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15224
Mason
9.159.
Mason
9.159
.
1
DELL'ANTICA CONDIZIONE
DEL VERCELLESE S
DI SANTIA .
DISSERTAZIONE
DI JACOPO DURANDI
DEDICATA
A
DI SAVOJA
DUĊA DI CHABLAIS .
N
DETA
juc
CostantinusJe
*
IN TORINO , MDCCLXVI.
ALTEZZA REALE
2345
ང་ ངང་ 7
zioni di parecchi Luoghi , che anticamente fiori
rono in una Provincia , che da sì lungo tempo
Di V. A. R.
།༥98
ང་
7.?
Va
Umiliffimo , Divotiffimo ,
Offequiofiffimo Servitore
JACOPO DURANDI .
$ $.
TAVOLA
ARTICOLO I.
ARTICOLO IL
Degl' Ictumuli .
VI
ARTICOLO II L
ARTICOLO IV.
ARTICOLO V.
11
Il Volume intitolato Dell
' Antica Condizione del Vercellese , e
V. Se ne permette la Stampa .
ANTICA CONDIZIONE
DEL
VERCELLESE
DISSERTAZIONE
DI
JACOPO DURANDI
ARTICOLO I.
-
do furono costretti di refiftere ai Romani , dopo che quefti var
carono la prima volta le Alpi . Laonde fi può afferire riguardo
all' Infubria , e alle altre Regioni Tranfpadane di quà dagl' In
fubri , che almeno prima della metà del fecolo quinto di Roma
non abbiano avuto alcun luogo cinto di mura , e fabbricato
nella forma delle Città .
I
6
degl' Ifumbri .
Adunque prima della venuta di Bellovefo nelle noſtre regioni
non vi furono Città , nè Borghi , ma per lo più i Popoli abi
tavano fparfi per le campagne nella fuddivifata maniera ; e do
B Sgo
G3
10
effi per allora nel partito de' Galli . Bensì i Liguri Cifapennini
non fon nominati in quella guerra : laonde non entrarono in
alcuno de' due partiti belligeranti .
Sconfitti i Gefati , Polibio narra , che gl' Infubri , i Boj ,
e i Taurifci fi azzuffarono co' Romani , e generofamente com
batterono. In quefto luogo fotto il nome d'Infubri , Polibio
ritorna a comprendere i Libici , e i Levi . Ma debellato final
mente quel formidabile Efercito de' Galli , i Romani fubito
meditarono di fcacciare i Galli dalle Contrade Circumpadane ,
e quindi entrarono col loro Efercito nelle medefime . I Boj fu
rono i primi a cedere > e a metterfi fotto la protezione di
l
' Abbreviatore di Livio nell' epitome del Libro XX. Furono
però in quel paffaggio i Romani battuti dagl' Infubri . Ma
fatto un trattato di pace , i Romani fi ritirarono nel Paeſe
de' Cenomani loro Alleati , co' quali dopo qualche tempo ri
gne : Noi fappiamo , che dopo un breve tempo effi ( Galli ) furono
difcacciati dalle vicinanze del Po , eccetto alcune Regioni , che
fono fotto le Alpi . Io verrò pertanto rifcontrando la verità di
quefto luogo di Polibio coi fatti , che vi feguirono .
Da Polibio , e Plutarco adunque ricaviamo , che i Galli
Tranfpadani dopo la loro dedizione per qualche tempo fono
ftati in pace coi Romani . Ma avendo pofcia i Romani dedot
te delle Colonie nelle regioni de' fuddetti Galli , e fondata.
la Città di Piacenza nel paefe de' Galli Anani , e nel paeſe
de' Cenomani loro focj ampliata Cremona ( io credo così , per
chè Cremona è un nome Celtico , e non mi par verifimile , che
quella Città fia ſtata fondata dai Romani ) s ' ingelofirono quin
di i Boj , i quali aſpettavano l'occafione di rinnovare coi Ro
mani la guerra . Laonde avendo intefo , che i Cartaginefi ve
nivano
13
nivano alla volta dell' Italia , maggiormente s'animarono alla
guerra , e collegatifi cogl' Infubri , nel tempo , che Annibale
,
gl' intereffava non meno degli altri Galli loro antichi nemici .
Il motivo di queſta nuova guerra fra gl' Infubri , e Taurini
fe nol vogliamo ricercare nell ' odio antico degli uni , e degli
altri , farà ſtato per qualche contrato di confini co' Libici ,
onde gl' Infubri vennero in foccorfo de' loro Clienti . Quindi
difcefo Annibale in Italia , ritrovò quelle due genti in guerra
gio alle loro genti , e Scipione arringò nel giorno , ch' ei fece
coftrurre un ponte fovra il Ticino . Nel giorno feguente ( nar
ra Polibio lib. 3. ) , i due Generali marciarono lungo il fiume
dalla parte riguardante le Alpi . Nel fecondo giorno gli Eſplo
ratori avvertirono que ' Generali della loro vicinanza : l' uno , e l'al
tro Eſercito ſi fermò, e trincierofli . Nel terzo giorno i due Generali fi
avanzano colla loro Cavalleria : ordinano la Battaglia : fi battono .
