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DEGLI SCRITTI
DI
CRISTOFORO COLOMBO
Propriet, letteraria.
CRISTOFORO COLOMBO
Monumento eretto m Genova nel MDIIILXII
RACCOLTA COMPLETA
DEGLI SCRITTI
DI
CRISTOFORO COLOMBO
AD ILLUSTRARE E DOCUMENTARE
'
e Dedicati
SUA MAEST
VITTORIO EMANUELE II
R (d'Italia
DA
NS(f,^=^iKle^
D
M DCCC LXIV
LIONE. TIPOG. DI TH. LPAGKEZ, PICCOLA VIA DI CUIRE, 4 0.
A
SUA MAEST
VITTORIO EMANUELE II
RE D'ITALIA.
s9'703S
MAEST
l'unit Omerica.
XI
derno incivilimento.
XII
giunta al valore.
DI VOSTRA MAEST
(1) Storia di Cristoforo Colombo. Torino pei tipi dell' Unione Tipografico -Editrice.
1
,,
10 INTRODUZIOKE.
IINTRODUZIOINE. 1 I
12 IKTRODUZIOKE.
rica , regione in cui l' uomo trova inscritti per cos dire,
sopra ogni roccia del rapido declivio delle Cordigliere , in
genza.
E quindi giustissimo il dire che in altra epoca
mai non fu messa in circolazione una massa cos variata
d' idee come nelT era di Colombo, che era pur quella del
1 INTRODUZIONE.
profondamente religioso.
INTRODUZIONE. 19
la variet delle sue letture de' SS. PP., degli Ebrei arabi,
degli scritti mistici di Gerson, de' geografi antichi, di Isi-
doro di Siviglia e del cardinale d'Ailly, lo esponesse ad un
certo disordine d'idee, di cui i suoi scritti portano le tracce.
Prima di Pigafetta conobbe il mezzo di trovare la longi-
nazione dell'ago;
2 L'inflessione che provano le linee isotermi proseguendo
il tracciato delle curve dalle coste occidentali di Europa
sino alle coste orientali di America;
3 La posizione del gran banco di Sargasso nel bacino
dell'oceano Atlantico, e le attinenze fra questa posizione ed
il clima della porzione dell'atmosfera che riposa sull'oceano ;
(14 novembre).
Allorch si trov in faccia di Cuba la sua ammirazione
crebbe ancora, e dopo aver descritto il prospetto che si pa-
rava innanzi agli occhi suoi, termina dicendo: che il suo
IJSTRODUZIOISE. 29
che possono aver cara non solo gli uomini iniziati ai secreti
34 IJiTRODUZIOKE.
36 IINTRODUZIOKE.
< possibile.
(( Sette anni andarono in trattative, e nove nell'eseguire.
( Cose semialatissime e desine di memoria accaddero in
( questo tempo: di nulla si fa caso. Io sto mallevadore,
( che non alcuno s vile, il quale non pensi di oltrag-
< giarmi. Viva il cielo; si trover pure al mondo chi non
( vi possa acconsentire.
(( Se io rubassi le Indie, o la terra che ora la favola
( dell'aitar di S. Pietro (sic), e le dessi ai Mori, non po-
( trebber in Ispagna dimostrarmi inimicizia maggiore. Chi
( ci crederebbe di un paese dove fu sempre tanta gene-
( rosit.
(1) La Regina Isabella avea perduto il principe D. Juan, erede della coronadi GastiglLa
e di Aragona, morto, in et di anni 19, nel 1497.
,
38 INTRODUZIONE.
novese.
Ma quello di cui maggiormente ci duole, si che Colombo
abbia sacrificato gF interessi delF umanit ad un troppo vivo
desiderio di rendere pi lucrativo il possedimento delle isole
(1) Cartas de Heinandez Cortez. Ediz. del Cardinal Lorenzana, pag. 39.
,
IKTRODUZIOAE. 45
Haiti, dei diritti del 3% 8" e IO" inscritti, come egli dice pi
volte, nel libico do' stioi privilegi, e dovutigli a tenore anche
della Capitolazione ecc . ecc. Si lagna delle anticipazioni clic
numero dei quali aumenter col tempo; per fare ivi cos-
trurre uno spedale ed una Chiesa intitolata a S. Maria della
Concezione, con un monumento in marmo ed una iscrizione
commemorativa del Majorasco ; e finalmente che deponga
alla banca di S. Giorgio a Genova dei fondi destinati, sia ad
una spedizione in Terra Santa, ove il Governo ricusasse im-
prenderla egli stesso, sia pure a soccorso del Papa, ove uno
schisma minacciasse deporlo dal suo grado , o involargli i
beni temporali.
