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Patrocinato dal Consorzio Grassi Vignaiuoli del Barbero d’Asta

Gazzetta
Menagramo del

Il dispaccio piu diffuso del Regno


Estate 1022
Gentili lettori, banditori e auditori,
Condottieri, Capibanda e Canaglie di ogni genere,
dame e popolane, nobildonne, magistrate e carampane,
signori e plebei, ordinali, notabili e pezzenti,
e anche voi, amati bambini, figli della strada e dell’amore, rampolli, ereditieri ed orfanelli,

Anche per questa stagione giunge nella vostra magnifica corte, nella vostra splendida città, nel vostro rimarchevole villaggio,
in anteprima assoluta in tutto il Regno il nuovo numero ufficiale della libera, strabiliante e inimitabile

Gazzetta
Menagramo del

La Gazzetta del Menagramo è il dispaccio più diffuso tra le città e le regioni del Regno, nonché l’unico, e riporta notizie di pubblico
interesse, curiosità, Taglie e informazioni utili a Canaglie e Bande in cerca di Lavoretti.

Dal Falcamonte a Zagara, dall’Ausonia a Tasinnanta, e perfino nelle libere città della Lega Grigia, di Tesseratto, Mortecarlo e
Costantinapoli, da oggi i corrieri a cavallo e i battelli postali di tutto il Regno raggiungeranno i vostri palazzi, le vostre piazze e le vostre
bettole e vi distribuiranno questi utilissimi fogli, sapientemente rilegati e illustremente illustrati, per la gioia di grandi e piccini.

Ecco l’indice dei nostri preclari contenuti:


Pag. 3 Brancalonia Corbellatica Pag. 11 L’Almanacco di Barbanera
Pag. 6 Postalmercato Pag. 13 Le Ricette di Suor Altomanna
Pag. 7 Il Lunario di Fratello Indovinello Pag. 15 Canaglie Dabbene Cercasi
Pag. 9 Taglia e Scuci
Non perdete il Numero 5 del più famoso (nonché unico) bollettino d'informazione del Regno!

La Gazzetta del Menagramo è compilata, xilografata e stampata da

Reggitore generale: Longone dei Mauri, altrove ricercato come Mauro Longo. Fonditore di caratteri, compositore e lavorante al torchio: Madama Circe della Fiandra, altresì nota come

Scribacchini e Pennivendoli coscritti al banco: Ser Fregarico delle Cotiche, detto il Paladaino, Carolina Fiandri..

Fortunato del Corno, e Nicoletto il Crudo, noti anche al boia come Federico Coi, Enrico Fortunato Incisori: Mastro Perfidia, Palissandro delle Ballocche, Daniello del Gatto e Don Lorenzo de' Nuti,

Corno e Nicolas Crudo. altrimenti noti come Fabio Porfidia, Alessandro Ballucchi, Daniele Gatto e Lorenzo Nuti.

Brancalonia è un’Ambientazione per la 5a Edizione del gioco di ruolo più famoso di sempre, basato su tradizione,
folklore, storia, paesaggi, letteratura e cultura pop italiana
Copyright © Acheron Games 2022
"Fratelli di Taglia" e "Regno di Taglia"Copyright © Ignoranza Eroica
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Menagramo
azzetta del

Brancalonia
V U
Corbellatica
na selezione di notizie, dritte e corbellerie raccolte dai nostri redattori, dalle missive
e dai proclami ufficiali che ci giungono da ogni angolo del Regno. A uso e consumo
di Condottieri che vogliano impegnare le proprie Canaglie in questioni di tal fatta.

Grazie a un concorso creato appositamente e alla partecipazione di messaggeri, banditori


e araldi di ogni parte del Regno, sono giunte ai registri dei Gazzettieri QUARANTOTTO
EMERITE CORBELLERIE, provenienti dalla fervida immaginazione di VENTI CORBEL-
LARI D'ECCEZIONE. Qualcuno ne ha mandate quattro, qualcuno sei, qualcuno persino
nove!
Poiché codesto umile fogliaccio non è bastevole per ospitarle tutte, abbiamo inserito solo cin-
que di esse, che trovate a seguire. Ci teniamo però a ringraziare ogni mandante e vi invitiamo
a spedircene ancora, o ad attendere il prossimo analogo concorso.
I corbellari: Alessio Rossi, Antonio Baldi, Daniele Pallozzi, Diego Antonio Pucci, Domeni-
co Antonio Mangialardi, Emanuele Intrieri, Emanuele Martini, Errico Borro, Filippo Broll,
Francesco Carlucci, Giovanni Grotto, Jacopo Rossi, Manuel Colleoni, Marcello Restaldi, Mar-
co Cannizzo, Matteo Barbieri, Matteo Ferraro, Pietro D’Addabbo, Stefano Capone, William
Bonacina.

Per essere sicuri di conoscere i termini del prossimo concorso corbellesco , TASTATE QUIVI!

“Fermate Lucilla!”
- G alaverna -

Quel ramo del Lago di Covo che volge a mezzogiorno tra


due catene non interrotte di monti ospita come si sa la nota
cittadina di Lezzo. Nato come avamposto fortificato di Taran-
tasia contro la rivale Covo, il borgo ha saputo sfruttare le ri-
sorse delle vicine valli e montagne per accrescere la propria in-
fluenza sulla riva orientale del Malario, il vero nome del lago.
Lezzo infatti è rinomata in tutto il nord del Regno per la
sua metallurgia e i forti odori che questa industria produce.
Forni, mantici e magli lavorano senza sosta notte e giorno,
per produrre manufatti e armi di ottima fattura per soldati,
canaglie, birri e mercenari di ogni tipo. Gli ingenti profitti
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di questi opifici arricchiscono la corporazione dei Meridiani Meno di Meno
che, di fatto, governa Lezzo. Don Intrigo, rampante signorot-
to, è stato a lungo emarginato dalla corporazione e si dice che - P ianaverna -
voglia tentare il Colpo Grosso per salirne ai vertici, ma prima
dovrà fare i conti col suo passato da cascamorto. L’omicidio
di un manovale del luogo ha attirato infatti le ire della sua Da alcuni mesi sarebbe entrato in penitenza Sua Eccellenza
promessa sposa, la scaltra e vendicativa Lucilla, che adesso Reverendissima Austero Malacarne, Oroscopo di Labbrate sul
continua ad assalire i suoi bravi, prelati ed azzeccagarbugli. Serio, esorcista di menare di chiara fama. Da sempre attivo nei
Don Intrigo ha un gruzzoletto a disposizione per chiunque confronti dei pagani e degli eretici della regione, noto per il
gli togliesse di torno quel piccolo fastidio, ma d’altra parte suo sermone sul “porgimi l’altra guancia”, per l’insegnamento
anche Lucilla ha messo da parte un po’ di denaro per del- de “l’importante non è ricevere ma è darle”, e per i suoi pe-
le canaglie che volessero affiancarla contro Don Intrigo, per rentori comandi agli immondi come “esci da questo corpo,
vendicare il suo sogno d’amore infranto. o te lo rompo”, l’alto prelato avrebbe fatto voto di silenzio,
Questo patrimonio non s’ha da fare! iniziando a coprirsi il capo con un cappuccio e a praticare il
digiuno, in aggiunta ignorando le rituali mangiate in occasio-
Corbelleria inviata da messer ne delle feste dei patroni San Guinaccio, San Daniele e San
William Bonacina Marzano.
Il vicario del religioso, Zeccaria da Chiavica, ha manifestato
pubblicamente la sua preoccupazione anche per via delle nuo-
ve idee che l’Oroscopo sta promulgando a mezzo di epistole
che invia in tutto il Regno e in cui aborre pure il più piccolo
ceffone, anche qualora vi fosse il benestare di Santa Ragione.
Il vicario promette gratitudine e favori a chi riuscirà a far rin-
savire Sua Eccellenza
Corbelleria inviata dal cappellano
Emanuele Intrieri.

