappamodo .Vltimamēre arlo Rial
to l'anno 1513. fu rittaurato di nuovo con le volte diſopra
l'anno 1520. ſotto il Principe Loredano . Fu anco faleggia
.

to neltempo d'Antonio Veniero Doge61.che viſlel'anno


1381.Giaceadunque dinanzi alla Chiela di San lacomo,la
piazza diRialto in forma quadrata,intorno alla qualecor
rono ſottoportichi doppi .da i cui lati ſi veggono uolte &
ſtanzedel Dominio , & d'altri priuati che ſeruonoaimer
canti per riporuilecoſe loro,& per Scuole, perche vi ſono
quali comein eſſercitatorij, Pittori, Muſici, & altri artefici
ch'inſegnano ágiouanile virtù .Diſotto ne portici dalla de
ſtra ,vis'aduna ogni mattina,quali fu la hora feſta, gran par
te della nobiltà:& ui ſi aduna non per altro effetto,che per
uederli inſieme, & p intrinſicarli ragionādo a fine di cõfer
uarſempre l’unione, & la cócordia fra loro. Dall'altra parte
doue è la pietradel bādo ,i ſopportichi ſonoognigiornofre
quētati dai mercāti Fiorētini,cenoueſi,Milaneli,Spagnuo
"li, Turchi, & d'altre nationi diuerle del mondo ; i qualiui
cócorrono in tanta copia , che queſta piazza è annonerata
fra le prime dell'Vniuerfo.Et da i lati,douecorre la via ca
mune,ſono lunghiſlimivolti,douc ſono botteghe in gran
numero di finiffimi pāni di diucrſi colori, de quali la mag
gior parte èmādata,per tutta Europa, & in Leuārc,doue fo
no grādemēte deſiderati,&queſta ſi chiama la drappevia.Se
guita Rialto Nuouo,coti detto,perche fi fabricato dopo il
vecchio ,nelqualel'anno 1331.Jiucndeuano le coſe da inã
-giare: ma poi vi furono pote tutte le botteghe della tcti,
icuimaettri fichiamano Toſcani, come noi dicemmo
inel fine della Chieſa de Serui. Per telta de i Toſcani, di
inanzi alla Chieſa diSan Giouanni,fidittende la ruga , oue
i ro il corſo degli Orefici. Nella quale con ftuporde fore
utieri ſi troua gran quantità d'oro ,& d'argento
LI 2
lauorato ,
non
DELLE FABRICHE
non ſolainēte per vſo dellacittà, ina per commodo & per
delitie ancora di molte altre parti del mondo. Dall'altro
lato è la ruga dei gioiellieri, de quali Venetia è molto ab
bondante C. õciolia che in queſta profeſſione di gioic iVi
nitiani non cedono a qual ſi voglia altra gente. & viſono
ſtati in ogni tempo, & fonoalprefente, huominidigran
none, & i migliori & piu lodati maeſtri di Italia , da quali
furono fatte importantiſſime impreledigioie . Paſlano ho
ramai 40 anni,che Vincenzo Leuriero ,in compagnia di
Luigi Caorlini , & altri inſieme notabiliſimi negotiatori
di gioie , fabricaronovno elmo lungo con quattro coro
neper Solimano linp.de Turchi, ornato & pieno di tante
gemme, che quel Principe di ſingolargiuditio & potente
come ſa ogn'uno , reſto ftupefatto di coſa tanto ſegnalata,
& effincdiuennero ricchi. Fecero anco uncufcino , una
teftiera da cauallo ,vna pennacchiera, con altre coſe di prez
zo & di bellezza ineltiniabile . & volcndo fabricar dinuo
uo un baldacchino , oucro ombrella per ilmedeſimo , ſul
modello del Santouino chcentrala con loro a portione,
hebbero difaucntura per la morte di Ibraim Baſsà che gli
fauoriua con Solimano . Altri parimentein diucrſe altre
occaſioni,hanno fatto opere per Francia, per Lamagna, per
Inghilterra, & per Romadigrand'artifitio & valuta. & hog
gilacomo Rancatio dalla Roſa,pollicde una tauola gioicl
lata di gran bellezza & di prezzo.AntonioMaria Fontana,
vna calla di Chriſtallo molto grande, fatta di modo chele
coſe che vi ſi ripongono dentro , appariſcono tutte fcolpi
te di fuori . Et FederigoCurelli, un guarnimento di lettie
ra ,di caffe,ditauole, & d'altriarneſi per vna camera , d’Eba
no & di Auolio cö lauori d'oro coli peregrini,che è impor
fibil cofa a narrarlo . Dal capo della detta ruga , ſi gira alla
Beccaria ,gia habitatione de congiunti di Baiamonte, & ri
dotta poi per ſcorno loro, in Beccaria & luogodigiuditio .
Scriue Pietro Guilonibardo che ville l'anno 1330.in certi
ſuoimemoriali , che il palazzo del comune in Rialto , era
preſlo alla Beccaria,doue ſoleua eſſer la merceria, & che fu
cominciato del 13 22.& finito del 1324. & chefu dipinto
per
P : V BLICHE LI B. VIII . 135
Per tutto , & che nel meſe di Gennaio, vide ſcoprirle dette
Pitture , Dinanzi alla Beccaria, ſi diftende la Peſcaria , fatta
delpredetto anno 22.laqual corre finoalle fabrichenuo
qie, fabricate ſul Canal grande a tempi noſtri,a utile del Do
minio,per opera del Sanlouino.Nelfinimento delle quali,
oltre alla piazzetta , ſono le habitationi de i Camarlinghi,
che l'anno 13 lo.era caſa del Medico, che ſi chiantauadalle
città eſterne, con buona prouiſione, per lo biſogno delle
perſone. Parue poi al Senato difabricarui un palazzore
gio, tutto incroſtato di pietra Iſtriana co bene intela ſtrut
tura : & vi furono collocati diuerſi Offitij: doue ſono pit
ture per le ſue ſtanze, di diuerſi macſtri celebri & famoſi.
Alleſpalle di queſto luogo, è cõgiunto il Ponte di Rialto ,
ch'attrauerfa ilCanal grande, lungo & Jargo per ogniuer
ſo, ma però di legno .Ne tempi di RinierZeno Doge 44.
che ville l'anno 1252. ui era un traghetto di barche:fatto
poi il Ponte, ſi chiamò per un tempo il pontedella Mone
ta , & poi fu detto diRialto. L'anno 1400. ſi finì, & del
1431 ui ſi fecero le bande in forma di cancelli,ma rouinati
i cancelli, del 1450. dalla calca delle perfone ch'erano ſul
ponte per veder l'entrata diFederigo III. Imperadore , &
caduti molti di loro in acqua, fu allargato , & in luogodi
cancelli,ui ſifecero due rughedi botteghe dall'una parte&
dall'altra. lequali cadute per la vecchiezza,ſi rifecero l'an
no 1524.con l'apertura di ſopra,acciocheui poſla paffare il
Bucentoro . Et ne tempinoſtri ſitrattò di farlo di marmo,
.

& eſſendoſi perciò copoſti diverſi modelli, quello del San


fouino preualſe agli altri , come piu comodo & bello per
tanto edificio,maſoprauenuta la guerradel Turco l'anno
3570 la impreſa rimaſe imperfetta.

Fontico dei Tedeſchi : .

Piedel Ponte verſo S.Marco , ſi vede il Fontico de Te


A deſchi che riſponde ſul Canalgrande. luogo ne tempi
andati , particolare della Signoria , & chiamato Fontico
dalla ,
D E L L ELFABRICHE ?
della quantità delle robe che vi ſono cõdorte da i mercará
ti.Ma concorrendo la natione Germanicaa : Venctia con le
fue mierci, & faluādolc in queſto luogo,fecero il negotiolo
ro molto importante.Et tanto piu che non eflendo ancora
ftara trouata la nauigatione del Mondo Nuouo da i Portu 1

gheli,le galce groíle Vinitianeportādo le ſpetiarie di Leuā


te;le diffondeuano daVenetia per tutte le parti di ponente,
onde oltre a gli altri popoli che ci concorreuano con gran
de vtile del publico & del priuato, i Tedeſchi (petialmente
ci portauano,ori,argenti, rami& altre robe dalle lor terre.
Conceduto loro adunque il Fontico ,anuenne poi che con
l'incēdio di Rialtoarfe anco queſto luogo ,marifatto dalla
Rep.ſotto il Principato di Leonardo Loredano ,fi ampia
mente allargato. Gira queſto edificio intorno 512. piedi.co
la ſua faccia pienadi lumie di fori fii l'acqua Di fuori lo cir
condano 22.botteghe,purdel corpo di queſtopalazzo,dal
le quali ſi trahe groflaentrata. Le faccie da tutte le partiſó
no dipintedaprimi huomini d'Italia.Cõcioſiachein quel
Ja dinanzi ſopra la Merceria lauorò Titiano con la gran
diflima lode, Vidipinſeetiandio GiorgionedaCaftel Fran
coamendue principaliſſimiin žíte parti. Dētro nel Fótico
gira vn cortile quadrato co ſopportichi attorno involto ,
pofti l'vno ſopra all'altro a quali ſi ſale per due ſcale grandi,
& all'intorno ful piano vi ſono camiere & ftanze comode
al numero di 200. fra le quali era altre volte moltonotabi
le la Camera del Foccari, douccon ordine purtroppoma
rauiglioſo, ficonteneuano tante ſoppellettili & maleritie
che harebbono addobbato ogni gran caſa. Vicino alla ri
Lua è ſituato.vn'offitio ,nel quale fanno rclideriza tre Nobili
Vinitiani,chiamati Vifdomini al fontico , & fono cognito
ri dei datij & de i traffichi di queſta caſa. I quali quanti ſia
no ,diche qualità ,comeiniportāți, & di quāto momento a
tutto l'vniuerſale,è quafiīpoßibil coſa il poterlo eſplicare.
Arſenale.
A la baſa & il fondamento della grandezza di quelta
M Rep.anzi lo honor di tutta Italia, & per dirmeglio &
con
FVBLICHE LIB. VIII. 136
con piu verità , di tutti i Chriſtiani, è la caſa dell'Arſenale,
che s'interpreta Arx Senatus, cioè fortezza, baltionc,ante
murale, & foltegno del Senato ,& della fede noltra contra
l'armi degli infedeli.Fu cominciato ne principij di Vence
tia , percioche conuennea gli antichi (fondando la Patria
loro nell'acque)armarſi, per reprimere gli aflalti de popoli
circonuicinidi mare,iquali ſopportauano mal volentieri,
che ſi facefle grande vna nuoua città piantata in queſte la
gune,non preuedendoeſli come ignari,ch'ella'naſceua a be
nefitio & faluteloro . L'origine adunque fu antica , onde
vien tanto piu in conſequenza ad eſſer mirabile , quatoche
con la lunghezza di quali mille anni, vi ſi ſono fatti dētro ,
tanti apparecchi per lecoſedimare , che è incredibil coſa a
chi l'ode.Netempi a dietro fu ſituato in altro luogo :ma
l'anno1304. ſi cominciò doue ſi vede al preſente.& l'anno
1473. fu fondato dietro all'Arſenal nuouo dalla banda del
Moniſtero delle Vergini , vn'altro pezzo di luogo, capace
per cento galec.& coli di tempo in tempo vi ſi aggiunſero
Luoghi & ſtanze in tanta copia,che gira intorno a 3. miglia
tutto ferrato di groſſe& fortimura. L'anno 1 250.fulta
tuito , chei Conſiglieri andallero a viſitarlo ogni due meſi
vnavolta . Et l'anno 1344. s'ordinò, chelegalec groffenon
ſi fabricaſſero piu ne gli[queri della città, ma nell'Arféna:
le, & a ſpeſedella Signoria, che prima ſi faceuano da i priua
ti per mercatare. Vi s'entra per vn portoncantico molto
bello,fatto con nobile architettura ,ſotto Paſqual Malipie
ro Doge l'anno 1457.con vn gran Leone di marmo in ci
ma,ſopra al qualeè collocata ſul frontiſpitio vna Santa Giu
ftina di marmo di tutto tondo, & piu grande deſnaturale
di mano di Hieronimo Campagna Veroneſe. & di ſotto
al portone è ſcritto .
Leo de Molino , Marco Contareno , Al.Capello
f
1.Duce inclito Paſcali Maripetro.
& dalla deſtra ne i quadricelli di ſotto delle colonnc,
Chrifti incarnatione MCCCCLX.
Sopra
aq DELLE FABRICHE
Sopra alla porta di dentro , onde s'entra nella piazza daca
qua;è collocatavna noſtra Donnadimarmo, ſcolpitadal
Sanſouino. Nel mezzo della piazza fonoi volti ſotto a qua
li ſi fabricano legalee in gran numero .Ma quante & qua
li ſtanze ui ſiano per l'artigliaric,perl'armi, per le uele , per
legomene, per l'ancore , peri remi, & permille altre coſe
neceſſarie acofi fatta Cafa; & quali iminiſtriprouifionati,
iguardiani, gli operarij, iProrhi, i capi , ſotto bell'ordine
con leggi utili intorno alle predettematerie,noè peſo dal
lemia braccia ,ilpoterlo narrare:Baita beneche ſe nie tempi
andati,allora che la Rep.era di minor forza, potette armar
100.galee in 1oo.giorni,contra l'Imp.Emanuclio,al preſen
te ch'ella è florida, & 'accreſciuto l'Arſenale & l'Imperio di
infinite coleatre a ciò, ſidee credere cofe molto maggiori.
Onde come parte ammiranda e'lodato con ogni ragione,
& ſtimato da i Principidel mondo ,per uera conſeruadel
la libertà Chriſtiana,tante uolteminacciata da gli Infedeli:
& pocomenoch'oppreffa da loro : quando queſta Repub .
non foſſe la difeſa & lo ſcudo d'ogni uno . Etcofi fatto pro
pugnacolo arſe piu uolte con horribile incendio , & con
elterminio di moite cale all'intorno : & Puna fu l'anno
1509, & l'altra l'anno 1569. dopo il quale ſi rifece & reſtau
rò molto meglio cheprima.

Ghetto .
E ſi dec laſciarea dietro il comune ridotto degli He
N brei, chiamato Ghetto. Percioche eſſendo queſta pa
tria ſtanza frequentata da molte genti d'ogni lingua &
paeſe, ci uennero anco gli Hebrei, i quali la primauolta ſi
mifero in Spinalunga, che poi cambiato nome , fu detta
per lo nome loro Giudecca. L'anno 1349. fu ordinato
che non potellero ſtare in Venetia piu di quindici giorni,,
& che non deſſeroad vſura , & che portalfero tulpetto
yn'O digrandezza di un pane . Et l'anno 1423. fu uictato
chc
PVBLICHE LI B. VIII. 137
chenon poffedeſſero'caſe nella città . & l'anno 142 5. pot
tando le berrette negre , & ylando diuerſe fraudi & ingan
ni,ficonfermò l'ordine di portar lO . & l'anno 1426. s'ag.
giunſe che portallero POappiccato al collo con vnacor
della gialla , & chenon haueilero Sinagoga. Parue poi l'an
no 1416.che ſi riduccfiero in vn luogo ferrato ,accioche no
poteſſero meſcolarli co Chriſtiani, & perche foſſero tono
ſciuti,li ftatui che portaflero la berretta gialla. Et che fotto
grauifl.penenon doneflcro vicire dal luogo affognato ,dal
le 24.hore in dietro . & furono collocatia San Hieronimo
in vna lfoletta , nella qual s'entra per due porte, chiamata
Ghetto . Nel mezzo vi ha la piazza con lecale all'intorno,
& la ſera ſi ſerrano le porte a chiaue da i guardiani. Et nel
mezzo d'ella piazza è vn'albergo ſotto la cura d'vn cittadi
no ſalariato dal publico ,il quale ha carico di vedere, fe ibol
lettini de i pegni ſono giuſtio nò nel pagamento dell’vſu
re & dei capitali, accioche le pouere perſone & le donne,
non ſiano ingannate da i preſtatori. Queſti per il negotio,
ſono opulentiſſimi & ricchi, & dimorano piu volentieri
in Venetia ch'in altra parte d'Italia . Percioche non ſi vſa
no loro violenze netirannidi come altroue, & fono ſicuri
in ognioccorrenza delle facultà loro , & conſeguiſcono
giuſtitiacontraqualunqueſi ſia.percioche ripofandoſi in
lingolariMima pace,godono queſta patriaquaſi comevera
terra di promiffione.
::

Giardini.
I ſono etiandio diuerfi Giardini, oltre a i comunidi
:
ſemplici,notabili ai & rare,
& famoſi per piante nobili
coſa incredibile a i foreſtieri,poi che eſſipenſano che l'ac
qua falfa non poſſa cedere all'artificio humano . Et fra gli
altri degni di memoria, ſivede quello di Gaſparo Erizoa
San Cantiano,ornato di fabriche con figure & pitture illu
ſtri. Quello di Andrea Michelea San Geruafo con piante
ſingolari, diſpoſte con bell'ordine con figure iniportanti
Mm &
DE L.LEIF AB RICH EI
& con bella fonte che geita acqua dolce,& quello parimer
te di Franceſco Bono . Vntimile è poſto a Santo Angelo ,
in cala di Cefire Ziliolo Cācelliero inferiore del Principe,
del quale hauendo egli ſommo diletto , vi ha poſtopiante
rare portate di Leuāte, & nuoue in queſti paeſi.Et notando
èquello altro diPietro Boſello , percioche oltre alle fabri
che, & le corti finolari,ornate con diuerſi lauori di alberi
notrani , vi ſono tutti quei templiciche ſi poſlono addo
mandare a bocca. Et è parimente nobile il giardino di Frā
ceſco Teita . Oltre a predettiſivilita a Sāra Maria dello hor
to ,il giardino di Tomaſo Contarini Procurator di S. Mar
co . A Santo Antonino,diSāto Moro . A Santa Caterina ,
del Grimani . A San Baſilio, d'Andrea Paſqualigo . A San
Hieronimo di Leonardo Moro . A San Samuello, di laco
mo Contarini. In Canareio del Maffei Medico . A Santa
Croce ,di Agoſtino Amadi.Alla Pietà, d'AleſsādroVittoria:
Alla Giudecca, il giardino dei Gritti è delicato & raro per
ſemplici, per edifici, & per fculture & pitture. Oltre al qua,
le ſono anco nobili in quell'Iſola ,i giardini d'Andrea Dan
dolo ſu la punta riſcontro a S. Giorgio Maggiore,deMoçe
nigi,de Vendramini,deCornári& dimolti altrich’in que
ftallola, & per tutto il corpo della città (non ragionando
io però punto dellecoſe di Murano) ſono ſparlicopioſa
mente con ſtraordinaria vaghezza & dilicatura. Nequali
con la varietà degli abbellimenti, & co gli ornati delle ver
durc , & delie pitture & ſcolture,con fontane & con altri ri
trouati diletteuoli & gratiofi,fi compiace ognivnoche gli
riguarda,non ſenza conſolatione & piacere .
i
Librerie
I ſono parimente Librerie particolari, di ſingolarſti
CHma & veramente ineriteuoli d'eſſer ricordate & ve
dute. Et fra queſte (tacendo delle publiche& comunide
moniſteri,di San Giouanni & Paolo di San Franceſco , de
Frati Minori,di Sāto Stefano ,de Serui,di San Giorgio Mag
giore,di S.Domenico diS.Antonio,chela hebbe per laſcio
del
PVBLICHE LI B. VIII. 138
del Cardinal Grimani,eſſendo primaſtata diGiouanni Pi
co dalla Mirandola) è notabile quella di lacomo Contari
ni a San Saiuello . Il quale con lpela indicibile, ha poſto in
fieme quali tutte le hiltorie ſtampate & le ſcritte a penna ,
non puirevniucrfali, ma particolari delle città, con diucrfi
altri libri & in gran copia nelle ſcienze. Coquali ſono ac
compagnati diſegni, ſtromenti mathematici, & altre coſe
di mano dei piu chiari artefici nella pittura,nella ſcoltura ,
cnell'architettura, che habbia hauuto l'età noftra. I quali
turti egli ha ſempre, comeamante dei virtuoſi fauoriti &
accarezzati. E anco degnillina la Libreria di Daniello Bad
baro Eletto d'Aquilea .Di Giouanni Delfino Veſcovo di
Torcello .. Di Monf.Valicro Vefcóuo di Cividale. Del Det
fino Veſcouo della Canea . Del Vielmo Veſcouo di Città
Noua, & di Rocco Cataneo Auditor Generale di diuerfi
Legati delPapa in queſta città . Enobile etiandio per libri
Greci & Latini,loſtudio di Sebaſtiano Erizo,di Luigi,& di
Marc'Antonio Mocenighi. Di Hieronimo da Mula Pro
curator diSan Marco . Di Paolo Paruta, di Luigi Gradeni
go.Di Franceſco da Ponte DiLuigi Michele che fu di Map
c Antonio ,di lacomo Marcello , di Luigi Lolino , di Frans
ceſco Soranzo , di Luigi Malipiero hauuta dal Cardinale
Amulio , & di molti altrinobili ftudiofi delle lingue & del
le ſcientie . S'annouera fra queſte la libreria diLuigi Balbi
oratore & cauſidico facondiſlino. Nella quale, oltre i libri
teologici,hiſtorici, & di leggi,ridotria facilità co ſommari
& repertorij in ogni materia, ſi nota vna ſingolariſima sfe
ra fatta co marauiglioſo artifitio. E anco copiofiffima quel
la diAldo Manutio luniore & piena di coſc elette& ſin
golari. Et quella di Monſ. Gioſeppo Zarlino Maeſtro di
Cappella di S.Marco ,delMedicoRino,di Agoſtino Amaiz
& di molti altri appretio ,de quali non mi louicne al pre
fente

Studi d'Anticaglie .
JE ci mancano gli ſtudidiAnticaglic & di medaglie,
fra i quali è principaliſ: no pur di Venetia,na quali di
Mm 2 ogni
DELLE FABRICHE
ogni altra città, quello di Giouāni Grimani Patriarca d'A
quilea . nel quale,inſtituito prima dai Cardinali ſuoi ante ,
cellori con tatue & medaglie hauute da Roma, d'Athene,
da Coſtantinopoli, & di tutta la Grecia, ha fabricato vn luo
go celebre & ripieno di bellezze antiche & ſingolari per
quãtità & qualità . Percioche vi ſiveggono in diuerſeſtāze
ch'entrano l'vnanella altra,figure intere& ſpezzate, torli,
&telte in tantaabbõdāza chenulla piu,& tutte elette &di
pregio . Oltre a cio lo ſtudio appartato delle medaglie d'o
ro,d'argento , & di rame,con altre coſedi gioie, di marmi,
& di bronzo ,è rariffimo da vedere . Alfonfo Duca diFerra
ra & Henrico Terzo RediFrancia l'anno 15 74.viſtettero
tutto vn giorno a conſiderarlo ,trattidalla nouita delle mà
terie & dal diletto che hebbero in luogo coſiſignalato. So
no anco lodati gli ſtudij d'Andrea Loredano raccolto con
lunghezza di tempo & fornito di bellezze cfquílite ,di Ga
briello Vëdramino, diLeonardoMocenigo Caualiero, di
Franceſco & Domenico Duodo ; amēdue Senatorigrauif
ſimi,di Battiſta Erizo,di LuigiMocenigo , di SimoZeno ,
di GiouanniGritti, di SebaſtianoErizo ,di Franceſco Ber
nardo,di Gian Paolo Cornaro ,dilacomo Gambacorra , di
Agoſtino Amadi,di Monſ.Soperchio , di Giulio Caliſtano
diDomenico dalle due Regine, & di Rocco Diamantaro ,
con altri appreffo in gran copia.

Studi di Muſica.
E di
ſtromenti & libri di molta eccellenza.de quali è notā
dolo ſtudio del Caualier Sanuto ,figliuologiadi Gian Fran
ceſco ,a San Giouanni Decollato. & lo ſtudio delpredetto
Catarin Zeno : nel quale,fra l'altre coſe , ſi vede vn'organo
che fu di Matthias Redi Vngaria , tanto harmonico & per.
fetto & di tanto prezzo , chei ſuoi lo conditionarono per
teftamento ,chenon vſciſſe giamaidiquella famiglia. Eſi
milmente nobiliff.quello diLuigiBalbi Caulidico a Santa
Maria
P V BLICHE LI B. VIII. 139

MariaZebenigo. Perch'oltre à gli ſtromenti muſicali che


ui ſono in qualſi vogliamaniera,ſono perfetti ,& in ſi fatta
quantità , che ſono ltimati di molta valuta. Et quello di
2

Agoſtino Amadi è ſingolare, cõciofia che si ſono ſtromē


ti non pure alla moderna, ma alla greca & all'antica in nu
mero ailai grande.Et oltre a predetti luoghi,ue ne ſono di
uerſi altri per la città,con diuerſiridotti.Doue cõcorrendo
i uirtuoſi in queſta profeſsione, ſi fanno concerti ſingolari
in ogni tempo,effendo chiariſsima & uera coſa, che la Mu
ſica ha la ſua propria ſede in queſta città .

Studi di Arme.
( 177
7
T non meno ſono riguardeuoli gli Studi d'arme in
,
2

rà & qualità di coſi fattiarneſi,iluoghidiZaccaria Salamo


ne,di Nicolò Soriano , diGianBattiſta Quirini,di Catarin
Zeno aiCrocicchieri,di Luigi Paſqualigo di Fabio da Ca
nale, di Pietro Ciurano, ualoroſi & notabiligentilhuomi
ni, & di molti altri appreſſo ,de qualici rimettiamo a i pro
feſſori di cotaleeſercitio honorato .

i
He's musi :

!
17 ? i 10

Cres;

DELLA
DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA

deſcritta da
M. FRANCESCO SANSO VINO

Libro Nono.
ON è Città in Europa,che habbia
piu palazzi & di grā circuito ,coli
ſul Canal grande come fra terra ,
diVenetia,iquali noi chiamiaino
caſe permodeftia,no hauendo 110
me di Palazzo , altro che quello
del Doge. Et certo che ſe ſi diſcor
re per le città principali d'Italia,co
me è.Roma, Napoli,Milano,Ge
noua , Fiorenza, Bologna , Pado
ua , Verona, & Pauia,non ſi trouerà che habbiano piu di
>

quattroò ſei caſamenti per vna , che meritino titolo di Pa


lazzi. Main queſta ſene contano poco menodi cento, &
tutti,coli antichi come moderni,magnifichi & grādi,coſi
nella compoſitura,come negli ornamenti, ne partimenti,
& ne luoghi utili per habitare. Et nel uero chenon li veg .
gono in parte alcuna edifici,ne piu agiati , ne piu raccolti,
nc piuacconci per lo vſo humano di queſti. Et quantun
que i Vinitiani ſiano ſtati riſtretti in queſte Iſole circonda
te dall'acque del mare , ſi ſono però allargati quanto com
portaua il ſito del luogo ,ſuplendo al difettodella natura
8.8 con
ET DE LORO ORNAMENTI 'LIE. IX. 140
con l'artificio , onde è cola manifeſta, cheſe tutti ipalazzi
& caſamentihaueſleroi Cortili, & gli horti(che inolti ſo .
noche gli hanno) & che le ſtrade foilero larghe & fpatioſe
come in terra ferma,lacittà ſarebbe di gran lunga maggio.
re di qual ſi voglia altra nel mondo . Nello eſtremodelle
contrade verſo terra ferma , le caſe con l'apparenza loro :
( come fabricate nella infantia di Venctia )dimoſtrano ia
parſimonia de primi fondatori. Percioche ſonobaſſe con
fineſtre ſtrette, & con pochi fori,per riſpetto dell'aria in
quei tempinon molto purgata . Macflendoli poi con gli
anni accreſciuta la terra , & bonificata l'aria perlo concor
ſo delle perſone, per la quantità dei fuochi, & per lo conti
nouo fluſſo & refluſſo dell'acque, & fabricandoſi palazzi
& caſamenti di molta grandezza, s'introduſle l'architet
tura Tedeſca : facendo iVenetiil medelimo che fece anco
il rimanente d'Italia . Nella qualei Gothi dimorati molti
anni, empierono ogni coſa de loro uſi barbari & corrota
ti': ſpegnendo quaſiaffatto le bellezze Romane. Onde ſi
yede perciò che le Chieſe , & le cafe ſono compoſto per la
maggior parte ſecondo la maniera di quella natione. Si
legge chene primi tempi, volendoinoitrimoſtrare vnios
ne & parità in tutte le cole loro , edificarono in virtù della
legge Daula , le cafe tutte vgualiin altezza . Ma creſciute
poilericchezze per lamercatura chefu ſempreil neruo di
queſta Republica,s’alzarono & abbaſſarono ſecondo l'ap
petito de ifabricanti. Qualitutti i palazzi ſono ne i prinii
liti & nelle piu belle vedute della città , & poſti per la mag.
gior parte fu l'acquie. & quali tutte le cate de gli habitanti
.

hanno riua , la quale quanto ſia commoda per i portidelle


cofe neceflarie ad ogni famiglia in tutto l'anno, non ſi puo
cofi ageuolmente efplicare. Oltre a queſto ogni caſa ha la
terrazza ſopra il ſtecto , fatta o di muro o di legno :& fi
chiamano Altane,per vſodi diſtendere i panni al Sole,dal
le quali ſi ſcuopre anco plungo tratto diacqua,tutto il pae
feall'intorno. Et tutti i coperti ſono di tegoli o coppi dop
pi, ſenza embrice alcuno ;onde la ſpeſa del fabricareè mol
to maggioreīğlta parte ch'in terra ferma.Attorno altetto
girano
DEI PALAZZI PRIVATI, ii
girano le gorne o drocciedi pietravila,perle quali l'acqua
piovana ſcorre per via di cannoni naſcoſtine pozzi,douc
purgata la materia piu groffa: torna a beneficio delle perſo
ne,perche non ci ellendo fiumi,nefondo di terra uiua on
2

de la polla trouar la uena dell'acque dolci, fiuſanole ciſter


ne , le acque delle quali ſono piu ſane & migliori a digeri
re,che l'acqueviue per la crudezza loro.De quali pozziòci
ſterne la città è molto abbondante , coſi in publico come
in priuato .Concioſiach'ogni piazza,ò campo ,ò corte, ha
il ſuo pozzo fatto dal publico per la maggior parte in di
uerſe occorrenze , ficome auenne ſotto il Doge Foſcari,
nel cui tempo , non eſſendo in vnoanno piouuto punto
da i tanti di Nouembre fino al Febraio ſeguente,la Rep.fe
ce far trenta pozzi di nuouo ,a beneficio de poueri,& facen
do portar l'acqua co burchi , tratta dalla Brenta , ſodisfece
con l'arte aldifetto della ſtagione. Ora le fondamenta di
tutti gliedifici,ſi fanno di fortiſſimi pali di quercino di ro.
uere ,che dura eternamente ſotto acqua , per riſpetto del
fondo lubrico ,& non punto ſaldo della palude. Quefti fit
ti per forzanelterreno, & poi fermati con groſſe trauerſe,
&ripieni fra palo & palo con diverſi cementi & rottami
di lalli, fanno perla coagulatione & preſa loro fondamēte
coliftabili & ferme,che ſoſtengonoognigroſa & alta mu
raglia,ſenzaſegnarſi pure un pelo . I mattonio pietre cot
te, & lecalcine ciuengono da i territorij di Padova,di Tre
uiſo, & di Ferrara , male piulodare ſono quelle del Padoua
no : ſi perche il terreno è migliore,fi perche le pietre ſono
piu ſtagionate & ben cotte, &fi perche il morello deltego
lo, delmattone,& della tauella è di maggiormiſura degli
altri. & una barca guidata per lo piu da due perſone ſole co
duce lepiu uolte la materia da fabricare ognigrand'edifi
cio . Leharene ſi hanno dalla Brenta , & dalLido ,mala dol
ce è migliore. I legnami ci ſi portano in molta abbondan
za per i fiumiin formadi zattare dallemontagnediCado
ro ,delFrioli, & di Triuiſana, la ferrareccia da Breſcia, & da ,
dinerſi altri luoghi di Lombardia. Ma bella & mirabil co
ſa è la materia delle pietre viue , che ſono condotte da Ro.
{ "] uigno,
ET DE LORO ORNAMENTI LIB. IX. 141
digno & da Brioni,caſtella in riviera della Dalmatia ,ſono
di color bianco & fimili al marnio : ma falde & forti di ma
niera che durano per lunghiſsimo tempo a ighiacci & al
Sole : onde ne fanno ftatuc:lc quali politecol ferro a guiſa
delmarmo,poiche ſono pomiciate , hanno lembianza di
marino . Et di queite coſi fatte li incrottano le fac ic intere
delle Chieſe & de i palazzi,con colonnealie,grolle, & lun
ghe di un pezzo quanto ſi vuole : perche le caucdi Roui.
gno abbondano di queſta forte di pietra , chiamata Iftria
na, & Liburnica da gli Scriitori. Ci ſono anco delle faccie
coperte dimarnii fini,magrechi, portati dall'Iſole dell'Ar
cipelago , & fpecialmente di Paro,manon coli bianco co
nie il comune , & ditierente allai dal marmo di Carrara in
Toſcana. Le pietre poi da Verona ci ſono in ſtima,perche
cfſendo roſc; & con macchic diverſe,apportano uaghezza
agli edifici,& diõitetifannoi ſuoli delle Chicle, & de i pa
lazzi,a guiſa diScacchi, & le ne fanno altri lauori, che ric
fcono molto gentili,comeacquari,camini,cornici ,& co .
le altre ſomiglianti . Nondimeno le pictre rofle daCattaro
fonole piu belle & di piu durata per farei ſuoli. Sulano
per lecamere, & per le fale comunemente, i ſuoli o paui
menti,non di mattoni, ma di vna certa materia , che ſi
chiama terrazzo ; la qual Jura perlungo tempo , & è va
ghiſsima all'occhio & polita. Ella ſi fa con calcina & con
tegoli o mattoni ben pefti, & s'incorpora inſieme. Viſiag
giugnevnaparte di ſcaglia di fallo litriano poluerezzato ,
& queſta miſtura alquanto ſoda , li diſtendeſul ſuolo dita
uole ben fitto con chiodi,accioche non ſi torca & reſiſta al
peſo . Indicon ferri fatti a poſta , ſibatte & calca perqual
che giorno. Et ſpianato ogni coſa & indurito vgualinen
te , vi li mette di ſopra un'altra mano o coperta di detta
materia, nella qualliincorpora o cinapro , o color roro.
Et poiche ſi è ripoſato per qualche giorno ſe gli dalolio
di lino , col quale il terrazzo prendeillutiro per li farta ma
niera, che lo huomo puo ſpecchiaruiſi dentro .Etancora
che queſto paſtume lia riputato mal lano per la ſua freddu
ta,tuttauianon ſi vedecoſa per ſuoli,ne piu bella , ne pių
Nn gentile,
DE I PALAZZI PRIVATI ,
gentile, nepiu durabile di queſta . conciolia cheſi manters
gono colfregarli ſpeſſo o
• con
pannoò con ſpugna . & chi
li deſidera luítri lungamente , gli cuopre con tele per
non macchiarli in caminando, in guila tale che entrando
in coſi fatte ſtanze , tu diretti d'entrare in ben culta & poli
ta Chicfa di ſuore . Et ſetalhora ſi ſcorzano, o per eccek
fiuo freddo,o per qualche percoſſa;ſi riparà agcuolmente
col ſopraporui un'altra coperta piu ſortiledi quella mede
fima compofitione. Et imaeſtri proprij & particolari di
quclt'arte, ſono per ordinario Forlani. I colmi delle fabri
che fono per lo piu in quattro acque , onde oltre allo fco
lar delle piougie molto piu facile, apportano a gli edifici
maggiore ornamento . Letrauature per la ſpeſiczza dele
gnami, mettendoſrun pieno & un uoto ,rendono aglioc
chi altrui grato diletto ,oltre ch'è vtileper la fortezza,per
che ſoſtengono ogni gran peſo : & nel caminare i palchi
non tremano . Et le habitationi ſi fanno per ordinario in
tre ſuoli ſenza il colnio . Tutte le camere hanno i camini,
nia le fale nò . Er certo con giudicio , percioche quando la
eſce diletto , li'ha il fuoco uicino , il quale non ſolamente
fa prò aſciugando lo humidoche li tiraa le per lo dormir
della notte , ináriſcalda le ſtanze , & purga icattiuiuapo
riche li lieuano o per aria , o per altro. Le fale ſifaceuano
da gli antichi in crocciola cioè in forma di T con brut
tezza della fabrica , ma regolatoli queſto coſtume, ſifan
no diritte dall'una all'altra faccia della habitatione , & ifo .
ri delle finestre corriſpondono inſieme . il medeſimo auie
ne delle porte, & delle fineſtre dellecamere per fianco ;di
maniera ch'eſſendo ogni foro proportionato , l'occhio ,
oltre alla bella ueduta,corre per tutto liberamente, & i luo
ghi ſono chiariſsimi & pieni di Sole . S'aggiugne a queſto
che tutte le fineſtre ſi chiudono , non con 'impannate di
tela incerata , o di carta , ma con bianchiſsimi & fini uc
tri, rinchiuſi in telaro di legno , & fermati con ferro , &
con piombo ,non pur nei palazzi & caſamenti, maanco
in tutti i luoghi , per ignobili che liliano , con marauiglia
de foreſtieri ,poichein queſta parte lola li comprende
ricchez
ET DE LORO ORNAMENTI LIB: IX . 142
ricchezza infinita , la quale eſce tutta dalle fornaci di Mir
rano.Le facciate delle fabriche ſono tirate a filo dal colmo
finoa terra,ſenza ſopportico o ſporto, ò altro che l'impe
diſca.onde per qucito auiene,che ne tempi piouoli lo huo
monon puo ripararti dall'acqua, comea Padoua , a Bolo
gna,o doueſono i ſopportichi. Nella compoſitura de gli
cdifici, ſimettono le fineſtre deila ſala nel mezzo della
facciata, onde ficomprende con facilità dai riguardanti,
doue lią poſta la fala . Et alle finetreſi coſtumano i poggi
uoli che iportano in fuori,colonnatiall'intorno:altipoco
piu ſu della cinta, molto commodi ne tempi della State
per riceuere il freſco , Fra lefaccie , alcunehanno la loggia
a pie pianocon colonne, & con volti , ma pero tirate a fi
lo del reſto della faccia . Et eracio fatto da į uecchi: perche
conducendo a caſa le mercantie , le ſcaricauano in loggia ;
dalle cui bande erano i magazzini per riporle . Le porte ſo
no alte & quadrate, & ognicaſa lu l'acqua ne ha due , l'una
ferue per riua : & dall'altra ſi eſce per terra. Ogni luogo
commodo ha cortile col pozzo in mezzo ſcoperto. per
che l'acque dolci ſi fanno piu perfetteall'aria che al buio ;
attento che il Solele purga , & s'elala perciòda loro ogni
difetto . Quanto a gliornamenti, alle ſoppellettili ,& alie
ricchezze incredibili delle caſe,coli degrādi,comcdemez
zani,& de i balli , è cola impollibile a penſarlo ,non chea
ſcriuerlo a pieno . Et è ragioneuolcotă: percioche cflendo
paſſati hormai 11 59.annidalluo principio, ſenza eller mai
tocca da mano predatrice, & nunica , & effercitando tut
tauia la mercatura , per la quale ha ſempre portato a caſa ,
& condottoci le facultà di tante città rouinate , diſper
fe , & mal trattate da i barbari in diuerfi ſecoli , da colo
ro , che le uollono conferuare, è neccilaria coſa che ſia
opulentiſſima & ricca . A ciò s'aggiugne , che le ca
ſe nobili , per centinaia d'anni, ſtando tuttauia in, fio ,
re per i magiftrati , & per le facende del mare : hanno
2

ſempre ampliato le coſe loro a gran colmo di felicità ,


Et quantunque i pallati ſi deflcro alla parlimonia crano
però ne gli addobbainenti di caſa ſplendidi grandemente,
Nn 2 Sono
DE I PALAZZI PRIVATI
Sono infinite fabrichecon i palchi delle camere, & dell'al
tre ſtanze , lavorate a oro & altri colori , & hiftoriati con
pitture & con artificiječcellenti.Quaſi tutte hanno le habi
tationi coperte dinobiliſsimi razzi,di pannidi ſeta, di co
ranii d'oro, di (palliere, & di altre coſe fecondo le ſtagioni
dei tempi. Et le camere per lo piu ſono adornate di lettie
te & di caffe fatte aoro,con pitturc, & con cornici parinē
te cariche d'oro . Le credentiere d'argento, & gli altri for
nimenti di porcellane,di peltri, & di rami, o bronzi lauora
ti all'azimina , ſono ſenza fine. Nelle ſale de grandi ſtan
noleraftelliere dell'armi,con gli Sciidi, & con gliStendar:
di de loro antenati , che furono in reggimenti di marcò
di terra . Houeduto uendere all'incanto le miaſferitie di ca
fa,di vn nobile condannato per finiftro accidente , che fa
2

tebbono ſtate purtroppo a qual li uoglia gran Duca d'Ita


lia . Il medeſimo diciamo , de mediocri, & de baſsi à pro
portione. Perche non è perſona coli miſerabile con caſa
aperta,che non habbiacaile & lettieredi noci,panniuerdis
tapeti,peltri,rami, catenelle d'oro , forchette d'argento &
anella , tale è la politia di queſta città .Percioche correndo
mirabilniente l'eſercitio dell'arti, & concorrendoci tutte
le nationi eſterne, il popolo participa di queſto utile cofi
uiuo ,chi piu,chi meno, ſecodo le qualità & l'ingegno dek
leperſone,fatteperciò troppo morbide & licentiofc .

Palazzi ,
Opras'è detto , facendone la &ſcelta di alcuni , diciamo
che il palazzo preſſo alla Chieſa di Santo Antonio ſotto
poſto alla Procuratia de Supra , è di ſtrafordinaria gran
dezza . Contiene intorno quaranta canicre commo
de & buone, & fu in diuerſi tempi albergo di diverſi
Principi, fra quali l'ultimofu Ferrante Sanſeiterino Prin
cipe di Salerno , nel ſuo infelice eſilio Guarda alla
<

finiſtra
ET DE LORO ORNAMENTI LIB. IX. 1437
ſiniſtra quaſi tutta la laguna all'intorno oltre a caſtelli, &
per fino a Chioggia lontana di quindi a 5.miglia ,& dalla
deſtra fino alla Dogana di mare . Il giardino vi è conuene
uole al corpo ſuo ,coſi le Corti con l'altre ſueparti ; tenuto
al preſente da MarchioMichele Prior di Venetia per la re
ligione di San Lazero del Duca di Sauoia . Non molto di
ſcoſto è congiunto con San Giouanni de Forlani;vn palaz
zo antico ,nia cominiodomolto , nel quale habitauano i
Priori di quel tenípio. Ét dietro alle ſpalle ha il ſuo amplif
fino giardino dinioltà bellezza . Poco lontano dal Pon
te della Madonna vicino alla Pietà , ſi vede il palazzo della
famiglia Gritta , dipinto di fuori da Battiſta Moro Veronc
fe.Etin dentro delProcuratore Aleſſandro Gritti, & pref
ſo al ponte della paglia vn ſimile, purde Gritti . Dequalia
San Franceſco n'è vn'altro,habitato alpreſentedal Legato
del Papa,& fu del PrincipeGritti.Nel rio di palazzo, quel
logia de i Triuiſâni & höràdella Gran Ducheſſa di Toſca
na,tutto incroſtato difiniſſimi marmi,è magnifico & bel
lo affatto.Sul campo di Santa Maria ve ne ha vno altro di
marmo , la famiglia Malipiera , & vn'altro all'incontro, la
Ruggina,fabricato pochi anni ſono con bella faccia & ric
camente adornata . Et preſſo a Malipieri, è ſituatoil famo
ſo Palazzo del Patriarca Grimani, ridotto alla forma Roi
mana . Percioche compartito con belleftanze & loggiea
terreno,è fornito di figure antiche, & di torſi, con inſcrit
alla grāde. Et le ſcale di ſopra lauora
tioni per tutto ,molto
te di pitture & diſtucchlaccompagnano i ſuoli & terrazzi
fatti a compaſſi, con bellifl. ſoffitti,ne quali Franceſco Sal
uiati fece vna Pliche, & i feſtonifurono lauórati da Camil
lo idātouano . & Giouanni da Vdinevilauorò dentro vna
càmerà tutta di ſtucchi. Poco appreſto ſi troua il palazzo
della famigliaGiorgia coperto di candidimarmi. Et vici
ño al Ponte dalladeſtra, è quello di Frāceſco de Prioli Pro
Curatoïdi San Marco ,doue ſiconſeruano pitture illuſtri di
Iacomo PalmaVecchio , il quale fàuorito daqueſta caſa ,
hon ſolamente fu trattenuto da lei, mavi habitò lungame
te, & l'ornò di quadriniolto ſingolari. Nel rio di San Los
fenzo ;
DEIPALAZZIPRIVATI T

tenzo , è il palazzo di Luigi Giorgi Scnatorc integerrimo


con diuerſe bellezze ,di ritratti & figure ,di marmo, & di
2

Itucco , d'Aleſſandro Vittoria. Dall'altro capo del rio ,appa


riſcono gliedifici dei Capelli,di gran ſpela & magnificen
za.A S. Benedetto ſi vede il Palazzo deiPeſari, il quale cir:
codagran parte di terreno,degno della ſituatione del Canal
grande.Illuftre è parimente il Palazzo de i Loredania San
Stefano.percioche,oltra ch'èfabricato coarchitettura mo
derna , ha diuerſi ornamenti di pitture & di ſucchi, & lá
facciata fu dipintada Gioſeppe Saluiati. Nella calle di San
Mauritio è ſituato il Palazzo fabricato da Nicolò da Pon
te, al preſente Principe diVenetia , ricchiſſimo di varie &
yaghe pitture. Sulcampo de Crocicchieri è notando quel
lo deiZeni,ordinato ful modello di Franceſco Zeno, ch'al
tempo ſuo fu gentilhuomo intendente dell'architettura .
Et pocopiu oltre di qua dal ponte ſi troua quello de Conta
rini,gia fatto dallacalaDolce, & poco preſlo quello de Giu
itiniani. In Canareio ,dirincontro a San lob , è molto no
bile il Palazzo gia della gente Gonnella, & hora di Monf.
Silueftro Valiero, il cui falone è connumerato fra i mag
giori della città. E parimente nobile quello dei Grimania
San Boldo . A San Paolo, quello dei Cornari fatto ſul mo
dello di Michele da San Michele , & ricco di diuerſi orna
>

menti.Etſulcampo medeſimo, quelli de Bernardi & de i


Soranzi,ſono degnid'eſler veduti,& de quali Gioſeppe Sal
uiati dipinſe la faccia della fabrica de Bernardi . A i Carini
ni è notabile ilpalazzo di Iacomo Foſcarino Caualiero &
Procurator di San Marco , & fornito di molte anticaglie.
A San Pantaleone, i Loredani vi fecero il ſuo abbellito di
molte figureantiche. A Santa Marina ſono memor:: ili
gli edificide gli Emi, dei Mocenighi, de i Soranzi, & de i
Bragadini, tutti per grandezza,per commodità, & peror
namenti,rari & ſingolari. A San Baſilio ſi vede la fabrica
de Molini di nolta importanza. Et vicino a San Geruato,
la vencrandahabitatione deiDogi Barbarighi, rifatta poi
ſul modello del Sanfouino, dal ſempre memorando Ago
ftino Barbarigo . Vi hanno etiandio i Nani, gli edificij loro
ornati
ET DE LORO ORNAMENTI LIB: 1x. 144
ornati di pitture& diſtucchidi mano di Aleſſandro Vit
toria,poſſedutial preſente da Paolo Procurator di San Mar
co . Et nelle parti diSan Luigi, ſono ſituati diverſi Palaze
zi,de quali è niolto nobile quello della famiglia Michela ,
habitato molti anniſono , da Arnoldo Ferrerio Amba
fciadore del RediFrancia . Et quello del Medico Negro
ni . Et alla,Miſericordia quello di Luigi Thiepolo Procu
rator di San Marco degno diricordo . Percioche conſuma
to dal tempo , fu con artifitio non piu per auanti vdito, ri
fondato di ſotto , mentre che ſi habitaua di ſopra , ſenza
moto alcuno & con marauiglia della città . Poiche ſtan
.

do la fabrica in piedi,& ſoftenendola in aria ,ſi poſſono get


tar nuoue fondamenta ſenzadiſconcio de gli habitanti, &
ciò fu ritrouato dal Sanſouino . Con la quale inuentio
ne egli foſtenne in pie la Chieſa di San Marco. La cui cuba
di mezzo andando in rouina , & tirandoſi tutte l'altre die
tro , sēza hauerſigianairitrouato a chibaſtaſſe l'animo di
metterui mano,fu da lui nõ pur ſoſtenuta, mia riparata & ri
fatta con moltohonor ſuo,& co gran piacer del Senato &
dvniuerſale , eſlendo per auanti tenuta per cola diſperata
affatto da ogniuno, il poterla, o mantenere o acconciare.
A San Hieronimola fabrica dei Mori , quaſi a ſembian
za diyn groſſo caſtello , fu opera di Leonardo Moro. A
Serui,iGriinani poſſeggono edificihonoreuoli & belli.&
poco diſcoſto fonoi Vendramini, il cui palazzo con fac
cia di marmo,fu gia ridotto de i virtuoſi della città. Per
cioche viuendo Gabriello amantiff.della Pittura,della Scul
tura, & dell'Architettura , vi fece molti ornamenti , & vi
raccolſe dinerſe coſe de i piu famoſi artefici del ſuo tein
po . Percioche vi ſi veggono opere di Giorgione da Ca
Itel Franco , di Gian Bellino , di Titiano , di Michel Agno
lo , & d'altri conſeruate da luoi ſocceſſori. Et iui prello
èií Palazzo de i Duchi d'Vrbino di honeſta grandezza ,
poſſeduto da loro molti anni ſono fecondo l'vſo d'al
tri Principi che vi hanno hauuto & hanno habitationi
per diporto loro . Alla Maddalena , & à San Leonar
7

do appariſcono gli antichi cdifici della caſa Donata .