INTRODUZIONE. M
Ma fatti espliciti, ai quali poco si bad, provano che Co-
lombo, malgrado occupato dell' ingrandimcnlo della sua
casa, pure non era impiglialo da sordida cupidigia. Allor-
quando nel colmo del regio favore, cio dopo il suo Secondo
Viaggio (1^97), vollero i Monarchi assegnargli in Haiti un
podere di 50 leghe di lunghezza e di 25 leghe di larghezza,
col titolo di Marchese o di Duca, egli ebbe la rara ele-
mpitolo 123).
Colombo distingue con diligenza in ogni suo scritto l'o-
natura, una somma perizia nell' arte del mare, una mente
abilissima ad abbracciare con precisione e chiarezza molte
cose disparate, un attitudine rara d' ingegno a concepire il
s-
J
jxpo fcKrNb-/
CRISTOFORO COLOMRO
AD ILLUSTKARE E DOCUMEISTARE
LA SCOPERTA DELL'AMERICA.
CAPITOLAZIONE
FRA I MONARCHI DI SPAGNA
E
CRISTOFORO COLOMBO.
D. Cristoforo Colombo ,
por compensarlo in qualche modo di
quanto egli si propone scoprire nel mare Oceano, e del \iaggio
che ora con l'aiuto di Dio egli sta per imprendere a quelle parti
AA. YV., sono le seguenti:
in servizio delle
Primieramente che le AA. YV. siccome signori del detto
, ,
Giovanni di Colonia.
Giovanni di Colonia.
Giovanni di Coloma.
DI C. COLOMBO. 59
piaccia alle AA. YV., che Lui, o chi ne terr le veci e non gi ,
tuiscano.
Giovanni di Colonia.
IO IL RE. IO LA REGINA.
Per comando del Re e della Regina.
Giovanni di Colonia.
60 SCRITTI
CONFERMAZIONE
DELLA PRECEDENTE CAPITOLAZIOINE.
IO IL RE. IO LA REGIINA.
PRIVILEGIO
DELL' AMMIRAGLIATO E GOVERNO DELLE INDIE.
62 SCRITTI
Governatore di esse
e che possiate usare ed esercitare il detto
:
E per questa
nostra lettera o per la sua copia segnata da un
,
IO IL RE. 10 LA REGIINA.
CONFEKMAZIONE
DEL PRECEDEINTE PRIVILEGIO.
piati e cause civili e criminali che nelle dette isole e terra ferma
accadessero e fossero mosse ; e avere e prendere i diritti e salari
consueti ne' nostri regni di Castiglia e di Leone spettanti a' detti
uffizi: e Voi suddetto nostro Vicer e Governatore possiate
sentire e conoscere tutte le dette cause e cadauna di esse ,
qua-
lunque volta vi piaccia, in prima istanza, per via di appello, o
per semplice querela ; e conoscerle e deciderle, e spedirle, come
nostro Vicer e Governatore ; e possiate fare e facciate. Voi e i
IO IL RE. IO LA REGINA.
(La copia autentica dei quattro precedenti pezzi fu scoperta neW ar-
chivio deirEccjno Buca di Veragua).
RELAZIONE
AVVERTIMENTO.
rebbe poter leggerla quale era stata scritta dal sommo Colombo; non
per si deve avere per alterata e meno interessante, poich Las-Casas,
uomo dotto e di buon senno, cui Colombo stesso avea sovente raccon-
tato i casi del suo Primo Viaggio, ne tolse solo quanto gli parve minuto
troppo e soverchio.
68 SCRITTI
area dato una forma nuora, per cai egli ripeteva quello che Colombo
avea detto. A noi parve savio consiglio restituirla alla sua primitiva
cazioni.