La Rocca del Serpegallo


- D a qualche parte tra
G alaverna e V ortigana -

Tra la Galaverna e la Vortigana si trova Valle Chioccia, un


fiero dominio indipendente rinomato in tutta Brancalonia
per il suo pollame. Non solo vi si possono trovare i migliori
polli del Regno (alcuni così grandi che si possono cavalcare, i
cosiddetti Gallinari, o Polli Taglie Forti) ma ospita anche un
celebre Palio che attira visitatori da ogni dove con abbuffate di
pollo fritto, le corse del Pollodromo, combattimenti tra galli,
il famoso Bombardone realizzato con le uova, e tanto altro, in
un evento unico sostenuto dalle cinque famiglie di allevatori
che governano la valle: i Damadori, gli Ahia, i Colonnelli, i
Corsetti e gli Ovisodi.
Il Palio è l’attrattiva principale, ma Valle Chioccia offre mol-
te opportunità di guadagno, legali e non, lavorando per una
delle famiglie. Valle Chioccia nasconde anche segreti e perico-
li: nel cuore della foresta si aggirano anguipedi, galli serpen-
te, bavalischi e anguane, e la Rocca del Serpegallo pullula di
pagani che venerano un gigantesco Uovo Nero imbevuto di
antico potere…
Corbelleria inviata dallo scrivano
del Duca-Conte Giovanni Grotto

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Salatino e i quaranta minchio… La città dei Non-Vivai


LADRONI
- T orrigiana -
- Z agara -
In gran parte del Regno, un morto che cammina è segno
Gira voce nella Fratellanza che il feroce Salatino, flagello di di iattura e sinistri poteri all’opera. Tristoia, però, non è gran
Sidonia e capobanda dei celebri quaranta minchio… ladroni, parte del Regno, e qui può succedere che anche il più zotico
sia rientrato a Zagara dopo mirabolanti avventure nei lontani dei contadini, una volta sepolto nella malaterra, possa tirarsi
regni a oriente di Costantinapoli. di nuovo in piedi, risorgere e rendersi utile.
Salatino è un pupo in legno bruno, con lunghi baffi di pelo Leggenda narra che il florido settore del non-vivaismo nac-
pantegano e armato di scudo tondo e spada curva tipica di que ad opera della vedova Martuccia Chiari, che quando vide
quelle terre lontane, e apparentemente cerca canaglie per rim- suo marito corrergli incontro, demente e sbavante, ebbe l’idea
pinguare la sua compagine. Pare infatti che qualcuno, che di dargli una vanga anziché fuoco, e di usargli sulla schiena la
avrebbe millantato di saper contare oltre le dita delle mani medesima frusta che egli usava in vita contro di lei.
e dei piedi, gli abbia sussurrato che la sua banda tanto decla- Cent’anni dopo, la città è in mano ai beccamorti, una spe-
mata da cantori e favolieri non sia più da tempo costituita di ciale genia di scavafosse e camposantari che hanno il compito
quaranta membri, facendolo adirare tantissimo. di “beccare” i morti adatti al non-vivaismo, tirarli fuori dalla
Chissà a quali prove sottoporrà i malcapitati candidati prima terra, e impiegarli come spostasacchi, zappaterra, tiracarri e
di accettarli nella banda, ma soprattutto chissà quali saranno molte altre figure specializzate, seppur mai brillanti. L’uso dei
le sue intenzioni dopo aver attraversato il Ponte sullo Stretto, cadaveri non è più a solo appannaggio dei beccamorti stessi,
per risalir lo sinistro stivale? ed esiste un vero e proprio punto di raccolta e rivendita, chia-
Chissà dove si dirigerà? Chissà quali piani ha? mato Mercato dei Fiori a causa dell’ovvia necessità di averne
Quale sarà il colpo grosso che sta architettando? in abbondanza per profumarlo, ove giungono corpi da tutta la
piana e dove vengono rivenduti quelli maturi.
Corbelleria inviata da mastro L’Arte dei Beccamorti è divenuta così ben presto uno dei
Domenico Antonio Mangialardi. poteri forti cittadini, e qualcuno sospetta che anche tra le sue
fila si trovino molti cadaveri, addestrati loro stessi come sca-
vafosse per aumentare a dismisura le potenzialità della stessa
corporazione.
Al mercato si possono spesso fare incontri interessanti e non
è difficile per una cricca trovare qualche lavoretto, anche se
talvolta si rimediano offerte per cui c’è letteralmente da turarsi
il naso…

Corbelleria inviata dal sor


Emanuele Martini.

Per avere maggiori dicerie su questi eventi e sulle nuove cam-


pagne di arruolamento, TASTATE QUIVI!

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Menagramo
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azzetta del

A
P L
ostal
mercato
eggete, Canaglie e Condottieri! Ecco a voi oggi anche il Postalmercato, uno
straordinario servizio che si unisce al notiziario e al novellario avventuroso di
queste pagine: da oggi potete ordinare sulla Gazzetta del Menagramo anche
tutta una serie di corbellerie, cianfrusaglie e carabattole, che vi verranno recapitate
SENZA COSTI AGGIUNTIVI perfino nel più inutile e dimenticato angolo del Regno, nel
più nascosto Covo delle vostre Bande, nelle più sordide e deprecabili Bettole, Galere e
Segrete che amate frequentare!
Ecco a voi il ciarpame di questo numero, completo di ogni statistica e misura di riferimento:

Maschera da Monatto Spiedo da coniglio


Oggetto meraviglioso, raro (richiede sintonia) Pergamena, rara

Questa maschera dotata di becco da corvo del malaugurio Con l’esercito altomanno alle porte, alcuni arditi guastatori
e vetri per coprire gli occhi è stata creata da cerusici, pagani e diverse prodi avanguardie di briganti hanno
ladri di cadaveri e tagliaossa al fine di proteggersi da coraggiosamente assalito alcuni reparti di ricognitori che
malarie, malacque, malanni e malocchi. Oggigiorno sono guidavano e rafforzavano i fianchi dell’armata. Tra di essi
particolarmente diffuse tra i dirigenti di Peste Tagliane, vi erano diverse squadracce di bieconigli, che pare abbiano
che le usano nell’esercizio delle loro funzioni, ma possono fatto una fine abbastanza ignominiosa.
essere acquistate comunemente nelle botteghe specializzate. Dopo essersi gloriosamente impadroniti dei loro averi, i
Solitamente rendono il possessore estremamente lugubre o nostri ragazzi hanno consegnato ai ricettatori comunali le
goffo, o entrambi. All'interno del becco sono stipati sali ed lance corte e rozze degli invasori, adatte a zampacce leporine.
erbe aromatiche, che filtrano il fetore delle malattie. Chiunque volesse accaparrarsene qualcuna può acquistarle
Mentre la indossa, il personaggio dispone di vantaggio ai grazie al nostro benemerito periodico.
tiri salvezza contro le malattie. Ottiene inoltre vantaggio
alle prove di Carisma (Intimidire) e subisce svantaggio ai Quest'arma da mischia da guerra infligge 1d10 danni
tiri per colpire con le armi a distanza, alle prove di Carisma perforanti, e possiede le proprietà accurata e due mani.
(Intrattenere) e alle prove di Saggezza (Percezione) basate Costo: 5 mo
sulla vista. Peso: 3 kg
Costo: 8 mo
Peso: 0,5 kg

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Menagramo
azzetta del

Lunario
Il Estate 10
2 2

di
F ratello I ndovinello
S
tupitevi, amate lettrici! Trasecolate, gentili auditori! Grazie alla collaborazione con
il celebre Frate Laorenzio Vulpinio Indovinello, già portavoce della Conferenza
Oroscopale Tagliana, proseguiamo con la nostra rubrica dedicata a profezie, oroscopi
e strologherie varie!

Dopo aver enumerato ogni segno e luna del calendario del Regno, iniziamo a dare un’occhiata
alle tradizioni dei Monti della Corona e della vicina Elevezia, soprattutto in vista di questa Estate
1022.
Sebbene i culti vaticinale e barbosiano siano i più diffusi nel Regno tra le varianti del Credo,
infatti, in alcune valli e montagne della Corona, a nord, sono altresì utilizzati calendari, festività
e ricorrenze provenienti dalla Lega Grigia e dall’Impero, che si basano sul Rito Svanzico e altre
consuetudini.
A differenza dei lunari diffusi nel Regno, il computo calendariale elevetico si basa su unità di
tempo più precise e sempre fisse chiamate “mesi”, tutti composti da trenta giorni e divisi a loro
volta in sei cinquine da (ovviamente) cinque giorni. I giorni si ripetono sempre uguali e preve-
dono quattro dì di lavoro, Marziale, Mercuriale, Gioviale e Venerabile, e uno di riposo, Solenne.
Questa stranezza è dovuta alla nota attitudine svanzica alla precisione, alla regolarità e alla preve-
dibilità, che sembra non riuscire a tollerare l’innata creatività aleatoria e i continui cambiamenti
ingiustificati dell’Anno Lunatico e delle sue settimane, ottomane o decumane.
L’Anno Solenne elevetico e imperiale conta dunque esattamente dodici mesi di trenta giorni, che
cominciano e finiscono sempre allo stesso modo e si ripetono all’infinito anno dopo anno, senza
considerare mai il moto della luna e i disavanzi dell’Anno Lunatico. Incredibile, vero?
Questi mesi sono chiamati con nomi che si riferiscono tutti alla vita contadina e pastorale, le
principali tradizioni di queste terre: Arrosto, Smettembre, Ghiottobre, Piovembre, Tacembre,
Gelaio, Sfebbraio, Marcio, Aprire, Mangio, Grugno e Ruglio.

