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FIRPO
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RICCARDI
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VERNA
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DE
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1705
A
BIBLIOTECA NAZIONALE
TORINO TRA
1 6727
15
1
chi l'a pi 'd fil farà pi d ceila
Ex libris
LUIGI FIRPO
6. 8 : S
در وارد کار می روند ,وکامتار در نهایت می کنیم و برای
DEL
GOVERNO CIVILE
D E GLI
ANTICHI TOSCANI
E
DISCORSO
DI GIO . M. LAMPR EDI.
IN LUCCA MDCCLI.
Wan Nella Stamperia di Mac OPO GIUSTI .
re
biul
GUST.C.
GALLETTI
FLOH,
7
fals
14
jii
A SUA ECCELLENZA
IL SIGNOR CAVALIER
GAETANO ANTINORI
PRIOR D ' OR VIETO , CONSIGLIER DI STATO E DI REGGENZA
IN TOSCANA ,
G10. M. LAMPREDI .
iv :
del Governo di queſti Popoli veddi
che queſta parte di Politica Filoſofia
era di ricerche più eſteſe ben degna ,
le quali però alla brevità del tempo ,
che allo ſcrivere m'era conceffa , non
convenivano : lo promifi fin d' allora
di applicarvi ſeriamente l' animo , ed
eccomi benchè tardi , o SIGNORE ,
a fodisfare ali obbligazione contratta
con Voi , e con il Pubblico .
Ardita è certamente l'Impreſa , si
perchè la lontaniſſima Iſtoria di que
ſti Popoli pochi e dubbiofi lumi al ra
gionár fomminiſtra , si perchè il primo
tento una via , dove quafi neſſuno In
telletto umano ha ſegnato veſtigio , e
si finalmente perchè io vengo lieto
ſicuro a trattar di Governi Civili d'a
vanti a Voi , che fiete di quelli in 1
G può
ſi può dir nata per comando Voſtro,
e che Voi perciò vi contenterete ,
d'innalzare a tanta dignità queſto mio
ſcritto , che del ſuo graviſſimo ſog
getto , e dell'Udienza Voſtra diventi
non affatto indegno .
.
1
+
DEL GOVERNO
CIVILE
DEGLI ANTICHI TOSCANI
E
DISCORSO .
Repubblica (2 ) .
Ma non è difficile molto intender la ragione :
di queſta uniformità di azioni umane . Il Governo .
8
' ra , e qualche vile c miſerabile avanzo materiale di
queſta Nazione, che la Nazione medeſima .. E così
dopo che gli Eruditi ftimarono eſſer ormai per quan
to era poſſibile perfezionata la Storia di queſti Popo
li , i Filolofi crederono che non foſſe ancor princi
piata.
Eccomi occupato a deſcrivere , per quanto la
ſcarſità delle notizie il permetre , il Governo Civile 1
dei noſtri Antichi , e le cauſe , per le quali non 1
quitte fatte per mare e рсг vio Mauro all ' Eacide di Vir.
terra ne parlano Straboae , Tio gilio in più , luogai , e al Lib ,
-
verne l'intero pacifico poffeffo . Ora egli è credibile
che nel tempo di conquiſte sì grandi eſſi foſſero go .
vernati dai Regi, perciocchè le Repubbliche , malli
mamente Federative, non ſon portare ad efendere
molto i confini del lor Dominio , come più ſotto ve .
dremo .
Si sà che a tanta Potenza eran giunti, che il
Mare , l'Alpi , e il Tevere erano i limiti del lor Do
minio , ſe fi colgano i Veneti, ed i Liguri , i quali a.
bitavano un piccol tratto di Terra intorno al Ma
re , gli uni all'Adriatico più Settentrionale, gli altri
al Mediterraneo là dove le rupi dell' Apennino fi con
giungon con l' Alpi (1 )
Quando poi il Governo Regio abbandonaſſero ,
come e per quali cauſe conftituillero la lor Repub
blica confederata , non è agevole il rintracciarlo ;
perchè avanti Romolo noi non abbiamo ſicura con
tezza di loro .
Egli è certo però che a ' tempi di questo Rè la
Repubblica dei Toſcani era già formata , ed i ſeguen .
ti fatti in quel tempo accaduti lo dimofrano ad evi.
denza .
Romolo affali e preſe Fidene Città Toſcana e
vi pote un preſidio . I Vejenti preſer la protezione
dei Fidenari, e domandaron ſuperbamente che foſſe
reftituita loro la libertà . Romolo' irritaco la nego
e moľero da ambe le parti la Guerra . Tre azioni
ſanguinofiffime ſeguirono preſſo a Fidene : e dopo
B la
[ i] Polyb. Lib . II. Cap. VIII. Lib . II. Cap. III. Barbeyrac. Reo
Pauian , in Achaic . cueil . dts Anc. Traités part. 1,
( 1) Ved. Palmer. Græc . Ant . Art. 328. in fin p. 574.
--
T2
!
e di Grislero [1 ], ed altre cofe di fomma fierezzais
fvegliarono gli animi di Stouffachero , di Furſtio ,
e di Arnoldo Melchralio a ritornare in libertà , ed
eſeguito felicemente il penſiero formoſſi la prima Le
ga d'Ury , Schvitz, e Undervvalden dopo la famo
fa Battaglia di Morgarten contro Leopoldo d'Au
Atria [ 2 ]
Gli Olandeſi Gimilmente irritati dala fierezza
d'alcuni Miniſtri mandati a governarli, i quali trac
tarono i Sudditi da nemici giurati del ſuore, diventa
ron ribelli, e ſotto il coraggioſo Guglielmo d'Oran
ges arrivarono a fare il trattato di Utrecht, e li u
nirono inleme gli Stati d'Olanda , Zelanda, Ghel.
dria, Friſia , Utrecht, ai quali poi ſi unirono Over
Hel , e Groninga ( 3 ] .
E l'altre Repubbliche Federative, delle quali !
abbiamo dagli antichi Greci e Latini notizia , non fi
formarono per altra cauſa che per il cimore dell'
ecceſſiva potenza dei confinanti .
Così il celebre Concilio della Grecia , che da
--
IS
infeftarla aveano appena tanto Territorio da ſoite
nere una vita rozza e frugale .
Si vede adunque che la legge del più potente
qui non ha luogo, poichè le forze elteriori calco.
late dal riumero degli uomini , e dai mezzi di man
tenerli in Campo , forpaifavan d'affai le forze Ro 1
Quin
vio Lib. X. pag. 341. E' now rati dall' Armi Romane , e pete
>
tabile , che Livio parla di un ciò cra ſcemata aflat la lor' po '
tempo nel quale erano ſtati i tenza
Toſcani già molce volte ſuper
16
1
Quindi è che i Siſtemi Politici di Platone e di
Ariſtotele ſono ſtimati dai Savj come opere di nobi. !
1
cara e morbida vita ; e liccome ai tempi noftri la To
fcana è la parte più comoda è fortunata d'Italia ,
così le antiche Città di quella erano nella comune
ftima reputate le più feconde , ricche , floride e lie.
te dell'Italia medeſima [ 1 ] ..
Ma come ſe la natura madre univerſale degli
Uomini tutti aveſſe voluto diſpenſare ugualmente a
ciaſchedun Popolo la ſomma dei piaceri umani, e
gli fi oſſerva, che affai di rado in Paeſi così fecondi
ed opulenti vi ſi ſtabiliſce un Governo libero , com .
penſandofi così l' incomodo di un terreno infocon .
do ed aufero con il piacer della liberià , ed i co .
modi , che derivano dalla fertilità e dall'opulenza
con il diſpiacere di una vica ſervile .
