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60 RACCONTI

DINO BUZZATI

La Torre, Taormina S., Taormina A.


Sancarlo, Sacco, Sinopoli
Table of Contents

01
LA NOTIZIA
02
UNA LETTERA D’AMORE
03
IL PROBLEMA
DEI POSTEGGI

04
GRANDEZZA DELL’UOMO
05
OCCHIO PER OCCHIO
06 I S
La notizia
Trama

Un famoso direttore d'orchestra,


Arturo Saracino, suona, all'interno
di un teatro, una delle sinfonie di
Brahms, quando ad un certo punto
nota che tutti stanno
misteriosamente andando via. Il
maestro scoprirà, quindi, che un
grande cataclisma non specificato
si sta per abbattere su di loro,
tuttavia né lui né l'orchestra
smettono di suonare. D’altronde,
quello è il loro compito: finire la
sinfonia.
La notizia
TEMI
Integrità dell'artista: nonostante l'apocalisse
imminente Arturo e l'orchestra non smettono
di suonare;
Guerra: è suggerito nel testo che il disastro
sia un bombardamento da parte della Russia.
Il riferimento è ad un possibile finale della
guerra fredda.

COMMENTO

Il racconto è decisamente il mio preferito:


scorrevole, piacevole, interessante e
sorprendente. È possibile che sia collegato al
racconto n. 15. Inoltre la sinfonia citata nel
racconto è molto piacevole. Ottima scelta!
UNA LETTERA D’AMORE
Trama

Il 50esimo racconto di Dino Buzzati


parla di Enrico Rocco, un gerente
di un’azienda commerciale, che,
innamorato, tenta di dichiarare il
suo forte amore attraverso, una
lettera. Tuttavia, ogni qual volta
che è intento a scrivere qualche
parola. o il fattorino o il sarto, il
segretario del presidente… lo
allontanano dal suo proposito. Fino
a che un giorno rileggendo quelle
poche righe, da lui scritte, si
meraviglia delle assurdità riportate
e passandosi la mano sugli ormai
capelli grigi si domanda: “Chi è
questa Ornella?”
Una lettera d’amore
TEMI

I temi che ho potuto cogliere da questo


racconto sono numerosi: il tema dell’amore,
del tempo e della vita in senso lato.

COMMENTO

Se dal riassunto non si è potuto cogliere appieno la bellezza


e la profondità di questo racconto, porgo le mie scuse, ma
non è facile visto l’abilità dell’autore a nascondere
sagacemente cosi tanti pensieri e riflessioni. Tralasciando le
parti in cui scrive “la lettera” dove usa un linguaggio
ricercato ed accurato, nel complesso lo stile del racconto
risulta essere semplice e piacevolmente fruibile. Ciò che ho
potuto cogliere dal testo è che la vita è troppo bella per non
essere vissuta e che il tempo passa e noi dovremmo
sforzarci a cogliere a almeno lo scorrere di quest’ultimo.
IL PROBLEMA DEI POSTEGGI
Trama

Il 47esimo racconto della raccolta è


un simpatico viaggio nella
sofferenza quotidiana degli
automobilisti, perennemente di
corsa, alla ricerca di parcheggio. Il
protagonista rimpiange il passato in
cui le auto non venivano utilizzate.
Poi il racconto si sposta sulla sua
lotta mattutina per cercare un posto
per la sua macchina. E dopo averlo
trovato, ecco la fregatura. Il
posteggio era vicino ad una
saracinesca, quindi la decisione di
abbandonare l’auto e andare via
saltellando, felice.
Il problema dei posteggi
TEMI
Il tema fondamentale è quello del tempo
sprecato alla ricerca, in questo caso, di un
parcheggio e quanto questo ci innervosisca.
Una critica, appunto, alla società
contemporanea e un desiderio di ritorno ad
un passato semplice e più tranquillo.

