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ROMA E LE SUE PROVINCE

Età repubblicana

Dal 241 a.C. provincia = area geografica controllata da Roma, conquista Sicilia occidentale. Il senato definiva
e assegnava le province. 227 a.C. creazione di 2 nuovi pretori per il controllo di Sicilia e Sardegna-Corsica
anno per anno, perché non sistema italico delle alleanze? Perché erano considerate dai Romani esterne,
extraitaliche, mentre i popoli italici erano culturalmente affini, e forse perché c’era già l’idea di fare della
Sicilia il granaio di Roma. Il significato originario del termine latino provincia è: incarico (controllo di un
territorio, una campagna militare…) “sfera di competenza” di un magistrato cum imperio. I 2 concetti
evolvono insieme. Imperium: il potere militare esercitato da un magistrato romano, poi dominio territoriale
anche in senso universale. Con la formula provinciae (lista di città sotto la responsabilità del magistrato) e la
lex provinciae si fissavano i limiti territoriali e le modalità di governo (tributi, riscossione, norme per le
dispute). L’attribuzione della provincia avveniva per sorteggio o per accordo tra i consoli. I pretori rimasero
6 fino a Silla, che aumenta ad 8, l’amministrazione tra il II e il I secolo a.C. fu contraddistinta dal sistema
della proroga: permanenza dei magistrati al governo dopo il termine della loro carica. Il senato stabiliva le
province pretorie e quelle consolari e poteva procedere alla proroga senza la ratifica popolare. Dal 43 a.C.
(secondo triumvirato) i triumviri si spartiscono le province ed interferiscono nella scelta dei governatori.

Quali erano i compiti dei governatori? Comandante delle forze militari e autorità giudiziaria, amministrare
giustizia (secondo il diritto romano), garantire la sicurezza dei confini, emanare un editto giurisdizionale ad
inizio mandato, facilitare le operazioni di riscossione tributi, lavori pubblici, costruzione città

I processi ai governatori: contro l’avidità e la prepotenza, repetundae = da restituire. 149 a.C. istituzione di
una corte di giustizia stabile (perpetua), 123 a.C. lex Acilia esclusione senatori dalle giurie a favore dei
cavalieri, 82 a.C. Silla li riporta, 59 a.C. lex Iulia di Cesare introduce nuovi crimini. Esistevano inoltre reati
contro la “maestà del popolo romano” con tribunali specifici permanenti (quaestio de maiestate) istituti su
proposta di Saturnino nel 103 a.C. (lex Appuleia poi diventata lex Cornelia). Spesso questi processi avevano
connotazioni politiche, i più famosi ci sono noti grazie a Cicerone: Verre in Sicilia, Valeio Flacco in Asia…

Tarda repubblica: grandi comandi militari coinvolgevano più province es. Pompeo e Cesare (Gallie-Illirico)

Età augustea e alto-imperiale

Augusto ricevette il comando per 10 anni sulle 2 province della Gallia (Comata e Narbotense), Spagna
(Ulteriore e Citeriore), Siria, Cipro ed Egitto, non inedito, precedenti in Pompeo e Cesare. Il comando venne
progressivamente rinnovato e ampliato territorialmente attraverso le nuove conquiste. Egli affidò a dei
legati il concreto comando delle singole, tranne che per l’Egitto guidato da un prefetto di rango equestre. Il
governo delle altre province era affidato annualmente ad ex consoli/pretori nominati dal senato ricevevano
un imperium pro consule dal popolo. Le province proconsolari potevano passare sotto la responsabilità
imperiale e viceversa, ma non bisogna troppo credere che quelle proconsolari fossero totalmente pacificate
e che non siano mai avvenute azioni militari (es. Africa, Illirico). Sicuramente la maggior parte delle armate
era concentrata nelle province imperiali. Inoltre imperiali e proconsolari non costituivano 2 ambiti separati
affidati a principe e senato, l’impero era un organismo unitario ed Augusto aveva imperium maius dal 23
a.C. (Cassio Dione) anche se ciò è al centro di dibattito, per certo era realtà con Tiberio.

Legati Augusti pro praetore: governatori di province imperiali di rango senatorio (ex consoli/pretori)
nominati dall’imperatore con imperium propretorio, in carica 2/3 anni. In base a quali criteri la scelta?
Consistenza delle truppe legionarie stanziate nella provincia: se solo una affidata a ex pretore, se più a ex
console (rispetto per tradizione repubblicana). Dopo aver governato una con una legione si diventava
console poi si governava una con 2 e la carriera poteva concludersi con una con 3 o in Africa e Asia. Quali i
loro compiti? Comando militare di tutte le truppe stanziate nella sua provincia, controllo amministrazione
ma non libertà di iniziativa, sempre consultare l’imperatore e chiedere permesso per costruire, realizzare, a
lui spettava ultima parola anche su questioni giudiziarie; giudice nei processi, diritto a condanne capitali.
Ogni vittoria da loro riportata era ascritta all’imperatore, il vero titolare del comando della provincia, non
c’era trionfo per loro, che avevano ricevuto il potere per delega.

Legati legionis: ufficiali comandanti di legioni (se più di una) nominati dall’imperatore, innovazione, 2 anni

Legati iuridici: amministrano giustizia in alcune province, scelti da imperatore, rango pretorio

Legati censitores: mandato speciale per aiutare governatore nelle operazioni di censo, rango consolare

Procuratores: amministrano finanza, riscossione tributi, esecuzione spese, gestione del patrimonio
imperiale presente nella provincia, potere giudiziario (Claudio), appartenenti a ordine equestre

Prefetti/Procuratori presidiali: governatori equestri, militari, nominati dall’imperatore. Hanno la loro


origine nelle prefetture, aree con necessità di sorveglianza militare affidate ad ufficiali dipendenti dai
comandanti delle truppe di quell’area, es. nelle Alpi, nei Balcani. Oltre al compito di presidio militare e di
polizia, avevano funzioni civili e amministravano giustizia: Ponzio Pilato in Giudea. Da alcune prefetture che
godevano di maggiore autonomia si svilupparono province procuratorie, tipologia introdotta da Claudio:
alpine, Tracia, Mauretania, Rezia, Norico. Qualifica di provincia = statuto riconosciuto nel sistema
dell’amministrazione dell’impero. Differenza: non investiti dell’imperium, non c’erano truppe legionarie in
queste province. I procuratori presidiali comandavano le truppe ausiliarie.

Il prefetto d’Egitto: incarico più elevato della carriera equestre, scelto da imperatore, tempo
indeterminato, con imperium, capo delle legioni (3 poi 2) e delle truppe ausiliarie, emanava editti, ius gladii
potere di giudice per crimini, controllo finanze, riscossione imposte, proprietà imperiali. Lo affiancavano
vari funzionari con competenze soprattutto finanziarie perché il sistema di tassazione era complesso,
l’Egitto era amministrato in modo rigoroso perché aveva potenzialità economiche enormi ed aveva una
precisa funzione di approvvigionamento alimentare per Roma.