Perciocchè la fertilità partoriſce ricchezza , la
ricchezza coſtumi molli , ed affezione {moderata aHa
vica divenuta ai Cittadini ricchi dolce e tranquilla ,
perchè piena di comodi e di piaceri : nè vi poſſono
с el
1
1
21
Furono nell'iſteſſe circoſtanze d'eſſer governa
te ſuperbamente le Città di Francia , di Germania
e d'Italia , ma la maggior parte di quefte fece delli
sforzi impotenti per liberarſi dal giogo : , l'altre dopo
una turbolenta follevazione non fecero altro , che can
giar di Padrone .
Così ſi vede , che le circoſtanze locali determina
no aſſolutamente la Natura dei varj Governi Civili, e
che la dovizia ee fecondità del terreno vi ftabiliſce na.
turalmeore la dipendenza [ 1 ].
Ora i Toſcani, che avevano pianure si liete , e ter
ritorj cosi fecondi, non poteano per conſeguenza pren
dere un carattere che ai veri Repubblicani conveniſ
fe , e per conſeguenza erano in un Governo , il quale
per un vizio interno dovea in qualche fatal circoitan
za agevolmente diſtrugggerfi .
lo paſſo rapidamente fopra l'articolo della Reli
gione, e trovo , che non vi era in Italia un'altra Nam
zione che piu alle formalità , e al ſuperſtizioſo culto
di varj Dei foſse applicata : Gens itaque ( Etruſca ) di.
ce Tito Livio ( 2), 60 magis Religionibus dedita , quo
excelleret arte colendi eas: e da Arnobio ( 3:] fichiama
la Toſcana Genitrix & Mater ſuperftitionum .
Aveano i Toſcani'i Collegj.degli Auguri in Arez
zo , e in Volterra (4). I Romani mandavano ogni an .
no dieci Giovani ad apprendere in Toſcana i Miſteri
della Religione , e ſon famoſi per l'invenzione della
Augurio , dell' Aruſpicina, dei Portenci, e per la ri
gi
[ 1 ] Ved . Monteſq. Eſprit: des [ 4.] Valer. Max. Lib. I. Cap.I.
Loix. Lib. XVIII. Cap. I. e ſegg. Cic. Lib. I. De Divinar.
[2 ] Lib. V. in princ . Della lor Religione vedafi il
(3 ) . Lib. VII. contr. Gcat.pag .. Dempat. Lib. II . Cap. I. II.
.
2091,
22
Ad
MAZ
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E
2
R18
GU
T
6
qua2nto piace ad un altro Popolo più rozzo , e più ca.
pace di ſoſtener fatiche ; ed in leggendo la Storia del
Genere Umano li vede una regola coſtante ed infalli .
bile , che quando gli Uomini combattevano ſolamen .
te col ferro un piccol numero di Soldati , che foſse
coraggioſo , fiero ee robulo , e non avelle altre Armi,
che l'animo e la virtù , era ſempre vincitore ſopra ad.
un altro , che aveſse molti Soldati , gran ricchezze e
io
poco coraggri
Ai noſt .tempi , che ſi combatte col fuoco , vero
à che l'ordine delle Vittorie è aſsai mutaco , e foglio
no queſte inclinar ſempre da quella parte , ov'è mag
giore il numero dei combattenti ; ma è vero ancora .
che le truppe avvezze ad una vita laborioſa e fruga
le anche ai noft ri tempi potrebbero far portenti , c
moſt re re bb er o al mondo quanto vaglia un eſercito di
l'uſo Romano . i
ſciplinatomeſalse
Pre queſte riffelhon appariſce manifefta- ,
mente che la potenza dei Toſcani abbandonati in ques
fta maniera alle delizie e ai piaceri , benchè aveſsero 1
1
1
27
dei Galli e dei Romani poteva ſicuramente preſagire ,
che ſe o quelli ſormontando l’Alpi , o queli abban
donando il Tevere aveſſero affalito anche in numero al.
ſai diſuguale i delicati Toſcani gli avrebbero fuperati
ed ucciſi, ed agevolmente conquiſtate le lor Terre .
Gli uni erano robuſti, arditi e feroci per Natu
ra , impecuoſi , violenti e guerrieri per la necelfità di *
30
i
Sin qui non è maraviglia che i Toſcani foſsero tan.
te volte ſuperaci. Pochi e diſuniti fino a queſto tempo
fi affrontarono coi Romani : già da lungo tempo non
avvezzi alla Guerra non iſtimavano ancor giuſtamente
gli effetti terribili , che poteva partorire una potenza
che li vedeva ingrandire con tanta velocità , e confidan .
do ful piccol numero dei lor nemici non penſavano
quanto coraggio abbia un Eſercito di gence , la quale
ſprovvilta d'ogni ajuto e rifugio efterno , non ha al.
tra ſperanza che nei vantaggi della Vittoria.
至
Irritati adunque i Tolcani dalle frequenti ſconfit
1
te fofferte dal Popol di Roma finalmente fi çiſvegliaró .
no , e vergognandoſi di un tanto diſonore s'aduna no
al comun Configlio , e ſtabiliſcono che tutte le Città
confederate muovano concordemente la Guerra ai Ro
mani , e fanno un Decreto , il qual diſponeva che qua
lunque Città aveiſe ricuſato l'impreſa, s'intendeffe e
ſcluſa dalla confederazione Toſcana .
Ordinato per canto un poderoſo Eſercito vanno
a Fidene , mercono in fuga il Preſidio Romano , es'im .
padroniſcono della Città . Che non avrebber fatco ſe
ſeguitavan l’Impreſa ? Contenti di queſta piccola Vit.
toria ſene coinan ciaſcuno alle loro Città.
L'anno dopo Tarquinio ſi muove contro i To .
ſcani , ed ora in un luogo ed ora, in un altro li vince
fempre combattendo con una parte diloro e non mai
contutti ,e finalmente guadagna una battaglia formi.
dabile ad Ereto nel Territorio dei Sabini , dove da tut.
te le parti erano andate Truppe Toſcane o volontarie
o affoldate, ma non inviate di comun conſenſo della
Nazione . Dimodochè avviliti ed oppreſli mandano a
chieder la pace a Roma e ſi dichiarano Sudditi di
Tar
31
Tarquinio , mandando a lui in ſegno di ſommilione
tutte le inſegne Reali con dodici ſcuri ( 1 ) .
Incorno a queſto medeſimo tempo i Galli , meſco
latili con i Toſcani per via di commercio , e cono
ſciuta la fecondità delle Campagne , e la debolezza del.
la Nazione , ad un tratto per un leggiero preteſto ſu .
perarono coraggioſamente le ſcoſcele Montagne dell'
Alpi , e ſenza fatica alcuna getratili ſopra i Toſcani con
un potente Eſercito li fpinfero dall'Alpi all'Eridano,
e dall'Eridano all'Appennino , e cosi occuparono tut.
te quelle liete e feconde pianure le quali giaciono di
mezzo .
