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15
4
449
BIBLIOTECA NAZIONALE
CENTRALE FIRENZE
154. 449
i
1
1
DE L L A
MARCA D' I VR
Ꮩ EA
TRA LE ALPI, IL TICINO , L' AMALONE , IL PO
DELL ANTICO
PIEMONTE TRANSPADANO
DOCUMENTÍ.
NUM. I Ann. 1000 Pag. 99
II Ann. 1141 , 1142 .
102 , 103
III . .
.
104
IV Ann . 1213 , 1221 110, III
VI Ann . 1268 u6
VII Ann . 1268 , 6 octumb. I 20
p. 5 1. 3 περουμ πέρονη
p. 8 1. 9. Rodoretom Roboretum
p. 9 1. 2 dond' .
dond
lvi l . 10 Baldonio . .
Boldonio
p. ii lin. 8 le note al norte
p. 131. 12 in con questo • . in un con
p. 47. I. 18 Borgona .
Borgogna
p 68 l. 14 di Aosta , posta
p. . di Aosta . Posta
p . 77 I. 13 Verneia . Veneria
p. 104 l . i veram . . verum .
CA
САР () І.
* La nostra lingua pare non conosca che le diacciaie , dove usiamo con
servar il diaccio ; ma gli elevati valloni , che ne sono ripieni su per le
alpi , o i vasti laghi di diacci hanno essi a rimaner innominati ? Io dirò
adunque diacciaio , e diacciari.
Discesi nell'elevato piano di Ceresole , riesce vieppiù bello
quanto inaspettato il contrasto , che vi fanno l'odorosa verdura
ond' è ornato , coi duri e nudi gioghi
de' suoi prati , e i boschi ond’
donde scendemmo , e colle bianche cime de' monti , che gli so
prastano. Quindi per gli fecondi , cd ottimi suoi pascoli cra tut
tavia famoso ne' bassi secoli il cacio Cerasiolarum ; tálchè si volle
per alcuni ritrovar disegnata questa valletta nella Galisiaca men
zionata in un con alpes in Cinisio nella carta di fondazione del
monistero di Novalesa dell' anno 739 ; ma è ben tutt'altra terra ,
come di già altrove si avvertì ( 1 ) È il vero , che tuttavia da
cotesti alpigiani suol dinominarsi Galesia il vasto monte Isaran ,
é mi sono imbattuto in alcune pergamene del secol · tredici ,
nelle quali si ricordano fontes Galesi sive fluminis orchii, perchè
sorge appunto dall' Isaran , e nemmeno oggidi l'Orco perdette
e
brano chiuderla d'ogni parte . L ' Orco indica la via d'uscirne, che
esso forse aprì a se medesimo : indi cominciasi a calar da un'erta
dirupinata ed angusta quasi gola di pozzo oppur di cammino . Il
fiume n'occupa pressochè tutta la via , ed è forza passarvi in costa,
7
sovente per gli scaglioni incavati nella rupe. Di luogo a luogo esso
non iscorre , ma rovina. Le sue ricadute succedonsi frequenti,
perchè gli stessi massi , che divelse nelle sue piene , c rotold con
seco , lo attraversano , e lo astringono a superarli per ricader di
nuovo. Questo aspro , e lungo stretto infra montagne , e roccie aride
7
che nel 1339 furono quelle castella espugnate , e disfatte dagli uomini
.
6
wo
7
CA PO ' I Ì.
Dii'sotto
s ,
Corgnate si ha da ricercare Canava , ch'era il princi
pale de' circostanti luoghi, come quelli di Valperga , e di Cor
gnate istesso il furono di poi . L'imperador Lodovico III nell'anno
901 diede la terra di Canava alla chiesa di Vercelli ; già da pa
recchi secoli non ve n'ha più vestigio , e se non per via d'indizi
7
( 1 ) Quest' altro privilegio è registrato nel primo volume , fol. 222, e 223
de' Biscioni nell' archivio della città di Vercelli.
II
(1) Antiq. Ital. T. I. col. 481. Ivi pure " Ghiseberto de Felecto , qui
» est Avogado de præfato monasterio Novalicio . 22
N
E
14
CAPO
C II ΙI.
Digressione intorno alla distesa data al nome , e
al distretto del Canavese dopo l'undecimo secolo .
000l ooloSoloolooloo
dute dagli aderenti loro. Di là del fiume dell' Orco già innanzi la
metà del dodicesimo secolo Guido di Biandrate signoreggiava la
terra di s. Giorgio , non per anco detta de Canaveso , la quale
intorno al 1143 gli era stata dall'imperador Corrado II riconfer
mata , e di nuovo da Federigo I nel 1152 , come a figliuolo, a
1
successore di Alberto .
Questi è Albertus de Blandrato sottoscritto senza altro titolo
al mentovato diploma del MCXI subito innanzi a Guido de Ca.
navisio , e forse insino d' allora egli già teneva la terra di s. Giorgio.
Checchè ne sia , il conte Guido di Biandrate dond a' ' cavalieri
del Tempio Mansio Ruspaliæ nel tener di s. Giorgio de Cana
peso. È questa la prima, sicura memoria finora nota del passaggio
di questo nome un tratto di là dell'Orco . Il marchese di Mon
ferrato profittando de' tumulti di quella età , e dell'amicizia di
Federico I , attendeva ad occupar qualche terra in questa nuova
-contea , od a farsi de' vassalli, affascinando i castellani. Per questa
cagione , e per le fazioni tra il comune d'Ivrea , e i Vercellesi,
>
cellesi , ed il nome perfino di comune ivi dato alla lega de' conti,
e castellani del Canavese non ci lasciano più verun dubbio intorno
a quella, e all'augumento suo pei nuovi castellani , che successi
vamente le se unirono , rallargandone così di mano in mano il
territorio ( 2 ) .
Di nuovo i Vercellesi per ispiccarvi alcuni di que' collegati, in
feudarono a’ Sammartini nel 1222 la terra di Castelletto di sopra
Ivrea , alla qual città minacciavano guerra. In questo mezzo fu
rono i Vercellesi astretti a battagliar contro quei ' di Novara , ai
(1) Questo trattato , che pur merita di esser noto , sarà rapportato sotto
la contea di Novara.
(2) Ne' documenti num. V.