Proconsoli: in carica 1 anno, ex consoli/pretori da almeno 5 anni, i comizi li dotavano di imperium valido
solo fuori città! Progressiva riduzione dei compiti militari e quindi della possibilità del trionfo e della gloria,
prima motivo dell’ambizione al comando di una provincia, il prestigio dell’incarico risiedeva ora nel
governare province antiche ricche come Asia e Africa, per le quali però bisognava aspettare anche 15 anni.
L’anno di carica iniziava a partire dal giorno in cui si arrivava nella provincia e alla fine del mandato non si
poteva rimanere più di un mese dall’arrivo del successore. Mansione principale: amministrare giustizia,
mantenere l’ordine pubblico (c’erano unità militari ausiliari), riscossione imposte, controllo politica locale.
Emanavano un editto all’inizio del mandato con le norme per la giurisdizione (uniformità del diritto romano
ma anche specificità), la provincia era divisa in distretti giudiziari (conventus iuridici) e il proconsole si
spostava, solo lui poteva condannare a morte. Intervento in caso di dispute tra città, incontro con élite. Stile
di governo + equo del passato ma possibilità di processi ai proconsoli. Costante contatto con principe.

Legati: assistenti/segretari del proconsole soprattutto in Asia e Africa, 1 lo seguiva, 1 stava nella capitale

Questori: amministrazione della cassa, riscossione imposte, imperium pro praetore delegato dal proconsole

Regni “clienti”: formalmente indipendenti ma sottoposti ad uno stretto controllo, protettorato (Roma li
tutelava dai nemici), amministrazione indiretta, spesso Stati cuscinetto, non gestiti direttamente, re alleati,
amici, a volte compresi in una provincia, tipologia geografica/economica varia. I futuri re ricevevano
educazione a Roma. Il primo re ad ottenere la cittadinanza romana fu Antipatro padre di Erode da Cesare.
Con l’impero essi divennero parte dell’impero e quindi sudditi dell’imperatore, non più eguali, i regni
venivano lasciati in eredità all’imperatore, non + al popolo. Es. di regni: Egitto, Ponto, Crimea, Mauretania
ECONOMIA e fiscalità. Sfruttamento dei territori conquistati, su cui ricadeva costo delle guerra e bilancio
statale, imposte dirette (percentuali del raccolto, stipendium: somme fisse in denaro) ed indirette (dazi
doganali, pedaggi: portoria). La riscossione era affidata dallo Stato a società private: societates
publicanorum perché Roma non aveva struttura organizzata per la gestione (I secolo a.C.), organizzazione
potenti dirette da finanzieri equestri. Augusto rimozione del sistema dell’appalto: decima sostituita da tassa
sulla proprietà (denaro non + raccolto), riscossione affidata a città -> 2 imposte principali: tributum soli e
tributum capitis -> necessità di censimenti -> creazione di catasti provinciali. Questori e procuratori erano
mediatori tra i contribuenti e il centro. I pubblicani sparirono. Ogni provincia aveva poi imposizioni di vario
genere. Il commercio degli schiavi fiorì a Roma nell’epoca delle conquiste e declinò progressivamente in
epoca imperiale. Importati da province con rivolte. Delo in epoca repubblicana ed Efeso poi furono gli altri
centri di commercio. Agricoltura: grano trasportato via mare con grandi navi e su lunghe distanze,
commercio via terra più costoso e lento, interconnessioni tra le varie regioni, carestie frequenti ->
essenziale accumulare scorte. Principali prodotti: cereali -base alimentazione- vino olio, regioni più
produttive: Sicilia, Campania, Egitto Olio era indispensabile per vita quotidiana: conservazione cibi, sapone,
lampade – esportazione da sud Provincializzazione regioni granarie -> creazione di grandi latifondi. Da
Augusto in poi diffusione proprietà imperiale soprattutto in Africa, divisa in lotti affidati ad imprenditori
agricoli con coloni che gli davano 1/3. Vivevano in condizioni buone, leggi offrivano loro incentivi ed
esenzioni - in Egitto invece corvées forzate.

Cave e miniere: i metalli erano le risorse più preziose che i Romani ottenevano dalle loro province,
utilizzare le risorse minerarie era una priorità, estrazione era però attività costosa! Piombo e ferro per armi,
oro argento rame per monete ed oggetti preziosi, bronzo per documenti, pietre per costruzioni. Attività
concesse a grandi società di imprenditore oppure erano proprietà di comunità cittadine o privati, in epoca
imperiale il ruolo del principe divenne ponderante, a volte le acquistava personalmente ed erano
amministrate da procuratori. I distretti estrattivi avevano confini precisi, all’interno si svilupparono centri
abitati per i lavoratori come nella modernità, e gli operai si trasferivano qui da altre parti dell’impero,
popolazioni sconfitte erano a volte costrette a lavorarvi. Il marmo più pregiato era chiaramente prerogativa
dell’imperatore: costava molto trasportare i grandi blocchi fino a Roma. Miniere principali: Sardegna,
Pannonia, Dalmazia, Lusitania e Betica, Britannia e Dacia. Cave: Egitto ed Africa.

Attività manifatturiere: tessuti, utensili, oggetti d’arte, ceramica per lo più per utilizzo locale non
esportazione, erano diffuse in tutte le parti dell’impero. Province autosufficienti. Alcune manifatture
riuscirono a commercializzare: terra sigillata, papiro (prodotto praticamente solo in Egitto), vetro.

ESERCITO. Con Augusto diventa permanente e stanziale e ha compiti nuovi. Innanzitutto garantisce la
sicurezza interna ed inoltre i militari avevano ruoli nell’amministrazione delle province avendo le
competenze necessarie. La presenza dell’esercito dava un impulso all’economia e ai mercati locali, sebbene
circa 400.000 uomini costassero molto ed Augusto creò un’apposita cassa per le loro pensioni alimentata
da 2 nuove tasse! Le esigenze logistiche di controllo del territorio furono fattori determinanti alla creazione
della vastissima rete stradale (80.000km). Distinzione tra truppe legionarie, formate da cittadini romani e
presenti nelle province imperiali, e ausiliari, formate da provinciali (che ricevano la cittadinanza dopo il
congedo) e presenti sia nelle imperiale che nelle senatorie. Il n° di soldati era uguale infatti l’esercito non
era sentito come straniero anzi era una possibilità di carriera e funzione di integrazione!

ROMANIZZAZIONE = omogeneità culturale e organizzazione sociale e politica uniforme. Argomento di


studio appassionato dall’800, diverse interpretazioni a seconda del periodo storico. Lungo processo di
cambiamento favorito dal potere centrale ma condiviso da élite e popolo, rassicurante e prestigioso unirsi a
Roma, vantaggi per tutti. Tolleranza, riconoscimento e rispetto per diversità ed equilibri preesistenti,
sistema di alleanze e diffusione latino, parlato dai soldati che nelle province soggiornavano, obbligo di
soggiorno a Roma per giovani aristocratici -> apprendimento costumi e mentalità. Fulcro del cambiamento:
l’urbanesimo, fondazione o riadattamento di città con templi, terme, Foro = finalità civilizzatrice
Profilo e storia delle singole province