Ec
11 ) Herod. Lib. III. Cap . V. fidua fatica . " E ' degno dellee
Valer. Max . Lib. VI. Cap. III. ' letto il principio della Cirope$
5
Satrapo della Perlia . 1
è vero , come dice Tito Livio , dezza , e . di lufto , e tra gli al. ,
di quel 'medefimo': acquiſto fa- . lettamenti dellawmagnificenza ,
che
ebbe ftato la rovina di Roma , e delle ricchezze noi ne. abbiae .
37
E in verità quelle : Repubbliche , le quali han
no voluto mantenere e difender il lor dominio dai
nemici potenti , che avevano intorno , ſtabilirono ſem .
pre un ordine di Vita ſemplice e rozza', e la corruz.
zione di queſt' ordine è ſtata la lor: rovina .
io
Così chi leggeſſe l'ordine ſtabilito in Iſparta dal1
@d
Saggio Licurgo ( 1), e le Leggi di Dracone,
lone ( 2 ) in Atene;, offerverebbe i Lacedemoni eſſere ſta
ti di una frugalità e di una parlimonia - ſorprendente,
e gli Atenieli aver viſſuto talmente nella fatica e nell'
eſercizio daaccettar Leggi , che proibivano l'ozio e la
mollezza: ſotto pena di morte [3] , mà con queſta labo .
rioſa e povera vita Atene e Sparta furono : le Città per
dignità e per vittorie le più famoſe della Grecia ..
Quando poi ſotto il Regno di Agide . Liſandro
portò in Lacedemonė fomme immenſe di argento e
܀
d'oro , allora appoco appoco introdottoſi il luſſo , ne
venne in-confeguenza,l'ambizione ; : dall'ambizione il
deſiderio delle ricchezze; dà quello la brama di con
3
quiſtare, dalle conquiſte la rovina delle leggi fondas
mentali della Repubblica (4)
E
non per farli dei Popoli ſoggetti . Plur , in Lacon, laitit , pa . 239.
L'avere egli proibito agli Sparta • ( 1 ) Lib . II.
ni l'eſercizio della Navigazione, [ 2 ] Secondo l'ordine dato lo
il combatter ſul Mire , e l'in . ro da M. Tercalon . L. C.
1 odurre Stranieri qe è un argu. [ 3 ] Li Spartani fuperavano forg
39
A proporzione che ſi dilatò l'Imperio , videli
anche cangiare un regolamento di queſta fatta : fi die
dero dei privilegj ai Grammatici, ed ai Filoſofi ; ſi aſſe
gnò loro premj e provviſioni ben grandi per iſveglia.
re vicendevole emulazione . Si cominciò a riſguardare
le Scienze e le Lettere con occhio diverſo , e li viddero
poi i principali Uomini e gl’Imperadori medefimi re
putar pregio ed onore l'eſſere ſtimati e Retorie Gram
matici e Filoſofi, e non venne d'altronde queſta IQ.
vi.
.
41
Repubblica [ 1 ] laſciando ai Tarentini nelle loro Pit
ture, e nelle loro Statue glitrumenti originari del .
la loro rovina ( 2 ) . Si vede adunque che il caratte
re dei Toſcani li portava neceſſariamente ad eſſer con
quittati, perchè le Repubbliche , dove i Cittadini vivo.
no in tal inaniera , non ebbero mai lunga durata , e fua
ron ſeripre dai popoli più rozzi e più avvezzi ai tra .,
vagli agevolmente conquiſtate .
Pertanto nelle circostanze della Repubblica Ro
mana , che fopra i lor confini fi fornava, e nel timo
re che i Galli divenuti geloſi della Toſcana felicità
non iſcendeſſero qual corrente impetuoſo dall'Alpi all'
Eridano devaitando quelle lieta pianure , doveano aſ
folutamen te imporre con le buone Leggia quelli, chei
erano deſtinatiad effer Soldati la necetlità dell'eſerc
zio e della fatica , e così correggere quell'ozio , a cuila
benignità del terreno inclinava la Nazione .
L'Egitto aſſai più fertile della noftra Toſcana fu
di eccellentiſſimi Capitani una volta fecondo ; ( ز3 ) canta
forza ebbe il laborioſo modo di vivere introdotto dal.
le leggi .
F Ma
[ 1 ] Ved , Plut. Aella Vit. di İ . Cap . VII. Pericle con gli As
Marceli . teniefi . Plut . in Vit. Pericl.p . m .
[ 2 ] Quelli , che hanno volu . 116.e fegy Ariftodemo con quei di
to mantenerii la conquiſta di qual . Cuma, Dios. Halic. Lib . VII.
che Popolo, o ridurlo in fervitù ; Franceſco Hernandez Giroo con
in vece di Preſidj Militari e dell ' gli Indiani . Gargillaſſo della Ve
Armi, hanno piuttoſto ſcelto la ga Hiit. des Incas Tom . II. p.
via della corruzione per mezo 77. Son note le arti di Cofimo
del lufto e della mollezza , ina 1. dei Medici nei primi tempi
troducendo i coſtumi effeminari del fuo Principato .
e l'arti frivole ; tanto è vero ( 3) Herod . Lib . II.Strab . Geo.
che gente di tal fatta non può gr. Lib. XIII. Vedi i Difcorfi
vivere altrimenti che in vita Topra le Deche di Tito Livio Cap .
ſervite . Ciro usò queſto metodo 1. §. V.
con quci di Lidia · Giustin , Lib.
1
42
1
!
43
ve percoſſo da altri venti contrarj egli ſi trova in pe
ricolo di perire , ſe un abile e prudente Piloto non fa
rivolgerlo a tempo e cangiar mano ,
Non duran ſempre le medefime circoſtanze , on
de non poſſono nemmeno i medeſimi modi eſſer di pro
fperità e di fortuna cagione .
Quando una Potenza confinante comincia a pren
dere nuove qualità, capaci d'eſſere funette allo Stato ,
che nel coſtituire la ſua Legislazione non l'aveva pofte
in conto , fa d'uopo che quelli i quali timoneggiano
lo Stato cangino la mano e ad altre vie l'indirizzino
per mantener la fortuna
Giovani Locke Uomo di altiſſimo intendimento co
nobbe queſta Politica verità ; perciocchè fin dallo ita
bilimento della Legislazione nella feconda e dovizioſa
Carolina d'America volle che le ſue Leggi dopo 100 .
anni non aveſſer vigore alcuno , ſe la Nazione eſamina
te dinuovo non l'aveſſe confermate .
Egli vedeva che poteano talmente gli affari dell'
America variara , che era impoſſibile detrar Leggi eter
ne , e che d'alcri regolamenti ha biſogno un Governo
commerciante , d'altri un Governo militare .
Polibio (1 ) in parlando della Repubblica degli
Spartani dice che le Leggi di Licurgo furon buone
fino a tanto che i Lacedemoni fi contentarono di man.
tenere , e difendere il ſuo Territorio, e d'arricchirfi al
più al più con le ſpoglie dei vicini Popoli del Pelopoo
nelo ; دma allora quando eft fi credettero in neceſſità di
ſottometterſi cucca la Grecia , le fue Leggi diventarono
pelſine.
F 2 Son
1
45
Natura ſua , sì per le particolari Leggi , onde era am
miniſtrato , era il men capace di farle fronte .
Un principio eſſenziale delle Repubbliche Fede
rati è di non ingrandire aſſai il ſuo Territorio .
ve
Elle giungono a collegare inſieme un piccol nu.
mero di Comunità , o di Stari , e non penſano ad e.
