del Moderno
nel Cantone
Ticino
La tutela
del Moderno
nel Cantone
Ticino
Sommario
Prefazione
12
16
Catalogo
18
Architetti e ingegneri
36
Bibliografia
37
38
Ringraziamenti
38
Prefazione
el 2009 il Cantone ha presentato
lInventario dei beni culturali e ha
segnato questo traguardo con una
pubblicazione e una manifestazione organizzata per i cento anni della prima legge
sulla protezione dei monumenti. I risultati
del censimento dei beni culturali, mobili e
immobili, esistenti sul territorio cantonale
possono oggi essere utilizzati in modo concreto. Una banca dati, infatti, non pu essere un mero contenitore di nozioni statistiche. Si tratta invece di uno strumento di
condivisione e di diffusione delle informazioni a vantaggio di un gran numero di
utenti: ricercatori, studenti, pianificatori,
amministratori comunali e, pi in generale,
tutti gli interessati a questo specifico aspetto
del paesaggio ticinese.
Il censimento ha permesso di svolgere
un altro importante compito: verificare e
scegliere i beni meritevoli di essere tutelati
ai sensi della Legge sulla protezione dei
beni culturali del 1997, analizzandone limportanza culturale, la diffusione sul territorio, lo stato di conservazione. Obiettivo:
integrare nellInventario dei beni culturali
edifici e opere darte finora studiati ma
poco valorizzati, quali ad esempio larchitettura Heimatstil, eclettica e storicistica, il
patrimonio rurale o i manufatti di ingegneria civile. Frutto di questo lavoro di ripensamento la lista degli edifici e dei
manufatti progettati dagli architetti che
aderirono tra il 1920 e il 1980 al movimento Moderno e che, con questo indirizzo, incisero profondamente sul tessuto
urbano e territoriale del Cantone. Si tratta
di un patrimonio di grande pregio architettonico e urbanistico, come confermano numerose monografie e pubblicazioni, cos
come la nuova edizione dellInventario
svizzero dei beni culturali dimportanza
nazionale da proteggere in caso di conflitto
armato o catastrofe (2010), elaborato dallUfficio federale della protezione della
popolazione su mandato del Consiglio federale, o i siti internet degli enti turistici
ticinesi, in cui compaiono proposte di itinerari tematici alla scoperta dellarchitettura moderna.
Marco Borradori
Consigliere di Stato
Direttore del Dipartimento del territorio
Adriano Censi
Presidente della Commissione
dei beni culturali
Giuseppe Chiesi
Capo dellUfficio beni culturali
naldi. Allo stesso modo, nellElenco allegato, il grosso delle voci rappresentato
da chiese, cappelle, oratori e rispettivi arredi
sacri, con preminenza di opere romaniche
e del Rinascimento e in seconda battuta del
XVII e XVIII secolo. La selezione dei manufatti protetti rispecchia la legge cantonale
sui monumenti del 19092. Nata segnatamente per impedire la perdita di testimonianze romaniche nel periodo del grande
sviluppo economico ed edilizio che precedette il primo conflitto mondiale, essa sanciva la protezione delle opere aventi pregio
dantichit o darte avocando allo Stato la
Stazione di partenza
della funivia di Cardada,
Orselina
Sotto:
Biblioteca Cantonale,
Lugano
Stabilimento Usego,
Bironico
Sotto:
Villaggio San Michele,
Caslano
cora il volto delle cittadine ticinesi, larchitettura eclettica e Liberty delle case dappartamenti e dei villini dei nuovi quartieri
di Chiasso, Mendrisio, Lugano, Bellinzona,
Locarno. pur vero che in un brevissimo
volgere di anni sarebbero diventati potenziale oggetto di tutela sia quei manufatti
sia i primi esempi dellarchitettura moderna
ticinese degli anni Venti e Trenta, ma la
legge del 1946 restava ancorata allidea del
monumento gi presente nella normativa
del 1909 e il suo campo dazione non sarebbe mai stato spostato pi avanti del
Neoclassicismo.