Sicilia: “granaio dello Stato”, “nutrice della plebe romana” - prima provincia, prima conquista fuori
dall’Italia - 241 a.C. fine prima guerra punica – battaglia isole Egadi, premessa alla conquista dell’Africa,
esperimento delle forme di dominio poi applicate alle altre. Intervento romano nel 264 a.C. risposta a
richiesta d’aiuto (copione classico) dei Mamertini di Messina contro re Gerone di Siracusa e i suoi alleati
Cartaginesi. 227 a.C. invio del pretore creato appositamente. Nel 211 a.C. conquista anche della parte
orientale con il console Claudio Marcello: per la prima volta un’unica potenza su tutta l’isola. Obiettivo:
produzione del grano, trarre il massimo dei benefici – non interesse a imposizione costumi e lingua infatti
ellenizzazione generalizzata, greco lingua d’uso. Ruolo di primaria fornitrice granaria di Roma. Siracusa
residenza del governatore, le città erano in gerarchia: Messina e Tauromenio esenti da tasse. Valerio
Levino, governatore dal 210 a 208 decise tassa = decima sulla produzione agricola e creò categoria civitates
decumenae, che comprendeva la gran parte delle città. In questo modo il regolare approvvigionamento era
garantito. 146 a.C.: creazione di latifondi, squilibri economici e sociali -> 2 guerre servili. 73 a.C.: Verre – dal
43 al 36 a.C.: secessione, blocco invio decime con Sesto Pompeo, poi sconfitto da Ottaviano. Dopo il 31 a.C.
eliminato il sistema fiscale della decima sostituto con stipendium = fine della dipendenza economica,
possibilità di diversificare la sua agricoltura (vite olio + redditizie), ruolo di normale provincia non + periferia
(Cicerone). Augusto crea colonie: Catania, Siracusa, Termini -> diffusione latinità, bilinguismo, forte impatto
monumentale ed urbanistico: 3 anfiteatri sono lì – con i Severi anche Palermo diventa colonia. Nel corso del
IV secolo torna ad essere primaria fornitrice di grano, affidata alla guida di un corrector e poi di un
consularis – consolidamento vincoli con Italia, diocesi, bisognerà aspettare i Normanni perché riprenda
l’antico ruolo di “più nobile e bella delle isole, che contribuisce alla crescita dell’impero” (Diodoro Siculo)

Sardegna e Corsica: considerate realtà unitaria, unica provincia, invio pretore nel 227 a.C., problema:
grande rivolta di Hampsicora nel 215 – permanenza della tradizione punica più a lungo. Città principali,
sottoposte a tributo: Carales (sede governatore), Nora, Sulci, Tharros, Olbia. Età imperiale: 2 province
distinte nel 6 affidate a cavalieri a causa di fenomeni di brigantaggio e pirateria. Inizialmente in Sardegna
prefetto poi da Claudio procuratore, con Nerone torna il proconsole, con Vespasiano diventa imperiale, da
Commodo governata da un cavaliere = movimentata vicenda amministrativa/mutamento di condizione
giuridica = strategica. Cagliari principale porto. Entrambe le isole luoghi di esilio di oppositori: es. Seneca.
Riforma amministrativa di Diocleziano: non più province, inglobate nella diocesi d’Italia - vicarius

Iberiche = Spagna e Portogallo (Hispania): dopo la seconda guerra punica cominciò il processo di conquista
e di programmazione urbana, furono costituite 2 province nel 197 a.C. Citerior (orientale) e Ulterior
(meridionale) e fu modificato in maniera sostanziale il paesaggio urbano e rurale con numerose fondazioni.
La regione era caratterizzata da una grande diversità etnica e furono frequenti le ribellioni e lunghi gli
scontri con i Lusitani e i Celtiberi. Nel 123 a.C. conquista Baleari. Pompeo combatté la guerra contro
Sertorio, che cercò di creare uno stato autonomo nell’82 a.C., fondò Pamplona e concesse ad altre città lo
statuto coloniale. Nel 49 a.C. Cesare ottenne il controllo del territorio e fu notevole la sua azione
colonizzatrice concedendo lo statuto municipale. Augusto conquistò la Callaecia, le Asturie e la Cantabria e
divise Hispania in 3 province 2 imperiali (Citerior e Ulterior Lusitania) e 1 al popolo (Ulterior Betica). Nel III
secolo d.C. trasformazioni. Per le questioni giudiziarie c’erano i conventus iuridici. Vespasiano concesse il
diritto latino, integrazione. Nel 293 con la riforma tetrarchica si formò la diocesi Hispaniae.

Gallia Cisalpina: è l’unico caso di provincia che per 40 anni fu costituita da cittadini romani e da città di
diritto romano e latino, è un esempio di gradualità della romanizzazione essendo divisa in 2 dal Po. Non c’è
una data precisa di istituzione, venne assegnata annualmente ad un governatore dal I secolo a.C. e fu
chiamata così da Cesare nel De bello Gallico. Abitavano Celti, Liguri, Veneti seminomadi che praticavano
economia di sussistenza no agricoltura, fertilità del territorio, ultima parte dell’Italia prima delle montagne.
I Galli assediarono Roma nel 390 a.C. -> intraprendenza ed aggressività. Con la fondazione di Rimini,
Senigallia e Jesi i Romani presero il posto dei precedenti abitanti, intorno al 225 a.C. avanzarono verso le
zone settentrionali conquistando Milano e fondando Piacenza e Cremona nel 218 a.C. e dopo la vittoria su
Annibale decisero di agire definitivamente. Nel 187 a.C. fu costruita la via Aemilia tra Rimini e Piacenza.
Furono fondate colonie: Modena, Bologna, Parma, Lucca e la via Postumia tra Genova e Aquileia, linea di
demarcazione con la Transpadana. Rispetto e trattamento particolare verso popoli della Transpadana, a
differenza di Cispadana rapporti diplomatici, quasi stato cuscinetto, diritto latino nell’89 a.C. e
trasformazione dei centri in colonie latine, adesione spontanea alla romanità – Cesare concede
cittadinanza. È lui che sfruttò al meglio l’importanza strategica della provincia, molto ambita. Catullo,
Virgilio e Livio provenivano da questa provincia e si trasferirono a Roma a svolgere la loro attività letteraria.
Augusto abolì la provincia nel 42 a.C. che fu inglobata nell’Italia divisa in 4 regioni (Emilia, Liguria, Venetia e
Istria, Transpadana), conquistò le Alpi creandovi nuove province.

Galliche: Narbonensis (sud - transalpina) e Aquitania, Belgica, Lugdunensis (Comata). La provincia


Narbonense istituita nel 121 a.C. fu unita a quella dell’Hispania Citerior da Cesare, fu assegnata ad Antonio
e poi ad Ottaviano, divisa in 3 da Diocleziano. Era collegamento con penisola iberica. Il nome deriva dalla
città di Narbona dove si riuniva periodicamente il concilium. Consenso a Roma, intensa romanizzazione
visibile nell’impianto urbano e monumentale. La Comata fu conquistata da Cesare nel 51 a.C. e Augusto, a
cui le Gallie furono affidate, separò la Narbonense da queste altre Gallie che divennero 3 – 27 a.C. Il
capoluogo dell’Aquitania era Bordeaux, l’economia era fiorente e basata sulle risorse naturali. La Belgica fu
caratterizzata da rivolte frequenti e nell’area furono creati con Tiberio i distretti militari di Germania
Superior e Inferior. Nel 258 ci fu una momentanea indipendenza con imperatori gallici, a cui pose fine
Aureliano. L’area, delimitata da Senna e Rodano, era ricca di fiumi, il capoluogo fu Treviri, una delle 4
capitali della tetrarchia sotto Diocleziano. La Lugdunensis deve il suo nome alla città più importante, Lione
che allora si chiamava Lugdunum, dove è stata ritrovata la famosa tavola con il discorso di Claudio (che
voleva estendere ai Gallici la cittadinanza) e comprende Parigi. Qui Cesare combatté la battaglia di Alesia ed
il tentativo di Augusto di spostare il confine non ebbe successo -> Teutoburgo 9 d.C. – territorio di confine.
Divisa in 4 da Diocleziano

