Sei sulla pagina 1di 168

Politecnico di Torino, Facolt di Architettura I

TESI DI LAUREA SPECIALISTICA


ArchHettura (costruzione)

ARCIDTETrURA PARASSITA
passato p resen te futuro

ALBERTO MINERO

relatore
MATTEO ROBIGUO
Grazie alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato e che ha
sempre creduto in me.

Grazie Matteo e i ragazzi di TRA, per la disponibilit e l'ospitalit


durante i mesi di lavoro.

Grazie alla t?f di Delft e al Politecnico di Torino, per l'ispirazione


e l'esperienza formativa.
ARCHITETTURA PARASSITA
passato presente futuro
introduzione 11

PASSATO 19

stratificazione della citt 23


crisi e parassit ism o contemporaneo 49

PRESENTE 63
endoparassita 67
ectoparassita 81
parassitoide 95

FUTURO 121
parassita [pa-ras-s-ta] agg., s.(pl.m. -ti)

agg.
1 bio/. Di organismo che vive parzialmente o totalmente
a spese di un altro individuo (detto ospite): insetti p.;
piante p.
2 fig. Che non produce e vive alle spalle di altri SIN
sfruttatore: parenti p.; im produttivo, socialmente inutile:
enti p .

s.m.
1 bio/. Organismo parassita Il p. domestici, cimici , pulci,
pidocchi, ecc.
2 fig. (anche f.} Persona che vive a spese altrui, sfrut-
tando gli altri; pi in generale, persona oziosa, che vive
a carico della societ
3 te/ecom. Disturbo nelle radiocomunicazioni
sec.XV

Sabatini Caletti - Dizionario di lingua italiana


8 l
"Parassita. Organismo animale o vegetale che
vive sopra o dentro un altro organismo di specie diversa,
detto ospite, e trae da esso i mezzi per la propria sussi-
stenza, con proprio beneficio e danno per l'ospite. Il pa-
rassita non si limita a nutrirsi a spese dell'ospite, ma uti-
lizza quest'ultimo come propria nicchia ecologica e gli
affida in parte o totalmente il compito della regolazione
dei rapporti di entrambi con l'ambiente esterno. l paras-
siti sono per definizione patogeni, attualmente o poten-
zialmente. Si distinguono parassiti facoltativi, che pos-
sono vivere anche indipendentemente dall'ospite, e pa-
rassiti obbligati, che dipendono strettamente dall'ospite
per le proprie necessit. L'ospite a sua volta pu essere
permanente, quando tutto il ciclo biologico del parassita
si svolge a spese dell'ospite stesso, o temporaneo,
quando tale ciclo limitato a un solo stadio di sviluppo.
Si parla inoltre di ectoparassiti, che conducono vita pa-
rassitaria a contatto della superficie esterna dell'ospite
(per esempio, i pidocchi, le pulci, vari acari, le zecche,
ecc.), e di endoparassiti, che vivono invece all'interno
del corpo dell'ospite (protozoi, vermi, ecc.)."

Enciclopedia Treccani
10 l introduzione
(r.ARCHITETTURA PARASSITA passato presente tuturo "

un'analisi che riguarda la riscrittura del tessuto


urbano e l'architettura PARASSITA, focalizzan -
dosi sul significato in termini di riciclaggio, so-
vrascrittura e riuso di spazi e di strutture.

Identificando la citt come un NUOVO PAE-


SAGGIO su cw in ter venire in alternativa al con-
sumo del suolo.

mconsiderando la realt ARCHITETTONICA


come TETTONICA .

In un processo di densificazione mutualistica


in cui il vecchio e il nuovo possano trarre vantag-
gio l'uno dall'altro.

architettura parassita l 11
DDDDDDD
OODDDDDD o
onnnonnnnnn
ARCHITETTONICA

TETTONICA

12 l introduzione
ROOF-TOP

MOUNTAIN-TOP

architettura parassita l 13
L 'obiettivo sottolineare quanto debba la storia degli in-
sediamenti alla modifica e stratificazione delle architettu-
re; metodo che se applicato oggi potrebbe risolvere il pro-
blema dell'espansione delle citt senza dover ricorrere alla
costruzione di nuovi isolati e quartieri; oltre a rappresenta-
re un 'occasione e uno stimolo per promuovere diversit
nei modi di vivere e abitare, rompendo le barriere dell'ha-
bitat urbano, inserendosi come elemento di disturbo.

Il termine "parassita " trae origine dalla cultura greca: il


parsitos (commensale, o meglio para ''presso, accanto " e
sitos "cibo") era il titolo, ai tempi con accezione positiva,
che vem"va dato ai ministri, soliti oziare accanto ai magi-
strati, la cui funzione era quella di raccogliere la porzione
di grano per gli Dei, che veniva riposta nel parasikon, il
granaio pubblico.

Successivamente, nella cultura romana, il termine cambi


significato diventando aggettivo per definire coloro che
vivevano mantenuti presso le ricche famiglie, allietando
padroni e commensali durante il giorno e durante i ban-
chetti. n termine divenne prevalentemente un aggettivo

14 l introduzione
con connotazione negativa e venne utilizzato dalla
scienza per descrivere quegli esseri viventi che vivono
sfruttando le risorse di "corpi ospitanti".
Nello stesso modo, in architettura, si assistito ad un forte
cambiamento nella percezione del riciclaggio: da risorsa
primaria a strategia da evitare, preferendo altri metodi di
espansione (non densificazione!) della citt.

La zonizzazione e la regolamentazione dell'edilizia, hanno


portato a trasformare la stratificazione e il RIUSO degli
spazi in un ABUSO.

Ma nella cultura del XX secolo, il secolo della globalizza-


zione e dell'uniformazione del vivere e dell'abitare la citt,
che il parassita ha ripreso il suo valore positivo, come ele-
mento di disturbo, un rumore, capace di interrompere la
monotonia, portare vantaggi e risolvere problemi altrimenti
irrisolvibili, come la "stanza in pi".

"ll parassita un operatore differenziale del cambiamento.


Egli eccita lo stato di un sistema: il suo stato di equWbrio
(omeostatico), lo stato presente dei suoi scambi e delle sue

architettura parassita l 15
circolazioni, l'equilibrio della sua evoluzione, il suo stato
termico, il suo stato informazionale. Lo scarto prodotto
assai debole, e non lascia prevedere, in generale, una tra-

sformazione, n quale trasformazione. L 'eccitazione fluttua


e cosi la determinazione." Cosi Michel Serres, filosofo fran -
cese, definisce il parassita: operatore del cambiamen-
to.

16 l introduzione
architettura parassita l 17
'
Anche se non ufficialmente riconosciuto, in ar-
chitettura il concetto di parassita legato all'immagine
di piccoli edifici costruiti sui tetti, negli anfratti, appesi,
ancorati, infilati e incastrati tra e su di altri edifici. Imma-
gini che riportano ai progetti di avanguardia nordeuro-
pei, ai progetti d i sperimentazione per le case self-made
e per i ripari di "fortuna" e che ricordano le case sugli
alberi, il ri uso dei container e la plug-in architecture, ma
considerare l'architettura parassita come frutto di una
nuova moda che arriva dai paesi nordici risulta riduttivo.

In senso pi ampio la definizione di parassitismo archi-


tettonico non legata solo ai sopracitati casi: si pensi
ad esempio alle soprelevazioni dei palazzi nei centri sto-
rici, fenomeno comunissimo anche se meno "estrover-
so" e comunicativo dei moderni plug-in; si pensi alle cit-
t antiche, alle rovine riutilizzate e "riconquistate" dalla
citt; si pensi a tutte quelle forme di riuso di spazi, inter-
ni ed esterni, al recupero d i materiali da costruzione, alla
tendenza di densificare le citt, all'autocostruzione.

Il parassitismo di spazi e costruzioni stato utilizzato


come strategia primaria fin dalla nascita dei primi inse-
diamenti. Come nelle slum e nelle favelas, costruite se-
condo la logica "dell'aggiunta" seguendo come regola
unica la necessit e il minimo sforzo.

architettura parassita l 23
La definizione di necessit recita: "esigenza, bisogno
assoluto di qualcosa" ma anche "miseria", "povert" e
"mancanza di mezzi". In filosofia il termine necessit
da sempre stato legato a doppio filo con il determ ini-
smo, che la definisce come "il fatto per il quale tutto ci
che o che accade debba essere cos e non altrimenti''.
Spesso funziona come "motore" per il raggiungimento e
il com pimento dei bisogni, secondo una logica determ i-
nata di causa-effetto.