Un passo avanti verso la moderna definizione del bene culturale era segnato dalla
Convenzione dellAja del 1954, sottoscritta
da molti Paesi dopo la constatazione dei
gravi danni subiti dai monumenti europei
durante la guerra. Fatto salvo linteresse artistico, storico e archeologico, allAja era
posto laccento sul bene come patrimonio
culturale popolare, ne conseguiva un ampliamento delle tipologie tutelabili a oggetti
che possono essere letti come testimonianze
importanti da un settore della popolazione
molto pi ampio dei soli specialisti addetti
allo studio dei monumenti7. La legge ticinese del 1997 ha fatto propria la teoria della
percezione del patrimonio da parte dei cittadini e ha sostituito la dizione di monumento con quella di bene culturale, ivi definito tutto ci che riveste interesse per la
collettivit in quanto testimonianza dellattivit creativa delluomo in tutte le sue
espressioni8. Sono identificati nuovi beni
da proteggere che esulano dallambito tradizionale delle tutele quale ci era presentato
dallElenco di Francesco Chiesa. Sul territorio ticinese, architetture pi prossime a
noi per epoca di realizzazione, che hanno
valore culturale per la popolazione, si trovano tra ledilizia borghese dei secoli XVIII
e XIX, larchitettura eclettica e Liberty dei
primi del Novecento e, infine, nella modernit.
Se premettiamo che per ogni epoca
moderno ci che vicino nel tempo e nel
pensiero, tutte le opere mostrate in questa
pubblicazione fanno parte di un unico
grande capitolo, che non possiamo che definire come quello dellarchitettura moderna. La cultura architettonica del presente
ha, infatti, le sue radici principalmente negli
anni Venti del Novecento, periodo che segna laffermazione del Movimento moderno, i cui princpi, bench contestati nel
Sessantotto, sono tuttora lanima dellarchitettura: il passaggio alla tecnica costruttiva del cemento armato, a nuovi materiali
e nuove tecnologie, il funzionalismo, con
una grande innovazione nella distribuzione
interna dellabitazione, un nuovo concetto
spaziale che privilegia la continuit degli
spazi interni e quella degli interni con
lesterno, unestetica che considera ledificio
tanto pi bello quanto pi rispondente al
suo scopo e pertanto rifiuta la decorazione
Lido,
Locarno
Sotto:
Casa Rocca Vispa,
Ascona
deschi sono gli architetti delle nuove realizzazioni asconesi. Nel 1927 Eduard von
der Heydt incarica larchitetto di Dsseldorf Emil Fahrenkamp di progettare per
lui lAlbergo Monte Verit di Ascona. Sempre nel 1927 larchitetto nativo di Brema
Carl Weidemeyer, dopo essere stato impressionato dalla nuova architettura allesposizione del Weissenhof di Stoccarda,
si trasferisce ad Ascona con lincarico di
costruire il Teatro San Materno per la danzatrice Charlotte Bara. Negli anni a seguire
Weidemeyer progetta diverse case unifamiliari ad Ascona e accanto a lui lavorano altri
architetti che realizzano le opere del primo
Moderno nella regione, segnatamente residenze private, opere destinate a essere conosciute e apprezzate allesterno dei confini
Casa dappartamenti
Domus Pax,
Lugano
10
quanto concerne luso dei materiali da costruzione caratteristici del Paese. Larchitettura organica e lopera di Wright sono
la principale ispirazione per Franco Ponti,
che nelledilizia residenziale unifamiliare
ricupera luso della pietra a vista e del legno.
Con Milo Navone, Ponti valorizza e compone i materiali in organismi articolati attorno al nucleo familiare e sapientemente
collocati nella natura, con spazi aperti sul
paesaggio. A Wright e Aalto guarda Giampiero Mina (Cinema Teatro di Acquarossa,
1955-1956, e pi tardi Chiesa di San Giuseppe ad Arbedo, 1967-1969). Rivolta maggiormente allesperienza neoplastica
lopera di Peppo Brivio. Nelledilizia urbana e in quella industriale protagonista
il tema della separazione tra struttura e tamponamenti, rigorosamente in cemento armato la prima, in materiali leggeri i secondi. Sono sperimentati abbinamenti pi
tradizionali: cemento armato e muratura
intonacata (Casa Albairone a Massagno di
Peppo Brivio, 1955-1956), cemento armato
e mattone paramano (Stazione della funivia
di Cardada a Orselina di Brivio con Ren
Pedrazzini, 1952). Particolarmente interessante il percorso di Rino Tami che spazia
sullarchitettura moderna senza legarsi in
via esclusiva a ununica tendenza. Non
alieno ad adoperare la pietra anche su ampia
scala (Deposito della Maggia SA ad Avegno, 1953), in una prima fase utilizza per i
tamponamenti di preferenza mattoni di silico calcare diffusi nei Cantoni a nord delle
Alpi e il legno (Stabilimento La Fleur a
casa a Novazzano 1963), Luigi Snozzi e Livio Vacchini (Casa patriziale di Carasso
1968-1970), Mario Campi e Franco Pessina
(Casa Filippini a Muzzano 1968-1970),
Giancarlo Durisch (Casa Durisch a Riva
San Vitale 1973-1974). Ed ancora Rino
Tami a sviluppare con coerenza lapplicazione del beton con le sue ultime opere
(Chiesa di Cristo Risorto a Lugano 19711976, Piscina coperta a Cassarate 19691978). Tami mostra per la sua padronanza
del cemento armato soprattutto grazie allattivit di consulente estetico per lautostrada, svolta tra il 1963 e il 1983. Il suo
ruolo gli permette di unire nel materiale i
manufatti di tipo pi tecnico che accompagnano il tracciato della nuova infrastruttura, dai muri di controripa ai ponti, a quelli
che, come i portali delle gallerie, assumono
la valenza di vere opere scultoree nel territorio.