Britannia = Gran Bretagna. Invasione di Claudio, spettacolare trionfo, successo propagandistico


Camulodunum – Colchester prima colonia nel 49. Difficile gestione, ribellione tribù locali, la più grande nel
60 gli Iceni – battaglia di Watling Street. Giulio Agricola completò la conquista del Galles e della Britannia
settentrionale. Adriano fece costruire nel 122 un muro fortificato lungo lo Stanegate. Antonino Pio riuscì a
spostare il confine più a nord per un breve a periodo 142-168 Vallo. Settimio Severo intraprese una nuova
guerra e morì a York nel 211. Divisione in 2 province: Superior, Inferior. Fece parte di un regno indipendente
assieme alla Gallia settentrionale e fu reintegrata nell’impero nel 297 da C. C. Cloro.

Germaniche: create a partire dall’età augustea, territorio sottomesso limitato. La regione al di là del Reno
era abitata da numerosi popoli differenti (Longobardi, Angli, Vandali, Goti), entità politiche separate e
spesso in conflitto tra loro. Il confronto con Roma fu fondamentale per la nascita del concetto di Germania.
Distinzione tra Germani e Celti a partire dalle campagne di Cesare. I Germani compivano scorrerie in Gallia
Comata, il Reno rappresentava il confine, Augusto vi di dedicò dopo la conquista delle Alpi – le prime
campagne iniziarono con Druso tra il 12 e il 9 a.C. ottenne anche un trionfo ma morì. Lo scontro più
impegnativo per Tiberio fu quello con i Marcomanni nel 4. La sconfitta di Varo si rivelò fatale per i piani di
provincializzazione della Germania, processo già avanzato come dimostrano gli scavi archeologici nei pressi
di Francoforte e a Colonia. Le 2 zone militari create per proteggere e consolidare il confine furono
trasformate nell’85 da Domiziano in 2 province: Superior con capitale Magonza e Inferior con capitale
Colonia. Erano le più importanti dal punto di vista militare, guarnigioni consistenti che avevano peso
politico, il ruolo dell’esercito non era solo difensivo! Furono fondati municipi e colonie, buona economia.
Alpine: nel 25 a.C. fu conquistata la Val d’Aosta (Murena), nel 16 a.C. le Alpi Centrali e Orientali (Nerva) e
l’anno dopo l’area oltre il versante italiano, per creare un collegamento tra Gallia e Illirico (Tiberio e Druso)
infine le Alpi Occidentali a sud della Val d’Aosta (Marittime e Cozie). Era un’area vasta, non urbanizzata,
difficile da collegare. L’interesse romano era il controllo dei valichi, le risorse economiche erano modeste,
fu creata una rete stradale. A partire da Claudio furono costituite le province sottoposte a governatori
equestri (procuratori), inizialmente erano prefetture. Rezia e Norico divennero poi province militari con una
legione e un legatus Augusti. 1. Marittime: piccolo distretto tra la Narbonense e l’Italia; 2. Cozie: Val di
Susa, importante per il controllo del passo del Monginevro, il re Cozio ottenne la cittadinanza mantenendo
il controllo dell’area con il titolo di prefetto, fu trasformato in provincia procuratoria da Nerone, la capitale
Susa era già sotto Augusto municipio romano; 3 Graie: versante francese del Piccolo San Bernanrdo, valle
dell’Isère e dell’Arve; 4 Pennine: Vallese, versante svizzero del Gran San Bernardo inizialmente aggregata a
Rezia poi distaccato infine unite alle Graie in un’unica provincia; 5 Rezia: Alpi Centrali e pianura fino al
Danubio fino al lago di Zurigo e a est confina con Norico fiume Inn, comprende cantone Grigioni, Tirolo,
Baviera, urbanizzazione scarsa, no sviluppo economico, area di reclutamento, insediamenti militari, fu
sconvolta ripetutamente da invasioni; 6 Norico = Austria fino al Danubio, miniere di ferro, intensi scambi,
regno poi annesso, l’età antonina fu periodo di notevole sviluppo economico interrotto dalle guerre
marcomanniche di Marco Aurelio che portarono alla trasformazione della provincia in pretoria, insicurezza
e devastazioni nel ‘200 fino a Diocleziano: divisione in 2 province: mediterraneum e ripense.

Illirico: Dalmazia e Pannonia, vasta area continuamente ridefinita attuale Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia e
Ungheria occidentali, Austria sud – orientale. I Romani iniziarono a estendere la loro influenza sulla regione
nella seconda metà del III secolo a.C., in coincidenza con l’apertura della fase imperiale della storia di Roma
repubblicana. Numerosi popoli, scontro con mondo ellenico. Le sorti della regione furono legati allo scontro
tra Roma e la Macedonia, infatti il regno Illirico si alleò a quest’ultima e fu diviso in 3 repubbliche. Nel 155 e
117 a.C. si combatterono le 2 guerre dalmatiche e l’area costiera fu assoggettata ma senza creare una
provincia. L’Illirico fu sotto il comando di Cesare per 5 anni dal 60 a.C. e Ottaviano completò e ampliò le
colonia e concluse la fase di provincializzazione. Nel 10 a.C. l’Istria fu inclusa nella 10ma regione d’Italia.
Tiberio estese l’area alle pianure della Pannonia fino al Danubio, ottenendo il trionfo, ma una grande rivolta
scoppiò nel 6 mentre i Romani erano impegnati contro i Marcomanni e il loro re Maroboduo e in
concomitanza con disordini e carestie in altre parti dell’impero. L’Illirico fu riorganizzato: fu costituita la
provincia di Dalmazia con capitale Salona tra Adriatico e Sava e la nuova di Pannonia tra Sava e Danubio.
Questo assetto rimase in vigore per tutto l’alto impero, solo Traiano modificò: divisione Pannonia. Presidi
militari, nuove colonie e un efficiente sistema di strade caratterizzarono la politica. Valore militare della
Pannonia, teatro di scontri con Marco Aurelio, qui Settimio Severo fu proclamato imperatore nel 193.

Macedonia: sconfitta di Perseo nel 168 a.C. fine della monarchia, divisione in 4 distretti autonomi, duro
trattamento di Roma -> rivolte -> provincia nel 167 a.C. con proconsole che poteva intervenire anche in
Acaia, autorità molto ampia dall’Adriatico all’Egeo. Alcune città conobbero una notevole prosperità
economica come Atene e Tessalonica ma diffuso spopolamento e crisi agricola. Dal 15 al 44 con Acaia e
Mesia fu un’unica provincia governata da un legato imperiale. Dal 250 invasioni germaniche.