La risposta a questa spinta della necessit, applicata


nello sviluppo degli insediamenti (siano essi citt, villag-
gi o periferie), ha portato alla strategi a del riciclaggio e
del parassitismo. l primi insediamenti dovevano, fin da
subito, risolvere il problema della sicurezza. l pericoli
esterni, rappresentati dapprima da animali e successi-
vamente da altre civilt, indusse la maggioranza dei po-
poli ad adottare come soluzione la cinta muraria. Il muro
rappresentava il limite "invalicabile" e port al modello
della citt densa, com patta, che cresce in altezza e che
sfrutta ogni spazio a sua disposizione.

24 l passato
Dentro le mura per la citt era viva, in crescita, perci
la necessit d i costruire portava a una densificazione
sempre maggiore, con conseguente uso di tetti, anfratti,
e ri uso di strutture abbandonate, fagoc itandole come in
un sistema organico; fino alla completa saturazione.

Questo modello di insed iamento risponde alla descri-


zione d 'impronta costante e densit crescente.

architettura parassita l 25
l

-
- .- \.~ -
4

26 l passato
La citt cresce all'interno delle mura.
Le mura proteggono le cascine ed i campi,
che con l'espandersi della popolazione la-
sciano spazio a nuove costruzioni, dapprima
basse, poi sopraelevate, fino alla completa
saturazione.

architettura parassita l 27
' ',

'

Sviluppo murario di Roma nel 1700'.


E' evidente la grande quantit di spazio in-

cluso tra le mura.

~~Tipografia di Roma" - Gianbattista No/li


1748

28

l ....
-~
-o<.


......
l~.... .

Estensione della citt fino al completo riem-
pimento delle mura e successiva espansio-
ne "incontrollata".
Foto aerea di Roma - GoogleMaps
Un vecchio edificio, per quanto di pregio, rappresentava
sempre l'occasione di un riuso: quando possibile si agi-
va demolendo e ricostruendo, riutilizzando i materiali e
- molto spesso - mantenendo le fondazioni (si veda ad
esempio il grandissimo numero di chiese costruite su
tem pii romani o chiese pi antiche, ma anche i palazzi di
moltissime citt, ad esempio Torino, in cui le fognature
romane sono state utilizzate come fondamento dei pa-
lazzi seicenteschi e settecenteschi}; in mancanza di ri-
sorse si agiva andando a riempire gli spazi, completan-
doli con elementi semplici, spesso attraverso l'autoco-
struzione (come nelle case di ringh iera, i cui ballatoi
rappresentano l'occasione per la "stanza in pi", gene-
rando "fantasiose" strutture in legno o materiali poveri).

Il parassita trasforma la citt e le strutture consideran-


dole infrastrutture: la superficie architettonica diventa
superficie tettonica. La preesistenza diventa nuovo suo-
lo da "colonizzare" e utilizzare.

32 l passato
-
--=
l
--
--

Casa di ringhiera - Torino


.,
Esempi di queste "colonizzazioni" sono tutt'ora visibili.
Alcun i simboli delle nostre citt, tutelati e "intoccabili"
nell'immaginario collettivo, sono in realt nati dalla stra-
tificazione e dal parassitismo.

Il ponte Vecchio di Firenze, cos come tantissimi altri ca-


si di ponti abitati, deve la sua immagine attuale a una
stratificazione avvenuta per tappe successive che ha
interessato diversi secoli. Nel 1442 fu colonizzato dai
macellai, che erano stati obbligati ad aprire i loro banchi
sul ponte, e non nel centro, per evitare cattivi odori e le
strisce di sangue dovute al trasporto della carne dal
fiume alla vie della citt
l macellai si costruirono delle piccole baracche, con la
funzione di magazzino, che poi singrandirono, fino a
sporgere dal ponte, sorrette da esili strutture di legno. l
passi successivi videro la costruzione del corridoio Va-
sariano e l'irrobustimento dei negozi dei macellai, fino
ad arrivare all'attuale conformazione di com p leta "colo-
nizzazione", che nasconde quasi completamente la vista
del fiume ai passanti.

34 l passato
Pontevecchio - Firenze
1345
costruzione del ponte sull'Arno

dal1442
colonizzazioni dei macellai

36 l passato
1500
processo di densificazione

1565
costruzione del corridoio Vasariano

architettura parassita l 37
Lo stesso Colosseo, durante il medioevo, era stato ab-
bandonato. Si era persa quasi completamente la cono-
scenza su cosa fosse o a cosa servisse. Fu presto "tra-
sformato" in cava a cielo aperto per materiali pregiati,
fino al tardo rinascimento. Per un periodo fu addirittura
ospite di alcune abitazioni.

Sem pre a Roma - citt esemplare per stratificazioni -


presente un caso di completa trasformazione. Lo stad io
d i Dom iziano, lungo 276 metri , largo 54 in grado di osp i-
tare 30.000 spettatori, fu lentamente trasformato, riadat-
tato e sfruttato per la costruzione di palazzi sulla struttu-
ra degli spalti. Oggi Piazza Navona mantiene ancora la
forma (in pianta) dello stadio, arricchito da fontane. Nei
cortili e nelle cantine dei palazzi sono ancora visibili le
antiche strutture romane, modificate e ric iclate.

In modo molto simile al Colosseo di Roma, ad Arles, nel


medioevo, l'antico anfiteatro stato convertito in una
vera e propria cittadella turrita. La struttura romana era
perfetta come muro di cinta, e l'interno era ricco di ma-
teriale da costruzione. Il parass itismo ne ha trasformato
la struttura originale, senza distruggerla, ma sfruttandola
per un nuovo utilizzo.

38 l passato
Piazza Navona - Roma
Esempi analoghi si ritrovano in tutta Italia, a Lucca dove
un intero isolato costruito sulla pianta del l'anfiteatro o
a Napol i dove alcune parti dell'anfiteatro sono ancora
visibili, fagocitate dai palazzi adiacenti.

Analizzando questi esempi interessante notare come


la stratificazione e il parassitismo non siano da ricercare
solo nella povert, o nelle classi pi misere, ma il riciclo
sia stata una pratica utilizzata in tutte le epoche e su
tutti i livelli. Gli esempi pi famosi e pi maestosi di ar-
chitetture del passato rappresentano solo una piccola
parte - quella sopravvissuta al parassitismo - del patri-
monio architettonico, che ha subito nei secoli successi-
ve stratificazioni e modifiche.

40 l passato
Si avvalora quindi a la tesi che la strategia parassita non
esista solo come breve parentesi, ma come strategia
d'intervento pi antica e pi praticata; che trova il suo
principale motore nella quasi totale assenza di norme o
regolarizzazioni per l'edilizia: la maggioranza del tessuto
urbano "storico" il risu ltato di un sistema flessibile,
che sfruttava "l'esistente" nella sua complessit, come

nsorsa.

architettura parassita l 41
"- "- "
1
~

Anfiteatro - Lucca

Anfiteatro - Arles
Anfiteatro - Catania
Palazzo Madama- Torino
48 l passato
Il riciclaggio urbano stato la regola prima per lo svilup-
po degli insediamenti: sfruttando il suolo, demolendo e
ricostru endo, in un ciclo continuo d i stratificazione.

Questo fenomeno continuato - e continua- nelle parti


del mondo meno sviluppate, o in rapido sviluppo, dove
la crescita sfugge alle regole e le norme della citt mo-
derna: il caso di alcune capitali sudafricane e asiatiche
in cui avvengono fenomeni analoghi al parassitismo. Cit-
t "rurali", invase dalla ricchezza dell'Occidente, cre-
scono con una doppia faccia: le new towns moderne,
che seguono le regole della citt occidentale e i sobbor-
ghi, le slums, dove le persone costruiscono da sole, non
sempre in povert, ma con tecniche miste fra tradizione
e innovazione, trasformando vecchi edifici in complessi
sitem i di abitazioni, ognuna con propria identit e carat-
t ere. Ma in questi contesti difficile parlare di vero e
proprio parassitismo, in quanto il tessuto stesso co-
struito senza regole e senza una chiara distinzione tra gli
elementi, al punto di rendere quasi i m possibile stabilire
quale sia il parassita e quale l'ospite.