Pretendono il Cluverio ( ital. antiq. pag. 238. ) , e dopo lui
parecchi Eruditi di ricavare da Polibio , e da Livio , che la
mar
15
marcia dei due Eſerciti fia ftata lungo il Ticino , e che la Bat
taglia fiafi data alla finiftra fponda di quel fiume . I teftimonj
di que'due antichi Scrittori in quefto cafo non fono dell'ifteffo pefo.
Livio ricopiò Polibio , ma quivi forfe non inteſe abbaſtanza
il testo dello Storico Greco , o almeno fi fpiegò di una ma
niera affai confufa . Polibio narra , che mentre Annibale rice
18
che dimoftra , che gli Statielli erano piuttosto amici de ' Roma
ni , e ficcome non apparifce , che fino a quefto anno i Roma
ni abbiano portato la guerra nel Territorio degli Statielli Clien
Boj foffero di tal natura che anche contro gli amici eſerci
taffero le ruberie > ed aveffero aſpettato l'occafione > che i
agro , che poco prima era ftato de' Boj ( id lib. 39. ) . Adunque
fin dall'anno DLXII. i Boj erano ftati difcacciati d' Italia , e
rilegati nelle vicinanze del Danubio preſſo i Taurifci ( Strabone
lib. 5. ). Tuttavia non veggiamo ancora , che le Romane Legio
ni paffino di quà dal Ticino , e dal fiume Iria nei Libici , e ne'
Taurini. Bensì dopo alcuni anni ( anno DLXXXI. ) , fi è poi com
mura del Borgo Caryfto ( oggidì forfe Carufco fulla via che da
Genova mena a Tortona ) Queſta è la prima volta , che le Ro
mane Legioni paffarono armate dì quà dall' Iria . Quell' azione
è deſcritta da Livio ( lib. 42. cap 7. 8. ). Finalmente diecimila
nel Paefe degli Statielli > gli obbligarono di entrare nel loro
partito , e rendettero il lor Paeſe Teatro di quella guerra. Ma
gli Statielli erano fenza dubbio Clienti de' Taurini , e forſe anche
diramati dagl' ifteffi Taurini. Se adunque gli Statielli non erano
dianzi Nemici de' Romani , non lo furono neppure i Taurini capi de
gli Statielli ; perciò noi non ritroviamo finora , che i Romani fiano
paffati , per guerreggiare i Popoli ftabiliti di quà dal Fiume Iria .
Ma il Confole Popilio non ubbidì al Senatoconfulto fatto a
i Salaffi , erano effi di già ficuri della fede de' Popoli ftabiliti
tra il Ticino , e i Salaffi , perciò noi pofliamo combinare a un
di preffo in qual tempo il Territorio Vercellefe paffaffe fotto il
Dominio de' Romani ; avvegnachè fia certo il tempo , in cui
cellefe .
che la fondazione di
Plinio lib. 3. cap. 17. ) riferiſce
quella Città ( Eporedia ) era ordinata al Popolo Romano nei
libri delle Sibille . Onde nel fefto Confolato di C. Mario fi fon
dò Eporedia ( Ivrea ) l'anno di Roma DCLIV. Il fito , in cui
fi fondò , apparteneva ai Salaffi , gli antichi confini de' quali
maffimamente verfo levante , gli ho difaminati nel Ragionamento
degl' Itali Subalpini . Si deono correggere le edizioni di Vel
lejo Patercolo al libro 1. verfo il fine , nelle quali fi legge in
Vagiennis Eporedia . Vellejo non ignorava , che fra i Salafi >
ei Vagienni v'erano di mezzo i Taurini : egli fcriffe Narbo
Martius in Gallia , M. Porcio , Q. Marcio Confulibus , dedu
da Colonia eft . Poft tres viginti annos in Vagiennis , & Epo
rediæ
24
verfe ruberie ( Dione Caffio lib. 49. ) Io tengo per certo , che
quella irruzione de' Salafi fia ftata nelle Terre de' Taurini , e
de'
25
de' Libici ( Vercellefi ) loro finitimi ; ficcome riuſciva loro più
how
facile lo fcagliarfi di quà , e farvi una maggior preda , piutto
ſto che penetrare nelle Valli , e frà i difagevoli dirupi del Re
è queſta :
MAGIAII SIIVE
SI VIIRINII M.
IIMORIAII AIIT
IIRNII AURIILI
US VALERIAN
US SII VIVO CO
IUGI IIT SIIBII
CIVIS VIIR VIIRC
IILI
31
IILIINSIS MAGI SII
VIIRINI SOROR T
RIBUN SECUNDIIS IT
ALICIIS .
D. M.
C. FANIENSI
LUCILIANO
VERGELLAS.
MIL. COH. VIIII.
PR. ARGENTION.
MIL. ANN . VI .
VIX. ANN. XXVI.
H. F. C.
Fra
T
• 32
Fra i Soldati della feconda Coorte dei Cittadini Romani vi
è noverato
33
fuddetto Dialogo è l'ifteffo di quello ivi rammentato da Taci
to . Tra le poche iſcrizioni , ch' efiftevano a Vercelli , alcune
delle quali furono copiate dal Canonico Cufano Scrittore del
G. GENNI . VIBIANI
ET IVN. LARTD .