Ma
DEI PALAZZI PRIVATI
Ma ſenz'alcun dubbio,la maggiore ſomma di palazzi,dica
ſamenti , & d'altre fabriche norande, li vede ſul canal gran
de che diuide la città per mezzo ,come parte piu importan
te , & riguardeuole di tutte l'altre ,onde pero parue a glian
sichi,dihonorarla con regij & magnifichi edificij. Pero co
minciādoli dalla Doganadimare,fino aSanta Lucia,riem
pierono per tutto ,coli dall'una come dall'altra ſponda del
canale,di ricchiſſimi ſtabili, i quali ſi poſſono ragioneuol
mentechiamar- palazzi,tanta & tal grandezza & magnifi
cenza è laloro . Ma percioche ſarebbe tedioſa & forte trop
po curioſa materia, l'andare eſaminando minutamente
queſta parte,faremoricordo d'alcuni di loro piu apparen
ti & maggiori, ſi coine habbiamo anco fatto de i ſopradet
ti che ſono fra terra, accennando a foreſtieri vna parte, per
la quale delideroli di vedere ogni coſa, ricerchino il tutto .
Oltra ch'io tengo per fermo,che non potendo lo huomo,
( licome io conoſco per eſperienza )ſariar gli occhi con la
diuerſità di fabriche coſi belle, meno fi poſſà ciò fare baſte
uolmente con la ſcrittura.E per tanto da ſapere ch’i princi
paliſſimi di tutti i palazzi del Canal grande, ſono quattro .
(parlo per architettura, per artificio di pietre viuc, per
magiſtero , per grandezza dicorpo & diſpela , percioche
quelti ſoli coſtano oltre a 200. mila ducati) cioè il Loreda
noa S.Marcuola , il Griniano a San Luca, il Delfino a San
Saluadore, & il Cornaro a San Mauritio . Queſti larghi per
circuito,per altezza, & perogni altra qualità cheſi richiedo
abene intcliedificij,furono fatti nc tempi noſtri. & ſecon:
dola dottrina dell'antico Vitruuio ,dalle cui regole agli ot
timi Architettori,non è lecito di partirſi. Il Loredano adu
que,digran corpo & di grand'altezza, & anteriore in tem ,
po agli altri,& quali potto in Iſola è molto nobile,percio
cheoltre alla copia delle ſtanze didentro,ha la faccia cofer
ta di marmi grechi,con gran fineſtroni tutti colonnati al
la corinthia.Il Grimano, che l'eccede di gran lunga di ſtan
ze reali & d'ogni altra coſa, è ricchiſſimodi fatture, percio
che gli intagli,i foglianii, & l'altre dilicature quali fatteper
fino alle fondamenta, ſono con ſpeſa ecceffiua.Viſono pa
rimente
ET DE LORO ORNAMENTI LIB. IX . 149
mente magnifichi colonnati nel Cortile , & la faccia è ab
bondante di eſquiſite ricchezze di componimenti& di la
uori, peropera di Michele da San Michele,che fu l'Architet
to . Il Delfino,primodopo il Loredano, che folle fabricato
in Venetia conregoled'architettura, è degno di lode . Per
cioche occupādo grā ſpatio di terreno,col cortile nel mez
zo circondato di loggie all’vſanza Romana,è di fuori con
bene inteſa faccia ,&di dentro ha larghiſſime & commo
de ſtanze,fabricato per ordine di Giovāni Delfino, ſul mo
dello del Sanfouino.11Cornaro ch'è il quarto per lito, per
magnificëza, per capacità, per ricchezze di pietre, per frut
tura, & per ſimmetria, è fra tutti gli altri memorando, Per
cioche di dentro ,con gran cortile coperto & ſcoperto, con
bellezze & ornamenti alla Romana, & con inuentione ac
commodate all’vſo comune , è capaciſſimo da vna parte
per ogni famiglia di Cardinale, & dall'altra per le donne &
Signori d'eſfo . Et ſcuopre & è ſcoperto all'intorno per l'al
tezza ſua, le lagune. Et la faccia tutta colonnata doppiamē
te con lauoro lonico di ſopra , & Ruſtico gentile di lotto,
& con fori nobili, appariſce a riguardanti piena di niacſtà.
Et dinanzi la loggia con le ſcalce della riua, rendono gran
dezza all'edifitio , fabricato per ordine di Giorgio Cornaro
gia figliuolo di lacomo Procurator di San Marco , ſulmo
dello delSanfouino . Ma tutti queſti quattro, trapafia per ſi
.

to , & per grandezza dimachina,il Palazzo Foſcaro ,antico


per fabrica & fécondo l’vſo Tedeſco . Percioche poſto ſul
cantonale del rio di San Pantalone , ſcuopre nello ſuolger
del canal grāde,dalla finiftra fino a Rialto , dalla deſtrafino
alla Carità non molto lontana da San Marco , di maniera
che per queſto conto è fingolare. Et perciò l'anno 1574.fu
eletto per condegnahabitatione del RediFrancia,per coſi
rara & nobil veduta. Oltra che è copiofiffimo quanto al
tro nella città, d'appartamenti& diftanze dipinte da Paris
Bondone. Il quale ſtabile fu altre volte della famigliaGiuſti
huomo preclariſſimo,lo ven
Atiniana,dellaquale Bernardo
de del 1428. al Senato ,chene fece dono al Marcheſe diMan
toua, ma ritornato in Signoria, & venduto all'incontro ,
00 il
. DEI PALAZZI PRIVATI
il Principe Foſcari lo compro , & in fabricando l'alzò , ac
cioche no parcile piu della caſa Giuſtiniana. La quale pof
ſiedeanco ella nobiliffima habitatione, contigua alla detta
pergran fpatio di circuito.Sono ctiandio ſul Canal grande
memorabili & di gran corpo,i palazzi del Duca di Ferrara
a S.lacomo dell’Orio , antico , & fabricato come in forma
di caſtello con ftruttura Tedeſca. del Duca di Milano a San
Samuello , il qual cominciato con gran principio di colon
ne & di marmi, diuentò poi della famiglia Grimana, dei
Mocenighi poſleduto da Giouannifratello del Principe
Luigi,de iCornari fatto a bugne di pietra rozza nella Cor
te dell'albero.DeiCornari della Piſcopia, che fu gia dal Re
di Cipro, & da lui donato a detti Cornari, & per vn tempo
fu ricetto di diuerfi Principi eſterni che vennero in queita
città. Dei Guffoni al Pote da Noale, fabricato ſul modello
di Michele da San Michele, ricco d'alberghi & beniſſimo
intefo.Dei Troni a Sāto Euſtachio , con giuſta ſimmetria
& di honorata apparenza . Dei Contarinidelle Torricelle.
Dei Capelli ſul rio di San Polo ,l'vno di Giã Battiſta,dipin
to da Paolo Veroneſe, l’alıro di marmo, gia di Marino ſuo
fratello , con compoſitura allamoderna & ornata.di Maf
fio Bernardo a San Polo . Dei Contarini a San Geruafo.co
gran corpo & diben compoſta & regolata forma. Dei Gri
mani a San Vito ,con nianiera aſſai bella & gentile. Dei Fo
ſcari a San Simeone,di bella apparenza,& con diuerſiorna
menti.Percioche Pietro Foſcari,Senatore d'animo egregio
dilettandoſi della bellezza della Scoltura & della pittura,
comeamante delle arti pellegrine & ciuili , non pure ornò
& reſtaurò il predetto Palazzo, ma rēdè anco famoſo quel
l'altro ſuo palazzo ſituato nell'Arena di Padoua, dignilli
nio alloggiamentodel Re di Frācia.De i Pifani a Santa Ma
ria Zebenigo, di maniera Tedeſca, ma con forma durabilo
& foda. Dei Bonaldi a Santo Euſtachio.Et quello deiCoc
cina ,coſiben compoſto didentro , & tanto vago di faccia
dalla parte difuori , chenon è punto inferiore,per ſfruttu
ra, & per ornamento , a qual ſi voglia altro palazzo Tut Ca
nal grande,& finalmente deiGiuſtinianida San Moite, &
di
ET DE LORO ORNAMENTI LIB. IX . 140*
di molte altre famiglie,che non mi fouengono al preſen
tc.Sono ctiandio nell'Iſola della Giudecca diucrfe fabriche
di importanza, delle qualidue, fra le altre appariſconodi
momento.L'vna nel principio dell'iſola, & è il Palazzo di
Andrea Dandolo, di gran lito, copioſo d'alloggiamenti,di
cortili,diloggic, & digiardini. Et l'altro qualinel fincd'ef
ſa Iſola, della famiglia Vendranina. Tali & tanti edifici
adunque con altri appreſo piu & neno importāti,forma
novn’amplifima & gran città.Laquale a i lottili conſide
ratori delle coſe,ſimoſtra non vna lola mapiu città ſepara
te, & tutte congiunte inſieme . Percioche ſe ficonfidera la
ſua ſituationeridotta in pianta ſenza i ponti , ſi vedrà ch'è
diuiſa in tante groſſe caſtella & città, circondate da ſuoi ca
nali , alle qualilipaſa dall’yna all'altra co ponti o di pietra
per la maggior parte o di legno, che la congiungono inſie
me . La fanno etiandio parere che ſianomolte città con
giunte in vna ſola , le bottegheche ſono ſparſe per tutto
I'vniuerſo corpo & circuito della città .Perche ogni con
trada ha, non pure yna ſola ma piu Chieſe,la piazza co poz
ziji forni, i magazzini del vino, Parti de Sartori, de Frutta
ruoli,degli ſpetiali,de i maeſtri di Scuola, delegnaruoli,de
calzolari, & finalmente d'ognialtra coſa biſegneuole ally.
fo humano in molta abbondanza.Di maniera che vicen
dofi d'vna cótrada, & entrādoſiin vn'altra, tu dirai ſenza al .
cun dubbio, d'vſcir divnacittà & di entrare in vn'altra, co
infinito commodo & ſodisfattione de gli habitanti, & co
ſtupore de foreſtieri.

Oo.2 DELLA
DELLA VENETIA
CITTA' NOBILISSIMA

deſcritta da
M. FRANCESCO SANSO VINO

Ce
1

Libro Decimo .
Nqueſta nobiliſſimapatria diuerfa
da tutte l'altre per ſito , per gouer
no, & plibertà , ſono anco diuerſi
vſi introdotti da gli antichi,degni
di eflcre auuertiti & conſiderati .
Et quantunque la lunghezza del
tēpoapportiſempre alteratione al
le coſe pordine di natura , & cor
ropa a lūgo andare , cioche ſi truo
ua ſotto il cielo , nödimeno in qſta
città conſeruata intatta dal ſuo principio fino al preſente ,
ſono certi coſtumi principali , ineno corrotti che in qua
lunque altra parte d'Italia ,
I
Habiti.
P loErcio che cominciando da gli habiti indicatiui del
humore delle perſone , noi vediamo che gran
parte de gli Italiani , dimenticatiſi di eſſer nati in Ita
alia , & leguendo le fattioni oltramontane , hanno co
penſieri mutato lo habito della perſona, volendo parere
quando Frāceli, & quando Spagnuoli. Et certo con danno
ET VSI DELLA CITTA LIB . X. 151
& uergogna loro , & con manifeſto ſegno della loro poca
ſtabilità & fermezza, poichenon ſi è mantenuto mai, da
quegli huomini ch'altre uolte hannolignoreggiato l'altre
nationi del mondo, un perpetuo & faldo tenore nelle coſe
loro.Sola queſta città s'éconſeruata in generale meno cor
rotta fra tante, ſe bene in ogni tempo è ſtata , & è tuttauia
rifugio dei foreſtieri,i qualiTogliono introdurre in caſa al1

truil'uſanze loro . Perciochefacendo i Veneti profeſsio


ne , fino dalla primaorigineloro ,di pacifichi, & religioſis
& d'eſſere uguali l'uno all'altro ,accioche dalla ugualità ne
naſcelle ſtabilità & concordia, poi che la diſparità partori
ſce cöfufione, & rouina, ueltirono pāni quali di religione,
& dimoſtratiui di pace & d'amore.Non niego pero che lo
habito de tempi noftri non ſia diuerſo in qualche parte
dall'antico ; ma la diuerſità naſce ( credo io dall'occulta
virtù della natura cheopera negli huomini in diuerſi tem
pi diuerſamente,ſecondo le diſpoſitioni del ciclo & dell'al
trui uolontà, ma dico bene che la ſoſtanza è quella medeſi
ma ch'ella fu ſempre. Gia i Padri pallati, oſſeruanti ama
tori,come s'è detto della religione: ſu la quale fondarono
tutte l'opere loro ,uolendo ch’igiouani s'indirizzaflero al
la uirtù ,uera anima dell'attionihumane, & ſopra tutto al
la pace,trouaronouno habito conforme alla loro grauità,
acciocheuertendoſi di lui,ſi ueftifiero anco dimodeftia &
di riſpetto . Et perche l'animo loro fu ſempre intento a
non dar noiaò moleſtia ad alcuno , & diuiuer quietamen
te inquanto che foſle loro permeſſo, piacque dimoſtrar ad
ogniuno, non pur con l'interiore, ma con l'eſtcriore anco
ra la loro intentione,ucftendo habito lungo , il quale non
fa punto a propoſito per coloro che hanno gli animi ga
gliardi, & gli ſpiriti ardėti& feroci. Ordinarono p tanto la
uerte lāga & copiofa di falde, co le maniche ſtrette alla bọc
ca per lapiu gēte.dalla qual ueſte uogliono alcuni che una
delle Gallie, prēdendo l'uſo daVeneti,ſi chiamafleTogata.
Dalla veſtechiamata da glieſteri Toga. I Senatori portaro
no ficomeanco portano albſente,lemanicheaferte:delle
quali alcune erano dette Dogaline, & altre Ducali. L'orna
mento
DE GLI HABITI, COSTVMI,
mento del capo era il cappuccio per riſpetto dell'aria , il
qual pendeua, o dietro del capo , o dall'uno de lati ſopra le
ſpalle . Dall'altra parte cadeua quelpanno,che al preſente ſi
chiama Srola, ma era largo & appiccato al cappuccio, lico
meſi puo uedere nei ritratti & nelle pitture di quei tempi.
Ma leuandoſi molti il cappuccio, & ritenendo ſolamëteil
cerchio dal quale naſceua il cappuccio , coprendo il fondo
del cerchio con panno,formarono la berretta che ſi porta:
ma piu larga & piu alta. Et ſpiccando laſtola cheftaua pen
dente,la ritennero ſu la ſpalla, ma pero lunga per coprirſi il
capo ne tempi di pioggia, & le maniche larghe della vette fi
ftrinſero in bocca, & queftechiamarono
i
a Comeo .Et per
che nel tempo del lerno i panni affettati alla perſona , la
difendono molto meglio dal freddo che ſuole effer talho
ra in queſte parti dimomēto, foderarono le veſtidi vaghif
ſime pellidivarinell'autunno , & poi nel colnio del freddo
di dolla,di foine, & di volpi.Ondeli puo alioraļvedere intor
noai Senatori, & agli huominigrandi& ricchi,incredibil
copia di lupi ceruieri,di martori, & di zibellini . Et ſicinſe
ro la manica a Comco di fuori ,co cinta di velluto nero , &
ne tempi di duolo è corrotto , dopo lo hauer poſto giu il
mantello, di cuoio fornita dalle telte di palletti d'argento .
Ne tempi diſtate le veſti(pur ſempre dipanno & non altra
mente)li foderanodi ernielino . Ne gli anni andati s'offer:
.

uaua nel ueftirſi uno ordine,qualicome per grado. Percio


cheigiouani uiſciti dell'infantia, ſiueftiuano a Dogalina,
cioè con lemaniche alquáto aperte ſenza cintura.Ettgiun
ti all'età, nella quale è permeſlo ch'entrino in Gran Confi
glio,li metteuano le manichea Comco ,imitando i Roma
ni , che dopo la preteſta prendeuano in età uirile la toga.
Si coftumaua etiandio ſenza diſtintione alcuna , coſi ilro
ſato come il pauonazzo per la piu gente , ſi comeſi puo
chiaramente conoſcere per diuerſe pitture antiche , & uc
dere per i libri di molti anni,che ſono nell'officio del Pro
prio , douc ſicontengono i pagamentidotali delledonne
uedoue, & delle mafieritie di caſa, ne quali ſi fa mentione
della foggia delle ueſti & dei colori. Cinquecento anni
ſono
ET VSI DELLA CITTA LIB. XX 151
fonoſi conſtumaua il color turchino per tutti. Fu poi ſta
tuito che i Magiſtrati principali veſtiſſero di ſcarlatto . &
l'anno ! 360.che iDottori , & i Caualieri poteſſero vſar lc
maniche aperte . Ledonne anco elle del 1 ioo. veſtiuano di
turchino con manti in ſpalla, che le copriuano dinanzi &
di dietro . Mutato poi modo , ſi miſero le uefti con lema
nicheDucali,& coprendole di doſſi,di martori, & dizibel
lini, ſele riuerſauano ſule ſpalle, ſecondo il coſtumie Fran
ceſe. onde i Padri l'anno 1303.prouidero per legge, cheno
ſi facefle coſi fatta ſpela . Perche le donne poſte giu le ma
nichc,aggiunſero tanto piu roba alle code, & le riduſſero a
tantagrandezza, cheanco queſto fu vietato loro . Alla fi
ne liveltirono d'oro , vſandolo per l'ordinario conie cofa
politiua. il che parendo graue a padri, lo prohibirono. Et
elle veſtiteli di Teta, ſi miſero ſotto le faldee con le cinture,
dalle quali pendeua la catena con la guaina del coltello &
del cucchiaro . & con le maniche alle vetti tutte piene per
trauerfo & per lungo ,digroſi bottoni d'oro , & fcollate in
2 .

forma tonda,con zoccoli dialtezza ecceſsiua , & coſi po


nendoli freno di mano in mano a queſte materie, & elle di
mano in mano trouando nuove inucntioni, s'è ridotta la
cola a termine affai comportabile & lioneſto . Concioſia
che al preſente portano diuerſicolori, ma di ſopranero in
ogni tempo ,alla greca . La qual coſa ancora che in una don
na paia funeſta , apporta però bellezza . Perciò ch'eſſen
do le donne in quelta parte bianchiſsime per natura , il pa
ragone del negro ſuo contrario ,le rēde molto piu bianche,
& appariſcenti . Et veramente che non ſi puo dire qual ſia
la ricchezza delle ueftimenta & delle biancarie di lino del
le donne Vinitiane. Percioche tutte le coſeloro , coſi di ſe
ta conic di lino, ſono ricamate,fregiate,lauorate,ſtriſciate,
& di modo ridotte a bellezza con l'artificio dell'ago , della
ſeta,dell'argento ,& dell'oro , con tanta dilicatezza & poli
tia ,ch'ogniuno confeſſa, che non ſi troui in qual parte ſi
uoglia, la maggiordi queſta, uero ſegno d'animo candida,
& netto , & di finissimo giudicio : poi che conoſcendo
la loro bellezza, notabile fra l'altre donne Italiane, lanoſan
DE GLI HABITI, COSTVMI ,
no accompagnare con gli ornamenti de capelli biondiſsi
mi per forza di Sole , & con abbigliamenti della perſona,
quando ſono andatea marito. Percioche eſſendo donzelle 1
nõſi laſciano punto ucdere aagli ſtrani.Etqueſto ſi oſſerua
con tāta ſtrettezza,che chi fi marita , prende per moglie la
donna ſenza uederla inanzi,o ſaperne altro,ſe no quāto in
tende per terzaperſona. Et perche queſta è materia diuer
ſa da quella di terra ferma,ne ragioneremo a pieno.

Matrimonij.
CriueHerodoto ,& lo replica il Sabellico , che gli anti
chius
Scri della Prouincia Veneta , maritauano le donzelle al
l'incanto , cioè a chi offeriua piu danari per hauerne una
bella , co qualidanari, dando loro le doti , ſi mandauano a
marito le brutte. Ma nata la città , & nella ſua prima in
fantia eſſendo ella Chriſtiana , ſi mefle in uſo il contrat
tar le nozzcalla ſcoperta, & deliberato il negotio , le don
zelle ſi riduceuano a S. Pietro in Caſtello Oliuolo , per la fe
ftiuità diSanta Maria di Febraio . Et portando con lorola
dote in una caſa chiamata arcella ( perche allora non ſi da
uano le migliaia) ſi ſtauano alpettando gli ſpoſi . Iquali ue
nuti coi loro parenti,s'aſcoltaua la meſſa ſolenne, dopo la
quale il Veſcouo fatto il ſuo ſermone in materia del matri
monio , & data la benedittione,i giouani tolte le ſpoſe &
l'arcella, ſene ritornauano a caſa , doue poi s'attendeua a i
conuiti & a piaceri. Dalla quale occafione nacquela feſta
delle Marie,& la andata del Principe a Santa Maria Formo
ſa ,come s'èdetto piu inanzi . Hoggi conchiuſe le nozze
per terzaperſonalenza ueder lafanciulla,con dote per l'or
dinario frainobili molto grandi ,lo ſpoſo riduce la matti
na ſeguente in Corte di Palazzo ,doue ſi publica il parenta
do, & coſuoicongiunti incompagnia,toccaògliuien toc
cata la mano , da coloro ch'entrano in Corte . Indis'inui
tano gli amici a caſa del padredella ſpoſa, per un giorno di 1

putato a hora di ueſpro,doue uanno arallegrarli ( fauellan


do
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 149
do ſempre dei parentadi nobili ) i Conſiglieri, gli Auoga.
dori,i Saui, i Capi del Conf. de Dieci , & in ſomma tutta la
nobiltà . Etnell'entrar della porta,aspettati dallo ſpolo , &
da i parenti,fi rallegrano di nuouo , & ſi toccano la mano,
& montati in ſala ,doucnon ſi veggono altri che huomi
2

ni,poſti a ſedere, il Paraninfo conduce fuori d'una ſtanza


la spola , leſtita per antico vſo di bianco : & con chionie
ſparlegiu per le ipalic, conteſte con fila d'oro , Et fatteſile
parole ceremonialidello ſpontålitio, uiene codotta al ſuo
no di pifferi, di trombe, & d'altri ſtromenti armonici,attor
no alla fala, tuttauia ballando placidamente, & facendo in
chinia i conuitati. Et coli moftrata & veduta da tutti, ſiri
torna dentro. & uenendo perſonedi nuouo ,ellacíce & tor
na di nuouo in ſala . Il che fatto piu volte quali in ſpatio di
yna aò poco piu ,diſcendea terreno , & accompagnata
allora da diucrfe gentildonne ch'erano per diuerſe
camere
aſpettando, montain gondola fuori del felzé, & ſi pone a
federe ſopra vn ſeggio alquanto rileuato ,coperto per tutto
di tapeti( & queſto modo fichiama andar in traſto) ſeguen
dolavn gran numerod'altre gondole , & fenc và a vilitari
moniſteri dellemonache,douc lianno,o ſorelle, o parenti,
& congiunte. Le quali tutte coſe ſi fanno con molta ragio
ne. Perciochedouēdo ella accreſcer co la generatione quel
la famiglia,nella quale s'inneſta,ella ſi moſtra in caſa & fuo
rialla città, qualicome a tanti teſtimoni del matrimonio
contratto . Etle prone all'incontro vanno alla ceremonia ,
quali che ſiallegrinodicola propria, poichc pl'ordine del
gouerno, ſono incorporatiinſieme perpetuamente,come
fe tutti foſſero d'vnaltefla famiglia . Vn'altro giorno uāno
poi le gentildonnea congratularſi con la ſpoſa, che ſi chia
ma dal volgo Nouizza ,oſferuando il medeſimo che fecero
poco dianzi i mariti loro . Et non inolto dopo ſi fa la feſta
publica con põpa & ſpeſa notabile,perciochegli inuitatip
l'ordinario in nozze comuni, arriuano bene Ipello a 300.
perſone, con apparecchi di eſquiſite viuande & diuerſe;ma
regolate però dalle leggi. Etnella feſta ſi toglic vno o piu
compari chiamati dell'anello.lqualiin queſto caſo, rappre
PP ſentano
: DE GLTHABITI, COSTVMI , ;
me fanno compagnia per dar piaccre alpublico, o quando
Gi feſteggia dai priuati percagione delle loro allegrezze par
ticolari. Le publiche ſi celebrarono in diucrſi tempi , adi
uerſimodi, per diuerſe occaſioni . Fra l'antiche s'ordinò
quella delGioucdì graſlo in piazza, dinanzi alla Signoria.
Percioche hauendo Vlrico Patriarca d'Aquileamoflelar
mi contra la Rep. vinto & preſo in yna giornata: fu inſti
tuitoper legge irreuocabileſottograuiffime pene, che in
memoria perpetua di tanta vittoria,fi faceſſe ogni anno'la
predetta feſta . Et fi ſoleva ſententiar a morteall'offitio del
Proprio il numero di 1 2. porci , con vn toro ,al quale ſita
gliaire la teſta . Et andata la Signoria nella Sala del Piouego
douie cra vn caſtello di legno,i Senatori con alcuni braccio
lari in mano,lo combatteuano,trahendoliin quel caſtello.
qualeuſo , parendo al Principe Gritti , che foſſe ridicolo
affatto ,ſebene ordinato da gli antichi Padri,fu deltutto le ::
uato via, reſtando ſolamente la feſta in piazza delfolaro &
del tagliar la teſta al toro chetocca all'arte de fabri, & laſcia
ta anco da parte la morte de porci , de qualiſi ſoleua man
dar ad ogni Senatore , yn pezzo d'eſiper ricordanza della
predetta vittoria .S'inſtitui anco da gli antichi la fetta delle
Marie , famofa & honorata molto,della quale s'è fauellato
piu inanzi nel libro doue ſi tratta l'andatadel Doge a Santa
Maria Formoſa . Alla quale ſi mclle fine per le guerre de i
Genoueſi l'anno 1379. Le piu moderne, li cominciarono
da 200.anni in qua,delle quali ſiha qualche memoria. Da
indi in la,ſidee credere che foffero infinite & belliſſime per
molte coſe alenute , ma il tempo ne ha conſumato ogni
ricordo loro . L'anno 1400.creato Principe Michele Steno,
la città fece feſta permoltinieli . Ne quali una quantità di
giouani nobili,mefiin monte 2.mila ducati per vno (che
ne tempiloro valeuano per 4.mila de noſtri)leuarono vna
copagni della Calza . Percioche portauano lo habito per
qachenrnch'ella duraua,diverſo dall'ordinario , & ſpetial
lente vn calza,diuiſandola a quartieri di diuerſi colori.Et
( lireacio Proeuano yna impreſa conmotto ofenza,che
Il lic commun.caba copagnia, trouando alla compagnia yn
nonie
ET VSI DELLA CITTA LIB . X. 152
nomé conformcall'animo ch'elli haueuano . Et a queſto
corpo creauiano va Signore & copo che comandaua.Et cia
ſcuno d'eſſihaueua la iu a impreſa particolarc,& cocoircua
no inſieme a farc ornamenti cíquiſiti & ricchi,ncllcgocio
le,ne iſetuitori, & nei lauori della calza, la quale abbellina
no di oro & digioie merauiglioſamente. Queſti teneuano
in fefta la città ,& accioche la compagnia apparille piu illu
ſtre,eleggeliano per copagno nel corpo loro, qualche Prin
cipe d'Italia ,& qualche cittadino de proprij, & fi determina
ua il tempo che haueſſe a durare.Et þparato in vn Tipio ,fa
ceuano cantar ſolennemente la meſſa dello Spirito Santo ,
dal Capellano (percioche haueuano nella loro cögregatio
ne,Capellano,Secretario , & altri officiali) obligandolicon
giuramento, di oſſeruaricapitoli della compagnia . Quc
ſte,finoall'anno 1562. ſono ſtate al numero di 43.I primi
furono cognominati Pauoni & gli vltimi Acceli. Ma fra
tutte, furono famoſi & di molto nome gli Eterni, & ilea
li . Mi ſouiene di hauerne vedute due amieitempi, l’yna
dei Sempiterni, & l'altra de gli Acceſi, la prima l'anno
1541.l'altra 1562. La Sempiterna, nel celebrarla ſua mag
gior feſta, rappreſentò in Canal Grande la machina del
mondo,nel mezzo del quale eflendo vacuo & regalmen
te addobbato d'oro & di ſeta , furono 200. elettiſlimegen
tildonne, le quali ballando al ſuono di ben cento ſtromen
ti muſici, erano tirate dolcemente da palaſchermi & al
tri legni per lo corſo dell'acqua: eſſendo per tutte lecaſele
fineſtre,itetti & le fondaméta coperte dipopolo, di done,
di barche,di pſone ſolazzeuoli, di mafcare & di ſuoni in tă
ta letitia.La notteſeguete ſi recito vna Comedia,nel cui ap
parecchio ſi ſpeſe gran ſomma di ducati. Il rimanëte del te
polo coſumarono in altri trattenimēridiuerfi,cóuitādo,ra
gattando & altrecoſe facëdo cõformi alla lorcõpagnia.L'
Acceſa poi, cõduſſe p canal grādevn popolo ſpettacolo no
molto differêtedal modo pdetto ,cô grá diletto dell’yniuer
ſale, eſlendoſi fatta la feſta nel Palazzo Delfino piſo a Rial
to , percioche allora fu l'vno de copagni Andrea Delfino ,
alplente Procurator di S.Marco.S'appresētò vna Tragedia
coli
DE GLI HABITI , COSTVMI ,
coſi fattamente, che in queſta parte non ſi hebbc ad hauer
punto d'inuidiaagli antichi.Percioche il teatro fu capacif
Timo di molte migliaia di perſone. All'incontro del quale
era pofta la ricchiſtima ſcena,raſſomigliante vna città ,con 3

tanto bell'ordine di colonne & di altre proſpettiue, che fu


mirabil coſa a uedere . Fecero oltre a ciò diuerfi altri conui
ti ſecondo l'occorrenzc. Et da queſte coſi fatteadunanze,li
faceuano accetti honorati aiPrincipi elterni ch'a tempi lo
ro veniuano qualche uolta a Venetia.Sotto Lorenzo Celli
Doge 57. chcuifle l'anno 1361. ellendoſi ricuperata l'Iſola
di Candia dalle mani di molti ribelli che la haueuano ſot
tratta dall'obedienza dellaRep. laallegrezza delpopolo &
della città fu tanta , che ſifecero diuerſe feſte , fra le quali 1

fu una ſolenne gioſtra fatta ſu la piazza diSanMarco,ditā


to grido,che ui concorſero diuerſi Principi. Et fra gli altri
.

gioſtrò il Re di Cipro con lacomo dal Verinc figliuolo di


Luchino ,ch'era ſtato Generale dell'armi della Rep. nella
predetta impreſa di Candia.Et nella quale ſi trouò preſente
ilPetrarca ,che la deſcriſeаvn Pietro Bolognele ſuoami
co ,in gratiacredo io di Luchinopredetto,molto amato &
honorato dal Petrarca . La quallettera eſprimendo la ſu
detta feſta, & parte deſcriuēdola qualitàdi Venetia in quel
tempo ,mi è piaciuto dimettere in queſto luogo , non lati
na comeegli ſcriſſe,ma fatta volgare, fi come ella ſtà,per in
telligenza d'ogni uno, & è quelta, dopo l'introduttionc
d'efla lettera .

L'Auguftißima città de iVeneti,laqualehoggi ècaſa


1

di libertàdipace ,& digiuſtitia , rifugio debuoni. Som


lo Porto de legni conquaſſatidalle tempeſte in ognipar
te , delle guerre e delletirannidi, a coloro chedeſide
rano di viuer bene . Città ricca d'oro,mapiu ricca di
fama. Potente difacultà,mamolto piupotente divir
tu. Fondata ſu ſaldimarmi, ma piu ſaldamente fta
bilita
ET VSI DELLA CITTA LIB X. .153
bilita ſulſaldo fondamentodella concordia ciuile.Cinta
dall'ondeſaljé,ma difeſa da piu falſi conſigli.
Er piu oltre alpaſſo dellanarratione doue ragio
nadell'occaſione di detta feſta loggiugne .
Standoioperauentura allafineſtra alli4.diGiugno di
queſt'anno 136 4.quaſiſule18.hore; tt) guardandoin
altomare,tt)eßendo con meco unmio già fratello.cho
ra padre amantijl.Arciueſcouo diPatraßo,ilquale vo
kendopaſarnelprincipio dell' Autunnoalla Sedeſua,ſe
neftà queſta ſtate,quicon meco in caſafuachee'chiama
tamia, vedendo entrar inporto unagalea tutta orna
ta difrõdi,ſubito ciauifammo chefoſse auguriodiqual
che lieta nouella.tc.
Et piu olere.Sifeceroduegiuochi,et amendue acaual
lo.L'uno e l'altro in quella piazza della quale io non
ſos’intutto il mondo ſe ne uegga unapari, dinanzi alla
Chieſa marmorea & aurea,manelprimo non interuen
ne alcun foreſtiero.Ventiquattrogiouaninobili riguar
deuoliper bellezza,perhabiti, per qualità furono in
queſta gioſtra.Ne è facileda dire, në credibile a udire,
qualforſe la frequenzadelleperſone deriguardanti. il
Doge accompagnato da grannumero digrandi,erafo
pra unpalco dauantialla faccia della Chieſa, doueſono
quei quattro cauallidi bronzo indorati, d'operaantica
&illuftre ,doues'era proueduto ditendedi colori di
Qg uerfa
DE GLI HABITI , COSTÝMI

verſi,accioche ilSolenon deßenoia ad alcuno. Io prega


to ( e queſta eſpeßa corteſia del Doge) gli fedettidalla
deſtra, td ſtetti due giornia uedere. Inpiazza non ui era
nullo di voto,onde'ég . Fino a qui ſcriueil Petrarca.
L'anno 1423. ſi feſteggiò dalla città uno anno intero , in
capo del quale ilDogeconduſic in palazzo la Principeſia.Et
l'anno 1410.eflendoſi maritato lacomo ſuo figliuolo in v
na figliuola di Leonardo Contarini,Gifecero diuerſe dimo
ftrationi d'allegrezza, perche lo ſpoſo hebbe 18.compagni,
i quali tuttiauicēda feſteggiarono p ſpatio di .3 giorni per
uno.Nelle quai feſte ,il Cote Frāceſco Sforza, chefu poi Du
ca di Milano, fece unagioſtra che durò 7.hore,hanedo ppo
ftop ýmio al uīcitore, una pezza di ſeta diualore di 150.du
cati.La qual corteſia,conoſciuta dal Doge,come õlla che fu
fatta perhonorarilfigliuolo , fu cagionc ch'egli nefece un'
altra, & il premio fu una giornea di uelluto cremiſino da
ſoldato fornita d'argēto.Etnetēpi del Principe Malipiero ,
conducēdo l'anno 1457.a 26.di Gennaio, la Dogarella Dan
dola in palazzo,ſi feſteggio lungamente.Et s.anni da poi il
Principe Moro fece il medeſimo,quando meno a caſa la
PrincipeſaSanuta. Et l'anno 1471. il Doge Nicolò Trono ,
nonmanco punto alle allegrezze della città , menando la
Principeſſa Dea Morofina ſua conſorte,in palazzo. Et l'an
no 1485. Giouanni Mocenigo Doge 71. finita la guerra So
ciale che i Padri fecero quali cötra tutta Italia per terra & p
mare , fatraſi una ſolēnillima pace, ordinò diuerſe feſte , fra
le quali fu un torneamento con altri giuochi con carrette,
ne giorni di Carnouale . Et ilömio de vincitorifu un pāno
d'oro intelluto d'argento.A queſta ſolēnità venne Hercole
Marcheſe diFerrara, & Giulio Varano Sig di Camerino Vē
ne da Milano Leone figliuolo di Lodouico Sforza con Ga
leazzo Sanfeuerino.Et Roberto Sanfeuerino illuftrifl. Con
dottiero del tempo ſuo,fu capo della gioſtra.Vifurono pari
mente i Roni Principi di Parma, i Conti della Mirādola, co
molti altri perſonaggi importanti.Erano attorno alla piaz
za
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 154
za della Chieſa di S.Marco fino a S.Geminiano, palchi pie
ni per tutto di popolo ,al numero di 150.mila perſone.Co
parirono in piazza tre figliuoli di Roberto , &venendo in
diuerſe volte,ogniuno di loro hebbe 25.corſieri inanzitut
ti coperti d'oro & di ſeta.Comparirono anco i Roſli co po
pa non punto minore. Ma fra tutti gli altriil Sig. di Came
rino fu riguardeuole per apparato illuſtre & pompolo. Sta
ua a vedere il Principe Mocenigo con la Signoria . & durò
la gioſtra col giuoco delle carrette permolti giorni. Final
mente Fracallo & Antonio Maria Sanſeuerini figliuoli di
Roberto , furono i vincitori, & diuiſero fra loro il panno
d'oro, & Galeazzo l'altro fratello hebbe vnpanno d'argen
to.Vn nipote del Signor di Camerino ches'era portato va
loroſamente,rifiutò 300.ducati offertili dal Senato.Et Ma
riotto de Roſligiouanetto & di bella forma, perch'era pia
ciuto ſommamēte al popolo nella gioſtra,hebbe vn calial
lo riccamente guarnito . & altri molti,la cui virtù nellagio
ftra ſi fece chiara, hebbero diuerſidoni, & alcuni altri illu
ftri per virtù & p nobiltà,furono creati Caualieri . Fu anco
ne tēpinoſtri codotta nel Ducal palazzo la Principeſſa Zi
lia Dádola, dal Principe Lorēzo dePrioli ſuo conforte. Et
percioche la feſta fu molto celebre ,& non veduta da piu
di cento anni in qua , onde ſi trouò con difficultà il modo
2

ch'oferuarono gli anteceſſori in queſta materia , ne pia


ciuto(quārunque poſſa parer ad alcuno impertinēte in que
Ito luogo) di metterla puntalmente con quell'ordine che
fi tenne allora,li come noi vedemmo, per diletto di chi
>

verrà dopo noi , leggendo ſpettacolo coſi bello & hono


rato come fu quello . Ma ſidee prima ſapere che ne tem
pi andati fu inſtituito, che la Principeſſa& anco ilDoge,
doucflcro nella loro creatione fare vn conuito all'arti, le
quali erano tenute in quel caſo a far ſegno di letitia con
diuerſe dimoſtrationi. L'anno adunque 1557.a 18.di Set
tembre , eſſendoſi adunata la Signoria alle 20. hore nel
la Sala del Principe con 60. Senatori fra quali era Giouan
ni Cappello Caualiero veſtito d'oro ,per eſſer padre d'un
genero del Doge, andarono in trionfo ſecondo il conſue
Q ‫ܐ ܩ‬ to
DE GLI HABITI , COSTVMI ,
to fino a pie del campanile vicino alla loggetta ,nella qua
le erano gli ambaſciadori dell’Imperatore ,del Duca di Sa
uoia,& del Duca d'Vrbino , & paſſarono dinanzi alla Bec
caria,doue era ſtato fatto da i macellari, vn bello arco co vn
volto grande per teſta, coperto di tele bianche dipintealla .
ruſtica dinegro ,nella cui faccia era vn San Marco, & di fo
pra vn poggiodi colonnelle finte ,doue ſtauano appefi due
gran ſtendardi.& piu fotto vn feſtone per banda , & da lati
2

vi erano dipinti duegran coltelli damacellari per inſegna,


& di ſopra l'armidel Doge& della Ducheffa & , venendo
finoa baſſo , il pilaſtro era veſtito della medeſima tela alla
ruſtica,dipinta adiuerſi fregi . & di fuori per le parti dinan
zi & di dietro ſopra i cantoni,vi erano lequattro virtù , &
di dentro 4 giganticonſpade & rotelle in mano , & nella
ſommità del uolto & di ſopra al pilaſtro ſpoglie & trofei
con yn breue che diceua viua San Marco . L'arco di dentro
era coperto ditapezariea figure con una tela intorno con
colone finte alla ruſtica. & nel piano una tauola grande nel
mezzo della facciata con belliſſimo tapeto , & in terra vn
piano di tauole . Paffando adunque ſotto l'arco ,ſalirono
in Bucintoro per un ponte di legno fatto ſecondo il cõſue
to ſubarche, & andarono alla caſadi Hieronimo de Prioli
Procurator di San Marco & fratello del Doge, la quale è fi
tuata nella contrada di Sā Barnaba ſul canale , doue era un '
apparato di tapezzarie d'oro & di ſetadi eſtrenia bellezza.
Şalita la ſcala,venne loro incontro la Principeſſa veſtita al
la Ducale di pannod'oro ,con maniche larghe,con una ſot
tana di broccato , & ſu la teſta vn velo bianchiſſimo di Can 1

dia che le copriuale ſpalle.ſopra ilquale era vna diadema


o berretta a guiſa dicorno dello ſteſſo panno d'oro con un
poco di piega. Et fatte le debite ſalutationi, lefu dato il
giuramento dell'oſſeruanza del ſuo capitolare . Et ciò
fatto , ella donò incontanente a Conſiglieri , per anti
co inſtituto ,unaborſa d'oro riccio , & vn'altra al Cancel
lier Grande . In tanto ſi cominciò in canale una ragatta
di fiſolare , la qual principiando dalla Chieſa di Santo
Antonio , terminaua al palazzo de Foſcari in uolta di
canale
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 155
canale . & mentre che la ragatta correua,il canale era tutto
pieno dipalaſchermiarmati,ſopra a quali dāzauano a ſuo
no di piffari tutte l’arti che ui furono, fra i quali ui era il pa
laſchermo degli Orefici, che haueua con lui 14. gondole
coperte di damaſco cremiſino. In quel mezzo comincia
rono ad arriuar dinanzi all'arco trionfale , tutti i Caſtaldi
dell'arti co i loro copagni,doue di giaſtauanoin ordinan
za attorno alle riue da cento Tedeſchi alabardieri armati.
Et eſſendo quelli ſmontati de i palaſchermi,queſti altri co
minciarono a marchiare in ordinanza ſotto all'arco,& gli
altri a ſeguirli per piazza. La quale era coperta dipāni bian
chi conmoltipalchieminenti,carichi di perſone.Et uenē
do ciaſcuna arte in ordinanza,con gli ſtendardi ſpiegati a
, 2

ſuono di trombe, & di tamburi, & d'altri ſtromentimuſi


ci,co mazzieri inanzi : & con gli huomini piu attempati
a due a due veſtiti di velluto ,didamaſco , & di raſo alla lun
ga, liſpiccò il Bucentoro dalla riua di San Barnabà,nelcui
ducal trono ſedeua la Principeſſacon la compagnia, che ſi
dirà appreſſo : & giunta a San Marco, ſiſpararono tante ar
tigliarie,l& codediferro ,che erano in Terra Noua, & dalla
banda della Carità, che fu coſa horribile a ſentire . Venne
ro a ſmontare al ponte, & all'arco ſopradetto del macello ,
doue eranogia paſſate tutte l'arti,quando cominciarono a
comparire i Comandatori ,o Preconi, & gli Scudieri del
i
Principe. Dopo i quali ſeguirono le gentildonne gioua
ni a duea due,al nuniero di23 5.veſtite di raſo ,di damaſco,
& di tabino tutto bianco,matutte inſieme adornate di per
le d'eſtrema grollezza, & bellezza,con baueri, & cõcieridi
varie maniere,tempeftatidi perle,& digioie, di ualuta ine
ftimabile: fra le quali erano ſeiſpoſe co i capelli diſteſi ſo
pra leſpalle filati d'oro . Dietro a queſte uennero 21. ma
trona con ueſte negre, & cõneliin capo ,l'ultima delle qua
li fu la moglie di Vittorio Grimani Procurator di S. Mar
co , con veſta di raſo negro ,con maniche Ducali, per eſſer
donna di Procuratore.Dopoʻſeguironoi Secretari colCan
cellier Grande, & poi i due generi del Principe,iquali haue
uano in mezzo il figliuolodel Doge,veſtitoalla Ducale di
cremifino
DE GLI HABITI, COSTVMI ,
cremiſino. Et dopo coſtoro ſeguirono le ſue due ſorelle fi
gliuole del Principe,ſeperatedall'altre,perche foſiero cono
fciute,ueſtite diuelluto bianco ſoprariccio , l'una moglie
diAntonio Moroſino ,l'altra di Pietro Cappello . Et prello
a queſte erano due puttini fuoi nepoti: & poi licniua la
Principeſſa in mezzo di dueConſiglieri,chefurono Anto
caudatario.
nioGiuſtiniano , & Marco Centani,col ſuo Al
la qual ſeguiua Mattheo Dandolo ſuo fratello , col manto
d'oro da Caualiero alladeſtra d'un Procuratore,ſicomican
coandarono alla deſtra de iSenatori , tutti i parenti della
Principeſſa . Con queſt'ordine giunſero alla porta grande
di San Marco ,ch'erachiuſa,accioche dalla gran calca ilpo
polo non ſi affogaffe , & aperta,legentildonne cheaſpetta
uano a ſedere all'intorno, entrarono, nel giugner della Du
cheſſa. Incontro alla quale uennero iCanonici con la Cro
ce : & dette alcune orationi, le diedero a baciare una pace:
& condotta all'altar grande cătando te Deum Laudamus,
la Ducheſſa preſentò loro una borſa con cento ducati . &
fatta l'oratione,le portarono inanzi il meſſale, ſopra al qua
legiurò di nuouo alcunepromeſsioni, & il Caualiero del
Doge diffe alcune parole, cheper lo ſtrepito delle gentino
furono udite . Er leuataſi dall'altare , vſcirono tutti per la
porta del Santuario ,falendoper la ScalaFoſcara, peranda
re intorno ,doue ſono gli officideiMagiſtrati, pmoſtrarſi
atutte l’arti della città. Lequali erano compartite attorno
al palazzo in ciaſcuno officio , ſecondo chedai loroſupe
riori era ſtato ordinato . Ella fu incontrata alla prima dal
Caftaldo de Barbieri & compagni, i quali erano collocati
in un'andito a mano ſiniſtra a pie della Scala per mezzo
l'officio chiamato dell'acque, in bocca dell'altro corridore,
ch'era ſtroppato , poſti a ſedere a una tauola coperta con
belliſsimo tapeto, & con ſpalliereabrocca all'intorno : &
le diſſero queſte parole, il Caſtaldo inſieme cõi compagni.