Lesperienza del Moderno prosegue negli anni Settanta con ledilizia scolastica.
Lintroduzione della Scuola media porta
alla costruzione di diverse sedi in cui i progettisti coltivano le personali ricerche facendo proprie le innovazioni didattiche9.
Nelledilizia residenziale invece, se Roberto
Bianconi con le sue tre palazzine bellinzonesi (1971-1973) riprende il Moderno degli
anni Venti, altri giovani architetti come
Bruno Reichlin con Fabio Reinhart sembrano attuare una rilettura dellarchitettura
storica, mentre i riflessi delle opere di nuovi
maestri come Louis Kahn e Carlo Scarpa
sono leggibili nei primi lavori di Mario
Botta.
Estendere le tutele cantonali alle testimonianze della cultura locale qui presentate
era un obiettivo da raggiungere assolutamente. Dal confronto della scelta con i regesti dellarchitettura ticinese moderna
pubblicati nel corso degli anni, per prima
lopera di Peter Disch del 1983, dove sono
state pazientemente catalogate le opere del
periodo che costituisce ora il nostro oggetto
desame, si nota che parecchi edifici importanti non compaiono nellelenco10. Per cominciare spicca lesiguit numerica degli
oggetti del primo sottocapitolo, nel quale
Disch inserisce 28 opere. Alcune sono oggi
irrimediabilmente compromesse, altre distrutte gi da parecchi anni come Casa
Rocca Vispa ad Ascona, la pi interessante
delle residenze progettate da Weidemeyer,
ma altre, come il Lido di Locarno e la Cli-
nica San Rocco di Lugano si sarebbero potute ancora salvare. Lo stesso discorso vale
per opere egregie degli anni Cinquanta: la
stazione di Cardada di Brivio a Orselina,
lo stabilimento Usego dei Tami a Bironico,
la casa La Panoramica di Camenzind a Lugano, Casa Andina a Tegna di Tami (pi
nota come Villa Fischer), come pure per
Casa Solatia a Lugano dei fratelli Tami e
per la casa di Botta a Viganello, il cui destino oggi incerto.
Certamente in futuro lelenco qui proposto dovr essere aggiornato. Inoltre non
bisogner dimenticare larchitettura regionalista degli anni Quaranta, che sar oggetto di un altro specifico elenco. Si dovranno infine identificare e proteggere nelle
opere ticinesi degli anni Ottanta le tracce
dellinsegnamento di altri maestri, come
per esempio Aldo Rossi. Sono questi gli
impegni che attendono lUfficio dei beni
culturali in un tempo non lontano.
Riccardo Bergossi
Architetto
Ricercatore Archivio del Moderno, Mendrisio
NOTE
1) Francesco Chiesa, Monumenti storici e opere darte
11
Stazione
Radio Monte Ceneri,
Bironico-Rivera
12
alla scuola di Salvisberg presso il Politecnico di Zurigo, iniziano a progettare seguendo, in maniera pi o meno franca e
decisa, i suggerimenti della nuova scuola
architettonica.
Laffermazione del Moderno avviene nei
due decenni che seguono la fine della
guerra, contrassegnati da un rapido sviluppo economico e demografico: grazie
allattivit di architetti come Rino Tami,
Alberto Camenzind, Augusto Jggli, si affermano un nuovo modo di abitare, nuove
tipologie di edilizia pubblica, nuovi materiali e tecniche costruttive, una nuova cultura territoriale e architettonica che gradualmente si diffonde non solamente nelle
aree urbane, ma prende piede anche nelle
pi remote periferie delle valli. questo,
senza alcun dubbio, un momento decisivo
nella storia culturale recente. Allinterno
degli insediamenti storici molto si trasforma
e molto si demolisce, in nome di un progresso inarrestabile; vengono ricavate ampie
Sotto:
Cinema Corso,
Lugano
13
prendere non solamente i suoi valori formali, talvolta del tutto secondari, ma soprattutto la sua intrinseca forza e cultura
progettuale, il suo valore eversivo e talvolta
utopico, lincisivit territoriale conclamata,
perseguita e qualche volta concretizzata.