COMMENTO

Un racconto molto divertente ma non senza spunti di


riflessioni profondi. Nel finale leggo la felicità per la
liberazione da una società standardizzata e la fuga da una
vita triste e monotona, che sfinisce le persone. Il
protagonista, infatti, dà più peso alla sua tranquillità piuttosto
che al suo lavoro e, quindi, la sua stabilità economica. A
volte, sorridendo, si riflette più di quando si fa piange.
GRANDEZZA DELL’UOMO
Trama

Nel cinquantatreesimo racconto, Dino Buzzati


parla di un vecchio uomo che finisce in prigione
per vagabondaggio e qui racconta ai compagni di
cella la propria storia e il motivo per il quale
veniva chiamato Morro il Grande. Lui un giorno
aveva chiesto l’elemosina ad un ricco mercante
che casualmente aveva il suo stesso nome, il
mercante gli racconta che durante un viaggio in
India anche a lui era capitato di incontrare un
uomo che si chiamava Morro il Grande che veniva
venerato dal popolo per il suo splendido
intelletto, quest’ultimo a sua volta aveva
incontrato il re di un’isola che si chiamava allo
stesso modo. Anche il re aveva conosciuto un
Morro il Grande, un vecchio che passava il tempo
in adorazione e contemplazione di Dio: si tratta
del detenuto.
Grandezza dell’uomo
COMMENTO E TEMI

Questo racconto di Dino Buzzati pone una


domanda spontanea, cos’è che rende grande
un uomo?
Infatti, come si può notare dal racconto, ogni
uomo che è considerato grande in un
contesto può essere non apprezzato in un
altro, questo evidenzia come la
contestualizzazione possa determinare un
differente giudizio nei confronti negli altri.
Un’altra considerazione che a mio avviso
emerge dal racconto riguarda il fatto che una
persona indipendentemente dal contesto e
dal giudizio altrui deve sempre agire secondo
i propri principi e la propria morale.
OCCHIO PER OCCHIO
Trama

Occhio per occhio è un racconto che narra la storia di una famiglia che
dopo aver visto uno spettacolo fa delle riflessioni su ciò che avevano appena
visto ed il tema della vendetta è il punto fondamentale. Proprio una volta
rientrati in casa si accorgono che nell’atrio di quest’ultima passano degli strani
insetti simili a degli scarafaggi neri con una sorta di piccola proboscide che fa
da naso e questi passano appunto dal pavimento ad un incavo del muro e loro ne
restano veramente disgustati che cominciano a riflettere sul da farsi. La soluzione che
ne deriva è quella di ucciderli tramite l’insetticida ma si accorgono che questi insetti
sono in realtà molto resistenti pertanto decidono di far fronte ad altri mezzi. All’inizio
sono restii a cacciarli ma poi Vittoria, uno dei membri della famiglia, decide di
schiacciarli con la sua scarpetta. Delle figure nere si sentono discutere in cima a questa
scala quando in realtà, però, non doveva esserci nessuno se non il nonno che in si era
già allontanato. Pensano, dunque, a dei ladri in casa. Ma si scopre andando avanti con il
tempo che erano due figure nere esattamente uguali a quegli strani scarafaggi che
avevano visto. Erano veramente imponenti con una proboscide lunghissima e nel mentre
che scendevano dalle scale deridevano gli umani chiamandoli addirittura strane scimmie.
La prima a venire fatta fuori fu proprio Vittoria che aveva provato a nascondersi,
venendo derisa da una delle due figure nere, finché trascinandola la colpisce con la sua
proboscide.
Occhio per occhio

TEMI
Il tema principale del brano è molto particolare e consiste
nella vendetta, vendetta che in realtà persino nel nello
stesso racconto viene interpretata in modi diversi. Alcune
posizioni sono favorevoli alla vendetta perché è un
qualcosa di necessario che esiste in ognuno di noi mentre
altre dice che un qualcosa in realtà da vigliacchi.
Occhio per occhio
COMMENTO
Secondo l’interpretazione però di Buzzati stesso, da come si può
vincere dal racconto, la vendetta è un qualcosa di assolutamente
necessario, a cui noi non possiamo assolutamente fare a meno
sia di provare che addirittura proprio di subire. infatti come gli
umani che erano i potenti contro i piccoli scarafaggi che
vengono aggrediti senza realtà alcun motivo, vengono a sua
volta aggrediti e derisi fino a proprio essere uccisi . Tutto ciò è
stato reso benissimo dall’autore con questo colpo di scena
inaspettato di queste due figure nere che sembrano quasi venire
proprio per loro. Dal punto di vista della realtà è impossibile che
ciò avvenga ma ciò viene usato come metafora della vendetta e
di come sia un qualcosa di predestinato a cui noi non possiamo
sfuggire. Ogni nostra azione pertanto ha delle conseguenze a
cui non possiamo sottrarci. i grandi scarafaggi, che vanno in
difesa dei loro “piccoli” potrebbero essere addirittura un loro
alter ego poiché essendo colpiti ingiustamente acquistano potere
e si vendicano dell’ingiustizia.
I SANTI
Trama