Acaia = Grecia: distruzione di Corinto nel 146 a.C., Roma interviene tra Sparta e la lega Achea, perdita di
sovranità ma statuto privilegiato infatti assenza di truppe. Danneggiata dalla guerre civili, saccheggi e assedi
situazione disastrosa e rovina di numerose città, colonie di veterani. Provincia nel 27 a.C. e il mondo greco
sperimentò i benefici della pace. Nerone nel 67 proclamò la libertà e l’esenzione fiscale, nel 72 Vespasiano
ripristinò la provincia. Non trasformazioni notevoli delle istituzioni tradizionali. Era meta culturale per i
giovani romani, Atene attirò molti filosofi, poeti, artisti per soggiorni di studio ma inizialmente non fu ben
vista dalle autorità perché aveva preso le parti di Antonio, la vera rinascita fu con Adriano, imperatore
filellenico per eccellenza, tantissimi interventi: biblioteca, basilica, ginnasio, Panhellenion. Corinto fu la città
che beneficiò maggiormente della benevolenza degli imperatori, capitale della provincia con 2 porti.
Epiro: Albania/Grecia nord - provincia procuratoria creata nel 108, divisa in Vetus e Novus da Diocleziano.

Tracia = Bulgaria/Grecia occidentale, Danubio confine con la Dacia, principali tribù: Bessi, Odrisi e Sapei,
collocazione strategica regione di transito tra Europa e Asia, scontri frequenti con Macedonia. La zona
costiera fino a Bisanzio fu portata sotto controllo romano nel 102 a.C. e il regno, dopo lotte dinastiche, fu
annesso all’impero da Claudio nel 46 come provincia procuratoria. Inizialmente provincia di minore
importanza, passò a un legatus Augusti nel 109, territorio diviso in strategie, regione poco urbanizzata.
Ininterrotto stato di pace fino alle invasioni gotiche della metà del III secolo quando fu teatro di scontri

Mesia: sud del Danubio, nord della Macedonia, fascia tra Tracia e Dacia sul Mar Nero, cuscinetto tra la
provincia romana e le popolazioni straniere, creazione di zona militare per proteggere Macedonia dai Bessi
nel 12 a.C., ruolo fondamentale nella stabilizzazione del fronte danubiano e della vicina regione illirica. Per
volere di Tiberio Mesia, Macedonia e Acaia vennero unificate nel 15 in un unico grande comando e poste
sotto il governo di un legato imperiale a capo di 2 legioni fino al 44 quando Claudio ristabilì i proconsolati di
Macedonia e Acaia e creò la provincia di Mesia. Fu il punto di partenza delle varie guerre di Domiziano e
Traiano contro i Daci. Domiziano divise la regione in 2. L’annessione della Dacia nel 106 stabilizzò l’area e
permise l’inizio di un più profondo processo di romanizzazione ma l’importanza militare non tramontò
c’erano sempre 3 o + legioni e fu base di reclutamento. La principale risorsa erano le miniere di argento e
piombo, istituzione di 4 distretti nella Superiore per il loro sfruttamento

Dacia = Romania. I primi contatti tra Romani e Daci avvennero in età sillana con l’attacco alla Macedonia.
Nel 69 attaccarono la Mesia e allora Vespasiano decise di pagarli per assicurarsi la loro fedeltà. Nell’85 un
nuovo attacco portò all’uccisione del governatore della Mesia e alla sconfitta dell’esercito romano. Si arrivò
ad un trattato nell’89 con il re Decebalo che stabilì l’alleanza: sussidi in cambio della restituzione di bottino
e prigionieri. Decebalo però non rispettò i patti ed utilizzò i sussidi per rafforzare il suo esercito! Inizia così,
sotto Traiano, il periodo delle guerre daciche (Colonna Traiana). La provincia fu fondata infine nel 106,
imperiale con un procuratore di rango equestre ad affiancare il governatore. La provincializzazione
comportò una profonda trasformazione del territorio: nuove strade, colonie, centri urbani in Transilvania.
Nel 120 circa, dopo nuovi conflitti, si divise la regione in 3 parti con un’amministrazione a sé stante, l’unica
con una legione era la Superior comandata da un legatus, altre 2 da procuratori presidiali. 40 anni di pace. Il
conflitto più grave furono le guerre contro i Marcomanni all’epoca di Marco Aurelio, la provincia fu
attaccata dagli Iazigi e così nuovamente riorganizzata, distretti finanziari sotto l’autorità di un unico
governatore. Periodo di sviluppo economico sotto i Severi. Una nuova guerra con Massimino il Trace portò
a riorganizzare la difesa nel settore danubiano creando una cooperazione militare tra le province del
Danubio sotto la guida di un unico comandante. Continue invasioni di Carpi e Goti, progressiva
demilitarizzazione della provincia e decadimento economico. Abbandono definitivo sotto Aureliano nel 271.

Asia. È il primo possedimento romano nella penisola anatolica, le zone più ricche, fertili e di antica
ellenizzazione. I Romani divennero senza combattere successori dei sovrani di Pergamo nel 133 a.C. ma la
commissione senatoria trovò il paese in rivolta che terminò solo nel 129 a.C. per opera del console Aquilio
che poi vi rimase 3 anni per organizzare la provincia, la prima decisione fu la costruzione di un sistema di
strade (una delle prime preoccupazioni dei Romani serviva a dare unità, allo spostamento delle truppe, ai
commerci, al collegamento tra città) poi la suddivisione in conventus iuridici per amministrare la giustizia.
Ogni città capoluogo di conventus ospitava il tribunale dove il governatore si receva almeno 1 volta all’anno
per presiedere. La capitale era Efeso. La presenza di strutture urbane evolute dispensò i Romani dal
processo di colonizzazione. Simile in alcuni aspetti alla Sicilia, esempio secolare presenza del mondo greco e
imposizione fiscale della decima (lex portorii Asiae) calcolata proporzionalmente ai raccolti, appalto a
società di pubblicani -> malcontento -> sostegno a Mitridate re del Ponto -> punizione di Silla alle città.
L’inizio del passaggio dallo sfruttamento brutale all’integrazione comincia con Cesare: passaggio al sistema
del tributo fisso e raccolto a cura delle singole città. Periodo successivo tragico, invasione Parti di Labieno.
Con la vittoria di Ottaviano il governo delle province cessò di essere uno strumento finanziario dello scontro
politico, pace tranquillità e benessere divennero la priorità. Tendenza: non imporre oneri eccessivi, aiutarle
in caso di calamità, evitare loro governatori troppo avidi o crudeli, fornire ai provinciali gli strumenti legali
per difendersi dai governatori corrotti, prevenire gli abusi. Scelta di fare dell’Asia una provincia consolare
destinata a senatori anziani e ricchi di esperienza, minima presenza militare. A metà del ‘200 Frigia e Caria
furono staccate e Afrodisiade divenne la capitale della nuova provincia. Il culto imperiale era amministrato
dal koinon che divenne anche un organismo di tutela degli interessi dei provinciali e una possibilità di
inserimento nell’amministrazione per le élite locale. Nei primi secoli dell’impero il paesaggio urbano fu
modificato e abbellito, la provincia conobbe prosperità economica e crescita demografica e nacque il
movimento culturale della Seconda Sofistica, fenomeno che distinse la vita politica e sociale.