In Europa e in America invece, nei secoli successivi al


700', il parassitismo cede il suo ruolo di strategia prima-
ria con la prima rivoluzione industriale e il conseguente
sviluppo.

architettura parassita l 49
'
E lo stesso James Watt - inventore nel 1765 della mac-
china a vapore - che afferma: "Il vapore il primo
esempio di Dio che si sottomette all'uomo". Frase che
"riassume" lo spirito d 'innovazione del '700, il pensiero
che l'uomo, attraverso la ragione e la scienza possa su-
perare i li m iti delle conoscenze im poste.

Il Settecento il secolo delle prime esposizioni naziona-


li, e in seguito internazionali. L' uomo scopre di avere il
potere di plasmare il mondo a suo piacimento e grazie
all'industria e al carbone diventano realizzabili grandi
opere come le ferrovie e le costruzioni in ferro.

In questo periodo crolla la necessit di agire secondo il


mini mo sforzo, s'infrangono le barriere della citt e gra-
zie alla scienza e alla medicina inizia il boom demografi-
co su scala mondiale. Anche in architettura e nello svi-
luppo delle citt le cose cambiano.
Con il rich iamo dell 'industria e della modernit nascono
le citt liberali, caratterizzate da un'espansione su larga
scala, senza regole. L 'Ottocento anche il secolo dei
grand i sventramenti da cui derivano trasformazioni ur-
ban istiche su larga scala, spinti dalla nascita delle
scienze che d im ostrano l'insalubrit dei centri storici,
allora sovrappopolati.

50 l passato
Approccio in com p leta opposizione alla puntualit del
parassitismo, che modifica il tessuto urbano partendo
da interventi individuali e su piccola scala.

Il parassitismo scom pare gradualmente, ci che vec-


chio non viene valorizzato e perde anche il suo valore di
risorsa. l centri c ittadini si "cristallizzano" acquisendo
monumentalit e valori pi vicini a quelli di beni da tute-
lare, piuttosto che un tessuto da vivere e da trasformare.

Le cose cambiano ulteriormente durante le grandi guer-


re. La devastazione e la distruzione d'intere zone urbane
porta a riflessioni sull'architettura, e alla conservazione
del patrimonio. Nascono cos i primi rag ionamenti sulla
tutela dei centri storici, ma anche il desiderio di moder-
nit, di cambiamento e sguardo al futuro.

Sono gli anni del movimento moderno, delle citt ideali


e della citt industriale, che risponde ai nuovi standard
di qualit della vita, di misure e dimensioni dettate dal
"vivere moderno"; che ha come risposta una logica di
densit costante e impronta crescente.

architettura parassita l 51
_.,, .
......-
.

~-=
....
~~'-.~

--~:
fll~llf
- ,,.~ .. ~li~
~- ...!'1~~
-
Ili
--
1

52 l
Passato
La grande quantit di risorse e la convinzio-
ne di disporre di energia pressoch infinita
ha portato all'espansione delle citt, nella
ncerca di spazi e forme nuove, abbandonan -
do i centri e dimenticando il valore dell'esi-
stente.

architettura parassita l 53
Dal dopoguerra fino alla fine del Novecento le citt so-
no protagoniste di un 'espansione "folle" ed incontrolla-
ta: negli anni 60' e 70', grazie alla fiducia nella ripresa
economica e al generale benessere si assiste ad una
vasta espansione delle citt.

La citt, nei sogni e progetti degli architetti del Movi-


menti Moderno, molto diversa da quella in cui viviamo
o

oggi.
l progetti del pian Voisin di Le Corbusier, o della Broa-
dacre City di Wright, passando per gli eccessi visionari
delle wolking e plug.in city degl i Archigram , propongono
citt rivoluzionarie con dinamiche molto distanti dalla
vita dei centri storici e delle citt consolidate.

Fortunatamente la stratificazione non viene completa-


mente abbandonata, a favore di demolizioni e ricostru-
zioni, ma in alcuni casi si continua ad intervenire sui
centri storici con soprelevazioni e piccoli aumenti di vo-
lumetria. Lo stesso Le Corbusier nel suo progetto del-
l'appartamento Beistegui a Parigi, com pie un intervento
parassita, trasformando un tetto in un luogo di calma e
meditazione, ricco di significati metafisici.

54 l passato
Negli anni successivi con la fine del boom economi co e
la crisi del petrolio degli anni 70' anche l'architettura ha
dovuto ridimensionare le proprie ambizioni.
l progetti delle citt ideali sono rimasti utopie irrealizza-
bili e ci si trovati a gestire un patrimonio di architettura
esistente che versava in stato di abbandono o forte de-
grado.

Dagli anni 90' in poi il flusso di fuga dalle citt si inver-


tito: i centri storici si sono via via rivalutati e ripopolati,
con conseguente dim inuzione del consumo di suolo e
ritorno alla densificazione e trasformazione urbana.

Questo ha portato alla riconsiderazione del tema del pa-


rassitismo architettonico e sociale, a partire dal lavoro di
Michel Serres, passando per le esposizioni al MoMa di
New York o alle pi recenti esperienze olandesi.

La crescente spinta verso la sperimentazione e l'ecolo-


gia, unita all'emanazione in diversi Paesi europei di
norme che limitano le nuove costruzioni a favore del re-
cupero e riuso del tessuto esistente, ha favorito lo svi-
luppo di un nuovo parassitismo, volto alla stratificazione
e al riciclaggio di spazi e strutture esistenti, riprendendo
la pratica gi sperimentata nella citt antica.

architettura parassita l 55
La costruzione nel 2001 del Las Palmas parasite con la
contemporanea mostra P.A.R.A.S.I.T.E. (Prototypes far
Advanced Ready-made Amphibious Small scale Indivi-
duai Temporary Ecologica! Houses) ha dato inizio a un
nuovo modo di concepire il riciclaggio della citt, libero
da norme e zonizzazioni, e fig lio dell'autocostruzione e
del la temporaneit.

La risposta internazionale stata molto forte e si sono


susseguiti numerosissimi progetti di recupero spinti da
una strategia di tipo parassitario.

Come dimostrazione del crescente interesse nella ri-


scrittura della citt, durante la Biennale di Architettura d i
Venezia del 2006, il padiglione tedesco ha ospitato la
mostra CONVERTIBLE CITY: una raccolta di esempi {al-
cuni dei quali riportati di seguito) d 'intervento sulla citt
consolidata, attraverso l'inserimento, l'aggiunta o la tra-
sformazione del tessuto esistente.

Queste ricerche hanno portato alla nascita di una co-


stellazione di piccoli interventi, ma anche alla crescente
consapevolezza che la densificazione del tessuto esi-
stente sia effettivamente una strada obbl igata per il
prossimo futuro; strada che presenta molti problemi, ma
che merita di essere percorsa.

56 l passato
In Italia ci sono state delle opportunit per lo sviluppo di
una cultura "parassitaria": il Piano Casa, voluto dal go-
verno Berlusconi, come motore per rilanciare il mercato
immobiliare, permetteva l'ampliamento delle volumetrie
degli edifici esistenti, ma stato letto nel modo sbaglia-
to: non come occasione di sperimentazione, ma come
semplice spinta alla cementificazione, focalizzando il
problema sulle "villette" di periferia, e non valutando l'ef-
fettivo vantaggio che avrebbe portato nelle citt, magari
associato a un serio incentivo alla riqu alificazione ener-
getica.

Ad oggi per l'architettura parassita, come ricerca verso


soluzioni nuove dell'abitare, ancora una strada poco
praticata, vista pi che altro come una sperimentazione,
pi vicina all'arte che non all'edilizia. Sempre pi spesso
le riviste pubblicano articoli sul tema o riportano progetti
di innesto e riscrittura, ma si tratta sempre di casi isolati,
e raramente di vere strategie a livello urbano o territoria-
le.