Ne “I Santi”, già dall’incipit, l’autore decide di trasportarci in un paradiso


organizzato nei minimi dettagli. La vicenda si svolge attorno a San Gancillo,
un santo che aveva fatto il contadino per tutta la vita e dopo duecento anni circa,
finalmente era stato beatificato. Dopo un breve periodo, dove le persone del
mondo terreno lo elogiavano, si dimenticarono di lui e iniziarono a lodare un nuovo
santo: San Marcolino, al quale dedicarono un cappello costruita accanto all’altare
di San Gancillo. Un mattina Gancillo nota un fattorino che da giorni, consegnava la posta
ai suoi colleghi, ma a lui mai una lettera; così chiese al fattorino cosa consegnasse ogni
giorno agli altri santi avendo come risposta che le cose che consegnava erano delle
lettere da parte del vecchio mondo. Decide così di realizzare un piccolo miracolo, ossia
di far muovere gli occhi al suo ritratto nella chiesa del paese. In quel momento si trova lì
davanti lo scemo del villaggio, che si mette a gridare al miracolo. Tutti accorrono ed
esaminano il ritratto, ma si accorgono che era un comune quadro è che non ci fosse
nulla di strano. San Gancillo, così pensa a un altro miracolo e fa spuntare una rosa dalla
pietra della sua vecchia tomba abbandonata. Il cappellano la vede, ma la scambia per
un’erbaccia e pensa che il custode del cimitero non abbia pulito quella tomba cosi la fa
estirpare. Gancillo allora ridona la vista al cieco che passa davanti al suo altare. Tutti
però attribuiscono il miracolo a san Marcolino, che ha la cappella lì accanto, così fecero
una processione per ringraziarlo. Il povero santo si rassegna, ma una sera gli fa visita di
San Marcolino, dove gli confessa che in realtà è molto meno santo di lui. I due
chiacchierano davanti al camino e Gancillo invita a cena Marcolino.
I Santi
TEMI
Dopo aver letto questo racconto penso che San Gancillo non ha un
interesse collettivo e proprio per questo non è più un modello
religioso, ma più che altro umano visto che, come gli uomini
pensano al proprio quieto vivere, al voler apparire e di
conseguenza essere anche venerati; pure San Gancillo vorrebbero
essere venerato come tutti gli altri suoi colleghi e non sentirsi
inferiore. Farà di tutto per essere ricordato, ma sfortunatamente
tutti i miracoli che compie non gioveranno a lui, quanto più a San
Marcolino che alla fine, gli uomini lo gratificheranno e venereranno
attraverso una processione. Altro aspetto del racconto è che tra i
due protagonisti non si crea un rapporto conflittuale, anzi, i due
parleranno pacificamente davanti un camino aspettando che
l’acqua della pentola bolla accompagnati sempre da Dio, che lo
ritroviamo nel fumo che uscirà dal camino, ma anche nell’oceano
vicino alle casette dei santi, come segno che Dio non lascia da
solo mai nessuno, lo possiamo ritrovare anche nella cose più
“banali” che esistano e inoltre è portatore di pace non solo tra gli
uomini, ma anche tra i santi.
I Santi
COMMENTO
Ho letto il racconto di Dino Buzzati intitolato “I Santi”, dove
ritroviamo ancora una volta la figura di Dio. Un brano a mio
parere molto aggraziato e semplice per quanto riguarda il
linguaggio. Mi piace davvero tanto lo stile di Dino Buzzati, uno
stile semplice ma allo stesso tempo coinvolgente, chiaro e che ti
insegna sempre qualcosa di diverso. In questo brano possiamo
notare come, anche i santi non sono così diversi da noi uomini
del vecchio mondo. Buzzati in questo racconto mette in evidenza
due santi: San Gancillo, un santo poco lodato dagli uomini fino a
diventare sconosciuto, e San Marcolino, colui che è sempre
invocato dalle persone del vecchio mondo.

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