Per valutare e per proteggere questo singolare patrimonio, pertanto necessario
elaborare gerarchie di valori evidenti, stabiliti per quanto possibile sulla base di criteri chiari e condivisi. Tale aspetto va
sottolineato: per questi oggetti, pi che per
molti altri, la tutela deve avvenire con una
strategia possibilmente corale e concordata.
una constatazione scontata e certamente
applicabile anche ad altre categorie di monumenti, tuttavia bene ricordarla perch
la patrimonializzazione del Moderno esige
specialmente lapprezzamento generale e
comune dellidea progettuale originaria,
con tutte le sue fragilit e incertezze. Solamente con questo approccio si pu superare lintrinseca contraddizione di questa
concezione architettonica, dove la trasformazione prevale sulla conservazione, lattualizzazione funzionale e tecnica sulla
salvaguardia.
con questi intendimenti che da tempo
lUfficio e la Commissione dei beni culturali sono attenti alla necessit di conservazione degli edifici appartenenti al
movimento Moderno. Le prime pratiche
per la protezione del Punto Franco di Balerna, della Biblioteca cantonale di Lugano,
del Teatro San Materno di Ascona (gli ultimi due protetti nel 1996), del Deposito
Usego di Bironico (che purtroppo non ha
potuto essere conservato, come anche della
14
stazione di partenza della funivia di Cardada) risalgono alla seconda met degli
anni Ottanta del Novecento. A partire dal
2000 lUfficio, daccordo con la Commissione, mentre prendeva corpo lInventario
dei beni culturali, iniziava ad approfondire
in maniera sistematica le conoscenze su
questo patrimonio, promuovendo specifiche indagini preliminari e prendendo nel
contempo contatto con la sezione ticinese
della Federazione Architetti Svizzeri
(FAS), che aveva proposto un primo elenco
di edifici da tutelare. Nel 2006, rispondendo a uninterrogazione parlamentare significativamente intitolata Architettura
moderna: quale valore? che chiedeva un
riconoscimento e una tutela per le opere
pi importanti, il Consiglio di Stato affermava che gli edifici e i manufatti del Moderno sono senza alcun dubbio meritevoli
di adeguata protezione perch testimonianze di un periodo fecondo della cultura
architettonica in Ticino. Nel contempo
lautorit cantonale segnalava che lUfficio
e la Commissione avevano rassegnato un
primo rapporto con allegato un elenco di
edifici da proteggere sul piano cantonale,
che costituiva uniniziale e ancora provvisoria piattaforma programmatica su cui
fondare la politica di protezione in questo
settore. Tale documento il fondamento su
cui da allora si operato, da una parte approfondendo le conoscenze su singoli edifici, dallaltra valutando anche limpatto
pianificatorio ed economico che queste tutele comportano. Non si mancato inoltre
di proporre ai Comuni, nellambito delle
procedure pianificatorie, numerosi altri
Casa Graf,
Vezia
A sinistra:
Scuola Media,
Morbio Inferiore
Giulio Foletti
Caposervizio Inventario
dellUfficio beni culturali
15
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Case
Casa
dappartamenti Poretti
dappartamenti Amad
dappartamenti Domus Pax
dappartamenti La Rotonda
dappartamenti Albairone
Torre
dappartamenti Giuliana
dappartamenti Fercasa
popolare dappartamenti
patriziale
dappartamenti Terenzio
dappartamenti
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
Casa
e studio Sciaredo
Chiara-Oppenheimer
Balmelli
Grelling-Tuja
Rotalinti
Corinna
Citron
Graf
Bucerius
Koerfer
e atelier Filippini
Bianchi
e atelier Durisch
Tonini
Bianchetti
Rotonda
Case unifamiliari
Lugano-Barbengo
Ascona
Rovio
Ascona
Bellinzona
Breggia-Morbio Superiore
Carona
Vezia
Brione sopra Minusio
Ascona
Muzzano
Riva San Vitale
Riva San Vitale
Torricella-Taverne
Locarno
Stabio
Edifici scolastici
Bellinzona
Chiasso
Locarno
Lugano-Viganello
Riva San Vitale
Melano
Balerna
Stabio
Losone
Morbio Inferiore
Locarno
16
Nota al catalogo
Il catalogo riporta
il Comune-Sezione
lindirizzo
il numero di mappale
il numero della scheda del Sistema informativo
dei beni culturali del cantone Ticino (SIBC)
la denominazione delledificio/manufatto
la data di costruzione (quando possibile
indicato il periodo delleffettiva edificazione,
in altri casi la data comprende anche la fase
di progettazione)
il nome dellautore
Edifici industriali
Balerna
Monteceneri-Rivera, Monteceneri-Bironico
Avegno Gordevio-Avegno
Personico
Strutture alberghiere
Ascona
Lugano
Edifici di culto
Sorengo
Arbedo-Castione
Lugano
Strutture viarie
Biasca
Torricella-Taverne, Ponte Capriasca
Airolo
Airolo-Chiasso
17
Case dappartamenti
Allinizio del Novecento anche in Ticino nei
borghi e nelle cittadine di maggiore importanza furono costruite case dappartamenti
per la media e alta borghesia. Con il rapido
sviluppo economico e sociale della seconda
met del XX secolo si impose la necessit di
edificare abitazioni sociali a basso costo: la
cultura architettonica del Moderno ebbe
modo di applicarsi in questa particolare tipologia edilizia, elaborando progetti che ancora oggi sorprendo per le loro qualit spaziali e funzionali.