L’Anno Solenne inizia dunque nel cuore dell’estate, al principio del mese di Arrosto, preceduto
da alcuni giorni di disavanzo che servono a pareggiare i conti dei moti celesti, come si fa anche
a Sfebbraio.
Il Primo Arrosto, che cade sempre di Solenne, si celebra infatti la stipula del Patto Confederale
Terno tra i primi tre membri della Lega Grigia, Uro, Sfitto e Intervaldo, detti “i Cantoni Primiti-
vi” in quanto all’epoca abitati prevalentemente da selvatici, pagani e montanari di bassa scolariz-
zazione e abitudini rusticane. In quell’occasione, ogni anno, tutti i delegati della confederazione,
che oggi conta oltre quaranta membri tra cantoni, baliaggi, contee, ducati, città libere e robe
simili, raggiungono il Lago dei Tre Cantoni e ripristinano gli antichi riti del loro patto sul sacro
Prato dei Grulli. La festa è dunque il principale momento civile e politico dell’anno elevetico, ma
è anche un’occasione di bagordi e accoppiamenti promiscui e sregolati, consumati tra fiumi di

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birra e montagne di arrosti. Tutti i pastori della zona conducono infatti alla graticola le caratteri-
stiche vacche viola e gli antichi uri lanosi delle montagne, dando il via a giorni e giorni dedicati a
queste tipiche libagioni, a cui sono ammessi in genere anche gli scrocconi provenienti dal Regno.
Questo è anche il momento delle previsioni sul futuro effettuate studiando la disposizione e il
numero dei buchi del formaggio, del rinnovo dei contratti delle bande mercenarie che difendono
la Lega, della fiera dei contatempo meccanici, del ricalcolo dei tassi di interesse e credito del culto,
nonché delle gare popolane di rotolacacio, lancio dell’accetta, schiocco di frusta, balestrate alla
mela, lotta svanzica, getto del masso e tutto il resto…
I festeggiamenti estivi continuano senza quasi interruzione fino a Fegarrosto, tre cinquine dopo e
sempre di Solenne, quando con una grigliata conclusiva di fegato e altre frattaglie si terminano i
bagordi al Prato dei Grulli e in tutti i pascoli cantonali adibiti alle celebrazioni.
L’altra grande festività annuale elevetica è poi alla fine dell’estate, a Smettembre, quando appunto
si terminano tutte le fiere e le sagre locali, e per altri dieci mesi si torna a lavorare, al freddo dei
monti e al ritmo della celebre e spietata puntualità svanzica. Nel giorno dell’equinozio d’autunno
(che cade sempre di nuovo di Solenne, per la solita maniacale precisione elevetica), si festeggia
allora San Bonifico, patrono della Lega Grigia. La giornata è allietata da parate di guardie svan-
ziche, alabardieri, cavalieri e balestrieri, alpini, religiosi e montanari di ogni tipo, di cui il Santo
è protettore.
Questo è il momento, di solito, in cui tutti i cialtroni stagionali e i perdigiorno del Regno torna-
no a sud a svernare nella pianura pagana.

L’approfondimento sul calendario e sul rito svanzico continua nell’Almanacco di Barbanera


di questa Gazzetta, tra qualche pagina!

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Taglia
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ci

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ae Scuci
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e Scu
ci
Tagli
ae Scuci

N
on c’è peggior canaglia di chi tradisce i Fratelli e si comporta da Infame.
In questa rubrica trovate la peggiore selezione di pendagli da forca, avanzi di
galera e carne da ballista che si aggira per il Regno, da catturare e riportare al
boia per qualche giro di corda o una bella esecuzione sommaria come ai vecchi tempi.
Per i fatti e i misfatti che li vedono protagonisti, ogni Canaglia della Fratellanza è autorizzata
e legittimata a inseguire, catturare e stramenare codesti Infami senza tema di essere Infamati
a propria volta.

Oggi riceviamo e divulghiamo una taglia emessa da Equimpe-


ro e dagli Inquisitori Imperiali, su una Rinnegata sfuggita alla
Forca portandosi via segreti e ricchezze dell’ordine. Per quelle
canaglie che non disdegnano di lavorare per gli altomanni, la
consegna di Assorre Tano viva o morta può essere un bel col-
po, visto che la fuggitiva è valutata 800 monete d’oro, paga-
bili a vista al portatore che la consegni a qualsiasi avamposto,
guardiola o contingente imperiale.

Assorre Tano
Assorre Tano è una donna di grande potere ed estrema
pericolosità che di recente ha tradito e disertato l’ordine
dell’Inquisizione Imperiale, fuggendo oltre i Monti della Co-
rona nella Pianura Pagana. Raccolta con nobile animo dagli
inquisitori tra gli orfani di Bolgiano, a causa delle sue doti
innate, fin dall’infanzia Assorre ha dimostrato una notevole
abilità nelle arti acrobatiche e nella percezione del mondo che
la circonda, soprattutto per quando riguarda la natura, ed è
dunque estremamente insidiosa e letale. Le sue ultime descri-
zioni riportano la presenza di marchi bianchi sul viso, vesti
popolane e comuni spesso completate da cappucci e fazzoletti
tirati sul volto per celare il più possibile i propri tratti. Aveva
inoltre, ma potrebbe di certo aver cambiato acconciatura, ca-
pelli bianchi raccolti in tre grosse trecce, legate con nastri blu.

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Assorre Tano Addestramento della Forca. Assorre Tano è
istruita nei Poteri della Forca e la sua caratteristica
Dotata Media, Neutrale pura
da incantatore è Saggezza (tiro salvezza degli
Classe Armatura 14 (armatura di cuoio) incantesimi CD 13). Assorre Tano può lanciare i
Punti Ferita 45 (10d8) seguenti incantesimi, senza utilizzare componenti:
Velocità 9 m A volontà: camuffare se stesso, mago magica
1/al giorno ciascuno: comando, isinformazione*,
FOR DES COS INT SAG CAR scudo della fede
10 (+0) 16 (+3) 10 (+0) 13 (+1) 16 (+3) 14 (+2)

Abilità Furtività +5, Indagare +3, Inganno +4, azioni


Percezione +5 Multiattacco. Assorre Tano effettua due attacchi
Sensi Percezione passiva 15, scurovisione 9 m con il randello lucente o con il randello lucente
Linguaggi Goetico, Imperiale, Volgare attivato.
Sfida 2 (450 PE)
Randello Lucente. Attacco con Arma da Mischia:
Equipaggiamento Speciale. Assorre Tano impugna +5 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio.
un randello lucente. Colpito: 5 (1d4 + 3) danni contundenti.
Attivazione del Randello Lucente (1/Giorno). Randello Lucente Attivato. Attacco con Arma da
Assorre Tano è competente nell’utilizzo del randello Mischia: +6 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un
lucente e con un’azione bonus può attivarlo per 1 bersaglio. Colpito: 6 (1d4 + 4) danni taglienti più 3
minuto. (1d6) danni psichici.

Randello Lucente
I randelli lucenti sono armi speciali realizzate appositamente per l’Ordine della Forca e intrisi dei suoi mistici poteri. Per come
appaiono comunemente, queste armi sono versioni leggere e accurate dei più comuni randelli. Quando però degli individui
che partecipano dei Poteri della Forca le maneggiano, possono attivare dei loro poteri speciali e farli ardere di una luce fredda,
di tinta pastello e fluorescente.

Il randello lucente è un’arma semplice da mischia, che fa uso di regole speciali descritte di seguito e può essere usato solamen-
te da un personaggio che possiede il background Adepto della Forca o Rinnegato della Forca, oppure che ha scelto almeno un
talento della Forca.
Il personaggio usa l’arma disattivata come farebbe chiunque altro. Con un’azione bonus, il personaggio può però attivare i
poteri speciali dell’arma e per 1 minuto ottiene un bonus di +1 ai tiri per colpire e ai tiri per i danni effettuati con quest’arma
magica; i danni inferti diventano di tipo tagliente. Inoltre, quando attivata, l’arma infligge 1d6 danni psichici extra ad ogni
attacco messo a segno. L’attivazione dura 1 minuto ma può essere anche disattivata prima, con un’azione bonus. Il personaggio
può attivare i poteri della sua arma lucente un numero di volte al giorno pari al suo bonus di competenza.