PRISCILLAE
M. VIBIUS
MARCELLUS .
Cioè Caii Geminii Vibiani , & Junia Lartidis ec. fi dee fup
plire Dis manibus . Si propagò pofcia la famiglia Vibia nelle
noftre fubalpine Regioni , come da parecchie lapidi impa
riamo ·
dove dice , che deriva il Po dal feno del monte Vefulo ne'
CAECILIAE . RETHORICAE
CAECILIUS. EPICTETUS
F. MATRI . PIENTISSIMAE POSUIT.
DIS. MANIBUS.
QUINTO SERTORIO.
D. M.
PHILUMINI. ET EUTICHIAE
MENANDER. ET VESTINA
DOMINI . IUVENUM BENE
MERENTIUM. QUI CUM
QUIETEM. SANI PETIISSENT.
IN COMPLEXU PARI EXANI
MES. INVENTI SUNT.
L.
1
35
L. VIRIUS
HERMES
L. POMPEIUS
PAMPHILUS
REFECER
Q. VALERIUS
VIATOR
MATRONIS ļ
V. S. L. M.
L. FOVRIO L. F. POL.
FOVRIANO
ORIUNDO EPORED . IT.
AL. MIL. VETERANO
CLASS. RAVEN. VIX.
AN. LXII. M. IIII.
H. S. E.
IN F. P. VI. IN- AG. P. X.
TI. CORNELIO M.
POL. PATRI
II. VIR. ITER.
NASO FILIUS.
E 2 Su
36
Vi fi fupplifca F. alla figla M. Marci Filio . La Famiglia de'
Nafoni dovea efferfi propagata in Ivrea . Eccone in un' altra
lapida efiftente in quella Città .
MUS CLICCIUS
NASONIS FILIUS VI. VIR
SIBI. ET CORNELIÆ FABI FILIÆ
PRISCE UXORI
T. F. I.
tolazione ,
37
tolazione , fecondo un antico Tranfunto efiftente nell' Archivio
gnovit .
Locus Sigilli
pettò , che que ' Barbari foffero arrivati fino a Vercelli fi può
afficurare , che il fofpetto fu giufto , poichè ai 13. Dicembre
di quell' anno entrarono gli Unghari in Vercelli , fra i quali
v'erano molti Ariani , e fecero fcempio di parecchi Religiofi
Uomini , come ci rammentano alcuni antichi Calendarj della
Chiefa Vercellefe , e l'ifteffa Chiefa , la qual celebra in tal
giorno l'officio di più Martiri .
Util coſa certamente farebbe , che qualcuno intraprendeſſe a
fcrivere la Storia dell' inclita Città di Vercelli , facendo buon
ufo dei pregievoliffimi documenti , che in due nobiliffimi Ar
chivj di quella Città confervanfi , richiffimi l'un l'altro d' im
portanti antichi monumenti , dai quali inoltre molto lume fi 1
verrebbe a riflettere fovra parecchi tratti della Storia d'Italia
.
de' baffi tempi . Altresì la critica , e l ' erudizione delle cofe de'
tempi di mezzo di tanto in tanto avrebbero luogo , e potreb
bero rifchiarire molte ufanze , e vicende accadute nell' Italia
in que' tempi , che fono tuttavia alquanto tenebrofi : ma io
non devo efcir dai limiti della mia Differtazione . Solamente
1
49
mano a mano eftinguendo in Italia la pace , perciò l'Univerfi
tà degli ftudj o per poco fi mantenne in Vercelli , o fu poi
quafi fempre fofpefa . Ma quefti fon tutti fogni , e viete im
maginazioni . Bensì s' inftituì l'Univerfità degli ftudj dall'
ottimo genio de' Vercellefi nell' anno 1228. , concorrendovi an
che Ugone Seffa allora Vefcovo di Vercelli . Il Luogo , dove
fuvi quella Univerfità , ritiene tuttavia il nome di Sapienza .
Egli ritrovafi fuori della Città in Vizolano . V'erano affegnati
cinquanta Palazzi per l'abitazione de' Lettori , e de' numerofi
Studenti , che da varie Provincie vi concorrevano . Riferiſce il
Cufano , che a' ſuoi tempi ( anno 1630. ) Stefano Aleſſandri
Nobile Vercellefe proprietario del fito della Sapienza , avendo
ivi fatto qualche efcavazione , vi ritrovò oltre a molte fonda
menta di caſe , anche molti finiffimi marmi , ed avanzi di ſta
tue ,
e diſcoperfe il principio di una ſpazioſa ſcala cogli fca
glioni di marmo nero difpofti con bell' ordine . Alcune Città
dell' Italia altresì ful fine del Secolo duodecimo , e ful princi
pio del tredicefimo veggendo , che dalla inftituzione delle Scuo
le , oltre all' onore provenivano grandi vantaggi per lo concor
fo degli Scolari , furono allettate a fondare fimili ftudj , che
in alcune di effe poco vi fi mantennero , come in Vicenza dall'
anno 1205. folamente fino al 1209. ( veggafi il Muratori An
faceret pro alio Cive Vercellarum , dando operam bona fide , &
fideliter cum literis , eft Ambaxatoribus , ut fuum recipiat . Item
non offendent Scolares , vel eorum Nuncios ad eos venientes › nec
Durand. Tom. II. Col. 1141. Epift. VII. ) ad inſtanza de' Ver
cellefi . FRIDERICUS ( II . ) Vercellenfibus .