Sia ben uenuta voſtra Serenità . Noi Barbieriuoftri


u

fedeli ſerui,ci rallegriamo conlei , tt) la ſuplichiam


che
o,
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 156
che ſi degni di far carità con noi,
Moſtrandole con mano la colatione preparata ſu la tauola
di uarieconfettioni ( la quale fu mandata dal Principe a tut
tel'artialle 18.hore accompagnata da trombe,da piffari, da
tamburi, & da Violoni, in diuerſi pezzi d'argenti fra bacini
& piatti pieni di confettioni diuerle , con fiaſchi d'argento
di uino rolo & bianco) & clla riſpondendo diſſe.
Siateli ben trouati, gran merce'. Hora non fa biſo
gno , percheciſentimo alquantoſtanca. La faremopoi
un'altra uolta.Volemopaſſarpiu avātijetyiſitar li altri.
Et eſli ſoggiõlero tutti lieti p l'humanità della Principeſa.
Voſtra Serenità ci habbia per raccomādati comeſuoi.
A qualiçlla tuttagioioſa , & quaſi con bocca ridente diſſe.
Coſifaremo, & ftetté un poco guardando l'apparecchio .
Et con lieta cera procedendo piu auanti, fu riceuuta dal
Caſtaldo degli Orefici & compagni, con la medeſima ce
remonia . Queſti haueuano illuogo loro per mezzoi Bar
bieri , & erano nella prima faccia del muro molti arazzi a
figure finiſs. fatto a quadricon fregi di diverſi colori in pro
ſpettiua di gran ueduta . & hauenano in fronte una ricca,
credenza d'argenti per inſegna,con diucríi altri ornamenti
tutti d'oro & d'argento maſſiccio . Et ſpuntando ella il
cantone, entrò nellungo corridore , che guarda ſopra la
piazza , il cui cielo era tutto coperto dall’un capo all'altro
di una tela di color turchino ſtellata d'oro , & dalla parte di
dentrocra ornata di finiſſime arazzarie,& da quella di fuo
ridiuaghisſimitapeti, & le colonne , & ipoggi al nume
ro di 136.erano parimente copertial modo predetto :fuori
che quattro colonne,che ſono all'incontro dell'officio dei
Signor di notte al Criminale : perchecranoueltite ſopraa i
tapeti, di damaſeo cremiſino : & ſopra ipoggi pendeuano
26. ftendardi cremiſini& d'oro,con i2; inſegne colorate di
diuerfe diuife, & a ciaſcun uolto era il ſuo feltone, con l'ar
me della Ducheſla . & ogniartehaueua una muſica di pifs
fari
DE GLI HABITI , COSTUMI ,
fari, ò uioloni. Voltandoſi ilcantonale aman finiftra do
ucé l'officio del Petitione,fu riceututa da i Sartori , i quali lo
haueuano ornato di belle tapezzaric , con la faccia del mu
ro , di duepanni di uelluto cremiſino con ritagli d'oro , &
col cielo coperto diduepanni ſcarlatti, ſtratagliati di pan
no giallo a fiori & fogliacce, con due arminel mezzo. Et
andando quattro paili inanzi , ſeguiua l'officio del Eſami
natore, douc erano i Calzolai, & eraacconcio di tapezza
rie finisſime fatte a figure, col cielo coperto di tele dipinte
con alcune roſe grandi fregiate d'oro. Et ui erano feitoni
per ornamento,con tapeti di feta damaichini Cimiſcaſati,
& Caicrini. Dentro nella prima faccia uierano molti ar
genti. Caminando piu oltre,peruenne all'officio del Fore
Itiero, doueftauano i Merciari,iquali lo haueuano molto
bene adobbato con tapezzaric di ſeta , con un uelo coperto
di broccato fatto aopere diuarij colori. Et ſopra all'arco
della porta ui erano ricami d'oro , & di perle molto ricchi:
& ſoprauna colona un tapeto di ſeta uerde conteſto d'oro,
con molti uaghiſlimi feltoni per ornamento . Er dentro
all'albergo ſiuedeua una credenza conmoltipezzi d'argen
to ,con un profumierea pie degli argenti, &intorno alle ta
pezzarie altri pezzi. Etdue palli piu inanzi fuincontrata
dai Pellicciari ridotti in un picciolo andito fra l'officio del
Foreſtiero , & quello del Mobile, il qual palfa nell'altro cor
ridore ſopra la corte di Palazzo , che itaua ferrato , & adorno
di tapezzarie,intorno al quale crano molti pezzi diualid'ar
gēto& ſopra la porta un panno di raſo uerde, & nel mezzo
piu a baſſo ,l'agnello paſqualper inſegna. Piu inanzi furi
ceuuta da i Calderari, che erano alloggiati nell'officio del
Mobile,ornato con un cielo bianco fornito diſtelle, & co
i feſtoni alla porta , & da una parte di ſopra ui erano due Ve
rigole o fucchiellidirame intagliati, & uno in mezzod'ar
gento . Piu oltreftauano gliArinaruoli, poſti nell’officio
del Procuratore , ueftitodirazzi di ſeta, & d'oro a figure :
col ciclo di tela azurra ſtellato . Et dalla deſtra un raitello
d'armi diuerſe, con una tauola piena d'argenti.Fu poiricc
uuta da i Pittori poſti nell'andito fra gliAuditoriNuoui
&
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 157
& il Procuratore,ben fornito dirazzi,cõ un panno di brod
cato per fregio ,& nel mezzo un breue, che diceua Pi&tores,
ornato di feltonicon tauola carica d'argentaria . lui preſo
giunſe da i Tintori, nell'otticio dei Cathaueri ornato ricca
mente,con S.lolafà loro Auocato nel mezzo.Scorrendo
piu inanzi, pallato l'altro cantone,furiceuuta da i tettori di
pannidiſeta , cheftauano all'officio de Signori di Notre al
Criminale,fornito di tapezzarie, & di ricchiſſimi panni di
! ſeta,co tauola piena anco ella d'argenti. Et ſopra alla porta
erano feſtoni, con tre panni di ſeta l'uno giallo , & l'altro
d'oro, & il terzo di crimiſino. Et piu oltre trouò quattro
arti unite cioè, Falegnami, Fabbri, Muratori, & Scarpelli
ni,ridotti nella Saladel Piouego ,ornata di ricchi arneli,co
quattro tauole vna per arte,con molte confettioni in arge
ti. Et nelle faccie del muro uicrano dipinte le armi dell'ar
ti loro per ſignificato ,& la porta ornata con feftoni,col'in
ſegna della Principela. Fu parimente accolta da i Bombar
dieri, ch'erano nell'officio de gli Auditori Nouiſsimi,ad
dobbati riccamente, con la figura di S.Barbara loro protet
trice . Et ſpuntando i due cantoni trouo gli Scorzatori di
cuoi nell'officio del Proprio . Et nell’andito fu incontrata
da i Panatcieri ch'erano a mano ſiniſtra all'incotro dell'of.
fitio delle biade,con ricchi adornamenti per tutto.All'vlti
mogiunta apie della Scalache porta in Gran Conſiglio,fu
accettata da i Vetriari,parimentecopioſidibegli ornamen
ti di tapezzarie,& d'altri lauori. Et giunta nel Gran Salone
fornito a Spalliere a brocche,ui fu poita a ſederenel Trono
Ducale : & le ſedeuano all'intornoi Contiglicri , i Capi di
Quaranta,Mattheo Dandolo, il Caualier Cappello , & Piem
tro ſuo figliuolo ucítito di rato crimiſino, & dalla deſtra
erano tutte le matrone . Su le banche di ſopra ſedeuano
ſopra alla porta grande,gli Auogadori, i Cavalieri , & altri
Senatori, & colidimanoin niano tutti i conuitati del cor
po del Pregadi. Eranoleuati parte de banchi del Conſiglio ,
di maniera che la ſala libera faceua piazza nel mezzo ad
ogniuno : hauendo laſciato folamente una doppia mano
dibanche,ſopra le quali ftauano a ſedere le gentildonne
Rr gio
for DE GLI HABITI , COSTVMI ,
giouam , le quali non vi potendo capire , ſedeuano anco
ſopra due altri banchi in faccia dell'altre . Nel inezzo della
fala era nobiltà & maſcare in gran copia,dimodo che non
viera piu luogo per capirui. I'reſſo al poggio, che guarda
ſul Canal grande, topra unoeminente palco ,ipifferi ſona
uano continouamente. Ofcuratoſi il giorno, s'acceſero
40.torcic, che pendeuano dal cielo della lala : & furono ac
celi per tutto il palazzo altri lumi:& portari da gli huomi
ni piu nobili dell'arti, i quali furono poſti in ordinanza co
un piatto d'argento in mano per vno,al numero di 360.ca
richi di confetti, & compoſte.Coſtoro diſcefi in corte con
100. torcie acceſe, portate da giouani veſtiti di ſeta a due.a
due, con 25. gentilhuomini intorno coi baſtoni in mano
veſtiti alla lunga di velluto negro per guardia ,& inanzi co
imazzieri che faceuano ſtrada , con trombe , & tamburi,
' caminando intorno alla Corte, vſcirono in piazza dalla
porta delle Biade , & vi fecero la moſtra all'intorno , & ri
tornati in palazzo a tre horedi notte, giunſero in Conſi
glio , doue ijrono diſpenſate le colationi ad ogniuno . In
Corte vi era vna piramide alla grande pienadifuoco arti
ficiato , la qual acceſa , fu coſa ſingolare a ueder la furia de i
raggi, & lo ſtrepito del rimbombo ch'ella fece , & duraro
no queſtifuochi intorno a tre hore , Finita la colatione ſi
comincio a danzare, & alle otto hore ſi ceno nella ſala del
Pregadi con pompa reale : dopo la quale G ballo fino a dì
chiaro . Il giorno ſeguente fino al terzo dopo mangiare ,
fuun concorſo di popolo inCorte,coli grande,che non ui
ſi poteua capire. Et alle 18 hore vennero i macellari con
tori, & fecero la caccia in palazzo, & per piazza fino a not
te ; & il ſimigliante il giorno feguente alla preſenza della
Principeſla, & de fuoi parenti, & nelle leggie tuttel’arti bal
lauano al fijono dei loro (tromenti : & fi corſero molte ra
gatte. La mattina p tēpo, & dopo mūgiare ancora uſcirono
in ordināza tutte l'arte armateco l'inſegne & co gli ſtēdardi
ſpiegati, & co i tāburi,facendo la moſtra p la piazza, per pa
lazzo ,& pla città piu uolte.Et finalmente il giorno diSan
Mattheo , uenuta la notte una gran pioggia ,ſi riduſſero a
ballarc
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 158
ballare in palazzo fino a dì. Nel qualeil Principe andato ar
torno viſitando i Magiſtrati ſecondo il conſueto, videgi
ornamenti dell'arti,& ringratioị loro Cattaldi, che glivcn
nero incotro . Iquali glibaciaronole mani ad uno ad uno,
& partito ilPrincipe , l'artiſi partirono anco elle in ordi
nanza,andando ogniuna alle ſue contrade.
Belle & honorate parimente furono , le dimoſtrationi
ſingolari di allegrezza, cheſi fecero l'anno 1571. perla vit-,
toria che ti hebbe del Turco , Et laſciando l'altre coſe a die
tro, che ſi videro in queſta materia, due furono gli apparec
chi principali : glorificandoli tuttauia in cofi fatte felte &
trionfi,la lua diuina bontà.Il primo fu de i Tedeſchi,i qua
li rallegrandoſi co la Signoria della vittoria, hebbero licen
za di poter feſteggiare , fatte che foſſero prima le ſolennità
ſpirituali. Eſși adunque per tre ferecontinueacconciaro
no il Fotico di razzi,& accomodarono di detro & di fuori
p diuerſi gradi, lumicre, dal primo corridore fino alla ſom
inità del tetto , che rēdeuano dalla lūga vna veduta quaſi di
un ciclo ftellato . Da prima ſera fino alle s . hore dinotte,ſi
udì cötinuo ſuono di tāburi,di pifferi, & di trõbe ſquarcia
te, & ſopra i pgoli del Forico,fi fecero diuerfi & raricocerti
1
dimatica,cölpeſsi tiri d'artigliaric, di modo,ch'il luogorar
ſembraualacala, & il palazzo della giocondità & dell'alle
grezza inſieme. Queito fatto incito il popolo a far il mede
limop la città.Ma l'apparatodei drappieri fatto in Rialto, ?
fu delle coſe ſingolari & belle che ſi poſsino giamai vedere.
Il portico della drapperia dal ponte fino allaruga de gioiel
lieri,è di tramito più di 100. palia: & le botteghe vi ſeguita
no l'una dopo l'altra. Diſtclero adunque dallon capo all'al
tro ,vn cielo dipāni turchini tutto ftellato d'oro, & ui appi
carono di ſotto molti lāternoni, o fanali dorati . I cC botte
ghe,le mura del ſopportico ,lebāche, & le colēne de uolti,
furono tutti copertico ricchiſsimetapezzarie.Daognivol
to pendeua vn feftone.Et attornoa tutte le fabriche nuoue
della piazza di Rialto ,cominciādoſidalpõte fino alla ruga
pdetta,furono tirati pānifiniſsimi di ſcarlato : & ui li attac
carono di ſopra con vguali diſtantie,
Rr
belliſsimi quadri di
2 pitture,
DE GLI HABITI , COSTVMI,
pitture , diimpreſe , di ritratti, & d'altre diuerle hiſtorie .
S'adornò poi partitaniente ognibottega d'armi , di ſpo
glie, di trofei de nemicipreſi nella giornata nauale , & di
quadri marauiglioli di Gian Bellino, di Giorgione da Ca
ſtel Franco , di Raffaello da Vrbino ,di Baſtiano dal Piom
>

bo , di Michelagnolo, di Titiano , del Pordononc, & d'al


2

tri eccellenti Pittori . Et s'adornò parimente il luogo


chiamato Paragonc, di lunghezzapoco meno de portichi
ſopradetti. Et tutte le botteghe del ponte con l'altre intor
no alla piazza. Fecero a pic delponte uno eminente por
tone, & dall'altro capodo gliOreficine fu poſto un'altro ,
ſu quali erano l'armi de i collegati, cioèdelPapa , del Rc
Filippo , & di San Marco alla ſiniſtra. Si ſpiegaronoa tutti
ivolti, & balconi,bandicre in numero grande,& nel mez
zo della piazza alquanti ſtendardi di San Marco . La pri
ma mattina ſi cantò la meſla ſolenne fopra un palco dinan
zi alla Chieſa di S.lacomo con muſicheinarauiglioſe.Do
po terza ſi fece la proceſsione col Crocifiſſo inanzi, prece
dendo piffari, trombe ſquarciate ,& tamburi , con un lun
go ordine di Sacerdoti,di cantori,& di mercatanti. Dopo
mangiare ſidiſſeroiVeſpri con le muſichemedefime, &
cominciatiſi tardi G finirono alle due hore di notte.Il reſtā
te del tēpo ſi conſumò in harmonie con uariati concerti ,
Era bellillimo uedere in tēpo di giorno coſi raro ſpettaco
lo & apparato ,co tanta frequenzadi popolo, & di melodie,
Ma ſenza coparatione era molto piu bello la notte pla grā
quantità de ilumi che fplēdeueno ſu la piazza, ſul ponte,ſu
letineſtre, & ſu le cornici , & dei Fanoacceli ſotto iporti
chi, & delle torce ſopra i panchi delle botteghe, & i Cande
lieri d'argento con cere. Copariuano poi donne di diuerſe 1

códitioni,pronaggi importăti, maſcarate coſtromēti mu


fici, & follazzieri cõlumi: le qualituttecofe accompagna
te inſieme, faceuanouna apparenza del tutto impofsibile a
dirſi.Cõciolia che lo ſtrepito dell'artiglierie , il ſuono de tã
buri , & delletrombe, tantearme, tante ſpoglie,con tanti
trofei, con tante bandiere,& ſtendardi, & con tanti abbi
gliamēti, & inuiluppi di coſe tutterare, tutte belle, & tutte
nobili,
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 159
nobili & honorate, & la moltitudine delle perſone che an
dauano in dietro & inanzi,rappreſentauaaltrui nellamen
te,queitrionfi che ſileggono di Scipione Africano & d'al
tri ſimili Capitani& Imperatori condotti da loroin Cam
pidoglio . Perciochechiuiſi trouò rimaſe confuſo per lo
ftupore in tanta letitia: & non era alcuno d'animo coli roz
zo o triſto, ch'al comparire in queſto luogo,non s'allegraf
ſe oltre modo . Ma quello che auennedinotabile in que
ſtomoto ,fu ,ch'in unafeſta tanto lunga , coſi continoua ,
& allaquale concorſe tutto il popolo della città , ch'è pur
numeroſo , non ſeguiſle pureun minimo trauaglio o di
fturbo , & il Cielofu propitio & con benigni aſpetti,a quc
fta operatione, conciolia che fu ſempre buon tempo , &
aere ſereno, & ui regno dicontinuo Tranquillità, Corte
fia, Pace,Concordia,& Amore. Di maniera che i Gioiel
lieri,i Toſcani, & i Merciari (& queſti furono i terzi)emu
lando la gloria & la felicità della predetta dimoſtratione di
letitia,fecero anco eſli la loro . Et indi a pochigiorni appa
recchiarono in Rialto Nuouo.Conciolia che coprirono le
fabricheintorno di quadroni compartiti con fregidi uellu
ti,dirafi, & di broccati d'oro . Lebotteghe all'intorno, &
di dietro al Paragonefurono tutte ornate dirazzi,di tape
ti,di quadri dipinti,di Scolture, & d'altre coſedi rara bellez
za . Nel mezzo ſopra al pozzo fecero una piramide,laqua
leuolgendoſi attorno, moſtraua diuerſi lauori & compar
timentifattidi lumi . Si cantò la meſſa ſolenne ſecondo
l'altre, & le muſiche vi furono ſenza intermiſsione,tutte
rare & elette;con gran frequenza digente. Ma percheap
.

parecchio de drappieri fu il primo , parue che eccedelle


queſtoaltro , ancora che preſſo amolti reſtaſſe in dubbio
qual di loro foſſe piu degno di lode & di honore.

Venute di Principi eſterni.


TRapaffandohoraadun'altro coſtume,ècoſamanife
Ita ad ogni uno, che queſto Stato usò ſemprecortelie
ſtraor

1
DE GLI HABITI, COSTVMI, ..
ftraordinarie a quci Principi , che per qual fiſi voglia cagio
ne,vennero publicaniente aVenetia . Ne tempi antichi(&
fu l’anno 855. & della città 435.)Papa Benedetto Terzo , ci
fu paleſemente ,& lo raccolſe, Pietro Tradonigo Doge 1 2.
con infinita letitia, & furono inſieme a viſitarle monache
di San Zaccaria. Et fidce credere che in quel tempo la Rep.
& il popolo parimente,faccfle diuerli ſegni & dimoſtratio
ni d'allegrezza, & queſto fu il primo che civeniſſe . Et l'an
110 1049.1i accetto Papa LconeNono,che venne a viſitare
il corpo di S.Marco,& gli andò incontro co tutta la nobil
tà degouernanti , il Principe Donienico Contarini, & alla
partita ſua la città riceue da lui molte gratie . L'anno poi
1176.cifu Papa Alellandro Terzo ,fuggendo il rabbicloide
gno di Federigo Imperatore,ſi comeè ben noto ad ogniu
no.Oltre a pdetti Põtefici, ci furono in diuerſi tipi da otto
otto Imperatori, de quali yn fu ,Lodouico II.ificmc co Au
gutta fua conforte,& gliandò in contra, lietro Tradonigo
predetto , fino a San Michele in Brondolo , & condotto a
>

Venetia con piacere incredibile, fu ſuo compare , perche


l'Imperatore gli tennca batteſimo vn figliuolo . Etl'anno
998.fotto Pietro Orſcolo ,ci vēne Othone II.diqueſto no
me , ma celatamente , altri ſcriuono alla ſcoperta, & di
cono,che allora il Principe fece fare vna gioſtra in piazza,
doue non furono altriche Principi, coſi Italiani come Te
deſchi. & che il premio della gioſtra, fu vna ſua belliſſima
nipote chiamata Camilla ,co dote di 2.mila ducati, la qual
fu data ad un Giorgio, Barone, principale dell’Imperatore
cheuinſe la gio {tra. L'anno poi 1107. Henrico Quinto ,vē
ne a viſitar il corpo di San Marco , & ſu raccolto da Orde
laffo Faliero Doge 33.& alloggiato in palazzo,ſu feſteggia
to con molta pompa. Et havendo egli veduto la città & le
coſe notabilid'ella,lodò molto il lito , la inaniera del viue
rc, la politezza, & la religione di queſta natione & conccf
fediuerfi priuilegi a diuerſe Chicle . Et l'anno 1176. Federi
go Barbaroſa ſi conduſſe in queſta città per far la pace con
Papa Aleflandro, & fu incontrato fino a Rauennada 6.ga
loc, delle quali era Capitano Pietro Ziani figliuolo del Do
ge .
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 160
ge. Etgiunto a Chioggia , gli andarono incontro moltile
gni con diverſe galee.Etentrato nel porto alli 24 di Luglio
dalla parte del lido ,fu incontrato con legni piu piccioli, da
gran quantità di nobili & d'altre perfonc, & fi condotto a
S.Marco ,accompagnato da gran numero di Principietter
ni & di prelati Tedeſchi. Et l'anno 1232. ci fu Federigo Se
condo accarezzato da Pietro Ziani Doge 41.licomc attefta
effo Federigo in vn priuilegio concefloa lacomo 1 hiepo
lo Doge 42.l'anno predetto. Et ci venne l'anno 1201. Aleſ
ſio Imp.di Cottantinopoli,il quale ſcacciato di caſa, ricorſe
all'aiuto della Rep.manõ ui trouo il Principe, ch'era all'af
ſedio di Zara.L'anno 1401.Michele Steno accettò Alberto
o Roberto Imp.con la moglie, & gli fece diuerſe felte, & al
lora forſehebbero principio le compagnie della Calza. Et
nel partirſifu honorato con molto ricchi preſenti. Et l'an
no 1423.alli 15.di Dicembre, ci giunſe Giouannilmpera
tor de i Greci, condotto dalle galee di Romania , delle qua
liera capo Moiſe Grimani, & gli furono fatti honori di
molta importanza.Parimente l'anno 1437. volendo Calo
ianni Imperatore paffar al Concilio intimato in Ferrara, fe
ce ſcala a Venetia,con Don Aleſſio ſuo fratello,col Patriar
ca di Coſtantinopoli, & con tanti altri prelati & Signori ,
ch'aſceſeroalla ſomma di 900 perſone.Er giunto a Caſtel
.

locon 3.galeegrofle, & con vna ſottile alloggio quclla not


te a San Nicolò,doue futrattenuto damolti nobili del go
uerno , che andarono a viſitarlo per nome della Signo
ria. Il giorno ſeguente, che fu la Domenica a 10. di Febra
io , la Signoria l'andò a leuar col Bucintoro , & con grof
ſo numero d'altri legni , con ſolenne pompa , douie fat
te inſieme le debite accoglienze, l'Imperator ſalì in Bu
centoro , e fu condotto per Canal grande, fino al palazzo
del Marcheſe di Ferrara. Et quiui il Principe, menato
lo alla camera apparecchiata per lui , tolſe licenza , &
2

nel tornare in dietro , condufte il Patriarca a San Gior


gio Maggiore , doue hebbe le ſtanze . Gli altri Signori
alloggiarono alla Giudecca nel conuento di San Giouan
ni, & furono ſpeſati per s. giorni, & preſentati di diuerſe
coſe
DE GLI HABITI, COSTVMI,
coſe da mangiare.Vi comparirono ſimilmente duc Cardi
nali,l'vno per nome del Papa,cheinuitò l'Imp.al Concilio
& l'altro per viſitarlo . Et ellendofi l'Imp. trattenuto alcun
giorno p vederla città, li partì per Ferrara,molto ben ſodiſ
fatto, & fu accopagnato da diuerſi nobilifino a Chioggia. .

Doue ripoſatoli quella notte,fu dat 2.altri n obili pordine


del Senato ,condotto & accompagnato fino a Ferrara.Final
niente l'vltimodegli Imperatori fu Federigo 111.l'anno
1468.con Leonora Imperatrice ,& gli furono inoſtrati di
uerli ſegni diamore & di honore . Habitò nel palazzo del
Marcheſe di Ferrara a Santo Euttachio, & l'Imperatrice fu
poſta iui preſlo, nelle caſe de Giuſtiniani.Si raccota, che Fe
derigo diſſe al Doge Foſcari , che ſarebbe perpetuo amico
de Vinitiani,inache augurauacon molto luio diſpiacere ,
che la Rep.riceuerebbe da i ſuoi diſcendenti gran diſpiaceri
& diſtrurbi.Il che venne a effetto ,conciolia che Maltimilia
no fu cagione di grā trauaglio a queſto Stato , per l'infelice
dieta fatta a Cambrai. Si dice oltra a cio , che ci venne Car
lo V. Imperatore ma ſconoſciuto .
Pari corteſie, accoglienze , & accetti riceuerono le teſte
coronate,alle quali piacque di capitare in queſta patria .
Nelle quali, ci furonovn Re di Portogallo , chedeſiderofo
di vederla á ſua voglia ,ci ſtette alcun tempo naſcoſto : ma
ſcoperto,fu viſitato dalla Signoria,& condotto in palazzo ,
gli ſi fecero infinite
carezze.Onde venne poi da queſto ,ch'i
Vinitiani tennero ſempre leale amicitia co i Portogheſi.
Coſi dice Pietro Delfinone gli Annali , & il Sabellico lo
conferma. Vn Redi Datiagiouanedi 35 anni,& di ſanta
uita , il quale non mangiaua carne , non dormiua in letto,
& portaua il cilicio . Queſti giunto a Segna per paſſare in
Gieruſalem , uennca Venetia accompagnato da 6. Amba
ſciatori della Rep.col Conte di Segna, & fu leuato a Lio ne
i piatti da 20.nobili del gouerno,& condotto a Santo An
tonio . Doue aſpettato dal Doge, & dalla Signoria nel Buce
toro ,ui fu riceuuto a grande honore , & con quello mena
to al Palazzo di Ferrara. Et al Conte di Segna ſidiedero gli
alloggiamenti nel palazzo di Carlo Malateſta a Santo Eu
Itachio ,
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 161

Itachio . Partendoſi poi, dopo moltitrattenimenti & do


natiui diuerſi fatti dal Principe alRe , montò ſula galea di
Bernardo Gabriello creato Caualiero da lui , & feguì il ſuo
ſanto viaggio . Et l'anno 1304.fi fece honoratiſſimo accet
to ad Andrea Re d'Vngaria,figliuolo della Regina Toma
fina Moroſini,Gentildonna Vinitiana,rimeſſo in Stato dal
la Signoria . Percioche hauendolo i Baroni del Regno ſcac
ciato , & egli con queſte armi,vinti & fuperati i nemici, &
ricuperato il ſuo, venne in perſona a render gratie al Sena
to , & fu riceuuto con dimoſtrationi ſingolari. Il medeſi
mo ſi fece a Pietro Infante, figliuolo del Re di Portogallo .
Percioche fu incontrato dal Principe con 25. Senatori fi
no á Mergara , & menato al Bucentoroch’aſpettaua a San
>

Hieremia,fu accompagnato da tutta la città a San Giorgio


Maggiore. Et poco dopo gliſi fece vn conuito nella lala
del Gran Conſiglio ,doue interuennero 300.gentildonije,
150.delle quali furono veſtite d'oro, con tante gioie intor
no,che fu gran coſaa vedere.Moſtratoglipoi lacittà,l'Arſe
nale, & le gioie, fu accompagnato dal l'rincipe finoa Ma
lamocco. Et nel ſepararſi l'yno dall'altro , il Doge, mentre
>

faceua le parole diceremonia, gli miſc al co !lo vn bellifli


mo pendente gioiellato,divaluta di mille ducati, & conſe
gnato il giouanea 25 gentilhuomini,andarono con lui fi
no a Chioggia.Sotto Lorenzo CelliCoge s 7.ci paſsò il Re
di Cipri con tre galee,ch'andaua in Francia, & riceuuto in
publico,alloggiò a San Lucanel palazzo Cornaro , & par
tendo fu accompagnato dal Principe fino a Mergara . Et
l'anno 1440. la Regina di Cipri figliuola del Marcheſe di
Monferrato,fu raccolta dal Principe & dalla moglie, a San
Clemente, & portata alpalazzoCornaro a SăLuca , fu poi
condotta in Cipri,da due galee perordinedel Senato . Si
milmente l'anno 1474.la Regina d'Vngaria figlicola di Fer
dinando Redi Napoli , ci venne col Cardinal ſuo fratello.
2

Alla quale fatta gran feſta & corteſia, Bertucci Gabriello le


tenne compagniafino in Vngaria . Et non molto dopo, la
Regina di Datia ritornando da'Roma al ſuo Regno , ven
nea Venetia, dove fu regalmente riceuuta. Et l'anno 1489.
SC Ca
DE GLI HABITI, COSTVMI ,
tcrina Cornara Regina di Cipriritornata a Venetia ,dopo
la morte del Re luo marito , fu incontrata dal Principe
Agoſtino & da tutta la nobiltà , & le fu poi donato dal pu
blico , il belliſſimo Caſtello d'Alola in Triuiſana. Ci paſsò
medeſimamente l'anno 1555.Bona Sforza Regina di Polo
nia,ch'andaua al ſuo Ducato diBari, & ci ricordiamo che
fu feſteggiata & incontrata dal Principe Franceſco Venic
ro , & la Repub. le fece molti ſegni di riuerenza & di ho
nore . Et finalmente l'anno 1574.Henricolll.Redi Fran
.

cia , ritornando dal Regno fuodi Polonia, per la morte di


Carlo ſuo fratello,fua Venetia,la quale eglihaueua fino da
fanciullo deſiderato di vedere. Etciò fu nel tempo di Lui
gi Mocenigo. Ma percioche la venuta del maggior Reche
ci foſſe in alcun tempo,portò chegli ſi faceſſero lemaggio
ri accoglienzeche ſivedeſſero giamai fatte da queſto Stato
a perſona viuente, ſi perla qualità di coſi gran Principe, &
ſiper la conditione dell'età noſtra, ho giudicato chenon
ſia punto inconuenicnte ( quantunque forſe parrà ad alcu
no checio ſia ſonerchio o fuori diluogo) dinarrarea pie
no,a perpetua memoria , & aconſolatione di chi leggerà
2

le preſenti coſe, vedendo quanta ſia lamagnificenza degli


animi Vinitiani (nell'occalione) tutte quelle coſe ch'ella
fece particolarměte in dimoſtratione della ſua letitia, vedu
te inparte da noi, & in parte tratte dallaſcrittura di Rocco
deBenedetti, il quale fu ilprimo fra gli altri, & forſe il piu
diligêtc,che ne trattaſſe.Hauendo adunq; Hērico,che ſi tro
uaua allora in Cracouia Re di Polonia , inteſa lamorte di
Carlo ſuo fratello RediFrancia , & effendo chiamato dal
Conſiglio diParigi& dalla Regina madre con grandein
ftantia , alla ſocceilione della Corona, la notte fi miſecon
alcuni de luoi, de quali piu ſi fidaua, ſecretamente in viag
gio , & giunto in poſte a Vienna fu raccolto dall’Imperato
re con grand'affetto.Diquindi ſcriſſe al Senato il deſiderio
ſuo,pailando in Francia , di arriuar fino a Venetia per viſi
ſitarlo , & che quando vi foſſe giunto ,riputarebbe d'eſſere
in caſa propria. Il Senato inteſo ciò , hebbe oltrea modo
cara l'occaſionc di honorare vn Re tanto antico, & ſubito
delibcrò
1
ET VSI DELLA CITTA LIB. X 162
deliberò di riceuerlo con quella pompa & magnificenza
che ſi poteuamaggiore per coli poco fpatio di tempo.Spe
dì per tanto il Secretario Bonriccio in diligenza, a farcom
plimento con lui, & accioche delle ragguaglio alla giorna
ta de progreſſi del luo uiaggio. Et creò quattro ambaſciado
ri de principali del Senato , che furono,Andrea Badoaro ,
GiouanniMichele Caualiero ,GiouanniSoranzo Caualie
ro , & lacomo Foſcarini,al prente tutti tre Procuratori di S.
Marco,huominicõſumati ne maneggi della Rep. & nell'ā
baſciarie. Ordinò parimente che di luogo in luogo del ſuo
Stato , foſſero preparate ſtanze reali,& prouiſioni per rice
>

uerlo.Eletleanco diuerſi nobili, chi con carico di prouede


re di vettouaglie & d'altre coſe neceſſarie ,chidifar gliap
parati,& chid'vnacoſa, & chi d'altra.Mandò Valerio Chie
regatto ſuo Colonello ,a mettere inſiemel'ordinanze , & fe
ce intendere a Giulio Sauorgnano & a tutti gli altri Con
dottieri di huomini d'arme,che ſteſſero preparati alla venu
ta del Re . Diede ordine a Marco Molino Capitano del
Colfo , & a Gian Battiſta Contarini Capitano della guardia
di Candia, che quanto prima veniſſero a Venetia,con la bā
da delle loro galee , & che tutte l'arti della città armaflero
per ciaſcuna vn Bergantino. Et ch’il Palazzo dei Foſcari,
per eſſer nel piu bel ſito del canal grande, ſi adornaſſe real
mente per ſuo alloggiamento ,inſieme con i due palazzl
contigui della famiglia Giuſtiniana, con altre coſc appref
ſo . Hauutali poi dal Bonriccio , la certezza della venuta
ſua,della partita , & dell'auicinarſiai confini, Hieronimo
Mocenigo Luogotenente delFrioli, andò a incontrarlo al
la Ponteba , confine della Patria,con soo. gentilḥuomini
Forlani bene a cauallo . & con 200. fanti. Et poco appreſſo
il giorno dietro, fu incontrato ſopra Venzonedal Duca di
Niuers,& da i quattro Oratori predetti, con gran numero
di carrozze , di cocchi , & di fantaria , & gli oratori gli
preſentarono vna belliſſima carrozza tirata da quattro
Corſieri leardi, ſopra la quale il Re ſalito , gli fu fatta per
>

viaggio vna bella ſalua d'artigliaria dal Caſtello d'Oropo .


Pallato il Taglianiento rapidiſſimo torrente , ſopra vn
SI 2 gran
DEGLI HABITI , COSTVMI,
gran ponte riccamente addobbato per lo ſuo paſſaggio , &
giunto a Spilimbergo , tu honorato da i Signori del luogo
con molta reucrenza , doue fu incötrato dal Duca diFerra
ra . Et partito per Sacile , alloggio la ſera & delinò il giorno
vegnente, nel Palazzo di lacomo Ragazzoni.doue fi real
mente riceuto coi due Duchi Niuers & Ferrara.La ſera ar
riuo a Conigliano diſcoito da Treuiſo 15. miglia , caſtello
per lito il piu ameno che ſi poſſa vedere . doue li fermò fi
no al dopo delinare, per il ponte della Piaue che liera rot
to.marifatto di nuouo ſu gabbioni ripieni di falli di 65 .
palli di lunghezza & di tre per larghezza,ui paſsò commo
damente, & peruenuto alla Carità, luogolontano tre mi
glia da Treuilo ,fu incontrato daBartolomeo Lippomano
Podeſtà (lo quale eflo fece Caualiero) con tutti i nobili Tri
uiſani , & a Santo Artiene , gli fu preſentato.vn cauallo di
>

gran bellezza && di prezzo ,coperto di pauonazzo , ſul qua


le il Re falito, il cauallo s'inginocchio . All'entrar nella por
ta di Treuiſo , fu incontrato dalVeſcouo Cornaro col cle
ro, & inginocchiatoſi dinanzi alla Croce, il Veſcouo dette
alcunc orationi, gli dicde a baciar la pace & lo benediſſe.
& poi a ſuon di trombe & di tamburi ,con vna gran falua
di artigliarie,& con ſtrepito dicampane,fu accompagnato
al Palazzo dei Bref ,lotto vn baldacchino portato da 6 .
Caualieri . Qui cenò & delino il giorno ſeguente. Et poi
preſe la via per Venetia . Et alle 21. hora giunſe a Merga
ra con la Vanguardia di tre compagniedi huomini d'ar
me . La prima del Conte Alfonſo da Porto , la ſecon 2

da del Conte Brandolino di Val di Marino , la terza ,


( nel niezzo della quale ſtaua il Re) di Pio de gli Obizi; 1
& al ſuo arrivo ,gli fu fatta lalua di molta artigliaria . Vi 1

erano aſpettando per leuarlo 70. gentilhuomini Senato


riin veite Ducale dicrimilino , & ciaſcuno diloro haueua
la lua gondola guernita,chidicoperta d'oro , chi di uellu
to , chi di rafo , & chi di tabi crimilino , con diuerli ricami
& lauori d'oro & d'argento , con quattro feruitori per vno
veſtiti a liurea. Fra queſtieraGiouanni Coraro Caualiero
in manto d'oro ,venuto vltimamēte d'ambaſciaria dall'Im
pera
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 163
peradore, & che fu gia inanzi Oratorein Francia . Ilquale
Imontato con gli altri ad honorare il Re , gli ſpiegò graue
mente , în nomedella Rep.l'incredibile allegrezza , ch'ella
ſentiua per la ſua felice uenuta . Furono anco apparecchia
te diuerle gondolebene adornate per la ſuaCorte, & trep
la lua perſona: I'vna fornita di velluto negro,l'altra di vellu
to pauonazzo , la terzadibroccato , ſopra la quale montò
1 col Duca di Ferrara , & di Niuers, & s'auio verſo Murano ,ſe
guitato da molte altre gondoled'ogni forte . Et per uia fu
fatta falua d'artigliaria a San Giuliano ,a San Secondo ,a:San
Luigi, & aS.Chriſtoforo dalla Pace. Etfu riſcotrato da 40.
gondole, le quali in forma lunata,lo tolſero in mezzo , co
perte di velluto nero,di40.gentilhuominigiouani dei piu
honorati della città, deitinati dalla Signoria al ſeruitio del
la ſua perſona mentre vidimoraſle, tutti nobilmente ueſti
ti alla lungaallaRomana, con due ſeruitori per gondola ,
veſtiti a liurea diſera,& con vn'altro in banchetta honora,
tamente adobbato . Giunto al Palazzo della famiglia Cap
pella, doue alloggiaua il Marcheſe di Vico ,trouò apparec
chiata una grofla guardia di huomini armati, con belliſsi
meazze tratte dalle Sale del Conſiglio de Dieci,cofiordina
te,da Scipio Coſtanzo,illuſtre Codottiero di huomini d'ar
me dellaRep.al quale s'era deputata la cuſtodia della perfor
na reale, con buon numero di trombetti, & di tamburi, ve
ſtiti alla liurea d'eſlo Re . Et trouò gente ſenza fine,ch'era
ſparſa d'ognintorno per vederlo . & liſpararonomolti pez
.

zi d'artigliaria , & ſi diede nelle trombe, & ne tamburi;fo


nandoſi per tutto le campane . Gli Oratori gli preſentaro
no i 40. gentilhuomini per feruirlo . Il giorno feguente a
18.di Luglio in domenica, il Principe fece andare ilBucen
toro co Bergantini arınati,al numero di 200.al Lido, & ef
ſo con la Signoria, falito ſu la galea deſtinata alloraper la
como Soranzo,ch'era belliſsiina, ſeguitata da 14. altrega
lee,dalle fuitedelConſiglio de Dieci, & da gran moltitudi
ne di barche , andò a Murano aá leuare il Re, per condurlo
7

poi trionfalmente per la via de ii due Caſtelli a Venetia,al


palazzo de Foſcari. Smontato per tanto á Murano , ouc
il
DE GLI MABITI, COST :VMI :I
il Reſtaua in Salaaſpettando, fentendo eſſo la uenuta ſua
gli fi fece incótrouerſo la ſcala,leuandofila berretta in quel
lo che il Doge ſi leuò il corno, & inchinādoſi phonorarlo .
Il quale riſpoſe in lingua Franceſe ,alle honorate paroleche
glidilleil Principe in complimento della Repub .& Monſ.
Arnoldo Ferrerio luo ambaſciadorc, gli ridiccua in Italia
no , come ſuo interprete . Poſti a ſedere, & hauendo il Re
fauellato in lingua noſtra col Principe per alquanto ſpatio
ditempo famigliarmente,mõtarono inſieme ſopra ladet
ta galea . Et il Reli poſe ſopra vn Trono reale collocato in
poppa,alquale s'aſcendeua per tre gradi, & cra dalla deſtra
il Cardinal diSan Siſto nipotedel Papa, & Legato Apoſto
lico , & dalla ſiniſtrail Doge, ſedendo tutti gli altriDuchi,
&Signori a luoghi loro . Queſtagalea fu la piu bellache
vſciſle giamai dell'Arſenale . Perciocheoltre che foſſeun
bello ,forte,groffo ,& nuouo legno , con la poppaſcolpita
diSatiri, &d'altri fogliami indorati,le pendeua dall'antena
vn grande & ricco pennone,chiamato Fiamma, d'ermiſi
no cremiſino fregiato d'oro , con vn S. Marco nel mezzo ,
Nell'una ſponda, & nell'altravi erano piantate trenta ban
diere,alcuned'ermiſino bianco , & turchino, & alcunedi
roſſo & giallo , con ricamid'oro ,& d'argēto col Leone del 1

Vangeliſta nel mezzo : & ſotto l'armedelGenerale.Mavna


molto piu grande di tutte queſte, era fermata ſul'alta cima
dell'albero del
,, medeſimo drappo , & vagamente dipinta.
Viera anco artigliaria alla ſomma di34.pezzi. Et quel che
piu dauaaciaſcuno marauigliofo diletto,erano 354.Schia
uoni pofti al remo tutti veſtitiditaffettà giallo & pauonaz
zo a liurea di eſſo Rc. La poppa era coperta di un panno
Scarlatto , foderato didamaſco uerde . Quattro marinari
con habito di raſo cremiſino alla greca, ſtauano al gouer
no del timone. Il Comito & l'Amiraglio haueuano in
doffo il ſimile, ma l'uno di loro cra con la beretta di vellu
to nero . Giunti al luogo deſtinato del Lido, i tiri della arti
>
gliaria,che fu ſparata,coſi da i due caſtelli,come dalle galec
& da altri infiniti vaſelli, a pena ſi poſſono imaginare . Al
lora il Re'abbracciando confronte allegraAntonio Cana
le
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 164
le Gouernator Generale del trionfo, & cõmendandoſon:
mamēte il ſuo valore, & le prodezze heroiche fatte in ma
re nella giornata del 71. lo creò Caualiero . Smontato ſul
Lido , & uenendo ſotto all'ombrella portata da feiProcu
ratoridiS. Marco,che furono , Tomaſo Contarini, Seba
ftianoVeniero ,che poi fu Doge , Nicolò daPonte, alpre
ſente Principe di Venetia , Marc'Antonio Barbaro , Otta
>

uiano Grimani, & Hieronimo Contarini: paſsò ſotto a


un'arco trionfale con tre portoni, dirizzato al ſuo nome,
dirimpetto alla Chieſa di San Nicolò , & fabricato da An
drea Palladio,per ordine di lacomo Contarini, & di Luigi
Mocenigo eletti amenduedal Senato ſopra ipreparamen
ti del Lido , a imitatione dell'arco di Settimio , fatto dagli
antichi Romani alle radici del Campidoglio. Nel cui fron
tiſpitiodi fuoriera ſcritto in vnquadro cinto dacornici.
Henrico III.FranciaatquePoloniæ RegiChriftia
niß . inuictiſ.Chriftianæ religionisacerrimo propu
gnatori aduenienti, Venetorum Refp.adueteris bene
.

uolentia, atque obferuantiædeclarationem ,


& nell'altro frontiſpitio didetropur vn inquadroſimile.
Henrico 111. Franciat Poloniæ Regi Optimo al
que fortiſsimo,hofpitiincomparabili, Venetorum Refp.
ob eiius aduentum fælicißimum .
Sotto alle detteparole,& d'ogni intorno, oltre a diuerſa
impreſe, figure,& trofci,ſi vedeua dipinto la ſua entrata in
Polonia: la coronationedi quel Regno : il riceuer la coro
na in Francia, & la pregionia'dei nemici. Alquanto diſco
ſto all'incontro dell'arco ,era vnabella & gran Loggia con
dieci colonne d'ordine corinthio co ſuoi pilaſtroni, & con
yn ſoffitto bene inteſo & con belliſſimicompartimenti,
&
DE GLI HABITI , COSTUMI ,
& nel mezzo della ſommità del cielo erano dipinte in un
quadro, quattro uittorie alate con palmc & corone in nia
no , in forma di coronar il Re quando entraſie , alluden
do con queſto , alle quattro vittorie conſeguite da lui , in
giornate campalicontra nemici . All'intorno poi d'elia
loggia,erano figurate tutte le virtù . Nella fronteappariua
vn'altare in una nicchia, con un quadro mirabile dell'ima
gine di Chriſto . Dinanzi al quale il Re inginocchiatoli
con gli altri, rendendo gratie a Dio del ſuo felice arriuo :
fu cantato da i muſiciil Te Deum , & dette dal Patriarca
di Venetia alcune orationi, & data la benedittione, ſe ne
entrò in Bucentoro ,auiandoſi alla città , con un perpetuo
tuono & rimbombo d'artigliarie, di trombe , di tamburi,
& di campane , che andauano al cielo , & con coli fatto
ordine, chenon ſi poteua deſiderar nieglio . Giunto per
mezzo il palazzo Ducale , le galce ſi fermarono per or
dine in ſchiera, & quando egli fu nella bocca perentrar
nel Canal grande , ſpararono aun tratto l'artigliarie, ſpa
2

rando parimente le ſue l'altre cinque galee dilarmate alle


riue,ſotto l'alloggiamento del Gran Prior d'Inghilterra ,
& le Fuſte,& i Bergantini, & molte altre naui& legni,
che ſi trouarono all'intorno, & in piazza molti altri pez
zi fecero il medeſimo, ſonandoſi tuttauia gli ſtromenti,
i tamburi, le trombe, & le campane diSan Marco , & di
tutta la città inſieme. Et fecondo che il Bucentoro andò
caminando piu auanti, ſi fecero ſalue ſulcampo di Santa
Maria Zebenigo , di San Vito , della Carità, & di San Sa
muello . Arriuati alle ventiquattro hore al Palazzo Fo
ſcaro , & il Re ſmontato col Principe, & con la Signo
>

ria : & vſateli fra loro quelle calde & affetuoſe parole , che
ogniuno li può imaginare, il Principe ritornò a San Mar
co col Bucentoro , & il Re ſi poſe ſu la fineſtra a uedere
lo ſpettacolo marauiglioſo della moltitudine delle barche
che ferrauano all'intorno quel belliſſimo legno , & del
gran numero dellagente, che ſtaua ſu per le riue da un ca
po all'altro del Canal grande per le fineſtre, & per itetti , a
guardare. Ma coſa, ſopra niodo ammiranda,fu il uedere
arder
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 165
arder la notte lumi infiniti dall'una parte & dall'altra del
ſudetto canale : fatti diverſamente in forma di gigli , di pi
2

ramidi , di corone, & d'altre varic guiſe, ſopra tutte le fi


neſtre & i tetti delle caſe ,> cominciandoli da San Marco
fino a Santa Lucia , che é lo fpatio poco meno di due mi
glia . Et perche tutti i lumi rifletteuano nell'acqua con lo
Iplendore , parcua che ſotto il canale foſſe un'altro cielo
Itellato. per lo qual tutta notte,molte gondole ripiene di
ogni ſorte genre, andauanodiſcorrendo adiporto.Et non
è ponibile a fare in terra vna rappreſentationc piu mirabi
le di quelle, la quale dal palazzo delRe , che ſcuopre per
ogni lato,ſi godeuameglio , & fi dimoſtraua piu diletteuo
le & gratioſa.Erognifera alle due hore dinotte,lifaceuano
da iniulici per ordine del Senato,dinanzi al palazzo,ſingo
lariſsimi concerti.Queſti comparironounaſera,con tutte
le ſorti di ſtroinenti in una gran loggia fabricata ſu barche
groſſe, con quattro piramidi, & con un baldacchino . Et
datoſi principio con trombe& tainburi,cantarono le lodi
del Re, in vari luoni & canti con indicibile harmonia . Il
lunedì ſul tardi , ſi fece una ragatta generale d'ogni ſorte le
gni,che terminaua al palazzo delRe, ſtandoquiui nell'ac
que in una grotta fabricata , Nettuno co i Tritoni, & altri
miniſtri a porgere i premij, & le palmea i vincitori. Il
martedì giuntea Venetia il Duca di Sauoia ,con diuerſi
altri Signori, & fu raccolto dal Re con molto honore .
Et il dì incdelimo il Principe con la Signoria andò ne piat
ti a viſitare ilRe , &ad inuitarlo per lo giorno ſeguente al
conuito . Il quale fu preparato ſolenniſsimamente nella
Sala del Gran Conſiglio , didoue ſi leuarono tutti i ban
chi . Et in capo verſo la piazza ui fu fatto un palcoemi
nente coperto di tapeti, & in faccia poſto il Trono reale ,
guarnito di broccati, & intorno di raſo giallo , & turchi
no . Dall'altro capo doue è il Seggio del Doge ; fu diriz
zata un'altiſsiina credentiera, con teſoro incitiniabile di
uaſi, di coppe d'oro , & d'argento . Dai duelatidella Sala
furono acconiodate per lungo , due mani dibanchi,&
di menſe.coli fu fatto nella ſala d'oro dello Scrutinio ,
It che
1