Nome Costo Danni Peso Proprietà

Randello Lucente - 1d4 Contundenti 1Kg Accurata, Leggera, Speciale

Nota del Gazzettaio: Altre notizie sulla Forca, gli Inquisitori Imperiali, Assorre Tano e i randelli lucenti si trovano sul manuale
Brancalonia – L’Impero Randella Ancora.

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L
’almanacco
di

Barbanera Gli astri il sole e ogni sfera


or misura Barbanera,
per poter altrui predire,
tutto quel che ha da venire

P
er venire incontro a istranieri, pagani e ignoranti di ogni tipo, che non conoscono
i fatti più semplici e noti del Lunario e del Calendario del Regno, abbiamo deciso
di offrire in questi fogli anche degli utilissimi compendi di fatti comuni e risaputi,
ma utili da riassumere.
Per codesto compito di tarda e inutile scolarizzazione, la Gazzetta che in mano reggete voi o il
banditore pubblico che ve la legge - massa di bestie - si avvale della collaborazione del più
celebre dei Menagrami di di noialtri, il Barbanera che le ha dato il nome.
Eventi celesti, fasi lunari, effemeridi, grandi appuntamenti dell’anno calendariale, consigli per le
campagne militari e la vita nel covo, curiosità, proverbi, aneddoti, ricette empiriche e previsioni
stravaganti, ma sempre possibili e talvolta avveratesi: questo è il Lunario di Barbanera!

Il rito svanzico e Grimorio IX


Nel Lunario di Fratello Indovinello di questa gazzetta abbiamo descritto i rudimenti del
calendario elevetico, basato sull’Anno Solenne e non su quello Lunatico. Questa differenza
del computo annuale si rispecchia anche - e non potrebbe essere altrimenti - in un diverso
rito e culto religioso, pur sempre all’interno del Credo del Calendario.
Il rito svanzico fa capo al Patriarcato di Elevezia, il cui centro di potere e influenza si trova
proprio nel cuore dei territori della Lega Grigia, ed è attualmente presieduto da Grimorio
IX, al secolo Rodolfo Forgia, dall'omonima opulenta famiglia che da secoli fa affari tra Illu-
sitania, Castellia, Impero, Alazia ed Elevezia.
La sede centrale di questa gerarchia è l’Abbazia Creditizia Territoriale di San Bonifico di
Elevezia, la più antica del Credo tra quelle fondate oltre gli storici confini del Regno: un
luogo presieduto come una fortezza, che si dice custodisca nel suo tesoro una mole di monete
d’oro e lingotti ineguagliabile perfino alle corti di re e imperatori. Al contrario del bonario
e popolare Telesforo di Città del Vaticinio e all’altero e sussiegoso Barbosio V, Grimorio IX
è un uomo di potere e di denaro, una delle persone più ricche del mondo conosciuto, per-
fettamente ammanicato e inserito nelle dinamiche di potere, influenza, favori e capitali che
costituiscono la potenza neutrale e inespugnabile della Lega Grigia.
Ma non solo: poiché l’Impero di Altomagna non ha mai avuto un proprio potere religioso
centrale, da tempo la maggior parte dei suoi Grandi Elettori e lo stesso Imperatore seguono
collettivamente il Credo del Calendario secondo il rito svanzico, e fanno capo al Patriarcato
di Elevezia e all’Abbazia di San Bonifico, che è dunque il centro più importante della reli-
giosità imperiale (anche se fuori dagli stessi confini dell’Impero), così come San Bonifico è
il patrono dell’Impero.

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Sotto l’attuale – ventennale – patriarcato di Grimorio IX, la Lega Grigia è divenuta sem-
pre più ricca e perfino le casse imperiali si sono riempite a dismisura dei prestiti offerti dal
Tesoro di San Bonifico. Le armate imperiali discese nel Regno negli ultimi mesi al seguito
dello Imperatore sono di fatto una sua concessione economica. Lo scopo di Grimorio IX è
quello di ottenere il doppio di quanto prestato agli altomanni dal saccheggio delle regioni
della Pianura Pagana, magari facendo fortemente abbassare la cresta alle città più ricche e
competitive del nord: Tarantasia, Pavida, Lungariva, Bresciamo e Bergascia prima di tutte…
Il braccio armato principale del Credo di Rito Elevetico sono le guardie svanziche, celebri
anche nel Regno per il contingente inviato come scorta diretta del Patriarcato di Città del
Vaticinio, ma presenti in numero molto maggiore nei territori della Lega Grigia.
D’altra parte, la sicurezza della Lega è in genere in mano alle numerose armate mercenarie
elevetiche, più che celebrate in tutto il continente come le più disciplinate, esperte, affidabili
e meglio armate che si conoscano. E, naturalmente, l’oro che appesantisce le borse dei loro
condottieri proviene dalla rete di Monasteri Creditizi che fanno capo all’Abbazia di San
Bonifico e a Grimorio IX.

Di tutte queste vicende e intrallazzi si parla abbondantemente nel manuale Brancalonia -


L’impero randella ancora: non lasciatevelo sfuggire!

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icette
Le

R di
Suor Aaltomanna
Offerto dalla
Osteria dell'Impiccato di Spelonca

A
rditi cucinieri, cuoche, erboriste e miracolare, gestori di bettole, tavernieri e osti,
con molta fantasia e gli scaffali vuoti, grazie alla nostra Suor Altomanna, la
più celebre dispensiera del Convento di Santa Polenta in Tingoli, ecco anche per
voi una pagina di questa Gazzetta che da oggi vi aiuterà in più di mille occasioni. Non
pozioni e intrugli da acquistare per corrispondenza, ma ricette, segreti di cucina e nuovi
modi di preparare e servire mostri, bestiacce e altre magiche componenti!

Lavorare con erbe, saperle mischiare, estrarne le tinture, o accuratezza maniacale, per poi aggiungervi appena un tocco
addirittura mescerle in pozioni, tonici, distillati e cordiali, di serpillo, dragoncello e minorana al momento dell’imbot-
non è uno scherzo, e la differenza tra zuppa e pozione, tra tatura, creando un vino estremamente particolare.
ingredienti di magia e di cucina, tra manicaretto e portento- Nell'arco degli ultimi anni, inoltre, da quando questo vino
so ritrovato arcano è solo una questione di dosi, componenti storico è divenuto sempre più acclamato, tale speciale mistu-
e lavorazione. ra ha attirato l'attenzione anche di contraffattori e imitatori.
Per la protezione di tale prodotto, dunque, i nobili fattori
Continuiamo questa rubrica con un’altra ricetta d’eccezio- e possidenti falcamontesi che possono vantare le vigne e le
ne, che unisce erboristeria, alchimia e abilità da taverniere: cantine adatre per la realizzazione della sua versione originale
il Barbero. si sono organizzati in modo da difenderne l'onore e il traffico
a suon di cazzotti e alabardate, creando il benemerito consor-
Vino Storico Barbero zio dei Vassalli dello Storico Barbero.