Quanquam milites noftros arma fcire velimus , tamen quia ad
utrumque tempus , bellorum , & pacis , rectum , & conveniens mo
ARTICOLO II
muli ; quia Ieti cujufdam Viri nobilis muli heic ſtabulati fuerint :
donde quel Vico fiafi poi detto ad Iti mulos . Non men ridi
cola è l'etimologia data da Bonino Mombrizio , il qual preten
varie maniere di danze , ch' erano molto animate per gli diverfi
movimenti delle mani , de' piedi , e di tutto il corpo . L'ifteffo
Cantore accompagnava il fuo canto col fuono , e col ballo . Pari
mente gl' Inni , ch' effi cantavano in occafione de' loro Sagri
fizj > erano fempre accompagnati coll' intrecciamento di varie
danze . E' molto verifimile , che gl
' Itumuli foffero così detti ,
perchè nel loro Bofco facro in occafione de' confueti loro Sa
grifizj riufciffero buoni Ballerini , e in oltre con agilità fi accom
pagnaffero col fuono . Oppure ficcome nel distretto degl' Idu
muli vi fi fcavavano le miniere d'oro , e che il verbo Tummeln
congiunto all' ich fignifica parimente operar presto una cofa ,
fi potrebbe conghietturare , che gl
' Icumuli foffero così detti
dalla prontezza , con cui lavoravano nelle miniere .
καὶ ταύτης τῆς κώμης . άμφω δ᾽ εἰσί περὶ Πλακεντίαν . La Verfione di Xilandro
Antiquit. Italic. Tom. VI. differt. 73. col. 317. ) avea confermato
alla Chieſa di Vercelli il Distretto di Sant' Agata in perfona del
Veſcovo Leone : Confirmamus Salfiam cum Silva Salfia , Caf
tellum Vicinali , Mercatum , & Diftricum Plebis Sanda Aghata ,
་
& Cortis de Cefiliano , & in Tronfano , & altero Tronfano , & per
totam Campaniam , & Caftellum Quirini . Certamente queſte fole
Terre nominate in effo Diploma non compivano tutto il Distretto
II. effendo ftato quefto Ponte così chiamato del nome di Not
tingo Veſcovo quem Nottingus Epifcopus Vercellenfis Ecclefiæ
mirabiliter fuper eum equitando legaliter recepit ( Diploma Hen
rici Imperatoris II. anno 1054. apud Murat. loc. cit. col. 319. )
dovette effergli ftato aggiudicato dall' Imperador Lottario , a
cui tempi Nottingo reffe la Sede di Vercelli , e donato da Carle
Augufto , cioè Carlo Magno poco fovra ivi rammentato .
Sinqui confermò Ottone le altrui donazioni , e pofcia aggiu
gne le fue ci tacque folamente l'Autore , che donò la Pieve
vano di quà non folamente fino alle radici delle loro Alpi , ma
fino alle prime colline , che a levante fanno fronte alle me
defime Alpi .
della legna , ch'egli avea tolto nelle loro Terre , come narra
l'ifteffo Strabone . Per il che mi ſembra , che quivi altre Miniere
non aveffero allora i Romani , fe non quelle degl' Idumuli ,
ch'erano quafi al piede delle Alpi de' Salafi . Ma ficcome le
Miniere degl' Itumuli furono anche da Strabone riconoſciute
nell' Agro Vercellefe , la narrazione di quefto Geografo rieſce
perciò alquanto intricata . Tanto più che nella parte del monte
Vittumulo , chiamato la Beſſa , in cui i Romani ultimamente
fcavavano le Miniere , l'acqua della Dora non vi fi può condurre .
Con tutto ciò io offervo , che il maggiore incremento della
Dora è circa la metà del fuo corfo , difcendendo da Aofta verſo
Ivrea. Queſto è uno de' più groffi fiumi , che riceva il Po di
quà dal Tefino . Ma fuppofto , che i Salafi aveffero potuto di
fopra ad Ivrea condurre l'acqua della Dora per varj canali per
ufo delle loro Miniere , non potevano mai in fiffatto modo
I
65
exivit , & lacus extitit deficcatus , & hodie fic remanfit , &
arena didi lacus ubique laboratur , præterquam ab angulo fupe
cum rivulum facit fub Azelio , & Duriam intrat apud Veftigna
te. Alterum etiam lacum dimifit in angulo uno inferiori fub
Candia , Cafaglono , & Caluxeno > loco multum profundo , ubi
dicta aqua nequivit deficcari , faciens bonas fcardolas , lucios
& tencas › & lacus Candiæ hodie appellatur . Procedens ex ipfo
ghiaja fimile a quel loto , che depone la Dora , per dove paffa , e
più non vi fi trova in qualche diftanza dalla detta cavità , od
alveo . Si dice inoltre , che finalmente per afciugare quell' ampia
monte della Beſſa , l'acqua di effi canali non potea fin là per
venire .