Ad ostacolare lo sviluppo di un vero e proprio parassiti-


smo moderno ci sono le odierne norme e regolamenta-
zion i urbanistiche che lim itano gli interventi e non rego-
lamentano la possibilit di edificare sul costruito.

58 l passato
Ad es em pio i centri storici sono soggetti a tutele d i tipo
categorico e di zona, che limitano la libert dintervento
secondo regole scritte per "famiglie di edifici" senza ve-
rificare caso per caso l'effettiva necessit di conserva-
zione assoluta, o la possibilit d intervenire con amplia-
menti e trasformazioni.

Agire in questo senso sulla citt rappresenta un'occa-


sione per farla rivivere e trasformarla in citt moderna.
Obiettivo che ormai in cima alla lista per ogni citt
contemporanea che punta a diventare una Smart City,
ma che si limita ad intervenire su infrastrutture, teleco-
municazioni e servizi, tralasciando l'edificato, che rap-
presenta la componente principale di un insediamento.

Provando per un attim o a dimenticare l' importanza di


densificare la citt ci si potrebbe chiedere se effettiva-
mente l'aggiunta di elementi nei centri rappresenti un
effettivo valore aggiunto. La risposta da cercare nel
modo di abitare, e nei desideri delle persone.
La scelta tra vivere in citt o in campagna spesso det-
tata dalla necessit o meno di poter avere un giardino,
dello spazio esterno, ma privato, da poter vivere con
qualit. Il vivere in citt obbl iga spesso ad omologarsi
alla vita di condom in io, allo standard degli appartamenti
e all'uniformit dei cortili e delle corti.

architettura parassita l 59
Ecco che allora il parassita presenta una soluzione,
agendo da operatore del cambiamento, concretizzando
la possibilit di vivere in modo nuovo la citt: in v ille sui
tetti, in appartamenti con giard ini in quota, in condom in i
agricoli dotati di orti urbani, in locali e negozi in quota ed
in parch i e giardini che crescono tra un tetto e l'altro.

Quest'im magine rappresenta un'utopia, ma non cos


lontana com e se m bra.

60 l passato
Una STRATEGIA ANTICA,
per realizzare una
CITT FUTURA

architettura parassita l 61
Il parassita si pone in relazione con
l'esistente, in modo quasi animale; una rela-
zione di dipendenza o di predazione.

Possiamo ricondurre l'architettura pa-


rassita ad una classificazione biologica,
per cercare d individuare e riconoscere le
1

diverse strategie percorribili.

64 l presente
Nel mondo animale i parassiti vengono
classificati per il tipo di relazione che instau-
rano con l'ospite, prima che per dimensioni
o per il regno animale di appartenenza.

Nello stesso modo, parlando di archi-


tetture, la classificazione proposta non si
occupa della scala o del linguaggio, ma si
concentra sull'idea progettuale e sulla rela-
zione con l'esistente.

architettura parassita l 65
INSERIMENTO

66 l presente
L'endoparassitismo la categoria che
risponde alla strategia pi difficile e raffinata. Il parassita
si stabilisce all'interno del corpo ospitante, senza mo-
strare traccia della sua presenza. Il tipo di relazione che
s'instaura quella di "protezione": il parassita si colloca
dentro il corpo ospitan te, quasi invis ibile dall'esterno. La
sua presenza nell'interno, dove causa di trasforma-
zioni e d i mod iche, pi o meno radicali.

Sono figli dell'endoparassitismo tutti i progetti d 'inseri-


mento nell'esistente o i progetti di mantenimento della
"scatola muraria" con conseguente sostituzione dell'in-
terno; i riempimenti di cavedi, di cortili e di androni, ogni
spazio vuoto dentro al quale un nuovo intervento possa
trovare "rifugio".

L'ospite un guscio, una protezione. La caratteristica


principale di questi progetti la dipendenza, il non cu-
rars i del rapporto con l'esterno.

L'endoparassita ha un esterno " molle", e delega la fun-


zione di protezione all'edifico che lo ospita.

architettura parassita l 67
Lo S(CH)AUSTALL rappresenta un caso
estremo di endoparassitismo, ma ne esem-
plifica molto bene la strategia.
Nelle immagini: (a destra) il progetto finito, (in questa pa-
gina) fase di inserimento del parassita.
70 l Presente
S(CH)AUSTALL
FNP Architekten - Rheinland-Pfalz, German ia- 2005

Letteralmente un gioco di parole tra Saustall (riparo per i


maiai) e Schustall (sala esposistiva), il nome di questin-
tervento racconta gi la storia dell'edifico.
Il progetto ha previsto il manten imento di un modesto
riparo per maiali, considerandolo come parte del conte-
sto naturale. Il nuovo corpo s inserisce letteralmente al-
l'interno dell'edificio ospite, comportandosi come un
crostaceo dentro alla conchiglia che prende possesso
del nuovo guscio appropriandosi interamente dello spa-

Z IO.

Il vecchio edificio rimane "intonso", senza subire modifi-


che, comportandosi solo da guscio per l'aggiunta (che
in questo caso assoluta).

La dipendenza totale, poich la piccola sala espositiva


del nuovo intervento non si preoccupa della relazione
con l'esterno; relazione che, come detto precedente-
mente, viene delegata alla scatola muraria dell'ed ifico.

architettura parassita l 71

l l l

.. .
~



NEO LEO- "Vertical Living"
LUderwaldt Verhoff- Colonia, German ia - 2005

L'intervento nasce dalla necessit di ampliamento di una


casa familiare a Colonia. La soluzione ha portato a uti-
lizzare lo spazio del cavedio come stanza in pi, che
collega l'appartamento esistente a un nuovo volume
posto sul tetto (il che lo rende anche "ectoparassita").
Questo spazio ospita la scala, alcuni scaffali e un'area
gioco per i bambini. L'inserimento stato preceduto
dalla demolizione delle pareti perimetral i che si affaccia-
vano sul cavedio, in modo da permettere una completa
fusione tra i due elementi.

Come nel caso precedente, il parassita viene letteral-


mente calato all'interno dell'edifico ospite, fino a satura-
re completamente lo spazio vuoto.
Anche in questo caso il parassita ha un esterno non rifi-
nito - qui addirittura aperto - proprio perch costruito
per essere in realt parte delle divisioni interne dell'ap-
partament o.

architettura parassita l 73
+

74 l presente
Il parassitismo meno radicale: il nuovo oggetto occupa
una piccola parte dell'ospite, senza modificarne il natu-
rale funzionamento, ma aggiungendosi in uno spazio
pensato per portare luce e aria alle stanze pi basse,
funzione mantenuta per mezzo di un pozzo, chiuso da
pannelli forati, in modo che la luce e l'aria possano con-
tinuare a fluire fino al piano inferiore.

La relazione che s'instaura tra gli elementi molto forte.


Il parassita da solo non ha funzione, e perderebbe com-
pletamente di significato se estratto dal suo ospite.

La dipendenza uno degli elementi pi im portanti e ca-


ratteristici del parassitismo, in particolare di quell'inter-
no: questo deriva dal fatto che il nuovo oggetto deve
perfettamente inserirsi nell'ospite, occupando spazi che
hanno dimensioni e caratteristiche uniche caso per ca-
so. Questo porta ad avere parassiti unici - tornando alla
biologia, molto specializzati - in grado di adattarsi a un
solo ospite, o in certi casi a famiglie di ospiti (esempio:
tutti i palazzi che hanno un cavedio di dimensione x).

architettura parassita l 75
MACHmit! MUSEUM
Klaus Block - Berlino, Germania- 2003

La ch iesa protestante di S. Elia ha condiviso la sorte di


altre chiese di Berlino, che hanno visto il ridursi della
dimensione della congregazione fin al totale abbandono.
Il progetto per il riuti lizzo ha definito come nuova desti-
nazione un museo per bambini, che ha lasciato lo spa-
zio alla sperimentazione.

Il risu ltato finale il recupero dello spazio nella sua con-


dizione originale, attraverso l'inserimento di un nuovo
corpo distaccato dalla struttura della chiesa.
La nuova volumetria si sviluppa fino alla sommit della
navata, sfruttando la verticalit con un percorso labirin-
tico ded icato ai bambini, mentre al piano terra lo spazio
pensato come sala espositiva e ospita il caff ed i ser-

VIZI.