( 3 ) Nella cronica di Benvenuto s . Giorgio Rer. Italic. T. XXIII col 378
3
18
» , documque voluerint « ; cioé a dire tanto nella città , che nelle
terre dipendenti. 3.° Innanzi la metà del secolo decimoterzo non
consideravansi appartenenti al distretto del Canavese nemmen
tutte le terre poste fra i suddivisati limiti , ogniqualvolta non erano
in potere di alcuno de'castellani confederati. Perciò quelli della
Torre di sopra Bairo , que'di Barone , e poi di Vische nello stru
>
mento del 1229 sono annoverati fra gli uomini d'Ivrea. Solamente
parecchi anni dappoi e' compaiono fra i castellani del Canavese , o
sia tostochè abbracciarono il partito de' Guelhi , e collegaronsi
7
chè spenta per l' unione più stretta del vescovo Federico intorno
al 1286 a' Sammartini contro de Valpergani , e Biandrati di san
Giorgio protetti dal Marchese di Monferrato in seguito alla lega
conchiusa insin del 1268 contro alla città d'Ivrea e a' Sammarti
ni . ( V. ne' documenti num. VI. ) Ancorachè per la rabbia delle
fazioni si fosse poi sconnessa la lega , e diviso il comune del Ca
1
(1) Loc. cit . col. 431: egli scrive con una costante affettazione Canepitium ,
come altri Canapitium , perchè infino dal secolo XIII si era supposto ,
7
che questa regione fosse così detta pel pregio , e l'abbondanza della
canapa ,
23
Continuò a circoscriversi entro a confini suddetti , senonchè nel
1414 l'imperador Sigismondo a pro di Gianiacopo figliuolo di Teo
a
diploma dell' 882 rapportato nel Piem . Cispad. pag. 323 : le sta
parallela , e contigua indi Valchiusella , ed ambedue confinano
>
1
27
bano il lor nome Parellum , Parella , che n'è il capo-luogo , e
Pavone suddetto. Più là Vianascum scaduto , dove terminava Via
Pavonasca , quæ dicitur Alborella , e più di sopra Mons Ubaldi,
indi monte Sala , et via de Sala molto più in qua. I luoghi , c
le strade sopradette si rammentano ancora nell'istessa carta di fon
dazione del monistero di S. Stefano in uno con Clusellarium ,
che non indica lo sterile luoghetto di Chiuselle in cima alla valle
di tal nome , ma un luogo così detto per la sua vicinanza a quel
torrente . Aveva largo e fertile territorio, il qual toccava , come
leggesi nella carta medesima , alle terre de Aporiano usque in riva
de Vignolo , et in terris de Romano , cioè al tener di Romano
oggidì . A sud -est di quest'ultimo luogo inverso la Dora Caraone ,
Caron . La chiesa di Clusellario ivi dicesi iam diruta fere cum pa
rochia . I novelli nomi di alcune terre fecero smarrir gli antichi :
tal fu di Castrum Sancti Martini, non ricordato innanzi la metà
.
del secol dodici , cui dappoi i suoi signori rendettero famoso. All'
incontro serbarono l' antico lor nome alcune terre del suo contado ,
come Scaramannum , Scarmagno, Perata , Perosa , cui diede nome
la condizion del terreno , Vicus Alfredi , Vialfrè. Uscendo più a
levante Barium , Bairo , come ora si pronunzia.
7
CA PO V.
Costan
del magno Cos tino con iscrizione in tutto simile a quella ,
tantino
che leggesi nella casa della prepositura di Oulx , e nell' una e
nell'' altra sono pressochè corrosi i numeri delle miglia notate.
Da un privilegio di Lottario I dell' 843 a pro di s. Michel di
Locedio , cui dona il corso del Po a portu Clevasii usque ad De
rum , ubi vetus Duria intrat in Padum ( 1 ) , impariamo , che
Clevasium era l'antico nome di questa città alterato ne' seguenti
secoli in Clavaxium , e Clavasce. I marchesi di Monferrato se ne
insignorirono poco oltre la metà del secol dodici a nome dell'im
pero , (-) dipoi la ritennero a nome della chiesa d' Ivrea ; indi si
lasciarono vincere , e fu loro tolta nel 1234 (3) ; furono più for,
ti , e la ricuperarono l'anno seguente ; ridivennero più deboli ,
o più timidi , e per non perderla di nuovo , tornarono a met
tersi sotto l' egida della Chiesa suddetta , e se la conservarono .
Dopo Decimo sopradetto progrediva la strada tra Chivasso ,
il Po , ed indi talor costeggiava il fiume, nè mai se ne scostava
di troppo infino alla stazione notata negli antichi itinerari mansio
Quadratis. Quello di Antonino ne parla due volte rimontando
da Pavia a Torino , cioè ( pag. 340 ) Rigomago XV Quadratis
XXII Taurinis e pag. 356 , Rigomago XVI Quadratis XXI
Taurinis. L'itinerario Gerosolimitano con ordine inverso ( pag .
557 ) civitas Taurinis X mutatio . ad decimum XII mansio Qua
dratis XI mutatio Ceste VIII mansio Rigomago. Laonde la dis
tanza di 22 miglia Romane da Torino a Quadratæ sarebbe il
(1) Irico Hist. Tridin . pag. 7 , é 16 ,> cui nel nome di Camporello parve
trayeder un vestigio de' Campi Raudii,
5
i
34
a condizione di vegliare alla difesa di quella fortezza, ed in un
7
col diritto del dazio delle merci navigate sul Po , e dell'altro pel
tragitto del fiume di Dora. PoichèOttone III riconfermd cotesto dono ,
continuava adunque in sul fine del decimo secolo il luogo di Qua
dratæ , comecchè di molto scaduto ad essere un forte , ed a fre a
( 1) Infra altre scritture ebbimo sott'occhio alcuni atti di lite del 1569 tra
le vicine comunità per ragion di confini , ed una carta topografica MSS.
1 formata nel 1533 per occasione di simili controversie .
35
in un e confuso stranamente alcuni nomi di quelle , cioè l . 4.c. 30 « Item
tro per (iuxta)suprascriptam civitatem, quæ dicitur Staurinis, est civitas quæ
» dono appellatur Quadrata mumum , item Rigomagus, Costias , Lau
di Qus » mellon , Papia , quæ est Ticinus , Lambrum , Quadratam Pa
dam » . La prima parte di questa descrizione pare cavata dall'
Iafro
itinerario Gerosolimitano , e l'altra dalla tavola Peutingeriana , o
liploma
avia d piuttosto da alcuna delle antiche parziali carte , o tavolette itine
ries rarie , delle quali n' esistevano ancor molte ne' secoli ottavo e nono,
o mene
e più oltre. Fossero corrose affatto , o poco leggibili le prime let
dell:
tere di statio , oppur Civitas Taurinis nel testo dell' Anonimo ,
di cui il compendiatore si valse , ci creò la città di Staurinis ; e
qual così pure a Quadrata unendo le successive prime lettere di mu
attua
tatio Ceste , e confondendole coll' ultime di Decimum ci cred
quai
Quadrata mumum. Parimente della Quadrata presso il Lambro a
quelli sette miglia dal Po lungo la strada da Pavia a Piacenza , che nella
chia
tavola Peutingeriana ne vien disegnata Quadrata VII. Ad Padum ,
Duri
vi confuse i due nomi , e poi delle sigle numeriche facendone una
deci
M , vi formd Quadratam Padam ( 1 ).
nverk Dallo scriversi Quadratis negli itinerari di Antonino , e Gero
an sua
solimitano non dobbiam punto inferire , che due distinti luoghi di
(1) tal nome vi esistessero lungo la via romana di sopra il confluente
Pra di Dora Bautica in Po. Nel secolo nono questa latina eleganza
e cai
2
era già ridotta al vero suo valore , e Quadrata puramente si di
0 , nomina dal geografo Ravennate , e da Lottario I nell' 843 , indi
бер
sul fine del secol decimo e in appresso essendo vieppiù decaduta ,
ator
si appello Quadradula. Non perdette più mai questo nome , nem
ung men dappoichè le innondazioni del Po quasi la distrussero , e fi
sto
(1) Nè il p. Berretti nella sua corografia d ' Italia , Rer . Italic. T. X. col.