Adunque ne fegue , che noi dobbiamo ricercare il fito
delle Miniere , delle quali parla Strabone , ne' Luoghi , ne' quali
l'acque de ' fuddetti canali poteano giugnere . Ci fervirebbero
di fcorta per quefta ricerca le veftigie dell ' antico ſuddeſcritto
canale , fe nelle Colline fu i confini d'1 Alice > e Cavaglià , e
nelle altre , che feguitano a mezzodi , quafi al pie' delle quali
vi paffava il fuddetto Canale , vi foffero ftate alcune Miniere .
Bensì parecchie profonde efcavazioni per entro le vifcere di
alcune di quelle Colline vi fi veggono tuttavia , e ſpecialmente
nel fito fu i confini di Alice , e Cavaglià appellato di Forano..
Nelle fummentovate
Colline della Serra , che a fettentrione
chiudono la detta pianura inferiore ad Ivrea alcune Miniere
vi fi doveano ritrovare : codefte Colline confinano con quelle
della Bella altresì a fettentrione e alle medefime parimente
ne' baffi tempi fi ftendeva il nome di Monte Vittumulo , fic
come infatti ſono una parte di quel monte : anzichè fotto que
fto nome erano comprefi tutti i piccoli monti , o colli , che vi
fono di quà tra la Dora , e P' Elvo . In quefto modo intendia
mo , quant' acqua fi doveffe eftrarre dalla Dora per fervizio
delle Miniere . Oltre varj canali , una gran parte delle acque
della Dora fi doveano introdurre nelle Campagne proffime alla Fer
za, fin dove poteano giungere , acciocchè i Lavoratori delle minie
re ,
almeno aveffero l'acqua da vicino al più , ch' era poffibile ;
coficchè dovea non poco rigonfiare anche il fuddeſcritto Lago .
In questa maniera i Salaffi , i quali dominavano fin fotto d'Ivrea,
efavrivano d'acque l'alveo della Dora , laonde i Popoli , i
quali abitavano intorno al confluente della Dora nel Po
reftan
69
reftando così quafi privi dell' acqua di quel fiume , per irriga
re le loro Campagne , aveano perciò occafione di azzuffarfi con
tinuamente coi Salaffi , come ci ricorda l'ifteffo Strabone loc. cit.
Ora le Miniere , che da Strabone fi ripongono nel Territo
rio de' Salaffi , fono appunto quelle , ch' eranvi nelle Colline
inferiori ad Ivrea , fin verfo le quali giugnevano i Salaffi . Di
quì io conghietturo , che il fito della Villa oggidì di Marce
nafco fituata al mezzodì della Dora , fulle Colline , che chiu
dono al mezzodì la pianura inferiore ad Ivrea , foffe anticamente
un qualche Luogo , che ferviffe di confine ai Laj , e Salafi
Certamente il fito di Marcenafco , che anticamente chiamavafi Mar
cenago , e Marcemago , nella Lingua Celtica fi rifolve Marx-Mag ,
cioè Luogo , o Campagna collocata fulle frontiere di un Paeſe . In
fatti fe Strabone aveffe intefo delle Miniere , che aveano i Sa
lafi nel centro delle loro dirupate montagne , e in ſeguito de
canali eſcavati dalla Dora fuperiormente ad Ivrea oltre alle
1
!
71
loutier ( Hiftoire des Celtes lib. 1. ) che i Traci erano Čelti :
Ma questo non è luogo d' impugnare una sì fatta opinione ;
ziale lib. 10. epig. 12. ) Niuno però feppe finora precisamente
fiffare la fituazione di quel Luco , e di quel Tempio . Arbitrd
L. LEONTINUS L. F.
APOLLINARIS .
Quefta
75
Quefto Lucio Leontino , il quale avea per Gentilizio il nome
dell'ordine degli Apollinari , o era ftato iniziato ne' facri riti di
Apollo , oppure la fua Famiglia , per effere ingenua , avea
prefo il cognome di Apollinare dagli Ufficj efercitati . Queft' al
tra è già in alcuni luoghi corrofa :
GENIO LOCI
C. POS .... US ...
U. L. P.
ATICIA
P. F. * * Publii filia .
SECUNDA
ROMA
XVIII!
n
Fra
A bi
P SATRIE
NVS
ghi Tiς βωμέra gli Altari , e gli fuοί Θεόςἐπισκόπες ,καί φύλακας τῇ πάγω ;
cioè gli Dei Infpettori , e Cuftodi del Pago . ( Dionifio loc. cit.)
Ciò non fu già una nuova introduzione di religione ne' Paghi ,
ma era un ufo antichiffimo dei Celti , e dei Greci . Che il Paga
in origine fignifichi quafi un Luogo facro , perchè nel fuo Di
stretto avea qualche parte confecrata ad un Nume , maffima
mente fe il luogo è un pò montuofo , ne ricaviamo un efem
pio da Sofocle nell' Inaco (preffo Dionifio lib. 1. ) "Apyus requíais
"Hpaç ve Mdyoie ( nei Campi d' Argo , e nei Paghi di Giunone ) e
da Callimaco nell' Inno a Delo , parlando del monte Cille
nio facro a Mercurio , Πάγος Ερμείη κυλλήνιος
Intorno al nome Pagus Fefto ci dà quefta etimologia : Pagi
io ritrovai in due carte , una dell'anno 1084. , l'altra dell ' anno
1129. Alcuni fcrivono Cerridonum , e alcuni Cerrionum , il che
dimoſtra , come a mano a mano fi diguiſarono gli antichi nomi .