La relazione tra gli elementi accentuata da una spac-


catura all'interno del blocco, che lo divide in due, la-
sciando passare la luce e permettendo di ammirare la
navata in tutta la sua altezza.

architettura parassita l 77
+

78 l presente
Come moltissimi altri esempi di parassitismo, anche
questo museo nasce come struttura temporanea (lo
spazio stato affittato per 75 anni), il che ha permesso
di sperimentare e real izzare una soluzione che sarebbe
stata difficile da approvare come definitiva; pur conside-
rando i 75 anni come periodo "temporaneo" .

architettura parassita l 79
AGGIUNTA

80 l presente
L'ectoparassitismo la famiglia di progetti che
pi si comporta secondo la visone di superficie architet-
tonica/tettonica: la stanza in pi, il rooftop, le sopreleva-
zion i, le ville sui tetti sono tutti esempi di costruzioni che
occupano lo spazio lasciato dagli altri edifici o tra di es-

S I.

Le c itt sono ricche di spazio non utilizzato; un'uso di


questa risorsa consiste nell'occupazione dei t etti per
poter sperimentare nuovi modi di costruire, ma anche di
vivere e di insediarsi in citt. A differenza dei parassiti
che si collocano all'interno, gli ectoparassiti sono auto-
nomi dal punto di vista "tecnico": hanno un esterno fini-
to e resistente, e si occupano da soli di reggere il pro-
prio peso, sfruttando la struttura esistente. Si genera
una dipendenza spaziale tra ospite e parassita con la
possibilit di abitare spazi diversi, nuovi, generalmente
privilegiati per vista e altezza.

architettura parassita l 81
"Las Palmas" PARASITE
Korteknie/Stuhlmacher Architecten - Rotterdam, Olanda
-2001

Nel 2001 i due architetti olandesi realizzano sul tetto


della fabbrica Las Palmas (da cui il progetto prende il
nome) un struttura temporanea per ospitare la mostra
" Parasites. The city of small things" in occasione di
" Rotterdam, citt della cultura".

L'edificio nasce come manifesto e prende subito il ruolo


di "lego" dell'architettura parassita. Questo successo
da ricercare nell'innovazione del progetto e nel suo al-
tissimo grado di speri mentazione di "nuove" tecniche, o
meglio l'utilizzo intelligente della costruzione in legno
massiccio, tecnica quasi del tutto sconosciuta in Olan-
da.
Infatti l' intero ed ifico realizzato con lo stesso materiale,
che ha al contempo caratteristiche strutturali ed isolanti,
oltre al fatto di permettere (attraverso l'incollaggio di
grandi pannelli) una grande flessibilit.

architettura parassita l 83
+

84 l Presente
L'autonomi a strutturale stata al centro del progetto,
per poter collocare il parassi ta sul tetto della fabbrica
senza doverne verificare la stabilit.

Il piccolo atelier, per questioni burocratiche, sarebbe


dovuto durare soltanto 6 mesi, che poi, dato il grande
successo, si solo allungati fino a 5 anni (limite massimo
per le costruzioni temporanee).

Come detto in precedenza la relazione tra gli elementi


soprattutto spaziale: il progetto stesso del parassita
stato concepito in modo da poter essere smontato e
ricostruito in un altro luogo; ma la forza e il successo del
progetto sono da cercare nella posizione: la fabbrica
Las Palmas si affaccia direttamente sul porto di Rotter-
dam, regalando una vista privilegiata ed una posizione
esclusiva, quasi di isolamento, fuori dagli standard abi-
tativi della citt.

architettura parassita l 85
RUCKSACK House
Stefan Ebestadt- Lipsia/Colonia/Essen, Germania-
2004

La Rucksack House, letteralmente la "casa zaino" sta-


ta progettata per essere la risposta pi flessibile ed eco-
nom ica alla domanda della "stanza in pi".
A met tra arte ed architettura la Ru cksack un paralle-
lepipedo in acciaio e legno che viene letteralmente ap-
peso alla facciata o al tetto dell'ospite.

Il successo del progetto sta nell'aver risolto un problema


nel modo pi semplice ed ovvio: la stanza in pi si an-
cora alla facciata e regala un nuovo ambiente sospeso
al di sopra dello spazio pubblico. Questo nuovo ambi en-
te completamente vuoto e presenta diverse aperture
che permettono di avere nuove visuali sulla c itt.

Anche in questo caso il parassita si arricch isce della po-


sizione privilegiata e pur essendo pensato come ele-
mento adattabile in ogni situazione (tant' che ne esi-
stono tre in altrettante citt tedesche) necessita di una
posizione elevata e di molto spazio per essere davvero
sfruttato.

architettura parassita l 87
88 l Presente
Il trattamento esterno permetterebbe di posizionare il
parassita anche come elemento stand-alone, ma cos
facendo perderebbe tutta la sua qual it e tutte le carat-
teristiche che lo rendono unico e funzionale.

architettura parassita l 89
DIDDEN Village
MVRDV - Rotterdam, Olanda

L'ampliamento della casa della famiglia Didden, a Rot-


terdam, ha avuto fin da subito il vincolo di potersi svi-
luppare solo in altezza.
La soluzione al problema stata l'aggiunta di due sem-
plici volumi con tetto a spiovente, collegati all'abitazione
per mezzo di due doppie scale a spirale.

La particolarit del progetto sta nello scopo che si vole-


va raggiungere e nella particolare immagine scelta per
renderlo evidente. MVRDV lo descrive cos:
"The addition can be seen as a prototype far a further
densification of the o/d and existing city. /t adds a roof
fife to the city." {L'addizione pu essere vista come un
prototipo per un'ulteriore densificazione del tessuto esi-
stente. Aggiunge alla citt una "vita su tetto"). Il signifi-
cato perci puntare sulla densificazione, sfruttando
l'esistente e gli spazi ancora non colonizzati, per creare
nuovi tipi di vita urbana.

architettura parassita l 91
+

92 l presente
L'eccentricit degli architetti ha portato a voler denun-
ciare questa nuova idea, trattando il tetto come un vero
e proprio villaggio in miniatura, con i due volumi tra-
sformati in "casette" e l'aggiunta di aiuole ed alberi; il
tutto colorato di b lu. Un blu elettrico, senza soluzione di
continuit tra gli elementi, che aiuta ad identificare l'in-
tervento come un elemento unico e finito.

La relazione con l'esistente ridotta dalla volont di


trattare il tetto come un piccolo spazio autonomo e
chiuso su se stesso dalle alte pareti perimetrali. L'obiet-
tivo di realizzare un prototipo per la densificazione ben
riuscito, anche se sfrutta meno di altri la posizione privi-
legiata in cui situato.

architettura parassita l 93
SOVRASCRITTURA

94 l presente
Letteralmente, dalla biologia, il parassitoide un
organismo che instaura con il suo ospite una relazione
di parassitismo estremo, per alcuni aspetti pi vicino alla
predazione, portando l'altro organismo alla morte.

In architettura si traduce in interventi che pur mante-


nendo l'esistente ne riscrivono le regole, sowertendo
l'ordine spaziale e gerarchico degli elementi: una vera e
propria sovrascrittura, che porta come risultato un si-
st ema del tutto nuovo.

Questa strategia propria dei progetti c he p rivilegiano


se stessi a discapito dell'ospite, che viene subordinato
ad elemento secondario.

La definizione lascia spazio ad elementi di dimensioni


maggiori rispetto ai casi precedenti; dimensioni che po-
trebbero arrivare anche alla scala urbana, ma senza
escludere i casi di trasformazion e m inori.

architettura parassita l 95
Wohlfahrt-Laymann House
Meixner Schltuer- Francoforte, German ia - 2005

Il progetto ha interessato il piccolo cottage della famiglia


Wohlfahrt-Laymann, esempio classico di architettura
delle campagne tedesche.

Inizialmente il progetto prevedeva la demolizione e la


costruzione di una nuova villa, ma gli architetti hanno
optato per la conservazione: la casa stata trasformata
e snaturata, attraverso alcuni ampliamenti plastici e la
completa tinteggiatura di colore bianco (di una tinta leg-
germente diversa d a quella adottata per gli elementi ag-
giunti).