DE GLI HABITI, COSTVMI,


che fu riccamente acconcia con panni di ſeta. & nell'altre
Tale di fuori di quella del Contiglio ,s'apparecchiarono ta
uole da mangiare per tremila perſone. Il Mercoledìmat
tina, il Principe con la Signoria, & con gli Oratori de fo.
tentati, andò col Bucentoro a leuare il Re, & condottolo
a San Marco , ſmontò ſul ponte fatto ſopra alcuni barco
ni . In fronte del quale erano dirizzate due piramidi alte
venti braccia l'vna: & da queltermine fino alla porta della
Chieſa , crano colonnelle guernite di laia pauonazza , &
gialla , circondate con ornamento d'oro, & dall’un lato al
l'altro delle colonnelle , feſtoni di lauro , & d'ellera alla
2

ſommità & per ordine fino alla Chicla . Et ilCielo di ſo


pra , & medelimamente per terra , era coperto di panni
ſcarlatti. Coli il Recaminando in mezzo del Cardinal San
Siſto , & del Doge , andando inanzi i Duchi di Sauoia , di
2

Ferrara , & di Niuers , & portando l'ombrella i predetti


Procuratori , il Re entro in Chiefa, & inginocchiatofia
un ſcabello coperto di panno d'oro,dinanzi all'altare gran
de,fu cartato musicalmente con gliorgani,il Te Deum , & 1

dopo s'andò al Conuito, il quale tu ueramento da Re, ellen


doſifattotuttauia muſiche & concerti inaliditi, da i piu ua
lenti huomini d'Europa , de quali ordinariamente è gran
>

copia in queſtacittà, & da Monſ.Gioſeppe Zarlini Maeſtro


di Cappella, & perſona di molto valore & bontà , il quale
nella theorica , ś nelle compoſitioni è ſenza pari. Dopo il
conuito , il Re colPrincipe, & con gli altriSignori, uide
la Sala dell'armi dell'Eccello Conſiglio de Dieci.Et ritorna
ti di nuouo in Sala doueſterono in ricreatione di muſiche i

per un pezzo , le n'ando in camera del Principe a ripoſare 1

vn poco, di poi fu col Bucentoro accompagnato dal Doge


al ſuo Palazzo.ll Giouedì lu le 21.hora : andò priuatamen
te per gondolaa vilitare il Principe,che poil'accompagnò
fino alla riua,& al partir ſuo furono tratte dalle naui, & ga
lee nel Canal Grande,diuerſitiri d'artigliaria.Andò poi dal
Patriarca Grimania vna feſta priuata, & aucdere il celebre
ſtudio, & l'anticaglie del ſuo palazzo . Il Venerdìgiunſeil
Duca di Mantoua, & il Gran Prior di Francia, & uienne in
Conti
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 16
Conſiglio a ucdere l'elettionc de i Magilirati. Et fedendo
fra il Cardinal San Siito , & il Principe, & pretentatolida
vn Secretario il cappello aperto , piglio ballotta d'oro , &
nomino di Pregadi , lacomo Contarini , il quale in
concorſo di fette altri itridando il CancellierGrande ,
Piezo il Sereniſs.Hérico III. Re di Fran.et di Polonia,
fu notato , & eletto dicomun conſenſo di tutto il Con
figlio: Et eflendo il gentilhuomo andatogli a piedi
per ringratiarlo di coli gran fauore , il Re gli dille .
Ringratiate la bontà di queſti Signori, che han
no honorato i meriti del voſtro valore .
Si leuò poi il Conſiglio nell'imbrunir della ſera,ondeil Rc
fu accompagnato alla barca con moltetorcie accele , & da
moltegondoledi gentilhuomini fino a caſa.Dinanzi alla
quale,a duelore di notte: li preſento in mezzo del canale,
vno edificio grande di legno,pienodi fuochi artificiati: &
datoli fuoco , paruc cheli apriſſe il monte Etna , & cheda
ogni parte fulminafle. Il Sabato il Re accompagnato da i
quattro Ainbaſciadori, & da diuerſi altri Signori, fu ildo
po delinare all’Arſenale , moſtrandogli il Caualier da Leg
ge,& Antonio da Canale, coi Patronicell’Arſenale,ogni
cola particolarmente . Et gli fu apparecchiata unabcllilli
macolatione di confettioni, & di frutti dizuccari, coi
cortelli, con le touaglie, co i piatti, & con le forcine (co
ſa non piu eſcogitata ) fatre di zuccaro : & al partir ſivo ,ſi
come al ſuo arrivo , fu fatta gran ſalua d'artigliaria . La
Domenica fu coi Duchi & altri Signori a una fetta publi
ca , che ſi fece nella Sala del Gran Coniglio, doucfittoua
rono dugento gentildonne di Ingolar bellezza ,tutieve
ſtite di bianco ,& adornate di perle, & d'inlinite gioie di
vno incredibil valore . Erano poti i banchi da ſedere ,
per lungo , nell'uno , & nell'altro lato della sala , lafcia
taui in mezzo fpatiofa piazza . Al luogo della fede del
Principe era un Trono Reale,con un panno d'oro chepen
deua col ſuo Baldacchino per il Re, & il muro era tuttoal
It a l'intorno
DE GLI HABITI , COSTVMI,
Pintorno razzato di raſi gialli & turchini , col pauimen
to coperto di finiſſimi tapeti : & i banchi della lala erano
ornati di cuori d'oro di belliſsimi lauori . In queſta giun
to il Re , ſe n'andò , ſeguito dal Principe & dagli altri Du
chi , doue le donne ſedeuano , le quali ſi leuarono in pie
di , & con nobile , & gentil manicra gli fecero reueren
2

za. Et egli trattaſi la berretta, rendè loro il ſaluto : & fo


nandoli gli itromenti muſici, le donne furono ad vn
tratto leuate tutte a due adue da i gentilhuomini, & met
tendoſi in fila , con lento pallo , cominciarono a danza
2

re , parlando di mano in mano dinanzial Re & inchinan


dogliſi. Et egli Itette ſempre con la berretta in mano .
Si ballò poi alla gagliarda con alcune di loro , da diuerſi
giouani inſtrutti maeſtreuolmente nel ballo , diinoſtran
do quanto ualeſſero in quella profeſſione. Finiti i balli, fi
diede una collatione ricchiſſima nella Sala dello Scru
tinio , doue era al Tribunal del Principe, poſta la ſedia
reale , con la menſa carica di confettioni di ſeſſanta forti,
& con diuerſe ſtatue, & figure di Zuccaro,di huomini ,
di ninfe, di Lioni , di naui, di grifoni, fatte per mano
di Nicolò dalla Pigna , eſpertiffimo in queſta maniera
di coſe . Erano parimente dirizzate nella Sala tre altre
menſe,due per lungo da i due lati, & vna in faccia :ſu le qua
li fra l'infinite cöfertioni che ui furono , erano collocate p
ordine, trecento figure di Zuccaro, che per fauore ſi diſp
ſarono alle gentildonne. Et in fomnia l'apparecchio in
quella gran ſala fuſimile al conuito degli Dei figurato da 1
ii Poeti. Finita la feſta alle ventiquattro hore : hauendo
Giovanni Donato , che andaua riuedendo tutto il teatro 1

dellagran ſala:fatti accomodare i Signoria loro luoghi ,il 2

Reſileuò col Principe, & con laSignoria, & entrati in Bu


centoro : fu accompagnato alla ſua magione . Il lunedì
gli fecero vedere al ponte de Carmini, la guerra,de iCa
Itellani, & de i Nicolotti , doue era tutto il popolo di
Venetia . Si miſero inſieme quaſi 200. guerrieri per parte
con celate , & morioni in teſta. Et ſtando il Re alla fine
ſtra del palazzo dilacomo Foſcarini, i Caſtellani fecero
la
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 169
lanoſtra ſul ponte a due adue. Et poco ftante vi ſalironoi
Nicolotti. Et indi a poco cominciandoſi a combattere a
corpo a corpo,s'attaccò la frotta,che durò piu di mezza ho
ra , vedendoſi cacciar giù del ponte, quando l’yna& quan
do l'altra parte,cadendonein buon numero, hora in terra
& hora in acqua : con tanto grido & ftrepito & rila delle
genti, che nulla piu . Queſta baruffa fu rifatta piu volte, ma
.

1 eflendo caduto a terra Luca peſcatore, valoroſo campione


dei Nicolotti,il Refacēdo ſegno con mano, li finì la guer
ra , & egli ſi leuò dalla fineſtra alle 2 3. hore . Il Martedì mat
tina hauendo deliberato di partirli,fece intender per l'ora
tor ſuo Ferrerio , alli 40. gentilhuomini che lo ſeruiuano ,
che voleua riconoſcerli auanti che ſi partiffe. Onde aduna
ti inſieme, diederocarico di far le paroledi complimento
col Reja Mattheo Zane figliuologia di Hieronimo Procu
rator di San Marco ,al quale il Remoſtraua di hauere parti
colare inclinatione.Et inãzi chevſciffe di camera per aſcol
tar la meſſa, il Zane entrato con gli altri,gli parlò agiatamč
te riſpondendo & replicando belle& honorate parole &
affettuofe l’yna parte & l'altra. Et ſu le 14. hore, il Principe
con la Signoriaandò coi piatti al palazzo del Re, & vdila
mella inſieme.Et ſendo ilRep ſcendere a baſſo, vsò alte &
gran parole con la Signoria , & diſceſi poi, montò in gon
dola, &non volle altri con lui ch’il Doge ſolo.La Signoria
& gli altri Principi, ſaliti in altre gondole coperte dicremi
ſino,s'auiarono verſo Lizafuſina. Doueal giugnere che vi
fece,lifu fatta vna falua, ſi come anco ne fu fatta vn'altra
nel paſſar preſſoa San Giorgio d'Alega. Smontato il Rein
terra ferma,abbracciò il Doge con grand'affetto, ringratia
dolo dell'accoglienze fatte ,& dimoſtrādoditener fempio
ottima volontà verſo queſto Stato , lo laſciò conſolato .
Paffata poi il carro, vna delle piatte dorate della Signoria
per condurlo a Padoua, & effendo il Re perimbarcarſico i
Duchi & con altri Signori , ſiricordo chenegliabbraccia
menti del Doge,s'era dimēricato di donargli vn belliſſimo
anello con vn diamāte di gran valuta, ch'eilo teneua al col
lo per queſto effetto.Onde lo mandò ſubitoal Doge, che
di
DE GLI HABITI, COSTVMI ,
digia era montato in barca per vno de ſuoi principali Ba:
roni,con quette parole formali.
Che glidonaua quello anello , accioche , in ſegno delſuo
amor grandeverſo di lui,lo viliffe portare .
Indi mangiò al Moranzano nel Palazzo de iFoſcari, appa 2

recchiatoprima, per ordine della Signoria,diquanto era bi


ſogno. Et torno a imbarcarſi, & riguardādo hor l'vno hor
l'altro di quei palazzi che ſono ſu per le vie della Brenta per
lo Ipatio di20.miglia,gli piacque molto il palazzo alla Mi
ra di Federigo Contarini Procurator di San Marco , &
finonto pervederlo ,& vidímorò per buono fpatio , onde
per queſto giunte ſul tardi a Padoua, & montato in carroz
za incontrato da i Rettori della città , & dalla compagnia
di cento huominid'armedi Antonio Martinengo, & dal
le compagnie del Conte Brandolino di Valdi Marino , & 2

di Pio degliObizi , dalle fanterie del territorio , da tutta la


nobiltà & popolo di Padoua, & a Suono divarij Atromenti
& a lume di gran numero di torcie, fu accompagnato alla
Arena , & alpalazzo reale dil'ietro Foſcari prehlantill mo
Senatore,doue cenò & deſinò il giorno ſeguente. Et hauçn
do creatoCaualiero Vittorio Bragadino Capitano diPado
ua, mõtò ſu leʻi 6.hore in carrozza, & s’auiò verſo Rouigo.
· Tali & tante furono & coſi fatte, le coſe che ſi fecero allo
ra per la venuta del Re di Francia : le quali però furonoin
grā parte ſtraordinarie & fuori del cõlueto .Percioche qua
do ci viene alcū Principe ò Duca , o Signor di qualità (che
ſpelloci vēgono) s'vſano per l'ordinario l'infraſcritte acco
glieze. Come s'è inteſo che il tal Principe vuolvenire ipu
blico,s'apparecchia il Bucëtoro.Quşlto bellifi.& grālegno,
fu fatto far dal Scnato l'āno 1311. ferla perſona del Doge ,
Porta grā numero di plone,comequello chè maggiore &
di piu corpo d'vna galeagrofa , ma di forma dillelo & col
felzediſopra ptutta la ſualūghezza.Nel mezzo è diuiſo da
vn lūghiltimo corridore che ſepara i corſi pienidifedili da
i lati.In faccia vi è il Trono del Doge.Difuori riſplendeper
molto oro , & di ſopra è tutto coperto di raſo cremiſino,
Dalla
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. ile
Dalla parte dināzi vi è piātato vno ftēdardo del Dominio
al cui piede è poſta in alto vna grā figura dirifeuo,raj ſen
tāte vna Giuftitia Dicono chclichiamo Bucētoro co voce
corrotta:pcioche nella legge che li pledi fabricarlo,lidicca,
Quod fabricetur nauilium ducentorum hominum ,
cioè di portata di 200.huomini, & che da quella vocc duco
torú fu detto Bucentoro. & altri dicono altraniente, Main
qualunq; niodo ſi lia,õſtoſiconduceua altre volte a rcmir .
chio ,mapoigli furono aggiunti i remi, ondelinioneatai
velocemente Apparecchiatoadūq; il Bucētoro, l’arti in tā
to ſi mettono all'ordine di Bergantini & di Palaſchermija
dornati, di razzi , di feſtoni, d'armidi halie,d'inſegne, & di
ſuoni diuerſi paccopagnare il Bucentoro. Venuta la hora,i
nobili del gouerno ,a quali ſi fa intēder quãto bilogna, veſti
ti di cremilino accopagnano il Doge in Bucētoro & s'ania
no a ilidi.i Palaſchermi,i Bergātini,le godole & gli altri le
gni diuerſi in numero purtroppo grande, occupādo tutte
Pacque del Canale, parte vāno ināzi,& parte ſeguono il Bu
contoro ,con tanti luoni, con tanto ſtrepito divoci,co tāto
romor di campane & di artigliaric,che è Nupore a ſentire.
Concorre a queſto ſpettacolo tutta la gēte della città, ponē
doſi doue dec paflar tantapompa marittima per vedere . &
leuato il perſonaggio in Buccntoro ,liconduce al ſuo allog
giamento.ll giorno ſeguente ,ſi rappreſenta ragatta di bar
che,o guerra ſulponte,ouero attorno a caſtello dilegno po
fto in Canale,come ſi fece l'anno 1530. che ci venne il Du
ca di Milano : o qualch’altro ſpettacolo illuſtre.Si fa poi ſo
léniſſimo couito in palazzo cô gētildone & co ricreationi
diuerſe. Il terzo giorno ſicõduce il Prīcipe foreſticro all'Ar
fenale. L'ultimo, gli li fa vedere in San Marco legioic,& le
Sale dell'armamento ,coſe tutte notabili & honorate .
>

Ma nelle feſte de priuati ſi fanno altre coſe diuerte. Concio


Gia che ne tempi licentioſiantecedentialla Quareſima (au .
ti alle quale l'āno 1269. fu ordinato che il giorno diCarno
uale folle feitiuo ſiè vſato da molti anni in qua,di rappsēta
realla città, Comedie Percioche tra i Pocmi imaginati da
gli antichi per inſegnare altrui i pcetti della vita ciuile,ſotto
yelami
DE GLI HABITI, COSTVMI,
velami di fauole,vn fa la Coniedia, dalla quale ſi traggono
bene ſpeſſo regole belliſſime & molto gioueuoli alviuere
humano.Queſte hanno ſeinpre hauuto gran corſo fraino
ftri, quantunque corrotte le piu volte da irecitanti,con in
uentioni o perſonaggi troppo ridicoli , & rappreſentate da
perſone poco intendenti diqueſte materie.Ne tempi anda
ti ci fudi molto nome Franceſco Cherea, il quale fauori
to da Papa Leone Decimo in Ronia,tenendo il primo luo
go fra i recitanti in Scena (onde perciò fece acquiſto del co
gnome delTerentiano Cherea ) ſifuggì in quelte parti per
lo facco infelice di quella città, ſotto PapaClemente VII.,
Egli piacquegrandeinente á inoſtri,onde inuētore in que
Ite partidirecitar Comedie ,ſi ſuſcicarono in quei tempi a
ſua perſuaſione,diuerſinobili ingegni,chene recitarono di
bello & honorate.Percioche allora miſe mano a queſta im
prcſa,Antonio da Molino cognominato Burchiclla, huo
mo piaceuole ; & che parlauain lingua greca & ſchiauona
corrotta con l'Italiana, con le piu ridicoloſe & ſtrane inuč
tioni & chiniere del mondo . Frate Armonio dell'ordine
de Crocicchieri, Organiſta di San Marco , Valerio Zucca
to dalmoſaico,Lodouico Dolce, & altri diuerſi. Et fra que
fti fu notabiliſima recitante, una Polonia, che poi fudon
na del detto Valerio . Svſarono parimente per la piu gen
te,feſte publiche di balli & d'altri bagordi,ſu diuerle piazze 1
della città . Et il Fontico dei Tedeſchi coſtumaua nei tre
giorni auanti a quello di Carnouale , di far feſta publica a
porte aperte,.Doue concorreuano tutte le maſcarediquel
tempo , in un perpetuo ballo ,che duraua per ipredettitre
giorni . Si fecero etiandio belliſſime & ricchiflime maſca
rate,con diuerſe liurec di caualli,con corſi di tori, & cogio
ſtre di lancie, & con diuerſe muſiche,ne tempi di Mont.Bi
biena gratioſo & ſplendido gērilhuomo, con gran diletto
della città. Et furono introdotti pochi anni ſono alle Zatta
re, folenniſſimi balli; doue concorreuano oltre alla giouen
tù per ſollazzarſi, i primi Senatori della città per vedere. Et
nel palazzo publico,laDomenica del Carnoualc,ſi faceua,
come ancoli fa al preſente, la caccia de i tori . Ma in quel
giorno
ET VSI DELLA CITTA LIB. X. 169
giorno vi concorreuano tutte le maſcarate piu nobili, &
preſentatelial Doge,viſi recitaua all'improuifo ,o dalFran
ciotto , o da Franceſco Berrettaro , o da fimili altri allora ec
cellenti huomini in queſta profeſſione,qualchepoetica in
uentione . Si ſono anco ſpeſo recitate delle Tragedic con
grandi apparecchi, compoſte da Poeti antichi,o da moder
ni . Alle quali per la fama de gliapparati,concorreliano la
gentieſtere, & circonuicine per vederle & vdirle. Ma hog
gi le feſte de particolari (i fanno fra i parenti, & cffendorila
città regolata per ſe medeſima da certi anni in quà, li palla
no i tempi del Carnouale in Comedie , & in altri piu lieti,
2

& honorati diletti . Conciolia che ci ſono diuerſi nobili


conpagnie chianiate Ridotti. Percioche eſſendo la nobil
tà di un medeſimovolere, & conunmedeſimofine digo
uernar rettamente le coſe publiche,& inuigilando fempre
da piccioli in sù alla conſeruatione di tanto ftato , i nobili
per vecchio & antico cottume,non pur li ritrouano inſic
mene magiſtrati, mafiveggono ognimattina perla mag.
gior parte in Corteò à Rialto.Doue ſalutandoli & ragionā
do inſieme per loſpatio di quali quattro hore ,ſenevanno
alle hore debite alle caſe loro . No ſenza gran fodisfattione
di coloro che hanno da negotiar co nobili,poi che ſi poſlo
no trouare & hauere in quel tempo a commodo loro. Er
non ſenza marauiglia de i foreſtieri che veggono ſpelio tut
ta la nobiltà , dalla quale in quello ſpatio didimora, poſſo
no intendere, come da ben dottiſſima & inftruttiflima
Scuola diuerſe coſe & attioni del mondo . Et certo co ot
timo inſtituto. Perche rappreſentando con lo habito quaſi
vn'ordine di religioſi, conuerfando inſieme vna parte del
giorno, & comunicadol'vn l'altro i penſieri & le coſe pal
late & le future ancora , sintrinſicano in quella maniera
nella beneuolenza,la quale èconſeruatrice della pace & del
la concordia.La ſera fanno il medeſimo nel tempo del ver
no . Concioſia che diuidendoſii giouani & i vecchi in di
uerfe ſchiere & compagnie, qual piu & qual meno per nu
mero ,ſi riducono in diuerſecaſe.Et quiuio con piaceuoli,
oco graui ragionamenti,ſi diſcorrono coſe di lettere, odi
Vu Principi,
1
DE GLI HABITI, COSTYMI,
Principi, o di ſtato , o d'armi , o ſi fanno muſiche , o ſi rac
contano hiſtorie , o vi ſi fanno tali altri ellercitiſ uirtuoli
& honorati.Onde reiterando la conuerfatione due volte il
giorno , & imparando l'uno dall'altro, s'attina di modo il
giuditio ,che non è poi marauiglia , ſe gli eloquenti che di
Icorrono felicemente intorno a qual li uogliamateria, fo
no-in queſta città in gran copia, & le gli huomini ricchi di
partiti, coſi nelle coſe di guerra come di pace , ci ſono in
quantità,valorofi& prudenti. Percioche oltre alla natura
la aflidua conuerfatione dei giouani co piu i uecchi,gli ren
de tali,quali gli deſcriue Gabriello Scluago,huomoGeno
ueſe in una lettera fua. La quale, perciochetorna a ppoſito
di queſta materia, & perche ponealtrui dinanzi agliocchi
qual ſia la maniera dei nobili per la predetta conuerſatio
ne , ho uoluto regiſtrarla in quello luogo . Non voglio gia
negare, che ne ridotti ch'io dico ,qualche diſcolo qualche
uolta,non giuochi, o non faccia qualch’altra coſa indegna
della ſua nobiltà . Percioche fra tanta quantità di humori ,
& fra tanto numero di perſone,è quali impofſibil cola ,che
non ci ſia chigiuochi o faccia qualch'altra attionenon có
ueneuole alla lua nobiltà. Dice adunque il Scluago.
E queſta habitatione in vero vna ſommaquiete, forſe
da tutti non conoſciuta,vnadifeſa nonpagata, vna Ci
uile amminiſtratione per ſi lunghiſecolinon piu letta ,
vna Scuolanon piu veduta, nella quale per le curepum
bliche importanti, per neßun tempomai fifa vacatio 1
ne. Intenti tuttipermero diletto alla ſalutecomune, la 1

ſciando per quella a dietro, non ſoloognifacenda,ma


m
ſcordando ogni ingiuria priuata. Il danno delle qua
li,ſe pure,comefra numeroſa nobiltà talvolta auiene,
appariſce ſospetto, viene in breueſpatio,operprudenza
de iparticolari totalmenteſopito , o per auttoritàMadel
ET V.SI DELLA CITTA LIB. X. 170
Magiſtrato, in tanto dall'opinione de gli huomini eftir
pato,che rimaneeſtinto. Sonofra loro leriſſe piu gra
ui etmaggiori ;generate ſempre dal deſiderioſolo
di ſeruire al.Principe , digiouare al publico,
aſpirando ſenza intermiſsione a Legation! 1 Ma
giftrati, non perdonandoper conſeguirli,oeſercitar
li , ad alcuna fatica quantünque grande . Un'oſſe
>

quio oltre a ciò verſoi piu antichi, uno applauſo ge


nerale verſo imigliori, vna ſalutare emulatione ver
foi piu grandi, che maggiormente per honeſta con
tentione genera vtilità e diletto , che .
per tumulta
ciuile poſſa cauſare ſcandolo,ò danno . Le eletrioni
de i.Magiftrati coſi debili come inſigni, conſidera
te en ventilare in modo , che dirado auiereche non
>

fieno eletti i migliori. Ognicontefa , ogni competentia


dapo la elettione , in uno inſtante reſta talmente ſea
data , chedifficile è fuori delConcilio, diſcerner nel
*

lo aſpetto il vinto dal vincitore . Da queſta arden


te @gsinfiemefruttuoſa ambitioneslontana ſempre dal-,
l'inſolentia : fondata tutta nella manſuetudine, naſce
ſtile continouato di preghiere ſupplici, una lar
ga promiſsione perli reciprochi biſogni, non meno af
fettuoſa che facile, una ſimolata credulità con gli
auerfariſteſsi defauori da loro non riceuuti, vn'ap
parentecordial doglienza,non oſtantei contrary officij
delle gratie per alcuni non.ottenute, una gioconda
mini
da
Vu 2
DEGLI HABITI , COSTVMI,
viuace allegrezzaintorno lepetitioni,etiandio da irre
no cariconſeguite, t)finalmente coſicon gliſtranico
mecon ipiu propingui, coſicon gliemoli comeco i fau
tori,unageneral concordia ciuile,tantopari a glihono
ri quanto alle repulſe,che maggiormenteèdegnadi am
mirationepiu che faciled'imitatione. Non ſi trouano
perqueſto i piu eminentiò piu eſaltati cittadini nell'or
dinario proceder loro,odioſamente difficili ò ingiurio
ſamente dannoſieſſendoper l'abondanza deicompeti
torio per la breuità dei Magiſtrati , affai facıli ad
ſjer deietti, e dalla equal dignità del Senato col Prin
cipescodallaſuprematt)aſſolutapotentia delGeneral
Conſiglio,qualunqueeſtraordinarialicenzaregolata in
guila ,cheimpoſsibile ea farnella Città coſa grandeaf
ſolutamente dannoſa,2 o permediocre,patir grauepena
dell'auttorità malé vſata .Per la ſommaprudenza de
i Legislatorivengono
, i Magiſtrati quantunque
gran
di circa le cure loro in maniera commeſsi e diſpoſti,
che eßendoľvna poteſtà dall'altra temperata,& infie
me tutte riguardando al capo , dal quale parimena
te diſcendendo un'ordinario interuento di preminen
te giuſtitia verſo i membri, conferendo ogniuno di ne
ceſsità non meno ilſuo ſapere ch'il ſuo poterealla fan
lute comune , in quanto alladegnità non ſi par difetto
et all auttorità non dato ecceßo.Non dubita perneßun
tempo età coſigiouane come matura o vecchia ,pur
ch'ella
ET. VSI DELLA CITTA'LIB. X. 171
ch'ella non firenda indegna, intanta diuerſità di Ma
giſtrati, in tanta copia di gradi egr di luoghi illuftri
nellacittà e fuori,che mai al valoreſia negato loho=
: abondandoforſe piala Rep.conraro eſſempio di
Legationi a Pretureda conferire: chedi ſoggettialle
volteperloro giudicati babili al gouernare.Di modo
che eßifoli poßono con verità affermare quelvolgato
prouerbio, checiaſcuno è qui fabbro della ſua fortuna.
Meno ha datemerechinaſce nobile in queſta patria,
He il viuer mendico, ne il morir mifero: eſſendogliftia
pendipublici ,e la ricchezza del Dominio tale, che
diuiſaperneceßitàadognihuomo,o intelligente,obuo
no,puo a qualunque ordinato honorato cittadino,
commodamentefupplire. Alcuibiſogno cautamen
teprouidero iloro maggiori, regolandonelviuere,con
m

nel veſtireper quantoè capacela decentia,ttlagran


dezza diuna tanta città,ogni luſſo concorrutela . Fe
lici veramente, tt) diqueſto nome degnihuomini nobi
li , che fracciato come auerfonemico qual ſiuoglia ufo
barbaro , ne riceuuto'o'innouato file alcuno,o uano, o
uario ,ficontengono coſtanti dopo tanti ſecoli,negli or
dini@ riti patrý. Etpiufelici ancora ,poi chefolial
mondo,inluogo nonmeno ſterile che difficile, tranquil
li, liberi ſi lungamente regnano,non con armi pro
prie o mercennarie, non con eſterne o ciuili uiolentie ,
maconſolo aßiduoculto difante leggi, direligte
no
DE GLI HABITI, COSTVMI ,
ne,mantengonoinobedienza , t quiete,pochiinermi
togati,per ſededi tanto Imperio, queſto coſigrandes
quafiimpenetrabilepropugnacolo. Mafeliciſsime
poi hauendo ciaſcuno in ognietà, in qualunque mea
diocre fortunanătos aperta ſempreuna largaema
gnifica ſtrada a:coſigrande, ciuile,& libera ammini
ftratione affaipiurara & piu cara diciaſcun'alera,poi
cheal conſeguirei maggiori premy,co titoli ,riguara
dandofaJolo aluera'finedellohoneſto,ne alla uirtù nuo
ce mai pouerta,ne aluitiopinogiouar. ricchezza, riman
nendoper ultimo rifugio a qualſi ſia obenemerito di lo
10,0 preſtante intelletto,ilfarſidegno d'effere anco intro
meſſo a participareditanto illuſtre.ſingolar benefi
cio.La qual porta febene a pochi,con limma diffi
coltàfi uededi raro aprire;nonper ciò reſta alla uirtù
peregrina perpetuamentechiuſa.coſidice ilSeluago.
Ci ſono medeſimamente frai varij piaceri, co quali ſi eſſer
cita la gioventù ,diuerſinobili: & honorati trattenimenti .
Peroches'è'grā dilettoī terra fermal'uccellare & il caccia
re,non è punto nrinore l'andare in valleuccellando ad ani
mali marini,o con ſchioppo , o con arco . Hanno inoltri
alcune piccioliſſimebarche,chiamate filolare,per lo nome
dell'uccello detto filolo , nelle quali ſtanno da ſei , in otto
ſeruitori veſtiti di turchino,odiuerde, o di colori piu con
formi all'acqua che ſi puoErqueſti uogando per ogni uer
ſo , o doue loro è comandato, portano il padrone, il quale
lolo in barca,o con lo ſchioppo ,o con l'arco , ua ſeguitan
do fifoli, o ſinerghi, o archazze; otali altri uccelli di mille
maniere . Ettogliendoli di mira: facendo occhio & giudi
tio ,
ET, MSI DELLA CITTÀ LIB . X. 172
tio,o lo coglie,onõlocogliendo, l'uccello Iwentaro per
lo rimbombo dell'aria & per loftrepito dell'acqua percot
ſa dall'arco , o dalloſchioppo, ſi caccia ſotto, &pocoſtante
appariſce fuori col capo in altra parte , onde biſogna che
l'uccellatore ui ſi uolti conmolta deſtrezza.Vanno a que
Iti piaceri.piu barche inſieme con groffillimeſpeſe.Etritor
naticon la preda,ſi mettono per ſegno di uittoria gliSmer
ghi ſu le fineſtre, in quella guiſa che dai cacciatori di terra
ferina,ſimettono ſopra le porte,le telle degli Orti, deCin
giali & dei Cerui,riceuendo colui il premio dello honore,
chcha occiſo maggior quantità d'uccelli groſsi. Il mede
ſimo piacere guftano d'altra parte , coloro che uanno a pe
fcare in ualle.Perciochecliendo le ualli foite acqua , piene
pçr riſpetto delfondonon vguale , di peſci circondatida i
graticci,che diſtinguonoiluoghida ualle a ualle,ſe nepré
de gran copia, con diverſiſtromentiaccomodati alla qua
lità depeſci , & in quelleualli nel tempo del verno ſicon
ſumanoi quindici giorni interi per volta con gran diletto
de i ſollazzieri. Oltre a ciò la giouentù fa nobiliſsiine cac
ciagioni in terra fermia.Cöciolia che ſul Padouano; ful Viº
centino , & inaltri luoghi,& fpetialmente nell'Iſtria , ſono
campagne , boſchi, & valliaccomodate grandemente per
coſi fatro piacere, al qualepaſſano da Venetia conle barche
in poche hore . Netempi andati, la giouentù s'eſſercitaua
nei tiro della baleſtra. Percioche era ordinato per legge ,
ch’ogni feſta, cofinobili come altreperſone,andaſlero,a cer
ta hora ſtabilita,a Lio . Et accioche li poreliefareagiatamē
te , diuerfe barche a trenta remi per barca, approdate alle ri
ue di San Marco per ordinc del Comune,leuauano i gioua
ni & gli conduceuano al detto luogo, imparando in un tē
po medeſimoavogare , & a tirar d’arco , pereſſere utiline
biſogni alla guerra. Il medeſimo giuoco ſi faceua per le
contrade l'anno 1318.Et per queſt'effettomedeſimo s'in
troduſſero le Ragarte, cioè il corfo delle barche al palio , in
quella guiſa che fannoicaualli in terra ferma. & à queſto
propolito fu ordinato del 1315. che fi faceno ogni anno
una ragatta generale il dì di San Paolo.S'uſarono parimēte
inanzi
DE GLI MABITI , COSTVMI,
inanzichc ſi fabricaſſero ponti dipietra, & che ſi ſaleggial
ſero le piazze,& le ſtrade, l'eſſercitiodel caualcare.Etanco
ra che le ſtrade foſſero ſtrette & angulte perloſito della cit
tà fatta acaſo,li haueuapero agiopericaualli:petche il po
polo.allora non era coli numeroſo né pieno : & ellendo il
terrenoper tutto ſemplice & foda,li caualcaua commoda
mente & ſenza pericolo alcuno , conciolia che i pontidi
legno erano piani, & agelioli da paſſare. Ma non ti poteua
però caualcar preſſo alla piazza publica a certe hore:perche
concorrendo le genti per l'ordinario alla piazza, & ſpecial
mente nel tempo della mattina, che li fanno le facende, le
vie che sboccano in piazza , ſono ſempre piu ingombrate
di perſone chel'altre . Et però l'anno 1291.fu ſtatuito per
legge,che chi cayalcaua,eſſendo giunto a S.Saluadore al fi
caio ch'eranelmezzo del campo, non potefle da terzain
dietro venira S.Marco per merceria.Et per ſegno chein Ve
netia ſi caualcafle, oltre a molte altre coſe che lo dimoſtra
noapertamente, corre ancora ai Conliglieri il ſalario ſot
to nomedella muletta, ſu le quali eſsi in queltempo anda-
uano a palazzo. Inoltre ſi legge che la Rep. mantencuaper
bellezza,come ſuacoſaappartata & particolare,ſei belliſsi
mi corſieri a ſpeſe delComune.Et che era grā fauore, quan
do la Signoria diſpenſaua che folle cõceduto ch'alcuno gli
caualcalle.Onde a queſto propoſito auēne l'anno 1476.che
hauendoli fatto acquiſto di Breſcia, viſimandarono per ri
conoſcerla,Giorgio Cornaro , & Marco Dădolo Senatori
principaliſsimi di quel tempo, & di molta reputatione. Et 1
accioche,oltre alla grandezza loro , compariſlero anco in
Breſcia con molta piu eliftimatione, comehonorati mol
to dalla Signoria,fu propoſto che ſi deſſero loro i ſei caualli
del Comune. Ma parendo a molti che ciò foſſe o troppo ſe
gnalato fauore in queidue perſonaggi,opurperche lagran
dezza loro ſenz'altro folea baſtanza, la deliberationeheb
be molti ſuffragij in cótrario , & queſto vſo manco 180.an
ni ſono. Si troua che il Doge Steno , che viſſe l'anno 1400.
mătencftalla di caualli,la piu bella & migliore che haueſſe
allora qual Principe ſi voglia in Italia. Moltiplicando poi.
le
ET VSI DELLA CITTA LIB.XiT 193
le perſone: & prouandoſi pereſperienza, che labarca arres
calia duebeni,cioèpoca ſpelariſpetto a caualli, & gran co
inodità,per ii tempi piouofi,perciocheilfango era grande
per lo terreno ſcoperto & ſenza mattoni,i ricchiſi voltaro
no a quell’vſo ch'era allorade i plebei,cioè d'andare in bar
ca: & vi aggiunſero il felze, & cominciarono a far ipõtial
ti & in volto . E dandole di tempo in tempo nlioua forma,
& fornendola di panni ditele, di d'altre coſe neceſſarie ,la fe
cero ſottentrare in luogo di cauallo, chiamandola gondo
la nomeantico nelle ſcritture, & corrotto dal greco . Per
ciocheella deriua, o da concula ,ch'è il diminutiuo di con
ca,la qual ſignifica ogni ſorte diſcorzo duro,di peſce,come
l'oſtrica, & la cappa, che ſi chiama in diuerſi luoghi Gon:
gola , ouero da kondylion , che vuol dire arca o caſa.
Se dalla voce concula, s'è detto gondola qualiconcula ,
come ſe queſto legno fofle ſperie d'oſtrica ,o di cappa per
.

la ſua durezza di fotto , & da i lati , & per lo coperchio


di ſopra ch'è il felze : quali che lo huomo nella gondola
ſia quelbuono in quello ſcorzo, che è la carne , & il buo
9

no dell'oſtrica,nella ſua gongolao cappa.Et ſedalla voce


kondylion , mutataſi la k in G & la Y in V , ſi co
me è l'vſo de Latini , s'è formato Gondulion , detto poi
volgarmente Gondola : cioè ſcorzo duro o cappa . Que
ſta adunque ſi come prima fudiriſpiarmo, coſi poi diuen
tò di ſpela quanto il cauallo,a coloro chela tengono a po
fta . Conciolia che è impoſſibil coſa a credere,quanto vi va
da ogni anno attorno,dicõcieri ,& d'altri riſtori.Oltre che
a nobili, o altri che voglia apparire honorato , ſono di biſo
gno due ſervētip barca,l'uno da poppa,& l'altro di mezzo .
Daindi in quà ceſsò la materia de i caualli, & in luogo loro
s'introduſero tātegondole, che hoggi fra alle che ſono al
ſeruitio de nobili, & delle pfone comode, & qlle cheſtānoa
traghetti,o che vanno a guadagno per lacittà,ſono 9.o 10 .
mila.Et veramëte,che è cola danon poterli eſplicare quan
doſi conſidera la comodità ſua.Concioſia che egli è pron
to & apparecchiato per tutto , in ogni luogo , & per tut
2

te le qualità di perſone, coſi di notte come di giorno , &


I Xx con
DE GLI HABITI , COSTVMI ,
conpoca ſpeſa; oltra che lo huomoſtādoui ſicuro da ogni
offeſa,è quali come in caſa ſua, o legga,o dorma, o ragioni
in andădo.Ma la ſtate è di marauiglioſa ricreatione,& colle
tento . Percioche molti,paſſaticerti ardori di caldo,ritira
tiſi nella gondola con la famiglialoro , uanno acena alla
larga per lo ſpatioſo ſeno delle lagune, cercando aura &
freſco fino alla notte . Nella quale ſicoſtuma andando at
torno in gondola, cocerti di muſiche,di cercarli per ſollaz
zo.Onde paſſeggiando per canal grande, diuerſe gondole ,
con donne, & con altri trattenimenti,li paſſanocon mira
bil guſto,lehore rincrefceuoli & calde della notte. Ma bel
liſsimo è loſpettacolo di quattro o ſei mila gondole inſie
me : le quali allora ſileggono, quando s'accoglie qualche
Principe , ſi come fualloracheci venne il Re diFrancia.

DELLA
174

DELLA VENETIA
(
CITT A NOBILISSIMA
1)

deſcritta da
1

M. FRANCESCO SANSOVINO

Libro Vndecimo .
ORA ſalendo a coſe dimaggiore
importanza, poiche ſiano yſciti
da icoſtumidella Città, & venen
do alla ſua prima pfona ch'è quet
la del Doge,diciamo,che effendo

IT augumentare le coſe dei Longo


bardi in Italia ,i Veneti,che per lo
ſpatio di 276. anni s'erano gouer
nati a Comune ſotto la cura de i
Tribuni,penſaronoa nuoua for
ma di reggimento,per mātenerſi.Parue adunquedicotino
uar nella loro incominciata libertà,ſotto vncapo eletto &
legato daloro con leggi con titolo di Principato. Perche
ftimauano che nofollehoneſto ,ch'un ſolo ſignoreggialle
aſſolutamente quei foreſtieri, che hauendo abbadonate le
caſe loro,ritirati
& in queſte Iſole per nő viuere ſotto la uo
lontà d'un ſolo, trouaffero cola douc erano ricorſi per ſalu
te,quella feruitù ſotto nuouo Signore,ch'eſsi fuggiuano.
Percioche era conueneuole,che ſi comela città fu Itabilita
con conſenſo didiuerſi popolicirconuicini,cofianco ſivi
uefle in comune,cioè ſenza ſignore affoluto.Si fermò adú
que nella dieta che ſi hebbe in Heraclea a pſuaſione di Chri
ſtoforo Patriarca di Grado dicotinouarein Rep.accioche
XX1 • Ogniuno
DELLA GRANDEZZA
ogniuno folle partecipe deghi honori ch'erano in quel cô
fortioitati ordinati a publico beneficio . Et accioche li co
me tutti inſieme d'accordozhaueuano con molta virtù da
to principio alla loro nuoua città, coſi ancopoteſſeroac
creſcerla, & farla perpetua con lamedeſimavirtù ,laquale
per l'ordinario , èmolto piu eſaltata dalle Republiche, &
Comunanze , che da qual ſivoglia altro gouerno. La qual
coſa venne loro fatta ageuolmente, cocioſia chehabitan
do nel mare, non poteuano coſì facilmente eſſere offeli
da i Barbari , o da gli inuidioſi di tanto nobil principio .
Oltrea cio eſſendo collocatiin parte comune a tutte le ge
ti, ch'è il mare: fondaronovna città ſottopoſta,non ad al .