9 .S
109 , nè il Vesselingio nelle note all' itinerario di Antonino pag. 340 ,
IS seppero accorgersi di errori si grossolani,
36
nalmente le guerre annientarono gli avanzi di quel villaggio , che
il Po avea risparmiati. L'unico suo resto è la menzionata chiesuola
di S. Michele. Ivi pur ci si mostrano tuttavia le ruine di un mo
nistero già dipendente da quello di S. Genuario. In iscrittura dei
16 maggio 1437 fra i monaci elettori del superiore di S. Genuario
vi si rammemora D. Johannes de Septimo Prior S. Michaelis
de Quadradula de Brusasco , perciocchè il podere di Quadradula
tenendosi a livello dal comune di Brusasco , erasi poi aggiunto al
suo territorio su questo lato del Po , ed ora volgarmente chiamasi
Quadrola.
Siccome per alcuni senza rispetto niuno alle misure itinerarie
nè alle circostanze locali si è continuato a ripetere l'errore di
Cluverio , trasportando Quadratæ assai più là oltre il fiume di Dora
insin a Crescentino , altri parimente sarebbono forse tentati a re
trogradarla altrettanto più in quà su l'apparenza di una cquivoca
analogia di nome. A un miglio a nord-ovest di Quadradula a'con
fini del tener di Verolengo ,' e della parte traspadana di quello di
Cavagnolo , e di Monteu , cioè quasi rimpetto al sito dell'antica
Industria evvi una tenuta appellata il Quarino , che suol distin
guersi in Quarino Rosso , e Quarino Bianco. A chi piacesse di
videre Quadrata in due , perchè gl'itinerari suddetti scrivono Qua
dratis , come Vercellis , Venetiis etc. ; i due Quarini gliene fareb
bono nascer l'idea. Ma non vi si adattano la positura , e le dis
tanze suddivisate, Ancora in diploma di Federico I del 1159 per
l'abazia di Lucedio , del quale si parlerà sotto la contea di Ver
celli, si rammentano per duc luoghetti neppur confinanti Quadra
dula , e Quiriny. Altresì l'ultima in una carta del 1123 per la
stessa abazia chiamasi Quirinum , e Villa Quirini , e di poi si
scrisse Quaretum . Il villaggio non esisteva già più incirca la metà
del secolo XIV , ma continuò la sua tenuta a dividersi da quelle
de' luoghi convicini,, come a dire fines Montisacuti ( Monteu )
37
cht da' confini poderii Quareti in uno strumento 3 gennaio 1377 ( 1).
suola Il vescovo d'Ivrea nel decimoquinto secolo era appunto in litigo
mo gio pel dominio del Quarino , e se ne fa menzione in un breve ,
de di Paolo II riferito in altro d'Innocenzo VIII del 1492 super
ari: nonnullis territorio , prædiis, et possessionibus loci Quareti inter
gels Padum , et Duriam flumina ; disegnazione troppo vaga. Ma
1 CO
dula testo luogo nemmen più si accennò nel diploma di Carlo IV del
od 1355 fra le terre del dominio de' marchesi di Monferrato , come
On
immaginazione contraddetta da tutti i documenti insino a ora
đ noti . Risalendo più là a nord - ovest, ci accostiamo alla soprade
tia scritta linea , la quale nel secolo decimoquarto circoscrivea il Ca
navese. Inverso l'angolo , che fa la medesima col fiume di Dora
CINE 2
di
Fines Riparuptæ , altra già distinta tenuta al pari del Quarino,
>>
--
vi ci fu un villaggio , mancò da un gran pezzo. A questo sito
diede nome l'istesso terreno largamente spaccato e rotto dal con
&
tiguo alveo scavato profondamente dal fiume Dora , cominciando
e
so
di sotto Mazė insino alquanto di sotto Saluggia, In lettere, pa
(1 ) Queste ed altre tali scritture sono cavate dall' archivio della comunità
di Monteu da Po. In una de' 10 marzo 1430 due de' signori di Monteu
vendono al comune di Verolengo de' beni in poderio et finibus Quareti ,
i quali rimasero poscia uniti al tener di esso comune, e così venne de
crescendo quello di Quarino.
(2) Cod. Diplomat, Ital . T. I. pag. 1351.
38
tenti 15 dicembre 1472 la reggente duchessa Violante scrivea ,
in territorio Ripæruptæ intendimus gentes habitari facere , et po
7
CAPO V I.
Terre oltre Dora rimontando infino ad Ivrea .
000
da quella di Vercelli.
Alcuni confondendo i limiti del contado d'Ivrea con que' della
marca, la prolungarono infino al Tirolo; altri più modesti infino al
Lago maggiore , e al Tesino. L'errore degli ultimi è di aver
7
er.
di Pavia. Si è appunto della menzionata soprintendenza del mar
an
chese d'Ivrea , che parlò Ottone III , quando nel 999 per ren
derne indipendente affatto l'ambizioso vescovo Leone creato conte
гаа
di Vercelli, aggiunse alla consueta generica formola che niun duca ,
22
marchese , o conte il potesse molestare in checchessia , espressa
7
(1) In investitura 21 maggio 1515 si danno per confini alle rovine delle
castella , e alle tenute di Moriondo , e di Uliaco « ab una parte fines
V. » et territorium Mazadii , ab alia fines et territorium Miraldæ , et ab
» alia fines et territorium Salugiarum », Tutti e tre i luoghi e poderi
od suddetti eran già de' nobili de' Bondoni Vercellesi,
6) Antiq. Ital. T. VI. col. 321 .
1 ( 3) Si pubblicherà cotesta carta sotto l'articolo di Valdisesia.