La volont dell'architetto - riuscita o meno - stata


quella d i conservare la magia e l'atmosfera che la la villa
ed il giardino riuscivano a trasmettere. Il che ha portato
ad aggiungere un nuovo elemento, il parassita, al d i so-
pra della casa come un guscio- quasi ad invertire i ruoli.
Una scatola che allo stesso tempo prot egge e intrappo-
la il piccolo cottage.

architettura parassita l 97
+

98 l presente
Tra vecchio e nuovo si instaura un rapporto di dare e
avere, in un parassitismo a doppio senso - come lo de-
finisce l'architetto - che propone un elemento nuovo e
moderno senza eliminare l'atmosfera classica del cotta-
ge e del giardino che lo circonda.

Il parassita diventa elemento centrale e dominante, vi-


vendo sulle spalle del suo "ospite", e portandolo quasi a
scomparire, ma sfruttando le sue caratteristiche spaziali
e formal i a proprio vantaggio.

architettura parassita l 99
v'
l

SPITTELAU Viaducs
Zaha Hadid- Vienna, Austria- 2005

Zaha Hadid ha dovuto trovare un modo di rispondere


alla sua voglia d i libert e allo stesso tempo di rispettare
il vincolo di mantenere l'esistente completamente inalte-
rato.

La soluzione stata quella di sovrapporre al tessuto un


nuovo sistema aereo articolato e complesso, che sfrutta
l'elevazione e si basa su d i un accurato studio dei pieni
e dei vuoti, creando tagli e fratture in cui si posizionano
gli attacchi a terra e gli accessi.

l nuovi volumi, che ospitano delle res idenze universita-


rie, sono completamente autonom i e intaccano la strut-
tura dell'ex viadotto ferroviario dello Stadtbahn di Otto
Wagner (oggi utilizzato come passaggio c iclabile e pe-
donale), che rimane formalmente inalterato, ma la cui
percezione dello spazio subisce un grande cambiamen-
to.

architettura parassita l 101


+

102 l Presente
Le grandi strutture delle residenze trasform ano lo spazio
sottostante, creando delle nuove relazioni tra lo spazio
pubblico e privato, generando nuovi flussi.

Anche in questo caso il parassita si pone come elemen-


to primario, pur vivendo in simbiosi con l'esistente e do-
vendo ad esso la qualit e la complessit dei propri vo-
lum i.

architettura parassita l 103


SHARP CENTRE for DESIGN
Alsop Architects- Toronto, Canada- 2004

Il progetto dell'ampliamento dell'Ontario College of Art


and Design prevedeva la costruzione di una nuova vo-
lumetria nello spazio vuoto antistante l'edifico esistente.

Alsop ha per preferito, con un approccio molto simile a


quello utilizzato d alla Hadid a Vienna, lasciare inalterato
lo spazio, sviluppando un volume sospeso a 26 metri di
altezza.

Questo nuovo corpo - al di l della sua immagine - mo-


difica la percezione dello spazio, agendo da elemento
attrattivo e generando uno spazio aperto, ma coperto,
molto interessante.

Le relazioni, se non direttamente con lo spazio sotto-


st ante, si instaurano con il vecchio edifico, ampliandolo
e trasformandone enormemente l' immagine, oltre che
permettere nuove viste sul parco lim itrofo e su lla citt.

architettura parassita l 105


+

106 l Presente
Questo caso presenta qualche anomalia rispetto al con-
cetto di parassita, in quanto difficile capire quale sia
l'ospite: se il parco, o il college. Ma proprio qui che il
parassitismo agisce, sovvertendo le gerarchie e modifi-
cando le relazioni tra gli elementi es istenti.

Ancor pi che nei casi precedenti, il parassita urbano si


mette in mostra, d iventando elemento principale di tutto
il complesso universitario ed im ponendosi anche nello
skyline cittadino.

architettura parassita l 107


108 l presente
Di seguito vengono riportati alcuni tra i
numerosi casi di parassitismo moderno na-
zionale ed internazionale, a riprova che non
ci si trova davanti ad un'utopia, ma ad una
sempre pi concreta realt.

architettura parassita l 109


l

Appartamento Beistegui - Parigi


...e Co:..;t ~s <:>

n l l~
-

...... ;'!"
-

.,. 7 ........ ...---.

Caixa forum - Madrid


1 81 ;:()(, t:. .Je tvlet 11 on
1
-

Pinacoteca Agn - Torino


rienzo ::>?JJo

Sala "bolla", Lingotto - Torino


?enzo ::Jrpno
ILTI Luce - Torino
1 mco c., Al d utettu1?

'

Everland Hotel - travelling


L- g

...
-
loftCUBE
AiSS.InfJei stuUio
,

-
, .'

ZICA kem - Raasdorf


MT C ?l C1 1ite.1<1en

- -.
-
Rooftop Remodeling - Vienna
Coo;J r.)'"' 1e J(ljPU
theCUBE - travelling
?P1k Assoo~t
Design Roof - Shoreham
.:::>rqect nt~nfJe
122 l futuro
Torino deve la sua immagine odierna ad una continua
stratificazione a partire da un accampamento romano.
Ma quale ruolo potrebbe giocare l'architettura parassita
nel futuro di Torino?

L'espandersi della citt ha portato alla nascita di un tes-


suto compatto, denso e ricco di riscritture ed elementi
unici, nel quale non difficile l'individuazione di un'area
su cui intervenire, ma che difficilmente si presta ad una
'
generalizzazione. E infatti molto difficile caratterizzare il
tessuto in base alle proprie eccezioni.

La possibilit di intervento sulla citt non pu quindi es-


sere generalizzata, ma ci si pu interrogare sulla possi-
bilit e sulle modalit di intervento che meglio si adatta-
no al tessuto esistente.

Per questo l'analisi stata svolta in 3 fasi, corrisponden-


ti ognuna ad una domanda, alla quale si provato a da-
re una risposta.

architettura parassita l 123


L'AUMENTO DI VOLUME DEL
TESSUTO ESISTENTE, CON
CONSEGUENTE DENSIFICAZIONE,
'
E IN GRADO DI RISPONDERE ALLA
DOMANDA ANNUA DI CUBATURA?

124 l futuro
Per rispondere a questa domanda sono stati raccolti i
dati relativi ai permessi di costruzione raccolti daii' ISTAT
negli ultimi anni, per costruire un modello di insediamen-
to che rispondesse ai parametri di crescita Italiani (per
semplicit si fa riferimento ai soli edifici a destinazione
residenziale).

Tale modello stato poi confrontato con un modello


analogo in cui l'ipotesi quella di poter aumentare del
20% la volumetria di ogni edificio esistente, portando ad
una densificazione.

L'obiettivo verificare se il patrimonio esistente sia in


grado di assorbire la domanda di nuova cubatura, e per
quanto tempo. La scelta di utilizzare valori medi per la
volum etria esistente bilanciata dal fatto che la si m ula-
zione dovrebbe tenere conto anche dell'impossibilit di
aumentare il volume di tutti gli edifici esistenti. La deci-
sione di semplificare in entrambe le direzioni serve a bi-
lanciare il risultato e ad aumentarne la chiarezza.

architettura parassita l 125


In Italia ogni anno si costruiscono complessivamente circa
100 milioni di m3 di nuovi edifici adibiti ad abitazione,
con una volumetria media di 2000 m3 ad unit. Dato diviso
per circa 50 milioni di abitanti, per una media di
2 m3 annui per abitante.

126 l futuro
Schematizzando e riducendo l'esempio a 1000
abitanti, si ottiene un insediamento "Italia" di
50 edifici da 8 unit di 75 m 2 medi, abitate da
famiglie medie di 2, 5 elementi. Per un totale di
20 abitanti per edifico.
architettura parassita l 127
Nell'insediamento Italia la domanda di cubatura porta a
costruire 2000 m3 annui, equivalenti ad un nuovo
edificio ogni anno.

128 l futuro
architettura parassita l 129
130 l futuro
Che significa aumentare la superficie complessiva di 1/s
nell'arco di 10 anni.

architettura parassita l 131


Sfruttando un aumento di volumetria del20%per 1/to
degli edifici, si potrebbe rispondere alla domanda di
cubatura annua senza consumare nuova superficie.