tri che a loro , che ne erano i facitori:onde in conſequen


za veniuano a non riconoſcer ſignore , o legge alcuna , ſe
non quella ch'elli medelimi s'hauellero impoſta a feſteſſi:
Ordinato per tanto il gouerno conforme alla qualità delle
Jor cofe , & poſti faldi fondamenti a unauera & ficurali
bertà,crearonoun capo, lorto il quale, ridotto finalmente
il Dogato a Rialto intorno agli anni di Chriſto 807. po
co piu , laſciarono , operando coſeeccellenti, uno ſtato di
quella importanza , che il mondo conoſce. Fortificato
dalle leggicon marauigliola prudenza,fermato lu la giuſti
tia, & Itabilito ſu la faldiſſima baſe della religione , per ſal
uezza , & per conferuatione della libertà , & dello honor
quaſiperduto affatto della miſera Italia.
Piacque per tanto alla Republica , che ſi come il ca
po creato da loro , era per la ſua prominenza il piu degno
& maggiore huomo chehaueſſe quelcorpo,coli anco mo
ſtraſſenelnonie , & nell'apparenza eſteriore ,formadi ca
po & di vero Principe, creato, non per ſocceſionedi here
dità , o per uiolenza, ma per ordine di leggi ciò difpo
2

nenti . Vollono pertanto , che il capo loro foſſe ho


norato con titolo di Duca , o Duce . Percioche in quel
tempo che il gouerno fu eretto in Ducato , il predetto
titolo era preſto a i Longobardi in 'molta riputatione.
Conciolia che hauendo conſtituito diuerſi Ducati in
Italia , come Principati non affoluti , ma fottopoſti
imnic
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XT. 175
immediatemente al Reloro che gli eleggelia, haueuanoap
portato acotaldegnità ſomma grandezza.di maniera ch'a
gouernātiper nome d'altri , era cöceduto ilpredetto hono
re coſi da i Lógobardi, come anco da i Frachi, & da i Greci
che allora haueuano Stato in Italia. Onde i Venctia ſomi
gliāza loro ,chiamarono il nuovo capo,Duca,o Duce, ſeco
do l’yſo di quei tempi.ne quali era vn Duca nella Prouin-,
cia delFrioli dominata dai Longobardi, & vn'altro nell’I
ſtria poſſeduta dalla Corona di Frācia. Etperche in quci ſe
coli inoſtrimaggiori chiamarono lo Stato Reggimento ,
diedero anco alDuce titolo di Rettore , in quella maniera
2

che ſi da hoggi a coloro che vāno alla cura delle città ſotto
poſte alla Rep.Conciolia che fra il Doge & il Rettore in ſo
ītāza,ègrādiſſima conformità in molte coſe,in tanto ch'il
Doge e ragioneuolmentedetto Rettore,&il Rettore può
dirlimeritamēte Duce, in quella parte ch'eſſo gouerna.Per
cioche ſi comeilRettore per l'ordinario porta per dimo
ſtratione della ſua preminéza,come proprie inſegne,lo Stē
dardo, lo Scudo,lo Stocco , & conduce cô lui il Cancelliero
& il Caualiero , coſi il Doge ha lo ſtendardo che gli ſicon
ſegna in quel giorno che è fatto Doge, lo Scudo, chenella
morte ſua per ſua memoria s'appende in San Marco , lo
Stocco che gliſi porta dauanti in certe folennità , due Can
cellieri chiamatiDucali& Inferiori, & un Caualiero ch'è .
quafi Maeſtro delle ceremonie nelle ſue andare in trionfo .
In queſto ſolo ſono differenti, chel'uno è capo perpetuo
del tutto ,& l'altro è temperaneo, & gouerna una partero
la . Fu medeſimamente detto Principe, perciocheeſſendo
primo & grandemente reuerito & honorato da tutti, rap ,
preſenta nella maeſtà ſua con tanti ornamenti acquiſtati
per via del valore, vn Principe veramente aſſoluto , all'al
trui viſta,main fatti legato dalle leggi, di modo che non è
punto differente da gli altripoſti inalcum magiſtrato . La
qual maeſtà & grandezza fu tanta ne tempi andati,che nel
le ſcritture publiche era chiamato Signore,fi come ſi legge
negli ſtromentidell'anno 1009.oue lidice .
Reſidente Oshone, Seniore noftro, & fuisIudicibus.
&
DELLA GRANDEZZA.
& la città d'Arbe l'anno 1018.ſcriue,
Domino Othoni Seniori noſtro Duci Veneticorum .
& Chioggia l'anno 1049.
Ante preſentiam Domini Dominici Contareno Ducis
Seniori noftro.
& l'anno 1075.Spalatro ſcriue,
Vobis D. Dominico Siluio Duci Venetia Dalmatia
ac Imperiali Prothophedro, Seniorenoftro.
Ma l'anno 1400. fu proueduto per legge che non ſivfaffe
piu coſi fatta parola ,odioſa a huomini dilibertà, & fu ordi
nato ch'in parlando non gli ſi potelle dire altro che Mefli
re , o Meſler lo Doge. Et l'anno 148 5. fu vietato al Doge ,
ch'eſſo non poteſſe diread alcun nobile Magnifico Meſſe
re,tanto dilettò fenipre la modeſtà & la ſemplicità natura- :
le congiunta col deſiderio dellalibertà,anoſtri maggiori.
A queſti predetti titoli di Principe pieno di molto ſplen
dore, parue a gli antichi di aggiugner gli habiti , i quali ac
compagnandol'altre circonſtanzedel Doge,lo rendeſſero
venerando &degno capo di coſi illuſtre corpo & famiglia
Et perciochefu antica vſanza ritrouata, o da gli Egittij o da
.
Frigij, diportar per ſegno di maggioranza, alcuna coſa in
teſta di forma acuta & piramidale:ſignificando perciò ,che
chi regge popoli, dee eſſere, piu de gli altri , acuto d'inge
gno , o chedee con la mente indirizzarſi al cielo , dal quale
profiiene ogni aiuto ,ornarono il Principe di quella berret
taocornocheegli vſa alpreſente.
Dicono i Legiltiin queſta materia,chel'inſegna dei Duchi
è chiamata Pileo , & ècircondato di coronarotonda, non
diritta & aſcendente, inain forma di faſcia obenda cherici
gneattorno il Pileo.Di maniera che ſe benei Duchi han
no in loro le ragioni de i Re, però non portano la corona
diritta & co irampini come i Re . Dicono etiandio cheno
ſanno l'origine di queſta inuentione: ma che forſe può ef '
ſer nata dall'yſo antico deRomani.Percioche i ſerui o pri
gioni prelidai Capitani detti Duces inlingua loro ,ſegui
tandoli
ET DEGNITÀ DEL PRINCIPE LIB. XI 176
tandoli in trionfo portauano loro dietro il pileo , come re
feriſce Quintiliano,di Terētio ,che preſo da Scipione Afri
cano, gli portaua il pilco in trionfo. L'atteita anco Luca de
Penna nella L.Murileguli C. de Murileguilis lib.11.onde auē
ne poi ch'i Duchio Capitani, preſero nel trionfo in vece
della corona il pileo . Quero che dicono efi; coli fatto co
ſtume del pileo è introdotto da queſto , che ſi come altre
volte i Flamini o Sacerdoti de Gentili, portauano il pilco
quali come Duchi & Paftori fra i loro ,ſopra il quale era
vna picciola cordella con alquanto di lana ,come dice Albe
rico nel ſuo dittionario alla parola , Flaminis ,coliquel co
ftune reſtò preſſo a noſtri Duchi & Principi,in ſegnodi
degnità& di preminenza fra i ſecolari,li comeeranoi Fla
mininella ſpiritualità.Main qualunque modo ſi ſia, quella
del Doge fu diforma diuerſa in diuerſi tempi. Concioſia
nel principio era acuto & rotondo in quella maniera ch'è
il Regno delPapa,ſi come chiaramente ſi vede nelle figurë
di moſaico, fatte nel Tempio di San Marco, piu di 500.an
ni fono . Bernardo Giuſtiniano grauiffimo, & eruditoſcrit
tore nel lib. 1o.dellaHiſtoria, chiama il corno, Mitriafatta
in fornia di piramide come quelle dei Pontefici ,& di co
lore di porpora o cremiſino . Sicrede ànco per alcuni,che
foffe fatto a imitatione dei Re dei Parthi , i quali portaua
novn corno ſimile a queſto ſi come in alcune medaglie di
bronzo,ſiconoſce . Maio ho notato nell'antiche monete
de noſtri Principi,chel'ornamento loro del capo,ha piu to
ſto ſomiglianza, comediceil Giuſtiniano,di Mitra che dal
tro , in ſegno cred'io ch'egli foſſequaſicomePrincipe che
partecipalle a un certo modo del ſacro , poi che daua la be
nedittione,& vlauaaltre coſe tali,come diremo più oltre,
mapoicon glianni ſi venirea mutarlo in altra figura. Con
ciolia che abbaſſandolo dalla parte dinanzi, & eleuandolo
a poco a pocodi dietro in forma piramidale, ſi riduſſe al ſe
gno che li vedecomequello ch'è tenuto dalla leggeperpre
cipuo ſegno dello horor Ducale . Il primo che lo alteraffe
fu RinieriZeno l'anno i 249.percheli dice che vi aggiunſe
fopraallafronte , qualia ſembianza di coronaun fregio dio
ko
DELLA GRANDEZZA
ro chelo circonda.per ch’allora tutto il corno era di vellu .
to roſſo.Il qual fregio campeggiando ſul roſſo , rendemol
ta vaghezzaa quell'ornamento. Onde fu poi ordinato ch'il
Principe nella ſua creatione,giuntoſul patto della ſcala grā
de in Palazzo, riceuefledal Conſigliero piu giouane la ber
retta Ducale accompagnando l'attione. con queſte parole;
Accipe Coronam Ducalem , Ducatus Venetiarum ,
Dopo il Zeno , Lorenzo Celli, l'anno 1361.viaggiunſe ſo
pra il fregio dalla parte dinanzi, vna Croced'orocon gem
me, accioche luo padre , ſi inchinaſſe a farli riuerenza,non
come a lui che gli cra figliuolo , ma comealla croce ch'egli
haueua ſul capo , il quale vſo ſi eſtinſe inſieme con la vita
del Celli . Finalmente Nicolò Marcello del 1473. volle che
ſi faceffe il corno tutto d'oro.Ma perciocheğito ornamēto
fichiama hora Berretta,horaCorno,ſi dec ſapere ch'egliha
quattro nomi,cioè,Corno,Corona,Gioia, & Berretta Du
cale . Corno , per la ſomiglianza ch'eglitienedalla parte di
dietro, alla formadel corno.Corona, dal fregio d'oro che
lo circonda. La qual corona,ſi come è ſegnodihonore, &
diſegna plenitudine di grandezza,coſidee eller d'oro. Per
cioche li come l'oro è piu pretioſo, piu graue, & piu ſplen
dente di tutti gli altrimetalli , cofiil Principeè tenutoa ſo
praſtare a tutti gli altri per grauità di coſtumi, per ſplendor
di vita, & per pretioſità, per coli dire,d'intelletto & d'inge
gno . Gioia , o dalla Ghirlanda detta da molti gioia, ouero
dalle gioic delle quali è ripiena,ſecodo l'ordine delle leggi.
Concioſia chelacorona de Principi,oltre alle perle & l'al
tre ricchezze,della quale debbe eſſer fornita, ha da hauere,
12.fortidi pietre pretioſe,ſignificatiuedi 12. qualità o virtù
che debbonoeſſer nel Principe,ſi comeanipiamente ſi leg
gene i Giuriſcõſulti. & Berretta Ducale,perch'è pcipuo le
gno de Dogi. E anco chiamata Berretta Ducalequella ch'il
Doge porta in priuato . La quale vſano anco i Generali da
mare, & gli ambaſciadori, & fi chiama à tagliere . Et è co
mune a tuttii Duchi,ſi come per le medaglie di bronzo di
diuerſi huomini famoſi nell'armi ne tempi pallati,ſipuo
vedere. Queſta Corona adunque, Gioia,o BerrettaDucale,
vol
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 177
vollono i noſtri antichi che foſſe inſegna di Principato ,
nel Doge. Et l'anno 1328. fermaronoper legge,che per de
gnità dello Stato fi faceſſe vn Corno divalutadi 1500.duca
ti .Ma ne tempi noſtri aſcende alla ſomına di iso, mila.&
ſi ſerba viel ſantuario di San Marco : ne liſiadopera ſe non
nella Coronatione del Doge . Fuſimilmente l'anno 1367
inſtituito , ch'il Principe uſcendo in publico, non andano
mai ſenza il Corno,ſi come s'è ſempre oſſeruato.
Sotto alla predetta Corona o Berretta, ſi vede una icul
fiabianca di ſottiliff.renſo, o cambrà ,la quale i Dogi hebbe
ro ab antiquo,quali come inſegna di perſona ſacra, rappre
ſentandolicon quella ,una certa memoria del finto olio
.

col quale s'ungonoalcuniRe Cliriſtiani, non altramente


che leõlto Principe foffe vno del corpo loro . La qual ſcuf
fia , oltre che habbia ſembianza di quella faſcia ch'era gia
antica corona dei Re,aggiugne anco molta gratiaalla telta
ſotto alCorno ,il qualeprēde per quella,molto piu fermez
za nel ſuo ripoſo . Oltre a ciò il Doge trahendoliil Corno
per qual li uoglia cagionc, reſta col capo uclato , & non del
tutto nudo & sfornito .
La fottanella ſotto il ricco & fplendido manto :ne tem
pi a dietro era la ueſte principale , & nel principio ſi porta
>

ua con le maniche ſtrette & col collaro alto , & non era di
ſeta.Maquando ſi alterò la forma del Corno,li mutarono
anco le veſtimenta . Et fu proueduto perlegge l'anno 1339.
ch'andaſſecon piu nobili ornamenti che ſipotelle per con
folatione della città, & per auāti l'anno 1329.la legge inaſta
materia dice cheil Doge portinelle piu ſolennifelte,lepiu
folenni uelte.Et che lo habito ſuo ſia ſempredi ſeta, dal Ve
nerdì Santo in fuori,coſiin publico come in priuato : & di
color chremiſino. Ma eſſendo uenuto a Venetia Papa Alef
ſandro III. l'anno 1176.trouandoſi il Principe intiemecol
Papa & con l'Imperatore ,fu itabilito chianco ello, a ſomi
glianzadel Papa & dell'Imperadore,ueftiflecol manto ,lar
go,fpatiofo ,& con la coda o ſtraſcico per terra ,con la forta
nella ſotto al manto . Tutti i predetti habitio prima o poi,
fi coſtumarono di uelluto roſſo & non altramente.Macre
Yy ſciuto
DELLA GRANDEZZA
ſciuto grandemente l'Imperio Veneto coſi per mare come
per terra & eflendo per legge ftatuito, che il l'rincipe portal
le vna roba d'oro, Nicolo Marcello Principe di molto ſpiri
to ,fin il primo che l'āno 1473. ufcific in publico veſtito tut
to d'oro coli di ſopra comedi ſotto ,hauedo anco fatto d'o
ro l'ombrella, iguanciali,& la ſede che precedono al Doge
in triofo ,le quai tutte coſe prima erano , come s'è detto , di
cremiling rolo.Però ſi dee notare che quātunq; lo habito
Ducale per ordinario fofferoflo, alcuniPrincipiueſtirono
d'altro colore.l'ercioche Lorenzo Celli Doge 57.veſti ſeni
pre di bianco per diuotione particolare ch'egli portaua alla
madre di Dio. Michele Steno Doge 62. riceuendo l'anno
1406.gli Oratori di Verona co le chiauidi quellacittà ,vol- .
le effer veſtito dibiāco, Andrea Gritti Doge 76. fu il primo
che variaſſei colori : eſſendo il predetto Principe di belliff,
preſenza, & molto magnifico, & liberale, velti ſempreric
camente,& ne giorni lolēni della Beata Vergine, coltuma
ua d'ellere ornato tutto d'argento.Etnegli altri tempi fece
i manti coperti divarijlauori & ricami ſplendidiffimi. Da
indi in qua,i ſuoi ſocceſoriimitandolo in queſta parte , lo
hanno di gran lunga auanzato per bellezza & ricchezza di
drappi d'oro & d'argento, & dilera di variati colori. Et per
cioche,come s'è detto ,ilmanto ha larga & lunga coda,s'ag
giugnc il Caudatario , il quale ſoftenendo lo traſcico ſu le
braccia,gli apporta grandezza,dimaniera che quanto al ve
ſtito di ſopra,leſivedellero inſieme il Papa,l'Imperatore,&
il Doge in maeſtà , ſarebbe a un certo modo,fatica a diſcer
>

nere,qual foſſe fra loro la differenza della pompa delnian


to , & ſpecialmente fra il Principe & l'Imperatore. Il qual
manto egli non porta ſe non nelle maggiori feſtività del
l'arino.Percioche negli altri tempi adopera la veſte Duca
le con le maniche larghe, & con la coda comeil manto ,
Di ſopra al manto , gli adorna il petto & le ſpallevn bz
uaro di nobiliſſime & bianchiſſimepellidi Armellini,det
to da Bernardo Giuſtiniano, Monile, quali come catena, &
nominato coſidalla natione Bauara forſe inuentrice d'ef
fo . Il quale pendendo, lo cuopre dinanzi & di dietro douc
lo
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIR. XI. 178
lo huomo ſicigne,in ſegno, cheficónie il petto del Princi
pe è riputato uno armario diſcientia perleleggi, delle qua
li egli è capo & effecutore (chetale è il ligniticato diquella
pelle , inſegna particolare attribuita da gli antichi aiDot
tori) cofianco debbe, ficomefa l’Arinellino ,guardarſi da
tutte le brutture che potetlero contaminar lo honore & la
cādidezza dell'animo luo.Il qual Bauaroordina la legge del
1320.che il Doge lo porti almeno dieci volte l'anno .
Ma le calze con le pianelle rolle, lodimoſtrano Caualie
ro la qual degnità di Caualeria,la hebbe fino da primi prin
cipij della ſua creatione,da gli Imperatori diColtantinopo
li,da quali il Doge fuin ogni tempo faniorito & ftimatu .Er
però quando Papa Alcſſandro predetto, honorò il Ziani di
molti priuilegi ,gliporſelo Stocco in mano comea Cala
>

liero & difenlore diSāta Chieſa,confermandol'antico lio


grado, & creandolo ancodi nuouo ſuo Caualiero. Di qui è
ch'egli come Principe, crea Conti, & Caualieri, & l'oetian
cora,fi come fece il Doge Grimaninella perſona d'un'Ora
tore di Capod'Iſtria,ch'egli honoro dicorona di Lauro.A
quali creati , uolendoſi qualcheuolta dare intera pienezza,
il Senato con l'auttorità ſuaconcorrea quella creatione co
ſuffragij. Et cõ queſtomodo furono creati diuerſi Caualie
ri. Fra qualiyn fu Giorgio Cornaro , ch'eſſendo ſtato cagio
ne che la Regina vedoua ſorella,raccomandaticalla Rep. il
Regno di Cipri, fu per ſegno di honorificenza adornato
con quel titolo dal Principe & dal Senato . Col medeſimo
modo fu fattoCaualiero Antonio Loredano, che manten
ne lungamente Scutari contra il Turco.Et a dìnoſtri Gior
gio Cotarini Conte del Zaffo,hebbe cotale honore, & On
frè Giuſtiniano, & finalmente Bartolomco.Capello ſuoce
ro del Gran Duca diToſcana , con Vittorio ſuo figliuolo
furono inſignitidi cotal degnità con l'iſteſſa maniera. Il
medeſimos'offeruò l'anno 1423. allora che il Senato creò
Conte , Franceſco Carmignuola ſuo Generale . Percioche
moſtrando coſtui molta affettione alla Rep. dalla qualeera
ſtato arricchito di molti poderi & caftella,per groſſa ſom
ma d'entrata , hauendo ello rifiutato cioche poſſedeua in
Yy2 Lom
1
DELLA GRANDEZZA - I
1
Lombardia ſotto il Duca di Milano & rinuntiato anco il
titolo di Conte, fu dal Doge Fofcari(ſopra un palco eminē
te dinanzi alla Chieſa di S.Marco )creato Conte con bellif
Ime ceremonie . Il medeſimo fu anco oſſeruato piu volte
nelle perſone de ContidiGoritia .
: Lo Stocco indorato,di ſegna l'auttorita ch'egli tiene della
predetta creatione. Etoltre aldimoſtrar ch'egliècapo del
la giuſtitia, rappreſenta etiandio quella ſpadach’il Papa die
de in mano al Doge Ziani,allorach’andò Generale, con
37. galee , contra l'armata di Federigo Imperatore. Ilquale
Stocco nelle ſueandate ſolenni,ſi porta da quel nobile che
debbe di breue andare inregginiento, & in caminando do 1

po il Principe, è la prima perſona dala man deſtra .


Oraordinati queſti coli fatti ornamenti intorno allaper
fona del Principe , ſi venne alla ſua crcatione,laquale alāti
che foſſe ſtabilita , fu molto varia . Nel principio fu creato
dal popoloa voce ,ouero fatto da altri,fu dalpopolo confer
mato . Etgliſidauano due Tribuni,iquali creſciuti col tem
po al numero di6.furono chiamati Cöciliatori,& poi Co
liglieri del Principe, & di Venetia. Et fetalhora (no eſſendo
ancora le coſe ben fermate con leggi)hebbeardire di vſur
parſi l'auttorità di Duca aſſoluto ,non ſi ricordando dieſler
Doge diRep.trouò gagliardi riſcontri. Perche quātunquo
il popolo dopo la ſua creatione gli laſciaffetutta la cura del
gouerno, però l'oſſeruaua & teneua mēte a fuoi progreſſi,
& quãdomancauadeldebito ſuo ,lo puniua Perch'ilpopo
lo voleua,che il Principelo riconoſceſſe, non come Princi
pe aſſoluto & patrone d'eſlo popolo , ma comeeletto &
partorito da lui.Et però aueneche Orſo Doge Terzo eſſen
doſi portato mēche bene nella guerra co lelolani, fu taglia
to a pezzi dal popolo, ſdegnato coluiper la ſua troppa len
tezza.Teodato ſuo figliuolo & focceſſore,diſegnādo di far
ſi tiranno , fu per conſiglio di Galla accecato & fcacciato
del gouerno.Galla medeſimo fatto Principe,eſſendoſi attuf
fato in unaprofonda ſentina di uitij ,fu parimente acceca
to & mandato in eſilio . Domenico Moncgario Doge Şe
ſto , non ſi ſeruendo di tanta degnità fe non a malefitio
de
ET DEGNITA DEL PRINCIPE L1B. XI. 179
de i priuati,fu eſpulſo . Ét cofi auenne a molti altri , diina
niera che ſe ben pareua , che il gouerno quanto all'an
aniniftratione dipendeſſedal Dogę,poi ch'egliinueſtiua
da ſe i figliuoli,& i fratelli proprij,defeudi perpetui in que
ſta parte & in quella, che fabricaua ilpalazzo & la Chieſa ,
che mandaua gli ambaſciadori a Principi col ſuo proprio
danaro ,che creaua i notari, & che diſponcua líberamēte di
Chioggia,di Poueia , & di Peleſtrina a ſua volontà, non era
però Signore aſſoluto.Perchenon li faceua nulla fenzalaf
ſenſo di quel magiſtrato , che hoggi ſi chiama Quarantia
Criminale:la qualcallora era quel corpo di Conſiglio che
inſieme col Dogereggeua lo Stato , & fichiamaua la Signo
ria, onde per ciòitre Capidella Quarantia Criminale ,ſeg.
gono in Collegio ,& in luogo loronella Quarantia uanno
tre Conſiglieri,per rimembranza dell'antico gouerno. Et
quantunque il Principe toglieſſe per compagno nell'am
miniſtratione, ii figliuolo, il fratello,oilnipote,non gli cra
per queſto permeſſo come aa huomo aſſoluto , ma era ne
ceſario ,che la ſua elettione foſſe approuata dall'uniuerſale.
Et ancora che s'apparentaſſeco Principi foreſtieri , percio
che Giouanni Participatio hebbe per donna una nipote
dell'Imperadore di Coſtantinopoli, Pietro Candiano la
Valdrada figliuoladel Conte Guido della Romagna,Otto
nc Orſeolo , lafigliuola del Red'Ongaria,Ordelaffo Falie
ro, la Matilde di ſangue reale, Donienico Seluo la ſorella
di Michele Comneno Imperador della Grecia, Pietro Zia
nila Coſtanza figliuola di TancrediRe di Sicilia, & Loren
zo Thiepolo vna Signora della Dalmatia , non per queſto
era altro che Doge, & dipendente dal Comune, chegouer
naua.Et perciò lepredette materie furono regolate da cin
quehuominichiamati Correttori,introdotti dalla Rep.in
quello ſpatio di tempo checorre fra la morte del Doge, &
l'apparecchio delle ſue funerali.acciochelegaflero le mani
al futuro Principe, leuandoli a poco a poco l'auttorità di
per eſperienza,chenon torna
quelle coſe che ſi conoſceua
uzano punto in acconcio della publica libertà . Et però l'an
AD 1004. ſi prohibi per legge,cheDogenon potefle far Do
ge
DELLA GRANDEZZA.
ge, & l'anno 1239.che non potcfle eſſere altro che nobiles
& del Conſiglio , & l'anno 1327.che non ſi maritaſfe in fo
reſtieri fatti Veneti per priuilegio . & l'anno 1383.chenon
prendelle donna figlia o ſorella,o cõgiunta di Principi fen
za licenza del Gran Conſiglio . & l'anno 1385.chenon
deflene riceuelle , feudi di qual fi voglia nianiera: le quali
tutte leggi con altre appreſſo, furonopoiriconferniate piu
voltecon nuoue leggi.Lapredetta crcatione adunque fatta
dal popolo ,continouò fino all'anno 1172.nel quale s'ordi
nò la forma infraſcritta.Vedendo i Conſiglieri,gli Auoga
dori,& iCapi di Quaranta , che nel popolo non era ſenon
confuſione& tumulto, & ch'era ben fatto in coſi fatta oc
caſione,di fuggire ogni romore, & diſturbo , deliberarono
che dodici perſone qualificate & degne, foſſero elette del
corpo dituttigli altri. Et che coſtoro appreſentatifialla Si
gnoria,giuraflero ſantamente,di non mancar del debito lo
ro.Il che fatto ,ridottigli eletti in vna ſtanza fecreta, eſami:
nando fra loro quale huomo foſſe habile a tanto grado , &
nominando horavno, & horavn'altro ſoggetto dauanoi
loro voti o ſuffragij, & colui reſtaua Principe che riſcoteua
almeno noue balle, & con queſt'ordine fu fatto la prima
volta Sebaſtiano Ziani Doge 38.Ma l'anno 1178.non ſi ſo
disfacendo i Conſiglieri interamente del detto modo per
molti riſpetti, fu ſtatuito , che eſſi inſieme co CapidiQua
ranta,eleggeſſeroco i ſuffragij,quattro huominiprincipa
lii quali faceſſero eletta diquaranta altri a dieciper uno,&
queſti ridotti inſieme, ſecondo l’yſo de i dodecipaſſati,
creaſſero il Doge. & coſi i primi Quaranta rinchiulia 15.di
Aprile l'anno 1178.fecero alli 19.deldetto meſe,Orio Ma
Atropetro. Ma in proceſſo di tempo,il numero dei quaran
ta apporto qualche difficultà.Perche auenne(hauendo Pic
troZiani rinuntiata la Signoria )ch’i Quaranta ,adunati per
fare in luogo di Pietro, & eflendograndiſsima competen
tia fra RinieriDandolo ,chefu figliuolo del Doge Henrico,
& lacomo Thiepolo,& hauendo ogniuno di loro 20. ſuf
fragij fermi,& non potendo alcun di eſſi auanzarſi purdi
>

vna balla , ſtettero chiuſi dal primo giorno di Marzofino


alli
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 180

alli ſei del vognente Maggio,con gran ſcommodo & alpet


tatione della Città. Alla fine per rcmpercoli fatta durez
za, ſi introduſic,con cſſempio non piu fatto,ne molto loda
to ,cheligetto per forte ,chi di loro doucfle riuſcire a Prin
cipe : & ellendo caduta la forte ſopra il Thiepolo , paruc
che foſſe ueduto mal volentieri.Onde andato dopo l'elet
tione a viſitare il Ziani, fu diſprezzato da lui, come Doge
creato ,non per benemerito , ma per benefitio della fortu
na . Per leuar adunque deltutto coſi fatti accidenti,l'anno
1249.ſi aggiunſe a predetti Quaranta, un'altra voce,ſi ch’in
tutto furono Quarantauno . L'anno poi 1 268.ſi riordino
la creatione delDoge.La quale comepiueccellente fu con
tinouata fino a tēpinoftri.Nequali s'è aggiunto ,che i Qua
rantauno eletti da gli Vndici , fonoa vno a vno approuari
co fuffragij,dalGran Conſiglio.Et ancora che cotal fornia
di creare ilDoge lia nota ad ogniuno , ho voluto però trat
tarla in queſto luogo per piu chiara intelligenza di coloro
cheleggeranno le coſe preſenti. Fatte adunque l'eſequie del
Principe,ſi riduce inſieme il gran Conſiglio , nel quale, in
queſto caſo,non puo entrargentilhuomoche habbia me
no di 30. anni. lui meſſe in un cappello di rame coperto ,
tante balle bianche, quanti ſonoi nobili che ſi trouano in
Conſiglio ,ſi meſcolano con le dette trēta balle d'oro.Chia
mati poi tutti ordinatamente, ogniuno caua una balla , &
coloro a quali tocca per ſorte di trarla d'oro, che ſono tren
ta,ſono condotti in vn'altra fala vicina . Quiui da capo fi
pongono in un cappellotrenta altre balle bianche , ſecodo
il numero de i trenta rimaſti , & fra queſte ſi meſcolano 9.
d'oro . & i trenta trahendolea forte, coloro a quali toccano
leg.eleggono quaranta . I quaranta col modo medeſimo
eleggono dodici del corpo loro, i quali fanno.venticinque.
Et delli vinticinque ſitraggono nouci quali fanno quarā
tacinque, & quelli chiamati alla ſorte traggono di loro gli
Vndici , i quali creano i Quarantauno , che partoriſcono il
Doge. In queſto mezzo,chefieleggono lepredetteperſo
ne (ilcheſi ſuol farcal piu nel termine didue giorni)i Con
ſiglieri co i Capidi Quaranta Criminali,per legge dell'an
ng
.

DELLE GRANDEZZE
ho 1 289. fanno reſidenza in Palazzo, & fpeſati di quell'en
trate chic ſi dauano al Principe viuo , rappreſentano come
in luogo di Doge,tutto il gouerno ,eflendo in tantoſerra
to quaſi ognialtro officio di giuriſditione. Et ilpiu uec
chio de Conſiglieri,per legge dell'anno 1356.negli atti del
la ſcrittura s'intitolaua Luogotenente del Doge, chepoi fu
chianiaro Vicedoge. Ora i Quarantauno eletti, & con
fermati dal Gran Conſiglio, ſi ſerrano in palazzo, collocã
doſi fra il Collegio, l'Anticollegio ,& la Sala del Pregadi,cõ
le fineſtre & le porteben chiuſe , accioche non potlinoue
dere altri , ne eſsieffer da altri veduti . Conciolia che auen
ne altre volte, che ridotti inſieme, & non fiaccordãdo fra
loro , & ſtando alle fineſtre a patlar tempo , videro Marino
Giorgio cognominato il Santo ,che pallaua peruia, perche
incontanente trattiſi détro, & datii ſuffragij per lui lo crea
rono Doge. Et ne tempidelCelli,eſſendo uenuta nuoua ,
ch'egli,cheera allora Capitano del Golfo , haueua data una
rotta notabilea Genoueli,iQuarantauno, ſul caldo diquel
la allegrezza glidiedero il Principato, & non molto dopo
giunſe l'auiſo ,cheil Celliera ſtato rotto da i Genoueli . Ac
cioche adunque non ſeguiſfero per l'auenire di coli fatti ac
cidenti, & chel'elettione ſi facefle netta,& del tutto ſincera
& ſenza paſsione, furono i Quarantauno ſerrati con ogni
ſtrettezza. Fra queſti, tre di loro piu degni per anni,& per
auttorità,nel primo entrar nelle ſtanze loro,ſono ordinati
Capi & Priori di tuttiglialtri,i quali poſtiſi in luogo piuri
guardeuole,tuttoilreſtoſidiuidein quattro parti,acciache
vi ſiano luoghi,da quali ſi chiaminopernomecoloro che
hanno da dare i ſuffragij , & ogniuno puo torſi qual parte
cgli vuole chenon importa molto. Da ciaſcunaadunque
diquelleparti,i chiamati vengono inanzi,con una carta è
poliza piegata in mano,nella quale è ſcritto il nome di co
foro che vogliono in Doge, & gettate le dette carte in vn
luogo ,& tiratiſi in dietro,due Secretari, che ſtanno dinan
ziai tre Priori,guardano inpreſenza loro ,ilnumero delle
balle date a ciaſcuno . Et allora ſi niettono di nuouo nel
cappello, i nomi di coloro a quali ſi diedero le balle: & fi
comc
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 181
conie fono tratti perforte, coſi ciaſcuno è notato per or
dine con le ſue. Et queſte ballottationi li fanno, non tan
to per creare il Doge, quanto che per intendere la dispoſi
tionc de gli animiloro . Ridotti inomiin ordine,& poſti
di nuouo inſieme,ſi trahe fuori per ſorteil primo nome .
Mainanzi che ſi ballotti , ſi manda fuori in luogo appar
tato . Et ſi domanda a Quarantauno ſe ſi vuol diraltro di
quel tale che ſi dee ballottare. Et s'alcuno è che voglia ac
cuſarlo, fattoſi inanzi , gli parla contra , & finito l'officio
fuo, l'accuſato eſce fuori dal luogo occolto , & condotto
>

alla loro preſenza, gli è comandato che ſi debbe purgare .


Et poi ch'egli ha fatto lua ſcuſa, ritorna al ſuo luogo fe
creto, & tante volte fa queſto , quante che gli uiene op
poſto da qualch’uno, che non lia habile al Principato.
Et percioche queſta maniera di fare è piu toſto odiofa
che nò , & potrebbe partorir a qualche tempo ,non buo
ni effetti, s'ordinò per legge del 1473, ſotto grauiſſime pe
ne , che non ſipoteſſe o doueſſe riuelar coſa alcuna, offat
ta , o detta da i Quarantauno , ſe non paſſati diecianni .
)

Fatta l'ultima difeſa , ſi danno i ſuffragij, & le balle ſegnate !


2

co alcuni caratteri di lettere, o d'altro per ſchiuar ogni frau


de ſi mettono in due boftoli,chel’vno dinota nò l'altro si,
& fele balle nelboſſolo di sì, ſarāno al numero di vinticin
que , colui reſta Doge,caſo che nò , fi oſferua quanto se
detto in tutti gli altri di mano in mano . Creato il Prin
cipe con la ſudetta maniera , ſi coſtumò ne tenipi anti
chi, di publicarlo in quel punto ch'eglifu eletto , & talho ?
2 7

ra il giorno ſeguente . Percioche adunato il popolo in San


Marco , & condottoui il nuouo Principe da iConſiglieri , 1
ſaliua ſul pulpitodimarmo ch'èdalla deſtra del Coro in en ?
trando, & quiui moſtratoſi alpopolo,eraconfermato dal
le voci dell'vniuerſale . Vditaſi poi la meſſa ſolenne , & da
toli il giuramento delle coſe ch'egli debbeofferuarecon lo
ftendardo inſieme,ſaliua ſu lagalea, o pergolo , che ſi chia
mi,doue veſtito alla Ducale,con la berretta atagliere, por- ,
tato intorno alla piazza da gli huomini dell'Arſenale, get
tando tuttauia danari allagente, ficonduceua in palažızó
: Zz ſul
DELLA GRANDEZZA
ſulpatto dellaScala maggiore,fu la quale gliera conſegna
toil goucrno , & coronato della Gioia, o Corona Ducale
da i Conſiglieri, era finalmente condotto alle ſue ſtanze .
Queſte & coli fatte altreceremonie , fono Itate ferme fino
al preſente . Fuori chegiunto il Principe in Chiela ful pul
pito dimarmo, fiordinò, cheſi comeil popolo daua l'af
ſenſo ,coli per proceder con piu tranquilla & meno tunul
tạoſa operatione,vn Caſtaldo ò Sindico del popolo Vini
tiano, giurafie nell'animeditutto il popolo, & per ſuo no .
mc,di hauere & tencre per Doge, & Rettore colui che for
feeletto secondo il modo ordinato dalle leggi. Et promet
telle al Principe,accettandolo per nome delmedeſimopo
polo ,di ofleruar quel tanto che li cõtiene nella ſua Promif
fionc, il qual coſtume,fu del tutto leuato via l'anno 1423..
come louercliio. Si mutò anco la materia del danaro , che
ſi getta p piazza. Perche doue prima la moneta che eſſo tra
heua,cra col conio del Principe niorto , o d'altri ſuoi prede
ceſiori, hoggi, comeè creato ,ſitrattienca cõdurlo in Chie
fa,fino alla mattina ſeguēte, & in quelmezzoſi battono di
uerle monete col ſuo nome proprio. Si aggiunſe parimate
l'anno 1473.ch'il Doge doueſlegettar per lo meno 100.du
caridimoneta,oltre all'oro ,& per lo piu soo. Si traſſcāſta
cófuetudine dalla Corte di Coſtantinopoli:& il primo che
gettaſſe danari ſi dice che fu Sebaſtiano Ziani.Maperauati,
quando il Principe giugneua in palazzo, ordinaua che ſi
faceſſevni donatiuo al popolo , & dauavn conuito all'arti,
ch'andauano a fargli riuerenza. Il qual conuito eſſendoſi
meſſo in dimenticanza, Thomaſo Mocenigo Doge 63.lo
rinouò l'anno 1414.Fu medeſimamēte introdotto ,chedo
po la ceremonia delconſegnarli il palazzo, poi che lo han
nocondotto nella Sala de Pioueghi,i Quarantauno,andan
do la mattina feguente a viſitarlo , l'accompagnano in San
Marco alla Mella , & ricondottolo in palazzo , reſtano a
deſinar con lui , facendo queſta ceremonia ogni anno in
quel giorno medeſimo , nel quale fu eletto , & fi chia
2

mal'annuale del Doge . Tuttequeſte coſe furono prin


cipiate,perla maggior parte,nel detto Sebaſtiano . Percio .
che
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 188
che fu ricco huomo , ſauio , & potente , & di nobiliſsima
ſtirpe, & aggrandi molto il ſuo Principato . Inanzi a lui
che fu l'anno 1071. (itēnic in Domenico Seluo, queſt'altro
modo . Poi che fu ſeppellito Domenico ContarinoDo
ge 29. il popolo s'aduno al Lido , con diuerfe barche arma
te. Et mentre che il Veſcouo coMonici celebraua l'officio
diuino in San Nicolò , il popolo gridò ad alta uoce, Vole
mo per Doge Domenico Scluo , & lo laudiamo . Incon
tanente il Seluo fu preſo da molti nobili , & ſenza con
tradittione alcuna, portato a braccia, alla naueche l'aſpet
taua accompagnato da gran numero di perſone. Entrò
in barca , &ſi fece ſcalzare, per andar conquella maggior
humiltà che poteua , alla Chieſa di San Marco , doucello
doueua riccuere l'inueſtitura del Principato . Slargatofi
dalla riua, tutta la turba cominciò a cătar il Te Deum Lau
damus , ſonandoli per tutto le campane, con molta alle
grezza . Giunto a San Marco , fu abbracciato da i Confi
glieri, & caminando in proceſſione con la Chierefia ,fil
1 riceuuto alla porta della Chieſa,dai ſuoi Cappellani. Et
entrato in San Marco coſi ſcalzo, ſigettò ſubito in ginoc
chioni , & fece oratione . Accoſtatoſi poi all'altare, riz
ceuè la bandiera del Principato ( & fu il primo a cui fole
dato in San Marco il ucſsillo ) & quindi condotto in pa
lazzo , riceue dal popolo il giuramento di fedeltà ; al qua
lecomandò, che fone fatto il ſuo donatiuo . Et non mol
to dopo fece rifar le porte dipalazzo ,le ſedie de iGiudici,
2

i tauolati , le ſtanze , & i Cenacoli , ch'erano ſtati gua


sti per la morte del Contarini. Coli ſcriue Donienico
Rino , che fu ſuo Cappellano , & che ſi trouò preſente
a quanto honarrato . Dalla quale ſcrittura ſi notano di
uerfecole, cheerano in conſuetudine in quell'età ; cioè,
che il popolo nel creare il Doge, non s'adunaua tempre
in San Marco ,percioche eſſendo citati tutti coloro che
habitauano da Grado fino a Capod’argere,che ueniſſero a
Rialto a creare il Doge ( ſicome attelia il Dandolo nella
ſua hiſtoria ) la moltitudine era grande, ondebiſognaua
anco gran luogo , & capace per accettarla . Inoltre lino
Zz ' 2 ta ,
DELLA GRANDEZZA ,
ta,che il nominato ſi portauaà braccia & lule ſpalleda piu
nobili , in quellamaniera che ſi portano hoggi dal po
>

polo i Piouani nella loro creatione. Et che la inueſtitu


ra ſi prendeua in Chieſa, & allo altar maggiore. Et che
condotto in palazzo , ſi come eſſo giuraua di oſſeruar
quanto ſi conteneua nel ſuo capitolare , coſiil popolo pro
metteua con giuramento , d'éfler fedele, & obediente al
Comune. Et che ſi faceua vn donatiuo al popolo , poi
che il Principe haueua preſo il pofleflo del palazzo; all'V
ſanzadegli antichiImperadoridi Roma,come ſi leggein
diuerſi ſcrittori . Et che nella vacanza del Doge , li fac
cheggiaua il palazzo . Alla qual coſa li prouide co leggel'an
no 1328.per ſchiuar molte coſe che in quella occalione ſa
rebbono potuteaulicnire.
Il Principe creato a queſto modo ,ò era fuori della città,
o uero crapreſente.Sefuori, gli ſi daua incõtanente la nuo
ua , indi ſi faceuano ambaſciadori de primi huomini della
città, i quali armando galeecon altri legni in compagnia ,
l'andauauo a leuare & cõdurloa Venetia, & giunto o alLi
do, o a S.Clemčte,ſi faceua intendere allaSignoria,la quale
gli mandaua incontra ilBucentoro con due Coſiglieri,ac
côpagnati da gran numero di nobili,& di cittadini. Et me
nato alla piazza, raccolto da i Magiſtrati, & entratoin San
Marco,li faceuano le ceremonie predette.L'anno 959. ſile
uò da Rauenna Pietro Candiano,al quale ſi mādarono duc
ambaſciadori, & gli andò incontro il Veſcouo diCaſtello ,
con forſe 200.legni. Et l'anno 1032.cenne da Treuiſo Do
menico Flabanico,accompagnato da 4Oratori, & da gran
numero di perſone. Etl'anno 125 2. Rinieri Zeno,effendo
Podeſtà a Fermo, fu condotto da dieci ambaſciadori con 4.
galee, ſotto il gouerno di Marco Ziani Conte aſſoluto di
Arbe. Et l'anno 1268. fi mandarono a Lorenzo Thiepo
lo Signor di Veia , dieci Oratori, con quattro galee. Sifc
ce il medeſinio a Giouanni Dandolo l'anno 128o.effendo
Signor diCherſo . Et Pietro Gradenigo l'anno 1288.tro
uandoſi Podeſtà in capo d'Iſtria , fu condotto da dodici
Oratori con cinque galec . Gian Delfino l'anno 1356.
vſcito
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 183
vfcito di Trcuiſo doue era aſſediato dal Red Vngaria,giun
to a bandiere ſpiegate a Mergara , fu incontrato dalla Si
gnoria colBucentoro . Lorenzo Celli l'anno 1361. tro
uandofi Capitano del Golfo , hebbe 12. oratori con diverſi
legni armáti . Andrea Contarino ,ch'era fuggito dalla Pa
tria per non eſſer creato Doge, l'anno 1367.hebbe 16. am .
bafciadori,con gran numero di legniarniati cho gli anda
rono incontro . Et Antonio Veniero , l'anno 1 38 1.eſſen
do Capitano in Candia, fu da 12. ambaſciadori & da 6.
galee accompagnatoalla citta che lo riceuè con infinita al
legrezza. Ma sil Principe è dentro ,trouandoſi nel nu
mero de i Quarantuno , reſta in palazzo . Et ſe foſſe a
caſa ſua , i Saui del gouerno , lo vanno a leuare, & con
dotto in Palazzo , ſi fa poi quanto s'è detto di ſopra.
Alle preminenze date & concedute , o perleggio per
vſo a queſto honorato perſonaggio , fu aggiunto, chenel
le fue andate publiche nella città, per ordine dell'anno.
1327.foſſe accompagnato da i Conſiglieri, da i Capi di 40
Criminali, da i Capi de i Signor Dieci, da iSauidel Cons
ſiglio, da gli Auogadori, da i Procuratori di San Marco ,
& da certialtri Magiſtraticompreſi dalla predetta legge.
Ma nelle priuate, fu ſtabilito che haueſſe in compagnia
per lo meno 4. Conſiglieri coni Capi di Quaranta, & altri
ſuoi famigliari. Percioche è conueneuolech'egli , al qua
le ſono ſtati conceduti tanti ornamenti da i Principi eſter
ni, & dalla Republica, la cuimaeſtà egli rappreſenta con
la perſona , habbia debita accompagnatura di huomini
tutti di panni lunghi & ſenz'arme, con manifeſto indi
tio ch'il uero Dominio debba eſſer uolontario , & per
amore , & non violento & con tema. Andando adun
que in trionfo & con ſolennità , porta con lui fra l'al
tre, ſette coſe degne di confideratione , & dimoſtratri
ci della ſuamolta eccellenza : Le quali egli hebbe da i pri
mi Principi del mondo , cioè da i Pontefici & da gli İmas
peratori.
La prima è un drappello di ottoStendardi di ſeta ,"la
uorati a oro ., i quali gli furono donati da Papa Alef
fandro
DELLA GRANDEZZA
ſandro. Concioſia ch'hauendolo il Ziani accompagnato a
Roma inſieme con l'Imp.Federigo , ilpopolo Romano v
ſcà loro incontro co trombe & Itendardi,onde il Papa uol
leche l'vna coſa & l'altra foſſe del Principe & de quoi ſoc
ceſſori,per eterna memoria della corteſiaricevuta dalla Ro
pub . poich'ella lo haueua coſi religiota & ualoroſamente
difeſo . Queſti gli precedono a due a due, & ſono di quat
tro coloridiuerli,cioè due bianchi,due roſſi,due turchini,
& due pauonazzi. I bianchi hanno ſignificato di pace,i rol
ſi di guerra,i turchini di lega, & ipauonazzidi tregua.Et ſi
portano con queſt'ordine,che ſe la Repub.ha pace, i bian
chivānodināzia gli altri ſci,ſeguerra,iroſi,felegai turchi
ni,& ſe tregua i pauonazzi ſonoiprimi ad eller portati. Si
gnificano parimente Imperio alloluto ſenza alcuna lupe
riorità . Percioche i Prinsipiliberi, & non dependenti dal
.

l'altrui arbitrio ,tengono ſu le piazze publiche gliſlendardi


diritti & aperti, ſi come affermano i Legiltiin diucrli trar
taci, & comeſivede in piu luoghi; & fi dimoſtradai noſtri
peritreitendardi di piazza.
La ſeconda ſono le trombe d'argento , le quali nel prin
cipio furono quattro ,ma l'anno 1289. ſe ne aggiūſero due,
& furono alpeſo di24. marche, & l'anno 1318. li fecero di
30.marche per maggior degnità. Erano altre uolte di lun
0

ghezza coniele trombe comuni,ma Nicolò Marcellolc


riduſſe al termine che elle ſono al preſente.
La terza fu un bianchiſſimo torchietto , chiamato Ce:
ro .Queſto è portato da un cherico ueftito dipauonazzo
o'di roſato, & dimoſtra l'affenſo del Papa,allora che il Prin
cipeglipromeſſedi procurar la pace per lui,nelqual propo .
ſito il Dandolo ſcriue, Cui Dux zelo fideiaccenfus , fe &fubditos
offerens,deprocurandapace requiſitus,Papa,Duci conſenſum prebuit.
Tunc in buius oblationis memorium , ccream dealbatum Duci & fuc
cefforibus,congruisfolemnitatibus,deportandum contulit.Dimoſtrar
anco la patronia del Principe nella Chieta di San Marco .
Perciochepiacquealla Rep.chequella Chieſa edificata con
la propria facultà, da i prinii Dogi che portarono & ferma
rono il Trono Ducale in queſta città, fofic (afſcntendo a
ciò
.

ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI 184


ciò con diuerſe gratie, diuerſi Pontefici) lorocapella parti
colare, & ui haueſſero (come in coſa propria) aſſoluta aut
torità.Etpero egliui mette il Primicerio, ui elegge 24.Cap
pellani che hoggi ſi chiamano Canonici, ui laſcia un pal
lio d'oro per l'altar grande,ui appicca dopolamorte il ſuo
Scudo con la ſua inſegna,ui ordina,ſe coſigli parç, la ſepol
tura , & finalmēte ui fa diuerſe altre operationi,che perho
ra laſceremo diragionare.
La quarta è lo Stocco con gli ſproni d'oro hauuto quaſi
nel primo principio delDogato da gli Imperatori Grecia
i quali iPrincipi Veneti conſeguirono diuerſe degnità &
titoli illuſtri, comeſidirà piu innanzi,2 & poiconfermato
dal Papa.
La quintaè la Sedia o ſeggio cheſi dica.La qualeoltra che
nelle ſacre lettere,ſignifica ſtabilità & fermezza ,è anco ſe
gno didegnità & preminēza,poich'ilSignorſiede,& ch'il
luddito ſtà in piediallapreſenza fua.Percioche, ſecodo Bal
do in l.quoties C.vbiSenatores,& tutti gli altri Legiſti, co
lui che liede,è in piu ſegno di honore,che non è coluiche
non ſiede. Et queſta Sede egli hebbe dal medeſimo Papa .
Concioſià che eſſendo inſieme con l'Imp.& col Doge, &
vedendo ch'egli ſtaua inpiedi, non ſopportãdo in huomo
tanto degno,atto coſiprivato ,comãdoche gli ſi portaſſe la
ſedia.Etuolle che perl'auenire,trouādoſi inſieme co primi
Principi del mondo, quantunque foſe loro inferiore, ſe
deſea paro con gli altri.
La feſta furono iguanciali, chiamati comunemente Cu
fini dimoſtratiui di ripoſo,perche per l'ordinario ſi metto
no ſu le ſedi, per ornamento & per commodo de i Si
gnori.
La ſettima fu l'Ombrella, dátali dal predetto Pontefice.
Percioche eſſendogiunti in Ancona per andare a Roma,
preſentate due ombrelleda gli Anconitani, l'una per il Po
tefice,l'altra per l'Imperatore, allora il Papa fece portarla
terza & diffe. Deferatur tertia, Duci Venetiarum , cui merito cona
gruit,quinos ab affu turbationis liberans,in refrigerio pacis pofuit.
quod bene Vmbrella ſignificato in cuiusrei memoria , Duces Venetia.
tum
DELLA GRANDEZZA
rum volumus in fuis ſolemnitatibus uti, coſi ſcriue il Dandolo
nel x.libro. &coſi comando che ſiportafle la terza al Prin
cipe, acciocheefiendo ella ſegno di refrigerio,comeeſſo di
ce,li dimoſtraſſe in perpetuo , per le fatiche fatte per lui,
qual foſſe ſtato l'animo pronto & ardentedella Rep.Venc:
tiana,per mantenimento dellareligione,contra ſi granda.
Qerſario.Volleoltre a ciò chefoſſe honorato come Re, poi
ch’il Papa,l'Imperatore,& i Re conſacrati & vnti, camina
no ,quali come coſa ſacra,ſotto l'Ombrella.ll quale honore
ſenz'alcun dubbio lo rende fimilea i Re.Pero diuerſi Pon .
tefici pafiati, & ſpecialmente Pio Quarto connumerauaco
faldo giuditio , gli ambaſciadori di queſtaRep. fra quelli de
i Re . Percioche ſapeuamolto bene,che gli antichi Impera
tori haueuano fommamente honorato , non pure il Do
ge, ma anco la Prouincia de Dogi con titolo di Regio. Cô
cioſia che l'anno 840. Lothario Imp. ſcriuendo a Pietro
Tradonico Doge duodecimo, vſauaqueſteparole .
Etvolümus ut omnes hominesveſtros , poftquampa
Etum anterius fa&tum fuitRauenna, qui ad nos confum
gium fecerunt,fieos inuenire potuerimus ,ad partem
veftram reftituamus. Similiter repromittimus vobis
vthomines Chriſtianos de poteſtate vel Regno Domi
nationis Veſtre,ſcientes, nõ emamusnec uenundamus,
nec pro quolibet ingenio tranſponamus vt captiuitatem
patiatur.
Et l'anno 111. Henrico V.ſcriuendo a Ordelaffo Faliero
Doge 33.diceua.
Etquiaipfiusrei efficacia , fapientum iudicio, fa
piens atque diſcretus VeneticiRegni Rector extitit, com
egregiafides pure dilectionisexhibitioquam ſem
per erganoshabuit tnoftrum Imperium , cum inom
nibus
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 185
nibus nobis commendabilem exhibuit , dignus eius tt)
honeſtus interuentus, apud noftramImperatoriam ma
ieſtatem ,locum vtpote'amici cariſsimi e viri ſapien
tiſsimi venerabiliter obtinuit etc.
Et l'anno 11 ; 6.Lothario II. cöferma il medeſimo a Pietro
Polani Doge 35.Et l'anno 1177.Federigo Barbaroſſa a Seba
niano Ziani Doge 38.Etl'anno 1194.Hcnrico VI.ad Henri
co Dandolo Doge 40.Et l'anno 1209.Othone Ilh.a Pietro
Ziani Doge 41.& al predetto Ziani Federigo II.l'anno 1220
chiamando tutti, Regno Venetico queſto Stato . Però Or
delaffo Faliero chefu Principe di gran cuore, hauendo fat
to per certe occaſioni corſe fra la Rep. & alcuni partico
lari vn priuilegio a un moniſtero di Belgrado nella Dal
matia , diceua fra l'altre clauſule queſte parole . Volo er
go Ducali & Regali auctoritate conceſsiones firmare ☺c. Et per
che noi dicemmo di ſopra che il Doge era quaſi come
annouerato fra i Principi Sacri , voglio aggiugnere in
queſto luogo (a propoſito della ſua degnità )ch'eglihaue
ua alcune preminenze molto notandc,comicii vede por lo
ſtromento della traslatione del Veſcovado di Malamocco
alla città di Chioggia , & della donatione fatta dell'Iſola di
San Giorgio Maggiore, allo Abate Giouanni Moroſino
l'anno 98 2. & della permutatione di San Cipriano di Ma
lamocco a Murano . Et ſi legge,che l'anno predetto Tribu
no Memo Doge 24. dopo il contenuto della donationc
ſoggiugne. siquis hoc decretum corrumpere volucrit, ana: hema
tis pæna muletetur , che non vuol dire altro , ſe non che ſia
.