6
42
mana disegnata dalla tavola Peutingeriana ( segm . III ) e dall'iti
nerario di Antonino pag. 334 , 347 , e 350 , la qual per Ver
Pen
celli , ed lvrea menava ai gioghi delle Alpi Graie e delle
nine. Amendue quegli itinerari concordano nella distanza di XXXIII
M. P. tra le due città suddette , e non vi notarono le stazioni
intermedie , che certamente vi esistevano , non facendosi dalle
Romane legioni per l'ordinario tanto cammino in una sola mar
cia . La sua direzione da Vercelli era pel tener di s. Germano ,
Santia , Alice infino a Settimo , che giace a 3318 trabucchi
nostri all'est-sud -est d'Ivrea , che ben corrispondono alle Vil mi
9
cum castello , di cui ben innanzi il 1040 Enrico vescovo d'Ivrea n'avea
7
il lago , se non che ne' siti più bassi vi rimasero i laghi di Vive
rone , e di Candia , l'ultimo assai minore dell'altro. Azario aggiu
gne , che ancora a suoi giorni esistevano nel contado di Masino
le mura , che aveano formato il porto di quel gran lago con in
fissi anelli di ferro , a' quali usavasi ligar le navi , e che altret
tanto si vedeva all'altro lato presso Viverone , e Piverone. Du
bito di cotesti fatti , e di altre cotali in più altri luoghi ripetuto
storielle. Non si dee neppur supporre, che a' tempi de ' Romani
un ramo della Dora gittandosi nella valle alimentasse , e rallar
gasse il lago , nè che alcune delle miniere de' Salassi , delle quali
discorre Strabone lib. V , esistessero in questi colli , e non già
tutte nei monti di Aosta . Senza il soccorso del fiume la giaci
tura stessa delle circostanti colline , le quali altrove fuor di que'
siti più bassi non lasciano fluir le acque , che scolano d'ogn’ in
torno , e altresì le sorgenti sotterranee bastarono a produrre , e
Masin che smotta e frana quasi del continuo , e va poi adossandosi alle
conis altre più sode inverso Villaregia . Innanzichè il fiume della Dora
altre l' interseccasse per iscavarsi l'attuale alveo , n'era certo il suo corso
ine, D: arrestato da quella , e dalle terre elevate , colle quali ella poi si
eonfonde. Così fatte rivoluzioni sono di una data , che oltrepassa
ripetu!
Romt
di molti secoli i monumenti dell'istoria , e poco più di queste is
rall tesse reliquie vi potea sussistere a' tempi de' Romani per indici di
Ile que
un fatto grandemente più antico ( 1 ) .
non
la gits
( 1) I celebre De-Saussure in una sua scorsa d' Ivrea a Cavaglià osservd
di gi pur egli , come da tutti gl'intelligenti viaggiatori si osserva « nous trou
ogni » vammes toutes ces collines parsemées, et même à ce qu'il paroît com
irre , » posées intérieurement de blocs , et de debris roulés de divers genres,
unto
» mais principalement de ceux qu'on nomme primitifs ; de grandes masses
» de granit , de roches feuilletées, de roches de corne , toutes sans adhe
lerant
» rence avec le sol qui les portoit , mais reposant sur des amas de sable,
rira d
46
Ravvicinandoci alla città rincontravasi alle falde del colle l'antico
luogo di Puglascum , di cui la carta di fondazione del monistero
di S. Stefano d'Ivrea ricorda ancora la chiesa B. Mariæ de Pu
glasco cum introitu vadi et piscatione Laci, cioè del laghetto ,
7
donde non era troppo distante quel luogo, come neppur dalla porta
di levante detta poi di Vercelli , e ad portam lacus nella sopra
citata carta , e d'indi poco discosto currit aqua de Baut usque
in Duriam . D'altro ' canto Paterna , luoghetto , e la dipendente
Paschalia , cui succedettero il sobborgo del Paschero , e guasti e
>
CAPO V I I.
Ivrea , e suoi antichi marchesi.
o - oooooo
ne
ora
bri (1) Lib. 3 cap. 17 ; questo nome dipoi si alterò ne' tempi di mezzo in
ODI Evorea , Evoregia , Eborea , Epporegium etc. Su quest' ultiina storpiatura
di Hardouin , e Berretti ci volean creare una nuova città di Lamporeggio :
ma dove collocarla ?
alla
( 2) Anastasio Bibl. Rer. Italic. T. III part. I pag. 180 ; in alcuni codici
si scrive Eburgias , e in altri Eburæ Regiæ ,
( 3) Rer. Italic. T. II part. 2.col. 120.
sés
( 4) Ibid. T. II part. I col. 431 ; narrandoci pure essersi ordinato dal re
Ons Arnolfo , che i cittadini gli dessero in mano il marıhese Anscario , il
00 quale « ut erat homo formidnlosus valde , de castello exüt , et iuxta
» muruin civitatis ia cavernis petraruin latuit »,
48
molta oscurità , e Liutprando ha confuso questa ritirata di Arnolfo
in Germania dell' 894 con quella dell'896 .
Anscario fratello del re Guido rammentato due volte dall'ano
nimo panegirista del re Berengario I ( 1 ) mi pare l'istesso di An
scario marchese d'Ivrea. A lui succedette nella marca un Adal
berto marito della famosa Ermengarda , il qual tantomeno si dee
confondere con Adalberto nominato in diploma dell' 890 actum
in Taurinensi civitate (2) altresì intitolato marchese , e nipote
del re Guido , essendo quegli chiaramente Adalberto II marchese
di Toscana figliuolo di Rotilde sorella di Guido . Sebben le marche
e contee del regno d' Italia non fossero ancora troppo comune
mente ereditarie , nulladimeno siccome Adalberto marito di Er
mengarda fu successore di Anscario nella marca d' Ivrea , il posa
siam credere costui figliuolo , tanto più ch'esso Adalberto I rin
novelld in un suo figlio il nome di Anscario dipoi marchese di
Spoleti (3) .
Successore di Adalberto I nella marca d' Ivrea fu certamente il
primogenito suo Berengario II poscia re d'Italia , e padre di Adal
7
avo , e la fuga del padre , cioè dopo il 965 spogliato de'suoi diritti
e beni d'Italia , e messo in un carcere , vi fu tratto da un astuto
monaco , e trasportato ancor fanciullo appresso la madre rimari
tatasi ad Enrico I conte di Borgogna (4). L ' odio dei tre Ottoni
d'Italia (1)
Egli è vero , ch' una discorde e tumultuosa oligarchia ogni di
>
( 1) Come pur fecero gli autori dell' apologia del dominio imperiale sopra
Parma e Piacenza T. I , cap, 41 e 42 , e della notizia della libertà Fio
rentina T. I , cap. 4 , art . 4 , 5 , etc ,
51
uli .
dor de'Romani esce di Roma , e d'Italia , dov'ci non pud stabi
alire
lirvisi , senza perdere la Germania.
a Ita
Ma coloro i quali misurano da Ottone I i diritti dell'imperio
iù al germanico in Italia , vi aggiungono la simulata, o forzata obbe
ma dienza di Berengario II , e i decreti e patti dell'asserito concilio
pere romano del 964 sotto l' antipapa Leone VIII. Il primo argomento
le grå è nullo , poichè un re elettivo non può disporre del regno ; l'altro
9
d'It nuovo . Con tutto ciò si è al regno dei tre Ottoni , cui altri pub
tettivo blicisti attaccano come a sodissima colonna la catena , onde la Ger
pano 1 mania pensa tener per mano , e vincolar Italia come signore il
OCCON vassallo. Ma riguardandovi per entro con occhi un росо meno
tui là tedeschi , la creduta colonna , e i fragili, difformi , sconnessi anelli
> 7
aroid : di quella catena non sono che le vestigie di una violenza pas.
ir dilua seggiera .
po, no In questo mezzo dopo la prigionia del re Berengario II, e la
l'impu fuga di Adalberto non appare se il primo ed il secondo Ottone
v' abbian surrogato alcun marehese a reggere Ivrea . Ma il più
de' nostri e degli stranieri scrittori per riempiere cotesto vuoto ,
immaginarono , che il conte Dadone , o Dodone padre del
ale
S rti
e l Ardoino fosse pur egli figliuolo di Berengario II , cui sia poi suc
ceduto in questa istessa marca , ch’indi trasmise ad Ardoino. Non
52
vi badarono punto , che nė Dadone fu mai intitolato marchese ,
9
( 1) Antiq. Ital. T. I. col. 383. Due insigni critici Muratori ibid . ee Giulini
nelle memorie storiche di Milano T. 2. pag. 429 hanno parimente ricono
sciuto in Ardoino conte del palazzo il marchese d' Ivrea poi re d' Italia.