Lugano
Via Lambertenghi 6
Mapp. 1704
SIBC 770
Lugano
Via Curti, 19-19a
Mapp. 485
SIBC 771
Casa dappartamenti Amad
1933
Orfeo Amad
Lugano
Salita Bossoli 7
Mapp. 1705
SIBC 772
Casa dappartamenti Domus Pax
1934
Augusto Guidini jr
18
Lugano
Via R. Manzoni 8
Mapp. 918
SIBC 773
Massagno
Via Ceresio 5-9
Mapp. 620
SIBC 784
Lugano-Castagnola
Via Delle Scuole 1
Mapp. 1290
SIBC 775
Lugano-Castagnola
Via del Tiglio 3
Mapp. 41
SIBC 6425
Casa Torre
1956-1958
Rino Tami, Peppo Brivio,
Walter Georg Krsi
19
Novazzano
Via Torraccia 9
Mapp. 513
SIBC 788
Casa dappartamenti Fercasa
1965-1966
Alberto Finzi, Paolo Zrcher
Lugano
Via Torricelli 2-6
Mapp. 2081
SIBC 777
Casa popolare dappartamenti
1966-1967
Dolf Schnebli, Isidor Ryser
Bellinzona
Via Galbisio 23
Mapp. 3334
SIBC 786
Casa patriziale
1967-1970
Luigi Snozzi, Livio Vacchini
Bellinzona
Via Vallone 17-25
Mapp. 396, 4708, 4709, 4710
SIBC 789, 10375
Case dappartamenti Terenzio
1971-1972
Roberto Bianconi, Walter Ruprecht
20
Bellinzona
Via San Gottardo 64
Mapp. 533
SIBC 787
Casa dappartamenti
1971-1972
Roberto Bianconi, Walter Ruprecht
Case unifamiliari
Le grandi ville immerse in lussureggianti
parchi caratterizzavano il paesaggio urbano
e periurbano del Ticino ottocentesco e dinizio Novecento: con larrivo del benessere
economico, anche la media borghesia ebbe
la disponibilit economica e la volont di
realizzare case unifamiliari, emblema del
successo raggiunto. Fu proprio nella proget-
Lugano-Barbengo
Via alla Chiesa 3
Mapp. 707
SIBC 8632
Ascona
Via Collinetta 73
Mapp. 1550, 2942
SIBC 279
tazione di queste abitazioni che molti architetti trovarono lavoro, affinando e sperimentando, spesso con esiti assai felici, il loro
linguaggio.
Casa Chiara-Oppenheimer
1935
Carl Weidemeyer
21
Rovio
Via San Vigilio
Mapp. 362
SIBC 790
Casa Balmelli
1956-1957
Tita Carloni, Luigi Camenisch
Ascona
Sentiero Roccolo 11
Mapp. 1050
SIBC 281
Casa Grelling-Tuja
1960-1961
Richard J. Neutra
Bellinzona
Via Sasso Corbaro 5
Mapp. 1805
SIBC 791
Casa Rotalinti
1960-1961
Aurelio Galfetti
Breggia-Morbio Superiore
Via Lecch
Mapp. 314
SIBC 792
Casa Corinna
1962-1963
Peppo Brivio
22
La casa si adagia scalarmente sul terreno roccioso e in pendenza, relazionandosi abilmente con la vicina chiesa
romanica di San Vigilio. In questo edificio
larchitetto traduce con felice e personale
ispirazione la lezione dellarchitettura organica (integrazione nel sito; adeguamento al terreno su pi livelli; profilo dei
tetti frastagliato; materiali costruttivi naturali) pur prestando grande attenzione
alle esperienze razionaliste (pianta compatta e lineare; spazi modulari).