[ communicato.Et Pietro Orſeolo Doge 25.hauendo l'an-.


no 1006.donato alla Rep. 12 500. ducati d'oro del ſuo, dice
quaſi nel finedello ſtromento .

Hanc meam difpofitionem firmam t inconuulfam


ſtare perpetuis temporibus volo , ita ut nemo ſucceſſo
rum mcorum Ducum , nequefubditus
Ааа
ſibi populus, temes
DELLA GRANDEZZA
temeraria voluntate de predi{to numero diminue
re præfumat , neque aliud ,quàm a me conftitutum
eft facere . Si quis hoc facere præfumpferit , habeat
ſibi in contrarium , Patrem , Filium , & Spiritum
Sanctum ,ég fub anathemate 318. Patrum conſtitutus
permaneat, ttcum improuido Chriſtiproditore,infer
nali damnetur incendio , e nunquam ſuam merea
turimplerevoluntatem & c.
Ch'egli delle la benedittione,lo habbianio per vnoſtromē
to di Pictro Polani Doge l'anno 1130. nel quale regolata
la proceſſione cheſi faceua per la purificatione di Noſtra
Donna,a 2.dì Febraio, dice nella riforma.
Sane præceßoresnoftrivirireligioſi,videlicetclerus,
ac populus, pia cum deuotione depoſuerunt &ftatue
runt , ut in unoquoque anno , in purificationis Sancta
fefto,ad honorem & laudem Dei,ſeu tt Bea
Mariæ
tæ Marie ſemper Virginis Dei genitricis, proceſsio
Scholarum fieret,qua ab ipſisquorum exercitioaptan
tur,eorumdem cura, ipſe ſcholepurificationisS. Ma
rie die vfquead Ducis Venetiarum Palatium debe
sent duci,Ibique benedictionerecepta , quæ a Domino
Duce, prodignitate Palatj datur , deberentducida
prouehiad San&tú Petrum CaftellanúEpiſcopatu etc.
Et certo conogni debito di ragione.Percheſe ſiriguardaal
la nobiltà di Venetia , la quale perla nouità :dell'origine
ſua , per la grandezza delle coſe fatte da lei, per la forma
del ſuo marauiglioſo gouerno , per l'accreſcimento del
· P'Impcrio , & per la copiadellericchezzcacquiſtate tuol
con avir
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 186
tuofa fatica & induſtria , ſopraſtà a tutte l'altre città d'Ita
lia , & ſefiriguarda anco ch'ella ha edificato tanto gran nu
mero di Chieſe,di Moniſteri diSpedali, di Oratorij & d'al
tri luoghipij dotati dalei, & che ha finalniente ridotto a
cultura, le paludi ouefono ledetto Chiete, riparando dicon
tinouo all'empito de fiumi, & alia furia del mare, con ſpeſe
ccceffiue a benefitio della religione & de luoghi facri, non
douerebbe parer coſa ſtrauagante, ſe ilPrincipe haueſſe la
cura particolare, comedicoſa ſua propria .
Ma paſſando piu oltre, è notabile & degna coſa la mate
ria detitoli,dequali ſi ſeruirono i Principi noſtri ne tempi
a dietro.Queltifnrono di tre maniere.L'ynaera propria &
fignificatiua del Dominio ch'eſſo teneua, uariata però nel
le parole,ſecondo lauolontà diquelDoge che ſottoſcriue
ua.L'altra era eſpreſliua didegnità riceuuta dagli Imperato
ri Greci,co quali i Veneti dal canto loro, furonoſempre co
giunti in amore. La terza eraceremoniale & dimoſtrati
ua di reuerenza & di honore. Maquelta terza maniera di ti
i toli riceuuti in diuerſi ſecoli da diuerſi Dogi , ſi rimoſſero
poi &mutarono ſecondo l'occaſioni & itempi . Quanto
adunque alla primaqualità de titoli propri & di dominio,
ch’i Dogi uſarono nelle loro patenti, priuilegi, & tcriitu
re,habbiamo,che Angelo Participatio l'anno 809. (prinio
che fondaffe la ſua ſede in Rialto , ſecondo la comune) ha
uendo per compagno Giuſtiniano ſuo figliuolo , ſcriveua
in queſta maniera. NosAngelus & lustinianus , per Dininam
gratiam Veneticorum Prouinciæ Duces & c. Et Giuſtiniano mede
Simo dopo la morte del padrevſaua. Ego Giustinianus Pro
uincia Veneticorum Dux , Pietro Tradonico diceua, Dux V e
neticorum , & Orſo Badoaro , Nos Vrfus, diuino fretus auxilio,ve
neticorum Dux , Pietro Orſeolo fu il primo che ſi ſottoſcri
uelle Dux Dalmatia , perche andando in perſona l'anno 99r.
contra i Dalmatini prele Zara , Lelina,Raguſi , Scbcnico ,
Traù ,Pola, & Parenzo con altre città , onde hauendoelio
con ſingolare eſſempio di notabil valore, ampliatolecole
della Rep.meritò il titolo predetto. Othonc Orſeolo ſcriue
na . Nos Otho per auxiliarem gratiam diuinam Dux . Et Pietro
Ааа 2 Or
DELLA GRANDEZZA ,
Orſeolo l'anno 1906. Ego Perrus Dei fauente numine, Venetico
Tum Dux . & VitalFaliero, Nos Vitalis Faletro , diuine gratiæ cu
largitate, Veneris ☺ Dalmatia Dur.Ordelaffo aggiunſe Croa
tix : perche le ſue impreſe gli riuſcirono felicemente in
quclla Prouincia.Henrico Dandolo Doge 40. diceua Hen :
ricus Dandulo Diuinæ gratia Venetiarum , Dalmatia, atque Croa
tiæ Dux , Dominus dimidia & quartæ partis totius Imperii Roma
nie . Perche ſotto lui , che fu l'anno 1202, fi fece il notabi
liſſimo acquiſto della città di Coitantinopoli in compa
gnia de Franceſi . I quali tutti titoli diverſamente con
diuerſe parole cſprelli da i Principi ſopradetti , furono
regolati per legge l'anno 1360. l'er uigor della quale li
itabilì , che con queſta parola , & cetera , fi foplifte a
quanto li poteile dire , & ch'il titolo ordinario per fem
pre , folle in qucíta maniera . Joannes Delprinus , Dei gra
tia Dux Venetiarum cetera . Et coſi s'è continouato
fino a tempi noftri . Et veramente con indicibil mo
deſtia della Republica, ſe li riguarda alla potenza , alla auts
torità , & alla degnità del ſuo nobiliflimo Stato . Quan
to poi a titoli etpretsifliui di degnità ch'elli hebbero da
gli Imperatori di Oriente nel principio del Dogato , fu
rono diucrli, & grandemente ſpendidi & illuitri. Per
cioch'era coſtume di quella Corte , di fare dono altrui ,
con aperta dimostratione di ſegnalato fauore , de tito
li deil'imperio . Onde fu introdotto , che incontanente
creato il Doge, mandaua all'Imperadore, o figliuolo , o
fratello , o nipote , accioche reitringendoſi inſieme in
piu ſtretta fainiļiarità con quei Principi, ne riportal
fero vuili & degnità per il Ducato loro . Onde poi fatti
habili, a un certo modo , coderti titoli , poteſſero perue
>

nire piu ageuolmente alla elettione del Principato : co


ſtumandoli allora d'eleggerſi huomini ricchiſſimi , &
fra gli altri riguardeuoli per grandezza& degnità. Era
no adunque i titoli ordinarij de i Dogi. Hypato lmpe
riale', Spatario , Prothoſpatario , Archiſpato , Protho
leuafto , Prothofedro , Patritio Inperiale, & ſimili.I qua
li nella lingua noſtra ſignificauano , Conſole Imperia
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB .XT. 187
le,Enſifero,o portator di ſpada Imperiale,Primo Enſiferos
Arcienſifero , ouero Supreno Enlifero , primo Auguko ;
Gran Camerario , quali padre dell'Imperadore & c.L'an
no adunque 829. Giuſtiniano Doge decimo ſottoſcriucua
Ego IuftinianusImperialis Hypatus. Orſo diceua Nasvrſus di
nino fretusauxilio Imperialis Prothofpatarius , Pietro Tradoni
co . Ego Petrus Dux , ac Spatarius, & Vital Faliero.Nos Vita
lis Faletro Dux,ac Imperialis Proshoſeuafton .è Il medeſimovſa
ua Vital Michele l’anno 1097.Et il Seluo ſottoſcriucua.Do
minicus Siluius Dux & Imperialis Proibophedro, & Domenico
Contarini.Doninicus Contareno Dux , & Patritius Imperialis. Ar
cbifpatus .Mal'anno 1360. comes'èdetto di ſopra,ſi proni
.

denella forma che noi vediamo al preſente. Gli furono


oltre a ciò dati i terzi titoli di honorificenza, non pur da i .
priuati , ma da gli Imperadori di Ponēte,di Grecia,daiRej
da i Duchi,dalle città foreſtiere d'Italia, & dalla Rep.mede
ſima, co quali ſimoſtrò ſemprein ogni ſecolo reuerenza ,
& riſpetto alla perſonadel Doge,comea Principe d'impoe
1 tanza,& comea capo di gouerno eccellente. L'anno 1049.
Domenico Contarini, VitalMichele, & Ordelaffo Faliero,
furono con diuerli altri Dogi intitolati.
GLORIOSO, per le ſcritture che viuono della Rep. &
degli Imperadori.
GLORIOSISSIMO, ſcriſe Lothario Imp.a Pietro
Tradonico " :1911 ! :) :::
MAGNIFICO, ſidiceual'anno 1071. & 1268.al Seluo
& a Lorenzo Thiepolo . I

ILLVSTRE, era intitolato Pietro Ziani,da Federigo


Secondo Imperadore .
ILLVSTRISSIMO, lochiamauano,l'anno 1218.ipo
poli della Dalmatia, & dell'Iſtria.
CLARISSIMO , gli dicçuaRoberto Imp.di Coſtanti
nopoli, & fcriſſe anco
PRECLARISSIMO , DuciVenetia,Clariffimi SocijImpe
rü notri .
EGREGIO ET ILLVSTRE , era il titolo che gli
daua Andronico Imp.
EMI
DELLA GRANDEZZA
EMINENTISSIMO , nello ſtromento doueſiuietá
il portar armio ferro ai Saracini.
INCLITO , l'ordinario delle ſcritture publiche , & pri
uate de noftri.
STRENVISSIMO , vsò l'anno 1 101.Calomano Rc
d'Vngaria .
SAPIENTE ET DISCRETO , diceuano Henri
CO 4.& Henrico 6. Imp.
CHRISTIANO, ſcriſſero imedeſimiImp.a VitalFa
liero , & al preceſſore.
ALTISSIMMO, FORTISSIMO , ET POTENSSIMO,
fcriucua Iacomo Thiepolo Podeſtà di Coſtantinopoli l'an
no 1227 in queſta maniera . Nos lacobus Theupulo de mandato,
· Altiffimi , Fortiffimi arque Potentiſsimi Domini méi Ducis Venetia
rum ,Poteftas & c.
SERENISSIMO ſi troua per le ſcrittore dell'anno
1095.che dicono, Reſidente Vitale Faletro Sereniffimo Ducein pu
blico Palatu placito. EtPannò 1394. in vna compoſitione del
la Rep.con Theodoro Delpoto nella Morea ſi legge. Tacia
taque conſideratione indu &ti, Sereniffimus, & Eccellentiffimus D.Ano
tonius Venereo,Dei gratia Inclitus Dux Venetiarum & c.ilqual tito
lo finalmente reſtò inſieme con queſto altro ,
ECCELLENTISSIMO , vſato fino dell'anno 971.
per eſſer conueneuole a tanto Principe,partorito dalle leg.
gi in città natalibera & chriſtiana gia 1160.anni , & legit
timamente eletto , & conſeruato di tenipoin tempo dalla
Rep.non mai corrotta .
Oltra alle predette coſe, piacqueal Dominio,che il ſuo
Principe foſſehonorato diqueſta altrapreminenza come
ſuo capo ; cioè. Che le ſcritture publiche di qual ſi voglia
Conſiglio , & lemonete foffero inſcritte col nome ſuo . Er
quanto alle ſcritture, ogni atto di qualunquc Collegio , o
Conſiglio ridotto in publica forma dalla Cancellaria ,ha
nel ſuo frotiſpitio il nomedel Doge, quaſi ché tutte l'eſpe
ditioni ſi facciano per ſuo mandato . Et di ſotto pendela
.

bolla di piõbo, la quale ha dall'uno delati ſcolpito dimez


zo rilievio yn San Marco in piedi, col Doge dinanzi ingi
nocchione
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB.XI. 188
nocchione per piu reuerenza, che auanti all'an :10 1473. li
faceua in piedi; il quale riccuelo Stendardo . Et dall'altro
è ſcolpito illiio nome, in queſta maniera, Nicolaus de Ponte
DurVenetiarum oc.Il quale vſo del piombo ſenz'alcon dub
biofuintrodotto ne primiprincipij,o della Rep.o della ſua
erettione in Ducato . Ma percioche con la lunghezza del
tempo è preualuto nelle menti de gli huomini queſto er
rore, che il bollare in piombo ſi haueſc da Papa Aleſſan
drolll. conferinato poida gliſcrittoripoco diligēriin cla
minar queita parte,mipiacedi ſoggiugner queſtepoche pa
role,intorno a queſtofatto, acciochela verità ( ſe perauen
tura l'ardir mio non è troppo ) fino aqui non conoſciuta
per la poca cura dei noſtri Chroniſti, ritorni a ſuo luogo .
Dico adunquecheil Doge,inanzi ch'lPapa,non pur venif
ſea Venetia , ma che foflcanco Papa , bollaua in piombo .
Queſto appariſce per un priuilegio diVital Michele,al qual
ſocceffe il Ziani l'anno 1173.Conciolia che hauendo ilMi
chele conceſſo agli huomini dell'iſola d'Arbe, cheelegeſie
1 ro il Conte a uolontà loro ( ſi come anco ſcriue Andrea
Dandolo ne ſuoi Annali ) mandò loro la bolla col piobo
pendente : nel qual piomboè ſcritto dall'uno de latipun
talınentecoſi. VI . MICHAEL DEI GRATIA
VENET . DALMATIAE ATQ . CROATIAE
DVX . & dall'altro , è l'imagine del Doge dinanzia San
Marco , la qual bolla ſi ſerba ancora nell'archiuo della ca
mera d'Arbe. Appariſce parimente per quattro ſottoſcrit
tioni fatte,in quattro ſtroinenti pattualil'anno 1150.ven
tiſette anni inanzi chePapa Aleſſandro venifle a Venetia,
contenenti la deditione diPola ,di Rouigno, di Parenzo,
& d'Omago alla Rep .daun Viviano Notaro Veneto ,che
viſe del 1 200.ventitre anni dopo la mortedel Doge Zia
ni . Il quale hauendo fatta la copia de detti ſtromenti cele
brati dal Doge VitalMichele nell'anno 1150. ſottoſcriuc
in queſta maniera. Ego Viuianus Scriptor, Notarius, & Iudex
D.Henrici Imperatoris,Autenticum iftum ,cum tribusſigillis cære ſi
gillatum , uno figillo deplumbo pofitoper memoratumDucem ,uidi
O exemplaui . Etappariſce yltimamenteinAndrea Dando
lo ,
DELLE GRANDEZZE
lo,ne ſuoi Annali,doue ragionando di queſta materia affer
ma, come teſtimone di veduta, dihauer letto le commer
ſioni del DogeZiani fatte l'anno 1173.agli ambaſciadori
mādati da luia Emaguello Imp. di Coſtātinopoli,ſegnato
col piombo ,dicendo. Horum autem legatorum commiſſiones,bul
la Ducaliplumbea communitas uidi & legi. Quod opinionem affe
.

rentium Alexandrum Papam , cum Venetijs foret,Duci primotunc


habuifſe , excludit. Et loggiugne piu oltreneldecimolibro ,
che ilpredetto Papa confermoğltanticouſodel Doge;do
ue effo dice. Dux itaque Imp. Legatos mittit , & dulcia epigram
mata , folita bulla plumbeacommunita, quam Alexander confpiciens
laudauit , Ducem ſuas literas totaliter figillare, approbauit & c.
Adunquel’vſo delpiombo non fu introdotto per concef
Tione delPapa. Et'ancora ch’il Sabellicolia di inolta fede,
però la coſa ſta pur coli come io fcrino . Quanto poi alle
monete, la Repub. uolle ch'elleſi conialſero colnome del
Principe ſuo: manon gia con l'effigie, o con l'imagine di
ello. Percioche eſſendo l'effigie per ordinario,ſignificatiua
di Dominio aſſoluto , ficomeli uede per le nionete degli
Imperadori antichi, & deiPrincipi eſterni, no pareua che
ſtefic bene, che in qſto noſtro s'oferuallcatto alcuno che
haueſſe dell'aſſoluto. Etperò hauendo Nicolo Trono,per
corregger la corrutela introdotta dalle perſone cattive ,
nell'adulterar l'oro, & l'argento , ſcolpita la teſta ſua nella
moneta che ſi chiamaua Trono, dal nome ſuo: fu per leg.
ge dell'anno 1485. uietato, ch'il Doge nõ mettelle il ritrat
to nelle monete. Il medeſimo fu prohibito dell'inſegnc,
& dell'armi l'anno 1471. le quali egli non può nedipigne
re , ne ſcolpire in alcun luogo col Corno Ducale,nc portar
nelle galee ſu le bandiere: fuori chenelle fabriche del palaz
zo . Et chiara coſa è,che allora che Rialto fu edificato ,iVe
neti cominciarono a ſpender moneta propria ; ma ſola
mente di rame,ſi comeatteſta Caſſiodoro Senatore, chefu
a Venetia l'anno 77.dopo l'edificatione di San Iacomodi
Rialto , co queſte parole. Moneta illic quodammodopercutitur
uifualis, & c. Creſcendo poi laRep.dalla parte dimare:& fa
cendoſi lacittà tuttauia maggiore ,s'introduſero da Prin
cipi
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB.XI. 189
cipi le monete d'oro & d'argento .Ondeèmanifeftamen
te falſo , che Ridolfo Imperadore delle licenza la prima
volta alla Republica,diconiar la moneta. l'ercioche, per le
parole delmedeſimo Ridolfo ſi comprende, ch'i Principi
Veneti antichi la coniauano ſenz'altro .Dimaniera che no
concede, come dicono gli ſcrittori, ma conferma l'uſo del
batter moneta ,fatto ab antiquo da i noftri Dogi.Et le paro
le del priuilegio ſuo,ſotto la data dell'anno 924.alli 19.di Fe
braio in Pauia , dicono in queſta forma. Simulque eis Numi
monetam concedimus,fecundum quod eorum Prouinciæ Duces,a priſcis
temporibus, conſueto more habuerunt. Sopra la qual materia fa
uellando anco il Dădolo negli Annali, dice queſteparole .
In eodem priuilegio declarauit, Ducem Venetum poteftatem habere fa
ciendimonetam ,quia ei conftitit, antiquos Duces,hoc continuatis tem
poribus, perfecije.
Volle parimente la Repub cheil Tenipio di San Marco,
foſcCappelladel filo Principe,con 24. Cappellani al ſerui
tio ſuo,eletti da lui di tempo in tempo . Oltre a' quali l'an
no 1275.gliene conceſſe un'altro particolare in palazzo co
vncherico.Et ordinò p legge del izu.cheandalle in Chic
fa al diuino officio , tre uolte la ſettimana , & anco tutte le
felte principali,accioche foſſe ſollecito in ogni luogo, alle
cofe della religione.Appreſo queſto,gli conſtituì 25. Scu
dieri con honeſto ſalario, con auttorità ,che nelle coſe ciui
li poteffe giudicarli fino adun certo ſegno. Et l'anno 1471
ordinò ,che ſi puniſſe tutti coloro , cheingiurando il Doge
in paroleo in fatti, non gli haueſſero quel debito riſpetto
che ſi conuiene , comniettendo i prinii al giuditio de gli
Auogadori, & i ſecondi al Coſiglio de Dicci.Piacque fimil
mente, che in certo tēpo dell'anno ,faceſſe come uero Prin
cipe,un donatiuo alla nobiltà, quali come padre a tanti fi
>

gliuoli in guiſa dimancia.Et percioche neprimi tempi, il


dono era di coſe mangiatiue, Gi tramutò in una moncta di
argento , con queſta inſcrittione.NICOLAI DE PON
TE MVNVS ANNO SECVNDO . Et perche ſi
reſtrignelli ancora molto piu con la nobiltà ,s'ordinò, che
ogni anno facelle quattro Conuiti, accioche comunican
Bbb do
DELLA GRANDEZZA
do in quell'occaſione la ſua conuerfatione con diuersi no
bili d'ognigrado & età, veniffe a lembianza dei conuiti pu
blici dei Lacedemoni , a participar difelteſſo con tutta la
Republica : poiche il mangiare inficmefu riputato , non
pur da Platone , mada molti altriSaui antichi, de quali ne
fauella alungo Athenco , comevn ſacramento reftrittivo
della vera amicitia .
Il primo lo celebra il giorno della feſtiuità di $. Stefano
primo martire . Percioche eſſendo ſtato portato il ſuo cor
poa Venetia l'anno 1109. & riceuutodal popolo con ſom
ma letitia, il Principe fu inuitato alla ſolennità , la quale fit
fatta nel portarlo,a S.Giorgio Maggiore . Et cgli allora,co
medicono alcuni , fiobligo di viſitarlo ognianno in per
petuo, il dì di Natale . Et facendo il medeſimo la mattina
ſeguente, ch'è a ventiſei di Decembre , ritornato a palaz
zo , reſtano alſuo conuito , ſei Conſiglieri, fei SauiGran
di , cinque Saui della guerra , detti hora di terra fernia , tre
Capidella Quarantia Criminale, tre Auogadori, tre Capi
del Conſiglio de Dicci, due Cenſori , tre Giudici di Pro
prio , & il Cancellier Grande, & i due reggimenti, che
portano lo Stocco in trionfo dietro al Principe, con due
compagni.
Il lecondo lo'da il giorno folenne di San Marco. Per
che fattaſi la mattina la proceſſione dalla Chicrelia , &
da tutte le Scuole Grandi, con belliſlimo apparato di
ricchiſſima pompa , il Doge dopo gli offici diuini , ri
tiene con lui la Signoria , oltra alla quale vi ſono , venti di
giunta, con tutti gli altri, dalli Quarantaunoinfuori cheſi
difle di ſopra.
Il terzo lo fa nel giorno della Aſcenſione. Percioche
hauendo Papa Alellandro giudicato (per la vittoria che
hebbe la Republica, di Othone figliuolo diFederigo Impe
radore a Saloro in Iſtria ) ch'ella folle Signora del mare ,
( giuditio confermato poi molte volte , & ſpecialmente
dall’Abate di Neruefa per nome del Papa , nella contro
uerlia , che hebbero gli Anconitanicoi noftri, quanto al
poflello del mare) il Principeandando a i Caſtelli col Bu
Centoro ,

1
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 190
eentoro , lolato il mare con belli a ceremónia ,ári .
tornato a palazzo ,reitino con lui la Signoriricon diverti
altrid'otticij che ſono ſotto l'regadi ; cioè , i patroni del
l'Artenaic, iSignori all'acque, i Cathaucri, i sopracaltal
di , la Sanità , i signori alle legne , i tre Cotimi d'Alellan
dria , di Damaſco , & di Londra, che ſono due huomini
per officio , i Signori alle RagioniVecchie , & Nuoue ,i
Camarlinghi di Comune, la Camera d'impretto , i dieci
Saui ,itre Saui ſoprai conti,iProueditori diCamune,i So
pra Datij , ſopra le Camere,& ſopra i Banchi,le Cazude, &
gli AuogadoriFiſcali, quando vi ſono .
Il quarto & vltimoa i quindicidi Giugno , nella feſtiui
tà di San Vito & Modeſto . Conciolia che l'anno 13 10.fi
ſalud in cotaldi, la Republica dalla congiura di Baiamon
te. Il quale eſſendo ſtato figliuolo di Doge, ricchiſsimo di
facultà, di gran ſeguito , & picno di ſpirito tirannico , in
citato da ſuoipiu congiunti, machino contra la patria . Et
hauendo atlàlita la piazza con gran moltitudine dimalfat
tori, fu rotto da Pietro Gradenigo allora Doge , & man
dato in eſilio . Eti complici & dependenti furono feuera
mente puniti. Per la qual vittoria il Doge viſta la Chicfa
de i predetti Santi, & fa il conuito alla Signoria, alla Qua
rantia Criminale ,a i Saui degli Ordini, a iSignori del Pro
prio, & alli due dello Stocco . Ne quali tutti lauti & rega
li conuiti, & regolati in altra forma che non erano i conui
ti ſeditiofi, & įtropitoli de i Lacedemoni , ſieſſercitano
anco attionivirtuoſe . Percioche benc fpeflo dopomane
giare , vi li fanno dimoſtrationi nobili di qualche hiſto
ria,da eccellenti poeti , con concerti di muſiche, & con
altri trattenimenti honorati . Sileg. cche in uno de pre
detti conuiti in tempo del Doge Agoſtino Barbarigo:
Caſſandra Fedele giouanetta aliai bella , & illuftrc per
molte ſcienze , cantò ſu la lira verſi latini all'impro
uiſa , con tanta marauiglia de i circonſtanti , che ne
acquiſto gloria per tutta Italia. Onde fu poi celebra
ta dal Politiano , & da tutti gli huomini dotti del ſuo
tenipo .
Bbb 2 Dicde
DELLA GRANDEZZA
Diede ancola Rep. preminēzaal figliuolo del Principe:
Percioche ordinò,cheueſtifle con habito Senatorio, & co
le calze roſſe a ſimilitudine di Caualiero, & entraſſe in Pre
gadi, & che poteſſe efter Generale in armata, & Oratoreai
Principi eſterni. Et perche viuendo Pietro Gradenigo Do
1
ge 48.niorì Bertucciſuofigliuolo,il Senatovolle,chele ſuc
funerali ſi faceflero ,nc piu ne meno, come quelle de i Pro
curatori.Et fu permeſſo che precedellea tutti gli altriperſo
naggi,dal Procuratore in fuori. Ilmedeſimoauienedel fra
tello , il qual però non porta le calze roſe. L'anno 1249. fu
ftatuito che i figliuoli di Doge non poteſſero eſercitar le
Podeſtarie cíterne. Attento che trouādoſi Podeſtà di Mila
no Pietro Thicpolo , ui fu fatto prigionedaFederigo II.
>

Imperatore, con tanto diſpiacer di ſuo padre, che la Rep.


chefommamente amaua ilDoge , ſpeſemolti danariper
riſcattarlo . La qual legge riconfermata del 1356. ſi diſteſe
anco in ogni altro nobile del Coſiglio . Perciochechiama
ti per la fama dell'integrità & bõtà loro agli altrigouerni,
s'eſercitauano ne gli offici, & magiſtrati de foreſtieri, &
ſpecialmente nelle Podeſtarie,di tanta importanza in quei
tëpi,che diuerſi diuennero colmezzo loro ſignori aſſoluti
delle città ,ſicomefecero i Torriani & Viſconti in Milano,
iRolliin Parnia, gli Scotti in Piacenza , & altri,de quali
fono piene lehiſtorie . Er fu anco proueduto l'anno 1340.
per i troppo honori che lacomo Thiepolo , & Bartolo
meo Gradenigo, amendue Principi,procurarono ai loro
parenti, che i figliuoli, fratelli, & nipotidi Doge, non
poteſſero hauere offici nella Republica uiuente il padre.
Et l'anno 1373. ſi deliberò , che figliuoli , & nipoti, po
teſſero entrar ſolamente in Pregadi, & che il fratellonon
foflemaidel Conſiglio de Dieci. Et ſi come il Principe
fuaſſoluto dalle leggi nellamateria delle pompe , alle qua
li ſoggiacciono tutti gli habitanti, & ſudditi dello ſtato ,
da lui infuori,coſi fu conceduto il medeſimo a ſuoi fi
gliuoli , fratelli,& nipoti. S'aggiunſe alle predette.coſe,
7

ch'il publico uolle , che riceuefle dall'arti ( che per leg.


ge dell'anno 1268. andauano a reuerirlo , alle quali la
Princ
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB. XI. 191
Principeſſa faceua un conuito ) & da diuerſe Caſtella &
luoghidella Rep. regalie di diuerfe qualità , date non ſo
loa luimaalla Principeſa ancora . All'incontro fi uieto
non pure a lui,maa qualunquealtro della famiglia ſua,che
non riceueſſe doni,ſenon di fiorid'acqua roſa, di odori, di
balſamo, coſe da mangiare , & di vino perfino avna certa
ſomma. Chenon riſpondeſſe nelle materie appartenenti
algouerno, & che non apriſe le lettere indirizzate al domi
nio ſenza la preſenza dei Conſiglieri. Chenon raccoman
daſſe neſſuno a qual ſi voglia giuſdicente.Che non poteſſe
ſcriuer della ſua eſaltatione,ſe non alle città ſottopoſte. Et
che non poteſle vſcir del Dogato ſenza licenza delGran
Conſiglio. Et in ſomma molte altre coſe non poteſſe fare ,
le quali pretermettiamo per breuità . Lequali tutte predet
te materie, coſi conceſſe come anco uietate,ſono con la lū
ghezza del tempo ſtate anco regolate , o riſtrette dimano
in niano ſecondo l'occaſioni & i tempi.
Et perche il Principato gli fu conceduto in vita, ſi cor
riſponde allo honore che gli ſi fece viuendo , con non
minor pompa & & grandezza delle paſſate,neltempo della
ſua morte.Ne i primi principij,morto ilDoge, ſi ſeppelliua
il giorno ſeguiente, & ſi portaua ſenz'altra ceremonia nella
Chieſa doue era l'arca de ſuoi maggiori,ouero in San Mar
co , ò doue egli ordinaua per teſtamento. Talhora auennc
ch'eſlendo morto la notte, fu ſeppellito la mattina ſeguen
te , & morto la mattina fu portato quel giorno ſteſſo alſe
polcro. La piu antica pompa funerale ch'io troui per le
ſcritture f, u quella del DogeGiovanniDelfino . Queſti fu
meſſo in Salade Signori dinotte , con gli ſproni d'oro in
piedi, & con lo Stocco nella guaina, & con lo Scudo alla ro
ueſcia cioèa capo piedi. Lo ſeguirono molti Senatori de
principali fino alla Sala, doue pocoprima s'erano congre
gati diuerſi nobili ueſtiti a bruno,oltre al numero conluc
to dei 20.che ſono elettidai Conſiglieri per accompagnar
lo . La Principeſſa in tanto ,andò in San Marco ,con gran
comitiua d'altre gentildonne; douc eſſendo dimorata per
lo ſpatio di una hora,li partì.Condotto poi il corpo in San
Marco
DELLA GRANDÉZZA BITI
Marco,da i Conſiglieri & da i Capi di Quaranta che federo
no alquanto coicoroccioſi nella predetta fala,fifecero l'ef
ſcquic, & incontanente li lonòa Coliglio per dopo nona,
perdar principio alla crcatione del nuouo Doge. Queſto
modo di ceremonia fu poi regolato in proceſo di tempo,
& ridotto a piu honorata forma. Perche morto il Doge ,
s'introdulie la prima coſa, di commettere il gouerno della
città a Conſiglieri & a Capi di Quaranta come s'è detto. Si
veſte poi il morto con lo habito ſolenne del manto di del
Corno Ducale , con lo Stocco & gli Sproni.Et publicata la
morte ſua,ſilaſcia quel giorno nella ſua propria fala. Allo
ra ſi leuano le Corti & gli offici, cioè i giudici non ficdono
a banco,fino alla creationedelnuouo Doge. Et fiferranno
le porte di Palazzo , & vi ſi tengono alla guardia glihuo.
minidell'Arſenalecon l'armi, no perch'elle vi biſognino,
andando le coſe pacificamente in città tanto religiofà &
ben regolata , ma perche vi è reſtato l'vſo antico della
guardia , la quale in altri tempi era neceſaria per riſpetto
deitumulti che naſceuano in coſi fatteoccalioni, & del po
polo che correua a ſaccheggiare il palazzo,materia che poi
fu regolata l'anno 1328.La fera ſeguente, ſi porta il corpo
in vna Sala che riſponde quafi fuiCanalgrande, chiamata
con voce antica, Piouego , che vuol dire publico . L'oue
fattoli yn Catafalco allaieminente, ve lo pongono in ci
n12 ,> con 4. gran torcic acccſe , all'intorno , & vi ſi tie
ne per tre giorni continoui . In tanto gli fannola guardia
a uicenda , alcuni della Signoria eletti a ciò veſtitidi ſcar-?
latto . Paffati i tre giorni , ſi comincia alle 21. hora a far
la proceſſioneda tutta la Chicrelia . Dopo la quale palla
te 6.Scuole Grandi, con incredibil numero di lumi & di
cere , vengono per ordine i marinari, cioè tutti coloro che
fono padroni, o di naui, o huomini principali dell’Arfena
le , con vna torcia acceſa per vno . Dietro a coſtoro ſegue
lo Scudo con l'arme del Principe (introdotte in luogo del
l'imagini de gli an ichi)il quale altre volte li portaua per
ſegno di meſtitia, a roucício, cioè col capo in giù .Ma
perche vi è ſcolpito dentro San Marco in forma di Lco
n
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB . XI 198
ne con l'ali , parendo a Padri che non foſie bene , ch'il
gonfalone della città foſle portato ſozzopra, non clien
do però morta la Republica,s'ordinodel 1423. chelipor
talle diritto ,macolſuo ſegno di fuori , voltato all'incon
tro del morto . Dopo lo ſcudo viene il cataletto , nel qua
le è ripoſto il Doge, coperto di ſopra col baldacchino ,
portato da perſone honorate : Dietro alla bara ( poi
che ſono del tutto pallati i Gieſuati, che per antico pri
uilegio vanno con numero determinato , mezzi dinan
' zi & mezzi di dietro a tutti i mortori ) ſeguita la ſua
famiglia veſtita con habito oſcuro & lugubre . Indi die
tro a coſtoro caminanoi Comandatori detti da gliantichi
Precones & Curſores , & dopo loro i Secretari di Cancel
laria , & finalmente la Signoria, con gli ambaſciatori de i
Principi, & col Senato veítito di nero. Et ogniuno dei Si
gnori ha,in caminando, dalla ſua deſtra,uno dei piu ſtretti
parenti del morto, con lo ſtraſcico, & col capo incappuc
2

ciato & coperto , & queſti ſichiamano dal volgo coroccio


fi. Dopo la Signoriauienegran parte di huomini delle pre
dette 6.Scuole,rimaſtiin ultimo per queſto effetto . Et die
tro a coſtoro fanciulli & fanciulle in gran quantità, di di
uerſi Spedali. A quali tutti per quel giorno ſi dāno larghe li
3
moſine , & fi ſuonano tuttauia le campane di San Marco ,
mentre la pompa circonda la piazza. Giunto il cataletto
all'incontro della porta principale di San Marco, ſi fernia ;
Et coloro che lo portano tutti in un tempo concordi inſie
me, l'alzano in aria & abbaſſano fino in terra a forza di
braccia , noue volte , facendo in quella maniera fare al cor
po rcucrenzaa quella Chieſa, della qual fu padrone, & nel
la qual fu publicato & moſtrato al popolo nella ſua crea
tione , & queſto parimente s'oferua ne Procuratori & nel
Cancellier Grande, ma fanno ſolamente 3. ſalti, che coſi
vien chiamato dall’vniucrfalc quel moto del cataletto . Di
quindi la procellione ſi riduce a S.Giouanni & Paolo, Do
ue apparecchiatoli per auanti vn grā Catafalco col ſuo bal
dacchino pieno di lumi, vi ſi potá fotto il cataletto . Quiui
ridotto grā popolo,li recita ſopra un pulpito ,da yno de no
bili
DELLA GRANDEZZA
bili letterati della città ,l'oratione funerale in lode del mor
to ſecondo l'antico coſtumede i Romani . La qual finita ,
fi fanno l'effequie, & il corpo ſi porta in tempo di notte da
coloro che ne hanno la cura,alla Chieſa doue comandano
i ſuoicongiunti & parenti, o il ſuo teſtamento . Il giorno
feguente li dà principio dal Gran Conſiglioalla creatione
del futuro Doge.Erinanzi ad ogni altra coſa ſi creano nel
la prima adunata,treInquiſitoride principali huomini del
loStato , introdotti nella Rep.per la vacāza,dicono alcuni,
del Doge Marco Barbarigo. Queſti rileggono l'oferationi
del Doge paſſato, & ſe habbia offeruato del tutto le leggi ſe
cõdo ilTuo Capitolare che ſichiama Promiſſione, & talho
ra hanno codānato gli heredi del morto a reſtitutione.Si
creano parimēte 5.Correttori,iquali in õl mezzo dell'Inter
regno,ricorreggendo diucrſe leggi in materia del Principe
o d'altro , o le rafiettano, o ne fanno di nuouo , & finita l'o
pera loro è finito l'offitio.Etqueſti due magiſtrati o carichi
coſi breui, hanno regolato di tempo in tempo l'auttorità
del Principe in coſi fatta maniera,ch'egliè ridotto a termi
ne conueneuole,ſecondo la forma di un governo conſer
uatiuo di una perpetua libertà , hauendo lempre l'occhio
( come dice la legge del 1275 )ch'il Principe lia Duce & nou
Duca, & legittimocapo & non tirāno. Et non ſi legge mai
ch'iCorrettori fofiero creatiſe non dopo lamortedelDo
ge,da unauolta in fuori,che fu l'anno 1327. nel quale il Do
ge eſaltando i ſuoi congiunti fuoridi modo, & contral'or
dine delle leggi , & operando molte altre coſe con loin
no diſpiacere dell'uniuerſale ,parue a Saui del gouerno,di
por freno alla ſua troppa ambitione,,ondecrearono,luiui
uente,iCorrettori:Finite le regolationi,fi fanno l'elettioni
deinobili , comes'è detto . Et fatto il Principe & publica
toſi,s'apre il Palazzo , & li fanno dimoſtrationi d'allegrez.
za,con felte,con campane,con fuochi,con lumiere,con ar
tigliarie , & con coli fatti altri modi. L'anno 1400. che fu
creato Michele Steno fifelteggiò per molti meſi. Et quãdo
fu fatto Franceſco Foſcari l'anno 1423. i piaceri , le felte & i
bagordi durarono uno anno intero . Percioche mentre ſu
.

* Pro
ET DEGNITA DEL PRINCIPE LIB . XI. 193
Procurator di San Marco, maritando diuerſe donzelle, fa
uorendo diuerfi nobili & cittadini , reſtaurando diuerſe
Chieſe, & Spedali, & finalmente ſpendendo in opere giouc
uoli, laudabili, & buone, molte migliaia di ducati, s'acqui
ftò la gratia & il fauore dell’vniuerſale. A tempi noftri le fe
ſte durano per tre giorni o poco piu . Indi a pochi meſi
vengono gli Oratori,non pur delle Città ſuddite,ma delle
cſterneancora,a rallegrarſicon lui della ſua eſaltatione. A
quali tutti il nuouo Doge riſpondendo,dimoſtra ,quanto
ello vaglia, & quanto ſi poſla ſperare nel tuo Reggimento.

ia

Ccc DELLA
DELLA VENETIA
CITTA NOBILISSIMA

deſcritta da
M.FRANCESCO -SANSOVINO ?
Libro Duodecimo .
L Principe tanto Illuſtre per coſi ſe
gnalati ornamenti ch'egli riceuc
per la lua grandegnità, & per mol
te altre ſue preminenze ,come s'è
detto nel precedente libro, fa ogni
anno diuerſeandate in diuerfi luo
ghi della Città per diuerſi giorni
feſtiui, ſolennizati, o per rito di Sã
ta Chiela , o per decreto publico ,
o per pericolifuggiti,o per voto .
Queſte andate , i Palatini le chiamano comunemente,An
dar in trionfo . Percioch'oltre che il Doge porta tutte l'in
ſegne del Principato , la Signoria allora ha il ſuo pieno ,
cioè gli aggiunti che biſognano a quelle andate . Concio
ſia cli'in quel tempo , il corpo ch'acconipagna il Principe
come capo , conſiſte di diuerſe qualità diperſone& diMa
giſtrati. Et allora vanno per ordine,& nel principio, gli ot
to Stendardi che li hebbero dal Pontefice.Šeguitano poi le
trombe d'argento , ſoſtenute dinanzi dalle 1palle di alcuni
fanciulli, Et a duca due i Comandatori,chiamati da Latini
precones. Et queiti veſtiti ſempre di Turchino , da quelli
del Proprio infuori, con habito lungo, portano in capo la
betrettarolla, con vna picciolamedagliad'oro dall'vno de
lati
DEL PRINCIPE LIB. XII. 194
lati con l'impronta di San Marco . Altre volte andauano
con vna bacchetta in mano , ma l'anno 1323. ſi diede loro
in quel cambio la berretta.Et ſono creati dal Doge al nume
ro di so.ſopra a i quali ha giuriſdictione . Dietro a coſtoro
vēgono i pifferi co i troboni,veſtiti di roſſo ,fonando tutta
uia harmonicamente . A queſtiſeguono gli Scudieri del
Doge a due a due, veſtiti di velluto nero . Indi ſei canonici
co Piuiali indoſlo ,perchefu ſempre coſtume de noſtri d'ac
compagnar le coſe temporali con la religione. Appreſſo
coſtoro caminano i Caſtaldi del Doge,& poi i Secretari del
Collegio, quei di Pregadi, & quelli del Conſiglio de Dieci,
& dopo vengonoi due Cancellicri del Doge cheſi chiama
no Inferiori & Ducali, riſpetto alGrandech'è per ſeruitio
della Rep. Er dietro a queſtiſegue il Cancellier Grande , &
tutti coltoro ſono veſtiti di pauonazzo, ma con le mani
che chiuſe, fuori ch'il Gră Cancelliero che veſte Senatoria
mente . Et immediate è il Cappellano del Principe col Za
go che porta il Cero , & col Ballottino del Doge. Poi
vengono la Sedia ,7 & il Guanciale, l'vno della deſtra & l'al
tro dalla ſiniſtra,co l'Ombrella. Et poco preſſo compare la
perſona del Doge attorniato da gli Oratori de Principi
eſterni . Et in trionfo porta ſempre il Baucro d'Armellini .
Dopo coſtoro vengono i Conſiglieri, & Procuratori di Sā
Marco almeno per legge del 1459.a duc a due,gliAuogado
rii Capi de Dieci,iSauiGrandi, iSauidella guerra, detti di
terra ferma, & gli altri Senatori , & Magiſtrati di mano in
mano ſecodo le leggi,tutti veſtiti di ſeta dicolor cremiſino
co le maniche alla Ducale,co tanta magnificēza & grādez
za che nulla piu . Et queſt'ordinanza in queſta maniera, fi
chiama,come s'è detto di ſopra,andare in trionfo .

Andata a S.Maria Formoſa.


Rala prima andata delPrincipe (mettendolenoiper
ordinede meſi in tutto l'anno ) Gi fa la Vigilia della '' u
rificatione di N.Dona che viene a due di Febraio alla Chie
La di S.Maria Formoſa per l'infraſcritta occaſione. Erano.
Ccc 3 Trieſti
** ! DELL'ANDATE PVBLICHE
Trieſtini(gēte in quel tempo auezzaallerapinc'di niare)int
uidioſi dell'accreſcimento della nuoua città , & deſideroſi
di preda, penſarono l'anno 943.(ſecondo la comune) diru
bar le ſpote con le doti. Sapuano che a 31.diGēnaio ſi ſpo
fauano le donzelle in S. Pietro alla preſenza del Veſcono
& che tutti in quel giorno concorreuano alla ceremonia .
Armata adunque vna galea,ſe ne vennero in tempo di not
te, a Caſtelloa zo. del meſ, & fi aſcoſero in Veſcovado . La
mattina ſeguente ſul colmo dell'allegrezza,affalendo la bri
gata colarmi,rapirono la roba & le donnell romor fu grā
delicome è da credere,in cofa di tantomomento.onde ar
mati incontanēte alcuni legni di huomini, per lamaggior
parteartefici di calle,& della contrada di S.Maria Formoſa;
ficorſe dietro a rapitori. Et trouatili a Caorli quel di ſtello,
doue diuideuano la preda fra loro , ſe ne fece grandinimo
ftratio , & ſi rihebbero le doti & lcdonne . Et perchei caf
fel!ari ſi portarono valoroſamente, preſentato il tutto al
Doge , & alla Signoria , fu detto loro , che domandaſſero
qualchegratia. Ibuoni huomini allora,diſſero che voleua
11o ch’il Principe con la moglie & con la Signoria, viſitaſſe
ogni anno la Chieſa della loro contrada nel dì della ſua fe
fta. Et dicendo il Principe, ET CASO CHE PIOVESSE ,
riſpolero, vI.MANDEREMO CAPPELLI DA COPRIR
VI , ET SE HARÁTE SETE VI DAREMO DA BERE .
Diquiè che il Piouano,per nomie delpopolo dona al Prin
cipe nella ſua andata ,due fiaſchi di maluagia con dueme
larancie , & glipreſentadue cappelli indorati,con l'armi
del Papa, del Principe, & del Piouano che dona i cappelli.
7

Allora fu ordinata la feſta delle Marie , la quale è chiamata


dalle leggi nobile, & famoſa .Percioche concorreuano a
vederla i popoli circonuicini, & fi faceuain queſta manie
ra . Şadunauano inſiemein Chiefa i capi di caſa delle con
trade, & ſi buttaua per ſorte quali contradehaueſſero ad
acconciar le Mariech'eſſieleggcuano,per via diſuffragij, &
fi ſpendeuano mille ducati per contrada . L'elette(ch'al
treuolte furono dodici , & del 1272.quatro per quello an
no,con queſto che ſi acconciaſſero in 6.caſc,dicela legge)
DEL PRINCIPE LIB. X11 I 195
fi veſtiuang & adornavano di gioie,d'oro , d'argento ( ſer
uendoſi anco delle corone, & deipettorali che ſi trouano
nel Santuario diS.Marco ) & d'ognialtra maggior pompa
cheli poteſſe fare a concorrenza dell'vna contrada con l'al
tra . Et la cura diqueſti ornamenti ſi'commetteua ognian
noa i primi capi della contrada .Et queſta impreſaera cer
cata con pratichegrandi, & li haueua talhora fatichaa met
terli daccordo: percioche ſtimauanoamolto honorelo ha
ucre auanzatogli altri di pompa& di ſpeſa. Con queſto
apparecchio adunqueſe neandavano coloroBergātini&
Palaſchermi a San Marco ,a leuare il Principecon la Signo
ria . Et per legge dell'anno 1 293. neſſun piatto poteua pal
laroltra le colonne di piazza,feprima il Principenon era
puniuano
falito in Buicențoro . Et il Dogecoi Conſiglieri
tutti coloro che non faceuano il conſueto in queſta feſta ,
dando caſtigo , tanto a coloro nelle cui contrade effe
crano, quãtò a coloro che haueuano ad accettarle . Leuato
il Doge, s'andaua a Caſtello , doue ſi cantaua una meffa ſo
lenne, & ſi ringratiaua Dio della uittoria paſſata , & della
ricuperatione delle coſeloro . Gli altri giorni ( perche la fe
ſta duraua tre dì) la pompa ſi conduceua per le contrado
principali della città . Et qualche uolta ſi ueniua a conten
tione per quai luoghiella li haueſſe a condurre, mētre che
ogniụno uoleua ch'ella paſſalle da caſa ſua. Conciolia che
le donzelle montauan
( o dailoro parenti, & quiui con ma
gnifici conuitiſ, & con balli,& altre allegrezze, conſuma
uano ilrimanentedel giorno . Le quali tuttecoſe ceffaro
no per la guerra iinportante di Cliioggia co Genoueli l'an
no 1379.Percioche eſſendo la Rep .in trauaglio : & facen
doſi la predetta feſta con groffa ſpeſa, ſimcfſe da parte , &
finalmente fu deltutto porta in dimenticanza. Erdiquc
fta ſolennità di S. MariaFormoſa,confermandola Bernar
do Giorgio preſtantiſſimo Senatore,netempinoftri, ne fe
ce memoria, con gli infraſcritti verſi latini.