Ma sopra la genealogia di Dadone di lui padre hanno delle opinioni , 7
stano Calchi ( histor. lib. 6. pag. 118 ) di aver letto in una carta
della biblioteca di Pavia. Accompagnano il SUO racconto cotanti
' errori di persone e di anni , che fa maravigliare n’abbiano uomini
dotti fatto la base di assai conjetture , o di contradicentisi indo
vinelli genealogici . Così in quell'Ardoino il p. Berretti volle ve
dervi il conte del sacro palazzo , nipote oltre a ciò del re Beren
gario II ; Muratori l'Ardoino III marchese di Torino , e negli altri
i costui fratelli , comechè non se ne conosca ch’un solo , cioè Rogerio..
9
doino III , perchè in quel tempo una contessa Anselda nel Lodi
giano ebbe tre figliuoli appellati Lanfranco, Ardoino , e Magni
fredo , ed i nomi degli ultimi due erano frequenti nella famiglia
de marchesi di Torino . Lanfranco poi , e Magnifredo eran fratelli
di Richilda figliuola di Gisalberto conte del palazzo , e moglie
di Bonifazio marehese di Toscana. Altresi Lanfranco è stato
eonte del Palazzo : adunque l’ Ardoino pur conte del palazzo nel
996 era desso a parer suo il figliuolo di Gisalberto , e di Anselda ,
nella cui easata volle supporre fosse quasi ereditaria una tal dignità,
é non già l'Ardoino figlio di Dadone , e poi marchese d'Ivrea , e
In sul finir del 998 all' ucciso Pietro vescovo di Vercelli suc
cedette il monaco Leone avidissimo di dominio , e di ricchezze
(1 ), il quale esagerò l' empietà del marchese Ardoino , l'accusò
di avere spento e bruciato il vescovo Pietro , intrigò , sorprese
la credulità di Ottone III , dipinse Ardoino come un nemico pub
blico , e il fece condannare , per pigliarsi i costui beni , c de'
suoi parenti , ed amici ( 2 ) . La cagion di quello episcopicidio è
sconosciuta , ma i villaggi , e i poderi allora goduti dai vescovi
9
(1) Di lui solea dire s. Guglielmo di Volpiano , hic ergo crudelissimus Leo
totus est sine Deo etc. Glabro nella vita di s. Guglielmo cap. II ар.
presso i Bollandisti sotto il 1.° di gennaio.
( 2) Diploma sopracitato del 999 , e l'altro ne' documenti num . 1,
1.
57
Alla morte di Ottone III risorge la libertà degl' Italiani , e si
eleggono un re nazionale ; tanto è vero , ch'eransi dianzi neppur
ben sottomessi alla famiglia di Ottone I , e non già indistintamente
7
presso con l' età di esso Guido , quando e' guerreggiavano contro
a' Greci e Normanni nel regno di Napoli , e quegli altri di Sar
degna , i quali intorno al 1016 , e 1017 infestavano le coste della
Toscana , non furono certo sì pazzi di venirvi per le alpi della
Moriana e pel Piemonte , onde recarsi dalla Sicilia nel Napoletano,
>
nazion Italiana :
La differenza di coteste due famiglie del tutto straniere l'una
all'altra è tanto più evidente , che nella prima tutti professano
>
CAPO V I I I.
che la Dea Andarta de' Galli fosse l'istessa del Dio Termine dei
Romani ( 1 ), non c'inganneremmo punto derivando dalla medesima
il nome di questo monte , che nella serie de' suddivisati era , ed
7
1
76
esercizio di que' diritti , e non i termini della contea donata in
tiera co'suoi villaggi, e le castella. Ma basterebbono le cinque
miglia a comprendervi Ropolo , Cavaglià ed Alice ; le quali terre
nulladimeno si dicono situate nella contea di Vercelli nel 964 , e
987 , sicconie la principale ed urbana, da cui dipendea quella
stessa di Sant'Agata , e perciò il cancelliere intralascio di nomi
narla , o forse non ci avvertì punto .
Nè coteste minori contee , le quali ridivideano e spezzavano quelle
più vaste , e le diocesi delle principali città , si hanno a confon
dere colle terre , alle quali presiedeano i conti pagensi e rurali ,
cioè gl' immediati vicari de' conti urbani , titolo bensì personale a
coloro , ma non si usava per anco dinominar contea la terra , o O
più perchè alcune di quelle erano del tutto fuori di essa minor
contea , e collocate su gli estremi confini di quella stessa di Vercelli .
7
Io dovea poi tanto meno dedurre l' epoca di così fatti smembra
menti de' contadi urbani da' tempi del terzo Ottone , sendo incon
>
(1) Infra passion pro intre , unde italicum fra. Ducange Glossar, mediæ
latinit .
77
trastabile , che sono di molto anteriori. Dee per avventura dirsi
lo stesso del contado Dianese nominato insin dall'anno 870, ch’ivi
ho fatto sinonimo del contado di Alba.
Ma senza dubbio si hanno a comprendere nella contea di Sant
Agata le vicine terre come di Carisium , Vitignianum ( Vetigne )
e Casanova , l' ultime due già così dette ne' mentovati diplomi
del 964 , e 987 , e di sotto S. Germano forse anche Calviniascum ,
Craviasco , nominato pur nel sinodo del vescovo Ingone del 964 ,
non perd i confinanti Salasco e Selve , luoghi già molto boschivi
che rappresentano la così detta Silva Salsa , o Salasca dell'istesso
ottoniano diploma del 999 , la quale si estendea un tratto sul
tener della vicina Lignana, che comprendea l'odierna contigua
Verneia. Cotesti fertili poderi son trasandati in esso diploma ,
l'avido Leone dovette astenersene , perchè omai da due secoli
>
non che il tempo della sua rovina. Miralda pur essa distrutta
era
a questo lato la terra del contado Vercellese , che pur
toccava a ' confini di quello d'Ivrea , ma non alla Dora Bautica
perchè i terreni innoltrati di Moriondo, e di Uliaco avvallandosi
un tratto insino alle rive del fiume ,> tramezzavano i suoi. La
prima terra Vercellese , ch'iyi sicuramente toccaya alla Dora ,
79
era Saluggia , cui spettava sin ab antico il dritto di tenervi una
nave pel tragitto del fiume, alienato poi dal vescovo di Vercelli
Gisulfo intorno al 1148 a dispetto di papa Eugenio III (1 ) . Di
sotto il confluente della Dora nel Po Andolium , che già nel
decimo secolo era una region così detta , e dominata da un suo
castello ; onde nel diploma del 999 vi ha totum Andolium intra
Duriam , et Padum Zebedasco, ch'era il nome del castello , e 1
altresì di argine. Più a levante dove per opera de' Vercellesi surse
di poi , e crebbe Crescentino , c'erano in vece i due luoghetti di
ancora l'l'uno
ivi ancora
ed ivi
Cysale, e Campaniola , ed uno e l'altro nome si
conservano. ( V. ne' documenti num . IX . not. 2. ) Amporium ,
Lamporo villaggio , ed Ampori il rivo , che già dal tener di
So
Uliaco scendendo nel piano di Saluggia , si aceosta poi al villaggio
di Lamporo , e seguita per la campagna di Lucedio . Il diploma
del 999 in questa parte solamente annovera con qualche ordinc
i luoghi da levante a ponente , perciò subito dopo Andolium vi
nomina cortem Quadradula , e così pure a levante di Andoglio,
è tra questo , e il rivo Ampori la regione di Versade , che pare
rappresenti le Vertole oggidi , e Camassa Nigra le Colombare
>
oltre il sito , su cui di poi fondossi Trino , dove il rivo che l'in
terseca , e che già da più di due secoli si dinomina Le roggia di
mezzo , è appunto la Stura suddetta , altramenti Asturia ( 1 ).