Peso Costo

5 kg 100 Gransoldi al barilotto

Il “Vino Storico Barbero”, come dice la sua denominazione


completa, è ben noto ai beoni e agli allappatori di lingue di
tutta la penisola, che lo apprezzano oltre ogni dire. In oppo-
sizione infatti alla maggioranza dei consumatori di vinacce
qualsiasi e uve pigiate, chi si diletta principalmente con lo
Storico Barbero, così chiamato per le vicende secolari del
suo vitigno e del suo apprezzamento, diviene grandemente
degno d'ammirazione tra ribaldi, pezzi grossi e popolani. Le qualità del Barbero Storico sono innumerevoli ed esso
La ricetta del Barbero in sé è sciocca, siccome trattasi d'im- si sposa bene con gran parte dei salumi, dei formaggi e del
bottigliare nei periodi giusti il nettare di vigne appositamen- tipico cibo unto da bettola. Con gli insaccati è infatti ama-
te selezionate, diffuse unicamente in alcune contrade del Fal- bile, e senza troppa spavalderia può essere gustato da chiun-
camonte. Tuttavia per ottenere la certificazione di Barbero que, anche dai meno avvezzi alla bottiglia. L'effetto però
Storico, i vignaioli che lo realizzano da secoli a questa parte più amato da tutti è il risveglio dei ricordi sopiti in chi ne
studiano il gusto, l'acidità e la dolcezza degli acini d'uva con consuma: memorie e conoscenze che, altrimenti, resterebbe-
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ro completamente inibite nelle menti colme di ragnatele dei Effetto: Quando un personaggio beve questo vino, ottiene
più beceri babbacchioni. Anche il meno erudito dei bifolchi, vantaggio a tutte le prove di ca-ratteristica basate su Intelli-
dopo alcuni bicchieri, può applicarsi a giochi di intelletto genza per 1 ora.
come quello della Dama e quello della Regina di Schiaffi, o
lanciarsi in dotte disquisizioni accademiche sulla dinastia dei Nota: è possibile ricreare come intruglio il Barbero repe-
Catozzi o sui Re Desideri del tempo andato. rendo il mosto giusto e gli altri ingredienti da un venditore
Si è riscontrato, tuttavia, che i bevitori più accaniti di que- di spezie o un erborista per metà del prezzo di vendita. Per
sto particolare vino spesso cadano in una sorta di aggressività mescere la bevanda è necessaria la competenza in Borsa da
iraconda, soprattutto nei confronti di coloro che compiono Erborista o negli Strumenti da Artigiano (Scorte da Alchimi-
inesattezze in campo storiografico e araldico. Certi malaugu- sta o Scorte da Mescitore). Tuttavia, la preparazione necessi-
rati incidenti di tal fatta sono avvenuti in alcuni villaggi, le ta dei tempi propri della fermentazione del vino, e cioè circa
cui case hanno preso fuoco proprio per l’eccessivo parossi- sei mesi di corretto mantenimento in botte.
smo di alcuni consumatori, scaduto in alterchi e discussioni
sempre più incandescenti. Perfino alcuni birri si sono dovuti
ritirare al passaggio dei consumatori abituali di Barbero, che,
al coro di “Erano dei re e i re si decapitano” oppure “Il ma-
glio spacca e sbriciola le teste dell'incolti”, si scavagliavano
nella rissa contro chi pronunciava svarioni nelle materie isto-
riche e cavalleresche.

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Canaglie
Dabbene
Cercasi
Spunti di gioco, incarichi discutibili e lavoretti malpagati per le Canaglie del Regno

La Sposa del Bigatto

Ideata e realizzata da Davide Mana, con il contributo e la supervisione di Mauro Longo e Marco Bertini.

Quello che state leggendo è il secondo Lavoretto della nuova serie Canaglie Dabbene Cercasi, una collezione di avventure
brevi da utilizzare come spunto per scenari e incarichi molto semplici, magari tra un’avventura e l’altra, come incontro du-
rante un viaggio o intermezzo tra gli episodi di una campagna.
In particolare, questa serie di Lavoretti è pensata come insieme di elementi fondamentali o collaterali durante i grandi
eventi di Brancalonia legati alla discesa dell’Imperatore dal nord (vedi la campagna L’impero Randella Ancora), la campagna
di gioco (dis)organizzato I Molti Feudi di Brancalonia e la futura campagna Coltelli, Boccali, Bastoni e Denari.

Questo scenario è ideale per delle Canaglie incallite (4 Livello) e rappresenta l’eroicomica continuazione del Lavoretto
presentato nella prima Quickstart di Brancalonia, Il Tesoro del Bigatto.