La villa, una delle due uniche opere costruite in Ticino dall'architetto Neutra,
inserita in uno splendido parco. organizzata su due livelli: camere degli ospiti e
servizi nello zoccolo; soggiorno e camere
padronali al primo piano. Laccento
posto sulla volont di relazionare gli interni con il paesaggio aperto dellalto lago
Maggiore e sulla fluida disposizione degli
spazi caratterizzati da raffinati dettagli architettonici.
Carona
Via Canavaa 6
Mapp. 893
SIBC 10499
Vezia
Via alla Ressiga 1
Mapp. 179
SIBC 793
Ascona
Via Ludwig 26
Mapp. 1254
SIBC 280
Casa Citron
1963-1964
Atelier 5
Casa Graf
1963-1966
Franco Ponti
Casa Bucerius
1965-1966
Richard J. Neutra
Casa Koerfer
1964-1967
Marcel Breuer, Herbert Beckhard
23
Muzzano
Via al Teglio 7
Mapp. 659
SIBC 575
Casa e atelier Filippini
1968-1970
Mario Campi, Franco Pessina, Niki Piazzoli
Torricella-Taverne
Via Sottochiesa 5
Mapp. 828
SIBC 5077
Casa Tonini
1972-1974
Bruno Reichlin, Fabio Reinhart
24
Locarno
Via Zoppi 10
Mapp. 3902
SIBC 10486
Stabio
Via Pietane 12
Mapp. 1837
SIBC 10488
Casa Bianchetti
1975-1977
Luigi Snozzi
Casa Rotonda
1981-1982
Mario Botta
Edifici scolastici
A partire dagli anni 50 del Novecento, le
riforme pedagogiche nel sistema scolastico
ticinese e la rapida crescita demografica imposero lurgente costruzione di molti nuovi
edifici scolastici. La progettazione dovette
tenere in debito conto le nuove concezioni
educative, pi libere e comunitarie e di conseguenza le nuove esigenze funzionali.
Bellinzona
Via Lavizzari 3
Mapp. 4012
SIBC 249
Scuola Media (ex Ginnasio)
1956-1958
Alberto Camenzind, Bruno Brocchi
25
Chiasso
Via Simen 7
Mapp. 733
SIBC 10430
Scuola materna
1962-1964
Flora Ruchat, Antonio Antorini,
Francesco Pozzi
Locarno
Via Varesi 30
Mapp. 3873
SIBC 10432
Scuola Media (ex Ginnasio)
1963-1964
Dolf Schnebli, Ernst Engeler,
Isidor Ryser, Bernhard Meier
Lugano-Viganello
Via Bottogno 1
Mapp. 94
SIBC 10434
Scuola materna
1969-1970
Aurelio Galfetti, Flora Ruchat,
Ivo Trmpy
26
Il complesso comprende oltre alla palestra e agli articolati spazi esterni destinati
al gioco e allattivit allaria aperta, due tipologie di scuola, materna ed elementare.
Le generose dimensioni dei volumi e le
studiate percorrenze disegnano un intero
comparto, espressamente dedicato alledilizia scolastica, che dialoga con ladiacente
nucleo. Le singole unit didattiche sono
definite da strutture in calcestruzzo armato, con tamponature in muratura tradizionale.
Melano
Via delle Scuole 15
Mapp. 698
SIBC 13362
Balerna
Via Carlo Silva 1
Mapp. 1493
SIBC 796
Stabio
Via Pozzetto 3
Mapp. 916
SIBC 6781
Losone
Via Primore 13
Mapp. 2687
SIBC 798
Centro scolastico
1972-1973
Marco Krhenbhl, Tino Bomio
Scuola materna
1971-1974
Ivano Gianola
Centro scolastico
1972-1974
Tita Carloni
Scuola media
1973-1975
Livio Vacchini, Aurelio Galfetti
27
Morbio Inferiore
Via Franscini 30
Mapp. 662
SIBC 426
Scuola media
1972-1977
Mario Botta
Locarno
Via delle Scuole 10
Mapp. 5061
SIBC 10485
Scuola elementare
1972, 1974-75, 1979
Livio Vacchini
Ledificio principale perfettamente allineato al limite del bosco e alla zona edificata. Completano il complesso la
palestra, che si articola con il corpo principale attraverso un anfiteatro, e la casa
del custode. Si tratta di unarchitettura
modulare e monumentale, in calcestruzzo
Leca a vista. Allinterno prevalgono elementi prefabbricati in cemento (cassettoni; mattoni) in contrasto con qualsiasi
modello tradizionale.