9
XXIII .
46
XXIII. delle quali le mallime ſecondo Strabone (1) e.
rano Xanto , Patara , Pinara , Olimpo , Mira , e Tlon .
Gli Jonj ne avevano dieci ( 2 ) , ſei componevano la Le
ga Dorica ( 3 ) e diciaſsette l' Eolica ( 4) .
In oggi li Stati d'Olanda non paiſano il numero
di ſecce Provincie ; e la Lega Svizzera è compoſta di
tredici Comunità fenza contare i fuoi Alleati (s) .
I noſtri Toſcani, ſecondo il coſtume delle Repub
.
bliche Federative , erano giunti a tanta eſtenſione di
Dominio a quanta la Natura di quel Governo licon
duceva , e perciò non potevano eller portati a conqui
ftare , come era neceffario che foſſero in ſu i principi 1
.
della Repubblica Romana , la quale per eller piccola
e nafcente poteva facilmente al Dominio Toſcano ren .
derſi obbediente , fe preſto li foſſero i Toſcani uniti in 1
Europa ( 3)
Filippo Rè della Macedonia eſsendo venuto a pa. 1
1
role con un Pretor degli Eroli alla preſenza di T.
Quinzio Flaminio , rimproverò a lui l'avarizia e l'in
fedeltà della Nazione , dicendogli che non ſi vergo
gnavano gli Ecoli per deſio di guadagno , che ſi vedel,
fero in due Campi nemici le loro Inſegne [4] .
IRO.
( 3) Ibid.
&
i) Pauſ. in Achaic. Polyb. [4] Ved. Guicciard.Iftor. Lib .
Lib. II. Cap. VII. et ſeqq. Plut. XII. Cap. XIV . il Cav . Folard .
in Arat . a Polib, Lib. II.Cap. IV ,
so
Si vede adunque , che i Toſcani per neceſſarie cau.
ſe del lor Governo non doveano eller portati alla Guer
ra , e che perciò non aveano intereſſe alcuno di dila.
tar l ' Imperio , e conquiſtare i Romani naſcenti.
Incanto queſti feroci Soldati s' ingrandirono ra
pidamente , e quando penſarono i Toſcani ai funeiti ef.
fetci del loro ingrandimento non vi fu più tempo , co .
me vedremo più ſotto .
Per le regole ſtabilite di ſopra in quanto al variar
delle circoſtanze relativamente a uno Stato , doveano
i Toſcani opporre a Roma forza a forza, alla rapidi.
tà dell'armi deſiderio di conquitta , e fare in ſomma
che negli affari interni vi folle il Governo di una Re
pubblica Confederata, e negli eſterni, e particolar.
mente nella Guerra , tutta la forza , la prontezza e la
rapidità di una Monarchia .
Un Generale dell'Armi , il quale alla teſta del.
le truppe Toſcane non dipendeffe in tempo di eſpedi
zione dall'arbitrio d'alcuno , avrebbe cagionato l'ac
cennato effetto ; quaſi tutte le Repubbliche Federati
ve in ſimili circoſtanze ſon ricorſe a queſto neceſsa
rio ajuto .
!
Così fecero una volta gli Etoli ( 1 ) , e non ebber
difficoltà di ſoggettar le ſue Truppe ad Attalo Re Atra
niero .
I Licii, iquali erano circondati da Popoli rapaci
e guerrieri , ftabilivano ogni anno un Liciarca, vale a
dire un uomo, che poteſſe rapidamente provvedere a
gli affari di Guerra [ 2] .
La Dieta comune appreſso gli Achei avea in ma
no la ſomma degli Affari , e i diritti della Sovranità .
Ella dichiarava la Guerra , concludeya Trattati di pa
cc
[ : ] Liv. Lib. XV . (.) Strab . Lib . XIV.
51
ce e d'alleanza , aſcoltava e ſpediva Ambaſciadori, e
prendeva tutte le riſoluzioni appartenenti agli affari
generali della Nazione . Ma preſedeva a queſta un Pre
tore , o Capitan Generale alliſtito da X. perſone , le
quali ſi chiamavano Demiurgi , e in tempo di guerra
egli folo 'ſi poneva alla tefta dell'Armata con potere al
foluto ( 1 ) .
In queſta maniera Filopemene , Arato , e Licorte
fecero sì che la Repubblica ebbe al di fuori tutta la
forza e la prontezza di una ben regolata Monarchia ,
e così divennero formidabili a tutta la Grecia . E cal
volta ancora la neceſſità di aver un eccellente Generale
fece loro ſcegliere i Regi di Macedonia .
Gli Olandeſi furono rapidiſſimi e ſpaventoſi ſotto
i tre Guglielmi , Maurizio , e Federigo Enrico Princi.
pi d'Oranges [ 2 ] , ma l'ammetter le donne alla fuccef .
lione della carica di Stadolder è un errore troppo con:
trario ai fini dell'inſtituzione di quell'impiego .
Pare , che anche i Toſcani aveſſero queſto mede
fimo coſtume : Dionigi d'Alicarnaſſo ( 3 ) e Tito Livio (4)
l'alferiſcono aſsolutamente ; ma io che negli Scrittori
delle coſe Romane ho letto il numero e l'ordine di
tutte le loro guerre ho potuto oſservare , o che mai
Ga non
[ 1 ] Lir. Lib . XXXVIII. Paul Toſcani mandate avanti il fuo
fan. in Phocic . Polyb . Lib . II . Rè un Littore, il quale con il
( 2) Raynal Hist. du Stadhoud . faſcio delle vergbe portava una
( 3 ), Tupfnudu yaptor @ ¿dó- jcure , lo facevaſe ung eſpedie
KH Éxásy râu xatà cóżow Bezione di tutte le XII. Città , de >
1
54
Senza il pronto rimedio di un Capitan Generale,
il quale in caſo di neceſſità abbia il ſupremo ed indi.
pendente comando dell'Armi , il Governo dei Toſcani
nelle circoſtanze di Roma naſcente , e nella vicinanza
dei Galli non era buono . Queiti Popoli di natura con .
quiſtatori ee Soldati aveano biſogno per el : r frenati di
un altro popolo rapido , e per natura o per arte del
pari conquiltatore .
Ora il moto di quelle Repubbliche, nelle quali la
fomma poteſtà riſiede non in una perſona ſola, ma in
un Conſiglio di Uomini, i quali vivono in lontane e
diſſociate ſedi, è languido molto ed allai tardo , e gli
affari della guerra hanno biſogno più di momentanea
riſoluzione , che di conſiglio .
Oltre all'eſsere malagevole aſsai l'adunar la Die
ta , ſegue di più che nel Conſiglio medeſimo le più volte
la diſparità dell'opinioni , o la malignità di qualche
Socio, al quale il ben comune della Repubblica non
rechi vantaggio alcuno, ed impediſcono e craicengono
molto le deliberazioni del Conſiglio, e queſte medeſi. 1
1
me inſpirano minor vivacità in quelli che debbono e. 1
.
S8
gran diſordini, come vedremo nella breve enumera .
zione delle guerre da lor ſoſtenute , che daremo in
fine .