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Introduzione e Agganci per la Retroscena per il Condottiero
Cricca
Da sei anni Rocca Bernarda, un tempo parte dei domini
Con fiero capo e indomita ignoranza dell’aristocrazia imperiale sotto il controllo del fedele Visdu-
s’avanzano guardinghi tre guiscardi ca-Visconte Bernardo della Bernarda, è diventata una libera
lungo del Secchia il corso lutulento cittadina sostenitrice della Comunella, arroccata su un cucuz-
e del Bigatto placan l’arroganza. zolo affacciato sul corso del torrente Bottaccione.
Ma il Bottaccione cela altro portento Impiccato il visconte, il borgo è governato da un consiglio di
un mostro di altrettanta tracotanza uomini retti selezionati democraticamente fra la popolazione
e nuovi ori che attendono beffardi. cittadina, con l’esclusione delle donne, dei poveri, di coloro
che non risiedono a Rocca Bernarda da almeno tre generazio-
(Carlino del Canneto, La Ballata della Sposa del Bigatto) ni, e di tutti coloro che non possiedono per lo meno sei capre
o un appezzamento di terre che dia lavoro e sostentamento a
È possibile che la Cricca arrivi a Rocca Bernarda per caso, una famiglia di otto persone.
nel corso delle sue peregrinazioni per il Regno, ma è più pro- L’ultima erede degli antichi feudatari, Monalda della Ber-
babile che abbiano colto da qualche parte degli accenni narda, vive da sola, con una domestica centenaria, nella
al “Bigatto del Bottaccione”, un secondo mostro flu- malandata torre che domina il paese. Il consiglio cittadino
viale, meno noto di quello del Secchia, anch’esso è presieduto da mastro Fanciotto, proprietario e gestore
in possesso di una tana, da qualche parte lungo della locale stamberga, “L’Antica Locanda del Bigatto”,
il fiume, ben foderata di petecchioni, argento nonché oggi uomo più ricco della comunità. Individuo
e oro. avido e infingardo, Fanciotto ha da tempo una relazione
Le ballate di Carlino del Canneto, grazie clandestina con la (non poi così) bella Monalda, ed è
anche all’assenza di una autorità che regoli il costantemente alla ricerca di nuovi espedienti per accre-
diritto d’autore, sono infatti diventate molto scere il proprio potere in città, e
popolari, e riprese da cantastorie, guappi e per rastrellare denaro.
saltimbanchi un po’ ovunque lungo la peni- Nella sua bettola, le cameriere
sola. sono sottopagate e angariate, il
In alternativa, le canaglie potrebbero anche vino è annacquato, il coniglio
aver visto una delle molte copie dell’editto di alla cacciatora non è coniglio, e
Bernardo della Bernarda, con la sua promes- Per la Carità di Tutti i Santi, non ordinate
sa di argento e titoli nobiliari per chiunque mai il polpettone!
affronti il Bigatto del Bottaccione, già diffu- Due anni or sono, nel tentativo di ri-
so più volte nel Fogliaccio del Guiscardo, la chiamare visitatori a Rocca Bernarda e
versione povera e contraffatta della preclara portare un po’ di argento alla propria
Gazzetta del Menagramo. attività, Fanciotto si è messo in com-
Tutto questo funge ancora butta con un cantastorie itinerante,
meglio da richiamo se le cana- Carlino del Canneto, per diffondere
glie hanno in passato affrontato delle leggende assolutamente false, tali
il Bigatto del Secchia (vedi Branca- da attirare gruppi di avventurieri in
lonia Quickstart): non solo c’è un se- cerca di fama, fortuna e gloria, al fine
condo mostro da affrontare e derubare, di poterli spennare senza pietà con prezzi
ma qualcuno sta facendo quattrini a loro da capestro.
spese… L’ispirazione per il proprio piano farloc-
Quale che sia l’esca che li ha portati fin qui, co, Fanciotto l’ha trovata nelle storie circo-
le canaglie si trovano alle porte di una cittadi- late sul Bigatto del Secchia, e sulle canaglie
na circondata da un muro difensivo poco più che ormai due anni addietro hanno affron-
alto di un uomo, al quale da anni non si fa ma- tato la bestia per accaparrarsene i tesori. Per
nutenzione. due settimane non si parlò d’altro, in tutte le
campagne del vicinato, e il Bottaccione, tor-
Ed è qui che comincia il loro prossimo lavoretto... rente che scorre a valle di Rocca Bernarda, è
un altro affluente del Fossa. Prendendo spunto
dalle storie su quell’impresa, e dall’in-
segna araldica della famiglia della
Bernarda, che ritrae una creatura
non chiaramente classificata, a
seconda delle opinioni forse un
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lupo, o un anguilla, o un ramarro, Fanciotto e Carlino hanno Sulla piazza del mercato, di fronte al pozzo, l’Antica Locan-
perciò sparso la leggenda, completamente inventata, che lun- da del Bigatto attende i visitatori con le sue stanze umide, i
go il corso del Bottaccione abbia la propria tana - ed il proprio suoi ratti e i suoi prezzi da tagliagole.
tesoro - un altro temibile Bigatto. A seconda del momento della giornata in cui la cricca en-
Sfruttando il proprio ascendente sulla (non poi così) bella tra a Roccabernarda, la situazione sulla Piazza del Mercato è
Monalda, Fanciotto ha anche falsificato alcuni antichi docu- diversa.
menti, e ha ottenuto un editto (retrodatato) in cui la famiglia
della Bernarda offre ricompense principesche a coloro che Dall’Alba a Mezzogiorno: la piazza è ingombra di pattume,
riuscissero a liberare quelle terre dalla minaccia del Bigatto. pozze di vino rancido e sostanze che è meglio non investigare,
Fanciotto ha quindi provveduto a sfrattare un paio di famiglie e un singolo individuo dorme riverso sotto a una panca. Russa
dalle loro case sulla piazza del mercato contigue alla sua bet- sonoramente, e non lo si riesce a svegliare né a calci né con
tola, per farci delle camere che vengono offerte ai viaggiatori. un secchio d’acqua. Un cane passa alla chetichella ma fugge
Dopo una partenza piuttosto lenta, il piano di Fanciotto ha se avvicinato.
avuto forse fin troppo successo - e Rocca Bernarda è diventata Da Mezzogiorno al Tramonto: la piazza si anima, e gruppi
la meta d’elezione di qualsiasi banda di tagliagole, mattatori di loschi individui si guardano in cagnesco e parlano fra loro a
e avventurieri dabbene in cerca di un facile guadagno. Risse e mezza voce. Vengono sistemati dei tavoli fuori dalla locanda,
scontri armati fra gruppi concorrenti sono all’ordine del gior- e le fantesche cominciano a servire boccali di vino e piatti di
no, e la popolazione si divide fra coloro che, come Fanciotto, cibo dall’aria piuttosto dubbia.
lucrano su questi sgraditi visitatori, e coloro che cercano di L’arrivo delle canaglie causa un momento di assoluto silen-
girare al largo e non restare coinvolti nei tafferugli. zio, seguito da… (lancia 1d6):
1d6 Evento
Questo lavoretto non prevede una ripartizione in scene ma
una struttura aperta, basata sull’amabile villaggio di Rocca 1-2
Assoluta indifferenza, tutti gli astanti tornano a
parlare tra loro.
Bernarda, i suoi abitanti, le sue truffe e le bande che vi si ri-
Commenti a mezza voce, risate, qualcuno sputa per
trovano. 3-4 terra (ma forse ha trovato uno scarafaggio morto nel
Il Condottiero può lasciare del tempo alle canaglie per inte- vino)
ragire con le diverse bande rivali e i personaggi in paese, e per 5-6 Commenti ad alta voce, sguardi di sfida, provocazioni
compiere un certo numero di spedizioni inconcludenti lungo
il Bottaccione.
Nel momento in cui la frustrazione comincia a logorare la Dopo il Tramonto: la piazza del mercato è una bolgia in-
loro pazienza, la scoperta della tresca di Fanciotto e Monalda, fernale di strilli, risate, grida e insulti; le cameriere vengono
lo scontro diretto con Trottolone, Manesco o le altre bande, importunate e reagiscono con risate o ceffoni; dei giochi da
e la scoperta della truffa collettiva, possono aprire una nuova bettola vengono improvvisati su diverse tavolate, un paio di
fase di dabbenaggini, scontri e cialtronate. focolai di rissa eruttano spontaneamente e potrebbero coin-
volgere le canaglie. Tavoli vengono sfasciati, boccali e piatti
Infine, quando le canaglie avranno consumato una buona usati come proiettili per bersagliare l’insegna della locanda
parte delle loro risorse e subito qualche schiaffone o un paio di mentre si fanno scommesse. Intorno alla Mezzanotte è proba-
coltellate, è il momento di lasciar irrompere il bestione titolare bile un principio di incendio.
del lavoretto (che esiste davvero!) e fargli devastare ogni cosa,
prendendo a panciate le case di Rocca Bernarda, scagliando Sarà facile accorgersi che, a qualunque ora del giorno e della
via con la coda la feccia sopraggiunta per fermarla e cercan- notte, i roccolani per bene evitano come la peste la piazza del
do di accoppiarsi con un carretto carico di barili di Vino del mercato, e se avvicinati per strada se la danno a gambe.
Bigatto.
Superata la piazza, le canaglie possono entrare nella locanda,
Benvenuti a Rocca Bernarda accolti da un odore greve di vino rancido e cibo troppo cotto,
e dagli sguardi degli avventori, che poi tornano a rivolgersi ai
La gloriosa milizia cittadina di piantone davanti alle porte di propri piatti o alle loro minchiate.
Rocca Bernarda è costituita da due anziani veterani, uno dei Al bancone, una donna dall’aria particolarmente bellicosa dà
quali con una gamba di legno, che guardano la porta princi- il benvenuto ai nuovi clienti. Sembra assolutamente incapace
pale ed estorcono due ramini a testa come tassa di ingresso. di sorridere. È Regina (tenutaria umana, CN), la moglie di
Possono anche essere pagati in cibo o bevande, meglio se fer- Fanciotto (popolano umano, CN), che si occupa della cassa
mentate. mentre il marito è a un tavolo che tiene banco con una com-
Le strade lastricate che salgono verso la sommità della colli- briccola di membri del consiglio cittadino.
na e la Torre della Bernarda sono quasi deserte, e i borghigiani Trovare un posto in cui dormire non è difficile: la locanda
tendono a scantonare e ad allontanarsi quando incrociano i ha una buona scorta di pagliericci pulciosi che può aggiungere
viaggiatori. nelle stanze.
17
G
Menagramo
azzetta del