Quindi la terra incolta disegnata dal re Ariperto ubi est Ceredallum
appar la stessa del totum Versade menzionato da Ottone III nel di
ploma del 999 , e limitato al norte dal rivo Ampori, tanto più
che vi accennd i siti intermedj infino alla Stura ; cioè a dire con
tinuandosi per noi l' ordine inverso da ponente a levante , vi ha
>
nel diploma del 999 : indi il fiume della Sesia mette nel Po.
A tramontana di Carbantia poco discosto dalla Sesia , Caris
siana sopradetta , ultimo termine a nord-est disegnato pel distretto
della caecia . A ponente Stirpiana ,Stropiana , del diploma del 1014
( del Vercellese pag. 127 ) Petiana così detta nel frammento
del soprallegato sinodo del 964 , Pezana. Ascilianum del diploma
del 999 , Asiano , ed accostandoci a Vercelli , Petroriolum del
frammento sopradetto , il cui nome si altero, e raccorciò in Pra
rolo. Curtis Regia presso le mura della città , dove pusterle D.
Salvatoris posita est , come ci s'indica insieme a una parte delle
mura della città stessa nel diploma del re Berengario 1 del 913
a pro de' canonici di S. Maria , e di S. Eusebio , nel cui archivio
si conserva . ( V. ne' Docum . n. IX not. 4 ) Dessa è pertanto
Curtis Vercellensis Civitatis menzionata in quello di Corrado il
Salico del 1029 , èe di Arrigo suo figlio del 1054.Pusterla erano
2
cordata in una carta di quell' anno rapportata nella vita del car
dinal Guala Bichieri pag. 135.
Vercellæ : quando gli antichi comprendono Laumellum a 'così
dire nel Vercellese , estendendolo ben oltre la Sesia , e l'inferior
corso della Gogna , non parlano del proprio territorio della città ,
ma de' popoli Libici , altrimenti Lebecj , o Libui , de' quali n'era
capo Vercelli . Nè già il fiume della Sesia si accostava allora si
presso la città , che anzi quello dell' Elvo , che da un gran pezzo
mette nel Cervo , e questo nella Sesia vicino alla città stessa
continuavano il loro corso infino al Po , e per avventura inter
9
mcdj alla città , e alla Sesia. Tal n'era ancora il corso di quei
។
risianæ cum portu Elvii cum alveis , "et utrisque ripis a capella
S. Colombani usque ad flumen Padi, e inoltre i porti , e gli
alvei del Cervo ( Servii) da Biella infino alla cappella suddetta ,
quæ inter Meledum ( Beledum ) et Languscum sita est. (1 ) Laonde
scorrevano entrambo paralleli alla Sesia infino al Po , giacchè pas
savano in mira alla cappella di S. Colombano posta alquanto più
a sud -est di Carezana anzidetta ad ugual distanza dal Casal di
Bellot , o Balloia , e da Langosco situato di là della Sesia , ma
7
da quella de' suoi dominj ne' bassi tempi , e poscia del suo princi
pato la circonferenza dell'antico altrettanto che nobile contado
di essa regal città . Quel di Lomello appare altresì de’ primi ed
urbani , cioè istituiti dai Franchi dopo la facile conquista del
regno de'Longobardi compra colla seduzione. Era desso di già
stabilito a' tempi di Leone IV , il cui pontificato incominciò dell'
847. Concio Camerario ce ne conservò la notizia cavata da lui
(1) Antiq. Ital. T. V. Dissert. 69 col. 852 ; nella stampa ivi scorrettamente. ·
Olmello per Lomello .
(2) Reri Italic. T. II part. 2 col. 728.
12
90
diploma del 1014 , ch'è finora il più antico monumento , in cui
si rammemori quella città. Trasandando la favoletta di Silva}
non può non esserci sospetto . La mentovata lettera ibid . col. 757,
(1) Cronic. cap. 51 appresso Duchesne Rer. Francic. T. I pag. 755 , Gun.
debergam in . Caumello castro in unam turrim exilio tradit.
(2) Lib. 2 cap. 19 ; Rer. Italić. T. VI col. 717.
94
dell' inferior Lomellina, che ravvicinasi a quest' ultimo fiume . Egli
cisvolle apprendere , che in quella piccola regione usavasi come
nella Germania tessere il lino' in lochi sotterranei, il quale per bontà
aveva il terzo luogo in Europa, e davasi il secondo ai lini Reto
vini vicino agli Alliani , ( i1) perch'erano quelli molto sottili e
1
volta dal cronista della Novalesa , poi nel secol dodici da Ottone
1
Morena nella storia di Lodi. D'altra parte a qualche miglio al mcz
zodì di Lomello istesso vi ha l'antica terra di Gallia dinominata
Halia, o sia del 906 , nella quale si segnano Hautpertus qd. Alt
diperti de loco Lumello ', 'ed Alfredo de Alia . Non ho rilevato,
che si cominci a scriver Gallia prima della metà del secol dodici .
Quindi non il villaggio , ma soltanto si rammento, dagli antichila
sua regione , ossia il tener suo esteso di quà e di là dell’Agogna,
e infino al Po , perch' esso solo il meritava per la fama del lind
che produceya sebben un po crudetto , come Plinio , osservò , ed
inferiore a quello del vicino; Retovio , o Robbio ; e negli uni
gli altri luoghi vien tuttavia reputato , e conserva a un dipresso
la qualità medesima.
· Varcato il fiume dell' Agogna, e lunghesso risalendo , ci ab
battiamo nell'antica terra di Orevanum ricordata in una carta
dell' anno 789 recata dal Carli nella dotta sua opera delle zecche
e monete d'Italia dissert, IV.SI, Olevano oggidi. I sopracitati
due privilegi del 964 , e 987 della Biblioteca Sebusiana Centur. II.