Ora ſotto i Regi di Roma il Diritto dell'Armi
eſsendo appreſso di un ſolo , e per conſeguenza ammi.
niitrandofi la guerra rapidamente e ſenza alcuna di
pendenza, ſi vede che i Toſcani aveano anche in queſta
parte uno ſvantaggio notabile ; e quando poi furono
introdotti i Conſoli crebbe lo ſvantaggio d'aſsai; per.
chè crebbe ſmiſuratamente la rapidità dell'Armi e il
derio di conquiſte : ſuccedendoſi eſſi ogni anno non a
veano alira mira , che di ſegnalare il tempo della lo.
.
ro Magiftratura con azioni glorioſe , le quali ſole era
no capaci di far loro acquiſtare altre cariche nella Re.
pubblica . Le guerre, le vittorie , i trionfi erano gl'I.
doli, ai quali ſacrificavano il tempo del Conſolato .
Così non uomini diverſi ſi ſuccedevano , ma l'ambizio.
ne , e lo ſpirito di guerra , che moveva ogni anno di-.
verſe perſone, era quello che doininava la Citcà : eſſie
sano per principio in una guerra perpetua . E come
sefiftere a queſti impetuoſifulmini di guerra con la
lentezza di una Repubblica Federativa ?
Era cofa molto difficile il perfuadere agli Arenieſi
l' intraprender la guerra contro tutto il Pelopon.
neſo ; contutrociò il facondo , accorto , é pruden
te Pericle tra l'altre molte ragioni per incoraggir gli
Atenieſi a queſta impreſa : Voi dovete , diſſe egli, confi.
derare il carattere ed il Governo di queſte due Repub
bliche , tra le quali ſi vuole accender la Guerra .
Sparta è ſempre incerta o futsuante nelle delibera .
zioni, tarda a lenta alai nell'eſecuzione, perchè ſogget
ta ad aſpettare il conſenſo di quei popoli le più volte di.
ſcordi , che foro in Lega ; la noſtra è ſollecita, arbitra ,
in.
56
indipendente e padrona delle riſoluzioni. Voi non ſapete
quanto queſto metodo di operare , quando foſſero uguali
le noſtre forze, che sono aſai maggiori, prevalga , e
quanto importi per ľl'eſito dell'impreſe ( 1 ).
Caterino Davila Iſtorico di Tomma avvedutezza ,
e delle coſe Civili e Militari intendenciſlimo, dice a
propoſito della lentenza e confuſione che ſogliono a
vere le operazioni dirette da più perſone: Erano in
queſto tempo molto titabanti ee molto incerte le coſe dell
Unione, perchè la diverſità delle pretenſioni, e la contra
rietà dei fini dei Collegati diſconcertavano, come è ſolito
ilcorſo dell'impreſase tenevano ſospeſe non ſolo le delibera.
zioni degli animi, ma anco gli effetti , e le operazioni di
comune intereffe , che per la celerira , eper la riſoluzione
del Rè Enrico Borbone di Navarra nor aviano biſogno
di tardanza (2 )
Tutto conferma l'errore grandiſſimo fatto dai To .
ſcani, i quali avendo ai Confini Popoli così guerrie
ri non creaſſero un Capitan Generale, e a lui la ſom
ma poteſtà nella guerra non concedeſſero .
Ma ſe tutti li ſvantaggi della lor forma di Govera
no ſentirono i Toſcani, almeno dei vantaggi di quel
lo aveſſero profittato . Eglino aveano ſul principio del
la Repubblica di Roma tali forze , che unite inſieme
potevano aſſolutamente reſiſtere alla orgoglioſa rapa
cità dei Romani .
lo anderð enumerando brevemente le guerre , che
elli frequentemente fecero con i Romani , e alcune ri.
fleſſioni lopra di queſte ſcopriranno gli errori che li
conduſſero alla rovina ; ma prima di farlo mi ſia leci
to
( 1 ) Polyb. Lib. II. Cap. VII. fint, unum tamen Corpus , &
unum Imperium habent , fiagu
VIII . Plut. ja Vit. Arat. et Pai .
lopoem , larumque Urbium Imperia mu .
Namque Achaei licet per Ci- tuis viribus propulfant . Juftia .
vitates veluti per membra divifi Lib. XXXIV. Cap. I.
23
22
61
(1) Polyb . Lib. IV. Cap. VII. cavi quel che egli dice .IlTe.
e XXXVII . Lib . y.Cap. I.Pau- fto di Strabone è queſto: yö
faoin Achaic.Cap.Xiv . Tit.Liv. Tợ , cuvedpiwa itpūt
πρώτον
ov, μεν
Mły Λι: 2
il, des Anc. Traités P. I. Art. credo che per i Magiftrati del
CCCXXVIII. p.272 . fiftema non ſi debbano aſſoluta .
(4) Strab . Lib. XIV.p.m.632. mente intendere i Magiſtrati di
is ; Il Gommendator di Mon- ciaſcheduna Città particolare,per.
teſquieu intorno alla Repubbli. chè Tè ousmuce non ſignifica Cito
cade' Licj dice così : En Li. tà ., ma in queſto luogo vuol . di
Cye les fuges , de lesMagiftrats re il Corpo Politico , la cofti.
1
blica degli Achei erano il Pre. dicipoi eletti nella ſteſſa maniera
tore con i X. Demiurgi , dei decide fiero le cauſe , che naſceva .
quali abbiamo poco fa parlato . no tra Citia e Città Confederata.
Vero ècheStrabone medelimo dice Del reſto ettendo la coſa altri
che i Liuj avevano i Giudizi , o il > e
mesti in queſto Corpo di
Tribunale comune ; ma non Magiſtrati trovandofi perpetua
credo che ciò voglia dire che le meare i giudizi , e per confe
liti tra privato e privato G ato gueaza l' eſecuzione e lu
titaflero e fi decidetiero dai Ma- forza, il fupremo arbitrio negli
giſtrati di tutte le Città , che riº affari della pace e della guerra
fedeflero in un luogo determi. e l'amminiltrazione indipendea .
nato , perciocchè queſto fiitema é te del denaro pubblico, coa ſo
impodibile per la lentezza ne- vedere qual differenza vi ſareb
ia . be itata da una Repubblica di
cell'aria dei Giudizi è per l '
comodo dei Litiganti , ee per Ottimati , fe non di diritto , ale >
la lontananza delle Città , ma man di eſercizio .
bensi che quello Corpo di Ma- ( Ved, Leibnitz . Cod . Jur.
giftrati eletti da cialcuna Cit. Gent , Diplom, Agli Anni 1315
tà proporzionatamente ai ſuto 1332-01451--1353-1393-1481 ••
fragj fi divideſte le cariche Qe. 1497-150IO .
ceflarie della Repubblica , i Giu
63
to hanno fatto gli Olandeli, i quali dal tempo dellas
loro Lega fino aa queſt'oggi non hanno giammai fatto
guerra diſuniti e a lor voglia .
Bynkerſoek pretende che nella Repubblica d' Oo
landa in vigor Jel Trattato di Utrecht ciaſcuna Pro
vincia poſſa in particolare prender l’Armi sì per di.
fender la cauſa comune della Lega,sìs per conſervare i dio
ritti di uno o più Soci , sì per difender ſe ſteſſa ſenza
aſpectar l'avvilo e la deliberazione degli Stati Gene.
rali , reſtando, dic' egli, ciaſcuna Provincia Sovrana ;
quando non vi fia niente di contrario ſtabilito nella Le
ga , ella ha anche il diritto di far la guerra ,che è uno
dei diritti primarj della Sovranità ( 1). Grozio aſſeri,
ſce il contrario ( 2 ) .