I prezzi sono esorbitanti, la scortesia di Regina fa da con- canaglie a Rocca Bernarda potrebbe alterare questo delicato
trasto ai modi melliflui di Fanciotto, che si avvicina per fare equilibrio.
quattro chiacchiere con le canaglie (e cercare di stabilire quan-
ti quattrini riuscirà a spillargli).
La Compagnia della Biscia - mercenari disoccupati
Se la cricca prova a cercarsi un altro alloggio a Rocca Ber- e contrabbandieri di belve rare, gli uomini e le donne della
narda scopre ben presto che non ci sono alternative in città, Biscia sono probabilmente i più disciplinati fra i concorrenti
poiché le altre locande sono misteriosamente bruciate. della cricca. Il capo della compagnia è Bertuccio della Fossa,
Ripetutamente. un piccolo aristocratico intelligente e carismatico, affiliato alla
fazione dei Denari della Fratellanza, già noto nel Regno delle
L’alto costo della vita Due Scille per alcune cacce andate a buon fine contro ser-
pentoni, terrasche e altri “draghi” di varia natura. La compa-
Rocca Bernarda è un borgo che vive in questi giorni di cana- gnia può contare sulla possanza di Marcantonio il Morgante,
glie, avventurieri e perdigiorno che vengono a cercare e sfidare una montagna di muscoli nascosta sotto una folta barba nera.
il bigatto. Tutti i materiali, le cavalcature, gli strumenti e i Tendono a ostacolare i loro avversari con trappole, sotterfugi,
servizi dei quali la cricca potrebbe avere bisogno sono disponi- disinformazione. In caso di confronto diretto, mirano a risol-
bili nelle botteghe e al mercato al doppio del prezzo comune, vere la questione con una sana scazzottata e senza vittime, in
compresa la roba scadente e contraffatta. ottemperanza ai dettami della Fratellanza.
La disponibilità è tuttavia limitata, ed esistono buone proba-
bilità (1-2 su un d6) che l’ultimo esemplare dell’oggetto di
cui gli avventurieri hanno bisogno e che costi 5 monete d’oro La Banda della Spiga - un’accozzaglia di tagliagole di
o più sia stato appena venduto ad uno dei loro concorrenti. basso rango in gran parte raccolti tra disertori e rinnegati delle
Toccherà trovare un modo per ricomprarlo (sì, certo…), ru- armate altomanne, discese nella Pianura Pagana al seguito del-
barlo o improvvisarne un sostituto. lo Imperatore e poi cacciati via in malo modo per vari motivi.
Sono agli ordini di Esterina, detta la Spiga per il colore dei
Inoltre, se ci sono delle canaglie che hanno già giocato Il Te- suoi capelli, e tra di essi si trova Saetta, se per caso la guiscar-
soro del Bigatto, queste restano abbastanza sorprese nel trovare da era sopravvissuta all’impresa contro il bigatto del Secchia.
in vendita una quantità di oggetti inutili e pacchiani, ispirati Sono essenzialmente dei ladri di polli stranieri e spiantati con
alle loro gesta. Fra questi, bigatti di gesso o di stracci (per dei sogni di gloria, e rispondono con la violenza a qualunque
nulla somiglianti alla bestia reale), pupazzi di cencio di ciascu- provocazione reale o percepita. Non sono particolarmente
no dei membri della cricca (con armi in miniatura di carto- abili, ma sono molto persistenti, e la presenza di Saetta è una
ne, disponibili separatamente) e di Trottolone de’ Rospi, una marcia in più che nessun altro gruppo può vantare. Tendono a
sgrammaticatissima cronaca delle loro imprese in Oltremare cercare di intimidire i rivali e ad attaccare in gruppo avversari
(assolutamente apocrife), e naturalmente i Bigattini di Rocca isolati. Uccidere non è il loro scopo, ma ehi… gli incidenti
Bernarda (gli originali!), dolcetti di crusca e segatura aroma- capitano…
tizzati alla muffa, il Vino del Bigatto (un vino qualunque, ma
venduto al triplo del prezzo, ottimo come smacchiatore per
abiti o per condire l’insalata), e l’Amaro del Bigatto, con den- I Fratelli Coltelli - quattro fratelli (o sedicenti tali)
tro un vero bigattino di fiume, servito a fine pasto per facilita- dediti alla rapina sulla pubblica strada ed altre attività altret-
re la digestione e il meteorismo. tanto edificanti, mai affiliati alla Fratellanza e grossomodo In-
Ovviamente, qualora persino le canaglie decidessero di rivela- fami, seppure mai titolari di taglie consistenti. È probabile che
re la propria identità, nessuno crederebbe loro, e le loro parole “Coltelli” non sia il loro vero cognome, ma nessuno ha finora
verrebbero accolte – a seconda dei casi – con ironia o violenza. avuto il coraggio di indagare.
Nessun documento contraffatto, nessuna supercazzola o ten- I Fratelli Coltelli sono:
tativo di persuasione potrà mai riuscire a questo scopo, vista la Bruno - il maggiore, usa due spade corte e non è molto in-
messe costante di millantatori che da mesi la cittadina ospita. telligente.
Anzi, da quel momento, la fama di bugiardi e panzanatori si Fosco - il più giovane, combatte con un pugnale, giocando
appiccicherà loro addosso in maniera indelebile. sulla destrezza e sui colpi bassi.
Betta - usa di preferenza un rasoio, è ipoteticamente il cervel-
lo della famiglia ma potrebbe essere più folle di quanto
La Concorrenza non dia a vedere, e già sembra matta come un cavallo…
Le canaglie non sono le uniche ad essere qui per affrontare il Caino - enorme e stolido, è un picchiatore a mani nude e
terribile Bigatto del Bottaccione. tende a “farsi trasportare”
Alcune altre bande di tagliagole sono presenti in città in que-
sto momento, e hanno mantenuto finora una sorta di tregua Tendono a ignorare la concorrenza, se possibile, contando
armata con occasionali scazzottate notturne. L’arrivo delle sulla propria pessima fama per tenere alla larga gli avversari;
18
G
Menagramo
azzetta del

se obbligati a un confronto, mirano al massimo danno nel Dopo 3 o 4 perlustrazioni infruttuose del Bottaccione, se per
minor tempo possibile. caso il vecchio capobanda è ancora vivo, le canaglie potrebbero
avere un altro brutto incontro che riemerge dal loro passato: si
Se infine le canaglie l’hanno già incontrata ma non ancora tratta di Manesco delle Sganasse, il manigoldo presso cui un
debellata, a Rocca Bernarda si trovano anche i superstiti della tempo militavano, prima di quella brutta, brutta faccenda di
Banda del Rospo e magari lo stesso Trottolone, con ancora ad- Manfredda la Bianca (vedi Grosso guaio a Borgoratto). Mane-
dosso i segni e le cicatrici delle batoste subite, che non vedono sco sta arrivando a sua volta a Rocca Bernarda con il progetto
l’ora di prendersi la propria rivincita… di arricchire grazie al tesoro del bigatto, alla testa di quanto
rimane della Banda degli Sganassoni, e la prima cosa che farà
Cose da fare, gente da vedere sarà provare a togliere di mezzo i suoi vecchi sgherri traditori.
Una volta sistemati in città e fatta la conoscenza di avversari e In caso non ci sia alcun conflitto in corso o alcun brutto tra-
concorrenti, la principale attività per le canaglie sarà battere le scorso con Manesco, o che questi sia ancora il loro capobanda,
campagne lungo il corso del Bottaccione in cerca di tracce che la cricca può incontrare un loro altro vecchio nemico, ripesca-
conducano alla tana del Bigatto. to tra tutti quelli affrontati nei lavoretti precedenti.
Il torrente scorre a sud della collina su cui sorge Rocca Ber-
narda, e compie quindi una piega verso est, per andare poi a Cercare informazioni
raccordarsi al corso principale del Fossa. Il corso d’acqua è Le canaglie più intraprendenti potrebbero voler cercare in-
ingannevolmente placido, ma le sue acque nascondono pozze, formazioni per migliorare le proprie probabilità di trovare e
mulinelli e rapide. Boschi di querce e castagni fiancheggiano il sconfiggere il bigatto.
fiume, e le rive sono acquitrinose, con salici e betulle. I membri delle altre bande non sono molto aperti alla conver-
Nel corso degli ultimi due anni, decine di cialtroni, ciarlatani sazione, va detto.
e manigoldi di ogni specie hanno vagato per i boschi e lungo
il fiume, ed hanno lasciato dietro di sé delle piste ben battute, Bertuccio della Fossa è cordiale, ma più interessato a cavare
una quantità di detriti e alcuni “pensieri” per i loro avversa- informazioni dagli altri che non a fornirne di sue.
ri. Il Condottiero in cerca di ispirazione può usare la tabella I tagliagole della Spiga rispondono a sputi e insulti e, se han-
seguente. no la superiorità numerica, con la violenza.
Dei Fratelli Coltelli solo Betta è interessata a parlare. Lo fa
1d10 Incontro giocando incessantemente col suo rasoio, e guardando la gola
Una tagliola per orsi, armata. Una creatura che cam- del suo interlocutore, mentre farfuglia frasi senza senso, ripe-
mina sopra la trappola la attiva e subisce 1d10 danni
perforanti e riduce la sua velocità di movimento a
tendo la domanda come un marmocchio durante un’interro-
0. La creatura non può muoversi fino a quando non gazione.
1 viene disattivata la trappola, usando degli arnesi da Saetta e Trottolone hanno solo in mente di vendicarsi, ed è
scasso e superando una prova di Destrezza con CD
12. Superando una prova di Saggezza (Percezione) meglio girare al largo.
con CD 13, i personaggi si rendono conto della trap-
pola e possono così evitarla.
Molto meglio, insomma, parlare con la popolazione...
Una scarpa sinistra, con la suola forata, nell’interno
della quale è incisa una mappa rudimentale; seguire
2
la mappa non porta a nulla di utile, se non all’imbo-
scata di un’altra delle bande in circolazione.
I resti di un bivacco; fra le ceneri del focolare, ossa di
3 pollo e una fiasca ancora mezza piena, con dentro tre
bei sorsi di un Intruglio a scelta del Condottiero.
Una botte di Barbero d’Asta, nascosta in un cespuglio
4
e ancora piena (vedi a pagina 13).
5 Dei funghi mangerecci che bastano per 2d6 razioni

Un involto di stracci luridi che contiene un Cimelio


6
(vedi Brancalonia - Manuale d’Ambientazione, p. 69).
Una freccia, conficcata in alto sul tronco di un albero
7
e con un foionco ferito trapassato dall’asta.
8 Una moneta d’oro molto antica, piegata a metà

Una scritta oscena incisa su un tronco, che insinua


9
che Fanciotto e Monalda abbiano una tresca
Una fossa profonda tre metri, riempita di paletti
10 aguzzi. Il legno è marcito, e la vittima subisce solo 1d6
danni contundenti per la caduta.