Ponto e Bitinia: fascia costiera sul Mar Nero a ridosso di alti rilievi, ricca di fiumi e foreste, fertilità del suolo
ed eccellente rete portuale. Numerose città esempio Nicea. 2 regni, quello di Bitinia lasciato in eredità ai
Romani mentre Mitridate VI iniziò un conflitto per impedire loro di estendersi al termine del quale
creazione della doppia provincia – Pompeo nel 63 a.C., aggiunta di Eraclea e Tio. Passaggio sotto Antonino
Pio a provincia imperiale. I koiná, organizzazioni locali erano 2 distinti e si occupavano della celebrazione
del culto imperiale, con capo un pontarca ed un bitiniarca che spesso erano la stessa persona. La sede del
tempio era Nicomedia -> rivalità con Nicea per riconoscimenti e onori, caso esemplare di competizione
frequente sotto il dominio romano. Si fronteggiarono aspramente, la fonte principale è Dione Crisostomo
insieme a Plinio il Giovane che di questa provincia fu governatore. Non c’erano legioni, l’importanza
strategica della provincia, in prossimità dei regni orientali, si osserva nella flotta comandata da un prefetto.

Licia e Panfilia: sul Mar Mediterraneo nella parte sud occidentale della penisola anatolica. Popolazione dei
Lici suscita interesse, ammirazione di Strabone per il loro koinon, lega delle città licie che sceglievano le
magistrature, amministravano in comune il tesoro, decidevano pace, guerra, politica estera. Forte capacità
di cooperazione e azione comune differenza rispetto a città di Asia e Bitinia, è popolo fiero di proprie
tradizioni ed origini sebbene ellenizzato. L’indipendenza evitò alla regione di sperimentare gli aspetti +
violenti del potere romano che impoverirono l’Asia. La marina licia contribuì alla vittoria romana su
Mitridate ma dopo la morte di Cesare la Licia attraversò uno dei periodi + miserevoli della sua storia.
Provincia nel 43 con Claudio, chiamato salvatore della lega licia e ringraziato per aver posto alle lotte
interne. La provincializzazione non mutò troppo la realtà sociale, non fu traumatico vi erano già stati
rapporti diplomatici e ci fu quindi un precoce ingresso dei Lici nell’ordine senatorio. La Panfilia fu unita alla
Licia da Vespasiano e le sue città fiorirono con la consueta competizione. Ricchezza di dati sui governatori.

Cilicia: regione costiera dell’Anatolia sud-orientale, differenze geografiche (Aspra, Piana) ma unica lingua: il
luvio. Covo di pirati nel II secolo a.C. sconfitti da Pompeo nel 67 a.C. riordinò l’Oriente e la provincia fu
affidata a figure di rango consolare, inglobò la Panfilia e Cipro, fu affidata a Cicerone nel 50 a.C. ed era
dotata di 2 legioni per il pericolo dei Parti. Cesare donò Cipro all’Egitto e dopo la sua morte Antonio andò in
Oriente e la provincia fu smembrata, donata in parte a Cleopatra. Vespasiano creò la nuova provincia nel 72
affidata ad un legatus con sede a Tarso, non militarizzata. Nel 260 il sovrano sasanide Shapur catturò
Valeriano e invase Siria e Cilicia saccheggiando le città. Diocleziano riorganizzò: 2 province, Cilicia ed Isaura
incluse nella Diocesi d’Oriente. La Cilicia fu ulteriormente divisa da Teodosio in Prima e Seconda e così
tripartita rimase fino alla conquista araba. Tarso, Anazarbo ed Ege ottennero il titolo di neokoros.

Galazia: 25 a.C. con la morte del tetrarca Aminta, unica annessione orientale di Augusto, i confini mutarono
molto nel tempo, Ankara era la capitale e sede del koinon con al centro il tempio in onore di Augusto con
incise le Res Gestae. Nerone e Vespasiano unirono Galazia e Cappadocia. Risorsa principale: allevamento.

Cappadocia: vasta e montuosa. Tiberio depose il re Archelao e creò la provincia. Il legato di rango consolare
insieme a quello di Siria dovevano sorvegliare la frontiera dalle invasioni dei Parti. Agricoltura, allevamento,
cave e miniere – controllo di notevoli risorse. Divisione in 10 strategie, capitale Mazaca, pochi centri urbani.
Importanza strategica, potenziamento strade e presenza di legioni. Invasioni Goti e Sasanidi
Siria: regno di Antioco XIII deposto da Pompeo nel 63 a.C., un mosaico di città, principati e territori con
statuti diversi. Incursione dei Parti tra 55 e 53 a.C. - lungo periodo di instabilità durante le guerre civili,
scontro tra Cassio e Dolabella per il controllo della provincia tra 44 e 42 a.C., sfruttamento da parte delle
autorità romane con esazioni. Ricca di risorse agricole e naturali, crocevia di intensi traffici commerciali, la
Siria iniziò con Ottaviano la stabilità, fu considerata un comando prestigioso e importante in quanto
confinante con l’impero dei Parti e quindi dotata di un forte esercito stanziale. Il fiume Eufrate era la linea
di separazione. Il governatore di rango consolare risiedeva ad Antiochia, centro del culto imperiale. Intensa
attività di urbanizzazione durante il primo principato es. fondazione di Beirut. Sotto Vespasiano la
Commagene fu annessa alla provincia e furono eliminate tutte le enclave autonome. Periodo di pace e
prosperità, piena integrazione élite iniziano a entrare in senato, città si abbelliscono, diffusione Seconda
Sofistica. Invasione dei Parti nel 161. Guerra civile del 193 coinvolse i governatori. Settimio Severo divide in
2 comandi separati, Celesiria e Fenice, e toglie territori in favore di Arabia. I Severi incentivarono le colonie
es. Laodicea e Antiochia. Ad Emesa nasce Elagabalo.

Giudea: regno cliente sottomesso al pagamento di un tributo con a capo il procuratore Antipatro.
Conquista di Gerusalemme di Pompeo. Nel 37 a.C. Erode figlio di Antipatro diventa il nuovo re grazie ad
Antonio, che fa donazioni territoriali a Cleopatra. Difficile da governare, separatismo religioso. Fonte: Flavio
Giuseppe e il Nuovo Testamento. Morte di Erode 4 a.C. -> disordini -> inglobata in provincia di Siria nel 6
sotto Ponzio Pilato, prefetto di rango equestre. Claudio affida il regno ad Agrippa nipote di Erode ma alla
sua morte la Giudea è posta sotto l’amministrazione di un procuratore con capoluogo Cesarea che divenne
colonia con Vespasiano. 2 grosse rivolte: nel 66, Tito distrugge il Tempio di Gerusalemme nel 70, gli Ebrei
sono costretti ad una tassa annuale e la Giudea diventa provincia con una legione; nel 132 persecuzione
feroce e divieto per Ebrei di risiedere a Gerusalemme, Adriano cambia il nome in Syria Palaestina.