132 l futuro
architettura parassita l 133
134 l futuro
Questo porterebbe ad eliminare completamente il
consumo di nuovo suolo per un periodo di 10 anni.

fonte ISTAT

architettura parassita l 135


COME SI COMPORTA IL
TESSUTO URBANO IN RELAZIONE
AD INTERVENTI DI
PARASSITISMO?

136 l futuro
Il tessuto urbano torinese stato suddiviso in ambiti,
caratterizzati da un'immagine riconoscibile e caratteri
simili.

Le sei aree sono state analizzate e si sono individuate le


migliori strategie d i parassitismo, in relazione alla storia
ed alla morfologia del tessuto.

Il risultato ottenuto una schematizzazione del centro di


Torino, un "catalogo" d i interventi possib ili suddivisi per
ambito e in grado di rappresentare le maggiori possibili-
t di parassitismo.

architettura parassita l 137


Citt vecchia

Parte della citt corrispondente allo spazio fisico del-


l'antico castrum romano, entro il quale la citt si tra-
sformata nel periodo medioevale e fino alla fine del Cin-
quecento, ed stata soggetta a ristrutturazione urbani-
stica nel Settecento e alla fine dell 'Ottocento.
Alla stratificazione storica che caratterizza il nucleo pi
antico di Torino corrisponde una grande complessit di
emergenze architettoniche, di insiem i uniformi e unifor-
mati, di spazi di relazione, di tessuti e di tipi edilizi orga-
nizzativi della struttura urbana, con espressioni architet-
toniche ed urbanistiche multiformi e di grande rilevanza.
Emerge come carattere tipicizzante la mancanza di iso-
tropia nell'insediato, con forte differenziazione anche
qualitativa degli esiti edilizi ed urbanistici.
L 'antica vocazione di centralit, sostenuta da funzioni
residenziali e commerciali, stata ribaltata in maniera
che apparsa a lungo irreversibile, alla fine dell'ottocen-
to, con interventi che hanno sconvolto l'antico tessuto
della "citt vecchia" con ristrutturazioni fisiche e funzio-
nali in senso terziario superiore.

138 l futuro
Questo tessuto si presenta ricco di stratificazioni e
molto denso. La dimensione del le strade e dei cortili ri-
sulta minore rispetto alla media Torinese e le rare ecce-
zion i sono caratterizzate da elementi architettonici di
valore. Le possibilit di intervento, oltre alla com p leta
sostituzione di porzioni di tessuto, si riducono perci a
piccoli innesti, volti al completamento d i fronti od alla
chiusura di cavedi - spazi di scarsa q ualit- che rappre-
sentano un 'occasione per l'aum ento di volumetria, oltre
che per creare nuovi accessi ai tetti, colonizzabili con
terrazzi, orti e giardini.

architettura parassita l 139


Citt Nuova

Costituita dalla parte di citt corrispondente al suolo che


era interno all'antica cinta m uraria; perimetro che non
segue con fedelt assoluta l'andamento delle antiche
cortine e bastioni, ma che comprende od esclude alcuni
tessuti urbani di frangia, in relazione alle connotazioni
tipologiche.
Il nucleo ha carattere di unicit nella citt e si configura
come prodotto storico di trasformazioni edilizie e urba-
nistiche correlate alla storia politica, economi ca e socia-
le della citt intesa in senso complessivo. Queste tra-
sformazioni sono dovute a fenomeni leggibili nella lunga
durata (ampliamenti verso il Po) e corrispondono a mo-
menti essenziali di decisioni in precise sezioni storiche.
Risultano presenti - sia negli esiti urbanistici, sia nell'ar-
chi tettura e negli spazi di relazione - valori storico arti-
stici, valori ambientali e documentari, valori di immagine
riferibili anche alla memoria collettiva.

140 l futuro
Lo sviluppo su via Po ha generato un tessuto caratteriz-
zato dalla presenza di una "quinta", identificabile con le
facciate sulla via, che nasconde una grande variet di
cortili e volumi differenti. l tetti di questa zona godono
delle migliori visuali sulla citt e sulla Mole, aumentando
notevolmente il pregio delle unit dotate di terrazzi.
Questo tipo di unit presente come soprelevazione dei
palazzi su via Po, ma mantenendosi arretrata non ne
modifica l'immagine monumentale.
Intervenire in questo ambito un'occasione per prose-
guire con la tradizione delle soprelevazioni, con amplia-
menti sui tetti; ma si potrebbe espandere questa strate-
gia soprelevando anche gli edifici nei cortili, realizzando
nuove unit, dotate di terrazzi e giardini, dai quali gode-
re della vista privilegiata sulla collina e sui monumenti
della citt.

architettura parassita l 141


Ampliamenti Neoclassici Ottocenteschi

La maggiore estensione di questi tessut i urbani riguarda


il Borgo Nuovo, cio la zona compresa tra Piazza Vitto-
rio, Corso Cairoli, 1Antico Viale del Re (Corso Vittorio
Emanuele Il) e il fronte sudorientale dellantica fortifica-
zione (Giardini Cavour e Piazza Maria Teresa).
Tale modello organizzativo tuttavia presente in forma
pi estesa ed riferibi le anche ai t essuti urbani realizzati
nella prima Restaurazione come espansione fuori porta.
A questi tessuti urbani non corrispondono di regola
momenti di ristrutturazione urban istica, ma unicamente
processi di inten sificazione edilizia del tardo Ottocento o
di sostituzione nel Novecento.
La fase storica che caratterizza questo tessuto ha privi-
legiato 1edilizia per la residenza borghese e 1edilizia da
reddito, det erminando una scarsa presenza di edifici
con destinazione e caratteri architettonici eccezionali.
Tali parti della citt si configurano dunque come zone
con edifici e spazi di relazione a prevalenza residenziale,
di matrice culturale neoclassica od eclettica. Essi hanno
una valida connotazione di forte omogeneit ambienta-
le.

142 l futuro
Intervenire in questo tipo di tes suto molto difficile e la
grande omogeneit degli stili e delle forme architettoni-
che non permette grande libert. l fronti sono maggior-
mente molto compatti, fatta eccezione per alcuni edifici
che, al contrario di quanto avviene nel resto della citt,
si com portano come palazzi indipendenti, separati gli
uni dagli altri. In questi casi possibile intervenire con
piccoli complet amenti, aggiunte volumetriche o realizza-
zione di terrazzi e giardini al piano. Ci che viene fatto
su strada si pu riproporre neWinterno dei cortili, dove
fabbricati pi modesti potrebbero essere soprelevati per
realizzare ville urbane, che godendo della posizione pri-
vilegiata nel centro storico rappresenterebbero delle re-
sidenze di altissimo pregio.

architettura parassita l 143


Espansioni borghesi da reddito

Questi ambiti corrispondono a tessuti residenziali e misti


originariamente esterni alla fortificazione sei-settecente-
sca. La struttura urbana relativa a questi piani corri-
sponde alla nuova fase post-unitaria della citt, collega-
ta al proseguimento degli assi storici definiti fino agli an-
ni centrali dell'ottocento.
In questi ambiti l'edilizia residenziale appare omologa
per caratteri distributivi e costruttivi e presenta un nu-
mero discreto di classi tipologiche. Prevale l'edilizia svi-
luppata sul supporto di piani regolatori settoriali, con
espansione della citt fortemente ancorata al criterio
della produzione di rendite, tipica della fase di pre-indu-
strializzazione e corrispondente alle realizzazioni co-
struttive degli ultimi anni dell 'Ottocento entro la cinta
daziaria.