DI C. COLOMBO. 69
rezioni marittime ed i rombi per lui seguiti, allorch scopr le Indie, sommaria-
mente riferito. Las-Casas.
sette di dannazione
le AA. VV., quali Principi Cristiani Cat-
:
70 SCRITTI
dente ,
il quale finora ,
per quanto si sa nessuno tent mai. ,
Per, cacciati tutti gli Ebrei dai vostri regni e signorie, le Altezze
Vostre mi comandarono, nello stesso mese di gennaio, di partire
con un' armata sufficiente alla volta delle suddette contrade
dell'India (I). In questa occasione mi furono larghi di grazie
e mi nobilitarono affinch da indi in poi io mi chiamassi Don e
,
mezz' ora prima del levar del sole mossi dal detto porto e mi ,
diressi alle isole Canarie, appartenenti alle AA. VV. e situate nel
detto mare Oceano, per poi incamminarmi e navigare finche
di l
giungessi alle Indie, per compiere l' ambasciata delle AA. VV. a
quel Principe, ed eseguire i loro ordini. Per la qual cosa pensai
scrivere molto puntualmente tutto questo viaggio, e quanto ogni
di farei, vedrei e mi accadrebbe, siccome in seguito si vedr.
Similmente, o Principi, volendo riferire ogni notte gli avveni-
menti del giorno e nel giorno la navigazione della notte mi
, ,
loro ingresso in Granala, non conchiusero con esso lui le capitolazioni sino ai il
di aprile. In questa guisa solamente possibile conciliare quello che dice qui colle
due epoche dei fatti accennati. Ni varrete.
DI C. COLOMBO. 71
Venerd , 3 agosto.
Sabato, 4 agosto.
Navigammo al S. 0. 4 S.
Domenica, 5 agosto.
Luned, 6 agosto.
questo viaggio.
Gi prima della partenza sono stati trovati
intenti a certi brogli e macchinazioni. Impacciatissimo io mi
trovai, pernon poter soccorrere la detta caravella senza pericolo
mio, ma meno grande assai fu la mia apprensione pensando che
Martino Alonso Pinzon uomo coraggioso ed ingegnoso. In fine
fra giorno e notte percorremmo 29 leghe.
iMartcd, 7 agosto.
Mercoled, 8 agosto.
Domenica, 12 agosto.
quadrate.
Domenica, 2 settembre.
di Teneriffa.
Mercoled, 5 settembre.
una terra all' 0. delle Canarie. Altri abitanti della Gomera lo con-
fermano pure con giuramento. Mi ricorda che essendo in Porto-
gallo, nel 1484 un tale dell' isola di Madera presentossi al Ee
,
Gioved, 6 settembre.
Venerd, 7 settembre.
Sabato, 8 settembre.
Domenica, 9 settembre.
miglia, a 10 miglia per ora , cio leghe 30. I marinai mal go-
vernarono , declinando al 4 N.E., ed anzi ai 2/4; del che pi
volte li ripresi.
Luned, 10 settembre.
Marted, 11 settembre.
Mercoled, 12 settembre.
Gioved, 13 settembre.
Venerd, U settembre.
Sabato, 15 settembre.
Domenica, 16 settembre.
tale fra giorno e notte, leghe 39; nonne dichiaro che 3G. Nel
giorno regnarono nebbiacci e pioviggin. Spirano arie tempcra-
tissime, e d sommo diletto godimento di queste mattinate
il ,
essere stata sveltada poco tempo da terra per il che tutti giu- ;
dicano essere vicini ad alcuna isola io per penso che non an- ;
Lunedi, 17 settembre.
Marted, 18 settembre.
corso and innanzi agli altri: mi disse dalla sua caravella aver
veduto una grande moltitudine di uccelli volar verso 1' 0., e nu-
trire speranza di scorgere la terra nella notte. Apparve dalla
parte del N. una grande tenebra , lo che segnale di prossime
sponde (Erano a 25 leghe di distanza all' 0. i frangenti).
Mercoled, i9 settembre.
non vero almeno specioso, la causa di tanto fenomeno. La sorpresa e l' inquietezza dei
piloti e dei marinari provano in modo riciso, siccome fino allora non avesse alcuno os-
servato siffatta variazione della bussola. Ingiustamente si volle quindi da taluni invidiosi
e la notte ,
per causa della bonaccia. Ne ho segnato sole 22.
Quest'oggi alle dieci venne alla nave un onocrotalo : un altro se
ne vide nelle ore pomeridiane. Siffatti uccelli non usano scostarsi
dalla terra pi di 25 leghe. Yi fu un tempo piovigginoso senza
vento, indizio di vicinanza di terra. Non voglio fermarmi bor-
deggiando per accertarmi se vi sono spiagge, perch il mio pro-
posito quello di seguitare sino alle Indie ; ma tengo per certo
che dalla parte del N. e del S. esistono alcune isole. Il tempo
bello, e se piace a Dio si vedr ogni cosa al ritorno. I piloti
fecero il loro computo; quello della Nina era a 440 leghe dalle
Canarie : quello della Pinta a 420 , e quello dell' Ammiraglia a
400 precise.