Comunque ſia la coſa , la quale non ſi dee da me
in queſto luogo in quanto al vero e rigido Diritto de
finire, egli è veriſſimo in quanto al fatto , che neſsuna
Provincia della Lega Olandeſe non ha fino ai di no .
ftri intrapreſo giammai una Guerra particolare, e ſi può
agevolmente preſagire, che ogniqualvolta le Provin
cie Confederate di Olanda fi ſerviranno di queſto ſup
potto Diritto di far Guerra diſunite ed in particolare ſa 1
Dalebruto. poetaP.
teſto di reſtituire ai Tarquini lo Stato per far la Guer. Valerio Po
ra ai Romani. I figli di Tarquinio Superbo erano al- dippcola.Ann.
Rom . 245.
la celta di una parte dell'Armata d'Etruria , la quale i
Vejenti e i Tarquinieh foli avean formata, ſoſtenuti da
altre poche Truppe , le quali eran venute come auſilia
ri dall'altre Città Confederate o volontariamente , o
erano ſtate preſe a ſoldo da quelle che ſi eran meſſe
ſull'Armi
in .
Quetta Guerra ebbe quell'eſto infelice , che ſi po .
tea naturalmente aſpettare da cotanta imprudenza , in
I per
[ 2 ] Dion . Halic. Lib. IV .pag. 231. Tit. Liv. Lib. I.
66
perciocchè eſſendo appreſſo i Romani odioſiſſimo il no
me dei Tarquinj, avrebbono oltinatamente laſciato
prima tutti fül Campo la vita , che permettere , che
tornaſſe in Roma a regnar quella Caſa , che averebbe
(parfo torrenti di Sangue in vendetta dell'inſulto fof
ferto . Era ancor fumante il Sangue di Lucrezia , e gli
Animi irricati dalla memoria delle coſe pallate, e dal .
la viſta dei Tarquini preſenti erano di un coraggio in
fuperabile. In verità combatterono lungo tempo ofti
natamente da ambe le parti, ma finalmente i Romani
Conf. P. Va.
ottennero una piena Vittoria [ 1 ] .
lerio Poplico Tenta di li a non molto di rimettere in Roma
1
1
67
Porſena fa la pace, e ſtabiliſce confederazione con i ro.
mani [ 1 ]. Che non avrebbero fatto i Toſcani, ſe aveſſe .
ro unito in queſta occaſione inſieme tutte le forze
loro ?
Erano in queſt'anno in Roma inteſtine diſcordie Conf.c. Giu
per la legge Agraria crà 'l Senato e la Plebe, ed i Vejenti Fabio Vibula:.
entrarono in iſperanza di eſtinguere in queſt'occafio. Rom no IIa. An.di
272.
ne il nome Romano . Si pongon perciò a ſaccheggiare
la Campagna di Roma ; non aſcolcano i Romani Am-.
baſciatori mandati a richiedere le coſe rapite , e ven
gon per conſeguenza a dichiarata Guerra . I Romani
ſi accampano vicino a Veja , e dopo aver ſaccheggia.
to una grande eſtenſione della Campagna Vejentana
tornano a Roma ſenza fare altre impreſe [ 2 ] .
Duravano in tanto le diſcordie in Roma , ed i Conſoliq.Fa
Vibulano
Vejenti credendo eſſer giunto il tempo opportuno per bio
11. Sp. Furio
ſoggiogare i Romani s'indirizzano alla general Dieta Ro
Fuſo
m . Ann.di
:
della Toſcana , la quale ſi era adunata , e domandano
che di comun conſenſo ſi faccia la Guerra a Roma :
non l'orcennero dal General Conſiglio , ma fù bensì
determinato , che chi volontariamente fi ſentiffe por.
tato a militare per i Vejenti poteſſe andare (3 ). In que
I 2 fta
1
68
fta maniera eſsi ordinarono un groſſo Eſercito , e il
Confolo Fabio fù loro ſpedito contro . Diede egli u.
na fiera Battaglia , e poſe in fuga i Vejenti , ma i
Soldati Romani in odio del Generale non gl'inſegui .
rono , anzi per far onta a Fabio non afcoliando co
mando alcuno o preghiera laſciarono il Campo in po
ter dei Nemici , e tornarono violentemente a Roma .
I Vejenti ſpogliarono ii Morti , faccheggiarono il Cam
po , es ' inviarono come trionfanti alla Città , vincitori
n. non per altra ragione , che per voler de' Romani .
Conſoli ca:
Cin
cin , M. Fabio
Vibulano II .
Continuando ancora la diſunione degli animi in
An.. di Rom .. Roma fiſi rinnovò la Guerra contro i Vejeni , alla qua.
274
le per deſio di preda era concorſa una grandiſsima par
te della Toſcana . Ambedue iConſoli furono ſpediti ,
ma perchè gli animi dei Soldati erano mal difpotti e
diſuniti non ardivano di venire a giornata .
Intanto i Vejenti, credendo queſta loro tardanza
venir non da prudenza , ma da timore , cominciarono
ad inſultarli e deriderli , e ad arrivar con i Cavalli fi
no ſulle trincere , e quivi fermandoſi chiamare i Ro
mani femmine , e ii Capitani loro fimili ai più simidi
Aniinali [ 1 ]. Da queſte ingiurie irritatii Romani cor
rono ai Conſoli, chiedendo d'eſſer condotti a combattere.
Fabio allora li accende allo ſdegno con un acco
modato diſcorſo ,dal quale eſsi inaggiormente infiammati
giurano concordemente di non tornare a Roma ſe
non
profecti , quo undique ex He- metipſos feditionibus faeviant .
truria auxilia convenerant non Tit. Liv. Lib, Il .
tam Vejentium gratia concitata, (1) Γυναίκας τε απεκάλων
quam quod in fpem ventum erat & TUVTAG, KÝ Tð; vysubvous ave
diſcordia inteftina diffolvi rent τών τοϊς δειλοτάτοις των ζώων
Romanam porre ; Principeſque borxéyour abortes èxámuzov:iDion..
έσικέναι λέγοντεςέκάκιζόν
in omnium Hetruriæ populorum Halic,Lib.IX.pag. 563. Raccon
pes effc Romanas
Conciliis fremebant, :nifi inter fe
æleraas 0 . ta il medeſimo Tito Livio Lib . II,
69
non vincitori . Si comincia'adunque la Zuffa, la quale
per teſtimonio di Dionigi d'Alicarnaſſo fù la piùgran.
de e la più ſanguinoſa , che foſſe ſeguita fino a quel
tempo , perciocchè gli Eſerciti erano numeroſiſsimi,
la durata della Battaglia fu ſorprendente , e la fortuna
varia all'eſtremo . Eſſendo ora l'una , ora l'altra par
te vincitrice,cadde gran numero di Soldati, morì Mans
lio ' , e l'altro Conſolo reito gravemente ferito , ma tan
to.valſe lo sdegno nei petti Romani , che finalmente
ruppero l'Eſercito dell'Etruria, e reſtaronovincitori(i).
In queſta Guerra due gran falli fecero i Vejenci ;
+
imperciocchè primieramente ſe elli fuſſero ſtati inten
denti degli affari della Guerra, e con l'eſempio dell'al
trui calamità aveſſero appreſo faviczza non avrebbero
ſperato di foggiogare un popolo perchè era diſunito e
diſcorde, e perciò o con più ordine ſi ſarebbono pre
parati alla Battaglia , o avrebbero aſpettato a muoverla
più favorevoli circoſtanze .