Bellinzona
Piazza Governo 7
Mapp. 962
SIBC 13363
28
Bellinzona
Piazza Collegiata 3
Mapp. 1280
SIBC 799
Lugano
Via Pioda 10-12
Mapp. 372, 375
SIBC 11967
Lugano
Via Magatti 2
Mapp. 275
SIBC 6574
Lugano
Via Pretorio 13
Mapp. 336
SIBC 5090
Palazzo Macconi
1973-1975, 2000
Livio Vacchini, Alberto Tibiletti
29
Edifici industriali
Lindustria nel cantone Ticino ebbe uno sviluppo modesto ed episodico, rafforzandosi
solamente dopo la met del Novecento.
Anche in questo settore larchitettura del
Moderno trov modo di esprimersi, applicando in maniera creativa tecniche (in particolare il cemento armato) e linguaggi
innovativi. In questo settore occorre anche
Balerna
Via Magazzini Generali 14
Mapp. 898
SIBC 395
Monteceneri-Rivera, Monteceneri-Bironico
Mapp. 1424, 1360
SIBC 9803, 9804
Antenna e stazione Radio Monte Ceneri
1932-1933
Robert Dick, Hermann Stoll (?)
Avegno Gordevio-Avegno
Strada cantonale
Mapp. 851
SIBC 10484
Deposito delle Officine idroelettriche
della Maggia
1953-1955
Rino Tami
30
Personico
Mapp. 878
SIBC 800
Centrale elettrica Biaschina
1962
Augusto Jggli, Giovanni Lombardi,
Giuseppe Gellera
Strutture alberghiere
Lindustria del turismo nel Ticino, avviatasi
nella seconda met dellOttocento, si consolid nella prima met del Novecento: ad
attirare furono la natura incontaminata e i
panorami alpini e lacustri. La crescita economica delle citt, in particolare di Lugano,
e gli spostamenti resisi pi celeri grazie alla
ferrovia e alla costruzione dellaeroporto di
Ascona
Via Collina 84
Mapp. 1772
SIBC 282
Lugano
Via Serafino Balestra 19
Mapp. 496, 497
SIBC 779
31
Edifici di culto
La costante crescita demografica indusse alcune comunit cattoliche del Cantone a costruire nuovi edifici di culto, pi capienti
degli antichi oratori e chiese parrocchiali.
Larchitettura del Moderno, libera da tradizioni tipologiche secolari, ben si prest per
Sorengo
Via SantAnna 1
Mapp. 630
SIBC 806.1
Arbedo-Castione
Via Mulino Rosso
Mapp. 1095
SIBC 7679
Chiesa parrocchiale di San Giuseppe
1967-1969
Giampiero Mina
Lugano
Via Giacomo Brentani 1
Mapp. 688
SIBC 863
Chiesa parrocchiale di Cristo Risorto
1974-1975
Rino Tami
32
Strutture viarie
Sempre pi sollecitata alla crescita del traffico motorizzato, anche la rete viaria cantonale e nazionale sub, specialmente nella
seconda met del Novecento, un notevole
rinnovamento. Lintervento che incise maggiormente e modific il territorio del Ticino
fu la nuova dorsale autostradale: in questo
caso la collaborazione tra ingegneri e larchi-
Biasca
Pasquerio
Mapp. 3107, 5516
SIBC 801
Il manufatto in cemento armato, costruito per sostituire un ponte stradale distrutto dallalluvione dellagosto del 1951,
caratterizzato da un sottile arco allungato che tocca al centro la soletta carreggiabile, sostenuta da una lunga serie di
cavalletti. Lelegante e slanciato manufatto, indubbiamente debitore della lezione delling. Robert Maillart,
caratterizza il paesaggio fluviale della
media valle del Vedeggio.
Airolo
Fieud
Mapp. 3848
SIBC 10483
tetto Rino Tami permise di realizzare unopera di assoluta coerenza e valore, dove le
tecniche costruttive e le concezioni architettoniche proprie del Moderno trovarono piena
e brillante espressione.