Gioved, 20 settembre.
VenenJi, 21 settembre.
Sabato, 22 settembre.
Domenica, 23 settembre.
Lunedi, 24 settembre.
Marted, 25 settembre.
Gioved, 27 settembre.
DI C. COLOMBO. 70
Sabato , 29 settembre.
Domenica, 30 settembre.
Luned, ottobre.
Marted, 2 ottobre.
notte leghe 39 ;
dichiarate agli equipaggi solamente leghe 30.
Il mare ognor piano e favorevole, del che grazie infinite sieno
rese a Dio. L'erba viene dall' E. all'O., l'opposto di prima. Ap-
parvero molti pesci; se ne uccise uno, e videsi un uccello bianco
simile ad un gabbiano.
Mercoled, 3 ottobre.
Gioved, 4 ottobre.
nave. Un garzone che era sul bordo ne colpi uno con una sas-
sata. Una fregata ed un altro uccello bianco simile ad un gabbiano
vennero similmente alla caravella.
Venerd, 5 ottobre.
ringraziato Iddio. L' aria dolce e temperata : d' erba non si vede
traccia, ma vi sono molte procellarie. Un gran numero di pesci
volanti (forse Dactylum parii) guizz nella nave Ammiraglia.
DI C. COLOMBO. 81
Sabato, G ollobrc.
'
Mi avanzai verso Occidente, tra la notte ed il giorno, per ben
40 leghe; ne dissi 33. Questa notte Martin Alonso mi disse,
gli parrebbe ben fatto volgersi all'O. 4" S. 0.; ma
penso non io
abbia ci detto intendimento di andare a pigliar proda all'i-
coli'
sola di Cipango; e son d' avviso che non potrei ben presto pren-
der terra col deviare, e meglio convenire che io mi rechi in prima
alla terra ferma, e poscia alle isole.
Domenica, 7 ottobre.
sole, le tre navi sieno riunite, perch in tali momenti, per lo sce-
mar dei vapori pi agevole scernere lontano.
S' avvicinava la sera, e la gente della Nina ancora non scorgeva
quella terra che credeva avere scoperto ; branchi d'uccelli vola-
vano dal N. al S. 0., lo che faceva supporre andassero a passar
la notte sulla terra, o fuggissero l' inverno forse imminente nei
paesi che abbandonavano. Non ignorando siccome i Portoghesi
debbano all' osservazione del volo degli uccelli la scoperta della
massima parte delle isole in loro dominio, mi determinai ad ab-
bandonare la via diretta dell' 0. ed a volgere la prora alla volta
dell' 0. S. 0. col disegno di seguire per due giorni questa nuova
Lunedi, 8 ottobre.
Marted, 9 ottobre.
Mercoled, 10 ottobre.
Gioved, 11 ottobre.
DI C. COLOMBO. 83
degli altri legni, andava innanzi all'Ammiraglia, scorse la terra
e fecei segni da me ordinati. Primo a vederla si fu un marinaio
Venerd, 12 ottobre.
i capelli grossi quasi come i crini della coda dei cavalli , corti e
cadenti sino alle sopracciglia: una ciocca ne lasciavano al di
Sabato, 13 ottobre.
siede grandi vasi d' oro e quantit di siffatto metallo. Sulle prime
cercai determinarli a venire in quel paese, ma di corto m'avvidi
ci loronon talentare. Mi determinai ad attendere sino alla do-
mane dopo mezzod, e partir poscia verso libeccio, ove, secondo
i cenni di molti di loro, esistere doveva una terra, del pari che
Domenica, 14 ottobre
ch ne piaccia.
Poscia scoprii, presso a quella penisola, giardini piantati d'al-
beri le cui fronde erano verdi come in Castiglia ai giorni di
aprile e di maggio, e tai giardini sono i pi belli che veduto mi
abbia in vita mia, e ricchi di abbondanti sorgenti d'acqua
dolce. Esaminato a parte a parte quel porto , ritornai alla mia
nave e feci vela.