1
Curnam Febrarii Formoſa adTempla Calendis
Nullo non anno , Duxque Şenatus eant,
' . DELL'ANDATE PVBLICHE
Si neſcis caufam .,paucis( aduerte) docebo; ? "
Nam uetus atque recenshoc monet hiſtoria.
Abſtulerat noftrasprædoex Tergeſte, puellas
E templo vellent cum remeare domum , , ! .

Permarelignorum Fabri, hos ex vrbe fecuti


Deuictos omnes,pæne dedere neci.
Vnde Senatoresgauiſicædelatronum
Naptarum reduci virginitatefimul,
Munere protanto ftatueruntfeſta Marie
Annua , iureillo concelebranda die.

Andata a. S.Zaccaria.
A ſeconda andata,ſifanel giorno della Reſurrettionc
LA
-di Noſtro Signore alla Chieſa diSan Zaccaria .Glian
tichineaſſegnano tre cagioni, ma qual ſia la uera è diffici
le il giudicarlo . Dicono alcuni,che dopo lauenutadi Pa
pa Benedetto Terzo a Venetia, hauendo viſitato le mona
che di San Zaccaria,& affettionatoſi a quel moniſtero, per
la virtù , & per la Santità di Madonna Agneſina Morolini
alloraBadella , ritornato a Roma , le mandò a donare alcu
ni corpi Santi, i quali riceuuti con letitia,furono venerati
dalpopolo diuotamente , & cheil Principe in quel tempo,
non ſolamente viſitò la Chieſa per honorarli ,ma ſiobligo
anco per ſegno di dcuotione,d'andarui ogni anno in perpe
tuo nel giorno di Paſqua. Altri hanno per opinione , che
hauendoGiuſtinianoParticipatio DogeDecimofabricata
laChieſa, ſi comcs'è detto di ſopra, & diſpoſto di lei perte
ſtamento aſua volontà,il Principe in virtù di molteindul
genze concedute a quel luogo da diuerfi Pontefici, & per
ricognitione dell'anticapatroniad'ella Chieſa, lauiſita co
mc
DEL PRINCIPE LIB. XII. 196
me s'è detto . Et altri finalmente affermano(fra quali è An
drea Dandolo Dogenella ſua hiſtoria ) che eſlendoſi am
pliata ta piazza ,la quale era terreno delle monache : la Si
>

gnoriadiede loro per contracambio,poſſeſsioni ſul terri


torio Triuiſano ;& ilPrincipefi obligod'andare ogni an
no a San Zaccaria. Vdita adunque la predica in San Mar
co , ſi parte in trionfo : & ſi conduce con la Signoria alla
predetta Chieſa . Douc raccolto ceremonialmente dalle
donne monache , & dalla Badeffa , ui ſicanta un ſolenniſ
2

limo velpro , & uiè in quel giorno una grande indulgen


ria , onde in concorre tutto il popolo della città . Et per
che altre volte andando il Principe Tradonico alla fita ſa
gra per viadel ponte della Paglia , fu morto da i ſuoi nemi
ci, s'ordinò , che per l'auenire, il Dogevi andaſſe perla uia
di San Filippo & lacomo.Et le cafea pie delle quali fu fatto
Veccello,furono ſpianate fino in terra,a perpetua memoria
di coli graue delitto. Ma Bernardo Giorgio, ſeguendo la
prima opinione dice.

ExcoliturpaßimChriftiſolemnequotannis
Amortead vitam quo redit illedie... : ,

Praſtitit hoc, idem femperReſpublica noftra


Nobilis eximia religione Dei:
Aft curZacharia luce illa vifitet adem
Duxque Seriatus item commemorare libet .
Corporas Sanctorum dono monialibus illis
Papa olim dederat ,motusamore pio.
Munies ob hoc Princepsfanumid,Sanctuſq;Senatu
Promifere illoviſere velle die,
Vnde SenatoresVenetiillic quolibet anno
Pollicitimemores, corpora Sanctacolunt.
Andata
DELL'ANDATE PVBLICHE

Andata aa S.Geminiano. in?


üricatie :
A terza ſi fa
, a San Geminiano per l'ottaua diPaſqua .
LA
Noi dicemmo nella deſcrittionedi queſta Chiefa, che
Narfete la fabricò , & che Sebaſtiano Ziani,o Vital Miche,
le ſuo anteceſſore la rouinò, per farla piazza piuampla, &
maggiore. La qual coſameſta in eſfccutione allora ſenza
farnemottoai Prelati,il PapaGirefentà & trattata con lui
la materia , fu finalmente conclufo , ch’il Papa aſſoluelic
il Principe della ſcomunica; nella quale poteſſe eſſere in
corſo per queſto fatto , & ch'ilPrincipe nel giorno degli
Apoftoli,andaſſe in perpetuo co ſuoi ſocceflori, per ſegno
di penitentia , a viſitar ognianno la detta Chieſa. Nell'Ot-,
>

tauaadunque,partitoli di palazzo con la Signoria in trion


fo , ficonducea San Geminiano.Doue riceuuto dal Pioua
no con honorate parole , ui ſi canta la mella grande da i
muſici di San Marco . Indi nel tornare a palazzo, ſi ferma
a niezza piazza , doue era gia la Chiefa vecchia .Et quiui
cantatolíl'officio di terza, co alcune altre parole in rimem
branza dell'antico fatto :ſi parte, La qual coſa il Giorgio
predetto efpreffedicendo ,

Vitalis cupiens plateam extendiße Michael


Martyribusgeministempladicataruis . 1

Pontificisfummi,id cumperueniſſetadaures,
>

In Venetumexarſitprotinus Imperium ,
Scilicetabſqueullo quodnutu Prafulisellene, ,
Aufi,delubris appoſuiſſemanus.
Huc aptans igitur mendum emendare beatus
Papa,ita cum Venetis tranfigit atque Duce ,
Principio cun£tosabfoluit, & indequotannis
Viſers
DEL PRINCIPE LIB . XIII 191

Viferèfäcra monet moxrenbüandaDucem**


. ???... ,
Oftaua poſtquain ſurrexit luce Redemptor .
Dux adit id Templum , ſequeſuoſquepiat.
Andata alli due Caſtelli . 2 .

A

quar
Rep.quãdo cagiontadal
ta gitafecefugiorna lavittor
atacõ Otho ia chehebbela
ne figliuolo di Fede
rigo Inperadore , per difender & mantenere in ſtato Papa
Aleſſandro III. La qualvittoria,con tutto chechlaſia fta
ta taciutadadiuerli, & dadiuerfi altrinegata,l'inuidia ,o la
maligniri no ha peròſaputo far tāto ,che vn fatto coli mc
morando , lifia potuto eſtinguer deltuttonelleniemorie
patrare ,cociolia che la veritànõli puogiamai opprimere af
fattonelle coſe importanti:Perciochehabbiamo all'incon
fro di coloro che la niegano , un numero aſlai grande di
Scrittoricoli Italiani comeforeſtieri,che l'affermano ; & la
raccontano pantalmente . Maperciochequeſto luogono
ricerca al preſente ch'io midiffonda in quefta materia; VOE
glio p hora produrfolamento per teftimonidel vero ,quat
tro o ſei di loro , poiche la prubua d'ognicoſa , per grande
ch'ella filia, conline,in ore duoruin vel trium ,ſecodo quel
ſanto detto di N. Signore: AlbertoGrantzioadunque nel
l'opera luadella Saffonia ,nel lib.6.cap.37. diccālte parola
Annuserat feptuagefimus fèptimus, ut Euſebijcontinuatortrii
dit,octauus ( c alij nonus.jpostmillecentum , quum Imperator iam
Othonafilio , quemClaſſipr& fecit ; Vènetaclaſe intercepto, Venetia
(ubi erat. Summus Pontifex Alexander ) perducta, de pace ac recor
ciliatione efficaciter cogitauit on.Matthco Palmiero, nel Croni
co ch'eſſo corinouaa quello diEufebio Ceſarienfe, & cita
to dal Grantzio dice. UtlexanderPontifexitimensImperatorias
vires Venetids refugit a Quapropter Isnperatorarmauit contra Vio
netos Claffem , cuipræfecit. Ochönew filium fuum, eo ad repofien
duga Pontificemainiſi Keium:Otho , primaconcurſunarsabi
prelio sriperatus y caprus Venetias, adducitui o caterd ?
Ddd Nella
DELL'ANDATE PVBLICHE
Nellahiſtoria Germanicafatta latina da H.Mutio , & ftam
pata in foglio , ſi legge nel libro 18. Imperator Fridericus , ubi
audiuit Alexandrum Venetis eße, & loco Summi Pontificis coli, mit
tit Othonem filiumfuum cū armata Claffæ,Venetias,ut repoſcat Pon
tificem.Otho,primum patris mandatum , per nunciosin Vrbë mittit :
ſed Venetirecufant daturos ſePontificem Eccleſiæ , legitime creatum
capur,in manus hoftis. Otvobellum indicit,utpaterpræceperat.Vene
siClaſſesfuas aduerfus illum mittunt.Superatū ,et captum , uinctumg;
Othonem ,in Vrbem ducunt ad Pontificem & c. Giovanni Naucle
ro ſcrittor grauiffimo,& di molta fede,ſcriue nel terzo vo
lunie, nella quarāteſima generatione,queſte parole.Impera
foraudiens Summum Pontificem Venetus eße,Othonem filiumfuum ,
cum armata Claße, ad repofcendum Summum Pontificem Venetias
>

miſit. Qui & Venecis ob id,bellum mouit.Cui Hatim Sebaftianus Dux


Venetorum occurrens,facto congreßu, ipfum fuperauit, & Venețias
winélumperduxit & c.Bernardino Corio , riputato per Scritto
rc diligentiſsimo & accurato, come quello che videmolto
coſe,pereſſer,comeera, intrinſico de iDuchi di Milano , &
hebbe diuerſe ſcritture antiche inſuo potere,dice,nella pri
ma parte della ſua hiſtoria,in queſta maniera.In questo mede
fimotempo ,hauendointefo'il Barbaroſa , comeAleſſandro Papaera
menuto aVenezia,grandementeſiſdegnòcôtra quel Senato.Onde man
dò Otto ſuofigliuolocon 75.nauilunghé, & fornite diſoldaticontra i
Vinitiani.Della qual coſa sleſſandroet Ziano Doge della Città,hauen
do la nuona,armarono 30.nauili digenteſcelte.Le quali eſſendogiun
te in Iftria , & auicinatoſi alnemico;poco diſcosto dal promontorio di
Salborio ,cõgrand'animofu commeſſa la battaglia. La qualefinalmen
,
te uoltandoſifauoreuole alle gentiVinitiane,quarantaotto naui, con la
galea reale ,rimaſero prigioni.In modo che Otto con molti Principipri
gioni, fu condotto a Venetia& c . Ma quelloch’iniporta molto
piu ,come antico,& lõrano pocopiu di 100.anni,a quel tē
po,nel quale ſi fece ilcõflitto è Benuenutode Rābaldi,che 1
laſciò ſcritto nel ſuo libro,intitolato Auguftale, õite paro
le. Fridericus Primus,nepos.Conradi 11. fæpe fuit infeftus Ecclefia.Et
Alexandrum Papamperfecutusest apud Venetias. Vi&tus,pacem fe
cit . Tandem cumiuißet in fubfidium Terre Santia,fuffocatuseft & c.
Habbiamo anco nellenoſtrememoriedue coſeche teſtifi.
cano
DEL PRINCÍPE'LIB. XI . 198
eano la predetta guerra. L'unala nota deCapitani O Gouci
natori dellegalee,cheti trouarono nellazuffa "regiſtratiin
diuerſi libri privati,Iparli perdiuerfe cafe delltCittà;a qua
ii'li dee preſtar fede,comeſcritreda i necchi, & 'che fucono
forſe in quei tempio poco dopo.L'altra, la inſcrittionc pů
blica chefi uede ancora in un látló antico a S.Giouannidi
Salboro in Iſtria ,colà doue li fece la giornata,potto ile ter
ritorio di Pirano. La qual dice a quelto modo.
pilt maitzen. Vrhus.xsdt 9420
Heuspopulicelebratelocum ,quem.Tertiis olim i
Paſtor Alexander donis celeftibusauxit,so si es
Hocetenim pelago-Veneris Vretonia clasſis
Defaepenelususcecidreque fuperbialmagnirossimo
Imduperatoris Federici,co reddita Sanéte in
Eccleſia pax alma fuit ,quotempore Mille
Septuaginta dabat centum fepremque fupernusja
Paciferaduenienis, xabariginecarnisamicta.
.
... How
Habbiamoetiandio aqueſto prodoſito, la hiſtoriaſudetta,
deſcritta da l'ietro Dainiano da Chioggia, il qualenella ui
ta di Sebaſtiano Ziani, racconta il fatto li come aucnne.In
oltre lo teltifica un Fra lacomo Veſcouo Capitēle, ch'eſſen
do Luogotenente in Roma del Vicario del Papa, Veſcouo
di Viterbo ,fériuca Giouanni Delfino Principe diVenetia ,
l'anno 1356.0 17.di Giugno in queſta inaniera . Nos Frater
Jacobus de Vrbe,Deigraria Epiſcopus CapirenſisLocum :enens etc.
illufiri DiloanniDelfino Dei gratia Duci Vener. Inclito , et Confilia
riis ,necnon Nobilibus uiris Dominis maica Lauredano , et Nicolao
Juftiniano Procuratoribus Ecclefiæ Sancti Marci Ciuita:is prædicta
salutem etc. Et píudiſotto al pallo . Paratiſque Stolis ex utrau ?
queparte ,ei mitiis galeisampliori numeró excedente, imperatow
ris exercitus , cui praerajlegiiimus Imperatoris filius , iuxia Vene- !
Ddd a terum
DELL'ANDATE PVBLICHE
Agrumlittora ad bellum concernentes,exercitus, crudeli pugnaperes
&Elaa,tandemmagis Deo fauentequamgladio,ſuccumbit
! . Etcapriipſe
Imperatorisnatusyet Barones mulcięıc.
Us Si trahe anco argomentodellauerità ,da gli infraſcritti
verſi tratti dauna Sala delpalazzo di S.GiouanniLaterano
in Roma,doue era dipinta la hiſtoria, & ricordatidal Dan
dolo neldecimo libro degliAnnali,& fono. Lilleha ise
olorids. .. ‫و‬. ! . ‫را دارند‬

Ceßit Alexander Venetis tunc Papa Beati


Ecclefia Marci, Tertius illefuit.
Si quis in aſcenſu:Dominicum venerit illic
Confeſſusvere carde.perpenitensa 119ts y

Vefperrutrumquelauat corum quod interutrumque 1


Chriſtus cumculpas penaque nuillamanet.
Additur cirurfusočłaua temporetotal: 2:21 :
Septima peccati pars releuaturei... :39.gads
Graria multaEccleſia , regaliamuleaducaturii
Ampliat ea decorat rebus & officys.
Nam profuguslatetinVenetustandem manifeftus
Regi Romanopacificatus abit,IC ) ‫ ا‬.: ‫ و‬،‫ نار‬،
: : ‫نر‬ ‫ ذره در‬:: ‫رم‬
: licari
Scriſſe anco di queſtamateria,unda Baſſano ,che hebbeno
meCaſtellano ,& uiſlecento e ſeſſantaſei anni,dopo Federi
go Imperadore.Et ſcriſſead Andrea Dandolo Doge, chefu
l'anno 1343.in uerſo heroico , aſſaibuono per quel tempo .
Saggiunge a queſto , la medeſimahiſtoria dipinta in Siena
in una lala publica,comeè ben noto ad ogniuno. Et uedu
ta da diuerli di queſtacittà , fra quali ne faccyano ampia fe
de Matthco Dandolo , & Luigi Mocenigo, che fu poiDo
ge. A quali tornando per la uia di Toſcana daRoma, doue
fu .
DEL PRINCIPE LIB . XII. 199
furono ambaſciadori,fu moſtrata loro da quei cittadini.Et
altimamente Pio IIIl.procurò disifarla in una ſala del Va
ticano,haucndoa ciò chiamato Gioſeppe Saluiari,con que
Ito elogio di ſotto.
Alexander Papa 111.Federici 1.Imp.iram ,et impetum fugiens, ab
diditſe Venerias, cognitum, et a Senatu perhonorifice fufceptum ,Otho
ne Imperatoris filio nanali prelioa Venetis uitto captoque,ܰ‫ ܝ‬: Fede
ricuspacefa&ta ,fupplex aderat ;fidem ei obedientiam pollicitus, ita
Pontifici ſua dignias ;Veneta Reip: beneficio reftituta etc: Si dec
anco mettere in conſiderationc la pittura della hiſtoria
nella Sala del Gran Conſiglio . La quale debbe hauer fede
come coſa publica:fatta farc,non da un capo ſolo , & à fiia
uolontà,maper deliberatione d'un grauiffimo & pruden
tiſſimo Senato . Per coſi fatta vittoria adunque , il Princi
pe con la Signoriaſe ne ua alla bocca dellido ,nel giorno
dell'Aſcenlione. ciorno ſolenne a tutti iChriſtiani. & gior
no nel quale,con altri giorni apprefio, fi fala fiera publi
ca,chiamata da tutti laSenſa alla quale concorrono diuerfi
popoli d'Italia.Et folenniſſimo parimente,perchenclla ſua
uigilia comincia una indulgentia perpetua in San Marco
molto gratiofa.La cui ſera , da 24 hore in dietro ,ui limo
ftra il ſangueiniracoloſo di Chrillo:& uientranoſolamēte
le donne : licome il Giouedi Santo gli huomini ſoli, ſtan,
do tuttavia la guardia de Signori di Notte ſu le porte , ac
cioche non ſi comnietta qualche inſolenza . La mattina
adunque dell'Aſcenſione, poco dopo terza,ilIrincipe con
la Signoria monta ſulBucintoro ,& accompagnato da di
yerli legni,con diuerſi ſegni d'allegrezze di campane, & di
artigliaric,ſi conduce al lido, & ſmontato a San Nicolò ,
ſi celebra unameſla grande. Indi riſaliti in Bucintoro ,
ſcono fuori ſu la bocca del mare, & quiui cantati dal clero
alcuni Salmi, & fattediuerſe altreorationi,il Principe get
tanell'acqua uno anello in ſegno di ſponſalitio , & inget
tando dicequeſte parole. Defponfamuste Mare , in fignum ues
ri perpetuiquedominij. Percioche eſſendo il Ziani ritornato
uincitore dallagiornatafattain mare con Othone, ilPae
pa,oltre allo hauer conceduto al Doge molti priuilegij,
gli
DELL'ANDATE PVBLICHE
gli dono un'anello & glidifleRiceriquefto o Ziani,colqaleta
et tuoiſocceſſori;uferere ogni anno difpofare il mare.Accioche ipoſteri
intendino,chela signoria d'ello mare ,acquifiuta da ugiperantivo poJek
foet per ragion diguerra è uoftra . Et che ilmareè ſottopoſto al wo
Stro Dominio,cuinela moglie al marito . Oltre a ciò li benediſce
il mare per riſpetto dei naufragij cheauengono ſpeſſo , per
i qualişåffogano delleperſone:conſacrandol'onde falſecó
labenedittione,acciochefia à corpimorti guaicomeci
miterio .& tutto ciò fu eſpreſſo dalGiorgio dicendo.
5. ? los.
} ,' ? Stil
2
Milice colleto, multiſque triremibus auctus, ". !. !1 , ist
Intulit in Venetos Rex Otho bella patres,
Quod Dux Pontificem hofpitio feruaſſetin Vrbe
19 ,
hacs
eApprenfum nollet quodque dedißeſibi, ; ) .. 11

Contra quem validas Veneti eduxere triremes in


Hofteque denieto ;mox redieredemum , bu
‫مهند‬
t
Captimos Regem fecum Comiteſquetrahentes, a kerm
Remigium , Scaphas, tegmina , figna tubas , si
Vride Duci excelfos Papaeſt largitus honores,
Cui Marisuna etiam contulit Imperium , ‫مبر‬

Hinc Bucentauro uehitur Dux quolibet anno,


Hinc epulo nautasprofequiturquePatres. 1

Andata aa S.
Ꭰ Vito.

; : ‫܃܃܃‬

di
giuradi Baiamonte.Il quale eſſendo ricco oltre modo , i
& pieno di alterezzaper le caftella,per le dipendenze,& pa:
rencadich'ello tencua nella Dalmatia,parte offeſo, & parte
perlua,
DEL PRINCIPE LIB. XII. 200

perſuaſo a ciò da i cognati,i quali parimente eſſendo gran


di, nonpotenano punto ſopportar compagninel domina
re,pensò d'atterrarla Rep . & di farſi Signore aſſoluto ,onde
eſto medeſimo incorſe nel precipitio cheegli procuraua
alla patria,con la ſua licentiofaarroganza. Percioche hau ?
.

do combattuto fula piazza publica l'anno 1310. alli 15.di


Giugno , & eſſendo ſtato rotto dal Principe Gradenigo &
dagli altri fedeli fu vergognolamente ſcacciato & manda
to in eſilio.Eti complici (eueramente puniti, & rouinatele
care a perpetuo ſuolcorno,fu inſtituita la predetta ſolenni
tà dal Conliglio de Dieci ,creato alloraper guardia & cll:
ftodia di queſto ſtato . Il che eſpreſſo il Giorgio, con queſti
verſi .

Cum Baiamonsfumptis armis fupponerecines,


Etpatriam vellet fuppeditare
fibi,
ADuce Gradenico contra obfiftente repreffus ,
A Patribus meritum eftpulfus inexilium ,
Annuaqua propter celebrantur fefta quotannis,
Duxque epulo iuuenes excipit egregio,
Hocproaniſanxerepý, victoria tanta ,
Vtpreſens eſſet,perpetuoque recens ,
Iurequidem patriamquoniam lux illa redemit,
A mifero ciues eripuisqueiugo ,
Solemnisiamvos huius ftudiofaiuuentus, ,
Ne lateatcerte prodita cauſa fuit..
Andata a Santa Marina .
LAA feſtaè l'andata di Santa Marina a17. di Luglio . Nel
qual giorno , hauendola Rep. quaſi perduto affatto lo
ſtato
« « • DELL'ANDA TE PVBLICHE
ftato di terrafermagia 70.anni ſono per la congiura di Ca
brai promoſſa da Papa Giulio II . & eflendoli da nemici
occupata Padoua ch'era la chiauedi tutta l'impreſa , An
drea Gritti, che fi poi Principe, la ricuperò felicementenel
detto giorno nel quale ella ſotto lo Steno , venne la prima
volta a diuotione deiPadri . Percioche hauuto inditio di
quanto poteua foccedere , giunto inanzi giorno preſoa
Padoua con mille fanti & mille caualli,fi fermo. In tanto
alcuni bifolchi indotti a ciò da lui,ſi conduſſero dinanzial
la porta della Città,con alcune carra di grano, & aſpettaro
no alquanto , perche folle loro aperta. Il che fatto dalle
guardie,mentreche i carri badauano a paſſare,i fanti giunti
volando,preſero la porta, & ilGritti ſpintoliinanziçol re
ſto , entro in Padoua , & paffato il ſecondo cerchio delle
mura , non ſolamenteroppele fantarte de Tedeſchi chela
guardauanoper l'Imp.Maſſimiliano,mafece prigione Lco
nardo Treſſino,principale huomo dell'Imp.con diuerſial
tri capi įniportanti,Diinanieracheper queltofocceffoſiri
hebbe poi quantos'era perduto ,ſi come lileggeampiamen
te nelle hiſtoric'di Andrea Mocenigo,delGuicciardini,&
del Bembo . Il Principe adunque con la Signoria è riceuu
to alla detta Chieſa dat Piouano, & vi ſi celebrano gli offi
ci diuini , &ſirende gratie a Dio di tanto acquiſto perin
terceſſione della Beata VergineMarina,licomeanco after
ma il Giorgio .

Cur adeantproceres Diue pia facraMarina'; ; }


Duxque Senatorum tum Comes atquecaput
2
Sivacat en audi, referam que vidimus ipſi,
Quæque etiam annales tradita commemorant,
Dux Stenuspatria Patauinam contulit Ķrbem ,
Térreſtre accreuit primus & ) imperium.at
Cantigithoc autem fejła ſubluceMarina,
Poftidus Iulij tres quoque poftque diesjg is. .
iſoACC
DEL PRINCIPE LIB. XII. 201

Acciſo Imperio cun& tis in no que coa tis,


Regibus Europe,urbsca rapta fuit,
Poftea cum Venetis rebusfortunafaueret ,
Quoprius vrbsfueratparta, recepta die eft.
Andata a San Giorgio
Maggiore .
A ſettima andata,è alla Chieſa di San Giorgio Maggio
re per decreto fatto l'anno 1109.0 ſecondo altri 1179.
Conciolia che in quel tempo fu portato a Venetia il corpo
di Santo Stefano , & fu ripoſto in San Giorgio Maggiore.
Onde hauendo il popolo inuitato il Principe alla folenni
tà di quel giorno, s'obligo co ſuoi ſocceffori, di viſitar ogni
anno la predetta Chieſa , la qual ſi chiamò per lungo tem
po San Giorgio & Stefano . Altri poi vogliono chela pre
Tente andata li faccia in honore di Sebaſtiano Ziani.Perche
laſciò per teitamento alla Rep.diuerſi beni, parte poflilula
piazza publica,che ſono gli Itabili intorno, & parte nell'l
ſola diSan Giorgio ,perchevi haueua caſamenti & molini,
Ma Bernárdo Giorgio ne i verſi infraſcritti dice, chehauen
do i Cani de i frati, sbranato & morto il figliuolo del
Doge Pietro Ziani, mentreo ui notaua, o uiandaua a ſpal
To per un giardino , il padre commoſſo daacerbiffimodo
lore,fece ardere il moniſtero co frati inſicme. Et cheil Pa
pa hauendolo grandemente ripreſo , volle che rifaceſſe il
luogo , & che tenelle imonachi in conto di figliuoli: &
ch'ogni anno co ſuoiſocceſſori andaſſe a viſitar la Chieſa
nel giorno della Natiuità di Chriſto .
Advada diuertens; ea Sanctiſtagna Georgi ,
Vnica progenies,lpes quoquefola Ducis,
Eec Dum
DELL'ANDATE PVBLICHE
Dum nandi ſtudio falſis verſatur in vndis,
Myſtrarum a canibus dilecaratus obit,
Extinétum vt natum Duxſenſit concitus ira,
Combuſsitmonachos,cenobiumquefacrum ,
Maximus hocPræfulfactum poſtquam audiuitillud,
Non tulit , iratum corripuitque Ducem,
Exin Dux monachos illos vice prolis habere,
lußus, exuftum reftituiffe locum ,
Vnde facrasedesviſit Dux quolibet anno ,
Et fanctoluftratcorpore le Stephani.
Andata in San Marco .
A ottaua (& queſta è la principale) la fa in San Marco
Protettore & Gonfalone della città . Conciolia che edi
ficata Venetia l'anno 42 1.li crede cheil popolo haueſſe per
Auocato San Theodoro , la cui Chieſa fabricata per voto
da Narſete Capitano diGiuſtiniano Imp. 115. anni dopo
l'edificatione di Rialto . & eſſendoſi ſcorſo per lo ſpatio di
264.anni ſotto la tutela del predetto Santo ,auenne chelan
no.8 28.a 31.dì Gennaio ,fu portato a Venetia il corpo di Sã
Marco,da Bono da Malamocco & da Ruſtico da Torcello,
cliendo allora Doge Angelo Participatio con Giuſtiniano
ſuo figliuolo, & altri dicono Giuſtiniano ſolo . Onde riccu
to dalla Città con allegrezza incomparabile (conciolia che
per qualch’anno inanzi s'era diuolgato per tutto ,che lo Spi
rito Santo haueuapredetto a S. Marco , paſſando in Italia,
che l'ofiafucquandocheſia, ſiripoſerebbonoin queſte la
gune) il Principe deliberò di fargli una cappella : & poſto
mano all'opera , laſciò in teſtamento a ſuoi ſocceſſori che
ſi finifle ,con intentione che queſto Euangeliſta douefle ef
fer il tutelar Santo della Città : poi che ſi tencua per coſa
certa
DEL PRINCIPE LIB. XII. 102

certa ,che ſotto la ſua cuſtodia , l'Imperio di queſta nationc


doueflccreſcere &mantenerſi perpetuo per ſalute del ge
nerehumano .Daindiin qua fi reueriSan Marco, & i Prin
cipi vollono che la tua Chieſa folle la loro cappella. Et nel
la ſuafeftiuità ſolēnc,cheviene a 25.di Aprile, ordinarono
le proceſſioni, & diedero conuito alla Signoria , & comin
ciarono a ſpiegar per tutto nelle inſegne & in ogni altra co
ſa,la figura di San Marco , hora in forma humana, & hora
ra in forma di Leone con l'ali , li come fu veduto dal
Propheta Ezechiel. In quel giorno adunque feliciffimoa
queſto Imperio, il Principe diſcendeaballo co la Signoria,
a gli offici diuini , & in tanto tutta la Chiereſia della città
s'appreſenta in piazza proceſſionalmente. Alla quale l'an
no 1502. fu poſto ordine per legge , accioche non naſcelle
confuſione per la precedenza fra loro . Percioche fu ſtatui
to ch’i primi in ordine follero le Scuole Grandi: & dopo
loro veniſſero tutti i frati, cioè Gieluati, San Sebaſtiano,3ā
ta Maria di Gratia,i Crocicchieri,i Serui,i Carmini, San Ste
fano, San Franceſco, San Giouanni & Paolo, San Saluado
re, la Carità ,Santa Helena, & San Giorgio . Et dopo queſti
veniſſero nouie congregationi di Preti .& dopo loroquei
di Caſtello ,i Manſionarij di San Marco co i capitoli, & fi
nalmente la Signoria. Ma il Giorgio,nella ſopradetta matc
ria è di parere,che quantunque San Marco foſſe reuerito co
me Auocato, ſi teneſſeperòper principale San Theodoro.
Et dice che l'inſegne & bandiere con la figura di San Mar
co non ſi ſpiegaronoſe non nelle guerre co Genoueſi. Per
chehauendo elli per loro Auocato San Giorgio nonpun
to differente da S.Theodoro nell'habito & nell'armadura,
ingannarono ſpeſſe volte i noſtri, contrafacendol'inſegne
1
nelle galee. Onde per leuar quel pericoloſo dubbio,fu mef
ſo il ſimolacro di San Marco nelle bandiere in cambio di
S.Theodoro , & per tanto dice ,

Tendebant Sancti Theodoriinſignia Ciues ,


Adriaciquedomi,cum pariterqueforis ,
Ece 2 Cum
DELL'ANDATE PVBLICHE

Erim Ligure aft quoniam quam plurima bella uigeba,


Tendebant eandem qui prope ſigna foris,
Ne dolus inferri, aut damnum fibipoffet ab hofte,
Prima ea ſanxeruntponere ſigna Patres,
Adue tum huc eXfarci fuerat paulo ante Beati,
Corpus ab Aegipto , non finementeDei.
Marcia quare omnesftatueruntſumere figna,
Euentura fibiproſpera cuncta rati,
Hinc Dux octauo Maij quocunque Calendas,
Templum adit,hincepulo condecoratque: Pátres
$

•Andata per la Madonna di


Marzo.
Anona è parimente in San Marco , per l'annuntiatio
-ne dellaMadonna a 25. di Marzo . Si ha per certoche
quando Radagaflo paſso con gliIpigothi & co iGeppidi
in Italia , ſi delle principioalla habitatione dell'Iſole di Vei
2

netia . Percioch'eſſendo gli huoniini della Prouincia fpa


uentati per la ſua venuta, lifuggirono alle lagune: ma ſen
za farui altre ſtanze, ſperando diripatriare , toſto che fol
ſe cellata la moleſtia dei Barbari, che fu l'anno 407. Et
perche di gia l'Imperio di Roma cominciaua a declina
re , & i Barbari a prendere tuttauia piu vigore & forza
ſopra di lui , concioſia che douc per auanti ſoleuano ar
meggiare lu le frontiere preualendo a poco a poco , palla
rono , non ſolamente nelle Prouincie vicine a Roma ,
2

ma andarono ancoa Roma & la mandarono in rouina,


per queſto entrando Alarico Re de i Viſigoti in Italia
l'anno 413. & hauendo con lungo aſſedio preſa & ſaccheg
giata Padoua , i Veneti eſtinto il fuoco appreſo in cala
per
DEL PRINCIPE LIB. XII. 203
per voto fatto a S. Iacomo. &c il 'miracolo ſeguito della
pioggia,fabricarono la Chicla al predetto Sãto, li comenoi
dicemmo in altro luogo.Et l'anno medeſimo a 16.diMar
zo,ſi preſe partito nel Conſiglio di Padoua,eſſendo Conſo
li Galiano di Fontana, Simone de Glauconi, & Antonio
Caluo de Lonani,di fabricare vna città portuale in Rialto :
& fu fatto quelto editto . Si quis naualis faber ,fiquis nautica
rei peritus , eò habitatum fecontulerit, is immunis efto . Seruis tamen
o proditionis, ac falfitatis damnati exceptis et c. Con ordine che
viſi tenelle vn'armata per eſſercitarſi nel mare, & nelle oc
correnze della guerra per guardia del porto , & furono elet
titre Conſoli ſopra l'opera per due anni. Et cofiai 25.di
Marzo , ſul mezzo giorno , ſi diede principio a fondarla
Chieſa, & la Città di Venetia , eſſendo il cielo in ſingolar
diſpoſitione, ſi come da gli Aſtronomi è ſtato calculato
piu uolte. Et ueramente con felice & fortunato principio
per uolontà di Dio,a fine di ſolleuar la libertà, & la nobiltà
d'Italia, la qual doueua andar deltutto in rouina per lapar
tita di Coſtantino. Concioſia che rimanendo in preda de
i Barbari,uolle che nella declinatione dell'Imperio, ſurger
ſe unanuona città libera & chriſtiana,la qualefoſſe ricet
todei nobili, & ſoſtegno dello ſplendore di queſta gia do
minatrice Prouincia . ond'ella nacque con aperti inditij di
cio che doveſſe riuſcire. Concioſia che il primo Sacerdo
te che fupoſto nellanuoua Chieſa di San Iacomo, hebbe
nome( ſi comeſi diſle piu adietro ) Felice , & il primo Prin
cipe che traſportaſſe il Trono Ducale a Rialto ſi chiamò
Beato,ouero Angelo , quali eſpreſſamente inferendo il cie
2

lo ,che queſta parteperogni qualità ſua doucffe cſerFeli


ce, & Beata, & Angelica per habitatione.Oltre a ciò ſe le die
de principio.in tempo che gli huomini erano molto piu
feruenti nella religione, come piu uicini a ſecolideSantį
padri. Nel meſe di Marzo , uenerato anticamente da gli
Egittij, & dall'altre piu eccellenti nationi . Et nel quale il
niondo ſi riuefte di nuoui colori,rinfreſcando le ſue perdu
te bellezze. Et il qual fu tenuto da gli antichi Padri, & da i
Romani, il capo dell'annoli cometeniamoanco noi , Et
nel
DELL'ANDATE PVBLICHL
nel quale auenne il miſterio della redentione del mondo ,
per la morte di Noſtro Signore. Nel giorno a punto , che
la Beatiſsima Vergine fu annuntiata dal meſlo celeſte,della
incarnatione del verbo di Dio . Nella hora , ch'il Sole era
nel maggior colmo del ſuo ſplendore, Nel monumento
del piulupremo pūto che folle nel cielo. Per queſto princi
pio adunque tāto alto , & illuſtre, accioche riulcifle ammi
randa città , predetta ſecodo alcuni,da Ezechiel,doue dice.
Aſcendam ad terram abſque muro . Verriam ad quieſcentes habitan
teſqueſicure. Hi omnes habitantſine mauro, uecles ú porta non ſunt
eis& c. Et dal quale ſi prende la natiuità di Venetia .Et per
quel ſolenniſſimo giorno conſacrato alia madrr di Dio, la
Rep.facēdone lieta commemoratione,ordinò,che il Prin
cipe con la Signoria, diſcendeſſe ogni anno in S.Marco,&
celebratili gli otticidiuini della mattina, uiudiffe dopo de
ſinarc una predica cletta, che ſi ſuol fare dal maggior predi
cante chcallora ſi ritroui in Venetia . Et diciò ilGiorgio
ſcriffe .

A Patauis fundatadie hoc fuit inclita noftraUrbs


Excidium patria cum veritiſque fua,
Omnia nam ferrovaftabat, Atilaflammis
Barbarus, Italiam fuppeditarevolens .
Marcia quocirca ſtatueruntrite'quotannis
Virginis ob laudem viſere Templa Patrec.
Dux ex hocigiturluce hac comitanteSenatu
Sacrum adit,& gratesDis retuliße folet.
Prateriereanni noſtra Vrbs,ut condita primòeſt
Milleac Centeni bisduo terque decem ,
Haceademuttotidem fælix pertranfeatannos
Fertepraces Marie,foluite vota Patres.
Andara
DEL PRINCIPE LIB. XII. 204

Andata nelgiorno di
S. Iſidoro.
A decima cade nel giorno di Santo Iſidoro , detto dal
volgo S. Sidroa 16.d'Aprile. La cui cappella iu S.Mar
co fu fatta l'anno 1348.da Andrea Dandolo Doge.Et la ſo
lennità ſua fu inſtituita dal Senato . Percioche in detto dì,
fi faluò la Rep. dalla congiura di Marino Faliero Doge $ 4.
che fu l'anno 1354. Il quale eflendo di età di 80.anni,mof
ſo piu tolto da ſtegno diingiuria , riceuuta percauſa di ho
nor feminile, & dal conſiglio d'alcuni ſcelerati, & maligni,
che per deſiderio dilìgnoreggiare,eflendo decrepito ,& ſen
za figliuoli, ſi laſciò condurre imprudentemente alla ro .
uina diſe medelimo : hauendo con queſta ribalderia mac- .
chiato ( non la famiglia ſua, che fu ſempre illuſtre , & frut
tuoſa alla Patria , & prima & poi del predetto accidēte)ma
la ſua infelice memoria.Percioche ſcopertoſi il trattato per
via di Nicolò Lioni, che fu Procurator diS.Marco :confef
ſando volontariamente il delitto , al qual fu ſpinto contra
2

ſua uolontà, & imputādo a debolezza d'ingegno per la ſua


grand'età quanto liera penſato , fu ſecondo il merito fuo
punito da quella Patrial, la quale lo haueua eſaltato a mag
gior colmodi honore ch'ella poſla concedere a ſuoi bene
meriti. Et alla quale ello era obligato eternamenee,poiche
lo haueua eletto con ſi larga mano al primo Scrutinio,
ſenza ballottare i ſuoi concorrenti , per Principe & capo .
Punito adunque dell'error ſuo , il Senato uolle che il Do
gevilitaſle ogni anno la predetta cappella,come atteſta an
co il Giorgio dicendo .
Cur Ifidori fiatſolemnequotannis
Enrefero, vſqueadeo cur celebretur idem .
Priuatas caufas vlturus in vrbeMarinus
Faletro , illuftri fanguineprogenitus. Colleais
DELL'ANDATE PVBLICHE
Colle&tisaliquot nauarchisperderequoſdam
Tractauit, maius ius fibi d' arripere.
Recomperta hi tunc fuerat quibusipſapoteſtas
Comprenſum iuriſuppoſuere Ducem .
4
Conuictus demum , capite eſt percußusin aula
Quo iufiurandum præftiteratque loco.
lure igiturfinem hunc pariterquehaciuſta Marinus
Proqueaufu accepit,promeritiſque tulit .
2

Andata del Corpus


Domini .
VA
A parimente in proceſſione il giotno del Sacro Santo
Corpo di Chriſto, ſolennizato per legge del 1295. nel
quale ſi fa proceſsione honoratiſsima , ordinata l'anno
1407.Conciolia che copertali intorno intornola piazza
con panni bianchi ſopra antinelle ornate di varie uierdure,
il Principe col Patriarca,col Clero , & con le Scuole grādi,
circonda humilmente la piazza col Sacratiſsimo corpo di
Noſtro Signore ſotto il baldacchino.Et percioche ogni an
no ſi mette ſcala per il viaggio di Gieruſalem , ipellegrini
ridotti in quel tempo a Venetia, vanno quel dì in procef
fione con la Signoria , alla man deſtra de Signori.Et cir
cuita la predettapiazza piena di numeroſo popolo,rientra
in San Marco . Onde il Giorgiodice.

Pracipuum fideinoftræ tum pignus & ara


Cenſentur Chrifti corpus, & ipſa caro.
Vnderedemptori ſuntfeſtadicata quotannis Hac
DEL PRINCIPE LIB. XII. 205
Hac caufa, a cunctisconcelebranda bonis.
Incæna hæcdocuit myſteria fummusIefus
Qui deditin potum ſeque cibumquefuis.
Qui vult ergo Deifynceruscultor haberi
- in carnem verti ſentiatille azimos
.

Vera caro deitas cenfenda eft hoftia Chriſti,


Hocpræftare facer vir niſinemo poteft.
Qui ſanctum peregrinus amat luftrareſepulcrum
Sepatribus ,lucehac confociatque Duci.

Andata allaGiu
decca .

ETTpe necontempi noſtri ſi è inſtituita l'andata del Princi


la Signoria alla Giudecca , alla Chieſa del Re
dentore , habitata da i Padri Cappuccini, & fabricata dal
Senato . Percioche hauendo la perte l'anno 1576.aſalita
la Città con grandiſſimo danno dell'uniuer ſale , il Publi
co fece voto a Dio per la liberatione. La quale hauu
tali miracoloſamente ſecondo la petitione , il Princi
pe con la Signoria , in rimembranza di tanto benefi
cio , viſitala lua Chieſa. Viſita parimente quella di San
Rocco nel ſuo giorno feſtiuo : & di San Stefano ancora .
Et la mattina del Mercoledì Santo , ua ne piatti all'in
2

dulgentia di San Giouanni , & Giouedì a quella di San


Iacomo di Rialto , alla quale concorre tutto il popolo
di Venetia .
S'ordinò fimilmēte l'anno 1571.l'andata aa Santa Giu
ſtina, per memoria della ſalute, che riceuènon pur que
Fff Ito
DELL'ANDATE PVBLICHE
ſto ſtato , ma tutta Chriſtianità. Percioche in quel giorno
che viene a 7.di Ottobre,ſi roppe da noftri, inſieme co le gé
ti del Papa, & del Re Filippo,l'armata del Turco ,& ſipreſe
poco meno di tutta . La qual vittoria fu di manierame
moranda , che non ſi legge in alcun tempo, che ne aue
niſie (ſe bene Ottauiano roppe Marc'Antonio , & i Gre
ci Xerſe ) vn'altra ſimile a queſta . Onde oltre alle dimo
ftrationi,che li fecero dicoli alta aiientura , come fu quel
la di fracaſſare il nemico ( li come altroue s'è detto) Tifc
cero anco dalla Republica , per ricordanza di queſto fat
to , nuoue monete, con nuoua inſcrittione , da un lato
dicente.
MEMOR ERO TVIIVSTINA VIRGO .
Si celebranoetiandio alcune altre feſtiuità per cauſa pu
blica , quantunque il Principe non vada aile Chieſe loro .
Percioche è in venerationeil giorno di San Marciliano
o Martiale Apoftolo , che vieneil priino diLuglio.Con
cioſia che l'anno 1373. fi hebbero nel giorno detto , tre
vittorie importanti. L'una fu del Principe di Carrara ,
Signor di Padoua , il quale accerrimo neinico della Re
publica, haueua fatto venire aa ſuoi danni il Re d'Vnga
fia . Onde ſotto il Generálato'di Giberto da Correggio ,
che per ciò fu honorato di Statua marmorca , rotto il
>

Carrareſe, fu preſo Stefano Tranſiluano Generale del Re,


con tre mila caualli , & molti altri Baroni, & diuerſe in
ſegne Vngare . Et quelle del Carrareſe, ſquarciate nel cam
po, vennero nelle mani de noftri. Et furono parimente
preſi due mila canalli Padouani , con Bonifatio Lupo ,
loro Capitano . L'altra fu alla baltia di Zara. La qua
le ribellataſi dalla Signoria , s'era data al predetto Re ,
doue i Venitiani ui roppero le fue genti. La terza s'ot
tenne de i Turchi nella Romania , doue venute co ne
mici a battaglia , le galee dalla Republica , ch'erano in
Golfo , roppero & prefero l'armata loro , con molta
gloria.
Si ſantifica medeſimamente il giorno di San Giouan
uanni Decollato , per ordine del Senato . Attento che ef
ſendoli
DEL PRINCIPE LIB. XII. : 206
ſendoſi gucrreggiato lungamente co i Genoucſi , ſi hèbe?
be yna vittoria diloro a Caritto ; o nell'iſola di Negro
ponte .
Et la feſta di S.Maria Maddalena ,fu comandata per occa
fione de predetti Genoueli . Co quali dopo lunghi trauagli
dell'vna parte & dall'altra, co molto ſpargimētodi ſangue,
ſi fece finalmente la pace, ſotto il Principato di Giouanni
Gradenigo , che viſſe l’anno 1355. Etfra gli altri capitoli,
vi fu queſto , che la nauigatione del Mar Maggiore fof
ſe comune a Vinitiani , & a loro , & che fi reftituiſſe
ſero i prigioni, La qualpacc conchiuſa con Bernabò Vi
ſconte Signorin quel tempo di Genoua, il primo di Lu
glio, fu publicata,& gridata il giorno della Maddalena . Al
la cui Chieſa, iGenoueliprigioni, che furono al numero
di due mila,vſcitidelle carceri, andarono diuotamente in
ſiemecon vna candela acceſa in mano per uno , onde la
memoria di quel giorno rimaſe perpetua.
Oltre alle predette andate publiche, ilPrincipe eſce furo
ri in diuerſe altre occaſioni,comcè il Venerdì Santo ,quan
ſi porta il corpo di Noſtro Signore in ſepolcro. Nefune
rali d'ambaſciadori di Principieſterni, o di Gran Cancel
lieri , o Condottieri principali dell’armi di queſto Stato .
Et nella creationede Generali da Mare , quando ſi da loro
lo Stendardo . La qual ceremonia fra l'altre è molto ho
norata . Percio ch'oltrealle genti armate , che fanno bel
liflima moſtra ſu la piazza diSan Marco , ſi vede gran par
te de i Senatori in proceſſione ch'accompagnano il Princi
pe & la Signoria col Generale inſieme , veſtito allora col
inanto & con la Berretta Ducale a tagliere . Il quale con
dotto in San Marco , dopo la ſolennità della mela , il 2

Principe , accompagnatolo all'altare grande , nel dar


gli lo Stendardo benedetto dal Patriarca , li dice queſte
parole.
Elegit te Deus,ut dexteratua fines noſtros circumtueri valeas, tur
banteſq; rerum noſtrarumſecuram , et iustitiapartam quietem, diuina
uirtute repellas . Qua propter, boc forrnidatum hoftibus V ixillum
Y

tibi creditum , viitor , hofpes , et incolumis Patriæ redde feliciter.