Le diſcordie non per altra ragione inſorgono il
più delle volte nelle Repubbliche fe non perchè eſſe
fono fomentate dalla pace e dall'ozio .
L'Animo de' Romani avvezzo ſempre alla turba
lenza , e all'agitazione non potea ſoffrire una tranquil.
lità troppo lunga , ma la difunione e la diſcordia in
terna fi Ipegnea di ieggieri ogniqualvolta era lor pre
fentata dalla fortuna l' occafione , che gli animiloro av
vezzi ad eſſer ſempre agitati poneſſe in maggiore ſcon
volgimento e turbolenza, e così lo ſpavento dei neini
ci e di un affalio i minori sdegni eſtinguea , e per la
ſalvezza comune gli animi diſuniti inſieme univa e com
poneva i diſcordi.
Tra le altre coſe che difero gli Ambaſciadori del
Senato a Coriolano , gli fecero notare che non vi era
(1) Halic. et Liv . LL. cc. da
70
1 da fondar gran ſperanze ſopra la diſcordia della Gio
ventù Romana , perchè il comun pericolo l'avrebbe re
fa unita : γενήσεται 3 τύτο κατά πολλή ανάγκην νύν , διά τόνδε
τον πόλεμον. πάντα γάρ υπό δέες κοινά συνίσασθ φιλί τα διάφορα,
E ciò èperavvenire per l'urgente neceſſità della Guerra;
imperciocchè ſovraſtando il comun pericolo ſuol conciliarfi
tutto ciò , che vi è di diſcorde [ 1 ] .
La diverſità dei caratteri di Temiſtocle e di Ari
ftide in Acene faceva sì che foſſe continuaniente in agi.
tazione e ſcompiglio una gran parte dei Cittadini, gli
uni con Temiftocle tendendo a coltituire itabilmente
la Democrazia dopo l'oppreſſa Tirannide di Piſiſtrato ,
gli altri con Ariſtide aniando meglio il Governo A
riſtocratico ; ma con tutto ciò ogni volta che il biſo
gno della Patria il richiedeva deponcyano alle Porte
d'Atene tutto il fuoco delle Civili gare , e non atten,
devano ad altro , che ad adempire le parti di corag.
gioſi Soldati , e di prudenti e valorofi Capitani (2 ) .
I Volſci credettero di potere opprimere i Roma.
ni , che erano venuti a gravi diſcordie per cagione dei
debiti ; ma effi ſentico che ebbero il nemico alle por :
te li unirono rapidamente, suppero il loro Eſercito , e
tornarono trionfanti in Roma (3 ] ,
Non fu mai Cittadino in tant' odio ad un Popo
lo quanto Cimone agli Atenieſi . Eſi ſedotti dalle arti
fraudolence di Pericle arrivarono ad elliarlo dalla Pa
tria;; ma con tutto ciò dopo cinque anni quando vid
dero arder la Grecia di inteſtine diſcordie, e inteſero
che Artabazo copriva i Mari vicini con trecento Na.
yi , e Megabiſe li avanzaya alle Colte della Cilicia con
un
( 1) Dioa . Halic . Lib. VI. pi Cap. XVIIib
.
.
281 .
[ 3] Liv.L . II.Halicarn . Lib .
( 1) Plut.in Arift , et Themift . VI. 1
( 1) Ibid. Lib. VIII. Cap. v. VII. Ben. Varchi IA.Lib. IV. all '
[ 2 ] Juftio . Lib. IX. Cap.VIII. Anno di C. 1527.
[ 3] Filipp. Nerli Coment.Lib.
73
frontare qualunque genere di periglio nell'ardor del.
lo sdegno .
Ardeva di Guerre Civili Roma ſotto Mario , Silla,
Pompeo , Ceſare , Antonio , ed Auguſto, eppure non
fu mai più terribile ai ſuoi nemici , che ſotto queſti Ca.
pitani .
I Franceſi, dice un giudiziofiffimo Scrittore ( 1 ) non
fono mai ftati tanto terribili agli ſtranieri quanto do .
po le gare delle Caſe di Borgogna c di Orleans , dopo le
Guerre Civili all'occaſione dell'Età minore di Luigi
XIII. e di Luigi XIV. L'Inghilterra non è ſtata mai
tanto riſpettata quanto fotro Cromvvel dopo la guer
ra del Parlamento . I Tedeſchi non hanno preſo la ſua
periorità ſopra i Turchi, che dopo le Guerre Civilid'
Alemagna . Li Spagnuoli forto Filippo V. ſubito dopo
le Guerre Civili per la Succeſſione hanno moſtrato in
Sicilia una forza, che ha recato ftupore all'Europa ;
e noi vediamo in oggi la Perſia rinaſcere dalle Ceneri
della Guerra Civile , ed umiliare il Turco .
Si aggiunſe dipiù al peffimo partito preſo dagli
inavveduti Toſcani l'altro cattivo contegno di uſar la
minaccia; il vilipendio , e l'improperio verlo imalcon
tenti Romani , e così d'infiammare e d'accendere i ne
mici alla vendetta ſenza toglier loro alcuna forza , e
ſenza giovare aa ſe ftelli .
I Romani ſi ſervirono molte volte di queſto par.
tito di far tardare il combattimento per tirare i Ne
mici a pungerli ed a betfarli, ſapendo elli bene che
non vi è coſa , che irriti tanto e i generol ed i vili
quanto la deriſione e il vilipendio ..
7 ķ Nicia
1
$
77 Conf. A.Vir .
Intanto gli Etruſchi aſſediano i Romani, i quali sinio Trico
privi di vetrovaglia perchè l' anno paſſato i Nemici dal vilio Structo.
Gianicolo occupato aveano impedite le ſemente, eſcono 278 Ana.di
.
Roma
diſperati a combattere . Si accende una Zuffa ferocilli.
ma,, cade infinica gente dall'una e dall'altra parte , ee .
finalmente dopo una varia fortuna i Toſcani fon ſuper,
rati , ed il Preſidio del Gianicolo torna a Veja , e la
ſcia libera la Campagna Romana .Tornano è vero Vin
citori i Romani , ma la Vittoria coſtò la Vita di tanti
onorati e forti Cittadini , che non ſi ſeppe ſe furon più
le lagrime ed i lamenti che le voci feſtoſe di un sì impor
! tante Trionfo ( 1 ) : Conf. P. Van
Ne' due anni ſeguenti combatterono con i Ro . cola
Jerio C. Popli
Nau..
mani i Vejenti una volta collegati con i Sabini , un 2oRatilio L.
altra volta ſoli , e aſſediati nella Città , e chiedendo liFurioMedul
no M.Man
in vano ajuto all'Etruria furono obbligati ad accetta- dilioRom
Vull.. 279.