$
1
(1) V. Series privilegiorum monasterii S. Salpotoris, Pavia 1708 , pag. 43.
1
1
97
A levantc di Dorno declinando un poco al norte Crupellum
in un giudicato . del 1019 altresì vi appare Adam de loco Cro
pello : avvocato dell'arcivescovato di Milano , Antiq. Ital. T. V.
col. 932. A mezzodì di Gropello cominciava la vasta foresta
appellata Silva Carbonaria occupando gran parte del tener de'
moderni villaggi di Villanova , Carbonara , S. Damiano , Torre
de' Torti , Cava , Trovedo infin presso il Siccomario , e di S.Na
zario del Bosco sino inverso Zinasco , e Sommo. L'imperador
Guido nell' 891 concedette al monistero di S. Maria Teodata di
Pavia di potervi far legne , e cavarne quanto legname gli biso
gnasse. ( Antiq. Ital. T. III col . 43 ) Coteste boscaglie , e le
loro vicinanze incirca il 960 erano cotanto infestate
infestate da' lupi ,
ch ' era un arrischiar la vita l' andare o tornarvi da Pavia. Talche
( 1) Chron. Novalic, lib . 4 cap. 8. Rer. Italic. T. II part. 2 col. 735 , 736 .
13
98
verso il Po ei confini del Siccomario Summias ricordata da
Ennodio celebre vescovo di Pavia nella vita di S. Epifanio presso
i Bollandisti sotto li 21 gennaio T. II , Sommo ancora oggidi.
Bernardo Sacco Pavese l' immagind così detto e summitate , per
chè veramente ivi termina la Lomellina , ( 1 ) e perciò anche
l'antica sua contea . Rimaneva di quà pertanto a quella di Pavia
poco più delle paludi, del Siccomario d' indi insin all'influente
del Tesino , ma la contea propria di quella regal città si esten
deva tantopiù di là di esso , e largamente nell'Oltrepò , ed anche
il Po medesimo scorrea meno discosto dalle sue mura .
1
7
99
DOCUMENTI
I.
A N N. 1000.
InN .
nomine Sanctæ et individuæ Trinitatis. Otto divina favente..
» clementia Romanorum imperator augustus. Notum sit universis
» nostris fidelibus , quia pro divino amore , et pro Leonis nostri
» episcopi petitione , audita dilapidatione Saneti Eusebii ab uxo
ratis antecessoribus facta , concessimus sanctæ Vercellensi ec
1
anno
« Datum Kal. novembris anno Domini M indict. XIV ,
» tertii Ottonis Regis XVII , imperï 'vero quincto , actum Romæ 1
» in palacio Montis feliciter. »
IOI
I I.
AN N. I 141.
In nomine. Dei æterni, die Martis, qui est vigesimus secun
» dus mensis Januarii in Broleto communis Vercellensis in præ
» sentia bonorum hominum , quorum nomina subter leguntur ;
» per astam unam , et chartam , quam manibus eorum habebant
» Guido comes filius Ardicionis de Canarise , et Citaflas uxor
» ejus, filia Azonis capitanei, seu Guillelmus, Martinus, atque
> Ubertus germani , filiique Ardicionis item comitis , et nepotes
2. prædicti Guidonis, ipsi Citaflori consentiente iam dicto Vido
* ne ejus viro , et mondualdo suo , et iuxta legem una cum
olove
A N N. 1213
Annnnoe Dominicæ Nativitatis MCCXIII indidict.. II,, die Veneris
>
» pensæ , quæ fient pro potestate , vel consulibus , vel nuncis mit
» tendis , vel causa eundi , vel redeundi ad curiam , vel pro aliis
> negotiis , communiter colligantur , vel imponantur pro focis ,
110
AN N. I 221 .
»
unam in Novaria prætio librarum CC imperialium , et sint7
V.
AN N. 1229
15
114
bitorum '; quæ præfatus D. marchio Bonifacius, et D. Gotofre
>
»
dus comes , et ipsi comites , et castellani , et alii de Canapasio
» debebant communi Hyporegiæ , et hominibus Hyporegiæ pro
diviso eidem communi , et hominibus faciendis . Item cum trac
tarent de habitaculo , et visinetto faciendo ipsi civitati , et ad
» iungendo se hominibus suis, et iustitia , et rationibus , et re
giminibus faciendis sub potestate , et consulibus Hyporegiæ , qui
>>>
pro tempore fuerint , et multis aliis , quæ inferius continentur ,
quamvis præfata potestas pro communi Hyporegiæ plura alia
» sibi fieri postulaverit , tandem Divino Spiritu promovente , hodie
» i consilio diligenti ad talem concordiam concorditer , et sponta
» nee convenerunt.
A N N. I 268 .
In no mine Domini amen . Anno Nativitatis Domini currente
XVIII
MCCL ii
indict. XI , die VII aprilis in castro Clavax ,
præsentibus testibus infrascriptis, tale pactum , conventionem ,
et iuramentum inter se fecerunt ad invicem in perpetuum D.
Gulielmus illustris marchio Montisferrati per se , et suos vassallos ,
homincs , et DD. Gulielmus , Bonifacius , Otho , et Albertus
et Sancto Georgio comites Blandrati per se , eorum homines ,
>>>
de
117
» et vassallos, et D. Raynerius de Mazadiis comes Valpergiæ ,
» et ejus filius Bonifacius, D. Antonius de Riparia comes Val
pergiæ suo nomine , et nomine filiorum suorum , D. Ottho comes
>
Due anni innanzi a questa lega , cioè nel 1266 il comune d'Ivrea
erasi pressochè asșuggettato al marchese di Monferrato , ina il
118
vescovo , e parecchi de'principali cittadini , i Sammartini , e ak
cuni altri castellani ayyersi al medesimo fecero si che s'annullo
la lega , onde contro di loro , e della città si congegnd quest'
altra nel 1268. Il marchese di poi si accordò colla città stessa
a' 23 luglio 1278 , e di nuovo a' 16 maggio 1294. Da queste
carte si raccoglie , che allora le terre del comune d'Ivrea eran
quelle di Banchettarum , Samona , Salerani,Florani, partis Les
suli ( l'altra parte spettava a' conti di Castellamonte ) Prati Lo
gilli, Bexi, Cavassoli, Tavagnaschi, Quingenati, tutte alla di
ritta del corso della Dora , e di là Cesnolæ , Septimi , Burgi7
V I I.
id
DIE VI OCTUMBRIS.
V I I I.
ploma del 1014 per Fruttuaria , c non gli oppose alcuna difficoltà .