144 l futuro
Le case a ballatoio, m es colate a piccoli edifici ed offici-
ne spesso modificate e reinventate sono gli elementi
che compongono il tessuto urbano di questi quartieri.
Gli interventi possibili sono molti, a partire dal comple-
tamento dei cortili con nuovi corpi edilizi fino alla chiu-
sura e trasformazione dei ballatoi - pratica comune gi
nei secoli precedenti - per modificare la distribuzione
delle unit, con il possibile ampliamento con terrazzi e
giardini.

architettura parassita l 145


Ampliamenti urbani preunitari

Questo tipo organizzativo urbanistico riferibile ad un


insieme di ambiti costituenti definite parti di citt, che
corrispondono al progetto e alla realizzazione - in
espansione - della citt p re-unitaria e dell'immediato
periodo post-unitario, con edilizia realizzata lungo l'inte-
ro secondo Ottocento, con poche sostituzioni del perio-
do recente e senza alcuna ristrutturazione urbanistica.
La struttura urbana relativa a questi piani corrisponde
alla nuova fase redditiera dell'Ottocento, come specchio
di una fase economi ca accentratrice in Torino di attivit
amministrative, commerciali e burocratiche, attenta so-
prattutto a un modello di sviluppo sostanzialmente di
dimensione regionale. Gli ambiti urbani raggruppabili in
questa classe tipologica sono costituiti di massima da
edilizia originaria di tipo residenziale borghese, articolata
in complessi di impianto unitario, oppure in insiemi ca-
ratterizzati e ben connotati sia a livello di fabbricato edi-
lizio, sia a livello di disegno urbanistico.

146 l futuro
In questi a m biti gl i interventi possib ili sono assimilabili
alla realt extraurbana. l corpi delle ville possono essere
ampliati, occupando parte dei giard ini, in modo da mo-
dificare la distribuzione e gli accessi , o di trasformare
rad icalmente il rapporto con l'esterno. Un 'altra occasio-
ne d i densificazione potrebbe essere la trasformazione
dei bassi fabbricati e dei garage in nuove un it, attraver-
so soprelevazioni, innesti od aggiunte.

architettura parassita l 147


Borghi operai e industriali

Il complesso degli ambiti corrispondenti a questa classe


tipologia si riferisce a settori urbani di prevalente forma-
zione del tardo Ottocento e del Novecento, cio ad una
fase di forte espansione ed urbanizzazione corrispon-
dente al periodo industriale. La localizzazione di questi
ambiti fortemente condizionata dalla presenza di bar-
riere daziarie e dalla traccia strad ale dei collegamenti
extraurbani con il territorio.
Il tessuto si presenta misto con ed ifici residenziali, co-
struiti anche al di fuori della regolamentazione cittadina,
che offrono un numero discreto d i classi tipologiche,
spesso intercalati da strutture protoindustriali o con re-
siduati edilizi e infrastrutturali risalenti alla precedente
organizzazione agricola del territorio.

148 l futuro
l borghi industriali, con il loro tessuto misto, sono stati
soggetto di moltissim e trasformazioni, molte delle quali
in corso ancora oggi. Grazie alla grande eterogeneit, ai
grandi spazi di cortili e alle grand i piastre industriali le
possibilit sono molte: dai completamenti dei fronti, con
l'aggiunta di nuovi corp i edilizi in grado di ricost ruire una
figura urbana, la colonizzazione di tetti ed edifici ind u-
striali, che permette la realizzazione di grandi ville urba-
ne, con giardini, in grado di innovare il modo di abitare
la citt, fino alle espansioni puntuali, sulle grandi faccia-
te dei palazzi residenziali.

architettura parassita l 149


LA DENSIFICAZIONE RAPPRESENTA
'
UNA POSSIBILITA DI INNOV AZIONE.
QUALI FIGURE ED ELEMENTI
'
ARCHITETTONICI CI SI PUO
IMMAGINARE?

150 l futuro
BELVEDERE

Cavedi, piccoli retri e interstizi del tessuto urbano


posso essere trasformati in stanze in pi, giardini
d'inverno o possono essere sfruttati per la realizza-
zione di scale private che collegano unit su pi li-
velli senza intaccare la struttura, con la possibilit di
raggiungere la copertura e conseguentemente even-
tuali terrazze o giardini.

architettura parassita l 151


GIARDINI PENSILI

I grandi cortili luminosi permettono la realizzazione


(in aggiunta o completamento) di nuove unit sulle
coperture degli edifici pi bassi. Sfruttando la luce e
la visuale privilegiata queste unit godrebbero di
giardini e orti urbani, senza sacrificare la privacy,
ma godendo della posizione centrale nella citt.

152 l futuro
ROOFROOM

L'espansione nelle mansarde con conseguente nasci-


ta di abbaini una pratica regolamentata nella citt.
Spingendo all'estremo tale pratica si pu immaginare
di realizzare delle vere e proprie stanze in pi, dotate
di terrazzo o giardino, regalando la possibilit di vive-
re il tetto dell'edifico, in modo nuovo, con ampie ve-
trate e spazio aperto.

architettura parassita l 153


ROOFVILLA

Gli edifici pi bassi nei cortili posso essere soprelevati e


lasciare spazio a delle ville sul tetto: unit con gli stessi
confort di una casa singola, con giardino, terrazzi e privacy,
ma con tutti i vantaggi di trovarsi in una zona centrale e di
pregio della citt.

154 l futuro
INBETWEEN

A completamento del fronte urbano, sopra passi


carrai e cancelli, si possono progettare dei giunti
(elementi di collegamento) che funzionando come
Cassettieren potrebbero ospitare stanze in pi,
11

terrazzi o giardini al piano, per trasformare unit


di pregio in elementi unici.

architettura parassita l 155


CASA ECOLOGICA

Anmterno di cortili complicati e ricchi di eccezioni i


completamenti e le soprelevazioni posso rappresenta-
re 1occasione per realizzare nuove unit che rispon-
dano ai parametri del mercato moderno, con ampie
vetrate, terrazzi e impianti tecnologici moderni.

156 l futuro
VERANDA

I ballatoi sono nati come elemento distributivo, ma molto


spesso sono stati divisi e resi privati. La pratica di chiude-
re la balconata con strutture in legno riconducibile fin al
medioevo. Oggi ci si pu immaginare chiusure leggere,
permanenti, in grado di trasformare la distribuzione inter-
na delle unit e di creare accessi ai tetti di garage e offici-
ne, che possono essere trasformati in giardini o terrazze.

architettura parassita l 157


GARDEN BOX

Le ville del centro soffrono di una distribuzione le-


gata alla classe ricca borghese dell'ottocento. Inter-
venire nei giardini potrebbe modificare radicalmen-
te la fruibilit di queste unit, permettendo di sepa-
rarle o trasformarle, o semplicemente di generare
una nuova relazione tra interno ed esterno.

158 l futuro
-

,
DEPENDANCE

I garage e i bassi fabbricati annessi alle ville pos-


sono essere trasformati in nuove unit attraverso
l'innesto di nuovi volumi. Questo tipo di interven-
ti rappresenterebbe la nascita di piccole unita di
altissimo pregio, con giardino e posto auto.

architettura parassita l 159


GREEN BUILDING

A completamento del fronte urbano, sopra bassi


fabbricati e officine, le soprelevazioni posso rap-
presentare l'occasione per realizzare nuove unit
che rispondano ai parametri del mercato moderno,
con ampie vetrate, terrazzi e impianti tecnologici
moderni, senza eliminare le attivit, o le residenze,
sottostanti.

160 l futuro
VILLA URBANA

I grandi piani liberi rappresentati dai tetti dei


grandi edifici industriali o ex-industriali si posso-
no trasformare in "nuovo suolo" per la costruzione
di ville urbane di grandi metrature, in appoggio
sulle strutture esistenti.

architettura parassita l 161


riferimenti bibliografici

Benevolo Leonardo, Storia della citt, Editori Laterza, 2006


Cavallari Murat Augusto, Forma urbana ed architettonica nella
Torino barocca, UTET, 1968
Friedman Yona, Utopie realizzabili, Ouodlibe t, 2003
Friedman Yona, Pro Domo, Actar, 2004
Gregotti Associati, Qualit e valori della struttura storica di
Torino: piano regolatore generale di Torino, Torino Comune,
1992
Gregotti Associati, Libro bianco sull'ambiente di Torino: piano
regolatore generale di Torino, Citt di Torino, 1991
Marini Sara, Architettura Parassita, Ouodlihet, 2009
Melet Ed/ Vreedenburgh Eric, Rooftop Architecture: building
on elevated surfaces, NAi, 2005
Politecnico di Torino, Dip. Casa e Citt, Beni culturali e am-
bientali della citt di Torino, SIAT, 1984
Serres Michelle, THE PARASITE, Minnesota Press Edition,
2007
Torino, 2012

Facolt di Architettura I
Architettura (costruzione)
Tesi di Laurea Specialistica
Torino,2012

Potrebbero piacerti anche