An.
re una Tregua di 40. anni con condizioni onero 280.
fe (2 ) Conf. M. Ge
Avanti che fpiraſle la Tregua i Vejenci ribellatiſ rino
ganioL.Sergio
Macc
Fidenati,, e andarono a Fidenate.Dita
fecer. Lega con i Faliſci e i Fidenati
ſaccheggiare la Campagna Romana , onde i Romani tat.Mamerco
mandarono Ambafciadori ad eſſi a dimandare le coſe di Rom . 317.
rapite , ma contro ogni ragion delle Genti , furono :
queſti da quel Popolo ucciſi. Il Dittatore Romano da
una tanta perfidia irritato ſi muove contro , e viene a
giornata , dove ſi combatiè lungo tempo da ambe le
parti oſtinatamente ; ma alla fine Cornelio Coſſo con
ardire incredibile affaliſce Tolunnio Capo deiToſcani >
l'uccide , gli recide la teſta , e inalzandola ſopra una
Pica
78
Picca fa si che lo ſpaventato Eſercito Toſcano è vin.
Conf. C Giu
to , e di eſso una gran parte èè tagliata in pezzi ( 1 ) .
lio Giulo III. Ma appena i Fidenati riacquittaron le forze , che
L.
Virginio
Tricolto II.
andarono a Campo contro Roma alla Porta Collina
Dittar. A Ser. chiedendo ajuti ai Vejenti , e ai Faliſci, ma questime
vilio Ann. di mori della paſſata perdita , non gli aſcoltarono ; per
Rom. 320
la qual coſa il Dirtatore facilmente li ſuperò , e li for
zd a fuggire a Fidene , dove centato l'afedio e l'allal.
to della Città inutilmente , fcavò una Mina fotterra
nea , e preſe per inganno Fidene [ 2] .
I Faliſci e i Vejenti vedendo qual' era ſtato il fine
dell' infelice Fidene convocarono fretcoloſamente il
concilio di tutti i Popoli Toſcani Confederati , e chie
ſer prontamente ſoccorſo per non foggiacere anch'efli.
alla medeſima forte , ma la Nazione regolandoſi fem
pre con l'ifteſſe mailime pernicioſe nego loro qualun.
que ajuto , riſpondendoche elli ſeguitailero con le lor
f
forze una Guerra, alla quale elli avean dato principio
da ſe foli , e che non cercaffero nelle loro avverſità per
compagni quelli con ij quali non avean voluto avere
le ſperanze comuni ( 3 ) .
Intanto eſſendo i Romani occupati in altre Guer
te ſeguono tra i Vejenti e i Romani piccoli fatti, ma
ſempre con perdita dei primi , e finalmente l'anno di
Roma 328. Totto quadro Tribuni Militari [4] i Vejen..
ti ſaccheggiarono ottilmente la Campagna Romana ; e
furono inviati contro di loro tre Tribuni Militari con
egual poteità ; ma ſiccome è folito avvenire quando gli
affa
( 1 ) Liv . Lib . IV. pag. 141 . os , cum quibus fpem integram
( 2) Liv , ibid . communicati aon fint . Liv . Lib .
( 3 ) Vejentibus auxilia negata IV.
jufluique fuo confilio bellum in [ 4 ] Quinzio Cincinnato . C ..
nitium fuis viribus exfequi , nec Furio Pacillo cc.
adverſarum rerum quærere foci .
!
79
affari della Guerra dipendono da più perſone , entra
ta negli animi deiGenerali Romani la diſcordia, i Vejen
li avendo profittato del tempo ebbero una Vittoria
completa , e polero in fuga i Nemici . Con queſta Vit
coria fperando vantaggi maggiori mandarono Amba.
ſciadori alle Città confederate per eſſer ſoccorſi, ma
non ottenero ajuto alcuno per pubblico decreto ( 1 ) :
ſolamente andarono alla Guerra dei Volontarj alleica.
ti dalla ſperanza della preda , ei Fidenati ucciſi i Co
loni Romani e ribellatiſ ſi unirono con i Vejenii . Il
terrore in Roma fu eftremo: Roma terror ingens erat
dice Tito Livio ) accito Exercitu a Veiis , pofitis ho
Äibus ad Fidenas , eoque ipfo ob rem male geſtam per
culfa Caftralocantur ante Portam Collinam , & in Mu
ris armati diſpokti , juftitium in foro, Tabernaque
claufa , fiuntque omnia Caftris quam Urbi fimillima
Se in questo tempo la Toſcana avelle unite le for
ze potea forſe in un ſol giorno rimediare al diſordine di
quelle Cillà , le quali per più Secoli fole e diſunite
guerreggiavano con i Romani , ma non volendo ella
abbandonare la delicata vita , e la mollezza e l' ozio,
che la pace le partoriva , i Vejenti foli ed abandona
ti furon vinti ee disfatti, Fidene per la ſeconda volta
fu prela dai Romani , e l'anno dopo i Vejenti mede
fimi furono obbligati a far con elli una Tregua di XX .
anni (2 )
Tiib . Mil.
Finita la Tregua i Romani mandarono Ambaſcia . CornelioMa .
I 1
83
tere circoſtanze migliori , e finalmente decidono di
venire a giornata : fi attacca adunque la Zuffa , fi com.
batte oſtinatamente da ambe le parti, ed i Toſcanieſſen
do maggiori di numero , ma di valore inferiori laſcia
no ucciſi lul Campo tutti i ſuoi che erano alle prime
j file ( 1),
Ma non li sbigottirono per tanto . Vennero l'an. conc.c.Mar
Rutilio
no dipoi con nuove e numerole Truppe ad aſſaltare loQ.Fabio
II. Rul
.
Sutri Città Allcata dei Romani , ed incontrarono l'E. RI.Andi
Rom 444
ſercito di Roma , che era di numero aſſai minore . Cre.
.
!
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Acceſi di sdegno vengono a giornata con i Ro.
mani al Lago Vadimone, e quivi intrepidi e coraggioſi
combattono con tanta oſtinazione , che i Romani non
riconobbero più i Toſcani tante volte vinti . Creſce l'
ardire da ambe le parti , e non vi è alcuno che ſap
pia coſa ſia fuga o timore . Pende lungo tempo in
certa la Vittoria ; linchè i Cavalieri Romani posto
piede a terra , e penetrando fino alla Vanguardia dei
Nemici poſero in iſcompiglio i Toſcani, e rinfranca
rono il coraggio delle loro avvilite Truppe pedeſtri .
Non ſoltennero l'urto li ſtanchi Etruſchi, ma co
minciando a poco a poco a piegare finalmente preſer
la fuga , e laſciarono ſenza difeſa gli Accampamenti.
Io riguardo queſta Battaglia , come l'Epoca dell'
eftrema rovina dei Toſcani , perocchè in quel giorno
le loro forze maggiori furono ſpence, e tutto il fior
della Gioventù ucciſo [ 1 ] , i Romani dopo andarono
nell'Etruria non a combattere ma a trionfare, e ſe
pur recarono qualche ſpavento ai Romani medeſimi
ciò fu più per l'alleanza che effi fecero con i Sabi.
ni , con gli Umbri, e con i Galli , che con le loro
forze particolari .
> Noi abbiamoqueſte Guerre fatte dai Toſcani per
mezzo d'Alleati Gino all'anno di Roma 479. ſotto il
Conſolato di L.Pap. Curſore, e di Sp. Carvilio , vale a
dire 293, anni avanti Gesù Criſto .
Livio da quì innanzi non parla più di Guerre
Toſcane , sì perchè occupato a raccontar le Guerre
di Pirro e dei Cartagineli l'Ecruria diventa per lui un
oggetto di poco conto , si perchè dopo quel tempo i
To.
[ 1 ] Ille primum dies fortuna roboris fuit : caſtra ex impetu cao
veteri abundantes Hetrufcorumu pta , direptaque Liv, Lib . IX
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