Viadotto
1952
Walter Georg Krsi
Viadotto di Fieud
1967
Giovanni Lombardi
33
Airolo-Chiasso
Mapp. vari
SIBC vari
Autostrada A2 (manufatti significativi)
1963-1983
Rino Tami
Ascona
Via San Materno 3
Mapp. 991
SIBC 278
Lugano
Viale Cattaneo 6
Mapp. 383
SIBC 781
Biblioteca Cantonale
1939-1941
Rino Tami, Carlo Tami
34
Acquarossa-Corzoneso
Corzoneso Piano
Mapp. 433
SIBC 802
Lugano
Via Pioda 4-6
Mapp. 351, 2273, 2659
SIBC 782
Lo stabile, che riveste una grande importanza nella cultura della Svizzera
Italiana, fu progettato seguendo un modulo esagonale. unimpostazione che risponde in modo magistrale alle differenti
esigenze tecniche e funzionali (sale di registrazione e di trasmissione, auditorium,
archivi, caffetteria ecc.). Il risultato un
insieme di volumi articolati, che crea feconde relazioni spaziali tra interno e
esterno, dove si manifesta con evidenza
linfluenza dellarchitettura organica wrightiana.
Lugano
Via G. Canevascini
Mapp. 2178
SIBC 783
Bellinzona
Via Mirasole 20
Mapp. 156
SIBC 804
Cinema-Teatro
1956
Giampiero Mina
Bagno pubblico
1968-1970
Aurelio Galfetti, Flora Ruchat,
Ivo Trmpy
35
Architetti
e ingegneri
36
Amad
Antorini
Atelier 5
Beckhard
Bernasconi
Bianconi
Bomio
Botta
Brenni
Breuer
Brivio
Brocchi
Camenisch
Camenzind
Campi
Carloni
Dick
Durisch
Engeler
Fahrenkamp
Finzi
Franconi
Galfetti
Gellera
Gianola
Guidini
Jggli
Krhenbhl
Krsi
Lombardi
Maillart
Meier
Mina
Neutra
Pessina
Piazzoli
Ponti
Pozzi
Reichlin
Reinhart
Ruchat-Roncati
Ruprecht
Ryser
Schnebli
Snozzi
Stoll
Tami
Tami
Tentori-Klein
Tibiletti
Trmpy
Vacchini
Van Kuyk
Weidermeyer
Witmer
Witmer-Ferri
Zrcher
Orfeo
Antonio
Herbert
Ferdinando
Roberto
Tino
Mario
Ettore
Marcel
Peppo
Bruno
Luigi
Alberto
Mario
Tita
Robert
Giancarlo
Ernst
Emil
Alberto
Giuseppe
Aurelio
Giuseppe
Ivano
Augusto
Augusto
Marco
Walter Georg
Giovanni
Robert
Bernhard
Giampiero
Richard J.
Franco
Niki
Franco
Francesco
Bruno
Fabio
Flora
Walter
Isidor
Dolf
Luigi
Hermann
Carlo
Rino
Georgette
Alberto
Ivo
Livio
Francesco
Carl
Hans
Silvia
Paolo
1908-1979
1936
fondato nel 1955
1926-2003
1897-1975
1939
1940-1999
1943
1884-1955
1902-1981
1923
1927
1919-2011
1914-2004
1936-2011
1931
1935
1940
1885-1966
1931
1901-1969
1936
1925-1976
1944
1895-1970
1911-1999
1941
1890-1969
1926
1872-1940
1933
1923-2002
1892-1970
1933
1934-2010
1921-1984
1935
1941
1942
1937
1922-2008
1930
1928-2009
1932
1882-1932
1898-1993
1908-1994
1893-1963
1933
1937
1933-2007
1923-2009
1882-1976
1907-1986
1907-1993
1935
Bibliografia ragionata
Questa bibliografia raccoglie una scelta di opere e articoli che trattano il Moderno con uno sguardo
generale: salvo rare eccezioni non sono riportate le monografie dedicate ai singoli architetti e
ingegneri.
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Ringraziamenti
Si ringraziano i proprietari di edifici, gli studi di architettura e di ingegneria che hanno gentilmente
fornito informazioni e messo a disposizione le immagini.
Abbiamo inoltre potuto contare sulla disponibilit dellArchivio del Moderno di Mendrisio, del Museo
Comunale dArte Moderna di Ascona e della Fondazione architetti ticinesi.
Si ringraziano in particolare i membri della Commissione cantonale dei beni culturali e larchitetto
Angela Riverso Ortelli.
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La tutela
del Moderno
nel Cantone
Ticino
Redazione
Giulio Foletti, Katja Bigger, Miriam Filipponi
Concetto grafico e impaginazione
Stefano Soldini, Novazzano
Stampa
Tipografia Torriani, Bellinzona
Tiratura
1000 copie
Dipartimento del territorio 2012