Armenia: regione montuosa a sud-ovest del Caucaso distinta in Maior e Minor, la Maior (detta solo
Armenia) divenne una Stato cuscinetto fra l’impero romano e il regno dei Parti, la Minor fu incorporata da
Vespasiano nella provincia di Cappadocia. Augusto e i suoi successori cercarono di insediare sul trono
regnanti filoromani così da controllare il paese senza un’annessione diretta ma l’intromissione partica
vanificò spesso i piani romani, l’Armenia contesa fra 2 imperi visse a lungo una situazione politica
altalenante. Il generale Corbulone conquistò la capitale nel 58 e Nerone insediò sul trono un discendente di
Erode di nome Tigrane -> guerra -> accordo di Randeia: principe partico ma approvazione imperatore
romano -> Tiridate si fa incoronare da Nerone. Annessione con Traiano ma di breve durata: Adriano
rinunciò, tornò ad essere un regno. Anche i Severi si accontentarono della sottomissione formale. Nel 252
fu conquistata dai Sasanidi per poi tornare con Diocleziano e Galerio nella sfera d’influenza romana.

Mesopotamia: fra Tigri ed Eufrate, creata da Traiano nel 115. L’Impero non si era mai esteso così a Oriente.
Adriano non mantenne la provincia, risorgerà con le vittorie di Settimio Severo contro i Parti nel 199 sotto
l’autorità di un prefetto con capitale Nisibi e sede di 2 nuove legioni. Centro dei conflitti romano-sasanidi.

Assiria: non abbiamo conferme sulla sua esistenza, in ogni caso di brevissima durata.

Arabia: crocevia di traffici intensi, regno dei Nabatei con capoluogo Petra. Antonio, istigato da Cleopatra,
spinse Erode a fare guerra ai Nabatei e queste ostilità perdurarono durante il principato. Era il territorio
mancante a Roma per controllare tutto il Medio Oriente da un punto di vista militare e commerciale.
Traiano istituì la provincia nel 106, il governatore di Siria Cornelio Palma fu incaricato delle prime
operazioni ma il vero organizzatore fu Claudio Severo. Il regno dei Nabatei costituì il cuore della provincia
ma entro i suoi confini furono incorporate città della Decapoli e gran parte del Sinai, confinava con Siria e
Giudea, a est confine aperto sul deserto senza un limes fortificato. Amministrata da un legato di rango
pretorio al comando di una legione di stanza a Bostra, nuova capitale. Periodo di pace, sicurezza e sviluppo,
imponente programma di lavori pubblici, strade, mura e templi. I Severi apportarono modifiche
amministrative alla provincia e mostrarono grande attenzione per questa regione che fu ricompensata con
nuovi territori per aver appoggiato Settimio -> unità amministrativa + coerente da un punto di vista
culturale. Petra e Bostra ottengono il titolo di colonie, numerose famiglie arabe furono introdotte a Roma e
la provincia dette i natali all’imperatore Filippo l’Arabo. Numerose difficoltà nei decenni successivi:
incursioni dei Sasanidi e delle truppe palmirene (270). Diocleziano modificò profondamente i confini: la
parte intorno a Bostra conservò il nome di Arabia mentre la parte restante fu incorporata nella Palestina.

Egitto: limiti invariati durante la sua storia millenaria, Nilo fonte della grande ricchezza, terra fertile. Dopo
Alessandro Magno e fino al 30 a.C. dinastia greco-macedone dei Tolemei. Discussa è l’identità del re che
avrebbe lasciato in eredità il proprio regno ai Romani intorno all’80 a.C. – Tolemeo l’Aulete cercò di farsi
legittimare e fu riconosciuto durante il consolato di Cesare ma fu costretto nel 58 a.C. a rifugiarsi a Roma
perché scoppiò una rivolta dopo l’annessione di Cipro a Roma. Pompeo lo aiutò a tornare sul trono con
l’intervento militare del governatore di Siria. Nel 51 a.C. salì al trono la figlia Cleopatra VII e il figlio Tolemeo
XIII, al quale Pompeo chiese aiuto dopo Farsalo ma venne ucciso dai suoi cortigiani. Il regno fu incorporato
nell’impero romano nel 30 a.C. ed affidato ad un prefetto di rango equestre nominato da Ottaviano, che
escluse quindi i senatori. Provincia imperiale, continuò a essere governato da un prefetto anche dopo la
ripartizione delle province tra senato e Ottaviano attuata nella famosa seduta del senato del 13.01.27 a.C.
senatori non potevano entrare in Egitto senza l’autorizzazione del princeps, provvedimento ispirato da
problemi di sicurezza – l’Egitto e le sue ricchezze era stata la base di Antonio, eco delle guerre civili ancora
presente. Dopo la conquista diverse operazione alla frontiera meridionale. La provincia divenne
fondamentale per l’approvvigionamento granario di Roma. Vespasiano fu acclamato imperatore dalle
legioni di Egitto nel 69. Tra I e II secolo tensioni e rivolte, teatro nel 115 della rivolta giudaica contro Greci,
Egizi e governo romano. Caracalla compì un massacro nel 215. Ruolo centrale nel corso delle lotte politiche
e militari del III secolo: Zenobia e Vaballato sconfitti da Aureliano. La lingua della provincia restò il greco ma
tassazione, diritto e funzionari romani. Le città greche, come Alessandria, erano autonome ed avevano una
propria costituzione, i cittadini godevano di una condizione privilegiata. 2 legioni comandate dal prefetto
stanziate a Nicopoli affidate a cavalieri e flotta. Unità ausiliarie presidiavano le vie che conducevano ai porti
del Mar Rosso che garantivano i commerci di spezie con l’India, il territorio tra Nilo e Mar Rosso era di
grandissima importanza economica anche per le ricche risorse minerarie come le cave di porfido e granito.

Cipro: dominio dell’Egitto fino al 58 a.C. quando Clodio Pulcro tribuno della plebe fece approvare un
plebiscito per la sua annessione, per finanziare la sua politica frumentaria. Il re Tolomeo si uccise, Catone
l’Uticense fu inviato come proquestore propretore e l’isola fu unita alla Cilicia. Il proconsole di Cilicia
Spintere organizzò la provincia, nel 50 a.C. la governò Cicerone. Nel 47 a.C. tornò sotto il controllo
dell’Egitto, nel 27 a.C. divenne provincia imperiale di Augusto e nel 22 a.C. senatoria. Governata da
proconsoli di rango pretorio affiancati da questori, ripartita in 12 città, no colonie. Palaipaphos sede culto

Creta e Cirene: isola e costa dell’Africa settentrionale che si affaccia sul Mar Mediterraneo, il golfo di Sollum
la separa dall’Egitto. Regno lasciato in eredità a Roma da Tolemeo nel 96 a.C., le città greche furono
dichiarate libere mentre gli agri incamerati nell’ager publicus. Regione esposta agli attacchi dei pirati, dopo
anni di instabilità viene ridotta a provincia nel 75 a.C. - il primo personaggio romano documentato è il
legato di Pompeo Lentulo Marcellino che svolse un’intensa attività amministrativa nel 67 a.C. – La provincia
di Creta viene decisa dal senato nel 70 a.C. affidata ad uno dei consoli del 69. Antonio, riorganizzando
l’Oriente, riportò la Cirenaica sotto il dominio tolemaico. Non si sa quando furono unite, nel 27 a.C. fu
affidata al senato amministrata da un proconsole. Nel 115 la Cirenaica venne percorsa dalla rivolta giudaica.

