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ROMA

Monarchia (753 a.C – 509 a.C)

Nella monarchia romana ci furono 7 re:

- Romolo
- Numa Pompilio
- Anco Marzio
- Servio Tullio
- Tarquino Prisco
- Tarquinio il Superbo

Patrizi: discendono da antiche famiglie nobili e si raggruppano in


GENS, essi possiedono terreni, greggi e saline. Inoltre, possono far
parte del Senato e guidare l’esercito

Plebei (dal latino Plebes, cioè moltitudine): erano lavoratori,


commercianti, contadini e artigiani. Pagano le tasse e non
partecipano alla vita politica e pubblica. Inoltre, se Roma è in
guerra devono lasciare il proprio lavoro e combattere per la loro
patria. I clienti che sono sempre dei plebei ma si mettono al
cospetto dei patrizi e svolgono delle mansioni per loro

Schiavi: composti da persone che erano prigionieri di guerra


oppure non avevano pagato le tasse. Non sono liberi e
appartengono ad un patrizio che li acquista e li sfrutta per i suoi
scopi. Possono essere liberati diventando liberti, cioè uomini
liberi senza alcun diritto politico

Nella monarchia romana comandava:

- Il Re, con potere amministrativo, amministrava la giustizia e prendeva le decisioni, comandava


l’esercito e aveva anche potere religioso, cioè rappresentare la civiltà dinanzi agli dèi, però il Re
NON HA POTERE ASSOLUTO
- Perché c’è il Senato, (Senes dal latino anziano, i membri dovevano avere più di 46 anni) che è
formato dai membri anziani delle più antiche famiglie patrizie, elegge il Re e controlla il suo lavoro,
propone nuove leggi, si occupa di feste e cerimonie religiose, tutte le decisioni che uscivano dal
Senato dovevano essere prima approvate dai Comizi Curiati, un’assemblea popolare composta dai
patrizi

Per quanto riguarda il passaggio dalla monarchia alla Repubblica ci sono due avvenimenti storici

- Un avvenimento è quando il popolo romano si ribellò a Tarquinio il Superbo nel 509 a.C. che era
diventato spietato. Quando venne cacciato cambiarono sistema governativo e cominciarono a
proporne qualcuno.
- Infatti, qualche anno dopo tra il 501-502 a.C. con la proclamazione delle XII tavole che dicevano che
i plebei e i patrizi erano sullo stesso piano. Questa data infatti è stata attribuita come la data del
passaggio dalla monarchia alla repubblica

Con il cambiamento del sistema governativo è cambiata l’organizzazione in tutti i campi.

ORGANIZZAZIONE POLITICA

Repubblica Aristocratica I suoi organi sono i comizi (assemblee popolari) e il senato

eletti da Senato
Il governo è affidato ai magistrati

I comizi centuriati,
tributi e curiati.
IL CURSUS HONORUM

Un magistrato può salire o scendere dal


proprio ruolo a seconda del cursus honorum,
cioè che ogni magistrato (a seconda della
qualità del lavoro che svolgevano) potevano
aspirare al ruolo di console.

Fino a quel momento solo i patrizi potevano diventare magistrati, ma successivamente con le innumerevoli ribellioni
da parte della plebe, riuscirono ad ottenere vantaggi sia nella vita politica sia in quella sociale.

Per esempio, grazie alle leggi Licinie Sestie essi potevano: accedere al consolato e potevano anche usufruire del
terreno coloniale poiché le persone dell’ager publicus potevano possedere massimo 500 iugeri di terreno.

Roma fu, una comunità fondata sull’autogoverno, ma non fu mai una democrazia,
anche se alcuni suoi aspetti possono essere considerati democratici. Il Senato, che può
essere paragonato al “Consiglio” delle polis greche, era un organismo autorevole e
potente e i magistrati orientavano in modo decisivo le delibere delle assemblee
popolari. Quest’ultime, inoltre, assomigliavano più all’assemblea spartana che a quella
ateniese: non erano occasioni di dibattito e di discussioni. Considerate inoltre,
l’enorme estensione del territorio romano, e il fatto che durante la repubblica romana
i cittadini fossero diverse centinaia di migliaia, sparse ovunque, la partecipazione
diretta dei cittadini alla vita pitica, che si svolgeva nella capitale, era impossibile

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