Quefto Luogo è collocato in un angolo dell' eftremità del
Colle della Beſſa ( una parte del monte Vittumulo ) al Sudeft di
effo Colle , e riguarda a levante la pianura bagnata dall' Elvo ,
che vi ſcorre di fotto . Nella lingua Tedeſca derivata da quella
dei Celti Dun fignifica tuttavia una Collina . Gli Ollandefi , e gl
Ingleſi chiamano ancora Dünes quei monti di fabbia , che co
fteggiano il mare , e lo trattengono , che non fi fpanda nelle vi
cine Terre . Fu nota anche agli antichi Scrittori queſta fignifica
zione della Celtica parola Dunum ( fi offervi Plutarco de fluv.
Tom. II. pag . 1151. , dove parla della fondazione di Lugdunum ,)
così pure Sieg-Dun ( Segodunum ) la Collina della Vittoria ;
ARTICOLO II I.
S. I.
CLAUDIO
VETER. EX COH. V.
CAECILIO ...
PAG. STRO
PA.
... VERUNT
Io
I
83
Io l'interpetro così : Caecilio ( vi manca il nome Gentilizio )
Pago degl
' Itumuli . I Paghi erano bensì nel Territorio delle
Città , ma per lo più formavano una fpecie di Repubblica . Fe
fto offerva ( lib . 2. in verbo Vici ) Sed ex Vicis partim ha
bent Rempublicam , & jus dicitur ; partim nihil eorum , & ta
men ibi nundinae aguntur , negotii gerendi Cauffa . Quel jus di
citur o fi dee riferire a quei Vici , che aveano impetrato il
OPP -- UM - UP-
- ---C --- AG - - E
IU- R ----- T -- O -- - DA
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AR -- --·TRO-- .
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1
OPPIDUM NUPER
SANCTAE AGHATAE
IUB. REGINA THEODOLINDA
VICUS ANTEA VIAE
LONGAE ICTUMULO
RUM PAGO
FORUM FREQUENTISSI
MUM QUOD ROMAE
OLIM VIROS CONSUL
ARES SIBI PATRONOS
COOPTABAT.
'
L
86
cangiò il '
nome a Santià di Vicus via longa in quello di Sant
Agata . Abbiamo offervato nell' Articolo precedente la conferma
di Ottone III. della donazione del Diftretto di Sant' Agata
efempli .
Nel Milaneſe avvi un Luogo appellato Sant' Agata , fituato
tra Milano , e Pontirvolo detto nell' Itinerario Gerofolimitano
che l'antico Luogo di Argentia non può mai effer quello , che
adeffo chiamafi Gorgonzola , come pretende il Cluverio ( loc.
cit. lib. 1. c. 24. ) feguito dal Veffellingio nelle note agl' Iti
nerarj di Antonino , e Burdegalenfe , perciocchè la fomiglianza
del nome
fulla quale fi appoggiano il Cluverio , e i fuoi fe
guaci , non folamente è molto arbitraria , ma di più è affatto
lontana dalla verità , mentre Gorgonzola ne' baffi tempi chia
mavafi Cocoretiola . Inoltre ritroviamo " che Gorgonzola è di
1
87
Auguri . Se quefta mia conghiettura fuffifte , fempre più appa
rifce , che gl' Icumuli erano veramente un popolo attaccato
all' eſercizio della fuperftiziofa fua Religione .
L'iscrizione aggiugne Forum fréquentiffimum . Nel furriferito
Diploma di Ottone III. parimente fi chiama Mercatus , cioè
Euopio Forum . Lo era tuttavia fotto i Longobardi , perocchè
Ottone ivi confermò la donazione di Santià colle fteffe prero
gative , che fi trovava avere ne' tempi del primo donatore . Nef
Paghi , e nei Vici propriamente faceanfi quefti Mercati , co
me fi ricava da Fefto in verb. Vici . Per tal ragione a molte
§. 2.
A
$4
S. 2
Libero . Livorno :
GE
95
GENUA
M.P. XXXVI.
LIBARNUM
M. P. XXXV.
DERTONA
Men grave fu l'errore del Cluverio ( Ital. antiq. lib. 1. cap. 23. )
il quale interpretò per Liberone il Luogo oggidì di Viverone col
10
96
locato al Settentrione del Lago di quefto nome , tra Vercelli ,
duce , che poco oltre Liberone paffò Coftantino , dacche effi non
ci rammentano più alcun Luogo , per cui in appreffo fia paſſato .
Ma effendo in punto di tragittare il Po , ricevette la nuova della
morte di Allovico , e fen ritorno fubito per l'iſteſſa ſtrada , donde
era partito .
§. z.
97
D. 3.
Cefte. Rigomagus.
CIVITAS TAURINIS. X.
MUTATIO AD DECIMUM. XII.
MANSIO QUADRATIS. XI.