19
G
Menagramo
azzetta del

Fanciotto è sfuggente come un’anguilla del Bottaccione, ed è che si aggira per i corridoi in penombra. Un occhio attento
interessato soprattutto a tenere le canaglie in città il più a lun- può tuttavia rivelare che la residenza dell’ultima dei della Ber-
go possibile. Di fatto, non fornisce alcuna informazione (non narda contiene ancora delle ricchezze: arazzi antichi, mobili
ne ha) e cerca di dire alla cricca ciò che loro vogliono sen- di pregio, e i gioielli che Monalda sfoggia in ogni possibile
tirsi raccontare: “c’è un cacciatore che va e viene e si chiama occasione.
Truffone… aspettate che torni e vi dirà tutto quello che sa!” Per parlare con Monalda è necessario chiedere udienza alla
“Credici e Speraci sono due pescatori che conoscono il fiume Torre; c’è una buona probabilità (1-2 su un d6) che le canaglie
come le loro tasche; loro hanno visto più volte passare sotto scorgano, mentre sono in attesa, Fanciotto che si allontana
la loro chiatta quel dannato bestione… di solito vengono alla alla chetichella dopo uno dei suoi incontri con la nobildonna.
Locanda il mercuriale sera…” La vecchia Zita, domestica e unica compagna di Monalda, è
Regina, la moglie di Fanciotto, è una persona scontrosa e cat- una donna di età ancestrale, curva e raggrinzita, in un abito da
tiva, e non ha nulla da dire agli avventurieri se non che hanno domestica sbiadito e rammendato. Guarda con aperta ostilità
dei conti in sospeso o che devono tenere in ordine le loro le canaglie, fa gesti di scongiuro alle loro parole, e risponde
stanze. Del bigatto non sa nulla e al massimo aggiunge di ri- alle loro domande usando solo dei proverbi pronunciati in un
volgersi al marito. Non sa che Fanciotto ha una relazione con dialetto arcaico e incomprensibile.
Monalda, e questo potrebbe portare a sviluppi interessanti.
Gli abitanti di Rocca Bernarda più loquaci e i commercianti
Fede, Speranza e Carità - le tre cameriere della Lo- ripetono la versione di Fanciotto con minime divergenze e
canda chiacchierano volentieri, specie se non vengono minac- qualche contraddizione; gli altri villici strillano “Andate via!”
ciate o aggredite, ma non hanno granché da rivelare. Sanno e “Non so niente!”, ed occasionalmente “Chiamo le guardie,
o sospettano che Fanciotto tradisca la moglie e hanno di lui eh!”
un’opinione molto bassa, visto che sono sottopagate, nonché Uno dei modi per cercare di guadagnarsi la fiducia della po-
particolarmente devote e bigotte. Potrebbero insinuare dei polazione e scoprire almeno parte degli intrallazzi di Fanciotto
dubbi nella mente delle canaglie. è quello di schierarsi dalla loro parte contro la concorrenza: i
Fare quattro chiacchiere con le cameriere, specie se in orario membri della Banda della Spiga e i Fratelli Coltelli importu-
di lavoro, potrebbero innescare una rissa con i membri di una nano gli onesti roccolani, e le canaglie potrebbero essere testi-
(o più) delle bande avversarie. moni di questi soprusi. Esiste comunque una certa probabilità
che i villici, una volta ricevuto il soccorso, si rivoltino anche
Monalda della Bernarda - è una donna piuttosto contro i loro salvatori, prendendoli a sputi e a sassate.
squallida e sciupata, vanitosa e sciocca. Ripete a pappagallo la
leggenda del bigatto messa assieme da Fanciotto e Carlino, e
che si riduce a: “c’è un bigatto, c’è sempre stato, nessuno lo ha I birri cittadini – Gino e Berto (quello con la gamba di
mai sconfitto, periodicamente emerge dal Bottaccione e assale legno), due tiratardi regolarmente parcheggiati presso le porte
Rocca Bernarda in cerca di un tributo di sangue; in passato del borgo, sono una miniera di pettegolezzi e illazioni su tutti
era tradizione offrire al mostro una vergine, chiamata la Sposa gli abitanti della città. Se blanditi con cibo o bevande, o mo-
del Bigatto, per placarne la furia; ma quello accadeva ai tempi neta sonante, sono disposti a raccontare tutto ciò che sanno, e
dell’Imperatore, ed oggi che siamo in un libero comune, a a inventarsi dell’altro per continuare a farsi pagare.
Rocca Bernarda non ci sono più vergini.”
La Torre della Bernarda è in pessime condizione, buia e infe-
stata di ragnatele, con la sola Zita, la domestica antidiluviana,

20
G
Menagramo
azzetta del

cercare compagnia per la serata e poi ritornare a dormire. Ma


ora non ci sono più vittime sacrificali ad attenderla, bensì
una popolazione disorientata e terrorizzata, e un’accozza-
glia di tagliagole.
La Bigatta si dirige quindi contro il borgo, scavalca con
qualche difficoltà il muro di cinta, abbattendone una par-
te col proprio peso, e poi ansimando e gorgogliando, con
lentezza esasperata prende a inseguire le persone per stra-
da e a gettarsi a peso morto contro le case. La generale
inefficacia dei suoi assalti, insieme con la sua proverbiale
pigrizia e con una crescente e inaspettata insoddisfazione
sessuale, portano solo la bestia a infuriarsi ancora di più.

La Bigatta del Bottaccione è, ahimè, un bigatto antico,


nel pieno delle forze…

Conclusione
Sfuggire alla morte sotto alle zampe della bigatta è la prima
preoccupazione per le canaglie. Se la cricca cincischia, la bi-
gatta per prima cosa scaglia via e fa a polpette i più temerari
membri delle altre bande in circolazione, per poi gettarsi a
distruggere le case a destra e a manca.
In mancanza di altre idee, la Locanda è piena di bottiglie di
Amaro del Bigatto, altamente infiammabile, così come metà
del borgo…
Qualora riescano non solo a sopravvivere ma a sconfiggere
la bestiaccia, le canaglie avranno modo di seguirne le tracce
fino alla sua tana, e mettere così le mani sul suo tesoro. Natu-
ralmente, anche tutti gli altri potrebbero fare lo stesso, siano
La Sposa del Bigatto essi banditi, mercenari o semplici popolani, e sarà necessario
difendere il bottino contro metà della popolazione della con-
C’è qualcosa che Fanciotto non ha previsto, nel mettere in trada…
piedi il suo piano per attirare canaglie e sprovveduti a Rocca
Bernarda: la bigatta che da sempre ha la sua tana lungo il D’altra parte, Rocca Bernarda ha un’ottima posizione a poca
corso del Bottaccione. Sì, c’è davvero un bigatto nell’area: una distanza dal Fossa, con un buon corso d’acqua che gli passa
femmina, antica e colossale, probabilmente in qualche storta accanto, boschi ricchi di selvaggina e ben consolidati percorsi
maniera anche imparentata coll’esemplare del Secchia. per il contrabbando. Se la cricca volesse utilizzare una parte
Trattandosi di una creatura pigra e scostante, essa emerge del tesoro spogliato alla Bigatta del Bottaccione per la rico-
dalla sua tana solo occasionalmente, a intervalli che possono struzione del borgo, potrebbe uscirne con un posto in con-
durare anche venti o trent’anni, per nutrirsi di qualche villano siglio o addirittura un proprio feudo, ottenuto continuando
e accoppiarsi senza alcuna gioia con un proprio simile. Nei a falsificare i documenti inventati da Fanciotto, ed avere a
tempi antichi, i signori di Rocca Bernarda avevano imparato a Rocca Bernarda una base stabile per i propri colpi futuri.
placare la bestia offrendole un sacrificio - la parte della storia Anche Fanciotto potrebbe a quel punto tornare utile… è un
di famiglia che Monalda ha ricordato e raccontato a Fanciot- vigliacco subdolo e astuto, un manipolatore e un imbroglione
to, che l’ha inserita nelle sue panzane. E dopotutto, lo stemma ben ammanicato con tutti: la figura ideale da utilizzare come
di famiglia raffigura davvero la bigatta! borgomastro o amministratore del paese.
Risvegliatasi controvoglia a causa di tutta la confusione che Se le canaglie giocano bene le proprie carte, perfino Monalda
canaglie, mattatori e cercatori di tesori provocano lungo il suo della Bernarda sarebbe ben felice di continuare a influenza-
fiume, e provando un certo languorino, la bigatta ora si solle- re le decisioni del consiglio cittadino per interposta persona.
va sopra le acque del Bottaccione, e si dirige, esprimendo l’ap- Il personaggio più carismatico della cricca verrà invitato alla
petito insoddisfatto col proprio urlo belluino, verso le mura Torre della Bernarda per conferire con la nobildonna, che in-
sguarnite di Rocca Bernarda. tende fargli un’offerta che non si può rifiutare...
In passato, la sua comparsa ha sempre prodotto l’effetto desi-
derato: una vittima cruda da consumare con calma, prima di
21
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