Fff 2 Et
DELL'ANDATE PVBLICHE
Et ilGenerale nel pigliarlo , hauendo breuemente riſpo.
ſto, lo ſporgeal ſuo Amiraglio. Il quale ſalito ſopra un
palcherto con lo ſtendardo in piedi , eſcefuori portato da
gli huomini dell'Arſenale con gran trionfo . Et tutta la
pompa s'accompagna dal Doge & dalla Signoria , alla ga
ſca del Generale , approdata alla riua della piazzetta.

DELLA
207

DELLA VENETIA
CITTA' NOBILISSIMA

deſcritta da
M. FRANCESCO SANSO VIN

Libro Terzodecimo .
Oi che ne i duc precedenti libri s'è
ragionato dellaperſona del Doge,
Capo & primo huomo di tanto im
perio,ſarà bene che diſcorrendo bre
uemente, diciamo quali & quanti
foſſero i Principi di queſta Republi
ca fino aa tempi noftri, poſcia che
ſotto coſi felice gouerno, ſi è fatto
tanto honorato progreſſo comcfi
ucde,da chi,non inuido,o del tutto maligno, ſtima & fa ca
pitale dello ſplendore& della gloria della gente Italiana, fo
Itenutaco ogni grandezza da queſta natione. Ma inăzi che
ſi venga al particolared'eſſi Dogi,non uoglio pretermette
re alcune coſe neceſſarie, accioche ſi habbiada quelle mol
to piu lume della hiſtoria. Dico adunque che la piu vera
& approuatamemoriache ſi habbia dello ſtato degli anti-.
chi Veneri rifuggiti nelle lagune, è vnalettera di Magno
Aurelio Caſſiodoro , ch'egli ſcriſſe alla Rep. Venetiana. La
qualemale inteſa nelle hiſtorie Venetc, dacoloro chela ci
tano,ha partorito qualche confuſione preſſo ai lettori. Per
cio ch'alcuni,valendoſi d'ella,hānodato aleggerel'inſcrit
tione
D E L L E VITE .
tione in queſtamaniera, NosTribunus Venetiarum , Præpofitus
Senatus , & alcuni altri hanno detto . Al Tribuno diVenes
ria ,Senator,& Popolo . & nondimeno l'vna & l'altra d'efle in
.

ſcrittioni non è vera.Pcrcioche quanto alla prima,egli ſcri


uca Tribuni, & non i Tribuni a Calliodoro . Quanto alla
ſeconda ſcriue a piu Tribuni ,& non ad un ſolo . Adunque
accioche laverità habbia ſuoluogo ,mi è piaciuto di regi
7

ſtrar la lettera di Caſſiodoro in quella maniera apūro ch'el


la fu fcritta da luill quale fu huomo illuſtre nel tempo fuo,
per dottrina & per maneggio di coſediStato , comequel 7

lo che fu Secretario di Theodorico Rede gli Oſtrogothi,


l'anno 495.& di Theodato fuo ſocceffore , & fatto da loro
Senatore,Prefetto del Pretorio o Palazzo , & Gouernator
di Rauenna. Ma ſatio poi delle coſe delmondo fi fece mo
naco, & •fcriffe ſopra i Salmi; & conipilo la Hiſtoria Tripar
tita fcritta gia in linguaGreca da Socrate ,da Sozomeno &
da Theodoreto Veſcouo,& perſone,eccellenti.Et fu coſtui
in queſte parti,&vide l'Iſole delle lagune 77.in 30.anni,do
po l'edificatione diSanIacomo di Rialto .Ond'io non ſo
aquabfcrittura ſi polla preſtar piu fede che a queſta, po
Ita in un libro d'altre fue lettere raccolte , & da lui me
deſimo allora publicate , & intitolate Variarum . dice
adunque . TIMORVM
TİR IB VNIS MARI SENATOR P RAE F E
CTVS PRAÉT O'RIO.
Data pridem iuffione , cenfuimus, vt iſtria vini & olei ſpecies qua
rum præfenti anno, copia indulta perfruitur , ad Ranennatem felici.
ter dirigeret manfionem . Sed vos qui numeroſa nauigia in eius con ---
finio poſſideris , pari deuotionis gratia prouidete , ut quodillaparata
>

est tradere , 795 Ftxedeatis fub celericate portare . Similis erit quippe
periſque gratiaperfeétionis , quoniam unumex hisdiffociatum impleri
non permittit effectum . Eftote ergopromptiſſimi ad uicina qui fæpepa
tia tranſmittitis infinita. Per bopitia quodammodo ueſtra diſcurritis ,
q«i perpatriam nauigatis. Accedit etiam commodis ueftris, quòd vo
bis alind iter aperitur perpetua ſicuritate tranquillum . Nam cum
pentis Jæuientibus mare fuerit claufum , uia uobis panditur per
Ames
DE PRINCIPI LI B. XII. 208
"ameniſſima fluuiorum . Carina vestre flatus aſperos non paueſcunt,
- terram cum ſumma felicitati con ingunt, & perire neſciunt que fre
' quenter impingunt. Putantur eminus quaſi per prata ferri, cum
.

eorum contingit alueum non uideri. Tra£tæ funibus ambulant , que


ſtare rudentibus conſueuerunt . & conditione mutata pedibus iuuant
bomines naues ſuas, Vectrices ſine labore trahunt , & pro pauore
uelorum , utuntur pa ſu proſperiore nautarum . Iuuat referre quem
admodum habitationes veſtras fitas eſſe profpeximus. Venetiæ præ
dicabiles quondam plene nobilibus , abauftro Raiennam , Padumque
Contingunt, ab Oriente iucunditate Ionij litoris perfruuntur.ubi ali
ternus affus egrediens modo claudit, modo aperit faciem , reciproca
inundatione camporum . Hic uobis aquatilium auium more domus
est. Nanque nunc terreſtris modo cernitur inſularis , vt illic ma
gis æstimeseſſe cycladas , ubi ſubito locorum facies reſpicis immuta
tas. Earum quippe ſimilitudine', per æquora longe patentia domia
cilia uidentur fparfa, 'qua natura protulit illigatis terrena illic con
gregata ſolidata aggregatur, & marino fluctu tam fragilis muni
tionon dubitatur opponi,fcilicetquando vadofum litus moles eijcer
re neſcit undarum ; & fine viribus fertur quod altitudinis ax®
1

xilio non iuuatur. Habitatoribus igitur una copia eft ut folis pifci
bus expleantur. Paupertas ibicum diuitibus fubæquabilitate con
miuit . Vnus cibus omnes reficit habitatio fimilis uniuerſa conclub
.

dit . Neſciunt de penatibus inuidere . ſub hac menfura degen


tes euadunt uitium , cui mundun conſtat eße obnoxium '. In fac
linis autem exercendis tota contentio est . pro aratris, pno falcibus,
cylindros uoluitis . Inde uobis fructus omnis enafcitur : quando in ip
fis , quæ non facitis , poffidetis. Moneta illic quodammodo percuti
tur niłtualis . Arti uestre omnis fluctus addi &tus eft. Poteft aut
rum aliquis minus quærere . Nemo est qui ſalem non deſideret
inuenire: merito , quando išti debet omnis cibus , quod poteft ef
ſe gratiffimus. Proinde naues , quas more animalium ueftris pa
rietibus illigaſtis , diligenti cura reficite. ut cum uos uir experien
tiffimus Laurentius , qui ad procurandas ſpecies directus eft, commo
neretentauerit , feftinetis excurrere. Quatenus expenſas neceſſarias
nulla difficultate tardetis : qui pro qualitate aeris compendium uobis
cligerepoteftisitineris.
Dal
ELL

VIT
DE
/

Dall'antecedente ſcritturaadunque poſſiamo chiarame


te comprender con verità, molte coſe degne di conſidera
tione. Percioche per la prima fi uede ch'ellinon furono del
tutto poueri,nemeno ignobili peſcatori, ma potenti, poi
ch'in ſpatio di 77. in 8o. anni dopo l'edificatione di San la
como,haueuano coligran copia divaſelli & di legni,dicen
do Caſſiodoro , Vos quinumeroſanauigia in eius confinio polſide
tis , Venetiæplene nobilibus.
Oltre a queſto erano perciò ſtimati & carezzati molto
per tutte le parti doue eſſi nauigauano, quali ch'andando
negliaitrui paeſi, andaſſero a cala loro , tanto erano amati,
ſi comeſiintende per queſte altre parole. Per hofpicia quo
dammodo veftra diſcurritis, qui per patriam nauigaris .
Sivedeparimente per la dettta ſcrittura quali foſſero i
confini della Prouincia in quei tempi . Concioſia che dal
l'Oltro terminaua a Rauenna & allo . & dall'Oriente coi
lidi diletteuoli & amenidelmar Ionio.Nella qual Prouin
6

cia era per tutto pieno di perſone nobili, che li ritirarono


nelle lagune .
Si conoſce anco la parità negli habitatori dieſleIſolela
qual conſeruatrice d'ogni colortio humano ,viera in mol
ta perfertione. Perche viviucuáconvgualconditione, coli
il pouero comeilricco : & vi vſauano un niedelimo cibo :
& habicauano ſtanze pari d'altezza & di capacità , & fatte
tutte ad un modo, per eſere interamente, ſi come d'ani
mo,coli anco di cofeeſteriori vniformi & cõcordi. Accio
che non folle coſa fra loro per la quale haueſſero cagione
d'inuidiarſil'un l'altro , vitio nel vero , che ha ſempre cor
rotto il mondo.
Era ogni conteſa fra loro( ſe pure ve ne era alcuna) nel
fare il ſále vſando in luogo di falci & di aratri', il cilindro
col quale ſi ſpiana & li alloda il ſale. Dal qual ſale eſſi netra
.

heuano quell'vtile che gliforniua delle coſe neceſſarie al


viuere humano & ciuile. Si ſoggiugne poi,
Moneta illic percutitur quodammodo victualis.
cioè vi ſi batte moneta , non per ammallarnelle caſſe , ma
2

per
DE PRINCIPI LI
L I B. XIII. 209
per ſpendereallagiornata , moſtrando a vn certo modo ,
che folledi rame, & picciola , & vſuale, per lo continouo
vſo che corre di giorno in giorno per lo biſogno delle per
ſone, percioche per altro ,Habitatorus, dice cgli, una copia
2

eft,ut folispiſcibus expleantur.Dal qual luogo ſi caua,dicendo


- Percutitur, che non è vero ,comeſcriuono alcuni, ch’i Vene
ti haueſſero licenza di batter moneta ,da Ridolfo Imperato
re l’anno 924.Perche nel principio della Rep.i Veneti ordi
narono Zecca per vſo loro, ficomcanco il predetto Ridol
.fo confefla il medeſimo,nel ſuo priuilegio , dicendo, Simul
que eis numi monetam concedimus , ſecundum quod eorum Prouincie
Duces,a priſcis temporibus conſueto more habuerunt.
Vediamo ctiandio per l'inſcrittione di queſta lettera (in
terpretata male da chiſtampò l'opere di Calliodoro, percio
che trovando ,Tribunis Maitimorum, Senator,PP.diſteſe ledue
PP.in Popolo,douendole diſtendere in, Præfe&tus, Prætorio,
ch'era cognomedi Calliodoro ,Senatore, & Prefetto del
2

Pretorio ,allora degnità in vſo di quella gente , quaſi dicel


ſe,Tribunis Maritimorum , Caffiodorus cognomento Senator , Præfe
ttus Prætorio fcribit )che i Tribunia qualiegli ſcriue , & non
ad vn ſolo ,era il Conſiglio Grande della Repub.dal quale
proccdcuano tutte l'attionidell'antico gouerno, che quan
do vi fofleſtato vn folo Tribunolicome alcun dice che vi
fu per vn tēpo )no harebbe detto Tribunis,ma Tribuno :on
de in ogni luogo doue ſi legge,al Tribuno, Senatore, & Po
polo è con errore.& coliļdoue ſi legge, Tribunus Venetia
rum ,ſcriuendo Carliodoro a Tribuni, & non il Tribuno a
Caffiodoro . .

Era per tātoallora,come bara del gouerno, il Conſiglio


gencrale delle genti ridotte nelle lagune.f'ercioche cliendo
uirifuggitidiuerſi popoli , è verifimile, che ſi riducetiero
inſieme perdeliberare intorno alle coſe loro , o ogni Iſola
da per ſe co ſuoi habitanti, o tutto inſieme in un luogo ſolo
a certi tempi ordinati. Nelle quali adunāze publiche,trouā
doli tutto il corpo delleperſone,attea ciò , li trattauano le
facende: Quello principale, & lado fondamedo della Rep.
fu ſempre conſeruato nel ſuo uigore, coliin tempo dei Tri
Gg3 buni
DELLE VITE
buni, come anco de iMac tride Caualieri, & de Dogi,quă
tunque alterato dal piu al meno . Et ſebenc non ſi trovia
eſpreſſa mentione diqueſta parola,Conſiglio Grande,auan
ti l'anno 1 1 20.0 iui intorno,ſe ne ha però notitia,a chi of
ſerua bene le ſcritture antiche.Et per confermationedi qua
to ho detto,aggiungo , oltre alla lettera, queſti altri luoghi
tratti da approuate fcritture.L'anno 958. di Chriſto & 538.
della Città : facendofi prouiſione ſopra coloro ,che vende
uanoi Chriſtiani per ſchiaui, ſecondo l'abuſodi quei tem
pi, ſi legge nella deliberatione della prohibitione, queſta
clauſula.
Riuoalio in Curte Palatij.D . Petro Duce Candiano , vna cum D. Bo
no egregioque Patriarcha, cumVenerabilibus Epiſcopis,& prima
tibus noftris , in publicoplacito; cioè in Conſiglio Grande, che
coſi vuol dire quella parola,publico placito, cioènell'adu
nanza publica, & generale del corpo del Conſiglio , doue
erano i primati,cioè, Tribuni, o ConſiglieridelDoge.Et
l'anno 979. in una carta di quietatione fatta da Vital Can
diano figliuolo di Pietro Doge, chefu morto dal popolo ,
& Patriarca di Grado, ſi legge . Quod nos per Comune confilium
dediftis Valdrade matrineæ meæ. Per commune Confilium , cioè per
lo Conſiglio Grande, & per conſenſo del publico adunato
in Conſiglio . Et l'anno 1009.ſitroua ſcritto . Tempore Odo
omnesEquilenfesinterpellati de decimo in publico
nis Ducis fuerunt
placito,cioè in Gran Conſiglio. Et l'anno 1015.Otho Dux una
cum Iudicibus terræ , & populo Venetia , cioè col Conſiglio.Adū
que ſi vede che ci era il conſiglio : & ch'era nato ab anti
quo , & non ne tempidel Ziani Doge , chefu l'anno 1173..
come ſcriue ilGiannotti. Il qual Conſigliohora ſcemato
& hora accreſciuto dalla lunghezza del tempo, & da gliac
cidenti corſi in ſpatiodi 800.anni,co nuoue riforme,fu poi
l'anno 1297.ſtabilito di nuouo ,felicemente, comeſivede ,
Ciera medeſimamente ,oltreal Gran Conſiglio, vn corpo
de piu vecchi, & eſperimentati delle coſe delmondo cheſi
chiamaua Senato,doue i Tribuni,ne primi tempi, & poii
Dogi ne gli anni ſuſſeguenti,proponeuano le materieim
portanti, & uiſi deliberaua ſecondo il biſogno . Il qual cor
po
DE PRINCIPI LI B. XII. 110
po forſeera quello che hoggi è detto Quarantia Criminaa
le,della quale non ſi ha cognitione alcuna quando naſcelle.
Et īſti tali del Senato , crederò che ſi chiamaflero perordi
nario Senatoriper che fra diuerſi teſtimoni ſottoſcritti nel
teſtamento diGiuſtiniano Participatio Doge decimo , vn
di loro ſottoſcriuc in queſta maniera . Ego Ioannes Senator ,
et Germanus D.Iuſtiniani Hypati.Et ancora cheſipoteſſeoppor
re, che queſta voce Senatore fofle famiglia , percioche fra
le cafe Venete era anco la Cala Senatora o Sanadora, fiſi può
riſpondere, che la detta fainiglia no venne a Venetia ſe nõ
l'anno 9 : 2. & la ſopraſcrittionc fu fatta l’anno 829. onde
non ſi puo tenere altramente,ſe non che foſſe titolo di de
gnità, & Giouanni foſſe uno del corpo de i Senatori.
Similmente i Tribuni furono capi di tutto il corpo del
la Republica.I quali Tribuni s'introduſero dopoil primo
gouerno dei Conſoli. Percioche eſſendo ricorſiin queſto
Iſole diuerſi popoli, è veriſimile,cheimeno potenti ,& di
poca fortuna haueſſero l'occhio, & ricorreſſero per conſi
glio, & per fauore a i piu potenti, & dimaggior fortuna .
Dal qual ricorſo & concorſo,lideecredere chenaſcellelor
dine dei capi gouernanti, oltre all'ordinario della natura
che vuole ; ch’ogni corpo habbia capo . Percioche o in
ogni Iſola da per le , o tutti gli habitanti dell'Iſole , ridotti
in un Conſiglio generale,ſi crearono i Rettori, di maniera
che dalla publica adunanza nacquero i Magiſtrati. I quali
nel principio dopo i Conſoli, furono i Tribuni.Percioche
i Conſoli furono in tempo , che l'Iſole non erano ancora
picne,& allora, che ſiattendeua alla fabrica di Rialto , con
2

animi dubbiofi , ſe ſi doueua ftare onò in queſteacque. I


quali Coſoli durarono per lo ſpatio di 30.0 34. annial piu
dopo la prima edificatione di Rialto . Concioſia che com
parendo dicontinouio dalla Prouincia diVenetia in queſti
luoghi: huomini di altrecittà che di Padoua,ſopra aquali
i Padovani non haueuano auttorità alcuna ,cellarono i Co
ſoli, & furono dal publico placito , & conſenſo del Conſi
glio degli habitanti , creatiRettori & capi della Rep. non
2

un ſolo madiuerli.I quali Rettori diuiſi per ogni llola, elli


Gg . 2 chia.
DELLE VITE
chiamarono Tribuni . Percioche o deriui queſto nome
dalla Tribu de gli Hebrei o de Romani, o da auttorità mili
tare , o da qual li voglia altra cagione,in queſta parte Tribu
no non vuol direaltro che , Protettore, difenſore , capo, &
gouernatore dicoloro da qualiera eletto . Il qual titolo cor
reua allora, & era comune per tutte le Prouincie di Vene
2

tia & dell'Iſtria, & per diuerle altre parti tenute in Italia in
quel tempo da Greci; come titolo non punto ſuperbo o
gonfio , ma ſignificatiuo di dominio libero & volontario.
Mi ſouiene hauer lettoin yna eſamina fatta l'anno 804. da
Izzone,Cadolao, & Aione Conti , & Commeſſariin lítria
di Carlo Magno,ſopra l'eſtorſioni fatte a quei popoli da un
Duca Giouanni gouernatore in quella Prouincia ,perno
medel dotto Carlo, eſſendoui aſiſtente Fortunato Patriar
ca di Grado , queſte parole intorno alla degnità del Tribu
nato,del Hypato , & degli Eſcuſati ,uoci non beneinteſeda
molti, & però damepofte in queſto luogo , a dichiaratio
ne dimoltipallicheſi leggeranno piu oltre. Ab antiquo tem
pore dum fuimusfub poteſtate Grecorum Imperij (coſi dicono gli
Iſtriani nella detta eſamina)habueruntparentes noftri confuetudi
nem habendi ačtus Tribunati,Domeſticos,ſeu Vicarios,nec non Lociſerº
nator (erano tutte le predette voci di degnità) per ipſos ho
nores ambulabant ad comunionem , et ſedebantin conſeßu unus quiſq;
profuo honore . Et qui volebant meliorem honorē babere de Tribuno,
ambulabat ad Imperium , qui illum ordinabat Hypatum . Tunc ille
qui Imperialis erat Hypatus,in omni loco ſecundum illum Magiſtra
tum militum precedebant. & piu di ſotto . Grecorum tempore
.

omnis Tribunus habebat Excufatos quinque et amplius etc. I Tri


buni adunque ſi crcarono, non ſolamente dal principio &
fino a tempi del primo Doge,che fu Paoluccio l'anno 697.
ma per molti & moltianni da poi. Si troua che del 756.
che fu l'anno 59. dopo l'erettione del Ducato , Domenico
Monegario Doge Seſto ,hebbe per aſſiſtenti due Tribunida
tili dalGran Conſiglio, per affrenare alquanto la troppoli
centioſa auttorità ch'egli haueua. Et nel teſtamento di Giu
ftiniano Doge X.l’anno 828. ſono diverſi Tribuni ſotto
ſcritti cometeſtinioni, in quelta forma. Carolus Tribunus fia,
lius
DE PRINCIPI L I B. XII . 271
lius Bonofi Tribuni & Primates, Bafilius Tribunus ex præcepto Do
mini Iuftiniani Hypato . Signum mei Ioannazzi Tribuni . Et l'an
no 880. è ſcritto in vna carta d'accordo fra il Doge Orfo &
Valperto Patriarca d'Aquilea. Ego Armatus Tribunus de Lu
prio. Ego Vigilius TribunusdeGeminis, di maniera che ſi vede,
che non erano Tribuni, cioè della famiglia Tribuna , ma
Tribuni, cioè capi& gouernanti, l’vnodi Luprio , ch'era
Iſola nel Seftiero di Dorloduro , & l'altro dell'Iſole Gemi
ne detteGemelle, ch'erano nel SeſtierodiCaſtello , ma pe
ròauanti che Venetia foſſe coſi folta di habitationi, & diui
ſain Seſtieri. Et l'anno 983.ſi fa mentione in vn'altro ſtro
mento di patto , divn Pietro Andreardo Tribuno . Onde
per queſtoſi comprende , che gli ſcrittori che dicono , che
dopo il primo Doge non ſi troua mentione alcuna de Tri
buni , s'ingannano , ſi conie anco s'ingannano tenendo ,
ch’i Magiſtrati & Giudici nella Rep. furono introdotti &
creati nel tempo del Doge Sebaltiano Ziani . Percioche
del 809. nel quale il Dogato , fu tradotto da Malamocco a
Rialto , ſi troua , oltre a Tribuni , fatta mentione dei Giu
dici . Concioſia che in vno ſtromento del Doge Angelo
Participatio primo Doge in Rialto del 809. ſi legge.
Ego Angelus Participatio mea manuſcripſi.
Ego Petrus Caloprino Iudex,manumea ſcripſi.
Et l'anno 892.li legge in vno altro priuilegio fatto alla ter
ra di Chioggia,
Ego Petrus Forentio Iudex mea manuſcripſi.
Et l'anno 997. in vno accordo publico è ſcritto Decreui
mus omne tam ludices & nobiles homines Veneti& , quam mediocres
a maximovſque ad minimum , hanc paginam fieri D. PetroVrſeo
10 , & c.Et l'anno1000.gli huominidi Capo d'argere dicono
in vna con poſitionede loro confini col Doge. Quoniam a .

preſenti die venimus in lege, & iudicium ante ueftram præſeniiam , et


ueftrorum nobilium Iudicum terræ , etparte bonorü hominūt ibiač adji
Flente. Et l'anno 1005. Reſidentib. D.Duces,etDominico Epiſcopo
Riuoaltenſi , ſeu Leo Epiſcopo Mathemaucenſi, Iudices , et magno
tum nirorum conglobatio perſiſtentes . Et l'anno 1ons . Nos Olho
Dux una cum Indicibus Terræ . Et l'anno 1 109. Nos Ordelafus
Faletro
DELLE VITE
Päletro Deigratia Dux Venetiarum ,cum noftris Iudicibus & c.
Ego Petrus Baduarius Iudex. •
Ego Dominicus Faletro Iudex .
Ego Dominicus de Canale Iudex ,&gc.
Le quali tutte memorie auanti a Sebaſtiano Ziani , che fu
del 1173. fanno fede di quanto ho detto . Onde fi dee dire,
che nel ſuo tempo no cominciaſſeroi Giudici nella Rep.
ma s'ampliaflero in maggiornumeroche non erano per
ladietro ,ſicome s'è poi fatto ſempre , ſecondo l'occorren
ze dellécole .
Ma ritornando noi di nuouoa i Tribuni,Nicolò Zeno
àmplillSenatore, & di moltaauttorità perl'eſattacognitio 1

nech'egli haueua dell'antichità Venerc, ſcriue, che dopo i


Conſoli, cntrarono diuerſi Tribuni al gouerno ,i qualidu
rarono per lo ſpatio di 5o.anni. Etdopo loro fu fatto vn
Tribuno ſolo, chegouernò l'Iſole per 3o.anni continoui.
I quali finiti ſi fecero X.Tribuni in luogo di un ſolo , & que
ftimantennero la Rep.per 130. anni, a quali X.ſi aggiunſe
ro poi due Tribuni , allora che ſi fabricò la Città di Hera
clea, onde furono dodici, che durarono finoall'anno 697.
nel quale fu crcato il primo Doge. La qualeopinionedel
Zeno non è punto contraria a quanto ho detto , intorno
al corpo della Republica . Percioch'egli ragiona ſolamen
te quanto ai Tribunicome capi, & non quanto a gli altri
membri della Rep. prouati damecon ſcritture antiche &
degne di fede, & ſenz'oppoſitione alcuna.Tuttauia ii ri
metto in queſta parte, a tutti coloro che hanno migliore
& piu piena intelligenza di me , in coſi fatta materia :
Ora durando ancora il gouerno de predetti dodici Tribu
ni ( i quali mentre che fra loro contendeuano della prece
denza , diedero occaſione ai Longobardi d'allàlire ſenz'al
cuna reſiſtenza i loro confini) alienne che alcuni de popoli
circonuicini,vſcendo a vlanza di Ladroni, quali per comū
conſiglio ,da diuerſe bocched'i fiumi, affalirono la città di
Heraclca,di Grado , & di Rialto . Et alcune naui di mercan (
tie venute di Leuante, & malamente guardate & cuftodite,
dai Veneti,furono prefe da i Corſari,entrati di notte nelle
lagunci
DE PRINCIPI LIB . XIII. 112
lagune:prima che le guardie auiluppate nel ſonno,haueſte
ro potuto ſapereche gente gli haueffe aflaliti. Ma conoſciu
ta la coſa, & leuato il romore dall'altre nauivicine a quelle,
vi concorſe diuerfa gente , & venuti alle mani coi corſari,
vi ſi fece un mezzo fatto d'arme, nel quale ui furono ani
mazzati & feriti molti, coſi dall'una parte comedall'altra.
Perche ripieno ogni coſa di lamenti & di doglienze, fi adu
noil Conſiglio in Heraclea. Nel quale eſlendoſi diſcorſo
lungamente ſopra la conditionedi quei tempi, & conſide
rate le forze devicini popoli & le loro,cominciò ciaſcuno
a ricordare diuerſi rimedi perafſettarle coſe loro.Alla fine
venuti in conteſaper la diuerſità de pareri, Chriſtoforo Pa
triarca di Grado huomo ſingolare di vita & di lingua, do
po vnalunga & graue oratione,gli conduſſe a far delibera
tione di creare un capo della Rep.Mainăziche ſi veniffe al
l'atto, penſarono a due coſe. L'una all'auttorità ch'egli do
ueſſe hauere, & al nome colquale ſi doueſſe chiamare; & l'al
tra a prouenti, che gli ſi haueſſero aa dare per ſoſtentarlo .
Quanto alla prima,conſentirono nelnome di Doge,paren
do loro che queſta voce di Refoſſe troppo inuidiola& gia
diſuſara in Italia.Concioſia ch’i Veneti hebbero ſempre in
odio coli i nomi come anco i coſtumi,che moſtrano trop
pa ſuperbia. Et gia nell'età de noftri auoli,allorache Federi
go llI.Imp.venneaVenetia, offerìa queſta città la degni
tà Regia. Con tutto ciò neſſunohebbe ardire di parlare in
Senato di queſto nome,come di coſa troppoinſolente.On
de poſtogli il titolo di Ducagiafrequentato in diuerſi luo
ghi in Italia: come titolo non punto faſtoſo :vollono che
egli foſſe ſopraſtante alle cauſe ,le quali apparteneuano alla
ſalute & degnità publica.Et che poteſſe fare adunare ilCon
figlio a ſuo beneplacito :& conſtituireTribuni & Giudi
ci, i qualiamminiſtraffero giuſtitianelle coſe priuate,con
queſto però che foſſe lecito a gli aggrauati, di ricorrereal
Doge per aiuto . Et che per ſuo ordine ſiadunaſſe il clero,
& il popolo :& hauendo eletto ,preſentaſſerol'eletto al Do
ge,ilquale gli deffe l'inueſtitura . Quanto alla ſeconda, deli
berarono,acciocheil Dogepoteßemantenerlariputatio,
ne
E DEL LIE VITE ;
ne & un tanto grado dimaggioranza , di dargli Heraclea
per fede, & colifecero tutti i leruiliberi,obligandoli al Do
gein certe coſe . Et ftatuirono chetutte le famiglie di Ca
norba, Remondina, Pigneda,Plaue,& Lidi,gliportaflero,
grano, legne, carne,& uini , ſecondo il poter di ciaſcuno
2

Oltrea ciò gli aſſegnarono terrepubliche& uigne. Coſi


dice Nicolo Zeno.Fatte queſte coſeſiriduſſero in Heraclea,
doue le pratiche, & le concorrenze deiTribuni furono tā .
te fra loro : che non ſi potendo per ciò cleggere alcun dieſli
fu gridato Doge a voce di popolo .

PAOLVCCIO AN A FESTO DOGE


PRIMO . ANNI 697.
1. }

AOLUCCIO Anafeſto , cittadino Heraclcano , della


P famiglia Anafeſta: nobile & fauio huomo & di molta
bontà . Et glidiedero giuramento ch'eſſerciterebbe l'offi
tio luo legalmente , & lenza riſpetto alcuno , & lo meffero
in ſedia con ſemplici ceremonie . Ora Paoluccio per corri
fpondere all'eſpectatione del popolo & de principali, tutto
intento al benefitio comune, fi mefle a rallettare in mi
glior forma lo Stato della Rep. & ordinò guardica i fiumi,
& glifeceforti con le caſtella . & volle ch'ogni terra ſecon
do il ſuo grado , tenelle un certo numero di legni apparece
chiati per ognioccorrenza.Cótrafleetiandio amicitia con
Luitprando Rede Longobardi, & ottenne da lui conferma
7

tione di alcuni capitoli per i quali acquiſtò , no pure a ſe me


deſimo, ma anco a tutti i ſuoi cittadini & ſudditi , diuerſi
fauori & immunità , mantenendoſi in gratia con quella gé
teefferata . Et poſei confini di Heraclea, inſieme con Mar
cello Maeſtro de Caualieri , dalla Piaue maggiore fino alla
Piauicella.Et hauendo gouernato 2o.anni,o.mefi,& 8.gior
ni (ne quali ſi dee credere ch'operaffe diucrſecoſe importā
ti, eſtinte dalla lunghezza del tempo & dalla careftia degli
ſcrittori, ſi morì,con fonıma lode di buon Doge,in Hera
clca,& vifu ſeppellito .
MAR
DE PRINCIPI LI B. XIII. 213 .
MARCELLO TEGALIANO DOGE IL
ANNO 717

V Edendo i Prouinciali ch'il coſtui Principato era riuſci


to mirabilmente a profitto loro,& che ſotto la forma
ſua ſi poteua ſperare vtile & grandezza allo Stato , ridot
tala dieta vniuerſale in Heraclea , l'anno 717. crearono in
luogo del morto , Marcello , ch'era Maeſtro de Caualieri.
Percioche con tutto ch’il Principe fofle fupremo,ui erano
però i Tribuni col Maeſtro deCaualieri, che rappreſenta
uano inſieme col Doge la Signoria. I quali nomi d'officij
erano ſtati introdotti in Italia da i Greci,come s'è detto al
troue. Coſtui fu prudente huomo, utile, & valoroſo nel
l'armi. Et ancora che non hauefle occalione di guerreggia
re , difeſecol mezzo di Papa Gregorio Secondo la Chieſa,
2

& il Patriarca di Grado , moleſtato grauemente da Serenio


1 Patriarca d’Aquilea fauorito dal Re Luitprando . Et eflen
do ſtato 9.anni, & giorni 21.in gouerno,mācò in Heraclea
ſua patria.

!
ORSO HYPATO DOGE III. ANNO 726.
Marcello ſoccelle l'anno 726. Orſo Hypato anco eſto
A Heracleano, & di nobil proſapia ,il quale con molte
opere illuſtri, acquiſto nome honorato di Principe ſingola
re . Perciochehauendo Luitprando poſto l'aſſedio a Rauē
na, & preſa, & diſtrutta l'armata greca,l’Eſarco Paolo ſi fug
gì a Orſo,dalquale corteſemente raccolto ,glifu data ſperă
za di bene . Et non molto dopo , farta ad inftanza di Papa
Gregorio II. vna aſlai groſſa atmata per quei tempi,non lo
lamente rihebbe Rauenna, trahendola dalle mani de i Lon
gobardi,ma preſe Ildebrando nepotedelRe, & occiſe Pare
do Ducadi Vicenza, & rimeſlein Stato l'Efarco, & queſta
fu la prima impreſa che faceſſero i Vinitiani con l'armi.
Ma ritornato poi a caſa come trionfante , & lufcitatali
diſcordia ciuile per le coſe di letolo , & imputata a lui
‫ܐ܀‬
Hhh conic
DELLE VITE
come partiale,fu crudelmente ammazzato . Coſtui fu Hv
pato Imperiale, cioè Conſolo.altri dicono ch'era della fa
miglia Hypata ,la qualevenuta da Padoua,fu poi chiamata
Dandola. Ma difficilmente ſi puo intender la uerita in co
ſe trattate tanto oſcuramente da gli Scrittori.Baſta che que
ſta voce Hypato , la quale è greca, era titolo di degnità, col
qual titolo furono honoratidiuerli Dogi,ſiconic s'è detto
di ſopra.Et uific 2.anni, & s.meli,

THEODATO HYPATO DOGE IIII .


ANNO 742.

D brigate.Percioche
Opolamorted'Orſo, alcuninacquenuoup diſparere
teneuano che foſſe frale
migliore
yn Magiſtrato annuale, che un perpetuo:fercioches'il tem
porale eramaluagio ,finendo in capo dell'anno , ſi poteua
2

col mutarlo ,fperare col reggimento chefoſſebuono.Final


mente dopo molte diſpute accordati inſieme, crearonoun
Magiſtrato per yn anno, con titolo di Maeſtro de Soldatiſe
condo l'uſo de Greci di quel tempo ,i quali teneuano ch’il
Maeſtro per degnità precedefle al Tribuno.Il primo adun
que fu Domenico Leone: dopo il quale ſeguìFeliceCorni
cola, & dopo lui Deodato gia figliuolo del Doge Orſo.al
quale in capo all'anno ſoccelle Giuliano fatto Hypato per
il ſuo molto valore. L'ultimofu Giouanni fabriciaco, che
poco da poi fu priuato di quello honore & acceccato . Il
popolo adunque,fatto certo per ſpatio di quali 5. anni, di
quãto poco utile folle quel Magiſtrato permolti accidēti
ſeguiti,ridottoa Malamocco, per riſpetto delle guerre paſ
ſate fra le città di Heraclea,& di Ieſolo , che diſtruſſero l'yna
& l'altra città , tornarono di nuouo all'elettione del Doge,
Etl'anno 742.diedero ilPrincipato a Deodato Hypato Im
periale, & ftatuirono che per l'aucnire, il Trono Ducale
Iteffe in Malamocco , florido fra tutte l'altre in quel tempo
per huomini, & per ricchezze : & coli queſta fu la ſeconda
città che foſſehonotata di tantaeccellenteperſona,comeè
il

DE PRINCIPI LI B. XIII. 214 .
il Doge. Ora coſtui confermòiconfini antichidiHera
clea chiamata hoggi Città Nuoua,con Aiſtolfo Rede Lon
gobardi, & fece diuerſe altrecoſe a pro delgouerno .Mave
nuto poi alla fine in differenza coldetto Re, & afpirando
anco à vendicar la morte di ſuo padre ,& fortificando per
ciò il Caſtello di Brondolo per ſua ſicurrezza, Galla feditio
fo & cattiuo huomo, dato a crederealpopolo , per ordina
rio volubile & leggiero , che Theodato facefle quello edifi
tio con animo di farſitiranno aſſoluto della Rep. lo com
moffedi nianiera,che Teodato,in capo a 1 3.anni, fu preſo ,
& priuato de gli occhi, & del Principato inſieme.
GALLA DOGE V. ANNO 755.
T Galla corſo aMalamocco, poi che vide effettuato il
E ſuo diſegno, ſi fece crear Doge l'anno 755.Manon
andò molto che i cittadini fatti accorti del ſuo andamen
to , lcuati a romore & poſtogli le mani addoſo , gli tol
. t coſi
ſero gliocchi,& lo mandarono in eſilio perpetuo E
lo huomo empiohebbe il fine condegnoall'operaſua, do
po vno anno, altridicono 2.& meli due .

DOMENICO MONEGARIO DOGE VI .


ANNO 756.
Auendo per
per tanto la città conoſciuta la perfidiadi
H
affrenar l'auttorità del Principe in qualche maniera,creato
Domenico Monegario l'anno 756.gli dicronodue Tribu
ni per compagni, i qualimutandoli d'anno in anno fitro
ualiero con luipreſenti all'eſpeditioni delle facende.Et que
Ita fu la prima volta che ſi cominciò a temperar con leggi
la potenza delDoge, dal quale eſempio credo ioche folle
ro trattii Correttori che ſifanno nella morte del Doge.Ma
eſlendo egli di fiera natura & uiuace, & dando altrui giuſta
cagionedipenſare a liberarſidal ſuo tirannico giogo, poi
Hhh 2 chc
DE'LL E VITE
che diſprezzaua idue Tribuni datigli dal Conſiglio , ilpo
polo impatientedella feruitù ,comequello ch'era nato libe
ro , ſolleuatoſi,lo priuò del Principato & degliocchi; l'air
>

no quinto altri dicono otto del ſito Magiſtrato .

}
MAVRITI O GALBAIO DOGE VII .
ANNO 764

E Tinfuoluogo pofero
prudente,nobile, MauritioGalbaio
& ricco huomo,l'anno Heraclcano,
764.in Mala
mocco. Et era anco egli Hypato, & fi portaua ottimamen
te nella cura del ſuo gouerno. Percioche hayendo cura a
far nauicare, & a creſcer l'entrate,s'era acquiſtato famad'ot
timo gouernante . Nel coſtui tempo la Chieſa di Grado fu
moleitata molto da fioi nemici, onde i Veſcoui d'Iſtria tol
tili dall'obedienza di Grado, il Principe dolente che quella
Chieſa ſcemaſſe di riputatione,mandò al Papa, Magno Pre
te, Scriuiano , & Coſtantino Tribuno, ſuoi Oratori, per ri
mediare', a tanto diſturbo, ma' eſſendo il Papa uenuto à
mortc in quei giorni , non ſi fece nulla . Oltre a ciò ſi creò
il primo Veſcouo in Caſtello Oliuolo . Ilpopolo adunque
veduta la buona mente del Doge, & deliderando di mo
ftrargli qualche ſegno dell'anioreuolezza & reuerenza che
gli portaua,gli diede per compagno nel Principato Giouan
ni ſuo figliuolo. Et allora cominciarono i Vinitiani a vede
re in un tēpo medeſimo due Principi nella Rep.laſciādo co
queſto fatto, peſſimo eſempio a ſuoi ſocceffori.All’último
retto lo Stato per lo ſpatio di 23. anni ſimorìfelicemente .
Onde Giouanni riinaſto ſolo , & fatto diffimile al padre
(il quale viuēdo ricopriua co lehonorate ſue attioniidifet
ti del figlio ) nonhauēdo riſpetto alcuno al commodo del
la pátria,opero dimodo,che gli fu dato per collega Mauri
tio ſuo figliuolo. Sotto il ſuo reggimento ilmare crebbe tā
to ,che quaſi tuttel'Iſole furono affondate dall'acqua.Indi á
non molto il Doge mandò Mauritioa Grado ad occidere
il Patriarca Giouanni. Et hauendo Mauritio prefa la ter
ra , il Patriarca prima fu ferito , & poi gettato a terra da
yna
DE PRINCIPILIB. XIII. 315.
una altiſſima torre . Per queſta opera coſi ſcclerata, Fottu
nato parente del morto , & fuo focceffore nel Patriarca
to,gli congiurò contra . Et nella cõgiura furono Obelerio
Tribuno di Malamocco, Felice Tribuno, Demetrio Mari
mano , Foſcaio Giorgi , & molti altri,a quali diſpiaceuano
ſommamēte l'opere dei due Dogi. Etriſtrettiintieme elef
ſero di comun ſenſo per legitimo Doge,il predetto Obele
rio . Onde Giouanni& Mauritio 1pauentati, ſi fuggirono,
Giouanni a Mantoua & Mauritio in Francia, doue finiro
no la vita loro . Hauendo Giouanni col padre Signoreggia
to 9. anni , & altri 9.dopo il padre , & con Mauritio ſuo fi
2
{
gliuolo 7.anni,chefurono in tutto 29.anni.
OBELERIO DOGE VIII. ANNO 804 .

I Congiuiráti adunqueritrouandoſi nella Città di Treui


ſo inſieme con altri Vinitiani, fatta l'elettione d'Obele
rio Obelerij altri dicono Antenoreo l'anno 804. & fenten
do la fuga de i Dogi,conduſſero il nuouo Principe alla ſua
conſuera reſidenza,Doudriceuuto da Veneticon folenne ,
honorc,gli fu poi dato per collega,Beato ſuo fratello . Et
poco dopo fu diſtrutta la città di Heraclea , dicono alcuni
da iVeneti per l'odioche portauano ai Dogi mandati in
eſilio, & altridicono da Carlo ouero da Pipinoche moſſe
guerraad inſtāza di Fortunato Patriarca, peruendicarſidel
'morte di Giouanni. Atterratá adunque Heraclea : le fa
miglie nobili ſi riduſſero a Malamocco , a Rialto che co
minciaua a fiorire; a Torcello , & ad altre Iſole circonuici
ne . In queſti medeſimi tempi uenne a Rialto,Niceta Patri
tio , Generaledell'Imperatore d'Oriente, & eſſendo ſtato
. raccolto cómolta corteſia, creò Spatario Imperiale, il Do
geObelerio . Et nel partirſi meno con lui a Conſtanti
nopoli Beato , Chriſtoforo Veſcouo.Oliuotenſe , & Feli
ce Tribuno , doue furono confinati; perche s'intendeua
no co i Franceſi . Ma non molto dopo, Beato ottenuto
dall'Imperatore il titolo d'Hypato , fe ne tornò felice
mente alla patria : & gli fu anco aggiunto per terzo Doge,
yn
T! DEL LE: VITE
con conſenſo de gli altri due, & confermatodal popolo,
Valentino loro fratello . Et mentre coſtoro vnitamente at
tendeuano al Reggimento della creſcente Rep. nacque la
guerra di Pipino .Il quale aſſalendo Malamocco abbando
nato da ſuoi che s'eranorifuggiti a Rialto,fu rotto dal valo
redeVinitiani. Ondelaſciatal'impreſa di penetrarpiu ol
tre in Rialto , meſſe a ferro & fuoco tutto ilpacle fino aS.
Michele di Brondolo . Scrivono alcuni che Pipino fatta la
pace venne à Venetia, & chefendo Obelerio bandito ; per
cioche diedero la colpa à lui della guerra, fu richiamatoa
cala in gratia d'eſlo Pipino : dopola cui partita,fu crudel
mente ammazzato .Etche Beato gouerno dopoluialcun
.

tēpo : & altri dicono Valētino.Main qualunq;modo ſi ſia,


coſtorodurarono nel principato 6. anni in tutto , comin
ciandoſi dà Obelerio.Et fecondo alcuni, portarono ilTro
no Ducale in Rialto . Percioche nella ſala del Gran Confi
glio ,doue erano ritrattii Dogi,attorno attorno nelle luner
te ſotto il Cielo della ſala , &di ſopraalla hiſtoria di Federi
go , ſi cominciaua da queſto Beato, il quale era poſto ſotto
l'anno 807.& haueua attorno la ſua figura l'infraſcritto Brc
ue . Et coſi parimente haueuano tutti gli altri di mano in
inano,quaſi ch'egli foſſe ſtato il primo Dogein queſta Cir
tà .Era adunque il ſuo Breué o vero inſcrittione.
Fratris ob inuidiam Rex Pipinus in Rinoaltū uenit ,
Defendipatriamfibigratificatus.
ANGELO PARTICIPATIO DOGE IX .
ANNO 809.
A l'anno 809.fu fatto Dogc,dopo i predetti,Angelo,
detto anco Agnello, nelle ſcritture antiche,della fa
iniglia Participatia o Particiaca couertita poi in Badoara,di
Heraclea. Et in fatto ,chidice in Malamocco , & chiin Rial
to ,comebenemerito della Rep.percioche s'era portato ot
timamente nellaguerra con Pipino. Nel cominciamento
del ſuo Principato,fece Veſcouo di Torcello Giuſto ſuo fi
gliolo,
DE PRINCIPI L I B. XIII. 778,
gliolo , &Giuſtiniano ch'era il maggiore, lo mandò a Léo .
ne Imp.di Coſtantinopoli, liperche foſſe honorato di qual
che degnità :& fi perche s'intrinſicaſſe con quella Cortea
benefitio della ſua Città : concioſia che quella con queſta
furono ſempre corriſpondenti per laconformità deinc
gotij: percioche l'una è ſoſtegno dell'altra : eſſendo per ri
ſpettodelmare, quella capo dell'Oriente; & queſta ſenz'al
cun dubbio dell'Occidente. Dal qual Leone raccolto gra
rioſamente,fu fatto Hypato. In tanto ſuo padre, s'era fatto
dar per collegaGiouanni l'altro figliuolo. Il che inteſo da
Giuſtiniano,ſdegnato grauemente che gli foffe prepoſto il
fratello nell'amminiſtratione,ritornando alla patria ,non
volle andare a palazzo, ma alloggiò con la moglie Felicita,
nel moniſtero diSan Seuero , ch'allora era Badia, & fichia
mauadi San Gallo. Finalmente pacificato col padre Giu
ſtiniano entrò Doge con ello lui, & Giouanni non molto
ben veduto dal popolo, perchenon vſaua rettamente laSi
gnoria , fu confinato a Zara: ma rotti i confini ſi fuggìin
Francia. In queſti tempi ſeguì quella nobile diuiſione fra
CarloMagno & l'ImperatorGreco fatta fra loro de gli Im
perij,per laquale i Veneti pofti nel mezzo come contermi
ni in queſtaparte fral'uno & l'altro di loro: riſpettati dal
l'uno & dall'altro ,reſtarono nella loro antica libertà .Con
ciofia che conuenutiſi i duelmperatori inſieme, termina
rono inqueſto modo. Che reſtaſſero eſenti & liberi dal
l'Imperio dell'uno & dell'altro,tre Ducati che allora ſi tro
uauano in Italia , cioè il Ducato Romano , che conteneua
tutto ilpaeſe da Perugia fino a Capoua,incluſivamente,cc
cetto Gaeta ch'era della giuriſditione di Napoli. Il Ducato
di Benevento in confino diPuglia che abbracciaua altro tā
to dall'altra banda d'Italia, diftendendoſi fino al mare, & có
tenendo tutto quello ch'al preſente ſi chiama l'Abruzo , Il
Ducato Vinitiano checonſiſteua di 7.città Epiſcopali,cioè
di Grado, di Caorli, di Heraclea , d’Equilo, di Torcello, di
Malamocco , & di Caſtello . I terminidellidue lmperijfu
rono ,che l'Oriētale,ſotto il qualecra la Puglia, la Calabria,
la Sicilia, & il Ducato di Napoli finiffe a Gaeta, Ch'il reſtan