MUTATIO CESTE . VIIL
MANSIO RIGOMAGO. X.
MUTATIO AD MEDIAS. XIII.
MUTATIO AD COTTIAS. XII.
MANSIO LAUMELLO. XII.
MUTATIO DURIIS. VIII.
CIVITAS TICENO.
Nz
.§4
100
D. 4.
TICINUM XXII.
LAUMELLUM XXII.
COTTIAE XXIII..
CARBANTIA XII.
RIGOMAGO XII..
QUADRATIS XV.
X
L'effere collocato tanto il luogo di Carbantia , quanto quello
Ad Medias nell' uno , e nell' altro Itinerario tra Rigomago , e
§. 5.
103
§. 5.
Campi Raudii .
fecondo ciò , che n' avea fcritto Silla , il quale fi ritrovò preſen
te in quella Battaglia . Io non intendo , come queſta così pre
cifa teftimonianza poffa laſciar luogo a controverfie . La pia
nura memorata da Plutarco preffo Vercelli di là dalla Sefia è
cap. V.
V. pag. 376. )
M. LICINIUS
PHILOMUSUS
MEDICUS POLLENTINUS ..
Ø. 6.
1
ITI
ARTI
UzM
ARTICOLO IV.
faico del Triclinio Leoniano fatto ergere da effo Papa Leone III.
portò in un rame dal Severano nel libro delle fette Chiefe pag.
P 544 ,
(114
544. , e pofcia fi copiò anche dal Ciampini ( Veter. Monim.
indictione IX. ( Rer. Italic fcript . part. II. Tom. I. ) ora gli An
nali de ' Franchi dall'anno 741. fino all'anno 814. ( Tom. II .
pag. 42. ) riferiscono : Imperator ( Carolus ) de Spoleto Rauen
nam veniens , aliquot dies ibi moratus Papiam perrexit . Ibi nun
donde poi fen partì per Francia , convien dire , che gli fi pre
fentarono gli Ambaſciadori d'Oriente tra i dì 20. , e 23. di
Giugno . Lo fteffo raffermano gli Annali de' Franchi preffo il
Du-chefne loc. cit. pag. 19. inter Vercellis 2 & Eporegiam fibi
fecit
115
mant ) quefto fodro in origine era ciò , che da' Latini chiama
vafi commeatus dal verbo commeo ( iter facio 4017ar ) ed era
propriamente una preſtazione di vettovaglie per l'efercito , o a
prò di coloro , che viaggiavano a vantaggio della Repubblica .
Erano perciò deftinati alcuni luoghi fulle ftrade militari , i quali
raccoglievano dagli altri vicini , e per lo più del loro diftretto
la fomma di tutto il fodro neceffario , e poi ne' ſtabiliti luo
ghi fi diftribuiva alla milizia . Questi luoghi erano appunto le
Manfioni ..
Il
117
Il fodroè una voce Germanica portata a noi dai Longobardi .
Annonio lib. v. c. 3. l'interpetra annona militaris , e nell'iftefſo
ſenſo fi prende nella vita di Lodovico Pio ( An. 796. ) Pie
tro de Vineis ( Epiftolarum lib. 2. Epift. 29. ) la ſpiega fru
mentum, hordeum , & res alias vidui opportunas , ad exercitum
Imperatorium . Preffo i Germani almeno anticamente Futer fi
gnificava vitto così degli Uomini, come degli animali , veniente
dalla radice Futern , alimentare ( Benfonio nel Vocabolario
Anglo- Saffonico ) Di quì preffo i Latino- Barbari derivò Fodrum,
annona militare , della qual cofa fi recano parecchie teftimo
nianze da Spelmanno , e Cangio . Oggidì Futer fignifica pa
fcolo , e cibo folamente de' Cavalli , non quod fic oporteat , fed
quia ufus fic voluit , notò il Wachter Gloffar. Germanic. Tom. I.
pag. 510.. Certamente l'ufo di un tal tributo è molto antico
benchè fi chiamaffe con altro nome . La Legge Giulia avea già
119
Così la Tavola Peutingeriana :
VERCELLIS
XXXIII.
EPOREDIA .
CIVITAS TAURINIS. X.
MUTATIO AD DECIMUM. XII.
33
14
L.J..
que Regis , & Regni , & mala fama in exteros difperfa , pro
pter negligentiam corum , qui Legationes ad nos directas in fuis
ARTI
1
126
ARTICOLO V.
infigniri.
Signum Domni Henrici invidiffimi , & gloriofiffimi Sereniffimi
Imperatoris Augufti . . . Iricus Cancellarius Vice Heberardi
art. 2. pag. 60., che in un' altra opera io pubblicherò per intero ,
nella quale difaminerò , fe poffa effere l'ifteffo luogo , ch' og
è certo , che Leone Veſcovo gia fedeva nell' anno 999. , come
zione III. l' Anno XII. del fuo Vefcovato : onde egli incominciò
I
a federe l'anno 978. Vi è un Diploma delli 4. di Settembre
dell' anno 997. dato al medeſimo Vefcovo da Ottone III . l'anno
Santo , nelle cui Lezioni non fi fa motto , ch' egli abbia fof
ferto alcuna morte crudele , e fi narra dagli Scrittori Vercel
lefi , che il di lui corpo fu ritrovato , e riconosciuto in abito di
Vefcovo ec. nell' anno 1576. ( Cufan. Difc . 42. pag. 246. ) Que
fti deve effere il Vefcovo Pietro , il quale fu prigioniero de' Sa
raceni . Però il Muratori loc. cit. foggiugne , che ſe queſto Vef
covo foffe ito alla guerra , e fra i combattenti avesse voluto far da
prode ( il che non fi può ora chiarire ) non farebbe un tal Santo
approvato dalla Chiefa di Dio . Ma ciò fi può beniffimo riſchia
rare . Il Muratori fi è attenuto al racconto di Epidanno , il !