,
88 SCRITTI
Non and guari eh' io scoprii una si grande quantit d' isole
Lunedi, 15 ottobre.
mio naviglio. Allorch vi giunsi, una grande piroga era sulla ca-
ravella la Nina, su cui si trovava un uomo dell'isola di S. Salva-
tore, il quale la gett in mare e vi salt dentro. Verso la mez-
zanotte precedente gi un altro Indiano di S. Salvatore era sal-
tato in mare, e a nuoto, tenendo dietro ad un' altra piroga, s'era
fuggito a terra. Inseguimmo il nuovo fuggiasco , la cui piroga
scorse si rapida , che niuno schifo pot raggiungerlo, e fu ben-
tosto assai lungo da noi. Laonde, malgrado nostro, egli approd;
ma quegli Indiani lasciarono le piroghe.
Alcuni de' miei essendo saltati a terra per inseguirli, quelli se
ne fuggirono a guisa di pulcini. Riconducemmo presso la Nina
la piroga da loro abbandonata e giungendo ad essa vedemmo ;
un' altra piccola piroga salita da un sol uomo, che da un' altra
punta dell' isola veniva per barattare un gomitolo di cotone ;
bramava darmi. Tutti gli altri gli facean corona ed egli diceva ,
venne presso della mia nave sulla quale a sua richiesta lo feci
,
mento a coloro, che verranno qui inviati dalle AA. "VV., e doni
ad essi tutto quanto possed.
Marted, 16 ottobre.
laggio, ove presi terra e ove rinvenni l' Indiano che aveva scon-
trato ieri in mare fra le due isole. Dato aveva egli gi notizie s
favorevoli di noi, che tutta la notte vennero piroghe piene d'In-
diani al mio vascello, recandoci acqua e di quanto si avevano.
Alcuna cosa feci dare a ciascun di loro, come a dire, alcune perle
di vetro, separate o infilzate a dozzine, tamburini di biscaglino
in ottone, di que' che in Ispagna costano un maravedis caduno,
e qualche stringhe, cose tutte sommamente loro gradite, e come
preziosissime riputate. Loro feci distribuire eziandio del melasse
a mangiare sui nostri navigli. A 3 ore , inviai a terra la barca
della mia nave a far provvigione d' acqua, e gli abitanti s' affret-
tarono ad indicare alla mia gente ove ne fosse, e volevano eglino
stessi portare i barili alla barca, dopo di averli ripieni. Andavano
lieti di compiacerci in tutto.
Quest' isola grandissima, e sono determinato a farne il giro,
poich per quanto credere io mi possa, v' ha una miniera d' oro,
92 SCRITTI
nel qual caso potrebbe attribuirsi all' innesto una variet tanto
maravigliosa ; ma ben lungi da ci, tali alberi si trovano sui
monti e nelle foreste, e gli abitanti non se ne danno pensiero di
sorta.
Non ho scoperto presso questa gente verun culto religioso, e
porto opinione che facilmente diverrebbe cristiana, perch pos-
siede molta intelligenza. I pesci tanto sono diversi dai nostri, che
fanno stupire. Ve n' ha di rassomiglianti a' gatti e i loro colori
sono i pi belli; altri sono bigi, altri gialli, altri rossi, altri d'ogni
maniera dipinti, con s perfetti colori, che affatto maravigliatine
siamo, e grandemente ci ricrea il mirarli. Sonvi pure balene. Io
non vidi n pecore, n capre, n verun altro animale terrestre;
fuorch de' pappagalli e delle lucertole ; assai poco tempo mi ri
DI C. COLOMBO. 93
gli alberi sono cos diversi dai nostri come il giorno dalla notte.
Dicasi lo stesso de' frutti, delle erbe, delle pietre e d' ogni altra
cosa. Eranvi, a vero dire , alcuni alberi della stessa specie di
que' che crescono in Castiglia, ma esiste ad ogni modo molta dif-
ferenza tra loro. Quanto agli altri alberi di variate specie, s nu-
merosi erano che impossibile tornerebbe a chiunque il contarli,
n potrebbesi paragonarli ad alcuna delle specie di Castiglia. Gli
abitanti poi, affatto simili a quelli delle altre isole; siccome questi
nudi e della stessa statura , e siccome questi donando tutto ci
94 SCRITTI
DI C. COLOMBO. 95
Gioved, 18 ottobre.
mezzod e levante.
Non avevamo ancora navigato 3 ore allorch vedemmo a oriente
un' isola , dirigemmo e prima di mezzogiorno le
alla quale ci ;