Muratori ( Annal. d' Italia all'anno 1016 ) dippoi disse che non n'era
esente , » perchè vi manca l'anno dell' imperio , ed Everardo vien
» chiamato archicapellano , il quale negli altri diplomi è detto ar
» chicancelliere. » Ma cotesti sono errori di Guichenon , che fu
il primo a pubblicarlo , ricopiati poi da Irico , cui piacque ripub
bli carlo nella storia di Trino pag . 18. Nella copia ričavatane
1
ronato re di Germania addi 7 giugno del 1002 , l' anno XIII del
suo regno incomincia alli 7 di giugno del, 1014 ; così il diploma ,
di cui si discorre dato pure in Folega fu anteriore di alcuni giorni
al 7 giugno dell'istesso anno. A ' 21 del preceduto maggio Arrigo
era ancora in Verona , dove pur diede un diploma coll' anno XII
del suo regno. Egli non tenne conto degli anni del regno d'Italia,,
benchè insino dai 15 maggio 1004 n'avesse presa la corona in
Pavia ; forse perchè cotesto suo regno era soperchiato dal
re Ardoino ? O perché il regno di Germania di già si presumesse
comprendervi pur quello d'Italia ? In tal caso a che pro si era
quì fatto incoronar di nuovo ?
3. Arnolfo antico e accreditato storico , Milanese ci assicura ,
che « Hardoinus quidam nobilis Hipporegiæ marchio a Langobar
» dis Papiæ eligitur , et vocatus Cæsar ab omnibus , regnum per
» ambulat universum ( lib. I cap. 14 Rer. Italic. T. IV pag. 12 )
All'occasion di quella elezione l'arcivescovo di Milano primate del
regno d'Italia era assente , ma pur aderiva ad Ardoino , e il fa
vorì almeno infino al 1004 , in cui si volse ad Arrigo. A inten
dere l'istorico Landolfo Seniore , sarebbe stato avverso al re Ardoino
insin da principio ; onde il vuole eletto da pochi , cioè « Ar
» duinus nobilis , et marchio altus , locuples in auro , sed scientia
9
aver per indubitato esser pur desso , che nell'anno medesimo sot
toscrisse la carta di fondazione dellabazia di S. Giusto di Susa .
Ma quel frammento sì mal commesso ! Ma i parenti del re Ar
doino conti d'Ivrea nel 1029 ! quand erano proscritti ! quando
Corrado il Salico nel 1027 , e 1029 avea rinnovato le confische
ordinate dal suo predecessore Arrigo ! Così neppur Viberto sud
detto dee confondersi con quello soscritto alla menzionata carta
di S. Giusto , sebben cotesta confusione siami altrevolte paruta
meno inverisimile.
IX .
A NNN N. 913
4. « In nomine Dei æterni. Berengarius gratia Dei rex. Notum sit
» fidelibus sanctæ Dei ecclesiæ nostris præsentibus et futuris, qua
» liter petitione Adalberti.gloriosissimi marchionis , et dilectissimi
» generis nostri , et Grimoaldi illustris comitis fidelium nostrorum
» per hanc nostram præsentem paginam donamus, et concedimus
» ecclesiæ sanctæ Dei Genitricis Mariæ , et s. Eusebii Vercellen
sis ad usum et sustentationem canonicorum ibidem Deo famu
» lantium locum , qui olim Curtis Regia dicebatur , sicut pus
9
mento ) seu aliquo modo alienare alicui ecclesiæ ,' seu hospitali,
seu religioni. ( vol. I de' Biscioni fol. 115 c segg. ) In altro ibid.
pur dell' istesso anno si estende il divieto di vendere beni stabil ;
anche ai militi, o nobili , ch'eran già potenti di troppo in quelle
ognor tempestose democrazie , cioè faciant de prædictis modiis
quidquid voluerint , scilicet vendere, donare, alienare , excepta
ecclesiæ , vel militi , vel hospitali.
Peronasca , e più altri villaggi del distretto della città stessa
verso la metà del secol tredici erano pressochè disabitati, ed il
comune per ripopolarli offeriva terreni , esimendoli dal fodro , o
tribúto per più anni , che di poi si ristrigneano ad arbitrio. Nel
vol . l ' de' Biscioni fol. 410 si legge una sentenza del podestà di
Vercelli de' 15 settembre 1265 a favor del comune stesso contro
i nuovi abitatori del menzionato luoghetto , su l'immunità del
fodro , a pretesto di un nuovo statuto de'27 dicembre 1258 , che
9
Ad Septimum 42 , 67 , 84 Ceste . . 32 , 33
Alera .
83 Cicunium . . 28
Alice ed Ales ,, 26, 41 Ciglanum 78
Allia ed Halia .
95 Cinsolæ , . 67
Alliana regio . · 93 , 94 Çlevasium 31
Amporium , Ampori .. 79, 80 Çlusellarium 27
Aporianum : .
27 Conflencia , 89
Arelium :
42 Gossanum 46)
Ascilianum . 85 Cottiæ e Cutiæ 90 , 91
Auzeningum . 87 , 88 Curte Regis et Orgii 29
Azclium 42 Curtis Regia 85
Barzula . 84 Deciana 84
Bollentio , e Bollenico 43 Duriis .
96
Bremetum . .
91 Eporedia . 46, 47
Broxa .
25 Felectum . 13
Cadravinum 41 Floranum .
25
Calviniascum : 2177 Fructuaria : II , 12
senz: 7,8
Canava , e corte Canavese Fulgitium 30
Canayasium 9714 e segg . Fullicia Sylva .
29, 30
Caraxana .
88 Gambolades .
89
Carbantia 85 Garlascum . . .
95 , 96
Carbonaria , ;. 97 Gerulfia Sylva 10, 13
Carisiana 85 Goagazia 85
132
Herbara Park. 74 Rivarolum Pag. 8
Laucedium . 80 Romanum 27
Laumellum .' 9 " , 93 Ropali .
73, 74
Laurodunum . 36 Roncosico e Rivosico 80, 81
Lezulum 25 Roveredum , e Roboretum . 8
Liana .
77 Sala . 43 Salerana i 26
Libero e Liburnum , 7 77, 78 Salera 84
Lusiniacum · 28 S. Aghatæ comitatus · 75 e segg.
Macuniacum 27 , 28 Scarmannum . .
27
Malione . 41 Silva Salsa .
77
Marinum . .
ibid . Sparonum 3, 4
Medulæ . 74 Stirpiana 85
Miralda 40, 78 Stura . . 80 e segg
Mortara 1
. 89, go Suanenses e Suana 6
Orcus e Galesus - 2, 5 Sülgia e Saligia : .
78
Orevanum : 95 Suminias :
98
Palaciolum 83 Tinia 41
Palestre .
89 Tridinum 83
Parellum . . . 26 Troncianum
77
Paschalia 46 Vallis Clivi vel Cledi : 25
Pavone , 26 Origana 5 Suana 6
Pedenas e Pedania : ibid. Verolencum . 37
Pertuso . 8 Versade , 1
80, 81
Petiana .
85 Vestignagum : 41
Petroriolum . ibid. Vicus Alfredi : 27
Prata Leonis :
9 Gisulfi 13 Mancilio 1o, 11
Puglascum : 46 Villa Vulpiana .
II , 12
Quadratæ e Quadradula 31 , 32 Vitignianum
77
Retovium , 'e Rodibbium 89, 94 Uliacum
>
40
Rigómagus 32, 33 Urbianum ed Ubianum · 9 , 24 .
Riparupta :
:-7 e segg. Zebeduscum 79
L.90819500
:
DE
MA