qua
le era Monaco di S. Gallo nella Diocefi di Coftanza di Sve
via ,
135
via , ed ha facilmente confufo la caufa della prigionia del Vef
covo di Vercelli , con quella dei Tedeſchi , che reftarono pri
gioni nell' accennata infelice battaglia di Ottone II . dell' anno
982. Abbiamo dallo Scrittore della vita di S. Bononio Abate
di S. Gennuario di Lucedio, pubblicata dai Bollandifti Act . SS. Feb.
T. II. , e dal Mabillon Act . SS. Ord. Benedict.; da cui fi ricavarono
le Lezioni della Chiefa Vercellefe pel Vefcovo Pietro , che S. Bo
nonio prima di effere Abate , dimorando nell'Egitto , aveva otte
nuto dal Soldano d'Egitto la libertà al Veſcovo Pietro , il quale
per efferfi portato in compagnia di altri perſonaggi , e di un Prelato
a vifitare i Luoghi Santi , ivi era ftato fatto prigione , e condotto
in Babilonia d' Egitto . Lo Scrittore della vita di S. Bononio
oltre di effere contemporaneo , fcriveva nella Diocesi di Ver
celli , onde di tal cofa doveva efferne affai iftruito : infatti il
fuo racconto è molto più circonftanziato . Adunque veramente
Epidanno ha confufo la prigionia del Veſcovo di Vercelli con
quella de' Tedeſchi ftati vinti in Calabria l'anno 982. , e va a
terra il dubbio moffo dal Muratori alla Santità del Vefcovo
Dijon : inoltre quefto fuo carattere fi rileva dalle fteffe fue let
tere fra quelle di Fulberto Carnotenfe . Egli era affai ſcaltro
per eccedere nella efpofizione de' fuoi meriti , e per aggravare
i fuoi nemici , de' quali ambiva i Feudi , e i beni . Dalle poche
cofe , che ho divifato , fi può rilevare , di quanta correzione
abbiſognino i Cataloghi de' Vefcovi di Vercelli , che finora al
cuni Scrittori pubblicarono .
Incominciò Santià nel Secolo duodecimo a governarfi per qual
Sino
137
Sino dal duodecimo Secolo la Città di Vercelli cominciò a
Chiefa ( Ifloria del Piemonte pag. 107. ) anche addì 11. del
mefe di Giugno , che effendo Podeftà di Vercelli Vitale Bec
cheria , e Sindaco Giacomo Tizzone, furono accettati per Cit
tadini di Vercelli gli Uomini di Santià . L'Autore del Nuovo Tea
tro del Piemonte ec. Tom. II. part. II. fcrive , che circa l'anno
1241. Santià fu onorato di un Capitolo di Canonici . Egli deve
aver ciò ricopiato , come fece di molte altre cofe , da Monfi
quando coll' ajuto de' Tizzoni Matteo Viſconte Capo de ' Gibel
lini in Milano fece imprigionare in Vercelli Simone Avogadro ,
e Uberto Vefcovo fuo fratello , effi fuggiti di carcere , fi ri
covrarono in Biella , ed ivi ancora nell'anno 1313. il Vefcovo
Uberto fu da Biellefi difefo contro Guido San Martino , che
lo áffediava .
Ma i Vercellefi volendofi rivendicare Biella , e le altre oc
Anni
1522
149
1522. Gerardo Scaglia Conte di Veruva .
1550. Franceſco del Pozzo Conte di Ponderano .
1554. Dodo di Chierio .
SANTIÀ
VILLA
1
150
VILLARBOJTO SALASCO TERNENGO
CASSINALE MAGLIONE BURONZO
GREGGIO CAVAGLIA' BALOCCO E BASTIA
ALICE DORZANO CARISIO
VIANZINO ROPOLO SAN GERMANO
TRONZANO VIVERONE VILLAREGGIA
res clamabant , & vociferabant , moriatur pars Velfa , & dicli Vel
fi clamabant , vivant Domini Dux Mediolani , & Comes Papia ,
quod
152
quod nil eis prodat , & tunc quafi in extrema afflictione deducti ,
omni fuccurfu , protectione , auxilio , confilio , & favore cujufvis
Domini flebiles deftituti , affectantes tutum refugium alicujus Do
mini , vel Principis affectuofe implorarunt fuccurfum dici Illuftris
Principis Domini noftri Comitis Sabaudia fibi genibus flexis hu
milime fupplicantes : & c.
Quibus expofitione , & fupplicatione auditis , dictus Dominus
SSSSSSS
IL FINE .
1