Africa = Tunisia. Istituita nel 146 a.C. dopo la sconfitta di Cartagine, 7 città dichiarate libere, fertili pianure e
importanti risorse agricole. Lo sfruttamento cominciò immediatamente. Gaio Gracco fonda la prima colonia
ma ruolo preponderante dei grandi latifondisti nei primi decenni. Teatro delle guerre civili, forte pressione
fiscale per contribuire alle spese militari. Svolta con Cesare: nuova grande colonia a Cartagine. Ottaviano
continuò la politica coloniale del padre e concesse ad altre città la libertà. Capitale Cartagine, a est la
Cirenaica ad ovest la Mauretania, secoli di sicurezza e prosperità, affidata a proconsole, una legione per
contrastare periodiche incursioni di popolazioni berbere -> bellum Gaetulicum del 6. La rivolta + importante
fu quella di Tacfarinate che tenne occupata Roma dal 17 al 24. Sotto i Flavi venne acquisito nuovo territorio
a ovest sotto però l’autorità di un legato imperiale e si venne così a creare la distinzione tra Africa
proconsolare e Numidia, ufficialmente creata dai Severi. Settimio Severo nativo della provincia diede
grandissimo impulso alla romanizzazione: Cartagine e Utica ottennero lo ius Italicum, esenti cioè da
tassazione come l’Italia. Grano, olio, vite, ceramica (sigillata) esportata in tutto l’impero. Continua
immigrazione di italici e aumento del numero di africani nella classe equestre e senatoria. Con Settimio nel
193 gli africani divennero uno dei gruppi provinciali + numerosi all’interno del senato, peso politico
dell’Africa: nel 238 Gordiano fu salutato imperatore a Cartagine. Diffusione ampia del latino.

Numidia: fascia costiera di Tunisia occidentale, Algeria e Marocco. Nel 105 la parte occidentale venne
attribuita a Bocco di Mauretania come ricompensa per l’aiuto contro Giugurta e il resto divenne un regno
cliente dove furono collocati molti veterani. I mariani rovesciarono il re Iempsale e intervenne allora
Pompeo mandato da Silla. Morto Iempsale il regno passò a Giuba, schierato con Pompeo contro Cesare.
Battaglia di Tapso -> caduta del regno -> annessione a Roma con nome di Africa Nova. Il governatore Sestio
conquistò la Vetus ed unificò le 2 province che toccarono ad Ottaviano e poi nel 40 a.C. a Lepido (Brindisi).
Numerose promozioni municipali sotto Traiano.

Mauretania: Algeria e Marocco, delimitata a sud dalla catena dell’Atlante, a ovest dall’Oceano Atlantico. La
tribù più importante erano i Mauri appunto, che combatterono anche a fianco di Annibale a Zama. Il re
Bocco tradì Giugurta consegnandolo ai Romani (105 a.C.) e divenne così re di tutta la Mauretania. Il nipote
nel 33 a.C. lasciò il regno in eredità ad Ottaviano ma non compare in quelle a lui affidate nel famoso 27 a.C.
Augusto installò il figlio del re numida Giuba, Giuba II, come re e questi sposò una figlia di Antonio e
Cleopatra. La capitale Cesarea univa elementi greci, egizi e romani. La principale minaccia erano i Getuli,
contro i quali i Romani vinsero una guerra nel 6. Caligola fece uccidere Tolomeo, successore di Giuba II, nel
40, e la Mauretania piombò nel caos. Nel 44 il territorio viene dunque riorganizzato: Tingitana e Cesariensis
divise dal fiume Muluya. Le 2 province erano governate da procuratori equestri, pacificate con Claudio che
poi continuò il processo di romanizzazione: municipi, colonie, mauri nel senato. Nessuna legione ma varie
unità ausiliarie, spesso truppe da Spagna e Numidia, problemi -> Antonino Pio riunisce sotto 1 solo senatore
Sotto i Severi il controllo dell’Atlante fu rafforzato militarmente, a sud della catena montuosa fu creata una
linea di forti per monitorare i movimenti delle popolazioni berbere nomadi. L’economia si basava
sull’agricoltura, la pesca ed inoltre dalle montagne dell’Atlante proveniva un pregiato legname.

IMPERIALI SENATORIE
La scoperta della storia delle province

1885: 5° volume Römische Geschichte di Theodor Mommsen -> avvio della moderna ricerca storica sulle
province romane fondata sui documenti per superare visione dell’impero come sequenza di monarchi e
fiera di scandali ed intrighi. Opera pioneristica: analisi di vicende, tradizioni e caratteristiche delle singole
province; ottica dell’impero spostata dal centro alle periferie; geografia ruolo di primo piano; fonti
documentarie pilastro della ricostruzione storica. Prima l’interesse per le province era stato di giuristi e
teorici della politica e non aveva come obiettivo la ricostruzione storica es. Sigonio 1567, Bodin 1576,
Maffei 1720. Provincia = struttura complessa che si consolida nel lungo periodo, entità non solo
amministrativa ma con precise radici storiche -> diffusione non uniforme del culto e dell’ideologia imperiale
e entrata in senato di notabili provinciali non sincronizzata ma a seconda di differenti storie e approcci con
Roma. Il continuatore ed interprete di Mommsen è stato M. Rostovtzeff in 2 capitoli della sua History in cui
affronta la storia economica e sociale dell’impero per province, dalla Spagna all’Africa, citandolo ed
aderendo alla sua visione di non solo entità amministrative. Dagli anni ’80 del secolo scorso si è
incrementata la pubblicazione di monografie che prendono in considerazione tutti gli aspetti: storici,
geografici, archeologici con particolare riferimento a fonti ricavate da scavi. Offrono interpretazioni
dinamiche dei fenomeni spingendo a ritenere il ruolo delle province non solo come passivo, come
sosteneva Mommsen, secondo il quale l’azione di Roma si esplicava a senso unico attraverso l’imposizione
del suo sistema politico, amministrativo, sociale. Oggi si assegnano alle province capacità di risposta e di
determinare l’azione del centro: rinnovamento dell’interpretazione di Sicilia e Sardegna, ritenuti prima
periferici nell’epoca imperiale, visione più articolata di Asia e Africa non ristretta a città. Tuttavia la
ricostruzione di Mommsen rimane ancora il punto di partenza per lo studio, non citato ma ripresa,
importanza dello storico tedesco. Un tema che lui non ha affrontato è l’impatto del sistema provinciale
sull’immaginario, la traccia di esso nel sapere giuridico a cui fino al recente passato si è fatto riferimento.
Esempi: immagine della Sicilia prototipo delle province di Cicerone nelle Verrine fu riutilizzato nel ‘600
durante il dominio spagnolo dagli intellettuali dell’isola per ricevere trattamento di favore; termine per fare
riferimento ad un governatore in età moderna era proconsole; 1889 pubblicazione del manuale antico del
governatore a Oxford da dove venivano reclutati gli amministratori per l’impero britannico tra chi avesse
studiato Classicità; poesia di Kipling del 1905 The Pro-consuls; organizzazione degli ordini religiosi nella
Chiesa cattolica, eredi delle province romane sono le province degli ordini guidate da un padre che, come
l’antico governatore, visita i conventi per appianare conflitti e tensioni.

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